Quattro 75 - QUATTRONET2

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Quattro 75 - QUATTRONET2
anno X, numero 75, maggio 2006
Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini
Editore: Associazione degli amici della zona 4. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel.02 45485050 fax 02 45485051 e-mail quattro@fastwebnet.it.
Sito internet: www.quattronet.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: STEM Editoriale S.p.A. – via Brescia, 22 – Cernusco s/N. Direttore responsabile: Stefania Aleni. Amministrazione:
Antonio Ferrari. Redazione: Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Ugo Basso, Sergio Biagini, Giovanni Chiara, Federica Giordani, William Porzio, Francesco Pustorino, Vito Redaelli, Mirella Siboni, Riccardo Tammaro,
Gianni Tavella. Hanno collaborato a questo numero: Valeria Andreoni, Gaia Levi, Giuseppe Mauriello, Simone Paloni, Roberta Pecchi,. Aderente al Coordinamento dei giornali di zona di Milano. Abbonamento
2006: 12 euro, sostenitore 25 euro – cc postale 42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura 15.000 copie. COPIA OMAGGIO. COPIA OMAGGIO
Un QUATTRO così grande non l’avete mai letto
Si parte con l’intervista al direttore
di QUATTRO, Stefania Aleni
Posso farle un’intervista, direttore?
Sono un po’ in imbarazzo, perché non si intervista il direttore sul proprio giornale, ma questa volta “ci può stare”.
Lo diciamo subito il motivo?
Aspettiamo un po’, facciamo a metà intervista.
Partiamo da lontano, allora. Breve curriculum.
Liceo classico al Berchet, facoltà di Matematica (duro il primo anno, facevano degli esercizi quasi incomprensibili!), poi dopo laureata
insegnante di Matematica alle superiori, con
una interruzione negli anni ottanta di quattro
anni in cui ho vissuto con la famiglia a Londra.
Lì ho studiato bene la lingua, ho anche lavorato, ho “tirato su” le bambine piccole: una bella esperienza.
Oltre al lavoro propriamente detto?
Intende dire, oltre al lavoro retribuito? Allora,
un sacco di cose…. Ho fatto per anni la delegata sindacale a scuola, sono stata negli organi collegiali come genitore, dal comitato di gestione
dell’asilo Carabelli al Consiglio Scolastico Provinciale, collaboravo a una rivista per insegnanti,
ho fatto per anni la consigliera di zona. Diciamo che mi piacciono tutte quelle attività che mi
fanno conoscere meglio la realtà ed i problemi
(essenzialmente nei due settori in cui opero, la
scuola e la zona) e mi permettono di contribuire ad affrontarli e a risolverli.
Si chiama far politica questo?
Dipende che cosa si intende per far politica:
per alcuni far politica significa riproporre slogan più o meno vecchi, contrapporsi sempre e
comunque agli “avversari”, occupare un posticino ritenuto di “potere”; io sono più portata
per il “fare”, per raggiungere dei risultati e degli obiettivi possibili. Anche obiettivi “alti”,
intendiamoci.
Senza arrivare alla “pace”, che cosa potrebbe essere un obiettivo alto per la nostra città?
Gliene dico un paio di “alti” per la zona 4: la
Biblioteca Europea a Porta Vittoria e il Villaggio dello Sport a Porto di Mare.
Ne ha uno alto anche per la scuola?
Abbiamo bisogno di una formazione professionale e tecnica di buona qualità: troppi ragazzi si perdono per strada scappando da una
scuola troppo accademica o escono con una
cultura general generica che non dà loro gli
strumenti per inserirsi in modo qualificato
nel mondo del lavoro (possibilmente non a
30 anni).
E’ un discorso sicuramente impegnativo che
varrebbe la pena di trattare, ma adesso dobbiamo tornare alla nostra zona: pensa ad altri
obiettivi?
Non è qui la sede per fare l’elenco di tutto quanto si può desiderare per la nostra zona, però negli ultimi anni ho conosciuto tante realtà associative: i centri anziani, i centri culturali, i gruppi artistici, i bocciatori, le associazioni di volontariato che operano nel sociale; centinaia di
persone che fanno cultura, aggregazione, aiutano i più deboli. Ecco, bisogna dare loro pieno riconoscimento e sostegno per poter continuare ad operare con serenità e continuità.
Parliamo finalmente di QUATTRO
Volentieri! QUATTRO è la mia grande passione degli ultimi dieci anni: nato per caso, cresciuto con tanti sacrifici i primi anni, adesso sta
bene e ci dà molte soddisfazioni: sono aumentati i collaboratori e i lettori, riceviamo apprezzamenti per la qualità del giornale e così
tutti noi veniamo ripagati invece che in euro,
in gloria!!
Mi può dire il segreto di QUATTRO?
Non c’è segreto: è fatto con tanto affetto per la
nostra zona. Non fa prediche, non si lamenta,
“racconta” la zona, dà le informazioni in modo obbiettivo, è scritto in buon italiano, ha una
grafica nitida…
Si fermi, se no sembra un direttore un po’esaltato…
Ho esagerato? Sorry
Ma quand’è che diciamo ai lettori perché abbiamo fatto l’intervista?
Giusto, ce ne stavamo dimenticando: ammetto
di essere candidata per la Lista Ferrante al Consiglio di Zona 4 nelle prossime elezioni amministrative del 28-29 maggio.
Ah, c’era il trucco!
Nessun trucco, in realtà: io porto in Consiglio
di Zona la mia conoscenza della zona e la mia
esperienza e da lì ricevo ulteriori informazioni
segue a pag. 2
Viabilità a Porta Vittoria
S
i è svolto il 5 aprile scorso l’incontro pubblico indetto dalla ormai ex presidente della ex Commissione Traffico Trasporti
Viabilità dell’ex Consiglio di Zona 4, Laura
Schiaffino, presso i locali della parrocchia di
via Cipro, per presentare la nuova viabilità di
Porta Vittoria. Non moltissimo il pubblico presente anche per la pubblicizzazione tardiva
dell’iniziativa; per il Comune erano presenti il
sig. Giana della segreteria dell’assessore Goggi,
l’ing. Cogato e l’ing.
Stefani che hanno illustrato il progetto.
L’inizio lavori è slittato
di un mese per aspettare
la fine delle scuole e
creare meno disagi. I
primi lavori interesseranno il nodo di piazza
Cappelli, quello slargo,
alquanto informe, all’intersezione fra Umbria,
Anfossi, Arconati, Monte Ortigara.
La nuova intersezione
dovrà permettere ai veicoli provenienti da nord
lungo viale Umbria di tornare indietro verso via Cena, ai veicoli in uscita da
Monte Ortigara di svoltare
in direzione sud attraverso
una pseudo rotatoria semaforizzata di nuova realizzazione, ai mezzi ATM di
svoltare da nord in direzione di via Arconati lungo un
braccio riservato.
In piazza Cappelli l’aiuola
centrale sarà sistemata a
prato e delimitata da cespugli; verrà poi ricostituita la
continuità a filare delle alberature centrali di viale
Umbria, con messa a dimora di platani.
Le vie che danno su piazza
Cappelli subiranno le seguenti modifiche:
Via Monte Ortigara viene ampliata, la sosta viene
spostata e razionalizzata e
viene aperta una nuova semaforizzazione con Viale
Molise (al momento l’a-
segue a pag. 2
ELETTORE DOVE VAI
SE LA PREFERENZA NON LA DAI?
Q
uesto numero di QUATTRO è particolarmente corposo (non eravamo mai
arrivati a 24 pagine!) anche perché
ospitiamo parecchia pubblicità elettorale di
candidati al Consiglio comunale ed al Consiglio di Zona 4, appartenenti a quasi tutte le liste che si presentano a questa tornata di elezioni amministrative.
Riteniamo positivo che i candidati si presen-
tino agli elettori con le loro facce e le loro
proposte, poiché, almeno questa volta (alle
politiche ci dobbiamo “subire” i parlamentari già scelti da pochi altri), gli elettori potranno esprimere una preferenza per il Comune (scheda azzurra) e una per il Consiglio
di zona (scheda verde). Così, se c’è qualcosa che non va, avrete qualcuno che avete votato con cui prendervela!! Buona preferenza!
Nelle
pagine
interne:
Bellezza architettonica e bellezza
urbanistica
pag. 3
Il futuro del Palazzo del Ghiaccio
Brogli, sushi e
supposte,
di Giovanni Chiara
pag. 10
Intervista a
Massimo Navone
Iniziano i lavori al
Franco Parenti
pag. 11
pag. 6
pag. 17
2
Viabilità a Porta Vittoria
segue da pag. 1
pertura esiste, ma sono stati posti dei
panettoni finchè non verrà attivata). La
via Monte Ortigara poi proseguirà al di
là di viale Molise nell’area ancora in
via di sistemazione. La via Ortigara diventa così il nuovo asse di collegamento est-ovest in sostituzione dell’asse Cena-Piranesi.
Via Arconati diventa a senso unico (non
per il tram) in uscita, mentre nell’ultimo
tratto della via Anfossi (da via Morosini a viale Umbria) viene modificato il
senso di marcia, in modo da permettere
alle linee automobilistiche di fare capolinea in via Cadore senza fare tutto il giro di Marinai d’Italia e per rendere più
sicura la via in prossimità della scuola
elementare di via Morosini.
Altre vie interessate dall’intervento sono la via Cena che viene “declassata” a
viabilità locale; viene chiuso lo spartitraffico di viale Umbria in corrispondenza della stessa, per cui da via Cena
sarà possibile solo la svolta a destra. Per
eliminare ulteriormente il traffico di
transito da via Cena, l’ultimo tratto di
via Piranesi, in direzione centro, diventerà a senso unico.
La via Cervignano viene prolungata all’interno dell’area Vittoria, creando un
collegamento nord-sud di tipo locale a
servizio dei nuovi insediamenti. A circa metà del nuovo tronco stradale è prevista la realizzazione di una pavimentazione sopraelevata e un’isola spartitraffico, per creare un rallentamento del
flusso veicolare.
Nell’intersezione via Cena-via Rezzonico-nuovo tratto di via Cervignano
viene realizzata una rotatoria urbana a
quattro bracci che renda semplice e fluida la gestione delle manovre di interscambio.
Dato che i lavori di realizzazione di queste opere non saranno brevi, ci sarà sicuramente occasione di riparlarne.
Stefania Aleni
ESPOSTO CONTRO
LA DISCOTECA BLACK HOLE
T
Piazza Cappelli
Intervista al direttore di QUATTRO
segue da pag. 1
sulle problematiche che via via il territorio esprime, potendo anche lì dare il mio
contributo costruttivo. E continuando a
fare informazione con QUATTRO.
Potremmo chiamarlo voto di scambio!
Se non avesse quel significato negativo,
potremmo chiamarlo così: uno scambio
proficuo fra il Consiglio di zona e i lettori di QUATTRO! D’altronde si lamentano tutti che “non c’è informazione”! Noi
la facciamo, e potremmo impegnarci a
farla ancora più ampia.
Perché la lista civica di Bruno Ferrante?
Innanzitutto la mia area politica di riferimento è sempre stata di centrosinistra (da
giovane più di sinistra, adesso di centrosinistra senza trattino); negli ultimi anni
poi ho trasferito il mio impegno più sul
piano culturale-editoriale e mi sento più
utile e rappresentata in una lista civica,
che non in una lista di partito, che risponde a volte a rigide logiche di appartenenza.
La Lista Ferrante, che a livello cittadino
presenta nomi del mondo delle professioni, dell'associazionismo e della società civile, oltre che un elevato numero di
donne, può dare un grande contributo affinché Milano possa avere un ricambio
nell’amministrazione della città con un
nuovo sindaco di centrosinistra.
Ultimo messaggio?
Ricordate di mettere la preferenza: ALENI, accanto al simbolo della Lista Ferrante. E poi vi prometto che non farò più
interviste.
orna la primavera e l’estate e tornano i problemi relativi all’inquinamento acustico delle discoteche che
fanno musica anche all’aperto (anche se problemi ci
sono comunque tutto l’anno).
Ecco quindi che a fronte dei continui disagi causati dalla
discoteca BlackHole di via Cena, il Comitato Piazza Grandi ha chiesto un incontro con la responsabile dell’ufficio
del Comune di Milano settore Autorizzazioni Commerciali-Licenze Spettacolo, incontro che si è tenuto il giorno
11 aprile scorso.
La dottoressa Caglio ha illustrato le modalità con le quali
rilascia le licenze, spiegando che il suo avallo prescinde da
quello di altri Settori, che a loro volta hanno l'obbligo di accertare e verificare il rispetto delle condizioni necessarie al
fine del rilascio della licenza stessa. La medesima non ha
potuto far altro che illustrare la documentazione in suo possesso, in ragione della quale a suo dire, non sussistono motivazioni che impediscono il rilascio della licenza stessa.
In particolare, dai documenti protocollati, risulta che la valutazione sull'impatto acustico/ambientale è stata avallata in
base ad una autocertificazione fornita dal proprietario della
discoteca che tramite una relazione scritta rilasciata da una
società da lei stessa incaricata, dichiara dati relativi a rilievi
fonometrici (evidentemente falsi). In una nota poi c’è scritto
che: "non sono pervenute segnalazioni in merito al disturbo
causato dalla attività di cui trattasi": dobbiamo dedurne che
non sono state effettuate le opportune verifiche relative al fatto che gli abitanti del quartiere hanno effettuato negli anni
passati (ovvero dalla apertura del locale in questione) innumerevoli esposti e segnalazioni a Vigili, Carabinieri, Polizia
e Autorità competenti per segnalare il perpetrarsi del disagio,
nonché il disturbo arrecato dalla suddetta discoteca.
Inoltre secondo noi è evidente che la discoteca non rispetta i limiti fonometrici previsti dalla normativa, è appurata
la mancata osservanza delle norme vigenti in materia di inquinamento acustico come ampiamente documentato negli esposti già trasmessi alle autorità competenti, la sicurezza degli abitanti del quartiere non viene garantita durante le ore notturne.
Per tutte le questioni sopra esposte, il Comitato del quartiere Piazza Grandi ha chiesto la revoca della licenza alla
discoteca Black Hole.
Giuseppe Mauriello per
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MINORI: Osservatorio Comunale sui diritti dei minori contro lo sfruttamento dei minori in città. Piantare un nuovo albero per ogni neonato.
ANZIANI: istituire l’Albo Comunale, verificato da personale specializzato per i nonni e le nonne che si prendono cura di un minore (nonni-sitter).
CASA: sviluppo del programma di costruzione di 20.000 alloggi popolari, apposito Ufficio per il
costante monitoraggio dei prezzi delle abitazioni in edilizia convenzionata, di cui il 3% appartamenti per famiglie numerose.
COMUNITÀ REGIONALI: valorizzare la loro presenza associativa in città, patrocinio e contributi comunali e zonali per le loro attività e i loro eventi e nascita della Giornata delle Comunità Regionali presenti a Milano.
DECENTRAMENTO: abolire l’assessorato alle periferie e necessità di dare veri poteri e risorse ai Consigli di Zona per lo sviluppo di iniziative sul territorio, unico vero strumento di partecipazione attiva dei cittadini.
MOBILITÀ: sviluppo di una rete di piste ciclabili a livello di zona e poi anche cittadino. Incentivi per utilizzo mezzi pubblici poco inquinanti.
3
P A E S A G G I
U R B A N I
“Bellezza architettonica” e “bellezza urbanistica”:
due aspetti (distinti) di una trasformazione urbana
A
d un recente convegno dal titolo eclatante (“Milano cambia l’Europa”), tenuto alla Camera di Commercio, è stato ancora una volta presentato il progetto di Milano Santa Giulia a Rogoredo: cogliamo dunque l’occasione per tornare su questa imponente iniziativa immobiliare che coinvolge Milano e la Zona 4.
Affronteremo la questione attraverso una
chiave di lettura difficile ma fondamentale per valutare, da un punto di vista generale, quale possa essere la corrispondenza di questi grandi progetti ai reali problemi della città contemporanea in un
quadro d’insieme e, nello specifico, per
capire quale contributo l’intervento di Milano Santa Giulia sembra offrire nel concreto alla città. La chiave di lettura propone di distinguere due punti di osservazione complementari: il primo riguarda
quella che si potrebbe chiamare la “bellezza architettonica” del progetto, relazionata alle qualità estetico-funzionali dei
singoli edifici e delle parti che lo compongono; il secondo riguarda un altro tipo di “bellezza” che – per distinguerla
dalla prima – chiameremo “urbanistica”,
relazionata alla qualità dei luoghi e dell’ambiente più ampio, alle attività funzionali previste, alle relazioni che i progetti inducono nei quartieri limitrofi e all’idea complessiva di città che si sta perseguendo tramite dette iniziative parziali.
In breve, due “paesaggi urbani” di uno
stesso progetto, sovrapposti ma diversi:
quello architettonico e quello urbanistico.
