Nole è solo Camila è out - Federazione Italiana Tennis

Transcription

Nole è solo Camila è out - Federazione Italiana Tennis
L’antivibrante
serve davvero?
Ce ne sono di tutti i tipi,
scopriamo la loro funzione
LA RIVISTA
Anno XII - n.13 - 6 aprile 2016
Pag.24
Nole è solo
Camila è out
Dietro
Djokovic,
6 sono
pronti per
un posto
da Fab 4.
Eccoli...
Pag.4
La Giorgi e il padre dicono no
alla maglia azzurra alla vigilia
della difficile sfida contro
la Spagna. E la Vinci invece
torna, da n.8 del mondo
Pag.8
Bravo Fabbiano
adesso è top100
Lenti o occhiali?
La regola dice che...
Che cosa succede in caso
di pioggia o di altri contrattempi
Sale al n.98 del ranking Atp:
ora gli italiani sono sei
Pag.25
Pag.3
La giusta inclinazione
di un diritto moderno
Pronazione dell’avambraccio
intorno al gomito:
come e perchè si fa?
Pag.23
GLI ALTRI CONTENUTI
Uno su 100 ce la fa Pag.3 - Focus: Yoshihito Nishioka
Pag.6 - Batch-Point Pag.8 - Circuito Wta: Sveta sfiamma
ancora Pag.9 - I numeri della settimana Pag.12 - Il tennis
in tv Pag.14 - Giovani: doppietta azzurra a Firenze Pag.16
Giovani: Trofeo Kinder Pag.18 - Pre-quali IBI 16 Pag.19
Circuito Fit-Tpra Pag.22 - La regola del gioco Pag.25
prima pagina
Uno su 100 ce la fa
Thomas Fabbiano,
26 anni
di
Enzo Anderloni
P
er una Giorgi che va (non si sa
bene dove e perché) c’è una
Vinci che torna (in Fed Cup, anche se non era tenuta a farlo,
perché capisce che c’è bisogno di lei).
Ed è chiaro subito per tutti quale dei
due andirivieni è più importante per
l’Italia. Ma non è la sola buona notizia
colorata d’azzurro: via social media,
coniugando Twitter e Periscope, Fabio
Fognini e il suo coach Josè Perlas ci
fanno sapere che il recupero dall’infortunio agli addominali si è felicemente accelerato e il nostro dovrebbe
essere in campo già a Monte-Carlo.
Buone prospettive, anche se la sfida
di Fed Cup, il 16 e 17 aprile a Lleida,
contro la Spagna di Muguruza e Suarez Navarro sarà durissima. Ma un
team con Errani, Vinci, Schiavone e
Knapp non ha paura di nessuno e la
stessa Roberta si porta dietro l’ennesima soddisfazione con il raggiungimento, questa settimana, dell’ennesimo best ranking: n.8 del mondo.
DIRETTORE
Angelo Binaghi
COMITATO DI DIREZIONE
Angelo Binaghi, Giovanni Milan,
Nicola Pietrangeli, Giancarlo Baccini,
Massimo Verdina
DIRETTORE RESPONSABILE
Enzo Anderloni
E qui, scatta d’istinto una standing
ovation.
L’applauso però va tenuto caldo per
un altro traguardo importante: quello
tagliato da Thomas Fabbiano, che ha
sfondato il muro dei top 100 Atp. È
il sesto italiano in classifica, al n.98
del mondo. Che significa un posto in
tabellone nei tornei del Grande Slam.
E significa soprattutto l’imprimatur a
una carriera, anche se Thomas ha solo 26 anni. Entrare tra i primi cento è
Nuova assoluzione
La Corte d’Appello Federale della FIT il 5
aprile ha assolto Potito Starace e Daniele
Bracciali dalla contestazione di illecito
sportivo per aver alterato i risultati di alcuni
incontri al fine di realizzare guadagni illeciti
tramite scommesse sportive ed ha inibito
Daniele Bracciali per 12 mesi applicando
una sanzione di 20mila euro per aver violato
i principi dell’Articolo 1 del Regolamento
di Giustizia relativo alla lealtà e alla
correttezza sportiva.
COORDINAMENTO REDAZIONALE
Angelo Mancuso
SUPER TENNIS TEAM
Antonio Costantini (foto editor),
Amanda Lanari, Annamaria Pedani
(grafica)
FOTO
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Costantini, Angelo Tonelli
HANNO COLLABORATO
Giovanni Di Natale, Max Fogazzi,
Andrea Nizzero, Gabriele Riva,
Mauro Simoncini, Giorgio Spalluto,
Piero Valesio
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Via Cesena, 58 - 00182 Roma
amministrazione@sportcast.it
3
3
un’impresa. Riservata ad atleti di altissimo livello.
Proviamo a immaginare chi potrebbe essere il n.100 del mondo nel calcio. Un giocatore titolare in una delle
squadre oggi più prestigiose e tifate
del mondo: Real Madrid, Barcellona,
Bayern Monaco, Paris St Germain, Juventus, Milan, Inter, Manchester United, Chelsea, Manchester City, Arsenal. Un fenomeno. Thomas Fabbiano
da San Giorgio Ionico, lavorando sodo
con il coach Fabio Gorietti, sfondando le qualificazioni nei tornei Atp di
Chennai, Sofia e Dubai, vincendo il
challenger di Zhuhai e raggiungendo le semifinali a Shenzhen (Cina) e
Raanana (Israele) ha dimostrato una
determinazione fenomenale. Una capacità di trarre di giorno in giorno
sempre il meglio dai suoi 173 centimetri che gli permetterà di togliersi
sicurante altre nuove, belle soddisfazioni. Standing ovation anche per lui,
un esempio importante per tanti ragazzi che ci stanno provando.
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pubblicati, non si restituiscono.
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I 6 top del dopo-Nole
Djokovic è l’unica certezza: vince sempre lui. Gli altri Fab Four invece
scricchiolano. Abbiamo dato i voti ai sei più attrezzati pretendenti
alla successione. Da Nishikori a Goffin, da Thiem a Kyrgios...
DI
PIERO VALESIO - FOTO GETTY IMAGES
P
anta rei, tutto scorre diceva (e
pensava) Eraclito o chi per lui.
Per quanto oggi possa apparire
assolutamente impossibile pure la dittatura assoluta che Djokovic
sta imponendo al tennis passerà. O
almeno si affievolirà magari aggiungendo a se stessa quel briciolo di
incertezza che rende ogni storia più
interessante. A quel punto sarà bello scoprire chi, durante i duri giorni
della dittatura, avrà lavorato meglio
(magari nella clandestinità, come situazione impone) per essere pronto
al momento dell’uscita alla luce del
sole. Sarà a quel punto che si scoprirà
chi potrà puntare alla successione; o
almeno ad avvicinarsi in modo sensibile al dittatore in crisi. Indian Wells
e Miami qualche indicazione l’hanno
fornita; per quanto le difficili situazione climatiche della Florida abbiano inevitabilmente un po’ alterato i
valori reali. Andiamo comunque a ravanare in quella clandestinità per capire come stanno lavorando i nostri (e
vostri) leader della cospirazione.
KEI NISHIKORI
Il re delle speranze perdute non è poi
così distante da quello della finale di
NY contro Cilic: ed è certamente vero
Abbiamo finito gli aggettivi,
ora per Djokovic... diamo i numeri
98.199.548 di dollari. Tra poco sfonderà il muro dei 100 milioni di dollari guadagnati in carriera, in soli prize-money. Nel frattempo però Novak Djokovic, dopo la doppietta Indian WellsMiami, deve “accontentarsi” di essere diventato il più ricco della storia del tennis. Anche Sua
Maestà Roger Federer con i suoi due spiccioli (97.855.881 di dollari) deve lasciar spazio,
farsi da parte e sedersi sul secondo gradino. Ma quello dei dollaroni non è l’unico numero impressionante. Partiamo dal 28: che è un numero record. Si tratta dei titoli Masters 1000 vinti,
anche in questo caso nessuno come lui. Nadal è fermo a 27, Federer addirittura staccato a 24.
Per il serbo si tratta anche della terza doppietta Indian Wells-Miami dopo quelle realizzate
nel 2011 e nel 2014. A proposito di record, anche il 6 gliene vale un altro: quello del maggior
numero di titoli vinti a Miami. A differenza degli aggettivi, ormai finiti, i numeri hanno un
pregio (almeno nella visione di Djokovic): si aggiornano. (g.r.)
che pochissimi colpiscono la palla così
rapidamente e davanti al corpo da impedire (spesso, non sempre) all’avversario di cogliere con il preziosissimo
ausilio del terzo occhio ove la palla toccherà terra. Ma una congenita mancanza di genio e un livello non eccezionale
di autostima inducono a pensare che il
suo massimo non sia poi così distante
dal quanto ha fatto vedere nella settimana di Miami.
Tecnica: 8
Spettacolarità: 6
Fisico: 8,5
Potenziale: 6
DAVID GOFFIN
Impossibile non apprezzare e perfino
voler bene al belga che fra tutti i pretendenti al trono è quello che più capace, metaforicamente, di cavar sangue
delle rape. Che rape però: Goffin gioca
un tennis agile e intelligente, pur nei
canoni dello spara-tutto attuale: non
può sperare di migliorare l’apertura
alare perché di quella l’ha dotato madre natura: ma è migliorato assai nella
chiusura dei punti-uno-due-tre. Servizio da migliorare, specie al centro.
Tecnica: 8
Spettacolarità: 7,5
Fisico: 6,5
Potenziale: 8
giormente è in possesso di una dose di
follia incastonata in una struttura fisica
pazzesca. Il suo servizio da solo è garanzia di Top 4 non foss’altro perché
è potente sempre e ovunque (quando
gioca il kick la palla rimbalza ad altezze siderali) ma il rovescio della medaglia è che un fisico del genere tende a
scricchiolare: e Nick deve ancora imparare a essere più umile quando la situazione lo richiede. Ma può uno genio-esregolatezza imparare l’umiltà?
Tecnica: 8
Spettacolarità: 8
Fisico: 7,5
Potenziale: 9
GRIGOR DIMITROV
La tradizione dei picchiatori austriaci ha trovato in lui un erede perfetto.
Un erede 2.0 nel senso che la sua palla piatta viaggia a velocità siderale e il
movimento degli arti inferiori (caratterizzato da quella sfavillante brillantezza che è tipica della giovinezza) lo
supporta spesso in modo pressoché
perfetto. Il servizio è ottimo ma è anche (more solito) il primo a risentire
dei cedimenti mentali che il ragazzo
accusa quando è chiamato a un salto di
qualità. Non è ancora pronto per la Top
4 ma se adeguatamente “educato” è lì
che lo troveremo.
Tecnica: 7,5
Spettacolarità: 7
Fisico: 8
Potenziale: 7,5
Lo vedi giocare contro papà Murray e
pensi: non è possibile che baby Federer
sia ancora baby e non ancora Federer.
