ospedale interculturale - Azienda Ospedaliera della Provincia di Lodi
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ospedale interculturale - Azienda Ospedaliera della Provincia di Lodi
OSPEDALE INTERCULTURALE I PROGETTI Dr.ssa Barbara Grecchi Coordinatore HPH A.O. della Provincia di Lodi I PROGETTI DELL’A.O. DELLA PROVINCIA DI LODI PROGETTO OSPEDALE INTERCULTURALE: PROGETTO “LIMEN” PROGETTO “MIGRA” PROGETTO “SYMBOLUM” PROGETTO OSPEDALE INTERCULTURALE MIGRAZIONI E SALUTE NEL LODIGIANO Deliberazione n. 321 del 5/12/07 del Direttore Generale dell'A.S.L. di Lodi presentato dalla Provincia di Lodi, in collaborazione con l'Azienda Ospedaliera della Provincia di Lodi (HPH) e associazioni: Tuttoilmondo di Lodi, Atlas – Associazione dei Marocchini di Lodi, G.A.S. - Gruppo degli Amici Solidali (Ossago Lodigiano), Associazione Book Dieuf dei Senegalesi di Lodi, Associazione Denygba (Casalpusterlengo). Il progetto prevede azioni prioritarie da mettere in atto per contribuire alla fisionomia di un ospedale interculturale Il progetto fa riferimento all’esperienza internazionale “Migrant – friendly Hospital” a cui hanno partecipato 12 Ospedali Europei PROGETTO OSPEDALE INTERCULTURALE Il progetto prevede un percorso multidisciplinare di responsabilità. Il gruppo guida del progetto per raggiungere l’obiettivo che si è posto, che è quello di sviluppare e/o implementare la competenza culturale di tutto il personale dell’A.O. della Provincia di Lodi, ha fatto leva, e continua a farlo, sul desiderio di agire e sul senso di consapevolezza transculturale. Il livello di desiderio e di consapevolezza transculturale va trovato, sviluppato, organizzato e guidato in tutte le fasi del progetto e monitorato nel tempo. Il progetto è diviso in due fasi, la fase della formazione e la fase dello sviluppo istituzionale delle conoscenze e delle skills culturali. PROGETTO OSPEDALE INTERCULTURALE FASE 1 Formazione percorso longitudinale sviluppo istituzionale delle conoscenze e skills culturali La formazione è distinta in vari step che comprendono alcuni sottoprogetti: formazione di un Gruppo-guida per un progetto inter-aziendale tra A.O., ASL, Provincia e Comuni (Progetto “LIMEN”). Formazione di tutto il personale dell’A.O. e dell’ASL con il progetto “Migra” Attività convegnistica su precise tematiche rivolte alla cittadinanza quali: - Nascita e maternage in diverse culture – - L’etnopsichiatria - Cura della morte Corsi ad hoc rivolti ai MMG e ai PLS All’interno del percorso formativo facente parte del Progetto “IL TERRITORIO SI FA RETE: INTERVENTI FORMATIVI A SUPPORTO DI UN PIANO TERRITORIALE SULLA VIOLENZA DI GENERE” è dedicata un affondo sulla relazione fra violenza e donna straniera, con particolare riferimento ai paradigmi socio-culturali e alle MGF. PROGETTO OSPEDALE INTERCULTURALE Due cicli di incontri tematici Nascita e maternage in culture diverse Salute e malattia in terra di immigrazione PROGETTO OSPEDALE INTERCULTURALE FASE 2 Sviluppo istituzionale delle conoscenze e delle skills culturali Elaborazione ed implementazione della Procedura Aziendale di attivazione della Mediazione Culturale Analisi della C-C istituzionale e del personale Nomina referenti interculturali Interfaccia/interazione con i nuovi cittadini Strategie di sviluppo istituzionali e degli stekeholders; Standards per la C-C (in Una 2° fase) Sistema multilingue di documentazione/comunicazione Supervisione interattiva sul lavoro Ad incontrarsi o a scontrarsi non sono culture, ma persone. Se pensate come un dato assoluto, le culture divengono un recinto invalicabile, che alimenta nuove forme di razzismo. Ogni identità è fatta di memoria e oblio. Più che nel passato, va cercata nel suo costante divenire. MARCO AIME, Eccessi di culture PROGETTO LIMEN progetto provinciale per il consolidamento della mediazione Linguistica-culturale nei servizi sociali e sanitari del lodigiano Il progetto si è sviluppato nelle annualità 2007/2008/2009 e ha permesso il consolidamento,tramite un adeguato budget, degli interventi di mediazione interculturale presso i quattro presidi ospedalieri della Provincia di Lodi, presso i Consultori familiari della ASL, e presso i Servizi Sociali dei Comuni di Lodi e Casalpusterlengo. PROGETTO LIMEN programma formativo ha portato alla professionalizzazione di 15 mediatrici/mediatori interculturali che rappresentavano i gruppi linguistici prevalenti sul territorio 2004-2005 PROGETTO LIMEN è stato realizzato presso • Comune di Lodi – Sportello Unico per l’Immigrazione