Matematica al Museo. - Quaderno a quadretti

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Matematica al Museo. - Quaderno a quadretti
S. DI SIENO
Matematica al Museo.
Estratto da:
La Matematica nella Società e nella Cultura
B ollntti,rw d,elln Uni,cne M q,tenùqiicuI ta,Iia,nu
(8),6-4 Aprile 2003,85-103
-AMMINISTRAZIONE E DISTRIBUZIONE
ZANICHELLI
EDITORE
BOLOGNA
s.p.a
BollettinoU. M.I.
La Matematica nella Società e nella Cultura
Serie VIII, Vol. VI-4, Aprile 2003,85-103
Matematica al Museo
S. Dr SrENo
le
È opinionedi alcuni che il successoche sta accompagnando
già
in
armatematica
detto
un
di cui abbiamo
mostre temporaneedi
ticolo precedente(I) abbia fra i suoi motivi una sensazionestrana
che prendemolti visitatori dei museiscientifici,non solodi quelli italiani. Spessosi intuisce (e magari ci sonopannelli molto colti a suggerirlo) che sotto i problemi intriganti e le belle soluzionivia via proposte c'è delÌa matematicafine, c'è qualcheesempioimportante delTapotenzadello strumento matematicoche interpreta e quindi interviene nella realtà del mondo sensibile,ma, nello stessotempo, ci si
rende conto che su questapresenzaè stato stesoun velo protettivo,
quasifosseun cuore da nascondereai profani. E ne deriva un senso
di privazioneche ben disponeverso quelle iniziative che questovelo
provano a sollevare.
In ltalia, negli ultimi anni, sononati musei nuovi e quelli già attivi
sonoimpegnatiin progetti di rinnovamento:così,siamoandati a vedere se questaimpressionecorrispondeancoraalla situazionereale
o se nella filosofia che informa i nuovi allestimentic'è qualcosache
riguarda anchequestoaspetto.L'abbiamofatto visitando negli ultimi due anni talune fra Ie realizzazioniche in questo periodo si stanno proponendocome quelle di maggior richiamo per i visitatori, ma
ci sembra che il panoramapossarisultare ugualmentesignificativo.
(Non rientra invecenegli scopidi questoarticoloné fare l'inventario
delle iniziative presenti sul territorio italiano né analizzarela situazionein altri Paesi nei quali in generale dovremmo confrontarci con
tradizioni, nell'ambito dell'insegnamentoe della divulgazione,che
sono molto diverse fra di loro e spessolontane dalla nostra.)
(i) Cfr. Bollettino U.M.I, La Matematica nella Società e nella Cultura (8), 5-A, Dicembre 2002, 491-514.
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Fig. 1. - Ingressode La cittù della Scienzadi Napoli (per gentile concessione).
di Napoli. Nata nel1992
Incominciamoda La Città,della Sci,enao
come "Laboratorio per I'Educazionealla Scienza",da pochi mesi ha
inauguratola nuovasededi Museo Viao a Bagnoli,nei capannonirestaurati di un insediamentoindustriale che risale alla metà dell'Ottocento.È una sedebellissima,quasi emozionante,che si presta da
se stessaa dare Ia sensazionedel camminoche il pensieroumanova
compiendofra successie difficoltà,in una natura ferita che continua
tuttavia a riproporre la sua potenzae il suo splendore.Ora il restauro l'ha resa anchemolto accoglienteper le migliaia di visitatori che
la frequentano.
Centre
La Città, della Scienza si offre comeuno dei primi Sci,ence
generico
stupubblico
che
agli
italiani, nel quale è possibiie sia al
denti accompagnatidai loro insegnanti- esplorarei fenomenidella
natura, leggere l'intervento delia scienzanel mondo che ci circonda
e cercare di comprenderne ii metodo, awicinarsi alle realizzazioni
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Fig. 2. - I solidi piatonici al Museo Viao di Napoli (per gentile concessione).
della tecnologiae provare a vederne potenzialitàe limiti. Lo scopo
che i curatori si pongonoè quello di presentareuna serie di esperíenze coinvolgentie interattive e di guidare i visitatori ad approfondire la conoscenzadel fenomenodescritto, senzaaccontentarsidelche rappresentasolo 1o strumento iniziale per
l'effetto <sorpresa>,
attirare il loro interesse.
