Scarica - Società Tolkieniana Italiana

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Scarica - Società Tolkieniana Italiana
Sommario
Editoriale di Andrea Taverna
p.
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Intervista al Presidente Domenico - Ninni - Dimichino di Andrea Taverna
p.
4
Hobbiton XVIII: 2-3-4 settembre 2011 di Maurizio Guccini
p.
6
Gli amici della Hobbiton: Compagnia dè Viaggiatori in Arme
p.
9
Valhalla Viking Victory a.s.d.
p.
9
Via della Spada
p.
9
Gens d’Ys
p.
9
La Rosa di Nirb
p.
10
p.
11
p.
17
p.
23
p.
30
I Costumi della Terra di Mezzo Rubrica a cura di Fantatelier - Giorgia De Luca e Veronica Stima
Giochi di Ruolo: Passione o stile di vita?
Quattro chiacchiere con alessio Forlone (Geko) a cura di Andrea-Ranius-Taverna
Piccolo Vademecum di avvicinamento ai giochi di ruolo
a cura di Alessio Forlone (Geko)
Gianni Musy, una voce indimenticabile - a cura di Maurizio Guccini
Incontro con gli autori: Presentazione libri durante la Hobbiton
Lions & Saints di Paola Ramella
p.
32
Guida per i Viaggiatori nella Terra di Mezzo p.
33
di Roberto Fontana
Una voce dal passato di Andrea Taverna
p.
34
Concorso Fumetto Fantasy a cura della Redazione
p.
38
Il Cammino del Guerriero
p.
45
p.
47
La Via della Spada nella Terra di Mezzo di Rosaria Cozzolino e Daniele Bellucci
Notizie su Palombara Sabina di Angelo Ranaldi
1
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Siamo interessati a tutte le tesi e tesine riguardanti Tolkien, e siamo disposti a pubblicarne estratti sulle riviste.
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Editoriale
di Andrea Taverna e la Redazione della Terra di Mezzo
Inizia una nuova avventura
A
veva ragione Bilbo e redarguire Frodo, “at-
La prima dedicata al sempre più coinvolgente
tento ai sentieri che incontri, in ognuno di
mondo del cosplay dove, avvalendoci dell’aiu-
loro si cela un’avventura”! Ed è proprio cosi che
to di Giorgia, dai prossimi numeri, proporremo
mi sono ritrovato, a percorrere uno di questi sen-
alcune semplici indicazioni su come realizzare e
tieri che come per altri miei predecessori, mi han-
preparare un costume in piena regola.
no portato a collaborare alla storica rivista della
Mentre la seconda sarà dedicata ai Giochi di
Società Tolkieniana Italiana, “Terra di Mezzo”.
Ruolo, e sarà interamente gestita dalla capaci
Predecessori che saluto caldamente e che solo
mani di Alessio “Geko” che, accompagnandoci
perchè la vita quotidiana ha portato ad esplorare
per mano, ci porterà a conoscere questo intricato
altri sentieri costringendoli ad allontanarsi dalla
mondo, aiutandoci a decifrarne le sfumature.
conduzione di TdM, sono stati costretti a cedermi
Non poteva mancare un piccolo ritocco grafi-
il coordinamento della rivista. Ed ancora li ringra-
co, ed infatti potrete notare la presenza di diversi
zio a nome di tutti i soci per il lavoro svolto, ma
nuovi illustratori che hanno deciso di unirsi alla
consapevoli che essi saranno sempre pronti a cor-
Redazione di Terra di Mezzo e speriamo col tem-
rere in soccorso, in caso di necessità! po di poterne coinvolgerne altri
E’ bello far parte della grande Famiglia della
Società Tolkieniana Italiana!!
Per concludere, spero che tutto ciò che abbiamo fatto e che stiamo studiando possa risultare di
Cosi di punto in bianco, con la nuova squadra,
vostro gradimento, perché, in tutta sincerità, l’im-
abbiamo approntato il numero 28, un numero de-
pegno si preannuncia arduo. Ma la voglia non ci
dicato all’Hobbiton 2011, a cui abbiamo voluto
manca ed il desiderio di far rinascere questa rivi-
dare un’impronta leggermente diversa rispetto
sta è immenso, e attendiamo da voi sollecitazioni
ai precedenti, volevamo farla sentire ancora più
per potervi sempre più sorprendere.
vicina ai suoi lettori, ed è per questo che troverete
molti articoli scritti da chi all’Hobbiton ha parte-
Grazie
cipato, da chi l’ha vissuta in prima persona.
Inoltre abbiamo pensato di dar vita a due rubriche fisse.
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Intervista al presidente
Domenico - Ninni - Dimichino
di Andrea Taverna
Allora, Presidente, la Hobbiton riparte ...
della nostra esistenza… l’approfondimento delle
Certo, si riparte alla grande, non senza fatica,
opere del Professore. Inoltre si perde anche la pos-
ma siamo riusciti a mettere in piedi una grande
sibilità di vivere la Festa. Non è possibile vedere a
Hobbiton, la XVIII. Ed è stato faticoso ripartire,
fine serata i nostri ragazzi, tutti volontari, crollare
anche perché, come tutti sanno, veniamo da un
dalla stanchezza sulle panche senza neanche riu-
anno di fermo “sabbatico”, derivante dall’impos-
scire a cenare! Quindi ben venga un ritorno alle
sibilità di reperire fondi per la realizzazione della
origini! L’aver trovato una amministrazione Co-
manifestazione. Ed in tutta sincerità, credo che
munale che non si è risparmiata, così come tutti i
questa pausa abbia fatto bene a tutti noi. Aveva-
ragazzi che ci sono sempre vicini e non si fermano
mo bisogno di riposare, di trovare nuove energie,
un solo attimo, non è più cosa facile, ma se c’è la
nuovi stimoli e perché no, di rivedere l’imposta-
passione, tutto si può realizzare. Certo, ci vuole
zione dell’Hobbiton stessa. Sentiamo tanti dire
anche molta fortuna! Se l’assessore alla Cultura di
che alcune delle passate edizioni, come quelle di
Palombara, Alessandro Palombi, non fosse stato
Bassano, sono state bellissime, ma si scordano che
tanto appassionato di Tolkien, sarebbe riuscito a
noi siamo una associazione culturale, non orga-
perorare la nostra richiesta presso il Comune di
nizziamo “mercatini” o sagre di paese. Ed aver
Palombara? E se l’assessore della Regione Lazio
portato a Bassano più di 60 standisti, una quin-
Francesco Lollobrigida, non avesse letto tutti libri
dicina di associazioni “tolkieniane” , vari gruppi
di Tolkien in gioventù, avremmo avuto vita sem-
di combattimento, concerti, mostre, conferenze,
plice per avere il Patrocinio della Regione Lazio?
ristorazione ecc ecc., con un totale 15.000 visita-
Ed infine, se il Ministro Giorgia Meloni, non ve-
tori nei tre giorni di manifestazione, ha fatto sì
desse in Sam una delle figure più significative de
che perdessimo di vista l’aspetto culturale, scon-
“Il Signore degli Anelli”, avremmo potuto contare
trandoci con problematiche che non sono nostre.
sul contributo del Ministero della Gioventù? For-
Per noi lo standista è di contorno, anche se impor-
se sì, ma probabilmente perché avrebbero visto
tante, alla nostra manifestazione, e se dobbiamo
in noi dei portatori di valori “economici”, men-
pensare principalmente a contare la distanza da
tre noi vogliamo portare in giro ben “altri” valori,
un gazebo all’altro, o a fare attenzione che le mer-
come Tolkien ci insegna!
ci di due standisti confinanti non siano simili, o
del perché uno sia entrato prima dell’altro, allora
vuol dire che stiamo perdendo di vista il motivo
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Cambia il contesto ma la sostanza è sempre
la stessa!
Infatti. La splendida cornice del castello di
possono tirare somme, ma credo che potremmo
Palombara Sabina si presta perfettamente a rie-
arrivare attorno alle 5.000 presenze nei tre giorni,
vocare il magico ambiente della Terra di Mezzo
che come primo anno in una nuova location è si-
e le grandi sale allestite ad hoc per gli stands si
curamente rilevante.
sono rilevate una ottima idea cosi come la piazza d’armi del castello, dove le nostre associazioni
Il target della manifestazione?
si esibiscono senza sosta. Certo, non neghiamo-
Il target per l’Hobbiton non è mai stato iden-
lo, ci sono state difficoltà organizzative e logisti-
tificato. Tolkien è letto ed apprezzato da tutte le
che, come sempre accade quando ci si sposta in
fasce di età ed affrontato sotto diversi punti di
una nuova struttura, in un nuovo territorio, con
vista, e noi cerchiamo di fare una manifestazione
un nuovo gruppo “territoriale” non abituato alla
che possa accontentare tutti. Conferenze, concerti,
portata di questo evento, ma nel complesso siamo
stage di ballo, gruppi di combattimento con i loro
molto soddisfatti. Sicuramente dovremo anche
accampamenti, mostre, stand e perché no? Anche
coinvolgere molto di più i cittadini palombaresi.
una zona dove poter mangiare e bere qualcosa in
compagnia dei propri amici.
Nuovi amici e nuovi obiettivi
Gli amici ed i soci della Società Tolkieniana Ita-
L’anno prossimo?
liana non sono mai mancati e senza di loro la no-
L’anno prossimo è ancora una incognita. Il
stra manifestazione non avrebbe lo stesso sapore.
periodo storico che stiamo vivendo non è un mi-
A Palombara abbiamo potuto finalmente associa-
stero, è difficile, e promuovere iniziative culturali
re i nomi di tanti nostri iscritti a dei volti, perché
è diventato sempre più complesso, ma non per
abitando lontano dalle zone in cui abbiamo sem-
questo ci fermeremo. A seguito di conversazioni
pre operato, come il Veneto ed il Friuli, non erano
informali con esponenti delle amministrazioni co-
mai riusciti a partecipare, così come molti dei vec-
munale e regionale, che si sono dichiarate soddi-
chi amici sono venuti a conoscere nuove realtà.
sfatte dello svolgersi della manifestazione, penso
Abbiamo comunque scoperto nuovi gruppi con i
di poter dire che ci sono ottime possibilità di es-
quali condividiamo affinità diverse ma obbiettivi
sere nuovamente presenti a Palombara anche nel
comuni. Il parlare di Tolkien, che lo si faccia con
2012.
un libro ambientato nella Terra di Mezzo o con un
costume per il contest di Cosplay non ha importanza. Ciò che importa è che tutti possano percepire lo spirito che Tolkien voleva trasmetterci con
i suoi scritti.
Di quali cifre di visitatori possiamo parlare?
A manifestazione non ancora conclusa non si
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HOBBITON XVIII
di Maurizio Guccini
Ovvero il risultato di una serie di concatenazio-
evento estivo per il Comune di Mentana. Qual-
ni, situazioni fortunate, congiunzioni astrali e la
cosa di diverso dalla solita “sagra della ciammel-
volontà della divinità più potente di tutte, il Fato.
la a cancellu” o della “ciummaca”, qualcosa che
Ma soprattutto tanto lavoro, determinazione e
forza di volontà da parte di un gruppo di amici.
Merito di tutti, di chi c’è ancora e di chi ha
coinvolgesse tutte le generazioni e non solamente
quelle un po’ più attempate a colpi di balera o Raoul Casadei…
Era quindi importan-
preso nel frattempo altre
te scegliere la tematica
strade.
e soprattutto i contenuti
Scherzosamente e non,
artistici e culturali.
questi sono gli ingredienti che hanno contribuito
Pochi giorni prima si
quest’anno non solo a
era svolto in piazza un ci-
far sì che la Festa a lungo
neforum che aveva visto,
attesa da tutti i tolkienia-
tra le serate di maggior
ni italiani si celebrasse,
successo,
ma anche che per la pri-
Trilogia di Peter Jackson.
ma volta si svolgesse nel
Data la profonda passio-
Centro Italia, a due passi
ne del sottoscritto e di
da Roma.
altri per le opere di Tol-
quelle
della
Vi racconterò in poche
kien, fu un attimo l’acco-
parole la strada percor-
stamento fra le due cose.
sa fino al fatidico 2 set-
Eccoci così a luglio del
tembre 2011, non perché
2007 con la prima edizio-
penso vi interessino fatti
ne della FESTA DELLA
personali, semplicemen-
CONTEA.
te perché è curioso come
Per noi, inesperti in
situazioni che magari si
fatto di eventi, intimoriti
reputino non fondamentali sul momento, si tra-
dall’importanza della tematica, fu una vera e pro-
ducano dopo anni in qualcosa di importante e
pria sfida.
tangibile.
