Helidon Xhixha

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Helidon Xhixha
Helidon Xhixha
Helidon Xhixha
Plasmare la forma attraverso la luce
A cura di
Francesco Poli
26 giugno–11 settembre 2011
Ex convento di Santa Lucia e Agata
(opere monumentali), Matera
Galleria Opera arte e arti,
via Ridola, Matera
Marina di Varazze, Varazze (SV)
Ente promotore
Con il patrocinio di
Comune di Matera
Camera di commercio di Matera
Apt Basilicata
In collaborazione con
Main sponsor
Comitato scientifico
Helidon Xhixha
Enrico Filippucci
Massimo Ferrarotti
Franco Valli
Willy Montini
Simone Viola
Giovanni Castellano
Organizzazione evento
Opera arte e arti, Matera
Associazione Spirale d’idee, Milano
ArteTivù, Marcon Venezia
Art&Co, Milano
Spirale Milano, Milano
Ringraziamenti
Arte Zeta - Matera
Salvatore Adduce
CEA, Matera
Cornelio Bergantino
Daniela Ditaranto
Luigi Esposito
Anna Galleri
Gerardo Giurin
Tiziano Giurin
Giuseppe Moramarco
Giovanni Paparcone
Giampiero Perri
Angelo Tortorelli
Raffaele Vitulli
Coordinamento evento
Enrico Filippucci (Opera arte e arti)
Massimo Ferrarotti
(Associazione Spirale d’idee)
Pierfrancesco Pellecchia
(Ente Parco della Murgia Materana)
Franco Valli (New Concept)
Lucia Lorusso (Opera arte e arti)
Un particolare ringraziamento a
Davide e Maurizio Riva
Michael Stumm
Cav. Giovanni Arvedi
Vincenzo Ricciardi
Bruno Paneghini
Maestro Ilirjan Xhixha
Nuova Metal
Direzione esecutiva
Stefano Agazzi
Progetto grafico
Andrea Lancellotti
Segreteria organizzativa
Melissa Bovolenta
Jole Prenna
Gessica Paolicelli
Sergio Buoncristiano
Referenze fotografiche
Pino Losito
Franco Valli
Fabrizio Lava
Fabrizio Deotto
Antonello Di Gennaro
 
Assicurazione opere
Lonham Broker Italia
Redazione Carlo Cambi Editore
Valentina Sardelli
Marta Fiaschi
Stampa
Tap Grafiche, Poggibonsi (SI)
Sponsor tecnico
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© 2011 Art&Co
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20138 Milano
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HELIDON
XHIXHA
PLASMARE LA FORMA
AT T R AV E R S O L A L U C E
CARLO CAMBI EDITORE
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Il progetto ArtevitA pone al suo centro i valori dell’uomo, la bellezza dell’Umanità attraverso un ciclo costante di mostre ed eventi con i grandi protagonisti dell’arte visiva
contemporanea.
Oggi, comune denominatore delle manifestazioni e mostre, dalle più famose alle
meno conosciute, è l’esaltazione di un’arte mortifera, triste e, in taluni casi, cruenta.
Manichini di bambini impiccati, mucche e maiali tagliati a quarti e imbalsamati nella
formalina, grossi pezzi di cemento conditi con sperma umano, tappeti di vetri rotti...
si potrebbe continuare all’infinito.
È vero che l’arte è figlia del tempo, e gran parte dell’arte di cui sopra nasce nel e dal
‘900, “il secolo breve” com’è stato definito da Hobsbawm, sicuramente il secolo
più drammatico che la storia dell’uomo ricordi. Guerre mondiali, olocausti, esplosioni
atomiche, probabilmente il secolo che ha visto il genere umano molto vicino all’autodistruzione. Inoltre, sul fronte culturale e filosofico, è stato il secolo del relativismo,
della negazione, dell’ateismo.
Ma è nostra opinione che spesso alla vera ricerca interiore si è, negli ultimi anni, sostituita la moda, la tendenza e, inoltre, mutuata dai media l’assioma, verissimo, che il
brutto, l’orrendo, il mostruoso centrifugano intorno a sé maggiore attenzione, quindi
la mucca tagliata a fette sta all’omicidio di un bambino come il paesaggio bucolico sta
alla guarigione del medesimo bambino da una grave malattia. Il bello non fa notizia.
I secoli passati di certo non sono stati cruenti come il ‘900, ma nemmeno “l’età
dell’oro” basta pensare alle pestilenze e alle guerre che anche se non ancora ‘tecnologicamente evolute’ come quelle contemporanee, di sicuro furono tragiche e crudeli.
Ciò non ha impedito la nascita di capolavori ispirati alla vita, all’uomo, ai grandi temi:
l’anima, l’amore, la ricerca dell’ineffabile.
