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RADIO • TELEVISIONE • VIDEO • MULTIMEDIA • POST-PRODUZIONE • AUDIO • ALTA FREQUENZA
Rivista mensile specializzata • N° 254 • Dicembre 05 / Gennaio 06 • Anno XXVIII • ISSN 0394-0896
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Cinema in alta definizione:
rapporto
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la nuova vita di radio
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4 Il motore dell’alta definizione
Anno XXVII n. 254 - dicembre 2005/gennaio 2006
ISSN 0394-0896
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8 Una fuoriserie per il cinema
23 HD senza fili e senza MPEG
10 Quando il gioco si fa duro
12 La collezione Adobe 2006
24 La radio si fa sul serio: la nuova
radio 101
16 Intel inside anche nei Mac
28 La correzione colore si chiama
Pabli
18 Disco blu per il cinema
Gruppu Anteprima: specialità
post-produzione
20 Tutti pazzi per i ciddì
Notizie in breve
Il motore
Amnon Band davanti al tendone che ha ospitato
l’open house One Worl on HD Box
dell’alta definizione
In visita alla sede californiana della Band Pro Film & Digital, una delle aziende che più ha contribuito
allo sviluppo della cinematografia elettronica, non solo sulla west coast.
Burbank si definisce la capitale dei
media del mondo e non a torto,
visto che nel suo territorio hanno
4 sede alcune tra le più importanti
case di produzione, nomi come
Warner, Columbia e Walt Disney.
Intorno ad esse gravita tutto l’indotto dell’industria video e cinematografica, compresa una miriade di
aziende che si occupano della fabbricazione e della distribuzione di
apparecchiature. Tra queste spicca
la Band Pro Film & Digital, nota
anche al di qua dell’oceano per
essere il distributore esclusivo delle
ottiche Zeiss DigiPrime appositamente sviluppate per le applicazioni
di cinematografia elettronica.
L’azienda prende il nome dal suo
fondatore, Amnon Band, un personaggio che sprizza energia da tutti i
pori, profondo conoscitore del settore video e capace di contornarsi di
elementi altrettanto validi. Nata nel
1984 con il nome di Band84, cominciò la sua attività come distributore
delle batterie Anton Bauer a cui si
aggiunse l’anno successivo il marchio Chrosziel. L’inizio dei rapporti
con Sony risale al 1986 e la scelta,
rivelatasi poi azzeccata, fu quella di
cercare di instaurare un rapporto di
fiducia con il vasto mercato dei pro-
fessionisti del video. Come spiega
Amnon: “Ci rendemmo conto che le
grandi aziende si rivolgevano
soprattutto alle emittenti televisive,
lasciando scoperto il settore dei
freelance ai quali decidemmo quindi
di rivolgerci direttamente, Questa
scelta si rivelò vincente e già nel
1987 consegnammo più di 100 camcorder Betacam Sp.”
L’apertura nel 1992 della filiale a Tel
Aviv, terra d’origine di Amnon Band,
permise di estendere l’attività al
Medio Oriente e coincise con l’acquisizione della Petrol, fabbricante
di borse e custodie di vario genere
(Ndr: attività ceduta alla fine dello
scorso anno al gruppo Vitec, già
proprietario del marchio Kata).
L’altro cambiamento storico per la
Band Pro è avvenuto nel 1995, anno
in cui non solo cambiò sede, ma
decise di cominciare ad occuparsi di
video in alta definizione. “In quell’anno abbiamo preso una decisione
critica: il formato Betacam SP e il
neonato DVCam sarebbero ben presto diventati delle commodity, quasi
dei beni di largo consumo. Non
potevamo continuare ad essere protagonisti in un mercato di quel
genere, perché sarebbe stato solo
un mercato regolato dai prezzi.
Decidemmo che da allora in poi
tutte le nostre azioni sarebbero state
orientate verso l’alta definizione.
Cominciammo con le telecamere
Sony F700 per arrivare alla F900,
quella che ancor oggi è considerata
dall’industria il cavallo da battaglia
per queste applicazioni”.
Importante
riconoscimento
Grazie all’ottimo lavoro svolto dalla
Band Pro, Sony ha deciso nel 2005 di
assegnarle il ruolo di unico Premium
Reseller degli Stati Uniti per la linea
CineAlta, posizione che comporta
un trattamento di favore sia per
quanto riguarda la consegna dei
prodotti, sia per l’assistenza pre e
post vendita. Amnon però non è un
tipo che si accontenta: “Non ci fermiamo certo qui, con la disponibilità
delle prime apparecchiature HDCam
Sr ci stiamo spostando verso il 4:4:4.
Vogliamo accompagnare il mercato
in questa fase di nascita come
abbiamo fatto in precedenza per
l’alta definizione. Sarà per noi un
piacere, ci sono nuove tecnologie e
il prossimo anno sarà un anno di
svolta per la produzione elettronica
cinematografica”.
Monitor n° 254
T I T O L O
S E Z I O N E
basterà dire che al Media Forum è
intervenuto anche John Scarcella,
presidente della Sony Electronics. “I
suggerimenti che abbiamo ricevuto
da Band Pro hanno contribuito al
miglioramento dei nostri prodotti”,
ha dichiarato Scarcella, sottolineando come il successo che Band Pro ha
avuto con CineAlta si sia tradotto in
un successo mondiale. L’occasione è
stata scelta da Scarcella per annun-
mato avrà un importante ruolo per le
produzioni cinematografiche indipendenti, sostituendosi al fomato
Hdv ora largamente utilizzato proprio in questo settore. Per quanto
riguarda l’aggiornamento della
F900, Scarcella si è sbilanciato solo
sul nome che sarà semplicemente
Hdw-F900R, dove la R sta per rigenerata, ringiovanita, rinfrescata, ma
anche rinascita: “C’era la necessità
Amnon Band,
fondatore della Band Pro Film & Digital
Una delle prime iniziative organizzate da Band Pro per favorire la diffusione del ‘verbo’ è stata l’open
house ‘One World on HD’ svoltasi lo
scorso mese di dicembre, a cui ha
fatto da corollario un Media Forum
durante il quale è stato fatto il punto
sulla situazione attuale delle produzioni video e cinematografiche in
alta definizione. All’open house
hanno partecipato anche fabbricanti
che non sono normalmente distribuiti da Band Pro, per esempio sia
Canon che Fujinon erano presenti
con l’intero campionario delle proprie ottiche per la cinematografia
elettronica.
A riprova della rilevanza dell’evento,
5
Marker Karahadian, presidente della Plus8 Digital, acquirente della millesima ottica Zeiss DigiPrime
ciare nuovi prodotti, tra cui una versione aggiornata della Hdw-F900 e
una nuova telecamera della linea
XDCam HD (Ndr: Vedi anche l’articolo relativo in questo stesso numero). Secondo Scarcella, questo for-
di salvaguardare gli investimenti e
per questo si è scelto di apportare
solo cambiamenti marginali, anche
se importanti per particolari applicazioni, come la funzionalità timelapse”. I sensori dovrebbero essere
gli stessi della F900 e alcuni piccoli
miglioramenti saranno apportati
all’elettronica che si occupa del trattamento del segnale.
La scommessa Zeiss
John Scarcella, presidente Sony Electronics con Amnon Band
Monitor n° 254
L’ultima tappa nello sviluppo della
società è rappresentata dall’apertura della sede di Monaco che Amnon
definisce una piccola Band Pro
Burbank per le sue attività che non si
limitano alla vendita, ma soprattutto
alla diffusione della cultura dell’alta
definizione. Fu proprio Gerhard
Baier, ceo della Band Pro Munich, ad
organizzare nel 2000 uno dei primi
forum sulla tecnologia 24p per l’alta
definizione. L’apertura della filiale
fece seguito all’accordo concluso un
Le ghiere per la messa a fuoco delle ottiche della serie DigiPrime sono calibrate individualmente
paio d’anni prima con Zeiss, una
6 relazione che per Amnon “non
riguarda soltanto noi, riguarda l’intera industria. Ci rendemmo conto
che, perché l’alta definizione potesse andare il più lontano possibile,
era indispensabile per gli operatori
avere a disposizione ottiche di qualità paragonabile a quelle cinematografiche ed eravamo convinti che
Zeiss fosse la migliore in questo settore”.
I primi contatti con l’azienda tedesca
risalgono all’inizio del 2000 e l’accordo fu annunciato ufficialmente nel
settembre del 2001, con la presentazione dei prototipi delle ottiche
DigiPrime in occasione dell’Ibc; le
consegne iniziarono un anno dopo e
nello scorso mese di dicembre è
stata raggiunta quota 1.000. Il ruolo
di Band Pro è stato determinante
per convincere Zeiss a produrre la
serie di ottiche DigiPrime, di cui
detiene l’esclusiva per la distribuzione in tutto il mondo. Come dichiara
orgogliosamente Amnon: “Non
siamo un qualsiasi rivenditore, un
qualsiasi rivenditore non avrebbe
certo investito due milioni di euro in
un progetto di questo tipo. Noi
sapevamo che queste ottiche erano
quelle di cui aveva bisogno il mercato. Eravamo sicuri che quando le
prime ottiche DigiPrime sarebbero
state disponibili avrebbero contribuito ad elevare il livello di accettazione della linea CineAlta ed è proprio quello che è successo”.
Venditori responsabili
Il motivo del successo della Band
Pro sta anche nel modo in cui si
pone sul mercato. “Vogliamo mettere in grado i nostri clienti di fare la
scelta giusta, aiutandoli a capire
cosa effettivamente possono aspettarsi dall’alta definizione, quale sarà
il primo passo, quale il secondo e
poi il terzo. Cerchiamo di fargli capire che è sbagliato fare il primo passo
mettendo una firma su assegno”,
spiega Amnon e prosegue: “Anche
il nostro rapporto con i produttori è
diverso da quello che hanno molti
altri rivenditori, gli diciamo quello
che secondo noi dovrebbero fare.
Sentiamo di rappresentare il movimento dell’alta definizione. Non
seguiamo le tendenze solo perché
sono popolari, vogliamo essere sicuri che sia la strada giusta. Ci sono
aziende pionieristiche e altre che
semplicemente seguono la corrente.
Noi non vogliamo essere quelli che
cavalcano l’onda, noi siamo l’onda”.
Pur essendo uno dei più accaniti
sostenitori della cinematografia
elettronica, Amnon conserva una
posizione molto realistica: “La pellicola non è morta, gode ancora di
ottima salute. Se si cerca di confrontare l’alta definizione con la pellicola, quello che la gente faceva all’inizio, si fa un discorso
puramente accademico. Noi siamo
stati pionieri della cinematografia
elettronica, l’alta definizione è uno
strumento meraviglioso, ma non è il
futuro della cinematografia, è qui,
adesso”.
Attrazione reciproca
Kornelius Mueller,
maketing manager Carl Zeiss
I dettagli dell’accordo che ha portato allo sviluppo delle ottiche
DigiPrime ce li ha raccontati
Kornelius Mueller, marketing manager della Zeiss, presente anch’egli
al Media Forum.”Il nostro ingresso
nel settore della cinematografia
elettronica è stato determinato dalle
richieste di numerosi direttori della
fotografia che volevano avere a disposizione ottiche fabbricate da
aziende specializzate nel settore del
cinema. Verso la fine degli anni ‘90,
fummo avvicinati dalla filiale europea della Sony Broadcast che ci
chiese di sviluppare un adattatore
che permettesse di impiegare le
Monitor n° 254
Anche il grandangolo da 3,9 mm produce immagini prive di distorsioni geometriche
ottiche cine sulle loro telecamera
HD. Sony si era resa conto che le
vendite di questa telecamera erano
inferiori alle attese. I potenziali utenti, gli operatori del cinema, volevano
la stessa praticità di impiego e la
stessa qualità ottica degli obbiettivi
cinematografici. Sony aveva contattato anche Angenieux per lo stesso
motivo: di questo ne eravamo a
conoscenza entrambi e quindi decidemmo di accordarci per produrre
un unico adattatore anziché due.
Quell’adattatore non poteva però
essere la risoluzione finale, almeno
dal mio punto di vista. Il problema
era che Zeiss è una grande azienda e
ha il comportamento tipico delle
grandi azienda, non basta che qualcuno come me abbia un’idea, deve
combattere per la sua idea, trovare
finanziamenti per cominciare a svilupparla”.
Secondo Mueller, a quel tempo non
c’erano ottiche capaci di soddisfare
le richieste dei più esigenti e quelle
esistenti erano fabbricate da aziende specializzate nel video. In particolare, la maneggevolezza non era
la stessa delle ottiche cine. “Per
esempio, un operatore cine non si
basa certo su quel che vede nel mirino per regolare la distanza di messa
a fuoco, questo può essere sufficiente per lo schermo televisivo, ma non
certo per il cinema. Le ottiche
broadcast sono progettate per
impieghi completamente differenti,
la regolazione deve essere soprattutto rapida: su uno schermo televisivo, piccole deviazioni da una perfetta messa a fuoco non si notano
Monitor n° 254
più di tanto specie se sono limitate a
pochi secondi. Era quindi indispensabile avere delle ottiche dotate di
una ghiera per la messa a fuoco con
un’ampia escursione e con una scala
ben leggibile. Inoltre, e questa è una
delle principali differenze rispetto al
mondo del video, ogni ottica deve
avere una scala delle distanze di
messa a fuoco calibrata individualmente e quindi affidabile, che non
sia cioè una semplice decorazione.
