La Chiesa dei Teatini

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La Chiesa dei Teatini
Ausgabe 3/2003
Oktober-Dezember
INTER Ve n t i
€ 1.50
DEUTSCH - ITALIENISCHE SZENE IN BAYERN
La Chiesa dei Teatini
Seite 15
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Ausgabe Oktober - Dezember 2003
INFO
I N HA LT
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GASTRONOMIA
Anche in Italia la paventata patente a
punti
4
Führerschein-Punktesystem
5
"’O scugnizz"
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ONLINE
La carta sanitaria europea per le cure
all’estero
6
TREND
Sea Monkeys
7
La Vespa
8
Monaco: centinaia di km di piste ciclabili
e di bici a noleggio
Ricerca "made in Italy”: il cioccolato
fondente protegge il cuore
10
Febbre d’asta
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LETTERE
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VARIE
"Caccia al nostro tesoro”
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In gita annuale con i Trentini
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Tempo di vela!
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APPUN TAM EN TI
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IMPRESSUM
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12
CULTURA
Pino Daniele
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"Il cinema è lo specchio di tutte le arti"
14
La Chiesa dei Teatini
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Logomakìa
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Titelbild: Theatiner Kirche; Foto: Mattias Schelbert
Il risveglio dell'anima
Erwachen der Seele
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Neapolitanische Arien und Lieder in
Germering
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Die phantastische Theaterwelt des italienischen Meisterbühnenbildners
EMANUELE LUZZATI
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Parliamo italiano – OK?
24
Dieses Mal ist unser Leitartikel der Theatinerkirche gewidmet, die am besten die italienische Kultur in München
repräsentiert.
Außerdem bieten wir unseren Lesern einen breiten Teil an
kulturellen Themen und weisen auf Events des italienischen Kulturlebens in München hin.
Herr Dr. Piazza, Leiter des Münchner Italienischen
Kulturinstituts wurde von INTERVenti interviewt.
Der in München ansässige Künstler Sante Recca wird in
dieser Ausgabe vorgestellt.
Besonders möchten wir auf die Rubrik "Trend" aufmerksam
machen: es geht um die Vespa, “Call a bike” und die
SeaMonkeys.
Aktuell und interessant ist unser Vergleich zwischen deutschen und italienischen Flensburgpunkten.
Und zuletzt laden wir Sie ein, "’O scugnizz" kennen zu lernen, ein Bar-Restaurant mit echtem neapolitanischen
Flair.
SALUTE
Diabete – La dolcezza del sangue che fa
male
INTERVe n t i
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4
INFO
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
Avviso del Consolato Generale
d´Italia ai cittadini italiani che intendono
recarsi negli Stati Uniti d’America
Anche in
Italia la
paventata
patente a
punti
Pino Mencaroni
A partire dal 1° ottobre 2003, per entrare negli Stati Uniti
d’America (USA) senza dover chiedere il visto in anticipo, ogni
singola persona (compresi i minorenni) dovrà avere un passaporto a lettura ottica (nuovo modello).
Perciò, tutti i cittadini italiani che vogliono recarsi negli Stati
Uniti e hanno un passaporto di modello vecchio, sono invitati
a chiedere al Consolato Generale un nuovo passaporto, altrimenti dovranno richiedere il visto in anticipo al Consolato
Generale americano.
Si invitano inoltre i genitori che abbiano figli minorenni iscritti sul passaporto a chiedere per essi un proprio passaporto, se
intendono portarli con loro negli Stati Uniti.
Wer ab Oktober 2003 in die USA reisen möchte, ohne
im Voraus ein Visum zu beantragen, benötigt das
neue Modell des Reisepasses. Alle anderen müssen
nach wie vor ein Visum beim amerikanischen
Generalkonsulat beantragen. Dies gilt ebenfalls für
Minderjährige. Eltern, die ihre Kinder im Reisepass
eingetragen haben, werden gebeten für diese einen
eigenen Pass zu beantragen.
Dopo tanti minacciosi annunci e
altrettanti rassicuranti rinvii è finalmente arrivata la patente a punti. Lo
spauracchio degli automobilisti italiani, soprattutto di quelli indisciplinati. Quelli che, per un senso di libertà (di morire?), non allacciano le cinture di sicurezza. Quelli per cui il
mondo finisce domani e non danno
mai la precedenza, non si fermano
nemmeno al rosso del semaforo. Anzi,
spesso accelerano. Quelli che non
conoscono limiti e sfrecciano a 150
km all’ora sia sull’autostrada del
Brennero, sia a Piazza S. Pietro, nel
pieno centro di Roma. La nuova legge
è entrata in vigore a fine giugno e
prevede 51 regole, da dove mettere il
cane in auto al rispetto dei limiti di
velocità. Ogni volta che si viola una
regola si ricevono delle penalità che,
a seconda della gravità, vanno da 1 a
10 punti. Chi accumula 20 punti di
penalità sconterà, come succede nel
calcio, una squalifica, si beccherà il
ritiro della patente per una settimana
e dovrà andare a piedi.
Si spera che una lunga passeggiata
possa educare gli automobilisti indisciplinati a rispettare le leggi contribuendo a ridurre il numero di inciINTERVe n t i
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
INFO
FührerscheinPunktesystem
Daniel Vetró
denti stradali. E non mancano i
record. In Liguria un giovane di 21
anni sfrecciava, nel mezzo di un piccolo paese, alla velocità di oltre 140
chilometri (limite: 40 km!!) ignorando
incroci e precedenze. La polizia lo ha
fermato, gli ha attribuito una penalità di 20 punti e subito ritirato la
patente.
Altri casi come questi sono accaduti
nel paese. E sono partite le proteste.
Come quella della giovane donna di
Napoli che, guidando senza cintura di
sicurezza, ha subito una penalità di 5
punti. La “pasionaria” non si è arresa
e farà ricorso legale. Il motivo?
Essendo incinta non può indossare
nessuna cintura, dice lei.
Poi c’è chi parla di legge troppo severa, chi dice che forse bisogna portare
il limite a 30-40 punti. Ci sono persino dei politici che, in cerca di popolarità, hanno proposto di annullare le
penalità già inflitte agli automobilisti
indisciplinati. In fondo, la patente a
punti spaventa perché c’è la certezza
della punizione. Un fatto assolutamente nuovo per gli italiani abituati a
vivere in un Bel Paese dove l’unica
certezza è il permanente senso del
provvisorio.
INTERVe n t i
Seit diesem Sommer dürfen sich die
Italiener an neue Regeln im
Straßenverkehr halten. Es geht um
das "Führerschein-Punktesystem",
mit dem Ziel, die Autofahrer zu einer
disziplinierten Fahrweise zu erziehen,
um somit die Zahl der Verkehrsunfälle
zu vermindern. Viele Fahrer, die es
gewohnt waren rote Ampeln zu überfahren, die Vorfahrtsregeln zu missachten und die Geschwindigkeitsbegrenzungen zu überschreiten, kritisieren natürlich das neue Gesetz. Mit
jeder Ordnungswidrigkeit werden
Punkte gesammelt – häufen sich
diese an, droht ein Fahrverbot.
In Deutschland besteht ein solches
Punktesystem bereits seit Jahren.
Beim Kraftfahrt-Bundesamt in
Flensburg werden Verkehrsstraftaten
und Ordnungswidrigkeiten in das
Verkehrszentralregister eingetragen
und je nach Schwere mit 1 bis 7
Punkten bewertet. Bei Ordnungswidrigkeiten werden 1 bis 4 Punkte
erteilt, bei Straftaten sind es 5 bis 7.
Erreicht das Punktekonto eines
Autofahrers 8 bis 13 Punkte, wird er
von seiner Führerscheinstelle unterrichtet und auf die Möglichkeit hingewiesen, durch ein Aufbauseminar 2
bis 4 Punkte zu löschen (Bei einem
Punktestand von maximal 8 Punkten,
können 4 abgezogen werden, bei
einem Stand von 9 bis 13 Punkten
nur 2). Schwieriger wird es bei einem
Punktestand von 14 bis 17 Punkten.
Jetzt ordnet die Führerscheinstelle
ein Aufbauseminar an und weist auf
die
zweite
Möglichkeit
des
Punkteabbaus hin, das ist die ver-
kehrspsychologische Beratung (2
Punkte werden abgezogen). Sind 18
Punkte erreicht, gilt der Betroffene
als nicht geeignet ein Kraftfahrzeug
zu führen, die Fahrerlaubnis wird entzogen und frühestens 6 Monate nach
dem Führerscheinentzug kann eine
neue Fahrerlaubnis erteilt werden
(Der Führerschein muss neu gemacht
werden).
Die "neuen" italienischen Punkte
werden in der Regel nicht auf ein
deutsches "Führerschein-Punktekonto" übertragen. Lediglich wird ein
Bußgeldbescheid nach Deutschland
geschickt. Kommt es jedoch zu einer
"Aberkennung des Gebrauchs der
deutschen Fahrerlaubnis" durch eine
italienische Behörde, wird dies in das
Verkehrszentralregister in Flensburg
eingetragen und die zuständige
Führerscheinstelle wird informiert.
Diese entscheidet dann, ob ein
Fahrverbot erteilt wird.
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6
INFO
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
La carta sanitaria europea
per le cure all’estero
Meno burocrazia per i cittadini dell’EU che
necessitano cure sanitarie durante un soggiorno
temporaneo in un altro Stato membro
Franco Caporali
La Commissione esecutiva europea ha
proposto il 1° giugno 2004 come data
per inaugurare la "carta europea di
assicurazione malattia”. Questa carta,
unica e personale, è destinata a sostituire tutti gli attuali moduli cartacei
necessari per poter usufruire di cure
sanitarie durante un soggiorno temporaneo in un altro Stato membro. La
nuova carta semplificherà la vita dei
cittadini, degli operatori sanitari
(medici, ospedali) e degli enti di previdenza sociale dell’Unione Europea.
Il modulo E 111, necessario per soggiorni a breve durata, quali i soggiorni turistici, sarà il primo ad essere
sostituito, seguito poi in un secondo
tempo da tutti gli altri moduli
richiesti per soggiorni temporanei,
come per esempio il distacco dei
dipendenti in un altro paese (E 128),
trasporto stradale internazionale (E
110), studi (E 128) e ricerca di un
posto di lavoro (E 119). In una terza
fase la carta assumerà la forma di
una carta elettronica "intelligente”
che può essere letta dai computer.
La carta semplificherà le procedure
senza modificare i diritti e i doveri dei
cittadini dell’Unione; per esempio,
consentirà ai pazienti che devono
pagare cure sanitarie dispensate
all’estero di essere rimborsati più
Der Europäische Rat plant die
Beseitigung der Hindernisse
für die geographische Mobilität
in
Europa.
In
diesem
Zusammenhang wurde beschlossen, eine europäische
Krankenversicherungskarte
einzuführen. Diese neue Karte
wird ab Juni 2004 die verschiedenen Formulare, wie beispielsweise den internationalen
Krankenschein (E 111), ersetzen. Die personenbezogene,
"intelligente" Karte kann neben
den Identifikationsdaten des
Versicherten auch spezielle
Informationen, wie beispielsweise die medizinischen Daten
des Patienten speichern. Ein
charakteristisches europäisches
Zeichen soll als Logo dienen.
velocemente dal proprio sistema
sociale. La carta potrà tuttavia offrire
ulteriori vantaggi nella misura in cui
le regole comunitarie apriranno ai
cittadini europei maggiori possibilità
di essere curati durante un soggiorno
in un altro Stato membro. Una di tali
possibilità approvata a livello politico
dagli Stati membri, consiste nel diritto di beneficiare di tutte le cure
necessarie, non solo delle cure urgenti, nello Stato membro ospitante. La
carta europea di assicurazione malattia, consentirà dunque ai cittadini
dell’EU di beneficiare in un modo più
semplice e veloce di cure sanitarie
durante un soggiorno temporaneo in
un altro Stato membro. La carta avrà
anche un forte valore simbolico: dopo
l’euro, la carta sanitaria europea sarà
un altro pezzo d’Europa nelle nostre
tasche. La Commissione competente
è stata inoltre incaricata di promuovere la cooperazione tra gli Stati
membri al fine di modernizzare lo
scambio di informazioni tra le istituzioni e di accelerare la fornitura e il
rimborso delle prestazioni.
Per tutti i lavoratori e i pensionati
italiani che risiedono all’estero, l’idea
è ottima. Si dovrà solamente fare
attenzione di non dimenticare di portare con sé la carta assicurativa.
INTERVe n t i
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
Die ersten Haustierchen aus
dem Spielwarengeschäft nennen sich Sea Monkeys®. Immer
mehr Kinder und "Kindgebliebene" Erwachsene begeistern
sich für die kleinen "Seeäffchen", die 1999 von der New
York Times als bestes erzieherisches Spielzeug ausgezeichnet
wurden. Für rund 20 Euro kann
man ein Set, bestehend aus
einem Mini-Aquarium und
einigen Tütchen, erwerben.
Nach einer Woche Zucht
schlüpfen die "Seeäffchen" aus
den Eiern und erheitern mit
ihren eleganten Bewegungen.
"Le piccole, care scimmiette marine.
L’animale domestico ideale: sono
buffe a vedersi, non sporcano né
fanno rumore e stimolano l’istinto di
ricerca”.
Portate nel ’98 da Glenn Ford a bordo
dello Shuttle e definite nel ’99 dal
New York Times “best educational toy
1999” le Sea Monkeys® sono i primi
animali domestici venduti nei negozi
di giocattoli.
Il pensare che creature animali vengano vendute come giocattoli scandalizza alquanto il nostro senso ecologico e ci fa certo un po’ rabbrividire. Eppure quest’altra "americanata”
elettrizza davanti al vetro dei piccoli
acquari sempre più bambini e rimasti
(o ridiventati) tali di tutto il mondo.
Le Sea Monkeys® sono gli ibridi di
artemia marina, una specie di crostaceo trasparente lungo 1-2 cm. che
vive nelle acque salate temperate in
tutte le longitudini del nostro globo.
La facilità con la quale le artemie
possono essere allevate (crescono
completamente e sono già in grado di
riprodursi dopo 2-3 settimane) le
rende un’ottimale sorgente di produzione di mangime vivo per pesci d’acquario, così come i topolini per gli
INTERVe n t i
T R EN D
Sea Monkeys
allevatori di serpenti.
Nel 1957 il biologo americano Harold
von Braunhut lavorò ad un ibrido di
artemia con lo scopo di creare un
pesce d’acquario particolarmente
semplice da allevare in casa. All’ibrido
venne dato il nome di artemia NYOS
abbreviazione di New York Science
Laboratory.
Una ditta americana ha registrato il
marchio Sea Monkeys® e distribuisce
dal 1960 una specie di "scatola di
montaggio” per le piccole artemie.
