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13. Januar 2012
9
Passaparola
Cannochiale
STEUERSTREIT: LAVENA PONTE TRESA MUSS SPAREN
von Antje Bargmann, sda
DER italienischen Grenzgemeinde Lavena Ponte Tresa steht ein
Jahr der Entbehrungen bevor. Weil der Kanton Tessin immer noch
einen Teil der Italien zustehenden Quellensteuer blockiert hält, fehlen rund eine halbe Million Euro im Budget. Investitionen in Infrastruktur und Sicherheit müssen warten.
Noch im Dezember hatte Gemeindepräsident Pietro Roncoroni die
Hoffnung, dass der Kanton die Gelder vor Jahresende freigibt.
"Dann wäre die fehlende Summe noch in den laufenden Staatshaushalt eingeflossen und würde uns in diesem Jahr ausbezahlt",
sagt er im Gespräch mit der Nachrichtenagentur sda. Doch jetzt
müsse seine Gemeinde – ebenso wie die rund achtzig anderen betroffenen Grenzorte – mindestens bis 2013 auf das Geld warten.
Ein Umstand, der in der gesamten Region für Unmut sorge, sagt
Roncoroni. Zumal die Italiener schon wegen des strengen Sparkurses der neuen Regierung den Gürtel enger schnallen müssten.
Lavena Ponte Tresa am Luganersee gilt als typische Grenzgängergemeinde. Von 5600 Einwohnern pendeln rund 1500 Personen zum
Arbeiten in die Schweiz. Rund 50 Prozent der Haushalte hängen
demnach an mindestens einem Grenzgänger-Gehalt. Wenn der Gemeindepräsident aus seinem Bürofenster blickt, hat er die Schweiz
immer vor Augen. Lavena Ponte Tresa schliesst sich nahtlos an
Ponte Tresa TI an, Ortsbild und Name suggerieren gar eine Einheit.
Das kleine Örtchen mit seinen zahlreichen Geschäften und Bars
wird jedoch von der Landesgrenze geteilt. "Jeden Tag sehe ich vor
meiner Haustür, wie viel Wert die Schweizer auf die Pflege ihrer
Infrastruktur legen", sagt Roncoroni. "Doch auch bei uns stehen
dringende Projekte an." So sei unter anderem für dieses Jahr geplant gewesen, das Gebäude der Polizei zu sanieren sowie Überwachungskameras im Grenzort zu installieren.
Doch ohne die halbe Million, die ihnen aus den blockierten Steuer-
geldern zusteht, würden sich die Projekte nicht verwirklichen lassen. Ein Eigentor der Schweizer Nachbarn, wie Roncoroni findet,
würden diese doch selbst von den Investitionen in mehr Sicherheit
an der Grenze profitieren.
Insgesamt knapp 30 Millionen Franken hält der Kanton Tessin seit
vergangenem Juni zurück. Dabei handelt es sich um die Hälfte des
Italien zustehenden Anteils der bei Grenzgängern erhobenen Quellensteuer 2010. Das Tessin fordert mit dieser Geste von Bern und
Rom unter anderem eine Neuregelung der Rückzahlungsmodalitäten der Quellensteuer sowie die Streichung der Schweiz von der
italienischen "Black List" der Steuerparadiese. Trotz Druck aus
Bern gab der Kanton das Geld auch nicht im Dezember nach dem
Regierungswechsel in Italien frei.
In der Rubrik „Cannocchiale“ blickt
die TZ über die Grenze nach Italien
Wortschatz
NO ALLE AGGREGAZIONI? LA PAROLA AI VINCITORI
a cura di Giò Rezzonico
L’ANNO che si è appena concluso è stato disastroso per il Locarnese. Il rifiuto delle aggregazioni rischia di congelare lo sviluppo
della regione, con conseguenze negative per tutto il cantone. Questa
la mia opinione, quella di un aggregazionista convinto sconfitto dal
responso popolare. Ho così pensato di incontrare il sindaco di Muralto Stefano Gilardi, che nonostante si sia strenuamente battuto
contro la nuova Locarno, stimo per il suo dinamismo. Da perdente
chiedo al vincitore: e adesso come andiamo avanti? “Non mi sono
mai sentito vincitore, ribatte prontamente. Mi aspetto una valutazione autocritica del voto da parte dei promotori per un rilancio della
collaborazione nel Locarnese”. Autocritica perché? “Ma perché non
era un progetto valido, come ha chiaramente sancito il popolo”.
