Cascine in città - Città di Torino

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Cascine in città - Città di Torino
Cascine in città
I territori rurali di Borgata Parella
a cura di Andrea Arcà
contributi di Mauro Silvio Ainardi, Andrea Arcà,
Cristina Assenzio, Valentina Bertoni,
Eleonora Ferrazzano, Elisa Guglielmet
con la collaborazione di
Associazione Alta Parella-Pellerina,
Associazione Immagina,
Liceo Classico C. Cavour (Torino)
Catalogo della mostra
16 giugno-26 ottobre 2009
Ecomuseo Urbano Circoscrizione 4
Città di Torino, 2009
Presentazione
I territori rurali di Borgata Parella
Cascine in città – I territori rurali di Borgata Parella
Coordinamento organizzativo: Ornella Foglino, Anna Grosso, Stefano Gellato
Progetto editoriale e grafico: Andrea Arcà
Redazione e ricerche iconografiche:
Mauro Silvio Ainardi, Andrea Arcà, Cristina Assenzio, Elisa Guglielmet
Immagini:
Archivio 4ª Circoscrizione, Archivio di Stato di Torino (aut. prot. 7915/282800 24.11.08),
Archivio Storico Città di Torino, Associazione Alta Parella-Pellerina, Mauro Silvio Ainardi,
Emanuela Lavezzo
Ricerche d’archivio: Mauro Silvio Ainardi, Alessandro Depaoli
Laboratori didattici: Valentina Bertoni, Eleonora Ferrazzano (SCNV)
Ringraziamenti:
Settore Educazione al Patrimonio Culturale della Città di Torino, famiglia Frus (Cascinotto);
Domenico Mascherpa (Basse di Dora); Teresina Cordero, Piero Chiaberge e Giuseppe Senor
(Berlìa); famiglia Dentis (Grange Scott); Giuseppe Aimonetto e Ferdinando Dentis (Mineur);
classi VA, VF e VL a.s. 2008-2009 Liceo Classico Cavour (Torino)
Filmati e interviste presentati nella mostra:
Associazione Alta Parella-Pellerina, Associazione Immagina
Visite guidate: Pro Natura Torino
Edizione catalogo:
Città di Torino, Ecomuseo Urbano e Servizi di Comunicazione 4ª Circoscrizione,
San Donato-Campidoglio-Parella
Pagina web e versione digitale:
http://www.comune.torino.it/circ4/eut/2009/cascine.html
versione PDF scaricabile a cura di Servizi di Comunicazione 4ª Circoscrizione
VOLUME in DISTRIBUZIONE GRATUITA
Quaderni dell’Ecomuseo 4
n. 3 – Dicembre 2009
Ecomuseo Urbano Torino
Centro di Interpretazione 4ª Circoscrizione
San Donato – Campidoglio – Parella
via Medici 28, 10143 - Torino
tel. 011.4428420 fax 011.4428421
www.comune.torino.it/circ4/eut
www.comune.torino.it/ecomuseo
ecomuseo4@comune.torino.it
Per la sua stessa natura l’Ecomuseo, progetto nato nel 2004 e coordinato dal Settore Educazione al Patrimonio Culturale della Città di Torino,
non è un museo chiuso e circoscritto,
ma rappresenta un processo aperto
all’esterno, che proprio nel territorio
trova le radici che gli permettono di
crescere e di consolidare la sua funzione di stimolo culturale.
Nel caso de Le Cascine in Città, l’espressione “trovare le proprie
radici” non poteva essere più appropriata; la zona ovest di Borgata
Parella – l’ultimo lembo della città
prima del confine con Collegno –
conserva infatti una significativa porzione rurale, in particolare al di là di
via Pietro Cossa e delle strade della
Pellerina e della Berlìa. I terreni sono
ancora irrigati e coltivati a campo per
la produzione di frumento e di granturco e a prato per l’allevamento bovino.
Grande ruolo ha avuto e ha ancora il
fiume che li attraversa, la Dora Riparia, che raccoglie in sé il bacino idrogeologico dell’intera valle di Susa.
Significativa è la presenza delle
cascine, alcune delle quali ancora
attive in senso agropastorale, che
rappresentano quindi l’ultima testimonianza di un’economia apparentemente lontana dall’ambiente urbano,
ma che, al contrario, in questo caso
ne è pienamente partecipe.
Volentieri dedichiamo a questa
tematica una sezione all’interno del
programma di attività dell’Ecomuseo
Urbano della 4ª Circoscrizione. Con
la mostra Le Cascine in Città e con
la presente pubblicazione, che ne
costituisce il catalogo, l’Ecomuseo
intende focalizzare l’attenzione sugli aspetti storici, architettonici e più
propriamente agricoli delle cascine
sopravvissute di Borgata Parella,
offrendone nel contempo una ricca
testimonianza iconografica.
Va però ricordato, come testimoniato dall’intervista ai pastori del Mineur, qui riportata, come solo il fattore umano sia in grado di garantire la
sopravvivenza di questa ultima isola
di “campagna in città”; un vero e proprio patrimonio, tanto ricco quanto
indispensabile per la lettura dell’evoluzione storica e ambientale dei territori urbani che ci ospitano.
è a tal fine che si auspica l’inclusione di questo ambito territoriale in un
progetto di “parco agrario” attrezzato
per la fruizione della cittadinanza.
Ferdinando CARTELLA
Coordinatore all’Ambiente
Guido ALUNNO
Presidente 4ª Circoscrizione
- Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Introduzione
Lungo il fiume: è la Dora Riparia l’asse portante geografico, storico ed economico di tutta la zona ovest di Torino, in particolare dei territori che corrispondono oggi alle borgate di San Donato, Campidoglio e Parella, riunite nella 4ª
Circoscrizione Amministrativa della Città di Torino.
L’acqua del fiume, derivata lungo le apposite bealere, ha irrigato per secoli e
continua a irrigare i campi e i prati delle zone agricole, che fino a metà ’800 occupavano praticamente tutta l’area a ovest di Porta Susa, e che oggi resistono
ancora lungo la fascia di campagna che confina con il comune di Collegno.
E ancora l’acqua del fiume ha
mosso le pale dei mulini, producendo così l’energia necessaria
allo sviluppo paleoindustriale
di San Donato, con attività rinomate in tutta Europa, quali
le produzioni delle prime fabbriche di cioccolato (Caffarel
Prochet, Talmone), note anche
per l’invenzione del gianduiotto,
dei primi birrifici d’Italia (Bosio &
Caratsch, Metzger) e dell’industria dolciaria (pastiglie Leone).
Mostra Cascine in Città, un momento dell’inaugurazione,
16 giugno 2009 (archivio 4ª Circoscrizione)
La mostra Cascine in Città
e il presente catalogo, prodotti
dall’Ecomuseo Urbano Circoscrizione 4 per la serie I Luoghi
della Quattro, seguono questo
percorso, focalizzandosi sulla
parte agro-pastorale, e quindi
sui territori di Borgata Parella
che ancora oggi mantengono
viva la loro antica vocazione. A
Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - ovest di via Pietro Cossa e
tra i corsi Regina Margherita e via Servais si estendono terreni coltivati a
prato, frumento o mais, in
parte adibiti a pascolo bovino e – fino a pochissimo
tempo fa – anche caprino.
Al loro interno vi sono cascine economicamente attive, quali La Pellerina,
Il Mineur, Il Cascinotto,
Grange Scott e Il Berlìa.
L’esame della cartograMostra Cascine in Città, attrezzi agricoli provenienti dalle
fia storica, proposto nella
cascine di Borgata Parella esposti insieme ai pannelli
(archivio 4ª Circoscrizione)
prima parte della mostra, basato
sul lavoro di ricerca condotto dagli architetti Ainardi e Depaoli (il volume relativo è disponibile presso l’ecomuseo
della Circoscrizione 4 – Ainardi, De Paoli 2008), dimostra come alcune di queste cascine fossero già attive nella seconda metà del ’500. E ancora dalla lettura dei disegni e delle carte topografiche, dal ’500 all’800, è possibile ricavare
importanti informazioni riguardo allo sviluppo toponomastico e, in particolare,
su come il nome di Borgata Parella, entrato in uso dagli anni ’30 del Novecento, quando ebbe luogo l’avanzata urbana in tale territorio, derivi proprio da
una cascina, Il Parella, oggi non più esistente. Tale cascina prendeva nome
- Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
dai conti San Martino
di Parella, casata nobiliare di vassalli dei Savoia, provenienti dall’omonimo borgo canavesano, che anche nella
zona ovest di Torino
ottennero, in riconoscimento del proprio ruolo
di condottieri militari,
proprietà fondiarie. Altro toponimo “parlante”
è quello della Pellerina
(via, canale e parco),
Mostra Cascine in Città, l’architetto Ainardi illustra le caratteritiche
che corrisponde verostorico-architettoniche delle cascine di Borgata Parella
similmente all’antica
(archivio 4ª Circoscrizione)
“via Pellegrina”, tratto da Rivoli
a Torino della variante valsusina del percorso di pellegrinaggio noto come via Francigena o via Romea, da Canterbury
a Roma e ritorno.
Il corpo centrale e più importante della mostra affronta le cascine in dettaglio, esponendo sia la parte storico-architettonica (ancora una volta basata
sulle ricerche dell’architetto Ainardi) che le caratteristiche salienti delle attività
agro-pastorali ancora oggi praticate. Vengono così presentati i margari della
cascina Il Mineur, dove l’allevamento di vacche da latte, portate ogni estate
Lungo il fiume: è la Dora Riparia l’asse portante geografico,
storico ed economico di tutta la zona ovest di Torino;
nell’immagine panoramica la piena del maggio 2008
(archivio 4ª Circoscrizione)
Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - in alpeggio presso i pascoli della
zona del Rocciamelone, produce
ottime tome; si illustrano le esperienze didattiche della cascina didattica Grange Scott, i cui campi
erano un tempo coltivati a canapa,
dove i bambini delle scuole materne ed elementari possono fare
amicizia con molti animali; si possono ammirare le splendide mucche di razza Piemontese del Cascinotto, con i grandi campanacci
decorati delle “Regine”. Anche la
Cascina il Berlìa svela alcuni suoi
segreti, con gli splendidi fiori coltivati nel grande orto dalla signora
Teresina e la cappella barocca del
1783, dedicata a san Luigi.