Noi fabbrichiamo ottiche cine da
decenni e siamo ben consci di questi problemi. Abbiamo una tecnologia che ci permette di misurare con
estrema precisione ogni ottica che
fabbrichiamo e quindi di incidere
una scala delle distanze con una precisione su cui l’operatore può contare: quella che legge è la distanza
effettiva. Per di più, l’angolo di rotazione è di quasi 300 gradi e questo
contribuisce a facilitare la regolazione della messa a fuoco. Lo stesso
abbiamo fatto per la ghiera dei diaframmi, che ha una regolazione a
scatti per ogni terzo di diaframma, e
anche questa con un angolo di rotazione tale da permettere una precisa
regolazione”.
Il fatto che altri fabbricanti di ottiche
avessero scelto di commercializzare
prodotti per la cinematografia elettronica non era di per sé una garanzia per i vertici della Zeiss. La
domanda che in molti si ponevano a
quei tempi era se la cinematografia
elettronica prodotta con una telecamera come la Sony F900 sarebbe
mai stata capace di convincere il
pubblico del cinema. “Poiché avevo
buoni rapporti con Arri, siamo i loro
fornitori di ottiche, ho posto loro
questa domanda e si può immaginare qual è stata la loro risposta: mai!”,
dichiara divertito Mueller e continua:
“Non ho l’abitudine di credere semplicemente a quel che mi dice la
gente e quindi ho guardato con
molta attenzione il materiale prodotto con la Sony F900. Quello di cui mi
sono reso conto è che il pubblico
osserva la qualità tecnica delle
immagini solo quando la storia è
estremamente noiosa. Quindi se hai
una buona storia da raccontare, la
qualità tecnica che produce una
telecamera come la Sony F900 è
comunque accettabile, mi convinsi
di questo. Così ho cominciato a
spingere questo progetto all’interno
della nostra organizzazione”.
L’idea era riuscire a fare qualcosa
che fosse meglio della concorrenza.
Secondo Mueller: “Le ottiche a focale fissa allora prodotte da Canon e
Fujinon fornivano certo prestazioni
migliori rispetto agli zoom, ma come
per la maggioranza delle ottiche, le
prestazioni migliori si ottenevano 7
chiudendo il diaframma di almeno
un paio di valori, non certo l’ideale
per l’impiego cinematografico, dove
è spesso richiesta la possibilità del
controllo selettivo della messa a
fuoco. La prima idea è stata quindi
quella di progettare ottiche che fornissero i migliori risultati alla massima apertura. Questa scelta richiede
il ricorso a schemi ottici con un maggior numero di lenti e l’impiego di
vetri ottici speciali: nei nostri obbiettivi della serie DigiPrime ci sono fino
a 20 lenti. Aumentando il numero di
elementi, il rischio di riflessi indesiderati aumenta esponenzialmente
rendendo quindi obbligatorio l’impiego di trattamenti antiriflesso particolarmente raffinati. In questo
modo è possibile migliorare la saturazione del colore e ridurre al minimo le frange colorate, presupposto
indispensabile per poter realizzare
effetti di chroma key. L’altro fattore
importante è la resa cromatica che
deve essere il più possibile la stessa
per tutte le ottiche e anche sotto
questo punto di vista il risultato che
abbiamo ottenuto è notevole”.
L’altro problema che sembrava
affliggere le immagini prodotte
anche con le migliori ottiche a focale fissa era una leggera mancanza di
nitidezza. “Quello di cui ci rendemmo conto era che molta gente sembrava avere parecchie difficoltà nella
regolazione del backfocus: che
senso ha inventare un sistema ottico
con una qualità superiore se non si è
sicuri di riuscire a sfruttarlo appieno?”, si chiede Mueller. “C’era bisogno di una soluzione che fosse in
grado di garantire una precisa e
rapida regolazione del backfocus ed
ho insistito con i nostri ricercatori sul
fatto che non avremmo iniziato la
produzione fino a quando non avessimo avuto una soluzione a questo
problema”. I ricercatori della Zeiss si
sono dati da fare e il risultato è il dispositivo SharpMax che permette di
effettuare l’operazione in pochi
secondi e senza l’ausilio di mire o
altro.
Stabilita la fattibilità del progetto,
l’ultimo ostacolo da superare era
quello della distribuzione. Zeiss non
ha un’organizzazione di vendita e
8 opera abitualmente attraverso altre
aziende, per esempio con Arri per le
ottiche cine piuttosto che con
Contax per quelle fotografiche.
Mueller ha quindi cominciato a guardarsi in giro, interpellando quelli che
potevano essere i possibili utilizzatori e tra i diversi nomi da loro indicati
è emerso quello di Band Pro. Come
spiega Mueller: “Questa azienda
distribuiva già altri prodotti di altri
fabbricanti europei e a loro ci siamo
rivolti per sapere cosa ne pensassero: tutti ce ne hanno parlato molto
bene. Caso vuole che proprio in
quei tempi Band Pro stesse cercando di contattarci per convincerci a
fabbricare ottiche per la cinematografia elettronica per cui fu naturale
giungere in breve tempo ad un
accordo. Quello che ci fece piacere
fu il costatare che le loro richieste
collimavano perfettamente con
quanto avevamo in mente anche
noi.”
Nel 2000 fu quindi stabilito un accordo in base al quale, a fronte di un
considerevole contributo nei costi di
sviluppo, Band Pro avrebbe avuto
l’esclusiva mondiale sulla distribuzione. E i risultati non sono certo
mancati: “Band Pro ha venduto finora mille ottiche DigiPrime e il loro
contributo è stato determinante
nello sviluppo di nuovi prodotti, tra
questi uno zoom con escursione
focale 17/112 che sarà presentato al
prossimo NAB”, dichiara Mueller e
conclude: “Importante per noi era
sfatare il mito che Zeiss fosse un’azienda all’antica, volevamo dimostrare che siamo ancora dei pionieri.
Zeiss è vista ora come un’azienda
innovativa, capace di prendere decisioni rapide, e questo grazie anche a
Band Pro”.
Una fuoriserie
per il cinema
Come trasformare una telecamera di normale produzione in uno strumento
capace di soddisfare anche i più esigenti operatori cinematografici
La telecamera che ha forse maggiormente contribuito a convincere
numerosi operatori del cinema a
girare in elettronico è stata la Sony
HDW-F900. Tuttavia, come la maggior parte dei prodotti simili proposti
negli ultimi anni dai più noti fabbricanti di apparecchiature video,
anche questa telecamera non è altro
che un adattamento di qualcosa originariamente pensato per applicazioni d’altro genere. In effetti, queste
telecamere sono studiate per essere
portate a spalla dall’operatore e tutti
i comandi di uso più frequente sono
collocati in posizioni tali da poter
essere facilmente raggiungibili, senza
staccare l’occhio dal mirino. Questo
non è certamente il modo tipico di
lavorare di una troupe cinematografica: la cinepresa è spesso fissata su un
supporto e sono almeno tre i personaggi coinvolti direttamente nelle
riprese, operatore, aiuto-operatore e
direttore della fotografia. Alla cinepresa devono poi poter essere collegati
diversi accessori che richiedono una
propria alimentazione (luci, trasmettitori, controlli per zoom o diaframma,
eccetera) e tutti i comandi devono
Alan Albert, vicepresidente della Clairmont Camera, con una delle Sony HDW-F900 modificate
Monitor n° 254
I comandi presenti sul frontale sono stati trasferiti sulla maniglia dotata di attacchi per le piastre Steadicam
essere raggiungibili anche quando è
presente la classica slitta con paraluce
e portafiltri.
Il tocco dell’artigiano
Queste esigenze erano ben note ai
tecnici della Clairmont Camera, uno
dei più importanti noleggiatori di
apparecchiature per riprese cinematografiche e video con sedi ad
Hollywood e in Canada. Il parco macchine che l’azienda californiana può
mettere a disposizione è tra i più completi: oltre 400 cineprese, una ventina
di telecamere in alta definizione
(Varicam della Panasonic e Sony
HDW-F900), ottiche per tutte le esigenze e praticamente qualsiasi accessorio utile per le riprese. Se poi il regista vuole qualcosa di speciale, il team
della Clairmont, capitanato dal vicepresidente Alan Albert, è anche disposto a fabbricarlo. Un esempio è
l’Image Shaker, utilizzato anche per le
riprese più movimentate di “Salvate il
soldato Ryan”, che permette di mantenere perfettamente fissa la cinepresa, spostando otticamente l’immagine, in modo da simulare più realisticamente l’effetto di un’esplosione
rispetto a quanto si potrebbe ottenere scuotendo la cinepresa, magari con
annesso operatore.
Nel momento in cui Clairmont decise
di allargare la sua attività alla cinematografia elettronica, inserendo nel
Monitor n° 254
proprio catalogo le telecamere Sony
HDW-F900, Albert si rese conto che
era necessario apportare qualche
modifica per renderle più adatte
all’impiego cinematografico. La
prima, e forse anche la più importante, riguarda la piastra porta ottiche
che è in origine realizzata in alluminio
pressofuso, materiale che non garantisce la robustezza che comporta la
necessità di sostituire frequentemente
le ottiche, esigenza tipica delle riprese
cinematografiche. Al contrario, spesso
una telecamera Eng è equipaggiata
con uno zoom e non è raro il caso che
l’ottica rimanga al suo posto per lunghi periodi di tempo, tipicamente dell’ordine dei mesi, per cui anche un
materiale come l’alluminio può essere
perfettamente adatto allo scopo.
L’attacco originale in alluminio pressofuso, che fa anche da supporto per il
blocco dei prismi, è stato quindi sostituito con un più robusto attacco fabbricato in acciaio inossidabile. Oltre
che essere praticamente indeformabile, l’acciaio impiegato da Clairmont ha
un coefficiente di espansione termico
nettamente inferiore a quello dell’alluminio ed è stabile nell’intervallo di
temperature compreso fra -70 e +200
gradi centigradi. Questo significa che
una volta regolato il back focus (la
distanza fra l’ottica e i sensori), non c’è
alcun rischio che subisca variazioni a
causa di cambiamenti della temperatura ambientale o eccessivo riscaldamento interno.
Sempre per evitare possibili variazioni
del back focus, i filtri originali sono
9
stati sostituiti con altri più precisi e
sono montati con una tolleranza inferiore al centesimo di millimetro.
Anche la piastra frontale in magnesio
pressofuso è stata
sostituita con una più
robusta che garantisce una migliore stabilità dell’ottica nelle
riprese effettuate in
condizioni particolari,
per esempio da un elicottero.
Funzionalità
migliorate
Un discreto numero di
modifiche apportate
dalla Clairmont riguardano poi l’ergonomia
e la funzionalità della
F900. Per cominciare,
il pulsante di avvio
della registrazione è
stato collocato in una
posizione più facile da
raggiungere mentre
una protezione sul
Quando
il gioco
si fa duro
Saranno le nuove consolle per
videogiochi della Microsoft e della
Sony a decretare quale sarà l’erede
dei Dvd?
Tutte le telecamere noleggiate da Clairmont Camera sono calibrate allo stesso modo, in modo da assicurare la consistenza dei risultati
comando della ruota filtri ne evita il
movimento accidentale. I controlli
presenti sul frontale per la selezione
del menù, l’otturatore e il bilanciamento del bianco sono invece stati
10 riposizionati sulla maniglia per il trasporto, anche questa sostituita con
una più funzionale. In questo modo
viene lasciato libero lo spazio sul frontale per il montaggio di accessori
come i motori per la regolazione del
fuoco o del diaframma.
La maniglia per il trasporto rinforzata
conferisce poi una maggiore rigidità
all’intero apparecchio ed è predisposta per il montaggio delle piastre di
fissaggio standard delle Steadicam.
Sulla maniglia trovano poi posto il
connettore per le cuffie e tre prese a
12 volt per l’alimentazione di accessori. Altre due prese di alimentazione
sono sistemate su un lato della telecamera e ciascuna può fornire una corrente di 1,5 ampere, sufficiente per l’alimentazione di dispositivi quali monitor, trasmettitori e controlli a distanza
per fuoco, diaframma e zoom. Ogni
telecamera può essere poi equipaggiata con un down converter della
Evertz che mette a disposizione due
uscite video in definizione standard.
