HCV - Microbiologia TorVergata
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HCV - Microbiologia TorVergata
Human hepatitis viruses HAV HBV HCV HDV HEV HGV HGBV-C TTV (picornavirus) (hepadnavirus) (flavivirus) (deltavirus) (calicivirus) (flavivirus) (flavivirus) (circovirus) Human hepatitis viruses Tutti questi virus infettano elettivamente l’epatocita causando nel fegato alterazioni necrotiche e infiammatorie Tutti possono causare epatiti acute Per HBV, HCV & HDV alla fase acuta può seguire una epatite cronica CIRCUITO ORO-FECALE HAV HEV Epatite A Picornavirus Sono raggruppati in generi enterovirus epatovirus cardiovirus rinovirus aftovirus HEV Calicivirus – RNA (+) – capside icosaedrico Distribuito largamente nel mondo asiatico (India) In Italia circa 1% della popolazione ha gli anticorpi per l’HEV In Oriente sono state descritte epidemie sostenute dalla contaminazione fecale delle acque potabili Caratteristiche cliniche simili all’HAV Mortalità elevata (specialmente donne gravide) Diagnosi tramite ricerca delle IgM sieriche Vaccino in preparazione Antibody-coated hepatitis E virus particles recovered from the stool of a patient with hepatitis E, in Mexico. Organization of the hepatitis E virus genome. Diagrammatic illustration of the clinical and serologic events in a typical case of acute hepatitis E. Countries in which there is serologic confirmation or strong epidemiologic evidence of endemic and/or epidemic hepatitis E. EPIDEMIOLOGIA DELLE EPATITI ACUTE VIRALI HBV 34% Altri 3% HAV 47% HCV 16% LE EPATITI CRONICHE VIRALI HBV, HCV, HDV Epatite cronica Malattia infiammatoria del fegato caratterizzata dalla persistenza nel tempo di necrosi epatocitaria, infiammazione ed eventualmente fibrosi, dimostrabili istologicamente e presenti in vario grado. MAJOR ETIOLOGIES OF CHRONIC HEPATITIS ¾Viruses ¾Autoimmune hepatitis and variant syndromes ¾Alcoholic liver disease ¾Hereditary hemochromatosis ¾Wilson’s disease ¾alfa-Antitrypsin deficiency ¾Fatty liver and nonalcoholic steatohepatitis ¾Hepatic granulomas Infectious Drug induced Neoplastic Idiopatic EPIDEMIOLOGIA DELLE EPATITI CRONICHE Droghe e farmaci HBV-HDV 3% Metabolica Autoimmune 18% HBV 21% HCV 55 % EPIDEMIOLOGIA DELLE EPATITI CRONICHE VIRALI HBV 20-27% HCV 73-80% Epatiti virali croniche HBV HCV HDV Hepatitis B Virus Virioni completi 40-45 nm (particelle di Dane) Particelle sferiche 20 nm (eccesso di HBsAg) Forme tubulari (eccesso di HBsAg) Il DNA è parzialmente bicatenario Il filamento (-) è a piena lunghezza (3.2kb), quello (+) è di lunghezza variablie (2.5-2.8kb). Pericapside contenente 3 glicoproteine derivate dal gene S indicate come HBsAg Il capside icosaedrico contiene la proteina C HBcAg L’HBeAg è intimamente associato al nucleocapside ed il suo ruolo non è stato ancora chiarito, può circolare in forma solubile nel siero: è indicatore di replicazione virale HBx è una proteina di regolazione con propietà transattivanti Al DNA è associato il prodotto del gene P = DNA polimerasi RNA dipendente e RNasiH (Trascrittasi inversa) Nel nucleo In forma episomale Nel citoplasma Può avvenire l’integrazione del DNA ad opera di meccanismi cellulari Infezione cronica Inserimento del nucleocapside Processo di gemmazione Schematic depiction of the hepadnaviral life cycle. Diagrammatic representation of the hepatitis B virus coding organization Domain structure of the hepadnaviral P protein. HIV RT inibitori:3TC mutazione nel YMDD & HBV resistenza YVDD The hepadnaviral reverse transcription pathway The hepadnaviral reverse transcription pathway. Pregenomic RNA (dashed line, step 1) is capped and polyadenylated and has a large terminal redundancy (R). The locations of direct repeats 1 and 2 (DR1 and DR2) are shown as correspondingly numbered boxes, and the e stem-loops are indicated. Pregenomic RNA packaging into cores is initiated by the interaction of P protein with the 5´ copy of e. P initiates reverse transcription at the 5´ stem-loop and extends negative-stranded DNA (solid line) for 3 to 4 nucleotides (step 2a). P and the covalently attached nascent DNA are then transferred to the 3´ copy of DR1 (step 