ASCOM 160 - 8.qxd - ConfCommercio Cremona
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www.ascomcremona.it Sped. in abb. postale - Presso Poste Italiane n. iscriz. ROC 8320 - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Cremona - Aut. Trib. di Cremona n. 333 del 24/03/1998 Legge 662/96 art. 2 comma 20/B Periodico dell’associazione del commercio del turismo e dei servizi della provincia di Cremona 177 DICEMBRE 2012 ANNO XV - EURO 0,50 Nel 2013 con Confcommercio la Formazione è gratuita 3 dicembre – n.177/2012 l’editoriale 177 dicembre 2012 - anno XV direttore responsabile CLAUDIO PUGNOLI responsabili di redazione Maurizio Romanenghi di Carlo Sangalli Presidente Nazionale Confcommercio Le ragioni delle imprese e il ritorno alla crescita maurizioromanenghi@confcommerciocremona.it Alberto Bardelli addettostampa@confcommerciocremona.it redazione e sede centrale Cremona Via Manzoni, 2 - Palazzo Vidoni tel. centralino 0372 567611 fax 0372 567630 cremona@confcommercio.it www.confcommerciocremona.it grafica e impaginazione: FORMAT via A. Rodano, 21 - Cremona tel. 0372 800243 stampa: Fantigrafica - CR per la pubblicità su Ascomnotizie contattare: Michela Ferrari - Uff. Marketing tel. 0372 567611 Presidente Claudio Pugnoli Vicepresidenti Sergio Vacchelli (vicario) - Roberto Ghezzi Direttore Laura Guglia UFFICI ZONA Casalmaggiore Via Cavour, 55 - tel. 340 5233543 APERTO giovedì 9.00/12.30 - 14.00/17.00 Crema Via del Commercio, 33 - tel. 0373 399988 APERTO dal lunedì al giovedì 8.30/17.30 venerdì 8.30/17.00 Pandino su appuntamento tel. 327 0619441 Piadena c/o Comune - Piazza Garibaldi, 3 tel. 327 0619441 APERTO giovedì 9.30/12.30 Pizzighettone Via V. Emanuele II, 17 - tel. 340 5233543 APERTO mercoledì 9.00/12.30 Soncino Via Cesare Battisti, 15 tel. 340 5233543 APERTO martedì 9.00/12.00 Soresina Via Barbò, 15 - tel. 0374 342435 APERTO lunedì 9.00/12.30 - 14.00/17.00 ■ Quello che stiamo vivendo è un quadro recessivo ancora pesante. Chiuderemo il 2012 con una caduta del prodotto interno del 2,4 per cento circa e con una caduta della spesa delle famiglie intorno al 3,3 per cento, un calo mai registrato prima nella storia economica repubblicana del nostro Paese. Inoltre, le nostre previsioni segnalano, anche per il 2013, un’ulteriore contrazione sia del prodotto che dei consumi interni. E’, dunque, una situazione da vero e proprio allarme rosso in particolare per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi che, negli ultimi anni, hanno visto crescere solo pressione fiscale, costi della burocrazia, spese obbligate e contrarsi il credito. Imprese che, peraltro, l’uscita dal tunnel della crisi ancora non la vedono e che stanno soffrendo particolarmente: solo l’anno scorso hanno chiuso oltre 60 mila piccoli esercizi e nei primi nove mesi di quest’anno oltre 48 mila negozi hanno abbassato definitivamente la saracinesca. Come Confcommercio abbiamo sempre sostenuto la necessità di mettere in campo misure efficaci e urgenti per rilanciare i consumi perchè la domanda interna – per consumi e per ivestimenti rappresenta circa l’80% del Pil. Ed è da qui, dunque, che si deve ripartire per contrastare la recessione e per tornare a costruire crescita e occupazione. Per far questo, la via maestra rimane il perseguimento di una riduzione netta della pressione fiscale complessiva, che oggi, per i contribuenti in regola, supera il 55% un vero e proprio record mondiale che zavorra pesantemente consumi e investimenti. Un obiettivo raggiungibile attraverso un più incisivo e veloce avanzamento della spending review, parallelamente al contrasto ed al recupero di evasione ed elusione. Così pure devono avanzare i processi di dismissione del patrimonio pubblico per abbattere il debito e contenere la spesa per interessi, devono avanzare le semplificazioni per abbattere la “tassa” della burocrazia, che grava sulle imprese italiane per oltre 23 miliardi di euro l’anno. E poi va davvero fatto di tutto per archiviare definitivamente anche l’ipotesi del nuovo aggravio dell’aliquota IVA ordinaria, previsto per il mese di luglio, perché questo aumento sarebbe una vera e propria doccia gelata per i consumi che smorzerebbe le prospettive di ripartenza dell’economia. Ma chiediamo anche che venga riconosciuto il contributo alla maggiore produttività e alla maggiore crescita che può venire dal commercio e da tutto il sistema dei servizi di mercato che rappresenta ben oltre il 50% del Pil e dell’occupazione del nostro Paese. Da qui, la nostra richiesta di una politica per i servizi – cioè un sistema di regole, di strumenti e di risorse – che supporti i processi di rafforzamento della produttività in particolare attraverso l’innovazione, tecnologica ma anche organizzativa, di tutto il sistema dei servizi. Insomma, sappiamo bene che nessuno ha la “bacchetta magica”. Ma, se vogliamo tornare a crescere, serve una terapia d’urto e ci vuole davvero più ambizione e più determinazione. E questo significa, guardando alla prossima legislatura e al prossimo governo – qualunque essi siano - marcare l’importanza di una comune responsabilità repubblicana. Una responsabilità che chiama in causa politica ed istituzioni, ma anche il ruolo delle rappresentanze sociali. Come Confcommercio, ci schiereremo per fare valere le nostre ragioni: le ragioni della crescita delle imprese e, in questo modo, del Paese tutto. Perché l’Italia, ed anzitutto le sue generazioni più giovani, possano guardare con fiducia ad un futuro diverso e migliore. dicembre – n.177/2012 l’editoriale 4 di Claudio Pugnoli Nel 2013 non rinunciamo alla speranza ■ Gli auguri di Buon 2013 sono, in questo dicembre, più modesti, quasi pudichi se li paragoniamo a quelli degli anni scorsi. Sembra che tentenni la voglia di farli, che si faccia più fatica a non abbandonare la speranza che i prossimi mesi saranno migliori di quelli che ci lasciamo alle spalle. Come potrebbe essere diversamente? Per la CGIA di Mestre, in questo 2012, rischiano di chiudere (nel solo settore terziario) 150mila imprese. E con loro potrebbero finire disoccupati milioni di lavoratori. Ad aggravare il bilancio non si può dimenticare che, accanto a chi chiude, c’è anche chi è costretto a ridimensionare la propria impresa: misura necessaria per sopravvivere. Anche a Cremona la situazione non va meglio: basta muoversi per il centro per vedere negozi sfitti e attività che cercano un acquirente. La desertificazione dei piccoli centri è cosa nota. Neppure la grande distribuzione sembra destinata ad avanzare. Siamo in una stagione in cui i costi pesantissimi della recessione si incrociano con una crisi profonda della politica, determinando così una miscela che rischia di compromettere la stessa tenuta della democrazia. Si è chiusa la stagione del governo tecnico, sorretto dalla “strana” maggioranza. Non sono arrivati i risultati sperati. Il “salva Italia” è stato attuato con una manovra per cui non servivano certo i professori, cioè con un’impennata della pressione fiscale e chiedendo alle famiglie e alle imprese sacrifici senza che si intervenisse concretamente sulla riduzione della spesa pubblica. Basta la demagogia sulla riduzione delle Province a dimostrarlo. Ma il vero test di credibilità dell’esecutivo, quello del “cresci Italia” è stata del tutto fallito. Resta, in questo bilancio di fine anno la fotografia di sintesi di un’Italia in cui prodotto interno e consumi pro capite fanno un balzo all’indietro di circa quindici anni. Non arriveranno provvedimenti concreti nei prossimi mesi: le elezioni nazionali e regionali che, di fatto, bloccheranno le misure per la crescita. Resta poi il rischio che, per questo tempo perso, sia da subito necessaria una nuova manovra e che non si possa scongiurare l’aumento dell’Iva che porterà alla Caporetto dei consumi. Le incertezze sul futuro già in questi giorni stanno peggiorando le condizione del credito alle imprese, rendendo ancora più difficile la situazione. Cosa possiamo augurare ai tanti imprenditori che, con il mese di gennaio, rischiano di non aprire più la loro saracinesca, magari dopo aver investito anche i loro beni personali per cercare di salvarla? E che non si trovano minimamente tutelati da una qualsiasi forma di ammortizzatori sociali? Indubbiamente il 2012 si chiude, economicamente parlando, nel segno del pessimismo. Ma non possiamo rinunciare a riprenderci la speranza. Ed è per questo che, come associazione, abbiamo fatto ogni sforzo per essere ancora più vicini alle imprese. Proprio per questo abbiamo rafforzato la nostra presenza, aprendo un nuovo ufficio a Crema, offrendo nuovi servizi (come la presenza sul territorio dell’AscomFidi). Da gennaio, poi, offriremo percorsi di formazione gratuiti. Deve essere, il 2013, con le sue difficoltà, l’occasione per crescere nella reciproca fiducia per affrontare insieme le nuove sfide a cui le imprese sono chiamate. Questo è il futuro di speranza che vogliamo. Sono gli auguri che possiamo farci: riscoprire ad una ad una la fiducia (soprattutto nella ripresa dei consumi), la reciprocità (creare insieme il futuro, come imprese e come associazione, senza dimenticare che per rilanciare il commercio è centrale il ruolo delle amministrazioni locali), la solidarietà (sempre più necessaria per chi, come le nostre imprese, si trovano in una drammatica condizione di precarietà). Per sostanziare questi auguri, cito l’economista Luigino Bruni: “L’unica strada per poter ricostruire un bene comune distrutto è un cambiamento di cultura che porta la maggioranza delle persone a sentire quel bene comune un bene di tutti, quindi anche come un loro bene individuale. Oggi saremo perciò capaci di rigenerare la fiducia di sistema che abbiamo distrutto se un nuovo patto, a più livelli (mercato, società civile, politica, nazionale e internazionale) farà ricrescere l’erba del credito (credere). E l’erba non si produce, ma si semina: richiede quindi tempo e lavoro”. 5 dicembre – n.177/2012 nazionaleconfcommercio Pressione fiscale al 68% sulle imprese ■ “La pressione fiscale sui profitti delle imprese italiane supera il 68%. Un peso insopportabile al quale si sommano i costi dell’oppressione burocratica degli adempimenti tributari in continuo cambiamento a causa dei rapidi mutamenti della legislazione fiscale. Siamo al paradosso: crescono le tasse mentre calano gli indicatori economici del nostro sistema produttivo”. E l’allarme lanciato oggi dai rappresentanti di Rete Imprese Italia durante l’Audizione alla Commissione Parlamentare di Vigilanza sull’Anagrafe Tributaria. Rete Imprese Italia ha denunciato la complessità e l’instabilità del nostro sistema fiscale, ricordando che dall’inizio della legislatura ad agosto 2012 sono stati effettuati 400 interventi normativi in materia tributaria. “Troppe norme, sempre diverse, che impongono obblighi sempre nuovi disorientano gli imprenditori e – sottolinea Rete Imprese Italia - condizionano pesantemente la competitività del nostro sistema produttivo. Basti dire che ammontano a 2,8 miliardi gli oneri amministrativi a carico delle imprese derivanti soltanto da alcuni dei tanti adempimenti tributari. Rete Imprese Italia ha sollecitato maggiore stabilità e certezza della legislazione fiscale e il riordino e la semplificazione delle norme e degli adempimenti tributari. A questo proposito, i rappresentanti delle piccole e medie imprese considerano decisiva la razionalizzazione e l’integrazione nell’utilizzo delle diverse banche dati a disposizione del fisco. “Le banche dati – secondo Rete Imprese Italia – devono comunicare tra loro e incrociare le informazioni , evitando così di richiedere continuamente ai contribuenti dati di cui l’Amministrazione finanziaria è già in possesso”. Rete Imprese Italia ha poi sollecitato particolare attenzione all’utilizzo del nuovo redditometro