4. cop Monitor 254.ps - Monitor
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g: astin oadc io.tv r b t u d s abo orra t new onit Latesww.m w RADIO • TELEVISIONE • VIDEO • MULTIMEDIA • POST-PRODUZIONE • AUDIO • ALTA FREQUENZA Rivista mensile specializzata • N° 254 • Dicembre 05 / Gennaio 06 • Anno XXVIII • ISSN 0394-0896 Media Age srl - Via Stefano Jacini, 4 - 20121 Milano - Spedizione abb. postale 45% - art. 2 comma 20/b - Legge 662/96 - Filiale di Milano PUBBLICAZIONE DELLA MEDIA AGE SRL • VIA S.MICHELE DEL CARSO, 11 • 20144 MILANO • TEL. 0243910135 • FAX 0243999112 • E-MAIL: INFO@MONITOR-RADIOTV.COM • INTERNET: WWW.MONITOR-RADIOTV.COM Cinema in alta definizione: rapporto da Hollywood Primera tutti pazzi per i ciddì R101 la nuova vita di radio one-o-one st: adca a bro nza.tv d e i notiz rge time nve Le ul w.co ww Siamo presenti a NAB Las Vegas 24-27 aprile - Stand N. N1525 Broadcast Asia Singapore 20-23 giugno - Stand N. 7C4-01 4 Il motore dell’alta definizione Anno XXVII n. 254 - dicembre 2005/gennaio 2006 ISSN 0394-0896 MediaAge srl viale San Michele del Carso 11, 20144 Milano Tel. (+39) 0243910135 - Fax (+39) 0243999112 E-mail: info@monitor-radiotv.com Siti internet http://www.convergenza.tv (in italiano) http://www.monitorradio.tv (in inglese) La Media Age srl è iscritta al Registro Nazionale della Stampa al n. 2636 vol. 27, foglio 281 dal 28.6.89 - MONITORRADIO TELEVISIONE è registrata al Tribunale di Milano n. 880 del 20.12.1988. Dir. resp. Enrico Callerio. Manoscritti e foto originali, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Non è permessa la riproduzione di testi e foto senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. Stampa: Cooperativa Grafica Bergamasca, Almenno S. Bartolomeo (BG). Abbonamenti: la rivista è diffusa e venduta solo in abbonamento annuale. 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Nei siti della “convergenza” di Monitor troverete tra gli altri contenuti: la Guida RadioTv delle radio e tv private (www. guidaradio.tv) le proposte di Monitor Lavoro (www.monitor-radiov.com/lavoro) le emittenti radio tv in diretta nella rete da tutto il mondo (www.webcastitaly.com) 8 Una fuoriserie per il cinema 23 HD senza fili e senza MPEG 10 Quando il gioco si fa duro 12 La collezione Adobe 2006 24 La radio si fa sul serio: la nuova radio 101 16 Intel inside anche nei Mac 28 La correzione colore si chiama Pabli 18 Disco blu per il cinema Gruppu Anteprima: specialità post-produzione 20 Tutti pazzi per i ciddì Notizie in breve Il motore Amnon Band davanti al tendone che ha ospitato l’open house One Worl on HD Box dell’alta definizione In visita alla sede californiana della Band Pro Film & Digital, una delle aziende che più ha contribuito allo sviluppo della cinematografia elettronica, non solo sulla west coast. Burbank si definisce la capitale dei media del mondo e non a torto, visto che nel suo territorio hanno 4 sede alcune tra le più importanti case di produzione, nomi come Warner, Columbia e Walt Disney. Intorno ad esse gravita tutto l’indotto dell’industria video e cinematografica, compresa una miriade di aziende che si occupano della fabbricazione e della distribuzione di apparecchiature. Tra queste spicca la Band Pro Film & Digital, nota anche al di qua dell’oceano per essere il distributore esclusivo delle ottiche Zeiss DigiPrime appositamente sviluppate per le applicazioni di cinematografia elettronica. L’azienda prende il nome dal suo fondatore, Amnon Band, un personaggio che sprizza energia da tutti i pori, profondo conoscitore del settore video e capace di contornarsi di elementi altrettanto validi. Nata nel 1984 con il nome di Band84, cominciò la sua attività come distributore delle batterie Anton Bauer a cui si aggiunse l’anno successivo il marchio Chrosziel. L’inizio dei rapporti con Sony risale al 1986 e la scelta, rivelatasi poi azzeccata, fu quella di cercare di instaurare un rapporto di fiducia con il vasto mercato dei pro- fessionisti del video. Come spiega Amnon: “Ci rendemmo conto che le grandi aziende si rivolgevano soprattutto alle emittenti televisive, lasciando scoperto il settore dei freelance ai quali decidemmo quindi di rivolgerci direttamente, Questa scelta si rivelò vincente e già nel 1987 consegnammo più di 100 camcorder Betacam Sp.” L’apertura nel 1992 della filiale a Tel Aviv, terra d’origine di Amnon Band, permise di estendere l’attività al Medio Oriente e coincise con l’acquisizione della Petrol, fabbricante di borse e custodie di vario genere (Ndr: attività ceduta alla fine dello scorso anno al gruppo Vitec, già proprietario del marchio Kata). L’altro cambiamento storico per la Band Pro è avvenuto nel 1995, anno in cui non solo cambiò sede, ma decise di cominciare ad occuparsi di video in alta definizione. “In quell’anno abbiamo preso una decisione critica: il formato Betacam SP e il neonato DVCam sarebbero ben presto diventati delle commodity, quasi dei beni di largo consumo. Non potevamo continuare ad essere protagonisti in un mercato di quel genere, perché sarebbe stato solo un mercato regolato dai prezzi. Decidemmo che da allora in poi tutte le nostre azioni sarebbero state orientate verso l’alta definizione. Cominciammo con le telecamere Sony F700 per arrivare alla F900, quella che ancor oggi è considerata dall’industria il cavallo da battaglia per queste applicazioni”. Importante riconoscimento Grazie all’ottimo lavoro svolto dalla Band Pro, Sony ha deciso nel 2005 di assegnarle il ruolo di unico Premium Reseller degli Stati Uniti per la linea CineAlta, posizione che comporta un trattamento di favore sia per quanto riguarda la consegna dei prodotti, sia per l’assistenza pre e post vendita. Amnon però non è un tipo che si accontenta: “Non ci fermiamo certo qui, con la disponibilità delle prime apparecchiature HDCam Sr ci stiamo spostando verso il 4:4:4. Vogliamo accompagnare il mercato in questa fase di nascita come abbiamo fatto in precedenza per l’alta definizione. Sarà per noi un piacere, ci sono nuove tecnologie e il prossimo anno sarà un anno di svolta per la produzione elettronica cinematografica”. Monitor n° 254 T I T O L O S E Z I O N E basterà dire che al Media Forum è intervenuto anche John Scarcella, presidente della Sony Electronics. “I suggerimenti che abbiamo ricevuto da Band Pro hanno contribuito al miglioramento dei nostri prodotti”, ha dichiarato Scarcella, sottolineando come il successo che Band Pro ha avuto con CineAlta si sia tradotto in un successo mondiale. L’occasione è stata scelta da Scarcella per annun- mato avrà un importante ruolo per le produzioni cinematografiche indipendenti, sostituendosi al fomato Hdv ora largamente utilizzato proprio in questo settore. Per quanto riguarda l’aggiornamento della F900, Scarcella si è sbilanciato solo sul nome che sarà semplicemente Hdw-F900R, dove la R sta per rigenerata, ringiovanita, rinfrescata, ma anche rinascita: “C’era la necessità Amnon Band, fondatore della Band Pro Film & Digital Una delle prime iniziative organizzate da Band Pro per favorire la diffusione del ‘verbo’ è stata l’open house ‘One World on HD’ svoltasi lo scorso mese di dicembre, a cui ha fatto da corollario un Media Forum durante il quale è stato fatto il punto sulla situazione attuale delle produzioni video e cinematografiche in alta definizione. All’open house hanno partecipato anche fabbricanti che non sono normalmente distribuiti da Band Pro, per esempio sia Canon che Fujinon erano presenti con l’intero campionario delle proprie ottiche per la cinematografia elettronica. A riprova della rilevanza dell’evento, 5 Marker Karahadian, presidente della Plus8 Digital, acquirente della millesima ottica Zeiss DigiPrime ciare nuovi prodotti, tra cui una versione aggiornata della Hdw-F900 e una nuova telecamera della linea XDCam HD (Ndr: Vedi anche l’articolo relativo in questo stesso numero). Secondo Scarcella, questo for- di salvaguardare gli investimenti e per questo si è scelto di apportare solo cambiamenti marginali, anche se importanti per particolari applicazioni, come la funzionalità timelapse”. I sensori dovrebbero essere gli stessi della F900 e alcuni piccoli miglioramenti saranno apportati all’elettronica che si occupa del trattamento del segnale. La scommessa Zeiss John Scarcella, presidente Sony Electronics con Amnon Band Monitor n° 254 L’ultima tappa nello sviluppo della società è rappresentata dall’apertura della sede di Monaco che Amnon definisce una piccola Band Pro Burbank per le sue attività che non si limitano alla vendita, ma soprattutto alla diffusione della cultura dell’alta definizione. Fu proprio Gerhard Baier, ceo della Band Pro Munich, ad organizzare nel 2000 uno dei primi forum sulla tecnologia 24p per l’alta definizione. L’apertura della filiale fece seguito all’accordo concluso un Le ghiere per la messa a fuoco delle ottiche della serie DigiPrime sono calibrate individualmente paio d’anni prima con Zeiss, una 6 relazione che per Amnon “non riguarda soltanto noi, riguarda l’intera industria. Ci rendemmo conto che, perché l’alta definizione potesse andare il più lontano possibile, era indispensabile per gli operatori avere a disposizione ottiche di qualità paragonabile a quelle cinematografiche ed eravamo convinti che Zeiss fosse la migliore in questo settore”. I primi contatti con l’azienda tedesca risalgono all’inizio del 2000 e l’accordo fu annunciato ufficialmente nel settembre del 2001, con la presentazione dei prototipi delle ottiche DigiPrime in occasione dell’Ibc; le consegne iniziarono un anno dopo e nello scorso mese di dicembre è stata raggiunta quota 1.000. Il ruolo di Band Pro è stato determinante per convincere Zeiss a produrre la serie di ottiche DigiPrime, di cui detiene l’esclusiva per la distribuzione in tutto il mondo. Come dichiara orgogliosamente Amnon: “Non siamo un qualsiasi rivenditore, un qualsiasi rivenditore non avrebbe certo investito due milioni di euro in un progetto di questo tipo. Noi sapevamo che queste ottiche erano quelle di cui aveva bisogno il mercato. Eravamo sicuri che quando le prime ottiche DigiPrime sarebbero state disponibili avrebbero contribuito ad elevare il livello di accettazione della linea CineAlta ed è proprio quello che è successo”. Venditori responsabili Il motivo del successo della Band Pro sta anche nel modo in cui si pone sul mercato. “Vogliamo mettere in grado i nostri clienti di fare la scelta giusta, aiutandoli a capire cosa effettivamente possono aspettarsi dall’alta definizione, quale sarà il primo passo, quale il secondo e poi il terzo. Cerchiamo di fargli capire che è sbagliato fare il primo passo mettendo una firma su assegno”, spiega Amnon e prosegue: “Anche il nostro rapporto con i produttori è diverso da quello che hanno molti altri rivenditori, gli diciamo quello che secondo noi dovrebbero fare. Sentiamo di rappresentare il movimento dell’alta definizione. Non seguiamo le tendenze solo perché sono popolari, vogliamo essere sicuri che sia la strada giusta. Ci sono aziende pionieristiche e altre che semplicemente seguono la corrente. Noi non vogliamo essere quelli che cavalcano l’onda, noi siamo l’onda”. Pur essendo uno dei più accaniti sostenitori della cinematografia elettronica, Amnon conserva una posizione molto realistica: “La pellicola non è morta, gode ancora di ottima salute. Se si cerca di confrontare l’alta definizione con la pellicola, quello che la gente faceva all’inizio, si fa un discorso puramente accademico. Noi siamo stati pionieri della cinematografia elettronica, l’alta definizione è uno strumento meraviglioso, ma non è il futuro della cinematografia, è qui, adesso”. Attrazione reciproca Kornelius Mueller, maketing manager Carl Zeiss I dettagli dell’accordo che ha portato allo sviluppo delle ottiche DigiPrime ce li ha raccontati Kornelius Mueller, marketing manager della Zeiss, presente anch’egli al Media Forum.”Il nostro ingresso nel settore della cinematografia elettronica è stato determinato dalle richieste di numerosi direttori della fotografia che volevano avere a disposizione ottiche fabbricate da aziende specializzate nel settore del cinema. Verso la fine degli anni ‘90, fummo avvicinati dalla filiale europea della Sony Broadcast che ci chiese di sviluppare un adattatore che permettesse di impiegare le Monitor n° 254 Anche il grandangolo da 3,9 mm produce immagini prive di distorsioni geometriche ottiche cine sulle loro telecamera HD. Sony si era resa conto che le vendite di questa telecamera erano inferiori alle attese. I potenziali utenti, gli operatori del cinema, volevano la stessa praticità di impiego