Aprile 2014 - Comune di Marostica
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Aprile 2014 - Comune di Marostica
GIPA/NE/9360/2013 dal 21/03/2013 PERIODICO QUADRIMESTRALE DELL’ASSESSORATO ALLA CULTURA, DELLA BIBLIOTECA CIVICA E DELLA CONSULTA FRA LE ASSOCIAZIONI CULTURALI DEL TERRITORIO ANNO XXXII APRILE2014 2014 - REGISTR. TRIB. BASSANO DEL 24.06.83 N. 3/83 - DIRETTORE RESPONSABILE CHIARA PADOVAN - WWW.COMUNE.MAROSTICA.VI.IT ANNO XXXII- -N. N. 83 83 -- APRILE La cultura rende giganti Vuoi vedere in copertina del prossimo numero di Cultura Marostica una tua opera? Scopri come a pagina 2! 02 CULTURA IN MOVIMENTO Condividere le scelte, sperimentare concretamente cosa significa “progettazione partecipata” aprendosi al confronto creativo e riscoprendo la bellezza del fare le cose assieme. Sono queste le linee guida che ci siamo dati per valorizzare l’importante bagaglio culturale della nostra città, promuovendo una programmazione annuale condivisa tra le varie associazioni, la Consulta, la Biblioteca e l’Amministrazione comunale. La volontà è quella di dare una regia alle numerose iniziative già proposte e di implementare l'offerta culturale puntando sulla partecipazione attiva dei cittadini. La programmazione culturale di Marostica diventa così un qualcosa di accessibile, dove ciascuno, all'interno di una metodologia di lavoro e rispetto ad alcuni obiettivi condivisi, può dare il suo contributo, portare il suo bagaglio di esperienze, competenze, sensibilità e relazioni. Con questo spirito sono quindi nati e stanno operando cinque gruppi di lavoro che dal mese di gennaio si trovano almeno una volta al mese in biblioteca per discutere e contaminarsi all’insegna di una programmazione condivisa. A gennaio e febbraio ci siamo confrontati sul tema del “Viaggio”, a marzo su la “Donna”, ad aprile e maggio proponiamo iniziative sullo sfondo dell’augurio “Coltiviamoci: percorsi tra cultura e coltura”, giugno, luglio e agosto saranno mesi di musica, arte e teatro sotto le stelle. Certo, non sarà un percorso sempre facile ed immediato. Occorrerà lavorare tutti insieme, mettersi in gioco, confrontarsi e forse anche scontrarsi. Come ci ricorda l’etimologia del termine (che deriva dal verbo latino colere, "coltivare") la cultura si può paragonare ad una sorta di coltivazione: occorre prima preparare il terreno, poi si semina, si curano tutte le fasi della crescita e solo qualche tempo dopo si potranno raccogliere i frutti di tutto il lavoro fatto. Serena Vivian, Assessore alla Cultura IN COPERTINA VUOI ESSERE AGGIORNATO SU TUTTE LE VARIE INIZIATIVE CULTURALI DEL NOSTRO TERRITORIO? LASCIA IL TUO INDIRIZZO EMAIL IN BIBLIOTECA O SCRIVI A biblioteca@comune.marostica.vi.it TI INVIEREMO IL CALENDARIO CULTURALE MENSILE. LA COPERTINA DI CULTURA MAROSTICA Cultura Marostica si rinnova, rispolvera la sua veste e propone una nuova copertina. Da questo numero in poi la prima pagina del quadrimestrale dedicato alle attività culturali della città darà spazio alla creatività degli artisti marosticensi offrendo loro la possibilità di far conoscere la propria arte e sensibilità anche “in patria” dove difficilmente si riesce a diventare profeti. Il Gruppo di Lavoro Arti Visive, assieme al resto della redazione, ti invita a cogliere questa opportunità e a partecipare scrivendo all’indirizzo artivisive.marostica@gmail.com Ricordati di inviare un'immagine in formato .jpg con risoluzione di almeno 300 dpi e non dimenticare di indicare anche nome, cognome, titolo dell’opera, tecnica, misure e breve biografia con note artistiche (10 righe circa). CULTURA MAROSTICA periodico quadrimestrale Titolo: Un uomo sulla terra Tecnica: ceramica smaltata Dimensioni: cm 40 x 40 Anno di esecuzione: 2009 Autore: Stefano Bertoncello Collanega Stefano è nato, risiede e opera a Marostica in Via Ponte Quarello. Pittore, scultore, ceramista, è uno della SBITTARTE, luogo dove si pratica la pittura su maiolica. Direttore responsabile: Chiara Padovan Redazione: Daniela Bassetto, Mirco Corato, Elisa Geremia, Sara Muraro, Mario Scuro, Gabriella Strada, Serena Vivian Consesso dei garanti: Marica Dalla Valle, Alcide Bertazzo, Martino Bonotto, Aliprando Franceschetti, Gianni Scettro, Valerio Zanforlin Editore: Biblioteca civica “Pietro Ragazzoni” Marostica Progetto ed elaborazione grafica: Gabriella Strada Stampa: Tipografia Dal Maso Telefono: 0424 479101 - Fax: 0424 479190 E-mail: redazione.culturamarostica@gmail.com 03 QUI BIBLIOTECA COMPOSIZIONE COMITATO BIBLIOTECA ELISA GEREMIA (PRESIDENTE), referente gruppo di lavoro ARTI VISIVE ALBANO BERTON (VICEPRESIDENTE), referente gruppo di lavoro ARTI ESPRESSIVE (musica, cinema, teatro e danza) MIRCO CORATO, referente gruppo di lavoro COMUNICAZIONE E PARTECIPAZIONE SARA MURARO, referente gruppo di lavoro STORIA E TERRITORIO LILIANA CONTIN, referente gruppo di lavoro SCRITTURA E LETTURA DANIELA ZANINI MAILA BOZZETTO Componenti consultivi: PATRIZIA BELLINI (per l’Istituto comprensivo di Marostica) MARIA ANGELA RELA (per l’Istituto di Lusiana) LEDA POLI (per i volontari delle mostre e della Biblioteca) MARCO PIZZATO (per gli studenti volontari della Biblioteca) MARIO COGO e ANNA FRANCESCA BASSO (in rappresentanza della Consulta fra le Ass. Culturali del Territorio) Membri di diritto: SERENA VIVIAN (Assessore alla Cultura) GABRIELLA STRADA (Coordinatore Consulta fra le Ass. Culturali del Territorio) Oltrepassando la porta del civico 4 di via Cairoli, s’intuisce subito quanto siano importanti ancora oggi le biblioteche di pubblica lettura. Tra le bacheche e l’emeroteca, tra le sale studio e la nuova area per i bimbi si snoda una vivace vita sociale e culturale: con anziani che discutono i fatti del giorno e magari scambiano qualche battuta con gli studenti universitari; con le mamme (ma a volte anche qualche papà) che si ritrovano a leggere insieme le favole ai propri bambini; con libri che vanno e che vengono; con locandine e volantini che tappezzano in forme sempre nuove le pareti e le mensole; per non parlare poi dei numerosi gruppi e associazioni che all’interno della biblioteca discutono, progettano, sognano. Molti lo danno per scontato, ad altri invece potrà sembrare incredibile, ma credo valga la pena ricordare come tutti i servizi offerti dalla biblioteca siano all’insegna della gratuità. Arricchire il proprio bagaglio culturale, curiosare, informarsi, operare una formazione continua (dentro e fuori gli ambiti lavorativi), tutto questo diventa possibile semplicemente oltrepassando quella soglia. Accanto alla nostra famosa Piazza degli Scacchi troviamo quindi quella che la bibliotecaria Antonella Agnoli chiama la Piazza dei Saperi, dove la cultura è al centro di scambi e relazioni, e dove un cittadino può trovare quasi tutti gli strumenti necessari per costruire il proprio senso civico e le proprie visioni sul mondo. “Una biblioteca - continua la Agnoli -, oltre ad essere un presidio sul territorio, oltre ad essere un’opportunità per guardare altri mondi, è un laboratorio di crescita dove impari a scegliere, a esercitare la tua libertà, a confrontarti, e dove impari a leggere nel senso più ampio del termine, per affinare il proprio senso critico, oltre che per sviluppare conoscenze ed abilità”. Anche da casa, attraverso il web, possiamo comodamente accedere ad un numero inimmaginabile di informazioni e connetterci con moltissime altre persone, ma il web è anche un territorio scivoloso e i social network sono solo un pallido surrogato di una sfera pubblica robusta e di sedi appropriate di discussione politica. Come rinnovato Comitato della Biblioteca, consapevoli di tutto ciò, puntiamo proprio ad arricchire ancora di più questa piccola piazza del sapere e ci facciamo carico di un nuovo ruolo di coordinamento per facilitare l’incontro, la comunicazione e la collaborazione tra i diversi attori culturali del territorio: l’Assessorato alla Cultura, la Consulta delle Associazioni locali e i Gruppi di Lavoro tematici ai quali ogni cittadino interessato è invitato a partecipare. In un periodo storico nel quale i finanziamenti per la cultura sono difficilmente reperibili, intrecciare trame di competenze e orditi di risorse sarà un’azione vitale per costruire insieme un programma culturale di qualità capace di valorizzare al meglio, soprattutto attraverso una migliore strategia comunicativa, gli eventi e il carattere culturale di Marostica. Lavorare in gruppo non sarà facile, ma pensiamo sia questa la sfida da cogliere per rendere la cultura a portata di tutti, farci sentire a casa ogni volta che mettiamo piede in biblioteca. Elisa Geremia, Presidente Biblioteca Civica P. Ragazzoni I nuovi orari della Biblioteca Dal lunedì al venerdì Sabato 8:30 - 13:00 14:30 - 19:30 8:30 - 13:00 14:30 - 18:30 Sala informatica Dal lunedì al venerdì 8:30 - 13:00 14:30 - 19:30 E-mail biblioteca@comune.marostica.vi.it Telefono 0424 479101 Ufficio Cultura Martedì e giovedì Venerdì 9:00 - 12:30 15:00 - 18:30 9:00 - 12:30 E-mail cultura@comune.marostica.vi.it Telefono 0424 479122 04 QUI BIBLIOTECA I servizi della nostra Biblioteca Il ruolo della biblioteca pubblica si configura sempre più come quello di network di servizi e contenuti, assai più differenziati e complessi di quanto non accadesse qualche decennio fa. Nell'odierna "società dell'informazione", i mezzi di comunicazione di massa dispongono di un'attrativa e di un'efficacia molto importante per qualsiasi tipo di Biblioteca, il cui pubblico è molto variegato, dove ogni aspetto della vita quotidiana è influenzato da ciò che accade a migliaia di chilometri da noi. In questa linea la Biblioteca civica di Marostica garantisce l'accesso a internet gratuito già dal settembre 2013 attraverso il servizio WIFI e dal primo febbraio del 2014 anche il servizio Internet gratuito dai computer fissi della sala informatica. Questa nuova modalità di approccio all'informazione tiene conto del ruolo strategico della Biblioteca come spazio pubblico, centro della vita cittadina, non solo come polo di distribuzione di documenti e media (in prestito) ma, soprattutto, come fornitore di servizi educativi e di formazione, istituzione culturale e infrastruttura del tempo libero. L'anticipazione dell'orario di apertura alle 8.30 del mattino è stato largamente apprezzato dai nostri utenti, che sempre più numerosi frequentano le sale studio e gli spazi della Biblioteca arrivando a 200 persone al giorno. È stato inoltre allargato l'orario di apertura della sala informatica dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 19.30. Le nuove implementazioni apportate premiano il servizio che viene erogato soprattutto con l'aumento dei prestiti che si collocano in 25.000 per il 2013, ben 5000 in più rispetto all'anno precedente. Queste novità rafforzano il ruolo della Biblioteca all'interno della comunità valorizzando il diritto all'informazione come diritto umano fondamentale per tutti i cittadini. Angelina Frison, Bibliotecaria Marostica, Città degli Scacchi “Si impara a conoscere bene la gente viaggiandoci insieme e giocandoci a scacchi”, recita un antico proverbio russo. A partire dal mese di aprile, tutti i giorni dalle 8 alle 20, la città di Marostica mette a disposizione dei suoi cittadini e turisti un set di scacchi giganti per poter giocare liberamente sulle scacchiere sotto il Doglione, sul lato nord di Piazza degli Scacchi. Ogni ultima domenica del mese dalle 15 alle 18.30 saranno inoltre disponibili due volontari del “Circolo Scacchistico Città di Marostica” per qualche consiglio e dritta sulle regole e le strategie di gioco. Naturalmente l’impegno di ognuno sarà fondamentale per avere cura di questo gioco e riporre i pezzi nel carrello al termine di ogni partita. Grazie per la collaborazione e… buon divertimento! Dal 23 al 30 aprile partecipa anche tu al primo “Flash.Book.Mob” organizzato a Marostica! In occasione della “Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore”, patrocinata dall’UNESCO e celebrata in tutto il mondo, anche Marostica partecipa quest’anno alla Giornata Evento dedicata alla lettura che lo scorso anno ha coinvolto 800 classi, 40 biblioteche e gli assessorati alla cultura dei comuni aderenti al progetto Città Invisibili. L’appuntamento, promosso dall’Assessorato alla Cultura di Marostica in collaborazione con la Biblioteca civica è fissato per le 9.00 in Piazza degli Scacchi. Ognuno porterà il proprio libro preferito e ad un segnale convenuto inizierà a leggere per tre minuti in un’armonia di parole! Stupire e richiamare l’attenzione di chi sta intorno è l’obiettivo dell’iniziativa che vuole trasformare la lettura in un’azione visibile e condivisa a sostegno del libro. L’evento sarà filmato è diventerà parte di un video promozionale dell’iniziativa. L’invito è rivolto a tutte le scuole del nostro territorio, ma anche a tutti i cittadini, agli appassionati di lettura e a semplici curiosi, perché… IL LIBRO COME LA MENTE FUNZIONA SOLO SE LO APRI! La donazione Lidia Serafini Toniolo La signora Lidia Serafini Toniolo da sempre esprime grande attenzione e grande attaccamento a Marostica e al suo territorio e lo dimostrano le decine di opere da lei pubblicate che ci hanno permesso di scoprire e valorizzare luoghi e momenti del nostro passato. Ora ha donato dalla sua collezione privata 52 foto riproduzioni (dimensioni diverse) i mappali raffiguranti il Comune di Marostica nel periodo che va dal XVI al XVIII secolo provenienti dall’Archivio di Stato di Venezia. Il materiale è in ottime condizioni e illustra i piccoli borghi da cui nascerà l’attuale comune scaligero. Sono presenti anche due raffigurazioni della città di Padova. Le riproduzioni sono state realizzate a settembre del 1983 dall’Archivio di Stato di Venezia e consegnate alla Sig.ra Lidia Toniolo Serafini che le ha conservate ed infine donate in data 24/02/14 al comune di Marostica. Un particolare ringraziamento da parte dell’Amministrazione e dell’intera Comunità. 