Soprattutto per la scelta di mantenere tutto a
Era l’ormai lontano inverno 2006 quando, un
tema, evitando cabarettisti o gruppetti di liscio,
gruppo di amici, si ritrovò a dover organizzare un
facendo infuriare le associazioni nostrane (“e sen-
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za n’orcheschtrina come schperate che ve ce ven-
Hobbiton e ad altre manifestazioni Tolkieniane
gheno le perzone?!?”)
di quella che piano piano stava diventando una
La Festa riuscì molto bene per essere la prima
sempre più nutrita schiera di raminghi romani.
edizione, ma la congiuntura astrale che ci porta
Soprattutto si era ormai cementificato un rap-
ai giorni nostri fu la partecipazione di una band,
porto di amicizia con la STI. Si stava diventando
suggeritami dalla mia fidanzata di allora… i Lin-
un’unica famiglia.
galad di un “certo” Joseph Party ( Urdo Holiday
Si arriva a fine 2010.
per gli Elfi, Giuseppe Festa per gli uomini mortali
Per una serie di circostanze ci troviamo a dover
che la triste morte attende, “quillu mezzu pelatu
fare a meno della location storica della Festa della
che zufola” per la Pro Loco di Mentana), artista
Contea, il Parco dei Cinque Pini di Mentana.
noto al palcoscenico tolkieniano italiano e non
L’esperienza, la passione, la caparbietà di non
solo, ma soprattutto persona stupenda, con la
sciogliere quella che ormai era diventata una buo-
quale è nata una profonda amicizia e si è avviata
na rete e organizzazione, la volontà di non man-
un’ottima collaborazione.
care l’appuntamento per nessuna cosa al mondo,
Difatti a festa terminata, vengo ricontattato
dal grande Giuseppe che, raccontate le gesta della
ci suggerivano di non arrenderci e magari proseguire l’esperienza in un altro modo.
Festa della Contea fin nei reami più lontani, vuo-
La STI, nonostante alcune difficoltà organizza-
le invitarmi a partecipare alla Hobbiton 14 che si
tive con le ultime location utilizzate per Hobbi-
sarebbe tenuta a Bassano del Grappa ad inizio
ton, ci fa sapere che per il 2011 c’è l’intenzione di
settembre.
ripartire dopo una pausa “sabbatica” di un anno.
Inizia a serpeggiare (traduzione: “inizio a rin-
L’invito sembrava fosse giunto tramite un pa-
coglionire i miei amici”) negli ambienti romani,
lantir dal profondo Harad delle Puglie. Domeni-
autodenominatisi per l’occasione “Raminghi del
co Dimichino, “Ninni” per i Sudroni, presidente
Centro”, l’idea che qualcosa di impensabile fino
della Società Tolkieniana, voleva saperne di più
a poco tempo prima potesse accadere.
sulla nostra festa.
Così partii, destinazione Bassano e la festa annuale della Società Tolkieniana Italiana.
Oltre Ninni, conobbi tantissime altre persone e
soprattutto ebbi modo di rendermi conto di cosa
fosse Hobbiton, che organizzazione occorresse e
che clima fosse possibile vivere al suo interno.
Accettiamo la sfida. Ci muoviamo.
Una serie di incontri ci vedono protagonisti
con la STI e gli enti locali, Regione Lazio e alcuni
comuni, lasciandoci ben sperare.
C’è ottimismo, ma anche la paura che tutto
possa saltare.
Infine il delirio: non solo il Comune di Palom-
Inutile dire che gli anni successivi videro una
bara Sabina, tramite l’amico Alessandro Palombi,
proficua collaborazione tra le successive tre edi-
ci concedeva l’uso del favoloso Castello Savelli,
zioni della Festa della Contea (con uno stand fis-
ma addirittura il Ministro Giorgia Meloni, appas-
so della STI a presidiare) e la partecipazione ad
sionata tolkieniana, era scesa in campo per ap-
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poggiare in tutto e per tutto il nostro progetto.
Inizia così una fase di grande entusiasmo. Tantissime telefonate, viaggi di centinaia di chilometri tra Roma, Palombara Sabina, Bari e viceversa,
sopralluoghi, riunioni e tanto, tanto lavoro.
La voce si sparge sul web, sui forum, negli ambienti a noi cari… e sui muri di Roma e provincia:
più di 5000 manifesti vengono affissi.
Arrivano le conferme: artisti, relatori, stand,
istituzioni…
Finalmente il programma! 2, 3 e 4 settembre…
venerdì, sabato e domenica!
Tantissimi gli spettacoli… i Gens d’Ys, ormai
compagni di viaggio, con le loro danze… The Shire con i classici irlandesi… gli immancabili Lingalad… i Morning Star, cover band dei Blackmore’s
Night accompagnati dal grande Albert Dannenman… per concludere un esperimento, purtroppo
non riuscito causa pioggia scrosciante dell’ultimo
minuto… la serata “Rock of the Rings”, con l’epic
rock degli Heptagram in “Nightfall in MiddleEarth”…
Durante la giornata, l’animazione medievale e fantasy della Rosa dei Nirb, La Compagnia
dei Viaggiatori in Arme, i Valhalla Viking Victory
(ed il loro accampamento Rohirrim!), i Mos Ferri,
l’Accademia Romana d’Armi e il gruppo di combattimento storico “Tradizione Kurgan”.
Gli Eldalie con le lezioni di elfico, il Fantatelier
con la mostra dei vestiti della terra di Mezzo.
Infine l’allestimento e il controllo della situazione.
Gli “Uruk”, i “Raminghi del Centro”, la Rosa
dei Nirb, le Guardie Ecozoofile Anpana, gli amici
di Palombara, tutti a disposizione chi per montare
le strutture, chi per organizzare gli spazi, chi per
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gestire la foresteria, chi per sorvegliare l’area di
giorno e di notte.
Non si dorme, non ci si riposa… la stanchezza
non riesce ad avere la meglio sulla tensione…
Poi finalmente il 2 settembre arriva… e tutto
ha inizio…
La certezza che, a prescindere da qualche lacuna e un po’ di confusione dovuta alla fretta ed alla
prima volta a Palombara, abbiamo fatto qualcosa
di grande… perché quando la volontà si trasforma in qualcosa di tangibile, di reale, è comunque
un successo…
Gli amici della Hobbiton
Questo spazio lo vogliamo dedicare a tutti gli
stiche di serietà e competenza proprie di quel tipo
Amici della Società Tolkieniana Italiana che han-
di attività. Dalla fine del 2007 l’impegno rievoca-
no partecipato a rendere unica questa edizione
tivo diventa sempre più concreto vedendo la luce
nel Luglio del 2008 e la definitiva consacrazione ad
Compagnia dè Viaggiatori
Agosto del 2009 nel campo storico di Montelago
Celtic Night grazie all’ospitalità della compagnia
in Arme
Associazione nata da un
marchigiana di “Fortebraccio Veregrense”.
gruppo di amici spinti da una
passione comune per Tolkien
Via della Spada
ed il gioco di ruolo. Ma que-
Nasce da Rosaria COZZO-
sto era solo l’inizio la passione di Tolkien crescita
LINO e il suo maestro DI GRA-
esponenzialmente fino a giungere alla costituzio-
ZIA Umberto una associazione
ne di un gruppo di combattimento medioevale e
che non si limita all’insegna-
la realizzazione di vestiti in tipico tema Fantasy.
mento dell’utilizzo della spada
Come ogni anno si è presentata all’Hobbiton por-
ma ricerca i precetti per la via del guerriero sacro,
tando la propria voglia di divertirsi e giocare, con
rifacendosi esclusivamente a tecniche occidenta-
corsi di pittura di miniature per bambini e il pri-
li, si sentono legati a Tolkien per quanto riguarda
mo torneo di Gioco di Ruolo.
la Via della ricerca interiore, il viaggio spirituale
che si ritrova in Tolkien il coraggio nell’affrontare
Valhalla Viking Victory
luce e ombra.
a.s.d
Valhalla
Viking
Victory
Gens d’Ys
nasce come progetto nel lon-
Fin dal 1993 Gens d’Ys è si-
tano 2005. L’idea di portare
nonimo di danza irlandese in
i vichinghi e la loro cultu-
Italia.
ra alle porte di Roma nasce dalla mente di Nico-
Nato da un gruppo di ami-
la Provenzano,meglio noto come lo Jarl Halfdan
ci della Comunità Giovanile di
Fjallarsson. Successivamente la sua passione coin-
Busto Arsizio appassionati alle tradizioni “celti-
volgerà anche i suoi fratelli Alessandro “Frothi” e
che”, diventa presto la prima e unica Accademia
Antonio ”Gunnbjorn” (rispettivamente Vicepresi-
italiana dedicata ai balli tradizionali dell’isola di
dente e Presidente). Il progetto inizialmente non
smeraldo.
prevedeva l’effettivo impegno nella rievocazione
Dopo tanti anni, grazie all’apporto di nuo-
storica, ma ne assume da subito tutte le caratteri-
vi elementi, a lezioni tenute da Michael Dillon e
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Sheila Bremer e soprattutto agli insegnamenti di
L’idea che ha messo in moto il gruppo è stata la
Sinead Venables, ex campionessa mondiale, Gens
necessità di potersi riunire sotto un unico nome,
d’Ys è oggi una realtà ramificata in tutto il ter-
per dare inizio ad una serie di nuove attività non
ritorio nazionale con otto sedi attive e decine di
presenti nel nostro territorio, e per accogliere tutti
collaborazioni con Istituti Pubblici, privati, Asso-
coloro che volessero proporre nuove idee ricrea-
ciazioni e
tive.
Tante le grandi città italiane ed estere dove ci
Inizialmente l’Associazione operava organiz-
siamo esibiti come ad esempio Milano, Roma, Ge-
zando sessioni di G.d.R (Giochi di Ruolo) e di
nova, Bologna, Verona, Aosta, Trieste mentre cen-
G.d.R.L. (Giochi di Ruolo dal vivo) dando una
tinaia sono le località minori che ci hanno visto
vasta possibilità di esprimersi a tutti coloro che
protagonisti di notti magiche.
ne sentano la necessità.
Di molte conserviamo un ricordo indelebile sia
per l’accoglienza sia per il calore del pubblico.
Una particolare menzione è riservata alle amiche Lus Mor, diventate ora star internazionali, ai
Polverfolk con i quali abbiamo condiviso, agli albori, tanti palcoscenici, ai Birkin Tree e ai bravissimi Inis Fail con i quali collaboriamo costantemente da tanti anni.
Il legame tra tradizione e innovazione è reso
possibile dalla vera passione per la danza irlandese che, a sua volta, è nutrita dall’amicizia tra i
membri del gruppo spettacoli, fondamentale per
l’esistenza dello stesso.
La Rosa di Nirb:
L’Associazione
ludi-
co sportiva “La Rosa Dei
Nirb”,fondata nel 2005 a
Palombara Sabina, prende il nome dal titolo del
romanzo scritto da un giovane ragazzo di Palombara Sabina, questa Associazione nasce dall’idea
e dalla volontà di un gruppo di ragazzi di realizzare e creare una nuova realtà, per poter meglio
utilizzare e sfruttare il proprio tempo libero.
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Successivamente la grande passione di alcuni
dei primi associati per la natura e per i monti che
si trovano in zona, ha fatto si che l’escursionismo
fosse inserito tra le attività associative.
L’associazione opera nel territorio di Palombara Sabina e nei paesi limitrofi.
