Untitled - Mantellassi 1926
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Untitled - Mantellassi 1926
Anniversary 1926 ~ 2016 www.mantellassi.com 1 3 S haring the same passion for a knowledge of art, refinement and craft expertise, Carlo Mantellassi - antiques expert and lover- introduced the Mantellassi RETROSPECTIVA chair Collection in 1966, as an exclusively CAPSULE Collection specialising in reproducing chairs from the XVIIth, XVIIIth and XIXth centuries. Thanks to the wish to respect the techniques of traditional cabinet making and the proportions of stamped models from the original era, Mantellassi manufacturing has won over lovers of old chairs and purists alike in a few years. Roberta and Nicola has reintroduce this idea and now is a great part of the international firm and its range continues to expand. The line of chairs, Armchair and sofas in Regency, Louis XV, Louis XVI, Empire, Restoration, recently Art decò styles divide into almost thirthy character models that can be reproduced in series, while remaining unique pieces thanks to their manufacturing techniques and totally craft finishes. Mantellassi’s work finds its apogee when chairs are studied to be integrated into a precise decor, thus adding a timeless nature to respect for traditions. The collection of chairs, which is supplemented by some refined objects, is mainly distributed by the best interior decorators and architects, as well as by topof-the-range decoration shops. Mantellassi also intervenes in the framework of prestige sites with the help of a team made of antiques experts, art historians and top-level craftsmen. C ondividendo la stessa passione per la conoscenza delle arti applicate, per le finiture e per manualità eccelsa, Carlo Mantellassi, esperto e appassionato di antiquariato introdusse la Collezione RETROSPECTIVA di Mantellassi nel 1966, come una esclusiva CAPSULE Collection specializzata nella riproduzione in stile delle poltrone del XVII, XVIII e XIX secolo. Grazie al desiderio di rispettare le tecniche originali della tradizione ebanista e la proporzione dei modelli originali più indovinati, la manifattura di Mantellassi colpì al cuore gli amanti della pura arte antica in pochi anni. Roberta e Nicola Mantellassi hanno reintrodotto questa idea ed ora è una parte importante della azienda, la cui gamma continua ad espandersi nel mondo. La linea delle poltrone, sedie, divani e mobili in stile Luigi XV, Luigi XVI, Regency, Impero e Direttorio, più recentemente Art decò, divisa in oltre 30 modelli di grande carattere, ma che restano pezzi unici per le sue caratteristiche di produzione totalmente manuale. Le creazioni di Mantellassi trovano il suo apogeo quando il suo concetto viene integrato in una decorazione precisa, adducendo un tocco oltre le mode ed il rispetto della tradizione, sia in ambienti classici che moderni. Questa Collezione di poltrone, rifinita come suddetto di pezzi complementari, è principalmente distribuita tramite retailers, tappezzieri, interior designers, architetti così come dalle showroom di altissima gamma. Mantellassi opera anche nei progetti di siti prestigiosi coadiuvato dall’aiuto di un team composto da esperti in antiquariato e storia dell’arte uniti ai migliori artigiani italiani. Anniversary 1926 ~ 2016 Nicola e Roberta Mantellassi INDEX Nadine pag. 12 Sarah pag. 52 Pierre pag. 94 Camille pag. 16 Serge pag. 56 Simon pag. 98 Nicolas pag. 20 Marine pag. 62 Robespierre pag. 102 Jean pag. 24 Charlotte pag. 66 Oliver pag. 110 Marion pag. 30 Daniel pag. 72 Caroline pag. 114 Gustav pag. 34 David pag. 76 André pag. 122 Julien pag. 38 Felisia pag. 80 Kevin pag. 126 Lucas pag. 44 Robert pag. 84 Paul pag. 48 Pascal pag. 88 2 3 4 5 Fin dall’antichità l’oro è usato per rivestire oggetti di arte, di culto, gioielli per accrescerne il valore. Questo metallo, l’unico che non reagisce all’ossidazione è da sempre simbolo di immortalità e di divinità. Since ancient times, gold is use to covered objects of art, worship, or precious, to enhance them. This metal, the only one to have the particularity of not oxidize, was an immortal and divine symbol. La foglia oro viene appoggiata su un supporto morbido, poi è presa con uno strumento carico di elettricità statica (la paletta) a cui la foglia si attacca . Dopodiché essa viene depositata sula superficie da dorare, preventivamente preparata con la colla di pesce che assicura una forte adesione. Una lucidatura manuale garantisce l’aspetto finale. Nella tecnica francese di doratura, la lucentezza è raggiunta con l’uso di una pietra d’agata con la forma di un dente di lupo, soggetto che veniva usato nel XVIII secolo per questa operazione. T hus we find statuettes of wood, metal objects, stone, partially or completely covered, usually with a very thin gold leaf, so as not to clog the support details. For wood, there are two main techniques of gilding: the water gilding and the gilding mixing. The gilding, the oldest, is still practiced, especially for low-relief supports supporting a lot of other processes, such as wood (frames mirrors or paintings), wrought iron, commemorative plaques, but also roofs (Les Invalides), sculptures and other decorations (Opera) in Paris. Because gold is a very ductile metal, it is possible by hammering to obtain very thin sheets (a few microns) without breaking the metal wire. Gold leaf is laid flat on a support then caught with a broad brush called "palette" on which she clings because of static electricity. 6 To adhere to the proportions and depth of the carvings of each original model to the nearest millimetre, the craftsmen work with the piece from the period in front of them to serve as their yardstick. Lealtà ai maestri ebanisti del XIII secolo. Gold leaf is then deposited on the surface to brown, sometimes prepared with egg white to ensure adhesion. A polishing ensures the final appearance. In the gilding French polishing is carried out using an agate stone in the shape of a wolf's tooth that was used in the eighteenth century for this operation. N ormalmente noi troviamo statuette di legno, oggetti di metallo, pietre, parzialmente o totalmente ricoperte di lamina d’oro, così sottile da non impedire la visione dei dettagli sottostanti. Sul legno ci sono due tecniche principali di doratura: a Missione ed a Guazzo. La più antica tecnica di doratura è ancora praticata, specialmente per i bassorilievi ove ci sono precedenti processi di finituracome cornici antiche per specchi e dipinti, ferro battuto, placche commemorative, ma anche soffitti (vedi a LES INVALIDES a Parigi), sculture e altre decorazioni (Vedi Opera’ sempre a Parigi). Siccome l’oro è un metallo molto duttile, è possibile batterlo con un martello fino ad ottenere una lamina sottilissima (di pochi micron) senza rompere la struttura del metallo stesso. L Loyalty to the master cabinet-makers of the 18th century F inding rare models which can be identified by a detail in the carving, a special mount and perfect proportions is our essential first step dictated by the love of chairs and wood. The wood worked are mainly beech. Our frames are mortice and tenon built with pegs where the model for the era used them. Canework is done entirely by hand, strand by strand, each strand being knotted and the knots hidden at the back of the chair using the traditional rabbet method. 