affinchè sia uno strumento di accertamento impiegato unicamente nei casi di palese e fortissima incoerenza fra reddito dichiarato e tenore di vita. Inoltre – sottolinea Rete Imprese Italia – va garantita ai contribuenti la massima trasparenza nelle logiche che sottendono il nuovo redditometro e la possibilità di fornire in contraddittorio la più ampia prova contraria. Il decreto sviluppo è legge ■ Via libera definitivo della Camera al decreto legge con le ulteriori misure per la crescita del Paese. Il provvedimento, su cui è stata votata la fiducia, è stato approvato con voti 261 favorevoli, 55 contrari e 131 astenuti. Soddisfatto il minsitro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera: “L’impegno a creare le condizioni favorevoli alla crescita questo governo, insieme al Parlamento, l'ha rispettato”. ”Ci siamo dati un’agenda, mese per mese, l'abbiamo rispettata quasi alla lettera e magari qualcosa - ha aggiunto riusciamo ancora a farla con i decreti attuativi”. “Che ci fossero pochissime risorse - ha proseguito Passera parlando ancora del ”suo” decreto - lo sapevamo. Molti forse dovrebbero sentirsi responsabili di aver lasciato in taluni casi certe situazioni”, ha aggiunto parlando dell’“emergenza nazionale” da cui il governo ha mosso i primi passi un anno fa. “Abbiamo affrontato tutti i nodi che sono alla base della mancanza di crescita: dall’energia alla burocrazia, dalle liberalizzazioni all'agenda digitale, dalle infrastrutture allo sblocco dei pagamenti”. “Non c’è una singola cosa che può bloccare la crescita - ha osservato ancora il ministro - bisogna affrontare tutte le ragioni accumulate in anni e che hanno impedito la crescita. Sono cose profonde e difficili, non affrontate per tanto tempo e che non daranno risultati immediati. Molte saranno a beneficio dei prossimi anni, ma finalmente sono state sbloccate”. Aziende schiacciate dalla burocrazia ■ Non è soltanto l’enorme pressione fiscale a schiacciare le aziende. C’è anche l’oppressione burocratica che grava quotidianamente sull’imprenditore. Lo hanno sostenuto i rappresentanti di Rete Imprese Italia durante un’audizione alla Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria: “la pressione fiscale sui profitti delle imprese italiane supera il 68%. Un peso insopportabile al quale si sommano i costi dell’oppressione burocratica degli adempimenti tributari in continuo cambiamento a causa dei rapidi mutamenti della legislazione fiscale. Siamo al paradosso: crescono le tasse mentre calano gli indicatori economici del nostro sistema produttivo”. Rete Imprese Italia ha qiuindi denunciato la complessità e l’instabilità del nostro sistema fiscale, ricordando che dall’inizio della legislatura ad agosto 2012 sono stati effettuati 400 interventi normativi in materia tributaria: “troppe norme, sempre diverse, che impongono obblighi sempre nuovi disorientano gli imprenditori e condizionano pesantemente la competitività del nostro sistema produttivo. Basti dire che ammontano a 2,8 miliardi gli oneri amministrativi a carico delle imprese derivanti soltanto da alcuni dei tanti adempimenti tributari”. Rete Imprese Italia ha poi sollecitato maggiore stabilità e certezza della legislazione fiscale e il riordino e la semplificazione delle norme e degli adempimenti tributari. A questo proposito, i rappresentanti delle piccole e medie imprese considerano decisiva la razionalizzazione e l’integrazione nell’utilizzo delle diverse banche dati a disposizione del fisco. A proposito del nuovo redditometro, Rete Imprese Italia chiede che sia “garantita ai contribuenti la massima trasparenza nelle logiche che sottendono il nuovo redditometro e la possibilità di fornire in contraddittorio la più ampia prova contraria”. dicembre – n.177/2012 botteghedelcentro 6 di Paolo Mantovani Nuovi parcheggi per rilanciare Cremona ■ Con l’arrivo della stagione più fredda puntualmente riemerge il problema dell’inquinamento, con il dibattito che ne consegue sullo stop al traffico. E, come sempre, ritorna l’idea di una chiusura del centro. Un progetto che, periodicamente, finisce con l’essere riproposto, talvolta con maggior decisione (quando le Pm10 superano le soglie) talvolta più timidamente, come in queste settimane, con la scusa di favorire il commercio. E, nel frattempo, si fanno altre operazioni, tutte ugualmente di facciata: il bike sharing, dove i mezzi a due ruote vengono prelevate più dai ladri che dagli utenti, o le auto elettriche di fronte alla stazioni: tre auto in tutto e certo anche queste non troppo utilizzate. Basta passare in via Dante per trovarle, ad ogni ora, a fare bella mostra di sé. Operazioni di facciata, ma senza una vera utilità. Così come lo è la chiusura, in questi week end di dicembre, dei corsi. A cosa può giocare impedire il transito a poche decine di metri? Evidentemente a nessuno. Ciò che invece è evidente è il costo di questa iniziativa. Si penso solo all’impiego di agenti (almeno due ad ogni varco) e di mezzi. In questo modo si finisce solo con il creare confusione, con il disorientare e l’infastidire chi decide di trascorrere qualche ora in centro. Altro che “educare” al passeggio e stimolare un riappropriarsi consapevole del cuore di Cremona. Qui si rischia di raggiungere l’obiettivo contrario rispetto a quello che ci si è voluti dare e svuotare il centro anziché promuoverlo. Per favorire la “passeggiata” in centro occorre investire sul trasporto pubblico e facilitare la sosta (nei parcheggi corona o in quelli in centro). Ed è quanto abbiamo voluto realizzare con il progetto di “buona sosta natalizia”. Ottenere la prima ora gratis nei parcheggi Massarotti e in quello del Quartiere Nuovo non è stato certo facile. E’ un risultato che abbiamo costruito con fatica, ma sempre guidati (così come i nostri interlocutori) dalla volontà di realizzare un progetto condiviso per il rilancio della città. La promozione (come si legge in altra parte del giornale) ha interessato anche il Villa Glori, una vera risorsa per la città. Così come abbiamo offerto, nei nostri negozi, la sosta nel multipiano di piazza Marconi. Ma anche questo tentativo (sostenuto dalla stessa amministrazione) per valorizzare i parcheggi corona viene – di fatto - “boicottato” dalle misure imposte dall’assessore Bordi. Al di là di ogni giudizio è evidente che si tratta di due misure incoerenti, in cui una nega l’altra. Credo che il nostro disorientamento sia più che mai legittimo. Con la nostra iniziativa abbiamo voluto dimostrare che Cremona riesce ad essere accogliente. Ma sappiamo che molto resta da fare. Ed è un problema non derogabile all’infinito. Occorre, anche per la crisi, mettere le “carte sul tavolo”, senza rinnovare le promesse all’infinito. Gestire le esigenze della città significa trovare risposte alle esigenze di tutta la comunità: trovare l’equilibrio tra residenti, imprese, chi arriva da altri comuni o altre province. E non basta tirare una “coperta corta” a favore degli uni o degli altri. Il rischio è quello di scontentare tutti, di fomentare una “guerra tra poveri” dove ad essere sconfitta è prima di tutto la città. Perché, senza soluzioni strutturali, le si impedisce di crescere. Lo dice chiaramente il nuovo PGT che rivede al ribasso le stime rispetto al passato. Cito il documento presentato, ad inizio dicembre, alle categorie economiche che invita a “costruire le politiche urbanistiche sviluppando forme di governance innovativa, sussidiaria e auto responsabilizzante in precedenza mai presenti, nella consapevolezza di intraprendere, anzi di aprire, una nuova via verso il futuro”. E’, questa, l’unica via per impedire l’impoverimento del tessuto commerciale ma anche per garantire il mantenimento degli standard raggiunti sul piano residenziale. Per chi vive a Cremona vanno studiate soluzioni dedicate, con spazi nel centro, ottenuti riconvertendo aree dismesse. In questo modo si potrebbero liberare spazi a raso da dedicare alla clientela del commercio. Non mancano, già oggi, esempi che funzionano alla perfezione (come l’ex cinema Corso). Bisogna, insomma, trovare il coraggio di cambiare, di leggere le esigenze della modernità e di rispondere concretamente ai bisogni del quotidiano. Si legge, nel documento di programmazione territoriale: “E’ pertanto lecito affermare che il governo della città, in tempo di crisi, abbia un forte bisogno di azione e innovazione, e non già d’una semplice amministrazione di bilancio”. Ecco perché servono azioni di sostanza, non certo con provvedimenti estemporanei e di nessuna utilità. Non sono indispensabili solo per il commercio ma per tutta la città. 7 dicembre – n.177/2012 natalecremona Buona sosta natalizia con le Botteghe ■ Cremona è, per il Natale, ancora più bella da vivere e da riscoprire. Anche grazie alla sinergia tra Confcommercio e Boteghe, Comune e Aem, senza dimenticare la collaborazione di Saba che permettono di parcheggiare a tariffe ridotte. Nel parcheggi di Villa Glori, del Quartier Novo e al Massarotti (direttamente sotto la responsabilità della Aem), la sosta è gratis, per la prima ora. A chi fa shopping nei negozi delle Botteghe del Centro, invece, i commercianti regalano ticket da una o due ore per il multipiano di piazza Marconi gestito da Saba. “E’ un primo passo , importantissimo, per il rilancio del centro storico”, ha affermato il presidente della Confcommercio Pugnoli. “Sono stati recepiti i problemi del centro e del commercio - ha continuato - e finalmente è stata messa in campo una iniziativa concreta per risolverli”. Gli ha fatto eco Mantovani: “Abbiamo voluto fermamente questa iniziative. Serve a dimostrare che la città è accessibile, che i parcheggi ci sono. Il cantiere “infinito” di piazza Marconi e, contemporaneamente, l’introduzione della Ztl sono stati una pugnalata alla schiena della città e del commercio. Con questa iniziativa che invita a vivere la città diamo un segnale positivo che va oltre il periodo della promozione sul parcheggio”. “Le strutture che abbiamo – afferma Franco Albertoni, presidente di Aem – non sono adeguatamente sfruttate. Con questo progetto vogliamo farle conoscere. Penso, in particolare, al Massarotti e al Quartiere Nuovo, realtà che davvero sono vicine al centro e che possono rappresentare una risorsa importante per il rilancio della città”. La rinnovata collaborazione tra Comune e Associazione dei Commercianti non si esaurirà certo con il Natale. “Restano i problemi del centro e vanno risolti”, hanno ricordato Pugnoli e Mantovani gettando uno sguardo al futuro. Sempre sul tema della sosta e dei parcheggi, per i commercianti, è strategico trovare un giusto equilibrio tra le ragioni delle imprese e quelle di chi vi abita, evitando lo svuotamento della città tanto di negozi quanto dei residenti. Per Pugnoli, in particolare, occorre trovare convenzioni che agevolino la sosta anche nei parcheggi a raso, ma soprattutto si deve ripensare il sistema delle tariffazioni, troppo favorevoli a chi lascia l’auto per l’intera giornata. Si deve ripensare anche alla Ztl, cercare soluzioni per il raddoppio del Villa Glori e rilanciare i parcheggi corona grazie ad un più efficace collegamento con il centro”. Linee d’azione ben chiare anche all’assessore Zanibelli. “A breve – conferma – entrerà in vigore il nuovo appalto per il servizio di trasporto pubblico che mira a rilanciare la città”. Inoltre, continua, già nelle prossime giunte presenterò il Piano della Mobilità. “Il precedente documento era ormai datato e non più attuale. E’ ipotizzabile che il nuovo piano entri in vigore con l’autunno del prossimo anno”. “Risolvere i problemi della sosta – ha concluso Mantovani – è un elemento strategico per il rilancio. Cremona deve tornare ad essere attrattiva anche per chi arriva da altre città”. Confcommercio e Botteghe ne sono assolutamente convinti