Paziente Informato

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Paziente Informato
Obiettivo de “Il Paziente Informato” è di fornire un certo numero di informazioni a carattere medico scientifico, che
in ogni caso, non possono sostituire i consigli del vostro medico. Editrice Dogma S.r.l. non è responsabile degli eventuali danni conseguenti alla lettura o alla erronea interpretazione dei contenuti.
DOMANDE E RISPOSTE
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Cosa sono i “corpi
mobili” o le “mosche
volanti”?
Sono opacità del vitreo,
risultato di fenomeni
ossidativi delle proteine in
esso contenute.
Che significato
clinico ha vedere
dei corpi mobili?
Vedere dei corpi mobili
significa che il vitreo sta
subendo delle trasformazioni
che sono parafisiologiche.
È pericoloso vedere dei
corpi mobili?
No, ma è un sintomo da non
sottovalutare.
Che cosa devo fare
quando inizio a vederli?
È consigliabile una visita
oculistica per la valutazione
della parte posteriore
dell'occhio.
Se vedo i corpi mobili
posso diventare cieco?
No.
Se i corpi mobili
sono associati a
lampi luminosi
periferici sono più
pericolosi?
Quando appaiono dei
lampi luminosi, significa
che la retina è stimolata
da trazioni vitreoretiniche. Nella maggior
parte dei casi il vitreo si
stacca dalla retina senza
alcun sintomo, altre volte
stimola la retina ma alla
fine si stacca senza
traumi. In una piccola
percentuale di casi, il
vitreo staccandosi dalla
retina la strappa.
Se la retina è strappata,
divento cieco?
Nella maggior parte dei casi
basta un trattamento laser
per saldare la rottura, se si
aspetta troppo è possibile
che la retina si stacchi.
Se vedo dei corpi
mobili posso fare
dello sport?
Sì, anche se è consigliabile
la valutazione della retina
periferica.
Il computer danneggia
il vitreo?
Fino ad oggi non è mai stato
dimostrato.
Perché i corpi mobili si
muovono mentre giro
lo sguardo?
Dato che i corpi mobili sono
delle opacità del vitreo
all'interno dell'occhio, ogni
volta che muovo l'occhio il
vitreo tende a mantenere il
proprio stato iniziale, in un
secondo tempo per le
aderenze fisiologiche che ci
sono tra la parete
dell'occhio e il vitreo anche
il corpo vitreo si muove con
le sue opacità.
In collaborazione con:
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Progetto Grafico
Angelo Dadda
Illustrazioni
Renata Traversa
Miodesopsie
SOMMARIO
pag. 2 Domande e risposte
pag. 4 Struttura dell’occhio
pag. 5 Il corpo vitreo
pag. 6 Funzioni del corpo vitreo
pag. 9 Cause
pag.12 Terapia
pag.14 Che fare in caso di miodesopsie
pag.15 Cosa fare per prevenire le
miodesopsie
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STRUTTURA DELL’OCCHIO
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L’occhio è un organo di
senso, che ha la funzione di
ricevere gli stimoli luminosi
e di trasmetterli ai centri
nervosi dando origine alle
sensazioni visive.
È costituito dal bulbo oculare,
sferoidale ed elastico, le cui
pareti sono formate da tre
membrane sovrapposte e
concentriche:
- una esterna, fibrosa, costiialoide anteriore
tuita dalla cornea (anteriormente) e dalla sclera;
- una intermedia, che comprende la coroide, il corpo
ciliare e l’iride, al cui centro
si trova un foro detto pupilla;
- una interna, la retina, a
funzione fotorecettrice.
Lo spazio interno del bulbo è
occupato prevalentemente da
mezzi trasparenti e rifrangenti,
liquidi (umore acqueo), soli-
ora serrata
di (cristallino, a forma di
lente biconvessa, organo dell’accomodazione) e semifluidi
(corpo vitreo).
Il cristallino è collegato alla
zonula che a sua volta si inserisce sul corpo ciliare. Subito
dopo, posteriormente, si trova
l'ora serrata che è il punto
anatomico di inserzione anteriore della retina.
ialoide posteriore
cornea
retina
iride
corpo vitreo
cristallino
zonula
corpo ciliare
IL CORPO VITREO
È una massa trasparente,
semifluida, (per averne un’idea si pensi all’albume dell’uovo crudo) che occupa la
maggior parte della cavità del
bulbo oculare, compresa tra la
superficie posteriore del cristallino e la retina: ha la funzione di mezzo di rifrazione e
la sua massa provvede alla
conservazione dell’equilibrio
della tensione oculare.
