La Chiesa dei Teatini
Transcription
La Chiesa dei Teatini
Ausgabe 3/2003 Oktober-Dezember INTER Ve n t i € 1.50 DEUTSCH - ITALIENISCHE SZENE IN BAYERN La Chiesa dei Teatini Seite 15 GIULIO GRAZIADEI ARREDAMENTI SARNONICO – VAL DI NON – TRENTO – ITALIA TEL.: 00390463832106 FAX: 00390463831754 Arredamenti.graziadei@tin.it (Siamo a 30 minuti dall’uscita autostradale Bolzano sud) + SIAMO SPECIALIZZATI NELLA PROGETTAZIONE DELLE CUCINE + PROGETTO GRATUITO IN CASO DI ACQUISTO + CONSEGNA GRATUITA PER TUTTA MONACO Ausgabe Oktober - Dezember 2003 INFO I N HA LT 3 GASTRONOMIA Anche in Italia la paventata patente a punti 4 Führerschein-Punktesystem 5 "’O scugnizz" 26 ONLINE La carta sanitaria europea per le cure all’estero 6 TREND Sea Monkeys 7 La Vespa 8 Monaco: centinaia di km di piste ciclabili e di bici a noleggio Ricerca "made in Italy”: il cioccolato fondente protegge il cuore 10 Febbre d’asta 27 LETTERE 28 VARIE "Caccia al nostro tesoro” 29 In gita annuale con i Trentini 30 Tempo di vela! 31 APPUN TAM EN TI 32 IMPRESSUM 33 12 CULTURA Pino Daniele 13 "Il cinema è lo specchio di tutte le arti" 14 La Chiesa dei Teatini 16 Logomakìa 20 Titelbild: Theatiner Kirche; Foto: Mattias Schelbert Il risveglio dell'anima Erwachen der Seele 21 Neapolitanische Arien und Lieder in Germering 22 Die phantastische Theaterwelt des italienischen Meisterbühnenbildners EMANUELE LUZZATI 23 Parliamo italiano – OK? 24 Dieses Mal ist unser Leitartikel der Theatinerkirche gewidmet, die am besten die italienische Kultur in München repräsentiert. Außerdem bieten wir unseren Lesern einen breiten Teil an kulturellen Themen und weisen auf Events des italienischen Kulturlebens in München hin. Herr Dr. Piazza, Leiter des Münchner Italienischen Kulturinstituts wurde von INTERVenti interviewt. Der in München ansässige Künstler Sante Recca wird in dieser Ausgabe vorgestellt. Besonders möchten wir auf die Rubrik "Trend" aufmerksam machen: es geht um die Vespa, “Call a bike” und die SeaMonkeys. Aktuell und interessant ist unser Vergleich zwischen deutschen und italienischen Flensburgpunkten. Und zuletzt laden wir Sie ein, "’O scugnizz" kennen zu lernen, ein Bar-Restaurant mit echtem neapolitanischen Flair. SALUTE Diabete – La dolcezza del sangue che fa male INTERVe n t i 25 4 INFO Ausgabe Oktober - Dezember 2003 Avviso del Consolato Generale d´Italia ai cittadini italiani che intendono recarsi negli Stati Uniti d’America Anche in Italia la paventata patente a punti Pino Mencaroni A partire dal 1° ottobre 2003, per entrare negli Stati Uniti d’America (USA) senza dover chiedere il visto in anticipo, ogni singola persona (compresi i minorenni) dovrà avere un passaporto a lettura ottica (nuovo modello). Perciò, tutti i cittadini italiani che vogliono recarsi negli Stati Uniti e hanno un passaporto di modello vecchio, sono invitati a chiedere al Consolato Generale un nuovo passaporto, altrimenti dovranno richiedere il visto in anticipo al Consolato Generale americano. Si invitano inoltre i genitori che abbiano figli minorenni iscritti sul passaporto a chiedere per essi un proprio passaporto, se intendono portarli con loro negli Stati Uniti. Wer ab Oktober 2003 in die USA reisen möchte, ohne im Voraus ein Visum zu beantragen, benötigt das neue Modell des Reisepasses. Alle anderen müssen nach wie vor ein Visum beim amerikanischen Generalkonsulat beantragen. Dies gilt ebenfalls für Minderjährige. Eltern, die ihre Kinder im Reisepass eingetragen haben, werden gebeten für diese einen eigenen Pass zu beantragen. Dopo tanti minacciosi annunci e altrettanti rassicuranti rinvii è finalmente arrivata la patente a punti. Lo spauracchio degli automobilisti italiani, soprattutto di quelli indisciplinati. Quelli che, per un senso di libertà (di morire?), non allacciano le cinture di sicurezza. Quelli per cui il mondo finisce domani e non danno mai la precedenza, non si fermano nemmeno al rosso del semaforo. Anzi, spesso accelerano. Quelli che non conoscono limiti e sfrecciano a 150 km all’ora sia sull’autostrada del Brennero, sia a Piazza S. Pietro, nel pieno centro di Roma. La nuova legge è entrata in vigore a fine giugno e prevede 51 regole, da dove mettere il cane in auto al rispetto dei limiti di velocità. Ogni volta che si viola una regola si ricevono delle penalità che, a seconda della gravità, vanno da 1 a 10 punti. Chi accumula 20 punti di penalità sconterà, come succede nel calcio, una squalifica, si beccherà il ritiro della patente per una settimana e dovrà andare a piedi. Si spera che una lunga passeggiata possa educare gli automobilisti indisciplinati a rispettare le leggi contribuendo a ridurre il numero di inciINTERVe n t i Ausgabe Oktober - Dezember 2003 INFO FührerscheinPunktesystem Daniel Vetró denti stradali. E non mancano i record. In Liguria un giovane di 21 anni sfrecciava, nel mezzo di un piccolo paese, alla velocità di oltre 140 chilometri (limite: 40 km!!) ignorando incroci e precedenze. La polizia lo ha fermato, gli ha attribuito una penalità di 20 punti e subito ritirato la patente. Altri casi come questi sono accaduti nel paese. E sono partite le proteste. Come quella della giovane donna di Napoli che, guidando senza cintura di sicurezza, ha subito una penalità di 5 punti. La “pasionaria” non si è arresa e farà ricorso legale. Il motivo? Essendo incinta non può indossare nessuna cintura, dice lei. Poi c’è chi parla di legge troppo severa, chi dice che forse bisogna portare il limite a 30-40 punti. Ci sono persino dei politici che, in cerca di popolarità, hanno proposto di annullare le penalità già inflitte agli automobilisti indisciplinati. In fondo, la patente a punti spaventa perché c’è la certezza della punizione. Un fatto assolutamente nuovo per gli italiani abituati a vivere in un Bel Paese dove l’unica certezza è il permanente senso del provvisorio. INTERVe n t i Seit diesem Sommer dürfen sich die Italiener an neue Regeln im Straßenverkehr halten. Es geht um das "Führerschein-Punktesystem", mit dem Ziel, die Autofahrer zu einer disziplinierten Fahrweise zu erziehen, um somit die Zahl der Verkehrsunfälle zu vermindern. Viele Fahrer, die es gewohnt waren rote Ampeln zu überfahren, die Vorfahrtsregeln zu missachten und die Geschwindigkeitsbegrenzungen zu überschreiten, kritisieren natürlich das neue Gesetz. Mit jeder Ordnungswidrigkeit werden Punkte gesammelt – häufen sich diese an, droht ein Fahrverbot. In Deutschland besteht ein solches Punktesystem bereits seit Jahren. Beim Kraftfahrt-Bundesamt in Flensburg werden Verkehrsstraftaten und Ordnungswidrigkeiten in das Verkehrszentralregister eingetragen und je nach Schwere mit 1 bis 7 Punkten bewertet. Bei Ordnungswidrigkeiten werden 1 bis 4 Punkte erteilt, bei Straftaten sind es 5 bis 7. Erreicht das Punktekonto eines Autofahrers 8 bis 13 Punkte, wird er von seiner Führerscheinstelle unterrichtet und auf die Möglichkeit hingewiesen, durch ein Aufbauseminar 2 bis 4 Punkte zu löschen (Bei einem Punktestand von maximal 8 Punkten, können 4 abgezogen werden, bei einem Stand von 9 bis 13 Punkten nur 2). Schwieriger wird es bei einem Punktestand von 14 bis 17 Punkten. Jetzt ordnet die Führerscheinstelle ein Aufbauseminar an und weist auf die zweite Möglichkeit des Punkteabbaus hin, das ist die ver- kehrspsychologische Beratung (2 Punkte werden abgezogen). Sind 18 Punkte erreicht, gilt der Betroffene als nicht geeignet ein Kraftfahrzeug zu führen, die Fahrerlaubnis wird entzogen und frühestens 6 Monate nach dem Führerscheinentzug kann eine neue Fahrerlaubnis erteilt werden (Der Führerschein muss neu gemacht werden). Die "neuen" italienischen Punkte werden in der Regel nicht auf ein deutsches "Führerschein-Punktekonto" übertragen. Lediglich wird ein Bußgeldbescheid nach Deutschland geschickt. Kommt es jedoch zu einer "Aberkennung des Gebrauchs der deutschen Fahrerlaubnis" durch eine italienische Behörde, wird dies in das Verkehrszentralregister in Flensburg eingetragen und die zuständige Führerscheinstelle wird informiert. Diese entscheidet dann, ob ein Fahrverbot erteilt wird. 5 6 INFO Ausgabe Oktober - Dezember 2003 La carta sanitaria europea per le cure all’estero Meno burocrazia per i cittadini dell’EU che necessitano cure sanitarie durante un soggiorno temporaneo in un altro Stato membro Franco Caporali La Commissione esecutiva europea ha proposto il 1° giugno 2004 come data per inaugurare la "carta europea di assicurazione malattia”. Questa carta, unica e personale, è destinata a sostituire tutti gli attuali moduli cartacei necessari per poter usufruire di cure sanitarie durante un soggiorno temporaneo in un altro Stato membro. La nuova carta semplificherà la vita dei cittadini, degli operatori sanitari (medici, ospedali) e degli enti di previdenza sociale dell’Unione Europea. Il modulo E 111, necessario per soggiorni a breve durata, quali i soggiorni turistici, sarà il primo ad essere sostituito, seguito poi in un secondo tempo da tutti gli altri moduli richiesti per soggiorni temporanei, come per esempio il distacco dei dipendenti in un altro paese (E 128), trasporto stradale internazionale (E 110), studi (E 128) e ricerca di un posto di lavoro (E 119). In una terza fase la carta assumerà la forma di una carta elettronica "intelligente” che può essere letta dai computer. La carta semplificherà le procedure senza modificare i diritti e i doveri dei cittadini dell’Unione; per esempio, consentirà ai pazienti che devono pagare cure sanitarie dispensate all’estero di essere rimborsati più Der Europäische Rat plant die Beseitigung der Hindernisse für die geographische Mobilität in Europa. In diesem Zusammenhang wurde beschlossen, eine europäische Krankenversicherungskarte einzuführen. Diese neue Karte wird ab Juni 2004 die verschiedenen Formulare, wie beispielsweise den internationalen Krankenschein (E 111), ersetzen. Die personenbezogene, "intelligente" Karte kann neben den Identifikationsdaten des Versicherten auch spezielle Informationen, wie beispielsweise die medizinischen Daten des Patienten speichern. Ein charakteristisches europäisches Zeichen soll als Logo dienen. velocemente dal proprio sistema sociale. La carta potrà tuttavia offrire ulteriori vantaggi nella misura in cui le regole comunitarie apriranno ai cittadini europei maggiori possibilità di essere curati durante un soggiorno in un altro Stato membro. Una di tali possibilità approvata a livello politico dagli Stati membri, consiste nel diritto di beneficiare di tutte le cure necessarie, non solo delle cure urgenti, nello Stato membro ospitante. La carta europea di assicurazione malattia, consentirà dunque ai cittadini dell’EU di beneficiare in un modo più semplice e veloce di cure sanitarie durante un soggiorno temporaneo in un altro Stato membro. La carta avrà anche un forte valore simbolico: dopo l’euro, la carta sanitaria europea sarà un altro pezzo d’Europa nelle nostre tasche. La Commissione competente è stata inoltre incaricata di promuovere la cooperazione tra gli Stati membri al fine di modernizzare lo scambio di informazioni tra le istituzioni e di accelerare la fornitura e il rimborso delle prestazioni. Per tutti i lavoratori e i pensionati italiani che risiedono all’estero, l’idea è ottima. Si dovrà solamente fare attenzione di non dimenticare di portare con sé la carta assicurativa. INTERVe n t i Ausgabe Oktober - Dezember 2003 Die ersten Haustierchen aus dem Spielwarengeschäft nennen sich Sea Monkeys®. Immer mehr Kinder und "Kindgebliebene" Erwachsene begeistern sich für die kleinen "Seeäffchen", die 1999 von der New York Times als bestes erzieherisches Spielzeug ausgezeichnet wurden. Für rund 20 Euro kann man ein Set, bestehend aus einem Mini-Aquarium und einigen Tütchen, erwerben. Nach einer Woche Zucht schlüpfen die "Seeäffchen" aus den Eiern und erheitern mit ihren eleganten Bewegungen. "Le piccole, care scimmiette marine. L’animale domestico ideale: sono buffe a vedersi, non sporcano né fanno rumore e stimolano l’istinto di ricerca”. Portate nel ’98 da Glenn Ford a bordo dello Shuttle e definite nel ’99 dal New York Times “best educational toy 1999” le Sea Monkeys® sono i primi animali domestici venduti nei negozi di giocattoli. Il pensare che creature animali vengano vendute come giocattoli scandalizza alquanto il nostro senso ecologico e ci fa certo un po’ rabbrividire. Eppure quest’altra "americanata” elettrizza davanti al vetro dei piccoli acquari sempre più bambini e rimasti (o ridiventati) tali di tutto il mondo. Le Sea Monkeys® sono gli ibridi di artemia marina, una specie di crostaceo trasparente lungo 1-2 cm. che vive nelle acque salate temperate in tutte le longitudini del nostro globo. La facilità con la quale le artemie possono essere allevate (crescono completamente e sono già in grado di riprodursi dopo 2-3 settimane) le rende un’ottimale sorgente di produzione di mangime vivo per pesci d’acquario, così come i topolini per gli INTERVe n t i T R EN D Sea Monkeys allevatori di serpenti. Nel 1957 il biologo americano Harold von Braunhut lavorò ad un ibrido di artemia con lo scopo di creare un pesce d’acquario