numero 19 2012 - PD Valle d`Aosta

Transcription

numero 19 2012 - PD Valle d`Aosta
leTravail
il lavoro
S.M. snc
di Suppo e Mastroianni
Aosta
c.so Lancieri 15 Y
Verrès
via Circonvallazione 58
2E
anno 64 | numero 19
seconda quindicina novembre 2012
Poste Italiane S.p.A.
Spedizione in A.P.
D.L. 353/2003 (conv. in
L. 27/02/2004 n° 46)
art. 1 comma DCB Aosta
Q U I N D I C I N A L E D I Attualità, politica e cultura f ondato nel 1 9 4 8 da g iulio dolc hi
La democrazia è il governo del popolo, dal popolo, per il popolo
POLITICA
Nel momento più difficile,
pìù DEMOCRAZIA Abram Lincoln
REGIONE
SPECIALE PRIMARIE
Lavoro, giovani, welfare sono
le priorità
Le primarie
per il CAMBIAMENTO
a pag. 4
www.letravail.it
Primarie: è l’ora della scelta
Ecco chi sono e cosa farebbero se eletti
i 5 candidati a premier del centrosinistra Bilancio regionale 2013: inaccettabili
i tagli alle misure anticrisi A PAG. 6
A PAG. 8
Noi siamo di più
GIOVANNA ZANCHI
L
e primarie del centrosinistra ci
hanno già fatto, comunque, del
bene, al pari del referendum
del 18 novembre.
Il periodo che ha visto, anche in Valle, la nascita di comitati a supporto
delle candidature di Bersani, Renzi
e Puppato ha offerto numerose occasioni di “ri-pensamento”. La sfida
ha portato in casa nostra anche la
voce di persone di notevole profilo,
da molto tempo impegnate ad alto
livello in politica con il PD, ma non
particolarmente visibili nei consueti
spazi mediatici della politica. Oltre
le dinamiche un po’ sclerotizzate del
dibattito politico locale, è stato possibile ascoltare riflessioni ampie e
profonde sulle priorità da mettere in
campo per il risanamento del Paese;
abbiamo potuto apprezzare la sincera volontà di alcuni parlamentari ad
ascoltarsi per trovare una soluzione
sulle questioni più spinose, la loro
disponibilità a rinunciare a qualcosa
di personale per migliorare la collettività. Ascoltando questi esponenti
del PD, documentandoci su di loro e
sul lavoro che hanno svolto in questi
anni, inevitabilmente si è aperta una
breccia anche nella mente di tanti
che spesso hanno dubitato della salute di questo partito e troppo presto
hanno deciso che il sogno del PD era
abortito. Ci sono donne e uomini talmente veri e talmente capaci dentro
questo PD che non si capisce proprio come si possa fallire. Resta da
smantellare ancora il refrain “anche
le persone migliori vengono contagiate dal marciume del sistema e non
riescono ad essere incisive”. Troppo
DOSSIER: il 25 novembre le elezioni primarie del centrosinistra
Primarie, decidi tu il candidato
Cinque candidati a Presidente del Consiglio, oltre 9 mila seggi aperti in tutta Italia, più di
20 mila volontari impegnati nell’organizzazione. E’ tutto pronto anche in Valle d’Aosta per
le primarie del centrosinistra del 25 novembre, un grande appuntamento di democrazia che
chiama gli elettori democratici e progressisti a scegliere il candidato a Presidente del Consiglio
della coalizione ‘Italia Bene Comune’, formata da PD, PSI e SEL. Registrati fino a domenica 25,
ritira la tessera elettorale, vai al seggio e scegli tu il candidato!
 ALLE PAGINE 8, 9, 10 e 11
comodo. Troppo comodo perché il
“tutti uguali, tutto inutile” diventa
l’alibi per defilarsi ed abdicare come
cittadini pensanti. Anche noi elettori siamo tenuti a fare la nostra parte:
dobbiamo pretendere di poter scegliere con una legge elettorale degna
di questo nome e poi mandare in parlamento persone pulite, competenti,
scrupolose. Perciò non ci resta altro
da fare che ridare un significato alla
nostra scelta nelle urne. Noi, che crediamo nella solidarietà, nell’onestà,
nella forza dei sogni e dell’impegno
civile quotidiano; noi che vogliamo
risolvere i problemi e non temiamo i
cambiamenti; noi che non comprendiamo il qualunquismo e contestiamo
l’astensionismo; noi che proviamo in
ogni modo a proteggere l’ambiente
e siamo convinti che la crescita di
una società non possa essere all’infinito finanziaria e consumistica; noi
che non ci vergogniamo di parlare di
equità, di etica e di questione morale… noi siamo di più e possiamo riuscire a cambiarla questa Italia.
Commenti e opinioni
leTravail il lavoro
Commenti e opinioni
Politica
2
Regione
Art. 3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale
a cura di
Art. 1: L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro
Tadzio
a cura di
Dossier
Lavoro, impresa,
scuola, sindacato
Aosta
Territorio
Forum
Culture
Il mio referendum
A
vrei voluto scrivere di un governo regionale che invita all’astensione e di uno strumento di democrazia diretta che consente un
reale esercizio della sovranità popolare. Avrei voluto scrivere di
una depressione culturale che suscita, in un gran numero di cittadini,
istanze di partecipazione e di coinvolgimento. Poi ho avuto la sensazione che molto fosse già stato detto e scritto, soprattutto in rete dove
ho trovato parole piene di significato ed informazioni prive di senso. In
questi ultimi tre mesi ho letto analisi, studi, tesi, teorie, pareri, dichiarazioni e ho arricchito la mia base di conoscenze, mettendo a confronto
i pro con i contro. Ho provato stupore, sconforto, rabbia, apprensione,
speranza e attesa. In tutta franchezza ho confuso le mie idee e solo successivamente sono riuscito a ridar loro un ordine. Questa produzione
di sapere, e mi riferisco in modo particolare a quello digitale, ha però
stimolato in me riflessioni e pensieri e ha sollecitato ricerche ed approfondimenti che hanno infine contribuito ad orientare le mie idee.
Ebbene si, mi sono fatto un’opinione e il 18 novembre, pienamente consapevole, andrò a votare. Consapevole non solo della mia scelta su un
tema specifico, ma anche dell’opportunità che il referendum e l’intero
processo che esso ha generato rappresentano in uno stato democratico
che vuole essere anche sociale. Ecco io questa opportunità non intendo
sprecarla, non questa volta, non in questa fase storica in cui il richiamo
alla partecipazione da parte dei soggetti politici e sociali rischia di diventare un mantra, un’invocazione priva di contenuto. Sono convinto
che se i partiti continueranno a chiedere partecipazione senza impegno
e a fare appello all’uso della ragione senza il sentimento, noi cittadini
avremo non solo un ruolo marginale, ma priveremo anche la nostra comunità della sola alternativa possibile: il consolidamento di una società
valdostana realmente democratica. Dobbiamo quindi imparare a superare quell’atteggiamento sostanzialmente passivo e quasi fatalistico con
cui accettiamo tutte le scelte. Il confronto in vista del referendum mi è
sembrato - a parte qualche ovvia contraddizione, alcuni scontati fenomeni di incomunicabilità e numerose e prevedibili cadute di stile - una
buona scuola di politica che ha permesso alla comunità di provarsi su
delle riflessioni, di maturare dei ragionamenti e di guadagnare la consapevolezza del proprio ruolo sociale. Trovo che questo sia un ottimo esercizio pre-elettorale perché costringe tutti i cittadini, anche i consiglieri
fraudolenti - per dirla con Dante - a seguir virtute e conoscenza.
Jean-Pierre Guichardaz “Robespierre”
Grillo e i ‘camerati’
M
entre osservavo i “camerati” fare il saluto romano al funerale di Pino
Rauti un brivido mi ha percorso la schiena. Siccome leggo i giornali e
guardo compulsivamente i TG sono informato dell’esistenza di gruppuscoli di nostalgici, ma vederli in carne ossa e scalpo mentre salutano l’ex
leader del MSI con gli slogan del ventennio (“Boia chi molla è il grido di
battaglia!”, “Camerata Pino Rauti! Presente!”) mi ha fatto una certa impressione. Pur essendo un liberale (nel senso di persona che professa il diritto
di manifestare liberamente il proprio pensiero) digerisco con fatica chi enfatizza il periodo fascista come un’epoca in cui “si stava meglio” e il duce come
“quello che ha fatto anche delle cose buone”. Mi si potrà obiettare che pure
Stalin, Mao, Castro hanno fatto il peggio del peggio, e che quindi non possiamo insegnare niente a nessuno, noi di sinistra. Non ho problemi a dire che il
fascismo di Mussolini, il nazismo di Hitler e il comunismo di Stalin, Mao e Castro per me pari sono: insopportabili dittature. Qualunque regime che toglie la
parola e che reprime il dissenso, al di là delle etichette e dei colori, merita una
condanna senza appello e soprattutto senza distinguo e sfumature. Ci si potrebbe consolare pensando che i nostalgici degli uni e degli altri schieramenti
siano sparuta minoranza nel Paese e che basti tenere sotto osservazione i Casa
Pound o le sezioni dei vari movimenti della destra e della sinistra estrema per
arginare certe voglie di ritorno al passato, nero o rosso che sia. Resta però una
zona grigia difficile da controllare, che non fa capo a nessuno dei movimenti riferibili allo spettro politico di cui sopra ma che cova un profondo risentimento
verso le istituzioni democratiche, la libera espressione e il pluralismo. Senza
andare troppo lontano basta leggere alcuni commenti a caldo dei tifosi di Beppe Grillo. Angelo Dragone: “mi vien da dire a presavola, alias bersani, che
era meglio mussolini e la petacci che non il loro governo di pagliacci!!!”.
Stefano Volpini, parlando della ministra Fornero: “va “eliminata”!!!”. Salvatore Carlo Vigo su Renzi: “Anche lui deve morire bruciato... sarebbe meglio
schiacciargli la testa prima di nascere!”. Sulla Bindi, Marco Lucarelli: “un
vero aborto della natura” e Salvatore Straniero: “per me è ancora vergine... che schifo”. Mattia Formenton sui parlamentari: “Impiccagione pubblica in piazza!!!!” e Anna Matonti: “io dico di mandarli tutti alla camera a
gas”. Piva Giovanni: “Grillo hai fatto bene a citare zio BENITO ci vorrebbe
anche adesso uno come lui”, Lorenzo Bonoldi: «il fascismo ha fatto anche
cose buone», Mario Sica: “Grillo, onore a te...”. E per concludere, Gala-Vecchi Antonio: «perché come vedi anche in questo documento per te ignoto
anche il furher aveva capito chi erano gli ebbreidi!!!». C’è di che riflettere.
leTravail il lavoro
Quindicinale di attualità, politica e cultura fondato nel 1948 da Giulio Dolchi
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questo numero è stato
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14 novembre 2012
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leTravail il lavoro
3
L’OPINIONE
di
L’OPINIONE
Marina Sereni
di
Buone Primarie a tutti
G
li ultimi mesi di legislatura saranno molto impegnativi e determineranno in buona parte le condizioni in cui andremo al voto nella prossima primavera. Sul piano economico e sociale innanzi tutto. La durezza della crisi, che le manifestazioni in Grecia rendono drammaticamente
evidente, produce un malessere profondo anche nella nostra società e impone alla politica, e in particolar modo al Pd e ai progressisti, di non perdere
mai di vista le condizioni dei più deboli, di chi ha poco o nulla e non deve
essere lasciato solo. Il rapporto Caritas sulla povertà è un grido di allarme
che dobbiamo raccogliere.
Il primo banco di prova per questa sfida è la Legge di Stabilità approdata in
questi giorni alla Camera. Il Pd è al lavoro per presentare proposte emendative, in particolare nella parte fiscale, perché a saldi invariati si possa effettivamente alleggerire il peso sul lavoro, sulle imprese serie, sulle famiglie. Una
rimodulazione delle aliquote Irpef è ragionevole e positiva se si conservano
alcune detrazioni, se si dà qualcosa agli incapienti, se si abolisce l’Iva per le
cooperative sociali, se si salvaguardano servizi sociali e sanitari essenziali di
competenza di Regioni e Enti Locali. Altrimenti sotto la cortina fumogena
della riduzione delle tasse si nasconde in realtà un aumento che colpisce di
più, direttamente o indirettamente, chi ha di meno. Sugli esodati è positiva
l’istituzione del fondo, che accoglie una nostra battaglia, ma la dotazione
finanziaria è ancora troppo modesta. Quanto alla scuola l’aumento delle ore
di insegnamento settimanale da diciotto a ventiquattro ha un impatto inaccettabile sia sulla professionalità degli insegnanti di ruolo sia sulle possibilità
di ingresso di nuovi docenti.
Infine le Primarie: ci siamo. Chi aveva immaginato una gara tutta sul ricambio delle classi dirigenti dovrà ora mutare registro. Non è questo il terreno
della competizione: non solo perché con il Pd il rinnovamento e’ già iniziato
- nelle istituzioni locali, nella direzione del partito, nel Parlamento - ma anche per le scelte di Veltroni e di D’Alema. Ci saranno altri luoghi e momenti
per tornare a riflettere su questo nodo, su come il rinnovamento possa e
debba coniugarsi con il riconoscimento dei meriti e delle storie personali e
collettive. Certo è che ora la
sfida si sposta su un terreno
diverso, quello del progetto
per l’Italia del futuro, delle
idee e delle proposte capaci
di unire le tante energie positive di cui disponiamo per
fare le riforme e far uscire il
Paese dalla crisi. E, chissà
perché, quando penso ad
una persona capace di unire
mi viene in mente Pierluigi
Bersani. Buone primarie a
tutti.
La finestra sul mondo
a cura di
Davide Avati
Obama bis: gli USA hanno scelto
con la testa e con il cuore
A
l termine di una campagna
elettorale dura e combattuta, e con il bagaglio di quattro
anni di duro lavoro in una delle fasi
più difficili dal punto di vista economico e sociale della storia recente, il
presidente in carica degli Stati Uniti
Barack Obama ha vinto le elezioni
presidenziali 2012 e si è assicurato altri quattro anni di permanenza
alla Casa Bianca. “Grazie America:
torno alla Casa Bianca ancora più
determinato di prima. Il meglio deve
ancora venire”. Queste le prime parole di Obama dopo la certezza della
rielezione, ottenuta vincendo praticamente in tutti gli stati in bilico alla
vigilia del voto, dall’Ohio alla Florida.
Gli americani, alle prese con le conseguenze di una crisi di cui ancora
non si intravede la fine, hanno scelto
la continuità: una scelta dettata dalla
testa e anche dal cuore. Dalla testa,
perché, al di là delle polemiche elettorali, la maggioranza degli elettori
USA ha riconosciuto l’impegno serio
di Obama per far ripartire l’America,
a partire dalle condizioni di vita della
classe media, la più colpita da 4 anni
di devastante recessione economica.
