Quattro 75 - QUATTRONET2
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Quattro 75 - QUATTRONET2
anno X, numero 75, maggio 2006 Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini Editore: Associazione degli amici della zona 4. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel.02 45485050 fax 02 45485051 e-mail quattro@fastwebnet.it. Sito internet: www.quattronet.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: STEM Editoriale S.p.A. – via Brescia, 22 – Cernusco s/N. Direttore responsabile: Stefania Aleni. Amministrazione: Antonio Ferrari. Redazione: Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Ugo Basso, Sergio Biagini, Giovanni Chiara, Federica Giordani, William Porzio, Francesco Pustorino, Vito Redaelli, Mirella Siboni, Riccardo Tammaro, Gianni Tavella. Hanno collaborato a questo numero: Valeria Andreoni, Gaia Levi, Giuseppe Mauriello, Simone Paloni, Roberta Pecchi,. Aderente al Coordinamento dei giornali di zona di Milano. Abbonamento 2006: 12 euro, sostenitore 25 euro – cc postale 42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura 15.000 copie. COPIA OMAGGIO. COPIA OMAGGIO Un QUATTRO così grande non l’avete mai letto Si parte con l’intervista al direttore di QUATTRO, Stefania Aleni Posso farle un’intervista, direttore? Sono un po’ in imbarazzo, perché non si intervista il direttore sul proprio giornale, ma questa volta “ci può stare”. Lo diciamo subito il motivo? Aspettiamo un po’, facciamo a metà intervista. Partiamo da lontano, allora. Breve curriculum. Liceo classico al Berchet, facoltà di Matematica (duro il primo anno, facevano degli esercizi quasi incomprensibili!), poi dopo laureata insegnante di Matematica alle superiori, con una interruzione negli anni ottanta di quattro anni in cui ho vissuto con la famiglia a Londra. Lì ho studiato bene la lingua, ho anche lavorato, ho “tirato su” le bambine piccole: una bella esperienza. Oltre al lavoro propriamente detto? Intende dire, oltre al lavoro retribuito? Allora, un sacco di cose…. Ho fatto per anni la delegata sindacale a scuola, sono stata negli organi collegiali come genitore, dal comitato di gestione dell’asilo Carabelli al Consiglio Scolastico Provinciale, collaboravo a una rivista per insegnanti, ho fatto per anni la consigliera di zona. Diciamo che mi piacciono tutte quelle attività che mi fanno conoscere meglio la realtà ed i problemi (essenzialmente nei due settori in cui opero, la scuola e la zona) e mi permettono di contribuire ad affrontarli e a risolverli. Si chiama far politica questo? Dipende che cosa si intende per far politica: per alcuni far politica significa riproporre slogan più o meno vecchi, contrapporsi sempre e comunque agli “avversari”, occupare un posticino ritenuto di “potere”; io sono più portata per il “fare”, per raggiungere dei risultati e degli obiettivi possibili. Anche obiettivi “alti”, intendiamoci. Senza arrivare alla “pace”, che cosa potrebbe essere un obiettivo alto per la nostra città? Gliene dico un paio di “alti” per la zona 4: la Biblioteca Europea a Porta Vittoria e il Villaggio dello Sport a Porto di Mare. Ne ha uno alto anche per la scuola? Abbiamo bisogno di una formazione professionale e tecnica di buona qualità: troppi ragazzi si perdono per strada scappando da una scuola troppo accademica o escono con una cultura general generica che non dà loro gli strumenti per inserirsi in modo qualificato nel mondo del lavoro (possibilmente non a 30 anni). E’ un discorso sicuramente impegnativo che varrebbe la pena di trattare, ma adesso dobbiamo tornare alla nostra zona: pensa ad altri obiettivi? Non è qui la sede per fare l’elenco di tutto quanto si può desiderare per la nostra zona, però negli ultimi anni ho conosciuto tante realtà associative: i centri anziani, i centri culturali, i gruppi artistici, i bocciatori, le associazioni di volontariato che operano nel sociale; centinaia di persone che fanno cultura, aggregazione, aiutano i più deboli. Ecco, bisogna dare loro pieno riconoscimento e sostegno per poter continuare ad operare con serenità e continuità. Parliamo finalmente di QUATTRO Volentieri! QUATTRO è la mia grande passione degli ultimi dieci anni: nato per caso, cresciuto con tanti sacrifici i primi anni, adesso sta bene e ci dà molte soddisfazioni: sono aumentati i collaboratori e i lettori, riceviamo apprezzamenti per la qualità del giornale e così tutti noi veniamo ripagati invece che in euro, in gloria!! Mi può dire il segreto di QUATTRO? Non c’è segreto: è fatto con tanto affetto per la nostra zona. Non fa prediche, non si lamenta, “racconta” la zona, dà le informazioni in modo obbiettivo, è scritto in buon italiano, ha una grafica nitida… Si fermi, se no sembra un direttore un po’esaltato… Ho esagerato? Sorry Ma quand’è che diciamo ai lettori perché abbiamo fatto l’intervista? Giusto, ce ne stavamo dimenticando: ammetto di essere candidata per la Lista Ferrante al Consiglio di Zona 4 nelle prossime elezioni amministrative del 28-29 maggio. Ah, c’era il trucco! Nessun trucco, in realtà: io porto in Consiglio di Zona la mia conoscenza della zona e la mia esperienza e da lì ricevo ulteriori informazioni segue a pag. 2 Viabilità a Porta Vittoria S i è svolto il 5 aprile scorso l’incontro pubblico indetto dalla ormai ex presidente della ex Commissione Traffico Trasporti Viabilità dell’ex Consiglio di Zona 4, Laura Schiaffino, presso i locali della parrocchia di via Cipro, per presentare la nuova viabilità di Porta Vittoria. Non moltissimo il pubblico presente anche per la pubblicizzazione tardiva dell’iniziativa; per il Comune erano presenti il sig. Giana della segreteria dell’assessore Goggi, l’ing. Cogato e l’ing. Stefani che hanno illustrato il progetto. L’inizio lavori è slittato di un mese per aspettare la fine delle scuole e creare meno disagi. I primi lavori interesseranno il nodo di piazza Cappelli, quello slargo, alquanto informe, all’intersezione fra Umbria, Anfossi, Arconati, Monte Ortigara. La nuova intersezione dovrà permettere ai veicoli provenienti da nord lungo viale Umbria di tornare indietro verso via Cena, ai veicoli in uscita da Monte Ortigara di svoltare in direzione sud attraverso una pseudo rotatoria semaforizzata di nuova realizzazione, ai mezzi ATM di svoltare da nord in direzione di via Arconati lungo un braccio riservato. In piazza Cappelli l’aiuola centrale sarà sistemata a prato e delimitata da cespugli; verrà poi ricostituita la continuità a filare delle alberature centrali di viale Umbria, con messa a dimora di platani. Le vie che danno su piazza Cappelli subiranno le seguenti modifiche: Via Monte Ortigara viene ampliata, la sosta viene spostata e razionalizzata e viene aperta una nuova semaforizzazione con Viale Molise (al momento l’a- segue a pag. 2 ELETTORE DOVE VAI SE LA PREFERENZA NON LA DAI? Q uesto numero di QUATTRO è particolarmente corposo (non eravamo mai arrivati a 24 pagine!) anche perché ospitiamo parecchia pubblicità elettorale di candidati al Consiglio comunale ed al Consiglio di Zona 4, appartenenti a quasi tutte le liste che si presentano a questa tornata di elezioni amministrative. Riteniamo positivo che i candidati si presen- tino agli elettori con le loro facce e le loro proposte, poiché, almeno questa volta (alle politiche ci dobbiamo “subire” i parlamentari già scelti da pochi altri), gli elettori potranno esprimere una preferenza per il Comune (scheda azzurra) e una per il Consiglio di zona (scheda verde). Così, se c’è qualcosa che non va, avrete qualcuno che avete votato con cui prendervela!! Buona preferenza! Nelle pagine interne: Bellezza architettonica e bellezza urbanistica pag. 3 Il futuro del Palazzo del Ghiaccio Brogli, sushi e supposte, di Giovanni Chiara pag. 10 Intervista a Massimo Navone Iniziano i lavori al Franco Parenti pag. 11 pag. 6 pag. 17 2 Viabilità a Porta Vittoria segue da pag. 1 pertura esiste, ma sono stati posti dei panettoni finchè non verrà attivata). La via Monte Ortigara poi proseguirà al di là di viale Molise nell’area ancora in via di sistemazione. La via Ortigara diventa così il nuovo asse di collegamento est-ovest in sostituzione dell’asse Cena-Piranesi. Via Arconati diventa a senso unico (non per il tram) in uscita, mentre nell’ultimo tratto della via Anfossi (da via Morosini a viale Umbria) viene modificato il senso di marcia, in modo da permettere alle linee automobilistiche di fare capolinea in via Cadore senza fare tutto il giro di Marinai d’Italia e per rendere più sicura la via in prossimità della scuola elementare di via Morosini. Altre vie interessate dall’intervento sono la via Cena che viene “declassata” a viabilità locale; viene chiuso lo spartitraffico di viale Umbria in corrispondenza della stessa, per cui da via Cena sarà possibile solo la svolta a destra. Per eliminare ulteriormente il traffico di transito da via Cena, l’ultimo tratto di via Piranesi, in direzione centro, diventerà a senso unico. La via Cervignano viene prolungata all’interno dell’area Vittoria, creando un collegamento nord-sud di tipo locale a servizio dei nuovi insediamenti. A circa metà del nuovo tronco stradale è prevista la realizzazione di una pavimentazione sopraelevata e un’isola spartitraffico, per creare un rallentamento del flusso veicolare. Nell’intersezione via Cena-via Rezzonico-nuovo tratto di via Cervignano viene realizzata una rotatoria urbana a quattro bracci che renda semplice e fluida la gestione delle manovre di interscambio. Dato che i lavori di realizzazione di queste opere non saranno brevi, ci sarà sicuramente occasione di riparlarne. Stefania Aleni ESPOSTO CONTRO LA DISCOTECA BLACK HOLE T Piazza Cappelli Intervista al direttore di QUATTRO segue da pag. 1 sulle problematiche che via via il territorio esprime, potendo anche lì dare il mio contributo costruttivo. E continuando a fare informazione con QUATTRO. Potremmo chiamarlo voto di scambio! Se non avesse quel significato negativo, potremmo chiamarlo così: uno scambio proficuo fra il Consiglio di zona e i lettori di QUATTRO! D’altronde si lamentano tutti che “non c’è informazione”! Noi la facciamo, e potremmo impegnarci a farla ancora più ampia. Perché la lista civica di Bruno Ferrante? Innanzitutto la mia area politica di riferimento è sempre stata di centrosinistra (da giovane più di sinistra, adesso di centrosinistra senza trattino); negli ultimi anni poi ho trasferito il mio impegno più sul piano culturale-editoriale e mi sento più utile e rappresentata in una lista civica, che non in una lista di partito, che risponde a volte a rigide logiche di appartenenza. La Lista Ferrante, che a livello cittadino presenta nomi del mondo delle professioni, dell'associazionismo e della società civile, oltre che un elevato numero di donne, può dare un grande contributo affinché Milano possa avere un ricambio nell’amministrazione della città con un nuovo sindaco di centrosinistra. Ultimo messaggio? Ricordate di mettere la preferenza: ALENI, accanto al simbolo della Lista Ferrante. E poi vi prometto che non farò più interviste. orna la primavera e l’estate e tornano i problemi relativi all’inquinamento acustico delle discoteche che fanno musica anche all’aperto (anche se problemi ci sono comunque tutto l’anno). Ecco quindi che a fronte dei continui disagi causati dalla discoteca BlackHole di via Cena, il Comitato Piazza Grandi ha chiesto un incontro con la responsabile dell’ufficio del Comune di Milano settore Autorizzazioni Commerciali-Licenze Spettacolo, incontro che si è tenuto il giorno 11 aprile scorso. La dottoressa Caglio ha illustrato le modalità con le quali rilascia le licenze, spiegando che il suo avallo prescinde da quello di altri Settori, che a loro volta hanno l'obbligo di accertare e verificare il rispetto delle condizioni necessarie al fine del rilascio della licenza stessa. La medesima non ha potuto far altro che illustrare la documentazione in suo possesso, in ragione della quale a suo dire, non sussistono motivazioni che impediscono il rilascio della licenza stessa. In particolare, dai documenti protocollati, risulta che la valutazione sull'impatto acustico/ambientale è stata avallata in base ad una autocertificazione fornita dal proprietario della discoteca che tramite una relazione scritta rilasciata da una società da lei stessa incaricata, dichiara dati relativi a rilievi fonometrici (evidentemente falsi). In una nota poi c’è scritto che: "non sono pervenute segnalazioni in merito al disturbo causato dalla attività di cui trattasi": dobbiamo dedurne che non sono state effettuate le opportune verifiche relative al fatto che gli abitanti del quartiere hanno effettuato negli anni passati (ovvero dalla apertura del locale in questione) innumerevoli esposti e segnalazioni a Vigili, Carabinieri, Polizia e Autorità competenti per segnalare il perpetrarsi del disagio, nonché il disturbo arrecato dalla suddetta discoteca. Inoltre secondo noi è evidente che la discoteca non rispetta i limiti fonometrici previsti dalla normativa, è appurata la mancata osservanza delle norme vigenti in materia di inquinamento acustico come ampiamente documentato negli esposti già trasmessi alle autorità competenti, la sicurezza degli abitanti del quartiere non viene garantita durante le ore notturne. Per tutte le questioni sopra esposte, il Comitato del quartiere Piazza Grandi ha chiesto la revoca della licenza alla discoteca Black Hole. Giuseppe Mauriello per IL COMITATO SPONTANEO DI QUARTIERE C.so XXII Marzo, Piazza Grandi e zone circostanti Sigma SEZIONE UDC ZONA 4 WWW.UDCMILANO4.IT via Cadore 30 - tel 02 55010524 e 12,00 lunedì - martedì - mercoledì piega con shampoo specifico e prodotti fissativi compresi nel prezzo io c’entro e la zona migliora Per la ZONA (scheda verde) barra il simbolo e scrivi … ANNONI Votare informàti MINORI: Osservatorio Comunale sui diritti dei minori contro lo sfruttamento dei minori in città. Piantare un nuovo albero per ogni neonato. ANZIANI: istituire l’Albo Comunale, verificato da personale specializzato per i nonni e le nonne che si prendono cura di un minore (nonni-sitter). CASA: sviluppo del programma di costruzione di 20.000 alloggi popolari, apposito Ufficio per il costante monitoraggio dei prezzi delle abitazioni in edilizia convenzionata, di cui il 3% appartamenti per famiglie numerose. COMUNITÀ REGIONALI: valorizzare la loro presenza associativa in città, patrocinio e contributi comunali e zonali per le loro attività e i loro eventi e nascita della Giornata delle Comunità Regionali presenti a Milano. DECENTRAMENTO: abolire l’assessorato alle periferie e necessità di dare veri poteri e risorse ai Consigli di Zona per lo sviluppo di iniziative sul territorio, unico vero strumento di partecipazione attiva dei cittadini. MOBILITÀ: sviluppo di una rete di piste ciclabili a livello di zona e poi anche cittadino. Incentivi per utilizzo mezzi pubblici poco inquinanti. 