particolarmente semplice da allevare in casa. All’ibrido venne dato il nome di artemia NYOS abbreviazione di New York Science Laboratory. Una ditta americana ha registrato il marchio Sea Monkeys® e distribuisce dal 1960 una specie di "scatola di montaggio” per le piccole artemie. Per una ventina di euro si può oggi acquistare un kit comprendente un miniacquario e alcune piccole bustine numerate. Si mette acqua distillata o bollita nel contenitore e si ag-giunge la bustina purificante e salificante indicata col numero 1. Dopo 24 ore si apre la seconda bustina contenente le uova di artemia e se ne introduce il contenuto nella soluzione mescolando poi delicatamente. Già dopo un giorno le uova cominciano a schiudersi e i piccoli mostriciattoli, si fa per dire, si vedono nuotare nell’acqua. Le artemie si sviluppano velocemente e mostrano già dopo una settimana zampette e cornicelle. A questo punto si aggiunge il mangime dalla bustina numero 3 con il piccolissimo cucchiaino compreso nella confezione. Le "scimmiette” hanno solo bisogno di essere alimentate una volta la settimana, tenute a temperatura ambiente, l’acqua va rabboccata 7 ® I primi animali in vendita nei negozi di giocattoli quando evapora oltre un certo livello. Presto le femmine mostrano la panciona e cominciano a deporre le uova. Eppoi rimangono lì a nuotare su e giù con eleganti movimenti ondulatori. Le Sea Monkeys® vengono attratte dalla luce e amano nuotare contro corrente. Dopo circa un anno smettono di riprodursi e silenziosamente scompaiono dall’acquario. Poi la decisione di ordinare un nuovo set di bustine per internet (in Germania è inutile cercare nei negozi di giocattoli), di passare ad una creatura più grande e impegnativa o semplicemente aspettare: la stessa ditta metterà presto in commercio un kit per mini aragoste. Siti ufficiali: www.sea-monkey.com e www.perfect-pets.de gm 8 TRE ND Ausgabe Oktober - Dezember 2003 La Vespa Daniel Vetró Vespa – der weltweit bekannteste Motorroller weckt unsere Emotionen und Erinnerungen. Mit der Vespa verbinden wir das Flair Italiens, das schöne Wetter, die gute Stimmung und einen modernen wie zeitlosen Lebensstil. Die Vespa symbolisiert das Dolce Vita. 1946 hat alles angefangen, als es nach dem Krieg praktisch keine funktionierenden öffentlichen Verkehrsmittel gab. Der Luftfahrtingenieur Corradino d’Ascanio war für den Hersteller Piaggio, damals noch eine Flugzeugfabrik, in Pontedera (Toskana) tätig und erhielt von seinem Chef den Auftrag einen praktischen Motorroller zu konstruieren. Zu diesem Zeitpunkt hätte sich wohl niemand träumen lassen, dass hierdurch der Grundstein für eine erfolgreiche Firmengeschichte und die Berühmtheit der Marke Piaggio gelegt wurde. Die 40er, 50er und 60er Jahre Die Vespa (ital. Wespe) wurde im Hause Piaggio entwickelt und gebaut. Da Antriebsketten knapp waren, wurde Piaggios Motorroller mit einem Direktantrieb gebaut. Das führte dazu, dass 70 % des Gewichts hinten rechts lagen und der VespaFahrer sein Gewicht nach links verlagern musste um die Spur zu halten. La "Vespa”, il mitico scooter, che sia un Old-timer, un PX, uno Zip, un ET oppure un Hexagon, corre, corre corre... da quasi sessanta anni. Roller in Deutschland kein Statussymbol mehr. VW-Käfer und Opel Kadett lösten die Zweiräder ab. Während Piaggios Konkurrenten kalte Füße bekamen, erschloß die Vespa neue Kundenkreise. Während "Mann" mit dem Auto im Büro war, erledigte die Frau ihre Besorgungen mit einer 50 ccm Vespa, ausgestattet mit einem praktischen "Vespa-City-Korb". Reifen und Räder waren viel zu klein und die Lichtausbeute des Scheinwerfers ließ sehr zu wünschen übrig. Lackiert wurde die Ur-Vespa in olivgrüner Farbe, die aus dem Krieg übrig geblieben ist. Man war der festen Überzeugung, dass dieses Gefährt keine Aussicht auf Erfolg haben kann. Doch es kam anders. Bereits in den ersten Produktionsjahren hat sich die Vespa in Italien durchgesetzt. In Großstädten wie Rom oder Neapel hört man das Vespa Geknatter in allen Ecken. Mit der technischen Entwicklung griff der Erfolg der Vespa in den 50ern auf den Rest Europas über. Unter Lizenzvereinbarung wurden die Wespen in Deutschland (Hoffmann, Messerschmitt), Frankreich (ACMA) und England (Douglas) produziert. Dass "das Fahrzeug" des Deutschen liebstes Kind ist, wurde auch bei der Vespa deutlich. Vespa-Fahren war Statussymbol und schon Mitte der Fünfziger veredelten deutsche Vespisti ihre Roller mit etlichen Accessoires. Das erste Extra war eine Zweiklanghupe. In Italien legte man (heute nicht anders) wenig Wert auf solchen Schnickschnack. Hier hält man die Motorroller schlicht. Dem Italiener gefällt seine Vespa so wie sie ist: schön, einfach, praktisch und kostengünstig. In den Sechzigern waren Die 70er Jahre bis heute Die Easyrider Zeit der Siebziger war für die Vespa ein erschreckender Trend. Man trug Schlaghosen und Lederjacken und fuhr "richtige Motorräder" von Honda oder Kawasaki. Der freie Durchstieg des Rollers, der genug Stauraum bietet um Einkaufstüten oder sogar einen Kasten Bier zu befördern, wurde lediglich noch von Rentnern und Studenten genutzt. Der Gebrauchtmarkt für Vespas und die Zahl der Vespa-Clubs sank in die Tiefe, viele Roller landeten auf dem Schrottplatz. Die Vespa war das, was ihre ursprüngliche Konstruktion bezwekken sollte: Mittel zum Zweck. Anfang der Achtziger war es der deutsche Gesetzgeber, der die Vespa als Kultgefährt wieder belebte. Mit Einführung des 1b-Führerscheins durfte ein 16-Jähriger eine 80 ccmMaschine fahren. Das Rockerimage der 70er war out und wer etwas auf sich hielt fuhr Vespa. Piaggios "nuova linea" verband den Charme der Fünfziger mit den Attributen der Achtziger und wurde, vor allem durch die PX-Modelle, zum Riesenerfolg. Vespa-Fahren war wieder in. INTERVe n t i Ausgabe Oktober - Dezember 2003 Die Japaner und Taiwanesen (Yamaha, Honda, …) rochen einen Markt und zwangen Piaggio Anfang der Achtziger schnell zu reagieren, um am Ball zu bleiben. Das Zeitalter der Scooter war angebrochen. Piaggio stellte die "Sfera" vor, die kaum noch an Modelle der 50er erinnerte. Kunststoff statt Blech. Automatikgetriebe statt Handschaltung. Heute sieht man auf europäischen Strassen viele Piaggio-Fahrer und egal, ob sie einen Oldtimerroller aus den 40ern, eine klassische PX oder einen modernen Zip-, ET- oder Hexagonroller fahren – eins haben sie gemeinsam: Sie sind überzeugte Vespisti. 16 Millionen verkaufte Vespas sprechen für ihren Erfolg. Die Vespa erfüllt ihren Zweck für Sammler, Hobbybastler und aktive VespaFahrer zugleich. Vespas werden weit über die durchschnittliche Lebensdauer hinaus gepflegt und konserviert so dass wir uns freuen können, in eine schöne und erfolgreiche Zukunft der Vespa zu blicken. INTERVe n t i T R EN D 9 10 TRE ND Ausgabe Oktober - Dezember 2003 Monaco: centinaia di km di piste ciclabili e di bici a noleggio Andrea Jarach Un confronto tra il capoluogo della Lombardia e la capitale della Baviera Anche a Milano ci avevano provato. Tante bici gialle da noleggiare per attraversare la città lasciando a casa la propria macchina. L’esperimento fallì miseramente e non durò più di una stagione. Troppe biciclette rubate. Troppe biciclette rotte, per delle rovinose cadute causate dal tragico incontro tra le rotaie del tram sporgenti ed il pavé sconnesso del centro storico, o per non essere riuscite a superare uno dei tanti buchi che caratterizzano quel percorso da ciclocross che è l’asfalto della cerchia interna dei navigli. Ben altra sorte ha invece avuto l’analoga iniziativa avviata dal 2000 a Monaco di Baviera e che ora è approdata anche a Berlino. Anche se pure a Monaco aveva rischiato di fallire: l’impresa che aveva lanciato la moda delle bici a noleggio era sommersa da troppe richieste che non riusciva ad evadere ed ha così da poco più di un anno dovuto cedere il timone alle Ferrovie Federali Tedesche. Il nome è rimasto sempre lo stesso; per risultare subito chiaro anche ai turisti, è in inglese "call a bike”. Con una telefonata ci si registra fornendo i propri dati e si ottiene un numero identificativo, dopo di che ogniqualvolta si incontra una delle biciclette grigio-rosse lungo la strada, o presso uno dei punti di raccolta - si richiama dando il proprio "numero cliente” ottenendo subito lo sblocco della bici, la si inforca e si parte. Quando poi non serve più la si parcheggia e si richiude il lucchetto legato al telaio. Un sistema di radiocontrollo permette sempre alla centrale di sapere dov’è la bicicletta e di intervenire per sostituirla se si guasta. A Monaco e Berlino la Deutsche Bahn annovera già circa 10.000 utenti registrati. Ogni giorno tra le 400 e le 500 biciclette, delle 1.100 a disposizione a Monaco, filano attraverso le piste ciclabili del capoluogo bavarese. Buona parte di questo successo lo si deve proprio al fatto che Monaco ha una vastissima rete di piste ciclabili, oltre a tutto in continua espansione. Ben altra cosa che Milano, dove le poche tratte sono spesso mal delimitate e poco fruibili. La rete monacense principale consta invece di ben 211 Km e ne è progettata l’estensione a 235 Km entro il 2004. Oltre a ciò la città offre percorsi di collegamento con i comuni della cinta lungo altri 491 km, che dovranno essere estesi sino a 655 km a partire dal 2004. In altri termini già oggi Monaco offre 702 km di piste ciclabili e mira a raggiungere gli 890 km! Tutto ciò ha reso l’andare in bicicletta per la città sempre più popolare. Intere famiglie si spostano in bici. I bambini più grandicelli hanno la propria bicicletta rigorosamente equipaggiata con un’asta alta quattro volte la loro statura - quasi alta come l’abitacolo di un camion - dal quale sventola una bandierina rossa, perché le loro piccole bici siano sempre ben visibili agli automobilisti. Ma è nel modo di portare in giro i più piccoli che i monacensi si sbizzariscono in una vera e propria fantasiosa arte del "come scorrazzare il pupo”. Innanzitutto su seggiolini agganciati all’altezza del manubrio della bicicletta del papà, o immediatamente dietro il suo sellino. Camminando per strada ci si intravedono decine di bambini abbarbicati: taluni semiaddormentati, altri intimoriti dal non poter toccare terra, molti decisamente orgogliosi di essere tanto in alto come un adulto; comunque tutti corredati di caschetto d’ordinanza. Poi incapsulati in colorati calessi al traino della bici di uno dei genitori. Spesso in due o tre insieme: guardano il panorama che gli scorre davanti rasoterra, o giocano allegramente tra loro. Tutte le cose gli devono apparire molto diverse da lì dentro rispetto ai loro coetanei che percorrono lo stesso tratto nel passeggino a tre ruote spinto dal papà che sfreccia sui pattini in linea. Ma in fondo è però una visuale molto simile a quella che scorgono quegli altri bimbi trascinati in un carretto da una mamma che va INTERVe n t i Ausgabe Oktober - Dezember 2003 a fare la spesa, con i quali si scambiano sguardi e sorrisini di intesa all’incrocio. Per permettere il regolare flusso di biciclette, auto, pedoni e pattinatori ci sono naturalmente delle severe regole. Un automobilista, ad esempio, deve sempre guardare prima di curvare se non sta per sbucare un ciclista che, se procede dritto e non si tratta di attraversamento con semaforo, ha di regola la precedenza. I ciclisti poi non debbono andare contro mano se esistono – come quasi sempre è il caso - piste ciclabili lungo ambedue i sensi di marcia. Se poi un ciclista non deve invadere il marciapiede, pena multe salate, pure i pedoni debbono prestare solerte attenzione a non camminare lungo una pista ciclabile. Il farlo potrebbe costare le ire di un ciclista inviperito, ed anche i più anziani di fronte a tale affronto si lasciano spesso andare a colorite espressioni d´insulto in bavarese. INTERVe n t i Un altro grosso fattore all’origine del successo dell’uso delle biciclette a Monaco è poi anche insito nel fatto che sia la Deutsche Bahn che la rete comunale di metropolitane, garantiscono un’elevata mobilità e connessioni con tutti i centri vicini al capoluogo bavarese. Monaco è dunque all’avanguardia come città amica dei ciclisti. D’altronde lo stesso Governo Federale Tedesco ha stabilito di promuovere l’impiego del traffico a due ruote senza motore con un piano di sviluppo nazionale delle reti ciclabili messo a punto in aprile (Nationaler Radverkehrsplan – NRVP), per il quale – quantomeno prima dell’emergenza provocata dalle esondazioni dell’Elba e del Danubio - erano stati stanziati 100 milioni di euro. Anche Milano naturalmente è connessa attraverso le Ferrovie, soprattutto le Ferrovie Nord, ai centri limitrofi; ed anche in Lombardia esiste l’i- T R EN D Vergleicht man die Großstädte München und Mailand hinsichtlich der Fahrradfahrerfreundlichkeit erkennt man schnell: München liegt weit vorn. Mit hunderten Kilometern an Fahrradwegen und über 1000 Mietfahrrädern der Deutschen Bahn bietet die Landeshauptstadt einen echten Service. dea di tariffe speciali bici+treno come in Germania. Peccato però che nel capoluogo lombardo le strade siano ancora pavimentate con lastroni di pietra adatti agli zoccoli dei cavalli che trainavano le carrozze e manchino invece le piste cilabili e le bici a noleggio, e non ci siano neppure i ciclo-risciò gialli od arancioni per i turisti che si intravedono nel centro di Monaco o di Berlino! 