Un impegno che si è sviluppato principalmente nella difesa dell’industria,
nell’azione di impulso all’economia
reale, nell’estensione del welfare per
Cesare Damiano
Esodati, il problema va risolto
I
l tema dei lavoratori rimasti senza reddito a seguito della riforma Fornero
è nuovamente all’attenzione del Paese e dovrà trovare una soluzione nella
Legge di Stabilità. L’emendamento approvato all’unanimità nella commissione Lavoro della Camera adotta la proposta del governo di costituire un
apposito Fondo previdenziale per tutelare altri lavoratori oltre ai 120 mila già
salvaguardati in precedenza. L’emendamento ha un punto cardine: dopo aver
completamente salvaguardato i primi 12o mila lavoratori con l’applicazione
delle norme previste, gli eventuali risparmi che si dovessero realizzare rispetto ai 9 miliardi stanziati devono rimanere al Fondo per tutelare altri lavoratori.
A queste risorse si aggiungono i 100 milioni già previsti, il contributo di solidarietà del 3% sulla parte eccedente dei redditi di 150 mila euro e l’utilizzo
della clausola di salvaguardia prevista in precedenza dal governo. Il confronto
politico con l’esecutivo, che dovrà affrontare molti temi rilevanti oggetto della
Legge di Stabilità, dovrà trovare le soluzioni più opportune di copertura finanziaria: l’importante è che questo problema venga risolto e che si dia quel
segno di equità sociale chiesto a gran voce dal Paese. Il tema è di particolare
delicatezza per quanto riguarda il suo profilo sociale e va risolto nella legge
di stabilità. Non sarebbe accettabile il fatto che questo tema venisse eluso.
Abbiamo seguito l’indicazione del governo, quella di costituire un fondo dedicato a questi lavoratori, e proposto soluzioni di copertura finanziaria. Adesso
il governo si faccia carico di questo problema perché questa è una delle ultime occasioni per modificare la legge esistente. Si creerebbe una situazione
esplosiva se questa legislatura si concludesse senza aver risolto il problema
dei lavoratori rimasti senza alcun reddito a causa della riforma Fornero. La
proposta di un prelievo di solidarietà del 3 per cento sui redditi superiori ai
150mila euro, per finanziare un intervento a favore dei lavoratori cosiddetti
‘esodati’, rappresenta un fatto di giustizia sociale e di equa ripartizione dei
sacrifici in un momento di crisi come l’attuale. Se Confindustria si preoccupa
di questo provvedimento, che ridurrebbe il potere d’acquisto dei cittadini più
abbienti, potrà consolarsi col fatto che restituire capacità di spesa a chi è
rimasto senza reddito, favorirà sicuramente i consumi, almeno quelli popolari.
chi è più in difficoltà. In questo senso,
riveste ancora maggiore importanza
la battaglia vittoriosa di Obama per
l’estensione a milioni di persone delle
fasce sociali più deboli dei servizi sanitari e medici di base: una battaglia
sulla quale il Presidente si è giocato
gran parte della sua riconferma, e il
suo coraggio è stato premiato.
Ma quella di Obama è stata anche una
vittoria dettata dal cuore: il popolo
americano, facendo vincere il presidente democratico, ha lanciato un
messaggio di speranza, nonostante il
buio della crisi e le difficoltà di questi anni. Un segnale da interpretare
come la vittoria dell’ottimismo della
volontà contro il pessimismo della ragione, incarnato da un candidato repubblicano che, ricattato dalla destra
più reazionaria e populista, avrebbe
sospinto il Paese verso un’era persino peggiore di quella di Bush padre e
figlio. Ancora un dato: la riconferma
di Obama prova che non è sempre
vero, come sostengono molti analisti,
che in una fase di crisi come quella
attuale, tutti i governi in carica perdono le elezioni a favore delle opposizioni. Quello che conta è il giudizio
sul lavoro, sull’impegno e sulla qualità
dei risultati ottenuti governando: su
questo terreno Sarkozy ha perso ed è
stato mandato a casa; Obama ha vinto
e si accinge a continuare il suo positivo operato. Il futuro è democrat.
Politica
leTravail il lavoro
Politica
4
Regione
Raimondo Donzel
rdonzel@consiglio.regione.vda.it
D
i fronte ad una crisi economica di lunga durata e che
provoca trasformazioni profonde nella struttura economica sociale e politica del Paese; la risposta
Aosta
Lavoro, impresa,
di una
democrazia non è quella di
scuola,
sindacato
chiudersi a riccio ed evocare poteri
forti o soluzioni arzigogolate(un po’
l’abbiamo fatto col governo tecnico per mandare a casa anzitempo
Berlusconi); ma occorre invece favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte più difficili e delicate.
Forum
Culture
Serve quindi più democrazia: più
coinvolgimento delle parti sociali,
delle associazioni, dei comitati, delle famiglie nei processi decisionali.
Tutti capiscono che si deve tirare
la cinghia; ma tutti vogliono avere
chiarezza sull’entità dei provvedimenti e vogliono maggiore equità
nel rigore. Infine tutti desiderano
una prospettiva che consenta anche una ripresa economica, per evitare una recessione: meno lavoro,
meno consumi, meno produzione
ancor meno lavoro, in una spirale
che ci trascina tutti verso il basso,
salvando solo le rendite di posizione dei più ricchi.
Le primarie del PD-PSI-SEL sono
un segnale chiaro, non improvvi-
Nel momento più difficile, pìù DEMOCRAZIA
Le primarie per il CAMBIAMENTO
sato, vista la nostra storia che ci
ha visto nascere, come PD, dalle
primarie nel 2007 e, prima ancora, insieme alle forze riformiste del
centro e della sinistra, realizzare il
primo esempio di elezione primaria
in Italia, su scala nazionale, il 16
ottobre 2005, con l’affermazione di
Romano Prodi.
Solo da un sforzo congiunto di tutte le forse sane e positive del nostro Paese riusciremo a uscire dalla
crisi. Serve unire l’Italia, rispettando le autonomie locali e quelle speciali, come prevede la Costituzione,
e favorire il dialogo
tra le parti sociali. E’
sbagliato lo scontro
Nord-Sud, Centro Periferia, Stato-Regioni,
Regioni ordinarie- Regioni a Statuto speciale, impresa-lavoro. Gli
egoismi degli uni contro i bisogni di altri.
Dobbiamo trovare le
ragioni per superare
insieme le difficoltà.
Le primarie sono una
grande opportunità di
dialogo, di incontro, di confronto,
e di scontro leale sulle soluzioni da
dare ai problemi concreti; ma tutti
i candidati, a partire da Bersani, lo
fanno parlando con i cittadini, incontrando le persone direttamente, nelle strade, nelle piazze, sui
luoghi di lavoro, nei mercati, ed anche attraverso i social network, ma
non riducendo la politica al rapporto coi media. Solo una politica rinnovata, più sobria, più vicina anche
fisicamente alla vita delle persone
può mobilitare le energie migliori
del nostro paese. Insieme possiamo
Manca in Valle una politica per rendere vitali, libere e soprattutto autosufficienti le nostre imprese
Valle d’Aosta Bene Comune: Lavoro
Fabio Protasoni
I
burberix@mac.com
l 4° capitolo della carta di intenti è dedicato al Lavoro. In questi
anni il lavoro è stato ridotto, dalle
destre e da una certa vulgata culturale, ad un semplice parametro
economico pensando che lo squilibrio di competitività delle nostre
imprese dipendesse semplicemente
da “troppi diritti”. Non è così e, paradossalmente, è stata proprio la crisi
a dimostrarlo. I problemi veri sono
strutturali e rimettere al centro il
valore e la forza del “lavoro” è parte
della soluzione per uscire dalla crisi.
Purché ci si renda conto che occorre
leggere più attentamente la realtà.
Noi proponiamo una visione larga del
conflitto sociale in atto. Come abbiamo scritto nella Carta: “Il conflitto
non è più solo l’antagonismo classico tra impresa e operai, ma il mondo
complesso dei produttori, cioè delle
persone che pensano, lavorano e fanno impresa. E questo perché anche
lì, in quella dimensione più ampia, si
stanno creando forme nuove di sfruttamento. Il tutto, ancora una volta,
per garantire guadagni e lussi alla
rendita finanziaria.” E ancora: “La
battaglia per la dignità e l’autonomia
del lavoro, infatti, riguarda oggi il lavoratore precario come l’operaio sindacalizzato, il piccolo imprenditore
o artigiano non meno dell’impiegato
pubblico, il giovane professionista
sottopagato al pari dell’insegnante o
del ricercatore universitario.”
Questa visione nuova deve valere
anche per la Valla d’Aosta dove gli
assi economici e i settori che caratterizzano il nostro sistema produttivo sono molteplici e spesso legati fra
loro. Se questo è vero, è il presidio
della politica che manca. I casi della Verrès spa o della Olivetti Jet e di
molti altri sono il segno di una indifferenza istituzionale che non può che
lasciare preoccupati. Ce ne si occupa
solo quando è tardi o quando i lavoratori scioperano o si mettono a manifestare sotto il palazzo regionale. La
verità è che non esiste, in Valle d’Aosta una vera politica industriale, un
investimento serio sull’innovazione
di prodotto e di processo, una politica di formazione professionale (a
parte l’eccellenza dell’Institut Agricole), un marketing istituzionale che
aiuti il commercio con l’estero, una
politica dei trasporti che agevoli lo
spostamento delle merci e delle persone. Ci sono molti contributi regionali, a progetto, a pioggia, a caduta,
a ombrello…. Ma non una politica
per rendere vitali, libere e soprattutto autosufficienti le nostre imprese.
Fuori dalla Valle l’impressione di
molti operatori economici è che ”fare
affari” da noi rappresenti un rischio
sia per l’invadenza dell’istituzione
regionale, sia per la poca trasparen-
za dei processi burocratici. Per non
parlare della questione “legalità” e
criminalità organizzata.
Dal lato dei lavoratori occorre cambiare radicalmente registro: battere
il precariato a partire da quello praticato o indotto dalle amministrazioni
pubbliche; dare nuovi strumenti alla
concertazione con le parti sociali; investire, in modo adeguato, sulle reti
sociali e sulla cooperazione vera (il
modello Leone Rosso uccide il terzo
settore e immette nel mercato una
nuova forma di dipendenza politica); occorrono politiche di incentivo
all’assunzione delle donne e dei giovani e alla imprenditoria fondata da
loro. In definitiva, il lavoro si difende
in Valle d’Aosta attraverso una seria
politica di sviluppo economico che
punti a rendere sempre più qualificato e autonomo il nostro sistema di
imprese e, nel contempo, dando più
valore ( e non meno) al lavoro e al
lavoratore con la formazione, l’esigibilità dei diritti, la tutela e la difesa
dell’occupazione.
dare le risposte ai problemi che ci
attanagliano da ormai troppo tempo: deficit pubblico, precariato,
disoccupazione giovanile, nuove
povertà.
Votare alle primarie significa riaccendere la speranza nel nostro paese. Il Cambiamento è alle porte: ma
noi possiamo dargli un indirizzo,
scegliendo il centrosinistra e scegliendo tra i candidati che meglio
lo rappresentano. In questo senso
la mia scelta è orientata sul programma di Bersani in particolare
per la centralità che ha il tema del
lavoro. A vincere sarà non solo un
candidato ma il progetto dell’Italia
bene comune; e un’idea diversa di
società, più equa e solidale e democratica che in tutti gli anni del
berlusconismo è stata mortificata
e che ora invece è la nostra unica
ancora di salvezza.
L’isola che c’è: in Sicilia
vince Rosario Crocetta
“E’ un momento storico per la Sicilia.
Mai un uomo di sinistra come me era
stato eletto alla Regione Siciliana e soprattutto mai un presidente con una
chiara opzione antimafia come la mia.
Da domani, speriamo, come dice Camilleri, che possa entrare aria fresca e pulita nel Palazzo” ha dichiarato Rosario
Crocetta, il candidato di PD, Udc, Psi e
Api che nei prossimi giorni sarà eletto
Presidente della Regione Sicilia. “Con
me è la storia che cambia. Nell’isola uno
come me non sarebbe mai stato eletto. Il
problema delle alleanze - ha proseguito
- non me lo pongo per nulla. Nessuna
ammucchiata o consociativismo ma solo
accordi sui programmi e sui progetti.
Costruiremo una alleanza volta per volta. Io cercherò la maggioranza in aula
sui provvedimenti. Non cederò a nessun
inciucio, la mia storia me lo impone”,
ha chiarito Crocetta. Anche per Davide
Zoggia, responsabile Enti Locali del PD
che per conto del Partito ha seguito le
elezioni regionali siciliane “la vittoria
di Crocetta è un risultato storico che
premia le scelte del PD. Ora bisogna lavorare per recuperare l’astensionismo
rispondendo alle cause che lo hanno
determinato, riconquistando alla politica quanti, in questi anni, ne sono stati
allontanati. Crocetta, che da parlamentare europeo del PD ha deciso di mettersi a disposizione per la sua Regione, ha
dimostrato di saper parlare ai siciliani.
Ci troviamo di fronte ad un risultato
storico ma al tempo stesso ad una sfida decisiva per il futuro della Sicilia. Il
PD si pone alla guida del rinnovamento,
consapevole del risultato ottenuto e del
fatto che i siciliani hanno compreso l’alleanza con l’Udc. Dalla Sicilia parte una
politica per il riscatto del Mezzogiorno.
Oggi abbiamo compiuto un passo decisivo in questa direzione”.
leTravail il lavoro
5
Fabio Protasoni
C
Presidente Assemblea PD VdA
on l’Assemblea di Sabato 3
novembre a Verrès si apre
una fase nuova del Partito
Democratico della nostra regione.
Nei prossimi 7 mesi sceglieremo
il nostro candidato premier con le
elezioni Primarie del 25 Novembre,
dovremo costruire il percorso per
definire i nostri candidati Senatore e
Deputato, vincere le elezioni politiche, costruire una solida alternativa
alla attuale maggioranza regionale e
poi, a Maggio, proporre ai valdostani
un progetto nuovo nelle elezioni regionali del 2013. Un impegno grande
che è il cuore strategico del Partito Democratico. Nell’Assemblea di
Verres abbiamo delineato insieme
questo scenario, discusso, a partire
dalle Primarie, del futuro del PD e
del centrosinistra valdostano.
Nel mio intervento, in qualità di Presidente dell’Assemblea, ho cercato di
ragionare su cosa significa per il PD, il
valore della partecipazione. Il risultato elettorale della Sicilia ci consegna,
con chiarezza, il grado di emergenza
in cui è caduta la politica italiana.
Non si tratta più di una questione di
moralizzazione o di costi della politica o di qualità dei candidati. La questione vera è che è entrata in crisi la
Riflessioni sull’Assemblea regionale del partito del 3 novembre a Verrès
Una nuova fase per il PD Valle d’Aosta
legittimazione stessa della politica
come composizione delle idee e del
consenso per amministrare la cosa
pubblica. Quando si scende sotto il
50% nella partecipazione al voto, si
rompe quel patto implicito che è a
fondamento della stessa convivenza
comune come l’abbiamo conosciuta
in Europa. In questo senso le Primarie sono una risposta seria. Di fronte
a questa fase storica l’unica soluzione
è PIU’ PARTECIPAZIONE non meno!
