OrganO di infOrmaziOne della fiVl

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OrganO di infOrmaziOne della fiVl
Anno XXVIII - N. 3 APRILE 2014 - Mensile di volo libero da diporto sportivo - spedizione in abb. postale 45% art. 2 comma 20/B - legge 662/96 Filiale di Torino - Contiene I.P.
VoloLibero
O r g a n o d i i n f o r m a z i o n e d e l l a FI V L
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APRILE 2014
CALENDARIO GARE
Organo di informazione della fIVL
vOlO LIBERO
PARAPENDIO
Dal 1 marzo al 21 settembre 2014
XC TRENTINO
Per info: www.xctrentino.it
COPPA ITALIA
Dal 3 al 4 maggio 2014
(recupero 10/11 maggio 2014)
DELTAPLANO
TRIVENETO
Dal 10 al 11 maggio 2014
Aviano (PN)
Per info: Dora Arena - dorarena@tiscali.it
ASSOCIATO ALL’unione italiana
stampa periodica
redazione
fivl via salbertrand, 50 - 10146 torino
tel. 011 744991 - 334 6712788 - fax 011 752 846
fivl@fivl.it
Dal 17 al 18 maggio 2014
Gemona (UD): solo parapendio
Per info: Luigi Seravalli
info@vololiberofriuli.it
direttore responsabile
luca basso
Dal 15 al 18 maggio 2014
TROFEO GUARNIERI FAI2
direttore editoriale
luigi de stefanis
Dal 17 al 18 maggio 2014
BORDAIRLINE
BIOTECH ADVENTURE RACE
Levico Terme (TN)
Per info: info@vololiberotrentino.it
www.bordairline.com
comitato editoriale
A. Barbieri - L. Cassiago - A. Di Poppa - F. Loro
C. Viano - M. Corazza - G. Sabbioni.
Dal 25/04 al 27/04/14
(recupero 2/05 - 4/05/14)
XXVIII TROFEO VALERIO ALBRIZIO
Laveno (VA)
Per info: www.deltaclublaveno.it
Dal 08 maggio al 11maggio 2014
ST. ANDRE OPEN
Saint Andre Les Alpes
Per info: www.delta.ffvl.fr/compet/13
Dal 24 maggio al 25 maggio 2014
(recupero il 14-15 giugno 2014)
TROFEO CARLO ZANCHETTIN 2014
Cappella Maggiore (TV)
Per info: www.dcfalchidelpizzoc.it
tel. 349-4006771
28-29 giugno 2014
FESTA DEL VOLO
IN MONTAGNA
Antey Saint André (AO)
Info: www.eventistraordinari.it
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
C. MOLTENI - R. SACCANI - G. SABBIONI - A. MANZONI
N. BOrTOLINI - M. lUPPA - D. GENNA - E. FAVERO
S. DEL MORO - F. GIROLAMI - R. CONDò
COSTO COPIA 0,10 Euro - ABBONAMENTO ANNUO
AI SOCI 1 1
AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE di aosta n. 5 del
6.09.1987.
la responsabilità degli articoli pubblicati è
degli autori. la collaborazione è aperta a
tutti. il materiale inviato non verrà restituito.
progetto grafico e impaginazione:
kast sas . varese
stampa:
grafart . torino
finito di stampare: 15 APRILE 2014
PRESIDENTE Manuel Spongia
presidenza@fivl.it - cell: +39 366 4364942
SOMMARIO
3 . EDITORIALE 4 . NOVITà DALLE AZIENDE
6 . NOVITà DALLE ASSOCIAZIONI
sommario
M. SPONGIA
10 . METEOROLOGIA PER IL VOLO LIBERO
C. MOLTENI
12 . TEORIE BISLACCHE
R. SACCANI
CONSIGLIERI
Luca Basso
luca.basso@fivl.it - cell. 347-2612477
14 . SNAF 2014
Saccani Rodolfo
sicurezza@fivl.it - cell. 335-5844936
20 . RIFLESSIONI SUI BIPOSTI TURISTICI IN PARAPENDIO
Zanocco Damiano
formazione@fivl.it - cell. 335-5844933
24 . WALLABY RANCH...
M. LUPPA
28 . SICILIA IN VOLO
D. GENNA
Reggio Riccardo
riccardo.reggio@fivl.it - cell. 320-2532631
Favero Ennio
ennio.favero@fivl.it - cell. 373-7015334
18 . IL VOLO LIBERO “ATTERRA” ALL’ISTITUTO ALBERGHIERO
32 . BRANO TRATTO DA "TRE PASSI E VIA. IN VOLO"
34 . CARNEVALVOLANDO . PRIMA EDIZIONE
35 . TOCCO VOLA LIBERO
A. MANZONI
N. BORTOLINI
G. SABBIONI
S. DEL MORO - E. FAVERO
F. GIROLAMI
R. CONDò
www.FIVL.it
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A cura di Manuel Spongia
EDITORIALE
"Avevo già
manifestato
l’obiettivo di
voler rilanciare
i meeting
regionali, in
quanto credo
agli stessi sia
come mezzo di
formazione del
pilota (possiamo
definirli come i
vivai dei futuri
campioni), che
come momento
di aggregazione
e divertimento.
ATTENDO
FIDUCIOSO..."
Edit
oriale
Sono arrivato al Triveneto con un amico che una domenica mi ci ha portato, non sapevo esattamente
cosa mi aspettava e cosa ci andavo a fare.
Alla prima gara ho anche affrontato il mio primo atterraggio "fuori campo". Sono tornato a casa la sera felice per aver volato in un nuovo posto sentendomi sempre in sicurezza
con altri piloti che mi tenevano compagnia e quindi in qualche modo "rassicuravano", e felice di essere stato assieme agli stessi piloti prima e dopo la gara, aver scambiato con loro esperienze, opinioni
sulla task e sul volo in generale.
Ho partecipato a tutte le altre tappe scoprendo che il mio modo di volare stava cambiando: iniziavo
a volare più sereno ed iniziavo a fare dei voli più lunghi. Non mi spaventavo più per i traversi, né per i
nuovi decolli o atterraggi. Non ho mai visto una gara come una corsa forsennata alla prima posizione
o come una prova spericolata. Ma semplicemente come un volo in compagnia di amici che mi insegnavano il cui unico obiettivo era di arrivare a meta.
Se poi ci arrivavo più veloce dei miei amici, o se questi addirittura “bucavano” la cosa era ancora più
divertente.
Questo è il Campionato Triveneto. Ma sono sicuro che anche tutti gli altri campionati erano così.
Ho trovato così importante, che l’anno seguente sono entrato nello staff degli organizzatori del
Triveneto, purtroppo unico dei campionati regionali rimasti in vita, e ne faccio ancora parte.
Avevo già manifestato l’obiettivo di voler rilanciare i meeting regionali, in quanto credo agli stessi sia
come mezzo di formazione del pilota (possiamo definirli come i vivai dei futuri campioni), che come
momento di aggregazione e divertimento.
Sono sicuro che tra i motivi del fatto che gli altri regionali sono scomparsi non vi è la mancanza di
piloti. Abbiamo appena terminato lo SNAF 2014, quarto Summit Nazionale Aspiranti Fun, e la partecipazione è stata elevata (addirittura due piloti dalla Sicilia). Le preiscrizioni al Campionato Triveneto
2014 hanno raggiunto i centosettanta iscritti (di cui venticinque delta).
L’unico motivo quindi è la mancanza di organizzatori. Non vi è stato un ricambio a quanti hanno in
passato dato molto del loro tempo ed energie nell’organizzare questi eventi.
Condivido che la cosa non sia facile: riunioni, regolamenti (questi regolamenti!), cartacce da predisporre, calendari, siti internet con avvisi, direttori di gara e club da contattare, premi e sponsor da
cercare, refertatori da trovare/formare, ambulanze e rinfreschi, classifiche da fare e pubblicare, ecc. …
Spesso si viene ripagati da una giornata meteo inclemente e la tappa salta o si annulla il giorno stesso,
da reclami di qualche pilota che fa riferimento all’articolo X del regolamento, o da critiche per nulla
costruttive su pagine FB o forum vari. Altre volte addirittura veniamo indicati pretestuosamente come
fuorilegge che organizziamo gare illegali.
Ma posso assicurare che la sera, dopo una splendida giornata di gara, vedere tutti quei piloti divertiti
che scherzano e ridono con una birra in atterraggio, la soddisfazione è impagabile e quanto detto
prima di negativo sparisce.
Per tutto questo, mi metto a disposizione (la FIVL, il Triveneto ed io come persona) di chiunque abbia
il desiderio di vedere ripartire il proprio campionato regionale per scambiare qualche parola, per
trasferire la nostra esperienza, modulistica e documenti, formazione per eventuale sito internet e
quant’altro possa essere necessario per l’obiettivo. Qualcuno che abbia la voglia di organizzare, ma
magari è frenato dai dubbi o dalla paura di non esserne all’altezza.
Molte cose possiamo fornirle noi come FIVL.
Bastano due o tre club che si coordinano per iniziare. Magari si riesce a far qualcosa per l’anno in
corso, da un minicampionato (2/3 tappe) o solo un meeting di test in preparazione per il 2015.
Attendo fiducioso, in quanto tutti noi piloti vorremmo vedere nel 2015 ripartire i regionali.
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Novità dalle aziende
Aziende
Questa rubrica è a disposizione delle aziende che intendono comunicare le loro iniziative.
I messaggi, anche di carattere commerciale, in essa contenuti, sono redatti dai soggetti stessi che ne richiedono la pubblicazione e non
coinvolgono in alcun modo la responsabilità della FIVL.
NOTA PER GLI INSERZIONISTI E GLI AUTORI DEGLI ARTICOLI: Per ragioni di programmazione editoriale, comunichiamo che le news dalle aziende e delle associazioni saranno prese in carico sino al giorno 20 del mese precedente a quello di pubblicazione sul notiziario, mentre gli articoli da pubblicare
dovranno pervenire entro il 15 del mese precedente a quello di pubblicazione. Cogliamo l’occasione per ribadire che le foto per la pubblicazione
dovranno AVERE UNA RISOLUZIONE di 300 DPI.
tutte le esigenze dei piloti tandem professionisti.
Offre tutte le qualità di volo che si possono ricercare in una moderna ala biposto:
- un gonfiaggio dolce e progressivo, la
sicurezza di una portanza immediata;
- una sensazione di alta efficienza con
prestazioni al pari delle migliori ali della
categoria; - una virata istintiva, facile da
correggere, con una risposta al comando immediata; - une grande gamma di
velocità grazie ai trim che permettono
di rallentare o accelerare la vela; - un
grande confort per il passeggero, grazie all'ammortizzamento della turbolenza; - un’eccellente capacità di restituzione in fase di atterraggio.
Tutte le info tecniche: www.supair.com
Info commerciali e ordinazioni:
info@arcobalenofly.com
GIN CARRERA, OMOLOGATO ED IN
PRODUZIONE IN CINQUE TAGLIE
Siamo lieti di informare i piloti che sono
terminate le procedure di omologazione della vela Carrera.
Cinque sono le taglie omologate, dal
XS al XL.
Ora la gamma di peso si amplia per un
maggiore pubblico.
XS (18,44 mq proiettati)
peso totale in volo 65kg a 85kg.
S (20,08 mq proiettati)
peso totale in volo 70kg a 95kg.
M (21,80 mq proiettati)
peso totale in volo 85kg a 105kg.
L (23,60 mq proiettati)
peso totale in volo 95kg a 115kg.
XL (25,63 mq proiettati)
peso totale in volo 110kg a 130kg.
Per info: www.gingliders.com
GIN CARRERA EN B, LE
PRESTAZIONI NON SONO MAI
STATE COSI FACILI
La Carrera è un'ala performante, e offre
un pilotaggio sportivo e grandi prestazioni in un pacchetto molto accessibile.
A chi si rivolge?
Grazie ai progressi tecnologici, il Carrera ha un vasto pubblico . A piloti esperti
in termica e nell’XC , ed a piloti "guerrieri “del fine settimana". Essi avranno
maggiori vantaggi nel volo scegliendo
il Carrera.
Rispetto ad altre ali con prestazioni simili, il Carrera offre un margine di sicurezza in più quando le condizioni diventano difficili.
Per info: www.gingliders.com
SEGUI FACEBOOK
PER PROVARE IL CARRERA
La vela Gin Carrera EN B sta riscuotendo molto successo e tanti piloti vogliono provarla.
Come fare?
Sul sito facebook potrete trovare settimana dopo settimana dove si trovano
le vele Carrera in prova.
Basta che guardate sul sito o che chiedete a un rivenditore la vela in prova.
Potrete provare tutte le taglia dal XS
alla XL.
Facebook Jimmy Pacher
SUP’AIR
Dopo oltre trenta anni di ricerca, sviluppo e costruzione di sellette, Sup'Air fa
il suo nel mondo dei costruttori di parapendio.
Il biposto SORA è la vela di debutto nel
mercato dei parapendio:
il SORA è un biposto che risponde a
NB: per ordinazioni entro il mese di
giugno 2014, prezzo offerta riservato ai
piloti tandem professionali.
TEQUILA4 DI SKYWALK
PRONTO A STUPIRVI
Il nuovo EN B base di Skywalk arriva sul
mercato carico di tecnologia e stile firmato Skywalk.
Il fratellino piccolo dell’ormai conosciutissimo Chili3 ha preso tutto dal fratello. Dall’uso innovativo dei rinforzi e dei
rigid foils alla costruzione 3d avanzata
per un risultato tutto da provare.
Il Tequila, fedele alla linea del suo
nome, promette divertimento e prestazioni per avventurarsi nel modo del XC
senza il minimo stress.
