A SQUARE FOR THE CITY/ UNA PIAZZA PER LA
Transcription
A SQUARE FOR THE CITY/ UNA PIAZZA PER LA
A08 304 A SQUARE FOR THE CITY/ UNA PIAZZA PER LA CITTA’ Images, studies and projects for Liria Square in Durres/ Immagini, studi e progetti per Piazza Liria a Durazzo by /a cura di Piero Rovigatti 1 This book was published thanks to financial assistance from the Municipality of Durres, organizer of the International Competition for the revitalization of Liria square in Durres and under the auspices of the Forum of Adriatic and Ionian and INARCH (National Institute of Architecture)/ Questa pubblicazione è stata realizzata grazie al contributo finanziario del Comune di Durazzo, organizzatore del Concorso Internazionale per la rivitalizzazione di piazza Liria, e sotto il patrocinio del Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio e di INARCH (Istituto Nazionale di Architettura) The idea and project of the initiative, the editing of the publication are by Piero Rovigatti/ L’ideazione e il progetto dell’iniziativa, la cura editoriale e grafica della pubblicazione sono di Piero Rovigatti The layout and graphics are by Isida Duka and Michaela Rodriguez/ L’impaginazione è a cura di Isida Duka e Michaela Rodriguez. The translation are of Antonella Rossetti/Le traduzioni sono di Antonella Rossetti. The texts of the volume, if not expressly stated in the text, are written by Piero Rovigatti/ I testi del volume, quando non espressamente indicato nel testo, sono di Piero Rovigatti. Writings and cognitive contributions by/ Scritti e contributi conoscitivi di: Vangjush Dako, Major of Durres/ Sindaco di Durazzo Adrian Cela, Deputy major of Municipality of Durres/ Vicesindaco di Durazzo Isida Duka, Pianificatrice junior/ Junior Planner, Durres, Albania Massimo Luciani, Forum of Adriatic and Ionian Cities/ Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio, Pescara Rocco Maragna, architect/architetto, Toronto, Canada Alberto Monti, archaelogist/archeologo, Modena, Italy Beatrice Fumarola, INARCH, Italy/ INARCH, Italy Piero Rovigatti, University of Chieti - Pescara”, DART/ Università Chieti - Pescara”, DART, Italy Barbara Sassi, PhD, University of Parma Sara Santoro, University of Chieti - Pescar, Department of History/ Università Chieti - Pescara, Italy Luca Zevi, architect, INARCH/architetto, INARCH, Roma, Italy Copyright © MMX ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133 A/B 00173 Roma (06) 93781065 ISBN 978-88-548-3341-8 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore. I edizione: ottobre 2010 2 This volume collects the images, preparatory studies and projects products around the activities of the International Competition for the revitalization of the square in Durres Liria, promoted by INARCH and the Forum of Adriatic and Ionian, sponsored by the Town Council of the city between July 2, 2008 and January 28, 2009 under the rule of the new Plan Urban Integrated central area, which was approved in October 2007. The competition, organized in two phases, first seen in a wide international participation (36 project participants) in the second, the development of five finalists through participatory activities and workshops, which led to the selection of the winning project, currently being running. But the competition as a whole, was also an opportunity to gather around the theme of public space and, more generally, the recovery and urban regeneration, in Durres in Albania, after many years of neglect and indifference, a vast area of experts, already working on site: archaeologists, urban planners, architects, engineers of public administration. Proving that even in turbulent Albania’s transition to a market economy and uncontrolled building development you can try to think quality and urban livability as shared core values of a new urban season (P.R.). Questo volume raccoglie le immagini, gli studi preparatori e i progetti prodotti attorno all’attività del Concorso Internazionale per la rivitalizzazione di piazza Liria a Durazzo, promosso dall’INARCH e dal Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio, bandito dall’Amministrazione Comunale della città tra il 2 luglio 2008 e il 28 gennaio 2009 sulla base delle norme del nuovo Piano Urbanistico Integrato dell’area centrale, approvato nell’ottobre 2007. Il Concorso, organizzato in due fasi, ha visto nella prima fase una vasta partecipazione internazionale (36 progetti partecipanti); nella seconda, lo sviluppo di cinque progetti finalisti anche attraverso attività e seminari partecipati, che hanno portato alla selezione del progetto vincitore, in corso di esecuzione. Ma il Concorso, nel suo complesso, è stata anche occasione per raccogliere attorno al tema dello spazio pubblico e, più in generale, del recupero e della rivitalizzazione urbana, a Durazzo e in Albania, dopo molti anni di incuria e indifferenza, una vasta area di esperti già impegnati in loco: archeologi, urbanisti, architetti, tecnici della pubblica amministrazione. A dimostrazione che anche nella turbinosa Albania della transizione all’economia di mercato e dell’incontrollato sviluppo edilizio è possibile provare a pensare alla qualità e alla vivibilità urbana come valori fondanti e condivisi di una nuova stagione urbana (P.R.). 3 Tourin, July, 2nd 2008, Auditorium Centro Congressi Il Lingotto, Conference Presentation of Liria International Competition at XXIII UIA World Congress of Architecture/ Torino, 2 luglio 2008, Auditorium Centro Congressi Il Lingotto, presentazione del Concorso Interazionale per piazza Liria nell’ambito del XXIII Congresso Mondiale degli Architetti, UIA (M. Zaccarelli, A. Cela, L. Zevi, V. Dako, P. Rovigatti). 4 First phase projects/Progetti di prima fase: Linea d’ombra/ Portugal Temenos/ Italy Cult|d|urres/ Portugal Piazza della Liberazione 015/ Italy, Spain MSTO8/ Italy, Albania New fragments/ Italy The missing link/ Germany A square as bridge between history and the future/ Italy Ilare Iliria/ Italy Piazza7Piazze/ Italy, Albania Quantum/ Italy Suoli Sensibili/ Italy Durres, European Capital of Culture 2020/ Italy New Sheshi i Lirise/ Italy Con sheshi Temporary/ Italy, Canada Forum/ Italy Carpets/ Italy, Albania Sundials/ Albania, England In between/ Italy, Albania Tone of thickness/ Japan Iliria Square/ USA Center Green/ Portugal, Italy, Albania Corpo presente/ Italy, Albania MEDIterraneanSTRATA/ Italy, Brazil An Denken und Verwindung/ Italy ICON/ Spain Iliria Netsquare/ Italy Urban Kilim/ Italy, Albania Crescere a strati/ Italy Landscape levels/ Italy Folding/ Italy Void/ Spain Nell’ombra delle città/ Germany Freedom at the center/ Italy Rooits of memeories/ Portugal Di natura urbana/ Italy Second phase projects/ Progetti di seconda fase: Linea d’ombra, Archh. I. de Sousa, I. Antunes Suoli Sensibili , Archh. L. Mascino, B. Agnoletto, G. Lobba, A. P. Pola Con sheshi Temporary, Archh. L. Pignatti, F. Ottone, M. Vodotto, E. Haldenby, S. Masui, C. Cellucci, S. Gruosso, P.Liguori Sundials, Archh. C. Coop, Th. Papa, S. Walker, A. Wells Folding, Archh. M. Crò, A. Crò, E. Ascarelli, H. Marchetti Winning project/ Progetto vincitore: Folding/ Archh. M. Crò, A. Cròa, Design Agr. A. E. Ascarelli, Archeologist M. H. Marchetti 5 TABLE OF CONTENTS/ INDICE Invitation letter from the Major of the City/ Lettera di invito dal sindaco di Durazzo ........................................................................... 9 Massimo Luciani, Forum of Adriatic and Ionian Cities/Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio ...................................................... 10 I Beatrice Fumarola, INARCH, NARCH, National Institute of Architecture/Istituto Nazionale di Architettura........................................... 11 Thanks/ Ringraziamenti ......................................................................................................................................................................... 12 1. The first phase of competition. Conditions and demand for intervention/ La prima fase del concorso. Condizioni e domanda di intervento 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 1.7 1.8 1.9 1.10 1.11 1.12 1.13 1.14 1.15 1.16 1.17 1.18 Why a competition for the central square of Durres/ Perché un concorso per la Piazza Centrale di Durazzo ............................. 17 Site and context description/ Descrizione del sito e del contesto ..................................................................................................19 Environmental, ecological and landscape conditions/ Condizioni ambientali, ecologiche e di paesaggio .................................... 