Accurate calibrazioni
Tutte le ottiche fornite da Clairmont
Camera per l’impiego con la F900
sono preventivamente calibrate in
modo da garantire la consistenza del
back focus: in particolare, nel caso
delle DigiPrime della Zeiss non è
necessario effettuare la regolazione
quando si cambia l’ottica mentre gli
zoom Canon sono stati modificati per
facilitare l’operazione ed evitare variazioni accidentali. Le telecamere sono
poi calibrate tutte allo stesso modo
per quanto riguarda la resa tonale e
cromatica e questo è particolarmente
importante per poter sfruttare la possibilità di trasferire, mediante una
Memory Stick, tutte le impostazioni da
una telecamera all’altra. Come sottolinea Alan Albert, non esiste un unico
modo corretto per calibrare una telecamera HD e piccole variazioni nelle
impostazioni di base possono avere
effetti notevoli sul risultato dell’applicazione di un insieme di regolazioni
messo a punto su un’altra telecamera.
Le modifiche apportate da Clairmont
alla HDW-F900 sono coperte da brevetto e l’azienda californiana non ha in
previsione di effettuare tali elaborazioni su commissione, almeno per il
momento. Alcune di queste, come l’irrobustimento dell’attacco delle ottiche, sarebbe opportuno che fossero
prese in seria considerazione dai fabbricanti stessi: il relativo aumento del
peso sarebbe pienamente compensato da una maggiore affidabilità.
Numeri record per l’edizione 2006 del Ces di Las
Vegas: 150.000 visitatori e 2.500 espositori
L’appuntamento del Ces di Las Vegas
con le novità del mondo della consumer electronic è stato il palcoscenico
per l’ennesimo confronto ravvicinato
fra i sostenitori dei due formati di registrazione destinati a rimpiazzare gli
attuali Dvd. Nonostante sia stato fatto
qualche tentativo per arrivare ad un
solo formato per i dischi a laser blu,
sembra proprio che Hd-Dvd e Blu-ray
siano destinati a combattere una dura
battaglia che alla fine vedrà solo un
sopravvissuto, proprio come è già
accaduto in passato fra Vhs e
Betamax. Il formato Hd-Dvd ha il vantaggio di essere più simile agli attuali
Dvd, tanto da poter sfruttare gli stessi
impianti di produzione, ma offre una
capacità di registrazione inferiore
rispetto a quella dei dischi in formato
Blu-ray, soprattutto tenendo conto
delle possibili evoluzioni, molto più
promettenti per quest’ultimo formato.
A giudicare dalla quantità di prodotti
presentati al Ces, sembrano più
Monitor n° 254
numerosi i simpatizzanti del formato
Blu-ray, capeggiati da Sony, ma i primi
ad arrivare sul mercato saranno probabilmente i dispositivi per il formato
Hd-Dvd che ha in Toshiba il principale
sostenitore. Per quanto riguarda i fornitori di contenuti, in particolare le più
importanti case di produzione hollywoodiane, permane una sostanziale
situazione di parità, ma con una percentuale crescente di agnostici, cioè
di quanti hanno già dichiarato l’intenzione di supportare entrambi i formati.
Chi potrebbe far spostare l’ago della
bilancia sono i produttori delle consolle per videogiochi. Non è un mistero
che Sony ha l’intenzione di dotare le
Playstation 3 di un lettore Blu-ray,
molto probabilmente offrendolo
come opzione, proprio quello che
vuol fare Microsoft con un lettore di
Hd-Dvd esterno collegabile alla sua
Xbox 360, come annunciato dallo
stesso Bill Gates in occasione del Ces.
La scelta di non integrare direttamente questi riproduttori nelle consolle è
dettata da motivi economici: il prezzo
iniziale dovrebbe aggirarsi attorno ai
500 dollari, ben superiore a quello
delle consolle stesse. Fino a quando i
prezzi non caleranno sensibilmente,
c’è da star tranquilli: non sarà un’orda
di adolescenti brufolosi a stabilire il
formato che prenderà il posto dei
Dvd. D’altro canto, fino a quando non
arriveranno sul mercato almeno i
riproduttori capaci di leggere entrambi i formati (già annunciati da diversi
fabbricanti) l’attuale fase di stasi è
destinata a perdurare. In conclusione,
anche il 2006 rischia di passare senza
che succeda nulla di rilevante sul fronte dei dischi a laser blu.
11
Monitor n° 254
La rete distributiva
Con la diffusione dei collegamenti a
larga banda, Internet si sta imponendo come mezzo alternativo ai
canali tradizionali per la distribuzione di audio e video
Il successo ottenuto da Apple con
iTunes Music Store, il primo servizio
online per la vendita di musica che si
appresta a raggiungere il traguardo
del miliardo di brani venduti, ha indotto altre aziende ad offrire servizi simili
e la nuova frontiera è ora rappresentata dai video. Con l’introduzione della
nuova generazione di iPod, capaci
anche di riprodurre filmati digitali,
Apple ha iniziato la distribuzione di
video a pagamento e attualmente
mette a disposizione oltre 50 serial
televisivi al prezzo fisso di 1,99 dollari
e parecchio materiale in forma gratuita.
La novità del Ces viene dagli ideatori
di Google e si concretizza nella versione beta di un servizio sia gratuito che
12 a pagamento (http://video.google.
com). Nel secondo caso, il prezzo è
stabilito dal fornitore dei contenuti e
Google trattiene una percentuale sui
ricavi mentre per i video scaricabili
gratuitamente Google si accolla le
spese di gestione dei server nei quali
è conservato il video, per cui anche il
fornitore
non
paga
nulla.
Naturalmente, da questo servizio gratuito sono escluse le grosse case di
produzione e i broadcaster. Inoltre,
per evitare grane di carattere legale,
Google si riserva il diritto di respingere materiale che non soddisfi a precisi
criteri univocamente stabiliti (violazione di diritti d’autore piuttosto che pornografia).
Nella sua forma gratuita, Google
Video può rappresentare un potente
veicolo per far conoscere i propri lavori o pubblicizzare la propria attività:
accanto al video è sempre presente il
link al sito web dell’autore. In quella a
pagamento costituisce invece un
canale distributivo potenzialmente
capace di raggiungere milioni di spettatori, numeri difficilmente raggiungibili con canali più tradizionali.
L’homepage del servizio Google Video, ancora in fase sperimentale
La collezione Adobe 2006
Già disponibili anche in italiano le nuove versioni dei programmi Adobe per
l’elaborazione del video e dell’audio digitale
Con l’inizio del 2006 hanno debuttato
le versioni aggiornate dei programmi
Adobe per la post-produzione audio e
video: Premiere Pro per l’editing
video, Audition per quello audio,
After Effects per la creazione di effetti
e il compositing ed Encore Dvd per
l’authoring dei Dvd. Questi programmi possono essere acquistati separa-
tamente o riuniti nelle due varianti
della Production Studio, Premium e
Standard, che garantiscono un sensibile risparmio sul piano economico,
ma non solo come vedremo più avanti. La variante Standard comprende i
tre programmi base, Premiere Pro 2.0,
Photoshop CS2 e After Effects 7.0
Standard, quest’ultimo sostituito dalla
versione Professional
nella variante Premium,
che include anche i programmi Encore Dvd 2.0,
Audition 2.0 e Illustrator
CS2. I prezzi sono stati
fissati rispettivamente in
1.299 e 1.999 euro (Iva
esclusa). Nessun bundle
è previsto per la piattaforma Mac Os X; da
quando Apple ha cominciato ad occuparsi in
prima persona di video e
audio digitale, Adobe ha
preferito farsi da parte,
continuando soltanto
nello sviluppo di After
Effects, disponibile in
Monitor n° 254
Con le curve modificabili del Graph Editor Di After Effects si possono facilmente controllare tutti i parametri dell’animazione.
versione 7.0 anche per questa piattaforma e proposto a 799 euro in versione Standard e a 1.299 euro in quella
Professional.
Valore aggiunto
Oltre all’ovvio vantaggio di natura
economica, con l’acquisto di una delle
due varianti della raccolta Production
Studio si ha l’accesso a due funzionalità particolarmente utili per snellire i
flussi di lavoro. In primo luogo, con
Dynamic Link non è indispensabile
completare il render di una composizione realizzata con After Effects
prima di poterla inserire all’interno di
un progetto di Premiere o per utilizzarla come menù in Encore Dvd. La
catalogazione del materiale presente
sul computer o nella rete locale può
essere poi gestita in maniera molto
efficiente con Adobe Bridge, grazie
Il pannello del mixer di Audition 2, il software Adobe per il trattamento dell’audio
digitale
alla possibilità di effettuare ricerche
visive o tramite parole chiave, precedentemente assegnate al materiale
registrato. Altra caratteristica che può
migliorare la produttività è l’interfaccia
grafica unificata con le diverse aree di
lavoro unite tra loro, in modo da poter
essere ridimensionate tutte con un’unica operazione, evitandone quindi la
sovrapposizione.
Il processo di revisione o approvazione può essere poi semplificato grazie
a Clip Notes, una funzionalità integrata in Premiere Pro. Il progetto può
essere esportato come file Pdf con il
video incorporato o accessibile in
streaming, sia in formato standard per
Windows che per QuickTime, e trasmesso poi via e-mail. Il ricevente può
visionare il video utilizzando Acrobat
Reader (programma gratuito e disponibile per tutte le piattaforme),
aggiungendo le proprie note in corri-
Con le suite Adobe si ha a disposizione anche il software Bridge per la gestione dell’archivio del materiale
Monitor n° 254
spondenza del punto esatto in cui il
video è stato messo in pausa, individuato attraverso il timecode. Il documento generato in seguito, che può
anche essere privo del video originale,
può essere aperto in Premiere e le
note compaiono in corrispondenza di
marker nella timeline generati automaticamente, per cui il montatore ha
la possibilità di individuare rapidamente i punti da modificare. Sempre
per facilitare la visione del progetto
c’è poi la possibilità di masterizzare
semplici Dvd dalla timeline di 13
Premiere con tanto di menù e capitoli
generati in modo semiautomatico.
Sempre più professionali
Per quanto riguarda il montaggio vero
e proprio, oltre al supporto per i formati a 10 bit e in alta definizione,
compreso il formato Hdv nativo, la
novità più interessante di Premiere Pro
2.0 è rappresentata dall’editing multicamera. Grazie a questa funzionalità, è
possibile riprodurre contemporaneamente fino a quattro filmati e selezionare con il mouse o la pressione di un
tasto quello che andrà inserito nel
montaggio finale. Sono stati poi
migliorati gli strumenti per la correzione del colore, primaria e secondaria,
che sfruttano la possibilità di trattamento a ben 32 bit per canale, riducendo il rischio di possibili posterizzazioni.
Il supporto per il colore a 32 bit in virgola mobile è offerto anche dalla versione Professional di After Effects 7.0,
programma questo disponibile anche
per la piattaforma Macintosh. Altra
prerogativa di questa versione è lo
strumento timewarp, una versione più
accelerare sensibilmente l’anteprima
o il rendering degli
effetti sfruttando i
processori integrati nelle schede grafiche.
Il supporto dell’audio surround Dts e
la possibilità di
visualizzare graficamente la struttura di navigazione
del Dvd sono invePiccoli aggiustamenti all’interfaccia grafica permettono una migliore accessibice le novità della
lità ai comandi
versione 2.0 di
Encore Dvd. Il programma
offre
anche la possibilità
di generare automaticamente
i
capitoli e i relativi
menù e di inserire
più filmati all’interno della stessa
timeline, una delle
più noiose limitazioni della versione
precedente.
14
Decisamente più professionali gli strumenti messi a disposizione per la corre- Migliorata
la
zione del colore
gestione
delle
raffinata degli effetti di retiming incluimmagini fisse, con l’aggiunta di effetsi nella versione base. Nel caso di ralti di transizione, nonché la possibilità
lentamento di una sequenza, per la
di creare panoramiche e zoom su
generazione dei frame intermedi si fa
immagini in alta risoluzione.
ricorso a tecniche di analisi del moviSul fronte dell’audio, la versione di
mento che garantiscono risultati deciAudition 2.0 offre il supporto dei drivsamente migliori rispetto al metodo
er Asio delle schede di cattura conforFrame Mix, l’unico utilizzabile con le
mi a questo standard e mette a dispoprecedenti versioni. Comune a
sizione un mixer a bassa latenza, caratentrambe le versioni di After Effects è
teristiche che si traducono nella possiil nuovo Graph Editor per il controllo
bilità di elaborare contemporaneadelle animazioni tramite curve e il supmente un maggior numero di effetti e
porto dello standard OpenGL per
tracce, fino a un massimo di 80 attive.
Matrox ha già annunciato il pieno supporto della Production Suite per la piattaforma Axio
Merita infine qualche considerazione
la decisione di includere anche Adobe
Illustrator CS2 nella variante Premium
della Production Suite. Questo programma è normalmente utilizzato per
la realizzazione di immagini vettoriali
(compresi marchi e logo) che possono
cioè essere ridimensionate senza
introdurre gli artefatti tipici delle
immagini bitmap ingrandite. In particolare, Illustrator permette di tracciare
i contorni dei singoli frame di un
video, ottenendo un effetto simile a
quello di un cartone animato; la
sequenza di immagini vettoriali così
ottenuta può essere importata direttamente nella timeline di Premiere e qui
ridimensionata a piacimento.