Una visita al Museo Viuo prevedefra I'altro I'ingressonella grande
"Palestra della Scienza" che in un certo sensocostituisceil nucleo
delfintera proposta.Articolata in tre diversesezioni,essapresentai
fenomeniscientifici secondochiavi di lettura esplicitamentedichiarate: "Dai fenomeni alle certezze,,,,,La natura fra ordine e caos>,
"L'awentura dell'evoluzione".In modo naturale essa propone la
questionedella modellizzazionedi un fenomenoe la ricerca delle regolarità nell'awicendarsi di fenomeni diversi, e quindi, potremmo
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pensare,mostra l'intervento della matematicanel lavoro scientifico.
Tuttavia Ie soluzioniproposte, i commenti e le integrazioni solo episodicamentedanno conto anche di questo aspetto,come se la sua
esplicitazionevenisserimandata ad un altro momento.Anche alcuni
giochi che si presterebberoin maniera immediataa qualcheapprofondimento (tipicamente quelli sulle ombre, sulle coordinate sferiche, sulla dimensionefrattale) sembranoun po' abbandonati,senza
che ci si sia curati di sfruttarli più a fondo, mentre sarebbero senza
dubbio un utile awio a racconti non banali di matematica.Probabilmente c'è un'unità di iettura del percorso suggerito dalle varie situazioni chepotrebbe esseredisturbata da inviti di questotipo, e chiunque si sia mai posto il problema di come organizzareun'esposizíone
scientificanon può che apprezzarequestaprudenza.GIi ideatori osservanogiustamenteche in uno ScienceCentretutti i sensidel visitatore dovrebbero essereusati e valorizzati e che ciò porta inevitabilmente,quandosi scegliedi lavorare su più canalipercettivi e culturali, a lasciareincompletealcuneparti. Tuttavia Ia sfida a non accontentarsie a cercareproposteespositiveche, senzadistrarre il visitatore,lo sollecitinoa confrontarsianchecon i modi della matematica, è troppo bella per chi si occupadi divulgazionematematica.
Un'esposizionecome questa sembra una ... provocazionecontinua
che invita a riflettere su come si possa costruire una presentazione
più ricca ma altrettanto vicina alla curiositàdel pubblico,su comesi
possauscire dalla specificitàe affrontare il mare aperto. Ci vorrebbe una mano leggerama sicura,ci vorrebbe qualcunocapacedi sciogliere i nodi della comunicazione,affiancato da qualcunomolto solido scientificamenteche dia sostanzaalle incursionifuori dal percorso previsto. Quaichetempo fa avremmoavuto dei dubbi sulla possibilità di collaborazionidi questotipo, ma il viaggio di questi mesi fra
i matematici che si occupanodi divulgazioneci permette di essere
molto ottimisti.
Ma torniamo ancora alla Palestra. In effetti, la presenza della
matematicacomefiio che percorre la scienzavi è già sottoiineatain una maniera molto rafftnata dal punto di vista deI d,esign- da
una speciedi serpenteche sovrastaIe varie isole e che propone,accantoad alcunetappe della storia della scienza,anchealcunetappe e
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Fig. 3. - Una sezione del Museo Interattiuo d,elleScienzedi Foggia (per gentile
concessione).
figure dello sviluppo di questa disciplina. Tuttavia è probabile che il
visitatore non opportunamenteguidatonon se ne accorganeppuree
quindi ... siamo daccapo.Anzí,tocchiamouna questionein un certo
senso generale: qual è I'effettivo livello di utiTizzo- da parte del
pubblico- delle varie proposteespositive(o, come si è soliti dire,
quali supporti bisognaimmaginareperché la fruidei vari emhi,bit)?
zione sia la migliore possibile?
Si tratta di un problema ben presente all'attenzionedello staff
scientificodel museo,il quale si offre in realtà comemediatoree innei confronti del pubblico,mettendo a diterprete dell'esposizione
(pilot)
e, su richiesta,addirittura visite guidate.
sposizioneanimatori
Gli exhibiú sono usati soltanto come pretesto per costruire una riflessione;}a visita al museo si presenta come il primo momento di
una propostamolto articolatadi "educazionealla scienza",proposta
rivolta soprattutto agli studenti di ogni ordine di scuola.
