19 gennaio 2010 - martedì - Rotary Club Cagliari Nord
Transcription
19 gennaio 2010 - martedì - Rotary Club Cagliari Nord
BUONO A SAPERSI …. Utilità, Convenzioni, Agevolazioni: gli indirizzi utili per i rotariani e non SANITÀ ANTIVIRUS per PC OGGETTISTICA Via Bertoloni 34 - 00197 ROMA Servizi Medici h 24 Tel. 06 802201 Guardia Medica: cardiologica, ginecologica; Reperibilità specialistica Terapia Intensiva Centro cuore - Trauma Center Traumatologia dello sport Ostetricia e Ginecologia Poliambulatorio specialistico Esami di laboratorio Diagnostica per immagini Assistenza domiciliare Villaggio Artigiano, 64041 Castelli TE Tel. +39 0861979493 - Fax 0861970726 info@ceramichesimonetti.it simone.s@ceramichesimonetti.it www.ceramichesimonetti.it Produzione ceramiche artistiche decorate a mano, coppe, vasi, trofei, con processi di lavorazione controllati e certificati ‘ISO 9001. Contatto: Sig. Simone SIMONETTI COSMETICI COMUNICAZIONE PUBBLICITÀ PREVIDI LA VOCE DEL ROTARY SIMONETTI ceramiche Kaspersky Lab Italia Srl Via Francesco Benaglia, 13 00146 ROMA Assistenza Tecnica N. 800.913533 sales@it.kaspersky.com www.kaspersky.com/it Prodotti Antivirus KAV e KIS 2009 Protezione base e protezione avanzata, il meglio per proteggere il pc dagli attacchi esterni! Nei migliori negozi di informatica PREVIDI ALMA DIVISION Srl Via del Boschetto, 6 00184 ROMA Tel. +39 06 48906712 349 2353206 Fax 06 48071127 nunzio.prestigiacomo@almadivision.com cosmetici di alta qualità formulati dal Dr. Dov KLEIN Presidente della A.M.C.A. Advanced Medical Cosmetic Academy di Tel Aviv - Israele Contatto: Dr. Nunzio PRESTIGIACOMO TRADUZIONI Multilingual Solutions Traduzioni tecniche, scientifiche, legali, commerciali Localizzazione software e siti web da e verso tutte le lingue Specializzazioni: industria biomedicale/farmaceutica, macchinari, IT/telecomunicazioni, energia, automotive, elettronica, diritto ed economia Sedi in: Italia, Spagna e Finlandia Certificati EN 15038 Tel. +39 0535 22650 lorenzo.ganzerli@it.arancho.com www.arancho.com Via del Fontanile Nuovo, 32 00135 ROMA Tel. 06 30818716 - 347 3082957 info@previdionline.com www.previdionline.com Forniture per Club Rotary InnerWheel, Rotaract Distintivi, spille, cravatte, ombrelli, gemelli, Guidoncini, Bandiere, Forniture per congressi Contatto: Sig.ra Paola PREVIDI VIAGGI IL CENACOLO DEI VIAGGIATORI viaggi a tema e virtuali, visite guidate, gite, serate a tema via Ercole Pasquali 3 00161 ROMA Tel. 06 44234698 Fax 06 44233692 direzione@courtesytravel.it Per conoscere ROMA come non l’avete mai vista Contatto: Dr. Giuseppe IBRIDO RC Roma Palatino Sviluppo & Marketing Via C. Conti Rossini, 26 00147 ROMA Tel. 06 51435234 - Fax 06 51604997 marianomarotta@fastwebnet.it www.svimm.com CONSULENZE MARKETING Raccolta Pubblicità La VOCE del ROTARY FARMAFFARI L’AGENDA del MANAGER Contatto: Dr. Mariano MAROTTA STAMPATI Via di Monte Verde, 28/38 00152 ROMA Tel. 06 536557 - 06 5826674 Fax 06 58200728 Editoria, riviste, depliant, opuscoli, libri, cataloghi Contatto: Dr. Daniele BORGIA borgiasrl@tiscali.it indice • Lettera del Governatore Voce del Rotary periodico del Distretto 2080 Rotary International registrato al Tribunale di Roma con il n. 191/82 Registro Nazionale della stampa n. 619 del 12/12/82 3 Luciano Di Martino • Gennaio, mese della sensibilizzazione 5 Luciano Di Martino • Rotaract: il futuro del Rotary 6 Andrea Verderame • Sostegno alimentare per mamme e bambini malnutriti • Le buone notizie Direttore responsabile Enrico Morbelli (Roma Sud Ovest enricomorbelli@tele2.it) 11 Governatore del Distretto 2080 R.I. Luciano Di Martino (Cagliari Est gov0910@rotary2080.org) Mauro Manunza • Sul filo dei ricordi 12 G.G.F. • L’inaffondabile Aldo • Il 2080 “distretto pilota” • Il terrorismo interno 13 15 17 Antonella Colonna Vilasi • Frasario, gestualità, scrittura 22 Gianni Gasbarrini Fortuna • Il Rotary International per i “bambini nell’ombra” • Progetto “Ridare la luce” 25 27 Francesco Catalano • Un occhio a Shanghai • Romanze liriche a fin di bene • Il Rotary controlla i denti 28 28 29 Emilio Ammaturo • Casè e Ventriglia campioni del mondo • L’acqua per la vita • La sicurezza sul lavoro • A spasso per le vie dell’Assia • … e a cena con Tinto Bras • “Progetto Filippine” • L’etica di Enzo Biagi • Sette fontane in Madagascar • “Lasciamoli respirare” • Nautica: risorsa vitale per Lazio e Sardegna 30 31 31 32 33 34 34 35 35 36 Giuseppe Ibrido • Un club (ospitale) in ogni porto 38 Alberto Aime • Agenda rotariana Proprietà Fondazione Omero Ranelletti 8 9 Sergio Tripi • Cento di questi giorni anno XXVIII - numero 68 dicembre 2009 - gennaio 2010 poste italiane spa spedizione in abbonamento postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 - dcb Roma 40 Coordinatore editoriale Lucio Artizzu (Cagliari - lucioartizzu@tiscali.it) Redazione Alberto Aime (Cagliari Est - 070.664969), Emilio Ammaturo (Guidonia-Montecelio emilio.ammaturo@fastwebnet.it), Giuseppe Ibrido (Roma Palatino - giuseppe.ibrido@courtesytravel.it), Enrico Porqueddu (Sassari Nord ilsassarese@yahoo.it), Alessandra Sallemi (Cagliari Anfiteatro - alessandra.sallemi@tiscali.it), Maurizio Verderame (Roma Sud - segreteria@euroforum.it) Direzione e redazione piazza Cola di Rienzo, 69 - 00192 Roma, c/o sede del Distretto 2080 Rotary International tel. 06.3242271 - vocedelrotary@rotary2080.org Impaginazione e stampa Borgia srl Industrie Grafiche Editoriali Associate Roma 00152 - via di Monteverde n. 28-38 tel. 06.536557 - fax 06.58200728 - borgiasrl@tiscali.it Pubblicità ADV/Pubblicità Mariano Marotta In forma non esclusiva Questo numero è stato chiuso in redazione il 27 novembre 2009 Associato all’USPI I singoli autori sono legalmente responsabili del contenuto degli articoli per i quali la proprietà e l’editore declinano ogni responsabilità. Gli articoli con il corredo di foto vanno inviati per posta elettronica. La rivista si riserva, a insindacabile giudizio, la pubblicazione del materiale che, in ogni caso, non verrà restituito 2 dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 VOCE del ROTARY Congresso internazionale del Rotary Bozza programma di viaggio Il nostro Distretto sta organizzando il viaggio per partecipare al prossimo Congresso internazionale del Rotary che si terrà dal 20 al 23 giugno 2010 a Montreal in Canada. Il programma è stato articolato in tre moduli distinti in modo da garantire la più ampia flessibilità rispetto alle diverse esigenze dei partecipanti. Si potrà quindi aderire al viaggio completo (moduli 1, 2 e 3), che si svolgerà dal 15 al 26 giugno 2010, oppure scegliere le diverse combinazioni alternative: moduli 1 + 2; moduli 2 + 3; solo modulo 2. Il nostro viaggio inizierà da New York: la Grande Mela vale sempre una visita, anche e forse soprattutto chi la conosce già avrà modo di approfondirne la conoscenza o compiere delle escursioni nelle località limitrofe. Proseguiremo quindi alla volta di Montreal, sede della Convenzione internazionale, ma anche città dai mille volti, con il suo cuore verde, Mont Royal, che domina dall'alto il San Lorenzo sul quale si affaccia Vieux Montrèal, il quartiere storico. Ma anche la zona francofona con locali multietnici, quella più anglosassone e la città sotterranea, dove si trasferiscono tutte le attività durante i rigidi mesi invernali. Ci sposteremo infine alla scoperta di una delle regioni più affascinanti del Canada, quella del Quebec, a cominciare da Quebec City, edificata su una rocca affacciata sul San Lorenzo, patrimonio dell'Unesco ed unica città fortificata a nord del Messico e proseguiremo lungo il corso del fiume, attraverso una natura incontaminata, fino alla crociera per l’avvistamento delle balene. Paola Marrocco Ugolini MODULO 1 MODULO 2 MODULO 3 15 giugno Italia / New York Partenza con volo di linea per New York. Arrivo a New York e trasferimento in hotel. Pernottamento. 19 giugno Italia – Montreal In mattinata partenza per Montreal. Arrivo e trasferimento in hotel. Incontro con il resto del gruppo proveniente da New York. Pernottamento Dal 23 al 25 giugno Quebec City e la regione del Quebec - Prima colazione e pernottamento Escursioni possibili: • Taudossac – crociera avvistamento balene • Ile d’Orleans – Ile aux Coudres – cascate di Montmorencey • Il Fiordo di Saguenay Dal 16 al 18 giugno New York Prima colazione e pernottamento Intere giornate a disposizione. Escursioni possibili: • Visita della città • Boston • Washington • Cascate del Niagara. 19 giugno New York – Montreal In mattinata partenza per Montreal. Arrivo e trasferimento in hotel. Pernottamento. Dal 20 al 23 giugno Montreal - Prima colazione e pernottamento Giornate a disposizione per assistere alla Convention del RI. Escursioni possibili: • Visita della città • Mont Tremblant • Ottawa 23 giugno Per chi prosegue il viaggio, partenza per la regione del Quebec. 24 giugno Chi aderisce ai moduli 1 e 2 o solo 2: imbarco per rientro in Italia. 26 giugno Trasferimento a Montreal e in serata imbarco per rientro in Italia. VOCE del ROTARY dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 3 Lettera del Governatore Dicembre 2009 Cari amici, questa volta voglio raccontarvi un frammento di storia di tanti anni fa. Un sabato pomeriggio, durante una delle sue consuete gite in campagna, Paul incontrò Jean, ragazza ricca di vivacità e ideali di pace e giustizia, arrivata a Chicago con la famiglia dalla Scozia. Tre mesi dopo i due giovani si sposarono e due anni più tardi si sistemarono in una casa in cima a una collina verdeggiante che vollero chiamare Comely Bank, in omaggio alla strada di Edimburgo nella quale Jean era nata. Quei primi anni dei coniugi Harris ci appaiono oggi come una significativa metafora: il carattere internazionale del loro matrimonio, per di più sottolineato dall’accostamento di un angolo della vecchia Scozia a un luogo del nuovo mondo, rappresentano il nucleo primario dell’idea rotariana. Si può dire che il fondatore del Rotary internazionalizzò la propria famiglia prima di internazionalizzare quel service-club che a distanza di oltre un secolo è diventato un’organizzazione mondiale di fraternità, di pace, di aiuto ai più deboli e sfortunati. Ci sarebbe molto da dire della vita quotidiana di Paul Harris, del suo esemplare concetto di famiglia, della sua ottimistica visione dei rapporti fra le persone e dell’amichevole, reciproca corrispondenza fra le nazioni considerate nell’ottica di una sola famiglia smisuratamente allargata. E non c’è da meravigliarsi che fossero state due donne a esercitare grande influenza sul giovane Paul: sua nonna e sua moglie (come si ricava dal prezioso libro Origine e uomini del Rotary curato dal nostro past-governor Lucio Artizzu). Credo che abbiate capito perché tengo a sottolineare questo aspetto nella lettera mensile di dicembre: l’ultimo mese dell’anno solare (che segna la metà dell’anno rotariano) è dedicato alla famiglia. La famiglia è alla base di ogni società, è l’elemento primario delle relazioni fra persone, presupposto di rapporti proiettati a dimensione di comunità e di popoli. Famiglia significa comunanza di vedute, di idee e di interessi; significa incontro, vicinanza, comprensione, solidarietà, amore, progetto. La famiglia educa, costruisce, favorisce lo sviluppo dei giovani e in prospettiva dell’intera società umana. La famiglia, quindi, è l’embrione del Rotary, impegnato nel grande progetto di comprensione mondiale e di concertazione di azioni volte a trasformare le condizioni di sofferenza in benessere e pacifico vivere. La prima famiglia rotariana è il club, autonoma istituzione di base la cui azione e il cui esempio s’irraggiano nella grande comunità di migliaia di club oggi sparsi in ogni parte del mondo. Come ogni famiglia, il club deve essere alimentato da omogenei sentimenti di affetto, fraternità, compattezza, disponibilità, aiuto reciproco che dal nucleo domestico si slancino verso l’esterno. Una famiglia qualificata raggiunge gli obiettivi e fornisce esempio positivo, ed è per questo che il club dev’essere formato da soci qualificati che condividano gli stessi ideali e la stessa determinazione nel raggiungere gli obiettivi rotariani. Il club, insomma, è un focolare di opere, e anche di educazione. Quando il Presidente internazionale afferma che il Rotary costituisce il potenziale humus per <influenzare le menti e le anime dei giovani con sentimenti di pace, buona volontà e armonia>, intende ricordarci che dobbiamo promuovere educazione. I nostri strumenti educativi in favore dei giovani si chiamano Rotaract, Interact, Ryla, programma Scambio Giovani, borse di studio, GSE. Strumenti che danno corpo al concetto di “futuro nelle vostre mani” indicato da John Kenny: come i genitori si preoccupano del futuro dei figli, così noi dobbiamo occuparci del futuro dei giovani accogliendoli nella nostra organizzazione e trasmettendo loro gli ideali della famiglia rotariana. È doveroso, non solo opportuno, incrementare gli scambi internazionali di giovani e adulti, perché alla base della nostra azione ci sono dialogo, amicizia, socializzazione, aggregazione, trasmissione di conoscenza, esempio. E voglio ricordare un’altra buona abitudine: il coinvolgimento delle famiglie dei soci nelle attività rotariane. Prima di augurarvi buon Natale, vi ricordo che dicembre è mese di festività, di attività ridotte e di “tavole rotariane”. È in programma, anche, un appuntamento internazionale a Parigi per l’Institute Paris 2009, dal 2 al 6 dicembre, che coinvolgerà 66 distretti rotariani in rappresentanza di 25 paesi per lo più europei, preceduto dal seminario di istruzione dei Governatori eletti e dai seminari sulla Fondazione Rotary e sull’effettivo. Le visite del Governatore ai club proseguiranno in dicembre e gennaio, mese dedicato alla “Sensibilizzazione al Rotary”, cioè alla propaganda delle nostre attività di servizio e della nostra organizzazione. Per il 23 gennaio ricordo l’Idir per la zona Roma-Lazio. A presto, dunque. A tutti un abbraccio con i miei più fervidi auguri di un felice Natale (in famiglia!), di un allegro Capodanno e di un anno nuovo ricco di serenità e soddisfazioni. Arrivederci al prossimo anno. 4 VOCE del ROTARY dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 Ufficio RI Europa/Africa CDS NEWSLETTER Novembre 2009 Per Governatori distrettuali Prossime scadenze Club ² Aggiornare elenchi effettivo Rotary Club Per ricevere rapporti SAR accurati a gennaio, i club devono DFFHUWDUVLGLDYHUH HOHQFKLVXOO HIIHWWLYRDJJLRUQDWLQHOO¶Area Soci entro la fine di novembre. I dirigenti di club che non hanno DFFHVVRDOODEDQFDGDWLGHOO¶HIIHWWLYRSRVVRQRUHJLVWUDUVLqui. Incoraggiate i club ad aggiornare continuamente le loro liste. 31 dic. 09 Per Governatori eletti Cartella dei dirigenti di club Tra poco riceverete un invio dal RI contenente le Cartelle dei Dirigenti di Club. Consegnate questi utili documenti ai presidenti eletti nel vostro distretto. I costi di spedizione potranno essere rimborsati tramite i fondi che vi saranno assegnati dal RI. Cartella Orientamento istruzione squadra distrettuale A dicembre riceverete diverse pubblicazioni dal RI che dovrete distribuire agli assistenti del governatore e ai presidenti delle commissioni e che userete per il Seminario d'Istruzione della Squadra Distrettuale. Disporre di una squadra di leadership significa poter delegare alcune delle vostre responsabilità ad altri Rotariani. Modulo per le nomine distrettuali (E) Il modulo serve per indicare nomi ed indirizzi dei responsabili dei programmi e dei presidenti delle commissioni dei distretti al RI. La segnalazione di questi nominativi consente loro di comunicare con i colleghi in altri distretti e consente al Rotary International di contattarli direttamente per inviare informazioni e risorse utili per eseguire i loro compiti. ,QIRUPD]LRQLSHUO¶ Official Directory. Indicate i dirigenti entranti di club 20102011 nella banca dati del 5,8VDWHO¶Area Soci o il Modulo OD Corrispondenza RI Governatore eletto Le cartelle dei dirigenti di club, per tutti i club del distretto, saranno inviate ai DGE a novembre. Questo invio si chiama PETS 1 (SIPE 1). Suggerimenti del mese Il tema per il mese di novembre è la Fondazione Rotary. Esso rappresenta O¶RFFDVLRQHRSSRUWXQDSHULVWUXLUHL club sulla Fondazione. Ad esempio, potreste informare i club sulla Sfida da 200 milioni del Rotary, oppure invitare ex-borsisti degli Ambasciatori a parlare delle loro esperienze DOO¶HVWHUR8OWHULRULLQIRUPD]LRQLVRQR disponibili sul sito web della Fondazione. La vostra squadra CDS Segretari esecutivi - Accesso Area Soci A partire dal 23 ottobre scorso i segretari esecutivi di club hanno ora accesso al portale Area Soci con gli stessi privilegi/funzioni del segretario. Witikonerstrasse 15, CH-8032 Zürich, Switzerland Tel:+41 44 387 71 11 Fax: +41 44 422 50 41 Email: eao@rotary.org VOCE del ROTARY dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 5 Gennaio, mese della sensibilizzazione di Luciano Di Martino “esistere” per noi e per gli altri C onoscere, capire, coinvolgere: è questo il senso della “sensibilizzazione al Rotary” che ci suggerisce il tema del prossimo mese, sul quale desidero soffermarmi per una veloce riflessione. Quello che il nostro calendario indica per gennaio è un invito rivolto a tutti, perché tutti i rotariani sono chiamati a informarsi e informare: cioè rendersi pienamente conto di che cos’è il Rotary, spiegarlo agli amici e ai nuovi soci, farlo sapere agli altri. Se la gente non sa che esistiamo e perché esistiamo, per la gente non esisteremo. Cerchiamo quindi di “esistere” per noi e per gli altri. Il primo passo della sensibilizzazione al Rotary è la presa di coscienza: tutti sappiamo di essere “rotariani” perché esibiamo il distintivo, partecipiamo alle riunioni settimanali, amiamo stare con gli amici del club e ci diamo da fare per il successo dei nostri programmi e progetti. Ma quanti sono realmente consapevoli del significato profondo del nostro essere parte del Rotary? Ciascuno di noi deve riferirsi alla personale esperienza per poterla trasmettere a chi ancora non l’ha acquisita, indicando la strada comune con l’indicazione degli scopi, dei princìpi, delle attività; suggerendo i modi migliori per entrare nello spirito rotariano; chiarendo le scelte etiche e pratiche alle quali abbiamo aderito con l’ingresso al club e sottolineandone i valori (il servizio al di sopra di noi stessi, l’amicizia, la diversità, l’integrità, la leadership). E cercando quindi di sviluppare il senso di responsabilità individuale e di comprensione reciproca. Agli anziani non sarà difficile questo tipo di azione didattica nei confronti dei più giovani e dei soci appena ricevuti nel club. In ogni caso, è doveroso segnalare a tutti gli strumenti disponibili per informarsi compiutamente e contribuire a informare. Ricordo perciò che nell’ambito dell’organigramma distrettuale operano almeno due Commissioni cui chiunque può fare riferimento per documentarsi: quella delle Pubbliche relazioni e quella per la Formazione e Istruzione. Sul piano delle indicazioni organizzative è disponibile l’Annuario ufficiale del Rotary International, praticamente la summa della nostra organizzazione mondiale: il chi, il dove, il quando, tutte le informazioni aggiornate (il Presidente e il direttivo internazionale, i distretti, le notizie dei circa 33 mila club, le indicazioni sul presidente, il segretario e lo staff di ogni club, l’anno di fondazione, il numero dei membri, il luogo e giorno settimanale di riunione). Costa pochi dollari e per averlo basta rivolgersi alla sede di Evanston, anche per via informatica. Per chi desidera le indicazioni più specifiche che riguardano il nostro Paese c’è l’Annuario dei dieci distretti d’Italia (più Albania, Malta e San Marino): un corposo volume, accompagnato da una copia digitale e distribuito a tutti, che elenca dettagliatamente ogni distretto e ogni club, con nome, indirizzo, recapiti telefonici ed email, professione, categoria d’iscrizione di ciascun socio. Ci sono infine i bollettini dei singoli club (spesso ottime riviste stampate e quasi sempre pratici siti on-line), e la stampa ufficiale ricca di informazioni e commenti: la rivista nazionale “Rotary” e quelle distrettuali, fra cui “La Voce del Rotary” del nostro Distretto 2008 (sono mensili, le ricevete a casa e potete vederle sui siti web). La sensibilizzazione al Rotary avviene anche per strade diverse e più dirette. La lettera mensile del Governatore e le sue visite ai club, per esempio, sono momenti importanti della comunicazione interna; così come è essenziale l’assiduità di contatti degli assistenti del Governatore, che sono gli intermediari fra il direttivo distrettuale e i club. Anche il Congresso distrettuale acquista forma e 6 VOCE del ROTARY dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 sostanza di informazione e coinvolgimento (promozione dei programmi, relazioni, interventi, discussione), richiamando l’interesse di tutti i rotariani del distretto. Ma ancora di là delle letture, delle documentazioni e dei contatti ufficiali, la più efficace sensibilizzazione al Rotary nasce e si sviluppa attraverso le stesse attività di club, dalle occasioni di affiatamento agli incontri settimanali, dalle conversazioni sull’assiduità alle vie dell’azione, dalle chiacchiere conviviali all’esempio dei servizi meritori e via dicendo, senza dimenticare le riunioni specifiche e i forum che sull’argomento talvolta i club organizzano con successo. Sul fronte della sensibilizzazione esterna, mi piace ricordarvi che fra le tante esperienze di vita di Paul Harris ci fu anche quella del giornalista: giovane laureato in giurisprudenza, lavorò come reporter per il quotidiano “Chronicle” di San Francisco, senza stipendio fisso ma con eccellenti risultati. Quel breve ma intenso periodo lo rese consapevole del fatto che comunicare significa essere, per qualsiasi persona e qualsiasi avvenimento. Basta questo per rendersi conto di quanto sia importante farci conoscere, far sapere chi siamo, cosa vogliamo e cosa fac- ciamo. In proposito ricordo il convegno “Comunicare per esistere”, organizzato dal nostro Distretto un anno fa. E ricordo il nostro recentissimo seminario sull’immagine pubblica (a Roma il 17 ottobre scorso), utilissimo per fare il punto della situazione sui rapporti con il mondo dell’informazione sociale e riflettere sui modi per accedervi, conquistarlo, coinvolgerlo. Non è facile parlare di noi alla stampa generica e fare in modo che la stampa parli di noi; ma non è certo impossibile. Occorrono diplomazia, tenacia e tempo: qualità che non dovrebbero mancare a qualsiasi rotariano e che i club devono cercare di mettere a frutto nei rispettivi territori di competenza. Sul territorio è possibile farci conoscere, fra l’altro, organizzando conferenze e riunioni pubbliche a tema (come per esempio fa il Club di Nuoro una volta al mese, attirando molti concittadini). Informare dei nostri fini e delle nostre attività, trasmettere le nostre idee, far conoscere le opere compiute e i progetti umanitari, richiamare la coscienza di chi non ci conosce significa edificare un Rotary più vigoroso. Perché tutto quello che facciamo si riflette su di noi. Rotaract: il futuro del Rotary di Andrea Verderame G uardando al futuro del Rotary in un mondo dove è crescente la consapevolezza che il libero mercato non è in grado di creare posti di lavoro né può garantire a tutti ricchezza, dobbiamo guardare alle nuove generazioni per continuare a mantenere sempre vivo quello “spirito di servizio” che caratterizza il nostro sodalizio. In questa prospettiva ritengo che il Rotaract possa rappresentare il futuro del Rotary nel perseguimento degli ideali e degli obiettivi che Paul Harris ha posto a fondamento dell’azione rotariana. Ma per comprendere tutto ciò noi rotariani non possiamo prescindere dall’effettiva conoscenza del Rotaract e dei suoi obiettivi. Ma che cos’è il Rotaract? Fellowship Trough Service. È questo il motto che sta alla base e a fondamento del Rotaract (acronimo delle parole inglesi Rotary Action), organizzazione internazionale di club di servizio fondata nel lontano 1968 e patrocinata dal Rotary International. Il Rotaract è composto da giovani di ambedue i sessi di età compresa tra i 18 e i 30 anni ed è attualmente diffuso in tutto il mondo con più di 159mila soci appartenenti a 6.921 club presenti in ben 128 paesi. Ma quali sono gli ideali e gli obiettivi di questa organizzazione di giovani? A questa domanda possiamo tentare di dare una prima risposta, affermando che il Rotaract si prefigge lo scopo di offrire ai propri membri uno “stile di vita”, attraverso il quale i rotaractiani affinano e completano il proprio percorso di crescita e, quindi, la propria personalità, facendo del “servire in amicizia” il loro scopo fondamentale. In particolare, occorre sottolineare come gli obiettivi che il Rotarcact persegue sono quelli di offrire ai propri soci, in uno spirito di sincera amicizia e cordialità, la possibilità di sviluppare capacità direttive e professionali; di coltivare il rispetto per i dirit- ti degli altri, basato sul riconoscimento della dignità di ogni individuo; di riconoscere il valore di tutte le occupazioni utili quali mezzi per servire la società; di sviluppare una costruttiva attitudine a funzioni direttive ed alla probità personale; di