05 QUI BIBLIOTECA Il nuovo angolo lettura dedicato ai bambini La nostra Biblioteca è frequentata da tantissimi studenti (e di questo siamo orgogliosi!) che con il passare degli anni avevano però in qualche modo “invaso” lo spazio riservato ai più piccoli. Da qui la volontà di “ri-creare” un angolo colorato, stimolante e accogliente dove anche i più piccoli possano avvicinarsi al mondo dei libri in maniera libera e creativa, con l’acquisto di qualche complemen- Lo spazio riservato ai bambini, recentemente ristrutturato to d’arredo a misura di bambino e nuove collane dedicate ai più piccoli, suddivise per tematiche e fasce d’età e non più in ordine alfabetico. La “nuova” Biblioteca dei bambini è stata inaugurata il 9 novembre 2013, in occasione del primo appuntamento con “C’era una volta, un libro…” il primo ciclo di letture animate promosse dall’Asses-sorato alla Cultura in collaborazione con l’associa-zione “Il Gufo” e un gruppo di volontarie. L’inizia-tiva, ad ingresso libero, è rivolta a tutti i bambini dagli 0 agli 8 anni (divisi per specifiche fasce d’età) ed ha riscosso un incredibile successo, coinvolgendo anche le insegnanti dell’asilo nido comunale e il progetto “Nati per leggere”. Le letture animate “C’era una volta, un libro…” Dopo gli appuntamenti settimanali di novembre e dicembre si è quindi proseguito anche nei mesi di febbraio, marzo ed aprile proponendo animazioni, letture in lingua inglese e giapponese e vari laboratori creativi. Un’occasione unica per avvicinare i bambini alla lettura in modo piacevole, ma anche per sensibilizzare i genitori sull’importanza di frequentare ed accompagnare i propri figli in biblioteca che diventa così un punto d’incontro e di crescita culturale. La passione per la lettura va coltivata. Se vogliamo gettare le basi perché i nostri bambini diventino un domani degli appassionati lettori, dobbiamo offrire loro delle occasioni per avvicinarsi al magico mondo dei libri in maniera libera, creativa e stimolante. Un ringraziamento speciale va quindi a questo gruppo di mamme, insegnanti e bibliotecarie appassionate di lettura che si sono alternate in questi mesi per regalare ai nostri piccoli dei momenti di fantasia. Serena Vivian, Assessore alla Cultura Gli animatori de Il Gufo e i volontari durante le letture animate Pubblicità 06 GRUPPI DI LAVORO Comunicazione e partecipazione Lettura e scrittura Il gruppo “Comunicazione e partecipazione” nasce con la finalità immediata di ripensare in termini di organicità e coerenza la pubblicizzazione degli eventi culturali marosticensi. Siamo infatti partiti dal constatare come a Marostica si organizzino moltissimi appuntamenti culturali (spesso anche di grande qualità e rilevanza) senza però che ci sia una regia complessiva e un'adeguata promozione degli eventi. Con i gruppi di lavoro si è finalmente creato un livello di coordinamento che prima mancava e che ha favorito la collaborazione e la sinergia tra le diverse competenze e sensibilità presenti in città. In prospettiva si vorrebbe riuscire ad implementare la capacità di lavorare in gruppo, valorizzando il processo di ideazione e organizzazione degli eventi, per arrivare infine ad una promozione che parta dalla ricchezza di scambi e relazioni, dalla partecipazione, e che sappia mettere in campo la creatività e il gioco. Il gruppo “Comunicazione e partecipazione” è aperto a tutti coloro i quali abbiamo una predisposizione per la grafica, la comunicazione, l'arte di ascoltare e le pratiche partecipative. Il Gruppo, oltre ad occuparsi di promozione della lettura e della scrittura, collabora alle presentazioni di nuove pubblicazioni, cerca di dare un supporto alla Biblioteca, anche nella predisposizione di bibliografie aggiornate inerenti a determinate tematiche che i singoli gruppi ed associazioni culturali propongono sia nell’ambito delle loro attività specifiche sia in quelle presentate dall’Assessorato alla Cultura. È formato da persone che provengono per lo più da gruppi culturali che fanno parte della Consulta delle Associazioni culturali e che da anni si occupano di lettura e scrittura, persone accomunate dall’interesse e dalla consapevolezza del ruolo fondamentale che queste due attività rivestono nell’ambito culturale, soprattutto nel momento in cui da avventure interiori dell’animo diventano importanti opportunità di incontro tra scrittori, lettori ed ascoltatori. È quanto abbiamo potuto constatare durante alcune manifestazioni, create direttamente dai componenti del gruppo, come nella serata del 21 dicembre scorso quando le associazioni “Il Gufo” e “Insieme per leggere” hanno proposto delle letture espressive tratte da In nome della madre di Erri de Luca. Dalla collaborazione di queste due associazioni, a cui si sono uniti “La Fucina Letteraria” ed il gruppo vocale “Gocce d’Armonia” è scaturita un’altra serata in occasione della Giornata della Memoria, il 27 gennaio Per non dimenticare, un reading musico-letterario sulla Shoah. La collaborazione è poi continuata nella predisposizione di alcune serate inserite nella manifestazione Donne, percorsi al femminile e dedicate alla presentazione di libri di racconti e di poesie: venerdì 7 marzo Ove le belle membra pose con la presentazione delle opere di Annamaria Marcadella e Adriano De Angeli e venerdì 21 marzo Se fiore, se farfalla, se betulla, se bimba, madre, sorella, amica… incontro con la poetessa Annamaria Ghirardello alle cui poesie si sono ispirate le coreografie create da Sara Fortin per il Centro Danza di Giovanna Galvanelli. Questi momenti sono stati davvero “speciali” perché si è creata un’atmosfera suggestiva ed avvincente, ricca di emozioni suscitate dall’ascolto dei passi scelti per la lettura. Da attività di così grande impatto emotivo dovrebbe scaturire l’amore per la lettura, purtroppo poco praticata in Italia, gli ultimi dati Istat appaiono molto preoccupanti: risulta, infatti, che rispetto al 2012, la quota di lettori è scesa nel 2013 dal 46% al 43%. In un panorama così desolante appare ancora più apprezzabile la realizzazione di attività che possano diffondere la lettura e la scrittura a tutti i livelli. Aprirsi a nuove esperienze formative è un viaggio che ogni uomo dovrebbe compiere, un viaggio capace di avvicinare le realtà più diverse, per approdare ad una migliore comprensione di sé e dei contesti sociali in cui si trova a vivere. Mirco Corato SE SEI INTERESSATO A FAR PARTE DI UN GRUPPO DI LAVORO O SEMPLICEMENTE VUOI SAPERNE DI PIÙ, LASCIA IL TUO NOMINATIVO IN BIBLIOTECA: IL TUO CONTRIBUTO PUO’ ESSERE IMPORTANTE! GRUPPO LETTURA - SCRITTURA: Letteratura, poesia, pubblicazioni e proposte di acquisto libri GRUPPO PARTECIPAZIONE E COMUNICAZIONE: Grafica, Cultura Marostica e coordinamento tra i gruppi GRUPPO ARTI VISIVE: Fotografia, pittura, scultura, mostre ed esposizioni GRUPPO ARTI ESPRESSIVE: Musica, cinema, teatro e danza GRUPPO STORIA E TERRITORIO: Storia, tradizioni e musei Liliana Contin 07 GRUPPI DI LAVORO Arti espressive Marostica, città della musica tutto l'anno Più volte, parlando delle varie manifestazioni che si svolgono nella nostra Città, capita di osservare come forse la musica sia diventata l’arte espressiva più gettonata rispetto ad altre, che pure vi ricoprono un importante ruolo culturale. Sta di fatto che, a cominciare dalla seconda metà di gennaio fino più o meno all’Epifania dell’anno successivo, a Marostica si snodano quasi incessantemente una serie di appuntamenti musicali di grande interesse sia per gli appassionati che per il grande pubblico: I Concerti della Domenica, organizzati dall’Assessorato alla Cultura, Biblioteca Civica e Consulta fra le Associazioni Culturali del Territorio, giunti quest’anno alla 15^ edizione, aprono la serie fino a Pasqua; segue la Primavera Musicale, con gli Incontri Corali Internazionali, giunti rispettivamente alla 26^ e 15^ edizione, a cura dell’Associazione Corale Gioventù in Cantata; a maggio, presso la Pieve di S. Maria Assunta, si svolge la Rassegna Il Suono del Sacro, organizzata dalla Parrocchia e dalla locale Schola Cantorum; in giugno solitamente cadono i concerti del Castello Armonico, nel cortile interno del Castello Inferiore, a cura dell’Associazione Corale Musica Reservata; intorno alla metà di luglio, presso la Scalinata dei Carmini, hanno luogo gli attesi appuntamenti di Marostica suona e canta ai Carmini, per iniziativa dell’Assessorato alla Cultura, in collaborazione con l’Associazione Sodalitas Cantorum, il Comitato Carmini e con la partecipazione della Filarmonica di Crosara/Marostica. Dopo la pausa agostana, durante la quale potrebbero inserirsi alcuni Concerti in collina, nelle piazzette storiche o in luoghi caratteristici delle nostre frazioni collinari, verso la metà di Settembre di norma si propone la serie di appuntamenti dell’Autunno Musicale e Concerti d’Avvento/Natale (35^ edizione), per l’organizzazione dei Cantori di Marostica, in collaborazione con Sodalitas Cantorum e l’Amministrazione Comunale, fino al periodo natalizio, nel quale si innesta l’ormai affermata manifestazione Natale con Noi, patrocinata dalla Pro Marostica e dall’Amministrazione Comunale, in collaborazione con le Associazioni dei Commercianti e della Consulta. Il tradizionale Concerto di Natale de I Cantori di Marostica e il Concerto Augurale del Coro Gioventù in Cantata chiudono e aprono simbolicamente la “musica per tutto l’anno” nella nostra Città. Albano Berton Storia e territorio Marostica nella Grande Guerra Vuoi contribuire a ricostruire l’immagine della città durante il primo conflitto mondiale? L'Assessorato alla Cultura e il Gruppo di lavoro Storia, Monumenti e Territorio, in occasione del centenario del Primo Conflitto Mondiale, invitano i cittadini ad una raccolta di immagini e documenti per l'allestimento di una mostra fotografica avente come tema Marostica durante la prima guerra mondiale. L'esposizione si terrà presso le sale mostre del Castello Inferiore nel novembre 2014. L'obiettivo è quello di ricostruire la Marostica del tempo, i suoi protagonisti e i cambiamenti che l’hanno sconvolta. E’ possibile inviare agmarostica@gmail.com il materiale anche in forma digitale. Il materiale non pervenuto in forma digitale verrà restituito ai proprietari al termine della mostra. Sara Muraro Consulta fra le Ass. Culturali del Territorio Si sa, ogni cambiamento necessita di un certo periodo di assestamento e di rodaggio. La nascita dei “Gruppi di lavoro” ha introdotto un modo nuovo di coordinare le attività delle Associazioni che fanno parte della Consulta, che hanno la possibilità di gestire in prima persona, assieme alle altre associazioni marosticensi, a privati cittadini e all’Assessorato alla Cultura, l’attività culturale della nostra città, in modo partecipato, condividendo scelte, temi e metodologie. Ad ogni riunione le proposte e le idee si intersecano, interagiscono, stimolano nuove iniziative e creano sinergie che sembravano impossibili. È un processo iniziato già l’anno scorso in modo sperimentale con l’anno Ragazzoniano e che sta dando a tutti grandi soddisfazioni, in termini di presenza di pubblico ma anche di richiamo per i paesi vicini, da cui stanno arrivando nuovi soci per le nostre associazioni, attirati dalle iniziative continuamente messe in atto. Gabriella Strada, Coordinatore Consulta fra le Ass.i del Territorio 08 OTTOBRE PIOVONO LIBRI OTTOBRE 2013 Guru per caso Guido Ghiri, impiegato di quart’ordine in una grande ditta, sta attraversando una fase critica della vita. Amore, lavoro... Tutto va storto. Ma il destino non tarda a metterci lo zampino: una serie di circostanze fortuite convergono nel far ritenere Guido dotato di speciali poteri. È questo lo scoppiettante incipit di Guru per caso, romanzo presentato il 10 ottobre 2013 in chiesetta S. Marco con gli autori Alessandro Zaltron e Demetrio Battaglia e l'accompagnamento della lettrice Anna Branciforti. La serata, organizzata dalla Piccola Libreria Andersen e dal Comune di Marostica, grazie all'ironia e allo spirito frizzante dei due autori, ha coinvolto il pubblico presente. È piaciuta la storia di Guido Ghiri, divenuto guru guaritore di successo quasi suo malgrado e che attraverso vicende sempre più coinvolgenti arriva a capire che a cambiarci non sono soltanto le cose che facciamo, ma anche e soprattutto il modo in cui ci vedono gli occhi degli altri. Un libro che, con leggerezza, punta il dito sull’universo dei finti guaritori e allo stesso tempo regala una divertente dimostrazione di come la vita non smetta mai di sorprendere. Il tempo è un Dio breve Ho presentato con grandissima soddisfazione Mariapia Veladiano, letterata e teologa, collaboratrice di riviste e giornali e preside a Rovereto, già affermata scrittrice di La vita accanto (premio Calvino 2010, 2° posto al Premio Strega 2011, Premio Cortina d’Ampezzo 2011, diritti acquistati dal regista Marco Bellocchio). L’autrice, dallo stile raffinato e dalla straordinaria capacità di scrittura, ha risposto alle molte domande esponendo il suo pensiero in modo chiaro e ricco di risonanze. Il tempo è un dio breve è un romanzo di vita vissuta, di cedimenti e di conquiste, di problemi gravi e ricorrenti, dell'importanza di comprendere e di vivere in pienezza la paternità e la maternità. La serata, organizzata dalla “Fucina letteraria” in collaborazione con le associazioni “Insieme per leggere” e “Il Gufo”, è stata molto partecipata; il gruppo di musica antica “Dolce consort” del M° Maurizio Baghin ha eseguito in modo splendido vari pezzi e un ricco rinfresco ha concluso l’incontro. Anna Francesca Basso, Associazione La Fucina Letteraria I corvi di Erto e Casso (voci dal Vajont) L’Amministrazione Comunale di Marostica ha ricordato le vittime del disastro del Vajont nel 50° anniversario della tragedia e – in collaborazione con il Gruppo Cineforum Marostica e con l’Associazione Mondo Rurale Marostica – ha promosso una serata commemorativa presso la sala multimediale dell’Opificio, martedì 15 ottobre 2013. Pierpaolo Gervasoni, figlio dell’autore, ha presentato il libro “I corvi di Erto e Casso - Voci dal Vajont”, scritto dal giornalista Armando Gervasoni (prematuramente scomparso), rimasto inedito fino al 2012. Presentazione ampliata e commentata da Stefano Ferrio, curatore per l’edizione dello stesso libro. Lo scritto è apparso quasi il testo profetico di una tragedia annunciata, che si poteva evitare. “È la storia di un’opera [la diga del Vajont] che non si doveva fare, ma che è stata realizzata per motivi economici e politici… Oggi celebriamo l’anniversario di una tragedia unica nel suo genere, che ha provocato la morte di 1.910 persone, un terzo delle quali mai ritrovate… Qualcuno l’ha definita una tragica fatalità: non è stata una fatalità! La gente sapeva che quel monte non era stabile e non a caso l’aveva chiamato Toc, pezzo… Non è sufficiente piangere; dobbiamo anche imparare qualcosa da questa brutta esperienza”. OTTOBRE PIOVONO LIBRI Claudia Rualta, neolaureata in filologia moderna con la tesi “Mito e progresso nel caso del Vajont: due autori a confronto”, ha illustrato il suo assunto: dimostrare che due romanzi, scelti sul tema, pur differenti tra loro, hanno in comune il fatto che sono la manifestazione simbolica di qualcosa che non sta nell’individuo, ma nella società, cioè l’ambiguità del reale (il primo attraverso una rete di metafore ossessive, il secondo con l’accoglienza dei mutamenti del progresso nonostante la consapevolezza che questo provocherà morte e distruzione). E’ intervenuto il sindaco di Longarone, Roberto Padrin, il quale ha raccontato la storia del paese dalla tragedia di ieri all’aspetto odierno. Sono seguite le proiezioni commentate del filmato“Vajont 63: il coraggio di sopravvivere” di Andrea Prandstraller, a cura del Gruppo Cineforum, e delle foto scattate dai soci del Mondo Rurale, in occasione delle visita collettiva a Longarone, Erto e Casso, con l’intervento relazionale del socio Franco Burei. Il geologo locale Bortolo Franceschetti ha sottolineato l’importanza del rilievo geologico prima dell’intervento umano nell’ambiente e il poco conto tenuto in Italia delle indicazioni dei professionisti del campo, come ha potuto sperimentare durante la sua lunga esperienza nel Veneto e quale cattedratico all’università di Torino. Luigino Menti di Bolzano Vicentino ha ricordato la sua dolorosa esperienza, allorché, giovane militare, fu destinato con i commilitoni a recuperare le vittime della valanga d’acqua abbattutasi sulla valle del Piave, a seguito del crollo del monte Toc sul bacino d’invaso della diga sottostante. Infine, sono state lette alcune toccanti pagine del testo pubblicato dall’editore Gabrielli. Mario Scuro Il Mercatino del libro usato “In Italia ci sono più scrittori che lettori”, diceva qualche anno fa Roberto Benigni. Si trattava ovviamente di un’esagerazione, ma rende bene l’idea della situazione del nostro Paese, dove solo il 45% dei cittadini dichiara di aver letto almeno un libro nell’ultimo anno. In un’ottica di promozione della lettura, l’Assessorato alla Cultura in collaborazione con la Biblioteca Civica ha quindi promosso il “PRIMO MERCATINO DEL LIBRO USATO”. Dal 26 al 31 ottobre 2013, all’interno della rassegna nazionale “Ottobre piovono libri”, sono stati messi in vendita ad un prezzo simbolico (da uno a cinque euro) oltre mille libri che si trovavano stipati nei depositi della biblioteca. Si trattava di volumi scartati perché obsoleti e pronti per essere portati al macero, o donati dai privati cittadini nel corso degli anni, ma già in possesso della biblioteca. L’obiettivo è stato quello di promuovere la lettura, dando una “seconda vita ai libri” e promuovendo il rinnovo delle collezioni della biblioteca: grazie ai fondi raccolti sono stati infatti OTTOBRE 2013 acquistati libri nuovi per i bambini. In questo primo mercatino sono stati venduti oltre 400 volumi e visto il successo ottenuto si sta pensando di proporre nuovamente l’iniziativa. Angelina Frison, Bibliotecaria Fare_night 20_13 Il 26 ottobre, in una timida giornata di sole autunnale, alcuni marosticensi appassionati di lettura sono usciti di casa portandosi appresso, sotto braccio o in borsetta, il proprio libro preferito. Si sono incamminati verso il centro per poi riunirsi con altri amanti della lettura all’ingresso della Biblioteca Civica, ignari del pericolo a cui i loro libri preferiti stavano andando incontro. Dopo alcuni istanti, infatti, un plotone di guardie dal volto impassibile e dalla divisa nera li ha circondati conducendoli a forza