L'offerta non solo didattica del museoè dawero imponentee può
rappresentare il punto dipartenza per riflettere su quali rapporti si
possonoprevedereutilmente fra strutture di questotipo e Ia divulgazionematematica.Quali stimoli possiamotrarre da queste esposizioni quando parliamo di matematica?Quali interazioni si possono
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immaginare?Costruire una rete di occasioniper awicinare il pubblico alla conoscenzascientificaè un'impresache richiede il massimo della collaborazionefra chi opera in campi contigui, rispettando
le specificitàdi ognunoma creandoi ponti fra le varie letture tutte le
volte che ciò è possibile.È uno sprecoimmaginaredi costruire ernoao esperienzedi dir,rrlgazionematematica che non tengano conto
di queste,che a questesi sostituiscanooppureci sonoalcuneesigenze che neppure realizzazionicome queste possonosoddisfare?C'è
una specificitàdella comunicazionematematicache va rispettata?
Un'altra realtà espositivadalla quale possiamoprendere qualche
indicazioneutile a discuteredel problema che ci intéressaè quella
del Museo Interatti,uo delle Scienzeche la Provincia di Foggia ha
organizzatoe fatto nascerequasi contemporaneamente
al Museodel
Territorio e al Museo di Storia Naturale. La realizzazionedegli
enhibit è affidata alla sezione"Mathesis" della città, con un impianto che si richiama esplicitamenteal|'Emploratoriumdi San Francisco.Sono2500m2di aree copertee scoperte,tutti dedicatia presentare "fenomeniisolati, controllabilidirettamentedal visitatore e tali
da far percepire le variabili fisiche dei fenomeniosservati".Il modello americanonon sembra modificatosostanzialmente,
come ci si
potrebbe aspettarevista I'appartenenza"disciplinare" dei curatori:
la matematicacontinuaad esseredispersain emhibitche illustrano
indifferentementela brachistocronao la generazionedei numeri irrazionali,i numeri di Fibonaccio la cardioideo che propongonoun
approccioalf infinito molto delicato, attraverso le riflessioni di un
oggetto in uno specchio.Il visitatore, almenoquello poco awertito,
ne trae certamenteIa sensazioneche la scienzasia un affareimportante, che intervienepesantemente,spessoal di là della nostra consapevolezza,sulla qualità della nostra vita, ma forse ne ricava anche
I'impressioneche in tutto questola matematicanon si sia mai confrontata dawero con qualche questione significativa, che sia un bel
gioco(intelligentee provocatorio,owiamente)e una ricca miniera di
"trucchi" sorprendenti.Probabilmentei curatori hannodovuto compiere una difficile opera di mediazionefra esigenzediverse: per
esempio,fra quelle di un committentepiù sensibileall'impatto glo-
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bale d'immaginesul pubblicoe quelle dei docentidi disciplinescientifiche più preoccupati di raggiungere una certa "profondità"
scientifica.
delio spazioespositivoproponeCosì,anchese l'organizzazione
nella grande quantità di isole tematiche- qualcherichiamo delle
une alle altre, ciò accadepiuttosto per le acquisizionidella fisica che
non per quelle della matematica.E, ancorauna volta, perchéuna visita non resti soltanto una bella esperíenzadi effetti speciali che
stordisconoe ... si depositanoin attesadi essereripresi e ripensati,è
indispensabileI'intervento di qualcunoche dia una chiavedi lettura
e pidi gli occhi e le mani a "capire,, quello che stannovedendoe
facendo.
I responsabilidel museone sono così consapevoliche hanno posto fra le speseprioritarie nella gestionedel complessoquella per
un certo numerodi borsisti che,facendosiguida dei visitatori, possano garantire uno sfruttamentoadeguatoe consapevole
di un'esposizione che altrimenti apparirebbe soprattutto come un ribollire di
proposte,di flash e di provocazioni.In questomodo speranoanche
di riuscire a cyeare,accantoal museo,uno staff di personeche sappiano dare un contributo significativo al rinnovamento della formazionescientifica- sia quella offerta dalla scuolache quella pensata
per il cittadino ormai adulto - che è uno degli obiettivi che il museo
si proponesul vasto territorio raggiunto dal suo servizio.(Un servizio che, accanto all'esposizione,prevede anche corsi dedicati alle
nuove tecnoiogiedell'informazionee della comunicazionee strutture
per incontri e conferenze.)