e, per questo, il libretto del Natale, è stato stampato e distribuito anche oltre i confini della nostra provincia. Cremona vi aspetta. Ma il Comune chiude i corsi nei week-end ■ Siamo fermamente contrari alla chiusura dei corsi. Lo sanno bene a Palazzo Comunale e questo rende ancor più grave l’aver imposto l’ordinanza senza alcuna concertazione. E’, la decisione, l’ennesima prova che manca un progetto sulla città. Abbiamo presentato, solo qualche giorno fa, il piano per favorire la sosta, rendendo gratuita la prima ora nei multipiano gestiti da Aem e la nostra iniziativa per offrire la stessa agevolazione a chi parcheggia al Marconi e fa acquisti nei nostri negozi. Da una parte si apre la città, dall’altra si introducono improvvisamente modifiche alla viabilità e limitazioni al traffico che vanno nella direzione opposta. Non è possibile. Queste decisioni sciagurate ricadono sulle nostre imprese, già in difficoltà per la crisi ma anche per scelte amministrative lontane dalle esigenze della città e delle imprese. Ribadiamo che non siamo contrari alla pedonalizzazione, a condizione che si introduca un servizio efficace di bus navetta: quegli stessi collegamenti che ci vengono sistematicamente promessi ma che poi non arrivano mai. Guardino, gli amministratori, alle città vicine. E scopriranno che, in occasione del mese di dicembre, i centri vengono aperti, proprio per favorire gli acquisti e le imprese. Qui, invece, si va controcorrente, imponendo scelte di cui si fatica ad intravedere ogni logica. La chiusura non serve a nessuno: provoca pesanti danni alle aziende e non porta alcun vantaggio nella lotta all’inquinamento. Se ne gioverà solo la grande distribuzione, la stessa che ha sponsorizzato al Comune luminarie e eventi per questo mese di dicembre. Un’ultima considerazione. Il futuro delle città europee passa attraverso la terziarizzazione. Senza commercio le città lentamente si spengono. Anche Cremona, e lo dimostrano le vie del centro sempre più povere di negozi: da corso Garibaldi a via Guarneri, o lo stesso corso Campi, solo per citare qualche esempio. L’assenza di una politica attenta al commercio di vicinato rischia, se unita alla crisi, di avere pesanti ripercussioni sul numero delle imprese e degli occupati. Non basta una tassazione pesantissima, una viabilità e una ztl inadeguata, l’assenza di vere politiche per la promozione e il turismo. Si vuole rovinare anche un periodo strategico come il Natale. Si vogliono forse far chiudere i nostri negozi? Quasi ottocento imprese, tanti sono i negozi e i pubblici esercizi del centro storico, corrono il rischio di chiudere e migliaia di addetti di perdere il lavoro per una scelta cervellotica, imposta dall’alto. Nel mese di dicembre le aziende, con le vendite, riequilibrano i bilanci. Perri e Bordi avranno sulla coscienza le chiusure di tante attività e la perdita di lavoro dei loro dipendenti. Allora sarà inutile ritirare l’ordinanza. dicembre – n.177/2012 8 cremona La liuteria patrimonio dell’Unesco Ora maggior impegno per la promozione culturale e turistica ■ La tradizione liutaria cremonese è stata iscritta dall’UNESCO nella lista rappresentativa del patrimonio immateriale dell’Umanità. La decisione è stata presa a Parigi, sede dell’organizzazione internazionale. Dopo un percorso iniziato a gennaio 2007, Cremona ha presentato nella primavera del 2011 la candidatura per l’iscrizione della sua Tradizione Liutaria nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO. Tutta la città, le sue Istituzioni e la cittadinanza sono state informate e coinvolte nel progetto: particolarmente significative in quest’ambito sono state le dichiarazioni di sostegno e attestazioni di consenso sottoscritte da Istituzioni, liutai, allievi della nostra famosa scuola di liuteria, cittadini, ed anche da Regione Lombardia. Tra le molte e importanti candidature italiane quella cremonese è stata scelta come l’unica del nostro Paese per il 2012: la proposta è stata accolta nel pomeriggio durante la riunione dell’apposita commissione dell’UNESCO, a Parigi. E’ questo un grande risultato per Cremona e il suo territorio, per la sua secolare tradizione liutaria, e soprattutto per tutti coloro che si sono spesi in questi anni attraverso un lavoro molto impegnativo e meticoloso, dove la conoscenza si è unita alla passione. In un momento in cui tante eccellenze si contendono la ribalta mondiale, Cremona ha agito con la determinazione della sua gente nel portare avanti il prestigio della propria tradizione liutaria, per preservarla e trasmetterla alle generazioni future e per vederla riconosciuta dall’UNESCO quale patrimonio non solo italiano, ma dell’intera Umanità. E ci è riuscita. Da oggi e ancora più di prima il “saper fare liutaio” proprio di Cremona caratterizzerà in tutto il mondo la nostra città e costituisce un vanto per l’Italia. “E’ una vittoria che non ha eguali, una giornata storica per tutta la città e la sua tradizione liutaria, culturale e musicale - dichiara con giustificato orgoglio ed anche con emozione il sindaco Oreste Perri - Tutto ciò è stato possibile grazie ad un impegno condiviso non solo dal Comune e dalle varie istituzioni, ma anche da tutto il mondo della liuteria. Dobbiamo dire grazie ai maestri liutai che perpetuano e continuano la tradizione di Amati, Stradivari, Guarneri del Gesù. E’ il sapere e il saper fare dei nostri liutai che ha vinto, che deve essere orgoglio della città. Con il riconoscimento dell’UNESCO e la prossima apertura del Museo del Violino ci è offerta un’occasione unica: Cremona può confermare la sua vocazione internazionale. Del resto, nel mondo la nostra città è conosciuta per Stradivari e l’arte di Stradivari oggi vive qui, qui respira grazie ai liutai che lavorano in oltre cento botteghe che costituiscono un unicum mondiale, sono un motore culturale e non solo per tutta Cremona. Di questo l’UNESCO ha preso atto, anche grazie alla nostra determinazione.” Esistono patrimoni fatti di conoscenze e di saperi che, a secoli di distanza, sono rimasti intatti nella loro essenza. Uno di questi patrimoni è l’arte liutaria e Cremona ne è la capitale. E’ qui che la capacità unica di realizzare strumenti ad arco di raffinata fattura si pone alla base di un’identità ben definita che, nel solco di una tradizione di eccellenze di altissimo livello artigianale, affonda le proprie radici nel tardo Rinascimento, per giungere sino ai giorni nostri. Gli strumenti costruiti a Cremona hanno in passato determinato l’evoluzione della cultura musicale occidentale e continuano ancora oggi ad accompagnarne le espressioni più elevate. La città non è solo un agglomerato urbano dove vive una popolazione composita in continua trasformazione, ma un insieme di valori, di tradizioni che costituiscono l’asse portante di un patrimonio culturale strettamente legato al territorio con il quale si identificano. Questo vale soprattutto per Cremona, una città d’arte di una bellezza discreta, ma nel contempo elegante, frutto del lavoro sapiente e del gusto, mai provinciale, di coloro che hanno contribuito a farne un prezioso scrigno d’arte. Lo stesso carattere che si ritrova nel lavoro quotidiano e paziente che si svolge nelle botteghe dei liutai che, pur seguendo metodi classici, riesce a produrre una ricerca di perfezione sempre rinnovata. Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente Pugnoli: “E’ un riconoscimento importantissimo che implica tuttavia una assunzione di responsabilità. Oggi più che mai in passato il mondo ci riconosce come la capitale della liuteria. Occorre maggior impegno nella valorizzazione della nostra identità culturale e nella promozione turistica. In questo modo l’arte di Stradivari può essere motore dell’economia locale assicurando lo sviluppo di tutta la città e non del solo comparto artigiano della costruzione di strumenti ad arco”. 9 dicembre – n.177/2012 gruppomoda Stagione dei saldi al via il 5 gennaio ■ A seguito della confusione tra operatori del commercio del settore moda e consumatori sul tema dei saldi e della vendite promozionali, causata anche da erronee informazioni diffuse in questo periodo sull’avvio anticipato dei saldi in Lombardia, Federazione Moda ItaliaConfcommercio Cremona ritiene opportuno fare chiarezza, ribadendo che, per legge regionale i saldi in Lombardia inizieranno il 5 gennaio 2013, come pressoché in tutta Italia in base all’accordo della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome del 24 marzo 2011 che si chiudeva con l’impegno da parte delle singole Regioni a dare seguito con propri atti alla decisione di rendere omogenea su tutto il territorio nazionale la data di inizio delle vendite di fine stagione, individuando le seguenti scadenze: – il primo giorno feriale antecedente l’Epifania; – il primo sabato del mese di luglio. Per il Presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio Cremona, Alessandro Bandera: «I saldi non iniziano a dicembre. Cominceranno in tutta Italia il 5 gennaio. Lombardia compresa. Saldi e promozioni non sono la stessa cosa, per i saldi non cambia nulla mentre per le promozioni, in alcune Regioni come Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia e la Provincia autonoma di Trento e per un anno a titolo sperimentale in Lombardia, gli operatori del commercio al dettaglio del settore moda, se vorranno, avranno la possibilità di fare promozioni anche prima dei saldi. I motivi per cui abbiamo espresso favore per la sospensione sperimentale del divieto in Lombardia sono tre: in primo luogo, difendere i piccoli negozi. Nei periodi precedenti i saldi le catene, le grandi griffe e le aziende più strutturate proponevano sconti già via sms, e-mail, cartoline e carte fedeltà ai clienti affezionati. Il divieto di fare promozioni valeva solo per i piccoli. Poi, in un momento di difficoltà come questo, era giusto dare un segnale di attenzione ai consumatori. Per finire, a dicembre tutte le altre merceologie praticheranno sconti. Se l’abbigliamento fosse rimasto fermo, sarebbe stato di sicuro penalizzato». Occorre, infine, fare chiarezza anche sulla distinzione tra saldi e promozioni. I Saldi sono un evento eccezionale di vendita di fine stagione su prodotti, di carattere stagionale o di moda, suscettibili di notevole deprezzamento se non vengono venduti entro un certo periodo dell’anno. I saldi sono caratterizzati da sconti mediamente pari al 30/40% dal normale prezzo di vendita. Le vendite promozionali sono innanzitutto facoltative ed effettuate dall’esercente dettagliante per uno, più o tutti i prodotti di una stessa gamma merceologica e per periodi di tempo limitato. gruppopanificatori Al Vescovo i panettoni della solidarietà ■ I panificatori Confcommercio, da sempre attenti, con i loro eventi, al tema della solidarietà, ieri pomeriggio, hanno incontrato il vescovo di Cremona. A mons. Lafranconi hanno offerto i loro panettoni artigianali. Gli stessi verranno poi consegnati alla Caritas per il pranzo di Natale con i poveri. “La ringraziamo per questo incontro – hanno dichiarato i panificatori - e ci auguriamo che possa diventare una tradizione. Il nostro è un gesto simbolico ma vuole essere testimonianza concreta di una rinnovata volontà collaborativa, di una sempre maggiore attenzione alle questioni che interrogano la nostra comunità. Arriva, questo Natale, con il suo messaggio a risuonare con forza in questi nostri tribolati tempi. E si fa più forte la volontà di rinsaldare il senso quel senso di appartenenza sociale che, forse ancor più che per altri settori, caratterizza il nostro lavoro”. Nel presentarli alla guida della Diocesi di Cremona, il presidente Michele Quarantani, accompagnato anche dal vice Andrea Badioni e dal consigliere Giuseppe Botta, fornaio a Soresina, e ha sottolineato come, “i prodotti artigianali siano