La distinzione non pare di poco conto. Al
pari di altri progetti milanesi, anche Milano Santa Giulia ha generato dibattiti pubblici molto
animati ma, quasi sempre, le opinioni si sono
confrontate solo con quella che abbiamo chiamato la “bellezza architettonica”, spesso sottovalutando le implicazioni urbanistiche in gioco. Discutere della sola qualità architettonica di
un intervento (ad esempio, il linguaggio moderno degli edifici piuttosto che la sterile diatriba tra “grattacielo sì” contrapposta a “grattacielo no”), magari “firmata” da architetti di fa-
ma e presentata con grande ricchezza mediatica, ha peraltro il vantaggio (per i promotori del
progetto) di distogliere l’attenzione dalle questioni urbanistiche più generali, ugualmente –
e forse più - importanti. Detto questo, analizziamo in sintesi alcuni degli aspetti più rilevanti che sembrano emergere da Milano Santa Giulia (ricordiamo che con la sua superficie di
l’occasione per fare un passo in avanti rispetto allo stile “finto antico” che ogni giorno ci
propone l’edilizia milanese di bassa qualità.
I dubbi emergono, tuttavia, se ci concentriamo
sulla “bellezza urbanistica”. Il progetto è stato definito, con una certa retorica, la “città ideale”, una mediazione tra città e campagna, immersa nel verde, etc: proviamo, tuttavia, ad
1.200.000 metri quadri rappresenta uno degli
interventi più grandi in ambito europeo).
Dal punto di vista architettonico, non abbiamo
dubbi che l’operazione possa essere interessante. Norman Foster, l’architetto coinvolto, è
un professionista di grande abilità; per gli altri edifici verranno scelti architetti altrettanto
capaci e probabilmente ci saranno dei concorsi d’architettura per selezionare i progetti migliori. La “bellezza architettonica”, in altre parole, non ci preoccupa e, forse, rappresenterà
elencare alcune questioni importanti di fondo.
Cominciamo da un aspetto che reputiamo positivo per poi arrivare ad argomenti che, dal nostro punto di vista, rappresentano delle criticità. L’aspetto positivo è relazionato ad un intervento viabilistico importante previsto, il completamento della strada statale paullese, che tornerà così al suo tracciato storico di penetrazione verso la Milano dei Bastioni: la tangenziale
est, infatti, ne aveva interrotto la continuità funzionale e simbolica con la conseguente conge-
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stione di traffico nel collegamento da, e verso,
il sud-est milanese (Paullo, Crema, etc.).
Per quanto riguarda le criticità, che in un’ottica generale reputiamo prevalenti rispetto ai vantaggi, ci limiteremo, per sintesi, a due aspetti:
il primo considera lo straordinario “peso” insediativo (terziario, residenze, spazi commerciali, centro congressi, cinema multisala, etc.), corrispondente ad una stima di circa
50/60.000 tra abitatori e visitatori, collocato a fianco della tangenziale già oggi
congestionata. Che qualità di vita si può
sperare vivendo e lavorando attaccati alla
tangenziale? E, ancora, l’aumento di traffico nell’area potrà essere compensato dalla sola metrotramvia prevista? La criticità
emerge soprattutto nell’area nord dell’intervento, quella più lontana dalla stazione
ferroviaria di Rogoredo, dove peraltro il
nuovo progetto si segnala come un “recinto urbano” che non si sforza granché nel
relazionarsi con i quartieri esistenti. Il secondo riguarda la localizzazione del grande centro congressi nella parte nord: anche ammettendo che Milano abbia bisogno di un’infrastruttura congressuale di tale dimensione (8.000 posti), quale logica
urbanistica ha portato a collocarla dalla
parte opposta alla stazione ferroviaria di
Rogoredo? Una scelta che renderà inevitabilmente meno competitivo il trasporto
pubblico per raggiungere detta funzione
importante, con il conseguente aumento
del traffico e della congestione.
Per concludere: Milano Santa Giulia è veramente la “città ideale”, e, soprattutto, è
ideale per chi? Per la città intera o solo
per alcuni interessi particolari? Abbiamo cercato di mettere in risalto come entrambe le tipologie di “bellezza”, architettonica e urbanistica, siano necessarie per giungere ad un progetto utile e adeguato per la città. Se il metro
di paragone fosse la sola “bellezza architettonica”, allora ogni spazio libero di questa città
sarebbe riempibile di attività e edifici in modo
indiscriminato.
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CHIUSO IL LUNEDÌ
4
QUATTRO
Come nostra consuetudine in occasione di
competizioni elettorali, intervistiamo i due
principali contendenti, ed aspiranti, alla carica di Presidente del Consiglio di Zona 4 per
il prossimo quinquennio 2006-2011 (ci sembra una data lontanissima, ci sarà ancora QUATTRO?). Il
candidato de L’Unione
è Pierpaolo Pecchiari, esponente della
Rosa nel Pugno, mentre il candidato della
Casa delle Libertà è Paolo Zanichelli, capogruppo uscente di Forza Italia. Nel momento in cui chiudiamo il giornale, non sono ancora disponibili sul sito del Comune di Milano le liste dei candidati al Consiglio di zona, sappiamo che sono tante, perché oltre ai
partiti già rappresentati nello scorso Consiglio vi saranno anche la lista della Rosa nel
Pugno, la Lista Ferrante, la lista Dario Fo e
Pierpaolo
Pecchiari,
centrosinistra
L’
intervista con Pierpaolo
Pecchiari, candidato indicato dalla coalizione di centrosinistra per la presidenza del Consiglio zona 4, la facciamo sabato 29
aprile, incontrandolo prima di una assemblea pubblica sui Contratti di
quartiere che si è svolta in Biblioteca Calvairate con la partecipazione
del candidato sindaco Bruno Ferrante. Per la foto, abbiamo scelto come
location proprio Piazza Martini.
Non essendo consigliere di zona
uscente, per prima cosa gli chiediamo di presentarsi ai lettori di
QUATTRO.
“Come molti milanesi non sono di
Milano, sono nato a Savona e la mia
famiglia è originaria di Trieste.
Sono a Milano però dal 1978, da
quando avevo 14 anni. Ho studiato
al liceo classico Berchet e poi al Politecnico dove divento ingegnere elettronico. Ho dovuto poi riconvertirmi
e sono uno dei pochi che finisce ancora a lavorare nell’industria; adesso
LUNEDÌ 22 MAGGIO 2006 ORE 20.30
SALA DEL CONSIGLIO DI ZONA 4 – VIA OGLIO 18
QUATTRO intervista i candidati
de L’Unione e della Casa delle Libertà
alla presidenza del Consiglio di Zona 4
Pecchiari vs Zanichelli
Idee e proposte a confronto
I CITTADINI SONO INVITATI
lavoro
per una industria di macchinari per lavorazione di materie plastiche, dopo aver fatto numerose esperienze all’estero.”
Abita in zona?
“Ho sempre abitato in zona, fra via
Calvi, via Archimede e via Mameli”
Il giro dei quattro cantoni… E l’interesse per la politica?
“La politica entra nella mia vita da
ragazzino, a 18 anni, prendo la tessera della Federazione giovanile socialista prima e del Partito Socialista
Italiano dopo; adesso abbiamo questo nuovo soggetto politico della Rosa nel Pugno con i Radicali, che dovrebbe essere qualcosa di più che la
mera sommatoria di due esperienze
che erano arrivate un po’ al capolinea
se vogliamo, dovrebbe essere il tentativo di ricostituire una rappresentanza politica all’area laico socialista, poco rappresentata a sinistra e per
nulla a destra.”
Ha qualche carica politica, è già
stato nelle istituzioni?
“Attualmente sono vice segretario cit-
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tadino del partito e
sono stato un paio di
volte candidato alle elezioni provinciali per la nostra circoscrizione. La mia
candidatura, decisa a livello cittadino, come tutte le altre (e questo vale per entrambi gli schieramenti), è legittimata da un buon risultato in zona della lista della Rosa
nel Pugno (3,7%), oltre che comunque da una buona conoscenza della
zona e da una esperienza politica sul
campo. L’importante - ci tiene a sottolineare - è che una persona sia in
grado di affrontare la propria responsabilità politica in modo onesto
e che si spenda con entusiasmo per le
questioni e le problematiche della zona”.
Qualche idea sul ruolo suo e della
sua coalizione nel prossimo Consiglio?
“Molto dipenderà da chi siederà sulla poltrona di Palazzo Marino. La politica del Consiglio di zona dipende
molto dal ruolo che avrà il decentramento: certo che se continua la strategia delle giunte precedenti di depotenziare gli organismi del decentramento….
Comunque, se fossimo all’opposizione perché vince la Moratti, faremmo molta attività di controllo e
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molta attività di sorveglianza; se invece verrà eletto Bruno Ferrante, come sicuramente sarà, daremo il massimo supporto all’azione di governo
del sindaco e della giunta, sulla base
di un programma presentato ai cittadini. Verosimilmente non ci saranno
grandi flussi di risorse dal centro e
quindi grandi trasferimenti di poteri.
Tra l’altro su Milano quello che è
mancato è stato la capacità di fare
progettazione e interventi a livello di
sistema, quindi occorre anche pensare a un decentramento che non ricalchi esperienze adatte a realtà molto
più grandi (milioni di abitanti o città
di grande estensione territoriale).
Quello che bisogna capire è se il nuovo sindaco avrà una visione di città
che riflette i bisogni dei cittadini oppure no. Quindi il ruolo del decentramento lo vedo un ruolo di volano
per resuscitare la partecipazione democratica”.
Concludiamo qui questa prima presentazione del candidato, perché il
confronto più puntuale sui problemi
della zona e sui contenuti del programma lo rinviamo all’incontro pubblico che QUATTRO ha proposto ai
due candidati e che entrambi hanno
immediatamente accettato.
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intervista
gli Umanisti. Centinaia di candidati consiglieri (alcuni reali, molti altri che si offrono
generosamente per “riempire le liste”) per
40 posti in Consiglio (vogliamo essere in controtendenza, ma non vi sembrano tanti?).
Dalle informazioni che abbiamo, i consiglieri uscenti si sono ricandidati quasi al completo; mancano all’appello Berterame e Vezza (Margherita), Arena, Brocchin, Nicolini,
Parrini (Forza Italia), Schiaffino (ex UDC,
ora DC), Gamberini (Rifondazione comunista), Molteni (Lega Nord), oltre a Filippo
Totino, che dopo tre mandati come Presidente
si candida al Comune (come Nicolini e
Schiaffino).
Oltre alle interviste che qui riportiamo,
QUATTRO promuove anche una intervista
collettiva dei redattori del giornale ai due
candidati, la loro prima occasione di incontro e confronto (vedi box).
Paolo
Zanichelli,
centrodestra
P
aolo Zanichelli è il candidato alla presidenza del Consiglio di Zona 4 per la
Casa delle Libertà; incominciamo
l’intervista chiedendogli di raccontarci un
po’di sé.
“Sono nato a Milano nel 1968, mi sono diplomato al liceo Berchet e laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi.
Adesso lavoro presso la Regione Lombardia alla Direzione generale sanitaria, all’interno di una struttura che si occupa di
risorse umane.”
Come nasce la sua candidatura?
“La mia candidatura a Presidente del Consiglio di zona è frutto di due diversi aspetti: da una parte la mia pregressa esperienza della zona 4 e dall’altra il riconoscimento congiunto dell’impegno speso sul
territorio. Infatti sono stato capogruppo di
Forza Italia in zona per due legislature ed
è in questo modo che ho potuto conoscere
a fondo tutte le questioni che riguardano
questa parte di territorio milanese. Mi sono sempre speso con grande impegno in
questo senso e
quindi credo
che la mia candidatura sia stata un riconoscimento a questa
mia attività”.
Quale sarà il
suo modo di gestire il Consiglio,
qualora venisse
eletto?
“Il Consiglio è un organo importante nel quale
sono rappresentate tutte le forze politiche, quindi la prima regola sarà di mantenere un atteggiamento rispettoso nei confronti di tutti, al fine di
creare un clima di collaborazione. Il tutto,
certamente, senza indebolire la propria
identità politica”.
Ci saranno elementi di continuità rispetto al lavoro svolto dai precedenti Consigli?
“La mia opinione sul lavoro dell’attuale pre-
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sidente di zona, Filippo
Totino, è assolutamente
positiva soprattutto rispetto ai risultati raggiunti, come il
coinvolgimento
e il lavoro del
Consiglio sui contratti di quartiere. Bisogna rafforzare il lavoro sui contratti di quartiere ma anche dare avvio ai lavori per collegare il verde pubblico di cintura, completando i lavori del parco Alessandrini e avviando il progetto sul parco
Forlanini.”
Come rendere più efficace il ruolo dei
Consigli di Zona, realizzando un vero decentramento?
“Anche sulla base del programma politico
presentato dal candidato a Sindaco di Milano, Letizia Moratti, che prevede un ampliamento dei poteri del Consiglio di Zona,
si può prevedere una maggiore forza di intervento nelle questioni come il verde, le
strade, l’illuminazione e tutte quelle tematiche che quotidianamente vengono a presentarsi all’attenzione del Consiglio, cercando di evitare la burocrazia data dal doppio riferimento al potere centrale e agli organi di zona.”
E in quali altri settori il Consiglio di zona può giocare un ruolo importante?
“Sicuramente nel settore dei servizi sociali, dove vi è anche una forte presenza di associazioni di volontariato che nello spirito
di sussidiarietà coprono molti servizi alla
persona indispensabili.
Anche nei confronti delle associazioni di cittadini il Consiglio di Zona deve diventare un
punto di riferimento importante, collaborando con loro e sostenendole nel loro lavoro.”
A cura di Federica Giordani
6
Il Palazzo del Ghiaccio cambia pelle
e nascono i servizi per l’arte
I
l Palazzo del Ghiaccio di via Piranesi, storica istituzione per i milanesi appassionati di pattinaggio e non solo, tornerà a nuova vita tra meno di un anno, quando la sua elegante struttura liberty di ferro, vetro e stencil
riaprirà le porte per ospitare le evoluzioni dei
pattinatori. Ma l’edificio, finalmente ripulito
delle parti spurie edificate negli anni ‘70, sarà
anche uno spazio polifunzionale dove si terranno eventi culturali e artistici, per una platea
di ben 1.800 spettatori.
La resurrezione del Palazzo del Ghiaccio fa parte di un ampio progetto di rinnovamento che
vede protagonista Open Care, la società di servizi per l’arte nata dalla riconversione della Frigoriferi Milanesi. Il primo stadio della metamorfosi è stato la ricopertura con grandi lastre
di vetro rosso scuro dell’edificio basso e lungo
che si affaccia su via Piranesi, la cosiddetta
“Stecca”. Vi saranno ospitati in futuro gli uffici della società, mentre è già da tempo in attività il raffinato Open Care Cafè.
E’ in costruzione, inoltre, il quarto piano del corpo principale del complesso, dove troverà posto l’Open Care Space, uno spazio espositivo
aperto a 360 gradi sulla città, accessibile al pubblico e fornito di un bar scenograficamente affacciato sulla cupola del Palazzo del Ghiaccio.
Open Care è un pregevole esempio di riconversione industriale, o se vogliamo di capacità
creativa e reattiva in risposta all’evoluzione della società e dei suoi bisogni. Nasce nel 1899
come fabbrica del ghiaccio, ma nel dopoguerra la graduale diffusione dei frigoriferi costrinse l’azienda a trovare un nuovo utilizzo delle
proprie tecnologie: la conservazione di tappeti
e pellicce. Poi, nel 2003, Frigoriferi Milanesi
cambia nuovamente pelle e nasce Open Care,
la prima società in Europa a offrire servizi integrati per la conservazione, la valorizzazione
Prezioso orologio
e la gestione del patrimonio artistico.
Entro le sue mura trovano posto laboratori per
la conservazione e il restauro di dipinti e affreschi, arazzi e tessili antichi, tappeti e mobili. La
società offre inoltre un’ampia gamma di servizi di art consulting, quali ad esempio stime e
perizie a scopo assicurativo o fiscale.
Ma il sancta sanctorum della struttura resta il caveau, che è anche il più grande d’Europa specializzato in opere d’arte: un labirinto sotterraneo di 8.000 mq. dove, entro spazi che vanno
dalla piccola cassetta di sicurezza alla cella am-
Vergine Leggente, uno dei capolavori esposti a
Roma nella mostra su Antonello da Messina, tuttora in corso. Di tutte le opere presenti alle Scuderie del Quirinale la società ha condotto inoltre l’analisi scientifica, in collaborazione con le
Università di Milano, Bergamo e Bologna.
Ma sono numerosi e di alto profilo gli interventi
condotti da Open Care: come il restauro degli
arazzi e tappeti provenienti da casa Necchi
Campiglio, la villa milanese progettata da Piero Portaluppi negli anni ‘30 e recentemente acquisita dal Fai. Basti pensare che per il restauro di un raro e pregiatissimo tappeto del Cinquecento, Luisella Belleri, la responsabile del
laboratorio, ha dovuto liberare le preziose fibre
da strati secolari di polvere nonché dal petrolio che in passato veniva incautamente usato
per la pulitura del vello, provocando il “viraggio” degli antichi e straordinari colori.
Insomma, all’interno
del grande complesso
Lavori in corso al Palazzo del Ghiaccio
di via Piranesi trovano
posto non soltanto
grandi tesori d’arte ma
anche un enorme patrimonio di conoscenze
scientifiche e artistiche
al servizio di tutti. E, se
pia come un
sarà rispettata la tabelappartamenla di marcia del proto, i milanesi
getto di ristrutturaziopossono lane, ideato dallo studio
sciare in cugenovese di architettustodia i propri
ra “5+1”, dal mese di
valori, siano
gennaio del 2007 il
essi opere
glorioso Palazzo del
d’arte o semGhiaccio tornerà a esplici ma non meno importanti beni di affezione. sere un punto di riferimento per Milano.