Questoaspettodi istituzioneculturale fortementelegata a1territorio caratterizzain un certo sensotutta l'esperienzadel museo:si
tratta della costrtzione di un polo di informazionelformazionescientifica, cioè di un'impresaniente affatto semplice.Di fronte all'importanza degli impegni presi e alle aspettativesuscitate,i responsabili
scientificidel museoawertono fortementela necessitàdi collaborazioni con il mondo della ricerca e con altre esperienzedi divulgazione scientifica.Si tratta di sinergie evidentementeessenziali,caratterizzate tuttavia da un equilibrio molto delicato.Agli ideatori si chiede infatti di favorire I'intervento di esperti esterni, portatori magari
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di elementi estranei all'impianto originale, senza però tradire con
questoI'unità del progetto inizialee agli altri si chiededi inserirsi in
manierapositivae utile in un progetto che ha già caratteristicheben
determinate.Se questo equilibrio non viene raggiunto, Ì'esperienza
rischia di esaurire Ia propria carica di novità e declinare.Altri dovranno poi ricominciareda capo?E chiaro che nessunopuò permettersi un tale spreco di intellígenza e di creatività e quindi è chiaro
che occorregarantire un flussocostantedi idee nuovee una vita sana della struttura. Non si può caricaretutto I'impegnosulle spalledi
un piccolo gruppo entusiasta,anche se spessocosì accade.
Le due esperienzedi divulgazionescientificache abbiamovisto
fin qui ci hanno già suggerito una serie di domandeche sembrano
abbastanzainteressantie almenoaltrettanto complesse.Per gli scopi di questoarticolo che, comeil precedente,si proponesoltanto di
condurreuna riflessionesui problemirisolti e su quelli ancoraaperti
che si presentanoa chi vuol usare Io strumentomusealeper fare divulgazionematematica,potremmo anche fermarci adesso(2) nell'illustrazionedi comeIa matematicavive nei musei. Ma non vogliamo
dimenticarealmeno due altre istituzioni.
La prima è stata a lungo un esempioprestigiosoin questosettore,
ed è il Museo Nazionale della ScienzcLe della Tecnica (ora della
Tecnologia)di Milano. Comeun atieta che,essendostato lontanodai
campi di gara, sta cercandodi ritrovare la forma perduta, il Museo
"Leonardo da Vinci" sta ripensando alle proprie possibilità. Da
qualchetempo ha awiato un camminonon faciie né sicuro di adeguamentoalle esigenzedella scienzae del pubblico degli anni duemila, nel rispetto del patrimonio- imponentein termini di macchine e enhibit - che già gli appartiene. Si trova a dover costruire un
percorsoche introduca il visitatore a comprenderenon solo i modi
della scienzanelle loro diverse sfaccettatare,ma anchecome questi
vengano influenzati dallo sviluppo della tecnologia.Nel dare unità a
(2) Non ripetiamo, in particolare, quanto abbiamo già riferito, nell'articolo precedente, a proposito delle esperienze di mostre permanenti di matematica condotte a
Milano e a Modena.
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Fig. 4. - Un chiostrodelMuseo Nazionaledella Scienzae d,ellaTecnologia"Leonard,o d,a Vinci" di Milano (per gentile concessione).
una proposta espositivache altrimenti rischia di esseresolo I'accostamento di belle illustrazioni di risultati ottenuti in ambiti molto diversi, senzaalcun carattere di necessitàe senzainfluenze degli uni
sugli altri, deve anchetener conto, sfruttandola al meglio, dell'inestimabileoccasioneofferta dalle sue collezionidi macchineche spesso giaccionosotto molta polvere.L'obiettivo sono esposizionilegate
alla scienzadi oggi che gettino luce anchesulle macchinedi ieri, introducendo nuove chiavi di lettura e costringendoil visitatore a fare
i conti con una sapienzacostruttiva né ingenuané casualeche oggi
spessoresta nell'ombra.Riconoscereil ruolo giocatonella costruzione della nostra societàdal lavoro di generazionidi operai e di tecnici
potrebbe rappresentareun buon antidoto agli attacchi diirrazionalismo e di onnipotenzaarroganteche ogni tanto sembranoscatenarsi.
Si inserisconoin tale quadro ancheie coliaborazionisempre più
frequenti che il Museo sta ricostruendocon Ie Facoltà universitarie
aÀ
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Fig. 5. - Interno del Mu,seo Nazionule della Scienza e d,ella Tecnologia "Leonw'
d,o d,a Vinci" di Milano (per gentile concessione).
