Untitled - Mantellassi 1926

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Untitled - Mantellassi 1926
Anniversary 1926 ~ 2016
www.mantellassi.com
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S
haring the same passion for
a knowledge of art, refinement and craft expertise, Carlo Mantellassi - antiques expert and
lover- introduced the Mantellassi RETROSPECTIVA chair Collection in 1966, as an
exclusively CAPSULE Collection specialising in reproducing chairs from the XVIIth,
XVIIIth and XIXth centuries.
Thanks to the wish to respect the
techniques of traditional cabinet making
and the proportions of stamped models
from the original era, Mantellassi manufacturing has won over lovers of old chairs
and purists alike in a few years. Roberta
and Nicola has reintroduce this idea and
now is a great part of the international
firm and its range continues to expand.
The line of chairs, Armchair and
sofas in Regency, Louis XV, Louis XVI,
Empire, Restoration, recently Art decò
styles divide into almost thirthy character
models that can be reproduced in series,
while remaining unique pieces thanks to
their manufacturing techniques and totally
craft finishes. Mantellassi’s work finds its
apogee when chairs are studied to be integrated into a precise decor, thus adding
a timeless nature to respect for traditions.
The collection of chairs, which is
supplemented by some refined objects, is
mainly distributed by the best interior decorators and architects, as well as by topof-the-range decoration shops.
Mantellassi also intervenes in the framework of prestige sites with the help of a
team made of antiques experts, art historians and top-level craftsmen.
C
ondividendo la stessa passione per
la conoscenza delle arti applicate, per le finiture e per manualità
eccelsa, Carlo Mantellassi, esperto e appassionato di antiquariato introdusse la
Collezione RETROSPECTIVA di Mantellassi nel 1966, come una esclusiva CAPSULE
Collection specializzata nella riproduzione
in stile delle poltrone del XVII, XVIII e XIX
secolo.
Grazie al desiderio di rispettare le
tecniche originali della tradizione ebanista
e la proporzione dei modelli originali più indovinati, la manifattura di Mantellassi colpì
al cuore gli amanti della pura arte antica
in pochi anni. Roberta e Nicola Mantellassi hanno reintrodotto questa idea ed ora è
una parte importante della azienda, la cui
gamma continua ad espandersi nel mondo.
La linea delle poltrone, sedie, divani
e mobili in stile Luigi XV, Luigi XVI, Regency,
Impero e Direttorio, più recentemente Art
decò, divisa in oltre 30 modelli di grande
carattere, ma che restano pezzi unici per
le sue caratteristiche di produzione totalmente manuale.
Le creazioni di Mantellassi trovano il suo
apogeo quando il suo concetto viene integrato in una decorazione precisa, adducendo un tocco oltre le mode ed il rispetto
della tradizione, sia in ambienti classici che
moderni.
Questa Collezione di poltrone, rifinita come suddetto di pezzi complementari, è principalmente distribuita tramite
retailers, tappezzieri, interior designers,
architetti così come dalle showroom di altissima gamma.
Mantellassi opera anche nei progetti di siti
prestigiosi coadiuvato dall’aiuto di un team
composto da esperti in antiquariato e storia dell’arte uniti ai migliori artigiani italiani.
Anniversary 1926 ~ 2016
Nicola e Roberta Mantellassi
INDEX
Nadine
pag.
12
Sarah
pag. 52
Pierre
pag. 94
Camille
pag. 16
Serge
pag. 56
Simon
pag. 98
Nicolas
pag. 20
Marine
pag. 62
Robespierre
pag. 102
Jean
pag. 24
Charlotte
pag. 66
Oliver
pag. 110
Marion
pag. 30
Daniel
pag. 72
Caroline
pag. 114
Gustav
pag. 34
David
pag. 76
André
pag. 122
Julien
pag. 38
Felisia
pag. 80
Kevin
pag. 126
Lucas
pag. 44
Robert
pag. 84
Paul
pag. 48
Pascal
pag. 88
2
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4
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Fin dall’antichità l’oro è
usato per rivestire oggetti
di arte, di culto, gioielli per
accrescerne il valore.
Questo metallo, l’unico che
non reagisce all’ossidazione è da sempre simbolo di
immortalità e di divinità.
Since ancient times,
gold is use to covered
objects of art, worship,
or precious,
to enhance them.
This metal, the only one
to have the particularity of
not oxidize, was an
immortal and divine
symbol.
La foglia oro viene appoggiata su un
supporto morbido, poi è presa con uno
strumento carico di elettricità statica (la
paletta) a cui la foglia si attacca . Dopodiché essa viene depositata sula superficie
da dorare, preventivamente preparata
con la colla di pesce che assicura una
forte adesione. Una lucidatura manuale
garantisce l’aspetto finale. Nella tecnica
francese di doratura, la lucentezza è raggiunta con l’uso di una pietra d’agata con
la forma di un dente di lupo, soggetto che
veniva usato nel XVIII secolo per questa
operazione.
T
hus we find statuettes of wood,
metal objects, stone, partially or
completely covered, usually with
a very thin gold leaf, so as not to
clog the support details. For wood, there are
two main techniques of gilding: the water
gilding and the gilding mixing.
The gilding, the oldest, is still practiced,
especially for low-relief supports supporting a lot of other processes, such as wood
(frames mirrors or paintings), wrought iron,
commemorative plaques, but also roofs (Les
Invalides), sculptures and other decorations
(Opera) in Paris. Because gold is a very
ductile metal, it is possible by hammering
to obtain very thin sheets (a few microns)
without breaking the metal wire. Gold leaf
is laid flat on a support then caught with a
broad brush called "palette" on which she
clings because of static electricity.
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To adhere to the proportions and depth
of the carvings of each original model
to the nearest millimetre, the craftsmen
work with the piece from the period in
front of them to serve as their yardstick.
Lealtà ai maestri ebanisti
del XIII secolo.
Gold leaf is then deposited on the surface to
brown, sometimes prepared with egg white
to ensure adhesion. A polishing ensures the
final appearance. In the gilding French polishing is carried out using an agate stone in
the shape of a wolf's tooth that was used in
the eighteenth century for this operation.
N
ormalmente noi troviamo
statuette di legno, oggetti di
metallo, pietre, parzialmente o totalmente ricoperte di
lamina d’oro, così sottile da non impedire la visione dei dettagli sottostanti. Sul
legno ci sono due tecniche principali di
doratura: a Missione ed a Guazzo.
La più antica tecnica di doratura è ancora praticata, specialmente per i bassorilievi ove ci sono precedenti processi di
finituracome cornici antiche per specchi
e dipinti, ferro battuto, placche commemorative, ma anche soffitti (vedi a LES
INVALIDES a Parigi), sculture e altre decorazioni (Vedi Opera’ sempre a Parigi).
Siccome l’oro è un metallo molto duttile,
è possibile batterlo con un martello fino
ad ottenere una lamina sottilissima (di
pochi micron) senza rompere la struttura
del metallo stesso.
L
Loyalty to the master
cabinet-makers of the
18th century
F
inding rare models which can
be identified by a detail in the
carving, a special mount and
perfect proportions is our essential first step dictated by the love of
chairs and wood. The wood worked are
mainly beech. Our frames are mortice
and tenon built with pegs where the model for the era used them. Canework is
done entirely by hand, strand by strand,
each strand being knotted and the knots
hidden at the back of the chair using the
traditional rabbet method.
