Certificazione Eipass - passaporto informatico europeo

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Certificazione Eipass - passaporto informatico europeo
E f f e t t o T re
Co.Bo.Di.
Papa Francesco, svolta per la Chiesa:
tutti con l'argentino
Marzo 2013
ll nuovo Pontefice eletto a sorpresa al quinto
scrutinio: fumata bianca alle 19:06. E' il primo
argentino, rappresenta la discontinuità. L'esordio
dal balcone: «Fratelli e sorelle, buonasera»
13 marzo 2013
Il tempo dell’attesa è finito.
La Chiesa ha un nuovo Papa.
Si chiama Francesco.
E sicuramente nella storia
Francesco ci entra a pieno
titolo perché è il primo sudamericano ad essere eletto
ma anche il primo gesuita.
Jorge Maria Bergoglio, nato
a Buenos Aires nel 1936, era
considerato fuori dai pronostici del pre conclave, un
po' perché era ritenuto
troppo in là con l'età, un po'
perché
nel
conclave
precedente si era contrapposto all'elezione di Ratzinger, sostenuto dal suo
grande amico Carlo Maria
Martini, il grande elettore
che spingeva per una soluzione progressista e più
moderna. Poi la storia è
andata come andata, fu
eletto Papa Ratzinger e
Bergoglio tornò nella sua
diocesi a Buenos Aires, continuando l'azione pastorale
di sempre vicino agli ultimi
e agli umili.
Viaggia in bus, vive in modo
spartano, non ama gli sprechi, si concede ben poco. In
questi giorni a Roma soggiornava nella curia dei
Gesuiti a Borgo Santo Spirito e si presentava ogni
mattina con un basco nero
in testa, senza auto né
autista, camminando lentamente, sempre gentile con
chi lo riconosceva. Fedele al
suo spirito ha scelto un
nome speciale, carico di
simbolismo che profuma di
pace e di armonia: Francesco, e già questo può
anticipare molte delle cose
che intende portare avanti
con il suo pontificato.
LA NOVITÀ
Persino i primi atti da Papa
compiuti dalla Loggia delle
Benedizioni parlano di un
uomo pronto alle riforme. Lo
si è capito quando si è
Riassumendo
Pag. 1 - Papa Francesco
Pag. 9 - atto intimidatorio
contro M.llo CC
Pag. 12 - Preparavano
attentato contro CC
Pag. 15 - Rappresentanza
Pag. 59 - Rubriche
Pag. 61 - Criminologia
Pag. 65 - Cesd
Pag. 69 - Università - nuovi
corsi di laurea
Pag. 71 - Master 213
Pag. 73 - Iscriviti al III anno
"Fratelli e sorelle buona
sera. Voi sapete che il
dovere del conclave era
dare un vescovo a Roma.
I miei fratelli cardinali
sono andati a prenderlo
quasi alla fine del
mondo."
(Papa Francesco)
(cont.page 2)
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inchinato verso la gente che
lo
applaudiva,
toccando
quasi con la fronte la balaustra del balcone, chiedendo una preghiera per sè
visto il peso che dovrà
portare. Lo ha fatto con
infinita umiltà, un po'
impacciato, forse intimorito, con un italiano a tratti
spagnoleggiante. «Vi chiedo
un favore, vi chiedo che voi
preghiate il Signore affinchè mi benedica». Poi ha
chinato il capo ed è restato
così in silenzio per una
manciata di secondi. Un
gesto inconsueto che nessuno si aspettava, men che
meno i cerimonieri accanto
che gli tenevano il microfono e il libro delle benedizioni e lo osservavano con
uno sguardo un po' sbigottito.
COMPROMESSO
Papa Francesco è il frutto
di una mediazione tra i candidati favoriti, tra cui Scola
che entrava con almeno una
trentina di voti, tanti appoggi ma anche tanti veti (dagli
stessi italiani) e Scherer. Gli
elettori nelle due votazioni
di ieri mattina vedendo che
nessuno dei favoriti riusciva
ad innalzarsi sugli altri e a
fare convergere su di sé gli
indecisi e i piccoli gruppi, a
pranzo hanno deciso di
puntare su un outsider. Un
vero outsider stavolta, sul
quale sono andati a convergere più di 77 voti.
In corsa c’era anche
O'Malley ma su di lui si dice
che ha pesato negativamente la nazionalità americana. Si dice anche che
siano intervenuti diversi
cardinali africani e medio
orientali per fare riflettere
proprio sul fatto che una
scelta del genere non era
matura e che i contraccolpi
nelle aree calde del pianeta, dove esiste una persecuzione più o meno velata
nei confronti delle minoranze cristiane, sarebbero
stati quasi scontati. Già nei
giorni delle congregazioni
generali soffiava un vento
diretto al di là dell'Oceano,
per un successore di Pietro
espressione di una realtà in
continua crescita.
L'America Latina resta un
grandissimo serbatoio di
anime che da tempo chiedeva a Roma più attenzione. Il Celam, l'organismo
creato per coordinare gli
episcopati di quel continente da solo non bastava
più. Nella giornata di ieri il
rischio di stallo è stato altissimo e proprio per evitare complicazioni e lungaggini, i cardinali hanno
voluto dare prova di unità
almeno per raggiungere in
cinque scrutini il quorum.
Il dibattito dicono sia stato
serrato ma non deve essere
stata una impresa in discesa, viste le divisioni della vigilia. Tuttavia la voglia
fare arrivare all’esterno un
messaggio concorde con
una fumata bianca già nella
serata di ieri, ha pre-valso
su tutto, sulle inimicizie, le
visioni distanti, gli errori
commessi.
Nell'ultimo secolo il pontefice che è stato eletto in
meno tempo (due giorni) e
con il minore numero di
scrutini (tre) è stato Pio XII.
Quella però fu una elezione
lampo richiesta dalla situazione politica europea densa di nubi e presagi di
guerra. Pacelli entrò al
Conclave del 1939 quasi
«già
Papa»;
c'erano
pochissimi dubbi su di lui
anche se i cardinali elettori,
63, in gran parte italiani,
sentirono ugualmente il bisogno di discutere e scambiare opinioni. A Ratzinger,
invece, ne occorsero quattro.
In Vaticano fanno notare
che probabilmente il favorito della vigilia Scola non è
affatto entrato con 50 voti
ma con molti meno «altrimenti non avrebbe fatto
molta fatica ad arrivare a
77
voti».
Tuttavia,
ha
spiegato padre Lombardi
nel briefing delle ore 13,
quattro ore prima dell’elezione di Francesco, «non
abbiamo motivo di parlare
di divisioni, né di particolari conflitti» tra i cardinali. «C'è una dinamica di
ricerca
di
consenso
e
vedremo
quanto
t e m po
questo richiederà. Le altre
storie su divisioni sono
ricostruzioni, esiste invece
una dinamica naturale, normale, che abbiamo cercato
di inquadrare nella sua
componente spirituale e
religiosa».
LA TELEFONATA
Il post Benedetto XVI,
tredici giorni dopo la sua
rinuncia, si apre con tante
speranze e nuova linfa.
Bergoglio certamente rappresenta la discontinuità
con il precedente pontificato benchè lui per primo,
affacciandosi alla Loggia
delle
Benedizioni,
come
prima cosa abbia salutato
con affetto il predecessore
che, probabilmente si trovava
davanti
alla
tv.
«Preghiamo per lui, che il
Signore lo benedica e la
Madonna lo custodisca».
continua
Newsletter
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Più tardi, rientrando a
Santa Marta, la residenza
del conclave, ha telefonato
a Benedetto XVI e presto
andrà a salutarlo.
Il tempo dell'attesa è finito
anche per i giovani delle
Giornate Mondiali. Anche
se non ama viaggiare a questo punto toccherà a Bergoglio portarli tutti a Rio de
Janeiro tra quattro mesi e
probabilmente sarà il suo
primo viaggio internazionale che potrebbe allungare
nella sua terra, l'Argentina
dove ieri pomeriggio la
presidente Kircher piangeva come una fontana alla
notizia inattesa.
Una specie di rivincita per i
cattolici di Buenos Aires
visto che nel 2005 hanno
sfiorato di avere un ”loro”
Papa. Bergoglio era stato il
contendente numero uno di
Ratzinger e ora ne prende il
posto. E’ stato ad un passo
per essere eletto. Ratzinger
ce la fece alle battute finali
grazie anche all'azione di
due grandi elettori (ora
scomparsi) ultra conservatori che vedevano l’ascesa del gesuita un fatto
negativo. Truillo e Medina
Estevez riuscirono a convincere gli indecisi e sbloccarono la situazione.
Il cardinale Schoenborn,
ricordando quei giorni, ha
confessato che furono momenti «drammatici» per il
muro contro muro che si
profilava.
Dovette intevenire Carlo
Maria Martini che propose
persino un candidato terzo,
in alternativa, il cardinale
Saraiva Martins. Stavolta
Bergoglio è entrato in Conclave da candidato emerito
con poche chance iniziali,
ma con un profilo di uomo
di Chiesa maturo e saggio.
Un aspetto che deve averlo
aiutato. Di lui dicono che
abbia esperienza di governo
e una visione progettuale
per riformare la curia. Nato
a Buenos Aires il 17 dicembre del 1936, si è diplomato
come tecnico chimico anche
se poi ha scelto il sacerdozio nella compagnia di
Gesù. Ha fatto studi umanistici in Cile. Colto, divoratore di libri, è stato
professore di letteratura e
di psicologia. Nel 1973 è
stato eletto Provinciale dell'Argentina, cercando di
barcamenarsi tra il regime
militare e le spinte della
teologia della liberazione
(che però ha contestato più
volte).
www.ilmessaggero.it
Durante il Giubileo del
2000 fece indossare all'intera Chiesa argentina le
vesti della pubblica penitenza, per le colpe commesse negli anni della
dittatura. Fu fatto cardinale
nel 2001 da Giovanni Paolo
II che apprezzava la sua
schiettezza e la lealtà. Chi
lo conosce dice che è
sempre stato restio ad
accettare ruoli curiali e di
un certo prestigio e che
quando lo ha fatto è stato
per spirito di servizio. Non
ama il lusso, il carrierismo
e gli sprechi, ritiene che
l’economia speculativa sia
priva di etica e sia la causa
di troppi mali a livello
internazionale («per questo
non si hanno remore a
trasformare in disoccupati
milioni di persone»).
Quando venne nominato
arcivescovo
di
Buenos
Aires, invece che andare ad
abitare nel palazzo arcivescovile
scelse
un
ap-
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partamento spartano vicino, dove si cucina da solo e
dove fino a qualche tempo
fa
accudiva
anche
un
anziano sacerdote. «Nel
Vangelo c’è tutto, dobbiamo
metterlo in pratica». Vita e
testimonianza assieme.
Sul fronte della morale è
ritenuto un conservatore
però è capace di dialogo.
Adesso è pronto a portare a
termine quella riforma della curia che Ratzinger non
si è sentito di completare.
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Alcune prime pagine internazionali
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M a re s ci a l l o d e i ca ra b i ni e ri
a rre s t a t o p e r e s t ors i one a un' i nv a l i d a
Vicenza, 21 febbraio 2013
Sospeso in attesa di radiazione. Bloccato dai colleghi
mentre si faceva consegnare
mille euro da una 43enne
invalida
Il maresciallo capo dei carabinieri M. D. G., 42 anni, in
servizio presso il comando
provinciale di Vicenza è stato
arrestato da suoi stessi colle-
ghi per estorsione aggravata
ai danni di un'invalida civile.
Il sottufficiale, ammanettato
dai carabinieri di Caprino
Verone-se (Verona), è già
stato sospe-so in attesa di
radiazione dal corpo militare.
LA VITTIMA INVALIDA Secondo quanto si è appreso
il maresciallo avrebbe carpito
informazioni di natura privata
a una donna di 43 anni, invalida civile al 100% a causa di
una distrofia muscolare.
Minacciando di rendere pubbliche false notizie intime che
l'avrebbero riguardata, l'uomo
si sarebbe fatto consegnare
mille euro e sarebbe stato
bloccato dai suoi colleghi al
momento di ritirare i soldi (..).
(www.ilcorriere.it)
Carabiniere suicida all'interno del Tribunale
23 febbraio 2013
Tragedia a Lagonegro. Un
carabiniere di Teggiano si
uccide all’interno del tribunale.
Il
sottufficiale,
un
maresciallo di 49 anni ed era
in servizio in Basilicata dal
2000, si è tolto la vita sparandosi un colpo alla tempia
in uno dei bagni utilizzati dal
personale della Procura.
L’uomo, infatti, prestava servizio nel nucleo di polizia
giudiziaria presso la stessa
Procura. Il carabiniere si è
sparato con la Beretta che
aveva nella fondina, un gesto
fulmineo e tutto è finito. La
Procura della Repubblica ha
immediatamente disposto l'apertura di una inchiesta e la
salma del carabiniere è stata
trasferita all'ospedale in attesa dell'autopsia.
Il sottufficiale lascia una
moglie e un figlio di 17 anni.
La notizia si è immediatamente diffusa nella comunità di Pattano, la frazione di
Teggiano, paese di origine del
carabiniere, creando sconcer-
to tra gli abitanti. Questa la
dinamica dei fatti, secondo
quanto accertato dai suoi
colleghi carabinieri. L'uomo si
è chiuso in una stanza del
Tribunale, senza creare alcun
sospetto nè alcun allarme.
Stava per compiere un gesto
sconsiderato ma era apparentemente calmo e tranquillo e
nessuno si è accorto di nulla.
Intorno alle 13.15 il sottufficiale è stato trovato nel
bagno riverso a terra in una
pozza di sangue, dopo essersi
sparato con la sua pistola
d’ordinanza. Forse stava vivendo un momento di forte
depressione, forse no. A sentire alcune indiscrezioni pare
che il maresciallo stesse vivendo un momento di forte
depressione, tale forse da
spingerlo a compiere il gesto
di togliersi la vita. Secondo
altre indiscrezioni, invece, è
un gesto arrivato come un
fulmine a ciel sereno.
Secondo la ricostruzione di
alcune persone che in quel
momento si trovavano all’interno della Procura poco
prima si era avvertito un
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rumore che solo dopo è stato
riconosciuto come uno sparo.
All’ora di pranzo, intorno alle
13.30, qualcuno si è accorto
dell’assenza del maresciallo e
ha iniziato a cercarlo. Le
chiamate a vuoto e il suono
incessante del suo telefonino
ha ricondotto chi lo stava
cercando nel bagno dove è
stato trovato ormai privo di
vita. L’autopsia sulla salma del
sottufficiale sarà effettuata
stamane
nell’obitorio
dell’ospedale di Lagonegro dove
si trova il corpo privo di vita
del sottufficiale. Sconcerto nel
tribunale dove nessuno ha
voluto rilasciare commenti
sull’accaduto chiedendo di rispettare il dolore dei familiari
e dei colleghi del comando.
Trattandosi di una tragedia
probabilmente legata a fatti
personali e non a motivi che
riguardano il servizio, i suoi
colleghi e i suoi familiari
hanno ritenuto di scegliere la
strada del riserbo.
www.ilmattino.it
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Cerimonia di consegna del
"Manuale sulla Tutela dei Beni Culturali Ecclesiastici"
26 febbraio 2013
zare una guida contenente
consigli
e
accorgimenti
Roma - Oggi, presso il pratici per migliorare la
MiBAC, il Ministro per i tutela dei beni ecclesiastici,
Beni e le Attività Culturali, auspicando che la realizProf. Lorenzo Ornaghi, alla zazione venisse affidata al
presenza del Comandante Comando Carabinieri TuteGenerale
dell'Arma
dei la Patrimonio Culturale,
Carabinieri Leonardo Galli- quale organo di diretta coltelli, ha consegnato al laborazione del sig. MiniPresidente del Pontificio stro e soprattutto in virtù
Consiglio della Cultura, S.E. del livello di "eccellenza" Card. Gianfranco Ravasi, il unanimemente riconosciuto
"Manuale sulla tutela dei in ambito internazionale beni culturali ecclesiastici", dello
stesso
Comando.
realizzato
dal
Comando I consigli sulla sicurezza
Carabinieri Tutela Patri- delineati nella pubblicaziomonio Culturale.
. ne non prevedono un'attuazione invasiva, ma sono
modellati in base alla peculiarità dei luoghi e alle
specificità dei beni ecclesiastici.
Il "Manuale" rappresenta
uno strumento di ausilio
tecnico-pratico per comprendere e fronteggiare i
"rischi" di aggressione al
L'iniziativa,
che
rappre- patrimonio ecclesiastico.
senta una novità assoluta
nel settore della difesa del
patrimonio culturale ecclesiastico, è il risultato della
collaborazione tra la Santa
Sede e il Governo Italiano
volta ad arginare il dilagante fenomeno dei danneggiamenti
nei
luoghi
"speciali" del nostro patrimonio
culturale,
quali
chiese, monasteri, conventi Realizzato anche in formato
e santuari
. digitale e tradotto in franSua Em.za, il Card. Gian- cese, inglese e spagnolo,
franco Ravasi aveva a suo verrà distribuito a livello
tempo manifestato al Mini- mondiale in tutte le Diocesi,
stro la necessità di realiz- affinché ne promuovano
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una diffusione capillare.
Il vademecum è suddiviso
in 15 punti e contiene allegati in cui vengono trattate,
tra le altre, problematiche
come la catalogazione del
bene
culturale
ecclesiastico, la valutazione e la
riduzione del "rischio", la
vigilanza delle chiese nelle
ore di apertura e in occasione di funzioni liturgiche,
la tutela dei beni pregevoli
facilmente asportabili.
Inoltre, sono state incluse
utili indicazioni sia sulle
necessarie modalità di comportamento in caso di furto,
sia sulle principali azioni di
salvaguardia dei beni culturali dal degrado ambientale.
In particolare, si è posta
l'attenzione sulla necessità
di conoscere i beni culturali
custoditi nelle chiese, presupposto
per
qualsiasi
azione di tutela.
La compilazione della
cosiddetta "carta d'identità"
descrittiva e fotografica del
bene, oltre a raggiungere
questo scopo, è lo strumento indispensabile affinché il patrimonio culturale
illecitamente sottratto possa essere rintracciato, "identificato" e recuperato.
(www.carabinieri.it)
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La nci a no, ca ra b i ni e re cond a nna t o
a t re a nni p e r us ura e f a l s o i d e ol og i co
28 febbraio
2013
Usura e falso ideologico,
per una relazione di servizio, i reati per i quali nella
tarda serata di ieri il Tribunale di Lanciano ha condannato l'ex brigadiere dei
carabinieri
Giuseppe
Di
Risio, 49 anni, di Casalbordino, a 3 anni e otto
mesi di reclusione, oltre al
pagamento di una multa di
ottomila euro.
Il pm Rosaria Vecchi aveva
chiesto la condanna a 7
anni e una multa di 50 mila
euro. Arrestato nell'agosto
2008, Di Risio - in pensione
ma in passato in servizio
nelle compagnie di Vasto,
Atessa e Pescara - è stato
inoltre interdetto dai pubblici uffici per 5 anni. La
difesa preannuncia ricorso
in Appello. In origine i casi
di usura contestati erano
due. Per uno, però, l'imputato è stato assolto così
come dalle accuse di calunnia e omissione di atti
d'ufficio. La vicenda di
usura per cui l'ex brigadiere
è
stato
invece
condannato riguardava un
prestito complessivo di 120
mila euro ad un amico che
lo ha denunciato per l'applicazione tassi che variavano da un minimo di
15/20%,
fino
ad
un
massimo del 40% su base
annua. Di Risio ha sempre
respinto
ogni
accusa,
affermando di avere solo
aiutato un amico.
Nel
procedimento
si
usura
connesso è stato condannato anche Antonio Marchesani, di San Salvo - 16
mesi e 2 mila euro di multa
-, mentre dallo stesso reato
è stato assolto Giuseppe
Rossetti, di Altino. Per
entrambi il pm Vecchi aveva chiesto 4 anni e mezzo
di reclusione e 50 mila euro
di multa.
(www.ilmessaggero.it)
GONZAGA: CARABINIERI A SCUOLA PER “CULTURA DELLA LEGALITA’”
28 febbraio
2013
Gonzaga (MN) - Nell’ambito
dell’iniziativa “Cultura della
Legalità” promossa già da
anni dal Comando Generale
dell’Arma, é in pieno svolgimento il consueto ciclo di
incontri tra il Comandante
della Compagnia Carabinieri di Gonzaga e gli studenti delle scuole Medie e
Superiori degli Istituti del
territorio. Gli incontri, oltre
a prevedere la visione di
materiale multimediale informativo
sull’Arma
dei
Carabinieri, vertono su temi
di scottante attualità quali:
sostanze stupefacenti e tossicodipendenze, “bullismo”,
abuso di alcool alla guida
dei veicoli, rapporti tra i
giovani cittadini, la Legge e
le Istituzioni e l’arruolamento nell’Arma dei Carabinieri.
Nella mattinata del 27 febbraio si è svolto l’incontro
presso l’Istituto Agrario
“Strozzi” con sede in villa
Begozzo di Palidano di
Gonzaga, dove ha preso la
parola,
oltre
al
Cap.
Barbaglia, anche il Cap.
Marco Uguzzoni, Comandante del NAC (Nucleo
Antifrodi Carabinieri) di
Parma, che si occupa della
repressione delle frodi alla
normativa
agroalimentare
comunitaria ed è competente per tutto il nord
Italia. Durante l’intervento,
di grande interesse professionale per l’Istituto Agrario, l’Ufficiale dell’Arma ha
illustrato l’importanza del
lavoro del NAC per la tutela
delle D.O.P. e delle I.G.P.,
nonché del Made in Italy
nel campo agroalimentare,
descriven-do le frodi più
comuni, proponendo anche
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esempi pratici.
Tra gli appuntamenti salienti dell’anno in corso si
ricordano il 19 gennaio
presso l’Istituto Tecnico per
Geometri “Greggiati” di
Sermide (Mn); il 23 e 28
gennaio presso le scuole
secondarie di primo grado
di Revere e Moglia (nel
nuovo plesso scolastico) ed
il successivo 09 febbraio a
Carbonara di Po; di grande
interesse l’incontro attuato
a Poggio Rusco il 30
gennaio
con
la
partecipazione del NAS Carabinieri di Cremona, presso
l’Istituto Alberghiero, che
ha trattato importanti temi
professionali per i futuri
cuochi, albergatori e direttori di sala.
(AGENPARL)
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Atto intimidatorio contro maresciallo dei carabinieri
La criminalità organizzata locale alza il tiro. Il sottufficiale ha trovato ieri
mattina davanti alla propria abitazione la testa mozzata di un cavallo.
0 5 m a rz o 2 0 1 3
Macabro ritrovamento davanti alla casa di un
carabiniere in servizio alla
Compagnia di Barcellona
Pozzo di Gotto. Una testa di
cavallo mozzata è stata
fatta ritrovare da sconosciuti davanti all'ingresso
dell'abitazione di un sott'ufficiale
dell'Arma
dei
carabinieri particolarmente
impegnato in prima persona in importanti investigazioni contro la criminalità
comune e organizzata.
L'eclatante gesto, simile
ad una scena de “Il Padrino",
rappresenterebbe
nel linguaggio della criminalità un avvertimento di
chiara matrice mafiosa per
un carabiniere con la
schiena dritta che non si è
piegato ai voleri di soggetti
che commettono reati o che
non ha chiuso gli occhi
davanti
alle
molteplici
illegalità che caratterizzano
il tessuto sociale di Barcellona Pozzo di Gotto.
La simbologia utilizzata da
chi ha compiuto l'intimidazione rappresenterebbe
un gesto eclatante che in
città non ha precedenti ed
assume una valenza particolare se si tiene conto
che l'azione è diretta contro un rappresentante delle
Forze dell'ordine.
L'atto intimidatorio non ha
lasciato insensibili i vertici
dell'Arma
e
gli
stessi
magistrati inquirenti che
sono al lavoro per scoprire
gli autori della grave e
macabra minaccia.
Numerosi i controlli e le
perquisizioni effettuati ieri.
Il maresciallo dell'Arma a
cui
era
destinata
la
minaccia è stato particolarmente impegnato in reati
contro la pubblica amministrazione, in indagini per
la repressione di gravi reati
ambientali ed in inchieste
contro il racket delle estorsioni, oltre ad aver partecipato alle più importanti
operazioni di polizia sul
territorio, comprese quelle
contro esponenti dell'organizzazione mafiosa locale.
Da sempre impegnato in
prima linea non ha altresì
esitato a mostrare il suo
volto nelle investigazioni
più delicate in cui necessitava una presenza fisica
per cogliere gli attimi in
cui soggetti commettevano
reati. E il ruolo nevralgico
del
militare
dell'Arma
emergeva
puntualmente
durante le numerose testimonianze rese in Tribunale.
A ritrovare di buon mattino
la testa mozzata sarebbero
stati gli stessi familiari del
carabiniere che alla vista
della macabra rappresentazione hanno lanciato l'allarme.
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EffettoTre 15 marzo 2013
Da ieri al vaglio degli
inquirenti alcuni settori su
cui aveva particolarmente
investigato
negli
ultimi
tempi il maresciallo.
Sotto pressione anche
alcuni soggetti su cui inevitabilmente sono caduti i
sospetti.
L'attenzione sul caso posta
dagli inquirenti e soprattutto dei magistrati della
locale Procura della Repubblica, è alta.
Nessun settore di cui si è
occupato il carabinieri è
tralasciato.
L'atto intimidatorio, per la
crudeltà dimostrata verso
l'animale al quale è stata
mozzata la testa, è tra i più
gravi che siano mai avvenuti a Barcellona.
Intimidazione, con macabri
rinvenimenti, erano stati
messi in atto nel recente
passato solo contro chi
aveva deciso di collaborare
con la giustizia, come nel
caso di Carmelo Bisognano,
l'ex capo della cosca dei
"Mazzarroti" a cui avevano
"azzoppato" i cavalli e fatto
ritrovare due cani "impiccati" davanti al fondo
agricolo
di
famiglia.
Mai prima d'ora simili
gesti erano stati indirizzati
a rappresentanti delle Forze dell'ordine.
Leonardo Orlando
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Antonio, radiato per un francobollo
05 marzo 2013
Un francobollo, un assegno
e un cartoncino. È bastato
questo a fermare la vita
lavorativa e sociale di
Antonio Castoro, un carabiniere che da molti anni
sta lottando per far valere
le sue ragioni. Un'altra di
quelle storie che ci conferma come all'interno dell'Arma si siano consumati
negli ultimi decenni casi di
mobbing,
vessazioni
e
allontanamenti per futili
motivi.
finalmente nel dicembre del
1999 il Tar del Lazio
accoglie il suo ricorso: può
tornare a lavorare. Solo che
in maniera inspiegabile lo
rimandano in servizio nella
stessa amministrazione che
era stata condannata dal
tribunale a risarcirlo per gli
anni persi. Questo genera
un clima di ripicca nei suoi
confronti. Cominciano anni
di mobbing e di vessazioni.
CARRIERA BLOCCATA - La
sua carriera è sostanzialmente bloccata e solo
dopo un po' di tempo
Antonio si accorge che la
cosa non era certo casuale.
Dal 2000 al 2005 viene
mandato
in
servizio
a
RADIATO PER UN FRAN- Novara, presso la Banca
COBOLLO - Nel 1999 d'Italia, una collocazione
Antonio viene radiato per che prevede una serie di
peculato: il gravissimo fatto agevolazioni rispetto ad
di cui si era macchiato sei altri incarichi. Così alcuni
anni prima era stato solo colleghi maturano nei suoi
una
evidente
quello
di
spedire
una confronti
lettera con il timbro di invidia. Fino al 2003 tutto
franchigia postale e non procede senza intoppi. Poi
con il classico francobollo. scopre di essere indagato
rissa:
una
accusa
Ma forse quella era solo per
una scusa dopo che il rimasta in piedi per 9 anni
carabiniere aveva scoperto fino a quando durante
strani
affari
dell'allora un'udienza il giudice comcomandante legati ai lavori prese esattamente la natura
per lo stabile della caser- di quello che era successo:
ma: «Il mio legale, per «un giorno mia moglie con
quieto vivere, decise di mia figlia appena nata in
patteggiare: il pm voleva braccio era stata aggredita
uno
spacciatore
di
“regalarmi” tre anni e due da
mesi di carcere. Fu un ecstasy. Io ero solo intererrore molto grave: 12 anni venuto a difendere la mia
mettendo
ko
e mezzo di vita nell'arma e famiglia
tutti i sacrifici svanirono questo tossico ed i suoi
Questa
stupida
nel nulla come se niente amici.
fosse. Si può essere espulsi accusa di aver partecipato
per una lettera?». Per quat- ad una rissa ha permesso a
tro anni Castoro battaglia a chi stava sopra di me di
pieno ritmo contro quella bloccarmi la carriera. Poi
un'altra
vicenda
che ritiene un' ingiustizia e scopro
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
gravissima
di
malversazione:
mi
era
stato
corrisposto solo la metà di
quanto dovevo ricevere per
gli anni in cui ero stato
ingiustamente fuori dall'Arma. Nel febbraio del
2004 dopo altre minacce
subite dal comandante di
allora decisi di denunciare
tutto davanti alla magistratura». Siamo così allo
scontro finale, Antonio ha
la
sensazione
che
lo
vogliano far andare fuori di
sé per trovare lo spunto
giusto per destituirlo di
nuovo, probabilmente per
evitare che quanto aveva
scoperto
esplodessi
in
modo fragoroso.
NUOVE ACCUSE - Nel
maggio del 2004 subisce
l'ennesimo rimprovero per
avere risposto alla telefonata di sua moglie sul
cellulare personale mentre
era di piantone davanti
all'ingresso della banca.
Provò a chiedere aiuto alla
sede centrale del Comando
ma trovò tutt'altro: fu
mandato in convalescenza
un anno per “disadattabilità” presso il reparto
psichiatrico di un ospedale
militare. «Dopo anni e anni
di servizio tirano fuori
questa malattia? In seguito
riuscirò a rientrare in servizio ma ormai il mio
destino era segnato. Mi
piovono addosso altre assurde vicende e vengo
rimproverato per i motivi
più futili. Durante una
manifestazione di protesta
da parte di alcune vittime
continua
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della giustizia mi associano
ad un cartello che si rivolgeva ad un giudice e che io
non avevo mai scritto.
Vengo poi accusato di aver
incassato un assegno di una
cifra modesta che era stato
smarrito da una terza persona. Proprio questa vicenda porta nel 2005 al mio
secondo licenziamento.
Avendo scoperto che mancava la metà del risarcimento che mi sarebbe
spettato, hanno tirato fuori
una storia inventata che comunque risaliva al 1999
quando ancora ero “civilizzato” perché non ancora
rimesso in servizio.
In questi giorni sono
riuscito a vincere la mia seconda causa davanti al Tar
ed ho ottenuto il rein-
to di mio pugno, l'assegno
non mio mai incassato e
LA BATTAGLIA CONTINUA privo di valore e un
Nei
prossimi
giorni francobollo inesistente, posdistruggere
una
deciderà se tornare ancora sono
in quel mondo con il rischio persona?
di subire altre angherie op- La risposta purtroppo è si.
pure di percorrere la strada Malgrado tutto quello che
della richiesta di risar- ho sofferto e anni di vita
che non mi verranno resticimento danni.
Oltre a vincere questa bat- tuiti da nessuno io sono
taglia Antonio ci tiene a far sereno, amo la mia fapassare il suo messaggio di miglia.
positività, non è la classica Lotto perché la mia divisa è
vittima di mobbing piom- stata infangata, non ho mai
bata
nella
depressione. chiesto sussidi e mai ne
Tutt'altro. «Ho 47 anni, ne chiederò voglio solo conho fatti più di 18 in servizio. tinuare a combattere quello
Non ho rubato, non ho mai che io chiamo gioco sporco
estorto denaro a nessuno, mantenendomi sempre ligio
così come non ho mai com- e pronto di fronte ad ogni
evenienza»
messo abusi.