ArtevitA nasce come movimento d’arte trasversale. Accoglie artisti diversi per stile e
formazione, tecniche e supporti, ma uniti da un sincero moto di ricerca della vita e della
sua bellezza, dell’uomo e delle sue infinite e straordinarie capacità, del tempo e della
natura, di quell’arte che vivifica chi la realizza e chi la fruisce.
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Le sculture di Helidon Xhixha
nell’ex convento di Santa Lucia e Agata
La naturale vocazione artistica del nostro paesaggio e l’enorme potenzialità di questa
risorsa, inducono a concepire il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, parte integrante del patrimonio UNESCO, non in una visione limitata
solo alla protezione e difesa dell’ambiente, che rimane ovviamente priorità imprescindibile, ma come voláno di sviluppo e di crescita del territorio.
Il Parco, in una panoramica più aperta e completa, meno statica e chiusa, assume una
molteplicità di funzioni diventando elemento portante dell’economia locale e fattore incentivante di un turismo culturale. In questa visione più moderna, il Parco si riempie di
contenuti culturali fungendo da stimolo per incoraggiare e indirizzare iniziative private
volte a valorizzare il tessuto ambientale. Il Parco, promuovendo l’utilizzo di risorse non
esclusivamente pubbliche, può così diventare una vera e propria agenzia culturale volta
ad incentivare e sostenere offerte di qualità.
Favorire una cultura ambientale attraverso il legame tra arte e ambiente diventa quindi
una finalità interessante che può produrre come ricaduta una crescita sociale e di spessore di una città che, candidandosi a capitale europea delle cultura, si è lanciata in una
nuova e ambiziosa dimensione che può trovare linfa vitale in questa più moderna impostazione: unire le grandi passioni per l’arte e l’ambiente in un teatro naturale che non
ha paragoni. Il Parco della Murgia Materana mette dunque a servizio della città e dei
suoi fruitori tutta la forza d’impatto del suo straordinario paesaggio. La promozione di
eventi a carattere artistico-culturale, che utilizzano la risorsa territorio in una reciproca
valorizzazione, crea una sinergia forte e unica, capace di creare atmosfere magnetiche
dal fascino irripetibile. In quest’ottica la mostra di scultura di Helidon Xhixha, allestita
nella suggestiva area dell’ex convento di Santa Lucia e Agata, vuole porsi come evento
trainante per la promozione di una diversa ottica di utilizzo del Parco. Le terrazze di Santa Lucia, che dal Sasso Caveoso si stagliano sull’altopiano murgico offrendo un’immersione completa nel paesaggio, consentono di godere appieno del fascino del rupestre
e dell’energia emozionale che il luogo produce. La particolare location ospita la mostra
di scultura di Xhixha, creando un magico connubio tra atmosfere antiche, ricche di storia e di una loro specifica dotazione culturale, e forme di espressione culturale moderna
legate all’arte contemporanea. Le opere d’arte entrano in sinergia con i colori, le luci, la
morfologia del paesaggio consentendo al visitatore di fruire della particolare suggestione prodotta dalla compenetrazione tra espressione artistica e bellezze naturali.
Pierfrancesco Pellecchia
Presidente dell’Ente Parco Murgia Materana
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LU C E , 2 0 1 0 , 3 0 0 x 1 5 0
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energia, 2 0 1 0 , 2 4 0 x 5 9
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energia attraverso il nero , 2 0 1 0 , 1 4 9 x 1 4 6
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energia attraverso il rosso , 2 0 1 0 , diametro 9 7
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LU C E O VA LE , 2 0 1 1 , 2 5 0 x 6 0 >
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Helidon Xhixha
La forma plastica della luce
Costruzioni e assemblaggi realizzati con ogni tipo di materiali, anche di recupero.
Oggetti della realtà esterna decontestualizzati e proposti come opere, con valenze
concettuali, ironiche o pop. Installazioni spaziali che coinvolgono direttamente la dimensione ambientale, messe in scena con i più diversi elementi e mezzi anche tecnologicamente sofisticati, come nel caso delle videoinstallazioni. Statue iperrealiste
fatte con materiali sintetici e derivate da calchi di persone vere. Questo è il panorama attuale di gran parte degli artefatti tridimensionali che rientrano nella definizione allargata di scultura contemporanea.
Ma comunque è ancora ben vitale anche la scultura intesa in senso più proprio, e
cioè come realtà e invenzione plastica autonoma elaborata con tecniche tradizionali
o sperimentali, e realizzata con materiali classici o più moderni. In particolare dopo
la svolta delle ricerche di punta degli anni ’60, questo modo fondamentale di fare
scultura sembrava quasi avesse esaurito le sue potenzialità espressive nella misura
in cui sembrava effettivamente sempre più difficile trovare delle soluzioni figurative
o astratte davvero innovative. A dimostrare il contrario, per fortuna, ci sono stati e
ci sono soprattutto oggi parecchi artisti che hanno rilanciato con rinnovata vitalità
estetica questa direzione di ricerca. E di questi scultori della nuova generazione fa
parte anche Helidon Xhixha.