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ealtà ai maestri ebanisti del XIII
secolo. Trovare rari modelli che
possono essere identificati dai
dettagli di intaglio, dal montaggio speciale e dalle perfette proporzioni è
il nostro primo passo essenziale dettato
dall’amore per le poltrone e per il legno.
Il legno usato è principalmente il faggio.
I nostri fusti sono realizzati con la tecnica
della mortasatrice e del maschio, con l’uso di pioli quando l’originale lo richiede.
Il lavoro della paglia è fatto interamente
a mano, filo per filo, ed ognuno di essi è
legato dietro alla poltrona usando il metodo tradizionale della scanalatura.
Per aderire completamente alle proporzioni ed alle profondità di intaglio di ogni
modello fino al millimetro, gli artigiani
lavorano con il pezzo originale dell’epoca
in fronte a loro in modo da rispettare pedissequamente le misure.
Manufacture
Poliuretano ad altissima densità 150Kg/MC
High Density Polyurethan
Mantellassi 1926 ha selezionato la società
Wade Springs quale partner fondamentale
per il miglioramento della qualità dei propri
molleggi. La Wade springs è una delle prime aziende che hanno prodotto il nuovo
brevetto per il molleggio delle sedute che
su barre in acciaio con top in maglia di rete
che viene da tutti riconosciuto come “seduta
tradizionale”.
Poliuretano ad alta resilienza
High Resilience Polyurethan
Mantellassi 1926 has selected Wade springs Company as partner to improve quality
of its suspensions. Wade springs were one
of the first to manufacture the new patented sprung seat on steel bars, with a mesh
top, which later come to be recognized as
“Traditionale seating”.
Tela di Juta
Gunny
Tomana
Elastic Calico fabric
I fusti sono totalmente in faggio francese ,
perfettamente essiccato, intagliato a mano.
Essi sono fatti con incastri a Mortise e maschi, con tecniche artigianali antiche. Supporti angolari in faggio ovunque.
I cuscini sono in piuma d'oca con inserto in
poliuretano espanso.
Le vernici utilizzate sono senza solventi, a
base acquosa.
Cinghie in Juta
Juta belts
Frames are always done in French beech
wood, air dry , carved by hand. They are
made following the tradition: mortice and
tenon built with pegs where the model for
the era used them, with corner blocks.
Duck ferdern seat cushion with Poliurethan
insert.
Painting material are solvent free, with natural ingredients.
Sospensione a mezzo di molle
greche in acciaio.
Suspension With Iron Sinuos
Springs.
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The history of
Louis XV seats
I
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t is not uncommon to find entire "salon" worth hundred thoulow-back at arm raised and the seat in the confessional, High File
sand crowns. A Comte d'Evreux, dying in poverty, however,
with arm and cheeks, the convertible, pretty small headquarters
leaves 20.000 pounds of furniture. Madame de Pompadour,
interlope reputation a bit, the upholstery boudoirs actresses and
give thousand crowns pension to a cabinet maker in the Faubourg
entering, until within the French Academy. What say? There are
Saint-Antoine for having made a great chair. Every six years it is tahomes around the cartridge to the chair, the chair tiles, to the seat
steful to change all the House furnishings. Never has the art of wood
pocket, the Chair with ears, the seat to the Queen. Marie Leczinska
and carpentry been pushed further. The technical vocabulary is enmake fashion folder oval. But the ultimate is the comfortable Chair
riched by more than fifty words. Numbers of cabinetmakers and
of convenience, with desk to write, rack to raise and lower the folcarpenters settled in Paris at this time. But their efforts are futile.
der where you want to sleep or rest. All these seats are apparent
When, with the Regency, the hierarchy of the seats began to fade,
wood, gilded or lacquered. They are covered with damask, velvet
that the chair is an honor to which only senior people can claim, its
crimson or white, Utrecht velvet, fabrics of Persia, sometimes even
lighter forms, softens, is circumventing, and love curves, sinuous
leather. The Beauvais manufactory, under the able direction of Oulines, we found that sometimes so unreasonable in the wholesale
dry (1734), is a specialty tapestries in shades of soft and pleasant,
furniture, becomes the most successful transformations. The chair
to these beautiful seats. Boucher, Huet, Leprince provide cartons.
follows the same forms of the feIt weaves fables de la Fontaine, Momale body. Chantournées forms,
lière scenes of pastoral, the monfeet S-shaped violonnées records,
The furniture and the seats were the key, the red, while a flowerbed. It
topped by rocky grounds and shells,
reproduces even grotesque Bérain
such characteristics are well known major concern of the eighteenth century. of which have hardly aged, as this
to the Louis XV Chair. But what of Never, at any time in our history, did we prestigious decorators had passed
varieties in this case! What chanthe solemn art of his time. Aubussee
such
a
luxury,
such
a
prodigality.
ges ingenious, inspired by the love
son helping to fill the salons of the
of comfort that takes all classes of
wonderful tapestry furnishings
society! Fashion baskets sits uneawhich, in their colors past, are still
sily in the arms of the chair, elegant that can not sit on the seat
excite our admiration and the mad in the major auction sales.
edge for fear of picking up their skirts to their knees in the most disgraceful of the world. The weavers would they bother for so little?
They fell by placing the arm behind the consoles to wear, and this
adaptation to a new use gives a special cachet chair Regency. At the
same time appeared the "Bergère", pleasant gondola Chair, back
rounded, padded to the file, provided the cheeks, or sleeve, the seat
topped with tile or feather mattress, which is lined with silk, Persian
cloth, satin or toile de Jouy. It pushes the discretion as to attach a
small shepherdess very low, and end-of-foot, closer to the seat, in
fact, a chaise longue. Later it was the marquise, broad and deep,
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Nadine
Chair
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Chair
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Nadine
Finishing / Finitura
Burnished gold - Oro brunito
64
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Camille
Armchair
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Armchair
18
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Camille
Finishing / Finitura
Light oxidized real silver
Argento vero chiaro ossidato
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Nicolas
Armchair
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Armchair
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110
Nicolas
Finishing / Finitura
Coated silver - Argento velato
71
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Jean
Armchair
24
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Armchair
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Jean
Finishing / Finitura
Mecca gold - Oro Mecca
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The history of
Louis XV seats
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Of course, the carpenters are not confined to the furniture of high
We kept the right place for those seats to rest with a history - that
luxury reserved for wealthy clients. Their understanding of us is
we are careful not to undertake - key to the novel, poetry slight,
cheap building linings most modern seats, straw and cane nattée.
theater, song, to the intimate life of a century libertine and gallant.
