Quanto movimento questo 2011 Das Ende eines

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Quanto movimento questo 2011 Das Ende eines
Periodico di politica e cultura a cura del Movimento Giovani Bolzanini | Magazin für Politik und Kultur, geleitet von der Bewegung der jungen Bozner
Anno / Jahr I Nr. 2 12/2011
Quanto movimento questo 2011
Das Ende eines erreignisvollen Jahres naht
Editoriale - Leitartikel
Cari lettrici, cari lettori,
quest’anno che sta svolgendo al
termine è stato uno dei più movimentati
della storia recente. Abbiamo iniziato
il 2011 con le proteste dei giovani in
Tunisia, che rivendicavano più liberta
e più democrazia. Analogamente sono
riusciti nel loro intento anche masse
di giovani egiziani e libici, che hanno
destituito più con le proteste che
con la forza regimi che sembravano
eterni. In Europa e poi in tutto il
mondo abbiamo assistito alle proteste
degli Indignados, impegnati al motto
di ”La vostra crisi non la paghiamo”.
E poi le dimissioni di Berlusconi, che
come le si vogliano vedere, hanno
segnato la fine di un`epoca e l’inizio
di una nuova. Insomma, le sfide che
attendono noi giovani sono tante. E non
sono da meno quelle che riguardano il
nostro territorio, come l’ integrazione
o la democrazia diretta (qui possiamo
inserire altri temi…) . Con questa
edizione cerchiamo di proseguire con
l’intento di dare voce a tutti i giovani
e a questo fine “reinvitiamo” tutti a
condividere le loro idee ed i loro punti
di vista su Zero Quattro Sieben Oans.
Ringraziando coloro che hanno reso
possibile la realizzazione di questo
giornalino, auguriamo buone feste a
tutti!
Liebe Leserinnen, liebe Leser,
das Jahr, das sich zu Ende neigt, ist sicher
von vielen wichtigen geopolitischen
Ereignissen geprägt worden. 2011
begann mit den Aufständen der
tunesischen Jugendlichen, die für
mehr Mitspracherecht und Freiheit
auf die Straße gingen. Ähnliches
geschah daraufhin in Ägypten und
Lybien, wo unvorstellbar große
Mengen an jungen Bürgern großteils
mit friedlich ablaufenden Protesten
jahrzehntelange Regimes absetzten.
Dann kamen die Indignados, die von
Spanien ausgehend die Botschaft einer
menschenwürdigeren Wirtschaft in die
Welt brachten. Zuletzt trat Berlusconi
zurück, womit, wie man ihn auch
politisch beurteilen mag, eine Epoche
zu Ende ging und eine neue beginnt.
Die Herausforderungen, die auf die
jüngeren Generationen zukommen,
sind sicher nicht klein. Und viele
fordern uns auch hierzulande, wie die
Integration oder die Möglichkeiten
der
direkten
Demokratie.
Mit
dieser Ausgabe wollen wir unser
Ziel untermauern, wir wollen allen
Jugendlichen die Möglichkeit geben
ihre Meinung zu äußern und sich
aktiv für eine bessere Gesellschaft
einzusetzen, auch mit der Mitarbeit
bei Zero Quattro Sieben Oans .
Ein großes Dankeschön an all jene,
die sich für diese Ausgabe eingesetzt
haben. Allen wünschen wir ein
fröhliches Weihnachtsfest und ein
schönes Neues Jahr!
Manda un’email a 0471@giovanibolzanini.org
per ricevere 0471 - Zero Quattro Sieben Oans
direttamente nella tua casella di posta elettronica
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In questo numero
in dieser Ausgabe
02 Riflessioni sull’immigrazione
03 Poetry Slam
04 Iniziativa per più Democrazia
05 Corri, corri al Reddito minimo di
inserimento
05 Christkindlmarkt
06 Großstadtluft
07 Intervista all’art director Filippo
Maturi
09 Inchiesta sui giovani di Bolzano
“Tren(ist nicht)Italien”
“Klotz contro la festività
della befana,
vuole il copyright”
Schicke eine E-mail an 0471@giovanibolzanini.org um
0471 - Zero Quattro Sieben Oans direkt in deiner
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0471 - Zero Quattro Sieben Oans
Riflessioni sull’immigrazione
di Damiano Lazzaro
Come sconfiggere i luoghi comuni semplicemente aguzzando l’intelletto.
S
i parla spesso di immigrazione
con toni esasperanti, qua in
Italia immigrato è sinonimo
di delinquente. Ma perchè si cade
sempre nel banale luogo comune?
Com’è possibile cercare di cambiare
ottica nei confronti di chi, il più
delle volte costretto, cambia Paese
per cercare di migliorare la propria
condizione?
Partendo da questo quesito, vorrei
cercare di elaborare insieme ai
lettori un pensiero coerente e il più
imparziale possibile per non cascare
in scontate faziosità, sia nel difendere
che nell’accusare chi emigra in Italia.
Fondamentalmente, ci sono due
linee di pensiero abbastanza radicate
nell’opinione pubblica: l’immigrato
è un delinquente, un pericolo e una
scocciatura per alcuni, mentre per
altri, può essere una forza di sviluppo,
una risorsa per il futuro e non crea
alcun problema.
Parto
dal
primo
postulato,
“delinquente”. Si sente molto spesso
parlare di fatti di cronaca che vedono
protagonisti immigrati coinvolti in casi
di delinquenza, alla radio, ai giornali,
alla televisione, la notizia che fa (o
faceva, avendo ormai abituato tutti)
scalpore, vede sempre protagonisti il
marocchino o il rumeno.
Detto questo, bisogna ragionarci
sopra. I media devono vendere, è
appurato il fatto che se un giornale
sbatte in prima pagina la vicenda di
cronaca nera che vede coinvolta una
persona non Italiana, vende molto di
più.
Cavalcare l’onda dell’odio è facile.
Bisognerebbe sempre leggere e
valutare con calma la reale situazione.