Ecco allora il senso politico delle nostre Primarie. Una partecipazione
vera, aperta ma qualificata, libera
ma capace di generare un di più di
responsabilità in chi si candida e in
chi partecipa. Una partecipazione
fondata su un patto preciso, una proposta politica chiara. Criteri ribaditi
dagli interventi delle tre rappresentanti dei Comitati che si sono formati
in Valle a sostegno di Bersani, Renzi
e Puppato. Giuliana Ferrero, Erika
Guichardaz e Camilla Mandatori si
sono confrontate sulle diverse idee
programmatiche dei candidati.
Al segretario Donzel è toccato poi
il compito di allargare lo sguardo ai
nodi della nostra azione politica in re-
gione e, insieme, fare una sintesi. “La
critica che abbiamo fatto alla Giunta
regionale riguarda l’ostinazione con
cui si è pensato di condurre le azioni fondamentali del programma di
legislatura senza “resettare” profondamente il funzionamento del nostro
sistema: questo ha simboleggiato il
fallimento della politica autonomista
di destra. Coraggio e cambiamento sono le parole che chiariscono
come il PD VdA intende affrontare
la questione: il coraggio di dire la
verità ai valdostani, il cambiamento
necessario perché il fallimento non
può essere mascherato”. Per quanto
riguarda le primarie, Donzel ha sottolineato: “le primarie sono una cosa
seria: PD, PSI e SEL sono aperti alle
idee, al voto e al contributo da qui in
avanti per tutta la difficile legislatura
2013/18 di tutti gli elettori valdostani
di centrosinistra. Quindi è un impegno a lungo termine.
Riguardo al futuro, ha sottolineato
Donzel, si tratta di “vincere anche a
livello locale. Con chi saremo alleati?
In questi anni c’è stata una proficua
collaborazione con il PSI e con l’IdV,
di cui aspettiamo il destino. Anche
con Alpe abbiamo fatto in Consiglio
tante positive battaglie insieme e ci
sono i presupposti per costruire insieme, sulla base di un programma
condiviso, un’alleanza forte”.
Ordine del giorno approvato all’unanimità dall’Assemblea regionale del PD VDA
Sì ai risparmi, ma salvare le autonomie
Assemblea regionale del Partito Democratico della Valle
d’Aosta riunita a Verrès il 3
novembre 2012:
L’
e deleghi le funzioni amministrative
agli enti locali, non solo per avere
meno spese e burocrazia, ma più efficienza e democrazia;
SOTTOLINEATO che l’articolo 5
della Costituzione Italiana sancisce
che “La Repubblica, una ed indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali” e che nel testo base
della Costituzione del 1948, come
nel nuovo titolo V, sono indicate le
articolazioni dello Stato democratico, fissando ruoli e competenze
dei diversi enti, a cominciare dalle
Regioni, che sono organo di legislazione e di governo del proprio territorio, così come sono indicate i ruoli
amministrativi di Comuni e Province
nei rispettivi territori;
RIBADITO che coi decreti luogotenenziali del 1945 e lo Statuto speciale di Autonomia è stata finalmente riconosciuta la specificità della nostra
Regione;
PRESO ATTO che il governo Monti
sta emanando una serie di atti che
«tagliano» questa autonomia regionale e locale, e mette repentaglio
le “autonomie speciali”, spesso facendo ricorso a decreti legge, sino
a presentare la proposta di modifica
in senso centralista del titolo V della
Costituzione;
TENUTO CONTO che, alla base
di questi atti, accanto ai necessari
provvedimenti di contenimento della
L’Assemblea regionale
del PD Valle d’Aosta
RIAFFERMA la centralità della
nostra Autonomia speciale e l’importanza strategica di una sua difesa,
che non è arroccamento su posizioni
di privilegio ma necessità di affrontare in prima persona, e prima che lo
faccia il Governo nazionale, riforme
non più rinviabili partendo dalle peculiarità del nostro territorio;
GIUDICA molto negativamente il
tentativo messo in atto dall’attuale
Governo nazionale di presentare un
disegno di legge di modifica del titolo
V della Costituzione a meno di 5 mesi
dalle elezioni senza alcuna preventiva discussione con le Regioni e gli
Enti locali e le Autonomia speciali;
SOTTOLINEA la necessità di intervenire immediatamente sui tagli ai
costi della politica, rinviando invece
gli interventi sulla nostra Carta costituzionale alla nuova legislatura, pur
consapevole che alcuni interventi
dovranno essere affrontati senza
tabù (clausola di supremazia, suo bilanciamento, revisione delle materie
di competenza dello Stato e quelle di
competenza regionale), ma sempre
nell’ottica della salvaguardia della
nostra autonomia.
spesa pubblica e di tagli ai costi della
politica, si possa anche individuare
un tentativo da parte del governo di
dare una risposta decisionista a fatti
inquietanti che hanno colpito alcune
regioni;
CONVINTI, al contrario, che, nonostante il clima difficile, è possibile offrire una risposta seria, democratica,
e veramente dalla parte dei cittadini
alla deriva dell’antipolitica e alla cor-
ruzione di una certa parte della politica, non solo locale, eliminando le
storture senza cancellare le autonomie e le competenze dei diversi enti,
a cominciare dalle Regioni;
CONSIDERATO ESSENZIALE
riconoscere il ruolo degli Enti locali
in Italia in questi decenni e ripartire da un nuovo federalismo che non
metta in discussione il ruolo delle
Regioni e delle Autonomie speciali
Regione
leTravail il lavoro
6
Regione
Bilancio regionale 2013: inaccettabili i tagli alle misure anticrisi e gli investimenti industriali
Lavoro, giovani, welfare sono le priorità
Carmela Fontana
A
cfontana@consiglio.regione.vda.it
Aosta
ffrontiamo questa discussione sul bilancio regionale per
il 2013 al termine di un altro
anno molto difficile per le famiglie, le
imprese, i giovani e i lavoratori della
Valle d’Aosta. La situazione di crisi
nella nostra regione è difficilissima, e
ancora non si vede all’orizzonte una
Culture
via d’uscita, o segnali economicoproduttivi che possano far pensare
ad un’inversione di tendenza e ad
un’uscita dalla fase più acuta di recessione. Negli ultimi 12 mesi, l’economia reale della nostra regione ha
subito colpi durissimi, specie in un
settore già drammaticamente in crisi come quello industriale: abbiamo
assistito all’annuncio della chiusura
dell’Olivetti I-Jet di Arnad e abbiamo rischiato di veder chiusa in modo
definitivo la Verrès SpA; solo l’ostinazione dei lavoratori, a cui è seguito lo
sforzo congiunto di sindacati, amministratori e parti sociali, ha permesso
un parziale salvataggio dell’azienda,
anche se si dovranno fare i conti con
una forte diminuzione del personale.
E poi ancora le difficoltà perduranti
nel settore edile, il taglio delle risorse
nel settore agricolo, la drammatica
crescita della disoccupazione giovanile rappresentano i segnali di una
fase di crisi durissima, che questa
Amministrazione - a leggere il bilan-
cio 2013 - non sembra attrezzata ad
affrontare per il meglio.
Mi riferisco innanzitutto ai tagli operati dall’Amministrazione sugli interventi anti-crisi a favore di famiglie e
imprese per il 2013. E’ superfluo ribadire che tali misure, pur ribadendo
che solo di misure tampone si tratta,
sono importanti per ampie fasce di
popolazione, quelle più deboli e più
esposte alla crisi, e che quindi avrebbero dovuto essere mantenute a tutti
i costi almeno sui livello del 2012. E
invece dobbiamo registrare misure
come il taglio di una rata della sospensione del pagamento del mutuo
regionale per le famiglie in difficoltà
economica, oppure la cancellazione
delle misure di riduzione delle tariffe comunali a sostegno delle famiglie
meno abbienti. Restano immutati
i fondi di rotazione prima casa, gli
sconti sull’energia elettrica e il bonus
riscaldamento di 300 euro: sono misure necessarie, ma assolutamente
insufficienti. Tra le pieghe di bilancio,
ne siamo convinti, si potevano trovare le risorse necessarie a mantenere
almeno inalterate le misure in vigore lo scorso anno, fermo restando
che per il Partito Democratico non è
possibile aggredire la crisi economica
solo con tagli o misure tampone.
Ancora una volta dobbiamo sottolineare l’incapacità dell’Amministrazione
regionale a mettere in piedi misure
strutturali efficaci per far ripartire
l’economia locale e favorire così le
condizioni per creare nuovi posti di
lavoro. Per il PD, proprio il lavoro è
l’emergenza delle emergenze in Valle
d’Aosta: occorre uno sforzo straordinario della Regione per salvaguardare i posti di lavoro attuali, specie nel
settore industriale e in agricoltura, e
un piano di investimenti seri per creare crescita e sviluppo. In questo senso, dobbiamo registrare la decisione
dell’Amministrazione di prevedere a
bilancio drastici tagli agli investimenti per il settore industriale, come anche denunciato in sede di audizione
dai rappresentanti di Confindustria,
così come è gravissima la scelta di
tagliare dell’85% gli interventi per
l’innovazione e la ricerca: la Regione
investe in questo campo meno dello
0,2% del bilancio, una cifra ben lontana dagli obiettivi europei del 3%
fissati a Lisbona. Senza investimenti,
senza ricerca, il comparto produttivo
e industriale regionale muore, e con
esso scompaiono centinaia, se non
migliaia, di posti di lavoro ‘veri’, con
pesanti ricadute economiche e sociali per l’intera Regione.
Per il Partito Democratico, i tagli necessari a contenere la spesa pubblica
e ad eliminare gli sprechi non possono pesare sulle spalle delle fasce più
deboli. In questo senso, raccogliamo
e facciamo nostro l’appello delle organizzazioni sindacali alla Regione
perché i sacrifici imposti dal governo
A rappresentare la nostra regione un locale non valdostano che ha applicato i prezzi più alti di tutta Italia
Salone del Gusto, figuraccia in salsa valdostana
M
etti uno degli appuntamenti
più importanti per il turismo
eno-gastronomico e la ristorazione italiana come il Salone internazionale del Gusto di Torino; metti
un’iniziativa legata al Salone promossa da Eataly per far conoscere le specialità gastronomiche delle diverse
regioni italiane; metti infine che a
questo importante rendez-vous non
partecipi per la nostra regione un ristorante valdostano (troppo semplice?), ma un locale di fuori Valle che
- come se non bastasse - propone il
menu di gran lunga più caro di tutta
la kermesse. Ce n’è abbastanza per
gridare alla pessima figura fatta dalla
nostra regione e per chiedere chiarimenti all’Assessorato del Turismo
circa la sciagurata partecipazione al
Salone del Gusto. Sull’argomento è
intervenuta la capogruppo regionale
del PD Carmela Fontana: “a rappresentare la ristorazione valdostana al
Salone del Gusto di Torino è stato il
ristorante “Guido di Casa Vicina”,
non appartenente, a nostro sapere,
nell’elenco dei ristoranti valdostani.
La sua proposta gastronomica era,
tra l’altro e in assoluto, la più cara tra
tutte le proposte regionali (30 euro
per un “filetto di maiale con lardo
d’Arnad e nocciole tostate”) mediamente aggirantesi attorno ai 12 euro
con punte minime di 2,20 euro per la
Lombardia, 3,50 euro per la Sicilia o
4,50 euro per la Campania, ma anche
piatti più consistenti seppure a prezzo contenuto come i 14,00 euro della
Sardegna, 12,50 euro la Liguria per
finire con i 13.50 euro del Piemonte”.
Aggiunge la capogruppo PD: “qualche mese fa, l’Assessore al Turismo
aveva sostenuto che non era il caso di
partecipare alle grandi fiere del settore turistico (come la Fiera di Milano) perché troppo dispersive, ma era
meglio optare per iniziative strategiche su piazze importanti in occasione di eventi di rilievo tra i quali aveva
inserito proprio la collaborazione con
Eataly ed il Lingotto di Torino. Da qui
la nostra sorpresa per questa forma
di pubblicità eno-gastronomica che,
in questo periodo particolarmente
delicato sia per le tasche degli Italiani che per l’immagine di regione
particolarmente spendacciona affibbiata alla Valle d’Aosta, non incentiva certamente a venire nella nostra
regione”. Da qui le richieste del PD
alla Giunta per sapere “cosa intende
fare per evitare ulteriori passi falsi di
questo genere che accreditano ulteriormente, nell’opinione pubblica,
l’idea di una regione “cara” e creano
occasioni d’oro per la concorrenza” e
“come mai è stato scelto un ristorante non valdostano per rappresentare
l’enogastronomia valdostana a fronte
di tante strutture professionalmente
preparate e, forse, anche a miglior
prezzo esistenti in Valle le quali, sicuramente, avrebbero saputo garantire
un migliore rapporto costi-benefici
per l’intera regione”.
Monti non intacchino ulteriormente capitoli di spesa essenziali come
l’istruzione, il welfare e la sanità. Non
un euro in più di tagli a bilancio su
queste voci di spesa. Si ponga fine
alle politiche che penalizzano le fasce
più deboli della società valdostana,
già pesantemente colpite dalla crisi.
Ripristinare le misure anticrisi previste nel 2012, e riequilibrare a favore
delle famiglie il monte degli interventi complessivi - oggi al 70% a favore
delle imprese. E infine, ancora una
sottolineatura. Ho ricordato all’inizio del mio intervento come uno dei
dati più preoccupanti della crisi economica sia rappresentato dalla forte
disoccupazione giovanile. Anche in
Valle, oltre il 25% dei giovani tra i 16
e i 24 anni non riesce a trovare un lavoro; e sono molti di più quelli che,
pur trovandolo, devono accettare un
impiego precario, o saltuario, e spesso senza reali prospettive di stabilizzazione. Non è una situazione che
possiamo accettare senza provare
a invertire la rotta. Il Partito Democratico chiede alla Giunta di mettere
in campo risorse e un piano straordinario di investimenti per favorire
l’occupazione giovanile e l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro
valdostano, anche attraverso nuove e
più efficaci politiche di formazione e
apprendistato. Su questo campo, più
che su tanti altri, ci giochiamo davvero il futuro della nostra Valle.