Lo rivedi contro Monfils e pensi che in
fondo, prima o poi, arriverà visto che in
un match fra due follie di diversa natura è anche possibile che la sua abbia la
peggio. Ma il punto è: da quanto siamo
immersi in questa riflessione? La sua
confidenza con la palla è unica, la sua
confidenza con se stesso eccessiva o,
se preferite, incompiuta. Forse avrebbe
bisogno di un’impresa, una soltanto:
capace di mostrare a se stesso che è
ancora in tempo per evitare di essere
sempre, più che un baby Federer, una
fotocopia (non perfettamente riuscita
fra l’altro) di Safin.
Tecnica: 9
Spettacolarità: 9
Fisico: 8
Potenziale: 10
NICK KYRGIOS
MILOS RAONIC
Qui il discorso necessiterebbe di più
spazio. Lui è l’erede designato, già oggi
è il paradigma del tennis post-Djokovic
e forse post-tennis: il punto di congiunzione fra diversi sport e diverse visioni
dello sport. Di tutto il gruppo che stiamo analizzando è che quello che mag-
Lui è quello più vicino all’Olimpo. Forse
perché è quello che ha fin qui lavorato
di più o meglio: il servizio che era un’arma inespressa ora è letale, le zampe
che si muovevano con inevitabile fatica
(specie in avanti) ora obbediscono più
alle indicazione del loro padrone. Non
DOMINIK THIEM
Thomas Fabbiano
ce l’ha fatta: ora
è numero 98 Atp
La lunga rincorsa è finalmente finita. Thomas Fabbiano è dallo scorso lunedì un Top
100. Il pugliese ha finalmente tagliato un
traguardo molto inseguito. Con la vittoria
ottenuta lo scorso venerdì nel Challenger da 125 mila dollari di montepremi di
Raanana, in Israele, l’azzurro ha superato
il muro e da questa settimana si trova al
n.98 Atp (sesto italiano con Seppi, Bolelli, Fognini, Lorenzi e Cecchinato). Un
risultato in qualche modo preparato da
un’ottima prima fetta di stagione. Una
stagione che gli ha regalato a inizio anno
anche il primo quarto di finale in carriera
a livello di circuito maggiore Atp. Poi il
netto 6-3 6-1 a Ti Chen (32enne di Taiwan, n.233 Atp) in quel ‘quarto’ che gli
è valso non solo una semifinale, ma i Top
100 Atp (g.r.)
sarà una meraviglia di armonia: ma i
suoi progressi sono superiori a quelli
di tutti gli altri competitor. Con quella
apertura alare sarebbe bellissimo vederlo a rete con più frequenza e convinzione: riuscirà Piatti a convincerlo?
Tecnica: 7
Spettacolarità: 8
Fisico: 6,5
Potenziale: 9
Yoshihito Nishioka,
l’altro samurai
Non c’è più soltanto Nishikori a tenere alta la bandiera del Giappone:
Miami 2016 ha scoperto anche lui, che in Florida ha battuto il n.23 Atp
Feliciano Lopez in due set. Sulle orme di Kei? “No, io mi ispiro a... Rios”
DI
ALESSANDRO NIZEGORODCEW
GETTY IMAGES
FOTO
K
ei Nishikori non è più solo.
Il tennis giapponese sembra
aver trovato un nuovo protagonista. Nella settimana
in cui il campione di Shimane cavalcava verso la finale di Miami, persa
contro Novak Djokovic, un giovane
“samurai” conquistava la vittoria di
maggior prestigio della carriera, superando Feliciano Lopez (numero 23
Atp) per 6-4 6-4 al secondo turno del
Masters 1000 statunitense. Il suo nome è Yoshihito Nishioka.
È alto solo
1 metro e 70
Yoshishito Nishioka
nato a Tsu City (Giappone
il 27/09/1995
Ranking: 113 Atp
(best ranking 110)
Titoli Challenger: 2
(Shanghai 2014,
Toyota 2015)
La Storia - Nato a Tsu City, nella prefettura di Mie, il 27 settembre 1995, Nishioka inizia a giocare
a tennis grazie a papà Norio, che lo
porta in campo per la prima volta a
4 anni. “La vera passione è arrivata
intorno ai 10 anni – racconta il minuto giapponese, alto un metro e
settanta - ma solamente a 15 ho capito che il tennis poteva essere la
mia strada, la mia vita”. Mancino dal
tennis brillante, Nishioka si ispira da
sempre al cileno Marcelo Rios. “Non
era alto ma sapeva giocare un tennis
aggressivo, divertente, prendendo
spesso la rete. È il mio punto di riferimento. Ovviamente stimo immensamente il mio amico Kei Nishikori.
Non parliamo tanto in realtà, ma
ogni allenamento insieme è per me
fonte di grande insegnamento”. Nishioka a livello giovanile è tra i migliori della sua annata e conquista
nel 2013 l’International Hard Court
Championships (Grado 1 Itf). A livello Slam Junior il miglior risultato è la
semifinale raggiunta a New York nel
2012. Tra i professionisti il salto decisivo giunge nel 2015, quando riesce a chiudere l’annata a ridosso dei
Top 100: a Delray Beach diviene il
più giovane quartofinalista dai tempi di... Nishikori, vincitore del torneo
nel 2008. La storia recente ci porta
a Miami 2016, dove Nishioka supera
le qualificazioni battendo lo slovacco
Kovalik e l’eroe di Indian Wells Horacio Zeballos, prima di imporsi nel
tabellone principale su Jared Donaldson e, soprattutto, su Feliciano Lopez, primo Top 30 battuto in carriera. Al terzo round si arrende in due
set a Dominic Thiem.
Le potenzialità - Il primo salto
di qualità a livello professionistico di
Yoshihito Nishioka arriva quando il
giovane giapponese si affida al coach
brasiliano Rodrigo Gomes Do Nascimento, che in 5 mesi lo porta da numero 400 alla piazza n.124. “Le sue
caratteristiche peculiari sono una
grandissima velocità, una straordinaria capacità di lottare punto su punto
e un braccio particolarmente rapido
- sottolinea Nascimento -. Dove può
arrivare? Dipende tutto da Yoshihito,
che potenzialmente vale un posto
tra i primi 20 giocatori del mondo.
La parte mentale farà la differenza
in questo senso”. Nishioka oggi si allena a Bradenton alla IMG Academy
e sogna un posto al sole, mentre il
Giappone attende l’erede dell’ancor
giovane Nishikori per poter puntare,
perché no, anche alla Coppa Davis.
I giapponesi
nel ranking Atp
Sono tre attualmente i tennisti giapponesi
compresi tra i Top 100. Dopo Kei Nishikori
(n.6) bisogna scorrere a lungo la classifica
prima di trovare Taro Daniel (n.91) e Yuichi Sugita (n.99). Altri 4 tennisti si trovano nei Top 200: Yoshihito Nishioka (n.113,
62 della Race), Tatsuma Ito (n.115), Go
Soeda (n.126) e Hiroki Moriya (n.193).
Aspettando la grande promessa Yosuke
Watanuki, classe 1998 e attuale numero 2
del ranking mondiale under 18.
circuito mondiale femminile
Camila out
Sfumata anche l’ultima occasione per ricucire:
la Giorgi ha rifiutato la convocazione in Fed Cup.
Palmieri: “Abbiamo trovato davanti un muro”
di Angelo Mancuso - foto Getty Images
N
on è servito neppure l’ultimo
salvagente che le avevano
lanciato: Camila Giorgi ha detto no alla convocazione per
la sfida di Fed Cup tra Spagna e Italia
del 16 e 17 aprile: a Lleida al suo posto, insieme a Sara Errani, Roberta Vinci e Francesca Schiavone ci sarà Karin
Knapp. Al di là delle considerazioni
morali (l’amore e il rispetto per la maglia azzurra), la 24enne marchigiana
viene meno a un preciso accordo contrattuale. La giocatrice ha ricevuto un
prestito d’onore di 145mila euro, che
è tenuta a restituire in caso di rifiuto
di una sola convocazione: la clausola
del contratto fra la giocatrice e la FIT è
chiarissima.
È stato fatto di tutto per far recedere
lei e soprattutto il padre Sergio (alla fine è lui che decide tutto in casa Giorgi)
dall’intenzione di non rispondere alla
convocazione per giocare le qualificazioni di Stoccarda. Ci ha provato anche
Sergio Palmieri, da 16 anni capo delle
spedizioni azzurre di Davis e Fed Cup,
a far ragionare Camila e il padre incontrandoli a Tirrenia prima che scoppiasse il caso. “Ma non credo che ci ripense-
ranno”, aveva sottolineato lui alla vigilia della scadenza dei termini. Ha avuto
ragione perché neppure tre giorni di riflessione hanno convinto Sergio Giorgi
a fare dietrofront dopo l’annuncio (unilaterale) dell’interruzione dei rapporti
con la FIT e della volontà di non giocare contro la Spagna, comunicato dalla
giocatrice con poche righe sul suo sito
ufficiale nella tarda serata di giovedì 31
marzo. Il capitano Corrado Barazzutti
l’ha ugualmente convocata, le ha dato
una possibilità di ripensarci, ma martedì mattina è arrivato il no attraverso
una mail firmata da Camila.
Il prestito e i supporti
Eppure la Giorgi ha avuto molto dalla
Federazione, probabilmente più di tante altre colleghe. Nel 2013 aveva seri
problemi alla spalla destra, curati male
all’estero e risolti solo grazie all’intervento dello staff medico azzurro e in
particolare del professor Pier Francesco Parra. Sempre nell’estate del 2013
Camila si è trasferita al Centro Tecnico
di Tirrenia facendone il suo quartier
generale (gratis) e ha usufruito di benefici sia logistici che economici. Senza
dimenticare contributi, rimborsi e pagamenti vari, oltre al già citato prestito
batch - point
In Svezia, in Svezia…
Ve la ricordate quella storia di qualche anno fa, quella del papà italiano che, trovandosi in
Svezia, era finito davanti a un giudice perché aveva dato uno schiaffettino al figlio in mezzo
alla strada? Il ragazzino era già grandicello, il colpo aveva chiari (e probabilmente sani)
scopi disciplinari, e oltretutto non era stato né forte né brutale. Eppure il giudice svedese
condannò il genitore italiano perché lassù, all’estremo nord d’Europa, il pater familias ha
perso da decenni lo status di “dominus” anche nei confronti dei figli minorenni, e non può
esercitare su di loro alcun tipo di pressione fisica o morale. Figuriamoci perciò se lo può
fare nei confronti di quelli ormai adulti.
Visto che qui in Italia, almeno al momento, la legge e la magistratura non sono ancora
arrivate a tanto, mi permetto perciò di consigliare a Camila Giorgi di approfittare del fatto
che deve lasciare Tirrenia per emigrare in Svezia. Così, magari, grazie ai codici locali,
ricomincia a vincere qualche partita.