I primi a provare il Tequila4 sono stati
piloti di alto livello che si sono subito
divertiti a chiudere percorsi di tutto rispetto sottolineando la grande facilità
e affidabilità del mezzo.
Adesso a voi la prova!
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GRANDE SUCCESSO
PER NIVIUK TAKOO 3
Siamo felicissimi di comunicarvi il grande successo dell’ultima creazione lanciata da Niviuk ad inizio 2014, il nuovo biposto Niviuk Takoo 3. Appena la
stagione ha consentito le prime prove
è stato un successo senza precedenti,
Takoo 3 piace e convince i più esigenti
bipostisti d’Italia. Il decollo migliorato rendono questa fase una formalità
anche nelle condizioni di vento assente ed anche nel caso di venti laterali o
sostenuti. In volo la vela esprime maneggevolezza e precisione, sfruttare le
termiche è un piacere come quando si
tratta di volare un singolo. Niviuk Takoo
3 è dotato di prestazioni considerevoli che lasciano letteralmente a bocca
aperta. Tutto questo ne fa un mix superbo che sta raccogliendo un successo incredibile. Complimenti al Team
Niviuk per questo nuovo gioiello.
Per informazioni info@infinityfly.it
Tel. 329 59 34 866
NIVIUK PEAK 3 C’EST PLUS FACILE
La promozione che è in corso ha fatto conoscere a molti più piloti la magia
della PEAK 3. A distanza di un anno
dal suo vittorioso debutto, Niviuk Peak
3 continua a far breccia nel cuore dei
piloti che non immaginavano che una
vela dotata di tecnologia 2 linee potesse essere tanto confortevole divertente
e sicura. Molti hanno atteso il fatidico
anno per essere certi che la vela non
soffrisse di zone grigie, ma Niviuk Peak
3 ha raccolto vittorie in competizioni,
fantastici voli di cross e record di distanza e velocità finora impensabili.
Ecco che i piloti più diffidenti hanno
scoperto la magia di Niviuk Peak 3 che
rende anche le condizioni più ruvide,
belle ed ogni volo è un concentrato di
fantastiche emozioni. Sfruttate l’occasione della promozione del ritiro della
vostra vela usata ed accedete alla fantastica Niviuk Peak 3 per vivere il volo
in modo diverso grazie alla sua magia.
Per informazioni info@infinityfly.it
Tel. 329 59 34 866
HOOK 3 PURA EN B
La classe EN B è stata stravolta, laddove un pilota cercava la sicurezza di una
classe facile, oggi vi può trovare delle
vele che sono dei caccia torpedinieri a
volte molto esigenti. Non è il caso della
Niviuk HOOK 3 una vela sempreverde
che vede il suo successo nel messaggio
di vera e pura EN B come eravamo abituati a considerare e come uno si aspetta da un EN B.
HOOK 3 è centrata nella sua categoria ed esprime il massimo del piacere
di volo con un confort che mette a suo
agio anche quando le condizioni si fanno impegnative. Il confort per Hook 3
non significa inerzia lentezza o imprecisione, al contrario la classe EN B di casa
Niviuk è pronta precisa ma ammortizza
tutte le asperità della massa d’aria affinché il volo risulti piacevole e divertente.
Per informazioni info@infinityfly.it
Tel. 329 59 34 866
OUDIE 3
IL TOUCHSCREE AFFIDABILE
Dopo sei mesi di commercializzazione e molti piloti che hanno scelto Oudie 3, possiamo affermare con dati alla
mano che Oudie 3 di Naviter ha raccolto un grande successo ed esprime
una grande qualità ed affidabilità. Il
primo aspetto che il cliente apprezza
è il fatto che Oudie 3 è assolutamente intuitivo, dopo pochi minuti il pilota
è autonomo nei settaggi e ci gioca ed
è subito pronto ad andare a volare. In
questi mesi anche i piloti che più fanno
a botte con la tecnologia si sono subito
adattati e sono stati felici di aver scelto
Oudie 3. A distanza di sei mesi abbiamo
molte vendite e non abbiamo ancora
utilizzato l’assistenza tecnica di Naviter
per riparazioni o problemi di qualità e
questo per uno strumento altamente
tecnologico è un grande successo ed
una grande sicurezza per i piloti che
affidano i propri voli ad uno strumento
così prestigioso.
Oudie 3 lo strumento affidabile e di
qualità.
Per informazioni info@infinityfly.it
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FLYMASTER LIVE DOPO LA PWC
CONTINUA IL SUCCESSO IN ITALIA
E’ con gioia che vi comunichiamo che
dopo la consacrazione del circuito di
coppa del mondo che vede Flymaster
Live unico protagonista ufficiale come
strumentazione, anche i piloti italiani
riconoscono l’assoluta bontà dell’alta
gamma di casa portoghese. Complice
anche l’offerta con il ritiro degli usati,
Flymaster Live ha rinnovato il suo successo e molti piloti italiani sono felici
di possedere lo strumento scelto dalla
PWC. Flymaster sta segnando un nuovo standard negli strumentazione per il
cross country e la competizione e continua a sviluppare i propri apparati nella direzione della semplicità di utilizzo
e della assoluta affidabilità. Per chi volesse approfittare è sempre disponibile
l’offerta che prevede il ritiro del vostro
usato o del vostro vecchio livetracker.
Per informazioni info@infinityfly.it
Tel. 329 59 34 866
OZONE RUSH 4
Ozone ha omologato le taglie SM (7595kg) e ML (85-105kg) del Rush 4, la
nuova vela sport-intermedio di classe EN B. E’ un parapendio innovativo
derivato direttamente dal Delta 2, ed
impiega un profilo Ozone SharkNose.
Lo SharkNose è una soluzione aerodinamica per il bordo d’attacco, nata
dall’immaginazione dei progettisti
Ozone, pensata per le vele da gara, ma
in questi tre anni ha dimostrato di essere una delle più importanti innovazioni
nello sport del parapendio, perché fornisce un comportamento nettamente
migliore in prestazioni e stabilità, sia
ad angoli d’incidenza bassi che elevati.
Nel volo accelerato, il profilo SharkNose è più stabile, con un migliore flusso
d’aria all’interno dei cassoni, e minore
resistenza di forma del bordo d’attacco. Alle velocità più basse e durante
profonde affondate del comando (ad
esempio mentre si centra il core di una
termica), il profilo SharkNose è molto
resistente allo stallo asimmetrico, fornendo una maggiore e più progressiva
escursione del comando al pilota che
può agevolmente impiegarla a proprio
vantaggio. Per questo, il suo arrivo nella classe Sport-Intermedio con il Rush
4, costituisce un’importante pietra miliare. Il Rush 4 è una vela adatta a piloti allenati, con qualche anno d’esperienza su modelli B intermedi e con un bagaglio di alcune centinaia di ore di volo.
Il Rush 4 è una vela EN B ad alte prestazioni non adatta a chi proviene da un
classe EN A. Per prenotare una prova
chiamate www.airecornizzolo.com
Tel 031.658428
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Novità dalle Associazioni
COMUNICAZIONE
DALLA SEGRETERIA FIVL
Novit
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Si ricorda ai soci che l’assicurazione biposto è comprensiva dell’assicurazione
monoposto.
L’assicurazione biposto ha scadenza 365 giorni dopo la data della stipula, per cui
chi ha l’assicurazione suddetta che scade in corso d’anno, deve rinnovarla alla
scadenza.
CANALE RADIO
PER LA SICUREZZA
8-16
PMR: Canale 8
+ Codice CTSS 16
(446,09375 MHz +
Tono Subaudio 114,8 Hz)
CORSO DI CROSS IN PARAPENDIO
ORGANIZZATO DALLA SCUOLA DI VOLO AEROCLUB VERCELLI
Sono aperte le iscrizioni al corso di cross in parapendio seguito dall’istruttore
Flavio Bertarini in collaborazione con i piloti Pierandrea Patrucco e Flavio Falco.
Il corso si terrà nel sito di volo di Santa Elisabetta e avrà inizio a fine marzo, saranno
accettate iscrizioni sino al 01/06/2014.
Sarà effettuata una prima giornata di “valutazione” unicamente allo scopo di creare
gruppi di volo omogenei.
Durante questa giornata sarà verificata l’attrezzatura e la tecnica di pilotaggio in
selletta con l’ausilio di un simulatore, ogni pilota sarà controllato e corretto per
migliorare la posizione in volo.
I gruppi saranno formati da un minimo di sei ad un massimo di nove persone che
saranno costantemente seguite via radio dai tre piloti.
Obiettivo del corso effettuare un percorso di minimo 30 km.
Il corso si svolgerà in quattro giornate. Ogni giornata sarà valutata per le condizioni
metereologiche e nel caso in cui non fossero favorevoli le date saranno ristabilite;
ma rimarrà comunque un numero di quattro giornate.
E’ garantito il recupero in caso di “buco”, verranno preventivamente indicati e segnalati gli atterraggi possibili lungo i percorsi prestabiliti.
All’inizio di ogni giornata avrà luogo un briefing e la sera nel momento in cui verranno scaricati i singoli voli, ad ogni partecipante verrà effettuato un de-briefing con
delucidazioni e chiarimenti su eventuali errori.
Le iscrizioni dovranno avvenire via mail all’indirizzo: flyislife@yahoo.it
Indicando: dati anagrafici, numero di brevetto, modello vela.
I piloti devono essere equipaggiati di radio due metri e GPS.
Costo del corso Euro 50,00 a giornata da versarsi anticipatamente.
Per qualsiasi chiarimento potrete contattare il n. 347 2424494 Flavio
oppure il n. 338 6855653 Elena
< NUOVI PILOTI . MANTA
Il 17 marzo 2014 in quel di Borso del
Grappa, a dispetto della nebbia e del
sole cocente, la ASD Manta ha brevettato quattro nuovi piloti di parapendio, con l'aggiunta di un tandem e un
passaggio macchina delta-para.
Complimenti dunque a Claudio,
Davide, Edoardo, Lisa, Mirella
e Sandro. Buon divertimento!!!
FESTA DEL VOLO IN MONTAGNA
Nei giorni 28/29 giugno 2014 si terrà
la seconda edizione della Festa del
volo in montagna.
Luogo: Antey Saint André (AO) Valle d’Aosta. A breve sarà disponibile il
programma.
Per info: www.eventistraordinari.it
XC-BUSA
1 MARZO 2014-31 DICEMBRE 2014
XC BUSA, disponibile all'indirizzo
www.xcbusa.com.
Il contest è molto semplice, si ha tempo dal 1 marzo fino al 31 dicembre
2014 per effettuare almeno tre voli
dalla "Chiesetta" dell'Eremo di San
Giacomo ad Arco, sullo Stivo.
Il decollo è obbligatorio dalla "Chiesetta", mentre il volo sarà ritenuto
valido solo se l'atterraggio sarà effettuato in Busa, zona Riva, Arco e
Torbole.
I voli dovranno essere scaricati su
X-Contest e per punteggio sarà tenuto valido quello di X-Contest appunto. Si terrà conto dei tre migliori voli
per pilota.
I link dei voli dovranno essere comunicati all'organizzazione, per controllo e somma punteggi.
I punteggi saranno aggiornati ogni
sette giorni.
Alla fine del XC Busa Contest, vincerà
il trofeo il pilota con i tre migliori voli,
il Rookie dell'anno (con la vela 1, 1/2 e
2 e brevettato da massimo tre anni),
il premio free ride (senza limiti) con
maggiori chilometri e il premio Pollo
per l'ultimo classificato.
Per chi volesse partecipare non esiti a
scrivere a azeta81@gmail.com
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6TH SUPER PARAGLIDING
TESTIVAL 2014
La sesta edizione del Super PARAGLIDING
TESTIVAL, uno dei maggiori eventi degli
sport dell’aria, si terrà dal 29 maggio al
1 giugno 2014 a KÖSSEN/TYROL/AUSTRIA.
(Date alternative dal 19 al 22 giugno 2014)
Novità: Potranno partecipare tutti i costruttori di parapendio e relative attrezzature (anche coloro che non sono membri
della PMA).
Per info: www.fly-koessen.at
www.flugschulen.at/axa
www.facebook.com/FliegerbarKoessen
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Produrre parapendio con eccellenti
prestazioni, che sanno dare molto
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è preciso ma nello stesso tempo
perdona ogni errore. Questo rende
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da sogno, una macchina da cross
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Novità dalle Associazioni
BORDAIRLINE - BIOTECH ADVENTURE RACE
“Higher – further – and back again!”
Questo è il motto della Biotech Paragliding Adventure Race-Bordairline!
Ma che cos’è la Bordairline? E’ una combinazione di trekking e volo in parapendio. L'atleta ha trentatré ore nelle quali deve coprire la maggior distanza tra il
punto di partenza, il personale Turn-Point e l’arrivo.
La specialità di questa sfida molto particolare è la progettazione autonoma del
percorso. Ogni atleta deve considerare il tempo, la meteorologia, l’orografia e la
propria forma fisica per tornare al traguardo entro le trentatré ore.
Solo gli atleti che sono disposti a superare i propri limiti saranno in grado di
vincere la gara. Possono partecipare tutti i parapendisti disposti ad affrontare
una nuova sfida affascinante, pronti a rinunciare ad auto, impianti di risalita…
Per favorire questo nuovo sport la società Biotech ha inventato la Bordairline
che fino ad ora si è svolta in Germania, Svizzera, Austria e Slovenia.
Nel 2014 approderà in Italia per la prima volta grazie al Club Vololiberotrentino
che ospiterà a Levico Terme il 17-18 maggio una task.