11 12 TRE ND Ausgabe Oktober - Dezember 2003 Ricerca “made in Italy”: il cioccolato fondente protegge il cuore Bitterschokolade ist gesund fürs Herz. Auf diese Erkenntnis sind römische Wissenschaftler gestoßen. Während sich Neurologen seit langer Zeit einig sind, dass Vollmilchschokolade gut für die Seele ist, kommt diese Nachricht allen Schokoladenfans gelegen. (9colonne) ROMA - Che il cioccolato facesse bene all'umore è una cosa che i neurologi hanno sempre detto, ma che quello "fondente" sia il miglior protettore del cuore oggi è un dato scientifico. Una ricerca made in Italy, pubblicata s u l l a rivista "Nature" ha messo in evidenza che il cioccolato (non tanto quello al latte, ma quello fondente), aumenta il grado degli antiossidanti nel sangue di chi lo mangia, proteggendo così il cuore e riducendo il rischio di patologie cardiovascolari. Gli studiosi italiani, coordinati da Mauro Serafini dell'INRAN (Istituto Nazionale Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) di Roma hanno infatti scoperto che il cioccolato fondente è un antiossidante "doppio" rispetto al cioccolato al latte: in 12 volontari si è infatti evidenziato che "il cibo degli Dei" fondente aumentava del 20% le concentrazioni antiossidanti mentre quello al latte provocava effetti benefici sul cuore. Attenti però a non assumere il cioccolato fondente con il latte intero perché gli effetti si azzererebbero immediatamente. Secondo gli studiosi il latte riuscirebbe a smorzare le potenzialità del cioccolato fondente sul cuore a causa della capacità del latte di catturare le epacatechine, (flavonodi presenti nel cacao) che hanno appunto un forte potere antiossidante. Pino Daniele Alessandra Sorrentino Napoli è una città millenaria di fronte il Mediterraneo, alle spalle il Vesuvio. Qui da sempre colori, ritmi, sapori del mediterraneo si sono incontrati per fondersi e trasformarsi. Crocevia di mercanti, poeti, aristocratici e giramondo è una città che non è mai stata facile da vivere, né tanto meno da raccontare. I vicoli stretti, la confusione, la criminalità e insieme il mare, il sole, la cordialità delle persone, come raccontare tutto questo !? Pino Daniele ci è riuscito. Pino Daniele "mascalzone latino", Pino Daniele che voleva la rivoluzione fatta da "Masaniello" ritornato a combattere. È in questa città tra partite al lotto clandestino nei vicoli e ballate popolari che è cresciuto e si è formato come artista. Comincia la sua carriera durante il periodo buio degli anni settanta, quando il degrado di Napoli era visibile ad ogni angolo di strada. I suoi testi erano rivolti a quelli che "passavan` e guai", che non potevano "suppurtà", a quelli che dallo stato e dalle istituzioni si sentivano abbandonati perché sapevano che i politici e la camorra si stavano "magnann’a città". Ha cantato per quelli che ogni giorno vedono il mare e sono consapevoli che il mare ti fa "fess’e cuntento". Perché i problemi di tutti i giorni sembrano sempre ben poca cosa rispetto al mare, questo i napoletani lo sanno bene. E sanno anche che passare un paio d’ore in riva al mare ti fa dimenticare dei non sensi che a Napoli sono all’ordine del giorno. INTERVe n t i Ausgabe Oktober - Dezember 2003 Pino Daniele startete seine Laufbahn als Liedermacher auf den Straßen Neapels, bevor er die Besucher bekannter Sommerfestivals begeisterte. Sein Erfolgsweg folgte der Entwicklung Neapels – historische Hauptstadt Süditaliens. Pino Daniele è il cantore di una filosofia dell’ottimismo "l’aria sadd’cagna", basta aspettare un po' e le cose si aggiustano. Nelle giornate di sole accecante, si deve aspettare e farsi sopraffare dall‘"apucundria", da quel senso di spossatezza che ti costringe a rimanere immobile, a goderti il sole e a bere mille caffè. Ogni movimento potrebbe essere letale, agitarsi non serve, si deve aspettare, qualcosa succederà... Ha cantato per quelli che volevano vivere "almeno un giorno da leone", quelli che lo stato non li deve condannare perché "io só pazz‘". Quelli per i quali anche la vittoria della squadra di calcio del Napoli al San Siro di Milano, la ricca e opulenta Milano, era un riscatto per le ingiustizie subite, per le possibilità negate. Quando ha smesso di usare il dialetto per i testi delle sue canzoni è diventato famoso in tutta la penisola, basta con macchine comprate "con un lising e una cambiale". In città si respirava un’aria di modernità, di rinnovamento, il momento del vero riscatto economico e sociale era arrivato. La città era cambiata e con lei cambiava anche il suo cantore. Alcuni hanno detto che aveva fatto bene, che questo cambiamento avrebbe contribuito a dare una nuova immagine alla città. Pino non poteva più cantare eventi e situazioni, che sarebbe stato meglio dimenticare. Altri invece raccontano un’altra stoINTERVe n t i Un cuore che cresce con Napoli C U LT U R A ria. Si dice che agli inizi degli anni novanta una giovane donna gli abbia rubato il cuore, da tempo malato, che lui non abbia resistito e sia morto. A quel punto le case discografiche avrebbero tirato fuori un "clone". Il "clone" non cantava più di "Annaré", ma di donne con "sorrisi di plastica" mentre fanno ginnastica e di "gelati all’equatore". Si presentava a manifestazioni canore nazional popolari come il "Festival Bar", cantava in duetto con giovani e acerbe cantanti come Irene Grandi. Non giocava al lotto clandestino e non frequentava posti malfamati come Napoli e dintorni. Nessuno sa quale sia la verità, e non è questo il luogo dove azzardare delle ipotesi, ci affidiamo ai posteri per l’ardua sentenza. 13 14 C U LT U R A Ausgabe Oktober - Dezember 2003 "Il cinema è lo specchio di tutte le arti" Miranda Alberti Dalla partenza della precedente direttrice dott.ssa Losengo-Ries, l’Istituto di Cultura è diretto dal dott. Andrea Piazza. Dott. Piazza ci parli di lei. Dove è nato? Quali sono stati i suoi studi e i suoi maestri? Sono nato in Sicilia, a Catania, ma da madre triestina e padre siciliano. Ho studiato germanistica all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Il mio professore era il grande Ladislao Mittner. In seguito mi sono specializzato in storia ed estetica del cinema frequentando corsi postuniversitari a Roma. È stato insegnante? Sì. Sono stato, dapprima, insegnante di liceo e in seguito sono stato chiamato da varie università per fare corsi di "Estetica del cinema". Non sono, comunque, mai diventato professore universitario. Quali sono i suoi interessi e i suoi hobbys? Ovviamente il cinema, ma anche la lettura e la scrittura. Ho scritto vari saggi e studi su questo tema e, per compensare le molte ore di immobilità a cui mi costringe il mio lavoro, cerco di camminare molto. Sono una persona dinamica che deve trascorrere molte ore su una sedia. Qual’è il suo scrittore o il suo libro preferito? Ho riscoperto, di recente, Vitaliano Brancati. Mi colpisce la sua capacità di penetrazione della complessa Intervista con il dott. Piazza addetto culturale reggente dell’Istituto Italiano di Cultura Interwiew mit Herrn Dr. Andrea Piazza, stellvertretendem Leiter des Italienischen Kulturinstituts. Eine Leidenschaft für die Filmkunst: eine sich ständig verändernde Kultur wird auch die jüngeren Generationen wieder gewinnen. anima siciliana. Per la letteratura tedesca, ovviamente, il grande Thomas Mann, ma anche Heinrich Heine e il poeta Hölderlin. passati non piangere, devi invece sorridere e rallegrarti di averli vissuti..." E il suo artista preferito? Beato Angelico, alias Giovanni da Fiesole, perché ci ha regalato il paradiso dipingendolo come lui deve averlo veramente visto dalla solitudine della sua cella di monaco domenicano. Ha una massima di vita, un aforisma che lei cita e ricorda volentieri? Mi dispiace di non avere avuto il tempo di prepararmi! (Sorride divertito). Lo scriva pure che la maggioranza delle interviste sono così preparate che tutti sembrano molto più "intelligenti" di quello che sono in realtà... ma se ci penso bene c’è una massima che ricordo. È di un saggio indiano, Zabindreneth Tagore, e dice approssimativamente: "Sui bei giorni Lei è quindi un ottimista, un uomo del presente proiettato verso il futuro? Direi di sì. Sono comunque cosciente del fatto che non ci sia niente di più difficile che "vivere il presente" perché è troppo labile e fuggente... Il suo interesse per il "cinema", l’ultima delle arti, conferma la sua vocazione di uomo moderno, figlio del suo tempo... Sì certamente, anche se si deve dire che il mio interesse per il "cinema" si fonda soprattutto sul fatto che in esso si trovano rispecchiate tutte le altre arti. Nel cinema si fondono: poesia, letteratura, pittura, musica, architettura e anche filosofia... INTERVe n t i Ausgabe Oktober - Dezember 2003 E quali sono i film e i registi che lei preferisce? Lang e Pabst per il cinema tedesco. Wilder, Ford e gli altri grandi del cinema americano. Del cinema italiano prediligo l’opera di Pietro Germi, senza ovviamente negare il valore di molti altri, per la struttura narrativa, per il sarcasmo delle sue commedie. Penso a "L’uomo di paglia", "Il cammino della speranza", e soprattutto a "Signore e signori", ambientato a Treviso, una geniale satira della vita borghese nella provincia italiana. darvi risposta lasciandosi un margine per l’iniziativa propria. In questo ambito si tratta, secondo me, di dare risalto ad aspetti della cultura fin’ora emarginati come, per esempio, "il fumetto". Da poco ho saputo che in Italia ci sono dei veri specialisti del campo. Occorre promuovere anche scrittori giovani (e meno giovani) emergenti dando loro una possibilità di farsi conoscere al pubblico e non basarsi soltanto sui grandi nomi. Sto lavorando ad una formula adeguata per questo progetto. Il miglior biglietto da visita dell’Italia è la lunga tradizione artistico-culturale. Come si spiega, secondo lei, la poca cura e considerazione che proprio l’Italia, in confronto ad altri stati europei, riserva alla cultura? È vero che l’impegno finanziario per la cultura è decisamente inferiore rispetto ad altri stati e questo si può, forse, spiegare con una certa "deresponsabilizzazione" nei confronti della nostra tradizione per il fatto che essa è ovunque così ben conosciuta e la sua richiesta è talmente costante da non stimolare in noi una particolare esigenza di sostegno. Diciamo che si rappresenta da sola. Come sta cambiando l’ordinamento degli Istituti di Cultura italiana all’estero? Nel senso di un accentramento burocratico. Sparirà, in parte, anche il nome diventando il "dipartimento culturale" del consolato o dell’ambasciata. Preso atto del vasto panorama di iniziative culturali private e associative, si è pensato di dare all’Istituto un ruolo di "diplomazia culturale" collegandolo più direttamente all’attività del Ministero degli Esteri. È vero, ma questo non spiega ancora quello scetticismo nei confronti della cultura che sembra essere una particolarità italiana e soprattutto delle giovani generazioni... è vero in parte... ma è anche necessario non fossilizzarsi di fronte alle nuove forme di vita dei giovani. Si tratta, infatti, anche di capire come la cultura, sia in senso di civilizzazione, sia in senso proprio, stia cambiando... Quali sono gli aspetti della cultura italiana che, secondo lei, dovrebbero essere particolarmente curati? Intanto io direi che occorre stabilire un dialogo con il paese ospitante. Ascoltare le esigenze e le richieste che vengono avanzate e cercare di INTERVe n t i C U LT U R A istituti di cultura? È una questione complessa. La cultura europea condivide le origini, ma ha avuto uno sviluppo nazionale assai marcato e diversificato perciò è così difficile coordinare i vari stili che si sono venuti cristallizzando. Si è lavorato ad un’iniziativa che prevede un unico istituto di cultura europeo nei paesi extraeuropei, ma non credo che abbia fatto molti passi avanti. I paesi del nord Europa, invece, hanno fatto qualcosa in questa direzione e a Berlino hanno riunito le loro ambasciate in un’unica casa comune. È un piccolo passo avanti... (e noi vorremmo aggiungere, ma non lo facciamo, che sono proprio quelli i paesi in cui le donne sono maggiormente rappresentate ... sarà un caso?) Dott. Piazza la ringraziamo per questa intervista e le auguriamo buon lavoro! Quale sarà dunque il ruolo del console nel redigere il programma culturale? Un ruolo di garante e di vigilanza, ma le iniziative saranno sempre a carico dei responsabili dell’istituto. Come saranno, dunque, i rapporti con i gruppi di lavoro e le associazioni culturali? Di dialogo e collaborazione nel rispetto della pluralità delle posizioni e delle opinioni. È necessario abbattere inutili diffidenze e cercare di coordinare le varie attività. Probabilmente, dopo l’arrivo del nuovo direttore, sarà possibile organizzare una riunione con tutti i rappresentanti. Ho avuto vari incontri con loro e sono convinto che questo sia possibile. In un panorama europeo in continua evoluzione, quale potrebbe essere, secondo lei, il nuovo ruolo degli edito da Contatto Verein e.V. bimestrale per la Missione Cattolica Italiana di Monaco Lindwurmstr. 