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o comunquecon le Istituzioni scientifiche:queste arricchisconoil
Museo mettendoloin contatto con le acquisizionidisciplinari anche
molto recenti, mentre, dal canto suo,il Museo offre ai ricercatori ia
possibilitàdi fare un'esperienzadí divulgazions"prot€tta" e "assistita" e di ricavarne indicazioni preziosesia per la propria attività di
alla societàcivile dei
insegnamentoche per quella di comunicazione
risultati del proprio lavoro. Un esempioabbastanzarecente è quello
della collaborazionecon I'Istituto Nazionaleper la Fisica della Materia (INFM) che ha condotto- con grande successo"di pubblicoe
di critica" - ail'allestimentodella mostra Semplice e Complesso.
Ma allora in questi progetti, quale posto per la matematica?Probabilmente quello che competeal compagnodi quel lungo viaggio
che ha portato la specieumana dalla lettura ingenuae un po' angosciata dei primi uomini-scienzaalla confidenza,alle realizzazionie
alle nuove preoccupazionidi oggi. Non sembra un posto facile da
raccontare,ma il Museoci chiede- per continuarea discutere- di
aspettarele prime realizzazioni.Fra le quali, una delle più impegnative è sicuramenterappresentatadall'aliestimento- in collaborazionecon il Dipartimentodi Matematica"F. Enriques,,di Miiano di una mostra sul tema "Scopriamola Matematicaa Miiano" che si
aprirà nel settembre del 2003.
Pur meno caricodi gloria rispetto al museomilanese,ancheil Laboratorio dell'I mmaginario Scienti,fi,codi Trieste costituisce un'esperienzainteressanteda studiare. Nell'articolb precedenteabbiaOhtreLospecchi,o
e della sua chiusura
mo già scritto dell'esposizione
nel 1997.In effetti nel 1996il Laboratorio ha cambiatosedee da allora si è andato caratterizzandosempre di più comeun vero Sci,ence
CentTeche presenta varie postazioniinterattive, in cui i fenomeni
sonomostrati direttamenteo, meglio,sono "scatenati"dal visitatore
stesso.Ognunaha schededi descrizionee di "istruzioni per I'uso"
che cercanoil più possibiledi evitare numeri e formule. Il Direttore
spiega che I'eliminazionedi formule, schemi e trattazioni fisico-matematicheda un emhibitè una sceltadi fondo degli ideatori del Centro. Essi si propongonoinfatti di stimolare il visitatore a porsi domande di fronte a un fenomenofisico-naturalee sonomeno interes-
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sati a fornirgli risposte,inquadrandoil fenomenostessonell'ambito
della teoria scientifica.Partire da una domandaè il genuinomodo di
analisie di scopertadel processoscientifico,ed è estremamenteimportante, ai fini della divulgazionescientifica, far riscoprire al pubblico il gusto del porsi domande;è assolutamenteindispensabilecomunicareche la scienzaè prima di tutto (cercare di capire e spiegare quello che non si sa" piuttosto che "rivedere ciò che già si sa".
Lo staff mantienelo stessoatteggiamentoanchenella costruzione dei programmi di didattica "informale" che si svolgonoin aulette
polifunzionali nelle quali la strumentazionedi laboratorio è costituita da bottiglie di plastica,pongo, spago,nastro adesivo,vaschette
d'acqua... insommada tanti "materiali poveri", mentre, al posto delle "tavoie atomiche",ci sono telecamere:gli animatori usano apparati sperimentali facilmente duplicabili anche a casa per mostrare
tra fenomenidiversi senfenomeninaturali, suggerire co\Legamenti
za, rípetiamolo, dare formuie o numeri.
I numeri e le formule, quindi, sonomessi deliberatamente"fuori
dalla porta" quandosi parla di fenomenifisico-naturali,almenoper
un primo approccio.