24 Historical and cultural heritage/ Eredità storiche e culturali ...........................................................................................................26 Site conditions and its own actual nature/ Condizioni d’uso e caratteri identitari attuali ................................................................31 Tried or previous planning solutions/ Soluzioni progettuali tentate o precedenti ...........................................................................34 Current normative conditions/ Condizioni normative attuali ..........................................................................................................40 Opportunities and risks/ Opportunità e rischi .................................................................................................................................48 Plan programme and site analysis/ Programma di progetto e analisi del sito ...............................................................................50 Budget and condition of programme realization/ Budget e condizioni di attuazione del programma ............................................51 Organization of the competition/ Organizzazione del concorso .....................................................................................................52 First phase - admittance conditions and inquiries/ Prima fase. Condizioni di accesso e richieste ................................................53 Second phase - admittance conditions and inquiries/ Seconda fase. Condizioni di accesso e richieste ......................................54 Evaluation procedures and jury of the competition/ Procedure di valutazione e Giuria di Concorso ............................................54 Administrative contract/ Contratto amministrativo .........................................................................................................................55 Calendar of the competition/ Calendario della competizione ........................................................................................................55 Support drawings/ Elaborati grafici di supporto .............................................................................................................................56 Application forms for the competition/ Moduli di partecipazione ....................................................................................................57 2. First phase design solutions/ Risultati della prima fase 2.1 The experience of Liria square competition in the new urban season of Durres/ L’esperienza del concorso di Piazza Iliria nella nuova stagione urbana di Durazzo, A.Cela, P. Rovigatti .................................................................................................................61 2.2 36 planning ideas for the city and its square/ 36 progetti per la città e la sua piazza .....................................................................71 2.3 First phase JURY’S STATEMENT / Valutazione della Giuria ..........................................................................................................74 3. Design solutions/ Materiali di concorso 3.1 Linea d’ombra/ Portugal ................................................................................................................................................................... 79 3.2 Temenos/ Italy .................................................................................................................................................................................. 82 3.3 Cult|d|urres/Portugal ........................................................................................................................................................................ 85 3.4 Piazza della Liberazione 015/ Italy, Spain ........................................................................................................................................88 3.5 MSTO8/ Italy, Albania ....................................................................................................................................................................... 91 3.6 New fragments/ Italy .........................................................................................................................................................................94 3.7 The missing link/ Germany .............................................................................................................................................................. 97 3.8 A square as bridge between history and the future/ Italy ............................................................................................................... 100 3.9 Ilare Iliria/ Italy ................................................................................................................................................................................ 103 3.10 Piazza7Piazze/ Italy, Albania ....................................................................................................................................................... 106 3.11 Quantum/ Italy .............................................................................................................................................................................. 109 3.12 Suoli Sensibili/ Italy ...................................................................................................................................................................... 111 3.13 Durres, European Capital of Culture 2020/ Italy .......................................................................................................................... 114 3.14 New Sheshi i Lirise/ Italy .............................................................................................................................................................. 116 3.15 Con sheshi Temporary/ Italy, Canada .......................................................................................................................................... 118 3.16 Forum/ Italy .................................................................................................................................................................................. 121 3.17 Carpets/ Italy, Albania .................................................................................................................................................................. 123 6 3.18 Sundials/ Albania, England .......................................................................................................................................................... 126 3.19 In between/ Italy, Albania ............................................................................................................................................................. 129 3.20 Tone of thickness/ Japan ........................................................................................................................................................... 132 3.21 Iliria Square/ USA ........................................................................................................................................................................ 135 3.22 Center Green/ Portugal, Italy, Albania .......................................................................................................................................... 138 3.23 Corpo presente/ Italy, Albania ...................................................................................................................................................... 141 3.24 MEDIterraneanSTRATA/ Italy, Brazil ............................................................................................................................................144 3.25 An Denken und Verwindung/ Italy ................................................................................................................................................ 147 3.26 ICON/ Spain ................................................................................................................................................................................. 150 3.27 Iliria Netsquare/ Italy .................................................................................................................................................................... 152 3.28 Urban Kilim/ Italy, Albania ............................................................................................................................................................ 155 3.29 Crescere a strati/ Italy .................................................................................................................................................................. 158 3.30 Landscape levels/ Italy .................................................................................................................................................................161 3.31 Folding/ Italy .................................................................................................................................................................................163 3.32 Void/ Spain ................................................................................................................................................................................... 166 3.33 Nell’ombra delle città/ Germany ................................................................................................................................................... 169 3.34 Freedom at the center/ Italy ......................................................................................................................................................... 172 3.35 Roots of memories/ Portugal ........................................................................................................................................................175 3.36 Di natura urbana/ Italy ..................................................................................................................................................................178 4. The second phase of competition/ La seconda fase del concorso 4.1 The project demand for the second phase of competition/ Le domande di progetto della seconda fase di concorso ...................182 4.2 The ancient monuments around the square (the contribution of the Italian Archaeological Mission in Durres)/ I monumenti antichi intorno alla piazza, B. Sassi ...................................................................................................................................................188 4.3 The preparatory seminars and outside visits/ I seminari preparatori e le visite sul campo ............................................................ 