Per una ventina di euro si può oggi
acquistare un kit comprendente un
miniacquario e alcune piccole bustine
numerate. Si mette acqua distillata o
bollita nel contenitore e si ag-giunge
la bustina purificante e salificante
indicata col numero 1. Dopo 24 ore si
apre la seconda bustina contenente le
uova di artemia e se ne introduce il
contenuto nella soluzione mescolando poi delicatamente. Già dopo un
giorno le uova cominciano a schiudersi e i piccoli mostriciattoli, si fa per
dire, si vedono nuotare nell’acqua. Le
artemie si sviluppano velocemente e
mostrano già dopo una settimana
zampette e cornicelle. A questo punto
si aggiunge il mangime dalla bustina
numero 3 con il piccolissimo cucchiaino compreso nella confezione. Le
"scimmiette” hanno solo bisogno di
essere alimentate una volta la settimana, tenute a temperatura
ambiente, l’acqua va rabboccata
7
®
I primi animali
in vendita nei
negozi di
giocattoli
quando evapora oltre un certo livello.
Presto le femmine mostrano la panciona e cominciano a deporre le uova.
Eppoi rimangono lì a nuotare su e giù
con eleganti movimenti ondulatori.
Le Sea Monkeys® vengono attratte
dalla luce e amano nuotare contro
corrente. Dopo circa un anno smettono di riprodursi e silenziosamente
scompaiono dall’acquario. Poi la decisione di ordinare un nuovo set di
bustine per internet (in Germania è
inutile cercare nei negozi di giocattoli), di passare ad una creatura più
grande e impegnativa o semplicemente aspettare: la stessa ditta metterà presto in commercio un kit per
mini aragoste.
Siti ufficiali: www.sea-monkey.com e
www.perfect-pets.de
gm
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TRE ND
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
La Vespa
Daniel Vetró
Vespa – der weltweit bekannteste
Motorroller weckt unsere Emotionen
und Erinnerungen. Mit der Vespa verbinden wir das Flair Italiens, das
schöne Wetter, die gute Stimmung
und einen modernen wie zeitlosen
Lebensstil. Die Vespa symbolisiert das
Dolce Vita.
1946 hat alles angefangen, als es
nach dem Krieg praktisch keine funktionierenden öffentlichen Verkehrsmittel gab. Der Luftfahrtingenieur
Corradino d’Ascanio war für den
Hersteller Piaggio, damals noch eine
Flugzeugfabrik,
in
Pontedera
(Toskana) tätig und erhielt von seinem Chef den Auftrag einen praktischen Motorroller zu konstruieren. Zu
diesem Zeitpunkt hätte sich wohl
niemand träumen lassen, dass hierdurch der Grundstein für eine erfolgreiche Firmengeschichte und die
Berühmtheit der Marke Piaggio
gelegt wurde.
Die 40er, 50er und 60er Jahre
Die Vespa (ital. Wespe) wurde im
Hause Piaggio entwickelt und gebaut.
Da Antriebsketten knapp waren,
wurde Piaggios Motorroller mit
einem Direktantrieb gebaut. Das
führte dazu, dass 70 % des Gewichts
hinten rechts lagen und der VespaFahrer sein Gewicht nach links verlagern musste um die Spur zu halten.
La "Vespa”, il mitico
scooter, che sia un Old-timer,
un PX, uno Zip, un ET oppure
un Hexagon, corre, corre
corre... da quasi sessanta anni.
Roller
in
Deutschland
kein
Statussymbol mehr. VW-Käfer und
Opel Kadett lösten die Zweiräder ab.
Während Piaggios Konkurrenten kalte
Füße bekamen, erschloß die Vespa
neue Kundenkreise. Während "Mann"
mit dem Auto im Büro war, erledigte
die Frau ihre Besorgungen mit einer
50 ccm Vespa, ausgestattet mit
einem praktischen "Vespa-City-Korb".
Reifen und Räder waren viel zu klein
und
die
Lichtausbeute
des
Scheinwerfers ließ sehr zu wünschen
übrig. Lackiert wurde die Ur-Vespa in
olivgrüner Farbe, die aus dem Krieg
übrig geblieben ist. Man war der festen Überzeugung, dass dieses Gefährt
keine Aussicht auf Erfolg haben kann.
Doch es kam anders. Bereits in den
ersten Produktionsjahren hat sich die
Vespa in Italien durchgesetzt. In
Großstädten wie Rom oder Neapel
hört man das Vespa Geknatter in
allen Ecken. Mit der technischen
Entwicklung griff der Erfolg der Vespa
in den 50ern auf den Rest Europas
über. Unter Lizenzvereinbarung wurden die Wespen in Deutschland
(Hoffmann, Messerschmitt), Frankreich (ACMA) und England (Douglas)
produziert.
Dass "das Fahrzeug" des Deutschen
liebstes Kind ist, wurde auch bei der
Vespa deutlich. Vespa-Fahren war
Statussymbol und schon Mitte der
Fünfziger veredelten deutsche
Vespisti ihre Roller mit etlichen
Accessoires. Das erste Extra war eine
Zweiklanghupe. In Italien legte man
(heute nicht anders) wenig Wert auf
solchen Schnickschnack. Hier hält
man die Motorroller schlicht. Dem
Italiener gefällt seine Vespa so wie sie
ist: schön, einfach, praktisch und kostengünstig. In den Sechzigern waren
Die 70er Jahre bis heute
Die Easyrider Zeit der Siebziger war
für die Vespa ein erschreckender
Trend. Man trug Schlaghosen und
Lederjacken und fuhr "richtige
Motorräder" von Honda oder
Kawasaki. Der freie Durchstieg des
Rollers, der genug Stauraum bietet
um Einkaufstüten oder sogar einen
Kasten Bier zu befördern, wurde
lediglich noch von Rentnern und
Studenten genutzt. Der Gebrauchtmarkt für Vespas und die Zahl der
Vespa-Clubs sank in die Tiefe, viele
Roller landeten auf dem Schrottplatz.
Die Vespa war das, was ihre
ursprüngliche Konstruktion bezwekken sollte: Mittel zum Zweck.
Anfang der Achtziger war es der
deutsche Gesetzgeber, der die Vespa
als Kultgefährt wieder belebte. Mit
Einführung des 1b-Führerscheins
durfte ein 16-Jähriger eine 80 ccmMaschine fahren. Das Rockerimage
der 70er war out und wer etwas auf
sich hielt fuhr Vespa. Piaggios "nuova
linea" verband den Charme der
Fünfziger mit den Attributen der
Achtziger und wurde, vor allem durch
die PX-Modelle, zum Riesenerfolg.
Vespa-Fahren war wieder in.
INTERVe n t i
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
Die Japaner und Taiwanesen
(Yamaha, Honda, …) rochen einen
Markt und zwangen Piaggio Anfang
der Achtziger schnell zu reagieren,
um am Ball zu bleiben. Das Zeitalter
der Scooter war angebrochen. Piaggio
stellte die "Sfera" vor, die kaum noch
an Modelle der 50er erinnerte.
Kunststoff statt Blech. Automatikgetriebe statt Handschaltung.
Heute sieht man auf
europäischen Strassen
viele Piaggio-Fahrer
und egal, ob sie einen
Oldtimerroller aus den
40ern, eine klassische
PX oder einen modernen Zip-, ET- oder
Hexagonroller fahren –
eins haben sie gemeinsam: Sie sind überzeugte
Vespisti.
16 Millionen verkaufte
Vespas sprechen für ihren
Erfolg. Die Vespa erfüllt ihren
Zweck für Sammler, Hobbybastler und aktive VespaFahrer zugleich. Vespas
werden weit über die durchschnittliche Lebensdauer hinaus gepflegt und
konserviert so dass wir uns freuen
können, in eine schöne und erfolgreiche Zukunft der Vespa zu blicken.
INTERVe n t i
T R EN D
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TRE ND
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
Monaco: centinaia di km di
piste ciclabili e di bici a
noleggio
Andrea Jarach
Un confronto tra il capoluogo
della Lombardia e la capitale
della Baviera
Anche a Milano ci avevano provato.
Tante bici gialle da noleggiare per
attraversare la città lasciando a casa
la propria macchina. L’esperimento
fallì miseramente e non durò più di
una stagione. Troppe biciclette rubate. Troppe biciclette rotte, per delle
rovinose cadute causate dal tragico
incontro tra le rotaie del tram sporgenti ed il pavé sconnesso del centro
storico, o per non essere riuscite a
superare uno dei tanti buchi che
caratterizzano quel percorso da ciclocross che è l’asfalto della cerchia
interna dei navigli. Ben altra sorte ha
invece avuto l’analoga iniziativa avviata dal 2000 a Monaco di Baviera e
che ora è approdata anche a Berlino.
Anche se pure a Monaco aveva rischiato di fallire: l’impresa che aveva
lanciato la moda delle bici a noleggio
era sommersa da troppe richieste che
non riusciva ad evadere ed ha così da
poco più di un anno dovuto cedere il
timone alle Ferrovie Federali
Tedesche. Il nome è rimasto sempre lo
stesso; per risultare subito chiaro
anche ai turisti, è in inglese "call a
bike”.
Con una telefonata ci si registra fornendo i propri dati e si ottiene un
numero identificativo, dopo di che ogniqualvolta si incontra una delle
biciclette grigio-rosse lungo la strada,
o presso uno dei punti di raccolta - si
richiama dando il proprio "numero
cliente” ottenendo subito lo sblocco
della bici, la si inforca e si parte.
Quando poi non serve più la si parcheggia e si richiude il lucchetto
legato al telaio. Un sistema di radiocontrollo permette sempre alla centrale di sapere dov’è la bicicletta e di
intervenire per sostituirla se si
guasta. A Monaco e Berlino la
Deutsche Bahn annovera già circa
10.000 utenti registrati. Ogni giorno
tra le 400 e le 500 biciclette, delle
1.100 a disposizione a Monaco, filano
attraverso le piste ciclabili del capoluogo bavarese.
Buona parte di questo successo lo si
deve proprio al fatto che Monaco ha
una vastissima rete di piste ciclabili,
oltre a tutto in continua espansione.
Ben altra cosa che Milano, dove le
poche tratte sono spesso mal delimitate e poco fruibili. La rete monacense principale consta invece di ben 211
Km e ne è progettata l’estensione a
235 Km entro il 2004. Oltre a ciò la
città offre percorsi di collegamento
con i comuni della cinta lungo altri
491 km, che dovranno essere estesi
sino a 655 km a partire dal 2004. In
altri termini già oggi Monaco offre
702 km di piste ciclabili e mira a raggiungere gli 890 km!
Tutto ciò ha reso l’andare in bicicletta per la città sempre più popolare.
Intere famiglie si spostano in bici. I
bambini più grandicelli hanno la propria bicicletta rigorosamente equipaggiata con un’asta alta quattro
volte la loro statura - quasi alta come
l’abitacolo di un camion - dal quale
sventola una bandierina rossa, perché
le loro piccole bici siano sempre ben
visibili agli automobilisti. Ma è nel
modo di portare in giro i più piccoli
che i monacensi si sbizzariscono in
una vera e propria fantasiosa arte del
"come
scorrazzare
il
pupo”.
Innanzitutto su seggiolini agganciati
all’altezza del manubrio della bicicletta del papà, o immediatamente
dietro il suo sellino. Camminando per
strada ci si intravedono decine di
bambini abbarbicati: taluni semiaddormentati, altri intimoriti dal non
poter toccare terra, molti decisamente orgogliosi di essere tanto in alto
come un adulto; comunque tutti corredati di caschetto d’ordinanza. Poi
incapsulati in colorati calessi al traino della bici di uno dei genitori.
Spesso in due o tre insieme: guardano
il panorama che gli scorre davanti
rasoterra, o giocano allegramente tra
loro. Tutte le cose gli devono apparire
molto diverse da lì dentro rispetto ai
loro coetanei che percorrono lo stesso tratto nel passeggino a tre ruote
spinto dal papà che sfreccia sui pattini in linea. Ma in fondo è però una
visuale molto simile a quella che
scorgono quegli altri bimbi trascinati
in un carretto da una mamma che va
INTERVe n t i
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
a fare la spesa, con i quali si scambiano sguardi e sorrisini di intesa all’incrocio.
Per permettere il regolare flusso di
biciclette, auto, pedoni e pattinatori
ci sono naturalmente delle severe
regole. Un automobilista, ad esempio,
deve sempre guardare prima di curvare se non sta per sbucare un ciclista
che, se procede dritto e non si tratta
di attraversamento con semaforo, ha
di regola la precedenza. I ciclisti poi
non debbono andare contro mano se
esistono – come quasi sempre è il
caso - piste ciclabili lungo ambedue i
sensi di marcia. Se poi un ciclista non
deve invadere il marciapiede, pena
multe salate, pure i pedoni debbono
prestare solerte attenzione a non
camminare lungo una pista ciclabile.
Il farlo potrebbe costare le ire di un
ciclista inviperito, ed anche i più
anziani di fronte a tale affronto si
lasciano spesso andare a colorite
espressioni d´insulto in bavarese.
INTERVe n t i
Un altro grosso fattore all’origine del
successo dell’uso delle biciclette a
Monaco è poi anche insito nel fatto
che sia la Deutsche Bahn che la rete
comunale di metropolitane, garantiscono un’elevata mobilità e connessioni con tutti i centri vicini al capoluogo bavarese.
Monaco è dunque all’avanguardia
come città amica dei ciclisti.
D’altronde lo stesso Governo Federale
Tedesco ha stabilito di promuovere
l’impiego del traffico a due ruote
senza motore con un piano di sviluppo nazionale delle reti ciclabili messo
a punto in aprile (Nationaler
Radverkehrsplan – NRVP), per il quale
– quantomeno prima dell’emergenza
provocata dalle esondazioni dell’Elba
e del Danubio - erano stati stanziati
100 milioni di euro.
Anche Milano naturalmente è connessa attraverso le Ferrovie, soprattutto le Ferrovie Nord, ai centri limitrofi; ed anche in Lombardia esiste l’i-
T R EN D
Vergleicht man die Großstädte
München und Mailand hinsichtlich der Fahrradfahrerfreundlichkeit erkennt man
schnell: München liegt weit
vorn. Mit hunderten Kilometern an Fahrradwegen und
über 1000 Mietfahrrädern der
Deutschen Bahn bietet die
Landeshauptstadt einen echten
Service.
dea di tariffe speciali bici+treno
come in Germania. Peccato però che
nel capoluogo lombardo le strade
siano ancora pavimentate con lastroni di pietra adatti agli zoccoli dei
cavalli che trainavano le carrozze e
manchino invece le piste cilabili e le
bici a noleggio, e non ci siano neppure i ciclo-risciò gialli od arancioni per
i turisti che si intravedono nel centro
di Monaco o di Berlino!