attraverso le viuzze del centro fino a giungere di fronte la chiesetta San Marco dove, senza spiegazioni e senza umanità, ognuno si è visto strappare di mano il proprio libro preferito. È questa la prima parte della performance che ha accompagnato il pubblico nella vita di Guy Montag, militare addetto al sequestro e alla distruzione dei libri. Le associazioni “Voci in Viaggio” di Conegliano e “Color teatri” di Bassano del Grappa si sono unite per dare corpo e voce a Farenight 451, romanzo di Ray Bradbury che ha portato il pubblico a riflettere sulla potenza dei libri e della lettura. “Lo spettacolo Fare_Night 20_13 - Vogliamo il Una scena di Fare_night 20_13 tuo libro - dice Antonella Rui di “Voci in Viaggio” - nasce dall'esigenza di sensibilizzare l'opinione pubblica riguardo alla necessità di difendere e diffondere la cultura ed in particolare la letteratura. Nella performance il veicolo di diffusione si identifica nei libri, ma questo non va ad escludere altri mezzi come quelli attualmente più utilizzati (internet, e-book... ). L'ispirazione è stata data dalla scena finale del film del regista francese François Truffaut dove gruppi di persone sfuggite alla dittatura che imponeva l'obbligo di non leggere libri, arrivando addirittura a bruciarli, imparano a memoria i testi per poi declamarli insieme vagando per il bosco dove si sono rifugiati nell'attesa di riorganizzarsi in una nuova società”. Ed è così che si è conclusa la performance, con un gruppo di persone che declamavano tra il pubblico i brani di alcuni romanzi e l’invito a fare altrettanto col risultato, miracoloso ed emozionante, di una lettura collettiva dove parole ad alta voce si mescolavano a frasi sussurrate, dove letture riversate nel mondo si intrecciavano a mondi riversati dentro i lettori stessi in un misto di intimità e libertà. Elisa Geremia, Presidente Biblioteca Civica P. Ragazzoni 09 10 FIABE FIABEIN INCASTELLO CASTELLO NOVEMBRE NOVEMBRE 2013 filastrocche che illustrano i principale diritti dei bambini, sostenuta dall'Assessore alla cultura Serena Vivian e con la preziosa collaborazione dell'Associazione Marostica Fotografia 1979 e della quinta D del Liceo artistico di Nove coordinata dal prof. Ezio Lunardon, la mostra è stata vista ed apprezzata da moltissimi visitatori. Le poesie, le eloquenti foto e i bellissiStudio? mi disegni dei ragazzi della quinta D han- Ph. A. Orso no costituito il miglior commento ai principali diritti dei bambini, ricordandone l'importanza e l'inderogabile dovere da parte del mondo adulto di attuarli. All'interno della mostra si sono svolti alcuni laboratori rivolti ai bambini delle elementari e ai ragazzi delle medie. Dopo aver letto e commentato le filastrocche con Laura, i ragazzi hanno disegnato direttamente su fogli predisposti sotto le foto appese, rivelando talento artistico e profonda comprensione dei temi trattati. I bambini della scuola primaria di Schiavon hanno esposto un bellissimo librone da loro realizzato sul tema della mostra. Il teatro a scuola Il diritto di essere bambini Gli angeli custodi Danzar di vesti, frullio d'ali, voci lievi e musicali, celestiali nei modi vanno gli angeli custodi ad aprire il cuore zitti, senza far rumore, a reggere la mano, piano, piano, piano, ad illuminare la mente di quella gran gente che oggi scrive il futuro d'un mondo bambino sicuro. Fiori e pane Ph. G.F. Pozzer Con queste parole che interpretano in modo poetico il momento della firma ufficiale della Dichiarazione dei diritti dei bambini avvenuta il 20/11/1989 all'ONU, si è aperta la mostra Il diritto di essere bambini, tenutasi nelle sale mostra del Castello a novembre, mese dedicato ai bambini. Nata da un'idea di Laura In cammino - Ph. L. Bressan Primon, autrice delle dieci Grazie all’Amministrazione Comunale e alla Biblioteca Civica “P. Ragazzoni”, anche quest’anno, nell’ambito del Premio Nazionale Arpalice Cuman Pertile, gli alunni della scuola dell’Infanzia e Primaria dell’Istituto Comprensivo di Marostica hanno avuto l’opportunità di assistere a uno spettacolo teatrale: un appuntamento ormai tradizionale che vede i bambini riuniti in un’esperienza diversa e coinvolgente che fornisce loro preziosi spunti di riflessione. Il 25 e il 27 novembre, nell’aula magna della scuola N. Dalle Laste, la Compagnia Gruppo Panta Rei ha messo in scena “Il mago di OZ“ che ha affrontato il tema del- Una scena de Il Mago di Oz la solidarietà e della scoperta delle proprie qualità sorprendendo gli spettatori anche con effetti speciali. Martedì 26 novembre i bambini dell’infanzia hanno assistito alla rappresentazione “Pa-Panda” della Compagnia “Le nuvole”; un viaggio coinvolgente alla scoperta della diversità come valore. Tutti gli spettacoli sono stati molto apprezzati. La fantasia degli attori e la suggestione delle ombre cinesi hanno coinvolto in modo emozionante e gioioso il pubblico. Ringraziamo pertanto vivamente l’Amministrazione, la Biblioteca, gli attori e quanti hanno collaborato all’iniziativa. Patrizia Bellini, insegnante PREMIO ARPALICE CUMAN PERTILE XXVI Premio Nazionale Letterario Arpalice Cuman Pertile I premiati: POESIA INFANZIA 1° PREMIO: Case di Eleonora Bellini SEGNALATO: Pensieri in libertà… di Luisa Bianchi POESIA PREADOLESCENZA 1° PREMIO: Stupori di Gelmi Giovanna SEGNALATO: Il Fisiologo di Giovanni Pigatto NARRATIVA INFANZIA 1° PREMIO: Il sogno della balena di Giorgio La Scala SEGNALATO: Maschio o femmina? di Cinzia Capitanio SEGNALATO: La chiave dorata di Miriam Stival FUORI CONCORSO: La foresta dei colori di Cinzia Parise NARRATIVA PREADOLESCENZA 1° PREMIO: Ti tengo viva nel cuore di Silvia Lovisetto SEGNALATO: Gandhi e le lettere del nonno di Eleonora Bellini SEGNALATO: I conti non contano di Mariantonietta Mentasti TEATRO 1° PREMIO EXAEQUO: I colori del cielo di Kosmè De Maria La città che aveva perso le idee di Laura Bonelli Superato il traguardo del quarto di secolo, il premio Arpalice Cuman Pertile è arrivato alla 26ª edizione con la partecipazione di 111 scrittori da tutta Italia per l’infanzia e la preadolescenza. Alla cerimonia di premiazione di sabato 30 novembre in Sala Consiliare del Castello Inferiore erano presenti il Sindaco di Marostica Marica Dalla Valle, l’Assessore alla Cultura Serena Vivian, il presidente della giuria Mariselda Tessarollo e la fondatrice del premio Lidia Toniolo Serafini. Era presente anche Aurea Dissegna, Pubblico Tutore dei Minori della Regione Veneto, che ha introdotto la tematica dei diritti dei bambini. Durante la cerimonia di preAurea Dissegna miazione è stato sottolineato come il premio si confermi capace di richiamare attenzione, già trampolino di lancio per vari autori e che gode anche del patrocinio della Regione Veneto. Ora la sfida é quella di contribuire a mantenerlo vivo, rinnovandone la grafica, i contenuti e soprattutto le attività collaterali affinché la NOVEMBRE 2013 proposta lanciata nel 1988 dall’allora Assessore alla Cultura Lidia Toniolo Serafini, continui a rappresentare un’opportunità preziosa per la crescita dei nostri bambini e ragazzi, facendo tesoro degli insegnamenti di Arpalice Cuman Pertile. Un ringraziamento speciale va a tutti i bambini e ai ragazzi che, assieme ai loro insegnanti hanno contribuito ad arricchire la giornata delle premiazioni: le alunne della classe 3^F dell’Istituto Comprensivo di Marostica che hanno letto i racconti dei vincitori; la sezione voci bianche del Coro Gioventù in Cantata diretta da Elisa Maroso e accompagnata al pianoforte da Massimo Zulpo, che hanno dato un benvenuto musicale; gli studenti di 5^F e 5^D del Liceo artistico G. De Fabris di Nove, che hanno collaborato per realizzare la copertina del presente volume ed in particolare a Tamara Rossetto, il cui bozzetto è stato scelto per la copertina del volume che anche quest'anno ha raccolto i testi degli autori vincitori e segnalati di ogni settore. Al termine della cerimonia è stata inaugurata la mostra Il diritto di essere Bambini promossa dall’Assessorato alla Cultura, in collaborazione con l’Associazione Culturale Marostica Fotografia 1979 e gli alunni del liceo artistico G. De Fabris di Nove, per ricordare il 15º anniversario della Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza promulgata nel 1989. La mostra è nata da un’idea della poetessa marosticense Laura Primon che con le sue poesie sui diritti dei bambini ha ispirato le foto e i disegni esposti nelle Sale del Castello Inferiore. La mostra è poi cresciuta giorno per giorno grazie ai laboratori pensati per le scuole e l’apposita parete bianca dove grandi e piccini hanno lasciato i propri disegni e i propri pensieri. Tra le manifestazioni collaterali al premio ricordiamo la rassegna Fiabe in Castello con gli spettacoli teatrali rivolti alle scuole dell’infanzia e della primaria del nostro territori (Il mago di Oz, regia del gruppo Panta Rei e Pa – Panda, de la compagnia Le nuvole). Tante quindi le iniziative proposte, senza la pretesa di avere a tutti i costi qualcosa da insegnare. La voglia è anzi quella di recuperare la capacità di ascoltare i più piccoli che con la loro energia, innocenza e fantasia sono molto spesso maestri di vita. Con la speranza di aver fatto un po’ nostro il monito di Antoine de SaintExupéry, che nel “Piccolo principe” scriveva: “Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano.” Serena Vivian, Assessore alla Cultura Un premio letterario molto longevo Nel panorama dei premi letterari italiani questo premio ha raggiunto i 26 anni ed è uno dei pochissimi rivolti a questa particolare fascia d’età. Da quanto pubblicato sul sito Concorsiletterari.it si trovavano, nel 2010, circa 250 concorsi di cui la metà non superava la decima edizione e un quinto era alla prima edizione. Questa situazione ci conferma che il premio marosticense ha nella sua formulazione una solida base dovuta allo stretto anonimato delle opere giudicate e alla presenza di un comitato scientifico, composto da insegnanti delle scuole primarie interessate e da esperti nei tre settori del concorso, che coadiuva la giuria finale. Mariselda Tessarollo, Presidente della Giuria 11 12 NATALE CON NOI Natale è un momento magico che anche quest'anno l’Amministrazione ha voluto sostenere con iniziative ricreative e culturali, sia in centro che nelle frazioni. Accanto al tradizionale appuntamento con la pista di pattinaggio su ghiaccio e gli innovativi week-end di animazione in piazza degli scacchi, particolare cura è stata data anche alla proposta culturale con ben 16 concerti in tutto il territorio comunale e tre mostre che si sono alternate nelle sale del castello e in chiesetta San Marco. Un ringraziamento speciale va quindi all'Associazione per lo sviluppo delle attività corali del Veneto - che ci ha supportati in quattro concerti - e alle associazioni culturali cittadine, sempre pronte a collaborare con l'Assessorato alla Cultura per realizzare proposte di spessore. Un plauso va infine alle parrocchie, ai gruppi di lavoro e alle frazioni che hanno contribuito ad animare il territorio anche dal punto di vista sociale, con pranzi comunitari, momenti aggregativi per gli anziani, i bambini e le famiglie, rinnovando il vero spirito di condivisione del Natale. Autunno Musicale e Concerti d’Avvento Natale 2013 L’Autunno Musicale e i Concerti d’Avvento/Natale 2013 sono stati organizzati dal Coro I Cantori di Marostica, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Marostica, l’Assessorato alla Cultura, la Biblioteca Civica Pietro Ragazzoni, la Consulta fra le Associazioni Culturali del Territorio, la Regione del Veneto e la Provincia di Vicenza (Reteventi Cultura 2013). La manifestazione ha proposto otto concerti, dal 15 settembre al 26 dicembre, di domenica pomeriggio, secondo una consuetudine ormai affermata, per degli appuntamenti molto attesi in Città e nel territorio. Come da tradizione, il concerto di apertura (15 settembre) è stato offerto dal Giovane Podio Musicale Dresda – Venezia, un’orchestra di una trentina di giovani musicisti di Germania, Italia, Francia e Lituania, sotto la direzione artistica del M° Ivano Zanenghi e la concertazione del giovane M° Massimo Raccanelli Zaborra, mentre il violino principale è stato Alessandro Cappelletto. Ha partecipato il Coro I Cantori di Marostica, diretto da Albano Berton, per l’esecuzione del Gloria RV 589 di Antonio Vivaldi, con la collaborazione del soprano Giulia Semenzato e del mezzosoprano Stefania Berton. Il calendario ha previsto successivamente tre concerti d’organo: due nella Chiesa di S. Maria Assunta (organo A. Zeni 2013) il 22 settembre e il 20 ottobre, con uno dei massimi interpreti italiani, il M° Francesco Finotti, affiancato nella presentazione e commento al pubblico dei singoli brani da Bepi De Marzi; il terzo nella Chiesa di S. Antonio Abate (organo G.B. Zordan 1882) il 13 ottobre, protagonista il M° Enrico Zanovello, già collaboratore della nostra rassegna e organizzatore di importanti festival organistici. Il 3 novembre, presso la Chiesetta San Marco, è stata la volta di un Quartetto composto da soprano, flauto, violoncello e pianoforte, con Arianna Lanci, Claudia Bostrenghi, DICEMBRE 2013 Roberta Pennisi e Lisa Calamosca, per un programma tutto dedicato al Novecento europeo. Il 17 novembre a S. Antonio Abate abbiamo avuto il Gruppo Laboratorio di Musica Antica del Conservatorio A. Steffani di Castelfranco Veneto, diretto da Andrea Bressan, che ha presentato musiche di Vivaldi, Biber e Telemann. A dicembre due appuntamenti importanti: domenica 8 il Concerto dell’Immacolata, nella Chiesa di S. Maria Assunta, con I Cantori di Marostica, cui si è affiancato il Gruppo vocale Gocce d’Armonia e la partecipazione del soprano Maricla Rossi e del contralto Bianca Simone, per un nutrito programma di musica sacra compresa tra l’800 e i giorni nostri. All’organo A. Zeni 2013 il M° Michele Geremia. Infine il giorno di Santo Stefano, 26 dicembre, c’è stato il tradizionale Concerto di Natale, nella Chiesa di S. Antonio Abate, con grandi Autori del ‘800/‘900 (Berlioz, Saint-Saens, Janacek) e canti della tradizione natalizia italiana ed europea. Il cast degli interpreti è stato di notevole interesse: Stefania Miotto soprano, Stefania Berton mezzosoprano, Bianca Simone contralto, Swan Piva tenore e Antonio Marani baritono/basso; il quintetto d’archi dell’Ensemble Seconda Prattica, Cristina Ghidotti arpa, Antonio Bortolami organo e I Cantori di Marostica. Campane Tibetane e colore Albano Berton L’associazione L’Urtica di Marostica e l’associazine La Sorgente di Thiene con il patrocinio del comune di Marostica, il 22 dicembre hanno presentato per “Natale con noi” il concerto “Campane Tibetane e colore” dove il gruppo Oropasia con gli strumenti e l’artista Livia Cuman con la realizzazione di una tela in action painting, hanno donato alla cittadinanza, giunta in gran numero, un meraviglioso momento di meditazione attendendo il Natale. Protagonisti del suono sono stati strumenti antichi sciamanici come campane tibetane, gong, conchiglie, tamburi sciamanici, tamburi oceanici, cimbali tibetani, campanelli vajire, che creano suoni adatti a portare armonia nel corpo e sensazioni ancestrali quasi dimenticate, ma vicine ai suoni dell’anima. È stata usata l’acqua nelle campane “madri”, donando vibrazioni meravigliose, e i tamburi oceanici hanno procurato un’armonia di frequenze in cui il corpo si abbandona al piacere dell’ascolto. Il tutto è stato accompagnato dalla pittura intuitiva che dona colori e piacere alla vista a completare le sensazioni ricevute. Il 13 aprile 2014 alle ore 20.30 in chiesetta San Marco, il concerto è stato riproposto attendendo la Pasqua e, come ogni nuovo concerto, le variazioni eseguite lo hanno reso unico ma sempre armonioso, meditativo e avvolgente come procura ogni volgersi verso il sacro. Livia Cuman 13 MANI CREATIVE 2013 Specchio, specchio delle mie brame... Biblioteca - Schiavon,Venerdì 11 ottobre 2013 Il segreto nello sguardo di Valentina Casarotto Chiesetta S. Marco - Marostica, Giovedì 17 ottobre 2013 Un’analisi del rapporto tra generazioni e dell’attuale solitudine delle madri davanti allo specchio, non più supportate da una rete di mutuo aiuto femminile all’interno della famiglia allargata di un tempo. La relatrice