Xhixha ha approfondito la conoscenza e la pratica delle principali tecniche scultoree, già nello studio del padre e poi all’Accademia di Tirana e a Milano all’Accademia di Brera. A partire da questa fase di formazione ha progressivamente focalizzato
la sua ricerca personale in direzione originale scegliendo definitivamente come suo
campo di azione creativa la scultura in acciaio arrivando a soluzioni formali inedite.
In questo modo è riuscito a trovare una strada che in parte ha le sue radici nella tradizione moderna della scultura non figurativa, in particolare quella in ferro, ma che
ha soprattutto una identità molto attuale per la diversità dei processi operativi messi
in atto, che nascono da esigenze artistiche in presa diretta con la sensibilità culturale strettamente contemporanea.
Per quello che riguarda l’influenza di fondo di maestri della modernità, oltre all’importanza centrale attribuita alle questioni della forma plastica come fatto autonomo,
Xhixha ha fatto propri alcuni aspetti specifici di grande rilievo. Innanzitutto l’enfatizzazione della tensione estetica che deriva dal rapporto fra espressività fisica dei materiali e
effetti di luce. È il caso delle sculture di bronzo lucidato di Brancusi, che hanno influenzato moltissimi artisti tra cui anche Arnaldo e Giò Pomodoro. Il riferimento è significativo, anche se i materiali sono diversi e non ci sono dirette connessioni stilistiche.
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HELIDON XHIXHA
Un altro aspetto da sottolineare è lo sviluppo fino alla massima sospensione spaziale della concezione della scultura come rilievo a dominante planare, una ben definita
modalità di configurazione (che discende dai classici bassorilievi e altorilievi) presente in forme sperimentali in molte opere tra cui possiamo citare, per rimanere all’Italia
del dopoguerra varie sculture frontali di Consagra, gli straordinari ferri di Burri, e certi
concetti spaziali di Fontana.
Inoltre, l’interesse per le lastre di acciaio specchianti e quelle dipinte con smalti industriali lucidi è da collegare anche a esperienze artistiche più recenti, a partire dagli
anni ’60, quando nell’arte entra in gioco il fascino più freddo di materiali e procedure
operative industriali, oltre che suggestioni cromatiche pop.
Ma la scultura di Xhixha ha anche, di suo, caratteristiche innovative particolari, con
speciali effetti plastico-luminosi dipendenti da un modo di lavorare il ferro con interventi carichi di energia; interventi che piegano e modellano le lastre deformandole attraverso una articolata e vitale dialettica di ondulazioni curviformi, concave e convesse, rientranti e aggettanti. Questi lavori, realizzati con strumenti da officina meccanica, producono un’impressione immediata di apparente disordine subito controbilanciata dalla chiara percezione di una suggestiva tensione estetica.
E qui sta la qualità peculiare della loro forza espressiva, che nasce da un rischioso ma
raffinato gioco ambivalente fra contorte forme casuali e guizzanti armonie volumetriche, ben calibrate. L’artista utilizza strategicamente gli effetti e le sorprese del caso,
ma quest’ultimo può intervenire solo in maniera relativa all’interno di un processo artistico mai fuori controllo.
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la for M a plastica della luce
Ho parlato di armonie volumetriche “guizzanti” per suggerire con questo aggettivo
il ruolo fondamentale dei sempre mobili riflessi di luce che animano e modulano con
effetti affascinanti e spiazzanti le pieghe delle superfici d’acciaio.
Ecco una significativa dichiarazione di Carl Andre: “Io non scolpisco i materiali ma uso
i materiali per scolpire lo spazio”. Anche se ovviamente il lavoro di Xhixha ha ben poco a che fare con quello del grande minimalista americano, credo si possa usare anche
per lui questa affermazione, sostituendo solo una parola come segue: “Io non scolpisco i materiali ma uso i materiali per scolpire la luce”.
In effetti sembra proprio che il principale scopo dell’artista sia quello di far scaturire la
luce (in tutta la sua dimensione vitale e simbolica) dalla materia. E, volendo essere più
precisi: trasformare la forza e l’energia dell’azione creativa in materia scultorea, e poi
trasformare questa materia in energia luminosa. Non a caso tutti i suoi lavori con le
lastre metalliche hanno come titoli Energia oppure Luce.
Naturalmente le sculture più vivide e luccicanti sono quelle con superfici in puro acciaio inox specchiante, mentre quelle con superfici colorate in rosso, bianco, blu, giallo,
nero (intitolate Energia attraverso il rosso, e così via) stimolano delle suggestioni visive
di intensità più attutita, ma che va più in profondità nei meandri delle superfici monocromatiche. L’artista ha anche sperimentato altre superfici sempre d’acciaio nudo, ma
con elaborazioni diverse della superficie, per esempio la satinatura o l’effetto ruggine
con il trattamento Corten.