Curious remark: fashion headquarters straw - we are not saying
Here, the metamorphosis is even more surprising. It seems that
the invention - is a princely whim dating from the Regency. If we
the decorators have done the hard seat of the Grand Siècle furbelieve the bad language of Saint-Simon, who cordially hated Phiniture hectic, circumvented, Chantourne, a richness and elegance
lippe d'Orleans, the princes and princesses of the blood, despite the
unparalleled, larger than the shepherdess, less than the extended
row occupied by the Regent, settled on small chairs which offered
bed rest, combining the grace in one or comfortable on the other,
straw d offer seats to those who could qualify. That was enough
the ultimate seat of graceful poses and conversations between dog
to put the seats in vogue straw nattée, more manageable, cooler
and wolf. And what a variety of forms! We have the couch to play,
in summer, easy to fill cushions, records, tiles that could be so rich
whose arms are adorned with two small upholstered panels that
that we wanted with paintings from India, satin or brocade. As the
connect with the seat and the sofa conjident, trimmed at both ends
first quality required of these small pieces of furniture is light, the
of two small seats placed in a triangular back, where two people
cabinetmakers created a special construction. Instead of the joincan sit; the pilot, the meridian, between the loveseat and chair, the
ts mortise and tenons, as in other
couch, the Paphos, the Ottoman,
seats, they are simple to trunnions.
the most voluptuous of the furnituThe files are composed of two coluThe furniture and the seats were the re pretty, which is apparent in 1729
mns joined together by the ties. The
with his case without cheeks, rounchair (and chair) to the nasturtium major concern of the eighteenth century. ded at both ends in the semi - cirare invented. This is the modern Never, at any time in our history, did we cle, which is the richest trim, green
building as it has continued to us.
damask, velvet chased out of gold,
see
such
a
luxury,
such
a
prodigality.
As for the rod (truss bark or rattan
crimson and white lampas, crimson
cane India) is a foreign import that
velvet trimmed with gold. But the
the Dutch had introduced in France
most widespread, is still the Sopha,
at the beginning of the eighteenth century. But an exotic product,
this large sofa with four or six seats, that Turkey sent us from the
the upholsterers of Louis XV to know the French creation of the
late eighteenth century. As for bed rest and lounge chairs, turn
world. Natural color or gilded, cane their alliance with the most
them over in silence. Their forms do nothing original. There would
stylish frames to the most delicate carvings, and penetrate as far
be surprising that their wealth and abundance, if not Bachaumont
as Madame de Pompadour and with the king. What we have said
us that its time to the beautiful ladies to be their extended visits,
applies to the chair seat, with the remark that the reign of Louis
were working in the profession, or are engaged to other duties he
XV was really born or at least multiply the seat slightly. As for the
forgets to explain.
stool, although stripped of its grandeur protocol, we can not find
this uncomfortable piece of furniture in a few fashion shows at the
dowager who remember their successes of the past century. It is
fair to add that it produces very rich and very luxurious. And sofas
29
Marion
Armchair
30
31
Armchair
32
Grey -turquoise with oxidized and
mecca real silver
Grigio - turchese con argento vero
ossidato e meccato
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Marion
Finishing / Finitura
68
68
Gustav
Chest of drawers
34
35
Chest of drawers
36
Grey -turquoise with oxidized and
mecca real silver
Grigio - turchese con argento vero
ossidato e meccato
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Gustav
Finishing / Finitura
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61
Julien
Armchair
38
39
Armchair
40
112
Julien
Finishing / Finitura
Craqued real silver - Argento vero distrutto
76
41
80
La storia delle
poltrone LUIGI XV
N
42
on e’ comune trovare un salotto intero valutato centinaia di
Allo stesso tempo apparve la Bergere, piacevole poltrona a gondomigliaia di euro. Il Conte di Evreux, pur morendo in povertà,
la, con la spalliera arrotondata ed imbottita interamente per aplasciò un'eredita’ valutata 20.000 sterline (di allora) di mopoggiare la guancia o le braccia, il cuscino di seduta trapuntato con
bili. Madame di Pompadour donò una pensione di migliaia di corone
morbida piuma, ricoperta di seta persiana, rasi o toile de Jouy.
ad un ebanista di Faubourg Saint- Antoine per aver fatto una splenQuesta poltrona si sposava molto bene con un piccolo elemento da
dida poltrona. Era una grande soddisfazione cambiare ogni sei anni
porre davanti alla seduta per appoggiare i piedi, di fatto era nata la
tutti i mobili di casa. Mai prima di allora l’arte del legno e della falechaise longue. Più tardi arrivo la Marquise, larga e profonda, poggia
gnameria era stata più in voga. Il vocabolario tecnico si è arricchito
reni pronunciato e seduta incassata, spalliera alta per le guance e
di più di 50 parole. Numerosi erano gli ebanisti ed i tappezzieri che
le braccia, il divano-letto, i divani tete a tete che creavano una picspostarono la loro attività nella Parigi di quel tempo. Ma il loro sforzo
cola area riservata di conversazione, i boudoir, grandi attori per gli
fu futile. Quando, con l’avvento dello stile Regency, la gerarchia dei
ingressi fino al periodo della Accademia Francese.
produttori iniziò a vacillare, allora la poltrona era un onore destinato
Cosa dire? Ne furono proposte di tutti i tipi, poltrone con cassetsolo ai signori ed alle signore, erano fatte con forme leggere, soffici,
ti, con la seduta contenitore, la poltrona con le orecchie, la seduta
avvolgenti, amavano le curve, le linee sinuose e troviamo qualcoregale per la Regina. Marie Leczinska fece un pezzo di moda rensa di irragionevole nella vendita del
dendola ovale, Ma la più recente
mobile, che portò ad una diversa
è la poltrona relax, con leggio per
La
poltrona
seguiva
le
stesse
forme
del
corpo
interpretazione dell’oggetto stesso.
scrivere, movimento per alzare e
femminile.
Forme
avvolgenti,
piedi
con
linea
La poltrona seguiva le stesse forme
abbassare la spalliera per riposarsi o
del corpo femminile. Forme avvoldormire. Tutte queste poltrone sono
ad esse con arcate importanti, intagliate con
genti, piedi con linea ad esse con motivi di terreno roccioso e di conchiglie, queste realizzate con legno a vista, dorato
arcate importanti, intagliate con
o laccato. Loro sono ricoperte con
caratteristiche
sono
molto
ben
conosciute
nella
motivi di terreno roccioso e di condamasco, velluto o in bianco. Velluto
poltrona
LUIGI
XV.
chiglie, queste caratteristiche sono
di Utrecht, tessuti persiani, qualche
molto ben conosciute nella poltrona
volta anche in pelle. La manifattura
LUIGI XV.
di Beuvais sotto l’abile direzione di Oudry (1734) propone speciali
Ma che varietà di casistica! Quello che ha partorito l’ingegno, ispirato
tessuti in diverse tonalità per i tappezzieri, soffici e piacevoli, al fine
dal dall’amore del comfort che coinvolge tutte le classi della società!
di rivestire le loro splendide poltrone.
Non c’era posto per appoggiare le borse di moda sul bracciolo, le
Boucher, Huet, Leprince, realizzano i disegni. Sono scene delle fadonne eleganti non potevano sedersi sulla parte anteriore del cuvole di La Fontaine, oppure bucoliche di Moliere, con una scimmietscino per la paura di alzare le proprie gonne fino al ginocchio, che
ta, il rosso, il letto di petali. Ci sono anche riproduzioni grottesche di
era la peggiore disgrazia del mondo! I tappezzieri dovrebbero preBerain, molto anticate, come i grandi decoratori hanno tramandato
occuparsi per così poco ?
l’arte solenne del suo tempo.