e •Servizio Sociale Comunale, il Comune di Casalpusterlengo - Servizio Sociale Comunale, • Centro di aggregazione giovanile, le azioni di Educativa di strada; la Sezione ACLI di Sant’Angelo Lodigiano; • ASL della Provincia di Lodi: Direzione Sociale/Consultori e la • A.O: reparti maternità, pronto soccorso e dipartimento di psichiatria. •Direzioni Scolastiche hanno poi continuato ad avvalersi dei pacchetti di mediazione linguistica culturale messi a disposizione dal Centro Servizi Intercultura TANGRAM (progetto exL. 40/98 di durata quadriennale attualmente posto a regime nei Piani di Zona di Lodi/Casalpusterlengo e S. Angelo Lodigiano). Azioni prioritarie da mettere in atto per contribuire alla fisionomia di un ospedale interculturale •Un programma di formazione e aggiornamento rivolto al personale ospedaliero finalizzato ad acquisire conoscenze e competenze interculturali, migliorare le possibilità di accesso e di accoglienza dei cittadini stranieri comunitari ed extracomunitari nei servizi ospedalieri, sviluppare capacità professionali a contatto con colleghi ed utenti di diverse culture di provenienza, collaborare con mediatrici e mediatori interculturali. • Il consolidamento della presenza negli ospedali della mediazione interculturale che ha come perno il personale insieme all’ausilio della modulistica e del materiale multilingue. • Attenzione ai luoghi dell’ospedale (ad esempio predisposizione di zone dedicate al culto nel rispetto delle diversità religiose). PROGETTO MIGRA OBIETTIVO* Rafforzare nell’Azienda Ospedaliera una politica dell’accoglienza come garanzia di equità e qualità delle prestazioni orientate a tutte le persone, indipendentemente dai valori religiosi, ideologici ed etici, nonché della cultura, etnia e sesso dell’individuo. Lo scenario è in via di mutamento, le caratteristiche della popolazione cambiano. Gli operatori vanno supportati nel cambiamento fornendo loro conoscenze adeguate che gli permettano di sviluppare un set di valori, comportamenti, atteggiamenti e pratiche per diventare Culturalmente Competenti. * Il tema trattato rientra negli obiettivi della Regione Lombardia e nelle Raccomandazioni della Rete Lombarda HPH Raccomandazioni per un “Ospedale Interculturale” - Decreto N. 3184 del 2.03.2005 PROGETTO MIGRA CHE COS’È LA “COMPETENZA CULTURALE” La competenza culturale è una qualificazione chiave per chiunque operi a diretto contatto con rappresentanti di culture altre. Si acquisisce attraverso uno specifico processo di formazione/aggiornamento. Da parte dell’Operatore vi deve essere motivazione, impegno cognitivo, disponibilità a modificare comportamenti. Definisce le capacità linguistiche, relazionali, psichiche, professionali dell’Operatore che riesce in modo adeguato, non conflittuale, a comunicare con individui o gruppi appartenenti a una o più culture differenti. Titolo IL PROGETTO MIGRA Conoscenze Obiettivi formativi • Conoscere l’evoluzione dello scenario in tema di migrazione • Analisi comparativa dello stato dell’arte nell’azienda Ospedaliera di Lodi e i principali riferimenti legislativi • Definizione di un protocollo di accoglienza Capacità • Migliorare le capacità relazionali e comunicative nell’ottica di un “ospedale interculturale” • Serie di relazioni su tema preordinato Metodologia Tipologia proposta formativa Contesto organizzativo • Brainstorming a fine corso e sua successiva analisi • Corso •Azienda Ospedaliera di Lodi •Rivolto a tutte le professioni dell’A.O. di Lodi Target • Rivolto a tutte le professioni dell’A.S.L. di Lodi •Una edizione rivolta a tutti gli attori facenti parte della Rete dei Servizi del Territorio e alle Associazioni di Volontariato operanti all’interno della stessa A.O. Impegno richiesto ai partecipanti Materiale didattico • 40 edizioni di 4 ore •Predisposizione del materiale didattico Periodo •Maggio 2008 – Giugno 2009 Modalità verifica del gradimento •Compilazione modulo in uso Modalità e criteri per la verifica •Compilazione questionario di apprendimento ad hoc dell’apprendimento Modalità per la valutazione del processo (ricadute) •Lettera di follow-up indirizzata ai partecipanti a un mese di distanza dalla partecipazione al corso e successiva analisi ed elaborazione dei dati •Analisi del brainstorming in aula e successiva elaborazione da parte del gruppo guida ALCUNI DATI IL MODELLO CONCETTUALE PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA CULTURALE VALUTAZIONE DEGLI ESITI Ogni intervento deve essere valutato a breve e medio termine. Noi