favorire il raggiungimento di una maggiore comprensione e conoscenza dei problemi locali, nazionali e mondiali; e infine di aprire nuove strade all’azione personale e di gruppo a favore della comprensione internazionale e della fratellanza tra tutti i popoli. Sono, dunque, questi gli obiettivi del Rotaract, che è forse l’unico movimento giovanile che può meritarsi a pieno titolo l’appellativo di “associazione trasversale”, a cui non è possibile attribuire alcuna etichetta di natura politica. Si tratta, infatti, di giovani impegnati non inquadrabili in alcun schema tradizionale di categoria e che fa del “servire in amicizia” il proprio scopo fondamentale. Purtroppo nella società moderna i VOCE del ROTARY giovani sono sempre più oppressi e distratti dagli impegni quotidiani dell’università, del lavoro, della famiglia e dal tempo libero. Da qui il loro rifiuto, le loro contraddizioni, le loro insoddisfazioni. Se, dunque uguale è la volontà dei giovani di costruire un mondo migliore, diverso è il fatto che mai come ora – in una società sempre più proiettata verso la globalizzazione – questa volontà può tradursi in concreti strumenti di lavoro. Ed è proprio in questa direzione che sono orientate le “Azioni del Rotaract”, basate sull’individuo, in quanto è ad esso che viene richiesto di operare all’interno di questa organizzazione giovanile, ed allo stesso tempo sul gruppo, perché è solo attraverso la collettività che il Rotaract riesce incisivamente a perseguire i propri obiettivi. Ma la conoscenza del Rotaract non può prescindere dalla conoscenza di come sia nata questa associazione giovanile. Fin dalle sue origini il Rotary International ha sempre ritenuto di doversi interessare dei giovani e dapprima lo ha fatto favorendo scambi, istituendo borse di studio, organizzando corsi di perfezionamento professionale, contribuendo così in maniera significativa alla loro formazione. Mai, però, il Rotary International aveva pensato di costituire direttamente una vera e propria organizzazione dove i giovani potessero incontrarsi per “servire insieme in amicizia” almeno fino alla fine degli anni Cinquanta! Per arrivare ad una vero e proprio sodalizio giovanile, infatti, occorre giungere al 1960 allorché il board, presieduto da J. Edd Mac Laughin, decise di costituire una commissione con il fine preciso di esaminare e valutare le attività che venivano di fatto svolte dai gruppi giovanili nei vari paesi del mondo. Nel 1962 questa dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 commissione presentò le proprie conclusioni al nuovo presidente internazionale Nitisch C. Laharry e a tutto il board di Evanston. Fu così annunciato il “Programma Interact”, diretto a formare club di soli ragazzi di età compresa tra i 14 ed i 17 anni. I “Club Interact” vennero, soprattutto, costituiti nelle scuole e nei college. In Italia tale movimento non venne accolto con grande favore sia per il tipo di organizzazione scolastica, che non prevedeva una scuola a tempo pieno, sia perché non si vedeva con favo- re l’organizzazione di club giovanili nei quali fossero ammesse le ragazze. Ciò nonostante iniziarono a sorgere circoli giovanili, denominati “Gruppi Giovani”, sponsorizzati di fatto da uno o più Rotary Club padrini, in cui si trovavano giovani di ambo sessi delle scuole medie superiori ed universitari, parenti o meno di rotariani. Col passar del tempo questi gruppi cominciarono a chiedere un riconoscimento ufficiale, che però fu inizialmente negato dal board di Evanston. La ragione principale dell’ostilità era rappresentata dal fatto che i limiti di età applicati in tali “Gruppi Giovani” (30 anni) erano troppo elevati. Inoltre, si temeva che da questi “Gruppi Giovani” si potesse generare una cooptazione diretta nei Rotary Club padrini. Infine, non vi era grande fiducia nel mondo giovanile in cui si avvertiva un 7 senso di malessere sociale che avrebbe poi portato alla contestazione studentesca del 1968. Sulla base di segnalazioni e proposte da parte di vari Rotary Club e di alcuni Governatori Distrettuali, nel 1966 il presidente internazionale Evans istituì una Commissione per i giovani adulti, della quale chiamò a far parte l’avvocato Giovanni Gelati — Governatore del Distretto 188 per l’anno 1963/64, - tre past-governor americani e uno del Sud-Africa, per studiare a fondo la composizione e il modus operandi dei “Gruppi Giovani’. La commissione formulò la proposta di consentire che dell’Interact facessero parte giovani di ambo i sessi dai 14 ai 18 anni e si creasse un’organizzazione giovanile di cui facessero parte giovani di età compresa dai 18 ai 28 anni. Dopo circa due anni di tentennamenti in cui i “Gruppi Giovani” continuarono ad operare in una situazione di semi clandestinità, finalmente il Rotary International si convinse di sostenerne la causa e il board decise così di approvare il “Programma Rotaract”. Ecco allora che il 13 marzo 1968 nasceva il primo Rotaract Club a North Charlotte, nel North Carolina (USA). Negli anni successivi i Rotaract Club cominciarono a nascere in tutto il mondo ed oggi, a trentaquattr’anni di distanza, nel mondo ci sono ben 6921 Rotaract Club con 159.183 soci. Ciò premesso, volendo soffermare l’attenzione sul nostro Distretto 2080, occorre sottolineare come il Rotary cercò sin dalla fine degli anni Cinquanta di rivolgere la propria attenzione ai giovani. Nel 1961 il problema di dar loro un’organizzazione, sotto il patrocinio dei Rotary Club, non riuscì ad avere quel peso che, di lì a pochi anni, si sarebbe presentato per i noti fatti che caratterizzarono gli episodi di contestazione studentesca nel 1968. 8 dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 VOCE del ROTARY Un progetto umanitario sostenuto dal Distretto 2080 Sostegno alimentare per mamme e bambini malnutriti C on un concerto al Parco della Musica di Roma, il Distretto 2080 ha messo a segno un altro successo sul fronte delle attività benefiche programmate. “Roma dà la pappa - I bambini per i bambini” è l’eloquente titolo della manifestazione che ha avuto luogo il 10 novembre scorso in una sala gremita di circa 800 rotariani e loro ospiti. L’intera somma raccolta con le offerte del pubblico è stata destinata all’associazione Salvamamme, che ha approntato il progetto “Diritto di pappa e di poppata”, fatto proprio e sostenuto dal Distretto. Tale progetto si propone di fornire un supporto alimentare alle mamme e ai loro piccoli in stato di pesante disagio economico e sociale per sottrarli alla malnutrizione, ai rischi di malattie e farli crescere in modo sano ed equilibrato. Ad esibirsi è stata la Junior Orchestra della Accademia nazionale di Santa Cecilia, composta da 180 giovani strumentisti dagli 8 ai 18 anni di età e diretta dai maestri Antonio Pantaneschi e Simone Genuini. All’evento hanno partecipato – oltre al Governatore Luciano Di Martino – autorità del Comune di Roma e del Municipio II, nonché dirigenti della Croce Rossa Italiana. L’Associazione Salvamamme, di cui è testimonial e presidente onoraria l’attrice Barbara De Rossi, opera da alcuni anni accogliendo quotidianamente donne che si trovano in condizione di estrema difficoltà, sostenendole nel periodo della gravidanza, del parto e in quello successivo della maternità. Tuttavia, proprio nel 1961, per iniziativa del Rotary Club Roma Sud con la cooperazione dei Rotary Club Roma, Roma Eur, Roma Ovest e Roma Est, fu tentata la realizzazione di una prima organizzazione giovanile della quale facessero parte giovani di ambo i sessi con un’età compresa tra i 18 ed i 28 anni. Anche se il tentativo non ebbe lo sviluppo auspicato, a distanza di pochi anni, ad opera del presidenti dei club romani, e in particolare del presidente del Rotary Club Roma Sud Renzo Nostini, con l’appoggio dei past governor Aru, Leopardi e Agostini, fu costituito, con un ordinamento volontario, il “Gruppo Giovani di Roma”, cui fu impropriamente aggiunta la de- nominazione di “Interact”. Il “Gruppo Giovani di Roma” ebbe notevole sviluppo e operò egregiamente nonostante che Evanston ne avesse negato il riconoscimento. Altri “Gruppi Giovani” sorsero in varie città d’Italia (Firenze, Cagliari, Ancona, Foligno, Pisa, Fabriano, Arezzo, Citta di Castello, Perugia e Sassari). Numerosi congressi distrettuali e interdistrettuali dei “Gruppi Giovani” si svolsero in quegli anni e tra questi occorre ricordare il Congresso del Distretto 188°, svoltosi ad Ancona nell’aprile 1962 e quello interdistrettuale di Laurinia nel settembre 1965. Nel settembre 1967 venne organizzato a Cagliari il IV° Congresso interdistret- tuale dei “Gruppi Giovani”, cui parteciparono oltre 400 giovani provenienti da tutta Italia. Il congresso ebbe un grande successo e, soprattutto, rappresentò la svolta decisiva nel mutamento di atteggiamento del Rotary italiano, in cui anche i più restii decisero di sostenere presso il Rotary International la causa dei “Gruppi Giovani”. Ecco così che, mutate le direttive del board per effetto delle deliberazioni adottate nella Convention di Nizza, il 16 giugno 1968 vedeva la luce il “Rotaract Club Romano”, il secondo in Italia, dopo quello di Firenze (18 marzo 1968), e tra i primi in Europa. Seguì, poi, la nascita del “Rotaract Club Cagliari” il 25 giugno 1968 VOCE del ROTARY e del “Rotaract Club Roma” il 22 luglio 1968. Dopo questo excursus storico, guardando al futuro del Rotary, ritengo che l’attenzione dei rotariani nei confronti del Rotaract deve tuttavia essere sempre più incisiva, quale produttivo investimento per il futuro. Anche il Rotary, come qualunque attività umana, senza giovani non ha futuro. I rotariani devono vedere nel Rotaract una fonte ideale e reale di nuovi soci, poiché proprio attraverso l’attività di questo sodalizio è possibile valutare qualità e disponibilità dei futuri rotariani a mettere la propria professionalità a disposizione dell’’umanità. Si deve, dunque, investire con fiducia nel Rotaract. Il Rotary non potrà che trarne un ritorno, qualitativo e quantitativo, incomparabilmente superiore alla resa ottenibile da ogni sforzo alternativo speso per inseguire potenziali soci di alto prestigio sociale e professionale, che potrebbero in seguito essere iscritti nel voluminoso elenco delle grandi delusioni. È pertanto necessario che Rotary e Rotaract debbano incontrarsi, collaborare, confrontarsi, compensarsi a vicenda, crescere assieme con modalità diverse, adeguate alle esigenze, alle abitudini, allo stile che più si addice alla propria organizzazione. Per riuscirvi è però importante comunicare e soprattutto voler comunicare, manifestando un interesse vero, una curiosità spontanea, un intento propositivo e solidale verso un eventuale problema. Naturalmente, insieme a ciò, è indispensabile, come sostiene il past–governor Ruggero De Zuani, le massima disponibilità a partecipare alle reciproche attività. Solo da un dialogo costante potranno derivare conoscenza, collaborazione, fiducia, affiatamento e soprattutto risultati concreti. I rotaractiani potranno così rappresentare un naturale e valido bacino di risorse per il Rotary, conoscendone dinamiche interne e consuetudini, dando così una garanzia di continuità agli ideali rotariani. Se così agiremo, rotariani e rotaractiani uniti, alla fine di ogni anno sociale non avremo risolto i problemi dell’umanità, ma – con enorme soddisfazione – potremo affermare che, anche grazie al nostro intervento, il mondo è un poco migliorato. dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 9 Le buone notizie In clima natalizio riportiamo qualcuna delle tante notizie positive e costruttive che la Good News Agency distribuisce in tutti i Rotary e in migliaia di scuole italiane. Diritti dei bambini nel mondo Il 20 novembre scorso è stato ricordato a Tolosa il ventesimo anniversario della firma della Convenzione internazionale sui diritti del bambino sottoscritta nel 1989. Membri di associazioni tra le quali Amnesty International, UNICEF, Handicap International, Global March Against Child Labour si sono uniti ad associazioni francesi locali: Au Fil de l’Enfance, Groupement pour l’Intégration Scolaire des Enfants Handicapés, Infosectes Midi-Pyrénées, La Maison des Droits de l’Enfant, Le Cri, SALEM, Virlanie… per lavorare assieme. Dal 2005 nella città francese sono stati organizzati incontri annuali della durata di una o due settimane. Il tema di questo 20 novembre ha riguardato i diritti e i doveri dei bambini, in modo particolare sull’istruzione. Per eliminare tutte le forme di discriminazione contro le donne La Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW), trattato internazionale sui diritti umani delle donne, fu adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite trent’anni fa, il 18 dicembre 1979. Nel 2009 ricorrerà anche il decimo anniversario del Protocollo opzionale alla convenzione, che conferisce al Comitato del CEDAW il potere di ascoltare le accuse di violazioni dei diritti sollevate da singoli individui. Ad oggi, la Convenzione è stata ratificata da 186 paesi, 98 dei quali hanno ratificato anche il Protocollo Opzionale. Il trentesimo anniversario della Convenzione offre l’occasione di festeggiare sia la sua quasi universale ratifica, sia i recenti progressi a livello nazionale per implementare il CEDAW e ottenere vittorie significative per i diritti di donne e bambine ad un livello pratico e quotidiano. Grazie alla approvazione di nuove costituzioni, leggi nazionali e politiche basate sul principio dell’uguaglianza di genere, i diritti umani per le donne stanno ora diventando standard nazionali. Il PAM lancia tonnellate di cibo con i paracadute Il Programma alimentare mondiale (PAM) delle Nazioni Unite ha iniziato dei lanci col paracadute di aiuti alimentari nel Sudan meridionale, per nutrire 155.600 persone impossibilitate ad accedere alla rete stradale durante le piogge in corso nelle zone colpite dal conflitto, dai prezzi alti dei prodotti alimentari e dalla scarsità dei raccolti dovuta alla siccità. I lanci con i paracadute, che hanno avuto inizio giovedì scorso, continueranno per due mesi e mezzo e forniranno 4.000 tonnellate di cibo a tre delle dieci regioni del Sudan meridionale: Jonglei, Upper Nile e Warrap. Per effettuare i lanci, il PAM ha noleggiato un aereo Ilyushin-76 che può trasportare 36 tonnellate di cibo per ogni volo. Il cibo viene impacchettato nei depositi del PAM a El-Obeid e Juba. Viene quindi paracadutato in 22 siti differenti in tutto il territorio dei tre stati, dove squadre appositamente addestrate raccolgono il cibo dalla zona di lancio e organizzano la distribuzione. Il PAM ha ricevuto finora 14,5 milioni di dollari: 6 milioni dal Fondo Umanitario Comune delle NU, 6 milioni dal Fondo Centrale per la Rispo- 10 VOCE del ROTARY dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 sta alle Emergenze delle NU e 2,5 milioni dall’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale. Etiopia: ampliato l’accesso all’assistenza sanitaria La lotta dell’Etiopia contro il virus dell’HIV/AIDS ha ricevuto una spinta a febbraio, quando gli alti funzionari del Ministero della sanità del Paese hanno concesso alle cliniche mediche private di offrire ai pazienti farmaci antiretrovirali. I funzionari hanno raggiunto l’accordo durante una riunione con un contrattista per USAID. La rappresentante di quel contrattista era l’ex borsista degli Ambasciatori della Fondazione Rotary, Kathleen Poer. Dal 2007, Poer ha lavorato in Etiopia per Abt Associates, una delle aziende governative di ricerca e consulenza aziendale più grandi del mondo. Lei gestisce il programma quinquennale per il settore privato di USAID per l’HIV e la tubercolosi, che mira ad incrementare la capacità degli operatori sanitari privati ad offrire servizi attraverso una partnership del settore pubblico-privato. Quando Poer, nata in Colorado, USA, arrivò in Etiopia, si occupò di rafforzare un programma esistente per la prevenzione e il trattamento della TB e HIV nell’ambiente di lavoro e di ampliare un programma pilota per integrare i servizi su TBC e HIV nelle cliniche del settore privato. In seguito al successo della fase pilota dell’Abt Associates, che ha introdotto la cura della tubercolosi in 20 cliniche private, la Poer ha ricoperto l’incarico di supervisore per l’espansione del trattamento ad altre 100 cliniche. Prima di trasferirsi in Etiopia, la ex-borsista aveva trascorso 18 anni presso l’Abt Associates lavorando per migliorare i sistemi di assistenza sanitaria in Albania, Egitto, Giordania, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Russia e Uzbekistan. Congresso della Carta della Terra a Brescia A due settimane dall’incontro mondiale di Madrid del 14-15 novembre, ha avuto luogo in Italia questo congresso della Carta della Terra organizzato dalla Fondazione Cogeme Onlus, affiliata all’Earth Charter International (ECI - rete internazionale a sostegno della Carta della Terra) e attiva promotrice dei valori della Carta. Quale una delle sue attività nell’ambito del Decennio delle Nazioni Unite per l’educazione allo sviluppo, la Fondazione Cogeme organizza questo congresso della Carta della Terra sul tema “Rete di vita – verso una visione integrata della realtà” in collaborazione con la Fondazione Cariplo, con il pieno sostegno di Unesco, Earth Charter International, Ministero dell’istruzione e Università degli studi di Brescia. Il congresso si svolgerà nell’aula magna della facoltà di Ingegneria. Ospite speciale dell’evento è stato Ervin Laszlo, scienziato all’avanguardia nella promozione del pensiero sistemico e sostenibile, considerato il fondatore della filosofia sistemica e della teoria generale evolutiva, nonché fondatore e presidente del Rotary Club di Budapet. Rappresenterà l’ECI un membro del Consiglio inter- nazionale della Carta della Terra, Dumisani Nyoni (Zimbabwe), che parlerà sul tema: “Abbracciare il futuro con la Carta della Terra”. L’Africa per l’infanzia “Dalla politica all’azione: aumentare l’investimento a favore dell’evoluzione della prima infanzia per uno sviluppo sostenibile” I ministri africani per la Finanza e lo Sviluppo si sono riuniti con i ministri dell’Istruzione, Salute e Protezione sociale per promuovere investimenti più consistenti a favore di servizi per l’infanzia in occasione della quarta Conferenza africana internazionale sullo sviluppo della prima infanzia. La conferenza, che si è svolta a Dakar dal 10 al 13 novembre, ha rafforzato le politiche e i progetti in materia dell’evoluzione della prima infanzia, migliore accesso a uno sviluppo di qualità ed espansione e ampliamento di servizi per bambini vulnerabili colpiti da HIV/AIDS, guerra e grave povertà. Il tema dominante della Conferenza è: investire nello sviluppo della prima infanzia in un mondo colpito da crisi economica, alimentare, petrolifera ed ecologica. I politici africani stanno diventando sempre più consapevoli che è essenziale investire nei giovanissimi per ottenere uno sviluppo sostenibile, per garantire l’istruzione a tutti al fine di implementare gli obiettivi del terzo millennio. Essi sanno che lo sviluppo per la prima infanzia permette di ottenere i migliori risultati per qualsiasi investimento economico o sociale. Sergio Tripi Institute Paris 2009 Organizzato con l’aiuto dei Distretti francesi e del Rotary Club di Parigi, questo importante evento si è svolto dal 4 al 6 dicembre al Marriott rive gauche alla presenza: del Presidente del RI, di un amministratore della Fondazione Rotary, di parecchi director in carica del RI, dei responsabili rotariani di venticinque Paesi, come pure di molte personalità del mondo politico e medico. I temi scelti finora sono stati: PolioPlus – Salute e Fame – Acqua e Consiglio di Legislazione ed anche un certo numero di soggetti d’attualità che riguardano la nostra organizzazione, come il Rotary e lo sviluppo duraturo o il Rotary e la Pace. Il tema centrale: Il Rotary, protagonista dello sviluppo duraturo, per riflettere sul coinvolgimento del Rotary e dare una risposta ai bisogni delle generazioni attuali e future. L’obiettivo: agire insieme per un mondo di pace, di amicizia tra i popoli, rispettosi del nostro pianeta e dei suoi abitanti. VOCE del ROTARY dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 11 IL ROTARY HA BUONA MEMORIA Cento di questi giorni di Mauro Manunza Il governatore Gian Paolo Lang non voleva perdere tempo e incaricò subito il segretario del distretto, Giacomo Zanussi, di andare personalmente a Cagliari per risolvere le incertezze. Questi vi giunse nei primi giorni di agosto, trovando una città abbattuta dai lutti e dalle rovine: le bombe avevano distrutto gran parte del centro storico, tantissime famiglie piangevano i morti e la perdita della casa, ma tutti si rimboccavano le maniche con la determinazione di ricominciare la vita così dolorosamente interrotta. Non per caso, dopo qualche anno, il gonfalone avrebbe ricevuto la medaglia d’oro. Zanussi era uomo noto e stimato: generale dei bersaglieri, aveva fatto la sua parte nei giorni storici della caduta di Mussolini. Fu ricevuto dall’avvocato Raffaele Sanna Randaccio, ormai da un anno senatore della Repubblica. Più tardi nell’albergo Excelsior l’inviato del governatore Lang s’incontrò con alcune personalità cittadine: il prefetto Stanislao Caboni, il clinico medico Mario Aresu, il commercialista Andrea Borghesan, il direttore di banca Salvatore Marcello, l’industriale Paolo Tronci, l’ingegnere Gustavo Carboni Boy, l’avvocato Giuseppe Musio, il conte Raimondo Orrù. Zanussi raccontò la storia del RotaIl primo Governatore sardo e primo presidente del ry International, le sue ragioni e le prospettive, illustrando i princlub Raffaele Sanna Randaccio La guerra mondiale era finita da poco, l’Italia traumatizzata respirava aria nuova e i rotariani si organizzavano per ridare impulso all’associazione disciolta dal regime fascista nel 1938. I 29 club ripresero coraggio, elessero il milanese Achille Bossi governatore dell’unico distretto italiano (il 46°) e la vita lentamente riprese. Il Rotary cominciò a espandersi. Fu agli inizi del ’48 che il governatore Pietro Portaluppi rivolse l’attenzione alla Sardegna ancora priva di soci: cercò amici sardi nel settentrione, e fu il rotariano Guglielmo Pernis – del club di Como – a interessarsi, andando a trovare il cugino Enrico Pernis a Cagliari. Qui pressoché nessuno sapeva nulla di Paul Harris e dei suoi continuatori. Il passaparola coinvolse diverse persone degli ambienti economici, bancari, commerciali e professionali, mentre qualcosa del genere avveniva a Sassari. La città turritana fu più veloce: il primo club sardo venne lì costituito nel febbraio del 1949. cipi che decine di migliaia di persone in tutto il mondo condividevano orientandosi sotto l’insegna di quel sodalizio. Sottolineava in particolare l’esigenza di servire la gente più sfortunata (le persone emarginate, povere, sofferenti) “al di sopra degli interessi personali”. L’idea di un volenteroso impegno per aiutare i cittadini di una Cagliari disperata – e in prospettiva contribuire ad alleviare i problemi del mondo – fu abbracciata con slancio e due mesi più tardi si svolse la riunione di fondazione, in attesa della proclamazione ufficiale che sarebbe poi arrivata dagli organi nazionali e internazionali. I soci fondatori del nuovo club erano 29 illustri cittadini: avvocati e medici, funzionari di banca e di importanti aziende, docenti universitari, dirigenti d’industria e di pubblici uffi- 12 VOCE del ROTARY dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 La cerimonia per il 60ennale del club ci. Fra gli altri, il conte Giulio Spetia che allora dirigeva il quotidiano L’Unione Sarda. Furono eletti presidente il senatore Sanna Randaccio, vicepresidente Salvatore Marcello, segretario Andrea Borghesan e tesoriere Giuseppe Musio. Il Rotary Club di Cagliari entrò ufficialmente nel Rotary International con l’assegnazione della “Carta di ammissione”. Il 23 novembre 1949 il governatore Lang (che anni dopo sarebbe diventato presidente internazionale) consegnò il documento a Sanna Randaccio, formalizzando così il cinquantottesimo club dell’allora 87° Distretto unico per l’Italia. Sono trascorsi giusto sessant’anni, e il Club di Cagliari ha perso la preposizione “di”: è il Rotary Club Cagliari, perché sono ora in attività altri quattro club cittadini (Est, Sud, Nord, Anfiteatro). Sassari ne conta due, in Sardegna ve ne sono altri venti sparsi un po’ dappertutto. Fanno parte del Distretto 2080, di cui è attualmente il governatore distrettuale l’oncologo Luciano Di Martino del R.C. Cagliari Est. In quest’anno ro- tariano la presidenza del club è affidata, per la prima volta, a una donna: Marinella Ferrai Cocco Ortu, direttrice dell’Archivio di Stato di Cagliari e soprintendente archivistico per la Sardegna. Il R.C. Cagliari ha celebrato i suoi sessant’anni di attività il 26 novembre scorso con una solenne e affollata cerimonia nella sala consiliare del Palazzo civico, alla presenza di autorità cittadine, provinciali e regionali. L’augurio della città è stato espresso dal sindaco Emilio Floris (primario cardiologo, rotariano del club Cagliari Est), il saluto dei rotariani è stato portato dalla presidente Ferrai Cocco Ortu e dal governatore Di Martino. Il presidente internazionale, John Kenny, ha mandato un suo messaggio personale. Dei “Sessant’anni