Batch
8
d’onore di 145mila euro che ora dovrà
restituire.
Non è tutto. L’infrazione è regolata dagli articoli 1.4 e 18.1 del Regolamento
di Giustizia FIT: tutti i tesserati sono
tenuti a rispondere alla convocazioni
in Nazionale pena il deferimento. Lo
stesso presidente del CONI, Giovanni
Malagò, si è detto dalla parte delle Federtennis in questa brutta vicenda. Camila non potrà più lavorare a Tirrenia e
rischia di saltare le Olimpiadi di Rio del
prossimo agosto. Avrà valutato tutto
ciò papà Sergio?
“Abbiamo trovato un muro”
“Davanti purtroppo abbiamo trovato
un muro - sottolinea Palmieri - una persona che non fa mai autocritica. Parla
di ricatto, ma quando firmi un accordo
il tuo primo obbligo è rispettarlo. Secondo me Sergio Giorgi quel contratto
neppure lo ha letto per intero. Mi ha
detto che sa già dove trasferirsi e allenare la figlia, ma non ne ho la più pallida idea. Non sarebbe la prima volta,
hanno girato mezzo mondo.”.
Coach, manager, onnipresente padrepadrone tanto da voler essere al fianco
della figlia anche durante le conferenze stampa post-match sia nei tornei
che in Fed Cup. Magari è un eccesso di
amore, magari cerca di proteggerla, ma
questa vicenda conferma il punto di vista degli osservatori: il problema della
Giorgi è il padre, che ne sta gestendo
male la carriera. Camila a 24 anni resta
un’incompiuta: ha vinto un solo torneo
Wta, annaspa intorno alla 50a posizione
mondiale superata da molte coetanee e
rivali più giovani. E anche il suo apporto in Fed Cup non è stato irresistibile:
3 vittorie su 8 partite. “Il grande difetto
di Sergio - aggiunge Palmieri - è che non
trasmette tranquillità alla figlia. Glielo
abbiamo detto sia io che Barazzutti. È
troppo invadente, la esaspera. Se c’è
qualcosa che non va non la incoraggia,
ma le urla contro e la demoralizza sia in
partita che in allenamento. Questo lui
non lo capisce, dice che così la motiva
ma sbaglia. Lo scorso anno a Melbourne Camila stava dominando contro
Venus Williams. Ai primi errori Sergio
ha cominciato a rimproverarla aspramente e ogni minuto che passava lei
giocava peggio. Ha finito con perdere
quel match. Ha un grande potenziale,
ma tecnicamente è la stessa di 4, 5 anni fa e tatticamente è addirittura in una
fase involutiva. Il suo è un tennis istintivo, ma questo rischia di diventare un
limite colossale. O la palla va dentro o
niente… Non c’è una variante, un piano
B. Lo ammette lei stessa. In più Camila
non sa gestire la propria emotività e ciò
si ripercuote sulla tattica e sulla tecnica. E il padre non l’aiuta. Anche lontana
dal campo non riesce mai a parlare con
nessuno da sola, c’è sempre lui presen-
te che la condiziona nelle risposte. Sono nel mondo del tennis da una vita,
ho gestito giocatori dal carattere forte
come McEnroe, ma almeno in Italia casi
del genere non li avevo mai visti”.
Corpo estraneo
Altro rilievo degli osservatori: quando
è in Nazionale sembra un corpo estraneo alla squadra. “Camila è un corpo
estraneo al mondo del tennis - spiega
ancora Palmieri - non ha amiche nel circuito, gioca, fa la doccia e scappa via
con il padre. Poi accusa le compagne di
non salutarla e dice che è colpa loro”.
Il play-off con la Spagna vale la permanenza nel World Group e tutte le altre
hanno risposto presente in nome della
maglia azzurra, il valore al quale più
tiene la FIT. Una vera e propria chiama-
ta alle armi in vista di una sfida durissima: di fronte ci saranno avversarie
fortissime come Garbine Muguruza e
Carla Suarez Navarro. “I Giorgi insistono sul fatto che alla Vinci era stato concesso di non giocare a Marsiglia contro la Francia lo scorso febbraio. Ma le
esenzioni come quella della Vinci sono
state accordate a giocatrici come lei, o
in passato alla Errani, alla Schiavone e
alla Pennetta prima che smettesse, che
di Fed Cup ne hanno vinte 4 in 10 anni
e hanno dato tantissimo al tennis italiano. E a Lleida ci saranno tutte. Dire
no alla maglia azzurra a 24 anni, oltre
che un brutto gesto, equivale a chiudere con un ambiente che ne potrebbe favorire la crescita. Sara è diventata una
Top Ten avendo quale modello proprio
Francesca e Flavia”.
Tentazione Argentina?
Il regolamento lo vieta
Tra le mille ipotesi avanzate in questi giorni per cercare di spiegare la decisione di casa Giorgi,
c’è stata anche quella di un offerta da parte della Federazione Argentina, nazione d’origine del
padre Sergio e della madre Claudia. Ma il nuovo regolamento ITF, valido dal 1 Gennaio 2016
per Davis e Fed Cup, indipendentemente dall’eventuale cambio di passaporto di un giocatore,
impedisce di rappresentare una nazione in queste competizioni (e alle Olimpiadi) se le si è già
giocate con la maglia di un’altra. Dunque Camila può solo giocare per l’Italia. (e.a.)
Sveta sfiamma ancora
A 30 anni Svetlana Kuznetsova torna grande
protagonista. Lo fa a Miami, dove perde in finale
da Vika Azarenka, sempre più l’anti-Serena
Svetlana Kuznetsova, 30
anni, ha vinto due titoli
Slam ed è stata n.2 Wta
nel settembre 2007.
Oggi, dopo la finale a
Miami, è tornata al n.13
DI ANDREA NIZZERO - FOTO GETTY IMAGES
G
uardando Sveta Kuznetsova
contendere il titolo di Key
Biscayne a Vika Azarenka, in
questo inizio aprile dell’anno
2016, a molti sarà capitato di tornare
con la memoria a qualche anno fa. Era
il settembre del 2004 quando Svetlana
relegò al ruolo di perdente di lusso la
sua connazionale Elena Dementieva.
Era il giugno del 2009 quando la stessa
sorte toccò a Dinara Safina. Forse c’è un
pizzico di fato nella carriera lunghissima di Sveta, resa indelebile dai due
Slam vinti alle spese di due connazionali più illustri - almeno all’epoca - e
decisamente favorite nel pronostico di
entrambe le finali. Kuz finirà la carriera
da pluricampionessa Slam, mentre Dinara ed Elena al massimo possono correre per il titolo effimero di più forte
giocatrice senza un major.
Un’altra fiammata
A Miami la 30enne russa ha messo in
Ottavi di finale degli Australian Open 2011, Francesca Schiavone e Svetlana Kuznetsova
(di 5 anni più giovane) giocarono 4 ore e 44 minuti: vinse l’azzurra per 16-14 al terzo set
scena un’altra delle sue fiammate, che
l’ha portata a prendersi la sua terza
vittoria in carriera contro Serena Williams, la settima contro una numero
1 del mondo. La prima risale al fatidico 2004, quando da diciannovenne di
grande talento e scarsa fama sorprese
Justine Henin. Dopo quell’epifania e
prima di Serena, Sveta avrebbe sgambettato la sovrana altre cinque volte:
un’altra contro la belga, e due volte a
testa contro Amelie Mauresmo e contro la già citata Safina. Non è un caso
che Justine, Amelie e Dinara si siano
tutte e tre ritirate da un pezzo: se ci
sorprendiamo quando vediamo Sveta
in finale a Miami un motivo c’è. Il torneo sensazionale che ha costruito in
Florida è stato la conferma, definitiva,
che la 30enne di San Pietroburgo ha
trasceso la sua generazione tennistica.
di gennaio, riuscì a resistere al sonno:
come raramente succede, la qualità
della partita fu all’altezza della sua
lunghezza e della sua importanza.
L’elisir di lunga... carriera
La tennista di Milano ha cinque anni
più di lei, ma ne condivide scarsa prevedibilità e un serbatoio pressoché illimitate di talento e passione. Sono gli
unici due ingredienti con cui puoi sperare di azzeccare l’alchimia di un elisir
di lunga carriera: sedici anni quella di
Sveta, mentre diventa maggiorenne
quest’anno la carriera di Francesca.
Entrambe sono state ai piani alti della Wta per più di tre lustri, entrambe
hanno trovato la gloria quando in pochi se lo sarebbero aspettato. E, soprattutto, entrambe hanno saputo tenere vivo il fuoco della passione senza
avere la necessità di alimentarlo con i
successi. Perché non si fa nessun torto a Serena se, tracciando un solco tra
le rispettive carriere, si fa notare che:
continuare a giocare non aiuta a vincere, ma vincere aiuta a continuare a
giocare. E se continui a giocare nonostante il campo non sia più il Centrale,
nonostante il ranking non sia più da
Top 10, nonostante il meglio sia passato - diciamolo, perché non è una tragedia -, significa che quello che fai è
decisamente più di un lavoro.
Vite straordinarie
Si sa che il tennis di oggi premia più
l’esperienza che la freschezza, almeno
rispetto al passato. Ciò non rende meno straordinarie le carriere di due giocatrici che, dopo aver vissuto la gloria
e senza la pretesa di ritrovarla, continuano a scegliere di giocare a tennis.
Oggi le separano cinque anni d’età e
quasi 90 posizioni in classifica (Sveta è
al numero 13, Francesca al 101). Sono
altre, e più importanti, le cose che le
uniranno anche dopo la fi ne delle rispettive carriere.
Talento e passione
Continuità, costanza, solidità, prevedibilità: se si volesse tracciare un suo
profilo al negativo, è l’assenza di queste quattro caratteristiche a definirla.
Talento, passione e umanità rappresentano il rovescio della medaglia,
completando un sommario identikit di
questa straordinaria campionessa. C’è
un’altra campionessa Slam che, forse
più di chiunque altra, risponde a quello stesso profilo: Francesca Schiavone.
Anche qui, è fin troppo facile tirare
ancora a supporto il fato per ricordare come uno dei loro quindici incontri
sia in archivio come il più lungo della
storia degli Slam. Negli ottavi di finale
degli Australian Open del 2011, furono necessarie 4 ore e 44 minuti per
determinare la vincitrice: Francesca.
Un match che rimarrà indelebile nella
memoria di chiunque, in quella notte
Azarenka sempre più l’anti-Williams
Vincendo a Miami, Victoria Azarenka ha messo il punto esclamativo sulla sua candidatura al ruolo
di anti-Serena. La vittoria ha portato il suo bilancio stagionale ad un impressionante 23-1, che le
garantisce anche la prima posizione nella classifica Race, che conta i risultati del solo 2016. Nel
ranking ufficiale torna invece tra le prime cinque del mondo, per la prima volta dal 2014. L’ultima
a centrare il double Indian Wells-Key Biscayne fu Kim Clijsters nel 2005. (an.ni.)