Rappresenta i 3/4 del peso
dell’intero globo, cioè circa 45 gr, e ne costituisce i 2/3 del
volume, cioè 4 ml.
Anteriormente presenta una
depressione centrale, la
fossetta patellare, che
alloggia la parete
posteriore del cristallino. È rivestito
da una membrana, detta ialoide,
divisa in ialoide
anteriore e
ialoide posteriore.
Anatomicamente
possiamo distinguere
tre regioni vitreali:
- la base del vitreo che è
una struttura tridimensionale
che si trova posteriormente
all'ora serrata (dove inizia la
retina) e all'interno in profondità verso il centro del corpo
vitreo stesso per alcuni millimetri;
- una corteccia vitreale
posteriore che riveste tutta la
retina posteriormente all'ora
serrata e una corteccia
vitreale anteriore, anteriore
all'ora serrata.
Da un punto di vista microscopico, il corpo vitreo appare
costituito da una popolazione
cellulare specifica, gli
ialociti, confinati soprattutto
nella porzione corticale (periferica) del gel, e da una matrice extracellulare, composta da
fibre collagene e da acido
ialuronico.
Le fibre collagene sono formate da fibrille di piccolo calibro, lunghe, sottili, non ramificate, sospese in una rete
costituita da catene di glicosamminoglicani (proteine
legate a zuccheri): questa disposizione altamente ordinata
consente da una parte di svolgere una funzione meccanica
di sostegno e dall'altra permette la trasmissione
della luce alla retina con una
minima dispersione. L’acido
ialuronico è un polisaccaride
(uno zucchero) che nello spazio assume una disposizione
sferica. È da considerarsi uno
stabilizzatore del reticolo di
filamenti di collagene.
Il vitreo appare essere più
denso di filamenti di collagene
nella corteccia vitreale a livello
della base del vitreo e dell'epitelio ciliare, seguita dalla
corteccia vitreale posteriore
situata davanti alla retina e
infine dalla corteccia vitreale
anteriore. Le variazioni di
numero di fibre di collagene rende il vitreo più o
meno denso. In
particolare centralmente il
vitreo è più fluido, mentre a
livello della base
del vitreo le fibre
sono maggiormente
attaccate alla retina formando
una struttura tipo "velcro"
(Daicker 1975).
La corteccia vitreale posteriore è, invece, il centro metabolico del vitreo per la presenza
di ialociti, che hanno la capacità di rigenerare e ripulire il
vitreo.
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FUNZIONI DEL CORPO VITREO
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Possono essere distinte in funzioni ottiche e meccaniche.
Funzione ottica:
a) La funzione primaria del
vitreo è quella di consentire la
trasmissione senza ostacoli
della luce sino alla retina: questa proprietà è legata alla
struttura del collagene vitreale,
da cui dipende la trasparenza.
b) Una funzione secondaria
sembrerebbe essere quella
accomodativa (messa a fuoco
per vicino). Durante l'accomodazione, in seguito alla curvatura del cristallino, il vitreo
produrrebbe un gradiente
pressorio tra il vitreo stesso, il
cristallino e la parte anteriore
dell'occhio, dando origine ad
un diaframma cristallinozonula maggiormente curvo.
Funzione meccanica:
Il vitreo possiede proprietà
viscoelastiche, in quanto è in
grado di assorbire sollecitazioni meccaniche ad alta frequenza. Considerando la rapidità dei movimenti oculari ed i
potenziali rischi a carico della
retina e del cristallino, le proprietà viscoelastiche del vitreo
sembrano ideali per la protezione di questi fragili tessuti.
Cambiamenti vitreali
legati all'età
I cambiamenti del vitreo legati
all'età sono principalmente
due:
- la fluidificazione del gel
vitreale
- il collasso del vitreo che si
verifica in corso di distacco
posteriore di vitreo.
Il vitreo tende a cambiare
consistenza con l'età, e a
diventare sempre più fluido
perdendo le sue principali
caratteristiche e funzioni.