Tra le iniziative di cui Open Care è più orgoValeria Andreoli
gliosa vi è sicuramente il recente restauro della
Un laboratorio di restauro
di strumenti scientifici
O
ltre a tele preziose, arazzi antichi e mobili
pregiati, Open Care ospita anche un laboratorio per il restauro di strumenti scientifici
antichi. E’ gestito da Arass Brera, l’unica associazione di volontariato esistente in Italia che si occupa
di restauro. I suoi membri, oltre una ventina, sono infatti tutti volontari, in massima parte pensionati, e
posseggono un’elevata competenza in campo scientifico, con specializzazioni che spaziano dalla fisica
all’elettrotecnica.
Nata nel 1998 per il restauro della strumentazione
dell’osservatorio di Brera, Arass da allora ha recuperato il patrimonio di importanti istituzioni pubbli-
che tra cui i licei Parini, Berchet e Beccaria, l’Università di Genova e il ministero delle Politiche Agricole, che prima del 1926, quando questo servizio passò all’Aeronautica Militare, si occupava delle previsioni meteorologiche e sismiche e che è quindi in possesso di una ricchissima collezione di dati e strumenti.
Ma l’attività di Arass non è limitata soltanto agli enti pubblici, bensì è rivolta a chiunque sia in possesso di un orologio antico o di un vecchio strumento
nautico o astronomico che abbia urgente bisogno di
cure da parte di questi “medici” tanto entusiasti quanto competenti.
V.A.
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7
P
remessa: parliamo di foto. Per festeggiare
i 25 anni è stato pubblicato il documento
fotografico sulla storia del club di viale
Umbria. E’ un volume di 160 pagine dal titolo “This is Plastic, 25 years of hard clubbing”. Ad aprire la racccolta di istantanee
ci sono sette autoritratti con tanto di dedica firmata Nicola Guiducci, direttore artistico del locale, che per questa occasione
ha realizzato molti scatti e curato la parte
grafice. I “self-portraits” sono primi piani, mentre in copertina giganteggia il suo mezzo busto.
Rubrica a cura di Lorenzo Baio
CURIOSI PER
Tra gli altri, nel colophon si leggono i nomi di
Sergio Tavelli (storico dj e addetto stampa) come autore di fotografie, e di Rosangela Rossi,
detta “Pinky”, che ha partecipato a questo progetto in qualità di
managing editor.
Nella prefazione Elio Fiorucci ricorda le sue prime frequentazioni del Plastic, quando era solito
incontrare “personaggi che sembravano nati dall’immaginazione
di uno scrittore futurista”. E aggiunge: “mi è capitato di accom-
pagnarci alcuni miei amici - Andy Warhol e Keith
Haring”. Sì, perché i protagonisti degli eventi Plastic sono spesso personaggi noti, non di rado provenienti dallo showbis modaiolo. Concludono la
prima sezione le parole per la Milano by night dell’editor Lucio Nisi, il “padrone” intervistato da
“Quattro” poco più di un anno fa.
Gli otto capitoli del libro seguono cronologicamente
le serate dell’ultimo quarto di secolo. Partenza il 23
dicembre 1980, con “the opening party...and the
early years”. Facce attuali, ma vestiti, cappelli, scarpe e altri accessori tradiscono uno stile che oggi è
vintage. Agli scatti si alternano colorate locandine
di momenti speciali, come la festa di apertura, il
giorno di san Valentino, Carnevale. Tra i titoli a caratteri cubitali catalizzano l’attenzione le scritte “Le
cubisme n’est pas le parallelisme”, “The 90’s - a
portfolio”, “Live 2000-2005”.
L’obiettivo cattura momenti. Volti sorridenti e ritratti seriosi, e poi corpi che si esibiscono nel cono
disegnato da luci abbaglianti. Sullo sfondo un arredo non esattamente sobrio: pareti invase da piccoli specchi, divani neri, scorci di spogliatoi vissuti, e il mitico bancone.
Nulla è lasciato al caso. Inquadrature e formati sono sapientemente accostati. Accanto al colore, l’uso del bianco e nero è calibrato con grande tecnica. E per finire, nessuna didascalia.
Un’ultima indicazione a chi si è lasciato incuriosire: il volume è in vendita presso Libreria Babele
(via S. Nicolao 10), Feltrinelli Duomo (piazza Duomo), Rizzoli (Galleria Vittorio Emanuele).
Nelle foto struttura e fiore di Ippocastani nel Parco
Marinai d’Italia
✤ CASTAGNI, CAVALLI E FARFALLINE
Provate a indovinare di quale pianta si
tratta…fatto? Avete risposto con Ippocastano o con Aesculus hippocastanum?
Bravi, parliamo proprio di questo grande albero ornamentale proveniente dalla penisola balcanica dalle foglie palmate e settate, somiglianti a mani, ma
conosciuti soprattutto per i frutti, molto
simili alle castagne e per le pannocchie
di fiori bianchi o rosati che in questo momento adornano i nostri viali. Il nome ci
dice che, sebbene i suoi frutti non siano
buoni per noi, lo sono invece per alcuni
animali in dosi limitate (ecco i cavalli!).
Ma questo albero, molto diffuso anche
a Milano, è diventato famoso nel luglio
2000 quando ci fu la perdita contemporanea delle foglie di tutti gli esemplari.
Ciò fu dovuto all’attacco di un nuovo lepidottero minatore proveniente dalla
Macedonia, la Cameraria ohridella (ecco la farfalla!) le cui larve scavano nelle foglie fino a farle morire e poi seccare. Fortunatamente adesso l’invasione
sembra essere sotto controllo grazie a
speciali trattamenti (endoterapia) e precauzioni (rimozione delle foglie con le
crisalidi in inverno).
✤ SEMI, POLLINE ED ALLERGIE
Una breve curiosità rivolta a coloro che soffrono di allergie primaverili dovute al polline
delle piante: i pappi dei pioppi (varie specie),
che formano la neve lanuginosa che vediamo
svolazzare in maggio in città, alimentata dai
pioppeti della Pianura Padana, non sono all’origine del vostro malessere, dei vostri starnuti,
delle vostre lacrime e raffreddori. Essi sono infatti semi fastidiosi perché entrano ovunque,
ma non provocano direttamente allergia. La
causa è legata invece al polline che, nello stesso periodo di dispersione di questi semi, viene
rilasciato da altre piante. Fra le maggiori responsabili le Graminaceae (orzo, frumento, segale, gramigna, logliarello…), le Oleaceae, le
Urticaceae e le Compositae.
R I S T O R A N T E
La Tana
del Riccio
Gaia Levi
Menù Business Lunch Laura
25,00 euro incluso acqua e bicchiere di vino
Lo Chef Gaetano Riccio consiglia
Mozzarella di Bufala Campana
con soncino e pomodorini freschi
Spaghetti al pesto rinforzato
e calamaretti caldi
Mousse ai tre cioccolati
ANTIPASTO
GELATINA DI ANGURIA FRESCA ALLA MENTA E CHAMPAGNE CON
GAMBERI E SCAMBI AL VAPORE CON ERBA CIPOLLINA
Ingredienti
gr. 500
gr. 5
1
8
8
gr. 3
gr. 35
Polpa di anguria fresca
Menta fresca
flute di champagne
scampi freschi
gamberi freschi
erba cipollina
colla di pesce
Procedimento:
Frullare i 500 gr. di polpa di Anguria
con i semi e aggiungere lo Champagne.
Preparare la colla di pesce: lasciare a
bagno in acqua fredda la colla di pesce
per 15 minuti, successivamente strizzarla e depositarla in un tegame con un
cucchiaio di acqua calda e liquefarla
non a fuoco diretto.
Unire subito la colla di pesce liquefatta
al composto di polpa di Anguria, me-
scolare e adagiare in 4 fondine. Far riposare in frigorifero per un ora e mezzo le fondine.
Preparare al vapore i gamberi e gli
scampi sgusciati, condirli con sale, olio,
erba cipollina.
Togliere dal frigorifero le 4 fondine e
adagiarvi sopra i gamberi e scambi, decorare a piacere con foglioline di menta.
Curiosità: lo Chef Gaetano Riccio consiglia i prodotti del nostro territorio come i Crostacei Italiani di San Remo; nella zona in prossimità di Oneglia si trova una particolare rientranza in cui da
anni si pescano i migliori crostacei per
fragranza e caratteristiche estetiche.
Gamberi color corallo violaceo e scampi color rosa misto rosso molto acceso
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Gelato alla crema di nostra produzione
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A pochi chilometri dall’aeroporto di
Linate e dal Duomo di Milano,
La Tana del Riccio vi offre un ambiente
raffinato ed elegante, ideale per i
vostri preanzi di lavoro serviti in una
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Insalatina tiepida di calamaretti
con asparagi porri
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Sfogliando 25 anni di Plastic
8
9
Associazione Ascoli:
una realtà sempre viva
Corsi e…
E
cco il prof. Pustorino alle prese con farina e
lievito durante uno degli incontri su “Pane e
fai-da-te”, organizzati
dal Comitato soci coop Rogoredo-PiazzaLodi in collaborazione
con QUATTRO, presso la sala del Comitato soci in via Colletta.
Corsisti attenti e contenti, tanto che è stato
necessario fare due cicli di incontri per le
numerose richieste.
L
’Associazione sportiva
e culturale Ascoli opera
in zona 4 (prima zona
11) dagli anni Settanta, “quando il clima politico e sociale
della città era decisamente diverso, senza dubbio più partecipato e vivo”, come ci dice il
prof. Sergio Dugnani in un incontro che abbiamo con lui, il
signor Luciano Pescali e il sig.
Davide Fontana, membri del
Consiglio dell'Associazione
Ascoli, alcuni giorni dopo la
loro Assemblea annuale. Questa in sintesi la storia di più di
trent’anni di attività.
L’Associazione vide la luce in
seguito alla nascita della scuola Ascoli (prima elementare,
poi media) in via De Andreis
e, riunendo genitori volenterosi, presidi, insegnanti e ragazzi si pose come obiettivo
quello di creare una realtà alternativa alla solita concezione di “scuola”: un luogo aperto anche dopo le ore canoniche di lezione, che permettesse ai ragazzi di esprimere le
proprie capacità sia sportive
che creative.
Lentamente l’Associazione
affianca all’organizzazione di
attività sportive anche quella
di eventi culturali come concerti e raccolte fondi per diverse cause, tra le quali l’acquisto di materiale didattico
per la stessa scuola. Attrezzi
ginnici, computer, e tanti altri
materiali necessari al buon
funzionamento della scuola,
vengono comprati proprio dall’Associazione.
Nel 1982, in occasione della
presentazione al pubblico di
un quadro regalato all’Associazione dall’artista argentino
Ariel Soulè, viene organizza-
to anche un bellissimo concerto. E’ il segno che l’Associazione è pienamente attiva.
Insomma, le attività procedono e vedono sempre più partecipanti: sia dalla scuola che
dal quartiere arrivano le iscrizioni ai corsi di ginnastica,
psicomotricità per i più piccoli, pallavolo, pallacanestro e
tante altre attività che coinvolgono fasce d’età differenti.
Ora l’Associazione conta in
tutto circa 430 iscritti, ma la
situazione è leggermente cambiata: rispetto agli esordi le attività culturali, al contrario di
quelle sportive, non sono più
seguite così attentamente anche a causa di una diminuita
partecipazione da parte dei
genitori alle diverse attività.
Ma fortunatamente sono ancora molte le persone che con
grande attenzione si occupano delle attività senza lasciare deluse le tantissime persone che ogni anno vogliono
iscriversi.
La speranza dell’Associazione, oltre a quella di vedere aumentare il numero di coloro i
quali vorranno aiutare ad or-
ganizzare le attività, è quella
che la scuola continui a concedere gli spazi necessari per
le attività e che continui così
la collaborazione che vede
ogni anno l’Associazione tramutarsi anche in veicolo di visibilità per la scuola.
Uno degli ultimi problemi che
l’Associazione si è trovato di
fronte è stato quello dell’aumento dei costi di gestione
(affitto e riscaldamento) a cui
bisogna fare fronte: l’attività
di questa Associazione però
non si ferma davanti a nulla e
continua a perseguire l’obiettivo di creare uno spazio in più
per i ragazzi, portando avanti
anche la collaborazione con i
servizi sociali che segnalano
ragazzi da inserire nelle attività.
Per le iscrizioni e per maggiori informazioni sui corsi e le
attività è possibile recarsi
presso la scuola, dal lunedì al
venerdì, dalle 16.00 alle 19.00
oppure contattare l’Associazione al numero 338 30 53
919.
ricorsi
Q
uesto è invece
il
gruppo quasi al completo del
corso di canto corale promosso da
QUATTRO e finanziato dal Consiglio di Zona 4
nell’ambito delle
iniziative
del
CAM. Tutti i corsisti hanno manifestato grande apprezzamento per la
docente
Anita
Dordoni, musicista e cantante lirica, che ha saputo
coinvolgerli e appassionarli. Sperano di poter fare
un saggio a giugno al termine del corso, oppure, dati i tempi un po’ stretti, ritrovarsi a settembre per poter “esibirsi”e proseguire magari con un corso “avanzato”.
Federica Giordani
CANDIDATI AL CONSIGLIO DI ZONA 4
Elezioni
per il Comune di Milano
e
per il Consiglio di Zona 4
28 – 29 maggio 2006
Per una Milano che….
lavora
studia
crea
si diverte
sogna
aiuta
accoglie
guarda al futuro
ALENI Stefania
ADIRI Roberto
BARANZONI Grazia Elda
CALÌ Marco
CASTIGLIA Consuelo
CERNUSCHI Antonio
CROCE BRUNO
CUZZOLIN Giamberto
DE FLORIO Francesco
DI PIETRO Claudio
DIZZA Carlo
ESPOSTO Giovanni Antonio detto Gianni
FADDA Marcella Mattia
FARINA Cesare
FIUME Virginia
LEOPATRI Giuseppe Antonio
LOSAVIO Cesare
LOVISE Anna Maria
MASCHERPA Gianfranco
MELETTI Valerio Lanfranco
MORANZONE Adelio
NAPOLI Caterinella
PERILLI Margherita Angela Rosa
PODAVITTE Alberto
POLLINI Luca Leo Ettore
RIVARDO Chiara
ROTA Paola
RUPERTO Angelo
SAMEK-LODOVICI Emanuele
SCASASCIA Giovanna
SEGHIZZI Massimo Maurizio
SEONI Stefania
SRINIVASAN Padmanabhan
TOMINETTI Vanda Ernestina
TROVATO Antonino
UCCIERO Giuseppe
VISMARA Carla
Direttore di QUATTRO
Direttore d'albergo
Sindacalista
Impiegato
Avvocato
Funzionario regionale
Informatico
Avvocato
Pensionato
Docente
Pensionato
Studente
Bancaria
Commerciante
Studente
Studente
Manager
Pensionata
Consulente
Editore Musicale
Pensionato
Impiegata
Stilista
Geometra
Giornalista
Promotore finanziario
Docente
Autista
Studente
Insegnante
Artigiano
Impiegata
Pensionato
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Operatore Sociosanitario
Imprenditore
Casalinga
giovedì 18 maggio alle 17.30
presso la Biblioteca Calvairate
Via Ciceri Visconti
ang P.za Martini
I CANDIDATI AL
CONSIGLIO DI ZONA 4
DELLA
Lista Ferrante
SI PRESENTANO
AI CITTADINI
ED ALLE ASSOCIAZIONI
VOTA
metti una croce sul simbolo,
esprimi una preferenza scrivendo
il cognome del candidato
Committente responsabile: Claudio Di Pietro
10
BROGLI, SUSHI E SUPPOSTE
L
a tracimante Sammy,
cioè il tipo di bambina
che ogni familiare vorrebbe in un collegio agli antipodi collegato al mondo civile
con mezzi di trasporto tanto
primitivi da non rendere possibili visite a casa durante le vacanze, irruppe nel bar di Salvatore e puntò l’unico tavolino
bisunto, dove Luiss stava godendo il dopo elezioni in compagnia di Renato.
“La nonna ha detto che se non
ti sbrighi a venire a mangiare
va a “Chi l’ha visto?”, racconta che hai perso la memoria e
che sei giovane, bello, biondo
e con gli occhi azzurri, che magari gliene trovano uno così e
glielo portano” strillò. “Aspetta un momento, che mica ci capita tutti i giorni di vincere”
borbottò Luiss tirandosela sulle ginocchia. Puntava il tavolino che Salvatore aveva messo
fuori del locale per raddoppiare l’offerta, e che Renato, vista
la frequentazione, chiamava “il
tavolo delle libertà e del porco
comodo”.
Nel pieno rispetto delle previsioni di Luiss, che pure non
leggeva dentro le sfere di cristallo e faticava anche a leggere qualsiasi altra cosa, il Berlusca era finito giù dalla cadrega, naturalmente con lo stile di chi non sa né vincere né
perdere, cioè senza stile. Sempre secondo Luiss la cosa, vista la campagna elettorale portata avanti nel più imbecille dei
modi da una sinistra che se non
si spara negli alluci non è contenta, aveva del miracoloso.
“Ma non ce la faranno mai a
governare” stavano dicendo dal
tavolino esterno, dove sedeva
un quadrunvirato di legnati.