Un pannello è specificatamente
dedicato all’argomento delle bealere, i canali d’irrigazione con presa
Francesco Domenico Michelotti, 1767, il Sito degli Sperimenti
a monte, in territorio di Collegno,
idraulici, da lui progettato e fatto costruire, e la scarpata fluviale
che tramite una rete capillare di piccole rogge e paratie portano l’acqua
necessaria alla produzione di foraggio e di frumento. Alcune di questi canali,
quali quello del Martinetto e il Canale di Torino, sono stati fondamentale fonte
di energia per i numerosi mulini, fucine, concerie ed opifici che hanno dato
origine alla storia paleoindustriale di San Donato e di tutta Torino.
La mostra si chiude con un itinerario di visita, che suggerisce una sequenza
opportuna per conoscere le cascine ancora presenti sul territorio, specialmente lungo il percorso strada della Pellerina-strada della Berlìa.
I pannelli sono affiancati da una serie di fotografie del territorio agricolo
contemporaneo – qui riportate nella sezione della galleria fotografica, vedi
pagine 71-90 – per meglio mostrare i dettagli del paesaggio (visioni d’insieme
e foto panoramiche), i particolari costruttivi e degli attrezzi agricoli. In questa
sezione viene altresì presentato il Sito degli Sperimenti Idraulici dell’Accademico delle Scienze Francesco Domenico Michelotti, che nel 1767 scrisse un
trattato, ben conosciuto in tutta Europa, sugli esperimenti compiuti presso la
torre idraulica da lui progettata e costruita lungo la scarpata della Dora, in corrispondenza dell’attuale corso Appio Claudio, di cui oggi nulla rimane, salvo il
portale d’ingresso in muratura e un tratto del muro di cinta.
Hanno fatto parte integrante dell’esposizione (e disponibili presso l’ecomuseo) i filmati realizzati dall’Associazione Alta Parella-Pellerina (interviste presso le cascine Grange-Scott, il Berlìa e il Mineur) e dall’Associazione Immagina
- Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
con gli studenti del Liceo Classico
Cavour di Torino (Cascina il Mineur, se ne riporta la trascrizione
alle pagine 33-37), a testimonianza di come il fattore umano
rappresenti oggi l’unico elemento
capace di permettere la resistenza
della “campagna in città”, troppo
spesso assediata dall’avanzare
dell’urbanizzazione.
Nel corso del programma di attività presentato a giugno 2009, Pro
Natura Torino ha curato la parte
relativa alle visite guidate (Cascina Grange Scott e Parco della
Pellerina).
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della Dora Riparia, oggi corso Appio Claudio fronte Parco
della Pellerina in Borgata Parella (da Michelotti 1767)
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11 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Le Cascine di Parella
mappa su foto aerea
Il nome della Borgata Parella è entrato in
uso dagli anni ’30 del ’900. Deriva dalla casciCascine Grange Scott e Berlìa
na Il Parella dei conti san Martino di Parella, una
casata nobiliare proveniente dall’omonimo borgo
del canavese. I San Martino di Parella erano vassalli dei Savoia, e ottennero
in concessione alcune terre proprio in quest’area.
La cascina Parella, situata fino a non molti anni fa all’angolo di via Servais
con corso Montegrappa, oggi non esiste più. Peraltro sono ancora oggi attive
molte cascine, alcune delle quali già registrate nella cartografia di fine ’500.
Le cascine sono edifici rurali di pianura (grange), con ampia corte centrale.
Al piano terreno stalla e cucina, camere e fienili al secondo.
Il passato agropastorale è ancora presente nei lembi occidentali di Borgata
Parella, in particolare attorno alla strada della Pellerina e della Berlìa. In zona
resistono ancora campi coltivati a mais e aree di pascolo per mucche e capre.
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Cascina il Mineur
e Dora Riparia
Foto dal volo aereo
aprile 2007, © Città
di Torino, Progetti
Speciali Ufficio
D.I.A.N.A. Servizi
Cartografici
11
13 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Cascine, toponimi e cartografia
nel Cinquecento-Settecento
Il Mineur e la Saffarona nel 1762 (dalla Carta dei Distretti
delle Regie Caccie, Archivio di Stato, Torino)
Già dal 1579 il territorio dell’attuale Borgata Parella è raffigurato in un disegno geometrico commissionato dai Duchi di
Savoia: si evidenziano guadi,
cascine, strade e canali.
In una carta topografica del
1706 è indicato il terreno del Tesoriere di Madama Reale (oggi
villa e parco La Tesoriera).
Dal 1762 fanno la loro comparsa nella Carta dei distretti
delle Regie Caccie le cascine
Il Parella e La Pellarina (zona
dell’antica via dei pellegrini),
da cui il nome della borgata
e del parco.
AA
1579. La prima rappresentazione cartografica del territorio di Parella: il Disegno antico indicante i termini
che dividono il territorio di Torino da quelli di Grugliasco e di Collegno..., fratelli De Ferrari, 1579 (Archivio
Storico Città di Torino, dettaglio); è raffigurato il corso della Dora Riparia nei pressi della “cascina del
Saffarone”; sono indicate strade e bialerie (canali di irrigazione) nonché la linea di confine Torino-Collegno
13
Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 14
15 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Nei tre riquadri tratti dal Disegno antico indicante
i termini... del 1579 si possono riconoscere,
dall’alto in basso:
- la “cascina de Nazerij”
(oggi cascine Berlìa e Grange Scott);
- la “cascina del Saffarone” e il “termine” tra Torino
e Collegno (il confine, è indicata sia la linea
che la posizione dei cippi confinari);
- il “vado” (guado) sulla Dora, la “cascina De Reineri”,
un ponte, le “bialerie (canali irrigui) del Gatto”
e “del Canale”
1706. Il Plan de la Ville et Cittadelle de Turin avec
ses Environs... (piano della città di Torino e dintorni)
disegnato dal geografo Bailleu (Archivio Storico
Città di Torino, dettaglio); oltre al corso della Dora,
si riconosce il percorso del Canale del Martinetto
(Billiarde du Martinet) e il Mulino del Martinetto, che
“fa salire l’acqua fino alla casa del Major”; in basso
il percorso della Strada di Collegno; sulla destra, nel
riquadro, il terreno del “Tesoriere di Madama Reale”,
sul quale sorgerà nel 1715 la villa oggi nota
come Villa Tesoriera
Nella Carta dei Distretti delle Regie Caccie del 1762 (Archivio di Stato, Torino)
possiamo riconoscere (orientamento con il nord in basso), dall’alto in basso:
- la cascina “Il Parella”, che ha dato il nome all’attuale Borgata Parella,
non lontano dall’ansa della Dora da cui prende origine il Canale della Pellerina;
- le cascine “ ’d Lappie’ ” (Conte della Pié) e “Scotto”, attuali cascine Il Berlìa
e Grange Scott, nonché la linea tratteggiata indicante il confine con Collegno;
- cascina “La Pellarina” (nei pressi passava l’antica via Pellegrina, tratto da Rivoli a Torino
del percorso di pellegrinaggio noto come via Francigena), nei pressi della Dora,
che ha dato il nome all’attuale Parco della Pellerina
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Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 16
17 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
1791. La Carta Corografica Dimostrativa del territorio della Città di Torino... di G. Amedeo Grossi (Archivio
Storico Città di Torino, dettaglio); da sinistra a destra si riconoscono la “Cascina del Conte Nomis di Pollone”
(oggi Il Cascinotto), “il Mineur Cascina del Notaio Gallenga”, la “Bealera Cossola”, la cascina “Tetti della
Bassa” (oggi Basse di Dora); “La Pellerina, Cascina del Marchese Tana”, la “Ficca Pellerina” (piccola diga
o sbarramento in corrispondenza dell’ansa della Dora), la “Bealera Meana” (oggi Canale della Pellerina)
sulla destra la cascina “La Marchesa” (oggi al centro del Parco Carrara, meglio conosciuto come della Pellerina)
Le zone dell’Alto e del Basso San Donato, ancora nella Carta Corografica Dimostrativa ... del 1791 (Archivio Storico Città di Torino, dettaglio); da sinistra a destra “il Morozzo”, “il Gibellino Villa e Cascine
del Banch. Tron”, “il Calcatera Cascina delle Contesse Biga e Viancino”, il “Sanctus Villa del Conte Valperga” (oggi Collegio Sacra Famiglia e Giardino Dispersi sul Fronte Russo), “il Martinetto Cascina Serralonga” (oggi Sacrario del Martinetto), l’“Opera Celtica”, “Molini Frise e Fol. della Città di Torino”, “Regia Fucina
delle Canne da Fucili”. Per la viabilità si notano la “Strada di Colegno” (corrispondente all’incirca con
l’attuale via Cibrario), lo “Stradone di Rivoli” (oggi corso Francia), la “Porta Susina”;
l’ansa della Dora racchiude oggi l’area dell’Ospedale Amedeo di Savoia e Birago di Vische
Importanti dettagli dalla Carta Corografica Dimostrativa... del 1791 (Archivio Storico Città di Torino):
- “Le Grangie Cascina del Conte Scotti”
- “Il Berlia Cascina del Conte di Lapie”
- il “Termine n° 1585”, cippo di confine Torino-Collegno
- “La Tesorera Villa dell’Avv. Donaudi”
- “La Parella Cascina del T.° Conterno”
- il “Sito degli Idraulici Sperimenti”, progettato da D. Michelotti, topografo e matematico dell’Accademia
delle Scienze di Torino (dell’edificio non si conserva traccia, salvo il portale di ingresso, vedi pagina 88)
fonti cartografiche da:
Ainardi M.S., Depaoli A., 2008. Il territorio Storico, San Donato – Campidoglio – Parella,
un racconto per immagini e testimonianze, Torino.
Si ringraziano per la gentile autorizzazione alla riproduzione della cartografia storica e dei documenti:
- Archivio Storico della Città di Torino (ASCT);
- Archivio di Stato di Torino (ASTO, aut. prot. 7915/282800 del 24.11.2008).