e la stessa qualità ottica degli obbiettivi cinematografici. Sony aveva contattato anche Angenieux per lo stesso motivo: di questo ne eravamo a conoscenza entrambi e quindi decidemmo di accordarci per produrre un unico adattatore anziché due. Quell’adattatore non poteva però essere la risoluzione finale, almeno dal mio punto di vista. Il problema era che Zeiss è una grande azienda e ha il comportamento tipico delle grandi azienda, non basta che qualcuno come me abbia un’idea, deve combattere per la sua idea, trovare finanziamenti per cominciare a svilupparla”. Secondo Mueller, a quel tempo non c’erano ottiche capaci di soddisfare le richieste dei più esigenti e quelle esistenti erano fabbricate da aziende specializzate nel video. In particolare, la maneggevolezza non era la stessa delle ottiche cine. “Per esempio, un operatore cine non si basa certo su quel che vede nel mirino per regolare la distanza di messa a fuoco, questo può essere sufficiente per lo schermo televisivo, ma non certo per il cinema. Le ottiche broadcast sono progettate per impieghi completamente differenti, la regolazione deve essere soprattutto rapida: su uno schermo televisivo, piccole deviazioni da una perfetta messa a fuoco non si notano Monitor n° 254 più di tanto specie se sono limitate a pochi secondi. Era quindi indispensabile avere delle ottiche dotate di una ghiera per la messa a fuoco con un’ampia escursione e con una scala ben leggibile. Inoltre, e questa è una delle principali differenze rispetto al mondo del video, ogni ottica deve avere una scala delle distanze di messa a fuoco calibrata individualmente e quindi affidabile, che non sia cioè una semplice decorazione. Noi fabbrichiamo ottiche cine da decenni e siamo ben consci di questi problemi. Abbiamo una tecnologia che ci permette di misurare con estrema precisione ogni ottica che fabbrichiamo e quindi di incidere una scala delle distanze con una precisione su cui l’operatore può contare: quella che legge è la distanza effettiva. Per di più, l’angolo di rotazione è di quasi 300 gradi e questo contribuisce a facilitare la regolazione della messa a fuoco. Lo stesso abbiamo fatto per la ghiera dei diaframmi, che ha una regolazione a scatti per ogni terzo di diaframma, e anche questa con un angolo di rotazione tale da permettere una precisa regolazione”. Il fatto che altri fabbricanti di ottiche avessero scelto di commercializzare prodotti per la cinematografia elettronica non era di per sé una garanzia per i vertici della Zeiss. La domanda che in molti si ponevano a quei tempi era se la cinematografia elettronica prodotta con una telecamera come la Sony F900 sarebbe mai stata capace di convincere il pubblico del cinema. “Poiché avevo buoni rapporti con Arri, siamo i loro fornitori di ottiche, ho posto loro questa domanda e si può immaginare qual è stata la loro risposta: mai!”, dichiara divertito Mueller e continua: “Non ho l’abitudine di credere semplicemente a quel che mi dice la gente e quindi ho guardato con molta attenzione il materiale prodotto con la Sony F900. Quello di cui mi sono reso conto è che il pubblico osserva la qualità tecnica delle immagini solo quando la storia è estremamente noiosa. Quindi se hai una buona storia da raccontare, la qualità tecnica che produce una telecamera come la Sony F900 è comunque accettabile, mi convinsi di questo. Così ho cominciato a spingere questo progetto all’interno della nostra organizzazione”. L’idea era riuscire a fare qualcosa che fosse meglio della concorrenza. Secondo Mueller: “Le ottiche a focale fissa allora prodotte da Canon e Fujinon fornivano certo prestazioni migliori rispetto agli zoom, ma come per la maggioranza delle ottiche, le prestazioni migliori si ottenevano 7 chiudendo il diaframma di almeno un paio di valori, non certo l’ideale per l’impiego cinematografico, dove è spesso richiesta la possibilità del controllo selettivo della messa a fuoco. La prima idea è stata quindi quella di progettare ottiche che fornissero i migliori risultati alla massima apertura. Questa scelta richiede il ricorso a schemi ottici con un maggior numero di lenti e l’impiego di vetri ottici speciali: nei nostri obbiettivi della serie DigiPrime ci sono fino a 20 lenti. Aumentando il numero di elementi, il rischio di riflessi indesiderati aumenta esponenzialmente rendendo quindi obbligatorio l’impiego di trattamenti antiriflesso particolarmente raffinati. In questo modo è possibile migliorare la saturazione del colore e ridurre al minimo le frange colorate, presupposto indispensabile per poter realizzare effetti di chroma key. L’altro fattore importante è la resa cromatica che deve essere il più possibile la stessa per tutte le ottiche e anche sotto questo punto di vista il risultato che abbiamo ottenuto è notevole”. L’altro problema che sembrava affliggere le immagini prodotte anche con le migliori ottiche a focale fissa era una leggera mancanza di nitidezza. “Quello di cui ci rendemmo conto era che molta gente sembrava avere parecchie difficoltà nella regolazione del backfocus: che senso ha inventare un sistema ottico con una qualità superiore se non si è sicuri di riuscire a sfruttarlo appieno?”, si chiede Mueller. “C’era bisogno di una soluzione che fosse in grado di garantire una precisa e rapida regolazione del backfocus ed ho insistito con i nostri ricercatori sul fatto che non avremmo iniziato la produzione fino a quando non avessimo avuto una soluzione a questo problema”. I ricercatori della Zeiss si sono dati da fare e il risultato è il dispositivo SharpMax che permette di effettuare l’operazione in pochi secondi e senza l’ausilio di mire o altro. Stabilita la fattibilità del progetto, l’ultimo ostacolo da superare era quello della distribuzione. Zeiss non ha un’organizzazione di vendita e 8 opera abitualmente attraverso altre aziende, per esempio con Arri per le ottiche cine piuttosto che con Contax per quelle fotografiche. Mueller ha quindi cominciato a guardarsi in giro, interpellando quelli che potevano essere i possibili utilizzatori e tra i diversi nomi da loro indicati è emerso quello di Band Pro. Come spiega Mueller: “Questa azienda distribuiva già altri prodotti di altri fabbricanti europei e a loro ci siamo rivolti per sapere cosa ne pensassero: tutti ce ne hanno parlato molto bene. Caso vuole che proprio in quei tempi Band Pro stesse cercando di contattarci per convincerci a fabbricare ottiche per la cinematografia elettronica per cui fu naturale giungere in breve tempo ad un accordo. Quello che ci fece piacere fu il costatare che le loro richieste collimavano perfettamente con quanto avevamo in mente anche noi.” Nel 2000 fu quindi stabilito un accordo in base al quale, a fronte di un considerevole contributo nei costi di sviluppo, Band Pro avrebbe avuto l’esclusiva mondiale sulla distribuzione. E i risultati non sono certo mancati: “Band Pro ha venduto finora mille ottiche DigiPrime e il loro contributo è stato determinante nello sviluppo di nuovi prodotti, tra questi uno zoom con escursione focale 17/112 che sarà presentato al prossimo NAB”, dichiara Mueller e conclude: “Importante per noi era sfatare il mito che Zeiss fosse un’azienda all’antica, volevamo dimostrare che siamo ancora dei pionieri. Zeiss è vista ora come un’azienda innovativa, capace di prendere decisioni rapide, e questo grazie anche a Band Pro”. Una fuoriserie per il cinema Come trasformare una telecamera di normale produzione in uno strumento capace di soddisfare anche i più esigenti operatori cinematografici La telecamera che ha forse maggiormente contribuito a convincere numerosi operatori del cinema a girare in elettronico è stata la Sony HDW-F900. Tuttavia, come la maggior parte dei prodotti simili proposti negli ultimi anni dai più noti fabbricanti di apparecchiature video, anche questa telecamera non è altro che un adattamento di qualcosa originariamente pensato per applicazioni d’altro genere. In effetti, queste telecamere sono studiate per essere portate a spalla dall’operatore e tutti i comandi di uso più frequente sono collocati in posizioni tali da poter essere facilmente raggiungibili, senza staccare l’occhio dal mirino. Questo non è certamente il modo tipico di lavorare di una troupe cinematografica: la cinepresa è spesso fissata su un supporto e sono almeno tre i personaggi coinvolti direttamente nelle riprese, operatore, aiuto-operatore e direttore della fotografia. Alla cinepresa devono poi poter essere collegati diversi accessori che richiedono una propria alimentazione (luci, trasmettitori, controlli per zoom o diaframma, eccetera) e tutti i comandi devono Alan Albert, vicepresidente della Clairmont Camera, con una delle Sony HDW-F900 modificate Monitor n° 254 I comandi presenti sul frontale sono stati trasferiti sulla maniglia dotata di attacchi per le piastre Steadicam essere raggiungibili anche quando è presente la classica slitta con paraluce e portafiltri. Il tocco dell’artigiano Queste esigenze erano ben note ai tecnici della Clairmont Camera, uno dei più importanti noleggiatori di apparecchiature per riprese cinematografiche e video con sedi ad Hollywood e in Canada. Il parco macchine che l’azienda californiana può mettere a disposizione è tra i più completi: oltre 400 cineprese, una ventina di telecamere in alta definizione (Varicam della Panasonic e Sony HDW-F900), ottiche per tutte le esigenze e praticamente qualsiasi accessorio utile per le riprese. Se poi il regista vuole qualcosa di speciale, il team della Clairmont, capitanato dal vicepresidente Alan Albert, è anche disposto a fabbricarlo. Un esempio è l’Image Shaker, utilizzato anche per le riprese più movimentate di “Salvate il soldato Ryan”, che permette di mantenere perfettamente fissa la cinepresa, spostando otticamente l’immagine, in modo da simulare più realisticamente l’effetto di un’esplosione rispetto a quanto si potrebbe ottenere scuotendo la cinepresa, magari con annesso operatore. Nel momento in cui Clairmont decise di allargare la sua attività alla cinematografia elettronica, inserendo nel Monitor n° 254 proprio catalogo le telecamere Sony HDW-F900, Albert si rese conto che era necessario apportare qualche modifica per renderle più adatte all’impiego cinematografico. La prima, e forse anche la più importante, riguarda la piastra porta ottiche che è in origine realizzata in alluminio pressofuso, materiale che non garantisce la robustezza che comporta la necessità di sostituire frequentemente le ottiche, esigenza tipica delle riprese cinematografiche. Al contrario, spesso una telecamera Eng è equipaggiata con uno zoom e non è raro il caso che l’ottica rimanga al suo posto per lunghi periodi di tempo, tipicamente dell’ordine dei mesi, per cui anche un materiale come l’alluminio può essere perfettamente adatto allo scopo. L’attacco originale in alluminio pressofuso, che fa anche da supporto per il blocco dei prismi, è stato quindi sostituito con un più robusto attacco fabbricato in acciaio inossidabile. Oltre che essere praticamente indeformabile, l’acciaio impiegato da Clairmont ha un coefficiente di espansione termico nettamente inferiore a quello dell’alluminio ed è stabile nell’intervallo di temperature compreso fra -70 e +200 gradi centigradi. Questo significa che una volta regolato il back focus (la distanza fra l’ottica e i sensori), non c’è alcun rischio che subisca variazioni a causa di cambiamenti della temperatura ambientale o eccessivo riscaldamento interno. Sempre per evitare possibili variazioni del back focus, i filtri originali sono 9 stati sostituiti con altri più precisi e sono montati con una tolleranza inferiore al centesimo di millimetro. Anche la piastra frontale in magnesio pressofuso è stata sostituita con una più robusta che garantisce una migliore stabilità dell’ottica nelle riprese effettuate in condizioni particolari, per esempio da un elicottero. Funzionalità migliorate Un discreto numero di modifiche apportate dalla Clairmont riguardano poi l’ergonomia e la funzionalità della F900. Per cominciare, il pulsante di avvio della registrazione è stato collocato in una posizione più facile da raggiungere mentre una protezione sul Quando il gioco si fa duro Saranno le nuove consolle per videogiochi della Microsoft e della Sony a decretare quale sarà l’erede dei Dvd? Tutte le telecamere noleggiate da Clairmont Camera sono calibrate allo stesso modo, in modo da assicurare la consistenza dei risultati comando della ruota filtri ne evita il movimento accidentale. I controlli presenti sul frontale per la selezione del menù, l’otturatore e il bilanciamento del bianco