I risultati sono interessanti, perché permettono di verificare le diverse variazioni relative del rapporto materia-spazio-luce. Più le superfici sono opache e ruvide, più emerge
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HELIDON XHIXHA
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la for M a plastica della luce
nella sua espressività primaria la fisicità concreta del ferro. Bisogna ora parlare di una
diversa elaborazione di questo modo di fare scultura, che l’artista sviluppa in parallelo.
Si tratta del tentativo, riuscito, di dilatare in una dimensione tridimensionale più compatta le sculture con fogli di acciaio che, per quanto attivamente “accidentate” (e col
pregio di una notevole leggerezza e ariosità formale), rimangono comunque sempre
dei rilievi. Per far ciò le superfici di acciaio diventano le due facce più o meno parallele di corpi plastici di vario spessore e di varie forme che possono arrivare anche a misure monumentali.
Queste sculture sono fissate con dei perni a piedestalli oppure anche (ed è la soluzione migliore) sono posate direttamente a terra o su tavoli, a seconda della taglia. Il loro
aspetto è, per certi versi, un singolare ibrido fra rilievo e scultura a tutto tondo, la cui
visione privilegiata tende a essere quella frontale (bifrontale), ma pure quella di scorcio può riservare belle sorprese.
Le due facce non si possono vedere contemporaneamente e quindi l’osservatore è obbligato a girare intorno alla scultura per valutare la relazione di connessione-contrapposizione, le divergenze e le convergenze, fra le due parti.
Xhixha da anni sviluppa anche un altro filone di lavori con una tecnica diversa. Si tratta di rilievi realizzati attraverso la saldatura fra loro di pezzi quadrangolari di lastre di
ferro, un po’ bombate in modo convesso e con superfici rese irregolari. Il risultato è
una sorta di patchwork o di muro bugnato in metallo.
Questi lavori possono dilatarsi fino a ricoprire pareti intere, ma anche se la struttura
è abbastanza regolare, si è ben lontani dalla dimensione semplicemente decorativa.
Queste strutture di elementi imbricati fra loro hanno una notevolissima forza di impatto fisico e visivo, una certa rudezza arcaica, e anche a seconda dei materiali vibranti
valenze luminose. Guardandole possiamo immaginare strane somiglianze con superfici corazzate di armature giganti, oppure con scaglie di rettili, o più semplicemente
con vecchie coperture di tetti.
E in effetti possiamo dire che le sculture di Helidon Xhixha, anche se non vogliono rappresentare nient’altro che se stesse, per la loro complessa vitalità estetica diventano
delle fonti inesauribile di stimoli immaginativi e di riflessioni.
Francesco Poli
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XHIXHA
SCULtURE
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E NE RGIA, 2011, FE R R O T R AT TAT O R U G G I N E , 5 7 X 1 2 0
LU C E , 2 0 1 1 , A C C I A I O LU C I D AT O A S P E C C H I O , 1 4 3 X 7 1 >
26
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E NE RGIA AT T RAVE RS O IL NE R O , 2 0 1 1 , FE R R O V E R N I C I AT O A FO R N O , 1 1 4 X 5 8
28
L UCE , 2011, AC C I A I O LU C I D AT O A S P E C C H I O , 6 9 X 3 4
29
E NE RGIA AT T R AV E R S O I L R O S S O , 2 0 1 1 , FE R R O V E R N I C I AT O A FO R N O , 1 0 0 X 7 0 >
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31
E NE RGIA, 20 1 1 , A C C I A I O S AT I N AT O , 1 1 4 X 5 4
32
L UCE , 2011, AC C I A I O LU C I D AT O A S P E C C H I O , 9 5 x 7 0
33
E NE RGIA AT T RAVE RS O IL RO S S O , 2 0 1 1 , FE R R O V E R N I C I AT O A FO R N O , 5 3 X 1 1 3
34
T I T O LO O P E R A