Innanzitutto ammettere che si, ci
sono delinquenti, ma perchè? Faccio
il classico esempio facilotto: se una
persona emigra, ma nel Paese in cui
viene accolta trova modo di avere
la possibilità di vivere di un lavoro e
di una dimora, perchè mai dovrebbe
entrare in giri di delinquenza?
Se una persona però entra in un
Paese ove il solo termine che la
categorizza nell’immaginario comune
è dispregiativo (immigrato), dove
trova difficoltà ad avviare una propria
carriera lavorativa, dove si ritrova a
vivere in condizioni difficilissime, è
molto probabile che inizi un percorso
di delinquenza più per disperazione
che per reale inclinazione.
In Italia l’immigrato è sempre e
comunque mal visto. Perchè? Il
mio personale parere è che le cose
cambieranno solo se la politica avrà
malcontento in un quartiere dove
vivono persone provenienti da tutte
le parti d’Italia, vuol dire che ci si è
impegnati a far andare male le cose.
Se torno indietro ai tempi delle
elementari, mi hanno abituato
a
confrontarmi
con
compagni
che avevano radici meridionali
e settentrionali. All’epoca era
strano, ricordo i figli dei militari
che tornavano dall’estate passata in
Sicilia o Calabria. Perchè dico questo?
veramente voglia di impegnarsi
nell’attuare piani di integrazione
mirati a rispettare la persona.
Il buonismo di certe correnti politiche
è a mio avviso più controproducente
dell’odio che le correnti antagoniste
provano nei confronti dei “diversi”.
Si ha quasi la convinzione che lo
straniero sia sempre e comunque un
individuo che porta del buono, cosi si
finisce per difenderlo a spada tratta
sempre, magari andando anche contro
i sentimenti dei propri concittadini.
Nel mio quartiere, Don Bosco, dove
la presenza di stranieri è forte, le
correnti di estrema destra sono
cresciute in questi ultimi tempi.
Perchè?
Io credo che la causa sia il piano di
politica abitativa fallimentare. E si
che ce ne vuole, perchè per creare
Perchè per me Bolzano è stata sempre
come New York, ma in piccolo. Un
insieme di realtà, ognuna con storie
diverse.
Noi siamo la città di immigrati per
eccellenza, non abbiamo un dialetto,
neanche i nostri concittadini tedeschi,
perchè da valle a valle si differenzia.
Non abbiamo una festa cittadina
sentita, non abbiamo un’orgoglio
cittadino, molti si identificano di più
con altri luoghi al di fuori dei nostri
confini regionali, quando si parla di
radici.
Siamo un grande centro di esperienze
e di realtà, ecco che cos’è la nostra
città.
Credo che, in futuro, i nostri figli, ma
anche fratelli,
e sorelle minori, nipoti, insomma, la
generazione futura, non avrà di >>
3
0471 - Zero Quattro Sieben Oans
questi problemi di interazioneintegrazione con chi viene fuori dei
confini nazionali.
Ho sviato un po’ dal discorso
immigrazione perchè credo che sia
un discorso vecchio, marcio e non più
attuale.
Ho 23 anni e voglio parlare di come
stanno le cose in ottica positiva,
perchè, non me ne voglia chi ha più
esperienza e ha vissuto più di me, mi
va di dire che il futuro, con buona pace
di chi è xenofobo e troppo tollerante,
è già tracciato.
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Poetry Slam
di Viktoria Cologna
A
m 2. Dezember hatte ich die
Möglichkeit einen Freitagabend
mal anders zu verbringen.
An diesem Abend fand nämlich der
alljährliche Poetry Slam unter den
Oberschulen Bozens statt. Ein Poetry
Slam ist ein Wettbewerb, bei dem
man selbstgeschriebene Texte auf
kreative Art vorstellt. Man kann seiner
Kreativität dabei freien Lauf lassen
und versucht das Publikum und die Jury
(welche aus dem Publikum gewählt
wird) durch lustige, zweideutige
Sprachkreationen zu unterhalten oder
durch Emotionen anzusprechen. Es
gibt jeweils zwei Durchgänge, wobei
nur diejenigen Teilnehmer mit dem
höchsten Punktestand in die zweite
Runde gelangen.
Bei dem diesjährigen Wettbewerb
„slamten“ vier Schüler aus dem
Realgymnasium
Bozen,
zwei
der
Wirtschaftsfachoberschule
Bozen und drei aus dem Lyzeum
„W.v.d.Vogelweide“ um 3 tolle Preise.
Die Themen der Auftritte variierten
von zweideutigen Vorstellungen wie
„Das erste Mal“, präsentiert vom
Duo Johannes Tutzer (4BS) und Lukas
Abram (RG), bis hin zu einem sehr
ergreifenden Liebesgedicht von Lisa
Comploj (RG), welches bestens die
Gefühle eines wartenden Liebenden
beschrieb. Die Autoren schafften es
durch ihre Werke die Aula Magna des
Realgymnasiums Bozens, die die Ehre
hatte die Vorstellung zu beherbergen,
mit Gelächter und Emotionen zu
füllen. Sehr großen Anklang fand auch
der Text von Michael Denzer (RG), der
einen englischen Text präsentierte.
Wie gesagt, bei einem Poetry Slam
Realgymnasium Bozen
ist alles erlaubt! Die zwei Siegerinnen
aus dem Lyzeum Walther von der
Vogelweide Hannah Desaler und Clara
Pohl spielten in zwei ausdrucksstarken,
gut aufeinander abgestimmten und
abwechslungsreichen
Darbietungen
mit Emotionen und Erwartungen
und erregten somit großen Jubel.
Zwischen den beiden Durchgängen und
das Abwarten auf das Bekanntgeben
der Gewinner, sorgte eine Band für
gute Stimmung.