Potete iscrivervi e trovare maggior informazioni su www.bordairline.com
Bordairline – Biotech Adventure Race1.pdf
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CON FLYLIBELL E CHICCO PATUZZI
Dopo i numerosi successi nel campo dei
corsi SIV finalmente a disposizione di tutti i piloti, la possibilità di far crescere un
senso di sicurezza in più durante i propri
voli.
Simulazione Inconvenienti di Volo, il
corso per eccellenza nel dare serenità e
sangue freddo a tutti i piloti che si potrebbero trovare in condizioni sfavorevoli
durante il volo.
Non è un corso di acrobazia ma semplicemente un corso che ti offre di conoscere
i tuoi limiti e quelli del tuo parapendio.
il corso S.I.V diviso in tre livelli e permette
a tutti i piloti di poter partecipare:
- CORSO SIV I BASICO
Requisiti minimi: brevetto di volo in parapendio
- CORSO SIV II (intermedio)
Requisiti minimi: brevetto di volo in parapendio ottenuto da almeno un anno e/o
cinquanta voli dopo il brevetto.
- CORSO SIV III (AVANZATO)
requisiti minimi: brevetto di volo in parapendio ottenuto da almeno due anni
e cento voli dopo il brevetto. (durante il
primo volo saranno valutate le reali capacità del pilota; spetterà poi agli istruttori
la decisione insindacabile se proseguire
con il corso SIV avanzato; in alternativa
sarà effettuato il corso SIV basico)
C
M
Y
CM
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17/18 May in Levico Terme (IT)
CMY
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8/9 June in Bad Aussee (A)
15/16 August in St. Martin/Lungau (A)
www.bordairline.com
- CORSO D’INTRODUZIONE ALL’ACRO
requisiti minimi: brevetto di volo in parapendio ottenuto da almeno tre anni e
duecento voli dopo il brevetto; capacità di eseguire tutte le manovre del corso S.I.V. avanzato in modo autonomo e
con uscita corretta dalle configurazioni
(durante il primo volo saranno valutate
le reali capacità del pilota; spetterà poi
agli istruttori la decisione insindacabile
se proseguire con il corso d’introduzione
all’acrobazia; in alternativa sarà effettuato il corso SIV avanzato).
Manovre e configurazioni previste
1) wing over accentuati (oltre 130°)
2) S.A.T.
3) 360° asimmetrici
4) volo all’indietro
5) stallo paracadutale
CALENDARIO CORSO SIV 2014
09-10-11 MAGGIO
(RECUPERO 16-17-18- MAGGIO)
04-05-06 LUGLIO
(RECUPERO 11-12-13 LUGLIO)
19-20-21 SETTEMBRE
(RECUPERO 26-27-28 SETTEMBRE)
Per info:info@flylibell.com per prenotare la data che preferisci, ti manderemo il
modulo d’iscrizione!
www.flylibell.com cell. 329.98.78.261
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Testo di Costantino Molteni
METEOROLOGIA
PER IL VOLO LIBERO
2. LE CARTE DEI
GEOPOTENZIALI
A 500 hPa
Eccoci alla seconda tappa del nostro
percorso verso una comprensione dei
meccanismi meteo che influenzano
il volo libero. Nella prima parte
dell’articolo, pubblicata sullo scorso
numero, avevamo visto come nascono
le dinamiche atmosferiche a scala
mondiale, imparando a conoscere
le basse pressioni di origine
termica ai tropici, le alte pressioni
di origine dinamica alle latitudini
medio-basse, le basse pressioni
dinamiche alle latitudini medio-alte
e le alte pressioni termiche polari.
Avevamo poi introdotto il concetto di
geopotenziale, definendolo come
la quota cui trovo una certa pressione
(nel nostro esempio 500 hPa).
In conclusione avevamo visto
come sia possibile rappresentare la
mappa di queste quote allo stesso
modo in cui si rappresentano le
montagne su una carta topografica,
con le curve di livello.
Adesso ci apprestiamo a vedere quali
informazioni si possano ricavare dalle
mappe dei geopotenziali a 500 hPa. Le
mappe dei geopotenziali solitamente
danno il dato della quota con una scala
di gradazioni di colore che può essere riscontrata sulla destra. Abituando
l’occhio alle fasce di colore diventano
evidenti le dorsali e le vallate di questo paesaggio virtuale: qui di seguito
vediamo indicati da righe nere l’asse
delle dorsali (promontori) e da righe
azzurre l’asse delle vallate.
Per quanto riguarda gli spostamenti
delle masse d’aria, potremmo aspettarci che, dalle più alte “vette” di geopotenziale, l’aria tenda per gravità a
cadere verso le valli e le depressioni,
seguendo la linea di massima pendenza come una pietra che rotola da un
pendio. Se così fosse, si riscontrerebbero venti in quota aventi più o meno
la direzione delle linee tracciate nella figura sopra e un verso dai geopotenziali alti verso quelli bassi. In realtà non è
così. A causa della forza di Coriolis (che
non analizziamo in questa sede), la reale direzione delle correnti è deviata a
destra di 90° rispetto a quanto ipotizzato poco fa, finendo col diventare parallela alle linee di livello (il cui nome tecnico è isoipse). Il verso del movimento
è tale da lasciare a destra le zone a più
alto geopotenziale ed a sinistra quelle
a geopotenziale più basso.
Un altro modo per identificare il verso
in cui si muovono le correnti è dire che
queste ruotano in senso orario quando
le curve disegnate dalle linee di livello
si tracciano puntando un immaginario
compasso nella zona di alto geopotenziale (frecce bianche nell’immagine
seguente) e in senso antiorario quando
le curve suddette hanno il centro posto
nella zona a più basso geopotenziale
(frecce nere).
Il senso di rotazione delle correnti determinato come detto sopra ci consente anche di dividere la massa d’aria in
settori ciclonici ed anticiclonici. Ci troviamo in settore ciclonico se le correnti
hanno una curvatura centrata attorno
ad una zona di bassi geopotenziali (e
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quindi hanno un senso di rotazione
antiorario), viceversa siamo in settore anticiclonico quando la curvatura
è centrata attorno a nuclei di elevati
geopotenziali (e quindi ruotano in
senso orario). Vediamolo evidenziato
graficamente:
in una pressione elevata al livello del
suolo, anche se ci sono eccezioni), ci
da anche un’informazione di massima
riguardo all’andamento dei venti vicino al terreno. Infatti la logica della
circolazione attorno ai centri di alta e
bassa pressione è la stessa che abbiamo visto per la situazione in quota:
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La transizione tra settore ciclonico ed
anticiclonico corrisponde con il punto
in cui le correnti cambiano la propria
curvatura.
In realtà sino ad ora vi ho mostrato
una versione edulcorata della carta
che normalmente si trova disponibile su internet, per consentirvi di farvi
l’occhio alle caratteristiche principali senza venir confusi dalla visione
di troppi dati, ma adesso è venuto il
momento di vederla in versione integrale:
In questa versione alle linee di livello
dei 500 hPa in gradazioni di colore, si
aggiungono, in bianco, le isobare al
livello del mare, cioè la classica informazione sul livello della pressione che
si può trovare anche sui quotidiani.
Tale informazione, oltre a fungere da
conferma del dato rilevato in quota
(se abbiamo una “montagna” di geopotenziali elevati sulla testa, è molto probabile che ciò si traduca anche
Per le zone adiacenti alle Alpi poi, le
isobare permettono di evidenziare
a colpo d’occhio eventuali situazioni favorevoli al Foen, cioè a venti di
caduta che scavalcano l’arco alpino e
irrompono impetuosi fin sulla pianura
padana. Questa configurazione, evidenziata da isobare molto ravvicinate
in prossimità dell’arco alpino con la
pressione più alta sul versante nord,
rende palese una situazione in cui le
Alpi si comportano come una diga
presa d’assalto da un fiume in piena (i
forti venti che “premono” sul versante nord).
A questo punto è venuto il momento di spendere qualche parola per
chiarire come mai ci siamo concentrati proprio sulla carta a 500 hPa.
Abbiamo viso che la quota di questo
geopotenziale si colloca tra i 4.800 e i
6.000 metri e che rappresenta un po’
il punto di mezzo dell’atmosfera, dal
momento che ne abbiamo circa metà
più sotto e metà sopra questo livello.
Questo è il livello ideale per valutare i
movimenti ad ampia scala delle masse d’aria, senza essere costretti a fare
complicate valutazioni sull’influenza
dell’orografia. Infatti persino le Alpi
sono chiaramente più basse, sicché
non sono in grado di interferire più di
tanto con le correnti portanti.
Se una goccia d’aria fredda si dirige
verso l’arco alpino a questa quota,
riuscirà a superare l’ostacolo senza
particolari difficoltà, mentre se provassimo a pronosticare la traiettoria di
una massa d’aria fredda diretta verso
le Alpi ad una quota di 500 m. avremmo più difficoltà a valutare quali potrebbero essere gli esiti. Inoltre, pur
essendo questo livello situato a quote
superiori a quelle normalmente frequentate da noi volatori è abbastanza prossimo alla fascia convettiva da
darci comunque informazioni rilevanti
sulle condizioni proprie dei bassi strati, almeno a grandi linee.
Per fare una valutazione accurata e
dettagliata è buona cosa raccogliere
informazioni precise anche sugli strati
d’atmosfera posti a quote (e geopotenziali) inferiori, (di solito 700 hPa,
circa 2.800 mt , 850 hPa, circa 1.500
mt. e 925 hPa, circa 1.000 mt.).
D’altronde la carta a 500 hPa ci offre un eccellente strumento per una
prima analisi a grana grossa delle
condizioni che si prospettano per i
giorni a venire. Perciò a mio avviso è
una buona strategia basare le analisi
quotidiane su questo tipo di carte e
approfondire le valutazioni con altri
strumenti solo quando emergano dei
segnali incoraggianti.
Nel prossimo articolo vedremo quali
siano i segnali da cogliere e come si
riconoscano le configurazioni propizie
nell’esame delle carte a 500 hPa.
vOlOLIBERO
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Testo di Rodolfo Saccani
TEORIE
BISLACCHE
CORIOLIS,
LE TERMICHE
ROTANTI E
L'ACQUA DEL
LAVANDINO
La leggenda metropolitana dice che
l'acqua nel lavandino ruota sempre
in senso ciclonico (quindi in senso
antiorario nel nostro emisfero) e che
questo è dovuto alla forza di Coriolis.
Lo stesso principio è applicato alle
termiche che ruoterebbero anche
loro in senso ciclonico. Sarà vero?
Vediamo prima di tutto che cos'è
questa forza. Con le idee più chiare
su come funziona, possiamo meglio
capire se quanto ci viene raccontato,
è vero o no.
Sappiamo che la forza di Coriolis influenza i movimenti dell'aria su larga
scala e su tempi lunghi, è a causa di
questa forza che l'aria ruota attorno ai
centri di bassa pressione con senso di
rotazione ciclonico (cioè antiorario nel
nostro emisfero). La rotazione è causata dal fatto che la terra ruota su se
stessa, se la Terra non ruotasse, infatti,
l'aria fluirebbe direttamente verso il
centro di bassa pressione. Nel procedere verso il centro di bassa pressione
invece viene lentamente deviata dalla
forza di Coriolis (verso destra nel nostro emisfero). A forza di essere deviata verso destra nel suo viaggio da A a
B, finisce per girarci intorno a B. Ma
perché succede questo, da dove arriva
questa strana forza?
Immaginiamo di sparare un colpo di
cannone puntando un bersaglio distante molti chilometri, nel tempo che
la palla impiega a raggiungere il bersaglio questo si sarà spostato perché
ancorato ad un pianeta che gira. La
palla di cannone cadrà leggermente
più a destra di dove l'avevo puntata
semplicemente perché nel frattempo
la terra gli sta ruotando sotto.
La forza di Coriolis, infatti, è una forza apparente. Ad un osservatore sulla
terra la palla sembrerà essere deviata
verso destra da questa forza mentre
per un osservatore astronauta la palla
si sarà mossa su una traiettoria rettilinea mentre la terra gli girava sotto.
La velocità della rotazione della terra è
estremamente lenta (un giro al giorno,
appunto) quindi la forza di Coriolis è
estremamente debole e richiede tempi molto lunghi per manifestarsi.
Proviamo a chiarire le cose con dei
numeri. L'accelerazione indotta da
Coriolis su un oggetto che si muove a
30 km/h alla nostra latitudine è di circa
diecimila volte inferiore a quella della
forza di gravità. Alla latitudine di 30° la
forza di Coriolis fa fare un giro completo ad un pendolo di Foucault in due
giorni.
I fenomeni di "piccola scala", tra cui
includiamo brezze, temporali e tornado, invece sono troppo piccoli per essere influenzati da Coriolis. Le supercelle sono al limite dei fenomeni che si
ritiene possano essere saltuariamente
influenzati da Coriolis, sebbene la documentazione di supercelle con senso
di rotazione anticiclonico (cioè contrario a quello che sarebbe indotto da
Coriolis) sia più che abbondante.
In rete si trova abbondante documentazione sia di supercelle sia di tornado
con senso di rotazione anticiclonico e
su youtube si trovano parecchi video
che documentano questi fenomeni.
Ricordiamoci che si tratta di fenomeni
che per natura si sviluppano nell'ambito di una circolazione atmosferica di
tipo ciclonico e quindi per ritrovarsi a
girare in senso anticiclonico devono
necessariamente esserci forze che lavorano sia per invertire il senso di rotazione preesistente che CONTRO la
forza di Coriolis, vincendole entrambe. Per quanto riguarda Coriolis, visto
quanto è debole, la cosa non sorprende affatto.