al servizio della città” hanno parlato i past-governor Angelo Cerchi e Lucio Artizzu. Il past-president Salvatore Fozzi ha presentato un elegante volume che attraverso una serie di contributi racconta la storia del primo club cittadino. E le Poste Italiane hanno installato nel Municipio uno sportello per lo speciale annullo filatelico: ricordo indelebile per i rotariani, importante pezzo di collezione per filatelici e marcofili. Sul filo dei ricordi “Volarono anni corti come giorni…” Facciamo un passo indietro, sul filo della memoria rotariana. Torniamo a quel 10 ottobre in cui – come abbiamo già raccontato nello scorso numero – il Rotary Club Frosinone ha celebrato il suo 50° compleanno in una cornice di pubblico rotariano di tutto rispetto, presente il pastpresident del Rotary International Carlo Ravizza, relatore ufficiale della manifestazione. Ravizza ha tenuto da par suo una lectio magistralis sul Rotary, dalle origini ai nostri giorni, con riferimenti inediti al proprio vissuto nella nostra associazione, di fronte a un’aula gremita di amici vecchi e nuovi, pdg e presidenti, past e attuali, rotariani di svariati club, lontani e vicini, tutti convenuti numerosi. La giornata è trascorsa in un festoso clima di rotarianetà, quale si desiderava e, come tale, per fortuna, trascorsa. Il richiamo costante all’inevitabile trascorrere del tempo si è rivelato contestuale alle celebrazioni, nell’ufficialità e nei conversali, come era ovvio e nient’affatto retorico che fosse, dato il clima di rimembranza che aveva contribuito a creare un’atmosfera nostalgica, non solo per il vlub celebrante, ma anche per ciascuno dei convenuti. Comunque sia, cinquant’anni sono tanti, tanti per un’associazione, tanti per un umano, pochi per tutti coloro che non li hanno neppure raggiunti; ai richiami nostalgici sono seguiti gli accenti ai fatti presenti, nella consapevolezza che al passato è sempre necessario guardare, ma con gli occhi del presente, in quanto il trascorso è comunque il VOCE del ROTARY nostro retaggio, ed è certo che con noi rimarrà per sempre. Ora che è trascorso più di un mese dall’evento, l’eco dell’immediatezza si è attenuato, rimangono i ricordi, dei quali è obbligo fare tesoro; chi scrive ha rivisto o sentito persone colà convenute, ed altre lontane, solo in possesso del testo celebrativo del cinquantennale, e quasi tutte hanno chiesto lumi sul verso di Eugenio Montale, citato nell’intervento e riportato nel testo celebrativo: “Volarono anni corti come giorni…” (Ossi di seppia, Fine dell’infanzia) Il verso ha impressionato un po’ tutti, preso atto del grondante significato in esso intuibile, ed è per questo motivo che abbiamo pensato di stilare una breve recensione delle fonti liriche di derivazione, con accenno alla contestuale visione dell’autore, il poeta Eugenio Montale. * * * Ossi di seppia è una raccolta di poesie di Eugenio Montale (1896-1981), Nobel per la letteratura 1975, dal sapore aspro e indimenticabile, che lascia intravedere le linee della terra madre del poeta, la Liguria, il cosiddetto “ovest ad arco dell’Italia” del ventesimo secolo, schiava di guerre e di sangue. Montale, un piccolo uomo, nel golfo di Porto Venere, trafitto dal “male di vivere”, che osserva ed assorbe dal- dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 13 l’alto il respiro dell’umanità intera e se ne fa portavoce; con il suo senso della solitudine, la sua mancanza di solide certezze e la concezione della vita come cruda realtà, Montale è forse il cantore più suggestivo e originale della condizione di crisi dell’uomo contemporaneo, certamente fra i simboli più rappresentativi di un secolo di inquietudine sociale e di angoscia esistenziale per la caduta di punti fermi ideologici e morali; simbolo del Ventesimo secolo, si è detto, ma del tutto traslocabile in quello attuale. In Ossi di seppia, libro di poesie composte dal 1920 al 1925, edito a Torino nei quaderni di Rivoluzione liberale dal giornalista e scrittore, oltre che uomo politico, Piero Gobetti, il poeta, con i suoi versi asciutti e concisi, da tutti definiti “non idillici e poco musicali”, attinge l’impossibilità di dare una risposta all’esistenza, sottolineandone la negatività per eccellenza; lo stesso titolo dell’opera designa l’esistenza umana, logorata dalla natura, “e ormai ridotta ad un oggetto inanimato, un osso di seppia, appunto: gli ossi sono una delle tante forme della vita che si sgretola, gli inutili rigurgiti, che il mare abbandona sulla riva con il suo continuo refluire, un’inutile maceria che proviene da un animale non più vivo”. In questo modo di vedere e sentire il mondo, la velocità del trascorrere del tempo ha sempre costituito per L’inaffondabile Aldo Il 16 novembre il Roma Est ha dedicato la sua conviviale a un caro dolcissimo amico: Aldo Ferretti. Aldo infatti compiva il cinquantenario della sua presenza nel Rotary e, a distanza di pochi mesi, nel luglio dell’anno successivo, era tra i soci fondatori del R.C. Roma Est uscendo dal Roma, padre di tutti i club romani. Alla serata si sono contate ben 146 presenze: un numero superiore alle più riuscite natalizie o passaggi di campana ed hanno voluto esser presenti, oltre al PDG Giuseppe Gioia, nostro socio onorario oltre che amico personale di Aldo durante il contemporaneo periodo di governatorato, dieci pastgovernor del nostro Distretto, il Governatore in carica Luciano Di Martino, l’incoming Aldo Ferretti e il Governatore Luciano Di Martino Roberto Scambelluri e il Governatore designato Daniela Tranquilli Franceschetti. Ognuno di essi ha ricordato il rapporto con Aldo e quanto fosse stato prezioso il contributo ricevuto in occasione del proprio mandato. I soci del club di Aldo soprattutto sottolineato le qualità umane che si manifestano nella sua saggezza, modestia, signorilità e disponibilità verso chiunque. Con una considerazione aggiuntiva che lo rende Vero Rotariano: terminati i mandati assegnatigli, presidente del club e poi Governatore, ha sempre rifiutato di ricoprire nuovi incarichi pur mettendosi a disposizione del Rotary ogniqualvolta la necessità di un consiglio lucido e disinteressato fosse necessario. Lunga vita al Vero Rotariano. 14 dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 Rombando s’ingolfava dentro l’arcuata ripa un mare pulsante, sbarrato da solchi, crespato e fioccoso di spume. Di contro alla foce d’un torrente che straboccava, Il flutto ingialliva. Giravano al largo i grovigli dell’alighe e tronchi d’alberi alla deriva. Nella conca ospitale della spiaggia non erano che poche case di annosi mattoni, scarlatte, e scarse capellature di tamerici pallide più d’ora in ora; stente creature perdute in un orrore di visioni. Non era lieve guardarle per chi leggeva in quelle apparenze malfide la musica dell’anima inquieta che non si decide. ……………………… Ogni attimo bruciava negl’istanti futuri senza tracce. Vivere era ventura troppo nuova ora per ora, e ne batteva il cuore. …………………………. Eravamo nell’età verginale, in cui le nubi non sono cifre o sigle ma le belle sorelle che si guardano viaggiare. ………………………… Eravamo nell’età illusa. Volarono anni corti come giorni, sommerse ogni certezza un mare florido e vorace, che dava ormai l’aspetto dubbioso dei tremanti tamarischi. Un’alba dové sorgere che un rigo di luce su la soglia forbita ci annunziava come un’acqua. ………………………… L’inganno ci fu palese. Pesanti nubi sul torbato mare che ci bolliva in faccia, tosto apparvero. Era in aria l’attesa di un procelloso evento. Strania anch’essa la plaga dell’infanzia che esplora un segnato cortile come un mondo! Giungeva anche per noi l’ora che indaga: la fanciullezza era morta in un giro a tondo. …………………………… Volava la bella età come i barchetti sul filo Del mare a vele colme. Certo guardammo muti nell’attesa del minuto violento; poi nella finta calma sopra l’acque scavate dové mettersi il vento. VOCE del ROTARY Montale un cruccio persistente, al punto da descriverlo da par suo in molti passaggi poetici, il più significativo fra tutti, “volarono anni corti come giorni”; in una confessione del 1985 allo scrittore Enzo Biagi, Montale confessa “…sono un po’ sorpreso dalla grande velocità del tempo, non so se a te succede, passa tanto in fretta, mentre quando ero giovane, no….” Il libro Ossi di seppia, il cui titolo deriva da una delle quattro sezioni in cui è diviso, con le sue 58 liriche, alcune brevi, altre più diffuse, si presenta rubricato come segue: movimenti, ossi di seppia, mediterraneo, meriggi e ombre, con una poesia prefattiva In limine (sulla soglia), che fa da chiave di lettura, e con un’ultima ode, che opera da conclusione, Riviere. Per Montale, le poesie sono come gli ossi di seppia, relitti che il mare deposita sulla spiaggia, sono frammenti di un discorso incompleto, frutto di momentanee illuminazioni, nell’impossibilità del poeta di fornire un’interpretazione compiuta della vita e dell’Uomo. Questa raccolta di poesie giovanili trova riscontro nel paesaggio della Liguria, anzi dalle sue caratteristiche deriva, un paesaggio arido e sassoso, che lui così descriveva: “La Liguria orientale - la terra in cui trascorsi parte della mia giovinezza – ha questa bellezza scarna, scabra, allucinante” ; gli scorci di questo paesaggio gli forniscono lo spunto per esprimere in versi la scabrosità della vita, correlandosi ai sentimenti di aridità e di solitudine, che da sempre abitano l’Io dell’Uomo. Per meglio comprendere la lirica di Montale bisognerebbe percorrere a piedi, qualche tempo prima della lettura di queste poesie, i sentieri da Porto Venere verso occidente, attraverso le cosidette Cinque Terre, Riomaggiore, Manarola (in questo borgo, chi scrive ha vissuto qualche tempo nel periodo post-genovese, prima di approdare nel 1938 nel cassinate), Corniglia, Vernazza, Monterosso: ebbene, ha avuto, in tutta modestia, la medesima sensazione dell’aridità globale del paesaggio, che pur si stempera in tratti di pareti meno scoscese, e per questo carpite dall’agricoltore per farne vigneti e uliveti, per poi riprendere l’aspetto di una sassosità imperante, a tal punto da ricoprire anche il basolato dei sentieri, specie intorno a Vernazza, proprio di questi selci, scivolosi, levigati, quasi riflettenti il paesaggio dintorno. E poi quel mare, sferzato dal maestrale o dal libeccio, e poi calmo all’improvviso, che non sai mai se tale in quanto quiete dopo la tempesta o già premessa per un nuovo salto di vento; se questo, ed altro, Montale ha saputo descrivere con maestria nelle sue liriche, estraendone gli accostamenti esistenziali sopra descritti, altro non può fare chi scrive se non rileggere le liriche del poeta, e su di esse riflettere, con tutta la modestia possibile. “Volarono anni corti come giorni” è un verso della poesia Fine dell’infanzia, la prima di 13 liriche della sezione Meriggi e ombre, compresa nella raccolta Ossi di seppia. Vale la pena, in tempo di anniversari e di celebrazioni rileggerne qualche verso. Ne riportiamo a fianco i più significativi. G.G.F. VOCE del ROTARY dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 15 Seminari della Fondazione Rotary nel Lazio e in Sardegna Il 2080 distretto “pilota” all’insegna della concretezza e dell’efficacia C on novembre si è conclusa la stagione dei “Seminari distrettuali sulla Fondazione Rotary” del Distretto 2080. La formula adottata per i seminari (pochi ma importanti argomenti in programma) si è dimostrata molto efficace con lo scrupoloso rispetto dei tempi e nessun calo di attenzione da parte degli oltre 200 rotariani presenti all’Hotel Excelsior di Roma e degli oltre 120 rappresentanti di tutti i club della Sardegna riuniti a Tempio Pausania, nel Centro convegni della ex Stazione sperimentale del sughero, messa a disposizione dall’Amministrazione comunale. Essenziale anche la scaletta, con pochi interventi in programma: Raccolta fondi, PolioPlus e Piano di visione futura della Fondazione Rotary. Il seminario della Sardegna È la prima volta che il R.C. Tempio Pausania ospita un evento di così importante rilevanza rotariana. A fare gli onori di casa è stata la presidente del club, Salvina Deiana, accompagnata dal sindaco della città, Antonello Pintus, anch’esso socio rotariano, che ha portato il saluto dell’intera cittadinanza. I lavori si sono svolti sotto la regia del Governatore Luciano Di Martino, i cui interventi per ogni re- Il Seminario del 7 novembre a Tempio Pausania lazione proposta hanno accentrato l’interesse dei presenti. Come da programma la prima relazione è stata tenuta dal Governatore distrettuale eletto Roberto Scambelluri, che ha trattato il tema “Il piano di visione futura: perché, come, quando”. È stata quindi la volta di Silvio Piccioni, coordinatore della Commissione Fondazione Rotary, che ha illustrato “Il Distretto Pilota: tre anni di esperienza e studi”. La ripresa dei lavori, dopo il coffee break, ha visto gli interventi di Piero Gessa sul tema “Operazione Polio Plus: stato dell’arte”, e di Giovanni Barrocu, presidente Raccolta Fondi sul tema “Raccolta Fondi”. L’interesse per gli argomenti trattati, in particolare per le novità illustrate da Silvio Piccioni, si è concretizzato nel dibattito finale e nei numerosi interventi dalla platea, che sono stati conclusi dall’illustrazione dei progetti “Rotary per il Benin” e “Flussi d’acqua in Mozambico” che il Club di Tempio, capofila del relativo matching grant, sta portando a conclusione proprio in questi giorni. Braccio operativo e “banca” per le più importanti attività che il Rotary International svolge in tutto il mondo nelle aree prioritarie di intervento per l’acqua, la sanità e l’alfabetizzazione, la campagna mondiale contro la piaga della poliomelite è quella che ha visto la Fondazione protesa in un impegno finanziario e umano quanto mai cospicuo. E gli sforzi di tutti noi dovranno essere protesi nel conseguimento dell’ultimo stadio della sfida, perché anche il futuro di quei bambini è 16 VOCE del ROTARY dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 gkok dove ha frequentato il corso breve del “Programma di studi professionali sulla pace e la risoluzione dei conflitti” presso l’università di Chulalongkorn. Gli Alumni sono una risorsa del Rotary da non trascurare. È arrivato anche il momento dei riconoscimenti alla generosità di chi si è maggiormente distinto nel sostegno alla Fondazione Rotary. Sono state infatti consegnate le “bandierine” ai club classificati ai primi tre posti nella raccolta media procapite in favore del Fondo annuale programmi e 25 attestati ai club del territorio che hanno raggiunto l’obiettivo di mille dollari USA nella contribuzione per la sfida connessa alla eradicazione della Polio. “End Polio Now”. Il Seminario del 14 novembre a Roma nelle nostre mani. Un allegro e festoso pranzo a base di piatti tipici della Gallura ha concluso la giornata rotariana. Il seminario del Lazio A Roma, i primi due argomenti sono stati trattati dai presidenti delle rispettive Sottocommissioni, Domenico Apolloni e Gianluca Fonsi. Per il Piano di Visione Futura sono intervenuti il DGE Roberto Scambelluri per gli aspetti generali ed il DRFCC Silvio Piccioni per le incombenze relative all’attività dei Distretti Pilota. Infatti il 2080 è uno dei due Distretti Pilota italiani che parteciperanno alla fase sperimentale del nuovo piano approvato dai trustees della Fondazione Rotary per arrivare al primo secolo di vita con una fondazione più snella, che possa realizzare progetti sostenibili e di maggior impatto sulle comunità interessate e con un maggior ritorno di immagine. Numerosi gli interventi nella parte dedicata all’interazione della sala: l’operatività dei nuovi tipi di sovvenzione ha destato curiosità e provocato parecchie richieste di chiarimenti. Un incontro così importante, interamente dedicato alla Fondazione Rotary, ha offerto anche la possibilità di ascoltare la testimonianza di due Alumni: Luigi Cancellaro, rotariano, che negli anni 90 ha partecipato ad un GSE in Georgia (USA) e Massimo Zizzari, un giovane avvocato che nella professione si interessa prevalentemente di diritti umani, appena rientrato da Ban- Errata Corrige Nel numero 67 di Voce del Rotary è stato pubblicato l’elenco degli Scambi Gruppi di Studio, patrocinati dal nostro Distretto, nel quale sono stati riscontrati due errori, rettificati nella sottostante tabella: • lo scambio del 1993/04 si è svolto con un distretto della Georgia (USA) e non della California; • lo scambio con il Distretto 2220 – Russia si è svolto nell’anno 2007/08 e non nel 2008/09. Anno Distretto gemellato Paese Team Leader 1977/78 1981/82 1985/85 1986/87 1988/89 1990/91 1992/93 1993/94 1994/95 1995/96 1996/97 1997/98 1998/99 1999/00 2000/01 2001/02 2002/03 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2007/08 2008/09 2009/10 9600 5260 5450 5230 9470 3810 3650 6920 5100 9680 7500 4640 2550 7040 4890 3140 5280 9980 3590 6920 4610 2440 2220 3925 5750 Australia California Colorado California Australia Filippine Corea Georgia (USA) Oregon Australia New Jersey Brasile Giappone Canada/Usa Argentina India California Nuova Zelanda Corea Georgia Brasile Turchia Russia Argentina Oklahoma Calderale Bergamo Bertani Ziffer Ziffer Barrocu Sagone Modugno Sagone Bertani Bertani Rossi Coia Lixi Mulas Di Muzio Maugeri Caldani Bertani Cecchini Filigi Lolli di Lusingano Rossoni Perrone Altea VOCE del ROTARY dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 17 LA PAGINA CULTURALE DEI ROTARIANI DEL 2080 Il terrorismo interno Teorie e ipotesi sulla strategia della tensione In tempi di terrorismo internazionale è bene ripassare la storia patria e ripercorrere gli anni bui del nostro terrorismo interno. Ci aiutano alcune pagine del libro di Antonella Colonna Vilasi appena uscito in libreria per i tipi di Mursia. Con il termine strategia della tensione, utilizzato per la prima volta dopo l’attentato di piazza Fontana, ci si riferisce a una teoria interpretativa che analizza l’insieme delle stragi e degli attentati terroristici italiani avvenuti nel secondo dopoguerra e, con particolare intensità, tra il 1969 e il 1984. Il movente principale di questa particolare strategia è ravvisato nella destabilizzazione della situazione politica italiana. Partendo da tale presupposto, tra le cause determinanti, soprattutto considerando l’Italia e il più ampio quadro della Guerra Fredda, vi sarebbe stato il tentativo di influire sul sistema politico democratico, rendendo di fatto instabile la democrazia. Numerose ipotesi conducono a indicarne come responsabili degli autori occulti. Strumento di tale strategia sarebbero stati i gruppi terroristici, infiltrati e determinati a compiere azioni tali da creare allarme e terrore nell’opinione pubblica. O, più semplicemente, usati, strumentalizzandone le azioni, al fine di giustificare misure come l’instaurazione di uno stato di polizia o di una dittatura comunista. Secondo altre ipotesi, furono confezionati ad hoc attentati stragisti concepiti in modo tale da farli apparire ideati ed eseguiti da membri di organizzazioni dell’estrema sinistra o dell’estrema destra. Piazza Fontana è l’incipit e il 12 dicembre 1969 è la data da segnare come inizio del fenomeno della lotta armata. In realtà gli attentati del 12 dicembre (piazza Fontana era infatti collegata ad altri attentati dinamitardi a Milano e a Roma), sebbene sconvolgano e sorprendano per la loro ferocia, non arrivarono certo inattesi. Rappresentano piuttosto il momento culminante di una escalation di fatti noti e ignoti che avvengono durante l’intero 1969 e che fanno parte di un preciso disegno politico. Riconsiderati oggi, a tanti anni di distanza, alcuni di essi acquistano nella loro successione un significato molto chiaro. Le bombe del 12 dicembre scoppiano in un Paese dove, a partire dal 3 gennaio 1969, ci sono stati centoquarantacinque attentati. Con una stima per difetto, si può redigere una media di dodici attentati al mese, uno ogni tre giorni. Sia per l’identificazione di alcuni dei responsabili, sia per gli obiettivi colpiti, l’origine ufficiale è spesso incerta: talvolta vengono addebitati a gruppi eversivi di sinistra o, come nel caso delle bombe del 25 aprile 1969 alla Fiera campionaria e alla Stazione cen- trale di Milano, agli anarchici, molto spesso a dei gruppi neofascisti. In realtà, un’analisi più approfondita potrebbe far pensare che la mano responsabile sia la stessa per ognuno dei centoquarantacinque attentati. E cioè una mano che pone diligentemente in atto i presupposti necessari alla strategia della tensione che sta maturando. Vi è anche un’altra sequela di fatti che si susseguono nei quaranta giorni che precedono la strage di Piazza Fontana. Verso i primi di novembre la FNCRSI (Federazione nazionale combattenti della Repubblica Sociale Italiana) diffonde un volantino per tutta Roma dove invita i paracadutisti e gli ex combattenti a «non farsi strumentalizzare per un colpo di stato reazionario». Pochi giorni dopo, a Monza, il colonnello comandante del distretto militare afferma pubblicamente, alla presenza del procuratore della Repubblica: «Stante l’attuale situazione di disordine nelle fabbriche e nelle scuole, l’esercito ha il compito di difendere le frontiere interne del paese: l’esercito è l’unico baluardo ormai contro il disordine e l’anarchia». La situazione si inasprisce ulteriormente in occasione dello sciopero nazionale per la casa, del 19 novembre, in cui in una carica della polizia in via Larga, a Milano, un agente, Antonio Annarumma, rimane ucciso in uno scontro tra due automezzi della stessa polizia. La versione che si diffonde è però quella dell’assassinio. Perfino il presidente Saragat, in un telegramma trasmesso ripetutamente da radio e televisione, per tutta la giornata del 19 e del 20 novembre, oltre ad anticipare una sentenza di barbaro assassinio, afferma: «Questo odioso crimine deve ammonire tutti ad isolare e mettere in condizione di non nuocere i delinquenti, il cui scopo è la distruzione della vita, e deve risvegliare non soltanto negli atti dello Stato e del governo, ma soprattutto nella coscienza dei cittadini, la solidarietà per coloro che difendono la legge e le comuni libertà». Il segretario nazionale del MSI, Giorgio Almirante, rimane talmente entusiasta del telegramma del presidente della Repubblica che subito aggiunge sul Secolo d’Italia: «L’assassinio dell’agente di P.S. a Milano ci indurrebbe a chiamare in causa il signor presidente della Repubblica se egli nel suo telegramma non avesse duramente qualificati assassini i responsabili. Ora occorre 18 dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 individuare e colpire i mandanti». Ma ne esistevano? O esistevano almeno dei responsabili? La CISL dichiarò a riguardo: «L’intervento della polizia, non legittimato da fatti obiettivi, non favorisce l’ordinato svolgersi delle manifestazioni e l’insistenza provocatoria di gruppi estremisti, la cui provenienza diviene sempre più dubbia, provoca effetti negativi sui lavoratori». Contro i gruppi estremisti si scagliarono anche differenti parlamentari e quotidiani di sinistra come l’Unità, che commenta: «Mai come in questi giorni è apparso chiaro che l’avventurismo facilone, il velleitarismo pseudo-rivoluzionario, la sostituzione della frase rivoluzionaria allo sforzo paziente, sono sterili e si trasformano in un’occasione offerta alle manovre e alle provocazioni delle forze di destra». La notte dopo la morte di Annarumma, in due caserme di Pubblica Sicurezza, a Milano, scoppia una rivolta che, alimentata ad arte, vedrebbe uomini dei battaglioni mobili procedere per la città a fare piazza pulita degli estremisti. Il giorno dei funerali dell’agente ucciso, Milano si trasforma in teatro di disordini, provocati da militanti di estrema destra, che si presentano al corteo funebre con i labari della Repubblica Sociale Italiana. Tuttavia sembrano i più tranquilli, se paragonati ai comuni cittadini che, travolti dalla commozione, chiedono il sangue dei rossi. Questa reazione è fomentata anche da esponenti del governo. Il deputato della destra democristiana Guido Gonella lancia sul settimanale Oggi un appello alla reazione del borghese timido contro i picchetti degli scioperanti. Da Londra il settimanale Economist rivela l’esistenza di un documento, segreto solo a metà, in cui un gruppo di giovani industriali italiani proclama la necessità di un governo forte. Scattano intanto i primi arresti per reati di opinione. A finire in carcere è il direttore di Potere Operaio, Francesco Tolin. Arriva infine dall’estero una nuova allarmante notizia. Il 7 dicembre i settimanali inglesi Guardian e The Observer pubblicano il testo di un dossier inviato dal capo dell’ufficio diplomatico del ministero degli Esteri di Atene all’ambasciatore greco a Roma. Il testo, tradotto e pubblicato in Italia prima del 12 dicembre solo da l’Unità e Paese Sera e dal settimanale L’espresso, contiene allegato il rapporto segreto sulle possibilità di un colpo di stato di destra in Italia, inviato dagli agenti dei servizi dei Colonnelli. Scrive The Observer: «Un gruppo di elementi di estrema destra sta tramando in Italia un colpo di Stato militare, con l’incoraggiamento e l’appoggio del governo greco e del suo primo ministro, l’ex colonnello Giorgio Papadopulos». Anche il tedesco Der Spiegel pubblica, il 10 dicembre, una dichiarazione