Approvato il Bando affitti 2013
La Giunta regionale ha approvato
il bando 2012 per la partecipazione al fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione,
comunemente chiamato Bando
affitti. L’Amministrazione regionale ha confermato le condizioni
del bando 2011 che hanno dato
sostegno ad oltre 2600 famiglie. Gli interessati al contributo
dovranno presentare apposita
domanda all’Assessorato delle
opere pubbliche, difesa del suolo e
edilizia residenziale pubblica, Via
Promis n. 2, 11100 Aosta, negli
orari di apertura al pubblico (dalle
ore 9 alle ore 14 dal lunedì al venerdì), entro il 14 dicembre 2012,
oppure depositarla entro le stesse
date presso i Comuni della Valle
d’Aosta o presso l’Ufficio relazioni
con il pubblico dell’Amministrazione regionale. Come per gli
anni scorsi, i beneficiari saranno
inseriti in due fasce in base alla
loro situazione economica (IRSE/
IRSEE): la prima fascia per chi
rientra nel limite IRSE di 12 mila
493,76 euro e la seconda per chi
non supera il limite di 30 mila
600,00 euro (IRSEE non superiore
a 15 mila 300,00 euro). I requisiti
soggettivi richiesti per l’accesso
ai contributi, tra cui i 5 anni di
residenza in Valle d’Aosta o i 10
anni di residenza in Italia (per
la sola quota statale ridotta nel
2012 a meno di 60 mila euro), e le
modalità di determinazione degli
stessi sono contenuti nel Bando
di concorso disponibile, con tutta
la relativa modulistica, presso gli
uffici dell’Assessorato, presso i
singoli Comuni e sul sito internet
della Regione.
leTravail il lavoro
7
Il volontariato valdostano lancia un grido d’allarme alla politica; approvato un documento del CSV
Basta tagli al welfare, a rischio la coesione sociale
È
un vero e proprio grido di allarme quello lanciato dalle
Organizzazioni di Volontariato
e dalle Associazioni di promozione
sociale durante l’Assemblea dei soci
del Coordinamento Solidarietà Valle
d’Aosta. Al centro delle preoccupazioni del volontariato valdostano, il
disegno di legge di stabilità del Governo e gli ulteriori tagli annunciati
alle risorse già scarse del mondo del
volontariato e le ricadute attese sul
bilancio regionale e dei comuni valdostani. “Come associazioni e volontari viviamo, per la natura stessa della
nostra attività, a stretto contatto con
i soggetti più fragili e a forte rischio
di marginalità. Grazie a questa vicinanza ci stiamo accorgendo di disagi
crescenti che stanno vivendo queste
persone nella nostra regione, incontrando situazioni che erano impensabili fino a qualche mese nella ricca
Valle d’Aosta” ha sottolineato il Presidente del Csv Andrea Borney. “Se a
queste difficoltà aggiungiamo il venir
meno di risorse per il volontariato e
di servizi di rilevanza sociale, mettiamo a rischio la coesione sociale”.
Per questo motivo le 40 Organizzazioni di volontariato e le 5 Associazioni di promozione sociale presenti
all’Assemblea di venerdì scorso, hanno approvato all’unanimità una mozione che sarà ora inviata alle diverse
forze politiche ed ai rappresentanti
istituzionali della Valle d’Aosta.
Nel documento, in particolare, chiedono “l’adozione di una programmazione economico-finanziaria in grado
di salvaguardare l’importanza e la
specificità del volontariato nella realtà valdostana evitando tagli lineari
e indiscriminati al sistema di welfare, di cui il volontariato è parte attiva e compartecipe, e indirizzando le
misure restrittive a settori di minor
impatto sociale”.
Il testo della mozione dell’Assemblea ordinaria del CSV
Salvaguardare l’importanza
e la specificità del volontariato
L
e 40 organizzazioni di volontariato e le 5 associazioni di
promozione sociale della Valle
d’Aosta, forti della loro importanza
e del loro peso politico trasversale,
riunite nell’Assemblea ordinaria del
CSV, preoccupate per la grave crisi economico-sociale e i tagli programmati alle risorse del mondo
del volontariato e della solidarietà
approvano all’unanimità la seguente
mozione.
Considerato il ruolo rilevante del volontariato nella comunità valdostana e soprattutto nei confronti delle
fasce più esposte alle conseguenze
della situazione congiunturale;
Tenuto conto della normativa europea, nazionale, regionale che riconosce, valorizza e promuove il volontariato come strumento privilegiato
per garantire i diritti inalienabili del-
la persona;
Preso atto che il disegno di legge di
stabilità, così come prefigurato, andrà a colpire in modo particolare le
persone più deboli e fragili.
Chiedono: 1) Un impegno concreto
e diretto da parte della classe politica e, in particolare degli amministratori, a intraprendere scelte politiche
che tengano conto, con estremo realismo, del grave disagio sociale che
sta colpendo anche la Valle d’Aosta;
2) L’adozione di una programmazione economico-finanziaria in grado di
salvaguardare l’importanza e la specificità del volontariato nella realtà
valdostana evitando tagli lineari e
indiscriminati al sistema di welfare,
di cui il volontariato è parte attiva
e compartecipe, e indirizzando le
misure restrittive a settori di minor
impatto sociale.
notizie dal Consiglio Valle
Troppi disagi per i pazienti
sottoposti a infiltrazioni
I pazienti valdostani sottoposti a infiltrazioni presso l’azienda Usl
devono fare i conti con i nuovi disagi derivanti dallo spostamento della sede di somministrazione di tali trattamenti dall’ospedale
regionale alla struttura di regione Borgnalle, lasciando tuttavia
presso il CUP dell’ospedale Parini tutta la parte relativa alla prenotazione di tali trattamenti. “L’utenza interessata da trattamento di
infiltrazione è per la maggior parte anziana e con difficoltà di spostamento - ha sottolineato la capogruppo del PD Carmela Fontana
-, e quindi i necessari trasferimenti in due diverse sedi per le procedure di prenotazione e successivamente per le cure aumentano il
disagio per i pazienti. Inoltre, la struttura Asl di regione Borgnalle
non è collegata in maniera diretta a diverse zone della città di Aosta
con servizi di autobus pubblici, e si rende invece necessario almeno
un cambio di mezzo per poter raggiungere tale destinazione”. Da
qui la richiesta del PD alla Giunta regionale per conoscere quali
siano le motivazioni alla base della decisione dell’azienda Usl di spostare i trattamenti di infiltrazione dall’ospedale Parini alla struttura
di regione Borgnalle e se non sia possibile attivare un meccanismo
per rendere almeno possibile la prenotazione del trattamento nella
stessa sede dove si somministra l’infiltrazione, per evitare diversi
spostamenti e disagi ai pazienti.
Interpellanza della capogruppo regionale
del PD Carmela Fontana
Statale, urgente la messa in sicurezza
Q
ual è la situazione circa lo
stralcio progettuale della passerella pedonale tra il lato
destro della statale 26 e la struttura
che ospita Cinelandia, e i tempi di
avvio del progetto ipotizzati a gennaio saranno confermati? E’ attorno a
questa domanda che si è incentrata
l’interpellanza attraverso la quale la
consigliera e capogruppo regionale
del PD, Carmela Fontana, è tornata
a chiedere chiarimenti sul piano di
messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali lungo la statale 26, nel
tratto compreso tra Quart e Aosta.
Già nello scorso mese di gennaio, la
Fontana aveva chiesto risposte certe
sulla tempistica degli interventi atti a
garantire condizioni di sicurezza per
i clienti degli esercizi commerciali
situati lungo la strada statale n. 26
tra Quart e Aosta. “In sede di discussione di tale interpellanza - ha ricordato la capogruppo PD -, l’assessore
alle Opere Pubbliche Marco Viérin
annunciava “lo stralcio dal progetto
complessivo del progetto di passerella tra la zona di Cinelandia e il lato
destro della statale, dove si fermano i
pullman in discesa” e l’inserimento di
tale stralcio nel Piano Regionale della
Sicurezza Stradale. Sempre secondo
l’assessore alle Opere Pubbliche, “è
ipotizzabile che l’inizio della fase realizzativa di tale stralcio avvenga non
prima del secondo semestre 2013, in
considerazione dei tempi che corrono a livello nazionale””. E’ passato
quasi un anno da questi annunci da
parte della Giunta, e la Fontana ha
voluto ancora una volta richiamare
l’attenzione sull’importanza di “un
intervento complessivo di messa in
sicurezza degli attraversamenti pedonali lungo la statale 26 nel tratto
tra Quart e Aosta, in particolare in
prossimità degli esercizi commerciali
e delle strutture ricreative dell’area”,
a partire da Cinelandia. Più in generale, il PD ha anche domandato
chiarimenti sulla tempistica relativa
all’avvio del progetto complessivo
della messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali lungo il tratto
della statale 26 compreso.
i contatti del gruppo
regionale PD VdA
Via Piave 1 - 11100 Aosta
Tel: 0165 526201
Carmela FONTANA
Capogruppo
regionale PD VdA
Componente IV
Commissione
‘Sviluppo economico’
cfontana@consiglio.regione.vda.it
Raimondo DONZEL
Segretario regionale
PD VdA · Vice capogruppo
Componente I Commissione
‘Istituzioni e Autonomia’
rdonzel@consiglio.regione.vda.it
Gianni RIGO
Componente
V Commissione
‘Servizi sociali’
grigo@consiglio.regione.vda.it
leTravail il lavoro
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Primarie, decidi tu il candidato
Cinque candidati a Presidente del Consiglio, oltre 9 mila seggi aperti in tutta Italia, più di
20 mila volontari impegnati nell’organizzazione. E’ tutto pronto anche in Valle d’Aosta per
le primarie del centrosinistra del 25 novembre, un grande appuntamento di democrazia che
chiama gli elettori democratici e progressisti a scegliere il candidato a Presidente del Consiglio
della coalizione ‘Italia Bene Comune’, formata da PD, PSI e SEL. Registrati fino a domenica 25,
ritira la tessera elettorale, vai al seggio e scegli tu il candidato!
L’appello al voto del comitato valdostano a sostegno
della candidatura di Pierluigi Bersani
L’appello al voto del comitato valdostano a sostegno
della candidatura di Laura Puppato
DossierUn progetto che riesce
Tante buone ragioniLavoro,
per scegliere Laura
a parlare a tutta l’Italia
Andrea Lamberti
N
ella corsa alle primarie Bersani ha fatto una scelta particolare: ha iniziato la propria
campagna elettorale fuori dall’Italia.
La prima tappa del suo tour è stata
infatti il CERN (Centro Europeo Ricerca Nucleare), costruito nel 1954
sul confine tra Francia e Svizzera.
Voglio partire da qui, perché penso
che questo gesto renda perfettamente chiara l’idea di Italia che Bersani
propone.
Il CERN infatti non è solo un polo di
eccellenza scientifica (è ad oggi il più
grande laboratorio al mondo di fisica
delle particelle), ma è soprattutto un
esperimento di collaborazione internazionale senza precedenti: scienziati e ricercatori di 20 paesi collaborano a ricerche sperimentali e teoriche
(astenendosi da qualunque attività
abbia fini bellici) in un clima di collaborazione e totale trasparenza (tutti
i risultati ottenuti sono pubblicati e
resi noti).
Isidor Isaac Rabi (premio Nobel per
la Fisica nel 1944) spiega con queste parole la missione del CERN: “Il
CERN è stato fondato meno di 10
anni dopo la costruzione della bomba atomica. […] L’Europa è stata
teatro di violente guerre per più di
duecento anni. Adesso, con la fondazione del CERN, abbiamo qualcosa
di diverso. Spero che gli scienziati
al CERN si ricordino di avere anche
altri doveri oltre che proseguire la
ricerca nella fisica delle particelle.
Essi rappresentano il risultato di
secoli di ricerca e di studio per mostrare il potere dello spirito umano,
quindi mi appello a loro affinché non
si considerino tecnici, ma guardiani
di questa fiamma dell’unità europea,
Territorio
così che l’Europa possa salvaguardare la pace nel mondo.”
Su basi simili Bersani vuole riparare
l’Italia dopo il disastro berlusconiano.
Dobbiamo uscire dall’isolamento
internazionale per orientarci nuovamente verso un grande progetto
europeo. In un mondo sempre più
globalizzato solo un’ottica che vada al
di là dei nostri confini nazionali può
riuscire a creare le condizioni per superare una crisi di dimensioni globali.
Dobbiamo investire sulla cultura e
sull’innovazione per creare lavoro.
Si calcola che dalla Seconda Guerra Mondiale aoggi circa metà della
crescita economica degli USA sia
dovuta alle applicazioni degli sviluppi scientifici e tecnologici. Da questi
dati dobbiamo partire per una nuova
politica industriale, non possiamo inseguire i paesi emergenti in una corsa al ribasso su stipendi e diritti dei
lavoratori.
Dobbiamo puntare sulla formazione
della futura classe dirigente di questo
Paese investendo in una scuola pubblica di qualità. E a questo riguardo
dobbiamo anche evitare che i giovani
migliori siano obbligati a trasferirsi
all’estero per poter vedere realizzate le proprie aspirazioni lavorative e
personali.
Abbiamo deciso di sostenere Bersani alle primarie perché dietro alla
sia persona riusciamo a vedere un
grande progetto che riesce a parlare a tutta l’Italia. Dopo anni in cui la
Politica si è occupata solo di interessi
particolari, enfatizzando differenze
e divisioni, Bersani si fa nuovamente promotore di un grande disegno
unitario per il futuro di questo paese,
mettendo assieme quello che sembra
dividere per costruire le basi da cui
ripartire
Sara Timpano
I
sostenitori della candidatura di
Laura Puppato alle primarie della coalizione dei democratici e
progressisti aumentano con il passare dei giorni, in tutta Italia e anche
in Valle d’Aosta. In molti la vedono
come un’ottima candidata, anche chi
ha deciso di votare per qualcun’altro.
Perché votare Laura Puppato?
-perché è la prima candidata donna
del centrosinistra a candidarsi alla
Presidenza del Consiglio, sempre
attenta alle tematiche della parità di
genere, in particolare sulla democrazia paritaria. Sua la proposta in consiglio regionale Veneto per la formazione di liste secondo la proporzione
50e50. Nel suo programma sono ben
presenti temi di pertinenza più strettamente femminile: occupazione
femminile, legge 194, violenza sulle
donne. Diversamente da come alcune voci false le hanno voluto attribuire, non ha posizione antiabortiste!
-perché un’altra idea di mondo è
possibile. Il suo programma vede
protagonisti le politiche sociali e
ambientali. Laura Puppato è l’unica
che si pone seriamente il problema
di quale economia vogliamo per il
futuro: consapevoli della necessità do dover cambiare il modello
di sviluppo, “perché le risorse non
sono inesauribili, mentre invece noi
stiamo consumando il mondo come
se ce ne fosse un altro a disposizione”, bisogna costruire un sistema
che, grazie alla green economy e
alle tecnologie della blue economy,
possa creare nuovi posti di lavoro e
migliorare la qualità della vita delle persone. Smart cities, efficienza
energetica, mobilità sostenibile,
paesaggio, messa in sicurezza del
territorio. Mentre per le politiche
sociali, “la strategia volta a privatizzare il cosiddetto welfare quale
strumento per “uscire dalla crisi”,
va respinta in quanto destinata a
creare i presupposti per una crisi
ancora peggiore. Gli strumenti del
welfare vanno invece consolidati e
implementati per creare condizioni di piena cittadinanza a sostegno
delle famiglie e delle loro parti più
impre
scuola, sinda
deboli.” Non sono solo questi i punti
importanti del programma: agricoltura, turismo, diritti civili, sistema
carcerario, Europa, costi della politica e questione morale. -perché ha dimostrato con la sua
esperienza di amministratrice le sue
capacità di governare una comunità
con qualità e visione del futuro. Con
lei sindaco, Montebelluna (TV) è diventata uno dei “9 enti Italiani per
Kyoto” e riferimento italiano per ambiente e mobilità sostenibile, produzione di energia da fonti rinnovabili
e risparmio energetico, politiche giovanili e familiari. Ha conquistato sul
campo il consenso tra gli elettori veneti di centro sinistra che ne hanno
fatto la prima degli eletti per numero
di preferenze.
