Programma e biografie
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Programma e biografie
FESTIVAL VERDI 2014 Teatro Regio di Parma mercoledì 22 ottobre 2014, ore 17.00 VERDI E LA MUSICA NUOVA nel 150° della nascita di Richard Strauss Conversazione con MARCELLO CONATI, MARKUS ENGELHARDT, GIUSEPPE MARTINI, EMILIO SALA Omaggio a RICHARD STRAUSS Soprano TERESA CAMELLINI Pianoforte BRUNO CANINO Con il patrocinio di Omaggio a Richard Strauss Fünf Klavierstüke, op. 3 Andante, Allegro vivace scherzando, Largo Allegro molto, Allegro marcatissimo Pianoforte Bruno Canino Ständchen, op. 17, n. 2 testo di Adolf Friedrich von Schack, 1887 Zueignung, op. 10, n. 1 testo di Hermann von Gilm zu Rosenegg, 1885 Die Nacht, op. 10, n. 3 testo di Hermann von Gilm zu Rosenegg, 1885 Wie sollten wir geheim, op. 19, n. 4 testo di Adolf Friedrich von Schack, 1885-88 Befreit, op. 39, n. 4 testo di Richard Dehmel, 1898 Allerseelen, op.10, n. 8 testo di Hermann von Gilm zu Rosenegg, 1885 Einerlei, op. 69, n. 3 testo di Achim von Arnim, 1918 Malven, AV 304, postumo testo di Betty Knobel, 1948 - prima esecuzione 1985 Kling!, op. 48, n. 3 testo di Karl Henckel, 1900 Soprano Teresa Camellini Pianoforte Bruno Canino Ständchen Serenata Mach auf, mach auf, doch leise mein Kind, Um keinen vom Schlummer zu wecken. Kaum murmelt der Bach, kaum zittert im Wind Ein Blatt an den Büschen und Hecken. Drum leise, mein Mädchen, daß nichts sich regt, Nur leise die Hand auf die Klinke gelegt. Apri, apri, ma piano, bambina, per non destare nessuno dal sonno. Il ruscello mormora appena, trema appena nel vento una foglia del cespuglio o della siepe. Piano perciò fanciulla, ché nulla si muova, accarezza la maniglia appena appena. Mit Tritten, wie Tritte der Elfen so sacht, Die über die Blumen hüpfen, Flieg leicht hinaus in die Mondscheinnacht, Zu mir in den Garten zu schlüpfen. Rings schlummern die Blüten am rieselnden Bach Und duften im Schlaf, nur die Liebe ist wach. A passi delicati, come quelli degli elfi quando saltellano di fiore in fiore, vola fuori leggera, nella notte di luna, scivola fino a me nel giardino. Dormono i fiori attorno, lungo il torrente che goccia, e profumano nel sonno; solo amore veglia. Sitz nieder, hier dämmert's geheimnisvoll Unter den Lindenbäumen, Die Nachtigall uns zu Häupten soll Von unseren Küssen träumen, Und die Rose, wenn sie am Morgen erwacht, Hoch glühn von den Wonnenschauern der Nacht. Siediti; qui, sotto i tigli, c’è un’ ombra piena di mistero; l’usignolo vicino al nostro capo sognerà i nostri baci, e la rosa, destandosi al mattino, avvamperà dei voluttuosi brividi notturni. Zueignung Dedica Ja, du weißt es, teure Seele, daß ich fern von dir mich quäle, Liebe macht die Herzen krank, habe Dank. Sì, lo sai, anima cara, quanto soffro lontano da te; l'amore fa ammalare il cuore, abbi grazia. Einst hielt ich, der Freiheit Zecher, hoch den Amethysten-Becher, und du segnetest den Trank, habe Dank. Un giorno io, franco bevitore, levai alta la coppa d’ametista e tu benedicesti la bevanda; abbi grazia. Und beschworst darin die Bösen, bis ich, was ich nie gewesen, heilig, heilig an’s das Herz dir sank, habe Dank! E scacciasti l’influsso dei malvagi; finché io, per la prima volta, caddi senza peccato sul tuo cuore. abbi grazia! Die Nacht La notte Aus dem Walde tritt die Nacht, Aus den Bäumen schleicht sie leise, Schaut sich um weitem Kreise, Nun gib Acht. La notte esce dal bosco, scivola fra gli alberi senza rumore, si guarda intorno per ampio tratto; è l’ora; stai attenta. Alle Lichter dieser Welt, Alle Blumen, alle Farben Löscht sie aus und stehlt die Garben Weg vom Feld. Tutte le luci del mondo, tutti i fiori, tutti i colori spegne la notte, e al campo Ruba i covoni. Alle nimmt sie, was mir held, Nimmt das Silber weg des Stroms, Nimmt vom Kupferdach des Doms Weg das Gold. Ogni cosa leggiadra porta