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L UCE , 2011, AC C I A I O LU C I D AT O A S P E C C H I O , 6 2 x 3 8
36
L UCE , 2011, AC C I A I O LU C I D AT O A S P E C C H I O , 6 9 X 3 4
37
L UCE , 2011, AC C I A I O LU C I D AT O A S P E C C H I O , 3 4 X 6 9
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luce, 2011, acciaio lucidato a specchio, 9 5 x 5 0
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BIG BANG
Serie di X sculture (in totale 110 opere uniche di circa cm 43 x 33 x 5)
in ferro smaltato e acciaio Rossa / Gialla / Blu / Nera e Acciaio
Realizzate nel 2010 per CollezionePrivataCastelloPozzi – Milano e Spirale Milano
Rilke trae la citazione di Emerson, «The hero is he who is immovably centred», da uno
scritto su Delacroix dell’amato Baudelaire. La definizione di eroe può riferirsi solo a colui che conquista una permanente centralità. La ricerca di una gravitazione interiore
affiora, nel lavoro di Xhixha, attraverso l’implicita ma ricorrente metafora del “centro”. La frequente titolazione delle sue opere, «Energia», «Forza», «Luce», ha un comune denominatore proprio nella figura del “centro”, rimanda insistentemente a una
sorta di unico “punto”, un incandescente nucleo originario entro il quale l’energia, la
forza e la luce si trovano concentrate in una matrice comune, in un punto anteriore
al tempo e allo spazio e – soprattutto – alla materia stessa. È palese, infatti, che i titoli delle opere di Xhixha alludono costantemente a un che d’immateriale – come, per
l’appunto, i concetti di «energia», «forza» e «luce» – rimandano a quell’ipotetico, misterioso, fantasmagorico “punto zero” nel quale si concentrava l’universo intero prima del Big Bang. “Tutto in un punto”, insomma, direbbe il vecchio Qfwfq, il punto
iniziale della grande esplosione… «Protagonista delle cosmicomiche di Italo Calvino è
sempre un personaggio, Qfwfq, difficile da definire, perché di lui non si sa nulla. Non
è nemmeno detto che sia un uomo [...] si deve calcolare che ha più o meno l’età dell’universo» (prefazione de Le cosmicomiche).
La ricerca di una gravitazione interiore affiora, nel lavoro di Xhixha, attraverso l’implicita
ma ricorrente metafora del “centro”. Per acquisire questa centralità occorre comunque
relazionarsi al “cerchio” – altra costante del lavoro di Xhixha –, entrare in rapporto con
quanto ci circonda, stabilire eque distanze, individuare punti di riferimento.
Converrà osservare come, dal punto di vista etimologico, il termine «energia» risalga,
in senso astratto, a «opera», non già in quanto manufatto, bensì come pura «attività», anzi, «potenza attiva» – l’«azione», insomma, di cui parlava Pomponio Gaurico.
Non è improprio asserire, dunque, che l’«opera» di Xhixha si configuri, alla radice,
come un’«azione» che, attraverso l’estrinsecarsi di una «forza», determini lo sprigionarsi della «luce».
Da un testo critico di Enrico Badellino
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big bang , 2010, acciaio lucidato a specchio, 4 2 , 5 x 3 3 , 5
42
big bang , 2010, ferro verniciato a forno , 4 2 , 5 x 3 3 , 5
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big bang , 2010, ferro verniciato a forno , 4 2 , 5 x 3 3 , 5
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big bang , 2010, ferro verniciato a forno , 4 2 , 5 x 3 3 , 5
45
big bang , 2010, ferro verniciato a forno , 4 2 , 5 x 3 3 , 5
46
E NE RGIA, 2011, FE R R O T R AT TAT O R U G G I N E , 4 2 , 5 X 3 3 , 5
47
48
XHIXHA
BASSORILIEVI
49
L UCE , 2011, ACC I A I O LU C I D AT O A S P E C C H I O , 1 0 8 X 1 4 7
50
E NE RGIA AT T RAVE RS O IL B LU , 2 0 1 0 , FE R R O V E R N I C I AT O A FO R N O , 9 7 X 1 9 4
51
L UCE , 2011, ACCI A I O LU C I D AT O A S P E C C H I O , 9 6 , 5 X 1 4 4