del segretario del MSI, Almirante, che ammette come «organizzazioni giovanili fasciste si preparano alla guerra civi- VOCE del ROTARY le in Italia; nella lotta contro il comunismo tutti i mezzi sono giustificabili, per cui non ci deve essere più distinzione tra misure politiche e misure militari». A ventiquattr’ore dalla strage di piazza Fontana il settimanale Epoca esce nelle edicole con una vistosa copertina tricolore. L’articolo che richiama la copertina è di Pietro Zullino, che conclude così: «Se la confusione diventasse drammatica, e se, nell’ipotesi di nuove elezioni, la sinistra non accettasse il risultato delle urne, le forze armate potrebbero essere chiamate a ristabilire immediatamente la legalità repubblicana. Questo non sarebbe un colpo di stato ma un atto di volontà politica a tutela della libertà e della democrazia. Tuttavia il ristabilimento manu militari della legalità repubblicana, possibile nel giro di mezza giornata, potrebbe non essere sufficiente. La situazione generale è terribilmente intricata; come si può garantire un minimo di stabilità al potere economico? Questa repubblica così com’è funziona ancora? La confusione che stiamo vivendo non sarà dovuta al fatto che le sue istituzioni sono ormai insufficienti e superate? Poiché i costituenti crearono l’articolo 138, che prevede la possibilità di riformare la carta fondamentale della Repubblica, chi impedisce di utilizzare l’articolo 138 per correggere i difetti ormai evidenti delle nostre istituzioni dell’occidente? Perché non ci poniamo seriamente il problema della Repubblica presidenziale, l’unica capace di dare forza e stabilità al potere esecutivo? Vi sono giorni in cui la storia impone riflessioni di questo tipo. Forse questi giorni sono venuti. Questi giorni, forse noi li stiamo già vivendo». Questo articolo si somma a una lunga serie di sibille che hanno anticipato lo scoppio della bomba di piazza Fontana nei giorni immediatamente precedenti. Eppure nonostante i numerosi accenni a un possibile golpe niente di tutto ciò è avvenuto. Questo richiamo all’insufficienza delle istituzioni, alla necessità di una Repubblica presidenziale di stampo chiaramente americano, è portatore della necessità di volgere lo sguardo al mondo esterno. I giornali esteri che hanno più volte accennato alla possibilità di un governo forte in Italia erano tutti giornali di Paesi appartenenti alla NATO. Tra le tante teorie prive di un accertamento documentario che cercano di spiegare i numerosi attentati di quegli anni, molti ancora senza responsabili, la più plausibile collega la lunga serie di stragi a una strategia della tensione volta a evitare che lo sguardo dell’Italia si orientasse oltre la cortina di ferro. Si riporta, a questo proposito, un estratto della relazione delle Brigate Rosse sul loro interrogatorio ad Aldo Moro durante la prigionia: «La cosiddetta strategia della tensione ebbe la finalità, anche se fortunatamente non conseguì il suo obiettivo, di rimettere l’Italia nei binari della normalità, dopo le vicende del VOCE del ROTARY 1968 ed il cosiddetto autunno caldo. Si può presumere che Paesi associati a vario titolo alla nostra politica e quindi interessati a un certo indirizzo vi fossero in qualche modo impegnati attraverso i loro servizi d’informazioni. Fautori ne erano in generale coloro che nella nostra storia si trovano periodicamente, e cioè ad ogni buona occasione che si presenti, dalla parte di chi respinge le novità scomode e vorrebbe tornare all’antico». Alex Boschetti e Anna Ciammitti nel loro libro La strage di Bologna, in cui analizzano la strage e tutti i riscontri delle indagini, compresi i depistaggi attuati da Licio Gelli, considerano i NAR un punto di snodo nella strategia della tensione, insieme alla P2 e alla CIA: ciò in modo da attuare uno spostamento dell’Italia verso destra, con un golpe supportato da gran parte dei rappresentanti di governo, per la maggior parte iscritti alla loggia P2. Inoltre la P2, di cui fu ipotizzato anche un coinvolgimento nella strage dell’Italicus, era di chiara impronta atlantica. Destabilizzare per stabilizzare, quindi. Come era teorizzato dal manuale Field Manual, di provenienza CIA, trovato nella valigetta di Gelli, si tenta di attuare una cooptazione violenta del Paese per non permettere l’accesso al governo dei comunisti in Italia. È plausibile un finanziamento da parte della CIA che favorì tale situazione. Vi sarebbe stato, quindi, un coinvolgimento dei servizi italiani, uno dei cui direttori, Vito Miceli, fu arrestato nel 1974. Gian Adelio Maletti, l’ex capo dell’ufficio D del SID dal 1971 al 1975, poi diventato cittadino sudafricano, rilasciò il 4 agosto 2000 un’intervista al quotidiano la Repubblica sul coinvolgimento della CIA nelle stragi compiute dai gruppi di destra: secondo Maletti non sarebbe stata determinante nella scelta dei tempi e degli obbiettivi, ma avrebbe fornito a Ordine Nuovo e ad altri gruppi di destra attrezzature ed esplosivo, tra cui, in base a quanto riferisce Maletti sulle indagini effettuate allora dal SID, anche quello impiegato nella strage di piazza Fontana, con lo scopo di creare un clima favorevole a un colpo di stato simile a quello avvenuto nel 1967 in Grecia. Il tribunale di Milano ascoltò Gian Adelio Maletti il 21 marzo 2001 relativamente ai processi su piazza Fontana, evento per cui era già stato condannato nel 1981. Sulla forma della sua deposizione vi fu uno scontro tra difesa e accusa. La difesa sosteneva che dovesse deporre come teste, quindi sotto giuramento e con l’obbligo di dire la verità. L’accusa sostenne invece che dovesse deporre come imputato, quindi senza giuramento e senza il conseguente obbligo. La Corte sentenziò a favore delle tesi dell’accusa. Maletti depose, quindi, come imputato, cioè senza obbligo di attenersi al vero nella sua deposizione. Maletti dichiarò che esisteva una regia internazionale delle stragi, con riferimento alla strategia della tensione. Su domanda della difesa dichiarò tuttavia di non avere prove. dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 19 È difficile capire quando si pongono le basi di una simile interferenza nella politica italiana e individuare una data precisa alla quale far risalire l’origine della strategia della tensione. Sicuramente bisogna andare più indietro nella storia per trovarne le fondamenta, con le stragi e gli omicidi quale elemento portante e le congiure e i depistaggi, anche ad opera di apparati dello Stato, come corollario. Di certo, è necessario tornare indietro di molti anni, di decenni, quando con la fine della Seconda guerra mondiale inizia lo scontro tipico del sistema bipolare appena costituito. L’Italia è, per buona parte di questo periodo, in prima fila come territorio di confine, un vero e proprio laboratorio nel quale sperimentare le diverse strategie che Stati Uniti e, diversamente, Unione Sovietica applicheranno, poi, su scala planetaria. In estrema sintesi, e in base alle relazioni tra USA e Italia, è chiaro come in questo mezzo secolo Washington abbia ininterrottamente applicato la dottrina Truman, permanendo in una convinzione che, anno dopo anno, non trovava più nessun riscontro nella realtà. I successivi avvenimenti terroristici della metà degli anni Settanta rimangono al di fuori di questa strategia, ma è innegabile il fatto che i principali artefici della strategia della tensione, per lo meno per quanto riguarda il profilo strettamente operativo, si ritroveranno attivi, variamente combinati, anche nel disegno statunitense di controllo del sub-continente americano. Stefano Delle Chiaie, fondatore di Avanguardia Nazionale e uomo alle dirette dipendenze del dittatore Pinochet e del suo braccio armato, la polizia segreta DINA di Contreras, ne costituisce un esempio. Se questi governi ricorrevano per operazioni delicate a un oscuro neofascista romano, evidentemente il personaggio non era poi così oscuro, e godeva anzi di credenziali molto elevate. È in questa accezione che si è parlato dell’Italia come laboratorio della strategia della tensione, essendo stati sufficienti i soli mutamenti politici a indurre le leadership nordamericane a intervenire pesantemente negli affari interni del nostro Paese mentre, l’11 settembre 1973, gli apparati della Guerra Fredda applicano in Cile quanto hanno sperimentato in Europa, e in particolare in Italia, dalla fine del secondo conflitto in poi. In ciò supportati, paradossalmente, dall’Unione Sovietica che, fedele interprete degli accordi di Yalta, non ritiene di dover, o quanto meno di poter riaprire fronti di scontro con gli USA per salvaguardare la democrazia di quei Paesi che non ricadono sotto la sua tutela. Sono molti i fattori che hanno evitato all’Italia di giungere al colpo di stato, due i principali. Innanzitutto per un certo rispetto d’anzianità, in virtù di quella civiltà europea di cui gli USA, giovane potenza militare, economica e tecnologica, sentono ancora il fascino, e che non ha consentito di applicare metodi sudamericani per 20 dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 la risoluzione del problema comunista italiano. In secondo luogo, perché in Italia l’applicazione della teoria che prevenire è meglio che curare diede buoni frutti, e alla sinistra non fu mai consentito di assumere il governo del Paese, risparmiando, a sé e al Paese, le certe conseguenze dell’involuzione della crisi. Il mantenimento dello status quo, anche se, certamente, è costato non pochi morti, e qualche difficoltà è pur sorta nel corso di un’ingerenza quarantennale, è stato tutelato, e il peggio è sempre stato evitato. È in quel motto, già di Giolitti, il paradosso di questa storia: aver camminato sul crinale di un continuo colpo di stato senza che si sia mai realizzato, essendo evidente che bastava spaventare certi ambienti per impedire che il PCI e, fino a un certo punto, il PSI assumessero un ruolo di governo del Paese. Le energie investite in questa operazione sono difficilmente calcolabili, e probabilmente superiori a quelle necessarie per un golpe, ma il risultato è stato senza dubbio all’altezza dell’investimento. Il governo mondiale degli USA è riuscito a portare un’Italia democratica, cioè anti-comunista, oltre la caduta del muro di Berlino. Aldo Moro fu certamente una figura fondamentale in questo processo. Sia con il suo apporto al governo, sia con la sua morte. Aldo Moro, assieme ad Amintore Fanfani leader della sinistra democristiana, aveva cercato di mostrare al suo partito le possibilità di democratizzazione sociale insite nelle rivendicazioni più efficaci delle sinistre, una volta epurate dalla propaganda, perché condivisibili al di là dell’ideologia. Seppure condividesse con molti suoi colleghi di partito un certo timore circa la pretesa imminenza rivoluzionaria dei partiti più estremisti di sinistra, era pronto a tutto per evitarla. E in tale ottica riteneva indispensabile un accordo con il PCI: sarebbe servito a svuotare la carica eversiva del Partito comunista ed era inoltre un punto d’arrivo per una trasformazione radicale del cattolicesimo politico italiano. Tale progetto vedeva la luce proprio dalla crisi del PCI, che aveva già messo radici profonde nonostante gli ampi successi elettorali di quegli anni e che aveva portato il partito al 35% dei consensi elettorali. Il terrorismo mostrava chiaramente che le Botteghe Oscure non controllavano tutta la galassia del comunismo italiano, e che la lezione teorica di Gramsci e Togliatti non era la sola che gli allievi di Marx potessero apprendere: le esperienze della guerriglia di Che Guevara o dei Vietcong, certo non rinnegate dall’ortodossia sovietica, o anche gli influssi del maoismo della Rivoluzione Culturale con le sue decimazioni sommarie, confluendo tutte nella variopinta famiglia comunista esercitavano VOCE del ROTARY un influsso decisivo su chi cercava ancora la strada della rivolta. L’URSS era ben lontana dal rompere ogni rapporto con questo comunismo ai margini o, addirittura, fuori dal parlamentarismo: la DDR, la Bulgaria o la Corea del Nord intrattenevano stabili rapporti con il terrorismo internazionale, proprio nell’interesse del Cremlino. Ma il peso della crisi ricadeva tutto sul PCI, condannato da Yalta al limbo eterno dell’opposizione politica. Il 16 marzo 1978 è il giorno stabilito in cui Andreotti avrebbe dovuto presentare alle Camere il suo quarto governo, caratterizzato non più dall’astensione ma dalla partecipazione diretta, nella maggioranza almeno, del PCI. Accade invece che, nella notte precedente, con un vero e proprio colpo di mano le correnti più conservatrici della DC impongono un rimescolamento e un ricambio della compagine ministeriale, all’insegna proprio dell’inclusione di personalità da sempre avversate dai comunisti. Poco dopo l’alba di quel giorno, appena un paio d’ore prima che Andreotti si presentasse alla Camera per la discussione e il voto di fiducia, Berlinguer si incontra a Montecitorio con l’allora presidente del gruppo comunista Alessandro Natta: inevitabile la decisione di ritirare l’appoggio e la partecipazione alla maggioranza. Il PCI invece vota ugualmente la fiducia a un governo diventato manifestamente di emergenza, ma che sarebbe durato appena un anno. Quel voto a favore in realtà seppellisce il compromesso storico. L’approdo di Berlinguer al dialogo con Moro era inevitabile. Il compromesso storico fu uno dei pretesti addotti dai terroristi delle Brigate Rosse per spiegare il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, presidente della DC, che in quel momento storico costituiva la sponda principale del progetto berlingueriano. Nel primo comunicato delle BR si legge: «Chi è Aldo Moro è presto detto: dopo il suo degno compare De Gasperi, è stato fino a oggi il gerarca più autorevole, il “teorico” e lo “stratega” indiscusso di questo regime democristiano che da trenta anni opprime il popolo italiano, la controrivoluzione imperialista ha avuto in Aldo Moro il padrino politico e l’esecutore più fedele delle direttive impartite dalle centrali imperialiste». Lo scopo delle BR era più generale e rientrava nella loro particolare analisi di quella fase storica: colpire la DC, il regime democristiano, cardine in Italia dello Stato imperialista delle multinazionali (SIM), mentre il PCI rappresentava non tanto il nemico da attaccare quanto un concorrente da battere. Nell’ottica brigatista, infatti, il successo della loro azione avrebbe interrotto la lunga marcia comunista verso le istituzioni, per affermare la prospettiva dello scontro rivoluzionario e porre le basi del controllo BR della sinistra italiana per una lotta con- VOCE del ROTARY dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 tro il capitalismo. Stando a quanto ha dichiarato successivamente Mario Moretti, per le BR era rilevante che Moro fosse presidente della DC e che fosse da trent’anni al governo. Le conseguenze politiche del rapimento di Moro furono da un lato l’esclusione del PCI da ogni ipotesi di governo per gli anni successivi, e dall’altro un ridisegno del cosiddetto regime democristiano: la DC di Andreotti rimase partito di governo fino al 1992. Il sequestro Moro fu, sotto ogni ottica, un aiuto sostanziale al mantenimento dello status quo, contrariamente a ogni possibile fine pianificato dalle Brigate Rosse. L’espressione strategia della tensione fu centrale per la cultura della controinformazione in Italia per tutti gli anni Settanta. Su di essa si imperniava il libro La strage di Stato, uscito nel 1970, che ricostruiva una versione alternativa su piazza Fontana, sconfessando la matrice anarchica della strage e indicando la pista di estrema destra. Ma la formula «strategia della tensione», destinata a passare nell’uso comune, non fu coniata da un italiano, ma da un giornalista inglese, Leslie Finer, negli articoli pubblicati sul Guardian nel 1969. La cosa che maggiormente sorprende è che Finer usa quel termine già il 7 dicembre, prima cioè delle bombe. E descrive un clima di forti tensioni creatosi dopo le elezioni del 1968, in cui il PCI aveva guadagnato quasi due punti mentre il PSU, nato dall’unione di PSI e PSDI, aveva perso più del 5%, oltre un milione di voti: fatto che aveva causato, nell’estate del 1969, una nuova scissione socialista. Curiosamente, nessuno ha notato l’errore di quell’espressione: avrebbe dovuto essere «tattica della tensione», cioè i mezzi per raggiungere lo scopo del golpe, non «strategia», che invece designa un fine. È lecito pensare che Finer abbia preso in prestito il concetto, che descrive l’esatto contrario della politica della distensione tra Occidente e URSS, dai servizi britannici, i quali collaboravano con la CIA, pur non condividendone le maniere forti. 21 Ma gli americani non sono gli unici a essere coinvolti nella strategia della tensione. Si sono raccolte prove di collegamenti tra gli esecutori materiali di tale strategia, spesso individuati in appartenenti a movimenti politici, generalmente legati ad ambienti di estrema destra o di estrema sinistra, e a strutture afferenti ai servizi civili e militari di quasi tutti i Paesi NATO e dell’Europa Orientale, e persino di Stati neutrali come la Svizzera. Esistevano in varie nazioni dei santuari a disposizione di terroristi italiani implicati in attentati in Italia. Il più celebre è la Francia, con la sua famosa Dottrina Mitterrand, avente apparentemente lo scopo di mantenerla estranea al fenomeno terroristico. A una severità notevole nel caso di atti di terrorismo commessi in territorio francese o contro interessi francesi all’estero si contrappone una grande tolleranza nei confronti di atti di terrorismo in cui il territorio francese o i relativi interessi non siano coinvolti. Altri Paesi ebbero una politica più selettiva, legando il diritto d’asilo a una specifica tendenza politica dell’attività del terrorista richiedente. Il Nicaragua ha dato asilo politico in vari casi a terroristi politici italiani, di fatto agendo come santuario. Ve ne sono tuttavia molti altri, sia pure meno famosi, come l’Algeria e l’Angola. Come è certa l’attiva interferenza di servizi stranieri nel fornire anche un addestramento all’estero per i terroristi italiani. Risulta peraltro certa la fornitura di armi e esplosivi da parte di organizzazioni straniere a beneficio dei gruppi eversivi di estrema destra e di estrema sinistra. Restano, a sola riprova di una strategia superiore a quella dei singoli nuclei armati, le stragi e le indagini mai concluse, i depistaggi, i coinvolgimenti con le alte sfere, le lobby massoniche ed economiche. Una strategia che ha saputo portare all’immobilità e all’incancrenirsi dell’attuale processo democratico. Antonella Colonna Vilasi Saggista Rotary Club Roma Sud Est LE PUBBLICAZIONI DELL’ANNO 2008-09 E’ stata ultimata la stampa delle pubblicazioni conclusive dell’anno rotariano 2008-09: il Libro dell’anno, raccolta di tutte le attività distrettuali e dei progetti dei club (che sarà inviato con spedizione postale a tutti i club che ne hanno fatto richiesta); e gli Atti del 52° Congresso Distrettuale svoltosi a Porto Cervo dal 15 al 17 maggio (che verranno inviati a tutti i presidenti 2008-09 e a tutti i soci presenti al Congresso). Di entrambe le pubblicazioni saranno disponibili copie scaricabili online. 22 VOCE del ROTARY dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 Frasario, gestualità, scrittura Nuovi modi per comunicare Una carrellata sul filo della comune osservazione dei modi di dire, di gesticolare, di scrivere (posta elettronica, sopratutto), sempre di più espressioni dell’attuale tendenza a velocizzare ogni cosa, alla ricerca del “tutto, ora e subito”, in un turbinìo di frasi fatte, inserite in modo asincrono, disordinato, non competente, specie quando si tratta di un discorso verbale, spesso accompagnate da una gesticolazione, presunta comprensibile, per rappresentare con gesti delle mani il logo di un’interpunzione o di un inciso (virgolette, parentesi, virgole, punto e virgola, eccetera). Le frasi fatte o i singoli termini sono nella realtà parte integrante del nostro vocabolario, e non solo, ma penso debbano essere usate in maniera acconcia in un contesto, quale che sia, che riconosca l’immissione come propria. Quanto sopra per il frasario e la gesticolazione. Per la scrittura, è sufficiente dedicare qualche minuto, durante una passeggiata in distensione, a decifrare sui muri, e non solo, le scritte dei wall-writers, infarcite di tvb, 6bello-a, xché, eccetera, tanto per portare esempi puliti, e graffiti di altra natura, spesso criptici, quando addirittura deliranti. Fustigatore di costumi? Me ne guarderei bene, solo un osservatore degli accadimenti delle nostre comunità, senza spirito tribunizio, ma con tanta voglia di capire. Non mi addentrerò sul significato psicologico o psicosociale delle succitate abitudini, tanto del singolo che della massa: semplicemente mi limiterò a segnalare gli esempi più noti, specie in tema di frasi e gesti, chiedendomi, questo sì, il motivo del loro uso indiscriminato. Allora, perché? Si tratta di frasi fatte o di singoli termini, che vengono immessi, spesso a raffica, in un discorso verbale, senza che ce ne sia bisogno, così, tanto per dire una cosa qualsiasi che, oltretutto, è completamente avulsa dal contesto globale; queste locuzioni, ma non tutte, potrebbero anche essere corrette, ove presi da sé sole, il fatto è che vengono usate dove non servono, veri e propri fantasmi lessicali. A mio modesto parere, si può giustificare questo fraseggio in una persona di bassa cultura, con scarso retaggio di lemmi a cui attingere, ma che dire di una persona di cultura, con un buon vocabolario in testa, che si perde anche lui dietro a frasari verbali, gestuali o scritti preconfezionati? Gli esempi sono purtroppo tanti, specie in ambito televisivo, meno sulla carta stampata, i quali rovesciano il fraseggio succitato sullo spettatore che, spesso non dotato di senso critico, si sente autorizzato all’imitazione (lo dice la tv! Lo dico anch’io!). Ma tant’è, l’abitudine è tale che spesso le esibizioni verbali e gestuali di questi luoghi comuni provengono anche da personaggi, specie politici, ma anche da presentatori, showman, giornalisti et alii, che di volta in volta si avvalgono di questi inserti preconfezionati anche in modo inconsapevole, e ben si comprende che in questi casi l’esempio è, come già detto, vieppiù penetrante. A mio parere, ciò che più sconcerta è l’assoluta acriticità del soggetto, che neppure si pone il problema dell’uso improprio del frasario o del gesto preconfezionato, al contrario autoriducendo, pur senza accorgersene, la consistenza del proprio vocabolario. Dunque, non usare le frasi o i gesti fatti? Usarne, non abusarne; ovviamente, sempre a giudizio di chi scrive questa nota. Frasario Aiutino da aiuto, s.m.: appoggio, collaborazione, opera o servigio per chi è in difficoltà. Il termine dovrebbe significare, presumo, un aiuto non consistente, modesto, piccolo, ma proprio piccolo, tanto per completare i propri desiderata. Ad esempio, perché non usare la frase: un piccolo aiuto? Aiutino, un neologismo di cui non si sentiva il bisogno, oltretutto ha il connotato della vezzosità. Assolutamente sì, assolutamente no dal latino absolutum , part.passato di absolvere (sciogliere, condurre a termine): ad ogni costo, in modo assoluto, usato per dare enfasi o perentorietà ad una frase, o per rafforzare una negazione. Si risponde sì oppure no, non necessariamente preceduti dall’avverbio citato, semmai si può usare il certamente, comunque mai precedente l’affermazione o la negazione; come è possibile che esista perentorietà ad ogni pié sospinto? VOCE del ROTARY Attimino da attimo, s.m., dal latino atomum: brevissimo spazio di tempo, momento, istante, baleno, batter d’occhio (dal latino in atomo: in un istante). Terribile! Si riduce l’attimo in uno spazio ancora più breve, dall’atomo di passa all’elettrone, ancora più anti-italiano, se viene usato come aggettivo: un attimino bello, per esempio! Bello, più bello, bellissimo: perché non farne uso? Attimino, altro termine vezzoso. Chiaramente da chiaro, esprimersi in modo comprensibile, schietto. In realtà, l’avverbio viene usato in tutt’altro significato, all’inizio di un discorso, di solito in risposta ad un quesito, come se il contesto del frasario fosse già conosciuto da colui che ascolta; se così è, o appare essere, che bisogno c’è di chiarire quel contesto? E se l’interlocutore non conosce affatto il contesto, allora qual è il motivo per affermare un qualcosa che non è affatto chiaro alla controparte? dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 23 re un mio comportamento, in questo come in altri frangenti legati a queste frasi che sto commentando, tutte le volte che in un mio discorso potrei usare un modo di dire, faccio di tutto per non utilizzarlo, usando metafore, giri di parole. Alla fine dal latino fine, di etimo incerto: punto o momento in cui una cosa cessa di essere, non è più, conclusione; finalmente. Cosa vuol dire? Vorrebbe significare la conclusione di un discorso, oppure il tentativo di ridurre il peso di una dichiarazione, insomma, un’autolimitazione (alla fin fine). Per quale motivo dirla quando non serve? Al limite confine, linea terminale o divisione, punto estremo a cui si può arrivare; termine che non si può e non si