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TRE ND
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
Ricerca “made in
Italy”: il cioccolato
fondente protegge il
cuore
Bitterschokolade ist gesund fürs Herz. Auf diese Erkenntnis sind
römische Wissenschaftler gestoßen. Während sich Neurologen seit
langer Zeit einig sind, dass Vollmilchschokolade gut für die Seele
ist, kommt diese Nachricht allen Schokoladenfans gelegen.
(9colonne) ROMA - Che il cioccolato
facesse bene all'umore è una cosa
che i neurologi hanno sempre detto,
ma che quello "fondente" sia il
miglior protettore del cuore oggi è un
dato scientifico.
Una ricerca
made in
Italy,
pubblicata
s u l l a
rivista
"Nature"
ha messo in
evidenza che il
cioccolato (non tanto quello al latte,
ma quello fondente), aumenta il
grado degli antiossidanti nel sangue
di chi lo mangia, proteggendo così il
cuore e riducendo il rischio di patologie cardiovascolari.
Gli studiosi italiani, coordinati da
Mauro Serafini dell'INRAN (Istituto
Nazionale Ricerca per gli Alimenti e
la Nutrizione) di Roma hanno infatti
scoperto che il cioccolato fondente è
un antiossidante "doppio" rispetto al
cioccolato al latte: in 12 volontari si è
infatti evidenziato che "il cibo degli
Dei" fondente aumentava del 20% le
concentrazioni antiossidanti mentre
quello al latte provocava effetti
benefici sul cuore. Attenti però a non
assumere il cioccolato fondente
con il latte intero perché gli
effetti si azzererebbero
immediatamente.
Secondo
gli
studiosi
il
latte riuscirebbe
a
smorzare le
potenzialità
del cioccolato fondente sul cuore a causa della
capacità del latte di catturare le epacatechine, (flavonodi presenti nel
cacao) che hanno appunto un forte
potere antiossidante.
Pino
Daniele
Alessandra Sorrentino
Napoli è una città millenaria di fronte il Mediterraneo, alle spalle il
Vesuvio. Qui da sempre colori, ritmi,
sapori del mediterraneo si sono
incontrati per fondersi e trasformarsi.
Crocevia di mercanti, poeti, aristocratici e giramondo è una città che non
è mai stata facile da vivere, né tanto
meno da raccontare. I vicoli stretti, la
confusione, la criminalità e insieme il
mare, il sole, la cordialità delle persone, come raccontare tutto questo !?
Pino Daniele ci è riuscito. Pino
Daniele "mascalzone latino", Pino
Daniele che voleva la rivoluzione
fatta da "Masaniello" ritornato a
combattere. È in questa città tra partite al lotto clandestino nei vicoli e
ballate popolari che è cresciuto e si è
formato come artista.
Comincia la sua carriera durante il
periodo buio degli anni settanta,
quando il degrado di Napoli era visibile ad ogni angolo di strada. I suoi
testi erano rivolti a quelli che "passavan` e guai", che non potevano "suppurtà", a quelli che dallo stato e dalle
istituzioni si sentivano abbandonati
perché sapevano che i politici e la
camorra si stavano "magnann’a
città".
Ha cantato per quelli che ogni giorno
vedono il mare e sono consapevoli
che il mare ti fa "fess’e cuntento".
Perché i problemi di tutti i giorni
sembrano sempre ben poca cosa rispetto al mare, questo i napoletani lo
sanno bene. E sanno anche che passare un paio d’ore in riva al mare ti fa
dimenticare dei non sensi che a
Napoli sono all’ordine del giorno.
INTERVe n t i
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
Pino Daniele startete seine
Laufbahn als Liedermacher auf
den Straßen Neapels, bevor er
die
Besucher
bekannter
Sommerfestivals begeisterte.
Sein Erfolgsweg folgte der
Entwicklung Neapels – historische Hauptstadt Süditaliens.
Pino Daniele è il cantore di una filosofia dell’ottimismo "l’aria sadd’cagna", basta aspettare un po' e le cose
si aggiustano. Nelle giornate di sole
accecante, si deve aspettare e farsi
sopraffare dall‘"apucundria", da quel
senso di spossatezza che ti costringe
a rimanere immobile, a goderti il sole
e a bere mille caffè. Ogni movimento
potrebbe essere letale, agitarsi non
serve, si deve aspettare, qualcosa
succederà...
Ha cantato per quelli che volevano
vivere "almeno un giorno da leone",
quelli che lo stato non li deve condannare perché "io só pazz‘". Quelli
per i quali anche la vittoria della
squadra di calcio del Napoli al San
Siro di Milano, la ricca e opulenta
Milano, era un riscatto per le ingiustizie subite, per le possibilità negate.
Quando ha smesso di usare il dialetto
per i testi delle sue canzoni è diventato famoso in tutta la penisola,
basta con macchine comprate "con
un lising e una cambiale". In città si
respirava un’aria di modernità, di rinnovamento, il momento del vero riscatto economico e sociale era arrivato. La città era cambiata e con lei
cambiava anche il suo cantore.
Alcuni hanno detto che aveva fatto
bene, che questo cambiamento
avrebbe contribuito a dare una nuova
immagine alla città. Pino non poteva
più cantare eventi e situazioni, che
sarebbe stato meglio dimenticare.
Altri invece raccontano un’altra stoINTERVe n t i
Un cuore che
cresce con
Napoli
C U LT U R A
ria. Si dice che agli inizi degli anni
novanta una giovane donna gli abbia
rubato il cuore, da tempo malato, che
lui non abbia resistito e sia morto. A
quel punto le case discografiche
avrebbero tirato fuori un "clone". Il
"clone" non cantava più di "Annaré",
ma di donne con "sorrisi di plastica"
mentre fanno ginnastica e di "gelati
all’equatore". Si presentava a manifestazioni canore nazional popolari
come il "Festival Bar", cantava in
duetto con giovani e acerbe cantanti
come Irene Grandi. Non giocava al
lotto clandestino e non frequentava
posti malfamati come Napoli e dintorni.
Nessuno sa quale sia la verità, e non
è questo il luogo dove azzardare delle
ipotesi, ci affidiamo ai posteri per
l’ardua sentenza.
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C U LT U R A
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
"Il cinema è lo
specchio di tutte
le arti"
Miranda Alberti
Dalla partenza della precedente
direttrice dott.ssa Losengo-Ries,
l’Istituto di Cultura è diretto dal dott.
Andrea Piazza.
Dott. Piazza ci parli di lei. Dove è
nato? Quali sono stati i suoi studi e
i suoi maestri?
Sono nato in Sicilia, a Catania, ma da
madre triestina e padre siciliano. Ho
studiato germanistica all’Università
Ca’ Foscari di Venezia. Il mio professore era il grande Ladislao Mittner. In
seguito mi sono specializzato in storia ed estetica del cinema frequentando corsi postuniversitari a Roma.
È stato insegnante?
Sì. Sono stato, dapprima, insegnante
di liceo e in seguito sono stato chiamato da varie università per fare corsi
di "Estetica del cinema". Non sono,
comunque, mai diventato professore
universitario.
Quali sono i suoi interessi e i suoi
hobbys?
Ovviamente il cinema, ma anche la
lettura e la scrittura. Ho scritto vari
saggi e studi su questo tema e, per
compensare le molte ore di immobilità a cui mi costringe il mio lavoro,
cerco di camminare molto. Sono una
persona dinamica che deve trascorrere molte ore su una sedia.
Qual’è il suo scrittore o il suo libro
preferito?
Ho riscoperto, di recente, Vitaliano
Brancati. Mi colpisce la sua capacità
di penetrazione della complessa
Intervista con il
dott. Piazza
addetto culturale reggente
dell’Istituto
Italiano di
Cultura
Interwiew mit Herrn Dr.
Andrea Piazza, stellvertretendem Leiter des Italienischen
Kulturinstituts.
Eine Leidenschaft für die
Filmkunst: eine sich ständig
verändernde Kultur wird auch
die jüngeren Generationen wieder gewinnen.
anima siciliana. Per la letteratura
tedesca, ovviamente, il grande
Thomas Mann, ma anche Heinrich
Heine e il poeta Hölderlin.
passati non piangere, devi invece sorridere e rallegrarti di averli vissuti..."
E il suo artista preferito?
Beato Angelico, alias Giovanni da
Fiesole, perché ci ha regalato il paradiso dipingendolo come lui deve averlo veramente visto dalla solitudine
della sua cella di monaco domenicano.
Ha una massima di vita, un aforisma
che lei cita e ricorda volentieri?
Mi dispiace di non avere avuto il
tempo di prepararmi! (Sorride divertito). Lo scriva pure che la maggioranza delle interviste sono così preparate che tutti sembrano molto più
"intelligenti" di quello che sono in
realtà... ma se ci penso bene c’è una
massima che ricordo. È di un saggio
indiano, Zabindreneth Tagore, e dice
approssimativamente: "Sui bei giorni
Lei è quindi un ottimista, un uomo
del presente proiettato verso il
futuro?
Direi di sì. Sono comunque cosciente
del fatto che non ci sia niente di più
difficile che "vivere il presente" perché è troppo labile e fuggente...
Il suo interesse per il "cinema", l’ultima delle arti, conferma la sua
vocazione di uomo moderno, figlio
del suo tempo...
Sì certamente, anche se si deve dire
che il mio interesse per il "cinema" si
fonda soprattutto sul fatto che in
esso si trovano rispecchiate tutte le
altre arti. Nel cinema si fondono:
poesia, letteratura, pittura, musica,
architettura e anche filosofia...
INTERVe n t i
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
E quali sono i film e i registi che lei
preferisce?
Lang e Pabst per il cinema tedesco.
Wilder, Ford e gli altri grandi del
cinema americano. Del cinema italiano prediligo l’opera di Pietro Germi,
senza ovviamente negare il valore di
molti altri, per la struttura narrativa,
per il sarcasmo delle sue commedie.
Penso a "L’uomo di paglia", "Il cammino della speranza", e soprattutto a
"Signore e signori", ambientato a
Treviso, una geniale satira della vita
borghese nella provincia italiana.
darvi risposta lasciandosi un margine
per l’iniziativa propria. In questo
ambito si tratta, secondo me, di dare
risalto ad aspetti della cultura fin’ora
emarginati come, per esempio, "il
fumetto". Da poco ho saputo che in
Italia ci sono dei veri specialisti del
campo. Occorre promuovere anche
scrittori giovani (e meno giovani)
emergenti dando loro una possibilità
di farsi conoscere al pubblico e non
basarsi soltanto sui grandi nomi. Sto
lavorando ad una formula adeguata
per questo progetto.
Il miglior biglietto da visita
dell’Italia è la lunga tradizione
artistico-culturale. Come si spiega,
secondo lei, la poca cura e considerazione che proprio l’Italia, in confronto ad altri stati europei, riserva
alla cultura?
È vero che l’impegno finanziario per
la cultura è decisamente inferiore rispetto ad altri stati e questo si può,
forse, spiegare con una certa "deresponsabilizzazione" nei confronti
della nostra tradizione per il fatto che
essa è ovunque così ben conosciuta e
la sua richiesta è talmente costante
da non stimolare in noi una particolare esigenza di sostegno. Diciamo
che si rappresenta da sola.
Come sta cambiando l’ordinamento
degli Istituti di Cultura italiana
all’estero?
Nel senso di un accentramento burocratico. Sparirà, in parte, anche il
nome diventando il "dipartimento
culturale" del consolato o dell’ambasciata. Preso atto del vasto panorama
di iniziative culturali private e associative, si è pensato di dare all’Istituto
un ruolo di "diplomazia culturale"
collegandolo più direttamente all’attività del Ministero degli Esteri.
È vero, ma questo non spiega ancora quello scetticismo nei confronti
della cultura che sembra essere una
particolarità italiana e soprattutto
delle giovani generazioni...
è vero in parte... ma è anche necessario non fossilizzarsi di fronte alle
nuove forme di vita dei giovani. Si
tratta, infatti, anche di capire come la
cultura, sia in senso di civilizzazione,
sia in senso proprio, stia cambiando...
Quali sono gli aspetti della cultura
italiana che, secondo lei, dovrebbero essere particolarmente curati?
Intanto io direi che occorre stabilire
un dialogo con il paese ospitante.
Ascoltare le esigenze e le richieste
che vengono avanzate e cercare di
INTERVe n t i
C U LT U R A
istituti di cultura?
È una questione complessa. La cultura europea condivide le origini, ma ha
avuto uno sviluppo nazionale assai
marcato e diversificato perciò è così
difficile coordinare i vari stili che si
sono venuti cristallizzando. Si è
lavorato ad un’iniziativa che prevede
un unico istituto di cultura europeo
nei paesi extraeuropei, ma non credo
che abbia fatto molti passi avanti. I
paesi del nord Europa, invece, hanno
fatto qualcosa in questa direzione e a
Berlino hanno riunito le loro ambasciate in un’unica casa comune. È un
piccolo passo avanti... (e noi vorremmo aggiungere, ma non lo facciamo,
che sono proprio quelli i paesi in cui
le donne sono maggiormente rappresentate ... sarà un caso?)
Dott. Piazza la ringraziamo per
questa intervista e le auguriamo
buon lavoro!
Quale sarà dunque il ruolo del console nel redigere il programma culturale?
Un ruolo di garante e di vigilanza, ma
le iniziative saranno sempre a carico
dei responsabili dell’istituto.
Come saranno, dunque, i rapporti
con i gruppi di lavoro e le associazioni culturali?
Di dialogo e collaborazione nel rispetto della pluralità delle posizioni e
delle opinioni. È necessario abbattere
inutili diffidenze e cercare di coordinare le varie attività. Probabilmente,
dopo l’arrivo del nuovo direttore, sarà
possibile organizzare una riunione
con tutti i rappresentanti. Ho avuto
vari incontri con loro e sono convinto
che questo sia possibile.
In un panorama europeo in continua
evoluzione, quale potrebbe essere,
secondo lei, il nuovo ruolo degli
edito da Contatto Verein e.V.
bimestrale per la
Missione Cattolica Italiana di
Monaco
Lindwurmstr. 143
80337 München
Tel.: 089/74 63 06 0
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C U LT U R A
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
La Chiesa dei Teatini
Der neue Wind
aus dem Süden
Il vento nuovo
dal sud
Se i nostri vecchi amici hanno una
volta il coraggio di viaggiare verso
nord e di venirci a trovare a Monaco,
di solito o stanno andando da qualche altra parte, oppure abbinano la
loro visita ad un "giro” all’Oktoberfest. Altri riusciamo a convincerli
allettandoli con una visita al
Deutsches Museum o al Museo della
BMW. Ma quando un mio caro amico
di Chieti è venuto la prima volta a
Monaco a trovarmi, la prima cosa che
mi chiese fu di accompagnarlo a visitare la Chiesa dei Chietini, ovviamente. E a nulla valse dirgli che non mi
pareva che a Monaco esistesse una
chiesa con tale nome. “Ma come?”,
mi disse, “sei qui da un’eternità e non
conosci il monumento più famoso
della cultura italiana a Monaco...?”