I Costumi della Terra di Mezzo
Rubrica a cura di Fantatelier - Giorgia De Luca e Veronica Stima
IL COSPLAY
cosplayer si trasforma, almeno per lo spazio di una
Il termine cosplay è propriamente abbreviazio-
giornata, nel suo alter ego!
ne dell’espressione inglese costume player ossia, in
La realizzazione di un cosplay implica quin-
italiano, “giocatore/attore in costume”. In Giappo-
di una cura e un’attenzione particolare non solo
ne questa pratica si circoscrive inizialmente quasi
all’abito in sé, ma anche a tutti gli altri elementi che
esclusivamente al mondo dei manga e degli anime,
rendono riconoscibile il personaggio interpretato,
per poi ampliarsi, a seguito del suo approdo nel
dal trucco e parrucco agli accessori, anche quelli
mondo occidentale, fino a toccare anche cartoons,
apparentemente più insignificanti.
fumetti, giochi di ruolo, cardgames e videogames,
Bisogna dire a questo punto che il fenomeno
film, telefilm e sa-
cosplay a tema tol-
ghe fantasy… nel-
kieniano risulta es-
lo specifico anche
sere nettamente più
il nostro Lord of
complesso di quello
the Rings, soprat-
ispirato al mondo
tutto dopo l’usci-
manga e anime. Se
ta della trilogia di
pensiamo ai perso-
Peter Jackson.
naggi dei fumetti
Il binomio gio-
giapponesi
infatti
in-
ci rendiamo con-
sito nella parola
to che presentano
inglese player è di
sembianze e carat-
fatto fondamenta-
teristiche
catore/attore
tenden-
le per capire e per vivere il fenomeno cosplay, che
zialmente sempre uguali a se stesse e soprattutto
nasce e si sviluppa proprio in Giappone a cavallo
ben definite e riconoscibili. La stessa cosa vale per i
tra gli anni ’90 e i primi anni 2000 e che consiste
personaggi di Star Wars o di Harry Potter. Per l’uni-
nell’assumere in tutto e per tutto le sembianze del
verso tolkieniano invece le cose sono ben diverse!
proprio personaggio preferito. Essere un cospla-
Vero è che il cosplayer può limitarsi alla riprodu-
yer infatti non significa semplicemente indossare
zione fedele dei costumi della trilogia cinemato-
un costume e una parrucca, bensì immedesimarsi
grafica, e si tratterebbe comunque di un impegno
nel carattere del personaggio stesso e riprodurne
notevole…. ma è altrettanto vero che il mondo ide-
gesti e linguaggio. Ecco perché si parla di player:
ato dal Professore è talmente vario e vasto e offre
è un gioco di interpretazione e di recitazione e il
talmente tanti spunti originali da non poter essere
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racchiuso in ciò che è apparso sul grande schermo.
e gruppo (anche oltre le 10 persone). In aggiunta
Molti personaggi non sono stati rappresentati per-
a questi vengono assegnati anche di norma il pre-
ché appartenenti ad altri libri, diversi dal Signore
mio per la migliore interpretazione/performance
degli Anelli, altri sono stati interpretati e risulta-
e il premio simpatia. A volte infatti capita che le
no di fatto allontanati dalla descrizione che appa-
performance reinterpretino in chiave parodica i
re nelle pagine di Tolkien. I cosplayer olkieniani
personaggi rappresentati.
possono dunque decidere liberamente se ispirarsi
Nell’assegnazione dei premi la giuria adotta dei
ai personaggi cinematografici o a quelli cartacei,
criteri, che sono più o meno gli stessi per tutti i con-
interpretandoli fedelmente o mettendoci un pizzi-
test e si riferiscono in primis alla somiglianza glo-
co di originalità, senza per
bale del cosplayer con il
questo rischiare di “uscire
personaggio da lui inter-
fuori tema”!
pretato. Vengono poi presi in considerazione la dif-
I CONTEST
ficoltà di realizzazione del
I cosplayer vivono e
costume e il suo livello di
operano quasi esclusiva-
fattura, l’elaborazione del
mente nell’ambito delle
trucco e dell’acconciatura
grandi manifestazioni de-
e la cura nello scegliere e
dicate a fumetti e videoga-
nel costruire gli accessori.
mes, un esempio che tutti
Viene poi la parte relati-
conosciamo in Italia: Luc-
va alla performance, che
ca Comics & Games, una
rende il contest molto più
convention che dal 1993
godibile dal pubblico e
anima la città di Lucca tra
molto più divertente per
la fine di Ottobre e l’inizio
i cosplayer. La giuria nor-
di Novembre.
malmente premia la capa-
All’interno di queste
cità di interpretazione dei
manifestazioni il momento
tratti che caratterizzano il
che li vede davvero prota-
personaggio e che lo ren-
gonisti è il cosplay contest,
dono riconoscibile e so-
ossia una vera e propria gara, divisa per categorie,
migliante, nonché l’originalità della performance
nella quale una giuria, composta da esperti del set-
stessa.
tore, giornalisti, attori, costumisti, disegnatori…,
seleziona un numero variabile di vincitori.
Anche qui bisogna però distinguere il cosplay
tradizionale dal cosplay tolkieniano, sempre sulla
Le categorie principali dei cosplay contest sono:
base di quanto espresso sopra. Questi criteri pos-
personaggio singolo maschile, singolo femminile
sono valere infatti per il cosplayer che sceglie di
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interpretare un personaggio riproducendolo tale e
la cura nell’interpretazione del personaggio. Nel-
quale compare nella trilogia filmica. Ma abbiamo
lo specifico sono stati premiati la migliore coppia
visto come ciò non basta a racchiudere l’esperienza
(Arwen e Aragorn), il migliore singolo maschile
del mondo di Tolkien… e a questi criteri devono
(Gandalf), il migliore singolo femminile (un’elfa) e
essere aggiunti anche l’originalità nell’ideazione e
il premio simpatia è andato a due piccoli tolkienia-
nella realizzazione del costume di un personaggio
ni che hanno impersonato Galadriel e Bilbo.
che potrebbe non essere stato descritto o essere sta-
Essendo la prima edizione del contest alcuni
to descritto solo parzialmente nelle sue caratteristi-
aspetti sono risultati ancora da affinare, perciò ci
che fisiche.
aspettiamo di migliorare il prossimo anno e di vedere tutti voi molto più partecipi e impegnati a ide-
HOBBITON COSPLAY
are a realizzare i vostri costumi in vista della gara!
La XVIII edizione della Hobbiton ha visto la prima gara di cosplay a tema tolkieniano! Chi è un
LA RUBRICA
assiduo frequentatore delle Hobbiton sa perfetta-
Pur essendo vero che il bello del cosplay è calarsi
mente come ci si senta a proprio agio nei panni di
nei panni del proprio personaggio e che ci si sente
Hobbit, Elfi di varie stirpi, Gondoriani e Raminghi
dei veri cosplayer tolkieniani solo quando si bran-
durante le tre giornate della manifestazione… ed è
disce una spada o si indossano un paio di orecchie
questo il vero spirito del cosplay e a maggior ragio-
a punta o dei piedi pelosi, il momento più diver-
ne del cosplay tolkieniano!
tente e di maggiore condivisione dell’esperienza
Quest’anno però la STI ha voluto dare anche
cosplay è in realtà quello della sua ideazione, della
una veste “ufficiale” a questa pratica ormai radica-
scelta dei materiali adatti e della realizzazione vera
ta indicendo il I PREMIO HOBBITON COSPLAY,
e propria.
di cui alcune foto compaiono in queste pagine.
Naturalmente ci sono costumisti e sarti di pro-
Dopo una sfilata di apertura, gli
iscritti alla gara si sono succeduti
sul palco, interpretando il proprio
personaggio con gesti significativi
o letture e la giuria, composta da
tre esperti del settore (Veronica
Stima di Fantatelier, Daniela Mastroddi de La Sartoria degli Elfi e
Francesco Amadio di Eldalie), ha
proceduto all’assegnazione dei
premi sulla base della valutazione della fattura del costume, della
particolarità degli accessori e del-
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fessione che realizzano cosplay perfetti,
di cui un esempio lo
si è potuto ammirare
proprio nella Hobbiton appena trascorsa,
all’interno della quale
Fantatelier ha curato
una mostra di costumi che riproducono
fedelmente quelli indossati
dagli
attori
della trilogia di Peter
Jackson, ed è ben ammesso rivolgersi a loro
per la fattura degli
abiti, soprattutto di quelli più complessi, ma anche
per chi fosse del tutto estraneo a questo mestiere e
avesse però buone capacità creative e manuali è indubbiamente stimolante realizzare con le proprie
mani anche solo un accessorio, un’acconciatura, un
trucco particolare, una parte del costume.
Questa rubrica, che sarà una costante del nuovo
Terra di Mezzo, proporrà ad ogni uscita uno o più
costumi, ovviamente ispirati al mondo di Tolkien,
e fornirà alcune semplici indicazioni per realizzarlo del tutto o in parte, per decorarlo o per arricchirlo con accessori, trucco e parrucco, così da essere
pronti per le prossime edizioni di Hobbiton, ovunque esse si svolgano!
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I GIOCHI DI RUOLO:
Passione o stile di vita?
Quattro chiacchiere con Alessio Forlone (Geko)
a cura di Andrea-Ranius-Taverna
PREMESSA
conoscono mi chiamano Geko.
Durante il corso di questa intervista verranno utilizzati termini come giochi di ruolo (GdR),
“Dungeon & Dragons”, PG (personaggi), “moduli”, GiRSA (Gioco di Ruolo de Il Signore degli
Anelli), ecc... Non diamo per scontato che i lettori
Bene, Geko, partiamo dall’inizio: come è nata
la tua passione per Tolkien?
E’ nata grazie ai giochi di ruolo (d’ora in poi
“GdR” ndR).
ne conoscano il significato, ma a tal proposito su
questo numero di Terra di Mezzo c’è un’apposita
Ovvero?
rubrica che dovrebbe chiarire le idee a tutti coloro
Beh, agli inizi degli anni ’90 iniziai ad interes-
i quali sono digiuni della materia.
sarmi ai GdR ed in particolare allo storico “Dun-
La persona intervistata si chiama Alessio Forlo-
geon & Dragons” (D&D) del quale io ed un mio
ne (aka Geko), classe ’76, “romano de Roma”. E’ un
carissimo amico acquistammo la confezione. Ero
grande appassionato del Prof., delle sue opere e
affascinato da quel mondo popolato da guerrieri,
dei giochi di ruolo ad esse ispirati. Nel 2000 ha fon-
maghi, draghi, schede, dadi colorati e quant’altro.
dato il “GiRSA crew” attraverso il quale, nel corso
Organizzammo qualche partita, ma nella nostra
di tutti questi anni, si è adoperato per promuovere
compagnia non c’era quasi nessuno interessa-
la diffusione dei GdR di ispirazione tolkieniana.
to a quel tipo di divertimento e quindi, nostro
I due scopi fondamentali del “GiRSA crew” sono
malgrado, fummo costretti ad abbandonarlo. Mi
quello di fornire un mezzo sano (i GdR, appunto)
consolavo giocando a quelli che all’epoca furono
di aggregazione, socializzazione e divertimento
i primissimi GdR per computer … uno su tutti il
e quello di diffondere la conoscenza delle opere
mitico “Eye of the Beholder”! Mi rendo conto che,
del Prof. (e dei messaggi e valori in esse contenuti)
essendo passati 20 anni, sto parlando di preisto-
attraverso il gioco (metodo assai utile ed efficace
ria e molti tra i più giovani non sanno neanche di
quando si ha a che fare con i più giovani).
cosa sto blaterando!
Innanzitutto come preferisci che ti chiami,
Alessio o Geko?
Infatti! Ma tutto questo come ti ha permesso
di conoscere le opere del Prof.?
In genere preferisco il mio nome, Alessio, ma
Verso la seconda metà degli anni ’90, per moti-
in contesti come questo le (poche) persone che mi
vi di lavoro, conobbi una persona che divenne ben
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presto un amico. In un modo o nell’altro venni a
verità è che ho letto questi libri più e più volte ...
sapere che una volta a settimana si riuniva con al-
ormai ho perso il conto.
tre persone per giocare ai GdR. Io non avevo mai
perso la speranza di riuscire a giocare e quindi con
E’ quindi corretto dire che grazie ai GdR, da
molto entusiasmo chiesi se potessi unirmi al loro
perfetto ignorante della materia quale eri, sei di-
gruppo … e mi fu risposto di si. Quando mi pre-
ventato un appassionato di Tolkien?
sentai da loro, la prima sera, scoprii che non gioca-
Si, è corretto. Sono diventato un grande ap-
vano a “D&D”, bensì a “GiRSA”. Non ne sapevo
passionato. Il modo di scrivere del Prof., le sue
nulla di quel sistema di gioco, ma mi venne propo-
storie, i suoi personaggi, il suo modo di intende-
sto di provare. Fu allora che scoprii che quel GdR
re la fantasia e, soprattutto, l’abilità meraviglio-
trae la sua ambientazione dalle opere di Tolkien.
sa che aveva nel dar vita al fantastico mi hanno
letteralmente conquistato. Senza parlare dei temi
Fu quella sera, quindi, che hai scoperto il
Prof. e le sue opere?
affrontati nelle sue opere e dei valori che emergono dalla caratterizzazione dei protagonisti. Provo
Diciamo di si, anche se ero già a conoscenza di
tanto affetto, un’enorme senso di riconoscenza e
un libro intitolato “Il Signore degli Anelli”, scritto
una grande stima per l’uomo, lo scrittore e il Ma-
appunto da un tale di nome Tolkien. A dirla tutta me
estro che è stato. Sarebbe stato bello avere l’onore
ne ero sempre tenuto alla larga, diffidente, sco-
di stringergli la mano.
raggiato soprattutto dalle oltre 1300 pagine! Non
sapevo neanche di cosa trattasse.
Dove ti ha portato questa passione per Tokien e per i GdR.
E poi?
E poi, grazie appunto al “GiRSA”, ho scoperto
A creare qualche paginetta web, nell’ormai
lontano 2000.
che il mondo creato dal Prof. mi piaceva eccome.
Ero letteralmente affascinato dalle atmosfere che
Cosa c’era in queste “paginette” web?
si respiravano durante le partite che giocavamo e
Fondamentalmente erano dedicate al mio
quindi decisi di iniziare la lettura del Tomo.
gruppo di gioco e riguardavano le avventure che
vivevamo con i nostri personaggi (PG) durante le
Ti piacque?
partite a GiRSA. Ma furono l’inizio di tutto!