Il
cartoncino
che
non
appartiene a me e mai scrit- (www.affaritaliani.libero.it)
tegro».
Indagato carabiniere che ha sparato a rapinatore
06 marzo 2013
CANCELLO ARNONE - La
Procura della Repubblica di
Santa Maria Capua Vetere
(Caserta) ha aperto un
fascicolo per omicidio colposo a carico del carabiniere del Nucleo Radiomobile
della compagnia di Casal di
Principe che, questa notte,
ha
fatto
fuoco
contro
un'auto con quattro banditi
a bordo, in fuga dopo un
furto a un negozio di
Cancello Arnone, colpendo
alla testa uno dei malviventi.
L'uomo, di 42 anni, di etnia
rom, è poi deceduto nella
clinica Pineta Grande di
Castel Volturno (Caserta).
L'iscrizione nel registro
degli indagati da parte dei
pm è un atto dovuto nell'ambito delle indagini e
degli accertamenti tecnicoscientifici
che
verranno
eseguiti nelle prossime ore.
Al
sostituto
Gerardina
Cozzolino il carabiniere ha
raccontato di aver prima
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
esploso colpi in aria, quindi
di aver mirato alle ruote
della vettura dei banditi e
che sarebbe stato un colpo
di rimbalzo a raggiungere
alla testa il malvivente
ferendolo mortalmente.
In totale, il militare avrebbe esploso contro la vettura
in fuga almeno cinque proietti
(www.campanianotizie.com)
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B l i t z c o n t r o c l a n C a s a l e s i , 1 7 a rre s t i
Stavano organizzando attentati a due caserme dei CC
Antimafia di Napoli che sta
coordinando l'operazione.
Ricostruiti numerosi episodi estorsivi nei confronti di
imprenditori locali che poi
hanno scelto di collaborare
con gli inquirenti.
I carabinieri di Santa Maria
Capua Vetere hanno sequestrato degli ordigni, di fattura artigianale, che alcuni
esponenti del gruppo criminale intendevano, verosimilmente, utilizzare per i
due attentati, oppure per
intimidire le vittime.
Sequestrato anche un ingente quantitativo di armi,
anche
da
guerra.
Le
indagini dei carabinieri che
hanno portato ai provvedimenti eseguiti oggi sono
durate circa tre anni.
07 marzo 2013
CASERTA - I carabinieri
hanno eseguito nel Casertano 17 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei
confronti
di
altrettante
persone ritenute appartenenti a una frangia del clan
dei Casalesi che estorceva
denaro agli imprenditori
della zona. Contestati i
reati di associazione a
delinquere di stampo mafioso, estorsione e detenzione illegale di armi ed
esplosivi. Secondo le indagini, il gruppo stava organizzando un attentato alle
stazioni dei carabinieri di
Grazzanise e alla compagnia di Santa Maria Capua
Vetere.
I 17 provvedimenti sono
stati emessi su richiesta I carabinieri di Santa Maria
della Direzione Distrettuale Capua Vetere hanno anche
sequestrato una sala scommesse
di
Falciano del
Massico (Caserta) riconducibile a uno dei destinatari dei 17 provvedimenti
eseguiti
oggi.
L'uomo,
attualmente detenuto, è
ritenuto dagli investigatori
il referente del clan dei
Casalesi nei comuni casertani di Grazzanise, Santa
Maria la Fossa, Sant'Andrea del Pizzone, Vitulazio
e Pignatarto Maggiore. Il
titolare della sala è indagato.
Undici provvedimenti sono
stati notificati a persone già
in carcere. Sei, invece, le
persone in libertà bloccate
dai militari dell'Arma durante il blitz.
(Ansa)
Offre vacanza a Roma al carabiniere indagato
per aver ucciso un rapinatore
0 7 m a rz o 2 0 1 3
ROMA - Offre una vacanza
a Roma gratis al carabiniere, capo della pattuglia
radiomobile della compagnia di Casal di Principe
che ha ucciso durante un
inseguimento con la pistola
d'ordinanza,
durante
il
servizio, un rumeno di 43
anni sorpreso a rubare in
un negozio vicino Caserta.
Alessandro Zampiglia, romano, lo ha scritto al sito
internet del Messaggero e
a quello dei Carabinieri:
«Se lo Stato invece di proteggere gli onesti dà garanzie ai disonesti, noi cittadini
offriamo incentivi e benefit
a chi ci protegge».
Zampiglia è funzionario di
banca. E' sposato (la moglie
è un dipendente del Comune di Roma) e ha una figlia
di 8 anni. Vive proprio a
due passi dalla caserma dei
carabinieri di via Guido
Reni. Ma non è certo questo il motivo che lo ha spinto a prendere le difese del
militare e di fatto di tutta
l'Arma. «La verità è che
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
non se ne può più di questa
situazione - dice - Tutti sappiamo che quello della
procura nei confronti del
carabiniere che ha ucciso il
rapinatore è un atto dovuto.
Ma tutti sappiamo anche
che è una cosa assurda. E
io, nel mio piccolo voglio
fare qualcosa per chi ogni
giorno prova a difendere i
cittadini più indifesi. Come
mia madre». E racconta:
«Mia madre ha 85 anni e
alcuni giorni fa è stata
rapinata da quattro nomadi
continua
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Una cosa assurda. Erano le
12,30. Era su via Tuscolana
a braccetto con la sua
badante vicino alla fermata
della metro di Giulio Agricola. Quattro giovani rom le
hanno avvolte in una coperta e mentre loro cercavano
di liberarsi le hanno sfilato
il portafogli non dalla
borsa, ma addirittura dalla
tasca».
E
continua:
«Alcuni
passanti hanno reagito. Sono riuscite a fermarne due.
Sono arrivati subito i carabinieri che hanno cercato le
altre e soprattutto tranquillizzato mia madre.
Il portafogli non è stato
ritrovato perché ovviamente le ladre lo hanno passato
a quelle che sono riuscite a
scap-pare.... e già so che le
due nomadi fermate ora
saranno giù in libertà».
Così Zampiglia quando ha
letto del carabiniere indagato per aver sparato al
rapinatore (secondo la ricostruzione
i
carabinieri
avrebbero sparato ai pneumatici dell'auto in fuga ma
un proiettile ha raggiunto il
rapinatore alla testa uccidendolo) ha acceso il suo
iPad e ha scritto al Messaggero e ai carabinieri:
«Ieri durante una rapina
messa a punto da romeni,
in provincia di Caserta, un
carabiniere durante l'inseguimento ha sparato ed
ucciso uno dei banditi.
La procura con atto dovuto
ha indagato il carabiniere,
io offro al carabiniere una
vacanza a Roma in casa mia
per lui e la sua famiglia di
un fine settimana. Se lo
Stato invece di proteggere
gli onesti dà garanzie ai
disonesti, noi cittadini offriamo incentivi e benefit a
chi ci protegge».
(www.ilmessaggero.it)
Cerimonia di avvicendamento nella carica di Vice
Comandante dell'Arma dei Carabinieri
07 marzo 2013
Nella mattinata odierna,
presso il Salone di Rappresentanza del Comando Generale dell'Arma
dei Carabinieri, alla presenza del Comandante
Generale Leonardo Gallitelli e dei vertici dell'Istituzione, si è svolta la
cerimonia di avvicendamento nella carica di
Vice Comandante Generale dell'Arma fra il
Generale di Corpo d'Armata Clemente Gasparri,
che termina il mandato
dopo un anno, e il
Generale di Corpo d'Armata Massimo Iadanza,
che lo assume proveniente dall'incarico di
Comandante dell'Interregionale "Vittorio Veneto".
dei
due
Ufficiali
al
Sacrario dei Caduti presso il Museo Storico
dell'Arma, il Generale
Gallitelli ha espresso al
Gen. C.A. Gasparri "la più
viva gratitudine … per
l ' a u t o re v o l e z z a e l ' i n c o n dizionato amore per l'Arm a che ha nno cos t a ntemente caratterizzato la
sua opera al servizio
dello Stato" dopo oltre 45
anni di vita militare,
mentre al Gen. C.A. Iad a nz a , " d i cui s ono b e n
not e l e e cce z i ona l i q ua l i t à d i uom o e d i C om a nd a nt e " , l e s ue " fe l i ci tazioni ed i migliori auguNel corso della cerimo- ri di buon lavoro" nel
dalla nuovo incarico.
nia,
preceduta
deposizione di una corona di alloro da parte (www.ilcarabiniere.it)
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
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E x ca ra b i n i e re p rosci ol to p e r u n fu rto d a 9 0 ce n te si m i
Non aveva pagato un auricolare dopo la spesa fatta alla Coop
08 marzo 2013
Accusato di furto aggravato, per
un paio di cuffiette da 90
centesimi, ottiene il non doversi
procedere grazie a una sentenza
della Cassazione. Protagonista
della vicenda è un ex carabiniere
di 57 anni, poi diventato guardia
giurata, Antonio C., residente nel
Biellese. E' il gennaio del 2010
quando l'uomo va all'Iper-coop
del centro commerciale «Gli Orsi»
a fare la spesa. Guardando tra le
offerte a buon mercato trova un
paio di auricolari per la figlia,
visto che lui soffre di problemi di
udito e non saprebbe che cosa
farsene. Apre la confezione di
plastica e controlla che possano
andare bene. E' in quel momento
che gli squilla il cellulare. Lo
prende dalla tasca ma è tardi, chi
stava dall'altro capo ha già
riagganciato. Così lo ripone, in
modo
meccanico,
mettendo
insieme anche le cuffiette. Una
distrazione che, quando giungerà
alle casse, si rivelerà un problema. Pagata la spesa di 130 euro
l'uomo viene bloccato: gli fanno
svuotare le tasche e alla fine lo
querelano per furto aggravato,
dato che la confezione era aperta,
anche se l'uomo voleva subito
risarcire il danno.
Parte il
processo e il suo difensore, l'avvocato Francesca Grosso, presenta una sentenza della Cassa-
zione secondo cui «in tema di
furto, sussiste l'aggravante della
violenza sulle cose tutte le volte
in cui il soggetto fa uso di energia
fisica, provocando la rottura, il
guasto, il danneggiamento, la trasformazione della cosa altrui».
Ma c'è di più. Per il tribunale di
Monza, il giudice esclude che:
«l'apertura di un involucro di una
confezione di plastica all'interno
di un esercizio commerciale possa
configurare la circostanza aggravante». A questo punto, derubricato il reato in furto semplice,
per difetto di querela, l'accusa è
caduta e il giudice ha concesso il
non luogo a procedere
(http://edizioni.lastampa.it)
Arresto in zecca clandestina con poster Totò "banda onesti"'
14 marzo 2013
VICENZA - Una zecca clandestina, con sul muro un poster di
Totò nel film "La banda degli
onesti", è stata scoperta dai
carabinieri del Nucleo Operativo
di Valda-gno che ha arrestato una
persona e denunciata un'altra,
sequestrando due milioni di euro
in banconote false e valori bollati,
anch'essi falsi.
Era da tempo che l'Arma stava
cercando la tipografia e sono riusciti a localizzarla: qui venivano
fedel-mente riprodotte banconote
da 50 euro, oltre a valori bollati e
timbri a secco.
Le banconote, di perfetta fattura,
erano pronte per essere so-
ttoposte ad ulteriori processi chimici per essere rese definitivamente simili a quelle genuine.
Anche questa circostanza ha indotto i militari ad intervenire per
evitare che i soldi falsi fossero introdotti nel mercato clandestino.
www.carabinieri.it
15.03.13 - Lipari, due auto dei Carabinieri sono state
parzialmente bruciate in pieno giorno
Questa mattina, ore 9,45 circa, due auto dei
Carabinieri sono state parzialmente bruciate e prese a
colpi di mazza a Lipari. Il fatto è avvenuto in via Madre
Florenzia, in una zona densamente frequentata e video
sorvegliata. A spegnere le fiamme gli stessi Carabinieri
con l’aiuto degli estintori presenti all’interno della
Caserma. Sul posto dopo qualche minuto sono arrivati
anche i Vigili del Fuoco. Le indagini sono in corso per
arrivare a identificare gli autori di tale, grave, gesto.
(www.strettoweb.com)
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
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Notizie dalla Rappresentanza
IL GOVERNO ANCORA NON SI INSEDIA, MA C'E' UN GOVERNO CHE
GIA' BLOCCA GLI STIPENDI? QUALE GOVERNO? IL COMUNICATO
STAMPA DEL CO.CE.R. CARABINIERI. MANTENERE LE PROMESSE !
Dove sono i fatti della campagna
elettorale? Il Co.Ce.R. Carabinieri chiede a
Monti, Governo uscente, di mantenere le
parole e gli impegni della campagna
elettorale dove si impegnava a evitare di
continuare a penalizzare le forze dell'ordine con provvedimenti che esprimono
forti dubbi di legittimità costituzionale.
Ripresa dei lavori assembleari subito con
Comunicato Stampa del Co.Ce.R. Carabinieri.
st at al i .
Il Cocer Carabinieri mette in guardia sui
pericoli derivanti da quest’ennesima insensatezza. non vi sono contrarietà verso questa iniziativa, vi è molto di più. Vi è un
esasperazione dovuta soprattutto alla
scarsa considerazione che si avverte nei
confronti di tutti gli statali e delle forze
dell’ordine in particolare. Si discute e si
trova soluzione per tutto, tranne per la
sicurezza dei cittadini e per gli operatori
delle forze di polizia. Il Cocer Carabinieri
certo di aver appreso una notizia non vera
approfitta per lanciare un ultimo appello al
presidente monti chiedendogli di far
diventare fatti le parole della campagna
elettorale e di evitare di continuare a
penalizzare oltremodo le forze dell’ordine
con provvedimenti che esprimono forti
dubbi di legittimità costituzionale."
"..mentre
il
governo
continua a rinviare ogni
decisione sulle rinunce
che la politica deve fare
per condividere con il
resto della nazione le
conseguenze
di
una
spaventosa crisi economica, alla quale non
può e non deve considerarsi estraneo, si
legge sulla stampa che i ministri 5 marzo 2013, Roma . Co.ce.r. Carabinieri
dell’economia e delle finanze e della funzione pubblica vogliono proseguire, anche Fonte: pianetacobar.eu/ cocer carabinieri/ Aps
per il 2014, il blocco stipendiale per gli Romeo Vincenzo
Il Generale Rositani si Insedia al Vittorio Veneto. Il Generale
Iadanza saluta i Carabinieri del nord est per il nuovo incarico.
Padova, 6 marzo 2013, Comando Interregionale “Vittorio Veneto”.
In una raccolta cerimonia, alla presenza
del
Signor
Comandante
Generale
dell’Arma dei Carabinieri, il Gen. C.A.
Massimo Iadanza, cede il Comando
dell’Interregionale Vittorio Veneto per poi
assumere, nella giornata di domani a
Roma, l’incarico di diretto collaboratore
del Comandante Generale, da domani
assumerà l’incarico di Vice Comandante
Generale dell’Arma dei Carabinieri.
Generale
Rositani.
di
Corpo
d’Armata
Giuseppe
Il Generale Gallitelli affida i Carabinieri
del Nord Est all’azione di Comando del
continua
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
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Tra la commozione del Generale Iadanza e
le parole del neo Comandante Rositani
segnano la mattinata padovana le parole
del Comandante Generale dell’Arma,
rivolte al personale presente alla cerimonia, ed alle rappresentanze intervenute.
L’analisi del momento storico particolare è
d’obbligo per il “Comandante” dei Carabinieri. “Il sistema sicurezza regge” queste
le parole a margine della prima parte della
breve premessa sulla situazione attuale del
paese in cui operano i Carabinieri dell’Arma al servizio del paese.
Il Comandante ha
voluto condividere
con
il
personale
presente alla cerimonia
le
ultimissime operazioni
dell’Arma che
rispondono
all’esigenza sicurezza del
paese nel contrasto
della criminalità. “Segno di vitalità ed efficienza” quello che evidenzia il Comandante Generale in riferimento a quanto i
Carabinieri d’Italia fanno tutti i giorni
senza risparmio di energie e con grande
senso di respon-sabilità e forza morale.
copertura dell’”Una Tantum” per il blocco
del tetto salariale del pubblico impiego, a
cui in questi giorni, notizie di valutazioni
di Governo, fanno gravare ulteriori tegole
per un probabile prolungamento dei blocchi retributivi dal dicembre 2013 a tutto il
2014.
Per ora nulla di certo, ma tutto puo’
succedere, come è successo in questo
2012, che i carabinieri hanno dovuto difendersi dall’applicazione di una riforma
pensionistica ulteriormente penalizzante e
dalla non copertura dei fondi per il pagamento delle spettanze di anzianità, di
cui è stato corrisposto solo il 46% per tutto
il maturato del servizio prestato nell’anno
2012.
Fondi che per l’anno 2013 sono al 13%
della totale copertura e con previsioni che
non rispondono alle aspettative dei carabinieri di vedere corrisposto quanto loro
spetta per il lavoro prestato al servizio del
paese, al servizio dell’ordine e della
sicurezza dei cittadini italiani.
Il Comandante Generale è il “carabiniere”.
Il Comandante Generale deve farci
guardare avanti con fiducia, e i Carabinieri
lo saranno.
I carabinieri, tutti, sanno che le parole di
fiducia del Comandante Generale sono
“Siate fedeli all’Arma. Vorrete bene al sempre riferimento indispensabile per
paese, vorrete bene a voi stessi“.
l’Arma, i suoi Carabinieri, per il servizio
che si rende al nostro paese.
Con queste parole ha terminato l’intervento il Comandante Generale, volgendo
cosi’ al termine la breve cerimonia.
Certo non è semplice e non è facile
recepire, non senza un mesto cenno di
amarezza, le parole del Comandante.
I Carabinieri dell’Arma vivono un momento
difficile come cittadini e come carabinieri,
le condizioni economiche difficili non possono non incidere sul morale.
Fonte: pianetacobar.eu/ cocer carabinieri/ Aps
Romeo Vincenzo
Le disparità di trattamento economiche dei
Carabinieri a cui è stato privato di avere
corrisposte le indennità di anzianità e di
avanzamento di grado a causa della non
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B l o c c o s ti p e n d i - C o m u n i c a to s ta m p a C o c e r
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
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La procura di Civitavecchia boccia il blindato Lince 1
sulla tenuta di strada
20 febbraio 2013
Il blindato Lince 1 non è
sicuro.
Per il mezzo in dotazione ai
militari
italiani
anche
in
missioni internazionali c'è il
rischio di tenuta strada nelle
aree extraurbane, e a una
velocità superiore ai 65 km
orari. Sono le conclusioni alle
quali é giunta la procura di
Civitavecchia al termine di
un'indagine avviata a seguito
del-l'incidente avvenuto nel
febbraio del 2011 sulla via
Aurelia, all'altezza di Tarquinia, nel quale perse la vita
un paracadutista della Folgore, Nicola Casà, e rimasero
feriti altri quattro soldati.
In sette rischiano di finire
sotto processo.
Il Lince, definito Vtlm (veicolo, tattico, leggero, multiruolo), finì fuori strada ribaltandosi più volte.
Il pubblico ministero, Lorenzo
Del
Giudice,
dopo
aver
ordinato il sequestro del
blindato ha di-sposto una
perizia per ac-certarne la
stabilità.
Rischiano ora di finire sotto
processo in sette con le accuse
di omi-cidio colposo e lesioni
gravi. Si tratta del militare
Luca Fois, uno dei feriti a
bordo del Lince con il ruolo di
capo equipaggio; Aldo Miscioscia, del comando logistico
dell'Esercito, oltre a Marco
Sulpizzio, Claudio Oliviero,
Marcello Di Monte, Giovanni
Poletti.
www.ilsole24ore.com
Camera dice no a direttiva Ue
sulle sigarette slim
2 1 f e b b ra i o 2 0 1 3
Bocciatura delle commissioni
Affari sociali e Politiche europee della Camera alla proposta di direttiva europea sul
bando alle sigarette slim e che
imporrebbe, con un ravvicinamento legislativo dei vari
Paesi membri, l’introduzione
di pacchetti anonimi per
scoraggiare la vendita. Pur
essendo in gioco “obiettivi
complessivamente
condivisibili”, si legge nel parere
contrario, i limiti potrebbero
tradursi “non soltanto in
limitazioni alla libera circolazione delle merci (…) ma
anche in una ulteriore, paradossale frammentazione dei
livelli di tutela della salute nei
vari Stati dell’Unione”. Quanto
alla commercializzazione delle
sigarette elettroniche, “occorre considerare, come rilevato
da un recente parere dell’Istituto superiore di sanità,
che esse sollevano preoccupazioni non trascurabili per la
salute pubblica”, perché “potrebbero rappresentare, soprattutto per i consumatori
più giovani, un rischio di iniziazione (…) e di potenziale
dipendenza dalla nicotina e
potrebbero” ma anche “riattivare l’abitudine al fumo per gli
ex-consumatori”. Ma non solo.
L’intenzione di elevare il livello
di protezione della salute della
direttiva viene definito “appa-
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
rente” perché le restrizioni
all’immissione sul mercato di
prodotti a rischio ridotto o di
nuova generazione “potrebbero disincentivare investimenti in ricerca, innovazione e
sviluppo ed impedire di fatto
agli Stati membri, una volta
dimostrata scientificamente la
non nocività di tali prodotti, di
introdurre una politica sanitaria di riduzione del rischio
derivato dal fumo”. A gennaio
anche le commissioni congiunte di Palazzo Madama, con
motivazioni simili, avevano espresso parere contrario alla
direttiva.
(www.ilvelino.it)
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Marò, India concede permesso di 4 settimane per
tornare a votare
2 2 f e b b ra i o 2 0 1 3
Massimiliano
Latorre
e
Salvatore Girone potranno
venire in Italia per le
elezioni. La Corte suprema
indiana ha concesso stamane
un
permesso
di
quattro settimane per i due
marò detenuti da un anno
in India. E' quanto riporta
oggi il sito della tv indiana
Cnn-Ibn. I due fucilieri del
battaglione San Marco vennero arrestati in India con
l'accusa di aver ucciso due
pescatori indiani, scambiati
per pirati mentre erano a
bordo della nave Enrica
Lexie. Latorre e Girone
hanno già beneficiato di un
permesso, lo scorso Natale,
per poter trascorrere le festività a casa. La sentenza è
slittata di tre mesi.
La dichiarazione del nostro
ministro
degli
Esteri
«Grande soddisfazione» del
ministro degli Esteri, Giulio
Terzi, per la concessione di
un permesso elettorale di
quattro settimane ai due
marò, Massimiliano Latorre
e Salvatore Girone. «È uno
sviluppo molto positivo e
provo grande soddisfazione
- ha affermato il titolare
della Farnesina -. Anzitutto
perché consentirà ai nostri
due ragazzi di esercitare il
loro diritto di voto e di
trascorrere quattro settimane con i loro familiari in
Italia, ma anche perché la
decisione di oggi conferma
il clima di fiducia e collaborazione con le autorità
indiane e lascia ben sperare
per un positivo esito della
vicenda».
(www.ilsole24ore.it)
Giudice Napoli boccia redditometro.
Agenzia Entrate, faremo appello
2 2 f e b b ra i o
2013
NAPOLI - Il redditometro
non può sacrificare la sfera
privata del singolo cittadino:
lo
sostiene
una
sentenza della sezione di
Pozzuoli del tribunale di
Napoli che ha accolto il ricorso di un pensionato residente
nella
cittadina
flegrea, assistito dall'avvocato Roberto Buonanno.
Il pensionato ha lamentato
che attraverso il monitoraggio delle spese si possono
conoscere anche gli aspetti
più privati della vita del
singolo cittadino, includendo anche le spese per cure
mediche.
E il redditometro finirebbe
per passare al setaccio
anche le spese per soggetti
diversi dal con-tribuente.
Ragioni che il giudice
Antonio Lepre - scrivono
alcuni
quotidiani
ha
ritenute
fondate
costituendo così un precedente
giurisprudenziale destinata
a far discutere. Il giudice ha
confermato
stamani
l'avv. Buonanno - ha anche
ordinato la cancellazione
dei dati acquisiti.
L'Agenzia delle Entrate farà
appello contro la decisione
del giudice della sezione
staccata di Pozzuoli del
tribunale di Napoli che ha
"bocciato" il redditometro
perché a suo parere lede la
riservatezza.
"Faremo appello - spiegano
fonti delle Entrate - anche
perché molte delle spese
che lederebbero la riservatezza sono quelle che lo
stesso contribuente mette
Lo stesso Buonanno ha in dichiarazione per otteevidenziato come "l'azione nere detrazioni".
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
de l l a
pubblica
amministrazione debba essere proporzionata ai fini dell'interesse pubblico che essa
persegue".
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Anno VII - n.ro 66
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Intercettazioni: Severino emana direttiva per gara
unica. Risparmi senza incidere su qualità e
q ua nt i t à a s col t i . Sol uz i oni i nd i v i d ua t e ne l t a v ol o
tecnico con procuratori
2 5 f e b b ra i o 2 0 1 3
Il Ministro della Giustizia
Paola Severino ha oggi
emanato la direttiva per la
gara unica nazionale sulle
intercettazioni telefoniche,
telematiche e ambientali.
La
gara
unica,
senza
incidere su quantità e
qualità
delle
intercettazioni, consentirà notevolissimi risparmi di spesa ed
un recupero di risorse umane presso gli uffici giudiziari, oltre ad un miglioramento, anche tecnologico,
dei livelli qualitativi del
servizio.
La direttiva conclude un
percorso di razionalizzazione nella materia, frutto
di un costante monitoraggio di tale rilevante voce di
spesa e si aggiunge, inoltre,
ai risparmi derivanti dal
pagamento forfettizzato dei
compensi
spettanti
agli
operatori di telefonia.
La direttiva firmata dal
Ministro si è basata sulle
conclusioni del gruppo di
lavoro istituto presso il
ministero del quale sono
stati chiamati a far parte,
tra gli altri, un rappresentante della Procura
Generale presso la Corte di
Cassazione, il Procuratore
Nazionale Antimafia e i
Procuratori di Napoli, Catania, Roma, Milano, Torino
e Palermo. I partecipanti al
tavolo tecnico hanno convenuto, all’unanimità, di
provvedere alla segretazione della procedura di
affidamento dei servizi di
intercettazione, per ovvie e
ben comprensibili esigenze
di sicurezza e di segretezza.
Il Ministro della Giustizia
ha scelto, come in molti
altri casi analoghi, un
confronto costruttivo tra
Amministrazione e Magistratura, con l’obiettivo di
giungere a una condivisione
sull’analisi e sulla soluzione
del
problema,
così
da
addivenire a risparmi di
spesa senza incidere - è
bene ribadirlo – nè sulla
quantità nè sulla qualità
delle intercettazioni.
www.giustizia.it
Francia, incidente alla centrale nucleare
due morti e un ferito a Cattenom
28 febbraio 2013
PARIGI - Due operai sono morti ed un altro è
rimasto gravemente ferito in un incidente sul
lavoro avvenuto nella centrale nucleare francese
di Cattenom, in una sezione momentaneamente
ferma. Lo riferiscono i media francesi.
L'incidente, ha spiegato la prefettura della Mosella, non implica nessun rischio
nucleare.
(www.ilmessaggero.it)
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
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Anno VII - n.ro 66
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L'abbraccio della folla a Castel Gandolfo
"Non più pontefice, sono solo pellegrino".
28 febbraio 2013
"Non sarò più Pontefice
alle otto di questa sera.
Sono semplicemente un
pellegrino che comincia
l'ultima tappa del suo pellegrinaggio su questa terra,
ma vorrei ancora col mio
cuore, col mio amore, con
la mia preghiera, con la
mia riflessione, lavorare
per il bene della Chiesa e
pe r
il
bene
comune
dell'umanita". Così il Papa
affacciandosi dal balcone di
castel Gandolfo.
"Benedetto, Benedetto" e a
seguire l'applauso ritmato.
E' stato il saluto dei tantissimi fedeli presenti a Castel
Gandolfo.
L'entusiasmo della folla che
popola piazza della Libertà
a Castel Gandolfo è esplosa
quando Benedetto XVI è
apparso dal balcone che affaccia sulla piazza. Nel
Palazzo pontificio di Castel
Gandolfo Ratzinger risiederà per circa due mesi,
prima di trasferirsi in
quella che sarà la sua
nuova residenza, nell'ex
monastero di clausura
nei Giardini Vaticani.
"Grazie di cuore, cari
amici sono felice di essere con voi, circondato
da l l a
be l l e z z a
de l
creato", ha detto Benedetto XVI salutando la
folla di fedeli a Castel
Gandolfo.
Mons. Georg Gaenswein è
apparso in lacrime all'uscita di Benedetto XVI nel
cortile di San Damaso in
Vaticano, mentre la folla
applaudiva il Pontefice in
partenza
per
Castel
Gandolfo. "Grazie per il
vostro amore e il vostro
sostegno.
Possiate sperimentare sempre la gioia di mettere
Cristo al centro della vostra
v i t a" .
Questo l'ultimo tweet diffuso da Benedetto XVI.
"Tra di voi c'è anche il
futuro Papa a cui prometto
la mia incondizionata riverenza e obbedienza".
Lo ha affermato Benedetto
XVI nel suo discorso di
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
saluto ai cardinali. "La
vostra vicinanza e il vostro
consiglio sono stati di
grande
aiuto
nel
mi o
ministero", ha aggiunto.
"Anche per me gioia é
stata una camminare con
voi in questi anni", ha detto
il Papa dopo l'indirizzo di
saluto del cardinale decano
Angelo Sodano.
"Il collegio dei cardinali sia
come un'orchestra in cui le
diversità" possano portare
ad "una concorde armonia",
ha detto Benedetto XVI
rivolgendosi ai cardinali.
"Siamo noi che dobbiamo
ringraziare Lei per l'esempio che ci ha dato in questi
otto anni di Pontificato":
così il decano del collegio
cardinalizio, card. Angelo
Sodano, ha salutato Papa
Benedetto XVI replicando
alle
parole
di
ringraziamento
dello
stesso
pontefice, qualche giorno
fa, ai collaboratori della
Curia romana. Poi lo saluta
nella lingua madre di Papa
Ratzinger: "Vergelt's Gott,
che Dio la ricompensi", dice
Sodano.
Stasera alle 20, alla fine del
pontificato di Papa Benedetto XVI, ci sarà "la
chiusura della porta a Castel Gandolfo" mentre in
Vaticano "verranno apposti
i sigilli all'appartamento
del Papa e all'ascensore
che
porta
direttamente
all'appartamento, altro non
mi risulta".
continua
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Anno VII - n.ro 66
Pagina 21 di 78
Lo ha detto Padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, nel
briefing con la stampa, spiegando che per l'evento di Castel Gandolfo ci saranno le
immagini in diretta del Ctv. (ANSA)
. . . a l cuni f l a s h
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
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Anno VII - n.ro 66
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0 0 7 , p os s i b i l i a t t e nt a t i
"spettacolari" in Italia.
2 8 f e b b ra i o 2 0 1 3
ROMA
La
minaccia
anarco-insurrezionalista rimane "estesa e multiforme", in grado di tradursi
in una "gamma di interventi" che può comprendere anche "attentati spettacolari". Lo scrivono i
servizi segreti nella Relazione annuale consegnata
al Parlamento.