7 ealtà ai maestri ebanisti del XIII secolo. Trovare rari modelli che possono essere identificati dai dettagli di intaglio, dal montaggio speciale e dalle perfette proporzioni è il nostro primo passo essenziale dettato dall’amore per le poltrone e per il legno. Il legno usato è principalmente il faggio. I nostri fusti sono realizzati con la tecnica della mortasatrice e del maschio, con l’uso di pioli quando l’originale lo richiede. Il lavoro della paglia è fatto interamente a mano, filo per filo, ed ognuno di essi è legato dietro alla poltrona usando il metodo tradizionale della scanalatura. Per aderire completamente alle proporzioni ed alle profondità di intaglio di ogni modello fino al millimetro, gli artigiani lavorano con il pezzo originale dell’epoca in fronte a loro in modo da rispettare pedissequamente le misure. Manufacture Poliuretano ad altissima densità 150Kg/MC High Density Polyurethan Mantellassi 1926 ha selezionato la società Wade Springs quale partner fondamentale per il miglioramento della qualità dei propri molleggi. La Wade springs è una delle prime aziende che hanno prodotto il nuovo brevetto per il molleggio delle sedute che su barre in acciaio con top in maglia di rete che viene da tutti riconosciuto come “seduta tradizionale”. Poliuretano ad alta resilienza High Resilience Polyurethan Mantellassi 1926 has selected Wade springs Company as partner to improve quality of its suspensions. Wade springs were one of the first to manufacture the new patented sprung seat on steel bars, with a mesh top, which later come to be recognized as “Traditionale seating”. Tela di Juta Gunny Tomana Elastic Calico fabric I fusti sono totalmente in faggio francese , perfettamente essiccato, intagliato a mano. Essi sono fatti con incastri a Mortise e maschi, con tecniche artigianali antiche. Supporti angolari in faggio ovunque. I cuscini sono in piuma d'oca con inserto in poliuretano espanso. Le vernici utilizzate sono senza solventi, a base acquosa. Cinghie in Juta Juta belts Frames are always done in French beech wood, air dry , carved by hand. They are made following the tradition: mortice and tenon built with pegs where the model for the era used them, with corner blocks. Duck ferdern seat cushion with Poliurethan insert. Painting material are solvent free, with natural ingredients. Sospensione a mezzo di molle greche in acciaio. Suspension With Iron Sinuos Springs. 8 9 The history of Louis XV seats I 10 t is not uncommon to find entire "salon" worth hundred thoulow-back at arm raised and the seat in the confessional, High File sand crowns. A Comte d'Evreux, dying in poverty, however, with arm and cheeks, the convertible, pretty small headquarters leaves 20.000 pounds of furniture. Madame de Pompadour, interlope reputation a bit, the upholstery boudoirs actresses and give thousand crowns pension to a cabinet maker in the Faubourg entering, until within the French Academy. What say? There are Saint-Antoine for having made a great chair. Every six years it is tahomes around the cartridge to the chair, the chair tiles, to the seat steful to change all the House furnishings. Never has the art of wood pocket, the Chair with ears, the seat to the Queen. Marie Leczinska and carpentry been pushed further. The technical vocabulary is enmake fashion folder oval. But the ultimate is the comfortable Chair riched by more than fifty words. Numbers of cabinetmakers and of convenience, with desk to write, rack to raise and lower the folcarpenters settled in Paris at this time. But their efforts are futile. der where you want to sleep or rest. All these seats are apparent When, with the Regency, the hierarchy of the seats began to fade, wood, gilded or lacquered. They are covered with damask, velvet that the chair is an honor to which only senior people can claim, its crimson or white, Utrecht velvet, fabrics of Persia, sometimes even lighter forms, softens, is circumventing, and love curves, sinuous leather. The Beauvais manufactory, under the able direction of Oulines, we found that sometimes so unreasonable in the wholesale dry (1734), is a specialty tapestries in shades of soft and pleasant, furniture, becomes the most successful transformations. The chair to these beautiful seats. Boucher, Huet, Leprince provide cartons. follows the same forms of the feIt weaves fables de la Fontaine, Momale body. Chantournées forms, lière scenes of pastoral, the monfeet S-shaped violonnées records, The furniture and the seats were the key, the red, while a flowerbed. It topped by rocky grounds and shells, reproduces even grotesque Bérain such characteristics are well known major concern of the eighteenth century. of which have hardly aged, as this to the Louis XV Chair. But what of Never, at any time in our history, did we prestigious decorators had passed varieties in this case! What chanthe solemn art of his time. Aubussee such a luxury, such a prodigality. ges ingenious, inspired by the love son helping to fill the salons of the of comfort that takes all classes of wonderful tapestry furnishings society! Fashion baskets sits uneawhich, in their colors past, are still sily in the arms of the chair, elegant that can not sit on the seat excite our admiration and the mad in the major auction sales. edge for fear of picking up their skirts to their knees in the most disgraceful of the world. The weavers would they bother for so little? They fell by placing the arm behind the consoles to wear, and this adaptation to a new use gives a special cachet chair Regency. At the same time appeared the "Bergère", pleasant gondola Chair, back rounded, padded to the file, provided the cheeks, or sleeve, the seat topped with tile or feather mattress, which is lined with silk, Persian cloth, satin or toile de Jouy. It pushes the discretion as to attach a small shepherdess very low, and end-of-foot, closer to the seat, in fact, a chaise longue. Later it was the marquise, broad and deep, continue to page 29 11 Nadine Chair 12 13 Chair 14 96 Nadine Finishing / Finitura Burnished gold - Oro brunito 64 15 71 Camille Armchair 16 17 Armchair 18 102 Camille Finishing / Finitura Light oxidized real silver Argento vero chiaro ossidato 19 77 78 Nicolas Armchair 20 21 Armchair 22 110 Nicolas Finishing / Finitura Coated silver - Argento velato 71 23 76 Jean Armchair 24 25 Armchair 26 105 Jean Finishing / Finitura Mecca gold - Oro Mecca 72 27 75 The history of Louis XV seats continue from page 11 28 Of course, the carpenters are not confined to the furniture of high We kept the right place for those seats to rest with a history - that luxury reserved for wealthy clients. Their understanding of us is we are careful not to undertake - key to the novel, poetry slight, cheap building linings most modern seats, straw and cane nattée. theater, song, to the intimate life of a century libertine and gallant. Curious remark: fashion headquarters straw - we are not saying Here, the metamorphosis is even more surprising. It seems that the invention - is a princely whim dating from the Regency. If we the decorators have done the hard seat of the Grand Siècle furbelieve the bad language of Saint-Simon, who cordially hated Phiniture hectic, circumvented, Chantourne, a