sono invece stati 10 riposizionati sulla maniglia per il trasporto, anche questa sostituita con una più funzionale. In questo modo viene lasciato libero lo spazio sul frontale per il montaggio di accessori come i motori per la regolazione del fuoco o del diaframma. La maniglia per il trasporto rinforzata conferisce poi una maggiore rigidità all’intero apparecchio ed è predisposta per il montaggio delle piastre di fissaggio standard delle Steadicam. Sulla maniglia trovano poi posto il connettore per le cuffie e tre prese a 12 volt per l’alimentazione di accessori. Altre due prese di alimentazione sono sistemate su un lato della telecamera e ciascuna può fornire una corrente di 1,5 ampere, sufficiente per l’alimentazione di dispositivi quali monitor, trasmettitori e controlli a distanza per fuoco, diaframma e zoom. Ogni telecamera può essere poi equipaggiata con un down converter della Evertz che mette a disposizione due uscite video in definizione standard. Accurate calibrazioni Tutte le ottiche fornite da Clairmont Camera per l’impiego con la F900 sono preventivamente calibrate in modo da garantire la consistenza del back focus: in particolare, nel caso delle DigiPrime della Zeiss non è necessario effettuare la regolazione quando si cambia l’ottica mentre gli zoom Canon sono stati modificati per facilitare l’operazione ed evitare variazioni accidentali. Le telecamere sono poi calibrate tutte allo stesso modo per quanto riguarda la resa tonale e cromatica e questo è particolarmente importante per poter sfruttare la possibilità di trasferire, mediante una Memory Stick, tutte le impostazioni da una telecamera all’altra. Come sottolinea Alan Albert, non esiste un unico modo corretto per calibrare una telecamera HD e piccole variazioni nelle impostazioni di base possono avere effetti notevoli sul risultato dell’applicazione di un insieme di regolazioni messo a punto su un’altra telecamera. Le modifiche apportate da Clairmont alla HDW-F900 sono coperte da brevetto e l’azienda californiana non ha in previsione di effettuare tali elaborazioni su commissione, almeno per il momento. Alcune di queste, come l’irrobustimento dell’attacco delle ottiche, sarebbe opportuno che fossero prese in seria considerazione dai fabbricanti stessi: il relativo aumento del peso sarebbe pienamente compensato da una maggiore affidabilità. Numeri record per l’edizione 2006 del Ces di Las Vegas: 150.000 visitatori e 2.500 espositori L’appuntamento del Ces di Las Vegas con le novità del mondo della consumer electronic è stato il palcoscenico per l’ennesimo confronto ravvicinato fra i sostenitori dei due formati di registrazione destinati a rimpiazzare gli attuali Dvd. Nonostante sia stato fatto qualche tentativo per arrivare ad un solo formato per i dischi a laser blu, sembra proprio che Hd-Dvd e Blu-ray siano destinati a combattere una dura battaglia che alla fine vedrà solo un sopravvissuto, proprio come è già accaduto in passato fra Vhs e Betamax. Il formato Hd-Dvd ha il vantaggio di essere più simile agli attuali Dvd, tanto da poter sfruttare gli stessi impianti di produzione, ma offre una capacità di registrazione inferiore rispetto a quella dei dischi in formato Blu-ray, soprattutto tenendo conto delle possibili evoluzioni, molto più promettenti per quest’ultimo formato. A giudicare dalla quantità di prodotti presentati al Ces, sembrano più Monitor n° 254 numerosi i simpatizzanti del formato Blu-ray, capeggiati da Sony, ma i primi ad arrivare sul mercato saranno probabilmente i dispositivi per il formato Hd-Dvd che ha in Toshiba il principale sostenitore. Per quanto riguarda i fornitori di contenuti, in particolare le più importanti case di produzione hollywoodiane, permane una sostanziale situazione di parità, ma con una percentuale crescente di agnostici, cioè di quanti hanno già dichiarato l’intenzione di supportare entrambi i formati. Chi potrebbe far spostare l’ago della bilancia sono i produttori delle consolle per videogiochi. Non è un mistero che Sony ha l’intenzione di dotare le Playstation 3 di un lettore Blu-ray, molto probabilmente offrendolo come opzione, proprio quello che vuol fare Microsoft con un lettore di Hd-Dvd esterno collegabile alla sua Xbox 360, come annunciato dallo stesso Bill Gates in occasione del Ces. La scelta di non integrare direttamente questi riproduttori nelle consolle è dettata da motivi economici: il prezzo iniziale dovrebbe aggirarsi attorno ai 500 dollari, ben superiore a quello delle consolle stesse. Fino a quando i prezzi non caleranno sensibilmente, c’è da star tranquilli: non sarà un’orda di adolescenti brufolosi a stabilire il formato che prenderà il posto dei Dvd. D’altro canto, fino a quando non arriveranno sul mercato almeno i riproduttori capaci di leggere entrambi i formati (già annunciati da diversi fabbricanti) l’attuale fase di stasi è destinata a perdurare. In conclusione, anche il 2006 rischia di passare senza che succeda nulla di rilevante sul fronte dei dischi a laser blu. 11 Monitor n° 254 La rete distributiva Con la diffusione dei collegamenti a larga banda, Internet si sta imponendo come mezzo alternativo ai canali tradizionali per la distribuzione di audio e video Il successo ottenuto da Apple con iTunes Music Store, il primo servizio online per la vendita di musica che si appresta a raggiungere il traguardo del miliardo di brani venduti, ha indotto altre aziende ad offrire servizi simili e la nuova frontiera è ora rappresentata dai video. Con l’introduzione della nuova generazione di iPod, capaci anche di riprodurre filmati digitali, Apple ha iniziato la distribuzione di video a pagamento e attualmente mette a disposizione oltre 50 serial televisivi al prezzo fisso di 1,99 dollari e parecchio materiale in forma gratuita. La novità del Ces viene dagli ideatori di Google e si concretizza nella versione beta di un servizio sia gratuito che 12 a pagamento (http://video.google. com). Nel secondo caso, il prezzo è stabilito dal fornitore dei contenuti e Google trattiene una percentuale sui ricavi mentre per i video scaricabili gratuitamente Google si accolla le spese di gestione dei server nei quali è conservato il video, per cui anche il fornitore non paga nulla. Naturalmente, da questo servizio gratuito sono escluse le grosse case di produzione e i broadcaster. Inoltre, per evitare grane di carattere legale, Google si riserva il diritto di respingere materiale che non soddisfi a precisi criteri univocamente stabiliti (violazione di diritti d’autore piuttosto che pornografia). Nella sua forma gratuita, Google Video può rappresentare un potente veicolo per far conoscere i propri lavori o pubblicizzare la propria attività: accanto al video è sempre presente il link al sito web dell’autore. In quella a pagamento costituisce invece un canale distributivo potenzialmente capace di raggiungere milioni di spettatori, numeri difficilmente raggiungibili con canali più tradizionali. L’homepage del servizio Google Video, ancora in fase sperimentale La collezione Adobe 2006 Già disponibili anche in italiano le nuove versioni dei programmi Adobe per l’elaborazione del video e dell’audio digitale Con l’inizio del 2006 hanno debuttato le versioni aggiornate dei programmi Adobe per la post-produzione audio e video: Premiere Pro per l’editing video, Audition per quello audio, After Effects per la creazione di effetti e il compositing ed Encore Dvd per l’authoring dei Dvd. Questi programmi possono essere acquistati separa- tamente o riuniti nelle due varianti della Production Studio, Premium e Standard, che garantiscono un sensibile risparmio sul piano economico, ma non solo come vedremo più avanti. La variante Standard comprende i tre programmi base, Premiere Pro 2.0, Photoshop CS2 e After Effects 7.0 Standard, quest’ultimo sostituito dalla versione Professional nella variante Premium, che include anche i programmi Encore Dvd 2.0, Audition 2.0 e Illustrator CS2. I prezzi sono stati fissati rispettivamente in 1.299 e 1.999 euro (Iva esclusa). Nessun bundle è previsto per la piattaforma Mac Os X; da quando Apple ha cominciato ad occuparsi in prima persona di video e audio digitale, Adobe ha preferito farsi da parte, continuando soltanto nello sviluppo di After Effects, disponibile in Monitor n° 254 Con le curve modificabili del Graph Editor Di After Effects si possono facilmente controllare tutti i parametri dell’animazione. versione 7.0 anche per questa piattaforma e proposto a 799 euro in versione Standard e a 1.299 euro in quella Professional. Valore aggiunto Oltre all’ovvio vantaggio di natura economica, con l’acquisto di una delle due varianti della raccolta Production Studio si ha l’accesso a due funzionalità particolarmente utili per snellire i flussi di lavoro. In primo luogo, con Dynamic Link non è indispensabile completare il render di una composizione realizzata con After Effects prima di poterla inserire all’interno di un progetto di Premiere o per utilizzarla come menù in Encore Dvd. La catalogazione del materiale presente sul computer o nella rete locale può essere poi gestita in maniera molto efficiente con Adobe Bridge, grazie Il pannello del mixer di Audition 2, il software Adobe per il trattamento dell’audio digitale alla possibilità di effettuare ricerche visive o tramite parole chiave, precedentemente assegnate al materiale registrato. Altra caratteristica che può migliorare la produttività è l’interfaccia grafica unificata con le diverse aree di lavoro unite tra loro, in modo da poter essere ridimensionate tutte con un’unica operazione, evitandone quindi la sovrapposizione. Il processo di revisione o approvazione può essere poi semplificato grazie a Clip Notes, una funzionalità integrata in Premiere Pro. Il progetto può essere esportato come file Pdf con il video incorporato o accessibile in streaming, sia in formato standard per Windows che per QuickTime, e trasmesso poi via e-mail. Il ricevente può visionare il video utilizzando Acrobat Reader (programma gratuito e disponibile per tutte le piattaforme), aggiungendo le proprie note in corri- Con le suite Adobe si ha a disposizione anche il software Bridge per la gestione dell’archivio del materiale Monitor n° 254 spondenza del punto esatto in cui il video è stato messo in pausa, individuato attraverso il timecode. Il documento generato in seguito, che può anche essere privo del video originale, può essere aperto in Premiere e le note compaiono in corrispondenza di marker nella timeline generati automaticamente, per cui il montatore ha la possibilità di individuare rapidamente i punti da modificare. Sempre per facilitare la visione del progetto c’è poi la possibilità di masterizzare semplici Dvd dalla timeline di 13 Premiere con tanto di menù e capitoli generati in modo semiautomatico. Sempre più professionali Per quanto riguarda il montaggio vero e proprio, oltre al supporto per i formati a 10 bit e in alta definizione, compreso il formato Hdv nativo, la novità più interessante di Premiere Pro 2.0 è rappresentata dall’editing multicamera. Grazie a questa funzionalità, è possibile riprodurre contemporaneamente fino a quattro filmati e selezionare con il mouse o la pressione di un tasto quello che andrà inserito nel montaggio finale. Sono stati poi migliorati gli strumenti per la correzione del colore, primaria e secondaria, che sfruttano la possibilità di trattamento a ben 32 bit per canale, riducendo il rischio di possibili posterizzazioni. Il supporto per il colore a 32 bit in virgola mobile è offerto anche dalla versione Professional di After Effects 7.0, programma questo disponibile anche per la piattaforma Macintosh. Altra prerogativa di questa versione è lo strumento timewarp, una versione più accelerare sensibilmente l’anteprima o il rendering degli effetti sfruttando i processori integrati nelle schede grafiche. Il supporto dell’audio surround Dts e la possibilità di visualizzare graficamente la struttura di navigazione del Dvd sono invePiccoli aggiustamenti all’interfaccia grafica permettono una migliore accessibice le novità della lità ai comandi versione 2.0 di Encore Dvd. Il programma offre anche la possibilità di generare automaticamente i capitoli e i relativi menù e di inserire più filmati all’interno della stessa timeline, una delle più noiose limitazioni della versione precedente. 