Il ferimento dell'Ad dell'Ansaldo Nucleare Roberto
Adinolfi ha segnato "l'innalzamento del livello della
minaccia"
portata
dagli
anarco-insurrezionalisti, affermano gli 007. E l'attuale
situazione economica viene
vista in quegli ambienti
come "potenzialmente favorevole" al progetto che
vede al centro "l'azione
diretta". E' in quest'ottica
infatti, dicono i Servizi, che
si registrano appelli ed
esortazioni a "superare le
esitazioni" e mettere in atto
"interventi conflittuali" che
puntino al "sovvertimento
del sistema". Gli arresti di
diversi presunti anarcoinsurrezionalisti, è la lettura che danno gli 007,
hanno però frenato questo
progetto: "da allora si registra
infatti
una
stasi
operativa della Federazione
Anarchica Informale, con
tutta probabilità ascrivibile
alla
necessità
di
non
evidenziarsi in una fase di
accentuata pressione inves-
tigativa". Ciò non significa
però che il movimento è
stato sconfitto. Anzi: "si
ritiene che la minaccia
rimanga
potenzialmente
estesa e multiforme, suscettibile di tradursi in una
gamma
di
interventi.
Eventualità che - scrivono
gli 007 - può comprendere
sia attentanti 'spettacolari'
potenzialmente lesivi come
quelli
tradizionalmente
messi in atto dai gruppi Fai,
sia iniziative di non elevato
spessore ad opera di altre
sigle
even-tualmente
emergenti, non dotate delle
medesime capacità tecnico
operative,
come
anche
attacchi non rivendicati, in
linea con la visione classica
dell'anarcoinsurrezionalismo". Gli 007
individuano anche i possibili "scenari di scontro": i
poteri
economico-finanziari, le forze dell'ordine e
le forze armate, le lotte
ambientaliste, l'opposizione
al 'dominio tecnologico', gli
autori delle riforme del
welfare e del lavoro, le
espressioni di quella che i
Servizi chiamano "società
del benessere". Quanto alla
minaccia
rappresentata
dagli eredi delle Br, gli 007
affermano che quegli ambienti, soprattutto nel settore carcerario, hanno fatto
arrivare diverse sollecitazioni ma "non sono sembrati in grado di condurre
un'efficace opera di infiltrazione, proselitismo e reclutamento". Non è affatto
escluso
però
che
un
inasprimento delle tensioni
sociali "potrebbe indurre
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
queste componenti a tentare di inserirsi strumentalmente in realtà aziendali
caratterizzate da forti contrapposizioni". Così come
"restano ipotizzabili azioni
di propaganda di modesto
spessore operativo, rivendicate
anche
da
sigle
inedite, per alimentare una
progressiva
radicalizzazione delle istanze contestative".
Se la situazione economica
non dovesse migliorare c'è
il rischio concreto di un
"innalzamento delle tensioni sociali" e un'intensificazione delle contestazioni
a
"esponenti
di
governo, nonché rappresentanti di partiti politici e
sindacali".
Il "massiccio ricorso agli
ammortizzatori
sociali",
affermano gli 007, ha
contribuito a contenere le
tensioni che sono andare
accumulandosi in diversi
ambiti, dalla protesta degli
autotrasportatori in Sicilia
alla campagna contro Equitalia, dalla Tav alla scuola.
Ora però, "in assenza di
segnali di un'inversione del
ciclo congiunturale - si
legge nella Relazione predisposta dal Dipartimen-to
informazioni e sicurezza diretto da Giampiero Massolo
- l'incremento delle difficoltà occupazionali e delle
situazioni di crisi aziendale,
potrebbe minare progressivamente la fiducia dei
lavoratori
nelle
rappresentanze sindacali, alimentare la spontaneità
continua
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Anno VII - n.ro 66
Pagina 23 di 78
rivendicativa ed innalzare
la tensione sociale, offrendo nuove opportunità ai
gruppi
dell'antagonismo",
per "intercettare il dissenso
e incanalarlo verso ambiti
di elevata conflittualità". In
questo ambito, affermano
gli 007, "si prospetta il rischio di un'intensifi-cazione
delle contestazioni nei confronti
di
esponenti
di
governo e personalità di
rilievo istituzionale, nonché
rappresentanti di partiti
politici e sindacali considerati non sufficientemente
impegnati nella difesa dei
bisogni emergenti". Una
situazione che ha portato i
movimenti antagonisti ad
una "rinnovata disponibilità
al confronto" e che, di
fronte ad "un eventuale
aggravamento dello scenari
congiunturale"
potrebbe
"costituire
fattore
di
aggregazione e generalizzazione
del
dissenso,
favorendo l'azione delle
frange
antagoniste
che
mirano alla radicalizzazione dell'offensiva sociale".
La crisi economica rafforza
"l'azione
aggressiva
di
gruppi esteri" che puntano
a acquisire "patrimoni industriali,
tecnologici
e
scientifici nazionali", nonché "marchi storici del 'made in Italy', a detrimento
della competi-tività delle
nostre
imprese
strategiche".
L'attività informativa, nota
la relazione preparata dal
Dis guidato da Giampiero
Massolo, , "ha confermato il
perdurante interesse da
èparte di attori esteri nei
confronti del comparto produttivo nazionale, specialmente delle piccole e medie
imprese,
colpito
dal
prolungato stato di crisi
che
ha
sensibilmente
ridotto tanto lo spazio di
accesso al credito quanto i
margini di redditività". Gli
007 puntano l'attenzione su
alcune manovre di acquisizione effettuate da gruppi
stranieri che, se "da una
parte
fanno
registrare
vantaggi immediati attraverso l'iniezione di capitali
freschi, dall'altra sono apportatrici nel medio periodo di criticità". Ciò per il
"rischio di sostituzione, con
operatori di riferimento,
delle aziende italiane attive
nell'indotto industriale interessato dall'investimento
diretto ovvero proprietarie
di tecnologie di nicchia,
impiegate nei settori della
difesa, dell'aerospazio e
della sicurezza nazionali,
come pure nella gestione di
infrastrutture critiche del
Paese".
In alcune banche italiane
emergono profili di rischio
"per le opacità dei capitali
apportati", per l'ingresso di
nuovi soci "dal profilo
ambiguo" e per la "distorta
gestione del credito da
parte di esponenti aziendali
sleali".
I servizi hanno inoltre
guardato con attenzione
alla nascita in Italia delle
prime filiali di banche
asiatiche che, "rivolte oggi
principalmente ai propri
connazionali residenti in
Italia, possono costituire la
premessa all'ampliamento
della concorrenza allogena
nel nostro Paese, con rischi
di erosione di importanti
quote di mercato per gli
operatori nazionali". (ANSA)
Statali, arriva il blocco degli stipendi:
"Nessun aumento fino al 2014"
28 febbraio 2013
ROMA - Stipendi congelati
fino al 2014 per gli oltre 3
milioni di dipendenti pubblici. La disposizione era
stata prevista nell'ambito
del decreto sulla 'spending
review',
ma
adesso
a
stabilirla è un decreto ministeriale (Economia e Funzione pubblica) che sarà discusso al prossimo consiglio dei ministri, in pro-
gramma la prossima settimana.
Il testo è stato anticipato da
alcune agenzie. "Non si dà
luogo - si legge nel provvedimento - , senza possibilità
di recupero, alle procedure
contrattuali e negoziali ricadenti negli anni 20132014 del personale dipendente dalle amministrazioni
pubbliche". Oltre dunque
alla
sospensione
delle
previsioni contrattuali, per
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
il personale, "non si dà
luogo, senza possibilità di
recupero,
al
riconoscimento
degli
incrementi
contrattuali eventualmente
previsti a decorrere dall'anno 2011".
Nel decreto vengono fissate
anche le modalità di calcolo
relative all'indennità di vacanza contrattuale per gli
anni 2015-2017 e ulteriori
continua
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Anno VII - n.ro 66
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misure
di
risparmio,
razionalizzazione e qualificazione della spesa delle
amministrazioni
centrali.
"Non si dà luogo, - si legge
nel testo - , senza possibilità di recupero, al riconoscimento
dell'indennità
di vacanza contrattuale per
gli anni 2013 e 2014. Con
riferimento al triennio contrattuale 2015-2017 l'indennità di vacanza contrattuale, calcolata secondo le
modalità e i parametri
individuati dai protocolli e
dalla normativa vigenti in
materia, è corrisposta a
decorrere dal 2015".
Il
decreto
ministeriale
prevede anche il blocco
degli scatti di anzianità per
il 2013 per i lavoratori
della
scuola
(personale
docente,
amministrativo,
tecnico e ausiliario).
Il provvedimento proroga
infatti per l'anno in corso le
disposizioni contenute nel
decreto 78 del 2010 secondo cui "per il personale
docente,
amministrativo,
tecnico ed ausiliario della
scuola gli anni 2010, 2011,
2012 non sono utili ai fini
della
maturazione
delle
posizioni stipendiali e dei
relativi incrementi economici previsti" dai contratti
in vigore.
La reazione dei sindacati Per la Cisl l'ulteriore blocco
stipendi pubblici è inaccettabile:
"Un'altra proroga al blocco
dei contratti pubblici sarebbe inaccettabile" hanno
detto i segretari generali di
Funzione pubblica e Scuola
della Cisl, Giovanni Faverin
e Francesco Scrima: le
retribuzioni sono già ferme
dal 2010, dicono i due
esponenti sindacali, "mentre
la
spesa
pubblica
continua a crescere". Sarebbe "un atto sbagliato
che colpirebbe il bersaglio
sbagliato", sostengono, e i
lavoratori pubblici "hanno
diritto a un rinnovo di
contratto così come il
privato". La Cisl sottolinea,
inoltre, che "tre anni di
blocco sono già un tempo
intollerabile,
che
pesa
come
un
macigno
sui
bilanci di famiglie colpite
dalla crisi".
Anche la segretaria generale dell'Fp-Cgil, Rossana
Dettori,
chiede
che
il
ministero smentisca le indiscrezioni
sul
decreto:
"Sarebbe davvero inopportuno un decreto approvato
dal governo Monti a urne
chiuse, una forzatura ai
danni dei lavoratori delle
pubbliche amministrazioni.
Non credo che l'esecutivo
uscente possa permettersi
di prendere scelte politiche
così importanti proprio in
questi giorni".
Il segretario generale della
Flc Cgil, Mimmo Pantaleo,
parla di "questione democratica", perché "un atto di
tale rilevanza" dovrebbe
essere discusso con le organizzazioni sindacali.
Nei settori della conoscenza, aggiunge Pantaleo,
le condizioni di lavoro "peggiorano
quotidianamente,
diminuisce
il
potere
d'acquisto dei salari e sono
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
drammatiche
le
conseguenze dei tagli.
Per queste ragioni occorre"
rinnnovare
i
contratti
nazionali e tornare "a investire su scuola, università,
ricerca e afam.
Ma tutto questo non può
essere affrontato da un
governo in scadenza e senza più alcuna credibilità"
conclude il sindacalista.
"Inaccettabile" giudica l'ipotesi di blocco delle retribuzioni e dei contratti fino
al 2014 anche il segretario
generale della Uil Scuola,
Massimo Di Menna.
"Le basse retribuzioni degli
insegnanti e del personale
della scuola - afferma sono una delle questioni da
affrontare con il nuovo
governo".
Secondo la Uil Scuola è "da
4 a 10 mila euro in meno il
divario, rispetto alla media
tra lo stipendio di un
insegnante italiano, a inizio
e a fine carriera, e i suoi
colleghi degli altri paesi
dell'Unione europea".
"Se confermato - dichiara
infine il segretario nazionale
dell'Ugl
Funzione
pubblica, Francesco Prudenzano -, un ulteriore
blocco dei contratti, delle
retribuzioni e dell'indennità
di
vacanza
contrattuale
rappresenterebbe
l'ennesimo duro colpo inferto alla
categoria.
Tutto ciò è impensabile. I
dipendenti pubblici vedranno diminuire il loro potere
di acquisto, e saranno assieme alle loro famiglie
sempre più vicino alla
soglia di povertà".
www.larepubblica.it
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Anno VII - n.ro 66
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L'altruismo è un antistress e rende
l ong e v i , l o d i ce l a s ci e nz a
01 marzo 2013
Se facciamo qualcosa per
gli altri, i primi a beneficiarne siamo noi stessi.
Potenziamo la nostra autostima,
stemperiamo
lo
stress, allontaniamo le malattie e, se queste sono le
premesse, saremo anche
più longevi. Essere altruisti
garantisce un tornaconto,
per così dire, personale. Lo
sostiene uno studio di tre
centri americani, coordinati
dall’Università di Buffalo,
condotto su 846 persone e
durato
cinque
anni.
I
ricercatori hanno visto che,
messi di fronte a situazioni
a rischio e malattie, coloro
che negli anni precedenti
avevano aiutato altre persone mostravano tassi di
mortalità più bassi rispetto
a chi non l’aveva fatto.
Cosa singolare: i benefici
extra sulla salute non
valgono per chi l’aiuto lo
riceve.
La conclusione conferma
una
ricerca
precedente
(Wisconsin longitudinal study, durato dal 1957 al
2008) che aveva monitorato oltre 10 mila persone osservando una maggiore
longevità
in
chi
svolgeva volontariato (1,6
per cento di mortalità contro una media del 4 per
cento).
«Queste analisi ci dicono
che c’è uno stretto legame
fra benessere psicologico,
emozioni positive e sistema
immunitario. Dedicarsi agli
altri,
anziché
aspettare
passivamente attimi fugaci
di felicità, costituisce un
tipo di tensione pro sociale
che rende più forti» assicura
Stefano
Gheno,
presidente della Società
italiana di psicologia positiva. «Certo, occuparsi
degli altri è una fatica e un
impegno, però in questo
ca s o
parliamo
di
“ e ustress”, ossia stress buono.
Che non si tramuta in
usura e fatica ma porta alla
realizzazione di sé, come
sosteneva già Aristotele,
fattore chiave per mantenersi in salute più a
lungo».
Daniela Mattalia
Ilva, lutto cittadino per l'operaio morto.
O t t o i nd a g a t i p e r om i ci d i o col p os o
01 marzo 2013
Lutto cittadino a Taranto
nel giorno dei funerali di
Ciro Moccia, l'operaio di 42
anni dell'Ilva vittima all'al-
ba di ieri di un incidente
sul lavoro in cui è rimasto
ferito anche un suo collega,
Antonio Liddi, di 46 anni.
Oggi è anche il primo giorno per le perizie disposte
dal pm di Taranto Antonella
De Luca nell'ambito dell'inchiesta sull'incidente in cui
sono indagate otto persone:
tra loro anche il neo
direttore dello stabilimento
Antonio Lupoli. I destinatari degli avvisi di garanzia
spediti ieri sera ora devono
nominare i propri consulenti. Alle 7 di questa mattina sono terminate anche
le 24 ore di sciopero uni-
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
tario indette dai sindacati.
Alle 16 sarà il momento dei
funerali di Moccia, che
saranno
celebrati
nella
chiesa di Santa Maria del
Galeso, nel rione Paolo VI,
dove abitava. Moccia era
nato a Portici ma risiedeva
a Taranto con la famiglia.
Era sposato con due figlie e
la moglie lavora alla mensa
dell'Ilva, dipendente della
ditta Sodexo.
Quella di ieri è stata una
nuova alba di sangue nelle
cokerie Ilva. I due lavoratori sono precipitati da
continua
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Anno VII - n.ro 66
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un'altezza di circa dieci metri,
subito dopo un intervento di
manutenzione. Sul terreno è
rimasto Moccia, manutentore
del reparto dell'area a caldo,
assunto nello stabilimento nel
2002. L'operaio ferito, invece,
è Antonio Liddi, di 46 anni
dipendente della ditta MR,
ricoverato in ospedale con
una prognosi di 40 giorni.
Appena possibile gli inquirenti
lo ascolteranno per ricostruire la dinamica dell'incidente.
L'impianto era in via di rifacimento e la squadra di manutentori era intervenuta per
ripristinare un binario della
macchina caricatrice
della
cokeria. Stando alla prima
ricostruzione, i lavoratori sono
caduti nel vuoto quando ha
ceduto una lamiera uti-lizzata
come copertura provvisoria.
La tragedia avvenuta ieri
mattina è la terza nel giro di
poco meno di quattro mesi
(...).
http://bari.repubblica.it
Nasce la Brigata San Marco: nel solco delle
tradizioni e nell’ottimizzazione delle risorse
01 marzo 2013
Da oggi la Forza da Sbarco
della Marina Militare cambia
assetto e confluisce nella nuova
Brigata
Marina
SAN
MARCO. La nuova Brigata
risponde alle esigenze di
razionalizzazione delle componenti operative della Forza
Armata, con particolare riferimento alla Forza da Sbarco,
già tratteggiate nel 2010
dall’articolo 112 del “Nuovo
Codice dell’Ordinamento Militare”.
Dal
punto
di
vista
del
personale non sono previsti
aumenti di uomini e mezzi per
la Brigata in quanto la struttura della attuale Forza da
Sbarco viene trasformata organizzativamente, valorizzando le esperienze operative
acquisite in campo anfibio,
nelle operazioni di interdizione marittima e, non ultimo,
nella difesa delle installazioni
sensibili. Tutto ciò, proprio
allo scopo di migliorare l’efficacia operativa dello strumento marittimo italiano. Si
tratta quindi di una riorganizzazione nell’ottica di conseguire una maggiore efficacia di azione ma anche di
realizzare un risparmio in termini organizzativi. Si tratta di
un’unità organica che avrà
identità di Comando complesso basato su tre Reggimenti,
in grado di ottimizzare “la
capacità di proiezione della
Forza da Sbarco – come recita
il provvedimento che ne sancisce la trasformazione – e
l’incremento delle “capacità di
supporto alle unità della
Squadra Navale”, con particolare riguardo alle Maritime
Interdiction Operations, alle
attività di antipirateria, Force
Protection, Harbour Protection e difesa installazioni
sensibili, con lo scopo di “conseguire la massima sinergia”.
Il Primo Reggimento SAN
MARCO, che rappresenta di
fatto la Forza da Sbarco,
integra le funzioni più operative e diventa così un
assetto estremamente mobile
con alta flessibilità operativa e
autonomia logistica. Il Secondo Reggimento SAN MARCO
si concentra, invece, su quelle
attività in cui da tempo la
Marina è all’avanguardia, cioè
le Maritime Interdiction Operations, comprendendo le capacità di effettuare visite
ispettive a bordo di Unità
mercantili e di costituire i
Nuclei Militari di Protezione.
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
Infine, il terzo Reggimento
che si specializza nella Force
Protection, Harbour Protection e difesa installazioni
sensibili e unisce sotto la
propria responsabilità tutto
ciò che in precedenza era noto
solo come Servizio Difesa
Installazioni.
La neonata Brigata Marina
SAN MARCO manterrà la
propria sede a Brindisi e
continua ad essere retta da un
Ammiraglio,
sempre
alle
dipendenze dal Comandante
in Capo della Squadra Navale.
Il Comandante della Brigata,
nel contempo, mantiene le
attribuzioni di Comandante
della Forza da Sbarco, senza
variare i compiti nell’ambito
della Capacità Nazionale di
Proiezione dal Mare. Alle
dipendenze del Comandante
della Brigata, sono previsti tre
Reggimenti, il Quartier Generale, il Gruppo Mezzi da
Sbarco, il Battaglione Supporto
al
Comando
e
il
Comando Servizi Base/COMAR Brindisi, fino alla data
della sua soppressione. La
forza complessiva della Brigata Marina San Marco è di
circa 3800 marinai.
www.marina.difesa.it
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Anno VII - n.ro 66
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I 7 anni, 10 mesi e 9 giorni di Papa Ratzinger
E' il primo pontefice da secoli che rinuncia al Soglio di Pietro,
ma non sarà ricordato solo per questo
E' il primo Papa da secoli che rinuncia al
pontificato, ma non sarà ricordato solo per
questo. Anche se è troppo presto per
tracciare bilanci del "regno" di Benedetto
XVI, i sette anni, 10 mesi e 9 giorni in cui
ha seduto sul Soglio di Pietro non si
connotano per le "dimissioni", un gesto
che, peraltro, potrebbe portare a medio
termine a sviluppi di rilievo nella storia
della Chiesa. Joseph Ratzinger è un
teologo che, diventato Papa, ha assunto
con determinazione il compito di riformatore, ma che non ha mai perso di vista
l'obiettivo vero del suo "regno": riportare
la fede in Cristo al centro della vita della
Chiesa e dell'uomo secolarizzato.
Da riformatore ha innovato profondamente
la legge della Chiesa per quanto riguarda
la trasparenza finanziaria e la lotta agli
abusi del clero; in questo ultimo campo
portando a compimento l'azione intrapresa
da almeno dieci anni, come prefetto della
Congregazione per la dottrina della fede, a
partire dalla centralizzazione dei dossier in
Congregazione,
per
impedire
insabbiamenti da parte delle chiese locali. La
rinuncia al pontificato è giunta in un
momento di relativa tranquillità per la
Chiesa, dopo mesi burrascosi, e proprio
dopo che erano superati l'acme sia di
Vatileaks che degli scandali della pedofilia
in alcuni Paesi europei, particolarmente
l'Irlanda. Benedetto XVI non è fuggito
davanti al pericolo, come aveva promesso
al suo biografo Peter Seewald che nel
2010 gli chiedeva lumi sulla possibilità che
un papa lasciasse il pontificato. Lascia
comunque qualche dossier in sospeso al
suo successore, in particolare quello sui
lefebvriani, e chissà se il prossimo papa
vorrà riaprirlo, e quello di Vatileaks, su cui
la commissione dei tre cardinali è impegnata a consegnare la relazione soltanto al
nuovo pontefice. In questi anni il figlio di
un poliziotto bavarese diventato guida di
un miliardo di cattolici nel mondo ha
incontrato milioni di persone; ha compiuto
24 viaggi internazionali prima sulle orme
di Wojtyla e poi costruendo la propria
visione della geografia universale della
Chiesa. Ha scritto tre encicliche per dire
che l'amore e la speranza non sono
qualcosa, ma qualcuno, cioé Cristo, e per
rinnovare la dottrina sociale di fronte a
una crisi finanziaria globale. Ha pubblicato
il libro Gesù di Nazaret per mostrare che
la fede non è un elenco di proibizioni ma
un rapporto di amicizia col Dio fatto uomo.
Ha creato 84 nuovi cardinali in rappresentanza di tutti i continenti, per manifestare l'attenzione della Chiesa per
tutta l'umanità, e nell'ultimo concistoro, lo
scorso novembre, non ha dato la berretta a
nessun europeo. Ha invocato pace e
giustizia per il mondo, anche dalla tribuna
dell'Onu durante il trionfale viaggio negli
Stati Uniti del 2008, ha levato la voce in
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EffettoTre 15 marzo 2013
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Anno VII - n.ro 66
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difesa dell'Africa, ha scritto una lettera ai
cattolici cinesi, guardando sia ai cattolici
del grande paese asiatico che al tema
universale
della
libertà
religiosa.
E' entrato nelle sinagoghe di Colonia e
New York e nella moschea blu di Istanbul.
Con il viaggio in Turchia alla fine del 2006
ha ricucito i rapporti con il mondo islamico,
raffreddatisi
dopo
la
"lectio
magistralis" a Ratisbona, del settembre
precedente, con la infelice citazione da
Manuele Paleologo contro Maometto. Con
il "motu proprio" "Summorum pontificum"
del 7 luglio 2007 ha liberalizzato la messa
in latino sperando di sottrarre i tradizionalisti ai lefebvriani, ma finendo per
scontentare i cattolici, sia "progressisti"
che "conservatori", che gli ebrei, questi
ultimi per le parole latine della preghiera
per gli ebrei del venerdì santo. Ha
affrontato con grande determinazione il
riemergere dello scandalo dei preti pedofili in Europa e in Irlanda, nel 2009-2011,
imprimendo una svolta nella coscienza e
nella legge della Chiesa nei confronti di
questi crimini. Uguale determinazione nel
cercare la verità sulla fuga di documenti
riservati dal Vaticano e dalla sua stessa
scrivania, che ha funestato la prima parte
del 2012. Domani si conclude un papato in
continuità dottrinale con quello del
polacco Wojtyla, secondo la volontà dei
cardinali che il 19 aprile 2005 elessero
l'arcivescovo bavarese. Un papato che ha
permesso a Ratzinger di sfatare l'immagine negativa di un'opinione pubblica che,
in Vaticano ma anche in Germania, lo descriveva come il "panzerkardinal', radicalmente conservatore, rigido, freddo e
scostante. Chi lo conosceva personalmente
sapeva che tale immagine era completamente falsa, perché il teologo divenuto
papa era uomo sorridente, cordiale nelle
relazioni personali e capace di attento
ascolto di qualsiasi interlocutore. Forzando
la propria timidezza innata Benedetto XVI
ha imparato a rapportarsi anche ai gruppi
e alle folle in modo efficacissimo.
Il fine intellettuale bavarese non è mai
caduto nella tentazione di imitare l'ingombrante predecessore. Il primo anno di
regno Benedetto XVI - nome scelto in
ricordo del fondatore del monachesimo
occidentale e del papa che condannò la
prima guerra mondiale come 'inutile
strage' - lo ha passato a tagliare il cordone
ombelicale con papa Wojtyla: soprattutto
con il primo viaggio internazionale a
Colonia dove Wojtyla aveva convocato i
ragazzi per la Giornata mondiale della
gioventù, e con quello in Polonia, patria di
Giovanni Paolo II. Per comprendere il
pontificato
di
Benedetto
XVI
resta
sicuramente centrale il suo primo discorso
alla curia riunita per gli auguri natalizi, il
22 dicembre del 2005. Partendo dalle
celebrazioni per i quaranta anni della
conclusione del Concilio Vaticano II,
Benedetto
XVI
ha
contrapposto
la
"ermeneutica della discontinuità e della
rottura" alla "ermeneutica della riforma".
Le due interpretazioni del Concilio, ha detto, si sono trovate a confronto e hanno
litigato fra loro, l'una ha causato confusione, l'altra, silenziosamente ma sempre più visibilmente, ha portato frutti". La
prima "non di rado si è potuta avvalere
della simpatia dei mass media e anche di
parte della teologia moderna" ma "rischia
di far finire in una rottura tra Chiesa
preconciliare e Chiesa conciliare".
E il Concilio, con la celebrazione del 50.mo
anniversario e la proclamazione di un
Anno della fede centrato sulla nuova
evangelizzazione, ha connotato l'ultimo
anno di regno di Benedetto XVI. Eletto il
19 aprile 2005, al termine di un rapido
conclave, con solo quattro votazioni, il
giorno successivo nell'omelia della messa
con i cardinali elettori papa Ratzinger
espone, in latino, una sorta di 'manifesto'
del pontificato, centrandolo su impegno
per ecumenismo, collegialità, dialogo con
il mondo e con i giovani. Tra i primi atti
del pontificato, il 13 maggio, l'annuncio
della apertura immediata della causa di
beatificazione di Wojtyla, senza attendere i
cinque anni dalla morte, e la nomina del
suo successore come prefetto della
Congregazione per la dottrina della fede
dell'americano William Levada. Il 29 maggio, primo viaggio apostolico del pontificato, a Bari, per il congresso eucaristico
nazionale. Il 9 giugno incontra i leader
dell'ebraismo mondiale e afferma "mai più
shoah ed antisemitismo, continuerò il
dialogo". Il 24 giugno é al Quirinale, in
visita di Stato alla nazione di cui è
primate, e chiede che l'Ita-lia non rinneghi
la propria eredità cristiana. La prima
estate del pontificato registra alcuni
incontri "difficili": il 26 agosto con la
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EffettoTre 15 marzo 2013
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Anno VII - n.ro 66
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scrittrice Oriana Fallaci, il 29 agosto con i
lefebrviani scismatici e il 23 settembre con
il teologo ribelle Hans Kung. Il 2006 si
apre con la pubblicazione, il 25 gennaio,
della prima enciclica, la 'Deus Caritas est' ,
sui temi dell'amore e della giustizia. Il
documento, che si articola in due parti,
una più teologica e una più concreta, dà
l'impressione di una struttura un po'
disarmonica. La prima sezione è di mano
interamente papale, di gran respiro
teologico.
La seconda ha un approccio più pratico e
riprende una intenzione di papa Wojtyla,
forse addirittura dei suoi appunti o un suo
schema. Nelle prime pagine Ratzinger
spiega di aver scelto l'amore come tema
della sua prima enciclica perché viviamo in
un mondo in cui Dio vuole dire spesso
"vendetta o persino con il dovere dell'odio
e della violenza". Nella sezione sulla carità
sociale Benedetto XVI ha parole molto
dure verso quegli Stati che non agiscono
secondo giustizia e li paragona a "una
banda di ladri". Il 14 febbraio successivo il
Papa conferma il card. Ruini alla
presidenza della Cei, dove il porporato
emiliano siede da 15 anni. Il Papa tedesco
sarà sempre in sintonia con i vescovi
italiani e con la Cei, anche dopo
l'avvicendarsi alla presidenza, nel marzo
2007, dell'arcivescovo di Genova Angelo
Bagnasco. Nel suo intervento al convegno
ecclesiale
nazionale
di
Verona,
nell'autunno del 2006, traccerà le linee
della presenza cattolica nella società
italiana, in totale sintonia con l'episcopato.
Non cesserà poi, nei viaggi in Italia, di
invitare i cattolici a formare una nuova
generazione di persone impegnate nella
società e nella politica, al servizio del bene
comune. La sempre annunciata riforma
della curia romana non si farà mai in modo
radicale: la rinuncia al pontificato vorrà
dire qualcosa anche contro gigantismi e
personalismi sempre in agguato nelle
burocrazie? Papa Ratzinger in curia ha
uomini che conosce personalmente e di cui
si fida in posti chiave, come, nel giugno
2006, Tarcisio Bertone alla segreteria di
Stato. Il 2007 si ricorda in particolare per
il motu proprio "Summorum pontificum"
del 9 luglio che liberalizza la messa in
latino e per la lettera ai cattolici cinesi del
30 giugno, in cui il Papa tende una mano al
governo di Pechino, pur mettendo nero su
bianco le difficoltà della Chiesa in Cina e
in genere del popolo cinese. E il 30
novembre esce la seconda enciclica del
pontificato, la Spe salvi (Nella speranza
siamo stati salvatì, uno dei testi più belli e
profondi del pontificato ratzingeriano.
Anche il 2008 sarà per i Papa pieno di
gesti di attenzione verso la Cina,
dall'ospitare in Vaticano un concerto della
Orchestra filarmonica di Pechino e
cinquecento cinesi, ai reiterati appelli a
sostegno del Paese colpito dal terremoto.
Con la Giornata mondiale di preghiera per
la Cina, indetta per il 24 maggio proprio
nella Lettera del 2007, e in diverse altre
occasioni Benedetto XVI continuerà a
chiedere libertà religiosa per i cinesi. Il
2009 si ricorda per il riequilibrio nel suo
magistero, della materia teologica prevalente fino a quel momento - con
quella sociale, grazie al viaggio in Africa
(marzo) e all'enciclica Caritas in veritate
(luglio). In Camerun e Angola Benedetto
XVI ha parole profetiche per il riscatto del
grande continente malato e per le
responsabilità dell'Occidente nei confronti
di questo. Il viaggio "passa" a livello
mediatico solo per la polemica sul
preservativo, ma in realtà Benedetto XVI
ha detto per l'Africa, anche nel successivo
viaggio in Benin, a novembre 2011, le
parole più incisive di qualsiasi altro leader
mondiale. Nella enciclica riafferma con
forza la destinazione universale dei beni
della terra e critica con precisione le cause
della crisi finanziaria mondiale. Il 2009 è
anche l'anno del viaggio in Terra Santa,
ricchissimo di spunti per il rapporto con
ebraismo e islam e di risvolti politico
diplomatici nei rapporti con Israele e con
l'Autorità nazionale palestinese. Il 2010,
anno per certi versi orribile, si ricorda per
l'incontro a Malta con alcune vittime di
preti pedofili in cui il Papa si commuove
insieme a queste, e si conclude con la
"Luce del mondo", libro-intervista in cui
Benedetto XVI parla a ruota libera di sé e
del pontificato, senza censurare le
domande né rivedere le risposte. Il 2011
vede la pubblicazione della seconda parte
del Gesù di Nazareth, una sempre più
determinata azione contro la pedofilia e la
beatificazione di Giovanni Paolo II, primo
caso in epoca moderna di un papa che
beatifichi il suo predecessore.