3 P A E S A G G I U R B A N I “Bellezza architettonica” e “bellezza urbanistica”: due aspetti (distinti) di una trasformazione urbana A d un recente convegno dal titolo eclatante (“Milano cambia l’Europa”), tenuto alla Camera di Commercio, è stato ancora una volta presentato il progetto di Milano Santa Giulia a Rogoredo: cogliamo dunque l’occasione per tornare su questa imponente iniziativa immobiliare che coinvolge Milano e la Zona 4. Affronteremo la questione attraverso una chiave di lettura difficile ma fondamentale per valutare, da un punto di vista generale, quale possa essere la corrispondenza di questi grandi progetti ai reali problemi della città contemporanea in un quadro d’insieme e, nello specifico, per capire quale contributo l’intervento di Milano Santa Giulia sembra offrire nel concreto alla città. La chiave di lettura propone di distinguere due punti di osservazione complementari: il primo riguarda quella che si potrebbe chiamare la “bellezza architettonica” del progetto, relazionata alle qualità estetico-funzionali dei singoli edifici e delle parti che lo compongono; il secondo riguarda un altro tipo di “bellezza” che – per distinguerla dalla prima – chiameremo “urbanistica”, relazionata alla qualità dei luoghi e dell’ambiente più ampio, alle attività funzionali previste, alle relazioni che i progetti inducono nei quartieri limitrofi e all’idea complessiva di città che si sta perseguendo tramite dette iniziative parziali. In breve, due “paesaggi urbani” di uno stesso progetto, sovrapposti ma diversi: quello architettonico e quello urbanistico. La distinzione non pare di poco conto. Al pari di altri progetti milanesi, anche Milano Santa Giulia ha generato dibattiti pubblici molto animati ma, quasi sempre, le opinioni si sono confrontate solo con quella che abbiamo chiamato la “bellezza architettonica”, spesso sottovalutando le implicazioni urbanistiche in gioco. Discutere della sola qualità architettonica di un intervento (ad esempio, il linguaggio moderno degli edifici piuttosto che la sterile diatriba tra “grattacielo sì” contrapposta a “grattacielo no”), magari “firmata” da architetti di fa- ma e presentata con grande ricchezza mediatica, ha peraltro il vantaggio (per i promotori del progetto) di distogliere l’attenzione dalle questioni urbanistiche più generali, ugualmente – e forse più - importanti. Detto questo, analizziamo in sintesi alcuni degli aspetti più rilevanti che sembrano emergere da Milano Santa Giulia (ricordiamo che con la sua superficie di l’occasione per fare un passo in avanti rispetto allo stile “finto antico” che ogni giorno ci propone l’edilizia milanese di bassa qualità. I dubbi emergono, tuttavia, se ci concentriamo sulla “bellezza urbanistica”. Il progetto è stato definito, con una certa retorica, la “città ideale”, una mediazione tra città e campagna, immersa nel verde, etc: proviamo, tuttavia, ad 1.200.000 metri quadri rappresenta uno degli interventi più grandi in ambito europeo). Dal punto di vista architettonico, non abbiamo dubbi che l’operazione possa essere interessante. Norman Foster, l’architetto coinvolto, è un professionista di grande abilità; per gli altri edifici verranno scelti architetti altrettanto capaci e probabilmente ci saranno dei concorsi d’architettura per selezionare i progetti migliori. La “bellezza architettonica”, in altre parole, non ci preoccupa e, forse, rappresenterà elencare alcune questioni importanti di fondo. Cominciamo da un aspetto che reputiamo positivo per poi arrivare ad argomenti che, dal nostro punto di vista, rappresentano delle criticità. L’aspetto positivo è relazionato ad un intervento viabilistico importante previsto, il completamento della strada statale paullese, che tornerà così al suo tracciato storico di penetrazione verso la Milano dei Bastioni: la tangenziale est, infatti, ne aveva interrotto la continuità funzionale e simbolica con la conseguente conge- RIPRODUZIONE CHIAVI ASSORTITE SOSTITUZIONI BATTERIE OROLOGI AFFILATURE ACCURATE PROFESSIONALI ASSISTENZA E RICAMBI PENTOLE A PRESSIONE E ALTRO IL LIBRACCIO ACQUISTA E VENDE TESTI SCOLASTICI NUOVI E USATI CON DISPONIBILITÀ IMMEDIATA TUTTO L’ANNO. 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Per quanto riguarda le criticità, che in un’ottica generale reputiamo prevalenti rispetto ai vantaggi, ci limiteremo, per sintesi, a due aspetti: il primo considera lo straordinario “peso” insediativo (terziario, residenze, spazi commerciali, centro congressi, cinema multisala, etc.), corrispondente ad una stima di circa 50/60.000 tra abitatori e visitatori, collocato a fianco della tangenziale già oggi congestionata. Che qualità di vita si può sperare vivendo e lavorando attaccati alla tangenziale? E, ancora, l’aumento di traffico nell’area potrà essere compensato dalla sola metrotramvia prevista? La criticità emerge soprattutto nell’area nord dell’intervento, quella più lontana dalla stazione ferroviaria di Rogoredo, dove peraltro il nuovo progetto si segnala come un “recinto urbano” che non si sforza granché nel relazionarsi con i quartieri esistenti. Il secondo riguarda la localizzazione del grande centro congressi nella parte nord: anche ammettendo che Milano abbia bisogno di un’infrastruttura congressuale di tale dimensione (8.000 posti), quale logica urbanistica ha portato a collocarla dalla parte opposta alla stazione ferroviaria di Rogoredo? Una scelta che renderà inevitabilmente meno competitivo il trasporto pubblico per raggiungere detta funzione importante, con il conseguente aumento del traffico e della congestione. Per concludere: Milano Santa Giulia è veramente la “città ideale”, e, soprattutto, è ideale per chi? Per la città intera o solo per alcuni interessi particolari? Abbiamo cercato di mettere in risalto come entrambe le tipologie di “bellezza”, architettonica e urbanistica, siano necessarie per giungere ad un progetto utile e adeguato per la città. Se il metro di paragone fosse la sola “bellezza architettonica”, allora ogni spazio libero di questa città sarebbe riempibile di attività e edifici in modo indiscriminato. Minimarket alimentare Accurato servizio a domicilio CRAI Via Friuli 75 - Tel 02 55184810 Orario continuato dalle 8.30 alle 20.00 Vuoi vendere o comprare casa in Zona 4? chiama PIZZA AL TRANCIO DA ASPORTARE Via Bonvesin de la Riva 3 20129 Milano Telefono 0270120871 via Morosini 29 – 20135 Milano tel 02.5519.6027 e-mail: m.chiummo@chiummocase.com Apertura 12.00 – 14.30 e 18.30 – 22.00 CHIUSO IL LUNEDÌ 4 QUATTRO Come nostra consuetudine in occasione di competizioni elettorali, intervistiamo i due principali contendenti, ed aspiranti, alla carica di Presidente del Consiglio di Zona 4 per il prossimo quinquennio 2006-2011 (ci sembra una data lontanissima, ci sarà ancora QUATTRO?). Il candidato de L’Unione è Pierpaolo Pecchiari, esponente della Rosa nel Pugno, mentre il candidato della Casa delle Libertà è Paolo Zanichelli, capogruppo uscente di Forza Italia. Nel momento in cui chiudiamo il giornale, non sono ancora disponibili sul sito del Comune di Milano le liste dei candidati al Consiglio di zona, sappiamo che sono tante, perché oltre ai partiti già rappresentati nello scorso Consiglio vi saranno anche la lista della Rosa nel Pugno, la Lista Ferrante, la lista Dario Fo e Pierpaolo Pecchiari, centrosinistra L’ intervista con Pierpaolo Pecchiari, candidato indicato dalla coalizione di centrosinistra per la presidenza del Consiglio zona 4, la facciamo sabato 29 aprile, incontrandolo prima di una assemblea pubblica sui Contratti di quartiere che si è svolta in Biblioteca Calvairate con la partecipazione del candidato sindaco Bruno Ferrante. Per la foto, abbiamo scelto come location proprio Piazza Martini. Non essendo consigliere di zona uscente, per prima cosa gli chiediamo di presentarsi ai lettori di QUATTRO. “Come molti milanesi non sono di Milano, sono nato a Savona e la mia famiglia è originaria di Trieste. Sono a Milano però dal 1978, da quando avevo 14 anni. Ho studiato al liceo classico Berchet e poi al Politecnico dove divento ingegnere elettronico. Ho dovuto poi riconvertirmi e sono uno dei pochi che finisce ancora a lavorare nell’industria; adesso LUNEDÌ 22 MAGGIO 2006 ORE 20.30 SALA DEL CONSIGLIO DI ZONA 4 – VIA OGLIO 18 QUATTRO intervista i candidati de L’Unione e della Casa delle Libertà alla presidenza del Consiglio di Zona 4 Pecchiari vs Zanichelli Idee e proposte a confronto I CITTADINI SONO INVITATI lavoro per una industria di macchinari per lavorazione di materie plastiche, dopo aver fatto numerose esperienze all’estero.” Abita in zona? “Ho sempre abitato in zona, fra via Calvi, via Archimede e via Mameli” Il giro dei quattro cantoni… E l’interesse per la politica? “La politica entra nella mia vita da ragazzino, a 18 anni, prendo la tessera della Federazione giovanile socialista prima e del Partito Socialista Italiano dopo; adesso abbiamo questo nuovo soggetto politico della Rosa nel Pugno con i Radicali, che dovrebbe essere qualcosa di più che la mera sommatoria di due esperienze che erano arrivate un po’ al capolinea se vogliamo, dovrebbe essere il tentativo di ricostituire una rappresentanza politica all’area laico socialista, poco rappresentata a sinistra e per nulla a destra.” Ha qualche carica politica, è già stato nelle istituzioni? “Attualmente sono vice segretario cit- all-basket Articoli sportivi Specializzati in basket e articoli NBA tadino del partito e sono stato un paio di volte candidato alle elezioni provinciali per la nostra circoscrizione. La mia candidatura, decisa a livello cittadino, come tutte le altre (e questo vale per entrambi gli schieramenti), è legittimata da un buon risultato in zona della lista della Rosa nel Pugno (3,7%), oltre che comunque da una buona conoscenza della zona e da una esperienza politica sul campo. L’importante - ci tiene a sottolineare - è che una persona sia in grado di affrontare la propria responsabilità politica in modo onesto e che si spenda con entusiasmo per le questioni e le problematiche della zona”. Qualche idea sul ruolo suo e della sua coalizione nel prossimo Consiglio? “Molto dipenderà da chi siederà sulla poltrona di Palazzo Marino. La politica del Consiglio di zona dipende molto dal ruolo che avrà il decentramento: certo che se continua la strategia delle giunte precedenti di depotenziare gli organismi del decentramento…. Comunque, se fossimo all’opposizione perché vince la Moratti, faremmo molta attività di controllo e RICKY Ginnastica per la a cura di Federica Giordani VETRAIO & CORNICIAIO ACTION FIGURES - CARDS -LIBRI DI SPORT Sostituzione vetri di ogni tipo a domicilio Vetrate termoisolanti e antirumore Vetri per porte interne e finestre Vetrine per negozi, specchi Cornici in ogni stile - moderne e antiche Cartoleria di Ferrari Riccardo Via Morosini 12 - Tel. 02 59901482 Tel/fax 02 54.10.00.35 - Cell. 338 72.46.028 LA CARTOLERIA DI VIA MOROSINI 12 (di fronte alle Elementari) ARTICOLI SCOLASTICI & GIOCATTOLI Specializzato in via Anzani 3 (ad. Corso XXII Marzo) tel 02 55190637 - 02 55016642 www.allbasket.it - info@allbasket.it molta attività di sorveglianza; se invece verrà eletto Bruno Ferrante, come sicuramente sarà, daremo il massimo supporto all’azione di governo del sindaco e della giunta, sulla base di un programma presentato ai cittadini. Verosimilmente non ci saranno grandi flussi di risorse dal centro e quindi grandi trasferimenti di poteri. Tra l’altro su Milano quello che è mancato è stato la capacità di fare progettazione e interventi a livello di sistema, quindi occorre anche pensare a un decentramento che non ricalchi esperienze adatte a realtà molto più grandi (milioni di abitanti o città di grande estensione territoriale). Quello che bisogna capire è se il nuovo sindaco avrà una visione di città che riflette i bisogni dei cittadini oppure no. Quindi il ruolo del decentramento lo vedo un ruolo di volano per resuscitare la partecipazione democratica”. Concludiamo qui questa prima presentazione del candidato, perché il confronto più puntuale sui problemi della zona e sui contenuti del programma lo rinviamo all’incontro pubblico che QUATTRO ha proposto ai due candidati e che entrambi hanno immediatamente accettato. Schiena (Lombalgie - Cervicalgie - Sciatalgie) Zanellotti Gynnic Club Via G. 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Dalle informazioni che abbiamo, i consiglieri uscenti si sono ricandidati quasi al completo; mancano all’appello Berterame e Vezza (Margherita), Arena, Brocchin, Nicolini, Parrini (Forza Italia), Schiaffino (ex UDC, ora DC), Gamberini (Rifondazione comunista), Molteni (Lega Nord), oltre a Filippo Totino, che dopo tre mandati come Presidente si candida al Comune (come Nicolini e Schiaffino). Oltre alle interviste che qui riportiamo, QUATTRO promuove anche una intervista collettiva dei redattori del giornale ai due candidati, la loro prima occasione di incontro e confronto (vedi box). Paolo Zanichelli, centrodestra P aolo Zanichelli è il candidato alla presidenza del Consiglio di Zona 4 per la Casa delle Libertà; incominciamo l’intervista chiedendogli di raccontarci un po’di sé. “Sono nato a Milano nel 1968, mi sono diplomato al liceo Berchet e laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi. Adesso lavoro presso la Regione Lombardia alla Direzione generale sanitaria, all’interno di una struttura che si occupa di risorse umane.” Come nasce la sua candidatura? “La mia candidatura a Presidente del Consiglio di zona è frutto di due diversi aspetti: da una parte la mia pregressa esperienza della zona 4 e dall’altra il riconoscimento congiunto dell’impegno speso sul territorio. Infatti sono stato capogruppo di Forza Italia in zona per due legislature ed è in questo modo che ho potuto conoscere a fondo tutte le questioni che riguardano questa parte di territorio milanese. Mi sono sempre speso con grande impegno in questo senso e quindi credo che la mia candidatura sia stata un riconoscimento a questa mia attività”. Quale sarà il suo modo di gestire il Consiglio, qualora venisse eletto? “Il Consiglio è un organo importante nel quale sono rappresentate tutte le forze politiche, quindi la prima regola sarà di mantenere un atteggiamento rispettoso nei confronti di tutti, al fine di creare un clima di collaborazione. Il tutto, certamente, senza indebolire la propria identità politica”. Ci saranno elementi di continuità rispetto al lavoro svolto dai precedenti Consigli? “La mia opinione sul lavoro dell’attuale pre- PRODOTTI PER CAPELLI Offerte primavera-estate 2006 BALSAMO istantaneo vitaminico senza risciaquo 4,90 6 OFFERTISSIMA GEL all’aloe vera FIX e SuperFIX 2,90 6 E MOLTI ALTRI PREZZI CONVENIENTI PRESSO I NOSTRI NEGOZI A MILANO via Pacini, 35 - tel 02 70 600 766 p.za Fusina, 1 (ang. 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Bisogna rafforzare il lavoro sui contratti di quartiere ma anche dare avvio ai lavori per collegare il verde pubblico di cintura, completando i lavori del parco Alessandrini e avviando il progetto sul parco Forlanini.” Come rendere più efficace il ruolo dei Consigli di Zona, realizzando un vero decentramento? “Anche sulla base del programma politico presentato dal candidato a Sindaco di Milano, Letizia Moratti, che prevede un ampliamento dei poteri del Consiglio di Zona, si può prevedere una maggiore forza di intervento nelle questioni come il verde, le strade, l’illuminazione e tutte quelle tematiche che quotidianamente vengono a presentarsi all’attenzione del Consiglio, cercando di evitare la burocrazia data dal doppio riferimento al potere centrale e agli organi di zona.” E in quali altri settori il Consiglio di zona può giocare un ruolo importante? “Sicuramente nel settore dei servizi sociali, dove vi è anche una forte presenza di associazioni di volontariato che nello spirito di sussidiarietà coprono molti servizi alla persona indispensabili. Anche nei confronti delle associazioni di cittadini il Consiglio di Zona deve diventare un punto di riferimento importante, collaborando con loro e sostenendole nel loro lavoro.” A cura di Federica Giordani 6 Il Palazzo del Ghiaccio cambia pelle e nascono i servizi per l’arte I l Palazzo del Ghiaccio di via Piranesi, storica istituzione per i milanesi appassionati di pattinaggio e non solo, tornerà a nuova vita tra meno di un anno, quando la sua elegante struttura liberty di ferro, vetro e stencil riaprirà le porte per ospitare le evoluzioni dei pattinatori. Ma l’edificio, finalmente ripulito delle parti spurie edificate negli anni ‘70, sarà anche uno spazio polifunzionale dove si terranno eventi culturali e artistici, per una platea di ben 1.800 spettatori. La resurrezione del Palazzo del Ghiaccio fa parte di un ampio progetto di rinnovamento che vede protagonista Open Care, la società di servizi per l’arte nata dalla riconversione della Frigoriferi Milanesi. Il primo stadio della metamorfosi è stato la ricopertura con grandi lastre di vetro rosso scuro dell’edificio basso e lungo che si affaccia su via Piranesi, la cosiddetta “Stecca”. Vi saranno ospitati in futuro gli uffici della società, mentre è già da tempo in attività il raffinato Open Care Cafè. E’ in costruzione, inoltre, il quarto piano del corpo principale del complesso, dove troverà posto l’Open Care Space, uno spazio espositivo aperto a 360 gradi sulla città, accessibile al pubblico e fornito di un bar scenograficamente affacciato sulla cupola del Palazzo del Ghiaccio. Open Care è un pregevole esempio di riconversione industriale, o se vogliamo di capacità creativa e reattiva in risposta all’evoluzione della società e dei suoi bisogni. Nasce nel 1899 come fabbrica del ghiaccio, ma nel dopoguerra la graduale diffusione dei frigoriferi costrinse l’azienda a trovare un nuovo utilizzo delle proprie tecnologie: la conservazione di tappeti e pellicce. Poi, nel 2003, Frigoriferi Milanesi cambia nuovamente pelle e nasce Open Care, la prima società in Europa a offrire servizi integrati per la conservazione, la valorizzazione Prezioso orologio e la gestione del patrimonio artistico. Entro le sue mura trovano posto laboratori per la conservazione e il restauro di dipinti e affreschi, arazzi e tessili antichi, tappeti e mobili. La società offre inoltre un’ampia gamma di servizi di art