deve superare; al massimo, tutt’al più, come ultima ipotesi. Idem come sopra: è mai possibile che debbano esistere sempre ‘ultime ipotesi’? Cia-ciao contrazione del termine ciao, ripetuto due volte. Dal veneto sciao, sono vostro schiavo, servo vostro. Manca il tempo per ripetere la parola, dunque si abbrevia: pensate, si risparmia un tempo immenso, qualche millisecondo. Cioè da ciò-è, avverbio: ossia, in altre parole, vale a dire; o, in senso interrogativo: cosa vuol dire? Anzi, o meglio, o piuttosto. Viene usato ogni quattro parole, si fa per dire, anche quando, a voler essere benevoli, si è già spiegato tutto e bene, e non appare il bisogno di esibire una seconda spiegazione che, manco a dirlo, non viene mai fornita. Consentitemi, mi consenta dal latino cum-sentire: permettere, accordare concedere. E se la platea non consente? Identico il ragionamento se si usano i termini mi sia permesso, mi si perdoni o mi si scusi,…! Detto questo Per estensione, dal latino cum haec ita sunt: stando così le cose; terminologia usata spesso in matematica per definire una conclusione (teorema, tesi, conclusione). Al termine di un discorso, prima di iniziarne un altro, al fine di ricapitolare. Ma è proprio necessario? Talora lo è, nella maggior parte dei casi non lo è affatto: per cita- Minimo sindacale dal latino minimum, superlativo di minus. Superlativo di piccolo, il valore più basso di qualcosa. Sindacale: riferito a salario, remunerazione minima. La frase è di competenza sindacale o politica: che cosa c’entra quando si desidera esprimere il basso livello di una situazione qualsiasi? Si pensa di apparire colti, prendendo a prestito qua e là termini e frasari in modo acritico? Niente, niente di che sostantivo m., aggettivo invariabile, pronome indefinito: cosa di poco conto, da trattare con noncuranza. La frase vorrebbe rappresentare una situazione inconsistente, senza importanza: ma allora, a cosa è servito il ragionamento che precede la frase? Ancora peggio, mi si dica cosa significa pronunciare niente ad inizio di discorso o di risposta ad una domanda: se una parola ha valore, allora vuol dire che la risposta non esiste. Chi scrive passa notti insonni a chiederselo! Del resto, anche in USA un discorso inizia spesso con well (bene). Di tutto, di più il contrario di quanto detto sopra. Non c’è problema dal greco e latino problema, dal greco pro-ballein, mettere avanti, proporre: caso complicato, difficile da risolvere, situazione preoccupante; nel senso che non 24 dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 VOCE del ROTARY esiste alcuna difficoltà, non ci sono ostacoli. Anche dall’inglese no problem. In realtà, la nostra vita è costellata di problemi, con una o più soluzioni per ciascuno di essi; semmai, il vero problema è trovare la soluzione più adatta in quel momento, in quella circostanza. La frase vorrebbe dire che la soluzione è facile, e non evidenzia preoccupazioni di sorta: per quale motivo non usare questi termini? Esistono sicuramente altre frasi fatte, tuttavia, mentre scrivo questa nota, non mi sovvengono in mente; dunque, mi fermo qui, con gran soddisfazione del lettore. Punto Si suol dire che le mani rappresentano il terminale del nostro cervello; è così, ed allora per quale motivo le usiamo spesso a sproposito? Per entrare subito in argomento, è noto il significato del dito indice esteso, del medio esteso, dell’indice e del mignolo estesi a mano flessa, dell’indice e pollice a cerchio, delle mani incrociate e flesse, di un mano semiflessa e accostata alle labbra per significare bacio le mani (in segno di ossequio a distanza), e via digitando: modi di gesticolare ormai entrati nell’uso comune, taluni apprezzabili, altri meno. Ma c’era proprio bisogno di inventarsi anche la mimica del virgolettare, cioè le mani alzate con ambedue gli indici e i medi estesi con un movimento sincrono di modesta flessione, a significare l’inserimento delle virgolette in un certo contesto? Grandioso, anche questo è certamente un modo di aggettivare, ma in questo caso del tutto consono! A quando inventarsi anche il mimare le parentesi? Ma in questo caso, l’indice e il pollice a semicerchio di ambedue le mani contrapposte potrebbe significare ben altro: a voler essere buoni, rammentiamo soltanto la réclame del famoso Cachet Fiat. Siamo in trepida attesa di altre invenzioni gesticolari, si spera appropriate. dal latino pungere, punctum: segno di interpunzione, che mette fine ad un periodo. Per quale recondito motivo usare la punteggiatura verbale? Ed allora, perché non usare anche altri termini, come punto e virgola o punto esclamativo, ecc.? Anche in questo caso, le mie notti insonni si sprecano. È quanto Espressione cosiddetta ellittica, cioè omissione in una frase di una o più parole, le quali sono intuibili dal contesto: questo è quanto, cioè contrazione di tutto ciò che c’era da dire. Ellissi (da non confondere con ellisse): sintesi, concisione, brevità, stringatezza, compendiosità (dall’italiano ellissi, latino ellipsi, greco elleipsis). Giusto il termine, meno il suo uso indiscriminato. Realizzare dal francese réaliser: attuare, tradurre in realtà, mandare ad effetto, rendere reale un’ipotesi. Come uso non comune nella lingua italiana: capire, comprendere (dall’inglese to realize). Il termine è invalso nell’uso come traduzione acritica dall’inglese, senza pensare che in questa lingua rappresenta il primo significato, mentre in italiano è l’ultimo di quelli proposti dai vocabolari; quando impareremo a sprovincializzarci? A questo proposito, per quale motivo, anche questo a me recondito, si deve dire: uno punto sei, invece di dire uno e sei? Uno punto sei mima la locuzione in inglese, uno e sei è la corretta dizione italiana. Virgolettato dal latino virgola: riportare fedelmente un’altrui citazione, alla quale si vuole attribuire un particolare significato. Basterebbe dire: si riporta il testo originale; e che mai e poi mai si faccia il segno del virgolettare con le mani! Voglio dire, vojo dì’ dal latino volgare volere, e dal latino classico velle: significare, provare, dimostrare, manifestare o esprimere un’idea, un concetto. Vedasi quanto detto per il precedente termine cioè; in sé stessa la frase è giusta, ove usata le volte che occorre una spiegazione sintetica del ragionamento precedente, ma rifilata ogni venti secondi di un qualsiasi discorso, non mi sembra cosa canonica, sempre a mio giudizio, s’intende. Gestualità Scrittura Le modalità di scrittura dei cosiddetti walls writers, forse dettate dalla fretta di scrivere per tema di essere scoperti o dal bisogno di criptare lo stesso frasario o da altre pulsioni ignote al sottoscritto, stanno facendo regola, specie fra i giovani. Si aggiunga la necessità, non sempre indispensabile, di abbreviare i testi dei messaggi elettronici, che ha portato alla comparsa di tutta una serie di abbreviazioni, sostituzioni di lettere con numeri, di frasi spesso imprecise, insomma di un coacervo di novità trascrittive, talora – va detto – anche interessanti: all’inventiva degli uomini non c’è confine, speriamo in bene. Gianni Gasbarrini Fortuna Specialista in medicina interna Pastgovernor e pastpresident del Rotary Club Frosinone VOCE del ROTARY R.C. Roma Cassia È dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 25 Il Rotary International per i “bambini nell’ombra” partita il 25 novembre dalla sala del giubileo dell’Università LUMSA, la nuova sfida del Rotary International. Si tratta di affrontare un tema definito “spaventoso”: quello di quasi mezzo miliardo di bambini nell’ombra, cosi definiti perché invisibili, perché non esistono in nessun atto anagrafico pubblico. L’Unicef afferma che, se non si fa qualcosa, nel 2020 saranno un miliardo. Ciò significa che per queste creature non si apriranno mai le porte di una vita civile: non potrano essere curati, non avranno diritti civili e politici, non potranno studiare e saranno facile preda nei vari continenti di ogni abuso e atrocità. Il Rotary è abituato a queste sfide planetarie e ricordiamo volentieri che è grazie al Rotary che la poliomelite sta per essere dichiarata dalla OMS eradicata sul pianeta, con un impegno che è durato oltre 20 anni. Oggi la nuova sfida è quella dei bambini nell’ombra: per combattere questa vergogna, i Rotary d’Italia, Europa e America Latina si sono alleati con la Comunità di Sant’Egidio, il Sovrano Militare Ordine di Malta e l’Eurispes. Questo Forum ha inteso puntare i riflettori su un problema troppo a lungo trascurato. Si intende parlare dei quasi 500 milioni di bambini di età tra i 3 ed i 15 anni, che vagano per le stra- de del mondo, spesso in fuga dalle loro famiglie, per sfuggire a situazioni di miseria estrema, violenze ed abusi da parte delle stesse famiglie, e per i quali la strada diventa l’alternativa obbligata e meno crudele. Bambini che, spesso , si trovano all’improvviso senza più una famiglia - distrutta dalle guerra o scomparsa a seguito di malattie, fame e incidenti. Bambini africani privi di qualsiasi diritto che vanno a ingrossare le fila dei bambini-soldato; bambini dell’America Latina che finiscono nelle mani di trafficanti d’organi, dei pedopornògrafi, della malavita; bambini che si organizzano in piccole bande per sopravvivere, che vivono di elemosina e piccola delinquenza nelle grandi città dell’Emisfero Sud, dall’America Latina, all’India, le Filppine, l’Indonesia, il Viet Nam; bambini che si drogano per riuscire a sopportare la vita a cui sono stati condannati, senza alcuna colpa, dalla miseria, dal degrado, dalla mancanza di istruzione. La Comunità di Sant’Egidio ha avviato un programma di registrazione anagrafica di tutti i nuovi nati in Burkina Faso, con la collaborazione del governo locale. Si tratta di un programma pilota denominato “BRAVO!” (Birth Registration for All Versus Oblivion), che verrà poi esteso ad altre aree del mondo. Ora hanno deciso di aderirvi il R.C. Roma Cassia (insieme ad altri club romani: il Campidoglio, il Foro Italico, l’Eur e il Tirreno), il R.C. Pilar Norte dell’Argentina e il R.C. Warszawa Wilanow della Polonia-Ucraina-Bielorussia. Va segnalata anche l’adesione del primate d’Argentina, cardinal Bergoglio, che ha donato 63 ettari di terreno agricolo con numerose case coloniche da recuperare, al fine di aiutare tanti giovani a ottenere il riconoscimento legale, a imparare a leggere e a scrivere e a inserirsi nel mondo del lavoro con una specializzazione agricola. Quindi il nostro compito, come Rotary ed in particolare come Distretto 2080 è quello di sensibilizzare tutti i nostri soci, poi gli altri Distretti italiani e quindi di confrontarci sul da farsi, con tutti i Distretti nel mondo. I temi che oggi sono state analizzati hanno due essenziali questioni di fondo, molto connesse tra loro: la registrazione anagrafica e l’alfabetizzazione. Infatti, non potrà esserci un risultato importante sul secondo tema, l’alfabetizzazione, se non cominceremo ad affrontare e risolvere il primo, quello della registrazione anagrafica, proprio per individuare i piccoli e veri titolari del diritto allo studio. Dopo l’intervento del Governatore Luciano Di Martino che ha voluto sot- 26 dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 Messaggio al Forum di Mara Carfagna ministro per le Pari opportunità ‘Bambini nell’ombra’ è un forte richiamo a tutti i governi a porre immediatamente fine alla drammatica realtà che coinvolge i bambini di ogni angolo del mondo. Non posso che sentirmi frustrata di fronte ai 470 milioni di innocenti investiti da un destino avverso che li condanna ad una vita piena solo di difficoltà e violenze. La portata impressionante del fenomeno mi fa talmente arrabbiare e non posso pensare che nel 2009 non si possa ribaltare una vergogna per l’umanità intera. I bambini siamo noi stessi, il nostro futuro, e solo una società miope volge lo sguardo nella direzione opposta e non vede il danno che sta creando alle generazioni future. Il lavoro svolto da tutte le associazioni che operano per migliorare le condizioni di vita è importantissimo per portare sollievo ad una parte dei bimbi coinvolti, ma sono fermamente convinta che si possa intervenire solo attraverso una cooperazione internazionale. I summit del G8, i Consigli europei, i consessi politici internazionali, al di là delle problematiche politiche, economiche devono necessariamente inserire in agenda il monitoraggio del fenomeno dei ‘bambini di strada’ per trovare soluzioni condivise. Il merito della globalizzazione è stato proprio quello di accorciare le distanze tra i Paesi e permettere una maggiore comunicazione tra luoghi lontani del pianeta. Non facciamoci sfuggire questa occasione, confrontiamoci sugli argomenti sociali che ci coinvolgono per sostenere una parte di mondo penalizzata per luogo di nascita, per stato sociale, per mancanza di assistenza, perché privo del minimo indispensabile per la sopravvivenza. È una ferita aperta che sanguina e inonda il mondo intero. L’intervento sinergico degli Stati non può essere procrastinabile, abbiamo il dovere di tutelare tutti i bambini, come responsabili istituzionali, come educatori e come genitori. In Italia molto si sta facendo per la nostra infanzia per restituire ai bambini quel sorriso spontaneo tolto, spesso, da adulti che hanno il dovere e l’obbligo di accudirli. Abbiamo recepito un’importantissima direttiva europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, la Convenzione di Lanzarote, che modifica alcune parti del codice penale e di procedura penale, prevedendo un inasprimento delle pene per chi si macchia di un reato così aberrante, che viola l’innocenza dei nostri bambini. Nella legge approvata recentemente sulla violenza sessuale sono previste le circostanze aggravanti se l’abuso avviene ai danni di minori di 16 anni e un ulteriore aggravio per i minori di 10. L’importante è agire, nell’immediato, non rimanere inerti e non posso che ringraziare la Comunità di Sant’Egidio, il Rotary Club e le associazioni per l’impegno quotidianamente profuso nel riconsegnare il maggior numero di bambini possibile alla vita. VOCE del ROTARY tolineare l’importanza di una aggregazione più forte e ampia dei Club del Distretto 2080 e poi a livello di un coordinamento tra tutti i Distretti italiani sul progetto Bambini nell’ombra e una introduzione a chiarimento delle diverse anime che partecipano al progetto di Roberto Giua, presidente del R.C. Roma Cassia, che tra l’altro è il Club da cui è partita l’iniziativa e che ha trasmesso alla platea le molte testimonianze pervenute a supporto dle progetto, dal ministro Carfagna agli ambasciatori dell’Argentina in Italia e presso la Santa Sede e dei Governatori Rotary di Argentina e Polonia-Bielorussia e Ucraina, al Forum hanno portato la loro testimonianza l’Ordine di Malta il cui Gran Priore, Fra Giacomo Dalla Torre, che ha parlato dell’esperienza delle Case di accoglienza dell’Ordine in Brasile, il Prof. Paolo Morozzo della Rocca, giurista. A nome del Sindaco di Roma è intervenuto Federico Guidi, presidente della Commissione permanente Politiche economiche, Finanziarie e Bilancio del Comune di Roma, che ha espresso sia a titolo personale che istituzionale un coinvolgimento che potrà essere concretizzato con una partecipazione da definire del Comune. La Comunità di Sant’Egidio, con Evelina Martelli che ha illustrato il programma “BRAVO!” ed il Rotary International, Distretto Argentina, con Nora Barbaresi che ha parlato dell’esperienza di una casa famiglia a Buenos Aires. Vanna Forconi ha infine illustrato il Progetto “Fattoria Sociale”. Pubblico numeroso e attento e spesso commosso davanti a tante atrocita’ che non e’ piu’ possibile ignorare e che il Rotary , tramite I suoi migliori esponenti oggi presenti al Forum , ha preso, ci sembra, un impegno di portare Avanti come la prossima battaglia mondiale su cui misurarsi. Molto sentita anche la partecipazione del Magnifico Rettore della LUMSA, Giuseppe Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, che quest’anno, simbolicamente compie 70 anni di vita e che ha volute portare una testimonianza di partecipazione di impegno verso le giovani generazioni, uniche a poter essere veramente portatrici di un mesaggio di pace e rinnovamento. VOCE del ROTARY dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 27 R.C. Roma Castelli Romani Progetto “Ridare la luce” N ell’Africa subsahariana, esistono le nazioni più povere del mondo. Carenze alimentari, scarsa disponibilità di acqua potabile, particolari condizioni climatiche (come i raggi ultravioletti che il sole “spara” con particolare efficacia), aridità dell’aria, malattie congenite e infezioni contratte e trasmesse dalle madri già in gravidanza, sono le principali cause di cataratta anche bilaterale, che colpisce l’80 per cento dei bambini rendendoli ciechi fin dalla nascita. Dal punto di vista sanitario, due milioni di persone si stimano essere colpite da questo flagello, persone che non hanno la possibilità di ricorrere a cure mediche e chirurgiche mentre, altrettanto grave, è il fenomeno dal punto di vista sociale perché, alle persone adulte colpite, viene “incollato” vita natural durante un accompagnatore: un bambino di otto, dieci anni, prelevato da una famiglia a caso. Un bambino che così viene strappato alla famiglia, alla scuola, all’adolescenza: un bambino che non sarà più un bambino. Nel 2004, Fra’ Benedetto, priore dell’ospedale di Genzano, nell’ambito delle attività che il Fatebenefratelli promuove in favore dei meno abbienti, abbracciò questa causa e partì per il Mali con una decina di medici e infermieri, per operare di cataratta i malati della regione. Fu un’avventura vera e propria perché trasferirsi in zona con velivoli e mezzi locali, presenta ancora oggi rischi oltre che costi notevoli. La svolta si ebbe quando una sera Fra’ Benedetto incontrò un generale medico dell’Aeronautica che, con lungimirante sensibilità, ritenne possibile dare una mano al neonato progetto “Ridare la luce”. Una mano che significava la disponibilità di un velivolo da trasporto e di altri oculisti che, aggiunti a quelli del Fatebenefratelli, insieme a infermieri, frati, volontari e piloti, costituiscono una efficiente squadra che in questi ultimi cinque anni ha Il presidente Francesco Catalano e il segretario Maria Teresa Lo Bianco, consegnano il 20 novembre scorso a Fra’ Gerardo D'Auria, direttore generale degli Ospedali Fatebenefratelli della Provincia Romana, alcuni lotti di medicinali necessari per la prossima spedizione in Mali. effettuato circa ventimila tra interventi chirurgici e visite oculistiche, consegnando migliaia di occhiali da vista e da sole per la protezione dai raggi solari. Leggendo questa presentazione del progetto, saranno balzate agli occhi le tre caratteristiche richieste ai progetti rotariani. Le famose 3H: Health per l’aspetto sanitario in quanto con una semplice operazione agli occhi si consente di ridare la vista ed una speranza di vita a tanta povera gente; Hungry per il vettovagliamento fornito; Humanity per contenere, e nel tempo eliminare, il sacrificio di tanti “bam- bini guida”. Il R.C. Roma Castelli Romani è rimasto affascinato dall’iniziativa, per le peculiarità che ne fanno un vero, completo, progetto rotariano, dedicato a popoli veramente poveri, e ha fatto proprio il progetto, fornendo un consistente contributo per l’effettuazione dei previsti interventi di cataratta. Alcuni club del Distretto (R.C. Pomezia Lavinium, R.C. Albano Albalonga, R.C. Roma Nord Ovest e R.C. Roma Ovest) hanno deciso di affiancare lo sforzo condividendo la bontà dell’iniziativa. Con la segreta speranza di “contagiarne” altri. Francesco Catalano 28 VOCE del ROTARY dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 R.C. Roma Foro Italico - R.C. Roma Monte Mario - R.C. Roma Parioli Un occhio a Shanghai I disagi alla circolazione provocati dal vertice romano della Fao non hanno impedito a circa 120 ospiti di partecipare all’interclub dedicato all’Expo del prossimo maggio a Shanghai, organizzato dal RC Roma Foro Italico insieme al RC Roma Monte Mario e al RC Roma Parioli. Un lusinghiero successo dovuto all’autorevolezza dei relatori invitati dai tre presidenti rotariani Claudio Pernazza, Leonardo Tammaro e Alessandro Gianfrancesco. Il commissario del Governo per l’Expo Shanghai 2010, Beniamino Quintieri, ha aperto l’incontro ripercorrendo le tappe storiche delle grandi esposizioni universali “che dalla metà dell’800 riuniscono i protagonisti delle scienze e delle arti, contribuendo al progresso mondiale”, ha detto. “L’Italia giocherà un ruolo importante l’anno prossimo in Cina, anche in prospettiva futura, visto che nel 2015 saremo noi ad ospitare l’Expo a Milano”, ha aggiunto Quintieri. I dettagli sulla partecipazione italiana e sul padiglione Italia che rappresenterà il nostro Paese, sono stati illustrati dall’architetto Giampaolo Imbrighi, vincitore della gara internazionale per il progetto dell’opera, attraverso un video che ha mostrato di quale preparazione tecnico-scientifica è capace la nostra industria di costruzioni. In rappresentanza dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia è intervenuta la signora Zhang Junfang, consigliera economica e commerciale, la quale ha sottolineato gli “ottimi rapporti che intercorrono tra i nostri due Paesi, grazie anche alla capacità degli imprenditori italiani di saper sfruttare le ampie possibilità commerciali che oggi offre il mercato cinese”. Concetto condiviso pienamente dal presidente dell’Unione Industriali di Roma, Aurelio Regina, secondo cui “i nostri imprenditori stanno facendo un enorme lavoro per portare all’Expo brevetti, progetti e prodotti di grande qualità, per poter giocare un ruolo da protagonisti anche Nella foto, da sinistra: Leonardo Tammaro (R.C. Monte Mario), on. Adolfo Urso, Claudio Pernazza (R.C. Foro Italico), Beniamino Quintieri, Alessandro Gianfrancesco (R.C. Parioli), Ministro Consigliere Zhang Jnfang, Aurelio Regina (Unione Industriale) sui prossimi eventi, a partire dall’Expo Milano 2015 e dalla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2020”. A chiusura della serata, è intervenuto il viceministro con delega al commercio estero, Adolfo Urso, il quale ha illustrato le grandi trasformazioni che stanno attraversando il nostro pia- neta, ridisegnando la mappa degli equilibri geo-economici, “in cui l’Italia sta assumendo un ruolo strategico di trait d’union tra i Paesi del G8, posizionati nell’emisfero settentrionale e quelli emergenti del G20, tra cui Brasile, India, Sudafrica e Cina”. Romanze liriche R.C. Subiaco L autunno sublacense ha regalato un concerto lirico a rotariani e ospiti. Protagonisti della serata artisti come Barbara Pierro (soprano), Carlo Alberto Gioja (basso), Clara Giannone (mezzo soprano), Giordano Rossini (tenore), Lee Ju Hee (pianista), Min Hee Lee (soprano) e Silvia Spinelli (soprano), straordinarie risorse musicali, che hanno raggiunto successo e notorietà internazionali grazie alle loro qualità artistiche. Una serie di romanze da camera, con musiche di Puccini, Verdi e Donizetti e con un brano finale di elevata elaborazione tecnica e vocale preso da Boheme, ha caratterizzato la prima parte del con- VOCE del ROTARY dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 29 R.C. Guidonia Montecelio Il Rotary controlla i denti I da che verrà consegnata agli stessi. Abbiamo notato che il 50 per cento ha piccoli problemi di carie e soprattutto una scarsa igiene orale. Il 5 per cento ha problemi più seri e ovviamente daremo ai genitori tutti i consigli e i suggerimenti del caso. Sarà anche necessario procedere ad un corso di igiene orale verificata la dolenzia di molti di lavarsi i denti con una cura che deve essere specifica e accorta. La metà degli studenti non era mai stato dal dentista e le visite sono state svolte in serena allegria: nessuna paura o peggio”. La preside Lanni, i professori e l’assistente tecnica Paola Pellegrini hanno fornito tutta l’assistenza Il dentista Sergio Tuzi con il presidente e il segretario del RC possibile, trattandosi Guidonia Montecelio, Lucio Pelle e Roberta Spadone, davanti all’ambulanza odontostomatologica. della salute dei loro ragazzi. L’autoambulanza, offerta dal Simo, grazie alla disponibilità del direttore Orefici, è perfettamente funzionante per le necessità. Vi è persino una macchina a supporto per consentire in totale indipendenza di effettuare anche delle ortopanoramiche, come diverse volte sta accadendo, e per certo, mentre la seconda parte è stata incentraconfortare in maniera scientifica lo ta su alcuni dei brani delle più celebri opere liristato di diversi ragazzi. Lo spirito roche. tariano di “servire” permette di proIl momento più bello è stato forse lo sguardo cedere su questa strada fatta di attenfinale, carico di orgoglio e commozione, del maezioni verso la società: lo scopo del Rostro Giovanni Bavaglio, nell’applaudire le protary è di incoraggiare e promuovere prie giovani leve. «Siamo molto soddisfatti del riulteriori iniziative umanitarie. Tant’è sultato raggiunto – è stato il commento di Luciache il presidente Pelle ha detto: “Inno Quaranta, presidente del R.C. Subiaco – quevito i dirigenti delle altre scuole del sta manifestazione non è soltanto un evento culterritorio, anche fuori del comune di turale unico, ma si inserisce nello