2b), and the DNA is extended. During negative-stranded elongation, pgRNA is degraded by the RNaseH activity of P (step 3). When P reaches the 5´ end of the template, its RNaseH activity leaves an RNA oligomer consisting of r plus DR1 sequences (step 4). This RNA oligomer is translocated and annealed to DR2, where it primes positive-stranded DNA synthesis (lower solid line, step 5). Positive-stranded elongation proceeds to the 5´ end of the negative-stranded DNA template, including the sequences denoted as r. Because complementary r sequences are found at the 3´ end of negative-strandeds DNA, a second homology-mediated template transfer can now circularize the genome. The positive strand is then extended for a variable length (step 6) to yield mature viral DNA. HBV Sono noti almeno 10 sottotipi sierologici di HBV L’HBsAg ha un epitopo gruppo specifico a e almeno 2 epitopi alternativi tra loro: doy;wor Pertanto si hanno 4 fenotipi principali adw – adr – ayw – ayr I mutanti di evasione hanno mutazioni nel gene S e non sono neutralizzati dagli anticorpi anti HBsAg I mutanti Hbe-negativi sono comparsi recentemente hanno rapida diffusione nei paesi mediterranei hanno una mutazione nella regione precore che non fa esprimere l’antigene HBe HBV – integrazione L’integrazione del DNA degli hepadnavirus avviene presumibilmente ad opera di meccanismi cellulari In genere si attua durante l’infezione cronica L’HBV non ha oncogeni Il gene X viene mantenuto nel processo di integrazione ed il suo prodotto HBx si associa alla proteina p53 inattivandone le funzioni Geographic Distribution of Chronic HBV Infection A.D. 2002 400 million of people HBsAg Prevalence ≥8% - High 2-7% - Intermediate 2 million of people <2% - Low Patogenesi HBV Virus non citopatico Epatite acuta (inclusa la forma fulminante) Epatite cronica Cirrosi Carcinoma epatocellulare Epatite B - Clinica • Periodo di incubazione: 60-90 gg. • Sintomatologia (ittero): <5 anni, <10% ≥5 anni, 30%-50% • Epatite fulminante: 0.5%-1% • Mortalità prematura da epatite cronica: 15%-25% Infezione da HBV Guarigione completa 90-98% Epatite acuta 10-30% Infezione asintomatica 70-90% Infezione cronica 10% Epatite cronica 6% Portatore sano 4% Cirrosi 3% Epatitocarcinoma 0,3% Diagnosi HBV (1) La diagnosi di infezione da HBV viene posta mediante la ricerca nel sangue del paziente dei marcatori virali, costituiti da antigeni (Ag) e da anticorpi (Ab): •HBsAg: è l'antigene di superficie del virus. La sua presenza indica lo stato di infezione, e tutte le persone che risultano HBsAg positive sono da considerarsi potenzialmente infettanti. La sua presenza >6 mesi è indice di infezione cronica. •HBsAb: è l'anticorpo contro l'antigene di superficie. La sua presenza indica protezione dall'infezione (immunizzazione). Si riscontra dopo guarigione da una infezione, oppure dopo la vaccinazione. •HBcAg: è un antigene della parte centrale del virus (core), ed è l'unico marcatore che non si riscontra mai nel sangue, ma solo nelle cellule del fegato. Diagnosi (2) •IgM anti HBcAg: questo anticorpo si riscontra solo nelle fasi di attiva replicazione del virus, per cui risulta positivo nelle forme acute e nelle forme croniche riacutizzate. •IgG anti HBcAg: dopo un contatto con il virus, indipendentemente dall'esito dell'infezione, questo anticorpo rimane positivo per tutta la vita, per cui la sua presenza indica l'avvenuto contatto con il virus. •HBeAg: è l'antigene del nucleocapside del virus, e la sua presenza indica attiva replicazione virale. Lo si riscontra nella fase iniziale delle epatiti acute e in alcune forme di epatite cronica. •HBeAb: è l'anticorpo diretto contro l'HBeAg; la sua presenza non impedisce tuttavia l'evoluzione verso la forma cronica. •HBV-DNA: è il genoma del virus, ed è l'indicatore più sensibile della replicazione virale. La sua presenza indica sempre attività dell'infezione. Per definizione il portatore sano sarà sempre HBV-DNA negativo. Schema interpretativo dei marcatori di HBV. Epatite HBV Acuta e Cronica Influenza dell’età al momento dell’infezione Adulti (83%) Acuta (4% ) Perinatale (24%) (4%) Bambini (12%) (1-10 