Con la beatificazione Benedetto XVI ha
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ulteriormente assunto su di sé lo stesso
sforzo del papa polacco di recuperare la
Chiesa al mondo globalizzato, e al mondo
l'interesse per Dio.
Ha compiuto un ulteriore passo per
colmare un vuoto che ai cattolici poteva
appariva incolmabile, facendo di Karol
Wojtyla non una figura del passato, ma un
modello di vita, non una star, ma un santo.
La beatificazione di Wojtyla si inserisce
nella convinzione di Ratzinger che il
mondo globale aspetti proposte di qualità
che parlino all'intelligenza, ma che siano
traducibili in esperienze di vita, una
convinzione che spiega tutto il pontificato
ratzingeriano. Il 2012, l'anno di Vatilieaks,
ha portato anche la terza parte del Gesù di
Nazaret sui vangeli dell'infanzia, il
del
Concilio,
l'inizio
cinquantenario
dell'Anno della fede e il sinodo, anche
questo sulla nuova evangelizzazione.
Eletto a 79 anni e consapevole di non
avere troppe energie da spendere,
Benedetto
XVI
non
ha
comunque
rinunciato
al
pontificato
itinerante
affermato da Wojtyla, e si è concentrato su
non molti viaggi internazionali, anche qui
perfezionando il proprio approccio alle
folle e il proprio proporsi alla opinione
pubblica mondiale, sia cattolica che non.
Alla "politica internazionale" di Ratzinger
inoltre hanno contribuito non solo i viaggi,
ma anche numerosi interventi rivolti al
Corpo diplomatico o alle istituzioni, in cui
è risaltata l'importanza attribuita dal Papa
alla questione ecologica e ambientale.
Sembra che sia stato il viaggio a Cuba del
marzo 2012, un successo che gli è però
costato un immenso dispendio di forze, e il
timore di non farcela a sopportare la
trasferta a Rio, il prossimo luglio, per la
Giornata mondiale della gioventù, a
spingerlo a rinunciare al pontificato, con il
venir meno negli ultimi mesi delle forze
fisiche dell'anima.
01 marzo 2013
giovanna.chirri@ansa.it
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SICILIA:
Province addio, ecco i Consorzi
Intesa Governo-maggioranza
0 4 m a rz o 2 0 1 3
PALERMO - Detto fatto. La giunta e la
maggioranza accelerano sulla rivoluzione delle
Province. Che non sarà solo una abolizione
dell'esistente, ma piuttosto una riorganizzazione generale delle competenze degli enti
locali. Che, se sarà ap-provata dall'Ars, porrà la
Sicilia all'avanguardia sul piano nazionale. Al di
là dello Stretto, infatti, la riforma del governo
Monti per mandare in pensione le Province si è
persa per strada con la fine anticipata della
legislatura. In Sicilia la musica potrebbe essere
diversa. Si è concluso dopo un paio d'ore di
confronto il vertice tra Rosario Crocetta e i
capigruppo
di
maggioranza
a
Palazzo
d'Orleans. Il governatore ha illustrato i punti
salienti del ddl di riforma che *stanotte
dovrebbe essere varato dalla giunta per
approdare domani a Palazzo dei Normanni. Una
riforma su cui c'è una condivisione di massima
da
parte
dei
partiti
di
maggioranza.
Le Province verranno sostituite dai liberi
consorzi di Comuni previsti dallo Statuto. Che
avranno funzioni e competenze diverse rispetto
alle
attuali
Province.
A
partire
dalla
competenza su rifiuti, acque ed edilizia
popolare. Un quadro nuovo che porterà alla
fine dell'era degli Ato idrici e degli Ato rifiuti.
“Con la riforma, proprio come il Pd ha sempre
sostenuto, ci sarà un abbattimento reale
dell'apparato pubblico con l'eliminazione di
duplicazioni di spesa”, sottolinea il capogruppo
dei democratici Baldo Gucciardi. Sarà proprio
dalla fine di cda e collegi sindacali degli Ato e
degli altri enti che saranno sostituiti dai
consorzi che maturerà una delle voci di
risparmio di spesa. Ma non solo.
Un altro risparmio sensibile arriverà dalle
cariche elettive, che saltano tutte nella riforma.
Per i consorzi, infatti, sono previste “elezioni di
secondo livello, con organi elettivi più snelli,
senza indennità”, riferisce Lino Leanza,
capogruppo del-l'Udc. In pratica, saranno i
sindaci dei Comuni del consorzio a eleggere tra
loro il presidente del consorzio. Mentre i
consigli comunali eleggeranno il consiglio, che
sarà comunque meno numeroso degli attuali
consigli provinciali. Non ci saranno in-dennità,
ma solo rimborsi per consiglieri e presidenti.
Inoltre, la riforma se da una parte assegnerà
competenze nuove agli enti che prenderanno il
posto delle Province, dall'altra potrebbe
decentrare ai Comuni alcune competenze
attualmente in carico alle Province, come
l'edilizia scolastica. “È emerso un discorso
radicalmente
innovativo,
con
una
forte
riduzione di spesa – commenta Nino Malafarina
della Lista Crocetta-. Questi organismi diventeranno enti di programmazione territoriale.
Siamo andati ben oltre la mera abolizione”.
Il ddl di riforma conterrà anche il congelamento delle elezioni provinciali di maggio.
“E' necessario – osserva Mala-farina -,
altrimenti si spenderebbero dei soldi per votare
chi cesserebbe dalle funzioni al momento di
approvazione della riforma”. Soddisfatti i
partiti. “Credo che sia un buon inizio”, osserva
Gucciardi, che però insiste sulla necessità di
procedere in tempi celeri: “Domani il tsto dovrebbe approdare in Assemblea, poi bisognerà
fare speditamente, prima si approva la riforma
meglio è”. Lino Leanza dell'Udc tiene a
precisare che “con il testo in mano” si approfondirà la riforma “nei gruppi parlamentari già
convocati per domani”. Malafarina è ottimista:
“Certo, si potranno fare delle limature in
Parlamento, ma la Sicilia ha l'occasione di fare
qualcosa di storico mai realizzato altrove”. Di
certo, la riforma avvicina la maggioranza di
centrosinistra e il Mo-vimento 5 Stelle, che
aveva caldeggiato questo tipo di intervento. "Si
tratta di una decisione epocale che segna
davvero la rivoluzione che con Crocetta stiamo
realizzando in Sicilia. Apprezzo molto anche
l’idea del governatore di istituire l’Alta Corte in
Sicilia che avrà le competenze finora riconosciute alla Consulta - commenta Giuseppe
Picciolo, capogruppo dei Democratici riformisti
per la Sicilia all’Ars -. Sul versante economico
la maggioranza ha dato il proprio sostegno alla
emissione dei “Trinacria Bond” da parte
dell’Irfis che faranno crescere la disponibilità
finanziaria di cassa della Regione con effetti
immediati. Infine, trovo davvero straordinario il
progetto di “reddito minimo di solidarietà” per
le famiglie per il quale ci sarà da subito una
dotazione di 130 milioni di euro derivanti dalla
soppressione delle province”.
www./livesicilia.it
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Napoli: incendio distrugge Città della Scienza.
Si i p ot i z z a i l d ol o
0 5 m a rz o 2 0 1 3
(ASCA) - Napoli, 5 mar - Un
incendio scoppiato a tarda
sera ha mandato in fumo
Cittaà della Scienza, il
museo
interattivo
della
scienza e della tecnica
realizzato a Bagnoli in
un'area dell'ex Italsider. I
vigili
del
fuoco
hanno
lavorato fino a stamattina
per domare le fiamme. Si
ipotizza il dolo. Le fiamme
sarebbero state appiccate
in piu' punti. L'ipotesi di un
incendio su commissione e'
avvalorata dal fatto che,
malgrado
l'assenza
di
vento, ci siano stati diversi
e distanti focolai. Cinque i
padiglioni andati distrutti.
Salvo solo il teatro. I danni
sono ingenti e gia' si pensa
ad un grande concerto da
organizzare nel vicino Arenile per raccogliere fondi
da destinare alla ricostruzione della struttura
rinomata per la sua capacita' di spiegare dal vivo la
scienza a migliaia di studenti.
Afg h a n i sta n : ord i g n o con tro i ta l i a n i , d u e fe ri ti .
0 5 m a rz o 2 0 1 3
(ANSA) ROMA - Un ordigno
è esploso al passaggio di
una pattuglia italiana nella
provincia di Farah, nell'ovest dell'Afghanistan.
Due soldati dell'Esercito
sono rimasti feriti in modo
non grave.
L'ordigno rudimentale spiegano al Comando del
contingente
italiano
di
Herat - è esploso oggi alle
8.50 locali (le 5.20 italiane)
al
passaggio
di
una
pattuglia sulla strada che
collega Bala Baluk a Shewan, nella provincia meridionale di Farah, investendo un blindato Lince che si
è ribaltato provocando il
ferimento "non grave" di
due militari dell'Esercito e
di un interprete afghano.
I tre feriti sono stati subito
soccorsi dagli altri componenti della pattuglia ed
evacuati in elicottero presso l'ospedale da campo statunitense di Farah, dove si
trovano
ricoverati
con
ferite alle braccia.
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I
familiari
sono
stati
informati.
La pattuglia di nove
blindati Lince - con a bordo
un Police Advisor Team
formato
da
personale
dell'Esercito e un plotone
della Compagnia Alpini di
stanza a Bala Baluk - era
diretta
al
distretto
di
polizia di Shewan, dove il
team di istruttori italiani
assiste
regolarmente
le
forze di polizia afghane
presenti nella zona.
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Anno VII - n.ro 66
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Paura al Jfk di New York, “drone”sfiora aereo Alitalia in volo
È ancora presto per capire di che tipo fosse il velivolo
s e nz a cond uce nt e a v v i s t a t o d a l p i l ot a d i un v ol o A l i t a l i a .
0 6 m a rz o 2 0 1 3
È ancora presto per capire
di che tipo fosse il velivolo
senza conducente avvistato
dal pilota di un volo Alitalia
a pochi chilometri dall'aeroporto Jfk di New York.
L'unica certezza è che
stava volando a una distanza allarmante di 60
metri
dall'aereo
de l l e
compagnia italiana, che in
quel momento si preparava
all'atterraggio. Lo ha comunicato l'Fbi in una nota
mentre la Casa Bianca,
contattata da TMNews, non
ha rilasciato dichiarazioni
sulla vicenda suggerendo di
fare
riferimento
alla
Federal Aviation Administration
(Faa).
" St i a m o
chiedendo a tutte le persone che hanno informazioni
sul velivolo o su chi lo
pilotava di contattarci", ha
detto l'agente speciale dell'Fbi John Giacalone aggiungendo che "la nostra
principale preoccupazione
è la sicurezza dei passeggeri e del personale di
volo".
Sempre
secondo
quanto
dichiarato
dalla
polizia federale, il velivolo
sarebbe lungo circa un
metro, di colore nero e con
quattro eliche. Il New York
City Police Department ha
inviato
nella
zona
un
elicottero per cercare il
piccolo aereo pilotato, ma
non è stato trovato nulla.
L'agenzia governativa del
dipartimento dei Trasporti
Faa ha fatto sapere che "sta
investigando
su
quanto
riportato dal pilota di una
compagnia di volo internazionale che ha detto di aver
visto un piccolo velivolo privo di pilota mentre stava
atterrando all'aeroporto internazionale Jfk attorno alle
13.15
[di
lunedì]".
L'avvistamento", ha spiegato la Faa, "è avvenuto a
una
distanza
approssimativa di sette chilometri
dalla parte sud-orientale
dell'aeroporto, a un'altezza
di circa 500 metri. Il pilota
non ha fatto manovre e il
volo è atterrato in sicurezza". Ecco i fatti. Il volo
Alitalia Az60 (un Boeing
777), decollato alle 9.55 da
Roma Fiumicino e atterrato
al Jfk alle 13.11 (ora locale),
ha incontrato qualcosa a
circa cinque miglia a sud
dell'aeroporto, mentre si
trovava a circa 450 metri di
quota, durante il final
approach, la fase finale di
avvicinamento all'aeroporto. Il luogo dovrebbe essere
lungo la costa meridionale
di Long Island, sulla rotta
che porta alla pista 31R del
Jfk. Nell'audio pubblicato
da LiveATC.net, un sito che
monitora le comunicazioni
di traffico aereo, si sente il
pilota italiano avvisare la
torre: "Abbiamo visto un
drone, un aereo drone". Il
volo Alitalia non ha comunque
dovuto
effettuare
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EffettoTre 15 marzo 2013
manovre evasive e ha
proseguito l'atterraggio regolarmente. La torre ha
però diramato un'allerta
per gli altri aerei in avvicinamento alle piste. Il New
York Police Department ha
mandato sul luogo dell'avvistamento un elicottero, senza trovare nulla.
Un testimone, secondo la
televisione Cbs, ha detto
che si tratta di ragazzini
alle prese con modellini. "Li
vedo molto spesso - ha
spiegato Fyezil, un addetto
ai pullman dell'aeroporto Qualche volta fanno volare
gli aerei davvero in alto". I
proprietari di aerei radiocomandati, però, secondo i
regolamenti Faa non possono superare i 120 metri
di altezza e, se operano nel
raggio di 5 km da un
aeroporto, sono tenuti ad
avvisare
la
torre
di
controllo. L'Fbi e la Faa
(Federal Aviation Administration, l'Amministrazione
dell'aviazione
federale)
hanno aperto un'inchiesta
sull'accaduto. E il Bureau
ha rivolto un appello a
eventuali testimoni: John
Giacalone, a capo dell'ufficio Fbi di New York per
l'Antiterrorismo, ha invitato
a un appello di responsabilità per "la sicurezza
dei
passeggeri
e
del
personale" a bordo degli
aerei nel settore.
www.affaritaliani.libero.it
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Anno VII - n.ro 66
Pagina 34 di 78
E’ morto Hugo Chavez
Il presidente venezuelano è deceduto a 58 anni a Caracas
dopo una lunga lotta contro il cancro
06 marzo 2013
(ANSA) Il presidente del
Venezuela, Hugo Chavez,
operato nei mesi scorsi di
cancro, e' morto a Caracas
alle 16,25 ora locale. Lo ha
annunciato in tv il vice
presidente e suo delfino
designato, Nicolas Maduro.
La morte di Chavez ''è una
tragedia storica per la
nostra patria'', ha detto
Maduro. Circondato dai ministri del governo 'bolivariano', Maduro ha fatto
''un appello a tutti i connazionali di ogni età affinchè siano militanti della
pace e della serenita' della
nostra patria''. ''Noi, i suoi
compagni - civili e militari raccogliamo la sua eredita',
il suo progetto e le sue
bandiere.
Che
viva
Chavez!''. ''Vivremo e vinceremo!'': queste le ultime
parole dell'ultimo tweet
pubblicato da Hugo Chavez
sulla sua pagina nel sito di
microblogging,@chavezcan
danga, che lo scorso 18
febbraio ha superato i 4
milioni di follower, facendo
del presidente venezuelano
''il leader piu' seguito
dell'America Latina e del
mondo, in proporzione alla
popolazione
nazionale'',
come sottolinea la propa-
ganda governativa, per non
dover dire che era secondo
dopo Barack Obama.
Dopo la morte del presidente Hugo Chavez, le
forze armate 'bolivariane'
del Venezuela sono dispiegate in tutto il Paese
per
far
rispettare
la
Costituzione: lo ha detto il
ministro della Difesa, Diego
Molero.
Hugo Chavez si è ammalato
perché "è stato attaccato",
come è successo con il
leader palestinese Yasser
Arafat, aveva detto ieri il
vicepresidente
venezuelano,
Nicolas
Maduro,
sostenendo che "una commissione
speciale
di
scienziati" potrà confermare questa tesi. Maduro
ha denunciato l'esistenza di
un ''piano per destabilizzare'' il Venezuela dietro la
malattia del leader.
Il ministero degli esteri
venezuelano ha comunicato
l'espulsione di un secondo
funzionario dell'ambasciata
statunitense
a
Caracas,
dopo quello annunciato oggi dal vicepresidente Nicolas Maduro. Si tratta di
Debling Costal ed entrambi
sono accusati di ingerenza
e cospirazione. Gli Stati
Uniti respingono le accuse
di cospirazione mosse dalle
autorita'
del
Venezuela
riguardo alla malattia di
Hugo Chavez. ''Sono accuse
assurde'', ha detto un
portavoce del Dipartimento
di Stato.
''Gli Stati Uniti confermano
il loro appoggio al popolo
venezuelano'', lo afferma
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
Barack Obama secondo cui
oggi ''si apre un nuovo
capitolo della loro storia''.
I funerali di Hugo Chavez si
svolgeranno
venerdì
8
marzo. Lo ha reso noto il
ministro degli Esteri di
Caracas,
Elias
Jaua,
precisando che il Venezuela
rispetterà sette giorni di
lutto dopo la morte del
presidente. Le scuole rimarranno chiuse tre giorni,
ha aggiunto.
Il ministro degli Esteri
venezuelano, Elias Jaua, ha
annunciato che sarà il vicepresidente Nicolas Maduro
ad assicura la presidenza
ad interim dopo la morte di
Hugo Chavez, e non il
presidente dell'Assemblea
Nazionale, Diodado Cabello, una decisione che secondo alcuni analisti potrebbe
rappresentare una violazione della Costituzione.
"Nella Costituzione è chiaramente stabilito quello que
bisogna fare: ora che si è
registrato
una
assenza
assoluta, dovrà assumere
(la presidenza) il vicepresidente, per convocare le
elezioni nei prossimi 30
giorni", ha detto Jaua, in
una intervista trasmessa da
TeleSur, aggiungendo che
nel suo ultimo discorso
pubblico,
lo
scorso
8
dicembre,
Chavez
ha
chiesto
al
governo
di
"accompagnare" a Maduro
"e questo è quello che
farem ora". L'articolo 233
della Costituzione venezuelana stabilisce che in caso
continua
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di
"assenza
assoluta
del
presidente eletto prima di
aver preso possesso del suo
incarico, si procederà ad
indire una nuova elezione
universale, diretta e segreta
nei 30 giorni consecutivi e
seguenti e nel frattempo
l'incarico della Presidenza del
Venezuela andrà al presidente
dell'Assemblea
Nazionale",
cioé
Cabello.
Lo
stesso
articolo prevede la possibilità
di affidare l'incarico presidenziale ad interim al vicepresidente solo se "ll'assenza
assoluta del presidente avviene nei primi quattro anni del
suo periodo costituzionale",
cioé se il presidente eletto ha
assunto il suo nuovo mandato.
Chavez, rieletto nello scorso
ottobre, non ha mai assunto
formalmente il suo nuovo
mandato, con il giuramento
rituale dinnanzi alla Corte
Suprema
di
Giustizia:
la
cerimonia era prevista per lo
scorso 10 gennaio, ma è stata
annul-lata a causa del ricovero
del presidente all'Avana, e la
stessa Corte Suprema ha
autorizzato la sua sospensione sine die, fino al momento in cui le condizioni
mediche di Chavez avrebbero
permesso il suo svolgimento.
Schengen, perché a Berlino non piace
il via libera a rumeni e bulgari
06 marzo 2013
I ministri dell'Unione europea hanno infine ceduto di
fronte alla netta opposizione dei Paesi nordici e
non solo. Così giovedì la
decisione sulla caduta delle
barriere alla libera circolazione di rumeni e bulgari
all'interno
dello
spazio
Schengen a partire dal
1°gennaio 2014 è stata rinviata. Come minimo di
qualche
mese.
Portabandiera di un malumore
diffuso sono state Germania, Finlandia e Olanda. La
Germania, dove è in corso
la campagna eletto-rale per
la Cancelleria e si vota il 22
settembre, non è stata
tenera di fronte alla temuta
ondata di nuovi immigrati.
Nel dibattito è intervenuto
anche il ministro dell'Interno,
Hans-Peter
Friedrich, annunciando – in
un'intervista – che Berlino
avrebbe detto no, per due
ragioni:
il
rischio
che
attraverso
Romania
e
Bulgaria possano arrivare
cittadini extra Ue senza
adeguati controlli, a causa
del livello ancora alto di
corruzione a Sofia e Bucarest; il timore di un'ondata
di migrazione di persone
non intenzionate a lavorare
ma solo a ricevere i benefici
del welfare. Immigrazione
povera. I tedeschi più critici
la chiamano "immigrazione
della povertà". E a dar voce
alle incognite con cui si
confronta lo stato sociale
made in Germania è stata
l'associazione dei comuni,
qualche
settimana
fa:
«Senza aiuti federali non
saremo in grado di sostenere le spese legate
all'immigrazione».
Eppure già oggi nel Paese
possono entrare rumeni e
bulgari per svolgere attività
libero professionali o avviare piccole imprese. Nel
Paese vivono attualmente
200mila rumeni e 120mila
bulgari. E il loro tasso di
disoccupazione, in un'isola
felice per il lavoro, non è
superiore alla media. Il vero
problema sono i rom e tutti
i lavoratori privi di specilalizzazione.
A chi tocca sborsare sussidi
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
e spese per scuole e sanità?
Finora, rincarano la dose i
contrari alla rimozione delle barriere, le autonomie
locali sono state lasciate
sole.
Il caso polacco. Dall'altra
parte, il Governo federale
sottolinea
che
quando
un'analoga barriera cadde,
nel 2012, per i polacchi non
arrivarono di colpo ondate
bibliche da Varsavia. Il dibattito, secondo i media
tedeschi, rischia di scadere
nella propaganda, alimentata da esigenze elettorali.
E ricorda, ha notato Der
Spiegel, il cliché dell'idraulico polacco del 2004,
l'anno
dell'allargamento
dell'Unione a Est. In cerca
di manodopera. E dire che
la Germania, con un tasso
di disoccupazione, soprattutto giovanile, tra i più
bassi d'Europa per riempire
le sue posizioni lavorative
vacanti, conta anche sulla
manodopera straniera. Le
offerte di posti sono sopra
quota
800mila,
e
per
compensare
l'invecchiamento della popolazione si
stima che il motore tedesco
continua
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avrà bisogno di coprire
dall'estero
circa
mezzo
milione
di
posizioni
altamente specializzate dal
2015 in poi. Già oggi l'immigrazione dal Sud dell'Europa in crisi si è intensificata: se nel 2011 il
saldo netto migratorio ha
registrato
+216%
dalla
Polonia, la Grecia ha messo
a segno un impressionante
+1.245 per cento. Con
l'Italia che ha superato i
temuti polacchi (+217%).
Ma si tratta, per lo più, di
lavoratori specializzati.
Immigrati di cui Berlino ha
bisogno, considerando che
in cima alle offerte di
lavoro nei land spiccano
ingegneri e addetti alla
raccolta dati.
www.ilsole24ore.it
Mafia: il “sogno” di Don Pino Puglisi si avvera
Una nuova chiesa sarà costruita a Brancaccio su beni confiscati
realtà.
Attraverso una serie di passaggi complessi, un terreno
confiscato alla società del
costruttore Giovanni Ienna
(ritenuto vicino ai boss di
Brancaccio Giuseppe e Filippo Graviano) è stato destinato dal consiglio direttivo dell'Agenzia nazionale
per i beni confiscati al
Comune di Palermo.
(ANSA) - PALERMO, - Era
un progetto che stava a
cuore a don Pino Puglisi da
tempo, ma che è stato
bruscamente interrotto dal
suo
brutale
assassinio,
avvenuto il 15 settembre
del
1993.
Adesso, grazie all'iniziativa
dell'Agenzia nazionale dei
beni confiscati alla mafia, il
sogno del parroco di Brancaccio di costruire una
nuova
chiesa
diverrà
Il bene confiscato verrà
assegnato alla Curia vescovile e su quel terreno
sorgerà una Chiesa intitolata prorpio a padre
Puglisi.
Un'iniziativa
realizzata
attraverso una serie di
complessi
passaggi
per
l'assegnazione risolti dall'Agenzia
diretta
dal
prefetto Giuseppe Caruso
che ha anche assegnato
all'arma dei carabinieri 20
appartamenti confiscati all'imprenditore
Salvatore
Corso,
condannato
per
mafia.
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
Il progetto di una una
nuova chiesa a Bran-caccio
era stato accarezzato dallo
stesso
padre
Puglisi,
quando era ancora in vita,
come hanno rivelato alcuni
documenti inediti della sua
corrispondenza privata scoperti
dalla
Curia.
''Se ognuno fa qualcosa
allora si può fare moltò”,
amava ripetere il sacerdote
antimafia.
Adesso, nel suo nome,
quell'iniziativa diverrà realtà, offrendo un'ulteriore
possibilità di riscatto alla
gente del quartiere, proprio nello stesso anno in
cui troverà compimento il
percorso di beatificazione
del sacerdote.
Don Puglisi, ucciso ''in
odium fidei'' sarà infatti
proclamato beato il prossimo 25 maggio.
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St a t o- m a f i a , l a d e ci s i one d e l g up
ri nv i o a g i ud i z i o d e i 1 0 i m p ut a t i
0 7 m a rz o 2 0 1 3
PALERMO - Capimafia e rappresentanti
delle istituzioni saliranno sullo stesso
banco degli imputati. Così ha deciso il gup
Piergiorgio Morosini, al termine dell'udienza preliminare per la trattativa
mafia-Stato. Il giudice ha accolto le
richieste della Procura di Palermo rinviando a giudizio tre mafiosi di rango (Salvatore Riina, Leoluca Bagarella e Antonino
Cinà), l'ex ministro Nicola Mancino, il
senatore Pdl Marcello Dell'Utri e gli ex
vertici del Ros dei carabinieri, i generali
Mario Mori e Antonio Subranni, l'ex
colonnello Giuseppe De Donno. Nel
processo che si celebrerà saranno imputati
anche il pentito Giovanni Brusca, ex
componente della Cupola mafiosa, e
Massimo Ciancimino, il figlio dell'ex
sindaco mafioso di Palermo che nel 2008
ha aperto con le sue dichiarazioni
l'inchiesta sulla trattativa. Il processo si
aprirà il 27 maggio.
decisione del gup. I legali di Dell'Utri
parlano del futuro processo come "un
inutile spreco di energie e denaro".
Sono invece soddisfatti i magistrati di
Palermo. "La decisione del gup è una tappa
importante - dice il pm Di Matteo - è uno
stimolo per andare avanti nelle ulteriori
indagini, per accertare cosa sia avvenuto
in un periodo fondamentale della storia
della nostra Repubblica". Antonio Ingroia,
oggi leader di Rivoluzione civile, dice: "E'
"Gli imputati hanno agito per turbare la confermata integralmente l'impostanzione
regolare attività dei corpi politici dello che io e il pool da me coordinato avevamo
Stato Italiano e in particolare del governo ricostruito nel corso di questi lunghi anni
della Repubblica": è questa l'accusa per i di indagine. Finalmente questa decisione
mafiosi e gli uomini delle istituzioni, mossa pone la parola fine a tutte le maldicenze e
dal pool che fino a ottobre è stato coor- alle accuse infamanti piovute addosso ai
dinato dall'ex procuratore aggiunto di Pa- pm della procura di Palermo senza che noi
lermo Antonio Ingroia, composto dai so- potessimo replicare. Quel che è certo è che
stituti Nino Di Matteo, Lia Sava, Francesco le istituzioni politiche non hanno fatto la
Del Bene e Roberto Tartaglia.
Solo l'ex loro parte per accertare la verità".
ministro Mancino risponde di falsa
testimonianza. Ciancimino è accusato di Il giudice Morosini ha accolto intecalunnia nei confronti dell'ex capo della gralmente l'impostazione dei pm, ma un
polizia Gianni De Gennaro. Nelle scorse rilievo l'ha però fatto alla Procura: "Il
udienze,
il
giudice
Morosini
aveva copioso materiale probatorio a sostegno
stralciato la posizione dell'ex ministro della richiesta di rinvio a giudizio (circa 90
Calogero Mannino, che ha chiesto di falfoni) e quello acquisito nel corso
essere giudicato con il rito abbreviato. dell'udienza preliminare non è pervenuto
Resta al momento sospesa la posizione del al giudice ordinato per indice dei temi
boss Bernardo Provenzano, gravemente principali del processo o per singole
posizioni processuali, ossia in maniera tale
ammalato.
da rendere intellegibili eventuali richiami
per relationem in sede di decreto che
Le reazioni
"Chiedo un processo rapido che dimostri la dispone il giudizio".
mia innocenza", commenta amareggiato
continua
Mancino, che dice di "non condividere" la
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
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Anche per questa ragione, il gup ha
ordinato le fonti di prova in un
provvedimento di 33 pagine.
Quattro anni di indagini
I primi accertamenti risalgono al 2008, gli
ultimi al maggio scorso, quando sono stati
depositati tutti gli atti, contenuti in 120
faldoni. Fra le carte dei pubblici ministeri e
del centro operativo Dia di Palermo, le
audizioni di sei pentiti e di 67 testimoni,
poi anche le trascrizioni delle intercettazioni telefoniche disposte dalla Procura
sulle utenze di alcuni indagati. Nelle
registrazioni sono finite pure quattro
conversazioni fra l'ex ministro Mancino e il
presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: sono state l'oggetto di un conflitto
di attribuzione sollevato dal Quirinale.
Dopo la decisione della Consulta, i pm
hanno inviato gli audio dei dialoghi
Mancino-Napolitano
al
gip,
per
la
distruzione.
I protagonisti del processo
Secondo la ricostruzione della Procura, ci
sarebbe stata una vera e propria trattativa
fra uomini dello Stato e i vertici di Cosa
nostra, fra il '92 e il '93, per fermare le
stragi
mafiose.
Ecco
i
protagonisti
dell'inchiesta:
Mannino. Nell'atto d'accusa dei pm, l'ex
ministro per gli Interventi straordinari nel
Mezzogiorno, Calogero Mannino, è il primo
protagonista: sarebbe stato lui ad avviare
la trattativa con i vertici di Cosa nostra,
all'inizio del '92, perché temeva di essere
ucciso.
Avrebbe
rassegnato
le
sue
preoccupazioni al maresciallo Giuliano
Guzzelli, che pur non facendo parte dei
reparti investigativi dell'Arma era in ottimi
rapporti con l'allora comandante del Ros
Antonio Subranni.
Mori e De Donno. Dopo l'allerta di
Mannino, sarebbero stati i carabinieri del
Ros ad avviare il dialogo segreto fra Stato
e mafia, tramite l'ex sindaco di Palermo
Vito Ciancimino: l'allora vice comandante
del raggruppamento, il colonnello Mario
Mori e il capitano Giuseppe De Donno
iniziarono ad incontrare riservatamente
Ciancimino. Il figlio dell'ex sindaco,
Massimo, che dal 2008 collabora con i
magistrati, sostiene che suo padre avrebbe
fatto da tramite fra gli ufficiali dell'Arma e
il vertice di Cosa nostra. I carabinieri
hanno invece sempre negato la trattativa,
sostenendo che il loro intento era solo
quello di far collaborare con la giustizia
Vito Ciancimino. Mori sostiene inoltre di
aver incontrato l'ex sindaco solo dopo la
strage Borsellino, del luglio 1992. Secondo
Ciancimino junior, invece, i primi incontri
dell'ufficiale col padre sarebbero stati già a
giugno.
Riina. Il capo di Cosa nostra avrebbe
gestito la trattativa Stato-mafia, tramite
Vito Ciancimino, recapitando un "papello",
ovvero un foglio con alcune richieste allo
Stato: l'abolizione del 41 bis, la revisione
dei processi e della sentenze, il via libera
alla dissociazione anche per i mafiosi.