Loro risolsero mettendo il bracciolo con un largo appoggio e questa
nuova idea dette il principale marchio di riconoscibilità alle poltrone
Regency.
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43
Lucas
2 Seater Sofa
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45
Antiqued oak - Rovore antico
2 Seater Sofa
46
101
Lucas
Finishing / Finitura
139
47
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Paul
Chair
48
49
Chair
50
104
Paul
Finishing / Finitura
Old black with burnished gold
Nero vecchio con oro brunito
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Sarah
Armchair
52
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Armchair
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Sarah
Finishing / Finitura
Craqued gold - Oro distrutto
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Serge
Armchair
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97
Serge
Finishing / Finitura
Natural oak wood - Quercia naturale
Armchair
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59
77
La storia delle
poltrone LUIGI XV
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Aubusson aiutò a arredare le pareti dei saloni con degli splendidi
arazzi e a terra con i mobili rivestiti con tessuti pesanti, i quali, nei
colori originali dell’epoca, sono a tutt’oggi i più eccitanti oggetti che
destano ammirazione e restano gli attori principali nelle maggiori
aste mondiali. Ovviamente i falegnami non sono confinati nel realizzare i mobili di lusso per ricchi clienti.
Capiscono che devono realizzare anche pezzi lineari in tessuto di
lino, con elementi in paglia di Vienna. Curiosi dettagli modaioli in paglia non diciamo delle invenzioni sono principalmente apparsi con
il Regency. Se noi crediamo alle brutte parole di Saint Simon, che
odiava cordialmente Filippo d’Orleans, il Principe e la Principessa di
sangue bleu, nonostante il trono occupato dal Reggente, sembra
che loro sedevano su piccole poltrone realizzate in midollino e offrivano dei pouff ai visitatori per i ricevimenti.
Questo era sufficiente per comprendere la leggerezza delle sedute
in midollino, più maneggevoli, freschi in estate, e facili per estrarre
e apporre i cuscini all’interno, realizzati in tessuto a quadri ricamati,
dipinti a mano dall’India, in raso o in broccato. Siccome la principale
caratteristica di questi oggetti era la leggerezza, gli ebanisti crearono
una speciale costruzione. Invece che mortise e maschi, come nelle
altre poltrone, loro hanno semplici perni. Gli elementi in legno sono
forati e collegati con doppie file di perni, usando una speciale colla.
Questo è il sistema di costruzione che è giunto fino a noi.
Così come il bambù è un prodotto estero importato dai navigatori olandesi e introdotto in Francia all’inizio del XVIII secolo, vennero
fatti dei tentativi di abbinarlo ai raffinati capolavori di intaglio dei falegnami francesi usando oro e colori naturali, e fatti talmente bene
che arrivarono fino a Madame de Pompadour e al Re.
Quello che abbiamo detto della poltrona si può applicare alla sedia,
cioè che durante il regno di LUIGI XV si sono inventate o perlomeno
moltiplicate le sedie leggere. Così come i pouff, che persero la loro
forma e misura poco confortevole, e furono rintracciabili solamente
in qualche negozio di chincaglieria che vendeva oggetti dei secoli precedenti. Quelli dello stile del tempo erano veramente ricchi e
lussuriosi.
60
E i divani? Abbiamo guardato attentamente la loro evoluzione nei
secoli, che noi non intendiamo interpretare in questa sede, ed abbiamo notato tocchi di arte romana, di poesia leggera, di musica
fino all’intimità più profonda in un secolo libertino e galante.
Qui la metamorfosi è ancora più sorprendente. Possiamo affermare che i decoratori hanno modificato le sedute rigide del Gran Secolo Francese sotto Luigi XIV in un mobile movimentato, avvolgente, arrotondato, di una ricchezza e di una eleganza incomparabile,
ancor più della Bergère, meno lunga della chaise longue, unendo
la grazia della prima con il comfort della seconda. Realizzando la
seduta per eccellenza, per le pose graziose e per le lunghe conversazioni a corte.
E che varietà di forme! Abbiamo trovato divani a giorno, dove i
braccioli sono arricchiti di due piccoli pannelli imbottiti che si raccordano con la poltrona. I divani gemellari, dove sono poste due
spalliere triangolari alle estremità, per far colloquiare due persone
in modo formale, la ghironda, la meridienne (una via di mezzo tra
il divanetto e la chaise longue), il canapè, la Paphosa, l’ottomana, la
più voluttuosa dei mobili civettuoli, che apparve nel 1729 con la sua
spalliera senza “guance”, arrotondata alle due estremità in semicerchio, con i piu’ ricchi nastri di passamaneria, i verdi damaschi, i
velluti cesellati di ricami in oro, i lampassi bianchi e crema.
Ma il più diffuso resta sempre il sofà, il grande sofà con quattro o sei
posti a sedere, che venne importato come idea dall’impero turco
nel tardo XVIII secolo.
Per quanto concerne il lettino da riposo e la chaise longue, non c’è
stato nulla da segnalare. Le loro forme non avevano nulla di originale ed è strano che abbondassero solo in ricchezza e abbondanza,
e come racconta Bachaumont, non possiamo raccontare cosa facessero le signore su questi manufatti.
61
Marine
Chair
62
63
Chair
64
Scratched gold with real silver
Avorio scortecciato con argento vero
65
92
Marine
Finishing / Finitura
53
58
Charlotte
Chest of drawers
66
67
Chest of drawers
68
Ash - mecca real silver
Cenere - argento meccato
69
95
Charlotte
Finishing / Finitura
122
56
LUIGI XVI
T
he Louis XVI furnishings and decorative style started in 1774, at the
beginning of Louis XVI reign up until 1790. The Directoire style will succeed.
It followed a European movement return
to classicism in the second half of the eighteenth century. Louis XVI, grand-son of
Louis XV, became king in 1774 at the age of
20. Queen Marie Antoinette also very much
appreciated the decorative arts. The middle
of the eighteenth century and the Louis XVI
style furnishing has been heavily influenced
by the discovery of the remains of Herculaneum (1738) and Pompeii in 1748. Thus was
born the neoclassical, neo-Palladian style,
incorporating Greek and Roman elements
(columns, pediments, harmonious proportions, swing). The Louis XVI furniture is by
opposition to Louis XV style rigourous and of
geometric shapes: rectangle, square, round
and oval are in vogue. The elements of ornamentation are also minimalist, symmetrical
(as opposed to Louis XV) and inspiration is
found in the vegetable and antique themes:
flute, bay leaves, strips of ovals.... Among
the most classic one is the ribbon knot and
the drapery swag.The seats are straight lines and geometric. The chest of drawers
have covered feet. They contain two to five
drawers where the divisions between the
drawers are often hidden. The handles are
simplified and the appearance of a ring.
The "half-moon" commode is a creation of
the time. We can see furniture designed for
the use of women, so called "travailleuse" or
70
"bonheur du jour" Louis XVI style introduced
mahogany. New furniture are emerging to
adapt to the changing lifestyle:
The "bonheur du jour" is a piece of furniture
that appears during the transition. It is a mix
between the secretary and the writing desk.
The "Chair médaillon" is also a creation of
the Louis XVI style. It has an oval back. Created by Louis Delanois in 1769.
The dining table is also one of the creations
of Louis XVI.