“E perché non ce la facciamo a
governare, se abbiamo vinto?”
domandò con veemenza
Sammy, che aveva deciso che
a otto anni ci si dovesse schierare politicamente, e aveva cominciato a menare di santa ragione tutti i compagni in odore di destra, o che in un futuro
più o meno lontano avrebbero
avuto qualche possibilità di diventarlo.
“Pelchè in Senato ci avete la
maggiolanza della minchia”
disse dal bancone Cheng, nel
proprio italiano risciacquato
dentro le acque dello Stretto di
Messina. “Sta’ zitto, animale,
che se cominciamo a parlare di
politica perdiamo i clienti” gli
ringhiò Salvatore, che s’era
piccato di mettersi al passo con
i tempi, e cercava di organizzare quella che lui chiamava
“eppi auara”, con tanto di
“quelle schifezze di pesce crudo che fate voi in Cina”, nonostante Cheng continuasse a ripetergli che il sushi era giapponese, e che la maggior parte
dei cinesi neppure sapeva cosa
fosse.
“E allora non dovevi nascere
giallo, bestia!” ribatteva Salvatore rimettendolo al tagliere,
dove stavano allineati gamberetti scongelati di colore allarmante, fette di cetriolo ammosciato, capperi sotto sale, acciughe sott’olio, olive snocciolate e filetti di peperone.
“Verrà fuori un sushi parecchio
etnico nel senso di Etna” aveva osservato Renato, che da
bravo anarchico era per natura
disfattista. Cheng si stava dan-
do da fare infilzando il tutto
con gli stuzzicadenti riciclati
dagli antipasti, mentre dal tavolo esterno i quadrunviri legnati seguitavano le loro lamentazioni. “Chiaro che dovevano vincere i rossi, con tutti i
brogli che hanno fatto” diceva
uno, con gli altri che ripetevano ah sì, brogli di qua e brogli
di là, milioni di voti perduti per
colpa dei brogli. “Che caspita
sono ‘sti brogli?” domandò
Sammy con piglio bellicoso e
una gran voglia di correre fuori per trasformare quel tavolino in macerie, occupanti compresi.
Rispose ancora Cheng, che
aveva appena raccattato da terra un pezzo di cadavere di gambero e lo ripuliva da polvere e
capelli: “I blogli sono che
quando ti infilano una supposta nel sedele e mica tanto ti
piace dici che la supposta non
andava messa dove te l’hanno
messa, ma plesa per bocca con
un solso d’acqua” spiegò. “Ma
io la soddisfazione me la sono
tolta: sulla scheda ho scritto
“comunisti schifosi, vincere e
vinceremo”!” esclamò il più
tonico dei quadrunviri legnati.
“Io invece ho scritto ”Silvio dai
che ce la fai”, che c’è anche la
rima e lui ci ha l’animo poetico, si capisce dalle belle canzoni che compone” fece un altro. “Io invece ho messo “no ai
matrimoni fra froci, la famiglia
è sacra”” salmodiò il terzo.
Il quarto si strinse nelle spalle.
“Io ho fatto una cosa più…personale, ecco: “Umberto ce l’hai sempre più duro di tutti”,
che poverino se lo merita” confessò con un sospiro celtico e
rauco. Cheng, che terminato il
sushi etnico-etneo stava asciugando i bicchieri con il proprio
grembiule che sembrava un reperto di spazzatura Ming, trasecolò.
“In mio paese, pel quel poco
che si vota, se sclivi cazzate sopla scheda la stlacciano e poi
ti bastonano” disse prima che
Salvatore riuscisse a tappargli
la bocca ruggendogli: “Bravo,
fagli capire che hanno buttato
via quattro voti, e chi li vede
più ‘sti pezzi di fessi?” “Che
poi siamo stati corretti, che, se
volevamo, il capo della mafia,
quello lì, come si chiama, lo
prendevamo il giorno prima
delle elezioni anziché il giorno
dopo, e vedevi quanti voti arrivavano” disse quello che aveva scritto la rima baciata sulla
scheda.
Al che Salvatore dimenticò l’equidistanza. “Ehi ehi, che se
voi quel povero vecchio lo
prendevate prima delle elezioni, capace pure che i voti siciliani potevate contarli sulle dita di una mano” ci tenne a precisare. Poi, per rimediare,
snobbando il tavolino dei vincitori offrì ai quadrunviri legnati un assaggio del proprio
sushi etnico-etneo.
Loro dissero buono, dissero appetitoso, dopodiché, causa disturbi gastrici, scomparvero dalla circolazione per la restante
parte della settimana. Nel frattempo Sammy, che non sapeva
stare tranquilla un attimo, aveva provveduto a innamorarsi di
Cheng. “Un figo che non ti dico, con quel suo qualcosa di
orientale!” spiegò entusiasticamente alla madre, mentre era-
no a tavola. “Guarda che quel
pisquano è orientale del tutto”
precisò Luiss. “Peccato che
dalle sue parti fanno bollire i
bambini, l’ha detto il Berlusca.
Ma chi se ne frega, tanto a me
i bambini stanno sulle palle,
possono anche bollirli tutti” ta-
gliò corto Sammy, che sapeva
polverizzare qualsiasi ostacolo. A tavola c’era giusto il lesso, e già Luiss ci aveva messo
la senape. Lasciarono perdere
in blocco.
Giovanni Chiara
www.quattronet.it
il sito di QUATTRO
IL NUMERO DEL MESE
PROGETTI URBANISTIC
ARCHIVIO
TRE
11
Massimo Navone, fra Teatro Quartiere
e Scuola d’Arte Paolo Grassi
Q
uando cercavamo un
nome di prestigio per
la giuria del nostro
Concorso Letterario Teatrale,
abbiamo chiesto a GianMario
Maggi di suggerirci un nome,
ed è subito venuto fuori il nome di Massimo Navone, attuale direttore della Scuola
d'Arte drammatica Paolo
Grassi di Milano, residente a
Milano, sempre nella nostra
zona, dal 1972 e legato all’esperienza del Teatro Quartiere. Ci ha dato subito la disponibilità, di cui lo ringraziamo,
e siamo andati a conoscerlo di
persona nel suo ufficio.
La Scuola d’Arte Paolo Grassi si trova in via Salasco da più
di dieci anni ed occupa la ex
sede della Yomo, un grande
edificio colorato, basso, che si
affaccia sul retro su un ampio
giardino privato e sul parco
Ravizza.
Ha un’aria timida, ma fisicamente è alquanto imponente,
e la nostra prima domanda di
parlarci di sé a partire dal Teatro Quartiere lo costringe a ritornare “alla notte dei tempi”.
“Sono arrivato a Milano nel 72
da Savona; avevo 14 anni ed
andavo al Berchet sono cresciuto col Teatro Quartiere
perché in quel periodo era nel
pieno della sua attività. Lo
frequentavo e poi eravamo un
gruppo di ragazzi che tra il
Berchet e il Teatro Quartiere
avevamo costruito delle attività in collegamento con il nascente Teatro dell’Elfo. Era un
periodo che io ricordo con gli occhi del
ragazzino curioso:
una Milano molto vivace, piena di fermenti, anche se molto contraddittoria dato che iniziavano gli
anni di piombo.”
Nato quindi questo interesse per il teatro,
come si è poi sviluppato? “Dopo il liceo
mi sono iscritto a Lettere Moderne in Statale, però mi interessava continuare col teatro; sapevo che c’era
la Scuola del Piccolo
ed ho provato a fare
l’esame, anche con un
po’ di diffidenza perché in quel periodo
eravamo molto politicizzati e vedevamo il
Piccolo un po’ come
un teatro di regime,
non certo di avanguardia. In quel momento
infatti nascevano i
gruppi di base, il Festival del Teatro di
Sant’Arcangelo, veniva il Living Theatre a
Milano per la prima
volta: quelle erano le
cose che attraevano la
mia generazione.
Comunque, ottenuta l’ammissione al corso di regia (non ci
speravo nemmeno, eravamo
40 candidati per 4-5 posti) ho
superato subito l’iniziale scetticismo e mi sono appassiona-
to tanto alla scuola e a come si
lavorava. Ho trovato anche un
gruppo di compagni molto affini (Gigio Alberti, Claudio
Bisio, Lorenzo Loris, Giampiero Solari), tutte persone an-
cora molto visibili che continua a fare questo mestiere.”
Ha completato poi l’università?
“Ho lasciato Lettere e mi sono
laureato in Drammaturgia al
DAMS di Bologna. Da lì ho
E’ terminata la prima fase del Concorso Letterario Teatrale Teatrando 2006: salvo ritardatari per motivi postali,
sono 39 i partecipanti al nostro concorso, che hanno inviato 24 atti unici e 15 commedie in due tempi. La giuria
si è già messa al lavoro e nel giro di un mese si avranno i risultati. La data precisa della premiazione, che avverrà al Teatro Oscar, non c’è ancora, comunque intorno al 20 giugno.
Risultati e dettagli sul numero di QUATTRO di giugno.
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iniziato a lavorare ed
ho avuto fortuna subito perché durante la
scuola avevo fatto un
paio di spettacoli con
i miei compagni di
corso che sono stati
premiati ed hanno ricevuto delle menzioni.
Così appena laureato
mi hanno chiamato
per uno spettacolo al
Porta Romana che andò molto bene.”
Da allora Massimo
Navone non ha mai
smesso di fare il regista, scegliendo di non
creare una propria
Compagnia, unendo
poi a questo l’attività
di insegnante di recitazione e regia presso
la Scuola d’Arte
drammatica Paolo
Grassi, dopo aver approfondito le tecniche
di insegnamento e formazione anche con
corsi all’estero. “Per
me l’insegnamento ha
rappresentato la possibilità di coltivare un
rapporto sano col teatro, approfondendo testi e temi che mi interessavano attraverso
l’obbiettivo della formazione, più libero e svincolato rispetto a quello del mercato che ti costringe a fare delle
scelte obbligate.”
E come si è arrivati alla direzione della Scuola? “Nel 2003
il precedente direttore aveva
lasciato e quindi la Fondazione ha indetto un bando. Molti colleghi hanno fatto un pressione amichevole perché mi
candidassi, ed io da parte mia
ho fatto pressione su altri colleghi perché si candidassero
loro, perché mi sembrava importante che ci fosse una rosa
rappresentativa della scuola.
Non è che la cosa mi entusiasmasse ma mi sembrava che la
scuola fosse in un momento di
difficoltà, c’erano situazioni
decentivanti, e siccome la
scuola mi ha dato tanto ho ritenuto giusto dare anch’io
qualcosa. Questo è il terzo anno, alcuni obiettivi che mi ero
posto li ho raggiunti, altri non
ancora per motivi vari.”
Passiamo poi a parlare dell’offerta della scuola, delle risorse (“sufficienti per mandare avanti l’attività ordinaria ma
non abbastanza per sviluppare ad esempio gli scambi all’estero con altre scuole”), degli spazi (“carenti perché abbiamo 15 classi che lavorano
contemporaneamente e le sale
teatrali sono solo due e mezzo”), della richiesta di formazione teatrale (“molto alta
adesso, e oltre a noi di pubblico c’è il Piccolo che fa l’ammissione ogni tre anni e la Filodrammatici che la fa ad anni alterni, poi c’è una miriade
di scuole private più orientate
al tempo libero”), dei rapporti con l’esterno (“abbiamo sviluppato i legami con i teatri e
i festival, dove mandiamo anche i nostri studenti fra il secondo e il terzo anno a fare degli stage, molto utili per capire come funziona il mondo del
lavoro e farsi conoscere”).
Chiudiamo in bellezza parlando del rapporto con la nostra
zona: “Mi piacerebbe poter intensificare il rapporto con la
zona, credo che l’aspetto territoriale del teatro sia fondamentale. C’è sempre un problema di spazi per poter fare
uno spettacolo, per provarlo.”
E della nostra zona che cosa le
piace? “Mi piace perché ha
mantenuto una radice popolare, pur trasformandosi: adesso
sono in mezzo a un trionfo modaiolo! Ha mantenuto però il
suo aspetto ospitale, è una zona comodissima, centrale, ben
distribuita, io non cambierei
mai! Mi piacerebbe avere un
teatro, ma anche non un vero e
proprio teatro, uno spazio dove fare attività di laboratorio.
Speriamo di trovarlo, anzi se
sa di qualche spazio….. avrei
bisogno di 200 metri quadri,
che non costino però troppo.”
Ci guarderemo intorno, e se c’è
qualche lettore che può dare una
mano, è il benvenuto. Ci salutiamo alla fine di questa lunga
e piacevole conversazione, ma
ci rivedremo presto perché a
breve dovrà leggere i lavori teatrali del nostro concorso.
Stefania Aleni
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12
La chiesa dei Santi Silvestro e Martino
A cura della Fondazione Milano Policroma - Testo e fotografie di Riccardo Tammaro
I
n viale Lazio, all'angolo con via
Maffei, sorge una chiesa dedicata ai Santi Silvestro e Martino; in
questi due articoli ci proponiamo di
esaminarne la storia ed i momenti artistici.
Iniziamo ricostruendo la situazione
della zona ancor prima che venisse
decisa la costruzione dell'edificio sacro, e riportiamoci quindi alla fine del
diciannovesimo secolo.
Qui, appena fuori città, si trovava
all'epoca una campagna ben coltivata, situata tra la strada per Calvairate (attuale via Anfossi) e il bivio di Porta Romana, da cui si dipartivano la Strada Postale per Lodi (attuale corso omonimo) e la
carrareccia detta anche "lo Strettone" (attuale via Muratori).
Intorno a quella che è l'attuale Piscina Caimi si trovavano varie cascine, come la Baracchetta, la Venturina e la Campaccia, da cui dipendevano i terreni coltivati.
Per completare il quadro ricordiamo il ricco intrico di rogge e cavi,
tra cui merita menzione il Redefossi, che costeggiava l'allora polverosa Strada di Circonvallazione.
Fu in questo scenario che si inserì il piano regolatore dell'ingegnere Cesare Beruto che, come noto,
ridisegnò la città, ed in particolare la zona testè citata.
Tanto per iniziare, vennero progettati gli attuali viali Cirene, Lazio, nonchè le vie Cadore e Tiraboschi, e la piazza Libia, come penso
sia noto.
Ciò che è più importante ai fini della nostra storia, però, era la presenza,
sul tratto centrale del futuro viale Lazio, di un terreno usato per il Tiro a
Segno, che venne acquistato da una
società promotrice dell'età nuova del-
le ferrovie vicinali; l'area fu destinata ad impiantarvi la stazione del tram
a vapore per Melegnano e Lodi, noto anche come "Gamba de legn" (nome condiviso con altri treni dell'epoca): l'area prese nome "Stazione delle Tramvie Interprovinciali".
Se ancora nel 1920 il lungo muro grigio dello scalo faceva solo penetrare
all'esterno rumori di vagoni e di be-
stiame destinato al macello, poco dopo, complice la sempre maggiore ricerca di celerità nei trasporti, l'area
venne demolita, ed il viale Lazio
completato.
Ed è a questo punto che inizia la storia della chiesa dei Santi Silvestro e
Martino. Alcune signore, infatti, si
interessarono allo scopo di far sor-
gere nel nuovo viale, sull'allora incompleto lato dei numeri dispari,
una nuova chiesa, anche in conside-
razione della notevole distanza di
quella zona dalle sue parrocchiali di
riferimento: Sant'Andrea a sud, San
Nazaro in Brolo a ovest, Santa Maria del Suffragio a nord e San Pio V
a est. Fu proprio congiungendo questi quattro punti cardinali che, in Curia, la signora Maura Vajani Frumento, la signora Gonzales ed il signor Armando Frumento (autore
della cartina) mostrarono come al
centro si trovasse proprio l'incrocio
tra viale Lazio e via Maffei. Considerando che la chiesa più vicina distava almeno un chilometro essi trovarono subito un Monsignore che si
disse favorevole all'idea e alla dislocazione; questi fece però presente
che sarebbe occorso trovare i capitali per la realizzazione.
Fu a questo punto che venne contattato l'architetto Mario Cavallè, che in
viale Lazio aveva già realizzato la
portineria del civico 14, che concorse a dare forma alla chiesa.
Ma il personaggio attraverso cui la
chiesa potè concretamente essere
realizzata è senz'altro don Alfredo
Malandra, canonico di Santo Stefano, cui venne dato mandato di acquistare il terreno ed edificare la
chiesa (a proprie spese) dalla Curia
Arcivescovile, a seguito di un'adunanza presieduta dal Cardinale Schuster in data 11 dicembre 1936, durante la quale vennero altresì fissati
i confini della erigenda parrocchia
con l'accordo dei parroci delle aree
circonvicine.
A questo punto inizia la costruzione della chiesa, di cui ci occuperemo nel prossimo articolo unitamente alla parte artistica di essa. Per ora
ci limiteremo a riportare la data della benedizione e posa della prima
pietra, che avvenne ad opera del
Cardinale Ildefonso Schuster, Arcivescovo di Milano, il giorno 31 dicembre 1937.
13
L’attrice Ivana Monti ritorna nel nostro quartiere
con il suo spettacolo “Mia cara madre”
M
eritato successo per lo spettacolo “Mia cara madre”, di
Ivana Monti, rappresentato
il 25 aprile presso il Teatro della
Quattordicesima, per iniziativa del
Comitato soci COOP RogoredoPiazzaLodi e della sezione Rogoredo dell’ANPI; hanno contribuito alla realizzazione dell’evento anche
Coop Lombardia – Provincia di Milano - University Lab s.c.r.l. Cooperativa Studentesca - I.T.S. SPA Servizi agli Enti Territoriali - Associazione "QUATTRO" - Coop.Edificatrice Rogoredo - Coop. Rogoredo
Sviluppo - Circolo Mondini Rogoredo - Impresa Edile Marco Scaroni.