212 5. The 5 projects of second phase/ I 5 progetti della seconda fase 5.1 Linea d’ombra ................................................................................................................................................................................ 225 5.2 Suoli sensibili ................................................................................................................................................................................. 235 5.3 Con Sheshi Temporary .................................................................................................................................................................. 247 5.4 Sundials ......................................................................................................................................................................................... 259 5.5 Folding ........................................................................................................................................................................................... 269 5.6 Jury Decision/Il giudizio finale della Giuria ................................................................................................................................... 281 5.8 The final draft of the square /Il progetto definitivo della piazza ...................................................................................................... 282 6. Balances, outcomes, prospects/ Bilanci, esiti, prospettive 6.1 A strategy for the city/Una strategia per la città, Luca Zevi ............................................................................................................. 298 6.2 Memories about Durres and his square/Memorie su Durazzo e la sua piazza, Rocco Maragna ................................................... 301 6.3 A letter to the city and his inhabitants/Una lettera alla città e ai suoi abitanti, Alberto Monti ...........................................................305 6.4 From the competition site to a virtual museum of urban history and culture of the project./ Dal sito del concorso al museo virtuale di storia urbana e di cultura del progetto. Piero Rovigatti, Isida Duka .............................309 6.5 Learning from this experience/Cosa apprendere da questa esperienza, Piero Rovigatti ................................................................311 Appendix Il senso delle memorie nelle città della transizione all’economia di mercato. Un’ipotesi di ricerca per le città costiere adriatiche Piero Rovigatti ...................................................................................................................................................................................... 319 Bibliografia .......................................................................................................................................................................................... 329 7 Durres, Liria Square, town hall/ Durazzo, piazza Liria, sede municipale Invitation letter from the Major of the City/ Lettera di invito dal sindaco di Durazzo Vangjush Dako | Major of the city The idea of collecting and selecting the best project proposals to begin the revitalization of the main square of my city intends to continue and give more substance to the care over the historic city and over the central city, begun with the formation and the passage of the new Urban Integrated Plan of the Old Town of Durres, after many years of urban disorder and lack of administrative initiative about issues of recovery and of urban quality. This action also fits in a structured programme of urban regeneration of the city started from the most recent Municipal Administrations, also thanks to the cooperation of numerous international bodies (European Union, World Bank, Cooperazione Italiana allo Sviluppo, MAE), and to the operation of support and scientific research in the field of archaeological and urban development offered by some Italian Universities (working for several years at the University of Parma, the University of Bologna, and more recently at the University of Chieti and Pescara). In recent years the city has lost many of its public spaces and green areas, and generally reduced the urban quality that has always characterized the whole picture, common to many cities Adriatic seafood, open, friendly, comfortable. Today our interest and our efforts to return the issues of quality and livability of the city at the center of administrative action, to the benefit of its inhabitants, its visitors and of those stakeholders. The general assumption that drives the commitment of my administration is to reestablish a new relationship with the urban history of Durres, restarting work of regeneration and recovery of significant cultural heritage in my city still has. The redesign of the Central Square of the city - Iliria Square - always the heart of the city, and the symbolic space of representation of his community, the main public place of collective life, is an exceptional opportunity to consolidate a process initiated and intended to give force and quality to the whole urban and metropolitan structure. Precisely through this activity, the City of Durres wants to communicate its new image of the city in motion, active and innovative, and at the same time attentive to the values of the past, of its history and of its memories, geared to the sustainability and to the overall quality of its development.For all these reasons, the city is getting into motion, and intends to remain active and vital. A recent motto we chose to characterize our energy is precisely: “Durres never stops!” L’idea di raccogliere e selezionare le migliori proposte progettuali per dare avvio alla rivitalizzazione della piazza principale della mia città intende proseguire e dare maggior corpo ad un’attività di attenzione alla città storica e all’area centrale della città, iniziata con la formazione e l’approvazione del nuovo Piano Urbanistico Integrato della Città Vecchia di Durazzo, dopo molti anni di disordine urbanistico e di assenza d’iniziativa amministrativa sui temi del recupero e della qualità urbana. Tale azione s’inserisce peraltro in un programma strutturato di riqualificazione urbana della città avviato dalle più recenti Amministrazioni Comunali, grazie anche alla cooperazione di numerosi organismi internazionali (Unione Europea, World Bank, Cooperazione Italiana allo Sviluppo, MAE), e all’attività di supporto e di ricerca scientifica in campo archeologico e urbanistico offerta da alcune Università Italiane (già da alcuni anni l’Università di Parma, l’Università di Bologna, e più recentemente l’Università di Chieti e Pescara). Nei prossimi quattro anni che attendono la nostra azione amministrativa, vogliamo segnare un’inversione di tendenza rispetto ai modi e alle pratiche di trasformazione urbana che nei primi anni della transizione all’economia di mercato hanno contribuito ad alterare l’immagine complessiva della mia città, e in particolare della sua area storica. In questi anni la città ha perso molti dei suoi spazi pubblici e delle sue aree verdi, e più in generale ha ridotto la qualità urbana che ne ha sempre caratterizzata l’immagine complessiva, comune a tante città adriatiche marinare, aperte, amichevoli, confortevoli. Oggi il nostro interesse e il nostro impegno sono di far tornare il tema della qualità e della vivibilità urbana al centro dell’interesse dell’ azione amministrativa, a vantaggio tanto dei suoi abitanti, che dei suoi visitatori e dei soggetti portatori di interesse. L’ipotesi generale che muove l’impegno della mia Amministrazione è anche di ristabilire un nuovo legame con la storia urbana di Durazzo, riavviando un’opera di rivitalizzazione e recupero del considerevole patrimonio culturale di cui ancora la mia città è dotata. Durazzo è la città che possiede le vestigia di uno dei più grandi anfiteatri romani dei Balcani, le mura ancora integre della cittadella bizantina e ottomana, un importante Museo archeologico, un esteso patrimonio di tracce e monumenti delle molte epoche che ne hanno segnato il cammino. Vogliamo dunque basare il nostro impegno sulla condivisione di una visione al futuro della città, che non nega la possibilità di nuovi linguaggi dell’architettura, anche all’interno della città storica, ma è tuttavia fortemente orientata verso la sostenibilità ambientale e culturale dello sviluppo, anche in relazione alle nuove opportunità del turismo culturale, e dal punto di vista del miglioramento complessivo della qualità della vita dei suoi abitanti. La riprogettazione della Piazza Centrale della città – piazza Liria – cuore da sempre della città, spazio identitario e simbolico della sua comunità, principale luogo pubblico e della vita collettiva, costituisce una eccezionale occasione per consolidare un processo avviato e destinato a dare vigore e qualità all’intero organismo urbano e metropolitano. E’ anche attraverso questa attività che la Città di Durazzo vuole comunicare la sua nuova immagine di città in movimento, attiva