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19 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
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Cascine, toponimi e cartografia,
Ottocento e Novecento
Nella cartografia dell’800 e di inizio ’900 la campagna occupa gran parte del territorio di San Donato, Campidoglio e Parella. I nomi delle cascine
corrispondono a quelli attuali,
ad esclusione delle cascine oggi
demolite. Nella carta topografica del 1879 Borgo San Donato
è in parte già edificato, mentre
nella pianta topografica del 1911
l’area dell’attuale Borgata Parella è ancora rurale.
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1833. Nel Catasto Geometrico-Particellare
della Città di Torino (Catasto Gatti, Archivio
Storico Città di Torino, dettaglio) si leggono,
da ovest a est, i nomi delle cascine “Il Berlia,
La Grangia, Perrone (Il Cascinotto), Il Mineur,
Tetti la Bassa (Basse di Dora), La Pellerina
e La Marchesa”; per i canali vi è la “Bealera
della Cossola” e il “Canale della Pellerina”;
sono quasi tutti nomi corrispondenti a quelli
attuali; il territorio è ancora interamente rurale
2003. Nella Carta 1:5000 della Città di Torino
(Ufficio Cartografia Numerica) sono marcati
i percorsi delle piccole rogge di irrigazione dei campi
coltivati, derivate dalle bealere, ancora presenti
nei territori ai confini con Collegno
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Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 20
1867. In questo particolare della Carta dei dintorni di Torino (geometra Antonio Rabbini, Archivio Storico Città
di Torino) i nomi corrispondono ormai a quelli attuali; da notare il Canale della Pellerina, indicato come “Canale
dei molini della Città”, e “l’Edifizio per le Esperienze Idrauliche”, dove nella seconda metà del ’700 l’Accademico
delle Scienze Francesco Domenico Michelotti condusse esperimenti di risonanza europea (vedi pagina 88)
21 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
1879. Ancora nella Carta topografica del territorio di Torino divisa in sette fogli... (Archivio Storico Città di
Torino, dettaglio) il Borgo San Donato è già in parte edificato (alcune vie sono in progetto),
mentre la Borgata Campidoglio lo sarà entro pochi anni; da notare le fabbriche del Basso San Donato:
“fabbrica di panni, di chiodi, d’armi, opificio Laurenti”; a ovest dell’attuale corso Tassoni
(“barriera di Francia”, in corrispondenza dell’attuale piazza Bernini, e “barriera di S. Rocchetto”,
all’altezza dell’attuale via Fabrizi) resiste la campagna
1911. Una delle ultime mappe dove il territorio di Parella è ancora agricolo: la Pianta topografica della Città
di Torino e dei dintorni... (Archivio Storico Città di Torino, dettaglio); è ancora presente la Cascina Parella,
che ha dato il nome alla Borgata, ma molte altre oggi sono scomparse; da notare le fabbriche: “Opificio
d’Amianto, Fabbrica di Catrame, Fornaci, Fabbrica di colla, Ghiacciaia, Fabbrica d’armi”; la Torino del
1911 arriva sino a corso Tassoni, mentre da trent’anni è presente la Borgata Campidoglio;
il “Tiro a segno nazionale” corrisponde in parte con l’attuale Sacrario del Martinetto
1879. Nella Carta topografica del territorio di Torino divisa in sette fogli per opera dell’Ufficio d’Arte della
Città (Archivio Storico Città di Torino, dettaglio corrispondente alla zona nord dell’attuale Borgata Parella)
le cascine sono indicate con i nomi e con la planimetria attuale, salvo quelle oggi demolite;
la scarpata della Dora è disegnata a tratteggio, mentre la piccola cateratta in corrispondenza dell’ansa
è indicata come “Steccato della Pellerina”, le bealere diventano “Gore” e la torretta
degli esperimenti idraulici del Michelotti è un luogo di “giochi d’acqua”
fonti cartografiche da: Ainardi M.S., Depaoli A., 2008. Il territorio Storico, San Donato – Campidoglio – Parella, un
racconto per immagini e testimonianze, Torino. Si ringrazia per la gentile autorizzazione alla riproduzione della cartografia storica e dei documenti l’Archivio Storico della Città di Torino (ASCT)
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23 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Le bealere
nel territorio rurale
Dora Riparia,
acqua per i campi,
energia per le industrie
Il fiume Dora attraversa
completamente da ovest a
est l’area nord-occidentale
di Torino, corrispondente alle
zone occupate dai borghi di
San Donato, Campidoglio e
Ricostruzione ipotetica del tracciamento
Parella. L’utilizzo delle acque
delle bealere nel 1700 (disegno M. S. Ainardi)
del fiume, sia a scopo irriguo
che per produrre energia, ha
plasmato la storia di queste borgate durante gli ultimi secoli.
Il territorio rurale della 4ª Circoscrizione è tuttora presente in alcune aree
delle Basse di Dora e della zona ovest di Borgata Parella, ai confini con la
Città di Collegno. La regimentazione delle acque a scopo irriguo è una sua
componente fondamentale, evidente ancora oggi dall’esame di planimetrie e
di foto aeree.
A partire perlomeno dal XV-XVI secolo (periodo al quale risalgono le prime
testimonianze d’archivio e
cartografiche), il paesaggio
agrario viene contrassegnato
dalla presenza delle bealere,
ovvero dei canali irrigui realizzati dall’uomo per i campi
e i prati posti al di fuori delle mura della Città di Torino.
Sin dal medioevo la Città di
Torino, unitamente al Duca di
“Bialeria del gatto” e “Bialeria del canale” nel disegno del 1579
Savoia ed ai consorzi di ge(Archivio Storico Città di Torino, vedi pagine 13-14)
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Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 24
25 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
stione delle bealere, derivarono dalla Dora Riparia numerosi
canali irrigui, nelle località di Alpignano, Pianezza e Collegno.
Fra questi possiamo citare
le bealere Giorsa e Cossola, il
Canale del Martinetto e il Canale di Torino, questi ultimi utilizzati anche dal secolo XVI come
fonte di energia per dare moto
alle attività paleoindustriali: mulini, fucine e concerie.
Oggi è nostro compito salvaguardare la memoria e la
conoscenza di un patrimonio
paesaggistico ed edilizio rurale,
che nel XVIII secolo era considerato come una parte fondamentale della Città di Torino.
MSA
Il reticolo idrico di irrigazione dei campi è evidente nella foto aerea (volo aereo aprile 2007,
© Città di Torino, Progetti Speciali Ufficio D.I.A.N.A. Servizi Cartografici)
I canali di irrigazione per prati a pascolo derivati dalle bealere: a sinistra presso Il Cascinotto,
a destra presso la cascina Il Mineur (archivio 4ª Circoscrizione, 2009)
Dall’alto in basso, nell’ordine:
- Parco Carrara o della Pellerina, la tacca
che indica il livello della Dora Riparia
durante l’alluvione del 1901
(archivio 4ª Circoscrizione, 2000)
- Parco Carrara o della Pellerina, le paratie
di alimentazione del Canale della Pellerina (archivio 4ª Circoscrizione, 2009)
- Cascina Berlìa, chiusa e canale
(foto E. Lavezzo);
- Cascina Basse di Dora,
chiusa secondaria per irrigazione
(archivio 4ª Circoscrizione, 2009)
24
25
27 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
la e
Sorelle Mio
i al
figlie davant
Mineur, 1956
(foto Miola)
Cascina Il Mineur
Il Mineur nella Carta dei Distretti delle Regie Caccie del 1762
(Archivio di Stato di Torino)
Pascolo bovino al Mineur (archivio 4ª Circoscrizione, 2004)
Il Mineur sotto la neve (foto Associazione Alta Parella-Pellerina)
La Cascina Il Mineur è
descritta nel 1790 dall’Architetto Giovanni Lorenzo Amedeo Grossi come:
(...) cascina con casino del
signor Notaio Gallenga situata alla destra della strada di Collegno vicino al Fiume Dora lungi due miglia e
mezzo da Torino (Grossi
1790-1791).
La descrizione del Grossi
fotografa un edificio a due
corti, con fabbriche rurali
nella corte rustica e il casino o abitazione padronale
nella corte civile. La struttura originaria della cascina è
ascrivibile ai secoli XV-XVI.
Negli anni 1579-1580 i fratelli De Ferrari, in qualità di
misuratori, rappresentavano
il prospetto della “Cassina de
Reineri”.
L’edificio a corpo unico, di
fabbrica a pianta rettangolare, è articolato su due livelli.
Al primo sono localizzate la
stalla e la cucina, al secondo
la camera ed i fienili. Il modello edilizio di riferimento è
quello della grangia. Ancora
27
Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 28
29 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Il Mineur, l’ingresso alla corte (in alto)
e alla villa padronale (in basso)
(archivio 4ª Circoscrizione, 2004)
oggi all’interno della corte rurale è
possibile individuare, seppure in
modo parziale, tale modello.
Le cartografie relative all’assedio
della Città di Torino del 1706 rilevano l’edificio della cascina: ne risulta essere proprietaria la famiglia
Mineur.
L’immagine planivolumetrica del
complesso riassume in sé il modello tipologico della cascina a corte
chiusa della pianura torinese. Abitazioni rurali, stalle, fienili e villa padronale si alternano nelle corti.
Il valore documentario dell’edificio è insito nella qualità del paesaggio d’intorno, simile per molti versi
al rilievo cinquecentesco dei fratelli
De Ferrari.
La cappella, l’ingresso
e la grangia cinquecentesca all’interno
della corte
(1972-73, foto Ainardi)
La planimetria
de il Mineur nel 1866
(Mappa Catasto Rabbini,
Archivio Storico
città di Torino)
Cascina il Mineur, muro esterno e terreno a pascolo
(archivio 4ª Circoscrizione, 2004)
CA (da Ainardi 2003)
Il Mineur, strada della Pellerina 78 – Torino; panorama invernale (archivio 4ª Circoscrizione, 2009)
28
29
31 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Con i margari del Mineur
Il margaro Giuseppe all’interno della stalla
(foto Associazione Alta Parella-Pellerina, 2008)
Il signor Ferdinando nella cucina del Mineur
(foto Associazione Alta Parella-Pellerina, 2008)
Vacche pezzate rosse nella stalla del Mineur
(foto Associazione Alta Parella-Pellerina, 2008)
La Cascina il Mineur, prima
con la famiglia Miola (affittuari dal
1927 al 1994) e poi con la famiglia
Dentis e i margari, è sempre stata
un’azienda agricola dedicata all’allevamento di bestiame da latte
e alla coltivazione di foraggio. A
oggi la peculiarità della cascina è
la produzione di toma, formaggio
tipico piemontese.