frutto dell’amore e del sacrificio, della conoscenza e della passione di ogni panificatore”. Mons. Lafranconi nell’apprezzare sinceramente il gesto degli associati Confcommercio ha voluto riflettere sul valore della solidarietà. Ha parlato del progressivo ampliarsi delle fasce di bisogno, anche tra i cremonesi. Senza rinunciare alla speranza, legittimata dalla generosità dei cremonesi, dalla loro attenzione ai più deboli. Mons Lafranconi si è quindi soffermato sul concetto di una “crisi non solo economica, ma che interessa anche i valori” riproponendo, in questo anno della Fede l’attualità dell’invito del Concilio sull’importanza di “valorizzare l’essere umano”. Un messaggio ripreso anche da Papa Benedetto XVI che, lo scorso 8 dicembre, ha affermato come “I nostri tempi, contrassegnati dalla globalizzazione, con i suoi aspetti positivi e negativi, [..] reclamano un rinnovato e corale impegno nella ricerca del bene comune, dello sviluppo di tutti gli uomini e di tutto l’uomo”. dicembre – n.177/2012 10 gruppofimaa Presentate le rilevazioni prezzi 2012 ■ Dare la giusta valutazione agli immobili è possibile grazie alla nuova pubblicazione curata da Fimaa, il gruppo degli agenti immobiliari di Confcommercio Cremona. Il volume, alla seconda edizione, è stato presentato, nei giorni scorsi, a Palazzo Vidoni, dal presidente del Gruppo della Confcommercio Paolo Feroldi e da Maurizio Crepaldi, responsabile della direzione territoriale Lombardia Est di Cariparma Crédit Agricole. “Si tratta di uno strumento importante - spiega il dirigente dell’Istituto di credito - destinato, soprattutto, agli utenti finali cioè i clienti ma utilissimo anche a chi lavora o collabora con il settore dell’immobiliare”. La pubblicazione vuole rendere trasparente l’acquisto, fissando valori indipendentemente dal fatto che ci si trovi a voler vendere o acquistare. Il volume, quasi una quarantina di pagine, ben curate nella grafica, ha richiesto il coinvolgimento di tutti gli agenti del gruppo Fimaa. Si tratta, infatti, di una analisi capillare, dove sono state monitorate tutte le aree della città, della periferia e ciascuno dei comuni del territorio. Emerge andamento del mercato non del troppo omogeneo. “Per quanto riguarda la città - spiega Feroldi – i valori sono stabili per gli edifici recenti, in calo per le costruzioni più datate. Anche gli spazi commerciali subiscono un leggero ribasso. La situazione è più difficile nel circondario. In particolare a Crema e nel cremasco dove si registra una contrazione delle vendite e dei prezzi che si attesta tra il 15 e il 20%. E in calo sono anche le stime di Casalmaggiore, Piadena, Soresina e dei paesi di più piccole dimensioni. Una piacevole eccezione, invece, è rappresentata da Castelleone dove il mercato resta piuttosto vivace”. Sul piano nazionale si stima che le compravendite, nel 2012 siano scese da 600mila a 480mila. Anche il nostro territorio risente delle difficoltà dell’economia, benché gli ultimi mesi abbiano lasciato intravedere qualche segnale di speranza. Accanto alla rilevazione dei prezzi, nel volume, ampio spazio è dedicato agli aspetti normativi. Accanto a quelli dal contenuto tecnico e legislativo ampio spazio è dedicato alle garanzie offerte ai clienti e all’importanza di rivolgersi ad operatori qualificati. Gli agenti Fimaa, infatti, si impegnano al rispetto di un codice deontologico (riportato per intero) che si fonda sui valori della “correttezza, rispetto, trasparenza, professionalità e salvaguardia di tutti gli interessi coinvolti”. Sulla stessa linea non manca un accordo locale, sottoscritto da Fimaa Cremona e le associazioni dei Consumatori (Adiconsum, Adoc, Federconsumatori e Unione Nazionale Consumatori) “Anche attraverso il rilevamento dei prezzi – ha concluso Feroldi – Fimaa mira a divenire, sempre più, un riferimento puntuale e qualificato per chi si trova ad acquistare o vendere una casa”. La pubblicazione è scaricabile dal web, distribuiti nelle agenzie Fimaa, dalla Confcommercio e dalla CCIAA. Feroldi rieletto presidente ■ Paolo Feroldi è stato confermato, con voto unanime, alla guida del Gruppo Fimaa. Con lui è stato rieletto anche l’intero consiglio. È una dimostrazione tangibile del buon lavoro svolto nel corso del mandato. Fimaa. “In un mondo in rapida evoluzione – conferma Feroldi – abbiamo cercato di fornire ai nostri associati il massimo supporto, anticipando le innovazioni e lavorando sulla formazione e sulla professionalità dei nostri agenti. Oggi il gruppo è riconosciuto come osservatore autorevole del mercato immobiliare”. Tra le tante iniziative messe in campo in questi anni vanno ricordati il “rilevamento dei prezzi” o gli accordi con le Associazioni dei Consumatori, rese possibili dalla trasparenza e dal codice etico che ognuno degli agenti Fimaa si impegna a rispettare. “Il nostro gruppo nonostante la crisi, è cresciuto anche negli ultimi anni”. Un trend che trova le sue ragioni nella qualità del servizio offerto ai nostri clienti. “Puntiamo sulla trasparenza e sulla formazione – commenta Paolo Feroldi – Anche questo modo in contrastiamo il problema dell’abusivismo, una delle “piaghe” del nostro settore”. “Sempre più – conferma – come Fimaa puntiamo su trasparenza e formazione. Rivolgersi ad un operatore qualificato è l’unica garanzia di evitare spiacevoli sorprese. È una via necessaria in un momento di forte evoluzione normativa”. Per i prossimi mesi Fimaa ha già in programma un ricco calendario di incontri di formazione. Inoltre presenterà un nuovo sito web, con spazi dedicati a tutti gli aderenti. Anche in questo caso l’unione fa la forza. 11 dicembre – n.177/2012 gruppofnaarc Uberti confermato in Consiglio Nazionale ■ Adalberto Corsi è stato rieletto presidente della Fnaarc, l’organizzazione degli agenti e rappresentanti di commercio aderente a Confcommercio. In consiglio nazionale è stato confermato Massimo Uberti, presidente del Gruppo di Cremona. La nomina testimonia il buon lavoro svolto dal nostro rappresentante. Non si è trattato, senza dubbio, di un risultato scontato. L'assemblea ha visto un significativo dibattito circa i programmi dei candidati. Alla fine ampia vittoria per Corsi con 128 voti contro i 68 dell'altro candidato. Lo stesso presidente ha ribadito l’importanza dei risultati raggiunti. “Oggi – ha dichiarato a conclusione dello spoglio - si sono confrontati due programmi, non solo due candidati, con qualche somiglianza ma con significative differenze. Ha prevalso nettamente il nostro, e dico nostro perchè è frutto di un importante lavoro di squadra, sulla scorta dei risultati ottenuti nell'ultimo mandato e dell'impegno concreto sui temi che già da domani mattina ci vedono sul campo”. “I punti chiave delle linee programmatiche che dovremo affrontare e tradurre in azioni concrete - afferma Massimo Uberti - sono: eliminare l’iniqua IRAP; chiudere al meglio l’Accordo Economico Collettivo per l’industria; rafforzare la difesa di Enasarco con consiglieri esperti ed efficienti; operare per raggiungere nuovi associati, a questo scopo sono allo studio nuove azioni e tipologie di comunicazione, utilizzando i nuovi mezzi tecnologici; ragionare sulle opportunità e i vantaggi di operare in una rete di business; dare spazio a forze giovani che devono arrivare dal territorio; incrementare la formazione e l’aggiornamento dei nostri associati a vari livelli, utilizzando anche Bandi europei, regionali, camerali; utilizzare al meglio le opportunità offerte dal mercato globale”. “Per il futuro – gli fa eco Corsi – dovremo incrementare le nostre risorse: è vitale per mantenere l’autonomia di Fnaarc e il suo ruolo da protagonista assoluto in tutti i tavoli che riguardano la categoria. Prepararci ad intercettare per primi i segnali di una ripresa che sicuramente arriverà ma che richiederà la capacità di rinnovare i propri modelli di condurre la professione. Quindi ascoltare gli associati, comunicare meglio e più efficacemente con loro e con l’esterno. Con l’utilizzo pieno e completo delle nuove tecnologie”. gruppofigisc Sciopero benzinai dicembre a secco ■ Oltre in 90% delle stazioni di servizio hanno aderito allo sciopero unitario proclamato da Figisc/Anisa di Confcommercio, Faib e FegicaCisl. La conferma arriva dal presidente provinciale del gruppo Graziano Bossi. Una significativa rappresentanza, inoltre, ha partecipato alla manifestazione a Roma, in piazza Montecitorio. Sotto alla Camera hanno protestato in quasi duemila imprenditori del settore. I benzinai hanno incontrato, in mattinata, i più stretti collaboratori del presidente della Camera. La stessa partecipazione di Gianfranco Fini è stata ostacolata dalla gestione della crisi di questi ultimi giorni. Al centro della vertenza ci sono la contrattazione con le compagnie petrolifere per il rinnovo dei contratti scaduti, le nuove tipologie contrattuali, la crisi dei consumi, la ristrutturazione della rete di distribuzione nel quadro di una riduzione del numero degli impianti, i costi dell’utilizzo della moneta elettronica per i rifornimenti. “La contestazione – spiega Bossi – nasce dalla mancanza di rispetto dei diritti dell’esercente messa in atto dalle industrie petrolifere: alcune norme contrattuali sono state violate ed è mancata la negoziazione delle grandi compagnie con le associazioni dei raggruppano i gestori” . Nonostante le garanzie sull’impegno delle istituzioni per risolvere la questione, le organizzazioni dei gestori non rinunciano a difendere le loro imprese. E preannunciano, sempre in dicembre, nuove agitazioni. I gestori hanno già proclamato il “no rid day” - agitazione attraverso la quale ciascun gestore manderà “insoluto” il pagamento di una fornitura di carburanti, a titolo di parziale anticipo sull’adeguamento della propria remunerazione, in un giorno a scelta tra il 21, 22 e 23 dicembre prossimo. Le compagnie hanno risposto minacciando il mancato rifornimento degli impianti, con conseguenti possibili interruzioni del servizio. Per la settimana tra Natale e Capodanno, i gestori preannunciano invece il rifiuto del pagamento con moneta elettronica (carte di credito e pago bancomat, “per protestare contro la pratica delle banche di sostituire la commissione sui rifornimenti fino a 100 euro - abolita per legge - con altre voci di costo a carico dei gestori”. dicembre – n.177/2012 12 grupporistoratori A “Cena con Medea” per la solidarietà ■ Anche quest’anno, all’approssimarsi del Natale, si è rinnovato l’appuntamento con la tradizionale cena do MEDeA. L’appuntamento con la solidarietà è stato ospitato dagli eleganti sale di Villa Sommi Picenardi (a Torre de’ Picenardi). Moltissimi ospiti hanno aderito all’invito degli organizzatori condividendo l’impegno a sostenere la ricerca scientifica per l’accesso ai nuovi farmaci e a nuovi trattamenti nel campo dei tumori. Si è trattato di un successo straordinario, reso possibile anche grazie alla collaborazione generosa e attenta dei ristoratori del gruppo Ascom e a da tante imprese iscritte alla nostra associazione. Hanno partecipato Locanda degli Artisti, Locanda Torriani, il Settecento, Lido Ariston Sales, Ristorante Al Valentino, Il Poeta Contadino, Hosteria dell’Olmo, Palazzo Quaranta, Giorgione Beef and Chese, La Sosta, Il Gabbiano, Il Mappamondo, Il Melograno, El Sorbir, Ristorante Dordoni e Locanda Cà Rossa, La Botte e Le Scuderie, oltre alla stessa Villa Sommi Picenardi. MEDeA è nata per sostenere i pazienti oncologici nel loro percorso di malattia, promuove la ricerca in campo Oncologico, per dare vita ad un centro di riabilitazione destinato ai pazienti che stanno lottando per vincere la sfida contro il male. “Siamo leader nel progetto di umanizzazione che ci ha fatto capire molte cose – ha testimoniato il presidente dell’associazione professor Rodolfo Passalacqua —; l’assistenza