e innovatrice, e assieme a ciò attenta ai valori del passato, della sua storia e delle sue memorie, orientata alla sostenibilità e alla qualità complessiva del suo sviluppo. E’ rispetto a tutto ciò che la città si è rimessa in moto, e intende mantenersi attiva e vitale. Perchè, come dice un recente motto che abbiamo scelto per caratterizzare la nostra attività, “Durazzo non si ferma mai! 9 Massimo Luciani Forum of Adriatic and Ionian Cities / Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio Il Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio, ha patrocinato con grande condivisione il Concorso internazionale Piazza Liria di Durazzo. Il Forum da 10 anni è impegnato nella costruzione di relazioni, progetti ed eventi nel Bacino Adriatico-Ionico per lo sviluppo economico e sociale della Regione attraverso il confronto, il dialogo, la collaborazione e il consolidamento della rete delle città. A dieci anni dalla sua fondazione, il Forum si trova di fronteuna realtà profondamente diversa. In questo decennio la Regione Adriatico-Ionica ha costruito i suoi assetti politici in una nuova cultura di pace che ha portato stabilita, democrazia e benessere. Sono nati nuovi organismi transnazionali che contribuiscono a consolidare la cooperazione e il confronto regionale. L’istituzione della Iniziativa Adriatico Ionica rappresenta l’elemento centrale di questa visione, supportata anche dalla formazione della Euroregione Adriatica. La sussidiarieta è la base della democrazia e della governance e il Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio crede fermamente nella collaborazione e nel dialogo permanente anche alla luce della nuova centralita che la UE sta dando alle strategie macroregionali. Questa iniziativa consolida i rapporti di collaborazione con le altre reti per favorire integrazioni e sinergie da utilizzare anche per l’accesso alle opportunità di finanziamento dell’Unione Europea, della Banca Mondiale e delle Agenzie delle Nazioni Unite. La Città di Durazzo, in questi ultimi 2 anni alla Presidenza della nostra Associazione, si è distinta per capacita di apertura e d’ impegno nella direzione della costruzione della comunita adriatica. La scelta di un concorso internazionale coglie l’importanza della valorizzazione delle risorse culturali, ambientali e paesaggistiche di Durazzo e si coniuga con la volontà di contrastare la speculazione e promuovere un programma armonico e coordinato di valorizzazione e promozione del proprio territorio. Far crescere la coscienza dell’importanza della prevenzione dei rischi, della tutela dell’ambiente, promuovere una politica di sviluppo sostenibile, sono queste le fondamenta che garantiranno un futuro alle prossime generazioni. Le città sono i luoghi del nostro tempo dove si producono lo sviluppo, la conoscenza e le relazioni. La qualità dello spazio pubblico urbano fa differenza nella competizione per attrarre nuove opportunita. La volonta di recuperare nel Progetto il rapporto con gli elementi storici ed archeologici, come le Terme Romane e il Foro d’età Bizantina, è di particolare rilievo per la valorizzazione culturale di Durazzo e per la stessa riscoperta delle testimonianze storiche che legano le città dell’Adriatico con segni e monumenti appartenenti alla stessa matrice identitaria.La rinascita di Piazza Liria produce anche una riconnessione di elementi che fanno vivere nello spazio comune la società multiculturale e multireligiosa che oggi convive nella Città. I lavori che in questa pubblicazione sono presentati colgono questi indirizzi e proiettano Durazzo in una dimensione di più alta qualità urbana; la sfida per le nuove classi dirigenti è quella di tenere la rotta indicata senza farsi condizionare dalle logiche speculative che potrebbero avere una forza dirompente in un contesto civile gracile e ancora in fase di consolidamento e formazione. 10 Beatrice Fumarola INARCH, National Institute of Architecture/ Istituto Nazionale di Architettura A Durazzo - principale porto dell’Albania, Porta dei Balcani per il costituendo Corridoio Pana europeo 8, seconda città per numero di abitanti e testata territoriale di una estesa area metropolitana che comprende la capitale della nazione, Tirana; importante centro di servizi e di turismo balneare, potenziale meta di interesse culturale e archeologico- il Concorso Internazionale per la rivitalizzazione della Piazza Centrale nasce con l’esplicita intenzione della Amministrazione locale di “proseguire e rafforzare un’attività di riqualificazione e recupero urbano della città rafforzata dall’approvazione del nuovo Piano per l’area centrale, avviata anche grazie anche alla cooperazione di numerosi organismi internazionali (Unione Europea, World Bank, Cooperazione Italiana allo Sviluppo, MAE), e all’attività di supporto e di ricerca scientifica in campo archeologico e urbanistico di alcune Università Italiane” Ci sembra importante osservare come tutto ciò cambi un panorama precedente che aveva visto la città interessata da tumultuosi processi di di trasformazione urbana che, nei primi anni della transizione all’economia di mercato, avevano contribuito ad alterare l’immagine complessiva della città, e in particolare della sua area storica, comportando una riduzione degli standard e in generale della qualità e vivbilità urbana. Che tale azione possa essere basata “sulla condivisione di una visione al futuro della città, che non nega la possibilità e la sperimentazione di nuovi linguaggi dell’architettura, anche all’interno della città storica, ma è tuttavia fortemente orientata verso la sostenibilità ambientale e culturale dello sviluppo (...) nell’ottica del miglioramento complessivo della qualità della vita dei suoi abitanti”, è la scommessa che l’amministrazione locale della città sta affrontando, e a cui INARCH, anche attraverso il patrocinio e la collaborazione data all’organizzazione di questo importante Concorso internazionale, vuole dimostrare tutta la tua condivisione e il suo appoggio. 11 Below: Gadget of Competition: bookmark/Materiali del Concorso: segnalibro Thanks/ Ringraziamenti This competition is born of the initial proposal of the new Master Plan for the Old Town of Durres, recently approved by the competent Albanian authorities last October 26, 2007, readily accepted by Major of the city, and by numerous other Albanians and Italian institutions. The brief of Competition and the collection of scientific documentation was the fruit of a collective work, which gave their useful contribution many scholars Albanians and Italians, from national research institutions and academic. A special thanks goes to Sara Santoro, leader of the Durres Project, University of Chieti - Pescara, to Adriana Giusti, Polytechnic of Torino, to Adriano Ciani, Embassy of Italy in Tirana, to Sermet Bega, director of National Building Archive, Republic of Albania, together with the personality of the Municipality of Durres and the Projects Office for the Old Town of Durres, that with this competition inaugurates its activities. A strong thank to all, to Marin, Edi, Viktor, Luca, Alain, Jean, Rocco, Alberto, a particularly strong thanks to Ina Xhakoni, precious and valuable collaborator of scientific technical secretariat of the Competition, and at Beatrice, Pietro, Isida, Maria Francesca, Antonella, Michela, without whose help this would have never realized. A special thanks to the Major of the city, Vangjush Dako, that believed in this adventure, resisting to the siren of the archi star system, a strong hug to the Depuy Major, Adrian Cela, my precious friend. Another step was taken in the new urban season of the Durres city (P. R.). Questo concorso è nato dalla proposta iniziale del nuovo Piano Urbanistico Integrato per la Città vecchia di Durazzo, recentemente approvato dalle competenti autorità albanesi lo scorso 26 ottobre 2007, e prontamente accolta dal nuovo Sindaco della città Vangjush Dako, e da numerose altre istituzioni albanesi e italiane che figurano tra i soggetti patrocinanti l’iniziativa. La redazione del Bando e la raccolta della documentazione scientifica di gara è stata il frutto di un lavoro collettivo, a cui hanno dato il loro utile apporto numerosi studiosi albanesi e italiani, provenienti da istituzioni di ricerca nazionali e accademiche. Uno speciale ringraziamento va in particolare a Sara Santoro, direttore della Missione Archeologica Italiana a Durazzo, Università di Chieti e Pescara, ad Adriana Giusti, Politecnico di Torino, ad Adriano Ciani, Ambasciata d’Italia a Tirana, e a Sermet Bega, direttore dell’Archivio delle Costruzioni di Tirana, assieme alle personalità del Comune e dell’Ufficio Speciale Progetti per la Città Vecchia di Durazzo, che con questo concorso inaugura la sua attività. Un ringraziamento speciale è indirizzato a Marin, Edi, Viktor, Luca, Alain, Jean, Rocco, Alberto, e in particolare ad Ina Xhakoni, valida e preziosa collaboratrice della Segreteria Tecnico Scientifica del Concorso, e ancora a Beatrice, Pietro, Isida, Maria Francesca, Antonella, Michaela, senza il cui aiuto niente sarebbe stato realizzato. Un ringraziamento infine, del tutto particolare, va al Sindaco della città, Vangjush Dako, che ha creduto a questa avventura, resistendo alle sirene dell’ Archi star system internazionale, e a Adrian Cela, vice sindaco della città, e mio prezioso amico. Un altro passo è stato forse compiuto nella nuova stagione urbana della città di Durazzo (P. R.) 12 Jury composition/Giuria Vangjush