Wenn sich ein Italiener, der in
München lebt, fragen würde, welches
Monument oder welche Persönlichkeit aus Italien die Bayerische
Hauptstadt am meisten beeinflusst
hat und ihn hier am besten repräsentiert, ist die Antwort nicht so schwierig. Die Deutschen und vielleicht
besonders die Bayern lieben die
Sonne, das Leben, die Kultur und die
Küche ihrer südländischen Nachbarn.
Und diese Liebe begann wahrschein-
lich im 17. Jahrhundert mit dem frischen Wind bzw. mit dem neuen Stil,
den Adelaide damals hier einführte.
Die Theatinerkirche, die sie bauen
ließ, ist das wichtigste Monument
jener Zeit und ihr Barockstil wurde
Vorbild für das katholische Bayern.
INTERVe n t i
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
Enrichetta
Adelaide, i
Teatini ed il
barocco
La Chiesa dei Teatini (Theate era il
nome latino di Chieti) fu voluta dalla
principessa Enrichetta Adelaide di
Savoia e dal suo consorte Ferdinando
Maria Principe Elettore di Baviera.
La futura principessa di Baviera, nata
a Torino nel 1636, non aveva mai
conosciuto suo padre, il duca Vittorio
Amedeo di Savoia, che morì un anno
dopo la sua nascita. La madre di
Adelaide, Cristina principessa di
Francia, educò la figlia, descritta
deboluccia e capricciosa, da vera
dama di corte, sognando per lei la
corona di Francia. La vita a Torino
trascorreva in un’atmosfera di tolleranza e spensieratezza tra tornei,
giochi di corte, feste, balli e spettacoli teatrali, a cui la giovane nobildonna partecipava con entusiasmo e
talento.
Dopo che nel 1650 venne deciso da
sua madre che Adelaide sarebbe
andata in sposa al principe ereditario
bavarese, per lei sembrò crollare un
mondo. Addirittura il delegato bavarese a Torino, inviato dalla madre di
Ferdinando per definire i particolari
delle nozze, espresse i suoi dubbi che
Adelaide potesse essere davvero
adatta alla vita di corte severa e formale di Monaco. Ed infatti le nozze
vennero dapprima rinviate. Quando
però per l’allora quattordicenne
Adelaide venne il momento di salire
sulla carrozza che la avrebbe portata
al di là delle Alpi, si dice che abbia
pianto lacrime a fiumi intuendo, a
ragione, che non avrebbe più rivisto
la città che amava e che la sua vita
sarebbe cambiata radicalmente.
Adelaide partì portandosi dietro, oltre
ad una ricchissima dote, tutta una
INTERVe n t i
corte di dame di compagnia, valletti,
confessore, cuoco, medico ecc., che
vennero però presto rispediti uno
dopo l’altro a Torino. Il primo abbraccio "ufficiale” con il futuro timido e
taciturno sposo, allora quindicenne,
risultò freddino e poco romantico,
…nel sottofondo di una pioggia
scrosciante.
E per Adelaide, che conosceva bene il
francese ma per niente il tedesco dei
suoi ospiti, i primi tempi a Monaco
furono assai duri, non abituata all’etichetta e allo stesso tempo alla
rudezza dei modi della corte bavarese, così diversa da quella dei Savoia.
Anche i rapporti con la suocera erano
a dir poco problematici. E Adelaide si
rifugiò nella fede e nella preghiera,
cosa che risultò poi il primo vero
punto d’incontro col suo consorte.
Questi non riusciva, all’ombra della
dominante madre e del principe reggente, a prendere piede sulla scena
politica, ma sua moglie gli fece sentire di essere dalla sua parte appoggiandolo con consigli e avvertimenti,
cosa che le procurò ancora più diffidenza da parte della madre di
Ferdinando. Nonostante i suoi tentativi la principessa soffriva per non
riuscire ancora a farsi ben volere nella
nuova corte tanto più che non era in
grado di donare un erede al marito.
A 23 anni Adelaide si ammalò di una
C U LT U R A
grave malattia alla quale subentrò
anche una depressione: Ferdinando la
accompagnò a Starnberg e le fu vicino finché non si riprese. In questa
occasione i due fecero il voto di costruire a Monaco una chiesa ed un
convento dedicati all’ordine di san
Gaetano di Thiene, se il Signore avesse loro concesso la grazia di avere un
figlio. L’anno successivo venne alla
luce una "bellissima principessa” e
l’anno dopo il tanto desiderato erede
maschio. Ferdinando acquistò gradualmente forza ed autorità e fece
alla moglie regalo di una cospicua
quantità di denaro che le permise di
realizzare il loro voto.
Ottenuto così il consenso del marito,
Adelaide fece giungere a Monaco il
confessore della sua adolescenza
torinese, il teatino don Stefano Pepe.
In seguito giunsero uno dopo l’altro
nel capoluogo bavarese architetti,
artisti e capomastri italiani. Essi portarono con sé nuove idee e nuovi stili,
in particolare il nuovo stile dall’Italia,
il barocco, che finì per conquistare ed
affascinare i loro ospiti. Adelaide
introdusse nella corte la passione per
l’opera italiana, organizzando nel
1654 la prima rappresentazione in
grande stile (La ninfa ritrosa) e iniziando i monacensi ad un amore per
l’opera lirica che permane ancora
oggi. Anche il nome di Nymphenburg
venne dato da lei alla famosa residenza estiva dei reali di Baviera.
La passione di Adelaide per il balletto
la portò a promuovere numerosi spettacoli con artisti italiani, a cui partecipava con entusiasmo lei stessa.
Adelaide scomparve nel 1676 a 40
anni lasciando un compagno inconsolabile e ai suoi sudditi un’apertura
verso il Bel Paese, che contribuì assai
a far diventare Monaco - come dicono in molti - la città più settentrionale d’Italia.
gm
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C U LT U R A
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
Storia della costruzione
e note architettoniche
Marzia Casagrande
Adelaide volle dare l’incarico del progetto della costruzione della chiesa al
modenese G. Guarini, monaco dell’ordine dei Teatini. Dopo che questi rifiutò, l’incarico venne dato nel 1962
all’architetto bolognese Agostino
Barelli, a cui la principessa avrebbe
subito detto che non doveva badare a
spese. Quest’ultimo prese a modello
Sant’Andrea della Valle a Roma, costruita nel 1591 dal Della Porta, che è
precedente di 70 anni. Barelli s’impegnò assai intensamente a questo
progetto, tant’è che nell’aprile del
1663 venne posta la prima pietra e il
cantiere venne affidato al capomastro Lorenzo Petri, che venne ingaggiato insieme ad una numerosa e
qualificata manovalanza dall’Italia.
Nel dicembre dello stesso anno furono finiti le fondamenta della chiesa e
lo spazio destinato al convento e,
nella primavera successiva, il corpo
longitudinale e i pilastri di un lato.
Nel 1667 Barelli presentava il progetto esecutivo per gli stucchi, e sappiamo che ancora che 1672 lavorava sul
progetto della cupola e seguiva personalmente il cantiere, poi diretto dal
1674 da E. Zuccalli. Per il compleanno del principe ereditario, nel 1675, la
chiesa fu inaugurata e consacrata
senza che fosse del tutto terminata.
Come Sant’Andrea della Valle, la
pianta longitudinale si interseca con
il massiccio transetto che è leggermente più profondo delle cappelle
laterali. Lo spazio quadrato, risultante dell’intersezione del corpo longitudinale ed il transetto, è sovrastato
dalla cupola ed è ancora di più accentuato dalla luce che irrompe dalle
finestre laterali e trova qui la sua
massima esplosione. Il corpo longitudinale è costituito dalla navata principale che si prolunga fino a diventare coro e abside (semicircolare) ed è
caratterizzata da coppie di semicolonne dell’ordine gigante (corinzio)
che irrompono nella trabeazione orizzontale e proseguono nella nervatura
trasversale. La continuità spaziale è
assicurata dalla trabeazione stessa. Ai
fianchi della navata principale sono le
cappelle voltate, fra loro comunicanti e arricchite da altari sovrastati da
colonne tortili, dove anche troviamo
bellissime opere di artisti italiani
come le tele di Triva "Le quattro
Sante Vergini” e quella raffigurante la
beata Margherita di Savoia.
I ricchi stucchi di putti, foglie di
acanto, con tutte le figure plastiche
tipicamente barocche e rigorosamente in bianco caratterizzano l’interno.
Essi furono affidati a diversi artisti
italiani, come G. Brenni, C. B. Moretti
e G. N. Perti e danno un ulteriore contributo a questo gioco di luci ed
ombre, di elementi orizzontali e verticali, di pieni e vuoti. Alla facciata
vennero aggiunte poi da Zuccalli le
due torre campanarie – già in altri
esempi come S. Agnese in Piazza
Navona a Roma. La facciata venne
terminata nella seconda metà del
Settecento ad opera di Cuvillíes.
INTERVe n t i
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
C U LT U R A
L’Ordine dei Teatini,
paladini della
Controriforma
Marcello Luberti
La Theatiner Kirche prende nome
dall’Ordine dei Teatini, un ordine religioso costituito nel 1524 da Gaetano
Thiene, con l’importante sostegno del
napoletano Gian Pietro Carafa,
Arcivescovo di Chieti, che diverrà nel
1555 Paolo IV, conosciuto allora
come il "Vescovo Teatino”. Il nome
antico di Chieti, città dell’Abruzzo,
era infatti Theate. Gli stessi suoi
abitanti si chiamano tuttora teatini.
La Chiesa rappresenta quindi un
segno non marginale della influenza
cattolica e italiana nella Germania
meridionale.
La nascita dell’Ordine va inquadrata
nella "reazione” del cattolicesimo alla
Riforma protestante, il cui avvio si fa
risalire al 1517, data di affissione
delle tesi di Lutero alla porta del
duomo di Wittemberg. Le motivazioni
di San Gaetano Thiene (fu canonizzato nel 1671) non erano dissimili da
quelle di Lutero e consistevano nella
volontà di contrastare il processo di
decadenza della religione cristiana.
La fondazione dell’Ordine fu approvata da Clemente VII e avvenne in San
Pietro con il solenne giuramento da
parte di Gaetano Thiene, il Carafa,
Bonifacio di Colla e Paolo Consiglieri
Ghislieri, che già vivevano insieme dal
1517. Dopo la morte di San Gaetano
(1547) la diffusione dell’Ordine fu
assai rapida, perché lo zelo spiegato
dai religiosi aveva attirato tra loro
molti sacerdoti e anche vescovi,
INTERVe n t i
distinti per santità, dottrina e nobiltà.
Inizialmente ebbero tre "case” a
Roma, cinque a Napoli e una ventina
in altre città italiane. Particolarmente
attivi furono a Napoli, dove San
Gaetano si trasferì stabilmente e dove
risposano le sue ceneri, nella Chiesa
di San Paolo. Nei secoli XVII e XVIII
moltiplicarono le loro sedi e altre ne
fondarono in Francia, Portogallo,
Austria, Germania e specie nella
Spagna. Alcuni chierici si spinsero in
Armenia e si insediarono perfino nell’isola di Borneo. A Monaco i teatini
rimasero nel loro convento a lato
della Theatinerkirche sino al 1801.
Nel 1672 Gaetano Thiene venne proclamato Santo Patrono del Land
Bavarese.
L’attività dei Teatini era basata sulla
regola di Sant’Agostino e composta
dal Carafa; essi quindi non potevano
possedere fondi, rendite né mendicare. L’Ordine influì grandemente sulla
riforma della Chiesa Cattolica, sia per
ciò che riguarda il clero, tanto che il
loro ordine poté dirsi un seminario di
futuri vescovi, sia per la restaurazione della vita cristiana nel popolo, perché promossero la frequenza ai
sacramenti, ripristinarono l’uso della
predicazione, si dedicarono all’assistenza ai moribondi, né trascurarono l’educazione della gioventù.
L’istituzione del Collegio di Propaganda Fide a Roma è dovuta ai
consigli del teatino Michele Ghislieri,
e Urbano VIII sceglieva tra loro i rettori e i maestri per quel suo nuovo
istituto.
Nel corso dell’Ottocento l’Ordine
ebbe un certo declino e la Santa Sede
si propose di restaurarlo, accorpandolo alla Congregazione religiosa della
Sacra Famiglia (1909) e a quella di
San Alfonso de’ Liguori (1910).
Quest’unione durò fino al 1916 ed
attualmente i Teatini, tornati alla
regola primitiva, vantano una presenza di alcune centinaia di sacerdoti
sparsi per il mondo: si contano le province delle case d’Italia, Spagna, USA,
Messico, Colombia, Brasile e Olanda.
Non hanno una specializzazione
come altri ordini, ma si dedicano a
tutto ciò che comporta carità e ubbidienza ai principi della Fede; le loro
occupazioni vanno dalle missioni,
all’aiuto dei poveri, fino all’educazione cristiana.
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C U LT U R A
Al Black Box in Gasteig la compagnia
teatrale italiana "primaopoi" ha presentato, il 7 e l’8 luglio, uno spettacolo di ottima fattura e di alto livello
drammatico dal titolo "Logomakìa"
per la regia di Marco Pejrolo.
Lo spazio teatrale si è fatto, per l’occasione, cubo. Il pubblico, che lentamente affluisce, va a occupare i posti
in platea e al primo piano disponendosi sui quattro lati e chiude l’aere
rigorosamente delimitato. Gli sguardi
si concentrano sulla scena centrale e,
nella semioscurità, vi scorgono una
costruzione cubica - la coscienza? al cui interno riposano, in attesa dell’azione, gli attori/pensieri. Nessuno si
è ancora accorto che in alto, appesi
pericolosamente alla balaustra del
primo piano, Demetra e Dioniso,
come due pensieri fuggiti al controllo
della coscienza, si preparano a pedalare le ruote del destino. Intanto parla
la musica Euterpe, la musa per eccellenza, che ci introduce in questo
mondo misterioso dell’anima umana
fucina di creatività e di follia, di genialità e di sciocca superstizione, di
libertà e di violenta schiavitù.