Piattaforma artificiale
Uno dei problemi da sempre legati a
soluzioni incentrate sul software è causato dalla compatibilità con le piattaforme hardware e questo è proprio il
motivo che ha spinto Adobe a dar vita
alla OpenHD Alliance. Nata nel mese
di aprile dello scorso anno con l’adesione di Dell, HP, Intel e Microsoft, l’iniziativa vede ora coinvolte numerose
altre aziende, praticamente tutte quelle attive nel settore del video digitale
per personal computer (Aja,
Blackmagic, Bluefish, Matrox, nVidia,
eccetera). L’intento che si prefigge la
OpenHD Alliance è quello di verificare la piena compatibilità dell’hardware
con i software Adobe, garantendo
così all’utente finale la sicurezza di
avere a disposizione strumenti ben
collaudati ed affidabili .
Tra le prime novità scaturite da questa
iniziativa c’è la scheda Aja Xena HS
per la cattura e l’output di segnali
video HD-Sdi a 8 o 10 bit e di sei canali audio Aes, sincronizzabile con una
sorgente esterna. Pronta anche la reazione di Matrox: per il prossimo mese
di marzo è stato annunciato il rilascio
dei driver aggiornati per la piattaforma Axio che permette di ottenere da
software come Adobe Premiere il
massimo possibile in termini di prestazioni, garantendo la possibilità di
gestire in tempo reale almeno due
livelli di video in alta definizione con
altrettanti livelli di grafica ed effetti e
prestazioni almeno doppie con video
in definizione standard.
Monitor n° 254
Lancio in grande stile dei nuovi
Mac con processore Intel al
Macworld di San Francisco
Intel Inside anche nei Mac
A sei mesi di distanza dall’annuncio ufficiale, Apple ha presentato i suoi primi personal computer con processori
Intel, l’inizio di una svolta che si annuncia più difficile di quelle affrontate in passato
Un portatile e un iMac sono i primi
modelli di personal computer Apple
che impiegano i processori Intel al
posto dei classici PowerPc di IBM. I
16 processori scelti da Apple sono i Core
Duo, capaci in pratica di offrire le prestazioni di un doppio processore e
caratterizzati da un eccellente rapporto consumo/prestazioni. Il sofferto
abbandono dei processori IBM è stato
determinato essenzialmente dall’impossibilità di utilizzare i PowerPc G5
nei portatili, come ha spiegato lo stesso Steve Jobs, ceo di Apple, in occasione del lancio avvenuto in occasione
del MacWorld di San Francisco:
“abbiamo provato in tutti i modi a
mettere un G5 in un PowerBook,
abbiamo tentato di tutto, abbiamo
chiesto aiuto a tutti”, e mentre diceva
questo, sullo schermo alle sue spalle è
comparsa una foto del Papa.
Un portatile e due desktop
Al portatile con processore Intel è
stato dato il nome di MacBook Pro.
Esteticamente è del tutto simile ai
PowerBook con schermo da 15 pollici
ora in commercio, salvo due particolari, una telecamera per videoconferenze integrata proprio al di sopra dello
schermo e il connettore per l’alimentazione di tipo magnetico, che si sgancia facilmente quando è sottoposto a
sollecitazioni anomale, evitando quindi possibili rotture del cavo o, peggio
ancora, la caduta del portatile.
Secondo dati diffusi dalla stessa
Apple, il MacBook Pro è da quattro a
cinque volte più veloce rispetto ai
modelli con processore G4. Questi
continueranno però ad essere prodotti, almeno fino a quando non sarà
completata la migrazione di tutte le
applicazioni più importanti verso la
nuova piattaforma. Al momento, oltre
al sistema operativo MacOs X sono
disponibili la suite di software gestionali iWork e la suite iLife, comprendente tra l’altro i programmi iMovie
HD e iDvd. Alcuni programmi, tra cui
Adobe Photoshop, possono comunque essere utilizzati con i nuovi iMac
grazie a Rosetta, un emulatore software integrato nel sistema operativo: le
prestazioni sono accettabili, anche se
inferiori a quelle potenzialmente raggiungibili con una completa riscrittura
del programma. Purtroppo, non tutti i
software possono funzionare con
Rosetta e, almeno al momento, non
esiste un elenco organico di quelli
compatibili. Apple conta di rendere
disponibili le proprie applicazioni professionali, tra cui Final Cut Pro e Dvd
Studio Pro, per il prossimo mese di
marzo, vale a dire a un mese dall’inizio
dell’inizio delle consegne dei primi
MacBook Pro.
Immediatamente disponibili sono
invece i due iMac con processore
Intel, prodotti che Apple considera,
probabilmente a torto, indirizzati ad
un impiego più “domestico”. Rispetto
agli iMac con processore G5, l’incremento di prestazioni non è così rilevante come nel caso dei portatili pur
raggiungendo anche valori del 200%
con quei pochi applicativi già disponibili in versione compilata per il nuovo
processore. I prezzi degli iMac con
processore Intel Core Duo sono identici a quelli degli iMac con processore
G5 mentre il MacBook Pro sarà inizialmente disponibile solo nella versione
con schermo da 15” e costerà un centinaio di euro più del PowerBook 15”
con processore G4.
Soltanto l’inizio
Il completamento della migrazione
del software verso la nuova piattaforma MacIntel richiederà almeno un
anno ed è per questa ragione che
Apple ha deciso di rimandare ad una
data ancora imprecisata il lancio dei
sistemi più professionali, per cui i
Power Mac G5 restano ancora l’unica
scelta possibile per chi richiede prestazioni più elevate. Contrariamente a
quanto accaduto in occasione della
migrazione a Mac Os X, sono mancati
Monitor n° 254
sto entro la fine
di quest’anno, la
situazione
dovrebbe cambiare. Microsoft
non sembra però
intenzionata a
sviluppare una
versione
di
Windows ad hoc
e continua a
mantenere una
posizione piuttoStesso design degli attuali PowerBook per il MacBook Pro, disponibile solo con sto ambigua nei
schermo da 15 pollici
confronti della
casa della mela:
gli annunci da parte di altre software
se da una parte si è impegnata a conhouse sui tempi previsti per la transtinuare lo sviluppo della suite Office
izione e questo non lascia ben sperare
per almeno cinque anni, dall’altra ha
sulla rapidità dell’operazione. Sembra
annunciato l’abbandono di Internet
poi ancora prematura la possibilità di
Explorer e di Windows Media Player.
utilizzare altri sistemi operativi,
Non è la prima volta che Apple affronWindows in testa, sui MacIntel, funziota cambiamenti di questa portata e,
nalità resa difficile dall’adozione di
viste le passate esperienze, non c’è da
un’architettura hardware abbastanza
dubitare sulla sua riuscita. Resta però
diversa da quella oggi impiegata dai
il fatto che, fino a quando la transizione non sarà ultimata, occorrerà continormali personal computer. Con l’arrinuare a utilizzare macchine con provo del successore di Windows, il sistecessori Power PC il cui eventuale
ma operativo Vista il cui lancio è previ-
acquisto non rappresenterà certo un
investimento destinato a durare a
lungo. Il problema si farà sentire
soprattutto per la linea PowerBook,
fermi ai processori G4 e proposti ad
un prezzo simile a quello dei ben più
potenti MacBook Pro.
Anche negli iMac con schermo da 17 e 20 pollici
batte un cuore Intel
Disco blu per il cinema
Il Sundance Film Festival è stata l’occasione scelta da Sony per il lancio di nuovi prodotti della linea XDCam HD tra cui
c’è anche un camcorder con frame rate variabile
Al primo camcorder XDCam Hd presentato all’ultimo IBC, se ne aggiungerà un secondo destinato a suscitare
l’interesse della comunità del cinema
indipendente: il PDW-F350 sarà infatti
in grado di registrare immagini con
frame rate variabile da 4 a 60 fps. Non
è quindi un caso che Sony abbia scelto proprio la platea del Sundance Film
Festival per la presentazione di un
prodotto studiato per uno dei mercati
più promettenti, quello delle produzioni cinematografiche indipendenti
che non possono certo permettersi i
costi delle megaproduzioni hollywoo18 diane. La linea Sony XDCam Hd utilizza come supporto di registrazione i
Professional Disc, attualmente disponibili con capacità massima di 23 GB,
e offre una qualità delle immagini di
poco superiore a quella tipica dei prodotti Hdv, ma nettamente inferiore a
quella della linea HDCam, che resta il
formato d’elezione per le applicazioni
di cinematografia elettronica. Tanto
per confondere un po’ le acque, Sony
ha però scelto di utilizzare il marchio
Cinealta anche per la linea di prodotti
XDCam Hd, marchio che dovrebbe
identificare prodotti destinati ad applicazioni cinematografiche di alto
livello.
Come
l’altro
modello
PDWF330, anche il
nuovo camcorder
impiega
sensori
CCD da 1/2 pollice
e, per ovviare alla
penuria di ottiche
di qualità HD per
questi sensori, può
Con un nuovo camcorder da 1/2 pollice a frame rate variabile Sony completa la linea XDCam
utilizzare anche le ottiche per le telecamere da 2/3 di pollice, grazie ad un
apposito adattatore che riduce però il
campo ripreso di un fattore 1,37.
Entrambi i camcorder registrano il
video in formato 1080/50i o 60i e nei
formati progressivi a 24, 25 o 30fps,
con bitrate variabili da 18 a 35 Mbps. Il
PDW-F350 sarà dotato di un’uscita
HD-SDI, al posto di quella component analogica presente nel PDW-330,
mentre sul piano estetico il colore
argenteo di quest’ultimo è sostituito
da un più adeguato nero.
La disponibilità dei due camcorder è
prevista per il prossimo mese di marzo
con prezzi per gli Stati Uniti fissati in
circa 17.000 dollari per il PDW-F330 e
di 26.000 dollari per il PDW-F350. Per
la stessa data sono previste le prime
consegne del registratore da banco
PDW-F70 che avrà un prezzo intorno
ai 16.000 dollari mentre l’arrivo del
riproduttore PDW-F30 è previsto per il
mese di giugno con un prezzo suggerito di poco inferiore ai 10.000 dollari.
obriamente nero il nuovo camcorder PDW-F350 che nutre serie aspirazioni in campo cinematografico
Monitor n° 254
25
Monitor n° 252 - ottobre 2005
Tutti pazzi per i ciddì
Con uno sguardo sempre più attento all’editoria elettronica e alla comunicazione aziendale, la CieffeVideo Italia si
appresta a festeggiare i suoi primi quindici anni di attività.
A cavallo fra gli anni 80 e 90 ci fu una
vera e propria fioritura di aziende che
avevano come attività principale la
distribuzione di prodotti per il mercato del video, allora caratterizzato da
una notevole effervescenza. Con la
crisi iniziata verso la fine degli anni 90,
numerose aziende si videro costrette a
cessare la propria attività mentre altre
più avvedute sono riuscite a diversificare l’offerta e pur continuando ad
occuparsi di video hanno affiancato
all’offerta più tradizionale prodotti che
20 si rivolgevano anche ad altri mercati.
Esemplare l’evoluzione della Cieffe
Video Italia di Milano che, sotto la
guida di Fabio Callegari, è riuscita ad
espandere la sua attività in un periodo
considerato da molti tra i meno favorevoli per gli investimenti.
La gallina dalle uova d’oro per Cieffe
Video Italia è stata l’esclusiva per la
distribuzione dei prodotti Primera,
azienda statunitense specializzata
nella produzione di sistemi automatizzati di duplicazione e stampa di Cd e
Dvd. Più recentemente, Cieffe Video
Italia ha cominciato la distribuzione di
analoghi prodotti della Teac, per certi
versi complementari.
Fabio Callegari
Anche se quando si parla di prodotti
di questo genere, la prima cosa che
viene in mente è la copia illegale, in
realtà gli acquirenti sono quanto di più
istituzionale si possa pensare, la sezione anti-droga della Criminalpol, piuttosto che il Ministero dell’interno o il
Vaticano, come ci spiega Fabio
Callegari, che aggiunge: “Non esiste
un cliente tipico, noi andiamo ad
abbracciare una clientela a 360 gradi,
clienti e contesti che fino a ieri, per noi
provenienti dal mondo audio-video,
erano decisamente sconosciuti. Noi
oggi lavoriamo con tipografie, uffici
stampa, ospedali, scuole, enti, università, fotografi, noleggiatori, service,
aziende di tutti i generi. Con questi
sistemi di duplicazione e stampa
siamo andati a toccare tutta una serie
di situazioni che, avendo all’interno
agenzie di comunicazione e di marketing, necessitano quotidianamente di
diffondere dati, immagini, contenuti
su supporti di questo genere.
Un’attività in continua espansione che
non sembra conoscere crisi.