Sonia Rossi ha proposto un percorso attraverso alcuni personaggi femminili letterari, mitologici e cinematografici per comprendere le dinamiche che hanno caratterizzato e caratterizzano il rapporto madre-figlia partendo dalla figura di Grimilde, la strega cattiva della fiaba “Biancaneve”. Come afferma la scrittrice Michela Murgia, «la distruttività della storia di Biancaneve deriva prima di tutto dal rapporto tra i personaggi femminili. Una donna matura odia un’altra donna perché è più giovane e più bella”. Oggi più che mai il rapporto con la bellezza mette in crisi la relazione madrefiglia. Viviamo in un’epoca adolescenziale, dominata dal culto del corpo. Durante la serata si è cercato di andare oltre lo specchio per ritrovare un rapporto «non avvelenato» da narcisismo e perfezionismo, capace di comprendere l’avvicendarsi delle stagioni all’interno di un tempo ciclico, che è la danza dell’amore. Particolarmente suggestiva la lettura dai «dieci pani» di Anna Maria Farabbi, dialogo poetico tra madre e figlia. Il libro, proposto in collaborazione con La Fucina Letteraria e il critico letterario Gianni Giolo, ha, insieme, il fascino dell’autobiografia, le atmosfere del romanzo storico e il lirismo del diario più intimo. Valentina Casarotto, interessata alla storia dell’arte veneta, ha lavorato per molti anni alle Gallerie dell’Accademia di Venezia dove, di fronte ai ritratti a pastello di Rosalba Carriera, è cresciuta l’idea del suo primo romanzo. Questa affascinante biografia romanzata della pittrice veneziana del ‘700 fa rivivere con maestria l’artista e la sua epoca e ritrae un forte modello di realizzazione femminile: in un secolo che non concedeva libertà di scelta alle donne, la Carriere restò nubile e diventò un’artista di fama internazionale. Dietro l’ apparire di Fosca Andraghetti Chiesetta S. Marco - Marostica, Sabato 12 ottobre 2013 L'evento, promosso dalla Biblioteca e da Mani Creative, in collaborazione con l’Uciim, non è stato solo la presentazione di un libro, ma l’incontro di due amiche, Verdiana Sansovini e Fosca Andraghetti, che si sono ritrovate dopo oltre quarant’anni in un dialogo pieno di freschezza, ironia e allegria. Erano gli anni in cui, soprattutto nelle famiglie contadine, alle donne non erano concesse “velleità” come scrivere racconti, attività considerata non redditizia, ma il sogno restava lì, pronto ad uscire dal cassetto finché si sono presentate quelle opportunità che l’autrice ha colto riuscendo così a recuperare gli anni “altalenanti” cosparsi da “tanti aneddoti da farne un libro” e a scrivere libri come “Dietro l’apparire”. Tra le sue pagine molti di noi potranno riconoscersi trovando consolazione nelle condivisione di avvenimenti gioiosi o dolorosi. Verdiana Sansovini conclude con una frase del libro: “Se ne erano andati tutti, chi in un modo chi nell’altro e, allora, tanto valeva vivere”. E Fosca Andraghetti aggiunge: “Nel bene e nel male, siamo radicati agli ambienti in cui cresciamo, con quanto ci offrono di insegnamento, concetti di valori, tabù e consuetudini. Si fatica a staccarsi per guardare oltre, allo sconosciuto. Forse dovremmo essere più furbi o più generosi con noi stessi perché di vita ne abbiamo una sola. Non ci sono concessi sconti e non si può tornare indietro”. Donne e nonne. I volti di un ruolo sociale. Di Claudia Alemanni e Maria Cristina Fedrigotti Sala Consiliare - Schiavon, Venerdì 18 ottobre 2013 Una nuova generazione di nonne è entrata ormai nella realtà del nostro quotidiano: nonne che si occupano dei loro nipoti e che mantengono un forte legame col pensiero femminista degli anni Settanta. Sono le prime donne ad affacciarsi all’esperienza di una relazione con i figli dei propri figli portandosi appresso il bagaglio della lotta contro gli stereotipi che hanno sancito il ruolo femminile; e sono le prime a dibattersi tra affetto e solidarietà da una parte e difesa degli spazi di libertà e autonomia dall’altra, come hanno fatto rispetto alla maternità. Questo libro, attraverso interviste e racconti, raccoglie, incrocia ed esplora testimonianze vive, riflessioni forti e sentimenti intensi. Si comprende che si ha a che fare con il welfare che manca, ma anche con l’invecchiare in questa società in cui o sei glam o vai bene solo per la pubblicità dei pannoloni. Voci di assenza di Stefania Bortoli Chiesetta S. Marco - Marostica, Venerdì 25 ottobre 2013 Su queste liriche, proposte da Mani Creative in collaborazione con la Biblioteca e l'Ass. La Fucina Letteraria, scrive Gianni Giolo: “Sembra che la vita, nel suo quotidiano fluire, conosca istanti perfetti che ne fissano e mostrano, la profondità. Sono istanti densi e compiuti, la cui pienezza non consiste solo nell’adempimento estetico, nella mera conquista del bello, bensì nella forza simbolica che si manifesta ed esplicita entro le linee di quel bello. Sono istanti, nei quali la vita non appare sospesa, bensì concentrata”. Non è dato captare anticipatamente lo schiudersi di tale squarcio, che ci libera dall’opacità in cui siamo avvolti, l’improvviso rarefarsi delle ombre entro le quali di norma gravitiamo, assorti e annodati in noi stessi: è possibile soltanto percepire nel suo accadere l’istante perfetto che, con l’incandescenza della luce, ricompone a un tratto il disordine del mondo e dispone le linee della natura in un sistema d’armoniose e accessibili rispondenze. Maria Angela Cuman 14 IL VIAGGIO GENNAIO FEBBRAIO si trovano città dal nome oriundo come Nova Bassano, riproduzioni come il Castello di Marostica e cognomi quali Girardi e Marostica. Anche la culinaria, i giochi delle carte e della mora, il filò, i balli e i canti sono praticati con fierezza e passione. Alla serata è intervenuto il già assessore regionale ai rapporti con i Veneti nel mondo Ettore Beggiato, che ha illustrato alcune parti dei libri, sottolineando il valore della cultura veneta non solo in Brasile, ma anche in Italia. La presentazione ha riscosso una grandissimo successo, con un’importante partecipazione che ha destato curiosità e interesse sulla tematica del nostro territorio. Molti hanno riscoperto le esperienze dei propri nonni e bisnonni ascoltando le musiche dal vivo dell’emigrazione veneta e le testimonianze proposte durante l’incontro. Le tradizioni degli oriundi veneti inBrasile Venerdì sera 28 febbraio presso la chiesetta San Marco di Marostica Giorgia Miazzo ha presentato in prima serata la pubblicazione della ponderosa opera ripartita in due volumi Scoprendo il talian. Viaggio di sola andata per la Mèrica e Cantando in talian. Imparar el talian co la mùsica. L’opera ha ottenuto due prestigiosi riconoscimenti: nel 2012 il Premio Internazionale Globo Tricolore, promosso dalla Presidenza della Repubblica Italiana e dalla Rai; nel 2013 il Premio per la Miglior Tesi delle Discipline Umanistiche, assegnato dal Consiglio della Regione Veneto. La serata, arricchita dal piacevole contributo musicale del gruppo vocale Gocce di Armonia, è stata dedicata alla conoscenza del fenomeno migratorio in Brasile dei nostri veneti dalla fine dell’800, e soprattutto al lascito della lingua del talian, nata dalla fusione dei dialetti del nord Italia e stabilizzatasi in Brasile come lingua di emigrazione, parlata ancora da più di un milione di oriundi. Con fede e tenacia i veneti emigranti hanno dimostrato la loro serietà e competenza con casi eclatanti di veri colossi industriali come il re del caffè Lunardelli, l’impero nel settore rimorchi Randon oltre ad esempi di grandi artisti. Per le strade Un momento della bella serata, con Giorgia Miazzo e l’editore Andrea Minchio diella Editrice Artistica Bassanese Nel primo volume, Scoprendo il talian. Viaggio di sola andata per la Mèrica (Editrice Artistica Bassanese, pagg. 112), l’autrice descrive le difficoltà e le sofferenze di chi ha lasciato il proprio paese in cerca di fortuna nelle sognate Meriche. Diviene quindi un libro utile per comprendere l’atmosfera e le cifre di un fenomeno che in Brasile ha come lascito tanti discendenti veneti che si riconoscono nella cultura, nella tradizione e nella lingua oriunde. Notevole è stato l’intervento di una video-testimonianza del cantautore veneto-brasiliano Juvenal dal Castel che ha commosso e reso consapevole un pubblico ignaro di questa meravigliosa e unica realtà oltreoceano. Il secondo volume, Cantando in talian. Imparar el talian co la mùsica (Editrice Artistica Bassanese, pagg. 176) diventa invece un supporto utile per conoscere e diffondere tramite la musica i racconti dell’emigrazione, oltre che per conoscere la lingua del talian o veneto-brasiliano anche da parte dei nostri veneti che lo stanno dimenticando. L’autrice ha chiuso la serata citando alcuni passi della sua opera e collegando l’emigrazione storica alle problematiche di quella attuale per tutti coloro che ancora oggi devono ricercare un nuovo futuro oltreoceano o comunque all’estero. Giorgia Miazzo IL VIAGGIO I martedì culturali in Biblioteca Un Viaggio nell’Arte Contemporanea in contesti Architettonici Antichi, un abbinamento che si presta a molte riflessioni, quattro conferenze con proiezioni di immagini. A cura del Prof. Attilio Bertolin, questi interessanti appuntamenti si sono svolti nei quattro martedì di febbraio 2014, alle 17, in Biblioteca. Il Museo Nazionale Atestino di Este, la Fondazione Bisazza di Montecchio Maggiore, Palazzo Pisani a Lonigo, Palazzo Le Carceri di Asiago, Palazzo Brusarosco e la Biblioteca La Vigna a Vicenza, Villa Freya Stark e Villa degli Armeni ad Asolo, il Museo Casa di Boccaccio a Certaldo, la Cantina Antinori a San Casciano Val di Pesa: questi i luoghi visitati attraverso le immagini e i racconti del Prof. Bertolin, che, oltre a stimolare la voglia di recarvisi, ne ha svelato particolarità insospettabili. Rise Again In ogni viaggio trovi ostacoli da superare… a volte serve solo una rincorsa un po’ più lunga. Questo il significativo sottotitolo della serata organizzata da Marostica Fotografia 1979 in collaborazione con NessunoPress e Lions Kairós. Attraverso la proiezione delle foto scattate durante le paralimpiadi del 2012, i fotografi di NessunoPress hanno raccontato al folto pubblico presente la serata del 21 febbraio 2014 in Chiesetta San Marco, la loro esperienza nel mondo della diversità, al quale sono approdati per puro caso e di cui ora hanno fatto uno dei leitmotiv del loro lavoro. Chi invece della diversità (sì, ma al contrario!) ne ha fatto un vero e proprio progetto educativo, è Lions Kairós. Attraverso le parole di Erasmo Gastaldello, fondatore del progetto, è stato possibile capire come, simulando i disagi che la diversità può provocare, sia possibile consapevolizzare i ragazzi delle scuole primarie. Sentimenti forti, trasmessi dalle bellissime immagini, hanno permesso ai presenti di sentirsi coinvolti e propositivi. Gabriella Strada, Presidente Marostica Fotografia 1979 GENNAIO FEBBRAIO XIV edizione della mostra La luna tra le foglie Come ogni anno le sale mostra del Castello Inferiore si sono ammantate della suggestiva atmosfera dei paesaggi giapponesi grazie all’esposizione bonsai “la luna tra le foglie”, giunta alla XIV edizione e curata dalla Associazione Amici del Bonsai Marostica. Con la speciale occasione del XXV anniversario del gemellaggio Marostica/Tendo, le sale hanno ospitato celebrazioni ed eventi rivolti agli amici giapponesi. Nella mattinata di Sabato 22 febbraio l’inaugurazione della mostra è stata vivacizzata dalla presenza degli alunni delle scuole marosticensi, presenti per la premiazione del concorso pittorico Tendo/Marostica; l’interesse che questi alberi in miniatura hanno suscitato anche nei giovanissimi visitatori si è tramutato in domande curiose e stimolanti. Con questo buon auspicio, la mostra, svoltasi nei giorni 22 e 23 febbraio, ha ricevuto oltre 2000 visite, le manifestazioni organizzate al suo interno (lavorazione aperta al pubblico di piante dell’associazione e laboratorio di origami) hanno registrato un alto numero di visitatori, che hanno posto domande puntuali e precise, a testimonianza della sempre maggiore vicinanza culturale che lega le due città, soltanto geograficamente lontane. Le piante esposte sono tutte di origine autoctona, riconoscibili sulle nostre colline e montagne, ma lavorate e preparate secondo i rigidi dettami dei maestri giapponesi, quasi a testimoniare a loro modo la centralità del gemellaggio. Una menzione particolare va riconosciuta al Ginepro, varietà Itoigawa, appartenente all’istruttore nazionale (e della nostra associazione) Mauro Stemberger; la pianta, a cui è stato riservato il posto centrale dell’esposizione, ha vinto numerosi premi e riconoscimenti nel corso del 2013 sia a livello nazionale premio UBI (Unione Bonsaisti Italiani) che internazionale, con il Noelanders Trophy, il principale concorso europeo per istruttori bonsai, che si tiene annualmente in Belgio. L’Associazione Amici del Bonsai Marostica ringrazia tutti i visitatori e l’Amministrazione Comunale per la disponibilità e presenza e si prepara per l’edizione 2015 con rinnovato entusiasmo. Associazione Amici del Bonsai Marostica La premiazione del concorso pittorico 15 16 MAROSTICA CENTRO STORICO DI INTERESSE PUBBLICO progettualità affidata all’Amministrazione Comunale, operante nell’ambito della vigente normativa; individuare e percorrere la via per ottenere i necessari contributi finanziari e ricevere ulteriori riconoscimenti del bene: sono questi gli scopi/obiettivi, che mi hanno indotto a progettare “Marostica centro storico di interesse pubblico” (mostra e convegno). La mostra – organizzata con grande profusione di energie e con ingente investimento finanziario dall’Associazione Mondo Rurale – ha occupato il piano terra del Castello Inferiore dal 1° al 23 marzo 2014. Essa ha risposto pienamente all’assunto ed ha offerto ai concittadini “la città scaligera come mai vista” (sottotitolo che appare nel manifesto). Marostica centro storico di interesse pubblico Riscoprire e scoprire con fondatezza storica le radici della nostra Città, in particolare di Marostica scaligera; ripercorrere l’evoluzione del centro storico, a partire dalla sua rifondazione, nel XIV secolo, ad opera di Cangrande e dei suoi successori; annotare le tracce lasciate dalle varie dominazioni che si sono succedute nei secoli: la Serenissima, i Visconti, Napoleone, l’Impero Asburgico fino all’avvento dell’Unità d’Italia con i Savoia, poi ancora Marostica nella realtà repubblicana; esaltare l’unicità della fortezza di Marostica, che la guida del Touring Club Italiano così sintetizza: “un progetto realizzato con una grandiosità, una precisione ed un’eleganza eccezionali”; filmare gli interventi operati su torri, mura e castelli, in particolare il grande restauro globale 1934-36 e l’attuale, spezzettato, in corso; coagulare le forze delle istituzioni pubbliche e dei privati per la restituzione della città scaligera con un progetto unitario, nel momento in cui il Decreto Soragni (Gazzetta Ufficiale 6 marzo 2012) riconosce la “monumentalità” del centro storico pedemontano e suggerisce traccia per recuperare la peculiarità del suo tessuto storico e costruire il futuro cittadino attraverso la La Piazza pedonalizzata La cinta di Marostica Nel salone delle mostre – con pannelli giganteschi e con la riproduzione da parte dello Studio Bozzetto di oltre cento scatti fotografici del sottoscritto – è stata ricostruita la cinta muraria nella sua interezza come appare oggi. All’incontro con la città si è arrivati attraverso 3 sale, dense di documenti, riproduzioni, mappe, citazioni, focalizzanti l’evoluzione e le vicende della fortezza scaligera. Successivamente è stato sviluppato il positivo della rassegna con articolate proposte sul futuro del centro storico; proposte maturate in 50 anni di studi e di impegno a livello mondiale da parte di chi scrive. Proposte che riassumo in: progetto unitario e cogente, che ponga finalmente fine ai lavori di restauro, dopo 32 anni di procedimento a spezzoni, con l’apertura di ben 35 cantieri, parti irrisolte, restauro dell’appena restaurato, tronchi dei merli innalzati (e non completati) per tre volte, interventi pubblici a favore di singoli privati; superamento della MAROSTICA CENTRO STORICO DI