143 80337 München Tel.: 089/74 63 06 0 15 16 C U LT U R A Ausgabe Oktober - Dezember 2003 La Chiesa dei Teatini Der neue Wind aus dem Süden Il vento nuovo dal sud Se i nostri vecchi amici hanno una volta il coraggio di viaggiare verso nord e di venirci a trovare a Monaco, di solito o stanno andando da qualche altra parte, oppure abbinano la loro visita ad un "giro” all’Oktoberfest. Altri riusciamo a convincerli allettandoli con una visita al Deutsches Museum o al Museo della BMW. Ma quando un mio caro amico di Chieti è venuto la prima volta a Monaco a trovarmi, la prima cosa che mi chiese fu di accompagnarlo a visitare la Chiesa dei Chietini, ovviamente. E a nulla valse dirgli che non mi pareva che a Monaco esistesse una chiesa con tale nome. “Ma come?”, mi disse, “sei qui da un’eternità e non conosci il monumento più famoso della cultura italiana a Monaco...?” Wenn sich ein Italiener, der in München lebt, fragen würde, welches Monument oder welche Persönlichkeit aus Italien die Bayerische Hauptstadt am meisten beeinflusst hat und ihn hier am besten repräsentiert, ist die Antwort nicht so schwierig. Die Deutschen und vielleicht besonders die Bayern lieben die Sonne, das Leben, die Kultur und die Küche ihrer südländischen Nachbarn. Und diese Liebe begann wahrschein- lich im 17. Jahrhundert mit dem frischen Wind bzw. mit dem neuen Stil, den Adelaide damals hier einführte. Die Theatinerkirche, die sie bauen ließ, ist das wichtigste Monument jener Zeit und ihr Barockstil wurde Vorbild für das katholische Bayern. INTERVe n t i Ausgabe Oktober - Dezember 2003 Enrichetta Adelaide, i Teatini ed il barocco La Chiesa dei Teatini (Theate era il nome latino di Chieti) fu voluta dalla principessa Enrichetta Adelaide di Savoia e dal suo consorte Ferdinando Maria Principe Elettore di Baviera. La futura principessa di Baviera, nata a Torino nel 1636, non aveva mai conosciuto suo padre, il duca Vittorio Amedeo di Savoia, che morì un anno dopo la sua nascita. La madre di Adelaide, Cristina principessa di Francia, educò la figlia, descritta deboluccia e capricciosa, da vera dama di corte, sognando per lei la corona di Francia. La vita a Torino trascorreva in un’atmosfera di tolleranza e spensieratezza tra tornei, giochi di corte, feste, balli e spettacoli teatrali, a cui la giovane nobildonna partecipava con entusiasmo e talento. Dopo che nel 1650 venne deciso da sua madre che Adelaide sarebbe andata in sposa al principe ereditario bavarese, per lei sembrò crollare un mondo. Addirittura il delegato bavarese a Torino, inviato dalla madre di Ferdinando per definire i particolari delle nozze, espresse i suoi dubbi che Adelaide potesse essere davvero adatta alla vita di corte severa e formale di Monaco. Ed infatti le nozze vennero dapprima rinviate. Quando però per l’allora quattordicenne Adelaide venne il momento di salire sulla carrozza che la avrebbe portata al di là delle Alpi, si dice che abbia pianto lacrime a fiumi intuendo, a ragione, che non avrebbe più rivisto la città che amava e che la sua vita sarebbe cambiata radicalmente. Adelaide partì portandosi dietro, oltre ad una ricchissima dote, tutta una INTERVe n t i corte di dame di compagnia, valletti, confessore, cuoco, medico ecc., che vennero però presto rispediti uno dopo l’altro a Torino. Il primo abbraccio "ufficiale” con il futuro timido e taciturno sposo, allora quindicenne, risultò freddino e poco romantico, …nel sottofondo di una pioggia scrosciante. E per Adelaide, che conosceva bene il francese ma per niente il tedesco dei suoi ospiti, i primi tempi a Monaco furono assai duri, non abituata all’etichetta e allo stesso tempo alla rudezza dei modi della corte bavarese, così diversa da quella dei Savoia. Anche i rapporti con la suocera erano a dir poco problematici. E Adelaide si rifugiò nella fede e nella preghiera, cosa che risultò poi il primo vero punto d’incontro col suo consorte. Questi non riusciva, all’ombra della dominante madre e del principe reggente, a prendere piede sulla scena politica, ma sua moglie gli fece sentire di essere dalla sua parte appoggiandolo con consigli e avvertimenti, cosa che le procurò ancora più diffidenza da parte della madre di Ferdinando. Nonostante i suoi tentativi la principessa soffriva per non riuscire ancora a farsi ben volere nella nuova corte tanto più che non era in grado di donare un erede al marito. A 23 anni Adelaide si ammalò di una C U LT U R A grave malattia alla quale subentrò anche una depressione: Ferdinando la accompagnò a Starnberg e le fu vicino finché non si riprese. In questa occasione i due fecero il voto di costruire a Monaco una chiesa ed un convento dedicati all’ordine di san Gaetano di Thiene, se il Signore avesse loro concesso la grazia di avere un figlio. L’anno successivo venne alla luce una "bellissima principessa” e l’anno dopo il tanto desiderato erede maschio. Ferdinando acquistò gradualmente forza ed autorità e fece alla moglie regalo di una cospicua quantità di denaro che le permise di realizzare il loro voto. Ottenuto così il consenso del marito, Adelaide fece giungere a Monaco il confessore della sua adolescenza torinese, il teatino don Stefano Pepe. In seguito giunsero uno dopo l’altro nel capoluogo bavarese architetti, artisti e capomastri italiani. Essi portarono con sé nuove idee e nuovi stili, in particolare il nuovo stile dall’Italia, il barocco, che finì per conquistare ed affascinare i loro ospiti. Adelaide introdusse nella corte la passione per l’opera italiana, organizzando nel 1654 la prima rappresentazione in grande stile (La ninfa ritrosa) e iniziando i monacensi ad un amore per l’opera lirica che permane ancora oggi. Anche il nome di Nymphenburg venne dato da lei alla famosa residenza estiva dei reali di Baviera. La passione di Adelaide per il balletto la portò a promuovere numerosi spettacoli con artisti italiani, a cui partecipava con entusiasmo lei stessa. Adelaide scomparve nel 1676 a 40 anni lasciando un compagno inconsolabile e ai suoi sudditi un’apertura verso il Bel Paese, che contribuì assai a far diventare Monaco - come dicono in molti - la città più settentrionale d’Italia. gm 17 18 C U LT U R A Ausgabe Oktober - Dezember 2003 Storia della costruzione e note architettoniche Marzia Casagrande Adelaide volle dare l’incarico del progetto della costruzione della chiesa al modenese G. Guarini, monaco dell’ordine dei Teatini. Dopo che questi rifiutò, l’incarico venne dato nel 1962 all’architetto bolognese Agostino Barelli, a cui la principessa avrebbe subito detto che non doveva badare a spese. Quest’ultimo prese a modello Sant’Andrea della Valle a Roma, costruita nel 1591 dal Della Porta, che è precedente di 70 anni. Barelli s’impegnò assai intensamente a questo progetto, tant’è che nell’aprile del 1663 venne posta la prima pietra e il cantiere venne affidato al capomastro Lorenzo Petri, che venne ingaggiato insieme ad una numerosa e qualificata manovalanza dall’Italia. Nel dicembre dello stesso anno furono finiti le fondamenta della chiesa e lo spazio destinato al convento e, nella primavera successiva, il corpo longitudinale e i pilastri di un lato. Nel 1667 Barelli presentava il progetto esecutivo per gli stucchi, e sappiamo che ancora che 1672 lavorava sul progetto della cupola e seguiva personalmente il cantiere, poi diretto dal 1674 da E. Zuccalli. Per il compleanno del principe ereditario, nel 1675, la chiesa fu inaugurata e consacrata senza che fosse del tutto terminata. Come Sant’Andrea della Valle, la pianta longitudinale si interseca con il massiccio transetto che è leggermente più profondo delle cappelle laterali. Lo spazio quadrato, risultante dell’intersezione del corpo longitudinale ed il transetto, è sovrastato dalla cupola ed è ancora di più accentuato dalla luce che irrompe dalle finestre laterali e trova qui la sua massima esplosione. Il corpo longitudinale è costituito dalla navata principale che si prolunga fino a diventare coro e abside (semicircolare) ed è caratterizzata da coppie di semicolonne dell’ordine gigante (corinzio) che irrompono nella trabeazione orizzontale e proseguono nella nervatura trasversale. La continuità spaziale è assicurata dalla trabeazione stessa. Ai fianchi della navata principale sono le cappelle voltate, fra loro comunicanti e arricchite da altari sovrastati da colonne tortili, dove anche troviamo bellissime opere di artisti italiani come le tele di Triva "Le quattro Sante Vergini” e quella raffigurante la beata Margherita di Savoia. I ricchi stucchi di putti, foglie di acanto, con tutte le figure plastiche tipicamente barocche e rigorosamente in bianco caratterizzano l’interno. Essi furono affidati a diversi artisti italiani, come G. Brenni, C. B. Moretti e G. N. Perti e danno un ulteriore contributo a questo gioco di luci ed ombre, di elementi orizzontali e verticali, di pieni e vuoti. Alla facciata vennero aggiunte poi da Zuccalli le due torre campanarie – già in altri esempi come S. Agnese in Piazza Navona a Roma. La facciata venne terminata nella seconda metà del Settecento ad opera di Cuvillíes. INTERVe n t i Ausgabe Oktober - Dezember 2003 C U LT U R A L’Ordine dei Teatini, paladini della Controriforma Marcello Luberti La Theatiner Kirche prende nome dall’Ordine dei Teatini, un ordine religioso costituito nel 1524 da Gaetano Thiene, con l’importante sostegno del napoletano Gian Pietro Carafa, Arcivescovo di Chieti, che diverrà nel 1555 Paolo IV, conosciuto allora come il "Vescovo Teatino”. Il nome antico di Chieti, città dell’Abruzzo, era infatti Theate. Gli stessi suoi abitanti si chiamano tuttora teatini. La Chiesa rappresenta quindi un segno non marginale della influenza cattolica e italiana nella Germania meridionale. La nascita dell’Ordine va inquadrata nella "reazione” del cattolicesimo alla Riforma protestante, il cui avvio si fa risalire al 1517, data di affissione delle tesi di Lutero alla porta del duomo di Wittemberg. Le motivazioni di San Gaetano Thiene (fu canonizzato nel 1671) non erano dissimili da quelle di Lutero e consistevano nella volontà di contrastare il processo di decadenza della religione cristiana. La fondazione dell’Ordine fu approvata da Clemente VII e avvenne in San Pietro con il solenne giuramento da parte di Gaetano Thiene, il Carafa, Bonifacio di Colla e Paolo Consiglieri Ghislieri, che già vivevano insieme dal 1517. Dopo la morte di San Gaetano (1547) la diffusione dell’Ordine fu assai rapida, perché lo zelo spiegato dai religiosi aveva attirato tra loro molti sacerdoti e anche vescovi, INTERVe n t i distinti per santità, dottrina e nobiltà. Inizialmente ebbero tre "case” a Roma, cinque a Napoli e una ventina in altre città italiane. Particolarmente attivi furono a Napoli, dove San Gaetano si trasferì stabilmente e dove risposano le sue ceneri, nella Chiesa di San Paolo. Nei secoli XVII e XVIII moltiplicarono le loro sedi e altre ne fondarono in Francia, Portogallo, Austria, Germania e specie nella Spagna. Alcuni chierici si spinsero in Armenia e si insediarono perfino nell’isola di Borneo. A Monaco i teatini rimasero nel loro convento a lato della Theatinerkirche sino al 1801. Nel 1672 Gaetano Thiene venne proclamato Santo Patrono del Land Bavarese. L’attività dei Teatini era basata sulla regola di Sant’Agostino e composta dal Carafa; essi quindi non potevano possedere fondi, rendite né mendicare. L’Ordine influì grandemente sulla riforma della Chiesa Cattolica, sia per ciò che riguarda il clero, tanto che il loro ordine poté dirsi un seminario di futuri vescovi, sia per la restaurazione della vita cristiana nel popolo, perché promossero la frequenza ai sacramenti, ripristinarono l’uso della predicazione, si dedicarono all’assistenza ai moribondi, né trascurarono l’educazione della gioventù. L’istituzione del Collegio di Propaganda Fide a Roma è dovuta ai consigli del teatino Michele Ghislieri, e Urbano VIII sceglieva tra loro i rettori e i maestri per quel suo nuovo istituto. Nel corso dell’Ottocento l’Ordine ebbe un certo declino e la Santa Sede si propose di restaurarlo, accorpandolo alla Congregazione religiosa della Sacra Famiglia (1909) e a quella di San Alfonso de’ Liguori (1910). Quest’unione durò fino al 1916 ed attualmente i Teatini, tornati alla regola primitiva, vantano una presenza di alcune centinaia di sacerdoti sparsi per il mondo: si contano le province delle case d’Italia, Spagna, USA, Messico, Colombia, Brasile e Olanda. Non hanno una specializzazione come altri ordini, ma si dedicano a tutto ciò che comporta carità e ubbidienza ai principi della Fede; le loro occupazioni vanno dalle missioni, all’aiuto dei poveri, fino all’educazione cristiana. 