anni) (8%) Adolescenti (6%) Adulti (59%) Cronica Concentrazione di HBV nei fluidi corporei Alta Moderata Bassa/ND sangue siero essudati di ferite sperma fluidi vaginali saliva urine feci sudore lacrime latte La particolare resistenza al calore del virione consiglia sia per il materiale a perdere (es siringhe monouso) sia non a perdere usato la sterilizzazione a 121C o la bollitura per almeno 20 minuti. Hepatitis B Virus Modes of Transmission • Parenteral • Sexual • Perinatal Risk Factors for Acute Hepatitis B Heterosexual* (41%) Injecting Drug Use (15%) Homosexual Activity (9%) Household Contact (2%) Health Care Employment (1%) Unknown (31%) Other (1%) * Includes sexual contact with acute cases, carriers, and multiple partners. Source: CDC Sentinel Counties Study of Viral Hepatitis Cases per 100,000 Population Estimated Incidence of Acute Hepatitis B United States, 1978-1995 80 Vaccine licensed 70 HBsAg screening of pregnant women recommended Infant immunization recommended 60 50 Adolescent immunization recommended 40 30 20 Decline among homosexual men 10 0 Decline among injecting drug users * 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 * Provisional date Year Incidenza dei casi di epatite acuta B in Italia per anno e per fascia d'età Nel 2000 l'incidenza complessiva è del 2%, contro il 12% del periodo 1985-86. Tale riduzione è verosimilmente da correlare alla diffusione della vaccinazione. Nuovi casi sostenuti dal mutante HBe negativo Modelli per lo studio dell’infezione da HBV In vitro Colture cellulari Epatociti umani adulti o fetali Linee cellulari transfettate In vivo Scimpanzè Marmotta Anatra Scoiattolo Topo transgenico Vaccino HBV 9Contiene l’antigene di superficie HBs Ag adsorbito su idrossido di alluminio come adiuvante 9Si ottiene con la tecnica del DNA ricombinante 9Indicato per i soggetti ad alto rischio per l’infezione: •tossicodipendenti •soggetti con molti partner sessuali •contatti familiari stretti con malati o portatori •emofiliaci •personale addetto alla manutenzione e somministrazione degli emoderivati •pazienti con insufficienza renale cronica compresi quelli in dialisi •personale sanitario che ha contatti con il sangue o liquidi contaminanti •tirocinanti presso centri sanitari •altri soggetti a rischio •detenuti nelle carceri •viaggiatori con periodi lunghi di permanenza in aree ad alto rischio •famiglie che adottano bambini provenienti da paesi ad alta prevalenza di epatite B Patterns of treatment response to interferon or lamivudine. HBsAg prevalence before and after the introduction of hepatitis B vaccination programs in selected high-risk areas in the world. Epatiti virali croniche HBV HCV HDV HDV (delta virus) antigene δ HBsAg RNA HDV (Deltavirus) Scoperto nel 1977 in pazienti con HBV ed epatite cronica Antigene nel nucleo degli epatociti non coincidente con l’HBcAg Virus defettivo che necessita di HBV come virus helper Due forme di epatite D acuta coinfezione HBV-HDV (solitamente autolimitante:guarigione) superinfezione da HDV in paziente già infettato da HBV (forma acuta grave, con spesso cronicizzazione) Infezione per via parenterale (sangue) L’andamento dell’epatite da HDV è vario, ma in genere più grave delle altre epatiti Mortalità del 2-20% (10 volte superiore a quella da HBV) HDV Il virione ha un diametro di circa 36 nm con pericapside (mutuato dal virus helper HBV) Capside icosaedrico - antigene delta (HDAg) unica proteina codificata da HDV Genoma a RNA circolare singolo filamento che può ripiegarsi in modo da appaiare il 70% delle basi e comportarsi da ribozima La replicazione avviene nel nucleo Utilizza RNA-polimerasi cellulari per replicare il genoma Meccanismo dei cerchi ruotanti dei viroidi delle piante ma richiede la sintesi di HDAg Structure of the HDV RNA Genome. Geographic Distribution of HDV Infection Taiwan Pacific Islands HDV Prevalence High Intermediate Low Very Low No Data Geographic distribution of HDV genotypes Epatiti virali croniche HBV HCV HDV Hepatitis C virus Idendificato nel 1989 (nonA-nonB) clonato e sequenziato Non ancora isolato Flavivirus (genere epacivirus) Alta variabilità: 6 genotipi, >50 