La produzione di questo formaggio è strettamente legata alle bergerie (fattorie montane) piemontesi, e in particolare ai marghé (margari, pastori) e all’alpeggio (trasferimento stagionale delle mandrie
nei pascoli estivi in quota).
I fratelli Aimonetto ancora oggi,
nel periodo estivo, portano la
mandria di vacche al pascolo negli alpeggi della Val di Susa, sotto
il Rocciamelone, per poi ridiscendere a fine settembre alla Cascina il Mineur. Qui sono allevate
ottanta vacche di razza rustica di
montagna, la Pezzata rossa.
Tra queste, circa quaranta producono latte, mentre le altre sono manze da riproduzione con i vitellini.
Nel piccolo caseificio interno
alla Cascina il Mineur, con la la-
31
Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 32
33 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Cascina il Mineur, la produzione della toma (foto
Associazione Alta Parella-Pellerina, 2008): il calderone per la trasformazione del latte in formaggio
pronto per la cagliata (a lato) e le tome sistemate
per la stagionatura sulle assi della cantina ventilata
(foto Associazione Alta Parella-Pellerina, 2008)
vorazione di dieci litri di latte viene
prodotto circa un chilogrammo di
toma, mentre dal siero di latte, cioè
della parte liquida che si separa dalla
cagliata durante la caseificazione, si
ricava la ricotta.
Le forme di toma sono poi conservate e fatte stagionare in una cantina
profonda e ventilata artificialmente.
EG
L’orto del Mineur (foto Ass. Alta ParellaPellerina, 2008)
Un giorno al Mineur
L’Associazione Immagina ha realizzato, con il patrocinio della 4ª Circoscrizione, il progetto DocumentArt, un percorso didattico sperimentale di introduzione alle teorie e alle
tecniche del linguaggio audiovisivo,
indirizzato agli studenti della scuola
media superiore.
Con alcune classi del Liceo Classico C. Cavour di Torino (5ª A, F, e L)
sono stati prodotti due cortometraggi,
dai rispettivi titoli di The dark side of
the ‘muuu’ e Un giorno al Mineur, presentati pubblicamente all’Ecomuseo
della 4ª Circoscrizione di via Medici
I protagonisti dell’intervista: in alto, da sinistra
a destra Fiorenzo, Nando e Lodovico;
il 27 febbraio 2009, e, per la mostra
in basso Lodovico e Giuseppe (dal video Un Giorno
Cascine in Città, il 30 giugno 2009.
al Mineur, a cura di Associazione Immagina
e Liceo Classico C. Cavour di Torino, 2008)
Il video Un giorno al Mineur, girato
nel dicembre del 2008, è un’intervista realizzata dai ragazzi del liceo Cavour presso la Cascina il Mineur. Spiccano gli interventi del signor Nando, l’affittuario della cascina, e del signor
Giuseppe, “pastore transumante”, che si occupa d’estate di portare le vacche
all’alpeggio e di gestirle in stalla durante il resto dell’anno.
Nella convinzione di offrire un’utile testimonianza, se ne riporta la trascrizione integrale nelle pagine che seguono.
ai – lc
Il Mineur, strada della Pellerina 78 – Torino;
panorama (archivio 4ª Circoscrizione, 2004)
32
33
Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 34
* * * [video, durata 19’ 26”. Titoli di testa] * * *
Ragazze e ragazzi del Liceo Classico
C. Cavour di Torino presentano:
Un giorno al Mineur
[personaggi]
- Int.: intervistatrici;
- N.: Nando (Ferdinando), l’affittuario;
- G.: Giuseppe, pastore d’alpeggio;
- L.: Lodovico, del Cascinotto;
- F.: Fiorenzo.
[inizio filmato; gli intervistati sono seduti su di una
panca al sole, davanti alla cascina Mineur, Nando
presenta gli altri]
(N.) Io mi chiamo Nando.
(L.) Io mi chiamo Lodovico.
(N.) Là [c’è] Giuseppe detto Barba.
(G.) Gelosino, io …
(F.) Io Fiorenzo.
(N.) Sono qua in cascina che lavoro.
(L.) Io dal ’39.
(N.) Dal ’39 che è lì.
(G.) Io non c’entro.
(N.) Lui è un pastore di transumanza che praticamente passa l’inverno qua e poi l’estate
se ne va in montagna.
(G.) Transumante vero.
(N.) Poi fa la transumanza.
(L.) Io batto la fiacca.
(N.) Pensionato, ma fa ancora qualcosa.
(G.) Chi io?
(N.) No.
(L.) Io che batto la fiacca.
(G.) Ahhhh… [accarezza il cane] questo cane
qui batte la fiacca… la lingua lunga.
(Int.) E qual è la storia di questa cascina? È
antica?
(N.) La cascina è stata costruita nel ’600.
(L.) È antica, è del 1565.
(N.) Se han messo il nome Mineur si vede
che erano i conti Mineur, praticamente
quei tempi là le cascine avevano un nome
perché portavano l’origine del cognome di
come si chiamavano; questa qua si vede
che era un conte Mineur e han messo il
nome di questa cascina, come altre cascine; la sua [di Lodovico] cascina si trova dirimpetto di questa; che lui c’ha la cascina
che si chiama Cascinotto, che è di fronte
alla cascina Mineur.
(L.) C’ho la pietra io di quando è nata.
(Int.) Qual è la sua storia?
(L.) Sempre la stessa musica. Fienagione per
le mucche, che passano l’inverno nelle
34
stalle, devono mangiare il fieno, e allora si
deve procurare la paglia e il fieno, togliere
il letame, tenerle pulite….
(N.) Praticamente lui fa roba da carne, invece
questi qua [i pastori] della cascina Mineur
fanno produzione di formaggi; invece lui
alleva vitelli da carne.
[il cane gioca con il pastore]
(G.) Questo cane qui vi vuol fregare bell’e tutti!
[risata]
(Int.) Dove va di bello a fare la transumanza?
(G.) Di bello? Fare la transumanza cosa sarebbe … quando la mia transumanza di
bello è quando.. tramonto le mucche dalla
cascina andando in montagna; lì è una
transumanza che mi tiene allegro il cuore; taccano le campane e si tribùla tutta la
giornata, quando arrivi lì sulla montagna
sei proprio bravo.. [e puoi] andare a dormire tranquillo.
(Int.) A che altezza è?
(G.) Eh? Ah 2mila… lì è basso… 2mila metri…
io non l’ho mai misurato… è sempre più
alta la montagna.
(Int.) Dove va? In che montagna?
(G.) Ah... vado sul Rocciamelone.
(L.) Val di Susa… come si chiama l’alpeggio?
(G.) L’alpeggio … al Tour [Alpe Tour].
(L.) Ma allora è lunga eh….
(N.) Quante ora fai per arrivare là? Quante ore
di cammino per andare su all’alpeggio?
(G.) Eh… al prim ani l’ai bütaje set oure [il primo anno ci ho messo sette ore].
(L.) Sette ore eh di cammino!
(Int.) Continuamente?
(N.) Da dove i camion lo lasciano, lo scaricano
con le bestie.
35 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
parti fino a quando….
(G.) Io i cani e un altro pa-
store.
(Int.) E si diverte?
(G.) Eh?
(Int.) Si diverte?
(G.) Mi diverto?
(Int.) Sì.
(G.) Ci penso l’avvenire.
Sempre, ci penso l’avvenire. Ma divertimenti
io pochi… ah….
(Int.) è tutta la vita che fa la
transumanza?
(L.) Cammina, cammina
questo qua!
(Int.) Tutta la vita sì?
(G.) Tutta la vita no, non ancora, perché non so io
quando muoio; magari
va ancora più avanti la
transumanza.
(N.) È solo settant’anni che
fa la transumanza.
Settant’anni.
[G. ride]
(L.) Intanto è scapolo. Sca-
polone.
(G.) Io sono un settimino.
Non sono in cielo eh…
ci manca un mese…
due… sai cosa vuol dire
un settimino?
(Int.) Che è nato prima, che è nato un po’ prima.
(L.) Avevano più dono eh… più dono...
(Int.) Sono più intuitivi, più magici.
(G.) Sforzando… avevano più fretta di me,
loro mi hanno sforzato di nascere.
(Int.) Per eliminarlo subito.
(G.) [ride] Altrimenti, alzo qualche volta il bicchiere in più.
[musica e inquadrature di lavoro nella stalla, fieno
alle mucche]
(G.) Dopo che mi ricordo che sono stato ma-
Il signor Ferdinando (Nando), affittuario del Mineur
(dal video Un Giorno al Mineur, a cura di Ass.Immagina e Liceo Classico C. Cavour di Torino, 2008)
Scarico e raccolta del
letame per la produzione dello stallatico (foto
Associazione Alta Parella-Pellerina, 2007)
(Int.) E le pause?
(N.) Pause niente, da quando
schio, ho sempre fatto questo lavoro qua.
(Int.) Da quanto tempo lo fa?
(G.) Da una vita.
(N.) Il fatto che è un mestiere che praticamente va in estinzione, perché qui tutti i giorni
bisogna lavorare; non c’è Pasqua e non ci
sono ferie, non c’è nemmeno Natale.
Il margaro Giuseppe nella stalla del Mineur
(foto Associazione Alta Parella-Pellerina, 2008)
[inquadratura di vitellini della stalla del Mineur]
(G.) La Pasqua la facciamo col pensiero.
(N.) Essendo stati allevati da piccoli dentro le
stalle, allora te ce l’hai nel sangue; bisogna nascere per guardare le bestie, bisogna nascer[ci].
[allatta i vitellini]
(G.) Bisogna dargli il latte eh ai vitelli.
(N.) Gli danno il ciuccio.
[inquadratura vitelli]
(N.) Quando c’hanno un mese di latte si ven-
dono che vanno poi negli allevamenti, li
fanno poi andare negli allevamenti; il fatto
è che non sono pagati al prezzo che valgono, per il lavoro che c’è per allevarli; gli
anni scorsi costavano, quest’anno sono
caduti a metà prezzo.
