La Carta delle Pietre Ornamentali della Regione Toscana
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La Carta delle Pietre Ornamentali della Regione Toscana
LA CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI DELLA REGIONE TOSCANA: ESEMPIO DI UTILIZZO APPLICATIVO DEL CONTINUUM GEOLOGICO REGIONALE GIOVANNI MASSA (*), SERGIO MANCINI (*), LAILA GIANNETTI (*), DEBORA GRAZIOSI (*), ANDREA RINDINELLA (*), ALTAIR PIRRO (*), ELIA PASQUA (*) , GIULIA VERDIANI (*), GUIDO LAVORINI (**), FRANCESCO MANETTI (***) & MASSIMO PERNA (***) 1 (*) Centro di GeoTecnologie – Università degli Studi di Siena, San Giovanni Valdarno, (AR) (**) Regione Toscana – Direzione Generale delle Politiche Territoriali e Ambientali. Sistema Informativo Territoriale ed Ambientale, Firenze (***) Consorzio LaMMA, Sesto Fiorentino, (FI) GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 SOMMARIO • IL CONTINUUM GEOLOGICO TERRITORIALE DELLA REGIONE TOSCANA E IL PROGETTO CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI • CRITERI E METODI REALIZZATIVI • STRUTTURA DELLA BANCA DATI GEOGRAFICA REALIZZATA • ESEMPI DI LAYOUTS CARTOGRAFICI 2 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 IL CONTINUUM GEOLOGICO TERRITORIALE DELLA REGIONE TOSCANA E IL PROGETTO CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI La Regione Toscana ed il Cipe hanno finanziato la realizzazione da parte del Centro di Geotecnologie dell’Università di Siena, in cooperazione con altri soggetti (Università di Pisa, INFN, LAC e Matraia srl) della carta geologica unitaria del territorio della Regione Toscana in scala 1:10.000. Il progetto si inserisce nell’ambito dell’ “Accordo di programma quadro ricerca e trasferimento tecnologico per il sistema produttivo - C.1. Geologia e Radioattività Naturale – Sottoprogetto A: Geologia” finanziato dalla Regione Toscana su fondi CIPE, di cui il CGT - UNISI è stato struttura capofila. (conclusione 2011) 3 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 IL CONTINUUM GEOLOGICO TERRITORIALE DELLA REGIONE TOSCANA E IL PROGETTO CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI Il progetto ha previsto anche la realizzazione di una serie di carte geotematiche sperimentali individuate in collaborazione con Enti pubblici associazioni di categoria e ordini professionali. Le carte realizzate sono le seguenti: CARTA GEOLOGICA UNITARIA CARTA IDROGEOLOGICA E DELLE RISORSE IDRICHE CARTA LITOTECNICA CARTA GEOMORFOLOGICA E DELLA INSTABILITA’ DEI VERSANTI CARTA DELLA PERICOLOSITA’ DA AMIANTO NATURALE CARTA DELLA RADIOATTIVITA’ NATURALE CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI CARTA GEOPEDOLOGICA CARTA GEOMINERARIA CARTA DELLE POTENZIALITA’ GEOTERMICHE CARTA DEL RISCHIO IDRAULICO E DELLE AREE ESONDABILI 4 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 IL CONTINUUM GEOLOGICO TERRITORIALE DELLA REGIONE TOSCANA E IL PROGETTO CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI CARTOGRAFIE FINANZIATE PER L’INTERO TERRITORIO REGIONALE (FINANZIAMENTI REGIONALI 2010/2011) CARTA GEOLOGICA UNITARIA CARTA IDROGEOLOGICA E DELLE RISORSE IDRICHE CARTA LITOTECNICA CARTA GEOMORFOLOGICA E DELLA INSTABILITA’ DEI VERSANTI CARTA DELLA PERICOLOSITA’ DA AMIANTO NATURALE CARTA DELLA RADIOATTIVITA’ NATURALE CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI CARTA GEOPEDOLOGICA CARTA GEOMINERARIA CARTA DELLE POTENZIALITA’ GEOTERMICHE CARTA DEL RISCHIO IDRAULICO E DELLE AREE ESONDABILI 5 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 IL PROGETTO CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI - CRITERI E METODI REALIZZATIVI La carta delle pietre ornamentali della Regione Toscana alla scala 1/10.000 individua nel territorio gli affioramenti dei materiali lapidei (marmi,graniti,pietre) evidenziando le varietà merceologiche coltivate e le relative formazioni geologiche produttive, l’ubicazione delle cave attive ed inattive e le discariche di cava eventualmente presenti. La geometria degli affioramenti di pietre ornamentali è basata sul continuum territoriale geologico alla scala 1/10.000 della Regione Toscana. Ogni pietra ornamentale compare nella legenda con una sigla di due lettere con il proprio nome commerciale che la individua con immediatezza presso gli addetti ai lavori Ad esempio: Pietra Serena, Giallo Siena, Rosso Collemandina, Marmo Cipollino. Le carte delle pietre ornamentali allegate al presente progetto sono n. 70. 