consulting, quali ad esempio stime e perizie a scopo assicurativo o fiscale. Ma il sancta sanctorum della struttura resta il caveau, che è anche il più grande d’Europa specializzato in opere d’arte: un labirinto sotterraneo di 8.000 mq. dove, entro spazi che vanno dalla piccola cassetta di sicurezza alla cella am- Vergine Leggente, uno dei capolavori esposti a Roma nella mostra su Antonello da Messina, tuttora in corso. Di tutte le opere presenti alle Scuderie del Quirinale la società ha condotto inoltre l’analisi scientifica, in collaborazione con le Università di Milano, Bergamo e Bologna. Ma sono numerosi e di alto profilo gli interventi condotti da Open Care: come il restauro degli arazzi e tappeti provenienti da casa Necchi Campiglio, la villa milanese progettata da Piero Portaluppi negli anni ‘30 e recentemente acquisita dal Fai. Basti pensare che per il restauro di un raro e pregiatissimo tappeto del Cinquecento, Luisella Belleri, la responsabile del laboratorio, ha dovuto liberare le preziose fibre da strati secolari di polvere nonché dal petrolio che in passato veniva incautamente usato per la pulitura del vello, provocando il “viraggio” degli antichi e straordinari colori. Insomma, all’interno del grande complesso Lavori in corso al Palazzo del Ghiaccio di via Piranesi trovano posto non soltanto grandi tesori d’arte ma anche un enorme patrimonio di conoscenze scientifiche e artistiche al servizio di tutti. E, se pia come un sarà rispettata la tabelappartamenla di marcia del proto, i milanesi getto di ristrutturaziopossono lane, ideato dallo studio sciare in cugenovese di architettustodia i propri ra “5+1”, dal mese di valori, siano gennaio del 2007 il essi opere glorioso Palazzo del d’arte o semGhiaccio tornerà a esplici ma non meno importanti beni di affezione. sere un punto di riferimento per Milano. Tra le iniziative di cui Open Care è più orgoValeria Andreoli gliosa vi è sicuramente il recente restauro della Un laboratorio di restauro di strumenti scientifici O ltre a tele preziose, arazzi antichi e mobili pregiati, Open Care ospita anche un laboratorio per il restauro di strumenti scientifici antichi. E’ gestito da Arass Brera, l’unica associazione di volontariato esistente in Italia che si occupa di restauro. I suoi membri, oltre una ventina, sono infatti tutti volontari, in massima parte pensionati, e posseggono un’elevata competenza in campo scientifico, con specializzazioni che spaziano dalla fisica all’elettrotecnica. Nata nel 1998 per il restauro della strumentazione dell’osservatorio di Brera, Arass da allora ha recuperato il patrimonio di importanti istituzioni pubbli- che tra cui i licei Parini, Berchet e Beccaria, l’Università di Genova e il ministero delle Politiche Agricole, che prima del 1926, quando questo servizio passò all’Aeronautica Militare, si occupava delle previsioni meteorologiche e sismiche e che è quindi in possesso di una ricchissima collezione di dati e strumenti. Ma l’attività di Arass non è limitata soltanto agli enti pubblici, bensì è rivolta a chiunque sia in possesso di un orologio antico o di un vecchio strumento nautico o astronomico che abbia urgente bisogno di cure da parte di questi “medici” tanto entusiasti quanto competenti. V.A. Cartoleria MONTENERO LIBRI CANCELLERIA GIOCATTOLI ARTICOLI DA REGALO FORNITURE UFFICI TARGHE, TIMBRI, STAMPE SERVIZIO FOTOCOPIE E FAX Via Bergamo, 2 (angolo Viale Montenero) tel e fax 02 55184977 Bilancia idrostatica Macelleria LUIGI BRUNELLI Tel 02 55194288 MERCATO RIONALE DI VIALE UMBRIA le migliori carni italiane ed estere pollame accurato servizio a domicilio offerte speciali settimanali di vari tagli vasto assortimento di pronti a cuocere 7 P remessa: parliamo di foto. Per festeggiare i 25 anni è stato pubblicato il documento fotografico sulla storia del club di viale Umbria. E’ un volume di 160 pagine dal titolo “This is Plastic, 25 years of hard clubbing”. Ad aprire la racccolta di istantanee ci sono sette autoritratti con tanto di dedica firmata Nicola Guiducci, direttore artistico del locale, che per questa occasione ha realizzato molti scatti e curato la parte grafice. I “self-portraits” sono primi piani, mentre in copertina giganteggia il suo mezzo busto. Rubrica a cura di Lorenzo Baio CURIOSI PER Tra gli altri, nel colophon si leggono i nomi di Sergio Tavelli (storico dj e addetto stampa) come autore di fotografie, e di Rosangela Rossi, detta “Pinky”, che ha partecipato a questo progetto in qualità di managing editor. Nella prefazione Elio Fiorucci ricorda le sue prime frequentazioni del Plastic, quando era solito incontrare “personaggi che sembravano nati dall’immaginazione di uno scrittore futurista”. E aggiunge: “mi è capitato di accom- pagnarci alcuni miei amici - Andy Warhol e Keith Haring”. Sì, perché i protagonisti degli eventi Plastic sono spesso personaggi noti, non di rado provenienti dallo showbis modaiolo. Concludono la prima sezione le parole per la Milano by night dell’editor Lucio Nisi, il “padrone” intervistato da “Quattro” poco più di un anno fa. Gli otto capitoli del libro seguono cronologicamente le serate dell’ultimo quarto di secolo. Partenza il 23 dicembre 1980, con “the opening party...and the early years”. Facce attuali, ma vestiti, cappelli, scarpe e altri accessori tradiscono uno stile che oggi è vintage. Agli scatti si alternano colorate locandine di momenti speciali, come la festa di apertura, il giorno di san Valentino, Carnevale. Tra i titoli a caratteri cubitali catalizzano l’attenzione le scritte “Le cubisme n’est pas le parallelisme”, “The 90’s - a portfolio”, “Live 2000-2005”. L’obiettivo cattura momenti. Volti sorridenti e ritratti seriosi, e poi corpi che si esibiscono nel cono disegnato da luci abbaglianti. Sullo sfondo un arredo non esattamente sobrio: pareti invase da piccoli specchi, divani neri, scorci di spogliatoi vissuti, e il mitico bancone. Nulla è lasciato al caso. Inquadrature e formati sono sapientemente accostati. Accanto al colore, l’uso del bianco e nero è calibrato con grande tecnica. E per finire, nessuna didascalia. Un’ultima indicazione a chi si è lasciato incuriosire: il volume è in vendita presso Libreria Babele (via S. Nicolao 10), Feltrinelli Duomo (piazza Duomo), Rizzoli (Galleria Vittorio Emanuele). Nelle foto struttura e fiore di Ippocastani nel Parco Marinai d’Italia ✤ CASTAGNI, CAVALLI E FARFALLINE Provate a indovinare di quale pianta si tratta…fatto? Avete risposto con Ippocastano o con Aesculus hippocastanum? Bravi, parliamo proprio di questo grande albero ornamentale proveniente dalla penisola balcanica dalle foglie palmate e settate, somiglianti a mani, ma conosciuti soprattutto per i frutti, molto simili alle castagne e per le pannocchie di fiori bianchi o rosati che in questo momento adornano i nostri viali. Il nome ci dice che, sebbene i suoi frutti non siano buoni per noi, lo sono invece per alcuni animali in dosi limitate (ecco i cavalli!). Ma questo albero, molto diffuso anche a Milano, è diventato famoso nel luglio 2000 quando ci fu la perdita contemporanea delle foglie di tutti gli esemplari. Ciò fu dovuto all’attacco di un nuovo lepidottero minatore proveniente dalla Macedonia, la Cameraria ohridella (ecco la farfalla!) le cui larve scavano nelle foglie fino a farle morire e poi seccare. Fortunatamente adesso l’invasione sembra essere sotto controllo grazie a speciali trattamenti (endoterapia) e precauzioni (rimozione delle foglie con le crisalidi in inverno). ✤ SEMI, POLLINE ED ALLERGIE Una breve curiosità rivolta a coloro che soffrono di allergie primaverili dovute al polline delle piante: i pappi dei pioppi (varie specie), che formano la neve lanuginosa che vediamo svolazzare in maggio in città, alimentata dai pioppeti della Pianura Padana, non sono all’origine del vostro malessere, dei vostri starnuti, delle vostre lacrime e raffreddori. Essi sono infatti semi fastidiosi perché entrano ovunque, ma non provocano direttamente allergia. La causa è legata invece al polline che, nello stesso periodo di dispersione di questi semi, viene rilasciato da altre piante. Fra le maggiori responsabili le Graminaceae (orzo, frumento, segale, gramigna, logliarello…), le Oleaceae, le Urticaceae e le Compositae. R I S T O R A N T E La Tana del Riccio Gaia Levi Menù Business Lunch Laura 25,00 euro incluso acqua e bicchiere di vino Lo Chef Gaetano Riccio consiglia Mozzarella di Bufala Campana con soncino e pomodorini freschi Spaghetti al pesto rinforzato e calamaretti caldi Mousse ai tre cioccolati ANTIPASTO GELATINA DI ANGURIA FRESCA ALLA MENTA E CHAMPAGNE CON GAMBERI E SCAMBI AL VAPORE CON ERBA CIPOLLINA Ingredienti gr. 500 gr. 5 1 8 8 gr. 3 gr. 35 Polpa di anguria fresca Menta fresca flute di champagne scampi freschi gamberi freschi erba cipollina colla di pesce Procedimento: Frullare i 500 gr. di polpa di Anguria con i semi e aggiungere lo Champagne. Preparare la colla di pesce: lasciare a bagno in acqua fredda la colla di pesce per 15 minuti, successivamente strizzarla e depositarla in un tegame con un cucchiaio di acqua calda e liquefarla non a fuoco diretto. Unire subito la colla di pesce liquefatta al composto di polpa di Anguria, me- scolare e adagiare in 4 fondine. Far riposare in frigorifero per un ora e mezzo le fondine. Preparare al vapore i gamberi e gli scampi sgusciati, condirli con sale, olio, erba cipollina. Togliere dal frigorifero le 4 fondine e adagiarvi sopra i gamberi e scambi, decorare a piacere con foglioline di menta. Curiosità: lo Chef Gaetano Riccio consiglia i prodotti del nostro territorio come i Crostacei Italiani di San Remo; nella zona in prossimità di Oneglia si trova una particolare rientranza in cui da anni si pescano i migliori crostacei per fragranza e caratteristiche estetiche. Gamberi color corallo violaceo e scampi color rosa misto rosso molto acceso quasi trasparenti. www.latanadelriccio.com gaetano.riccio@latanadelriccio.com Menù Business Lunch Beatrice 29,00 euro incluso acqua e bicchiere di vino Vitello tonnato rosa con insalata di patate ratte tiepide all’olio extra vergine d’oliva Cotoletta di vitella Piemontese alla Milanese con insalata di pomodori e rucola Gelato alla crema di nostra produzione con caffè all’interno Gaetano Riccio Menù Business Lunch Anna 29,00 euro incluso acqua e bicchiere di vino A pochi chilometri dall’aeroporto di Linate e dal Duomo di Milano, La Tana del Riccio vi offre un ambiente raffinato ed elegante, ideale per i vostri preanzi di lavoro serviti in una ampia fascia oraria, dalle 12 alle 15 Insalatina tiepida di calamaretti con asparagi porri e pomodorini al basilico Trancio di tonno fresco scottato e trevisana all’aceto balsamico Tortina di fragole e crema chantilly via Cadolini 13 - Milano - tel. 02.55014588 - www.latanadelriccio.com Sfogliando 25 anni di Plastic 8 9 Associazione Ascoli: una realtà sempre viva Corsi e… E cco il prof. Pustorino alle prese con farina e lievito durante uno degli incontri su “Pane e fai-da-te”, organizzati dal Comitato soci coop Rogoredo-PiazzaLodi in collaborazione con QUATTRO, presso la sala del Comitato soci in via Colletta. Corsisti attenti e contenti, tanto che è stato necessario fare due cicli di incontri per le numerose richieste. L ’Associazione sportiva e culturale Ascoli opera in zona 4 (prima zona 11) dagli anni Settanta, “quando il clima politico e sociale della città era decisamente diverso, senza dubbio più partecipato e vivo”, come ci dice il prof. Sergio Dugnani in un incontro che abbiamo con lui, il signor Luciano Pescali e il sig. Davide Fontana, membri del Consiglio dell'Associazione Ascoli, alcuni giorni dopo la loro Assemblea annuale. Questa in sintesi la storia di più di trent’anni di attività. L’Associazione vide la luce in seguito alla nascita della scuola Ascoli (prima elementare, poi media) in via De Andreis e, riunendo genitori volenterosi, presidi, insegnanti e ragazzi si pose come obiettivo quello di creare una realtà alternativa alla solita concezione di “scuola”: un luogo aperto anche dopo le ore canoniche di lezione, che permettesse ai ragazzi di esprimere le proprie capacità sia sportive che creative. Lentamente l’Associazione affianca all’organizzazione di attività sportive anche quella di eventi culturali come concerti e raccolte fondi per diverse cause, tra le quali l’acquisto di materiale didattico per la stessa scuola. Attrezzi ginnici, computer, e tanti altri materiali necessari al buon funzionamento della scuola, vengono comprati proprio dall’Associazione. Nel 1982, in occasione della presentazione al pubblico di un quadro regalato all’Associazione dall’artista argentino Ariel Soulè, viene organizza- to anche un bellissimo concerto. E’ il segno che l’Associazione è pienamente attiva. Insomma, le attività procedono e vedono sempre più partecipanti: sia dalla scuola che dal quartiere arrivano le iscrizioni ai corsi di ginnastica, psicomotricità per i più piccoli, pallavolo, pallacanestro e tante altre attività che coinvolgono fasce d’età differenti. Ora l’Associazione conta in tutto circa 430 iscritti, ma la situazione è leggermente cambiata: rispetto agli esordi le attività culturali, al contrario di quelle sportive, non sono più seguite così attentamente anche a causa di una diminuita partecipazione da parte dei genitori alle diverse attività. Ma fortunatamente sono ancora molte le persone che con grande attenzione si occupano delle attività senza lasciare deluse le tantissime persone che ogni anno vogliono iscriversi. La speranza dell’Associazione, oltre a quella di vedere aumentare il numero di coloro i quali vorranno aiutare ad or- ganizzare le attività, è quella che la scuola continui a concedere gli spazi necessari per le attività e che continui così la collaborazione che vede ogni anno l’Associazione tramutarsi anche in veicolo di visibilità per la scuola. Uno degli ultimi problemi che l’Associazione si è trovato di fronte è stato quello dell’aumento dei costi di gestione (affitto e riscaldamento) a cui bisogna fare fronte: l’attività di questa Associazione però non si ferma davanti a nulla e continua a perseguire l’obiettivo di creare uno spazio in più per i ragazzi, portando avanti anche la collaborazione con i servizi sociali che segnalano ragazzi da inserire nelle attività. Per le iscrizioni e per maggiori informazioni sui corsi e le attività è possibile recarsi presso la scuola, dal lunedì al venerdì, dalle 16.00 alle 19.00 oppure contattare l’Associazione al numero 338 30 53 919. ricorsi Q uesto è invece il gruppo quasi al completo del corso di canto corale promosso da QUATTRO e finanziato dal Consiglio di Zona 4 nell’ambito delle iniziative del CAM. Tutti i corsisti hanno manifestato grande apprezzamento per la docente Anita Dordoni, musicista e cantante lirica, che ha saputo coinvolgerli e appassionarli. Sperano di poter fare un saggio a giugno al termine del corso, oppure, dati i tempi un po’ stretti, ritrovarsi a settembre per poter “esibirsi”e proseguire magari con un corso “avanzato”. Federica Giordani CANDIDATI AL CONSIGLIO DI ZONA 4 Elezioni per il Comune di Milano e per il Consiglio di Zona 4 28 – 29 maggio 2006 Per una Milano che…. lavora studia crea si diverte sogna aiuta accoglie guarda al futuro ALENI Stefania ADIRI Roberto BARANZONI Grazia Elda CALÌ Marco CASTIGLIA Consuelo CERNUSCHI Antonio CROCE BRUNO CUZZOLIN Giamberto DE FLORIO Francesco DI PIETRO Claudio DIZZA Carlo ESPOSTO Giovanni Antonio detto Gianni FADDA Marcella Mattia FARINA Cesare FIUME Virginia LEOPATRI Giuseppe Antonio LOSAVIO Cesare LOVISE Anna Maria MASCHERPA Gianfranco MELETTI Valerio Lanfranco MORANZONE Adelio NAPOLI Caterinella PERILLI Margherita Angela Rosa PODAVITTE Alberto POLLINI Luca Leo Ettore RIVARDO Chiara ROTA Paola RUPERTO Angelo SAMEK-LODOVICI Emanuele SCASASCIA Giovanna SEGHIZZI Massimo Maurizio SEONI Stefania SRINIVASAN Padmanabhan TOMINETTI Vanda Ernestina TROVATO Antonino UCCIERO Giuseppe VISMARA Carla Direttore di QUATTRO Direttore d'albergo Sindacalista Impiegato Avvocato Funzionario regionale Informatico Avvocato Pensionato Docente Pensionato Studente Bancaria Commerciante Studente Studente Manager Pensionata Consulente Editore Musicale Pensionato Impiegata Stilista Geometra Giornalista Promotore finanziario Docente Autista Studente Insegnante Artigiano Impiegata Pensionato Pensionata Operatore Sociosanitario Imprenditore Casalinga giovedì 18 maggio alle 17.30 presso la Biblioteca Calvairate Via Ciceri Visconti ang P.za Martini I CANDIDATI AL CONSIGLIO DI ZONA 4 DELLA Lista Ferrante SI PRESENTANO AI CITTADINI ED ALLE ASSOCIAZIONI VOTA