Se Coriolis fallisce nel determinare il
senso di rotazione delle supercelle e
dei tornado, vogliamo credere che invece abbia effetti su scale ancora più
piccole tipo le termiche?
Ma poi chi l'ha detto che le termiche
girano?
Le termiche non ruotano affatto
sull'asse verticale ma semmai sull'asse
orizzontale, come si può vedere dalle
immagini. Il "core" della bolla termi-
12
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ca sale più velocemente delle aree circostanti, le aree più esterne della bolla
vedono aria con movimento discendente che va a rimpiazzare l'aria che sale.
Questo genera una sorta di movimento
dell'aria "a ciambella".
Una buona visualizzazione di come è
fatta una termica si ottiene versando
qualche goccia di inchiostro in un recipiente d'acqua. In questo caso abbiamo
due liquidi, invece che due gas, di densità leggermente diversa ma si innescano meccanismi analoghi. La maggiore
massa dei liquidi fa si che il tutto si svolga più velocemente rispetto a quanto
succede alle termiche.
L'osservazione dei cumuli ci fornisce
un'idea ancora più precisa della forma e
dei movimenti in una termica. Il cumulo
infatti non è altro che la rappresentazione visiva della termica che lo alimenta.
E' la stessa aria della termica che ad un
certo punto raggiunge il punto di condensazione e diventa visibile.
Non so voi, ma io non ho mai visto un
cumulo ruotare su se stesso.
E qui chiudiamo il discorso termiche.
Anzi no. Non abbiamo parlato dei dust
devil.
Per formare un dust devil è necessario
un distacco sufficientemente violento di
una massa d'aria dal suolo tale da innescare la rotazione dell'aria che accorre
a rimpiazzarla. Poi è necessario che aria
calda continui a fluire dal suolo circostante verso il punto di innesco. Se c'è
vento e il dust devil può spostarsi, allora
ha la possibilità di continuare a pescare
aria calda per alimentarsi e può durare
anche qualche minuto, tipicamente la
durata è nell'ordine dei secondi.
L'aria in un dust devil ruota velocemente ma non lo fa con un verso di rotazione preferenziale e non si può neanche
estrapolare il concetto per cui se ruota il
dust devil allora tutte le termiche ruota-
no perché si tratta di fenomeni di intensità molto diversa.
E' necessario che il distacco sia violento e l'afflusso di aria duri a sufficienza
perché il movimento caotico dell'aria di
rimpiazzo si organizzi in un movimento
circolatorio ordinato e in grado di autosostenersi.
Si tratta di fenomeni rari per la quantità di forza necessaria ad innescarli. Le
termiche che normalmente usiamo per
volare non generano dust devil e non
ruotano, tantomeno i cumuli si attorcigliano su loro stessi.
Veniamo quindi alla leggenda sull'acqua del lavandino. Non solo non è vero
che gira sempre (o anche solo di preferenza) in senso ciclonico (e basta avere
qualche lavandino a disposizione per
verificarlo) ma non è neanche ipotizzabile in linea del tutto teorica che la forza
di Coriolis possa avere anche il più minimo ruolo in un fenomeno di così piccola
scala e così rapido.
In un lavandino la direzione di rotazione è determinata dai movimenti residui
dell'acqua (ci vogliono ore prima che si
arrestino completamente), dalla forma
del lavandino con le sue inevitabili asimmetrie, dai movimenti spuri indotti dal
movimento del tappo che viene rimosso. Tutte forze che come intensità superano di gran lunga la minuscola intensità
della forza di Coriolis.
E' sorprendente come questa leggenda
metropolitana continui a vivere pur essendo così facile verificarne sperimentalmente l'infondatezza: riempi qualche
lavandino e conta per quante volte l'acqua scende in senso ciclonico.
Già nel 1962 (il 15 dicembre per l'esattezza) Ascher H. Shapiro del Massachussets
Institute of Technology pubblicò su
Nature uno studio che idealmente
avrebbe smontato definitivamente questa leggenda metropolitana che invece
continua a vivere.
Prima ancora di questa pubblicazione,
qualcuno dotato di enorme pazienza e
curiosità ci aveva già provato a verificare
se ci si potesse riuscire ad evidenziare
la forza di Coriolis con lo svuotamento
di un recipiente pieno d'acqua. Ottokar
Tumlirz, un fisico austriaco, ci è riuscito
per la prima volta nel 1908.
Per riuscirci però ha dovuto utilizzare
un recipiente perfettamente sferico del
diametro di circa due metri riempito con
oltre 1000 litri di acqua perfettamente
ferma (ha aspettato ventiquattro ore
perché i movimenti residui dell'acqua
si arrestassero), in un ambiente a temperatura costante per evitare gradienti
di temperatura nell'acqua che genererebbero forze superiori a quella di
Coriolis, con un foro estremamente piccolo in posizione esattamente centrale
e un piccolo tappo che potesse essere
rimosso dal basso per non indurre movimenti spuri. Il foro estremamente piccolo è necessario perché il recipiente deve
metterci molto tempo svuotarsi, solo
in questo modo la debolissima forza di
Coriolis ha avuto modo di manifestarsi
determinando un senso di rotazione ciclonico dopo circa quindici minuti dalla
rimozione del tappo.
Per concludere, il fatto che la forza di
Coriolis sia all'origine del senso di rotazione di fenomeni di grande scala come
i cicloni, non significa che tutto quello
che gira lo fa a causa di questa forza.
I giramenti causati da certe leggende
metropolitane superano di gran lunga
quelli generati dalla forza di Coriolis.
Alla prossima.
vOlOLIBERO
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Testo di Alice Manzoni . Foto di Patrizia Conti e Marco Cagol
S
Snaf 2014
CURIOSITÀ, NOVITÀ, EMOZIONI.
14
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Snaf 2014
Se dovessi riassumere lo SNAF
che si è tenuto a Caltrano dal 28 al
30 marzo 2014 in tre parole, sarebbero queste. Curiosità: la spinta
per intraprendere questo viaggio.
Novità: siti di volo diversi, la mentalità del volo in gara, e tante altre!
Emozioni: il sapore che dà un senso alle azioni.
Tutto ha avuto inizio quando, sul
sito della Fivl, è comparso l’avviso di un summit nazionale per
aspiranti Fun: sapevo già che purtroppo il CILP non ci sarebbe stato
quest’anno (e il Triveneto, per me
che abito in Piemonte, è troppo
lontano!), ma la curiosità per il
mondo della competizione mi era
rimasta… quale occasione migliore di questa allora! Decido di iscrivermi e solamente il pensiero di
questa avventura mi tiene carica
e piena di energia fino al fatidico
giorno della partenza.
Finalmente è venerdì sera, e alla
trattoria Sant’Antonio iniziano ad
arrivare i piloti iscritti al corso: veniamo da regioni diverse e lontane: Piemonte, Lombardia, Liguria...
perfino dalla Sicilia! Abbiamo tutti
esperienze di volo molto eterogenee… ma una cosa ci accomuna:
la voglia di provare a cimentarci in
una gara con percorso predefinito
e sperimentare il volo in gruppo.
La prima sera Damiano Zanocco ci
ha fatto una lezione introduttiva,
spiegandoci in cosa consiste una
gara e dandoci delle indicazioni
sul sito di volo di Caltrano, mentre
sui nostri GPS venivano caricate le
boe.
La mattina seguente abbiamo
ascoltato l’intervento di Manuel
Spongia riguardo alle regole burocratiche e alla modulistica in una
competizione regionale, e subito
dopo ci siamo messi a lavorare in
gruppi divisi in base al tipo di strumento e abbiamo provato a creare
la task assegnataci da Damiano
sui nostri GPS: l’ho trovata una
cosa utile, perché eravamo tutti
circa allo stesso livello di (scarsa)
conoscenza del nostro strumento,
ma lavorando in gruppo, ognuno
ha tirato fuori una competenza o
un’idea personale e siamo riusciti
ad arrivare al risultato finale in un
tempo relativamente breve (cosa
che, se avessi dovuto mettermi
a far da sola, avrei trovato sicuramente più difficile e avrei perso
molto più tempo). Dopo siamo
andati assieme a Damiano a vedere l’atterraggio e finalmente alle
12.30 è arrivato il pullman che ci
ha portati al decollo di Monte
Corno. La giornata era spettacolare! C’erano già vele in volo che
ci permettevano di capire la potenzialità della giornata, con quote oltre i 2000 m e nessun rischio
meteorologico previsto: insomma,
una giornata migliore di così per
lo SNAF non potevamo sognarla!
Arrivati in decollo Damiano ha fatto il briefing meteo, ha confermato
la task, e finalmente ha aperto le
danze: tutti pronti a decollare!!
Personalmente sono stata proprio
contenta del mio volo: non solo
perché sono riuscita a chiudere
la mia prima task, ma perché volare per la prima volta, in un posto
nuovo è sempre un’emozione stupenda! Riuscire a fare 2100 m di
quota e potermi guardare attorno,
osservando monti, luoghi e pianure sconosciute, mi ha dato una
gioia e una serenità indescrivibile!
La giornata era generosa e le condizioni tranquille: salire in termica
con i miei compagni di volo era divertente! Ma il momento più bel-
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SNAF 2014 . CALTRANO
TUTTI IN DECOLLO
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BRIEFING COn DAMINAO
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lo è stato, una volta chiusa la task,
tornare a far quota e godersi l’ultima
ora di volo in quel totale relax tipico
del volo serale, veramente impagabile, non sarei più scesa!! Sono stata l’ultima ad atterrare, ho piegato e
sono corsa a fare il report back e a
scaricare la traccia dallo strumento.
Poi cena in compagnia e tutti a dormire presto!
La domenica mattina Damiano ha
spiegato come leggere un grafico
windgram, cosa molto utile e interessante, e poi ha lasciato spazio
all’intervento di Luca Basso, che
personalmente ho trovato grandioso. Gli argomenti trattati sono stati
molti, dalla psicologia del volo in
gruppo, all’affrontare le paure che
ognuno ha in volo, alle tecniche di
concentrazione in decollo, all’importanza del debriefing… tantissimi spunti di riflessione sul rapporto
tra noi e il volo, e non solo aspetti
meramente tecnici. Mi è veramente piaciuto molto, perché mi sono
ritrovata in molte situazioni da lui
descritte, in molte emozioni e stati
d’animo che lui ha raccontato… ho
capito che forse i pensieri sono gli
stessi per molti piloti, e sapere che
può esistere una condivisione così
profonda di queste sensazioni, che
io pensavo fossero uniche ed esclusive di ognuno di noi, mi ha lasciato
sorpresa.
Dopo questa parentesi psicologica,
tutti in pullman e via verso il decollo
di Monte Corno! Di nuovo briefing
meteo (la giornata, da previsioni,
avrebbe dovuto avere una maggior
componente di vento da ovest) e assegnazione della nuova task: alcuni
di noi hanno deciso di fare la gara,
altri crossisti irriducibili hanno deciso di non seguire il percorso prestabilito, ma di cercare di raggiungere il
tanto agognato Monte Summano (e
alla fine ci sono riusciti!).
Anche questo è stato un bellissimo
volo per me: le condizioni erano
simili a quelle del giorno prima e il
vento da ovest non ha dato troppo fastidio, permettendo a molti di
portare a chiusura il percorso.
Complessivamente, sia sabato sia
domenica, la maggior parte di noi
ha chiuso entrambe le task (di circa
20 km ognuna) senza grosse difficoltà.
Il GRUPPO SNAF 2014
Visto la fortuna con la meteo, credo
che tutti siamo ripartiti domenica
sera contenti di questa esperienza,
portando a casa non solo un nuovo
e ricco bagaglio di conoscenze, ma
anche due piacevoli giornate di volo
che rimarranno tra i nostri ricordi positivi.
Volevo ringraziare Damiano, Manuel,
Luca, Patrizia, Barbara e tutto lo staff
che ha collaborato per la perfetta riuscita dello SNAF 2014!
Per me, che ho il brevetto da meno
di un anno, è stata una bellissima
esperienza, che mi ha permesso di
crescere molto e, soprattutto, di divertirmi e passare un weekend piacevole in un posto nuovo! Grazie!
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IL VOLO LIBERO
“ATTERRA”
ALL’ISTITUTO
ALBERGHIERO
Testo di Nicoletta Bortolini
Mercoledì 26 marzo 2014, Fabio
Loro istruttore di parapendio e direttore della Scuola di Volo Manta,
Alessandro Olin pilota biposto del
Montegrappa Tandem Team ed io
(Nicoletta Bortolini delegata del
Consorzio Turistico Vivere il Grappa)
siamo stati ospitati dall’IPSSAR
Maffioli di Castelfranco Veneto per
una piacevole mattinata sul tema
“Volo Libero e Turismo”.
I ragazzi della 4H ad indirizzo turistico ed il professor Giorgio Marcato ci
avevano già conosciuti ed erano stati
loro ad invitarci a parlare ai loro colleghi della nostra realtà: il sito di volo
di Semonzo, il Consorzio, la pratica di
questa bellissima disciplina.
Ospitati dall’ITIS Barsanti, che ha
messo a disposizione un’attrezzatissima aula magna, siamo stati accolti dai
ragazzi del Maffioli con delle locandine e dei volantini illustrativi sull’incontro che sarebbero stati consegnati a
tutti gli studenti presenti. Una volta
arrivati tutti i ragazzi (cinque quarte,
circa una novantina di persone) ed i
docenti siamo partiti (un po’ emozionati) con l’esposizione.