Direi proprio di sì. L’anno scorso
abbiamo fatto un buon lavoro, siamo
stati quelli in
Europa che percentualmente sono
cresciuti di più e
questo risultato
l’abbiamo ottenuto
proprio
perché
abbiamo allargato
a 360 gradi la
nostra proposta.
Abbiamo aperto
un ufficio a Roma a
gennaio dell’anno
scorso che ha dato
ottimi risultati, sono sette persone che
si occupano solo di distribuzione del
prodotto Primera per il Centro-Sud. A
Roma ci sono delle realtà per noi milanesi veramente sconosciute. Dalla
Criminalpol ai servizi di intercettazione
di vario genere e livello, al ministero
delle Comunicazioni o al Viminale. Tra
l’altro per noi è interessante il fatto
che il consumabile è proprietario per
cui, per ogni macchina che vendiamo,
le cartucce d’inchiostro sono proprietarie. Questo ci porta comunque ad
avere un rapporto continuo con il
cliente, che da noi poi compra anche
il Cd, il Dvd, la custodia.
Quali sono le differenze sostanziali fra
i prodotti Primera e Teac?
Primera è leader nella fascia medio
alta, sono prodotti destinati a chi ha la
necessità di autoprodursi Cd e Dvd
anche in discreta quantità. Teac rappresenta il top di gamma, sono
comunque sistemi di duplicazione e
stampa automatizzati, ma con una
qualità di stampa praticamente offset.
Il target dei prodotti Teac è costituito
da quanti hanno bisogno di prodotti
di prestigio, non della quantità, ma
piuttosto di piccole quantità di alto
impatto. Primera si concentra invece
su chi ha bisogno di avere molto spesso, molte volte all’anno, prodotti di
utilizzo immediato ma con un rapporto costo/qualità il più contenuto possibile.
La vendita di questi prodotti ha anche
una funzione di cavallo di Troja per
stabilire un contatto con le aziende e
proporgli poi altri prodotti?
Sicuramente lo abbiamo usato anche
come cavallo di Troja per il video, per-
Monitor n° 254
ché in tante aziende dove siamo
entrati con questo tipo di prodotto
poi alla fine gli abbiamo venduto il
sistema per la videoconferenza, il
videoproiettore, la telecamera, gli
abbiamo noleggiato il plasma per la
fiera. Sicuramente c’è stato un connubio abbastanza interessante su quello
che è il traino di un settore verso un
altro comunque abbastanza saturo.
Mi viene in mente un’azienda che fa
caldaie: avevano la necessità di sostituire il manuale tecnico delle loro
apparecchiature con un Cd, un supporto che gli costa cento volte meno
del cartaceo e che aggiorna quando
vuole e può inviare da un giorno all’altro in tutta Italia. Li abbiamo conosciuti per quell’esigenza e poi gli abbiamo
fatto la sala meeting dove fanno i corsi
per i loro riparatori.
Come è cambiato il mercato del video
negli ultimi anni?
I contatti con queste realtà ci hanno
sicuramente dato un’iniezione di stimoli nuovi mentre il mondo del video
in generale è molto statico, molto
imbarazzante, rispetto a come poteva
essere per dieci anni fa. Oggi non c’è
voglia di investire, non si sa dove investire, non si sa su cosa investire. Di
conseguenza, la gente compra quello
di cui ha bisogno domani, non si
fanno più progetti a lungo termine.
Con l’arrivo di prodotti come le nuove
telecamere HDV è cambiato qualcosa?
Io sono convinto che cambierà qualcosa nel mercato, ma è ancora presto.
C’è stata una grossa aspettativa, una
grossa attesa, quando sono arrivati i
primi prodotti avevamo veramente la
fila fuori di gente che cercava la telecamerina, perché sembrava che fosse
questa cosa così strabiliante.
Comunque secondo me non sarà una
grossa svolta finché tutto il mondo del
consumer non si attrezzerà per l’HD.
Fino a quando il privato non avrà a
casa un televisore HD e almeno i canali satellitari bob cominceranno a trasmettere in HD, non sarà così fruibile
per tutti. Secondo me, sicuramente
arriveremo lì nel giro di giro di tre,
quattro, cinque anni al massimo. Solo
allora sarà importante potersi scambiare contenuti in HD. Dopo, da lì non
Monitor n° 254
so dove andremo, perché tecnologicamente
siamo arrivati al capolinea, però qualche anno
ancora davanti c’è.
Oggi la grossa spinta la
devono fare le grosse
case lavorando su quello
che è l’end-user puro.
Un elemento che ancora
manca sono i lettori di
Dvd in alta definizione e
quando questi arriveranno cominceranno anche
ad uscire i titoli, tutta la
produzione di contenuti
si dovrà muovere.
Esistono o sono stati già
annunciati sistemi di
duplicazione per questi
nuovi supporti?
Primera e Teac stanno lavorando, nel
senso che producono e produrranno
apparecchiature compatibili HD-Dvd
e Blu-ray. In realtà loro sono dei player
spettatori, perché quando la tecnologia arriva loro non fanno altro che
integrarla nelle loro macchine.
Nessuna delle due aziende ha interesse a prendere posizione a favore dell’uno o dell’altro formato. Chi vincerà
l’incontro, il match, sarà quello che poi
tirerà il mercato, vincerà chi sarà in
grado di investire tanto per trarre profitti a lungo termine.
Uno dei prodotti Primera di maggior successo: il
Disk Publisher Pro può caricare fino a 100 dischi
alla volta
Quale fra i due formati ha maggiori
probabilità di spuntarla?
Dire quale sia meglio o peggio è
abbastanza azzardato. Quello che
secondo me potrà essere più interes- 21
sante, proprio per un discorso di diffusione a basso costo, può essere l’HDDvd. Per duemila motivi, la produzione alla base costa molto poco, la produzione dei contenuti costa comunque poco, la tecnologia che è alla
base del prodotto costa molto poco.
Secondo me sarà molto più fruibile.
Duplicazione e stampa a trasferimento termico di elevata a qualità con la Teac P55, una novità proposta
dalla Cieffe Video Italia
Poi in realtà staremo a vedere chi spingerà di più, perché Sony comunque
punta molto sul Blu-ray e il competitore di Sony non è altrettanto forte
anche se magari ha una tecnologia
più interessante in mano.
Passando al settore video, perché
avete deciso di cessare la distribuzione dei prodotti Abc?
Secondo me questo dei supporti non
è un mercato che può dare prospettive di crescita, è un prodotto che ha
perso un po’ quella che era la sua concezione di base. Oggi i prezzi su questa roba sono caduti tanto, è caduta la
qualità del prodotto, specialmente
per quel che riguarda i sistemi più piccoli, i prezzi si sono quasi dimezzati e
non c’è stato sviluppo sul prodotto. La
fascia professionale del mercato non
lo capisce ancora nella giusta maniera
e nella fascia broadcast, non è Abc il
marchio su cui puntano i clienti più
importanti. Dal primo gennaio, la distribuzione l’abbiamo quindi appoggiata su Manfrotto, abbiamo aiutato
noi i tedeschi a trovarsi il partner locale. Loro hanno in mano il mercato pro22 fessionale del fotografo, speriamo che
possano essere il ideale per Abc.
Avete qualche novità in preparazione
per il settore video?
No, di novità non ce ne sono e non c’è
neanche una gran volontà di cercare
novità, non ci sono grossi stimoli a cercare novità. Siamo dealer Sony da 15
anni e continueremo con Sony, ma in
questo momento c’è un po’ un’apatia
generale. Nel settore video, dove
comunque siamo conosciuti nel bene
e nel male, continueremo ad operare
in maniera diretta, ma sugli altri centosessanta settori operiamo attraverso
agenti che vanno a sottoporre il prodotto Primera in settori nuovi, in
maniera spero il più lineare possibile
per tutti. Abbiamo organizzato open
house su tipografie di Milano e provincia, abbiamo avuto qui 25 persone
a vedere le nostre macchine. Questo
delle tipografie è un target che per noi
fino a ieri era veramente sconosciuto.
Sono persone, situazioni, mercati
ancora ricettivi, che hanno voglia di
evolversi, di dare un valore aggiunto al
loro lavoro.
Tanti dischi anche in blu
Già annunciata da Primera Technology la prossima disponibilità del sistema
automatico di duplicazione e stampa Bravo XR-Blu Disc Publisher, il primo che
supporta il nuovo formato Blu-ray. Il sistema utilizzerà i masterizzatori BDR101A della Pioneer e la registrazione è affidata al software della Sonic
Solutions, azìenda leader in questo settore.
Sarà presto disponibile la versione Blu-ray del sistema di copia e stampa Publisher XR
La versione iniziale permetterà di registrare fino a 25 GB di dati su dischi single-layer e, non appena saranno disponibili i nuovi masterizzatori doublelayer, sarà offerto l’apposito kit di
aggiornamento. Fino a 50 dischi pos-
sono essere caricati nel dispositivo e
la tecnologia di stampa ink-jet a 4800
dpi, già ben collaudata dagli altri prodotti Primera, garantisce dettagli ben
definiti e colori particolarmente brillanti.
Coming Soon sceglie Panasonic
Coming Soon Television, il canale satellitare dedicato esclusivamente all’attualità cinematografica, ha affidato a Panasonic Italia l’allestimento tecnologico dei nuovi studi televisivi che saranno operativi già dalla
prossima primavera.
La fornitura dei prodotti Panasonic, riguarderà non solo l’area di broadcasting televisivo, ma anche tutte
le attrezzature tecnologiche utili allo svolgimento della tipica attività aziendale: PC, apparati di video-sorveglianza, fotocopiatrici multifunzione, centralino telefonico con tecnologia dect e voip, monitor LCD e
plasma di varie dimensioni.
Panasonic è stato scelto da Coming Soon come partner tecnologico in virtù del posizionamento e della
notorietà del brand a livello internazionale, brand che è leader nelle attrezzature d’avanguardia di tipo
digitale, audio e video.
Coming Soon Television potrà contare per la propria produzione televisiva su prodotti di ultima generazione e di elevata qualità, come le rivoluzionarie telecamere digitali della serie P2 che registrano su schede di memoria allo stato solido, le telecamere digitali da studio remotate, i videoregistratori DVCPro 25 e
50 e i videoproiettori Dlp.
La partnership tra le aziende ha avuto sviluppi anche dal punto di vista della comunicazione: Panasonic
Italia, riconoscendo l’identità giovane e dinamica del target di ascolto del canale, ha scelto Coming Soon
Television per pianificare un’importante campagna televisiva in occasione dei Giochi Olimpici Invernali di
Torino dei quali Panasonic è uno dei principali sponsor.
Monitor n° 254
HD senza fili e senza
Mpeg
Il sistema per il collegamento wireless
delle telecamere HD è soltanto una delle
novità che Grass Valley si appresta a lanciare nei prossimi mesi
Le oltre 1.000 telecamere Grass Valley
della serie Ldk 6000 attualmente in
uso potranno contare a breve su un
sistema di collegamento wireless
basato su approcci innovativi, sia per
quel che riguarda la compressione
che per la trasmissione dei segnali. Il
metodo Jpeg2000 sarà utilizzato per
comprimere i segnali video in alta
definizione a 720p o 1080i ottenendo
valori del bitrate compresi fra 55 e 75
Mbps e, caratteristica ancora più
importante, con una latenza di soltanto due frame, tenendo conto anche
della sincronizzazione. Questa latenza
praticamente nulla ne permetterà
quindi l’impiego per la ripresa di
eventi sportivi, garantendo la possibilità di miscelare senza problemi le
Latenza praticamente nulla per il sistema wireless
HD della Grass Valley
Monitor n° 254
Nuovi modelli completano la serie di mixer video Kayak in definizione standard ed alta
immagini riprese dalle telecamere
wireless con quelle delle telecamere
cablate.
Il metodo Jpeg2000 non è una novità
per Grass Valley che aveva già annunciato la decisione di adottarlo per i
nuovi camcorder della serie Infinity:
essendo un metodo di tipo intraframe, ogni singolo frame è trattato
separatamente e poiché l’immagine
non viene scomposta in blocchi, al
contrario di quanto accade con i
metodi Mpeg, artefatti come l’effetto
mosaico (blockiness) sono completamente assenti.
Del tutto nuova è invece la scelta di
utilizzare per la trasmissione dei dati lo
standard 802.16, un subset di quello
che è noto comunemente come
WiMax. L’appoggiarsi ad uno standard creato per gli ambienti informatici ha consentito un più rapido sviluppo del prodotto e conferma la scelta
di Grass Valley di servirsi quanto più è
possibile di tecnologie provenienti dal
mondo dei computer. La distanza
operativa è di circa 300 metri e può
essere facilmente estesa ad un chilo-
metro, mentre in futuro è prevista
anche la possibilità di roaming fra più
antenne riceventi. Questo permetterebbe di muoversi liberamente con la
telecamera anche all’interno di un territorio vasto quanto una città, sempre
che si sia disposti ad affrontare un
investimento non propriamente contenuto: un sistema completo di trasmettitore e ricevitore costa infatti
oltre centomila euro, telecamera
esclusa naturalmente.