(G.) Un vitello così 200 euro.
35
Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 36
(N.) L’anno scorso 400 euro; bisogna svende-
re la roba perché non si trova a vendere;
il discorso è tutto lì; e allora delle volte i
vitelli li svendono perché non trovano a
vendere e allora bisogna darli.
[stalla con mucche e fieno, il pastore inizia la
mungitura a mano con un secchio]
(G.) echì echì echì…. [parla con mucca] chià
chià chià... [munge] questa mucca qui è
incinta, latte non ce ne ha, solo la finta di
mungitura qua… ih ihi hi... [ride] .
[esterno, corte, zangola per fare il burro]
(N.) È la cosa per fare la zaina, per fare il
burro.
(Int.) E come funziona?
(N.) Funziona che deve girare, deve girare un
po’ così, ecco si gira, si mette la panna e
poi viene il burro.
(Int.) E poi il burro lo vendete?
(N.) E poi il burro viene poi venduto, lì a posto
… dunque di burro ce ne deve essere il
quattro per cento, il quattro per cento del
latte, e il formaggio ne esce il dodici per
cento.
[pollaio, uova di galline nella paglia]
(Int.) Perché ci sono le palline da golf qui?
(F.) Perché le ho trovate e le ho messe lì den-
tro e loro così vanno a fare l’uovo.
(Int.) Davvero? Ah così capiscono dove si devono fare le uova? Beh sono intelligenti,
sono delle galline.
[versi di galline, razzolano]
(F.) non vedo più il gallo… ah sarà lì dentro, lo
sento che canta, è dentro.
[entra nel pollaio]
(F.) Come mai che oggi non esci fuori? Per-
di qua non ce l’avevano il forno e anche
da altre parti e allora si raggruppavano e
un giorno uno, un giorno l’altro, e il forno
era sempre acceso; il grano arrivava dai
campi che praticamente veniva fatta la
trebbiatura, era selezionato, si andava al
mulino, si faceva la farina.
(Int.) E il mulino era qua vicino?
(N.) No, era lì al Martinetto, praticamente in
fondo di via Appio Claudio c’era il mulino
grosso, che facevano … che avevano la
macina.
(Int.) Cosa mangiavano quotidianamente i
contadini?
(N.) A quei tempi là la pizza non esisteva; a
quei tempi si mangiava tanti minestroni;
beh erano minestroni fatti con tanta sostanza perché il lavoro era pesante.
[F. entra in cucina, esce e accompagna gli intervistatori nel magazzino]
(F.) Ci sono i conigli, non i polli.
(Int.) Nooo.. i conigli che belli… possiamo
prenderne uno? Oh, sono molto veloci,
caspiteruccia… guarda quanto è bello, è
gigantesco, pensavo fosse piccino… eh
sono timidi…orecchie bellissime.
[inquadratura conigli e cane che scodinzola]
(Int.) Come si chiama quello piccolo?
(F.) Ioni.
(Int.) Ciao Ioni.
[all’esterno, N. scoperchia il pozzo]
(N.) Praticamente il pozzo era questo, c’era
l’acqua per bere, praticamente solo per
mangiare e per bere; e quando non c’era
dell’acqua anche per le mucche bisognava tirarla su da questo pozzo.
[inquadratura dentro al pozzo]
ché forse c’è i cani che lo picchiano, lui
scappa qua dentro, che qui non vengono
a romperci le scatole. La gallina è accostumata ad andare in alto a dormire; tutta
la notte stano lì, accovacciate, sporcano
sotto e loro stanno là sopra, e al mattino
quando gli apro loro vanno subito a fare
l’uovo… due, quattro, sei, dieci …
(G.) Qui hanno montato su una bella magia
eh… una volta si faceva tutto a mano
eh… ’sta roba qui … la carretta….
(N.) Qui c’è l’altra catena che la riprende, la
riporta su nel letamaio.
[G. muove lo stallatico con il forcone, inquadratura sul nastro trasportatore che lo scarica in alto
sul cumulo del letamaio; avvio del trattore]
(N.) Il trattore lo adoperiamo per la concima-
zione dei prati; praticamente questo è per
caricare, per caricare il letame, adesso
l’ho messo in funzione e va, il letame viene caricato su questa macchina, questa
macchina che si chiama spandi-letame, si
chiama; adesso vado sopra al trattore.
(N.) Qui non è tanto bassa l’acqua perché ab-
biano le falde vicino alla Dora; allora come
profondità… non so…sarà sui venti metri.
[gira l’argano a mano e il secchio scende]
(N.) La secchia andava giù in fondo e poi dopo
si tirava su; poi quando arrivava qua prendevi il secchio e lo vuotavi dentro un altro
secchio; zan lo vuotavi così; allora adesso
si dice questo, che abbiamo tanto spreco
dell’acqua; si spreca tanta acqua; perché
si spreca acqua? Perché abbiamo la comodità; quei tempi là in casa non c’era
l’acqua, allora dovevi venire fuori e tirarla
su; allora prendevi il secchio e l’adoperavi;
e anche per lavare, si metteva la bacinella
grossa, fatta in legno, e si lavava così a
mano; e allora per risciacquare si andava
nelle bialere come nella Dora e là risciacquavamo, così, perché se dovevi tirare
su l’acqua ogni volta, quanta fatica che
c’era a tirarla su; e allora facevi economia
dell’acqua, perché anche per lavarsi non
c’era la doccia, prendevi un mastello, un
secchio di acqua e ti lavavi tutto completo;
riscaldamento c’era solo nella stalla; allora andavi nella stalla, per non lavarti fuori
al freddo e ti lavavi.
[sale sul trattore, sale anche l’intervistatrice, il
trattore con la ruspa carica il letame fumante sul
cassone della macchina spandi-letame]
[titoli di coda]
– interviste e regia: ragazzi e ragazzi
del Liceo Classico C. Cavour di Torino
– progetto Document-Art EUT4,
Associazione Immagina – Torino
– realizzato con il contributo di EUT4,
Ecomuseo Urbano – Torino, presso la Cascina il Mineur, Torino
– un ringraziamento particolare: sig. Ferdinando
(Nando) Dentis, sig. Lodovico, sig. Giuseppe
detto Barba, sig. Fiorenzo
– realizzazione:
Associazione Immagina – Torino, 2008
– montaggio: Silvia Casolari
* * * [fine filmato] * * *
I video sono disponibili online sul sito
della 4ª Circoscrizione, sezione Ecomuseo:
http://www.comune.torino.it/circ4/eut
(Int.) A cosa serve questa macchina?
(N.) È una catena che praticamente entra, va
(Int.) Funziona ancora questo forno?
(N.) Ormai non funziona più, ormai; bisogne-
36
Cascina il Mineur, iI pastore Giuseppe scarica
la paglia sul nastro trasportatore (dal video
Un Giorno al Mineur, a cura di Associazione Immagina e Liceo Classico C. Cavour di Torino, 2008)
[esterno, nastro trasportatore a catena per estrarre la paglia dalla stalla, rumori meccanici, inquadrature dentro e fuori stalla]
[conta le uova. In cortile si apre lo sportello
del forno]
rebbe metterlo a posto, si faceva il pane
una volta; tutte le cascine si facevano il
pane per conto suo; la cascina di fronte
37 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Nando illustra l’utilizzo del pozzo (dal video Un
Giorno al Mineur, a cura di Associazione Immagina
e Liceo Classico C. Cavour di Torino, 2008)
giù nella stalla, gira intorno, ritorna indietro, e tira fuori la paglia; il letame va a finire lì, lì si scarica.
[G. carica paglia con la pala]
Cascina il Mineur, con il trattore si carica il letame
sulla macchina spandi-letame
(dal video Un Giorno al Mineur, 2008)
37
39 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Cascina Grange Scott
Le origini dell’insediamento
sono molto antiche. Il Tippo o sia
disegno delli termini che dividono
il territorio di Torino da quelli di
Grugliasco e Collegno, realizzato
nel 1579 dai misuratori fratelli De
Ferrari ed impreziosito dal pittore
ducale Giacomo Rosignolo, usa
la denominazione di “Cassina
de Nazerij”, rappresentata come
costituita da tre corpi di fabbrica
isolati, secondo il modello della
grangia cinquecentesca. I fratelli
De Nazerij di Collegno avevano
edificato la struttura nel 1530 su
di una preesistenza rurale acquistata dall’Ordine degli Umiliati di
Avigliana.
Cascina Grange Scott, il tetto con il caratteristico
abbaino (foto M. S. Ainardi)
Alcuni dei campi intorno alla
“cassina” erano cosiddette canapere, ossia fondi coltivati a
canapa, irrigati dalle derivazioni
delle varie bealere e serviti da
numerose strade rurali.
Nel 1717 l’ingegnere Alessandro Emanuelis redige il Tippo
Cascina Grange Scott, l’ingresso (foto E. Lavezzo)
della Strada di Rivoli. Su di esso
la cascina è indicata come “Grange de
Nazero”. La rappresentazione è pressoché analoga a quella riportata sulla
Carta dei distretti delle Regie Caccie nel 1762, dove la struttura è individuata
come “cascina Scotto”.
39
Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 40
Il Grossi descrive così il
complesso:
(...) le grange, cascina e casino, e giardino dell’illustrissimo Signor Conte Bartolomeo
Scotti (…) che abita la maggior parte dell’anno in detta
cascina (Grossi 1790-1791).
La Carta dei Distretti delle Regie Caccie del 1762
rileva la “Cascina Scotto” (Archivio di Stato di Torino)
Nella Carta Corografica Dimostrativa del territorio
della Città di Torino del 1791 dell’arch. Grossi
sono rilevate le “Grangie, Cascine del Conte Scotti”
(Archivio Storico Comunale della Città di Torino)
La Carta Topografica dei Contorni di Torino del 1849
del geom. Rabbini non mostra sostanziali variazioni
del territorio circostante
(Archivio Storico Comunale della Città di Torino)
40
A quest’epoca le proprietà
del Conte Scotti ammontavano in tutto a 64 giornate.
I terreni erano resi fertili dalle derivazioni della bealera
Cossola.