procediamo in questo modo: A. ogni incontro si conclude con la somministrazione di due questionari, di apprendimento e di gradimento; B. le sollecitazioni venute da ciascun gruppo, nell’incontro o nel periodo che segue, da luogo all’attivazione di gruppi secondari su temi specifici; C. il Gruppo-guida valuta periodicamente la partecipazione agli incontri e l’attività dei gruppi di lavoro secondari; D. progressivamente vengono individuati e attivati Referenti di reparto; E. è prevista la revisione dei protocolli di accoglienza aziendali e di Reparto, con predisposizione di una scheda descrittiva delle caratteristiche culturali di ciascun paziente. Obiettivi del progetto: •Sensibilizzazione degli operatori sanitari e della cittadinanza sul tema della multiculturalità. •Elaborazione ed implementazione della procedura aziendale di attivazione della Mediazione Culturale • Sviluppare sistemi multilingue di documentazione e di comunicazione capaci di facilitare l’accesso, la conoscenza e la fruibilità dei servizi offerti dall’ente stesso, nonché migliorare l’accoglienza del nuovo cittadino e favorire il rispetto reciproco. •Analisi della C-C delle istituzioni e del personale attraverso la vision, mission, anagrafica del personale interno, report statistico semestrale sui flussi degli utenti immigrati, strategie di assunzione e di accoglienza transculturale, presenza di informazioni culturalmente/tecnologicamente “friendly”, metodologie per la gestione dei mediatori, individuando quali possono essere le barriere sistematiche. •Nomina e conferma dei refenti interculturali già nominati e facilitati nella motivazione •Stabilire l’interfaccia/interazione con i nuovi cittadini immigrati sul territorio, spiegando loro il progetto in atto, chiedendo il loro coinvolgimento, supporto, volontariato e una collaborazione diretta e indiretta rendendo questi stekeholders parte attiva nel processo in atto comunicandogli, in questo modo, che le comunità degli immigrati sono una risorsa. •Identificare e contattare gli stekeholders interni ed esterni coinvolgendoli; fornirgli opportune informazioni, spiegazioni e spazi per eventuali momenti di collaborazione. •Mettere in atto una strategia multidisciplinare •Elaborare standards per lo sviluppo, guida e mantenimento del processo di Competenza- Culturale C-C Inoltre si sta lavorando alla traduzione di brochure informative rispetto a: 1. la violenza domestica 2. la donazione di sangue in collaborazione con l’AVIS di Lodi 3. la donazione di cellule staminali da sangue cordonale e CONSENSO INFORMATO ALLA DONAZIONE DI SANGUE PLACENTARE 4. il fumo FOCUS •Stabilire l’interfaccia/interazione con i nuovi cittadini immigrati sul territorio, spiegando loro il progetto in atto, chiedendo il loro coinvolgimento, supporto, volontariato e una collaborazione diretta e indiretta rendendo questi stekeholders parte attiva nel processo in atto comunicandogli, in questo modo, che le comunità degli immigrati sono una risorsa. •Questo punto è in atto ma avrà uno sviluppo più strutturato nei prossimi mesi attraverso una serie di incontri nei luoghi di maggior aggregazione con le comunità di immigrati del territorio. •In particolare: •1. promozione di attivita’ di screening, di prevenzione delle malattie infettive e di vaccinazioni presso le comunita’ straniere del territorio lodigiano con l’ausilio dei mediatori interculturali e dei soggetti appartenenti alla seconda generazione (da qui l’avvio di una partnership con una scuola secondaria della città di Lodi) •2. promozione di attività di sensibilizzazione presso le comunità, provenienti soprattutto dall’area sub-sahariana, rispetto alla donazione di sangue al fine di sopperire alle eventuali carenze di un certo tipo di antigene (KPA) eritrocitario del Sistema Kell prevalente nel genotipo delle popolazioni provenienti dall’area sopra citata e pressocchè assente nel genotipo della popolazione italiana (KPB) PROGETTO SYMBOLUM G2. SECONDA GENERAZIONE PROTAGONISTA riconoscere e rinforzare il protagonismo della cosiddetta “Seconda Generazione (G2), i nati in Italia da genitori stranieri, quale risorsa ed agente fondamentale nella nuova configurazione interculturale della comunità lodigiana supportare la popolazione straniera residente nel territorio verso un pieno inserimento socio culturale e linguistico sono stati previsti due ambiti di intervento strategici “seconda generazione” può davvero rappresentare la “generazione ponte” tra i genitori immigrati ed i futuri cittadini