Secondo i pm di Palermo, il papello
sarebbe stato consegnato da Riina a Vito
Ciancimino, tramite un intermediario, il
medico del capo di Cosa nostra, Antonino
Cinà. E attraverso Ciancimino il documento sarebbe finito
nelle mani dei
carabinieri, che però hanno sempre negato
di averlo ricevuto. Racconta il pentito
Giovanni Brusca che nel giugno 1992,
Riina disse che la trattativa doveva essere
accelerata, "attraverso un colpetto". E fu
ucciso Paolo Borsellino, che probabilmente
aveva scoperto il dialogo fra Stato e mafia.
Mancino. L'ex ministro dell'Interno è
accusato di falsa testimonianza e non di
attentato a un corpo politico, come tutti gli
altri indagati. L'ex ministro della giustizia
Claudio Martelli sostiene di avergli detto
dell'iniziativa del Ros di avviare un
colloquio con Ciancimino. "Gli chiesi di
attivarsi per impedire quei contatti", ha
ribadito
anche
di
recente
Martelli.
Mancino nega di aver mai parlato con
Martelli del Ros e di Ciancimino. Secondo
la Procura di Palermo restano misteriosi i
motivi per cui Mancino sostituì all'improvviso al Viminale Vincenzo Scotti,
proprio nei giorni della trattativa Statomafia, a fine giugno 1992. La Procura
ritiene che Scotti fosse per la linea dura
contro i boss. Contro Mancino, anche le
dichiarazioni del pentito Giovanni Brusca:
"Riina mi disse che Mancino era il
terminale
ultimo
della
trattativa".
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
continua
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Anno VII - n.ro 66
Pagina 39 di 78
Provenzano. Dopo l'arresto di Totò Riina,
catturato dal Ros nel gennaio 1993, i boss
di Cosa nostra avrebbero proseguito la
trattativa Stato-mafia con l'altro capo
corleonese, Bernardo Provenzano, che con
Vito Ciancimino ha sempre avuto un
rapporto
privilegiato.
Ma
anche
Ciancimino, intanto, era finito in cella, dal
dicembre 1992. Secondo il racconto di
Massimo Ciancimino, il nuovo intermediario di Cosa nostra sarebbe stato
Marcello Dell'Utri. Nel 1993, fra maggio e
luglio, i mafiosi tornarono a far sentire le
proprie richieste attraverso le bombe,
scoppiate a Roma, Milano e Firenze, che
fecero 10 morti. Al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria fu imposto
un altro direttore, Adalberto Capriotti, al
posto di Nicolò Amato, e iniziarono strane
manovre per alleggerire il carcere duro ai
mafiosi. Provenzano fu poi arrestato
nell'aprile 2006: secondo i pm, il boss
sarebbe stato protetto dal generale Mori,
che per questa ragione è sotto processo a
Palermo
per
favoreggiamento.
Dell'Utri. Arrestato Ciancimino, i boss
avrebbero avuto un altro referente nei
palazzi delle istituzioni: l'attuale senatore
Pdl Marcello Dell'Utri. Il ruolo di Dell'Utri
sarebbe proseguito nel 1994, quando Silvio
Berlusconi
divenne
presidente
del
Consiglio. Scrivono i pm: "I capimafia Leoluca
Bagarella
e
Giovanni
Brusca
prospettarono al capo del governo in carica
Berlusconi, per il tramite di Vittorio
Mangano
(deceduto)
e
di
Marcello
Dell'Utri, una serie di richieste finalizzate
ad ottenere benefici di varia natura per gli
aderenti all'associazione Cosa nostra (tra
l'altro concernenti la legislazione penale e
processuale in materia di contrasto alla
criminalità organizzata, l'esito di importanti vicende processuali e il trattamento penitenziario). Ponendo l'ottenimento di detti benefici come condizione
ineludibile per porre fine alla strategia di
violento attacco frontale alle istituzioni".
L'inchiesta bis
Nell'ambito di un'inchiesta parallela, l'allora ministro della Giustizia Giovanni
Conso è accusato di false dichiarazioni al
pubblico ministero. I magistrati di Palermo
gli contestano di aver detto il falso a
proposito della mancata revoca di 400
provvedimenti di 41 bis, nel novembre
1993. L'ex Guardasigilli ha sempre detto di
aver preso questa scelta in solitudine. La
Procura di Palermo sostiene invece che
così non fu dopo aver ritrovato una nota
dell'allora direttore del Dap, Adalberto
Capriotti, che nel giugno 1993 consigliava
a Conso di allegerire il carcere duro per i
mafiosi, al fine di creare un clima "più
distensivo nelle carceri". Anche Capriotti è
indagato per false dichiarazioni al pubblico
ministero, ma la posizione sua e quella di
Conso andranno a giudizio solo dopo la
conclusione del processo principale.
http://palermo.repubblica.it
Tracce di cesio in cinghiali, è allarme in
P i e m ont e
08 marzo 2013
(ANSA) Cesio 137 nei cin-
ghiali della Valsesia, in provincia di Vercelli, ben oltre
la
soglia
prevista
dai
regolamenti in caso di
incidente nucleare. Rilevato
in alcuni campioni che
erano stati prelevati per
una indagine su malattie
parassitarie, i ministeri della Salute e dell'Ambiente
hanno subito attivato i carabinieri del Nas e del Noe,
mentre la Regione Piemonte ha disposto ulteriori
approfondimenti ambientali
e sugli animali. Una prima
riunione d'emergenza, per
coordinare le attività, è in
programma
già
domani
mattina a Torino.
A far scattare l'allarme il
test di screening per la
ricerca
del
Cesio
137
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
previsto da una Raccomandazione della Commissione
Europea su alcuni capi
abbattuti nel comprensorio
alpino Valsesia tra il 2012 e
il 2013. I risultati hanno
evidenziato la presenza di
un numero consistente di
campioni con livelli di Cesio
137 superiori a 600 Bq/Kg
(Becquerel per Kilo, unità
di misura per il cesio 137).
Quanto basta per attivare la
procedura d'emergenza,
continua
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Anno VII - n.ro 66
Pagina 40 di 78
che oltre a nuovi prelievi e
campionamenti prevede tra
l'altro il monitoraggio dell'area per tentare di individuare
la
fonte
dell'inquinamento. ''Il cesio
137 è un radionuclide
artificiale prodotto dalla
fissione
nucleare.
Viene
rilasciato da siti nucleari'',
spiega
la
responsabile
dell'Istituto di Radioprotezione dell'Enea, Elena
Fantuzzi.
Le ipotesi piu' immediate
sono quelle secondo cui
potrebbe essere stato rilasciato in seguito all'incidente
nella
centrale
nucleare di Chernobyl del
1986,
come
per
altro
sostiene
anche
Legambiente Piemonte e Valle
d'Aosta. Ma bisogna considerare
anche
i
siti
nucleari nella zona, fra i
quali la centrale di Trino
Vercellese smantellata nel
1987 e il sito sperimentale
dell'Enea, a Saluggia. E non
è esclusa neppure la pista
dei
rifiuti
tossici.
''Tuttavia - rileva ancora
l'esperta - è vero che la
presenza del cesio 137
viene monitorata costantemente a livello nazionale e
le quantità rilevate sono
inferiori ai valori soglia, che
sono molto bassi. I valori
rilevati - aggiunge - non
sono
mai
stati
preoc-
cupanti''. Secondo Fantuzzi,
quindi, bisognerebbe considerare anche il metabolismo dei cinghiali, capire se
ha caratteristiche tali da
favorire
l'accumulo
del
cesio 137 al di sopra dei
limiti considerati sicuri.
Tutte
ipotesi
che
al
momento, comunque, devono
trovare
conferma.
Ecco perchè l'assessore
all'Ambiente della Regione
Piemonte, Roberto Ravello,
invita
ad
evitare
gli
allarmismi. ''Aspettiamo dice - di effettuare gli
approfondimenti che stiamo
predisponendo in queste
ore”.
“Il Conclave dal 12 marzo”. I cardinali hanno deciso
sarà celebrata la Messa
"pro eligendo Pontifice" e
(ANSA) L'ottava Congre- nel pomeriggio l'ingresso
gazione
Generale
del dei cardinali in Conclave.
Collegio dei Cardinali ha Il collegio cardinalizio ha
deciso che il Conclave per "accettato" le motivazioni
l'elezione del Papa inizierà dei due cardinali elettori
as-senti al conclave. Il
martedì 12 marzo 2013.
primo, l'indonesiano Darmaatmadia per infermità, il
secondo, lo scozzese Keith
O'Birien, per "motivi personali". "Il Collegio ha votato e accettato i motivi".
Lo ha detto il direttore
della sala stampa vaticana,
Padre Federico Lombardi,
nel
briefing
con
i
Conclave che elesse Ratzinger
giornalisti.
(archivio)
Con il passaggio da 117 a
115 cardinali elettori, il
Lo rende noto un comu- numero di voti necessari
nicato della sala stampa per essere eletto Papa è di
della Santa sede. Al mattino almeno 77.
nella Basilica di S. Pietro
0 8 m a rz o 2 0 1 3
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
Ha detto Padre Federico
Lombardi.
I cardinali "non verranno
perquisiti" nei giorni del
conclave, "mentre si sposteranno da una parte all'altra", mentre il personale
che partecipa al conclave,
come
ausilio
in
varie
funzioni, sarà controllato al
metal detector. Inoltre ci
saranno "forme di protezione degli ambienti con
schermatura
elettronica"
per evitare comunicazioni
da e verso il conclave.
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Anno VII - n.ro 66
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F i a t: fi rm a to i l con tra tto d i G ru p p o,
a ccord o su g l i a u m e n ti
08 marzo 2013
(ASCA) - Torino - Fiat e
sindacati hanno raggiuto
l'accordo per il rinnovo del
contratto di primo livello
per il 2013. Risolto l'ultimo
ostacolo su cui si era incagliata la trattativa nelle
ultime settimane. L'azienda
corrisponderà un aumento
di 40 euro a partire dal
mese di febbraio. Mentre
l'aumento del premio di
produzione da 103 a 120
euro come previsto decorrerà nel mese di aprile.
L'accordo permette agli 86
mila dipendenti del Gruppo
di avere un aumento in
busta paga leggermente superiore a quello corrisposto
per il 2013 con il contratto
nazionale dei metalmeccanici a cui il Gruppo Fiat
non ha aderito. La Fiat
esprime
''soddisfazione''
per il raggiungimento dell'accordo ''in un momento
di
grave
difficoltà
del
mercato''
Fitch taglia rating Italia: dopo voto improbabile un governo
0 8 m a rz o 2 0 1 3
Fitch
taglia
il
rating
dell'Italia a "BBB+" da "A-"
con outlook negativo. Tra i
fattori che hanno determinato il declassamento,
scrive l’agenzia di rating in
una nota, ci sono i risultati
"inconcludenti delle elezioni parlamentari del 2425 febbraio che rendono
improbabile che un governo
stabile possa essere formato nell'arco delle prossime settimane. La maggiore incertezza politica e
un clima non favorevole a
ulteriori riforme strutturali
costituiscono un ulteriore
shock negativo per un'economia reale già in grave
recessione". E a tal proposito Fitch sostiene che i
dati del quarto trimestre
confermano che la reces-
sione in atto in Italia è fra
le più gravi in Europa e
recenti segnali, come la
caduta a sorpresa dell'occupazione e un persistere su
bassi livelli della fiducia,
aumentano i rischi di una
recessione più profonda e
duratura di quanto anticipato
in
precedenza”.
Fitch stima che nel 2013 il
Pil si contrarrà dell'1,8%,
dopo il - 2,4% registrato
l'anno scorso. L'agenzia
prevede inoltre che il debito raggiungerà il 130%
del pil nel 2013, al di sopra
della precedente stima del
125%. La conclusione è che
"un governo debole - prosegue Fitch .- potrebbe essere più lento e meno
efficace nel rispondere a
shock interni o esterni".
Anche considerando che la
recessione potrà mettere a
rischio gli sforzi fatti dal
Paese per il consolidamento
di bilancio.
In merito al rating di Fitch
vanno sottolineati diversi
aspetti positivi che vengono
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
riconosciuti all’attuale situazione italiana. Lo dice il
ministero dell'Economia in
una nota diffusa in serata.
Via
XX
Settembre
si
riferisce ad alcuni passi del
testo con cui Fitch annuncia il declassamento del
nostro Paese. "Negli ultimi
2 anni l’Italia ha fatto
progressi
sostanziali
in
direzione
della
stabilità
fiscale. Nel 2012 il deficit
del settore pubblico era
pari al 3% del PIL: risultato
– secondo le recenti stime
della Commissione UE – di
2,3 punti percentuali di
consolidamento fiscale in
termini strutturali". E ancora: "Nonostante la recessione, le misure fiscali adottate saranno sufficienti per
ottenere una ulteriore riduzione del deficit nel 2013.
La fiducia nella solvibilità
di lungo termine dello Stato
italiano è rafforzata dal
basso rischio fiscale del
continua
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settore
bancario,
dalla
situazione di bilancio vicina
a quella ritenuta necessaria
per stabilizzare il debito
pubblico in rapporto al PIL
e dalla sostenibilità del sistema
pensionistico.
Il
Paese ha mostrato flessibilità finanziaria e resilienza durante la crisi,
riflettendo una forte base di
investitori domestici e la
durata media di 4,74 anni.
Infine, il rating è ancora
sostenuto
dal
sistema
economico
relativamente
ricco, ad alto valore aggiunto e diversificato, con
moderati livelli di indebitamento
del
settore
privato".
"L’incertezza politica che è
seguita alle elezioni poli-
tiche del 24 e 25 febbraio è
parte integrante - conclude
il ministero dell'Economia di un normale processo
democratico. Confermiamo
quindi la fiducia nel fatto
che l’Italia troverà la soluzione politica e proseguirà
il processo di riforma in
corso. Al tempo stesso, il
governo
attuale
rimane
ovviamente in carica per il
disbrigo
degli
affari
correnti. Nella nota Fitch
parla anche di 'calo dell’occupazione non previsto e
debolezza persistente degli
indicatori di fiducia, che
aumentano il rischio di una
recessione più lunga e
profonda di quanto previsto
inizialmente'. La situazione
nell’ultimo trimestre - com-
menta
sempre
via
XX
Settembre - è stata peggiore
delle
previsioni
ovunque in Europa e, con
spe-cifico riferimento alla
disoccupazione, è importante
sottolineare
che,
secondo la Commissione
europea
e
altre
organizzazioni
internazionali, essa è aumentata
anche e soprattutto a causa
del maggior numero di
donne e giovani in cerca
lavoro. Inoltre molte aziende preferiscono mantenere
i loro lavoratori sia pure ad
orario ridotto per non dover
procedere, quando l’economia riprenderà, all’assunzione e alla formazione di
nuovi lavoratori".
www.ilvelino.it
NUOVA BUFERA SUGLI F35: "DIFETTI GRAVISSIMI,
È PEGGIORE DI TUTTI GLI AEREI IN USO OGGI"
BERLINO – I problemi
dell'F35, il supermoderno,
costosissimo
e
anche
discusso aereo da caccia
invisibile del futuro, sono
molto più seri di quanto
non
si
dicesse
finora.
Finora il costruttore, la
Lockheed Martin, lo ha
esaltato
come
miglior
caccia possibile.
Ma un nuovo rapporto del
Pentagono, di cui parla
ampiamente Spiegel online,
scrive che il jet, ordinato
anche dall’Aeronautica mi-
litare italiana, potrebbe addirittura rivelarsi inferiore
ai caccia delle generazioni
precedenti, aerei già in
servizio in tutto il mondo.
Gli F35 avrebbero
una
serie di difetti gravi e
tuttora non risolti nei
prototipi, difetti in parte
non
eliminabili
perché
legati strutturalmente al
progetto stesso. Questo sia
nella versione a decollo
corto o verticale per le
portaerei, sia in quella più
leggera, a decollo normale
per l’uso da basi terrestri.
Finora,
i
rapporti
del
Department of Defense avevano coinvolto solo la prima
variante, mentre l’ultimo
dossier le mette sotto
accusa entrambe. Il difetto
più grave, è scritto nel
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
documento del Pentagono,
è anche quello impossibile
a eliminare. La visibilità
posteriore dell'F35 è pessima, per cui in un duello lo
‘Joint strike fighter’ se la
vedrebbe malissimo con i
caccia oggi in servizio,
sebbene progettati ed entrati in servizio anche decenni fa. Dai sempre affidabilissimi F15, F18 e F16
americani, ai Sukhoi 30
russi, passando probabilmente per l'Eurofighter
Typhoon
anglotedescoitaliano, il Saab JAS 39
Gripen svedese, lo J-10
‘dragone possente’ cinese.
Nei duelli aerei, dice il
rapporto, il pilota dell'F35
non riuscirebbe a vedere
continua
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nulla di chi o che cosa gli
vola dietro, il pericolo di
venire abbattuto sarebbe
dunque gravissimo. Ma non
è finita. Il display nel casco
di volo non fornirebbe un
orizzonte artificiale analogo a quello reale; a volte
poi l’immagine è troppo
scura o scompare. Il radar
in alcuni voli di collaudo si
è mostrato incapace di avvistare e inquadrare bersagli, o addirittura si è
spento.
Difetto incredibile, se si
pensa che aerei come
l’ultima versione dello F18
hanno da anni a bordo
radar ritenuti il massimo e
il meglio della tecnica.
Sull'F35 non è così. E poi:
la manutenzione è troppo
lunga per assicurare un
efficace
uso
operativo,
l’affidabilità tecnica del jet
non è ancora garantita, il
dispositivo di carica delle
batterie
tende
a
fare
cilecca ai primi freddi,
tanto da costringere i tecnici a tenere l’aereo di
notte negli hangar, come
un’auto che se parcheggiata in strada poi non
parte. Infine è confermata
l’insufficiente
protezione
dell’aereo dal rischio dei
fulmini.
Gli Stati Uniti vogliono
dotarsi di oltre 2400 F35,
ma già con l’altro loro
caccia
invisibile,
l'F22
Raptor già in servizio, i costi sono talmente cresciuti
da imporre il taglio dell’ordine da un migliaio di
aerei a circa duecento, e
anche l'F22 ha limiti: funziona come caccia, molto
meno per l’attacco al suolo.
I dubbi sull'F35 ieri hanno
contagiato uno dei clienti
più importanti, la Turchia.
La Tuerk Hava Kuevvetleri,
cioè l’aviazione turca, la
terza nella Nato dopo
l’Usaf americana e la Royal
Air Force britannica, ha rinviato di un anno l’acquisto
dei primi due F35 sui cento
in totale che prevede di
acquistare.
I
generali
dell’aviazione di Erdogan la
sanno lunga in fatto di
qualità degli aerei, vogliono
sempre il meglio, quindi i
loro dubbi potrebbero essere contagiosi per forze
armate di altri paesi.
(08 marzo 2013)
www.larepubblica.it
Napolitano, “Io faro?
M a s i f a f a t i ca ne l l a ne b b i a ”
0 8 m a rz o 2 0 1 3
Il Presidente Napolitano,
ha scritto a Martin Schulz,
ringraziandolo insieme alla
Conferenza dei Presidenti
dei gruppi per l'invito
rivoltogli
a
prendere
nuovamente
la
parola
nell'Assemblea il prossimo
13
marzo,
e
rammaricandosi che i tempi stretti
e la complessità del processo di formazione di un
nuovo governo in Italia non
gli consentano di intervenire
a
Strasburgo.
"Ma desidero vivamente assicurare lei e tutti i deputati
al Parlamento Europeo - ha
scritto il Capo dello Stato al
Presidente Schulz - che,
anche nel ruolo riservatomi
dalla Costituzione italiana,
dopo la conclusione del mio
mandato presidenziale, di
Senatore a vita, resterò
fedele al mio rapporto col
Parlamento Europeo, istituzione alla quale mi sono
dedicato nel corso di lunghi
anni. E mi farò ancora
attivo sostenitore, nei limiti
delle mie forze, della causa
europea e del ruolo decisivo
- in seno all'Unione - della
principale fonte di legittimazione della costruzione
europea
e
cioé
della
rappresentanza dei cittadini
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
incarnata nel Parlamento".
"Io farò quel che debbo fino
all'ultimo giorno del mio
mandato" ha assicurato il
presidente della Repubblica,
intervenendo
all'Accademia dei Lincei, in
ricordo
di
Rita
Levi
Montalcini.
Prendendo
spunto
dalle
parole dall'ex presidente
della Corte Costituzionale,
Giovanni Conso, che lo
aveva definito "faro" per
l'Italia in questo momento
delicato, il Capo dello Stato
ha spiegato: "Non so se
faro o luce assolutamente
normale e umana, ma a
v o l t e s i f a f a t i c a a f a re l uc e
nella nebbia ed io cerco di
fare
de l
mi o
m e g l i o" .
" A l l a v i g i l i a d e l l a c o ncontinua
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clusione del mio mandato"
voglio "sottolineare come la
conclusione
corrisponda
pienamente alla concezione
che i padri costituenti ebbero
de l l a
figura
de l
presidente della Repubbl i ca " .
Il presidente Napolitano,
oltre a ricordare come i
padri costituenti disegnarono il già lungo settennato al Quirinale, ha
aggiunto
che
ciò
corrisponde bene anche "alla
continuità delle nostre istituzioni ed anche - ha osservato - anche alla legge
del succedersi delle generazioni".
"Certamente è stata una
botta ma io sono piuttosto
sereno perché credo di aver
capito da dove viene la
questione: dalla la crisi
profonda" del Paese e noi
"l'avevamo vista, avevamo
capito quale era il problema ma purtroppo questa
cosa non l'abbiamo saputa
interpretare fino in fondo e
ha investito anche noi". Lo
ha detto Pier Luigi Bersani
a Otto e mezzo su La7
parlando
del
risultato
elettorale. "Certo - ha aggiunto - la vicenda è molto
preoccupante
soprattutto
per il Paese ma se ci
mettiamo ciascuno nelle
condizioni di fare ciò che
deve fare, il suo dovere ne
veniamo fuori".
"Quando dico cambiamento
cominciamo dal ribaltare lo
schema: non stiamo facendo trattative, ma ci
mettiamo davanti al Paese
con proposte che si possono
realizzare. In pas-sato non
c'erano le condizioni per
realizzarle, ora sì". Così
Pier
Luigi
Ber-sani,
presentando la prima delle
otto
proposte
per
un
governo di minoranza, sulla
corruzione, incalza il M5S.
"Gli direi: 'Dimmi cosa vuoi
fare. Dimmi qualcosa di
serio che si possa capire e
che valga anche domani
mattina,
per
il
nostro
Paese''. Lo ha detto il
leader del Pd Pier Luigi
Bersani replicando a 'Otto e
mezzo' a Lilli Gruber che gli
chiedeva che cosa avrebbe
chiesto a Grillo se lo avesse
avuto seduto in studio lì
davanti.
(ANSA)
Venezuela, Maduro nuovo presidente .
Nel pomeriggio i funerali di Chavez
0 8 m a rz o 2 0 1 3
E' il giorno del dolore in
Venezuela per i funerali di
Hugo
Chavez.
Intanto
Nicolas Maduro presterà
come
oggi
giuramento
presidente del Venezuela
ad interim dopo le esequie.
Il corpo del capo di stato
deceduto sarà imbalsamato
"come Lenin" e rimarrà
esposto per "almeno altri
sette
giorni"
dopo
le
esequie per consentire alla
popolazione di continuare a
rendergli omaggio, ha annunciato Maduro, dopo che
oltre due milioni di persone
sono già arrivate all'Accademia militare di Caracas per l'ultimo saluto al
Presidente, deceduto Maduro, 50 anni, guiderà il
Paese fino alle prossime
elezioni,
che
dovranno
essere indette entro un mese, come previsto dalla
Costituzione, ha precisato
Cabello.
L'ex
leader
venezuelano sarà imbalsamato "come Ho Chi Minh,
Lenin e Mao" ed esposto
"in un primo tempo nella
'Caserma della Montagna',
a ovest di Caracas, da dove
Chavez lanciò, nel 1992, un
colpo di Stato, fallito,
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
contro il Presidente Carlos
Andres Perez e venne arrestato.
La Caserma ospiterà presto
un 'Museo della rivoluzione
bolivariana', voluto dall'ex
Presidente, ha precisato
Maduro. "Sarà il suo primo
luogo di riposo", ha aggiunto il Vicepresidente, facendo intendere che potrebbe
quindi essere spostato altrove.
I
sostenitori
di
Chavez vorrebbero seppellirlo nel Pantheon nazionale, accanto al leader dell'indipendenza Simon Bolivar, ma la costituzione prevede che le salme possano
essere ammesse solo 25
anni dopo la morte. Alle
esequie di Hugo Chavez
continua
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saranno presenti domani
praticamente tutti i capi di
stato latinoamericani, ma
anche alcuni leader controversi d'oltreoceano, come il
bielorusso Alexandre Lukashenko e l'iraniano Mahmoud
Ahmadinejad.
A
Caracas arriveranno in totale 54 delegazioni, di cui
22 prevedono la presenza
di un capo di stato. Tre
dirigenti
latinoamericani
molto vicini a Chavez sono
già nella capitale venezuelana, si tratta di Evo
Morales (Bolivia), Christina
Kirchner (Argentina) e José
Mujica (Uruguay). La tv
venezuelana ha annunciato
l'arrivo a Caracas del presidente cubano Raul Castro, mentre un viaggio di
Fidel Castro sembra poco
probabile. Hanno poi confermato la loro presenza:
Enrique Peña Nieto (Messico), Dilma Rousseff (Brasile), Juan Manuel Santos
(Colombia), Rafael Correa
(Ecuador), Sebastian Pinera (Cile), Ollanta Humala
(Peru), Daniel Ortega (Nicaragua),
Ricardo
Martinelli (Panama), Mauricio
Funes (Salvador) e Otto
Perez
(Guatemala).
Dai
paesi caraibici è previsto
l'arrivo del presidente di
Haiti Michel Martelly e
della
Repubblica
domenicana
Danilo
Medina.
Nessun capo di stato o
primo minsitro dell'Unione
europea ha annunciato al
sua presenza. La Francia
invierà il ministro per i
paesi d'Oltremare, Victorin
Lurel. Conformemente alle
consuetudini, Madrid invierà una delegazione guidata dall'erede al trono, il
principe Felipe. Russia e
Cina, paesi con forti legami
con il Venezuela, invieranno delegazioni numerose e
importanti.
http://affaritaliani.libero.it
P.A., Cdm approva codice di comportamento
Violazioni gravi, statali a rischio
l i ce nz i a m e nt o
08 marzo 2013
ROMA - I dipendenti che
violano il codice di comportamento approvato dal
Consiglio dei ministri rischiano sanzioni che arrivano fino al licenziamento. Lo prevede il pacchetto di misure approvato
oggi, "salvo intese", dal
Consiglio dei ministri su
proposta dal ministro della
Funzione pubblica Filippo
Patroni Griffi. Il codice,
emanato in attuazione della
legge anti-corruzione (legge n. 190 del 2012), in
linea con le raccomandazioni Ocse in materia di
integrità ed etica pubblica,
indica i doveri di com-
portamento dei dipendenti
delle P.A. e prevede che la
loro violazione sia fonte di
responsabilità disciplinare.
Il codice "è stato lungamente discusso", ha commentato il ministro per i
Rapporti con il Parlamento
Piero Giarda, uscendo da
Palazzo Chigi. E' invece
slittato il provvedimento su
incompatibilità
e
inconferibilità degli incarichi.
"L'illecito disciplinare - si
legge nel provvedimento derivante dalla violazione
di un dovere di comportamento previsto dal presente codice va accertato
all'esito del procedimento
disciplinare regolato dalla
normativa vigente" e "il
tipo di sanzione disciplinare concretamente applicabile,
incluse
quelle
espulsive, va rinvenuto nei
contratti collettivi e nella
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
normativa, anche regolamentare, vigenti in ciascun
settore, tenuto conto, anche ai fini dell'entità della
sanzione, della gravità del
comportamento e dell'ammontare del pregiudizio,
anche morale, arrecato al
decoro o al prestigio dell'amministrazione".
"Sono altresì individuati prevede ancora il pacchetto
approvato oggi - gli illeciti
disciplinari
previsti
dal
presente codice comportamento che, in relazione
alla gravità della violazione
o alla recidiva nella commissione degli stessi, possono comportare l'applicazione della sanzione del
licenziamento con preavviso".
Nelle disposizioni del cocontinua
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dice è inserita anche quella
relativa all'obbligo per i
dirigenti statali di "comunicare all'amministrazione
le partecipazioni azionarie
e gli altri interessi finanziari che possono porli in
conflitto d'interesse con le
funzioni
che
svolgono".
Secondo quanto si legge
nella nota di Palazzo Chigi,
i dirigenti hanno inoltre "il
dovere, nei limiti delle loro
possibilità, di evitare che si
diffondano notizie non vere
sull'organizzazione, sull'attività e sugli altri dipendenti".
Lo stesso codice prevede
che al dipendente della
Pubblica amministrazione è
fatto divieto di chiedere
regali, compensi o altre
utilità, nonché il divieto di
accettare regali, compensi
o altre utilità, salvo quelli
d'uso di modico valore,
comunque non superiore a
150 euro. La stretta sui
regali vale anche nel caso
vengano
ricevuti
"sotto
forma di sconto. I regali e
le altre utilità comunque
ricevuti sono immediata-
mente messi a disposizione
dell'amministrazione
per
essere devoluti a fini istituzionali".
Il codice prevede, inoltre, la
comunicazione del dipendente della propria adesione o appartenenza ad
associazioni
e
organizzazioni (esclusi partici politici e sindacati) i cui ambiti di interesse possano
interferire con lo svolgimento delle attività dell'ufficio. E ancora, la comunicazione,
all'atto
dell'assegnazione all'ufficio, dei
rapporti diretti o indiretti di
collaborazione avuti con
soggetti privati nei 3 anni
precedenti e in qualunque
modo retribuiti, oltre all'obbligo di precisare se questi
rapporti sussistono ancora
(o sussistano con il coniuge, il convivente, i parenti e
gli affini entro il secondo
grado).
Al dipendente è fatto obbligo
di
astenersi
dal
prendere
decisioni
o
svolgere attività inerenti le
sue mansioni in situazioni
di conflitto di interessi
anche
non
patrimoniali,
derivanti dall'assecondare
pressioni
politiche,
sindacali o dei superiori gerarchici. C'è poi la tracciabilità
e la trasparenza dei processi decisionali adottati
(che dovrà essere garantita
attraverso
un
adeguato
supporto
documentale).
E inoltre: il rispetto dei
vincoli
posti
dall'amministrazione nell'utilizzo del
materiale o delle attrezzature assegnate ai dipendenti per ragioni di ufficio,
anche
con
riferimento
all'utilizzo delle linee telematiche
e
telefoniche
dell'ufficio: chi ha a disposizione un mezzo di trasporto
o una linea telefonica, può
utilizzarli solo "per ragioni
d'ufficio". Gli obblighi di
comportamento in servizio
nei rapporti e all'interno
dell'organizzazione
amministrativa. E' infine assicurato il meccanismo sanzionatorio per la violazione
dei
doveri
di
comportamento.
(www.larepubblica.it)
Italia festeggia le donne, cerimonia al Quirinale
0 8 m a rz o 2 0 1 3
È un 8 marzo tra luci e
ombre quello che si celebra
oggi in Italia: se infatti le
donne continuano a vivere
ogni giorno sulla loro pelle
il dramma della violenza e
dei femminicidi, è anche
vero che tra pochi giorni un
folto drappello di neoelette
farà il suo ingresso in
Parlamento, dove la percentuale di donne è schizzata da percentuali risibili
(intorno al 20%) a cifre piuì
dignitose e in linea con i
migliori standard europei
(31%). Di questo si parlerà
probabilmente al Quirinale,
dove si svolgerà la consueta cerimonia per la
Giornata
internazionale
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
della donna, alla presenza
del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Prenderanno la parola il
ministro del Lavoro con
delega alle Pari Opportunità, Elsa Fornero e il
ministro
dell'Istruzione
Francesco Profumo. Nel
corso della cerimonia verranno consegnate le onorificenze dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana e gli Attestati dìOnore
continua
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di Alfiere della Repubblica.