Der Jury unterlag an diesem
Abend eine besonders schwere
Entscheidung, da sich alle Teilnehmer
als ausgesprochen gute „Slamer“
herausstellten. So verlieh sie an
diesem Abend, ausnahmsweise, zwei
erste Plätze. Hannah Desaler und
Clara Pohl aus dem Lyzeum Walther
von der Vogelweide und Michael
Denzer aus dem Realgymnasium
Bozen schafften es nämlich die Jury
durch zwei ausgesprochen gute Texte
zu überzeugen. Den dritten Platz
erzielte Lisa Comploj, Realgymnasium
Bozen.
Alles in allem war es ein sehr
gelungener Abend voller Spannung
und Überraschungen, bei dem junge
Leute wie wir die Chance hatten,
ihre poetische Seite zu zeigen
und den Zuschauern somit einen
unvergesslichen Abend zu bieten.
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0471 - Zero Quattro Sieben Oans
Iniziativa per più democrazia
di Matthias Cologna
Il 25 novembre la commissione legislativa del Consiglio provinciale
ha stroncato la trattazione della proposta di legge per la democrazia
diretta, portata avanti dall’“Iniziativa per più democrazia” e sottoscritta
da ben 12.600 cittadini alto-atesini. Adesso la palla passa al plenum
del Consiglio provinciale, che dovrà deliberare tra questa proposta di
legge e tra quella avanzata dalla SVP, anche se sembra già scontata
l’approvazione della legge voluta dalla SVP. Abbiamo chiesto a Stephan
Lausch, fondatore dell’associazione “Iniziativa per più democrazia”
di spiegarci innanzitutto cosa significa democrazia diretta e cosa sta
cambiando nel rapporto tra elettorato ed eletti.
Herr
Lausch,
was
versteht
man eigentlich unter „direkte
Demokratie“?
Stephan Lausch: „Mit den Instrumenten
Direkter Demokratie können die Bürger
selbst über Sachfragen entscheiden:
Mit dem Referendum (confermativo)
in einer Volksabstimmung, ob ein
von der politischen Vertretung
getroffener Beschluss in Kraft treten
soll. Mit der Volksinitiative (iniziativa
legislativa
popolare)
kann
ein
Promotorenkomitee aufgrund einer
festgelegten
Mindestzustimmung
durch die Bürger das Volk über einen
eigenen Vorschlag abstimmen lassen.
Wie wird das Mitbestimmungsrecht
der Bürger in Südtirol gehandhabt?
Lausch: „Heute gibt es dieses
Referendum nur in Bezug auf die
Grundgesetze (z. B. Wahlgesetz),
während einfache Gesetze nur
nachträglich mit dem Referendum
(abrogativo) abgeschafft werden
können. Damit eine abschaffende
oder
gesetzeseinführende
Volksabstimmung
gültig
ist,
müssen sich mindesten 40% der
Stimmberechtigten daran beteiligen.
Welcher Missbrauch mit einer solchen
Hürde getrieben werden kann und wie
schwierig es ist, sie zu überspringen,
haben wir in der ersten landesweiten
Volksabstimmung
im
Oktober
2009 erlebt. Mit Irreführung und
Informationsboykott sollten Bürger von
der Stimmabgabe abgehalten werden.
Trotzdem haben sich 38% beteiligt
und 83% für ein besseres Gesetz zur
Direkten Demokratie und gegen die
Flugplatzerweiterung gestimmt. Das
Ergebnis war eigentlich klar, blieb
aber ohne direkte Wirkung.“
Stephan Lausch
Deswegen
habt
ihr
diesen
Frühling ein neues Volksbegehren
eingereicht…
Lausch: „Die SVP hat daraufhin
angekündigt,
einen
eigenen
Gesetzentwurf im Landtag einbringen
zu wollen. Wir haben gesehen,
dass dieser überhaupt nicht dem
Willen entspricht, der sich in der
Volksabstimmung 2009 ausgesprochen
hat. Also haben wir mit über 12.000
Unterschriften den Gesetzentwurf,
über den 2009 abgestimmt worden
war, mit einigen Verbesserungen im
Landtag eingebracht.“
38.000 Unterschriften nicht wirklich
nutzbar, auch wenn kein Quorum
mehr vorgesehen ist. Selbst 10.000
Unterschriften
weniger
dürften
daran nicht viel ändern. Auch die
vorgesehenen
Volksabstimmungen
über Beschlüsse der Landesregierung
werden kaum genutzt werden können,
weil sie nur zu solchen ergriffen
werden können, die Kosten von über
einem Prozent der Landeshaushaltes
(52 Mio.) beinhalten. Für die Initiative
f.m.D. hingegen ist entscheidend, dass
diese Instrumente so gut anwendbar
sind, dass die politische Vertretung
durch
Konsenssuche
vorweg
angehalten ist, ein Referendum zu
vermeiden. Beispiel: Referendum über
alle Beschlüsse der Landesregierung
von allgemeinem Interesse. Mit 200
Unterschriften in 20 Tagen kann
ein Gesetz oder Beschluss vor dem
Inkrafttreten
gestoppt
werden.
In eineinhalb Monaten müssen
dann 7.500 Unterschriften für eine
Volksabstimmung gesammelt werden.
Dies ist der Kern unseres Vorschlags.“
Welche
Unterschiede
gibt
es
jetzt
aber
zwischen
eurem
Gesetzesvorschlag und den der SVP?
Lausch:
„Die
SVP
reduziert
Direkte
Demokratie letztlich
darauf, der politischen
Vertretung
mit
8.000 Unterschriften
Vorschläge
vorlegen
zu können: ein reines
Anregungsrecht.
Das Stimmrecht ist
mit einer Hürde von
Worin
bestehen
die
anderen
Unterschiede?
Lausch: „Ein neuer Punkt in unserem
Gesetzentwurf ist eine Schutzklausel
für
Sprachgruppen.