domiciliare, con un progetto al vaglio di ospedale e Asl, finanziato in parte da Fondazione Cariplo; il progetto di prevenzione con il registro dei tumori dello stomaco iniziato sei mesi fa e sostenuto da Comune, Provincia, Aem, Banca di Credito Cooperativo e dai volontari di Soresina, Casalbuttano e Casalmorano». cremona Il Pgt punta al recupero della città ■ Le linee di fondo della variante generale al Piano di Governo del Territorio sono state illustrate alle parti sociali ed economiche dal vice sindaco e assessore all’Urbanistica Carlo Malvezzi, affiancato da Federico Fasani, presidente della commissione consiliare Politiche Urbanistiche, da Marco Masserdotti, da Marco Cerri e da Pier Luigi Paolillo, del comitato scientifico che ha redatto la Variante generale al Pgt. L’incontro si è svolto alla Camera di Commercio. Introducendo brevemente i lavori, il presidente Gian Domenico Auricchio ha sottolineato un aspetto sul quale è importante riflettere: le linee portanti della variante al Pgt rappresentano un elemento di novità e di discontinuità rispetto al passato, soprattutto perché prevedono una valorizzazione del centro storico tale da porre fine allo spopolamento che, negli ultimi anni, ha caratterizzato la città. Un progetto che, come si legge nel documento (pg 12 della relazione di sintesi) punta ad “incentivare le vocazioni turistica – culturale e naturale commerciale, ponendo a sistema le peculiarità storico culturali e la filiera dei violini e degli strumenti ad arco con l’arte musicale”. Così come è interessante la linea d’azione che predilige il recupero del patrimonio edilizio esistente alle nuove urbanizzazioni. Si vuole, dunque, mettere un “blocco allo sfrangia mento urbano, attraverso una chiara identificazione dei margini” e, ancora, “Limitazione all’impiego di uovo suolo, traguardando al medio-breve periodo i fabbisogni della città e del territorio”. Tra i punti di interesse del documento, inoltre, va evidenziato quello che punta alla “valorizzazione dello stock edilizio attraverso il riuso (rifondazione) delle emergenze urbane defunzionalizzate o abbandonate o in corso di dismissione (contenitori vuoti o male utilizzati). Si vuole (citiamo ancora il documento) puntare sulla “rigenerazione del tessuto urbano consolidato, intesa quale processo continuo e non ottenibile certo per semplice sostituzione degli edifici obsoleti ma attraverso un disegno che, strutturandosi sulla compattezza storica cremonese ne valorizzi il vcontesto riattivando, di conseguenza, l’attrattività locale”. Resta tuttavia necessario, ad esempio per vigilare sulla conversione di ex aree industriali in centri commerciali (tentazione in cui sono più o meno cadute tanto l’amministrazione attuale quanto quelle che l’hanno preceduta) il metodo della “programmazione negoziata”. 13 dicembre – n.177/2012 fenacom50&più Perequazione automatica delle pensioni ■ Con Il decreto 16 novembre 2012 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 277 del 27 novembre 2012 , il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato il valore definitivo della variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati per l’anno 2012 nella misura del 2,7 % in luogo del 2.6 % determinato in via provvisoria. Con lo stesso decreto, il Ministero ha comunicato il valore presuntivo dell’indice dei prezzi al consumo nella misura del 3%, dal 1 gennaio 2013, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo. Ne deriva che l’Inps dovrà effettuare il ricalcolo delle prestazioni finora erogate in base al decreto che ha stabilito che per gli anni 2012 e 2013 la rivalutazione automatica delle pensioni verrà applicata nella misura del 100% solo sulle pensioni fino a tre volte il trattamento minimo (1.442,97) Nell’attesa che l’Istituto comunichi con apposita circolare i conguagli da liquidare ai pensionati e tutti i limiti reddituali previsti per l’anno 2013, si provvede a fornire una prima informativa riguardo la perequazione anno 2013. Dal 1° gennaio 2013 • aumento del 3% fino a € 1.442,97 • aumento fino al raggiungimento del limite massimo della fascia oltre € 1.442,97 e fino a € 1.486,26 Viene garantito l’importo di € 1.486,26 • Nessun aumento oltre € 1.486,26 Alla luce di quanto predetto l’importo del trattamento minimo definitivo per l’anno 2012 risulta essere di euro 480,99, e l’importo del trattamento minimo per l’anno 2013 è di euro 495,42. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi agli uffici del Patronato 50&Più Enasco c/o Ascom i quali gratuitamente, vi forniranno i chiarimenti necessari. Orario al pubblico: lun-gio 08.00-16.30 / ven 08.00-15.30 Tel.0372 25745 - 0372 458715 Con le “Pigotte” 50&Più aiuta l’Unicef ■ Ogni anno, ad inizio dicembre, si rinnova l’appuntamento con la solidarietà voluto da 50&Più (il Gruppo Pensionati di Confcommercio), dedicato ai bambini attraverso l’Unicef. Con passione, abilità nel lavoro, fantasia e un sentimento di affetto sincero e materno le socie di 50&Più si lasciano coinvolgere nel progetto delle “Pigotta Unicef”. Per settimane la vicepresidente vicaria Luisa Torresani, insieme a Carla Scaglia, Raffaella Maestri, Laila Bernabè, Carla Delvò, Marisa Goffredi, Gina Defendi, Adele Polledri e Lodovica Polledri hanno lavorato per realizzare queste bellissime bambole di pezza. Si tratta, ogni anno, di una vera e propria squadra, dove ciascuno ha i propri compiti Defendi e Goffredi, si occupando di “cucire le anime”, Torresiani di riempirle dando la forme. Tutte, insieme, invece, le volontarie del 50&Più hanno creato vestiti, seguendo la loro fantasia. Lodovica Polledri, infine, dipinto i volti. Per quest’anno, ne sono state realizzate una trentina. Al momento della consegna all’Unicef è intervenuto anche il presidente del Gruppo Alberto Reggiani. Acquistando le pigotte, con una piccola offerta, si sostiene l’acquisto di un kit salvavita per ridurre il pericolo di mortalità di un bambino nei suoi primi cinque anni. Il kit salvavita dell’UNICEF è composto da vaccini, dosi di vitamina A, kit ostetrico per un parto sicuro, antibiotici e una zanzariera. L’iniziativa della Pigotta è nata nel 1988 e da allora ha avuto un crescente successo: soltanto negli ultimi 10 anni sono stati raccolti oltre 17 milioni di euro, che hanno permesso di salvare più di 800.000 bambini. dicembre – n.177/2012 14 provincia Interventi a sostegno dei senza lavoro ■ In considerazione del perdurante interesse generale, ricordiamo alcune iniziative avviate sin dal 2009 dalla Provincia, in sinergia con CCIAA, Organizzazioni Sindacali, banche locali e associazioni di categoria delle imprese, per contrastare gli effetti della crisi economica sui lavoratori, le famiglie e le imprese del territorio. Si tratta di importanti misure a favore dei lavoratori cassintegrati o in mobilità o disoccupati con indennità: 1) l’anticipazione bancaria delle indennità di cassa integrazione o mobilità, per sostenere e famiglie in attesa del completamento dei relativi iter amministrativi; 2) il microcredito “a tasso zero” (fino a 4.000 euro). In proposito, vi segnaliamo che nello scorso mese di ottobre il Banco Popolare (che ha incorporato le Banche Popolari di Cremona e di Crema) ha ratificato i Protocolli d’intesa, che prevedono tali misure, rendendoli di nuovo operativi su tutta le rete delle proprie filiali nel territorio provinciale. Ci auguriamo che questi riferimenti possano esservi utili per informare i lavoratori in difficoltà economiche dell’esistenza di questi interventi a loro favore. Potete trovare tutti i dettagli al riguardo, inclusi l’elenco delle filiali delle banche cui è possibile rivolgersi, a questi link del sito www.provincia.cremona.it nella sezione lavoro. Si tratta di pagine web inserite in una sezione interamente dedicata agli interventi “anticrisi” attuati dalla Provincia e da altri soggetti pubblici e privati che operano nel nostro territorio. Ringraziando per l’attenzione e la collaborazione, porgiamo i migliori saluti e rimaniamo a disposizione per ogni eventuale necessità. Provincia di Cremona Settore Lavoro, Formazione e politiche sociali Servizio Tecnico-amministrativo e controllo tel. 0372.406623 – 406504 e-mail lavoro.fse@provincia.cremona.it convenzioni Consulenza gratuita contro l’usura bancaria ■ Confcommercio Cremona ha sottoscritto una convenzione con SDL Centrostudi, società di consulenza che opera da molti anni nel campo dell’analisi finanziaria. In questo modo si sono voluti rafforzare ulteriormente i servizi destinati a tutti gli associati. In particolare, SDL supporta le aziende nell’analisi delle anomalie bancarie insite nel calcolo degli interessi sui conti correnti, delle anomalie finanziarie riscontrabili nei contratti di mutuo e nei derivati, e delle irregolarità fiscali delle cartelle esattoriali. Sin dall’inizio della sua attività, SDL Centrostudi ha puntato alla creazione di un prodotto professionale innovativo, ed altamente commerciabile. La sfida è quella di rendere semplici e fruibili le consulenze più complesse e professionalmente evolute. Una vera e propria “mission” affidata ad una squadra compatta e qualificata composta da consulenti, ingegneri gestionali, avvocati e commercialisti. Un pool di esperti al servizio dei clienti soprattutto in merito a problematiche che toccano da vicino tantissimi imprenditori come: • la poca trasparenza del sistema bancario (anomalie bancarie e finanziarie), • i deficit aziendali (problematiche di gestione aziendale) • gli errori esattoriali (irregolarità fiscali). In questo periodo di profonda crisi finanziaria SDL Centrostudi riesce ad essere un partner ideale per salvaguardare gli interessi aziendali ottimizzando l’operatività tramite il Metodo Sdl: • Rilevazione del problema • Analisi e Certificazione (perizia econometrica certificata) • Soluzioni Strategiche (strategia di salvaguardia aziendale) Questo processo ha dato origine ad uno dei Marchi registrati di SDL: “Free Check Up & Strategy®”; un’analisi della situazione che evidenzia (in modo professionale ed innovativo) i problemi esistenti e ne indica la soluzione strategica. L’attività di Analisi delle Anomalie Contabili si sviluppa in vari prodotti: CONTI CORRENTI, DERIVATI, SWAP, MUTUI, LEASING, ATTI IMPOSITIVI della PUBBLICA AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA (Cartelle Esattoriali). I conti correnti meritano ovviamente un occhio di riguardo in quanto sono lo strumento bancario più diffuso, infatti per mantenere un monitoraggio costante dei conti è nato “BanKontroller®” (Rilevazione Anomalie Bancarie). Due consulenti della SDL saranno a disposizione degli associati Confcommercio (sempre ricordando che la preanalisi è gratuita). A Cremona, nella sede di Palazzo Vidoni, saranno presenti il primo lunedì del mese, mentre il secondo saranno a Crema (nella sede di via del Commercio). Infine il primo giovedì del mese sarà possibile incontrarli nella sede di Casalmaggiore. 