Molti sono persuasi che se le avessero chiesto di essere il sindaco
della Nuova Locarno che avrebbe dovuto scaturire dall’aggregazione lei sarebbe stato favorevole e non contrario. “Chi lo sostiene non
mi conosce e non ha seguito la mia carriera politica. Non sono mai
stato attaccato ai cadreghini. Sono stato dieci anni in Gran Consiglio, poi mi sono dedicato alla politica comunale, sebbene mi abbiano proposto di candidarmi per il Consiglio Nazionale. Non ho accettato quella proposta perché sono un politico atipico, molto indi-
pendente dai partiti, che ama realizzare progetti, oltre a praticare il
suo grande hobby che è il lavoro di medico. Ho una visione per il
Locarnese e sono pronto a percorrere qualsiasi strada che mi permetta di accelerare il perseguimento di questi obiettivi”. Ma noi
fautori dell’aggregazione pensavamo che quello fosse proprio un
mezzo per favorire la progettualità regionale. “Il progetto per cui si è
votato – ribatte Gilardi – non era ben strutturato, né a livello amministrativo, né di realizzazioni. Per questo ero contrario”. Ci parli allora della sua visione per il futuro della regione. “Si basa su due presupposti: da una parte liberarsi dalla meteodipendenza, dall’altra
valorizzare il territorio, che è il nostro bene maggiore. Si tratta di
non comprometterne la qualità pur promuovendo un incremento turistico: un’equazione non facile da risolvere. Per questo sono persuaso si debba puntare soprattutto sulla ferrovia, il mezzo di trasporto più rispettoso dell’ambiente, sia a livello di inquinamento, sia di
paesaggio. Ecco perché il progetto di cui mi sto occupando da ben
nove anni e che più mi sta a cuore è quello della nuova stazione di
Locarno-Muralto, che si arricchirà di contenuti congressuali, alberghieri, culturali e commerciali. Il luogo è ideale per organizzare
congressi per la splendida posizione in riva al lago, perché equidi-
stante dagli aeroporti di Kloten e Malpensa e anche perché sarà collegato in meno di due ore alla Svizzera tedesca, a partire dal 2017,
grazie alla linea veloce Alptransit, sia alla Svizzera romanda attraverso le Centovalli”. E gli altri progetti di cui si sta occupando? “Il
recupero del Grand Hotel, dopo otto anni di lavoro, dovrebbe ormai
quasi essere in porto. Credo molto anche nella seconda tappa – la
costruzione del centro wellness – al Lido di Locarno. Stiamo inoltre
lavorando per inserire il santuario della Madonna del Sasso in un
programma di itinerari dei sacri monti in vista dell’esposizione
mondiale di Milano del 2015. Ritengo importante anche la realizzazione della Casa del cinema, a condizione che si propongano contenuti di eccellenza accademica. Per quanto mi concerne collegherei
infine l’ex caserma di Losone all’ottima attività svolta dal Centro
sportivo di Tenero”.
Ma come creare a livello istituzionale il consenso per realizzare tutti
questi progetti? “Attraverso il Convivio intercomunale dei sindaci
del Locarnese (Cise) e l’Ente regionale di sviluppo, di cui il primo
dovrebbe diventare un organo consultorio obbligatorio”. Spero
davvero di sbagliarmi, ma temo proprio che senza la nuova Locarno
non sarà facile trasformare in realtà questi ottimi propositi.
disastroso: verheerend / katastrophal
il rifiuto delle aggregazioni: die Ablehnung der Fusionen
strenuamente: tapfer
sancito: bekräftigt
mai stato attaccato ai cadreghini: war nie ein Sesselkleber
accelerare: beschleunigen
fautori dell’aggregazione: Förderer der Fusion
presupposti: Voraussetzungen
un’equazione: eine Gleichung
si arricchirà di: wird reicher werden um
equidistante: gleich weit entfernt
il recupero: die Sanierung / Wiederinstandstellung
itinerari: Routen / Wege
contenuti: Inhalte
Convivio intercomunale dei sindaci: interkommunaler Zusammenschluss der Gemeindepräsidenten
Ente regionale di sviluppo: Geschäftsstelle für Regionalentwicklung
un organo consultorio: ein Beratungsorgan
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