Dako, Major of Durres /Sindaco di Durazzo Honorary Chairman of Jury/Presidente onorario della Giuria Arch. Luca Zevi, INARCH (Istituto Nazionale di Architettura, Roma (Italia)/ National Institute of Architecture), Roma (Italy) Arch. Alain Cousseran, Architetto di paesaggio, Parigi (Francia)/ Landscape architect, Paris (France) Alberto Monti, Archeologo, Università di Parma, Italia/ Archaeologist, University of Parma, Italy Arch. Rocco Maragna, Architetto di paesaggio e urbanista, Toronto (Canada)/ Landscape architect and urban designer, Toronto (Canada) Eduard Muka, Artista, Accademia delle Belle Arti, Tirana (Albania)/ Artist, Academy of Visual Art, Tirana (Albania) Viktor Dhimiqi, Architetto, Associazione degli Architetti di Durazzo/ architect, Durres Architect Association Marin Biçoku, Dipartimento delle Politiche Urbane, Ministero dei Lavori Pubblici,Trasporto e Telecommunicazioni (MLPTT), Albania/ Department of Policies and Urban Plannig, Ministry of Public Work, Transport and Telecommunication (MPWTT), Albania Technical and Scientific Committee/Commissione Tecnico Scientifica Prof. Piero Rovigatti, Università di Chieti e Pescara, Italia/ University of Chieti and Pescara, Italy Ing. Adrian Cela Vice sindaco di Durazzo/ Depuy major of Municipality of Durres (Albania) Arch. Ina Xhakoni, Municipio di Durazzo (Albania)/ Municipality of Durres (Albania) 13 Durazzo, foto aerea, IGM, 1928/ Durres, aerial photo, source: IGM 1928 1 The first phase of competition. Conditions and demand for intervention/ La prima fase del concorso. Condizioni e domanda di intervento Durres, aerial photo, 2005 /Durazzo, foto aerea, 2005. In rosso: localizzazione di piazza Liria 1.1 Why a competition for the central square of Duress/ Perché un concorso per la Piazza Centrale di Durazzo The selection of the central square of the city – Iliria Square/ Freedom square- as matter of the competition comes from the role and the importance of the place, from its relation with the interventions of urban revitalization carried out by local administrations, but especially from the complexity and exemplariness of the themes that this urban site presents. All the themes that may be found in the city are there in the square. So, the plan of the square represents an extraordinary chance to put into opportunities and exemplary actions these themes, to try out innovative solutions respecting the fundamental urban values of the city, addressed towards the new and symbolic demands looking forward to a reply from the project. Until now lots of these themes have been obstacles or impediments to development. The presence of important archaeological monuments, often emerged during the construction of new residential buildings, or even of some important urban facilities- as Roman Baths risen during the construction of the new Palace of Culture, or of the remarkable Foro of the Byzantine age- has been considered until now a reason of risk for the pursuit of speculation rather than an opportunity to increase the culture and the economy of the city. The presence of collective functions typical of a main space, replaced urban practices in a residential area. Because of the large number of cars in the town- a new city life matter in an emergent country- nowadays there is a conflict between pedestrian and car traffic in this area. Moreover the square represents inevitably a space of functional and symbolic representation of a multicultural and multireligious society in which there are traces of a rich and complex past and present that is an expression of a various and well-organised community both in life styles and in individual and collective behaviours. The main task of competitors is treating these themes, apparently conflictual, and imaging in new terms a place in which the expectations of the local and outer community are really strong for the importance of the place itself and for the meaning that Iliria square has always had towards the city. La scelta del sito della Piazza centrale della città – piazza Liria/piazza della Libertà – come tema di concorso d’architettura deriva dal ruolo e dall’importanza del luogo, dalla sua relazione con gli interventi di rivitalizzazione urbana realizzati o messi in essere dalle Amministrazioni locali più recenti, ma anche e soprattutto dalla complessità e esemplarità dei temi che tale sito urbano mette sul tappeto. Tutti i temi che presiedono ad ogni intervento fisico contemporaneo nella città sono presenti nella Piazza. Il progetto della Piazza costituisce dunque una formidabile occasione per tradurre in opportunità e azioni esemplari tali temi, per sperimentare soluzioni innovative nel rispetto dei valori urbani fondamentali della città, declinati verso le nuove domande d’uso e simboliche che attendono oggi risposta dal progetto. Molti di questi temi sono stati vissuti fino ad oggi come vincoli, o impedimento allo sviluppo. La presenza di rilevanti monumenti archeologici, spesso affiorati nel corso della costruzione di nuovi edifici residenziali, o anche di importanti attrezzature urbane – è il caso delle Terme Romane affiorate nel corso della costruzione del nuovo Palazzo della Cultura, o dello stesso, notevole, Foro d’età Bizantina - è stata fino ad ora considerato come motivo di rischio rispetto al perseguimento di obiettivi di natura spesso speculativa, piuttosto che un’occasione per la valorizzazione culturale e dunque economica della città. La presenza di funzioni collettive, proprie di uno spazio centrale, si è sovrapposta agli usi più propriamente urbani e di quartiere, di una zona comunque ad elevata densità residenziale. La crescita del traffico urbano e lo sviluppo della mobilità privata in città – esperienza relativamente nuova in un paese di recente transizione –confligge oggi con un uso pedonale e tradizionalmente lento di questo tradizionale spazio pubblico urbano. Una condizione d’uso che tende, peraltro, ad assumere sempre maggiore rilevanza con la scoperta della città da parte del turismo nazionale e internazionale e la crescita dei visitatori e delle presenze. A tali temi può ancora essere aggiunto quello che deriva dalla condizione di una piazza che è inevitabilmente spazio di rappresentazione funzionale e simbolica di una societas multiculturale, oltreché multi religiosa, dove si affacciano le tracce di un passato e di un presente ricco e complesso, espressione di una comunità varia e articolata, tanto negli stili di vita che nei comportamenti individuali e collettivi. Come svolgere assieme questi temi, in apparenza conflittuali, è il compito principale che attende ai partecipanti al concorso, oltre a quello di immaginare in termini nuovi uno spazio su cui è forte l’attesa della comunità locale ed esterna, proprio per il valore del luogo in se e per il senso che Piazza Liria ha sempre avuto nei confronti della città. 17 Durres, post card, early XX sec. / Souvenir d’Albania, Durazzo, cartolina postale di inizio secolo (s.d.) The city after the earthquake of 1926 / La città dopo il terremoto del 1926 The main urban street after the earthquake of 1926 / Il corso urbano principale dopo il terremoto del 1926 The mail urban street after the rebuiling post eartquake / Il corso urbano dopo le ricostruzioni post terremoto, (s.d.) 18 1.2 Site and context description/ Descrizione del sito e del contesto Historical records A short historical description of the square will be useful to highlight the themes and the reasons for the project.The square as a public space, which is a western idea unknown to a city with a five centuries eastern identity, due to the long Ottoman domination, arises at the same time as the first urban demolitions, that announces the modern plan of the city –attested by the town planning which was designed by the Italian architect Leone Carmignani in 1942, after the disastrous earthquake in 1926.The new square occupies to a large extent, a past operating condition, the small widening situated just to the outside of the Ottoman walls perimeter, in a north position, (the Ottoman walls were a further reduction of the Byzantine walls perimeter, that was smaller than the Roman and Hellenistic pre-existent walls). The result is a really large space, without buildings, that soon becomes the meeting place of the new urban main street, the existing trading route, and that will hold the new shops as a replacement for the old structures (the two traditional Bazaar) collapsed after the earthquake. In the past, as represents one of the few maps previous to the Italian survey after the 1926 earthquake (L. Heuzey, H. Daumet, Archaelogical Mission of Macedonia, Paris 1876), the square was a very large area without buildings, between the fortified village in the Ottoman walls and the Turkish castle, built above the previous Byzantine and maybe classical fortifications. The square was in front of the Big Gate, one of the main gates of a defensive system that the map still represents in the beginning of the XIX century. After the 1926 earthquake there was a boom of new streets and buildings that changed the Ottoman structure according to the past urban rules and to a plan of streets forming urban blocks that ignore the previous geometries and town layout.In the surrounding of the square, attentively analysed by the town planning through some projects of open space setting and architectural definition of the main buildings such as the Mosque, an arcade around the Western side of the square, the post office, the seat