52
E NE RGIA AT T RAVE RS O IL GIALLO , 2 0 1 0 , FE R R O V E R N I C iaT O A FO R N O , 6 9 , 5 X 1 3 8
53
E NE RGIA AT T RAVE RS O IL BIAN C O , 2 0 1 1 , FE R R O V E R N I C I AT O A FO R N O , 5 7 , 5 X 1 0 7
54
E NE RGIA, 2011, FE R R O T R AT TAT O R U G G I N E , 6 3 X 1 0 7
55
E NE RGIA AT T RAVE RS O IL NE R O , 2 0 1 0 , FE R R O V E R N I C I AT O A FO R N O , 7 2 , 5 X 1 3 9
56
E NE RGIA AT T RAVE RS O IL RO S S O , 2 0 1 1 , FE R R O V E R N I C I AT O A FO R N O , 7 5 x 1 3 0
57
58
E NE RGIA AT T RAVE RS O IL GIA LLO , 2 0 1 0 , FE R R O V E R N I C I AT O A FO R N O , 6 3 X 1 0 9
59
E NE RGIA, 20 1 1 , FE R R O B R U N I T O , 7 5 , 5 X 1 3 5 , 5
60
L UCE , 2011, ACC I A I O LU C I D AT O A S P E C C H I O , 7 5 x 1 4 0
E N E R G I A , 2 0 1 1 , FE R R O B R U N I T O , 7 5 X 1 4 0 >
61
62
63
L UCE , 2011, AC C I A I O LU C I D AT O A S P E C C H I O , 7 3 X 7 1
64
E NE RGIA AT T RAVE RS O IL GIA LLO , 2 0 1 1 , FE R R O V E R N I C I AT O A FO R N O , 6 9 X 6 9
65
E NE RGIA AT T RAVE RS O IL ROSS O , 2 0 1 1 , FE R R O V E R N I C I AT O A FO R N O , 1 1 3 X 1 1 3
66
L UCE , 2011, AC C I A I O LU C I D AT O A S P E C C H I O , 9 7 X 9 7
67
E NE RGIA AT T RAVE RS O IL NER O , 2 0 1 0 , FE R R O V E R N I C I AT O A FO R N O , 1 1 5 X 1 0 7
68
L UCE , 2009, ACCI A I O LU C I D AT O A S P E C C H I O , 1 3 6 , 5 X 6 8
69
E NE RGIA, 2 0 0 9 , FE R R O B R U N I T O , 7 0 , 5 X 1 1 4
70
E NE RGIA, 2011, FE R R O T R AT TAT O R U G G I N E , 7 5 x 1 2 0
71
E NE RGIA, 2 0 1 1 , FE R R O B R U N I T O , 7 5 x 1 5 0
72
E NE RGIA AT T RAVE RS O IL ROS S O , 2 0 1 1 , FE R R O V E R N I C I AT O A FO R N O , 1 4 4 , 5 X 2 8 8
73
E NE RGIA, 20 1 1 , A C C I A I O S AT I N AT O , 9 7 X 1 2 1
74
E NE RGIA, 2011, F E R R O T R AT TAT O R U G G I N E , 1 4 6 , 5 X 1 8 7
75
76
E NE RGIA, 2 0 0 9 , FE R R O B R U N I T O , 1 2 0 X 1 0 4
77
L UCE , 2011, ACC I A I O LU C I D AT O A S P E C C H I O , 1 2 0 x 1 2 0
78
E NE RGIA, 2011, FE R R O T R AT TAT O R U G G I N E , 1 2 5 x 1 2 5
79
F ORZ A, 201 0 , MO S A I C O A C C I A I O , 1 0 3 X 1 0 3
80
L UCE , 2011, AC C I A I O LU C I D AT O A S P E C C H I O , 9 8 X 9 8
81
E NE RGIA AT T RAVE RS O IL BIAN C O , 2 0 1 1 , FE R R O V E R N I C I AT O A FO R N O , 1 4 7 X 1 1 8
82
L UCE , 2009, ACC I A I O LU C I D AT O A S P E C C H I O , 1 3 0 x 1 1 5
83
E NE RGIA, 2 0 1 1 , A C C I A I O S AT I N AT O , 6 9 X 9 5
84
E NE RGIA, 2 0 1 1 , A C C I A I O S AT I N AT O , 5 0 x 6 0
85
L UCE , 2011, ACCI A I O LU C I D AT O A S P E C C H I O , 9 7 X 1 4 4 , 5
86
L UCE , 2011, AC C I A I O LU C I D AT O A S P E C C H I O , 5 0 X 6 6
87
E NE RGIA, 2 0 0 9 , FE R R O B R U N I T O , 5 7 X 1 1 8
E N E R G I A , 2 0 1 1 , FE R R O T R AT TAT O R U G G I N E , 6 8 , 5 X 3 0 >
88
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E NE RGIA AT T RAVE RS O IL B LU , 2 0 1 1 , FE R R O V E R N I C I AT O A FO R N O , 8 5 X 8 7
90
F ORZ A, 20 1 0 , MO S A I C O FE R R O , 1 0 0 X 1 1 3
91
L UCE , 2011, ACC I A I O LU C I D AT O A S P E C C H I O , 1 3 6 X 1 6 4
92
BRON Z O , 2 0 1 1 , B R O N Z O , 6 0 X 9 5
93
E NE RGIA AT T RAVE RS O IL NE R O , 2 0 1 1 , FE R R O V E R N I C I AT O A FO R N O , 5 0 X 7 0
94
E NE RGIA AT T RAVE RS O IL RO S S O , 2 0 1 1 , FE R R O V E R N I C I AT O A FO R N O , 7 0 X 1 0 0
95
E NE RGIA AT T RAVE RS O IL RO S S O , 2 0 1 1 , FE R R O V E R N I C I AT O A FO R N O , 7 0 X 6 0
96
L UCE , 2011, AC C I A I O LU C I D AT O A S P E C C H I O , 4 5 X 6 0
97
art_ light&co , 2011 , acciaio lucidato a specchio, 3 4 x 3 4
98
art_ steel &co , 2011, acciaio lucidato a specchio, 3 4 , 5 x 4 4
99
100
Biografia
Helidon Xhixha nasce a Durazzo nel dicembre 1970.