Ma sono tante le iniziative
che in tutta Italia segneranno anche questìanno lì8
marzo. A eccezione di
Perugia, dove tutte le manifestazioni sono state sospese dopo quanto accaduto
ieri negli uffici della Regione, dove un imprenditore ha ucciso due donne
e si è poi tolto la vita. E
proprio ieri un sondaggio
di Eurobarometro rende
noto che è proprio lìItalia il
Paese europeo dove maggiormente la crisi economica ha portato con sè un
aumento
della
violenza
contro le donne. Alle donne
vittime di violenza la Rai
dedica
la
giornata
di
domani, illuminando di rosa
i principali palazzi dei suoi
Centri di produzione a
Milano, Torino, Roma e
Napoli.
E perfino l'associazione dei
produttori florovivaisti dedica questìanno un mazzo
di mimosa a tutte le donne
uccise dalla violenza e
dall'egoismo dellìuomo. Le
maggiori associazioni, dall'Ande (associazione nazionale donne elettrici) a Se
non ora quando, organizzano e partecipano a eventi
e manifestazioni su tutto il
territorio nazionale. Spiccano tra gli altri una tavola
rotonda a Milano sulla
violenza contro le donne,
alla quale partecipano la
filosofa Marina Calloni, il
magistrato Fabio Roia e la
criminologa Francesca Garbarino; un flash mob,
sempre contro la violenza,
organizzato dalle donne dei
partiti dellìXI Municipio di
Roma, dove verranno letti i
nomi delle vittime di femminicidio del 2013.
L'8 marzo sarà festeggiato
anche dalle cento soldatesse italiane in missione in
Afghanistan,
ma
continuando a svolgere le consuete attività.
Non bisogna dimenticare,
infine, le "nuove italiane":
domani venti ragazze figli
di immigrati ma nate in
Italia, accompagnate dalle
loro donne-sindaco prove-
nienti da tutta Italia, depositeranno una corona di
mimosa e alloro sul Sacello
del Milite Ignoto dell'Altare
della Patria, simbolo della
Repubblica Italiana.
Una iniziativa simbolica
della Fondazione Nilde Iotti
e dell'Anci, che rivolgono
cosiì un appello agli eletti
del nuovo Parlamento perché approvino subito una
legge di riforma della
cittadinanza per consentire
a chi nasce e cresce in
Italia di essere italiani.
(ANSA)
Benevento - Festa della donna
mimose alle donne carabiniere
Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di
Benevento, Antonio Carideo, nel giorno della
ricorrenza dell’8 marzo, “Giornata Internazionale
della Donna” ha voluto omaggiare con un fascio di
mimose le tre donne Carabiniere in servizio presso reparti locali. Nell’ufficio del
Comandante Provinciale sono state ricevute il Maresciallo Marianna Porcaro, 29 enne
di Ceppaloni aggregata presso la Stazione Carabinieri di Montesarchio; il Carabiniere
Scelto Rosa Pomarico 28 enne, originaria di Andria, in forza al Nucleo Comando di
Montesarchio, coniugata con un collega e mamma di due bimbi, in attesa di un terzo; il
Carabiniere Rosanna Caramia, 33 enne, originaria di Mottola (Taranto), in forza al
Nucleo Comando della Compagnia Carabinieri di Benevento, coniugata con un
poliziotto e mamma di un bimbo di anni 4
(www.ilmattino.it)
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
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Muos, via libera per verifica impatto
Crocetta ai comitati: ora via le
barricate
1 1 m a rz o 2 0 1 3
PALERMO - Vertice fra il
governo e la regione siciliana per esaminare la
situazione creatasi in merito al Muos di Niscemi. È
stato «convenuto - si afferma in una nota di Palazzo Chigi - di rispondere alle
preoccupazioni delle popolazioni locali riguardo all'impatto sull'ambiente e
sulla salute in seguito ai
lavori in corso di ammodernamento e potenziamento delle installazioni,
con le seguenti linee d'azione che, attraverso i canali del Ministero degli
Esteri, verranno rappresentate
all'Amministrazione
statunitense.
LE LINEE D'AZIONE
Nell'incontro si è deciso di
affidare ad un organismo
tecnico indipendente (Istituto Superiore della Sanità o altro istituto dell'Organizzazione Mondiale
della Sanità - eventualmente in raccordo con
l'Ispra) uno studio approfondito e in tempi brevi di
valutazione
de l l ' i m pa t t o
sull'ambiente e sulla salute
delle popolazioni interessate delle emissioni elettromagnetiche anche in
caso di utilizzo alla massima potenzialità degli impianti, senza oneri per la
Regione Siciliana. La installazione delle parabole non
avverrà prima che siano
disponibili i risultati di tale
studio; l'introduzione di
strumenti che consentano il
monitoraggio continuo verificabile anche da parte del
sistema pubblico per il
rispetto dei limiti delle
emissioni
previsti
dalla
legge; La verifica dell'attuazione delle misure di
compensazione previste nel
Protocollo d'intesa in favore del territorio e della
popolazione locale».
IL COMUNICATO UFFICIALE - «Oggi - si afferma
nella nota diffusa da Palazzo Chigi - ha avuto luogo
una riunione fra il Governo
(presenti: il Presidente del
Consiglio Mario Monti, il
Ministro dell'Interno Anna
Maria Cancellieri, il Ministro della Difesa Giampaolo
Di Paola, il Ministro della
Salute Renato Balduzzi), il
SS alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Antonio
Catricalà, e per i Ministeri
dell'Ambiente e degli Esteri
i SS Tullio Fanelli e Staffan
de Mistura) e la Regione
Siciliana (presenti il Presidente Rosario Crocetta, l'
assessore all'Ambiente Mariella Lo Bello e alla Salute
Lucia Borsellino) per esaminare la situazione creatasi in merito al Muos di
Niscemi, con il protrarsi di
problematiche per l'ordine
pubblico che rischiano di
compromettere il funzionamento quotidiano di una
base Nato a valenza strategica». «Ovviamente - conclude la nota - è stato
confermato l'impegno ad
assicurare il rispetto della
legalità per garantire il regolare accesso del personale in servizio presso la
base Nato di Sigonella,
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
secondo quanto previsto
dagli accordi internazionali».
GOVERNATORE
SODDISFATTO - «Ora abbiamo la
garanzia che i radar non
saranno installati fino a
quando non ci saranno gli
esiti degli studi sulla salute
e sull'ambiente; a questo
punto mi rivolgo ai manifestanti,
c re d o
si a
il
momento lasciare entrare i
militari nella base e di
rimuovere il blocco»: così il
governatore della Sicilia,
Rosario Crocetta, ai cronisti a margine della direzione regionale del Pd,
parlando del vertice che si
è svolto oggi a Palazzo
Chigi col premier Monti e
alcuni ministri sul Muos, il
sistema satellitare Usa in
corso di realizzazione a
Niscemi (Cl). «L'accordo a
Palazzo Chigi è una vittoria
del governo della Regione ha detto - ci saranno studi
dell'Istituto superiore di
sanità
e
dell'Organizzazione mondiale della sanità
e non sarà la Sicilia a
pagarli. Solo di fronte alla
certezza che il Muos non
danneggia la salute si potrà
procedere all'installazione,
bisogna tenere conto del
contesto ambientale dove si
vogliono collocare le parabole anche perchè nelle
vicinanze c'è già un Petrolchimico. Finora c'era solo
uno
studio
fa t t o
s ug l i
animali che non ci dava le
garanzie sufficienti».
www.corrieredelmezzogiorno.cor
riere.it
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R e d d i t o d i ci t t a d i na nz a o
reddito minimo garantito?
Di cosa parliamo quando
parliamo di sussidi
1 1 m a rz o 2 0 1 3
Reddito di cittadinanza e reddito minimo
garantito sono diventati due espressioni chiave
delle discussioni sulle strategie di welfare,
presenti nei programmi di diverse forze
politiche che si sono presentate alle ultime
elezioni. Ma regna ancora molta confusione
sulle caratteristiche e le criticità delle due
proposte concepite per contrastare la povertà.
Di cosa parliamo quando parliamo Reddito di
cittadinanza e di Reddito minimo garantito?
REDDITO DI CITTADINANZA
Un articolo di Tito Boeri e Roberto Perotti, su
LaVoce.info, fa chiarezza sul significato dei
termini e apre una riflessione sulla possibile
applicazione di tali misure. Si tratta di "un
programma di contrasto alla povertà di tipo
universalistico in cui la concessione del
sussidio non è subordinata a un accertamento
delle condizioni economiche e patrimoniali
dell’individuo". Un trasferimento mensile
elargito a pioggia, garantito a ogni individuo
(che ci si chiami Rossi o Ferrero) indipendentemente dal reddito e dalla situazione
lavorativa. Va precisato che il RdC offre ad
ogni cittadino lo stesso assegno, ma lo finanzia
chiedendo di più a quanti di più possiedono
(tassa per contributi sociali sul reddito da
capitale).
A differenza dei sussidi di disoccupazione il
Reddito minimo garantito presenta i vantaggi
di non influenzare la decisione di lavorare di
chi ne beneficia e di non incoraggiare il lavoro
nero. Ma i costi di un simile programma sono
altissimi: "Si consideri un
reddito di cittadinanza che garantisca a ogni individuo un
trasferimento mensile di 500 euro al mese (un
importo chiaramente prudenziale); si supponga
che venga corrisposto ai circa 50 milioni di individui con più di 18 anni. Il totale della spesa
per questo programma sarebbe di 300 miliardi
di euro, quasi il 20 per cento del Pil".
A testimonianza della confusione che regna sul
tema si ricorda che il Reddito di cittadinanza è
uno dei 20 punti programmatici proposti dal
Movimento 5 Stelle. Nel sondaggio lanciato sul
sito di Beppe Grillo, che chiedeva di scegliere i
cinque punti ritenuti più importanti per lo
sviluppo dello stato sociale, l'introduzione in
Italia del Reddito di cittadinanza ottiene il
quarto posto.
Tuttavia, l'ipotesi di RdC secondo Grillo
dovrebbe coinvolgere in Italia solo i cittadini
inattivi e disoccupati, ai quali lo Stato
dovrebbe corrispondere un reddito oscillante
tra gli 800 e i 1000 euro al mese. Si tratterebbe pertanto di un sussidio condizionato,
che seleziona una fetta di popolazione in base
a determinati requisiti e pertanto una misura
più correttamente ascrivibile al concetto di
Reddito minimo garantito.
REDDITO MINIMO GARANTITO
Sempre nella definizione data dai due
economisti su Lavoce.info "IIl reddito minimo
garantito (Rmg) è un programma universale e
selettivo al tempo stesso, nel senso che è
basato su regole uguali per tutti (non limitato
ad alcune categorie di lavoratori come nella
tradizione italiana), che subordinano la
concessione del sussidio ad accertamenti su
reddito e patrimonio di chi lo domanda".
Dal Pd alla Lega, il Reddito minimo garantito è
presente, con pesi e sfumature diverse ma in
modo comunque ugualmente vago, nei programmi di diversi partiti. Ed è una misura oggi
esistente, pur in forme molto diverse, in tutti i
paesi dell’Unione Europea a 15 (anche se in
Italia la spesa per la protezione sociale – che
comprende assegni familiari, pensioni di inabilità, indennità di accompagnamento... – non è
inferiore alla media degli altri paesi Ue).
Il reddito minimo garantito presenta il
vantaggio di essere meno oneroso del RdC,
anche perché andrebbe a incorporare altri
strumenti di lotta alla povertà e sussidi.
Tuttavia, oltre ai fondi da reperire non va
sottovalutato l'onere amministrativo che la sua
introduzione comporterebbe, per fare in modo
che gli aiuti fossero diretti a chi realmente ne
ha bisogno.
http://economia.virgilio.it
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
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P y ong y a ng : è t e m p o p e r l a b a t t a g l i a f i na l e
La Core a d e l N ord a n n u l l a l ' a rm i sti zi o col S u d d op o l ' a vvi o d e l l e
e se rci ta zi on i Wa sh i n g ton -S e u l
11 marzo 2013
La
Corea
del
Nord
considera l'armistizio del
1953 con la Corea del Sud
"completamente nullo da
oggi", dopo l'avvio delle
manovre militari congiunte
tra Washington e Seul.
Lo riporta un commento del
Rodong Sinmun, quotidiano
del Partito dei lavoratori
nordcoreano, nel quale si
precisa che "è tempo per la
battaglia finale".
La Corea del Nord ha
tagliato la 'linea rossa', il
collegamento
telefonico
d'emergenza che attraversa
il villaggio di tregua di
Panmunjom. Il ministero
dell'Unificazione di Seul,
secondo la Yonhap, ha detto
che dalle 9 ora locale (l'1 in
Italia) il Nord ''ha staccato
la linea'' istituita per affrontare
sviluppi
improvvisi
lungo la zona demilitarizzata che separa le due
Coree.
Basta con le intimidazioni
da parte della Corea del
Nord: lo ha detto il portavoce della casa Bianca, Jay
carney, che ha espresso "la
preoccupazione degli Usa
per l'innalzamento del livello delle tensioni" da parte di Pyongyang. "Devono
rispettare gli obblighi internazionali, o il loro isolamento aumenterà".
Corea del Sud e Stati Uniti
hanno dato il via oggi alle
esercitazioni militari congiunte 'Key Resolve', nel
mezzo delle tensioni nella
penisola coreana in netto
rialzo a poche settimane dal
test nucleare di Pyongyang.
La Corea del Nord ha bollato le manovre come ''provocazione'' e come piano
per ''una vera e propria invasione''
(ANSA)
I marò restano in Italia. India: E' inaccettabile
1 2 m a rz o 2 0 1 3
indiani. "Gli italiani pensano che l'India sia una
NEW DELHI - Il primo repubblica delle banane" ha
ministro
indiano
Man- aggiunto. Il Bjp chiede
mohan Singh ha dichiarato inoltre al governo "che si
oggi che la situazione impegni a far processare i
creata dal governo italiano due militari italiani in Inrispetto alla vicenda dei dia". Finora non ci sono
due marò è "assolutamente state ancora reazioni ufficiali di New Delhi. Interinaccettabile".
stamattina
dalle
Il partito dell'opposizione pellato
indiana di centrodestra ha televisioni, il ministro degli
detto oggi che il rifiuto Esteri Salman Khusrhid ha
dell'Italia di far ripartire i detto che "deve ancora legmarò "é un tradimento" e gere la nota verbale" della
"un inganno contro la Corte Farnesina e che dopo aver
Suprema
dell'India".
E' preso atto della situazione
quanto affermato oggi dal "il
governo
darà
una
risposta".
portavoce
del
Bharatya
Janata Party (Bjp), Rajiv I MARO' RESTANO IN
Pratap Rudy, ai giornalisti ITALIA. INDIA INSORGE,
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
PROCESSO QUI
Massimiliano
Latorre
e
Salvatore Girone non torneranno in India perché
New Delhi ha violato "gli
obblighi di diritto internazionale".
continua
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Anno VII - n.ro 66
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L'Italia ha deciso di mettere
un freno alla lunga vicenda
giudiziaria dei due marò.
E lo ha fatto consegnando
stamattina alle autorità indiane una nota che non
lascia spazio ad interpretazioni:
"Il
governo
italiano ritiene che sussista
una controversia con l'India", è scritto a chiare
lettere, e per questo Roma
punta ad un accordo "in
sede internazionale".
New Delhi però non sembra
alla
stessa
pen-sarla
maniera:
"I
due
marò
devono essere processati in
India secondo le leggi
indiane", è stata la prima
reazione
di
una
fonte
diplomatica
indiana
all'Onu.
Lasciando intuire che la
strada per giungere ad un
accordo attraverso un arbitrato internazionale - proposta da Roma - al momento, sembra piuttosto in
salita. "Meglio non reagire
ora", si è limitato a commentare con l'ANSA il
ministro degli Esteri Salman Kurshid. Mentre lo
sconcerto è dilagato sui
media indiani, che hanno
parlato di "affronto" e
"tradimento".
Quel che è certo è che in
attesa di valutare un possibile accordo, ha chiarito
senza mezzi termini il
titolare
della
Farnesina
Giulio Terzi, i marò restano
in Italia. E torneranno
anche al lavoro, come ha
annunciato il collega della
Difesa Giampaolo Di Paola.
E come confermato anche
dagli stessi militari, "felici"
per la decisione e pronti "a
tornare a fare il nostro
mestiere".
A determinare l'improvviso
cambio di registro di Roma,
che fino ad ora aveva
puntato su una soluzione
diplomatica che tardava ad
arrivare, sarebbe stato il
silenzio
di
Delhi
al l a
proposta italiana di aprire
un dialogo a due, puntando
su una più forte cooperazione nella lotta alla
pirateria, come aveva suggerito la stessa Corte Suprema indiana.
Una soluzione diplomatica,
appunto, che l'India sembra
non aver preso in considerazione.
Tanto
che
Roma, nella nota consegnata alle autorità, precisa
che "alla luce della mancata
risposta", "il Governo italiano ritiene che sussista
una
controversia
con
l'India" anche e soprattutto
per quanto riguarda "i
principi generali di diritto
internazionale
a ppl i ca bi l i
alla vicenda".
Una nota, affidata da Terzi
all'Ambasciatore d'Italia a
New Delhi Daniele Mancini,
che, secondo quanto si
apprende,
l'Italia
non
avrebbe fatto precedere da
colloqui preliminari. "La decisione italiana - hanno
fatto sapere fonti vicine al
dossier - è stata semplicemente notificata" stamattina alle autorità indiane.
Un ruolo fondamentale nella presa di posizione italiana l'avrebbero giocato
anche i continui rinvii e
slittamenti in particolare
sull'istituzione del tribunale
speciale voluto dalla Corte
suprema indiana.
Tanto che nell'ultima udienza lo stesso giudice aveva
rimproverato i rappresentanti del governo di New
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
Delhi per i continui ritardi.
Ma la sensazione è che
anche la politica italiana
abbia avuto un ruolo nella
scelta dei tempi. L'insediamento delle Camere
previsto per venerdì ha
certamente fatto riflettere
sull'opportunità che a prendere una simile decisione
fosse il governo in carica. Il
dossier sarebbe stato seguito sin dall'inizio da Terzi
e Di Paola, che nei giorni
scorsi avrebbero informato
Monti sulla determinazione
a non far tornare Latorre e
Girone.
Ottenuto il via libera dal
presidente del Consiglio,
avrebbero infine informato
New Delhi.
Per il momento, in ogni
caso, il sostegno al "gesto
di fermezza" del governo è
bipartisan. "Meglio tardi
che mai", hanno commentato i tre fondatori di
Fratelli
d'Italia,
Giorgia
Meloni, Guido Crosetto e
Ignazio La Russa, che avevano anche offerto un seggio ai militari in campagna
elettorale.
Soddisfatto anche Fabrizio
Cicchitto (Pdl) "per la decisione presa dal ministro
degli Esteri di mantenere i
marò sul territorio italiano".
E anche Barbara Contini,
del Centro Democratico,
ricorda che "l'Italia chiede
da tempo rispetto, come ne
ha dimostrato nei confronti
dell'India"
(ANSA)
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Sanità: in Lombardia sette arresti e perquisizioni
An ch e e x d i re ttore d e “La P a d a n i a ”
I tre imprenditori arrestati appartengono alla
ROMA - La famiglia Lo Presti, titoInvestigativa lare della Hermex Italia,
Cinisello
Balsamo,
di
Milano, di
specializzata in fornitura
di
macchinari
ospedalieri.
12 marzo 2013
(ANSA) Direzione
Antimafia
Gli arresti sono stati eseguiti su richiesta del pm
della Dda di Milano
Claudio Gittardi.
L'indagine
della
Direzione
Investigativa
Antimafia di Milano spiegano gli investigatori
- ha fatto luce su gravi e
diffusi episodi di corruzione nel mondo della
sanità lombarda e vede
coinvolte una ventina di
persone tra imprenditori
e pubblici funzionari.
nell'ambito
di
una
indagine su episodi di
corruzione connessi ad
appalti e forniture di
aziende ospedaliere della
Lobardia, ha eseguito numerose perquisizioni, anche all'estero, e arresti
presso
abitazioni,
imprese e strutture sanitarie lombarde in altre
Sono più di 50 le
regioni.
perquisizioni dirette ad
Tra i sette arrestati per acquisire riscontri dopresunte tangenti nella cumentali ai fatti acsa-nità c'é Leonardo Bo- certati.
riani,
giornalista,
ex
direttore della Padania.
DIA, COMPLICITA' IN
In carcere tre impren- MONDO ISTITUZIONI ditori e l'ex consigliere
regionale lombardo Mas- Gli investigatori della Dia
simo Guarischi. Tra le di Milano parlano di una
a z i e n d e o s p e d a l i e re c o i n - " ra m i f i c a t a r e t e d i c o m volte il San Paolo di plicità nel mondo saniM i l a n o , l ' Is t i t u t o n a z i o - t a r i o e i s t i t u z i o n a l e " a
dell'inchiesta
nale tumori e l'Asl di proposito
che
ha
portato
agli
C re m o n a .
arresti di stamani.
Nell'operazione della Le indagini riguardano,
Dia ci sono una ventina in particolare, la manutenzione
di
apparecdi indagati.
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
chiature elettromedicali
e di diagnostica tumorale
in vari ospedali lombardi.
Tra gli arrestati accusati
di "numerosi episodi di
corruzione"
vi
sono
anche Pier Luigi Sbardolini, direttore amministrativo
dell'azienda
ospedaliera
di
Chiari
(Brescia), arrestato per
fatti del periodo in cui
lavorava al San Paolo di
Milano, e Luigi Gianola,
direttore generale dell'azienda ospedaliera di
Sondrio.
Mentre è indagato un
cittadino svizzero, Giovanni Lavelli, i cui uffici
sono stati perquisiti su
rogatoria.
Gli arresti sono stati
chiesti dai pm Claudio
Gittardi e Antonio D'Alessio, appartenenti al dipartimento del procuratore aggiunto Alfredo
Robledo.
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Carne equina, ancora casi in Italia
«Il reato è solo di frode, nessuna traccia di fenilbutazone.
di Manuela Correra
12 marzo 2013
Non c'è pericolo per la salute»?
Roma. Lo scandalo della
carne di cavallo dilaga e fa
risentire i suoi effetti sui
consumi con un crollo di
oltre il 30% degli acquisti
di
primi
piatti
pronti,
surgelati e ragù.
Tracce di carne equina in
alcune confezioni di pasta
fresca sono state trovate
dai Nas a Roma, a Viterbo,
nel
bolognese
e
nel
perugino. I controlli, informa una nota, sono stati
effettuati nell'ambito del
monitoraggio disposto dal
ministero
della
salute.
In nessun caso, precisa il
ministero, è stata trovata
traccia di fenilbutazione,
antinfiammatorio utilizzato
per i cavalli ma vietato per
l'uomo: «Non ci sarebbe
quindi nessun pericolo per
la salute pubblica, resta il
reato
di
frode
com m e rc i a l e » .
A Roma sono state trovate
tracce di carne equina nei
tortellini alla carne "Nuova
Tort Uovo" da 500 grammi,
lotto L043 con scadenza
06.05.13, e tortellini al
prosciutto "La spiga dei
buoni sapori" da 500 gr.,
lotto052
con
scadenza
15.05.2013, prodotti dalla
ditta "Nuova tort uovo s. r.
l." di Roma, che ha utilizzato materie prime fornite
da due ditte presso le quali
sono in corso delle verifiche.
I Nas di Roma hanno quindi
sequestrato 280 confezioni
da 500 gr. di tortellini al
prosciutto appartenenti lot-
ma è attualmente vietato. I
medicinali veterinari contenenti questo principio
attivo possono essere somministrati unicamente agli
equidi non destinati alla
produzione
di
alimenti.
L'eventuale riscontro di residui di fenilbutazone nelle
carni destinate al consumo
umano è dovuto o a un uso
illecito del medicinale (poiché non è stato rispettato il
divieto), oppure perché il
c a v a l l o , t ra t t a t o c o n i l m e dicinale in questione, era
stato inizialmente dichiarato non destinato alla
produzione di alimenti, ed è
stato invece illecitamente
utilizzato
pe r
produrli».
In ogni caso il Ministero
della Salute ribadisce che,
anche in caso di un futuro
rilevamento
di
fenilbutazone in uno dei prodotti
alimentari sequestrati, non
saremmo in presenza di un
problema di salute pubblica. Infatti, considerando
le dosi utilzzate per il
trattamento farmacologico
sei
cavalli,
l'eventuale
quantitativo
di
fenilbutazone presente, per esempio, in una porzione di
lasagne o ravioli contenente carne equina non
dichiarata
corrisponderebbe ad un ordine di
grandezza tra le 10mila e le
100mila volte inferiore a
quello della dose terapeutica giornaliera un tempo impiegata nell'uomo.
Non ci sarebbe, quindi, nesIl fenilbutazione è un antin- sun rischio di salute legato
fiammatorio un tempo amcontinua
messo per l'uso sull'uomo
to risultato positivo alle
suddette
analisi;
4.406
confezioni da gr. 500 di
prodotti a base di carne
bovina (tortellini e ravioli).
L'azienda ha avviato le
procedure di ritiro dal mercato dei prodotti.
A Viterbo, positivi ai test i
cannelloni alla carne "Delizie di pasta" da 400 gr.,
lotto 023 con scadenza
08.04.13,
prodotti
dalla
ditta Pasta Julia S. p. A. di
Spello (PG) presso la quale
sono in corso accertamenti.
Positive anche le "Lasagne
alla bolognese" da 600 gr.,
lotto 12341 con scadenza
07.06.2014, prodotte dalla
ditta "La cucina di Bologna"
di San Giovanni in Persiceto
(Bo) già sottoposta ad accertamenti da parte del Nas
di Bologna. L'azienda ha
avviato le procedure di
ritiro
dal
mercato
del
prodotto.
«Al momento - precisa il comunicato del ministero della salute - nei 109 campioni
finora analizzati nell'ambito
del piano di monitoraggio,
non è stata rilevata alcuna
traccia di fenilbutazone.
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
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ad una ipotetica assunzione
inconsapevole
della
sostanza.
la nota - resta il grave tinuano nell'attuazione riproblema legato al reato di gorosa del piano di mofrode commerciale, motivo nitoraggio».
per il quale le autorità
«Naturalmente - conclude sanitarie e i Nas con-
E' morta Teresa Mattei
s c e l s e l a m i m o s a s i m b o l o d e l l ' 8 m a rz o
Aveva 92 anni era nata a Genova e si è spenta a Lari, in
provincia di Pisa. Ha partecipato all'Assemblea Costituente,
dirigente dell'Udi. Il messaggio di Napolitano
C'era lei dietro la mimosa
diventata il simbolo della
festa delle donne:
"Scegliamo un fiore povero, facile da trovare nelle
campagne" suggerì a Luigi
Longo in un lontano 8
marzo. Teresa Mattei è
morta oggi all'età di 92
anni a Lari, in provincia di
Pisa dove viveva con la
sorella Ida. E' stata la più
giovane eletta nell'Assemblea Costituente, la chiamavano "la ragazza di Montecitorio". Era nata a Genova
ed
era
l'ultima
donna
rimasta in vita fra le 21 che
avevano partecipato alla
stesura della Costituzione.
Pensiero libero, donna indipendente. "La cosa più
importante della nostra vita
-disse una volta - è scegliere da che parte stare".
Nel 1938 venne espulsa da
tutte le scuole del Regno
per aver rifiutato di assistere alle lezioni in difesa
della razza. Nel 1955 fu
"cacciata" dal PCI perchè
contraria allo stalinismo e
alla linea togliattiana.
Laureata in filosofia a Firenze, era stata partigiana
con il nome di battaglia
"Chicchi", molto attiva nella
Resistenza e nella lotta di
Liberazione, faceva parte
dei Gap e, partecipò anche
ad attentati in quegli anni
difficili (fornì per esem-pio,
come lei stessa confessò in
un'intervista al Corriere
della Sera, informazioni sulle abitudini di Giovanni
Gentile, poi assassinato a
Firenze). Sorella di un
martire della Resistenza, fu
seviziata dalle Ss, le gesta
del suo gruppo partigiano
sono state raccontate al
cinema da Roberto Rossellini in un episodio di
"Paisà". E' stata candidata
per il Pci all'Assemblea
Costituente, nella quale
aveva il ruolo di segretaria
dell'ufficio di presidenza.
"Era una donna di grande
intelligenza e di vitalità, infaticabile - la ricorda Patrizia Pacini che per l'Altreconomia ha firmato il
libro "La Costituente, storia
di Teresa Mattei" - era in
prima fila a battersi per i
diritti delle donne, per
l'uguaglianza dei cittadini,
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
ha lavorato alla stesura dell'articolo 3, cardine della
nostra Costituzione".
Teresa Mattei ha trascorso
gli ultimi anni di vita a Lari,
un paese in provincia di
Pisa. E' stata dirigente nazionale dell'Udi (Unione
Donne Italiane). Nel 1966 è
diventata presidente della
Cooperativa Monte Olimpino a Como, che con Munari, Piccardo e altri realizzava e produceva film nelle
scuole, fatti dai bambini.
Con la Lega per i diritti dei
bambini alla comunicazione
ha promosso in tutto il mondo grandi campagne per la
pace e la non violenza. In
un video ai giovani di un
circolo Arci qualche tempo
fa disse: "Voi dovete essere
meglio di noi, voi siete il
futuro. Difendete la nostra
costituzione, battetevi per
un'Italia fondata sulla giustiza e sulla libertà".
Napolitano. Il Presidente
della Repubblica, Giorgio
Napolitano, ha inviato alla
famiglia Mattei un mes-
continua
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Anno VII - n.ro 66
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saggio: "Ho appreso con
animo commosso la notizia
della scomparsa di Teresa
Mattei, storica figura di
coraggiosa
partigiana
e
combattente
pe r
la
liberazione
de l
nostro
Paese dalla barbarie nazifascista, che fu nel 1946 la
più giovane deputata eletta
alla Assemblea Costituente.
Nel solco di quella prima
luminosa esperienza, ella è
rimasta sempre coerente
con gli ideali di libertà e di
d e m o c ra z i a .
Nel lungo corso della sua
esistenza si è dedicata con
infaticabile impegno nell'affermare i diritti delle
donne nella società e quelli
dell'infanzia, in attuazione
dei principi di quell'articolo
3 della Costituzione alla cui
redazione aveva efficacemente contribuito.
Giungano a tutti i familiari
le mie condoglianze più
sentite, insieme ai sentimenti di profonda ricono-
scenza per l'esempio che ha
offerto di dedizione e di
rigore nell'assolvimento dei
suoi doveri".
Matteo Renzi, "Porteremo
con noi la sua eredità". "Ho
avuto l'onore di conoscerla
e incontrarla quando ero
presidente della Provincia ha spiegato il sindaco di
Firenze - è un chiaro
esempio di impegno per il
bene comune.
A questo ha dedicato la sua
vita prima come giovane
partigiana e poi contribuendo a scrivere i principi
fondamentali della nostra
Costituzione.
Nostro compito sarà quello
di conservarne la lezione e
ricordare il suo lavoro
accanto alle colleghe degli
altri schieramenti affinchè
nella nostra carta fondamentale si affermasse la
parità tra donne e uomini".