Sul fronte della produzione, Grass
Valley propone poi altri modelli di
mixer della serie Kayak aggiornabili
via software dalla versione SD in Pal o
Ntsc a quella HD. Per questa serie è
anche disponibile l’opzione MatchDef
per la conversione di segnali video HD
in diverso formato o da definizione
standard ad HD e viceversa. La serie
Kayak si compone ora di sette modelli diversi, dotati da 1 a 3 banchi
Mix/Effects; i prezzi partono da un
minimo di poco più di 40.000 euro per
la versione SD e 60.000 per quella HD.
Un mixer Kayak costituisce anche il
cuore del sistema di produzione inte-
23
Versione HD anche per il sistema di produzione Ignite della Grass Valley
grato Ignite, disponibile ora anche in
versione HD. Sviluppati per soddisfare
le esigenze degli studi di produzione
24
medio/piccoli, i sistemi Ignite si avvalgono tra l’altro delle telecamere robotizzate CameraMan (anche queste dis-
ponibili in versione HD) e permettono
anche ad un unico operatore di gestire tutto il ciclo produttivo di una trasmissione o di un notiziario, compresa
la messa in onda.
Infine, per quanto riguarda la distribuzione dei segnali, Grass Valley lancerà
entro l’anno una versione single chip
dell’encoder ViBe HD Mpeg-4 per
video in alta definizione, attualmente
basato su un’architettura Dsp.
Secondo le previsioni, la versione single chip dovrebbe permettere di
ridurre sensibilmente il bitrate, arrivando addirittura a valori dell’ordine
dei 4 Mbps, confrontabile quindi con
quello utilizzato oggi per segnali
video in definizione standard. Le versioni Dsp dell’encoder potranno essere in futuro aggiornate a quella singlechip con la semplice sostituzione di
una scheda.
La radio si fa sul serio
La radio fa sul serio. Grazie alla progettazione e alla ristrutturazione
acustica della SM, Sistemi Modulari,
parte la nuova sede di R101.
Sono finiti i tempi in cui con due giradischi Lenco, un mixerino recuperato
chissà da dove e un trasmettitore da
pochi watt si faceva la radio. Non è
passato poi molto tempo (solo una
trentina d’anni, caspita!) da quando il
più sofisticato sistema di trattamento
acustico diffuso nella radiofonia erano
i famosi ‘porta uova’ in ‘cartone peloso’ che il salumiere all’angolo era felice di regalare.
Oggi è tutta un’altra musica o forse, a
pensarci bene.. no. La musica in molti
casi è quasi la stessa (solo con un po’
di più di ‘magazzino’), quello che è
cambiato è il ‘contenitore’, cioè il
modo di proporcela.
La radio oggi è ingegnerizzata, tecnologizzata, computerizzata, sterilizzata,
programmata, omologata, massificata, perfezionata, marketing-izzata e forse- molte radio sono finite col fare il
verso alla RAI da cui volevano diffe-
renziarsi, un buffo contrappasso
mediatico!
Se, onestamente, dal punto di vista
della programmazione forse non è
cambiato granché (a parte le risolutive
definizioni di chi se ne intende che differisce rigidamente tra ‘radio di flusso’
e ‘radio di programmi’) sicuramente
nella tecnologia sono stati fatti balzi
enormi.
Persino la tecnica che coinvolge la
struttura architettonica è molto cambiata da allora e proprio in questa
sede vediamo di capire cosa è stato
fatto nella nuovissima R101, dalle
‘ceneri’ di Radio Milano International.
Il grado di raffinatezza estetica e perfezione raggiunto qui impone una
descrizione generale più articolata del
Monitor n° 254
T I T O L O
S E Z I O N E
25
solito, infatti tutti gli studi sono stati
completamente rifatti dalla SM
Sistemi Modulari di Pino Stillitano.
Si tratta forse di preziosismi eccessivi
che solo poche emittenti possono
adottare (per lo meno in pompa così
magna) e che a pensarci bene all’ascoltatore risultano quasi trasparenti,
oppure di reali necessità di un mezzo
di comunicazione così cresciuto ed
evoluto?
La risposta sta a voi, ma quello che
conta è che, se si vuole fare davvero le
cose per bene, bisogna seguire un iter
molto simile a quello che descriviamo,
infatti, scelte differenti spesso si rivelano solo dei palliativi.
Per creare dei locali radiofonici o adattare quelli esistenti bisogna -comunque- effettuare una vera e propria
bonifica acustica se le aree esistono
già, oppure affrontare un progetto
completo ex novo (come in questo
caso) che poggia su estensive analisi prima - per decidere gli interventi e dopo - ‘la cura’ per verificare i risultati
dal punto di vista funzionale.
Dopo una ricerca sul mercato inerente
26 le poche aziende specializzare in
‘ristrutturazioni acustiche’, la società
Monradio, che gestisce lo sviluppo
della radiofonia per Mondadori, è
approdata alla SM Sistemi Modulari di
Lissone, anche sulla scorta di un buon
numero di note realizzazioni prestigiose ‘sul campo’. La SM ha avuto l’incarico completo del lavoro e ‘carta bianca’ nella realizzazione.
La SM, infatti, come la veste estetica
evidenzia appieno è sempre molto
attenta ad utilizzare e valorizzare gli
spazi nel modo più razionale e confortevole possibile fondendo ergonomia
e charme stilistico nel migliore modo
possibile.
Pino Stillitano, project manager e
Titolare della SM non fa segreto che
per la SM la progettazione acustica è
compagna di sempre delle scelte tecniche di altissimo livello che immancabilmente applica alle nuove strutture:
‘Anche in questo caso ci sono stati
richiesti interventi di isolamento acustico molto elevato tra i vari ambienti
che possono operare in modo indipendente oppure coordinato, e anche
l’acustica deve essere perfetta nel
pieno rispetto dell’utilizzo finale.’
Le strutture attive, le sale di ripresa
speaker, possono essere utilizzate
come eventuale back up l’una per le
altre e sono fisicamente in grado di
funzionare in modo individuale, quindi
dovevano essere perfettamente isolate dal resto della struttura.
‘La veste estetica, molto ricercata’
come Stillitano stesso conferma, ‘è
stata studiata anche per sottolineare
l’elevato grado di progettazione acustica applicata e per agevolare, un
domani, eventuali telecamere per
riprese televisive; chissà.’
Usiamo molta flessibilità in fase di progetto, così da rispondere al 100% alle
esigenze del committente, infatti il
rendering preventivo viene ripetuto e
sottoposto al cliente tutte le volte che
è necessario in fase di progetto e consente di verificare tutto prima di partire con le effettive realizzazioni e quin-
di di evitare sorprese.’
In effetti, per fare un esempio, la sala
macchine è stata dimensionata in
modo differente rispetto il progetto
iniziale e ampliata sulle esigenze del
responsabile tecnico che ha giustamente già previsto delle possibili
implementazioni future che possono
richiedere più spazio.
La dimensione estetica non viaggia
mai da sola nelle realizzazioni SM ma
si presta sempre a criteri di funzionalità e il risultato evidenzia questo sforzo
di creare dei sistemi ergonomici e funzionali al massimo.
In quest’ottica, la scelta estetica di
materiali per le pareti, i pavimenti, i
pannelli fonoassorbenti, i diffusori
acustici in legno, i colori di tutto l’ambiente, la presenza di un ascensore a
vista, i dischi in vinile collocati in
ampie librerie vetrate a vista in punti
strategici e via dicendo, sono tutti
passaggi coordinati per raggiungere il
doppio livello di funzionalità e di eleganza estetica che abbiamo sottolineato.
La SM ha progettato e realizzato tutte
le infrastrutture elettriche, la ventilazione, gli arredi, quindi il vincolo della
completa funzionalità ha influenzato
direttamente le scelte estetiche finali.
L’edificio della radio
La nuova R101 sorge su una struttura
di due livelli, a grandi linee divisa con
il reparto di produzione, l’area tecnica
e di emissione e alcuni uffici al piano
inferiore, mentre la struttura dirigenziale, la redazione giornalistica e altri
uffici ancora sono al piano superiore.
Monitor n° 254
Entrando a livello terra dalla reception
ci si rende subito conto che l’investimento in estetica è notevole. Il primo
impatto è di totale modernità, con
tinte chiare, addirittura riflettenti,
superfici lucide e ‘macchie’ di rosso
per il bancone, il grosso logo R101 e le
pareti nel corridoio in fondo tendono
a fare da contrappunto alle strutture in
metallo a vista per la ventilazione e
altri arredi in stile hi-tech.
L’impressione iniziale è quella del loft
ultra moderno in stile post industriale
e le vetrate, che proteggono la scaffalatura dedicata a parte della sterminata discografia ereditata da Radio
Milano International, contribuiscono a
creare l’idea di ‘studi radiofonici’ fin
dall’inizio. Sempre dalla reception,
dato che occupa in altezza anche lo
spazio del corrispondente piano
superiore, è visibile una balconata
ancora tutta-in-metallo-e-vetro che
permette di raggiungere la scaffalatura (sotto chiave) dove risiedono i CD.
Dalla reception si accede al corridoio
centrale a tinte chiare, dove si notano
subito le cornici rosse delle porte in
Hanno preso parte al progetto R101:
Carlo Mandelli, amministratore delegato
Attilio Unmarino, direttore tecnico
Francesco Perilli, station manager r101
Gianluigi Ferrari, supervisione e coordinatore tecnico per conto del gruppo
Mondadori del progetto R101
Chiara Capuzzi, Elisa Bramini, Simona Villa, Massimo Brucoli, architetti
Pino Stillitano titolare e project manager della SM sistemi Modulari, infrastrutture, insonorizzazione ed acustica
Marco Fringuellino, dottore in Fisica,
esperto in acustica consulente SM
Roberto Giovannucci, ingegnere progettista impianti
Lucio Gerelli A&DT, supporto tecnico per
la scelta degli apparati
Monitor n° 254
vetro (con inserti smerigliati) e un
abbassamento del soffitto grigliato in
legno a quadretti. Il corridoio prevede
sulla destra alcuni uffici di produzione
e sulla sinistra la struttura tecnica dove
sono alloggiate e ventilate tutte le
elettroniche.
Subito dopo, dallo stretto corridoio si
accede alle tre salette Rackedit ciascuna completa di sala regia e saletta
speaker che R101 utilizza per gli
impieghi canonici della radiofonia,
cioè per registrare programmi, interviste, commenti, notiziari e comunicati
vari che servono nella routine di trasmissione quotidiana. Come è giusto
che sia, tutti e tre questi studi di ripresa e relative regie possono andare in
onda singolarmente o coordinarsi in
pool per qualsiasi iniziativa necessaria.
Il passo subito successivo ci porta
direttamente alla parte ‘calda’ della
struttura, cioè dove pulsano le due
sale regia OnAir 2 e OnAir 1 da cui
vengono originati i programmi con
banchi di regia Studer di ultima generazione e apparati audio di primissima
qualità.
La prima regia prevede una metratura
media con annessa l’indispensabile
saletta per gli annunciatori, comunicante mediante la consueta vetrata,
mentre al OnAir1 rappresenta il culmine stilistico della SM e anche l’emblema della nuova R101.
Questo perché la sala di ripresa, realizzata prendendo ad ispirazione le
sale degli studi di registrazione musicale, si apre in altezza occupando
anche lo spazio del primo piano; ma
non è finita qui. Infatti, proprio dal
primo piano e da un’apposita vetrata
possiamo vedere tutto quello che
avviene in questa sottostante sala
speaker. Questo ‘locale con veduta’ al
primo piano, che sembra quasi un ter-
razzo, è destinato a diventare una sala
riunioni, mentre la sala speaker sottostante che si vede dall’ampia vetrata è
in grado di accogliere non solo i radio
annunciatori di turno ma anche un
certo numero di persone, fino a 15,
che costituiscono il pubblico ospitato
su apposite panche e cuscini rossi e
bianchi, in pieno stile con il resto dell’estetica. L’impiego di vetrate inclinate per evitare riflessioni sonore è
molto diffuso qui e nel resto della
struttura, anche per arieggiare e dare
luminosità agli ambienti tipici della
radio che altrimenti - di solito - sono
abbastanza claustrofobici.
Sempre al piano superiore, oltre alla
balconata/sala meeting che abbiamo
descritto, lo spazio si apre a un’ampia
sala dedicata alla redazione giornalistica e la struttura comprende diversi
uffici dedicati alle ‘alte sfere dirigenziali’.
Tutta la progettazione, oltre alla
dimensione estetica ha considerato
come irrinunciabile la dimensione
acustica e alla fine dell’odissea severissimi test in ambiente con moltissime misure speciali e basate sugli stan- 27
dard europei hanno dato ragione alla
bontà del progetto e della sua messa
in opera. Tutte le verifiche acustiche in
fase di collaudo hanno, infatti, rivelato
valori uguali e spesso migliori delle
specifiche richieste all’inizio per quel
che riguarda l’isolamento tra gli
ambienti e per il tempo di riverbero in
ciascun ambiente, due dati molto
importanti quando i microfoni sono
aperti... e nella radio succede spesso!