of the Stock Exchange, never carried out, rise the first collective structures that will characterize the new square as a central place of the city. The Mosque designed by Leone Carmignani comes alongside the preexistent town hall, an Italian project of the beginning of the Thirties, nowadays the Municipal administration seat.Later, in the Communist age, in the north-eastern side of the square, rise the Palace of the Party (nowadays the Palace of the Prefecture) and the Palace of Cenni storici Una veloce storia della piazza è in grado più di ogni altra descrizione di mettere in luce i temi e i motivi di interesse che attendono di essere oggi interpretati dal progetto. L’invenzione della Piazza, come invenzione di uno spazio pubblico di matrice occidentale, inedito in una città che per oltre cinque secoli mantiene un carattere sostanzialmente orientale, frutto di una lunga dominazione ottomana, avviene in contemporanea ai primi lavori di sventramento urbano che anticipano il nuovo disegno moderno della città – consacrato dal Piano Regolatore Generale dell’architetto italiano Leone Carmignani, nel 1942 – e che si trova a dare ragione dei primi interventi di riorganizzazione urbana della città realizzati dopo il disastroso terremoto del 1926. La nuova Piazza si trova così ad occupare, estendendolo a dismisura, almeno per le normali condizioni operative del tempo, il piccolo slargo posto appena al di fuori del perimetro delle mura ottomane,– un ulteriore restringimento del perimetro di mura bizantine, già più stretto delle preesistenti mura d’età romana ed ellenistica – a nord. Si crea così uno spazio di notevoli dimensioni, non definito da edifici, che presto diventa il punto di confluenza del nuovo corso urbano, l’attuale via del Commercio, su cui si affacceranno le nuove botteghe in sostituzione delle vecchie costruzioni che componevano i due tradizionali Bazar, crollate grazie al sisma. In passato, infatti, il sito della Piazza si caratterizzava, nella rappresentazione di una delle poche mappe precedenti ai rilievi italiani del posto terremoto del ’26, (L. Heuzey, H. Daumet, Archeological Mission of macedonai, Paris, 1876), come un’ampia aerea inedificata, antistante il borgo fortificato, stretto nelle mura ottomane, e il castello turco soprastante, eretto sulla base di precedenti fortificazioni bizantine e forse classiche, davanti ad una delle porte principali (La Grande Porta) di un sistema difensivo che la mappa rivela ancora perfettamente in piedi alle soglie del XIX secolo. Alla demolizione degli edifici danneggiati dal sisma del ’26 fa dunque seguito lo sviluppo di nuove strade e di nuovi edifici, che tendono a trasformare il tessuto ottomano della città secondo i 19 On the top: The square before the costruction of the mosque/ In alto: veduta della piazza Liria prima della costruzione della moschea Above: he Big Mosque turned into a cultural centre during the communist age/ In basso: la Grande Moschea convertita in un centro culturale durante il periodo comunista 20 crismi dell’urbanistica razionale del tempo, secondo un disegno di strade che articolano tale tessuto in isolati urbani, incuranti delle geometrie e degli assetti precedenti. Attorno alla piazza, cui il nuovo Piano Regolatore dedica una attenzione particolare, con ben calibrati progetti di sistemazione dello spazio aperto quanto di definizione architettonica dei nuovi edifici più rappresentativi – un portico che cinge tutta la piazza sul lato occidentale, la previsione dell’Ufficio Postale, la sede della Borsa, tutti peraltro mai realizzati – sono già sorti i primi edifici collettivi che caratterizzeranno la nuova piazza come luogo centrale della città: tra questi la moschea, e il preesistente Palazzo Comunale, ancora oggi sede dell’Amministrazione comunale, realizzato su progetto italiano all’inizio degli anni ’30. Successivamente, in piena età comunista, sorgeranno ancora, sul versante Nord Orientale, il Palazzo del Partito (ora Palazzo della Prefettura), e il nuovo Palazzo della Cultura, sul fronte Nord della Piazza. Alcuni edifici, preesistenti, conosceranno durante gli anni del Regime alcune trasformazioni. Singolare, tra questi, la sorte della moschea, trasformata in Centro Culturale da un intervento che opera, nel 1967, ben poche demolizioni (il minareto), e camuffa la cupola originaria, senza alterarla all’interno, attraverso elementi di facciata che verranno poi demoliti, quando verso il finire del regime l’edificio verrà ricondotto alle sue funzioni originarie di luogo di culto, dopo i danneggiamenti parziali del terremoto del 1979, e grazie all’aiuto di fondi egiziani (1993). Gli interventi di demolizione e ricostruzione, in tutti questi anni, svelano anche le tracce di antiche rovine e di antichi assetti urbani. Condizione normale, questa, in una città che si è più volte costruita e ricostruita su se stessa, dopo terremoti e maremoti catastrofici. Tra queste tracce, le più rilevanti sono quelle relative al ritrovamento di un’antica basilica Paleocristiana, i cui resti appaiono proprio in corrispondenza della costruzione della nuova moschea; la scoperta delle Terme Romane, nei lavori di fondamenta del nuovo Palazzo della Cultura; e lo splendido Foro Bizantino, ancora in relazione alla stessa costruzione. Di lì a poco, alla metà degli anni ’60, poco distante dalla piazza, affiora, in circostanze fortuite, il grande anfiteatro romano, uno dei più grandi di tutti i Balcani, l’unico rinvenuto in Albania, su cui da subito si concentrano le attenzioni degli archeologi albanesi e l’interesse della comunità scientifica internazionale. Sul finire degli anni ’80, nel lungo declino del regime, il quadro della Piazza è ora in gran parte definito. Pochi interventi definiranno alcuni sostanziali cambiamenti sul fronte occidentale, anche grazie al recupero della Moschea Grande, e poco più su per la costruzione della sede della Prefettura, un grande edificio in stile razionalista che prenderà il posto, sul finire degli Culture in the northern side.Some pre-existent buildings change during the years of the regime, such as the Mosque turned into a cultural centre in 1967 thanks to few demolitions (the Minaret) and the camouflage of the original dome without any inner alterations, through some façade components later demolished at the end of the communist regime and after the 1979 earthquake. The Mosque recovers in this way its original function as a religious place even thanks to Egyptian funds (1993). During all these years, the interventions of demolition and reconstruction have brought to light the traces of ancient ruins and town layout. The most important among them are those about the find of an ancient early Christian Basilica; its remains appear precisely at the time of the construction of the new Mosque and of the discovery of Roman Baths, during the foundation works for the new Palace of Culture and in the magnificent Byzantine Foro, still related to the same construction.Soon after, in the mid-sixties, appears by fortuitous events and not far from the square, the Great Roman Amphitheatre, one of the biggest in the Balkans, the only one in Albania, source of interest of many Albanian archaeologists and of the scientific and international community.The description of the square is now largely defined. Only few interventions will change the western side of the square such as the recovery of the big Mosque and the construction of the seat of Prefecture, a big edifice in a rationalist style that at the end of the eighties will replace the wide public garden which was in a position of slight slope between the Mosque and the area occupied in those years by the new Palace of Culture.These building interventions characterize the surrounding of the square through the location of big and functional containers commonly used and consistent with the function and the symbolic and representative meaning of the main public space of the town.During the years of growth and speculative building development, a big tower used as house residences and offices upsets the dimensional and prospective schemes (until then controlled by the previous interventions) invading the space to the right of the town hall previously occupied by some modest buildings. The history of the square describes a space still incomplete especially in the eastern side, nevertheless rich in memories, stories and important presences in the urban and monumental field.All the main urban functions give onto the square –the Town Hall, the big Mosque, the Palace of Culture, the Prefecture- and the most important historical monuments of the city are approximately in contact with it; such as the mentioned great Roman Amphitheatre whose access is by a staircase that starts from its own south-western summit; the remains, in situ, of the Ottoman walls (it would be interesting the reconstruction of its Big Gate) that preceeded the Castle, no more there in the square (only few remains to the left of the Town Hall, known as the Clock-tower) but that still has a monumental importance over the boundary of the square. And then the Byzantine Foro, behind the Palace of Culture, and on the other side, near to the port, along the actual main street, the old trading route, there are the ancient Hamman, the Big Venetian Tower and the walls –roman, maybe Hellenistic and then Byzantine anni ’80, dell’ampio giardino pubblico che occupava lo spazio in leggero declivio tra la Moschea e l’area occupata in quegli anni