spirito di sercontattarci per offrire ai ragazzi, semvizio che anima il Rotary e che qui a Subiaco, pre in maniera gratuita, una valida quest’anno, festeggia i suoi venticinque anni di opportunità di prevenzione”. attività». Emilio Ammaturo l Rotary Club Guidonia Montecelio ha avviato uno screening odontoiatrico sui ragazzi delle scuole di Guidonia: in collaborazione con l’unità operativa domiciliare odontostomatologica dell’ospedale G. Eastaman, diretta da Mauro Orefici, si sta procedendo in maniera totalmente gratuita alla visita preventiva presso le scuole della città. Dopo i 500 alunni della “De Filippo” di Villanova, adesso si stanno monitorando i mille ragazzi della scuole medie ed elementari dell’istituto onnicomprensivo “Leonardo da Vinci” di Guidonia centro. Ottenuto il consenso dei genitori, l’iniziativa è stata resa possibile grazie alla disponibilità della dirigente scolastica Carmen Lanni che ha ben compreso la validità del progetto che si avvale di un’ambulanza perfettamente attrezzata in cui i ragazzi sono visitati dai dentisti Sergio Tuzi e Manuel Ramunno. “Ringrazio la preside Lanni per la collaborazione entusiasta e i genitori che hanno permesso il monitoraggio ha detto Lucio Pelle, presidente del club presente a Guidonia da 32 anni. - Il nostro intento è quello di effettuare un controllo sulla patologia odontoiatrica, ortodontica e sulla prevenzione delle malattie della bocca. Per ogni alunno sarà elaborata una sche- a fin di bene 30 dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 VOCE del ROTARY R.C. Guidonia Montecelio Casè e Ventriglia campioni del mondo nel Ferrari Challenge A ppartengono al Rotary Club Guidonia Montecelio tanto il pilota Lorenzo Casè quanto Lino Ventriglia, il proprietario della F430 con la quale il 15 novembre, a Valencia in Spagna, hanno vinto il Campionato del mondo Trofeo Pirelli Challenge Ferrari, il trofeo più ambito dalla Ferrari dopo quello della Formuila 1. I complimenti di Montezemolo si sono sprecati mentre i tifosi, tra cui ben otto rotariani di Guidonia, piangevano dalla gioia. Una paiella amara per tanti altri, dopo una corsa che in 40 minuti ha alzato la temperatura già a 28°. Per la prima volta Ferrari ha concluso la festa annuale fuori dai confini nazionali. Sono stati quattro giorni di corse e passione Ferrari, epilogo di un anno che non è stato molto prodigo con la casa di Maranello e dove ancora di più si è apprezzato il trofeo vinto come solo Lorenzo sa fare: con sportività, senza ammaccature o sportellate, senza ansia da risultato, ma con lo stile e la freddezza propria dei gentleman driver. Casè è un pilota dal palmares invidiabile, nonostante la sfortuna negli ultimi due anni gli si sia Lorenzo Casè, Lino Ventriglia e la Black Jack vincitrice ai box del circuito di Valencia. accanita contro. Lino Ventriglia, imprenditore di sale giochi e locali pubblici sulla Tiburtina e altre consolari di Roma, gli ha voluto dare fiducia e, unitamente al Team Manager della Piacenza/Motor, si è fatto il resto. Così con la Black Jack, Lorenzo Casè è partito dalla quinta fila, per la somma dei tempi realizzati in gara 1 e gara 2 del campionato italiano corso nei giorni precedenti (vinto dal suo com- pagno di team, Giorgio Sernagiotto). In un circuito difficile per i piloti ma fantastico per gli spettatori - in quanto l’intero tracciato si svolge sotto i loro occhi, da qualunque lato o gradinata lo si guardi - Lorenzo ha fatto gridare dalla meraviglia il pubblico grazie a un paio di sorpassi eccezionali. Casè, un pilota d’altri tempi, ha pensato solo a chi lo precedeva, l’autentica sportività e il coraggio alla fine lo hanno premiato: ha vinto la freddezza e la tranquillità. La stessa che si può evincere da alcuni numeri. Lorenzo corre con la Black Jack da sei mesi, da quando cioè ha dato vita con Pasquale Ventriglia a un sodalizio meraviglioso. Lorenzo Casè è “un driver dalla faccia pulita, altissimo e dagli occhi che esprimono il cuore”, ha commentato il presidente Montezemolo nel conciliabolo che ha preceduto la premiazione ufficiale. Un pilota che ha portato sulla vetta del mondo il nome della città di Guidonia e del suo Rotary Club, offrendo all’automobilismo sportivo una pagina esaltante e spunto per la leggenda che in Italia e nel resto del mondo è identificabile con sola parola: Ferrari. VOCE del ROTARY dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 31 L’acqua per la vita R.C. Roma Casalpalocco L a storia di questo progetto ha inizio diversi mesi fa quando alcuni rotariani di Casalpalocco ebbero occasione di conoscere Gioacchino Bruno, padre di Davide, un diciottenne morto, assieme alla sua amica Melania (che di anni ne aveva 17), in un tragico incidente d’auto accaduto nel 2007 ad Ostia. Nel loro ricordo e per loro espresso desiderio, le famiglie dei due ragazzi hanno costruito un pozzo in Kenia, nel villaggio Kirao, dove Davide e Melania, durante le vacanze a Malindi, si recavano a portare beni di prima necessità per i bambini poverissimi che lo abitano. Questa la premessa da cui è scaturita l’idea: perché non costruire un’altro pozzo da dedicare alla loro memoria? Il progetto rientra appieno in uno dei temi dell’anno indicati dal presidente del Rotary International: acqua, fame, alfabetizzazione. Detto fatto: il progetto è partito, si chiama “L’acqua per la vita” e, per andare incontro alla drammatica necessità di questo bene prezioso, prevede la costruzione nella regione keniota del Malindi di un pozzo per l’estrazione dell’acqua nel villaggio di Gongoli. Questa località è situata in zona più interna e impervia rispetto al villaggio di Kirao e quindi è molto più disagiata. Vi vivono un centinaio di famiglie le cui donne e bambini percorrono ogni giorno una ventina di chilometri, tra andata e ritorno, per procurarsi un secchio d’acqua,….quando la trovano. La realizzazione del progetto prevede una spesa di poche migliaia di euro che è sostenibile anche da un club giovane come il Roma Casalpalocco (è effettivo da appena nove mesi) e la sua buona riuscita è assicurata dalla presenza in loco del signor Gioacchino, il quale ne seguirà la realizzazione, documentando le varie fasi, sia con fotografie, sia con filmati. Inoltre, per conto del club, provvederà a pagare direttamente sul posto la ditta specializzata in perforazioni che eseguirà l’opera, adottando il criterio del SAL (stato avanzamento lavoro). È stata quindi esclusa ogni sorta d’intermediazioni che normalmente è sinonimo di spreco. Il lavoro sarà iniziato a metà dicembre 2009 e portato avanti, senza interruzioni, sino al suo completamento previsto per il 12 gennaio 2010. Nell’occasione una delegazione composta dal presidente Augusto Ciafrei e da altri soci del club si recherà sul posto per prendere parte alla “Festa dell’acqua” che seguirà alla inaugurazione del pozzo. Sarà, una gioia per tutti condividere la festa con la popolazione locale. Ma sarà soprattutto una presa di coscienza del livello di efficienza, di solidarietà e di partecipazione di cui il giovane club si è dimostrato capace. R.C. Cagliari La sicurezza sul lavoro I l Rotary Club Cagliari, intende contribuire alla realizzazione degli scopi rotariani attraverso un corso per la formazione di leader sul tema della sicurezza del lavoro. A tal fine promuove due giornate di studio, gratuite, presso l’Archivio di Stato in via Gallura 2. L’obiettivo generale è quello di fornire elementi di conoscenza della normativa vigente e degli obblighi formativi ed informativi del datore di lavoro e di fornire competenze per saper individuare responsabilità e ruoli nella realtà in cui si opera. Altro obiettivo consiste nello sviluppare un percorso di crescita che, partendo dalla consapevolezza di se stessi, fornisca strumenti utili alla valorizzazione delle proprie capacità individuali per essere in grado, in ogni situazione, di trovare la strada per arrivare al traguardo. Attraverso una attenta formazione e una adeguata informazio- Venerdì 22 gennaio 2010 ore 9.30 Avv. Roberto Di Tucci - Avvocatura INAIL: “Il quadro normativo e la responsabilità del datore di lavoro” ore 11 Ing. Maurizio Boaretto - Ordine degli Ingegneri - R.C. Cagliari: “Gli organi di vigilanza e di controllo nei rapporti con le aziende” ore 12.15 Ing. Paolo Mura - INAIL: “La tutela assicurativa,le statistiche ed il registro degli infortuni” ore 14.45 Ing. Cinzia Vacquer Nati - libero professionista: “La valutazione dei rischi” ore 16.15 Prof. Gianluigi Cocco - Medicina del lavoro - Università di Cagliari: “La sorveglianza sanitaria” ore 8.30 Ing. Mario Figus - R.C. Cagliari: “Aspetti economici della sicurezza e della salute sul lavoro”. ore 10 Partenza, con mezzi propri, per La Maddalena Spiaggia -Capoterra per la visita alla COSMIN spa ore 10.30 Ing.Stefano Liguori - R.C. Cagliari: “Metodi e strumenti per una corretta formazione e informazione in azienda su salute e sicurezza del lavoro” ore 12 Rientro in aula a Cagliari e consegna degli attestati Sabato 23 gennaio 2010 ne, si può, come asserisce il Capo dello Stato, perseguire “con determinazione l’obiettivo dell’abbattimento degli incidenti sul lavoro”. Il seminario è aperto a 25 giovani diplomati e laureati di età compresa tra i 18 e i 30 anni che vogliano acquisire conoscenza dei principali obblighi generali dei datori di lavoro in tema di igiene e sicurezza. Il corso è coordinato da Maria Luigia Muroni (marialuigiamuroni@virgilio.it). 32 VOCE del ROTARY dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 R.C. Roma Olgiata A spasso per le vie dell’Assia Gemellaggio con il R.C. Bad Homburg v.d. Höhe e ricevimento alla Banca centrale europea A ll’inizio di ottobre, il R.C. Roma Olgiata è stato in visita in Germania a Bad Homburg nell’ambito del gemellaggio fra i due Rotary Club e di un reciproco scambio di visite. Il viaggio ha costituito l’occasione per rinforzare il rapporto di amicizia fra i soci e ha posto una pietra miliare per un’ulteriore espansione della collaborazione fra i due club. La delegazione romana, guidata da Mauro d’Arcangelo, è stata accolta con grande entusiasmo dagli amici tedeschi capitanati da Hans Rochlus. I rotariani di Bad Homburg hanno guidato gli amici italiani in una visita del land dell’Assia, terra ricca di luoghi di grande interesse quali Saalburg (un castrum romano sul crinale del Taunus lungo il limes germanico), i castelli di Vollrads, Johannisberg e Münsberg, la chiesa di St. Valentin a Kiedrich (roccaforte ancor oggi del canto gregoriano), le abbazzie di Arnsburg e di Eberbach (avvolta nei misteri del Nome della Rosa), la regione del Rheingau con i suoi vigneti sulle colline so- Ricevimento alla banca centrale europea vrastanti il Reno dove viene prodotto il famoso Reisling. La tappa più interessante del viaggio è stata senza dubbio il ricevimen- Progetto automezzo dei pompieri per una comunità della Namibia to presso la Banca Centrale Europea a Francoforte, dove Massimo Ristagno, direttore dell’Ufficio delle strategie monetarie, ha accolto le delegazioni dei due club nella sala ovale (dove si riuniscono i responsabili delle banche europee e i ministri del tesoro) e ha svolto una relazione di estrema attualità sulla politica monetaria europea. I Rotary Roma Olgiata e Bad Homburg v.d Höhe hanno partecipato a un progetto comune contribuendo all’acquisto di un automezzo dei pompieri per una comunità della Namibia. La consegna è stata effettuata dal responsabile del progetto Erhard Krause, insieme ai presidenti dei due club, nel corso di una cerimonia in cui erano presenti il borgomastro di Bad Homburg, autorità politiche e religiose, il comandante dei Vigili del fuoco, la stampa e la televisione locale. Il viaggio si è concluso con la conviviale che ha avuto luogo nella Sala Bianca del castello di Bad VOCE del ROTARY dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 33 Homburg, alla quale sono intervenuti molti partecipanti. Dopo i discorsi e lo scambio di doni fra i due presidenti Hans Rochlus e Mauro d’Arcangelo, sono stati presentati i progetti di servizio e le attività dei due club. D’Arcangelo ha avuto modo d’illustrare il progetto sociale del RC Roma Olgiata a favore dei ragazzi della comunità terremotata di Villa Sant’Angelo, vicino all’Aquila, a cui gli amici tedeschi si sono dimostrati molto sensibili e si sono impegnati a partecipare. Momento culminante della serata è stato il conferimento della PHF con zaffiro al socio Marcello Corradetti il cui impegno personale ha dato un contributo essenziale alla costituzione del gemellaggio fra i due club. … e a cena con Tinto Bras S empre nel mese di ottobre, il R.C. Roma Olgiata ha ricevuto la visita del maestro Tinto Brass, regista veneziano di fama internazionale, molto discusso in passato per alcune sue opere pruriginose, ma ormai, dopo tanti anni di carriera, “sdoganato” persino alla Mostra del Cinema di Venezia. Preceduto da un aulico pensierino della sera tratto dal repertorio di Oscar Wilde - Un fondoschiena veramente ben fatto è l’unico legame tra l’Arte e la Natura (sic!) - Brass ha piacevolmente intrattenuto l’uditorio su un argomento di grande interesse storico-letterario, ovvero “D’Annunzio: la sua lussuria e l’impresa di Fiume”, anticipando così il tema del suo prossimo film. Date le premesse, nessuno si è stupito per l’attenzione che il maestro ha posto verso gli aspetti più “scabrosi” e, appunto, “lussuriosi” dell’impresa fiumana del Vate pescarese. Brass, che ha tinteggiato con grande maestria “visiva” l’immagine di una Venezia decadente, votata a un inarrestabile disfacimento, porta a estrema conseguenza l’idea di un’ispirazione poetica e letteraria del poeta che trarrebbe origine e fondamento da predilezioni sessuali e irresistibili impulsi erotici posti al centro della trama. Inevitabile l’accesa discussione con gli ospiti partecipanti alla insolita serata, d’altronde anche inevitabile quando ci si trova a parlare di un poeta come Gabriele D’Annunzio che ha fatto della sua stessa vita un incredibile romanzo e della sua poetica una continua ed originale sperimentazione continua. Alla fine della serata, il presidente del club ha provato a “giocare” con Tinto Brass, proponendo alcune foto di famose attrici e lasciando che il regista ne traesse ispirazione culi- naria. Il risultato degli abbinamenti del maestro è stato gradevole all’occhio come al palato. Silvana Mangano: torta a sorpresa - Sofia Loren: ‘mpepata di cozze - Claudia Cardinale: risotto con gamberetti - Brigitte Bardot: crema tartara - Ursula Andress: tavoletta di cioccolato bianco al latte - Laura Antonelli: datteri di mare - Stefania Sandrelli: baccalà mantecato - Nicole Kidman: vorrei ma non posso - Sharon Stone: “passo”. 34 dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 R.C. Cagliari Nord VOCE del ROTARY “Progetto Filippine” A distanza di quasi due anni dal suo avvio, il Progetto Filippine si è concluso venerdì 20 novembre con la consegna nelle mani di madre Flora Zippo, una gagliarda suora napoletana, della somma di 4.000 euro destinata all’acquisto di una decina di postazioni di PC nella nuova scuola del Villaggio Sardegna nell’isola di Samar delle Filippine. Il progetto, partito sotto la presidenza di Giacomo Oppia (2007-2008), e proseguito con costanza e attenzione da Gabriele Andria (2008-2009) e da Gabriele Peretti, doveva essere realizzato in MG, ma le enormi difficoltà a prendere contatti sicuri con i club locali, per la situazione politica molto incerta, oltre alla limitata portata del budget raccolto, consigliò di convertire il progetto sull’area della alfa- betizzazione, risultando in seguito non meno efficace, dato che in quel periodo veniva aperto nel villaggio un nuovo settore scolastico per adolescenti, che rischiava di risultare incompleto nell’educazione all’informatica. La consegna della somma si è svolta a Cagliari all’Auditorium della Banca di Credito Sardo (ex CIS) nell’ambito della manifestazione di presentazione del libro Diario di un medico missionario scritto da padre Amelio Troietto, medico e missionario camilliano, storico collaboratore di madre Flora nel Policlinic Sardegna, centro medico inserito nel Villaggio Sardegna, appena ricordato. La serata è stata particolarmente toccante, anche grazie al filmato realizzato da Marco Murtas, che con un gruppo di medici volontari, aderenti alla Associazione Solidarietà Sarda onlus, per due volte (nel 2004 e nel 2006) si è recato a Samar in missione medica. L’importanza e la presenza del Rotary in azioni internazionali sono state ricordate al momento della consegna della somma, ribadendo che l’attività di merito promuove sempre ed insieme la diffusione lo spirito di solidarietà e di amicizia, principio fondante del Rotary International. R.C. Roma Est - R.C. Rieti L’etica di Enzo Biagi D imensione etica del giornalismo e nella comunicazione sono stati l’argomento nell’incontro organizzato in novembre al Gran Hotel di Roma dal R.C. Roma Est con il R.C. Rieti, L’incontro-intervista “Memorial Enzo Biagi”, condotto dalla giornalista reatina Daniela Miniucchi, ha visto la partecipazione di Bice e Carla Biagi – le due figlie di Enzo - e di Loris Mazzetti, capostruttura Rai. Sono stati ricordati l’umanità del grande giornalista scomparso, il senso di sofferenza di fronte alle ingiustizie, l’importanza del non asservimento al potere economico. Giornalista e scrittore di riconosciuto prestigio internazionale, Enzo Biagi è stato esempio di semplicità nello scrivere, di umiltà nella cura e nell’approfondimento dei fatti, rispettando sempre le persone con le loro debolezze e fragilità. Per Biagi la “libertà non deve avere bisogno di aggettivi è libertà e basta” e “i valori che contano sono sempre le due o tre cose che ci ha detto la mamma da bambini.” Patrizia Cardone e Felice Marchioni, presidenti del Carla e Bice Biagi e Felice Marchioni, presidente del R.C. Rieti R.C. Roma Est e del R.C. Rieti, hanno voluto ricordare il ti artistici realizzati dai “ragazzi spesignificato rotariano della serata nel ciali” dell’Associazione reatina delle richiamo alla dimensione etica dell’im- famiglie dei portatori di handicap, reapegno professionale. I relatori hanno lizzati nei laboratori di terapia occuricevuto in dono dai due club gli ogget- pazionale del centro diurno di Rieti. VOCE del ROTARY dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 35 R.C. Monterotondo-Mentana Sette fontane in Madagascar N ella provincia di Fianarantsoa, che conta circa 600mila abitanti, è parroco della città di Antanpunjna il missionario Pasquale De Gasperis, il quale aveva a suo tempo segnalato, attraverso la locale comunità dei Padri Cappuccini di Monterotondo, la grave situazione di insalubrità in cui versava la popolazione del grande villaggio di Ambonifahidrano, di circa tremila abitanti, in cui l’acqua era ottenuta da pozzi scavati a mano; acqua terrosa, spesso inquinata, con conseguenti gravissimi problemi di carattere sanitario. In prossimità del villaggio passano le grandi condotte di un acqedotto statale, ma mancavano i fondi per allac- R.C. Rieti ciarvisi. Il R.C. Monterotondo - Mentana ha definito un progetto di risorse idriche consistente nell’effettuare tale allacciamento e nel fornire l’acqua al villaggio tramite una rete idrica diffusa avente per terminali sette fontanelle poste nei punti baricentricamente più convenienti per assicurare omogeneità distributiva. I lavori in loco sono stati diretti dal padre Pasquale De Gasperis (nella foto); da Roma l’operazione è stata seguita dal segretario Missioni dei frati cappuccini, padre Franco Nicolai, responsabile per il Madagascar. Sul piano economico il club ha partecipato con il finanziamento dell’acquisto dei materiali necessari, mentre la popo- lazione locale fruitrice della rete idrica ha fornito a titolo gratuito la manodopera. I lavori sono iniziati in questo luglio e sono stati ultimati alla fine dell’estate. Il costo era stato previsto in 3.800 euro; a consuntivo è risultato di circa 4mila. “Lasciamoli respirare” Pronto soccorso pediatrico L ’ingestione di corpi estranei è causa del 27 per cento delle morti pediatriche accidentali in Italia, con una triste ricorrenza di un bambino per settimana. L’operazione per liberare da un corpo estraneo ha un brutto nome (cacofonicamente parlando): disostruzione. Vale a dire: togliere l’ostruzione. Per salvare cinquanta bambini all’anno, la formazione in disostruzione è pertanto una priorità. E quindi è stato confortante vedere il salone dell’Hotel 4 stagioni di Rieti gremito di studenti per assistere alla lezione interattiva di disostruzione pediatrica e rianimazione cardiopolmonare tenuta dal pediatra Marco Squicciarini e dalla sua équipe. Squicciarini (nella foto), tra i migliori istruttori internazionali per le manovre di disostruzione pediatrica della glottide, è commissario della Croce Rossa romana. Organizzato dai Rotary Club Rieti, Sabina Tevere e Farfa Cures con la Croce Rossa di Rieti, l’incontro è sta- to patrocinato dall’Assessorato alle politiche scolastiche del Comune. Alla lezione hanno partecipato studenti del corso di laurea in Infermieristica e Fisioterapia e corsisti OSS del Polo universitario di Rieti Sabina Universitas e quelli dell’Università cattolica del Sacro Cuore. I giovani del 2° e 3° anno hanno ottenuto il riconoscimento di crediti e il rilascio di attestato della CRI. In primavera si terrà il corso per il rilascio della qualifica di operatore. In tema di tutela dell’infanzia va segnalata la prossima firma di un protocollo d’intesa e di un “Bimbo point” tra Croce Rossa, Rotary e scuole. 36 dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 VOCE del ROTARY ITINERARI PER MARE Nautica: risorsa vitale per Lazio e Sardegna di Giuseppe Ibrido A ndare per mare è un modo diverso, consapevole e responsabile di viaggiare, di conoscere e scoprire nuove terre, nuovi Paesi, di fare singolari esperienze attraverso l’esplorazione del mondo navigando. Il turismo per via d’acqua consente di godere, o meglio, di vivere appieno le straordinarie bellezze della natura e di apprezzarle da una prospettiva ed un’ottica completamente differente. La barca infatti, contrariamente ad altri mezzi di trasporto, permette di raggiungere siti a volte diversamente inaccessibili, di rimanere incantati da meravigliosi paesaggi, di concentrarsi su di essi, di tuffarsi in limpide acque, di crogiolarsi al sole sperduti nel silenzio assoluto. Ed è proprio questo modo diverso di andare in giro per il mondo, di trascorrere intensamente e sportivamente la vacanza, che ha fatto sì che il turismo nautico abbia avuto in questi ultimi decenni, sia in Italia che all’estero, un eccezionale sviluppo, fornendo un sostanziale contributo alla ricchezza nazionale. Le implicazioni di questa crescita sull’economia sono molteplici, non solo per il comparto strettamente turistico e per l’indotto, ma anche per le tante aziende industriali o artigianali impegnate nella cantieristica navale nonché nella costruzione e manutenzione delle imbarcazioni da diporto. Insomma, nautica come fonte di ricchezza e prosperità, nonché volano per lo sviluppo economico. Ed è proprio su questo che ci soffermeremo e su alcuni effetti sull’economia delle zone costiere del Lazio e della Sardegna, anche se poi il turismo nautico, è in effetti una realtà molto più vasta, articolandosi in varie categoria a seconda del tipo di imbarcazione che si usa per praticarlo, cioè dalla nave da crociera, allo yacht, al caicco, eccetera. Nella cantieristica nautica, l’Italia detiene più di un terzo della produzione mondiale ed è il primo paese al mondo per costruzione di superyacht. In questo contesto la Regione Lazio ha colto, ma non del tutto, alcune opportunità favorendo il potenziamento del comparto anche attraverso la costituzione del “Distretto della Nautica” come punto di partenza per sostenere lo sviluppo del territorio e delle imprese. Anche se al momento nella regione operano un numero contenuto di aziende (e conseguentemente altrettanto circoscritto è il numero degli addetti del settore) in un prossimo futuro, secondo uno studio del Censis, la nautica nella regione è destinata ad una forte espansione. Sempre secondo lo studio citato, esistono nel Lazio tre poli nautici con diverse attitudini: quello di Civitavecchia, quello di Roma-Ostia-Fiumicino e quello della Provincia di Latina. Il primo si contraddistingue per la sua apprezzabile industria cantieristica specializzata nella manuten- zione e riparazioni di imbarcazioni; il secondo polo produce barche anche di grandi dimensioni con effetti positivi sull’indotto; il terzo polo, infine, quello di Latina, è specializzato nella progettazione e costruzione di imbarcazioni, tuttavia a causa di scarse ed inadeguate infrastrutture non riesce ad eseguire tutte le fasi del processo produttivo. Anche in Sardegna, la nautica ha una tradizione antica e la cantieristica può contare su buone prospettive di sviluppo. Per la sua posizione geografica e per la presenza di numerosi porti turistici, infatti, l’Isola si presta particolarmente ad accogliere aziende nautiche. A parte ritardi nelle procedure e contenziosi in corso, quanto prima, con la riconversione produttiva in corso dell’area di una ex cartiera, dovrebbe nascere ad Arbatax un importante polo cantieristico che contribuirà sensibilmente al progresso economico dell’Ogliastra. Nasceranno infatti infrastrutture portuali necessarie alle imprese nautiche che già stanno investendo nella regione. Per chiudere il tema della cantieristica, a nostro avviso servirebbe un ulteriore sforzo delle amministrazioni VOCE del ROTARY regionali per poter conseguire risultati più apprezzabili, possibilmente ponendosi come obiettivo il superamento del trend nazionale. Ciò in quanto Lazio e Sardegna, per le favorevoli condizioni geografiche e climatiche, hanno entrambe le carte in regola per poter perseguire ambiziosi traguardi. In linea con questa realtà positiva è la situazione dei porti e degli approdi turistici. Attualmente lungo le coste del Lazio - tra porti di rilevanza nazionale (in effetti, solo Civitavecchia che è uno dei più importanti terminal italiani di trasporto passeggeri con collegamenti verso la Sardegna, la Sicilia, Barcellona, Tunisi, Tolone, Malta e la Corsica), porti turistici, approdi turistici e punti di ormeggio - esistono sufficienti strutture che possono accogliere sia la nautica maggiore che minore. Tra queste strutture portuali, degno di nota è il Porto di Roma con 756 posti barca, costruito vicino al sito dell’antico porto romano di Ostia, che risale all’imperatore Claudio nel 42 d.C. e successivamente ingrandito da Traiano nel 113 d.C. Esso era allora in posizione strategicamente perfetta, accanto alla foce del Tevere navigabile fino al centro dell’Urbe, ed ancora lo è per la sua posizione centrale sulla costiera tirrenica e per la vicinanza a siti di grandissimo interesse artistico, monumentale ed archeologico. Il porto dispone di tutte le dotazioni nautiche e di sofisticate strumentazioni di controllo, nonché di ogni comfort: negozi e attività commerciali di ogni tipo, bar, ristoranti, supermercato, banca, parafarmacia… Con questa struttura, vanto dell’architettura portuale, circondata da una oasi naturalistica che la impreziosisce dal punto di vista ambientale, Roma, dopo due millenni ha riacquistato il suo sbocco al mare e il suo ruolo, per così dire, di centro “marittimo”. Salpando dal Porto turistico di Ostia c’è poi l’imbarazzo della scelta. Si può infatti navigare per centinaia di miglia verso il nord o il sud, su tutta la costa laziale che va da Montalto di Castro a Formia, con le belle isole di origine vulcanica dell’Arcipelago ponziano come Palmarola, Ponza, Zannone, Ventotene, Santo Stefano. Distribuite su tutta la costa e sulle isole esistono graziose ed efficienti strutture portuali che possono ospitare imbarcazioni fino a 60 metri (Porto di Roma). Salvo errori, nel Lazio abbiamo contato ben 45 tra porti e approdi turistici. Tra questi degni di nota, Marina di Nettuno con 1.000 posti barca; Porto Badino con 800; Anzio con 400; San Felice Circeo con 380. Seguono con oltre 200 posti barca Santa Marinella, Fiumicino/Isola Sacra, Terracina e Ponza. La varietà e la bellezza ambientale del litorale del Lazio, certamente una delle culle della civiltà, ha richiamato fin dall’antichità navigatori e viaggiatori. 