Tantissimo! Lo leggevo in ogni ritaglio di tempo, nelle pause dal lavoro, sull’autobus, la sera
L’inizio di cosa, di preciso?
prima di addormentarmi, ovunque. L’ho lette-
In maniera del tutto inaspettata, dopo i primis-
ralmente divorato. E poi sono passato a “Il Sil-
simi mesi dalla pubblicazione on-line di quelle
marillion”, quindi a “Lo Hobbit”, “I Racconti In-
pagine html, mi arrivarono alcune email di ragaz-
compiuti”, “La realtà in trasparenza”, ecc… fino
zi appassionati come me di “GiRSA”.
ad arrivare al recentissimo “I Figli di Hùrin”. La
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Perché dici “inaspettata”, cosa c’è (o c’era) di
tanto strano?
C’è di strano che il “GiRSA” all’epoca era già
un sistema di gioco “morto e sepolto”. La casa
Web, nascevano intorno ai GdR (ricordo “GdR.
net”, “Toor.it” e “Il Nucleo”), ed infine (intorno
al 2003) abbiamo acquistato un dominio tutto nostro: www.girsacrew.it.
editrice era fallita e il distributore italiano non
se la passava meglio; da anni non uscivano aggiornamenti ne moduli. Oltre a questo bisogna
Il termine “crew” mi ricorda il mondo “Hip
Hop” … sbaglio?
considerare che quel sistema di gioco non ha mai
No, non sbagli. E’ proprio dal mondo Hip Hop
avuto un grande seguito: il suo “bacino di uten-
che “provengo”. Tutto ciò che gravita (o forse do-
za” rispetto a quello di altri GdR (come “D&D”,
vrei dire gravitava) intorno alla Cultura Hip Hop
per esempio) era irrisorio. Trovare un giocatore di
(che oggi viene erroneamente scambiata solo e
“GiRSA” era come trovare un oasi nel deserto …
semplicemente per musica rap) è stato fondamen-
cosa rara. Per questo quando mi giunsero quelle
tale per la mia crescita: appartenevo a quel mondo
email rimasi piacevolmente stupito.
ed è con quello stile e con quegli ideali che sono
cresciuto. Ma sto andando fuori tema e di nuovo
Come si evolsero le cose?
sto parlando di cose avvenute quasi 20 anni fa.
Iniziai a stabilire contatti con quelle persone.
Ad ogni modo non è un caso se, fin dall’inizio,
Era difficile incontrarci dal momento abitavamo
ho utilizzato il termine “crew” per identificare il
(e tuttora abitiamo) in diverse parti della Peni-
nostro gruppo, la nostra comunità.
sola. Però grazie a loro ebbi modo di ampliare
ulteriormente le mie conoscenze, il giro pian pia-
Come continua la storia?
no si allargò e a quel punto decisi di utilizzare
Beh, grazie al forum di discussione presen-
il sito web come punto di ritrovo e riferimento.
te sul sito siamo riusciti a far nascere tantissime
Aggiunsi parecchio materiale da scaricare, forni-
nuove amicizie (e non solo!) tra persone sparse
tomi anche dai vari visitatori, e soprattutto misi
in tutta Italia. Amicizie che si sono talmente con-
on-line un piccolo forum di discussione. Quella fu
solidate da durare ancora oggi. Inoltre, da parte
la svolta. Grazie al forum le persone, accomunate
mia, continuavo (e continuo) a tenere i contanti
dalla passione per Tolkien, i GdR ed il “GiRSA”
con centinaia di persone che mi scrivevano email
in particolare, ebbero modo di conoscersi meglio,
in cerca di indicazioni, aiuti e consigli sul GiRSA;
scambiare opinioni, fare amicizia, ecc…
sono molti quelli che hanno iniziato a giocare a
Il gruppo si allargava ogni giorno di più, il sito
questo GdR dopo averci conosciuto e dopo aver
si evolveva, ricevevo decine di email e stava effet-
ricevuto le nostre indicazioni e i nostri consigli. Il
tivamente nascendo una vera e propria comunità.
passo successivo era quello di incontrarci di per-
Abbiamo cambiato un paio di volte il provider
sona e quindi organizzammo incontri, della du-
che ospitava le nostre pagine, aderendo di volta
rata di un weekend o di un ponte, in Abruzzo, a
in volta ai vari progetti che in quel periodo, sul
Roma e in Sardegna, per esempio; incontri (da noi
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ribattezzati “Jam”, altro termine preso in prestito
tati un punto di ritrovo e di riferimento per tutti gli
dall’Hip Hop, anche se originario del Jazz) basa-
appassionati dei GdR di ispirazione tolkieniana.
ti sulla voglia di stare insieme, giocare a GiRSA,
Un altro passo importantissimo avvenne nel
divertirci, mangiare (tanto), bere (troppo), con-
2006 quando io e il mio Socio Gianfranco Monfardi-
dividere le nostre passioni, conoscersi meglio e
ni decidemmo di organizzare un Torneo di GiRSA.
stare bene. Funzionò alla perfezione: già al primo
Quale fu il risultato?
incontro, nonostante non ci fossimo mai visti di
La prima edizione si svolse nel 2006 a Tortore-
persona, tra di noi scattò un meccanismo naturale
to Lido (Teramo) e fu un discreto successo, con-
che ci portò ad avere una confidenza tale da farci
siderati gli scarsi mezzi a nostra disposizione, il
sembrare amici di vecchia data. Molte di quelle
fatto che tutto fosse assolutamente gratuito e so-
persona sono tuttora dei carissimi amici.
prattutto che il GiRSA ha un bacino di utenza po-
Una svolta importante avvenne in occasione
verissimo (per usare un eufemismo).
del Convegno su Tolkien organizzato nei primi
Questo ci fece ben sperare per l’edizione suc-
mesi del 2003 dal Comune di Brescia e dalla ri-
cessiva, quella del 2007 (sempre nella stessa loca-
vista Endore al quale fui chiamato a partecipare
tion), che invece, purtroppo, per una serie di im-
come relatore alla tavola rotonda sui film di Peter
previsti, registrò un numero di iscritti più basso
Jackson. Lì ebbi modo di far conoscere il “GiR-
della precedente.
SA crew” ad un pubblico più vasto e, a mia volta,
Nel 2008 io e il Socio Gianfranco Monfardini
feci molte importanti ed interessanti conoscenze.
decidemmo di spostare l’evento a Soncino (Cre-
Inoltre ebbi l’opportunità di incontrare di perso-
mona), all’interno di un pub che durante l’anno
na alcuni dei “Soci” (è un termine che usiamo per
già ospitava (ed ospita) altri eventi ludici legati al
identificare tutti coloro che gravitano intorno al
fantasy. Fu un enorme successo, registrammo un
“GiRSA crew”) originari di quelle zone che fre-
boom di iscritti e nacque così il “Kings of crew”,
quentavano il nostro sito e che, per via della di-
ovvero “IL Torneo Nazionale di GiRSA”.
stanza, non avevo mai avuto l’opportunità di conoscere di persona.
A quel Convegno ne seguì un altro, nel 2004, e
fui di nuovo invitato a partecipare come relatore.
A maggio di quest’anno (2011), ovvero alla sesta edizione consecutiva, abbiamo raggiunto la cifra record di 70 partecipanti … che per un torneo
di GdR è una cifra altissima.
In quell’occasione ebbi ancora di più l’opportunità di conoscere nuova gente e, soprattutto, di incontrarmi con molti altri “Soci” del nostro sito.
Come funziona questo torneo? Dacci qualche
dettaglio in più.
Da li in poi fu un continuo espandersi: inizia-
Innanzitutto l’iscrizione è, ed è sempre stata,
rono alcune collaborazioni con delle riviste, con
gratuita: dalle nostre parti NESSUNO paga per
altri siti, con altre persone; abbiamo pubblicato
divertirsi. Inoltre, chiunque può partecipare an-
diverso materiale e promosso alcune iniziative.
che chi non sa cosa diavolo sia un GdR. Insomma
In effetti, nel giro di qualche anno, siamo diven-
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le iscrizioni sono gratuite e libere, ed infatti nel
corso di questi sei anni hanno partecipato ragazzi
Innanzitutto bisogna scrivere l’avventura che
e ragazze di ogni età (dai giovani di 14 anni ai
i partecipanti andranno poi a giocare … e non è
… giovani di 50), single, fidanzati, sposati, pro-
semplicissimo; bisogna tener conto, infatti, che la
venienti da ogni angolo della Penisola, esperti o
partita dura al massimo cinque ore e quindi non si
neofiti e tutti si sono sempre divertiti.
può scrivere una storia eccessivamente complica-
Il torneo si è sempre svolto di sabato, nei primi
ta (che porterebbe via tanto tempo e non verrebbe
giorni del mese di maggio. Subito dopo il pranzo,
perciò conclusa entro i limiti). Al tempo stesso,
organizzato dal pub che ospita l’evento e al quale
però, non si può, ne si deve, rischiare di scrivere
ogni iscritto può partecipare pagando un prezzo
qualcosa di banale, al contrario desideriamo che
minimo, inizia il torneo vero e proprio, con i par-
le nostre avventure abbiano spessore e per questo
tecipanti divisi in squadre da 4, 5 o 6 giocatori. La
vogliamo che siano assolutamente in tema tolkie-
durata della partita è di circa cinque ore, al termine
niano e che ci siano forti richiami e riferimenti ad
delle quali i master di ogni gruppo si riuniscono
episodi (anche secondari) descritti dal Prof. nelle
insieme per effettuare le valutazioni, tenendo con-
sue opere (anche nelle varie Appendici).
to di una serie di regole precedentemente stilate
Poi bisogna trovare un numero adeguato (ovve-
dagli organizzatori. Viene così decisa quale sarà la
ro relazionato alla quantità di iscritti) di Master, ed
squadra vincitrice e quale sarà il miglior giocatore
anche questo non è semplice. Trovare persone che
di tutto il Torneo (che non fa necessariamente parte
abbiano la disponibilità e, soprattutto, la capacità
della squadra vincitrice, anzi …) e vengono effet-
di rivestire quel ruolo in un Torneo non è semplice
tuate le premiazioni (medaglie e coppa). L’even-
… ma per fortuna alla nostra iniziativa aderiscono
to si conclude più o meno verso ora di cena, ma
sempre persone disponibili e preparate.
il momento dei saluti è ancora rimandato: sono in
Poi bisogna occuparsi, nel corso delle settima-
molti, infatti, quelli che si fermano a mangiare al
ne antecedenti l’evento, della registrazione degli
Pub senza contare che tutti coloro i quali giungono
iscritti, soprattutto quelli dell’ultimo istante, e te-
dalle regioni più lontane (Lazio, Abruzzo, ecc…)
ner conto delle loro indicazioni in fase di forma-
si trattengono fino alla mattina successiva, quando
zione delle squadre (io voglio giocare con Tizio, io
finalmente si rimettono in viaggio per tornare ai ri-
con Caio, ecc…). Neanche questo è semplice. Infat-
spettivi luoghi di origine (non senza aver prima ef-
ti non è facile accontentare tutti, ma per fortuna ci
fettuato una pausa pranzo in qualche caratteristico
riusciamo sempre. A rendere più difficile questa
ristorante incontrato lungo la Via).
fase ci sono le defezioni (terribili!) dell’ultimo minuto che ci costringono spesso a rivedere, a pochi
Cosa c’è dietro al “Kings of crew”, ovvero cosa
comporta organizzare un evento del genere?
istanti dall’inizio della manifestazione, la composizione di intere squadre.
C’è un bel po’ di lavoro, ma io e gli altri or-
Poi c’è la parte logistica ovvero quella che ri-
ganizzatori (uno su tutti il già citato Gianfranco
guarda l’organizzazione del pranzo per tutti co-
Monfardini) lo facciamo più che volentieri.
loro che vengono da lontano (con il fondamentale
21
supporto del Pub di Soncino che da anni ci ospi-
Torniamo alla vostra comunità: come riassu-
ta), l’acquisto del materiale per la premiazione, la
meresti, in poche frasi, gli scopi e gli obiettivi
diffusione audio all’interno della sala, la disposi-
del “GiRSA crew”?
zione dei tavoli (non troppo vicini l’uno all’altro, ma
lo spazio non è illimitato, allora come si fa?), ecc…
Il “GiRSA crew”, dal 2000 ad oggi, si è occupato di impiegare i GdR per due scopi: un mezzo
Altra cosa importantissima che porta via parec-
sano ed intelligente di aggregazione, socializza-
chio tempo è la promozione dell’evento, che avvie-
zione e crescita ed un mezzo affascinante, facile
ne soprattutto tramite web (su portali, siti, blog e
ed appetibile per diffondere, anche e soprattutto
soprattutto forum di discussione), ma anche trami-
tra i più giovani, le opere ed il pensiero del Prof.
te email e, in alcuni casi, tramite radio e TV locali.
Ci sono poi un’altra lunghissima serie di aspetti con i quali non ho assolutamente intenzioni di
annoiarvi.
Cosa si può trovare nel vostro sito web?