Lo spettacolo è una vera lezione di
storia che si snoda dalla prima alla
seconda guerra mondiale e alla Resistenza, attraverso le lettere di una figlia: “Mia cara madre”, iniziavano
tutte così quelle brevi e semplicissime lettere che raccontavano la vita
reale, difficile, sofferta, con pochi
momenti di gioia e molto dolore per
quello che la guerra prima, il fascismo poi, e ancora un’altra guerra avevano portato nelle famiglie.
Dopo lo spettacolo mi fermo a parlare con Ivana Monti, che aveva appena ricevuto molti segni di affetto da
parte del pubblico, fra cui molte persone della zona del Corvetto che l’avevano conosciuta e frequentata da
ragazza e non la vedevano ormai da
molti anni.
Nello spettacolo vi sono moltissimi
riferimenti alla nostra zona, ad episodi della guerra e della resistenza
che si sono svolti proprio nel quartiere in cui ci troviamo
“Tutte le volte che vado a fare “Mia
cara madre”, oltre al copione che esiste che ha per perno l’Emilia, vi è un
approfondimento sulla Resistenza dei
luoghi in cui presentiamo il lavoro, e
questo mi costa una ricerca e uno studio che faccio comunque con grande
passione. Tra l’altro, questa è la prima volta che rappresentiamo lo spettacolo a Milano e sono molto contenta di averlo fatto proprio qui.”
Lei ha in effetti un legame forte con
questa zona
“Sono nata in via dei Cinquecento e
poi sono andata ad abitare in viale
Omero: è una zona che io amo particolarmente e quando sono diventata
grande e ho fatto l’attrice, quando mi
sono trasferita a Roma, mi sono sposata e ho avuto un bambino, e ho capito che cosa vuol dire avere un bambino, quali sono i pericoli che l’infanzia può incontrare, allora ho capito quanto fossi stata felice qui da
bambina e quanta tutela avessi avuto
non solo dalla mia famiglia, ma da
tutti, dall’oratorio, dalla Parrocchia,
dai vicini di casa, dalla scuola (elementari in via Ravenna e medie dalla Suore Rosminiane). Così ho preso una casetta per mia mamma e il
mio bambino in questa zona, e quando ero in tournée e lavoravo, principalmente al Nord, durante la stagione teatrale da novembre a febbraio,
avevo il modo di vederlo e stare con
lui e lui poteva crescere negli stessi
luoghi in cui avevo vissuto io.”
Quali le attività che ricorda?
“Andavamo all’oratorio, vi erano tantissime attività: pallacanestro, facevamo le statue con la creta, andavamo ad aiutare le persone bisognose.
Con il cineforum don Emilio mi ha
aperto gli occhi sul mondo: dopo un
film ci aveva fatto notare che l’attrice non protagonista aveva vinto un
Oscar e da lì avevo capito che si può
PER UN IMPEGNO
SENZA QUARTIERE
Un momento dello spettacolo, a cui hanno anche partecipato:
Coro delle MONDINE di Correggio (RE), Coro Matildico “VAL DOLO”di Toano (RE) Diretto dal M° Andrea Caselli, ALICE BORCIANI Soprano, FILARMONICA CITTA’ di CARPI (MO) Diretta dal M° Leonardo Tenca, ANGELO
BELLESIA Fisarmonica, PIETRO MESSORI Armonica a bocca. Aiuto regia Tommaso Barbato
essere riconosciuti anche non essendo protagonisti. E’ stata un’educazione molto importante, e anche le
Suore Rosminiane sono state mie
educatrici culturali.
Poi a 15 anni sono andata a studiare
in Francia e mi sono allontanata da
qui, ritornandoci da madre.”
Come è nata la sua passione per il
teatro?
“Non pensavo veramente di fare teatro; inizialmente sono andata alla
Al Comune di Milano (scheda azzurra)
vota Marco Cormio e scrivi
CORMIO
vota l’Ulivo, vince Ferrante,
vince Milano
Chi sono
Sono nato a Milano 43 anni fa. Dopo
anni di impegno nel sociale e nel volontariato, dal 1990 è incominciato il
mio impegno diretto in politica
Nel 2001 sono stato eletto Consigliere
comunale.
Il mio impegno per Milano
continua con Voi
5 anni di lavoro in Consiglio Comunale, ecco alcuni risultati raggiunti
insieme:
la ristrutturazione di alcuni edifici
scolastici (Elementari di via Pianell e
via Borgognone, Medie di via Dalmazia e via Mondolfo);
la sistemazione di campi gioco per
bambini (a partire da via Mondolfo, via
Sordello, via Serrati e via Maderna);
l’attento monitoraggio della entrata
in esercizio del separatore rifiuti di via
Zama;
la realizzazione di un nuovo Centro
Diurno per Disabili in via Anfossi 25;
il sostegno alle esigenze del volontariato come l’aiuto all’Associazione
SOS nella ricerca di una nuova sede.
PER VIVERE MILANO:
valorizzando le periferie, con attenzione particolare alle aree verdi, alla manutenzione ordinaria e alla verifica degli interventi in corso per le grandi trasformazioni (quali il progetto Montecity/Rogoredo).
PER FAR CRESCERE MILANO:
migliorando e innovando il sistema dei
servizi socio/sanitari per i cittadini,
oggi in grave difficoltà, in particolare riguardo ai servizi offerti a disabili, minori e anziani.
PER MUOVERE MILANO:
puntando al miglioramento della qualità del trasporto pubblico.
scuola di mimo al Piccolo Teatro, poi
da lì ho iniziato a fare l’attrice.”
Ha qualche immagine particolare
che ricorda?
“Dalle nostre finestre si vedeva Chiaravalle: ho sempre avuto questo senso di libertà davanti, di spazi, di verde e la poesia del campanile di Chiaravalle; andavo là a prendere le violette, andavo con gli schettini perché
ho imparato molto più tardi ad andare in bicicletta.”
Vuole affidare al nostro giornale un
saluto per quanti l’hanno conosciuta?
“Io ho un amore grande per questo
quartiere e per le persone che vi abitavano: a loro il mio affetto, stima, riconoscenza per tutto quello che hanno fatto per me.”
Un affetto che vogliamo condividere
con lei.
Stefania Aleni
15
Tagli d’organici in vista
per il prossimo anno scolastico
ALTRO TEMPO
Una nuova risorsa per tutta la famiglia a pochi passi da Porta Romana
Un documento del Consiglio di Istituto della Morosini-Manara
l Ministro Moratti e il suo viceministro,
Valentina Aprea, continuano imperterrite
a dire che nella scuola tutto va bene, che il
tempo pieno è aumentato e via discorrendo.
In realtà non è così. Il CSA (ex provveditorato) di Milano ha in questi giorni comunicato alle scuole primarie i tagli di organico
apportati rispetto ai posti necessari: Si tratta di una riduzione di ben due posti docenti che riguardano 90 scuole e di una riduzione di 1 posto per 184 scuole primarie (da
"Scuolaoggi ").
Anche il nostro Istituto si trova, per il secondo anno di seguito, nella condizione di
aver subito il taglio di un posto in organico
(41 quelli richiesti per far funzionare 6 sezioni a modulo e 16 a tempo pieno - 40 quelli assegnati). Questo è avvenuto malgrado il
ministro Moratti abbia affermato più volte
che la legge finanziaria non poneva tetti (e
quindi tagli) agli organici.
Siamo sinceramente preoccupati per la situazione e intendiamo rendere pubblica la
nostra protesta. I tagli operati dal Ministero
non tengono conto della realtà in cui operano le strutture scolastiche, non considerano
la complessità del POF e, anzi, rendono difficoltoso il normale svolgimento delle lezioni. Questi tagli, decisi su basi illogiche e
puramente casuali (un posto in meno a chi
ha chiesto una sezione in più e un posto in
meno alle scuole che avevano in organico
più di 37 docenti), se non rivisti obbligheranno anche la nostra Istituzione a tagliare
sulla qualità del servizio, penalizzando gli
alunni più disagiati, o a mettere in seria difficoltà le famiglia a causa di una revisione
dell'offerta formativa, come d'altronde già
successo lo scorso anno.
Il Consiglio d'Istituto alla luce di queste
considerazioni chiede espressamente al
CSA di Milano e al ministro Moratti di
rivedere la dotazione d'organico assegnata alle scuole per l'anno scolastico
2006/07 e, in caso contrario, si riserva di
intraprendere azioni di protesta.
S
Prossimi appuntamenti:
■ Laboratori di gioco e manipolazione per bambini/e da 15 mesi a 3 anni
i giovedì 11, 18 e 25 maggio dalle 10.30 alle 12.00
■ Presentazione del Corso di Massaggio Neonatale (0 -8 mesi)
mercoledì 17 maggio ore 14.00
■ Presentazione Centro Estivo
giovedì 25 maggio ore 13.30
■ Serata incontro per Genitori “Adulti e bambini alle prese coi tempi d’oggi”
martedì 6 giugno ore 21.00
Per partecipare agli incontri è necessario iscriversi qualche giorno prima
30 marzo 2006
Una “Valle incantata” in via Friuli
Consiglio d’Istituto
I.C.S Morosini Savoia- Manara
B
Onore al merito al “Corpo di ballo” e alla
squadra di rugby della Media Tito Livio
I
l “Corpo di ballo” della Scuola Media Tito Livio, che già avete avuto occasione di
conoscere, si è fatto nuovamente onore. Accompagnato dall’insegnante/coreografa Roberta Pecchi, ha ottenuto il II posto alle
“Olimpiadi della danza per la scuola” organizzate al Palalido domenica 9 aprile dal
primo ballerino dell’Opera di Tirana Enkel
Zhuti. A valutare le numerose scuole medie
e superiori presenti, sono stati chiamati
esperti nel settore della danza.
Onore al merito anche alla squadra dei “piccoli” di rugby che, accompagnati dalla
prof.ssa Trenta, hanno portato la Tito Livio
alla seconda posizione durante gli incontri
svoltisi al campo sportivo Giuriati.
Ancora una prova aspetta la classe II B e
il “Corpo di ballo” che il 28 maggio, nell’ambito della manifestazione Scuole in
scena organizzata dal Teatro Litta, affronteranno sul palco del San Fedele il musical Un’altra Divina Commedia. Nella
stessa data saranno presenti anche le quinte elementari A, B, C di via Colletta con
Pinocchio 2006, strutturato interamente
dai ragazzi con la supervisione dei loro
docenti.
E allora “Vai Tito Livio, la riscossa continua!”
Roberta Pecchi
Elezioni per il Consiglio di Zona 4
(scheda verde) 28-29 maggio 2006
STEFANIA
ALENI
Capolista per la Lista Ferrante
ssociazione Italiana Sclerosi Multipla di Milano - ONLUS seleziona 44 ragazze/i da
inserire nel Progetto di Assistenza Sociale nell'ambito del Servizio Civile Nazionale. Requisiti richiesti: età compresa tra i 18 e i 28 anni; titolo di studio scuola media superiore; cittadinanza italiana; forte motivazione nell'impegno sociale. Durata del servizio:
12 mesi per 30 ore settimanali. Retribuzione netta: 433 euro mensili circa. Per informazioni tel. 02 48955429-31
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una
Milano
ricca
di futuro
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Federica Giordani
A
FRANZ BRUNACCI
Candidato indipendente nella lista
di Rifondazione Comunista
per il Consiglio di zona 4
31 anni – Avvocato, ha aperto uno sportello legale gratuito presso il Circolo ARCI 5 Giornate di via Mecenate e presso l’Associazione La Svolta di viale Ungheria – Già consigliere di zona 13 e 4
Committente responsabile: Stefania Aleni
Vot
Info are
rmà
ti
golo morbido. La valle incantata propone
percorsi sensoriali e didattici che hanno come loro obiettivo soprattutto la socializzazione dei bambini, aiutati e guidati dallo
staff accuratamente selezionato.
Interessante è anche l’idea di proporre iniziative che coinvolgono l’intera famiglia:
il progetto complessivo, infatti, è quello di
creare una continuità tra il bambino e la sua
famiglia la quale è invitata a vivere e condividere gli spazi usati dai bambini. Oltre
alla possibilità di rimanere con i bimbi durante le normali ore di attività, la Valle incantata organizza anche attività rivolte in
modo specifico alle mamme, per esempio
“Mammadanza”, corso di musica e movimento per le gestanti che avrà inizio il 12
maggio, tenuto dalla danzaterapista Vèronique Gfeller.
Per coloro che, per scelta o necessità, hanno deciso di non mandare i bambini all’asilo nido e alla scuola materna, questa è
senza dubbio una valida alternativa che
conta già una cinquantina di iscritti. E’ possibile mettersi in contatto con l’associazione al numero 02 45499682 oppure scrivere una mail a lavalleincantata@fastwebnet.it e non dimenticate il sito internet
www.lavalleincantata.com
Una proposta della Associazione
Italiana Sclerosi Multipla
per il Servizio Civile Nazionale
Direttore responsabile di QUATTRO
www.comunalimilano2006.it/stefaniaaleni
imbi aprite le orecchie! QUATTRO ha
un articolo apposta per voi: vi raccontiamo (a voi, ma anche alle vostre mamme,
papà, nonne e nonni) dove potrebbero portarvi per farvi divertire un mondo.
Da poco più di due mesi in via Friuli 66 è
nata “La valle incantata”, un centro ricreativo culturale che offre spazio e attività ai
bimbi da 0 a 6 anni: c’è posto per tutti insomma!
E' stata la necessità di creare un spazio in
cui poter far trascorrere ai bambini del tempo di qualità, la carenza di strutture che offrono servizi flessibili e adatti alle esigenze delle mamme e la voglia di creare una
realtà diversa, a spingere Barbara Bertoli
(mamma di un bambino di tre anni) ad impegnarsi nella realizzazione di questo progetto. Il percorso, come lei stessa ci racconta, è stato difficile, soprattutto la ricerca di uno spazio adatto all’attività, ma infine eccola, una struttura su due livelli che
affaccia direttamente sulla via, di facile accesso e strutturata come un open space.
Barbara, laureata in architettura, ha seguito personalmente la progettazione dello
spazio: colorato, accogliente, pieno di giochi che ordinatamente si dividono in diverse aree di attività ben riconoscibili, da
quella del gioco simbolico, al laboratorio,
arrivando alla palestra, passando per l’an-
BRUNACCI
IL VOTO UTILE E GIOVANE PER LA NOSTRA ZONA
Committente responsabile: Franz Brunacc
I
abato 1 aprile, il nuovo centro “ALTRO TEMPO” gestito dalla Cooperativa Sociale
Diapason ha festeggiato con calorosa partecipazione della cittadinanza l’arrivo della primavera con laboratori creativi per bambini da 1 a 10 anni.
Il centro, inaugurato a fine gennaio, propone progetti ludici ed educativi per genitori, nonni e bambini.
Dove: in Via Ferrini 11(angolo Via Friuli)
Info: 340.7038275 - e-mail: altrotempo@coopdiapason.it
14
P
er essere sinceri, la libreria che
vi presentiamo in questo numero di QUATTRO non è in Zona
4, ma è così vicina e così interessante
che non potevamo trascurarla! Solo
una strada e la linea tranviaria del
29/30 la dividono dalla nostra zona,
quindi non facciamo troppo i pignoli
ed entriamo! Avevo appreso della sua
esistenza dal notiziario del CAI (Club
Alpino Italiano) e la cosa è più che
comprensibile visto che la libreria si
chiama “Monti in Città”; ma è l’estensione del nome a renderla ancor
più originale: “Libri e vini di montagna”! Sì, perché qui si vendono sia i
libri sulla montagna, sia i prodotti della montagna. “Cibo per lo spirito e cibo per il corpo”, come ci dicono le
simpatiche titolari di questo nuovo
“spaccio di cultura”.
Chiara Cogliati e Monica Gariboldi sono due cognate, entrambe appassionate (manco a dirlo!) di montagna e così, fra un’arrampicata e un’escursione
è nata la brillante idea di aprire una libreria specializzata e un po’ particolare; idea che si è poi concretizzata nell’ottobre del 2004 quando, presa la
doppia licenza di vendita, hanno alfine aperto Monti in Città fra Viale
Monte Nero e Viale Caldara. Una bella sfida, visto lo scarso feeling degli
italiani per la carta stampata (… anche
se con i vini dovrebbe andare un po’
meglio !!!)