A me è toccato l’onere di iniziare con
una presentazione del Consorzio
Turistico Vivere il Grappa, la sua storia
(siamo nati nel 1997!), le sue finalità
(promozione del territorio del Monte
Grappa) e le sue principali attività. Ho
voluto anche illustrare il “fenomeno
volo libero” dal punto di vista turistico, data l’importanza che riveste a livello locale. Borso del Grappa, pochi
“non addetti” lo sanno, è uno dei centri di volo più popolari d’Europa. Ci
sono tantissimi stranieri che vengono
a trovarci, addirittura da Groenlandia
e Giappone! Credo fosse importante
sottolineare ai ragazzi come la pratica
del volo libero sul Grappa sia anche
un’importante risorsa per il nostro
territorio.
Finita la parte “noiosa” Fabio e
Alessandro hanno portato i ragazzi
al cuore della questione: cos’è il volo,
come si impara, cosa si può fare… La
proiezione di video a volte divertenti, a volte adrenalinici e talvolta commuoventi ha sicuramente aiutato a
coinvolgere gli studenti.
Fabio ha spiegato tecnicamente perché Semonzo sia un posto così “magico” per volare poi si è soffermato sul
percorso da intraprendere per diventare piloti, come funzionano la scuola,
il campetto, gli esami.
Un altro momento interessante è
stata l’illustrazione pratica degli strumenti e delle attrezzature a partire
dall’imbrago (un coraggioso studente si è prestato a fare da cavia!).
In seguito i piloti hanno illustrato i vari
tipi di specialità e competizioni: Acro,
Cross, X-Alps… I video hanno suscitato emozione negli studenti che hanno
applaudito spesso alle evoluzioni mostrate sullo schermo.
Per concludere Alessandro ha parlato dei voli in biposto come primo
approccio al mondo del volo ma anche come esperienza personale da
ricordare per sempre. Un bellissimo
video illustrava le peripezie dei piloti del Montegrappa Tandem Team
ed il progetto realizzato nel 2013 con
quattro voli in biposto per passeggeri
con disabilità fisica, grandi emozioni
che hanno toccato tutti i presenti.
Il professor Marcato ha esortato i piloti a sottolineare come nel volo sia
richiesta una forte conoscenza di sé
e dei propri limiti, una responsabiliz-
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zazione verso le azioni e le scelte che
si compiono prima e durante il volo.
Infine gli studenti ci hanno rivolto numerose domande riguardanti i voli in
biposto e la scuola di volo.
Finita la teoria siamo usciti presso il
campo sportivo dove, complice un
forte vento, abbiamo effettuato dei
gonfiaggi e abbiamo aperto anche
un paracadute d’emergenza. Per
poco non ci volava via anche Fabio,
ma questa è un’altra storia! Ospiti
a pranzo presso la sede dell’Istituto
Maffioli, non possiamo che ritenerci
soddisfatti dell’esperienza per l’ottimo trattamento ricevuto ma soprattutto per l’entusiasmo con il quale i
ragazzi hanno accolto la nostra presentazione e la realtà che abbiamo
presentato loro. Un’esperienza da
ripetere senz’altro!
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RIFLESSIONI SUI BIPOSTI
TURISTICI IN PARAPENDIO
Testo e foto di Giorgio Sabbioni
L’ESEMPIO DI OLUDENIZ
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L’ultima volta che andai in Turchia
fu cinque anni fa, nel 2008. Allora
avevo lasciato Oludeniz che, alla
solita, “vivacchiava” con i suoi noti
problemi: la strada d’accesso al
Babadag (montagna Padre) in gestione a privati, sconnessa e polverosa come sempre, l’affollamento di
piloti e di biposti sui decolli sassosi
e la mai realizzata idea di costruire
una funivia per la vetta; le cose, sebbene in qualche modo un po’ approssimativo, avevano preso un loro
corso ed avrebbero potuto andare
avanti così per decenni… e invece
no. Il Babadag è un parco nazionale, ma in questi venti anni è diventato anche una meta irrinunciabile
per gli appassionati di volo libero.
Oludeniz è una nota località di mare
della Turchia esattamente davanti all’isola di Rodi e le città intorno
ospitano folle di turisti da tutto il
mondo che convergono sulla montagna per provare l’ebbrezza del
volo che, partendo dalla vetta alla
quota di quasi 2000 m, ed atterrando sulla spiaggia, consente di godere la vista di un panorama grandioso, con le dolomiti alle spalle e una
laguna caraibica davanti.
Al mio arrivo mi accoglie Murat
Cemal Oney (pronuncia: Jamal)
certamente uno dei più esperti piloti tandem del Babadag con circa
5-6000 tandem nella sua carriera.
Cemal ha quarantasei anni, è sposato, ha due figlie, ad ha due passioni:
volo e famiglia. E’ lui che mi illustra
come è cambiato il lavoro del pilota biposto del Babadag: “Volare
è sempre stato il mio sogno da
bambino, ed ho dedicato tutto me
stesso a questo. Ho cominciato nel
1986 come skydiver, nel 1997 sono
diventato pilota di parapendio. Ho
cominciato a fare voli tandem dal
2000 e da allora ho fatto circa quattrocento-cinquecento voli tandem
l’anno. Da allora ho assistito alla
nascita degli Airgames, ho fondato
la mia scuola di volo: Aquila ed ho
visto come è cambiato il nostro lavoro. Il flusso di turisti che quest’anno
sono venuti qui a Oludeniz, incrementato anche dall’instabilità politica e sociale dell’Egitto, ha avuto
come conseguenza che le compagnie biposto partendo da aprile fino
alla data del 24 di ottobre, hanno superato i 56.000 voli tandem. I turisti,
per ogni volo pagano cento dollari,
ai quali se ne possono aggiungere
ulteriori sessanta per il servizio di
foto e video. Almeno l’85% dei voli
includono il video ed il tutto ne fa
un’attività economica che muove
oltre 8,5 milioni di dollari sotto forma di valuta pregiata, che vanno a
costituire una delle più fiorenti attività economiche di questa zona. In
questi anni abbiamo trovato anche
una soluzione per legalizzare l’attività commerciale dei voli tandem.
Ora per ogni volo versiamo il 18% di
imposta; anche l’improvvisazione è
stata fortemente limitata: tutti i piloti tandem devono sottostare ad
esami periodici per verificarne l’idoneità.”
Cemal con la sua attività di pilota
riesce a garantire alla sua famiglia
un tenore di vita di ottimo livello, il
che dà un’idea di quanto sia fiorente
l’industria dei voli turistici in questa
località della Turchia. La compagnia
di Cemal non è grande, impiega
solo quattro piloti e come tutti si appoggia alle agenzie turistiche della
regione, che organizzano pullman
di turisti per volare dal Babadag, ma
è quasi un’impresa artigiana se si
considera che a Oludeniz opera anche una compagnia di voli biposto
che impiega ben trentadue piloti. Il
flusso di cassa dato dai voli turistici è già enorme, ma se a questo si
somma la cifra di trentacinquemila
voli in singolo, con una tariffa di trasporto ed accesso alla montagna di
dodici euro, ci si rende conto come
la gente del posto sia in possesso
della gallina dalle uova d’oro con un
fatturato di milioni di euro ai quali
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RIFLESSIONI SUI BIPOSTI TURISTICI
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Il Babadag con i decolli di quota 1700 e 1800 m.
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Murat Cemal Oney con una
passeggera sulla spiaggia di Oludeniz vanno poi aggiunti gli ancora più
grandi volumi dell’indotto. Che le
cose stessero così mi era chiaro anche cinque anni fa, ma l’importanza economica dei voli biposto che
sono una parte integrante dell’offerta turistica della zona, ha reso
l’industria del parapendio un affare
d’interesse nazionale.
Così, sul Babadag è accaduto qualcosa che, forse, da noi in Italia è
impensabile ed è Cemal ad illustrarmelo: “Il Ministero delle Foreste ha
dato la montagna in gestione gra-
tuita per venticinque anni alla Camera di Commercio della Regione,
con l’accordo che entro il 2015 costruisca una funivia per la cima. La
nuova gestione sta lavorando bene:
tutti gli accessi alla montagna sono
registrati ed i quattordici chilometri
di strada che un tempo era tanto
scomoda da essere adatta solo a
veicoli 4x4, sono stati livellati e sui
tratti più ripidi o più esposti al dilavamento delle intemperie sono
stati lastricati con autobloccanti in
cemento; anche i decolli sono stati
lastricati e liberati da tutti i massi
che rendevano pericoloso sbagliare la partenza. Ora, quello di quota
1700, delle dimensioni di un campo
di calcio, è rasato con gli autobloccanti meglio che una piazza. Quello
più piccolo, di quota 1800, che una
volta era un decollo precario, è stato anche lui lastricato ed offre una
pendenza ideale per partenze anche in biposto e si propone come
buona alternativa a quello della
vetta, la cui strada d’accesso è tutta
pavimentata. Sulla cima non ci sono
ancora gli autobloccanti, ma tutto è
stato liberato da massi ed ostacoli. Oltre a tutto questo, dobbiamo
considerare anche l’intervento della federazione aeronautica turca,
che ha istituito la figura (retribuita)
di ‘supervisore ai decolli’ che ha il
potere per vietare o interrompere i
voli in caso di pericolo meteo o per
altre ragioni. La sua autorità è tale
che nessuno può partire, nemmeno
i biposti, se viene esposta la ‘bandiera rossa’ e sorveglia che tutti i piloti, ospiti inclusi, abbiano la dovuta
documentazione.”
I turchi, come loro abitudine, anche
qui hanno fatto le cose sul serio.
Tornare in un luogo e vedere che le
cose vanno per il meglio non può
che far piacere, ed anche un po’
d’invidia… se ci si chiede: “Quando
qualcosa di simile in Italia?”
Il volo turistico in biposto con il parapendio o il deltaplano, è senza
dubbio il modo più semplice e naturale per far conoscere le emozioni “dell’aria” a chi si sente attratto
da queste emozioni. Il valore ed
il potenziale di questa esperienza
nell’avvicinare le persone a tutto il
mondo del volo è indiscutibile, ma,
sull’esempio di Oludeniz, bisogna
considerare anche il potenziale economico di tutto questo. Potenziale
che, in questo momento, in Italia,
è costretto alla semi-clandestinità
dalle regole del V.D.S. senza motore. In tutto il mondo non esistono
altri luoghi che eguaglino Oludeniz,
ma in Europa ci sono località, dove
l’industria dei biposti assume comunque numeri di assoluto interesse, come sulle Alpi francesi, svizzere
o austriache, dove l’attività dei biposto turistici è regolamentata per
legge, soggetta ad imposte, ed il
costo di un volo è doppio rispetto
alla Turchia.
In Italia abbiamo un potenziale analogo a quello già sfruttato in molte
località europee. Non poterlo sviluppare per questioni puramente
procedurali, in un momento di ‘fame
di lavoro’ come questo, quando tutti
intorno ne fanno un’attività fiorente,
è oggettivamente frustrante.
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che, a differe
country con atterraggi
… cimentarsi in cross
lmente ampi e sicuri.
era
gen
o
son
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zon
delle nos tre
Testo e foto di Mario Luppa
WALLABY
RANCH
UN’ESPERIENZA
BELLISSIMA ALLA
PORTATA DI OGNI
PILOTA ITALIANO
ARTICOLO
DEDICATO AI
GIOVANI DI SPIRITO
Bene, dopo qualche mese di assenza,
eccomi di nuovo a raccontare e a condividere le mie esperienze di volo e di
viaggio. Esperienze di cielo e di terra,
terra situata però sempre in prossimità di decolli, siano essi in pendio o
nella pianura di qualche Flight Park
attrezzato per il traino.
Sono rientrato proprio in questi giorni da una bellissima vacanza passata
a Wallaby Ranch, vicino Davenport,
un paesino a poche miglia da Orlando ed appena dietro il famoso Parco
di divertimenti Disney World in Florida (in volo si vedono benissimo il
Lago Buena Vista e il castello di Magic Kingdom). Ogni anno, poco prima o appena dopo la fine del mese di
marzo, per festeggiare il proprio anniversario, la ditta costruttrice di deltaplani Wills Wings, trasferisce menti,
corpi e delta demo dall’occidentale
California alla località orientale, sede
della scuola di volo in delta che per
prima ha inventato e poi perfezionato il volo in delta con la tecnica del
traino da velivolo (aero-tow). Wallaby
Ranch, di cui ognuno può leggere su
www.wallaby.com, è un posto... fantastico e meraviglioso. Eh sì, fantastico
perché sembra uscito dalla fiaba di
Lewis Carrol (Alice nel paese delle
meraviglie) e meraviglioso perché le
cose che avvengono a Wallaby sono
fonte di meraviglia anche per il più
esperto dei piloti di hang glider, sia
esso nostrano o d’oltreoceano.
Si arriva a Wallaby dall’aeroporto di
Orlando in poco meno di quarantacinque minuti e, sul posto o nelle
immediate vicinanze, sono disponibili diversi tipi di alloggiamento per
24
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nza
tutti i tipi di pretese e tasche. Si va dai venticinque dollari a notte (diciotto euro al cambio attuale) per un
alloggio presso una delle piccole casette di legno disponibili sul campo,
ai cento dollari a notte dell’Hampton
Inn, 4 stelle, per una stanza doppia lussuosa e situato a quattro minuti
dal prato di decollo. Il Ranch inoltre
provvede, per chi ne voglia usufruire,
al super breakfast (10 USD) ed ai pasti
principali (15 USD) presso la club house dove, molto spesso, anche musica
dal vivo, con artisti locali, è offerta
gratuitamente ai numerosi ospiti. Il
costo di un traino a 2500 piedi è di
venticinque dollari. Per quest’anno
ho avuto la fortuna di avere in uso un
bellissimo trailer-roulotte dall’amica
Linda Salamone (campionessa USA
di delta) che, sempre per amicizia, ha
anche offerto a me e alla mia dolce
compagna Denise la sua Subaru pick
up fornita di rack e portadelta. Ovviamente i suoi consigli per cosa e come
fare sono stati utilissimi.