metti una croce sul simbolo, esprimi una preferenza scrivendo il cognome del candidato Committente responsabile: Claudio Di Pietro 10 BROGLI, SUSHI E SUPPOSTE L a tracimante Sammy, cioè il tipo di bambina che ogni familiare vorrebbe in un collegio agli antipodi collegato al mondo civile con mezzi di trasporto tanto primitivi da non rendere possibili visite a casa durante le vacanze, irruppe nel bar di Salvatore e puntò l’unico tavolino bisunto, dove Luiss stava godendo il dopo elezioni in compagnia di Renato. “La nonna ha detto che se non ti sbrighi a venire a mangiare va a “Chi l’ha visto?”, racconta che hai perso la memoria e che sei giovane, bello, biondo e con gli occhi azzurri, che magari gliene trovano uno così e glielo portano” strillò. “Aspetta un momento, che mica ci capita tutti i giorni di vincere” borbottò Luiss tirandosela sulle ginocchia. Puntava il tavolino che Salvatore aveva messo fuori del locale per raddoppiare l’offerta, e che Renato, vista la frequentazione, chiamava “il tavolo delle libertà e del porco comodo”. Nel pieno rispetto delle previsioni di Luiss, che pure non leggeva dentro le sfere di cristallo e faticava anche a leggere qualsiasi altra cosa, il Berlusca era finito giù dalla cadrega, naturalmente con lo stile di chi non sa né vincere né perdere, cioè senza stile. Sempre secondo Luiss la cosa, vista la campagna elettorale portata avanti nel più imbecille dei modi da una sinistra che se non si spara negli alluci non è contenta, aveva del miracoloso. “Ma non ce la faranno mai a governare” stavano dicendo dal tavolino esterno, dove sedeva un quadrunvirato di legnati. “E perché non ce la facciamo a governare, se abbiamo vinto?” domandò con veemenza Sammy, che aveva deciso che a otto anni ci si dovesse schierare politicamente, e aveva cominciato a menare di santa ragione tutti i compagni in odore di destra, o che in un futuro più o meno lontano avrebbero avuto qualche possibilità di diventarlo. “Pelchè in Senato ci avete la maggiolanza della minchia” disse dal bancone Cheng, nel proprio italiano risciacquato dentro le acque dello Stretto di Messina. “Sta’ zitto, animale, che se cominciamo a parlare di politica perdiamo i clienti” gli ringhiò Salvatore, che s’era piccato di mettersi al passo con i tempi, e cercava di organizzare quella che lui chiamava “eppi auara”, con tanto di “quelle schifezze di pesce crudo che fate voi in Cina”, nonostante Cheng continuasse a ripetergli che il sushi era giapponese, e che la maggior parte dei cinesi neppure sapeva cosa fosse. “E allora non dovevi nascere giallo, bestia!” ribatteva Salvatore rimettendolo al tagliere, dove stavano allineati gamberetti scongelati di colore allarmante, fette di cetriolo ammosciato, capperi sotto sale, acciughe sott’olio, olive snocciolate e filetti di peperone. “Verrà fuori un sushi parecchio etnico nel senso di Etna” aveva osservato Renato, che da bravo anarchico era per natura disfattista. Cheng si stava dan- do da fare infilzando il tutto con gli stuzzicadenti riciclati dagli antipasti, mentre dal tavolo esterno i quadrunviri legnati seguitavano le loro lamentazioni. “Chiaro che dovevano vincere i rossi, con tutti i brogli che hanno fatto” diceva uno, con gli altri che ripetevano ah sì, brogli di qua e brogli di là, milioni di voti perduti per colpa dei brogli. “Che caspita sono ‘sti brogli?” domandò Sammy con piglio bellicoso e una gran voglia di correre fuori per trasformare quel tavolino in macerie, occupanti compresi. Rispose ancora Cheng, che aveva appena raccattato da terra un pezzo di cadavere di gambero e lo ripuliva da polvere e capelli: “I blogli sono che quando ti infilano una supposta nel sedele e mica tanto ti piace dici che la supposta non andava messa dove te l’hanno messa, ma plesa per bocca con un solso d’acqua” spiegò. “Ma io la soddisfazione me la sono tolta: sulla scheda ho scritto “comunisti schifosi, vincere e vinceremo”!” esclamò il più tonico dei quadrunviri legnati. “Io invece ho scritto ”Silvio dai che ce la fai”, che c’è anche la rima e lui ci ha l’animo poetico, si capisce dalle belle canzoni che compone” fece un altro. “Io invece ho messo “no ai matrimoni fra froci, la famiglia è sacra”” salmodiò il terzo. Il quarto si strinse nelle spalle. “Io ho fatto una cosa più…personale, ecco: “Umberto ce l’hai sempre più duro di tutti”, che poverino se lo merita” confessò con un sospiro celtico e rauco. Cheng, che terminato il sushi etnico-etneo stava asciugando i bicchieri con il proprio grembiule che sembrava un reperto di spazzatura Ming, trasecolò. “In mio paese, pel quel poco che si vota, se sclivi cazzate sopla scheda la stlacciano e poi ti bastonano” disse prima che Salvatore riuscisse a tappargli la bocca ruggendogli: “Bravo, fagli capire che hanno buttato via quattro voti, e chi li vede più ‘sti pezzi di fessi?” “Che poi siamo stati corretti, che, se volevamo, il capo della mafia, quello lì, come si chiama, lo prendevamo il giorno prima delle elezioni anziché il giorno dopo, e vedevi quanti voti arrivavano” disse quello che aveva scritto la rima baciata sulla scheda. Al che Salvatore dimenticò l’equidistanza. “Ehi ehi, che se voi quel povero vecchio lo prendevate prima delle elezioni, capace pure che i voti siciliani potevate contarli sulle dita di una mano” ci tenne a precisare. Poi, per rimediare, snobbando il tavolino dei vincitori offrì ai quadrunviri legnati un assaggio del proprio sushi etnico-etneo. Loro dissero buono, dissero appetitoso, dopodiché, causa disturbi gastrici, scomparvero dalla circolazione per la restante parte della settimana. Nel frattempo Sammy, che non sapeva stare tranquilla un attimo, aveva provveduto a innamorarsi di Cheng. “Un figo che non ti dico, con quel suo qualcosa di orientale!” spiegò entusiasticamente alla madre, mentre era- no a tavola. “Guarda che quel pisquano è orientale del tutto” precisò Luiss. “Peccato che dalle sue parti fanno bollire i bambini, l’ha detto il Berlusca. Ma chi se ne frega, tanto a me i bambini stanno sulle palle, possono anche bollirli tutti” ta- gliò corto Sammy, che sapeva polverizzare qualsiasi ostacolo. A tavola c’era giusto il lesso, e già Luiss ci aveva messo la senape. Lasciarono perdere in blocco. Giovanni Chiara www.quattronet.it il sito di QUATTRO IL NUMERO DEL MESE PROGETTI URBANISTIC ARCHIVIO TRE 11 Massimo Navone, fra Teatro Quartiere e Scuola d’Arte Paolo Grassi Q uando cercavamo un nome di prestigio per la giuria del nostro Concorso Letterario Teatrale, abbiamo chiesto a GianMario Maggi di suggerirci un nome, ed è subito venuto fuori il nome di Massimo Navone, attuale direttore della Scuola d'Arte drammatica Paolo Grassi di Milano, residente a Milano, sempre nella nostra zona, dal 1972 e legato all’esperienza del Teatro Quartiere. Ci ha dato subito la disponibilità, di cui lo ringraziamo, e siamo andati a conoscerlo di persona nel suo ufficio. La Scuola d’Arte Paolo Grassi si trova in via Salasco da più di dieci anni ed occupa la ex sede della Yomo, un grande edificio colorato, basso, che si affaccia sul retro su un ampio giardino privato e sul parco Ravizza. Ha un’aria timida, ma fisicamente è alquanto imponente, e la nostra prima domanda di parlarci di sé a partire dal Teatro Quartiere lo costringe a ritornare “alla notte dei tempi”. “Sono arrivato a Milano nel 72 da Savona; avevo 14 anni ed andavo al Berchet sono cresciuto col Teatro Quartiere perché in quel periodo era nel pieno della sua attività. Lo frequentavo e poi eravamo un gruppo di ragazzi che tra il Berchet e il Teatro Quartiere avevamo costruito delle attività in collegamento con il nascente Teatro dell’Elfo. Era un periodo che io ricordo con gli occhi del ragazzino curioso: una Milano molto vivace, piena di fermenti, anche se molto contraddittoria dato che iniziavano gli anni di piombo.” Nato quindi questo interesse per il teatro, come si è poi sviluppato? “Dopo il liceo mi sono iscritto a Lettere Moderne in Statale, però mi interessava continuare col teatro; sapevo che c’era la Scuola del Piccolo ed ho provato a fare l’esame, anche con un po’ di diffidenza perché in quel periodo eravamo molto politicizzati e vedevamo il Piccolo un po’ come un teatro di regime, non certo di avanguardia. In quel momento infatti nascevano i gruppi di base, il Festival del Teatro di Sant’Arcangelo, veniva il Living Theatre a Milano per la prima volta: quelle erano le cose che attraevano la mia generazione. Comunque, ottenuta l’ammissione al corso di regia (non ci speravo nemmeno, eravamo 40 candidati per 4-5 posti) ho superato subito l’iniziale scetticismo e mi sono appassiona- to tanto alla scuola e a come si lavorava. Ho trovato anche un gruppo di compagni molto affini (Gigio Alberti, Claudio Bisio, Lorenzo Loris, Giampiero Solari), tutte persone an- cora molto visibili che continua a fare questo mestiere.” Ha completato poi l’università? “Ho lasciato Lettere e mi sono laureato in Drammaturgia al DAMS di Bologna. Da lì ho E’ terminata la prima fase del Concorso Letterario Teatrale Teatrando 2006: salvo ritardatari per motivi postali, sono 39 i partecipanti al nostro concorso, che hanno inviato 24 atti unici e 15 commedie in due tempi. La giuria si è già messa al lavoro e nel giro di un mese si avranno i risultati. La data precisa della premiazione, che avverrà al Teatro Oscar, non c’è ancora, comunque intorno al 20 giugno. Risultati e dettagli sul numero di QUATTRO di giugno. La Boutique del Rammendo Rammendi invisibili Riparazioni Via Tito Livio, 20 - 20137 Milano tel 02.55.18.58.39 CORSI NUOTO BIMBI DAI 4 MESI AI 7 ANNI ACQUAGYM CENTER ACQUAGYM GESTANTI JUDO BABY / KICK BOXING SPINNING / SALA AEROBICA DOCCIA SCOZZESE / BAGNO TURCO IDROMASSAGGIO Cartolibreria da Stefania GIOCATTOLI iniziato a lavorare ed ho avuto fortuna subito perché durante la scuola avevo fatto un paio di spettacoli con i miei compagni di corso che sono stati premiati ed hanno ricevuto delle menzioni. Così appena laureato mi hanno chiamato per uno spettacolo al Porta Romana che andò molto bene.” Da allora Massimo Navone non ha mai smesso di fare il regista, scegliendo di non creare una propria Compagnia, unendo poi a questo l’attività di insegnante di recitazione e regia presso la Scuola d’Arte drammatica Paolo Grassi, dopo aver approfondito le tecniche di insegnamento e formazione anche con corsi all’estero. “Per me l’insegnamento ha rappresentato la possibilità di coltivare un rapporto sano col teatro, approfondendo testi e temi che mi interessavano attraverso l’obbiettivo della formazione, più libero e svincolato rispetto a quello del mercato che ti costringe a fare delle scelte obbligate.” E come si è arrivati alla direzione della Scuola? “Nel 2003 il precedente direttore aveva lasciato e quindi la Fondazione ha indetto un bando. Molti colleghi hanno fatto un pressione amichevole perché mi candidassi, ed io da parte mia ho fatto pressione su altri colleghi perché si candidassero loro, perché mi sembrava importante che ci fosse una rosa rappresentativa della scuola. Non è che la cosa mi entusiasmasse ma mi sembrava che la scuola fosse in un momento di difficoltà, c’erano situazioni decentivanti, e siccome la scuola mi ha dato tanto ho ritenuto giusto dare anch’io qualcosa. Questo è il terzo anno, alcuni obiettivi che mi ero posto li ho raggiunti, altri non ancora per motivi vari.” Passiamo poi a parlare dell’offerta della scuola, delle risorse (“sufficienti per mandare avanti l’attività ordinaria ma non abbastanza per sviluppare ad esempio gli scambi all’estero con altre scuole”), degli spazi (“carenti perché abbiamo 15 classi che lavorano contemporaneamente e le sale teatrali sono solo due e mezzo”), della richiesta di formazione teatrale (“molto alta adesso, e oltre a noi di pubblico c’è il Piccolo che fa l’ammissione ogni tre anni e la Filodrammatici che la fa ad anni alterni, poi c’è una miriade di scuole private più orientate al tempo libero”), dei rapporti con l’esterno (“abbiamo sviluppato i legami con i teatri e i festival, dove mandiamo anche i nostri studenti fra il secondo e il terzo anno a fare degli stage, molto utili per capire come funziona il mondo del lavoro e farsi conoscere”). Chiudiamo in bellezza parlando del rapporto con la nostra zona: “Mi piacerebbe poter intensificare il rapporto con la zona, credo che l’aspetto territoriale del teatro sia fondamentale. C’è sempre un problema di spazi per poter fare uno spettacolo, per provarlo.” E della nostra zona che cosa le piace? “Mi piace perché ha mantenuto una radice popolare, pur trasformandosi: adesso sono in mezzo a un trionfo modaiolo! Ha mantenuto però il suo aspetto ospitale, è una zona comodissima, centrale, ben distribuita, io non cambierei mai! Mi piacerebbe avere un teatro, ma anche non un vero e proprio teatro, uno spazio dove fare attività di laboratorio. Speriamo di trovarlo, anzi se sa di qualche spazio….. avrei bisogno di 200 metri quadri, che non costino però troppo.” Ci guarderemo intorno, e se c’è qualche lettore che può dare una mano, è il benvenuto. Ci salutiamo alla fine di questa lunga e piacevole conversazione, ma ci rivedremo presto perché a breve dovrà leggere i lavori teatrali del nostro concorso. Stefania Aleni CENTRO ODONTOIATRICO SANFELICE igiene e profilassi conservativa e cosmesi odontoiatrica pedodonzia e ortodontia chirurgia e implantologia istologia GADGETS LIBRI SU ORDINAZIONE TANTI BIGLIETTI AUGURALI CANCELLERIA 3 PISCINE DI ACQUA CALDA A 32° TIMBRI - TIPOGRAFIA Aperto anche sabato e domenica FOTOCOPIE - FAX V.le Lucania 27 - Milano MM3 Corvetto - Bus 84-93-95-34 www.accadueosuper.it - Tel. 02.55.230.786 VIA SPARTACO 25 Tel/fax 02 55185200 Orario: 8.00-12.30 15.30-19.30 Chiuso il lunedì mattina protesi fissa e mobile riparazioni urgenti MAGGIO VISITA ORTODONTICA GRATUITA (DAI 5 AI 15 ANNI) Via Luisa Sanfelice, 8 (P.za Martini) 20137 Milano Tel 02 54.10.16.70 Urgenza 339.4256335 BUS: 66-90-91-92-93 TRAM 12 MM3 CORVETTO E LODI TIBB - PASSANTE VITTORIA 12 La chiesa dei Santi Silvestro e Martino A cura della Fondazione Milano Policroma - Testo e fotografie di Riccardo Tammaro I n viale Lazio, all'angolo con via Maffei, sorge una chiesa dedicata ai Santi Silvestro e Martino; in questi due articoli ci proponiamo di esaminarne la storia ed i momenti artistici. Iniziamo ricostruendo la situazione della zona ancor prima che venisse decisa la costruzione dell'edificio sacro, e riportiamoci quindi alla fine del diciannovesimo secolo. Qui, appena fuori città, si trovava all'epoca una campagna ben coltivata, situata tra la strada per Calvairate (attuale via Anfossi) e il bivio di Porta Romana, da cui si dipartivano la Strada Postale per Lodi (attuale corso omonimo) e la carrareccia detta anche "lo Strettone" (attuale via Muratori). Intorno a quella che è l'attuale Piscina Caimi si trovavano varie cascine, come la Baracchetta, la Venturina e la Campaccia, da cui dipendevano i terreni coltivati. Per completare il quadro ricordiamo il ricco intrico di rogge e cavi, tra cui merita menzione il Redefossi, che costeggiava l'allora polverosa Strada di Circonvallazione. Fu in questo scenario che si inserì il piano regolatore dell'ingegnere Cesare Beruto che, come noto, ridisegnò la città, ed in particolare la zona testè citata. Tanto per iniziare, vennero progettati gli attuali viali Cirene, Lazio, nonchè le vie Cadore e Tiraboschi, e la piazza Libia, come penso sia noto. Ciò che è più importante ai fini della nostra storia, però, era la presenza, sul tratto centrale del futuro viale Lazio, di un terreno usato per il Tiro a Segno, che venne acquistato da una società promotrice dell'età nuova del- le ferrovie vicinali; l'area fu destinata ad impiantarvi la stazione del tram a vapore per Melegnano e Lodi, noto anche come "Gamba de legn" (nome condiviso con altri treni dell'epoca): l'area prese nome "Stazione delle Tramvie Interprovinciali". Se ancora nel 1920 il lungo muro grigio dello scalo faceva solo penetrare all'esterno rumori di vagoni e di be- stiame destinato al macello, poco dopo, complice la sempre maggiore ricerca di celerità nei trasporti, l'area venne demolita, ed il viale Lazio completato. Ed è a questo punto che inizia la storia della chiesa dei Santi Silvestro e Martino. Alcune signore, infatti, si interessarono allo scopo di far sor- gere nel nuovo viale, sull'allora incompleto lato dei numeri dispari, una nuova chiesa, anche in conside- razione della notevole distanza di quella zona dalle sue parrocchiali di riferimento: Sant'Andrea a sud, San Nazaro in Brolo a ovest, Santa Maria del Suffragio a nord e San Pio V a est. Fu proprio congiungendo questi quattro punti cardinali che, in Curia, la signora Maura Vajani Frumento, la signora Gonzales ed il signor Armando Frumento (autore della cartina) mostrarono come al centro si trovasse proprio l'incrocio tra viale Lazio e via Maffei. Considerando che la chiesa più vicina distava almeno un chilometro essi trovarono subito un Monsignore che si disse favorevole all'idea e alla dislocazione; questi fece però presente che sarebbe occorso trovare i capitali per la realizzazione. Fu a questo punto che venne contattato l'architetto Mario Cavallè, che in viale Lazio aveva già realizzato la portineria del civico 14, che concorse a dare forma alla chiesa. Ma il personaggio attraverso cui la chiesa potè concretamente essere realizzata è senz'altro don Alfredo Malandra, canonico di Santo Stefano, cui venne dato mandato di acquistare il terreno ed edificare la chiesa (a proprie spese) dalla Curia Arcivescovile, a seguito di un'adunanza presieduta dal Cardinale Schuster in data 11 dicembre 1936, durante la quale vennero altresì fissati i confini della erigenda parrocchia con l'accordo dei parroci delle aree circonvicine. A questo punto inizia la costruzione della chiesa, di cui ci occuperemo nel prossimo articolo unitamente alla parte artistica di essa. Per ora ci limiteremo a riportare la data della benedizione e posa della prima pietra, che avvenne ad opera del Cardinale Ildefonso Schuster, Arcivescovo di Milano, il giorno 31 dicembre 1937. 