richness and elegance lippe d'Orleans, the princes and princesses of the blood, despite the unparalleled, larger than the shepherdess, less than the extended row occupied by the Regent, settled on small chairs which offered bed rest, combining the grace in one or comfortable on the other, straw d offer seats to those who could qualify. That was enough the ultimate seat of graceful poses and conversations between dog to put the seats in vogue straw nattée, more manageable, cooler and wolf. And what a variety of forms! We have the couch to play, in summer, easy to fill cushions, records, tiles that could be so rich whose arms are adorned with two small upholstered panels that that we wanted with paintings from India, satin or brocade. As the connect with the seat and the sofa conjident, trimmed at both ends first quality required of these small pieces of furniture is light, the of two small seats placed in a triangular back, where two people cabinetmakers created a special construction. Instead of the joincan sit; the pilot, the meridian, between the loveseat and chair, the ts mortise and tenons, as in other couch, the Paphos, the Ottoman, seats, they are simple to trunnions. the most voluptuous of the furnituThe files are composed of two coluThe furniture and the seats were the re pretty, which is apparent in 1729 mns joined together by the ties. The with his case without cheeks, rounchair (and chair) to the nasturtium major concern of the eighteenth century. ded at both ends in the semi - cirare invented. This is the modern Never, at any time in our history, did we cle, which is the richest trim, green building as it has continued to us. damask, velvet chased out of gold, see such a luxury, such a prodigality. As for the rod (truss bark or rattan crimson and white lampas, crimson cane India) is a foreign import that velvet trimmed with gold. But the the Dutch had introduced in France most widespread, is still the Sopha, at the beginning of the eighteenth century. But an exotic product, this large sofa with four or six seats, that Turkey sent us from the the upholsterers of Louis XV to know the French creation of the late eighteenth century. As for bed rest and lounge chairs, turn world. Natural color or gilded, cane their alliance with the most them over in silence. Their forms do nothing original. There would stylish frames to the most delicate carvings, and penetrate as far be surprising that their wealth and abundance, if not Bachaumont as Madame de Pompadour and with the king. What we have said us that its time to the beautiful ladies to be their extended visits, applies to the chair seat, with the remark that the reign of Louis were working in the profession, or are engaged to other duties he XV was really born or at least multiply the seat slightly. As for the forgets to explain. stool, although stripped of its grandeur protocol, we can not find this uncomfortable piece of furniture in a few fashion shows at the dowager who remember their successes of the past century. It is fair to add that it produces very rich and very luxurious. And sofas 29 Marion Armchair 30 31 Armchair 32 Grey -turquoise with oxidized and mecca real silver Grigio - turchese con argento vero ossidato e meccato 33 96 Marion Finishing / Finitura 68 68 Gustav Chest of drawers 34 35 Chest of drawers 36 Grey -turquoise with oxidized and mecca real silver Grigio - turchese con argento vero ossidato e meccato 37 88 Gustav Finishing / Finitura 128 61 Julien Armchair 38 39 Armchair 40 112 Julien Finishing / Finitura Craqued real silver - Argento vero distrutto 76 41 80 La storia delle poltrone LUIGI XV N 42 on e’ comune trovare un salotto intero valutato centinaia di Allo stesso tempo apparve la Bergere, piacevole poltrona a gondomigliaia di euro. Il Conte di Evreux, pur morendo in povertà, la, con la spalliera arrotondata ed imbottita interamente per aplasciò un'eredita’ valutata 20.000 sterline (di allora) di mopoggiare la guancia o le braccia, il cuscino di seduta trapuntato con bili. Madame di Pompadour donò una pensione di migliaia di corone morbida piuma, ricoperta di seta persiana, rasi o toile de Jouy. ad un ebanista di Faubourg Saint- Antoine per aver fatto una splenQuesta poltrona si sposava molto bene con un piccolo elemento da dida poltrona. Era una grande soddisfazione cambiare ogni sei anni porre davanti alla seduta per appoggiare i piedi, di fatto era nata la tutti i mobili di casa. Mai prima di allora l’arte del legno e della falechaise longue. Più tardi arrivo la Marquise, larga e profonda, poggia gnameria era stata più in voga. Il vocabolario tecnico si è arricchito reni pronunciato e seduta incassata, spalliera alta per le guance e di più di 50 parole. Numerosi erano gli ebanisti ed i tappezzieri che le braccia, il divano-letto, i divani tete a tete che creavano una picspostarono la loro attività nella Parigi di quel tempo. Ma il loro sforzo cola area riservata di conversazione, i boudoir, grandi attori per gli fu futile. Quando, con l’avvento dello stile Regency, la gerarchia dei ingressi fino al periodo della Accademia Francese. produttori iniziò a vacillare, allora la poltrona era un onore destinato Cosa dire? Ne furono proposte di tutti i tipi, poltrone con cassetsolo ai signori ed alle signore, erano fatte con forme leggere, soffici, ti, con la seduta contenitore, la poltrona con le orecchie, la seduta avvolgenti, amavano le curve, le linee sinuose e troviamo qualcoregale per la Regina. Marie Leczinska fece un pezzo di moda rensa di irragionevole nella vendita del dendola ovale, Ma la più recente mobile, che portò ad una diversa è la poltrona relax, con leggio per La poltrona seguiva le stesse forme del corpo interpretazione dell’oggetto stesso. scrivere, movimento per alzare e femminile. Forme avvolgenti, piedi con linea La poltrona seguiva le stesse forme abbassare la spalliera per riposarsi o del corpo femminile. Forme avvoldormire. Tutte queste poltrone sono ad esse con arcate importanti, intagliate con genti, piedi con linea ad esse con motivi di terreno roccioso e di conchiglie, queste realizzate con legno a vista, dorato arcate importanti, intagliate con o laccato. Loro sono ricoperte con caratteristiche sono molto ben conosciute nella motivi di terreno roccioso e di condamasco, velluto o in bianco. Velluto poltrona LUIGI XV. chiglie, queste caratteristiche sono di Utrecht, tessuti persiani, qualche molto ben conosciute nella poltrona volta anche in pelle. La manifattura LUIGI XV. di Beuvais sotto l’abile direzione di Oudry (1734) propone speciali Ma che varietà di casistica! Quello che ha partorito l’ingegno, ispirato tessuti in diverse tonalità per i tappezzieri, soffici e piacevoli, al fine dal dall’amore del comfort che coinvolge tutte le classi della società! di rivestire le loro splendide poltrone. Non c’era posto per appoggiare le borse di moda sul bracciolo, le Boucher, Huet, Leprince, realizzano i disegni. Sono scene delle fadonne eleganti non potevano sedersi sulla parte anteriore del cuvole di La Fontaine, oppure bucoliche di Moliere, con una scimmietscino per la paura di alzare le proprie gonne fino al ginocchio, che ta, il rosso, il letto di petali. Ci sono anche riproduzioni grottesche di era la peggiore disgrazia