Tantissimo materiale riguardante il GiRSA e i
GdR d’ispirazione tolkieniana in genere: moduli,
articoli, avventure, saggi, schede, tabelle, regole,
Ed il tutto gratis, senza sponsor ne sovvenzioni di sorta?
mappe, ecc…
Senza dimenticare il nostro storico Forum di
Esatto. Niente sponsor. Nessuna sovvenzione
discussione, dove si possono trovare amici di
ne convenzione. Iscrizione gratuita. Non abbiamo
ogni età, provenienti da ogni parte d’Italia, pronti
nessun ritorno … solo spese.
ad elargire consigli ai nuovi arrivati così come a
confrontarsi con in più esperti e veterani.
La domanda nasce spontanea (come diceva
qualcuno): chi ve lo fa fare?
La voglia di regalare una giornata di divertimento puro e semplice a tante persone.
La voglia di riunire decine e decine di giocatori
provenienti da tutta Italia allo scopo di farli giocare.
La voglia di promuovere un mezzo sano di aggregazione, socializzazione e crescita.
Questi concetti sono stati approfonditi
nell’apposito articolo che hai scritto per questo
numero di TdM e quindi i lettori interessati potranno andare a documentarsi in merito. Come
concludiamo?
Concludiamo consigliando la lettura dell’articolo che hai citato e poi con i doverosi ringra-
La voglia di far conoscere le nostre passioni, di
ziamenti: uno a te per la pazienza che hai dimo-
diffondere il GiRSA e di conseguenza la conoscen-
strato nel corso di questa intervista, un altro alla
za del Prof. e delle sue opere attraverso il gioco.
redazione di TdM per avermi dato l’opportunità
La voglia di riunirsi, di ritrovarsi, di rivedersi,
di ridere e scherzare insieme, giocare, divertirci.
e l’onore di scrivere su queste storiche pagine e
l’ultimo a tutti quelli che amano i GdR e le opere
del Prof.
E ci riuscite?
Fino ad oggi si.
22
Piccolo Vademecum di avvicinamento
ai giochi di ruolo
A cura di Alessio Forlone (Geko)
INTRO
temi fondamentali di questo spazio, così come
E’ più che lecito domandarsi per quale moti-
fondamentale (se non essenziale) sarà illustrare
vo una rubrica dedicata ai giochi di ruolo trovi
come i GdR siano stati un mezzo estremamente
spazio su quella che è una pubblicazione ufficiale
efficace per la diffusione delle opere e del pensie-
della Società Tolkieniana Italiana. Sarebbe quindi
ro del Prof.
opportuno, da parte mia, rispondere in maniera
Ritengo che questi ultimi due aspetti siano mol-
esauriente a tutti coloro che si sono posti questo
to importanti e l’esperienza diretta sul “campo”
legittimo quesito … e in effetti mi sembra di scor-
da parte di realtà come quella che rappresento (il
gere degli enormi punti interrogativi sopra le te-
“GiRSA crew”, la cui storia è illustrata in questo
ste di molti di voi!
stesso numero sottoforma di intervista) è una te-
Con questo articolo intendo pertanto spiegare le motivazioni che hanno portato la redazione
stimonianza che potrebbe risultare interessante a
coloro i quali stanno leggendo queste righe.
di “Terra di Mezzo” a concedermi il privilegio e
Ho già scritto qualche centinaio di parole e
l’onore di scrivere su queste pagine, permetten-
mi rendo conto solo ora di non essermi neanche
domi così di approfondire due argomenti che mi
presentato: mi chiamo Alessio Forlone (anche se
stanno particolarmente a cuore: i GdR e le opere
qualcuno mi conosce come “Geko”), classe ’76,
del Professor John Ronald Reuel Tolkien.
Roma. In questi anni mi è capitato di scrivere su
Per meglio comprendere gli argomenti che sa-
altre riviste e di collaborare a diversi eventi e pro-
ranno qui trattati può esser utile una breve anti-
getti, ma è la prima volta che infesto con la mia
cipazione dei vari capitoli in cui sarà strutturata
presenza le storiche pagine di “TdM”.
questa rubrica.
Si partirà spiegando cos’è un GdR; a tal fine
COS’È UN GdR?
sarà utilizzato un linguaggio comprensibile an-
In un partita ad un GdR un gruppo di amici
che ai “non addetti ai lavori” e, soprattutto, si farà
si riunisce (generalmente intorno ad un tavolo)
largo uso di esempi chiarificatori.
spinto dalla voglia di divertirsi e di vivere un’av-
Verrà in seguito illustrato in quale modo il
ventura fantastica in prima persona. Il numero dei
meraviglioso mondo nato dalla fantasia del Prof.
partecipanti è variabile e sono pochi i casi in cui è
sia entrato in contatto con una realtà ludica come
prevista una quota minima e/o una massima (sta-
quella qui trattata.
tisticamente parlando si va dai 4 agli 8 giocatori).
Il potere aggregativo dei GdR sarà uno dei
Uno dei partecipanti assumerà il ruolo di
23
“Master” ed avrà il compito di creare una storia,
Sono i PG (e quindi i giocatori) ad essere pro-
più o meno complessa, proprio come se fosse uno
tagonisti degli eventi; saranno le loro decisioni a
scrittore o, ancora meglio, lo sceneggiatore di un
portarli verso una strada piuttosto che un’altra.
film. Questo processo, ovviamente, deve avvenire
I giocatori sono degli attori, in quanto recitano
nei giorni (settimane o mesi) precedenti alla pri-
un ruolo, ma sono anche dei “lettori”, nel senso che
ma partita (non si può battere il primo ciack senza
la storia scritta dal Master si rivelerà ai loro occhi
che la sceneggiatura sia stata scritta … giusto?). In
solo mano a mano che loro stessi la vivranno. E’
seguito, quando tutto (o quasi) sarà pronto (ovve-
come se il giocatore recitasse il ruolo di un perso-
ro scritto), il Master si infilerà anche i panni del
naggio di un film, senza però conoscerne la trama
narratore assumendosi quindi il compito di rac-
se non una breve parte iniziale e introduttiva.
contare la Storia agli altri giocatori.
Come è possibile? Semplice: il Master recita
“E che gioco è?” vi starete chiedendo! “Un tizio
ai giocatori l’introduzione dell’avventura (am-
scrive una storia e, una volta conclusa l’opera, si mette
bientazione, luogo, periodo storico, incipit, ecc…)
a raccontarla ad altri tizi che a loro volta se ne stanno
“conducendoli” fino alla “scena iniziale” e a quel
li ad ascoltare in silenzio?”.
punto lascia loro completa libertà di movimento.
In realtà il gioco vero e proprio inizia da questo
In effetti un Master, nel momento in cui scrive la
punto in poi: come ogni buona storia che si rispet-
storia, deve lasciar spazio all’imprevisto, alla pos-
ti, infatti, anche in quella scritta dal Master esisto-
sibilità che i giocatori seguano “binari” diversi da
no necessariamente dei protagonisti che saranno
quelli ipotizzati. In poche parole la trama non può
interpretati in prima persona proprio dai giocato-
essere troppo rigida, altrimenti si rischia che i gio-
ri. Questi ultimi dovranno quindi impersonare i
catori vedano castrata la loro possibilità di scelta.
personaggi principali (da ora in avanti “PG”) pre-
Un attore, a questo punto, ha un copione da
senti nella storia scritta dal Master, proprio come
seguire, delle battute da recitare, sa cosa aspet-
se fossero degli attori. In effetti il paragone tra un
tarsi dagli altri suoi colleghi, conosce le varie
film o, ancora meglio, una “sessione di improvvi-
scene che compongono la trama … un giocatore
sazione teatrale” ed una partita ad un GdR non
no! Dovrà scoprire tutto pian piano, un po’ alla
è poi così azzardato: abbiamo infatti uno sceneg-
volta, attraverso il PG che sta impersonando, fa-
giatore (il master), un canovaccio da seguire (la
cendo domande, osservando, riflettendo, ascol-
storia), dei personaggi (i PG) e degli attori che li
tando, ma soprattutto interagendo con la trama,
interpretano (i giocatori). L’unica differenza (fon-
con gli eventi, con i propri compagni e con tutte le
damentale!) è che i giocatori non hanno un copio-
altre “comparse” presenti nella storia. Per chiari-
ne, non conoscono la storia (se non, in genere, la
re quest’ultimo passaggio è necessario un piccolo
parte iniziale, l’introduzione diciamo) e quindi
passo indietro.
non sanno come si evolverà ne tantomeno come
E’ stato scritto che il Master è uno scrittore,
andrà a finire l’avventura che si approssimano a
uno sceneggiatore e un narratore. Aggiungiamo
vivere.
anche che è un regista e un “arbitro” (in seguito
24
verrà chiarito il motivo di tale affermazione). E’
nel male) in relazione alle esperienze “vissute”.
stato scritto che ha il compito di inventare, scri-
Nei GdR, ovviamente, esistono delle regole di
vere e narrare … ma non solo: si occupa anche
gioco da seguire, contenute in un Manuale (più
di interpretare in prima persona il ruolo di tutti
o meno voluminoso) nel quale compaiono anche
quei PG secondari (le “comparse” di cui sopra),
una serie di schede e tabelle, utili per definire
chiamati “personaggi non giocanti” (PnG), che di
quale esito avranno determinate azioni intrapre-
volta in volta appariranno nel corso dell’avventu-
se dai PG (un combattimento, un incantesimo, un
ra interagendo con i PG. E’ quindi, in definitiva,
tentativo di nascondersi piuttosto che di ascoltare
anche un “attore”.
di nascosto una conversazione riservata).
“Ma quante cose deve fare ‘sto Master?” vi chie-
Questa è la parte tecnica del gioco, forse meno
derete. Beh, a conti fatti molte meno di quelle che
popolare, ma comunque dotata di un certo fascino.
sembrano. Di certo ci sono alcune cose che asso-
Proverò a spiegarmi: fin quando un giocatore,
lutamente NON deve fare: non può imporsi sui
interpretando il ruolo del suo PG, intende intera-
giocatori, sulla loro libertà di scelta, sulle loro de-
gire con gli altri, chiedere al master una descrizio-
cisioni; non deve costringerli a prendere una de-
ne accurata di un luogo, piuttosto che ragionare
cisione piuttosto che un’altra o ad intraprendere
su determinati indizi o episodi avvenuti durante
una determinata strada. Non deve condizionarli.
la sessione di gioco, il regolamento, le schede, le
Un master deve sapere quando farsi da parte e
tabelle non servono assolutamente a nulla (me-
lasciare completamente la scena ai giocatori.
glio!); nel momento in cui, invece, un giocatore
I PG, come è stato scritto, prendono vita grazie
decide di far arrampicare il suo PG su un albe-
all’interpretazione dei giocatori, ma sono definiti
ro per godere di una visuale migliore, oppure di
anche da una loro storia personale che li caratte-
attraversare a nuoto un piccolo fiume, oppure di
rizza, un vissuto, delle esperienze: è il cosiddetto
affrontare armi in pugno un nemico … come ci
“background” (BG). E’ in genere compito del gio-
si deve comportare? Non è detto che tutte queste
catore (quasi sempre coadiuvato dal Master) ide-
azioni riescano sempre e non possiamo neanche
are e scrivere il BG, ovvero la storia della vita del
conoscere a prescindere quale possa esserne l’esi-
PG, definendone inoltre il carattere, gli umori, il
to. C’è il rischio che sull’albero non ci si riesca ad
temperamento. In poche parole il protagonista di
arrampicare o, peggio, che si cada una volta arri-
un qualsiasi racconto (sia esso sottoforma di film,
vati ad una determinata altezza; un fiume può es-
libro, opera teatrale, ecc…) ha uno spessore che
sere insidioso per via delle correnti e dei mulinelli
gli deriva dalla propria storia personale, spesso
e quindi attraversarlo a nuoto può comportare
antecedente all’inizio del racconto stesso, e que-
dei seri rischi (dall’essere costretti a tornare indie-
sto accade anche nei GdR. Ovviamente il BG di
tro ad … affogare!); impegnarsi in un combatti-
un PG si evolve nel tempo, così come accade real-
mento armi in pungo può voler dire … beh, c’è
mente ad ognuno di noi, portando il PG a matura-
bisogno che lo spieghi? Ed ecco che allora in tutti
re, crescere e, in genere, modificarsi (nel bene e/o
questi casi (e in tantissimi altri) entrano in scena
25
le schede dei PG, i dadi, le tabelle ed il regolamen-
Il GdR non è una cosa seriosa, al contrario è
to. Ogni PG ha delle abilità peculiari: c’è chi è più
un momento di svago, di divertimento, un prete-
bravo con le armi, chi nelle attività fisiche (arram-
sto per ritrovarsi, stare insieme, scherzare, ride-
picarsi, nuotare, cavalcare, ecc…), chi nella magia
re. Frequentissima è l’abitudine tra i giocatori di
(e chi dice che la magia non esiste possa esser tra-
ruolo di segnare su un block notes, un diario o un
sformato in un sarchiapone), chi nelle abilità di
quaderno i vari strafalcioni, battute, gaffe, frasi
sotterfugio (nascondersi, muoversi in silenzio,
storiche, episodi comici e quant’altro di esilarante
ecc…), chi nelle arti di guarigione, ecc… Ed ognu-
accade durante una sessione di gioco per poi rac-
no ha delle caratteristiche più o meno sviluppate:
contarle ogni qual volta si presenta l’occasione,
ci sono quelli più forzuti, quelli più agili, quelli
anche a distanza di anni.
più intelligenti … quelli più belli (eh, si, anche la
Giocare ad un GdR è come leggere un bel libro
bellezza serve!). Le varie abilità e caratteristiche
o vedere un bel film, con la differenza sostanziale
di ogni PG, espresse in punteggi, sono riportate
che il ruolo che i giocatori recitano non è passivo
su un apposito foglio chiamato “scheda del PG”.