13 L’attrice Ivana Monti ritorna nel nostro quartiere con il suo spettacolo “Mia cara madre” M eritato successo per lo spettacolo “Mia cara madre”, di Ivana Monti, rappresentato il 25 aprile presso il Teatro della Quattordicesima, per iniziativa del Comitato soci COOP RogoredoPiazzaLodi e della sezione Rogoredo dell’ANPI; hanno contribuito alla realizzazione dell’evento anche Coop Lombardia – Provincia di Milano - University Lab s.c.r.l. Cooperativa Studentesca - I.T.S. SPA Servizi agli Enti Territoriali - Associazione "QUATTRO" - Coop.Edificatrice Rogoredo - Coop. Rogoredo Sviluppo - Circolo Mondini Rogoredo - Impresa Edile Marco Scaroni. Lo spettacolo è una vera lezione di storia che si snoda dalla prima alla seconda guerra mondiale e alla Resistenza, attraverso le lettere di una figlia: “Mia cara madre”, iniziavano tutte così quelle brevi e semplicissime lettere che raccontavano la vita reale, difficile, sofferta, con pochi momenti di gioia e molto dolore per quello che la guerra prima, il fascismo poi, e ancora un’altra guerra avevano portato nelle famiglie. Dopo lo spettacolo mi fermo a parlare con Ivana Monti, che aveva appena ricevuto molti segni di affetto da parte del pubblico, fra cui molte persone della zona del Corvetto che l’avevano conosciuta e frequentata da ragazza e non la vedevano ormai da molti anni. Nello spettacolo vi sono moltissimi riferimenti alla nostra zona, ad episodi della guerra e della resistenza che si sono svolti proprio nel quartiere in cui ci troviamo “Tutte le volte che vado a fare “Mia cara madre”, oltre al copione che esiste che ha per perno l’Emilia, vi è un approfondimento sulla Resistenza dei luoghi in cui presentiamo il lavoro, e questo mi costa una ricerca e uno studio che faccio comunque con grande passione. Tra l’altro, questa è la prima volta che rappresentiamo lo spettacolo a Milano e sono molto contenta di averlo fatto proprio qui.” Lei ha in effetti un legame forte con questa zona “Sono nata in via dei Cinquecento e poi sono andata ad abitare in viale Omero: è una zona che io amo particolarmente e quando sono diventata grande e ho fatto l’attrice, quando mi sono trasferita a Roma, mi sono sposata e ho avuto un bambino, e ho capito che cosa vuol dire avere un bambino, quali sono i pericoli che l’infanzia può incontrare, allora ho capito quanto fossi stata felice qui da bambina e quanta tutela avessi avuto non solo dalla mia famiglia, ma da tutti, dall’oratorio, dalla Parrocchia, dai vicini di casa, dalla scuola (elementari in via Ravenna e medie dalla Suore Rosminiane). Così ho preso una casetta per mia mamma e il mio bambino in questa zona, e quando ero in tournée e lavoravo, principalmente al Nord, durante la stagione teatrale da novembre a febbraio, avevo il modo di vederlo e stare con lui e lui poteva crescere negli stessi luoghi in cui avevo vissuto io.” Quali le attività che ricorda? “Andavamo all’oratorio, vi erano tantissime attività: pallacanestro, facevamo le statue con la creta, andavamo ad aiutare le persone bisognose. Con il cineforum don Emilio mi ha aperto gli occhi sul mondo: dopo un film ci aveva fatto notare che l’attrice non protagonista aveva vinto un Oscar e da lì avevo capito che si può PER UN IMPEGNO SENZA QUARTIERE Un momento dello spettacolo, a cui hanno anche partecipato: Coro delle MONDINE di Correggio (RE), Coro Matildico “VAL DOLO”di Toano (RE) Diretto dal M° Andrea Caselli, ALICE BORCIANI Soprano, FILARMONICA CITTA’ di CARPI (MO) Diretta dal M° Leonardo Tenca, ANGELO BELLESIA Fisarmonica, PIETRO MESSORI Armonica a bocca. Aiuto regia Tommaso Barbato essere riconosciuti anche non essendo protagonisti. E’ stata un’educazione molto importante, e anche le Suore Rosminiane sono state mie educatrici culturali. Poi a 15 anni sono andata a studiare in Francia e mi sono allontanata da qui, ritornandoci da madre.” Come è nata la sua passione per il teatro? “Non pensavo veramente di fare teatro; inizialmente sono andata alla Al Comune di Milano (scheda azzurra) vota Marco Cormio e scrivi CORMIO vota l’Ulivo, vince Ferrante, vince Milano Chi sono Sono nato a Milano 43 anni fa. Dopo anni di impegno nel sociale e nel volontariato, dal 1990 è incominciato il mio impegno diretto in politica Nel 2001 sono stato eletto Consigliere comunale. Il mio impegno per Milano continua con Voi 5 anni di lavoro in Consiglio Comunale, ecco alcuni risultati raggiunti insieme: la ristrutturazione di alcuni edifici scolastici (Elementari di via Pianell e via Borgognone, Medie di via Dalmazia e via Mondolfo); la sistemazione di campi gioco per bambini (a partire da via Mondolfo, via Sordello, via Serrati e via Maderna); l’attento monitoraggio della entrata in esercizio del separatore rifiuti di via Zama; la realizzazione di un nuovo Centro Diurno per Disabili in via Anfossi 25; il sostegno alle esigenze del volontariato come l’aiuto all’Associazione SOS nella ricerca di una nuova sede. PER VIVERE MILANO: valorizzando le periferie, con attenzione particolare alle aree verdi, alla manutenzione ordinaria e alla verifica degli interventi in corso per le grandi trasformazioni (quali il progetto Montecity/Rogoredo). PER FAR CRESCERE MILANO: migliorando e innovando il sistema dei servizi socio/sanitari per i cittadini, oggi in grave difficoltà, in particolare riguardo ai servizi offerti a disabili, minori e anziani. PER MUOVERE MILANO: puntando al miglioramento della qualità del trasporto pubblico. scuola di mimo al Piccolo Teatro, poi da lì ho iniziato a fare l’attrice.” Ha qualche immagine particolare che ricorda? “Dalle nostre finestre si vedeva Chiaravalle: ho sempre avuto questo senso di libertà davanti, di spazi, di verde e la poesia del campanile di Chiaravalle; andavo là a prendere le violette, andavo con gli schettini perché ho imparato molto più tardi ad andare in bicicletta.” Vuole affidare al nostro giornale un saluto per quanti l’hanno conosciuta? “Io ho un amore grande per questo quartiere e per le persone che vi abitavano: a loro il mio affetto, stima, riconoscenza per tutto quello che hanno fatto per me.” Un affetto che vogliamo condividere con lei. Stefania Aleni 15 Tagli d’organici in vista per il prossimo anno scolastico ALTRO TEMPO Una nuova risorsa per tutta la famiglia a pochi passi da Porta Romana Un documento del Consiglio di Istituto della Morosini-Manara l Ministro Moratti e il suo viceministro, Valentina Aprea, continuano imperterrite a dire che nella scuola tutto va bene, che il tempo pieno è aumentato e via discorrendo. In realtà non è così. Il CSA (ex provveditorato) di Milano ha in questi giorni comunicato alle scuole primarie i tagli di organico apportati rispetto ai posti necessari: Si tratta di una riduzione di ben due posti docenti che riguardano 90 scuole e di una riduzione di 1 posto per 184 scuole primarie (da "Scuolaoggi "). Anche il nostro Istituto si trova, per il secondo anno di seguito, nella condizione di aver subito il taglio di un posto in organico (41 quelli richiesti per far funzionare 6 sezioni a modulo e 16 a tempo pieno - 40 quelli assegnati). Questo è avvenuto malgrado il ministro Moratti abbia affermato più volte che la legge finanziaria non poneva tetti (e quindi tagli) agli organici. Siamo sinceramente preoccupati per la situazione e intendiamo rendere pubblica la nostra protesta. I tagli operati dal Ministero non tengono conto della realtà in cui operano le strutture scolastiche, non considerano la complessità del POF e, anzi, rendono difficoltoso il normale svolgimento delle lezioni. Questi tagli, decisi su basi illogiche e puramente casuali (un posto in meno a chi ha chiesto una sezione in più e un posto in meno alle scuole che avevano in organico più di 37 docenti), se non rivisti obbligheranno anche la nostra Istituzione a tagliare sulla qualità del servizio, penalizzando gli alunni più disagiati, o a mettere in seria difficoltà le famiglia a causa di una revisione dell'offerta formativa, come d'altronde già successo lo scorso anno. Il Consiglio d'Istituto alla luce di queste considerazioni chiede espressamente al CSA di Milano e al ministro Moratti di rivedere la dotazione d'organico assegnata alle scuole per l'anno scolastico 2006/07 e, in caso contrario, si riserva di intraprendere azioni di protesta. S Prossimi appuntamenti: ■ Laboratori di gioco e manipolazione per bambini/e da 15 mesi a 3 anni i giovedì 11, 18 e 25 maggio dalle 10.30 alle 12.00 ■ Presentazione del Corso di Massaggio Neonatale (0 -8 mesi) mercoledì 17 maggio ore 14.00 ■ Presentazione Centro Estivo giovedì 25 maggio ore 13.30 ■ Serata incontro per Genitori “Adulti e bambini alle prese coi tempi d’oggi” martedì 6 giugno ore 21.00 Per partecipare agli incontri è necessario iscriversi qualche giorno prima 30 marzo 2006 Una “Valle incantata” in via Friuli Consiglio d’Istituto I.C.S Morosini Savoia- Manara B Onore al merito al “Corpo di ballo” e alla squadra di rugby della Media Tito Livio I l “Corpo di ballo” della Scuola Media Tito Livio, che già avete avuto occasione di conoscere, si è fatto nuovamente onore. Accompagnato dall’insegnante/coreografa Roberta Pecchi, ha ottenuto il II posto alle “Olimpiadi della danza per la scuola” organizzate al Palalido domenica 9 aprile dal primo ballerino dell’Opera di Tirana Enkel Zhuti. A valutare le numerose scuole medie e superiori presenti, sono stati chiamati esperti nel settore della danza. Onore al merito anche alla squadra dei “piccoli” di rugby che, accompagnati dalla prof.ssa Trenta, hanno portato la Tito Livio alla seconda posizione durante gli incontri svoltisi al campo sportivo Giuriati. Ancora una prova aspetta la classe II B e il “Corpo di ballo” che il 28 maggio, nell’ambito della manifestazione Scuole in scena organizzata dal Teatro Litta, affronteranno sul palco del San Fedele il musical Un’altra Divina Commedia. Nella stessa data saranno presenti anche le quinte elementari A, B, C di via Colletta con Pinocchio 2006, strutturato interamente dai ragazzi con la supervisione dei loro docenti. E allora “Vai Tito Livio, la riscossa continua!” Roberta Pecchi Elezioni per il Consiglio di Zona 4 (scheda verde) 28-29 maggio 2006 STEFANIA ALENI Capolista per la Lista Ferrante ssociazione Italiana Sclerosi Multipla di Milano - ONLUS seleziona 44 ragazze/i da inserire nel Progetto di Assistenza Sociale nell'ambito del Servizio Civile Nazionale. Requisiti richiesti: età compresa tra i 18 e i 28 anni; titolo di studio scuola media superiore; cittadinanza italiana; forte motivazione nell'impegno sociale. Durata del servizio: 12 mesi per 30 ore settimanali. Retribuzione netta: 433 euro mensili circa. Per informazioni tel. 02 48955429-31 Per una Milano ricca di futuro ALENI Federica Giordani A FRANZ BRUNACCI Candidato indipendente nella lista di Rifondazione Comunista per il Consiglio di zona 4 31 anni – Avvocato, ha aperto uno sportello legale gratuito presso il Circolo ARCI 5 Giornate di via Mecenate e presso l’Associazione La Svolta di viale Ungheria – Già consigliere di zona 13 e 4 Committente responsabile: Stefania Aleni Vot Info are rmà ti golo morbido. La valle incantata propone percorsi sensoriali e didattici che hanno come loro obiettivo soprattutto la socializzazione dei bambini, aiutati e guidati dallo staff accuratamente selezionato. Interessante è anche l’idea di proporre iniziative che coinvolgono l’intera famiglia: il progetto complessivo, infatti, è quello di creare una continuità tra il bambino e la sua famiglia la quale è invitata a vivere e condividere gli spazi usati dai bambini. Oltre alla possibilità di rimanere con i bimbi durante le normali ore di attività, la Valle incantata organizza anche attività rivolte in modo specifico alle mamme, per esempio “Mammadanza”, corso di musica e movimento per le gestanti che avrà inizio il 12 maggio, tenuto dalla danzaterapista Vèronique Gfeller. Per coloro che, per scelta o necessità, hanno deciso di non mandare i bambini all’asilo nido e alla scuola materna, questa è senza dubbio una valida alternativa che conta già una cinquantina di iscritti. E’ possibile mettersi in contatto con l’associazione al numero 02 45499682 oppure scrivere una mail a lavalleincantata@fastwebnet.it e non dimenticate il sito internet www.lavalleincantata.com Una proposta della Associazione Italiana Sclerosi Multipla per il Servizio Civile Nazionale Direttore responsabile di QUATTRO www.comunalimilano2006.it/stefaniaaleni imbi aprite le orecchie! QUATTRO ha un articolo apposta per voi: vi raccontiamo (a voi, ma anche alle vostre mamme, papà, nonne e nonni) dove potrebbero portarvi per farvi divertire un mondo. Da poco più di due mesi in via Friuli 66 è nata “La valle incantata”, un centro ricreativo culturale che offre spazio e attività ai bimbi da 0 a 6 anni: c’è posto per tutti insomma! E' stata la necessità di creare un spazio in cui poter far trascorrere ai bambini del tempo di qualità, la carenza di strutture che offrono servizi flessibili e adatti alle esigenze delle mamme e la voglia di creare una realtà diversa, a spingere Barbara Bertoli (mamma di un bambino di tre anni) ad impegnarsi nella realizzazione di questo progetto. Il percorso, come lei stessa ci racconta, è stato difficile, soprattutto la ricerca di uno spazio adatto all’attività, ma infine eccola, una struttura su due livelli che affaccia direttamente sulla via, di facile accesso e strutturata come un open space. Barbara, laureata in architettura, ha seguito personalmente la progettazione dello spazio: colorato, accogliente, pieno di giochi che ordinatamente si dividono in diverse aree di attività ben riconoscibili, da quella del gioco simbolico, al laboratorio, arrivando alla palestra, passando per l’an- BRUNACCI IL VOTO UTILE E GIOVANE PER LA NOSTRA ZONA Committente responsabile: Franz Brunacc I abato 1 aprile, il nuovo centro “ALTRO TEMPO” gestito dalla Cooperativa Sociale Diapason ha festeggiato con calorosa partecipazione della cittadinanza l’arrivo della primavera con laboratori creativi per bambini da 1 a 10 anni. Il centro, inaugurato a fine gennaio, propone progetti ludici ed educativi per genitori, nonni e bambini. Dove: in Via Ferrini 11(angolo Via Friuli) Info: 340.7038275 - e-mail: altrotempo@coopdiapason.it 14 P er essere sinceri, la libreria che vi presentiamo in questo numero di QUATTRO non è in Zona 4, ma è così vicina e così interessante che non potevamo trascurarla! Solo una strada e la linea tranviaria del 29/30 la dividono dalla nostra zona, quindi non facciamo troppo i pignoli ed entriamo! Avevo appreso della sua esistenza dal notiziario del CAI (Club Alpino Italiano) e la cosa è più che comprensibile visto che la libreria si chiama “Monti in Città”; ma è l’estensione del nome a renderla ancor più originale: “Libri e vini di montagna”! Sì, perché qui si vendono sia i libri sulla montagna, sia i prodotti della montagna. “Cibo per lo spirito e cibo per il corpo”, come ci dicono le simpatiche titolari di questo nuovo “spaccio di cultura”. Chiara Cogliati e Monica Gariboldi sono due cognate, entrambe appassionate (manco a dirlo!) di montagna e così, fra un’arrampicata e un’escursione