6 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 IL PROGETTO CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI - CRITERI E METODI REALIZZATIVI 7 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 IL PROGETTO CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI - CRITERI E METODI REALIZZATIVI Si definiscono “Ornamentali” tutti quei materiali litoidi escavati sia in blocchi squadrati o informi sia in lastre grezze, utilizzati per la produzione di lastre lavorate e affini quali marmi, cipollini, arenarie, graniti, alabastri, ardesie, calcari, travertini, tufi, basalti, porfidi, oficalciti ecc., di cui alla lettera b, art. 2 della L.R. 78/1998. Risorsa: Area di potenziale interesse estrattivo individuata nel documento P.R.A.E.R. (approvato con deliberazione del Consiglio Regionale n. 27 del 27 febbraio 2007) Giacimento: Aree individuate sulla base delle zone di risorsa depurate dai vincoli ostativi accertati sul territorio. 8 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 IL PROGETTO CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI - CRITERI E METODI REALIZZATIVI In accordo con il documento PRAER si sottolinea che all’atto pratico è difficile che una formazione geologica presenti caratteristiche ornamentali e chimico-fisico-meccaniche tali da renderla d’interesse commerciale in tutta la sua estensione territoriale, ma occorre individuare quelle zone dove caratteristiche ornamentali e mineralogiche consentono di ritenere quel materiale una varietà merceologica. Per esempio, tutta la formazione del Macigno auctt. potrebbe essere considerata "risorsa estrattiva”, ma in realtà le condizioni per ottenere da questa roccia una Pietra Serena sfruttabile come pietra ornamentale sono limitate. 9 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 IL PROGETTO CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI - CRITERI E METODI REALIZZATIVI Il criterio utilizzato per il raggruppamento dei vari materiali nella legenda delle pietre ornamentali è di tipo litologico e genetico. Sedimentarie (arenarie e calcari) Rocce solfatiche (gesso alabastrino) 10 Metamorfiche (metarenarie e metacalcari) Magmatiche (graniti e brecce ofiolitiche) GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 ARENARIE Formazioni: Macigno, Arenarie di Monte Modino, le Arenarie del Gottero, le Arenarie del Cervarola, la Pietraforte. Macigno in sezione sottile X 2 (dal sito http://www.marmiditoscana.it) Cava Montecereri 11 Cava Gonfolina GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 Macigno Portico degli Uffizi Basilica di S. Lorenzo 12 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 Arenarie di Manciano Casinò Campione d’Italia Tower Palace - Seoul Apple store - NY 13 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 Pietraforte Stazione S. Maria Novella Palazzo Strozzi 14 Orsanmichele Il Bargello GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 IL PROGETTO CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI - CRITERI E METODI REALIZZATIVI ALABASTRI Dal punto di vista mineralogico l’alabastro è una varietà microcristallina di gesso. I microcristalli di gesso sono isorientati e consentono il trasferimento della luce da cui il termine di Pietra della Luce. Dal punto di vista commerciale sono conosciuti quattro tipologie di alabastri: • Scaglione, alabastro traslucido proveniente dalle cave di Castellina Marittima; • Pietra a Marmo, bianca e opaca; • Bardiglio, caratterizzato dalla presenza di venature scure a seconda delle impurità contenute, • Agata, di colore tra il rosso e il marrone dovuto alla presenza di ossidi di ferro e manganese. Gli alabastri in Toscana sono principalmente rappresentati dai giacimenti del senese ed in quelli del Volterrano, in provincia di Pisa. L’alabastro generalmente si presenta in blocchi ovoidali, incassati in una matrice argilloso-gessosa, che vengono estratti scalzandoli dalla roccia e liberati dal guscio che li riveste. 