Figlio d’arte, trascorre la sua infanzia nello studio del padre Sali, dal quale eredita una
forte passione per le Fine Arts, ma soppratutto per la scultura.
Mentre stava aspettando di iniziare a frequentare l’Accademia delle Belle Arti di Tirana, decide di trasferirsi in Italia. Nel 1998, grazie ad una borsa di studio, ha la possibilità di frequentare per tre mesi la Kingston University di Londra e migliorare così le
sue tecniche d’incisione, scultura e fotografia.
Nel febbraio 1999, si laurea all’Accademia delle Belle Arti di Brera, Milano.
Conosciuto nell’ambito accademico per il suo stile, sperimenta e realizza opere in
vetro di Murano e sculture in acciaio inox con una tecnica innovativa.
I suoi lavori continuano ad avere un ruolo importante nell’arena internazionale dell’arte (America, Dubai, Germania, Francia, Austria, Inghilterra).
101
Mostre
Mostre personali e collettive
2011
• “The Solo Project”, Fiera Internazionale d’Arte - Basilea, Svizzera
• “Miart”, Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea,
Milano, Italia
• “ArtParis”, Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea,
Grand Palais, Parigi, Francia
• “ArtMonaco”, Grimaldi Forum, Principato di Monaco
• “Modellare la luce attraverso l’acciaio”, Villa Durazzo, Santa Margherita
Ligure (Ge), Italia
2010
• “Wood & Steel”, Museo del Legno
e Showroom Riva 1920,
Cantù (Co), Italia
• “Premio Nazionale d’Arte”,
Piazza Motta di Orta S. Giulio (No), Italia
• “Manoir de Cologny”, Art Events, Cologny, Ginevra, Svizzera
• “ArtVerona”, Presso gli Stand
di Spirale Milano e della
Galleria Ferrari, Verona, Italia
• “Chiedimi il Rosso”, Overlook
Agenzia d’Arte, Pistoia, Italia
• “Tra le briccole di Venezia”,
FAMLER Einrichtungshaus,
Salisburgo, Austria
• “Tra le briccole di Venezia”,
MOYARD, Morges, Svizzera
• “Tra le briccole di Venezia”,
Loft LIVING presso SELFRIDGES, Londra, Gran Bretagna
• “Tra le briccole di Venezia”,
Arsenale Nord di Venezia,
Tese alle Nappe 89, Venezia, Italia
• “Mazzoleni Art Gallery”,
Forte Village Resort, Sardegna, Italia
• “IULM Open Air”, Università IULM, Milano, Italia
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•
•
•
•
•
•
•
“Tra le briccole di Venezia”,
Casinò di Velden, Austria
“Tra le briccole di Venezia”, Einrichtungshaus Wetscher,
Fügen, Austria
“Il Peso del Palio”, Banca di Legnano, Legnano (Mi), Italia
“Energie”, Museo Magi ’900,
Pieve di Cento (Bo), Italia
“Tra le briccole di Venezia”,
Fiera Internazionale del Mobile e Palazzo della Triennale - Milano, Italia
“Miart”, Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea,
Milano, Italia
“Leggero come l’acciaio”,
Mazzoleni Art Gallery,
Bergamo Alta, Italia
2009
• “Leggero come l’acciaio”,
Artetivù, Marcon (Ve), Italia
• “ArtVerona”, Fiera d’Arte Moderna
e Contemporanea - Verona, Italia
• “Leggero come l’acciaio”,
Galleria Como Arte, Como, Italia
• Concerto di Emma Re,
Blue Note, Milano, Italia
• “Una merda nel cuore ed amici”, Spirale Milano, Milano, Italia
• “Salusperaquam”, XLVIII Fuorisalone del Mobile, Milano, Italia
• Artetivù, Inaugurazione dei nuovi spazi, Milano, Italia
• “Miart”, Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea,
Milano, Italia
• “Bau 2009”, International Trade Fair for Architecture, Materials, Systems, Monaco, Germania
2008
• “TU vuoi essere Attore… o comparsa?”,
Barclays Premier - Milano, Italia
• “BEspoke”, Fiera del Lusso,
ex Palazzo del Ghiaccio - Milano, Italia
•
•
•
•
•
•
•
“ArtVerona”, Fiera d’Arte Moderna
e Contemporanea - Verona, Italia
“ARTEforte”, Fiera d’Arte Moderna
e Contemporanea,
Forte dei Marmi (Lu), Italia
“Stark”, The Transformer Station Humboldt, Berlino, Germania