19
Top 100: Fabbiano c’è
I primi 25 del ranking Atp
DI GIORGIO SPALLUTO - FOTO GETTY IMAGES
37 gli italiani che nella storia sono
riusciti a entrare nei Top100. L’ultimo in
ordine di tempo è stato Thomas Fabbiano
(nella foto), n.98 questa settimana.
47
il ranking Thomas Fabbiano nella
Atp Race, la classifica che contempla i soli
risultati ottenuti nel 2016. Il pugliese ha
conquistato ben 323 punti in questi primi 3
mesi dell’anno.
714
le vittorie in carriera per
Novak Djokovic che, grazie al successo
su Kei Nishikori nella finale di Miami, ha
scavalcato il suo allenatore, Boris Becker
all’11° posto tra i più vincenti nell’Era
Open. Il prossimo obiettivo di Nole è Pete
Sampras, 10° con 762 vittorie.
19 i set conquistati consecutivamente
da Novak Djokovic nelle ultime 9 finali
disputate e vinte. Solo una volta è stato
trascinato al tie-break. A riuscirci Andy
Murray nell’ultimo atto della finale degli
Australian Open.
3
le doppiette Indian Wells-Miami
centrate contemporaneamente sia dagli
uomini che dalle donne. Djokovic e
Azarenka sono riusciti in un’impresa già
riuscita alle coppie Sampras-Graf (1994) e
Federer-Clijsters (2005).
Pos.
Nome (nazionalità)
1
Novak Djokovic (SRB)
2
Andy Murray (GBR)
3
Roger Federer (SUI)
4
Stan Wawrinka (SUI)
5
Rafael Nadal (ESP)
6
Kei Nishikori (JPN)
7
Tomas Berdych (CZE)
8
David Ferrer (ESP)
9
Jo-Wilfried Tsonga (FRA)
10
Richard Gasquet (FRA)
11
Marin Cilic (CRO)
12
Milos Raonic (CAN)
13
Dominic Thiem (AUT)
14
David Goffin (BEL)
15
John Isner (USA)
16
Gael Monfils (FRA)
17 Roberto Bautista Agut (ESP)
18
Kevin Anderson (RSA)
19
Gilles Simon (FRA)
20
Nick Kyrgios (AUS)
21
Bernard Tomic (AUS)
22
Benoit Paire (FRA)
23
Viktor Troicki (SRB)
24
Feliciano Lopez (ESP)
25
Jack Sock (USA)
I primi 25 italiani del ranking Atp
Punti
16540
7815
7695
6370
4955
4490
3630
3370
3130
2840
2770
2740
2560
2420
2235
2220
2015
1930
1900
1765
1625
1596
1580
1540
1525
Le prime 25 del ranking Wta
Pos.
Nome (nazionalità)
1
Serena Williams (USA)
2
Angelique Kerber (GER)
3
Agnieszka Radwanska (POL)
4
Garbine Muguruza (ESP)
5
Victoria Azarenka (BLR)
6
Simona Halep (ROU)
7
Petra Kvitova (CZE)
8
Roberta Vinci (ITA)
9
Maria Sharapova (RUS)
10
Belinda Bencic (SUI)
11 Carla Suarez Navarro (ESP)
12
Flavia Pennetta (ITA)
13
Svetlana Kuznetsova (RUS)
14
Venus Williams (USA)
15
Lucie Safarova (CZE)
16
Elina Svitolina (UKR)
17
Timea Bacsinszky (SUI)
18
Karolina Pliskova (CZE)
19
Ana Ivanovic (SRB)
20
Sara Errani (ITA)
21
Johanna Konta (GBR)
22
Madison Keys (USA)
23
Jelena Jankovic (SRB)
24
Caroline Wozniacki (DEN)
25
Sloane Stephens (USA)
Punti
8625
6025
5775
4831
4530
3785
3763
3595
3432
3340
3160
3033
3010
2887
2768
2750
2735
2590
2531
2420
2225
2210
1975
1936
1900
Pos. Rank.
1
32
2
40
3
53
4
84
5
93
6
98
7
140
8
166
9
188
10 192
11 207
12 212
13 232
14 257
15 260
16 278
17 292
18 302
19 303
20 310
21 343
22 357
23 366
24 371
1515
25 381
Nome
Fabio Fognini
Andreas Seppi
Paolo Lorenzi
Simone Bolelli
Marco Cecchinato
Thomas Fabbiano
Luca Vanni
Andrea Arnaboldi
Matteo Donati
Alessandro Giannessi
Federico Gaio
Filippo Volandri
Gianluca Naso
Lorenzo Giustino
Salvatore Caruso
Matteo Viola
Flavio Cipolla
Riccardo Bellotti
Alessandro Bega
Roberto Marcora
Gianluca Mager
Lorenzo Sonego
Edoardo Eremin
Francisco Bahamonde
Marco Bortolotti
Punti
1240
1015
878
667
608
583
404
343
285
283
251
246
228
204
198
181
169
162
162
157
140
133
129
125
119
Le prime 25 italiane del ranking Wta
Pos.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
Rank.
Nome
Punti
8
Roberta Vinci
3595
12
Flavia Pennetta
3033
20
Sara Errani
2420
48
Camila Giorgi
1145
72
Karin Knapp
898
101
Francesca Schiavone
691
270
Martina Caregaro
166
292 Giulia Gatto-Monticone 142
320
Anastasia Grymalska
123
331
Nastassja Burnett
116
333
Alice Matteucci
116
347
Alberta Brianti
109
358
Cristiana Ferrando
105
377
Gioia Barbieri
97
378
Martina Trevisan
97
388
Georgia Brescia
94
411
Jessica Pieri
84
417
Claudia Giovine
82
426
Corinna Dentoni
78
473
Jasmine Paolini
62
492
Alice Balducci
58
495
Bianca Turati
57
496
Martina Di Giuseppe
57
524
Stefania Rubini
53
539
Angelica Moratelli
49
I GIOCATORI PROFESSIONISTI DEL TEAM BABOLAT POSSONO GIOCARE CON UN MODELLO PERSONALIZZATO O DIVERSO DA QUELLO PRESENTATO. * SALVO IN GIAPPONE.
)
Rafa Nadal (SPAAY
PL
ro
Ae
re
Pu
lat
Racchetta Babo Corde RPM Blast
A)
(SPA)
al (SP
Nadal
Raf
Rafaa Nad
Drivee
proDriv
Aeropro
PLAYYAero
olatPLA
Bab
Babolat
FB.COM/BABOLAT
ng
string
Blasttstri
RPMBlas
et//RPM
rack
racket
@BABOLAT
BABOLAT – RACCHETTE, SCARPE*, BORSE
ED ACCESSORI UFFICIALI DEL TORNEO DI WIMBLEDON
BABOLAT – RACCHETTE, CORDE, PALLE, BORSE
ED ACCESSORI UFFICIALI DEL ROLAND GARROS
Novità Atp a Marrakech
C
ontinua la scorpacciata di
tennis. Lontano dal cemento
e lontano dai grandi catini
di Indian Wells e di Miami,
i due circuiti riprendono a marciare
separati. Ma non per questo senza
l’occhio vigile e attento delle telecamere di SuperTennis Tv (canale 64
del digitale terrestre, numero 224
della piattaforma Sky, numero 30 di
TivùSat e in web streaming su www.
supertennis.tv). Il circus maschile
si sposta in Marocco, a Marrakech
(evento Atp 250) in attesa del trasloco primaverile sulla terra rossa del
Vecchio Continente, mentre le ragazze restano Oltreoceano ma sulla
terra verde di Charleston (torneo Premier Wta). Proprio Marrakech, unica
tappa Atp in Africa, è una novità:
prende il posto di Casablanca nell’or-
ganizzazione del Gran Prix Hassan II,
inaugurato nel 1986.
Tre finali in un giorno
Il ritmo dei due tornei a settimana,
per garantire sempre svariate ore
di dirette giornaliere dai campi di
tutto il mondo, ricomincia. Il tutto
in preparazione di una domenica
da full immersion. Già, perché nel
week-end sono in programma sei semifinali e ben tre finali. Oltre a due
tornei del circuito maggiore infatti
si disputano anche le fasi conclusive
del Challenger Atp nostrano di Napoli. E così la domenica si trasforma
in un vero e proprio filotto di live. A
partire dalle 12.00, con l’atto decisivo partenopeo, a seguire non prima
delle 15.00 spazio al circuito maggiore con l’appuntamento di Marra-
Challenger Atp,
i live da Napoli
Le fasi conclusive del Challenger di Napoli
vanno in diretta su SuperTennis Tv. Le due
semifinale, dalle 11 e dalle 13 di sabato 9
aprile e la finalissima del singolare di domenica 10, alle ore 12.00. È questo il palinsesto
della copertura del torneo Atp di Napoli, dotato di un montepremi da 42.500 euro (più
ospitalità). Anche il grande tennis in Italia
in diretta, in esclusiva e in chiaro sul canale
monotematico della Federtennis. Questo, in
particolare, fu il torneo che nel 2015 lanciò
davanti al grande pubblico azzurro il talento
di Matteo Donati (finalista).
kech, e poi in serata - complice il fuso orario - collegamento dalle 19.00
con la Carolina del Sud per la finale
femminile di Charleston.