del mondo! I tappezzieri dovrebbero preBerain, molto anticate, come i grandi decoratori hanno tramandato occuparsi per così poco ? l’arte solenne del suo tempo. Loro risolsero mettendo il bracciolo con un largo appoggio e questa nuova idea dette il principale marchio di riconoscibilità alle poltrone Regency. continue to page 61 43 Lucas 2 Seater Sofa 44 45 Antiqued oak - Rovore antico 2 Seater Sofa 46 101 Lucas Finishing / Finitura 139 47 76 Paul Chair 48 49 Chair 50 104 Paul Finishing / Finitura Old black with burnished gold Nero vecchio con oro brunito 51 52 62 Sarah Armchair 52 53 Armchair 54 91 Sarah Finishing / Finitura Craqued gold - Oro distrutto 73 55 77 Serge Armchair 56 57 97 Serge Finishing / Finitura Natural oak wood - Quercia naturale Armchair 58 75 59 77 La storia delle poltrone LUIGI XV continue from page 43 Aubusson aiutò a arredare le pareti dei saloni con degli splendidi arazzi e a terra con i mobili rivestiti con tessuti pesanti, i quali, nei colori originali dell’epoca, sono a tutt’oggi i più eccitanti oggetti che destano ammirazione e restano gli attori principali nelle maggiori aste mondiali. Ovviamente i falegnami non sono confinati nel realizzare i mobili di lusso per ricchi clienti. Capiscono che devono realizzare anche pezzi lineari in tessuto di lino, con elementi in paglia di Vienna. Curiosi dettagli modaioli in paglia non diciamo delle invenzioni sono principalmente apparsi con il Regency. Se noi crediamo alle brutte parole di Saint Simon, che odiava cordialmente Filippo d’Orleans, il Principe e la Principessa di sangue bleu, nonostante il trono occupato dal Reggente, sembra che loro sedevano su piccole poltrone realizzate in midollino e offrivano dei pouff ai visitatori per i ricevimenti. Questo era sufficiente per comprendere la leggerezza delle sedute in midollino, più maneggevoli, freschi in estate, e facili per estrarre e apporre i cuscini all’interno, realizzati in tessuto a quadri ricamati, dipinti a mano dall’India, in raso o in broccato. Siccome la principale caratteristica di questi oggetti era la leggerezza, gli ebanisti crearono una speciale costruzione. Invece che mortise e maschi, come nelle altre poltrone, loro hanno semplici perni. Gli elementi in legno sono forati e collegati con doppie file di perni, usando una speciale colla. Questo è il sistema di costruzione che è giunto fino a noi. Così come il bambù è un prodotto estero importato dai navigatori olandesi e introdotto in Francia all’inizio del XVIII secolo, vennero fatti dei tentativi di abbinarlo ai raffinati capolavori di intaglio dei falegnami francesi usando oro e colori naturali, e fatti talmente bene che arrivarono fino a Madame de Pompadour e al Re. Quello che abbiamo detto della poltrona si può applicare alla sedia, cioè che durante il regno di LUIGI XV si sono inventate o perlomeno moltiplicate le sedie leggere. Così come i pouff, che persero la loro forma e misura poco confortevole, e furono rintracciabili solamente in qualche negozio di chincaglieria che vendeva oggetti dei secoli precedenti. Quelli dello stile del tempo erano veramente ricchi e lussuriosi. 60 E i divani? Abbiamo guardato attentamente la loro evoluzione nei secoli, che noi non intendiamo interpretare in questa sede, ed abbiamo notato tocchi di arte romana, di poesia leggera, di musica fino all’intimità più profonda in un secolo libertino e galante. Qui la metamorfosi è ancora più sorprendente. Possiamo affermare che i decoratori hanno modificato le sedute rigide del Gran Secolo Francese sotto Luigi XIV in un mobile movimentato, avvolgente, arrotondato, di una ricchezza e di una eleganza incomparabile, ancor più della Bergère, meno lunga della chaise longue, unendo la grazia della prima con il comfort della seconda. Realizzando la seduta per eccellenza, per le pose graziose e per le lunghe conversazioni a corte. E che varietà di forme! Abbiamo trovato divani a giorno, dove i braccioli sono arricchiti di due piccoli pannelli imbottiti che si raccordano con la poltrona. I divani gemellari, dove sono poste due spalliere triangolari alle estremità, per far colloquiare due persone in modo formale, la ghironda, la meridienne (una via di mezzo tra il divanetto e la chaise longue), il canapè, la Paphosa, l’ottomana, la più voluttuosa dei mobili civettuoli, che apparve nel 1729 con la sua spalliera senza “guance”, arrotondata alle due estremità in semicerchio, con i piu’ ricchi nastri di passamaneria, i verdi damaschi, i velluti cesellati di ricami in oro, i lampassi bianchi e crema. Ma il più diffuso resta sempre il sofà, il grande sofà con quattro o sei posti a sedere, che venne importato come idea dall’impero turco nel tardo XVIII secolo. Per quanto concerne il lettino da riposo e la chaise longue, non c’è stato nulla da segnalare. Le loro forme non avevano nulla di originale ed è strano che abbondassero solo in ricchezza e abbondanza, e come racconta Bachaumont, non possiamo raccontare cosa facessero le signore su questi manufatti. 61 Marine Chair 62 63 Chair 64 Scratched gold with real silver Avorio scortecciato con argento vero 65 92 Marine Finishing / Finitura 53 58 Charlotte Chest of drawers 66 67 Chest of drawers 68 Ash - mecca real silver Cenere - argento meccato 69 95 Charlotte Finishing / Finitura 122 56 LUIGI XVI T he Louis XVI furnishings and decorative style started in 1774, at the beginning of Louis XVI reign up until 1790. The Directoire style will succeed. It followed a European movement return to classicism in the second half of the eighteenth century. Louis XVI, grand-son of Louis XV, became king in 1774 at the age of 20. Queen Marie Antoinette also very much appreciated the decorative arts. The middle of the eighteenth century and the Louis XVI style furnishing has been heavily influenced by the discovery of the remains of Herculaneum (1738) and Pompeii in 1748. Thus was born the neoclassical, neo-Palladian style, incorporating Greek and Roman elements (columns, pediments, harmonious proportions, swing). The Louis XVI furniture is by opposition to Louis XV style rigourous and of geometric shapes: rectangle, square, round and oval are in vogue. The elements of ornamentation are also minimalist, symmetrical (as opposed to Louis XV) and inspiration is found in the vegetable and antique themes: flute, bay leaves, strips of ovals.... Among the most classic one is the ribbon knot and the drapery swag.The seats are straight lines and geometric. The chest of drawers have covered feet. They contain two to five drawers where the divisions between the drawers are often hidden. The handles are simplified and the appearance of a ring. The "half-moon" commode is a creation of the time. We can see furniture designed for the use of women, so called "travailleuse" or 70 "bonheur du jour" Louis XVI style introduced mahogany. New furniture are emerging to adapt to the changing lifestyle: The "bonheur du jour" is a piece of furniture that appears during the transition. It is a mix between the secretary and the writing desk. The "Chair médaillon" is also a creation of the Louis XVI style. It has an oval back. Created by Louis Delanois in 1769. The dining table is also one of the creations of Louis XVI. I mobili LUIGI XVI e lo stile che porta questo nome inizia nel 1774, all’inizio