Bevor
ein
Vorschlag
zur
Volksabstimmung
kommt, soll er, bestätigt durch eine
Kommission, von der Vertretung einer
Sprachgruppe im Landtag als ethnisch
sensibel deklariert werden können. In
diesem Fall braucht es dann bei der
Abstimmung eine zweifache Mehrheit:
Eine Mehrheit auf Landesebene
und eine zusammengenommen >>
5
0471 - Zero Quattro Sieben Oans
in jenen Gemeinden, in denen die
Sprachminderheit in der Mehrheit
ist. Für die italienische Sprachgruppe
wären das Bozen, Leifers, Branzoll,
Pfatten und Salurn. Der Entwurf der
SVP sieht hingegen vor, dass nach
einer solchen Deklarierung ganz
einfach
keine
Volksabstimmung
stattfinden kann.“
Wie steht es mit der objektiven
Information?
Lausch: „Die SVP hat unseren
Vorschlag eines Abstimmungsheftes
für alle Wähler übernommen.
Allerdings
ist
für
sie
das
Landespresseamt, das gegenüber der
Landesregierung weisungsgebunden
ist, für die objektive und neutrale
Information verantwortlich. Wir
haben schon erlebt, was das
heißt. Wir schlagen vor, dass
eine
unabhängige
Kommission
bestehend aus Landtagspräsident,
Volksanwältin und einem Vertreter
der Promotoren für die Redaktion des
Informationsheft verantwortlich ist.“
Sollte
ihr
Vorschlag
nicht
angenommen werden…
Lausch: „…dann wird uns nichts
anderes übrig bleiben, als dagegen
das Referendum zu ergreifen und die
Bürger über Abnahme oder Ablehnung
des SVP-Gesetzes entscheiden zu
lassen. Wir hoffen aber, dass der
Landtag unseren Vorschlag annimmt
und beschließt, die Bürger in einer
Volksbefragung zu befragen, welchen
Vorschlag zur Regelung der direkten
Demokratie sie vorziehen.“
Wir bedanken uns herzlich bei
Stephan Lausch für das interessante
Interview!
Ufficio di coordinamento:
Via Argentieri, 15
39100 - Bolzano
Tel: +39 0471 324 987
e-mail: info@dirdemdi.org
sito web: www.dirdemdi.org
Corri, corri al Reddito minimo di inserimento
di Francesco Campana
I
n questo periodo di grandi fatiche
economiche per tutti è giusto
ricordarsi di chi sta peggio di noi.
Allo stesso tempo è giusto essere a
conoscenza di quello che, con i soldi
pubblici, viene messo a disposizione
per quelle persone singole o quei
nuclei familiari, che, avendo il
sacrosanto diritto al soddisfacimento
dei bisogni fondamentali, quali
alimentazione, vestiario, igiene e
salute, sono sprovvisti di un reddito
minimo che li sostenga. Quest’ultimi
possono fare domanda ai distretti
sociali per ottenere un tipo di
sostegno economico chiamato reddito
minimo di inserimento. Questa
prestazione è molto importante
perché garantisce alle persone che
si trovano in situazione di emergenza
di provvedere al mantenimento di
sé e del proprio gruppo familiare.
Questo sostegno economico ha una
regolazione temporale, in quanto
viene erogato mensilmente, di regola
per sei mesi al massimo. L’ammontare
della cifra è soggetto a variabili e
per farci un’idea delle cifre basta
riportare qui di seguito quanto si
trova sul sito della provincia:
“Per l’anno 2011 la quota massima
di reddito minimo d’inserimento
assegnabile ad una persona singola
che vive da sola ammonta a € 597,31
€ mensili, un nucleo composto da due
persone potrá ricevere al massimo
€ 781,48, tre persone € 1.015,43,
quattro persone € 1.224,49, etc...”
Esistono
però
dei
presupposti
d’accesso:
1. Bisogna avere dimora stabile ed
ininterrotta da almeno sei mesi in
provincia di Bolzano
2. Bisogna essere cittadini italiani
3. Bisogna essere cittadini di stati
appartenenti all’Unione europea
4. Bisogna essere cittadini di paesi
terzi, titolari di un permesso di
soggiorno CE di lungo periodo,
rilasciato in Italia
5. Bisogna essere titolari dello status
di rifugiato o dello status di protezione
sussidiari.
6. Bisogna essere cittadini di paesi
terzi o apolidi, aventi però residenza
anagrafica.
Terminata
questa
prima
parte
esplicativa, voglio ora raccontarvi una
piccola storia.
Ogni giorno, a Bolzano, un cittadino
comunitario si sveglia e sa che
dovrà correre. Corre per sei mesi sul
territorio provinciale, vagando qua
e là senza un particolare progetto di
vita. Dopo sei mesi può fare domanda
all’assistenza economica sociale e
ottenere per un po’ il summenzionato
Reddito minimo di inserimento, che
finisce principalmente in bere.
Ogni giorno, a Bolzano, un cittadino
extracomunitario (senza residenza,
ma che ha magari lavorato 20 anni in
un’altra provincia italiana) si sveglia
e sa che dovrà correre più forte del
cittadino comunitario, perché il lavoro
è poco per tutti e lui ha una famiglia
in Tunisia da mantenere. Corre per 6
mesi come un disperato in cerca di
lavoro senza riuscire a trovare nulla.
Dopodiché chiede un incentivo anche
lui, ma lui non ha diritto a nessuno
Reddito minimo di inserimento.
Concludendo: non importa in che
modo tu stia correndo, importa se sei
comunitario o no.
Christkindlmarkt
di Carla Thuile
E
s weihnachtet. Die Luft ist feucht
vom Schnee, es riecht nach
Glühwein,
Weihnachtslieder
dudeln aus den Lautsprechern und
überall glitzert es. Sofort hört man
Italienisch. Auf dem Weihnachtsmarkt
stehen sie, die Italiener, mit Kind und
Kegel, Oma, Kamera, Moonboots und
Rentiermützen. Was machen die hier?
Was um alles in der Welt fasziniert >>
6
die Italiener so sehr an diesem Kitsch?