15 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 16 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 IL PROGETTO CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI - CRITERI E METODI REALIZZATIVI ROCCE MAGMATICHE • Intrusive (ad esempio Granito dell’Elba) • Effusive prevalentemente di natura lavica (ad esempio Peperino del Monte Amiata) • Ofioliti (Serpentiniti M. Morello, Gabbri, Basalti) 17 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 IL PROGETTO CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI - CRITERI E METODI REALIZZATIVI ROCCE METAMORFICHE La prima rappresentazione moderna dell’attività estrattiva dei marmi delle Alpi Apuane è una carta manoscritta (scala 1/25.000) dell’area di Carrara di D. Zaccagna databile, in base al contenuto e allo stile del disegno, tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX: Carta geologica dell’area di Carrara di D. Zaccagna (fine ‘800 - inizio ‘900; documento originale conservato presso l’Archivio del Servizio Geologico d’Italia). Le cave sono distinte attraverso un diverso colore in cave di “marmo bianco comune”, “marmo statuario”, “marmo bardiglio comune” e “marmo brecciato o mischio (paonazzetto)”. 18 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 IL PROGETTO CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI - CRITERI E METODI REALIZZATIVI Carta Geologico-Strutturale del Complesso Metamorfico delle Alpi Apuane (Foglio Nord, Carmignani, 1985) Catalogo delle varietà merceologiche dei marmi apuani (ERTAG, 1980) • Orto di Donna e Boana (Coli et al., 1987; Coli, 1992a) • Bacino nord-occidentale di Carrara (Meccheri, 1996; Coli et al., 2002) • Bacino centro-orientale del Monte Altissimo (Meccheri et al., 2007) varietà merceologiche descritte e cartografate seguendo criteri geologicostratigrafici, ovvero, le differenti tipologie di marmo sono interpretate come variazioni litostratigrafiche primarie collegate a differenti ambienti deposizionali presenti all’interno della piattaforma carbonatica giurassica. 19 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 IL PROGETTO CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI - CRITERI E METODI REALIZZATIVI Problemi: 1. In altri bacini marmiferi apuani (es: M. Corchia, Forno, Arni, Arnetola, Orto di Donna ecc) sono estratti materiali lapidei, non solo dalla fm. dei Marmi ma anche da fm. ad essa sopra o sottostanti (fm. Marmi a Megalodonti, fm. Marmi dolomitici, fm. di Arnetola). Quest’ultimi mostrano in molti casi caratteristiche litologiche (es: litotipo, colore ecc) del tutto simili a quelli presenti nella fm. dei Marmi e vengono identificati nel commercio con lo stesso nome merceologico, prescindendo quindi dal significato geologico – stratigrafico. 2. Alcune caratteristiche peculiari di qualche varietà sono dipendenti dalla storia tettonica dei marmi e non da variazioni litostratigrafiche determinate dai processi di sedimentazione. 20 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 21 Le varietà merceologiche di marmo nella successione metamorfica dell’”Autoctono” auct.: Basamento Paleozoico: Filladi, porfiroidi, scisti porfirici, dolomie, filladi grafitiche e calcescisti (?Cambriano - ?Devoniano); fm. di Vinca: Filladi, quarziti e metaconglomerati alternati a dolomie, marmi, marmi dolomitici, e metabrecce poligeniche (Carnico - ?Norico); Fm. Grezzoni: Dolomie, dolomie brecciate e marmi neri alternati a dolomie (Norico); fm. Marmi a Megalodonti e Brecce di Seravezza: Marmi, metabrecce poligeniche e scisti a cloritoide (fm. e Scisti a