del regno di LUIGI XVI fino al 1790. Lo stile Direttorio gli succederà. Questo stile LUIGI XVI segue un desiderio di ritorno al classicismo che era presente nella seconda metà del XVIII secolo. LIUGI XVI, nipote di LUIGI XV, diventò re nel 1774, all’età di venti anni. La regina Maria Antonietta, apprezzava moltissimo le arti decorative. La metà del XVIII secolo e lo stile dei mobili LUIGI XVI sono stati pesantemente influenzati dalla scoperta di Ercolano (1738) e Pompei (1748). Così nacque il neoclassico, lo stile neo Palladiano, incorporando elementi di stile Greco e Romano (colonne, capitelli, proporzioni 71 armoniche, festoni, drappi, curve gradevoli). I mobili LUIGI XVI sono, per opposizione a quelli LUIGI XV, in stile rigoroso e di forme geometriche: rettangoli, quadrati e ovali sono in gran voga. Gli elementi di ornamento sono altrettanto minimalisti, simmetrici (all’opposto di LUIGI XV) e l’ispirazione si trova nella natura e nei temi antichi. Tra i piu’ famosi c’è il nastro annodato e il drappeggio intagliato. Le sedute sono fatte di linee diritte e geometriche, i comò hanno i piedi rivestiti, e sono concepiti con 2 o piu’ cassetti, fino addirittura a 5 con i divisori tra i cassetti invisibili. Le maniglie sono semplificate e hanno l’apparenza di un cerchio. Il comò a mezza luna è una creazione di quel periodo. Noi possiamo vedere mobili disegnati per l’uso delle donne, chiamati toilette da viaggio o bonheur du jour. Lo stile LUIGI XVI introdusse l’uso del mogano, uno dei legni principe della storia del mobile. Nuove tipologie di mobile emergono per adattarsi al cambio degli stili di vita: il suddetto ”bonheur du jour” è un mobile che appare durante la transizione tra i due stili, ed è un mix tra il secretaire e la scrivania. La poltrona a medaglione è anch’essa una creazione dello stile LUIGI XVI, avendo una spalliera ovale. Fu creata da LOUIS DELANOIS nel 1769. Il tavolo da pranzo è un’altra creazione di LUIGI XVI. Daniel Armchair & Footstool 72 73 81 64 87 74 75 72 52 Armchair & Footstool Sage green with gold Verde salvia con oro 91 Daniel Finishing / Finitura David Armchair 76 77 Armchair 78 107 David Finishing / Finitura Wine - coloured with real silver Vinaccia con argento vero 79 72 82 Felisia Chair 80 81 Chair 82 Scratched ivory with burniched gold Avorio scortecciato con oro brunito 83 101 Felisia Finishing / Finitura 49 56 Robert Armchair 84 85 Armchair 86 107 Robert Finishing / Finitura Walnut and gold - Noce e oro 73 87 81 Pascal Armchair 88 89 Armchair 90 97 Pascal Finishing / Finitura Soleil gold - Oro Soleil 65 91 70 Regence R I egence is best understood not as a style, but as a state of mind. It marked a turn toward intimacy, comfort, distraction and pleasure. Regence is a transitional style that resulted in greater comfort, and forms more elegant and agreeable to the eye. Lines had a new fluidity whilst retaining their symmetry. Charles Cressent, the master cabinetmaker, was to the Regence period what Boulle had been under Louis XIV. Furniture: The commode is popularized. Bookcases with meshed doors, cane chairs with curved "sabot de biche" legs. Tables, Duchess chaises longues, consoles, smaller sized tables, table bureaus (flat-top writing table), drop-front secretaries, cupboards, center lights and wall lamps were numerous. Materials and techniques: Oak was used for the finest pieces, pine and poplar for more ordinary ones. Most seating was made of beech, walnut and fruitwoods. Wood veneer, wood marquetry and bronze fittings were popular. Veneers of precious wood with geometric design, together with much gilt bronze decoration was seen. Carvings, especially of stylized palm leafs, sunflowers, pomegranates, with trellis background and honeycomb designs were common. Ornament: Moldings, thinner and less assertive than under Louis XIV, are in low relief. Smiling heads of fauns and women were often used and the lion's head disappeared. Scallop shells were very characteristic. Bat wings and animals, such as the monkey were seen. Motifs of exotic origin, such as pagodas, peacock feathers, parsols and exotic flowers were judiciously used. 92 l Regence riveste una notevole importanza nella storia del mobile francese in quanto rappresenta il passaggio dalla severità dello stile Luigi XIV alla fantasiosa eleganza decorativa dello stile Luigi XV. Protagonisti di questo momento di transizione furono vari architetti, disegnatori e decoratori di interni, quali P. Le Pautre, F. A. Vassé, G. M. Oppenordt, G. Boffrand e R. de Cotte. Forme e motivi della decorazione passarono dall'architettura all'arredamento, che vide il trionfo di temi ispirati alla mitologia, al favoloso e pittoresco mondo orientale, alla creazione di fantasia espressa da una infinita serie di attributi allegorici; diffusissimi furono la conchiglia e i motivi floreali, con larga utilizzazione della ghirlanda. Furono di moda quali applicazioni su montanti e altre parti del mobile, come pure su maniglie e serrature, le famose espagnolettes, leggiadre immagini femminili a mezzo busto costruite in metallo. Alleggeriti e aggraziati dalle volute dei disegni ornamentali i mobili Reggenza persero il carattere di solenne grandiosità tipico del baroccoconservando tuttavia l'armoniosa simmetria della linea fattasi più slanciata per aderire al gioco fantasioso dei motivi intagliati e scolpiti. Famosi ebanisti furono A. Ch. Boulle, Ch. Cressent (ebanista ufficiale del reggente e della famiglia d'Orléans) e F. Guillemart. 93 Pierre Armchair 94 95 Armchair 96 Old grey with teared gold Grigio vecchio con oro strappato 97 109 Pierre Finishing / Finitura 72 70 Simon Armchair 98 99 Armchair 100 110 Simon Finishing / Finitura Craqued black - Nero distrutto 77 101 83 Robespierre Chest of drawers 102 103 Chest of drawers 104 85 Robespierre Finishing / Finitura Cherry and gold - Ciliegio e oro 243 105 56 EMPIRE T he Empire style, French pronunciation: the second phase of Romanticism, is an early nineteenth century design movement in architecture, furniture, other decorative arts, and the visual arts that flourished between 1800 and 1815 during the Consulate and the First French Empire periods, although its life span lasted until the late 1820s (or more depending on each country). From France it spread into much of Europe and the United States. The style originated in and takes its name from the rule of Napoleon I in the First French Empire, when it was intended to idealize Napoleon's leadership and the French state. The style corresponds in that intent to the Biedermeier style in the German-speaking lands, Federal style in the United States, and the Regency style in Britain. The previous style in France was called Louis XVI style. and other statesmen. Architecture of the Empire style was based on elements of the Roman Empire and its many archaeological treasures, which had been rediscovered starting in the eighteenth century. The preceding Louis XVI and Directoire styles employed straighter, simpler designs compared to the Rococo style of the eighteenth century. Empire designs strongly influenced the contemporary American Federal style (such as design of the United States Capitol building), and both were forms of propaganda through architecture. It was a style of the people, not