-perché nonostante le forze e le risorse minori rispetto agli altri candidati e la minore copertura mediatica,
siamo riusciti a raccogliere 20.000
firme in 10 giorni. Laura Puppato
gira per l’Italia in treno per raccontare il suo progetto, all’insegna della
sobrietà e della sostenibilità.
- perché crede nel progetto del Partito Democratico, si è candidata anche per rompere quella dualità tra
Bersani e Renzi che rischiava di indebolire il PD. ”Spetta a noi, alla nostra capacità di rinforzare un Partito
Democratico dal basso e dall’interno,
rendere il PD un partito capace non
solo di nuove idee e rinnovati valori,
ma anche di promuovere senza mediazioni i valori in cui crede. Anche
a questo rinnovamento del partito è
volta la mia presenza alle primarie
del centrosinistra”
-perché la sua candidatura è rilevante e non c’è scusa al voto utile che
tenga dato il secondo turno del 2
dicembre nel caso nessun candidato
superi la metà dei voti (anche se noi
speriamo di vincere al primo turno).
Quindi registratevi all’albo degli elettori per le primarie e venite a votare
Laura Puppato il 25 Novembre.
Per il programa completo: www.laurapuppato.it
Potete seguire il comitato valdostano su Facebook (Aosta per Laura
Puppato) e Twitter (@AostaperPuppato)
Forum
leTravail il lavoro
9
Ecco chi sono e cosa farebbero se eletti i 5 candidati a premier del centrosinistra
Primarie: è l’ora della scelta
Pierluigi Bersani
Bruno Tabacci
Laura Puppato
Nichi Vendola
Biografia
Nasce a Bettola, in provincia
di Piacenza, il 29 settembre
1951. Suo padre Giuseppe
era meccanico e benzinaio.
Sposato con Daniela Ferrari,
farmacista, ha due figlie, Elisa e Margherita. Ha occupato
più volte la poltrona di ministro. E’ stato responsabile del
ministero dell’Industria nei
governi Prodi I e D’Alema I
(1996-1999), dei Trasporti
nei governi D’Alema II e Amato II (1999-2001), dello Sviluppo economico nel governo
Prodi II (2006-2008). In qualità di ministro dello Sviluppo
Economico ha dato vita al
decreto sulle liberalizzazioni
che prende il suo nome (decreto Bersani 2007). Nel 2009
si candida a segretario del
Partito democratico e vince
le elezioni primarie.
Biografia
Mantovano, nato il 27 agosto
1946, laureato in Economia
e Commercio a Parma, nella
prima metà degli anni ‘80 dirige l’ufficio studi del ministero
dell’Industria e, successivamente, la Segreteria tecnica
del ministero del Tesoro. E’
presidente della Regione
Lombardia nel periodo 19871989, durante il quale affronta l’emergenza dell’alluvione
in Valtellina. Nel novembre
2009 lascia l’Udc per confluire nel gruppo misto assieme
a Rutelli e Vernetti del Pd.
Con loro fonda poi Alleanza
per l’Italia e ricopre il ruolo di
capogruppo e vicepresidente
del gruppo misto. E’ assessore al Bilancio del Comune
di Milano nella giunta guidata dal sindaco Pisapia dal 10
giugno 2011.
Biografia
Trevigiana di origine, nata il
17 febbraio 1957, consigliera
regionale del Veneto, ha un
passato da militante ecologista. A seguito di una battaglia
per impedire la costruzione di
un inceneritore dal forte impatto ambientale, viene eletta
sindaco di Montebelluna con
una lista civica (poi appoggiata da l’Ulivo). Nel 2010 è tra
i principali nomi del Pd come
candidato governatore della
Regione Veneto, col sostegno
di circa 120 comitati locali e
di intellettuali (dal poeta Andrea Zanzotto al drammaturgo Marco Paolini). Malgrado
il risultato molto negativo del
Pd alle regionali, entra a far
parte del consiglio con un record di 26.230 preferenze su
70.754 voti avuti dal suo partito nella provincia trevigiana.
Biografia
Nato a Bari il 26 agosto 1958,
cresce a Terlizzi, padre impiegato alle poste e madre casalinga. Si laurea in lettere e
filosofia a Bari con una tesi su
Pasolini. Cattolico, si è dichiarato omosessuale nel 1978.
Negli anni Ottanta è tra i promotori e fondatori dell’Arcigay e della Lega italiana per la
lotta contro l’Aids (Lila). Nel
1972 si iscrive alla Fgci. Nel
1984 si trasferisce a Roma.
Sciolto il Pci, diventa dirigente nazionale di Rifondazione
comunista fino al 2009, quando guiderà la scissione da
cui nascerà Sinistra ecologia
libertà (Sel). E’ governatore
della Puglia dal 2005.
Sintesi del Programma
L’idea del segretario Pd è
un’alleanza tra progressisti e
moderati. Tradotto: un avvicinamento con l’Udc dopo il
voto al fine di garantire una
maggiore governabilità ad un
eventuale governo. Sul piano programmatico, è chiaro
lo stampo socialdemocratico
delle proposte: più peso al
mondo del lavoro, anche dal
punto di vista delle mediopiccole imprese e soprattutto
con una revisione della riforma Fornero; maggiori investimenti su cultura e ricerca;
revisione dell’Imu e patrimoniale; istituzione delle coppie di fatto. L’idea di fondo
è quella di proseguire con il
rigore dell’agenda Monti ma
rinforzandone l’equità, smarrita per strada dai tecnici. La
prossima legislatura dovrà
essere quindi quella della
“ricostruzione nazionale”, capace di assumersi le grosse
responsabilità che gravano su
qualsiasi esecutivo vincerà le
prossime elezioni - su tutte il
fiscal compact, che impone
tagli e tasse per 50 miliardi
di euro l’anno - rimettendo
in moto l’economia. Magari
grazie all’asse privilegiato che
Bersani premier avrà in Europa con il socialista Francois
Hollande
Sintesi del programma
L’esponente dell’Api è l’alfiere del “montismo” nel centrosinistra. Il suo orgoglio da
democristiano responsabile
contro le tentazioni “anticapitalistiche” dell’asse BersaniVendola. Lo stesso orgoglio
da veterano della Prima Repubblica contro le frenesie di
rottamazione di Renzi. “Occorre una vera cessione di
sovranità da parte dei singoli
Stati e un grande sforzo di generosità, che cominci a mettere insieme i debiti sovrani,
dando vita agli eurobond e
trasformando la Banca centrale europea in una vera
banca centrale sul modello
della Federal Reserve americana”, dice l’assessore milanese. Che aggiunge: “La crisi
che stiamo vivendo è ancora
più dura di quella del 1929. E,
se all’epoca seguì una guerra,
le dinamiche cui stiamo assistendo ora sono molto simili
a un conflitto sotto altre vesti. Dovremo rinunciare alle
vecchie abitudini e ai vecchi
privilegi e dovremo riconquistare un nuovo equilibrio sociale”. Per questo, appunto,
serve continuare con le politiche del governo Monti.
Sintesi del programma
Il programma della consigliera regionale del Pd è probabilmente quello più radicale.
La riconversione ambientale
e le politiche per la famiglia
sono i due temi forti. Sul primo: smart cities, efficienza
energetica, mobilità sostenibile, paesaggio, messa in sicurezza del territorio, “perché
le risorse non sono inesauribili, mentre invece noi stiamo
consumando il mondo come
se ce ne fosse un altro a disposizione”. E anche il lavoro
cambia: “Si deve ripensare il
piano industriale per l’Italia
inserendo al primo punto la
rivoluzione della Green Economy e delle moderne forme
di riutilizzo intelligente in
alternativa all’usa e getta”.
Sulle famiglie: “Considerare
il costo economico di ogni
nuovo nato in ogni famiglia
e moltiplicarlo per il numero
dei familiari a carico”. Il terzo
punto del suo programma è
indicativo: “Agricoltura”. Ferree anche le proposte su costi
della politica e questione morale. Puppato è una delle poche politiche apprezzate da
Beppe Grillo e dal Movimento
5 Stelle, e non è un caso.
Matteo Renzi
Biografia
Nato a Firenze l’11 gennaio 1975, cresce a Rignano
sull’Arno e si laurea nel 1999
in Giurisprudenza. Ha lavorato alla CHIL srl, società di
marketing (di proprietà della
famiglia), di cui è dirigente
in aspettativa. Sposato con
Agnese, insegnante di liceo,
ha tre figli. Nel 1996 contribuisce alla nascita dei Comitati
Prodi e si iscrive al PPI, di cui
diventa nel 1999 segretario
provinciale. Nel 2001 è coordinatore della Margherita fiorentina e, nel 2003, segretario
provinciale. Dal 2004 al 2009
è presidente della Provincia
di Firenze. Si candida alle
primarie Pd per il sindaco di
Firenze, vincendo a sorpresa.
Al ballottaggio viene eletto
Sintesi del programma
Il governatore pugliese rap- sindaco con il 59,96%. Entra
presenta l’opzione più di si- a far parte della direzione nanistra della coalizione. Una zionale del Pd.
sua vittoria prefigurerebbe
una cesura netta con una Sintesi del programma
eventuale collaborazione con Il programma del sindaco di
l’Udc e in cambio un rientro Firenze viaggia su due linee
in coalizione con l’Idv. Il lavo- parallele. Quella del rinnovaro è al centro del programma mento delle classi dirigenti
di Vendola: “Dobbiamo ripa- (la “rottamazione”) e quella
rare ad un trentennio di sbor- di una visione del centrosinia liberista che ci raccontava nistra pienamente compatiche il lavoro costava troppo, bile con i dogmi moderni del
che bisognava comprimere i neoliberismo, nel solco della
diritti, quasi come se i lavora- Terza Via di Tony Blair. Tratori fossero un impiccio per le dotto: nessuna patrimoniale
imprese”. È l’antitesi del mo- e taglio delle aliquote Irpef
dello Renzi. Quindi reintrodu- attraverso i proventi della lotzione dell’articolo 18, reddito ta all’evasione fiscale; poche
minimo garantito, taglio delle misure per il welfare che verspese militari, lotta all’eva- ranno recuperate attraverso
sione fiscale, investimenti il taglio della spesa pubblica
massicci sul welfare. L’idea è e non con nuove uscite; netquella di elaborare un moder- ta riduzione del numero dei
no “New Deal”, in pieno stile dipendenti statali con estenkeynesiano: che lo Stato cioè sione del part-time e riduziosi faccia carico della rimessa ne del numero dei dirigenti;
in moto dell’economia attra- riduzione del debito pubblico
verso un massiccio piano di attraverso un “serio programinvestimenti. Sui diritti, Ven- ma” di dismissioni del patridola non si accontenta delle monio pubblico. Sull’articolo
unioni di fatto ma propone i 18 Renzi glissa spiegando che
“il problema non è quello” e
matrimoni gay.
ripropone la vecchia proposta
Pietro Ichino, la flexsecurity:
“A chi perde il posto per motivi economici od organizzativi un robusto sostegno del
reddito e servizi di outplacement per la ricollocazione”.
leTravail il lavoro
10
L’appello al voto del comitato valdostano a sostegno
della candidatura di Matteo Renzi
Primarie di coalizione:
partecipa, adesso!
Camilla Mandatori
È
ormai partito il conto alla
rovescia per le elezioni primarie della coalizione di centrosinistra e tutti sono impegnati in
pronostici sul candidato vincente.
La campagna elettorale è certamente la priorità e il Comitato Renzi ha
cercato di dare il suo contributo, per
quanto piccolo, con i suoi incontri e
dibattiti. Tuttavia, occorre forse riflettere un momento sul significato
più profondo di queste elezioni.
Sono “primarie” in quanto importantissimo mezzo di espressione dei
cittadini, opportunità primaria - appunto - di dare un valore concreto
alla propria opinione.
Questo presupposto è fondamentale e, perdonando il gioco di parole,
primario per tutti gli schieramenti.
Innanzitutto, perché si lavora per
uno scopo comune, nel segno di una
Carta d’Intenti condivisa. Inoltre,
perché perdendolo di vista si corre
un rischio non indifferente.
Il rischio di chiudersi, cercando appigli e cavilli nel regolamento che
permettano di limitare la possibilità
di esprimersi dei cittadini, riducendo
il numero degli elettori a una sempre più stretta cerchia di “addetti ai
lavori”. La partecipazione non è un
pericolo. E, se qualcuno all’interno
del partito la vedesse solo come una
minaccia e non come una ricchezza,
forse sarebbe il caso di riflettere se si
senta davvero rappresentato da quel
“democratici e progressisti” di cui si
fregia. Certo, le cosiddette infiltrazioni di elementi di altri schieramenti questi sabotatori misteriosi nascosti
tra la folla degli allegri votanti di centrosinistra - sono quasi una risorsa.
Permettono di avere qualcuno su cui
scaricare comodamente la responsabilità del risultato, liberandoci da una
quanto mai scomoda riflessione sulla
correttezza ed efficacia del nostro
operato come sostenitori in prima
linea di un candidato o di un altro.
Non tutti sono d’accordo con questa
visione.
C’è chi crede che spingere più persone possibili a partecipare a questo
stupendo progetto di ricostruire l’Italia Bene Comune sia più importante
che il risultato in sé.
C’è chi sarebbe disposto a correre il
rischio di allargare la partecipazione
perché crede fermamente nel programma del candidato che sostiene,
lo ritiene vincente e non ha paura di
confrontarsi con le decisioni di un
elettorato che potrebbe anche pensarla diversamente.
C’è chi crede che l’interesse per la
politica possa ancora essere, nonostante i pessimi presupposti, disinteressato. Molti cittadini, spesso giovani - certamente più di quanti credano
i vertici dei partiti - credono ancora
nella politica e desiderano prender-
Primarie: come e quando si vota
Quando si vota
Si vota il 25 novembre dalle 8 alle 20.
Se nessun candidato ottiene il 50%
più uno delle preferenze, il 2 dicembre, sempre dalle 8 alle 20, si terrà il
ballottaggio tra i due più votati.
Chi può votare
La partecipazione alle primarie è
aperta a tutti coloro che hanno i
requisiti per votare alle elezioni politiche e che entro il 25 novembre
compiranno 18 anni, oltre che ai cittadini immigrati in possesso di carta
d’ identità e di regolare permesso di
soggiorno. Chi vota deve registrarsi e
munirsi del certificato di elettore della coalizione di centrosinistra “Italia
Bene Comune”. I partecipanti devono
versare un contributo di almeno due
euro. Sarà possibile registrarsi fino al
25 compreso, nell’ufficio elettorale
più vicino. Ci si può pre-registrare
sul sito web delle primarie. L’elettore
dovrà inserire i propri dati, stampare la ricevuta e poi recarsi all’ufficio
per ritirare il certificato, entro il 25
novembre. All’eventuale ballottaggio
sono ammessi al voto gli elettori in
possesso del certificato di voto rila-
sciato per il primo turno completo
del cedolino relativo alla giornata del
2 dicembre. Possono altresì partecipare coloro che dichiarino di essersi
trovati, per cause indipendenti dalla
loro volontà, nell’impossibilità di registrarsi all’albo degli elettori entro la
data del 25 novembre e che, in due
giorni compresi tra il 27 novembre e
l’1 dicembre, sottoscrivano l’appello
pubblico in sostegno della coalizione
di centro sinistra “Italia Bene Comune” e quindi si iscrivano all’albo degli
elettori. Non sono ammessi al voto
per le primarie coloro che svolgono
attività politica in contrasto con la
coalizione di centrosinistra “Italia
Bene Comune”.