I
mobili LUIGI XVI e lo stile che porta questo nome inizia nel 1774, all’inizio del
regno di LUIGI XVI fino al 1790. Lo stile
Direttorio gli succederà. Questo stile LUIGI
XVI segue un desiderio di ritorno al classicismo che era presente nella seconda metà
del XVIII secolo.
LIUGI XVI, nipote di LUIGI XV, diventò re nel
1774, all’età di venti anni. La regina Maria
Antonietta, apprezzava moltissimo le arti
decorative. La metà del XVIII secolo e lo stile dei mobili LUIGI XVI sono stati pesantemente influenzati dalla scoperta di Ercolano
(1738) e Pompei (1748).
Così nacque il neoclassico, lo stile neo Palladiano, incorporando elementi di stile Greco
e Romano (colonne, capitelli, proporzioni
71
armoniche, festoni, drappi, curve gradevoli).
I mobili LUIGI XVI sono, per opposizione a
quelli LUIGI XV, in stile rigoroso e di forme
geometriche: rettangoli, quadrati e ovali
sono in gran voga. Gli elementi di ornamento sono altrettanto minimalisti, simmetrici
(all’opposto di LUIGI XV) e l’ispirazione si
trova nella natura e nei temi antichi.
Tra i piu’ famosi c’è il nastro annodato e il
drappeggio intagliato. Le sedute sono fatte
di linee diritte e geometriche, i comò hanno
i piedi rivestiti, e sono concepiti con 2 o piu’
cassetti, fino addirittura a 5 con i divisori tra
i cassetti invisibili. Le maniglie sono semplificate e hanno l’apparenza di un cerchio. Il
comò a mezza luna è una creazione di quel
periodo. Noi possiamo vedere mobili disegnati per l’uso delle donne, chiamati toilette
da viaggio o bonheur du jour.
Lo stile LUIGI XVI introdusse l’uso del mogano, uno dei legni principe della storia del
mobile. Nuove tipologie di mobile emergono per adattarsi al cambio degli stili di vita: il
suddetto ”bonheur du jour” è un mobile che
appare durante la transizione tra i due stili,
ed è un mix tra il secretaire e la scrivania.
La poltrona a medaglione è anch’essa una
creazione dello stile LUIGI XVI, avendo una
spalliera ovale. Fu creata da LOUIS DELANOIS nel 1769.
Il tavolo da pranzo è un’altra creazione di
LUIGI XVI.
Daniel
Armchair & Footstool
72
73
81
64
87
74
75
72
52
Armchair & Footstool
Sage green with gold
Verde salvia con oro
91
Daniel
Finishing / Finitura
David
Armchair
76
77
Armchair
78
107
David
Finishing / Finitura
Wine - coloured with real silver
Vinaccia con argento vero
79
72
82
Felisia
Chair
80
81
Chair
82
Scratched ivory with burniched gold
Avorio scortecciato con oro brunito
83
101
Felisia
Finishing / Finitura
49
56
Robert
Armchair
84
85
Armchair
86
107
Robert
Finishing / Finitura
Walnut and gold - Noce e oro
73
87
81
Pascal
Armchair
88
89
Armchair
90
97
Pascal
Finishing / Finitura
Soleil gold - Oro Soleil
65
91
70
Regence
R
I
egence is best understood not as a style, but as a state
of mind. It marked a turn toward intimacy, comfort, distraction and pleasure. Regence is a transitional style that
resulted in greater comfort, and forms more elegant and agreeable
to the eye. Lines had a new fluidity whilst retaining their symmetry.
Charles Cressent, the master cabinetmaker, was to the Regence
period what Boulle had been under Louis XIV.
Furniture: The commode is popularized. Bookcases with meshed
doors, cane chairs with curved "sabot de biche" legs. Tables, Duchess chaises longues, consoles, smaller sized tables, table bureaus (flat-top writing table), drop-front secretaries, cupboards,
center lights and wall lamps were numerous.
Materials and techniques: Oak was used for the finest pieces,
pine and poplar for more ordinary ones. Most seating was made
of beech, walnut and fruitwoods. Wood veneer, wood marquetry
and bronze fittings were popular. Veneers of precious wood with
geometric design, together with much gilt bronze decoration was
seen. Carvings, especially of stylized palm leafs, sunflowers, pomegranates, with trellis background and honeycomb designs were
common.
Ornament: Moldings, thinner and less assertive than under Louis
XIV, are in low relief. Smiling heads of fauns and women were often
used and the lion's head disappeared. Scallop shells were very characteristic. Bat wings and animals, such as the monkey were seen.
Motifs of exotic origin, such as pagodas, peacock feathers, parsols
and exotic flowers were judiciously used.
92
l Regence riveste una notevole importanza nella storia del mobile francese in quanto rappresenta il passaggio dalla severità
dello stile Luigi XIV alla fantasiosa eleganza decorativa dello stile Luigi XV. Protagonisti di questo momento di transizione furono
vari architetti, disegnatori e decoratori di interni, quali P. Le Pautre,
F. A. Vassé, G. M. Oppenordt, G. Boffrand e R. de Cotte.
Forme e motivi della decorazione passarono dall'architettura all'arredamento, che vide il trionfo di temi ispirati alla mitologia, al favoloso e pittoresco mondo orientale, alla creazione di fantasia espressa da una infinita serie di attributi allegorici; diffusissimi furono la
conchiglia e i motivi floreali, con larga utilizzazione della ghirlanda.
Furono di moda quali applicazioni su montanti e altre parti del mobile, come pure su maniglie e serrature, le famose espagnolettes,
leggiadre immagini femminili a mezzo busto costruite in metallo.
Alleggeriti e aggraziati dalle volute dei disegni ornamentali i mobili
Reggenza persero il carattere di solenne grandiosità tipico del baroccoconservando tuttavia l'armoniosa simmetria della linea fattasi
più slanciata per aderire al gioco fantasioso dei motivi intagliati e
scolpiti. Famosi ebanisti furono A. Ch. Boulle, Ch. Cressent (ebanista
ufficiale del reggente e della famiglia d'Orléans) e F. Guillemart.
93
Pierre
Armchair
94
95
Armchair
96
Old grey with teared gold
Grigio vecchio con oro strappato
97
109
Pierre
Finishing / Finitura
72
70
Simon
Armchair
98
99
Armchair
100
110
Simon
Finishing / Finitura
Craqued black - Nero distrutto
77
101
83
Robespierre
Chest of drawers
102
103
Chest of drawers
104
85
Robespierre
Finishing / Finitura
Cherry and gold - Ciliegio e oro
243
105
56
EMPIRE
T
he Empire style, French pronunciation: the second phase of Romanticism, is an early nineteenth century design
movement in architecture, furniture, other decorative arts,
and the visual arts that flourished between 1800 and 1815 during
the Consulate and the First French Empire periods, although its life
span lasted until the late 1820s (or more depending on each country). From France it spread into much of Europe and the United States. The style originated in and takes its name from the rule of Napoleon I in the First French Empire, when it was intended to idealize
Napoleon's leadership and the French state. The style corresponds
in that intent to the Biedermeier style in the German-speaking
lands, Federal style in the United States, and the Regency style in
Britain. The previous style in France was called Louis XVI style.
and other statesmen.