Un discorsodiverso inveceva fatto per la matematicain quanto
disciplinaper Ia quale non c'è, nel Laboratorio,,una sezionededicadel Centro, un
ta. Il Direttore ritiene che si tratti di una <<carenza>>
,,buco, nel percorsodi awicinamentoalle disciplinescientifiche,e si
propone di andare a un suo superamento,non solo con l'auspicato
riallestimentoe rinnovo della mostra Oltre Lospecchioma anchecon
lo sviluppodi nuovi percorsi che tentino di raccontareconcettibase
della matematica con 1o stile semplice,immediato e coinvolgente,
che è caratteristicodel Centro. Non si nascondeche sarà un'impresa abbastanzacomplícata,perché "affrontare un concettoè cosaben
diversa dall'affrontareun fenomeno,,e perché "per la matematica
abbiamobisognodi più tempo ... oltre che di altro spazioper il museo". In realtà, egli si propone di introdurre i1 visitatore non alia
matematicacome linguaggio usato dalla fisicà) ma a quella che è
possibilescoprirenella natura e nelle scienzedella vita: dalla matematica nascostanelle forme delle bolle di saponea quella che governa Ia regolarità con cui si dispongonole foglie di certe piante, da
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quella celatanella forma delle proteine a quella che soggiacea certe
trasformazionibiologiche.Sembrauna chiavedi lettura molto interessante,in sorprendentesintonia con l'evoluzioneche stanno vivendo da qualchetempo i rapporti della ricerca matematicacon le
applicazionialla Biologia e alle Scienzecognitive.I primi passi in
questadirezionesono stati fatti attraversoI'accostamento
di enhibit
con i quali è possibilefare bolle di saponegiganti ad altri in cui
strutture "a fili" permettono al visitatore di visualizzaree modificare superfici geometrichetridimensionali esattamenteconfrontabili
con quelle spontaneamente
costruite dalle bolle: natura e matemati
ca. Altre (schegge) di matematicasono inserite, di volta in volta e
<per quanto è nelle nostre capacitàe possibilif)", all'interno delle
mostre tematichetemporaneeche il Laboratorio reaTizzae presenta
in una specifica,e atipica,area multimedialee interattiva, che viene
rinnovata ogni tre-quattro mesi. Ad esempio,l'esposizioneintitolata
Una mostra co\or aerde immaginario, programmata tra il giugno e
l'ottobre del 2001 e dedicataai temi del giardino e della botanica,
ospitavauna sezionetutta incentrata sul rapporto tra serie di Fibonacci e fillotassi (distribuzionee numero delle foglie dei petali, dei
semi di alcune piante).
Continuiamoa citare il dott. Carniello:"Si è trattato di un esperimento,ci sembra.riuscito: "rifilare" concettie "cose"comeserie numerica, rapporto aureo, progressionearitmetica, spirali ecc. a un
pubblico che era venuto a vedere una mostra che parlava di fiori,
giardini, farfalie, licheni... ha funzionato:moltissimi visitatori hanno chiestodi poter avere copiadei materiali (testi e immagini)usati
per la multivisione "Nel giardino dei numeri". Rimane comunque
certo che dovremofare molto di più: la matematicaè dawero la "bestia nera" per il pubblico,quella che spaventasoloa parlarne ... ed è
un peccato,un "peccatodi gioventù" e un "peccatodella scuola"!".
Dopo tutto questolavoro di preparazione,eccocifinalmentea Priper la matemo,tiverno, la prima sedeaperta al pubblicodel wuLLSeo
ca,.Qui è naturalesperareche la questionecambi:non si tratta più di
descrivereuna disciplinadi servizioad altre o di cercarequello che
sta sotto al fenomenoche è al centro delf interessedella comunica-
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Fig. 6. - Il castello di Priverno.
zione.E del resto grà il pieghevoledi presentazionerecita: <nonun
museo della matematica,un luogo dove si celebrino le virtù e si rivendichinoi meriti di una scienzamummificata,evocatricepiù di incubi scolasticiche non di conquistedei sapere;ma un museoper 7a
matematica,in cui il visitatore curiosopossaawicinarsi a quanto di
vivo e concretoc'è nella più astratta fra le scienzee scoprirvi relazioní a volte insospettatecon la vita quotidiana."
Il castelloche ospita il museoè un ... vero castelloed è facile lasciarsi suggestionaree immaginareche di uno scrigno si tratti che
racchiudecosepreziose,importanti e poco note. Ma sarebbedawero ingenerosocaricare di troppe aspettativequella che in realtà è
solo la prima realizzazionedi un progetto molto impegnativo.