via; porta via l’argento al fiume e al tetto di rame nel duomo porta via l’oro. Ausgeplündert steht der Strauch. Rücke näher, Seel' an Seele: Die Nacht, mir bangt, sie stehle Dich mir auch. Anche l’arbusto è spoglio; vieni più vicino, cuore al cuore; oh, io tremo che la notte possa rubarti a me. Wie sollten wir geheim Come faremo a serbarla segreta Wie sollten wir geheim sie halten, Die Seligkeit, die uns erfüllt? Nein, bis in seine tiefsten Falten Sei allen unser Herz enthüllt! Come possiamo serbarla segreta La beata felicità che ci pervade? No, il nostro cuore disveli a tutti Anche le sue pieghe più remote! Wenn zwei in Liebe sich gefunden, Geht Jubel hin durch die Natur, In längern wonnevollen Stunden Legt sich der Tag auf Wald und Flur. Quando due trovano l’amore Il giubilo erompe nella natura, e per lunghe ore d’estasi il giorno rischiara boschi e campi. Selbst aus der Eiche morschem Stamm, Die ein Jahrtausend überlebt, Steigt neu des Wipfels grüne Flamme Und rauscht von Jugendlust durchbebt. Anche il decrepito fusto di quercia, che sopravvive mille anni, accende la cima di verde fiamma e stormisce con giovanile ardore. Zu höherm Glanz und Dufte brechen Die Knospen auf beim Glück der Zwei, Und süßer rauscht es in den Bächen, Und reicher blüht und glänzt der Mai. Alla vista della gioia condivisa sbocciano Le gemme in profumo e splendono più intensi, e più dolcemente crepitano i ruscelli, e più ricco fiorisce lo splendido maggio. Befreit Liberazione Du wirst nicht weinen. Leise, leise wirst du lächeln und wie zur Reise geb' ich dir Blick und Kuß zurück. Unsre lieben vier Wände! Du hast sie bereitet, ich habe sie dir zur Welt geweitet o Glück! Non piangerai. Ma lievemente sorriderai, e come per un viaggio io ti restituirò lo sguardo e il bacio. Le care pareti che tu hai preparato io te le ho rese grandi quanto il mondo; o felicità! Dann wirst du heiß meine Hände fassen und wirst mir deine Seele lassen, läßt unsern Kindern mich zurück. Du schenktest mir dein ganzes Leben, ich will es ihnen wieder geben; o Glück! Poi mi prenderai forte le mani e mi lascerai l’anima tua, lasciandomi ai nostri figli. Tu mi hai donato tutta la vita e io a loro la restituirò; o felicità! Es wird sehr bald sein, wir wissen's beide, wir haben einander befreit vom Leide; so gab' ich dich der Welt zurück! Dann wirst du mir nur noch im Traum erscheinen und mich segnen und mit mir weinen; o Glück! Sarà assai presto, entrambi lo sappiamo; ci siamo liberati dal dolore; oh se potessi ridarti al mondo! Poi mi apparirai soltanto in sogno, per benedirmi e piangere con me; o felicità. Allerseelen Il giorno dei morti Stell auf den Tisch die duftenden Reseden, Die letzten roten Astern trag herbei, Und lass uns wieder von der Liebe reden Wie einst im Mai. Metti qui le resede profumate, porta qui gli ultimi astri rossi, e parliamo di nuovo dell'amore, come una volta, in maggio. Gib mir die Hand, dass ich sie heimlich drücke Und wenn man's sieht, mir ist es einerlei, Gib mir nur einen deiner süssen Blicke, Wie einst im Mai. Dammi la mano, che io di nascosto la stringa; e se vedono, che fa? Dammi uno solo dei tuoi dolci sguardi, come una volta, in maggio. Es blüht und duftet heut auf jedem Grabe, Ein Tag im Jahr ist ja den Toten frei, Komm an mein Herz, dass ich dich wieder habe, Wie einst im Mai. Fiorisce oggi e profuma ogni sepolcro; un giorno all'anno è dedicato ai morti; Vienmi sul cuore, che io t'abbia di nuovo, come una volta, in maggio. Einerlei Identità Ihr Mund ist stets derselbe, sein Kuss mir immer neu, ihr Auge noch dasselbe, sein freier Blick mir treu; La sua bocca è sempre la medesima, il suo bacio è per me sempre nuovo, il suo occhio ancora lo stesso, il suo sguardo libero è a me fedele; Ö du liebes Einerlei, wie wird aus dir so mancherlei! O tu cara identità, come da sola diventi così diversa da te stessa! Malven