Si susseguono dieci quadri di straordinaria intensità in cui i pensieri sorgono, muoiono, cozzano fra di loro
nell’aura senza tempo della dimensione mentale. Dialoghi "difficili"
tratti da un’opera che Cesare Pavese
compose fra il dicembre del 1945 al
marzo del 1947 dal titolo "Dialoghi
con Leucò" dedicati all’amica Bianca
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
Logomakìa
Il gruppo primaopoi porta
la coscienza di Cesare
Pavese a teatro
Miranda Alberti
Garuffi, l’ennesimo amore infelice
della sua vita. Ma di veri dialoghi non
si può parlare. I soggetti non sono
persone, ma fantasmi dell’animo e il
risultato è molto più un monologo
angoscioso, il delirio di una mente
che si ostina a sondare l’insondabile:
il
senso
della
morte.
La
costruzione/coscienza abbandona gli
specchi laterali che all’inizio tentavano ancora di riflettere il mondo intorno a sé e si fa chiuso carcere che
rivolge lo sguardo, in alto, ai potenti
del cielo per chiederne ragione.
Ma gli dèi lungi dal rispondere, sono
costretti, a loro volta, a rivolgersi agli
uomini per dare senso alla loro noiosa eternità, a quell’istante senza
tempo che si ostina a non scorrere e
dove il sentimento, il sangue della
vita, è il grande assente. Invidiosi
sono, gli dèi, degli uomini e dei loro
sentimenti, perciò cercano di imitarli
senza successo e si costringono a fingerli. Una condizione disgraziata e
compassionevole che l’uomo Pavese,
condividendola, può ben capire.
Non tutto si è potuto cogliere dalla
recitazione dei dialoghi. Troppo letterarie e complesse le strutture del discorso, troppo lunghe e oscure le
frasi. Eppure il lavoro che gli attori
hanno fatto prestando al dialogo la
dinamicità dei loro corpi, la passione
del loro entusiasmo merita una lode
speciale per tutti loro, nessuno escluso. La qualità e l’originalità delle scenografie, la regia sapiente di un professionista come Marco Pejrolo, le
musiche di Andrea Pejrolo, rendono
onore al teatro italiano moderno.
Il gruppo primaopoi è costituito dagli attori: Elena Boscos, Barbara Calabrese, Rosalba
Carena, Lorraine Cecco, Giulia Costabile,
Silvia De Biaso, Stefano Fanni, Luciana Filtri,
Giovanna Galli Righi, Milena Lonati,
Giovanni Marsicano, Roberto Trimarchi,
Isabella Villa, Dino Vurro.
"logomakia", beziehungsweise
"das Geheimnis an das sich alle
erinnern", zehn Auszüge aus
den "Gesprächen mit Leukò"
von Cesare Pavese, wurde im
Juli in der Black Box im Gasteig
von der Theatergruppe primaopoi vorgestellt. Die nächste
Vorstellung ist am 12. Oktober.
INTERVe n t i
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
Presentazione
del nuovo libro
di Sante Recca
Franziska Günther
"in musik / und kunst / bewegen sich
die gedanken", heißt es in dem
Gedicht "sharon" von Sante Recca.
Der Künstler hat es seiner Tochter
Sharon gewidmet. Es schildert die
Gedanken und Gefühle des Vaters am
Tag ihrer Geburt: "kämpfe der seele
mit gefühlen / wer bist du / wer willst
du werden / widersprüchliche richtungen / die das herz sprengen", heißt
es darin. So offen, direkt und doch
mitunter etwas geheimnisvoll ist
auch der Ton in den anderen
Gedichten des neuen Bandes "Il risveglio dell'anima"/"Erwachen der Seele"
von Sante Recca. Das neue Buch ist
die
Fortsetzung
des
ersten
Gedichtbandes des Bildhauers, Malers
und Dichters "Il bel tempo dell'amore"/"Die schöne Zeit der Liebe". Auch
in diesem Band steht die Liebe im
Mittelpunkt. Sie ist der "Ursprung sei-
C U LT U R A
Affermato già come scultore
Sante Recca si propone, per la
seconda volta, al pubblico come
scrittore. Recca costruisce attraverso la scrittura un mondo
"altro", dove poter parlare d’amore. L’amore, nei suoi vari
aspetti, è l’argomento principe
delle sue liriche. Attraverso la
descrizione di questo sentimento, egli compie un viaggio interiore, che lo porta a spiegare
senza falsi pudori la sua stessa
vita.
Jahre später lässt sich Sante Recca in
München nieder, erklärt die
"Metropole mit Provinzcharakter und
italienischem Flair" kurzerhand zu
seiner Wahlheimat: "Ich war reif,
nach den Wanderjahren in Paris und
London mich festzulegen", erinnert er
sich. Hier beginnt der Künstler mit
Bronze und Keramik zu arbeiten: "Ich
probiere gern neue Techniken und
Ausdrucksformen aus, schaue wie
weit ich gehen kann", sagt Recca. Er
hat sich niemals vorstellen können, je
etwas anderes als Kunst zu machen.
Neben der Möglichkeit, sich selbst
hen, für die er mit Preisen ausgezeichnet wird. Zurück in Deutschland
widmete er sich der Technik des
Bronzegießens und besuchte 1996
den Internationalen BronzegussPleinair in Mecklenburg. "Ich habe
immer Perioden in meinem Schaffen",
sagt Sante Recca. Nach Phasen
intensiver Auseinandersetzung mit
der Bildhauerei, Keramik und dem
Bronzeguss folgt ab 1997 verstärkt
die Beschäftigung mit dem gesprochenen und gedruckten Wort: in diesem Jahr erscheint auch sein erster
Gedichtband "Die schöne Zeit der
Il risveglio dell'anima
Erwachen der Seele
ner Lyrik, einer Poesie, die gleichzeitig
auch die Reise seines eigenen Lebens
beschreibt, die Fähigkeit, ganz direkt
und ohne Umwege zu lieben", wie der
bekannte "poetische" Fotograf Mario
Giacomelli einmal treffend über
Reccas Lyrik geschrieben hat.
Seine Gedanken und Gefühle äußert
der 1949 in Senigallia, Italien geborene Künstler in den vielfältigsten
künstlerischen Stilarten. Erste Ölgemälde entstanden 1975 bei seinem
Aufenthalt in Paris, darauf folgte die
erste Fotoausstellung in London. Vier
INTERVe n t i
auszudrücken, was für ihn so etwas
wie ein Bedürfnis ist, schätzt er es,
selbstbestimmt zu arbeiten: "man ist
frei im Kopf und frei in seiner
Zeiteinteilung", erklärt er.
Von 1985 bis 1995 arbeitete und
lebte der Künstler wieder in Italien,
erweiterte dort insbesondere seine
Keramiktechniken und erhielt 1986
die Klassifizierung als Meister
Moderner Keramik. Auch die
Bildhauerei steht in seiner Heimat im
Mittelpunkt der künstlerischen
Arbeit: zahlreiche Skulpturen entste-
Liebe". Das Schreiben liege ihm sehr,
verrät der facettenreiche Künstler:
"Wenn du schreibst, befindest du dich
in einer anderen Welt. Die kannst du
dir machen, wie du willst", äußert
sich Recca über seine "neue"
Leidenschaft. Die jüngsten Eindrücke,
Gefühle und Gedanken aus dieser
"anderen" Welt kann man in dem eingangs erwähnten Gedichtband
"Erwachen der Seele" aufspüren, der
soeben in München erschienen ist.
Seine Homepage:
www.sante-recca.com.
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C U LT U R A
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
Neapolitanische Arien und
Lieder in Germering
Anna Zanco Prestel
Beachtlich ist der Einfluss der neapolitanischen Gesangstradition auf das
Melodram des 19. Jahrhunderts. Dank
der Kompositionen von Donizetti und
Bellini konnte das herkömmliche neapolitanische Lied zum edlen musikalischen Genre aufsteigen. Die raffinierten, gefühlsbetonten Reime von
Salvatore Di Giacomo und die
Melodien von Autoren wie Francesco
Paolo Tosti führten das neapolitanische Lied zu internationalem Ruhm
und gegen Ende des gleichen
Jahrhunderts wurde es zum stolzen
Aushängeschild Italiens.
Von dieser gegenseitigen Befruchtung und Erneuerung zeugt das
Galakonzert "Neapolitanische Sterne
– Südländische Arien und Lieder", das
am 12. November 2003 um 20.00 Uhr
in der Stadthalle Germering stattfinden wird. Veranstalter sind der
Kulturverein "Pro Arte e.V." und die
"Deutsch-Italienische Gesellschaft
Germering e.V." in Zusammenarbeit
mit dem Italienischen Generalkonsulat in München – Kulturabteilung –
Istituto di Cultura und INTERVenti.
Sie hören eine eindrucksvolle Misch-
ung von neapolitanischen Klassikern
wie "Era de maggio", "Me voglio fa na
casa" oder "Core ´ngrato" und Arien
aus bekannten Opern u.a. von Bellini
und Puccini, die auf die südländische
Überlieferung zurück- greifen.
Als Interpreten können Sie den
Sopran Caterina Parisi aus Reggio
Calabria und den Mezzosopran Ingrid
Bär-Kaufmann aus Bozen hören.
Beide sind Gesangsdozentinnen - die
erste am Konservatorium Bologna, die
zweite am Konservatorium Bozen und üben eine rege Konzerttätigkeit
in Italien und im Ausland aus. Ihr
Repertoire reicht von der klassischen
Oper des 18. und 19. Jahrhunderts bis
hin zum amerikanischen Musical.
Ferner singt der Tenor Gustavo
Estrada, der frühere Dirigent am
Theater am Gärtnerplatz Tristan
Schick begleitet das Ensemble am
Flügel.
Considerevole è l’influsso della
tradizione canora napoletana
sul melodramma dell’Ottocento destinato a sua volta a
nobilitare, in particolare con
Donizetti e Bellini, il genere
della canzone napoletana che
alla fine del secolo diviene
motivo di orgoglio nazionale
grazie ai versi raffinati di
Salvatore di Giacomo e alle
melodie di compositori come
Francesco Paolo Tosti. Di
questa contaminazione assai
fruttifera per il rinnovamento
culturale italiano rende testimionianza il Concerto di Gala
"Stelle Napoletane – Arie e canzoni del Sud” organizzato presso la Stadthalle di Germering in
data 12 novembre 2003 alle ore
20 dall’associazione culturale
"Pro Arte e.V.” di Monaco e
dalla
"Deutsch-Italienische
Gesellschaft e.V.” di Germering
in collaborazione con il
Consolato Generale di Monaco
di Baviera – Istituto di Cultura
e INTERVenti. Tra gli interpreti
la soprano Caterina Parisi di
Reggio Calabria e la mezzosoprano Ingrid Bär-Kaufmann di
Bolzano, entrambi docenti di
Belcanto rispettivamente presso il Conservatorio di Bologna e
di Bolzano, e il tenore Gustavo
Escriva accompagnati al pianoforte da Tristan Schick, per
anni direttore d’orchestra presso il Theater am Gärtnerplatz di
Monaco.
INTERVe n t i
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
C U LT U R A
Die phantastische
Theaterwelt des italienischen
Meisterbühnenbildners
EMANUELE LUZZATI
Anna Zanco Prestel
Mit dem Namen des illustren
Genuesen Emanuele Luzzati verbindet man auf Anhieb seine langjährige
und ruhmreiche Aktivität als
Bühnenbildner an den Theatern und
Opernhäusern Italiens und der Welt.
Er war Mitarbeiter von international
angesehenen
Regisseuren
wie
Vittorio Gassmann, Franco Enriquez,
Colin Graham oder Aldo Trionfo und
Tonino Conte, mit denen er 1976 das
Teatro della Tosse in Genua gründete.
Weit über die Grenzen seiner
Heimatstadt hinaus, in der er 1921
geboren wurde und heute noch lebt,
ist er auch als Produzent von
Zeichentrickfilmen wie "Die diebische
Elster" und "Pulcinella" bekannt, die
ihm 1954 und 1973 zwei OscarNominierungen einbrachten.
Luzzatis Eklektizismus und Kreativität
hat auch auf vielen anderen Gebieten
Ausdruck gefunden: er ist Keramikhersteller, Kostüm- und Textildesigner
und Gestalter von Kinderspielplätzen
nach eigenen Motiven u.a. in Santa
Margherita Ligure. Vor allem ist er
aber ein begnadeter Illustrator. In seinen über hundert Büchern hat er die
unterschiedlichsten
Geschichten
illustriert: vom Grimmschen zum
hebräischen Märchen bis hin zur
modernen Erzählung von Autoren wie
Italo Calvino oder Gianni Rodari.
Insbesondere durch Chagall, den
Postkubisten oder den französischen
Regisseur Louis Jouvet beeinflusst,
mit denen er in jungen Jahren in
Lausanne in Berührung kam, trägt
INTERVe n t i
15. Oktober-14. November 2003
"La scenografia è artigianato
con un po’ di magia!"
Emanuele Luzzati. Da oltre 60
anni l’eclettico ed arguto artista
genovese "dipinge la scena" di
innumerevoli teatri italiani e di
tutto il mondo meravigliando
ed estasiando il pubblico con la
sua effervescente creatività.
Figurini e bozzetti di scena di
grande effetto cromatico realizzati con le tecniche più semplici
e al tempo stesso più fantasiose
per una vasta gamma di opere
liriche e di prosa sono esposti
dal 15 ottobre al 15 novembre in
una mostra organizzata dal
"Kulturclub
dell'Ufficio
Europeo Brevetti" di Monaco di
Baviera a cura di Anna Zanco
Prestel.
Luzzatis gesamte Produktion seine
unverwechselbare
Handschrift.
Typisch für seine Kompositionen und
Entwürfe ist die Verwendung von vorwiegend "armseligen" Materialien,
"objets trouvés", sowie Restprodukten, wie Stoffe, Papier und Spitzen.
Sie wurden nach der Technik des
Patchworks und der Kollage recykelt,
zweckentfremdet und künstlerisch
verarbeitet.
In einer von Anna Zanco Prestel kon-
zipierten Ausstellung zeigt der
Kulturclub des Europäischen Patentamtes eine Reihe von Lithographien
und Serigraphien von E. Luzzati. Seine
sechzigjährige Arbeit für die Welt des
Theaters, der Oper und des Films wird
eindrucksvoll beleuchtet, Videovorführungen aus seinen bekanntesten
Animations-streifen werden gezeigt.
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C U LT U R A
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
Parliamo italiano – OK?
Una nobile crociata per
mantenere pura la lingua
Dal 20 al 25 ottobre 2003 avrà luogo
la terza edizione della "Settimana
della Lingua Italiana nel mondo”. Una
manifestazione organizzata dal
Ministero degli Esteri in collaborazione con l’Accademia della Crusca e gli
88 Istituti Italiani di Cultura presenti
in tutto il mondo.