(leggero o guardare) ma attivo: sono loro, infatti, i
Sommando tali punteggi ad un tiro di dadi (la for-
veri protagonisti della Storia.
tuna recita sempre un ruolo importante) si ottiene
un risultato che andrà controllato su determinate
tabelle e ci dirà se siamo riusciti ad arrampicarci
SI, MA COSA C’ENTRANO I GIOCHI DI
RUOLO CON TOLKIEN?
su quell’ormai famoso albero o se abbiamo dovu-
Ed eccoci al secondo punto.
to rinunciare all’attraversata di quell’altrettanto
E’ stato spiegato cos’è un GdR (chi non ha ca-
famoso fiume o se abbiamo avuto la meglio nel
pito alzi la mano…) ed ora verrà illustrato come
combattimento con quel nostro nemico (ma poi
questo mondo sia entrato, in un determinato mo-
cosa ci aveva fatto di male per definirlo tale?).
mento, in contatto con quello del Prof.
La buona riuscita di una partita ad un GdR di-
Un GdR, per esser tale, ha bisogno dei gioca-
pende sostanzialmente dalle capacità interpretative
tori, di un Master, di alcune regole e … di un am-
dei giocatori e dalla bravura del Master; quest’ul-
bientazione. Nel momento in cui il master scrive
timo deve possedere una buona dose di flessibili-
la storia deve decidere in quale epoca e in quale
tà e una discreta capacità di improvvisazione così
mondo ambientarla: quello reale o uno fantastico?
da poter integrare la storia che egli ha scritto con
Nel corso degli ultimi decenni sono state scritte
le idee, le azioni e le interpretazioni dei giocatori
numerosissime ambientazioni alcune delle quali
senza che questi ultimi si trovino costretti a seguire
prendono spunto da romanzi, serie televisive o
passo passo la trama da egli delineata.
fumetti.
Le partite non hanno un limite di tempo e pos-
Qualcuno, verso la metà degli anni ’80, decise
sono avere una durata variabile: molto lunga e pro-
che era giunto il momento di realizzare un GdR
seguire, sessione dopo sessione, per mesi o anni ...
che fosse ambientato nel mondo creato dal Prof.
oppure durare giusto il tempo di una serata.
26
“M.E.R.P.” … OVVERO IL “GiRSA”
prendere la “carriera” di guerriero, così come
Nel 1984 la “Iron Crown Enterprises” (ICE), una
quella di scout (abile nel sotterfugio), ranger (un
casa editrice di GdR, pubblicò il “MERP” (Middle
esploratore, un battipista), animista (una sorta di
Earth Role Play) che fu tradotto in italiano nel 1991
guaritore) o mago.
dalla “Stratelibri” con il nome di “GiRSA”: Gioco
di Ruolo del Signore degli Anelli.
La geografia, la storia, la flora e la fauna sono
quelle della Terra di Mezzo nordoccidentale (o, per
Le regole del sistema di gioco di GiRSA/MERP
chi vuole, quelle dell’intera Arda) e così i perso-
si basano sui valori delle Caratteristiche (Forza,
naggi si troveranno a viaggiare tra i luoghi descritti
Agilità, Intelligenza, Costituzione, Prontezza, In-
ne “Il Signore degli Anelli” (o nelle altre opere del
tuizione e Aspetto) e delle Abilità (nuotare, caval-
Prof.), con la possibilità di incontrare nani, hobbit e
care, arrampicarsi, usare armi, nascondersi, muo-
con un po’ di (s)fortuna qualche elfo.
versi in silenzio, ecc…) dei PG; tali punteggi, uniti
A tal proposito possono essere utili i diversi
al classico lancio di dadi, influenzano l’esito e il ri-
moduli aggiuntivi pubblicati nel corso degli anni
sultato delle varie azioni che i giocatori vogliono
dalla ICE/Stratelibri contenenti molti dettagli sui
far intraprendere ai loro PG (un combattimento,
luoghi della TdM.
piuttosto che il lancio di un incantesimo, piuttosto che una corsa in sella ad un cavallo, ecc…).
I dadi utilizzati durante le partite sono a dieci
Per il momento può bastare: non è il caso di annoiarvi ulteriormente con altre chiacchiere su regole, tabelle, caratteristiche, moduli e quant’altro.
facce e si usano a coppie: la combinazione dei due
dadi da come risultato dei tiri percentuali (da 01
IL “GiRSA CREW”
a 100). Al Master spetta il compito di verificare su
In questo paragrafo non mi dilungherò a spie-
apposite tabelle presenti sul manuale se le mano-
gare cos’è il “GiRSA crew” (ovvero l’associazione
vre intraprese dai PG hanno avuto risultato nega-
che rappresento), ne come è nata, ne quale sono
tivo o positivo o di verificare, per esempio, quale
i suoi scopi. Da qualche parte, in questo numero
sarà l’esito di un combattimento. A tal proposito
di “TdM”, c’è un’esauriente intervista che funge
possiamo sbilanciarci dicendo che GiRSA/MERP
proprio a tal scopo.
ha la particolarità d’avere uno dei migliori siste-
“Ed allora perché hai scritto questo paragrafo?” vi
mi di combattimento tra i giochi di ruolo esistenti:
starete chiedendo. Giusta domanda! La risposta
infatti, in qualunque scontro (combattimento) che
è che il “GiRSA crew”, dal 2000 ad oggi, si è oc-
avviene nel gioco, così come nella realtà, anche un
cupato di usare i GdR per due scopi: un mezzo
navigato ed esperto combattente può incappare
sano ed intelligente di aggregazione e crescita ed
in una clamorosa disfatta incrociando la lama con
un mezzo affascinante, facile ed appetibile per
un pivellino alle prime armi.
diffondere, anche e soprattutto tra i più giovani,
Nel GiRSA esiste la possibilità di scegliere
tra diverse “razze” umane (dunedain, rohirrim,
ecc…) e non (nani, hobbit, elfi) e di poter intra-
le opere ed il pensiero del Prof.
E questi due sono propri i temi dei prossimi
paragrafi.
27
IL “GiRSA” COME MEZZO DI AGGREGAZIONE E CRESCITA
tezza, forte dell’esperienza personale che mi ha
portato a metà degli anni ’90 ad inserirmi in un
In questi ultimi decenni molto è stato detto ed
gruppo di gioco di persone mai viste prima e che
altrettanto è stato scritto sui GdR, troppo spesso
oggi fanno parte delle mie amicizie più strette;
in chiave non propriamente positiva. Schiere di
ma non solo: dal 2000 ad oggi, grazie al “GiRSA
sociologi e psicologi si sono alternati, di volta in
crew” centinaia di persone residenti in ogni ango-
volta, in una crociata superficiale e qualunquista
lo della Penisola si sono conosciute, prima trami-
contro questo tipo di giochi, facendo la felicità di
te internet (benedetti Forum di discussione) e poi
alcuni tipi di giornalisti che non aspettano altro
personalmente, facendo nascere amicizie … e non
che tuffarsi in argomenti del genere. Non è il caso
solo! Queste persone, nel corso degli anni, han-
di analizzare la questione in questa sede, ma ci
no organizzato incontri ed eventi ai quali hanno
sarebbe davvero tanto da dire in merito.
partecipato altre persone che a loro volta si sono
E’ preferibile sottolineare, invece, come i GdR
conosciute e così via.
siano un ottimo mezzo di aggregazione e socializ-
Uno dei nostri fini è quello di utilizzare i GdR
zazione. Molto spesso, infatti, la passione comune
come una sana alternativa ai classici metodi di
per i GdR porta persone sconosciute a ritrovarsi
aggregazione e a tal fine abbiamo sempre messo
insieme, intorno ad un tavolo (a casa di qualcuno
a disposizione il nostro impegno e la nostra espe-
piuttosto che in una ludoteca o in un Pub attrez-
rienza.
zato per ospitare eventi ludici), per passare una
serata (o una giornata) giocando insieme, divertendosi. Generalmente l’evento si ripete, anche
perché spessissimo non basta una sola sessione di
IL “GiRSA” COME MEZZO DI DIFFUSIONE DELLE OPERE DEL PROF.
gioco per concludere un’avventura, e così quelle
Con il passare degli anni e con l’aumentare
stesse persone si rincontrano, si conoscono me-
dell’esperienza molti persone sviluppano la ten-
glio, si confrontano, si scambiano le reciproche
denza a voler trasmettere ai più giovani quello
esperienze, fanno amicizia. Tutto questo porta ad
che nel corso della vita hanno appreso. Ma non
allargare le conoscenze ed il giro di amicizie, ad
solo: quando ci si imbatte in qualcosa che si repu-
aumentare l’esperienza e quindi a crescere.
ta bello e/o interessante spesso si ha la tendenza
Partendo da un mezzo sano, come può esserlo
a volerlo condividere con chi ci sta intorno. Per le
solo un gioco, si può arrivare a costruire qualcosa
persone che hanno le mie stesse passioni, questa
di interessante in termini di relazioni sociali, cosa
tendenza a voler “tramandare” avviene anche con
importante soprattutto per chi ha qualche diffi-
ciò che concerne il Prof. e le opere che ha scritto.
coltà di inserimento. I GdR aiutano a superare la
A tal fine, i metodi ed i mezzi di diffusione, più o
timidezza, rendono più propensi al dialogo, alla
meno efficaci, sono diversi … ed il GiRSA è uno
comunicazione, al confronto.
di questi.
Scrivo tutto ciò con assoluta convinzione e cer-
28
Ho sempre pensato che “l’argomento Tolkien”
non fosse riservato esclusivamente ai “Vecchi con
può essere il GdR … e nello specifico il “GiRSA”.
la barba” (che nessuno si offenda, è un espressione
Quello del gioco è un linguaggio comprensibile
simpatica per definire le persone “adulte e matu-
da molti e un GdR che sia ambientato nella TdM
re” … sono il primo a non essere più un ventenne
(o, più in generale, in Arda) è un ottimo mezzo
e a non avere il volto rasato), i quali spesso ama-
di diffusione delle opere del Prof. (e dei messag-
no parlarsi addosso per ore, utilizzando termini
gi e dei valori in esse contenuti). Anche in questo
ed espressioni tanto complicate quanto desuete; al
caso l’esperienza personale mi da l’assoluta cer-
contrario, credo sia un tema più utile ai giovani che
tezza di quello che sto scrivendo. Avrei tantissi-
nel periodo della crescita e della formazione hanno
mi esempi da citare, ma ne riporto uno su tutti:
bisogno di recepire messaggi e valori sani, puliti e
ero presente all’edizione 2011 di Hobbiton e per
semplici (l’amicizia, la lealtà, la famiglia, l’onestà,
una serie di circostanze mi sono ritrovato a fare
il senso del dovere, il rispetto, le tradizioni).
da Master ad un gruppo di giovanissimi di circa
A tal proposito, diffondere la conoscenza del
10 anni che non avevano mai giocato ad un GdR:
Prof. attraverso scritti, saggi, trattati, ed opere in
vederli divertirsi, apprendere, partecipare è stata
stile accademico non è sempre efficace, soprattut-
un’esperienza unica e in quel modo, tra le altre
to quando si ha a che fare con i giovani. Si rischia
cose, quei ragazzi hanno respirato per qualche
di annoiarli e di sortire l’effetto opposto, ovvero
tempo l’atmosfera tipica delle opere di Tolkien
quello di allontanarli!
… e ci scommetto che qualcuno di loro, in questo
Per un tale scopo un mezzo che sia interessante, che stimoli la curiosità, che sia appetibile
momento, sta sfogliando uno dei libri scritti dal
nostro amato Prof.