A seconda degli studi scientifici pubblicati i cambiamenti
possono iniziare tra i 20 e i
40 anni. In particolare si è
visto che nel 5% della popolazione tra i 20 e i 40 anni iniziano ad esserci dei fenomeni
di degenerazione vitreale, tale
percentuale aumenta al 19%
della popolazione tra i 41 e i
incidenza dei fenomeni di degenerazione vitreale
80
70
60
50
40
30
20
10
0
20-40
41-50
51-60
60+
età
50 anni, al 63% tra i 51 e i
60 anni, oltre l'80% nella
popolazione oltre i 60 anni.
Cosa sono le
miodesopsie?
Le miodesopsie sono da considerarsi dei disturbi visivi
caratterizzati dalla sensazione
di oscuramento circoscritto
del campo visivo, come se
corpi puntiformi, cilindrici o di
forma irregolare si interponessero tra l’occhio e l’oggetto
guardato; sono dette anche,
con termine non tecnico,
mosche volanti.
Il paziente, infatti, riferisce di
vedere oggetti di varia forma
e tipo che fluttuano dentro
l'occhio e che sfuggono quando cerca di fissarli. Possono
presentarsi sotto forma di
anello, di linee, di ragnatele, di
punti o forme differenti. Il soggetto continua a vedere tutto
ma con la sovrapposizione di
ombre più o meno piccole in
determinate aree. I corpi
mobili risultano particolarmente evidenti quando la persona
rivolge lo sguardo verso
superfici chiare, luminose
come le pareti bianche di una
stanza o il cielo azzurro.
La densità delle ombre può
variare rendendole più o
meno visibili.
Questo fenomeno è dovuto al
deterioramento del corpo
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vitreo che inizialmente è una
sostanza gelatinosa e compatta, ma che con il tempo sia
per cause naturali (età) o per
altre cause (miopia, trauma,…) perde la sua integrità
facendo intravvedere parte
delle proteine che costituiscono il reticolo vitreale. Pertanto
le mosche volanti o i corpi
mobili non sono altro che
alcune proteine vitreali non
più trasparenti ma visibili che
fluttuano nel vitreo davanti
alla retina.
Che cosa può succedere?
Più il fenomeno degenerativo
progredisce più il vitreo si
liquefa, portando anche ad
una perdita della funzione
meccanica di sostegno del
vitreo e sottoponendo la retina
a possibili stress meccanici.
La liquefazione del vitreo provoca spesso un distacco
vitreale che avviene nella
maggior parte dei pazienti in
modo atraumatico. Quindi il
paziente lamenta la presenza
di corpi mobili ma la retina
rimane indenne.
Per la fisica ogni oggetto
tende a mantenere il suo
stato nello spazio. Quando si
muove un occhio, il vitreo, se
non fosse attaccato alle
pareti, tenderebbe a rimanere
immobile o quasi. Grazie ai
suoi legami con la retina,
ogni volta che si sposta lo
sguardo anche il vitreo viene
spostato. Quando il gel
vitreale è più liquido o c’è un
distacco parziale del vitreo
dalla retina, il movimento del
vitreo è garantito solo dalle
rimanenti zone di aderenza
sulle quali si esercita maggior forza e, pertanto, rischiano una rottura.
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Quindi ci sono zone vitreali
anatomicamente più attaccate
alla retina, e che sono le zone
più sollecitate durante i
movimenti oculari quando il
vitreo inizia a perdere la sua
consistenza.
Quando la degenerazione
vitreale inizia e non c'è ancora
un distacco completo di
vitreo, la retina può essere stimolata da delle trazioni vitreali
e ciò si manifesta per il
paziente con la presenza di
piccoli flash luminosi periferici
che normalmente sono sempre localizzati nella stessa
zona e sono maggiormente
visibili al buio. Il paziente
dovrebbe farsi vedere velocemente per una globale valutazione del vitreo e della retina.
Non sempre l'aderenza vitreoretinica provoca una lesione
retinica, ma può risolversi con
il distacco atraumatico del
vitreo dalla retina. Quando
invece il vitreo non si stacca
completamente dalla retina,
esso può provocarne una rottura che può assumere una
forma di foro o rottura a ferro
di cavallo, che possono con il
tempo portare al distacco di
retina. In questi casi prima il
distacco retinico o la rottura
retinica sono diagnosticati,
migliore è la prognosi.