Oggi infatti i librai non hanno vita
facile. Come la mettiamo con la concorrenza? In realtà, anche se molte
grosse librerie hanno un settore dedicato alla montagna, non esiste a Milano una libreria specializzata sull’argomento come, per esempio, la Libreria
della Montagna di Torino o la Libreria Alpina di Bologna. Inoltre Chiara
e Monica intendono fornire anche servizi collaterali, come ricerche bibliografiche, ricerca di libri su ordinazione, incontri di presentazione volumi,
etc. E i vini cosa c’entrano? Chi ama
veramente la montagna non apprezza
solo le vette da raggiungere, ma anche
una cultura e uno stile di vita che hanno sempre visto uno stretto legame fra
uomo e territorio; e l’intento è proprio
quello di portare a Milano un assaggio
“completo” della montagna, anche
perché il futuro della montagna stessa
è indissolubilmente legato ad un utilizzo razionale delle sue risorse. Ma
ARIA DI MONTAGNA
(ovvero Non solo libri)
non è un po’ complicato vendere libri e alimentari? Beh!, qui naturalmente non si vendono salami e formaggi, ma solo prodotti confezionati:
vini innanzitutto, perché la viticoltura
di montagna è un tipo di coltura relitta e difficile, ma espressione tipica della cultura e dell’economia delle “terre
alte” e come tale degna di considerazione e di incoraggiamento; e poi grappe, miele e conserve. Una libreria, insomma, nella quale usare tutti i cinque
sensi per sfogliare, leggere, ascoltare,
annusare e gustare!
Gli inizi ovviamente sono stati duri ma
ora, dopo un anno e mezzo di attività,
Monti in Città comincia a farsi conoscere, soprattutto in zona. Monica e
Chiara, alternandosi, mi raccontano i
loro progetti e le loro speranze e mi
mostrano i prodotti in vendita. Dal punto di vista editoriale l’offerta spazia dalla narrativa di montagna alle guide
escursionistiche, dai manuali ai libri
naturalistici, dalle riviste di montagna
alla cartografia, senza trascurare le no-
vità editoriali generiche per l’utenza di
zona non specializzata. Ma che cosa
chiedono i clienti? Un po’ di tutto, ma
con scarsa sovrapposizione di interessi: chi vuole la narrativa di montagna,
difficilmente chiede guide e manuali e
viceversa (come dire: o si va in montagna con i piedi, o con la fantasia …
naturalmente senza generalizzare troppo!). Gironzolando fra gli scaffali noto subito gli apprezzati volumi della serie “Quaderni di cultura alpina” della
Priuli & Verlucca (Ivrea), la rivista monografica semestrale “L’Alpe”, una sezione naturalistica (fauna, flora e aree
protette) e uno scaffale per i “piccoli
alpinisti”, con libri per bambini e ragazzi. E poi ancora manuali di alpinismo, escursionismo e Mountain Bike,
nonché grandi volumi illustrati e libri
fotografici. Un aspetto interessante di
Monti in Città è la particolare attenzione dedicata alle piccole case editrici locali, spesso poco conosciute ma
strettamente radicate sul territorio, come le Edizioni Tararà di Verbania, la
Da Chiaravalle agli angeli custodi
la salma di Marcello Candia
D
al 6 aprile, come avevamo già annunciato su queste pagine, la salma
del Servo di Dio Marcello Candia
riposa in una cappella accanto all’altare della chiesa parrocchiale degli Angeli Custodi
in via Colletta che egli stesso aveva frequentato fino alla sua morte nell’agosto del
1983. La traslazione, presieduta dal vicario
episcopale monsignor Erminio Da Scalzi, è
stata seguita dai familiari e da una conside-
revole folla che si è stretta attorno all’illustre parrocchiano noto per avere preso alla
lettera la proposta evangelica di vendere ogni
bene per “darlo ai poveri”, per farne ospedali e attività di assistenza nel nord est del
Brasile.
La cerimonia ha ricordato con commozione
e sobrietà le caratteristiche di Marcello Candia, industriale chimico, laico, mosso da una
esigenza di fraternità con i più poveri, in particolare i lebbrosi, che ha sempre trovato alimento nell’evangelo, nella determinazione
di conformarsi alla volontà di Cristo, nella
preghiera. E’ preoccupato di interventi tempestivi e concreti, più che di battaglie ideologiche, di ottenere dalle autorità brasiliane
i permessi di cui ha necessità piuttosto che
contestarne la discutibile linea politica. Il vescovo conclude facendo il punto sul processo di canonizzazione che ci si
augura possa in tempi brevi portare Candia alla santificazione
ufficiale da parte della chiesa:
fin da ora può essere modello
nella nostra società e invito a
non attenuare l’impegno di attenzione ai poveri vicini e lontani.
La tomba in chiesa di una persona straordinaria, come Giovanni
Paolo II aveva definito Candia,
ora materialmente in mezzo alla
gente che di settimana in settimana frequenta le celebrazioni,
possa quindi aiutare la memoria,
incoraggiare e rincuorare. Sia un
richiamo costante a pensare alto, ad allargare
gli orizzonti verso una globalizzazione non solo del mercato, ma anche di un’economia attenta ai bisogni; anche verso un’economia delle perdite –come la chiamava proprio il dottor
Candia- a favore di chi ancora non vive da uomo; un’economia, individuale e pubblica, non
solo preoccupata dall’incremento dei profitti
per i ricchi della terra.
Ugo Basso
Vivalda Editori di Torino, la Lyasis di
Sondrio, l’Arciere di Dronero (Cuneo),
etc. La cartografia è varia e spazia dalle classiche Kompass, Tabacco, I.G.C.
e Multigraphic, alle carte topografiche
francesi (soprattutto aree di confine e
Corsica) e svizzere (sia escursionistiche, sia sci-alpinistiche). Non mancano infine videocassette, DVD, CD musicali e CD-ROM.
E adesso diamo un’occhiata ai prodotti
della montagna, ai vini in primo luogo; sugli scaffali campeggiano in bella mostra etichette rappresentative di
tutto l’arco alpino e non solo: dal
Blanc de Morgex (Val d’Aosta), proveniente dai vigneti più alti d’Europa,
ai vini delle Valli Pinerolesi e all’Erbaluce di Caluso; dai classici vini valtellinesi (Inferno, Grumello, Sassella
e il più recente e pregiato “Sfursàt”) ai
vini delle regioni nord-orientali (Teroldego, Silvaner, Refosco); fino al
Rosso dell’Etna e al Moscato di Pantelleria che non sono vini ‘alpini’ ma
sono comunque rappresentativi di una
viticoltura ‘estrema’ in ambienti difficili da coltivare. Non mancano ovviamente alcune grappe particolari, che
stanno ai montanari come il tè sta agli
inglesi! Per quanto riguarda le conserve, Chiara e Monica hanno deciso di
rifornirsi prevalentemente da cooperative artigiane e da piccoli produttori locali, per garantire prodotti originali e
di qualità: ecco allora le marmellate
senza zucchero (dolcificate con succo
d’uva o di mela concentrato), i vari tipi di miele, la frutta secca nel miele, la
frutta sciroppata, il succo di lampone
e una serie di salse particolari per carni e formaggi. Ma prodotti così particolari sono alla portata di tutte le
tasche? I prezzi non sono certo da supermercato, ma Chiara e Monica propongono due fasce di prezzi, in base
alle diverse tipologie dei prodotti, proprio per evitare una eccessiva e indesiderata deriva ‘elitaria’.
Del resto la cosa migliore è andare a
vedere di persona, magari per fare un
regalo originale in una confezione simpatica, approfittando delle apposite
“scatole verdi” di Monti in Città, predisposte per contenere un libro e una
bottiglia di vino. Unico difetto della libreria è lo spazio relativamente ristretto che sembra non bastare mai. Ma
le due tenaci titolari cercano di sfruttarlo al meglio, riuscendo anche a organizzare incontri con Guide Alpine e
presentazioni di libri con l’autore. A
proposito!, giovedì 18 maggio p.v. (alle ore 18.30) sarà presentato il volume
“Grigna assassina” di Marco Terrazza
(collana “I Licheni” - Vivalda Editori), con successivo aperitivo offerto da
Chiara e Monica, un’occasione per
stappare una bottiglia di vino e bere un
bicchiere assieme, in compagnia e
amicizia.
Monti in città (ufficialmente in Viale Caldara 20, ma in pratica con ingresso accanto al n° 15 di Viale Monte Nero, angolo giardini – Tel.
02.55181790) è aperta dalle ore 10.00
alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.30 (turno di chiusura, il lunedì mattina).
Sconto del 10% sui prodotti editoriali ai soci CAI, esibendo la tessera in
regola con la quota associativa annuale. Chi naviga sul web può avere
un assaggio della libreria su
www.montiincittà.it
Francesco Pustorino
I soci coop discutono
di bilancio in assemblea
T
radizionale appuntamento per i soci coop, invitati a discutere in apposite assemblee
il bilancio 2005 di Coop Lombardia. Una occasione per conoscere l’andamento economico-sociale della cooperativa, verificarne la salute ed i programmi di sviluppo.
Un momento per avere un confronto con i dirigenti della cooperativa, per fare commenti e
dare suggerimenti, per conoscere il bilancio sociale di coop, ovvero quella parte del bilancio utilizzata per offrire nuovi servizi ai soci, promuovere iniziative di solidarietà, sviluppare la socialità.
Per i soci dei punti vendita di Rogoredo e PiazzaLodi,
l’assemblea si terrà
martedì 23 maggio ore 21
presso il Salone coop di via Freikofel 7 a Rogoredo
(possibilità trasporto in pullman a cura di Coop, con ritrovo alle 20.30 davanti all’ipercoop PiazzaLodi)
16
In corso il campionato
di calcio Sudamericano
MUSICA E POESIA
Insegne dal tempo
Giovedì 25 maggio alle 21, presso la Palazzina Liberty di Largo
Marinai d’Italia, all’interno delle iniziative della Casa della Poesia, si terrà la serata
MUSICA E POESIA
SOPRANO: Anita Dordoni
PIANISTA: Maurizio Carnelli
ATTORI:
Giulia Cailotto e Alexander Gonzales
Si eseguiranno Lieder di Mozart, Schubert, Bellini e verranno recitati testi poetici di Goethe, Neruda, Leopardi, Dylan Thomas,
Eliot e Shakespeare.
Ingresso libero
100 X 100
E’
partito
lo
scorso 9 aprile il campionato di calcio Sudamericano che si svolge
presso la Società Sportiva “LA MILANESE”
di via Fabio Massimo,
adiacente al Parco Cassinis.
La chiusura della prima
fase è prevista il 15 settembre, per complessive 23 settimane.
Al campionato aderiscono 24 squadre,
ognuna composta da 22
giocatori tutti regolar-
mente tesserati.
Otto sono le squadre
rappresentative dell’Ecuador, una della Bolivia e le restanti 15 sono rappresentative del
Perù: da segnalare che
gli atleti appartengono
alle numerose comunità interetniche presenti
a Milano, e principalmente provenienti dall'Africa, dal Centro e
Sud America, dall'Asia
e dall'Europa dell'Est,
un esempio di come lo
sport aiuta l'integrazione e la conoscenza reciproca tra i popoli.
Il Campionato è organizzato dall'Associazione Cultural Peruana
(A.C.P.) e dalla Confraternita Deportiva Sudamericana, in collaborazione con l'Associazione PERUAN-ITA'.
I
l 14 maggio, termine ultimo per l’iscrizione il 12, DDS, Dimensione dello sport, e Aqvasport lanciano in collaborazione
con numerose società una staffetta natatoria molto particolare.
Presso la piscina Samuele di via Mecenate scenderanno in acqua 8
staffette di 100 persone ognuna delle quali dovrà percorrere due vasche per 100 metri in totale. La quota di iscrizione di 10_, che dà
diritto a ricevere cuffietta e maglietta celebrative della manifestazione, sarà interamente devoluta al Comitato Maria Letizia Verga,
un’associazione impegnata nella cura delle leucemie infantili. Per
maggiori informazioni visitare il sito www.ddsport.it. La staffetta
100x100 prenderà il via alle 10, il ritrovo è per le ore 9, e terminerà alle 13. Un impegno sportivo ma ancora di più un impegno per
aiutare ad avere un futuro a tanti bambini malati.
Basket 76 verso la
Golden League
I
l prossimo 12 maggio Basket76, il Dream Time del basket della Zona 4, conclude il campionato affrontando la terza in classifica ma grazie alla sua posizione in classifica, quarta, ha già raggiunto un importante traguardo: disputare gli spareggi per entrare
nella Golden League. Per determinare le due squadre si terrà un girone a tre, con partite di sola andata, tra la terza e la quarta squadra
classificata della Silver League e la prima classificata della Bronze
League. Le premesse per riuscire a centrare l’obiettivo ci sono. Al
Basket76 “in bocca al lupo” da parte di Quattro.
P
ezzi di zona che se
ne vanno, angoli che
spariscono, scivolando nel silenzio dei ricordi. Sono le vecchie insegne di una Zona 4 che
piano piano sparisce. Vecchie insegne di negozi che
hanno chiuso da tempo o
le cui saracinesche si sono abbassate da poco ma
dove operai stanno trasformandone il volto.
Incominciamo a proporvene una, ma in zona ce
ne sono altre, testimonianze di finiti mestieri
che nessuno più fa, che
via via pubblicheremo.
In via Anfossi, arrugginito dal passare degli anni
campeggia ancora “PRODUZIONE DISEG” (sì
proprio così, tronca la fine e tronco l’inizio, si intravede RI). Forse sono
trenta anni se la memoria
non mi porta a sbagliare,
che è lì in attesa di qualcuno che prenda posses-
so del negozio, un tempo
cartoleria, di quelle che
vendevano ancora le cannucce con i pennini, le
boccette di inchiostro, i
normografi, le scatole da
12 o 24 di Caran d’Ache,
la carta copiativa per fare
le copie alla macchina
per scrivere per finire i famosi quaderni dalla copertina nera con la costa
rossa. Cartoleria che divenne l’“antro” di un
vecchio signore, con un
camice marrone, gli occhiali puntati sul naso, attorniato da vecchie radio
a valvole nelle quali si
tuffava per rimetterle in
condizioni di riprendere
a trasmettere e riuscendoci con la pazienza che
solo i vecchi bottegai
mettevano nel fare le cose e che prima di buttare
un oggetto: “Si può provare a ripararlo”.
Antonio Solinas
18
Festa di quartiere Ponte Lambro
N
ei giorni 13 e 14 maggio si terrà a Ponte Lambro la festa di
quartiere. L’iniziativa rappresenta un importante momento di aggregazione e integrazione per un quartiere
in cui gli abitanti hanno provenienze e
culture diverse e in una fase in cui anche i cambiamenti determinati dal Contratto di Quartiere rappresentano un momento importante.
La festa che tradizionalmente si svolge
oramai da dieci anni, si inserisce in un
contesto di trasformazione e di rivitalizzazione del quartiere puntando a promuovere l’immagine di Ponte Lambro
e conferendo visibilità al Contratto di
Quartiere come occasione per informare gli abitanti degli interventi che sa-
ranno realizzati a breve nel quartiere.
L’iniziativa si svolgerà prevalentemente nella piazza antistante il Centro Civico, quella che sarà la futura piazza del
quartiere al termine degli interventi previsti.
La festa organizzata attraverso il coinvolgimento delle realtà del territorio ed
in particolare la Parrocchia Sacro Cuore, ASQ (Progetto Azioni Senza Quartiere), gruppo esterni, Centro Giovani di
via Parea, Cooperativa Mosaico, Centro
Sinbad e Tir Na Nog, Gruppi di Volontariato Vincenziano, Associazione ArceChiesa OIKOS, Associazione Atipica,
Cooperativa Dedo, Forum di Accompagnamento Sociale e Scuola Elementare
di Ponte Lambro.
IL POLO MULTIFUNZIONALE ZONALE
DI ZONA 4
In collaborazione con AIAF Lombardia
Associazione Italiana Avvocati per la Famiglia e per i Minori
propone
UNA CONFERENZA SUL TEMA
“ L’amministrazione di sostegno nei suoi aspetti pratici ”
Interverranno:
Avv. LUCIANA TULLIA BERTOLI
dell’Associazione AIAF Lombardia
Aspetti di diritto tributario
Avv. FEDERICA GABRIELLI - Avvocato in Milano
Aspetti di diritto civile
Coordina: Avv. Paola Nicolini
L’incontro si terrà martedì 23 maggio 2006 alle ore 21
presso la sala del Consiglio di Zona 4 in via Oglio 18
L’incontro è gratuito e aperto a tutti
Per informazioni telefonare al CAM di via Oglio 18
02 884 58420
Che cos’è
l’Amministrazione
di sostegno
C
on la legge n. 6
del 9 gennaio
2004 il Parlamento ha introdotto nel
codice civile un nuovo
istituto di protezione civilistica degli infermi di
mente denominato “amministrazione di sostegno”.
La finalità del provvedimento consiste nella tutela, con la minore limitazione possibile della capacità di agire, delle persone prive in tutto o in
parte di autonomia nell'espletamento delle funzioni della vita quotidiana,
mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente.
17
Un anno di lavori per il nuovo Teatro Franco Parenti
de dall’alto.” La Sala Franco Parenti
(quella Grande) avrà una capienza
di 500 posti e potrà essere liberata
dalle poltrone ed abbassata a livello
La Sala Grande pronta per i lavori
terra, creando un grandissimo spazio disponibile per eventi diversi.
Se ormai i lavori sono partiti per il
Te a t r o ,
registra
una impasse la procedura per la concessione d’uso della Piscina Caimi
(per la descrizione del progetto:
Per sostenere la ristrutturazione del Teatro Franco Parenti, la Fondazione Pier
Lombardo invita i cittadini a
destinare il 5 per mille per il
sostegno delle associazioni
e delle organizzazioni onlus
al seguente numero di codice fiscale 11988550155
DICRE
allo Spazio
Anfossi
i troviamo allo Spazio Anfossi, in via Anfossi 8, uno
studio privato d’arte aperto
dal pittore Adalberto Bertero e da
Carlo Chiaravallotti, che di arte si
diletta nel tempo libero, con interessanti risultati.