19 20 C U LT U R A Al Black Box in Gasteig la compagnia teatrale italiana "primaopoi" ha presentato, il 7 e l’8 luglio, uno spettacolo di ottima fattura e di alto livello drammatico dal titolo "Logomakìa" per la regia di Marco Pejrolo. Lo spazio teatrale si è fatto, per l’occasione, cubo. Il pubblico, che lentamente affluisce, va a occupare i posti in platea e al primo piano disponendosi sui quattro lati e chiude l’aere rigorosamente delimitato. Gli sguardi si concentrano sulla scena centrale e, nella semioscurità, vi scorgono una costruzione cubica - la coscienza? al cui interno riposano, in attesa dell’azione, gli attori/pensieri. Nessuno si è ancora accorto che in alto, appesi pericolosamente alla balaustra del primo piano, Demetra e Dioniso, come due pensieri fuggiti al controllo della coscienza, si preparano a pedalare le ruote del destino. Intanto parla la musica Euterpe, la musa per eccellenza, che ci introduce in questo mondo misterioso dell’anima umana fucina di creatività e di follia, di genialità e di sciocca superstizione, di libertà e di violenta schiavitù. Si susseguono dieci quadri di straordinaria intensità in cui i pensieri sorgono, muoiono, cozzano fra di loro nell’aura senza tempo della dimensione mentale. Dialoghi "difficili" tratti da un’opera che Cesare Pavese compose fra il dicembre del 1945 al marzo del 1947 dal titolo "Dialoghi con Leucò" dedicati all’amica Bianca Ausgabe Oktober - Dezember 2003 Logomakìa Il gruppo primaopoi porta la coscienza di Cesare Pavese a teatro Miranda Alberti Garuffi, l’ennesimo amore infelice della sua vita. Ma di veri dialoghi non si può parlare. I soggetti non sono persone, ma fantasmi dell’animo e il risultato è molto più un monologo angoscioso, il delirio di una mente che si ostina a sondare l’insondabile: il senso della morte. La costruzione/coscienza abbandona gli specchi laterali che all’inizio tentavano ancora di riflettere il mondo intorno a sé e si fa chiuso carcere che rivolge lo sguardo, in alto, ai potenti del cielo per chiederne ragione. Ma gli dèi lungi dal rispondere, sono costretti, a loro volta, a rivolgersi agli uomini per dare senso alla loro noiosa eternità, a quell’istante senza tempo che si ostina a non scorrere e dove il sentimento, il sangue della vita, è il grande assente. Invidiosi sono, gli dèi, degli uomini e dei loro sentimenti, perciò cercano di imitarli senza successo e si costringono a fingerli. Una condizione disgraziata e compassionevole che l’uomo Pavese, condividendola, può ben capire. Non tutto si è potuto cogliere dalla recitazione dei dialoghi. Troppo letterarie e complesse le strutture del discorso, troppo lunghe e oscure le frasi. Eppure il lavoro che gli attori hanno fatto prestando al dialogo la dinamicità dei loro corpi, la passione del loro entusiasmo merita una lode speciale per tutti loro, nessuno escluso. La qualità e l’originalità delle scenografie, la regia sapiente di un professionista come Marco Pejrolo, le musiche di Andrea Pejrolo, rendono onore al teatro italiano moderno. Il gruppo primaopoi è costituito dagli attori: Elena Boscos, Barbara Calabrese, Rosalba Carena, Lorraine Cecco, Giulia Costabile, Silvia De Biaso, Stefano Fanni, Luciana Filtri, Giovanna Galli Righi, Milena Lonati, Giovanni Marsicano, Roberto Trimarchi, Isabella Villa, Dino Vurro. "logomakia", beziehungsweise "das Geheimnis an das sich alle erinnern", zehn Auszüge aus den "Gesprächen mit Leukò" von Cesare Pavese, wurde im Juli in der Black Box im Gasteig von der Theatergruppe primaopoi vorgestellt. Die nächste Vorstellung ist am 12. Oktober. INTERVe n t i Ausgabe Oktober - Dezember 2003 Presentazione del nuovo libro di Sante Recca Franziska Günther "in musik / und kunst / bewegen sich die gedanken", heißt es in dem Gedicht "sharon" von Sante Recca. Der Künstler hat es seiner Tochter Sharon gewidmet. Es schildert die Gedanken und Gefühle des Vaters am Tag ihrer Geburt: "kämpfe der seele mit gefühlen / wer bist du / wer willst du werden / widersprüchliche richtungen / die das herz sprengen", heißt es darin. So offen, direkt und doch mitunter etwas geheimnisvoll ist auch der Ton in den anderen Gedichten des neuen Bandes "Il risveglio dell'anima"/"Erwachen der Seele" von Sante Recca. Das neue Buch ist die Fortsetzung des ersten Gedichtbandes des Bildhauers, Malers und Dichters "Il bel tempo dell'amore"/"Die schöne Zeit der Liebe". Auch in diesem Band steht die Liebe im Mittelpunkt. Sie ist der "Ursprung sei- C U LT U R A Affermato già come scultore Sante Recca si propone, per la seconda volta, al pubblico come scrittore. Recca costruisce attraverso la scrittura un mondo "altro", dove poter parlare d’amore. L’amore, nei suoi vari aspetti, è l’argomento principe delle sue liriche. Attraverso la descrizione di questo sentimento, egli compie un viaggio interiore, che lo porta a spiegare senza falsi pudori la sua stessa vita. Jahre später lässt sich Sante Recca in München nieder, erklärt die "Metropole mit Provinzcharakter und italienischem Flair" kurzerhand zu seiner Wahlheimat: "Ich war reif, nach den Wanderjahren in Paris und London mich festzulegen", erinnert er sich. Hier beginnt der Künstler mit Bronze und Keramik zu arbeiten: "Ich probiere gern neue Techniken und Ausdrucksformen aus, schaue wie weit ich gehen kann", sagt Recca. Er hat sich niemals vorstellen können, je etwas anderes als Kunst zu machen. Neben der Möglichkeit, sich selbst hen, für die er mit Preisen ausgezeichnet wird. Zurück in Deutschland widmete er sich der Technik des Bronzegießens und besuchte 1996 den Internationalen BronzegussPleinair in Mecklenburg. "Ich habe immer Perioden in meinem Schaffen", sagt Sante Recca. Nach Phasen intensiver Auseinandersetzung mit der Bildhauerei, Keramik und dem Bronzeguss folgt ab 1997 verstärkt die Beschäftigung mit dem gesprochenen und gedruckten Wort: in diesem Jahr erscheint auch sein erster Gedichtband "Die schöne Zeit der Il risveglio dell'anima Erwachen der Seele ner Lyrik, einer Poesie, die gleichzeitig auch die Reise seines eigenen Lebens beschreibt, die Fähigkeit, ganz direkt und ohne Umwege zu lieben", wie der bekannte "poetische" Fotograf Mario Giacomelli einmal treffend über Reccas Lyrik geschrieben hat. Seine Gedanken und Gefühle äußert der 1949 in Senigallia, Italien geborene Künstler in den vielfältigsten künstlerischen Stilarten. Erste Ölgemälde entstanden 1975 bei seinem Aufenthalt in Paris, darauf folgte die erste Fotoausstellung in London. Vier INTERVe n t i auszudrücken, was für ihn so etwas wie ein Bedürfnis ist, schätzt er es, selbstbestimmt zu arbeiten: "man ist frei im Kopf und frei in seiner Zeiteinteilung", erklärt er. Von 1985 bis 1995 arbeitete und lebte der Künstler wieder in Italien, erweiterte dort insbesondere seine Keramiktechniken und erhielt 1986 die Klassifizierung als Meister Moderner Keramik. Auch die Bildhauerei steht in seiner Heimat im Mittelpunkt der künstlerischen Arbeit: zahlreiche Skulpturen entste- Liebe". Das Schreiben liege ihm sehr, verrät der facettenreiche Künstler: "Wenn du schreibst, befindest du dich in einer anderen Welt. Die kannst du dir machen, wie du willst", äußert sich Recca über seine "neue" Leidenschaft. Die jüngsten Eindrücke, Gefühle und Gedanken aus dieser "anderen" Welt kann man in dem eingangs erwähnten Gedichtband "Erwachen der Seele" aufspüren, der soeben in München erschienen ist. Seine Homepage: www.sante-recca.com. 21 22 C U LT U R A Ausgabe Oktober - Dezember 2003 Neapolitanische Arien und Lieder in Germering Anna Zanco Prestel Beachtlich ist der Einfluss der neapolitanischen Gesangstradition auf das Melodram des 19. Jahrhunderts. Dank der Kompositionen von Donizetti und Bellini konnte das herkömmliche neapolitanische Lied zum edlen musikalischen Genre aufsteigen. Die raffinierten, gefühlsbetonten Reime von Salvatore Di Giacomo und die Melodien von Autoren wie Francesco Paolo Tosti führten das neapolitanische Lied zu internationalem Ruhm und gegen Ende des gleichen Jahrhunderts wurde es zum stolzen Aushängeschild Italiens. Von dieser gegenseitigen Befruchtung und Erneuerung zeugt das Galakonzert "Neapolitanische Sterne – Südländische Arien und Lieder", das am 12. November 2003 um 20.00 Uhr in der Stadthalle Germering stattfinden wird. Veranstalter sind der Kulturverein "Pro Arte e.V." und die "Deutsch-Italienische Gesellschaft Germering e.V." in Zusammenarbeit mit dem Italienischen Generalkonsulat in München – Kulturabteilung – Istituto di Cultura und INTERVenti. Sie hören eine eindrucksvolle Misch- ung von neapolitanischen Klassikern wie "Era de maggio", "Me voglio fa na casa" oder "Core ´ngrato" und Arien aus bekannten Opern u.a. von Bellini und Puccini, die auf die südländische Überlieferung zurück- greifen. Als Interpreten können Sie den Sopran Caterina Parisi aus Reggio Calabria und den Mezzosopran Ingrid Bär-Kaufmann aus Bozen hören. Beide sind Gesangsdozentinnen - die erste am Konservatorium Bologna, die zweite am Konservatorium Bozen und üben eine rege Konzerttätigkeit in Italien und im Ausland aus. Ihr Repertoire reicht von der klassischen Oper des 18. und 19. Jahrhunderts bis hin zum amerikanischen Musical. Ferner singt der Tenor Gustavo Estrada, der frühere Dirigent am Theater am Gärtnerplatz Tristan Schick begleitet das Ensemble am Flügel. Considerevole è l’influsso della tradizione canora napoletana sul melodramma dell’Ottocento destinato a sua volta a nobilitare, in particolare con Donizetti e Bellini, il genere della canzone napoletana che alla fine del secolo diviene motivo di orgoglio nazionale grazie ai versi raffinati di Salvatore di Giacomo e alle melodie di compositori come Francesco Paolo Tosti. Di questa contaminazione assai fruttifera per il rinnovamento culturale italiano rende testimionianza il Concerto di Gala "Stelle Napoletane – Arie e canzoni del Sud” organizzato presso la Stadthalle di Germering in data 12 novembre 2003 alle ore 20 dall’associazione culturale "Pro Arte e.V.” di Monaco e dalla "Deutsch-Italienische Gesellschaft e.V.” di Germering in collaborazione con il Consolato Generale di Monaco di Baviera – Istituto di Cultura e INTERVenti. Tra gli interpreti la soprano Caterina Parisi di Reggio Calabria e la mezzosoprano Ingrid Bär-Kaufmann di Bolzano, entrambi docenti di Belcanto rispettivamente presso il Conservatorio di Bologna e di Bolzano, e il tenore Gustavo Escriva accompagnati al pianoforte da Tristan Schick, per anni direttore d’orchestra presso il Theater am Gärtnerplatz di Monaco. INTERVe n t i Ausgabe Oktober - Dezember 2003 C U LT U R A Die phantastische Theaterwelt des italienischen Meisterbühnenbildners EMANUELE LUZZATI Anna Zanco Prestel Mit dem Namen des illustren Genuesen Emanuele Luzzati verbindet man auf Anhieb seine langjährige und ruhmreiche Aktivität als Bühnenbildner an den Theatern und Opernhäusern Italiens und der Welt. Er war Mitarbeiter von international angesehenen Regisseuren wie Vittorio Gassmann, Franco Enriquez, Colin Graham oder Aldo Trionfo und Tonino Conte, mit denen er 1976 das Teatro della Tosse in Genua gründete. Weit über die Grenzen seiner Heimatstadt hinaus, in der er 1921 geboren wurde und heute noch lebt, ist er auch als Produzent von Zeichentrickfilmen wie "Die diebische Elster" und "Pulcinella" bekannt, die ihm 1954 und 1973 zwei OscarNominierungen einbrachten. Luzzatis Eklektizismus und Kreativität hat auch auf vielen anderen Gebieten Ausdruck gefunden: er ist Keramikhersteller, Kostüm- und Textildesigner und Gestalter von Kinderspielplätzen nach eigenen Motiven u.a. in Santa Margherita Ligure. Vor allem ist er aber ein begnadeter Illustrator. In seinen über hundert Büchern hat er die unterschiedlichsten Geschichten illustriert: vom Grimmschen zum hebräischen Märchen bis hin zur modernen Erzählung von Autoren wie Italo Calvino oder Gianni Rodari. Insbesondere durch Chagall, den Postkubisten oder den französischen Regisseur Louis Jouvet beeinflusst, mit denen er in jungen Jahren in Lausanne in Berührung kam, trägt INTERVe n t i 15. Oktober-14. November 2003 "La scenografia è artigianato con un po’ di magia!" Emanuele Luzzati. Da oltre 60 anni l’eclettico ed arguto artista genovese "dipinge la scena" di innumerevoli teatri italiani e di tutto il mondo meravigliando ed estasiando il pubblico con la sua effervescente creatività. Figurini e bozzetti di scena di grande effetto cromatico realizzati con le tecniche più semplici e al tempo stesso più fantasiose per una vasta gamma di opere liriche e di prosa sono esposti dal 15 ottobre al 15 novembre in una mostra organizzata dal "Kulturclub dell'Ufficio Europeo Brevetti" di Monaco di Baviera a cura di Anna Zanco Prestel. Luzzatis gesamte Produktion seine unverwechselbare Handschrift. Typisch für seine Kompositionen und Entwürfe ist die Verwendung von vorwiegend "armseligen" Materialien, "objets trouvés", sowie Restprodukten, wie Stoffe, Papier und Spitzen. Sie wurden nach der Technik des Patchworks und der Kollage recykelt, zweckentfremdet und künstlerisch verarbeitet. In einer von Anna Zanco Prestel kon- zipierten Ausstellung zeigt der Kulturclub des Europäischen Patentamtes eine Reihe von Lithographien und Serigraphien von E. Luzzati. Seine sechzigjährige Arbeit für die Welt des Theaters, der Oper und des Films wird eindrucksvoll beleuchtet, Videovorführungen aus seinen bekanntesten Animations-streifen werden gezeigt. 