Was reizt sie daran, verpantschten
Glühwein zu trinken, überteuerte
Souvenirs zu kaufen und vor
Christbaumschmuck zu posieren? Ist es
die nordische Welt, die die Südländer
fasziniert?
Hofft so manche Mailänder Familie in
Salzburg Schnee zu finden? Kosten die
Veroneser gern von typisch deutschösterreichischen Spezialitäten wie
0471 - Zero Quattro Sieben Oans
Apfelstrudel oder Kaiserschmarrn?
Oder sind die Italiener einfach
nur hoffnungslose Romantiker und
lieben den Kitsch und die Idylle von
Weihnachtsmännern aus Zimtstangen
oder Engeln aus Spitze?
Man könnte die Fragen genauso gut
umdrehen und sich fragen, wieso die
Herzen der Deutschen höher schlagen,
kaum hören sie das laute Sprachorgan
eines Italieners. Warum man hier so
viel häufiger das Wort Pasta als Nudeln
hört, warum keine Eisdiele ohne den
Schriftzug „Gelateria“ Erfolg haben
kann. Ist es die Sehnsucht nach Sonne,
die Assotiation mit dem Urlaub, die
viele Deutsche so italophil werden
lässt?
Eigentlich ist es absurd, wenn
man beobachtet, wie die Italiener
massenweise auf die Christkindlmärkte
strömen, die für die Einheimsichen
eine Last und überkünstelter Kitsch
sind und gleichzeitig die Deutschen
auf pseudoitalienische Restaurants
und Fertigpizza aus Holland abfahren.
Eigentlich. Aber eigentlich ist es
auch ganz verständlich, dass zwei
so unterschiedliche Kulturen sich
anziehen, einen gewissen Reiz
aufeinander ausüben. Dass die Italiener
die Sauberkeit österreichischer Städte
geniesen und die Deutschen das laute
Flair von italienischen Märkten.
Aber so sehr sich Gegensätze anziehen
mögen, so sehr man die jeweils
andere Kultur für ein paar Tage oder
Wochen im Jahr geniesen mag, mit
den jeweils anderen auf engem Raum
zusammenleben, sich eine Stadt mit
ihnen teilen, ist doch ein anderes Paar
Schuhe.
Zauber wieder da: Die großzügigen
Stiegenhäuser
der
Universität,
ihre Deckenbemalungen und die
schmiedeeisernen
Verzierungen
im Jugendstil erinnern eher an
einen Palast als an ein Lehr- und
Lerngebäude.
Mich
jedenfalls
überkommt beim Gedanken daran,
wer alles schon in diesen Hörsälen
mitgeschrieben, in dieser Bibliothek
gelernt hat, regelmäßig ein beinahe
feierliches Gefühl, das gar nicht >>
Großstadtluft
di Ruth Fulterer
N
atürlich vermisst man Südtirol
auch in Wien ein bisschen…
Wenn
man
morgens
die
Vorhänge aufschiebt und schon
wieder ein bleierner Himmel über den
Fassaden der Nachbarhäuser hängt.
Wenn man in der U-Bahn angeraunzt
wird, von einer der doch zahlreichen
Personen, die scheinbar nicht zu
schätzen wissen, dass öffentliche
Verkehrsmittel
hier
regelmäßig
pünktlich eintreffen. Und auch der
Kaffee, den man in der Uni zur
Stärkung aus dem Automaten lassen
kann, schmeckt irgendwie anders als
der aus dem Schulautomaten daheim.
Wenn man sich an einem solchen
Morgen fragt, wieso man eigentlich
in dieser etwas deprimierenden Stadt
studiert, reicht es, sich wieder mal
bewusst umzusehen und sofort ist der
7
so einfach zu beschreiben ist, und
doch in Wien allgegenwärtig. Es mag
pathetisch klingen, aber man fühlt sich
als kleiner Teil eines großen Ganzen,
als Rädchen in der Maschinerie der
Weltgeschichte. Wahrscheinlich ist
es unter anderem dieses besondere
Lebensgefühl, das die vielen Touristen
in diese Stadt der Kaffeehäuser und
des Theaters, des K&K-Kitschs und
der imposanten Prunkbauten aus
dem späten 19. Jahrhundert zieht.
Doch wie viele andere Großstädte
auch genießt Wien den Charme, den
die kleinen, jungen, künstlerischen
Geschäfte ausmachen. Egal, ob
Platten, Bücher, Essen und Trinken
oder Kleider verkauft werden, wer in
der Konkurrenz der Masse überleben
will, muss etwas Besonderes sein. So
0471 - Zero Quattro Sieben Oans
entstehen Cafés, deren Einrichtung
man kaufen kann oder Restaurants,
wo man nach eigenem Ermessen
zahlt. Aber nicht nur in diesem Sinne
ist Wien ein “bunte” Stadt. Nicht weit
weg von den touristenüberfüllten
Prachtstraßen gibt es Viertel mit
einem Ausländeranteil bei (von mir)
geschätzten 80%. Doch diese Viertel
sind - zumindest tagsüber- nicht tabu,
im Gegenteil: Viele “alteingesessene”
Wiener wissen das Flair (und die
Preise!) der Straßenmärkte dort zu
schätzen, wo man Gemüse wie auf
einem Bazar einkaufen kann. Es ist
schwierig für mich, zu beurteilen, wie
gut die Integration hier funktioniert.
Optimal sicher nicht. Aber es gibt
Raum für gute Ideen, wie die Zeitung
“biber - mit scharf “, die sich vor
allem an die sogenannten “Wiener
der dritten Generation” richtet, und
die besonders Thematiken in Richtung
Integration und Multikulti behandelt,
aber nicht nur. (http://www.dasbiber.
at) Dass Wien ziemlich weit im Osten
liegt, merkt man eben nicht nur an
den Straßenschildern, die hier den
Weg ins Stadtzentrum und gleich
darunter nach Praha und Brno weisen.