Il Catasto Napoleonico o
Francese per masse di coltura del 1805-1806 rileva la
struttura “Le Grange” o “Le
Grange di Nazero”, di proprietà di Bartolomeo Scotti
Boschis. Le fabbriche erano
suddivise in “casa civile”,
“casa rurale” e “cappella”;
erano presenti inoltre varie
“corti” ed una “aia”. Nelle
adiacenze sorgeva il giardino
con piante da frutta.
41 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Nel 1840 il complesso è di proprietà dei Barbaroux, una famiglia
di banchieri torinesi.
I corpi edificati manterranno inalterato sino ad oggi il loro sviluppo
planimetrico. Attualmente l’edificio
è di proprietà privata ed è adibito
ad attività agricole. Sono ancora riconoscibili i volumi delle abitazioni,
delle stalle e dei fienili.
Cascina Grange Scott, il fienile
(foto Associazione Alta Parella-Pellerina, 2007)
CA (da Ainardi 2003)
Cascina Grange Scott,
planimetria e utilizzo locali
Cascina Grange
Scott, la corte
(foto arch. E. Lavezzo)
Cascina Grange Scott (strada della Berlìa 543 – Torino), visione panoramica,
Alpi sullo sfondo (foto E. Lavezzo)
41
43 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Cascina Grange Scott; in alto Martin l’asinello, un abitante
della cascina; subito sotto una vacca scozzese delle
Highlands (archivio 4ª Circoscrizione, 2008)
Didattica
alla Grange Scott
La Famiglia Dentis da tre generazioni porta avanti l’attività
agricola alla Cascina Grange
Scott.
Oltre alla produzione di cereali e foraggio, all’interno della cascina sono allevati circa
quindici bovini da carne con
stabulazione in box; è presente anche un punto vendita di
salumi, formaggi e carni certificate Coalvi (Consorzio di Tutela della Razza Piemontese).
Ma la peculiarità della Cascina
Grange Scott è quella di essere
una fattoria didattica riconosciuta dalla Regione Piemonte, che
accoglie e organizza attività per
bambini delle scuole materne
ed elementari. All’interno della
cascina i bambini possono fare
amicizia con molti animali di
specie diverse. Oltre alle galline, tra cui spicca Cesarina, si possono incontrare
le mucche scozzesi, le caprette con la mascotte Chicco, l’asinello Martin, nato in
cascina dalla mamma Mariuccia, il pony Musetto ed il maiale Piggy.
In loro compagnia è possibile scoprire i molti aspetti della vita in cascina ed
imparare a conoscere le tecniche di coltivazione e allevamento. All’interno del
progetto Torino Porte Aperte – Adotta un monumento la cascina è stata anche
adottata dai bambini della scuola materna Bellardi.
EG
43
Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 44
Cascina Grange Scott,
alberi da frutta e orto
(foto Associazione
Alta Parella-Pellerina,
2007)
45 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Cascina Grange Scott,
è possibile fare conoscenza
con Piggy (archivio 4ª
Circoscrizione, 2008)
Cascina Grange Scott,
l’orto (foto archivio
Circoscrizione 4, 2009)
Cascina Grange Scott,
aratro a ruote con versoio
(foto Associazione
Alta Parella-Pellerina,
2007)
Cascina Grange Scott,
allevamento bovino e stalle
(foto Associazione
Alta Parella-Pellerina, 2007)
Cascina Grange Scott,
strada della Berlìa 543 – Torino,
ripresa da corso Marche
(archivio 4ª Circoscrizione, 2009)
44
45
Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 46
47 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Cascina Grange Scott,
edificio padronale
e muro di cinta
(foto M. S. Ainardi)
Grange Scott, il soffitto a cassettoni della residenza padronale (foto Ass. Alta Parella-Pellerina, 2008)
Cascina Grange Scott, fienile, i pilastri del 1911 (foto Associazione Alta Parella-Pellerina, 2007)
Cascina Grange Scott, ex stalla ristrutturata (foto Associazione Alta Parella-Pellerina, 2007)
46
Cascina Grange Scott, il punto vendita salumi, carni e formaggi (foto Ass. Alta Parella-Pellerina, 2008)
47
Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 48
49 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Cascina il Berlìa
Nell’area dell’odierna cascina un “tippo” (rilievo del territorio) del 1579 mostra tre grange identificate come “Cassine de Nazerij”. Nella Carta dei Distretti
delle Regie Caccie del 1762 la cascina è indicata come Cascina ’d Lappie’.
L’attuale nome, che è quello della Famiglia Berlìa, appare nella Mappa Primitiva Napoleonica del
1805. In seguito, in
Cascina il Berlìa, la cappella lungo il prospetto lato strada
(foto M. S. Ainardi, 1972-1973)
una carta del 1816, Il
Berlìa verrà indicato
come Cascina Prelia Lapie’, unendo il
nome della famiglia al
nome precedente.
L’architetto Grossi
nel 1790 la descrive
così:
(...) cascina con casino e giardino, in cui
vi sono due statue
dell’illustrissimo
signor Conte Della Piè,
situata alla destra
della strada di Colegno lungi due miglia
e mezzo da Torino
sui confini del medesimo territorio; in
attiguità di detta cassina verso la strada si
edificò una sontuosa
Cappella nel 1783
Cascina il Berlìa,
il cortile interno
(foto arch. E. Lavezzo)
48
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Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 50
Il Tippo dei confini fra le comunità
di Torino e di Collegno del 1579
indica che nell’area sorgono
le “Cassine de Nazerij”
(Archivio Storico Comunale
della Città di Torino)
secondo il disegno del
signor Architetto Rocca
(Grossi 1790-1791).
La nuova cappella veniva utilizzata sia dai
proprietari e abitanti della
cascina che dai contadini
del vicino territorio. Sino
al XVI secolo l’unico edificio religioso dell’area era
la cappella campestre di
Santa Maria di Gorzano.
51 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Nella Mappa Napoleonica del 1805
appare il nome della Famiglia Berlìa;
è visibile il perimetro della cappella
gimento delle funzioni agli
abitanti delle vicine cascine.
All’interno dell’edificio sono visibili un altare in marmo
ed una lapide commemorativa (vedi pagina 85) sulla
quale sono riportati i nomi
di Luigi Berlìa della Piè,
proprietario, del progettista
architetto Rocca, del Cardinale Vittorio Costa che ne
consacrò la struttura e la
data di costruzione.
CA (da Ainardi 2003)
Il disegno barocco della
cappella è leggibile nella
pianta ellittica. Un campanile a vela veniva utilizzato per segnalare lo svolNella Carta dei Distretti delle
Regie Caccie del 1762 è indicata
la “Cascina d’ Lappie’ ”
(Archivio di Stato di Torino)
Ecco la “Cascina Prelia Lapie’ ”
nella cartografia del 1816
(Archivio di Stato di Torino)
Cascina il Berlìa (strada della Berlìa 545 – Torino),
visione da est (foto E. Lavezzo)
50
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Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 52
53 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Cascina il Berlìa, la corte (foto architetto E. Lavezzo)
Cascina il Berlìa, il muro di cinta (foto architetto E. Lavezzo)
Cascina il Berlìa,
la cappella del 1783,
dedicata a san Luigi
(foto Associazione
Alta Parella-Pellerina
e architetto
E. Lavezzo)
52
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55 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Orti e fiori al Berlìa
La Cascina il Berlìa si
trova lungo l’omonima
strada della Berlìa, subito a fianco della Cascina
Grange Scott e in corrispondenza del confine
con la città di Collegno.
Un tempo era di proprietà della famiglia Miola, proveniente dal Truc
del Miola (frazione di La
Cascina il Berlìa, macchina voltafieno
Cassa, TO), mentre oggi la strut(archivio 4ª Circoscrizione, 2009)
tura originale risulta frazionata in diverse proprietà, alcune delle quali non più legate al territorio rurale. Al suo interno si trovano infatti sia abitazioni che officine, quali una carrozzeria e una carpenteria.
Cascina il Berlìa, strada della Berlìa 545 – Torino
(archivio 4ª Circoscrizione, 2009)
55
Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 56
57 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Tracce della vocazione agricola sono
ancora visibili nella vasta porzione coltivata a orto e giardino dalla signora Teresina e, subito a fianco, dal signor Pietro:
serre per insalate e piante da orto, all’aria
aperta filari di fragole, piante da fiore, alberi da frutta (peri, fichi...); un’oasi verde
protetta da un classico muro di cinta a
pietre di fiume flottate e mattoni rossi.
A livello architettonico l’elemento di
maggiore interesse è la cappella dedicata a san Luigi, collocata nell’angolo
della corte. Oggi la Messa viene celebrata una sola volta all’anno, il 21 giugno, in occasione del Santo Patrono
e in collegamento con la Parrocchia
santa Maria Goretti.
EG
Fino agli ultimi mesi del 2008 vi era
anche un allevamento di circa quaranta
capre, gestito dal signor Giuseppe, che
pascolavano nei prati tra corso Marche
e strada della Berlìa; si trattava di una
razza particolare, la cosiddetta Capra
Camosciata, originaria dei versanti svizzero e francese dell’arco alpino, dalle
caratteristiche ampie corna simili a quelle di uno stambecco.
Cascina il Berlìa, i magnifici fiori dell’orto
curato dalla signora Teresina
(archivio 4ª Circoscrizione, 2009)
Cascina il Berlìa, le tipiche Capre
Camosciate, allevate fino al 2008 (dal filmato
a cura di Associazione Alta Parella-Pellerina)
Cascina il Berlìa, i magnifici fiori
dell’orto curato dalla signora Teresina
(archivio 4ª Circoscrizione, 2009)
Cascina il Berlìa (strada della Berlìa 545 – Torino),
la corte interna, montaggio panoramico
(archivio 4ª Circoscrizione)
56
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Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 58
Cascina il Berlìa. Gli orti sono mantenuti con grande
impegno e cura (archivio 4ª Circoscrizione, 2009)
59 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Cascina il Berlìa. Protetta dal muro di cinta in mattoni e pietre di fiume,
la superficie coltivata a orto mostra una buona estensione (archivio 4ª Circoscrizione, 2009)
Cascina il Berlìa, l’ex fienile, una parte del quale è
ora utilizzata da officine (archivio 4ª Circoscrizione, 2009)
Cascina il Berlìa,
la volta della cappella, costruita nel
1783 e dedicata a
san Luigi (archivio
4ª Circoscrizione, 2009)
Cascina il Berlìa, la vasta corte interna, montaggio
panoramico (archivio 4ª Circoscrizione, 2009)
58
59
61 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Cascina
La Pellerina
L’architetto
Giovanni Amedeo Grossi, nel
1790, descrive:
Vista dell’ingresso della Cascina La Pellerina
(foto M. S. Ainardi, 1972-1973)
(...) la Pellerina, cascina dell’Illustrissimo Signor Marchese Tana situata alla
sinistra del Fiume Dora
lungi due miglia da Torino
(Grossi 1790-1791).