14 Decisamente più professionali gli strumenti messi a disposizione per la corre- Migliorata la zione del colore gestione delle raffinata degli effetti di retiming incluimmagini fisse, con l’aggiunta di effetsi nella versione base. Nel caso di ralti di transizione, nonché la possibilità lentamento di una sequenza, per la di creare panoramiche e zoom su generazione dei frame intermedi si fa immagini in alta risoluzione. ricorso a tecniche di analisi del moviSul fronte dell’audio, la versione di mento che garantiscono risultati deciAudition 2.0 offre il supporto dei drivsamente migliori rispetto al metodo er Asio delle schede di cattura conforFrame Mix, l’unico utilizzabile con le mi a questo standard e mette a dispoprecedenti versioni. Comune a sizione un mixer a bassa latenza, caratentrambe le versioni di After Effects è teristiche che si traducono nella possiil nuovo Graph Editor per il controllo bilità di elaborare contemporaneadelle animazioni tramite curve e il supmente un maggior numero di effetti e porto dello standard OpenGL per tracce, fino a un massimo di 80 attive. Matrox ha già annunciato il pieno supporto della Production Suite per la piattaforma Axio Merita infine qualche considerazione la decisione di includere anche Adobe Illustrator CS2 nella variante Premium della Production Suite. Questo programma è normalmente utilizzato per la realizzazione di immagini vettoriali (compresi marchi e logo) che possono cioè essere ridimensionate senza introdurre gli artefatti tipici delle immagini bitmap ingrandite. In particolare, Illustrator permette di tracciare i contorni dei singoli frame di un video, ottenendo un effetto simile a quello di un cartone animato; la sequenza di immagini vettoriali così ottenuta può essere importata direttamente nella timeline di Premiere e qui ridimensionata a piacimento. Piattaforma artificiale Uno dei problemi da sempre legati a soluzioni incentrate sul software è causato dalla compatibilità con le piattaforme hardware e questo è proprio il motivo che ha spinto Adobe a dar vita alla OpenHD Alliance. Nata nel mese di aprile dello scorso anno con l’adesione di Dell, HP, Intel e Microsoft, l’iniziativa vede ora coinvolte numerose altre aziende, praticamente tutte quelle attive nel settore del video digitale per personal computer (Aja, Blackmagic, Bluefish, Matrox, nVidia, eccetera). L’intento che si prefigge la OpenHD Alliance è quello di verificare la piena compatibilità dell’hardware con i software Adobe, garantendo così all’utente finale la sicurezza di avere a disposizione strumenti ben collaudati ed affidabili . Tra le prime novità scaturite da questa iniziativa c’è la scheda Aja Xena HS per la cattura e l’output di segnali video HD-Sdi a 8 o 10 bit e di sei canali audio Aes, sincronizzabile con una sorgente esterna. Pronta anche la reazione di Matrox: per il prossimo mese di marzo è stato annunciato il rilascio dei driver aggiornati per la piattaforma Axio che permette di ottenere da software come Adobe Premiere il massimo possibile in termini di prestazioni, garantendo la possibilità di gestire in tempo reale almeno due livelli di video in alta definizione con altrettanti livelli di grafica ed effetti e prestazioni almeno doppie con video in definizione standard. Monitor n° 254 Lancio in grande stile dei nuovi Mac con processore Intel al Macworld di San Francisco Intel Inside anche nei Mac A sei mesi di distanza dall’annuncio ufficiale, Apple ha presentato i suoi primi personal computer con processori Intel, l’inizio di una svolta che si annuncia più difficile di quelle affrontate in passato Un portatile e un iMac sono i primi modelli di personal computer Apple che impiegano i processori Intel al posto dei classici PowerPc di IBM. I 16 processori scelti da Apple sono i Core Duo, capaci in pratica di offrire le prestazioni di un doppio processore e caratterizzati da un eccellente rapporto consumo/prestazioni. Il sofferto abbandono dei processori IBM è stato determinato essenzialmente dall’impossibilità di utilizzare i PowerPc G5 nei portatili, come ha spiegato lo stesso Steve Jobs, ceo di Apple, in occasione del lancio avvenuto in occasione del MacWorld di San Francisco: “abbiamo provato in tutti i modi a mettere un G5 in un PowerBook, abbiamo tentato di tutto, abbiamo chiesto aiuto a tutti”, e mentre diceva questo, sullo schermo alle sue spalle è comparsa una foto del Papa. Un portatile e due desktop Al portatile con processore Intel è stato dato il nome di MacBook Pro. Esteticamente è del tutto simile ai PowerBook con schermo da 15 pollici ora in commercio, salvo due particolari, una telecamera per videoconferenze integrata proprio al di sopra dello schermo e il connettore per l’alimentazione di tipo magnetico, che si sgancia facilmente quando è sottoposto a sollecitazioni anomale, evitando quindi possibili rotture del cavo o, peggio ancora, la caduta del portatile. Secondo dati diffusi dalla stessa Apple, il MacBook Pro è da quattro a cinque volte più veloce rispetto ai modelli con processore G4. Questi continueranno però ad essere prodotti, almeno fino a quando non sarà completata la migrazione di tutte le applicazioni più importanti verso la nuova piattaforma. Al momento, oltre al sistema operativo MacOs X sono disponibili la suite di software gestionali iWork e la suite iLife, comprendente tra l’altro i programmi iMovie HD e iDvd. Alcuni programmi, tra cui Adobe Photoshop, possono comunque essere utilizzati con i nuovi iMac grazie a Rosetta, un emulatore software integrato nel sistema operativo: le prestazioni sono accettabili, anche se inferiori a quelle potenzialmente raggiungibili con una completa riscrittura del programma. Purtroppo, non tutti i software possono funzionare con Rosetta e, almeno al momento, non esiste un elenco organico di quelli compatibili. Apple conta di rendere disponibili le proprie applicazioni professionali, tra cui Final Cut Pro e Dvd Studio Pro, per il prossimo mese di marzo, vale a dire a un mese dall’inizio dell’inizio delle consegne dei primi MacBook Pro. Immediatamente disponibili sono invece i due iMac con processore Intel, prodotti che Apple considera, probabilmente a torto, indirizzati ad un impiego più “domestico”. Rispetto agli iMac con processore G5, l’incremento di prestazioni non è così rilevante come nel caso dei portatili pur raggiungendo anche valori del 200% con quei pochi applicativi già disponibili in versione compilata per il nuovo processore. I prezzi degli iMac con processore Intel Core Duo sono identici a quelli degli iMac con processore G5 mentre il MacBook Pro sarà inizialmente disponibile solo nella versione con schermo da 15” e costerà un centinaio di euro più del PowerBook 15” con processore G4. Soltanto l’inizio Il completamento della migrazione del software verso la nuova piattaforma MacIntel richiederà almeno un anno ed è per questa ragione che Apple ha deciso di rimandare ad una data ancora imprecisata il lancio dei sistemi più professionali, per cui i Power Mac G5 restano ancora l’unica scelta possibile per chi richiede prestazioni più elevate. Contrariamente a quanto accaduto in occasione della migrazione a Mac Os X, sono mancati Monitor n° 254 sto entro la fine di quest’anno, la situazione dovrebbe cambiare. Microsoft non sembra però intenzionata a sviluppare una versione di Windows ad hoc e continua a mantenere una posizione piuttoStesso design degli attuali PowerBook per il MacBook Pro, disponibile solo con sto ambigua nei schermo da 15 pollici confronti della casa della mela: gli annunci da parte di altre software se da una parte si è impegnata a conhouse sui tempi previsti per la transtinuare lo sviluppo della suite Office izione e questo non lascia ben sperare per almeno cinque anni, dall’altra ha sulla rapidità dell’operazione. Sembra annunciato l’abbandono di Internet poi ancora prematura la possibilità di Explorer e di Windows Media Player. utilizzare altri sistemi operativi, Non è la prima volta che Apple affronWindows in testa, sui MacIntel, funziota cambiamenti di questa portata e, nalità resa difficile dall’adozione di viste le passate esperienze, non c’è da un’architettura hardware abbastanza dubitare sulla sua riuscita. Resta però diversa da quella oggi impiegata dai il fatto che, fino a quando la transizione non sarà ultimata, occorrerà continormali personal computer. Con l’arrinuare a utilizzare macchine con provo del successore di Windows, il sistecessori Power PC il cui eventuale ma operativo Vista il cui lancio è previ- acquisto non rappresenterà certo un investimento destinato a durare a lungo. Il problema si farà sentire soprattutto per la linea PowerBook, fermi ai processori G4 e proposti ad un prezzo simile a quello dei ben più potenti MacBook Pro. Anche negli iMac con schermo da 17 e 20 pollici batte un cuore Intel Disco blu per il cinema Il Sundance Film Festival è stata l’occasione scelta da Sony per il lancio di nuovi prodotti della linea XDCam HD tra cui c’è anche un camcorder con frame rate variabile Al primo camcorder XDCam Hd presentato all’ultimo IBC, se ne aggiungerà un secondo destinato a suscitare l’interesse della comunità del cinema indipendente: il PDW-F350 sarà infatti in grado di registrare immagini con frame rate variabile da 4 a 60 fps. Non è quindi un caso che Sony abbia scelto proprio la platea del Sundance Film Festival per la presentazione di un prodotto studiato per uno dei mercati più promettenti, quello delle produzioni cinematografiche indipendenti che non possono certo permettersi i costi delle megaproduzioni hollywoo18 diane. La linea Sony XDCam Hd utilizza come supporto di registrazione i Professional Disc, attualmente disponibili con capacità massima di 23 GB, e offre una qualità delle immagini di poco superiore a quella tipica dei prodotti Hdv, ma nettamente inferiore a quella della linea HDCam, che resta il formato d’elezione per le applicazioni di cinematografia elettronica. Tanto per confondere un po’ le acque, Sony ha però scelto di utilizzare il marchio Cinealta anche per la linea di prodotti XDCam Hd, marchio che dovrebbe identificare prodotti destinati ad applicazioni cinematografiche di alto livello. Come l’altro modello PDWF330, anche il nuovo camcorder impiega sensori CCD da 1/2 pollice e, per ovviare alla penuria di ottiche di qualità HD per questi sensori, può Con un nuovo camcorder da 1/2 pollice a frame rate variabile Sony completa la linea XDCam utilizzare anche le ottiche per le telecamere da 2/3 di pollice, grazie ad un apposito adattatore che riduce però il campo ripreso di un fattore 1,37. Entrambi i camcorder registrano il video in formato 1080/50i o 60i e nei formati progressivi a 24, 25 o 30fps, con bitrate variabili da 18 a 35 Mbps. Il PDW-F350 sarà dotato di un’uscita HD-SDI, al posto di quella component analogica presente nel PDW-330, mentre sul piano estetico il colore argenteo di quest’ultimo è sostituito da un più adeguato nero. La disponibilità dei due camcorder è prevista per il prossimo mese di marzo con prezzi per gli Stati Uniti fissati in circa 17.000 dollari per il PDW-F330 e di 26.000 dollari per il PDW-F350. Per la stessa data sono previste le prime consegne del registratore da banco PDW-F70 che avrà un prezzo intorno ai 16.000 dollari mentre l’arrivo del riproduttore PDW-F30 è previsto per il mese di giugno con un prezzo suggerito di poco inferiore ai 10.000 dollari. obriamente nero il nuovo camcorder PDW-F350 che nutre serie aspirazioni in campo cinematografico Monitor n° 254 25 Monitor n° 252 - ottobre 2005 Tutti pazzi per i ciddì Con uno sguardo sempre più attento all’editoria elettronica e alla comunicazione aziendale, la CieffeVideo Italia si appresta a festeggiare i suoi primi quindici anni di attività. A cavallo fra gli anni 80 e 90 ci fu una vera e propria fioritura di aziende che avevano come attività principale la distribuzione di prodotti per il mercato del video, allora caratterizzato da una notevole effervescenza. Con la crisi iniziata verso la fine degli anni 90, numerose aziende si videro costrette a cessare la propria attività mentre altre più avvedute sono riuscite a diversificare l’offerta e pur continuando ad occuparsi di video hanno affiancato all’offerta più tradizionale prodotti che 20 si rivolgevano anche ad altri mercati. Esemplare l’evoluzione della Cieffe Video Italia di Milano che, sotto la guida di Fabio Callegari, è riuscita ad espandere la sua attività in un periodo considerato da molti tra i meno favorevoli per gli investimenti. La gallina dalle uova d’oro per Cieffe Video Italia è stata l’esclusiva per la distribuzione dei prodotti Primera, azienda statunitense specializzata nella produzione di sistemi automatizzati di duplicazione e stampa di Cd e Dvd. Più recentemente, Cieffe Video Italia ha cominciato la distribuzione di analoghi prodotti della Teac, per certi versi