Architecture of the Empire style was based on elements of the
Roman Empire and its many archaeological treasures, which had
been rediscovered starting in the eighteenth century. The preceding Louis XVI and Directoire styles employed straighter, simpler
designs compared to the Rococo style of the eighteenth century.
Empire designs strongly influenced the contemporary American
Federal style (such as design of the United States Capitol building),
and both were forms of propaganda through architecture. It was a
style of the people, not ostentatious but sober and evenly balanced. The style was considered to have "liberated" and "enlightened"
architecture just as Napoleon "liberated" the peoples of Europe
with his Napoleonic Code.
The Empire period was popularized by the inventive designs of
Percier and Fontaine, Napoleon's architects for Malmaison. The
designs drew for inspiration on symbols and ornaments borrowed
from the glorious ancient Greek and Roman empires. Buildings
typically had simple timber frames and box like constructions, veneered in expensive mahogany imported from the colonies. Biedermeier furniture also used ebony details, originally due to financial constraints. Ormolu details (gilded bronze furniture mounts
and embellishments) displayed a high level of craftsmanship.
General Bernadotte, later to become King Karl Johan of Sweden
and Norway, introduced the Napoleonic style to Sweden, where
it became known under his own name. The Karl Johan style remained popular in Scandinavia even as the Empire style disappeared from other parts of Europe. France paid some of its debts to
Sweden in ormolu bronzes instead of money, leading to a vogue
for crystal chandeliers with bronze from France and crystal from
Sweden.
After Napoleon lost power, the Empire style continued to be in favour for many decades, with minor adaptations. There was a revival of the style in the last half of the nineteenth century in France,
again at the beginning of the twentieth century, and again in the
1980s.
The most famous Empire style structures in France are the grand
T
he style developed and elaborated the Directoire style of
the immediately preceding period, which aimed at a simpler, but still elegant evocation of the virtues of the Ancient
Roman Republic:
The stoic virtues of Republican Rome were upheld as standards
not merely for the arts but also for political behaviour and private
morality. Conventionels saw themselves as antique heroes. Children were named after Brutus, Solon and Lycurgus. The festivals
of the Revolution were staged by David as antique rituals. Even the
chairs in which the committee of Salut Publique sat were made
on antique models devised by David. ...In fact Neo-classicism became fashionable. The Empire style "turned to the florid opulence of
Imperial Rome. The abstemious severity of Doric was replaced by
Corinthian richness and splendour".
Two French architects, Charles Percier and Pierre Fontaine, were
together the creators of the French Empire style. The two had studied in Rome and in the 1790s became leading furniture designers
in Paris, where they received many commissions from Napoleon
106
107
EMPIRE
F
neoclassical Arc de Triomphe of Place de l'Étoile, Arc de Triomphe
du Carrousel, Vendôme column, and La Madeleine, which were built in Paris to emulate the edifices of the Roman Empire. The style
also was used widely in Imperial Russia, where it was used to celebrate the victory over Napoleon in such memorial structures as the
General Staff Building, Kazan Cathedral, Alexander Column, and
Narva Triumphal Gate. Stalinist architecture is sometimes referred
to as Stalin's Empire style.
The style survived in Italy longer than in most of Europe, partly because of its Imperial Roman associations, partly because it was revived as a national style of architecture following the unification of
Italy in 1870. Mario Praz wrote about this style as the Italian Empire.
In the United Kingdom, Germany, and the United States, the Empire style was adapted to local conditions and gradually acquired further expression as the Egyptian Revival, Greek Revival, Biedermeier
style, Regency style, and late-Federal style.
ase dello stile neoclassico francese, cronologicamente compresa, con la debita approssimazione, nei primi tre decenni del sec. XIX.
Il suo inizio coincise con la presa di potere di Napoleone, la cui personalità ebbe valore determinante
in campo estetico-artistico. Le origini storiche dello stile, come risposta a una precisissima esigenza politica, sono dunque essenzialmente francesi,
sebbene i suoi influssi siano stati in varia misura
sensibili in tutti i Paesi europei. Pur condividendo
con il neoclassicismoalcune componenti essenziali, lo stile Impero snaturò le istanze illuministe
e coincise con una scelta programmatica di carattere formale; si articolò quindi in un linguaggio
organizzato che coinvolse tutte le arti, dalla pittura
(J. L. David, A. J. Gros, P. P. Prud'hon) alla scultura
(A. Canova, J. A. Houdon, A. D. Chaudet) alle arti
applicate, ed espresse con eloquente retorica l'ideale estetico della nuova corte e una volontà di
dominio paragonabile, per quanto meno realizzata, a quella esercitata da Luigi XIV sulle fabbriche
reali. La scelta del repertorio formale classico non
escluse un certo “colonialismo” stilistico, nel recupero archeologico degli stili egizio ed etrusco. L'architettura dell'Impero, che è stata considerata un
momento involutivo rispetto alla vitalità dell'opera
degli architetti della Rivoluzione, è caratterizza-
108
ta dall'adozione dell'ordine classico in dimensioni
giganteggianti; esso fu applicato in una serie di
strutture monumentali, che tuttavia non alterarono sostanzialmente la fisionomia della capitale:
così il Tempio della Gloria (oggi chiesa della Madeleine; B. Vignon, 1805-07), la Camera dei Deputati
(B. Poyet, 1806-07), la colonna di place Vendôme
(Gondoin e Lepère, 1806-10), la Borsa (A.-T. Brongniart, 1808) e l'opera multiforme di Percier e Fontaine (Malmaison, Arco di Trionfo del Carrousel,
apertura della Rue de Rivoli), gli architetti napoleonici per eccellenza, attivi in moltissime fabbriche
imperiali.
Per quanto riguarda l'arredamento, il mobile francese dello stile Impero è caratterizzato da un senso
di pesantezza della forma e dall'uso prevalente del
mogano spoglio di intarsi, al posto dei quali spiccano invece le appliques in bronzo e le placche di
porcellana ispirate a motivi decorativi desunti dalle
antichità egizie, greche e romane, oltre ai motivi di
repertorio quali la “N” e l'onnipresente corona d'alloro stilizzata. Nella scelta tipologica ebbero fortuna soprattutto i caratteristici letti a profilo di barca
(letto en bateau) e quelli “imperiali” e “alla turca”,
le seggiole “a gondola”, le consoles, il guéridon, il
saut-de-lit (lavabo costituito da un catino in porcellana su un supporto di legno a 3 o 4 gambe), i
tavoli da lavoro con il piano rialzabile e forniti di
specchio, la toilette (molto simile alla console)
con specchio orientabile, il tavolino somno posto
nelle camere accanto al letto, la psyché, grande specchio “manovrabile” ovale o rettangolare,
racchiuso in una cornice di mogano e sorretto da
due montanti laterali. Artisti e botteghe artigianali contribuirono alla fortuna dello stile Impero nel
campo di tutte le arti applicate e il loro apporto fu
determinante per la formazione e la diffusione del
gusto del tempo: dalla bottega di mobilieri famosi
come Jacob alle fornaci delle porcellane di Sèvresdirette da A. T. Brongniart; dalle manifatture di
tessuti a cui diede grande impulso C. Pernon alle
arazzerie dei Gobelins e di Aubusson; dai prodotti
dell'oreficeria dominata da P. P. Thomire, J. B. C.