Martedì 12 alle 21.05 la presentazione degli IBI 16
Giovedì 7
Venerdì 8
00:00- WTA Premier
Charleston (replica)
02:00- WTA Premier
Charleston (replica)
04:00 - Nadal vs
Djokovic, ATP Roma
2011
06:15 - WTA Premier
Indian Wells
08:15 - Tennis
Magazine
08:45 - La Voce delle
Regioni
09:00 - Magazine ATP
11:00 - WTA Premier
Charleston (replica)
13:00- WTA Premier
Charleston (replica)
14:45 - WTA Miami
(replica)
16:45 - La Voce delle
Regioni
16:55 - News
17:00 - LIVE WTA
Premier Charleston
19:00 - LIVE WTA
Premier Charleston
20:45 - La Voce delle
Regioni
21:00 - News
21:05 - Tennis Parade
21:15 - I miti del Foro
21:45 - WTA Premier
Charleston (replica)
23:30 - Tennis
Magazine
00:00- WTA Premier
Charleston (replica)
02:00 - WTA Premier
Miami Finale
03:30 - WTA Premier
Charleston (replica)
05:30 - WTA Premier
Charleston (replica)
07:45 - Reloaded ATP
Master 1000 Indian
Wells
08:45 - La Voce delle
Regioni
09:00- Tennis Magazine
09:30 - WTA Premier
Charleston (replica)
11:30 - I miti del Foro
12:00 - LIVE ATP 250
Marrakech
16:15- Tennis Magazine
16:45 - La Voce delle
Regioni
17:00 - News
17:05 - WTA Miami
(replica)
19:00 - LIVE WTA
Premier Charleston
20:55 - News
21:00 - LIVE WTA
Premier Charleston
22:45 - La Voce delle
Regioni
23:00 - LIVE WTA
Premier Charleston
Sabato 9
01:00 - LIVE WTA
Premier Charleston
03:00 - ATP 250
Marrakech (replica)
05:00 - ATP 250
Marrakech (replica)
07:00 - WTA Premier
Charleston (replica)
08:45 - La Voce delle
Regioni
09:00 - WTA Premier
Charleston (replica)
11:00 - LIVE
Challenger Napoli SF
12:45 - Tennis Parade
13:00 - LIVE
Challenger Napoli SF
15:00 - LIVE ATP
250 Marrakech SF
16:55 - News
17:00- LIVE ATP 250
Marrakech SF
19:00 - LIVE WTA
Premier Charleston
20:45 - La Voce delle
Regioni
21:00 - LIVE WTA
Premier Charleston
22:45 - Road to Foro
23:00 - ATP 250
Marrakech (replica)
Domenica 10
01:00 - ATP 250
Marrakech (replica)
03:00 - Challenger
Napoli (replica)
05:00 - Challenger
Napoli (replica)
07:00- Magazine ATP
07:30 - I miti del Foro
08:00 - WTA Premier
Charleston (replica)
08:45 - La Voce delle
Regioni
10:00 - WTA Premier
Charleston (replica)
12:00 - LIVE
Challenger Napoli
14:00 - Tennis
Magazine
14:30 - Road to Foro
15:00 - LIVE ATP
250 Marrakech
Finale
17:00 - WTA Premier
Charleston (replica)
19:00 - LIVE WTA
Premier Charleston
Finale
21:00 - News
21:05 - ATP 250
Marrakech (replica)
23:30 - Challenger
Napoli Finale (replica)
Lunedì 11
01:00 - WTA
Charleston Finale
(replica)
03:00 - ATP 250
Marrakech SF1
(replica)
05:00 - WTA Premier
Charleston SF1
(replica)
07:00 - Challenger
Napoli Finale (replica)
09:00- Tennis
Magazine
09:30 - WTA Premier
Charleston SF2
(replica)
11:30 - ATP 250
Marrakech SF2
(replica)
13:30 - Road to Foro
13:45 - Challenger
Napoli Finale (replica)
15:45 -Reloaded
Master 1000 Indian
Wells
16:45 - La Voce delle
Regioni
17.00 - News
17:05 - ATP 250
Marrakech Finale
(replica)
19:00 - Tennis Parade
19:15 - Petkovic vs
Bencic, Fed Cup 1°
turno (replica)
20:45 - La Voce delle
Regioni
21.00 - News
21:05 - I Miti del
Foro
21:45 - WTA
Charleston Finale
(replica)
Martedì 12
00:00 - Challenger
Napoli Finale (replica)
02:00 - WTA Miami
2016
04:00 - ATP 250
Marrakech Finale
(replica)
06:00 - Tennis Parade
06:15 - WTA Premier
Charleston (replica)
08:15 - Road to Foro
08:45 - La Voce delle
Regioni
09:00 - Circolando
09:30 - Mladenovic
vs Giorgi, Fed Cup 1°
turno
11:15 - Nadal vs
Cuevas, ATP 500 Rio
de Janeiro 2016
14:00 - WTA
Charleston Finale
(replica)
16:45 - La Voce delle
Regioni
17.00 - News
17:05 - I Miti del Foro
17:30 - WTA Miami
Finale (replica)
19:30 - Kerber vs
Bacsinszky, Fed Cup
1° turno (replica)
20:30 - Trofeo FIT
Kinder + sport Roma
20:45 - La Voce delle
Regioni
21.00 - News
21:05 - Conferenza
Stampa
Presentazione IBI
2016
22:30 - ATP 250
Marrakech Finale
(replica)
NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News, in verde le prime emissioni, in azzurro le differite e in viola gli speciali
Mercoledì 13
00:00 - Road to Foro
00:15 - Ivanovic vs
Giorgi,WTA Indian
Wells 2016
03:30 - Tennis
Magazine
04:00 - ATP 250
Marrakech (replica)
06:00 - Reloaded
Master 1000 Indian
Wells
07:00 - WTA
Charleston Finale
(replica)
08:45 - La Voce delle
Regioni
09:00 - I Miti del
Foro
09:30 - Garcia vs
Errani, Fed Cup 1°
turno
11:00 - Lorenzi vs
Chiudinelli, Coppa
Davis 2016 Italia vs
Svizzera
15:00 - Trofeo FIT
Kinder + sport Roma
15:15 - Conferenza
Stampa
Presentazione IBI
2016
16:45 - La Voce delle
Regioni
17.00 - News
17:05 - Azarenka vs
Williams WTA Indian
Wells Finale (replica)
18:45 - I Miti del
Foro
19:15 - Kerber vs
Bencic, Fed Cup 1°
turno (replica)
20:45 - La Voce delle
Regioni
21.00 - News
21:05 - Tennis
Magazine
21:30 - Challenger
Napoli Finale
(replica)
23:30 - Magazine
ATP
DI ALESSANDRO MASTROLUCA
Doppietta azzurra
Il 41° torneo internazionale Città di Firenze si chiude con la vittoria di
Riccardo Balzerani e Ludmilla Samsonova, nata in Russia ma italianissima.
L’ultimo doppio successo nel 2009, con Federico Gaio e Martina Trevisan
DA FIRENZE,
E
ENRICO ROSCITANO
ra dal 2009 che sul gradino
più alto del podio del torneo
internazionale giovanile “Città
di Firenze - trofeo Banca Cr Firenze” non salivano due azzurri. Allora era toccato al faentino Federico
Gaio e alla fiorentina Martina Trevisan timbrare il cartellino dei vincitori, oggi - nell’edizione numero 41,
il privilegio se lo sono conquistati al
termine di una settimana bellissima
il reatino Riccardo Balzerani e la russa di nascita - ma italianissima - Ludmilla Samsonova. Ancora più datata
è la disputa di una finale tutta italiana. È necessario andare indietro con
il tempo e portarsi all’edizione del
1987 quando Renzo Furlan e Federico Mordegan allietarono il pubblico
fiorentino con una lotta intestina che
salutò il trionfo di Mordegan.
Balzerani, che filotto
Riccardo Balzerani, testa di serie numero 5 del tabellone, ha praticamente fatto filotto con una serie di vittorie in cui ha concesso poco o nulla
agli avversari, fossero stranieri o
italiani. L’unico calo l’ha avuto pro
prio all’esordio, quando Edoardo
Lavagno lo ha costretto a soffrire
per due set prima di tagliare il traguardo. Poi discesa libera fino allo
striscione d’arrivo che ha superato
battendo l’autentica sorpresa del
torneo, il veronese Mattia Frinzi
che fino al match finale era stato
superlativo soprattutto negli incontri che lo avevano contrapposto
al numero uno del seeding, il turco
Ergi Kirkin, e al numero 3, il quotato magiaro (di nascita svizzera) Akos
Kotorman. In particolare evidenza
nella settimana del “Città di Firenze”
si sono messi anche il ravennate Enrico Dalla Valle, diventato beniamino
del pubblico fiorentino, il romano
Marco Miceli che, partito dalle qualificazioni è approdato in semifinale,
e tra gli stranieri ha fatto ottima impressione il croato Duje Ajdukovic,
classe 2001.
Samsonova, che diritto
Anche il torneo femminile come detto ha parlato italiano, con un flebile
accento russo. Ludmilla Samsonova,
alla sua prima - e per ragioni anagrafiche anche ultima - volta a Firenze
ha imposto la legge del suo straordinario diritto che ha stupito anche
gli amanti del tennis maschile. Soprattutto nel match di finale contro
un’ottima giocatrice come la rumena
Georgia Craciun, wild card e voglia di
primeggiare, il diritto della Samsonova ha fatto la differenza. Ma già dal
secondo turno, contro la numero 2
Ioana Minca, si era notato il grande
talento della giocatrice di passaporto azzurro. Al contrario del torneo
maschile, in quello femminile sono
arrivate tre giocatrici straniere in semifinale (contro la sola italiana). Tra
queste ha decisamente fatto bene la
svizzera Ylena In Albon, avversaria
della Samsonova in semifinale.
Circuito mondiale Itf,
Bosio finalista in Svezia
Torneo di Firenze a parte, per gli italiani il mese di marzo non è stato prodigo di grandi risultati.
Possiamo annoverare soltanto una finale e due semifinali, mentre a Porto Alegre, in Brasile,
teatro del secondo dei nove super tornei di vertice (Grado A), ove si sono imposti il giapponese
Yosuke Watanuki e la statunitense Usue Maitane Arconada - entrambi curiosamente ‘numeri
14’ del mondo junior -, il primo turno è stato fatale a Corrado Summaria e Giovanni Fonio, e
il secondo a Gabriel Ciurletti. Da par suo invece Gabriele Bosio (nella foto), quindici anni e
mezzo, allievo del Centro Tecnico di Vicenza, è stato apprezzato finalista a Kramfors, in Svezia.
Mentre Samuele Ramazzotti e il sempre più sorprendente portacolori del TC Genova 1893 Luca
Prevosto (emerso dalle qualificazioni) sono arrivati fino in semifinali nel Perin Memorial di
Croazia, evento di Grado 1. (Viviano Vespignani)
La premiazione femminile al 41° “Città di Firenze” con la vincitrice Samsonova (a sinistra)
Circuito Tennis Europe, derby azzurro in Portogallo
Una straordinaria finale vinta da Lorenzo Musetti su Lorenzo Rottoli ha segnato uno dei più quotati tornei under 14 del Circuito Europeo,
la Taca Maia Jovem (Portogallo). Lo spezzino Musetti, campione nazionale under 13 nel 2015, ha compiuto un percorso netto senza cedere
un solo set, mentre al comasco Rottoli va tra l’altro riconosciuto il merito di aver eliminato in semifinale il favorito tedesco Moritz Stoeger.
Di rilievo anche il terzo gradino del podio ottenuto da Federica Sacco, che nulla ha potuto contro la fenomenale cinese Quiwen Zheng, dopo
un valido quinto posto guadagnato nell’under 14 di prima categoria di Stoccolma. Stesso discorso - e stesso risultato - per Melania Delai,
che si è cimentata a Sainte Genevieve-des-Bois, in Francia, nello storico “Tim Essonne”.
Seguendo l’ordine cronologico, va annotata la semifinale raggiunta da un debuttante romano nell’under 12 croato di Umag, Daniele
Minighini. E in evidenza nei tabelloni under 16 di Rotterdam troviamo altri due romani, vale a dire Giulio Zeppieri, che ha primeggiato
in Olanda a soli 14 anni e tre mesi, e Martina Biagianti, finalista pure lei soltanto quindicenne. Tutti autori di semifinali sono stati Filippo
Speziali, nel torneo under 16 di Trenciaske Teplice (Slovacchia), così come il perugino Pietro Augusto Lavoratori e la palermitana Virginia
Ferrara (già numero 1 under 11 italiana lo scorso anno) nel Braga Open under 12 in Portogallo. Ultima citazione per Samuel Vincent
Ruggeri, quattordicenne portacolori del Tc Bagnatica che ad Antalya, in Turchia, ha raccolta una bella quanto sorprendente finale. (v.v.)