Fiori di malva Aus Rosen, Phlox, Zinienflor, ragen im Garten Malven empor, duftlos und ohne des Purpurs Glut, wie ein verweintes, blasses Gesicht unter dem gold'nen himmlischen Licht. Und dann verwehen leise, leise im Wind. zärtliche Blüten Sommers Gesind. Tra I fiori di rose, phlox e zinnia, la malva è la più preziosa nel giardino; non ha profumo né purpureo ardore, come un pallido viso gonfio di pianto sotto la splendida luce dorata. E poi lievi si disperdono nel vento, i dolci fiori, servi dell’estate. Kling! Suona! Kling!... Meine Seele gibt reinen Ton. Und ich wähnte die Arme Von dem wütenden Harme Wilder Zeiten zerrissen schon. Suona!... La mia anima vibra con puro suono. E l'ho immaginata, piccola cosa, suonare coraggiosa nell'oltraggio del tempo frenetico. Sing! Meine Seele, den Beichtgesang Wiedergewonnener Fülle! Hebe vom Herzen die Hülle! Heil dir, geläuterter Innenklang! Canta! La mia anima canta audace, con abbondante esuberanza! Solleva il velo dal tuo cuore! Salve a te, purissimo carillon! Kling! Meine Seele, dein Leben, Quellendes, frisches Gebild! Blühendes hat sich begeben Auf dem verdorrten Gefild. Suona! Risuoni la tua vita, con una fresca, elevata immagine! La fioritura è ritornata a splendere nel campo finora appassito. Richard Strauss (Monaco di Baviera,1864 - Garmisch-Partenkirchen, 1949) Richard Georg Strauss nacque a Monaco di Baviera l’11 giugno 1864 da Franz, primo corno dell’orchestra di Corte di Monaco, e Josephine, rampolla di a una delle famiglie più ricche della città, i Pschorr, noti per la loro lunga tradizione di birrai. Grazie al padre si appassiona alla musica e inizia a comporre già all’età di sette anni: seguono lelezioni di composizione con Friedrich Wilhelm Meyer e i primi brani per concerti, una grande sonata, un quartetto d’archi, due sinfonie e una serenata per fiati; poi gli studi universitari a Monaco, presto abbandonati e i primi contatti con il mondo musicale tedesco che conta. Sarà Hans von Bülow ad assumerlo come maestro di cappella nella Meininger Hofkapelle che dirigeva, e qui conoscerà Johannes Brahms. Assunto il posto lasciato libero da von Bülow, Strauss comincierà a coltivare nuovi interessi musicali dopo l’incontro con il violinista Alexander Ritter, che lo indirizza verso il mondo wagneriano e i poemi sinfonici di Liszt, che gli offriranno le chiavi per la libertà formale più ardita. Nascono così la Burleske per pianoforte, la fantasia per orchestra Aus Italien e i “Tondichtungen” a programmi, eredi della cultura lisztiana, Don Juan (1888-1889) eTod und Verklärung (1888-1890), a cui seguiranno negli anni Novanta Till Eulenspiegles lustige Streiche, Also sprach Zarathustra, Don Quixote e Ein Heldenleben. Perfettamente consapevole della tradizione musicale, forte di una preprazione musicale formidabile e privo di laceranti dissidi intellettuali, Strauss poté dedicarsi con libertà allo sviluppo di tutte le possibilità musicali che la cultura tedesca di quegli anni gli offriva, spesso precorrendo il futuro, governando il pubblico e talora scandalizzandolo. È il caso principalmente dei suoi tentativi operistici, cominciati nel 1887, che decolleranno solo con la scandalosa Salomé e con Elektra, eseguite per la prima volta a Dresda rispettivamente nel 1905 e nel 1909, a cui seguiranno Der Rosenkavalier, Ariadne auf Naxos, Die Frau ohne Schatten, Die ägyptische Helena, Arabella, nei quali il teatro musicale instaura con la parola un rapporto ambiguo e simbolico che le toglie diritto di centralità e avvia la destrutturazione dei singificati che caratterizzerà il pieno Novecento, anche se le ultime opere, Daphne (1938) e soprattutto Capriccio (1942), sembrano rivolgersi a un ripiegamento neoclassico che nasconda invece una riflessione sulla musica come puro artigianato. Ancora oggetto di discussione è il suo atteggiamento nei confronti