Nella discussione che precede questo
evento, uno dei temi più attuali sembra essere la difesa della nostra lingua da anglicismi, americanismi &
Co., il più delle volte brutti ed inutili.
La lingua è in primo luogo anche uno
strumento di espressione, comunicazione, reciproca comprensione (a
volte, però, essa diventa perversamente anche strumento di distinzione
sociale).
Forse proprio in nome della comprensione, però, anche chi non lo vorrebbe, si trova spesso ad usare i peggiori
"barbarismi” che fanno inorridire ogni
bravo maestro di scuola.
Qui in Germania lo possono confermare, per esempio, alcuni interpreti
che hanno rinunciato a chiedere ai
connazionali "Lei è iscritto nell’anagrafe comunale dei residenti?” e, per
essere capiti subito senza varie controdomande che irriterebbero l’interlocutore tedesco, vanno a colpo sicuro con un "Lei è anmeld(e)ato?”, ricevendo così subito la risposta esatta.
Naturalmente si spera che dopo aver
usato per tanti anni parolacce di
questo tipo, si possano dimenticarle
definitivamente un volta rivalicato il
Brennero.
D’altra parte bisogna riconoscere che
soltanto una lingua morta può restare pura per sempre, mentre quella
viva subisce di continuo arricchimenti ed impoverimenti.
Nella storia, inoltre, si è sempre
imposta la lingua del più forte. Una
forza che poteva essere militare, culturale o, soprattutto nei tempi più
recenti, economica e tecnologica.
Ecco perché temiamo che la nobile
sfida, in cui si cimenta anche l’antica
Accademia degli Incamminati, fondata nel 1660 e presieduta dall’avvocato Natale Graziani dal 1997, sia difficile da superare. Di questa Accademia
fanno parte illustri accademici, culturalmente e politicamente assai trasversali che hanno proposto un
Manifesto agli italiani per l’italiano in
cui "rilevano l’impoverimento che
l’uso della lingua italiana sta subendo
da alcuni decenni e ne contestano l’ineluttabilità quale prodotto della
moderna società di massa sottolineando invece come ne derivi una
sempre più limitata capacità di interrelazione”.
Secondo un comunicato di un’agenzia stampa, tra le valide proposte
dell’Accademia su come sostituire
alcune espressioni inglesi si trova
però una piuttosto curiosa: al posto
di "baby killer” viene consigliato di
usare "infanticida”. L’importante è
capirsi!
emw
Zum dritten Mal findet im
Oktober 2003 die "Woche der
italienischen Sprache in der
Welt" statt. Die Organisation
der Veranstaltung erfolgt in
Zusammenarbeit mit den weltweit 88 italienischen Kulturinstituten. Eines der Hauptthemen wird die "Verteidigung"
der italienischen Sprache vor
Anglizismen und Amerikanismen sein.
INTERVe n t i
SALUTE
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
Werbeanzeige
Diabete – La dolcezza del
sangue che fa male
Nel mondo ci sono circa 150 milioni
di diabetici, di cui 2 milioni solo in
Italia, numero che nei prossimi 20
anni è destinato a raddoppiarsi. A
causa dell’alta incidenza di questa
malattia l’informazione e la prevenzione delle sue complicazioni sono di
grande importanza.
Il diabete è una malattia metabolica
cioè una disfunzione di quei processi
fondamentali che permettono il buon
funzionamento del nostro organismo.
Nel diabete viene ostacolata l’utilizzazione degli zuccheri da parte delle
cellule. A questa situazione consegue
un aumento degli zuccheri semplici
nel sangue (il livello del glucosio nel
sangue si chiama glicemia).
Il diabete può essere causato da una
insufficiente o assente produzione di
insulina, un ormone prodotto dal
pancreas, oppure da una scarsa capacità dei tessuti ad utilizzare l’insulina
stessa. Le due forme principali del
diabete mellito (tale parola significa
di miele, termine che risale ai tempi
in cui i medici per la diagnosi assaggiavano le urine del paziente, che
sono appunto dolci) sono il diabete
tipo 1, o insulinodipendente, e il diabete tipo 2, o non-insulinodipendente.
Per capire il meccanismo di questa
malattia bisogna sapere che il glucosio nel sangue rappresenta la più
importante fonte di energia per i processi vitali nelle nostre cellule. I carboidrati complessi contenuti negli
alimenti giornalieri come pasta, pane,
riso e patate devono essere prima
scissi in zuccheri semplici per potere
esser utilizzati dal nostro organismo.
L’insulina serve come una specie di
chiave per fare entrare il glucosio
nelle cellule. Se essa viene a mancare
INTERVe n t i
Dott. Stefan Guggenbichler
o se le cellule sono incapaci di utilizzare l’insulina, il glucosio rimane in
circolo nel sangue talvolta ad alte
concentrazioni (la iperglicemia) e
viene eliminato attraverso le urine.
Mancando in questo modo il carburante di prima scelta le cellule devono usare delle vie energetiche alternative per sopperire al fabbisogno di
energia con conseguenze su tutto il
metabolismo, non solo su quello degli
zuccheri ma anche dei grassi e delle
proteine. Questo effetto si verifica in
entrambe le forme di diabete che differiscono però per i meccanismi d’origine.
Nel diabete tipo 1 la condizione che
si presenta è quella di una troppo
scarsa o assente produzione di insulina dovuta a una sofferenza - e
morte - delle cellule beta del pancreas. Attualmente la teoria patogenetica più accreditata è quella che la
morte delle cellule insulinoproducenti sia dovuta a un fenomeno autoimmunitario, cioè come se esse fossero
divenute estranee all’organismo e per
tipo
Diabetes mellitus - süßes Blut
das schadet!
Die Zuckerkrankheit ist längst
eine Volkskrankheit in Deutschland wie auch in Italien.
Voraussetzung für die Bekämpfung dieser Erkrankung
ist die frühzeitige Diagnose
und die Vorbeugung der Komplikationen.
questo rigettate e uccise dai meccanismi di difesa immunitari. In questi
casi l’insulina viene a mancare completamente e deve essere sostituita
dall’esterno (ecco perché questo tipo
si chiama insulinodipendente). Esso
colpisce spesso i giovani e anche i
bambini e insorge in maniera brusca
con sintomi tipo l’eliminazione di elevate quantità di urine anche di notte,
con sete o fame intensa, stanchezza e
perdita di peso.
La seconda parte dell’articolo del dott.
Guggenbichler verrà pubblicata nel
prossimo numero. Si parlerà del diabete di tipo 2 o non-insulinodipendente, che colpisce l’80% dei pazienti
diabetici, e di prevenzione.
dipendenza insulinica
inizio
causalità
1
dipendente
giovane età
prob. autoimmune
2
non - dipendente
inizio tardo
genetica ereditaria
Praxiszentrum beim Viktualienmarkt
CENTRO MEDICO
Medicina generale, malattie delle vene e gambe, flebologia e scleroterapia
Dott. Univ. Parma Stephan Guggenbichler
Dr. med. Hans Trusheim, Dr. Werner Kleine
Frauenstr. 17, 80469 München - Tel.: 089/29 99 52; Fax: 089/29 16 37 32
e-mail: info@beinsprechstunde.de; www.beinsprechstunde.de
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GASTRONOMIA
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
"´O scugnizz"
Un angolo di Napoli ai Mercati
Generali di Monaco
Francesco Frattolillo
Nel caldo pomeriggio d’un’estate torrida, che qui a Monaco non si pativa
da decenni, Gennaro Bussone, lo
Scugnizzo, si aggira per i tavoli del
terrazzo del suo locale con fare da
vero ragazzino di strada. Sorridente,
allegro e impertinente. ”Claudio,
porta ‘a suka” grida all'interno del
locale, sporgendosi da una finestra
spalancata. E il suo destro, alle prese
con tre paste e due pizze da servire,
molla tutto e cantando ”Napul`è mille
culure”, corre fuori con la pompa dell'acqua tra le mani e come un provetto pompiere comincia a spruzzare un
confortante refrigerio tra i piedi dei
tavoli e dei commensali. E giù un'ovazione d'approvazione e d'allegria
coinvolge l'attenzione dei passanti e
dei clienti della pasticceria accanto,
di proprietà anche dei Bussone.
"Sembra di stare a Napoli! - dice
Christian, assiduo frequentatore del
locale - Allegria, cordialità e cucina
semplice, casareccia, come dite voi.”
Ad un certo punto appare Ivan, il jolly
della pasticceria, croato di nascita e
partenopeo d'adozione: "Gennà!! E
so’ finite i bbabbà e le sfogliatelle…!!"
"E mandali di qua, che gli prepariamo
una spaghettata!"
"All'inizio”, dice Gennaro, “nel ’92,
quando aprimmo, lo Scugnizzo era
tutto qui, Imbiss, pizze, pastarelle,
eppoi…, e ci vò ‘u pasticciere napulitane, ‘ippast` napulitane... E allora,
dopo due anni, si liberò il locale qui
all’angolo e aprimmo la pasticceria.
Oggi le pietanze sono tutte espresse.
Mio padre, sin dagli inizi degli anni
’60 si è occupato d’import-export di
frutta e verdura, e tutt'ora… anche se
in questo campo oggi c'è una grave
crisi. Io e mio fratello più grande,
Felice, siamo nati qui, in questa zona,
e agli inizi aiutavamo i miei. Poi pen-
"Kennst Du dieses kleine Lokal
an der Großen Markthalle? Den
Italiener mit dem komischen
Namen?" "Wer? Bussone?
Na ja, Gennaro!" - sagt der
Münchner...
sammo di aprire uno stuzzichino e da
subito riscontrammo una discreta
affluenza. Tanto è vero che qui vengono a pranzo e a cena attori, calciatori, dirigenti della BMW e della
Mercedes, direttori di banca, che io
tra l'altro neanche conosco se non
fosse per il mio personale che me li
indica…
Poi d’inverno la sera balliamo e ci
divertiamo perché c’è la musica.”
All'improvviso s’ode gridare di là dalla
pasticceria: "Rafe`, Rafe`, curra,
curra, ven`a vidiri, madooonna, chi
f…!!” E tutti i paesani a correre fuori.
"Che cacacazzi ‘sti meridionali - dice
Gennaro - che stanno tutto il giorno
qui e bevono solo ‘nu caffè! Ma anche
questo è il folklore e il temperamento
di noi del sud che attrae i bavaresi
che, in fondo per noi, sono anche loro
degli italiani del nord.”
INTERVe n t i
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
ONLINE
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Febbre d’asta
eBay, la vendita all’asta online,
per alcuni un elettrizzante
pericolo?
eBay è ormai diventata un fenomeno
di massa a livello mondiale, sta sulla
bocca di tutti, quasi tutti quelli che
hanno accesso a internet vi hanno
ormai "dato uno sguardo”. Alcuni la
giudicano il passatempo più emozionante del momento e non parlano
d’altro considerandola irrinunciabile,
altri la trovano utile e altri ancora la
ritengono un serio pericolo. eBay è la
"più importante community di compravendita del mondo” come si può
leggere nel suo sito, più di 40 milioni
di user, aumento del fatturato quasi
del 100% ogni anno.
Pierre Omydar che ha inaugurato
eBay nel 1995 racconta che l’idea gli
è venuta dopo una conversazione con
sua moglie che avrebbe volentieri
effettuato operazioni di compravendita in internet per arricchire la sua
collezione di scatole di caramelle.
Cos’è eBay? Per i pochi che ancora
non lo sanno, eBay è l’immensa sala
d’asta virtuale disponibile in sempre
più paesi e in sempre più lingue in cui
è possibile comprare e naturalmente
vendere all’asta tutto o quasi tutto.
L’articolo rimane all’asta per 5 o 10
giorni ed ha un prezzo base dal quale
si possono fare le proprie offerte. Si
viene informati immediatamente per
mail se la nostra offerta è stata
superata, e si è tentati di riprovare
subito, sperando di accaparrare l’articolo desiderato per il prezzo più basso
possibile. Agenti d’asta virtuali assistono per controllare l’andamento
delle trattazioni ed eventualmente
fare un’offerta più alta entro un limite stabilito. Per alcuni articoli c’è la
possibilità di offrire un tot che consente di comprare subito, saltando le
INTERVe n t i
Mit über 40 Millionen Nutzern
ist eBay das wohl wichtigste
Online Auktionshaus. Bei eBay
findet man so gut wie alles.
Angeboten werden CD’s,
Bücher,
Häuser,
Autos,
Schmuck, etc. Wer am meisten
bietet wird Käufer. Aber
Vorsicht: Man sagt "eBay macht
süchtig".
procedure d’asta. Per la vendita è la
stessa cosa: si viene informati di ogni
nuova offerta e si spera febbrilmente
che il prezzo salga. Il pagamento è di
solito anticipato con l’aggiunta dei
costi di spedizione.
Alle aste può partecipare solo un user
registrato, che ha comunicato a eBay
i propri dati personali. Vicino al nick
di ogni partecipante, sia venditore
che offerente, un simboletto ne vuole
indicare il grado di affidabilità.
Dal chiodo al vagone è un solo un
sorpassato eufemismo: su eBay vengono vendute ville, vecchi libri, nuove
auto, pezzi di meteoriti, o scheletri di
tirannosauro rex. Spesso si sente di
articoli messi in vendita dei quali è
facile paventare l’origine illegale, altri
vengono segnalati e sospesi subito
dalle aste: sono stati offerti reni
umani da trapiantare, voti elettorali,
balle di marijuana e bambini da adottare…
Spiacevoli incidenti sono avvenuti per
aver offerto e poi comprato a prezzi
ingentissimi con nick e password
"rubato”, facendo brutti scherzi a
persone ignare.
Tra i pericoli di eBay viene sempre più
lamentata la "febbre d’asta”, una specie di dipendenza psichica come il
cosiddetto gioco patologico, il quale
come è noto è considerato una vera e
propria, spesso grave malattia psichica. "Vado solo un attimo a guardare…”, e il papà o il marito scompaiono dalla vita domestica per ore sane
davanti al pc a controllare quanto
sono alte le offerte per i vecchi cd o
se si riesce a vendere per un prezzo
conveniente qualcosa comprato per
sbaglio. La storia di lui che sta da solo
davanti al computer mentre lei si
annoia e alla fine va da sola a letto
era effettivamente diventata vecchia,
ora finalmente c’è eBay a ravvivarla!
gm
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LETTERE
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
Le lettere possono venir accorciate per ragioni di spazio
Emigrati e cittadini
europei
La patria è desta?
...Tutta la stampa italiana disponibile sul
territorio germanico, ma anche quella
metropolitana, quando scrivono - a torto o
a ragione – su di noi, ci qualificano sempre
"emigrati”. L’editoriale di INTERVenti del n°
1 nell’ultima frase non ha fatto eccezione.