23 24 C U LT U R A Ausgabe Oktober - Dezember 2003 Parliamo italiano – OK? Una nobile crociata per mantenere pura la lingua Dal 20 al 25 ottobre 2003 avrà luogo la terza edizione della "Settimana della Lingua Italiana nel mondo”. Una manifestazione organizzata dal Ministero degli Esteri in collaborazione con l’Accademia della Crusca e gli 88 Istituti Italiani di Cultura presenti in tutto il mondo. Nella discussione che precede questo evento, uno dei temi più attuali sembra essere la difesa della nostra lingua da anglicismi, americanismi & Co., il più delle volte brutti ed inutili. La lingua è in primo luogo anche uno strumento di espressione, comunicazione, reciproca comprensione (a volte, però, essa diventa perversamente anche strumento di distinzione sociale). Forse proprio in nome della comprensione, però, anche chi non lo vorrebbe, si trova spesso ad usare i peggiori "barbarismi” che fanno inorridire ogni bravo maestro di scuola. Qui in Germania lo possono confermare, per esempio, alcuni interpreti che hanno rinunciato a chiedere ai connazionali "Lei è iscritto nell’anagrafe comunale dei residenti?” e, per essere capiti subito senza varie controdomande che irriterebbero l’interlocutore tedesco, vanno a colpo sicuro con un "Lei è anmeld(e)ato?”, ricevendo così subito la risposta esatta. Naturalmente si spera che dopo aver usato per tanti anni parolacce di questo tipo, si possano dimenticarle definitivamente un volta rivalicato il Brennero. D’altra parte bisogna riconoscere che soltanto una lingua morta può restare pura per sempre, mentre quella viva subisce di continuo arricchimenti ed impoverimenti. Nella storia, inoltre, si è sempre imposta la lingua del più forte. Una forza che poteva essere militare, culturale o, soprattutto nei tempi più recenti, economica e tecnologica. Ecco perché temiamo che la nobile sfida, in cui si cimenta anche l’antica Accademia degli Incamminati, fondata nel 1660 e presieduta dall’avvocato Natale Graziani dal 1997, sia difficile da superare. Di questa Accademia fanno parte illustri accademici, culturalmente e politicamente assai trasversali che hanno proposto un Manifesto agli italiani per l’italiano in cui "rilevano l’impoverimento che l’uso della lingua italiana sta subendo da alcuni decenni e ne contestano l’ineluttabilità quale prodotto della moderna società di massa sottolineando invece come ne derivi una sempre più limitata capacità di interrelazione”. Secondo un comunicato di un’agenzia stampa, tra le valide proposte dell’Accademia su come sostituire alcune espressioni inglesi si trova però una piuttosto curiosa: al posto di "baby killer” viene consigliato di usare "infanticida”. L’importante è capirsi! emw Zum dritten Mal findet im Oktober 2003 die "Woche der italienischen Sprache in der Welt" statt. Die Organisation der Veranstaltung erfolgt in Zusammenarbeit mit den weltweit 88 italienischen Kulturinstituten. Eines der Hauptthemen wird die "Verteidigung" der italienischen Sprache vor Anglizismen und Amerikanismen sein. INTERVe n t i SALUTE Ausgabe Oktober - Dezember 2003 Werbeanzeige Diabete – La dolcezza del sangue che fa male Nel mondo ci sono circa 150 milioni di diabetici, di cui 2 milioni solo in Italia, numero che nei prossimi 20 anni è destinato a raddoppiarsi. A causa dell’alta incidenza di questa malattia l’informazione e la prevenzione delle sue complicazioni sono di grande importanza. Il diabete è una malattia metabolica cioè una disfunzione di quei processi fondamentali che permettono il buon funzionamento del nostro organismo. Nel diabete viene ostacolata l’utilizzazione degli zuccheri da parte delle cellule. A questa situazione consegue un aumento degli zuccheri semplici nel sangue (il livello del glucosio nel sangue si chiama glicemia). Il diabete può essere causato da una insufficiente o assente produzione di insulina, un ormone prodotto dal pancreas, oppure da una scarsa capacità dei tessuti ad utilizzare l’insulina stessa. Le due forme principali del diabete mellito (tale parola significa di miele, termine che risale ai tempi in cui i medici per la diagnosi assaggiavano le urine del paziente, che sono appunto dolci) sono il diabete tipo 1, o insulinodipendente, e il diabete tipo 2, o non-insulinodipendente. Per capire il meccanismo di questa malattia bisogna sapere che il glucosio nel sangue rappresenta la più importante fonte di energia per i processi vitali nelle nostre cellule. I carboidrati complessi contenuti negli alimenti giornalieri come pasta, pane, riso e patate devono essere prima scissi in zuccheri semplici per potere esser utilizzati dal nostro organismo. L’insulina serve come una specie di chiave per fare entrare il glucosio nelle cellule. Se essa viene a mancare INTERVe n t i Dott. Stefan Guggenbichler o se le cellule sono incapaci di utilizzare l’insulina, il glucosio rimane in circolo nel sangue talvolta ad alte concentrazioni (la iperglicemia) e viene eliminato attraverso le urine. Mancando in questo modo il carburante di prima scelta le cellule devono usare delle vie energetiche alternative per sopperire al fabbisogno di energia con conseguenze su tutto il metabolismo, non solo su quello degli zuccheri ma anche dei grassi e delle proteine. Questo effetto si verifica in entrambe le forme di diabete che differiscono però per i meccanismi d’origine. Nel diabete tipo 1 la condizione che si presenta è quella di una troppo scarsa o assente produzione di insulina dovuta a una sofferenza - e morte - delle cellule beta del pancreas. Attualmente la teoria patogenetica più accreditata è quella che la morte delle cellule insulinoproducenti sia dovuta a un fenomeno autoimmunitario, cioè come se esse fossero divenute estranee all’organismo e per tipo Diabetes mellitus - süßes Blut das schadet! Die Zuckerkrankheit ist längst eine Volkskrankheit in Deutschland wie auch in Italien. Voraussetzung für die Bekämpfung dieser Erkrankung ist die frühzeitige Diagnose und die Vorbeugung der Komplikationen. questo rigettate e uccise dai meccanismi di difesa immunitari. In questi casi l’insulina viene a mancare completamente e deve essere sostituita dall’esterno (ecco perché questo tipo si chiama insulinodipendente). Esso colpisce spesso i giovani e anche i bambini e insorge in maniera brusca con sintomi tipo l’eliminazione di elevate quantità di urine anche di notte, con sete o fame intensa, stanchezza e perdita di peso. La seconda parte dell’articolo del dott. Guggenbichler verrà pubblicata nel prossimo numero. Si parlerà del diabete di tipo 2 o non-insulinodipendente, che colpisce l’80% dei pazienti diabetici, e di prevenzione. dipendenza insulinica inizio causalità 1 dipendente giovane età prob. autoimmune 2 non - dipendente inizio tardo genetica ereditaria Praxiszentrum beim Viktualienmarkt CENTRO MEDICO Medicina generale, malattie delle vene e gambe, flebologia e scleroterapia Dott. Univ. Parma Stephan Guggenbichler Dr. med. Hans Trusheim, Dr. Werner Kleine Frauenstr. 17, 80469 München - Tel.: 089/29 99 52; Fax: 089/29 16 37 32 e-mail: info@beinsprechstunde.de; www.beinsprechstunde.de 25 26 GASTRONOMIA Ausgabe Oktober - Dezember 2003 "´O scugnizz" Un angolo di Napoli ai Mercati Generali di Monaco Francesco Frattolillo Nel caldo pomeriggio d’un’estate torrida, che qui a Monaco non si pativa da decenni, Gennaro Bussone, lo Scugnizzo, si aggira per i tavoli del terrazzo del suo locale con fare da vero ragazzino di strada. Sorridente, allegro e impertinente. ”Claudio, porta ‘a suka” grida all'interno del locale, sporgendosi da una finestra spalancata. E il suo destro, alle prese con tre paste e due pizze da servire, molla tutto e cantando ”Napul`è mille culure”, corre fuori con la pompa dell'acqua tra le mani e come un provetto pompiere comincia a spruzzare un confortante refrigerio tra i piedi dei tavoli e dei commensali. E giù un'ovazione d'approvazione e d'allegria coinvolge l'attenzione dei passanti e dei clienti della pasticceria accanto, di proprietà anche dei Bussone. "Sembra di stare a Napoli! - dice Christian, assiduo frequentatore del locale - Allegria, cordialità e cucina semplice, casareccia, come dite voi.” Ad un certo punto appare Ivan, il jolly della pasticceria, croato di nascita e partenopeo d'adozione: "Gennà!! E so’ finite i bbabbà e le sfogliatelle…!!" "E mandali di qua, che gli prepariamo una spaghettata!" "All'inizio”, dice Gennaro, “nel ’92, quando aprimmo, lo Scugnizzo era tutto qui, Imbiss, pizze, pastarelle, eppoi…, e ci vò ‘u pasticciere napulitane, ‘ippast` napulitane... E allora, dopo due anni, si liberò il locale qui all’angolo e aprimmo la pasticceria. Oggi le pietanze sono tutte espresse. Mio padre, sin dagli inizi degli anni ’60 si è occupato d’import-export di frutta e verdura, e tutt'ora… anche se in questo campo oggi c'è una grave crisi. Io e mio fratello più grande, Felice, siamo nati qui, in questa zona, e agli inizi aiutavamo i miei. Poi pen- "Kennst Du dieses kleine Lokal an der Großen Markthalle? Den Italiener mit dem komischen Namen?" "Wer? Bussone? Na ja, Gennaro!" - sagt der Münchner... sammo di aprire uno stuzzichino e da subito riscontrammo una discreta affluenza. Tanto è vero che qui vengono a pranzo e a cena attori, calciatori, dirigenti della BMW e della Mercedes, direttori di banca, che io tra l'altro neanche conosco se non fosse per il mio personale che me li indica… Poi d’inverno la sera balliamo e ci divertiamo perché c’è la musica.” All'improvviso s’ode gridare di là dalla pasticceria: "Rafe`, Rafe`, curra, curra, ven`a vidiri, madooonna, chi f…!!” E tutti i paesani a correre fuori. "Che cacacazzi ‘sti meridionali - dice Gennaro - che stanno tutto il giorno qui e bevono solo ‘nu caffè! Ma anche questo è il folklore e il temperamento di noi del sud che attrae i bavaresi che, in fondo per noi, sono anche loro degli italiani del nord.” INTERVe n t i Ausgabe Oktober - Dezember 2003 ONLINE 27 Febbre d’asta eBay, la vendita all’asta online, per alcuni un elettrizzante pericolo? eBay è ormai diventata un fenomeno di massa a livello mondiale, sta sulla bocca di tutti, quasi tutti quelli che hanno accesso a internet vi hanno ormai "dato uno sguardo”. Alcuni la giudicano il passatempo più emozionante del momento e non parlano d’altro considerandola irrinunciabile, altri la trovano utile e altri ancora la ritengono un serio pericolo. eBay è la "più importante community di compravendita del mondo” come si può leggere nel suo sito, più di 40 milioni di user, aumento del fatturato quasi del 100% ogni anno. Pierre Omydar che ha inaugurato eBay nel 1995 racconta che l’idea gli è venuta dopo una conversazione con sua moglie che avrebbe volentieri effettuato operazioni di compravendita in internet per arricchire la sua collezione di scatole di caramelle. Cos’è eBay? Per i pochi che ancora non lo sanno, eBay è l’immensa sala d’asta virtuale disponibile in sempre più paesi e in sempre più lingue in cui è possibile comprare e naturalmente vendere all’asta tutto o quasi tutto. L’articolo rimane all’asta per 5 o 10 giorni ed ha un prezzo base dal quale si possono fare le proprie offerte. Si viene informati immediatamente per mail se la nostra offerta è stata superata, e si è tentati di riprovare subito, sperando di accaparrare l’articolo desiderato per il prezzo più basso possibile. Agenti d’asta virtuali assistono per controllare l’andamento delle trattazioni ed eventualmente fare un’offerta più alta entro un limite stabilito. Per alcuni articoli c’è la possibilità di offrire un tot che consente di comprare subito, saltando le INTERVe n t i Mit über 40 Millionen Nutzern ist eBay das wohl wichtigste Online Auktionshaus. Bei eBay findet man so gut wie alles. Angeboten werden CD’s, Bücher, Häuser, Autos, Schmuck, etc. Wer am meisten bietet wird Käufer. Aber Vorsicht: Man sagt "eBay macht süchtig". procedure d’asta. Per la vendita è la stessa cosa: si viene informati di ogni nuova offerta e si spera febbrilmente che il prezzo salga. Il pagamento è di solito anticipato con l’aggiunta dei costi di spedizione. Alle aste può partecipare solo un user registrato, che ha comunicato a eBay i propri dati personali. Vicino al nick di ogni partecipante, sia venditore che offerente, un simboletto ne vuole indicare il grado di affidabilità. Dal chiodo al vagone è un solo un sorpassato eufemismo: su eBay vengono vendute ville, vecchi libri, nuove auto, pezzi di meteoriti, o scheletri di tirannosauro rex. Spesso si sente di articoli messi in vendita dei quali è facile paventare l’origine illegale, altri vengono segnalati e sospesi subito dalle aste: sono stati offerti reni umani da trapiantare, voti elettorali, balle di marijuana e bambini da adottare… Spiacevoli incidenti sono avvenuti per aver offerto e poi comprato a prezzi ingentissimi con nick e password "rubato”, facendo brutti scherzi a persone ignare. Tra i pericoli di eBay viene sempre più lamentata la "febbre d’asta”, una specie di dipendenza psichica come il cosiddetto gioco patologico, il quale come è noto