complementari. Fabio Callegari Anche se quando si parla di prodotti di questo genere, la prima cosa che viene in mente è la copia illegale, in realtà gli acquirenti sono quanto di più istituzionale si possa pensare, la sezione anti-droga della Criminalpol, piuttosto che il Ministero dell’interno o il Vaticano, come ci spiega Fabio Callegari, che aggiunge: “Non esiste un cliente tipico, noi andiamo ad abbracciare una clientela a 360 gradi, clienti e contesti che fino a ieri, per noi provenienti dal mondo audio-video, erano decisamente sconosciuti. Noi oggi lavoriamo con tipografie, uffici stampa, ospedali, scuole, enti, università, fotografi, noleggiatori, service, aziende di tutti i generi. Con questi sistemi di duplicazione e stampa siamo andati a toccare tutta una serie di situazioni che, avendo all’interno agenzie di comunicazione e di marketing, necessitano quotidianamente di diffondere dati, immagini, contenuti su supporti di questo genere. Un’attività in continua espansione che non sembra conoscere crisi. Direi proprio di sì. L’anno scorso abbiamo fatto un buon lavoro, siamo stati quelli in Europa che percentualmente sono cresciuti di più e questo risultato l’abbiamo ottenuto proprio perché abbiamo allargato a 360 gradi la nostra proposta. Abbiamo aperto un ufficio a Roma a gennaio dell’anno scorso che ha dato ottimi risultati, sono sette persone che si occupano solo di distribuzione del prodotto Primera per il Centro-Sud. A Roma ci sono delle realtà per noi milanesi veramente sconosciute. Dalla Criminalpol ai servizi di intercettazione di vario genere e livello, al ministero delle Comunicazioni o al Viminale. Tra l’altro per noi è interessante il fatto che il consumabile è proprietario per cui, per ogni macchina che vendiamo, le cartucce d’inchiostro sono proprietarie. Questo ci porta comunque ad avere un rapporto continuo con il cliente, che da noi poi compra anche il Cd, il Dvd, la custodia. Quali sono le differenze sostanziali fra i prodotti Primera e Teac? Primera è leader nella fascia medio alta, sono prodotti destinati a chi ha la necessità di autoprodursi Cd e Dvd anche in discreta quantità. Teac rappresenta il top di gamma, sono comunque sistemi di duplicazione e stampa automatizzati, ma con una qualità di stampa praticamente offset. Il target dei prodotti Teac è costituito da quanti hanno bisogno di prodotti di prestigio, non della quantità, ma piuttosto di piccole quantità di alto impatto. Primera si concentra invece su chi ha bisogno di avere molto spesso, molte volte all’anno, prodotti di utilizzo immediato ma con un rapporto costo/qualità il più contenuto possibile. La vendita di questi prodotti ha anche una funzione di cavallo di Troja per stabilire un contatto con le aziende e proporgli poi altri prodotti? Sicuramente lo abbiamo usato anche come cavallo di Troja per il video, per- Monitor n° 254 ché in tante aziende dove siamo entrati con questo tipo di prodotto poi alla fine gli abbiamo venduto il sistema per la videoconferenza, il videoproiettore, la telecamera, gli abbiamo noleggiato il plasma per la fiera. Sicuramente c’è stato un connubio abbastanza interessante su quello che è il traino di un settore verso un altro comunque abbastanza saturo. Mi viene in mente un’azienda che fa caldaie: avevano la necessità di sostituire il manuale tecnico delle loro apparecchiature con un Cd, un supporto che gli costa cento volte meno del cartaceo e che aggiorna quando vuole e può inviare da un giorno all’altro in tutta Italia. Li abbiamo conosciuti per quell’esigenza e poi gli abbiamo fatto la sala meeting dove fanno i corsi per i loro riparatori. Come è cambiato il mercato del video negli ultimi anni? I contatti con queste realtà ci hanno sicuramente dato un’iniezione di stimoli nuovi mentre il mondo del video in generale è molto statico, molto imbarazzante, rispetto a come poteva essere per dieci anni fa. Oggi non c’è voglia di investire, non si sa dove investire, non si sa su cosa investire. Di conseguenza, la gente compra quello di cui ha bisogno domani, non si fanno più progetti a lungo termine. Con l’arrivo di prodotti come le nuove telecamere HDV è cambiato qualcosa? Io sono convinto che cambierà qualcosa nel mercato, ma è ancora presto. C’è stata una grossa aspettativa, una grossa attesa, quando sono arrivati i primi prodotti avevamo veramente la fila fuori di gente che cercava la telecamerina, perché sembrava che fosse questa cosa così strabiliante. Comunque secondo me non sarà una grossa svolta finché tutto il mondo del consumer non si attrezzerà per l’HD. Fino a quando il privato non avrà a casa un televisore HD e almeno i canali satellitari bob cominceranno a trasmettere in HD, non sarà così fruibile per tutti. Secondo me, sicuramente arriveremo lì nel giro di giro di tre, quattro, cinque anni al massimo. Solo allora sarà importante potersi scambiare contenuti in HD. Dopo, da lì non Monitor n° 254 so dove andremo, perché tecnologicamente siamo arrivati al capolinea, però qualche anno ancora davanti c’è. Oggi la grossa spinta la devono fare le grosse case lavorando su quello che è l’end-user puro. Un elemento che ancora manca sono i lettori di Dvd in alta definizione e quando questi arriveranno cominceranno anche ad uscire i titoli, tutta la produzione di contenuti si dovrà muovere. Esistono o sono stati già annunciati sistemi di duplicazione per questi nuovi supporti? Primera e Teac stanno lavorando, nel senso che producono e produrranno apparecchiature compatibili HD-Dvd e Blu-ray. In realtà loro sono dei player spettatori, perché quando la tecnologia arriva loro non fanno altro che integrarla nelle loro macchine. Nessuna delle due aziende ha interesse a prendere posizione a favore dell’uno o dell’altro formato. Chi vincerà l’incontro, il match, sarà quello che poi tirerà il mercato, vincerà chi sarà in grado di investire tanto per trarre profitti a lungo termine. Uno dei prodotti Primera di maggior successo: il Disk Publisher Pro può caricare fino a 100 dischi alla volta Quale fra i due formati ha maggiori probabilità di spuntarla? Dire quale sia meglio o peggio è abbastanza azzardato. Quello che secondo me potrà essere più interes- 21 sante, proprio per un discorso di diffusione a basso costo, può essere l’HDDvd. Per duemila motivi, la produzione alla base costa molto poco, la produzione dei contenuti costa comunque poco, la tecnologia che è alla base del prodotto costa molto poco. Secondo me sarà molto più fruibile. Duplicazione e stampa a trasferimento termico di elevata a qualità con la Teac P55, una novità proposta dalla Cieffe Video Italia Poi in realtà staremo a vedere chi spingerà di più, perché Sony comunque punta molto sul Blu-ray e il competitore di Sony non è altrettanto forte anche se magari ha una tecnologia più interessante in mano. Passando al settore video, perché avete deciso di cessare la distribuzione dei prodotti Abc? Secondo me questo dei supporti non è un mercato che può dare prospettive di crescita, è un prodotto che ha perso un po’ quella che era la sua concezione di base. Oggi i prezzi su questa roba sono caduti tanto, è caduta la qualità del prodotto, specialmente per quel che riguarda i sistemi più piccoli, i prezzi si sono quasi dimezzati e non c’è stato sviluppo sul prodotto. La fascia professionale del mercato non lo capisce ancora nella giusta maniera e nella fascia broadcast, non è Abc il marchio su cui puntano i clienti più importanti. Dal primo gennaio, la distribuzione l’abbiamo quindi appoggiata su Manfrotto, abbiamo aiutato noi i tedeschi a trovarsi il partner locale. Loro hanno in mano il mercato pro22 fessionale del fotografo, speriamo che possano essere il ideale per Abc. Avete qualche novità in preparazione per il settore video? No, di novità non ce ne sono e non c’è neanche una gran volontà di cercare novità, non ci sono grossi stimoli a cercare novità. Siamo dealer Sony da 15 anni e continueremo con Sony, ma in questo momento c’è un po’ un’apatia generale. Nel settore video, dove comunque siamo conosciuti nel bene e nel male, continueremo ad operare in maniera diretta, ma sugli altri centosessanta settori operiamo attraverso agenti che vanno a sottoporre il prodotto Primera in settori nuovi, in maniera spero il più lineare possibile per tutti. Abbiamo organizzato open house su tipografie di Milano e provincia, abbiamo avuto qui 25 persone a vedere le nostre macchine. Questo delle tipografie è un target che per noi fino a ieri era veramente sconosciuto. Sono persone, situazioni, mercati ancora ricettivi, che hanno voglia di evolversi, di dare un valore aggiunto al loro lavoro. Tanti dischi anche in blu Già annunciata da Primera Technology la prossima disponibilità del sistema automatico di duplicazione e stampa Bravo XR-Blu Disc Publisher, il primo che supporta il nuovo formato Blu-ray. Il sistema utilizzerà i masterizzatori BDR101A della Pioneer e la registrazione è affidata al software della Sonic Solutions, azìenda leader in questo settore. Sarà presto disponibile la versione Blu-ray del sistema di copia e stampa Publisher XR La versione iniziale permetterà di registrare fino a 25 GB di dati su dischi single-layer e, non appena saranno disponibili i nuovi masterizzatori doublelayer, sarà offerto l’apposito kit di aggiornamento. Fino a 50 dischi pos- sono essere caricati nel dispositivo e la tecnologia di stampa ink-jet a 4800 dpi, già ben collaudata dagli altri prodotti Primera, garantisce dettagli ben definiti e colori particolarmente brillanti. Coming Soon sceglie Panasonic Coming Soon Television, il canale satellitare dedicato esclusivamente all’attualità cinematografica, ha affidato a Panasonic Italia l’allestimento tecnologico dei nuovi studi televisivi che saranno operativi già dalla prossima primavera. La fornitura dei prodotti Panasonic, riguarderà non solo l’area di broadcasting televisivo, ma anche tutte le attrezzature tecnologiche utili allo svolgimento della tipica attività aziendale: PC, apparati di video-sorveglianza, fotocopiatrici multifunzione, centralino telefonico con tecnologia dect e voip, monitor LCD e plasma di varie dimensioni. Panasonic è stato scelto da Coming Soon come partner tecnologico in virtù del posizionamento e della notorietà del brand a livello internazionale, brand che è leader nelle attrezzature d’avanguardia di tipo digitale, audio e video. Coming Soon Television potrà contare per la propria produzione televisiva su prodotti di ultima generazione e di elevata qualità, come le rivoluzionarie telecamere digitali della serie P2 che registrano su schede di memoria allo stato solido, le telecamere digitali da studio remotate, i videoregistratori DVCPro 25 e 50 e i videoproiettori Dlp. La partnership tra le aziende ha avuto sviluppi anche dal punto di vista della comunicazione: Panasonic Italia, riconoscendo l’identità giovane e dinamica del target di ascolto del canale, ha scelto Coming Soon Television per pianificare un’importante campagna televisiva in occasione dei Giochi Olimpici Invernali di Torino dei quali Panasonic è uno dei principali sponsor. Monitor n° 254 HD senza fili e senza Mpeg Il sistema per il collegamento wireless delle telecamere HD è soltanto una delle novità che Grass Valley si appresta a lanciare nei prossimi mesi Le oltre 1.000 telecamere Grass Valley della serie Ldk 6000 attualmente in uso potranno contare a breve su un sistema di collegamento wireless basato su approcci innovativi, sia per quel che riguarda la compressione che per la trasmissione dei segnali. Il metodo Jpeg2000 sarà utilizzato per comprimere i segnali video in alta definizione a 720p o 1080i ottenendo valori del bitrate compresi fra 55 e 75 Mbps e, caratteristica ancora più importante, con una latenza di soltanto due frame, tenendo conto anche della sincronizzazione. Questa latenza praticamente nulla ne permetterà quindi l’impiego per la ripresa di eventi sportivi, garantendo la possibilità di miscelare senza problemi le Latenza praticamente nulla per il sistema wireless HD della Grass Valley Monitor n° 254 Nuovi modelli completano la serie di mixer video Kayak in definizione standard ed alta immagini riprese dalle telecamere wireless con quelle delle telecamere cablate. Il metodo Jpeg2000 non è una novità per Grass Valley che aveva già annunciato la decisione di adottarlo per i nuovi camcorder della serie Infinity: essendo un metodo di tipo intraframe, ogni singolo frame è trattato separatamente e poiché l’immagine non viene scomposta in blocchi, al contrario di quanto accade con i metodi Mpeg, artefatti come l’effetto mosaico (blockiness) sono