Per quanto riguarda i fori e le
rotture retiniche, nella maggior
parte dei casi il trattamento
laser è la scelta migliore.
Nei casi di rotture retiniche più
grandi e di distacchi di retina,
la chirurgia episclerale (si riattacca la retina senza aprire
l'occhio) è il trattamento consigliato. Entrambi i tipi di chirurgia nella maggior parte dei
casi risolvono il problema, ma
esistono comunque alcuni casi
in cui sia la terapia laser che
l'intervento episclerale non
sono sufficienti e la vitrectomia
(intervento chirurgico in cui
avviene la rimozione del vitreo)
è richiesta.
Quando vanno via?
Il paziente con miodesopsie
lamenta la sensazione di
vedere dei corpi mobili sugli
oggetti che fissa, che tendono
a muoversi se si cambia posizione di sguardo ma che ritornano nella stessa posizione
non appena l'occhio si ferma.
Queste opacità vitreali creano
delle ombre sulla retina che
vengono percepite come opacità. Dato che ogni immagine
visiva è data dalla somma
visiva delle immagini percepite con l'occhio di destra e di
sinistra, è possibile con il
tempo che il cervello elimini i
punti "opachi" utilizzando
quelli normali dell'occhio controlaterale. In questi casi il
paziente dovrebbe non cercare continuamente le opacità
per tenerle sotto controllo, ma
fare finta di niente e non considerarle. A volte ci possono
volere anche dei mesi, ma se
il paziente continua a cercarle
e a fissarle, sicuramente continuerà a vederle e ad accusare fastidio.
Bisogna ricordare che esiste
anche un metabolismo vitreale
seppure molto lento che porta
al rinnovo delle strutture da
parte degli ialociti della corteccia. Questo fenomeno, unitamente alla gravità che farà
sì che i grossi corpi mobili
precipitino sulla parte inferiore
dell'occhio, potrà portare con
il tempo ad un parziale miglioramento della sintomatologia.
CAUSE
vitreo, che ha anche la funzione di assorbire parte dell'urto
meccanico, potrebbe nell'adempiere tale funzione alterare la propria struttura in
maniera irreversibile.
Ad esempio, in alcuni casi gravi
di contusione oculare, la corteccia vitreale posteriore può
essere interessata separandosi in alcuni punti dalla retina,
in altri casi ancora si possono
distinguere due differenti strati, di cui quello più esterno
rimane aderente alla retina.
La principale causa delle
miodesopsie è sicuramente
da ricondurre all'invecchiamento: infatti si assiste ad
una degenerazione delle
molecole di acido ialuronico
che sostengono le fibrille di
collagene dello stato gelatinoso del vitreo; ciò porta le
fibrille di collagene a precipitare perché non più sostenute dalle molecole di acido
ialuronico, e a formare così
delle fibre di collagene visibili: progressivamente quindi il
vitreo va incontro ad una
liquefazione.
Anche la miopia, se di
media-elevata entità (maggiore di 5-6 diottrie), può
causare l'accelerazione dei
processi di degenerazione
vitreale. Il fenomeno di
degenerazione vitreale sembrerebbe riferirsi all'allungamento anormale del bulbo
miope che, a differenza di
un occhio normale, risulta
essere anche non perfettamente sferico.
Questa forma tende a produrre una maggior tensione meccanica sulla struttura molecolare dell'umor vitreo che quindi tende a degenerare più
rapidamente.
Questo tipo di degenerazione
interesserebbe anche i soggetti giovani con età compresa tra i 20 e i 30 anni.
La presenza di sangue all’interno della camera vitrea
(emovitreo) può portare alla
visione di corpi mobili; possibili cause di emovitreo sono
traumi, patologie vascolari,
diabete.
Processi infettivi ed
infiammatori possono comportare
l’arrivo di cellule
e vasi all’interno
della cavità
vitreale, compromettendone
la trasparenza.
I traumi violenti
alla testa o all'occhio possono accelerare i fenomeni degenerativi del vitreo. Infatti il
L'amiloidosi è una malattia
caratterizzata da accumulo di
amiloide, una proteina, nei
tessuti del nostro organismo
compreso il vitreo.