Come si vota
Il voto si esprime tracciando un segno
sul rettangolo entro il quale è scritto
il nome del candidato prescelto.
vi parte, semplicemente con il loro
tempo e il loro entusiasmo, perché
non vogliono credere che il berlusconismo sfrenato e l’antipolitica grillina
siano le uniche scelte. Ma, spesso,
cambiano idea quando si confrontano con i veri politici e con le logiche
utilitaristiche di chi ha fatto della politica non più un’ars ma un mestiere.
Non lo permettiamo, questa volta.
Che i politici si facciano sentire più
vicini a questi “profani” entusiasti,
magari rallegrandosi della loro voglia
di partecipare senza guardarli con
il sospetto che si stiano preparando
a gettarsi nella mischia e a far campagna contro di loro. Che i cittadini
approfittino di quest’occasione per
esprimersi, che s’informino e che
votino, che coinvolgano tutti i loro
conoscenti in un circolo virtuoso di
partecipazione.
Questo è il futuro, questo è il cambiamento che dovremmo aspettarci. Per
renderlo possibile, ho scelto Renzi.
PRIMARIE CENTROSINISTRA 25 NOVEMBRE 2012 · DOVE SI VOTA
Zona
VALDIGNE
MORGEX
COURMAYEUR
LA SALLE
PRE-SAINT-DIDIER
GRAND PARADIS
SAINT-PIERRE
SARRE
VILLENEUVE
AYMAVILLES
COGNE
GRAND COMBIN
GIGNOD
VALPELLINE
MONT EMILIUS A
CHARVENSOD
GRESSAN
POLLEIN
MONT EMILIUS B
QUART
NUS
SAINT-CHRISTOPHE
SAINT-MARCEL
MONTE CERVINO
CHATILLON
SAINT-VINCENT
CHAMBAVE
VALTOURNENCHE
ANTEY-SAINT-ANDRE
EVANCON
VERRES
ISSOGNE
CHAMPDEPRAZ
MONTJOVET
AYAS
MONT ROSE-WALSER
PONT-SAINT-MARTIN
DONNAS
GRESSONEY-ST-JEAN
FONTAINEMORE
AOSTA
AOSTA CENTRO
AOSTA QUART. COGNE
AOSTA QUART. DORA
Collocazione del Seggio
Orario
Seggio principale
Seggio secondario
Seggio secondario
Seggio secondario
Sede unipol
Sala comunale municipio
Sala consiglio municipio
Sala comunale municipio
8 - 20
9 - 12
15-18
15-18
Seggio principale
Seggio secondario
Seggio secondario
Seggio secondario
Seggio di montagna
Sala comunale municipio
Sala comunale municipio
Sala consiglio municipio
Sala riunioni municipio
Sala comunale municipio
8 - 20
9-12
9-12
9-12
8-10
Seggio principale
Seggio secondario
Sala comunale municipio
Sala comunale municipio
8 - 20
9-12
Seggio principale
Seggio secondario
Seggio secondario
Sala scuole elementari plan felinaz 8 - 20
Sala teatro scuole capoluogo
9 - 12
Sala comunale municipio
9 - 12
Seggio principale
Seggio secondario
Seggio secondario
Seggio secondario
Centro anziani villefranche
Sala comunale municipio
Sala comunale municipio
Sala pro loco
8 - 20
9 - 12
9 - 12
9 - 12
Seggio principale
Seggio secondario
Seggio secondario
8 - 20
9 - 12
9 - 12
Seggio di montagna
Seggio di montagna
Sede pd
Gazebo p.Zza cavalieri vitt. Veneto
Saletta centre culturel
(via chanoux 2)
Sala consiglio municipio
Sala Biblioteca comunale
Seggio principale
Seggio secondario
Seggio secondario
Seggio secondario
Seggio di montagna
Sede pd
Auditorium comunale
Sala comunale municipio
Sala comunale cim fraz. Le bourg
Saletta vigili del fuoco champoluc
8 - 20
9 - 12
9 - 12
9 - 12
9 - 12
Seggio principale
Seggio secondario
Seggio di montagna
Seggio di montagna
Sede pd
Bar la balma via roma 123
Villa margherita
Centro visitatori mont-mars
8 - 20
9 - 12
8-10.30
11-12
Seggio principale
Seggio principale
Seggio principale
Gazebo piazza chanoux
Sede pd aosta
Gazebo piazza batt. Cervino
8 - 20
8 - 20
8 - 20
9-10.30
11-12
Politica
Regione
Lavoro, scuola, sindacato
leTravail il lavoro
Lavoro, impresa,
scuola, sindacato
12
Aosta
Ddl stabilità, levata di scudi dei sindacati per il taglio della contrattazione integrativa
Enti previdenziali: via allo stato d’agitazione
Carmela Macheda (Fp Cgil), Paolo Decembrino (Cisl Fp), Carmelo Polito (Uil PA)
L
Culture ha provocato l’immediata levata di scudi
’emanazione del DDL stabilità
anche del personale dipendente INPS ed ex INPDAP della Valle d’Aosta.
Il Decreto legge prevede, infatti, il taglio di € 300.000.000 alle risorse
destinate alla contrattazione integrativa (c.d. Progetti speciali). Verrebbe così
a mancare il finanziamento di attività lavorative che sono già state in buona
parte svolte dalle lavoratrici e dai lavoratori. Tali attività hanno consentito di
mantenere gli standard di produttività dell’Ente, garantendo conseguentemente il mantenimento del livello di qualità dei relativi servizi resi ai cittadini.
I livelli di efficienza raggiunti dall’INPS e dall’ex INPDAP negli ultimi vent’anni
derivano proprio dall’utilizzo di queste risorse! Inoltre il decreto sulla spending review porterebbe ad una dichiarazione di esubero, con messa a rischio
dei posti di lavoro, di circa 4.000 unità di personale!
La Valle d’Aosta non è esente da questi attacchi ai servizi pubblici. Il personale dell’INPS e dell’ex INPDAP della Valle d’Aosta si è riunito in assemblea è ha,
unitamente alle scriventi OO.SS. ritenuto di dover informare l’utenza sul DDL
stabilità che colpisce in maniera diretta le lavoratrici e i lavoratori degli enti
pubblici previdenziali e assistenziali e di conseguenza ATTACCA I SERVIZI da
essi erogati minando di fatto lo stato sociale e smantellando Enti come l’INPS
e l’ex INPDAP. Il personale ritiene quanto mai necessario intraprendere alcune forme di protesta che consistono per ora: nella dichiarazione dello stato
Forum
di agitazione; nell’astensione dallo svolgimento delle mansioni superiori per i
lavoratori appartenenti alle aree A e B; nell’indizione di assemblee settimanali
a fino alla fine dell’anno (o comunque alla diversa data in cui le problematiche
dovessero essere risolte) che potrebbero portare all’interruzione temporanea
dei servizi.
Le organizzazioni sindacali e la RSU ritengono improcrastinabile provvedere
a sensibilizzare il Governo nazionale e regionale sulla necessità, PRIMA di
proseguire nell’applicazione indiscriminata di tagli lineari, a provvedere, con
il doveroso senso civico richiedibile soprattutto a livello politico, ad eliminare
gli sprechi posti in essere a qualunque livello, facendosi parti attive nella segnalazione degli stessi.
in fabbrica
ad uso e consumo
a cura di ORFEO COUT delegato sindacale
a cura di bruno albertinelli federconsumatori Valle d’Aosta
Sindacato e democrazia
Caritas: la crisi cambia la povertà
In questo numero non voglio assolutamente annoiarvi scrivendo di contratti
separati e di tutte le complicanze che generano, avremo modo nei prossimi
numeri di immergerci in tale tematica, anche perché il materiale, purtroppo,
per quanto concerne i metalmeccanici, non manca.
Tratteremo un argomento che parla di democrazia e quindi della libertà di
scegliere liberamente il sindacato a cui aderire, scelta che non deve comunque essere discriminante o addirittura creare danno al lavoratore, come è
accaduto a Pomigliano.
Una scelta di numeri e di persone da lasciare fuori dai cancelli che guarda
caso è ricaduta quasi tutta sugli iscritti alla Fiom, un caso hanno detto alla
Fiat, ma neanche la matematica è riuscita a dare delle risposte ad una combinazione così singolare e sicuramente pilotata.
Sembra di essere tornati indietro nel tempo, quando diventava pericoloso affermare le proprie idee politiche e sindacali, il tempo in cui a farla da padrone
era l’olio di ricino…
Ho esagerato, ma bisogna comunque fare attenzione, perché il pericolo è sempre dietro l’angolo e quindi, affinché non si ripresenti, bisogna ogni tanto
fermarci a ricordare e fare mente locale su quanto il passato insegni.
La sentenza della Corte di Appello di Roma da ragione alla Fiom-Cgil confermando “la discriminazione collettiva nelle assunzioni di “Fabbrica Italia
Pomigliano” nei confronti dei lavoratori iscritti alla Fiom”e se dovessi commentare la notizia in termini calcistici inizierei con un bel “uno a zero” per la
Fiom nei confronti della Fiat e… palla al centro.
Una Fiat decisamente confusa che riesce addirittura a farsi un autogol scrivendo in un primo comunicato, poi ovviamente ritirato e corretto, che i 19
operai erano degli “storici oppositori” e, come afferma Landini, “è un lapsus,
un retro pensiero che c’è in Fiat e che non va bene perché va contro la Costituzione”.
Non voglio andare oltre anche perché tanto si è scritto sulla vicenda e tanto
si scriverà ancora, non possiamo però astenerci dal commentare criticamente
l’atteggiamento di Marchionne e della Fiat per questa puerile ( per non scrivere altro) sorta di ricatto che hanno tentato di far passare.
La pericolosità di certi atteggiamenti, soprattutto in un periodo dove il termine “concertazione” lo si vuole trasformare in un “optional” da collocare
definitivamente in soffitta, devono farci riflettere.
La povertà si trasforma e cambia aspetto. La crisi economica degli ultimi anni
non ha lasciato scampo e ha causato l’estensione di fenomeni di impoverimento ad ampi settori di popolazione, che non sempre coincidono con le situazioni
del passato. Sono poveri, casalinghe, anziani, pensionati, immigrati, persone
che vivono in condizioni lavorative precarie o che hanno una vita complicata.
La Caritas fotografa il fenomeno nel “Rapporto 2012 sulla povertà e l’esclusione sociale in Italia”.
Nel corso del 2011 le persone che si sono rivolte ai Centri di ascolto promossi
dalla Caritas, o collegati con essi e selezionati nel rapporto, sono stati, per il
70,7% stranieri e per il 28,9% italiani. Ma tutte le testimonianze a disposizione raccontano di un deciso aumento degli utenti italiani che, a partire dalla
crisi economica, hanno cominciato a rivolgersi ai centri Caritas. In sintesi:
aumentano gli italiani, cresce la multi problematicità delle persone, con storie
di vita complesse, di non facile risoluzione, che coinvolgono tutta la famiglia.
La fragilità occupazionale è molto evidente e diffusa: Aumentano gli anziani
e le persone in età matura; la presenza in Caritas di pensionati e casalinghe
è ormai una regola, non più l’eccezione. Si impoveriscono ulteriormente le
famiglie immigrate e peggiorano le condizioni di vita degli emarginati gravi,
esclusi da un welfare pubblico sempre più residuale.
Nel 2011 si sono rivolte alla Caritas soprattutto donne (53,4%), persone coniugate (49,9%) e persone con domicilio (93,2%). Tanto è vero che diminuiscono
ormai dal 2010 coloro che chiedono aiuto dichiarandosi “senza tetto”. Rispetto
al 2009 - e il confronto, spiega la Caritas, serve a evidenziare proprio l’impatto
di più lungo periodo della crisi economica - sono aumentati del 51,3% gli anziani, del 65,6% i pensionati, del 177,8% le casalinghe. Sono inoltre aumentati
gli utenti con figli minori conviventi (52,9%) mentre sono diminuiti i disoccupati (del 16,2%).
E nei primi sei mesi del 2012 la situazione si aggrava. Se questo andamento
si mantenesse stabile, in tutto il 2012 l’aumento di persone-utenti Caritas ammonterebbe al 33,5% in più.
Le cronache si soffermano soprattutto sui casi di povertà più eclatanti, quelli
che fanno notizia, quelli delle famiglie con i bimbi in fila alle mense Caritas
o degli anziani che rovistano nei cassonetti, trascurando allo stesso tempo
l’esistenza delle altre forme di povertà, che riguardano le condizioni degli stranieri e dei migranti. Ci sono alcune tendenze generali che comunque vanno
evidenziate: oltre all’aumento del numero di italiani che si rivolgono ai servizi Caritas, cresce
la “multi problematicità” delle persone prese in
carico, che hanno storie di vita complicate e talvolta patologie socio-sanitarie. Un dato comune
è la fragilità occupazionale, fatta di lavoro nero,
occupazioni saltuarie e cassa integrazione.
Peggiora, inoltre, la condizione di vita di chi già
si trovava in una situazione di povertà estrema.
I dati della Caritas non fanno che confermare
le preoccupazione espresse dalle associazioni
dei Consumatori, che commentano con allarme
quanto documentato sulla povertà. I dati diffusi dalla Caritas sulla povertà nel
nostro Paese rappresentano un vero e proprio grido di allarme che il Governo
non può continuare ad ignorare, del resto anche i dati economici relativi alla
situazione che le famiglie stanno vivendo sono drammatici: basti pensare che
il potere di acquisto delle famiglie, dal 2008 ad oggi, è diminuito del -13,2%; è
evidente che non possono continuare ad essere le famiglie, in particolar modo
quelle più disagiate, a pagare per tutti.
Dossier
Lavoro, impresa,
scuola, sindacato
Aosta
Territorio
13
Scuole del capoluogo, predisposto il nuovo progetto Fospi
Territorio
Forum
Culture
Gressan, fotovoltaico sul municipio
A
nche a Gressan inizia l’era
dell’energia solare ‘pubblica.
Nell’ultimo Consiglio comunale, il sindaco Michel Martinet ha
informato i presenti che sono al via
i lavori di realizzazione dell’impianto fotovoltaico che sarà installato
sulla copertura del municipio. “Con
il via di questi lavori si concretizza
un importante progetto di questa
Amministrazione che comporterà un
significativo risparmio a livello economico e, nel suo piccolo, contribuirà ad essere ad esempio per ciò che
riguarda il ricorso alle energie rinnovabili”. Sempre il Sindaco ha annunciato che: “lo scorso 11 ottobre si è
svolta la conferenza dei servizi relativa ai lavori di consolidamento della
morena di Gressan. Le componenti
di questo “tavolo” hanno dato il via
libera al progetto che ora seguirà il
suo iter e sarà presentato all’Assessorato regionale di competenza per
la realizzazione dell’opera”. Il vice
Sindaco Renzo Bionaz ha poi relazionato relativamente alla riunione
del Conseil de la Plaine dello scorso
10 ottobre, durante la quale, portando la voce dell’Amministrazione
di Gressan, è stato chiesto formalmente l’intervento del Consiglio
permanente degli enti locali al fine
di alleggerire il traffico sulla strada
regionale che attraversa il fondo valle, gravata dai lavori di rinnovamento
della tratta. La richiesta formulata va
nella direzione di fare aprire al traffico, in forma gratuita, la tangenziale
che porta al capoluogo. Il Cpel, ha
informato Bionaz, girerà la richiesta
alla Presidenza della Regione.