INTERESSE PUBBLICO “cultura del rudere”, mediante l’anastilòsi, ossia – come dice Vittorio Sgarbi – con “la reintegrazione nei materiali e negli stili, recuperando i modelli originari e le tecniche antiche, attraverso lo studio dei documenti” (a tale proposito, rimando alla documentazione da me riportata in mostra, soprattutto il restauro di Castelvecchio a Verona,“casa madre di Marostica”; v. anche le conclusioni della Commissione Barbieri, 2007); intervento sul cammino di ronda per l’auspicata agibilità con il rifacimento dei merli e degli interstizi, congruo percorso di calpestio e di protezione (cammino che offre una visione panoramica unica nel Veneto; il rifacimento non è il falso); definizione della proprietà delle torri rivendicata dai privati (v. “Elenco demaniale degli antichi manufatti 1894” e successivi comportamenti locali) e conseguenti interventi; verde confacente, atto ad esaltare le mura; pedonalizzazione intra moenia (inizialmente, almeno della piazza, trasformata nel salotto cittadino); il centro storico animato dalla riattivazione delle botteghe artigiane, appetito dalla differenziazione dell’offerta commerciale ed esercente, ricercato per l’esaltazione della cucina marosticana e per l’alloggio dentro le mura, innovato nella struttura e nell’arredo: completamento del progetto del tessuto scaligero (cfr. il piano di Sergio Los) e del progetto per il traffico urbano (cfr. il piano viario di Bruno Gobbi Frattini e Francesco Piazza), ripavimentazione dei portici e delle vie incompiute, illuminazione emotiva (cfr. il progetto di Roland Jèol), piano colore, balconi fioriti, angoli di sosta gratificanti, media facilitanti il percorso, mercatino dell’antiquariato (non dell’usato), frequentazioni: sentiero Carmini, sentiero Valdibotte, strada al Castello; soprattutto l’educazione alla cultura della città. In un futuro, che auguro non lontano, le grandi scelte: il Castello restaurato trasformato in museo vivo e stimolante della Città; il Parco Salin, ampliato e ridefinito nel Parco Pausolino; il recupero dell’Area Azzolin (v. i crolli recenti); la riscoperta della Marostica sotterranea; l’ipotesi della città a più poli: il centro storico culturale, residenziale, commerciale, turistico entro la cinta; la cittadella dei servizi sociali e comunitari nell’immensa area exospedaliera. Nel cortile interno del Castello la Compagnia delle Mura, con la guida dell’arch. Duccio Dinale, ha realizzato un serio e storico esempio della metodologia edilizia difensiva scaligera, a conferma che a Marostica esistono persone provette per ripetere gli edificatori della città. A conclusione della mostra, il Lions Club Marostica, con allargamento al Lions Internazionale Città Murate, ha indetto un importante convegno con le tematiche: l’architettura militare di Marostica; fare della conservazione delle mura una risorsa urbanistica e sociale; ricerca storica e riqualificazione delle mura di Ferrara; il progetto mura per la città di Ferrara: dal progetto generale al cantiere, manuale del restauro ieri-oggi; la valorizzazione internazionale delle città murate – ha evidenziato i risultati di immagine e i ritorni remunerativi di un serio restauro e i canali da seguire per la valorizzazione internazionale delle città murate del Veneto (con Marostica capofila). Concludo con due citazioni. “La mummificazione dell’oggetto – progetto tendente a mantenerlo così com’è – è un processo che in definitiva tradisce l’oggetto, sia sul nuovo significato che è chiamato ad avere, sia nel suo significato passato” (Aurelio Galfetti). “Cittadini di Marostica, impegnatevi per restituire alla Cultura i Beni meravigliosi voluti dai vostri Padri e che voi avete il sacrosanto dovere di difendere, anzi di valorizzare” (Renato Cevese). Mario Scuro , Ass. Mondo Rurale Uno dei pannelli che illustravano la mostra, realizzati dallo Studio fotografico Bozzetto di Cartigliano Al termine della mostra, l’Associazione Culturale Mondo Rurale ha donato alla città tutto il prezioso ed elegante materiale fotografico esposto. Un grazie sincero da parte di tutta l’Amministrazione comunale per questo importante regalo alla città, che troverà posto nelle sale del castello e permetterà ai turisti, ma anche ai marosticensi di conoscere la storia e apprezzare le bellezze del nostro territorio. Grazie alla presidente Francesca Rodeghiero e a tutti i soci dell’associazione per la professionalità e l’impegno organizzativo ed economico profuso. Grazie infine al prof. Mario Scuro, “marostegan da sempre appassionato, tenace, attento e critico”: questa mostra, frutto delle ricerche di una vita, è il suo regalo e un’intensa dichiarazione d’amore alla nostra città. Il sindaco Marica Dalla Valle 17 18 DONNE Marzo ghese, sofisticata ed elegante. Nella sua vita si presenta un uomo molto lontano dal suo stile di vita, un proletario. Quest’uomo con un lavoro precario è rude e volgare. I due non sopportano l’uno la presenza dell’altra, ma i rispettivi figli sono inseparabili e questo fa innescare una relazione, positiva, anche se burrascosa, per entrambi i protagonisti. MERCOLEDI 19 MARZO “THE SESSIONS - GLI INCONTRI” regia B. Lewin USA 2013 Int.: H. Hunt, J. Howkes, W. H. Macy. Questo film, ironico e allo stesso tempo molto commovente e profondo, è tratto da una storia vera, vissuta intensamente dal protagonista e proposta con molta delicatezza dal regista. Racconta della vita di un giornalista costretto a vivere dentro un polmone artificiale, che, molto credente, chiede la benedizione del parroco, che acconsente di affrontare, data la sua situazione, il problema del sesso. Decide allora di rivolgersi ad una terapista sessuale che lo guiderà in questa scoperta. Ma sarà anche lei coinvolta emotivamente in questo percorso. Cinema al femminile Donne e lavoro: relazioni e conflitti Nel mese di marzo, presso la Chiesetta San Marco di Marostica, il Comitato Vivere e Creare per la Pace nell'ambito del programma di attività dell’Assessorato alla Cultura e in collaborazione con la Consulta delle Associazioni della Biblioteca Civica di Marostica, ha proposto la rassegna dei film “in ricordo di Franca”, curata come sempre dal nostro amico ed esperto di cineforum, Walter Pigato. Il tema di quest'anno, di forte attualità aveva come titolo “Donne e lavoro: relazioni e conflitti”. MERCOLEDI 5 MARZO è stato proiettato il film “NESSUNO MI PUO’ GIUDICARE” regia m. Bruno ITA 2011, Int.: P. Cortellesi, R. Papaleo, R. Bova. Racconta di una ragazza felicemente sposata, che trascorre una vita agiata; improvvisamente il marito muore e rimane sul lastrico. Ma non si dà per vinta e per sopravvivere scopre il mestiere più antico del mondo. MERCOLEDI 12 MARZO “IL MIO MIGLIORE INCUBO” regia A. Fontane FRA 2011 Int.: I. Huppert, B. Poelvoorde. A. Dussollier. Un film molto particolare che narra la vita di una donna in carriera, realizzata, fine bor- MERCOLEDI 26 MARZO “WE WANT SEX EQUALITY. Lo sciopero che cambiò la storia”. Regia: N. Cole. Int.: S.Hawkins, B.Hoskin, M.Richardson. Inghilterra 1968. Il primo sciopero in fabbrica fatto da sole donne per rivendicare la parità di trattamento tra operai e operaie. Ancor oggi le donne devono lottare per conquistare i loro diritti e i posti che spettano a loro. Le donne si trovano tutti i giorni ad affrontare la routine quotidiana: la famiglia, i figli, il lavoro… riescono quasi sempre ad organizzare e a risolvere nel migliore dei modi tanti problemi e situazioni conflittuali, mettendo in atto strategie ed energie inaspettate. Alcune donne riescono con la loro tenacia, caparbietà e intelligenza a trovare soluzioni consone, anche a grossi conflitti, al di fuori del proprio ambito familiare. A differenza degli uomini, fanno molta più fatica nel posto di lavoro, nella politica, nella società… Ci sono ancora molti pregiudizi sulle loro capacità di organizzare e di ottenere posti di dirigenza, la scalata è molto più dura, perché alle donne si chiede un’immagine “da copertina“; la nostra società dà molto peso all’ apparenza, più che alla sostanza. Le immagini “di donna” della televisione o meglio di certe televisioni, sono quelle di donne bellissime, sempre giovani, disponibili a certi inviti… La società è fortemente influenzata da questa immagine di donna, costruita su falsi modelli, che portano esempi sbagliati alle giovani generazioni. Le figure di donna presentate in questi film hanno fatto capire che le donne valgono e che sanno vivere nonostante tutto. Daniela Bassetto, Ass. Vivere e creare per la pace DONNE Ove le bella membra pose Parlare DI donne, parlare DA donne Chiare, fresche et dolci acque, / ove le belle membra / pose colei che sola a me par donna; / gentil ramo ove piacque / (con sospir mi rimembra) / a lei di fare al bel fianco colonna; / erba e fior che la gonna / leggiadra ricoverse / co l'angelico seno; / aere sacro, sereno, / ove Amor co' begli occhi il cor m'aperse… È così che inizia il più celebre componimento di Francesco Petrarca, che nel 1344 descriveva la donna che amava assimilandola alla natura, eterea ed angelica, fatta di fiori e di perle, pietosa e depositaria di virtù e morale, ma sempre comunque a contorno della figura maschile, unico fulcro della vita sociale dell’epoca, perché figura eroica, benefattrice, padre, signore e padrone. Una visione molto diversa da quella dei racconti e delle poesie di Annamaria Marcadella e di Adriano De Angeli, che invece testimoniano una donna che vive il proprio tempo, gestendo le molteplici contraddizioni che lo caratterizzano. Annamaria, con questo suo libro dal titolo affascinante di “Tessere di memoria”, ci parla DA donna delle donne. Madri, mogli, figlie a cui fa raccontare di sentimenti, paure, solidarietà, allegria e, naturalmente, di amore. Adriano, che invece nelle sue sillogi poetiche (molti i titoli, in italiano e in dialetto veneziano) ci parla DI donne con uno sguardo diverso, perché uomo, esprimendo, prima di tutto un profondo rispetto per quelle madri, mogli, figlie di cui racconta, donne assai concrete e terrene ma assolutamente da amare perché vere depositarie del futuro dell’uomo. Il 7 marzo in Chiesetta San Marco, Gabriella Strada ha presentato i loro libri, in collaborazione con le Associazioni Insieme per leggere e La Fucina letteraria che hanno fornito le voci narranti accompagnate dal M.° chitarrista Manuel Mocellin. Nell’intimo delle madri Venerdì 28 marzo alle ore 20.30 in chiesetta San Marco l’associazione L’Urtica ha presentato la conferenza “Nell’intimo delle madri” inserita nel programma di marzo dell’Assessorato alla Cultura. Relatrice Anna Marcon, educatrice perinatale che negli anni ‘90 ha costituito l’Associazione Gaia e ha proposto percorsi perché le donne e le coppie potessero vivere insieme questa meravigliosa esperienza del parto, della nascita e dell’allattamento. E’ stata esposta durante la conferenza la mostra fotografica “Nasce una madre”. Anna, per questa serata, ha proposto un video, “Chiaroscuri nella maternità” di E. Cau e G. Congia, dove vari tipi di donne intervistate hanno parlato della loro esperienza, delle difficoltà quotidiane da affrontare, in particolar modo la solitudine. Ecco perché Anna invita le donne e le coppie ad organizzarsi per aiutarsi, per prendere coscienza che non sono solo loro a dover affrontare i momenti difficili che ogni nuova esperienza Marzo comporta. Anna si rivolge con grande rispetto alla coppia e al bambino che stanno vivendo questo momento naturale che, causa l’ospedalizzazione eccessiva, ha perso quella conoscenza profonda dovuta all’esperienza delle donne che hanno partorito prima. A sostegno di questo pensiero ha riportato varie frasi di esperti con bellissime foto con le quali ha aperto la serata. Woman La mostra di pittura di Gianni Riccioni è stata inaugurata sabato, 8 marzo 2014 in chiesetta San Marco 20, con la presentazione del dott. Mario Guderzo. Gianni rappresenta nei suoi dipinti la donna: “Il corpo femminile viene modellato prendendo spunto dalla vita quotidiana di qualsiasi donna. La sinuosità e la bellezza, colpisce l’occhio di chi vede nella donna la sua maestosità e semplicità nei movimenti. La donna è vista come parte integrante della vita. È già passato quasi un anno dal mio primo dipinto dove ho usato come sfondo il colore blu. Ho usato colori acrilici, il bianco e il nero, giocando con le tonalità dei grigi. I quadri di piccola dimensione sono sempre in cartoncino bianco e con le matite e i pastelli, hanno dato vita al colore. I ritratti di donna sono in parte frutto della mia fantasia e non raffigurano donne che hanno posato per me.” Il marketing degli animali Venerdi 21 marzo, Equinozio di Primavera e Giornata Mondiale della Poesia, la Chiesetta San Marco - su interazione dell’Assessore alla Cultura Serena Vivian e la presenza della coordinatrice Liliana Contin (presidente dell’Associazione Insieme per Leggere) - ha dato spazio alle coreografie di Sara Fortin e alle allieve del Centro Danza di Giovanna Galvanelli e ha dato voce alla raccolta poetica “Il marketing degli animali” di Annamaria Ghirardello edito da Landinilab 2013. Con senso del dovere di Donna tra le Donne che si manifesta con l’Arte della Poesia Logico Matematica, cogliendo nella Grazia il privilegio di aver dato lettura alla mia raccolta poetica proprio il 21 marzo Giornata Mondiale della Poesia -, porgo il gesto della dedizione alla storia rivalorizzando il valore educativo di questo tempo. La femmina Predisposta all’accoglienza / Allatti il bebè / Di generazione in generazione / Scegliendo o accettando / Il come dell’avvenire / Se fiore, / se farfalla, / se betulla, / se bimba, madre, sorella, amica… / Vita nella vita / Sii fiera del tuo portare dono / E grata al sentimento / della femminilità. / Danza nel tempo quando ami... Annamaria Ghirardello 19 20 MOSTRE Una mostra per raccontare un viaggio lungo una vita Le belle sale espositive del Castello Inferiore di Marostica hanno ospitato nel mese di dicembre fino agli inizi del nuovo anno un’importante mostra antologica dell’artista Daniele Marcon, in occasione dei suoi trent’anni di produzione artistica. L’iniziativa nata dall’idea promotrice del Gruppo One-shot nella persona di Giampaolo Gasparotto, trova da subito sostegno e appoggio nell’Amministrazione Comunale e si avvale, per la realizzazione, della collaborazione di un gruppo affiatato di qualificati giovani professionisti, tra cui Eleonora Zampieri per l’allestimento e Sofia Marcon, curatrice del progetto nella sua globalità. L’inaugurazione il 13 dicembre 2013, vede la partecipazione di un folto pubblico e stimola interesse e curiosità per tutta la durata della mostra. All’interno delle sale espositive si crea un magico rapporto di intensa comunicazione tra le numerose opere e il visitatore: un silenzioso racconto veicolato da colori e materiali immerge lo spettatore nell’esperienza creativa di una vita. Arte e vita sono infatti, per Daniele, inscindibili. Arte è quotidianità, emozione ed esperienza di tutti i giorni, mezzo privilegiato di comunicazione, per esprimere la propria personalità. Una delle sale della mostra La mostra è stata un vero e proprio incontro con Daniele e la sua arte, inseparabile compagna di vita, come sottolineato dall’interessante cortometraggio presente all’esposizione realizzato per l’occasione da Barbara Beltramello: un’in-tervista all’artista, che ben esprime i fondamenti del suo lavoro, vissuto ogni giorno come parte integrante della propria vita. Il catalogo “Il viaggio”, realizzato dal grafico e fotografo Tommy Ilai, con il sostegno di Umana s.p.a., raccoglie tra le sue pagine una panoramica esaustiva della produzione di Daniele, che per la prima volta, in occasione di questa mostra antologica, viene presentata nella sua interezza, accompagnata da testi critici che analizzano i temi fondamentali della ricerca dell’artista e l’armo-nico e unitario procedere del suo percorso. Il ricavato della vendita di questo catalogo andrà ad integrare i fondi raccolti in occasione della Mezza maratona del Brenta dal Gruppo One shot, finalizzati all’acquisto di una speciale carrozzina per disabili adatta ai percorsi di montagna, da mettere a disposizione gratuitamente a chi ne faccia richiesta. La mostra è terminata il 14 gennaio 2014 con un ulteriore evento realizzato dall’Associazione culturale Pagina Piegata, che ha visto ancora una numerosa e partecipata presenza di pubblico. Lo spettacolo proposto dal curatore dell’iniziativa Claudio Brunello si è avvalso dell’arte in tutte le sue forme, musica, poesia, recitazione che ha creato una curiosa ed emozionante atmosfera di echi e richiami con le opere esposte nella sala del Castello Inferiore. La mostra delle opere di Daniele Marcon è stata l’importante testimonianza di una vita dedicata con passione all’arte, a cui la comunità ha risposto con calore ed interesse, rimandando all’artista nuovi stimoli con cui procedere nel suo percorso. Sofia Marcon L’inaugurazione della mostra - Ph. Tommy Ilai Partendo dalle opere giovanili, colorate tele di stampo vangogghiano, la mostra si muove in un percorso unitario ed armonico, lungo le fasi della ricerca che porta Marcon ad avvicinarsi dapprima alle culture primitive, di cui fa propria la forza del segno e del simbolo, poi all’approfondimento della cultura artistica contemporanea, con l’utilizzo personalissimo ed originale di materiali logorati dalla natura e dal tempo, per approdare infine all’esplorazione di un’arte meditativa ed evocativa che vede come oggetto principale d’indagine la propria realtà spirituale. 