Im Studentenheim komme ich viel mit
anderen Studenten aus dem Ausland in
Kontakt und mir wurde dabei bewusst,
wie selbstbezogen wir Südtiroler (oder
wir Westeuropäer?) doch denken. Mit
der eigenen Zweisprachigkeit kann
man bei Österreichern angeben,
aber man fällt bald in die Rolle
des Bewunderers angesichts der
vielfältigen Sprachkenntnisse von
Personen, die wir gewohnt sind, alle
in einen Topf mit der Aufschrift “nicht
von hier” zu werfen, die aber aus
untereinander sehr verschiedenen
Kulturen kommen. Ja, in Wien
passiert es öfters, dass man die Rolle
wechselt, dass man Überzeugungen
infragestellt, dass man Denkweisen
erkennt (und aussortiert), denen man
nur aus Gewohnheit anhing.Insofern
tut Wiener Luft der Persönlichkeit
sicher gut. Sicher, auf eine andere
Weise als es die Südtiroler Luft tut,
die man schon mal vermissen kann.
Aber dann gibt es ja auch noch hin
und wieder Tage, an denen man den
Vorhang zur Seite schiebt und der
Himmel ist blau…
Intervista all’art director Filippo Maturi
di Damiano Lazzaro
Bentornati alla rubrica musicale di “0471 - Zero Quattro Sieben Oans”! Per questo numero abbiamo avuto l’onore
di intervistare Filippo Maturi, uno tra i migliori art director presenti in regione.
Filippo, come hai iniziato la tua
esperienza in questo settore?
Ho iniziato all’età di 17 anni come
PR al Favola e in breve tempo sono
arrivato ad essere il PR numero uno del
locale. L’anno successivo ho iniziato
a lavorare al Life, sempre come PR,
senza però lasciare l’impegno con il
Favola. Quindi lavoravo venerdi e
sabato al Life e la domenica al Favola.
L’anno dopo, con la chiusura del
Favola, ho cominciato ad organizzare
le domeniche pomeriggio per conto
mio: le prime si chiamavano Level, in
seguito Essence Sunday Club. Questo
continuato a lavorato al Life (in tuto
4 - 5 anni) a parte una parentesi della
Suite54. Ho anche collaborato con il
Mirò, Rise, Dehor e Paparazzi.
Il tuo Palmares in fatto di ospiti ha
pochi eguali in regione:
E’ vero, ho avuto la possibilità
di lavorare con moltissimi ospiti
internazionali! Giusto per citarne
alcuni del calibro di Satoshi Tomiie,
Luca Agnelli, Frankie Knukles, Igor
Favretto, Cristian Marchi, Rudeejay,
Steve Mantovani, Francis Galante,
Flavio Vecchi, La Troja Asesina, >>
8
Giuseppe Converso, Spiller, Stefano
Fontana
(Stylophonic),
Samuele
Sartini (Sam Project), Ricky LeRoy,
Gialuca Motta, George Morell, Giusy
Consoli, Paolo Martini, tutti i resident
dell’alter ego.
In questi anni hai organizzato ottimi
party. Come non citare il “Bad
James” a Castel Mareccio (è venuta
anche Fashion Tv) e le serate al
Dejavù:
Sì, quest’estate ho accettato la
scommessa di cercare di far funzionare
un locale che non ha mai funzionato
con continuità, quale il “Sei come
sei”, facendo il prodotto Mr.Macaco
che mi tiene tutt’ora impegnato.
Cosa ne pensi della Bolzano by night?
Il movimento notturno a Bolzano mi
pare, se non agonizzante, quantomeno
in coma.
Ricordo gli anni passati come pieni
di iniziative, stimoli, proposte.
Progressivamente tutta quest’offerta
è andata diminuendo e scadendo
come contenuti, sino ad arrivare
alla situazione di stasi nella quale ci
troviamo al momento.
A mio avviso non si può individuare
la causa in un’unica fonte, ma
come un complesso di circostanze
che hanno portato a tali disastrosi
scenari. Soffermarsi su ogni aspetto
risulterebbe
inutile
e
noioso,
sottolineare il ruolo che ha ricoperto
l’inasprimento delle sanzioni correlate
all’abuso di alcool sarebbe scontato;
ciò su cui preferisco soffermarmi è il
concetto di “fiducia”. Con tale termine
mi riferisco a quell’ago della bilancia
che nel mercato determina l’equilibrio
tra domanda ed offerta. Mi sembra
una parola quantomai appropriata,
un vero e proprio collante che unisce,
o a volte una scure che separa, il
pubblico da chi organizza feste o dai
locali stessi. La fiducia è la base anche
di qualsiasi rapporto interpersonale,
un elemento imprescindibile per la
crescita e la stabilità. Come manager
(il termine direttore artistico suona
così anacronistico)
ritengo
che
sia
fondamentale
ricordarsi che un
locale è un’azienda
0471 - Zero Quattro Sieben Oans
e come tale si colloca sul mercato.
Il suo obiettivo è quello di essere
un’azienda sana e per esserlo non
si può prescindere dalla realtà nella
quale opera, che è giudice supremo.
A volte mi è capitato di sentire frasi
come “qui a Bolzano la gente non
capisce nulla”, “uno si sbatte per
proporre per le persone e la gente
non reagisce” e cose di questo tipo.
Affermazioni simili non prendono in
considerazione il mercato: proporre
un prodotto significa capire qual’è
la domanda e soddisfarla. Dunque il
compito di ogni manager/direttore
artistico è e deve essere quello di
soddisfare la domanda, non imporre a
forza una propria visione della realtà.
Certo, è qualcosa di estremamente
difficile e mutevole, ma non si può
prescindere da un impegno in questo
senso.
Purtroppo
il
legame
pubblicofeste / locali è andato sempre più
scemando sino a creare una voragine
tra i due, una incomunicabilità che
crea distanza dissolvendo la fiducia
necessaria perché questo rapporto
possa funzionare.
Cosa
pensi
dell’alcolismo
a
Bolzano? Credi che sia legato anche
all’ambiente delle discoteche?