L'idea iniziale viene da lontano, da quello stessoconvegnodel
1992di cui abbiamogià detto nell'articolo precedente.La mostra OLtre il cornpassoera stata pensatacomela prima "cellula" di un mu-
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.-:.:
:'-a:
qq
=
Fig. 7. - Una sala del Museo per la mo,tematica di Priverno (per gentile
concessione).
seoda subito immaginatocomepolicentricoe dedicatoa comunicare
la matematicain quanto disciplina,interessanteper sé, che riveste
per altro una grossaimportanzanella societàe nella cultura: "la matematica selve, sta dappertutto e chi deve prendere decisioniche
coinvolgonola societàcivile è bene che sappiache c'è, che serve e
oggi Enrico Giusti, il presidentedel
che è importante" dice ancoya,
gestisce
museo.
il
Consorzioche
Ma i tempi per passaredal progetto alle prime uscite pubbliche
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sono stati lunghi: convincerele istituzioni locali superandoancheIe
diffidenzelegate alla triste immagineche la matematicaha nell'opinione pubblica(e non solo in quella meno awertita culturalmente)e
quindi trovare i ftnanziamentiè stata impresa di grande delicatezza
che ha richiesto un forte impegno.
I1 progetto non prevedecomunquenulla di faraonico:non c'è affatto bisognodi avere20.000m2 a disposizione.E cosÌle prospettive
sonodi avereintorno ai 1000- 1500m2 di area espositiva,in più sedi:
oltre a quella di Priverno, che già ne può mettere a disposizione700,
ora se ne delinea un'altra a Firenze.
Ci si proponedi arrivare a costruireuna decinadi nuclei espositivi con finalità e per tipologiedi pubblicodiverse,nucleicheverranno
offerti a rotazioneal pubblico nelle due sedi del museoe che potranno essereprestati ancheper allestimentiesterni.Soprattutto,il museo intende divenire il centro di una serie di attività collaterali, in
particolare destinatealla formazionedei docenti di matematicanei
vari ordini di scuola.Un centro che offra strumenti di lavoro comela
riproduzionesu CD di testi di matematica antica,che in generale
non sonofacili da trovare fuori dalle bibliotechepiù importanti, ma
anche occasionidi approfondimentocon corsi dedicati anche questi
soprattutto alla storia della matematica.Non un posto dove si faceia
ricerca storica, ma un posto dove si awicinino i docenti alla storia
della disciplinache insegnano,nella convinzioneche si tratti di una
competenzaindispensabileper un insegnamentoconsapevoleed
efficace.
Di tutto questo al castellodi Priverno c'è per ora solo qualche
traccia.Ad accogliereil visitatore c'è una delle copiedi Oltre i,Lcompasso, evidentementemolto visitata perché parecchi deglí emhibit
mostranola fatica di soprawivere a un uso intenso e prepotente:si
tratta di un bell'entrarenei sacri recinti della matematica,ma ne abbiamo già scritto a lungo.
Poi si passain una sala che ospitauna riflessionesul Teoremadi
Pitagora.Qualunquevisitatore,dopoi fuochi d'artificio e le provocazioni della parte precedente,si rilassa:il teoremadi Pitagora è probabilmenteuno dei pochi argomentiche anchese facessimoun sondaggio sulla filovia che al mattino ci porta a lavorare scopriremmo
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Fig. 8. - Il cortile interno del Museo per la matematica di Priverno (per gentile
concessione).
che risuona comecosaquasi familiare a tutti. Ciò non vuol dire che
tutti si ricordino che cosa dice, ma probabilmente tutti si ricordano
di averci avuto a che fare. E questo dà sicurezza,owiamente, anche
ai ragazzini delle scuolemedie. Da una parte la comunicazioneperma dall'altra mette in evidenzaquante sfacde I'effetto <stupore>>,
cettature abbia ancheun risultato in apparenzacosìben conosciuto.
L'esposizioneè pensatasoprattutto come supporto al docentedi
matematica,docenteche ha spiegatoai suoi studenti il teorema e
che qui trova utili complementio, se vuole, addirittura utili suggerimenti per fare lui stessocon i suoi ragazziniuna mostra di fine anno.
Niente colpi d'ala o coseestrose,ma solidainformazioneper la matematica che dawero si fa in classe:in effetti, il pubblico che visita la
sala è costituito in larghissimaparte da scolaresche.
Tuttavia i risultati ottenuti non sembrano bastare allo staff del
Consorzioche ha già allo studio progetti di ampliamentodell'off.eúa
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S. DI SIENO
del museo:da una serie di laboratori per docenti (sulla matematica
dell'origami o sui rapporti fra matematicae musica) a una biblioteca
che diventi nucleo intorno al quale costruire gruppi di insegnanti
che possanostudiare e confrontarsi.Cosìnon è difficile immaginare
che uno degli scoglipiù importanti che il Consorziodovrà superare
la sua opera SaràSicuramenterappreper continuarecon Successo
sentato dalla necessitàdi avere personaleadeguatamenteformato:
non solo quello per la gestioneordinaria,ma anchequello più specificatamente<competentein divulgazione"ai diversi livelli.