L’impianto originale della cascina è databile ai secoli XV-XVI.
Da un unico corpo di fabbrica a pianta
rettangolare, la grangia, tramite successive addizioni di parti edilizie si giunge alla costruzione della cascina a corte chiusa. Le fabbriche rurali si dispongono intorno alla corte, il cui ingresso avviene attraverso un portale dal tipico
disegno settecentesco. Casa di abitazione rurale a tre piani fuori terra, stalle,
fienili soprastanti e casi da terra (tettoie di ricovero a un solo piano con tetto
a struttura lignea) costituiscono le varie fabbriche della cascina.
Il fiume Dora e “La Pellarina” – il sud è in alto –
nella Carta dei Distretti delle Regie Caccie
del 1762 (Archivio di Stato di Torino)
La planimetria de La Pellerina
nel catasto Rabbini del 1862
(Archivio di Stato di Torino)
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Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 62
Facciata sud della Cascina La Pellerina,
schizzo dell’800
Immediatamente a ovest di via Pietro
Cossa un campo a granturco circonda la
Cascina La Pellerina; sullo sfondo
il Musiné e l’imbocco della Valsusa
(archivio 4ª Circoscrizione, 2004)
63 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
“La Pellarina” è rilevata nel 1762 come
fabbrica a corte chiusa composta da due
edifici, uno dei quali venne poi ampliato
nel 1802. Il paesaggio d’intorno è costituito
da prati e campi. La Cascina La Pellerina
documenta il modello architettonico degli
edifici rurali di pianura adibiti a colture agricole ed all’allevamento bovino.
L’ambiente circostante, seppure modificato profondamente, è costituito da campi, prati, dall’alveo del Fiume Dora Riparia e dai bracci della bealera denominata
del Naviglio.
CA (da Ainardi 2003)
Fascia rurale e fascia urbana attorno
alla Cascina La Pellerina
(archivio 4ª Circoscrizione, 2004)
Cascina La Pellerina, ingresso alla corte ed edificio principale (archivio 4ª Circoscrizione, 2004)
Cascina La Pellerina, via Pietro Cossa 263 – Torino
(archivio 4ª Circoscrizione, 2004)
62
63
65 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Il fienile del Cascinotto, foraggio per il bestiame
(archivio 4ª Circoscrizione, 2008)
Allevamento bovino
al Cascinotto
Cranio bovino al portale d’ingresso del Cascinotto
(archivio 4ª Circoscrizione, 2008)
L’ingresso del Cascinotto e il suo guardiano
(archivio 4ª Circoscrizione, 2008)
Il Cascinotto, un tempo denominato Cascina Perrone, è per
una metà adibito a magazzino
e rimessa per camion, mentre
l’altra metà, di proprietà della Famiglia Frus sin dal 1937,
viene ancora oggi utilizzata per
attività agro-pastorali.
Fino al 1965 le attività produttive della Famiglia Frus erano
rivolte principalmente all’allevamento di vacche da latte (circa
venticinque) con produzione e
vendita di latte e burro. Attualmente vengono allevate vacche
da carne e vitelli da macello.
In cascina sono presenti sessanta animali di razza Piemontese e cinque meticci. La Piemontese è considerata la più
importante razza bovina da carne italiana; produce anche latte
di ottima qualità, ma in quantità
estremamente ridotta – circa
sei litri al giorno contro una media di circa venti litri di latte al
giorno della Pezzata rossa.
Piastra in ghisa del 1759, in precedenza
posizionata sul caminetto (foto Associazione
Alta Parella-Pellerina, 2008)
65
Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 66
L’orto del Cascinotto (archivio 4ª Circoscrizione, 2008)
67 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Le ventotto fattrici sono allevate per la riproduzione e
vengono alimentate con fieno nella stagione invernale,
mentre in estate pascolano
nei circa dieci ettari di terreno
a disposizione. I vitelli, di razza Fassone, vengono nutriti
con il latte materno fin verso
i cinque mesi, crescendo di
circa 1.2 kg al giorno.
Una parte dei vitellini vengono venduti al primo mese
di vita, mentre gli altri sono
ingrassati in stalla fino ai 67 mesi e, raggiunto il peso
di circa cinque quintali,
sono venduti a un macello
di Cantoira.
I pascoli del Cascinotto, ai confini dell’area urbana di Borgata Parella (archivio 4ª Circoscrizione, 2008)
Il Cascinotto, i campanacci delle “Regine” (foto Associazione Alta Parella-Pellerina, 2008)
EG
Vacche da carne e vitelli da macello nella stalla
del Cascinotto (Associazione Alta Parella-Pellerina, 2008)
Il Cascinotto, Strada della Pellerina 77 – Torino (archivio 4ª Circoscrizione, 2008)
66
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69 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Itinerario delle cascine
Il percorso permette di visitare le cascine secondo un itinerario ideale.
1 - Cascina La Marchesa, corso Regina Margherita 371.
La cascina è situata all’interno del Parco della Pellerina, nella sezione
dedicata alle vittime del rogo della Thyssenkrupp. Prima della rettifica
operata nei primi decenni del ’900 del corso della Dora, che qui ne tagliò
un’ansa – la Dora proseguiva fino all’inizio dell’attuale corso Cincinnato,
oltre corso Regina Margherita – la cascina era situata sulla sponda destra del fiume, che ora invece scorre un po’ più a sud. Vedi pagina 88.
2 - Cascina La Pellerina, via Pietro Cossa 263.
Circondata da vasti campi coltivati a mais, è l’unica a tre piani. Il sito, attestato già dal XVI secolo come Valle Pellerina o Pellarina – vi era anche un
guado – dà il nome all’intera zona e all’attuale Parco. Il nome testimonia
l’antica via Pellegrina, un tratto del percorso di pellegrinaggio della famosa via Francigena o Romea, che nella variante Moncenisio-NovalesaSusa univa Rivoli a Torino. Vedi pagine 60-63 e pannello 12.
3 - Cascina Basse di Dora, strada della Pellerina 72.
Denominata a fine ’500 “Cassina o Tetto de Lioneti”, solo dopo il 1762
appare il toponimo “Tetti Basse di Dora”. È caratterizzata dall’abbaino
con orologio e dall’orto protetto da muro di cinta. A bordo strada vi è il
pilone votivo con tettuccio ogivale dedicato alla Madonna, Regina della
Pace. Vedi pagine 72-75.
4 - Cascina il Cascinotto, strada della Pellerina 77.
Tra le più attive per l’allevamento bovino e di animali da cortile, è caratterizzata dalla testa bovina con corna appesa all’ingresso principale;
dalla strada della Pellerina si può gettare un occhio su stalle e pascoli.
Vedi pagine 64-67 e pannello 13.
5 - Cascina il Mineur, strada della Pellerina 78.
Cascina con casa padronale, prende nome dalla famiglia Mineur, funzionari pubblici e proprietari dal 1706. Dietro al muro di cinta settecentesco vi è un ampio orto-giardino. Vedi pagine 26-37 e pannelli 6 e 7.
69
Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 70
71 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
6 - Cascina Grange Scott, strada della Berlìa 543.
Nel 1762 la struttura appartiene al Conte Scotti. Alcuni campi circostanti
erano coltivati a canapa. Attualmente è dotata di punto vendita carne e
formaggio; si può assistere a dimostrazioni agricole, apprendendo i metodi di coltivazione e di allevamento. Vedi pagine 38-47 e pannelli 8-9.
7 - Cascina il Berlìa, strada della Berlìa 545.
Indicata nel 1579 come “Cassine de Nazery”, nel 1762 è denominata
“Cascina ‘d Lappie’”; nel 1805 appare il nome attuale, dato dalla famiglia
dei conti Prelia o Berlìa. A fianco dell’edificio sorse nel 1783 una sontuosa cappella barocca. Vedi pagine 48-59, 82-85 e pannelli 10-11.
8 - Castello della Saffarona, corso Regina Margherita 497.
Privato, non aperto al pubblico. La Cascina del Saffarone appare in un
disegno agrimensorio del 1579, ai confini fra le Comunità di Torino e
Collegno. Il castello attuale, di impianto settecentesco, è di proprietà privata (non è aperto al pubblico) e versa in ottime condizioni; pregevole la
facciata decorata in mattoni pieni a vista. Caratteristiche le quattro torri
a pianta quadrata. Il salone ellittico è ornato di affreschi del tardo settecento. Bellissimo il parco e i giardini interni. Fu di proprietà della famiglia
nobiliare Dal Pozzo della Cisterna dal 1729 fino al 1833.
Galleria fotografica
Nella mostra Cascine in Città, oltre a quattordici pannelli, a ognuno dei quali è stato dedicato un capitolo del presente volume, sono stati esposti altri pannelli più piccoli,
per mostrare alcune tra le molte immagini significative del
territorio rurale di Borgata Parella.
Le riproponiamo volentieri nelle pagine che seguono.
AA
Da vedere e da fare:
- visitare le cascine, le corti, le stalle e gli animali;
- partecipare alle attività didattiche;
- effettuare un safari fotografico del tipo “campagna in città”.
Altri punti di interesse:
- il platano tricentenario vicino all’ingresso del Parco della Tesoriera;
- lo stagno naturale (tifeto) e le chiuse del Canale della Pellerina con
la tacca indicante il livello dell’alluvione 1901 al Parco Carrara o della
Pellerina;
- il portale in mattoni (al fondo di via Boselli) dell’ex Sito degli Esperimenti
Idraulici di Michelotti (1767);
- il monumento con l’aereo AMX Ghibli – in memoria del pilota capo collaudatore dell’Aeritalia M. Quarantelli, che perse la vita nel 1984 per non
precipitare sul centro abitato – posizionato presso l’aeroporto turistico e la
rotonda di viale Certosa di Collegno, proprio in corrispondenza del confine
comunale Torino-Collegno.