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Distacco di vitreo
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L'intervento di cataratta
normalmente non è causa di
miodesopsie, infatti le
miodesopsie che il paziente
può vedere erano già presenti
prima dell'intervento di
cataratta, solo non erano
visibili. Il paziente con
cataratta vede diffusamente
opaco, più o meno a seconda
della densità
dell'opacizzazione del
cristallino, e i corpi vitreali
rimangono nascosti dalla
nebbia del cristallino; dopo
l'intervento la nebbia svanisce
e i particolari vengono visti e
riferiti dal paziente.
In pochi casi, l'intervento di
cataratta può accelerare la
degenerazione vitreale, quando l'integrità tra camera vitrea
e camera posteriore viene
alterata. In questi casi il
paziente può avere nuove
miodesopsie.
Simili effetti si potrebbero riferire alla chirurgia refrattiva, che
tende a correggere otticamente un occhio miope portandolo
emmetrope (normale).
Il paziente inizia a vedere
meglio e si lamenta dei corpi
mobili che inizia a intravvedere.
Impressioni, non ancora provate scientificamente, ipotizzerebbero che l'intervento refrattivo
LASIK potrebbe alterare la
struttura del gel in base alla
retina
vitreo
iniziale
retina
vitreo
retina
avanzato
vitreo
pressione che si esercita nello
svolgimento della chirurgia.
Altre cause di degenerazione
vitreale non provate scientificamente ma che potrebbero
accelerare il processo ed
essere in qualche modo collegate sono:
- l'aumento della pressione
intraoculare,
- l'utilizzo di colliri con
cortisone,
- la disidratazione estiva, le
diete, i regimi alimentari
sbagliati.
I pazienti riferiscono anche:
- periodi di forte stress,
- alterazione dei ritmi sonnoveglia,
- eccesso di caffè o eccitanti
e/o di bevande alcoliche,
- forti emozioni negative,
- prolungate esposizioni a
fonti di luce intense, non protetti da lenti filtranti.
Ma come già detto non ci
sono prove scientifiche su
queste cause.
Le cause delle miodesopsie
sono molteplici e sebbene
nella maggior parte dei casi
siano legate ad un semplice
processo di invecchiamento,
in tutti i casi si consiglia di
farsi vedere dal medico-oculista per una attenta valutazione della retina e del vitreo e
per escludere patologie più
gravi ed irreversibili.
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TERAPIA
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Non esiste una terapia scientificamente riconosciuta per il
trattamento delle miodesopsie.
In caso di miodesopsie in
pazienti affetti da altre patologie vascolari o infiammatorie,
la terapia è quella per risolvere il problema principale.
Nei casi di miodesopsie secon-
darie a degenerazione vitreale
da invecchiamento, esiti di
traumi, miopia, ecc..., ovvero
dove non esiste una patologia
primaria da trattare, le terapie
attualmente utilizzate sono:
- La terapia medica
- La vitrectomia chirurgica
Per quanto riguarda la terapia
medica, non ci sono prove
scientifiche attualmente pubblicate in letteratura, tutte le
terapie si basano sul principio
che essendo un processo
degenerativo ossidativo, vitamine e sali minerali con azioni
antiossidanti e di reintegro
della fisiologica composizione
del corpo vitreo, sono consigliati. Attualmente esistono
alcuni prodotti farmaceutici
che sono integratori ad effetto antiossidante ed idratante
per il vitreo. Tali azioni sono
ascrivibili alla loro composizione in aminoacidi (lisina,
arginina, carnitina…), sali
minerali (potassio, magnesio...), vitamine (B1, B2, B6,
B12, PP, Ac. Pantotenico),
proteasi (bromelina) e altre
sostanze naturali ad effetto
antiossidante e neurotonico
(ginseng, guaranà).
È importante fornire un apporto
di micronutrienti, atti a garanti-
re una buona integrazione
delle matrice del corpo vitreo
ed un miglioramento dello
stato ossidativo del soggetto.
L’apporto di tali micronutrienti
trova un razionale di impiego,
anche dopo l’intervento chirurgico della cataratta. La
finalità è duplice, ridurre i
corpi mobili vitreali che si
rendono visibili al paziente
dopo la sostituzione del cristallino, garantire un apporto
energetico, utile dopo un
intervento chirurgico.
Sebbene la chirurgia vitreale
sia una delle più accurate e
precise, non è attualmente consigliabile trattare chirurgicamente
tutti i pazienti con miodesopsie. Come tutte le
chirurgie, anche la chirurgia vitreo-retinica non
è priva di rischi, ed inoltre comporta lo svuotamento dell'occhio da
parte del vitreo.