Difatti cita: "soprattutto noi che viviamo
all’estero”. Io sono contrario; anche perché
ci declassa da quello che, nel frattempo,
siamo diventati ad ogni effetto. Noi siamo
"cittadini europei” e non emigrati; e viviamo
"nell’area europea” e non più in emigrazione! Quindi per evitare "fastidi” inutili e
superflui sarebbe più "produttivo” e augurabile una espressione rinnovata, adeguata,
contenente più spirito innovativo...
Giuseppe Malascalza
Sono una studentessa italiana in Italia.
Esattamente a Trieste: città di porto e di
confine con un passato di impero asburgico
al potere che ancora oggi, cosa per me
incomprensibile, gonfia i petti inorgogliendo gli animi dei nostalgici, che sono tanti in
città!
Sono una tipica studentessa che non riesce
lucidamente a definire il suo futuro, che ha
i tipici interessi del cinema, della politica,
dell’attualità che da quando ho cominciato
a leggere nei giornali non fa che mescolare
alcuni ingredienti per ricette sempre più
simili oramai: guerra, giustizia, soprusi, globalizzazione, nazionalismi, terrorismi...
...il tragico attentato alle torri gemelle e la
conseguente battaglia contro un’entitàLaden, di cui nessuno fin’ora ha chiara
quale sia stata la sorte, hanno scatenato la
ribalta del patriottismo ... dei valori della
nazione, di quelli che ti legano strettostretto al destino del tuo paese, che dipende anche da te! ...
Liberté, fraternité, égalité non è di certo il
motto propagandato da Maria Antonietta!
L’”uniti contro il terrorismo” nella difesa dei
propri diritti e della propria patria dall’incombente minaccia terroristica è lo slogan
che è stato cantato dai governanti.
Milioni di persone sono scese in piazza a
esprimere la propria insoddisfazione e rabbia rispetto a come le cose stavano andando. fra questi milioni, molti giovani, ragazzi
come me, non politici né politicizzati, semplicemente manifestanti delle proprie coscienze.
E’ stato bello, probabilmente la prima volta
che ho preso nella pratica una posizione
esplicita rispetto a tematiche così vicine ma
allo stesso tempo facilmente escludibili
dalla mia vita quotidiana (basta non comprare un giornale e guardare solo le telenovelas!), la contropartita è stata la presa di
coscienza che quel senso di appartenenza
provato non era all’Italia.
Ho cercato delle spiegazioni, forse è per la
globalizzazione, la facilità con cui ci si può
spostare da un paese all’altro, forse è che
l’inglese sembra essere il passaporto che
sdogana la comunicazione, forse è l’antenna satellitare, forse sono i viaggi interspaziali alla ricerca di acqua su marte...
Oggi mi sento prima di tutto, cittadina del
mondo.
Il signor Malascalza solleva due problemi:
l’attualità del termine "emigrato” e la "cittadinanza europea”
1. Con l’espressione "noi che viviamo all’estero” avevamo definito una situazione di
fatto, di cui citavamo gli aspetti positivi
(arricchimento multiculturale, esperienze
interessanti, tolleranza del diverso). Tra gli
italiani all’estero ci sono sia gli "emigrati”,
cioè coloro che sono stati costretti a lasciare il loro luogo d’origine, per lo più per cercare lavoro altrove (anche nella stessa Italia),
sia gli italiani che per vari motivi hanno scelto di vivere, stabilmente o per un periodo
limitato, fuori dall’Italia.
2. Noi italiani – come i greci, i polacchi, i
francesi, gli sloveni ecc. - siamo anche cittadini europei e come tali, nell’UE godiamo di
più diritti rispetto ad altri cittadini extracomunitari, ma la piena cittadinanza l’abbiamo soltanto in Italia. Fuori non abbiamo
il diritto di voto politico, dobbiamo ancora
richiedere il permesso di soggiorno, il passaporto ci viene rilasciato dalle autorità italiane ecc. ed addirittura tutt’ora accade che
italiani vengano espulsi dalla Germania.
Soggettivamente uno si può sentire o non
sentire all’estero. Dipende dal grado individuale di integrazione nella società, nel posto
di lavoro, a scuola. A volte ci si può sentire
"all’estero” anche in Italia. (la redazione)
Il senso di appartenenza alla patria-italia si
manifesta nella responsabilità di rappresentare il proprio paese nel rispetto dei valori
che gli sono stati trasmessi dalla cultura
che traspira dalle città di questo paese...
Non vi possono essere appelli lanciati al
megafono che valgano più di questo, non
dovrebbero esserci leghe a cancellare le sfumature delle differenze che accompagnano
le alpi alla pianura e agli Appennini.
Purtroppo ci sono, ma oggi c’è in giro uno
spirito coinvolgente e distintivo della voglia
di partecipare per esprimersi, un orgoglioso
istinto di mettersi in gioco per farsi conoscere ed ascoltare.
Io penso che se mai i marziani, in un volo
interspaziale cercassero l’Italia, la potrebbero riconoscere in ogni italiano, anche quello che si commuove al ricordo della principessa Sissi nel parco del castello di
Miramare a Trieste.
Monica Dametto
Schätze aus Italien
Vasto assortimento: vini,
olio extravergine d’oliva.
Caffè Valentino
Specialità gastronomiche
Oggettistica – Pietre Naturali
(Pavimenti, Rivestimenti ed
Arredo)
Confezioni regalo
Ingrosso e dettaglio
Leonrodstr. 16
80634 München
Tel.: 089/13929715
Mobil: 01601902821
INTERVe n t i
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
VA R I E
Primi risultati della nuova
trovata antifumo
Anche in Italia la campagna antifumo
diventa sempre più pesante. Ormai si
è giunti quasi a livelli americani. Una
delle poche oasi di pace rimaste ai
poveri fumatori si trova in una casa di
riposo di Trieste che, ai vecchietti che
si ostinano a vivere (si fa per dire) nel
vizio, riserva tutta un’ala del palazzo
con stanze, servizi, corridoi, salone e
sala da pranzo dove ai residenti è
permesso fumare e, se gli infermieri
di turno sono di buon umore, anche ai
visitatori.
L’ultima trovata antifumo sono
comunque le terrificanti scritte sui
pacchetti tipo: il fumo uccide, danneggia il feto e via dicendo.
A parte i vari milioni di fumatori, tutti
sono contenti, inclusi i venditori di
portasigarette e di copripacchetti. Le
vendite di questi due oggetti che
ormai erano in disuso sono incremen-
tate sensibilmente. Se ne trovano per
tutti i gusti e a portata di ogni tasca.
Dal copripacchetto più economico di
1,50 € all’elegante portasigarette di
oltre 50 € . Ci sono, però anche quelli che preferiscono la soluzione "doit-yourself” e, per coprire "il monito”,
infilano semplicemente un talloncino
di carta tra l’involucro trasparente e il
pacchetto. Sembra che le scritte disturbino principalmente le donne – più
che altro per motivi estetici.
A questo proposto una fumatrice
dichiara: "Scritta? Io la definirei
annuncio funebre... l’unico risultato è
stato quello di rovinare il pacchetto,
non certo quello di far smettere di
fumare. Lo sapevo anche prima che il
fumo fa male, mica avevo bisogno di
questo”.
Per quanto concerne le vendite di
sigarette, sul "Piccolo” di Trieste si
legge: "su questo nessun dubbio: non
sono minimamente diminuite”.
emw
"Caccia al nostro tesoro”
Der Münchener Caritasverband
bietet ab September d.J. italienischen Erwachsenen und Senioren/innen professionell geführte Gruppengespräche in ihrer
Zweigstelle im Berg am Laim
an. Leiterin des Projektes ist
Frau Dr. Camilla Tucci-Fritsch,
psychologische Psychotherapeutin.
Giovedì 25 settembre presso la sede
del Servizio Sociale per Italiani della
Caritas, in Josephsburg Str.92, 81673
München, ha avuto luogo alle 14,30 il
primo incontro del programma di prevenzione e educazione al benessere
INTERVe n t i
psico-sociale "Caccia al nostro tesoro”.
Tale progetto è rivolto a cittadini italiani, adulti e anziani, e prevede la
realizzazione di un ciclo d’incontri di
gruppo per lo sviluppo del potenziale
umano. Scopo dell’attività è quello di
diminuire gli eventuali stati di disagio
dei partecipanti, offrire loro un’opportunità di contatto e di espressione,
favorire l’adattamento e la crescita
personale attraverso la scoperta e
l’uso consapevole delle risorse individuali e sociali. Ciascun incontro prevede la partecipazione di 8-12 membri ed è incentrato su uno specifico
argomento. Esempi degli argomenti
che saranno sviluppati nei diversi
Anton Blasevic
incontri di gruppo sono: la soddisfazione e l’analisi dei bisogni, interpretazione della realtà, riconoscimento
di pregi e successi personali, percezione della propria presenza nel contesto sociale, gestione dello stress e
dei conflitti relazionali, strutturazione del tempo, espressione personale e
creatività, modelli di comunicazione,
comportamento attivo e passivo.
Responsabile del progetto è la
dott.ssa Camilla Tucci-Fritsch, 34
anni, psicologa e psicoterapeuta italiana, che cura la conduzione e realizzazione dell’attività di gruppo.
29
30
VA RI E
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
In gita annuale con i Trentini
Paolo Ravagni,
presidente del Circolo
Trentino di Monaco
(Purtroppo, per ragioni di spazio, possiamo riportare soltanto un riassunto
dell’interessante e dettagliato resoconto dell’annuale gita sociale 2003.)
Die 52 Teilnehmer des jährlich stattfindenden Ausflugs des Vereins
“Circolo Trentino di Monaco” haben vier interessante und eindrucksvolle Tage im Trentino verbracht.
Obiettivo dell’iniziativa era quello di
visitare, dal 1° al 4 maggio, la Val
Banale che inizia dall’estremità sud
del lago di Molveno e termina a ponte
Archie nella valle di Comano.
Eravamo in 52, un bus al completo. La
prima sosta: alla Cantina di Francesco
Poli, a Sta. Massenzia, dove abbiamo
degustato gli ottimi vini e grappe
della casa. Ottima anche l’accoglienza. Verso sera siamo arrivati all’Hotel
Soran a San Lorenzo e, dopo una prelibata cena, siamo stati allietati da
canti tedeschi ed italiani accompagnati dalla fisarmonica di uno dei gi-
Sarca, incomincia a piovere. Quindi si
prosegue con il bus su verso la
Madonna di Campiglio e giù per la
Val di Sole. Ci fermiamo in un ospitale ristorante a Mallé dove ci permettono di accompagnare le bevande con
i nostri panini.
Si riparte e si arriva a Val di Non.
Raggiungiamo il lago noto per le sue
acque rosse. Tale fenomeno si verifica
soltanto nei mesi caldi di luglio,
agosto, ma ormai l’alga che generava
il fenomeno, il "glenodinium sanguineum” è stata distrutta dagli scarichi
delle costruzioni inopportunamente
erette sui costoni ovest. Da alcuni
anni, però, è in funzione una condotta di depurazione che, a detta dei
tecnici, dovrà permettere la ricostituzione del letto di alghe ed il conse-
origini del Lago Banaco: "Ohh,
Catullo...” e il pensiero è pindarico e
vola all’antico amore liceale. La visita
alla Villa di Catullo ci magnetizza e,
passeggiando fra i ruderi, ci lusinga la
cadenza dei suoi giambi. Passando
per la bellissima Gardesana Orientale
si ritorna all’Hotel. Come sempre,
ottima la cena con strangolapreti e
trota salmonata. La serata viene allietata con canti e musiche tradizionali
del Coro Concordia.
4 maggio: ultimo giorno. Dopo una
breve visita alle Terme di Comano, si
pranza con polenta di mais rosso,
luganeghe, funghi e verdure di montagna, ancora un canto del Coro
Concordia di saluto e gratitudine per
l’affabile trattamento dell’albergatore, sig. Giuliano. Alle 20.30 siamo a
tanti, Pauli Böschenz di Ottobrunn.
Il giorno dopo siamo partiti per la Val
Rendena e a Pinzolo per ammirare gli
affreschi con la Danza della Morte sui
muri esterni della chiesa. Arrivati in
Val di Genova, alla Cascata del
Nardis, le cui acque danno origine al
guente ritorno del fenomeno del lago
rosso.
Il mattino del 3 maggio un sole
splendente accompagna la nostra
gita in battello sul Garda da Riva a
Sirmione. "La più bella tra le isole e
le penisole” disse il Poeta. Siamo alle
Monaco e ci portiamo a casa ricordi
belli ed indimenticabili. Arrivederci al
prossimo anno.
INTERVe n t i
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
VA R I E
Tempo di vela!
Il mare e la vela; un binomio affascinante da
poter vivere con amore e passione
Giuseppe Malascalza,
presidente del Gruppo
Marinai d’Italia di Monaco
Chi ha vissuto i rossi e suggestivi tramonti del mare non potrà mai più
dimenticarli! Essi fanno comprendere,
senza superflue spiegazioni, il legame
indissolubile che unisce l’uomo alla
natura e la stessa forza prorompente,
la sua bellezza straordinaria e incantevole e soprattutto la sua apocalittica dominanza sull’intero universo.
Per poter comprendere meglio, e personalmente, tutte queste molteplici
esperienze e sensazioni il Gruppo
Marinai d’Italia di Monaco in sintonia
con la STAG (Sail Training Association
Germany) offre ai nostri connazionali
residenti in Germania – d’ambi i sessi
- l’opportunità di poter partecipare
alle numerose possibilità su imbarcazioni a vela, di grande prestigio, di cui
la STAG dispone.
Ai partecipanti, anche per brevi periodi d’imbarco, li attende un vasto e
denso programma di attività e manifestazioni marinare. Agli apprendisti
e studenti – soprattutto se meritevoli – vengono accordati sconti particolari. Non vengono richieste conoscenze nautiche specifiche. I principianti
vengono ben accolti e istruiti ai compiti di bordo: lavori di cambusa, turni
di guardia a prora e al timone, tecnica di vela e di navigazione, anche
satellitare.
Ogni partecipante non viene considerato un "passeggero” bensì un "marinaio” con incarichi ben precisi. La
INTERVe n t i
vocazione e la cultura "marinara”
riescono a trovare nell’impegno
comune, ragioni ed esperienze di vita
collettiva che contribuiscono non
solo alla conoscenza reciproca individuale ma anche e sicuramente allo
sviluppo di una nuova ed interessan-
Der
Münchener
Verein
"Gruppo Marinai d’Italia" bietet
den in Deutschland lebenden
Italienern eine erstklassige
Segelschule in Muttersprache
auf einem Segelschiff der Sail
Training Association Germany
an.
te formazione collettiva d’insieme più
progredita, più moderna e più confacente ai tempi attuali sfociando, infine, in un interesse formativo ed
orientativo all’insegna di una Europa
unita più fattibile e più comprensibile per tutti.