dal nuovo Palazzo della Cultura. Si tratta di interventi edilizi che caratterizzano l’intorno della Piazza attraverso la collocazione di grandi contenitori funzionali di uso pubblico, coerenti con la funzione e il connotato simbolico e rappresentativo del principale spazio collettivo della città. Negli anni della crescita e dello sviluppo speculativo edilizio della città, una grande torre per abitazioni ed uffici sbilancia i rapporti dimensionali e prospettici, fino ad allora sostanzialmente controllati dagli interventi realizzati, occupando lo spazio a destra della sede comunale, precedentemente occupato da edifici di modeste dimensioni. Ancora prima di questi interventi, sono numerose le nuove costruzioni che alterano in maniera spesso sostanziale l’intero skyline della città, pur interessando aree distanti dall’intorno della piazza, peraltro in palese contraddizione con una norma di tutela di livello nazionale che riconosce Durazzo come “città museo”, e buona parte del suo centro urbano come area di totale inedificabilità. Molto recentemente, la controversa e faticosa approvazione del nuovo Piano Urbanistico Integrato per la Città Vecchia, ristabilisce condizioni di certezza urbanistica e di tutela dell’area monumentale, ristabilendo normali condizioni di governo urbanistico dell’intera area centrale. La storia della Piazza ci consegna oggi uno spazio ancora incompiuto, soprattutto sul versante orientale, e tuttavia particolarmente denso di memorie e di storie, oltreché di presenze di rilevanza urbana e monumentale. Tutte le funzioni urbane principali si affacciano sulla piazza – la Sede Municipale, la Moschea Grande, il Palazzo della Cultura, la Prefettura – e tutti i principali monumenti storici della città sono a diretto contatto con essa, o distano dalla piazza distanze assi modeste. È il caso del citato, grande anfiteatro romano, da cui si accede per una scalinata che parte proprio dal suo vertice Sud occidentale; di ciò che rimane, in situ, delle mura ottomane che anticipano il Castello, a cui risale proprio seguendone il tracciato, scomparso sul lato della Piazza (ne restano solo poche tracce a sinistra del Palazzo Comunale, note come “la torre dell’orologio”), ma che poi riacquista consistenza monumentale, oltre il confine della piazza. E poi ancora il Foro Bizantino, alle spalle del Palazzo della Cultura, e dall’altra parte, verso il porto, lungo l’attuale corso principale, già via del Commercio, l’antico Hamman, la grande Torre Veneziana, e di nuovo le mura – già romane, forse ellenistiche, poi bizantine e ottomane, che chiudono la Città Vecchia, di cui Piazza Liria costituisce oggi il cuore. La piazza appare oggi come un grande spazio, frammentato, denso e incompiuto, forse anche incompleto, rispetto alla necessità di funzioni che oggi si chiedono ad una grande piazza contemporanea. 21 Durres, post card, early XX century/ Durazzo, cartolina dei primi del secolo (s.d.) Durres, post card, early XX century, square view./ Durazzo, cartolina dei primi del secolo (s.d.), veduta della piazza/ Durres, post card, early XX century, in evidence: “Kinema Gloria/ Durazzo, cartolina, in evidenza l’insegna del Kinema Gloria “Durazzo, piazza Municipale”, (s.d.)/ Durres, post card, main square. 22 and Ottoman that enclose the old town whose heart is Iliria Square. Nowadays the square appears as a great space, fragmented, dense and incomplete, compared to the need of functions today required to a large contemporary square: a space designed by history, through a non-linear course, which is waiting for a new project able to increase the value of past identities, through the creative invention of a new image and of a new urban landscape. The square represented in a map after the earthquake of 1926 (T. Papa)/ La Piazza dopo il terremoto del 1926 (elaborazione grafica T. Papa) The square represented in a map after the earthquake of 1926 (T. Papa)/ La Piazza dopo il terremoto del 1926 (elaborazione grafica T. Papa) 23 1.3 Environmental, ecological and landscape conditions/ Condizioni ambientali, ecologiche e di paesaggio The area is almost level, apart from the western side, in slight slow. In fact in this point there is a climb of the hilly front that leads to the higher altitude, part of the Promontory of Durres, that in the northern side has higher levels. This side is characterized by a thin vegetation composed of typical local essences, characteristics of the Mediterranean landscape. The square has also in its inner side a sparse planting. The edges of streets are decked out with privets and ilexes and other vegetal arboreal and endemic species. In the surrounding of the Palace of Culture there is a vegetation composed of ornamental hedges (laurels, butter-bushes, privets and other essences)and some forest trees (mainly ilexes).The square is divided in two parts by a wide space shaded by some high cedars of Lebanon, in good vegetative conditions. Thanks to its vegetal heritage, the square has also a potential role of ecological reconnection between the hilly slopes, in the east, and the areas that occupy the alluvial plain, as far as the harbour basin and the coastal trip, occupied in the past by a florid pine forest that should be revive. L’area si presenta sostanzialmente in piano, tranne che per il suo lato occidentale, in leggero declivio. Da tale bordo parte infatti la risalita del fronte collinare che poi conduce alla quota maggiore, parte del Promontorio Durazziano, che presenta quote maggiori nello sviluppo del sistema collinare a Nord. Tale fronte si caratterizza per la presenza di una discreta copertura vegetale, formata da essenze tipiche del luogo, caratteristiche del paesaggio costiero mediterraneo. La piazza presenta anche al suo interno una modesta copertura arborea. I bordi delle strade sono ornati da filari di ligustri e da lecci e da altre specie vegetali arboree endemiche. Attorno al Palazzo della Cultura è presente una vegetazione fatta di siepi ornamentali (allori, pitosfori, ligustri, altre essenze) e alcuni alberi ad alto fusto (in prevalenza lecci). La Piazza e’ inoltre suddivisa in due da un ampio spazio ombreggiato da alcuni alti cedri del Libano, in buone condizioni vegetative. In relazione al proprio patrimonio vegetale, la piazza svolge anche un potenziale ruolo di riconnessione ecologica tra le pendici collinari su cui risale la città, verso est, e i quartieri che occupano la piana alluvionale, fino al bacino portuale e alla fascia costiera, un tempo occupata da una florida pineta, che meriterebbe di essere in qualche modo ripristinata. Aerial views, 2005/ Foto aeree, 2005 Up: Sopr Aerial view, IGM 1928/ Foto aerea, IGM, 1928 Up: Central area, aerial view, 1918 Sopra: area centrale, foto aerea, 1918 On the right: Central area, aerial view, 2005/ A destra: area centrale, foto aerea, 2005/ 1.4 Historical and cultural heritage/ Eredità storiche e culturali Classic Age The city of Durres has several witness to the Classic age. The most important among them are the mentioned Roman Amphitheatre, the Ottoman, Venetian, Byzantine Roman and Hellenistic Walls. The town, even for the recent building activity, is always involved in important archaeological finds. The square presents large traces of this heritage. On the website of the Competition there are a lot of information about the monumental importance of this heritage, the current and potential urban importance and the cultural and scientific value. These information derive from the considerable investigation work carried out by the Archaeological Italian Mission, University of Parma, represented in the Map of the Archaeological Risk of the Town and in the detailed provisions of preservation and enhancement introduced in the new Plan for the Central Area. All the materials about these investigation and normative instruments are available on the website of the Competition. Byzantine and Ottoman Age Even this historical period is well represented in the square. Behind the Palace of Culture there is the ancient Maccellum (IV-VI century a.C.); the traces of its colonnade of 18 metres radius are still there, it has been recently recovered and partly reconstructed with the foundations of the radial spaces used in the past as shops. The flooring, still present, is marble made, but the street around it and the new residential buildings make difficult the perception and the visit of the edifice. The Byzantine walls between the Palace of Culture and the Roman Amphitheatre are the other important element of this period, even thanks to its current condition of decay and potential recovery, alongside with the area of the ancient Byzantine castle, whose towers are still preserved except one: this area is today invaded by buildings erected without planning permission on the promontory that goes up to the twentieth – century King Zog’s Villa. Twentieth century heritage Iliria square has also some traces of the recent architectural history because of the works of Italian and Albanian architects in the 20’s. The Palace of the Municipality “Bashkia” was built in 1930. The building is situated in the western side of the square and shows a three 26 Età classica La città di Durazzo presenta numerose testimonianze dell’età classica. Tra queste destano particolare attenzione i già citati anfiteatro romano, e i vasti tratti di mura ottomane, veneziane, bizantine, gia’ romane e ellenistiche. La città, anche in ragione della più recente attività edilizia, e’ peraltro