è considerato una vera e propria, spesso grave malattia psichica. "Vado solo un attimo a guardare…”, e il papà o il marito scompaiono dalla vita domestica per ore sane davanti al pc a controllare quanto sono alte le offerte per i vecchi cd o se si riesce a vendere per un prezzo conveniente qualcosa comprato per sbaglio. La storia di lui che sta da solo davanti al computer mentre lei si annoia e alla fine va da sola a letto era effettivamente diventata vecchia, ora finalmente c’è eBay a ravvivarla! gm 28 LETTERE Ausgabe Oktober - Dezember 2003 Le lettere possono venir accorciate per ragioni di spazio Emigrati e cittadini europei La patria è desta? ...Tutta la stampa italiana disponibile sul territorio germanico, ma anche quella metropolitana, quando scrivono - a torto o a ragione – su di noi, ci qualificano sempre "emigrati”. L’editoriale di INTERVenti del n° 1 nell’ultima frase non ha fatto eccezione. Difatti cita: "soprattutto noi che viviamo all’estero”. Io sono contrario; anche perché ci declassa da quello che, nel frattempo, siamo diventati ad ogni effetto. Noi siamo "cittadini europei” e non emigrati; e viviamo "nell’area europea” e non più in emigrazione! Quindi per evitare "fastidi” inutili e superflui sarebbe più "produttivo” e augurabile una espressione rinnovata, adeguata, contenente più spirito innovativo... Giuseppe Malascalza Sono una studentessa italiana in Italia. Esattamente a Trieste: città di porto e di confine con un passato di impero asburgico al potere che ancora oggi, cosa per me incomprensibile, gonfia i petti inorgogliendo gli animi dei nostalgici, che sono tanti in città! Sono una tipica studentessa che non riesce lucidamente a definire il suo futuro, che ha i tipici interessi del cinema, della politica, dell’attualità che da quando ho cominciato a leggere nei giornali non fa che mescolare alcuni ingredienti per ricette sempre più simili oramai: guerra, giustizia, soprusi, globalizzazione, nazionalismi, terrorismi... ...il tragico attentato alle torri gemelle e la conseguente battaglia contro un’entitàLaden, di cui nessuno fin’ora ha chiara quale sia stata la sorte, hanno scatenato la ribalta del patriottismo ... dei valori della nazione, di quelli che ti legano strettostretto al destino del tuo paese, che dipende anche da te! ... Liberté, fraternité, égalité non è di certo il motto propagandato da Maria Antonietta! L’”uniti contro il terrorismo” nella difesa dei propri diritti e della propria patria dall’incombente minaccia terroristica è lo slogan che è stato cantato dai governanti. Milioni di persone sono scese in piazza a esprimere la propria insoddisfazione e rabbia rispetto a come le cose stavano andando. fra questi milioni, molti giovani, ragazzi come me, non politici né politicizzati, semplicemente manifestanti delle proprie coscienze. E’ stato bello, probabilmente la prima volta che ho preso nella pratica una posizione esplicita rispetto a tematiche così vicine ma allo stesso tempo facilmente escludibili dalla mia vita quotidiana (basta non comprare un giornale e guardare solo le telenovelas!), la contropartita è stata la presa di coscienza che quel senso di appartenenza provato non era all’Italia. Ho cercato delle spiegazioni, forse è per la globalizzazione, la facilità con cui ci si può spostare da un paese all’altro, forse è che l’inglese sembra essere il passaporto che sdogana la comunicazione, forse è l’antenna satellitare, forse sono i viaggi interspaziali alla ricerca di acqua su marte... Oggi mi sento prima di tutto, cittadina del mondo. Il signor Malascalza solleva due problemi: l’attualità del termine "emigrato” e la "cittadinanza europea” 1. Con l’espressione "noi che viviamo all’estero” avevamo definito una situazione di fatto, di cui citavamo gli aspetti positivi (arricchimento multiculturale, esperienze interessanti, tolleranza del diverso). Tra gli italiani all’estero ci sono sia gli "emigrati”, cioè coloro che sono stati costretti a lasciare il loro luogo d’origine, per lo più per cercare lavoro altrove (anche nella stessa Italia), sia gli italiani che per vari motivi hanno scelto di vivere, stabilmente o per un periodo limitato, fuori dall’Italia. 2. Noi italiani – come i greci, i polacchi, i francesi, gli sloveni ecc. - siamo anche cittadini europei e come tali, nell’UE godiamo di più diritti rispetto ad altri cittadini extracomunitari, ma la piena cittadinanza l’abbiamo soltanto in Italia. Fuori non abbiamo il diritto di voto politico, dobbiamo ancora richiedere il permesso di soggiorno, il passaporto ci viene rilasciato dalle autorità italiane ecc. ed addirittura tutt’ora accade che italiani vengano espulsi dalla Germania. Soggettivamente uno si può sentire o non sentire all’estero. Dipende dal grado individuale di integrazione nella società, nel posto di lavoro, a scuola. A volte ci si può sentire "all’estero” anche in Italia. (la redazione) Il senso di appartenenza alla patria-italia si manifesta nella responsabilità di rappresentare il proprio paese nel rispetto dei valori che gli sono stati trasmessi dalla cultura che traspira dalle città di questo paese... Non vi possono essere appelli lanciati al megafono che valgano più di questo, non dovrebbero esserci leghe a cancellare le sfumature delle differenze che accompagnano le alpi alla pianura e agli Appennini. Purtroppo ci sono, ma oggi c’è in giro uno spirito coinvolgente e distintivo della voglia di partecipare per esprimersi, un orgoglioso istinto di mettersi in gioco per farsi conoscere ed ascoltare. Io penso che se mai i marziani, in un volo interspaziale cercassero l’Italia, la potrebbero riconoscere in ogni italiano, anche quello che si commuove al ricordo della principessa Sissi nel parco del castello di Miramare a Trieste. Monica Dametto Schätze aus Italien Vasto assortimento: vini, olio extravergine d’oliva. Caffè Valentino Specialità gastronomiche Oggettistica – Pietre Naturali (Pavimenti, Rivestimenti ed Arredo) Confezioni regalo Ingrosso e dettaglio Leonrodstr. 16 80634 München Tel.: 089/13929715 Mobil: 01601902821 INTERVe n t i Ausgabe Oktober - Dezember 2003 VA R I E Primi risultati della nuova trovata antifumo Anche in Italia la campagna antifumo diventa sempre più pesante. Ormai si è giunti quasi a livelli americani. Una delle poche oasi di pace rimaste ai poveri fumatori si trova in una casa di riposo di Trieste che, ai vecchietti che si ostinano a vivere (si fa per dire) nel vizio, riserva tutta un’ala del palazzo con stanze, servizi, corridoi, salone e sala da pranzo dove ai residenti è permesso fumare e, se gli infermieri di turno sono di buon umore, anche ai visitatori. L’ultima trovata antifumo sono comunque le terrificanti scritte sui pacchetti tipo: il fumo uccide, danneggia il feto e via dicendo. A parte i vari milioni di fumatori, tutti sono contenti, inclusi i venditori di portasigarette e di copripacchetti. Le vendite di questi due oggetti che ormai erano in disuso sono incremen- tate sensibilmente. Se ne trovano per tutti i gusti e a portata di ogni tasca. Dal copripacchetto più economico di 1,50 € all’elegante portasigarette di oltre 50 € . Ci sono, però anche quelli che preferiscono la soluzione "doit-yourself” e, per coprire "il monito”, infilano semplicemente un talloncino di carta tra l’involucro trasparente e il pacchetto. Sembra che le scritte disturbino principalmente le donne – più che altro per motivi estetici. A questo proposto una fumatrice dichiara: "Scritta? Io la definirei annuncio funebre... l’unico risultato è stato quello di rovinare il pacchetto, non certo quello di far smettere di fumare. Lo sapevo anche prima che il fumo fa male, mica avevo bisogno di questo”. Per quanto concerne le vendite di sigarette, sul "Piccolo” di Trieste si legge: "su questo nessun dubbio: non sono minimamente diminuite”. emw "Caccia al nostro tesoro” Der Münchener Caritasverband bietet ab September d.J. italienischen Erwachsenen und Senioren/innen professionell geführte Gruppengespräche in ihrer Zweigstelle im Berg am Laim an. Leiterin des Projektes ist Frau Dr. Camilla Tucci-Fritsch, psychologische Psychotherapeutin. Giovedì 25 settembre presso la sede del Servizio Sociale per Italiani della Caritas, in Josephsburg Str.92, 81673 München, ha avuto luogo alle 14,30 il primo incontro del programma di prevenzione e educazione al benessere INTERVe n t i psico-sociale "Caccia al nostro tesoro”. Tale progetto è rivolto a cittadini italiani, adulti e anziani, e prevede la realizzazione di un ciclo d’incontri di gruppo per lo sviluppo del potenziale umano. Scopo dell’attività è quello di diminuire gli eventuali stati di disagio dei partecipanti, offrire loro un’opportunità di contatto e di espressione, favorire l’adattamento e la crescita personale attraverso la scoperta e l’uso consapevole delle risorse individuali e sociali. Ciascun incontro prevede la partecipazione di 8-12 membri ed è incentrato su uno specifico argomento. Esempi degli argomenti che saranno sviluppati nei diversi Anton Blasevic incontri di gruppo sono: la soddisfazione e l’analisi dei bisogni, interpretazione della realtà, riconoscimento di pregi e successi personali, percezione della propria presenza nel contesto sociale, gestione dello stress e dei conflitti relazionali, strutturazione del tempo, espressione personale e creatività, modelli di comunicazione, comportamento attivo e passivo. Responsabile del progetto è la dott.ssa Camilla Tucci-Fritsch, 34 anni, psicologa e psicoterapeuta italiana, che cura la conduzione e realizzazione dell’attività di gruppo. 29 30 VA RI E Ausgabe Oktober - Dezember 2003 In gita annuale con i Trentini Paolo Ravagni, presidente del Circolo Trentino di Monaco (Purtroppo, per ragioni di spazio, possiamo riportare soltanto un riassunto dell’interessante e dettagliato resoconto dell’annuale gita sociale 2003.) Die 52 Teilnehmer des jährlich stattfindenden Ausflugs des Vereins “Circolo Trentino di Monaco” haben vier interessante und eindrucksvolle Tage im Trentino verbracht. Obiettivo dell’iniziativa era quello di visitare, dal 1° al 4 maggio, la Val Banale che inizia dall’estremità sud del lago di Molveno e termina a ponte Archie nella valle di Comano. Eravamo in 52, un bus al completo. La prima sosta: alla Cantina di Francesco Poli, a Sta. Massenzia, dove abbiamo degustato gli ottimi vini e grappe della casa. Ottima anche l’accoglienza. Verso sera siamo arrivati all’Hotel Soran a San Lorenzo e, dopo una prelibata cena, siamo stati allietati da canti tedeschi ed italiani accompagnati dalla fisarmonica di uno dei gi- Sarca, incomincia a piovere. Quindi si prosegue con il bus su verso la Madonna di Campiglio e giù per la Val di Sole. Ci fermiamo in un ospitale ristorante a Mallé dove ci permettono di accompagnare le bevande con i nostri panini. Si riparte e si arriva a Val di Non. Raggiungiamo il lago noto per le sue acque rosse. Tale fenomeno si verifica soltanto nei mesi caldi di luglio, agosto, ma ormai l’alga che generava il fenomeno, il "glenodinium sanguineum” è stata distrutta dagli scarichi delle costruzioni inopportunamente erette sui costoni ovest. Da alcuni anni, però, è in funzione una condotta di depurazione che, a detta dei tecnici, dovrà permettere la ricostituzione del letto di alghe ed il conse- origini del Lago Banaco: "Ohh, Catullo...” e il pensiero è pindarico e vola all’antico amore liceale. La visita alla Villa di Catullo ci magnetizza e, passeggiando fra i ruderi, ci lusinga la cadenza dei suoi giambi. Passando per la bellissima Gardesana Orientale si ritorna all’Hotel. Come sempre, ottima la cena con strangolapreti e trota salmonata. La serata viene allietata con canti e musiche tradizionali del Coro Concordia. 