del regme nazista, oscillante fra un’apparente tolleranza e una testimoniata estraneità. Strassu comunque non abbandonò mai la Germania durante gli anni del Terzo Reich, continuando a dirigere la Camera musicale imperiale dal 1933 al 1935. Nel 1948 Strauss completa la sua opera vocale più nota, Vier letzte Lieder, opera per voce femminile e orchestra (inizialmente per pianoforte) rappresentata nel 1950, dopo la sua morte. Tra le ultime composizioni dell’artista ricordiamo Besinnung, su testo di Hermann Hesse, incompleta. La sua ultima completa composizione sarà Malven, la cui partitura verrà riscoperta solo nel 1982. Richard Strauss si spense l’8 settembre 1949 a Garmisch-Partenkirchen. Teresa Camellini Soprano Dopo aver concluso gli studi di Canto al Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza, si esibisce in Italia e all’estero in un repertorio che abbraccia composizioni di Mozart, Verdi, Puccini, Duparc, Fauré, Chausson, Debussy, registrando nel 2000 un CD presso la RSI di Lugano prodotto dalla Kicco-Music, fino ai compositori moderni e contemporanei Goffredo Petrassi, Luigi Dallapiccola, Luciano Berio, Sonia Bo, Giuseppe Colardo, Azio Corghi. Dal 2009 collabora con la pianista Rossella Spinosa e con il New Made Ensemble. Nel 2012 è protagonista in duo con il pianista Bruno Canino di un concerto dedicato a Debussy, inaugurando un sodalizio dedito al repertorio francese e a composizioni di autori contemporanei, eseguito anche in ensemble con il pianista Antonio Ballista e il flautista Davide Formisano. Docente presso l’Accademia internazionale di canto “Orfeo” di Parma e al Conservatorio “V. Bellini” di Palermo, cura la pubblicazione dei volumi “Identità vocale e musica di tradizione orale”, “Prove e saggi sui saperi musicali: ricercare per insegnare”, “Sarà un progresso…tornando a Verdi”, registrando brani di Andrea Talmelli e Luca Tessadrelli per il disco a quest’ultimo allegato. Partecipa al Convegno “Maria Callas” organizzato a Roma da RAI 3, con un concerto e una relazione sul repertorio verdiano. Insieme a Marcello Conati fonda l’Istituto Memoria&Durata per la conservazione e la divulgazione della ricerca musicologia e musicale. Bruno Canino Pianoforte Nato a Napoli, studia pianoforte e composizione al Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano, dove poi insegna per ventiquattro anni; per dieci anni tiene il corso di pianoforte e musica da camera al Conservatorio di Berna. Come solista e pianista da camera si esibisce nelle principali sale da concerto e Festival europei, in America, Australia, Giappone, Cina. Suona in duo pianistico con Antonio Ballista e collabora con illustri strumentisti come Salvatore Accardo, Uto Ughi, Pierre Amoyal, Itzahk Perlman, Sergej Aleksandrovič Krylov. Dal 1999 al 2002 è direttore della Sezione Musica della Biennale di Venezia. Si dedica in modo particolare alla musica contemporanea, lavorando, fra gli altri, con Pierre Boulez, Luciano Berio, Karl-Heinz Stockhausen, Georgy Ligeti, Bruno Maderna, Luigi Nono, Sylvano Bussotti, di cui spesso esegue opere in prima esecuzione. Suona sotto la direzione di Claudio Abbado, Riccardo Muti, Riccardo Chailly, Wolfgang Sawallisch, Luciano Berio, Pierre Boulez, con orchestre come La Filarmonica della Scala, l’Orchestra di Santa Cecilia, i Berliner Philarmoniker, la New York Philarmonia, la Philadelphia Orchestra, l’Orchestre National de France. Numerose le sue registrazioni discografiche; fra le più recenti, l’integrale pianistica di Alessandro Casella e quella di Emmanuel Chabrier. Tiene masteclass per pianoforte solista e musica da camera in Italia, Germania, Giappone, Spagna, e partecipa al Marlboro Festival negli Stati Uniti da più di venticinque anni. Attualmente insegna all’Istituto Música de Cámara a Madrid. Il suo libro “Vademecum del pianista da camera” è edito da Passigli.