Due mesi a tutto gas
In archivio le prime 8 settimane del circuito giovanile più
frequentato d’Italia. 141 i tornei in totale (più il master d’agosto),
sempre in crescita i numeri: 4.775 gli iscritti nei primi 30 eventi
D
ue mesi di tennis e divertimento, altri cinque in arrivo. 22 tornei conclusi, 8 in
corso di svolgimento e 141
in totale per il Trofeo Tennis Fit Kinder +sport, il circuito giovanile italiano
più frequentato di sempre (a oggi, nei
primi 30 tornei, ben 4.775). E poi c’è
il master finale, che parte alla fine di
agosto e che a breve avrà ufficialmente
una casa, vale a dire la sede di svolgimento. Non si può nemmeno dire di
essere al giro di boa, ma certamente un
bilancio è già possibile delinearlo. È il
secondo anno in cui il circuito ideato e
promosso da Rita Grande, ex nazionale
azzurra di Fed Cup e n.24 Wta nel novembre 2001, si è abbracciato alla Fit
per la fase organizzativa, e i risultati
sono sempre più incoraggianti. 30%
di tornei in più rispetto all’edizione
2015 (questa è l’11a in totale), quando
gli iscritti superarono quota 15 mila. È
lecito attendersi ancora una crescita,
perché le certezze sono molte e le novità non poche. Come le 10 tappe nei
Centri Estivi Fit, una bella occasione
in più per unire vacanze, tennis e tornei, senza rinunciare alla possibilità di
puntare alla qualificazione al Master.
Novità e conferme
Passando in rassegna il lungo calendario - copre sette mesi in totale - è
facile notare come ogni regione possa
ospitare una media di 3-4 tappe, andando molto incontro alle esigenze
di baby racchette e genitori. Da non
dimenticare, tra i punti fermi (e forti) del circuito, la possibilità per molti
partecipanti di incontrare sul campo i
campioni azzurri, e perfino di scambiare qualche palla con loro. Le date
sono ancora da stabilire, perché dipendono molto dai calendari e dalle
programmazioni dei giocatori, ma tra
l’appuntamento romano degli Internazionali Bnl d’Italia e le tappe nei Centri
Estivi Fit è certo che le probabilità di
incontrare uno dei propri idoli salgono vertiginosamente in questo 2016.
Cerca la tua
tappa e iscriviti
subito on-line
Un circuito giovane, per i giovani. E con
una filosofia giovane. Iscrizioni e burocrazie
comprese. L’intero calendario è consultabile
on-line al sito www.trofeotennis.it e
tutte le procedure di iscrizione si possono
effettuare comodamente tramite lo stesso
portale. Per farlo è sufficiente registrarsi al
sito, scegliere il torneo dall’elenco e seguire
le procedure. Sempre sul sito internet si
trovano, per ogni singolo torneo, tutti i
tabelloni, i risultati e gli orari di gioco. Oltre
che, a fine evento, una rassegna fotografica
con immagini di gioco e premiazioni.
Più di 6.000 iscritti:
già battuto il record
A poco più di metà percorso, superata la quota dei partecipanti 2015.
Prosegue la consegna dei pass per il Foro Italico: scopriamo chi, dal Veneto
alla Calabria, si è qualificato per gli Internazionali Bnl d’Italia
Q
uindici tornei conclusi, sei
in corso in queste ore e altri
quattro ancora da cominciare. Ma la notizia è che a poco
più di metà percorso, con molte iscrizioni ancora da registrare, il record del
2015 è già stato superato. Sono 6.137
i partecipanti agli Open Bnl di questa
stagione, le cosiddette pre-qualificazioni hanno fatto ancora boom. E se prima
lo si poteva soltanto intuire dal trend
positivo e dai numeri crescenti, ora sono proprio le cifre a confermarlo senza
lasciare spazio a dubbi. Si è giocato - e
si sta ancora giocando - dalle Alpi alla
Sicilia, a dimostrazione del fatto che
negli anni gli Internazionali Bnl d’Italia
non sono patrimonio esclusivo di Roma e dei romani, ma sono di tutti gli
appassionati italiani. In attesa dei bilanci numerici finali, possibili solo verso la fine del mese, andiamo a vedere
chi ha staccato il pass per il Foro Italico
in questa ultima settimana.
Sabino e Fago-bis
vincono in Calabria
Matteo Fago e Lisa Sabino sono i vincitori dei tornei di pre-qualificazione
agli Internazionali Bnl d’Italia disputati
in Calabria e terminati nel week-end di
Pasqua. Partendo dal torneo femminile, teatro dell’evento è stato lo Sporting
Club di Mendicino, alle porte di Cosenza. Un’edizione da record con 110 giocatrici in tabellone, ben 17 tenniste di
seconda categoria, altrettante di terza e
un montepremi totale di 9.200 euro. A
staccare il pass per la finale sono state
la giocatrice di casa Lara Meccico (2.4),
che in semifinale ha sconfitto la testa di
serie numero 1 Corinna Dentoni (2.1), e
Lisa Sabino (2.1), che in tre combattutissimi set ha superato Anna Floris (2.1).
Le due, tra l’altro, erano state già le protagoniste della finale del torneo di prequalificazione del 2014, giocata sempre
A Cosenza il successo della svizzera Lisa
Sabino, che stacca il passa per Roma
allo Sporting Club di Mendicino. Come
già accaduto due anni fa, è Lisa Sabino
a vedersi spalancare le porte del Foro
Italico. A Roma, però, andrà anche Lara
Meccico, vincitrice della precedente tappa siciliana al Ct Montekatira.
Gli uomini, invece, si sono dati appuntamento al “Circolo Tennis Polimeni” di
Reggio Calabria; anche nella città dello
Stretto il torneo è stato caratterizzato
da un tabellone in grado di coniugare
quantità e qualità. In finale sono arrivati due ragazzi del Tennis Club Parioli di
Matteo Fago bissa il successo ottenuto
a Cagliari con quello di Reggio Calabria
Roma: da una parte Matteo Fago (2.2),
che dopo aver superato nei quarti la giovane promessa calabrese Corrado Summaria (2.3) ha sconfitto in semifinale
Omar Giacalone (2.1), e dall’altra Federico Bonacia (2.3), che dopo aver eliminato il calabrese Grazioso (2.3) nei quarti,
ha staccato il pass per la finale superando l’ex numero 68 Atp Alessio Di Mauro
(2.1). La finale, poi, è stata molto equilibrata e contraddistinta da diversi colpi
di scena; alla fine è stato Fago a imporsi
in tre set. Per Bonacia quindi sfuma la
possibilità di giocare sulla “terra“ del
Foro Italico, mentre per Fago si tratta di
una sorta di riconferma dopo il successo già conquistato in Sardegna, nell’Open Bnl del Tc Cagliari. (p.t.)
Tra Vicenza e Treviso,
avanti Brizzi e Moratelli
Grande successo sui campi del Tennis
Comunali Vicenza dove sono state giocate le pre-qualificazioni Bnl al maschile. Finalissima a senso unico dominata
dal 2.1 lombardo Alberto Brizzi che non
ha apparentemente avuto problemi a
superare il pari classifica Nicola Ghedin
con il netto punteggio di 6-0 6-1. In semifinale sono approdati Tommaso Roggero e Marco Bortolotti, in un tabellone
ricchissimo di ottimi giocatori accorsi a
battagliare per un posto tra i grandi degli Internazionali Bnl d’Italia. Nel tabellone di terza categoria, soddisfazione
per il 3.2 Alessandro Chemello che si è
tolto lo sfizio di battere in finale Federico Fort. Nel doppio invece si è imposta
la coppia bassanese composta da Tommaso Gabrieli e Marco Bortolotto, che
in finale ha sconfitto Francesco Borgo
e Nicola Ghedin con il punteggio di 6-4
6-3. Anche per loro dunque un pass per
calcare i campi del Foro Italico.
L’Open Bnl femminile è invece andato
in scena a Treviso all’Eurosporting di
viale Felissent. A primeggiare è stata la
La premazione a Vicenza con Alberto
Brizzi (vincitore, in blu) e il finalista
Ghedin (foto Ambrosetti)
22enne tesserata per la St Bassano - ma
nativa di Trento - Angelica Moratelli. In
finale la n.538 al mondo ha avuto ragione dell’amica-rivale Giorgia Marchetti in
tre set. “Non avrei potuto cominciare il
2016 in maniera migliore”, ha dichiarato al termine la vincitrice che ora sposta
l’obiettivo sulle qualificazioni di Roma,
cui parteciperà proprio assieme alla
Marchetti, visto che il pass per l’appuntamento nella capitale spetta di diritto a
entrambe le finaliste. “Dispiaciuta per la
sconfitta - il commento di quest’ultima
- ma non di aver perso contro un’amica
come Angelica, con cui ho condiviso lacrime e gioie”. Poi, nella finale del doppio (conclusasi a notte), è arrivato anche
il suo riscatto. La Marchetti, in coppia
con Maria Masini, si è imposta sul duo
composto da Sara Marcionni e Chiara
Quattrone al termine di due combattutissimi set (7-6 6-4). Gremita nella serata speciale dell’Eurosporting la tribuna
allestita per l’occasione, così da soddisfare appieno gli organizzatori e tutto il
circolo trevigiano. (b.t.)
Giannessi e Brianti
da Genova a Roma
Alberta Brianti e Alessandro Giannessi
sono i vincitori dei due Open Bnl disputati a Genova, i tornei validi come lasciapassare per le pre-qualificazioni dei
prossimi Internazionali Bnl d’Italia. L’emiliana e lo spezzino hanno così onorato le prime teste di serie loro assegnate
nei rispettivi tabelloni. Alberta Brianti,
parmense di nascita ma trapiantata da
anni a Milano, ha giocato e vinto la sua
finale in mattinata, a Valletta Cambiaso:
un match senza sbavature contro Alice
Balducci, regolata per 6-3 6-2. Nella seconda frazione la marchigiana Balducci
ha abbozzato un tentativo di rimonta,
ma ha fallito per tre volte la chance di
riagganciare l’avversaria che da quel
momento ha controllato il set chiudendo all’ottavo game.
In semifinale Alberta Brianti aveva superato per 7-5 6-0 Ludmila Samsonova,
recente vincitrice nel torneo internazionale giovanile di Firenze, mentre la
Balducci si era imposta con il punteggio
di 3-6 6-3 6-4 con il suo bel tennis sulla
potente romagnola Gioia Barbieri.