29
Gianni Musy, una voce indimenticabile
a cura di Maurizio Guccini
“Quando diamo un addio ad un amico, quello che ci
resta più in mente è la sua voce. E per tutti indimentica-
stata teoria o nozione, ma modi di intendere la vita,
la cultura, di concretizzare i sentimenti umani.
bile resterà quella di Gianni Musy, voce di Gandalf nel-
E’ questo soprattutto che ci ha sempre colpito
la versione cinematografica italiana de “Il Signore degli
di te... il modo elegante, gentile, quasi d’altri tem-
Anelli”. Quello che segue è il saluto che Maurizio Gucci-
pi, ma insuperato, di esternare la tua visione. Di
ni ha voluto dedicargli, di getto, appena avuta la notizia
rendere arte anche la semplicità.
della sua scomparsa, mestamente pubblicata anche sulla
In un contesto odierno in cui spesso i significati
pagina Facebook della Hobbiton 2011. Tutta la S.T.I. e
vengono mortificati o etichettati, tu ti appassionavi
gli appassionati di Tolkien non potranno non pensare a
nel dare profondità alle cose, sublimandole con trat-
lui rivedendo quelle scene, e ne sentiranno la mancanza
ti che solo tu riuscivi a dipingere, ma che erano facil-
quando vedranno le immagini del film “Lo Hobbit”, al
mente riconducibili al nostro sentire quotidiano.
cui doppiaggio non ha potuto partecipare. Buon viaggio,
Mi ritengo privilegiato per aver condiviso con
te, in questi ultimi anni, tutti gli appuntamenti più
caro Gianni.
La Società Tolkieniana Italiana
importanti che ho avuto la fortuna di realizzare.
Da quando, molto ingenuamente, alla prima
C’è una pietra in mezzo al vento, quest’amo-
Festa della Contea mi presentarono il “doppiatore
re senza tempo... questo filo che ci lega e non si
di Gandalf” e scoprii, invece, che tale appellativo
spezza mai... la vita che tu m’hai dato, mi dicevi
era enormemente riduttivo. Perchè una persona
– E’ una battaglia e vincerai – ma tu un punto fer-
come te, artista poliedrico, pittore, poeta, scultore,
mo resterai” (“Madre Mia”, testo di Gianni Musy,
attore, non può essere “imprigionato” in un sin-
musica di Giuseppe Festa)
golo personaggio, seppur di enorme spessore.
Tante volte le tue parole, dette di persona o af-
Gianni Musy non “doppiava”, Gianni Musy
fidateci tramite le tue poesie, sono state fonte di
dava vita propria, plasmava i personaggi, “crea-
emozione o di sostegno in periodi particolari del-
va”, con mille sfaccettature, soppesando ogni sin-
la nostra vita.
gola parola, ogni tratto di penna, ogni pennellata,
Anche venerdi sera, quando siamo venuti a trovarti per l’ultima volta, la forza ce l’hai data tu.
donandole però l’emozione dell’improvvisazione, del sentire sul momento.
A parte l’iniziale sofferenza, è stato bello, par-
Tutto questo senza mai voler essere al centro
ticolare e soprattutto spontaneo ripensare a tutti i
dell’attenzione, o meglio, ricercando si l’appro-
momenti che abbiamo avuto la fortuna di condivi-
vazione, l’applauso, ma solo di chi era in grado
dere con te, agli insegnamenti, spesso indiretti, che
di capire e di emozionarsi al cospetto di una sua
ci hai impartito. Indiretti, perchè la tua non è mai
opera, orale o visiva.
30
Come dimenticare le serate passate insieme a
definito un viaggio da assaporare fino in fondo.
cena, le collaborazioni artistiche e musicali con il
Ce lo hai detto, tanto per cambiare, in una delle
caro amico Giuseppe Festa, le tue partecipazioni
tue poesie... una cicala, “come n’imbecille” can-
alla Contea e, ultima in ordine di tempo, ma forse
ta a squarciagola sopra un pino... interrogata sul
la più emozionante, ad Hobbiton 2011. Le disserta-
senso della sua azione, considerata la vita brevis-
zioni sull’opera di Tolkien, che a dire la verità non
sima e la morte che sarebbe presto sopraggiunta,
apprezzavi. E che , dopo una lunga discussione con
in modo allo stesso tempo ingenuo e profondo si
il sottoscritto, invece rivalutasti... proprio alla fine!
rivolge all’interlocutore: “ma che me frega a Pa-
Mi togliesti anche questa piccola soddisfazione.
dretè, m’hai messo ar monno? Me l’hai fatte l’ale?
E’ singolare che il ricordo più bello che ho con
te sia l’ultimo, neanche un mese fa.
Perchè, come dicevo, il fatto di affrontare un
Domani moro, ma mo’ vojo cantà...”
E tu, caro Maestro, nella vita hai sempre scelto
di cantare.
pubblico appassionato di Tolkien e del Signore degli Anelli, temevi potesse limitarti all’esperienza
“Gianni aveva l’animo di un vero esploratore della
dello stregone Gandalf. E invece trovasti una platea
vita: un grande Maestro con la curiosità e l’entusiasmo
di giovani che non vedeva l’ora di ascoltare le tue
di un eterno ragazzo”.
poesie, la tua interpretazione della vita. Che rimase
Giuseppe Festa
senza parole nell’ascoltare l’ottantenne Musy appassionato della vita e del vivere, di quello che hai
31
INCONTRO CON GLI AUTORI
Presentazione Libri durante la Hobbiton
a cura della Redazione
Come ogni anno l’Hobbiton ha dedicato gran parte delle proprie risorse nella presentazione di nuovi
autori, autori che condividono la stessa grande passione per il Fantasy e per il grande Maestro Tolkien,
a dispetto degli altri anni però quest’anno vogliamo che siano loro a presentarsi e dirci qualcosa di loro,
la prima parola a Paola:
LIONS & SAINTS di RAMELLA Paola
In questa uscita di Terra di Mezzo vogliamo
Nata a Trieste il 5 set-
parlare brevemente di una pubblicazione unica
tembre 1970. Disegno da
nel suo genere. Edito dalla Esaedro di Trieste,
sempre e per quanto mi
storica associazione di giochi di ruolo, è uscito
consideri essenzialmen-
per il mercato italiano il volume a fumetti go-
te autodidatta non posso
thic-fantasy “Lions & Saints” scritto da Guendal
non ricordare gli inse-
(premio Silmaril 2005) e disegnato da Paola Ra-
gnamenti del maestro
mella. Narra di un viaggio di fantasia nella sor-
Nino Perizi che ho avuto
prendente Italia del 1500. In quel periodo vissero
la fortuna di conoscere
sul suolo della nostra amatissima penisola e vi
alla Scuola Libera di Fi-
realizzarono opere immortali, alcune fra le più
gura del Museo Revoltella di Trieste. Sono la cre-
grandi menti dell’umanità, che la storia tutta ci
atrice di Tergestea, testimonial della fiera Fumetti
invidia. Leonardo, Michelangelo, Raffaello, solo
per gioco di Trieste! Nel 2011 ho pubblicato Lions
per citarne alcuni, rivivono fra le pagine colorate
& Saints ed. Esaedro, nel 2009 il portfolio “Le forme
di Lions & Saints, come personaggi di un fumet-
del male” ed. Twilight comic, nel 2009 8 tavole della
to che, pur nella sua trama umoristica, racconta
graphic novel “Gli ultimi fuochi” ed. Luglio. Sono
immagini di grande impatto storico e culturale,
un’illustratrice della Società Tolkieniana Italiana.
utilizzando come ambientazione i paesaggi tratti
Nei miei corsi insegno a “guardare”, perchè l’abili-
dai capolavori della pittura dell’epoca. La storia
tà del disegnatore non è nella sua mano e nemmeno
è a dir poco originale: evocati dalle loro rispetti-
nei suoi occhi... ma nella sua mente.”
ve epoche, i quattro santi della religione cattolica
32
Un leone alato, avete detto ?
Francesco, Lucia, Giovanna e Santiago sono in-
Non c’è che l’imbarazzo della scelta.
caricati da papa Giulio II di risolvere il mistero
Come lo volete ?
dell’improvviso quanto inquietante rapimento di
In pietra, legno, vetro o metallo ?”
Michelangelo ad opera di un mostro alato. Come
“In carne e ossa.”
nella tradizione dei migliori fumetti supereroisti-
ci, i quattro protagonisti utilizzeranno i loro “su-
DALLA PREFAZIONE DI LUISA VASSALLO
perpoteri” per togliersi d’impaccio dalle insidiose
(autrice di “La cucina degli Hobbit” e “L’erbario di
trappole del malvagio di turno. Alla fine, tutto
Tolkien”)
si concluderà per il meglio, com’è d’obbligo nel
La sensazione che si ha quando Roberto Fon-
mondo delle fiabe. Ma, più che la natura da su-
tana parla della sua “Guida per viaggiatori nella
pereroi, ad avere ragione sulle avversità saranno
Terra di Mezzo” è che lui queste terre le conosca
le virtù umane dei quattro protagonisti, lasciando
bene, le abbia fisicamente attraversate, abbia rac-
così intendere che il meraviglioso ed il possibile
colto i suoi frutti, abbia visto albe e tramonti di-
non vanno cercati troppo lontano: questi sono in-
pingere i profili delle montagne, abbia respirato
torno a noi nella vita che affrontiamo quotidiana-
gli aromi delle resine, ammirato fiori di insospet-
mente con le nostre risorse, come l’incommensu-
tabile bellezza e inseguito con lo sguardo il guiz-
rabile ricchezza culturale del nostro Paese.
zo selvatico di giovani lepri tra gli arbusti.
Forse non sapremo mai se l’autore di questa
GUIDA PER VIAGGI NELLA TERRA
Guida custodisce da qualche parte il segreto per
DI MEZZO
accedere fisicamente alla meravigliosa Terra di
Roberto Fontana (To-
Mezzo, se in qualche angolo della sua soffitta, tra
rino, 1956), laureato in
i libri, il computer, gli appunti, i disegni e il diva-
Ingegneria nucleare, in-
no bianco c’è una scatoletta nella quale egli con-
segna Matematica e Fisi-
serva i reperti di un mondo nato per gioco e frutto
ca nelle scuole superiori.
della fantasia; non sapremo mai se, presa la Stra-
Appassionato di lettera-
da Reale verso occidente, egli sia mai arrivato a
tura fantasy, si è dedicato
godere del panorama che si svela dal Meneltarma,
all’approfondimento del-
una montagna alta circa 4200 metri, abbia scattato
le opere di J. R. R. Tolkien,
delle foto di fronte alla bellezza di Khazad-dûm o
studiando la geografia, i
visitato la dimora di Ossë …
miti, gli usi e i costumi dei popoli della Terra di
Il dubbio nasce dalla naturalezza dei suoi reso-
Mezzo. Ha collaborato alla traduzione di La tra-
conti e dal suo sguardo sempre in bilico tra il riso
smissione del pensiero e la numerazione degli Elfi
e il serio, il sogno e il vero.
di Tolkien (2008). Ha pubblicato, insieme a Mauro
Non ci resta che prendere in mano questo libro
Ghibaudo, Essecenta: i nomi della Terra di Mezzo
e lasciarci condurre, grazie alle indicazioni che in
(2009). Esperto dei sistemi di scrittura elfici, tiene
esso sono state raccolte, in un lungo e affascinante
corsi di calligrafia in Tengwar, la scrittura degli
cammino con la certezza che, come disse il pre-
Alti Elfi. Già moderatore del forum Granburro-
mio Nobel Elie Wiesel: “la gente diventa le storie
ne.com, nel 2002 ha contribuito alla costituzione
che sente e le storie che racconta.”
dell’Associazione Culturale Granburrone, di cui
attualmente è presidente.
33
esce per l’editore OTMA al prezzo di 12 euro.
UNA VOCE DAL PASSATO
Andrea
Taverna,
Il romanzo è ambientato nel mondo di Tolkien
nato a Milano il 20
dal quale estrapola le ambientazioni più caratteri-
maggio del 1977, è alla
stiche, ma che cerca, al contempo, di sottolineare
prima esperienza nel
il lato più “umano” dei personaggi. Personaggi
campo della letteratu-
creati da veri giocatori, che grazie alle loro partite
ra. All’inizio del 1995,
al GdR GIRSA hanno dato spunto a questo libro
insieme ad un gruppo
fornendo la linfa vitale, e la caratterizzazione
di amici con i quali ha
fondato
di ogni singolo protagonista.
l’associazio-
ne culturale Compa-
“La Compagnia dè Viaggiatori in Arme - Una
gnia de’ Viaggiatori in
Voce dal passato” anche se si tratta del secondo
Arme, ha conosciuto il gioco di ruolo del Signore
volume della saga è indipendente dal primo per
degli Anelli. Da quel momento la passione per
permettere a chiunque di approcciarsi a questa
Tolkien e il suo mondo è stata sempre più coinvol-
serie senza perdere nulla, anche se vi sono riferi-
gente. Da qui è nata la volontà di scrivere, come
menti al primo volume che sicuramente incurio-
un tributo alla genialità di JRR Tolkien e a tutti gli
siranno il lettore.
anni di gioco di ruolo trascorsi con la Compagnia.
Al termine del libro vi è una piccola parte de-
Il secondo volume della saga, “Una Voce dal Pas-
dicata ad un giovane illustratore. L’idea è infatti
sato”, è edito da Otma al prezzo di 12 euro.
quella di dedicare spazio a giovani disegnatori
Il romanzo, di prossima pubblicazione, esce
nei prossimi giorni. Si tratta del secondo volume
di un ciclo fantasy tutto made in Italy scritto da
Andrea Taverna dal titolo: “La Compagnia dè
viaggiatori in Arme -Una Voce dal Passato” ed
34
che hanno molta difficoltà a presentare i propri
lavori al pubblico.