270 chilometri di costa con alcune zone di particolare pregio dove si fondono un non comune patrimonio naturale con una eccezionale ricchezza archeologica costituiscono oggi un richiamo straordinario sui flussi turistici nazionali ed internazionali. A parte alcune situazioni isolate in cui la pressione antropica dell’interland si riflette sulla qualità delle acque ed anche qualche sacca di inciviltà con scarichi abusivi, dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 37 per lo più le condizioni costiere laziali sono buone. Naturalmente ci sono anche zone di eccellenza ed aree protette come il Parco Nazionale del Circeo e le Isole di Ventotene e Santo Stefano, templi della biodiversità. Ed ancora, da non dimenticare, la Riserva Naturale del Litorale romano, lo splendido mare di Sabaudia, con allo sfondo le belle dune di sabbia, la costa di Tarquinia con le saline, riserva naturale per la protezione di gabbiani e fenicotteri. Per quanto riguarda la Sardegna, non è velleitario definire questa regione come un piccolo paradiso per la nautica. Anche se a volte con qualche necessaria limitazione, significa pur sempre navigare tra parchi marini, zone protette, baie e calette incontaminate. Inoltre, la varietà e la bellezza degli ambienti costieri, il fascino dell’entroterra, la fama mondiale di alcune zone del nord dell’Isola, fanno della Sardegna una delle mete preferite dal turismo nautico. Tre le aeree marine protette della Sardegna, ne ricordiamo solo alcune: il Parco Nazionale dell’Asinara, il Parco Nazionale de La Maddalena, l’Area Naturale Marina Protetta del Sinis e di Mai di Ventre e l’Area Naturale Marina Protetta di Tavolara e Punta Coda Cavallo. La Sardegna, attraverso porti turistici, approdi ed or- meggi, offre circa 15 mila posti barca. Solamente Alghero che fa parte della Capitaneria di Porto Torres dispone di 2.785 posti barca ed altri 1.750 sono ad Arzachena (capitaneria di porto de La Maddalena). Seguono Santa Teresa di Gallura (980), Stintino (942), Carloforte (883), Marina di Villa Simius (735). Ed ancora Olbia, Palau, Porto Torres, Torregrande. Per concludere, al fine di non vanificare queste favorevoli condizioni, le varie pubbliche amministrazioni interessate hanno il dovere di salvaguardarle e analogamente di potenziare le necessarie infrastrutture affinché il turismo nautico, possa radicarsi e sviluppare nell’interesse della collettività delle due regioni. Ma soprattutto, con opportuni provvedimenti, occorre favorire la destagionalizzazione, cioè facilitare la permanenza tutto l’anno delle barche nei porti e nelle altre strutture ricettive, così come avviene in molti porti turistici di altri Paesi esteri mediterranei. 38 dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 VOCE del ROTARY Un club (ospitale) in ogni porto di Alberto Aime E pocale? Eccessivo. Rivoluzionario? Forse. Innovativo? Va meglio. Arduo definire il “fenomeno crociere” che ha aperto un nuovo fronte del turismo. Almeno in Europa, mutuando un modello tipicamente americano degli anni ‘60-’70 del secolo scorso. Sta di fatto che da pochi anni in qua centinaia di migliaia di “vacanzieri” (i neologismi ormai si sprecano, anche quando sono orribili), gironzolando a bordo di navi quasi sempre lussuose, hanno trovato una soluzione sufficientemente festosa al problema delle ferie. Perché i costi della vacanza sono contenuti, se non proprio stracciati. Non si tratta di avventurarsi nel famoso grand tour di alcuni secoli fa, viatico indispensabile per la formazione culturale (aiutandosi con cavalli e carrozze), ma di visitare grandi e piccoli centri solcando i mari. Non attraversando gli oceani – e questo è il punto – opzione ritenuta indispensabile fino a che l’economia dei paesi più ricchi lo ha consentito. Allora il grande protagonista fu l’aereo che, accorciando le distanze e permettendo notevoli spostamenti di masse (il Boeing 747 portava fino a 450 passeggeri), vedeva vettori e operatori turistici confrontarsi e poi lacerarsi sulle rotte intercontinentali. Oggi, con le macerie dell’economia mondiale ancora fumanti, la mira si è abbassata. Poca avventura (niente terre semivergini o città considerate belle ma a rischio), meno viaggi individuali. La crociera, sempre in mari noti, anzi notissimi, consente normalmente una settimana di svago, che può costare – se non in alta stagione – non più di 400 euro tutto incluso. Il meccanismo prevede navigazione notturna e visite diurne di centri, dotati di porto per l’attracco, più località dei dintorni se lo consente il tempo a disposizione. Tornano così alla ribalta anche tesori paesaggistici, archeologici e culturali restati un po’ nell’angolo durante l’ab- Il presidente dell’Autorità portuale di Cagliari Paolo Fadda. buffata degli anni d’oro del turismo intercontinentale. Il problema dei tempi per le visite - fortemente concentrati, ma ritenuti sufficienti - viene superato con un’organizzazione che prevede, dallo scalandrone in giù, spostamenti, visite, appuntamenti, rientri a ritmo orchestrato. Sono previsti anche gli audaci “fai da te” che, sbarcati, possono affrontare l’ignoto mondo. Ripescate (fuori dall’ironia) le navi, la nuova frontiera del turismo di massa ha affinato la confezione del famoso “pacchetto” per la clientela che una volta prevedeva – anche per abbattere i costi – l’IT/Inclusive Tour e i charter. Cioè, rispettivamente: acquisto in partenza di volo e servizi a terra o noleggio del volo (parentesi: chi dei rotariani – non giovanissimi – non ha mai utilizzato “IT” o “charter” alzi la mano). Riabilitato così il più antico mezzo di trasporto (senza più signori in falso completo da comandante e signore drappeggiate in abiti atti a sfidare le fresche brezze sui ponti) si è aperto un altro fronte: quello che ha per protagonisti molti approdi, giunti quasi sull’orlo del collasso, e che ora sentono un alito rianimatore. Se – a caccia di crocieristi paganti – il sorriso è già tornato sui volti di armatori e agenti marittimi, adesso festeggiano anche i porti, che nell’affare ci mettono terra, retroterra e relative attrattive, con un contorno di accoglienze festose. E qui una prima idea: e se nei tre porti crocieristici del nostro Distretto (Cagliari, Olbia e Civitavecchia) i club locali organizzassero una qual certa accoglienza rotariana per gli amici rotariani che scendono dalle navi? Tira un’aria di rinnovamento nelle tre città, e la grande ruota dentata potrebbe fare la sua parte. Ma c’è anche un rinnovamento più generale del look, che parte da moli e banchine. La scelta degli scali deriva dallo stesso meccanismo che governa il nuovo turismo: poiché si viaggia di notte, se la percorrenza supera il numero delle ore di buio, viene interrotta con una sosta in uno scalo “tecnico” anche minimamente fascinoso. Si so- VOCE del ROTARY sta, si sbarcano i crocieristi per qualche ora e si riparte. Cambio di panorama per il porto promosso alla categoria di “attivo”: cioè, per le sue caratteristiche globali, giudicato in grado di reggere una sosta di nove ore (o addirittura di una giornata). Nel segno del navigare necesse est torna di moda l’abito da marinaio, magari rivoltato. Buono, s’intende, finchè dura la nuova moda. Quanto vale un crocerista a terra? La domanda non è peregrina e se la sono dovuta porre tutte le autorità portuali coinvolte più o meno all’improvviso nell’avventura crociere. Se infatti a Roma l’arrivo contemporaneo di sette/ottomila turisti non si nota neppure (anche se piombano tutti assieme da Civitavecchia, scalo più vicino), a Cagliari o più ancora ad Olbia la faccenda si fa complessa. Due grosse navi da crociera contemporaneamente in porto e i relativi occupanti da scarrozzare a terra creano un problema. Che non attiene solo all’efficienza delle attrezzature portuali ma a quella che genericamente viene definita “accoglienza” e che comprende sia l’impatto allo sbarco, sia le strutture urbane ed extraurbane (trasporti, commercio, attrattive, attività culturali, eccetera). Tutto deve essere tirato il più possibile a lucido e messo a disposizione del crocerista: l’immagine va tenuta alta anche se la sosta è breve. Turista soddisfatto turista che torna, che in patria racconta, e – in ultima analisi – a terra spende più volentieri. Paolo Fadda, docente di Progettazione dei sistemi di trasporto all’Università di Cagliari nonché rotariano (il che non guasta) è l’Autorità portuale del capoluogo sardo. Quindi un esperto al posto giusto. A lui si deve un programma che partendo dalle strutture portuali, prevede di coinvolgere (leggi: ha già coinvolto) tutti gli interessati: dall’amministrazione regionale a quelle provinciali e comunali (praticamente di tutta l’isola), e agli altri attori della vicenda (servizi di trasporto, commercianti e via dicendo). A lui allora giriamo la domanda che ci siamo posti prima. Quanto vale un crocerista a terra? Partiamo dal basso: un turista che scende a terra spende mediamente 15-20 euro. Ma la media inganna: c’è tutta una categoria di croceristi che spende, durante la sosta, anche venti volte di più, quindi anche 400 Euro. Per noi vanno bene tutti e li vogliamo tutti, ma è chiaro che l’occhio di riguardo va alla seconda categoria. Quindi il fenomeno crociere comprende assieme turisti “normali” e “di lusso”? Non assieme; su navi diverse. È come il vino della botte piccola. Fuori dalla metafora: vi sono crociere, dove il numero dei partecipanti consente l’abbattimento dei prezzi, che diventano appetibili per masse e crociere “dedicate” in cui si abbassa sia il tonnellaggio della nave sia, ovviamente, il numero dei passeggeri. Che passano da migliaia a centinaia o a poche decine (in quest’ultimo caso siamo ai motovelieri). Resta la “dedica”, che non si riferisce solo ai partecipanti. Anche se è dovuta alle loro inclinazioni o simpatie. Vi sono crociere per appassionati di archeologia, di musi- dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 39 ca, di pittura, di architettura, come di vino o di golf, per citarne alcune. Strutturate in partenza in relazione ai desideri dei partecipanti. I quali vanno già muniti di mappe, itinerari, indicazioni per mete precise. Chi viaggia così non lesina le spese e non ama le folle oceaniche. Oltretutto sarebbe difficile raggiungere questo tipo di mete riuniti in folla. Un esempio per tutti: lo scorso anno i partecipanti a una crociera “dedicata” avevano messo nel loro obbiettivo il principale mercato al dettaglio di Cagliari, noto soprattutto per la ricchezza del reparto ittico. Sapevano quello che volevano: nel giro di pochi minuti fecero sparire dai banchi di vendita tutte le bottar- ghe di muggine, mentre i rivenditori non sapevano se rallegrarsi (il prezzo della bottarga non è per tutte le tasche) o disperarsi per essere stati presi alla sprovvista e non troppo approvvigionati. Comunque la massa dei croceristi non è così sofisticata. Se si vuol diventare scalo “di itinerario”, quindi abituale e di sosta lunga, occorre offrire non solo attrattive turistiche, ma servizi adeguati. A cominciare dall’attracco che deve essere in posizione favorevole per i croceristi a piedi o per i mezzi che devono trasportarli alle mete prescelte. Segue l’accoglienza che dà il primo impatto al turista: dal 2007 abbiamo mobilitato 75 comuni sardi che, a turno, forniscono folclore, musica, cibi locali. Sta per partire il dragaggio dei fondali di alcuni moli per consentire attracchi praticamente in città. Prospettive favorevoli per i prossimi anni? Dicono le statistiche che dal 2001 ad oggi siamo passati da poco più di 20.000 agli oltre 100.000 croceristi. Il trend è positivo, ma deve salire, se siamo capaci di far crescere il gradimento. Questo è già alto, come si rileva da sondaggi eseguiti, ma non basta: il porto di Cagliari, in questo settore, è potenzialmente capace di avere un traffico almeno doppio, come avviene per porti e città di dimensioni analoghe. Di conseguenza tempi rapidi per realizzare attracchi, attrezzature e quant’altro. Detto dei dragaggi, l’obbiettivo resta il terminal crociere. Si sono concluse le operazioni di bonifica dei fondali dagli ordigni bellici e le ispezioni di natura archeologica. Ora si può pensare alla realizzazione dei lavori, partendo dalle normali gare. 40 VOCE del ROTARY dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 Agenda rotariana conviviali – eventi – interclub I CLUB SONO PREGATI DI INVIARE LE PROPRIE COMUNICAZIONI PER LA “AGENDA ROTARIANA” A giuseppe.ibrido@courtesytravel.it 14 dicembre 2009 - lunedì ROTARY CLUB CAGLIARI SUD ore 20.30 - Cena d’auguri per Natale. ROTARY CLUB ROMA CASSIA ore 20 - Conviviale per gli auguri di Natale al circolo degli Esteri - lungotevere Acqua Acetosa 42. ROTARY CLUB ROMA SUD OVEST Festa degli auguri a palazzo Brancaccio. ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO Santa Messa natalizia (anche in ricordo di Maria Chiara Fioretti). Orario e chiesa da definire. 17 ROTARY CLUB ROMA EST ore 20 - Conviviale familiare per lo scambio degli auguri di Natale, allietati dal coro della RAI. Cravatta nera. St. Regis Grand. ROTARY CLUB ROMA FORO ITALICO ore 18 - 20 - Conviviale con concerto e festa degli auguri. Chiesa e locale da decidere. ROTARY CLUB ROMA PALATINO ore 20 - Conviviale al Jolly Hotel di via dei Gracchi. Antonio Antonellis parlerà su “ Spina bifida, un progetto per alleviare la malattia”. 15 ROTARY CLUB ALBANO LAZIALE ALBA LONGA ore 18 - Brindisi presso l’Oratorio di Ariccia con gli utenti del progetto “Anna Bocci”. ROTARY CLUB CAGLIARI Cena degli auguri. ROTARY CLUB CIVITAVECCHIA ore 20.30 - Conviviale familiare per gli auguri di Natale. Presso il Sunbay Park Hotel. ROTARY CLUB ROMA CAMPIDOGLIO ore 20 - Festa degli auguri di Natale con sorpresa. ROTARY CLUB ROMA EUR Serata di auguri di Natale a Palazzo Altieri. dicembre 2009 - martedì ROTARY CLUB CAGLIARI ANFITEATRO ore 20.30 - Riunione semiconviviale. Secondo appuntamento dedicato ai soci che si raccontano: “Fatti e curiosità”. Convento di San Giuseppe. ROTARY CLUB ROMA ore 20.15 - Serata di Natale. Hotel Excelsior. ROTARY CLUB ROMA NORD Conviviale degli Auguri di Natale, luogo da definire. ROTARY CLUB ROMA NORD-EST ore 20.30 - Palazzo Brancaccio (viale del Monte Oppio, 7). Familiare per lo scambio degli auguri natalizi. 16 dicembre 2009 - giovedì ROTARY CLUB ROMA NORD OVEST ore 20.30 - Conviviale al Parco dei Principi (via Frescobaldi, 5). Festa degli auguri. ROTARY CLUB ROMA PRATI ore 20.30 - Serata Conviviale - Festa degli Auguri. NH Hotel Leonardo da Vinci in via dei Gracchi, 324. 18 dicembre 2009 - venerdì ROTARY CLUB APRILIA - CISTERNA ore 20.30 - Festa degli auguri. Hotel Enea di Aprilia. ROTARY CLUB CARBONIA ore 20.30 - Conviviale per la festa degli auguri. dicembre 2009 - mercoledì ROTARY CLUB AEROPORTO LEONARDO DA VINCI ore 20.30 - Conviviale familiare per auguri di Natale presso Crowne Plaza Hotel. ROTARY CLUB FORMIA GAETA ore 20.30 - Conviviale per gli auguri di Natale con raccolta fondi per il reparto oculistico. Grande Albergo Miramare di Formia. VOCE del ROTARY dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 41 ROTARY CLUB GUIDONIA MONTECELIO Festa degli auguri di Natale. 22 ROTARY CLUB ORISTANO ore 20.30 - Conviviale per gli auguri natalizi. Nel corso della serata verrà consegnata la borsa di studio allo studente più giovane della Provincia di Oristano che si è diplomato col massimo dei voti. ROTARY CLUB CAGLIARI ANFITEATRO ore 20.30 - Convento di San Giuseppe. Celebrazione natalizia per i bambini. Manifestazione a favore della Rotary Foundation. ROTARY CLUB OZIERI ore 20.30 - Conviviale “Festa degli Auguri”. Villa Gli Oleandri, Località San Pantaleo. ROTARY CLUB POMEZIA-LAVINIUM ore 20.30 - Conviviale familiare. Auguri di Natale. Raccolta fondi a favore della Fondazione Rotary. Hotel Enea di Pomezia. ROTARY CLUB ROMA CASTELLI ROMANI ore 20.30 - Serata degli auguri. ROTARY CLUB ROMA SUD EST ore 20 - Festa per gli auguri di Natale. Hotel Bernini Bristol. ROTARY CLUB SUBIACO ore 20 - Conviviale. Festa degli auguri di Natale. Ristorante Miramonti in Subiaco. 19 dicembre 2009 - sabato ROTARY CLUB ALBANO LAZIALE ALBA LONGA ore 20 - Festa per gli auguri di Natale. Presentazione del libro “Albano dimenticata”. Hotel Miralago. ROTARY CLUB CARBONIA ore 16 - Progetto solidarietà: confezionamento dei pacchi dono natalizi nello stabilimento di Giovanni Porro a “Sa Stoia” di Iglesias. dicembre 2009 - martedì ROTARY CLUB MONTEROTONDO MENTANA ore 20.30 - Conviviale natalizia, con la partecipazione della cantante lirica Marcella Croce De Grandis accompagnata da Caris Patrignani. Park Hotel Fiano Romano. ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO ore 21 - Serata teatrale: “Ben Hur” di Giovanni Clementi - Sala Umberto - via della Mercede. 27 dicembre 2009 - domenica ROTARY CLUB ALBANO LAZIALE ALBA LONGA ore 13 - Caminetto con gli utenti e i volontari del progetto “Anna Bocci” presso l’oratorio di Ariccia. A seguire grande tombolata. 5 gennaio 2010 - martedì ROTARY CLUB CARBONIA ore 20.30 - Assemblea del club. Valutazione dello stato di avanzamento dei progetti di prossima scadenza: Progetto Salute, Festa di Carnevale, RYLA. 7 gennaio 2010 - giovedì ROTARY CLUB ROMA PRATI ore 20.30 - Riunione con i soci per la preparazione alla visita del Governatore. NH Hotel Leonardo da Vinci. ROTARY CLUB GUIDONIA MONTECELIO ore 20 - Festa degli auguri di Natale presso il Grand Hotel Duca d’Este. 8 ROTARY CLUB IGLESIAS ore 20 - Riunione conviviale con consorti per il tradizionale scambio degli auguri di Natale. Hotel Artu in piazza Sella. ROTARY CLUB MONTEROTONDO MENTANA ore 21 - Teatro Manzoni: “Uscirò dalla tua vita in taxi” di W. Hall e K. Waterhouse per la regia di Silvio Giordani. ROTARY CLUB ROMA FORO ITALICO ore 20 - Festa degli auguri di Natale all’Hotel Fenix. ROTARY CLUB ORISTANO ore 20.30 - Conviviali solo soci. ROTARY CLUB SASSARI ore 20.30 - Riunione conviviale per la “festa degli auguri” presso il ristorante White & Green. ROTARY CLUB OZIERI ore 20.30 - Cerimonia di assegnazione dei premi – intestati alla memoria dei soci Nino Calvia Barroccu e Maria Madai – ai migliori studenti della città. Conviviale al ristorante Terradoro. 20 dicembre 2009 - domenica ROTARY CLUB ROMA SUD ore 19.30 - Conviviale familiare per lo scambio degli auguri di Natale e consegna del Premio armonia rotariana, ospite lo chansonnier Massimo Politelli. Reale Circolo Canottieri Tevere Remo - Lungotevere in Augusta 28 - Roma 21 dicembre 2009 - lunedì gennaio 2010 - venerdì ROTARY CLUB THIESI - BONORVA - POZZOMAGGIORE Manifestazione raccolta fondi. 11 gennaio 2010 - lunedì ROTARY CLUB ROMA CASSIA ore 20 - Giacomo dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, Gran Priore dello SMOM parlerà su “La storia e l’attività del Sovrano Ordine di Malta”. Circolo del Ministero Affari Esteri - lgt. Acqua Acetosa, 42. ROTARY CLUB ROMA FORO ITALICO S. Messa - Cena conviviale. ROTARY CLUB ROMA EST ore 13.30 - Conviviale diurna con Ignazio Raimondo. St. Regis Grand. ROTARY CLUB ROMA PALATINO ore 20 - Serata degli Auguri. Holly Hotel - Via dei Gracchi. ROTARY CLUB ROMA PALATINO ore 20 - Aperitivo in crostaceria - via Palermo Il nostro dono al mondo: l’eradicazione della polio VOCE del ROTARY 12 gennaio 2010 - martedì ROTARY CLUB CAGLIARI ANFITEATRO ore 20.30 - Riunione semiconviviale. Alessandra Agus terrà una conversazione su: “ I proverbi sardi nel Campidano”. Convento di San Giuseppe. ROTARY CLUB CARBONIA ore 20.30 - Riunione conviviale. Stefano Usai parlerà del “Ritorno a Carbonia dell’Agenzia AREA e il suo ruolo nel territorio”. ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO ore 20.30 - Conviviale con l’ambasciatore Cortese De Bosis che presenterà il suo libro “Sono entrati a Roma: dai Galli di Brenno agli Americani di Clark”. Hotel The Duke. ROTARY CLUB ROMA MONTE MARIO ore 20 - Visita del Governatore ROTARY CLUB ROMA OVEST ore 13.30 - Conviviale diurna. Marriott Grand Hotel Flora 13 gennaio 2010 - mercoledì ROTARY CLUB ROMA SUD OVEST ore 20 - Conviviale all’Hotel De La Ville di via Sistina, ospiti i presidenti di tutti i club romani. Tema della serata: “L’Aquila ha bisogno di noi”. Saranno presentati numerosi progetti in favore delle popolazioni colpite dal terremoto e verrà concordato un viaggio che i club romani faranno per costatare con i propri occhi i problemi ancora irrisolti della città. dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 15 43 gennaio 2010 - venerdì ROTARY CLUB FORMIA-GAETA ore 20.30 - Conviviale. Maria Teresa Fuiano parlerà su “Fatti e curiosità della gita a Torino”. Ristorante Castello Miramare. ROTARY CLUB OZIERI ore 20.30 - Conviviale al caminetto. Fiorenzo Saturno parlerà di “Sensibilizzazione al Rotary”. ROTARY CLUB SABINA TEVERE ore 20 - Visita del Governatore 17 gennaio 2010 - domenica ROTARY CLUB SUBIACO Piazza del Campo - Giornata di prevenzione odontoiatrica per la popolazione di Subiaco organizzata dal club. Interverrà l’Unità domiciliare odontoiatrica dell’istituto Eastman. 18 gennaio 2010 - lunedì ROTARY CLUB ROMA CASSIA ore 20.30 - Interclub con il RC Roma Foro Italico all’Hotel NH Leonardo da Vinci. Premiazione dei protagonisti della prima maratona del sangue “Corri, corri corri, arriva primo, a donare il sangue per te”. ROTARY CLUB VITERBO ore 20 - Visita del Governatore ROTARY CLUB ROMA EST ore 19.30 - Matteo Marzotto e Marcello Veneziani parleranno su: “Merito, etica e patto generazionale: parole su cui riflettere. Istruzioni per l’uso”. Coordina Elisa Anzaldo. St. Regis Grand. 14 ROTARY CLUB ROMA PALATINO ore 20 - Conviviale. Mario Milani illustrerà “Gli obelischi di Roma”. Hotel Jolly. gennaio 2010 - giovedì ROTARY CLUB GUIDONIA MONTECELIO ore 20 - Conviviale. Grand Hotel Duca d’Este. ROTARY CLUB ROMA CASTELLI ROMANI ore 20.30 - Conviviale. Vittorfranco Pisano parlerà su “La sfida del terrorismo internazionale”. ROTARY CLUB ROMA EST Due giorni di RYLA su “Politiche di sviluppo economico sostenibile. Un percorso formativo di conversazioni interattive e di visite guidate”. ROTARY CLUB ROMA EUR ore 20 - Franco Arzano parlerà su “L’impegno del Rotary nell’alfabetizzazione”. Hotel Aran Mantegna, via Mantegna 130. ROTARY CLUB ROMA FORO ITALICO Fino a domenica 17, prima maratona del sangue “Corri, corri, corri, arriva primo a donare il sangue per te”, organizzata in collaborazione con i 27 club romani. ROTARY CLUB ROMA PRATI ore 20.30 - Visita del Governatore. NH Hotel Leonardo da Vinci - via dei Gracchi 324. ROTARY CLUB ROMA SUD ore 20.30 - Hotel Ambasciatori – Via Veneto 62. Cesare Cursi parlerà sul tema: “La politica energetica del nostro Paese”. ROTARY CLUB SASSARI ore 20.00 - Riunione non conviviale presso il Villino Ricci. 