Al “Wills Wings demo days and Fly-in
2014” erano presenti quindi, oltre ai
boss Wills Wing (Designer Ing. Steve
Pearson e proprietari Mike and Linda
Meyer ), Zac Majors alas Zac "Zippy"
Majors US National Champion in carica, Wolfy alas Wolfgang Siess www.
wolfyfly.com campione austriaco
2012 e mio prossimo allievo in Skydiving al The Zoo di Terni, Mike Barber,
record man di distanza sino all’anno
scorso con le sue 438 miglia volate in
un giorno e tanti altri personaggi di
cui non posso citare il nome per motivi di spazio ma dai quali estrarrò dal
cilindro del cappellaio matto il nome
di Paul Brayton from Maine che, a
sessantotto anni, dopo una vita di
successo nel mondo del lavoro, sta
ora imparando a volare in delta sotto l’attenta guida del proprietario di
Wallaby, Malcolm Jones, l’uomo che,
assistito dalla bella Laurie Croft, ha
reso possibile il volo in delta anche ai
residenti della piattissima e paludosa Florida. Cari amici, è chiaro il concetto?... Dal campione USA, al record
man... all’allievo di 68 anni... tutti insieme... amicimevolissimevolmente!
I quattro giorni del Wills Wing demo
days sono stati preceduti quest’anno da una settimana di tempo bellissimo con presenza di termiche dolci
e fitti cumuli che hanno permesso al
rie Croft
Pre -flight Check da Lau
y Crew.
dall’instancabile Wallab
e
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ferenza
sottoscritto di prendere mano con
l’U2 160 di seconda mano acquistato
prima dell’occasione ed al momento
immagazzinato in uno dei containers
del Ranch in attesa del prossimo
viaggio. E già, direte voi... Il problema del viaggio oltreoceano potrebbe proprio essere quello del delta da
acquistare... ma... vi fermo subito; a
differenza dell’Italia, negli USA non
esiste un vero e proprio volo “libero” in quanto, essendo la proprietà
del suolo – anche quello dei decolli
- una cosa privata, tutti i piloti sono
associati in club che pagano o curano i propri luoghi di volo con la loro
quota associativa o con il loro lavoro.
Bene, proprio presso questi club o
nelle attività commerciali come quelle del Ranch, sono sempre disponibili per noleggio diversi delta - di vario
livello - dedicati ai piloti in visita. Il
prezzo di affitto è di circa una ottantina di dollari (cinquantacinque euro)
- secondo il tipo di delta - al giorno
per i giorni in cui si decida di utilizzarli. Io, avendo come programma
di vita, quello di trascorrere lunghi
periodi ogni anno dopo il pensionamento in quel della Florida, ho preferito acquistare un U2 di seconda
mano ma in ottime condizioni che mi
sono assicurato per la cifra di 2.100
dollari, pagati però solo dopo aver
fatto preventivamente ispezionare
la macchina dal compagno di Linda,
Mitch Shipley, anche lui presente ed
anche lui componente dell’attuale
Nazionale USA di deltaplano.
A proposito di questo U2 e per far
comprendere come funzionino le
cose a Wallaby, dopo aver telefonato a Linda Meyer per far aggiungere al mio piccolo ordine di pezzi di
ricambio per il mio T2 in Italia (peraltro con contatti diretti autorizzati
dal mio WW dealer di riferimento in
Italia, Vittorio Bigiarelli) anche due
nuove funi per il VG dell’U2, mi sono
sentito privilegiato nel vedere proprio il designer e progettatore della WW, Ing. Steve Pearson, lavorare
mezzora per cambiare il VG e risistemare/risintonizzare il mio delta spiegandomi con dovizia di particolari,
così tanti trucchi e raffinatezze da
darmi degli spunti, tecnici e non, da
cui penso di trarre un futuro articolo
da dedicarvi sempre su questo bel-
lissimo ed importantissimo mezzo
d’informazione che è il nostro Volo
Libero magazine.
Tornando all’evento di cui si parla,
nei quattro giorni, di cui solo due
volabili a causa di un improvviso ed
imprevisto temporale tropicale, tantissime sono state le attività alle quali ho potuto partecipare. Prima fra
tutte una Landing Clinic (Lezioni di
atterraggio) in cui i signori Voight –
John e Paul – padre e figlio, entrambi
istruttori e collaboratori dell’USHPG
Magazine, dopo una mattinata spesa a filmare gli atterraggi dei vari
partecipanti (tra i quali i miei, fatti
con decolli e sganci a 150 metri per
atterraggi consequenziali) hanno
preso spunto degli errori e delle
cose fatte bene dai partecipanti, per
spiegare a tutti come si deve atterrare per evitare di mangiare terra... no,
no... non basta chiudere la bocca in
atterraggio!... O di rompere qualche
down tube di troppo. Le lezioni sono
state poi integrate da decolli ed atterraggi effettuati sotto la guida di
Mitch Shipley con il suo Electra Tow,
in pratica un verricello a batteria e
trasportabile al traino di un auto e
capace di sollevare un allievo ed il
suo delta sino ad una cinquantina di
metri da terra per permettergli poi,
dopo lo sgancio, di effettuare un atterraggio, così perfezionando, a costo e sudore zero, la propria tecnica
di flare. Una mancia a Mitch dopo le
lezioni non era obbligatoria ma sicuramente apprezzata dall’ex Tenente
Colonnello dei Sottomarini Nucleari
della Marina Statunitense, oggi validissimo istruttore, competitore a
livello mondiale, super-pilota Tug ed
ottimo triatleta nella categoria over
50.
Nonostante la presenza di tante
Rock Stars e di tanti Guru moltissimi
si sono avvicinati al volo delta senza
soggezione per provare ed imparare. Il mio fratello di sangue RJ Schreiner, Tenente Colonnello dei Marines,
con il quale ho condiviso sino a settembre scorso, sei mesi d’inferno in
Afghanistan nella valle di Helmand,
attualmente test pilot di elicotteri
di attacco nel Maine, ha fatto il suo
primo volo tandem proprio in questa
occasione e, innamorandosi immediatamente della purezza del volo in
delta ha contestualmente preso contatto con l’Istruttore di delta operante nel nord degli USA, vicino alla sua
base che, guarda caso, era anche lui
presente a Wallaby per le giornate
di cui trattiamo. Che occasioni e che
sentimento di vivacità per lo sport
aereo che anche noi condividiamo.
Le serate, intorno al fuoco da campo
con una chitarra country o all’interno della club house con una band a
ballare di tutto e di più al sapore di
birra Budwiser e vino Californiano,
hanno rallegrato ed avvicinato gli
animi di campioni ed allievi, americani, austriaci, guatemaltechi, honduregni, israeliani, brasiliani, francesi,
canadesi, equadoregni... e italiani.
E sì, eravamo due, c’era anche Graziano Mele, emigrato dalla Calabria
in Canada come muratore ed oggi
imprenditore edile di successo e super appassionato di volo in delta. Lo
aspettiamo ora a Monte Cucco e a
Castelluccio.
Sotto il profilo tecnico, il volo in pianura è un volo particolare, molto
tecnico e molto istruttivo in quanto
le termiche sono, a meno di giornate
eccezionali, molto deboli e dolci, non
portano alle quote cui noi montanari
siamo abituati, ma, proprio per questo motivo, è un volo che insegna
a sopravvivere, a risalire dal basso, a
sfruttare ogni segno terrestre (trigger points) ed aereo (paglia in volo,
cumuli, avvoltoi, aquile) e a cimentarsi in cross country con atterraggi
che, a differenza delle nostre zone,
sono generalmente ampi e sicuri. In
quest’ultimo aspetto l’unico problema potrebbe essere quello del senso
di proprietà del suolo, dominante in
tutti i local farmers... che potrebbero
dare luogo ad episodi in cui le qualità diplomatiche del pilota atterrato
in un fondo privato dovranno essere utilizzate al meglio per evitare la
confisca del mezzo, su richiesta del
proprietario del fondo, da parte dello sceriffo di turno.
Mentre ero a Wallaby, guardavo, imparavo e pensavo a quanto sarebbe
bello se anche noi in Italia potessimo
accomunarci, integrarci, aggregarci
di più, cercando di rilanciare il nostro
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WALLABY RANCH . Vari tipi di alloggiamento sullo sfondo
Steve Pearson, design
er WW, al lavoro suL mio
U2
se con piscina
tore davanti la club hou
Malcolm Jones e l’au
delle 10.
st
kfa
rea
er-b
Sup
dopo l’usuale
lità
l’alto. Notate la pos sibi
to.
Wallaby Ranch visto dal
ogni direzione di ven
con
gi
rrag
atte
ed
di decolli
Il trailer offerto a me e Denise da Linda Salamone.
Par ty!!! Denise, Mitch,
RJ and Zac in the bac
kground.
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cina
sport che invece, ai miei occhi, sembra languire ed invecchiare senza
una vera ragione se non l’inedia di
coloro che invece dovrebbero pensare a migliorarne l’organizzazione
in funzione delle future generazioni
(leggi “gli stessi piloti”). E qui mi è
venuta l’idea che lancio a tutti coloro fossero interessati ad ampliare i
propri orizzonti, soprattutto ai giovani piloti, ma anche ai vecchi con
ancora tanta birra in corpo, curiosità
e voglia di nuovo. La mia proposta
è semplice, genuina e sfrutto quindi l’occasione di questo articolo, per
lanciarla a livello nazionale.
PELLEGRINAGGIO
A WALLABY RANCH
Capisco come il problema della lingua possa costituire un problema per
intraprendere un viaggio all’estero.
Bene. Io metto a disposizione la mia
esperienza e conoscenza linguistica
per organizzare un viaggio di un paio
di settimane a Wallaby nel quale potranno essere apprese le tecniche
del volo a traino e del volo in pianura.
Non pretenderò alcun compenso ne
trarrò alcun guadagno dall’iniziativa
se non quella di godere della gioia e
del ritorno di conoscenza ed amicizia di coloro che fossero interessati.
Malcolm Jones mi ha spiegato che
generalmente per un pilota esperto
è sufficiente una lezione teorica (mia
opera da interprete disponibile) un
volo in tandem per comprendere
e dimostrare di possedere l’abilità
necessaria e qualche volo con ali via
via più impegnative (Falcon/Sport 2/
U2/T2 o equivalenti) per essere poi
in grado di volare indipendentemente, tempo permettendo, durante il
restante periodo.
Per i prezzi non posso esprimermi in
maniera assoluta sin da ora perché
sono sicuro, essi possano variare in
meglio se il numero degli interessati
allettasse sia la compagnia aerea sia
il proprietario del Ranch. A grandi linee da considerare che un biglietto
aereo A/R sino ad Orlando nel periodo di fine Marzo si aggiri sui 650
euro, che una giornata di volo, includendo nolo, vitto ed alloggio minimi,
venga a costare circa 150 euro mentre, senza voli sui 50 euro al giorno.
Ma, come detto, sarebbe tutto da
vedere e rivedere qualora l’interesse suscitato da questo articolo fosse
tale da poter giustificare il mio sfor-
zo ad organizzare.
Per fornire ulteriori elementi di valutazione, soprattutto per chi non intendesse viaggiare da solo, sappiate
che nel raggio di poche miglia da
Wallaby, in caso di cattive condizioni
metereologiche, è possibile visitare
attrazioni turistiche che parzialmente elenco di seguito: Disney World,
Sea World, Universal Studios, Cape
Canaveral Space Center, Hillsborough River National Park (alligatori a
go-go), Sky Adventure Wind Tunnel,
Florida Skydiving Center.
Quindi e concludendo, chiunque
fosse interessato può contattarmi al
mio indirizzo email
marioluppa@hotmail.com
(Facebook Mario LUPPA) da subito
ad entro la fine di ottobre 2014.
Da parte mia prometto che, dal primo contatto, chiunque interessato
sarà informato su come procederanno le cose, se la cosa sarà possibile
o se, come tante altre, si dissolverà
invece nel niente... come le intense
nebbie mattutine sopra le paludi...
piene di alligatori... del Sunshine State... del mio favorite State... della mia
Florida.
o.
d.
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Testo di Doriana Genna - Foto di Vittorio, Roby, Doriana, ecc.
SICILIA IN VOLO
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In uno dei tanti giorni di parlapendio, e quest'anno ce ne sono stati
tanti a causa del maltempo, in quel
di Nimis, nasce l'idea di fare una gita
di volo... Dove? Quando? Deciso:
partenza 7 marzo, rientro 13 marzo,
sei giorni pieni a Trapani, e dintorni,
in pieno inverno, per stare un po' al
caldo (pensavamo)...
L'idea piace subito a dieci piloti che
aderiscono senza condizioni: sette
friulani (Ceo, Max, Vittorio, Claudio,
Enrico, Giorgio, Doriana) e tre veneti (Dario, Roby, Ivan); a questi si
aggiunge Gianfranco, l'istruttore di
Revine, siciliano doc, che conosce
benissimo tutti i siti di volo della
“sua” zona. Si parte da Trieste con
volo Ryanair destinazione Trapani.
La partenza è fissata ad ore antelucane: ci si ritrova alle sei del mattino,
con Claudio Aci che inizia bene, non
mettendo la sveglia e rischiando di
restare a Udine. Nessun problema
con il volo che arriva a Trapani alle
undici, addirittura venti minuti prima del previsto. Piccolo disguido
con le auto noleggiate, che comunque si risolve in un'ora e subito si
parte per Balestrate, in provincia di
Palermo, dove abbiamo già prenotato l'alloggio per tutto il periodo.