è nata la brillante idea di aprire una libreria specializzata e un po’ particolare; idea che si è poi concretizzata nell’ottobre del 2004 quando, presa la doppia licenza di vendita, hanno alfine aperto Monti in Città fra Viale Monte Nero e Viale Caldara. Una bella sfida, visto lo scarso feeling degli italiani per la carta stampata (… anche se con i vini dovrebbe andare un po’ meglio !!!) Oggi infatti i librai non hanno vita facile. Come la mettiamo con la concorrenza? In realtà, anche se molte grosse librerie hanno un settore dedicato alla montagna, non esiste a Milano una libreria specializzata sull’argomento come, per esempio, la Libreria della Montagna di Torino o la Libreria Alpina di Bologna. Inoltre Chiara e Monica intendono fornire anche servizi collaterali, come ricerche bibliografiche, ricerca di libri su ordinazione, incontri di presentazione volumi, etc. E i vini cosa c’entrano? Chi ama veramente la montagna non apprezza solo le vette da raggiungere, ma anche una cultura e uno stile di vita che hanno sempre visto uno stretto legame fra uomo e territorio; e l’intento è proprio quello di portare a Milano un assaggio “completo” della montagna, anche perché il futuro della montagna stessa è indissolubilmente legato ad un utilizzo razionale delle sue risorse. Ma ARIA DI MONTAGNA (ovvero Non solo libri) non è un po’ complicato vendere libri e alimentari? Beh!, qui naturalmente non si vendono salami e formaggi, ma solo prodotti confezionati: vini innanzitutto, perché la viticoltura di montagna è un tipo di coltura relitta e difficile, ma espressione tipica della cultura e dell’economia delle “terre alte” e come tale degna di considerazione e di incoraggiamento; e poi grappe, miele e conserve. Una libreria, insomma, nella quale usare tutti i cinque sensi per sfogliare, leggere, ascoltare, annusare e gustare! Gli inizi ovviamente sono stati duri ma ora, dopo un anno e mezzo di attività, Monti in Città comincia a farsi conoscere, soprattutto in zona. Monica e Chiara, alternandosi, mi raccontano i loro progetti e le loro speranze e mi mostrano i prodotti in vendita. Dal punto di vista editoriale l’offerta spazia dalla narrativa di montagna alle guide escursionistiche, dai manuali ai libri naturalistici, dalle riviste di montagna alla cartografia, senza trascurare le no- vità editoriali generiche per l’utenza di zona non specializzata. Ma che cosa chiedono i clienti? Un po’ di tutto, ma con scarsa sovrapposizione di interessi: chi vuole la narrativa di montagna, difficilmente chiede guide e manuali e viceversa (come dire: o si va in montagna con i piedi, o con la fantasia … naturalmente senza generalizzare troppo!). Gironzolando fra gli scaffali noto subito gli apprezzati volumi della serie “Quaderni di cultura alpina” della Priuli & Verlucca (Ivrea), la rivista monografica semestrale “L’Alpe”, una sezione naturalistica (fauna, flora e aree protette) e uno scaffale per i “piccoli alpinisti”, con libri per bambini e ragazzi. E poi ancora manuali di alpinismo, escursionismo e Mountain Bike, nonché grandi volumi illustrati e libri fotografici. Un aspetto interessante di Monti in Città è la particolare attenzione dedicata alle piccole case editrici locali, spesso poco conosciute ma strettamente radicate sul territorio, come le Edizioni Tararà di Verbania, la Da Chiaravalle agli angeli custodi la salma di Marcello Candia D al 6 aprile, come avevamo già annunciato su queste pagine, la salma del Servo di Dio Marcello Candia riposa in una cappella accanto all’altare della chiesa parrocchiale degli Angeli Custodi in via Colletta che egli stesso aveva frequentato fino alla sua morte nell’agosto del 1983. La traslazione, presieduta dal vicario episcopale monsignor Erminio Da Scalzi, è stata seguita dai familiari e da una conside- revole folla che si è stretta attorno all’illustre parrocchiano noto per avere preso alla lettera la proposta evangelica di vendere ogni bene per “darlo ai poveri”, per farne ospedali e attività di assistenza nel nord est del Brasile. La cerimonia ha ricordato con commozione e sobrietà le caratteristiche di Marcello Candia, industriale chimico, laico, mosso da una esigenza di fraternità con i più poveri, in particolare i lebbrosi, che ha sempre trovato alimento nell’evangelo, nella determinazione di conformarsi alla volontà di Cristo, nella preghiera. E’ preoccupato di interventi tempestivi e concreti, più che di battaglie ideologiche, di ottenere dalle autorità brasiliane i permessi di cui ha necessità piuttosto che contestarne la discutibile linea politica. Il vescovo conclude facendo il punto sul processo di canonizzazione che ci si augura possa in tempi brevi portare Candia alla santificazione ufficiale da parte della chiesa: fin da ora può essere modello nella nostra società e invito a non attenuare l’impegno di attenzione ai poveri vicini e lontani. La tomba in chiesa di una persona straordinaria, come Giovanni Paolo II aveva definito Candia, ora materialmente in mezzo alla gente che di settimana in settimana frequenta le celebrazioni, possa quindi aiutare la memoria, incoraggiare e rincuorare. Sia un richiamo costante a pensare alto, ad allargare gli orizzonti verso una globalizzazione non solo del mercato, ma anche di un’economia attenta ai bisogni; anche verso un’economia delle perdite –come la chiamava proprio il dottor Candia- a favore di chi ancora non vive da uomo; un’economia, individuale e pubblica, non solo preoccupata dall’incremento dei profitti per i ricchi della terra. Ugo Basso Vivalda Editori di Torino, la Lyasis di Sondrio, l’Arciere di Dronero (Cuneo), etc. La cartografia è varia e spazia dalle classiche Kompass, Tabacco, I.G.C. e Multigraphic, alle carte topografiche francesi (soprattutto aree di confine e Corsica) e svizzere (sia escursionistiche, sia sci-alpinistiche). Non mancano infine videocassette, DVD, CD musicali e CD-ROM. E adesso diamo un’occhiata ai prodotti della montagna, ai vini in primo luogo; sugli scaffali campeggiano in bella mostra etichette rappresentative di tutto l’arco alpino e non solo: dal Blanc de Morgex (Val d’Aosta), proveniente dai vigneti più alti d’Europa, ai vini delle Valli Pinerolesi e all’Erbaluce di Caluso; dai classici vini valtellinesi (Inferno, Grumello, Sassella e il più recente e pregiato “Sfursàt”) ai vini delle regioni nord-orientali (Teroldego, Silvaner, Refosco); fino al Rosso dell’Etna e al Moscato di Pantelleria che non sono vini ‘alpini’ ma sono comunque rappresentativi di una viticoltura ‘estrema’ in ambienti difficili da coltivare. Non mancano ovviamente alcune grappe particolari, che stanno ai montanari come il tè sta agli inglesi! Per quanto riguarda le conserve, Chiara e Monica hanno deciso di rifornirsi prevalentemente da cooperative artigiane e da piccoli produttori locali, per garantire prodotti originali e di qualità: ecco allora le marmellate senza zucchero (dolcificate con succo d’uva o di mela concentrato), i vari tipi di miele, la frutta secca nel miele, la frutta sciroppata, il succo di lampone e una serie di salse particolari per carni e formaggi. Ma prodotti così particolari sono alla portata di tutte le tasche? I prezzi non sono certo da supermercato, ma Chiara e Monica propongono due fasce di prezzi, in base alle diverse tipologie dei prodotti, proprio per evitare una eccessiva e indesiderata deriva ‘elitaria’. Del resto la cosa migliore è andare a vedere di persona, magari per fare un regalo originale in una confezione simpatica, approfittando delle apposite “scatole verdi” di Monti in Città, predisposte per contenere un libro e una bottiglia di vino. Unico difetto della libreria è lo spazio relativamente ristretto che sembra non bastare mai. Ma le due tenaci titolari cercano di sfruttarlo al meglio, riuscendo anche a organizzare incontri con Guide Alpine e presentazioni di libri con l’autore. A proposito!, giovedì 18 maggio p.v. (alle ore 18.30) sarà presentato il volume “Grigna assassina” di Marco Terrazza (collana “I Licheni” - Vivalda Editori), con successivo aperitivo offerto da Chiara e Monica, un’occasione per stappare una bottiglia di vino e bere un bicchiere assieme, in compagnia e amicizia. Monti in città (ufficialmente in Viale Caldara 20, ma in pratica con ingresso accanto al n° 15 di Viale Monte Nero, angolo giardini – Tel. 02.55181790) è aperta dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.30 (turno di chiusura, il lunedì mattina). Sconto del 10% sui prodotti editoriali ai soci CAI, esibendo la tessera in regola con la quota associativa annuale. Chi naviga sul web può avere un assaggio della libreria su www.montiincittà.it Francesco Pustorino I soci coop discutono di bilancio in assemblea T radizionale appuntamento per i soci coop, invitati a discutere in apposite assemblee il bilancio 2005 di Coop Lombardia. Una occasione per conoscere l’andamento economico-sociale della cooperativa, verificarne la salute ed i programmi di sviluppo. Un momento per avere un confronto con i dirigenti della cooperativa, per fare commenti e dare suggerimenti, per conoscere il bilancio sociale di coop, ovvero quella parte del bilancio utilizzata per offrire nuovi servizi ai soci, promuovere iniziative di solidarietà, sviluppare la socialità. Per i soci dei punti vendita di Rogoredo e PiazzaLodi, l’assemblea si terrà martedì 23 maggio ore 21 presso il Salone coop di via Freikofel 7 a Rogoredo (possibilità trasporto in pullman a cura di Coop, con ritrovo alle 20.30 davanti all’ipercoop PiazzaLodi) 16 In corso il campionato di calcio Sudamericano MUSICA E POESIA Insegne dal tempo Giovedì 25 maggio alle 21, presso la Palazzina Liberty di Largo Marinai d’Italia, all’interno delle iniziative della Casa della Poesia, si terrà la serata MUSICA E POESIA SOPRANO: Anita Dordoni PIANISTA: Maurizio Carnelli ATTORI: Giulia Cailotto e Alexander Gonzales Si eseguiranno Lieder di Mozart, Schubert, Bellini e verranno recitati testi poetici di Goethe, Neruda, Leopardi, Dylan Thomas, Eliot e Shakespeare. Ingresso libero 100 X 100 E’ partito lo scorso 9 aprile il campionato di calcio Sudamericano che si svolge presso la Società Sportiva “LA MILANESE” di via Fabio Massimo, adiacente al Parco Cassinis. La chiusura della prima fase è prevista il 15 settembre, per complessive 23 settimane. Al campionato aderiscono 24 squadre, ognuna composta da 22 giocatori tutti regolar- mente tesserati. Otto sono le squadre rappresentative dell’Ecuador, una della Bolivia e le restanti 15 sono rappresentative del Perù: da segnalare che gli atleti appartengono alle numerose comunità interetniche presenti a Milano, e principalmente provenienti dall'Africa, dal Centro e Sud America, dall'Asia e dall'Europa dell'Est, un esempio di come lo sport aiuta l'integrazione e la conoscenza reciproca tra i popoli. Il Campionato è organizzato dall'Associazione Cultural Peruana (A.C.P.) e dalla Confraternita Deportiva Sudamericana, in collaborazione con l'Associazione PERUAN-ITA'. I l 14 maggio, termine ultimo per l’iscrizione il 12, DDS, Dimensione dello sport, e Aqvasport lanciano in collaborazione con numerose società una staffetta natatoria molto particolare. Presso la piscina Samuele di via Mecenate scenderanno in acqua 8 staffette di 100 persone ognuna delle quali dovrà percorrere due vasche per 100 metri in totale. La quota di iscrizione di 10_, che dà diritto a ricevere cuffietta e maglietta celebrative della manifestazione, sarà interamente devoluta al Comitato Maria Letizia Verga, un’associazione impegnata nella cura delle leucemie infantili. Per maggiori informazioni visitare il sito www.ddsport.it. La staffetta 100x100 prenderà il via alle 10, il ritrovo è per le ore 9, e terminerà alle 13. Un impegno sportivo ma ancora di più un impegno per aiutare ad avere un futuro a tanti bambini malati. Basket 76 verso la Golden League I l prossimo 12 maggio Basket76, il Dream Time del basket della Zona 4, conclude il campionato affrontando la terza in classifica ma grazie alla sua posizione in classifica, quarta, ha già raggiunto un importante traguardo: disputare gli spareggi per entrare nella Golden League. Per determinare le due squadre si terrà un girone a tre, con partite di sola andata, tra la terza e la quarta squadra classificata della Silver League e la prima classificata della Bronze League. Le premesse per riuscire a centrare l’obiettivo ci sono. Al Basket76 “in bocca al lupo” da parte di Quattro. P ezzi di zona che se ne vanno, angoli che spariscono, scivolando nel silenzio dei ricordi. Sono le vecchie insegne di una Zona 4 che piano piano sparisce. Vecchie insegne di negozi che hanno chiuso da tempo o le cui saracinesche si sono abbassate da poco ma dove operai stanno trasformandone il volto. Incominciamo a proporvene una, ma in zona ce ne sono altre, testimonianze di finiti mestieri che nessuno più fa, che via via pubblicheremo. In via Anfossi, arrugginito dal passare degli anni campeggia ancora “PRODUZIONE DISEG” (sì proprio così, tronca la fine e tronco l’inizio, si intravede RI). Forse sono trenta anni se la memoria non mi porta a sbagliare, che è lì in attesa di qualcuno che prenda posses- so del negozio, un tempo cartoleria, di quelle che vendevano ancora le cannucce con i pennini, le boccette di inchiostro, i normografi, le scatole da 12 o 24 di Caran d’Ache, la carta copiativa per fare le copie alla macchina per scrivere per finire i famosi quaderni dalla copertina nera con la costa rossa. Cartoleria che divenne l’“antro” di un vecchio signore, con un camice marrone, gli occhiali puntati sul naso, attorniato da vecchie radio a valvole nelle quali si tuffava per rimetterle in condizioni di riprendere a trasmettere e riuscendoci con la pazienza che solo i vecchi bottegai mettevano nel fare le cose e che prima di buttare un oggetto: “Si può provare a ripararlo”. Antonio Solinas 18 Festa di quartiere Ponte Lambro N ei giorni 13 e 14 maggio si terrà a Ponte Lambro la festa di quartiere. L’iniziativa rappresenta un importante momento di aggregazione e integrazione per un quartiere in cui gli abitanti hanno provenienze e culture diverse e in una fase in cui anche i cambiamenti determinati dal Contratto di Quartiere rappresentano un momento importante. La festa che tradizionalmente si svolge oramai da dieci anni, si inserisce in un contesto di trasformazione e di rivitalizzazione del quartiere puntando a promuovere l’immagine di Ponte Lambro e conferendo visibilità al Contratto di Quartiere come occasione per informare gli abitanti degli interventi che sa- ranno realizzati a breve nel quartiere. L’iniziativa si svolgerà prevalentemente nella piazza antistante il Centro Civico, quella che sarà la futura piazza del quartiere al termine degli interventi previsti. La festa organizzata attraverso il coinvolgimento delle realtà del territorio ed in particolare la Parrocchia Sacro Cuore, ASQ (Progetto Azioni Senza Quartiere), gruppo esterni, Centro Giovani di via Parea, Cooperativa Mosaico, Centro Sinbad e Tir Na Nog, Gruppi di Volontariato Vincenziano, Associazione ArceChiesa OIKOS, Associazione Atipica, Cooperativa Dedo, Forum di Accompagnamento Sociale e Scuola Elementare di Ponte Lambro. IL POLO MULTIFUNZIONALE ZONALE DI ZONA 4 In collaborazione con AIAF Lombardia Associazione Italiana Avvocati per la Famiglia e per i Minori propone UNA CONFERENZA SUL TEMA “ L’amministrazione di sostegno nei suoi aspetti pratici ” Interverranno: Avv. LUCIANA TULLIA BERTOLI dell’Associazione AIAF Lombardia Aspetti di diritto tributario Avv. FEDERICA GABRIELLI - Avvocato in Milano Aspetti di diritto civile Coordina: Avv. Paola Nicolini L’incontro si terrà martedì 23 maggio 2006 alle ore 21 presso la sala del Consiglio di Zona 4 in via Oglio 18 L’incontro è gratuito e aperto a tutti Per informazioni telefonare al CAM di via Oglio 18 02 884 58420 Che cos’è l’Amministrazione di sostegno C on la legge n. 6 del 9 gennaio 2004 il Parlamento ha introdotto nel codice civile un nuovo istituto di protezione civilistica degli infermi di mente denominato “amministrazione di sostegno”. La finalità del provvedimento consiste nella tutela, con la minore limitazione possibile della capacità di agire, delle persone prive in tutto o in parte di autonomia nell'espletamento delle funzioni della vita quotidiana, mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente. 17 Un anno di lavori per il nuovo Teatro Franco Parenti de dall’alto.” La Sala Franco Parenti (quella Grande) avrà una capienza di 500 posti e potrà essere liberata dalle poltrone ed abbassata a livello La Sala Grande pronta per i lavori terra, creando