Puppato,
ricordiamo
al-
l'insediamento delle Camere. "La scomparsa di
Teresa Mattei è una perdita
enorme per tutte le donne,
una perdita enorme dal
punto di vista politico e morale" ha detto la senatrice
Pd Laura Puppato."Vorrei
che fosse ricordata venerdì
prossimo, nel giorno di
insediamento delle nuove
camere, sia per il suo
contributo alla stesura della
carta costituzionale - memorabile il suo discorso
durante la discussione dell'art. 3 - Sia per il suo
lavoro in favore dei diritti
delle donne e dei minori. Se
oggi le donne italiane hanno raggiunto la consapevolezza di una nuova cittadinanza lo devono soprattutto a lei, figura colpevolmente dimenticata anche dalla sinistra".
http://firenze.repubblica.it
ECONOMIA - Le risposte necessarie
13 marzo 2013
Fino a quando reggeranno i
castelli fatti d'aria dell'Italia dei "pagherò"?
C'è un'economia ormai fon-
data su una fiducia tra disperati che si impegnano a
remunerare lavoro e servizi
in un indefinito domani,
quando il Paese sarà uscito
dalle secche della recessione più drammatica del
dopoguerra.
Insomma,
un'Italia
dell'economia dove nessuno
può o vuole pagare ciò che
deve perché il primo a non
farlo è lo Stato, il pagatore
peggiore di tutti (con oltre
100 miliardi di debiti non
onorati).
Al contempo c'è un'Italia
della politica che ha vissuto
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
di continui "pagherò", a
cominciare dalla riforma
elettorale fino a quelle utili
a sbloccare lo sviluppo e la
ripresa, che tuttavia ancora
non abbandona toni e comportamenti da campagna elettorale cronicizzata, dove
promesse, invettive, propaganda diventano i mattoni
fatti d'aria di un castello di
parole e, alla lunga, di irresponsabilità.
Due Paesi di promesse
mancate dunque che, tutta-
continua
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via, scaricano sui cittadini
senza scudi e senza difese
le conseguenze reali (non
di aria) della peggiore depressione economica. Forse
anche a questo è ascrivibile
la reazione rabbiosa nelle
urne e la fuga, sempre più
accentuata, nel mercato
grigio del sommerso. Forse
è per questo che Istat e
Cnel segnalano come in
Italia «vi sia il più basso
livello di fiducia verso gli
altri»: un Paese di cittadinilupi (o furbi o frustrati) in
cui la fiducia malata tra
disperati non è mai vera
fiducia.
In questo contesto anche il
dato
della
performance
delle entrate fiscali (+2,8%
contro un calo del Pil quasi
analogo ma con segno contrario) non va nella direzione della fiducia: semplicemente dimostra come
l'Italia sia ormai un Paese
stritolato
da
un
fi s co
diventato tra i più voraci
del mondo (e percepito come rapace e iniquo) e una
non-crescita
che
induce
povertà reale (sette milioni
di famiglie), glaciazione nei
consumi,
restringimento
della base produttiva (20%), aumento degli accantonamenti "in vista della
catastrofe", crescita della
disoccupazione, scoraggiamento dei giovani verso
l'università e il lavoro
s t e s s o,
ripresa
de l l ' e m i grazione, interna e non.
Il castello delle partite dei
pagamenti pendenti regge
fino a quando qualcuno non
decide di vedere il bluff.
Hanno cominciato le banche il cui ruolo in questa
partita è sempre stato
ambivalente: chiedono con
sempre più frequenza il
rientro dei fidi, ma stringono
con
implacabile
razionalità matematica il
plafond dei prestiti. Le
erogazioni sono calate del
5%, nel complesso mancano
all'appello 46 miliardi, i
tassi aumentano più che nei
Paesi competitori e cresce
la differenza tra grandi e
piccole imprese (che pagano da uno a tre punti in
più); i fallimenti e i protesti
schizzano a record impensabili solo qualche mese fa.
È evidente il doppio effetto
perverso che determina il
paradosso di far cadere
l'impalcatura dell'"Italia dei
pagherò" senza però sostituirla con la normale "Italia
dei pago". La liquidità
purtroppo non affluisce ancora al sistema produttivo e
si ferma nei caveau degli
istituti
che
tuttavia
si
approvvigionano
a
tassi
quasi inesistenti presso i
forzieri della Bce: probabilmente, in futuro potranno farlo con ancora
maggiore facilità se passerà
la possibilità di scontare
come garanzie anche gli
"incagli" non ancora diventati sofferenze, si spera che
ciò faciliti l'afflusso di
risorse verso il mondo della
produzione.
Data questa situazione di
tempesta
perfetta
che
blocca l'Italia, i partiti – o i
movimenti che siano – hanno il dovere di non lasciare
il Paese allo sbando, come
fosse una barca con le vele
al vento, preda di un
molesto rollìo senza energia. Per questo è quanto
mai urgente un Governo,
credibile e autorevole, anche agli occhi del mondo,
per affrontare da subito le
urgenze dell'economia reale. Questo Parlamento in
fase di composizione invece
sembra oscillare tra il tanto
peggio tanto meglio delle
"elezioni subito", una riedizione
drammatica
della
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
guerra di potere e tra
poteri (partiti e magistrati)
e le istanze utopistico radicali, a cominciare dai costi
della politica. Tema cruciale, quest'ultimo non c'è
dubbio, così come lo è la riforma della legge elettorale, ma non altrettanto
emergenziali come le urgenze economiche. Argomenti questi forse trattati
finora senza il giusto senso
delle proporzioni. Un esempio per tutti: quand'anche
si
dimezzasse
l'appannaggio
del
Quirinale,
bersaglio storico del M5S,
si recupererebbero un centinaio di milioni; se si
abolisse il finanziamento
pubblico dei partiti rientrerebbe un miliardo.
L'emergenza dell'economia
parla invece di imprese che
aspettano 100 miliardi di
pagamenti per lavori regolarmente svolti!
Dunque
ecco
la
vera
emergenza: l'economia reale, priorità in Patria e in Europa, dove sarà effettivamente
possibile
trovare
parte delle soluzioni se
diventerà possibile recuperare risorse altrimenti
bruciate da un draconiano
piano
di
risanamento,
sempre più scollato dal
reale stato di salute del
Paese da apparire "lunare".
Bene fa ora l'Italia del
governo di ordinaria amministrazione a portare al
prossimo Consiglio europeo
de i ca pi di St a t o e di
governo un piano per recuperare «spazi di bilancio». Sono spazi vitali, ossigeno per chi non respira.
Bisognava pensarci prima.
Certo bisogna pen-sarci
oggi. E anche domani. E lo
deve fare un Governo, un
Governo vero.
Alberto Orioli
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Anno VII - n.ro 66
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Napolitano a "Repubblica":
Non ho offerto nessuno scudo
La missiva del Capo dello Stato in replica all'articolo di Giannini sulla
m a n i f e s t a z i o n e P d l a l T ri b u n a l e d i M i l a n o
GENTILE Direttore, nell’articolo “Un premio ai
sediziosi”, "Massimo Giannini ha dato una versione
arbitraria e falsa dell’incontro con una delegazione
del Pdl da me tenuto in
Quirinale martedì mattina".
Con una lettera al direttore
de
"La
Repubblica"
il
Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano replica
duramente all'articolo di
Massimo
Giannini,
dal
titolo "Un premio ai sediziosi", in cui si accusava il
capo dello Stato di non
essere stato abbastanza duro nei confronti degli esponenti del Pdl dopo la
manifestazione al Tribunale
di Milano.
"E’ falso che mi siano stati
chiesti 'provvedimenti punitivi contro la magistratura'
afferma
categorigo
Napolitano nella missiva-:
nessuna richiesta di impropri interventi nei confronti del potere giudiziario
mi è stata rivolta, come era
stato subito ben chiarito nel
comunicato diramato alle
ore 13.00 dalla Presidenza
della Repubblica.
Comunicato che Giannini
ha ritenuto di poter di fatto
scorrettamente
smentire
sul-la base di non si sa
quale ascolto o resoconto
surrettizio.
Né la delegazione del Pdl
mi ha “annunciato” o prospettato alcun “Aventino
della destra”.
L’incontro mi era stato
richiesto dall’on. Alfano la
domenica sera nell’annunciarmi l’annullamento della
manifestazione al Palazzo di
Giustizia di Milano (poi
svoltasi la mattina seguente
senza preavviso, da me valutata “senza precedenti”
per la sua gravità).
L’incontro in Quirinale con
i rappresentanti della coalizione cui è andato il
favore del 29 per cento
degli elettori, era stato
confermato
dopo
mie
vibrate reazioni — di cui,
del resto, il suo giornale
aveva ieri dato conto —
espresse direttamente ai
principali esponenti del Pdl
per
la
loro
presa
di
posizione.
Quel rammarico, ovvero
deplorazione, è stato da me
rinnovato, insieme con un
richiamo severo a principi,
regole e interessi generali
del paese che, solo con
tendenziosità tale da fare il
giuoco
di
quanti
egli
intende colpire, Giannini ha
potuto presentare come
“riconoscimento al Cavaliere di un legittimo impedimento automatico, o di un
‘lodo Alfano’ provvisorio”.
Nell’incontro di ieri sera
(martedì serandr) con il
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
Comitato di Presidenza del
Csm — incontro da me
promosso, in segno del mio
costante rispetto verso la
magistratura e il suo organo di autogoverno (e
semplicemente omesso nell’articolo di Giannini) — è
risultato ben chiaro che
nessuno “scudo” è stato
offerto a chi è imputato in
procedimenti penali da cui
non può sentirsi “esonerato
in virtù dell’investitura popolare ricevuta”.
Mi auguro che da parte di
Giannini, anziché deplorare
aggressivamente il Capo
dello Stato per non avere
manifestato lo “sdegno” e
la “forza” che il bravo
giornalista avrebbe potuto
suggerirgli, ci siano in ogni
occasione rigore e zelo nei
confronti di tutti i sediziosi,
dovunque collocati e comunque manifestatisi.
Cordialmente.
(14 marzo 2013 09:02 -
ilVelino/AGV NEWS Roma)
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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro
PECULATO D'USO
DROGA
Coca ed ecstasy, trenta dosi
potenziali: spaccio sì, ma fatto
lieve
Nessun dubbio sulla condanna dell’uomo, beccato in possesso delle
due sostanze stupefacenti, per il reato di
detenzione a fine di spaccio. Ma il dato
ponderale, ritenuto considerevole dai giudici di secondo grado, non può portare alla
negazione della attenuante del fatto di
(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. lieve entità.
I carabinieri vanno a far la spesa con
l'auto di servizio: riconosciuti l'appropriazione e il danno per la P.A.
Si può escludere la sussistenza del
peculato d’uso solo nei casi in cui l’utilizzo
momentaneo della cosa non abbia leso in
modo apprezzabile la funzionalità della P.A.
e non abbia arrecato un danno alla sua
integrità patrimoniale.
7971/13; depositata il 19 febbraio)
CARICHE PUBBLICHE
È incandidabile chi ha
condanna per abuso d'ufficio
di Marilisa Bombi
subito
una
Il d.lgs. 31 dicembre 2012, n. 235 (Testo
unico delle disposizioni in materia di
incandidabilità e di divieto di ricoprire
cariche elettive e di Governo conseguenti a
sentenze definitive di condanna per delitti
non colposi), a norma dell'art. 1, comma
63, legge 6 novembre 2012, n. 190, entrato
in vigore il 5 gennaio scorso, miete la
prima vittima nella Regione Abruzzo.
(Consiglio di Stato, sez. V, sentenza n. 695/13;
depositata il 6 febbraio)
RIFORMA FORENSE
Contrordine del CNF: l'avvocato può continuare a fare
l'amministratore di condominio
Nella seduta del 20 febbraio
2013, la Commissione consultiva del
Consiglio nazionale forense ha adottato un
importante parere relativo al problema
della
compatibilità
tra
l’attività
di
amministratore
di
condominio
e
la
professione forense, oggetto di una
discussa risposta alla Faq n. 32, pubblicata
proprio sul sito del CNF. La disamina
operata si conclude con una decisione che
ribalta l’orientamento precedentemente
espresso: l’avvocato, pertanto, potrà continuare a fare l’amministratore di condominio.
EffettoTre 15 marzo 2013
(Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza
n. 9070/2013; depositata il 25 febbraio)
RISARCIMENTO DANNI
L'automobilista ha fatto tutto il possibile per evitare il
danno? Bisogna dimostrarlo
In materia di responsabilità da sinistro stradale,
l’accertamento della colpa esclusiva di uno
dei conducenti non libera l’altro dalla presunzione della concorrente responsabilità,
che ha l’onere di dimostrare di aver fatto
tutto il possibile per evitare il danno.
(Corte di Cassazione, sez. VI Civile - 3, ordinanza n. 4646/13; depositata il 22 febbraio)
COMPRAVENDITA IMMOBILIARE
Appartamento di tre vani
o di tre stanze? Ineccepibile l'interpretazione dei
giudici di merito
Il giudice di merito, nell’interpretare la comune intenzione dei
contraenti, deve rispettare il principio del
«gradualismo», ricorrendo cioè ai criteri
interpretativi sussidiari quando il significato letterale delle espressioni adoperate
dai contraenti sia insufficiente a identificare la comune intenzione.
(Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza n.
4629/13; depositata il 22 febbraio)
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DELIBERA ASSEMBLEARE
Per installare i cancelli all'ingresso serve la maggioranza qualificata? No,
perché
non
è
un'innovazione
La delibera assembleare
con la quale si dispone la chiusura di
un’area di accesso al fabbricato per
disciplinare il transito e impedire l’accesso
indiscriminato da parte di terzi attiene
all’uso della cosa e alla sua regolamentazione e non incide sull’essenza del
bene comune né altera la sua funzione o
destinazione.
(Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza n.
4340/13; depositata il 21 febbraio)
FALSE DICHIARAZIONI
Non sempre è reato mentire
ai Carabinieri ... Asserire falsamente di non essere in
possesso del passaporto non
integra il reato di false dichiarazioni o attestazioni in
atti
destinati
all’autorità
giudiziaria se la dichiarazione non è
versata in un atto destinato a essere
prodotto davanti a quest’ultima.
(Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza
n. 9063/13; depositata il 25 febbraio)
VIOLENZA IN FAMIGLIA
Il marito geloso taglia i capelli
alla moglie: non è cortesia, ma
violenza privata
La condotta del marito non
ha costituito, come sostenuto
dalla difesa, un aiuto alla
moglie che cercava di tagliarsi
i capelli da sé, ma l’imposizione di un comportamento in violazione della libertà morale della donna.
(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n.
10413/13; depositata il 6 marzo)
EffettoTre 15 marzo 2013
ACCERTAMENTO TECNICO
Impronta digitale conservata?
La comparazione è un accertamento ripetibile
L’accertamento tecnico può
considerarsi ripetibile quando
la cosa da esaminare conserva
nel tempo le proprie caratteristiche e può
essere sottoposta a nuovo esame; in materia di impronte l’attività di accertamento
consiste nella comparazione e non nell’acquisizione del campione.
(Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza
n. 10350/13; depositata il 6 marzo)
ESTORSIONE
Far parte di un gruppo di parcheggiatori
abusivi
co-stituisce
concorso nel reato
Si ha concorso nel reato
quando l’agente partecipa
in qualunque modo alla
realizzazione del-l’illecito:
è sufficiente anche la semplice presenza
sul luogo del delitto, attiva o pas-siva, nel
caso in cui si ravvisa nell’agente la
coscienza e la volontà dell’evento.
(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n.
10305/13; depositata il 6 marzo)
Cassazione, dare dello iettatore è reato:
"Superstizioni alla base di discriminazioni"
Se si dice che qualcuno porta sfortuna e lo si
chiama iettatore, si commette reato. Lo ha
stabilito la Corte di Cassazione con una
sentenza depositata il 6 marzo 2013 conferma
la condanna per diffamazione a un conduttore
radiofonico. Aveva detto che "porta male",
tanto che "devo toccar ferro perché porta
anche sfortuna"..
La Suprema Corte ha sancito che "c
com m e t t e i l
reato di diffamazione chiunque adoperi termini
che risultino offensivi, in base al significato che
essi vengono oggettivamente ad assumere, a
prescindere dal loro spessore culturale e dalla
loro base scientifica, nella comune sensibilità
di un essere umano, collocata in un
determinato contesto storico e sociale".
Anno VII - n.ro 66
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Quando l’amore diventa ossessione:lo stalking
A colloquio con il Dottor Andrea Feltri
di Antonella Marchisella
Da chi vengono posti in atto, prevalentemente,
questi atti persecutori e comportamenti
assillanti?
Per lo più la maggioranza dei comportamenti
assillanti vengono messi in atto da partner o
ex-partner di sesso maschile con un’età compresa
tra i 18 ed i 25 anni (il 55% dei casi), quando la causa
è di tipo abbandonico o di amore respinto, o
superiore ai 40-45 anni quando ci si trova di fronte ad
uno stato di separazione di coppia ovvero ad un
divorzio. Occorre tuttavia considerare che queste
percentuali, riportate, sono basate sulle denunce e le
segnalazioni che le vittime hanno fatto e, pertanto,
non tengono conto della presenza del cosiddetto
“numero oscuro”.
«Si punisce con il carcere chiunque pedini, assilli,
infastidisca pesantemente – con telefonate, insistenti
ricerche di contatto – una persona, tanto da causarle
gravi stati d’ansia o di paura per la propria incolumità
o per quella di un parente prossimo e da costringerla
a cambiare abitudini di vita». L’articolo 612 bis del
Codice penale parla chiaro, parliamo di stalking, il
reato introdotto nel nostro Paese con il D.L. 23
febbraio 2009, n. 11,successivamente, convertito in
legge 23 aprile 2009, n. 38, promosso dal Ministro per
le Pari Opportunità Mara Carfagna. Così, scopriamo
che alcuni comportamenti che all’apparenza
rientrerebbero nella categoria di gesti d’affetto, come
l’invio di fiori o regali, telefonate, sms e e-mail, talvolta
presagiscono l’inizio di scenari dallo sfondo
persecutorio, quando tali “attenzioni” divengono così
pesanti da limitare la libertà della persona che ne è
oggetto e minarne la privacy, oltre a condurla in uno
stato perdurante di ansia o paura.
Ma qual è l’incidenza di questo fenomeno nelle
regioni italiane?
Le percentuali rivelano un’incidenza del 29% in Emilia
Romagna, del 28% in Toscana, del 22% in Friuli e del
20% nel Veneto, tra le più alte. Mentre si classificano
la Puglia con il suo 13% e l’Umbria con il 9%, tra le
regioni con la più bassa incidenza di questo
fenomeno. Al fine di delineare un quadro approfondito
per i nostri lettori, abbiamo intervistato uno dei massimi esperti criminologi a livello internazionale, il
Dottor Andrea Feltri, che si è occupato del fenomeno
parlando delle sue dinamiche in diversi convegni e
seminari.
Dottor Feltri, innanzitutto, cosa si intende
esattamente parlando di “stalking’’ ?
Stalking , ovvero “sindrome del molestatore assillante”
è un termine di lingua anglofana che indica una serie
di atteggiamenti tenuti da un individuo che affligge
un’altra persona, perseguitandola ed ingenerando
stati di” ansia e paura”, che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità.
Letteralmente stalking significa “fare la posta”, e si
manifesta attraverso una serie di comportamenti
basati sulla comunicazione e/o sul contatto, ma in
ogni caso connotati dalla ripetizione, insistenza e
intrusività. Essenzialmente si tratta di un insieme di
molestie psicologiche che si esplicano con
comportamenti persecutori, atteggiamenti minacciosi
e di controllo nei confronti di una o più persone.
stalking parcheggio Quando l’amore diventa
ossessione: lo stalking.
EffettoTre 15 marzo 2013
Quali possono essere le cause di questi
comportamenti patologici?
Come già detto pocanzi,le cause possono essere
diverse, spesso si traducono in casi di abbandono o
di amore respinto (per le vittime più giovani) o per
separazione o divorzio. Il movente sembra essere
spesso una separazione non accettata. Lo stalker, in
realtà, sviluppa disturbi relazionali legati, a sua volta,
ad eventi traumatici non elaborati e che manifestano
un gran bisogno di “affetto”. Parliamo di soggetti con
una personalità debole o non ancora ben formata e
che, per la paura di essere abbandonati, magari
come ripetizione di esperienze antiche, o meglio
“infantili” diseparazioni avvenute, si legano in
maniera ossessiva a qualcuno. Si sottolinea quindi la
possibile esistenza e persistenza nel soggetto
stalker
di
un
modello
di
attaccamento
insicuro,ovvero patologico, per cui il soggetto non
può fare a meno dell’altra persona, la quale diventa
funzionale per la propria esistenza.
Cosa si intende per “attaccamento’’?
E’ la tendenza della persona a strutturare dei legami
affettivi con persone significative, la cui perdita può
produrre disagi emotivi e disturbi di personalità, sia
nel bambino che nell’adulto. Lo stile di attaccamento
è una relazione importante che si struttura tra il
bambino e la persona che si prende cura di lui, èd è
sicuramente la matrice delle relazioni che strutturerà
nell’arco della sua vita.
stalking metro Quando l’amore diventa ossessione:
lo stalking.
Ci può delineare le diverse tipologie di vittime?
Tra le diverse tipologie di vittime potrei enucleare la
“vittima personale”, ossia quella che ha avuto un
precedente rapporto d’amore o d’amicizia con lo
stalker, il quale agisce per riconquista o vendetta; la
‘’vittima per professione”, dunque parliamo dei
“professionisti d’aiuto”, tra cui rientrano medici,
psicologi, assistenti sociali, insegnanti, avvocati, e
ogni altra figura contro cui lo stalker pone in atto
comportamenti molesti volti ad una richiesta di attenzione oppure una ricerca di vendetta per
l’attribuzione di una responsabilità di questi, reale o
presunta. Tra le varie tipologie di vittima vorrei citare
anche ‘’la conoscente’’, che si configura quando la
vittima è una persona incontrata accidentalmente e
con la quale lo stalker non ha alcuna reale relazione;
e la “vittima mediatica”, che come dice la definizione
stessa è un personaggio famoso, di cui lo stalker è
fan.
Dottor Feltri, sarebbe interessante conoscere quali
sono le reazioni di una vittima alle prese con lo
stalker?
Direi che ci possono essere delle reazioni a breve
termine, o per meglio dire nell’immediato, quali la fuga,
o risposte verbali non confrontative, ad esempio il
tentativo di dissuadere lo stalker o cercare di suscitare la
sua empatia, e chiaramente ci possono essere anche
delle reazioni fisiche come pianti e tremori. Ci possono
essere reazioni verbali, ad esempio le urla della vittima,
oppure quest’ultima può tentare di opporre resistenza
fisica allo stalker, cercando di divincolarsi o sferrandogli
dei colpi. Parlando di reazioni a lungo termine invece,
queste consistono in cambiamenti drastici posti in
essere dalla vittima di stalking, come il cambiare il
proprio numero di telefono, cambiare abitazione, cambiare lavoro o città, e naturalmente un cambio radicale
delle proprie abitudini di vita.
Ma quali saranno le conseguenze sulla vittima di
stalking?
Si potrebbe verificare un quadro costituito da disturbi
generalizzati come insonnia o incubi notturni, tensione
costante, irritabilità, condotte aggressive o di evitamento
verso tutto ciò che possa riportare alla mente il vissuto
traumatico, episodi di flashback e disturbi
post-traumatici da stress.
Dottor Feltri, veniamo a una domanda che certamente troverà largo interesse nei lettori, cosa si può
fare per scoraggiare il molestatore assillante?
Iniziamo col dire che non tutti i casi di stalking sono
uguali, pertanto non è possibile generalizzare in
riferimento alle modalità comportamentali di difesa che
possono essere adattate alle circostanze e alle diverse
tipologie di persecutori. Certamente sarebbe inutile
negare il problema. Spesso, dal momento che nessuno
vuole considerarsi una “vittima”, si tende a evitare di
riconoscersi in pericolo, finendo per sottovalutare il
rischio e favorendo in tal modo lo stalker e la sua
condotta. Il primo passo è quello di riconoscere il
problema e di adottare delle precauzioni maggiori
rispetto a quelle adottate dalle persone che non hanno
questo problema.
Occorre informarsi sull’argomento e comprenderne i
rischi reali, seguendo dei comportamenti volti a scoraggiare, quando è possibile, gli atti di molestia assillante,
quindi, evitare che il soggetto passivo si cristallizzi nella
figura di “vittima” nei riguardi del persecutore. Se vi sono
molestie telefoniche, non cambiare numero. Anche in
questo caso, infatti, le frustrazioni aumenterebbero la
motivazione allo stalking. È meglio cercare di ottenere
una seconda linea, lasciando che la vecchia linea diventi
quella su cui il molestatore può continuare a telefonare,
magari mentre azzerate la suoneria e rispondete
gradualmente sempre meno. Nel frattempo, tentare di
produrre delle prove delle molestie continue e assillanti,
evitando di lasciarsi prendere dalla rabbia o dalla paura
e raccogliere più dati possibili delle stesse. Inoltre
sarebbe utile mantenere sempre a portata di mano un
cellulare in più per chiamare in caso di emergenza».
La redazione ringrazia il relatore e la compartecipazione
di Biopharmacie e Istituto Pasteur per questa intervista.
Anno VII - n.ro 66
Pagina 61 di 78
c
nuovo
8 il Paese
domenica 23 dicembre 2012
Culture
Criminologia A tu per tu con il professore Andrea Feltri
La vittima del reato
B
asta sfogliare una qualsiasi
rivista o quotidiano, prestare attenzione ai telegiornali
o ascoltare in radio le ultimissime, che ci si trova
dinnanzi a panorami vittimologici terrificanti e agghiaccianti, in cui l’offender pur di gratificare
il proprio ego, o per soddisfare le personali
pulsioni, o ancora sfogando paranoie, gelosie e
disturbi psicotici, attraverso l’uso della violenza prende possesso della sua futura preda,
adottando comportamenti a sfondo terroristico, psicologico o fisico, a seconda della scelta
propedeuticamente meditata.
***
Parliamo dell’argomento con il professore
Andrea Feltri, ritenuto uno dei maggiori
esperti in materia, autore di numerose pubblicazioni scientifiche e criminologo di fama internazionale, operante in teatri di conflitto domestico e urbano, sempre in prima fila in termine di prevenzione e lotta alla criminalità,
micro e macro.
Indubbiamente quella della vittima per
molti anni è stata ritenuta una figura passiva
nel dibattimento giudiziario, in quanto indifesa e disarmata dinnanzi al potere devastante e
diabolico del carnefice. Ultimamente però, si
sta rivalutando il suo ruolo, ricostruendo le relazioni che questa ha avuto con l’autore del
crimine e l’approccio scatenante lo scenario
delittuoso, che nella maggior parte dei casi è
dovuto a una comunicazione incivile, criptata
o ingiuriosa , determinante nella dinamica dei
fatti. Con ciò però non è giustificabile in alcun
modo l’epilogo, che pone l’accento sull’assenza di proporzionalità tra offesa e difesa.
***
Da qui partiamo allora con le domande al
professor Feltri, per cercare di capirne di più,
svelando quei tabù sepolti da tempo.
La vittima sacrificale
Dr Feltri cosa si intende per ‘’vittima del
reato’’ ?
“René Girard, noto antropologo francese,
nella sua opera letteraria ‘’La violenza e il sacro’’ del 1972, espone il meccanismo di capro
espiatorio o meccanismo vittimario, con il
quale sosteneva che nelle società primitive le
rivalità all’interno dei gruppi umani ingeneravano situazioni di violenza che venivano risolte con l’uccisione del soggetto ritenuto responsabile della stessa. Così, con la morte del cosiddetto capro espiatorio la violenza veniva
meno e la vittima diveniva sacra. ” Vittima del
reato” deriva dal latino victima, di etimologia
incerta, forse etrusca, termine usato nell’antichità per indicare espressamente l'animale (o
la persona) - immolato agli Dei nel corso del
rito sacrificale. Inizialmente, la stessa criminologia tralasciava di occuparsi della figura della
vittima e solo intorno agli anni ’50, in seguito
ad un articolo di Hans Von Hentig, il quale
condusse per primo uno studio organico sul tema della vittima, nacque la vittimologia”.
La vittima del reato può interagire in
qualche modo col suo carnefice, ed assumere quindi un ruolo attivo nel reato?
“Sempre citando Hans Von Hentig, possiamo dire che egli si soffermò a lungo sullo studio della vittima del reato, analizzando i possibili rapporti che possono intercorrere tra il
criminale e la vittima, tuttavia dobbiamo ricordare che il primo studioso che utilizzò il termine “vittimologia” fu Wertham, psichiatra statunitense di origini tedesche. Lo stesso Wertham infatti si sofferma sullo sviluppo di una
sociologia della vittima, su uno studio che verte alla vittima del reato, con riferimento speciEffettoTre 15 marzo 2013
Vito FRANCO
ovvera quella che ha un ruolo meramente
passivo;
- la vittima imprudente, ossia, come dice
la definizione stessa, quella che a causa del
suo comportamento imprudente si pone in
una situazione di rischio;
- la vittima che assiste o che coopera con
altri nella commissione del crimine;
- la vittima provocatrice, che in qualche
modo, con i suoi comportamenti istiga il criminale;
- la vittima con altissimo grado di colpa,
ad esempio, il criminale che aggredisce una
persona e viene da
questa ucciso per legittima difesa;
- la vittima immaginaria o simulatrice.
Si tratta, come vediamo, di una classificazione delle vittime in base al loro grado di
colpevolezza in un determinato crimine, ossia in base a quanta responsabilità è possibilie attribuire alla vittima all’interno di
un’azione deviante”.
Caratteristiche personali
della vittima che contribuiscono
alla sua vulnerabilità
Andrea Feltri in una fotografia di Luca Stefanelli
fico all’omicidio. Wertham intuì
che la vittima non ha sempre un
ruolo passivo nel reato, ma può
interagire con il suo carnefice.
Senza alcun dubbio, il modo di essere della vittima e il suo atteggiamento possono contribuire a determinare l’azione criminale a suo
danno”.
La partecipazione
morale della vittima
Dottor Feltri siamo curiosi di
sapere se ci può essere una
‘’partecipazione morale’’ della
vittima all’azione criminale.
“Si è parlato indubbiamente an-
che di una partecipazione morale
della vittima all’azione delittuosa.
Nel 1956, Benjamin Mendelsohn,
coniò il termine vittimologia intesa come autonoma scienza della
vittimalità, sebbene la nascita della vittimologia come scienza empirica viene fatta risalire al 1948,
l’anno in cui Von Henting pubblicò il suo testo“The criminal and
his victim”. Vi parlo di Mendelsohn perché fu lui a definire nei
suoi studi la cosiddetta ‘’partecipazione morale della vittima’’
all’azione criminale, stilando una
scala in base alla quale esistono sei
categorie di vittime :
- la vittima del tutto innocente,
Dr Feltri, quali caratteristiche personali della vittima giocano un ruolo nel determinare l’interazione con il criminale e
dunque la sua vulnerabilità?
“Esistono delle caratteristiche personali
della vittima che giocano un ruolo fondamentale nel determinare l’interazione con il
criminale e di conseguenza la sua vulnerabilità. Le caratteristiche personali, fisiche, psicologiche e sociali della vittima potenziale
assumono la veste di fattori predisponenti al
crimine.
Nello specifico queste categorie sono:
- I minori di età, i quali rientrano tra i soggetti maggiormente esposti alla vittimizzazione a causa della loro debolezza fisica e
mentale, e la minore capacità di resistenza o
reazione.
- Le donne. Il genere femminile è maggiormente vulnerabile, a causa della minore
prestanza fisica e minore capacità di difesa
nei confronti degli aggressori.
- Soggetti anziani. L’età influisce senza
dubbio sul rischio di vittimizzazione per il
decadimento delle facoltà fisiche e mentali,
nonchè da un punto di vista sociale.