continuamente interessata da ritrovamenti di rilevante interesse archeologico. La piazza presenta vaste tracce di tale patrimonio. Sul sito del concorso sono presenti molte informazioni relative alla consistenza monumentale di tale patrimonio, alla loro rilevanza urbana attuale e potenziale, nonché al suo valore culturale e scientifico. Tali informazioni derivano dal considerevole lavoro di indagine svolto dalla Missione Archeologica Italiana dell’Università di Parma, tradotto nella Carta del Rischio Archeologico della Città e nelle specifiche normative di tutela e valorizzazione introdotte nel nuovo Piano per l’Area Centrale. Tutti i materiali conoscitivi relativi a tali strumenti di indagine e normativi sono a disposizione dei concorrenti tramite il sito del Concorso. Età bizantina e ottomana Anche questo periodo storico è ben rappresentato nello spazio della piazza. Dietro il Palazzo della Cultura è situato infatti l’antico Macellum (IV-VI sec d.C.), di cui permane tuttora la traccia del bel colonnato di raggio pari a 18 m, recentemente restaurato e in parte ricostruito, con le fondamenta degli ambienti radiali adibiti in passato a botteghe. La pavimentazione, oggi ancora presente, è in marmo, ma la permanenza della strada che lo lambisce e dei nuovi edifici residenziali, anche di recentissima costruzione, rendono difficili la percezione dell’intero edificio e la sua stessa visita. Il tratto di mura d’età bizantina che dall’attuale Palazzo Comunale risale quasi tangente all’Anfiteatro romano è l’altro elemento di interesse di tale periodo che merita di essere ricordato, anche in relazione alla sua attuale condizione di degrado e di necessario recupero, assieme all’area dell’antico castello bizantino, di cui rimangono ancora, ben conservate, almeno tre delle Amphiteatre and Byzantine Forum, aerial view, 2005/ L’Amphiteatro e il Foro Bizantino, foto aerea, 2005 View of Amphiteatro/ Veduta dell’anfiteatro Macellum IV-VI cen. B.C. /Macellum IV-VI sec. a.c 27 arches porch, a double height open arcade and a little church tower on the angle iron towards “RR. Tregtare”. Nowadays it is the administrative seat and the council hall of the municipality of Durres, even though there will be a relocation of some functions and the elevation of the edifice to a space of representation and political discussion. quattro torri che ne formavano l’ossatura, oggi invaso da costruzioni abusive, e che si erge sul primo pianoro del promontorio che poi risale fino al colle della Villa novecentesca di Re Zog. The “Big Mosque”, nowadays cultural monument, in conformity with the Albanian preservation act, evokes the original shapes. The Mosque comes out in all the photographic representation of the first decades of the century, and even in the perspectives of the square carried out by Italian and Albanian architects responsible for the 1942 town planning. It is situated on the south-western corner of the square above the structure of the original building which was turned into the Palace of Culture during the communist regime and seriously damaged by the 1979 earthquake. The existing edifice has a marble façade, a podium covered with opus incertum and a porch composed of bicolour columns and pillars. It is a landmark for a lot of Moslems but even for all the citizens. Thanks to its shapes and proportions and its particular orographic position, the Mosque dominates both the square and the urban main street, which from the Adriatic gate (the entrance in the port planned in 1942 plan) leads to the centre of Iliria square. Piazza Iliria presenta anche tracce di interesse della storia architettonica più recente della città, come risultato della presenza attiva, a Durazzo, di architetti italiani e albanesi già a partire dai primi anni ’20. Up: The Big Mosque/ In alto: La Grande Moschea Below: Aleksander Moisiu Teather, The Palace of Culture (Aleksander Moisiu theatre)/ In basso: Il Palazzo della Cultura (Teatro Aleksander Moisiu) Eredità del Novecento Il Palazzo del Municipio “Bashkia” è stato realizzato nel 1930. Situato nel lato ovest della piazza l’edificio è composto, da un ingresso centrale a tre arcate, sormontato da loggiato a doppia altezza e un piccolo campanile sul cantonale verso RR. “Tregtare“. Attualmente ospita la sede amministrativa del Comune di Durazzo, assieme alla sala consiliare, anche se è in discussione la probabile delocalizzazione di alcune funzioni, e l’elevamento dell’edificio a spazio di rappresentanza e di discussione politica. La “Grande Moschea”, attualmente monumento culturale, secondo la legislazione di tutela albanese, riecheggia nelle fattezze attuali le forme originarie. La Moschea compare in quasi tutte le rappresentazioni fotografiche dei primi decenni del secolo, e anche nelle prospettive della piazza realizzate dagli architetti italiani e albanesi autori del Piano Regolatore Generale del 1942. Situata nell’angolo sud – ovest della Piazza, su un terrazzo sopraelevato alla quota dello spazio centrale, è stata in parte restaurata nel 1993, con fondi egiziani, sopra le strutture dell’edificio originario manomesso negli anni del regime comunista (era stata trasformata in Palazzo della Cultura) e seriamente lesionato dal terremoto del 1979. L’edifcio attuale presenta la facciata in marmo, con basamento rivestito in pietra ad opus incertum, porticato composto da colonne e pilastri a fasce bicolore, ritmo ascensionale degli elementi sovrapposti fino alla cupola. È un punto di riferimento per molti religiosi musulmani, ma anche per tutti i cittadini. Domina, con le sue forme e le sue proporzioni, e anche in ragione della sua particolare collocazione orografica, tanto la piazza quanto la prospettiva dell’attuale corso urbano principale della città, che dalla Porta Adriatica (l’ingresso al porto disegnato dal Piano del ’42) conduce proprio al centro di piazza Iliria. l Palazzo della Cultura (Teatro Aleksander Moisiu) L’edificio ha preso il nome del più grande artista di fama mondiale, in parte originario della città, Aleksander Moisiu, celebrato e onorato dalla città in vario modo. Anche la recente, nuova Università pubblica prende il suo nome, e a lui sono dedicate alcune interessanti sale del limitrofo Museo The Palace of Culture (Aleksander Moisiu theatre) The building is called after the most important and well known Albanian actor, Aleksander Moisiu, greatly renowned in the town (also the new public university and the ethnographic museum, rich in images and historical relics, are named after him). The theatre or Palace of Culture, so called by the citizens, is situated in the northern side of the Freedom Square “Sheshi-i-Lirise”. The theatre receives a lot of artists but even common people. Nowadays lots of its spaces are used for conferences and other collective activities. Its construction was already planned in the 1942 Town Planning by the Italian architect Leone Carmignani. The theatre was built in 1963 in the site where the 1942 plan should have been a Post Office. The building yard brought to light the Roman Baths and part of the Byzantine Foro. In 2005 the Municipal Administration started the first recovery works of the building. It is a rationalist, proportionate and compact edifice. The façade presents a porch that starts from a monumental staircase and becomes a double-height open arcade with glass walls. The Prefecture This is a recent building. It was built at the end of the Communist regime and it is situated in the north western side of the square. The architectural style is the same of the mentioned Palace of Culture. Nowadays it is the seat of Regional Offices and of the main political parties of the town. Above: the Prefecture/ In basso: la Prefettura Etnografico, denso di immagini e cimeli storici. Il teatro o Palazzo della Cultura, come abitualmente i cittadini lo chiamano, è collocato nel lato nord della Piazza della Liberta “Sheshi i Lirise”. Il teatro è un luogo non solo di passaggio di molti artisti ma anche di grande frequentazione pubblica. Molti dei suoi spazi attualmente vengono utilizzati per conferenze e altre attività collettive. La sua costruzione era stata già prevista nel Piano Regolatore del 1942 sotto la cura dell’architetto italiano, Leone Carmignani. Il teatro venne costruito nel 1963 nel sito dove il piano del 1942 prevedeva un edificio postale. Il cantiere fu occasione per scoprire le terme romane e parte del Foro Circolare bizantino adiacente all’edificio. Nel 2005 l’Amministrazione comunale ha dato avvio a primi lavori di recupero e restauro dell’edificio. Questo si presenta come un edificio di forme razionaliste, ben proporzionato e compatto, ancorato nelle fondamenta da pilastri che risalgono proprio dall’area archeologica delle antiche terme, riportata a vista. La facciata è scandita da un portico colonnato, che parte da una scalinata monumentale, e prosegue in forma di loggiato a doppia altezza, interamente vetrato scandito da piastrini in cemento armato. La sede della Prefettura Questo è l’edificio di più recente collocazione. Realizzato verso la fine del regime comunista, occupa una posizione in rilievo sul lato nord occidentale della piazza. Lo stile architettonico rimanda a quello del citato Palazzo della Cultura. Attualmente è sede degli uffici regionali e delle sedi dei maggiori partiti politici della città. “Plan de Durazzo”, 1876, L.Heuzey, H. Daumet, Missione Archeologica di Macedonia, Parigi/ 1876, L.Heuzey, H Daumet, Archaeologic Mission of Macedonia, Paris