21 MOSTRE Il finissage della mostra dedicata a Daniele Marcon Ho accolto con piacere l’invito ad organizzare l’evento dall'amico Daniele. Essendo artista io stesso e promotore culturale, mi sono posto la domanda: chi e cosa può interagire con l’artista di cui la mostra è espressione e interessare un pubblico vario ed eterogeneo? Avendo uno spazio a disposizione dove anche i muri ricchi di storia ascoltano e le presenze di vite passate si avvertono, ho pensato di inserire l’appuntamento negli incontri che organizzo sotto il nome di “Pagina Piegata”, un progetto che vuole essere punto di transito, sottolineatura, consapevolezza di dove si è giunti, e che in questo caso ha piegato la pagina sul “rendere omaggio”, con l’auspicio che la mostra “Il viaggio” possa rimanere nella memoria di tutti. L’evento organizzato da Pagina Piegata Celebrare qualcosa che si conclude vuol essere occasione di temporaneo indugio su quello che ci sfugge e ci sorpassa, è ripasso, è essere testimoni e soggetti al tempo stesso di un accadimento, è il desiderio di condivisione, partecipazione emotiva e dialogo. Il pomeriggio ha visto protagonisti di alto valore artistico e culturale, capaci di coinvolgere l’eterogeneo pubblico accorso (oltre 200 persone). In ordine di apparizione: Laura Primon, accompagnata ai flauti da Giuseppe Dal Bianco, ha interpretato alcune sue composizioni dedicate all’artista, fra tutte ha particolarmente coinvolto il pubblico “Acqua e terra” sorta di lungo mantra dall’alto valore evocativo. Ha poi spiazzato il pubblico la performance di Maria Bosio e Monica Zucchetti, del collettivo Jennifer rosa, che ha dato valore al tempo dell’esserci e dell’accadere. Alto valore è stato dato al silenzio e alla staticità, disturbata solamente da lenti movimenti di avvicinamento simbiotico fra le due protagoniste che hanno scelto uno spazio estetico di confine, in bilico tra quotidiano e artificio, corpo e immagine. In conclusione, l’apprezzata performance di Giuseppe Dal Bianco, noto musicista e pluriflautista, assieme alla brillante voce di Katy Marcante in un gioco di suoni dalla forte tonalità emotiva. Mettere insieme queste creatività è stato porre l’accento sulle possibilità di espressione che tutti noi abbiamo, ov- vero parola, musica e movimento del corpo. Tutte possibilità con un comune scopo, la comunicazione di un’emozione. In questo caso l’emozione del rendere omaggio, all’artista Daniele Marcon e all’arte in tutte le sue variegate e infinite espressioni. Claudio Brunello Bambini dal Tibet Lo scorso novembre 2013, la Città di Marostica ha ospitato la mostra “Bambini dal Tibet” nella meravigliosa cornice del Castello Inferiore. Voluta fortemente dall’associazione Sidare, questa mostra è stata realizzata per aiutare i bambini tibetani in esilio in India, spesso orfani, che vivono nei monasteri o presso strutture scolastiche tibetane che li accolgono in cambio di una donazione. Ma è stata voluta anche nella speranza di lasciare a quanti l’hanno visitata la curiosità di approfondire cosa sta accadendo al popolo tibetano, perché ciò che accade loro riguarda in realtà tutto il mondo. L'associazione Sidare nasce a Pianezze nel 2008, grazie ad una trentina di persone che offrono tempo e risorse per aiutare chi vive nella povertà e sofferenza. Sono ormai più di 150 i bambini che Sidare sostiene attraverso l’adozione a distanza e vivono in uno dei paesi più poveri del mondo. “Da pochi mesi siamo rientrati con i nostri volontari dall’India e Nepal, dove annualmente ci rechiamo per dispensare beni di prima necessità e sorrisi per l'animo” - ha spiegato la presidente Ombretta Ciscato “Visitiamo circa un migliaio di bambini durante ogni viaggio e ci impegniamo con entusiasmo nella realizzazione di progetti umanitari. Con lo stesso entusiasmo abbiamo deciso di organizzare questa mostra dedicata proprio a questi bambini che a prima vista sembrano tutti uguali: testa rasata, abito rosso - proprio come l'immagine di copertina della mostra - ma che sono unici e preziosi perché rappresentano la ricchezza e il futuro del Popolo Tibetano.” L'allestimento della mostra rappresenta un percorso che inizia con una foto di denuncia: Palden Gjatso, primo prigioniero politico liberato grazie ad Amnesty International dopo 33 anni di carcere. A lui, che con coraggio e speranza ancora oggi si dedica a diffondere la conoscenza delle gravi violazioni sui diritti umani da parte del regime comunista cinese nel Tibet occupato, è dedicata la forte immagine. Sguardi intensi e immagini dei bambini che Sidare ha incontrato nei propri viaggi, hanno arricchito le pareti del castello, mentre altre foto ritraevano i volontari nei luoghi dove opera Sidare; e ancora immagini di bambini tibetani... bambini che non possono essere dimenticati e che continuano a sperare in un futuro migliore che meritano se non altro in quanto bambini! Dona il tuo 5 x mille a Sidare Onlus codice fiscale 91030240245 e con il tuo sostegno potremmo aiutare molti bambini ospiti in scuole e monasteri in India. 22 TESTIMONIANZE I recuperandi della memoria Qualche volta il limite di testi scritti da più autori è di perdere il filo unitario, ma questo libro, invece, che pure si avvale di molti autori sotto l’attenta regia di Maria Angela Cuman, resta impresso nella mente e nel cuore come una composta polifonia. La grande storia con le pagine fra le più tragiche della Seconda Guerra mondiale fa da introduzione (curata da Antonio Muraro) e rimane sempre presente come indispensabile sottofondo alle memorie individuali che arricchiscono la trama corale del vissuto quotidiano al fronte e a casa. Altro pregio di questo lavoro è di mettere fra le persone e la Storia la cronaca di un paese come Marostica, o meglio ancora della frazione di Roveredo. Se preziosissime sono le testimonianze, corredate da un inedito ed efficacissimo apparato fotografico, dei pochissimi sopravvissuti e in primis di Remigio Cuman, motivazione prima per la nascita del libro, importante è anche lo spazio dato ai ricordi dei familiari, da dove emerge un quadro familiare in cui le voci femminili escono dall’anonimato e ribadiscono l’immensa, stupida ed inutile crudeltà della guerra. Sono sconosciute donne russe e ucraine che in un ambiente ostile e in momenti di cupo egoismo trovano la semplice generosità dell’offerta di una patata e di un po’ di calore a nemici invasori. Ci si potrebbe chiedere perché risuscitare ricordi così tristi; per almeno due obiettivi che questo testo raggiunge molto positivamente: che non ci siano più guerre e non ci siano governanti che credano che le guerre risolvano i problemi; che non venga a mancare il rispetto per chi ha dato la vita e per le sofferenze dei loro familiari. L’ultimo contributo dovuto a Giandomenico Cortese sui giovani di ieri e di oggi termina con una parola che anche oggi ci deve sostenere: speranza. Maria Angela Cuman Un momento della presentazione del libro, con I Cantori di Marostica, M.A. Cuman, il Sindaco M. Dalla Valle, l’Assessore S. Vivian e il Senatore G. Santini Sembra ieri ma son già trascorsi dieci anni da quel sabato di novembre che ha dato la luce la nostra associazione. Una quindicina di ragazzi uniti dalla passione per la Grande guerra e per la montagna, ecco la scintilla ed i motivi che hanno uniformato i nostri intenti. Quel piccolo gruppo è decuplicato superando i confini comunali facendo “proseliti” in tutte le regioni del nord Italia specialmente giovani e addirittura intere famiglie. La mostra svoltasi lo scorso novembre presso le sale espositive del Castello inferiore è stata l’occasione per ripercorrere un cammino ricco di impegni e di soddisfazioni e nello stesso tempo motivo di riflessione su quanto di più o di meglio si sarebbe potuto fare. Senza ombra di dubbio il più grande obiettivo raggiunto è stata l’approvazione (dopo oltre dieci anni di schermaglie burocratiche) della Legge Regionale n. 17/2011. La legge sancisce il nostro status di ricercatori storici con un’autorizzazione che permette la ricerca e la raccolta di cimeli e reperti del primo conflitto mondiale a chi viene ritenuto idoneo, perché preparato con un corso formativo appositamente studiato e autogestito da un’associazione amica: Il Piave 1915-18. Dopo anni di anonimato superando tanti pregiudizi, finalmente ecco la possibilità di agire alla luce del sole mettendo a disposizione di chiunque la nostra passione e le nostre specifiche competenze. Le bacheche presenti nella prima sala contenevano foto di interventi atti al recupero e alla valorizzazione del patrimonio storico, di uscite didattiche associative e uscite nelle vesti di accompagnatori storici sull’Ortigara, in collaborazione con la Sezione ANA di Marostica ed i gruppi alpini del territorio. Non potevano mancare le nostre pubblicazioni e quelle alle quali, in vario modo, abbiamo dato il nostro contributo storico e culturale. Nella seconda sala è stato sviluppato il tema dell’artiglieria italiana dalla Prima Guerra Mondiale agli anni Ottanta con bacheche di foto, documenti, reperti, scritti, cartoline, buffetteria, ecc. Molti gli oggetti raccolti nei campi di battaglia, ma uno dei pezzi che più catturavano l’attenzione è stato il bossolo di proiettile da 420 mm, capace di essere scagliato ad oltre 15 chilometri nonostante il suo peso variasse dagli ottocento ai mille chilogrammi. Simbolo eloquente della follia umana che nella guerra sperimenta ogni mezzo per annientare l’avversario. Alessandro Maroso, Amici e ricercatori della storia 23 TESTIMONIANZE Emigranti La cronaca di ogni giorno o quasi ci riporta scene di emigrazioni, le cui vicende tragiche vanno spesso oltre la nostra immaginazione. Persone di ogni etnia, paese, lingua, religione lasciano la terra dove sono nate e dove hanno preso vita le loro prime esperienze, per avventurarsi in viaggi della speranza. Speranza di trovare un paese ospitale, gente accogliente, un lavoro e una stabilità tale da garantire la vita di una famiglia. Spesso però ogni prospettiva viene cancellata con conseguenze tremende, segnate impietosamente dalla morte. Anche i nostri paesi hanno conosciuto il fenomeno dell’emigrazione nei tempi passati; molte contrade si sono svuotate, parenti, amici o conoscenti ci hanno lasciato, impoverendo il nostro territorio e il nostro futuro. Crosara ha conosciuto questa triste realtà sia nel 1800, come negli anni successivi alla prima guerra mondiale e, più recentemente, nel secondo dopoguerra. Chi se ne è andato, per cercare migliori condizioni di vita per sé e per la propria famiglia, ha qui lasciato dei fortissimi legami che con il passare del tempo, le difficoltà incontrate, i problemi da risolvere, lentamente si sono affievoliti, lasciando però nel cuore un latente sentimento di nostalgia e di rimpianto, che riemerge in tante occasioni. Fino agli anni ’70 del secolo scorso molti erano gli emigranti che durante la stagione estiva o periodicamente tornavano al paese, dove molti li accoglievano con entusiasmo perché compagni di scuola, commilitoni, parenti, vicini di casa, facendo un bagno di affetti, di rimpatriate, di feste. Il tempo si sa passa in fretta e questi forti legami si vanno via via dissolvendo, sbiadendo amicizie fortissime, cementate da comuni esperienze. Nel 2013 sono venute a mancare diverse persone che conservavano forte nel cuore l’interesse per il loro paese natio; erano avide di notizie che le facessero ancora partecipi della vita che qui si svolgeva, chiedevano informazioni, leggevano i nostri bollettini, scrivevano. Ci mancheranno, come tutti coloro che hanno arricchito con la loro presenza la vita del paese e non hanno mai tagliato il cordone ombelicale con la terra che li ha generati L’Associazione Terra e Vita già nel 1999 ha voluto cercare di rintracciare le famiglie che da Crosara hanno preso la strada per il mondo e far sentire loro che il paese le ricorda e vuole tenere saldi i legami tra chi è rimasto e chi, per ragioni diverse, se ne è andato. La modalità è stata concretizzata in un biglietto di auguri natalizi che ha voluto portare a tutti un caldo messaggio di fratellanza. Inizialmente gli auguri hanno raggiunto le famiglie crosaresi all’estero in: Australia (4), Argentina (2), Venezuela (1), Canada (3), Francia (9), Svizzera (7), Belgio (4), Lussemburgo (3). Il numero maggiore però è stato inviato nelle regioni del nord Italia: Piemonte (34), Lombardia (20), Liguria (9), Valle d’Aosta (4), Trentino (3), Friuli (3). Molto limitata la presenza nelle altre regioni italiane come il Lazio (6), la Puglia (2). La nostra iniziativa continua tuttora, anche se purtroppo ogni anno dobbiamo cancellare dai nostri elenchi nomi di paesani che non ci sono più. Al contempo è di molto aumentato il numero delle persone che si sono allontanate da Crosara, ma hanno stabilito la loro residenza nei dintorni, soprattutto nell’ambito del Comune di Marostica o dei Comuni limitrofi. Dalla nostra indagine, fatta alla buona in base alle nostre conoscenze, sono circa 230 i nuclei familiari, anche composti da una sola persona, residenti in località del Veneto. L’Associazione Terra e Vita però non desiste, anzi il suo elenco si è rinfoltito. Sono entrati nomi nuovi, nomi di amici e conoscenti che hanno imparato a conoscerci e in tanti modi partecipano alle nostre iniziative che apprezzano. Allora il nostro scopo qual è? Il mondo ora è diverso, diverso è il tipo di vita che facciamo, le prospettive che ogni persona ha davanti. È necessario spostarsi, imparare le lingue, cercare nuove occasioni di crescita, di lavoro, di vita. Il mondo è vasto e ora i mezzi di comunicazione facilitano i contatti. Ma anche se cambiato, riteniamo che il mondo abbia sempre bisogno di sentimenti, di valori ai quali ancorarsi: amicizia, condivisione, affetto, partecipazione non sono solo parole, ma scaldano i cuori e illuminano giornate rese buie da crisi sempre più globali. Ecco perché vogliamo continuare. Sappiamo che molti apprezzano i nostri auguri: ce lo confermano i biglietti che riceviamo in risposta e che conserviamo gelosamente in appositi album. Saranno colorate pagine di storia che nel tempo racconteranno ai posteri che anche a Crosara i sentimenti contano sempre. Enzina Pizzato, Associazione Terra e Vita Valle d’Aosta - Emigranti di Crosara in pausa domenicale (foto di Lucia Pizzato) STORIA E TERRITORIO TESTIMONIANZE 24 Marostica ricorda i 4 Martiri Domenica 12 Gennaio si sono tenute a Marostica le celebrazioni per il 70° anniversario dell’eccidio dei Quattro Martiri della Resistenza. La commemorazione vuole mantenere Un momento della cerimonia vivo il ricordo del 14 Gennaio 1944, quando, nel Castello Inferiore, vennero barbaramente fucilati quattro giovani partigiani: Decimo Vaccari, Bruno Provolo, Luigi Nodari e Giovanni Rossi, in uno degli episodi più cruenti della guerra di liberazione nel nostro territorio. Alla cerimonia erano presenti il Sindaco di