un grandissimo spazio disponibile per eventi diversi. Se ormai i lavori sono partiti per il Te a t r o , registra una impasse la procedura per la concessione d’uso della Piscina Caimi (per la descrizione del progetto: Per sostenere la ristrutturazione del Teatro Franco Parenti, la Fondazione Pier Lombardo invita i cittadini a destinare il 5 per mille per il sostegno delle associazioni e delle organizzazioni onlus al seguente numero di codice fiscale 11988550155 DICRE allo Spazio Anfossi i troviamo allo Spazio Anfossi, in via Anfossi 8, uno studio privato d’arte aperto dal pittore Adalberto Bertero e da Carlo Chiaravallotti, che di arte si diletta nel tempo libero, con interessanti risultati. Ogni tanto i due titolari aprono il loro studio ad amici artisti perché espongano i loro lavori, così durante la settimana del design, il loro studio ha ospitato il pittore Di Crescenzo Roberto, in arte DICRE, un ricercatore dell’astratto, secondo la definizione di un critico d’arte. C Ho vissuto sulla mia pelle i problemi delle donne che lavorano e hanno figli. Con l’associazione LIBERA mi occupo di educazione alla legalità e prevenzione disagio. Mi candido al CONSIGLIO COMUNALE per vivere in una città che aiuti donne e uomini a realizzare i loro progetti di vita, una città sicura e solidale verso gli anziani e chi si trova in difficoltà. VOTA JOLE GARUTI www.quattronet.it in Archivio – nr 69 ottobre 2005), con conseguenze poi sui tempi di lavorazione e sui costi. Mentre alcuni lavori stanno interessando una striscia dell’area della piscina confinante con il teatro per permetterne un ampliamento e la ricostruzione della parete di separazione, la piscina riaprirà anche quest’anno con un permesso temporaneo della ASL, dal momento che l’unica possibilità per la sua messa a norma e il suo adeguamento e miglioramento funzionale sta nella realizzazione del progetto presentato dalla Fondazione Pier Lombardo. E mentre si seguono i lavori, al Teatro Franco Parenti stanno già pensando alla prossima stagione che si terrà ancora in via Tertulliano ed in diversi teatri cittadini, e che punterà soprattutto su eventi teatrali finalizzati all’attualità e all’approfondimento culturale (come le iniziative su Pasolini di quest’anno). E guardando ancora oltre la prossima stagione, la Fondazione sta lavorando per poter svolgere un ruolo di servizio culturale per la città, per offrire un progetto culturale al servizio del cittadino. L’avevamo già scritto, ormai 2 anni fa, che questo è il sogno della Shammah: “offrire una grande struttura articolata in cui sia possibile giocare, pensare, mangiare, discutere, divertirsi, studiare.” Anche noi vogliamo ritrovarci in questo sogno. Stefania Aleni Guido MISERANDINO Consigliere di Zona 4 uscente Capogruppo Italia dei Valori Candidato a: Consiglio Comunale di Milano Consiglio di Zona 4 Consiglio di Zona 5 Per la continuità dell’impegno nella politica sociale il 28 e 29 Maggio 2006 barra il simbolo e scrivi il nome MISERANDINO Committente responsabile: Guido Miserandino P rimavera 2007 questo è il termine previsto per i lavori della ristrutturazione del teatro Franco Parenti, “finalmente un punto fermo”, come ci dice Antonella Massari, Responsabile Sviluppo, mentre ci conduce a fare un ultimo giro del Teatro prima dell’inizio dei lavori veri e propri. La prima fase di demolizione e cantierizzazione si è ormai conclusa, “adesso si parte, dopo tanto tempo, molti atti amministrativi, concessioni, permessi, pratiche, uno sforzo veramente notevole.” Ci mostra alcune immagini del progetto architettonico e un plastico, “ecco, ci sarà un doppio ingresso, da via Pier Lombardo e da largo Franco Parenti e si formerà una ampia area di passaggio con al centro un grande Foyer che sarà il cuore da cui si potrà accedere alle varie sale e alle diverse attività. Un secondo foyer più piccolo si troverà a un piano rialzato con diretto accesso alla Sala Gran- 20 Esther Martel e Giuliano Cardella espongono da Arc arreda I CONCERTI DI MILANO CLASSICA L U a settimana del design a Milano è un’occasione davvero importante e speciale per poter scoprire artisti e luoghi d’esposizione nuovi. Proprio quello che mi è capitato martedì 4 aprile: vado nella sede di Arc arreda, un negozio di arredamento e design in via Archimede 83 all’angolo con viale Piceno. Grandi vetrine eleganti che lasciano intravedere i preparativi per l’inaugurazione che stava per iniziare… Esther Martel e Giuliano Cardella esponevano le loro opere proprio all’interno di questo negozio: un’idea davvero interessante sia perché lo spazio sembrava davvero fatto apposta per le opere, sia per l’aria informale che si poteva respirare al suo interno (meno accademica di quella di una galleria d’arte insomma). Per parlare delle opere, partiamo da quelle di Esther Martel. Una serie di busti in cartapesta davvero bellissimi, tanto da non sembrare affatto realizzati con questo materiale semplice, ma ammettiamolo: l’arte parte quasi sempre da materie elementari, naturali che una volta a contatto con l’estro creativo assumono significato e luce propria. Volti delicati, incarnati pallidi, sguardi dolci e incantati, lontani dalla realtà contingente: questo si può ammirare nelle opere di Esther Mar- PALAZZINA LIBERTY – LARGO MARINAI D’ITALIA ltimo mese di programmazione di Milano Classica, che il 4 giugno termina una importante stagione concertistica. Domenica 14 MAGGIO ore 10.30 Lunedì 15 maggio ore 20.30 Musiche di Flauto Clarinetto Direttore F. J. Haydn, F. Festa, P. Bottesini, E. Grieg, E. Aguiar Mauro Scappini Antonio Tinelli Vito Clemente Espone Mimmo Paradiso (Madyso) Orchestra da Camera Milano Classica Espone Anna Rabolini Paolo Miccio Lo Monaco Domenica 21 maggio ore 10.30 Lunedì 22 maggio ore 20.30 tel. Lei stessa, con un piacevole accento francese, racconta come nascono le sue creazioni: “Posso partire da una persona reale e riprodurla così come mi appare, nella sua semplicità, oppure usare solo la mia fantasia e creare figure e volti anche fuori dal tempo”. Guardandola, lei stessa sembra una delle sue opere…affascinante. Insieme a lei espone le sue opere un giovane artista, Giuliano Cardella: colore usato in modo sapiente, collage e decollage rendono le tele una specie di grande taccuino per i pensieri da annotare in tutta fretta. Fotografie sbiadite in bianco e nero, pezzi di legno in rilievo, parole incise nel colore o scritte con decisione, oggetti quotidiani come i bottoni portati alla ribalta della nostra attenzione, sono gli elementi che fanno di queste opere una sorta di racconto criptato delle emozioni e delle sensazioni di Cardella. Davvero una piacevole scoperta. Federica Giordani Consiglio di Zona 4 (scheda verde) Musiche di Oboe Direttore V. Fellegara, D. Cimarosa, V. Bellini, P.M. Lo Monaco, G. Donizetti Francesco Di Rosa Pieralberto Cattaneo Espone Cosimo Fedele Domenica 28 maggio ore 10.30 Lunedì 29 maggio ore 20.30 Musiche di Violino Direttore G. Pugnani, G.B. Viotti, M. Haydn, F.J. Haydn Franco Mezzena Robert Carter Austin Espone Nicola Artico Domenica 4 giugno ore 10.30 Musiche di F. Biscione, S. Mercadante, F.L. Gassman, W.A. Mozart Oboe Francesco Quaranta Maestro del coro Mario Valsecchi Direttore Massimiliano Caldi I Civici Cori – Accademia Internazionale della Musica TEATRO ARCA Corso XXII Marzo 23/15 GIOVEDI’ 11 MAGGIO VENERDI’ 12 MAGGIO S A B AT O 1 3 M A G G I O DOMENICA 14 MAGGIO C Paolo Zanichelli Candidato presidente LA ZONA 4 AL TUO SERVIZIO Barra il simbolo scrivi Zanichelli Segnaliamo nel concerto del 21-22 maggio la prima esecuzione della Breve Sinfonia da Camera di Paolo Miccio Lo Monaco, compositore residente nella nostra zona. Lo Monaco è nato a Milano da una famiglia di musicisti, ha studiato Tromba e Pianoforte presso il Conservatorio Nicolini di Piacenza, Armonia e Contrappunto presso la Civica Scuola di Musica di Milano; ha seguito per qualche tempo i corsi di Musica Elettronica presso il Conservatorio di Milano da Angelo Paccagnini. Per molti anni ha svolto attività didattica in una Scuola Media Statale a Sperimentazione Musicale. Nel lungo percorso dalle prime prove compositive ad oggi Paolo Miccio Lo Monaco si è cimentato con le forme della tradizione e si è avvicinato ai grandi maestri (da Bach a Schönberg) per coglierne i segreti e per giungere alla formulazione di un proprio linguaggio che, traendo linfa dal passato, si proiettasse verso l’avvenire. ome la mosca nel bicchiere è la rappresentazione teatrale di una vicenda inventata dagli studenti del Laboratorio teatrale diretto da Marco Pernich e sponsorizzato da Libera Lombardia. Una storia inventata ma neanche troppo. Una storia di racket e usura che si dipana man mano attraverso le ricerche che una studentessa universitaria fa per la sua tesi di laurea, per capire come mai molti negozi al dettaglio chiudono o cambiano gestore e tipo di attività. Una storia che nasce da un argomento drammatico ma è esposta con leggerezza e con grande varietà di toni...si ride anche. Con qualche proposta di soluzione per situazioni simili. (jole garuti) H H H H 14.30 E H 21.00 21.00 21.00 17.00 21 La parola agli operatori dei mercati agroalimentari N el novembre scorso avevamo intervistato il Presidente di SO.GE.M.I., la Società che gestisce i mercati agroalimentari, sulle prospettive a breve e a lungo termine dell’ortomercato e dei mercati del pesce, della carne, dell’avicunicolo e dei fiori. Riprendiamo in questo numero il discorso perché abbiamo avuto l’occasione di partecipare ad un incontro aperto alla stampa fra Bruno Ferrante, candidato sindaco per il centrosinistra, e i rappresentanti dei vari mercati, dal Presidente dell’Associazione grossisti ortofrutticoli, Mario Esposito, a Marco Pedòn, del mercato ittico, a Franco Cereda del Consorzio dei commercianti all’ingrosso del mercato dei fiori, a Giuseppe Bianchi dell’Associazione grossisti e commissionari in bestiame e carne.. Un incontro che avviene qualche giorno dopo l’uscita di un articolo su un quotidiano milanese che dipingeva una situazione all’interno dell’ortomercato caotica e illegale. Ben diversa invece la situazione descritta da Mario Esposito: “L’ortomercato è la più grossa azienda milanese con 293 aziende operanti, 1900 occupati e un fatturato di 5000 miliardi delle vecchie lire. Dal 1980, però, la quantità di prodotti commercializzati è diminuita a poco più di un terzo. Mancano investimenti per nuove piattaforme, per i frigoriferi, per quei servizi che un mercato deve offrire. Inoltre c’è un mercato parallelo senza alcun controllo sulla sicurezza alimentare e sulla legalità: i vigili sono passati da 27 a 5-7, che svolgono questo lavoro su base volontaria!” Anche il mercato ittico ha i suoi problemi: “Abbiamo un contenzioso con SO.GE.M.I. da 5 anni; in pochi anni abbiamo avuto due traslochi, da via Sammartini a viale Molise ed ora in via Lombroso; manca un piano industriale per rilanciare il mercato, e di questo noi vogliamo essere protagonisti; invece di capire la complessità, si sta distruggendo” Ancora più lunga la travagliata storia del mercato dei fiori, risalente al lontano 1969, quando i grossisti non avevano accettato di stare all’interno dell’ortomercato su di un balla- toio e “momentaneamente” si erano trasferiti in Marco Bruto affittando degli spazi. Anche qui contenziosi vari fra Comune, SO.GE.M.I. e la Cooperativa consortile creata dai produttori e dai commercianti del mercato dei fiori: “E adesso siamo qui nel mercato di SO.GE.M.I. Si paga per entrare, la merce paga per entrare e per uscire; abbiamo avuto una perdita del 50-60% dei clienti, mentre all’esterno prospera l’abusivismo. Abbiamo poi un contenzioso per i co- sti della centrale termica per la produzione del freddo: ci avevano detto che avremmo risparmiato il 50%, invece abbiamo avuto costi die- ci volte superiori!” Analoga lista di problemi dal rappresentante del mercato delle carni: “Abbiamo strutture vecchie, tecnologicamente obsolete, non vediamo possibilità di sopravvivenza. Dai 52 operatori del 1980, ora siamo ridotti a 3. Siamo lasciati allo sbando.” Se questa è la situazione quali la cause e quali le prospettive? Fra le ragioni storiche addotte sia dagli operatori che dallo stesso Ferrante c’è stata la mancanza di competenza dei componenti e dei Pre- sidenti dei vari Consigli di Amministrazione di SO.GE.M.I., e questa logica di collocare questo o quel politico ha impedito di avere una strategia di sviluppo verso i Mercati. Nel suo intervento, poi, Ferrante ha sottolineato come i mercati siano una grande risorsa, sia perché sono una occasione di sviluppo economico per Milano, sia per il ruolo pubblico e sociale di calmieratori dei prezzi e di controllo di qualità. Per quanto riguarda il che fare, preso atto che il modello SO.GE.M.I. ha fallito, si tratta di trovare un nuovo modello di governance, che potrebbe essere: la proprietà pubblica dei mercati, ma la gestione mista pubblicoprivata, con il coinvolgimento di quanti operano nei mercati. A nostra specifica domanda sulla futura dislocazione dei mercati, il presidente dell’Associazione Grossisti Ortomercato ha risposto che loro è da 15 anni che si sono detti disponibili al trasferimento appena fuori Milano, mentre meno interessato ci è parso il rappresentante del mercato ittico. Bruno Ferrante si è mostrato favorevole, per poter dare strutture più moderne ed efficienti ai mercati e decongestionare e riqualificare l’attuale area che per la sua posizione ormai centrale è di straordinario interesse. Nel frattempo però vanno fatti gli investimenti necessari per permettere il proseguimento dell’attività per i prossimi anni nelle migliori condizioni possibili. Stefania Aleni Quali obiettivi strategici, in termini generali, ritiene prioritari per Milano? Bisogna cambiare la faccia di questa città, bisogna valorizzare oltre che tutelare le energie giovanili nel mondo della scuola, del lavoro, della produzione, valorizzare e riconoscere anche economicamente la loro creatività. Bisogna costruire e progettare una città che guarda al futuro, che pensa in grande per ritornare ad essere una grande capitale dell’economia, della cultura e della ricerca. Ma anche una città che consenta ai suoi cittadini di vivere a Milano a costi proporzionali al proprio reddito evitando che perduri il fenomeno di tutti coloro che abbandonano la città perché non più in grado di sopportare un intollerabile incremento del costo della vita. L’urbanistica e la “Forma e della città” rappresenta un nodo centrale per il futuro di Milano? Certamente sì: non ho mai smesso né come Assessore regionale né come Senatore di interessarmi ai problemi della città per combattere le in- giustizie sociali, per migliorare i quartieri più periferici che nell’incuria delle passate amministrazioni sono andati via via degradando, per contrastare progetti e scelte urbanistiche sbagliate, fatte solo per garantire il massimo della rendita senza nessuna strategia. Contro progetti di espansione urbana che produrranno disagi al traffico e alla qualità della vita della città. Perché la sua condidatura al Comune di Milano? Molti amici e compagni socialisti mi hanno chiesto di candidarmi al Comune di Milano con l’obiettivo di portare a Palazzo Marino la mia esperienza professionale e politica, con l’obiettivo di rappresentare la voce di tanti cittadini che in questi anni hanno spesso dovuto subire senza neppure trovare un luogo dove manifestare le loro opinioni. Ho deciso di accettare questo nuovo incarico, questo nuovo impegno civile con la passione di chi ama questa città. Da milanese affinché le trasformazioni che Milano sta conoscendo possano essere trasformazioni positive a favore e non contro i cittadini che abitano questa città. Bisogna lavorare insieme perché la città non cambi in peggio, ma anzi possa crescere e migliorare per ritornare ad essere la grande città della libertà e dell’uguaglianza, dei diritti civili e della giustizia sociale costruita dall’operosità e dalla generosità dei milanesi. Può indicarci altre iniziative concrete per Milano? Per questa Milano bisogna investire di più nella scuola pubblica e nelle università, bisogna costruire nuove case per l’affitto, bisogna dare nuove opportunità di lavoro e combattere la precarietà, bisogna valorizzare e premiare i lavoratori e gli studenti meritevoli. Bisogna fare più cultura e bisogna garantire alle persone che hanno più bisogno, agli anziani e ai disabili una qualità della vita migliore, nuovi servizi e più assistenza. Perché votare la Rosa nel Pugno? Se riparte Milano riparte l’Italia. Per questo vi chiedo di votare