- Mentalmente deficitari o disturbati. In
questa categoria rientrano i malati di mente,
i tossicodipendenti e gli alcolisti. Ed infine
abbiamo la categoria degli immigrati e le
minoranze, vulnerabili a livello sociale.
La predisposizione innata
a diventare vittima
Dr Feltri si sente spesso parlare di
‘’vittima latente’’. A riguardo cosa ci dice?
“Per quanto riguarda il concetto di “vittima latente”, si potrebbe affermare che alcuni
soggetti hanno una predisposizione a diventare vittime di reati e, in un certo senso, ad
attrarre il proprio aggressore. Esiste una
predisposizione generale riscontrabile negli
individui soggetti a continui episodi di vittimizzazione e che pertanto tendono psicologicamente, per così dire, ad essere vittime.
Diverse sono le predisposizioni speciali, denominate anche specifiche. La predisposizione, in tal caso, è dovuta alla presenza di
alcuni specifici fattori socio-demografici e
psicopatologici”.
***
Scena del crimine
Anno VII - n.ro 66
[Si ringraziano Biopharmacie e Istituto Pasteur di
Parigi per la gentile concessione di questa intervista]
Pagina 62 di 78
Il mondo della Tecnologia
E' italiano e decodifica i segnali delle attività cerebrali
E cco i l p ri m o p c ch e ri con osce i p e n si e ri
noscere
con
un'accuratezza di circa 90%
È il primo computer "l'alfabeto" che utilizzano
capace di riconoscere i le
diverse
aree
del
pensieri
e
potrebbe cervello ogni volta che
vengono
attivate.
0 9 m a rz o 2 0 1 3
essere il primo passo
verso sistemi intelligenti
di comunicazione uomomacchina da utilizzare in
primo luogo per la riabilitazione, ma che potrebbero
avere
molte
altre
possibili
applicazioni.
«Solo 5 anni fa era
fantascienza», osserva il
coordinatore della ricerca, Pietro Pietrini, a capo
del gruppo di Medicina di
laboratorio e diagnostica
molecolare
dell'Azienda
ospedaliera universitaria
di Pisa.
Primo autore della ricerca, pubblicata sulla rivista Plo-sOne, è Emiliano
Ricciardi.
Collegato al cervello in
modo non invasivo, il
computer riconosce la
differenza nell'attività del
cervello di una persona
sta assistendo ad un'azione da quella di una
persona che sta ascoltando un suono che fa
parte
dell'ambiente.
«Nel momento in cui
riusciamo a misurare il
codice neurale del pensiero possiamo tradurlo
in un codice per riuscire
a compiere azioni con la
sola forza del pensiero»,
ha spiegato Pietrini.
Se finora per riuscire ad
osservare le aree del cervello
in
attività
era
necessaria la risonanza
magnetica, ora è possibile usare tecniche non
invasive, basate sulla trasmissione di segnali elettrici.
In
futuro,
quindi,
si
potrebbe immaginare una
semplice cuffia collegata
al computer.
Il computer che distingue
i pensieri si basa su un «Abbiamo scoperto che
sistema capace di rico- esiste un codice neurale
EffettoTre 15 marzo 2013
Anno VII - n.ro 66
specifico per ogni azione»
e in questo modo è stato
possibile "insegnare" al
computer a "capire" se
una persona sta sentendo
il suono della pioggia che
cade oppure se sente bussare alla porta.
Il codice neurale è lo
stesso
anche
per
le
persone che non vedono
dalla nascita. Il che significa che nel cervello è
attivo un codice universale e astratto, identico per vedenti e non
vedenti.
«Nel momento in cui
riusciamo a misurare il
c o d i c e n e u ra l e d e l p e n siero possiamo tradurlo
in un codice per riuscire
a c o m p i e re a z i o n i c o n l a
sola forza del pen-siero».
Per Ricciardi potrebbe
essere il punto di partenza per ribaltare modelli
riabilitazione dei bambini
non vedenti, ma la stessa
tecnica apre scenari completamente
nuovi.
Ad
esempio,
osserva
Ricciardi, «riuscire a scoprire che cosa una persona può pensare potrebbe sollevare problemi di
tipo etico o forense».
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NOVITA' CONCORSI ARMA CARABINIERI
PUBBLICATE le norme tecniche relative al concorso per la nomina di 29
sottotenenti in s. p. del ruolo speciale dell'Arma dei Carabinieri
PUBBLICATO l'avviso relativo al calendario di svolgimento della prova
scritta di preselezione del 195° corso dell'Accademia per la formazione
di base degli ufficiali dell'Arma dei Carabinieri
PUBBLICATO l'avviso di proroga scadenza domande relativamente al
concorso per il 195° corso dell'Accademia per la formazione di base
degli ufficiali dell'Arma dei Carabinieri
PUBBLICATA la banca dati dei quiz per la prova preliminare per il 195°
corso dell'Accademia per la formazione di base degli ufficiali dell'Arma
dei Carabinieri
EffettoTre 15 marzo 2013
Anno VII - n.ro 66
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16 febbraio 2013 inaugurazione
s e d e A nci " Sa l v o D ' A cq ui s i t o"
E' stata inaugurata oggi, alla presenza di
centinaia di cittadini e delle autorità civili,
militari e religiose locali e provinciali, la
sezione di Gravina di Catania dell’ANC –
Associazione Nazionale Carabinieri, l'Associazione che aggrega carabinieri in servizio, in congedo, i loro familiari e tutti i
simpatizzanti in quella che è sentita la
grande famiglia dell'Arma.
A fare gli onori di casa, nella sede di via
San Paolo 7 a Gravina di Catania, il
presidente della sezione,
Franco Arena, visibilmente
commosso
per
la
straordinaria
partecipazione, e il coordinatore
provinciale dell'ANC Santo Prestandrea. "La nascita della nuova sezione,
che sarà intitolata a Salvo
D'Acquisto, - ha detto
Arena - è un evento molto
importante:
siamo un
punto di riferimento di legalità, pronti a
collaborare con la popolazione".
Visibilmente soddisfatto il sindaco di
Gravina di Catania, Domenico Rapisarda,
che con l'Amministrazione
comunale
ha
messo a disposizione
dell'Associazione i locali comunali. "Grazie
all'Arma - ha detto il
primo cittadino gravinese - per aver aperto la sezione e per aver
fatto assumere ai locali
comunali nuova linfa e
EffettoTre 15 marzo 2013
colori. Le attività sociali dell'ANC, che
vengono perseguite grazie al lavoro dei
volontari, sono un arricchimento per la
nostra comunità.
Colgo l'occasione per ringraziare i militari
di Gravina, con il comandante della
Compagnia dei Carabinieri di Gravina di
Catania cap. Guido Terenzi, per l'impegno
quotidiano e costante che rende noi tutti
più sicuri".
Tra le autorità presenti il presidente del
Consiglio provinciale di Catania, Giovanni
Leonardi, e in rappresentanza del Comune
di Gravina, il presidente del Consiglio
comunale, Claudio Nicolosi, assessori e
consiglieri comunali.
Un sincero saluto è stato poi rivolto dal
comandante provinciale dei carabinieri di
Catania, colonnello Giuseppe La Gala, che
ha ringraziato i numerosi
intervenuti.
"Sono grato come carabiniere ma anche come
cittadino - ha detto il
comandante La Gala - di
constatare come coloro
che hanno prestato servizio sentano il dovere di
fare ancora la loro parte.
Oggi inauguriamo dei locali ma soprattutto
accompagniamo per mano la sezione di
Gravina che dimostra quali risultati si
possano raggiungere quando una comunità
trova al suo interno la forza per reagire".
Anno VII - n.ro 66
continua
Pagina 65 di 78
Il momento della benedizione dei locali:
il parroco di San Paolo, Antonino Galvagno,
Il taglio del nastro. La madrina della
cerimonia la signora Compagnini, vedova
del maresciallo dei carabinieri Antonio
Compagnini, prematuramente scomparso
ed esempio di dedizione e spirito di
servizio.
La bandierà donata dal
Cesd (Centro Studi Salvo
D'Aquisto di Palermo) al
presidente Franco Arena
(responsabile C.O.T. Cesd di
Gravina)
Rappresentanti del Cesd arch. A. Lo Presti e dr S.
Coco - con il Presidente ed il
C ol . La G a l a
. . . . a l cu n i m om e n ti d e l l a m a n i fe sta zi on e .
A ugur i d i b uo n la v o r o . L a R e d a z i o n e d i Ef f e t t o T r e
EffettoTre 15 marzo 2013
Anno VII - n.ro 66
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G ra nd P ri x Si ci l i a 2 0 1 3
Il sodalizio A.S.D. Universitas Palermo/C.E.S.D. di Palermo & Pegaso da
protagonista assoluto ai XXXVII Campionati Regionali Corsa Campestre
Piazza Armerina ed ai Campionati Italiani societari a Mazzarino
(Caltanissetta).
Risultato “storico” con la qualifica per i nazionali assoluti a Rocca di Papa
(R om a )
La prima del Grand Prix Sicilia 2013,
come ormai da tradizione, è coincisa con il
Campionato Regionale di Cross svoltosi
quest’anno a Piazza Armerina dove quasi
600 atleti (551
gli arrivati) si
sono dati battaglia in tre diverse batterie. E si
è corso in una
giornata
climaticamente
perfetta dopo giorni
anomali di pioggia ed in una location ormai
collaudatissima soprattutto nel settore assoluto.
Anche il 2013 parte alla grande per il
sodalizio A.S.D. Universitas - C.E.S.D Pegaso che prima stra-vince i Regionali di
Corsa campestre a Piazza Armerina con
oltre 1.500 punti (49 gli atleti partenti
targati Universitas) e con quasi mille di
vantaggio sulla seconda classificata. Poi la
settimana successiva è Mazzarino (Caltanissetta) ad essere la location per la fase
regionale dei Campionati Italiani di Cross
dove il nome di Universitas/CESD &
Pegaso varca i confini regionali per approdare a quelli nazionali. Con la qualifica
ottenuta a Mazzarino, come ricorda il
titolo, si raggiunge un risultato “storico”
poiché mai raggiunto nella storia dell’atletica siciliana da un sodalizio del
settore senior/master e con atleti tutti
facenti
parte
del
settore
Master.
Piazza Armerina 17 febbraio 2013:
l’ultima, e più attesa batteria, ha avuto un
livello di partecipazione altissimo con un
podio Bennici - Cavallo - Ingargiola spettacolare con atleti che hanno fatto la storia
dell’atletica siciliana dell’ultimo ventennio.
Francesco Bennici, lo ricordiamo giovanissimo ai Giochi Olimpici di Barcellona 1992
EffettoTre 15 marzo 2013
forte di un 27’56” che resta a tutt’oggi una
delle migliori prestazioni italiane di
sempre; Francesco “Ciccio” Bennici proveniente dal settore sportivo Carabinieri è
passato nel 2013 con la gloriosa A.S.D.
Universitas Palermo grazie e soprattutto
all’intervento del duo Terenzio/Di Carlo . In
gara anche atleti di calibro mondiale come
Francesco Ingargiola, maratoneta da 2h08’
ottenuto alla Maratona di Roma del 2000.
Al maschile il sodalizio del duo Peppino
Terenzio/Ino Gagliardi si ripropone, come
ormai accade ininterrottamente dal 2002
al 2012, ai vertici regionali.
Mazzarino 24 febbraio 2013: Ma l’ambito
regionale ormai comincia a stare un po’
stretto; ed infatti solo otto giorni dopo ai
campionati Italiani societari di Mazzarino il
sodalizio palermitano ha ottenuto un
risultato storico mai raggiunto da una
società senior/master siciliana: la qualifica
ai Campionati Italiani assoluti che si
svolgeranno a Rocca di Papa (Roma) il
prossimo 10 marzo.
Ed ora Rocca di Papa (Roma) 10 marzo
2013…..
Onore al merito in tutto questo al duo
Peppino Terenzio ed il Direttore del
C.E.S.D. Calogero Di Carlo che fin dal 2010
(quando è stato siglato il protocollo
d’intesa con ASD Universitas) ha creduto
nella possibilità di raggiungere risultati
che hanno fatto entrare i nomi di
Universitas/CESD e Pegaso nella storia
dell’atletica siciliana.
Anno VII - n.ro 66
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Maratonina Agrigento del 03/03/2013
I Prova Grand Prix Maratonine –Agrigento 10/a Edizione Mezza maratona
della Concordia. ASD Universitas in prima linea grazie a CESD e Pegaso!
Buona la prima per il Grand Prix
Maratonine che apre il 2013 con una prova
di ottima fattura e con un numero di
arrivati (685) che la dice lunga sul
successo riscosso. Percorso “unico” con il
tragitto San Leone/Templi/San Leone che
se è stato spettacolare da un punti di vista
turistico lo è stato meno da quello
altimetrico. Inizio abbastanza dolce della
stessa ma già dal chilometro nove
diventava veramente hard, per diventare
durissimo nel basolato della zona dei
templi. Poi tutto un discesone senza altra
asperità fino all’arrivo.
Nonostante tutto il percorso si è rivelato
lento ed i tempi finali hanno accusato le
difficoltà altimetriche.
All'appuntamento non poteva mancare il
gruppo sportivo (ASD UniversitasCESD)
capitanato dal suo responsabile Peppino
Terenzio.
Vittoria “non scontata” per Giovanni
Soffietto (ASD Universitas Palermo) che di
recente aveva subito più di una sconfitta
dal rivale storico di questi ultimi anni
proprio, cioè, Vito Massimo Catania (ASD
Amatori Regalbuto). Ma Giovanni, in
preparazione per la Maratona di Roma del
prossimo 17 marzo (elezione del Papa
permettendo) ha tenuto a distanza (ben
97” sarà il distacco finale) il rivale di
sempre; a 2’30” esatti invece il terzo
arrivato Filippo Porto della GS Volata
Napola.
Infine per coronare una giornata di
successi targati UniversitasCESD la chicca
della vittoria societaria.
Questi i risultati finali: per gli uomini
1) ASD Universitas Palermo;
2) GS Valle dei Templi;
3) ASD Trinacria Palermo.
Quindi “buona la prima” vale ancor di più
per il duo Ino Gagliardi/Giuseppe Terenzio
che senza interruzioni continua le vittorie
del 2012 con un primo grande successo nel
2013!
I successi sportivi di Universitas sono
dovuti ad una macchina ben rodata che
tuttavia funziona a dovere grazie anche
alla collaborazione fattiva (ma anche
economica) sia di CESD che di PEGASO
che fin dall’inizio hanno creduto nel
sodalizio.
Ed ora per domenica prossima 10 marzo
l’evento più atteso, con i campionati
italiani di Corsa Campestre che si terranno
a Rocca di Papa (Roma) dove il quintetto
Bennici/Filiberto/Sorrentino/Immesi/Giarra
tana tenterà il colpaccio nella più prestigiosa manifestazione crossistica dell’anno con il “carabiniere” Francesco Bennici a fare da capitano/giocatore del
sodalizio palermitano.
1h11’35”/1h13’12”/1h14’05” i tempi finali
del terzetto.Nota di merito al nostro
Peppino che dopo due anni circa dalla sua
ultima apparizione in una maratonina ha
chiuso con un ottimo, 1h35'55" con buon
piazzamento di categoria.
EffettoTre 15 marzo 2013
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Novità dal mondo UNIVERSITARIO
I nuovi corsi di laurea che si aggiungono a
Scienze Umanistiche e Giurisprudenza
EffettoTre 15 marzo 2013
Anno VII - n.ro 66
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Novità dal mondo UNIVERSITARIO
Il CESD, oltre ai corsi di laurea, propone una vasta gamma di
percorsi didattico/formativi in diversi ambiti per venire incontro
alle complesse esigenze del Mercato delle Professioni e del Lavoro
in Italia e nella Comunità Europea:
-
Master di I e II livello
Corsi di alta formazione
Esami singoli
Certificazioni di lingua inglese
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Certificazione Eipass - passaporto informatico europeo
Corsi di aggiornamento professionale.
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EffettoTre 15 marzo 2013
Anno VII - n.ro 66
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Master in "Criminologia e Studi Giuridi Forensi"
Scadenza 10.04.2013
Le precedenti edizioni del master 56 + 78, 100 (che si accingono a
sostere ultimo esame per poi immatricolarsi al IV e/o V anno della Facoltà
di Giurisprudenza) e 127 (in corso di attuazione)
hanno
riscosso un
notevole successo, oltre ogni aspettativa grazie alla vostra fiducia che
continuate ad accordarci.
Prima di Voi, oltre 1500 iscritti, hanno usufruito di questo straordinario
Master, che ha visto come protagonisti dei pregiatissimi professori e
illustrissimi professionisti nel campo criminologico, di fama Nazionale
quali: il Prof. Paolo Procacciante, Direttore Medicina Legale, Università
degli Studi di Palermo; il Generale Div. CC Nicola Ragetti, già Comandante
del RACIS; il Prof. Nicola Malizia, Criminologo, Docente Università degli
Studi Kore di Enna; il Cap. Pietro Maida – Comandante Sez. Chimica –
Esplosivi e Infiammabili- del RIS Carabinieri di Messina; il Prof. Rosario
Bianco, Docente Università Pegaso; il Prof. Francesco Fimmanò, Docente e
Presidente Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Telematica Pegaso e
tanti che si sono susseguiti ed interscambiati, nell’illustrare le avvincenti
materie oggetto di studi.
In particolare durante le lezioni sono stati trattati i seguenti moduli:
Il Criminologo Prof. Nicola Malizia, docente presso l’Università degli studi di
Palermo e la Kore di Enna:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
INTRODUZIONE ALLA CRIMINOLOGIA MODERNA
IL BULLISMO
SESSUOLOGIA CRIMINALE
MOBBING CRIMINOGENO
SERIAL KILLER
CRIMINOLOGIA E VITTIMOLOGIA NELLA DONNA
SONNAMBULISMO OMICIDIARIO
SETTE SATANICHE ED IMPLICAZIONI CRIMINOLOGICHE
ABUSOLOGIA MINORILE E PEDOPORNOGRAFIA
EffettoTre 15 marzo 2013
Anno VII - n.ro 66
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Il Generale di Divisione, già comandante del RACIS Carabinieri, Dott. Nicola
Raggetti, docente in diverse università italiane:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
IL SOPRALLUOGO ED IL REPERTAMENTO ( 3 LEZIONI)
IMPRONTE ( 4 LEZIONI)
BALISTICA ( 4 LEZIONI)
BIOLOGIA (2 LEZIONI)
CHIMICA (2 LEZIONI)
DVI : DISASTER VICTIM IDENTIFICATION (1 LEZIONE)
1.
2.
3.
4.
ELEMENTI PRATICI DI CRIMINOLOGIA
STALKING
LA VITTIMOLOGIA
CRIME PROFILING.
1.
2.
3.
4.
LA NASCITA DELLA CRIMINOLOGIA
L'APPROCCIO POSITIVISTA ALLO STUDIO DELLA CRIMINALITA'
LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE I LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE II -
La criminologa Avv. Dott.ssa Clelia Gorga, tutor di questo master:
Dott. Tommaso Comunale, università Forlì:
Alla luce di quanto sopra, per far fronte ed esaudire richieste sempre più
esigenti, oggi a Voi, più fortunati, viene offerto per l’anno 2012 /2013, il
Master 213 in “Criminologia e Studi Giuridici e Forensi” per una durata di
1925 corrispondenti a 77 CFU, che consente la prosecuzione degli studi nel
Corso di Laurea Magistrale in di Giurisprudenza.
Per maggiori informazioni:
081.192.43.586 –
091.25.23.656 –
091 625.44.31 -
mastercesd@unipegaso.it - infocesd@unipegaso.it
(di carattere amministrativo e didattico)
comunicazioni@cesd-onlus.com
(di carattere generale, logistiche/organizzative)
EffettoTre 15 marzo 2013
Anno VII - n.ro 66
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Comunicazione di grande interesse formativo per tutti coloro i
quali non sono in possesso della laurea di I livello
a.a. 2012/2013
Gent. mi soci e amici,
sulla scorta del successo delle precedenti edizioni, desideriamo comunicarVi un nuovo percorso
formativo efferente due Corsi di Alta Formazione (1675 ore – 67 CFU) con i quali ci si propone di
fornire una preparazione di considerevole interesse nel settore sia delle Scienze Giuridiche che
delle Scienze Umanistiche, suddivisi in:
ALFO 038 - Criteri pedagogici per una comunicazione efficace (III edizione);
ALFO 039 - Fondamenti storici e filosofici del Diritto Italiano (III edizione);
Per essere ammessi basta essere in possesso del diploma di istruzione secondaria.
È possibile iscriversi ad altri Corsi certificati quali B2 (6 cfu) ed EIPASS (6 cfu), ossia Corso di
Inglese e Certificazione Informatica.
La somma dei CFU in Vostro possesso: 67 (Alfo) + 6 (B2) + 6 (EIPASS) + 12 (esperienza
lavorativa) = 91 CFU, vi consentirà l’iscrizione al III anno, salvo valutazioni ad personam, di
entrambi i corsi di Laurea in funzione del corso scelto (Alfo 038 > Scienze Umanistiche; Alfo
039> Giurisprudenza).
SCADENZA ISCRIZIONI 10 APRILE 2013
COSTI - AGEVOLAZIONI ECONOMICHE
Per tutti gli iscritti al (CESD) Centro Studi Salvo D’Acquisto, a seguito di apposita convenzione – la
quota d’iscrizione è pari ad euro 1.500,00 (anziché € 1.800,00) da versare in un'unica soluzione o
alternativamente in tre rate così distribuite:
•
Prima rata di € 500,00 all’atto dell’iscrizione;
•
Seconda rata di € 500,00 entro il 10 giugno 2013;
•
Terza rata di € 500,00 entro il 10 luglio 2013.
Oltre a ciò Vi informiamo che per tutti coloro che parteciperanno ai FORM potranno usufruire
dell’iscrizione gratuita per un anno al Centro Studi Salvo D’Acquisto e conseguire la
Certificazione Informatica Europea EIPASS al costo di € 100,00 (anziché € 150,00).
Il pagamento è in un’unica soluzione:
•
Bonifico di € 100,00 all’atto dell’iscrizione: IBAN: IT 39 G 03069 82660 120000003203
EffettoTre 15 marzo 2013
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Inoltre per i soci CESD la quota d’iscrizione al Corso d’Inglese B2 sarà di € 300,00 (anziché
€ 400,00).
Parte del ricavato del B2 sarà devoluto ad Ali per Volare-onlus per la missione
umanitaria in Congo, progetto interamente finanziato dal Cesd.
Il pagamento è in un’unica soluzione o in alternativa in 2 rate cosi distribuite:
•
•
Prima rata di € 200,00 all’atto dell’iscrizione: IBAN: IT 39 G 03069 82660 120000003203
Seconda rata di € 100,00 entro 60 giorni dall’iscrizione (da versare direttamente ad Ali per
Volare-Onlus - causale progetto Cesd in Congo: IBAN IT 58 D 05132 04601 810570259394
- Banca Nuova sede centrale Palermo).
Per informazioni sarà possibile contattare:
-
081.192.43.586 – 091.25.23.656 – 091 625.44.31 - 3313661000 – 3313662286.
-
www.cesd-onlus.com – coordinatore@cesd-onlus.com
-
comunicazionicesd@unipegaso.it
-
cesdnapoli@unipegaso.it
-
infocesd@unipegaso.it -
cesd@eipass.com LA DIREZIONE DEL CESD
EffettoTre 15 marzo 2013
Anno VII - n.ro 66
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Effetto ..... Letteratura
a cura di Pietro Pancamo
Pietro Pancamo –autore di recensioni uscite nel sito della
rivista «L’Indice dei libri del mese» e in quello dell’edizione
fiorentina del «Corriere della Sera»– è direttore del podcast
«Poesia, l(’)abile traccia dell’universo», in onda sull’emittente
milanese Pulsante Radio Web. Ma è anche un poeta che,
incluso dalla Aliberti editore nell’antologia «Poetando» a cura
di Maurizio Costanzo, si è visto in seguito pubblicare una
breve raccolta dal blog «Poesia» della Rai, nonché dedicare
una puntata del programma «Poemondo» dalla radio
nazionale della Svizzera italiana.
VERANDE D’AZZURRO
di Pietro Pancamo
I
Un laghetto di fumo nel cuore…Processioni
di frasi lasciano calzature d’intelligenza
prima di entrare nella moschea delle
bocche.
II
I profumi sorridono tra le maschere di
foglie. E lettere serpentine
indossano pastrani di luce.
III
Tachicardia di vento nei vestiti: il vento,
cuore del cielo…
Le nuvole sembrano covoni di luce,
capanne di fieno
intorno al pagliaio del sole. Nel raspo degli
alberi
festoni d’aria, e gli occhi sono brandelli di
nostalgia tra festuche di tempo allegro.
Stelle filanti d’erba, pendii agitati fra la
bonaccia della pianura…
V
Un gregge di bagliori
alle pendici dei versi
nasconde l’Ulisse della mia ispirazione…
Canicola di gioia, tanfo d’allegria
negli sguardi ciclopici del solo occhio
giornaliero. Spranghe di felicità
negli acuti del sole
e, fra verande d’azzurro, spaventapasseri
di poesia…
EffettoTre 15 marzo 2013
IV
Terra diroccata e baracche di collina.
Villaggi di sole.
Dal lievito nullo di rocce azzime,
paesini salgono
pioli di luce.
Anno VII - n.ro 66
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Presi....per la
Gola!!!!!!
Cavolfiore alla fontina
...... buon appetito
Ingredienti per 6 persone:
-
450 gr di cavolfiore a rosette
4 uova
4 cucchiai di latte
2 cucchiai grana grattugiato
300 g fontina a dadini
2 cucchiai pangrattato
sale
pepe
noce moscata.
Preparazione
Dividere il cavolfiore in cimette, lessarle in acqua salata per 12 minuti (dal momento
dell'ebollizione), poi scolarle e farle raffreddare.
Sistemarne metà sul fondo di una teglia imburrata, cospargere con 2/3 di dadini di
fontina e ricoprire con le cimette rimaste.
Sbattere le uova con il latte, sale, pepe, noce moscata e grana. Versare il tutto nella
teglia, agitandola un po' per distribuire meglio il composto sul cavolfiore. Cospargere
con la fontina rimasta e il pangrattato, infornare a 180°C per 20 minuti; infine
gratinare nella parte alta del forno per 10 minuti a 200°C.
by Rosa
EffettoTre 15 marzo 2013
Anno VII - n.ro 66
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Effetto....gusto..
"ode al carciofo"!
Ode al carciofo,
pianta
antica
conosciuta
da
egizi, greci e romani, coltivata in Sicilia dagli
arabi da cui abbiamo ereditato il nome e
ancora oggi tra gli ortaggi più importanti per
l'economia dell'isola. Una pianta celebrata con
feste e sagre che si aprono già in questi giorni
per arrivare fino alle porte dell'estate nelle
località storicamente votate alla coltivazione,
come le zona di Niscemi e Ramacca, patria del
violetto. E da riscoprire nelle varietà di nicchia
come lo spinoso tradizionale di Menfi dove è
attivo un presidio Slow Food.
Gustosi e ricchi di fibre, i carciofi hanno poche
calorie ma posseggono calcio, fosforo, ferro,
magnesio e potassio. Le qualità straordinarie
di questa pianta sono così numerose che
l'elenco sembra una enciclopedia del benessere: sono antiossidanti, diuretici e hanno
virtù depurative, attive contro pelle grassa e
cellulite, sono consigliati contro colesterolo,
diabete, ipertensione; stimolano il fegato,
calmano la tosse, purificano il sangue,
fortificano il cuore, contrastano i calcoli. A
crudo sono particolarmente benefici per il
fegato, favorendo diuresi e secrezione biliare.
I carciofi sono gustosissimi e versatili in
cucina, adatti a mille ricette, dai tradizionali
"cacoccioli arrustuti", immortale simbolo siculo
della scampagnata e della grigliata della
domenica, ai carciofi in umido, cotti in pentola
con qualche fetta di limone, ripieni di pangrattato, aglio o cipolla, prezzemolo, e
mangiati foglia a foglia nelle sere d'inverno, ai
cuori fritti, a vapore, bolliti o a far da ripieno
alle frittate, con il riso e con la pasta, sposati ai
gamberi o alla zucca, sott'olio o crudi in
insalata, nelle varianti della caponata o della
parmigiana. E ancora nella più primaverile,
fresca e succulenta delle minestre: fave, piselli
e carciofi Si rende onore in questi giorni al
carciofo con la rassegna gastronomica "Carciofiamo" che intreccia gusto e tradizione e che
nata per iniziativa di uno chef romano si è
allargata a numerose città italiane. Dopo la
cena dello scorso mercoledì, con il menu di
Salvatore Candia, la kermesse viene riproposta
domenica a Trapani all'Officina gastronomica e
nella terrazza della Rinascente a Palermo con
EffettoTre 15 marzo 2013
un sunday brunch dalle ore 12.30. Le due
cucine, a Trapani e a Palermo, saranno
collegate in diretta video tra loro per simpatici
scambi di opinione tra cuochi.
Ma l'appuntamento più ricco e gustoso è nel
weekend dal 15 al 18 marzo con la XXXIII
edizione della "Sagra del Carciofo" a Niscemi,
in provincia di Caltanissetta, che propone
anche
quest'anno
un
ricco
calendario:
degustazioni di piatti tipici a base di carciofi,
"cacucciulata",
manifestazioni
sportive.
Un appuntamento che promuove l'agricoltura e
l'artigianato della città con numerosi stand
espositivi di carciofi violetti, tipici di questa
zona, con decine di stand, tra degustazioni e
preparazioni dal vivo, prodotti ortofrutticoli ed
artigianali locali che in ogni edizione registra
la presenza di migliaia di visitatori, fino a 80
mila, e tantissimi espositori. Tanto che Niscemi
- nota alle cronache degli ultimi mesi
soprattutto per la resistenza agguerrita contro
il Muos - viene unanimamente considerata la
capitale del carciofo. La Sagra si apre il 15
pomeriggio con i gruppi folcloristici e la sfilata
in
costume.
Sabato
si
alterneranno
manifestazioni sportive, convegni e recital di
poesie (alla Biblioteca comunale), spettacoli
organizzati dalle scuole. Ogni sera, dalle 21,
spettacoli musicali e di intrattenimento. Ad
arricchire il menu della domenica il raduno di
vespe e auto d'epoca e nel pomeriggio, nella
bellissima piazza Vittorio Emanuele, cuore
della cittadina, si svolgerà il corteo storico
seguita dall'esibizione di mangiafuoco e artisti
di strada. La sagra quest'anno ha un
"prolungamento" a lunedì 18 marzo con la
visita ai tradizionali "altari di San Giuseppe"
(alle 18) con animazioni, balli folcloristici e
spettacoli musicali.
La stagione dedicata al carciofo proseguirà con
la sagra di Ramacca, in provincia di Catania,
dal 5 al 7 aprile, tra musica, stand, folclore,
prodotti tipici, e poi a fine mese, giovedì 25, la
sagra di Cerda nel Palermitano
, dove è
prevista la degustazione dei carciofi spinosi
(arrosto o trifolati), cucinati in diversi modi,
accompagnati
da
pane
e
vino
locali.
Ombretta Grasso
Anno VII - n.ro 66
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« (...) Nei momenti decisivi della vita, ma, a ben vedere,
in ogni momento, siamo di fronte a un bivio»: «Vogliamo
seguire l'io o Dio? L'interesse individuale oppure il vero
Bene, ciò che "realmente" è bene? (...)»
(Papa Benedetto XVI in occasione dell'Angelus del 18 febbraio 2013)
Marzo 2013
15 marzo 2013
• Anno VII
• Numero 66
Co.Bo.Di.
email - co.bodi@yahoo.it
Issue 1
EffettoTre 15 marzo 2013
Page
Anno VII - n.ro 66
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