15 dicembre – n.177/2012 serviziconfcommercio Autocertificazione e valutazione dei rischi ■ Il Ministero del Lavoro ha reso noto che sono state recepite le “procedure standardizzate” per la valutazione dei rischi delle aziende fino a 10 lavoratori. Dunque, a partire dal 2013, in quanto l’autocertificazione dei rischi ha validità fino al 31.12.2012: • la valutazione dei rischi per le imprese fino a 10 lavoratori potrà essere effettuata mediante procedure standardizzate e con utilizzo di una modulistica comune a tutte le aziende. • per le imprese fino a 10 lavoratori che sono già in attività, le procedure standardizzate sostituiscono l’autocertificazione dei rischi e sono reperibili nel sito Internet del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (http://www.lavoro.gov.it/Lavoro) all’interno della sezione “Sicurezza nel lavoro”. Le procedure standardizzate individuano il modello di riferimento per l’effettuazione della valutazione dei rischi da parte dei datori di lavoro di quelle imprese fino a 10 dipendenti ma potrà essere utilizzata, volontariamente, anche dalle imprese fino a 50 dipendenti. Il documento delle procedure si compone di due parti: • la prima vuole essere una linea guida alla compilazione e contiene nel dettaglio le istruzioni operative, • la seconda parte è costituita dalla modulistica e riporta dunque le schede da utilizzare per adempiere all’obbligo della valutazione dei rischi. La procedura si articola per passi: • il primo prevede una descrizione sintetica dell’azienda (a cui corrisponde il Modulo 1.1) e del ciclo lavorativo, e l’identificazione delle mansioni (va compilato il modulo 1.2); • dopo aver descritto l’attività aziendale, attraverso il secondo passo si dovranno individuare i pericoli presenti, legati ad esempio alle caratteristiche degli ambienti di lavoro, delle attrezzature di lavoro, dei materiali, alla eventuale presenza di agenti chimici, fisici biologici. Per individuare i pericoli dovrà essere utilizzato il modulo 2, che rappresenta un elenco di pericoli che dovrebbe essere esaustivo di tutti i rischi che si possono incontrare nell’ambito delle realtà lavorative. Andrà contrassegnata nelle apposite colonne la presenza o l’assenza del pericolo in azienda. Nel modulo 2 sono contenuti anche i riferimenti legislativi o eventuali norme tecniche associati al singolo pericolo, nonché esempi di incidenti o criticità per ogni pericolo elencato; • il terzo passo (per il quale dovrà essere compilato il Modulo 3) prevede l’effettuazione della valutazione dei rischi associati ai pericoli così come sono stati individuati nel precedente Modulo 2, riportando anche le aree/reparti/luoghi di lavoro con le corrispondenti mansioni/postazioni, nonché l’identificazione e l’indicazione delle misure di prevenzione e protezione attuate; • nel quarto passo (con l’utilizzo del medesimo Modulo 3, dalla colonna 6 alla colonna 8) saranno indicate le misure relative alla definizione del programma di miglioramento. Per programma di miglioramento si intende il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza, quali ad esempio il controllo delle misure di sicurezza attuate per verificarne lo stato di efficienza e funzionalità. Considerato il rilevante impatto che la nuova modalità di effettuazione della valutazione dei rischi dispiegherà sulle imprese fino a 10 lavoratori che hanno adottato l’autocertificazione dei rischi, Confcommercio istituirà un servizio al riguardo per aiutare le imprese nella compilazione della nuova modulistica. Tel. 0372 567611 - 567626 e-mail:cremona@confcommercio.it – maurizioromanenghi@confcommerciocre mona.it Manuale di autocontrollo ■ La normativa comunitaria in materia di igiene degli alimenti (Reg. CE 852-853854) impone a tutte le aziende/attività che lavorano nel settore alimentare (produzione, somministrazione, vendita, ecc.., comprese tabaccherie ed edicole che vendono pastigliaggi e caramelle in genere) la predisposizione di un sistema di autocontrollo. Il piano di autocontrollo è un documento che deve essere predisposto dal titolare dell’attività e tenuto a disposizione degli organi di controllo. Il piano deve indicare il nominativo del Responsabile dell’autocontrollo, descrivere i locali e la loro utilizzazione, le attrezzature, l’individuazione dei punti critici di controllo (es. ricevimento, stoccaggio, conservazione e vendita delle merci; pastorizzazione; raffreddamento; affettatrice, ecc..), le azioni correttive, controllo delle scadenze, delle temperature dei frigoriferi, operazioni di sanificazione, lotta contro gli insetti e i roditori, igiene della persona, analisi delle acque, pulizie ordinarie e straordinarie, metodi di tracciabilità dei prodotti alimentari. In caso di cambiamenti nei prodotti o nei processi è necessario aggiornare il piano di autocontrollo. In Associazione è disponibile il servizio di predisposizione del manuale di autocontrollo, aggiornamento e verifica del proprio manuale a costi significativamente vantaggiosi per gli associati. Per info e contatti, Luca Torresani tel. 0372-567640 e-mail servizi@confcommerciocremona.it dicembre – n.177/2012 ascomfidi 16 di Federico Corrà Misure per contrastare la stretta del credito ■ Il mondo del commercio si trova ad affrontare una molteplicità di sfide, che inducono tutti gli operatori ad un cambio di passo e in alcuni casi ad una vera e propria modifica di strategia. Queste sfide sono di diversa natura: vanno dalla crisi economica, al calo dei consumi, dall’assenza di ricambio generazionale tra imprenditori alle maggiori difficoltà incontrate in occasione del passaggio di testimone, dalle poche occasioni ed incentivi destinati al rinnovamento culturale e gestionale degli stessi imprenditori, alla poca ricerca effettuata. Mancano percorsi di crescita ed apprendimento per sviluppare capacità gestionali, strategie di marketing e nuove tecnologie dedicate all’attività non solo commerciale. A queste difficoltà si aggiunge anche il problema della riduzione del credito. Sul versante che più ci coinvolge, quello del finanziamento alle pmi, sono criticità significative tanto le “condizioni” quanto i “tempi” ed “i costi” del credito. Le banche hanno accentuato la politica di stretta al credito non solo nei confronti delle aziende in difficoltà ma anche nei confronti di quelle sane e con un basso livello di indebitamento, procedendo ad un indiscriminato aumento dei livelli di spread. Altro aspetto critico, a nostro avviso sottovalutato, è rappresentato dalla predisposizione e condivisione del rating nei singoli casi. Il tanto vituperato fattore di valutazione, il grado di conoscenza dell’operatore viene sempre più emarginato, considerando come unico riferimento cardine lo schema rigido di un freddo software per delineare lo stato di solvibilità dell’impresa. Anche sul versante relativo alle politiche di sostegno viviamo un contesto in profonda trasformazione. E’ aumentata la richiesta di garanzie a livelli un tempo impensabili da parte del sistema bancario e allo stesso tempo sono cresciute le posizioni in incaglio e sofferenza. La crisi e le sfide che essa porta con sé, deve essere contrastata con azioni concrete. Grazie allo stanziamento di ulteriori risorse al Fondo rischi di Asconfidi Lombardia, sarà possibile incrementare le garanzie finalizzate ad agevolare l’accesso al credito per le start-up, l’innovazione, l’incremento occupazionale ed il riequilibrio finanziario. Noi abbiamo rafforzato il sistema della garanzia facendo sistema e “massa critica” quale è, di fatto, la nostra Asconfidi Lombardia. Rispondendo alle esigenze di un mercato del credito sempre più complesso e globalizzato senza disperdere il patrimonio di conoscenze, informazioni ed esperienze fin qui fatte, conservando l’identità e il radicamento territoriale. Siamo convinti che il sistema bancario saprà comprendere gli sforzi che stiamo facendo, per facilitare l’accesso al credito delle imprese che rappresentiamo. Attraverso l’accordo tra Federfidi e FEI, possiamo rilasciare garanzia fideiussoria al sistema bancario dal 50 all’80%, per operazioni finalizzate al sostegno dei progetti di investimento, alle iniziative start up oltre che alle esigenze di liquidità. Sarà sempre più strategico il supporto che potremo offrire ai nostri associati in termini di analisi, accompagnamento e consulenza finanziaria e creditizia, attraverso la creazione di un pacchetto di servizi che, solo una struttura articolata e dotata di competenze specialistiche e riconosciute, potrà offrire. Pensando al nuovo anno cercheremo tanto di sostenere le imprese ancora in crisi quanto le aziende sulla strada della ripresa. In questo modo possiamo dare il nostro contributo alla ripresa. E’ una sfida che sapremo vincere solo se sapremo continuare, rafforzandola, la collaborazione con gli Istituti di Credito. Abbiamo creato, in questi anni, un sistema efficace. Per questo voglio ringraziare quanti, in questo 2012, hanno contribuito, con noi, a rispondere alle richieste delle imprese. Sono certo che anche il prossimo anno non faranno mancare il loro contributo costruttivo per raggiungere quei traguardi di crescita e sviluppo che sono necessari per guardare con fiducia al futuro. finanziamenti agevolati Ascomfidi garantiti fino all’80% Fondo di garanzia per il credito alle PMI Diamo credito alla tua impresa CREMONA - Via Manzoni, 2 tel 0372 567640-25 fax 0372 567630 ascomfidicr@libero.it CREMA - Via del Commercio Tel. 0373 399988 17 dicembre – n.177/2012 ascomfidi Mutui più facili per essere vicini alle imprese ■ Continua la presentazione delle condizioni e dei tassi dei finanziamenti in convenzione con Ascomfidi Cremona. Per Basilea non è più possibile riconoscere un tasso di finanziamento uguale per tutti gli operatori economici come avveniva in passato. Oggi il tasso applicato alle operazioni deve rispecchiare la valutazione del rischio corso nel finanziamento del singolo operatore economico. Vengono quindi fornite le cosiddette “forchette tassi” applicabili in base al rating bancari assegnati alle aziende da finanziare. Qui sotto, in rigoroso ordine alfabetico, riportiamo per motivi di spazio, le principali linee di credito dei primi tre Istituti che da sempre collaborano con Ascomfidi Cremona. Ricordiamo, comunque, che AscomFidi collabora con una cinquantina di Istituti di Credito. A rotazione pubblicheremo le condizioni applicate da ciascuno. LE CONDIZIONI DEGLI ISTITUTI DI CREDITO GARANTITE DA ASCOMFIDI Banca liquidità durata max tassi investimento durata max spread Banco Popolare 200.000 60 mesi 3,60 - 5,05 200.000 60 mesi 3,10 - 4,55 BCC Cremonese 200.000 60 mesi 3,00 - 3,50 200.000 60 mesi 2,25 - 2,75 Cariparma 200.000 84 mesi 3,25 - 4,50 200.000 84 mesi 3,00 - 4,375 BCC Adda 200.000 60 mesi 4,00* 200.000 60 mesi 2,75* Banca Cremasca 75.000 60 mesi 4,00 - 5,00 200.000 60 mesi 4,00 - 5,00 UBI Banco BS 200.000 60 mesi 5,80 - 8,80 200.000 84 mesi 5,80 - 8,80 Banca ipotecario durata max tassi start up scopo spread Banco Popolare BCC Cremonese Cariparma 400.000 400.000 400.000 120 mesi 180 mesi 180 mesi 3,40 - 4,55 2,60 - 2,80 3,20 - 4,40 B Popolare BCC Cr Cariparma investimento investimento investimento 6,35 - 6,70 2,25 - 2,75 3,05 - 4,00 BCC Adda Banca Cremasca UBI Banco BS 400.000 400.000 400.000 120 mesi 180 mesi 180 mesi 2,75 - 4,00 3,00 - 4,00 5,80 - 6,80 B Popolare BCC Cr Cariparma investimento investimento investimento 6,35 - 6,70 2,25 - 2,75 3,05 - 4,00 Euribor 3 mesi pari allo 0,20 - * valore in aggiornamento GLI ISTITUTI DI CREDITO CONVENZIONATI B.C.C. ADDA E CREMASCO B.C.C. AGROBRESCIANO B.C.C. BANCA CENTROPADANA B.C.C. BANCA CREMASCA B.C.C. BANCA CREMONESE B.C.C. BANCA DELLA BERGAMASCA B.C.C. BINASCO B.C.C. BUSTO GAROLFO E BUGUGGIATE B.C.C. CANTU’ B.C.C. CARATE BRIANZA B.C.C. CARAVAGGIO B.C.C. CASSA RURALE DI TREVIGLIO B.C.C. CREMENO B.C.C. DEL BASSO SEBINO B.C.C. DELL’ALTA BRIANZA - ALZATE BRIANZA B.C.C. INZAGO B.C.C. LAUDENSE LODI B.C.C. LESMO B.C.C. LEZZENO B.C.C. MANTOVABANCA 1896 B.C.C. OROBICA B.C.C. POMPIANO E FRANCIACORTA B.C.C. RIVAROLO MANTOVANO B.C.C. SESTO SAN GIOVANNI B.C.C. SORISOLE E LEPRENO B.C.C. VEROLAVECCHIA BANCA DELL’ARTIGIANATO E DELL’INDUSTRIA BANCA DI LEGNANO BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA BANCA POPOLARE DI CREMA SPA BANCA POPOLARE DI CREMONA SPA BANCA POPOLARE DI LODI SPA BANCA POPOLARE DI MANTOVA SPA BANCA POPOLARE DI MILANO SPA BANCA POPOLARE DI SONDRIO BANCA POPOLARE DI VERONA - S.G.S.P. SPA BANCA POPOLARE DI VICENZA BANCO DI DESIO E DELLA BRIANZA SPA CARIPARMA SPA CASSA PADANA CREDITO ARTIGIANO CREDITO BERGAMASCO SPA CREDITO VALTELLINESE DEUTSCHE BANK S.P.A. MONTE DEI PASCHI DI SIENA SPA UBI - BANCA DI VALLE