Odiot, M. G. Biennais, Henri Auguste agli strumenti
musicali di S. Erard. Echi dello stile Impero perdurarono oltre il periodo napoleonico, sopravvivendo
e riaffiorando durante tutto l'Ottocento.
109
Oliver
Armchair
110
111
Armchair
112
87
Oliver
Finishing / Finitura
Wengè with gold - Wengè con oro
75
113
77
Caroline
Chair
114
115
Chair
116
100
Caroline
Finishing / Finitura
Pinkish with briar - root
Rosato con radica
117
53
57
ART DECO'
A
rt Deco, or decò, is an influential visual arts design style
that first appeared in France just before World War and
began flourishing internationally in the 1920s, 1930s and
1940s before its popularity waned after World War II. It took its
name, short for Arts Décoratifs, from the Exposition Internationale
des Arts Décoratifs et Industriels Modernes (International Exposition of Modern decòrative and Industrial Arts) held in Paris in 1925.
It is an eclectic style that combines traditional craft motifs with Machine Age imagery and materials. The style is often characterized
by rich colours, bold geometric shapes and lavish ornamentation.
Decò emerged from the interwar period when rapid industrialisation was transforming culture. One of its major attributes is an
embrace of technology. This distinguishes decò from the organicmotifs favoured by its predecessor Art Nouveau.
Historian Bevis Hillier defined Art decò as "an assertively modern
style that ran to symmetry rather than asymmetry, and to the
rectilinear rather than the curvilinear; it responded to the demands
of the machine and of new material and the requirements of mass
production".
During its heyday, Art decò represented luxury, glamour, exuberance and faith in social and technological progress. The first use of
the term Art decò is sometimes attributed to architect Le Corbusier, who penned a series of articles in his journal L'Esprit nouveau
under the headline "1925 Expo: Arts déco". He was referring to the
1925 Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels
Modernes (International Exposition of Modern decòrative and Industrial Arts).
The term came into more general use in 1966, when a French exhibition celebrating the 1925 event was held under the title Les Années 25: Art déco/Bauhaus/Stijl/Esprit Nouveau. Here the term
was used to distinguish the new styles of French decorative crafts
that had emerged since the Belle Epoque. The term Art decò has
since been applied to a wide variety of works produced during the
Interwar period (L'Entre Deux Guerres), and even to those of the
Bauhaus in Germany. However, Art decò originated in France. It has
been argued that the term should be applied to French works and
those produced in countries directly influenced by France.
Art decò gained currency as a broadly applied stylistic label in 1968
when historian Bevis Hillierpublished the first book on the subject:
Art decò of the 20s and 30s. Hillier noted that the term was already
being used by art dealers and cites The Times (2 November 1966)
and an essay named "Les Arts Déco" in Ellemagazine (November
1967) as examples of prior usage. In 1971, Hillier organised an exhibition at the Minneapolis Institute of Arts, which he details in his
book about it, The World of Art decò.
Some historians trace decò's roots to the Universal Exposition of
1900. After this show a group of artists established an informal
collective known as La Société des artistes décorateurs (Society
of decòrative Artists) to promote French crafts. Among them were
Hector Guimard, Eugène Grasset, Raoul Lachenal, Paul Bellot, Maurice Dufrêne and Emile decòeur. These artists are said to have influenced the principles of Art decò.
The Art decò era is often anecdotally dated from 1925 when the
Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes was organized to showcase new ideas in applied arts, although
the style had been in full force in France for several years before
that date. Decò was heavily influenced by pre-modern art from
around the world and observable at the Musée du Louvre, Musée
de l'Homme and the Musée national des Arts d'Afrique et d'Océanie. During the 1920s, affordable travel permitted in situ exposure to
other cultures. There was also popular interest in archeology due
to excavations at Pompeii, Troy, the tomb of Tutankhamun, etc.
Artists and designers integrated motifs from ancient Egypt, Mesopotamia, Greece, Rome, Asia, Mesoamerica and Oceania with
Machine Age elements. Decò was also influenced by Cubism,
Constructivism, Functionalism, Modernism, and Futurism. In 1905,
before the onset of Cubism, Eugène Grasset wrote and published
Méthode de Composition Ornementale, Éléments Rectilignes, within which he systematically explored the decorative (ornamental)
aspects of geometric elements, forms, motifs and their variations,
in contrast with (and as a departure from) the undulating Art Nouveau style of Hector Guimard, so popular in Paris a few years ear118
I
lier. Grasset stresses the principle that various simple geometric
shapes like triangles and squares are the basis of all compositional
arrangements.
At the 1907 Salon d'Automne in Paris, Georges Braque exhibited
Viaduc à l'Estaque (a proto-Cubist work), now at the Minneapolis
Institute of Arts. Simultaneously, there was a retrospective exhibition of 56 works by Paul Cézanne, as a tribute to the artist who
died in 1906. Cézanne was interested in the simplification of forms
to their geometric essentials: the cylinder, the sphere, the cone.
Paul Iribe created for the couturier Paul Poiret esthetic designs
that shocked the Parisian milieu with its novelty. These illustrations
were compiled into an album, Les Robes de Paul Poiret racontée
par Paul Iribe, published in 1908.
At the 1910 Salon des Indépendants, Jean Metzinger, Henri Le Fauconnier and Robert Delaunay, shown together in Room 18, elaborated upon Cézannian syntax, revealing to the general public for the
first time a "mobile perspective" in their art, soon to become known
as Cubism. Several months later, the Salon d'Automne saw the invitation of Munich artists who for several years had been working
with simple geometric shapes. Leading up to 1910 and culminating
in 1912, the French designers André Mare and Louis Sue turned
towards the quasi mystical Golden ratio, in accord with Pythagorean and Platonic traditions, giving their works a Cubist sensibility.
The artists of the Section d'Or exhibited (in 1912) works considerably more accessible to the general public than the analytical Cubism of Picasso and Braque. The Cubist vocabulary was poised to
attract fashion, furniture and interior designers.
These revolutionary changes occurring at the outset of the 20th
century are summarized in the 1912 writings of André Vera. Le
Nouveau style, published in the journal L'Art décoratif, expressed
the rejection of Art Nouveau forms (asymmetric, polychrome and
picturesque) and called for simplicité volontaire, symétrie manifeste, l'ordre et l'harmonie, themes that would eventually become
ubiquitous within the context of Art decò.
n the Art Décoratif section of the 1912 Salon d'Automne, an
architectural installation was exhibited that quickly became
known as La Maison Cubiste (The Cubist House). The facade
was designed by Raymond Duchamp-Villon and the interior by André Mare along with a group of collaborators. "Mare's ensembles
were accepted as frames for Cubist works because they allowed
paintings and sculptures their independence", writes Christopher
Green, "creating a play of contrasts, hence the involvement not
only of Gleizes and Metzinger themselves, but of Marie Laurencin,
the Duchamp brothers (Raymond Duchamp Villon designed the
facade) and Mare's old friends Léger and Roger de La Fresnaye".