La seduta è poi proseguita con l’approvazione a maggioranza del bilancio di previsione che ha subito
alcune variazioni, prioritariamente
di indirizzo tecnico. La voce più
importante riguarda 52mila euro
imputati al capitolo riferito alla manutenzione della viabilità comunale.
Riguardo il futuro edificio scolastico
del Capoluogo, l’Amministrazione
ha predisposto il progetto che sarà
presentato agli uffici regionali del
Fospi. L’Assemblea a maggioranza
ha approvato, a seguito delle osser-
vazioni, la variante non sostanziale al
Prgc collegata ai lavori della scuola,
così come il progetto preliminare
che, sulla base delle richieste formulate dagli uffici regionali preposti, ha
portato ad un aumento dei costi pari
a 600mila euro per un totale previsto
che ora raggiunge i 7milioni258mila
Charvensod: minoranza contraria
all’accorpamento dei plessi
S
cuola e servizio medico sono
stati temi che la minoranza
consigliare di Charvensod
ha portato all’attenzione dell’ultima seduta del Consiglio comunale.
L’Assemblea ha così approfondito
la situazione collegata alla scuola
del capoluogo udendo dall’Assessore Ronny Borbey una dettagliata
relazione. “Diversi sono gli step che
sono stati messi in atto per gestire la situazione - ha spiegato Borbey -. Dopo la chiusura del plesso
scolastico del capoluogo, ai primi
giorni del mese di agosto, a seguito
dell’esito negativo del collaudo statico globale, il Comune si è attivato
per gestire l’emergenza. Dopo aver
illustrato la situazione in una riunione con i capogruppo e un incontro
con le famiglie degli alunni, si è intervenuti per capire come dare una
risposta alternativa per l’imminente
avvio dell’anno scolastico, in edifici di proprietà comunale. Tutto è
stato gestito spostando un gruppo
presso la scuola dell’infanzia di Plan
Félinaz e un altro nei locali della
biblioteca. Di concerto - prosegue
Borbey - abbiamo lavorato per capire come gestire il futuro e quale
strada intraprendere relativamente
al sito delle scuole del Capoluogo.
Noi abbiamo ipotizzato tre strade;
ristrutturare l’edificio esistente,
andare nella direzione di una scuola prefabbricata, radendo al suolo
l’esistente e ampliare le scuole di
Plan Félinaz, prevedendo un polo
unico”. Un’ipotesi, quest’ultima,
sulla quale la minoranza si è già dichiarata decisamente contraria. Leo
Bianquin, capo gruppo di opposizione, oltre a questa dichiarazione
riguardo l’accorpamento dei plessi,
ha riconosciuto la bontà degli interventi e la valida gestione dell’emergenza. “Non vogliamo prendere
decisioni affrettate in un momento
in cui non è facile reperire risorse
economiche. -ha affermato l’Assessore Borbey - Per questo abbiamo
scelto di predisporre una procedura
negoziata per l’affidamento dell’incarico professionale di redazione
di uno studio di fattibilità al fine di
avere un quadro prospettico il più
completo possibile”. I termini fissati
dall’Amministrazione scadono il 30
ottobre, martedì prossimo, mentre
lo studio di fattibilità dovrà essere
consegnato il 28 dicembre 2012.
Soddisfatta, relativamente alla risposta avuta, si è dichiarata la minoranza. Prima di sciogliere la seduta
l’Assemblea ha bocciato la mozione,
presentata dalla minoranza, relativa
a parte dell’intervento di riqualificazione del muro nord del cimitero,
per i richiedenti esteticamente poco
indicata. A motivazione del voto negativo della maggioranza la considerazione che la scelta architettonica
risulta essere stata concertata e
approvata da diversi figure tecniche
oltre che dalla sovrintendenza, che
in maniera lineare sono andati verso
la direzione poi intrapresa.
euro. La seduta ha poi visto all’unanimità l’approvazione del regolamento comunale per l’applicazione
dell’Imposta Municipale Propria e lo
schema di convenzione con l’Amministrazione di Aosta per l’adesione ai
corsi di avviamento allo sport proposti dal Comune capoluogo.
Courmayeur, svolta mancata
N
iente di fatto a Courmayeur. La svolta
tanto attesa non c’è stata. La lista del
sindaco uscente Fabrizia Derriard ha
vinto con il 55,4% dei voti, contro il 44,6%
della seconda lista ‘Guardiamo Avanti’ guidata da Matteo Albarello. Niente da fare nemmeno per il candidato del PD, Rino Argese,
che ha comunque raccolto 103 voti di preferenza senza però riuscire ad essere eletto tra i
banchi della minoranza. A lui e a tutto il gruppo
di opposizione vanno gli auguri di un proficuo lavoro per il bene di Courmayeur.
Quart, inaugurata l’area verde “Oasi”
È
stata inaugurata domenica 4
novembre, presso la parrocchia di Quart, l’area verde
“Oasi”: uno spazio di 1600 metri quadri, con giardino botanico e una zona
gioco, dove l’intera comunità potrà
impegnarsi concretamente nella tutela e la valorizzazione della natura
e dell’ambiente. La realizzazione
dell’area rientra nel progetto “Un
prato, un’oasi, una comunità”, proposto Circolo Oratorio Parrocchiale
l’ARCA di Quart, e finanziato, per un
totale di 5 mila euro, nell’ambito del
primo bando 2011 della Fondazione
comunitaria della Valle d’Aosta. Tra gli obiettivi principali del bando c’era la
volontà di rafforzare i legami di solidarietà, suscitare e accrescere donazioni
provenienti da privati, imprese, enti a favore di progetti di utilità sociale,
promossi da organizzazioni non lucrative operanti nella Regione Valle d’Aosta. Non bastava essere selezionati per avere il contributo, il progetto doveva
infatti suscitare una concreta adesione da parte della comunità locale: la
popolazione ha risposto con grande entusiasmo, come testimoniano i 1000
euro raccolti tramite le donazioni, ed è stata coinvolta grazie all’iniziativa
“Adotta una pianta o un angolino” che ha interessato singoli e gruppi, impegnati a prendersi cura di una parte dell’area verde.
Regione
Aosta
leTravail il lavoro
14
Aosta
Appello della minoranza in Consiglio comunale di Aosta: “subito una commissione di verifica”
Mense scolastiche:
verificare il rispetto dei contratti
Culture
I
gruppi comunali di minoranza ad
Aosta, PD-PSI, Alpe e Sinistra per
la Città, hanno chiesto l’immediata istituzione di una commissione che
verifichi il pieno rispetto dei capitolati di gara d’appalto sulle mense scolastiche da parte della società vincitrice
Vivenda, che avrebbe subappaltato il
servizio di assistenza alla nascente
cooperativa piglia-tutto Leone Rosso. Secondo i gruppi di minoranza,
infatti, “si sono moltiplicate in poche
settimane le polemiche da parte degli
utenti del servizio mense, che hanno
lamentato disservizi di vario genere, nella qualità e, soprattutto, nella
quantità del cibo distribuito nonché
carenze dell’assistenza agli alunni”.
In primo luogo, “la diminuzione della quantità delle portate, così come
riportato dagli articoli di giornale
apparsi in queste settimane e mai
smentiti, produce un disservizio e si
configura come una violazione rispetto ai criteri previsti obbligatoriamente degli obblighi previsti dal capitolato di appalto”. Inoltre, “il servizio di
assistenza alle mense ha evidenziato
carenze nelle attività ludico/educative durante e dopo la somministrazione del pasto e difficoltà nei servizi di
pulizia”. Infine, la riduzione del rapporto alunni/assistenti (passato da 1
assistente ogni 15 bambini a 1 ogni
20 bambini) “non solo ha comportato
una diminuzione dei posti di lavoro
ma anche una riduzione degli orari
di lavoro del personale di assistenza,
generando disagi agli utenti ed al personale”. Già in passato, ha ricordato
la minoranza, era stata istituita una
commissione mensa, composta da familiari degli utenti e da amministratori comunali (con rappresentanza di
maggioranza ed opposizione), con il
compito di sorvegliare e controllare
il pieno rispetto della qualità complessiva del servizio, così come pre-
news dal Comune
a cura di FABIO PLATANIA vice presidente del Consiglio comunale
Caos enti locali in Valle
Comune di Aosta virtuoso nonostante la crisi: ne è sicuro l’assessore Baccega, convinto che anche quest’anno verrà rispettato sia il patto di stabilità regionale che
quello nazionale. “La Valle d’Aosta sta attraversando un momento difficile, con le
Regioni a Statuto Speciale sotto l’attacco di un governo centralista e poco sensibile alle specificità del territorio”, ha continuato l’assessore. Che tra le altre cose ha
attaccato duramente il quotidiano “La Stampa” , accusandolo di mettere in cattiva
luce le autonomie speciali, additandole come privilegiate. In realtà tutto è nato da un
articoletto comparso sulle pagine nazionali del quotidiano torinese, dove si faceva
notare che mentre i comuni delle regioni a statuto ordinario sono alla canna del gas,
ce ne sono altri (come Aosta) che ricevono oltre due milioni di euro di trasferimenti
compensativi per l’abitazione principale (l’IMU) cosi come da accordi precedentemente presi con il governo Monti. Che quindi cosi cattivo non è.
Però ormai siamo in campagna elettorale e quindi è doveroso in ogni intervento
degli esponenti autonomisti ricordare quanto male sta facendo il governo Monti
alla Valle d’Aosta, come paravento al fallimento politico della sciagurata alleanza
Union-PdL-Stella Alpina-Federation.Vorrei ricordare a tutti che il Professor Monti è
li perché in precedenza c’era come Presidente del Consiglio un certo Silvio Berlusconi che assieme al Ministro Tremonti è stato il primo a distruggere il meccanismo che
regolava il riparto fiscale tra Stato, Regioni ed Enti Locali, in nome del federalismo
fiscale voluto dalla Lega. Ora è chiaro che sistemare un tale caos nei conti pubblici
lasciato dal centro-destra non è facile, tenendo a mente che è necessario risanare il
bilancio del Paese. E questo comporta un po’ di confusione e molti aggiustamenti in
corso d’opera. Detto questo la si pianti con il piagnisteo anti-governativo, e si cerchi
di lavorare bene con le risorse che si hanno a disposizione. “Bisogna fare quadrato
per difendere la nostra specificità” si sente dire dalla maggioranza. Ma sembrerebbe che
per il momento si vada verso
l’unilateralità delle scelte. Ad
esempio quelle del Presidente
Rollandin che pare voglia far
passare in blocco la riforma
degli Enti Locali senza sentire
il parere dei Sindaci all’interno
del Celva, i quali hanno cominciato ad esternare pubblicamente il loro disagio.
A quanto pare il caos non c’è
solo a Roma…
visto nell’appalto. Da qui la richiesta
di PD-Psi, Alpe e Sinistra alla Giunta
comunale di “verificare puntualmente il rispetto del Capitolato da parte
del Gestore, soprattutto in relazione
alle migliorie contrattuali proposte”;
“istituire una nuova commissione per
la verifica del rispetto del capitolato di gara nella fornitura dei servizi
sottoscritto da Vivenda, responsabile
anche delle attività realizzate da ditte
sub-appaltatrici”; “verificare, insieme
ai lavoratori ed eventualmente alle
loro organizzazioni sindacali, se i correttivi già apportati al servizio sono
sufficienti a garantire il rispetto degli
accordi sottoscritti”.
Quartiere Dora: confronto
sui nuovi orari dei bus
Il gruppo comunale del PD-PSI di Aosta
ha sollecitato la Giunta ad un incontro
urgente con gli abitanti del quartiere
Dora sul tema dei disservizi legati ai
nuovi orari e alle nuove linee degli autobus pubblici in vigore da qualche mese.
“Gli abitanti del quartiere - hanno sottolineato i consiglieri PD Monteleone,
Platania e Ferrero - hanno constatato
una reale diminuzione del servizio in
particolare nelle fasce orarie più utili a
chi utilizza i mezzi pubblici per recarsi
al lavoro in città e fare ritorno a casa
nel tardo pomeriggio”. Una situazione
che ha spinto i residenti nel quartiere
Dora a depositare una petizione con numerose firme tendente sostanzialmente
alla richiesta di un incontro con le autorità competenti per esporre nel dettaglio i problemi e cercare di trovare una
soluzione condivisa agli stessi. “In altre
realtà comunali - hanno proseguito i
consiglieri del PD - lo stesso problema
è stato affrontato dai sindaci favorendo
il confronto con la popolazione al fine
di informare e raccogliere i suggerimenti che in alcuni casi hanno portato
al ripristino di alcune corse”. Da qui la
sollecitazione alla Giunta di cittadina di
incontrare a breve gli abitanti del quartiere al fine di promuovere eventuali
soluzioni alternative a quelle decise
unilateralmente dall’Amministrazione
regionale.
Una nota sollecita l’adeguamento degli impianti di fogne
e acquedotto. A carico di chi?
Università: nuovi lavori, chi paga?
A
ncora i lavori non sono neanche iniziati che già si parla di
aumento dei costi rispetto a
quanto preventivato. Inizia con il piede sbagliato l’avventura della ‘Nuova
Università della Valle d’Aosta’ presso
l’ex Caserma Testafochi. Se nei mesi
scorsi il Partito Democratico aveva avanzato osservazioni e critiche
puntuali sulla tenuta del progetto,
sia sotto il profilo dei costi, sia sotto
l’aspetto della qualità architettonica
e delle scelte sulle aule, gli spazi e le
sedi, nei giorni scorsi l’argomento è
stato nuovamente affrontato in Consiglio comunale di Aosta sulla scorta
di una mozione presentata dal gruppo PD-PSI. Al centro dell’iniziativa
del gruppo democratico, una delibera regionale del settembre scorso
che condiziona la valutazione positiva sulla compatibilità ambientale
del progetto Nuova Università ad un
adeguamento del sistema fognario
e del sistema acquedotto. Si tratta
di interventi non previsti nel progetto originario, e che certamente
farebbero lievitare (e non di poco)
i già alti costi della maxi-opera. La
domanda è: chi pagherebbe questi
interventi di adeguamento delle fogne e dell’acquedotto? “Vogliamo
sottolineare - ricordano i consiglieri
del PD-PSI Michele Monteleone, Fabio Platania e Giuliana Ferrero - che
la situazione attuale del bilancio cittadino, e le sempre più prevedibili
mancanze di risorse nei prossimi
anni, rendono difficile pensare che
la città di Aosta sia in grado di sobbarcarsi i costi di questi lavori”. Da
qui la proposta del gruppo PD-PSI
di impegnare la Giunta comunale a
“farsi promotore di una ridefinizione
dell’accordo di programma con la
Regione che chiarisca che l’onere di
tali opere di adeguamento, sollecitate nella nota, sia a completo carico
dell’Amministrazione regionale”.