cloritoide; Retico); fm. Marmi dolomitici: Marmi, marmi dolomitici e dolomie (Lias Inf); fm. Marmi: Marmi e metabrecce monogeniche (Lias Inf); fm. Marmo Zebrino: Marmi, metabrecce e calcescisti (Lias Inf - ?Medio); fm. di Arnetola: Metabrecce poligeniche (Lias inf – ?Cretaceo); fm. Calcari Selciferi: Metacalcilutiti con liste e noduli di selce (Lias Medio – Sup); Fm. Calcescisti: Calcescisti e filladi carbonatiche (Lias Sup); fm. Diaspri: Metaradiolariti e filladi quarzitiche (Malm); fm. Calcari Selciferi a Entrochi: Metacalcilutiti con liste e noduli di selce bianche (Titoniano Sup. Cretacico Inf.); fm. Scisti sericitici: Filladi con intercalazioni di calcareniti e metaradiolariti (Cretaceo Inf. – Paleogene); fm. Cipollini: Calcescisti e marmi a clorite (?Eocene – Oligocene); fm. Pseudomacigno: Metarenarie e filladi quarzitiche (Oligocene Sup.- ?Miocene Inf.). GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 IL PROGETTO CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI - CRITERI E METODI REALIZZATIVI Proposta e criteri adottati: le varietà merceologiche nascono in risposta all’esigenza di identificare le diverse tipologie di marmo immesse sul mercato. I termini utilizzati oggi (es. varietà arabescato, calacatta ecc.) trovano origine nella secolare storia di estrazione e commercio di questi materiali e sono stati codificati indipendentemente da una loro connotazione geologico – stratigrafica. Allo scopo di definire una legenda delle varietà merceologiche di marmo utilizzabile a scala dell’intero bacino marmifero apuano, noi consideriamo una varietà merceologica come un’“unità litostratigrafica informale” secondo la definizione data dall’International Stratigraphic Guide (Salvador 1994). 22 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 IL PROGETTO CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI - CRITERI E METODI REALIZZATIVI Le unità litostratigrafiche informali rappresentano corpi rocciosi distinguibili e separabili da quelli adiacenti in funzione di una generale omogeneità litologica e anche per la presenza di altri caratteri peculiari, quali per esempio la loro utilità o interesse economico. Una varietà merceologica di marmo può essere completamente descritta e separata da quelle adiacenti in base a caratteri che sono, da un lato, strettamente litologici (es: metacalcare, metabreccia, calcescisto etc…), dall’altro propriamente “commerciali-estetici” (es: colore e disegno), a prescindere dal suo significato stratigrafico. 23 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 IL PROGETTO CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI - CRITERI E METODI REALIZZATIVI Questo ha come diretta conseguenza che la stessa tipologia di marmo può essere riconosciuta e cartografata in differenti posizioni stratigrafiche all’interno della successione metamorfica apuana. I caratteri litologici presi in considerazione per definire le varietà merceologiche sono frutto di osservazioni a scala dell’affioramento e analisi al microscopio ottico e riguardano: i)il litotipo predominante (es: marmo, marmo impuro, metabreccia mono - o poligenica, calcescisto etc…); ii) la struttura della roccia (es: roccia isotropa o anisotropa); iii) la dimensione media dei cristalli di calcite (grana fine ∅< 150 m m, grana media 150 m m < ∅ < 350 m m, grana grossa ∅ > 350 m m); iv)la composizione mineralogica; v)nel caso di metabrecce, il rapporto tra clasti e matrice (tessiture casto sostenute o matrice sostenute). 24 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 IL PROGETTO CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI - CRITERI E METODI REALIZZATIVI I parametri estetici presi in considerazione sono invece rappresentati dal colore e dal disegno. Il colore risulta molto spesso un fattore discriminante e, nei marmi, è in genere dovuto alla presenza di microcristalli di ematite (colorazione dal rosa al rosso vivo), ossidi di manganese (dal rosso scuro al viola), idrossidi di ferro (dall’arancione al giallo), clorite (toni del verde) etc., omogeneamente diffusi all’interno della roccia o concentrati nella matrice. Il disegno è definito dalla dimensione, forma, orientazione e disposizione relativa degli elementi che sostituiscono il materiale (es: forma dei clasti di una metabreccia, disposizione spaziale delle venature). 