“Artur-o”, MuST Museo Shop Temporaneo d’Arte Contemporanea, Yiwu, Cina
“Helidon Xhixha - Energy”,
Alexander Alvarez Contemporary Art, Alessandria, Italia
“Il lago in mostra”, Villa Giulia, Verbania, Italia
“Artur-o”, MuST Museo Shop Temporaneo d’Arte Contemporanea, Firenze, Italia
2007
• “Cornice Venice”,
International Art Fair, Venezia, Italia
2002
• Mostra, Galleria Magenta,
Magenta (Mi), Italia
• Mostra, Palazzo Broletto,
Salone Arengo, Novara, Italia
2001
• Mostra, Agora Gallery,
New York, Stati Uniti
• “One Company Brain”, Think Finance, Milano, Italia
• Mostra, Accademia di Belle Arti
di Brera, Milano, Italia
• Mostra, OpenAir Contest,
Tokyo, Giappone
2000
• “Opened Factories”, Procos Spa, Cameri (No), Italia
• Mostra, Mulino Vecchio,
Bellinzago Novarese (No), Italia
• “Nudo per l’estate”,
Arte e Cultura - Milano, Italia
• Mostra, Black Health Gallery,
Londra, Inghilterra
1999-2000
• Mostra, Consolato Generale degli
Stati Uniti d’America, Milano, Italia
1998
• Mostra, Consolato Generale degli
Stati Uniti d’America - Milano, Italia
• Mostra, Kingston University,
Londra, Inghilterra
1997
• Mostra, Castello Sforzesco,
Galliate (No), Italia
1996
• Mostra, Laboratorio d’Arte Moderna
e Contemporanea, Brera, Milano, Italia
1989-1991
• Mostra, Galleria d’Arte Figurativa,
Durazzo, Albania
1989
• Mostra, National Gallery of Arts, Tirana, Albania
Opere monumentali
2010
• “Renaissance of Towers”, h. 6,5 m
Piazza IV Novembre, Legnano, Italia
• Opera monumentale, h. 10 m
Acciaieria Arvedi, Via Acquaviva, 18
Zona Porto Canale, Cremona, Italia
• “Renaissance of Towers”, h. 6,5 m Palazzo della Provincia,
Via Torquato Tasso 8, Bergamo, Italia
2009
• “Renaissance of Towers“, h. 6,5 m
Piazza Alessandro Volta, Como, Italia
• “Renaissance of Towers”, h. 6,5 m
Piazza Vigili del Fuoco, Milano, Italia
2008-2009
• Opere monumentali, Circolo Golf Bogogno, Bogogno (No), Italia
2008
• “Renaissance of Towers”, h. 6,5 m
Kopenhagener Strasse, Berlino, Germania
• Opere monumentali,
Piazza Santa Maria Novella,
Firenze, Italia
• “Renaissance of Towers”, h. 6,5 m Piazza de’ Rucellai, Firenze, Italia
2007
• “Renaissance of Towers”, h. 6,5 m Cornice Venice International Art Fair, Venezia, Italia
2004
• “Aironi” fontana, Piazza Magnani Ricotti, Borgolavezzaro (No), Italia
• “Testa di cavallo” - Piazza El Alamein, progetto “Giulio Cesare”, Novara, Italia
2003
• “Light and Shade”, Gemine Muse Young Artists in Italian Museum,
Novara, Italia
• “Cavallino rampante”, h. 6 m
Stabilimento Ferrari,
Maranello (Mo), Italia
Collezioni private
È possibile trovare le opere dell’artista
nelle collezioni in: Inghilterra, Stati Uniti,
Germania, Francia, Svizzera, Cina, Brasile,
Grecia, Finlandia, Olanda, Albania,
Lituania ed Italia.
TV e network
• Special televisivi e documentario dell’artista sui canali di ARTETIVÚ
• You Tube: canale dedicato all’artista, NewConceptChannel
Premiazioni
•
•
Premio alla Carriera, nona edizione
del Premio Nazionale d'Arte Città
di Novara, Anno 2009
I Premio - seconda edizione
di “Gemine Muse Young Artists in Italian Museums” di Novara,
in collaborazione con il Ministero
per i Beni e le Attività Culturali, Gai (Giovani Artisti Italiani) e Cidac (Associazione Città d’Arte e Cultura), Opera “Light and Shade”, Anno 2003
2002
• “Renaissance of Towers”, h. 4,5 m
Corso Umberto I, lungo lago,
Stresa (Vb), Italia
2001
• Bassorilievo, Piazza Marinone,
San Pietro Mosezzo (No), Italia
• Composizione di cavalli, Piazza Martiri della Libertà, Banca Popolare di Intra, Novara, Italia
103
Finito di stampare nel mese di luglio 2011
presso Tap Grafiche - Poggibonsi (SI)