Marostica Marica Dalla Valle e il dott. Giuseppe Pupillo presidente della Biblioteca Bertoliana di Vicenza che ha tenuto l’orazione ufficiale. Al termine della cerimonia sono state consegnate le borse di studio “Città di Marostica” e “P. Ragazzoni” agli studenti marosticensi particolarmente merite- Gli studenti a cui sono state consegnate le borse di studio voli. W l’Italia Il 18 Gennaio, nell’ambito del 70° Anniversario dei 4 Martiri, è andata in scena presso l’Opificio Baggio la performance W l’Italia!, un’ora e mezza di letture, animazioni, testimonianze, immagini e canzoni per ricordare i tragici eventi del ’43. Una sorta di grande affresco storico, corale, ora buffo e ora drammatico, per dar vita ai personaggi e ai fatti che hanno visto Marostica protagonista della Resistenza. Si è trattato dell’epilogo di un percorso iniziato nel 2010 in seno alla Pro Marostica, sotto l’egida dell’Unpli provinciale. Agli iniziali promotori del territorio, infatti, si è aggiunto nel tempo un nutrito gruppo di animatori, interpreti e creativi che movimentano la vita del Castello Inferiore con esibizioni, improvvisazioni sceniche, spettacoli itineranti, percorsi e laboratori didattici animati. Ultime fatiche: Immagini dal Medioevo, Le leggende di Marostica, La notte degli spiriti, Villaggio incantato, Castello Animato, Via col vento. W l’Italia! è stata premiata da un caloroso successo di pubblico ed è stata replicata il 12 Aprile presso la Sala Polivalente di Nove. Carla Frigo, Associazione Pro-Marostica Dal Brasile con amore (per la terra dei padri) È risaputo che negli ultimi decenni del 1800 numerosissimi Veneti lasciarono la nostra terra per cercare un vivere più dignitoso al di là dell’Oceano. Il Brasile fu la meta per molti di essi, che vi rimasero mettendo radici. La loro vita non fu semplice e, anche se di sicuro li accompagnò il ricordo del paese natio, in tanti non poterono mai tornare e taluni persero persino il contatto con chi era rimasto. Ora i nipoti dei loro figli, che costituiscono la quarta generazione, vengono in Italia alla ricerca della terra d’origine, talora con successo, talora mancando l’obiettivo per mancanza di dati certi o di fortuna. Sì, perché ci vuole anche un pizzico di fortuna, come è capitato a Candida, pronipote di Pietro Marcon, partito per il Brasile nel 1890. Arrivata nella nostra città da Porto Alegre, con gli indizi di cui dispone non riesce a rintracciare la casa dei suoi antenati, né alcun parente. A Roma, prima di imbarcarsi per il viaggio di ritorno, incontra casualmente la sorella di chi scrive, che viene a conoscere dalla giovane brasiliana il motivo della visita a Marostica: tornarvi con il nonno Orestes, 82 anni, penultimo dei 20 figli di Pietro, per fargli conoscere il luogo di nascita del padre. Da qui l’impegno a cercare notizie della casa Marcon tramite l’Associazione Mondo Rurale. I componenti del direttivo si mettono all’opera avvalendosi delle poche informazioni disponibili. Essi sanno che Pietro Marcon, classe 1875, partì per il Brasile a 15 anni con i quattro fratelli maschi, lasciando a Marostica la sorella Domenica che successivamente si sposò, ebbe figli e nipoti, dei quali tuttavia si ignora il cognome. Si sa però che l’abitazione natale aveva il cortile confinante con le mura di cinta. Le ricerche portano ad individuare la casa: è in via Cangrande Della Scala; ci vivono ancora due famiglie Passuello, la cui ava era proprio Domenica Marcon. Vorremmo dirlo a Candida, ma lei è già in viaggio per l’Italia con la mamma, la sorella, uno zio, la nonna e soprattutto nonno Orestes, che giunge a Marostica ignaro del buon esito delle indagini. La comitiva ha prenotato il soggiorno presso l’albergo Due Mori, senza sapere che alloggeranno a due passi dalla casa degli avi. Andiamo ad incontrarli e comunichiamo loro che sì, abbiamo trovato quello che desideravano tanto. Non riusciamo a trattenerli un minuto di più. La piazza e il castello possono aspettare! Ci avviamo a piedi. Nel breve cammino ad Orestes sembra di ricordare il nome della via: Scaligeri. Tutto torna: il nome della via un tempo era proprio quello, ora è cambiato; la casa no, è sempre la stessa. Possiamo entrare e soprattutto possiamo recarci sul retro, dove il terreno in pendenza arriva a ridosso delle mura, come negli antichi ricordi. La commozione sale alle stelle e non fa trattenere le lacrime. È la casa dei padri, il luogo delle radici! Salutati i parenti e lasciata decantare l’emozione, il giorno dopo si può visitare la città. In Biblioteca ci riceve la presidente Maria Angela Cuman che ricorda i molti legami esistenti con la regione Rio Grande do Sul e, in particolare, con Sa͂o Bernardo do Campo, gemellata con Marostica. In Castello ci raggiunge il sindaco Marica La famiglia Marcon sul retro della casa avita Dalla Valle che dà il benvenuto alla comitiva, a nome della città. Non possono mancare gli abbracci e le fotografie di rito. Saranno un prezioso ricordo e terranno viva la memoria di questa visita baciata dalla fortuna e resa indimenticabile dal contributo della nostra Associazione. G. Francesca Rodeghiero, Ass. Mondo Rurale LE NOSTRE ASSOCIAZIONI RACCONTANO CHE... Mostre, escursioni, antichi mestieri: uno sguardo sul nostro passato Le attività che l’Associazione Mondo Rurale propone ogni anno ai 150 soci e ai tanti simpatizzanti, sono molte. Un atteso appuntamento mensile è senz’altro rappresentato dalle escursioni guidate, organizzate con lo scopo di conoscere il nostro territorio, le bellezze paesaggistiche, i pregi architettonici, le tradizioni contadine. Sono oramai una appuntamento fisso anche le iniziative in occasione dell’Antica Fiera di S. Simeone alla quale partecipiamo sin da quando è tornata ad essere un evento importante, dopo un periodo di oblio. Eravamo presenti anche all’ultima edizione con la manifestazione “Mondo Rurale nella cornice d’autunno”, composta dalla consueta mostra sulle antiche varietà di frutta - a cui si sono aggiunte antiche varietà di fagioli e di patate - e da un’esposizione micologica. In bella vista, sotto il loggiato del Castello Inferiore, mele, pere, giuggiole, nespole e altri frutti dimenticati sono tornati a far parlare dei sapori di un tempo e a riaccendere in molti il desiderio di mettere di nuovo a dimora quelle piante che, coltivate con cura per secoli, davano frutta oggi introvabile in commercio. E poi i funghi: più di 250 specie raccolte con passione e messe a disposizione dall’Associazione Bresaola di Bassano, con la quale Mondo Rurale collabora da anni. Per la prima volta erano esposte anche molte varietà di patate e di fagioli. Accanto ai tuberi dalla forma ovoidale con la buccia bianca e la pasta chiara, si potevano ammirare patate bitorzolute, dal vestito colorato di rosso, viola, blu nelle più svariate sfumature a coprire una polpa talvolta bianca, ma più spesso tendente al viola. In passato ogni località poteva vantare una particolare varietà di patate, che ora si tenta di reintrodurre, ma… che fatica! Un discorso analogo vale per i fagioli. Quante varietà coltivate anche solo nella nostra regione accanto ai più famosi “Lamon”! E che dire degli antichi mestieri riproposti dal vivo? In collaborazione con l’Associazione Terra e Vita abbiamo messo in scena tutto il ciclo della paglia, con le fasi della fastugadura e gli attrezzi usati per ottenere, dagli steli di grano, i fastughi, cioè i fili di paglia pronti per essere lavorati. I visitatori, come sempre incuriositi dall’arte antica dell’intreccio, hanno potuto osservare mani veloci intente a far dressa per confezionare cappelli e borse di paglia nelle fogge più varie. L’aspetto didattico ha visto coinvolte le scuole, per le quali la mostra ha prolungato il tempo di apertura. Molte classi hanno avuto modo di vedere all’opera le trecciaiole, l’impagliatore di sedie, il fabbricante di cesti, la produttrice di bamboline realizzate col cartoccio di granoturco e la coronara, esperta confezionatrice di corone e collane. Incantati i bambini e bravi i lavoranti in costume, che hanno risposto alle domande spiegando ogni cosa in modo semplice e chiaro. Tutto ciò con lo scopo di tener vivo il ricordo del nostro passato anche per le nuove generazioni. G. Francesca Rodeghiero, Ass. Mondo Rurale Libere interpretazioni per BF13 Marostica Fotografia 1979 è stata invitata a partecipare ad ottobre 2013, con il patrocinio della Città di Marostica e la collaborazione della Consulta fra le Associazioni Culturali del Territorio, all’importante manifestazione biennale Bassano Fotografia 13 organizzata dal Comune di Bassano del Grappa e la Pro Bassano. Le sale del Castello Inferiore di Marostica hanno accolto l’allestimento di una bella mostra fotografica delle opere di ventiquattro soci che hanno liberamente interpretato vari temi: la natura e le sue mille sorprendenti manifestazioni, l’architettura metropolitana fra parallele e verticalità, l’archeologia industriale di ospedali e siti produttivi abbandonati, auto saettanti in una gara di Formula 1, un viaggio sulle orme di Goethe, vetri infranti, la forza dell’acqua, ritratti, immagini dall’India e una collezione di Tv delle stanze d’albergo. La mostra, inserita nel circuito dei “Fuori Palazzo di BF13”, ha attirato un notevole flusso di visitatori interessati ed entusiasti. Il 13 ottobre, inoltre, in collaborazione con la Pro Marostica, MarFot79 ha organizzato “Immagini dal Medioevo”, uno shooting libero per fotografi nelle sale del Castello Inferiore, che, per l’occasione, si è animato dei personaggi in costume e delle scene di vita quotidiana del 1300. Gabriella Strada, Marostica Fotografia 1979 PROGRAMMA 2014 MAROSTICA FOTOGRAFIA 1979 Gennaio/febbraio/marzo/aprile: corsi di fotografia base, di ritocco fotografico con PhotoShop e con Ligtroom. Aperti al pubblico. Serate e work shop tematici. Riservati ai soci in regola con l’iscrizione 2014. Serate “Una vita per la fotografia”, con grandi fotografi. Aperte al pubblico. Mostra “Il cerchio della vita”, in collaborazione con i club fotografici di Rosà, Nove, Romano. Collaborazione con il Comune di Marostica per la realizzazione di una guida ai sentieri collinari. Per informazioni, per ricevere gli avvisi riguardanti gli eventi e gli incontri e per iscriversi all’associazione scrivere a marosticafotografia1979@gmail.com oppure telefonare al 338 8673781. 25 26 LE NOSTRE ASSOCIAZIONI RACCONTANO CHE... Cai Marostica: le nostre iniziative Marostica è una piccola città e la sezione del CAI è relativamente giovane se pensiamo, ad esempio, alle ultracentenarie vicine di casa come Vicenza e Bassano. E’ nata nel 1946 ed ha continuato a crescere fino ad arrivare a quasi 900 soci dei giorni nostri. Anche i gruppi di lavoro sono andati via via crescendo in linea con le esigenze dei tempi e delle mode. Alle classiche attività di alpinismo ed escursionismo si sono affiancate altre, di cui propongo una breve descrizione. La scuola di sci-alpinismo che, in collaborazione con la sez. di Thiene, è stimata e considerata come ottima a livello nazionale. Nel 2014 terrà il suo 37° corso con vari livelli, dal base al perfezionamento, compresa la recente disciplina dello snowboardalpinismo. L’alpinismo giovanile che opera già dal 1992, con ragazzi dai 9 ai 17 anni, arrivando a toccare punte di 50 allievi a stagione. A questo si è affiancato il gruppo scuola che fa attività promozionale soprattutto nelle elementari del capoluogo, ma anche nelle frazioni e i paesi vicini coinvolgendo, in alcune occasioni, le classi medie. Punto di forza sono le uscite sulle nostre colline con tutte le classi di 4° e 5° elementare, oltre ad alcune mattinate di proiezioni in aula. E poi il gruppo ciaspe che ha riportato un notevole successo negli ultimi anni, da quando nel mercato sono stati immessi nuovi materiali. Anche il cicloescursionismo è esploso ultimamente, divenendo branca ufficiale nell’ambito dell’escursionismo, invadendo oltre le città anche le montagne e favorendo l’aggregazione di molti appassionati. Montagnaterapia è un gruppo speciale, rivolto a persone per le quali la non conformità, la diversità e le differenze sono giudicate una ricchezza. Propone giornate fuori dal loro quotidiano, dove potersi ancora stupire e sorridere lasciando a casa la malinconia. In montagna con la famiglia propone escursioni per far scoprire a genitori e bambini le emozioni profonde legate all’ambiente naturale. Il riscontro è stato talmente positivo da dover chiudere in anticipo le iscrizioni. E poi ancora il gruppo CAI natura, manutenzione sentieri, biblioCAI, le serate culturali della montagna e la collaborazione con la rassegna Intercomunale SenzaOrarioSenzaBandiera, non dimenticando l’ultimo nato: il gruppo speleo che sta coinvolgendo decine di appassionati. E su quest’ultimo nato vorrei spendere qualche parola in più. Mancava nella nostra sezione un gruppo che si dedicasse alla conoscenza del mondo ipogeo, le grotte e la speleologia. Un gruppo che facesse anche scoprire gli intriganti scenari che si celano a due passi dalla nostra bella cittadina. Pochissimi sanno, infatti, che il territorio comunale di Marostica racchiude oltre venti Grotta dei Gorgi Scuri a Marostica cavità naturali, che lo scorrere dell’acqua ha creato nel recente tempo geologico. Il gruppo, denominato I Barbastrji, propone una formazione speleologica continua, estesa a tutti i periodi dell’anno, rivolta a soci e non soci. S’impegna nell’organizzazione di attività esplorative sia nel vicentino sia a livello nazionale, promuove la ricerca scientifica e la tutela delle grotte. Non dimentichiamo che la nostra stessa esistenza è legata alle medesime, perché molte di loro costituiscono serbatoi naturali dove l’acqua viene raccolta prima di giungere nelle nostre case. Nell’anno appena trascorso, numerose sono state le attività svolte dal gruppo: Didattica e divulgazione: stage, serate, corsi e open day di speleologia, nonché uscite didattiche in grotta con scuole di ogni ordine e grado, associazioni culturali e sportive. Esplorazione: due nuove grotte nel marosticense, nuove scoperte nelle cavità del monte Grappa, esplorazioni sull’Altopiano dei Sette Comuni, membri del team che ha raggiunto la maggior profondità in territorio pugliese. Ricerca: studio dei sistemi carsici della pedemontana veneta, con particolare riferimento a quello marosticense. A dirla in breve un ottimo lavoro per una realtà in bocciolo, questo fa ben sperare nel futuro, che assieme a tutte le altre realtà del sodalizio dà sempre maggior impulso alla frequentazione dell’ambiente naturale. Michele Torresan, C.A.I. Marostica Benessere e Invecchiamento Benessere e invecchiamento, questo l’argomento proposto dal Cif di Marostica, in collaborazione con la Consulta, giovedì 6 febbraio presso Chiesetta San Marco. Il dr. Diego Torresan, neuropsicologo specializzato nel potenziamento delle funzioni cognitive, ha illustrato i cambiamenti fisici e psichici determinati dall’avanzare dell’età. L’invecchiamento non è una malattia, non è necessariamente invalidante, è un processo naturale che porta con sé modificazioni nel fisico e nelle abilità cognitive: memoria, attenzione, linguaggio. L’adozione di stili di vita salutari quali la dieta, il movimento, i check-up regolari, la cura della vista e dell’udito uniti ad una vita sociale ricca e partecipata, sono tra gli ingredienti fondamentali per invecchiare nel miglior modo possibile. Sono stati presentati consigli e tecniche per migliorare le abilità mentali che ci permettono di mantenere un buon grado di autonomia ed efficacia e ritardare gli effetti del tempo, fornendo esempi di esercizi per tenere allenata l’attenzione, la memoria visiva e verbale, la concentrazione attraverso l’uso di parole, numeri, letture, giochi, calcoli mentali e semplici strategie. Grande importanza viene data alle relazioni sociali. Avere contatti con le persone, superare la pigrizia e la noia che sono il peggior nemico per la mente, sentirsi parte di qualcosa, condividere e aiutare gli altri, non arroccarsi sulle proprie convinzioni, programmare nuove attività, prendersi del tempo per se stessi: ecco i suggerimenti che tutti noi possiamo mettere in atto per vivere bene e vivere a lungo. A conclusione