sottotipi (quasi-specie) HCV Appartiene alla famiglia dei Flavivirus, piccoli virus con envelope (40-60nm) Il genoma è costituito da un singolo filamento di RNA (+) (9.5kb) ORF che codifica per una poliproteina dalla quale originano 10 proteine virali La traduzione è regolata da una sequenza 5’NTR (non translated region) Non sono disponibili colture cellulari idonee alla replicazione del virus L’assorbimento sembra avvenire sulla molecola CD81, che appartiene alle proteine transmembrana-4 (tetraspanine) coinvolte nell’attivazione delle integrine Si presume che il ciclo replicativo sia simile a quello dei Flavivirus HCV Proteine strutturali Proteine non strutturali Il genoma non possiede il cap, pertanto non viene tradotto attraverso meccanismo cap-dipendente E1 e E2 proteine glicosilate contenenti gli epitopi neutralizzanti E2 contiene una regione ipervariabile (probabile causa di persistenza) Age stratified prevalence of antibody to hepatitis C virus in the United States and Italy. Structure and processing of the hepatitis C virus (HCV) polyprotein by cellular signal peptidases and virally encoded proteases (NS2/3 and NS3). Model showing the predicted RNA secondary and tertiary structure of the hepatitis C virus (HCV) 5´untranslated region (H strain) and the adjacent core coding sequence showing the individual stem-loop stuctures important for internal ribosome entry site (IRES) function. HCV Il virus entra nell’organismo attraverso il sangue e tramite il torrente circolatorio raggiunge il fegato (spiccato tropismo) Il virus cronicizza circa nell’80% dei casi Infezione cronica assolutamente asintomatica per molti anni (decenni?) La percentuale di epatociti infettati può andare dal 5 al 100% Ogni giorno vengono prodotte ed eliminate circa 1012 particelle virali Circa 50 virioni per epatocita infettato Distribuzione geografica dei genotipi di HCV Genotipo di HCV Area geografica 1a Europa e USA 1b USA, Europa, Giappone 2 Italia, Paesi in via di sviluppo 3 Paesi occidentali (tossicodipendenti) 4 Medio Oriente, Africa del Nord 5 Africa del Sud 6 Asia Epatite C - Clinica • Periodo di incubazione: 6-7 settimane. • Sintomatologia (ittero): <15% • Epatite fulminante: <0.5% • Mortalità prematura da epatite cronica: 15%-25% Geographic Distribution of Chronic HCV Infection A.D. 2002 180 million of people 0.5 million of people Storia naturale dell’Epatite C LENTA sesso femminile, giovane età al tempo dell’infezione>30 anni Guarigione Acuta 20% Cronica 70-80% Cirrosi 20-30% Insuff. Epatica -15% HCC 1-5% per anno ANNI VELOCE 10 20 alcool, coinfezioni (HBV, HIV) 30 <20 anni Serologic Pattern of Acute HCV Infection with Recovery anti-HCV Symptoms +/- Titer HCV RNA ALT Normal 0 1 2 3 4 Months 5 6 1 2 3 Years Time after Exposure 4 Serologic Pattern of Acute HCV Infection with Progression to Chronic Infection anti-HCV Symptoms +/- Titer HCV RNA ALT Normal 0 1 2 3 4 Months 5 6 1 2 3 Years Time after Exposure 4 HCV Diagnosi Sierologia ELISA (c22: proteina del core; c33c: proteina NS3; c-200: proteina NS3/4) RIBA (conferma) ricombinant immunoblot assay RT-PCR RNA (rilevabile dopo una settimana dall’infezione) Fattori di rischio associati all’infezione da HCV • • • • • Uso di droghe per endovena Trasfusioni, trapianti Rischi occupazionali (sangue, aghi) Madre infetta da HCV Rapporti sessuali – numero dei partner • Convivenza con persone infette Sources of Infection for Persons With Hepatitis C Injecting drug use 60% Sexual 15% Transfusion 10% (before screening) Occupational 4% Other 1%* Unknown 10% * Nosocomial; iatrogenic; perinatal Source: Centers for Disease Control and Prevention Modalità di trasmissione dei virus epatitici per via parenterale inapparente. Trasmissione Parenterale Inapparente •Strumenti chirurgici non ben sterilizzati: - dentista - agopuntura - ecc. •Altri strumenti non ben sterilizzati - estetista - barbiere - tatuaggi, piercing - ecc. •Oggetti da toilette taglienti o abrasivi (rasoi, lamette, spazzolini da denti) N ew Infections/100,000 Estimated Incidence of Acute HCV Infection United States, 1960-2001 140 Anti-HCV test (1st generation) 120 Anti-HCV test 100 (2nd generation) 80 60 Decline in injection drug users 40 Decline in transfusion 20 recipients 0 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1989 1992 1995 1998 2001 Year Source: Hepatology 2000;31:777-82; Hepatology 1997;26:62S-65S; CDC, unpublished data Studi di incidenza delle epatite cronica C su campioni di popolazione aperta sono resi difficili dal fatto che l’esordio della epatite cronica è solitamente asintomatico. Tenendo conto che il tasso di cronicizzazione di una infezione acuta da HCV è intorno all’80% e che l’incidenza di epatite acuta C in Italia è diminuita di almeno 5 volte nell’arco degli ultimi 15 anni, (da 5 a meno di 1 caso/100.000; dati ISS) si può desumere che anche l’incidenza di infezioni croniche è in forte decremento. Al declino delle infezioni da HCV si è giunti attraverso un progressivo controllo delle tradizionali vie di infezione, in particolare la via trasfusionale e, più tardi, una progressiva riduzione del contagio per via iatrogena ed al miglioramento del livello igienicosanitario. infiltrato linfocitario portale infiltrato esteso ai lobuli alterazioni del parenchima aree fibrotiche cirrosi massiva carcinoma The relative proportion of hepatocellular carcinoma cases associated with chronic hepatitis B virus (HBV) or hepatitis C virus (HCV) infections in different countries. CONCLUSIONI HAV ed HEV causano esclusivamente epatiti in forma acuta. Le epatiti croniche virali nell’uomo sono sostenute da HBV, HCV e HDV. Questi virus hanno modalità di trasmissione prevalentemente parenterale. Meno del 10% dell’epatiti B cronicizzano, al contrario Circa il 70-80% delle forme acute di epatite C cronicizzano. L’epatite B nei bambini decorre di solito asintomatica, ma cronicizza più facilmente. L’infezione da HBV talvoltà è complicata da COINFEZIONE o SUPERINFEZIONE da HDV. CONCLUSIONI La coinfezione con HIV peggiora il quadro clinico. HBV e HCV causano varie forme di epatite cronica simili da un punto di vista clinico, sintomatologico, e di alterazioni biochimiche. Inoltre, sono simili anche per le caratteristiche istologiche e la capacità di indurre cirrosi ed epatocarcinoma. Forte calo dell’incidenza delle epatiti HBV ed HCV. La risposta immunitaria gioca un ruolo fondamentale nell’insorgenza dell’epatite cronica virale. Al momento attuale esiste un vaccino per HBV, e di conseguenza per HDV, ma non per HCV. The Flaviviridae Phylogenetic tree based on parsimony analysis of NS3 helicase regions. Life cycle of the Flaviviridae Organization of the Flavivirus genus Electron micrographs of virions and infected cells. Translation and processing of the flavivirus polyprotein. Envelope proteins of intracellular and extracellular flavivirus virions. Predicted secondary structures of pestivirus, hepatitis C virus (HCV), and GB virus internal ribosome entry site (IRES) elements. Annual incidence of St. Louis encephalitis in the United States, 1964 to 1997 State-by-state distribution of St. Louis encephalitis cases in the United States, showing cumulative number of cases for the period 1964 to 1998. Generalized transmission cycle of mosquito-borne flaviviruses causing encephalitis, showing summertime amplification and presumed overwintering mechanisms. Generalized transmission cycle of tick-borne flaviviruses, showing hosts for larval, nymphal, and adult ticks Transmission cycles of yellow fever and dengue viruses. Officially reported cases of yellow fever in South America and Africa, 1950 to 1998, showing the increase in incidence in Africa in recent years, owing to a series of epidemics in West Africa and (in part) to improved reporting. Countries in South America and Africa with officially reported yellow fever outbreaks. Incidence of reported cases of dengue hemorrhagic fever, worldwide, 1968 to 1998, and showing a dramatic increase in incidence in the recent past. Distribution of dengue hemorrhagic fever in the Americas before 1981 and during the period from 1981 to 1998, showing spread of the disease as a result of reinvasion of the region by the Aedes aegypti vector and the introduction and transmission of multiple dengue serotypes