AA
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73 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Cascina Basse di Dora, panorama dall’orto e dall’esterno (archivio 4ª Circoscrizione, 2008 e 2009)
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75 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Cascina Basse di Dora, qui sotto il pilonetto votivo (Madonna della Pace) situato lungo il muro di cinta;
nella pagina precedente l’orologio sul tetto (archivio 4ª Circoscrizione, 2009 e 2008)
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Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 76
Il Cascinotto, pascolo bovino e anatre (archivio 4ª Circoscrizione, 2008)
Il Cascinotto, i campanacci delle “Regine” (foto Associazione Alta Parella-Pellerina, 2008)
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77 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Il Cascinotto, vacche da carne di razza Piemontese (foto Associazione Alta Parella-Pellerina, 2008)
Il Cascinotto, il tetto del fienile, pilastri, travi e coppi (foto Associazione Alta Parella-Pellerina, 2008)
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Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 78
Il Cascinotto, altarino con Madonna e san Pancrazio, venerato presso il santuario
di Pianezza (foto Associazione Alta Parella-Pellerina, 2008)
79 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Il Mineur, la villa padronale (archivio 4ª Circoscrizione, 2009)
Pascolo bovino nei prati attorno al Mineur (archivio 4ª Circoscrizione, 2009)
Il Mineur, panorama invernale (archivio 4ª Circoscrizione, 2009)
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81 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Cascina Grange Scott, gli animali della fattoria didattica (archivio 4ª Circoscrizione, 2008)
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83 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Cascina il Berlìa, la signora Teresina
e il suo orto (archivio 4ª Circoscrizione, 2009)
Cascina Grange Scott, aratro a ruota (foto Associazione Alta Parella-Pellerina, 2007)
Cascina il Berlìa, visione generale dal prato falciato (archivio 4ª Circoscrizione, 2009)
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85 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Cascina il Berlìa, fiori dall’orto della signora Teresina (archivio 4ª Circoscrizione, 2009)
LVIGI . BERLIA . CONTE DELLA . PIE
QVESTA.CAPPELLA.DA.LVI.COSTRVTA.ED.ORNATA
A . DIO . OTTIMO . MASSIMO
ED.AI.SANTI.SVOI.PROTETTORI.DEDICO’
VITTORIO . CAETANO.COSTA
CARD.DI.SANTA CHIESA.ARCIVESCOVO.DI.TORINO
ZIO . MATERNO . DEL . FONDATORE
IL . NVOVO . EDIFIZIO . BENEDISSE
ED.IL.MARMOREO.ALTARE.CONSACRO’
ADDI ‘ XI . DEL MESE . D.OTTOBRE
MDCCLXXXIII
Cascina il Berlìa, cappella barocca, arredi interni e lapide di consacrazione del 1783
(archivio 4ª Circoscrizione, 2009)
84
85
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87 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Canali d’irrigazione (bealere), paratie
metalliche e chiuse con sponde in mattoni
(archivio 4ª Circoscrizione, 2009)
Torino, via Boselli, l’arco di ingresso del sito
degli esperimenti idraulici, unica testimonianza
rimasta (archivio 4ª Circoscrizione, 2009)
Francesco Domenico Michelotti, 1767,
Sperimenti idraulici principalmente diretti
a confermare la teorica..., il frontespizio
1767, tavole dal volume di Michelotti. In alto “Tubo Pitot e Regolatore” (nel paesaggio sullo sfondo si notano
una cascina e un castello, forse la Saffarona); in basso mappa del sito,
centrata sul “Canale de Molini della Città (oggi Canale della Pellerina)
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Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 88
Parco Vittime del rogo del 6 dicembre 2007 nello stabilimento della Thyssenkrup, detto della Pellerina,
la Cascina Marchesa sotto la forte nevicata del 7 gennaio 2009 (archivio 4ª Circoscrizione, 2009)
La villa padronale della Cascina Marchesa
(archivio 4ª Circoscrizione, 2007)
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89 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Borgata Parella, skyline della zona urbana e prato dell’area rurale (archivio 4ª Circoscrizione, 2009)
Parco Vittime del rogo del 6 dicembre 2007 nello stabilimento della Thyssenkrup, detto della Pellerina,
stagno naturale (tifeto), gabbiani e tife (archivio 4ª Circoscrizione, 2003)
89
91 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
Sezione didattica
Molti bambini e ragazzi hanno visitato la mostra Le Cascine in Città. Alcuni
di loro hanno scritto i loro giudizi su piccoli post-it gialli. Abbiamo scelto alcune
frasi che ci sembrano significative:
- “a me piace: perché amo molto la campagna, amo anche gli odori della
natura” (Alessia);
- “mi sono molto divertita e vi saluto; spero di rivenire un’altra volta”
(Maria José);
- “a me piace il monitor
perché cambia in modo
bellissimo e fa vedere tutte le immagini” (Matteo).
Nelle pagine che seguono
presentiamo alcuni spunti per
una possibile attività didattica.
VB - EF
*** Fotocopia da pag.
90 a pag 98, poi segui
le istruzioni (compila,
disegna, colora...)
91
Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 92
*** Pensaci un po’ e rispondi alle domande...
92
93 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
*** Pensaci un po’ e rispondi alle domande...
93
Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 94
95 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
*** Se hai fotocopiato da pagina 90
a pag. 98, ritaglia gli animali
e le piante di pag. 90, incollali
sul paesaggio di Chi c’è in cascina?,
aggiungi altri personaggi, se vuoi,
e poi colora il tutto...
94
95
Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 96
*** Completa il cruciverba de Le Cascine in Città. Buon divertimento!
96
97 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
*** Risolvi l’intricato percorso delle cascine
97
Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 98
99 - Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella
*** E per finire... scrivi poche frasi
su ciò che ti ha più interessato durante
la visita all’Ecomuseo oppure, se non lo hai
visitato, su tutto quello che hai letto e visto in questo libretto.
Bibliografia
Ainardi M. S., 2003. Cascine in periferia, Torino.
Ainardi M. S., De Paoli A., 2008. Il territorio storico. San Donato Campidoglio
Parella, un racconto per immagini e testimonianze, catalogo della mostra,
Ecomuseo 4, via Medici 28, Torino.
Grossi G. L. A., 1790-1791. Guida alle cascine, e vigne del territorio di Torino
e suoi contorni ... opra dell’architetto Gio. L. Amedeo Grossi, in cui si danno
diverse notizie utili, 2 vv., Torino.
Michelotti F. D., 1767. Sperimenti idraulici, principalmente diretti
a confermare la teorica, e facilitare la pratica del misurare le acque correnti,
Torino.
I Quaderni dell’Ecomuseo 4
n. 1 - Dicembre 2008: Ainardi M. S., De Paoli A., 2008. Il territorio storico. San Donato
Campidoglio Parella, un racconto per immagini e testimonianze, catalogo della mostra, Ecomuseo 4, via Medici 28, Torino.
n. 2 - Novembre 2009: A.S.L. TO2, 2009. Ospedale Amedeo di Savoia: ieri, oggi, domani, catalogo della mostra, 18 marzo - 14 aprile 2009, Ecomuseo Urbano Circoscrizione 4.
n. 3 - Dicembre 2009: Arcà A. (a cura di), 2009. Cascine in città, i territori rurali di Borgata Parella, catalogo della mostra, 16 giugno - 26 ottobre 2009, Ecomuseo Urbano
Circoscrizione 4.
n. 4 - 2010 (di prossima pubblicazione): I Luoghi della
Quattro, introduzione al
territorio di San Donato,
Campidoglio e Parella,
catalogo della mostra,
20 febbraio - 7 aprile
2010.
98
99
Cascine in Città, i territori rurali di Borgata Parella - 100
I Luoghi della 4
Dai luoghi della storia a quelli dell’arte urbana, dai
luoghi delle fabbriche alla campagna, dai luoghi del
gusto ai luoghi del tempo libero: una mostra e una
piccola guida per suggerire spunti di approfondimento del territorio e itinerari di visita, secondo quella che
è la naturale e articolata ricchezza delle borgate di
San Donato, Campidoglio e Parella.
INDICE
3 – Presentazione
5 – Introduzione (aa)
11 – Le Cascine di Parella (aa)
13 – Cascine, toponimi e cartografia nel Cinquecento–Settecento (aa)
19 – Cascine, toponimi e cartografia, Ottocento e Novecento (aa)
23 – Le bealere nel territorio rurale (msa)
27 – Cascina Il Mineur (ca – msa)
31 – Con i margari del Mineur (eg)
33 – Un giorno al Mineur (ai – lc)
39 – Cascina Grange Scott (ca – msa)
43 – Didattica alla Grange Scott (eg)
49 – Cascina Il Berlìa (ca – msa)
55 – Orti e fiori al Berlìa (eg)
61 – Cascina La Pellerina (ca - msa)
65 – Allevamento bovino al Cascinotto (eg)
69 – Itinerario delle cascine (aa)
71 – Galleria fotografica (aa)
91 – Sezione didattica (vb – ef)
99 – Bibliografia
100 – Indice
AA : Andrea Arcà; AI: Associazione Immagina; CA: Cristina Assenzio; EF: Eleonora
Ferrazzano; EG: Elisa Guglielmet; LC: Liceo Cavour; MSA: Mauro Silvio Ainardi; VB:
Valentina Bertoni
100
Storia: Rifugio antiaereo piazza Risorgimento, Sacrario del
Martinetto, Concerie Fiorio; architettura: Liberty a San Donato,
Faà di Bruno – museo e campanile; gusto: dolciumi e birrifici
a San Donato (Caffarel, Talmone, Metzger...); arte urbana: via
Borgosesia, MAU Campidoglio; tempo libero: Teatro Astra, piscina Franzoj, trasporti corso Francia; verde pubblico: Tesoriera, Pellerina, Officina Verde Tonolli, via Mosso, tifeto Pellerina.
In distribuzione gratuita presso l’Ecomuseo Urbano Circoscrizione 4 (via
Medici 28 – Torino) e presso il Centro
Civico della 4ª Circoscrizione San Donato-Campidoglio-Parella (via Servais
5 angolo corso Montegrappa – Torino)