Per superare le difficoltà più immediate,nel dicembre del 2001
sonopartiti i primi corsi di formazioneper figure di questotipo (dalle guide ai tecnici degli allestimenti ecc.),ma resta la necessitàdi
quelle che Enrico Giusti chiama(personein grado di fare piani sensati di sviluppo".Sostieneche non sonofacili da trovare e possiamo
tranquillamentecredergli. Fare divulgazionematematica(ancheal
museo) non vuoi dire semplicemente"raccontare qualchebanalità
con garbo>; occorreuna professionalitàniente affatto facile da costruire. Tuttavia forse alcune esperienze di collaborazioneche si
stannoawiando o consoiidandoin questi anni ci possonorendere un
po' ottimisti: per esempio,le sinergie che sono nate fra alcuni partner del progetto europeo"Maths alive" (e ben tre sonole sedi italiane coinvoite:Firenze,Milano e Modena)hannocondottoa superare difficoltà presenti nei vari allestimenti.
E del resto sarebbeun peccatoche un'impresaambiziosacome
quella del museo nazionaleimplodesse:un insuccessotoglierebbe
credibilità per molto tempo a tentativi analoghi e di un fallimento su
questo fronte tutta Ia comunità matematicasarebberesponsabile.
Lamentare un presuntodesideriodi egemoniadegli ideatori e usarlo come alibi per non discutere sugli obiettivi e le forme delle realizpiuttostomiope,ma che abbiamovisto
zazionesembraun'operazíone
spessofare nei confronti di iniziative di divulgazione,come se non si
trattasse di uno dei compiti che Ia comunità dei matematici deve affrontare. Questavolta però l'obiettivo è cosìimportante che vale la
pena di impegnarsi a trovare anche le forme migiiori perché si riesca a raggiungerlo.
MATEMATICA AL MUSEO
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Indicazioni essenziali sui musei segnalati
Per maggiore comoditàdei lettori, raccogliamoqui le informazioni essenzialirelative ai musei che sono citati nell'articoio.
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Museo aiuo, Yia Coroglio 104, Napoli
Ente di riferimento: FondazioneIDIS Città della ScienzaOnlus
Ideazione:FondazioneIDIS Città della Scienza
Sito: www.cittadellascienza.it
Informazioni: tel. 081-7352218;fax 081-7352280
Museo Interatti,uo delle Scienze,Yia Imperiale, Foggia
Ente di riferimento: Provincia di Foggia Servizi bibliografici e museali
Ideazione: Sezione Mathesis di Foggia e Ufficio Tecnico della Provincia di
Foggia
Sito: bibliotecaprovinciale.foggia.iVsito/musei
Informazioni: te]. 0888/688706;e-mail:
ggia.it
museoscienza@bibliotecaprovinciale.fo
Museo Naziona\e della Scienzae della TecnologianLeonardoda Vinci", Via San
Vittore 21, Milano
Ente di riferimento: Museo Nazionaledella Scienzae della Tecnolosia.Leonardo da Vinci"
Sito: www.museoscienza.org
Informazioni: LeL.02148555331
; fa.x 02148010055
Science Centre Immaginario Scientifico, Riva Massimiliano e Carlotta 15, Grignano (TS)
Ente di riferimento: Laboratorio dell'Immasinario Scientifico
Sito: www.immaginarioscientifico.it
Laboratorio
dell'Immaginario Scientifico
Informazioni: Segreteria del
teI. 040/224424;fax 04224439;e-mail: lis@lis.trieste.it
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Il Giardino d,i,Arcltimede. Un Museo per LaMatematica, Castello di San Martiro, Priverno (LT)
Ente di riferimento: It Giardino di Archimede
Ideazione:Franco Conti, Enrico Giusti
Sito: www.math.unifi.iVarchimede
Informazioni: archimede@math.unifi.it
Simonetta Di Sieno, Dipartimento di Matematica "F. Enriques"
Università di Milano, Via C. Saldini 50, 20133 Milano
simonetta.disieno.
@mat.unimi.it