Ogni tanto i due titolari aprono il
loro studio ad amici artisti perché
espongano i loro lavori, così durante la settimana del design, il
loro studio ha ospitato il pittore Di
Crescenzo Roberto, in arte DICRE, un ricercatore dell’astratto,
secondo la definizione di un critico d’arte.
C
Ho vissuto sulla mia pelle i problemi
delle donne che lavorano e hanno
figli. Con l’associazione LIBERA mi
occupo di educazione alla legalità e
prevenzione disagio.
Mi candido al
CONSIGLIO COMUNALE
per vivere in una città che aiuti
donne e uomini a realizzare i loro progetti
di vita, una città sicura e solidale verso gli
anziani e chi si trova in difficoltà.
VOTA JOLE GARUTI
www.quattronet.it in Archivio – nr 69
ottobre 2005), con conseguenze poi
sui tempi di lavorazione e sui costi.
Mentre alcuni lavori stanno interessando una striscia dell’area della piscina confinante con il teatro per
permetterne un ampliamento e la ricostruzione della parete di separazione, la piscina riaprirà anche quest’anno con un permesso temporaneo della ASL, dal momento che l’unica possibilità per la sua messa a
norma e il suo adeguamento e miglioramento funzionale sta nella realizzazione del progetto presentato
dalla Fondazione Pier Lombardo.
E mentre si seguono i lavori, al Teatro Franco Parenti stanno già pensando alla prossima stagione che si
terrà ancora in via Tertulliano ed in
diversi teatri cittadini, e che punterà soprattutto su eventi teatrali finalizzati all’attualità e all’approfondimento culturale (come le iniziative
su Pasolini di quest’anno). E guardando ancora oltre la prossima stagione, la Fondazione sta lavorando
per poter svolgere un ruolo di servizio culturale per la città, per offrire
un progetto culturale al servizio del
cittadino.
L’avevamo già scritto, ormai 2 anni
fa, che questo è il sogno della Shammah: “offrire una grande struttura
articolata in cui sia possibile giocare, pensare, mangiare, discutere, divertirsi, studiare.”
Anche noi vogliamo ritrovarci in questo sogno.
Stefania Aleni
Guido
MISERANDINO
Consigliere di Zona 4 uscente
Capogruppo Italia dei Valori
Candidato a:
Consiglio Comunale di Milano
Consiglio di Zona 4
Consiglio di Zona 5
Per la continuità dell’impegno nella politica sociale
il 28 e 29 Maggio 2006
barra il simbolo e scrivi il nome
MISERANDINO
Committente responsabile: Guido Miserandino
P
rimavera 2007 questo è il termine previsto per i lavori della ristrutturazione del teatro
Franco Parenti, “finalmente un punto fermo”, come ci dice
Antonella Massari, Responsabile Sviluppo,
mentre ci conduce a fare un ultimo giro del
Teatro prima dell’inizio
dei lavori veri e propri.
La prima fase di demolizione e cantierizzazione si è ormai conclusa,
“adesso si parte, dopo
tanto tempo, molti atti
amministrativi, concessioni, permessi, pratiche, uno sforzo veramente notevole.”
Ci mostra alcune immagini del progetto architettonico e un plastico, “ecco, ci sarà un
doppio ingresso, da via
Pier Lombardo e da largo Franco Parenti e si
formerà una ampia area
di passaggio con al
centro un grande Foyer
che sarà il cuore da cui
si potrà accedere alle
varie sale e alle diverse
attività. Un secondo foyer più piccolo si troverà a un piano rialzato
con diretto accesso alla Sala Gran-
20
Esther Martel e Giuliano Cardella
espongono da Arc arreda
I CONCERTI DI MILANO CLASSICA
L
U
a settimana del design a
Milano è un’occasione
davvero importante e
speciale per poter scoprire artisti e luoghi d’esposizione
nuovi. Proprio quello che mi è
capitato martedì 4 aprile: vado
nella sede di Arc arreda, un negozio di arredamento e design
in via Archimede 83 all’angolo con viale Piceno. Grandi vetrine eleganti che lasciano intravedere i preparativi per l’inaugurazione che stava per iniziare…
Esther Martel e
Giuliano Cardella
esponevano le loro opere proprio
all’interno di questo negozio: un’idea davvero interessante sia perché lo spazio sembrava davvero fatto apposta per le
opere, sia per l’aria informale che
si poteva respirare
al suo interno
(meno accademica di quella di una
galleria d’arte insomma). Per parlare delle opere,
partiamo da quelle di Esther Martel. Una serie di busti in cartapesta davvero bellissimi, tanto da non sembrare affatto realizzati con questo materiale semplice, ma ammettiamolo: l’arte parte quasi sempre da materie
elementari, naturali che una volta a contatto
con l’estro creativo assumono significato e luce propria.
Volti delicati, incarnati pallidi, sguardi dolci e
incantati, lontani dalla realtà contingente: questo si può ammirare nelle opere di Esther Mar-
PALAZZINA LIBERTY – LARGO MARINAI D’ITALIA
ltimo mese di programmazione di Milano Classica, che il 4 giugno termina
una importante stagione concertistica.
Domenica 14 MAGGIO ore 10.30
Lunedì 15 maggio ore 20.30
Musiche di
Flauto
Clarinetto
Direttore
F. J. Haydn, F. Festa,
P. Bottesini, E. Grieg,
E. Aguiar
Mauro Scappini
Antonio Tinelli
Vito Clemente
Espone
Mimmo Paradiso (Madyso)
Orchestra da Camera Milano Classica
Espone
Anna Rabolini
Paolo Miccio Lo Monaco
Domenica 21 maggio ore 10.30
Lunedì 22 maggio ore 20.30
tel. Lei stessa, con un piacevole
accento francese, racconta come
nascono le sue creazioni: “Posso partire da una persona reale e
riprodurla così come mi appare,
nella sua semplicità, oppure usare solo la mia fantasia e creare figure e volti anche fuori dal tempo”. Guardandola, lei stessa
sembra una delle sue opere…affascinante.
Insieme a lei espone le sue opere un giovane artista, Giuliano
Cardella: colore usato in modo
sapiente, collage e decollage rendono le tele una specie di grande taccuino per i pensieri da annotare in tutta fretta. Fotografie
sbiadite in bianco e nero, pezzi di legno in rilievo, parole incise nel colore o scritte con decisione, oggetti quotidiani come i bottoni portati alla ribalta della nostra attenzione, sono gli
elementi che fanno di queste opere una sorta di
racconto criptato delle emozioni e delle sensazioni di Cardella.
Davvero una piacevole scoperta.
Federica Giordani
Consiglio di Zona 4 (scheda verde)
Musiche di
Oboe
Direttore
V. Fellegara, D. Cimarosa,
V. Bellini, P.M. Lo Monaco,
G. Donizetti
Francesco Di Rosa
Pieralberto Cattaneo
Espone
Cosimo Fedele
Domenica 28 maggio ore 10.30
Lunedì 29 maggio ore 20.30
Musiche di
Violino
Direttore
G. Pugnani, G.B. Viotti,
M. Haydn, F.J. Haydn
Franco Mezzena
Robert Carter Austin
Espone
Nicola Artico
Domenica 4 giugno ore 10.30
Musiche di
F. Biscione, S. Mercadante,
F.L. Gassman, W.A. Mozart
Oboe
Francesco Quaranta
Maestro del coro Mario Valsecchi
Direttore
Massimiliano Caldi
I Civici Cori – Accademia Internazionale
della Musica
TEATRO ARCA
Corso XXII Marzo 23/15
GIOVEDI’ 11 MAGGIO
VENERDI’ 12 MAGGIO
S A B AT O 1 3 M A G G I O
DOMENICA 14 MAGGIO
C
Paolo Zanichelli
Candidato presidente
LA ZONA 4 AL TUO SERVIZIO
Barra il simbolo scrivi Zanichelli
Segnaliamo nel concerto del 21-22 maggio la
prima esecuzione della Breve Sinfonia da Camera di Paolo Miccio Lo Monaco, compositore residente nella nostra zona.
Lo Monaco è nato a Milano da una famiglia di
musicisti, ha studiato Tromba e Pianoforte presso il Conservatorio Nicolini di Piacenza, Armonia e Contrappunto presso la Civica Scuola di Musica di Milano; ha seguito per qualche
tempo i corsi di Musica Elettronica presso il
Conservatorio di Milano da Angelo Paccagnini.
Per molti anni ha svolto attività didattica in una
Scuola Media Statale a Sperimentazione Musicale.
Nel lungo percorso dalle prime prove compositive ad oggi Paolo Miccio Lo Monaco si è cimentato con le forme della tradizione e si è avvicinato ai grandi maestri (da Bach a Schönberg) per coglierne i segreti e per giungere alla formulazione di un proprio linguaggio che,
traendo linfa dal passato, si proiettasse verso
l’avvenire.
ome la mosca
nel bicchiere
è la rappresentazione teatrale di
una vicenda inventata dagli studenti del
Laboratorio teatrale
diretto da Marco
Pernich e sponsorizzato da Libera Lombardia. Una storia inventata ma neanche
troppo.
Una storia di racket e
usura che si dipana
man mano attraverso
le ricerche che una
studentessa universitaria fa per la sua tesi di laurea, per capire come mai molti
negozi al dettaglio
chiudono o cambiano gestore e tipo di
attività.
Una storia che nasce
da un argomento
drammatico ma è
esposta con leggerezza e con grande varietà di toni...si ride
anche. Con qualche
proposta di soluzione
per situazioni simili.
(jole garuti)
H
H
H
H
14.30 E H 21.00
21.00
21.00
17.00
21
La parola agli operatori dei mercati agroalimentari
N
el novembre scorso avevamo intervistato il Presidente di SO.GE.M.I., la Società che gestisce i mercati agroalimentari, sulle prospettive a breve e a lungo termine dell’ortomercato e dei mercati del pesce,
della carne, dell’avicunicolo e dei fiori.
Riprendiamo in questo numero il discorso perché abbiamo avuto l’occasione di partecipare
ad un incontro aperto alla stampa fra Bruno Ferrante, candidato sindaco per il centrosinistra, e i rappresentanti dei vari mercati, dal Presidente dell’Associazione grossisti ortofrutticoli, Mario Esposito, a Marco Pedòn, del mercato ittico, a Franco Cereda del Consorzio dei commercianti all’ingrosso del mercato dei fiori, a Giuseppe Bianchi dell’Associazione grossisti e
commissionari in bestiame e carne..
Un incontro che avviene qualche giorno
dopo l’uscita di un articolo su un quotidiano milanese che dipingeva una situazione all’interno dell’ortomercato caotica
e illegale.
Ben diversa invece la situazione descritta
da Mario Esposito: “L’ortomercato è la più
grossa azienda milanese con 293 aziende
operanti, 1900 occupati e un fatturato di
5000 miliardi delle vecchie lire. Dal 1980,
però, la quantità di prodotti commercializzati è diminuita a poco più di un terzo.
Mancano investimenti per nuove piattaforme, per i frigoriferi, per quei servizi che un
mercato deve offrire. Inoltre c’è un mercato parallelo senza alcun controllo sulla
sicurezza alimentare e sulla legalità: i vigili sono passati da 27 a 5-7, che svolgono
questo lavoro su base volontaria!”
Anche il mercato ittico ha i suoi problemi:
“Abbiamo un contenzioso con SO.GE.M.I.
da 5 anni; in pochi anni abbiamo avuto due
traslochi, da via Sammartini a viale Molise ed ora in via Lombroso; manca un piano industriale per rilanciare il mercato, e di
questo noi vogliamo essere protagonisti;
invece di capire la complessità, si sta distruggendo”
Ancora più lunga la travagliata storia del
mercato dei fiori, risalente al lontano 1969,
quando i grossisti non avevano accettato di stare all’interno dell’ortomercato su di un balla-
toio e “momentaneamente” si erano trasferiti
in Marco Bruto affittando degli spazi. Anche
qui contenziosi vari fra Comune, SO.GE.M.I.
e la Cooperativa consortile creata dai
produttori e dai commercianti del mercato dei fiori: “E adesso siamo qui nel
mercato di SO.GE.M.I. Si paga per
entrare, la merce paga per entrare e per
uscire; abbiamo avuto una perdita del 50-60%
dei clienti, mentre all’esterno prospera l’abusivismo. Abbiamo poi un contenzioso per i co-
sti della centrale termica per la produzione del
freddo: ci avevano detto che avremmo risparmiato il 50%, invece abbiamo avuto costi die-
ci volte superiori!”
Analoga lista di problemi dal rappresentante del mercato delle carni: “Abbiamo strutture vecchie,
tecnologicamente obsolete, non
vediamo possibilità di sopravvivenza. Dai 52 operatori del 1980,
ora siamo ridotti a 3. Siamo lasciati allo sbando.”
Se questa è la situazione quali la
cause e quali le prospettive?
Fra le ragioni storiche addotte sia dagli operatori che dallo stesso Ferrante c’è stata la mancanza di competenza dei componenti e dei Pre-
sidenti dei vari Consigli di Amministrazione di
SO.GE.M.I., e questa logica di collocare questo o quel politico ha impedito di avere una strategia di sviluppo verso i
Mercati.
Nel suo intervento, poi,
Ferrante ha sottolineato
come i mercati siano
una grande risorsa, sia
perché sono una occasione di sviluppo economico per Milano, sia
per il ruolo pubblico e
sociale di calmieratori
dei prezzi e di controllo
di qualità. Per quanto riguarda il che fare, preso
atto che il modello
SO.GE.M.I. ha fallito, si
tratta di trovare un nuovo modello di governance, che potrebbe essere: la proprietà pubblica dei mercati, ma la
gestione mista pubblicoprivata, con il coinvolgimento di quanti operano nei mercati.
A nostra specifica domanda sulla futura dislocazione dei mercati, il
presidente dell’Associazione Grossisti Ortomercato ha risposto che
loro è da 15 anni che si
sono detti disponibili al
trasferimento appena fuori Milano, mentre meno interessato ci è parso il rappresentante del
mercato ittico.
Bruno Ferrante si è mostrato favorevole, per
poter dare strutture più moderne ed efficienti
ai mercati e decongestionare e riqualificare l’attuale area che per la sua posizione ormai centrale è di straordinario interesse. Nel frattempo però vanno fatti gli investimenti necessari
per permettere il proseguimento dell’attività
per i prossimi anni nelle migliori condizioni
possibili.
Stefania Aleni
Quali obiettivi strategici, in termini generali, ritiene prioritari per Milano?
Bisogna cambiare la faccia di questa città,
bisogna valorizzare oltre che tutelare le
energie giovanili nel mondo della scuola,
del lavoro, della produzione, valorizzare e
riconoscere anche economicamente la loro
creatività.
Bisogna costruire e progettare
una città che guarda al futuro, che pensa in grande
per ritornare ad essere una
grande capitale dell’economia, della cultura e della ricerca. Ma anche una
città che consenta ai suoi
cittadini di vivere a Milano a costi proporzionali al
proprio reddito evitando
che perduri il fenomeno di
tutti coloro che abbandonano la città perché non più
in grado di sopportare un
intollerabile incremento
del costo della vita.
L’urbanistica e la “Forma e della città” rappresenta un nodo centrale per il futuro di Milano?
Certamente sì: non ho
mai smesso né come Assessore regionale né come Senatore di interessarmi ai problemi della
città per combattere le in-
giustizie sociali, per migliorare i
quartieri più periferici che nell’incuria delle passate amministrazioni
sono andati via via degradando, per
contrastare progetti e scelte urbanistiche sbagliate, fatte solo per garantire il massimo della rendita senza nessuna strategia. Contro progetti
di espansione urbana che produrranno disagi al traffico e alla
qualità della vita della città.
Perché la sua condidatura al Comune di Milano?
Molti amici e compagni socialisti mi hanno chiesto di
candidarmi al Comune di
Milano con l’obiettivo di
portare a Palazzo Marino la
mia esperienza professionale e politica, con l’obiettivo
di rappresentare la voce di
tanti cittadini che in questi anni hanno spesso dovuto subire
senza neppure trovare un luogo dove manifestare le loro
opinioni.
Ho deciso di accettare questo nuovo incarico, questo
nuovo impegno civile con
la passione di chi ama questa città. Da milanese affinché le trasformazioni
che Milano sta conoscendo
possano essere trasformazioni positive a favore e non contro i
cittadini che abitano questa città.
Bisogna lavorare insieme perché la città non
cambi in peggio, ma anzi possa crescere e migliorare per ritornare ad essere la grande città
della libertà e dell’uguaglianza, dei diritti civili
e della giustizia sociale costruita dall’operosità
e dalla generosità dei milanesi.
Può indicarci altre iniziative concrete per
Milano?
Per questa Milano bisogna investire di più nella
scuola pubblica e nelle università, bisogna costruire nuove case per l’affitto, bisogna dare nuove opportunità di lavoro e combattere la precarietà, bisogna valorizzare e premiare i lavoratori
e gli studenti meritevoli. Bisogna fare più cultura e bisogna garantire alle persone che hanno più
bisogno, agli anziani e ai disabili una qualità della vita migliore, nuovi servizi e più assistenza.
Perché votare la Rosa nel Pugno?