4 maggio: ultimo giorno. Dopo una breve visita alle Terme di Comano, si pranza con polenta di mais rosso, luganeghe, funghi e verdure di montagna, ancora un canto del Coro Concordia di saluto e gratitudine per l’affabile trattamento dell’albergatore, sig. Giuliano. Alle 20.30 siamo a tanti, Pauli Böschenz di Ottobrunn. Il giorno dopo siamo partiti per la Val Rendena e a Pinzolo per ammirare gli affreschi con la Danza della Morte sui muri esterni della chiesa. Arrivati in Val di Genova, alla Cascata del Nardis, le cui acque danno origine al guente ritorno del fenomeno del lago rosso. Il mattino del 3 maggio un sole splendente accompagna la nostra gita in battello sul Garda da Riva a Sirmione. "La più bella tra le isole e le penisole” disse il Poeta. Siamo alle Monaco e ci portiamo a casa ricordi belli ed indimenticabili. Arrivederci al prossimo anno. INTERVe n t i Ausgabe Oktober - Dezember 2003 VA R I E Tempo di vela! Il mare e la vela; un binomio affascinante da poter vivere con amore e passione Giuseppe Malascalza, presidente del Gruppo Marinai d’Italia di Monaco Chi ha vissuto i rossi e suggestivi tramonti del mare non potrà mai più dimenticarli! Essi fanno comprendere, senza superflue spiegazioni, il legame indissolubile che unisce l’uomo alla natura e la stessa forza prorompente, la sua bellezza straordinaria e incantevole e soprattutto la sua apocalittica dominanza sull’intero universo. Per poter comprendere meglio, e personalmente, tutte queste molteplici esperienze e sensazioni il Gruppo Marinai d’Italia di Monaco in sintonia con la STAG (Sail Training Association Germany) offre ai nostri connazionali residenti in Germania – d’ambi i sessi - l’opportunità di poter partecipare alle numerose possibilità su imbarcazioni a vela, di grande prestigio, di cui la STAG dispone. Ai partecipanti, anche per brevi periodi d’imbarco, li attende un vasto e denso programma di attività e manifestazioni marinare. Agli apprendisti e studenti – soprattutto se meritevoli – vengono accordati sconti particolari. Non vengono richieste conoscenze nautiche specifiche. I principianti vengono ben accolti e istruiti ai compiti di bordo: lavori di cambusa, turni di guardia a prora e al timone, tecnica di vela e di navigazione, anche satellitare. Ogni partecipante non viene considerato un "passeggero” bensì un "marinaio” con incarichi ben precisi. La INTERVe n t i vocazione e la cultura "marinara” riescono a trovare nell’impegno comune, ragioni ed esperienze di vita collettiva che contribuiscono non solo alla conoscenza reciproca individuale ma anche e sicuramente allo sviluppo di una nuova ed interessan- Der Münchener Verein "Gruppo Marinai d’Italia" bietet den in Deutschland lebenden Italienern eine erstklassige Segelschule in Muttersprache auf einem Segelschiff der Sail Training Association Germany an. te formazione collettiva d’insieme più progredita, più moderna e più confacente ai tempi attuali sfociando, infine, in un interesse formativo ed orientativo all’insegna di una Europa unita più fattibile e più comprensibile per tutti. Il Gruppo Marinai d’Italia di Monaco e.V. fa parte dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia con sede centrale a Roma. In Germania opera da oltre dieci anni. Collabora con la Deutsche Marinebund, con la Marine-Kameradschaft di Monaco, con la U-Bootfahrer Verein, con la Windjammer Freunde München, con il Coro Marinai di Monaco, con la Bordgemeinschaft "Schulfregatte Brommy” (ex-equipaggio della nave scuola) e con l’Unione Riservisti Francesi di Monaco. Un socio del Gruppo Marinai d’Italia di Monaco in navigazione nei pressi di Ronne (Danimarca) durante il prelevamento del "punto nave” con il sestante. 31 32 A P PU NTAMEN TI "GLORIA DEI!” 2 0 0 3 2. christliches Konzert für die Regina Amoris Samstag, den 4. Oktober ab 19.30 Uhr beim Reese Theatersaal von Augsburg, Sommerstrasse 36/a. Mit dem Titel "GLORIA DEI! 2003” unter dem rot-weiss-grünen Motto "Lebendige italienische Musik... in Bayern!", durch Musik und Gesang soll der Lobpreis Gottes erklingen! Veranstalter: ACLI Bayern und Italienische Katholische Mission, Augsburg Eintritt: 5 € INFOLINE: reginaamoris_wm@yahoo.com "Migration als Chance" Fachtagung: "Die Migration aus der Sicht der Frauen" Donnerstag 9. Oktober, 13.00-18.00 Uhr, Akademie der Nationen Landwehrstr. 26, München Veranstalter: Akademie der Nationen in Kooperation mit LHM-Regsam, AWO und Evang. Beratungszentrum Il gruppo DONNE IN BAVIERA invita a partecipare all’incontro-discussione sul tema "Bella a tutti i costi?" che sarà introdotto da una relazione della dott.essa Miranda Alberti Rappmannsberger. L’incontro si terrà venerdì 10 ottobre alle ore 17.00 nell’Istituto Italiano di Cultura - Hermann-Schmid-Str. 8 München logomakia "logomakia" della compagnia teatrale "primaopoi” verrà replicata alla Black Box del Gasteig di Monaco di Baviera il 12 e 13 ottobre, ore 20.00. Biglietti: in prevendita tramite München Ticket Tel. 089 54818181 e presso l´Abendkasse. (vedi anche pg. 20) Ausgabe Oktober - Dezember 2003 Die phantastische Theaterwelt des Emanuele Luzzati Europäisches Patentamt, 15 ottobre – 15 novembre 2003 Inaugurazione: 14 Ottobre 2003, ore 18.00 (vedi pag. 23 e 36) "Illegale in München - Eine verdrängte Wirklichkeit" Diskussionveranstaltung mit Pater Jörg Alt, SJ. Montag 27. Oktober, 18.00-20.00 Uhr, Akademie der Nationen Landwehrstr. 26, München Veranstalter: Akademie der Nationen Caleidoscopio Festa dell’associazione Rinascita e.V. Sabato 8 novembre – ore 16.00 EineWeltHaus - Schwanthalerstr. 80 Rgb., München Stelle Napoletane - Neapolitanische Sterne Südländische Arien und Lieder Mit Ingrid Bär-Kaufmann (Mezzosopran), Caterina Parisi (Sopran), Gustavo Estrada (Tenor), Tristan Schick (Klavier) Stadthalle Germering (U 5) 12. November 2003 - 20.00 Uhr Eintrittspreise: 12€ (ermässigt 8 € ) Vorverkauf: München Ticket: 089/54 8181 81 und an der Abendkasse der Stadthalle Germering U-5 (Germering) – Parkmöglichkeit vorhanden Veranstalter: Pro Arte e.V. in Zusammenarbeit mit dem DeutschItalienischen-Verein-Germering e.V. und dem Italienischen Generalkonsulat München/Kulturabteilung Istituto di Cultura (s. auch Seite 22) "Interkulturelles Training" Fortbildungsseminar: "Methoden interkultureller Handlungskompetenz" Mittwoch 26. - Donnerstag 27. November, 9.00-17.00 Uhr, Akademie der Nationen (Landwehrstr. 26), München Referenten: Isabel Riedling, Anton Blazevic Veranstalter: Akademie der Nationen La consigliera comunale Fiorenza Colonnella è a disposizione dei cittadini per richieste ed informazioni: martedì 21 e 25 ottobre, martedì 16 dicembre, ore 17:30-19:30, SPDBürgerbüro Melusinenstr. 18, 81671 München Tel.: 089-40908130, Fax: 08940908131. Caritas Berg am Laim, Josephsburgstr. 92. Informazioni: tel.: 089/43669614 Tutti i mercoledì dalle 9.00 alle 15.00 Internet café Labora al centro della Caritas a Berg am Laim. Il primo e il terzo martedì del mese dalle 14.30 alle 17.00: Sostegno dei cittadini italiani nella qualificazione professionale e ricerca del posto di lavoro – informazioni e consigli pratici per i cittadini italiani Il primo e il terzo giovedì del mese dalle 14.00 alle 17.00 Seniorengruppe s’incontrano gli anziani dell’ADAI al centro della Caritas a Berg am Laim. Incontro culturale italiano al centro della Caritas a Berg am Laim. Ulteriori informazioni: 089/43669614. Centro Sardo Su Gennargentu Il Centro, nella Fürstenrieder Str. 147, 80686 München, è aperto ogni sabato dalle ore 17 alle 22 e ogni domenica dalle ore 17 alle 21. Info: tel. 089/3543308 INTERVe n t i Ausgabe Oktober - Dezember 2003 Gruppo Marinai d’Italia ogni venerdì sera dalle 19.00 in poi incontro presso la sede dell’associazione nella Lilienstr. 20 a Monaco. Trentini nel Mondo Ogni primo venerdì del mese, ci si incontra per cenare insieme e fare quattro chiacchiere. Info: Tel. Ravagni 0171-5360944; Frau Wagner 1298347 ITALCLUB – Ingolstadt incentivazione della frequenza dei corsi di lingua e cultura italiana consulenze varie (pensioni ecc.) collaborazione nella radio locale (Radio IN) incontro mensile di tutti i soci e simpatizzanti pubblicazione di un "calendario” mensile bilingue con informazioni su A P P U N TA MEN T I 33 fatti che possono interessare gli italiani della zona "Stammtisch Italienisch” - incontro mensile di conversazione (fondamentalmente in italiano) soprattutto per giovani italiani che hanno voglia di fare quattro chiacchiere tra loro e per i numerosi tedeschi che già sanno o che imparano l’italiano. Info: Tel. 0841 / 41802 Aggiornamenti del calendario al nostro sito: www.interventi.net Cerco le seguenti monete EURO: 1 Cent del Belgio; 1 Cent e 50 Cent della Grecia; 1 Cent e 5 Cent dell’Olanda. - Tel. 089/788126 Visitate il sito: www.traumjob24.de Cyclette quasi nuova per Euro 100. Telefono: 089/8411759 Quiz del cuoco germanese I germanesi italiani sanno quasi tutto sulla cucina tedesca I germanesi tedeschi sanno quasi tutto sulla cucina italiana È proprio vero? facciamo un test? Anzi, no, facciamo un quiz - naturalmente a premi! Rispondete alle domande sul retro ed inviate le risposte esatte a INTERVenti c/o Minelli Römerstr. 4 b, 82205 Gilching Tra tutte le risposte esatte che arriveranno alla redazione entro il 30 novembre 2003 saranno estratti tre libri di cucina offerti da ITALLIBRI di Monaco INTERVe n t i IMPRESSUM 34 IMPORTANTE WICHTIGE MITTEILUNG Abbonatevi! Dopo una fase di test durata tutto l’anno 2003, abbiamo deciso di continuare. Sosteneteci! Come? Comunicateci (Tel. 089/44900335; Fax: 089/44900336; eMail: info@interventi.net) i vostri dati (nome, cognome, indirizzo) e la vostra intenzione di abbonarvi ad INTERVENTI – costa solo 6 € all’anno (4 numeri), compresa spedizione! Ausgabe Oktober - Dezember 2003 Impressum: INTERVenti DEUTSCH-ITALIENISCHE SZENE IN BAYERN Herausgeber und Anzeigeverantwortlicher: Dr. Gianni Minelli – Arzt, Römerstr. 4b, 82205 Gilching Verantwortlicher Redakteur: Egle Maguolo-Wenzel, Mathäuslstr. 13, 81379 München Redaktion: Franco Caporali (fc), Egle Maguolo-Wenzel (emw), Gianni Minelli (gm), Alessandra Sorrentino (as), Daniel Vetró (dv), Hermann Wenzel (hw) Mitarbeiter: Miranda Alberti, Anton Blasevic, Marzia Casagrande, Francesco Frattolillo, Franziska Günther, Stefan Guggenbichler, Andrea Jarach, Marcello Luberti, Giuseppe Malascalza, Pino Mencaroni, Ulrike Minelli, Paolo Ravagni, Anna Zanco Prestel Fotos: Anna Gallo-Stoll Layout: Mattias Schelbert Druck: Nuove Arti Grafiche "Artigianelli”; Loc. Ghiaie 166; I-38014 Gardolo (TN) e-mail: info@.interventi.net; www. interventi.net Tel.: 089/44900335; Fax.: 089/44900336 Bankverbindung: HypoVereinsbank, BLZ 700 202 70; Kto-Nr. 6410708955 Erscheinungsweise: 4 mal im Jahr; ISSN 1611-7506 Vincitori del Quiz il cuoco germanese del Nr. 2 di INTERVenti: Signor Mattia Pellegrino di Monaco Signor Claudio de Rosa di Monaco Signora Theopula Pagkalu di Monaco Ai vincitori verranno inviati i libri di cucina offerti da ITALLIBRI Quiz del cuoco germanese Weißwurst: 1. quando si mangia? 2. con che cosa si accompagna? Cappuccino: 1. quando si beve? Nome:.................................... a colazione a pranzo a cena Chianti Weißbier Radler a colazione a pranzo a cena Cognome:.............................. 2. con che cosa si accompagna? Indirizzo:................................ .............................................. pizza Butterbrezel cornetto INTERVe n t i ASSOCIAZIONE MEDICO-SCIENTIFICA ITALO-TEDESCA e.V. DEUTSCH-ITALIENISCHE VEREINIGUNG ZUR FÖRDERUNG DER MEDIZINISCH-WISSENSCHAFTLICHEN ZUSAMMENARBEIT e.V. Associazione a favore dell’ informazione medica, psicologica e sociale per gli italiani a Monaco di Baviera L’associazione medici e psicologi bilingui di Monaco è stata fondata nel 1992 con lo scopo di promuovere e facilitare l’assistenza sanitaria degli italiani. Da allora i suoi membri hanno collaborato con le autorità mettendo a disposizione un elenco di medici generici e specialisti che offrono a Monaco un servizio di assistenza medica e psicologica basata su capacità linguistiche, affinità culturali e preparazione professionale al fine di tutelare la salute degli italiani. Questa competenza viene garantita da incontri periodici di aggiornamento sia in Italia che in Germania. Wolfram Alberti Christoph Becker-Lienau Tomas Bethke Leonhard Chen Marco Conci Guido Di Mascio Reinhard Dingler Johachim Drews Mario Elicio Susanne Freislederer-Caccia Bernhard Gallenberger Stephan Guggenbichler Kurt Henze Augustin Kronester Hans Mehringer Marcella Malmusi Gianni Minelli Andrea-Carlo Pesarini Georg Pfaff Wolfgang Pürschel Serena Scarel Susanne Schwemmlein Thomas Winkler Anita Wuttge c/o Dr. S.Guggenbichler - Frauenstr. 17 - D-80469 München Tel.: +49/89/299952 - Fax: +49/89/29163732 www.amsit.net Istituto Nazionale Assistenza Sociale ITAL. BUCHHANDLUNG narrativa - saggistica - libri per bambini - dizionari grammatiche - cucina - turismo - videocassette Nordendstr. 19 * 80799 München Tel. 089 / 272 99 441 Fax 089 / 272 99 442 e-mail: itallibri@t-online.de www.itallibri.de Öffnungszeiten: Montag-Freitag: 11.00 - 18.30 Samstag 11.00 - 14.00 L’INAS è un patronato sindacale. Da oltre 40 anni assiste gratuitamente lavoratori, pensionati e cittadini tutti nei confronti di enti previdenziali assicurativi italiani ed esteri per pensioni, indennità malattia, disoccupazione, assegni familiari, posizioni assicurative ed altre pratiche Orario d’ufficio: da lunedì a giovedì: dalle ore 9 alle 12 e dalle 13 alle 17 venerdì: dalle ore 8 alle 14 Schwanthalerstr. 64 * 80336 München Tel. (089) 53 23 32 * Fax (089) 54 39 245 inas-cisl-monaco@t-online.de IL FANTASTICO UNIVERSO TEATRALE DI EMANUELE LUZZATI Die phantastische Theaterwelt des Emanuele Luzzati 15. Oktober- 14. November 2003 EPA - Europäisches Patentamt Erhardtstr. 27 (presso il Deutsches Museum – Isartor) – 80331 München Idea e presentazione / Konzept und Einführung: Dr. Anna Zanco Prestel Inaugurazione / Vernissage: 14. Oktober 2003 - 18.00 Uhr Programma di contorno / Rahmenprogramm: Videoproiezioni - Performance teatrale - Intermezzo musicale Orario di apertura: Lu-Gio: ore 8.00 -16.45 / Ve: ore 8.00 -15.30 Organizzazione: Club Culturale dell'Ufficio Europeo Brevetti di Monaco di Baviera. Con il patrocinio del Consolato Generale d'Italia di Monaco di Baviera e del Comune di Genova. Veranstalter: Kulturklub des Europäischen Patentamts München Unter der Schirmherrschaft des Italienischen Generalkonsulats in München und der Stadt Genua.