Dopo aver preso possesso delle camere e sistemati i bagagli, si pranza
in un ristorante della zona e si inizia
il giro, per conoscere i siti di volo.
Gianfranco ci consiglia di iniziare
dalla spiaggia di Cammarita, vicino
a Trappeto, dove quattro ardimentosi, Max, Ceo, Enrico e Gianfranco,
si cimentano in un volo particolare.
Decollo dalla spiaggia, quota a livello del mare, volo in dinamica lungo
il terreno che si alza appena, con
guadagno quota, udite, udite, anche di cinquanta metri! Il Ceo dà il
meglio di sé, volando sopra le nostre teste, seguito dagli altri impavidi mentre il resto del gruppo, guar-
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Foto di Vittorio, Roby, Doriana, ecc.
da con il naso all'insù, senza osare
tirar fuori la vela. Il tempo non è dei
migliori, e sarà così per tutti i sei
giorni: nuvoloni, freddo e pioggia!
Mentre dal Friuli giungono notizie
di temperature di 20°C, sole e bei
voli! Mannaggia, e siamo in Sicilia!
La giornata termina al ristorante per
una ben meritata cena e poi tutti a
letto, per una bella dormita.
Sabato mattina, sveglia e colazione
in centro a Balestrate, con i magnifici dolci siciliani, molto graditi da
noi tutti. Raggiungiamo Gianfranco
a Partinico, dove vive la sua famiglia, e partiamo verso il decollo di
Ciakulli, sopra Palermo. Bellissimo
posto con panorama mozzafiato di
Palermo e della costa. Tutti voliamo,
qualcuno fa top e riparte di nuovo
in volo. Roby e Giorgio atterrano in
spiaggia. A detta dei locali la cosa
non è così scontata, ma la giornata
era buona e loro sono bravi! Il gruppo si riunisce sulla spiaggia dove un
ex-volatore, amico di Gianfranco si
offre per farci da guida in una visita alla città di Palermo "by night".
Possiamo così visitare i luoghi più
significativi della città e cenare con
specialità tipiche siciliane: pane e
panelle, croquettes e pane con la
milza (pesantino), birra a volontà e...
rientro a Balestrate.
Domenica. Solita abbondante e
squisita colazione in centro, ritrovo con Gianfranco e partenza per
Pollina, vicino a Cefalù. Qui si trova un simpatico decollo su di una
piccola collina, praticamente sovrastante il mare, con un panorama di rara bellezza. Anche qui tutti
andiamo in volo e poi ci ritroviamo
in spiaggia. La giornata ci regala un
po' di sole ed allora non si può perdere l'occasione per fare il bagno!
Il mare è mosso, alte onde si frangono sulla spiaggia, ma Doriana è
decisa e si tuffa fra i flutti e la schiu-
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n
r!
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ma. Un bel bagno di venti minuti,
sola soletta nel profondo mare blu:
nessuno dei maschetti osa seguirla... Gianfranco e Max decidono di
andare a Ciakulli per vedere se è
possibile fare un altro volo: ci riescono e volano ancora, mentre gli
altri fanno i turisti a Cefalù. La sera
cena in compagnia al completo; poi
alcuni vanno a dormire, mentre un
piccolo manipolo, finisce la serata in
un locale con birra e karaoke.
super-pasticceria; così approfittiamo per zavorrarci un po', con delle
vere prelibatezze. Durante il viaggio di rientro a Balestrate, piccola
deviazione per visitare una cantina
dove ci fanno degustare i loro vini,
bianchi e rossi, veramente forti! La
serata termina con un'altra ottima
cena: è l'ultima in Sicilia perché domani si rientra. Però l'aereo decolla
alle 18.55 quindi c'è il tempo per un
ultimo volo: Erice!
Lunedì. Il tempo non è buono, così
andiamo a visitare S. Vito Lo Capo
ed Erice... ma l'imprevisto è in agguato! La macchina affidata alla guida di Enrico si guasta, chiaramente
in un posto lontano dal paese, in
mezzo al niente, con il telefono senza copertura e con il temporale incombente. In qualche modo riusciamo a contattare il noleggiatore che
ci assicura: "In trenta minuti siamo
lì con la vettura sostitutiva"... il tempo passa, passa, passa e finalmente,
dopo due ore, arrivano, con un'auto
più piccola, dove comunque riusciamo a sistemarci. Ormai è ora di ristorante e così continua la scoperta
di piatti e pietanze tipiche siciliane.
Rientro a Balestrate e, buona notte
a tutti!
Mercoledì, ultimo giorno. Si caricano le auto con tutti i bagagli e si
parte per Erice. Il paese è arroccato su di una collina, 750 metri sopra
Trapani, con vista sul mare e sulle rinomate saline... uno spettacolo! Qui
ci sono diversi decolli e Gianfranco,
esperto del posto, sceglie il migliore per quel giorno. Tutti vanno in
volo eccetto Vittorio, il Generale e
Gianfranco perché il vento repentinamente cambia direzione ed il decollo si trova con il vento da dietro.
Quelli che sono riusciti a decollare
fanno il più bel volo di tutta la gita,
toccando belle quote e godendo
del panorama di Erice e Trapani visti
dall'alto. Bel regalo dell'ultimo giorno... Dopo aver salutato Gianfranco,
Giorgio ed il Generale, che proseguono la vacanza, il gruppo va a
mangiare a Trapani dove gusta un
ricco pasto a base di ostriche, pesce
spada, pasta con le sarde e dolci
con la ricotta, il tutto annaffiato con
dell'ottimo vino locale.
Dopo il caffè, è ora di salire in auto e
raggiungere l'aeroporto per imbarcarsi e rientrare a Trieste.
La nostra vacanza è finita e nonostante il tempo non proprio favorevole, abbiamo volato, mangiato, bevuto e fatto i turisti... ottimo, direi!
Un grazie particolare a Gianfranco,
per la sua disponibilità e competenza, e un arrivederci alla prossima occasione: Sicilia, ritorneremo ancora,
promesso!
Martedì. Al gruppo si aggiungono altri due piloti di Revine: Paolo
il Generale e Giorgio Jesolo. More
solito, colazione in centro e ritrovo
con Gianfranco per andare al decollo di Kumeta, vicino a Piana degli
Albanesi.
Il tempo è molto incerto: grossi nuvoloni neri si addensano minacciosi
alle nostre spalle, si decide comunque di fare un volo sfruttando il bel
costone del sito. Ma il volo dura ben
poco: eccoci tutti a terra, e velocemente, giusto in tempo per riporre
le vele prima dell'arrivo del "diluvio universale"! Aspettando l'arrivo
delle auto, troviamo riparo in una
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ro Del Moro
"TRE PASSI E VIA. In VOLO"
Poco tempo dopo, entrambi i miei
due soci si erano persi per strada e
così sono rimasto solo. Non ricordo
quali siano stati i motivi della loro rinuncia ma ciò che è sempre stato sin
troppo chiaro era che a me non era
concesso avere dei ripensamenti di
sorta. A impedirlo c’erano, come ho
già avuto modo di dire, i due Peter,
ma c’era soprattutto mio padre che
vigilava, pronto a intervenire ogni
qualvolta si fosse reso necessario.
E’ probabile che gli altri avessero rinunciato a causa di qualche spavento di troppo ma, nonostante ciò, mio
padre non sembrò preoccuparsi più
di tanto. Avrebbe acquistato le loro
quote e presto o tardi, avrei imparato
a volare anch’io, bastava solo avere
un po’ di pazienza. Mio padre -beato
lui sembrava avere la certezza che il
tempo gli avrebbe dato ragione.
Avevamo trovato, non so come, il posto giusto, tanto di quel giusto che
poi diventerà il mio campo scuola.
Era sullo Zoncolan in località “Val di
Nuf”, dove un pendio costante, che
si inerpicava fino in cima alla montagna, terminava in un piccolo pianoro
adatto per l’atterraggio. In Val di Nuf,
a differenza di quanto accadeva in
“Naunal”, il vento era di fronte, per
cui, dalla valle arrivava una brezza che
si inerpicava su per il pendio e, quando incontrava il delta lanciato in corsa, lo prendeva da sotto e lo portava
in alto, in aria.
C’era anche un piccolo hangar, pardon rustico, che fungeva alla bisogna
da magazzino e ricovero. Non ho mai
chiesto a qualcuno- ahimè - il permesso di usarlo e mai nessuno avanzò qualche pretesa. Da non credere,
visto come in genere ci si rapporta al
giorno d’oggi, a suon di cause e querele. Provavo il sabato e la domenica,
quando tornavo a casa dall’università
e i miei tentativi di volo erano diven-
"IL PASSERO"
PREMESSA
di ENNIO FAVERO
Vi propongo un brano tratto
dal libro di Sandro Del Moro,
presto disponibile come E-Book,
che racconta gli albori del volo
libero in Italia: sono certo che a
qualcuno farà ricordare trascorsi
avventurosi, mentre per i più
giovani sarà un tuffo nel passato
utile per comprendere le origini,
le motivazioni ed il coraggio
di personaggi ormai mitici.
TRATTO
DA:
Tre passi e via. In volo
Sandro del Moro
tre passi
e via.
in volo
tati una specie di show, cui assisteva
una piccola folla di curiosi e appassionati.
Ad attirare tanta gente era sicuramente la curiosità e anche una sana
passione, ma non era estraneo un po’
di sadismo. La letteratura dei tentativi di volo sperimentati dall’uomo
era piena di episodi tragici e anche
in campetto, ogni volta che staccavo i piedi da terra, si sentiva nell’aria
l’odore del pericolo. In genere, la
prova terminava con un bel ruzzolone
ma, altrettanto, spesso, si assisteva a
delle cadute a dir poco spettacolari.
Insomma, la “suspense” e il divertimento non mancavano mai e, come
accade in tutte le arene che si rispettino, anche in “val di Nuf “ lo spettacolo migliore lo offrivano le tifoserie.
Ogni volta che mi staccavo dal suolo,
dagli spalti, il pendio di lato del campetto, si alzava un “hoooooooo” corale di meraviglia che accompagnava
il decollo e, quando in fase di atterraggio c’era il crash, l’“hoooooooo”
prendeva una tonalità a scendere in
un misto di delusione.
A forza di andare su e giù per i grebani del campetto, i piedi si slogavano e
il mio povero corpo si era riempito di
ecchimosi e contusioni.
In effetti, all’inizio, ero conciato piuttosto male: delle fasce elastiche stringevano entrambi i piedi doloranti e
una serie di cerotti e fasciature varie
tenevano insieme il resto.
Però, anche se malandato, non potevo mollare. Ai due Peter e a mio padre, si era aggiunto anche il pubblico!
Mica potevo deludere i tanti curiosi
che venivano a godersi lo spettacolo!
Spesso, dopo l’ennesima botta, me
ne sarei andato a distendermi da
qualche parte e invece, mormorando
a denti stretti “fatto- niente- io”, mi
toccava ritornare in decollo a buttarmi di nuovo.
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E non potevo neanche appellarmi
alla stanchezza.
Oltre ai due Peter c’era sempre un
nugolo di volontari che si offriva di
portarmi il delta in partenza.
Si fossero fatti gli affari loro!
Nonostante le tante peripezie, tecnicamente, avevo fatto molti progressi. Riuscivo a decollare, volavo
per un po’ a cinque, sei metri e poi,
in qualche modo toccavo terra.
Ad un certo punto, però, la faccenda aveva preso una brutta piega e
pareva volgere al peggio. Andava
tutto bene sino al momento del-
l’atterraggio, dove l’aquilone, invece di posarsi dolcemente al suolo,
si fermava in aria e poi si schiantava.
In partenza, pieno di timore, il cuore
batteva a mille all’ora, ma, anche se
non riuscivo ancora a capire dove
stavo sbagliando, continuavo a lanciarmi in decollo nella speranza di
riuscire a posarmi dolcemente a terra come avevo visto fare dagli altri.
Invece, puntuale, andava in replica il
solito finale con il botto.
A togliermi d’impiccio da quella
situazione venne in mio soccorso
Bruno. Mi spiegò che una bicicletta
si muove e va in corsa, poi rallenta
e si ferma, mentre un mezzo aereo
non può rallentare in volo perché,
al di sotto di una certa velocità,
cade.
Effettuato il decollo, in volo è necessario mantenere una certa velocità, poi, in fase di atterraggio,
si porta il delta a sfiorare il terreno
fino a esaurire la sua corsa e quando
sta per fermarsi, lo si frena spingendo in avanti il trapezio. Se la manovra è stata eseguita in maniera
corretta allora il delta si impenna
leggermente e ti posa a terra con la
leggerezza di una piuma.
Vado su e ci provo. Scivolo sul pianoro, arresto il delta e scopro che
l’atterraggio è ancora meno impattante di un salto da una sedia.
Infatti, quando si posano i piedi
per terra il peso del corpo è ancora sostenuto dalle ali del delta e il
contatto con il suolo avviene ancora
“in sospensione”. Grazie alle dritte
di Bruno, questa volta il coro dei
curiosi, alla fine della prova, è salito
di tono sino a diventare esultante
Magnifico! E qui è iniziato il divertimento puro.
Su e giù, fino allo stremo, a ripetere
corsa, decollo, volo e atterraggio,
come quando da bambini si impara a guidare una bicicletta e, non
appena si ha preso confidenza con
l’equilibrio, in poco tempo si sfreccia, all’impazzata, per ogni dove.
Dopo Bruno venne a trovarmi
Mario, un altro dei Tolmezzini, e i
suoi preziosi consigli fecero il resto.
Ero diventato quasi un volatile e
come gli uccelli spiccavo il volo.