Dossier
Aosta
Lavoro, impresa,
scuola, sindacato
Forum
15
Forum
Territorio
il senso
delle parole
di GIOVANNA ZANCHI
L’
altro pomeriggio ho sostato
per dieci minuti, inebetita, davanti al manifesto antireferendario che recita: “Non andare a votare in democrazia è un diritto”. L’ho
dovuto rileggere tante volte quell’infelicissimo slogan, inizialmente certa
di aver capito male. Il primo augurio
tra me e me è poi stato: speriamo
che i miei alunni non leggano questo
Troppi politici intralciano
il nostro difficile ruolo di insegnanti
messaggio, loro che finalmente stanno raggiungendo i sospirati diciotto
anni e sono emozionati all’idea di votare per la prima volta. Ma la mattina
seguente, con lo sguardo pungente
tra il deluso e l’arrabbiato, appena
entrata in classe mi hanno messa
con le spalle al muro: “Ma prof, non
ci aveva detto che il diritto di voto è
prezioso perché frutto di aspre conquiste? Non ci parlava di lotte che
hanno visto scontrarsi i pochi potenti che nella storia hanno sempre fatto
l’impossibile per conservare lo status
quo, per detenere tutti i privilegi, e la
massa convinta da due guerre mondiali a ritagliarsi finalmente un suo
spazio politico?” A pormi la domanda è proprio quella alunna che tante
volte mi aveva detto di non credere
nella politica perché sostenuta sempre dai carrieristi e dai corrotti. Povera stella, è nata nel 1994 insieme al
primo governo berlusconiano… Ma
io, nel mio ruolo di educatrice moti-
vata, non ho mai perso occasione per
spiegarle che no, la politica ha anche una dimensione ideale, solo un
po’ offuscata: si tratta di recuperare
quella spinta etica al cambiamento
che gli antichi filosofi greci ancora
sanno indicarci. Ma ora che gli stessi
politici danno addosso al mio già difficile ruolo d’insegnante, io scelgo di
rinunciare alla mia consolidata linea
diplomatica e a chiare lettere ti dico:
cara la mia studentessa, quello slogan che ti invita a disertare le urne
il 18 novembre è profondamente lesivo nei tuoi confronti di giovane alle
prime esperienze di partecipazione
politica e fortemente offensivo per
noi cittadini tutti. E lo è ancor più nei
confronti di noi donne che, cercando nella storia chiavi di lettura per il
fosco presente, dobbiamo confrontarci col fatto che, mentre in Italia
mia mamma e tua nonna hanno potuto votare solo dal 1946, le loro coetanee turche già ventanni prima…
Vincitori
26/10/2012
Aosta - CCS Cogne
Bich Italo - Peraillon Renzo
Prossime gare
27/11/2012
Brissogne - Ristorante Il Giunco
30/11/2012
Fénis - Ristorante Comtes de Challant
4/12/2012
Quart - Bar Gnu
7/12/2012
Charvensod - Bar Fuorigioco
69
Gallo Antonio
59
Grossi Gino
59
30/10/2012
Pont-Saint-Martin - Boulodrome
Chabod Arturo - Grossi Gino
Bianquin Nestore
58
Licordari Joseph
58
Demé Daziano
53
2/11/2012
Montjovet - Ristorante Napoleon
Voyat Sergio - Cabraz Sergio
Lexert Valentino
51
Coluccio Laura
51
Diano Pino
48
Vignale Santo
47
Cheney Renzo
46
Aism, 23 mila euro
per i malati di sclerosi
“U
zione dei servizi che quotidianamente
la sezione attraverso il Centro riabilitativo, in Aosta in Via Grand’ Eyvia
27, fornisce alle persone con sclerosi
multipla residenti in Valle d’Aosta, tra
i quali ricordiamo la riabilitazione ambulatoriale e domiciliare, i servizi di
trasporto con automezzi attrezzati, il
supporto psicologico esteso anche ai
familiari ed in parte, per il finanziamento di progetti di ricerca scientifica mirata alla lotta contro la sclerosi multipla.
Daria Pulz, docente di Storia,
Educazione civica e Filosofia
presso il Liceo classico di Aosta
102
77
6/11/2012
Charvensod - Bar Limonet
Grossi Gino - Lexert Valentino
na mela per la vita 2012”, la
manifestazione organizzata
dall’AISM svoltasi nei giorni
13 e 14 ottobre, ha avuto in Valle d’Aosta un esito molto soddisfacente. Si è
potuto, grazie alla consueta generosità
dei valdostani ed alla grande collaborazione dei nostri volontari sparsi per 46
postazioni in tutta la valle, distribuire
2035 sacchetti di mele e raccogliere
oltre 23 mila euro di fondi. I proventi
verranno utilizzati: in parte per l’eroga-
Chabod Arturo
Voyat Sergio
4/11/2012
Etroubles - Le Vieux Bourg
Gallo Antonio - Bianquin Nestore
Allora sai che ti dico? Vai a votare il
18 novembre, cara ragazza, per poi
verificare tu stessa che alle prossime
elezioni quanti oggi ti invitano a startene a casa ti pregheranno in ginocchio di uscire. Ma tu non temere mai
di esprimere il tuo libero pensiero
critico, qualunque sia il prezzo che
dovrai pagare. E invita con te tutti i tuoi amici, anche quelli che non
vedessero l’ora di sniffare polveri
sottili e di ammalarsi di cancro. Non
impedire a tutti quanti, con la tua assenza, di raggiungere il quorum e di
prendere quindi posizione, qualunque sia l’idea di ciascuno. Se non usi
la testa qualcuno subito lo farà al tuo
posto, ma attenta: come diceva Max
Weber, dietro i leader carismatici si
nascondono despoti mascherati.
Classifica
individuale
Vuillermoz Marino
28/10/2012
Cogne - Bar Liconi
Gallo Antonio - Vignale Santo
25/11/2012
Verrayes - Hotel Cristina
2/12/2012
Saint-Christophe - Bar Luana
Culture
Menabreaz Marilena 42
Mannoni Francesco
41
Cabraz Sergio
40
Benvenuto Ludovico Egidio!
La redazione de ‘Le Travail’ e il PD
Valle d’Aosta si felicitano con Sara
e Ivano per la nascita del piccolo
Ludovico Egidio. Un abbraccio
speciale da tutti noi!!
Grazie Carla!
Dal 1° ottobre scorso, la nostra Carla,
storica segretaria del partito (prima
del PCI, poi del PDS e dei DS, infine
negli ultimi anni del PD) è andata
in pensione. Da parte dei dirigenti,
degli iscritti, dei suoi colleghi e di
tutti quelli che l’hanno conosciuta e
stimata, prevale un solo sentimento:
una profonda gratitudine per l’impegno e il lavoro prezioso di questi
41 anni. Grazie Carla e ora goditi la
pensione!
Aosta
Culture
Culture
Erika Guichardaz
erikagui@tiscali.it
I
l 19 ottobre 2012 è stata registrata
la centesima vittima dell’anno per
mano di un uomo. È Carmela Petrucci, 17 anni, uccisa dall’ex fidanzato
della sorella della vittima, Lucia, anche
lei ferita a coltellate. Si è passati così
da un omicidio ogni tre giorni registrato nel 2011, a uno ogni due giorni nel
2012. E nella maggior parte dei casi gli
autori di questi delitti sono mariti, ex
fidanzati, comunque persone nella cerchia affettiva delle mura domestiche.
“Se non ora quando” (Snoq) denuncia
questo fenomeno, parlando di “femminicidio”, in un appello dove chiede che
i “media cambino il segno dei racconti di quelle violenze, non li riducano a
trafiletti marginali, cancellando con le
parole le responsabilità e uccidendo
con il linguaggio quelle donne una seconda volta”. Il nodo centrale sta nel
rapporto arretrato uomo-donna in Italia, basti pensare che mentre gli omicidi
sono calati (circa 1/3 rispetto a 20 anni
fa), quelli in cui le vittime sono donne
fanno registrare numeri alti: nel 2010
le donne uccise sono state 156; nel
2009 erano state 172. Ed è per questo
che anche gli uomini devono aprire gli
occhi e mobilitarsi con le donne per
porre fine a questo orrore. Ma a questo
continuo aumento di vittime non c’è
stata una risposta adeguata e mentre
i numeri crescono, le risorse economiche diminuiscono. Il femminicidio deve
16
IL 25 NOVEMBRE NON SIA SOLO IL MIO COMPLEANNO O UNA RICORRENZA RITUALE
Giornata contro la violenza sulle donne
entrare quindi nell’agenda politica e
i politici devono farsi carico di questa
mattanza scegliendo di combatterla e
non scegliere di assecondarla tacendo.
Il PD della Valle d’Aosta presentando e
lavorando sulla proposta di legge sulla
violenza contro le donne ha sicuramente gettato le basi per un dibattito e una
presa di coscienza del fenomeno, ma
NON BASTA. Quest’anno il 25 novembre verranno stanziati pochissimi soldi
da parte delle istituzioni mentre, per la
prima volta, un organismo come la Con-
Un risultato storico
Giorgio Bruscia
S
i, è un risultato storico...Con tre
parole il segretario Bersani ha
sintetizzato quello che è successo in Sicilia. Vorrei fare un piccolo
giochino. Se alle prossime elezioni
regionali di Emilia Romagna o Toscana un candidato del Pdl dovesse
essere eletto Governatore di quelle
regioni, cosa direbbero i media di
tutto il mondo? Direbbero, come
minimo, risultato storico. Perché la
Sicilia è la regione che, a parte una
consultazione del lontanissimo 1947,
ha sempre dato alla destra, nelle sue
varie articolazioni, da un minimo del
60% e fino allo stratosferico risultato
del famosissimo 61 a zero.
Sono ovviamente felice che abbia
vinto Crocetta e abbia tenuto l’alleanza Pd/Udc che spero sia prologo
per un’analoga soluzione nazionale,
ma con una differenza: che è relativa
alla presenza di Sel nella coalizione.
Essendo convinto che la soluzione
dei problemi debba passare attraverso il compromesso, l’articolazione
confrontata e disponibile a soluzioni
mediate, la presenza di due estremi
garantisce - se il concetto pragmatico della mediazione è condiviso - non
paralisi, ma movimento di progresso,
la politica dei piccoli passi. Per questo la presenza di Sel è importante e
sostanzia la definizione di coalizione
di sinistra-centro. Detto questo, non
mi sfugge, però, che i risultati letti
con attenzione, sono preoccupanti. Il
Pd ha raccolto il 13 per cento circa
dei voti che, a loro volta, erano il 47
per cento degli aventi diritto. Il che
tradotto in realtà sociale, significa
che solo poco più del 6% ha concesso la preferenza al Pd. Al 13%
andrebbero aggiunti almeno altri
cinque punti della lista Crocetta, che
oltre ad avere candidati della società
civile aveva, provincia per provincia,
molti dirigenti minori del Pd. Anche
prendendo per buono ciò, la sostanza del discorso non cambia. Infatti,
anche con il 18%, sul 47% degli elettori, la rappresentanza l’ha data solo
l’8.5%, cioè meno di un elettore su
dieci. E ripeto che se Crocetta non
terrà conto degli altri nove, non riuscirà a raggiungere gli obiettivi di una
società più giusta e accettata da tutti.
Lo stesso vale per il definito eclatante 15% del M5S, che tradotto vale il
7. E così via per tutti gli altri. Sino a
percentuali risibili delle abborracciate formazioni minori. Questo, amici miei, significa che la democrazia
rappresentativa istituita e resistente
nel nostro paese, fa acqua da tutte
le parti e se si vuole salvare la baracca, chiunque governerà dovrà
assolutamente tenere conto, intuire,
sulta per le pari opportunità della Valle
d’Aosta userà oltre 7000€ del suo budget per un’iniziativa assai discutibile (io
ho votato contro) di presentazione del
libro di Veronica De Laurentis, figlia
dell’attrice Silvana Mangano e Dino De
Laurentis, due mostri sacri del cinema.
Discutibile per due ragioni: intanto
perché si parla di un abuso e, può sembrare un tecnicismo, ma per semplificare è come dire che durante la giornata internazionale di sensibilizzazione
sull’aids, noi parlassimo dell’epatite,
altra malattia infettiva, ma forse diversa
e magari da trattare in qualsiasi altro
giorno dell’anno... In secondo luogo discutibile perché ora che siamo davanti
ad un’emergenza come questa sarebbe
il caso di fare fronte comune e lavorare
per una partecipazione massiccia e una
mobilitazione partecipata e trasversale,
volta a sensibilizzare gli uomini e affermare che il femminicidio è a tutti gli
effetti un problema politico che dev’essere affrontato con urgenza. In questo
contesto si colloca NO MORE, una
convenzione promossa da: UDI, Casa
internazionale delle Donne, GIULIA,
Telefono Rosa, D.I.R.E.,.. che prevede
- una proposta politica unitaria, aperta
all’adesione e alla sottoscrizione di realtà nazionali, locali e singole persone
- un invito alle istituzioni a un confronto
l’angolo di Pat
aperto - una verifica al governo del Piano Nazionale contro la violenza varato
nel 2011, con revisione dello stesso. Io
l’ho sottoscritta, fatelo anche voi! E partecipate attivamente alle iniziative del
25 novembre perché questa data, oltre
ad essere il compleanno di caterina e
mio, non sia solo una ricorrenza. ;-)
PROGRAMMA:
venerdì 23 novembre:
“LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE
NELLE GUERRE DIMENTICATE”. Incontro all’atelier Aleph alle ore 21 con
Silvia Bona, fisioterapista di Alessandria,
che ha lavorato un anno presso l’ospedale di Emergency in Sierra Leone.
sabato 24 novembre:
flash mob nelle vie del centro della città di Aosta “CONSAPEVOLE TANGO.
L’AMORE NON è MAI VIOLENZA”.
Tango e letture ad alta voce contro
la violenza sulle donne per le vie e le
piazze di Aosta. In contemporanea set
fotografici “IO DICO NO”: uomini e ragazzi si fanno fotografare per dire NO
alle violenza contro le donne, NO alla
cultura del controllo maschile delle
donne e delle loro vite e NO a qualunque forma di giustificazione, complicità, disinformazione sulla violenza di
genere.
a cura di PATRIZIA NUVOLARI
immaginare e soprattutto ascoltare,
quel 53% di siciliani, oggi, e italiani,
domani, che non vanno a votare. In
mancanza di questo sforzo d’immaginazione pratica, nessun governo saprà mai togliere l’Italia dai guai. L’”occasione storica” ce l’hanno anche i
grillini. Ora hanno numeri per fare
qualcosa di serio per qualcosa e non
contro. Sta a loro scegliere: dimostra-
re che sanno fare politica o arroccarsi
nel massimalismo del tutto ciò che è
in linea con il nostro non-programma
è santo e sacro e tutto ciò che non
lo è invece è farina del demonio. Sapranno agire per il bene della Sicilia
senza consultarsi prima per telefono
con Grillo & Casaleggio per paura di
scomunica? Ciò che serve è fare riforme, non rivoluzioni.