Il Gruppo Marinai d’Italia di Monaco
e.V. fa parte dell’Associazione
Nazionale Marinai d’Italia con sede
centrale a Roma. In Germania opera
da oltre dieci anni. Collabora con la
Deutsche Marinebund, con la
Marine-Kameradschaft di Monaco,
con la U-Bootfahrer Verein, con la
Windjammer Freunde München, con
il Coro Marinai di Monaco, con la
Bordgemeinschaft "Schulfregatte
Brommy” (ex-equipaggio della nave
scuola) e con l’Unione Riservisti
Francesi di Monaco.
Un socio del Gruppo Marinai d’Italia
di Monaco in navigazione nei pressi di
Ronne (Danimarca) durante il prelevamento del "punto nave” con il sestante.
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32 A P PU NTAMEN TI
"GLORIA DEI!” 2 0 0 3
2. christliches Konzert für die Regina
Amoris
Samstag, den 4. Oktober ab 19.30 Uhr
beim Reese Theatersaal von
Augsburg, Sommerstrasse 36/a.
Mit dem Titel "GLORIA DEI! 2003”
unter dem rot-weiss-grünen Motto
"Lebendige italienische Musik... in
Bayern!", durch Musik und Gesang
soll der Lobpreis Gottes erklingen!
Veranstalter: ACLI Bayern und
Italienische Katholische Mission,
Augsburg
Eintritt: 5 €
INFOLINE:
reginaamoris_wm@yahoo.com
"Migration als Chance"
Fachtagung: "Die Migration aus der
Sicht der Frauen"
Donnerstag 9. Oktober, 13.00-18.00
Uhr, Akademie der Nationen
Landwehrstr. 26, München
Veranstalter: Akademie der Nationen
in Kooperation mit LHM-Regsam,
AWO und Evang. Beratungszentrum
Il gruppo DONNE IN BAVIERA
invita a partecipare all’incontro-discussione sul tema "Bella a tutti i
costi?" che sarà introdotto da una
relazione della dott.essa Miranda
Alberti Rappmannsberger.
L’incontro si terrà venerdì 10 ottobre
alle ore 17.00 nell’Istituto Italiano di
Cultura - Hermann-Schmid-Str. 8 München
logomakia
"logomakia" della compagnia teatrale
"primaopoi” verrà replicata alla Black
Box del Gasteig di Monaco di Baviera
il 12 e 13 ottobre, ore 20.00. Biglietti:
in prevendita tramite München Ticket
Tel. 089 54818181 e presso
l´Abendkasse. (vedi anche pg. 20)
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
Die phantastische Theaterwelt des
Emanuele Luzzati
Europäisches Patentamt, 15 ottobre –
15 novembre 2003
Inaugurazione: 14 Ottobre 2003, ore
18.00
(vedi pag. 23 e 36)
"Illegale in München - Eine verdrängte Wirklichkeit"
Diskussionveranstaltung mit Pater
Jörg Alt, SJ.
Montag 27. Oktober, 18.00-20.00
Uhr, Akademie der Nationen
Landwehrstr. 26, München
Veranstalter: Akademie der Nationen
Caleidoscopio
Festa dell’associazione Rinascita e.V.
Sabato 8 novembre – ore 16.00 EineWeltHaus - Schwanthalerstr. 80
Rgb., München
Stelle Napoletane - Neapolitanische
Sterne
Südländische Arien und Lieder
Mit
Ingrid
Bär-Kaufmann
(Mezzosopran), Caterina Parisi
(Sopran), Gustavo Estrada (Tenor),
Tristan Schick (Klavier)
Stadthalle Germering (U 5)
12. November 2003 - 20.00 Uhr
Eintrittspreise: 12€ (ermässigt 8 € )
Vorverkauf: München Ticket: 089/54
8181 81 und an der Abendkasse der
Stadthalle Germering
U-5 (Germering) – Parkmöglichkeit
vorhanden
Veranstalter: Pro Arte e.V. in
Zusammenarbeit mit dem DeutschItalienischen-Verein-Germering e.V.
und dem Italienischen Generalkonsulat
München/Kulturabteilung
Istituto di Cultura (s. auch Seite 22)
"Interkulturelles Training"
Fortbildungsseminar:
"Methoden
interkultureller Handlungskompetenz"
Mittwoch 26. - Donnerstag 27.
November, 9.00-17.00 Uhr, Akademie
der Nationen (Landwehrstr. 26),
München
Referenten: Isabel Riedling, Anton
Blazevic
Veranstalter: Akademie der Nationen
La consigliera comunale Fiorenza
Colonnella è a disposizione dei cittadini per richieste ed informazioni:
martedì 21 e 25 ottobre, martedì 16
dicembre, ore 17:30-19:30, SPDBürgerbüro
Melusinenstr. 18, 81671 München Tel.: 089-40908130, Fax: 08940908131.
Caritas
Berg am Laim, Josephsburgstr. 92.
Informazioni: tel.: 089/43669614
Tutti i mercoledì dalle 9.00 alle 15.00
Internet café Labora al centro della
Caritas a Berg am Laim.
Il primo e il terzo martedì del mese
dalle 14.30 alle 17.00: Sostegno dei
cittadini italiani nella qualificazione
professionale e ricerca del posto di
lavoro – informazioni e consigli pratici per i cittadini italiani
Il primo e il terzo giovedì del mese
dalle 14.00 alle 17.00 Seniorengruppe
s’incontrano gli anziani dell’ADAI al
centro della Caritas a Berg am Laim.
Incontro culturale italiano al centro
della Caritas a Berg am Laim. Ulteriori
informazioni: 089/43669614.
Centro Sardo Su Gennargentu
Il Centro, nella Fürstenrieder Str. 147,
80686 München, è aperto ogni sabato dalle ore 17 alle 22 e ogni domenica dalle ore 17 alle 21. Info: tel.
089/3543308
INTERVe n t i
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
Gruppo Marinai d’Italia
ogni venerdì sera dalle 19.00 in poi
incontro presso la sede dell’associazione nella Lilienstr. 20 a Monaco.
Trentini nel Mondo
Ogni primo venerdì del mese, ci si
incontra per cenare insieme e fare
quattro chiacchiere.
Info: Tel. Ravagni 0171-5360944;
Frau Wagner 1298347
ITALCLUB – Ingolstadt
incentivazione della frequenza dei
corsi di lingua e cultura italiana consulenze varie (pensioni ecc.)
collaborazione nella radio locale
(Radio IN)
incontro mensile di tutti i soci e simpatizzanti
pubblicazione di un "calendario”
mensile bilingue con informazioni su
A P P U N TA MEN T I 33
fatti che possono interessare gli italiani della zona
"Stammtisch Italienisch” - incontro
mensile di conversazione (fondamentalmente in italiano) soprattutto per
giovani italiani che hanno voglia di
fare quattro chiacchiere tra loro e per
i numerosi tedeschi che già sanno o
che imparano l’italiano.
Info: Tel. 0841 / 41802
Aggiornamenti del calendario al nostro sito: www.interventi.net
Cerco le seguenti monete EURO: 1 Cent del Belgio; 1
Cent e 50 Cent della Grecia; 1 Cent e 5 Cent
dell’Olanda. - Tel. 089/788126
Visitate il sito: www.traumjob24.de
Cyclette quasi nuova per Euro 100. Telefono:
089/8411759
Quiz del cuoco germanese
I germanesi italiani sanno quasi tutto sulla cucina tedesca
I germanesi tedeschi sanno quasi tutto sulla cucina italiana
È proprio vero? facciamo un test?
Anzi, no, facciamo un quiz - naturalmente a premi!
Rispondete alle domande sul retro ed inviate le risposte esatte a
INTERVenti c/o Minelli
Römerstr. 4 b, 82205 Gilching
Tra tutte le risposte esatte che arriveranno alla redazione
entro il 30 novembre 2003
saranno estratti tre libri di cucina offerti da ITALLIBRI di Monaco
INTERVe n t i
IMPRESSUM
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IMPORTANTE
WICHTIGE MITTEILUNG
Abbonatevi!
Dopo una fase di test durata
tutto l’anno 2003, abbiamo deciso di continuare. Sosteneteci!
Come?
Comunicateci
(Tel. 089/44900335;
Fax: 089/44900336; eMail:
info@interventi.net) i vostri dati
(nome, cognome, indirizzo) e la
vostra intenzione di abbonarvi ad
INTERVENTI – costa solo 6 €
all’anno (4 numeri), compresa
spedizione!
Ausgabe Oktober - Dezember 2003
Impressum:
INTERVenti DEUTSCH-ITALIENISCHE SZENE IN BAYERN
Herausgeber und Anzeigeverantwortlicher:
Dr. Gianni Minelli – Arzt, Römerstr. 4b, 82205 Gilching
Verantwortlicher Redakteur:
Egle Maguolo-Wenzel, Mathäuslstr. 13, 81379 München
Redaktion:
Franco Caporali (fc), Egle Maguolo-Wenzel (emw), Gianni Minelli (gm), Alessandra
Sorrentino (as), Daniel Vetró (dv), Hermann Wenzel (hw)
Mitarbeiter:
Miranda Alberti, Anton Blasevic, Marzia Casagrande, Francesco Frattolillo, Franziska
Günther, Stefan Guggenbichler, Andrea Jarach, Marcello Luberti, Giuseppe Malascalza, Pino
Mencaroni, Ulrike Minelli, Paolo Ravagni, Anna Zanco Prestel
Fotos: Anna Gallo-Stoll
Layout: Mattias Schelbert
Druck: Nuove Arti Grafiche "Artigianelli”; Loc. Ghiaie 166; I-38014 Gardolo (TN)
e-mail: info@.interventi.net; www. interventi.net
Tel.: 089/44900335; Fax.: 089/44900336
Bankverbindung: HypoVereinsbank, BLZ 700 202 70; Kto-Nr. 6410708955
Erscheinungsweise: 4 mal im Jahr; ISSN 1611-7506
Vincitori del Quiz il cuoco germanese del Nr. 2 di INTERVenti:
Signor Mattia Pellegrino di Monaco
Signor Claudio de Rosa di Monaco
Signora Theopula Pagkalu di Monaco
Ai vincitori verranno inviati i libri di cucina offerti da ITALLIBRI
Quiz del cuoco germanese
Weißwurst:
1. quando si mangia?
2. con che cosa si accompagna?
Cappuccino:
1. quando si beve?
Nome:....................................
a colazione
a pranzo
a cena
Chianti
Weißbier
Radler
a colazione
a pranzo
a cena
Cognome:..............................
2. con che cosa si accompagna?
Indirizzo:................................
..............................................
pizza
Butterbrezel
cornetto
INTERVe n t i
ASSOCIAZIONE MEDICO-SCIENTIFICA ITALO-TEDESCA e.V.
DEUTSCH-ITALIENISCHE VEREINIGUNG ZUR FÖRDERUNG
DER MEDIZINISCH-WISSENSCHAFTLICHEN ZUSAMMENARBEIT e.V.
Associazione a favore dell’ informazione medica, psicologica e sociale
per gli italiani a Monaco di Baviera
L’associazione medici e psicologi bilingui di Monaco è stata fondata nel 1992 con lo scopo di promuovere e
facilitare l’assistenza sanitaria degli italiani. Da allora i suoi membri hanno collaborato con le autorità mettendo
a disposizione un elenco di medici generici e specialisti che offrono a Monaco un servizio di assistenza medica e
psicologica basata su capacità linguistiche, affinità culturali e preparazione professionale al fine di tutelare la
salute degli italiani. Questa competenza viene garantita da incontri periodici di aggiornamento sia in Italia che in
Germania.
Wolfram Alberti
Christoph Becker-Lienau
Tomas Bethke
Leonhard Chen
Marco Conci
Guido Di Mascio
Reinhard Dingler
Johachim Drews
Mario Elicio
Susanne Freislederer-Caccia
Bernhard Gallenberger
Stephan Guggenbichler
Kurt Henze
Augustin Kronester
Hans Mehringer
Marcella Malmusi
Gianni Minelli
Andrea-Carlo Pesarini
Georg Pfaff
Wolfgang Pürschel
Serena Scarel
Susanne Schwemmlein
Thomas Winkler
Anita Wuttge
c/o Dr. S.Guggenbichler - Frauenstr. 17 - D-80469 München
Tel.: +49/89/299952 - Fax: +49/89/29163732
www.amsit.net
Istituto Nazionale Assistenza Sociale
ITAL. BUCHHANDLUNG
narrativa - saggistica - libri per bambini - dizionari
grammatiche - cucina - turismo - videocassette
Nordendstr. 19 * 80799 München
Tel. 089 / 272 99 441
Fax 089 / 272 99 442
e-mail: itallibri@t-online.de
www.itallibri.de
Öffnungszeiten: Montag-Freitag: 11.00 - 18.30
Samstag 11.00 - 14.00
L’INAS è un patronato sindacale. Da oltre 40
anni assiste gratuitamente lavoratori, pensionati
e cittadini tutti nei confronti di enti previdenziali
assicurativi italiani ed esteri per pensioni,
indennità malattia, disoccupazione, assegni
familiari, posizioni assicurative ed altre pratiche
Orario d’ufficio:
da lunedì a giovedì: dalle ore 9 alle 12 e dalle
13 alle 17
venerdì: dalle ore 8 alle 14
Schwanthalerstr. 64 * 80336 München
Tel. (089) 53 23 32 * Fax (089) 54 39 245
inas-cisl-monaco@t-online.de
IL FANTASTICO UNIVERSO TEATRALE DI
EMANUELE LUZZATI
Die phantastische Theaterwelt des Emanuele Luzzati
15. Oktober- 14. November 2003
EPA - Europäisches Patentamt
Erhardtstr. 27 (presso il Deutsches Museum – Isartor) – 80331 München
Idea e presentazione / Konzept und Einführung:
Dr. Anna Zanco Prestel
Inaugurazione / Vernissage: 14. Oktober 2003 - 18.00 Uhr
Programma di contorno / Rahmenprogramm:
Videoproiezioni - Performance teatrale - Intermezzo musicale
Orario di apertura: Lu-Gio: ore 8.00 -16.45 / Ve: ore 8.00 -15.30
Organizzazione:
Club Culturale dell'Ufficio Europeo Brevetti di Monaco di Baviera.
Con il patrocinio del Consolato Generale d'Italia di Monaco di
Baviera e del Comune di Genova.
Veranstalter:
Kulturklub des Europäischen Patentamts München
Unter der Schirmherrschaft des Italienischen Generalkonsulats in
München und der Stadt Genua.