La correzione colore si
chiama Pablo
La Pablo Suite è una combinazione di hardware per il processing delle immagini e di software per la correzione colore ; due aspetti sviluppati nella tradizione delle migliori qualità di Quantel: le prestazioni, l’interattività e l’affidabilità.
Il risultato è un ambiente completamente integrato super-potente, dedicato alla correzione colore contestuale in area
Post Produzione e Digital Intermediate.
Negli ultimi due anni, dal lancio da
parte di Quantel dell’opzione per la
correzione colore contestuale QColor
dedicata ad iQ ed eQ, il dialogo con
28 molti dei colorist più noti a livello
mondiale è stato continuo e il risultato
si concretizza in questa nuova generazione di suite per la correzione colore.
Tre sono i modelli disponibili
* eQ Pablo Suite - per applicazioni
video in tempo reale fino a HD-RGB
* iQ2 Pablo Suite - per DI fino al 2K in
tempo reale
* iQ4 Pablo Suite - Rompe la barriera
del 1GByte/s per applicazioni 4K DI in
tempo reale
La correzione colore non-lineare, contestuale è intuitiva grazie all’interfaccia
ergonomica e al vasto set di strumenti, mentre la straordinaria potenza di
calcolo rende l’ intervento di grading
un processo veloce, creativo e molto
versatile .
Eiger.
Comprende anche la tecnologia proprietaria ‘Concurrent Processing’ che
elimina completamente l’attesa nel
rendering. L’enorme potenza di calcolo dell’hardware Pablo permette di
operare su media reali in tempo reale:
“quello che vedi è esattamente quello
che ottieni”
La tradizione di Pablo
La Pablo Suite è uno sviluppo del set
di strumenti di Quantel dedicato alla
correzione colore, impiegato su film di
successo come Troy, Kung Fu Hustle,
Sin City, Shaun of the Dead,
Wimbledon, The Devil and Daniel
Johnston e centinaia di altri titoli e
pubblicità.
Il software di Correzione Colore di Pablo comprende
* Correzione primaria e secondaria con selezione secondaria
a schermo
* Correzione colore di layer illimitati in cascata
* 3 trackball per controllo differenziale RGB low, mid & high
* Applicazione automatica di correzione colore su gruppi di
inquadrature
* Feedback visivo in tempo reale delle regolazioni colore
* Split screen e paragoni con reference frame
* Grading contestuale multi-layer
* Storyboard visivo dei setting di correzione colore
* HSL secondarie di precisione
* Pan & scan Keyframabile, Video defocus
* Luci di Stampa, Shot detection, Correzione di Apertura
* IR Mask dustbuster, Applica correzione colore via grafiche
o maschere disegnate a mano
*Auto single keyframe per segmento da eventi di edit
*Trasferimento di setting da scena a scena
* Completo toolset per effetti compresi DVE, chiavi, titoli e
paint per correzioni complesse
DI totale
La Pablo Suite nasce sulle basi della
tecnologia di eQ e iQ. Costituisce un
sistema completo per attività di digital
intermediate basate su un modello di
business dimostrato che funziona alla
perfezione e permette di creare nuove
fonti di guadagno.
La suite riesce a spremere il meglio
dalla potenza e dagli strumenti creativi del nuovo hardware e software
Monitor n° 254
I prodotti M-Audio
con Pinnacle
Pinnacle Systems annuncia la distribuzione dei prodotti MAudio nel suo canale consumer. M-Audio è un marchio conosciuto a livello internazionale per i prodotti dedicati alla
creazione musicale negli studi di registrazione professionali. Attualmente questa tecnologia è implementata in questi
prodotti semplici da utilizzare ed affidabili, dedicati a chi
possiede un computer e tanta voglia di creare le proprie
composizioni.
La linea di prodotti M-Audio, a cui sono stati riconosciuti
numerosi Award, include interfacce audio, schede sonore,
tastiere USB, microfoni, monitor reference e soluzioni podcast; tutti i prodotti sono compatibili con Mac e con PC.
Podcast Factory
Podcast Factory è un pacchetto completo per il podcasting
professionale che abbina hardware e software per registrare, modificare e pubblicare facilmente podcast di qualità
professionale. Grazie a questo pacchetto è possibile creare
sofisticate produzioni in stile radiofonico con il parlato, la
musica e gli effetti sonori. Il software incluso consente di
creare file MP3 e pubblicarli automaticamente su Web.
Podcast Factory è un prodotto rivolto agli utenti che ricercano una qualità sonora professionale abbinata ai giusti strumenti creativi per produzioni di successo. Prezzo: 149 Euro.
Fast Track USB
Fast Track USB è il modo più semplice per registrare chitarra e voce utilizzando i software standard per la produzione
musicale, come ad esempio GarageBand. E’ sufficiente connettere il dispositivo alla porta USB del PC per trasformarlo
in un piccolo studio di registrazione. Fast Track USB è dotato di un input dedicato agli strumenti come la chitarra, il
basso e le tastiere e di un ingresso microfonico per le registrazioni vocali ed acustiche in genere. Prezzo: 129 Euro .
Keystation 49e
Keystation 49e è la tastiera USB MIDI ideale per iniziare a
creare musica su Mac o PC. Alimentata tramite la porta USB
(senza il supporto dell’alimentazione esterna), questa
tastiera compatta è comoda per chi spesso deve muoversi
con lo dispositivo; il sistema plug-and-play e il software
intuitivo lo rendono uno strumento di immediato utilizzo. A
dispetto della sua semplicità, Keystation 49e è una tastiera
a 49 tasti di dimensione standard, sensibili alla velocity ed
alla dinamica; inoltre la tastiera è dotata di un’interfaccia
MIDI incorporata, controlli per la regolazione del pitch e
della modulazione e di un ingresso per il pedale sustain.
Prezzo: 99 Euro.
JamLab
JamLab trasforma il PC o Mac in un Personal Guitar System,
senza bisogno di altri hardware aggiuntivi. Il software GT
Player Express incluso offre le funzioni di simulatore di
amplificatori, multieffetto e può riprodurre file audio standard e all’occorrenza rallentare il brano in ascolto, ideale
per imparare ed esercitarsi a suonare.
Nella confezione sono inclusi anche 160 MB di loop di batteria ProSessions sui quali improvvisare. Prezzo: 79 Euro.
StudioPro 3
I monitor attivi StudioPro 3 adottano lo stesso standard di
qualità audio degli studi di registrazione di tutto il mondo.
Gli StudioPro 3 abbinano cabinet appositamente progettati,
altoparlanti ottimizzati ed una tecnologia crossover avanzata, con una potenza in grado di assicurare la massima fedeltà sonora possibile con monitor audio di queste dimensioni.
Prezzo: 99 Euro Iva inclusa.
Revolution 5.1
Basata sulla tecnologia della pluripremiata Revolution 7.1,
M-Audio ha trasformato questa scheda audio in una piccola
ma potente scheda PCI dedicata ai videogiocatori. Perfetta
per giocare, per ascoltare musica o riprodurre film in DVD
con il suono surround, Revolution 5.1 rende i giochi più realistici ed è ideale per registrare o mixare la musica. La risoluzione audio a 24 bit e 192 KHz su tutti i canali assicura un
suono eccezionale per un’esperienza di intrattenimento
indimenticabile. Revolution 5.1 supporta le tecnologie dei
videogiochi attuali, con un basso utilizzo della CPU che assicura una risposta grafica ai massimi livelli. Prezzo: 89 Euro.
USB Uno
USB Uno è una piccola e semplice interfaccia MIDI USB che
consente di collegare una periferica MIDI al computer tramite la porta USB. USB Uno è dotata di 16 canali MIDI input
e output ed è estremamente compatta, ideale per l’utilizzo
con notebook e desktop. Prezzo: 49 Euro IVA inclusa.
costruzioni meccaniche
per telecomunicazione
Isola felice per clienti e
post produzione
Sintetizzando -in una breve formula- una plausibile presentazione del Gruppo Anteprima, potremmo dire che se il mondo
della post produzione ha fatto nascere sul mercato molte aziende, ciascuna identificabile per un proprio profilo ‘funzionale’, quello di Anteprima è strettamente legato al ‘mondo dei servizi’ e dell’attenzione rivolta ai clienti. Un concetto che
esploriamo meglio in questa sede, senza avere la pretesa di esaurirlo.
30 Sotto il comune denominatore di
‘Gruppo Anteprima’ sono raccolte
aziende specializzate in settori di business adiacenti alla post produzione, il
vero ‘core business’, al fine di proporre
ai clienti tutti gli step possibili nelle lavorazioni audiovisive.
E’ il concetto che in Inglese viene sintetizzato al meglio con l’espressione ‘onestop facility’: il cliente entra qui col suo
girato e ne esce con un prodotto completo e finito, a qualsiasi livello e con
tutti i master definitivi utili e pronti per il
canale (o i canali) di diffusione scelto.
Operativa dal gennaio 1993 in via P.
Della Francesca 10 a Milano e vari
numeri civici adiacenti, si è sviluppata in
modo esponenziale affiancando al ‘core
business’ della post i differenti ‘servizi
ausiliari’ che qui sintetizziamo e associamo al nome della relativa azienda associata:
ANTEPRIMA: post produzione, finishing
GADAMLINK Authoring, masterizzazione e duplicazione DVD,
EGGS INVADERS Animazione CGI 3D,
compositing, 2D painting,
CHANGES visual effect, compositing,
HEY JOE Creative post production,
editing,
MOVIE PHOTO Video per Negozi con-
sumer,
TAPELESS Studio audio, sound design,
ATTE E BISCOTTI Asilo nido,baby parking.
Dal 2006 è ufficialmente disponibile
anche una nuovissima sede strategica in
Roma che, inseguendo lo sviluppo logico del Gruppo, è irrinunciabile per chiudere il cerchio dei servizi indispensabili
proposti al tipico cliente, soprattutto in
ambito pubblicitario.
Questo perché -di solito- le lavorazioni
sui filmati pubblicitari vengono eseguite
a Milano e una volta pronti i master in
cassetta vengono spediti con un corriere (coi costi e i rischi annessi) fino a
Roma e da qui, poi, alle varie destinazioni canoniche.
Bene, con il Gruppo Anteprima questo
lento, delicato e costoso meccanismo di
diffusione dei master finali (rischio compreso) è stato del tutto eliminato, introducendo un servizio unico nel suo genere, denominato ‘FTN’- File Transfer
Network’.
FTN consente di trasportare contenuti
video di altissima qualità ad alta velocità
tra le due sedi di Anteprima a Milano e
Roma su linea dedicata; vengono così
eliminate le spedizioni tradizionali delle
cassette e soprattutto i rischi nel ritardo
delle consegne. Il trasferimento in altissima qualità digitale avviene in un
tempo di poco superiore al tempo reale
del filmato stesso e i clienti, soprattutto
in ambito pubblicitario, hanno dato
chiari segni di gradire molto questo servizio che è unico -appunto- per il
Gruppo Anteprima.
I satelliti
Vale la pena specificare come le varie
aziende associate che abbiamo citato
sopra siano nate quando si verificava l’evenienza di aprire nuove direttrici di
business inseguendo e anticipando le
varie richieste del mercato; sempre con
un fine ultimo: migliorare il ‘servizio ai
propri clienti’.
Tali aziende satelliti sono state fondate
assieme ai migliori professionisti che
sono man mano venuti in contatto con
Anteprima Video, andando a stratificare
e rendere sempre più solida e coordinata l’offerta di prodotti e servizi verso i
clienti.
In una simile avventura chi ci lavora non
può che operare con passione, infatti il
professionista/artista è perfettamente
inserito proprio nel settore cui voleva
Monitor n° 254
T I T O L O
S E Z I O N E
31
Monitor n° 247 - febbraio 2005
nale di questa azienda è la forte informatizzazione che permea tutta la struttura e vanta in alcuni punti diverse interessanti personalizzazioni.
Tutto ciò è stato possibile grazie a una
complessa base di sistemi informatici
proprietari, realizzati su misura e internamente, che rendono più spedito il lavoro e molto più razionale e controllabile il
workflow di tutta la facility.
IIl dono dell’ubiquità
32
dedicarsi, esprimersi e, in più la veste di
socio lo coinvolge ‘anima e corpo’.
E’ giusto poi sottolineare che, secondo
questo filo logico, il Gruppo Anteprima
è divenuto nel tempo il punto di coesione di forti figure professionali il cui
motore è una commistione di professionalità e passione, in cui le tensioni artistiche sono agiatamente coniugate
dalla pur evidente finalità di creare un
business economicamente produttivo.
Questo ‘animus’ comune è il risultato
delle energie delle donne e degli uomini che ci lavorano ogni giorno, sapientemente indirizzate e finalizzate, a tutto
vantaggio dei clienti che qui ritornano
perché si affezionano a un preciso modo
di operare.