La Maison Cubiste was a fully furnished house, with a staircase,
wrought iron banisters, a living room the Salon Bourgeois, where paintings by Marcel Duchamp, Jean Metzinger, Albert Gleizes,
Marie Laurencin and Fernand Léger were hung and a bedroom. It
was an early example of L'art décoratif, a home within which Cubist
art could be displayed in the comfort and style of modern, bourgeois life. Spectators at the Salon d'Automne passed through the
full scale 10 by 3 meter plaster model of the ground floor of the
facade.This architectural installation was subsequently exhibited
at the 1913 Armory Show, New York, Chicago and Boston, listed in
the catalogue of the New York exhibit as Raymond Duchamp Villon,
number 609, and entitled "Facade architectural, plaster"(Façade
architecturale). Several years after World War I, in 1927, Cubists Joseph Csaky, Jacques Lipchitz, Louis Marcoussis, Henri Laurens, the
sculptor Gustave Miklos, and others collaborated in the decoration
of a Studio House, rue Saint James, Neuilly sur Seine, designed by
the architect Paul Ruaud and owned by the French fashion designer Jacques Doucet, also a collector of Post Impressionist and
Cubist paintings (including Les Demoiselles d'Avignon, which he
bought directly from Picasso's studio). Laurens designed the fountain, Csaky designed Doucet's staircase, Lipchitz made the fireplace
mantel, and Marcoussis made a Cubist rug.
119
ART DECO'
L
'Art déco (nome derivato per estrema sintesi dalla dizione Exposition
Internationale des Arts Décoratifs
et Industriels Modernes, Esposizione Internazionale di Arti decòrative ed Industriali Moderne, tenutasi a Parigi nel 1925, per
quest'ultimo motivo detto anche Stile 1925,
è stato un fenomeno del gusto che interessò
sostanzialmente il terzo ed il quarto decennio del secolo XX: riguardò le arti decorative,
le arti visive, l'architettura, la moda. L'Expo
parigina del 1925 vide trionfare, fra i molti
espositori stranieri, la speciale raffinatezza
francese in varie categorie merceologiche,
dall'ebanisteria agli accessori di moda: Parigi
restava il centro internazionale del buon gusto anche negli anni critici seguiti alla prima
guerra mondiale.
Ma l'Art déco non nasceva con l'Esposizione,
che fu semmai una sorta di rutilante rassegna di un fenomeno nella fase della sua
tarda maturità, scaturito nella stessa Parigi
intorno al 1910 ad opera di Paul Poiret, stilista
dai molteplici interessi, rivolti alla completa
riforma estetica dell'ambiente esistenziale
moderno.
Oltreoceano, gli Stati Uniti aderirono più lentamente al déco, raccogliendone in un certo
senso il testimone verso gli anni trenta, col
caratteristico gusto per un modellato aerodinamico del cosiddetto Streamlining Modern, di cui furono artefici principalmente i
designer Raymond Loewy, Henry Dreyfuss e
Walter Dorwin Teague.
Parigi rimase in ogni caso il centro maggiore del design Art déco, col mobilio di Jac-
120
ques-Émile Ruhlmann che rinnovava i fasti dell'ebanisteria parigina fra Rococò e Stile Impero, con l'azienda di Süe et Mare, con i
pannelli e i mobili modernistici di Eileen Gray, con il ferro battuto
di Edgar Brandt e gli oggetti in metallo e le lacche di Jean Dunand,
con i lavori in vetro di René Lalique e Maurice Marinot, con gli orologi e la gioielleria di Cartier, coi manifesti di Cassandre e Sepo.
Il termine "Art déco" non ebbe un ampio uso fino a che quel gusto
non fu rivalutato negli anni sessanta. Oltre a queste influenze, l'Art
déco è caratterizzata dall'uso di materiali come l'alluminio, l'acciaio
inossidabile, lacca, legno intarsiato, pelle di squalo o di zebra. L'uso
massiccio di forme a zigzag o a scacchi, e curve vaste (diverse da
quelle sinuose dell'Art Nouveau), motivi a "V" e a "raggi solari".
Alcuni di questi motivi erano usati per opere molto diverse fra loro,
come ad esempio i motivi a forma di raggi solari: furono utilizzati
per delle scarpe da donna, griglie per termosifoni, l'auditorium del
Radio City Music Hall e la guglia del Chrysler Building.
L'Art déco fu uno stile sintetico, e al tempo stesso volumetricamente, aerodinamico, turgido e opulento, probabilmente in reazione
all'austerità imposta dagli anni della prima guerra mondiale e della
conseguente crisi economica. Fu peraltro uno stile molto popolare
per gli interni dei cinematografi, e dei transatlantici come l'Ile de
France e il Normandie.
Alcuni storici considerano l'Art déco come una forma popolare e alternativa del Modernismo o del Movimento Moderno in architettura. Di fatto, il Razionalismo Italiano utilizzò alcuni elementi di questa espressione artistica frammisti a strutture razionali, soprattutto
nelle nuove città costruite durante il regime fascista in Italia e ancor
di più nelle colonie, (Dodecaneso, Libia, Eritrea, Etiopia) dove riagganci alla tradizione locale ed un certo gusto dell'esotico ne furono
il filo conduttore. Come esempi più significativi potremmo citare
diversi palazzi di Rodi, che ne portano i segni più evidenti, mentre
in città di nuova fondazione ma essenzialmente razionaliste, come
Portolago, nell'isola greca di Leros, o Sabaudia in Italia se ne leggono solo accenni in alcuni edifici.
L'Art déco cominciò a perdere lentamente campo in Occidente una
volta raggiunta la produzione di massa. Cominciò a essere derisa
perché si riteneva che fosse kitsch e che presentasse un'immagine
falsa del lusso. Alla fine questo stile fu stroncato dall'austerità della
seconda guerra mondiale. In stati coloniali, come l'India, divenne il
punto di partenza del Modernismo e continuò ad essere usato fino
agli anni sessanta. Vi fu un nuovo interesse per l'Art déco negli anni
ottanta, grazie al design grafico di quel periodo, dove la sua associazione ai film noir ed alla moda degli anni trenta portò al suo uso
nella pubblicità per la moda e la gioielleria.
L'"Art déco Historic Districts" a Miami Beach, in Florida, è il luogo con
la più alta concentrazione al mondo di architettura Art déco. Dalla
Ocean Drive alla Collins Avenue, da Lincoln Rd. a Espanola Way, si
possono ammirare hotels, appartamenti e altri edifici in questo stile costruiti tra 1923 e 1943. In particolar modo, il frequente utilizzo
di elementi tropicali all'interno delle decorazioni (come fenicotteri,
palme e fiori), dei motivi nautici e delle tonalità pastello (come il
giallo, il celeste, il lilla e il rosa), ha comunemente ribattezzato questo movimento, nel caso di Miami, Tropical Art déco.
Nel 2015 la cantautrice statunitense Lana Del Rey rilascia una canzone dal nome Art déco.
121
André
Chair
122
123
Wengè
Chair
124
84
André
Finishing / Finitura
58
125
60
Kevin
Armchair
126
127
Armchair
128
Marble effect white
Bianco marmorizzato
129
100
Kevin
Finishing / Finitura
75
75
Anniversary 1926 ~ 2016
Strada Regionale 66 km.1
51100 Gello (PT) Italia
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Copyright Mantellassi 1926
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