CAMONICA SPA UBI - BANCA POPOLARE COMMERCIO E INDUSTRIA SPA UBI - BANCA POPOLARE DI BERGAMO UBI - BANCA REGIONALE EUROPEA SPA UBI - BANCO DI BRESCIA UNICREDIT SPA INTESA SAN PAOLO dicembre – n.177/2012 18 forte Nel 2013 arriva la formazione gratuita ■ Capac Politecnico del Commercio e del Turismo organizza, con Confcommercio i corsi finanziabili con voucher si terranno a Cremona (nella sede di Palazzo Vidoni) e Crema (in via del Commercio). Proprio per una corretta pianificazione è importante, da parte delle aziende, la compilazione e la riconsegna del documento sotto elencato. “Si tratta di corsi finanziati dal Fondo For.Te - spiegano i responsabili L’intera spesa per l’organizzazione dei percorsi formativi è sostenuta dal Capac Politecnico del Commercio e del Turismo, e viene coperta dal valore del voucher. La compartecipazione della impresa, invece, è limitata a garantire la presenza del dipendente, considerando le ore delle lezioni come se si trattasse di normale lavoro svolto per la azienda”. Si tratta, facendo un bilancio, di una buona occasione per le realtà produttive che, fino ad oggi, erano costrette a “pagare” per intero i corsi. Inoltre è possibile predisporre percorsi personalizzati. “Il Capac – si legge sul web - opera per la realizzazione di servizi formativi, orientativi e al lavoro che garantiscano ai suoi utenti/clienti la possibilità di fruire, nel rispetto dei bisogni di ogni specifico target, di personalizzazione dei percorsi, eccellenza dell’esperienza didattica, innovazione delle metodologie, completezza e puntualità degli adempimenti tecnico-formali, attenzione alle esigenze dei soggetti più deboli del sistema, anche sviluppando sinergie e partnership qualificate con altri operatori accreditati, enti e organismi” Confcommercio, corsi gratuiti per i dipendenti delle imprese, finanziabili con i voucher del fondo For.te. Già dal prossimo mese di gennaio. Per partecipare ai percorsi di formazione professionale le imprese devono essere iscritte, oltre che alla stessa Confcommercio, anche al fondo interprofessionale For.Te., ed avere almeno un dipendente. Possono partecipare ai corsi anche i collaboratori a progetto e gli apprendisti. La missione del Capac sintetizzata nello slogan “Valorizzare il passato, formare il presente, costruire il futuro delle persone, con le persone” è quella di valorizzare, accrescere e finalizzare strategicamente la dotazione di chi lavora in una impresa del terziario. Proprio per questo, il Capac , oltre a proporre il catalogo di corsi finanziabili con voucher, offre supporto alle imprese per l’ analisi dei loro bisogni formativi e la presentazione di piani di formazione nell’ambito dei bandi di For.te, così come servizi di formazione a richiesta per le aziende: soluzioni formative personalizzate progettate ad hoc per garantire la massima aderenza dei piani e alle strategie di ogni realtà economica. Tutte le aree formative possono essere affrontate: dalla comunicazione, alla gestione d’impresa, alla formazione tecnica, fino ai corsi obbligatori (ad esempio in tema di sicurezza). Grazie all’accordo con la Offerta formativa CAPAC – Politecnico del Commercio e del Turismo CF4819_2012 CF4818_2012 CF4817_2012 CF4618_2012 CF4441_2012 CF4333_2012 CF4330_2012 CF4326_2012 Sicurezza: formazione specifica basso rischio – aggiornamento (Durata: 4 ore) Sicurezza: formazione generale basso rischio – aggiornamento (Durata: 4 ore) Aggiornamento RLS (Durata: 4 ore) Formazione RLS (Durata: 32 ore) Access base: uno strumento da scoprire (Durata: 16 ore) Excel avanzato (Durata: 16 ore) Excel intermedio (Durata: 16 ore) Excel base (Durata: 16 ore) CF2594_2012 Power Point per comunicare l’impresa e i suoi progetti (Durata: 8 ore) Outlook per organizzare il proprio lavoro (Durata: 8 ore) Fare squadra, lavorare in team (Durata: 16 ore) Comunicazione, vendita e marketing telefonico (Durata: 16 ore) Inglese base (A1/A2) (Durata: 16 ore) Inglese intermedio (B1) (Durata: 16 ore) Inglese intermedio (B2) (Durata: 16 ore) CF2602_2012 CF2382_2012 CF2399_2012 CF2521_2012 CF2572_2012 CF2579_2012 SCHEDA AVVISO VOUCHER FOR.TE 3.12 (Moduli e informazioni su: www.capac.it) Ragione sociale P.IVA/CF Matricola INPS Persona da contattare Telefono Cell. e-mail Numero dipendenti SIAMO INTERESSATI AI SEGUENTI CORSI Titolo corso Ente formativo Cod. Corso Valore 19 dicembre – n.177/2012 casalbuttano Comune e Ascom insieme anche nel 2013 ■ Ascom in assemblea, tra bilanci e progetti futuri. Durante la riunione, che ha visto la partecipazione di un nutrito gruppo di commercianti locali, oltre che delle autorità, con il Comune rappresentato dal sindaco Donato Daldoss, ma anche dall’assessore Pierluigi Rossi e dal consigliere Michele Tagliasacchi, il presidente Andrea Badioni ha affrontato i temi per il proseguo dell’attività dell’associazione, tra questi anche il monitoraggio delle attività politiche del paese. “Casalbuttano nel 2013, sarà chiamato ad uno sforzo economico non indifferente visto che il Comune dovrà rispettare il patto di stabilità. Chiederemo, come operatori locali, di essere informati sui tutte quelle decisioni che coinvolgono il settore commerciale. Nel contempo crediamo però che la collaborazione tra le parti sia la vera strada per la solidità e la crescita del territorio”. Insomma, coerentemente con gli obiettivi del Distretto Diffuso, nei prossimi mesi si vuole riconfermare, rafforzandola ulteriormente, la collaborazione, tra pubblico e privato, con l’obiettivo di accompagnare la crescita economica e sociale di Casalbuttano. Ascom, nel corso della riunione, ha consegnato un riconoscimento al primo cittadino per il progetto giovani e lavoro attivato durante il corso dell’estate. “Un modo—ha spiegato Badioni — che ha permesso ai giovani del paese di potersi inserire nel mondo del lavoro. Un progetto che speriamo di ripetere anche il prossimo anno, magari come distretto diffuso del commercio e coinvolgendo anche gli altri paesi”. Ma se il progetto della scuola lavoro guarda al futuro, Ascom vuole valorizzare anche il patrimonio di esperienze custodito dal commercio di vicinato, ribadendo che i negozi contribuiscono a costruire l’identità locale. Così, nel corso della riunione, l’Ascom ha consegnato un riconoscimento a Germano Ghiraldi che, a fine anno, chiuderà il negozio di abbigliamento dopo quasi mezzo secolo di attività. Un commerciante storico per la ‘piccola Manchester’ che, dopo dieci anni nei panni del commesso a Cremona presso un negozio di tessuti, ha deciso di mettersi in proprio e trasferirsi in via Jacini. Qui, per decenni, ha consigliato migliaia di clienti con gentilezza, cortesia e il suo immancabile sorriso. Badioni, affiancato dal sindaco Daldoss, ha consegnato un riconoscimento «per aver lasciato un segno indelebile nel commercio del nostro paese. In un momento di crisi del settore, lo stand qualitativo elevato risulta un esempio per le generazioni future». piadena Confcommercio pronta al 5° bando ■ Da qualche mese la Confcommercio è presente a Piadena. Una presenza legata al Distretto Diffuso, di cui la nostra associazione è manager. Gli uffici sono ospitati in municipio, ogni giovedì dalle 9.30 alle 12. E del Did si è occupato, in uno degli ultimi incontri anche il Consiglio Comunale. E’ stato presentato il nuovo simbolo, che richiama un fiore in cui i petali sono composti dai singoli comuni che partecipano al progetto di marketing territoriale attraverso la valorizzazione del commercio di vicinato. E’ suggestiva l’idea di un “rifiorire”, quasi dell’aprirsi di una nuova stagione legata allo sviluppo economico ma anche ad un riappropriarsi più consapevole dei luoghi del proprio vivere quotidiano. Così come il nuovo logo vuole suggerire l’importanza di lavorare insieme, di collaborare, promuovendo l’identità di un’area, quella del piadenese, con le sue eccellenze e le sue caratteristiche peculiari. E se la partecipazione al quarto bando ha portato, dalla Regione Lombardia, un buon contributo anche dal punto di vista economico, ora è già tempo di pensare alla nuova sfida, con il quinto bando attualmente in via di definizione. Così come la Confcommercio anche le amministrazioni credono nel progetto. Il primo cittadino di Piadena Bruno Tosatto ha testimoniato che all’ufficio zona “c’è stato un notevole afflusso”. Proprio per questo, al Consiglio aperto, sono intervenuti anche i funzionari della nostra associazione. Era presente Oriele Segala e, con Lei, anche i responsabili dell’AscomFidi Mauro Fornari e Luca Torresani. Il Consorzio Fidi è un utile supporto alle imprese, in grado di offrire garanzie sui mutui e, grazie alle collaborazioni con una cinquantina di Istituti di Credito, anche locali, riesce ad ottenere migliori condizioni per i finanziamenti. “Abbiamo voluto organizzare questo incontro in orario di chiusura dei negozi - confermano i responsabili della Confcommercio – proprio per coinvolgere anche quelle imprese che hanno maggiori difficoltà a raggiungere i nostri uffici zona”. Un esperimento che ha portato buoni risultati, con una partecipazione di operatori del terziario superiore alle attese. Proprio per questo, con il nuovo anno, si stanno programmando iniziative simili, con la presentazione dei servizi che la Associazione e l’Ascomfidi, possono offrire alle aziende, anche negli altri distretti. dicembre – n.177/2012 20 normative a cura di Maurizio Romanenghi (Vicedirettore e responsabile settore legislazione commerciale) Sicurezza sul Lavoro Valutazione dei rischi Scadenza delle autocertificazioni ■ Dal prossimo 31 dicembre non saranno più valide, per le imprese fino a 10 addetti, le autocertificazioni che sostituivano la valutazione dei rischi aziendali. Entro la scadenza sopra riportata le imprese di cui sopra dovranno redigere il documento di valutazione dei rischi secondo le procedure standardizzate (semplificate) definite dalla Commissione Consultiva Permanente, recepite in apposito decreto interministeriale. I passaggi fondamentali da indicare nella bozza delle procedure standardizzate sono: a) descrizione dell’azienda (in particolare con riguardo alle lavorazioni effettuate e alle mansioni identificate); b) individuazione dei pericoli/rischi presenti in azienda; c) valutazione dei rischi associati ai pericoli identificati e individuazione delle misure di prevenzione e protezione attuate; d) definizione del programma di miglioramento dei livelli di sicurezza. Per le aziende in possesso del documento di autocertificazione dei rischi ai fini della sicurezza sul lavoro, l’associazione attiverà il servizio per la compilazione di questa nuova modulistica semplificata. Il “Redditest” Da qualche giorno è on line il “Redditest”, che consente a ognuno, magari a casa propria davanti al pc, di verificare il grado di fedeltà al fisco, con tutte le garanzie di privacy. Si tratta, infatti, di uno strumento di autodiagnosi a disposizione del contribuente per testare la corrispondenza tra reddito e spese. Un clik per entrare in Redditest Su www.agenziaentrate.it si apre un link da cui si accede al software Redditest, basta effettuare il download per potere entrare nel sistema. Prime richieste, che famiglia sei e quanto guadagni Il cittadino navigatore che vuole misurarsi con fisco è chiamato a compilare una prima scheda, dove inserire il nome, anche di fantasia, l’anno di riferimento, il comune di residenza, la composizione della famiglia, la fascia d’età e il reddito familiare complessivo, compresi i redditi esenti, (come le indennità di accompagnamento), i redditi soggetti a imposta sostitutiva (come gli interessi su bot o su altri titoli di Stato), redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta (come interessi sui conti correnti bancari o postali), redditi soggetti a tassazione separata (come i redditi percepiti