ostentatious but sober and evenly balanced. The style was considered to have "liberated" and "enlightened" architecture just as Napoleon "liberated" the peoples of Europe with his Napoleonic Code. The Empire period was popularized by the inventive designs of Percier and Fontaine, Napoleon's architects for Malmaison. The designs drew for inspiration on symbols and ornaments borrowed from the glorious ancient Greek and Roman empires. Buildings typically had simple timber frames and box like constructions, veneered in expensive mahogany imported from the colonies. Biedermeier furniture also used ebony details, originally due to financial constraints. Ormolu details (gilded bronze furniture mounts and embellishments) displayed a high level of craftsmanship. General Bernadotte, later to become King Karl Johan of Sweden and Norway, introduced the Napoleonic style to Sweden, where it became known under his own name. The Karl Johan style remained popular in Scandinavia even as the Empire style disappeared from other parts of Europe. France paid some of its debts to Sweden in ormolu bronzes instead of money, leading to a vogue for crystal chandeliers with bronze from France and crystal from Sweden. After Napoleon lost power, the Empire style continued to be in favour for many decades, with minor adaptations. There was a revival of the style in the last half of the nineteenth century in France, again at the beginning of the twentieth century, and again in the 1980s. The most famous Empire style structures in France are the grand T he style developed and elaborated the Directoire style of the immediately preceding period, which aimed at a simpler, but still elegant evocation of the virtues of the Ancient Roman Republic: The stoic virtues of Republican Rome were upheld as standards not merely for the arts but also for political behaviour and private morality. Conventionels saw themselves as antique heroes. Children were named after Brutus, Solon and Lycurgus. The festivals of the Revolution were staged by David as antique rituals. Even the chairs in which the committee of Salut Publique sat were made on antique models devised by David. ...In fact Neo-classicism became fashionable. The Empire style "turned to the florid opulence of Imperial Rome. The abstemious severity of Doric was replaced by Corinthian richness and splendour". Two French architects, Charles Percier and Pierre Fontaine, were together the creators of the French Empire style. The two had studied in Rome and in the 1790s became leading furniture designers in Paris, where they received many commissions from Napoleon 106 107 EMPIRE F neoclassical Arc de Triomphe of Place de l'Étoile, Arc de Triomphe du Carrousel, Vendôme column, and La Madeleine, which were built in Paris to emulate the edifices of the Roman Empire. The style also was used widely in Imperial Russia, where it was used to celebrate the victory over Napoleon in such memorial structures as the General Staff Building, Kazan Cathedral, Alexander Column, and Narva Triumphal Gate. Stalinist architecture is sometimes referred to as Stalin's Empire style. The style survived in Italy longer than in most of Europe, partly because of its Imperial Roman associations, partly because it was revived as a national style of architecture following the unification of Italy in 1870. Mario Praz wrote about this style as the Italian Empire. In the United Kingdom, Germany, and the United States, the Empire style was adapted to local conditions and gradually acquired further expression as the Egyptian Revival, Greek Revival, Biedermeier style, Regency style, and late-Federal style. ase dello stile neoclassico francese, cronologicamente compresa, con la debita approssimazione, nei primi tre decenni del sec. XIX. Il suo inizio coincise con la presa di potere di Napoleone, la cui personalità ebbe valore determinante in campo estetico-artistico. Le origini storiche dello stile, come risposta a una precisissima esigenza politica, sono dunque essenzialmente francesi, sebbene i suoi influssi siano stati in varia misura sensibili in tutti i Paesi europei. Pur condividendo con il neoclassicismoalcune componenti essenziali, lo stile Impero snaturò le istanze illuministe e coincise con una scelta programmatica di carattere formale; si articolò quindi in un linguaggio organizzato che coinvolse tutte le arti, dalla pittura (J. L. David, A. J. Gros, P. P. Prud'hon) alla scultura (A. Canova, J. A. Houdon, A. D. Chaudet) alle arti applicate, ed espresse con eloquente retorica l'ideale estetico della nuova corte e una volontà di dominio paragonabile, per quanto meno realizzata, a quella esercitata da Luigi XIV sulle fabbriche reali. La scelta del repertorio formale classico non escluse un certo “colonialismo” stilistico, nel recupero archeologico degli stili egizio ed etrusco. L'architettura dell'Impero, che è stata considerata un momento involutivo rispetto alla vitalità dell'opera degli architetti della Rivoluzione, è caratterizza- 108 ta dall'adozione dell'ordine classico in dimensioni giganteggianti; esso fu applicato in una serie di strutture monumentali, che tuttavia non alterarono sostanzialmente la fisionomia della capitale: così il Tempio della Gloria (oggi chiesa della Madeleine; B. Vignon, 1805-07), la Camera dei Deputati (B. Poyet, 1806-07), la colonna di place Vendôme (Gondoin e Lepère, 1806-10), la Borsa (A.-T. Brongniart, 1808) e l'opera multiforme di Percier e Fontaine (Malmaison, Arco di Trionfo del Carrousel, apertura della Rue de Rivoli), gli architetti napoleonici per eccellenza, attivi in moltissime fabbriche imperiali. Per quanto riguarda l'arredamento, il mobile francese dello stile Impero è caratterizzato da un senso di pesantezza della forma e dall'uso prevalente del mogano spoglio di intarsi, al posto dei quali spiccano invece le appliques in bronzo e le placche di porcellana ispirate a motivi decorativi desunti dalle antichità egizie, greche e romane, oltre ai motivi di repertorio quali la “N” e l'onnipresente corona d'alloro stilizzata. Nella scelta tipologica ebbero fortuna soprattutto i caratteristici letti a profilo di barca (letto en bateau) e quelli “imperiali” e “alla turca”, le seggiole “a gondola”, le consoles, il guéridon, il saut-de-lit (lavabo costituito da un catino in porcellana su un supporto di legno a 3 o 4 gambe), i tavoli da lavoro con il piano rialzabile e forniti di specchio, la toilette (molto simile alla console) con specchio orientabile, il tavolino somno posto nelle camere accanto al letto, la psyché, grande specchio “manovrabile” ovale o rettangolare, racchiuso in una cornice di mogano e sorretto da due montanti laterali. Artisti e botteghe artigianali contribuirono alla fortuna dello stile Impero nel campo di tutte le arti applicate e il loro apporto fu determinante per la formazione e la diffusione del gusto del tempo: dalla bottega di mobilieri famosi come Jacob alle fornaci delle porcellane di Sèvresdirette da A. T. Brongniart; dalle manifatture di tessuti a cui diede grande impulso C. Pernon alle arazzerie dei Gobelins e di Aubusson; dai prodotti dell'oreficeria dominata da P. P. Thomire, J. B. C. Odiot, M. G. Biennais, Henri Auguste agli strumenti musicali di S. Erard. Echi dello stile Impero perdurarono oltre il periodo napoleonico, sopravvivendo e riaffiorando durante tutto l'Ottocento. 