la Rosa nel Pugno che rappresenta la vera novità della politica italiana e che a Milano con l’elezione mia e di altri Consiglieri a Palazzo Marino e nelle zone lavorerà per rendere Milano più moderna, più laica e più giusta. Roberto Biscardini è candidato al Consiglio Comunale nelle elezioni del 28 e 29 maggio: è architetto, docente universitario al Politecnico di Milano; autore di scritti e pubblicazioni di Urbanistica e politica; dirigente milanese e nazionale del PSI da metà degli anni ’70 e poi dello SDI – Rosa nel Pugno; Consigliere e Assessore regionale dal 1983 al 2004; Senatore della Repubblica dal 2004 al 2006; Presidente dell’Associazione culturale “il Socialista”. Committente responsabile: Roberto Biscardini Intervista a Roberto Biscardini, La Rosa nel Pugno 21 La parola agli operatori dei mercati agroalimentari N el novembre scorso avevamo intervistato il Presidente di SO.GE.M.I., la Società che gestisce i mercati agroalimentari, sulle prospettive a breve e a lungo termine dell’ortomercato e dei mercati del pesce, della carne, dell’avicunicolo e dei fiori. Riprendiamo in questo numero il discorso perché abbiamo avuto l’occasione di partecipare ad un incontro aperto alla stampa fra Bruno Ferrante, candidato sindaco per il centrosinistra, e i rappresentanti dei vari mercati, dal Presidente dell’Associazione grossisti ortofrutticoli, Mario Esposito, a Marco Pedòn, del mercato ittico, a Franco Cereda del Consorzio dei commercianti all’ingrosso del mercato dei fiori, a Giuseppe Bianchi dell’Associazione grossisti e commissionari in bestiame e carne.. Un incontro che avviene qualche giorno dopo l’uscita di un articolo su un quotidiano milanese che dipingeva una situazione all’interno dell’ortomercato caotica e illegale. Ben diversa invece la situazione descritta da Mario Esposito: “L’ortomercato è la più grossa azienda milanese con 293 aziende operanti, 1900 occupati e un fatturato di 5000 miliardi delle vecchie lire. Dal 1980, però, la quantità di prodotti commercializzati è diminuita a poco più di un terzo. Mancano investimenti per nuove piattaforme, per i frigoriferi, per quei servizi che un mercato deve offrire. Inoltre c’è un mercato parallelo senza alcun controllo sulla sicurezza alimentare e sulla legalità: i vigili sono passati da 27 a 5-7, che svolgono questo lavoro su base volontaria!” Anche il mercato ittico ha i suoi problemi: “Abbiamo un contenzioso con SO.GE.M.I. da 5 anni; in pochi anni abbiamo avuto due traslochi, da via Sammartini a viale Molise ed ora in via Lombroso; manca un piano industriale per rilanciare il mercato, e di questo noi vogliamo essere protagonisti; invece di capire la complessità, si sta distruggendo” Ancora più lunga la travagliata storia del mercato dei fiori, risalente al lontano 1969, quando i grossisti non avevano accettato di stare all’interno dell’ortomercato su di un balla- toio e “momentaneamente” si erano trasferiti in Marco Bruto affittando degli spazi. Anche qui contenziosi vari fra Comune, SO.GE.M.I. e la Cooperativa consortile creata dai produttori e dai commercianti del mercato dei fiori: “E adesso siamo qui nel mercato di SO.GE.M.I. Si paga per entrare, la merce paga per entrare e per uscire; abbiamo avuto una perdita del 50-60% dei clienti, mentre all’esterno prospera l’abusivismo. Abbiamo poi un contenzioso per i co- sti della centrale termica per la produzione del freddo: ci avevano detto che avremmo risparmiato il 50%, invece abbiamo avuto costi die- ci volte superiori!” Analoga lista di problemi dal rappresentante del mercato delle carni: “Abbiamo strutture vecchie, tecnologicamente obsolete, non vediamo possibilità di sopravvivenza. Dai 52 operatori del 1980, ora siamo ridotti a 3. Siamo lasciati allo sbando.” Se questa è la situazione quali la cause e quali le prospettive? Fra le ragioni storiche addotte sia dagli operatori che dallo stesso Ferrante c’è stata la mancanza di competenza dei componenti e dei Pre- sidenti dei vari Consigli di Amministrazione di SO.GE.M.I., e questa logica di collocare questo o quel politico ha impedito di avere una strategia di sviluppo verso i Mercati. Nel suo intervento, poi, Ferrante ha sottolineato come i mercati siano una grande risorsa, sia perché sono una occasione di sviluppo economico per Milano, sia per il ruolo pubblico e sociale di calmieratori dei prezzi e di controllo di qualità. Per quanto riguarda il che fare, preso atto che il modello SO.GE.M.I. ha fallito, si tratta di trovare un nuovo modello di governance, che potrebbe essere: la proprietà pubblica dei mercati, ma la gestione mista pubblicoprivata, con il coinvolgimento di quanti operano nei mercati. A nostra specifica domanda sulla futura dislocazione dei mercati, il presidente dell’Associazione Grossisti Ortomercato ha risposto che loro è da 15 anni che si sono detti disponibili al trasferimento appena fuori Milano, mentre meno interessato ci è parso il rappresentante del mercato ittico. Bruno Ferrante si è mostrato favorevole, per poter dare strutture più moderne ed efficienti ai mercati e decongestionare e riqualificare l’attuale area che per la sua posizione ormai centrale è di straordinario interesse. Nel frattempo però vanno fatti gli investimenti necessari per permettere il proseguimento dell’attività per i prossimi anni nelle migliori condizioni possibili. Stefania Aleni Intervista a Roberto Biscardini, La Rosa nel Pugno L’urbanistica e la “Forma e della città” rappresenta un nodo centrale per il futuro di Milano? Certamente sì: non ho mai smesso né come Assessore regionale né come Senatore di interessarmi ai problemi della città per combattere le in- giustizie sociali, per migliorare i quartieri più periferici che nell’incuria delle passate amministrazioni sono andati via via degradando, per contrastare progetti e scelte urbanistiche sbagliate, fatte solo per garantire il massimo della rendita senza nessuna strategia. Contro progetti di espansione urbana che produrranno disagi al traffico e alla qualità della vita della città. Perché la sua condidatura al Comune di Milano? Molti amici e compagni socialisti mi hanno chiesto di candidarmi al Comune di Milano con l’obiettivo di portare a Palazzo Marino la mia esperienza professionale e politica, con l’obiettivo di rappresentare la voce di tanti cittadini che in questi anni hanno spesso dovuto subire senza neppure trovare un luogo dove manifestare le loro opinioni. Ho deciso di accettare questo nuovo incarico, questo nuovo impegno civile con la passione di chi ama questa città. Da milanese affinché le trasformazioni che Milano sta conoscendo possano essere trasformazioni positive a favore e non contro i cittadini che abitano questa città. Bisogna lavorare insieme per- ché la città non cambi in peggio, ma anzi possa crescere e migliorare per ritornare ad essere la grande città della libertà e dell’uguaglianza, dei diritti civili e della giustizia sociale costruita dall’operosità e dalla generosità dei milanesi. Può indicarci altre iniziative concrete per Milano? Per questa Milano bisogna investire di più nella scuola pubblica e nelle università, bisogna costruire nuove case per l’affitto, bisogna dare nuove opportunità di lavoro e combattere la precarietà, bisogna valorizzare e premiare i lavoratori e gli studenti meritevoli. Bisogna fare più cultura e bisogna garantire alle persone che hanno più bisogno, agli anziani e ai disabili una qualità della vita migliore, nuovi servizi e più assistenza. Perché votare la Rosa nel Pugno? Se riparte Milano riparte l’Italia. Per questo vi chiedo di votare la Rosa nel Pugno che rappresenta la vera novità della politica italiana e che a Milano con l’elezione mia e di altri Consiglieri a Palazzo Marino e nelle zone lavorerà per rendere Milano più moderna, più laica e più giusta. Roberto Biscardini è candidato al Consiglio Comunale nelle elezioni del 28 e 29 maggio: è architetto, docente universitario al Politecnico di Milano; autore di scritti e pubblicazioni di Urbanistica e politica; dirigente milanese e nazionale del PSI da metà degli anni ’70 e poi dello SDI – Rosa nel Pugno; Consigliere e Assessore regionale dal 1983 al 2004; Senatore della Repubblica dal 2004 al 2006; Presidente dell’Associazione culturale “il Socialista”. Committente responsabile: Roberto Biscardini Quali obiettivi strategici, in termini generali, ritiene prioritari per Milano? Bisogna cambiare la faccia di questa città, bisogna valorizzare oltre che tutelare le energie giovanili nel mondo della scuola, del lavoro, della produzione, valorizzare e riconoscere anche economicamente la loro creatività. Bisogna costruire e progettare una città che guarda al futuro, che pensa in grande per ritornare ad essere una grande capitale dell’economia, della cultura e della ricerca. Ma anche una città che consenta ai suoi cittadini di vivere a Milano a costi proporzionali al proprio reddito evitando che perduri il fenomeno di tutti coloro che abbandonano la città perché non più in grado di sopportare un intollerabile incremento del costo della vita. 22 Brevi e brevissime a cura di Sergio Biagini • BASKET IN VIALE LAZIO ra nel bellissimo documentario che narra il viaggio da Cremona fino in via Olona del Toti. Come molti ricorderanno una gran parte dell’attraversamento di Milano ha interessato la nostra zona ed ecco allora la partenza e il superamento del passaggio a livello di via Bonfadini, l’incedere elegante davanti all’Ortomercato, la spettacolare curva in viale Molise e l’ancora più ardita manovra per infilare Monte Ortigara e poi via verso la circonvallazione fino a giungere alle prime luci dell’alba nel suo definitivo “porto” museale. Il dvd, in vendita presso il nuovissimo bookshop del Museo al prezzo di 15 euro con allegato un libretto sul Toti, è la testimonianza di un avvenimento senza precedenti nella vita milanese oltre che un doveroso omaggio a quanti hanno partecipato a questa vera e proprio impresa perché l’Enrico Toti II finisse la sua carriera facendosi ammirare in una sede così prestigiosa. che si occupa delle librerie su queste pagine andrà a curiosare tra i suoi scaffali per informarvi più dettagliatamente. • FORSE UN’ALTRA LIBRERIA • PULIZIE PRIMAVERILI Nei rinnovati giardinetti di viale Lazio, di fronte a piazzale Libia, è arrivato anche il basket. Nello spazio una volta dedicato al pattinaggio a rotelle sono stati installati due tabelloni con tanto di rete perché i ragazzi possano emulare le gesta dei grandi campioni della pallacanestro italiana e americana. Righe per terra, lunette completano il tutto e già si vedono volare palloni (anche quelli per il calcio) verso la rete. Spesso con successo. • IL SOMMERGIBILE E LA ZONA 4 È stato il “personaggio” dell’agosto 2005, il VIP al quale migliaia di cittadini hanno fatto ala al suo passaggio, il protagonista della notte del 16 agosto: il sommergibile Toti che ha sfilato per la Zona 4 tra l’entusiasmo popolare con gente arrivata da ogni dove per vederlo percorrere i chilometri che lo separavano dalla sua collocazione al Museo della Scienza e Tecnologia di Milano. Chi non lo ha visto per le strade della nostra zona, chi non lo ha seguito lungo il percorso, a volte con passaggi spettacolari, ha modo di rivederlo, in primo luogo prenotandosi per una visita al Museo e in secondo luogo attraverso le immagini che ne ripercorrono la storia e il tragitto attraverso Milano. È stato infatti realizzato un dvd dove sono ripercorse dapprima le tappe storiche del sommergibilismo italiano, le imprese militari del mezzo della Marina Italiana e infine il viaggio via ter- Intervento di pulizia nella fontana in Largo Marinai d'Italia per eliminare la mucillaggine e quanto si attacca al fondo e alle pareti del bacino d'acqua. La pulizia ha riguardato anche la rimozione di ciò che gli incivili gettano nello specchio d'acqua che tra breve vedrà riprendere a zampillare i getti al centro della fontana e dove di certo tra breve galleggeranno rifiuti. Le fontane si puliscono, i maleducati non si eliminano. • UNA NUOVA LIBRERIA Aperta dal 2 maggio una nuova libreria in Zona 4, anche se più precisamente si tratta di un trasferimento, dedicata per lo più a testi per ragazzi senza tralasciare i “grandi” che possono trovarvi pubblicazioni tematiche, libri, romanzi e altri testi interessanti. Si tratta della libreria che fino a poco tempo fa era in viale Montenero (di fronte a viale Lazio) e che ora si è spostata in via Morosini ang. via Spartaco 23. Il nostro redattore Le voci che giravano per viale Montenero forse sono vere. Al posto di una concessionaria d'auto potrebbe a breve aprire una libreria. La struttura interna dà questa impressione. Si parla di Feltrinelli ma è solo una indiscrezione. Vedremo nelle prossime settimane se non lo è. • SEGNALAZIONE SU VIA FRIULI Scrivo per fare sentire la mia umile voce in merito allo stato di viale Friuli: pavimentazione decisamente in stato pietoso con dossi, immagino pericolosi per le moto e motorini, lastroni di cemento per la grande maggioranza rovinati con crepe vistose, illuminazione scarsa... Cosa farei: 1- Rifacimento della pavimentazione con la sostituzione dei lastroni di cemento rovinati. 2- Illuminazione classica con i pali della luce. 3- installazione di fioriere e/o piantumazioni di alberi ai lati della strada. Rendiamo le vie più verdi! STREPITOSA INIZIATIVA RIVOLTA AI COMMERCIANTI!!!!!! A tutti i Commercianti della Zona 4 di Milano, l’Associazione La Meta Onlus comunica che finalmente è riuscita a concretizzare il progetto Milano Pulita per rendere più decorosi gli esercizi commerciali e risolvere il problema delle saracinesche sporche, polverose e imbrattate. Tutto ciò è stato possibile anche grazie all’apporto e al finanziamento in materia politica ed economica del nostro Consigliere Comunale Emilio Santomauro e del candidato Consigliere della Zona 4 Michele Lattante. I primi 1000 esercenti che telefoneranno allo 02 66982038 potranno prenotare la tinteggiatura delle proprie saracinesche al costo di Euro 35,00 che andranno a sostegno delle future iniziative dell’Associazione. Il Presidente dell’Associazione La Meta, Aldo Doria, e Michele Lattante Massimo Fusari z 23 i n a v o i g i 4a MERCOLEDÌ 24 MARZO al Plastic (viale Umbria, 120) chiacchiera e balla con la nuova generazione per il Consiglio di Zona 4 INGRESSO LIBERO (inizio 21.30) Verranno a salutarci Gino e Michele (e speriamo molti altri…) Diamo un nome al monumento L’ iniziativa era stata lanciata un anno fa in collaborazione con il Corriere e Vivimilano ed ora viene riproposta in collaborazione con QUATTRO per quanto riguarda la nostra zona. Si prefigge di dare un nome a quei monumenti, e a Milano sono parecchi, che non ne hanno uno, nessuna targa che ne ricordi le origini o l’autore o ancor un titolo. Legambiente è la promotrice di questa iniziativa e lo scorso anno era stato ottenuto un notevole successo culminato nella camminata attraverso Milano per conoscere da vicino i dieci monumenti ai quali era stato dato un nome. “Salva con nome”, così titola la campagna di “adozione”, ha scelto in Zona 4 il monumento di Eva Olah Arré (1994) dedicato ai donatori di sangue, nell’angolo del parco Formentano, in largo Marinai d’Italia, all’incrocio tra via Anfossi e via Cadore. Si tratta di due figure abbracciate che sicuramente non stanno donando sangue; la dedica ai donatori di sangue è dovuta a Formentano, che è stato presidente AVIS e ha dato il nome al parco. Vogliamo dare un nome a quest’opera, coinvolgendo tutti i residenti di Zona? Basta inviare una mail, proponendo un nome, a quattro@fastwebnet.it e a campagne@le- gambiente.org (se non disponete di una mail, inviatelo a QUATTRO – viale Umbria 58 20135 Milano. Liberate la vostra fantasia e creatività!! Il 20 giugno prossimo si terrà alle 18 un aperitivo concerto all’Orto Botanico di Brera per la conclusione della campagna e prima andremo a mettere la nuova targa al monumento. Leggete i dettagli sul prossimo numero di QUATTRO! Cambiare Milano: insieme si può! Zona 4 ANGELO MARIO MISANI Cresciuto e formato in un ambiente cattolico aperto, ha collaborato all’organizzazione e alla gestione di attività parrocchiali, soprattutto sportive, contribuendo alla formazione ed aggregazione di giovani e famiglie. Già consigliere della zona 4 per “La Margherita” dal 2001. MISANI 24
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Editore: Associazione degli amici della zona 4. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel.02 45485050 fax 02 45485051 e-mail quattro@fastwebnet....
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