completamente assenti. Del tutto nuova è invece la scelta di utilizzare per la trasmissione dei dati lo standard 802.16, un subset di quello che è noto comunemente come WiMax. L’appoggiarsi ad uno standard creato per gli ambienti informatici ha consentito un più rapido sviluppo del prodotto e conferma la scelta di Grass Valley di servirsi quanto più è possibile di tecnologie provenienti dal mondo dei computer. La distanza operativa è di circa 300 metri e può essere facilmente estesa ad un chilo- metro, mentre in futuro è prevista anche la possibilità di roaming fra più antenne riceventi. Questo permetterebbe di muoversi liberamente con la telecamera anche all’interno di un territorio vasto quanto una città, sempre che si sia disposti ad affrontare un investimento non propriamente contenuto: un sistema completo di trasmettitore e ricevitore costa infatti oltre centomila euro, telecamera esclusa naturalmente. Sul fronte della produzione, Grass Valley propone poi altri modelli di mixer della serie Kayak aggiornabili via software dalla versione SD in Pal o Ntsc a quella HD. Per questa serie è anche disponibile l’opzione MatchDef per la conversione di segnali video HD in diverso formato o da definizione standard ad HD e viceversa. La serie Kayak si compone ora di sette modelli diversi, dotati da 1 a 3 banchi Mix/Effects; i prezzi partono da un minimo di poco più di 40.000 euro per la versione SD e 60.000 per quella HD. Un mixer Kayak costituisce anche il cuore del sistema di produzione inte- 23 Versione HD anche per il sistema di produzione Ignite della Grass Valley grato Ignite, disponibile ora anche in versione HD. Sviluppati per soddisfare le esigenze degli studi di produzione 24 medio/piccoli, i sistemi Ignite si avvalgono tra l’altro delle telecamere robotizzate CameraMan (anche queste dis- ponibili in versione HD) e permettono anche ad un unico operatore di gestire tutto il ciclo produttivo di una trasmissione o di un notiziario, compresa la messa in onda. Infine, per quanto riguarda la distribuzione dei segnali, Grass Valley lancerà entro l’anno una versione single chip dell’encoder ViBe HD Mpeg-4 per video in alta definizione, attualmente basato su un’architettura Dsp. Secondo le previsioni, la versione single chip dovrebbe permettere di ridurre sensibilmente il bitrate, arrivando addirittura a valori dell’ordine dei 4 Mbps, confrontabile quindi con quello utilizzato oggi per segnali video in definizione standard. Le versioni Dsp dell’encoder potranno essere in futuro aggiornate a quella singlechip con la semplice sostituzione di una scheda. La radio si fa sul serio La radio fa sul serio. Grazie alla progettazione e alla ristrutturazione acustica della SM, Sistemi Modulari, parte la nuova sede di R101. Sono finiti i tempi in cui con due giradischi Lenco, un mixerino recuperato chissà da dove e un trasmettitore da pochi watt si faceva la radio. Non è passato poi molto tempo (solo una trentina d’anni, caspita!) da quando il più sofisticato sistema di trattamento acustico diffuso nella radiofonia erano i famosi ‘porta uova’ in ‘cartone peloso’ che il salumiere all’angolo era felice di regalare. Oggi è tutta un’altra musica o forse, a pensarci bene.. no. La musica in molti casi è quasi la stessa (solo con un po’ di più di ‘magazzino’), quello che è cambiato è il ‘contenitore’, cioè il modo di proporcela. La radio oggi è ingegnerizzata, tecnologizzata, computerizzata, sterilizzata, programmata, omologata, massificata, perfezionata, marketing-izzata e forse- molte radio sono finite col fare il verso alla RAI da cui volevano diffe- renziarsi, un buffo contrappasso mediatico! Se, onestamente, dal punto di vista della programmazione forse non è cambiato granché (a parte le risolutive definizioni di chi se ne intende che differisce rigidamente tra ‘radio di flusso’ e ‘radio di programmi’) sicuramente nella tecnologia sono stati fatti balzi enormi. Persino la tecnica che coinvolge la struttura architettonica è molto cambiata da allora e proprio in questa sede vediamo di capire cosa è stato fatto nella nuovissima R101, dalle ‘ceneri’ di Radio Milano International. Il grado di raffinatezza estetica e perfezione raggiunto qui impone una descrizione generale più articolata del Monitor n° 254 T I T O L O S E Z I O N E 25 solito, infatti tutti gli studi sono stati completamente rifatti dalla SM Sistemi Modulari di Pino Stillitano. Si tratta forse di preziosismi eccessivi che solo poche emittenti possono adottare (per lo meno in pompa così magna) e che a pensarci bene all’ascoltatore risultano quasi trasparenti, oppure di reali necessità di un mezzo di comunicazione così cresciuto ed evoluto? La risposta sta a voi, ma quello che conta è che, se si vuole fare davvero le cose per bene, bisogna seguire un iter molto simile a quello che descriviamo, infatti, scelte differenti spesso si rivelano solo dei palliativi. Per creare dei locali radiofonici o adattare quelli esistenti bisogna -comunque- effettuare una vera e propria bonifica acustica se le aree esistono già, oppure affrontare un progetto completo ex novo (come in questo caso) che poggia su estensive analisi prima - per decidere gli interventi e dopo - ‘la cura’ per verificare i risultati dal punto di vista funzionale. Dopo una ricerca sul mercato inerente 26 le poche aziende specializzare in ‘ristrutturazioni acustiche’, la società Monradio, che gestisce lo sviluppo della radiofonia per Mondadori, è approdata alla SM Sistemi Modulari di Lissone, anche sulla scorta di un buon numero di note realizzazioni prestigiose ‘sul campo’. La SM ha avuto l’incarico completo del lavoro e ‘carta bianca’ nella realizzazione. La SM, infatti, come la veste estetica evidenzia appieno è sempre molto attenta ad utilizzare e valorizzare gli spazi nel modo più razionale e confortevole possibile fondendo ergonomia e charme stilistico nel migliore modo possibile. Pino Stillitano, project manager e Titolare della SM non fa segreto che per la SM la progettazione acustica è compagna di sempre delle scelte tecniche di altissimo livello che immancabilmente applica alle nuove strutture: ‘Anche in questo caso ci sono stati richiesti interventi di isolamento acustico molto elevato tra i vari ambienti che possono operare in modo indipendente oppure coordinato, e anche l’acustica deve essere perfetta nel pieno rispetto dell’utilizzo finale.’ Le strutture attive, le sale di ripresa speaker, possono essere utilizzate come eventuale back up l’una per le altre e sono fisicamente in grado di funzionare in modo individuale, quindi dovevano essere perfettamente isolate dal resto della struttura. ‘La veste estetica, molto ricercata’ come Stillitano stesso conferma, ‘è stata studiata anche per sottolineare l’elevato grado di progettazione acustica applicata e per agevolare, un domani, eventuali telecamere per riprese televisive; chissà.’ Usiamo molta flessibilità in fase di progetto, così da rispondere al 100% alle esigenze del committente, infatti il rendering preventivo viene ripetuto e sottoposto al cliente tutte le volte che è necessario in fase di progetto e consente di verificare tutto prima di partire con le effettive realizzazioni e quin- di di evitare sorprese.’ In effetti, per fare un esempio, la sala macchine è stata dimensionata in modo differente rispetto il progetto iniziale e ampliata sulle esigenze del responsabile tecnico che ha giustamente già previsto delle possibili implementazioni future che possono richiedere più spazio. La dimensione estetica non viaggia mai da sola nelle realizzazioni SM ma si presta sempre a criteri di funzionalità e il risultato evidenzia questo sforzo di creare dei sistemi ergonomici e funzionali al massimo. In quest’ottica, la scelta estetica di materiali per le pareti, i pavimenti, i pannelli fonoassorbenti, i diffusori acustici in legno, i colori di tutto l’ambiente, la presenza di un ascensore a vista, i dischi in vinile collocati in ampie librerie vetrate a vista in punti strategici e via dicendo, sono tutti passaggi coordinati per raggiungere il doppio livello di funzionalità e di eleganza estetica che abbiamo sottolineato. La SM ha progettato e realizzato tutte le infrastrutture elettriche, la ventilazione, gli arredi, quindi il vincolo della completa funzionalità ha influenzato direttamente le scelte estetiche finali. L’edificio della radio La nuova R101 sorge su una struttura di due livelli, a grandi linee divisa con il reparto di produzione, l’area tecnica e di emissione e alcuni uffici al piano inferiore, mentre la struttura dirigenziale, la redazione giornalistica e altri uffici ancora sono al piano superiore. Monitor n° 254 Entrando a livello terra dalla reception ci si rende subito conto che l’investimento in estetica è notevole. Il primo impatto è di totale modernità, con tinte chiare, addirittura riflettenti, superfici lucide e ‘macchie’ di rosso per il bancone, il grosso logo R101 e le pareti nel corridoio in fondo tendono a fare da contrappunto alle strutture in metallo a vista per la ventilazione e altri arredi in stile hi-tech. L’impressione iniziale è quella del loft ultra moderno in stile post industriale e le vetrate, che proteggono la scaffalatura dedicata a parte della sterminata discografia ereditata da Radio Milano International, contribuiscono a creare l’idea di ‘studi radiofonici’ fin dall’inizio. Sempre dalla reception, dato che occupa in altezza anche lo spazio del corrispondente piano superiore, è visibile una balconata ancora tutta-in-metallo-e-vetro che permette di raggiungere la scaffalatura (sotto chiave) dove risiedono i CD. Dalla reception si accede al corridoio centrale a tinte chiare, dove si notano subito le cornici rosse delle porte in Hanno preso parte al progetto R101: Carlo Mandelli, amministratore delegato Attilio Unmarino, direttore tecnico Francesco Perilli, station manager r101 Gianluigi Ferrari, supervisione e coordinatore tecnico per conto del gruppo Mondadori del progetto R101 Chiara Capuzzi, Elisa Bramini, Simona Villa, Massimo Brucoli, architetti Pino Stillitano titolare e project manager della SM sistemi Modulari, infrastrutture, insonorizzazione ed acustica Marco Fringuellino, dottore in Fisica, esperto in acustica consulente SM Roberto Giovannucci, ingegnere progettista impianti Lucio Gerelli A&DT, supporto tecnico per la scelta degli apparati Monitor n° 254 vetro (con inserti smerigliati) e un abbassamento del soffitto grigliato in legno a quadretti. Il corridoio prevede sulla destra alcuni uffici di produzione e sulla sinistra la struttura tecnica dove sono alloggiate e ventilate tutte le elettroniche. Subito dopo, dallo stretto corridoio si accede alle tre salette Rackedit ciascuna completa di sala regia e saletta speaker che R101 utilizza per gli impieghi canonici della radiofonia, cioè per registrare programmi, interviste, commenti, notiziari e comunicati vari che servono nella routine di trasmissione quotidiana. Come è giusto che sia, tutti e tre questi studi di ripresa e relative regie possono andare in onda singolarmente o coordinarsi in pool per qualsiasi iniziativa necessaria. Il passo subito successivo ci porta direttamente alla parte ‘calda’ della struttura, cioè dove pulsano le due sale regia OnAir 2 e OnAir 1 da cui vengono originati i programmi con banchi di regia Studer di ultima generazione e apparati audio di primissima qualità. La prima regia prevede una metratura media con annessa l’indispensabile saletta per gli annunciatori, comunicante mediante la consueta vetrata, mentre al OnAir1 rappresenta il culmine stilistico della SM e anche l’emblema della nuova R101. Questo perché la sala di ripresa, realizzata prendendo ad ispirazione le sale degli studi di registrazione musicale, si apre in altezza occupando anche lo spazio del primo piano; ma non è finita qui. Infatti, proprio dal primo piano e da un’apposita vetrata possiamo vedere tutto quello che avviene in questa sottostante sala speaker. Questo ‘locale con veduta’ al primo piano, che sembra quasi un ter- razzo, è destinato a diventare una sala riunioni, mentre la sala speaker sottostante che si vede dall’ampia vetrata è in grado di accogliere non solo i radio annunciatori di turno ma anche un certo numero di persone, fino a 15, che costituiscono il pubblico ospitato su apposite panche e cuscini rossi e bianchi, in pieno stile con il resto dell’estetica. L’impiego di vetrate inclinate per evitare riflessioni sonore è molto diffuso qui e nel resto della struttura, anche per arieggiare e dare luminosità agli ambienti tipici della radio che altrimenti - di solito - sono abbastanza claustrofobici. Sempre al piano superiore, oltre alla balconata/sala meeting che abbiamo descritto, lo spazio si apre a un’ampia sala dedicata alla redazione giornalistica e la struttura comprende diversi uffici dedicati alle ‘alte sfere dirigenziali’. Tutta la progettazione, oltre alla dimensione estetica ha considerato come irrinunciabile la dimensione acustica e alla fine dell’odissea severissimi test in ambiente con moltissime misure speciali e basate sugli stan- 27 dard europei hanno dato ragione alla bontà del progetto e della sua messa in opera. Tutte le verifiche acustiche in fase di collaudo hanno, infatti, rivelato valori uguali e spesso migliori delle specifiche richieste all’inizio per quel che riguarda l’isolamento tra gli ambienti e per il tempo di riverbero in ciascun ambiente, due dati molto importanti quando i microfoni sono aperti... e nella radio succede spesso! La correzione colore si chiama Pablo La Pablo Suite è una combinazione di hardware per il processing delle immagini e di software per la correzione colore ; due aspetti sviluppati nella tradizione delle migliori qualità di Quantel: le prestazioni, l’interattività e l’affidabilità. Il risultato è un ambiente completamente integrato super-potente, dedicato alla correzione colore contestuale in area Post Produzione e Digital Intermediate. Negli ultimi due anni, dal lancio da parte di Quantel dell’opzione per la correzione colore contestuale QColor dedicata ad iQ ed eQ, il dialogo con 28 molti dei colorist più noti a livello mondiale è stato continuo e il risultato si concretizza in questa nuova generazione di suite per la correzione colore. Tre sono i modelli disponibili * eQ Pablo Suite - per applicazioni video in tempo reale fino a HD-RGB * iQ2 Pablo Suite - per DI fino al 2K in tempo reale * iQ4 Pablo Suite - Rompe la barriera del 1GByte/s per applicazioni 4K DI in tempo reale La correzione colore non-lineare, contestuale è intuitiva grazie all’interfaccia ergonomica e al vasto set di strumenti, mentre la straordinaria potenza di calcolo rende l’ intervento di grading un processo veloce, creativo e molto versatile . Eiger. Comprende anche la tecnologia proprietaria ‘Concurrent Processing’ che elimina completamente l’attesa nel rendering. L’enorme potenza di calcolo dell’hardware Pablo permette di operare su media reali in tempo reale: “quello che vedi è esattamente quello che ottieni” La tradizione di Pablo La Pablo Suite è uno sviluppo del set di strumenti di Quantel dedicato alla correzione colore, impiegato su film di successo come Troy, Kung Fu Hustle, Sin City, Shaun of the Dead, Wimbledon, The Devil and Daniel Johnston e centinaia di altri titoli e pubblicità. Il software di Correzione Colore di Pablo comprende * Correzione primaria e secondaria con selezione secondaria a schermo * Correzione colore di layer illimitati in cascata * 3 trackball per controllo differenziale RGB low, mid & high * Applicazione automatica di correzione colore su gruppi di inquadrature * Feedback visivo in tempo reale delle regolazioni colore * Split screen e paragoni con reference frame * Grading contestuale multi-layer * Storyboard visivo dei setting di correzione colore * HSL secondarie di precisione * Pan & scan Keyframabile, Video defocus * Luci di Stampa, Shot detection, Correzione di Apertura * IR Mask dustbuster, Applica correzione colore via grafiche o maschere disegnate a mano *Auto single keyframe per segmento da eventi di edit *Trasferimento di setting da scena a scena * Completo toolset per effetti compresi DVE, chiavi, titoli e paint per correzioni complesse DI totale La Pablo Suite nasce sulle basi della tecnologia di eQ e iQ. Costituisce un sistema completo per attività di digital intermediate basate su un modello di business dimostrato che funziona alla perfezione e permette di creare nuove fonti di guadagno. La suite riesce a spremere il meglio dalla potenza e dagli strumenti creativi del nuovo hardware e software Monitor n° 254 I prodotti M-Audio con Pinnacle Pinnacle Systems annuncia la distribuzione dei prodotti MAudio nel suo canale consumer. M-Audio è un marchio conosciuto a livello internazionale per i prodotti dedicati alla creazione musicale negli studi di registrazione professionali. Attualmente questa tecnologia è implementata in questi prodotti semplici da utilizzare ed affidabili, dedicati a chi possiede un computer e tanta voglia di creare le proprie composizioni. La linea di prodotti M-Audio, a cui sono stati riconosciuti numerosi Award, include interfacce audio, schede sonore, tastiere USB, microfoni, monitor reference e soluzioni podcast; tutti i prodotti sono compatibili con Mac e con PC. Podcast Factory Podcast Factory è un pacchetto completo per il podcasting professionale che abbina hardware e software per registrare, modificare e pubblicare facilmente podcast di qualità professionale. Grazie a questo pacchetto è possibile creare sofisticate produzioni in stile radiofonico con il parlato, la musica e gli effetti sonori. Il software incluso consente di creare file MP3 e pubblicarli automaticamente su Web. Podcast Factory è un prodotto rivolto agli utenti che ricercano una qualità sonora professionale abbinata ai giusti strumenti creativi per produzioni di successo. Prezzo: 149 Euro. Fast Track USB Fast Track USB è il modo più semplice per registrare chitarra e voce utilizzando i software standard per la produzione musicale, come ad esempio GarageBand. E’ sufficiente connettere il dispositivo alla porta USB del PC per trasformarlo in un piccolo studio di registrazione. Fast Track USB è dotato di un input dedicato agli strumenti come la chitarra, il basso e le tastiere e di un ingresso microfonico per le registrazioni vocali ed acustiche in genere. Prezzo: 129 Euro . Keystation 49e Keystation 49e è la tastiera USB MIDI ideale per iniziare a creare musica su Mac o PC. Alimentata tramite la porta USB (senza il supporto dell’alimentazione esterna), questa tastiera compatta è comoda per chi spesso deve muoversi con lo dispositivo; il sistema plug-and-play e il software intuitivo lo rendono uno strumento di immediato utilizzo. A dispetto della sua semplicità, Keystation 49e è una tastiera a 49 tasti di dimensione standard, sensibili alla velocity ed alla dinamica; inoltre la tastiera è dotata di un’interfaccia MIDI incorporata, controlli per la regolazione del pitch e della modulazione e di un ingresso per il pedale sustain. Prezzo: 99 Euro. JamLab JamLab trasforma il PC o Mac in un Personal Guitar System, senza bisogno di altri hardware aggiuntivi. Il software GT Player Express incluso offre le funzioni di simulatore di amplificatori, multieffetto e può riprodurre file audio standard e all’occorrenza rallentare il brano in ascolto, ideale per imparare ed esercitarsi a suonare. Nella confezione sono inclusi anche 160 MB di loop di batteria ProSessions sui quali improvvisare. Prezzo: 79 Euro. StudioPro 3 I monitor attivi StudioPro 3 adottano lo stesso standard di qualità audio degli studi di registrazione di tutto il mondo. Gli StudioPro 3 abbinano cabinet appositamente progettati, altoparlanti ottimizzati ed una tecnologia crossover avanzata, con una potenza in grado di assicurare la massima fedeltà sonora possibile con monitor audio di queste dimensioni. Prezzo: 99 Euro Iva inclusa. Revolution 5.1 Basata sulla tecnologia della pluripremiata Revolution 7.1, M-Audio ha trasformato questa scheda audio in una piccola ma potente scheda PCI dedicata ai videogiocatori. Perfetta per giocare, per ascoltare musica o riprodurre film in DVD con il suono surround, Revolution 5.1 rende i giochi più realistici ed è ideale per registrare o mixare la musica. La risoluzione audio a 24 bit e 192 KHz su tutti i canali assicura un suono eccezionale per un’esperienza di intrattenimento indimenticabile. Revolution 5.1 supporta le tecnologie dei videogiochi attuali, con un basso utilizzo della CPU che assicura una risposta grafica ai massimi livelli. Prezzo: 89 Euro. USB Uno USB Uno è una piccola e semplice interfaccia MIDI USB che consente di collegare una periferica MIDI al computer tramite la porta USB. USB Uno è dotata di 16 canali MIDI input e output ed è estremamente compatta, ideale per l’utilizzo con notebook e desktop. Prezzo: 49 Euro IVA inclusa. costruzioni meccaniche per telecomunicazione Isola felice per clienti e post produzione Sintetizzando -in una breve formula- una plausibile presentazione del Gruppo Anteprima, potremmo dire che se il mondo della post produzione ha fatto nascere sul mercato molte aziende, ciascuna identificabile per un proprio profilo ‘funzionale’, quello di Anteprima è strettamente legato al ‘mondo dei servizi’ e dell’attenzione rivolta ai clienti. Un concetto che esploriamo meglio in questa sede, senza avere la pretesa di esaurirlo. 30 Sotto il comune denominatore di ‘Gruppo Anteprima’ sono raccolte aziende specializzate in settori di business adiacenti alla post produzione, il vero ‘core business’, al fine di proporre ai clienti tutti gli step possibili nelle lavorazioni audiovisive. E’ il concetto che in Inglese viene sintetizzato al meglio con l’espressione ‘onestop facility’: il cliente entra qui col suo girato e ne esce con un prodotto completo e finito, a qualsiasi livello e con tutti i master definitivi utili e pronti per il canale (o i canali) di diffusione scelto. Operativa dal gennaio 1993 in via P. Della Francesca 10 a Milano e vari numeri civici adiacenti, si è sviluppata in modo esponenziale affiancando al ‘core business’ della post i differenti ‘servizi ausiliari’ che qui sintetizziamo e associamo al nome della relativa azienda associata: ANTEPRIMA: post produzione, finishing GADAMLINK Authoring, masterizzazione e duplicazione DVD, EGGS INVADERS Animazione CGI 3D, compositing, 2D painting, CHANGES visual effect, compositing, HEY JOE Creative post production, editing, MOVIE PHOTO Video per Negozi con- sumer, TAPELESS Studio audio, sound design, ATTE E BISCOTTI Asilo nido,baby parking. Dal 2006 è ufficialmente disponibile anche una nuovissima sede strategica in Roma che, inseguendo lo sviluppo logico del Gruppo, è irrinunciabile per chiudere il cerchio dei servizi indispensabili proposti al tipico cliente, soprattutto in ambito pubblicitario. Questo perché -di solito- le lavorazioni sui filmati pubblicitari vengono eseguite a Milano e una volta pronti i master in cassetta vengono spediti con un corriere (coi costi e i rischi annessi) fino a Roma e da qui, poi, alle varie destinazioni canoniche. Bene, con il Gruppo Anteprima questo lento, delicato e costoso meccanismo di diffusione dei master finali (rischio compreso) è stato del tutto eliminato, introducendo un servizio unico nel suo genere, denominato ‘FTN’- File Transfer Network’. FTN consente di trasportare contenuti video di altissima qualità ad alta velocità tra le due sedi di Anteprima a Milano e Roma su linea dedicata; vengono così eliminate le spedizioni tradizionali delle cassette e soprattutto i rischi nel ritardo delle consegne. Il trasferimento in altissima qualità digitale avviene in un tempo di poco superiore al tempo reale del filmato stesso e i clienti, soprattutto in ambito pubblicitario, hanno dato chiari segni di gradire molto questo servizio che è unico -appunto- per il Gruppo Anteprima. I satelliti Vale la pena specificare come le varie aziende associate che abbiamo citato sopra siano nate quando si verificava l’evenienza di aprire nuove direttrici di business inseguendo e anticipando le varie richieste del mercato; sempre con un fine ultimo: migliorare il ‘servizio ai propri clienti’. Tali aziende satelliti sono state fondate assieme ai migliori professionisti che sono man mano venuti in contatto con Anteprima Video, andando a stratificare e rendere sempre più solida e coordinata l’offerta di prodotti e servizi verso i clienti. In una simile avventura chi ci lavora non può che operare con passione, infatti il professionista/artista è perfettamente inserito proprio nel settore cui voleva Monitor n° 254 T I T O L O S E Z I O N E 31 Monitor n° 247 - febbraio 2005 nale di questa azienda è la forte informatizzazione che permea tutta la struttura e vanta in alcuni punti diverse interessanti personalizzazioni. Tutto ciò è stato possibile grazie a una complessa base di sistemi informatici proprietari, realizzati su misura e internamente, che rendono più spedito il lavoro e molto più razionale e controllabile il workflow di tutta la facility. IIl dono dell’ubiquità 32 dedicarsi, esprimersi e, in più la veste di socio lo coinvolge ‘anima e corpo’. E’ giusto poi sottolineare che, secondo questo filo logico, il Gruppo Anteprima è divenuto nel tempo il punto di coesione di forti figure professionali il cui motore è una commistione di professionalità e passione, in cui le tensioni artistiche sono agiatamente coniugate dalla pur evidente finalità di creare un business economicamente produttivo. Questo ‘animus’ comune è il risultato delle energie delle donne e degli uomini che ci lavorano ogni giorno, sapientemente indirizzate e finalizzate, a tutto vantaggio dei clienti che qui ritornano perché si affezionano a un preciso modo di operare. Un servizio speciale, anzi quattro Sempre a proposito proprio di clienti e di servizi a essi dedicati, Anteprima ha addirittura quattro assi nella manica: l’’Ufficio Traffico’, il ‘servizio FTN’, il ‘dono dell’Ubiquità’ e la Clip Library. L’ufficio traffico Ben sette persone, raccolte in questo ufficio, sono incaricate di seguire i clienti ‘dalla a alla zeta’. Oggi questo meccanismo, dopo un periodo di rodaggio durato qualche tempo, funziona alla perfezione, infatti questi ‘incaricati spe- cializzati’ si dedicano ciascuno a un certo numero di clienti e ai relativi progetti. Ormai conoscono la storia di tutte le lavorazioni e sanno dare risposte precise e puntuali ai clienti,. Il cliente entra nella struttura con il materiale girato e alla fine ne uscirà con un prodotto perfettamente finito di cui è soddisfatto al 100%, con tutti i master duplicati nei formati utili; in questo iter non si sente mai abbandonato a se stesso, in quanto c’è un professionista che lo segue e lo agevola ad ogni step: il cliente non é mai travolto dal lavoro. Il servizio FTN Inoltre il cliente è in grado di vedere spedire in pochi minuti e in piena qualità il suo master finale digitale da Milano a Roma, mediante il servizio FTN, come dicevamo. Bastano pochi minuti e una volta a Roma il tipico film pubblicitario in alta qualità viene riportato dal server che lo riceve alle videocassette digitali ed è pronto per ulteriore consegna ai broadcaster, ormai fisicamente molto vicini: un bel sollievo poter essere così puntuali e in tutta sicurezza anche per la qualità. E non è tutto qui. Il cliente, oltre ad essere ‘coccolato’ e accompagnato in tutto il lavoro, può seguire il progredire del suo progetto persino quando è fisicamente lontano dalla sede di Anteprima. Infatti un altro punto cardi- Ecco dunque che un altro di questi servizi davvero unici di Anteprima può -in pratica-creare per i clienti il dono dell’’ubiquità’. Egli, infatti, può da una sede remota in qualsiasi luogo del mondo, purché dotata di un collegamento internet, collegarsi direttamente a qualsiasi suite di post produzione interna ad Anteprima in Milano e in particolare proprio a quella in cui il suo progetto viene lavorato. In tal senso il cliente può sempre visionare lo stadio di lavorazione attuale del suo film, interagire con l’operatore in modo completo, impartendo istruzioni anche via telefono e -quindi- supervisionare qualsiasi processo in qualsiasi momento, da un prim montato grezzo al finishing in compositing e perfino le duplicazioni finali, per ottenere esattamente il risultato voluto, anche quando è fisicamente molto, molto lontano. Last but not least Se arrivati fin qui vi sentite giù piuttosto stupiti di quanto abbiamo appena descritto, vale la pena di chiudere in bellezza citando un ultimo plus del Gruppo Anteprima. Si chiama ‘Clip Library’ ed è costituito da un servizio di library virtuale personalizzata, residente sui server interni alla struttura, che permette al cliente di visionare in bassa qualità tutti i lavori effettuati e memorizzati su tale apposita area accessibile onliine. Questo ulteriore e interessante servizio è accessibile da Internet mediante un semplice processo di autenticazione, dal sito www.anteprimavideo.com ed è disponibile per tutti i clienti che ne abbiano bisogno: consente di avere sempre in linea una memoria audiovisiva dei vari lavori che risulta utilissima per qualsiasi referenza futura. www.anteprimavideo.com Monitor n° 254 Notizie in breve Produrre in alta definizione Panatronics ha recentemente fornito al regista Graziano Genoni una filiera di prodotti in Alta Definizione: le attrezzature sono composte dalla telecamera Panasonic Varicam AJ HD-27, all’ottica Angenieux 26x 7,8 HD, munita di duplicatore di focale ed il lettore/registratore da editing AJD-1200, dotato di tutte le schede. Graziano Genoni, nato a Galliate, è il fondatore dell’associazione “Novara cinefestival”, che da alcuni anni promuove e realizza un interessantissimo festival di cortometraggi. All’attivo del regista galliatese sono numerosi lavori, molti dei quali con interpreti importanti. Tra i suoi lavori, spicca il videoclip del brano Lullaby to an anxious child, interpretato da Sting e dal suo chitarrista Dominic Brown, ma non vanno dimenticate le realizzazioni che Genoni ha curato per importanti nomi dello spettacolo italiano, come Flavio Oreglio e Paolo Migone. www.panatronocs.it Audiovisivi per il no profit L’associazione Culturale Prhomosapiens organizza dal24 al 27 Maggio 2006 , presso il Cinema Teatro del Pavone di Perugia, la quarta edizione del BIANCOfilmFESTIVAL. Un festival che intende favorire il rapporto tra cinema e comunicazione sociale, attraverso un concorso internazionale di cinema e una rassegna di produzioni audiovisive realizzate dalle organizzazioni non governative e le associazioni no profit. www.biancofilmfestival.it Nucoda per Benigni Cinecittà Digital ha utilizzato Nucoda Film Master per il processo di grading del lungometraggio italiano “La Tigre e la Neve”. Fondati nel 1937, gli studi di Cinecittà sono famosi per avere prodotto numerosi classici straordinari, fra i quali “Quo Vadis” (1951), “Vacanze romane” (1952), “Tre soldi nella fontana” (1954), “Addio alle Armi” (1957), “Ben Hur” (1958) e “Cleopatra” (1961), e continua ancora oggi, con classici del cinema moderno come “Gangs of New York” di Martin Scorsese, “La Passione di Cristo” di Mel Gibson e “Rome” della HBO-BBC. Per completare il lavoro di grading per “La Tigre e la Neve”, iI negativo è stato scannerizzato e digitalizzato per importarlo in Nucoda Film Master nella sala proiezioni. Il direttore della fotografia Fabio Cianchetti ha partecipato al lavoro di grading, visionando ogni sequenza con un proiettore 2k 10 bit. Utilizzando Nucoda Film Master, Verrucci ha completato il lavoro di conforming e gra- 33 34 ding, integrando gli effetti speciali man mano che venivano completati. Il film, ambientato a Roma e a Baghdad, è stato girato in esterni in Tunisia, quindi molti degli effetti speciali (come la rimozione di alberi e di edifici) non vengono percepiti dallo spettatore. Fabio Filoni, Manager Responsabile di Cinecittà Digital, ha commentato: “Abbiamo scelto Nucoda Film Master perché volevamo effettuare il lavoro di grading a 2k in modo preciso ma rapido. Inoltre, avevamo l’esigenza di eseguire delle modifiche ‘last minute’ nel montaggio, facendo nuovamente il lavoro di conforming sul materiale e assegnando rapidamente nuove correzioni di colore. Per noi, Nucoda Film Master è la soluzione migliore, perché la sua funzionalità di grading è estremamente veloce, battendo prodotti analoghi per quanto riguarda sia il prezzo che la ‘performance’. Allo stesso tempo, offre i mezzi giusti per aiutarci a raggiungere uno dei nostri scopi principali: la piena integrazione con il laboratorio cinematografico tradizionale come percorso per costruire il futuro del processo di post produzione cinematografica”. Da quando Nucoda Film Master è stato installato a Cinecittà Digital, all’inizio del 2005, “La Tigre e la Neve” è il terzo lungometraggio sottoposto a grading impiegando la soluzione indipendente dalla risoluzione della Digital Vision per il lavoro di finalizzazione. www.digitalvision.se Banda larga negli alberghi Coax-LAN è l’innovativo sistema Fracarro dedicato agli edifici hospitality e pubblici (quali alberghi, villaggi turistici, ospedali, scuole, ecc.), che consente di estendere l’accesso a Internet in banda larga (dal modem/router del provider) a tutte le stanze dell’edificio, semplicemente utilizzando il cavo coassiale dell’impianto di ricezione e distribuzione TV già esistente. Coax-LAN inoltre è in linea con le recenti disposizioni governative in materia di contrasto del terrorismo internazionale (si veda il cosiddetto “Pacchetto sulla sicurezza” Pisanu, L. n. 155 del 31 Luglio 2005). Il sistema proposto da Fracarro è stato da subito pensato per poter soddisfare anche questa esigenza, con la presenza di uno speciale software che, salvaguardando la privacy degli utenti che accedono a Internet, consente ai gestori del sistema di mettere a disposizione della Polizia Postale o altro istituto inquirente i dati necessari e utili alle eventuali indagini. www.fracarro.com Musica in linea con Radio 105 Televideocom srl, il primo provider italiano di Videocomunicazione su Web, ha stretto un accordo con Radio 105 che consente di acquistare musica via Internet nello store virtuale dell’emittente radiofonica attraverso le Card di Televideocom. Con le stesse Card di Televideocom che permettono di accedere ai servizi di videcomunicazione di VideoCall si può comodamente acquistare musica nello store virtuale United Music di Radio 105, che mette a disposizione una vasta scelta di brani in grado di incontrare le esigenze di un pubblico molto vasto. Al Music Store si potrà arrivare sia dal sito Televideocom sia collegandosi direttamente all’indirizzo www.unitedmusic.it. Il sito di Antea per i professionisti Antea, l’Azienda di Scandicci (Firenze) leader nella distribuzione di prodotti e sistemi per il video professionale, da MacroSystem a Media 100, da Boris a Highland Musikarchiv, da CitiDISK a nNovia, da sempre punta sul proprio sito Internet per promuovere la propria attività. Il sito non è soltanto costituito dalle pagine da vedere e consultare, tutte ben fatte, esteticamente gradevoli e sempre aggiornate, ma vanta anche molte altre caratteristiche che ne fanno in pratica uno strumento, un aiuto per il lavoro quotidiano di tutti coloro che entrano in contatto con Antea Uno dei principali motivi di tsuccesso sta nel fatto che dal sito di Antea è possibile scaricare demo e trial di software, come Boris, la gamma di software per effettistica avanzata; oppure CGM, i plug in per Final Cut Pro. E vi sono anche software funzionanti, basti pensare a Media 100 SW, l’ultimo nato di casa Media 100. Ma il sito di Antea offre molto di più. Ad esempio, molte sono le risorse web dedicate a Highland Musikarchiv, la gamma di brani musicali ed effetti audio royalty free: non solo si possono ascoltare tutti i demo di tutti i brani degli album della gamma, ma c’è anche una web radio a disposizione (Radio Highland), che trasmette a rotazione i saggi di tutti i brani, consentendo di risalire rapidamente ai vari titoli e quindi agli album che li contengono. Ed è possibile anche scaricare gratuitamente un effetto audio della gamma di “Geräusche und Sounds”. Non mancano neppure le recensioni, che riportano fedelmente ciò che la carta stampata (e i siti web) dicono a proposito dei prodotti commercializzati da Antea e dalla sua rete di rivenditori. www.anteasrl.it Festival dello sport E’ stato pubblicato, il Regolamento di "SPORT MOVIES & TV” Milano International FICTS Festival: 6 giorni di sport, cinema e TV mondiale, che terr? banco a Milano dal 27 ottobre al 1 novembre 2006 nelle 6 sale del prestigioso Palazzo Affari ai Giureconsulti, a pochi metri da Piazza Duomo dove sarà installato un maxi-schermo su cui verranno trasmesse, per tutto il periodo del Festival e per più di dieci ore al giorno, le immagini dei filmati e dei video in concorso e le dirette dei principali eventi sportivi. Il festival ha coinvolto, nel 2005, oltre 230.000 spettatori ad ingresso gratuito, basandosi sulla volontà di far partecipare direttamente i visitatori allo spettacolo sportivo raccontato da cinema e TV. Major, produttori indipendenti, emittenti televisive, Comitati Olimpici, Federazioni e chiunque abbia un’emozione, un personaggio o una storia da raccontare sullo sport può iscrivere le proprie opere in una delle sei Sezioni previste per l’assegnazione della ‘Guirlande d?Honneur 2006’: 1) Giochi Olimpici Spirito Olimpico; 2) Documentary (Great Champions ? Individual Sport, Reportage , Team Sport , FIFA World Cup); 3) Sport & Solidarietà- Sport & Società; 4) TV Sport Show; 5) Movies; 6) Sport Advertising (Commercial & Social). www.sportmoviestv.com Monitor n° 247 - febbraio 2005