In campo maschile, al Tc Genova, altra
finale quasi a senso unico con Alessandro Giannessi, spezzino, che non ha
trovato difficoltà nel regolare per 6-2
6-4 il milanese Fabrizio Ornago. Primo
set indirizzato subito su un binario ben
preciso, con tre break per Giannessi nei
primi cinque game giocati. Seconda frazione invece con break e controbreak
fino al sesto game, quando Giannessi
ha dato la spallata decisiva chiudendo
definitivamente la pratica. Le semifinali
maschili erano andate agli archivi con il
successo di Giannessi, che aveva approfittato del ritiro del giovane Gian Marco
Moroni, dolorante alla schiena, sul 6-1
1-0, mentre Fabrizio Ornago aveva su-
perato per 7-6 0-6 7-5 Simone Roncalli
in un derby tutto lombardo.
Bella vetrina anche per i campioni regionali di terza e quarta categoria, rispettivamente Guglielmo Chiaratti e Alice
Roggero e Carlo Andrea Merlo e Manila
Di Giovanni. Tutti loro si sono guadagnati il loro meritato spazio accanto ai
big del torneo, trionfando nei tabelloni
di categoria. (e.c.)
La premiazione del torneo maschile
genovese, al Tc Genova, con i finalisti
(a destra il vincitore Giannessi)
Dai tabelloni Open agli Nc,
tutti i risultati delle finali
CT ROCCO POLIMENI (REGGIO CALABRIA), CALABRIA
Finale Open Maschile: Matteo Fago b. Federico Bonacia 6-3 5-7 6-4.
Finale 3a Categoria Maschile: Giannicola Misasi b. Simone Bozzo 4-6 5-0 rit.
Finale 4a Categoria Maschile: Giuseppe Siclari b. Simone Donato 1-6 6-4 6-2.
Finale Tabellone Nc Maschile: Giovambattista Vavalà b. Michele Calabrò 6-4 6-0.
SPORTING COSENZA, CALABRIA
Finale Open Femminile: Lisa Sabino b. Lara Meccico 6-7 6-4 6-2.
Finale 3a Categoria Femminile: Ludovica Infantino b. Stefania Gattuso 2-0 rit.
Finale 4a Categoria Femminile: Anna Alberta Aiello b. Claudia Brunetti 4-6 6-3 7-5.
Finale Tabellone Nc Femminilie: Alessia Scanga b. Ingrid Perri 6-3 6-0.
TC VICENZA, VENETO
Finale Open Maschile: Alberto Brizzi b. Nicola Ghedin 6-0 6-1.
Finale 3a Categoria Maschile: Alessandro Chemello b. Federico Fort 6-4 6-4.
Finale 4a Categoria Maschile: Giulio Carini b. Alberto Farinon 2-6 6-2 6-2.
Finale Tabellone Nc Maschile: Nicola Zaupa b. Fabio Rama 6-4 6-3.
EUROTENNIS CLUB TREVISO, VENETO
Finale Open Femminile: Angelica Moratelli b. Giorgia Marchetti 3-6 6-2 6-2.
Finale 3a Categoria Femminile: Alice Bertazzon b. Anna Bini 6-2 2-6 6-0.
Finale 4a Categoria Femminile: Teodora Djordjevic b. Laura Dragone 6-2 7-6.
TC GENOVA, LIGURIA
Finale Open Maschile: Alessandro Giannessi b. Fabrizio Ornago 6-4 6-2.
Finale 3a Categoria Maschile: Guglielmo Chiaratti b. Erik Jourdan 6-0 6-3.
Finale 4a Categoria Maschile: Carlo Andrea Merlo b. Messuti 6-2 6-1.
VALLETTA CAMBIASO (GENOVA), LIGURIA
Finale Open Femminile: Alberta Brianti b. Alice Balducci 6-3 6-2.
Finale 3a Categoria Femminile: Alice Roggero b. Maria Canavese 6-2 6-3.
Finale 4a Categoria Femminile: Manila Di Giovanni b. Sara Montaldo 6-7 6-2 7-5.
Finale 4a Categoria Femminile: Letizia Corsini b. Agnese Magi Galluzzi 6-3 6-1.
Andrea Pellegrino:
“La mia prima volta”
Esordio al Foro Italico grazie all’Open Bnl di Bari per uno dei giovani
azzurri più interessanti (e talentosi) del panorama nazionale. Il pugliese,
che ama Federer ma si ispira a Murray, ci crede: “Ma devo lavorare molto”
DI SARA MONTANELLI
A
Andrea Pellegrino ha 19 anni,
è stato n.27 al mondo Junior e
ora si affaccia al circuito Pro.
“Sto lavorando molto su diritto
e servizio”. Ha vinto la tappa
Open Bnl del Ct Bari
ndrea Pellegrino, classe 1997,
sarà un altro professionista
in campo per le pre-qualificazioni degli Internazionali
Bnl d’Italia. Andrea è uno dei giocatori
più promettenti del nostro movimento,
nel circuito under, che ha smesso di
frequentare da poco, si è ritrovato alla
27a posizione della classifica mondiale
e oggi, a livello italiano, il tennista pugliese vanta già una classifica di 2.1. Il
circuito Pro l’ha iniziato da poco, quindi ha bisogno di tempo. Ma grazie alla
vittoria all’Open Bnl del Ct Bari, il ragazzo di Bisceglie sarà uno dei più giovani al via di questa avventura. Sarà la
sua prima volta al Foro Italico e di certo
non vuole deludere le aspettative...
Cosa significa andare a giocare le
pre-qualificazioni degli Internazionali Bnl d’Italia al Foro Italico?
“Credo e spero che sarà una bellissima
esperienza. È il primo anno che gioco
gli Open Bnl, ho visto anche gli altri tabelloni e ho notato che il livello è molto
alto. Devo prepararmi al meglio per poter essere competitivo”.
A chi ti ispiri quando giochi?
“Il mio giocatore preferito è Roger Federer, però mi ispiro a Andy Murray.
Lui mi piace molto come giocatore,
cerco di prendere esempio da lui per il
tipo di gioco”.
Secondo te in che cosa devi migliorare di più?
“Con i miei allenatori stiamo lavorando molto sull’atteggiamento in campo,
che in questo sport è fondamentale. A
livello tecnico invece sto cercando di
migliorare il diritto e il servizio. Il servizio nel tennis maschile conta molto,
bisogna sempre servire il meglio possi-
bile e soprattutto con una percentuale
di prime palle molto alta. Per quanto
riguarda il diritto credo che ormai sia il
colpo principale, i punti si fanno maggiormente così. Ti permette di comandare lo scambio e aiuta anche ad andare a rete per poter chiudere il punto”.
Quali sono i tuoi obiettivi?
“L’obiettivo primario che mi sono posto
quest’anno è vincere il più possibile
per potermi creare una buona classica in previsione dell’anno prossimo.
Così facendo riuscirei a giocare i tornei Challenger partendo dal tabellone
principale...”.
Credi che questo sport farà per
sempre parte della tua vita?
“Si, credo di sì. Ora lo faccio di professione, ho scelto apposta una scuola privata che mi faciliti il carico di studio,
così posso allenarmi sia la mattina che
il pomeriggio. Il mio obiettivo è fare di
questo sport un lavoro. Poi, sono molto
giovane, con il tempo si vedrà...”.
Orru è il nuovo n.1
Cambio al vertice nel ranking maschile: Luca Orru scavalca Biolo
e conquista la vetta. Decisivo il successo agli Australian Open
amatoriali 2016, giocati a Cividino: “Sono malato di tennis...”
DI
MAX FOGAZZI - FOTO CAROLA CARERA
Q
uattro mesi in vetta e il
tempo degli onori è terminato per Andrea Biolo,
almeno per ora. Sì, perché
adesso è cominciato il dominio di
Luca Orru, giocatore Sardo - ma targato Bergamo - già vincitore di importanti titoli Fit/Tpra, uno su tutti
l’Australian Open 2016 di qualche
mese fa. In quell’occasione domò
il bravissimo brindisino Guarini in
una finale davvero impressionante.
20 tornei vinti
Iscritto al circuito dal 4 settembre
del 2013 ha inanellato oltre 222
vittorie in poco più di 300 partite e
ha un palmarès da capogiro, con 20
titoli, 13 finali e 9 semifinali raggiunte in carriera, oltre agli svariati piazzamenti ai ‘quarti’. Una crescita costante la sua, certamente
agevolata anche dai nuovi regolamenti che hanno di fatto promosso i mostri sacri del ranking amatoriale Fit-Tpra (Brocchi, Paolicchi,
Roversi, Tavola, Tacchino...) e che
oggi premiano più giocatori distribuendo al massimo la giocosità del
circuito. Anche perché il fine ultimo non è tanto il ranking fine a se
stesso, ma la crescita personale e il
divertimento.
La stagione sulla terra
Anche Luca Orru, a fine anno, entrerà di diritto nella categoria “All
Star”, cioè la sezione esclusiva in
cui sono presenti i più grandi tennisti amatoriali del ranking, promossi dalla Federtennis per aver
raggiunto o superato, il power Tornei 90 (il power è l’indice di valore di ogni giocatore, calcolato con
uno specifico algoritmo). Ma intanto c’è la stagione sulla terra rossa
da affrontare, e il nuovo numero 1
non ha mai nascosto di essere più
incisivo sui campi veloci. L’assalto
alla vetta è già pronto.
“Io, numero 1,
vi spiego qual è
lo spirito Tpra”
“Mi chiamo Luca e anche io grazie al, o
a causa del, Tpra sono diventato malato
cronico di tennis. Potrei sintetizzare così
quello che da tre anni a questa parte mi
sta accadendo. Sono sempre alla ricerca
di tornei, che siano dietro casa o a decine
di km, sempre alla scoperta di amatori
che come me non pranzano perché
preferiscono tirare due racchettate a una
pallina. Amatori che lottano sul campo
per vincere una coppa nemmeno fosse un
torneo del Grand Slam; e quando entri in
casa col trofeo e dici a tua moglie ‘amore
ho vinto un torneo’, lei ti risponde ‘bravo,
ora stendi i panni e porta a nanna la
bimba’. Il bello del Tpra è prendersi in
giro con i ragazzi che man mano conosci
sui campi. Prima di conoscere il Tpra non
avevo mai preso una racchetta in mano,
se non due o tre volte per capire come
fanno quei mostri che ti tengono incollati
alla tv. Noi tutti - ne sono certo - entriamo
in campo cercando di imitarli, pensiamo
di pensare come loro, di giocare come
loro... eppure siamo ‘solo’ grandi amatori
appassionati che dopo una giornata
intera Tpra, la mattina, hanno la sveglia
alle 6. Alle 6 per portare i bimbi a scuola
e andare a lavorare”. (Luca Orru)
Il diritto moderno
ha un’inclinazione...