dell’incontro, è stato proposto un corso base per conoscere i meccanismi della mente ed un’altro di stimolazione cognitiva dal titolo Essere pronti alle sfide della mente. Giovanna Stella, Comitato Italiano Femminile 27 L’ANGOLO DELL’ARCHEOLOGIA Homo sapiens - La mostra di Trento Non ce la siamo davvero fatta scappare l'occasione di visitare la mostra Homo sapiens - La grande storia della diversità umana, da un'idea di Telmo Pievani e Luigi Luca Cavalli Sforza, dopo che avevamo sentito che questa, già presente con successo al Palazzo delle Esposizioni di Roma dal novembre 2011 fino al febbraio 2012 con 180.000 visitatori, aveva fatto tappa a Trento dal 21 settembre 2012 fino al 13 gennaio 2013 e, successivamente, avrebbe raggiunto Novara presso il complesso del Broletto (8 marzo-28 luglio). Uno dei pannelli esplicativi L'allestimento a Trento, in particolare, ci avrebbe offerto delle novità perché erano in esposizione reperti provenienti non solo dal Veneto e dal Trentino, ma anche dal Carso triestino, dall'Istria croata e da quella slovena ; inoltre, ci saremmo trovati a Trento già per un'altra mostra e c'è da dire che, per quanto riguarda Marostica Archeologia, una mostra tira l'altra, ancor meglio se nel medesimo giorno! Così, se al mattino della nostra ultima escursione culturale dell'anno 2012 al Castello del Buonconsiglio avevamo visitato con soddisfazione la mostra Le Armi, la Fede, il Gioco - I Cavalieri dell'Imperatore, al pomeriggio, tutti d'accordo, ci siamo velocemente spostati a quella sull'Homo sapiens, allestita presso Palazzo Sardagna, sede, ancora per poco, del Museo delle Scienze (quello nuovo si troverà presso il MUSE). All'unisono nominammo quella giovane donna ominide (120 cm di altezza e 35 Kg di peso) dalla stazione eretta, il cui scheletro, quasi intatto, risaliva a più di tre milioni e mezzo di anni fa; scoperto in Etiopia nel 1974, era stato chiamato Lucy dagli archeologi in ricordo della canzone dei Beatles, le cui note, proprio nel giorno del ritrovamento, erano prodotte Orme fossilizzate di ominidi a in continuazione da un giradi- Laetoli (Tanzania) schi. A qualcuno, poi, con tenerezza venne in mente anche la famiglia di Laetoli, quella località della Tanzania settentrionale, diventata famosa nel 1978 perché, sempre grazie allo scavo archeologico, erano state portate alla luce, su di un antico strato di roccia, le nitide orme, rimaste impresse sulla cenere vulcanica umida del vulcano Sadiman, di due adulti, forse un maschio e una femmina che procedevano una sulle impronte dell'altro e quelle più piccole di un bambino che, probabilmente, camminava loro a fianco, forse per mano. Quella roccia, come direbbe lo storico francese Lucien Febvre, è sicuramente una fonte muta ma, se la osservassimo con la medesima attenzione con cui, a volte, ad una mostra guardiamo un quadro senza l'utilizzo della didascalia, potremmo farla parlare e pensare, ad esempio, all'esistenza, circa 4 milioni di anni fa, di una certa forma di aggregazione anche tra gli ominidi. Credo di non esagerare, perciò, se ora ipotizzo che tutti noi, quel pomeriggio a Trento, abbiamo varcato la soglia di Palazzo Sardagna con una certa emozione e la mostra, grazie anche ai pannelli esplicativi e alle particolari postazioni multimediali, davvero non deluse le nostre aspettative! Pubblicità Elsa Maria Pozzer, Associazione Marostica Archeologia 28 CULTURA MAROSTICENSE IN TOUR In giro per l’Italia: l’Umbria Anche quest'anno ripetiamo la visita a una regione d'Italia, precedentemente studiata nel seminario di geografia. La gita, che si svolgerà dal 12 al 15 maggio prossimo in Friuli Venezia Giulia, non mancherà di suscitare interesse. L'anno scorso l'esperienza si è conclusa con grande soddisfazione dei partecipanti come dimostra la relazione che segue, che ne fissa i momenti salienti. Il viaggio di quattro giorni, dal 7 al 10 maggio, organizzato dall’Università Adulti di Marostica, è stato per tutti i partecipanti una straordinaria esperienza: un’immersione nella storia, nell’arte e nella religiosità che caratterizzano l’Umbria. La regione, a molti di noi nota anche per aver frequentato il Seminario di Geografia, ci ha colpito per la varietà di caratteri geomorfologici e paesaggistici attraverso il susseguirsi di vallate, catene montuose ricche di boschi, pittoreschi paesi e città collinari, zone pianeggianti ben coltivate. Il programma del viaggio comprendeva molte mete interessanti, adatte a rendere un ritratto completo e vivo dell’Umbria. Queste le nostre tappe: Orvieto, Spello, Bevagna, Montefalco, Spoleto, Todi, Narni, Amelia, Sassovivo, Rivotorto, Perugia. ORVIETO - Con una guida del posto abbiamo visitato il celeberrimo Duomo dalla splendida facciata gotica e la ricchezza delle decorazioni nelle cappelle interne. Siamo rimasti affascinati dai dipinti del Beato Angelico e di Luca Signorelli nella Cappella di S. Brizio. Una forte emozione l’abbiamo provata, all’uscita dalla cappella, contemplando il reliquiario che racchiude il Sacro Lino protagonista del miracolo di Bolsena, ed altri lini eccezionalmente esposti per il 750mo anniversario del miracolo. La guida, tra tante altre notizie, ha parlato dell’antica ostilità di Orvieto con Todi, austera ed elegante cittadina fondata dagli Umbri tra l’ottavo e il settimo secolo a. C., ricca di testimonianze etrusche e romane che abbiamo potuto conoscere verso la fine del nostro viaggio. Indimenticabili le citazioni riguardanti il poeta medioevale Jacopone da Todi autore di famose Laude dal tono drammatico. Anche Spello, Bevagna, Montefalco e Narni ci hanno regalato attrattive e piacevoli sorprese per la loro impostazione urbanistica tipicamente medievale e la ricchezza di opere d’arte di autori famosi come Pinturicchio, Perugino, Ghirlandaio, Benozzo Gozzoli ed altri ancora. SPOLETO, nota per il suo Festival, è una città che presenta un insieme di stili dal medioevale al rinascimentale. Ci siamo soffermati ad ammirare la facciata del maestoso Duomo con il suo bel rosone, autentico pizzo in marmo e lo stupendo mosaico in oro. La passeggiata con sosta al Ponte delle Torri, mastodontica opera a dieci arcate costruita nel ’200 sui resti di un antico acquedotto romano, ha destato in tutti noi meraviglia e stupore. PERUGIA - Molto caratteristiche anche le vie, i palazzi e le chiese di questa città, tappa conclusiva del nostro viaggio, dove siamo giunti dopo la visita guidata all’Abbazia di S. Croce a Sassovivo, importantissimo monumento nel territorio di Foligno in un suggestivo paesaggio tra boschi di lecci ed ulivi secolari. A Perugia abbiamo vissuto le ultime, profonde ed intense, emozioni umbre ammirando l’autoritratto e gli splendidi affreschi del Perugino nella Sala delle Udienze del Collegio del Cambio. L’Umbria è universalmente conosciuta come Patria di San Francesco d’Assisi, del quale la guida ci ha trasmesso in continuazione il fascino e la spiritualità. Questo motiva la ragione della sosta al Santuario di Rivotorto, la grande chiesa che conserva al suo interno il Sacro Tugurio, scrigno del francescanesimo, povera dimora di Francesco e dei suoi primi compagni. Da questo luogo nel 1209 partì con loro per recarsi a Roma dove ottenne da Papa Innocenzo III l’approvazione orale della Regola. Al Sacro Tugurio si è rinnovata in noi un’emozione molto particolare, del tutto diversa dalle altre, data, come è noto, dalla grazia dei luoghi francescani. Per tutto il tempo del viaggio abbiamo vissuto il benessere di una corale amicizia alimentata anche dalla condivisione di interessi culturali. Leda Poli - Ass. Cultura e Vita - Università Adulti e Anziani 29 CULTURA MAROSTICENSE IN TOUR Musica Reservata in tour papale Una Roma assonnata, fredda, avvolta da una leggera bruma, accoglie sabato 11 gennaio 2014 un gruppo di pellegrini vicentini. È il coro “P. da Palestrina” di Vicenza, che festeggia quest’anno il suo 50° dalla fondazione, e l’Accademia Corale Musica Reservata di Marostica. A Roma, tuttavia, non sono giunti per un fine settimana turistico. L’appuntamento è per le 8.00 precise in San Pietro con una S. Messa speciale presieduta da mons. Pietro Parolin, neo segretario di stato vaticano. La basilica brulica già di turisti che si muovono frenetici da un angolo all’altro dell’enorme e affascinante fabbrica petrina. Al transetto meridionale è già pronto il coro che intona assieme all’assemblea il canto d’ingresso. Un incontro carico di significato quello dei coristi vicentini, assieme ai loro direttori Lino Dalla Gassa e Fabio Cusinato, con il segretario Parolin. L’alto prelato vaticano di origine vicentina ha parole di profonda ammirazione per la preparazione tecnica dei due cori riuniti e la sensibilità per la liturgia dei suoi direttori. Dopo la celebrazione invita coristi e famigliari ad appartarsi per uno scambio piacevole che rinfocola l’ardore di tutti i presenti. Il cortile esterno, sul quale si affaccia la casa di Santa Marta, attuale residenza del papa è ora illuminato e riscaldato da un timido e bene augurante sole. Poco prima di uscire dal cortile vaticano è annunciata l’uscita del Santo Padre. Non ci sono dubbi. La Focus di seconda mano, usata dal papa è pronta davanti alla porta. Un’emozione indicibile pervade tutti. In molti c’è perplessità sulla possibilità di avere un incontro esclusivo con il successore di Pietro. Ma il momento giunge. All’uscita del papa, vinta la carica emotiva, il coro intona il Cunctipotens genitor Deus, un discanto del 1200. Papa Francesco saluta con la consueta affabilità il gruppo di coristi vicentini e si ferma per alcuni minuti a pregare con loro. Il papa congeda il gruppo chiedendo a tutti di pregare per lui e di perseverare nel canto sacro. A tutti lascia il ricordo indelebile di un incontro straordinario con la semplicità e la ricchezza di Spirito di quest’uomo designato dal Signore a guidare la sua Chiesa in tempi così difficili. Musica Reservata e coro Palestrina sono attesi l’indomani, domenica 12, per accompagnare con il canto la S. Messa a Sant’Agata de’ Goti in Roma presieduta dal cardinale Raymond Leo Burke. La Santa Messa, nel giorno del Battesimo del Signore, è celebrata in ricordo dell’arcivescovo Piergiorgio Silvano Alessandro Nesti, scomparso nel dicembre del 2009. Mons. Nesti, marosticense di nascita, è stato per alcuni anni arcivescovo di Camerino e San Severino Marche. Durante la sua vita pastorale, l’arcivescovo Nesti, ha ricoperto importanti incarichi in Vaticano ed è stato Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. La Santa Messa solenne, presieduta dal cardinale statunitense, è costellata di canti, brani d’organo eseguiti da Manuel Canale e preghiere in latino. La preparazione dei cori e la precisione liturgica, nella scelta dei brani e nei tempi, suscitano vera ammirazione e compiacimento da parte del cardinale Burke, che si distingue a livello mondiale come uno dei maggiori canonisti ed esperti di liturgia. Musica Reservata e coro Palestrina rientrano a Vicenza con un autorevole sprone a perseguire la strada della musica sacra e liturgica tracciata dai loro direttori, ma soprattutto con la consapevolezza di avere ricevuto dal tour romano una “grazia” particolare che rimarrà patrimonio spirituale nel cuore di ciascuno. Pubblicità Fabio Cusinato, Accademia Corale Musica Reservata 30 GREEN Nasce marosteGAS Gruppo di Acquisto Solidale È nato marosteGAS, il Gruppo di Acquisto Solidale (GAS) di Marostica. Ha un nome che ammicca al dialetto e alla dimensione locale, ma che al contempo rimanda ad un qualcosa di lontano, di esotico, di altro. Nasce per iniziativa di un gruppo piuttosto eterogeneo di persone con una significativa presenza di giovani. Raccoglie in particolare l'esperienza dell'Ass. Ujamaa, che in passato ha organizzato la Festa dei popoli e che in questi mesi ha sostenuto e accompagnato le prime iniziative pubbliche del marosteGAS. A partire dal suo debutto in società dello scorso 18 novembre, in una chiesetta San Marco gremita di persone, è stato davvero straordinario l'interesse e la partecipazioUn momento della lettura di "Marcovaldo al su- ne che questo permarket" di Calvino in occasione del debutto in tipo di proposta società del 18 novembre ha saputo suscitare nei marosticensi. In quell'occasione abbiamo presentato i criteri (piccolo, biologico, locale, solidale ed etico) che andranno ad orientare la scelta degli acquisti del gruppo e intorno ai quali abbiamo aperto un percorso di approfondimento e confronto. Oltre all'acquisto il marosteGAS intende promuovere tutta una serie di progetti e iniziative che riguardano la formazione e l'informazione, le autoproduzioni, la sensibilizzazione sul consumo consapevole e sugli stili di vita. L'acquisto, quindi, s'inserisce all'interno di un percorso di condivisione più ampio, un cammino di crescita e maturazione (personale e collettiva) che ci porti a guardare con sempre più attenzione alle ricadute economiche, sociali ed ambientali delle nostre scelte. Partiamo infatti dal presupposto che è proprio a partire dai piccoli gesti quotidiani che inizia l'utopia concreta di un cambiamento, di un cambio di paradigma che riporti la persona, le relazioni, le comunità e i territori al centro dell'economia. In questa direzione vorremmo che il marosteGAS diventasse una fucina d'idee, un incubatore per nuove attività e progettualità territoriali. Fin da subito ci siamo posti come un gruppo aperto ed inclusivo, non gerarchico, che intende promuovere l'ascolto attivo e il confronto creativo, un gruppo che non teme di contaminarsi ma che punta a valorizzare le differenze. Auspichiamo si possano trovare forme e modalità sempre nuove di collaborazione e sinergia con altri gruppi e associazioni, con l'amministrazione comunale e le scuole, con i soggetti economici e culturali, promuovendo la cooperazione in rete e lavorando nella prospettiva di creare un distretto di economia solidale nei territori del marosticense. Il marosteGAS si ritrova (solitamente in chiesetta San Marco) ogni ultimo giovedì del mese. Da marzo 2014 abbiamo iniziato ad effettuare i primi acquisti collettivi e stiamo preparando una serie di appuntamenti (incontri serali ed escursioni) per approfondire i temi del biologico, della biodiversità e della sociodiversità. Per sapere come entrare a far parte del marosteGAS o per avere maggiori informazioni scrivete a gasmarostica@gmail.com; ci trovate anche su facebook cercando marosteGAS. Pubblicità Mirco Corato, marosteGAS 31 L’ANGOLO DELLA POESIA Muovo la quinta pedina con il La del pettirosso muovo la quinta pedina avanti la scoperta che ci proietterà più regali nell’atteggiamento quel Tu che nel gioco altrui incontri, crea l’attesa di saper cogliere la maturazione nella reciprocità di donarsi occhi sorridenti di fluttuanti silenzi alle prese con il bebè mi commuove la vita e il suo raccontarsi nei caffè della piazza Annamaria Ghirardello, poetessa logico matematica Chiccolino, dove stai? Chiccolino dove stai? Sotto terra, non lo sai? Ma là sotto non fai nulla? Dormo dentro alla mia culla. Dormi sempre, ma perché? Voglio crescer come te. Ma se tanto crescerai, chiccolino, che farai? Una spiga metterò, tanti chicchi ti darò! Arpalice Cuman Pertile, poetessa per l’infanzia Sommario Ciao! Sono Mister Freccia e mi incontri sfogliando Cultura Marostica. Ti indico le cose importanti, le notizie utili e ti invito a partecipare ad interessanti iniziative. Non perdermi di vista! Cultura in movimento ……………………………………………. 2 Qui biblioteca ……………………………………………………...3 Gruppi di lavoro …………………………………………………...6 Ottobre piovono libri……………………………………………….8 Fiabe in Castello……………………………………………….….10 Premio Arpalice Cuman Pertile…………………………………...11 Natale con noi……………………………………………………..12 Mani creative 2013 …..…………………………………………..13 Il viaggio…………………………………………………………..14 Marostica centro storico di interesse pubblico……………………16 Donne……………………………………………………………..18 Mostre…………………………………………………………….20 Testimonianze………………………………………………...…..22 Le nostre associazioni raccontano che… ……………………...….25 L’angolo dell’archeologia…………………………………………27 Cultura marosticense in tour………………………………………28 Green………………………………………………………….…...30 L’angolo della poesia………………………………………………31 Sommario…………………………………………………………..31