19 gennaio 2010 - martedì ROTARY CLUB APRILIA-CISTERNA ore 20.30 - Assemblea in vista della visita del Governatore. Hotel Enea di Aprilia. ROTARY CLUB CAGLIARI ANFITEATRO ore 20.30 - “I soci si raccontano - Fatti e curiosità”. Convento di San Giuseppe. ROTARY CLUB CARBONIA ore 20.30 – Riunione ordinaria. Lavori di commissione. ROTARY CLUB FROSINONE ore 20 - Visita del Governatore. ROTARY CLUB MONTEROTONDO MENTANA ore 20.30 - Conviviale. Roberto Zanini parlerà su “Il tempo e la bellezza”. Park Hotel Fiano Romano. ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO ore 20.30 - Teatro Sala Umberto in via della Mercede: “ I sillabari “ di Paolo Poli. ROTARY CLUB ROMA OVEST ore 20.30 - Conviviale. Stefano Ciccotti parla su: “Un televisore, 5 piattaforme, mille TV: la televisione digitale nel 2010”. St. Regis Grand. 44 VOCE del ROTARY dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 20 gennaio 2010 - mercoledì ROTARY CLUB CASSINO ore 20 - Visita del Governatore. 21 gennaio 2010 - giovedì ROTARY CLUB ROMA PRATI ore 20.30 - Serata Teatrale. ROTARY CLUB ROMA FORO ITALICO ore 20 - Conviviale. Vincenzo Maruccio parlerà su “Il ruolo dell’amministratore pubblico: servire l’istituzione nell’interesse dei cittadini”. ROTARY CLUB ROMA SUD ore 19.30 - Galleria nazionale d’arte moderna - Sala dell’Ercole - Interclub con R.C. Roma Est e R.C. Roma Ovest. Presentazione del service call center del Sant’Egidio - Progetto per Roma. ROTARY CLUB ROMA CASTELLI ROMANI ore 20 - Familiare. Visita del Governatore. 26 ROTARY CLUB ROMA EUR ore 20 - Serata di formazione Rotariana a cura del Gen. G. Gullotta.Presso l´Hotel Aran Mantegna, Via Mantegna, 130 Roma. ROTARY CLUB APRILIA-CISTERNA ore 20.30 - Visita del Governatore. Hotel Enea di Aprilia ROTARY CLUB SASSARI ore 20.30 - Riunione conviviale con signore alle ore 20.30 presso il ristorante White & Green: conferenza di Umberto Nulli su “Il benessere abitativo”. ROTARY CLUB MONTEROTONDO MENTANA ore 21 - Teatro Manzoni: “La Commedia di Candido” di Stefano Massini, con Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani. Regia di Sergio Fantoni. 22 gennaio 2010 - venerdì ROTARY CLUB ORISTANO ore 20.30 - Conviviale. ROTARY CLUB ROMA COLOSSEO ore 20 - Visita del Governatore. ROTARY CLUB THIESI - BONORVA - POZZOMAGGIORE ore 20.00 - Convegno sugli effetti provocati sul sistema immunitario dall’assenza di gravità - Sala Aligi Sassu. ROTARY CLUB ROMA PALATINO ore 20 - Inteclub con il R.C. Roma Montemario. Incontro con il Ministro Ronchi. 27 gennaio 2010 - mercoledì ROTARY CLUB ROMA MEDITERRANEO ore 20 - Visita del Governatore. ROTARY INTERNATIONAL DISTRETTO 2080 Roma - Lazio - Sardegna gennaio 2010 - sabato A Roma, IDIR 2009-2010 area Roma-Lazio (vedi box a fianco) ROTARY CLUB CARBONIA ore 13 - Riunione a caminetto. ROTARY CLUB OZIERI ore 18 - G. Sotgiu parlerà su: “Come debellare il tumore del collo dell’utero: il vaccino contro il papilloma-virus”. Chiostro di S. Francesco. A seguire conviviale ristorante Terradoro. 24 ROTARY CLUB CARBONIA ore 20.30 - Riunione ordinaria - lavori di Commissione. ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO ore 21 - Rotary-Drink - Hotel The Duke - via Archimede 69. ROTARY CLUB CAGLIARI Due giorni di RYLA su “La sicurezza del lavoro: il ruolo del leader” (vedi articolo a pag. 31). 23 gennaio 2010 - martedì gennaio 2010 - domenica ROTARY CLUB VELLETRI Il club compie vent’anni. IDIR 2009-2010 ISTITUTO DI FORMAZIONE ROTARIANA AREA ROMA-LAZIO Roma, sabato 23 gennaio 2010 ore 9-13 Regione Lazio - sala Tevere - via C. Colombo, 212 PROGRAMMA PRELIMINARE – Programmazione operativa a medio termine: il piano direttivo di Club – Gruppi di azione prioritaria: alfabetizzazione, fame e salute, riserve idriche – Servizi per i giovani – Immagine pubblica – Effettivo: qualità nella quantità – Interazione con la sala 25 gennaio 2010 - lunedì ROTARY CLUB CERVETERI-LADISPOLI ore 20 - Visita del Governatore. ROTARY CLUB ROMA CASSIA ore 20 - Cesare San Mauro parlerà su “Privatizzazioni e liberalizzazioni”. Circolo del Ministero Affari Esteri. La partecipazione al seminario sarà gratuita e aperta a tutti i soci Sarà particolarmente gradita la partecipazione dei nuovi soci Rotary Club Organizzatore ROMA EST Per ulteriori informazioni organizzative rivolgersi alla segreteria del Club Roma Est: 06.3214292 email: rotaryromaest@tiscali.it, romaest@rotary2080.org VOCE del ROTARY 28 gennaio 2010 - giovedì ROTARY CLUB GUIDONIA MONTECELIO ore 20 - Conviviale. Grand Hotel Duca d’Este. ROTARY CLUB ROMA CASTELLI ROMANI ore 20.30 - Caminetto ROTARY CLUB ROMA EUR ore 20 - Conviviale all’Hotel Aran Mantegna. Marco Marchitelli parlerà su “La chimica italiana”. ROTARY CLUB ROMA PRATI ore 20.30 - Conviviale. Luigi Contu parlerà sul tema: “Lo stato di salute dell’informazione nel nostro Paese”. NH Hotel Leonardo da Vinci - via dei Gracchi, 324. ROTARY CLUB ROMA SUD ore 20 - Visita del Governatore. ROTARY CLUB SASSARI ore 20 - Riunione non conviviale presso il villino Ricci. 29 gennaio 2010 - venerdì ROTARY CLUB FORMIA-GAETA ore 20.30 - Conviviale al ristorante Miramare. Giuseppe Maresca parlerà sul tema:”La crisi e le possibilità del credito per le piccole e medie industrie”. ROTARY CLUB SUBIACO ore 18 - Visita del Governatore nella villa di Giorgio Orlandi. 30 gennaio 2010 - sabato ROTARY CLUB CAGLIARI ANFITEATRO ore 10 - Tavola rotonda sul bullismo a cura di Rita Dedola. Convento di San Giuseppe. 1 febbraio 2010 - lunedì ROTARY CLUB ROMA CASSIA ore 20 - Conviviale. Marcello Masi parlerà di eno-gastronomia. Circolo del Ministero Affari Esteri. ROTARY CLUB ROMA EST ore 13.30 - Conviviale diurna. St. Regis Grand. dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 3 45 febbraio 2010 - mercoledì ROTARY CLUB ROMA CAMPIDOGLIO ore 20 - Visita del Governatore. 4 febbraio 2010 - giovedì ROTARY CLUB GUIDONIA MONTECELIO ore 20 - Conviviale. Grand Hotel Duca d’Este. ROTARY CLUB ROMA LEONARDO DA VINCI ore 20.30 - Visita del Governatore. ROTARY CLUB ROMA NORD OVEST ore 20.30 - Conviviale al Parco dei Principi (via Frescobaldi, 5). Pasquale Berloco parlerà su “I trapianti d’organo: stato dell’arte”. ROTARY CLUB ROMA PRATI ore 20.30 - Caminetto a casa di un socio. ROTARY CLUB ROMA SUD ore 13.15 - Tavola rotariana. Hotel Ambasciatori . ROTARY CLUB SASSARI ore 13.30 - Conviviale presso il ristorante “L’Antica Posta”. 5 febbraio 2010 - venerdì ROTARY CLUB GOLFO D’ANZIO ore 20.30 - Visita del Governatore. ROTARY CLUB ORISTANO ore 20.30 - Conviviali solo soci. ROTARY CLUB OZIERI ore 20.30 - Riunione al caminetto. Relazione del presidente della Commissione Rotary Foundation. Ristorante Terradoro. 6 febbraio 2010 - sabato ROTARY CLUB CARBONIA ore 20.30 - Festa di carnevale. 8 febbraio 2010 - lunedì ROTARY CLUB ROMA PALATINO ore 20 - Caminetto a casa di Gloria Diani. ROTARY CLUB ROMA CASSIA ore 20 - Visita del Governatore. Circolo del Ministero Affari Esteri. 2 ROTARY CLUB ROMA EST ore 15 - Palazzo Valentini. Conferenza sull’emergenza alimentare e sugli sprechi: “Fame e sete: sprecare meno, donare di più”. Nuove proposte rotariane. febbraio 2010 - martedì ROTARY CLUB CAGLIARI ANFITEATRO ore 20.30 - Serata di affiatamento in pizzeria. ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO ore 20.30 - Conviviale interclub con R.C. Roma Colosseo. Paolo Cianci tratterà il tema “La selezione del personale: l’esperienza della Guardia di Finanza”. Hotel The Duke - Via Archimede 69. ROTARY CLUB ROMA OVEST ore 13.30 - Conviviale diurna. Marriott Grand Hotel Flora ROTARY CLUB ROMA PARIOLI ore 20 - Visita del Governatore. ROTARY CLUB ROMA FORO ITALICO ore 20 - Conviviale. Bruno Ferraro e Luigi De Ficchy parleranno di “Sicurezza e legalità nel Lazio”. 9 febbraio 2010 - martedì ROTARY CLUB CAGLIARI ANFITEATRO ore 20 - “La storia della seconda guerra mondiale”. I bambini dell’ultima classe della scuola primaria raccontano. Convento di San Giuseppe. 46 VOCE del ROTARY dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 ROTARY INTERNATIONAL - DISTRETTO 2080 Calendario 1° semestre 2010 (aggiornato al 30 novembre 2009) Febbraio 2010 Gennaio 2010 Mese Sensibilizzazione al Rotary 1 Ven Capodanno 2 Sab 3 Dom 4 Lun 5 Mar 6 Mer Epifania 7 Gio 8 Ven 9 Sab 10 Dom 11 Lun 12 Mar Roma Monte Mario 13 Mer Viterbo 14 Gio Roma Prati 15 Ven Sabina Tevere 16 Sab 17 Dom 18 Lun 19 Mar Frosinone 20 Mer Cassino 21 Gio Roma Castelli Romani 22 Ven Roma Colosseo 23 Sab IDIR Roma Lazio 24 Dom 20° Velletri 25 Lun Cerveteri Ladispoli 26 Mar Aprilia - Cisterna 27 Mer Roma Mediterraneo 28 Gio Roma Sud 29 Ven Subiaco 30 Sab 31 Dom Att. distrettuali Marzo 2010 Mese dell’Alfabetizzazione 1 Lun 1 Lun 2 Mar Roma Parioli 2 Mar 3 Mer Roma Campidoglio 3 Mer 4 Gio Roma Leonardo da Vinci 4 Gio Terracina Fondi 5 Ven Golfo d’Anzio 5 Ven Flaminia Romana 6 Sab 6 Sab Forum Alfabetizzazione 7 Dom 7 Dom 8 Lun Roma Cassia 8 Lun 9 Mar Fiuggi 9 Mar 10 Mer 10 Mer 11 Gio Ospedale Cairo RM Est 11 Gio Rieti 12 Ven Ozieri 12 Ven Farfa Cures 13 Sab Tempio Pausania 13 Sab 14 Dom Carnevale 14 Dom 15 Lun 15 Lun 16 Mar 16 Mar Roma Nord Est 17 Mer 25°Costit. Club Subiaco 17 Mer 18 Gio 18 Gio Roma Nord Ovest 19 Ven Thiesi 19 Ven Formia - Gaeta 20 Sab IDIR Sardegna - Thiesi 20 Sab 21 Dom Albero della Pace Sassari 21 Dom 22 Lun Intesa Mondiale Fam. RM Est 22 Lun Rotary e legalità RM Est Aprile 2010 Mese Intesa Mondiale 1 Sab Festa del lavoro 2 Dom 3 Lun 4 Mar 5 Mer 6 Gio 7 Ven Congresso 8 Sab Distrettuale 9 Dom Roma Centro Eventi 10 Lun 11 Mar 12 Mer 13 Gio Premio Casalegno 14 Ven 25° R.C. Quartu S.E. 15 Sab 16 Dom 17 Lun 18 Mar 19 Mer 20 Gio 21 Ven 22 Sab Premio Tullio Fazi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Ven 23 Dom 40° Rotaract Latina 23 Mer 24 Sab 25 Dom Festa Liberazione 24 Lun 50°Club ex D.108 25 Mar 24 Gio 25 Ven 26 Lun 26 Mer 26 Sab 27 Sab 27 Mar 28 Dom Le Palme (iniz. ora leg.) 28 Mer 29 Lun 29 Gio 30 Mar 30 Ven 31 Mer 27 Gio 28 Ven 29 Sab 30 Dom 31 Lun 27 28 29 30 Altare della Patria Rotary 23 Mar Roma Centenario Day – Circo Massimo 24 Mer Roma Tevere 24 Mer 25 Gio Tivoli 25 Gio Convegno Nuove 26 Ven Velletri 26 Ven Professioni - Roma Att. interdistrettuali Giugno 2010 Manifestaz. Club ROTARY CLUB CARBONIA ore 20.30 - Riunione ordinaria. Relazione del presidente sullo stato dei programmi del Club. ROTARY CLUB FIUGGI ore 20.30 - Visita del Governatore. Varie Perm. Roma ROTARY CLUB OZIERI ore 20 - Visita del Governatore. ROTARY CLUB ROMA OVEST ore 20.30 - Conviviale al St. Regis Grand. ROTARY CLUB TEMPIO PAUSANIA ore 20 - Visita del Governatore. ROTARY CLUB ROMA NORD OVEST ore 20.30 - Interclub con RC Roma, RC Roma Est e RC Roma Prati per la presentazione del progetto in favore del Reparto ginecologico dell’ospedale italiano Umberto I del Cairo. Ambasciata d’Egitto - Villa Savoia in Roma (via Salaria, 267). ROTARY CLUB SASSARI ore 20 - Riunione non conviviale presso il villino Ricci. 12 febbraio 2010 - venerdì ROTARY CLUB APRILIA-CISTERNA ore 20.30 - Festa di carnevale. Hotel Enea di Aprilia Dom Lun Mar SS. Pietro e Paolo Mer ROTARY CLUB FORMIA-GAETA ore 20.30 - Conviviale al Castello Miramare. 13 febbraio 2010 - giovedì Canada Visite ai Club ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO ore 20.30 - Sala Umberto. “ Uomo e galantuomo” di Eduardo De Filippo. 11 Mese Circoli Profess. Rotary Mar Mer Festa Repubblica Gio Ven Sab Dom Lu n Mar International Mer Convention Emergenza Gio Sanitaria E.M.S. Ven Sab Dom Lun 50° Cost. Club RM Est Mar Mer Gio Ven Sab Dom Lun Congresso 2010 del RI a Mar Montreal, Quebec, 1 Gio 2 Ven 3 Sab 4 Dom Pasqua 5 Lun Pasquetta 6 Mar 7 Mer 8 Gio 9 Ven 10 Sab 11 Dom 12 Lun 13 Mar 14 Mer 15 Gio 16 Ven 17 Sab 18 Dom 19 Lun 20 Mar 21 Mer 22 Gio Ara pacis 23 Mar 27 Sab 28 Dom Maggio 2010 Mese Rivista Rotary 15 febbraio 2010 - sabato febbraio 2010 - lunedì ROTARY CLUB ROMA CASSIA ore 20 - Marco Ricceri illustrerà il “Rapporto Eurispes Italia 2010: alcuni casi eccellenti”. Circolo degli Esteri. ROTARY CLUB ROMA EST ore 9.30-13 e 14.30-18 - Forum interclub con il R.C. Roma sulle eccellenze nella medicina: “La salute dalla testa ai piedi”, sulle ultime tecniche e sugli ultimi ritrovati scientifici. Introduzione al tema di Romano Ciriaci. Coordinamento di Livia Azzariti. St. Regis Grand. ROTARY CLUB ROMA FORO ITALICO ore 19 - Festa di carnevale. VOCE del ROTARY 16 febbraio 2010 - martedì ROTARY CLUB APRILIA-CISTERNA ore 20.30 - Informazione rotariana. Hotel Enea di Aprilia. ROTARY CLUB CARBONIA ore 20.30 - Riunione ordinaria. Conversazione e dibattito sull’argomento rotariano del mese. ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO ore 21 - Rotary-Drink. Hotel The Duke - via Archimede 69. ROTARY CLUB ROMA PALATINO ore 20.00 - Grande Festa di Carnevale in inteclub con “Il Cenacolo dei Viaggiatori”. Salaria Sport Village - Settebagni. 17 febbraio 2010 - giovedì ROTARY CLUB GUIDONIA MONTECELIO ore 20 - Conviviale. Grand Hotel Duca d’Este. ROTARY CLUB ROMA NORD OVEST ore 20.30 - Iniziativa di Carnevale “giovedì grasso”. ROTARY CLUB SASSARI ore 20.30 - Conviviale presso il ristorante White & Green. Mario Agabbio parlerà su “Alimenti e fame nel mondo”. 19 febbraio 2010 - venerdì ROTARY CLUB CAGLIARI ANFITEATRO ore 20 - “Le parole in movimento” spettacolo di danza, poesia e musica a cura di Monica Piccapietra e ABACO. Manifestazione a favore dei programmi della Rotary Foundation. Convento di San Giuseppe. ROTARY CLUB ORISTANO ore 20.30 - Conviviale. ROTARY CLUB OZIERI ore 20.30 - Conviviale al caminetto. Piero Manconi parlerà sul tema rotariano del mese. ROTARY CLUB THIESI - BONORVA - POZZOMAGGIORE ore 20 - Visita del Governatore. Hotel Cavallino Rosso. 20 febbraio 2010 - sabato A Thiesi, IDIR 2009-2010 area Sardegna 21 22 febbraio 2010 - domenica ROTARY CLUB ROMA PRATI Visita guidata. 47 febbraio 2010 - lunedì ROTARY CLUB ROMA EST Ore 20 - Conviviale a Palazzo Farnese alla presenza di autorità e diplomatici europei e dei Paesi che si affacciano su Mediterraneo. ROTARY CLUB ROMA FORO ITALICO ore 18 - 2° Forum della pace per l’anniversario della fondazione del Rotary. Concorso fotografico a premi tra i soci sul tema: “Roma capitale mondiale dell’integrazione”. Dibattito con tre esponenti delle grandi religioni monoteiste: Cristianesimo, Ebraismo, Islam. 23 febbraio 2010 - mercoledì ROTARY CLUB SUBIACO ore 18 - Cerimonia della apposizione, nella piazza di Subiaco, della Testa di Arianna, ritrovata nella villa di Nerone e restaurata a cura del Rotary Club di Subiaco; ore 20 - Anniversario del 25° della fondazione del club di Subiaco presso il ristorante Miramonti. Interverrà anche il Governatore e, in interclub, gli R.C. Tivoli, Guidonia e Roma Foro Italico. 18 dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 febbraio 2010 - martedì ROTARY CLUB APRILIA-CISTERNA ore 20.30 - Conviviale all’Hotel Enea di Aprilia. La psicologa Anna De Sanctis si interroga su “Cosa spinge l’uomo e la donna a tradire?”. ROTARY CLUB CARBONIA ore 20.30 - Conviviale. Antonello Salis parlerà sul tema: “ Ruolo dell’artigianato nell’economia provinciale e regionale”. ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO ore 20.30 - Conviviale. Saad Hussin tratterà il tema “L’Irak prima e dopo Saddam visto con gli occhi dei bambini” - Hotel The Duke di via Archimede. ROTARY CLUB ROMA OVEST ore 20.30 - Conviviale al St. Regis Grand. ROTARY CLUB ROMA NORD OVEST ore 20.30 - Conviviale al Parco dei Principi per l’anniversario del club: celebrazione dei 25 anni di anzianità dei nostri soci. A seguire Francesca Vanzi parlerà su “Cooperare in Sudan”. 24 febbraio 2010 - mercoledì ROTARY CLUB ROMA TEVERE ore 20 - Visita del Governatore. 25 febbraio 2010 - giovedì ROTARY CLUB ROMA PRATI ore 20.30 - Serata Conviviale - Maria Teresa Antonia Morelli parlerà sul tema: “Le donne nelle assemblee elettive”. ROTARY CLUB SASSARI ore 20 - Riunione non conviviale presso il villino Ricci. ROTARY CLUB TIVOLI ore 20 - Visita del Governatore. 26 febbraio 2010 - venerdì ROTARY CLUB FORMIA-GAETA ore 20.30 - Conviviale al Miramare. Luigi Schiffino parlerà sul tema:” Il Rotary italiano nel ventennio fascista”. ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO ore 21 - Sala Umberto. “Sarto per signora” di Flavio Bucci. ROTARY CLUB THIESI - BONORVA - POZZOMAGGIORE ore 20 - Conviviale. Su Lumalzu. ROTARY CLUB VELLETRI ore 20 - Visita del Governatore. 48 2 marzo 2010 - martedì ROTARY CLUB CAGLIARI ANFITEATRO ore 20.30 - Semiconviviale. Isa Montaldo parlerà su “La donna nella pittura”. Convento di San Giuseppe. ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO ore 20.30 - Evento della Commissione P.R. (Festa della donna) - Hotel The Duke - via Archimede 69. 4 VOCE del ROTARY dicembre 2009 - gennaio 2010 • n. 68 marzo 2010 - giovedì ROTARY CLUB GUIDONIA MONTECELIO ore 20 - Conviviale. Grand Hotel Duca d’Este. ROTARY CLUB ROMA PRATI ore 20.30 - Spettacolo Teatrale. ROTARY CLUB SASSARI ore 20.30 - Conviviale presso il ristorante “L’Antica Posta”. ROTARY CLUB ROMA PRATI ore 20.30 - Conviviale - Giuliano Amato parlerà sul tema: “È necessario riscrivere la Costituzione?”. ROTARY CLUB SASSARI ore 20 - Riunione non conviviale presso il villino Ricci. 12 marzo 2010 - venerdì ROTARY CLUB FARFA CURES ore 20 - Visita del Governatore. 15 marzo 2010 - lunedì ROTARY CLUB ROMA PRATI ore 20.30 - Interclub. Consegna Borse di studio ai figli dei Caduti delle Forze dell’Ordine. ROTARY CLUB TERRACINA-FONDI ore 20 - Visita del Governatore. 16 5 ROTARY CLUB APRILIA-CISTERNA ore 20.30 - Formazione nuovi soci: coinvolgimento e motivazioni. A cura di Daniela Tranquilli. Hotel Enea di Aprilia. marzo 2010 - venerdì ROTARY CLUB FLAMINIA ROMANA ore 20 - Visita del Governatore. ROTARY CLUB ORISTANO ore 20.30 - Conviviali solo soci. ROTARY CLUB SUBIACO ore 20.00 - Conferenza di Gianni Gasbarrini Fortuna su “Il mistero di Caporetto”. Presso il ristorante Miramonti. ROTARY CLUB THIESI - BONORVA - POZZOMAGGIORE Manifestazione divulgativa per l’echinococcosi. 6 marzo 2010 - sabato ROTARY CLUB APRILIA-CISTERNA Gita a Roma (programma da stabilire) ROTARY CLUB OZIERI Tradizionale interclub dei R.C. sardi con la tipica favata sardo-logudorese, organizzato dal club. 8 marzo 2010 - lunedì marzo 2010 - martedì ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO ore 20.30 - Conversazione e dibattito tra soci sul Rotary. Hotel The Duke. ROTARY CLUB ROMA NORD EST ore 20 - Visita del Governatore. 18 marzo 2010 - giovedì ROTARY CLUB GUIDONIA MONTECELIO ore 20 - Conviviale. Grand Hotel Duca d’Este. ROTARY CLUB ROMA NORD OVEST ore 20 - Visita del Governatore. ROTARY CLUB SASSARI ore 20.30 - Conviviale presso il ristorante White & Green. Anna Maria Piredda, in preparazione della prossima escursione a Porto Torres, parlerà su “I martiri turritani”. 19 marzo 2010 - venerdì ROTARY CLUB ROMA FORO ITALICO ore 20.30 - Festa rotariana dedicata alle donne: “Un giorno… lungo un anno”. ROTARY CLUB CAGLIARI ANFITEATRO ore 20.30 - “...Noi ragazzi di oggi... Diamoci una mano”. Concerto organizzato con il Conservatorio Pierluigi da Palestrina e le scuole ad indirizzo musicale. Convento di San Giuseppe. 9 ROTARY CLUB FORMIA GAETA ore 20 - Visita del Governatore. marzo 2010 - martedì ROTARY CLUB CAGLIARI ANFITEATRO ore 20.30 - Riunione semiconviviale. “I soci si raccontano Fatti e curiosità”. Convento di San Giuseppe. ROTARY CLUB ORISTANO ore 20.30 - Conviviale. ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO ore 21 - Sala Umberto. “Testimoni” di Giampiero Ingrassia e Daniele Lioti. 23 11 marzo 2010 - giovedì ROTARY CLUB RIETI ore 20 - Visita del Governatore. marzo 2010 - martedì ROTARY CLUB APRILIA-CISTERNA ore 20.30 - Conviviale all’Hotel Enea di Aprilia. “La cucina napoletana” (cena a tema): ne parlerà Giuseppe Nola. ROTARY CLUB ROMA CENTENARIO ore 20.30 - Visita del Governatore. Hotel The Duke. VIAGGIO PER I ROTARIANI PASQUA IN SICILIA dal 1° al 5 aprile 2010 fantastico viaggio nel Parco Archeologico tra i più grandi del mondo SELINUNTE - SEGESTA - ERICE MOTHIA - AGRIGENTO - PALERMO nonché, a Trapani, la spettacolare e suggestiva "PROCESSIONE DEI MISTERI" Programma di massima 1° giorno – Giovedì 01 Aprile 2010 – Roma/Palermo/Segesta/Marsala Ritrovo dei Sigg. partecipanti al mattino all’Aeroporto di Roma/Fiumicino. Partenza con volo di linea per Palermo . Arrivo nel capoluogo siciliano e trasferimento a Segesta, una delle principali città degli Elimi, popolo che secondo la tradizione antica proveniva da Troia. Visita del Tempio dorico, perfettamente conservato, e del Teatro Greco, gioiello architettonico che gode di una posizione impareggiabile. Pranzo libero. Nel pomeriggio trasferimento a Marsala. Sistemazione in Hotel 3 stelle. Possibilità di assistere alla suggestiva processione “vivente” di Marsala. Cena,pernottamento in Hotel. 2° giorno – Venerdì 02 Aprile 2010 – Marsala/Erice/Trapani Dopo la prima colazione, partenza per Erice, cittadina antichissima e mitologica posta a 750 metri d’altitudine, sul culmine del Monte Erice. Oggi l’aspetto di questa stupenda cittadina è tipicamente medievale, ricca di monumenti. Erice è, tra l’altro, da alcuni decenni luogo d’incontro di scienziati provenienti da tutto il mondo. Pranzo libero. Al termine trasferimento a Trapani per assistere alla spettacolare e suggestiva Processione dei Misteri, manifestazione di grandissimo valore religioso, artistico e folcloristico. È la più imponente e grandiosa tra le processioni che nei giorni sacri della Passione di Cristo si svolgono in tutta la Cristianità. In serata rientro in Hotel. Cena, pernottamento in Hotel .3° giorno – Sabato 03 Aprile 2010 – Marsala/Mothia Prima colazione in Hotel. In mattinata escursione all’Isola di Mothia, città prima fenicia e poi cartaginese. Questa città era protetta da mura con torri e porte, ricca di case, provvista di necropoli: un museo ne raccoglie le testimonianze più espressive. Lungo il percorso si potranno vedere le saline e i caratteristici mulini a vento. Pranzo libero. Pomeriggio a disposizione per attività individuali o per una visita libera della Città di Marsala o della vicina Mazara del Vallo. Si consiglia una visita al Museo del Satiro dove si potrà ammirare la statua bronzea del “Satiro danzante”, ripescata nel Canale di Sicilia nel 1998. Cena ,pernottamento in Hotel. 4° giorno - Domenica 04 Aprile 2010 (Pasqua) - Selinunte/Agrigento Dopo la prima colazione, partenza per Selinunte, città fondata nel 650 a.C. Visita del vastissimo parco archeologico. Light Lunch con degustazione di prodotti tipici siciliani. Nel pomeriggio trasferimento ad Agrigento per la visita alla Valle dei Templi. Rientro a Marsala. Cena,pernottamento in Hotel. 5° giorno – Lunedì 05 Aprile 2010 – Marsala/Palermo/Roma Dopo la prima colazione trasferimento a Palermo. Visita del capoluogo siciliano: la Cattedrale con le tombe dei Reali Normanni e Svevi, la Cappella Palatina all’interno del Palazzo dei Normanni (essendo in corso di restauro verificheremo più avanti che la stessa sia fruibile), la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti. Proseguimento per Monreale e visita del Duomo. Al termine tempo libero a disposizione. Pranzo libero. Trasferimento all’aeroporto di Punta Raisi e partenza per Roma/Fiumicino . Fine dei nostri servizi. Quota individuale di partecipazione (di massima - min. 30 partecipanti): E 535,00 Supplemento camera singola: E 80,00 Tasse aeroportuali (da riconfermare): E 138,00 Diritti iscrizione/Assicurazione medico-bagaglio: E 25,00 La quota comprende: volo di linea A/R in classe economica; sistemazione all’Hotel President 3* per 04 pernottamenti; 4 cene incluse bevande ( vino locale e acqua minerale); la degustazione di prodotti tipici siciliani a Selinunte; visite, escursioni e trasferimenti in pullman G.T. come da programma; ingressi ai seguenti siti: Segesta (incluso bus navetta), Isola di Mothia (incluso trasferimento in barca), Selinunte, Agrigento, Palermo (Cappella Palatina e S. Giovanni degli Eremiti); le guide provinciali per le visite sopra indicate; polizza assicurativa Ceassistance. La quota non comprende: gli extra e quanto non espressamente indicato nella voce “la quota comprende”, le tasse aeroportuali . ATTENZIONE LA PRESENTE QUOTAZIONE È STATA EFFETTUATA SULLA BASE DELLA MIGLIORE TARIFFA AEREA ATTUALMENTE DISPONIBILE E DOVRÀ ESSERE RICONFERMATA AL MOMENTO DELLA CONFERMA DEL VIAGGIO. IL CENACOLO DEI VIAGGIATORI via Ercole Pasquali, 3 - 00161 Roma - tel. 06 44234698 - fax 06 44233692 - info@ilcenacolodeiviaggiatori.it Organizzazione tecnica: Courtesy Travel A N G E D R ALIMENTAZIONE, NUTRIZIONE E SALUTE A Roma, 7-9 maggio 2010 ON AL I T NA R E T N I Y R 0 S DI T RE O T T 8 20 TA O R ° 3 5 N O C E R G O S S - M O R S I D L E R T O I Z A SA U T T E L A Emergenza cibo. Un miliardo di persone sottoalimentate. Ogni sei secondi un bambino muore di fame. Aumento progressivo dei prezzi alimentari. Il 35 per cento dei cereali è usato per nutrire il bestiame anziché le persone. Il mais usato per produrre 95 litri di etanolo nutrirebbe una persona per un anno …