25 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 In base ai criteri sopra esposti sono 14 le unità litostratigrafiche informali che rappresentano le diverse varietà merceologiche presenti all’interno del bacino marmifero delle Alpi Apuane. Le 14 varietà merceologiche sono state suddivise, in base alle loro caratteristiche generali, in 5 gruppi: Tipo di marmo Varietà merceologica Sigla MARMI BIANCHI ORDINARIO or STATUARIO st BIANCO bi GRIGIO gr VENATO zb ZEBRINO ve ARABESCATO ar CALACATTA ca BRECCIA ROSSA fa FANTASTICO br CIPOLLINO cp BRECCIA DI SERAVEZZA bs ROSSO RUBINO rb NERO DI COLONNATA co VARIETA’ NON DETERMINATA / MARMI NON COLTIVATI nc MARMI GRIGI E VENATI MARMI BRECCIATI MARMI CIPOLLINI MARMI STORICI 26 STATUARIO GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 Varietà merceologiche dei marmi delle Alpi Apuane: A) Blocco di marmo Ordinario (Carrara); B) Blocco di marmo Bianco (Forno); C) Livello di marmo Venato all’interno di marmi Grigi (Equi); D) Blocco di marmo Zerbino (Carrara); E) Fronti di coltivazione in marmo Arabescato (M. Corchia); F) Tagli di cava in marmo Calacatta (Forno); G) Tagli di cava in Brecce Rosse (Arnetola); H) Tagli cava in Brecce di Seravezza (M. Corchia). 27 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 IL PROGETTO CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI - CRITERI E METODI REALIZZATIVI Distribuzione areale delle varietà merceologiche di marmo 28 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 Realizzazioni in Arabescato - Corchia Pur essendo un marmo arabescato tra i più classici e richiesti a livello internazionale, oggi non è stata ancora ricomposta un elenco dettagliato delle sue realizzazioni. Tra le principali, spicca nel 1992 la fornitura per il monumento al Milite Ignoto di Baghdad in Iraq (arch. Marcello D’Olivo) e la sale conferenze e segreteria della Banca Popolare di Pordenone. Tra gli usi più recenti, mostriamo le applicazioni effettuate al Chifley Square di Sydney e nelle sedi della COSMAVE e dell’Associazione Industriali di Pietrasanta (Lucca). 29 The Bond Building Sydney Il Milite ignoto di Baghdad Sala Riunioni COSMAVE GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 Marmi bianchi di Carrara Cave di Lorano 30 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 Realizzazioni delle cave Piastreta Palazzo del principe Bader (Oman) Altare di San Pietro nelle Grotte Vaticane Monumento a Giovanni Paolo II di Giuliano Vangi Pavimentazione in Calacatta Piastreta Altare del Duomo di Seregno 31 Stand Lancia Motor Show 2002 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 Realizzazioni delle Cave di Piastramarina Focolaccia - Acquabianca Hram Svetog Save Atlanta Marriott Hotel Moschea del gran Sultano Qaboos di Muscate (Oman) 32 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 IL PROGETTO CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI - STRUTTURA DELLA BANCA DATI Pietre ornamentali Giacimenti m 1 m 1 Risorse 1 m Cave 33 1 m Ravaneti GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 IL PROGETTO CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI - STRUTTURA DELLA BANCA DATI 34 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 IL PROGETTO CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI - STRUTTURA DELLA BANCA DATI Formato dati: + Spatial functions = SpatiaLite 35 GIT 2012 - BOLOGNA 13-15/06/2012 IL PROGETTO CARTA DELLE PIETRE ORNAMENTALI - STRUTTURA DELLA BANCA DATI Formati di vestizione: SVG <?xml version="1.0" encoding="utf-8"?> <!-- Generator: Adobe Illustrator 14.0.0, SVG Export Plug-In . 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