109 Oliver Armchair 110 111 Armchair 112 87 Oliver Finishing / Finitura Wengè with gold - Wengè con oro 75 113 77 Caroline Chair 114 115 Chair 116 100 Caroline Finishing / Finitura Pinkish with briar - root Rosato con radica 117 53 57 ART DECO' A rt Deco, or decò, is an influential visual arts design style that first appeared in France just before World War and began flourishing internationally in the 1920s, 1930s and 1940s before its popularity waned after World War II. It took its name, short for Arts Décoratifs, from the Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes (International Exposition of Modern decòrative and Industrial Arts) held in Paris in 1925. It is an eclectic style that combines traditional craft motifs with Machine Age imagery and materials. The style is often characterized by rich colours, bold geometric shapes and lavish ornamentation. Decò emerged from the interwar period when rapid industrialisation was transforming culture. One of its major attributes is an embrace of technology. This distinguishes decò from the organicmotifs favoured by its predecessor Art Nouveau. Historian Bevis Hillier defined Art decò as "an assertively modern style that ran to symmetry rather than asymmetry, and to the rectilinear rather than the curvilinear; it responded to the demands of the machine and of new material and the requirements of mass production". During its heyday, Art decò represented luxury, glamour, exuberance and faith in social and technological progress. The first use of the term Art decò is sometimes attributed to architect Le Corbusier, who penned a series of articles in his journal L'Esprit nouveau under the headline "1925 Expo: Arts déco". He was referring to the 1925 Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes (International Exposition of Modern decòrative and Industrial Arts). The term came into more general use in 1966, when a French exhibition celebrating the 1925 event was held under the title Les Années 25: Art déco/Bauhaus/Stijl/Esprit Nouveau. Here the term was used to distinguish the new styles of French decorative crafts that had emerged since the Belle Epoque. The term Art decò has since been applied to a wide variety of works produced during the Interwar period (L'Entre Deux Guerres), and even to those of the Bauhaus in Germany. However, Art decò originated in France. It has been argued that the term should be applied to French works and those produced in countries directly influenced by France. Art decò gained currency as a broadly applied stylistic label in 1968 when historian Bevis Hillierpublished the first book on the subject: Art decò of the 20s and 30s. Hillier noted that the term was already being used by art dealers and cites The Times (2 November 1966) and an essay named "Les Arts Déco" in Ellemagazine (November 1967) as examples of prior usage. In 1971, Hillier organised an exhibition at the Minneapolis Institute of Arts, which he details in his book about it, The World of Art decò. Some historians trace decò's roots to the Universal Exposition of 1900. After this show a group of artists established an informal collective known as La Société des artistes décorateurs (Society of decòrative Artists) to promote French crafts. Among them were Hector Guimard, Eugène Grasset, Raoul Lachenal, Paul Bellot, Maurice Dufrêne and Emile decòeur. These artists are said to have influenced the principles of Art decò. The Art decò era is often anecdotally dated from 1925 when the Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes was organized to showcase new ideas in applied arts, although the style had been in full force in France for several years before that date. Decò was heavily influenced by pre-modern art from around the world and observable at the Musée du Louvre, Musée de l'Homme and the Musée national des Arts d'Afrique et d'Océanie. During the 1920s, affordable travel permitted in situ exposure to other cultures. There was also popular interest in archeology due to excavations at Pompeii, Troy, the tomb of Tutankhamun, etc. Artists and designers integrated motifs from ancient Egypt, Mesopotamia, Greece, Rome, Asia, Mesoamerica and Oceania with Machine Age elements. Decò was also influenced by Cubism, Constructivism, Functionalism, Modernism, and Futurism. In 1905, before the onset of Cubism, Eugène Grasset wrote and published Méthode de Composition Ornementale, Éléments Rectilignes, within which he systematically explored the decorative (ornamental) aspects of geometric elements, forms, motifs and their variations, in contrast with (and as a departure from) the undulating Art Nouveau style of Hector Guimard, so popular in Paris a few years ear118 I lier. Grasset stresses the principle that various simple geometric shapes like triangles and squares are the basis of all compositional arrangements. At the 1907 Salon d'Automne in Paris, Georges Braque exhibited Viaduc à l'Estaque (a proto-Cubist work), now at the Minneapolis Institute of Arts. Simultaneously, there was a retrospective exhibition of 56 works by Paul Cézanne, as a tribute to the artist who died in 1906. Cézanne was interested in the simplification of forms to their geometric essentials: the cylinder, the sphere, the cone. Paul Iribe created for the couturier Paul Poiret esthetic designs that shocked the Parisian milieu with its novelty. These illustrations were compiled into an album, Les Robes de Paul Poiret racontée par Paul Iribe, published in 1908. At the 1910 Salon des Indépendants, Jean Metzinger, Henri Le Fauconnier and Robert Delaunay, shown together in Room 18, elaborated upon Cézannian syntax, revealing to the general public for the first time a "mobile perspective" in their art, soon to become known as Cubism. Several months later, the Salon d'Automne saw the invitation of Munich artists who for several years had been working with simple geometric shapes. Leading up to 1910 and culminating in 1912, the French designers André Mare and Louis Sue turned towards the quasi mystical Golden ratio, in accord with Pythagorean and Platonic traditions, giving their works a Cubist sensibility. The artists of the Section d'Or exhibited (in 1912) works considerably more accessible to the general public than the analytical Cubism of Picasso and Braque. The Cubist vocabulary was poised to attract fashion, furniture and interior designers. These revolutionary changes occurring at the outset of the 20th century are summarized in the 1912 writings of André Vera. Le Nouveau style, published in the journal L'Art décoratif, expressed the rejection of Art Nouveau forms (asymmetric, polychrome and picturesque) and called for simplicité volontaire, symétrie manifeste, l'ordre et l'harmonie, themes that would eventually become ubiquitous within the context of Art decò. n the Art Décoratif section of the 1912 Salon d'Automne, an architectural installation was exhibited that quickly became known as La Maison Cubiste (The Cubist House). The facade was designed by Raymond Duchamp-Villon and the interior by André Mare along with a group of collaborators. "Mare's ensembles were accepted as frames for Cubist works because they allowed paintings and sculptures their