Penso che l’alcolismo sia la risposta ad
un disagio e trovo che la nascita di tale
disagio non sia di certo attribuibile
alle discoteche.
L’alcolismo (o l’assunzione di droghe)
è troppo spesso legato alla voglia di
evasione, di cercare di allargare un
nodo troppo stretto. Questo nodo
le istituzioni tendono a stringerlo,
con il rischio di spingere i ragazzi a
divincolarsi con più veemenza oppure
di strozzarli, quando invece il loro
compito dovrebbe essere quello di
aiutarli a scioglierlo.
Apertura delle discoteche prima
delle 23: favorevole o contrario?
Aprire i locali notturni prima delle
23 vorrebbe dire, se ci fosse risposta
da parte del pubblico, infliggere un
danno considerevole all’economia di
molti bar. D’altro canto la possibilità
di quest’ultimi di stare aperti fino
alle 1 o addirittura oltre penso che
sposti troppo in là la dinamica della
Filippo Maturi
notte. Trovo che le sinergie siano
sempre preferibili ai conflitti. A mio
avviso sarebbe estremamente utile
mettere da parte la cupidigia e creare
una tavola rotonda dove gestori
di bar, proprietari di discoteche
e organizzatori di feste possano
parlare e cercare di creare insieme
un prodotto notturno che soddisfi al
meglio le esigenze degli avventori,
nel rispetto dei cittadini che abitano
in centro storico o in zone toccate dal
movimento notturno.
Che situazione prevedi per il futuro?
Il mercato è per sua natura ciclico. Al
momento ci troviamo nel punto più
basso della ruota. Ciò è sicuramente
attribuibile sia a scelte politiche aziendali evidentemente sbagliate,
sia ad atteggiamenti a dir poco
ostruzionistici
delle
istituzioni.
Iniziative come questo giornale
online sono però la dimostrazione che
qualcosa si muove, che c’è voglia e
soprattutto esigenza di cambiamento,
che si spinge per tornare a vedere
la luce. Ciò che è importante è
prendere l’iniziativa, contribuire
al cambiamento, non sempre e
solo attendere che qualcun’altro
si dia da fare stando fermi e >>
9
0471 - Zero Quattro Sieben Oans
commentando.
Chi fa fa, chi non fa critica.
Forse cambieranno le modalità,
cambieranno i protagonisti, ma sono
sicuro che il futuro ci farà ballare
ancora.
Ci dai un tuo punto di vista
sull’articolo
“Disagio
giovanile:
Piazza Erbe, ipotesi sul perchè
del “problema”” che abbiamo
pubblicato sul primo numero di
questo periodico?
L’articolo su Piazza Erbe dello scorso
numero, oltre ad essere una precisa
e nostalgica cronaca di ciò che sono
stati gli ultimi anni della vita notturna
a Bolzano, è un ottimo punto dal quale
scrutare il futuro e fare proposte.
Cosa meglio di un chiaro quadro del
presente e una nitida visione del
passato può ispirare le iniziative sul
futuro?! Ciò che emerge chiaramente
dall’articolo, e forse potrebbe essere
il punto focale sul quale progettare
il futuro, è l’importanza rivestita
in passato dalla differenza di
prodotto legato al pubblico al quale
veniva proposto. Crescere vivendo
esperienze differenti, sempre però
legate alla propria generazione, trovo
che sia fondamentale per uno sviluppo
equilibrato. Vivere la propria età è
indispensabile per essere sereni, non
far nascere ansie, confusioni e disagi
che possono portare ad un malessere
interiore che può sfociare in diversi
problemi come appunto l’alcolismo al
quale prima ti riferivi.
Ringraziamo il quotidiano “Alto Adige” per il sostegno che sta dando con la petizione fortemente
voluta dal Movimento Giovani Bolzanini e proposta dalla nostra associata Valeria Rigotti Bernardi!
Wir danken der Zeitung “Alto Adige” die unsere stark gewollte Petition, vorgeschlagen von
unserer Mitarbeiternin Valeria Rigotti Bernardi, unterstütz hat.
Inchiesta sui giovani di Bolzano: dì la tua!
Jung sein in Bozen: Deine Meinung ist gefragt!
di Marco Moretti
S
eguendo i principi per i quali
l’Associazione
“Movimento
Giovani Bolzanini - Bewegung der
jungen Bozner” (Art. 4 dello statuto)
è nata, abbiamo deciso di promuovere
una raccolta di idee, pensieri e
opinioni rivolta esclusivamente ai
giovani bolzanini sia di madrelingua
italiana che di madrelingua tedesca.
Siamo una società vecchia. I numeri
demografici lo dimostrano. Spesso al
giorno d’oggi si tende a non capire e a
non provare neanche a venire incontro
alle esigenze dei giovani.
Chi invece tenta di farlo, spesso e
volentieri in buona fede, fallisce
in quanto è comunque difficile
inquadrare la realtà giovanile. Una
realtà in continua evoluzione e dalle
mille sfaccettature.
L’unico modo per provare a non
ripetere gli errori passati e per
venire quindi incontro realmente alle
Nostre esigenze, è quello di chiedere
a quanti più giovani possibile le loro
idee su come migliorare la nostra vita
ed i loro pareri sui più svariati temi di
attualità.
Per questo motivo abbiamo deciso di
realizzare un questionario realizzato
in 8 domande, raggiungibile da questo
link. Con i risultati verrà organizzata
una tavola rotonda di confronto e
dibattito tra i giovani e gli esponenti
politici locali che parteciperanno
all’iniziativa.
Il progetto, iniziato a giugno 2011
prevede di essere ultimato entro la
prima metà del 2012. Contribuisci
anche tu a dare voce a te stesso e alle
tue idee compilando il questionario!
Gemäß den Prinzipien, auf denen der
Verein „Movimento Giovani Bolzanini
– Bewegung der jungen Bozner“ (Art.