Un servizio speciale, anzi
quattro
Sempre a proposito proprio di clienti e
di servizi a essi dedicati, Anteprima ha
addirittura quattro assi nella manica:
l’’Ufficio Traffico’, il ‘servizio FTN’, il
‘dono dell’Ubiquità’ e la Clip Library.
L’ufficio traffico
Ben sette persone, raccolte in questo
ufficio, sono incaricate di seguire i clienti ‘dalla a alla zeta’. Oggi questo meccanismo, dopo un periodo di rodaggio
durato qualche tempo, funziona alla
perfezione, infatti questi ‘incaricati spe-
cializzati’ si dedicano ciascuno a un
certo numero di clienti e ai relativi progetti. Ormai conoscono la storia di tutte
le lavorazioni e sanno dare risposte precise e puntuali ai clienti,.
Il cliente entra nella struttura con il
materiale girato e alla fine ne uscirà con
un prodotto perfettamente finito di cui
è soddisfatto al 100%, con tutti i master
duplicati nei formati utili; in questo iter
non si sente mai abbandonato a se stesso, in quanto c’è un professionista che
lo segue e lo agevola ad ogni step: il
cliente non é mai travolto dal lavoro.
Il servizio FTN
Inoltre il cliente è in grado di vedere
spedire in pochi minuti e in piena qualità il suo master finale digitale da Milano
a Roma, mediante il servizio FTN, come
dicevamo.
Bastano pochi minuti e una volta a
Roma il tipico film pubblicitario in alta
qualità viene riportato dal server che lo
riceve alle videocassette digitali ed è
pronto per ulteriore consegna ai broadcaster, ormai fisicamente molto vicini: un
bel sollievo poter essere così puntuali e
in tutta sicurezza anche per la qualità.
E non è tutto qui. Il cliente, oltre ad
essere ‘coccolato’ e accompagnato in
tutto il lavoro, può seguire il progredire
del suo progetto persino quando è fisicamente lontano dalla sede di
Anteprima. Infatti un altro punto cardi-
Ecco dunque che un altro di questi servizi davvero unici di Anteprima può -in
pratica-creare per i clienti il dono
dell’’ubiquità’.
Egli, infatti, può da una sede remota in
qualsiasi luogo del mondo, purché
dotata di un collegamento internet, collegarsi direttamente a qualsiasi suite di
post produzione interna ad Anteprima
in Milano e in particolare proprio a quella in cui il suo progetto viene lavorato. In
tal senso il cliente può sempre visionare
lo stadio di lavorazione attuale del suo
film, interagire con l’operatore in modo
completo, impartendo istruzioni anche
via telefono e -quindi- supervisionare
qualsiasi processo in qualsiasi momento, da un prim montato grezzo al finishing in compositing e perfino le duplicazioni finali, per ottenere esattamente
il risultato voluto, anche quando è fisicamente molto, molto lontano.
Last but not least
Se arrivati fin qui vi sentite giù piuttosto
stupiti di quanto abbiamo appena
descritto, vale la pena di chiudere in bellezza citando un ultimo plus del Gruppo
Anteprima.
Si chiama ‘Clip Library’ ed è costituito
da un servizio di library virtuale personalizzata, residente sui server interni alla
struttura, che permette al cliente di
visionare in bassa qualità tutti i lavori
effettuati e memorizzati su tale apposita
area accessibile onliine.
Questo ulteriore e interessante servizio
è accessibile da Internet mediante un
semplice processo di autenticazione,
dal sito www.anteprimavideo.com ed è
disponibile per tutti i clienti che ne
abbiano bisogno: consente di avere
sempre in linea una memoria audiovisiva dei vari lavori che risulta utilissima per
qualsiasi referenza futura.
www.anteprimavideo.com
Monitor n° 254
Notizie
in breve
Produrre in alta definizione
Panatronics ha recentemente fornito al
regista Graziano Genoni una filiera di
prodotti in Alta Definizione: le attrezzature sono composte dalla telecamera
Panasonic Varicam AJ HD-27, all’ottica
Angenieux 26x 7,8 HD, munita di duplicatore di focale ed il lettore/registratore
da editing AJD-1200, dotato di tutte le
schede.
Graziano Genoni, nato a Galliate, è il
fondatore dell’associazione “Novara
cinefestival”, che da alcuni anni promuove e realizza un interessantissimo
festival di cortometraggi. All’attivo del
regista galliatese sono numerosi lavori,
molti dei quali con interpreti importanti.
Tra i suoi lavori, spicca il videoclip del
brano Lullaby to an anxious child, interpretato da Sting e dal suo chitarrista
Dominic Brown, ma non vanno dimenticate le realizzazioni che Genoni ha curato per importanti nomi dello spettacolo
italiano, come Flavio Oreglio e Paolo
Migone.
www.panatronocs.it
Audiovisivi per il no profit
L’associazione Culturale Prhomosapiens
organizza dal24 al 27 Maggio 2006 ,
presso il Cinema Teatro del Pavone di
Perugia, la quarta edizione del
BIANCOfilmFESTIVAL.
Un festival che intende favorire il rapporto tra cinema e comunicazione
sociale, attraverso un concorso internazionale di cinema e una rassegna di produzioni audiovisive realizzate dalle organizzazioni non governative e le associazioni no profit.
www.biancofilmfestival.it
Nucoda per Benigni
Cinecittà Digital ha utilizzato Nucoda
Film Master per il processo di grading
del lungometraggio italiano “La Tigre e
la Neve”. Fondati nel 1937, gli studi di
Cinecittà sono famosi per avere prodotto numerosi classici straordinari, fra i
quali “Quo Vadis” (1951), “Vacanze
romane” (1952), “Tre soldi nella fontana” (1954), “Addio alle Armi” (1957),
“Ben Hur” (1958) e “Cleopatra” (1961),
e continua ancora oggi, con classici del
cinema moderno come “Gangs of New
York” di Martin Scorsese, “La Passione
di Cristo” di Mel Gibson e “Rome” della
HBO-BBC.
Per completare il lavoro di grading per
“La Tigre e la Neve”, iI negativo è stato
scannerizzato e digitalizzato per importarlo in Nucoda Film Master nella sala
proiezioni. Il direttore della fotografia
Fabio Cianchetti ha partecipato al lavoro di grading, visionando ogni sequenza
con un proiettore 2k 10 bit. Utilizzando
Nucoda Film Master, Verrucci ha completato il lavoro di conforming e gra-
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34
ding, integrando gli effetti speciali man
mano che venivano completati. Il film,
ambientato a Roma e a Baghdad, è
stato girato in esterni in Tunisia, quindi
molti degli effetti speciali (come la rimozione di alberi e di edifici) non vengono
percepiti dallo spettatore.
Fabio Filoni, Manager Responsabile di
Cinecittà Digital, ha commentato:
“Abbiamo scelto Nucoda Film Master
perché volevamo effettuare il lavoro di
grading a 2k in modo preciso ma rapido. Inoltre, avevamo l’esigenza di eseguire delle modifiche ‘last minute’ nel
montaggio, facendo nuovamente il
lavoro di conforming sul materiale e
assegnando rapidamente nuove correzioni di colore. Per noi, Nucoda Film
Master è la soluzione migliore, perché la
sua funzionalità di grading è estremamente veloce, battendo prodotti analoghi per quanto riguarda sia il prezzo che
la ‘performance’. Allo stesso tempo,
offre i mezzi giusti per aiutarci a raggiungere uno dei nostri scopi principali:
la piena integrazione con il laboratorio
cinematografico tradizionale come percorso per costruire il futuro del processo
di post produzione cinematografica”.
Da quando Nucoda Film Master è stato
installato a Cinecittà Digital, all’inizio del
2005, “La Tigre e la Neve” è il terzo lungometraggio sottoposto a grading
impiegando la soluzione indipendente
dalla risoluzione della Digital Vision per
il lavoro di finalizzazione.
www.digitalvision.se
Banda larga negli alberghi
Coax-LAN è l’innovativo sistema
Fracarro dedicato agli edifici hospitality
e pubblici (quali alberghi, villaggi turistici, ospedali, scuole, ecc.), che consente
di estendere l’accesso a Internet in
banda larga (dal modem/router del provider) a tutte le stanze dell’edificio, semplicemente utilizzando il cavo coassiale
dell’impianto di ricezione e distribuzione TV già esistente.
Coax-LAN inoltre è in linea con le recenti disposizioni governative in materia di
contrasto del terrorismo internazionale
(si veda il cosiddetto “Pacchetto sulla
sicurezza” Pisanu, L. n. 155 del 31 Luglio
2005). Il sistema proposto da Fracarro è
stato da subito pensato per poter soddisfare anche questa esigenza, con la
presenza di uno speciale software che,
salvaguardando la privacy degli utenti
che accedono a Internet, consente ai
gestori del sistema di mettere a disposizione della Polizia Postale o altro istituto
inquirente i dati necessari e utili alle
eventuali indagini.
www.fracarro.com
Musica in linea con Radio 105
Televideocom srl, il primo provider italiano di Videocomunicazione su Web,
ha stretto un accordo con Radio 105 che
consente di acquistare musica via
Internet nello store virtuale dell’emittente radiofonica attraverso le Card di
Televideocom.
Con le stesse Card di Televideocom che
permettono di accedere ai servizi di
videcomunicazione di VideoCall si può
comodamente acquistare musica nello
store virtuale United Music di Radio 105,
che mette a disposizione una vasta scelta di brani in grado di incontrare le esigenze di un pubblico molto vasto. Al
Music Store si potrà arrivare sia dal sito
Televideocom sia collegandosi direttamente all’indirizzo www.unitedmusic.it.
Il sito di Antea
per i professionisti
Antea, l’Azienda di Scandicci (Firenze)
leader nella distribuzione di prodotti e
sistemi per il video professionale, da
MacroSystem a Media 100, da Boris a
Highland Musikarchiv, da CitiDISK a
nNovia, da sempre punta sul proprio
sito Internet per promuovere la propria
attività.
Il sito non è soltanto costituito dalle
pagine da vedere e consultare, tutte
ben fatte, esteticamente gradevoli e
sempre aggiornate, ma vanta anche
molte altre caratteristiche che ne fanno
in pratica uno strumento, un aiuto per il
lavoro quotidiano di tutti coloro che
entrano in contatto con Antea
Uno dei principali motivi di tsuccesso
sta nel fatto che dal sito di Antea è possibile scaricare demo e trial di software,
come Boris, la gamma di software per
effettistica avanzata; oppure CGM, i
plug in per Final Cut Pro. E vi sono
anche software funzionanti, basti pensare a Media 100 SW, l’ultimo nato di casa
Media 100.
Ma il sito di Antea offre molto di più. Ad
esempio, molte sono le risorse web
dedicate a Highland Musikarchiv, la
gamma di brani musicali ed effetti audio
royalty free: non solo si possono ascoltare tutti i demo di tutti i brani degli
album della gamma, ma c’è anche una
web radio a disposizione (Radio
Highland), che trasmette a rotazione i
saggi di tutti i brani, consentendo di
risalire rapidamente ai vari titoli e quindi
agli album che li contengono. Ed è possibile anche scaricare gratuitamente un
effetto audio della gamma di
“Geräusche und Sounds”.
Non mancano neppure le recensioni,
che riportano fedelmente ciò che la
carta stampata (e i siti web) dicono a
proposito dei prodotti commercializzati
da Antea e dalla sua rete di rivenditori.
www.anteasrl.it
Festival dello sport
E’ stato pubblicato, il Regolamento di
"SPORT MOVIES & TV” Milano
International FICTS Festival: 6 giorni di
sport, cinema e TV mondiale, che terr?
banco a Milano dal 27 ottobre al 1
novembre 2006 nelle 6 sale del prestigioso Palazzo Affari ai Giureconsulti, a
pochi metri da Piazza Duomo dove sarà
installato un maxi-schermo su cui verranno trasmesse, per tutto il periodo del
Festival e per più di dieci ore al giorno,
le immagini dei filmati e dei video in
concorso e le dirette dei principali eventi sportivi.
Il festival ha coinvolto, nel 2005, oltre
230.000 spettatori ad ingresso gratuito,
basandosi sulla volontà di far partecipare direttamente i visitatori allo spettacolo sportivo raccontato da cinema e TV.
Major, produttori indipendenti, emittenti televisive, Comitati Olimpici,
Federazioni e chiunque abbia un’emozione, un personaggio o una storia da
raccontare sullo sport può iscrivere le
proprie opere in una delle sei Sezioni
previste per l’assegnazione della
‘Guirlande d?Honneur 2006’: 1) Giochi
Olimpici
Spirito
Olimpico;
2)
Documentary (Great Champions ?
Individual Sport, Reportage , Team
Sport , FIFA World Cup); 3) Sport &
Solidarietà- Sport & Società; 4) TV Sport
Show; 5) Movies; 6) Sport Advertising
(Commercial & Social).
www.sportmoviestv.com
Monitor n° 247 - febbraio 2005