Bisogna sempre tenere
presente la possibilità
di distacco retinico
post-operatorio, di
infezione, di proliferazione di
membrane sottoretiniche, di
sanguinamenti, ecc, tutte
situazioni che possono
ridurre la capacità visiva del
soggetto.
In casi estremi si può considerare l'intervento di vitrectomia, in particolare in quei casi
in cui la patologia primaria la
richieda come unica possibile
soluzione alla patologia in atto
(ad esempio emorragia vitreale) e non come soluzione al
sintomo delle miodesopsie da
degenerazione vitreale senile
o miopica.
Per coloro che esasperati
dalla presenza di corpi mobili volessero sottoporsi a chirurgia vitreo-retinica o terapia laser, bisogna che si
domandino:
- come si adatterà l'occhio
senza il vitreo per il resto della
mia vita?
- come la mia vita cambierà
dopo l'intervento?
... e che trovino un buon chirurgo vitreo-retinico che
acconsenta ad eseguire l'intervento.
Attualmente il consiglio è
quello di provare con una
terapia medica a base di integratori alimentari, di cercare
di ignorare i corpi mobili e di
aspettare che il cervello sopprima l'immagine opaca.
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CHE FARE
IN CASO DI MIODESOPSIE?
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• Farsi visitare dall'oculista in
tempi ragionevoli, non occorre
farsi vedere il giorno stesso o
quello subito dopo. Con calma
si prenota una visita senza far
passare dei mesi.
• osservare un breve periodo
di riposo, soprattutto se l’insorgenza delle miodesopsie è
stata improvvisa;
• ridurre al minimo i movimenti oculari;
• evitare gli sport in cui ci
possa essere una forte sollecitazione della testa e del
vitreo;
• utilizzare costantemente
lenti correttive, se indicate;
• ridurre i contrasti luminosi
con lenti filtranti;
• bere acqua in abbondanza;
• integrare la propria alimentazione con opportuni nutrienti, ricordando l’utilità di un'alimentazione ricca di frutta e
verdura, che limiti i grassi
animali e le quantità eccessive di calorie: la presenza di
radicali liberi non può che
accelerare i processi di invecchiamento, coinvolgendo in
modo indiretto anche il vitreo;
a tal proposito ricordiamo che
esistono integratori dietetici a
base di aminoacidi (lisina,
arginina, carnitina), sali minerali (potassio, magnesio), vitamine (B1, B2, B6, B12, PP,
Ac. Pantotenico), proteasi
(bromelina) e altre sostanze
naturali ad effetto antiossidante e neurotonico (ginseng,
guaranà);
• inoltre è utile evitare esposizioni al sole intenso perché
sono principalmente i raggi
UV-A e UV-B, ad alta energia,
ad accelerare i processi di
invecchiamento cellulare e di
degenerazione dell'acido ialuronico del vitreo;
• avere un atteggiamento
psicologico 'positivo' può aiutare moltissimo nel convivere
con questo disturbo: è fondamentale non lasciarsi prendere dal panico, mantenere la
calma, non fissare continuamente il movimento delle
mosche volanti.
CHE COSA FARE
PER PREVENIRE LE MIODESOPSIE?
Sfortunatamente non esiste
ancora una terapia che eviti
che il vitreo degeneri, sicuramente alcune condizioni
possono rallentare il processo di invecchiamento secondario alla produzione di
radicali liberi.
• bere acqua in abbondanza;
• integrare la propria alimentazione con opportuni nutrienti, ricordando l’utilità di un'alimentazione ricca di frutta e
verdura, che limiti i grassi animali e le quantità eccessive di
calorie: la presenza di radicali
liberi non può che accelerare i
processi di invecchiamento,
coinvolgendo in modo indiretto anche il vitreo;
• utilizzare integratori dietetici
a base di aminoacidi (lisina,
arginina, carnitina), sali minerali (potassio, magnesio), vitamine (B1, B2, B6, B12, PP,
Ac. Pantotenico), proteasi
(bromelina) e altre sostanze
naturali ad effetto antiossidante e neurotonico (ginseng,
guaranà).
• evitare o ridurre l'esposizioni al sole intenso che
accelera i processi di invecchiamento cellulare e di
degenerazione dell'acido
ialuronico del vitreo.
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