Velocità di braccio e spin da dare alla palla, due elementi cardine
del colpo. E allora occhio al movimento dell’avambraccio e anche
all’inclinazione del piatto-corde. Guarda come fa Federer...
DI
GENNARO VOLTURO
ROBERTO LOMBARDI
I.S.F.
U
no degli aspetti tecnici più significativi del diritto moderno
è il movimento di pronazione dell’avambraccio attorno al gomito. Di solito tale azione è
associata alla fase che intercorre tra
l’impatto e il finale, ed è facilmente
riconoscibile dall’angolazione che l’avambraccio presenta (parallelo rispetto
al terreno) quando il tennista ha terminato il colpo. In realtà tale movimento
di pronazione è ancora più importante
se associato alla prima fase di accelerazione, cioè quella corrispondente alla
caduta verticale della racchetta a seguito di un movimento di preparazione
semi-circolare o circolare.
Occhio all’avambraccio
Se proviamo a completare la preparazione del diritto, possiamo riscontrare come l’avambraccio presenti una
naturale posizione di supinazione
con la parte interna di tale segmento
corporeo rivolta verso l’alto. Se il tennista mantenesse stabile tale assetto,
durante la fase di accelerazione inevitabilmente colpirebbe la palla con la
testa della racchetta perpendicolare al
terreno e con la mano in posizione di
iperestensione. In tal modo riuscirebbe
a svolgere una buona azione di contrasto rispetto alla palla, ma limiterebbe
in maniera importante la produzione
di spin riducendo l’intervento dei flessori della mano come ulteriore componente di accelerazione dell’attrezzo.
Produciamo più spin
Per tale motivazione i tennisti di elevata qualificazione, al termine della
fase di caduta verticale della racchetta, producono un movimento di pronazione dell’avambraccio che porta
le corde ad essere orientate verso
Roger Federer, l’inclinazione ideale della racchetta all’impatto per produrre spin nel diritto
il basso, con gradi di inclinazione
che differiscono in base all’impugnatura utilizzata. In tal modo sarà
possibile colpire la palla con il piatto corde leggermente inclinato verso
il basso, favorendo la produzione di
rotazione in top-spin e soprattutto
incrementando la velocità dell’attrezzo e la complessità di palla attraverso
la flessione della mano che interviene
come ultimo segmento corporeo pochi
millisecondi prima dell’impatto.
Due consigli pratici
Per ottimizzare tale azione si ricordi
di prestare attenzione ai seguenti accorgimenti didattici:
1) In corrispondenza del movimento
di pronazione è necessario che il tennista non fermi l’attrezzo, nemmeno per
una frazione di secondo: un’eventuale
fase di arresto, se pur minima, comporterebbe una dispersione di energia
elastica che limiterebbe l’efficacia del
movimento di accelerazione.
2) L’inclinazione del piatto-corde
all’impatto è la naturale conseguenza
di un movimento biomeccanicamente corretto e pertanto non può essere
controllata volontariamente. Il tentativo di controllare coscientemente tale
azione, inevitabilmente, comporterebbe un rallentamento della fase di accelerazione e quindi un peggioramento
della prestazione.
Cosa fare: avambraccio in pronazione, la parte interna
guarda verso il
campo
Cosa non fare:
avambraccio
in supinazione,
la parte interna
guarda verso
il cielo
Antivibrazione:
utili o necessari?
Sono ovunque, sui telai dei ‘pro’ e sulle racchettine dei bimbi.
Alcuni non possono davvero farne a meno. Di ogni forma,
misura e colore, la loro utilità è davvero così chiara?
DI
MAURO SIMONCINI
L
a stragrande maggioranza dei
materiali e delle tecnologie
avanzate che le aziende applicano alle racchette da tennis va
in un’unica direzione: ridurre al minimo l’inevitabile dose di vibrazioni che
ad ogni colpo giunge al nostro braccio
- gomito - spalla. Il Kinetic di Pro Kennex o il Cortex System di Babolat, per
fare due esempi, puntano a rendere il
tennis (nello specifico ogni impatto con
la pallina) meno traumatico per gli arti
superiori dei praticanti. Che potrebbero rischiare con il passare del tempo
infiammazioni varie, tennis elbow (gomito del tennista) su tutte.
Ma i sistemi di smorzamento delle vibrazioni inseriti nel telaio per alcuni
non bastano. C’è chi (e sono molti)
non scende in campo se non ha alla
base del piatto corde il suo gommino
antivibrazioni, in molti casi un banale elastico annodato. Eppure sarebbe
un errore pensare che queste racchette all’avanguardia, profilate o sottili, midplus o oversize, agonistiche o
amatoriali, che pesano dai 250 ai 320
grammi possano modificare il proprio
comportamento “fisico” all’impatto
con la pallina solo grazie a leggerissimi e microscopici oggetti in gomma
piazzati sul piatto corde.
L’anti-vibrazione, o ferma corde, o
damper (smorzatore), o vibration dampener (riduci vibrazioni), o vibrakill o,
molto più comunemente “gommino”,
agisce soprattutto sul suono prodotto
dalle corde. Non è una novità, perché
quasi tutti hanno provato a battere una
mano sulle corde di una racchetta con
e senza gommino. Il rumore “con” è decisamente diverso: più sordo, ovattato;
in sostanza meno “invasivo”. Vengono
ridotte (non certo annullate) le vibrazioni all’impatto della pallina generate
dalle corde, dal cui suono sono elimi-
nate le frequenze più alte (500-600 Hz).
Ma l’energia contenuta nelle vibrazioni
delle corde è molto minore rispetto a
quella presente nelle vibrazioni del telaio (il peso della racchetta è circa venti
volte maggiore del peso delle corde;
300 grammi contro 15).
I mille volti
del… gommino
I “dampener” più diffusi hanno all’incirca la forma di un bottone e vanno
collocati esattamente tra le due corde
centrali verticali, sotto l’ultima delle
orizzontali (in basso); non si possono
posizionare all’interno del reticolo corde (tra le maglie per intenderci) per regolamento. I “bottoni” possono essere
forati a mo’ di ciambellina (i più classici) o pieni, rotondi ma anche quadrati.
Ce ne sono poi tutta una serie di altri
modelli più lunghi e stretti, come serpenti che avvolgono più corde. Quattro, sei o addirittura otto corde verticali coinvolte per attutire più vibrazioni
possibile. Come per racchette, corde,
scarpe e palline - e anche per altri accessori - le aziende si sono sbizzarrite
nella varianti e nelle fantasie degli antivibrazione, pensando ai più piccoli e a
chi usa con gelosia e scaramanzia sempre lo stesso (e non sono pochi).
“Smiley”, emoticon, tanto in voga nell’era di chat e social network, campi da
tennis stilizzati, fiamme incendiarie
per i colpi, simboli di pace, quadrifogli
portafortuna, limiti di velocità, pecorelle, pinguini, tori, una vasta gamma
di fiori, carte da gioco, dadi. E non potevano mancare gli eroi dei cartoni animati (come SpongeBob).
C’è chi sostiene che soprattutto quelli
più ingombranti - per quanto eliminino il suono “chitarroso” delle corde
- facciano perdere un pizzico di sensibilità. Molti professionisti non ne
usano affatto o tutt’al più si affidano
a quelli piccoli e leggeri: Djokovic per
esempio o Rafael Nadal, che a ogni
cambio telaio sposta sempre lo stesso
vibra-stop da una racchetta all’altra.
Roger Federer non ne fa uso, così come anche lo scozzese Murray. Andy
Roddick invece seguiva il più celebre
connazionale Andre Agassi, il primo a
lanciare una moda, non solo nell’abbigliamento tennistico ma anche in tema
di anti-vibrazione: un semplicissimo
elastico (spessore circa mezzo centimetro, lungo dai 6 a oltre 10) annodato attorno alle due (o anche quattro)
corde centrali verticali. Ognuno ha i
suoi gusti e in questo caso, quello del
“gommino”, li può assecondare senza
controindicazioni.
Occhiali e lenti:
vediamoci chiaro
Molti utilizzano montature classiche o specifiche. Meno frequente
in ambito amatoriale (per il momento) l’uso di lenti a contatto.
Ma anche questi possono influire sulle decisioni regolamentari...
E se invece gli occhiali
si rompessero?
Diverso è il caso, invece, in cui gli
occhiali si rompano oppure il caso
in cui le lenti a contatto indossate si sporchino. In una situazione
del genere il giocatore subisce una
oggettiva impossibilità a continuare a giocare e dunque la situazione
rientra nel caso di “equipment out
of adjustment” (equipaggiamento fuori uso) per il quale invece è
previsto un tempo ragionevole per
trovare una soluzione e continuare
a giocare. Tale situazione verrebbe
parificata dunque alla rottura di
parte dell’abbigliamento.
Niente sospensione,
ma per mettere le lenti...
La situazione
Come si procede?
Alfredo sta giocando una semifinale contro Roberto in un torneo
Open Nazionale.
Cominciamo col dire che ci sono ancora molti giocatori, soprattutto a
livello nazionale, che utilizzano gli
occhiali perché più comodi rispetto all’utilizzo delle lenti a contatto.
A livello generale, nel nostro caso
specifico, quella addotta da Roberto non può essere considerata una
valida ragione per procedere a una
sospensione della partita. Ragione
che, ricordiamolo, risiede nel fatto
che un giocatore, indossando degli
occhiali, possa avere problemi di visuale causati dalle gocce di pioggia
che cadano sugli stessi. Inoltre, non
può nemmeno essere concesso di
avere del tempo extra per effettuare
un eventuale cambio da occhiali a
lenti a contatto (o viceversa).
Che cosa succede?
Mentre siamo sul punteggio di 6-2
2-1 in favore di Alfredo, inizia una
leggerissima pioggia. Di quelle che
non arrecano nessun disturbo al
gioco. Roberto però, per giocare,
indossa un paio di occhiali e dunque la pioggia lo obbliga a fermarsi
qualche secondo alla fine di ogni
punto per asciugarsi le lenti dalle
gocce di pioggia. Dopo qualche minuto, il giocatore chiama il giudice arbitro e chiede di sospendere
la partita perché non è in grado di
vedere bene.
Quindi nel nostro caso, la partita
non potrà essere sospesa e il giudice arbitro non potrà acconsentire
alla richiesta del giocatore: inoltre
se il giocatore volesse cambiare
da occhiali a lenti, in questo caso,
non potrà essergli concesso neanche tempo extra per effettuare
il cambio. Gli si potrà solamente
consentire di essere aiutato dal fisioterapista per indossare le lenti
a contatto.
Inviateci via mail
le vostre domande
I nostri esperti risolvono i vostri dubbi.
Come? Semplicissimo: scriveteci all’indirizzo di posta elettronica
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e spiegateci i vostri dubbi - o le vostre curiosità - di natura regolamentare. Sottoporremo i vostri messaggi ai nostri esperti
del settore arbitrale della Fit e vi risponderemo sulle pagine di questa rubrica numero per numero.
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