4 des Statuts) basiert, haben wir
uns vorgenommen, möglichst viele
Meinungen, Ideen und Gedanken von
Seiten der Bozner Jugend zu sammeln.
Dabei werden sowohl deutsch- als
auch italienischsprachige Jugendliche
befragt.
Wie die demographischen Zahlen
beweisen, ist unsere Gesellschaft
von älteren Menschen dominiert.
Heutzutage bleibt die Jugend oft
unverstanden, fehlt zuweilen sogar der
gute Wille um ein Verständnis. Auch
wer sich redlich bemüht, scheitert
leicht daran, dass die junge Welt
wesentlich komplexer als erwartet
und in einem stetigen Wandel ist.
Um diese Fehler der Vergangenheit
zu vermeiden und unsere Bedürfnisse
besser zu berücksichtigen, ist es nötig,
so viele Jugendliche wie möglich nach
Vorschlägen und ihren Ansichten zu
aktuellen Themen zu befragen.
Dies hat sich unser Verein zur
Aufgabe gemacht und deshalb
einen Fragebogen mit acht Fragen
erstellt, der unter dem folgenden
Link aufgerufen werden kann. Mit
den gesammelten Ideen wird eine
Diskussion mit jenen Lokalpolitikern
abgehalten, die Interesse daran
bekundet haben.
Das Projekt wurde im Juni 2011
begonnen und soll innerhalb der ersten
Jahreshälfte
2012
abgeschlossen
werden.
Bitte füll auch du den Fragebogen
aus, um deinen Interessen Gehör zu
verschaffen!
10
0471 - Zero Quattro Sieben Oans
G
entili lettrici, gentili lettori, carissime associate e
carissimi associati,
l’anno 2011 sta volgendo al termine e con esso anche il
nostro primo anno di attività associativa.
Anno difficile e ricco di emozioni, che ha visto la nascita del
movimento grazie all’impegno dei ragazzi e delle ragazze
che in questo progetto ci credevano e ci credono tuttora.
La realtà bolzanina non aveva mai sviluppato, al di
fuori delle militanze di partito o dei gruppi studenteschi,
associazioni con scopi di mediazione tra la politica e i
giovani come il nostro gruppo.
Prevalentemente caratterizzato da studenti universitari,
il movimento in questi mesi è cresciuto e ora conta circa
una ventina di associati, dispiace sottolineare che gli
universitari associati siano tutti di università al di fuori
della realtà altoatesina, negli ultimi tempi comunque anche
alcuni ragazzi delle scuole superiori si sono aggiunti e
stanno dando il loro prezioso e indispensabile contributo.
Sin dai primi mesi di vita, il Movimento ha partecipato alle
riunioni con i rappresentanti di diverse forze politiche
presenti in regione, citandone alcune, possiamo dire
di esserci impegnati in prima linea con i ragazzi di “Rete
Democratica” alla realizzazione della Consulta Giovani
cittadina.
Musica, Musik Libera.
Mi sento di ringraziare personalmente e chiaramente
a nome del Movimento anche il nostro Assessore alle
politiche sociali Mauro Randi e il nostro vicepresidente della
Provincia, il Dott. Christian Tommasini, per la disponibilità
all’ascolto.
Passando alle realtà associative presenti in città, ringrazio
Nadia ed Emmanuele dell’associazione Propolis per aver
creduto in noi ed averci sostenuto e Stephan Lausch di
“Direkte Demokratie”, che abbiamo, nel nostro piccolo,
sostenuto.
Spero nel 2012 come un anno di ulteriore crescita della
nostra associazione, gli obiettivi sono già stati tracciati,
tocca a noi ragazzi e ragazze ora, metterci d’impegno e
lavorare.
Auguro a tutti i nostri associati, ai nostri sostenitori e a tutti
i lettori del nostro giornalino online “0471”, di trascorrere
delle buone Feste e un felice Natale.
Coi migliori auguri per l’anno nuovo,
cordialmente
Damiano Lazzaro
Alcuni consiglieri comunali, che colgo l’occasione per
citare e ringraziare, Angelo Gennaccaro (Udc) , Massimo
Berloffa (Pdl) e Sergio Bonagura (Pd), sono intervenuti ai
nostri dibattiti insieme con altre associazioni come Freie
Presidente dell’associazione
Movimento Giovani Bolzanini
Bewegung der jungen Bozner
L’associazione “Movimento Giovani Bolzanini” è un movimento politico senza fini di lucro
che si pone come mezzo d’incontro e confronto politico-culturale. Tale movimento orienta
le sue attività, come cita lo statuto, al fine di creare le migliori condizioni per lo sviluppo di
un senso etico, civico e democratico nei giovani, promuovendo la partecipazione di questi
alla vita politico-culturale e alle vicende sociali della provincia di Bolzano.
L’associazione tenta dunque di farsi mediatore tra i giovani e le istituzioni, organizzando
dibattiti, conferenze e altre manifestazioni di valenza politica, promuovendo
l’approfondimento e la discussione di tematiche politico-sociali e favorendo il dialogo con
tutte le altre associazioni che operano nel medesimo settore.
Der Verein “Bewegung der jungen Bozner” ist eine nicht parteiische, politische Initiative
ohne Gewinnzweck, die sich als politisch-kulturelle Plattform sieht. Die Tätigkeit des
Vereins zielt darauf hin, ideale Bedingungen für ein ethisches, demokratisches und aktives
Bürgerbewusstsein in der Jugend zu schaffen, indem die Teilnahme der Jugendlichen am
politischen und kulturellen Leben Südtirols gefördert wird.
Der Verein will eine Brücke zwischen den Jugendlichen und den Institutionen sein, indem er
Podiumsdiskussionen, Konferenzen und andere politische Veranstaltungen organisiert und
eine Vertiefung und Diskussion über sozial-politische Themen auch mit anderen Vereinen
anregt.
www.giovanibolzanini.org | info@giovanibolzanini.org | www.facebook.com/giovanibolzanini
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