Anche se ancora ero solo un passero, non era poca cosa per uno che
fino a prima non sapeva neanche
cosa fosse la forza di gravità. Non
che essere come un passero fosse
poca cosa, tutt’altro. Tra i volatili, il
passero, è il più simpatico e socievole. Riempie le nostre giornate con
i suoi allegri cinguettii e per niente
intimorito dalla nostra presenza viene a beccarsi le briciole sul tavolo, i
più intrepidi si posano sulle nostre
mani, i compagnoni vengono anche
ai tavoli del bar all’ora dell’aperitivo
e non sono rari i casi di passeri che
dimorano nei taschini della camicia
dei loro padroni.
Non è un gran volatore e non si
è mai visto veleggiare. Va via in
volo sbattendo freneticamente le ali e pare che anche in aria saltelli
di qua e di là come fa a terra, tuttavia le sue piccole ali portano in
volo il suo corpo lanoso dalle ossa
cave, mentre la nostra conformazione non ci consente di sostenerci
in volo con le nostre forze.
Il passero, anche se in volo più che
un uccello sembra un coriandolo
sballottato da un refolo di vento, è
pur sempre fatto per volare e noi
no. Se anche noi riusciamo a volare
in un modo simile ai volatili, come
accade in deltaplano, è solo perché, invece di scimmiottare i volatili,
abbiamo imparato ad utilizzare un
profilo alare in grado di sostenerci.
Essere come un passero, quindi,
era già molto e quando staccavo i
piedi da terra per fluttuare in aria
provavo una sensazione incredibile.
Volavo e avevo la consapevolezza di
fare qualcosa di tanto affascinante
quanto straordinario.
Lo stimolo del volo mi dava una
strana eccitazione.
Se l’aria pizzicava in viso, il muoversi nel vuoto portava il corpo,
ma soprattutto la mente, in un’altra
dimensione, tutta da scoprire. Se
al solo sorvolare il pendio provavo
sensazioni così intense, chissà cosa
avrei provato a solcare i cieli.
Fremevo dalla voglia di andare più
su, in volo, in alto. Ormai sapevo che
niente sarebbe più accaduto per
caso e che ciò che stavo facendo
non era più a beneficio di mio padre, né dei due Peter, né dei curiosi.
Era per me. Avevo trovato il modo
per scrollarmi di dosso l’apatia che
negli ultimi tempi mi stava consumando lentamente e cercavo di
respirare a pieni polmoni l’aria di
cambiamento che mi faceva intravedere all’orizzonte nuovi scenari.
Non dovevo far altro che lasciarmi
trasportare, docile, dal buon vento
che spirava a favore...
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CARNEVALVOLANDO
PRIMA EDIZIONE
Testo di Flavio Girolami
Domenica 9 marzo a Semonzo di
Borso del Grappa in collaborazione con AeC Montegrappa si è svolta
la prima edizione di “CARNEVALVOLANDO”.
L'idea è nata da un piccolo gruppo di
neo brevettati, che ha preso spunto
dai nostri cugini francesi e ha pensato, per festeggiare il carnevale, di
mascherarsi ed effettuare una discesa in parapendio.
Come in tutte le iniziative targate
AeC Montegrappa, l’entusiasmo ha
poi contagiato amici, parenti e ovviamente gli altri piloti e ci siamo trovati
a organizzare una festa in piena regola.
La data scelta inizialmente era il 2
marzo, ma il brutto tempo ha fatto
rinviare alla domenica successiva.
La scelta si è dimostrata quanto mai
indovinata visto che è stata una bellissima giornata primaverile, con temperature più che miti e uno splendido sole.
La festa, iniziata alle 14, è stata un
piccolo successo, e ha visto la distribuzione di panini, bevande e birra a
più non posso. “Sti parapendisti son
proprio affamati“ ha esclamato un
simpatizzante che passava per caso,
e che a sua volta non ha ovviamente
resistito al pane e porchetta, al salame della Pro Loco e alla birra fresca.
Alle 17 circa abbiamo raggiunto i decolli, tutti mascherati da personaggi
di fantasia, e fra un pubblico di turisti
tedeschi e di passanti in macchina,
assolutamente entusiasti, ci siamo
preparati. Sembrava di stare a scuola... fra scherzi e gag la nostra montagna ha visto spiccare il volo Puffi,
Api, Pagliacci, Cavernicoli, Messicani,
Barbieri pazzi. Da ultimo, dopo una
corsa di decollo rocambolesca con
sgommata in piena regola, è decollato pure un biplano di cartone con
tanto elica funzionate (un grazie agli
avvitatori Bosch per l'affidabilità).
Se in decollo è stato un successo,
vi lascio immaginare in atterraggio
dove ben pochi sapevano e capivano
cosa stava succedendo.
Una piccola folla di curiosi ha scatenato flash e cellulari per immortalare
questa banda di simpatiche “maschere volanti “, mentre da una siepe, allarmato forse dalla situazione,
accorreva in preventivo soccorso, un
sub con pinne maschera e boccaglio
e tanto di cane da salvataggio (oltre
che affamati siamo anche piuttosto
strani...).
La serata si è poi conclusa con dolci
fatti in casa a tema carnascialesco:
frittelle, galani e crostate.
Invitandovi anticipatamente all'anno
prossimo, tengo a ringraziare tutti coloro che han partecipato e che
hanno contribuito alla buona riuscita
di questa festa.
Un grazie in particolare all’Aero Club
Montegrappa, sempre disponibile a incentivare noi giovani e le nostre idee, all'hotel ristorante Garden
Relais per l'ospitalità, all'amico
Francesco che ha preparato e donato pane e dolci (senza di lui tutto
sarebbe stato più difficile e costoso),
al Consorzio Turistico Vivere il Grappa sempre molto impegnato nel far
conoscere in Italia e all'estero il nostro bellissimo territorio e a garantirci le strutture dove ci raduniamo
per dare sfogo alla nostra bellissima
passione.
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TOCCO VOLA LIBERO
Testo di Ruggero Condò . Foto di Luca De Fabritiis
Iniziare l'articolo con la situazione
meteo può essere ripetitivo, ma non
posso non citare una stagione che
fino ad ora ci ha concesso pochissimi fine settimana volabili. Proprio per
sperare in un cambio di rotta e per festeggiarne l'inizio della primavera,
abbiamo deciso, noi del club di Tocco
insieme a parapendioabruzzo.com,
il nuovo portale dedicato al mondo volante, di organizzare una festa di
volo nel territorio di Calascio. Fissata
una prima data nella giornata del 9
marzo, rimandata poi per le cattive
condizioni aerologiche, siamo arrivati a domenica 16 marzo, proprio alle
porte dell'equinozio di primavera. Io
volo libero, incontro di volo e di amicizia con gara di centro.
Cinque i club del centro Italia che
sono intervenuti (tra cui Correnti
Ascensionali, I Picchi, Paradelta Gran
Sasso) per un totale di oltre trenta piloti in volo. Tra gli artefici dell'iniziativa, la piana di Calascio e il decollo del
Panettone, che non hanno deluso le
aspettative e consentito a tutti di termicare a lungo, anche se non a quote
stratosferiche.
L'importante in questi casi non è la
singola performance di volo, ma lo
stare insieme e divertirsi, e l'obiettivo è stato pienamente raggiunto. Il
sole c'era, la temperatura era mite, i
mandorli fioriti e i prati già punteggiati di colore; le vele volteggiavano
sullo sfondo dell'altera e imponente
rocca di Calascio, gli enormi atterraggi erbosi si popolavano di famiglie e
i bambini improvvisavano campi di
calcetto ovunque possibile.
cuperi, ci si è ritrovati tutti in decollo
per la planata pomeridiana che si sarebbe conclusa con la gara di centro.
Nel frattempo le condizioni si erano
fatte deboli e raggiungere il bersaglio, una gigantesca margherita cucita a mano per l'occorrenza primaverile, era diventata anche una questione
di efficienza.
Alla fine Roberto Palossi, nuovo e
fondamentale acquisto del club, è
riuscito ad atterrare perfettamente
al centro del capolino della margherita, sbaragliando la concorrenza e
conquistando l'ambito trofeo, e cioè
un bel prosciutto stagionato! Si sa,
noi piloti siamo gente pratica! Ma
veniamo alla classifica definitiva: primo classificato, come già annunciato,
Roberto Palossi, secondo classificato Carmine Mariani, il presidente, e
terzo Giuseppe Sigismondi, detto
Capopino. Non sono mancati i numeri circensi e gli sfottò, come sempre
capita in gare caserecce di questo
tipo.
Degna conclusione della giornata
la cena presso l'agriturismo Colle
Rotondo, distante poche decine di
metri dall'atterraggio. Una festa tutta
casa e bottega! Come di consueto,
nella sala ristorante sono stati allestiti
stand multimediali per la proiezione
di filmati di volo che ci hanno tenuto
in aria anche durante la cena.
Insomma, noi la primavera l'abbiamo
accolta bene: speriamo si dimostri
una stagione generosa!
Domenico ha inaugurato la festa, decollando verso le undici e indicando
ai piloti le strade invisibili da seguire
per ascendere i costoni calcarei e
sorvolare la valle del Tirino. Più tardi,
grazie ai top landing e ai generosi re-
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www.pianetavolo.it
TARIFFE VOLOLIBERO 2014 FIVL
PARAPENDIO E DELTAPLANO MONOPOSTO
COMB.
RESPONSABILITA’
CIVILE TERZI
MORTE
INVALIDITA’
PERMANENTE
DIARIA DA
RICOVERO
DIARIA
DA GESSO
SPESE
MEDICHE
TUTELA
LEGALE
ELISOCCORSO
BENACQUISTA
ASSISTANCE
PREMIO
A
2.500.000
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--
--
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25.000
1.000
Compresa
55,00
B
2.500.000
5.000
5.000
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--
25.000
1.000
Compresa
70,00
C
2.500.000
10.000
10.000
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25.000
1.500
Compresa
80,00
D
2.500.000
15.000
15.000
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25.000
2.000
Compresa
110,00
E
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30.000
30.000
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25.000
2.000
Compresa
170,00
F
2.500.000
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60.000
20
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25.000
2.500
Compresa
190,00
G
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50.000
50.000
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30
1.000
25.000
3.000
Compresa
280,00
H
2.500.000
--
120.000
40
40
2.000
25.000
3.000
Compresa
360,00
I
2.500.000
100.000
100.000
50
50
3.000
25.000
3.000
Compresa
400,00
(Tariffa valida per polizze effettuate dal 01/01/2014 al 31/05/2014. La scadenza delle polizze è il 31/12/2014)
PARAPENDIO E DELTAPLANO BIPOSTO
RESPONSABILITA’ CIVILE
COMB.
VERSO TERZI
INFORTUNI PILOTA
INFORTUNI PASSEGGERO
ALTRE GARANZIE
PILOTA VERSO MORTE/ INV. DIARIA DA DIARIA DA SPESE MORTE/ INV. DIARIA DA DIARIA DA SPESE TUTELA
BENACQUISTA
ELISOCCORSO
ASSISTANCE
PASSEGGERO PERMANENTE RICOVERO GESSO MEDICHE PERMANENTE RICOVERO GESSO MEDICHE LEGALE
PREMIO
L
2.500.000 2.500.000 25.000
20
20
500
25.000
20
20
1.500 25.000
1.500
Compresa 550,00
M
2.500.000 2.500.000 50.000
30
30
1.500
50.000
30
30
1.500 25.000
2.000
Compresa 700,00
N
2.500.000 2.500.000
--
--
--
50.000
30
30
1.500 25.000
1.000
Compresa 530,00
T3
2.500.000 2.500.000 25.000
--
--
--
25.000
20
20
1.500 25.000
1.000
Compresa 400,00
--
(T3 – Istruttori e Aiutanti di Scuole Assicurate – Attività di biposto individuale esclusa attività didattica)
INFORTUNI PILOTA
COMB.
MORTE
INVALIDITA’
PERMANENTE
DIARIA DA
RICOVERO
DIARIA DA
GESSO
SPESE
MEDICHE
TUTELA
LEGALE
ELISOCCORSO
BENACQUISTA
ASSISTANCE
O
30.000
30.000
--
--
--
25.000
1.000
Compresa
135,00
P
30.000
50.000
15
15
500
25.000
1.000
Compresa
150,00
Q
50.000
50.000
--
--
1.000
25.000
1.000
Compresa
230,00
R
100.000
100.000
--
--
1.000
25.000
1.000
Compresa
400,00
Avvertenze:
Il presente prospetto sintetico delle coperture
assicurative, costituisce messaggio pubblicitario
con finalità promozionale. Per i contenuti tecnici
delle polizze, la invitiamo a prendere visione, prima
dell’adesione, della documentazione contrattuale (Nota
informativa e Condizioni Generali di Polizza) recandosi
presso l’agenzia o collegandosi al sito www.fivl.it
PREMIO
Importante
Principali limitazioni e franchigie
- Franchigia su invalidità permanente 3% (annullata per invalidità permanente superiore al 25%)
- Diaria da gesso massimo 30 gg;
- Diaria da ricovero massimo 60 gg;
- Franchigia spese mediche 50,00 euro;
Per ulteriori informazioni sulle coperture assicurative contattare la segreteria FIVL o la B&B Insurance Broker S.r.l., broker in esclusiva della FIVL:
Tel. 0773.629838 dal Lunedì al Venerdì dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00
Fax. 0773.019870 - fivl@pianetavolo.it
Benacquista Assicurazioni S.n.c. - Agenzia di Assicurazioni RUI A000163952 - Reg.to ISVAP n.5 del 16.10.2006 - P.I. 00565010592 Via del Lido, 106 - 04100 Latina (LT)
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