Se riparte Milano riparte l’Italia. Per questo vi
chiedo di votare la Rosa nel Pugno che rappresenta la vera novità della politica italiana e che
a Milano con l’elezione mia e di altri Consiglieri
a Palazzo Marino e nelle zone lavorerà per rendere Milano più moderna, più laica e più giusta.
Roberto Biscardini è candidato al Consiglio Comunale nelle elezioni del 28 e 29
maggio: è architetto, docente universitario
al Politecnico di Milano; autore di scritti e
pubblicazioni di Urbanistica e politica; dirigente milanese e nazionale del PSI da metà degli anni ’70 e poi dello SDI – Rosa nel
Pugno; Consigliere e Assessore regionale
dal 1983 al 2004; Senatore della Repubblica dal 2004 al 2006; Presidente dell’Associazione culturale “il Socialista”.
Committente responsabile: Roberto Biscardini
Intervista a Roberto Biscardini, La Rosa nel Pugno
21
La parola agli operatori dei mercati agroalimentari
N
el novembre scorso avevamo intervistato il Presidente di SO.GE.M.I., la Società che gestisce i mercati agroalimentari, sulle prospettive a breve e a lungo termine dell’ortomercato e dei mercati del pesce,
della carne, dell’avicunicolo e dei fiori.
Riprendiamo in questo numero il discorso perché abbiamo avuto l’occasione di partecipare
ad un incontro aperto alla stampa fra Bruno Ferrante, candidato sindaco per il centrosinistra, e i rappresentanti dei vari mercati, dal Presidente dell’Associazione grossisti ortofrutticoli, Mario Esposito, a Marco Pedòn, del mercato ittico, a Franco Cereda del Consorzio dei commercianti all’ingrosso del mercato dei fiori, a Giuseppe Bianchi dell’Associazione grossisti e
commissionari in bestiame e carne..
Un incontro che avviene qualche giorno
dopo l’uscita di un articolo su un quotidiano milanese che dipingeva una situazione all’interno dell’ortomercato caotica
e illegale.
Ben diversa invece la situazione descritta
da Mario Esposito: “L’ortomercato è la più
grossa azienda milanese con 293 aziende
operanti, 1900 occupati e un fatturato di
5000 miliardi delle vecchie lire. Dal 1980,
però, la quantità di prodotti commercializzati è diminuita a poco più di un terzo.
Mancano investimenti per nuove piattaforme, per i frigoriferi, per quei servizi che un
mercato deve offrire. Inoltre c’è un mercato parallelo senza alcun controllo sulla
sicurezza alimentare e sulla legalità: i vigili sono passati da 27 a 5-7, che svolgono
questo lavoro su base volontaria!”
Anche il mercato ittico ha i suoi problemi:
“Abbiamo un contenzioso con SO.GE.M.I.
da 5 anni; in pochi anni abbiamo avuto due
traslochi, da via Sammartini a viale Molise ed ora in via Lombroso; manca un piano industriale per rilanciare il mercato, e di
questo noi vogliamo essere protagonisti;
invece di capire la complessità, si sta distruggendo”
Ancora più lunga la travagliata storia del
mercato dei fiori, risalente al lontano 1969,
quando i grossisti non avevano accettato di stare all’interno dell’ortomercato su di un balla-
toio e “momentaneamente” si erano trasferiti
in Marco Bruto affittando degli spazi. Anche
qui contenziosi vari fra Comune, SO.GE.M.I.
e la Cooperativa consortile creata dai
produttori e dai commercianti del mercato dei fiori: “E adesso siamo qui nel
mercato di SO.GE.M.I. Si paga per
entrare, la merce paga per entrare e per
uscire; abbiamo avuto una perdita del 50-60%
dei clienti, mentre all’esterno prospera l’abusivismo. Abbiamo poi un contenzioso per i co-
sti della centrale termica per la produzione del
freddo: ci avevano detto che avremmo risparmiato il 50%, invece abbiamo avuto costi die-
ci volte superiori!”
Analoga lista di problemi dal rappresentante del mercato delle carni: “Abbiamo strutture vecchie,
tecnologicamente obsolete, non
vediamo possibilità di sopravvivenza. Dai 52 operatori del 1980,
ora siamo ridotti a 3. Siamo lasciati allo sbando.”
Se questa è la situazione quali la
cause e quali le prospettive?
Fra le ragioni storiche addotte sia dagli operatori che dallo stesso Ferrante c’è stata la mancanza di competenza dei componenti e dei Pre-
sidenti dei vari Consigli di Amministrazione di
SO.GE.M.I., e questa logica di collocare questo o quel politico ha impedito di avere una strategia di sviluppo verso i
Mercati.
Nel suo intervento, poi,
Ferrante ha sottolineato
come i mercati siano
una grande risorsa, sia
perché sono una occasione di sviluppo economico per Milano, sia
per il ruolo pubblico e
sociale di calmieratori
dei prezzi e di controllo
di qualità. Per quanto riguarda il che fare, preso
atto che il modello
SO.GE.M.I. ha fallito, si
tratta di trovare un nuovo modello di governance, che potrebbe essere: la proprietà pubblica dei mercati, ma la
gestione mista pubblicoprivata, con il coinvolgimento di quanti operano nei mercati.
A nostra specifica domanda sulla futura dislocazione dei mercati, il
presidente dell’Associazione Grossisti Ortomercato ha risposto che
loro è da 15 anni che si
sono detti disponibili al
trasferimento appena fuori Milano, mentre meno interessato ci è parso il rappresentante del
mercato ittico.
Bruno Ferrante si è mostrato favorevole, per
poter dare strutture più moderne ed efficienti
ai mercati e decongestionare e riqualificare l’attuale area che per la sua posizione ormai centrale è di straordinario interesse. Nel frattempo però vanno fatti gli investimenti necessari
per permettere il proseguimento dell’attività
per i prossimi anni nelle migliori condizioni
possibili.
Stefania Aleni
Intervista a Roberto Biscardini, La Rosa nel Pugno
L’urbanistica e la “Forma e della città” rappresenta un nodo centrale per il futuro di Milano?
Certamente sì: non ho
mai smesso né come Assessore regionale né come Senatore di interessarmi ai problemi della
città per combattere le in-
giustizie sociali, per migliorare i
quartieri più periferici che nell’incuria delle passate amministrazioni
sono andati via via degradando, per
contrastare progetti e scelte urbanistiche sbagliate, fatte solo per garantire il massimo della rendita senza nessuna strategia. Contro progetti
di espansione urbana che produrranno disagi al traffico e alla
qualità della vita della città.
Perché la sua condidatura al Comune di Milano?
Molti amici e compagni socialisti mi hanno chiesto di
candidarmi al Comune di
Milano con l’obiettivo di
portare a Palazzo Marino la
mia esperienza professionale
e politica, con l’obiettivo di
rappresentare la voce di tanti
cittadini che in questi anni hanno spesso dovuto subire senza
neppure trovare un luogo dove
manifestare le loro opinioni.
Ho deciso di accettare questo
nuovo incarico, questo nuovo impegno civile con la
passione di chi ama questa
città. Da milanese affinché
le trasformazioni che Milano sta conoscendo possano essere trasformazioni
positive a favore e non contro
i cittadini che abitano questa città. Bisogna lavorare insieme per-
ché la città non cambi in peggio, ma anzi possa
crescere e migliorare per ritornare ad essere la
grande città della libertà e dell’uguaglianza, dei
diritti civili e della giustizia sociale costruita dall’operosità e dalla generosità dei milanesi.
Può indicarci altre iniziative concrete per
Milano?
Per questa Milano bisogna investire di più nella
scuola pubblica e nelle università, bisogna costruire nuove case per l’affitto, bisogna dare nuove opportunità di lavoro e combattere la precarietà, bisogna valorizzare e premiare i lavoratori
e gli studenti meritevoli. Bisogna fare più cultura e bisogna garantire alle persone che hanno più
bisogno, agli anziani e ai disabili una qualità della vita migliore, nuovi servizi e più assistenza.
Perché votare la Rosa nel Pugno?
Se riparte Milano riparte l’Italia. Per questo vi
chiedo di votare la Rosa nel Pugno che rappresenta la vera novità della politica italiana e che
a Milano con l’elezione mia e di altri Consiglieri
a Palazzo Marino e nelle zone lavorerà per rendere Milano più moderna, più laica e più giusta.
Roberto Biscardini è candidato al Consiglio Comunale nelle elezioni del 28 e 29
maggio: è architetto, docente universitario
al Politecnico di Milano; autore di scritti e
pubblicazioni di Urbanistica e politica; dirigente milanese e nazionale del PSI da metà degli anni ’70 e poi dello SDI – Rosa nel
Pugno; Consigliere e Assessore regionale
dal 1983 al 2004; Senatore della Repubblica dal 2004 al 2006; Presidente dell’Associazione culturale “il Socialista”.
Committente responsabile: Roberto Biscardini
Quali obiettivi strategici, in termini generali, ritiene prioritari per Milano?
Bisogna cambiare la faccia di questa città,
bisogna valorizzare oltre che tutelare le
energie giovanili nel mondo della scuola,
del lavoro, della produzione, valorizzare e
riconoscere anche economicamente la loro
creatività.
Bisogna costruire e progettare
una città che guarda al futuro, che pensa in grande
per ritornare ad essere una
grande capitale dell’economia, della cultura e della ricerca. Ma anche una
città che consenta ai suoi
cittadini di vivere a Milano a costi proporzionali al
proprio reddito evitando
che perduri il fenomeno di
tutti coloro che abbandonano la città perché non più
in grado di sopportare un
intollerabile incremento
del costo della vita.
22
Brevi e brevissime
a cura di Sergio Biagini
• BASKET IN VIALE LAZIO
ra nel bellissimo documentario che narra il viaggio da Cremona fino in via Olona del Toti.
Come molti ricorderanno una gran parte dell’attraversamento
di Milano ha interessato la nostra zona ed ecco allora la partenza e il superamento del passaggio a livello di via Bonfadini, l’incedere elegante davanti all’Ortomercato, la spettacolare curva in viale Molise e l’ancora più ardita manovra per infilare Monte Ortigara e poi via verso la circonvallazione fino
a giungere alle prime luci dell’alba nel suo definitivo “porto”
museale.
Il dvd, in vendita presso il nuovissimo bookshop del Museo al
prezzo di 15 euro con allegato un libretto sul Toti, è la testimonianza di un avvenimento senza precedenti nella vita milanese oltre che un doveroso omaggio a quanti hanno partecipato a questa vera e proprio impresa perché l’Enrico Toti II finisse la sua carriera facendosi ammirare in una sede così prestigiosa.
che si occupa delle librerie su queste pagine andrà a curiosare
tra i suoi scaffali per informarvi più dettagliatamente.
• FORSE UN’ALTRA LIBRERIA
• PULIZIE PRIMAVERILI
Nei rinnovati giardinetti di viale Lazio, di fronte a piazzale Libia, è arrivato anche il basket. Nello spazio una volta dedicato al pattinaggio a rotelle sono stati installati due tabelloni con
tanto di rete perché i ragazzi possano emulare le gesta dei grandi campioni della pallacanestro italiana e americana. Righe per
terra, lunette completano il tutto e già si vedono volare palloni (anche quelli per il calcio) verso la rete. Spesso con successo.
• IL SOMMERGIBILE E LA ZONA 4
È stato il “personaggio” dell’agosto 2005, il VIP al quale migliaia di cittadini hanno fatto ala al suo passaggio, il protagonista della notte del 16 agosto: il sommergibile Toti che ha sfilato per la Zona 4 tra l’entusiasmo popolare con gente arrivata da ogni dove per vederlo percorrere i chilometri che lo separavano dalla sua collocazione al Museo della Scienza e Tecnologia di Milano.
Chi non lo ha visto per le strade della nostra zona, chi non lo
ha seguito lungo il percorso, a volte con passaggi spettacolari, ha modo di rivederlo, in primo luogo prenotandosi per una
visita al Museo e in secondo luogo attraverso le immagini che
ne ripercorrono la storia e il tragitto attraverso Milano. È stato infatti realizzato un dvd dove sono ripercorse dapprima le
tappe storiche del sommergibilismo italiano, le imprese militari del mezzo della Marina Italiana e infine il viaggio via ter-
Intervento di pulizia nella
fontana in Largo Marinai
d'Italia per eliminare la
mucillaggine e quanto si
attacca al fondo e alle pareti del bacino d'acqua. La
pulizia ha riguardato anche
la rimozione di ciò che gli
incivili gettano nello specchio d'acqua che tra breve
vedrà riprendere a zampillare i getti al centro della
fontana e dove di certo tra
breve galleggeranno rifiuti. Le fontane si puliscono,
i maleducati non si eliminano.
• UNA NUOVA LIBRERIA
Aperta dal 2 maggio una nuova libreria in Zona 4, anche se più
precisamente si tratta di un trasferimento, dedicata per lo più
a testi per ragazzi senza tralasciare i “grandi” che possono trovarvi pubblicazioni tematiche, libri, romanzi e altri testi interessanti. Si tratta della libreria che fino a poco tempo fa era in
viale Montenero (di fronte a viale Lazio) e che ora si è spostata in via Morosini ang. via Spartaco 23. Il nostro redattore
Le voci che giravano per viale Montenero forse sono vere. Al
posto di una concessionaria d'auto potrebbe a breve aprire una
libreria. La struttura interna dà questa impressione. Si parla di
Feltrinelli ma è solo una indiscrezione. Vedremo nelle prossime settimane se non lo è.
• SEGNALAZIONE SU VIA FRIULI
Scrivo per fare sentire la mia umile voce in merito allo stato di
viale Friuli:
pavimentazione decisamente in stato pietoso con dossi, immagino pericolosi per le moto e motorini, lastroni di cemento per
la grande maggioranza rovinati con crepe vistose, illuminazione scarsa...
Cosa farei:
1- Rifacimento della pavimentazione con la sostituzione dei lastroni di cemento rovinati.
2- Illuminazione classica con i pali della luce.
3- installazione di fioriere e/o piantumazioni di alberi ai lati della strada.
Rendiamo le vie più verdi!
STREPITOSA INIZIATIVA
RIVOLTA AI COMMERCIANTI!!!!!!
A tutti i Commercianti della Zona 4 di Milano, l’Associazione La Meta Onlus
comunica che finalmente è riuscita a concretizzare il progetto Milano Pulita
per rendere più decorosi gli esercizi commerciali e risolvere il problema delle saracinesche
sporche, polverose e imbrattate.
Tutto ciò è stato possibile anche grazie all’apporto e al finanziamento in materia politica ed
economica del nostro Consigliere Comunale
Emilio Santomauro e del candidato Consigliere della Zona 4 Michele Lattante.
I primi 1000 esercenti che telefoneranno allo
02 66982038 potranno prenotare la tinteggiatura delle proprie saracinesche al costo di Euro 35,00 che andranno a sostegno delle future
iniziative dell’Associazione.
Il Presidente dell’Associazione La Meta, Aldo Doria, e Michele Lattante
Massimo Fusari
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23
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MERCOLEDÌ 24 MARZO
al Plastic (viale Umbria, 120)
chiacchiera e balla con
la nuova generazione
per il Consiglio di Zona 4
INGRESSO LIBERO (inizio 21.30)
Verranno a salutarci
Gino e Michele
(e speriamo molti altri…)
Diamo un nome al monumento
L’
iniziativa era
stata lanciata
un anno fa in
collaborazione con il
Corriere e Vivimilano
ed ora viene riproposta
in collaborazione con
QUATTRO per quanto
riguarda la nostra zona.
Si prefigge di dare un
nome a quei monumenti, e a Milano sono parecchi, che non ne hanno uno, nessuna targa
che ne ricordi le origini
o l’autore o ancor un titolo. Legambiente è la
promotrice di questa
iniziativa e lo scorso anno era stato ottenuto un
notevole successo culminato nella camminata attraverso Milano per
conoscere da vicino i
dieci monumenti ai
quali era stato dato un
nome.
“Salva con nome”, così
titola la campagna di
“adozione”, ha scelto in
Zona 4 il monumento di
Eva Olah Arré (1994)
dedicato ai donatori di
sangue, nell’angolo del
parco Formentano, in
largo Marinai d’Italia, all’incrocio tra via Anfossi e via Cadore. Si tratta di due figure abbracciate che sicuramente non stanno donando sangue; la dedica ai donatori di sangue è dovuta a Formentano, che è stato presidente AVIS
e ha dato il nome al parco.
Vogliamo dare un nome a quest’opera, coinvolgendo tutti i residenti di Zona?
Basta inviare una mail, proponendo un nome,
a quattro@fastwebnet.it e a campagne@le-
gambiente.org (se non disponete di una mail,
inviatelo a QUATTRO – viale Umbria 58
20135 Milano.
Liberate la vostra fantasia e creatività!!
Il 20 giugno prossimo si terrà alle 18 un aperitivo concerto all’Orto Botanico di Brera per la
conclusione della campagna e prima andremo
a mettere la nuova targa al monumento.
Leggete i dettagli sul prossimo numero di
QUATTRO!
Cambiare Milano: insieme si può!
Zona 4
ANGELO
MARIO
MISANI
Cresciuto e formato in un ambiente cattolico aperto, ha collaborato all’organizzazione
e alla gestione di attività parrocchiali, soprattutto sportive, contribuendo alla formazione ed aggregazione di giovani e famiglie.
Già consigliere della zona 4 per “La Margherita” dal 2001.
MISANI
24