Insomma un nuovo fantasy italiano nato dalla
passione per i GdR.
35
36
37
CONCORSO FUMETTO FANTASY
A cura della Redazione
L’Hobbiton di quest’anno non smette di con-
inizia a cosi ad appassionarsi al disegno come au-
cederci novità, per la prima volta si è tenuto il
todidatta. Iniziate le superiori seguirà un percorso
concorso di fumetto Fantasy, concorso che non ha
di studi riguardanti la grafica più che il disegno
visto come vincitore Cristian Capomolla con “LA
amano libera, continuando a coltivare la passione
CADUTA DI GONDOLIN” fumetto tratto dal
per il disegno. Finite le superiori ha in mente di
Silmarilion, uno dei tratti più oscuri della storia
realizzare un grande sogno iscriversi alla scuola
degli elfi che si trovano ad affrontare le forze di
del fumetto di Milano.
Morghot.
In bocca al lupo Christian!!!!!
Ora conosciamo meglio Cristian:
Christian Capomolla nato a Milano il 30.10.1990
appassionato di fumetti dall’età di undici anni,
Testo: Andrea Taverna
Disegno: Christian Capomolla
Colore: Federica Fanizza
Gondolin la città segreta degli Elfi, fondata da Turgon, nella Prima Era. Fondata nel cuore dei Monti
Cerchianti, sulla piana di Tumladen. il Vala Ulmo, Signore delle Acque, rivelò la sua posizione al re Turgon dei Noldor in un sogno.
Sotto questo consiglio divino, Turgon per viaggiare lungo il corso del Sirion, sino alla valle segreta
di Tumladen. Una grande vallata circondata da montagne altissime alla quale si poteva accedere solo
attraverso una lunga galleria scavata dalle acque del fiume, conosciuta con il nome di “Via nascosta”.
In mezzo a questa grande piana verdeggiante vi era poi una collina ripida denominata Amon Gwareth,
cioè “Colle di Guardia”. Qui Turgon decise di fondare una città protetta dalle montagne e nascosta alla
vista dei servi dell’Oscuro Signore Morgoth. Sgorgavano numerose fontane e Turgon stesso vi aveva
forgiato di sua mano delle immagini dei Due Alberi di Valinor, Glingal, dai fiori d’oro, e Belthil, dai fiori
d’argento. La via nascosta era inoltre protetta da sette cancelli, tutti sorvegliati costantemente; il primo
di legno e gli altri di pietra, bronzo, ferro, argento, oro, e acciaio. Nonostante la rovina degli altri grandi
regni Gondolin continuava a rimanere celata e sicura.
Ma Ulmo avvisò il Re riguardo alla sorte della gente di Gondolin.
La città rimase in piedi sino a circa 350 anni dal giorno in cui la gente di Turgon andò a dimorarvi.
Morgoth era venuto a conoscenza dell’esistenza della città e, pur non essendo ancora in grado di attaccarla direttamente, catturò Maeglin, nipote di Turgon, per costringerlo con la tortura a farlo entrare in
Gondolin. Il giorno del settimo compleanno di Eärendil, Morgoth scatenò un esercito di Orchi, Balrog
e Draghi che passarono dalle alture settentrionali, quelle più alte e meno sorvegliate. Furono i giorni
dell’Assedio di Gondolin, preludio alla fine della Prima Era.
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IL CAMMINO DEL GUERRIERO
LA VIA DELLA SPADA NELLA TERRA DI MEZZO
di Rosaria Cozzolino e Daniele Bellucci
La VIA DELLA SPADA ha le sue origini nella
Nella VIA DELLA SPADA, come nella simbolo-
disciplina dell’ Animazione della Spada© (secon-
gia tolkieniana di Anduril, la spada, nella sua dop-
do la scuola di Umberto di Grazia) che si rifà ad
pia faccia e doppio filo rappresenta l’unione degli
una tradizione iniziatica occidentale. E’ una sorta
apparenti opposti: maschile e femminile, ombra e
di anello mancante che permette la riscoperta di
luce, vita e morte, positivo e negativo. Ed è dalla
un sacralità marziale propria del nostro mondo
capacità di accogliere il dualismo del nostro esse-
occidentale. Rappresenta simbolicamente la via
re al mondo, di vedere gli apparenti opposti come
dell’antico guerriero-monaco/sacerdotessa-guer-
complementari ed innalzarci al di sopra di tale se-
riera che, attraverso il Buon Combattimento (l’es-
parazione, che nasce la vera forza e la capacità di
serci, l’agire, il mettersi in gioco) scopre la propria
“splendere anche nelle tenebre più oscure per por-
forza, il proprio equilibrio in ogni possibile “bat-
tare la speranza ai popoli liberi…”.
taglia” interna ed esterna contro il non senso della
vita e le varie logiche distruttive.
Unire ciò che è stato diviso! Questo il cammino
del Guerriero che anela alla vera libertà.
Il cammino del guerriero nella VIA DELLA
Infatti, come nella Compagnia dell’Anello è
SPADA è una scelta d’ ESSERE, un costante alle-
l’unione nella diversità che fa la forza, così anche
namento sia fisico che interiore, perché non può
nello spirito di ciascun “guerriero” ogni aspetto è
esistere guerriero senza quella predisposizione
importante ed ha la sua ragion d’essere nell’equi-
interiore che sola permette di intraprendere il più
librio del proprio cammino.
grande tra i combattimenti: quello contro le pro-
Hanno forse l’innocenza e la fiducia degli Hob-
prie paure che ci impediscono di divenire piena-
bit meno valore della scelta e coraggio di Gandalf
mente ciò che siamo. Impugnare la propria spada
di lottare contro il proprio demone, di morire per
è ritrovare la propria interezza, “riforgiare la lama
rinascere?
spezzata del proprio essere”, la spada come spina
È forse la capacità di forgiare la materia, la
dorsale, come centralità e presenza. E’ il cammi-
conoscenza delle profondità più oscure dei nani,
no che, nel Signore degli Anelli, Aragorn sceglie
meno preziosa della luce degli elfi, della leggerez-
di intraprendere e che gli permette di impugnare
za dei loro archi e del loro spirito? Come sarebbe
Anduril: “ La luce del sole vi risplendeva rossa, e
stata la missione senza l’ambivalenza di Gollum o
quella della luna vi brillava fredda ed il filo vivo
l’umana debolezza di Boromir?
era duro ed acuminato”.
La spada di un tale guerriero è insieme Simbo-
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lo e Arma, è un archetipo antico che comunica con
la nostra parte più profonda…
In tale “danza” la spada smette di essere un artefatto da maneggiare e diventa il prolungamento del
Il fodero rappresenta il corpo, la lama l’ani-
corpo, parte integrante del proprio essere… anten-
ma lucente; la faccia visibile della lama è l’aspetto
na ed amplificatrice di segnali che arrivano tanto
maschile e solare (azione visibile), quella nascosta
da un mondo immaginario e mitico, quanto dalle
l’aspetto femminile lunare (energia non visibile).
nostre più intime consapevoli profondità, al solo
L’incessante procedere degli uomini della
Compagnia dell’Anello non è stato nutrito, curato e protetto dalla fede, dall’amore, dall’energia
scopo di farci evolvere e conquistare la vera libertà,
quella dall’egocentrismo e dal senso di possesso.
E’ l’incontro con Tolkien in
questi luoghi
primordiale, generatrice e guerriera delle donne
dell’anima, è in questa scelta di direzione e nel ri-
sul loro cammino?
chiamo ad un risvegliarsi da una illusoria realtà per
Lo stesso senso di unione pervade la VIA DEL-
riscoprire quanto di Vero esiste nell’immaginazione
LA SPADA in cui Animare la Spada significa in-
e nell’antico profondo linguaggio dei simboli, che
fondere anima e animus (femminile e maschile) al
abbiamo sentito il desiderio di condurre LA VIA
proprio cammino, e procedere con determinazio-
DELLA SPADA nella Terra di Mezzo.
ne equivale a “danzare nel proprio centro”; una
centralità non come punto fisso da raggiungere
Per informazioni su LA VIA DELLA SPADA:
ma uno stato di energia creativa dinamica con-
laviadellaspada@gmail.com
sapevole del proprio potere e del proprio posto
facebook: gruppo “la via della spada”
nella Rete della Vita.
laviadellaspada.blog
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NOTIZIE SU PALOMBARA SABINA
di Angelo Ranaldi
Ad Antoniazzo Romano invece
è
attribuita
l’”Annunciazione”
dell’altare maggiore di Santa Maria del Gonfalone. Di notevole interesse è l’Abbazia di San Giovanni in Argentella, in stile romanico
(sec. XI-XIII):del nucleo originario
(sec. VIII) restano alcuni graffiti in
stile bizantino. Molto bello il campanile ornato da bifore e trifore,
la facciata con nartece, affreschi
trecenteschi ad iconostasi cosmatesca.
Cenni storici
Centro di antiche origini, sorge nel luogo in
cui alcuni studiosi identificano l’antica Cameria o
Frazioni
l’antica Regillum, avversaria sabina di Roma. Nell’
Cretone: famosa per le terme di acqua sulfurea
VIII secolo vi fu costruita l’Abbazia di San Gio-
e per il ritrovamento dell’”Uomo di Cretone”,
vanni in Argentella che viene nominata nel sec. XI
tutt’ora oggetto di studio.
fra i possedimenti del duca longobardo Alberico.
Stazzano: antico borgo medioevale e castello di-
Nel 1278 fu venduta ai Savelli e in seguito ai Bor-
strutto dal terremoto del 1901.
ghese, ai Torlonia e agli Sforza-Cesarini. Domina
Marzolano: nucleo abitativo insediatosi negli
l’antico borgo medievale il Castello Savelli del
anni ‘70
sec. XIII dove trovò rifugio Benvenuto Cellini nel
1532 e che conserva ancora il torrione originale e
numerosi saloni affrescati. Scendendo dal castel-
Altitudine: m 372s.l.m.
lo si incontra la chiesa di San Biagio (sec. XI) che
Abitanti: 12.189 palombaresi
conserva i resti della originaria “cella benedetti-
Patrono: San Biagio
na” e una tavola dipinta da Antonio da Viterbo
Stazione Fs più vicina: Palombara-Marcellina,
raffigurante la “Madonna della Neve” (sec. XV).
Pianabella di Montelibretti
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Museo Archeologico
divinità maschile probabilmente Zeus, databile al
Museo Archeologico di Pa-
I sec a.C. rinvenuta nel 1986 insieme alla statua
lombara Sabina, inaugurato nel
della dea Eirene, concessa in prestito temporaneo
2008, inserito dalla Regione La-
al Museo of Fine Arts di Boston, in mostra stabile
zio nel piano di finanziamento
nel museo di Palombara al suo rientro da Boston
dei musei ad interesse locale. Il
.
progetto pone l’accento su un
aspetto
importantissimo:
“la
territorialità”, riferita ad un area
Abbazia di San Giovanni in Argentella
geografica che l’Italia dei popo-
L’Abbazia dichiarata monumento nazionale
li preromani ebbe una precisa
dal 1985, è stato centro Benedettino fino al 1300;
identità culturale e che anche
la denominazione Argentella deriverebbe dalle
nell’Italia della piena roma-
acque che scendevano copiose dalle colline circo-
nizzazione mantenne un suo spiccato carattere.
stanti e brillavano come argento alla luce del sole.
All’interno di ognuno di questi due ampi periodi
Inoltre la cripta della chiesa nasconde ancora oggi
cronologici ( preromano e romano) si collocano le
una sorgente di acqua, un tempo ritenuta miraco-
tematiche archeologiche fondamentali affrontate
losa. Probabili fondatori sarebbero stati i monaci
dal Museo. Il museo si articola in tre sezioni (Prei-
Basiliano del rito orientale, ma è certo che nel XI
storia e Protostoria, La civiltà Sabina, L’età Roma-
secolo il convento era Benedettino e nel 1286 pas-
na) riunite in due sale a piano terra del Castello
sò ai guglielmiti e poi ai frati silvestrini. La prima
Savelli. Dei materiali preistorici vengono presen-
chiesa risale all’ottavo secolo mentre al dodicesi-
tati quelli ceramici, risalenti all’età del Bronzo,
mo si riconduce il Nartece in facciata. L’interno a
provenienti dalla zona dei Monti Lucretili e la
tre navate è ornato da graffiti bizantini e all’ester-
valle de Tevere; la seconda sezione molto ricca,
no sorge il maestoso campanile romanico formato
comprende i materiali della civiltà Sabina relativi
da bifore e trifore.
al centro arcaico di Cretone
che fiorì fra l’VIII e il V sec. La
seconda sala è per intero dedicata alla Sezione Romana,
essa comprende unicamente
materiali rinvenuti nella villa
in località Formello o S.Lucia
alle falde del Monte Gennaro.
Spicca in essa la splendida
statua in marmo pentelico di
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