independence", writes Christopher Green, "creating a play of contrasts, hence the involvement not only of Gleizes and Metzinger themselves, but of Marie Laurencin, the Duchamp brothers (Raymond Duchamp Villon designed the facade) and Mare's old friends Léger and Roger de La Fresnaye". La Maison Cubiste was a fully furnished house, with a staircase, wrought iron banisters, a living room the Salon Bourgeois, where paintings by Marcel Duchamp, Jean Metzinger, Albert Gleizes, Marie Laurencin and Fernand Léger were hung and a bedroom. It was an early example of L'art décoratif, a home within which Cubist art could be displayed in the comfort and style of modern, bourgeois life. Spectators at the Salon d'Automne passed through the full scale 10 by 3 meter plaster model of the ground floor of the facade.This architectural installation was subsequently exhibited at the 1913 Armory Show, New York, Chicago and Boston, listed in the catalogue of the New York exhibit as Raymond Duchamp Villon, number 609, and entitled "Facade architectural, plaster"(Façade architecturale). Several years after World War I, in 1927, Cubists Joseph Csaky, Jacques Lipchitz, Louis Marcoussis, Henri Laurens, the sculptor Gustave Miklos, and others collaborated in the decoration of a Studio House, rue Saint James, Neuilly sur Seine, designed by the architect Paul Ruaud and owned by the French fashion designer Jacques Doucet, also a collector of Post Impressionist and Cubist paintings (including Les Demoiselles d'Avignon, which he bought directly from Picasso's studio). Laurens designed the fountain, Csaky designed Doucet's staircase, Lipchitz made the fireplace mantel, and Marcoussis made a Cubist rug. 119 ART DECO' L 'Art déco (nome derivato per estrema sintesi dalla dizione Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes, Esposizione Internazionale di Arti decòrative ed Industriali Moderne, tenutasi a Parigi nel 1925, per quest'ultimo motivo detto anche Stile 1925, è stato un fenomeno del gusto che interessò sostanzialmente il terzo ed il quarto decennio del secolo XX: riguardò le arti decorative, le arti visive, l'architettura, la moda. L'Expo parigina del 1925 vide trionfare, fra i molti espositori stranieri, la speciale raffinatezza francese in varie categorie merceologiche, dall'ebanisteria agli accessori di moda: Parigi restava il centro internazionale del buon gusto anche negli anni critici seguiti alla prima guerra mondiale. Ma l'Art déco non nasceva con l'Esposizione, che fu semmai una sorta di rutilante rassegna di un fenomeno nella fase della sua tarda maturità, scaturito nella stessa Parigi intorno al 1910 ad opera di Paul Poiret, stilista dai molteplici interessi, rivolti alla completa riforma estetica dell'ambiente esistenziale moderno. Oltreoceano, gli Stati Uniti aderirono più lentamente al déco, raccogliendone in un certo senso il testimone verso gli anni trenta, col caratteristico gusto per un modellato aerodinamico del cosiddetto Streamlining Modern, di cui furono artefici principalmente i designer Raymond Loewy, Henry Dreyfuss e Walter Dorwin Teague. Parigi rimase in ogni caso il centro maggiore del design Art déco, col mobilio di Jac- 120 ques-Émile Ruhlmann che rinnovava i fasti dell'ebanisteria parigina fra Rococò e Stile Impero, con l'azienda di Süe et Mare, con i pannelli e i mobili modernistici di Eileen Gray, con il ferro battuto di Edgar Brandt e gli oggetti in metallo e le lacche di Jean Dunand, con i lavori in vetro di René Lalique e Maurice Marinot, con gli orologi e la gioielleria di Cartier, coi manifesti di Cassandre e Sepo. Il termine "Art déco" non ebbe un ampio uso fino a che quel gusto non fu rivalutato negli anni sessanta. Oltre a queste influenze, l'Art déco è caratterizzata dall'uso di materiali come l'alluminio, l'acciaio inossidabile, lacca, legno intarsiato, pelle di squalo o di zebra. L'uso massiccio di forme a zigzag o a scacchi, e curve vaste (diverse da quelle sinuose dell'Art Nouveau), motivi a "V" e a "raggi solari". Alcuni di questi motivi erano usati per opere molto diverse fra loro, come ad esempio i motivi a forma di raggi solari: furono utilizzati per delle scarpe da donna, griglie per termosifoni, l'auditorium del Radio City Music Hall e la guglia del Chrysler Building. L'Art déco fu uno stile sintetico, e al tempo stesso volumetricamente, aerodinamico, turgido e opulento, probabilmente in reazione all'austerità imposta dagli anni della prima guerra mondiale e della conseguente crisi economica. Fu peraltro uno stile molto popolare per gli interni dei cinematografi, e dei transatlantici come l'Ile de France e il Normandie. Alcuni storici considerano l'Art déco come una forma popolare e alternativa del Modernismo o del Movimento Moderno in architettura. Di fatto, il Razionalismo Italiano utilizzò alcuni elementi di questa espressione artistica frammisti a strutture razionali, soprattutto nelle nuove città costruite durante il regime fascista in Italia e ancor di più nelle colonie, (Dodecaneso, Libia, Eritrea, Etiopia) dove riagganci alla tradizione locale ed un certo gusto dell'esotico ne furono il filo conduttore. Come esempi più significativi potremmo citare diversi palazzi di Rodi, che ne portano i segni più evidenti, mentre in città di nuova fondazione ma essenzialmente razionaliste, come Portolago, nell'isola greca di Leros, o Sabaudia in Italia se ne leggono solo accenni in alcuni edifici. L'Art déco cominciò a perdere lentamente campo in Occidente una volta raggiunta la produzione di massa. Cominciò a essere derisa perché si riteneva che fosse kitsch e che presentasse un'immagine falsa del lusso. Alla fine questo stile fu stroncato dall'austerità della seconda guerra mondiale. In stati coloniali, come l'India, divenne il punto di partenza del Modernismo e continuò ad essere usato fino agli anni sessanta. Vi fu un nuovo interesse per l'Art déco negli anni ottanta, grazie al design grafico di quel periodo, dove la sua associazione ai film noir ed alla moda degli anni trenta portò al suo uso nella pubblicità per la moda e la gioielleria. L'"Art déco Historic Districts" a Miami Beach, in Florida, è il luogo con la più alta concentrazione al mondo di architettura Art déco. Dalla Ocean Drive alla Collins Avenue, da Lincoln Rd. a Espanola Way, si possono ammirare hotels, appartamenti e altri edifici in questo stile costruiti tra 1923 e 1943. In particolar modo, il frequente utilizzo di elementi tropicali all'interno delle decorazioni (come fenicotteri, palme e fiori), dei motivi nautici e delle tonalità pastello (come il giallo, il celeste, il lilla e il rosa), ha comunemente ribattezzato questo movimento, nel caso di Miami, Tropical Art déco. Nel 2015 la cantautrice statunitense Lana Del Rey rilascia una canzone dal nome Art déco. 121 André Chair 122 123 Wengè Chair 124 84 André Finishing / Finitura 58 125 60 Kevin Armchair 126 127 Armchair 128 Marble effect white Bianco marmorizzato 129 100 Kevin Finishing / Finitura 75 75 Anniversary 1926 ~ 2016 Strada Regionale 66 km.1 51100 Gello (PT) Italia Show room Pistoia Shanghai Beijing Lagos Almaty Ashgabat Ryiadh Istanbul Mosca Dubai Doha Taipei New York Los Angeles Miami Follow us WWW.MANTELLASSI.COM Graphic and photo davide.dainelli@gmail.com Copyright Mantellassi 1926 130