dagli eredi) e i redditi esclusi. Voci di spesa sotto la lente Una volta data la formazione familiare (undici tipologie), le coordinate territoriali (cinque aree) e i guadagni ottenuti si passa a compilare le diverse voci di spesa divise in sette gruppi: Abitazione, Mezzi di trasporto, Assicurazioni e contributi, Istruzione, Tempo libero e cura della persona, Spese varie, investimenti mobiliari e immobiliari. Verifica finale, semaforo verde o rosso Una volta riempiti tutti gli spazi dovuti il sistema e’ pronto per la ‘’stima coerenza’’: luce verde se reddito e spesa sono in linea, semaforo rosso in caso di discrepanza. Il programma tiene conto anche delle spese comuni, per alimentari e abbigliamento, non espressamente richieste perchè frammentate nel corso dell’anno ma normalmente sostenute da una famiglia come quella indicata. Dal 2013 ridotta la deducibilità dei costi dei veicoli ■ La Legge n. 92/2012, contenente la Riforma del mercato del lavoro, tra le misure dirette a reperire i fondi necessari per il finanziamento delle relative disposizioni, ha previsto la riduzione della percentuale di deducibilità delle spese e degli altri componenti negativi (quote ammortamento, canoni di leasing, noleggio, assicurazione, tassa di proprietà, carburante, spese di manutenzione, pedaggi, ecc.) relativi ai veicoli “aziendali”. Tale modifica trova applicazione dal 2013. In particolare è disposta la riduzione della percentuale di deducibilità dei costi relativi ai veicoli utilizzati da imprese e lavoratori autonomi, che passa dall’attuale 40% al 27,5%. È inoltre ridotta dal 90% al 70% la deducibilità dei costi delle auto aziendali concesse in uso promiscuo ai dipendenti. Tale regime restrittivo non interessa, e pertanto rimangono confermate le attuali regole, i costi dei veicoli: − adibiti ad uso pubblico, nonchè utilizzati esclusivamente come beni strumentali nell’attività propria dell’impresa; − di proprietà del dipendente / collaboratore o noleggiati dallo stesso ed utilizzati per una specifica trasferta; − utilizzati dagli agenti / rappresentanti di commercio. Ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali ■ E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo 9 novembre 2012 n. 192 contenente «Modifiche al decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231, per l’integrale recepimento della direttiva 2011/7/UE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, a norma dell’articolo 10, comma 1, della legge 11 novembre 2011, n. 180». (da non confondere con quella dell’art. 62 del decreto 1/2012 sulla cessione dei prodotti alimentari). Le disposizioni di cui al presente decreto legislativo si applicano alle transazioni commerciali concluse a decorrere dal 1° gennaio 2013. Tra le principali novità, di seguito illustrate nel dettaglio, si segnala in particolare la previsione di un regime ad hoc per i pagamenti effettuati dalla Pubblica amministrazione rispetto ai quali vengono prescritti termini stringenti e, soprattutto, inderogabili dalle parti, diversamente da quanto invece previsto nelle transazioni tra privati. Ambito d’applicazione Le disposizioni in esame si applicano ad ogni pagamento effettuato a titolo di corrispettivo in una transazione commerciale, fatti salvi: a) i debiti oggetto di procedure concorsuali, comprese le procedure di ristrutturazione del debito; b) pagamenti effettuati a titolo di risarcimento del danno, compresi i pagamenti effettuati a tale titolo da un assicuratore. 21 dicembre – n.177/2012 normative Per altro verso non è chiaro, al momento se, dal 1 gennaio 2013, la disciplina sui termini di pagamento contenuta nel provvedimento qui commentato sostituirà, relativamente alle cessioni dei prodotti agricoli e alimentari, quella contenuta nel comma 3 dell’art. 62 del Dl 1/2012. Ci riserviamo comunque di tornare sull’argomento non appena sarà possibile dare indicazioni ragionevolmente attendibili. Termini di pagamento Le nuove disposizioni in materia di termini di pagamento, come anticipato, prevedono un regime differenziato a secondo che si riferiscano a • transazioni commerciali tra imprese • transazioni tra PA ed imprese. Il termine legale, decorso il quale (dal giorno successivo) scattano automaticamente gli interessi moratori senza che sia necessaria la costituzione in mora del debitore, corrisponde a 30 giorni che decorrono dalla data: - di ricevimento della fattura o di una richiesta di pagamento di contenuto equivalente (a tal fine, eventuali richieste di integrazione o modifica formali non hanno effetto); - di ricevimento delle merci o di prestazione dei servizi, quando non è certa la data di ricevimento della fattura o della richiesta equivalente di pagamento ovvero quando tale data è anteriore a quella del ricevimento delle merci o della prestazione dei servizi; - dell’accettazione o della verifica eventualmente previste dalla legge o dal contratto ai fini dell’accertamento della conformità della merce o dei servizi, qualora il debitore riceva la fattura o la richiesta di pagamento in epoca non successiva a tale data. Nelle transazioni commerciali tra imprese le parti possono pattuire anche un termine superiore, fino ad un massimo di 60 giorni. Potranno tuttavia essere concordati termini di pagamento superiori a 60 giorni a condizione che siano espressamente pattuiti (e provati per iscritto) e che non siano gravemente iniqui per il creditore. Nelle transazioni commerciali in cui il debitore è una pubblica amministrazione il termine legale è di 30 giorni, derogabile fino ad un limite massimo di 60 giorni, ma solo a condizione che tale deroga sia giustificata dalla natura o dall’oggetto del contratto o dalle circostanze esistenti al momento della sua conclusione. Diversamente, per le imprese pubbliche che sono tenute al rispetto dei requisiti di trasparenza di cui al d.lgs. 11 novembre 2003, n. 333 e per gli enti pubblici che forniscono assistenza sanitaria e che siano stati debitamente riconosciuti a tal fine, il termine legale è raddoppiato e, pertanto, corrisponde a 60 giorni (inderogabili). In tutti i casi in cui il debitore è una PA, sono nulle le clausole aventi ad oggetto la predeterminazione o la modifica della data di ricevimento della fattura. Più in generale, le parti possono concordare pagamenti rateizzati nel qual caso, qualora una delle rate non sia pagata alla scadenza, gli interessi e il risarcimento potranno essere calcolati esclusivamente sulla base degli importi scaduti. L’eventuale procedura di accertamento della conformità della merce o dei servizi non può avere una durata superiore a 30 giorni dalla data della consegna della merce o della prestazione del servizio, salvo che sia diversamente ed espressamente (per iscritto) concordato dalle parti e previsto nella documentazione di gara e purché ciò non sia gravemente iniquo per il creditore. Interessi moratori e spese di recupero Gli interessi moratori sono determinati nella misura degli interessi legali di mora ovvero ad un tasso concordato tra imprese. Nelle transazioni commerciali tra imprese, infatti, è consentito alle parti di concordare un tasso di interesse diverso da quello legale a condizione che non risulti gravemente iniquo per il creditore. Gli interessi legali di mora corrispondono al tasso di interesse applicato dalla Banca centrale europea alle sue più recenti operazioni di rifinanziamento principali maggiorato di otto punti percentuali (Tasso BCE + 8%). Nei casi in cui il creditore ha diritto alla corresponsione degli interessi moratori ha diritto anche al rimborso dei costi sostenuti per il recupero delle somme non tempestivamente corrisposte. Al creditore spetta inoltre, senza che sia necessaria la costituzione in mora, un importo forfettario di 40 € a titolo di risarcimento del danno, fatta salva la possibilità di provare un danno maggiore, che può ricomprendere i costi di assistenza (spese legali) per il recupero del credito. Clausole gravemente inique Le clausole relative al termine di pagamento, al saggio degli interessi moratori o al risarcimento per i costi di recupero, a qualunque titolo previste o introdotte nel contratto, sono nulle quando risultano gravemente inique in danno del creditore. La nullità della clausola può essere dichiarata dal giudice anche d’ufficio, avuto riguardo a tutte le circostanze del caso, tra cui: - il grave scostamento dalla prassi commerciale in contrasto con il principio di buona fede e correttezza; - la natura della merce o del servizio oggetto del contratto; - l’esistenza di motivi oggettivi per derogare al saggio degli interessi legali di mora, ai termini di pagamento o all’importo forfettario dovuto a titolo di risarcimento per i costi di recupero. Si considera in ogni caso gravemente iniqua (non è ammessa prova contraria) la clausola che esclude l’applicazione di interessi di mora. Si presume invece (salvo prova contraria) che sia gravemente iniqua la clausola che esclude il risarcimento per i costi di recupero. dicembre – n.177/2012 22 scadenzegennaio2013 ENTRO IL CHE COSA CHI COME 16/01/2013 RAVVEDIMENTO Termine per il versamento tardivo dell’Iva e delle ritenute alla fonte 16/01/2013 RITENUTE Versamento delle ritenute operate nel mese precedente su redditi di lavoro dipendente e assimilati, lavoro autonomo, capitale, provvigioni 16/01/2013 ADDIZIONALI IRPEF Versamento addizionali Irpef su redditi di lavoro dipendente ed assimilati trattenute nel mese precedente per: - conguaglio di fine anno (rata mensile) - cessazione rapporto lavoro (unica soluzione) Datori di lavoro, titolari d’impresa Modello F24 16/01/2013 IVA Versamento risultante dalla liquidazione del mese di novembre 2012 (cod.trib.: 6012) Contribuenti mensili Modello F24 16/01/2013 INPS GESTIONE SEPARATA Versamento contributo gestione separata INPS su compensi corrisposti nel mese precedente relativi a collaborazione coordinate e continuative, ecc Datori di lavoro Modello F24 16/01/2013 DICHIARAZIONI D’INTENTO Presentazione in via telematica della comunicazione dei dati relativi alla dichiarazioni d’intento ricevute entro il 31/12/2012 per chi applica la liquidazione iva mensile Titolari d’impresa Invio telematico 31/01/2013 INTRASTAT Presentazione telematica modelli intrastat per acquisti o cessioni nella comunità europea effettuati nel mese di novembre (contribuenti mensili) Tutti i contribuenti Invio telematico 31/01/2013 REGISTRO - AFFITTI Versamento relativo a cessazioni, risoluzioni e proroghe di contratti, e annualità successive alla prima (di contratti pluriennali di immobili urbani, in caso di pagamento anno per anno) con inizio dal 1° gennaio Locatorii Modello F23 31/01/2013 RAI Rinnovo canone abbonamento TV Abbonati Bollettino Coloro che non hanno eseguito Modello F24 indicando il codice il pagamento entro dell’IVA o della ritenuta omessa e il 16 dicembre 2012 i codici tributo per le sanzioni 8904 (sanzioni Iva) e 8906 (sanzioni ritenute) Datori di lavoro, agenti, Modello F24 titolari d’impresa CORSI SULLA SICUREZZA CORSI A CREMONA Via Manzoni 2 ■ PRIMO SOCCORSO - BASE lunedì 21 - mercoledì 23 e venerdì 25 gennaio 2013 dalle 15 alle 19 ■ PRIMO SOCCORSO - RINNOVO giovedì 31 gennaio 2013 dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18 aperto a tutti martedì 29 gennaio 2013 dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18 ■ HACCP BASE lunedì 28 gennaio 2013 dalle 15 alle 19 lunedì 28 gennaio 2013 dalle 14,30 alle 18,30 ■ RSPP ■ HACCP RINNOVO martedì 5 - giovedì 7 - martedì 12 giovedì 14 febbraio 2013 dalle 15 alle 19 ■ FORMAZIONE LAVORATORI iscritti “ForTe” lunedì 21 gennaio 2013 dalle 15,30 alle 17,30 ■ ANTINCENDIO mercoledì 16 gennaio 2013 dalle 15 alle 19 Per informazioni ed iscrizioni Michela Ferrari Tel. 0372/567623 formazione@ascomcremona.it
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