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RAPPORTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Aggiornamento novembre 2014 Dott. Carlo Terranova Dott. Antonio di Gennaro Dott.ssa Simona Nizza RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICE 1. Premessa 1 La metodologia del monitoraggio ambientale del PSR Campania 1.1 Schema di lavoro 1.2 Gli strumenti 1.3 I dati: tipologia e sorgenti 2. La definizione del contesto 2.1 Il contesto regionale di riferimento: i trend evolutivi 2000-2010 dell’agricoltura regionale, attraverso l’analisi degli indicatori ambientali di contesto utilizzati dal PUMA-PSR Campania 2007/2013 INDICATORE IC 19 (superficie biologica): aggiornamento 2014 INDICATORE IC 32 (superficie svantaggiata): aggiornamento 2014 Osservazioni conclusive 2.2 Analisi di scala regionale degli aspetti fisiografici, ecologici, agroforestali e paesaggistici del territorio regionale (Descrizione dei 28 Sistemi territoriali rurali - STR) 3. Analisi a scala territoriale degli interventi - aggiornamento 2014 3 Analisi della distribuzione territoriale e dell’impatto degli interventi: quantità ed investimenti 3.1 Impegni e spese per Asse e per Misura 3.2 Analisi della distribuzione territoriale dei beneficiari e dei pagamenti delle misure strutturali degli Assi I, II, III 3.3 Analisi della distribuzione territoriale dei beneficiari e dei pagamenti delle misure a superficie dell’Asse II 3.4 Analisi dell’impatto ambientale delle misure a superficie dell’Asse II 4. Analisi degli impatti del PSR sui principali aspetti di sensibilità ambientale aggiornamento 2014 4.1 La metodologia (incrocio dei risultati territoriali descritti nel capitolo 3 con il set di cartografie di sensibilità ambientale) 4.2 Sensibilità del Territorio Regionale ai Rischi idrogeologico 4.2 Sensibilità del Territorio Regionale ai Rischi di inquinamento 4.3 Sensibilità del Territorio Regionale agli Asset naturalistici 4.4 Sensibilità del Territorio Regionale ai Cambiamenti climatici 1 (Dimensione socio-economica) 4.5 Sensibilità del Territorio Regionale ai Cambiamenti climatici 2 (Dimensione ambientale) 4.6 Sensibilità del Territorio Regionale alla Qualità dell’aria 4.7 Sensibilità del Territorio Regionale alla qualità delle Risorse idriche sotterranee 4.8 Sensibilità del Territorio Regionale alla qualità delle Risorse idriche superficiali 5 6 7 Approfondimenti tematici 5.1 L’impatto del settore agricolo regionale sulla risorsa idrica 5.2 Inferenza tra fenomeni franosi ed uso del suolo 5.3 L'agricoltura nella "Terra dei fuochi": impatti agronomici, territoriali, ambientali Valutazioni conclusive Bibliografia Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Premessa Il presente documento è l’aggiornamento al 2014 del Rapporto di monitoraggio ambientale del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2013 della Regione Campania. Come nella precedente versione del report, la valutazione è stata condotta rispetto agli obiettivi di sostenibilità ambientale individuati nel Rapporto Ambientale del PSR Campania, dando attuazione a quanto previsto dall’art. 9, comma 1 lett. c) e dall’art. 10 della Direttiva Comunitaria 2001/42/CE concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente, recepita a livello nazionale dal D. Lgs 152 del 2006 e s.m.i. e a livello regionale dalla DGR 203 del 2010. In particolare gli aggiornamenti 2014 hanno riguardato le seguenti parti del documento: • per quanto riguarda la definizione del contesto regionale di riferimento (capitolo 2) sono stati popolati due indicatori comunitari di fondamentale importanza, relativi alla superficie delle aziende agricole condotta con metodo di coltivazione biologica e all’identificazione a scala particellare dei territori regionali classificati come “aree svantaggiate” ai sensi della Direttiva n.75/268/CEE; • la descrizione dei 28 Sistemi territoriali rurali – STR – (paragrafo 2.2) è stata arricchita con ulteriori analisi basate sull’elaborazione integrata di dati fisiografici e censuari; • l’analisi della distribuzione territoriale e dell’impatto ambientale degli interventi (in termini di spesa e di beneficiari) è stata aggiornata sulla base della disponibilità di dati a giugno/luglio 2014 (capitolo 3) sia per le Misure strutturali che per le Misure a superficie; • il medesimo aggiornamento a giugno/luglio 2014 ha riguardato anche l’analisi degli impatti del PSR sui principali aspetti di sensibilità ambientale (capitolo 4); • tra gli approfondimenti tematici è stato inserito il paragrafo “L'agricoltura nella Terra dei fuochi: impatti agronomici, territoriali, ambientali” (paragrafo 5.4), comprensivo di valutazioni sulle specifiche politiche rurali da attivare. Come già evidenziato nel precedente Report, il D.lgs.n. 152/2006, in attuazione a quanto prescritto dalla direttiva comunitaria, all’art. 18 prevede che, per i piani o programmi sottoposti a valutazione ambientale, sia assicurato il monitoraggio ambientale diretto al controllo degli effetti significativi sull’ambiente e alla verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, al fine di individuare tempestivamente eventuali impatti imprevisti e adottare le opportune misure correttive. Anche il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) rientra nel campo di applicazione della VAS che, ai sensi del Regolamento (CE) n. 1974/2006 recante disposizioni di applicazione del Regolamento (CE) n. 1698/2005 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, è parte integrante della valutazione ex ante del Programma stesso. Il dettato normativo prevede che per i piani o programmi sottoposti a valutazione ambientale, come il PSR della Campania, siano adottate specifiche misure di monitoraggio ambientale dirette al controllo degli effetti ambientali significativi e alla verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale prefissati, al fine di individuare ed adottare, in fase di attuazione del piano o programma, eventuali misure correttive ritenute opportune. L’obiettivo del Piano Unitario di Monitoraggio Ambientale del PSR è pertanto quello di verificare la corrispondenza degli interventi realizzati dal Programma e dei relativi effetti sul territorio regionale rispetto agli obiettivi di sostenibilità ambientale individuati nel Rapporto Ambientale. In tale contesto, il presente documento di valutazione ambientale intende rilevare, descrivere e quantificarne gli impatti positivi, di specifiche misure del Programma, finalizzati alla conservazione e protezione delle risorse naturalistiche e agroforestali e dedicate al complessivo miglioramento dei sistemi del territorio rurale ed aperto della regione Campania. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Nella valutazione degli impatti positivi sulle sensibilità ambientali presenti in Campania, il documento evidenzia eventuali effetti negativi o nulli derivati dall’attuazione delle misure PSR considerate, individuando le possibili cause al fine di adottare opportune misure correttive. Tali misure correttive sono indirizzate alla conclusione del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 ma direttamente focalizzate sui temi relativi alla Programmazione Unitaria 2020, con particolare riferimento alle condizionalità ex-ante riguardanti lo sviluppo sostenibile dei territori e le pressanti problematiche ambientali e socioeconomiche relative agli effetti a breve termine dei cambiamenti climatici in atto. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 1 LA METODOLOGIA DEL MONITORAGGIO AMBIENTALE DEL PSR 200720013 NELLA REGIONE CAMPANIA 1.1 Schema di lavoro In ottemperanza agli obiettivi del PSR ed alle disposizioni del Piano Operativo di Cooperazione Sistematica tra Autorità di Gestione ed Autorità Ambientale sul PSR 2007/2013, l’attività di monitoraggio ambientale del programma è stata affidata all’Ufficio dell’Autorità Ambientale Regionale, con il supporto dell’Assistenza tecnicospecialistica ed in stretto coordinamento con l’Autorità di Gestione del PSR. Il presente documento rappresenta il risultato di un lavoro svolto internamente all’Amministrazione regionale con il fattivo contributo di Settori e Servizi dell’AGC 11 che hanno messo a disposizione professionalità, competenze ed informazioni utili al raggiungimento delle rappresentazioni e dei risultati analitici e valutativi in esso contenuti. Ulteriori contributi al lavoro sono pervenuti da altre Aree Generali di Coordinamento dell’amministrazione regionale, competenti per aspetti disciplinari, tematici o tecnologici su particolari temi di interesse ambientale, che hanno fornito risorse strumentali, informazioni e suggerimenti. L’approccio metodologico ed operativo del lavoro svolto ha previsto pertanto una prima fase di acquisizione ed organizzazione degli strumenti e delle informazioni utili al popolamento degli indicatori di contesto per il monitoraggio del PSR, allo scopo di descrivere un insieme di variabili che caratterizzano lo scenario di riferimento del contesto socio-economico e territoriale della Campania al tempo zero. La seconda fase di lavoro ha riguardato le attività di elaborazione, analisi e valutazione delle informazioni reperite, organizzate in un database geografico-tematico che rappresenta uno dei principali prodotti delle attività di monitoraggio ambientale del PSR. Il database prodotto, gestibile attraverso i software applicativi diffusi presso l’Amministrazione regionale, rappresenta la base conoscitiva, aggiornata ed organizzata, rivolta a costituire: • • per l’AGC-11/AdG PSR, il primo impianto di un Sistema Informativo Territoriale Agro-Forestale di monitoraggio e controllo delle componenti relative all’evoluzione e trasformazione delle aree agricole e forestali della regione Campania; per l’Ufficio dell’Autorità Ambientale Regionale, l’aggiornamento ed il potenziamento del proprio Sistema Informativo di Valutazione Ambientale (SIVA) sulle problematiche di sviluppo sostenibile relative alle aree agricole e forestali della regione Campania; L’acquisizione di tali informazioni aggiornate è stata realizzata sia utilizzando fonti interne ed esterne (banche dati e sistemi informativi territoriali della Regione, dati socioeconomici dell’ISTAT, relazioni sullo stato dell’ambiente, etc.), sia tramite attività di elaborazione di dati da telerilevamento aereo e satellitare ed attività di processa mento delle informazioni in ambiente GIS. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 1.2 Gli strumenti La metodologia di lavoro richiede pertanto strumenti tecnologici in grado di acquisire dati ed informazioni da fonti differenti, di omogeneizzarne il formato digitale, possibilmente di georiferirne il contenuto spaziale, di produrre informazioni di sintesi dall’incrocio e/o dall’unione delle diverse informazioni, di archiviarle e di rappresentarle tematicamente (indicatori), e non ultimo di poter aggiornare autonomamente il contenuto. Tali strumenti sono rappresentati dal telerilevamento satellitare ed aereo e da sistemi GIS, quest’ultimi costituiti da software di elaborazione e visualizzazione e da un database di informazioni vettoriali, raster ed alfanumeriche in grado di fornire il supporto conoscitivo per ognuno dei temi trattati. Gli strumenti descritti sono stati attivati: • presso il Settore SIRCA AGC 11 tramite una connessione telematica con il server cartografico del SIT Regionale AGC 16 che ha reso possibile l’utilizzazione di software GIS ArcMap; • presso l’Ufficio dell’Autorità Ambientale Regionale AGC 05 che ha messo a disposizione le necessarie risorse tecnologiche al fine di disporre di una workstation GIS; nonché disponibili su computer portatili dotati di periferiche di memoria di massa per l’archiviazione dei dati. L’approccio di tipo cartografico multi-temporale, basato su acquisizioni di informazioni telerilevate, elaborazioni spaziali e successive analisi e confronto degli indicatori sviluppata in ambiente GIS, ha consentito di identificare effetti dovuti a naturali cambiamenti del contesto ambientale (evoluzione dello stato dell’ambiente agroforestale) o direttamente legati all’attuazione del programma. In particolare, la creazione di un database tematico, con caratteristiche spaziali, cioè georiferite di tipo cartografico, e descrittive secondo attributi alfanumerici ha reso possibile la gestione, la rappresentazione ed il calcolo degli indicatori secondo un approccio di carattere geografico. Il database tematico prodotto è il risultato di differenti attività, realizzate nella prima fase di lavoro, rivolte all’acquisizione di dati di interesse da diverse sorgenti esterne ed interne all’Amministrazione regionale nonché realizzate da attività interne di elaborazione ed editing di informazioni cartografiche e di dati da telerilevamento satellitare ed aereo. Come già specificato, le informazioni acquisite, prodotte ed archiviate presso l’AGC11/AdG PSR e presso l’Ufficio dell’Autorità Ambientale Regionale rappresentano il database condiviso e dedicato al monitoraggio ambientale del PSR ma al contempo rappresentano il primo impianto di un Sistema Informativo Territoriale Agro-Forestale e l’aggiornamento del Sistema Informativo di Valutazione Ambientale (SIVA) dell’Autorità Ambientale sugli aspetti agro forestali della regione. L’attuale database di dati territoriali e di immagini telerilevate da aereo e da satellite a copertura dell’intero territorio regionale è costituito da oltre 578 Gb di file, organizzati come segue: Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 1.3 I dati: tipologia e sorgenti Il diagramma identifica tre principali strumenti/fonti di informazione per il popolamento degli Indicatori di contesto e la generazione dei successivi Indicatori di impatto, quali: • • • strumenti di Telerilevamento satellitare ed aereo impiegati secondo uno schema multitemporale e multispettrale a risoluzione spaziale variabile; sorgenti di dati cartografico tematici, di estrema importanza per l’identificazione spaziale (georiferita) dei target territoriali di osservazione, rappresentati da informazioni catastali (da sistema SIGMATER) sulle particelle di terreni coinvolte nell’attuazione delle Misure PSR; da informazioni provenienti dai sistemi informativi regionali (SIT regionale AGC 09, Sistema Informativo di Valutazione Ambientale SIVA dell’Ufficio dell’Autorità Ambientale regionale, Sistema Informativo per la Difesa del Suolo dell’AGC 15) unitamente ai dati cartografico tematici esistenti presso l’AGC 11 (es. Carta Uso Agricolo del Suolo, Carta della Forestazione, etc.). sorgenti di dati statistico censuari disponibili presso l’ISTAT a seguito del VI Censimento Generale sull’Agricoltura su cui si è già intervenuti attraverso una selezione delle informazioni utili e con una successiva acquisizione realizzata in collaborazione con il SESIRCA e l’Ufficio per la Statistica Agraria Regionale dell’AGC 11. La componente di telerilevamento del database è rappresentata da: • coperture regionali di ortofoto digitali relative agli anni 1998 – 2004 – 2008 – 2011 • Immagini da satellite ad altissima risoluzione (1 mt) EROS 1b su singoli comuni della Campania relative agli anni 2007-2008 • Immagini da satellite ad altissima risoluzione (< 1 mt) IKONOS e QUICKBIRD su singoli comuni della Campania relative agli anni 2003-2005 • Immagini da satellite ad alta risoluzione (10-20 metri) SPOT su singoli comuni della Campania relative agli anni 2003-2005 • Immagini da satellite a media risoluzione (15-25-30 metri) DEIMOS Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 • Immagini da satellite a media risoluzione (15-25-30 metri) LANDSAT a copertura regionale relative agli anni 1992, 1999-2007, 2010 Tali informazioni telerilevate sono state reperite presso i sistemi informativi regionali citati e/o scaricati dai siti specifici (es,. NASA, USGS) nonché reperite nel contesto degli interventi in atto del PSR. Elenco fornitori dati AGC 11 - Settore Sperimentazione Informazione Ricerca e Consulenza in Agricoltura (Se.S.I.R.C.A.): Statistica agraria, studi e indagini Sistema Informativo Agricolo Nazionale, SIAN, a supporto della attuazione interventi comunitari, PSR 2007-2013, Ocm,e nazionali Sviluppo e gestione dei geodatabase delle risorse territoriali per l’agricoltura, risorse rinnovabili (acqua e suolo) e per agroenergie Pianificazione finanziaria e controllo di gestione del PSR 2007/2013 Segreteria tecnica del Comitato di Sorveglianza del PSR 2007/2013Programmazione 2000/2006 Misura POR 410: Adempimenti per la corretta chiusura dell’intervento, monitoraggio e controllo. Supporto all'Autorità di Gestione per lo sviluppo e la gestione del sistema informatico PSR 2007/2013 e FEP. AGC 11 - Settore Interventi per la Produzione Agricola, Produzione Agro Alimentare, Mercati Agricoli, Consulenza Mercantile AGC 11 - Settore Interventi Sul Territorio Agricolo, Bonifiche ed Irrigazione. AGC 11 - Settore Bilancio e Credito Agrario: Sistemi informativi e monitoraggio PSR 2007/20113. Piano Irriguo Regionale. Referenti dell’ASSE 1, dell’ASSE 2 e dell’ASSE 3 del PSR Campania 2007/2013: Referenti PSR Campania 2007-2013: • Misura 112 - Insediamento di giovani agricoltori • Misura 112/121 (CLUSTER) • Misura 113 - Prepensionamento degli imprenditori e dei lavoratori agricoli • Misura 115 - Avviamento dei servizi di assistenza alla gestione, di sostituzione e di consulenza aziendale • Misura 121 - Ammodernamento delle aziende agricole • Misura 122 - Accrescimento del valore economico delle foreste • Misura 123 - Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali • Misura 124 - Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e settore forestale • Misura 125 - Infrastrutture connesse allo sviluppo e all'adeguamento dell'agricoltura e della silvicoltura • Misura 131 - Sostegno agli agricoltori per conformarsi alle norme rigorose basate sulla legislazione comunitaria • Misura 132 - Sostegno agli agricoltori che partecipano ai sistemi di qualità alimentare • Misura 133 - Sostegno alle associazioni di produttori per attività di informazione e promozione riguardo ai prodotti che rientrano nei sistemi di qualità • Misura 211 - Indennità a favore degli agricoltori delle zone montane • Misura 212 - Indennità a favore degli agricoltori delle zone caratterizzate da svantaggi naturali, diverse dalle zone montane • Misura 214 - Pagamenti agro ambientali • Misura 216 - Investimenti non produttivi • Misura 221 - Imboschimento di terreni agricoli • Misura 223 - Imboschimento di superfici non agricole Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 • • • • • • • • • Misura 225 - Pagamenti per interventi silvoambientali Misura 226 - Ricostituzione del potenziale forestale e interventi preventivi Misura 227 - Investimenti non produttivi Misura 311 - Diversificazione in attività non agricole Misura 312 - Sostegno alla creazione e allo sviluppo delle microimprese Misura 313 - Incentivazione di attività turistiche Misura 321 - Servizi essenziali alle persone che vivono nei territori rurali Misura 322 - Sviluppo e rinnovamento dei villaggi rurali Misura 323 - Sviluppo, tutela e riqualificazione del patrimonio rurale AGC 11 - Settore Foreste Caccia e Pesca: AGC 11 - Settore per il Piano Forestale Generale. Sale Operative AIB (Provinciali e Regionale). AGC 09 – Settore Ecologia AGC 15 - Settore Difesa Suolo AGC - 16 - Settore Monitoraggio Accordi di Programma – SIT Regionale Agriconsulting – Società per la Consulenza e lo sviluppo delle Attività Agricole e Ambientali S.p.A. (Valutatore Indipendente PSR Campania 2007-2013) INEA – Sede regionale della Campania. INEA – Sede di Roma SIGRIAN STUDIO STAFF Srl Progetto IRRISAT finanziato dalla Misura 124 del PSR CAmpania Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 2. La definizione del contesto 2.1 Il contesto regionale di riferimento: i trend evolutivi 2000-2010 dell’agricoltura regionale, attraverso l’analisi degli indicatori ambientali di contesto utilizzati dal PUMA-PSR Campania 2007/2013 Il monitoraggio degli effetti ambientali del PSR Campania 2007-2013 deve confrontarsi con una realtà in continua evoluzione che pone non poche difficoltà di ordine metodologico. Lo stesso territorio agroforestale regionale risulta interessato da importanti dinamiche e trend di trasformazione, alcuni dei quali hanno carattere strutturale, di lungo periodo. In un contesto tanto dinamico, soggetto a driving forces (spinte) molteplici e differenziate, molto spesso caratterizzate da effetti differiti nel tempo, risulta essenziale comprendere la rilevanza di una specifica inferenza osservabile a carico di aspetti fisiografici, agroforestali, ecologici, paesaggistici e ambientali, come specifico effetto, diretto o indiretto, dell’attuazione di una determinata misura del PSR. Dai dati dell’ultimo Censimento ISTAT dell’Agricoltura, presentati al convegno “L’agricoltura in Campania Conta”, emerge inoltre che l’incidenza della SAU rispetto alla superficie territoriale è diminuita dal 52% al 40%, con un calo di 12 punti percentuali che risulta in linea con i valori nazionali e del Mezzogiorno. Non si modifica sostanzialmente, invece, l’utilizzazione dei terreni agricoli nell’ultimo decennio. Circa la metà della SAU regionale, il 48.8% (53% nel 2000), continua ad essere destinato alla coltivazione dei seminativi, cui seguono le produzioni di coltivazioni legnose agrarie con il 28,7% (32% nel 2000), i prati e pascoli permanenti con il 21,3%, gli orti familiari con lo 0,6%. Sempre dai dati dell’ultimo Censimento ISTAT, si evidenzia che in Campania sono presenti 14.324 aziende con allevamenti che incidono sul settore agricolo per il 10,5%. Le province con il maggior numero di aziende zootecniche risultano, nell’ordine, Salerno con il 33% del totale regionale, Benevento con il 23%, Caserta con il 20%, Avellino con il 16% e Napoli con l’8%. Le province si caratterizzano per le diverse specializzazioni. Salerno è sicuramente la provincia a maggior vocazione zootecnica sia in termini di aziende presenti sul territorio che per numero di capi allevati dove si localizzano il 31% del totale regionale di capi bovini, il 32% di quello bufalino, il 32% per gli equini, il 31% per gli ovini, il 68% per i caprini e il 44% per gli struzzi. Segue Benevento, dove in termini di numero di aziende le specie maggiormente allevate sono i conigli che rappresentano il 52% del totale regionale, i suini con il 47% e gli avicoli con il 33%. La zootecnia della provincia di Caserta si caratterizza invece per l’alta concentrazione di allevamenti bufalini raggiungendo il 66% del totale regionale di capi allevati. A Napoli invece è presente il maggior numero di capi avicoli allevati in Campania, con il 35% del totale regionale. Il settore agricolo campano è interessato anche da altre dinamiche strutturali interne che vanno in ogni caso indagate ed analizzate in quanto indirizzate verso una riorganizzazione strutturale in atto. In particolare, possiamo evidenziare nel panorama dei dati statistici elaborati i seguenti aspetti: • • • nonostante il continuo consumo di suolo verificatosi nel corso degli anni la riduzione di SAU in Campania si attesta su valori modesti (-6%), destinando all’agricoltura ben il 53% del territorio regionale; aumenta la dimensione media aziendale passando da 2,50 ha alla classe di SAU di 4,01 ettari, in particolar modo nelle province di Avellino, Caserta e Benevento; sono in crescita gli investimenti nel settore da parte delle società ed aumenta la superficie agricola gestita in forma societaria, dove il primato va alla provincia di Salerno sia in termini numerici (36,4%) che di superficie (62,9%); Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 • • • emerge un fenomeno di flessibilità della struttura fondiaria riconducibile anche all’incremento di superficie condotta in affitto o con forme miste, e conseguentemente diminuisce la SAU di proprietà; si modifica anche la struttura della forza lavoro agricola, dove si nota un maggior ricorso all’uso di manodopera extra-familiare, pur rimanendo la conduzione familiare dell’azienda la tipologia prevalente. Il 62,4% dei capi azienda è maschio ma aumenta la percentuale di aziende gestite da donne che passa dal 34,8% del 2000 al 37,6%, la provincia con la maggior quota di imprenditrici è Salerno (33,4% del totale regionale); si rileva una particolare attenzione degli operatori del settore per la tutela e la salvaguardia del territorio, con un’incidenza percentuale (19,6%) di aziende coinvolte in azioni di manutenzione e/o realizzazione di siepi, filari e muretti superiore sia alla media nazionale (17,2%) che rispetto al Sud (12,9%). Tabella n. 2.1.1 - Indici della struttura agricola campana Aziende SAT SAU Var. Var. Territorio 2010 % al 2010 % al 2010 2000 2000 Caserta 23.692 -36,8 130.388,3 -9,6 107.359,9 Benevento 24.259 -22,8 129.486,2 -6,0 108.420,5 Napoli 14.311 -65,9 26.091,9 -37,4 23.088,8 Avellino 25.862 -43,9 150.584,6 -19,8 124.617,2 Salerno 48.748 -37,0 285.873,9 -12,4 185.784,1 Campania 136.872 -41,6 722.424,9 -13,8 549.270,5 Italia 1.620.884 -32,4 17.081.099,0 -9,0 12.856.047,8 Var. % al 2000 0,5 -3,1 -33,9 -10,9 -3,5 -6,3 -2,5 SAU media Var. 2010 % al 2000 4,53 58,89 4,47 25,47 1,61 93,71 4,82 58,87 3,81 53,26 4,01 60,48 7,93 44,20 Gli indicatori utilizzati nell’attività di monitoraggio ambientale sono finalizzati alla caratterizzazione della situazione ambientale ed al monitoraggio del processo del programma, consentendo di quantificare: lo stato iniziale dei sistemi ambientali con riferimento alle variabili maggiormente rappresentative; le pressioni a carico delle principali risorse e matrici ambientali (suolo, acqua, biodiversità, etc.); le risposte (prestazioni) in termini di mutamento, a carattere positivo o negativo, dei comportamenti degli operatori agricoli e delle pratiche gestionali che hanno incidenza sulla qualità/stato delle risorse ambientali. - Il popolamento del set di indicatori relativi ai successivi intervalli temporali si è basato: - - sulla disponibilità di dati statistico-censuari aggiornati, a partire da quelli del Censimento generale dell’Agricoltura ISTAT 2010, unitamente a quelli prodotti periodicamente dai Servizi statistici regionali; sull’aggiornamento periodico, a cadenza annuale, mediante telerilevamento, delle cartografie relative all’uso agricolo e forestale dei suoli (CUAS) ed alle principali dinamiche idrogeologiche e territoriali. Gli indicatori aggiornati attraversi i dati del VI Censimento Generale dell’Agricoltura, alla data del 24 ottobre 2012, dipendono dall’unita di rilevazione adottata, che nel presente lavoro è rappresentata dal centro aziendale, definito come il fabbricato, o il complesso di fabbricati, connesso all’attività aziendale e situato entro il perimetro dei terreni aziendali. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 E’ da sottolineare il fatto che il sistema previsto dal PUMA-PSR di aggiornamento periodico mediante telerilevamento delle basi di dati territoriali ed ambientali è progettato in maniera tale da rendere in larga misura autonomo il piano di monitoraggio dalla disponibilità di dati statistico-censuari, in particolare quelli provenienti da fonti “esterne”, prevedendo la possibilità, in loro eventuale assenza, di popolare comunque il set di indicatori mediante idonee elaborazioni e modellizzazioni cartografiche in ambiente GIS. Le attività di telerilevamento sono state quindi utilizzate nell’ambito del PUMA-PSR: - per produrre aggiornamenti delle cartografie di land cover relative all’intero territorio regionale; per l’analisi di specifiche dinamiche ecologiche, territoriali, ambientali, all’interno di aree campione rappresentative; per la realizzazione e gestione di nuovi elaborati cartografici di sintesi Documento di lavoro – settembre 2014 INDICATORI AMBIENTALI DI CONTESTO UTILIZZATI DAL PUMA - PSR CAMPANIA 2007-2013 Indicatore Aggregazione Unità di Misura Valore Popolamento Tn Tipologia Stima sui consumi idrici per usi irrigui Interventi di ammodernamento delle reti irrigue Presenza di sistemi di accumulo delle acque per usi irrigui Regionale Comunale Volumi (m3) per Ha di SAU\anno % tipologia di rete sul totale dei nuovi tronchi realizzati 632,46 Dati cartografati ISTAT - VI Censimento 2010 Pressione sulle risorse ambientali Vedi commento INEA SIGRIAN Dati regionali Prestazione d’uso delle risorse ambientali Regionale Numero Non disponibile INEA SIGRIAN Dati regionali Prestazione d’uso delle risorse ambientali Regionale Percentuale su totale delle reti Non disponibile INEA SIGRIAN Dati regionali Prestazione d’uso delle risorse ambientali Modalità di contribuenza Regionale Numero di Consorzi di Bonifica che applica sistemi di tariffazione in relazione ai consumi Vedi commento INEA SIGRIAN Dati regionali Prestazione d’uso delle risorse ambientali 6. Superficie Irrigata Regionale Comunale ha - % su SAU 84.942,74 ha (15%) Dati cartografati 7. Superficie Irrigabile Regionale Comunale ha - % su SAU 122.449,00 ha (22%) Dati cartografati ISTAT - VI Censimento (comfronto 2000 2010) ISTAT - VI Censimento 2010 Regionale Comunale numero di aziende / tipo di fonte di approvvigionamento - % aziende che utilizzano una fonte di approvvigionamento 26.826 aziende Dati cartografati ISTAT - VI Censimento 2010 n. 1. 2. 3. 4. 5. 8. Presenza di misurazioni a consumo presso le aziende agricole Irrigazione per fonte Regionale Pressione sulle risorse ambientali Pressione sulle risorse ambientali Pressione sulle risorse ambientali RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 9. Elementi fertilizzanti semplici distribuiti Regionale Provinciale Kg/ha SAU Vedi commento ISTAT (trend 2003 - 2011) Pressione sulle risorse ambientali 10. Principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari Regionale Provinciale kg/ha SAU Vedi commento ISTAT (trend 2003 - 2011) Pressione sulle risorse ambientali 11. Agricoltura biologica Regione % SAU 3,90% Prestazione d’uso delle risorse ambientali 12. Agricoltura Biologica nel PSR 2007/2013 Regionale e particellare n. di beneficiari e superficie (ha) 13. Agricoltura integrata nel PSR 2007/2013 Regionale e particellare n. di beneficiari e superficie (ha) SINAB (trend 2003 - 2011) Aggiornamento da georeferenziazione Misura 214 Aggiornamento da georeferenziazione Misura 214 14. Siti Natura 2000 che hanno attivato misure regolamentari, amministrative, contrattuali Regione % su siti totali Dati cartografati Regione % su siti totali Dati cartografati Regione Kmq Dati cartografati Kmq 4.438,26 Kmq Dati cartografati 15. 16. 17. Siti Natura 2000 che hanno adottato piani di gestione Superficie di boschi naturaliformi in aree di pianura Superficie forestale Regione 988 beneficiari 8.407,07 ha Dati cartografati 4,662 beneficiari 27.096,42 ha Dati cartografati Documento di lavoro – settembre 2014 Prestazione d’uso delle risorse ambientali Prestazione d’uso delle risorse ambientali Prestazione Ass. Ambiente nell’applicazione dei regimi Regione Campania di tutela Prestazione Ass. Ambiente nell’applicazione dei regimi Regione Campania di tutela Aggiornamento CUAS da Stato (naturalità) telerilevamento Aggiornamento CUAS da telerilevamento Stato (naturalità) RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Superficie forestale percorsa dal fuoco sul totale della superficie forestale (%) Dati cartografati Aggiornamenti annuali da telerilevamento Regione Macroarea ha 1.941 ha Dati cartografati Aggiornamento CUAS da telerilevamento 20. Ripristino del soprassuolo boscato Regionale particellare n. di beneficiari, superficie (ha) e spesa 21. Diffusione della zootecnia biologica Regione Intensificazione Regionale Comunale 18. Superficie forestale percorsa dal fuoco 19. Nuove superfici boscate 22. 23. Concentrazione Regione Regionale Comunale Aggiornamento da 62 beneficiari - 629 ha - georeferenziazione Misure Forestali 1.658.778 € 221 e 223 Unità bovine adulte allevate secondo metodi Vedi commento biologici (Reg. 2092/91) % superficie agricola ortive 4,2% - floricole investita a colture più 0,2% - industriali 1,7% intensive (ortive, floricole, legnose 28,7% piante industriali e Dati cartografati legnose agrarie) % aziende con SAU < 5 ha e n. totale aziende piccole: 82,97% grandi: 0,66% Dati cartografati % aziende con SAU >50 ha e e n. totale aziende Documento di lavoro – settembre 2014 Stato (naturalità) Prestazione di miglioramento delle risorse/condizioni ambientali Prestazione di miglioramento delle risorse/condizioni ambientali ISTAT 2010 Prestazione d’uso delle risorse ambientali ISTAT - VI Censimento (comfronto 2000 2010) Pressione sulle risorse ambientali ISTAT - VI Censimento (comfronto 2000 2010) Stato (strutture aziendali) RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 24. Ripristino o impianto di siepi, frangivento, filari, boschetti Regionale Comunale Superficie di intervento (m2) dell'azione 1 della Misura 216 378.216 m2 Dati cartografati Aggiornamento da georeferenziazione delle misure 25. Riqualificazione di borghi ed elementi architettonici rurali Regionale Comunale N° interventi realizzati per la Misura 323 245 Dati cartografati Aggiornamento da georeferenziazione delle misure Regionale Comunale Superficie di intervento (m2) dell'azione 2 della Misura 216 4.104.729 m2 Dati cartografati Aggiornamento da georeferenziazione delle misure Regionale t/ha/anno Ripristino, ampliamento e manutenzione di muretti a secco, 26. terrazzature, ciglionamenti 27. Erosione (stima del tasso medio di terreno Dati cartografati Aggiornamento da telerilevamento disponibili entro ottobre Documento di lavoro – settembre 2014 Prestazione di miglioramento delle risorse/condizioni ambientali. Il monitoraggio sarà finalizzato alla georeferenziazione degli interventi e caratterizzazione del contesto ecologico e paesaggistico Prestazione di miglioramento delle risorse/condizioni ambientali. Il monitoraggio sarà finalizzato alla georeferenziazione degli interventi e caratterizzazione del contesto ecologico e paesaggistico Prestazione di miglioramento delle risorse/condizioni ambientali. Il monitoraggio sarà finalizzato alla georeferenziazione degli interventi ed all’analisi della rifunzionalizzazione di aree terrazzate per siti significativi Pressione sulle risorse ambientali RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 eroso nell'anno) 2013 % delle superfici agricole, forestali, naturali e artificiali 28. Variazione dell’uso del suolo 29. Riduzione della pericolosità idrogeologica Regionale % di superficie in frana 30. Desertificazione Regionale % di superficie a rischio desertificazione Regionale 31. Impact on landscape diversity Regionale Comunale 32. Agriturismo Regionale Comunale Dati cartografati Aggiornamento CUAS da telerilevamento Incremento Dati AdB Report 2001/2007 - 2010/2012 Settore Difesa = +14,3% Suolo Dati tabellari Dati cartografati Aggiornamento da disponibili entro ottobre telerilevamento 2013 Percentuali tra la Sup. a ISTAT - VI seminativi e la SAU, la seminativi: 48,79% Censimento Sup. a prati e pascoli prati e pascoli: 21,92% (comfronto 2000 permanenti e la SAU e la - legnose: 28,66% 2010) Sup. a colture legnose e la SAU % tra il numero di Settori SIRCA e aziende che svolgono 0,3% aziende Territorio attività di agrituristiche totali - 154 Confronto tra le agriturismo/totale aziende hanno aziende che hanno complessivo delle partecipato alla Misura partecipato alle aziende agricole. % 311 ultime due aziende che hanno Dati cartografati programmazioni partecipato al PSR Misura 311e Documento di lavoro – settembre 2014 Pressione sulle risorse ambientali Prestazione di miglioramento delle risorse/condizioni ambientali Pressione sulle risorse ambientali Pressione sulle risorse ambientali Pressione sulle risorse ambientali RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 33. 34. Pratiche di fertilizzazione e miglioramento Regionale Provinciale Carico zootecnico Regionale Comunale N. di aziende aderenti al Piano regionale di consulenza alla fertilizzazione aziendale n. di capi e U.B.A. 7.757 aziende SESIRCA Pressione sulle risorse ambientali Vedi commento ISTAT - VI Censimento (comfronto 2000 2010) Pressione sulle risorse ambientali Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORI SULL’IRRIGAZIONE Dal punto di vista orografico, il territorio della Campania, la cui ripartizione per zona altimetrica è presentata nella tabella n. 2.1.2, è costituito per circa l’85% da superfici montane e collinari, fattore che evidenzia ancora di più la peculiarità dell’agricoltura campana localizzata prevalentemente in aree interne montane e/o caratterizzate da svantaggi specifici. Solo il 15% della superficie territoriale è occupata da pianure che risultano particolarmente importanti e produttive quali la valle del Volturno e la Piana del Sele tra la Penisola Sorrentina ed il Cilento. La pianura intorno al Golfo di Napoli è resa molto fertile dalle ceneri vulcaniche ed è considerata una delle aree agricole più produttive del nostro Paese. Tabella n. 2.1.2 – Territorio campano per zona altimetrica % Superficie km2 Montagna 4.697,63 34,57 Collina 6.900,45 50,78 Pianura 1.992,16 14,66 Totale 13.590,24 100,00 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT L’appennino campano è articolato in una serie di monti di natura calcarea, intervallati da colline argillose. A nord, al confine con il Molise, si estendono i monti del Matese (2.050 m) e del Sannio, al centro i Monti Picentini, i Monti Lattari verso la costa, dando forma alla Penisola Sorrentina, a Sud si trovano i Monti Alburni ed il Massiccio del Cilento. Da segnalare importanti rilievi di origine vulcanica, il Vesuvio (1.279 m), il vulcano spento di Roccamonfina. il Monte Croce (2.006 m). Una ampia pianura, detta Terra del Lavoro, è attraversata dal fiume più importate che è il Volturno. Qui si è realizzato, già nei secoli passati, un sistema artificiale di corsi d’acqua - Regi Lagni - per bonificare le vaste distese paludose declinanti verso il mare. La Campania è una regione ricca di acqua, alimentata da numerose sorgenti di natura carsica. Fiumi e sorgenti irrigano le campagne molto fertili ma causano anche improvvise e disastrose alluvioni. La Campania è attraversata da fiumi a portata perenne caratterizzati da notevoli volumi per tutto l’anno, che assicurano adeguato rifornimento di acqua per usi irrigui ed industriali. A Nord ai confini con il Lazio scorre il fiume Garigliano, formato dalla confluenza del Gari con il Liri, il cui bacino misura 5.070 Kmq. Il Volturno appena più a Sud nasce dalle pendici del Monte Rocchetta sul Molise e dopo un percorso di 175 km si versa nel Golfo di Gaeta, formando un bacino ragguardevole di 5.455 Kmq. Il Sarno di lunghezza modesta, appena 24 Km, ha origine dal massiccio carbonaticcio del Pizzo d'Alvano e dopo aver attraversato la fertile pianura sarnese si versa nel Golfo di Napoli con una portata di oltre 13 mc/sec. Il Sele si snoda in provincia di Salerno per una lunghezza di 64 Km e forma un bacino di 3.223 Kmq, con sfocio nel Tirreno. Scorre per buona parte in Campania precisamente in Irpinia il fiume Ofanto, che nasce dai monti dell’Appennino a Sud di Torella dei Lombardi in provincia di Avellino e costituisce il confine con la Basilicata. Hanno carattere torrentizio con rovinose piene in inverno e secche in estate il fiume Alento nel cuore del Cilento, e il fiume Bussento nell’estremo lembo meridionale della Campania. Di notevole interesse e portata è il fiume Calore, affluente in sinistra del Volturno, che nasce dai massicci montuosi in Agro di Montella, bagna Benevento e ha una lunghezza di 108 Km. I fiumi Garigliano, Volturno, Sele e Calore hanno notevoli portate anche in estate ed assicurano il soddisfacimento dei bisogni idrici con le fluenze libere. Tale circostanza non ha fatto avvertire l’esigenza di realizzare invasi di regolazione, con la funzione di accumulare l’acqua nelle stagioni piovose per restituirla nei periodi di siccità. Solo negli ultimi anni, al fine di servire alcune aree non altrimenti soddisfatte o di costituire riserve di acqua per future utilizzazioni, sono stati avviati lavori di costruzione di dighe di ritenuta. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Gli invasi realizzati o in via di completamento sono: • invaso di Campolattaro sul torrente Tammaro, affluente del Calore, in provincia di Benevento della capacità utile di 109x106 metri cubici, che sottende un bacino imbrifero di 351 kmq, a usi multipli, non ancora in esercizio; • invaso S. Pietro sul torrente Osento, affluente in sinistra dell’Ofanto, in provincia di Avellino, della capacità utile di 15x106 metri cubici, gestito dal Consorzio della Capitanata con sede a Foggia e utilizzato per l’irrigazione di terreni pugliesi; • invaso di Conza sul fiume Ofanto, in provincia di Avellino, della capacità di regolazione di 63x106 metri cubici, le cui acque sono destinate ad assicurare l’alimentazione dell’Acquedotto dell’Ofanto, già realizzato, a servizio del potabile della fascia costiera barese; • invaso di Piano della Rocca sul fiume Alento con capacità utile di 26x106 metri cubici e di regolazione di 34,5x106 metri cubici con probabilità del 90%, a usi plurimi del comprensorio del Consorzio di Bonifica Velia. Esistono altri piccoli invasi, da considerare più come laghetti collinari, utilizzati per l’irrigazione di porzioni trascurabili di territorio. Sugli affluenti dei fiumi principali sono stati individuati alcuni siti, che ben si prestano ad essere destinati a sede di invaso, sia per caratteristiche idrologiche che per condizioni topografiche. In tale contesto l’agricoltura irrigua sta assumendo una dimensione sempre più ampia e un ruolo strategico negli scenari di sviluppo dell’economia della Regione Campania. Le colture irrigue, oltre a rappresentare il punto di forza in termini di reddito e di occupazione del settore agricolo, garantiscono produzioni di qualità difficilmente ottenibili in assenza di acqua, una maggiore flessibilità nella scelta degli ordinamenti colturali e la diversificazione della produzione con conseguente maggiore competitività sui mercati. L’importanza del fattore acqua per l’agricoltura della nostra Regione e dell’Italia meridionale è stata ancora più enfatizzata dalla riduzione degli apporti nei periodi di maggiore richiesta delle colture, per effetto dei cambiamenti climatici verificatisi negli ultimi anni, e dall’incompleto ammodernamento e/o completamento delle infrastrutture irrigue per il rifornimento di acqua alle aziende agricole con conseguenti possibilità di inquinamento. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 1 - STIMA SUI CONSUMI IDRICI PER USI IRRIGUI Principale fattore di pressione sulla disponibilità idrica, pertinente all’agricoltura, è costituito dall’irrigazione. Il settore agricolo è quello tra i settori produttivi che utilizza la maggior quantità di acqua: secondo stime dell’INEA, a livello nazionale, il 66% dei consumi idrici è per uso irriguo. Nell’ambito delle attività agricole, inoltre, i maggiori consumi sono associati all’agricoltura irrigua che, al tempo stesso, rappresenta una componente importante per il settore primario ed un punto di forza in termini di reddito e di occupazione. Per il popolamento di questo indicatore sono stati utilizzati i dati del VI Censimento generale ISTAT dell’Agricoltura, che presentano una stima dei volumi d’acqua (m3) erogati per ettaro di SAU ogni anno. Dai dati pubblicati risulta che l’agricoltura campana consuma complessivamente 347.555.741 m3 l’anno, pari a 632,46 m3 per ettaro di SAU. Il consumo irriguo varia ovviamente per provincia in funzione dell’uso del suolo, dell’ordinamento colturale, della zona altimetrica, dell’andamento climatico e della tipologia di terreno. Distribuzione provinciale dei consumi irrigui espressi in m3/ha di SAU 453,32 31,44 2.006,36 1.263,60 Caserta Benevento Napoli 133,84 Avellino Salerno A livello provinciale i maggiori consumi si hanno nelle province di Caserta e Napoli, come evidenziato nel grafico precedente, mentre se guardiamo a livello comunale la città con i consumi maggiori è San Marco Evangelista con 4.880,92 m3/SAU. A seguire troviamo, con consumi al di sopra dei 3.000 m3/SAU altri comuni casertani (Frignano, Villa di Briano, Curti, Trentola-Ducenta, Macerata Campania, Teverola, Recale, San Nicola la Strada, Casaluce, Santa Maria Capua Vetere, Cellole, Santa Maria la Fossa, Cancello ed Arnone, San Tammaro, Carinaro, Pastorano, Maddaloni e Castel Volturno) ed un solo comune salernitano (Minori). I consumi più bassi, invece, si registrano nei seguenti comuni: Valle dell'Angelo, Sapri, Lacedonia, Teora, San Marco dei Cavoti, Lapio, Bracigliano, Santomenna, Forio, Guardia Lombardi, Valle Agricola, Montaguto, Foglianise, Sacco, Acerno, Bisaccia, Lioni, Cautano, San Bartolomeo in Galdo, San Lorenzo Maggiore, Salza Irpina, Ricigliano, San Sossio Baronia, Vallata, Volturara Irpina, Andretta, Morra De Sanctis, Contrada, Trevico, Aquilonia, Calitri. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 6 – SUPERFICIE IRRIGATA Secondo i dati dell’ultimo Censimento ISTAT le aziende campane che praticano agricoltura irrigua sono pari a 26.826 (circa il 20% delle aziende attive censite) per una superficie irrigata di 84.942,74 ha pari a poco più del 15% della SAU complessiva, così distribuita a livello provinciale: Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Tabella n. 2.1.3 – Indicatori irrigui in Campania Ha irrigati n. aziende Territorio Campania 84.942,74 26.826 Caserta 48.450,63 9.524 Benevento 4.110,29 1.745 Napoli 8.537,29 4.561 Avellino 1.240,17 1.083 Salerno 22.604,36 9.913 Fonte: VI Censimento ISTAT dell’Agricoltura metri cubi 347.555.740,95 215.402.141,66 14.511.129,67 29.505.964,03 3.917.666,52 84.218.839,07 Per l’ISTAT la superficie effettivamente irrigata è rappresentata dalla superficie che nel corso dell’annata agraria di riferimento è stata irrigata almeno una volta. L’agricoltura irrigua in Campania si concentra soprattutto nelle pianure scavate dal Volturno, dal Sele e dal Sarno, dove le principali tipologie produttive sono rappresentate da alcune coltivazioni cerealicolo-zootecniche utilizzate per gli allevamenti bovini e bufalini, nonché da alcune produzioni ortofrutticole ed arboricole (olivo, vite, fruttiferi) nelle zone collinari. Distribuzione provinciale della SAU irrigua (ha) Caserta Benevento Napoli Avellino Salerno Il sistema di irrigazione maggiormente utilizzato è quella ad aspersione praticato su circa il 53% della superficie irrigata, seguito dalla microirrigazione (23%) e dal sistema a scorrimento superficiale ed infiltrazione laterale (21%). A livello provinciale si registra qualche scostamento rispetto al dato regionale, ed in particolare a Benevento la percentuale di utilizzazione del sistema ad aspersione raggiunge il 64%, a Napoli prevale, con il 41%, il sistema per scorrimento superficiale ed infine ad Avellino si registra la stessa percentuale (±35%) di utilizzazione di questi due sistemi. Secondo l’ISTAT non troviamo SAU irrigata nei seguenti comuni: Campolattaro, Castelvetere in Val Fortore, Cusano Mutri, Foiano di Val Fortore, Ginestra degli Schiavoni, Moiano, Montefalcone di Val Fortore, Santa Croce del Sannio, Casamicciola Terme, Visciano, Baiano, Greci, Lauro, Marzano di Nola, Mercogliano, Montefredane, Moschiano, Mugnano del Cardinale, Ospedaletto d'Alpinolo, Parolise, Santa Paolina, Sant'Andrea di Conza, Scampitella, Tufo, Calvanico, Campora, Corleto Monforte, Cuccaro Vetere e Futani. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Nel 2000 la superficie irrigua, secondo i dati ISTAT, era pari a 86.206,36 ettari ,coprendo il 14,7% della SAU, mostrando quindi nel 2010 un trend percentuale leggermente negativo (-1,5%), ma alquanto costante (+0,75) se consideriamo il rapporto tra superficie irrigata e SAU totale. Il confronto irriguo tra i due ultimi censimenti è stato geo localizzato a livello comunale per avere un quadro preciso delle aree in cui si registrano le contrazioni di superfici irrigate più significative ovvero i più consistenti aumenti. Dalla tavola sottostante, infatti, si osserva una sostanziale tenuta della superficie irrigua nella maggior parte del territorio campano mentre è aumentata nelle pianure intorno al Volturno e al Garigliano, in particolare nei seguenti STR: Roccamonfina - Piana del Garigliano; Massiccio del Matese; Piana del Volturno - Litorale Domizio; Media Valle del Volturno; Piana Casertana; Piana Flegrea; Piana Campana. I comuni con i più significativi aumenti di superficie irrigua (evidenziate in blu) sono: San Cipriano d'Aversa, Sant'Agnello, Capodrise, Riardo, Cancello ed Arnone, Roccabascerana, Pietravairano, Casaluce, Roccapiemonte, Calvi Risorta, Sant'Angelo d'Alife, Casavatore, Cardito, Sessa Aurunca, Marano di Napoli, Caivano, Villa Literno, Cesa, Frignano, Santa Maria la Fossa. Le perdite maggiori superiori al 35% si hanno invece nei seguenti comuni (evidenziati in rosso): Casandrino, Torre Annunziata, Grumo Nevano, Torre del Greco,Conca dei Marini, Santa Maria la Carità,Praiano, Ercolano, San Marzano sul Sarno, Maiori, Atrani, Sant'Antonio Abate, Cercola, Bellizzi, Pagani, Cetara, Puglianello. -Inserire tavola confronto irriguo (indi6_differenze)- Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 7 - SUPERFICIE IRRIGABILE La superficie potenzialmente irrigabile, secondo ISTAT, è pari a 122.449 ettari, poco più del 22% della SAU e circa il 7% di superficie in più rispetto a quella effettivamente irrigata. La superficie irrigata corrisponde al 69% di quella irrigabile. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 L’ISTAT intende per superficie irrigabile quella massima potenzialmente irrigabile nel corso dell’annata agraria di riferimento in base alla capacità degli impianti tecnici e alla quantità di acqua disponibile in condizioni di normalità. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 8 – IRRIGAZIONE PER FONTE Il VI Censimento ISTAT ci fornisce anche informazioni relative alle fonti di approvvigionamento dell’acqua irrigua, distinguendo tra: • acque sotterranee all'interno o nelle vicinanze dell'azienda; • acque superficiali al di fuori dell'azienda (laghi, fiumi o corsi d'acqua); • acquedotto, consorzio di irrigazione e bonifica o altro ente irriguo con consegna a turno e con consegna a domanda; • altra fonte. Tabella n. 2.1.4 – Superficie irrigua per fonte di approvvigionamento dell'acqua irrigua (2010) acque ente ente irriguo acque sotterranee acque superficiali superficiali irriguo con con nell'azienda nell'azienda fuori consegna consegna a Territorio domanda azienda a turno Campania 46.220,53 2.346,44 Caserta 33.312,26 771,63 Benevento 1.598,01 564,50 Napoli 7.553,88 163,36 Avellino 407,85 135,83 Salerno 3.348,53 711,12 Fonte: VI Censimento ISTAT dell’Agricoltura ettari 3.987,23 1.691,78 832,72 50,75 191,15 1.220,83 16.870,87 6.870,19 126,43 227,44 239,02 9.407,79 12.363,08 3.154,59 4.691,39 1.113,38 727,35 261,28 118,66 423,20 104,01 162,31 6.721,67 1.194,42 Ripartizione della superficie irrigata per fonte e per provincia Salerno Avellino Altro Consorzi a domanda Consorzi a turno Napoli Laghi-f iumi-coorsi d'acqua Bacini naturali ed artif iciali Acque sotteranee Benevento Caserta 0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 60,00 70,00 80,00 Documento di lavoro – settembre 2014 90,00 altra fonte RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Dal quadro complessivo riportato in tabella emerge chiaramente un prevalente ricorso all’utilizzo di acque sotterranee, che risulta predominante soprattutto a Caserta e a Napoli e solo in provincia di Salerno ci si approvvigiona maggiormente dai Consorzi. In termini numerici il 52% delle aziende campane fa ricorso all’uso di acque sotterranee, percentuale che arriva al 75% in provincia di Napoli, mentre il 26% si approvvigiona dai Consorzi. L’irrigazione può determinare pressioni sulla disponibilità idrica per effetto dei prelievi di acque superficiali e sotterranee mediante derivazioni e captazioni. Rispetto alla disponibilità di risorsa idrica, la Campania, riesce a soddisfare il proprio fabbisogno e non risulta deficitaria, a differenza della maggior parte delle Regioni meridionali: infatti, secondo stime dell’INEA (2004), la disponibilità totale ad uso irriguo in Campania era pari a circa 798,5 Mm3/anno, a fronte di un fabbisogno irriguo pari a circa 303 Mm3/anno. Si segnala, tuttavia, che i dati sulla disponibilità idrica effettiva delle fonti di approvvigionamento ad uso irriguo il più delle volte derivano da stime la cui precisione è stata tarata a livello locale, in quanto per molte fonti di approvvigionamento mancano osservazioni dirette sui volumi d’acqua invasati ed erogati. Circa le modalità di prelievo di acqua in Campania, un primo dato è rinvenibile dall’indicatore ISTAT relativo al rapporto acqua potabilizzata/acqua prelevata, secondo cui nel 2008 la Regione Campania (insieme a Lazio, Molise e Umbria) è risultata tra le Regioni che presentano i valori più bassi: ciò è indicativo della presenza, sul territorio regionale, di grandi risorse sotterranee idropotabili di buona qualità, che non richiedono particolari trattamenti. La prevalenza dei prelievi di acque sotterranee risulta confermata dall’analisi dei sistemi di irrigazione aziendale, condotta dall’ISTAT nell’ultimo censimento sull’agricoltura (2010), da cui emerge appunto il prevalente ricorso all’approvvigionamento diretto da acque sotterranee, soprattutto in alcune aree della nostra regione. Solo nelle province di Benevento e Salerno si riscontra una più equa distribuzione d’uso tra le diverse fonti. Per cercare di avere un quadro più dettagliato e localizzare le zone di maggior pressione dove la forte presenza di prelievi da falda rappresenta essa stessa un fattore di degrado e depauperamento delle risorse idriche sotterranee, è stato interessante osservare la tipologia dei prelievi da fonti sotterranee a livello comunale che saranno opportunamente descritti nel successivo capitolo. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 2 - INTERVENTI DI AMMODERNAMENTO DELLE RETI IRRIGUE Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Per avere un quadro preciso e dettagliato relativamente all’assetto irriguo ascrivibile ai Consorzi, il Settore Interventi sul Territorio Agricolo, Bonifiche ed Irrigazione dell’A.G.C. 11 Sviluppo Attività Settore Primario, ha reso disponibili le informazioni aggiornate disponibili. In particolare, la SAU complessiva che rientra nei limiti dei Consorzi è pari a 598.046 ettari, di cui 62.193,73 ettari (il 10,4%) è la superficie agricola irrigata a ruolo, ossia costituita dalla superficie agricola servita con reti primarie, secondarie e terziarie e posta a ruolo per l’ultimo triennio. La superficie agricola servita dalla rete a pelo libero (comprensiva delle tare) è pari a poco più di 14.000 ettari per una lunghezza lineare di tale rete pari a 1.610,66 km, mentre quella servita dalla rete tubata è di 50.598 ettari per una lunghezza lineare di 3.981,06 km. La presenza della rete a pelo libera comporta problemi di maggiori perdite per evaporazione, di maggiori oneri per la manutenzione ordinaria, di possibili derivazioni abusive nonché una impossibilità di adottare metodi irrigui tecnologicamente avanzati. La tipologia di contribuenza può essere di tipo monomia qualora prevede una quota fissa per ettaro di superficie irrigata oppure di tipo binomia con una quota fissa calcolata a superficie ed una quota variabile calcolata a consumo. Gli interventi di ammodernamento delle reti irrigue sono stati realizzati nell’ambito della Misura 125 “Infrastrutture connesse allo sviluppo e all'adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura” – sottomisura 1 “Gestione della risorsa idrica in agricoltura ad uso prevalentemente irriguo” del PSR attualmente in fase di istruttoria. Si procede pertanto ad una ricognizione degli impianti attualmente esistenti rimandando l’aggiornamento dei dati relativi alle reti irrigue ad istruttoria completata. Tabella n. 2.1.5 – Indici relativi ai Consorzi di Bonifica Consorzi di Bonifica Superficie comprensori SAT (Ha) SAU (Ha) o (Ha) SAI (Ha) SAI/ SAU SAIR (Ha) 75,0 6.595,00 6 6,61 3.679,00 4,11 1.872,00 Aurunco 24.208,00 11.789,0 10.211,00 Velia Ufita 81.712,00 72.744,00 Volturno 186.000,00 80.700,0 62.367,0 139.962, 0 76.700,00 5.069,00 54.883,00 2.255,00 111.970,0 12.600,00 11,25 6.670,73 0 7.664,00 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Vallo di Diano Paestum SX Sele Sannio Alifano 104.980,00 80.000,0 45.000,00 10.000,00 22,22 2.470,00 100.605,00 71.953,0 44.645,00 11.000,00 24,64 194.887,00 190.690, 0 181.155,0 18.370,00 0 Dx sele 70.963,00 55.000,0 52.250,00 16.375,00 Sarno 71.654,00 11.100,0 0 12.975,0 10,14 0 14.967,0 31,34 0 64,79 1.865,00 62.193,7 16,23 3 sono presenti opere di 22.350,0 21.232,00 13.755,60 714.811, 598.046,0 TOTALE 907.753,00 97.088,60 0 0 SAI = Superficie Agricola Irrigabile è costituita dalle superfici in cui derivazione, a scopo irriguo, e almeno una rete primaria. SAIR = Superficie Agricola Irrigata a Ruolo, costituita dalla superficie agricola servita con reti primarie, secondarie e terziarie e posta a ruolo per l’ultimo triennio, e soggetta a canone. Fonte: Regione Campania - AGC 11 Nella consapevolezza dell’importanza assunta dagli interventi di ammodernamento ed adeguamento delle reti irrigue ai fini dell’efficienza dei sistemi di irrigazione, si riporta di seguito una descrizione dei Consorzi attualmente presenti sul territorio campano in grado di descrivere il quadro esistente. 1. Consorzio di Bonifica Aurunco La superficie consorziata è pari a 24.208 ettari, di cui 19.809 ha in Campania e 4.399 nel Lazio. La superficie irrigua, invece, è pari a 7.664 ettari, di cui 5.951 ha in Campania e 1.713 ha nel Lazio. Il comprensorio di bonifica del Consorzio Aurunco comprende i seguenti comuni ricadenti nelle province di Caserta e Latina: • provincia di Caserta: Sessa Aurunca – Cellole; • provincia di Latina: Castelforte – SS. Cosma e Damiano – Minturno. Il Consorzio risulta diviso nei seguenti 4 comprensori: Aurunco, Cellole, Zona Orientale e Castelforte – Minturno, di cui i primi tre ricadono in Campania. I 4 comprensori sono alimentati dalla traversa di Suio sul fiume Garigliano. 51.800.000 Volume di H2O prelevato (m3) 34.000.000 Volume di H2O distribuito (m3) 3 17.800.000 perdite H2O (m ) 34 perdite (%) 6.900 Superficie attrezzata (ha) 6.595 Superficie irrigata (ha) Superficie irrigabile (ha)* Km di rete a pelo libero km di rete tubata Monomia Tipo di contribuenza * Per superficie irrigabile si intende la superficie agricola, esclusi i boschi e le superfici improduttive, dove non esistono impianti di irrigazione ma ci sarebbero le condizioni per poterli realizzare. Prevale la rete di irrigazione per scorrimento. 2. Consorzio di Bonifica del Volturno Tale Consorzio, sorto dalla fusione di cinque Consorzi preesistenti, è parte del complesso territoriale denominato bacino Nord Occidentale della Campania. Il consorzio opera sui terreni vallivi in destra e sinistra del Fiume Volturno, facendo parte i primi dei bacini imbriferi Regia Agnena – Maltempo e Savone – Lanzi, ed i secondi di quello dei Regi Lagni Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 e dei Camaldoli – Quarto, interessando globalmente una superficie amministrativa di oltre 187.000 ha. L’intero comprensorio interessa i Comuni delle province di Avellino (per 15.736 ha), Benevento (per 1.062 ha), Caserta (per 116.127 ha) e Napoli (per 53.692 ha) come di seguito riportato: • provincia di Avellino: Avella – Baiano – Domicella – Lauro – Marzano di Nola – Monteforte Irpino (per 1.179 ha) – Moschiano – Mugnano del Cardinale – Pago del Vallo di Lauro – Quadrelle – Quindici – Sirignano – Sperone – Taurano; • provincia di Benevento: Arpaia – Forchia; • provincia di Caserta: Arienzo – Aversa – Bellona – Calvi Risorta – Camigliano – Cancello Arnone – Capodrise – Capua – Carinaro – Carinola – Casagiove – Casal di Principe – Casaluce – Casapesenna – Casapulla – Caserta (per 3.909 ha) – Castelvolturno – Cervino – Cesa – Curti – Falciano del Massico – Francolise – Frignano – Giano Vetusto – Grazzanise – Gricignano d’Aversa – Lusciano – Macerata Campania – Maddaloni – Marcianise – Mondragone – Orta di Atella – Parete – Pastorano – Pignataro Maggiore – Portico di Caserta – Recale – Roccamonfina – Rocchetta e Croce – San Cipriano d’Aversa – San Felice a Cancello – San Marcellino – San Marco Evangelista – San Nicola la Strada – San Prisco – San Tammaro – Santa Maria a Vico – Santa Maria Capua Vetere – Santa Maria la Fossa – Sant’Arpino – Sparanise – Succivo – Teano (per 7.542 ha) – Teverola – Trentola Ducenta – Villa di Briano – Villa Literno – Vitulazio; • provincia di Napoli: Acerra – Afragola – Arzano – Brusciano – Caivano – Calvizzano – Camposano – Carbonara di Nola – Cardito – Casamarciano – Casandrino – Castello di Cisterna – Cicciano – Cimitile – Comiziano – Crispano – Frattamaggiore – Frattaminore – Giugliano in Campania – Grumo Nevano – Liveri – Marano di Napoli – Mariglianella – Marigliano – Melito di Napoli – Mugnano di Napoli – Napoli (per 1.739 ha) – Nola – Ottaviano (per 790 ha) – Palma Campania (per 1.122 ha) – Pozzuoli (per 966 ha) – Qualiano – Quarto – Roccarainola – San Gennaro Vesuviano – San Paolo Belsito – San Vitaliano – Sant’Antimo – Saviano – Scisciano – Somma Vesuviana – Tufino – Villaricca – Visciano. Il Consorzio è diviso in due comprensori irrigui: Mazzafarro e Parete. L’acqua ad uso irriguo viene prelevata dal fiume Volturno mediante la traversa di sbarramento “Ponte Annibale”. Volume di H2O prelevato (m3) Volume di H2O distribuito (m3) perdite H2O (m3) perdite (%) Superficie attrezzata (ha) Superficie irrigata (ha) Superficie irrigabile (ha) Km di rete a pelo libero km di rete tubata Tipo di contribuenza 22.500.000 18.700.000 3.800.000 17 11.500 9.782 44.000 81 940 Monomia Nel periodo irriguo, l’acqua è prelevata esclusivamente per uso agricolo; terminata la stagione irrigua è utilizzata per la produzione di energia elettrica, sfruttando il salto di circa 8,5 metri creato dallo sbarramento, per essere poi restituita in alveo. 3. Consorzio di Bonifica Paestum Sinistra Sele Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Il comprensorio del Consorzio ha una superficie territoriale totale di 100.605 ettari e interessa totalmente o parzialmente il territorio dei seguenti 31 comuni della provincia di Salerno: Agropoli – Albanella – Altavilla Silentina – Aquara – Bellosguardo – Campora –Capaccio – Castel San Lorenzo – Castelcivita – Cicerale – Controne – Corleto Monforte – Felitto – Gioi Cilento – Giungano – Laurino – Magliano Vetere – Moio della Civitella – Ogliastro Cilento – Ottati – Piaggine – Postiglione – Roccadaspide – Rossigno – Sacco –Sant’Angelo a Fasanella – Serre – Sicignano degli Alburni – Stio – Trentinara – Valle dell’Angelo. Il Consorzio si compone di un unico comprensorio irriguo, suddiviso in due zone “alta” e “bassa”; tale distinzione è dovuta ai differenti valori di quota topografica del territorio e quindi alla differente metodologia dell’acqua ai fini irrigui. Per consentire l’irrigazione in pressione per la la zona bassa è sufficiente poter disporre di un carico di circa 80 m, mentre per la zona alta, comprendente terreni posti a quote leggermente maggiori, sono necessari circa 100 m di carico. Volume di H2O prelevato (m3) Volume di H2O distribuito (m3) perdite H2O (m3) perdite (%) Superficie attrezzata (ha) Superficie irrigata (ha) Superficie irrigabile (ha) Km di rete a pelo libero km di rete tubata Tipo di contribuenza 72.500.000 69.000.000 3.500.000 5 15.265 13.194 4.100 221 567 Monomia 4. Consorzio di Bonifica dell’Ufita Tale comprensorio coincide con il bacino idrografico del Fiume Ufita che fa parte del grande bacino del Volturno la cui competenza è dell’Autorità di Bacino Nazionale del Liri-Garigliano-Volturno. La superficie complessiva del comprensorio è di circa 72.744 ettari di cui 1.629 ettari ricadono nella Regione Puglia. Il Consorzio interessa le province di Avellino (con 25 comuni), Benevento (con 8 comuni) e Foggia (con 4 comuni), per complessivi 37 comuni: provincia di Avellino: Ariano Irpini – Bisaccia, Bonito – Carife – Casalbore – Castelbaronia – Flumeri – Fontanarosa – Frigento – Gesualdo – Grottaminarda – Guardia Lombardi – Melito Irpini – Mirabella Eclano – Montecalvo Irpini – Rocca San Felice – San Nicola Baronia – San Sossio Baronia – Scampitella – Sturno – Trevico – Vallata – Vallesaccarda – Villanova del Battista – Zungoli; provincia di Benevento: Apice – Buonalbergo – Castelfranco in Miscano – Ginestra degli Schiavoni – Montefalcone Valforte – Paduli – San Giorgio la Molara – Sant’Arcangelo Trimonte; provincia di Foggia: Anzano di Puglia – Faeto – Roseto Valforte – Sant’Agata di Puglia. Volume di H2O prelevato (m3) Volume di H2O distribuito (m3) perdite H2O (m3) perdite (%) Superficie attrezzata (ha) Superficie irrigata (ha) Superficie irrigabile (ha) Km di rete a pelo libero km di rete tubata Tipo di contribuenza Documento di lavoro – settembre 2014 700.000 554.000 146.000 21 2.328 425 2.225 0 196 Binomia RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 5. Consorzio di Bonifica in Destra del fiume Sele Il perimetro del comprensorio consortile comprende una superficie classificata di bonifica integrale di 70.963 ettari, ricadenti nei seguenti 16 Comuni della provincia di Salerno: Acerno – Battipaglia – Bellizzi – Campagna – Castiglione dei Genovesi – Contursi Terme (per 255 ha) – Eboli – Giffoni Sei Casali – Giffoni Valle Piana (per 7.368 ha) – Montecorvino Pugliano – Montecorvino Rovella – Olevano sul Tusciano – Pontecagnano Faiano – Salerno (per 2.032 ha) – San Cipriano Picentino – San Mango Piemonte. Il Consorzio comprende un unico comprensorio costituito da 5 distretti: Castrullo, Fascia litoranea, Tusciano, Zona Bassa, Zona Canali a pelo libero. Le fonti di approvvigionamento idrico sono rappresentate dal fiume Sele (dove l’opera di presa è costituita da una diga ubicata in località Persano) e dal fiume Tusciano (dove l’opera di presa è costituita da una traversa). Le risorse idriche del Consorzio sono utilizzate interamente a scopo irriguo. Nell’ambito del comprensorio di bonifica esistono alcuni Consorzi di irrigazione gestiti da privati che operano sul territorio da molti anni con l’esclusivo compito di gestione delle acque di irrigazione: Consorzio di miglioramento fondiario del Picentino, Consorzio Tenza, Consorzio di irrigazione Faiano e Formicola. Volume di H2O prelevato (m3) Volume di H2O distribuito (m3) perdite H2O (m3) perdite (%) Superficie attrezzata (ha) Superficie irrigata (ha) Superficie irrigabile (ha) Km di rete a pelo libero km di rete tubata Tipo di contribuenza 115.270.000 90.616.000 24.654.000 21 14.077 14.000 30.000 292 719 Monomia 6. Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano Il comprensorio di bonifica comprende i seguenti comuni ricadenti nelle province di Caserta (42 comuni), Benevento (37 comuni) e Avellino (3 comuni): provincia di Caserta: Ailano – Alife – Alvignano – Baia e Latina – Caianello – Caiazzo – Capriati a Volturno – Caserta – Castel Campagnano – Castel di Sasso – Castel Morrone – Castello del Matese – Ciorlano – Conca della Campania – Dragoni – Fontegreca – Formicola – Gallo Matese – Gioia Sannitica – Letino – Liberi – Marzano Appio – Piana di Monte Verna – Piedimonte Matese – Pietramelara – Pietravairano – Pontelatone – Prata Sannita – Pratella – Presenzano – Raviscanina – Riardo – Roccaromana – Ruviano – San Gregorio Matese – San Potito Sannitico – Sant’Angelo d'Alife – Teano – Tora e Piccilli – Vairano Patenora – Valle Agricola – Valle di Maddaloni; provincia di Benevento: Airola –Bonea – Bucciano – Campoli del Monte Taburno – Casalduni – Castelpoto – Castelvenere – Cautano – Cerreto Sannita – Cusano Mutri – Dugenta – Durazzano – Faicchio – Foglianise – Frasso Telesino – Guardia Sanframondi – Limatola – Melizzano – Moiano – Montesarchio – Paolisi – Paupisi – Pietraroia – Ponte – Pontelandolfo – Puglianello – San Lorenzello – San Lorenzo Maggiore – San Lupo – San Salvatore Telesino – Sant’Agata dei Goti – Solopaca – Telese Terme – Tocco Caudio – Torrecuso – Vitulano; provincia di Avellino: Cervinara – Rotondi – San Martino Valle Caudina La superficie del comprensoriale ha un’estensione di 194.387 ettari, di cui 112.996 nella provincia di Caserta, 77.668 nella provincia di Benevento, 4.173 nella provincia di Avellino. Volume di H2O prelevato (m3) Volume di H2O distribuito (m3) Documento di lavoro – settembre 2014 71.327.000 61.000.000 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 perdite H2O (m3) perdite (%) Superficie attrezzata (ha) Superficie irrigata (ha) Superficie irrigabile (ha) Km di rete a pelo libero km di rete tubata Tipo di contribuenza 10.327.000 14 18.370 11.000 35.000 485 1.080 Monomia 7. Consorzio di Bonifica del Velia per la bonifica del Bacino dell’Alento Il comprensorio del Consorzio ha una superficie territoriale totale di 81.712 ettari e interessa totalmente o parzialmente il territorio dei seguenti 37 comuni della provincia di Salerno: Alfano – Ascea – Camerata – Cannalonga – Casalvelino – Castelnuovo Cilento – Celle di Bulgheria – Centola – Ceraso – Cicerale – Cuccaro Vetere – Butani – Gioi – Laurino – Laureto – Lustra – Magliano Vetere – Moio della Civitella – Montano Antilia – Monteforte Cilento – Novi Velia – Omignano – Orria – Perito – Pisciotta – Pollica – Prignano Cilento – Roccagloriosa – Rofrano – Rutino – Salento – San Mauro la Bruca – Sessa Cilento – Stella Cilento – Stio – Torchiara – Vallo della Lucania. Volume di H2O prelevato (m3) Volume di H2O distribuito (m3) perdite H2O (m3) perdite (%) Superficie attrezzata (ha) Superficie irrigata (ha) Superficie irrigabile (ha) Km di rete a pelo libero km di rete tubata Tipo di contribuenza 8.000.000 6.800.000 1.200.000 15 6.679 2.943 14.000 1 331 Binomia La superficie irrigata si distingue in: 2.355 ha per aspersione, 588 per irrigazione localizzata. 8. Consorzio di Bonifica Comprensorio Sarno Il comprensorio di competenza del Consorzio di Bonifica Integrale Comprensorio Sarno insiste sull’intero bacino idrografico del Sarno per una superficie amministrativa di 62.674 ha distribuiti in tre Province: Avellino, Napoli e Salerno e comprende i seguenti Comuni: • provincia di Avellino: Forino – Montoro Inferiore – Montoro Superiore – Solofra • provincia di Napoli: Boscoreale – Boscotrecase – Castellammare di Stabia – Ercolano – Lettere – Ottaviano – Palma Campania – Poggiomarino – Pompei – Portici – S. Antonio Abate – S. Giuseppe Vesuviano – S. Maria la Carità – Striano – Terzino – Torre Annunziata – Torre del Greco – Trecase • provincia di Salerno: Angri – Baronissi – Bracigliano – Calvanico – Castel S. Giorgio – Cava de’ Tirreni – Corbara – Fisciano – Mercato S. Severino – Nocera Inferiore – Nocera Superiore – Pagani – Pellezzano – Roccapiemonte – S. Egidio Montalbino – Salerno – S. Marzano sul Sarno – S. Valentino Torio – Sarno – Scafati – Siano. Il Consorzio è suddiviso in 5 comprensori irrigui nettamente distinti sia dal punto di vista della posizione geografica che da quello delle caratteristiche strutturali: Bottaio, Labso, Paludi, S. Anna e S. Lucia, Sarno-San Valentino-S. Mauro. Nel Consorzio prevalgono due tipologie di approvvigionamento idrico: l’acqua è derivata dal fiume Sarno o emunta da pozzi artesiani. La scelta di captare l’acqua è indotta dalle condizioni di inquinamento in cui versano i principali corsi d’acqua superficiali presenti nell’area che, pur potendo assicurare portate non trascurabili di Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 acqua, sono fortemente inquinati. Utilizzando queste due diverse fonti di approvvigionamento la disponibilità di acqua è assicurata per tutto l’anno, indipendentemente dall’andamento climatico. Volume di H2O prelevato (m3) Volume di H2O distribuito (m3) perdite H2O (m3) perdite (%) Superficie attrezzata (ha) Superficie irrigata (ha) Superficie irrigabile (ha) Km di rete a pelo libero km di rete tubata Tipo di contribuenza Pozzi in attività: n. 43 3.500.000 2.900.000 600.000 17 2.940 2.190 23.500 111 150 Binomia 9. Consorzio di Bonifica Vallo di Diana e Tanagro Il Consorzio abbraccia i due territori del Vallo di Diano e della Valle del Tanagro all’estremo sud della provincia di Salerno; coincide sostanzialmente con il bacino idrografico del Fiume Tanagro affluente in sinistra del Fiume Sele e si sviluppa per intero nella provincia di Salerno e nel Parco Nazionale del Cilento e del vallo di Diano. L’intero comprensorio ha un’estensione di 104.980 ettari ed interessa i territori di 30 comuni tutti ricadenti nella provincia di Salerno: Atena Lucana – Auletta – Buccino – Buonabitacolo – Caggiano – Casalbuono – Casaletto Spartano – Colliano – Contursi Terme – Corleto Monforte – Laviano – Monte San Giacomo – Montesano sulla Marcellana – Padula – Palomonte – Pertosa – Petina – Polla – Ricigliano – Romagnano al Monte – Sala Consilina – Salvitelle – San Gregorio Magno – San Pietro al Tanagro – San Rufo – Sant’Arsenio – Sanza – Sassano – Sicignano degli Alburni – Teggiano. Volume di H2O prelevato (m3) Volume di H2O distribuito (m3) perdite H2O (m3) perdite (%) Superficie attrezzata (ha) Superficie irrigata (ha) Superficie irrigabile (ha) Km di rete a pelo libero km di rete tubata Tipo di contribuenza 2.200 2.000 15.000 180 138 Monomia I Consorzi campani utilizzano, per la maggior parte, fluenti superficiali dell’inizio del secolo e che il grado di efficienza e, più in generale, l’impatto sulla risorsa idrica delle reti irrigue varia a seconda della tipologia di rete, dei materiali utilizzati e delle caratteristiche progettuali. Infatti, i sistemi di canalizzazione a pelo libero presentano elevate percentuali di dispersione per evaporazione della risorsa, mentre le tubazioni consentono un maggiore risparmio ma comportano più elevati consumi energetici. Inoltre, l’impatto sulla tutela quali-quantitativa delle acque può variare a seconda del ricorso a taluni accorgimenti progettuali come, ad esempio, l’impiego di materiali che ostacolano il deposito di articolato solido nelle canalizzazioni o che comprendano piantumazioni o il ripristino di vegetazione ripariale lungo i canali di bonifica. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 3 - PRESENZA DI SISTEMI DI ACCUMULO DELLE ACQUE PER USI IRRIGUI Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 4 - PRESENZA DI MISURAZIONI A CONSUMO PRESSO LE AZIENDE AGRICOLE Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 5 - MODALITÀ DI CONTRIBUENZA I valori relativi alle modalità di contribuenza adottate sono stati descritti all’interno delle schede relative a ciascun Consorzio di Bonifica sopra descritto. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 DISTRIBUZIONE DI FERTILIZZANTI E FITOSANITARI IN CAMPANIA L’inquinamento del suolo è una delle principali conseguenze dell’antropizzazione del territorio. A tale proposito le attività produttive agro-pastorali e quelle ad esse collegate costituiscono fattori di pressione da non sottovalutare nell’ottica di una gestione territoriale più sostenibile. Sicuramente tra le fonti di contaminazioni del suolo derivanti dalle suddette attività di fondamentale importanza è da segnalare la ricaduta al suolo di fertilizzanti chimici e presidi fitosanitari, e di seguito vengono descritti due indicatori che ne valutano la pressione. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 9 - Elementi fertilizzanti semplici distribuiti L’indicatore 9 determinante la pressione degli elementi fertilizzanti semplici distribuiti in Campania sulle risorse ambientali è stato popolato attraverso le tavole di dati pubblicate annualmente dall’ISTAT a scala regionale e provinciale. È stato possibile così costruire dei trend di evoluzione temporale dal 2003 al 2011 della distribuzione di fertilizzanti oltreché analizzarne la pressione attuale espressa in kg per ha di SAU. Come si evince dalla tabella sottostante in Campania risulta predominante l’uso in agricoltura di concimi composti, fattore che può essere letto in un’ottica positiva. A seguire abbiamo valori piuttosto elevati anche per l’uso di calciocianammide, solfato ammonico, urea e concimi organici. A livello provinciale spicca la provincia di Napoli dove si riscontra per le diverse tipologie di fertilizzanti un utilizzo eccessivo. Tabella n. 2.1.6 – Distribuzione dei fertilizzanti (kg) per ha di SAU – anno 2010 Solfato Altri Concimi Concimi Concimi Concimi Calciocia Nitrati Urea Province namide amm. azotati fosf. potas. comp. org. Caserta 3,27 19,58 22,53 56,19 5,51 0,63 1,05 71,47 34,43 Benevento 0,00 10,09 13,41 12,44 3,74 4,75 0,51 29,18 8,52 Napoli 22,07 91,22 298,94 100,82 41,10 39,05 4,08 520,13 156,68 Avellino 0,00 23,95 17,68 19,56 1,08 5,72 0,08 15,27 6,85 Salerno 6,86 9,62 22,26 5,93 2,60 3,39 2,08 47,63 22,03 Campania 38,95 18,37 31,29 24,16 4,69 5,16 1,20 61,39 24,07 Nei grafici sottostanti viene descritto il trend della distribuzione percentuale dei fertilizzanti dal 2003 al 2011 sia a livello regionale che provinciale, da cui si evince una forte riduzione nel tempo dell’uso di questi prodotti dovuta legata sicuramente al particolare periodo di congiuntura economica che ha colpito negli ultimi anni anche le aziende agricole ma anche ad un accresciuto sentimento di sensibilità ambientale che spinge l’agricoltura verso l’utilizzo di pratiche agronomiche più sostenibili per l’ambiente. Trend della distribuzione percentuale dei fertilizzanti in Campania 22,00 20,00 18,00 16,00 Calciocianamide 14,00 Nitrati Solfato ammonico 12,00 Urea Altri azotati 10,00 Concimi fosfatici Concimi potassici 8,00 Concimi compos ti Concimi organici Un discorso a parte merita la calciocianammide il cui trend risulta in crescita in tutte le aree 6,00 considerate. Ciò dipende molto probabilmente dal carattere polivalente di tale prodotto il cui utilizzo 4,00 non solo come concime, ma anche come ammendante, stabilizzatore del ph del terreno e 2,00 diserbante, permette di ottenere contemporaneamente più azioni. A livello provinciale, la cui distribuzione è raffigurata nei grafici che seguono, si segnala l’aumento 0,00 2004 a Caserta 2005 2007 riduzione 2008 2009 2010 2011 dei concimi2003azotati e2006la forte degli stessi a Napoli, la riduzione dell’uso di concimi organici e composti a Benevento, la riduzione dell’uso di urea a Salerno ed Avellino, e sempre ad Avellino la riduzione di concimi fosfatici, organici e potassici. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Trend % della distribuzione di fertilizzanti a Caserta 180 160 140 120 100 80 60 2011 40 2009 20 2007 2005 0 2003 Calciocianamide Nitrati Solfato ammonico Urea Altri azotati Concimi fosfatici Concimi potassici Concimi composti Concimi organici Trend % della distribuzione di fertilizzanti a Benevento 160 140 120 100 80 60 2011 40 2009 20 2007 2005 0 2003 Calciocianamide Nitrati Solfato ammonico Urea Altri azotati Concimi fosfatici Concimi potassici Concimi composti Concimi organici Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Trend % della distribuzione di fertilizzanti a Napoli 400 350 300 250 200 150 2011 100 2009 50 2007 2005 0 2003 Calciocianamide Nitrati Solfato ammonico Urea Altri azotati Concimi fosfatici Concimi potassici Concimi composti Concimi organici Trend % della distribuzione di fertilizzanti a Salerno 300 250 200 150 100 2011 2009 50 2007 2005 0 2003 Calciocianamide Nitrati Solfato ammonico Urea Altri azotati Concimi fosfatici Concimi potassici Concimi composti Concimi organici Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Trend % della distribuzione di fertilizzanti ad Avellino 200 180 160 140 120 100 80 60 2011 40 2009 2007 20 2005 0 2003 Calciocianamide Nitrati Solfato ammonico Urea Altri azotati Concimi fosfatici Concimi potassici Concimi composti Concimi organici Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 10 - Principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari Come il precedente, anche l’indicatore 10 è stato popolato attraverso le tavole di dati pubblicate annualmente dall’ISTAT a scala regionale e provinciale. È stato possibile così costruire dei trend di evoluzione temporale dal 2003 al 2011 dell’uso di principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari oltreché analizzarne la pressione attuale espressa in kg per ha di SAU. In linea generale (tabella n. 2.1.7), si osserva tra i prodotti fitosanitari una presenza maggiore di fungicidi e di principi vari, soprattutto nella provincia di Napoli. L’utilizzo di principi biologici risulta ancora modesto rispetto alle altre tipologie sebbene negli ultimi anni si registra per essi un trend di crescita in tutte le province (grafici successivi). Principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari (kg/ha SAU) distribuiti a livello provinciale nel 2010. Tabella n. 2.1.7 – Distribuzione dei prodotti fitosanitari (kg) per ha di SAU – anno 2010 Province Fungicidi Insetticidi e acaricidi Erbicidi Vari Biologici Caserta 3,59 2,38 0,65 2,72 0,28 Benevento 2,90 0,22 0,65 0,02 0,01 Napoli 20,82 7,28 7,67 22,18 0,29 Avellino 2,67 0,33 0,23 0,09 0,11 Salerno 2,87 0,60 0,46 6,45 0,06 Campania 3,73 1,10 0,79 3,68 0,11 Principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari biologici distribuiti dal 2003 al 2011 (kg) 33.000 30.000 27.000 24.000 21.000 Caserta 18.000 Benevento Napoli 15.000 Avellino Salerno 12.000 9.000 6.000 3.000 0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 L’evoluzione temporale è stata analizzata per tutte le tipologie di prodotti fitosanitari a livello provinciale, come mostrato nei grafici successivi dove l’anno 2003 è stato posto pari a 100 come anno base di riferimento rispetto al quale sono state calcolate le variazioni percentuali degli altri anni. Rispetto all’anno di partenza l’uso dei prodotti classificati dall’ISTAT come vari è aumento ovunque tranne che a Benevento, per i fungicidi si osserva una sostanziale stabilità negli anni ed anzi una leggera riduzione in provincia di Napoli dove si hanno tra l’altro i consumi maggiori, per gli altri fitosanitari il trend si mostra negativo tranne per l’aumento dell’uso di erbicidi a Benevento e degli insetticidi ad Avellino. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Trend della distribuzione di principi attivi contenuti nei fitosanitari a Caserta 180 160 140 120 Fungicidi Insetticidi e acaricidi Erbicidi Vari 100 80 60 40 20 0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Trend della distribuzione dei principi attivi dei prodotti fitosanitari a Benevento 500 450 400 350 300 Fungicidi Insetticidi e acaricidi Erbicidi Vari 250 200 150 100 50 0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Documento di lavoro – settembre 2014 2011 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari distribuiti a Napoli (trend normalizzato a base 2003) 300 250 200 Fungicidi Insetticidi e acaricidi Erbicidi Vari 150 100 50 0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari distribuiti ad Avellino (trend base 2003) 800 700 600 500 Fungicidi Insetticidi e acaricidi Erbicidi Vari 400 300 200 100 0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Documento di lavoro – settembre 2014 2011 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Principi attivi contenuti nei prodotti fitosaitari distribuiti a Salerno (trend base 2003) 400 350 300 250 Fungicidi Insetticidi e acaricidi Erbicidi Vari 200 150 100 50 0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Documento di lavoro – settembre 2014 2011 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 11 – Agricoltura biologica Non essendo disponibili presso la Regione Campania dati relativi alle superfici investite ad agricoltura biologica per il popolamento di questo indicatore sono stati utilizzati i dati forniti dal Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica (SINAB), realizzato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali in collaborazione con le Regioni. Dall’analisi delle informazioni rese disponibili e pubblicate ufficialmente sul sito del SINAB risulta che gli operatori del settore in Campania sono pari nel 2011 a 1.896, e rappresentano il 3,9% del totale nazionale. Tra le regioni italiane primeggiano Sicilia, Calabria e Puglia, dove sono presenti il 40,7% degli operatori biologici. Dalle informazioni presenti nel rapporto SINAB è possibile distinguere gli operatori in base alla loro collocazione all’interno della filiera agroalimentare ed in particolare in Campania sono presenti 1.475 produttori, 288 preparatori e 133 operatori che svolgono attività mista di produzione e trasformazione. Rispetto al 2010, quando operavano invece 1.751 addetti al comparto, si è avuto un aumento dell’8,3%. Operatori biologici operanti in Campania dal 2000 al 2011 2.300 2.100 1.900 1.700 1.500 1.300 1.100 900 700 500 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 La superficie interessata, in conversione o interamente convertita ad agricoltura biologica, risulta pari nel 2011 a 23.410 ettari con una prevalenza, tra gli ordinamenti produttivi dei prati e pascoli (29%), e a seguire troviamo la frutta in guscio (24%), le colture foraggere a altri seminativi (15%), l’olivo (13%) e i cereali (6%). Il dettaglio per singola coltura è riportato nel grafico che segue. La ripartizione per ordinamenti produttivi è disponibile a livello regionale solo a partire dal 2008, rispetto al quale si è registrato un incremento della superficie a biologico del 34% ed alcune variazioni del panorama colturale. In particolare è diminuita la superficie biologica investita a cerali dal 13% del 2008 al 6% del 2011 mentre è aumentata quella investita a colture foraggere ed altri seminativi (dal 5% del 2008 al 15% del 2011). In diminuzione risulta anche la superficie investita ad olivo e frutta mentre aumenta quella a frutta in guscio. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Ripartizione per coltura della superficie investita ad agricoltura biologica in Campania nel 2011 (valori espressi in ettari) Terreno a riposo: 485 Cereali:1.482 Colture proteiche, leguminose,da granella:188 Colture industriali:41 Colture foraggere e altri seminativi:3.427 Prati e pascoli: 6.768 Ortaggi:582 Frutta:574 Altre colture permanenti:211 Olivo:3.166 Frutta in guscio:5.678 Vite:742 Agrumi:61 Dall’ultimo Censimento ISTAT sull’agricoltura del 2010 abbiamo anche indicazioni relative al numero di aziende campane che hanno dichiarato di possedere superficie biologica e/o allevamenti certificati biologici pari a 1.832, poco più dell’1% delle aziende agricole campane, che operano su una superficie agricola di 19.421,52 ettari. Scendendo nel dettaglio dei diversi contesti territoriali, le realtà biologiche campane si concentrano in prevalenza nelle seguenti aree: Roccamonfina - Piana del Garigliano , Monti Picentini, Colline del Cilento Costiero e - Monte Taburno - Valle Telesina. Tabella n. 2.1.7 - Numero di aziende con superficie biologica e/o allevamenti certificati biologici Peso % sul totale delle % Sistemi Territoriali Rurali totale aziende agricole 4,61 01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano 243 13,26 0,68 02 - Massiccio del Matese 34 1,86 1,36 03 - Colline del Fortore 84 4,59 0,92 04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio 56 3,06 0,82 05 - Media Valle del Volturno 31 1,69 1,36 06 - Monte Taburno - Valle Telesina 155 8,46 1,00 07 - Colline Sannite - Conca di Benevento 41 2,24 0,60 08 - Colline dell'Ufita 66 3,60 0,57 09 - Colline dell'Alta Irpinia 18 0,98 0,91 10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto 25 1,36 0,20 11 - Piana Casertana 6 0,33 1,23 12 - Piana Flegrea 33 1,80 0,52 13 - Piana Campana 31 1,69 0,47 14 - Colline Flegree 8 0,44 0,18 15 - Isole di Ischia e Procida 1 0,05 1,14 16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma 22 1,20 17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di 1,20 Capri 75 4,09 18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo 0,35 D'Alvano 13 0,71 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 19 - Colline Irpine 20 - Valle dell'Irno 21 - Colline Salernitane 22 - Monti Picentini 23 - Colline dell'Alto Sele 24 - Piana del Sele 25 - Colline del Cilento Interno 26 - Colline del Cilento Costiero 27 - Monti Alburni - Monte del Cervati 28 - Vallo di Diano Totale Campania 49 2,67 25 1,36 61 3,33 230 12,55 48 2,62 90 4,91 67 3,66 197 10,75 75 4,09 48 2,62 1.832 100,00 Documento di lavoro – settembre 2014 0,90 2,14 1,57 6,24 0,85 1,33 1,23 1,75 2,17 0,85 1,34 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 12 – Agricoltura biologica nel PSR 2007/2013 L’aggiornamento di questo indicatore, indice di prestazione d’uso delle risorse ambientali, è stato realizzato tramite georeferenziazione dell’Azione B della Misura 214 – “Pagamenti agro ambientali” PSR 2007/2013. La misura, in generale, intende perseguire i seguenti obiettivi: favorire la diffusione di metodi di produzione finalizzati al contenimento dell’impatto ambientale negativo e alla conservazione dello spazio naturale; migliorare la qualità dei suoli agricoli; contribuire alla tutela della salute dei consumatori e degli operatori agricoli; preservare la biodiversità e gli elementi caratteristici delle coltivazioni tradizionali. Allo scopo, essa prevede la corresponsione di un premio connesso alla superficie o agli animali, a fronte dell’impegno assunto dal beneficiario circa l'applicazione dei metodi di produzione e di tecniche di coltivazione compatibili con la tutela dell’ambiente, da erogarsi annualmente per un massimo di cinque anni. La Misura comprende le seguenti tipologie di intervento: A. B. C. D. E. F. G. Agricoltura integrata Agricoltura biologica. Mantenimento sostanza organica. Azioni extra buone condizioni agronomiche ed ambientali (D1 - Pratiche agronomiche conservative; D2 - Sostegno al pascolo estensivo in aree destinate al pascolo) Allevamento di specie animali in via d’estinzione. Allevamento di specie vegetali autoctone in via d’estinzione. Conservazione di ceppi centenari di vite. Di seguito si riporta un riepilogo inerente l’attuazione della Misura 214, per provincia e misura, nella campagna di riferimento 2011. Superficie a premio (ha) Avellino Benevento Caserta Napoli Salerno Campania Azione A Azione B Azione C 4.768,56 2.304,44 4,69 7.457,23 1.318,42 70,49 3.744,01 1.838,04 7,46 2.101,15 3,72 131,95 9.025,47 2.814,22 27.096,42 8.407,07 86,36 Azione D Azione F Azione G 1.883,94 1,66 1.029,44 476,82 0,47 57,96 16,21 7.716,32 11.164,48 16,68 1,66 La misura trova applicazione in tutto il territorio regionale, sebbene i premi siano differenziati, così come specificato per ciascuna azione, a seconda che la SAU ricada in uno dei tre ambiti specifici, caratterizzati da differenti ordinamenti produttivi prevalenti delle aziende, in relazione alle differenti condizioni di produzione dal punto di vista delle variabili socio-economiche ed ambientali. Attraverso l’azione di collaborazione avviata con il Settore SIRCA è stato possibile georeferenziare la misura in questione attraverso le informazioni riguardanti sia dati finanziari che di realizzazione con indicazione del n. di beneficiari e della superficie (ha) di intervento scendendo fino al dettaglio particellare. N_beneficiari Azione A Azione B Azione C Azione D Azione F Azione G Avellino 978 234 2 46 1 Benevento 1.326 157 8 49 Caserta 364 211 1 4 1 Napoli 532 36 3 5 3 Salerno 1.462 350 167 Campania 4.662 988 14 271 4 1 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Per le elaborazioni realizzate ai fini del presente monitoraggio sono state prese in considerazione le domande liquidate a saldo per la campagna 2011, essendo tale campione più completo e definitivo rispetto alla campagna 2012 il cui stato di avanzamento relativo alle liquidazioni delle domande d’aiuto è ancora in itinere. In Campania sono state liquidate complessivamente 988 domande di aiuto per una superficie a premio di 8.407,07 ettari. In provincia di Caserta sono stati liquidati 211 beneficiari, per una superficie a premio pari complessivamente a 1.838,04 ettari che ha interessato soprattutto le coltivazioni di frutta in guscio, ed in particolare i castagneti di Roccamonfina, di Conca della Campania, di Galluccio, di Marzano Appio, i noccioleti di Presenzano, di Roccamonfina, di Conca della Campania, di Galluccio, di Tora e Piccilli e di Teano, gli oliveti di Sessa Aurunca, di Conca della Campania, di Galluccio, di Presenzano, di Mignano Monte Lungo, di Capua e Carinola. In misura più marginale sono state investite le superfici a premio ad agricoltura biologica relative ai vigneti, altri fruttiferi (in particolare l’albicocco), le colture cerealicole (avena da granella e grano), le colture foraggere (loietto) e pochissime colture orticole. In provincia di Benevento sono stati liquidati 157 beneficiari, per una superficie a premio pari complessivamente a 1.318,42 ettari che risulta investita a colture cerealicole – avena da granella e grano - (per circa il 31%) presenti soprattutto a Benevento, Calvi, San Marco dei Cavoti, Baselice, Castelpagano, Colle Sannita, Foiano di Val Fortore, Morcone, Pietrelcina e a colture foraggere (loietto), per un ulteriore 32%, localizzate in prevalenza a San Marco dei Cavoti, Baselice, Castelpagano, Colle Sannita, Circello e Morcone. A seguire troviamo le coltivazioni di olivo investite su circa il 16% della superficie a premio (presenti in particolare a Benevento, Cerreto Sannita, San Lupo, Sant'Agata de' Goti, Torrecuso, Fragneto Monforte, Molinara, Morcone e San Giorgio La Molara) e i vigneti per circa il 12% (Castelvenere, Ponte, Puglianello, Sant'Agata de' Goti, Solopaca), mentre sono piuttosto irrilevanti gli investimenti a biologico per le ortive e i fruttiferi. In provincia di Avellino sono stati liquidati 234 beneficiari, per una superficie a premio pari complessivamente a 2.304,44 ettari che risulta investita principalmente a fruttiferi (per circa il 73,5% corrispondenti a 1.694 ha) e considerando il dettaglio colturale prevalgono i castagneti di Montella (51%) e a seguire di Volturara Irpina (6%), Bagnoli Irpino (3%) e Montoro Superiore (3%), nonché i noccioleti e castagneti di Cassano Irpino, Valle Caudina e Serino (che complessivamente rappresentano il 18% dei fruttiferi). La coltivazione dell’olivo, nell’ambito di tale misura, pesa per il 6% (131,57 ettari investiti), ed è presente soprattutto a Calabritto, Paternopoli, Ariano Irpino, Carife, Castel Baronia e Flumeri; i vigneti con solo il 2% si trovano in prevalenza a Taurasi e Montemarano. Le colture cerealicole rappresentano il 14% delle coltivazioni a biologico e sono presenti soprattutto a Guardia Lombardi, Lacedonia, Quindici, Ariano Irpino e Montecalvo Orpino; le colture foraggere (loietto), per un ulteriore 4%, sono localizzate in prevalenza a Guardia Lombardi. In provincia di Napoli sono stati liquidati 36 beneficiari, per una superficie a premio pari complessivamente a 131,95 ettari. Le coltivazioni più rappresentative sono i fruttiferi, che investono 45,46 ettari (34%), ed i particolare i limoni della costiera sorrentina, le albicocche vesuviane e le nocciole di Palma Campania. A seguire troviamo gli oliveti (25%) della penisola sorrentina, la vite (23%) coltivata alle pendici del Vesuvio ed un panorama piuttosto variegato di colture ortive (17%) presenti soprattutto a Caivano, Afragola e Acerra. In provincia di Salerno sono stati liquidati 350 beneficiari, per una superficie a premio pari complessivamente 2.814,22 ettari. La superficie a premio risulta investita principalmente ad alberi da frutta (47%) e di olivo (42%). Tra i fruttiferi predomina la coltivazione di alberi di castagno presenti in molti comuni salernitani ed in particolar modo ad Acerno (36% del totale fruttiferi), Magliano Vetere (15%) e Stio (10%), ed in misura minore possiamo trovare castagneti e noccioleti sparsi anche a Calvanico, Giffoni Valle Piana, Corleto Monforte e Roccadaspide. Sono abbastanza rappresentativi anche i limoni della costiera amalfitana (3%) e gli albicocchi di Eboli e Battipaglia (6%). Gli oliveti, invece, che occupano una superficie complessiva di 1.175,42 ettari, sono equamente distribuiti sul territorio salernitana e presenti un po’ ovunque, soprattutto a Pollica, Ascea, Altavilla Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Silentina, Campagna, Casal Velino, Controne , Laurino, Moio della CIvitella, Orria, Bellosguardo, Buccino, Perdifume, Roccagloriosa, Salento e Sant’Angelo a Fasanella. Le colture cerealicole rappresentano il 4% della superficie a biologico e risulta investita principalmente ad avena da granella nei comuni di Altavilla Silentina, Buccino, Campagna, Sicignano degli Alburni, Salento. Per le colture foraggere, che contano per circa il 3%, ricordiamo la superficie investita a fave e favette di Stio e quella a granturco di Capaccio. Le colture orticole, infine, e la viticoltura ricoprono rispettivamente una quota del 2% della superficie totale. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 13 – Agricoltura integrata nel PSR 2007/2013 L’aggiornamento di questo indicatore, indice di prestazione d’uso delle risorse ambientali, è stato realizzato tramite georeferenziazione della Misura 214 – Azione A del PSR 2007/2013. Dall’analisi condotta sui dati e descritta in precedenza risulta che in Campania per il 2011 sono state liquidate a saldo n. 4.662 domande di aiuto, per una superficie a premio di ettari 27.096,42. In provincia di Caserta sono stati liquidati 364 beneficiari, per una superficie a premio pari complessivamente a 3.744,01 ettari. L’ordinamento colturale prevalente riguarda i fruttiferi investiti su 2.537,64 ettari, che rappresentano il 68% del totale delle colture integrate. Tali coltivazioni si riscontrano soprattutto a Teano (cui è investito il 18% del totale fruttiferi) con alberi di nocciole, ciliegie e pesche, a Sessa Aurunca (14%) dove prevalgono i pescheti, a Cerinola (14%) dove si notano ordinamenti misti di ciliegi, peschi, susini, meli e noccioleti, a Vairano Patenora (5%) con noccioleti e pescheti, a Vitulazio (5%) dove si hanno soprattutto alberi di pesco, a Caianello (4%) con noccioleti e castagneti, a Presenzano (4%) con alberi di nocciole e mele, a Pignataro Maggiore (4%) con alberi di pesche, mele e susine. Per le colture ortive, presenti su circa 469 ettari (12%), si sottolinea il dato relativo al pomodoro da industria che ne rappresenta il 33%. Il comune con più superficie orticola risulta Villa Literno. In misura più marginale sono state investite le superfici a premio per l’agricoltura integrata relative agli oliveti (6%) localizzati soprattutto a Sessa Aurunco, Teano, Sant'Angelo d'Alife, Rocca d'Evandro, Raviscanina e Piedimonte Matese, ai vigneti (6%) di Sessa Aurunca, Galluccio, Cerinola e Mignano Monte Lungo, alle colture cerealicole (2% presenti soprattutto a Presenzano ed Alvignano) e alle colture foraggere (6% a Raviscanina e Pignataro). In provincia di Benevento sono stati liquidati 1.326 beneficiari, per una superficie a premio pari complessivamente a 7.457,23 ettari. La viticoltura rappresenta la coltivazione prevalente con 2.943,71, pari al 39,5% della superficie a premio, localizzata in particolar modo a Torrecuso (16%), Guardia Sanframondi (12%), Castelvenere (11%), Benevento (8,5%), Solopaca (7,5%), San Lorenzo Maggiore (7,5%) e Ponte (7%). A seguire troviamo le colture cerealicole su 2.050,67 ha (27,5%) – avena da granella e grano presenti soprattutto a Benevento (11%), San Bartolomeo in Galdo (10%), San Giorgio del Sannio (10%), Paduli (8%), San Giorgio la Molara (7%) e Montefalcone di Val Fortore (6%). Significativa è altresì la quota di superficie investita a tabacco (pari all’8% della superficie complessiva interessata dalla misura), che rappresenta un’importante realtà produttiva per i comuni di Benevento, Apice, Calvi, Paduli e San Giorgio del Sannio. In misura più marginale troviamo le colture foraggere e le colture ortive, che ricoprono rispettivamente solo il 3% della superficie a premio. In provincia di Avellino sono stati liquidati 978 beneficiari, per una superficie a premio pari complessivamente a 4.768,56 ettari che risulta investita principalmente a fruttiferi (per circa il 56% corrispondenti a 2.693 ha) e considerando il dettaglio colturale prevalgono i castagneti di Serino (22%), Montella (6%) e Solfora (5%), e a seguire i noccioleti di Avella (6%), Lauro (4%), Quindici (4%), Taurano (4%), Monteforte Irpino (3%), Moschiano (3%) e Forino (3%). La viticoltura, nell’ambito di tale misura, pesa per il 23% (1.086,69 ettari investiti), ed è presente soprattutto a Montemarano (9%), Santa Paolina (8%), Tufo (6%), Paternopoli (6%), Taurasi (5%) e Montefusco(5%). Le colture cerealicole rappresentano il 12% delle coltivazioni integrate e sono presenti soprattutto a Montecalvo Irpino, Ariano Irpino, Savignano Irpino. L’olivicoltura rappresenta il 6% e le coltivazioni orticole e foraggere solo l’1%. In provincia di Napoli sono stati liquidati 532 beneficiari, per una superficie a premio pari complessivamente a 2.101,15 ettari. Le coltivazioni più rappresentative sono i fruttiferi che ricoprono il 70% della superficie a premio totale (1.463 ha), di cui il 18% è impiantato a Giugliano in Campania dove sono presenti una molteplicità di specie e varietà (susino, melo, pesco, loto, albicocco), mentre notevoli superfici di alberi di nocciole e noci sono presenti a Visciano (26% dei fruttiferi), a Nola (12%) e a Palma Campania (6%). Risultano abbastanza rappresentativi anche i limoni della costiera sorrentina. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 L’orticoltura è presente su 384 ettari (18%) sulle colline vesuviane, la viticoltura su 107 ettari (5%) in prevalenza a Pozzuoli – Forio-Giugliano in Campania, l’olivicoltura su 87 ettari (4%) distribuiti in prevalenza in penisola sorrentina. In provincia di Salerno sono stati liquidati 1.462 beneficiari, per una superficie a premio pari complessivamente 9.025,47 ettari. La superficie a premio risulta investita principalmente ad alberi di olivo (51%) e da frutta (31%). Tra i fruttiferi predomina la coltivazione di alberi di nocciole di Giffoni Valle Piana (15% del totale fruttiferi) e Giffoni Sei Casali (13%), i castagneti presenti in molti comuni salernitani ed in particolar modo ad Acerno (5% del totale fruttiferi) e Galvanico (5%), i castagneti e noccioleti sparsi, di Castiglione dei Genovesi (10%), e le coltivazioni di pesco di Eboli (13%) e Battipaglia (4%). Gli oliveti, invece, che occupano una superficie complessiva di 4.574 ettari (51%), sono equamente distribuiti sul territorio salernitana e presenti un po’ ovunque, soprattutto a Ascea, Camerota, Campagna, Cesaro, Eboli , Giffoni Valle Piana, Giffoni Sei Casali, Montecorvino Rovella, Pisciotta, San Mauro Cilento, Serre e Stella Cilento. Le colture cerealicole rappresentano il 5% della superficie integrata e risulta investita principalmente ad avena da granella nei comuni di Campagna e Serre. Per le colture ortive, che contano per circa il 6%, ricordiamo la superficie investita a Capaccio e Eboli. Le colture foraggere, infine, e la viticoltura ricoprono rispettivamente una quota del 4% e 2% della superficie totale. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 14 - SITI NATURA 2000 CHE HANNO ATTIVATO MISURE REGOLAMENTARI, AMMINISTRATIVE, CONTRATTUALI Vedi successivo Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 15 - SITI NATURA 2000 CHE HANNO ADOTTATO PIANI DI GESTIONE Ad oggi nessun piano di gestione per Siti Natura 2000 risulta approvato dalla Regione Campania, ma risultano proposti alcuni piani pubblicati sul BURC con i riferimenti che seguono: Decreto n. 8 del 26/04/2011 - Piano di Gestione della ZPS IT 8050056 “Fiume Irno” Il Sito Fiume Irno è stato segnalato come ZPS con DGR n. 205 del 05/03/2010. Con nota DPN 2010 - 0021589 dell'11/10/2010 il MATT ha provveduto ad inoltrare alla Commissione Europea l'aggiornamento della banca Dati Natura 2000. A partire da questa data la ZPS si intende designata. Decreto n. 3 del 09/03/2011 - Piano di Gestione del SIC IT8020010 “Sorgenti e Alta Valle del Fiume Fortore” Decreto n. 2 del 21/02/2011 - Piani di Gestione dei SIC e ZPS ricadenti nel Parco Nazionale del Cilento - 16 Piani di gestione per i seguenti 31 Siti: SIC IT 8050050 Monte Sottano e Vallone Serra Tremonti SIC IT8050025 MONTE DELLA STELLA SIC IT8050023 MONTE BULGHERIA SIC IT8050038 PARETI ROCCIOSE DI CALA DEL CEFALO SIC IT8050039 PINETA DI SANT'ICONIO SIC IT8050042 STAZIONE a GENISTA CILENTANA DI ASCEA SIC IT8050022 MONTAGNE DI CASALBUONO SIC IT8050040 RUPI COSTIERE DELLA COSTA DEGLI INFRESCHI E DELLA MASSETA SIC IT8050011 FASCIA INTERNA DI COSTA DEGLI INFRESCHI E DELLA MASSETA SIC IT8050031 MONTE SOPRANO E MONTE VESOLE SIC IT8050030 MONTE SACRO E DINTORNI SICIT8050006 BALZE DI TEGGIANO SIC IT8050028 MONTE MOTOLA Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 SIC IT8050024 SIC IT8050032 SIC IT8050026 SIC IT8050017 SIC IT8050033 SIC IT8050001 SIC IT8050002 SIC IT8050007 SICIT8050012 SIC IT8050013 SICIT8050016 ZPS IT8050046 ZPS IT8050047 BUSSENTINO ZPS IT8050053 SALERNITANO ZPS IT8050048 ZPS IT8050055 SIC/ZPS IT8050037 SIC/ZPS IT8050036 MONTE CERVATI, CENTAURINO E MONTAGNE DI LAURINO MONTE TRESINO E DINTORNI MONTE LICOSA E DINTORNI ISOLA DI LICOSA MONTI ALBURNI ALTA VALLE DEL FIUME BUSSENTO ALTA VALLE DEL FIUME CALORE LUCANO (SALERNITANO) BASSO CORSO DEL FIUME BUSSENTO FIUME ALENTO FIUME MINGARDO GROTTA DI MORIGERATI MONTE CERVATI E DINTORNI COSTA TRA MARINA DI CAMEROTA E POLICASTRO MONTI SOPRANO, VESOLE E GOLE DEL FIUME CALORE COSTA TRA PUNTA TRESINO E LE RIPE ROSSE ALBURNI PARCO MARINO DI PUNTA DEGLI INFRESCHI PARCO MARINO DI S. MARIA DI CASTELLABATE Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE n. 16 SUPERFICIE DI BOSCHI NATURALIFORMI IN AREE DI PIANURA Il popolamento di questo indicatore è stato reso possibile dall’incrocio tra rilevazione satellitare delle nuove superfici boschive e l’informazione delle superfici di pianura contenuta nei documenti tematici del PTR. Il valore rilevato delle nuove superfici di boschi naturali formi in aree di pianura è il seguente: 210,47 ettari. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE n. 17 SUPERFICIE FORESTALE Superficie forestale in Campania tra il 2001 – 2006 - 2011 (dati in Kmq) Periodo Superficie forestale 2001 4.439,19 2006 4.420,00 2011 4.438,26 ∆ 2011-2006 18,26 L’indicatore è stato realizzato attraverso classificazione supervised di immagini satellitari Landsat 2010 e adattato a scala di dettaglio su cartografia dell’Uso Suolo AS-CUAS tramite editing in ambiente GIS basato su fotointerpretazione interattiva di ortofoto digitali multi spettrali 2011 (AGEA). La classificazione supervised è stata realizzata attraverso l’estrazione di training site dedotti dall’AS-CUAS, riclassificata al II Livello di dettaglio, dalla classe “Boschi”, quest’ultima frutto dell’accorpamento di altre classi di uso del suolo compatibile con il tema forestazione naturale. Alla classe “Boschi” sono state incluse tutte le superfici rappresentate in AS-CUAS relativi alle superfici di bosco danneggiate da incendio e/o fenomeni franosi poiché considerati ambedue fenomeni temporanei, le cui superfici sono comunque destinate a naturale ripopolamento. Da questa classe sono state escluse le classi di colture legnose e di castagneti. La rappresentazione dei risultati dell’elaborazione dei dati satellitari ed aerei per il calcolo della superficie forestale aggiornata al 2011 è descritta dalla successiva tavola e dalla successiva tabella di comparazione tra gli anni 2001 – 2006 e 2011. Nelle pagine successive vengono inoltre rappresentati esempi di variazione della superficie forestale rispetto ad altre classi di uso del suolo. Esempi di espansione 2011 della Classe Boschi (in colore verde) su superfici ricadenti in altre classi di uso suolo Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Esempi di comparazione tra immagini satellitari Landsat multi temporali riferiti al periodo 1992 e 2010 Matese Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 1992 2010 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Esempi di comparazione tra immagini satellitari Landsat multi temporali riferiti al periodo 1992 e 2010 Area vesuviana e Monti di sarno 1992 2010 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Esempi di dettaglio 2011 delle superfici boschive osservate da ortofoto a colori reali ed infrarosso convenzionale Sarno Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Esempi di dettaglio 2011 delle superfici boschive osservate da ortofoto a colori reali ed infrarosso convenzionale San Marco dei Gavoti Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE n. 18 SUPERFICIE FORESTALE INCENDIATA 2000 – 2010 Superficie forestale incendiata = 268,77 Kmq 2005 – 2007 Superficie forestale incendiata = 147,66 Kmq Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 2008 – 2010 Superficie forestale incendiata = 20,43 Kmq Dettaglio anno 2007 Superficie totale incendiata* = 217,80 Kmq (*Rilevamento satellitare superfici totali di uso del suolo devegetate da incendio) L’indicatore è stato popolato con i dati del Corpo Forestale dello Stato tramite il Sistema Informativo della Montagna SIM, poiché maggiormente omogenei rispetto ai dati disponibili presso il SIT Regionale. I dati utilizzati sono relativi al periodo di monitoraggio 2000-2011 e sono stati forniti dal Settore Foreste. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 L’indicatore rappresenta l’estrazione delle superfici incendiate rilevate dal SIM sulle superfici di bosco derivata dall’indicatore n.17 superficie forestale rilevato al 2011 tramite elaborazione di immagini satellitari Landsat e successivo editing in ambiente GIS realizzato da fotointerpretazione di ortofoto aeree digitali. L’indicatore è stato suddiviso e rappresentato secondo i seguenti intervalli, al fine di rendere maggiormente percepibile il fenomeno sul decennio e sui diversi anni di programmazione FEASR: 2000 - 2010 2005 - 2007 2008 – 2010 Per ogni rappresentazione viene fornita l’estensione complessiva (in Kmq) delle superfici forestali incendiate con una evidente riduzione del fenomeno tra il triennio 2005-2007 ed il triennio 20082010 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Dettaglio anno incendio 2000 – 2010 (Provincia di Caserta) Dettaglio anno incendio 2000 – 2010 (Provincia di Salerno) Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Dettaglio anno incendio 2000 – 2007 e 2008-2010 (Provincia di Caserta Dettaglio anno incendio 2000 – 2007 e 2008-2010 (Provincia di Salerno) Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE n.19 NUOVE SUPERFICI BOSCHIVE L’indicatore è stato realizzato attraverso sottrazione tra classe di Boschi estratta da AS_CUAS (2006-2009) ed il risultato della classificazione supervised di immagini satellitari Landsat 2010 adattato a scala di dettaglio tramite editing in ambiente GIS basato su fotointerpretazione interattiva di ortofoto digitali multispettrali 2011 (AGEA). Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 La classificazione supervised è stata realizzata attraverso l’estrazione di training site dedotti dall’AS-CUAS, riclassificata al II Livello di dettaglio, dalla classe “Boschi”, quest’ultima frutto dell’accorpamento di altre classi di uso del suolo compatibile con il tema forestazione naturale. Le nuove superfici boscate, rilevate al 2011, rispetto a quelle mappate nella carta AS_CUAS sono pari a 19,41 Kmq. L’aggregazione del dato a livello comunale è rappresentata nella successiva tavola. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Esempi di dettaglio su aree con nuove superfici forestali rilevate da satellite ed ortofoto Monti Taburno e Camposauro (BN) Comuni di Castel di sasso e Piana di Monte Verna (CE) Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Comune di Sarno (SA) Comune di Serre (SA) Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Esempi di dettaglio su aree con nuove superfici forestali da ortofoto 1998 2008 e 2011 Montesano sulla Marcellana 1998 2011 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Caiazzo 2008 2011 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 20 – RIPRISTINO DEL SOPRASSUOLO BOSCATO Il popolamento di questo indicatore, che indice di prestazione di miglioramento delle risorse/condizioni ambientali, è stato realizzato tramite la georeferenziazione delle Misure 221 Imboschimento di terreni agricoli e 223 - Imboschimento di superfici non agricole del PSR Campania 2007/2013 realizzata in collaborazione con il Settore SIRCA, ricevendo le informazioni relative al numero di beneficiari, alla spesa e alla superficie di intervento con dettaglio particellare. La Misura 221 finanzia un aiuto diretto a coloro che provvedono all’imboschimento delle superfici agricole, affinché, attraverso la riconversione dell’utilizzo dei terreni agricoli, si contribuisca alla protezione dell’ambiente, alla mitigazione del cambiamento climatico, alla preservazione degli habitat agroforestali. La misura trova applicazione su tutto il territorio regionale, con alcune limitazioni in relazione alle diverse tipologie di intervento. La misura è articolata in quattro tipologie di intervento (azioni): A. Costituzione di boschi naturaliformi; B. Imboschimento con specie arboree a ciclo lungo; C. Imboschimento con specie a rapido accrescimento a ciclo breve (periodo di rotazione inferiore a 15 anni); D. Imboschimento con specie a rapido accrescimento a ciclo breve per produzione di biomassa (periodo di rotazione non inferiore a 8 anni). La Misura 223 finanzia un aiuto diretto a coloro che provvedono all’imboschimento delle superfici non agricole al fine di contribuire alla protezione dell’ambiente, alla mitigazione del cambiamento climatico, alla tutela ed al potenziamento della biodiversità anche attraverso la creazione di corridoi ecologici. La misura, che si applica su tutto il territorio regionale, è articolata in due tipologie di intervento (azioni): a) costituzione di boschi naturaliformi; b) imboschimento con specie arboree a ciclo lungo. L’attuazione delle due misure è riepilogata nella tabella sottostante. Misura Misura 221 Misura 223 Bbeneficiari Importo Sup. Comuni liquidato (€) intervento (ha) coinvolti 52 489.578,25 130,92 36 10 1.169.199,95 498,06 9 La Misura 221 è stata attuata principalmente a Salento (18% della superficie di intervento totale) e a Sicignano degli Alburni (20%), mentre per la Misura 223 la superficie di intervento risulta maggiore nei comuni di Salento (56%), a Ceraso (17%) e a Vallo della Lucania (13%). La rappresentazione geografica degli interventi realizzati con il dettaglio comunale è riportata nella corrispondente tavola del terzo capitolo. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 21 – DIFFUSIONE DELLA ZOOTECNIA BIOLOGICA L’indicatore 21 è stato popolato utilizzando i dati ISTAT del VI Censimento dell’Agricoltura, dai quali si traggono informazioni relativi sia al numero di capi zootecnici allevati che le unità bovine adulte (UBA) allevate secondo metodi biologici. In Campania gli allevamenti biologici certificati sono praticati da 170 aziende e localizzati in 89 comuni, in cui si allevano complessivamente 161.598 capi la cui ripartizione per specie e per provincia è riepilogata nella tabella che segue: Numero di capi biologici certificati presenti negli allevamenti biologici certificati (2010) Bovini Bufalini Equini Ovini Caprini Suini Avicoli Conigli Caserta 45 712 11 945 265 44 99 20 Benevento 651 .. 20 981 1 633 495 72 Napoli .. 5 1 11 110 140.308 120 25 Avellino 215 .. 6 518 26 161 1.230 40 Salerno 502 967 45 1.119 275 255 10.591 74 Campania 1.438 1.679 87 3.564 578 1.203 152.723 326 Tra i comuni in cui sono maggiormente presenti tali allevamenti si ricordano: Mondragone (bufalini e ovi-caprini), Rocca d'Evandro (bufalini), Castelpagano (bovini e suini), Circello (bovini), Palma Campania (avicoli), Sant'Anastasia (avicoli), Gesualdo (avicoli), Montecorvino Rovella (avicoli), Altavilla Silentina (bovini), Capaccio (bovini e bufalini), Sessa Cilento (ovini) e Roccadaspide (bufalini). Il rispettivo carico zootecnico espresso in termini di UBA è rappresentato cartograficamente nella tavola che segue. Inserire tavola carico zootecnico biologico Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 22 – INTENSIFICAZIONE Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 L’indicatore 22, popolato utilizzando i dati ISTAT del VI Censimento dell’Agricoltura, valuta la pressione sulle risorse ambientali derivante dalle pratiche più intensive di uso del suolo presenti in agricoltura. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Per le finalità di tale osservazione è stata considerata la percentuale di superficie agricola investita a colture più intensive (ortive, floricole, piante industriali e legnose agrarie) e la sua evoluzione nel corso degli ultimi due Censimenti 2000 – 2010 scendendo fino al dettaglio comunale. In linea generale, in Campania si è avuta una diminuzione della superficie agricola investita a colture legnose e piante industriali, mentre è rimasta invariato il peso delle coltivazioni floricole e orticole (vedi grafico sottostante). A livello provinciale osserviamo alcuni scostamenti ed in particolare a Caserta si ha un aumento dell’orticoltura che invece diminuisce in provincia di Salerno, nel beneventano si registra una più forte contrazione delle coltivazioni industriali. Ancor più significativo risulta l’indice se guardiamo il dettaglio comunale riportato nelle tavole precedenti, in cui è stata riprodotta, per ogni singola coltura, la variazione percentuale tra i due periodi temporali 2000-2010 per evidenziare gli scostamenti intervenuti nell’utilizzazione di suolo agricolo. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 23 – CONCENTRAZIONE Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 L’indicatore 23, popolato utilizzando i dati ISTAT del VI Censimento dell’Agricoltura, rilevatore della struttura aziendale, è stato calcolato indagando la percentuale di aziende con SAU < 5 ha rispetto al numero totale aziende censite e la percentuale di aziende con SAU >50 ha sul totale aziende. In linea generale, in Campania si osserva una ristrutturazione che si muove nella direzione di dimensioni aziendali maggiori accompagnata dalla scomparsa di molte aziende che si collocavano nelle classi più basse (vedi tabella sottostante). 2010 Territorio Aziende piccole <5 ha Aziende grandi >50 ha Campania Caserta Benevento Napoli Avellino Salerno 113.556 18.459 18.325 13.503 19.801 43.468 905 188 87 20 208 402 2000 % Aziende Aziende % % % Aziende Aziende piccole grandi Aziende Aziende piccole grandi <5 ha >50 ha piccole grandi 82,97 77,91 75,54 94,35 76,56 89,17 0,66 0,79 0,36 0,14 0,80 0,82 212.024 33.489 25.229 41.267 39.942 72.097 618 131 80 8 188 211 90,48 89,38 80,32 98,36 86,64 93,15 0,26 0,35 0,25 0,02 0,41 0,27 Dall’osservazione delle tavole precedenti risulta ancora più evidente la contrazione delle aziende agricole piccole e piccolissime in forma diffusa su tutto il territorio regionale con pochi focolai in controtendenza, mentre si osserva un fenomeno di concentrazione aziendale più forte con evidenze più significative sulle colline dell'Alta Valle dell'Ofanto e del Cilento interno. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 24 – RIPRISTINO O IMPIANTO DI SIEPI, FRANGIVENTO, FILARI, BOSCHETTI Il popolamento di questo indicatore, indice di prestazione di miglioramento delle risorse e delle condizioni ambientali., è stato realizzato tramite georeferenziazione della Misura 216 Sostegno agli investimenti non produttivi– Azione A (Impianto o ripristino di siepi, filari, boschetti) del PSR 2007/2013. La misura incentiva tutti gli interventi che svolgono un ruolo fondamentale per la salvaguardia dell’ambiente, della biodiversità e del paesaggio rurale, sostenendo, attraverso operazioni che non danno luogo ad un aumento significativo della produttività agricola, le azioni e gli impegni delle misure agroambientali. La misura, tra l’altro, intende agire sugli investimenti aziendali che valorizzino, in termini di pubblica utilità, le zone Natura 2000 al fine di consentirne la salvaguardia, l’incremento o la ricostituzione della biodiversità, nonché la difesa da eventuali dissesti idrogeologici. Gli obiettivi perseguiti sono: mitigare gli impatti agricoli sull’ambiente “ammorbidendo” la matrice agricola; ridurre il conflitto tra le attività agricole e le esigenze di tutela degli habitat e delle specie; conservare lo spazio naturale favorendo il mantenimento o la ricostruzione di elementi del paesaggio rurale anche con valenza di corridoi ecologici. La misura prevede le seguenti tipologie di azioni: a) Impianto o ripristino di siepi, filari, boschetti; b) Ripristino e ampliamento di muretti a secco, terrazzamenti e ciglionamenti preesistenti; c) Creazione di fasce tampone vegetate lungo i corsi d’acqua, creazione di corridoi ecologici; d) Riqualificazione di zone umide diffuse lungo le rive di corpi idrici o nella matrice agricola; e) Prevenzione dei danni da lupo e da cinghiale. Attraverso l’azione di collaborazione avviata con il Settore SIRCA e con il Sistema Informativo Regionale è stato possibile georeferenziare la misura in questione attraverso le informazioni riguardanti sia dati finanziari che di realizzazione con indicazione del n. di beneficiari e della superficie (ha) di intervento scendendo fino al dettaglio particellare. Complessivamente l’azione A relativa all’impianto o ripristino di siepi, filari, boschetti è stata realizzata solo da due beneficiari ricadenti nei comuni di Molinara (BN) e di Frignano Cilento (SA), per una superficie di intervento di 378.216 m2. La spesa finanziata per questi due interventi è stata di € 221.551,34. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 25 – RIQUALIFICAZIONE DI BORGHI ED ELEMENTI ARCHITETTONICI RURALI Il monitoraggio di questo indicatore sarà finalizzato alla georeferenziazione degli interventi realizzati per la Misura 323 - Sviluppo tutela e riqualificazione del patrimonio rurale, rivelatore di interventi di miglioramento delle risorse/condizioni ambientali nonché di una caratterizzazione del contesto ecologico e paesaggistico. La misura ha come finalità il miglioramento e la valorizzazione delle aree rurali, da attuarsi attraverso la riqualificazione del patrimonio culturale e dell’importante patrimonio naturale che lo caratterizza. Le aree rurali regionali, pur se caratterizzate da una stretta dipendenza economica e sociale dall’agricoltura, presentano punti di forza, che s’identificano nella consistente presenza di contesti locali “naturali”, nel saldo legame fra la popolazione ed il territorio circostante, nella presenza di attività artigianali tradizionali legate alla cultura del territorio, di cui la natura è parte fondamentale. In particolare, la misura si prefigge, attraverso l’educazione ambientale, rivolta a cittadini di ogni età, di ricostruire il senso d’identità delle popolazioni rurali, sviluppare il senso civico, diffondere la cultura della partecipazione e della cura del proprio ambiente. Si potranno realizzare interventi volti alla sensibilizzazione sui temi dello sviluppo sostenibile, dell’educazione ambientale, della tutela dell’ambiente e della migliore conoscenza del patrimonio naturale e culturale. Saranno possibili anche interventi volti alla valorizzazione dei siti Natura 2000 e di altri siti di grande pregio naturale, orientati alla conservazione degli elementi tipici del paesaggio e delle caratteristiche culturali, storico/architettoniche e costruttive di luoghi e manufatti presenti nel paesaggio rurale. Gli interventi previsti dalla Misura si suddividono in tre tipologie: • Tipologia A – promozione di attività e sensibilizzazione al valore del paesaggio e all’esigenza di tutela delle aree Natura 2000 e dei siti di grande pregio naturale; • Tipologia B – lavori necessari per la realizzazione di punti informativi, e per la progettazione e la realizzazione di punti di osservazione e ristoro per il miglioramento delle condizioni di accesso alle aree interessate; • Tipologia C – lavori finalizzati al recupero e riqualificazione degli elementi architettonici tipici dei paesaggi rurali. Complessivamente sono state liquidate 245 domande di aiuto per una spesa finanziata di € 25.075.730, presentate per circa il 90% dalla tipologia C, mentre la tipologia B non è stata attivata in quanto non sono stati individuati i soggetti gestori da parte dell’Assessorato all’Ambiente dei siti di elevato pregio naturale e dei siti Natura 2000. Come si nota dal grafico sottostante la maggior parte degli interventi si concentra in tre province: Salerno, Benevento e Avellino. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Distribuzione degli interventi per provincia Caserta 11% Salerno 39% Benevento 28% Napoli 1% Avellino 21% La rappresentazione geografica degli interventi realizzati con il dettaglio comunale è riportata nella corrispondente tavola del capitolo successivo. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 26 – RIPRISTINO, AMPLIAMENTO E MANUTENZIONE DI MURETTI A SECCO, TERRAZZATURE, CIGLIONAMENTI Per l’azione B relativa al ripristino e ampliamento di muretti a secco, terrazzamenti e ciglionamenti preesistenti sono state liquidate n. 195 domande di aiuto per un importo finanziato di € 14.187.927,70. Gli interventi hanno interessato 59 comuni della regione Campania per una superficie di intervento di complessivi 4.104.729 m2. La rappresentazione geografica degli interventi realizzati per la Misura 216 è riportata nella tavola corrispondente del terzo capitolo. Nel grafico sottostante invece si rappresenta la territorializzazione degli interventi per provincia, dove si evince la concentrazione prevalente delle azioni realizzate a Benevento e Salerno. Distribuzione provinciale degli interventi finanziati per la Misura 216 Caserta 1% Salerno 37% Benevento 47% Avellino 2% Napoli 13% Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE n.28 VARIAZIONE USO DEL SUOLO CUAS 2001 AS- CUAS 2006 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 AS-CUAS 2011 AS-CUAS 2011 con edificato CTR Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 L’indicatore è stato realizzato attraverso classificazione supervised di immagini satellitari Landsat 2010 e adattato a scala di dettaglio su cartografia dell’Uso Suolo AS-CUAS tramite editing in ambiente GIS basato su fotointerpretazione interattiva di ortofoto digitali multi spettrali 2011 (AGEA). La classificazione supervised è stata realizzata attraverso l’estrazione di training site dedotti dall’AS-CUAS, riclassificata al II Livello di dettaglio, dalle classi “Urbanizzato e superfici artificiali” e di “Boschi”, quest’ultima è frutto dell’accorpamento di altre classi di uso del suolo compatibile con il tema forestazione naturale. Alla classe “Boschi” sono state incluse tutte le superfici rappresentate in AS-CUAS relativi alle superfici di bosco danneggiate da incendio e/o fenomeni franosi poiché considerati ambedue fenomeni temporanei, le cui superfici sono comunque destinate a naturale ripopolamento. Da questa classe sono state inoltre escluse le classi di colture legnose e di castagneti. L’aggiornamento delle classi di “Urbanizzato e superfici artificiali” e di “Boschi” che rappresentano verosimilmente le classi di uso del suolo a dinamica più rapida consentono per differenza di aggiornare le altre classi di land cover (escluso le colture protette in serra). Lo schema di lavoro ha quindi previsto una prima fase di aggiornamento delle superfici forestali tramite immagini satellitari Landsat attraverso la produzione di immagini di sisntesi quali un greeness index da tasseled cup transformation, da una immagine di 2a componente principale da PCA transformation e da un indice di vegetazione normalizzato NDVI. Come precedentemente indicato sono stati utilizzati come training site poligoni di classe boschi da AS CUAS realizzando una immagine classificata in cui venivano evidenziate le differenze tra bosco classificato (2001 e 2006-2009) e bosco telerilevato nel 2010. Tale immagine preventivamente vettorializzata è stata utilizzata per l’editing in ambiente GIS con l’ausilio di ortofoto digitali 2011 (AGEA) in modalità colori reali (visibile) e falso colore (infrarosso convenzionale), permettendo di ottenere il prodotto finale “Boschi” 2011,. Stessa procedura è stata realizzata per l’aggiornamento della classe “Urbanizzato e superfici artificiali” attraverso la produzione di immagini di sisntesi quali un brightness index da tasseled cup transformation, da una immagine di 1a componente principale da PCA transformation, e da banda 5 TM infrarosso medio. Anche in questo caso sono stati utilizzati come training site poligoni di classe “Urbanizzato e superfici artificiali” da AS CUAS realizzando una immagine classificata in cui venivano evidenziate le differenze tra aree artificiali (2001 e2006-2009) e aree artificiali telerilevate nel 2010. Il successivo editing in ambiente GIS con ortofoto digitali 2011 (AGEA) ha permesso di ottenere il prodotto finale “Urbanizzato e superfici artificiali” 2011. La sintesi di queste due classi aggiornate al 2011 è stata infine utilizzata per un adeguamento della rappresentazione AS –CUAS al 2011. I risultati del confronto 2001, 2006 e 2011 sono rappresentati nelle successive tavole e tabelle. Tabella descrittiva della variazione uso del suolo (Kmq) nel periodo 2001 2011 e 2006-2011 Superficie territoriale in Campania per uso del suolo tra il 2001 - 2011 (dati in Kmq) Uso del suolo Superficie urbanizzata e artificiale Superficie forestale Superficie agricola di cui: Seminativi Sistemi agricoli complessi Colture legnose permanenti Castagneti Colture protette Superfici naturali di cui: Praterie Rocce e spiagge 2001 928,87 4.439,19 6.975,70 3.851,22 754,75 2.217,60 88,91 63,22 1.247,26 1.095,66 86,43 2011 1.033,39 4.438,26 6.906,55 3.702,56 751,27 2.276,67 83,46 92,59 1.213,90 1.060,30 85,78 Documento di lavoro – settembre 2014 2006 1.008,00 4.420,00 ∆ 2006-2001 8,5189531 -0,432286 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Acque Totale Non classificato Totale superficie territoriale campana 65,17 13.591,02 4,31 13.595,33 67,82 13.592,10 3,23 13.595,33 Tabella descrittiva della variazione uso del suolo (Kmq – Percentuale_ variazione percentuale) nel periodo 2001 2011 Var_% Uso del suolo 2001 2011 2001 (%) 2011 (%) Superficie urbanizzata e artificiale 928,87 1.033,39 6,83 7,60 0,77 11,25 Superficie forestale 4.439,19 4.438,26 32,66 32,65 -0,01 -0,02 Seminativi 3.851,22 3.702,56 28,34 27,24 -1,10 -3,86 Sistemi agricoli complessi 754,75 751,27 5,55 5,53 -0,03 -0,46 Colture legnose permanenti 2.217,60 2.276,67 16,32 16,75 0,43 2,66 Castagneti 88,91 83,46 0,65 0,61 -0,04 -6,13 Colture protette 63,22 92,59 0,47 0,68 0,22 46,46 Praterie 1.095,66 1.060,30 8,06 7,80 -0,26 -3,23 Rocce e spiagge 86,43 85,78 0,64 0,63 0,00 -0,75 Acque 65,17 67,82 0,48 0,50 0,02 4,07 Totale 13.591,02 13.592,10 100 100 0,01 Dato aggregato variazione uso del suolo (Kmq) nel periodo 2001 2011 2001 2011 Uso del suolo Superficie urbanizzata e artificiale 928,87 1.033,39 Superficie forestale 4.439,19 4.438,26 Superficie agricola 6.975,70 6.906,55 Superfici naturali 1247,26 1213,9 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 In riferimento a quanto finora descritto e rappresentato nelle tabelle allegato è importante sottolineare alcuni dettagli metodologici e precisazioni sull’approccio elaborativo eseguito che ha portato alla produzione dei valori sopra riportati. A seguito dell’analisi delle cartografie CUAS e AS-CUAS sono stati rilevati alcuni errori di falsa attribuzione di superfici nella classe “Urbanizzato e superfici artificiali” che hanno prodotto l’aumento artificioso dell’estensione di tale classe (vedi esempi pagine successive). Ulteriormente a seguito dell’editing di dettaglio sono stati evidenziati ulteriori errori in prossimità dei limiti della classe che spesso includeva superfici a seminativo, superfici di bosco (cave) e in alcuni casi includeva serre poste ai limiti dell’abitato. Al fine di ottenere valori di variazione reali tali errori sono stati pertanto corretti sulle rispettive cartografie e riportati nelle estensioni rappresentate nelle precedenti tabelle. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Esempi di errata classificazione di superfici urbanizzate (errore di commissione) presenti su CUAS e AS-CUAS Comune di Torella dei Lombardi (AV) CUAS Comune di Ariano Irpino (AV) AS-CUAS Esempi di errata classificazione di superfici urbanizzate (errore di commissione) presenti su CUAS e AS-CUAS Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Comune di Bisaccia (AV) CUAS Comune di Carife (AV) AS-CUAS Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Esempi di espansione 2011 della Classe Urbanizzato (in colore nero) su superfici ricadenti in altre classi di uso suolo Provincia di Salerno Provincia di Avellino Esempi di espansione 2011 della Classe Urbanizzato (in colore nero) su superfici ricadenti in altre classi di uso suolo Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Provincia di Benevento Provincia di Caserta Esempi di espansione 2011 della Classe Urbanizzato (in colore nero) su superfici ricadenti in altre classi di uso suolo Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Provincia di Napoli Provincia di Salerno Esempi di espansione 2011 della Classe Urbanizzato (in colore nero) su superfici ricadenti in altre classi di uso suolo Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Provincia di Napoli Provincia di Salerno Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Alcuni esempi di dettaglio delle variazioni della Classe Urbanizzato tra il 1998 (Ortofoto it 2000) ed il 2011 (Ortofoto AGEA) Salerno 1998 2011 Cesa Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 1998 2011 Nola Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 1998 2011 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Caposele 1998 2011 Eboli Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 1998 2011 Giugliano – Villa Literno Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 1998 2011 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE n.29 RIDUZIONE DELLA PERICOLOSITA’ IDROGEOLOGICA Il popolamento di questo indicatore è stato reso possibile dal reperimento di dati di sintesi forniti dal Settore Difesa del Suolo AGC 15, estratti dal “Rapporto sulla difesa del suolo 2013” in via di pubblicazione, ed elaborati sui dati dei Piani Stralcio Assetto Idrogeologico delle Autorità di Bacino. I dati forniti dal Settore Difesa del Suolo, resi pubblici in questo documento, evidenziano un incremento delle superfici a pericolosità idrogeologica (Frane) del 14,3% tra i periodi 2001/2007 e 2010/2012. Tale valore positivo è il risultato degli aggiornamenti cartografici sulle aree a pericolosità da frana realizzato da alcune Autorità di Bacino tra gli anni 2010 e 2011, fatta esclusione per l’Autorità di bacino Nazionale Liri-Garigliano e Volturno e per l’Autorità di bacino dei fiumi Trigno, Biferno e Minori, Saccione e Fortore. Le prime due tabelle che seguono indicano pertanto la sintesi dell’estensione in m2 delle aree P4 (molto elevata), P3 (elevata), P2 (media) e P1 (scarsa) per la prima edizione dei PSAI (2001-2007) e per i successivi aggiornamenti (2010-2011). La terza tabella indica il confronto delle estensioni, espresse in km2, e in percentuale sull'area totale della corrispondente Autorità di Bacino, delle aree a pericolo da frana calcolate per il PSAI (2001-2007) e gli "aggiornamenti" (2010-2012). Le ultime due tabelle di sintesi rappresentano il confronto dei dati aggregati di estensione areale (espressi in km2) ed in percentuale rispetto all'area totale delle Autorità di Bacino in Campania, pari a 13.589 km2, relativi alle aree a pericolo di frana riportate nelle cartografie dei Piani Stralcio di Assetto Idrogeologico delle Autorità di Bacino competenti nel territorio regionale. Tra queste l’ultima indica l’estensione in km2 ed in percentuale sull'area totale delle AdB delle sole classi P4 e P3 aggregate, cioè pericolosità da elevata a molto elevata, e delle superfici totali di pericolosità (P4 + P3 + P2 + P1). Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Autorità di Bacino Liri-Garigliano e Volturno P4 P3 413.527.533 P2 P1 altro 131.161.176 211.148.908 8.381.016 Fortore 20.009.268 61.719.562 14.628.462 Puglia 103.428.188 137.597.954 62.730.892 Sele 149.051.867 110.528.974 614.594.670 Nord-Occidentale 143.657.611 55.596.262 45.915.773 Sarno 124.254.489 94.505.507 73.477.367 215.744.580 Destra Sele 12.737.737 67.720.489 56.526.334 186.006.880 Sinistra Sele 29.891.639 55.300.609 Totale Campania 580.411.398 764.834.715 145.214.333 9.031.997 71.179.972 770.749.022 851.809.694 1.219.182.245 779.781.019 2 Sintesi delle estensioni, espresse in m , delle aree a pericolosità da frana (PSAI prima edizione 2001-2007) - Nota: Nel computo dell'Autorità di Bacino Liri-Garigliano e Volturno sono incluse anche le aree cartografate solo con le classi di rischio, considerando le classi di pericolosità (cfr. "attenzione") corrispondenti. Autorità di Bacino P4 Liri-Garigliano e Volturno (1a 413.527.533 ediz.) Fortore (1a ediz.) Puglia Sele 20.108.721 NordOccidentale (ediz. 2010) P3 P2 P1 131.161.176 211.148.908 8.381.016 20.009.268 61.719.562 14.628.462 103.516.180 137.130.438 62.817.720 190.353.084 543.862.941 1.760.521.525 147.862.289 45.388.220 altro 748.512 54.997.625 Sarno 118.065.999 57.651.930 103.767.519 279.038.309 Destra Sele 17.697.914 315.260.442 117.340.690 99.319.485 Sinistra Sele 45.328.378 41.046.381 73.660.410 159.497.981 100.765.616 3.513.931 Totale 614.728.545 1.006.860.750 1.294.018.688 2.439.202.123 105.028.059 Campania Sintesi delle estensioni, espresse in m2, delle aree a pericolosità da frana (PSAI aggiornamenti 2010-2012) - Nota:Per le Autorità di Bacino Fortore e Liri-Garigliano e Volturno, in mancanza di dati aggiornati, si riportano i dati relativi, rispettivamente, al Progetto di piano ed alla 1a edizione. Nel computo dell'Autorità di Bacino Liri-Garigliano e Volturno sono incluse anche le aree cartografate solo con le classi di rischio, considerando le classi di pericolosità (cfr. "attenzione") corrispondenti. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Autorità di Bacino km2 % P4 Liri-Garigliano e Volturno (2006) km2 % P3 km2 % P2 km2 % P1 km2 % km2 Area t. P altro 413,6 7,4 131,2 2,3 211,2 3,8 8,4 0,2 44,7 0,8 5583,7 nd 20,1 8,0 61,8 24,7 14,7 5,9 nd nd 250,1 Fortore (2006) nd Puglia (2005) Puglia (2011) nd nd Sele (2001) nd nd 149,1 5,9 Sele (2011) 20,1 0,8 190,3 7,6 Dx Sele (2002) Dx Sele (2011) 12,8 17,7 1,9 2,6 67,8 315,3 10,0 46,4 8,3 56,6 117,4 17,3 Sx Sele (2002) 29,9 1,9 55,4 3,5 145,3 9,1 71,2 Sx Sele (2011) 45,4 2,8 41,1 2,6 73,7 4,6 159,5 10,0 nd 48, 2 nd nd nd 143,7 10,3 55,6 4,0 46 3,3 9,1 0,7 1392,4 nd nd 147,9 10,6 45,4 3,3 55 4,0 nd nd 1392,4 N. Occid. (2002) N. Occid. (2010) 103,4 103,5 137,6 137,1 62,7 62,8 nd nd 614,6 24,5 1.760, 70,2 543,9 21,7 50 110,6 4,4 186,1 27,4 99,4 14,6 4,5 869,5 869,5 nd nd 2508,8 0,7 0,0 2508,8 nd 3,6 nd 0,5 679,8 679,8 770,8 1598,1 1598,1 17, 13,4 73,5 10,4 215,8 30,6 nd 706,2 94,6 nd 6 16, 8,2 103,8 14,7 279,1 39,5 Sarno (2011) 118,1 nd 706,2 57,7 nd 7 Confronto delle estensioni, espresse in km2 e in percentuale sull'area totale della corrispondente Autorità di Bacino , delle aree a pericolo da frana calcolate per il PSAI (2001-2007) e gli "aggiornamenti" (2010-2012). Sarno (2002) 124,3 pericolo frana P4 kmq P4 % P3 kmq P3 % P2 kmq P2 % P1 kmq P1 % altro kmq altro % 580,5 4,3 764,9 5,6 851,9 6,3 1.219,2 9,0 779,8 5,7 2001-2007 614,7 4,5 1.006,9 7,4 1.294,0 9,5 2.439,2 18,0 105,0 0,8 2010-2012 pericolo frana P3-P4 kmq P3-P4 % P tot kmq P tot % 1.345,4 9,9 3.416,5 25,1 2001-2007 1.621,6 11,9 5.354,8 39,4 2010-2012 Sintesi e confronto dei dati aggregati di estensione areale (espressi in km2) ed in percentuale rispetto all'area totale delle Autorità di Bacino in Campania (pari a 13.589 km2) relativi alle aree a pericolo di frana riportate nelle cartografie dei Piani Stralcio di Assetto Idrogeologico delle Autorità di Bacino competenti nel territorio regionale Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Esempi di dettaglio aumento franosità in aree agroforestali Montaguto 1998 2011 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Lacedonia 1998 2011 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 31 – IMPACT ON LANDSCAPE DIVERSITY Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 L’impact on landscape diversity, popolato utilizzando i dati ISTAT del VI Censimento dell’Agricoltura, è un indicatore della pressione sulle risorse ambientali derivante dalla tipologia di ordinamento colturale adottato. L’indicatore 31 consiste nella definizione dei seguenti rapporti percentuali: • • • la SAU a seminativi rispetto alla SAU totale (48,79%); la SAU a prati e pascoli permanenti rispetto alla SAU totale (21,92%); la SAU a colture legnose rispetto alla SAU totale (28,66%). In linea generale, in Campania si osserva (vedi tabella) un aumento delle superfici destinate a prati e pascoli permanenti e una contrazioni delle altre due tipologie. Territorio Campania Caserta Benevento Napoli Avellino Salerno 2010 2000 % prati % prati % % % % e e seminativ legnose/ seminativ legnose/ pascoli/ pascoli/ i/SAU SAU i/SAU SAU SAU SAU 48,79 21,92 28,66 49,70 19,34 30,12 56,69 13,05 29,96 52,77 18,03 28,77 65,31 11,74 22,22 67,20 9,96 21,87 37,01 1,52 60,67 36,19 0,59 62,21 64,72 12,53 22,10 64,79 11,23 23,15 25,38 41,84 32,03 29,32 34,81 34,90 Il confronto tra il 2010 e il 2000 a livello comunale (vedi tavole) evidenzia quanto segue: • La superficie coltivata a piante arboree diminuisce soprattutto nella piana flegrea, in penisola sorrentina e amalfitana, sulle colline salernitane e del basso Cilento costiero; Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 • • mentre si osservano aumenti nella Piana del Garigliano, nella zona più alta delle coste del Cilento e sulle colline irpine. (vedi tavola indicatore 34 Differenza % legnose) Una contrazione della superficie a per i prati e pascoli permanenti in molti comuni dell’alto casertano, e un aumento nelle aree del basso Cilento, sulla costiera amalfitana e sulle colline dell’Alto Sele . (vedi tavola indicatore 34 Differenza % pascoli) La superficie investita a seminativi si riduce vistosamente in buona parte del Cilento, nelle colline irpine, nella Valle dell'Irno e nella parte alta della provincia casertana; lievi aumenti si osservano invece nella piana flegrea, sulla prima parte della costa salernitana ed in alcune aree delle colline del Fortore e del Volturno. (vedi tavola indicatore 34 Differenza % seminativi). Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 32 – AGRITURISMO Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Il popolamento di questo indicatore, che valuta la pressione sulle risorse ambientali esercitata da tali attività, è stato realizzato tramite dati resi disponibili sia direttamente dal referente della Misura 311 del PSR 2007/2013 sia dal Sistema Informativo Regionale. È stato così possibile le seguenti informazioni: • • • % tra il numero di aziende che svolgono attività di agriturismo/totale complessivo delle aziende agricole operanti in Campania; % aziende che hanno partecipato al PSR - Misura 311 e il confronto tra le aziende che hanno partecipato alle ultime due programmazioni; la georeferenziazione degli interventi realizzati e della spesa finanziata con dettaglio comunale. La Misura 311 - Diversificazione in attività non agricole – è stata attivata per offrire un’integrazione di reddito ai componenti della famiglia agricola mediante la promozione della diversificazione verso le attività non tradizionalmente agricole, incluse quelle sociali. In sintesi, la misura ha l’obiettivo di favorire la piena occupazione dei componenti della famiglia agricola, contenere lo spopolamento delle aree marginali, garantire lo sviluppo sostenibile del territorio, promuovere l’uso di tecnologie multimediali e favorire la tutela del patrimonio naturale e culturale delle aree rurali. La presente misura prevede le seguenti tipologie di intervento: A. B. C. D. Recupero, riattamento, risanamento conservativo, riqualificazione funzionale di volumetrie aziendali per: alloggio e/o ristorazione, attività didattiche, attività sociali, attività di custodia, pensione e servizi per animali domestici, attività artigianali tipiche del mondo rurale. Investimenti per la sistemazione di superfici aziendali (agricampeggio e aree verdi attrezzate). Acquisto di arredi ed attrezzature funzionali alle attività da implementare di cui ai punti A) e B). Investimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (Realizzazione di impianti, fino ad 1MW di potenza, per la produzione di energia da fonti rinnovabili destinata alla vendita). La misura trova attuazione: nelle Macroaree C, D1 e D2; nelle aree Parco e Riserve naturali in Campania, nelle aziende tabacchicole in riconversione. Sulla base dell’elenco ufficiale delle aziende agrituristiche aggiornato a luglio 2013 e pubblicato sul sito regionale, in Campania sono presenti 404 aziende agrituristiche, che rappresentano solo lo 0,3% delle aziende agricole censite dall’ISTAT. La ripartizione degli agriturismi a livello provinciale è riportante nel grafico successivo: Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Localizzzione provinciale delle aziende agrituristiche in Campania Napoli; 74 Salerno; 136 Caserta; 39 Benevento; 90 Avellino; 65 Alla Misura 311 hanno aderito, invece, 154 aziende, pari al 38% di quelle agrituristiche, di cui 16 in provincia di Caserta, 45 a Benevento, 2 a Napoli, 41 ad Avellino e 50 a Salerno, per una spesa complessiva finanziata di € 10.619.307,08. Nella precedente programmazione – Misura 413 del POR Campania 2000/2006 – sono state liquidate n. 149 aziende agrituristiche, per una spesa complessiva di € 8.614.989,56, di cui 12 in provincia di Caserta, 62 a Benevento, 13 a Napoli, 25 ad Avellino e 37 a Salerno. Nelle tavole precedenti è riportata la territorializzazione a livello comunale degli interventi realizzati per la Misura 311 attuata nella presente programmazione e per la Misura 413 attuata nella precedente programmazione. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 33 – PRATICHE DI FERTILIZZAZIONE E MIGLIORAMENTO Il popolamento di questo indicatore, che valuta la pressione sulle risorse ambientali esercitata da tali attività, è stato possibile sulla base delle informazioni ricevute dal referente del Piano regionale di consulenza alla fertilizzazione aziendale (PCRFA) del Settore SIRCA relativi al numero di aziende aderenti con dettaglio provinciale. A partire dalla fine dagli anni novanta è attivo in Campania il Piano Regionale di Consulenza alla Fertilizzazione Aziendale (PRCFA). L’obiettivo del Piano è la razionalizzazione dell’uso dei concimi chimici da parte delle aziende agricole, nell’ottica del mantenimento dei livelli di produzione delle colture e di tutela dell’ambiente. Il Piano Regionale di Consulenza alla Fertilizzazione Aziendale (PRCFA) 2011 -2012 è stato approvato con DGR n. 637 del 15.11.2011, e prevede realizzazione delle seguenti Azioni: • • • · Azione 1 - Servizi di consulenza; · Azione 2 – Monitoraggio delle aziende aderenti; · Azione 3 – Attività di sperimentazione e ricerca. Complessivamente in Campania nel 2012 sono presenti 7.757 aziende che hanno aderito al PCRFA. Numero di aziende aderenti al PRCFA Anno 2007 2008 Salerno 1.963 2.090 Benevento n.d. n.d. Avellino 918 1.139 Napoli 684 707 Caserta n.d. n.d. 2009 2.095 n.d. 1.202 715 n.d. 2010 2.158 n.d. 1.239 659 1.240 Documento di lavoro – settembre 2014 2011 2.199 n.d. 1.357 600 1.165 2012 2.167 2.717 1.325 544 1.004 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 INDICATORE 34 – CARICO ZOOTECNICO Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 L’indicatore di pressione della zootecnia sull’ambiente è rappresentato dal n. di capi allevati delle diverse specie zootecniche e dalla consistenza delle Unità di bovino adulto (UBA) calcolate per il 2000 e per il 2010 attraverso i dati degli ultimi due Censimenti ISTAT sull’agricoltura a livello regionale e comunale. Il calcolo delle UBA si avvale di un sistema di pesi che porta ad esprimere in forma standardizzata la consistenza zootecnica, in termini assoluti e per unità di superficie, in modo da rendere le diverse specie zootecniche omogenee e comparabili nel tempo. In particolare l’indice si calcola con la seguente formula: n UBA = ∑K *N i =1 Dove: K = fattore di conversione diverso per specie; N = numero di esemplari della specie i-esima; n = numero di tipologie di specie allevate. Per il calcolo dei coefficienti di conversione K sono stati utilizzati i valori tabellari riportati nell’Allegato I del Regolamento (CE) n. 1200/2009 del 30 novembre 2009. L’indicatore descrive il carico inquinante generato dai capi di bestiame allevati sul territorio, con particolare riferimento ai suoi possibili impatti sulla qualità dei suoli e delle acque che ci ha portato ad esprimere il carico zootecnico in termini di UBA per ettaro di Superficie agricola utilizzata (SAU), che esprime la densità zootecnica sul territorio. Il carico di bestiame che ciascuna azienda può sopportare per non incorrere in rischi di eccessivi apporti azotati ai terreni deve essere definito prendendo in considerazione ei quantitativi di effluenti che ogni specie animale mediamente è in grado di produrre nel corso dell’anno, e del relativo titolo di azoto che detti effluenti contengono. Il PSR, richiamando il concetto di buone pratiche agricole e di condizionalità, in particolare per il rispetto standard di condizionalità 4.6 - Densità di bestiame minimi e/o regimi adeguati, che stabilisce un carico minimo e massimo compreso tra 0,2 e 4 UBA/HA, introduce delle regole all’accesso ai benefici per le aziende che aderiscono alla misure agroambientali. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Dall’analisi dei dati ISTAT (vedi tabella n.) risulta in linea generale una contrazione del numero di capi allevati per molte specie zootecniche, tranne che per gli equini e per i bufali, che mostrano un aumento generalizzato su tutto il territorio campano ed in particolare nel beneventano. In termini di UBA spicca il valore elevato per la specie bufalina che si concentra prevalentemente nelle province di Caserta e Salerno. A seguire troviamo il carico di bestiame bovino, presente soprattutto a Salerno, Benevento e Caserta. Il confronto del carico inquinante generato dai capi di bestiame allevati tra i due Censimenti del 2000 e del 2010 è stato realizzato direttamente attraverso la mappatura dei valori di UBA/SAU per singolo comune campano e per ogni specie zootecnica allevata, riportata nelle tavole successive, al fine di valutare l’eventuale aumento o diminuzione della pressione zootecnica sui diversi sistemi territoriali campani e il rispetto del carico massimo ammissibile. Dall’osservazione delle tavole emerge quanto segue: • • • • • • • Il carico zootecnico complessivo risulta più incidente nella Piana de Volturno e nella Piana del Sele. La relativa pressione sul territorio espressa come UBA/SAU eccede il carico massimo ammissibile nei seguenti comuni: Agerola, Pimonte, Castellammare di Stabia, Gragnano, Piano di Sorrento, Vico Equense, Brusciano, Nola, Mercato San Severino, Cancello ed Arnone, Castel Volturno, Gioia sannitica, Grazzanise, Piana di Monte Verna, Pietravairano, Sant'Angelo d'Alife, Casalduni e Morcone. Per i bovini la relativa densità sulla SAU risulta eccedente rsipetto ai limiti imposti dalla condizionalità nei seguenti comuni: Castellammare di Stabia, Vico Equense, Gioia Sannitica, Pimonte, Agerola, Mercato San Severino, Piana di Monte Verna, Pietravairano, Piano di Sorrento e Montella Per i bufalini: Castel Volturno, Gioia Sannitica, Cancello ed Arnone, Grazzanise, Santa Maria la Fossa, Sant'Angelo d'Alife e Pastorano. Per i suini: Mercato San Severino, Pimonte, Vico Equense, e Atena Lucana Per gli avicoli: Gragnano, Nola, Brusciano, Castellammare di Stabia, Casalduni e Morcone. Per le altre specie zootecniche considerate la pressione del carico zootecnico non supera i 4 UBA/SAU. N. capi 2010 Tipo Bovini Bufalini Equini Ovini Caprini Suini Avicoli Conigli allevamento Campania 182.630 261.506 6.265 181.354 36.051 85.705 3.800.685 369.305 Caserta 43.348 172.353 1.790 39.287 3.377 4.856 399.007 38.718 Benevento 48.453 1.611 801 46.968 4.011 40.593 1.237.850 192.915 Napoli 7.788 2.321 1.122 3.606 1.883 6.143 1.342.790 20.957 Avellino 26.991 792 562 34.501 2.272 8.683 230.430 85.618 Salerno 56.050 84.429 1.990 56.992 24.508 25.430 590.608 31.097 N. capi Variazione in percentuale % Tipo allevamento Campania Bovini Bufalini Equini Ovini Caprini Suini Avicoli Conigli -13,96 100,03 26,13 -19,70 -23,04 -35,68 -27,74 Caserta -17,66 82,81 42,97 -0,36 -23,09 -38,15 -38,61 Benevento -10,80 656,34 16,09 -32,10 -38,43 -22,77 34,90 Napoli -8,25 81,90 359,84 267,21 164,84 -50,00 -48,03 -35,573 13,6067 35,5034 25,6053 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Avellino Salerno Tipo allevamento Campania Caserta Benevento Napoli Avellino Salerno -23,15 -9,14 280,77 142,91 -13,27 -6,70 -41,37 -0,72 -44,12 -21,35 -61,11 -33,48 UBA (2010) Bovini Bufalini Equini Ovini Caprini 135.888,60 227.015,00 5.012,00 18.135,40 3.605,10 33.262,50 148.951,80 1.432,00 3.928,70 337,70 34.870,20 1.398,00 640,80 4.696,80 401,10 5.583,70 1.953,80 897,60 360,60 188,30 19.583,00 734,40 449,60 3.450,10 227,20 42.589,20 73.977,00 1.592,00 5.699,20 2.450,80 Documento di lavoro – settembre 2014 -38,50 -19,52 Suini 23.973,80 1.100,99 11.189,61 1.778,29 2.536,94 7.367,97 -40,121 -46,509 Avicoli 45.027,17 5.058,72 14.903,93 15.874,37 3.103,36 6.086,79 Conigli 2652,76 275,9 1178,71 148,92 854,74 194,49 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 BOVINI BUFALINI Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 CAPRINI Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 OVINI Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 EQUINI Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 SUINI Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 CONIGLI Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 AVICOLI Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 2.1 Osservazioni conclusive Il contesto di riferimento propone una serie di elementi da valutare con attenzione, non solo in riferimento alla situazione di crisi permanente che grava sulla nostra economia, e che appare particolarmente drammatica nella nostra regione (precipitata all’ultimo posto nella classifica regionale del Pil pro-capite), ma anche alla complessiva tenuta dell’agroalimentare campano ed alle dinamiche strutturali osservate nell’ultimo decennio. Oggi il settore agricolo si trova ad affrontare un passaggio decisamente impegnativo della storia recente in quanto deve adeguarsi e rispondere ad esigenze e sollecitazioni prevalentemente esterne. Si avverte, in particolare, ciò che si può definire una “crisi di prospettiva”, che occorre fronteggiare con chiare linee di indirizzo politico. In un contesto tanto dinamico, soggetto a driving forces (spinte) molteplici e differenziate, molto spesso caratterizzate da effetti differiti nel tempo, risulta essenziale comprendere la rilevanza di una specifica inferenza osservabile a carico di aspetti fisiografici, agroforestali, ecologici, paesaggistici e ambientali, come specifico effetto, diretto o indiretto, dell’attuazione di una determinata misura del PSR. Dai dati dell’ultimo Censimento ISTAT dell’Agricoltura, emerge che il settore agricolo campano è interessato anche da altre dinamiche strutturali interne che vanno in ogni caso indagate ed analizzate in quanto indirizzate verso una riorganizzazione strutturale in atto. In particolare, possiamo evidenziare nel panorama dei dati statistici elaborati i seguenti aspetti: • l’incidenza della SAU rispetto alla superficie territoriale è diminuita dal 52% al 40%, con un calo di 12 punti percentuali che risulta in linea con i valori nazionali e del Mezzogiorno ; nonostante il continuo consumo di suolo verificatosi nel corso degli anni la riduzione di SAU in Campania si attesta su valori modesti (-6%) destinando all’agricoltura ben il 53% del territorio regionale; • aumenta la dimensione media aziendale passando da 2,50 ha alla classe di SAU di 4,01 ettari, in particolar modo nelle province di Avellino, Caserta e Benevento; • sono in crescita gli investimenti nel settore da parte delle società ed aumenta la superficie agricola gestita in forma societaria, dove il primato va alla provincia di Salerno sia in termini numerici (36,4%) che di superficie (62,9%); Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 • emerge un fenomeno di flessibilità della struttura fondiaria riconducibile anche all’incremento di superficie condotta in affitto o in uso gratuito, e conseguentemente diminuisce la SAU di proprietà; • si modifica anche la struttura della forza lavoro agricola, dove si nota un maggior ricorso all’uso di manodopera extra-familiare, pur rimanendo la conduzione familiare dell’azienda la tipologia prevalente. Il 62,4% dei capi azienda è maschio ma aumenta la percentuale di aziende gestite da donne che passa dal 34,8% del 2000 al 37,6%, la provincia con la maggior quota di imprenditrici è Salerno (33,4% del totale regionale); • si rileva una particolare attenzione degli operatori del settore per la tutela e la salvaguardia del territorio, con un’incidenza percentuale (19,6%) di aziende coinvolte in azioni di manutenzione e/o realizzazione di siepi, filari e muretti superiore sia alla media nazionale (17,2%) che rispetto al Sud (12,9%). Il presente Rapporto Intermedio di Monitoraggio Ambientale dell’attuale PSR 2007-2013 (settembre 2013) ha permesso di identificare ulteriori trend tramite la produzione e successiva elaborazione di indicatori di contesto e di sensibilità ambientale. Gli indicatori utilizzati sono finalizzati alla caratterizzazione della situazione ambientale ed al monitoraggio del processo del programma, consentendo di quantificare: lo stato iniziale dei sistemi ambientali con riferimento alle variabili maggiormente rappresentative; le pressioni a carico delle principali risorse e matrici ambientali (suolo, acqua, biodiversità, etc.); le risposte (prestazioni) in termini di mutamento, a carattere positivo o negativo, dei comportamenti degli operatori agricoli e delle pratiche gestionali che hanno incidenza sulla qualità/stato delle risorse ambientali. In particolare, tale Rapporto Intermedio di Monitoraggio Ambientale 2013 ha evidenziato e descritto il seguente contesto di riferimento: • Il ruolo forte dell’agricoltura il Campania, testimoniato anche dal fatto che la SAU rappresenta il 53% del territorio regionale, comporta oggi una maggiore attenzione non più solo agli aspetti tecnico-economici ma soprattutto a quelli sociali, culturali e ambientali cui il settore agricolo è sempre più chiamato a svolgere. Dall’analisi svolta è emersa una particolare attenzione degli operatori del settore per la tutela e la salvaguardia del territorio, con un’incidenza percentuale (19,6%) di aziende coinvolte in azioni di manutenzione e/o realizzazione di siepi, filari e muretti superiore sia alla media nazionale (17,2%) che rispetto al Sud (12,9%). Inoltre per la Misura 216 del PSR - AZIONE A - Ripristino o impianto di siepi, frangivento, filari, boschetti: in Campania sono stati finanziati solo due beneficiari ricadenti nei comuni di Molinara (BN) e di Frignano Cilento (SA), per una superficie di intervento di 378.216 m2. per l’Azione B - Ripristino, ampliamento e manutenzione di muretti a secco, terrazzature, ciglionamenti: in Campania sono state liquidate n. 195 domande di aiuto per un importo finanziato di € 14.187.927,70. Gli interventi hanno interessato 59 comuni della regione Campania (soprattutto per le province di Salerno e Benevento) per una superficie di intervento di complessivi 4.104.729 m2. • In Campania le aziende agrituristiche rappresentano solo lo 0,3% delle aziende agricole censite dall’ISTAT e di queste il 38% (154 aziende) hanno aderito alla Misura 311, di cui 50 in provincia di Salerno, 45 a Benevento, 41 ad Avellino, 16 Caserta e 2 a Napoli, per una spesa complessiva finanziata di € 10.619.307,08. • Si assiste ad un fenomeno di ristrutturazione aziendale che si muove nella direzione di dimensioni medie maggiori ( 4 ha/azienda), accompagnato dalla scomparsa di molte aziende che si collocavano nelle classi più basse (Indicatore 23 – concentrazione). Questo fenomeno è più significativo nelle colline del Fortore e dell’Alta Irpinia, nelle Colline Salernitane, ai piedi del Monti Picentini e nella Piana del Sele, nel Cilento interno e in corrispondenza del Vallo di Diano.; • L’agricoltura si muove verso un minore sfruttamento del suolo: in Campania si è avuta una diminuzione della superficie agricola investita a colture legnose e piante industriali, mentre è rimasta invariato il peso delle coltivazioni floricole e orticole (Indicatore 22 – Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 intensificazione). Questa tendenza verso un’agricoltura estensiva più rispettosa e sostenibile per l'ambiente è testimoniata anche dall’indicatore Impact on landscape diversity che mostra l’aumento delle superfici destinate a prati e pascoli permanenti soprattutto nel salernitano. La produzione e l’elaborazione degli indicatori popolati su base ISTAT,su base Informativa da SIT Agricoltura, SIAN (AGEA), SIGRIAN (INEA) e da dati tele rilevati da satellite ed aereo hanno evidenziato ulteriori tematiche: Risultati dell’analisi degli indicatori sulle risorse idriche • Nel panorama agricolo campano, l’agricoltura irrigua conserva un ruolo rilevante e stabile (15% della SAU) e si concentra soprattutto nelle pianure scavate dal Volturno, dal Sele e dal Sarno (coltivazioni cerealicolo-zootecniche utilizzate per gli allevamenti bovini e bufalini, nonché produzioni ortofrutticole ed arboricole). Il 66% dei consumi idrici è per uso irriguo (stima INEA). • Resta ancora molto elevato il ricorso all’approvvigionamento da acque sotterrenaee all’interno o nelle vicinanze dell’azienda, che diventa predominante nelle province di Napoli e Caserta (Massiccio del Matese e Piana del Sele) dove sono stati censiti anche i più elevati consumi irrigui. • Nelle storiche e principali zone agricole della nostra regione (Piana campana e colline cilentane) risulta più elevato risulta l’approvvigionamento irriguo dai Consorzi. • Predomina l’utilizzo dei sistemi di irrigazione verso tecniche che garantiscono una migliore efficienza irrigua (sistema ad aspersione praticato sul 53% della superficie irrigua). • Il 10,4% (62.194 ettari) della superficie agricola rientrante nei limiti dei Consorzi è irrigata a ruolo, di cui 14.000 ha sono ancora serviti dalla rete a pelo libero. Risultati dell’analisi degli indicatori relativi alle pratiche agricole • Si riduce la ricaduta sul suolo derivante dai fertilizzanti chimici e dai prodotti fitosanitari, ad eccezione della calciocianammide (azione polivalente) e dei prodotti fitosanitari classificati da ISTAT come vari. Per un impatto più sostenibile sul suolo si segnala che risulta in crescita il ricorso a prodotti fitosanitari biologici anche se il loro utilizzo rispetto agli altri prodotti è ancora modesto. • Pratiche di fertilizzazione e miglioramento: la razionalizzazione dell’uso dei concimi chimici da parte delle aziende agricole, nell’ottica del mantenimento dei livelli di produzione delle colture e di tutela dell’ambiente, è attuata da 7.757 aziende (6% delle aziende agricole). • Gli operatori biologici in Campania rappresentano, nel 2011, il 4% del totale nazionale (+8,3% rispetto al 2010) e mostrano un trend in crescita dal 2004. • Dal 2008 anche la superficie agricola investita ad agricoltura biologica è in crescita (+34%); tra i principali orinamenti produttivi troviamo: prati e pascoli (29%), frutta in guscio (24%), colture foraggere e altri seminativi (15%) e olivo (13%). • Le realtà biologiche campane (1% delle aziende agricole campane) si concentrano in prevalenza nelle seguenti aree: Roccamonfina - Piana del Garigliano , Monti Picentini, Colline del Cilento Costiero e - Monte Taburno - Valle Telesina. • Per quanto riguarda la zootecnia biologica, sono presenti 170 aziende localizzate in 69 comuni, in cui si allevano complessivamente 161.598 capi. Risultati dell’analisi degli indicatori relativi al carico zootecnico • Il carico zootecnico complessivo risulta più incidente nella Piana de Volturno e nella Piana del Sele. • La relativa pressione sul territorio espressa come UBA/SAU eccede il carico massimo ammissibile nei seguenti comuni: Agerola, Pimonte, Castellammare di Stabia, Gragnano, Piano di Sorrento, Vico Equense, Brusciano, Nola, Mercato San Severino, Cancello ed Arnone, Castel Volturno, Gioia sannitica, Grazzanise, Piana di Monte Verna, Pietravairano, Sant'Angelo d'Alife, Casalduni e Morcone. • Per i bovini la relativa densità sulla SAU risulta eccedente rsipetto ai limiti imposti dalla Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 • • • • condizionalità nei seguenti comuni: Castellammare di Stabia, Vico Equense, Gioia Sannitica, Pimonte, Agerola, Mercato San Severino, Piana di Monte Verna, Pietravairano, Piano di Sorrento e Montella Per i bufalini: Castel Volturno, Gioia Sannitica, Cancello ed Arnone, Grazzanise, Santa Maria la Fossa, Sant'Angelo d'Alife e Pastorano. Per i suini: Mercato San Severino, Pimonte, Vico Equense, e Atena Lucana Per gli avicoli: Gragnano, Nola, Brusciano, Castellammare di Stabia, Casalduni e Morcone. Per le altre specie zootecniche considerate la pressione del carico zootecnico non supera i 4 UBA/SAU. Risultati dell’analisi degli indicatori relativi alla superficie forestale ed alla variazione di uso del suolo • La superficie forestale tra il 2006 e il 2011 si mantiene sostanzialmente stabile (+0,4%), in termini numerici aumenta di soli 18 kmq. • Le nuove superfici boscate, rilevate al 2011, rispetto a quelle mappate nella carta AS_CUAS sono pari a 19,41 Kmq. • La superficie urbanizzata ha un incremento dell’11% circa tra il 1001 ed il 2011 (periodo di rilevamento), così come le colture permanenti che evidenziano un aumento del 46,46 %, in contrazione i castagneti e le praterie, per effetto della progressione del bosco in aree naturali.. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Indicatore comunitario CI 19 - Area under organic farming Il comparto biologico - normativa Il sistema di produzione biologico è disciplinato dai seguenti regolamenti: • Regolamento (CE) n. 834/2007del Consiglio del 28 giugno 2007 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici e che abroga il Regolamento (CEE) n. 2092/91, smi; • Regolamento (CE) n. 889/2008della Commissione del 5 settembre 2008 recante modalità di applicazione del Regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio, smi; • Regolamento (CE) n. 1235/2008 della Commissione dell’8 dicembre 2008 recante modalità di applicazione del Regolamento CE n. 834/2007 del Consiglio per quanto riguarda il regime di importazione di prodotti biologici dai paesi terzi. La normativa europea istituisce un particolare sistema di controllo e di certificazioni teso a verificare e certificare il rispetto delle regole, dalla produzione agricola alla vendita del prodotto finale, in modo da garantire gli operatori di tutta la filiera ed in particolare il consumatore finale. La produzione biologica si basa sui seguenti principi: a) la progettazione e la gestione appropriate dei processi biologici fondate su sistemi ecologici che impiegano risorse naturali interne ai sistemi stessi con metodi che: • utilizzano organismi viventi e metodi di produzione meccanici; • praticano la coltura di vegetali e la produzione animale legate alla terra o l’acquacoltura che rispettano il principio dello sfruttamento sostenibile della pesca; • escludono l’uso di OGM e dei prodotti derivati o ottenuti da OGM ad eccezione dei medicinali veterinari; • si basano su valutazione del rischio e, se del caso, si avvalgono di misure di precauzione e di prevenzione b) la limitazione dell’uso di fattori di produzione esterni. Qualora fattori di produzione esterni siano necessari ovvero non esistano le pratiche e i metodi di gestione appropriati di cui alla lettera a), essi si limitano a: • fattori di produzione provenienti da produzione biologica; • sostanze naturali o derivate da sostanze naturali; • concimi minerali a bassa solubilità; c) la rigorosa limitazione dell’uso di fattori di produzione ottenuti per sintesi chimica ai casi eccezionali in cui: • non esistono le pratiche di gestione appropriate; e • non siano disponibili sul mercato i fattori di produzione esterni di cui alla lettera b); o • l’uso di fattori di produzione esterni di cui alla lettera b) contribuisce a creare un impatto ambientale inaccettabile; d) ove necessario l’adattamento, nel quadro del presente regolamento, delle norme che disciplinano la produzione biologica per tener conto delle condizioni sanitarie, delle diversità climatiche regionali e delle condizioni locali, dei vari stadi di sviluppo e delle particolari pratiche zootecniche. Nel caso di impiego di composti ottenuti per sintesi chimica, tali sostanze, dopo un approfondito esame della Commissione Europea e degli Stati Membri, devono essere preventivamente autorizzate ed inserite nelle liste che ogni anno vengono allegate al Regolamento della Commissione. I regolamenti comunitari impongono a ogni Stato Membro di istituire un sistema di controllo. Ogni Stato designa un’autorità competente per il coordinamento di tale sistema che in Italia è rappresentata dal Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; tale autorità individua e autorizza un Ente Responsabile Nazionale (che in Italia è ACCREDIA) per l’accreditamento degli organismi di certificazione e controllo (OdC). Gli OdC che intendono svolgere attività di controllo presentano istanza al MiPAAF, sono accreditati da ACCREDIA ed autorizzati all’attività con decreto ministeriale. Gli operatori regionali che vogliono produrre e/o commercializzare prodotti biologici devono essere inseriti nel sistema di controllo compilando e presentando ad un OdC Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 autorizzato e alla Regione Campania la Notifica di Prima Attività, con la quale si assoggetta al sistema di controllo da parte dell’OdC scelto e riconosciuto dal ministero, si impegna ad osservare le norme comunitarie e ad accettare le dovute sanzioni in caso di inadempienze. Successivamente l’OdC procede ad un primo controllo e rilascia il Documento Giustificativo (DG) che certifica l’idoneità aziendale al sistema biologico e riporta i riferimenti aziendali che consentono l’identificazione del tipo e della gamma dei prodotti, la data di ingresso nei sistemi di controllo, la data di fine conversione sugli appezzamenti, l’eventuale numero di UBA (se trattasi di azienda zootecnica), la data dell’ultima ispezione. La Regione, ricevuto il DG rilasciato dall’OdC, iscrive l’azienda nell’elenco regionale degli operatori biologici distinti a seconda dell’attività svolta in: • produttori agricoli, che comprendono aziende operanti nella zootecnia, in acquacoltura, raccoglitori spontanei ed aziende di produzioni vegetali; • preparatori, che utilizzano prodotti provenienti da altre aziende biologiche già certificate; • importatori. Il DG non autorizza l’operatore ad utilizzare nell’etichetta, nella pubblicità e nei documenti commerciali dei prodotti, le diciture riservate ai prodotti ottenuti con metodo biologico. Tale autorizzazione si ottiene solo con il Certificato di Conformità che viene rilasciato dagli OdC su richiesta degli operatori e riporta la lista dei prodotti che possono essere commercializzati come conformi al metodo di produzione biologica. Il Decreto ministeriale n. 2049 del 1 febbraio 2012 ha istituito il Sistema Informativo Biologico (SIB) per la gestione informatizzata dei procedimenti amministrativi relativi alla notifica di attività con metodo biologico, cui accedere per la consultazione dei certificati in possesso di ogni operatore. Il comparto biologico - in cifre Dall’analisi dei dati forniti al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali dagli Organismi di Controllo (OdC) operanti in Italia al 31 dicembre 2013, sulla base delle elaborazioni del SINAB – Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica (www.sinab.it), risulta che gli operatori del settore sono 52.383 di cui: 41.513 produttori esclusivi; 6.154 preparatori esclusivi (comprese le aziende che effettuano attività di vendita al dettaglio); 4.456 che effettuano sia attività di produzione che di preparazione; 260 operatori che effettuano attività di importazione. Rispetto ai dati riferiti al 2012 si rileva un aumento complessivo del numero di operatori del 5,4%. La distribuzione regionale degli operatori biologici è riportata nella tabella sottostante: Numero di operatori per tipologia e regione Produttori Importatori Totale al Totale al Var. % Produttori Preparatori / * 31/12/2013 31/12/2012 2013/2012 Regione esclusivi esclusivi Preparatori SICILIA 8.954 564 358 12 9.888 7.918 24,9 CALABRIA 6.574 218 372 4 7.168 7.201 -0,5 PUGLIA 5.289 513 444 8 6.254 6.111 2,3 EMILIA ROMAG. 2.537 794 336 51 3.718 3.604 3,2 TOSCANA 2.399 499 787 16 3.701 3.530 4,8 LAZIO 2.636 345 231 8 3.220 3.302 -3 SARDEGNA 2.073 65 90 0 2.228 2.199 1,3 MARCHE 1.734 204 220 4 2.162 2.007 7,7 PIEMONTE 1.324 383 255 36 1.998 1.899 5 1.433 325 159 6 1.923 1.896 1 CAMPANIA VENETO 946 573 247 38 1.804 1.746 3,3 LOMBARDIA 809 656 217 43 1.725 1.697 1,6 PP. AA. TN e BZ 1.088 338 210 8 1.644 1.532 7,3 ABRUZZO 1.096 205 145 2 1.448 1.551 -6,6 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 UMBRIA 911 BASILICATA 1.011 FRIULI VEN. G. 232 LIGURIA 214 MOLISE 178 VALLE D'AOS. 75 41.513 ITALIA Fonte: Dati SINAB 130 77 156 78 6 0 1.203 1.166 1.215 1.180 -1 -1,2 114 103 39 66 56 20 5 12 1 417 385 238 416 379 236 0,2 1,6 0,8 9 6.154 9 4.456 0 260 93 52.383 90 49.709 3,3 5,4 La distribuzione degli operatori sul territorio nazionale vede la Sicilia seguita dalla Calabria tra le regioni con maggiore presenza di aziende agricole biologiche; mentre per il numero di aziende di trasformazione impegnate nel settore la leadership spetta alla Toscana seguita da Emilia Romagna e Puglia. La Campania si colloca al decimo posto in termini di numerosità complessiva degli operatori del settore. La superficie coltivata secondo il metodo biologico, risulta pari a 1.317.177 ettari, con un aumento complessivo, rispetto all’anno precedente, del 12,8%. I principali orientamenti produttivi sono i pascoli, il foraggio e i cereali. Segue, in ordine di estensione, la superficie investita ad olivicoltura. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Superfici e colture in agricoltura biologica al 31/12/2013 (valori in ettari) Colture Cereali Colture proteiche, leguminose, da granella Piante da radice Colture industriali Colture foraggere Altre colture da seminativi Ortaggi Frutta Frutta in guscio Agrumi Vite Olivo Altre colture permanenti Prati e pascoli (escluso il pascolo magro) Pascolo magro Terreno a riposo Altro (superfici forestali e/o super. di raccolta spontanea , etc). TOTALE COLTURE Fonte: Dati SINAB Sup. in conversione Sup. bio Totale 2013 Totale 2012 Var. 2013/2012 39.520 151.880 191.400 210.543 -9,1 4.224 141 2.108 46.386 9.558 4.272 6.806 18.118 6.637 23.763 46.372 666 22.686 768 14.007 202.615 15.795 17.845 26.734 20.843 22.178 44.174 129.574 3.102 26.909 909 16.115 249.000 25.353 22.117 33.540 38.961 28.816 67.937 175.946 3.768 20.837 1.175 13.567 255.003 5.031 21.336 23.033 30.071 25.340 57.347 164.488 6.386 29,1 -22,6 18,8 -2,4 403,9 3,7 45,6 29,6 13,7 18,5 7 -41 75.609 39.927 15.364 188.504 76.187 40.815 264.113 116.114 56.179 205.156 85.545 42.504 28,7 35,7 32,2 44.015 62.647 18.058 977.707 1.317.177 1.167.362 246,9 12,8 18.632 339.470 INDICATORE IC 19 – Area under organic farming Con la collaborazione del referente regionale per il biologico Dr Nicola Lalla è stato possibile ottenere dal portale SIB a luglio 2014 uno scarico dei dati contenuti nel documento di Notifica degli operatori biologici regionali. Sono stati elaborati dal sistema tre tipologie di file: • il primo contenente informazioni relative ai dati generali dell’operatore – ossia numero di domanda, data di presentazione della domanda, data di rilascio, stato della notifica (non valida, cancellata esclusa, receduta, rinunciata, idonea, pubblicata, rettificata, rilasciata), CUUA, denominazione, sede legale, tipo della notifica, Organismo di Controllo, eventuali variazioni; • il secondo file con informazioni relative alle superfici aziendali – ossia numero di domanda, unità produttiva, codice Belfiore e riferimenti catastali, superficie coltivata con metodo di produzione biologica in mq, superficie coltivata con metodo di produzione convenzionale in mq, tipologia di produzione per macrouso; • in terzo file invece riporta i dati relativi alle aziende zootecniche – ossia numero di domanda, unità produttiva, codice ASLL, gruppo di allevamento (biologico o convenzionale), specie animale e tipo, metodo di allevamento e consistenza. Nei file originale ogni beneficiario risultava ripetuto per ciascuna domanda presentata per ogni variazione dello stato di notifica avvenuto, quindi i file sono stati ripuliti e sistematizzati per ottenere un dato utile per il popolamento dell’indicatore comunitario obbligatorio IC 19 – Area under organic farming e per la successiva mappatura e georeferenziazione degli operatori biologici e della relativa superficie investita. Dai dati risulta che sono presenti 328 trasformatori e 2.015 operatori biologici con sede legale in Campania cui è associata una superficie coltivata con metodo biologico di 40.868,86 ha e una superficie coltivata con metodo convenzionale di 12.997,90 ha. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Di questi circa il 20% opera su terreni localizzati in comuni non campani, mentre i produttori biologici che coltivano superfici che rientrano nel territorio regionale sono pari a 1.670 per una superficie investita a colture biologiche di 35.410,53 ha, così ripartiti a livello provinciale: Ripartizione provinciale della superficie delle aziende biologiche campane Province Superf. Biologica (mq) Superf. Convenzionale (mq) Caserta 53.505.615 13.615.500 Benevento 39.597.490 3.530.950 Napoli 4.444.416 1.047.162 Avellino 88.558.809 24.810.474 Salerno 167.998.989 24.996.580 Campania 354.105.319 68.000.666 Fonte: elaborazioni da dati SIB Nelle tabelle successive si riporta per le aziende estratte dal portale SIB, la destinazione colturale sia per i terreni coltivati con metodo biologico sia per la superficie interessata da coltivazione convenzionale per ciascuna provincia campana. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Destinazione colturale della superficie delle aziende estratte dal SIB nella provincia di Avellino Superficie Superficie Macrouso a bio convenzionale 17.018 68.097 169.468 813 286.520 30.255 458.242 146.012 520.323 24 247.277 3.572 1.019.127 26.592.929 2.765.741 17.462.253 299.034 16.854.564 6.216.362 90.602 13.958.122 22.163 1.330.291 178.344 799 0 2.217 19.886 19.074 0 0 1.487 0 78.989 0 23.343 191.295 106.185 9.243.543 62.783 1.674.169 2.465.680 489 9.749.230 16.215 976.746 arboreto consociabile (con erbacee) - alberi da frutta arboreto consociabile (con erbacee) - frutta a guscio arboreto consociabile (con erbacee) – olivo arboreto consociabile (con erbacee) – vite arboreto consociabile (con erbacee) – altro coltivazioni arboree promiscue - alberi da frutta coltivazioni arboree promiscue - frutta a guscio coltivazioni arboree promiscue – olivo coltivazioni arboree promiscue – vite coltivazioni arboree promiscue – altro coltivazioni arboree specializzate - alberi da frutta coltivazioni arboree specializzate - agrumi coltivazioni arboree specializzate - da legno coltivazioni arboree specializzate - frutta a guscio coltivazioni arboree specializzate – olivo coltivazioni arboree specializzate – vite coltivazioni arboree specializzate – altro Seminativo pascolo serre fisse Bosco acque – altro Tare Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Destinazione colturale della superficie delle aziende estratte dal SIB nella provincia di Benevento Superficie Superficie Macrouso a bio convenzionale 15.481 2.445 5.646 330.053 2.396 60.650 1.924 0 80.768 81.233 35.564 22.116 103.282 150 248.559 576.440 4.870.747 6.506.686 146.556 19.044.997 3.753.222 6.651 2.720.346 16.708 964.870 5.972 929 0 2.066 0 10.998 5.112 465 1.820 0 227 2.008 1.347 0 21.556 2.465 115.133 101.428 1.853 2.445.843 532.705 21.660 164.244 3.432 89.687 arboreto consociabile (con erbacee) - alberi da frutta arboreto consociabile (con erbacee) - da legno arboreto consociabile (con erbacee) - frutta a guscio arboreto consociabile (con erbacee) – olivo arboreto consociabile (con erbacee) – vite arboreto consociabile (con erbacee) – altro coltivazioni arboree promiscue - alberi da frutta coltivazioni arboree promiscue - da legno coltivazioni arboree promiscue - frutta a guscio coltivazioni arboree promiscue – olivo coltivazioni arboree promiscue – vite coltivazioni arboree promiscue – altro coltivazioni arboree specializzate - alberi da frutta coltivazioni arboree specializzate - agrumi coltivazioni arboree specializzate - da legno coltivazioni arboree specializzate - frutta a guscio coltivazioni arboree specializzate – olivo coltivazioni arboree specializzate – vite coltivazioni arboree specializzate – altro seminativo pascolo serre fisse Bosco acque – altro Tare Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Destinazione colturale della superficie delle aziende estratte dal SIB nella provincia di Caserta Superficie Superficie Macrouso a bio convenzionale 524 9.152 37.396 76.689 216.688 80.156 62.274 23.117 21.108 2.404.560 201.401 25.684 59.847 2.133.872 55.419 1.454.110 12.534.147 6.249.149 2.161.272 697.685 12.453.872 5.509.328 405.216 5.633.977 204.141 794.831 5.714 0 0 25.082 2.709 30.212 0 0 0 0 0 0 12.820 518.368 150 403.790 249.581 205.319 197.011 268.989 6.830.949 1.158.796 59.941 3.420.244 77.103 148.722 arboreto consociabile (con erbacee) - alberi da frutta arboreto consociabile (con erbacee) - da legno arboreto consociabile (con erbacee) - frutta a guscio arboreto consociabile (con erbacee) – olivo arboreto consociabile (con erbacee) – vite arboreto consociabile (con erbacee) – altro coltivazioni arboree promiscue - alberi da frutta coltivazioni arboree promiscue - agrumi coltivazioni arboree promiscue - da legno coltivazioni arboree promiscue - frutta a guscio coltivazioni arboree promiscue – olivo coltivazioni arboree promiscue – vite coltivazioni arboree promiscue – altro coltivazioni arboree specializzate - alberi da frutta coltivazioni arboree specializzate – agrumi coltivazioni arboree specializzate - da legno coltivazioni arboree specializzate - frutta a guscio coltivazioni arboree specializzate – olivo coltivazioni arboree specializzate – vite coltivazioni arboree specializzate – altro Seminativo pascolo serre fisse Bosco acque – altro Tare Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Destinazione colturale della superficie delle aziende estratte dal SIB nella provincia di Napoli Superficie Superficie Macrouso a bio convenzionale 10.579 1.008 1.137 24.063 12.135 36.802 76.586 22.888 21.042 0 415.482 281.407 3.596 515.773 697.425 400.790 73.832 1.102.545 60.521 29.660 536.320 1.265 119.560 0 0 0 0 20 0 0 0 49 0 41.818 0 240.850 11.808 21.461 69.368 8.498 587.416 1.944 28.023 29.764 12 6.131 arboreto consociabile (con coltivazioni erbacee) - alberi da frutta arboreto consociabile (con coltivazioni erbacee) – agrumi arboreto consociabile (con coltivazioni erbacee) – olivo arboreto consociabile (con coltivazioni erbacee) – altro coltivazioni arboree promiscue - alberi da frutta coltivazioni arboree promiscue - agrumi coltivazioni arboree promiscue - frutta a guscio coltivazioni arboree promiscue – olivo coltivazioni arboree promiscue – vite coltivazioni arboree promiscue – altro coltivazioni arboree specializzate - alberi da frutta coltivazioni arboree specializzate – agrumi coltivazioni arboree specializzate - da legno coltivazioni arboree specializzate - frutta a guscio coltivazioni arboree specializzate – olivo coltivazioni arboree specializzate – vite coltivazioni arboree specializzate – altro Seminativo pascolo serre fisse Bosco acque – altro Tare Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Destinazione colturale della superficie delle aziende estratte dal SIB nella provincia di Salerno Superficie Superficie Macrouso a bio convenzionale 8.959 7.890 114.322 1.190.270 3.474 103.592 205.550 21.541 2.153 1.055.153 233.900 48.197 42.215 3.584.335 298.017 2.730.315 17.724.775 23.690.717 2.152.446 525.982 23.110.100 27.305.015 1.380.541 59.844.574 186.142 2.428.814 11.628 199 5.698 110.683 0 10.329 105.535 0 249 11.574 19.902 1.200 996 6.087.206 15.212 303.033 117.349 810.316 164.798 254.502 8.295.621 4.171.038 2.534.834 1.450.149 106.114 408.415 arboreto consociabile (con erbacee) - alberi da frutta arboreto consociabile (con erbacee) - da legno arboreto consociabile (con erbacee) - frutta a guscio arboreto consociabile (con erbacee) – olivo arboreto consociabile (con erbacee) – vite arboreto consociabile (con erbacee) – altro coltivazioni arboree promiscue - alberi da frutta coltivazioni arboree promiscue - agrumi coltivazioni arboree promiscue - da legno coltivazioni arboree promiscue - frutta a guscio coltivazioni arboree promiscue – olivo coltivazioni arboree promiscue – vite coltivazioni arboree promiscue – altro coltivazioni arboree specializzate - alberi da frutta coltivazioni arboree specializzate – agrumi coltivazioni arboree specializzate - da legno coltivazioni arboree specializzate - frutta a guscio coltivazioni arboree specializzate – olivo coltivazioni arboree specializzate – vite coltivazioni arboree specializzate – altro Seminativo pascolo serre fisse Bosco acque – altro tare Essendo inoltre disponibile sono state preparate alcune cartografie per visualizzare sia il dettaglio comunale della superficie coltivata con metodo di produzione biologica sia il dettaglio particellare della tipologia colturale praticata. Nella tavola seguente infatti si riporta il totale delle superfici interessate da coltivazioni biologiche (con valori espressi in mq) per comune campano, dove le gradazioni di colore più intense evidenziano i comuni dove sono maggiormente presenti le coltivazioni biologiche. Tra i comuni più significativi troviamo Montella, Corleto Monforte, Sicignano degli Alburni, Petina, Acerno, Sorbo Serpico, Roccamonfina, Eboli, Sessa Aurunco e Stio dove si concentra più del 35% dell’intera superficie biologia campana. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Figura 1 – Superficie agricola coltivata con metodo biologico nei comuni campani – valori in mq A partire dalla banca dati estratta dal sistema SIB con il dettaglio particellare del macrouso è stata avviata un’attività di stretta collaborazione con il Settore SIRCA al fine di raggiungere un quadro conoscitivo completo che possa consentire l’integrazione dei dati alfanumerici con quelli spaziali (perimetri delle particelle catastali). Quest’elaborazione è rappresentata dalla giunzione fisica delle informazioni alfanumeriche fornite con i dati catastali, disponibili presso il Settore SIRCA, consentendo la georeferenziazione delle informazioni aziendali e delle superfici di territorio corrispondenti ad ogni singola azienda. A partire dall’identificativo delle domande di notifica presentate e opportunamente ripulite è stato ricostruito un database degli operatori biologici a livello di singola particella, con la seguente numerosità campionaria: • per la provincia di Caserta si considera un campione del 68%; • per la provincia di Napoli si considera un campione del 59%; • per la provincia di Avellino si considera un campione del 65%; • per la provincia di Benevento si considera un campione del 60%; • per la provincia di Salerno si considera un campione del 60%; • Il risultato di tale incrocio dei dati particellari estratti dal SIB con il catasto regionale è riportato nella sottostante Figura 2. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Figura 2 – Destinazione colturale della superficie biologica campana – aggiornamento luglio 2014 I dati cartografici delle tavole presentate in questa sezione sono dati digitali disponibili presso il SIT Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Indicatore comunitario CI 32 - Less favoured areas Le zone svantaggiate, così come definite in base all’art. 50 par. 2 e par. 3 lettera a) e b) del Reg. CE n. 1698/05 sono già state individuate dalla Regione Campania ai sensi della direttiva n.75/268/CEE e confermate nel Programma di Sviluppo Rurale 2007 – 2013, come previsto dal Reg. CE n. 1698/05, in attesa della proposta di rimodulazione prevista dallo stesso regolamento nella nuova programmazione. In Campania risulta svantaggiata poco più del 63% della superficie territoriale, con una netta prevalenza della superficie svantaggiata di montagna (52,68% della Superficie territoriale) rispetto alle altre due tipologie di svantaggio, per un totale regionale di 862.098 ha: com’è ovvio, le aree interne (Macroaree C, D1 e D2) presentano percentuali di superficie territoriale svantaggiata molto elevate, con una netta prevalenza delle zone montane rispetto agli altri svantaggi; la penisola sorrentina - amalfitana, invece, è l’unica porzione di territorio campano soggetto a particolari svantaggi. Le condizioni di svantaggio che ricorrono in tali aree influenzano con diverso grado di intensità tanto le attività economiche, molto spesso prevalentemente agricole, quanto la qualità della vita della popolazione residente. Tali circostanze determinano di fatto fenomeni di spopolamento e di abbandono delle attività economiche, in particolare proprio quelle agricole. A tal proposito, l’indennità compensativa per le zone svantaggiate rappresenta la prima misura della Politica Agricola Comunitaria nata per contrastare i fenomeni descritti. Un’indicazione sull’entità che assume il fenomeno dell’abbandono delle attività agricole in tali aree è fornita dall’analisi dell’andamento della SAU utilizzando nei paragrafi precedenti i dati relativi alla SAU degli ultimi due Censimenti generali dell’Agricoltura, 2000 e 2010, facendo riferimento come unità minima territoriale a quella comunale. Dal punto di vista ambientale, quindi, garantire la continuità delle pratiche agricole nelle aree svantaggiate rappresenta non soltanto un obiettivo per la tutela e la conservazione dei valori paesaggistici tradizionali e di sistemi agricoli a basso impatto ambientale, nonché in alcuni casi anche di habitat seminaturali di grande valore naturalistico, ma, soprattutto nelle aree con maggiore pressione antropica, anche l’unica alternativa per preservare la matrice suolo dagli usi connessi alla crescente urbanizzazione. L’indicatore comunitario obbligatorio CI 32 - Less favoured areas prevede il calcolo della percentuale di superficie nelle zone classificate come montane (ai sensi dell’art. 3, par. 3 della direttiva 75/268/CEE) e nelle zone svantaggiate, come classificate ai sensi dell’art. 3, paragrafi 4 e 5 della direttiva 75/268/CEE, rispetto alla SAU presente nel territorio in esame. Il popolamento dell’indicatore risulta ostacolato dal fatto che attualmente tali territori sono state cartografati solo a livello comunale perché il dettaglio territoriale e particellare della superfici svantaggiate è riportate solo su supporto cartaceo all’interno degli allegati alla normativa di riferimento. Per ovviare a tale inconveniente è stata costruita una banca dati in formato digitale che sarà utilizzata per la successiva rappresentazione cartografica delle superfici svantaggiate e i cui file allegati al presente Report riportano le superfici in ettari delle seguenti tipologie di svantaggio con le indicazioni relative al comune, foglio e particella: • un foglio elettronico per i comuni montani totalmente svantaggiati ai sensi dell’art. 3, par. 3 della direttiva 75/268/CEE (ossia il cui territorio rientra interamente nello svantaggio in questione) per una superficie complessiva di 657.535 ettari; rientrano in questa categoria n. 90 comuni campani; • un foglio elettronico per i comuni parzialmente montani ai sensi dell’art. 3, par. 3 della direttiva 75/268/CEE (il cui territorio rientra solo in parte in questa tipologia di svantaggio) per una superficie complessiva di 66.560 ettari; rientrano in questa categoria n. 50 comuni campani; • un foglio elettronico per i comuni minacciati da spopolamento totalmente svantaggiati ai sensi dell’art. 3, par. 4 della direttiva 75/268/CEE (ossia il cui territorio rientra interamente nello svantaggio in questione) per una superficie complessiva di 106.667 ettari; rientrano in questa categoria n. 54 comuni campani; • un foglio elettronico per i comuni minacciati da spopolamento parzialmente svantaggiati ai sensi dell’art. 3, par. 4 della direttiva 75/268/CEE (il cui territorio rientra solo in parte in Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 • • questa tipologia di svantaggio) per una superficie complessiva di 10.417 ettari; rientrano in questa categoria n. 4 comuni campani; un foglio elettronico per i comuni nei quali ricorrono svantaggi specifici e totalmente svantaggiati ai sensi dell’art. 3, par. 5 della direttiva 75/268/CEE (ossia il cui territorio rientra interamente nello svantaggio in questione) per una superficie complessiva di 13.813 ettari; rientrano in questa categoria n. 16 comuni campani; un foglio elettronico per i comuni nei quali ricorrono svantaggi specifici e parzialmente svantaggiati ai sensi dell’art. 3, par. 5 della direttiva 75/268/CEE (ossia il cui territorio rientra solo in parte in questa tipologia di svantaggio) per una superficie complessiva di 7.737 ettari; rientrano in questa categoria n. 14 comuni campani. Tipologia di svantaggio Comuni totalmente montani Comuni parzialmente montani Comuni totalmente minacciati da spop. Comuni parzialmente minacciati da spop. Comuni totalmente con svantaggi spec. Comuni parzialmente con svantaggi spec. Totale superficie svantavaggiata regionale Superficie svantaggiata (ha) 657.535 66.560 106.667 10.417 13.813 7.737 862.729 N. comuni interessati 211 50 54 4 16 14 Il frazionamento, e la parziale sovrapposizione delle diverse tipologie di svantaggio, così come raggruppate e classificate nei fogli elettronici precedentemente descritti, comporterà l’impiego di soluzioni geomatiche adeguate per la corretta rappresentazione geografica, e quindi cartografica, dei territori e delle singole particelle considerate. La creazione di uno strumento dinamico di consultazione ed analisi dell’attuale consistenza e distribuzione spaziale delle Less favoured areas sul territorio, viste nel loro contesto fisiografico, ambientale e sociale, sarà in grado di sostenere con valutazioni oggettive l’attesa rimodulazione e riclassificazione di tali aree così come prevista dalla nuova programmazione 2014-2020. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Comuni minacciati da spopolamento per l’intero territorio (art.3, par. 4 Dir. 75/268/CEE) – Esempio del foglio elettronico ISTAT 61031 61039 61051 61069 61070 61079 61093 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62011 62013 62015 62033 62034 62045 62046 62050 COMUNE Conca della Campania Galluccio Mignano Monte Lungo Rocca d'Evandro Roccamonfina San Pietro Infine Tora e Piccilli Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Buonalbergo Campolattaro Casalduni Fragneto L'Abate Fragneto Monforte Paduli Pago Veiano Pesco Sannita PSR ettari_svantaggiati D.1 D.1 D.1 D.1 D.1 D.1 D.1 D.2 2.260 3.195 5.294 4.908 3.094 1.410 1.253 1.537 D.2 D.2 D.2 D.2 D.2 D.2 D.2 1.750 2.319 2.051 2.441 4.473 2.370 2.413 Documento di lavoro – settembre 2014 Foglio Particella 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 56 57 58 59 60 79 80 114 115 116 117 127 128 129 130 131 132 133 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 62052 62056 62063 62063 62063 62063 62063 62063 62063 62063 62078 64018 64022 64022 64022 64022 64022 64022 64022 64022 64022 64022 64022 64023 64023 64023 64023 64023 64023 64023 64035 64035 64035 64035 64035 64035 64035 64035 64035 64035 64035 64035 64035 64035 64036 64042 Pietrelcina Reino San Lupo San Lupo San Lupo San Lupo San Lupo San Lupo San Lupo San Lupo Sant'Arcangelo Trimonte Capriglia Irpina Castel Baronia Castel Baronia Castel Baronia Castel Baronia Castel Baronia Castel Baronia Castel Baronia Castel Baronia Castel Baronia Castel Baronia Castel Baronia Castelfranci Castelfranci Castelfranci Castelfranci Castelfranci Castelfranci Castelfranci Frigento Frigento Frigento Frigento Frigento Frigento Frigento Frigento Frigento Frigento Frigento Frigento Frigento Frigento Gesualdo Lapio D.2 D.2 C 2.877 2.359 666 D.2 C D.2 985 738 1.004 C 584 D.2 1.555 D.2 C 2.703 1.503 10 11 12 13 14 15 16 17 4 5 6 7 8 9 10 11 13 14 15 1 2 3 4 5 6 7 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 31 32 I comuni evidenziati in giallo presentano sul territorio una doppia tipologia di svantaggio, per esempio nel comune di Frigento 1.555 ha di superficie rientrano in area minacciata da spopolamento (art.3, par. 4 Dir. 75/268/CEE) e 2.220 ha di superficie rientrano in area montana (art.3, par 3 Dir. 75/268/CEE). Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 2.2 Analisi di scala regionale degli aspetti fisiografici, ecologici, agroforestali e paesaggistici del territorio regionale. Le attività di programmazione rurale in Campania per il ciclo 2014-2020 devono confrontarsi con la particolare complessità del contesto territoriale regionale: più che di “agricoltura” è necessario parlare delle molteplici “agricolture” della Campania. Non esiste infatti probabilmente in Europa un’altra regione che presenti un territorio tanto articolato, con una comparabile sequenza di paesaggi ed ambienti produttivi differenziati. Il presente report di monitoraggio propone dunque una lettura di queste diverse agricolture regionali in qualche modo innovativa, che non si basa, come tradizionalmente avviene, su ambiti sub-regionali meramente identificati su base amministrativa o statistica, che la geografia degli ecosistemi e dei paesaggi agricoli della trascende. La lettura del territorio agroforestale della regione che in questa sede viene proposta è articolata in 28 sistemi del territorio rurale (STR), ciascuno dei quali è costituito da un’aggregazione di comuni, che risulta essere la più rispondente per rappresentare le effettive caratteristiche ambientali e paesaggistiche dei diversi territori, così come definite nelle cartografie agro-ambientali contenute nel Piano territoriale regionale (PTR, 2008). In particolare, i 28 Sistemi territoriali rurali della Campania sono stati identificati a partire dalle cartografie tematiche ambientali e agroforestali contenute nel Piano territoriale regionale approvato con L.R. n. 13 del 2008, come raggruppamenti di territori comunali ragionevolmente omogenei per quanto concerne: - gli aspetti fisiografici e pedologici che condizionano le potenzialità produttive; gli usi agricoli e forestali dominanti le forme e le strutture del paesaggio agrario, e la loro evoluzione nel corso dell’ultimo cinquantennio i rapporti con il sistema urbano e infrastrutturale. I sistemi rurali, così identificati, tendono quindi a corrispondere alle principali unità eco-geografiche e paesaggistiche emergenti a scala regionale, quali ad esempio il Matese, la Piana Campana, il sistema vulcanico del Somma-Vesuvio, il Cilento costiero ecc. L'approccio integrato impiegato per la definizione dei 28 sistemi del territorio rurale della Campania Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano 02 - Massiccio del Matese 03 - Colline del Fortore 04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio 05 - Media Valle del Volturno 06 - Monte Taburno - Valle Telesina 07 - Colline Sannite - Conca di Benevento 08 - Colline dell'Ufita 09 - Colline dell'Alta Irpinia 10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto 11 - Piana Casertana 12 - Piana Flegrea 13 - Piana Campana 14 - Colline Flegree 15 - Isole di Ischia e Procida 16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma 17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri 18 - Monte Partenio - Monti di Avella 19 - Colline Irpine 20 - Valle dell'Irno 21 - Colline Salernitane 22 - Monti Picentini 23 - Colline dell'Alto Sele 24 - Piana del Sele 25 - Colline del Cilento Interno 26 - Colline del Cilento Costiero 27 - Monti Alburni - Monte del Cervati 28 - Vallo di Diano Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 I Sistemi territoriali rurali (STR): uno strumento di supporto alle attività di programmazione 2014-2020 I criteri di identificazione dei Sistemi territoriali rurali ne spiegano la loro natura in qualche misura “ibrida”. Gli STR costituiscono infatti il frutto di un “compromesso interpretativo”: il tentativo cioè di raccontare la struttura agro-ecologica e paesaggistica del territorio rurale regionale - che per definizione prescinde dai limiti amministrativi, utilizzando una geografia che sia frutto dell’aggregazione di tessere elementari, corrisponden-ti ai territori comunali. Rispetto ai 45 Sistemi territoriali di sviluppo (STS) identificati nel Piano territoriale regionale su una prevalente base demografica e socio-economica, i Sistemi del territorio rurale (STR) si propongono di raccontare le diverse agricolture della Campania, con riferimento agli ecosistemi e paesaggi rurali regionali identificati nella loro integrità e continuità. Tale scelta consente di poter utilizzare i sistemi del territorio rurale (STR) come strumenti di analisi ragionata sia di dati censuari e socio-economici, quali quelli del Censimento 2010 dell’agricoltura, ordinariamente riferiti alla maglia comunale, sia di dati di derivazione ecologica, geografica e cartografica (si pensi ad esempio alla ricchezza informativa della Carta regionale di uso agroforestale del suolo, CUAS), consentendo così il dialogo tra basi di dati di solito impiegate in maniera esclusiva o alternativa In definitiva, la lettura del territorio regionale proposta mediante gli STR si pone dunque su un livello di analisi in qualche misura intermedio rispetto ad altre partizioni “ufficiali”, risultando più sintetica rispetto a quella dei 45 Sistemi di sviluppo locale, identificati dal Piano territoriale regionale come base della programmazione locale, ma maggiormente articolata rispetto alle 7 tipologie di macroaree utilizzate dal Programma di sviluppo rurale 2007-2013 per la territorializzazione delle politiche rurali, o alle 4 tipologie impiegate nella programmazione 20142020. La lettura del territorio regionale articolata in sistemi rurali intende proporsi come strumento di analisi dei fenomeni, piuttosto che come ulteriore griglia decisionale o programmatica. L’ipotesi di lavoro è che la comprensione dei sistemi rurali nella loro unitarietà geografica, ecologica e paesaggistica, l’analisi delle loro specificità e differenze, sia comunque propedeutica alla definizione delle scelte, che potranno poi sempre essere opportunamente riferite agli ambiti impiegati dalla programmazione unitaria: i Sistemi territoriali di sviluppo, ovvero le le macroaree del Programma di sviluppo rurale. Gli STR sono attualmente impiegati dal SESIRCA, come quadri geografici e ambientali di riferimento per la descrizione dei risultati del VI Censimento generale ISTAT dell’Agricoltura 2010. L'analisi basata sugli STR è anche stata utilizzata nella fase di fine tuning per la definizione del modello di territorializzazione per la programmazione rurale 2014-2020. Nell'ambito del presente report, la maglia territoriale degli STR viene impiegata, in sede di monitoraggio degli effetti ambientali, per l’analisi a scala geografica dell’attuazione dei diversi assi e misure del PSR 2007-2013. Tale analisi è di estremo interesse, ed evidenzia in molti casi una differente intensità di applicazione del PSR 2007-2013 all’interno dei diversi STR, e quindi dei diversi paesaggi e contesti agroforestali della regione, in termini sia di superficie aziendale beneficiata che di spesa complessiva, anche in assenza, all’interno dei bandi, di criteri territoriali preferenziali di applicazione delle misure. In progresso di tempo, l’analisi condotta per la scorsa programmazione a scala di STR potrà dunque guidare le attività di programmazione 2014-2020 nella comprensione di eventuali gap di implementazione locali che possono aver frenato in taluni contesti l’applicazione di misure pure potenzialmente applicabili, contribuendo alla messa a punto, nella nuova programmazione, di soluzioni e accorgimenti idonei al loro superamento. Nella tabella seguente sono riportati gli elenchi dei comuni che compongono ciascuno dei 28 STR individuati a scala regionale. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Tab. 1. I comuni della Campania afferenti a ciascuno dei 28 Sistemi del Territorio Rurale (STR) 01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano Caianello, Conca Della Campania, Galluccio, Marzano Appio,Mignano Monte Lungo, Presenzano, Rocca d' Evandro Roccamonfina, San Pietro Infine, Sessa Aurunca, Teano, Tora E Piccilli, Cellole 02 - Massiccio del Matese 03 - Colline del Fortore Ailano, Alife, Capriati A Volturno, Castello Del Matese, Ciorlano, Fontegreca, Gallo Matese, Gioia Sannitica, Letino, Piedimonte Matese, Prata Sannita Pratella, Raviscanina, San Gregorio Matese, San Potito Sannitico, Sant' Angelo d' Alife, Valle Agricola, Cerreto Sannita Cusano Mutri, Morcone, Pietraroja, Pontelandolfo, Sassinoro 06 - Monte Taburno - Valle Telesina Castel Campagnano, Cervino, Valle Di Maddaloni, Airola, Amorosi, Bonea, Bucciano, Campoli Del Monte Taburno, Casalduni, Castelvenere, Cautano, Dugenta, Durazzano, Faicchio, Foglianise, Frasso Telesino, Guardia Sanframondi, Melizzano, Moiano, Paupisi, Ponte, Puglianello, San Lorenzello, San Lorenzo Maggiore, San Lupo, San Salvatore Telesino, Sant' Agata de' Goti, Solopaca, Telese Terme, Tocco Caudio, Torrecuso, Vitulano 07 - Colline Sannite - Conca di Benevento Apollosa, Arpaise, Benevento, Calvi, Castelpoto, Ceppaloni, Montesarchio, San Giorgio Del Sannio, San Leucio Del Sannio, San Martino Sannita, San Nazzaro, San Nicola Manfredi, Sant' Angelo a Cupolo, Chianche, Petruro Irpino, Roccabascerana, Torrioni Baselice, Campolattaro, Castelfranco In Miscano, Castelpagano, Castelvetere In Val Fortore, Circello, Colle Sannita, Foiano Di Val Fortore, Fragneto L' Abate, Fragneto Monforte, Ginestra Degli Schiavoni, Molinara, Montefalcone Di Val Fortore, Pago Veiano, Pesco Sannita, Pietrelcina, Reino, San Bartolomeo In Galdo, San Giorgio La Molara, San Marco Dei Cavoti, Santa Croce Del Sannio, Greci, Montaguto, Savignano Irpino 08 - Colline dell'Ufita Apice, Buonalbergo, Paduli, Sant' Arcangelo Trimonte, Ariano Irpino, Bonito, Carife, Casalbore, Castel Baronia, Flumeri, Fontanarosa, Frigento, Gesualdo, Grottaminarda, Luogosano, Melito Irpino, Mirabella Eclano, Montecalvo Irpino, Rocca San Felice, San Nicola Baronia, San Sossio Baronia, Sant' Angelo all' Esca, Sturno, Taurasi, Trevico, Vallesaccarda, Villamaina, Villanova Del Battista, Zungoli Documento di lavoro – settembre 2014 04 - Piana del Volturno Litorale Domizio Bellona, Calvi Risorta, Cancello Ed Arnone, Capua, Carinola, Casal Di Principe, Castel Volturno, Francolise, Grazzanise, Mondragone, Pastorano, Pignataro Maggiore, Santa Maria La Fossa, San Tammaro, Sparanise, Villa Literno, Vitulazio, Falciano Del Massico 05 - Media Valle del Volturno 09 - Colline dell'Alta Irpinia 10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto Cairano, Caposele, Castelfranci, Conza Della Campania, Lioni, Morra De Sanctis, Nusco, Sant' Andrea di Conza, Sant' Angelo dei Lombardi, Teora, Torella Dei Lombardi, Castelnuovo Di Conza, Santomenna Andretta, Aquilonia, Bisaccia, Calitri, Guardia Lombardi, Lacedonia, Monteverde, Scampitella, Vallata Alvignano, Baia E Latina, Caiazzo, Camigliano, Castel Di Sasso, Castel Morrone, Dragoni, Formicola, Giano Vetusto, Liberi, Piana Di Monte Verna, Pietramelara, Pietravairano, Pontelatone, Riardo, Roccaromana, Rocchetta E Croce, Ruviano, Vairano Patenora, Limatola RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 11 - Piana Casertana Capodrise, Casagiove, Casapulla, Caserta, Curti, Macerata Campania, Maddaloni, Marcianise, Portico Di Caserta, Recale, San Felice A Cancello, San Nicola La Strada, San Prisco, Santa Maria A Vico, Santa Maria Capua Vetere, San Marco Evangelista 12 - Piana Flegrea Aversa, Carinaro, Casaluce, Cesa, Frignano, Gricignano Di Aversa, Lusciano, Orta Di Atella, Parete, San Cipriano d' Aversa, San Marcellino, Sant' Arpino, Succivo, Teverola, Trentola-Ducenta, Villa Di Briano, Casapesenna, Afragola, Arzano, Cardito, Casandrino, Casoria, Crispano, Frattamaggiore, Frattaminore, Giugliano In Campania, Grumo Nevano, Melito Di Napoli, Mugnano Di Napoli, Sant' Antimo 16 - Vesuvio - M.. Somma 17 - Penisola SorrentinaAmalf. Agerola, Anacapri, Capri, Casola Di Napoli, Castellammare Di Stabia, Gragnano, Lettere, Massa Lubrense, Meta, Piano Di Sorrento, Pimonte, Sant' Agnello, Sant' Antonio Abate, Sorrento, Vico Equense, Santa Maria la Carità, Amalfi, Angri, Atrani, Cava De' Tirreni, Cetara, Conca Dei Marini, Corbara, Furore, Maiori, Minori, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Positano, Praiano, Ravello, Sant' Egidio del Monte Albino, Scala, Tramonti, Vietri Sul Mare Boscoreale, Boscotrecase, Cercola, Ottaviano, Pollena Trocchia, Portici, Ercolano, San Giorgio A Cremano, San Giuseppe Vesuviano, San Sebastiano Al Vesuvio, Sant' Anastasia, Somma Vesuviana, Terzigno, Torre Annunziata, Torre Del Greco, Trecase, Massa Di Somma 13 - Piana Campana Acerra, Brusciano, Caivano, Camposano, Carbonara Di Nola, Casalnuovo Di Napoli, Castello Di Cisterna, Cicciano, Cimitile, Comiziano, Liveri, Mariglianella, Marigliano, Nola, Palma Campania, Poggiomarino, Pomigliano d' Arco, Pompei, San Gennaro Vesuviano, San Paolo Bel Sito, San Vitaliano, Saviano, Scisciano, Striano, Tufino, Volla, Domicella, Lauro, Marzano Di Nola, San Marzano Sul Sarno, San Valentino Torio, Sarno, Scafati 18 - Monte Partenio - M.di Avella Arienzo, Arpaia, Forchia, Pannarano, Paolisi, Casamarciano, Roccarainola, Visciano, Avella, Baiano, Cervinara, Forino, Monteforte Irpino, Moschiano, Mugnano Del Cardinale, Pago Del Vallo Di Lauro, Quadrelle, Quindici, Rotondi, San Martino Valle Caudina, Sirignano, Sperone, Taurano Documento di lavoro – settembre 2014 14 - Colline Flegree Bacoli, Calvizzano, Casavatore, Marano Di Napoli, Monte Di Procida, Napoli, Pozzuoli, Qualiano, Quarto, Villaricca 15 - Isole di Ischia e Procida Barano d' Ischia, Casamicciola Terme, Forio, Ischia, Lacco Ameno, Procida, Serrara Fontana 19 - Colline Irpine, 20 - Valle dell'Irno Aiello Del Sabato, Altavilla Irpina, Atripalda, Avellino, Candida, Capriglia Irp., Cassano Irpino, Castelvetere Sul C., Cesinali, Chiusano Di San Domenico, Contrada, Grottolella, Lapio, Manocalzati, Mercogliano, Montefalcione, Montefredane, Montefusco, Montemarano, Montemiletto, Ospedaletto d' Alp., Parolise, Paternopoli, Pietradefusi, Pietrastornina, Prata Di Principato Ultra, Pratola Serra, Salza Irpina, San Mango Sul Calore, San Michele Di Serino, San Potito Ultra, Santa Lucia Di Serino, Sant' Angelo a Scala, Santa Paolina, Santo Stefano Del Sole, Sorbo Serpico, Montoro Inferiore, Montoro Superiore, Solofra, Baronissi, Bracigliano, Calvanico, Castel San Giorgio, Fisciano, Mercato San Severino, Roccapiemonte, Siano RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 21 - Colline Salernitane 22 - Monti Picentini 23 - Colline dell'Alto Sele Castiglione Del Genovesi, Giffoni Sei Casali, Giffoni Valle Piana, Montecorvino Pugliano, Montecorvino Rovella, Olevano Sul Tusciano, Pellezzano, Salerno, San Cipriano Picentino, San Mango Piemonte 26 - Colline del Cilento Costiero Agropoli, Ascea, Camerota, Casal Velino, Castellabate, Castelnuovo Cilento, Celle Di Bulgheria, Centola, Ceraso, Cicerale, Gioi, Giungano, Ispani, Laureana Cilento, Lustra, Moio Della Civitella, Montecorice, Monteforte Cilento, Ogliastro Cilento, Omignano, Orria, Perdifumo, Perito, Pisciotta, Pollica, Prignano Cilento, Roccagloriosa, Rutino, Salento, San Giovanni A Piro, San Mauro Cilento, San Mauro La Bruca, Santa Marina, Sapri, Serramezzana, Sessa Cilento, Stella Cilento, Torchiara, Torraca, Torre Orsaia, Trentinara, Vallo Della Lucania, Vibonati Bagnoli Irpino, Calabritto, Montella, Senerchia, Serino, Volturara Irpina, Acerno, Campagna Buccino, Colliano, Contursi Terme, Laviano, Oliveto Citra, Palomonte, Ricigliano, Romagnano Al Monte, Salvitelle, San Gregorio Magno, Valva 27 - Monti Alburni - Monte del Cervati Castelcivita, Controne, Corleto Monforte, Monte San Giacomo, Ottati, Petina, Piaggine, Postiglione, Sacco, Sant' Angelo a Fasanella, Sicignano Degli Alburni, Valle dell' Angelo 28 - Vallo di Diano Atena Lucana, Auletta, Buonabitacolo, Caggiano, Casalbuono, Casaletto Spartano, Caselle In Pittari, Montesano Sulla Marcellana, Morigerati, Padula, Pertosa, Polla, Sala Consilina, San Pietro Al Tanagro, San Rufo, Sant' Arsenio, Sanza, Sassano, Teggiano, Tortorella Documento di lavoro – settembre 2014 Summonte, Torre Le Nocelle, Tufo, Venticano 24 - Piana del Sele Albanella, Altavilla Silentina, Battipaglia, Capaccio, Eboli, Pontecagnano Faiano, Serre, Bellizzi 25 - Colline del Cilento Interno Alfano, Aquara, Bellosguardo, Campora, Cannalonga, Castel San Lorenzo, Cuccaro Vetere, Felitto, Futani, Laurino, Laurito, Magliano Vetere, Montano Antilia, Novi Velia, Roccadaspide, Rofrano, Roscigno, Stio RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Aspetti fisiografici degli STR: i sistemi di terre La Carta dei sistemi di terre della Campania rappresenta un inventario d’insieme delle risorse ambientali ed agro-forestali del territorio regionale. L’approccio analitico, di tipo fisiografico ed integrato, è quello proposto da FAO (FAO, 1976). Esso si basa sul riconoscimento di ambiti geografici ragionevolmente omogenei per quanto concerne i fattori ambientali che ne influenzano l’uso potenziale e le possibili dinamiche degradative. Essa pertanto illustra le strutture ambientali più o meno permanenti, legate all’azione integrata, nel tempo, del clima, dei substrati, della morfologia, delle comunità biotiche e delle modificazioni antropiche permanenti (es. bonifiche, terrazzamenti, erosione accelerata ecc.). La Carta dei Sistemi di terre si propone come strumento preliminare di analisi e valutazione a scala regionale delle risorse dello spazio rurale. L’attenzione è incentrata sulla capacità di quest’ultimo di fornire produzioni agro-forestali e servizi ambientali diversificati, legati alla riproduzione del capitale naturale, al mantenimento della biodiversità e dei cicli idrologici e biogeochimici, come anche all’offerta di occasioni di vita all’aperto, per la fruizione estetica, ricreativa e culturale. I sistemi di terre della Campania I grandi sistemi individuati a scala regionale sono 10: alta montagna (A) montagna calcarea (B) montagna su alternanze marnoso-arenacee e marnoso calcaree (C) collina interna (D) collina costiera(E) rilievi vulcanici (F) pianura pedemontana (G) terrazzi alluvionali (H) pianura alluvionale (I) pianura costiera (L) Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 L’elenco dei grandi sistemi è allo stesso tempo una lista ragionata dei differenti problemi e delle opportunità con cui hanno dovuto confrontarsi nei secoli le popolazioni campane per soddisfare le diverse esigenze legate all’abitare e al difendersi, al reperimento delle materie prime ed alla produzione di alimenti, alle comunicazioni ed agli scambi. All’interno di ciascun grande sistema le interazioni complesse tra clima, morfologia, suoli, manto vegetale indirizzano secondo modalità date i processi idrogeologici, ecologici, e quelli legati alle produzioni agro-forestali. Si tratta di strutture e di pre-esistenze forti, che influenzano permanentemente le dinamiche ambientali, insieme con la vita ed il lavoro degli uomini, in una storia secolare di relazioni e modificazioni reciproche. In definitiva, i grandi sistemi di terre rappresentano il repertorio essenziale di tipologie ambientali necessarie a strutturare e descrivere la complessa articolazione territoriale della Campania, a renderla comprensibile, intellegibile agli occhi di osservatori afferenti a diverse discipline, con riferimento ad aspetti di lunga durata che attengono le attitudini specifiche (land capablity, land suitability), come anche il rischio di degradazione delle risorse di base (suoli, acque). L’insieme degli attributi morfologici, funzionali ed estetico-percettivi che caratterizza univocamente ciascun grande sistema di terre rappresenta dunque, in qualche modo, il risultato di una storia di lungo periodo delle interazioni tra l’uomo e le terre. Nelle tabelle seguenti vengono riassunti i dai relativi alla presenza dei diversi sistemi di terre all'interno di ciascun STR: in termini elementari, i dati evidenziano la "composizione fisiografica" di ciascun STR, la misura nella quale ciascun sistema di terre partecipa alla sua costituzione. Si tratta di un'informazione basilare per poter valutare in sede programmatica le specifiche capacità, attitudini, e sensibilità dei diversi sistemi rurali regionali. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 COD STR STR Roccamonfina - Piana del 1 Garigliano 2 Massiccio del Matese 3 Colline del Fortore Piana del Volturno - Litorale 4 Domizio 5 Media Valle del Volturno 6 Monte Taburno - Valle Telesina Colline Sannite - Conca di 7 Benevento 8 Colline dell'Ufita 9 Colline dell'Alta Irpinia 10 Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto 11 Piana Casertana 12 Piana Flegrea 13 Piana Campana 14 Colline Flegree 15 Isole di Ischia e Procida Complesso del Vesuvio - Monte 16 Somma 17 Penisola Sorrentina-Amalfitana 18 Monte Partenio - Monti di Avella 19 Colline Irpine 20 Valle dell'Irno 21 Colline Salernitane 22 Monti Picentini 23 Colline dell'Alto Sele 24 Piana del Sele 25 Colline del Cilento Interno 26 Colline del Cilento Costiero 27 Monti Alburni - Monte del Cervati 28 Vallo di Diano TOT. Alta Montagna Montagna Collina montagna calcarea su flysch interna 19.597 10.636 26.407 3.433 4.614 18.513 19.500 336 1.565 1.193 6.299 7.526 952 Collina Complessi Pianura Terrazzi Pianura Pianura costiera vulcanici pedemontana alluvionali alluvionale costiera 632 15.460 79.080 26.128 19.615 609 8.322 20.629 369 21.390 12.030 2.528 27.381 71.008 53.497 31.904 3.919 138 24.556 19.833 6.073 13.540 15.954 19.304 11.570 1.683 6.650 9.703 16.805 38.471 275.559 384 3.699 34.766 1.140 7.090 16.825 3.713 2.696 3.326 2.412 63.536 80.054 82.419 34.947 4.605 5.962 6.654 4.161 7.605 68.583 47.631 60.609 1.373 17.293 2.596 1.884 2.839 980 791 20.253 6.057 46 6.075 711 19.891 17.688 104.406 399 8.368 13 1.685 2.998 2.615 308 13.880 4.983 2.122 13.117 22.563 22.156 5.348 3.765 2.827 3.964 184 11.104 370 11.606 5.746 18.697 14.457 4.090 944 77.835 3.070 5.429 7.319 1.191 15.557 2.539 22.574 413.191 127.351 Tab. 2. Estensione deidiversi sistemi di terre nei 28 STR della Campania (ha) Documento di lavoro – settembre 2014 65.575 129.304 TOT. 3.998 3.711 811 23.872 323 990 74 2.366 62.931 4.364 5.975 260 2.001 2.564 1.207 12.679 2.627 243 5.437 2.423 2.821 4.111 318 2.359 3.366 6.518 1.121 7.661 1.996 14.318 139.621 1.207 22 834 267 543 474 7.204 2.355 21.972 33.766 79.981 53.757 38.036 21.980 27.591 39.223 22.689 4.983 21.568 38.466 31.803 46.683 19.771 32.640 53.086 38.628 50.928 53.068 104.289 54.583 92.130 1.362.484 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 COD STR 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 Alta Montagna Montagna Collina Collina Complessi Pianura Terrazzi Pianura Pianura STR montagna calcarea su flysch interna costiera vulcanici pedemontana alluvionali alluvionale costiera Roccamonfina - Piana del Garigliano 0,0 16,7 0,0 1,0 0,0 41,1 30,9 0,6 5,8 3,8 Massiccio del Matese 24,5 33,0 9,4 19,3 0,0 0,0 0,0 10,5 3,4 0,0 Colline del Fortore 0,0 0,0 0,0 95,9 0,0 0,0 0,0 0,0 4,0 0,0 Piana del Volturno - Litorale Domizio 0,0 6,7 0,0 0,9 0,0 0,5 31,2 0,0 51,0 9,7 Media Valle del Volturno 0,0 38,9 0,0 17,5 0,0 0,0 25,3 8,7 9,7 0,0 Monte Taburno - Valle Telesina 5,7 32,2 1,6 34,0 0,0 0,0 4,2 12,5 9,8 0,0 Colline Sannite - Conca di 1,0 0,0 81,1 0,0 0,0 0,0 5,0 12,9 0,0 Benevento 0,0 Colline dell'Ufita 0,0 0,0 0,0 88,8 0,0 0,0 0,0 3,7 7,5 0,0 Colline dell'Alta Irpinia 0,0 0,0 0,0 99,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,5 0,0 Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto 4,1 3,1 0,0 83,9 0,0 0,0 0,0 3,6 5,3 0,0 Piana Casertana 0,0 28,7 0,0 0,0 0,0 0,0 59,7 0,0 11,7 0,0 Piana Flegrea 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 9,5 81,8 0,0 4,4 4,4 Piana Campana 0,0 10,0 0,0 0,4 0,0 0,8 56,5 0,0 32,3 0,1 Colline Flegree 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 61,2 23,6 0,0 11,6 3,7 Isole di Ischia e Procida 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Complesso del Vesuvio - Monte Somma 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 80,2 17,5 0,0 1,1 1,2 Penisola Sorrentina-Amalfitana 6,7 63,8 0,0 1,0 5,5 0,0 7,4 0,0 14,1 1,4 Monte Partenio - Monti di Avella 5,9 62,4 0,0 11,6 0,0 0,0 12,5 0,0 7,6 0,0 Colline Irpine 6,1 13,0 0,0 74,5 0,0 0,0 0,0 0,4 6,0 0,0 Valle dell'Irno 5,0 68,5 0,0 5,8 0,0 0,0 0,0 0,0 20,8 0,0 Colline Salernitane 2,4 48,9 0,0 0,0 34,0 0,0 0,0 12,2 1,0 1,5 Monti Picentini 38,2 36,4 0,0 13,4 0,7 0,0 0,0 7,0 4,4 0,0 Colline dell'Alto Sele 15,7 30,0 0,0 43,6 0,0 0,0 0,0 2,1 8,7 0,0 Piana del Sele 0,1 3,3 0,0 0,0 22,8 0,0 0,0 46,9 12,8 14,1 Colline del Cilento Interno 11,4 12,5 10,8 35,2 27,2 0,0 0,0 0,6 2,1 0,0 Colline del Cilento Costiero 0,7 9,3 3,9 0,9 74,6 0,0 0,0 0,9 7,3 2,3 Monti Alburni - Monte del Cervati 36,4 30,8 5,6 9,9 13,4 0,0 0,0 0,1 3,7 0,0 Vallo di Diano 19,2 41,8 1,3 16,9 2,8 0,0 0,0 2,6 15,5 0,0 TOT. 7,7 20,2 1,7 30,3 9,3 4,8 9,5 4,6 10,2 1,6 Tab. 3. Estensione deidiversi sistemi di terre nei 28 STR della Campania (% della superficie di ciascun STR) Documento di lavoro – settembre 2014 TOT. 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 L’uso del suolo negli STR Nella tabella seguente sono riportate le superfici dei diversi usi del suolo nei 28 Sistemi del territorio rurale, così come desumibili dalla cartografia ufficiale di uso del suolo della Regione Campania (CUAS, 2009). Su scala regionale, la superficie agricola utilizzata stimata su base cartografica, comprendente le colture agricole in regime arativo (seminativi,colture legnose permanenti, sistemi agricoli complessi) ed i pascoli, è di circa 799.671 ettari, pari al 58,8% del territorio regionale. La superficie agricola totale, comprendente anche le aree forestali (441.986 ha), è di circa 1.242.130 ettari, pari al 91,9% del territorio regionale. Il raffronto con le superfici agroforestali rilevate dal VI Censimento generale dell’agricoltura 2010 evidenzia come La SAU censuaria 2010 (549.270,48 ettari) corrisponde al 69% di quella desumibile su base cartografica. I due dati non devono essere considerati contradditori o confliggenti, e sono in linea con quelli delle altre regioni italiane. Risulta infatti evidente che la cartografia ufficiale di uso del suolo identifichi tutte le superfici agroforestali effettivamente presenti nel territorio regionale, a prescindere dal soggetto a diverso titolo responsabile della loro gestione. I dati censuari, invece, rilevano le superfici agricole e forestali gestite dal sistema di aziende ricadenti nell’universo di osservazione utilizzato da ISTAT, in linea con le direttive EUROSTAT. E’ interessante rilevare come il rapporto tra SAU cartografica e SAU censuaria assuma valori estremamente variabili nei diversi sistemi del territorio rurale (Tab. 8), con valori molto inferiori a quello medio regionale in alcuni importanti STR regionali (Somma Vesuvio, Penisola Sorrentina amalfitana, Isole del golfo di Napoli). Valori inferiori a quello medio regionale caratterizzano gli STR delle pianure più prossime alla conurbazione Napoli-Caserta-Salerno (Piana Casertana, Piana Flegrea, Piana Campana, Valle dell’Irno), come anche le colline flegree e le colline irpine. In sede di programmazione, una considerazione adeguata della forbice esistente tra dati cartografici e dati censuari nei diversi STR assume rilevanza per la priorità 4 (aspetti ambientali), la priorità 5 (utilizzo sostenibile delle risorse) e, in qualche misura misura per la priorità 6 (coesione, sviluppo rurale). L'uso del suolo (CUAS 2009) negli STR della Campania Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Prati e pascoli Boschi e arbusteti Zone umide Aree urbanizz ate Corpi idrici Altre superfi ci Totale 919 5.482 14.251 - 1.832 210 152 57.98 2 1.016 15.264 32.829 - 1.098 766 821 80.25 5 2996,9 948 3.367 14.900 - 1.287 204 143 82.84 4 18.980 - 165 3.133 2.529 66 5.428 975 400 68.60 3 6 2.260 - 485 4.507 15.652 - 1.213 235 29 47.63 1 10.184 9.545 51 4.285 29 1.060 5.881 15.406 21 2.318 487 196 60.61 0 7 937 2.617 - 454 - 1.156 867 7.242 4 2.636 129 13 33.76 6 796 106 737 7.188 6 137 - 14.186 2.655 9.472 4 3.861 48 25 80.07 8 33.83 8 29 - 8 1.402 - 32 - 1.167 3.781 12.434 - 1.112 67 155 54.02 3 10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto 16.64 7 76 - 68 1.041 - 8 55 2.650 4.685 10.757 - 1.663 257 228 38.13 4 11 - Piana Casertana 5.234 2.685 40 - 1.256 27 1.388 - 624 2.751 1.493 - 6.404 33 47 21.98 0 12 - Piana Flegrea 1.735 3.285 1.055 10 11 - 8.834 - 438 1.126 117 - 10.671 288 22 27.59 1 13 - Piana Campana 494 9.155 852 18 253 172 10.350 - 3.608 1.997 2.298 - 9.884 141 - 39.22 3 14 - Colline Flegree 15 - Isole di Ischia e Procida 166 327 139 7 206 - 3.630 - 1.487 749 2.790 - 12.861 220 218 22.79 9 - - - 167 - - 118 - 1.480 69 1.786 - 1.389 - 60 5.069 28 174 591 31 21 26 7.087 - 2.136 280 4.341 4 6.539 0 326 21.58 4 STR Semi nativi Ortive Colture protette Vignet i Oliveti Agrume ti Frutte ti 01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano 10.72 0 2.223 79 897 6.997 4 11.738 2.477 02 - Massiccio del Matese 23.22 6 - - 106 4.512 - 348 03 - Colline del Fortore 58.79 9 - - 85 - - 115 04 - Piana del Volturno Litorale Domizio 26.94 1 8.154 1.125 38 670 - 05 - Media Valle del Volturno 20.68 5 444 1 103 2.008 06 - Monte Taburno - Valle Telesina 9.550 1.588 10 07 - Colline Sannite Conca di Benevento 14.41 8 3.287 08 - Colline dell'Ufita 40.85 7 09 - Colline dell'Alta Irpinia 16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma Castagneti Sistemi agr. da frutto complessi 270 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 17 - Penisola SorrentinaAmalfitana - Isola di Capri 39 1.681 491 97 3.334 1.370 3.239 40 4.022 1.186 17.298 - 5.285 11 456 38.55 0 18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano 723 721 4 16 1.919 - 6.633 21 781 1.704 16.956 - 2.268 - 58 31.80 3 19 - Colline Irpine 3.811 360 3 2.233 1.312 - 7.371 379 8.385 2.578 16.007 - 4.196 5 44 46.68 3 20 - Valle dell'Irno 69 487 10 27 200 - 4.175 591 1.176 507 10.034 - 2.461 0 36 19.77 1 21 - Colline Salernitane 1.036 443 232 287 3.712 433 4.387 591 719 1.758 15.514 - 3.372 114 71 32.67 0 22 - Monti Picentini 3.775 47 6 - 3.194 - 1.348 1.988 1.301 3.465 35.691 - 1.634 103 534 53.08 6 23 - Colline dell'Alto Sele 7.633 - - 70 5.416 - 191 - 3.340 5.313 15.076 - 1.024 202 493 38.75 9 24 - Piana del Sele 14.19 3 7.154 4.530 10 5.013 304 4.943 12 1.624 2.068 5.680 - 4.704 436 281 50.95 1 25 - Colline del Cilento Interno 2.743 19 0 616 8.434 - 31 1.554 4.050 3.098 31.524 - 392 288 318 53.06 8 26 - Colline del Cilento Costiero 5.344 87 32 549 23.808 12 123 293 11.367 5.363 52.042 15 3.311 774 1.281 104.4 01 27 - Monti Alburni - Monte del Cervati 3.709 - 21 101 5.295 - 63 177 1.423 10.481 31.712 - 402 208 994 54.58 3 28 - Vallo di Diano 21.79 9 - - 64 3.400 - 18 - 3.583 13.097 46.156 1.800 444 - 2.147 92.50 7 Totale 328.2 10 43.222 9.334 17.464 102.762 2.411 102.28 7 11.475 75.295 107.210 441.986 1.912 99.690 6.200 9.548 1.359. 007 Tab. 4. L'uso del suolo (CUAS 2009) negli STR della Campania (ha) Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Semina tivi Orti ve Colture protette Vign eti Oliv eti Agrum eti Frutt eti Castagneti da frutto Sistemi agr. complessi Prati e pascoli Boschi e arbusteti Zone umide Aree urbanizzate Corpi idrici Altre superfici Tota le 01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano 18,5 3,8 0,1 1,5 12,1 0,0 20,2 4,3 1,6 9,5 24,6 - 3,2 0,4 0,3 100, 0 02 - Massiccio del Matese 28,9 - - 0,1 5,6 - 0,4 0,3 1,3 19,0 40,9 - 1,4 1,0 1,0 100, 0 03 - Colline del Fortore 71,0 - - 0,1 - - 0,1 3,6 1,1 4,1 18,0 - 1,6 0,2 0,2 100, 0 04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio 39,3 1,6 0,1 1,0 - 27,7 - 0,2 4,6 3,7 0,1 7,9 1,4 0,6 100, 0 05 - Media Valle del Volturno 43,4 0,9 0,0 0,2 4,2 0,0 4,7 - 1,0 9,5 32,9 - 2,5 0,5 0,1 100, 0 06 - Monte Taburno - Valle Telesina 15,8 2,6 0,0 16,8 15,7 0,1 7,1 0,0 1,7 9,7 25,4 0,0 3,8 0,8 0,3 100, 0 07 - Colline Sannite - Conca di Benevento 42,7 9,7 0,0 2,8 7,7 - 1,3 - 3,4 2,6 21,4 0,0 7,8 0,4 0,0 100, 0 08 - Colline dell'Ufita 51,0 1,0 0,1 0,9 9,0 0,0 0,2 - 17,7 3,3 11,8 0,0 4,8 0,1 0,0 100, 0 09 - Colline dell'Alta Irpinia 62,6 0,1 - 0,0 2,6 - 0,1 - 2,2 7,0 23,0 - 2,1 0,1 0,3 100, 0 10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto 43,7 0,2 - 0,2 2,7 - 0,0 0,1 6,9 12,3 28,2 - 4,4 0,7 0,6 100, 0 11 - Piana Casertana 23,8 0,2 - 5,7 0,1 6,3 - 2,8 12,5 6,8 - 29,1 0,2 0,2 100, 0 12 - Piana Flegrea 6,3 3,8 0,0 0,0 - 32,0 - 1,6 4,1 0,4 - 38,7 1,0 0,1 100, 0 13 - Piana Campana 1,3 2,2 0,0 0,6 0,4 26,4 - 9,2 5,1 5,9 - 25,2 0,4 - 100, 0 14 - Colline Flegree 0,7 1,4 0,6 0,0 0,9 - 15,9 - 6,5 3,3 12,2 - 56,4 1,0 1,0 100, 0 15 - Isole di Ischia e Procida - - - 3,3 - - 2,3 - 29,2 1,4 35,2 - 27,4 - 1,2 100, 0 16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma 0,1 0,8 2,7 0,1 0,1 0,1 32,8 - 9,9 1,3 20,1 0,0 30,3 0,0 1,5 100, 0 17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana Isola di Capri 0,1 4,4 1,3 0,3 8,6 3,6 8,4 0,1 10,4 3,1 44,9 - 13,7 0,0 1,2 100, 0 18 - Monte Partenio - Monti di Avella Pizzo D'Alvano 2,3 2,3 0,0 0,0 6,0 - 20,9 0,1 2,5 5,4 53,3 - 7,1 - 0,2 100, 0 STR 11,9 12,2 11,9 23,3 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 19 - Colline Irpine 8,2 0,8 0,0 4,8 2,8 - 15,8 0,8 18,0 5,5 34,3 - 9,0 0,0 0,1 100, 0 20 - Valle dell'Irno 0,3 2,5 0,0 0,1 1,0 - 21,1 3,0 5,9 2,6 50,8 - 12,4 0,0 0,2 100, 0 21 - Colline Salernitane 3,2 1,4 0,7 0,9 11,4 1,3 13,4 1,8 2,2 5,4 47,5 - 10,3 0,4 0,2 100, 0 22 - Monti Picentini 7,1 0,1 0,0 - 6,0 - 2,5 3,7 2,5 6,5 67,2 - 3,1 0,2 1,0 100, 0 23 - Colline dell'Alto Sele 19,7 - - 0,2 14,0 - 0,5 - 8,6 13,7 38,9 - 2,6 0,5 1,3 100, 0 24 - Piana del Sele 27,9 8,9 0,0 9,8 0,6 9,7 0,0 3,2 4,1 11,1 - 9,2 0,9 0,6 100, 0 25 - Colline del Cilento Interno 5,2 0,0 0,0 1,2 15,9 - 0,1 2,9 7,6 5,8 59,4 - 0,7 0,5 0,6 100, 0 26 - Colline del Cilento Costiero 5,1 0,1 0,0 0,5 22,8 0,0 0,1 0,3 10,9 5,1 49,8 0,0 3,2 0,7 1,2 100, 0 27 - Monti Alburni - Monte del Cervati 6,8 - 0,0 0,2 9,7 - 0,1 0,3 2,6 19,2 58,1 - 0,7 0,4 1,8 100, 0 28 - Vallo di Diano 23,6 - - 0,1 3,7 - 0,0 - 3,9 14,2 49,9 1,9 0,5 - 2,3 100, 0 Totale 18,5 3,8 0,1 1,5 12,1 0,0 20,2 4,3 1,6 9,5 24,6 - 3,2 0,4 0,3 100, 0 14,0 Tab. 5. L'uso del suolo (CUAS 2009) negli STR della Campania (% della superficie di ciascun STR) Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 STR Seminativi Ortive Colture protette Vigneti Oliveti Castagneti Sistemi agr. Agrumeti Frutteti da frutto complessi Prati e Boschi e pascoli arbusteti Zone umide Aree Corpi Altre urbanizzate idrici superfici Totale 01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano 3,3 5,1 0,8 5,1 6,8 0,2 11,5 21,6 1,2 5,1 3,2 - 1,8 3,4 1,6 4,3 02 - Massiccio del Matese 7,1 - - 0,6 4,4 - 0,3 2,4 1,3 14,2 7,4 - 1,1 12,4 8,6 5,9 - 0,5 - - 0,1 - 1,3 3,1 3,4 - 1,3 3,3 1,5 6,1 8,2 18,9 12,1 0,2 0,7 - 18,6 - 0,2 2,9 0,6 3,4 5,4 15,7 4,2 5,0 6,3 1,0 0,0 0,6 2,0 0,3 2,2 - 0,6 4,2 3,5 - 1,2 3,8 0,3 3,5 2,9 3,7 0,1 58,3 9,3 2,1 4,2 0,3 1,4 5,5 3,5 1,1 2,3 7,9 2,1 4,5 4,4 7,6 0,1 5,4 2,5 - 0,4 - 1,5 0,8 1,6 0,2 2,6 2,1 0,1 2,5 03 - Colline del Fortore 04 - Piana del Volturno Litorale Domizio 05 - Media Valle del Volturno 06 - Monte Taburno - Valle Telesina 07 - Colline Sannite - Conca di Benevento 17,9 - 08 - Colline dell'Ufita 12,4 1,8 1,1 4,2 7,0 0,3 0,1 - 18,8 2,5 2,1 0,2 3,9 0,8 0,3 5,9 09 - Colline dell'Alta Irpinia 10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto 10,3 0,1 - 0,0 1,4 - 0,0 - 1,5 3,5 2,8 - 1,1 1,1 1,6 4,0 5,1 0,2 - 0,4 1,0 - 0,0 0,5 3,5 4,4 2,4 - 1,7 4,1 2,4 2,8 11 - Piana Casertana 1,6 6,2 0,4 - 1,2 1,1 1,4 - 0,8 2,6 0,3 - 6,4 0,5 0,5 1,6 12 - Piana Flegrea 0,5 7,6 11,3 0,1 0,0 - 8,6 - 0,6 1,0 0,0 - 10,7 4,6 0,2 2,0 13 - Piana Campana 0,2 21,2 9,1 0,1 0,2 7,1 10,1 - 4,8 1,9 0,5 - 9,9 2,3 - 2,9 14 - Colline Flegree 0,1 0,8 1,5 0,0 0,2 - 3,5 - 2,0 0,7 0,6 - 12,9 3,5 2,3 1,7 - 1,0 - - 0,1 - 2,0 0,1 0,4 - 1,4 - 0,6 0,4 0,0 0,4 6,3 0,2 0,0 1,1 6,9 - 2,8 0,3 1,0 0,2 6,6 0,0 3,4 1,6 0,0 3,9 5,3 0,6 3,2 56,8 3,2 0,4 5,3 1,1 3,9 - 5,3 0,2 4,8 2,8 0,2 1,7 0,0 0,1 1,9 - 6,5 0,2 1,0 1,6 3,8 - 2,3 - 0,6 2,3 19 - Colline Irpine 1,2 0,8 0,0 12,8 1,3 - 7,2 3,3 11,1 2,4 3,6 - 4,2 0,1 0,5 3,4 20 - Valle dell'Irno 0,0 1,1 0,1 0,2 0,2 - 4,1 5,2 1,6 0,5 2,3 - 2,5 0,0 0,4 1,5 21 - Colline Salernitane 0,3 1,0 2,5 1,6 3,6 18,0 4,3 5,2 1,0 1,6 3,5 - 3,4 1,8 0,7 2,4 22 - Monti Picentini 1,2 0,1 0,1 - 3,1 - 1,3 17,3 1,7 3,2 8,1 - 1,6 1,7 5,6 3,9 23 - Colline dell'Alto Sele 2,3 - - 0,4 5,3 0,2 Documento di lavoro – settembre 2014 4,4 5,0 3,4 - 1,0 3,3 5,2 2,9 15 - Isole di Ischia e Procida 16 - Complesso del Vesuvio Monte Somma 17 - Penisola SorrentinaAmalfitana - Isola di Capri 18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano - - RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 24 - Piana del Sele 4,3 16,6 48,5 0,1 4,9 12,6 4,8 0,1 2,2 1,9 1,3 - 4,7 7,0 2,9 3,7 25 - Colline del Cilento Interno 26 - Colline del Cilento Costiero 27 - Monti Alburni - Monte del Cervati 0,8 0,0 0,0 3,5 8,2 - 0,0 13,5 5,4 2,9 7,1 - 0,4 4,6 3,3 3,9 1,6 0,2 0,3 3,1 23,2 0,5 0,1 2,6 15,1 5,0 11,8 0,8 3,3 12,5 13,4 7,7 1,1 - 0,2 0,6 5,2 - 0,1 1,5 1,9 9,8 7,2 - 0,4 3,3 10,4 4,0 28 - Vallo di Diano 6,6 - - 0,4 3,3 - 0,0 - 4,8 12,2 10,4 94,1 0,4 - 22,5 6,8 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 73,9 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale 100,0 100,0 Tab. 6. L'uso del suolo (CUAS 2009) negli STR della Campania (% del totale di ciascuna tipologia d'uso) Documento di lavoro – settembre 2014 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Colture Sistemi Prati legnose agricoli permanenti Boschi e Zone Aree Corpi STR Altre Seminativi permanenti complessi e pascoli arbusteti umide urbanizzate idrici (ha) (ha) (ha) (ha) (ha) (ha) (ha) (ha) superfici Totale 01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano 13.023 22.113 919 5.482 14.251 1.832 210 152 57.982 02 - Massiccio del Matese 23.226 5.236 1.016 15.264 32.829 1.098 766 821 80.255 03 - Colline del Fortore 58.799 3.196 948 3.367 14.900 1.287 204 143 82.844 04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio 36.220 19.689 165 3.133 2.529 66 5.428 975 400 68.603 05 - Media Valle del Volturno 21.130 4.378 485 4.507 15.652 1.213 235 29 47.631 06 - Monte Taburno - Valle Telesina 11.148 24.094 1.060 5.881 15.406 21 2.318 487 196 60.610 07 - Colline Sannite - Conca di Benevento 17.712 4.007 1.156 867 7.242 4 2.636 129 13 33.766 08 - Colline dell'Ufita 41.759 8.068 14.186 2.655 9.472 4 3.861 48 25 80.078 09 - Colline dell'Alta Irpinia 33.867 1.441 1.167 3.781 12.434 1.112 67 155 54.023 10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto 16.723 1.171 2.650 4.685 10.757 1.663 257 228 38.134 11 - Piana Casertana 7.959 2.670 624 2.751 1.493 6.404 33 47 21.980 12 - Piana Flegrea 6.074 8.854 438 1.126 117 10.671 288 22 27.591 13 - Piana Campana 10.501 10.793 3.608 1.997 2.298 9.884 141 39.223 14 - Colline Flegree 632 3.843 1.487 749 2.790 12.861 220 218 22.799 15 - Isole di Ischia e Procida 285 1.480 69 1.786 1.389 60 5.069 16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma 794 7.164 2.136 280 4.341 4 6.539 0 326 21.584 17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana 2.212 8.081 4.022 1.186 17.298 5.285 11 456 38.550 18 - Monte Partenio - Monti di Avella 1.448 8.588 781 1.704 16.956 2.268 58 31.803 19 - Colline Irpine 4.174 11.295 8.385 2.578 16.007 4.196 5 44 46.683 20 - Valle dell'Irno 565 4.993 1.176 507 10.034 2.461 0 36 19.771 21 - Colline Salernitane 1.711 9.410 719 1.758 15.514 3.372 114 71 32.670 22 - Monti Picentini 3.828 6.531 1.301 3.465 35.691 1.634 103 534 53.086 23 - Colline dell'Alto Sele 7.633 5.678 3.340 5.313 15.076 1.024 202 493 38.759 24 - Piana del Sele 25.876 10.282 1.624 2.068 5.680 4.704 436 281 50.951 25 - Colline del Cilento Interno 2.762 10.636 4.050 3.098 31.524 392 288 318 53.068 26 - Colline del Cilento Costiero 5.463 24.785 11.367 5.363 52.042 15 3.311 774 1.281 104.401 27 - Monti Alburni - Monte del Cervati 3.729 5.635 1.423 10.481 31.712 402 208 994 54.583 28 - Vallo di Diano 21.799 3.481 3.583 13.097 46.156 1.800 444 2.147 92.507 Totale 380.765 236.400 75.295 107.210 441.986 1.912 99.690 6.200 9.548 1.359.007 Tab. 7. Classi aggregate di uso del suolo (CUAS 2009) negli STR della Campania (ha) Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 STR 01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano 02 - Massiccio del Matese 03 - Colline del Fortore 04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio 05 - Media Valle del Volturno 06 - Monte Taburno - Valle Telesina 07 - Colline Sannite - Conca di Benevento 08 - Colline dell'Ufita 09 - Colline dell'Alta Irpinia 10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto 11 - Piana Casertana 12 - Piana Flegrea 13 - Piana Campana 14 - Colline Flegree 15 - Isole di Ischia e Procida 16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma 17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri 18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano 19 - Colline Irpine 20 - Valle dell'Irno 21 - Colline Salernitane 22 - Monti Picentini 23 - Colline dell'Alto Sele 24 - Piana del Sele 25 - Colline del Cilento Interno 26 - Colline del Cilento Costiero 27 - Monti Alburni - Monte del Cervati 28 - Vallo di Diano Campania SAU CUAS SAT CUAS (ha) (ha) 41.537 55.811 44.741 78.334 66.310 81.292 59.207 61.771 30.501 46.182 42.182 57.784 23.742 30.997 66.668 76.140 40.255 52.778 25.229 35.987 14.004 15.544 16.493 16.610 26.900 29.197 6.710 9.519 1.834 3.620 10.374 14.994 SAU ISTAT 2010 ha) 22.265 28.609 51.548 36.652 17.225 29.327 14.311 48.396 33.823 14.771 6.450 9.400 10.863 3.070 377 2.386 SAT ISTAT 2010 (ha) 27.024 43.213 58.315 39.047 23.091 36.139 16.478 53.878 37.217 18.203 6.774 9.861 11.395 3.463 471 2.758 SAU ISTAT/SAU CUAS 0,54 0,64 0,78 0,62 0,56 0,70 0,60 0,73 0,84 0,59 0,46 0,57 0,40 0,46 0,21 0,23 SAT ISTAT/ SAT CUAS 0,48 0,55 0,72 0,63 0,50 0,63 0,53 0,71 0,71 0,51 0,44 0,59 0,39 0,36 0,13 0,18 Superficie territoriale 57.982 80.255 82.844 68.603 47.631 60.610 33.766 80.078 54.023 38.134 21.980 27.591 39.223 22.799 5.069 21.584 15.500 33.135 5.487 7.961 0,35 0,24 38.550 12.521 26.431 7.240 13.599 15.125 21.964 39.850 20.546 46.978 21.268 41.960 799.671 29.535 42.482 17.309 29.160 51.350 37.504 45.584 52.388 99.931 53.974 90.217 1.249.130 9.359 13.079 2.931 13.397 15.218 18.249 28.850 20.397 36.340 21.114 35.378 549.270 11.192 17.023 4.964 22.455 25.320 24.029 33.501 33.846 55.862 38.103 60.842 722.425 0,75 0,49 0,40 0,99 1,01 0,83 0,72 0,99 0,77 0,99 0,84 0,69 0,38 0,40 0,29 0,77 0,49 0,64 0,73 0,65 0,56 0,71 0,67 0,58 31.803 46.683 19.771 32.670 53.086 38.759 50.951 53.068 104.401 54.583 92.507 1.359.007 Tab. 8. Dati sintetici di confronto tra dati di uso del suolo cartografici e censuari nei 28 STR della Campania Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 STR 01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano 02 - Massiccio del Matese 03 - Colline del Fortore 04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio 05 - Media Valle del Volturno 06 - Monte Taburno - Valle Telesina 07 - Colline Sannite - Conca di Benevento 08 - Colline dell'Ufita 09 - Colline dell'Alta Irpinia 10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto 11 - Piana Casertana 12 - Piana Flegrea 13 - Piana Campana 14 - Colline Flegree 15 - Isole di Ischia e Procida 16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma 17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri 18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano 19 - Colline Irpine 20 - Valle dell'Irno 21 - Colline Salernitane 22 - Monti Picentini 23 - Colline dell'Alto Sele 24 - Piana del Sele 25 - Colline del Cilento Interno 26 - Colline del Cilento Costiero 27 - Monti Alburni - Monte del Cervati 28 - Vallo di Diano TOT. SUP. Superfcie territoriale (ha) Popolazione Superficie urbanizzata (ha) Superficie urbanizzata (%) Superficie urbanizzata per abitante (mq) 57.957,6 80.255,0 82.843,6 68.603,4 47.630,7 60.609,8 33.766,3 80.077,7 54.023,3 38.133,8 21.980,5 27.591,5 39.222,6 22.799,3 5.069,2 21.584,2 38.550,2 31.803,2 46.683,2 19.770,6 32.669,8 53.086,4 38.759,5 50.951,0 53.068,2 104.401,4 54.583,3 92.507,1 1.358.982,2 64.002 57.619 44.813 200.048 53.467 102.626 110.996 207.905 22.010 45.981 295.676 737.179 559.798 1.264.404 71.314 489.793 494.163 95.366 156.885 113.183 190.507 44.020 30.024 153.251 40.363 134.100 28.454 69.859 5.766.810 3.100,6 2.483,7 2.926,6 6.267,4 2.265,2 3.864,1 3.113,7 4.533,1 1.588,3 2.123,5 5.672,4 9.196,3 9.389,7 10.528,9 1.121,8 5.778,8 6.166,0 2.276,2 4.192,7 2.336,2 3.087,0 1.703,7 1.811,3 5.073,3 1.565,2 5.757,6 1.086,2 3.403,1 112.412,7 5,3 3,1 3,5 9,1 4,8 6,4 9,2 5,7 2,9 5,6 25,8 33,3 23,9 46,2 22,1 26,8 16,0 7,2 9,0 11,8 9,4 3,2 4,7 10,0 2,9 5,5 2,0 3,7 8,3 484,5 431,1 653,1 313,3 423,7 376,5 280,5 218,0 721,6 461,8 191,8 124,8 167,7 83,3 157,3 118,0 124,8 238,7 267,2 206,4 162,0 387,0 603,3 331,0 387,8 429,4 381,7 487,1 194,9 Tab. 9. Dati cartografici su urbanizzazione e consumo di suolo negli STR della Campania (CUAS 2009) Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie urbanizzata (% della superficie urbanizzata regionale) 2,8 2,2 2,6 5,6 2,0 3,4 2,8 4,0 1,4 1,9 5,0 8,2 8,4 9,4 1,0 5,1 5,5 2,0 3,7 2,1 2,7 1,5 1,6 4,5 1,4 5,1 1,0 3,0 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Le dinamiche di uso del suolo 1960/2000 nei sistemi del territorio rurale Il territorio agroforestale della Campania ha subito nel quarantennio dello scorso secolo trasformazioni assai intense, che hanno profondamente modificato il volto della regione. Tali processi di trasformazione hanno senza dubbio continuato ad operare nel periodo dal 2000 ad oggi, per il quale non disponiamo ancora di dati anlitici sulle transizioni di land use. Ad ogni modo, comprendere queste trasformazioni è importante per interpretare correttamente gli scenari attuali, prevederne la possibile evoluzione, governare i processi. L’analisi delle cartografie storiche di uso del suolo consente di rilevare come, rispetto al 1960, le colture agricole in regime arativo abbiano subito una contrazione di circa 70.000 ettari (-7,8%), mentre la superficie degli ecosistemi di prateria (prati permanenti, pascoli) si è dimezzata, con una perdita di 105.000 ettari. Alla diminuzione delle aree agricole e delle praterie di contrappone l’espansione di 103.000 ha (+47%) delle aree forestali, e l’incremento del 321% delle aree urbanizzate, per complessivi 71.500. Le cartografie impiegate per l'analisi delle dinamiche di land cover. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 L’analisi delle dinamiche di uso del suolo evidenzia come: - l’incremento netto delle risorse forestali è dovuto per il 60% alla forestazione spontanea di praterie, per il 40% a quella di colture agricole; La diminuzione netta delle aree a prateria è legata per il 60% a processi di forestazione spontanea che seguono l’abbandono, per il 40% al dissodamento agricolo; L’incremento delle aree urbanizzate avviene per il 90% a spese delle aree agricole in regime arativo. Le direttrici del cambiamento appaiono dunque chiare: le aree agricole si contraggono per trasformarsi in bosco o in città, e questi cambiamenti appaiono fortemente polarizzati. Il 75% dello sviluppo urbano è localizzato in pianura, intorno ai vulcani e lungo le coste: sarebbe a dire nelle aree più fertili, più pericolose ed in quelle maggiormente sensibili della regione. All’opposto, l’85% dei nuovi boschi è in montagna e nella collina costiera, dove l’agricoltura abbandona progressivamente i coltivi e gli arboreti eroici terrazzati, retaggio della lunga opera di agrarizzazione del territorio regionale durata grosso modo due secoli, e culminata alla metà del ‘900. La perdita complessiva di aree agricole e pascolative subita nell’ultimo cinquantennio a scala regionale si localizza per il 40% nei sistemi montani, per il 28% in quelli collinari, per il 10% in quelli vulcanici, per il 22% in quelli di pianura. Nei sistemi montani la perdita di aree agricole e di prateria è causata per il 90% da processi di forestazione spontanea successiva all’abbandono colturale; nei sistemi di pianura tale perdita è per la quasi totalità imputabile alle dinamiche di urbanizzazione. Nella collina interna, la trasformazione di uso del suolo si basa su un mix in qualche modo più equilibrato di processi, con una sostanziale tenuta delle aree agricole in regime arativo e un incremento del 40% delle formazioni forestali. Diversamente, nella collina costiera, le dinamiche di abbandono colturale risultano prevalenti, con un incremento del 285% delle formazioni forestali, come conseguenza dell’abbandono dei pascoli e dei coltivi marginali. Nelle tabelle seguenti sono riportati i dati relativi alle dinamiche di land cover nei diversi STR. Risulta evidente come ciascun STR sia caratterizzato da uno specifico mix di dinamiche, e da una propria specifica raiettoria evolutiva che le politiche rurali devono comprendere e governare. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 La matrice di transizione con indicazione delle superfici in ettari relative a ciascun tipo di transizione (Legenda delle transizioni: DbP: diboscamento pascolativo; DbA: diboscamento agricolo; DbI: diboscamento irriguo; DsA; dissodamento agricolo; DsI: dissodamento irriguo; SeA: semplificazione agricola; SeI: semplificazione irrigua; InA: intensivizzazione agricola; InI: intensivizzazione irrigua; FeP: forestazione di pascoli; FoA: forestazione di aree agricole; EsP: estensivizzazione pascolativa; DiA: differenziazione agricola; EsA; estensivizzazione agricola; PeF: persistenza forestale; PeP: persistenza Pascolativa; PeC: persistenza sistemi complessi; PeA: persistenza agricola; PeI: persistenza irrigua; TrU: trasformazione urbana; PeU: persistenza urbana) Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 La carta regionale delle dinamiche di land cover (PTR 2008) Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 n.c. STR DbA DbI DbP DfA DsA DsI EsA EsP FoA FoP - H InA InI PeA PeC PeF PeI PeP PeU SeA SeI TrU 01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano 2.212 177 716 5.266 854 529 2.565 779 6.565 680 329 5.607 4.431 10.527 2.508 4.048 2.667 1.230 340 5.367 163 1.545 229 59.334 02 - Massiccio del Matese 2.778 444 2.575 5.218 1.965 162 822 3.639 4.948 6.381 1.040 1.602 2.742 10.775 3.374 17.483 2.319 6.936 177 3.577 206 736 355 80.255 80.184 Totale 03 - Colline del Fortore 3.451 130 7.405 3.917 326 2.408 2.654 836 27 1.365 23 50.858 2.171 2.171 814 343 804 481 04 - Volturno - Lit. Domizio 289 29 83 1.350 1.613 1.702 1.139 524 725 950 1.443 6.074 27.336 9.852 233 1.028 1.516 1.158 1.157 3.555 2.420 4.357 71 05 - Media V. Volturno 2.246 647 201 825 836 448 289 365 4.130 2.654 816 1.978 8.287 8.364 571 8.210 230 957 581 3.185 780 1.034 47.633 06 - Taburno - V. Telesina 3.252 260 1.302 2.920 1.119 142 432 1.558 1.711 1.811 1.091 3.336 3.967 10.600 1.671 6.134 257 1.862 554 11.541 3.617 1.486 60.624 07 - Colline Sannite 491 21 49 1.737 278 56 185 1.374 957 0 731 284 4.111 8.894 4.706 148 337 100 392 3.473 3.806 1.638 08 - Colline dell'Ufita 1.344 66 11 3.465 6.178 157 935 857 914 420 201 1.561 2.127 31.228 5.568 253 200 312 483 16.545 5.155 1.997 102 80.080 09 - Colline dell'Alta Irpinia 1.413 278 4.065 9.145 20 311 2.534 2.709 794 223 153 57 27.892 566 949 1.227 1.227 757 16 469 326 55.129 10 - Colline Ofanto 984 2 496 8.901 3.156 11 452 2.016 1.285 748 421 124 110 10.210 2.542 1.782 4 716 210 2.864 272 703 124 38.134 11 - Piana Casertana 336 1 82 349 424 1.698 166 780 1.234 292 503 6.055 1.139 151 742 689 157 1.734 253 680 4.515 0 21.980 18 1.215 126 38 361 3.231 4.829 54 15 839 32 2.155 4.090 3.113 7.022 27.626 1.779 234 268 132 1.065 7.957 83 1.330 13.770 74 2.191 1.301 1.688 6.153 39.231 186 473 482 27 96 629 2.931 519 1.370 115 138 4.073 403 52 8.872 148 56 48 406 199 17 90 591 157 357 1.679 187 5.069 333 129 570 1.352 865 6.333 78 1.192 406 749 1.333 16 5.228 30 21.584 12 - Piana Flegrea 37 192 21 13 - Piana Campana 547 2 83 521 22 19 79 1.362 112 36 915 235 0 238 34 33.766 14 - Colline Flegree 475 15 - Ischia e Procida 97 16 - Vesuvio - M. Somma 568 83 336 1.213 347 17 - Penisola Sorr. Amalf. 1.426 234 644 5.214 221 558 194 2.368 1.799 935 1.590 642 12.441 2.800 685 1.593 454 819 3.731 213 38.561 18 - M. Partenio - Avella 1.728 1 610 826 366 10 287 669 4.646 1.072 63 406 6.192 519 7.443 69 346 628 2.428 2.048 1.466 0 31.825 45 1.219 311 2.589 982 931 287 4.934 5.719 4.092 205 116 607 16.737 476 2.613 0 46.683 271 247 2.804 522 159 48 943 844 7.019 78 55 567 2.380 729 1.621 1 19.956 164 504 2.980 2.147 9.427 487 89 621 2.505 473 2.066 34 32.884 20 286 843 7.536 814 19.973 861 2.256 327 1.573 431 897 0 53.120 695 727 4.925 1.619 4.957 386 3.617 98 2.960 908 616 173 38.762 141 1.059 4.641 7.645 771 881 13.275 502 374 5.004 864 2.643 25 50.996 57 235 68.603 19 - Colline Irpine 1.701 4 168 1.888 1.056 20 - Valle dell'Irno 509 27 387 709 35 21 - Colline Salernitane 1.963 13 1.059 1.782 787 98 710 254 4.127 594 22 - Monti Picentini 2.335 51 1.369 1.549 2.469 273 714 1.263 2.432 4.851 23 - Colline dell'Alto Sele 1.219 101 813 2.564 2.255 323 1.245 3.095 2.237 3.230 24 - Piana del Sele 1.216 657 177 701 2.245 1.364 3.652 615 1.255 1.290 25 - Cilento Interno 1.417 0 1.049 616 4.186 122 1.536 1.434 7.138 7.554 27 800 182 5.589 1.755 10.338 26 - Cilento Costiero 1.643 36 1.058 5.811 14.377 816 1.165 5.071 12.630 16.707 579 281 1.340 14.859 3.360 5.268 366 22.800 1.866 147 6.230 285 805 0 53.077 3 6.515 629 6.294 1.365 4.388 213 104.409 27 - Monti Alburni - Cervati 803 6 954 894 3.218 26 1.267 3.415 4.962 10.460 787 219 3.968 794 10.910 6.997 69 4.478 22 370 28 - Vallo di Diano 2.095 54 3.189 1.268 4.831 441 756 3.104 7.494 15.333 768 5.124 4.883 1.607 17.144 31 10.662 276 7.338 3.963 1.717 435 92.514 Campania 38.580 2.938 17.932 69.527 66.268 8.518 24.571 37.517 84.280 81.571 29.169 80.289 268.450 45.476 157.337 41.544 49.511 23.714 116.002 34.366 71.171 3.149 1.359.441 7.563 Tab. 10. Superfici relative a ciascun diifderente tipo di transizione di land cover nei 28 STR della Campania (ha) Documento di lavoro – settembre 2014 54.619 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 STR 01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano 02 - Massiccio del Matese 03 - Colline del Fortore 04 - Volturno - Lit. Domizio 05 - Media V. Volturno 06 - Taburno - V. Telesina 07 - Colline Sannite 08 - Colline dell'Ufita 09 - Colline dell'Alta Irpinia 10 - Colline Ofanto 11 - Piana Casertana 12 - Piana Flegrea 13 - Piana Campana 14 - Colline Flegree 15 - Ischia e Procida 16 - Vesuvio - M. Somma 17 - Penisola Sorr. Amalf. 18 - M. Partenio - Avella 19 - Colline Irpine 20 - Valle dell'Irno 21 - Colline Salernitane 22 - Monti Picentini 23 - Colline dell'Alto Sele 24 - Piana del Sele 25 - Cilento Interno 26 - Cilento Costiero 27 - Monti Alburni - Cervati 28 - Vallo di Diano Campania DbA DbI DbP DfA DsA DsI EsA EsP FoA FoP 3,7 3,5 4,3 0,4 4,7 5,4 1,5 1,7 2,6 2,6 1,5 0,1 1,4 2,1 1,9 2,6 3,7 5,4 3,6 2,6 6,0 4,4 3,1 2,4 2,7 1,6 1,5 2,3 2,8 0,3 0,6 0,0 1,4 0,4 0,1 0,1 0,0 0,0 0,0 0,1 0,4 0,6 0,0 0,0 0,1 0,0 0,1 0,3 1,3 0,0 0,0 0,0 0,1 0,2 1,2 3,2 0,2 0,1 0,4 2,1 0,1 0,0 0,5 1,3 0,4 0,2 0,3 0,7 1,6 1,7 1,9 0,4 1,9 3,2 2,6 2,1 0,3 2,0 1,0 1,7 3,4 1,3 8,9 1,4 0,9 6,5 2,4 0,2 9,2 4,9 2,0 2,4 2,5 1,7 1,8 0,9 4,8 1,8 0,2 5,1 0,8 0,2 4,3 7,7 0,2 7,4 16,6 0,0 23,3 8,3 0,0 1,6 1,9 7,7 0,7 0,1 0,1 1,3 0,1 6,0 0,5 0,0 18,1 4,6 5,6 1,6 0,3 13,5 0,6 2,6 1,1 0,0 4,0 2,3 0,1 3,6 0,2 5,4 2,4 0,3 2,9 4,6 0,5 6,6 5,8 0,8 1,4 4,4 2,7 1,2 7,9 0,2 5,6 13,8 0,8 1,6 5,9 0,0 1,4 5,2 0,5 5,1 4,9 0,6 4,3 1,0 0,4 1,7 0,6 0,7 0,5 1,2 0,6 1,2 0,8 4,4 4,5 0,8 1,1 1,5 1,4 0,9 2,6 1,4 2,2 1,3 3,2 7,2 2,9 1,1 2,3 0,8 1,8 1,3 4,5 3,0 0,8 0,8 2,6 4,1 1,1 4,6 5,3 3,5 0,5 0,6 2,1 0,9 0,6 0,5 2,1 0,7 1,2 0,8 2,4 8,0 1,2 2,7 4,9 6,3 3,4 2,8 11,1 6,2 3,3 1,1 8,7 2,8 2,8 1,1 4,9 3,4 5,6 0,1 0,7 2,1 8,0 2,6 6,1 14,6 5,5 14,0 12,5 4,6 5,8 2,5 13,4 12,1 9,1 8,1 6,2 1,1 8,0 1,0 1,4 5,6 3,0 0,0 0,5 1,4 2,0 1,3 0,1 0,1 3,9 6,3 4,7 3,4 2,1 2,6 1,8 9,1 8,3 2,5 14,2 16,0 19,2 16,6 6,0 H InA InI 0,6 1,3 0,0 2,1 1,7 1,8 2,2 0,3 0,4 1,1 0,9 1,0 0,0 0,3 0,1 0,6 0,6 9,4 2,0 1,7 8,9 4,2 5,5 0,8 1,9 0,3 0,3 2,3 1,3 0,3 0,4 0,2 2,0 0,8 0,5 0,5 1,8 2,1 1,5 0,3 1,4 0,8 2,1 7,5 3,4 0,0 39,8 17,4 6,5 12,2 2,7 0,1 0,3 27,5 11,7 2,7 2,8 4,0 2,4 1,3 0,6 0,2 1,5 1,6 1,9 9,1 0,3 1,3 0,4 5,5 5,9 PeA PeC PeF PeI SeI TrU n.c. 17,7 4,2 6,8 4,5 2,1 0,6 9,0 0,3 2,6 0,4 13,4 4,2 21,8 2,9 8,6 0,2 4,5 0,3 0,9 0,4 63,4 2,7 2,7 1,0 0,4 1,0 0,6 14,4 0,3 1,5 2,2 1,7 1,7 5,2 3,5 6,4 0,1 17,6 1,2 17,2 0,5 2,0 1,2 6,7 1,6 2,2 17,5 2,8 10,1 0,4 3,1 0,9 19,0 6,0 2,5 26,3 13,9 0,4 1,0 0,3 1,2 10,3 11,3 4,9 39,0 7,0 0,3 0,3 0,4 0,6 20,7 6,4 2,5 0,1 50,6 1,0 1,7 2,2 2,2 1,4 0,0 0,9 0,6 26,8 6,7 4,7 0,0 1,9 0,6 7,5 0,7 1,8 0,3 5,2 0,7 3,4 3,1 0,7 7,9 1,1 3,1 20,5 0,0 17,5 0,2 0,1 3,0 0,1 7,8 14,8 11,3 25,4 20,3 0,2 3,4 35,1 0,2 5,6 3,3 4,3 15,7 12,9 2,3 6,0 0,5 0,6 17,9 1,8 0,2 38,9 0,7 0,3 1,8 11,6 3,1 7,0 33,1 3,7 29,3 0,4 5,5 1,9 3,5 6,2 1,7 0,1 24,2 0,1 4,1 1,7 32,3 7,3 1,8 4,1 1,2 2,1 9,7 0,6 19,5 1,6 23,4 0,2 1,1 2,0 7,6 6,4 4,6 0,0 10,6 12,3 8,8 0,4 0,2 1,3 35,9 1,0 5,6 0,0 4,7 4,2 35,2 0,4 0,3 2,8 11,9 3,7 8,1 0,0 9,1 6,5 28,7 1,5 0,3 1,9 7,6 1,4 6,3 0,1 14,2 1,5 37,6 1,6 4,2 0,6 3,0 0,8 1,7 0,0 12,7 4,2 12,8 1,0 9,3 0,3 7,6 2,3 1,6 0,4 15,0 1,5 1,7 26,0 1,0 0,7 9,8 1,7 5,2 0,0 10,5 3,3 19,5 3,5 0,3 11,7 0,5 1,5 0,0 14,2 3,2 5,0 0,0 6,2 0,6 6,0 1,3 4,2 0,2 7,3 1,5 20,0 12,8 0,1 8,2 0,0 0,7 5,3 1,7 18,5 0,0 11,5 0,3 7,9 4,3 1,9 0,5 19,7 3,3 11,6 3,1 3,6 1,7 8,5 2,5 5,2 0,2 Tab. 11. Superfici relative a ciascun diifderente tipo di transizione di land cover nei 28 STR della Campania (%) Documento di lavoro – settembre 2014 PeP PeU SeA Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Aspetti ecologici degli STR: le risorse naturalistiche ed agroforestali La carta delle risorse naturalistiche e agroforestali è un documento di analisi del PTR della Campania (2008), che illustra la distribuzione nel territorio regionale dei differenti tipi di ecosistemi naturali e seminaturali, forestali ed agricoli, descrivendone preliminarmente valori, funzioni, attitudini e sensibilità specifiche. Le unità tipologiche presenti in legenda sono descritte ad un livello elevato di generalizzazione, idoneo alle esigenze di analisi e pianificazione a scala regionale delle risorse, in funzione: - delle caratteristiche fisionomico-strutturali delle coperture naturali, seminaturali ed agricole. - degli aspetti fisiografici locali (sistemi di terre) che condizionano le qualità specifiche e le dinamiche evolutive delle coperture di cui al punto precedente. In particolare, la definizione delle diverse tipologie di risorse naturalistiche ed agroforestali mira ad evidenziare il ruolo e le funzioni svolte da ciascuna di esse nel più ampio contesto del mosaico ecologico locale e regionale, considerando i principali aspetti relazionali, in accordo con le linee guida definite dal Council for the Pan-European Biological and Landscape Diversity Strategy1. La carta regionale delle risorse naturalistiche e agroforestali (PTR 2008) Tali elementi costituiscono la base conoscitiva per la progettazione della rete ecologica regionale e per la definizione di indirizzi per la salvaguardia e gestione sostenibile delle risorse naturalistiche ed agroforestali all’interno delle diverse partizioni del territorio regionale individuate nella carta dei sistemi del territorio rurale e aperto. Le unità definite nella legenda della Carta delle risorse naturalistiche ed agroforestali sono le seguenti: A1. Aree forestali dei rilievi montani. L’unità comprende una gamma differenziata di habitat seminaturali a diverso grado di maturità e complessità strutturale (boschi, arbusteti, aree in evoluzione), che per estensione e grado di continuità costituiscono le principali aree centrali e corridoi ecologici della rete ecologica regionale. A2. Praterie dei rilievi montani. L’unità comprende una gamma differenziata di habitat seminaturali aperti (praterie di versante, di vetta, degli altopiani e dei campi carsici sommitali), che rappresentano un elemento chiave della diversità ecologica a scala locale e regionale. A3. Mosaici agricoli ed agroforestali dei rilievi montani, ed aree agricole a più elevata complessità strutturale, con funzione di habitat complementari e di zone cuscinetto rispetto alle aree a maggiore naturalità, con diffusa presenza di elementi di diversità biologica (siepi, filari arborei, alberi isolati) e sistemazioni tradizionali (terrazzamenti, ciglionamenti, muretti divisori in pietra). 1 Council for the Pan-European Biological and Landscape Diversity Strategy. (1999). General guidelines for the development of the Pan-European Ecological Network. Council of Europe, UNEP, Geneva. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 B1. Aree forestali dei rilievi collinari. L’unità comprende una gamma differenziata di habitat seminaturali a diverso grado di maturità e complessità strutturale (boschi, arbusteti, aree in evoluzione). L’unità si caratterizza, rispetto a quella A1 (Aree forestali dei rilievi montani), per la presenza di habitat aventi solitamente minore estensione e grado di continuità, all’interno di una matrice agricola prevalente, in corrispondenza delle sommità dei rilievi, degli affioramenti rocciosi e dei versanti delle incisioni idriche, con funzione di stepping stones2, di corridoi ecologici e talvolta di zone centrali della rete ecologica regionale. B2. Praterie dei rilievi collinari: habitat seminaturali aperti (praterie, praterie cespugliate ed arborate). B3. Aree agricole dei rilievi collinari, con prevalenza di seminativi a campi aperti, e locale presenza di elementi di diversità biologica (siepi, filari arborei, alberi isolati) e sistemazioni tradizionali (terrazzamenti, ciglionamenti, muretti in pietra). B4. Mosaici agricoli ed agroforestali dei rilievi collinari, ed aree agricole a più elevata complessità strutturale, con funzione di habitat complementari e zone cuscinetto rispetto alle aree a maggiore naturalità, con diffusa presenza di elementi di diversità biologica (siepi, filari arborei, alberi isolati) e sistemazioni tradizionali (terrazzamenti, ciglionamenti, muretti divisori in pietra). C1. Aree forestali dei rilievi vulcanici. L’unità comprende una gamma differenziata di habitat seminaturali a diverso grado di maturità e complessità strutturale (boschi, arbusteti, ecosistemi pionieri, aree in evoluzione). Sono presenti aree forestali a maggiore estensione e continuità (Somma-Vesuvio, Roccamonfina), che costituiscono aree centrali della rete ecologica regionale; ed aree forestali a maggior grado di frammentazione e/o isolamento (Rilievi vulcanici flegrei, isola d’Ischia), con funzione di stepping stones e corridoi ecologici della rete ecologica regionale. C2. Praterie dei rilievi vulcanici. L’unità camprende habitat seminaturali aperti di elevato valore naturalistico (praterie discontinue pioniere su substrati vulcanici recenti e attuali). C3. Mosaici agricoli ed agroforestali dei rilievi vulcanici, ed aree agricole a più elevata complessità strutturale (arboreti tradizionali, promiscui e specializzati; orti arborati, orti vitati), con funzione di habitat complementari, di zone cuscinetto e di collegamento ecologico rispetto alle aree a maggiore naturalità, con diffusa presenza di elementi di diversità biologica (siepi, filari arborei, alberi isolati) e sistemazioni tradizionali (terrazzamenti, ciglionamenti, muretti divisori in pietra). D1. Aree forestali della pianura. L’unità camprende lembi di habitat seminaturali ripariali e planiziali, a vario stato di conservazione e a diverso grado di maturità e complessità strutturale (boschi, arbusteti, aree in evoluzione); habitat seminaturali costieri a vario grado di frammentazione (vegetazione psammofila, macchia mediterranea, pinete antropiche, vegetazione igrofila delle depressioni retrodunari) con funzione di stepping stones e di corridoi ecologici. D2. Praterie della pianura. Prati stabili e incolti della pianura alluvionale e terrazzata. D3. Aree agricole della pianura, con prevalenza di seminativi a campi aperti, e locale presenza di elementi di diversità biologica (siepi, filari arborei, alberi isolati). D4. Mosaici agricoli della pianura ed aree agricole a più elevata complessità strutturale (arboreti tradizionali, promiscui e specializzati; orti arborati, orti vitati), con funzione di habitat 2 Stepping stones: aree intermedie nei processi di diffusione, dispersione, migrazione. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 complementari, di zone cuscinetto e di collegamento ecologico rispetto alle aree a maggiore naturalità, con locale presenza di elementi di diversità biologica (siepi, filari arborei, alberi isolati). E. Ambiti di più diretta influenza dei sistemi urbani e della rete infrastrutturale. L’unità comprende le aree urbane continue, le aree urbane discontinue e le infrastrutture di trasporto, unitamente al complesso mosaico di spazi aperti di loro pertinenza. F. Spiagge. L’unità comprende le aree di spiaggia così come identificate nella Carta dell’utilizzazione agricola del suolo della Regione Campania (CUAS). G. Corpi idrici. L’unità comprende i corpi idrici così come identificati nella Carta dell’utilizzazione agricola del suolo della Regione Campania (CUAS). La carta delle risorse naturalistiche ed agroforestali definisce inoltre i perimetri di ambiti di particolare rilevanza ecologico-ambientale a scala regionale: H - Aree dell’alta montagna (versanti alto-montani, altopiani e pianori carsici sommitali, crinali e aree di vetta); I - Pianure costiere, caratterizzate dalla caratteristica sequenza di elementi morfologici ed habitat di costa bassa (aree di foce, dune costiere, depressioni retrodunari idromorfe, paleodune). Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Particolare della Carta regionale delle risorse naturalistiche ed agroforestali relativo all'area metropolitana di Napoli Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 stiche ed a - Piana no l Matese Fortore olturno mizio lle del A1 A2 A3 5.188,7 4.012,7 1.285,9 27.045,1 21.572,0 3.935,5 B1 B2 B3 B4 168,6 4.529,2 13.986,5 394,5 1.134,2 3.409,8 49,5 7.666,3 56.650,2 C1 C2 C3 13,9 1.834,1 4.002,6 7.642,5 41,6 17.697,0 1.082,4 1.154,7 838,9 45,2 300,6 D1 D2 D3 D4 E F 239,9 455,2 238,0 10.220,0 8.606,1 2.069,8 7.842,4 500,4 95,6 1.700,2 1.019,4 1.006,5 83,7 892,4 322,7 41.498,2 14.361,8 4.742,1 271,3 1.277,1 2.705,3 577,0 215,1 263,2 63,5 57,7 11.472,4 5.800,7 1.055,3 2.423,2 363,6 4.680,3 782,6 1.621,1 340,6 14.548,2 2.977,6 1.325,8 10.404,5 6.397,7 6.563,0 3.838,5 792,1 4.858,5 12.177,7 1.113,9 251,5 5.500,6 6.316,5 1.904,3 0,7 87,2 101,2 6.763,3 8.455,8 12.571,1 918,0 2.519,2 3.784,0 15.555,7 37.802,8 33.516,9 4.271,9 22.014,8 2.636,7 488,9 1.080,9 96,2 33,9 467,2 41,7 2.915,8 3.686,3 120,2 207,4 528,1 2,2 2.299,7 3.394,2 891,9 2.179,8 1.225,8 450,0 2.845,9 120,3 1.619,7 8.041,7 4.364,9 15.691,9 3.680,7 486,9 270,2 118,7 136,7 348,6 132,5 151,0 206,6 92,0 180,0 1.011,5 37,6 1.569,6 8.174,3 1.735,3 5.931,9 6.849,1 8.937,6 9.287,2 19,2 12.764,8 13.005,4 8.857,4 523,1 1.529,0 12.600,5 47,6 no - Valle nnite evento ll'Ufita lta Irpinia Alta Valle o ertana egrea mpana egree chia e 2.064,6 so del omma rrentinaa 16.604,5 io - Monti 16.061,2 rpine 7.348,8 l'Irno 9.284,8 ernitane 13.247,5 entini 30.929,3 Alto Sele 9.902,3 Sele 1.386,0 362,8 1.448,9 0,1 0,7 120,3 1,5 15,7 1.862,9 226,9 2.457,2 470,7 4.352,6 1.798,9 27,3 1.804,3 1.389,1 4.289,7 279,3 7.731,6 2.660,8 6.236,1 473,3 61,0 0,6 1.713,2 1.693,7 839,9 598,7 567,7 5.209,5 6.240,0 168,7 3.674,3 619,6 3.710,5 2.342,6 2.919,3 1.233,3 165,9 584,1 8.459,3 598,8 2.192,7 2.413,1 4.565,8 2.537,2 154,9 2.080,6 17,8 1.228,8 660,2 887,6 740,2 175,6 3.735,2 18,3 789,6 2.149,7 4.477,8 3.101,8 2.350,3 17.226,9 445,3 5.928,5 2.146,3 7.211,3 4.754,7 Documento di lavoro – settembre 2014 2,8 313,6 2.396,4 6.536,8 5,7 1.851,3 3.496,0 5.173,4 364,3 122,3 1.146,2 717,9 265,5 408,1 99,2 24,9 552,3 131,4 63,0 1.043,8 1.145,1 358,3 1.149,9 468,6 128,4 1.855,2 1.838,1 1.325,6 23.171,3 3.378,1 1.147,8 2.163,5 1.827,9 2.687,2 490,7 6.639,8 2.098,1 3.827,6 2.256,4 3.173,2 5,6 1.215,2 958,1 4.497,9 176,9 167,1 6,1 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Cilento 14.751,6 1.605,6 2.018,6 16.287,9 1.951,5 3.563,4 11.041,7 605,5 33,0 323,9 252,9 347,4 Cilento 9.908,4 2.525,3 2.211,5 39.656,0 3.555,3 2.942,5 30.797,2 2.746,7 352,1 3.666,0 1.866,5 3.042,2 169,6 i - Monte ti 26.179,4 10.438,6 2.928,6 4.747,3 1.758,6 2.554,9 3.571,9 789,2 213,6 583,3 271,3 339,5 Diano 35.444,8 19.211,1 1.917,3 9.134,8 1.707,3 2.597,0 4.486,1 1.174,7 254,8 13.717,9 554,7 1.466,9 PANIA 251.907,3 95.993,9 46.684,4 152.643,4 32.748,0 202.642,0 143.266,4 16.235,0 834,6 33.975,9 19.978,3 6.302,8 168.270,8 85.249,7 92.852,5 780,0 Tab. 12. Estensione delle diverse tipologie di risorse naturalistiche ed agroforestali negli STR (ha) Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Risorse naturalistiche ed agroforestali A1 01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano 9,0 02 - Massiccio del Matese 33,8 03 - Colline del Fortore 0,0 04 - Piana del Volturno Litorale Domizio 1,9 05 - Media Valle del Volturno 24,1 06 - Monte Taburno - Valle Telesina 17,2 07 - Colline Sannite Conca di Benevento 0,0 08 - Colline dell'Ufita 0,0 09 - Colline dell'Alta Irpinia 0,0 10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto 5,7 11 - Piana Casertana 5,6 12 - Piana Flegrea 0,0 13 - Piana Campana 5,3 14 - Colline Flegree 0,0 15 - Isole di Ischia e Procida 0,0 16 - Complesso del Vesuvio - M. Somma 0,0 17 - Penisola SorrentinaAmalfitana 43,2 18 - Monte Partenio - Monti di Avella 50,5 19 - Colline Irpine 15,7 20 - Valle dell'Irno 47,0 21 - Colline Salernitane 40,6 22 - Monti Picentini 58,3 23 - Colline dell'Alto Sele 25,6 A2 A3 B1 B2 B3 B4 C1 C2 C3 D1 D2 D3 D4 E F G Tot. 6,9 27,0 0,0 2,2 4,9 0,0 0,3 5,7 17,0 0,7 1,4 4,1 0,1 9,6 68,7 0,0 2,3 4,9 13,2 0,0 0,0 0,1 0,0 0,0 30,6 0,0 0,0 1,9 1,4 1,0 0,4 0,6 0,3 17,7 10,8 2,5 13,6 0,6 0,1 2,9 1,3 1,2 0,1 0,0 0,0 0,3 0,7 0,1 100,0 100,0 100,0 3,9 0,8 0,3 0,4 0,1 0,1 0,1 0,0 0,4 1,3 0,5 60,5 20,9 6,9 0,4 1,4 100,0 12,2 2,2 5,1 0,8 9,8 1,6 0,0 0,0 0,0 3,4 0,7 30,5 6,3 2,8 0,0 0,5 100,0 10,6 10,8 6,3 1,3 8,0 20,1 0,0 0,0 0,0 1,8 0,4 9,1 10,4 3,1 0,0 0,8 100,0 0,3 0,0 0,0 0,3 0,0 0,0 20,0 10,6 23,4 2,7 3,1 7,0 46,1 47,3 62,4 12,7 27,5 4,9 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,4 1,4 0,2 0,1 0,6 0,1 8,6 4,6 0,2 0,6 0,7 0,0 6,8 4,2 1,7 0,0 0,0 0,0 0,4 0,0 0,1 100,0 100,0 100,0 1,2 12,9 0,0 0,9 0,0 0,3 7,4 0,0 3,7 0,0 21,2 0,0 0,0 0,0 0,0 11,5 0,0 0,0 0,0 0,0 41,3 0,0 0,0 0,0 0,0 9,7 0,0 0,0 0,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 10,8 0,0 0,0 0,1 0,0 2,1 0,0 0,0 6,8 0,6 19,1 1,3 1,2 0,4 0,3 1,5 0,3 0,7 0,7 0,2 0,8 2,7 37,2 24,8 32,5 2,3 0,1 7,9 32,4 33,2 6,7 4,1 27,0 33,7 22,6 55,4 0,0 0,0 0,1 0,0 0,2 0,7 0,1 1,1 0,4 1,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 35,8 0,5 35,9 0,0 0,0 0,0 0,0 27,7 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 19,9 1,3 35,9 0,0 0,0 1,5 11,1 30,3 0,0 0,0 100,0 6,9 16,2 1,2 0,2 0,0 4,5 0,0 0,0 0,0 0,4 0,0 4,8 9,1 13,5 0,0 0,0 100,0 5,3 1,8 3,0 1,7 9,8 16,2 11,6 1,3 18,8 7,2 5,5 3,2 1,8 18,1 3,0 6,7 4,5 11,8 0,5 4,5 0,1 3,8 1,2 2,3 0,6 8,0 0,1 2,4 4,0 11,6 7,4 36,9 2,3 18,2 4,0 18,7 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,1 1,5 0,5 0,4 2,2 1,2 0,4 0,6 0,1 0,2 0,7 0,3 3,6 0,9 2,8 3,2 2,2 4,8 10,6 2,5 10,9 5,6 5,1 1,3 6,6 8,2 11,4 9,7 2,3 2,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,4 0,2 0,5 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 24 - Piana del Sele 2,7 0,3 0,3 5,0 1,5 6,1 9,3 0,0 0,0 0,0 3,6 25 - Colline del Cilento Interno 27,8 3,0 3,8 30,7 3,7 6,7 20,8 0,0 0,0 0,0 1,1 26 - Colline del Cilento Costiero 9,5 2,4 2,1 38,1 3,4 2,8 29,6 0,0 0,0 0,0 2,6 27 - Monti Alburni - Monte del Cervati 48,0 19,1 5,4 8,7 3,2 4,7 6,5 0,0 0,0 0,0 1,4 28 - Vallo di Diano 38,5 20,9 2,1 9,9 1,9 2,8 4,9 0,0 0,0 0,0 1,3 TOTALE CAMPANIA 18,6 7,1 3,4 11,3 2,4 14,9 10,6 1,2 0,1 2,5 1,5 Tab. 13. Estensione delle diverse tipologie di risorse naturalistiche ed agroforestali negli STR (%) Documento di lavoro – settembre 2014 2,6 45,5 13,0 8,8 0,3 0,9 100,0 0,1 0,6 0,5 0,7 0,0 0,5 100,0 0,3 3,5 1,8 2,9 0,2 0,7 100,0 0,4 0,3 0,5 1,1 14,9 12,4 0,5 0,6 6,3 0,6 1,6 6,8 0,0 0,0 0,1 0,4 0,5 0,5 100,0 100,0 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Una caratterizzazione degli STR attraverso i dati censuari Il fatto che i diversi STR della Campania rappresentino contesti produttivi, paesaggistici ed ambientali differenziati emerge con nettezza anche dalla loro caratterizzazione mediante i dati censuari 2010. Nelle pagine seguenti vengono proposte alcune tabelle riassuntive dei principali dati strutturali dell'agricoltura campana aggregati a livello di STR. Una simile analisi consente di delineare per la prima volta un profilo delle diverse economie dei paesaggi regionali, evidenziando come l'identità paesaggistica dei diversi sistemi rurali sia basata su un differente "motore" economico, sociale strutturale. In progresso di tempo le attività legate alla definizione delle politiche di sviluppo rurale e locale potranno beneficiare dei risultati di tale tipo di analisi, anche migliorando la capacità attuativa dei programmi di sviluppo nei differenti contesti, stimolando la capacità dei sistemi locali di assorbire risorse in funzione degli effettivi fabbisogni. STR Taburno-Valle Telesina. I caratteri di dinamicità e vitalità di questo paesaggio emergono chiaramente dai dati censuari 2010 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 STR monfina - Piana del Aziende SAU SAT Seminativi Legnose agrarie di cui Vite Orti Aziende Sau Aziende Sau Aziende Sau Aziende Sau Prati perma pasco Aziende 22.264,55 27.023,92 1.494,00 5.460,02 4.838,00 14.475,32 1.200,00 741,68 1.112,00 101,89 cio del Matese del Fortore del Volturno - Litorale 4.969,00 6.157,00 28.609,25 51.548,23 43.213,49 58.314,88 3.159,00 5.425,00 13.340,80 45.100,89 3.962,00 4.216,00 3.625,64 2.519,57 1.604,00 1.790,00 438,08 333,50 1.808,00 3.522,00 163,09 270,41 6.075,00 36.651,78 39.047,04 4.287,00 27.514,56 3.055,00 7.866,60 696,00 286,48 518,00 59,85 118,00 1 Valle del Volturno Taburno - Valle 3.765,00 17.224,81 23.091,47 2.585,00 11.738,13 2.777,00 3.221,06 1.573,00 519,59 1.263,00 69,45 404,00 2 11.399,00 29.326,66 36.139,13 3.255,00 7.182,61 10.814,00 16.602,99 6.544,00 8.812,98 2.712,00 189,73 483,00 5 4.080,00 14.310,53 16.477,84 2.756,00 10.643,01 3.530,00 3.241,28 1.965,00 1.282,67 2.104,00 182,80 220,00 10.965,00 48.396,46 3.181,00 33.822,58 53.877,87 37.216,66 8.829,00 2.990,00 39.027,74 29.516,28 9.101,00 1.368,00 7.153,42 668,85 5.087,00 667,00 1.800,51 140,69 4.290,00 845,00 324,07 84,60 1.044,00 876,00 1 3 2.749,00 14.770,72 18.203,43 2.110,00 10.619,72 2.057,00 1.757,38 1.504,00 602,80 1.426,00 129,20 510,00 2 3.036,00 2.674,00 5.988,00 1.686,00 565,00 6.449,78 9.399,50 10.863,48 3.069,58 376,61 6.774,09 9.861,00 11.395,35 3.463,17 470,83 2.081,00 1.705,00 3.268,00 664,00 156,00 4.422,47 5.327,11 5.783,07 663,61 59,03 1.332,00 1.629,00 3.278,00 1.383,00 523,00 1.542,78 3.993,95 4.965,18 2.315,75 305,64 163,00 236,00 168,00 736,00 472,00 43,79 175,10 51,52 530,07 248,48 248,00 88,00 845,00 347,00 124,00 21,88 8,64 52,13 36,24 11,27 44,00 19,00 16,00 23,00 3,00 1.937,00 2.385,62 2.758,18 880,00 613,86 1.331,00 1.736,68 546,00 390,91 299,00 17,51 26,00 6.275,00 5.487,43 7.960,60 2.720,00 1.463,00 4.458,00 3.360,74 1.689,00 523,38 1.965,00 110,32 130,00 3.738,00 9.358,68 11.192,03 248,00 519,32 3.623,00 7.299,07 213,00 110,78 495,00 47,26 81,00 1 5.416,00 1.170,00 3.875,00 3.688,00 5.622,00 6.764,00 13.079,14 2.931,34 13.396,78 15.218,05 18.248,91 28.850,07 17.023,39 4.963,62 22.454,81 25.319,73 24.028,64 33.501,25 1.958,00 345,00 726,00 963,00 3.507,00 4.023,00 2.922,47 341,63 1.494,45 1.821,04 5.352,55 19.643,70 5.232,00 1.024,00 3.685,00 3.408,00 5.244,00 4.831,00 8.332,50 2.053,54 7.124,87 6.724,03 4.943,79 6.621,53 3.534,00 150,00 526,00 523,00 1.864,00 725,00 3.055,19 63,07 252,54 91,04 375,54 170,55 2.325,00 507,00 687,00 1.081,00 2.879,00 1.582,00 207,30 55,17 73,99 117,74 238,84 129,84 290,00 54,00 230,00 458,00 1.126,00 297,00 1 Sannite - Conca di dell'Ufita dell'Alta Irpinia dell'Alta Valle Casertana Flegrea Campana Flegree i Ischia e Procida esso del Vesuvio mma la Sorrentina- Isola di Capri Partenio - Monti di Irpine ell'Irno Salernitane Picentini dell'Alto Sele del Sele Documento di lavoro – settembre 2014 182,00 2 5.271,00 1.047,00 11 1.278,00 3 4 4 7 2 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 del Cilento Interno del Cilento Costiero Alburni - Monte del i Diano AMPANIA 5.463,00 20.397,26 11.253,00 36.340,14 33.845,87 55.862,19 1.425,00 1.845,00 2.035,81 3.059,52 5.324,00 8.409,28 10.986,00 18.171,23 1.841,00 2.815,00 844,10 834,99 1.895,00 5.055,00 120,26 382,05 3.459,00 21.114,07 38.102,76 1.259,00 3.019,19 3.288,00 4.722,61 936,00 251,25 1.097,00 113,81 5.652,00 35.378,47 60.841,69 3.871,00 9.153,06 4.216,00 3.730,87 1.898,00 310,16 3.307,00 192,23 9 911,00 1.931,00 14 915,00 13 1.314,00 22 136.872 549.270,48 722.424,93 136.872,00 549.270,48 722.424,93 68.534,00 267.838,65 110.513,00 157.486,15 41.665,00 23.281,44 44 Tab. 14. Tabella sintetica dei principali dati strutturali sulle aziende e gli ordinamenti produttivi aggregati per STR (ISTAT 2010) Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 STR 01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano 02 - Massiccio del Matese 03 - Colline del Fortore 04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio 05 - Media Valle del Volturno 06 - Monte Taburno - Valle Telesina 07 - Colline Sannite - Conca di Benevento 08 - Colline dell'Ufita 09 - Colline dell'Alta Irpinia 10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto 11 - Piana Casertana 12 - Piana Flegrea 13 - Piana Campana 14 - Colline Flegree 15 - Isole di Ischia e Procida 16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma 17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri 18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano 19 - Colline Irpine 20 - Valle dell'Irno 21 - Colline Salernitane 22 - Monti Picentini 23 - Colline dell'Alto Sele 24 - Piana del Sele 25 - Colline del Cilento Interno 26 - Colline del Cilento Costiero 27 - Monti Alburni - Monte del Cervati Valore della produzione (euro) SAU (ha) 126.215.391 81.326.148 98.733.123 296.189.926 61.273.560 174.946.701 54.782.769 109.554.742 39.911.403 56.471.377 43.467.180 116.949.222 163.978.820 37.879.435 4.871.038 60.152.208 22.265 28.609 51.548 36.652 17.225 29.327 14.311 48.396 33.823 14.771 6.450 9.400 10.863 3.070 377 2.648 Valore unitario delle produzioni (euro/ha SAU) 5.669 2.843 1.915 8.081 3.557 5.965 3.828 2.264 1.180 3.823 6.739 12.442 15.095 12.340 12.934 22.719 79.833.590 5.487 37.892.919 74.421.767 15.372.051 47.284.074 35.372.962 32.038.597 336.631.437 38.540.422 83.908.394 32.369.705 Valore della produzione (% del totale regionale) % SAU totale 5,3 3,4 4,1 12,4 2,6 7,3 2,3 4,6 1,7 2,4 1,8 4,9 6,8 1,6 0,2 2,5 4,1 5,2 9,4 6,7 3,1 5,3 2,6 8,8 6,2 2,7 1,2 1,7 2,0 0,6 0,1 0,5 14.548 3,3 1,0 9.359 4.049 1,6 1,7 13.079 2.931 13.397 15.218 18.249 28.850 20.397 36.340 21.114 5.690 5.244 3.530 2.324 1.756 11.668 1.889 2.309 1.533 3,1 0,6 2,0 1,5 1,3 14,0 1,6 3,5 1,3 2,4 0,5 2,4 2,8 3,3 5,2 3,7 6,6 3,8 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 28 - Vallo di Diano Totale 57.879.471 2.398.248.431 35.378 549.532 Tab. 15. Tabella sintetica dei dati sul valore delle produzioni aggregati per STR (ISTAT 2010) Documento di lavoro – settembre 2014 1.636 4.364 2,4 100 6,4 100 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 STR % della SAU ricadente nelle diverse classi di ampiezza aziendale 01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano 02 - Massiccio del Matese 03 - Colline del Fortore 04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio 05 - Media Valle del Volturno 06 - Monte Taburno - Valle Telesina 07 - Colline Sannite - Conca di Benevento 08 - Colline dell'Ufita 09 - Colline dell'Alta Irpinia 10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto 11 - Piana Casertana 12 - Piana Flegrea 13 - Piana Campana 14 - Colline Flegree 15 - Isole di Ischia e Procida 16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma 17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri 18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano 19 - Colline Irpine 20 - Valle dell'Irno 21 - Colline Salernitane 22 - Monti Picentini 23 - Colline dell'Alto Sele 24 - Piana del Sele 25 - Colline del Cilento Interno 26 - Colline del Cilento Costiero 27 - Monti Alburni - Monte del Cervati 28 - Vallo di Diano Campania <3 ha 3-5 ha 5-10 ha 10-20 ha >20 ha Totale 14,2 14,1 7,1 10,0 12,9 41,7 18,9 17,8 5,1 60,6 31,3 26,3 47,8 55,8 84,3 72,9 84,0 48,8 38,0 36,1 26,7 25,9 34,8 16,9 34,7 31,2 21,2 27,7 28,2 9,9 9,3 8,3 10,2 9,8 20,5 13,7 13,7 5,7 6,2 18,0 16,7 13,3 14,6 7,7 8,4 5,1 14,3 18,7 9,0 15,3 14,0 18,9 9,7 14,4 12,4 10,7 15,7 12,2 21,8 14,4 20,9 23,2 18,3 20,6 26,6 25,5 13,0 11,6 21,6 23,9 20,2 18,9 5,6 5,7 4,1 15,1 18,1 20,6 25,1 21,5 15,6 16,3 13,9 13,9 13,6 13,7 18,6 22,3 20,6 32,3 25,6 23,1 11,2 26,1 22,9 20,0 9,4 14,9 16,8 9,5 3,7 2,4 2,5 1,7 8,0 9,3 14,0 12,8 15,3 7,8 17,6 7,5 11,6 10,4 10,5 16,4 31,8 41,6 31,3 30,9 36,0 6,0 14,6 20,1 56,2 12,0 14,3 16,3 9,3 7,0 10,4 5,2 13,8 15,9 20,4 20,1 23,3 22,9 39,4 29,6 30,9 44,0 32,4 24,6 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 Tab. 16. Percentuale della SAU ricadente nelle diverse classi di ampiezza aziendale (SA) nei 28 sistemi rurali della Campania Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale “Roccamonfina-Piana del Garigliano” Il SistemaTerritoriale Rurale “Roccamonfina-Piana del Garigliano” ha una superficie territoriale di 579,58 Kmq (22% del territorio provinciale); esso comprende i territori di 13 comuni (Tab. 1), tutti ricadenti nella provincia di Caserta. Il 70% circa del territorio dell’STR è costituito dalle aree montane del rilievo vulcanico del Roccamonfina. La morfologia del grande vulcano estinto è caratterizzata dall’ampia caldera sommitale, con versanti esterni solcati da marcate incisioni radiali, con estesi sistemi di ciglionamenti storici di elevatissimo significato agronomico, paesaggistico, ambientale. L’uso prevalente è forestale e agricolo, con un lussureggiante mantello di boschi cedui di latifoglie, castagneti da frutto, oliveti, frutteti specializzati e vigneti. Nell’STR 01sono anche presenti aree di pianura (20% della superficie dell’STR), comprendenti le aree dell’alta pianura, relativamente rilevate rispetto al livello di base dei corsi d’acqua, con suoli profondi, ben drenati, su depositi vulcanici, con destinazione prevalente frutticola-viticola e subordinatamente orticola; le aree di pianura prossime al corso del Garigliano, su sedimenti alluvionali recenti, con suoli calcarei, a tessitura moderatamente fine o media, a drenaggio moderato, a destinazione prevalente cerealicola e foraggera. Le aree della pianura costiera (10% della superficie delSTR) comprendono invece la sequenza di ambienti costieri comprendente le aree retrodunari depresse, a quote prossime o inferiori al livello del mare, un tempo laghi costieri, oggi bonificate per sollevamento meccanico delle acque; le dune sabbiose costiere con pinete e vegetazione psammofila; le spiagge. La destinazione prevalente è zootecnico-foraggera e ricreativa. Secondo la Carta regionale di uso agricolo dei suoli il 25% circa della superficie del sistema è coperto da foreste, il 7% circa da ecosistemi di prateria. Le aree urbanizzate sono più che quintuplicate nel corso dell’ultimo cinquantennio, passando dallo 0,6% al 3,2% della superficie territoriale complessiva. La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 64.002 unità con una densità demografica pari a 110 abitanti per Kmq (343 il valore provinciale). Nei comuni di Sessa Aurunca e Teano si concentra il 43% della superficie territoriale e il 54% della totale popolazione residente nel Sistema 01. La superficie che il Sistema destina all’agricoltura è pari a 27.020,5 ettari e ne rappresenta il 42,1% della superficie territoriale. Alla data del 24 ottobre 2010, sono state censite nell’STR Roccamonfina – Piana del Garigliano 5.271 aziende (-46% rispetto al 2000), con una SAU complessiva di 22.265 ha (- 8,3% rispetto al 2000), ed una SAT di 27.024 ettari (-16,3%). Nel complesso, la superficie agricola censita nel 2010 da ISTAT (SAU) costituisce il 38,4% della superficie territoriale dell’STR, mentre la superficie agricola totale ( SAT) rappresenta il 46,7%. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Tab. 1 – Comuni ricadenti nell’STR 01- Roccamonfina - Piana del Garigliano Caianello Cellole Conca della Campania Galluccio Marzano Appio Mignano Monte Lungo Presenzano Rocca d'Evandro Roccamonfina San Pietro Infine Sessa Aurunca Teano Tora e Piccilli Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano Nc 111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella 114-Seminativi autunno vernini - piante da tubero 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 122-Seminativi primaverili estivi - ortive 125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali 131-Prati avvicendati 132-Erbai 21-Vigneti 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti 24-Agrumeti 25-Castagni da frutto 26-Pioppeti, saliceti, altre latifoglie 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 52-Boschi di conifere 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 62-Cespuglieti e arbusteti 641-Aree a ricolonizzazione naturale 642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti) 71-Spiagge, dune e sabbie 72-Rocce nude ed affioramenti 73-Aree con vegetazione rada 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque 931-Colture protette - Orticole e frutticole Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 40,52 0,1 4.584,81 7,9 8,07 0,0 1.597,92 2,8 2.223,45 3,8 744,76 1,3 530,84 0,9 3.253,73 5,6 896,94 1,5 11.738,37 20,2 6.997,07 12,1 3,95 0,0 2.476,85 4,3 216,73 0,4 1.714,94 3,0 78,62 0,1 919,19 1,6 12.921,82 22,3 96,36 0,2 948,54 1,6 956,61 1,6 20,46 0,0 38,80 0,1 88,23 0,2 23,43 0,0 2.739,99 4,7 1.832,11 3,2 210,21 0,4 78,96 0,1 57.982,28 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 02 Massiccio del Matese Il Sistema Territoriale Rurale “Massiccio del Matese” ha una superficie territoriale di 802,55 Kmq e comprende i territori amministrativi di 23 comuni (Tab. 1) della provincia di Caserta (n.17 Comuni) e di Benevento (n.6 Comuni). Il 66,3% di tale superficie ricade nella provincia di Caserta, il 33,7% in quella di Benevento. Nel complesso, il 57% circa della superficie territoriale del sistema ricade nei paesaggi dell’alta e media montagna calcarea con coperture piroclastiche, con i rilievi montani del Massiccio del Matese, con quota massima di 1.923 m slm in corrispondenza delle cime de La Gallinola, e l’ampio campo carsico sommitale, parzialmente occupato da specchi d’acqua (laghi del Matese, di Gallo e Letino). Il 9,4 circa della superficie del sistema ricade nei paesaggi dei rilievi montani su flysch, con il gruppo del Monte Cipponeto (1.133 m slm), che costituisce la propagine orientale del Massiccio del Matese, ed è da esso separato dalla valle del torrente Titerno. Il sistema comprende anche, nel settore meridionale, aree della pianura e dei terrazzi alluvionali della media valle del Volturno (14% circa della superficie del sistema); ed in quello orientale, aree collinari a morfologia dolcemente ondulata, su alternanze marnoso-calcaree e argille (19% della superficie del sistema). Secondo la Carta Regionale di Uso Agricolo dei Suoli - CUAS, la superficie forestale complessiva del Sistema è di circa 32.787 ettari (il 41% della superficie territoriale) e la superficie destinata a pascoli è di circa 14.423 ettari (17,9% della superficie territoriale). La superficie urbanizzata è passata nell’ultimo cinquantennio dallo 0,2% all’1,1% della superficie territoriale complessiva. La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 57.619 unità con una densità demografica pari a 71,8 abitanti per Kmq (343 il valore provinciale per la provincia di Caserta e 138 per quella di Benevento). Il Sistema destina all’agricoltura una superficie pari a 28.609,3 ettari e ne rappresenta il 35,6% della superficie territoriale. Secondo il Censimento ISTAT 2010 nel territorio in esame sono state censite 4.969 aziende (29,2% rispetto al 2000), con una SAU complessiva di 28.609,3 ha (-17,6% rispetto al 2000), ed una SAT di 43.213,5 ettari (-26,5%). Nel complesso, la superficie agricola censita nel 2010 da ISTAT (SAU) costituisce il 43,3% della superficie territoriale del STR, mentre la superficie agricola totale ( SAT) rappresenta il 53,9%. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Tab. 1 – Comuni ricadenti nel STR 02- Massiccio del Matese Comune Provincia Ailano CE Piedimonte Matese CE Alife CE Pietraroia BN Capriati a Volturno CE Pontelandolfo BN Castello Matese CE Prata Sannita CE Cerreto Sannita BN Pratella CE Ciorlano CE Raviscanina CE Cusano Mutri BN San Gregorio Matese CE Fontegreca CE San Potito Sannitico CE Gallo Matese CE Sant'Angelo d'Alife CE Gioia Sannitica CE Sassinoro BN Letino CE Valle Agricola CE Morcone BN Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 02 - Massiccio del Matese Nc 111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali 131-Prati avvicendati 132-Erbai 21-Vigneti 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti 25-Castagni da frutto 26-Pioppeti, saliceti, altre latifoglie 27-Altre colture permanenti o arboricoltura da frutto 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo 41-Colture temporanee associate a colture permanenti 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 52-Boschi di conifere 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 62-Cespuglieti e arbusteti 641-Aree a ricolonizzazione naturale 72-Rocce nude ed affioramenti 73-Aree con vegetazione rada 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 57,42 0,1 8.919,77 11,1 4.221,08 5,3 1.052,59 1,3 5.496,53 6,8 3.535,75 4,4 105,55 0,1 308,23 0,4 4.511,58 5,6 270,27 0,3 38,91 0,0 40,05 0,0 2.912,17 3,6 12,41 0,0 651,06 0,8 364,72 0,5 31.701,60 39,5 59,40 0,1 10.734,93 13,4 1.026,45 1,3 2,69 0,0 763,63 1,0 1.604,59 2,0 1.097,71 1,4 765,94 1,0 80.255,03 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 03 Colline del Fortore Il Sistema Territoriale Rurale Colline del Fortore ha una superficie di 82.844 ettari, pari al 6% del territorio regionale. Comprende i territori di 24 comuni (Tab. 1), di cui 21. Il sistema comprende, per il 96% della sua superficie territoriale, i paesaggi della collina argillosa dell’altro bacino dei torrenti Tammaro e Fortore. Il restante 4% è costituito dai fondovalle alluvionali dei due corsi d’acqua. Il paesaggio è costituito da colline con energia di rilievo da debole a moderata, a morfologia irregolarmente ondulata, con ampi pianori sommitali, delimitati da versanti da moderatamente ripidi a molto ripidi, irregolarmente ondulati, estesamente interessati da movimenti di massa e dinamiche di erosione accelerata. L’uso dominante è a seminativo nudo con campi aperti, privi di delimitazioni con elementi vivi (siepi, filari) o inerti. Le aree boschive (boschi di querce caducifoglie, rimboschimenti a conifere) coprono il 17% circa della superficie complessiva del sistema, occupando tipicamente i versanti delle incisioni idriche a più intensa dinamica morfologica. Ne risulta un paesaggio aperto, spoglio, la cui suggestione è legata ad una sobria e desolata monotonia, con aspetti cromatici che mutano fortemente nel corso delle stagioni. Le intense dinamiche di versante comportano problemi di stabilità e un elevato impegno manutentivo per le opere e la rete infrastrutturale. L’insediamento, di tipo accentrato, si localizza pertanto in corrispondenza dei pianori sommitali e degli alti morfologici a maggiore stabilità; la frequenza di abitazioni sparse è generalmente bassa. Le superfici urbane sono raddoppiate nell’ultimo cinquantennio, passando dall’1% al 2% della superficie del sistema. La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 44.899 unità con una densità demografica pari a 54 abitanti per Kmq (media della provincia di Benvento: 134 abitanti/kmq), pari a circa il 17% della popolazione residente nella provincia di Benevento. Il carico demografico appare distributito uniformemente tra tutti i comuni, con solo il comune di San Bartolomeo che ospita una più elevata quota di popolazione residente (11,4%). Secondo i dati del 6° Censimento generale dell’Agri coltura sono state censite nell’STR Colline del Fortore 6.157 aziende (-19,3% rispetto al 2000 quando operavano 7.629 aziende), con una SAU complessiva di 51.548,23 ha (-5,1% rispetto al 2000), ed una SAT di 58.314,88 ettari (-6,1%). Nel complesso, la superficie agricola censita nel 2010 da ISTAT (SAU) costituisce il 62,2% della superficie territoriale del STR, mentre la superficie agricola totale ( SAT) ne rappresenta il 70,4%. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Tab. 1 – Comuni ricadenti nel STR 03- Colline del Fortore Comune Baselice Campolattaro Castelfranco in Miscano Castelpagano Castelvetere in Valfortore Circello Colle Sannita Foiano di Val Fortore Fragneto l'Abate Fragneto Monforte Ginestra degli Schiavoni Greci Molinara Montaguto Montefalcone di Val Fortore Pago Veiano Pesco Sannita Pietrelcina Reino San Bartolomeo in Galdo San Giorgio la Molara San Marco dei Cavoti Santa Croce del Sannio Savignano Irpino Provincia BN BN BN BN BN BN BN BN BN BN BN AV BN AV BN BN BN BN BN BN BN BN BN AV Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 03 - Colline del Fortore Nc 111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella 11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali 131-Prati avvicendati 13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu 132-Erbai 21-Vigneti 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti 27-Altre colture permanenti o arboricoltura da frutto 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo 41-Colture temporanee associate a colture permanenti 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 52-Boschi di conifere 53-Boschi misti di latifoglie e di conifere 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 62-Cespuglieti e arbusteti 641-Aree a ricolonizzazione naturale 642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti) 72-Rocce nude ed affioramenti 73-Aree con vegetazione rada 74-Aree degradate da incendi e per altri eventi 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 60,99 0,1 50.918,37 61,5 414,42 0,5 20,15 0,0 2.239,67 2,7 4.284,82 5,2 69,88 0,1 851,77 1,0 84,62 0,1 110,36 0,1 2.996,90 3,6 4,38 0,0 2.003,15 2,4 773,56 0,9 721,01 0,9 226,79 0,3 11.118,82 13,4 434,19 0,5 166,74 0,2 385,80 0,5 2.423,68 2,9 405,82 0,5 290,82 0,4 82,17 0,1 203,99 0,2 60,07 0,1 1.287,03 1,6 203,58 0,2 82.843,55 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 04 “Piana del Volturno” Il Sistema Territoriale Rurale Piana del Volturno ha una superficie territoriale di 686,03 Kmq e comprende i territori amministrativi di18 comuni (Tab. 1) della provincia di Caserta. Il sistema è in prevalenza costituito dalle aree di pianura alluvionale e pedemontana della Piana del Volturno, la cui bonifica idraulica è stata completata nella prima metà del XX secolo. A nord, il sistema comprende i versanti calcarei meridionali del Monte Massico (6,7% della superficie del sistema), e un’ampia porzione della pianura pedemontana del Roccamonfina (31% della superficie del sistema), a morfologia dolcemente ondulata, incisa dai corsi d’acqua, con un paesaggio rurale caratterizzato da un rigoglioso mosaico di arboreti specializzati, seminativi, lembi di vegetazione seminaturale in corrispondenza delle incisioni idriche. Il 51% della superficie territoriale dell’STR è costituita dalla pianura alluvionale del Volturno, con la presenza di suoli a tessitura moderatamente fine o media in corrispondenza delle aree lievemente rilevate della pianura, più prossime ai corsi d’acqua (dossi fluviali); e di suoli a tessitura fine, con strati torbosi in profondità e drenaggio lento, nelle ampie depressioni interposte ai principali corsi fluviali. Il 10% della superficie del sistema è costituita dai paesaggi della pianura costiera del litorale domizio, con la tipica sequenza di ambienti tipica dei litorali tirrenici sabbiosi: le depressioni retrodunari (aree idromorfe, una volta specchi palustri, attualmente bonificate per canalizzazione e sollevamento meccanico delle acque), i sistemi dunali, le spiagge. L’uso attuale di queste aree è ricreativo-turistico ed agricolo, con pinete antropiche, lembi di macchia e vegetazione psammofila, colture ortive di pieno campo ed in coltura protetta, seminativi, incolti. Si tratta di aree estremamente fragili, a causa dei rischi di subsidenza ed ingressione salina, ad elevatissima potenzialità ecologica per la ricostituzione di habitat umidi costieri. Secondo la Carta regionale di uso agricolo dei suoli, la superficie boscata ha un’estensione di 2.526 ettari. Essa comprende: i boschi di latifoglie decidue e leccio dei versanti calcarei del Monte Massico e dei Monti Tifatini; i lembi di formazioni ripariali in prossimità delle aste fluviali; le pinete costiere e le formazioni a macchia del litorale domizio. Circa il 10% di tale superficie, secondo il Censimento, è annessa ad aziende agricole. Le aree urbanizzate sono più che quadruplicate nel corso dell’ultimo cinquantennio, passando dallo 1,7% all’8,0% della superficie territoriale complessiva. La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT)è di 134.479 unità con una densità demografica pari a 196 abitanti per Kmq (343 il valore provinciale per la provincia di Caserta). Il Sistema destina il 56,9% della superficie territoriale all’agricoltura, il valore della Superficie Agricola Totale è pari a 39.047,0 ettari. Nel territorio in esame sono state censite 6.075 aziende (-31,6% rispetto al 2000), con una SAU complessiva di 36.651,8 ha (+23,1% rispetto al 2000), ed una SAT di 39.047,0 ettari (+27,7%); nel complesso, la superficie agricola censita nel 2010 da ISTAT (SAU) costituisce il53,4% della superficie territoriale dell’STR, la superficie agricola totale ( SAT) rappresenta il 56,9%. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Tab. 1 – Comuni ricadenti nelSTR 02- Massiccio del Matese Comune Provincia Bellona CE Calvi Risorta CE Cancello e Arnone CE Capua CE Carinola CE Casal di Principe CE Castelvolturno CE Falciano del Massico CE Francolise CE Grazzanise CE Mondragone CE Pastorano CE Pignataro Maggiore CE San Tammaro CE Santa Maria la Fossa CE Sparanise CE Villa Literno CE Vitulazio CE 04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio Nc 111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 69,17 0,1 8.885,53 13,0 6.852,40 10,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 122-Seminativi primaverili estivi - ortive 125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali 131-Prati avvicendati 132-Erbai 21-Vigneti 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti 26-Pioppeti, saliceti, altre latifoglie 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo 41-Colture temporanee associate a colture permanenti 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 52-Boschi di conifere 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 62-Cespuglieti e arbusteti 71-Spiagge, dune e sabbie 72-Rocce nude ed affioramenti 73-Aree con vegetazione rada 74-Aree degradate da incendi e per altri eventi 82-Zone umide marittime 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque 931-Colture protette - Orticole e frutticole 932-Colture protette - Floricole, piante ornamentali e viv Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 8.154,18 6.583,63 112,08 4.506,97 37,87 18.980,26 670,38 143,35 146,70 25,98 155,41 9,65 1.636,89 515,04 161,91 230,86 294,99 35,50 2.798,84 2,59 65,59 5.427,75 974,64 1.110,14 15,09 68.603,39 11,9 9,6 0,2 6,6 0,1 27,7 1,0 0,2 0,2 0,0 0,2 0,0 2,4 0,8 0,2 0,3 0,4 0,1 4,1 0,0 0,1 7,9 1,4 1,6 0,0 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 05 - Media Valle del Volturno Il Sistema Territoriale Rurale “Media Valle del Volturno” ha una superficie territoriale di 476,31 Kmq e comprende i territori amministrativi di 20 comuni (Tab. 1), ricadenti nel territorio amministrativo della provincia di Caserta ad eccezione del comune di Limatola che ricade nella provincia di Benevento. Il territorio del STR 05 è caratterizzato dai rilievi calcarei preappenninici del gruppo del Monte Maggiore (1.037 m slm) e dalle piane ad essi collegate: • la piana di Riardo su depositi vulcanici del Roccamonfina, nel settore nord-occidentale del Sistema, caratterizzata da un mosaico di arboreti specializzati, colture industriali, seminativi; • i terrazzi alluvionali in destra orografica del Volturno, nella porzione settentrionale e nordorientale del sistema, con uso prebalente a seminativi e prati permanenti; • la piana alluvionale di Monte Verna, nell’area meridionale del STR, a indirizzo prevalente zootecnico-foraggero. Il settore orientale del STR è caratterizzato dalla presenza di rilievi collinari a morfologia dolce su alternanze marnoso-arenacee e marnoso calcaree, con un mosaico agroforestale complesso, do oliveti, seminativi, lembi di boschi di quercia, corridoi lineari di vegetazione ripariale. Nel complesso, i rilievi calcarei costituiscono il 38,9% della superficie del STR, le aree di pianura il 43,7%, la restante quota (17,5%) è caratterizzata dai rilievi collinari. I rilievi montani calcarei sono caratterizzati da un uso del suolo di tipo forestale e pascolativo: le superfici forestali , secondo la cartografia ufficiale di uso agricolo dei suoli, hanno un’estensione pari a 15.652 ettari, (il 32,8% della superficie territoriale del STR), dei quali circa un terzo (4.520 ettari) alla data del 6° Censimento dell’Agricoltur a risultano annessi ad aziende agricole. Le superfici a pascolo con un’estensione di circa 4.500 ettari, il 9,4% della superficie territoriale (CUAS), circa la metà (2.196 ettari) sono superfici collegate ad aziende agricole. Nel corso dell’ultimo cinquantennio le aree urbanizzate all’interno del sistema sono passate dall’12% al 3,4% della superficie territoriale complessiva. La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 50.365 unità con una densità demografica pari a 105,7 abitanti per Kmq (343 il valore provinciale per la provincia di Caserta). La superficie che il Sistema 05 destina all’agricoltura è pari a 23.091,5 ettari in termini di Superficie Agricola Totale (SAT) e di 17.224,8 ettari in termini di Superficie Agricola Utilizzata (SAU). Nel territorio in esame sono state censite 3.765 aziende agricole (-40,7% rispetto al 2000), con una SAU complessiva di 17.224,8 ha (-14,4% rispetto al 2000), ed una SAT di 23.091,5 ettari (-15,6%). Nel complesso, la superficie agricola censita nel 2010 da ISTAT (SAU) costituisce il 36,2% della superficie territoriale del STR 05, mentre la superficie agricola totale ( SAT) ne rappresenta il 48,5%. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Tab. 1 – Comuni che compongono il STR 05- Media Valle del Volturno Comune Provincia Alvignano CE Baia e Latina CE Caiazzo CE Camigliano CE Castel di Sasso CE Castel Morrone CE Dragoni CE Formicola CE Giano Vetusto CE Liberi CE Piana di Monte Verna CE Pietramelara CE Pietravairano CE Pontelatone CE Riardo CE Roccaromana CE Rocchetta e Croce CE Ruviano CE Vairano Patenora CE Limatola (BN) BN 05 - Media Valle del Volturno 111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 122-Seminativi primaverili estivi - ortive 125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali 131-Prati avvicendati 132-Erbai 21-Vigneti Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 7.203,41 15,1 6.366,62 13,4 443,59 0,9 1.716,39 3,6 1.304,88 2,7 4.093,78 8,6 103,37 0,2 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti 24-Agrumeti 26-Pioppeti, saliceti, altre latifoglie 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 41-Colture temporanee associate a colture permanenti 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 62-Cespuglieti e arbusteti 641-Aree a ricolonizzazione naturale 642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti) 72-Rocce nude ed affioramenti 73-Aree con vegetazione rada 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque 931-Colture protette - Orticole e frutticole Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 2.260,08 2.008,41 6,45 164,64 926,85 455,75 29,66 14.974,83 2.286,63 481,70 2,06 29,23 29,03 1.293,18 1.213,43 235,36 1,45 47.630,78 4,7 4,2 0,0 0,3 1,9 1,0 0,1 31,4 4,8 1,0 0,0 0,1 0,1 2,7 2,5 0,5 0,0 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 06 Monte Taburno - Valle Telesina Il Sistema Territoriale Rurale Monte Taburno – Valle Telesina ha una superficie di 60.610 ha (pari al 4,5% del territorio regionale). Comprende i territori di 32 comuni (Tab. 1), di cui 29 ricadenti nella provincia di Benevento per 57.009 ha (pari al 27,5% del territorio provinciale beneventano) e 3 nella provincia di Caserta per 3.601 ha (pari all’1,4% del territorio provinciale avellinese). Il sistema presenta al suo interno una spiccata articolazione paesaggistica. Il 40% circa della superficie territoriale, con i rilievi del Taburno-Camposauro (1.393 m slm), ricade nei paesaggi dell’alta e media montagna calcarea. L’uso del suolo è caratterizzato dalla tipica successione altitudinale di ambienti dell’Appennino campano, con le faggete e le praterie delle vette e dei pianori carsici sommitali; boschi submediterranei di latifoglie e praterie xerofile dei versanti medi e bassi. I versanti pedemontani di raccordo con la piana, a minimo di pendenza su detrito di falda e conoidi, ad uso agricolo prevalente, con un mosaico fitto di vigneti, oliveti, frutteti (sia misti che specializzati), seminativi, colture foraggere, piccoli lembi di boschi di quercia; localmente, alle esposizioni fresche su suoli piroclastici profondi, sono anche presenti i castagneti da frutto. Passando alle fasce altimetriche meno elevate, il 34% del sistema afferisce ai paesaggi rurali della collina interna su litologie marnoso calcaree e marnoso arenacee, con sommità arrotondate e versanti regolari, o dolcemente ondulati. L’uso agricolo è caratterizzato dalla prevalenza di colture legnose specializzate (vigneti innanzitutto, ma anche oliveti, noccioleti, meleti) e sistemi particellari complessi. Le unità colturali sono sovente delimitate da siepi e filari, e punteggiate da esemplari isolati di quercia e boschetti aziendali. I boschi di querce e di latifoglie decidue sono presenti con lembi a vario grado di continuità in corrispondenza delle sommità dei rilievi, degli affioramenti rocciosi e dei versanti delle incisioni fluviali. Sono anche presenti aree a mosaico agro-forestale complesso, caratterizzate dalla compenetrazione di boschetti di ricolonizzazione e di aree agricole attive. Ne risulta un paesaggio armonicamente variato, fittamente segnato dalla trama degli appezzamenti, dei filari arborei, delle siepi divisorie. Circa il 26% della superficie territoriale ricade nella pianura alluvionale e terrazzata del fiume Calore, con un mosaico fitto di vigneti e frutteti, intercalati a colture foraggere e industriali. Nel complesso, le aree forestali occupano il 25% della superficie del sistema, le praterie l’11% circa. Il sistema insediativo, originariamente impostato in prevalenza su nuclei accentrati di sommità e crinale, ha registrato negli ultimi decenni una forte tendenza alla dispersione, con irradiazioni nastriformi degli abitati lungo la viabilità primaria ed un notevolissimo aumento delle abitazioni sparse. Nel complesso, le aree urbanizzate sono quadruplicate nell’ultimo cinquantennio, passando dallo 0,9% al 3,4% della superficie territoriale. La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 102.936 unità con una densità demografica pari a 170 abitanti per Kmq (media della provincia di Benevento: 134 abitanti/kmq), distribuita uniformemente tra tutti i comuni con solo il comune di Sant’Agata dé Goti che ospita una quota più alta di popolazione residente (11%). Nei comuni beneventani del sistema risiede il 33% della popolazione della provincia di Nei comuni casertani del sistema risiede appena l’1% della rispettiva provincia. Secondo i dati del 6° Censimento generale dell’Agri coltura nell’ STR operano 11.399 aziende (21,2% rispetto al 2000 quando operavano 14.460 aziende), con una SAU complessiva di 29.326,66 ha (+ 3% rispetto al 2000), ed una SAT di 36.139,13 ettari (-3,7%). Nel complesso, la superficie agricola censita nel 2010 da ISTAT (SAU) costituisce il 48,4% della superficie territoriale del STR, mentre la superficie agricola totale ( SAT) ne rappresenta il 59,6%. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Tab. 1 – Comuni ricadenti nel STR 06- Monte Taburno – Valle Telesina Comune Provincia Airola BN Amorosi BN Bonea BN Bucciano BN Campoli del Monte Taburno BN Casalduni BN Castel Campagnano CE Castelvenere BN Cautano BN Cervino CE Dugenta BN Durazzano BN Faicchio BN Foglianise BN Frasso Telesino BN Guardia Sanframondi BN Melizzano BN Moiano BN Paupisi BN Ponte BN Puglianello BN San Lorenzello BN San Lorenzo Maggiore BN San Lupo BN San Salvatore Telesino BN Sant'Agata dei Goti BN Solopaca BN Telese Terme BN Tocco Caudio BN Torrecuso BN Valle di Maddaloni CE Vitulano BN Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 06 - Monte Taburno - Valle Telesina 111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella 11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 122-Seminativi primaverili estivi - ortive 125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali 131-Prati avvicendati 13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu 132-Erbai 21-Vigneti 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti 24-Agrumeti 25-Castagni da frutto 26-Pioppeti, saliceti, altre latifoglie 27-Altre colture permanenti o arboricoltura da frutto 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo 41-Colture temporanee associate a colture permanenti 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 52-Boschi di conifere 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 62-Cespuglieti e arbusteti 642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti) 72-Rocce nude ed affioramenti 73-Aree con vegetazione rada 81-Zone umide interne 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque 931-Colture protette - Orticole e frutticole Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 4.423,11 7,3 60,68 0,1 3.179,58 5,2 1.587,73 2,6 1.441,12 2,4 275,09 0,5 45,99 0,1 124,06 0,2 10.183,85 16,8 4.270,08 7,0 9.545,28 15,7 50,74 0,1 28,80 0,0 93,05 0,2 14,86 0,0 1.094,77 1,8 6,66 0,0 578,32 1,0 481,62 0,8 14.059,95 23,2 115,63 0,2 2.871,97 4,7 1.116,15 1,8 20,79 0,0 196,21 0,3 1.907,55 3,1 20,70 0,0 2.318,20 3,8 487,01 0,8 10,24 0,0 60.609,79 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 07 Colline Sannite - Conca di Benevento Il Sistema Territoriale Rurale Colline Sannite - Conca di Benevento ha una superficie di 33.766 ettari (pari al 2,5% del territorio regionale). Comprende i territori di 17 comuni (Tab. 1), di cui 13 ricadenti nella provincia di Benevento per 31.133 ettari, pari al 15% del territorio provinciale beneventano) e 4 nella provincia di Avellino, per 2.633 ettari, corrispondenti all’1% del territorio provinciale avellinese. L’81% circa della superficie del sistema ricade nei paesaggi della collina interna su alternanza marnoso calcaree e marnoso arenacee, subordinatamente su argille, con sommità arrotondate e versanti regolari, o dolcemente ondulati. L’uso agricolo è caratterizzato da un mosaico di colture erbacee (seminativi e colture industriali), oliveti, arboreti promiscui e specializzati. Le unità colturali sono sovente delimitate da siepi e filari, e punteggiate da esemplari isolati di quercia e boschetti aziendali. Il 18% circa del sistema ricade invece nei paesaggi della pianura alluvionale e terrazzata del fiume Calore e dei suoi affluenti, con colture industriali e foraggere. Le formazioni forestali interessano il 21% circa della superficie territoriale, con boschi di querce e di latifoglie decidu,e che si localizzano in corrispondenza delle sommità dei rilievi, degli affioramenti rocciosi e dei versanti delle incisioni fluviali; e con formazioni ripariali a vario grado di continuità in corrispondenza delle aste fluviali. Il sistema insediativo, originariamente impostato in prevalenza su nuclei accentrati di sommità e crinale, ha registrato negli ultimi decenni una forte tendenza alla dispersione, con irradiazioni nastriformi degli abitati lungo la viabilità primaria ed un notevolissimo aumento delle abitazioni sparse e degli insediamenti produttivi nelle aree di pianura alluvionale Nel complesso, le aree urbanizzate sono quintuplicate nell’ultimo cinquantennio, passando dall’1,2% al 6% della superficie territoriale. La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 112.835 unità con una densità demografica pari a 334 abitanti per Kmq ((media provinciale 138 ab/kmq). Nei comuni beneventani dell’STR risiede il 38% della popolazione provinciale di Benevento ; nei comuni avellinesi risiede l’1% della popolazione nella provincia irpina, che presenta una densità demografica di 154 abitanti/kmq. La popolazione risulta distribuita uniformemente tra i comuni, con l’eccezione del capoluogo Benevento, che ospita una quota più alta di popolazione residente (55%) e una maggiore densità demografica (477 abitanti/kmq). Secondo i risultati del 6° Censimento generale dell ’Agricoltura la superficie agricola totale è pari a 16.477,84 ettari (48% della superficie territoriale dell’STR), la superficie agricola utilizzata (SAU) è di 14.310,53 ettari (42%). Le aziende agricole censite dall’ISTAT nell’STR sono 4.080, con una diminuzione del 33% rispetto al 2000 quando operavano 6.118 aziende. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Tab. 1 – Comuni ricadenti nel STR 07- Colline Sannite – Conca di Benevento Comune Provincia Apollosa BN Arpaise BN Benevento BN Calvi BN Castelpoto BN Ceppaloni BN Chianche AV Montesarchio BN Petruro Irpino AV Roccabascerana AV San Giorgio del Sannio BN San Leucio del Sannio BN San Martino Sannita BN San Nazzaro BN San Nicola Manfredi BN Sant'Angelo a Cupolo BN Torrioni AV 07 - Colline Sannite - Conca di Benevento 111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella 11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 122-Seminativi primaverili estivi - ortive 125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali 131-Prati avvicendati 132-Erbai 21-Vigneti 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti 26-Pioppeti, saliceti, altre latifoglie 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo 41-Colture temporanee associate a colture permanenti 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 52-Boschi di conifere 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 62-Cespuglieti e arbusteti 641-Aree a ricolonizzazione naturale Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 11.229,92 33,3 73,31 0,2 1.054,45 3,1 3.286,91 9,7 1.589,44 4,7 292,31 0,9 178,45 0,5 936,75 2,8 453,53 1,3 2.616,71 7,7 9,03 0,0 760,16 2,3 23,89 0,1 157,85 0,5 997,73 3,0 5.880,69 17,4 17,99 0,1 56,72 0,2 1.320,28 3,9 14,40 0,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 72-Rocce nude ed affioramenti 73-Aree con vegetazione rada 81-Zone umide interne 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque 931-Colture protette - Orticole e frutticole Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 13,29 26,52 3,72 2.636,33 128,86 7,10 33.766,34 0,0 0,1 0,0 7,8 0,4 0,0 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 08 - Colline dell'Ufita Nc 111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella 11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 122-Seminativi primaverili estivi - ortive 125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali 131-Prati avvicendati 13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu 132-Erbai 21-Vigneti 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti 24-Agrumeti 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo 41-Colture temporanee associate a colture permanenti 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 52-Boschi di conifere 53-Boschi misti di latifoglie e di conifere 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 62-Cespuglieti e arbusteti 63-Aree a vegetazione sclerofilla 641-Aree a ricolonizzazione naturale 642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti) 72-Rocce nude ed affioramenti 73-Aree con vegetazione rada 74-Aree degradate da incendi e per altri eventi 81-Zone umide interne 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque 931-Colture protette - Orticole e frutticole Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 16,17 0,0 36.721,15 45,9 440,47 0,6 189,43 0,2 796,15 1,0 2.805,08 3,5 95,00 0,1 76,54 0,1 529,33 0,7 736,92 0,9 137,30 0,2 7.187,79 9,0 6,07 0,0 686,65 0,9 1.367,79 1,7 1.940,81 2,4 12.245,43 15,3 5.009,22 6,3 319,41 0,4 165,45 0,2 464,46 0,6 1.273,16 1,6 58,37 0,1 2.365,31 3,0 226,71 0,3 8,61 0,0 136,32 0,2 54,00 0,1 3,64 0,0 3.861,45 4,8 47,72 0,1 105,78 0,1 80.077,69 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 09 - Colline dell'Alta Irpinia Il Sistema Territoriale Rurale Colline dell'Alta Irpinia ha una superficie territoriale di 540,23 Kmq e comprende i territori amministrativi di 9 comuni (Tab. 1) in provincia di Avellino. L’STR comprende pressoché esclusivamente paesaggi della collina argillosa interna, con pianori sommitali dolcemente ondulati e versanti a profilo irregolare, intensamente interessati da dinamiche di movimenti di massa ed erosione accelerata. L’ordinamento prevalente è quello a seminativo nudo, con un paesaggio a campi aperti; le formazioni forestali e pascolative sono maggiormente presenti sui versanti a maggior grado di dissesto, e la presenza di estensioni subordinate ad olivo e legnose permanenti di contorno ai centri abitati. Nel complesso, la superficie forestale complessiva del STR è di circa 11.783 ettari secondo la Carta regionale di uso agricolo dei suoli, pari al 21,8% circa della superficie territoriale del STR. Le aree a pascolo hanno estensione di 3.868 ettari, pari al 7,2% della superficie territoriale. I nuclei urbani sono localizzati in corrispondenza degli alti morfologici a maggior grado di stabilità. Nel corso dell’ultimo cinquantennio la superficie urbanizzata ha subito un incremento del 40% circa, passando dal 2,2 al 3,1% della superficie complessiva del sistema. La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 22.010 unità con una densità demografica pari a 40,7 abitanti per Kmq (154 il valore provinciale per la provincia di Avellino). La superficie che il Sistema destina all’agricoltura è pari a 37.216,66 ettari e ne rappresenta il 68,9% della superficie territoriale. Nel territorio in esame sono state censite 3.181 aziende (-30,59 % rispetto al 2000), con una SAU complessiva di 33.822,58 ha (-4,62% rispetto al 2000), ed una SAT di 37.216,66 ettari (-7,10%). L’andamento a livello comunale ha seguito però dinamiche differenti passando dal ridimensionamento molto marcato nel comune di Andretta (-60% il numero delle aziende; -19% la SAU) al piccolo ridimensionamento nel comune di Calitri (-11% il numero di aziende; -0,5% la SAU), fino al trend positivo del numero di aziende, ma con una SAU a livello comunale quasi invariata, nel comune di Monteverde (+8,1% il numero di aziende; -0,5% la SAU); nel comune di Lacedonia si è verificato invece il fenomeno opposto (-26,7% il numero di aziende; +4,0% la SAU). Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Comuni Andretta Aquilonia Bisaccia Calitri Guardia Lombardi Lacedonia Monteverde Scampitella Vallata Totale Popolazione residente 2.056 1.815 3.919 4.921 1.803 2.465 831 1.344 2.856 22.010 09 - Colline dell'Alta Irpinia Nc 111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella 11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 122-Seminativi primaverili estivi - ortive 125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali 131-Prati avvicendati 13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu 132-Erbai 21-Vigneti 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti 26-Pioppeti, saliceti, altre latifoglie 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo 41-Colture temporanee associate a colture permanenti 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 52-Boschi di conifere 53-Boschi misti di latifoglie e di conifere 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 62-Cespuglieti e arbusteti 63-Aree a vegetazione sclerofilla 641-Aree a ricolonizzazione naturale 642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti) 72-Rocce nude ed affioramenti 73-Aree con vegetazione rada 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 66,44 0,1 32.372,77 59,9 237,95 0,4 5,54 0,0 28,63 0,1 27,66 0,1 73,52 0,1 190,68 0,4 929,82 1,7 8,00 0,0 31,85 0,1 1.401,62 2,6 16,30 0,0 138,92 0,3 1.246,01 2,3 415,02 0,8 751,56 1,4 6.503,49 12,0 701,01 1,3 534,91 1,0 2.146,94 4,0 1.700,13 3,1 115,71 0,2 1.948,40 3,6 914,26 1,7 88,14 0,2 248,72 0,5 1.111,94 2,1 67,39 0,1 54.023,33 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 10 Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto Il Sistema Territoriale Rurale Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto ha una superficie territoriale di 38.133,81 Kmq e comprende i territori amministrativi di 13 comuni (Tab. 1) in provincia di Avellino (n. 11 Comuni) e di Salerno (n. 2 Comuni). Il 94% di tale superficie ricade nella provincia di Avellino, il 6% in quella di Salerno. Il STR 10 è caratterizzato per circa l’84% della superficie, dai paesaggi della collina interna marnoso-calcarea e marnoso–arenacea, a morfologia dolcemente ondulata, con un mosaico costituito da ampi spazi aperti a seminativo nudo, intercalati ad aree forestali, che occupano nel complesso un terzo circa della superficie, in corrispondenza dei versanti a massimo di pendenza, e delle aree ripariali. Localmente, come ad esempio nel comune di Caposele, si assiste ad un maggior sviluppo dell’olivicoltura, in mosaico con i seminativi e le aree seminaturali. Il sistema comprende anche le propagini settentrionali dei versanti calcarei dei Monti Picentini (7% circa della superficie del STR) nei territori comunali di Caposele, Lioni e Nusco, a prevalente indirizzo forestale, con boschi misti di caducifoglie mesofile e cedui castanili. Il 9% circa della superficie territoriale dell’STR è costituita dal fondovalle alluvionale del fiume Ofanto, con prevalenza di seminativi e lembi di vegetazione ripariale a vario grado di conservazione. La superficie forestale complessiva del STR 10, secondo la Carta regionale di uso agricolo dei suoli, è di circa 10.750 ettari, pari al 28,2% circa della superficie territoriale del STR. Le aree a pascolo hanno estensione di 4.882 ettari, pari al 12,8% della superficie territoriale. La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 30.171 unità con una densità demografica pari a 79,1 abitanti per Kmq (154 il valore provinciale per la provincia di Avellino e 222 per quella di Salerno). La superficie che il Sistema destina all’agricoltura è pari a 18.203,43 ettari e ne rappresenta il 47,7% della superficie territoriale. Nel territorio in esame sono state censite 2.749 aziende (-42,94 % rispetto al 2000), con una SAU complessiva di 14.770,72 ha (-15,51% rispetto al 2000), ed una SAT di 18.203,43 ettari (-21,78%). Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Comuni Cairano Caposele Castelfranci Castelnuovo di Conza Conza della Campania Lioni Morra de Sanctis Nusco Sant'Angelo dei Lombardi Sant'Andrea di Conza Santomenna Teora Torella dei Lombardi Totale Popolazione residente 348 3.537 2.104 1.432 6.335 1.309 4.258 1.662 4.304 1.543 2.225 641 473 30.171 10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto Nc 111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella 11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 122-Seminativi primaverili estivi - ortive 125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali 131-Prati avvicendati 13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu 132-Erbai 21-Vigneti 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti 25-Castagni da frutto 26-Pioppeti, saliceti, altre latifoglie 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo 41-Colture temporanee associate a colture permanenti 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 52-Boschi di conifere 53-Boschi misti di latifoglie e di conifere 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 62-Cespuglieti e arbusteti 63-Aree a vegetazione sclerofilla 641-Aree a ricolonizzazione naturale 642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti) 72-Rocce nude ed affioramenti 73-Aree con vegetazione rada 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 30,85 0,1 4.621,53 12,1 10.119,37 26,5 340,16 0,9 75,73 0,2 94,31 0,2 645,07 1,7 127,19 0,3 699,67 1,8 68,03 0,2 7,78 0,0 1.040,58 2,7 54,96 0,1 6,21 0,0 1.226,69 3,2 2.618,03 6,9 649,20 1,7 2.000,61 5,2 7.800,66 20,5 480,73 1,3 51,10 0,1 718,19 1,9 1.010,25 2,6 0,06 0,0 1.270,07 3,3 138,17 0,4 196,82 0,5 122,37 0,3 1.662,81 4,4 256,59 0,7 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sup. Totale 38.133,79 Documento di lavoro – settembre 2014 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 11 Piana Casertana Il Sistema Territoriale Rurale Piana Casertana ha una superficie territoriale di 219,80 Kmq ed è costituito dai territori amministrativi di 16 comuni (Tab. 1) della provincia di Caserta. Il STR 11 comprende il pianoro ignimbritico sul quale si sviluppa la conurbazione casertana, con suoli vulcanici profondi, a tessitura media, su depositi da caduta di ceneri che coprono in profondità il substrato ignimbritico, con un paesaggio rurale caratterizzato, nelle aree non urbanizzate, da arboreti tradizionali promiscui, orti arborati e vitati, filari di vite maritata, colture industriali. Il sistema comprende anche, per il 29% circa della superficie territoriale, i versanti calcarei dei Monti Tifatini che dominano la piana casertana, con oliveti e frutteti nella fascia pedemontana, con suoli piroclastici profondi; sui versanti calcarei a vario grado di denudazione sono presenti lembi di boschi di leccio, macchia, gariga, praterie xerofile. Nel complesso, in base alla carta regionale di suo dei suoli, le aree forestali coprono il 6,8% della superficie del sistema, le praterie il 12,7%. Le aree agricole, che costituiscono ancora il 51,2% della superficie, sono minacciate dalle dinamiche incontrollate di proliferazione urbana, che hanno condotto nel corso dell’ultimo cinquantennio ad un incremento di quasi quattro volte delle aree urbanizzate, dal 7,9 al 28,4% della superficie territoriale complessiva del sistema, originando un‘ampia conurbazione che si estende senza soluzione di continuità sulla pianura casertana. Nella piana casertana, come in altri importanti sistemi rurali della piana campana e della Piana del Sele, le dinamiche di dispersione urbana hanno condotto alla produzione di un continuum rurubano indifferenziato, caratterizzato dalla progressiva compromissione dei funzionamenti produttivi, ecologici ed estetico-percettivi del territorio rurale, in assenza di ogni peculiare qualità urbana. Gli effetti negativi di questo modello di crescita sono legati, oltre che al consumo irreversibile di suoli fertili, alla frammentazione del territorio rurale ad opera del tessuto urbano e della maglia infrastrutturale. Nell’STR 11, come in altri sistemi di pianura della regione, si è così passati, in meno di cinquant’anni, da un’assetto a matrice rurale prevalente, con lo schema insediativo ed infrastrutturale di impianto sette-ottocentesco di fatto immerso, disperso in una matrice rurale ad elevata continuità, ad un’assetto di frangia periurbana, dove lo spazio rurale è frammentato in isole e chiazze sempre meno interconnesse, impoverite ed imbruttite, altamente esposte al degrado, alle interferenze ed alle pressioni delle attività urbane adiacenti. La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 323.115 unità con una densità demografica pari a 1.470 abitanti per Kmq (343 il valore provinciale per la provincia di Caserta). L’area è caratterizzata da un alto indice di urbanizzazione, la quota di territorio destinata all’agricoltura è pari al 30,8% (la Superficie Agricola Totale è pari a 6.774,1 ettari). Nel territorio in esame sono state censite 3.036 aziende (-32,7% rispetto al 2000), con una SAU complessiva di 6. 449,8 ha (+7,5% rispetto al 2000), ed una SAT di 6.774,1 ettari (-7,8%); nel complesso, la superficie agricola censita nel 2010 da ISTAT (SAU) costituisce il 29,3% della superficie territoriale del STR, la superficie agricola totale ( SAT) rappresenta il 30,8%. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Tab. 1 – Comuni ricadenti nell’(STR) 11 Piana Casertana Comune Provincia Capodrise CE Casagiove CE Casapulla CE Caserta CE Curti CE Macerata Campana CE Maddaloni CE Marcianise CE Portico di Caserta CE Recale CE San Felice a Cancello CE Santa Marco Evangelista CE San Nicola la Strada CE San Prisco CE Santa Maria a Vico CE Santa Maria Capua Vetere CE 11 - Piana Casertana 111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella 114-Seminativi autunno vernini - piante da tubero 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 122-Seminativi primaverili estivi - ortive 125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 233,71 1,1 1,42 0,0 160,87 0,7 2.685,15 12,2 4.830,64 22,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 131-Prati avvicendati 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti 24-Agrumeti 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 41-Colture temporanee associate a colture permanenti 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 62-Cespuglieti e arbusteti 72-Rocce nude ed affioramenti 73-Aree con vegetazione rada 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque 931-Colture protette - Orticole e frutticole Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 7,48 1.387,66 1.255,80 27,00 183,29 622,50 1,19 1.492,61 2.001,98 0,01 46,54 565,82 6.403,76 33,15 39,89 21.980,47 0,0 6,3 5,7 0,1 0,8 2,8 0,0 6,8 9,1 0,0 0,2 2,6 29,1 0,2 0,2 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 12 Piana Flegrea Il Sistema Territoriale Rurale Piana Flegrea ha una superficie territoriale di 275,91 Kmq e comprende i territori amministrativi di 30 comuni ubicati in provincia di Caserta (n.17 Comuni) e di Napoli (n.13 Comuni). I Comuni della provincia di Caserta concorrono alla formazione della superficie territoriale del Sistema con il 41,1% e quelli di Napoli con il 58,8%. Questo sistema si sviluppa in prevalenza (90% circa della superficie territoriale) all’interno del paesaggio agrario della pianure pedemontana flegrea, ricomprendendolo pressoché interamente. Si tratta delle terre alte della pianura vulcanica, ben drenate, che raccordano i versanti delle colline vulcaniche flegree con il livello di base delle pianure alluvionali dei Regi Lagni e del Volturno. Sono le aree della Campania felice, della Terra di Lavoro, su suoli vulcanici scuri, profondi, permeabili, facilmente lavorabili, con la maglia ortogonale della centuriazione che ancora, in vasti settori della piana, si irradia dai centri storici ad ordinare l’assetto dei campi, della viabilità e dell’insediamento. L’uso delle terre è diversificato, con un mosaico di arboreti specializzati, colture industriali, orti arborati ad elevata complessità strutturale, seminativi arborati con olivi o filari di vite maritata. La coltivazione della vite maritata, retaggio della civiltà etrusca, è uno dei caratteri distintivi del paesaggio rurale, ed interessava ancora nel 1960, nei sistemi della piana casertana (STR 11) e flegrea ( STR 12) una superficie di circa 18.000 ettari, oggi ridotta a poco meno di 400 ettari. Il sistema comprende anche, per circa il 10% della sua superficie territoriale, nel comune di Giugliano in Campania, aree della pianura costiera, caratterizzate dalla sequenza di ambienti tipica dei litorali tirrenici sabbiosi: le depressioni retrodunari (aree idromorfe, una volta specchi palustri, attualmente bonificate per canalizzazione e sollevamento meccanico delle acque), i sistemi dunali, le spiagge. L’uso attuale di queste aree è ricreativo-turistico ed agricolo, con pinete antropiche, lembi di macchia e vegetazione psammofila, colture ortive di pieno campo ed in coltura protetta, seminativi, incolti. Il grado medio di urbanizzazione è passato nell’ultimo quarantennio dal 7 al 40%, con la formazione di un’estesa conurbazione che interessa, quasi senza soluzione di continuità, ampi settori della fascia costiera della Campania. La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 743.990 unità con una densità demografica pari a 2.696,45 abitanti per Kmq (343 il valore della provincia di Caserta e 2.603 quello della provincia di Napoli). Il valore della densità demografica del STR 12 è superiore a quella delle province di riferimento, a testimonianza della elevata urbanizzazione dei comuni che compongono l’area in esame. Nel territorio in esame sono state censite 2.674 aziende (-48,4% rispetto al 2000), con una SAU complessiva di 9.400 ha (-16% rispetto al 2000), ed una SAT di 9.862 ettari (-17%). Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Tabella 1 – Popolazione residente al 2011, numero di aziende, Sau, Sat e ST in ettari. Comuni Aversa Trentola Ducenta Carinaro Villa di Briano Casaluce Afragola Casapesenna Arzano Cesa Cardito Frignano Casandrino Gricignano d'Aversa Casoria Lusciano Crispano Orta d'Atella Frattamaggiore Parete Frattaminore San Cipriano Giugliano in d'Aversa Campania San Marcellino Grumo Nevano Sant'Arpino Melito di Napoli Mugnano di Succivo Napoli Teverola Sant'Antimo Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 12 - Piana Flegrea Nc 111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella 114-Seminativi autunno vernini - piante da tubero 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 122-Seminativi primaverili estivi - ortive 125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali 131-Prati avvicendati 132-Erbai 21-Vigneti 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo 41-Colture temporanee associate a colture permanenti 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 52-Boschi di conifere 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 641-Aree a ricolonizzazione naturale 71-Spiagge, dune e sabbie 73-Aree con vegetazione rada 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque 931-Colture protette - Orticole e frutticole 932-Colture protette - Floricole, piante ornamentali e viv Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 0,74 0,0 116,28 0,4 169,51 0,6 257,88 0,9 3.284,89 11,9 554,14 2,0 124,94 0,5 512,13 1,9 9,84 0,0 8.833,52 32,0 10,93 0,0 911,41 3,3 202,08 0,7 9,64 0,0 428,63 1,6 13,62 0,0 92,89 0,3 11,55 0,0 10,75 0,0 21,49 0,1 0,56 0,0 10.671,19 38,7 288,19 1,0 1.052,96 3,8 1,69 0,0 27.591,45 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 13 Piana campana Questo STR comprende le aree di pianura che contornano i distretti vulcanici flegreo e vesuviano, con la piana acerrana, l’agro nolano, la porzione della piana del Sarno ricadente in provincia di Napoli. Il Sistema Territoriale Rurale “Piana Campana” ha una superficie territoriale di 392,23 Kmq e comprende i territori amministrativi di 33 comuni (Tab. 1) di cui 26 della provincia di Napoli, 3 della provincia di Avellino e 4 della provincia di Salerno. Il 75% della superficie dell’Str 13 ricade nella provincia di Napoli, il 19% nella provincia di Salerno e solo il 6% ricade nella provincia di Avellino. Le aree urbanizzate si estendono su 9.884 ettari, pari al 25% circa della superficie territoriale. Il sistema comprende una variegata gamma di paesaggi rurali, con la prevalenza (57%) di quelli delle terre alte delle pianure pedemontane: quella vesuviana, ai piedi del Monte Somma, con l’arco di comuni che Pomigliano d’Arco giunge a Poggiomarino e Scafati; e quella dei rilievi calcarei che contornano la Piana campana, i Monti di Avella e Sarno, che dal nucleo urbano di Acerra giunge a Cicciano, Nola, Palma Campania, risalendo lungo le valli di Roccarainola e Baiano, e lungo il Vallo di Lauro. Queste aree sono caratterizzate dalla presenza di suoli vulcanici scuri, profondi, ben drenati, permeabili, facilmente lavorabili, utilizzati in prevalenza a noccioleti, noceti, orti arborati ad elevata complessità strutturale, seminativi arborati. Il sistema comprende anche, per il 32% circa della sua estensione complessiva, aree delle pianure alluvionali del Sebeto, dei Regi Lagni e del fiume Sarno. I suoli sono calcarei, hanno tessitura da media a moderatamente fine, con drenaggio moderato, e la falda idrica che può divenire anche molto superficiale nel corso della stagione umida. Nelle aree di pianura alluvionale del sistema prevalgono le colture orticole e floricole di pieno campo ed in coltura protetta: qui la struttura fondiaria raggiunge i limiti più spinti di frammentazione, con un mosaico minuto di appezzamenti ed aziende di dimensioni ridottissime. Il sistema comprende anche, nei comuni di Palma Campania e Sarno, significativi tratti dei versanti dei rilievi calcarei di Pizzo d’Alvano, con terrazzamenti antropici a fruttiferi nella fascia pedemontana, e gli usi forestali e pascolativi che prevalgono invece alle quote più elevate. Si tratta di aree estremamente sensibili, particolarmente predisposte al fenomeni di movimenti di massa (colate rapide) a carico delle coperture piroclastiche che mantellano il substrato carbonatico. Il grado medio di urbanizzazione è quadruplicato nell’ultimo quarantennio, passando dal 5 al 21% della superficie territoriale del sistema. La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 556.438 unità, l’80% della popolazione ricade nella provincia di Napoli. L’STR 13 ha una densità demografica di 1.419 abitanti per Kmq (2.603 il valore della provincia di Napoli). La superficie agricola utilizzata (SAT) è di 10.863 ettari, pari al 28% della superficie territoriale. Nel sistema territoriale in esame sono state censite 5.988 aziende (-70% rispetto al 2000), con una SAU complessiva di 10.863,48 ha (-33,6% rispetto al 2000), ed una SAT di 11.395,35 ettari (37,2%). Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Tabella 1 – Popolazione residente al 2011, numero di aziende, Sau, Sat e ST in ettari. Povincia Comuni NA Acerra NA Brusciano NA Caivano NA Camposano NA Carbonara di Nola NA Casalnuovo di Napoli NA Castello di Cisterna NA Cicciano NA Cimitile NA Comiziano NA Liveri NA Mariglianella NA Marigliano NA Nola NA Palma Campania NA Poggiomarino NA Pomigliano d'Arco NA Pompei NA San Gennaro Vesuviano NA San Paolo Bel Sito NA San Vitaliano NA Saviano NA Scisciano NA Striano NA Tufino NA Volla AV Domicella AV Lauro AV Marzano di Nola SA San Marzano sul Sarno SA San Valentino Torio SA Sarno SA Scafati Totale Piana Campana Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 13 - Piana Campana 111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella 114-Seminativi autunno vernini - piante da tubero 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 122-Seminativi primaverili estivi - ortive 125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali 132-Erbai 21-Vigneti 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti 24-Agrumeti 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo 41-Colture temporanee associate a colture permanenti 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 62-Cespuglieti e arbusteti 642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti) 73-Aree con vegetazione rada 74-Aree degradate da incendi e per altri eventi 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque 931-Colture protette - Orticole e frutticole 932-Colture protette - Floricole, piante ornamentali e viv Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 74,35 0,2 238,60 0,6 17,89 0,0 9.155,10 23,3 115,71 0,3 47,43 0,1 18,03 0,0 10.350,33 26,4 253,22 0,6 171,67 0,4 1.748,85 4,5 63,02 0,2 181,77 0,5 3.426,12 8,7 1.663,68 4,2 172,82 0,4 431,75 1,1 6,61 0,0 12,57 0,0 195,68 0,5 9.884,26 25,2 140,85 0,4 837,14 2,1 15,10 0,0 39.222,55 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 14 Colline Flegree Il Sistema Territoriale Rurale Colline Flegree ha una superficie territoriale di 22.799 ettari, pari al 19% del territorio provinciale; esso comprende i territori di 10 comuni tutti ricadenti nella provincia di Napoli. Questo STR comprende i rilievi vulcanici flegrei: un articolato sistema di colline costiere, intercalato da conche e caldere, digradante verso la piana campana con l’ampia superficie inclinata dell’Archicaldera flegrea, il fianco dell’immenso vulcano distrutto dalla catastrofica eruzione del tufo grigio campano di 30.000 anni fa. La linea di costa si sviluppa in un alternanza di insenature e promontori con pareti tufacee di elevata spettacolarità. Il paesaggio è caratterizzato da dinamiche di intensa e caotica urbanizzazione, che ha oramai superato il 50% della superficie territoriale del sistema ed ha fortemente disarticolato la continuità degli ambienti rurali. Nelle aree non urbanizzate è possibile osservare un mosaico agro-forestale complesso, con lembi di formazioni seminaturali sui versanti settentrionali (cedui di castagno, boscaglie miste mesofite) e su quelli meridionali e costieri più accidentati (nuclei a roverella e leccio, macchia, praterie xerofile), inframmezzati ad aree agricole con orti arborati e vitati, su estesi sistemi di ciglionamenti, la cui edificazione ha avuto inizio in età angioina. Nelle conche e sul versante esterno dell’Archicaldera si estendono gli arboreti specializzati e gli orti arborati ad elevata complessità strutturale delle masserie storiche. Il sistema comprende anche, per il 4% circa della sua estensione, ad occidente, importanti aree della piana costiera del litorale di Cuma, con notevoli frammenti dunari di lecceta e macchia mediterranea. Ad oriente del capoluogo, il sistema comprende invece, per l’11% circa della sua estenzione, le aree umide della piana del Sebeto, ad elevatissimo grado di urbanizzazione, con frammenti di seminativi e orti interclusi di Ponticelli e Volla. Le superfici seminaturali (boschi, cespuglieti, praterie) interessano, secondo la Carta regionale di uso agricolo dei suoli, poco più del 14% della superficie del sistema. Il grado medio di urbanizzazione, che era già elevato alla metà del ‘900, è triplicato nell’ultimo quarantennio, passando dal 17 al 56% della superficie territoriale del sistema. La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 1.264.404 unità con una densità demografica pari a 5.546 abitanti per Kmq (2.603 il valore provinciale); nel comune di Napoli si concentra il 52% della superficie territoriale e il 76% della totale popolazione residente nel Sistema 14. La superficie agricola presente in questo sistema territoriale è pari a 3.069,6 ettari, pari al 13% della superficie territoriale. Le aree urbanizzate si estendono su 12.861 ettari, pari al 38% circa della superficie territoriale. Il settore sud-orientale del STR, dove è localizzato il capoluogo Napoli, è naturalmente quello a maggior grado di urbanizzazione. Nell’STR delle Colline flegree sono state censite nel 2010 1.686 aziende (-63% rispetto al 2000), con una SAU complessiva di 3.069,58 ha (- 25% rispetto al 2000), ed una SAT di 3.463,17 ettari (28,6%). Nel complesso, la superficie agricola censita nel 2010 da ISTAT (SAU) costituisce il 13% della superficie territoriale del STR, mentre la superficie agricola totale ( SAT) rappresenta il 15%. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Comuni Bacoli Calvizzano Casavatore Marano di Napoli Monte di Procida Napoli Pozzuoli Qualiano Quarto Villaricca 14 - Colline Flegree Nc 111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 122-Seminativi primaverili estivi - ortive 125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali 132-Erbai 21-Vigneti 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo 41-Colture temporanee associate a colture permanenti 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 52-Boschi di conifere 53-Boschi misti di latifoglie e di conifere 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 62-Cespuglieti e arbusteti 63-Aree a vegetazione sclerofilla 641-Aree a ricolonizzazione naturale 71-Spiagge, dune e sabbie 72-Rocce nude ed affioramenti Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 87,90 0,4 21,03 0,1 98,77 0,4 326,93 1,4 3,72 0,0 41,99 0,2 6,88 0,0 3.629,82 15,9 206,35 0,9 131,33 0,6 128,35 0,6 35,56 0,2 1.451,28 6,4 1.097,17 4,8 297,90 1,3 1.229,23 5,4 478,60 2,1 79,93 0,4 75,97 0,3 9,89 0,0 111,93 0,5 18,30 0,1 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 73-Aree con vegetazione rada 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque 931-Colture protette - Orticole e frutticole 932-Colture protette - Floricole, piante ornamentali e viv Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 10,25 12.861,13 219,78 88,90 50,40 22.799,29 0,0 56,4 1,0 0,4 0,2 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 15 Isole di Ischia e Procida Il Sistema Territoriale Rurale Isole di Ischia e Procida ha una superficie territoriale di 5.069 ettari, pari al 4% del territorio provinciale; esso comprende i territori di 7 comuni (Tab. 1), tutti ricadenti nella provincia di Napoli. I paesaggi rurali dell’isola di Ischia comprendono il rilievo vulcanico del monte Epomeo, con ampia cresta arrotondata e versanti acclivi, incisi, a profilo regolare, ed i rilievi collinari dei centri eruttivi minori. La morfologia costiera è caratterizzata dall’alternanza di alte pareti laviche e tufacee, e di tratti di costa bassa con spiagge e insenature. La vegetazione seminaturale occupa il 36% circa della superficie dell’isola, con boschi di castagno sui versanti settentrionali; praterie xerofile, macchia, nuclei a leccio, pinete antropiche su quelli meridionali. Sui versanti pedemontani e collinari con ciglionamenti e terrazzamenti antropici l’uso è agricolo con vigneti, orti vitati e arborati. I paesaggi dell’isola vulcanica di Procida sono caratterizzati da un dolce pianoro, contornato da coste alte tufacee con vegetazione rupicola e sclerofilla, ricoperto da un minuto mosaico di agrumeti, arboreti promiscui, orti e giardini murati, all’interno di insediamento sparso estremamente fitto. La densità urbana è bassa nelle aree di versante alle quote più elevate; elevata o molto elevata nella fascia pedemontana e costiera. Il grado medio di urbanizzazione è quasi sestuplicato nell’ultimo quarantennio, passando dal 7 al 40% della superficie territoriale del sistema. La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 71.314 unità con una densità demografica pari a 1.407 abitanti per Kmq (2.603 il valore provinciale); la superficie territoriale maggiore si rileva nel comune di Forio, che costituisce il 25% della territoriale dell’STR15; invece, il comune più popolato risulta Ischia con il 26% della popolazione dell’STR. La superficie agricola presente in questo sistema territoriale è di 377 ettari, pari al 7% della superficie territoriale. Nell’STR Isole di Ischia e Procida sono state censite nel 2010 565 aziende (-53,4% rispetto al 2000), con una SAU complessiva di 377 ha (- 28% rispetto al 2000), ed una SAT di 471 ettari (-33%). Nel complesso, la superficie agricola censita nel 2010 da ISTAT (SAU) costituisce il 7% della superficie territoriale del STR, mentre la superficie agricola totale ( SAT) rappresenta il 9%. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Tabella 1 – Popolazione residente al 2011, numero di aziende, Sau, Sat e ST in ettari Comuni Barano d' Ischia Casamicciola Terme Forio Ischia Lacco Ameno Procida Serrara Fontana Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 15 - Isole di Ischia e Procida Nc 21-Vigneti 22-Frutteti e frutti minori 32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 52-Boschi di conifere 53-Boschi misti di latifoglie e di conifere 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 63-Aree a vegetazione sclerofilla 641-Aree a ricolonizzazione naturale 73-Aree con vegetazione rada 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 59,78 1,2 167,12 3,3 118,29 2,3 41,31 0,8 1.480,16 29,2 1.125,28 22,2 66,28 1,3 212,53 4,2 16,24 0,3 284,03 5,6 98,02 1,9 11,14 0,2 1.389,01 27,4 5.069,19 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 16 Complesso del Vesuvio - Monte di Somma Il Sistema Territoriale Rurale Complesso del Vesuvio - Monte di Somma ha una superficie territoriale di 21.584 ettari, pari al 18% del territorio provinciale; esso comprende i territori di 17 comuni (Tab. 1), tutti ricadenti nella provincia di Napoli. Il sistema comprende l’edificio vulcanico del Somma-Vesuvio, in larga parte ricadente nel Parco Nazionale del Vesuvio. Esso si caratterizza per la presenza di Il sistema del SommaVesuvio presenta due ambiti di paesaggio molto differenti: quello della porzione meridionale - il Vesuvio - con una morfologia giovane, irriducibile a schemi ordinati perché sconvolta nel corso degli ultimi due millenni dal succedersi dell'attività eruttiva; e quello della porzione più antica, i versanti settentrionali del M. Somma, che conservano la morfologia vulcanica più matura, precedente all'eruzione pliniana del 79 d.C. I paesaggi del Somma costituiscono la facies tranquilla, verde, rigogliosa del vulcano, con un microclima fresco ed umido, i boschi di latifoglie e castagno, i terrazzamenti eroici che si inerpicano lungo i versanti, fino al limite del bosco, con gli albicoccheti e gli orti arborati lussureggianti e disordinati, che simulano essi stessi un bosco-giardino ancestrale. I paesaggi del Vesuvio rappresentano invece la facies terribile del Vulcano, a morfologia irregolare, priva ancora di un reticolo idrografico affermato. Alle quote più alte il mosaico ecologico è dominato dalla presenza di ecosistemi pionieri che colonizzano i depositi di ceneri e le colate laviche: distese a licheni, macchia, nuclei di leccio, pinete antropiche. Nel complesso, secondo la Carta regionale di uso dei suoli, le aree forestali e seminaturali interessano una superficie pari al 20% di quella complessiva del sistema. I versanti bassi ospitano albicoccheti, orti arborati e colture serricole, all'interno di un paesaggio agrario che si fa via via, procedendo verso la costa, più frammentato ed intercluso da un tessuto urbano pervasivo e disordinato. I fattori evolutivi dei paesaggi vulcanici sono molteplici, e quello determinante è senz’altro rappresentato dall’incontenibile pressione dei sistemi urbani. Nell’ultimo cinquantennio il grado medio di urbanizzazione è quintuplicato nell’ultimo quarantennio, passando dal 6 al 30% della superficie territoriale del sistema, dando vita ad una imponente conurbazione anulare ad elevatissimo rischio, che circonda oramai il vulcano. La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 508.060 unità con una densità demografica pari a 2.354 abitanti per Kmq (2.603 il valore provinciale). Il comune più popoloso è Torre del greco, in cui risiede il 17% della totale popolazione residente nel Sistema 16. La superficie agricola presente all’interno del sistema territoriale è di 2.386 ettari, pari all’ 11% della superficie territoriale. Alla data del 24 ottobre 2010 sono state censite nell’STR Complesso del Vesuvio - Monte di Somma 1.937 aziende (-80% rispetto al 2000), con una SAU complessiva di 2.386 ha (- 55% rispetto al 2000), ed una SAT di 2.758 ettari (-58%). Nel complesso, la superficie agricola censita nel 2010 da ISTAT (SAU) costituisce il 11% della superficie territoriale del STR, mentre la superficie agricola totale ( SAT) rappresenta il 13%. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Tabella 1 – Popolazione residente al 2011, numero di aziende, Sau, Sat e ST in ettari. Comuni San Giorgio a Cremano Boscoreale Boscotrecase Cercola Ottaviano Pollena Trocchia Portici Ercolano San Giuseppe Vesuviano San Sebastiano al Vesuvio Sant'Anastasia Somma Vesuviana Terzigno Torre Annunziata Torre del Greco Trecase Massa di Somma 16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma Nc 114-Seminativi autunno vernini - piante da tubero 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 122-Seminativi primaverili estivi - ortive 21-Vigneti 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 47,13 0,2 1,26 0,0 27,23 0,1 173,89 0,8 30,89 0,1 7.086,97 32,8 20,66 0,1 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 24-Agrumeti 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo 41-Colture temporanee associate a colture permanenti 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 52-Boschi di conifere 53-Boschi misti di latifoglie e di conifere 62-Cespuglieti e arbusteti 63-Aree a vegetazione sclerofilla 641-Aree a ricolonizzazione naturale 72-Rocce nude ed affioramenti 82-Zone umide marittime 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque 931-Colture protette - Orticole e frutticole 932-Colture protette - Floricole, piante ornamentali e viv Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 25,72 55,04 225,14 8,53 2.127,05 1.743,19 1.065,12 699,00 736,42 7,88 89,74 279,28 3,55 6.538,80 0,32 190,21 401,19 21.584,21 0,1 0,3 1,0 0,0 9,9 8,1 4,9 3,2 3,4 0,0 0,4 1,3 0,0 30,3 0,0 0,9 1,9 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 17 Penisola Sorrentina – Amalfitana – Isola di Capri Il Sistema Territoriale Rurale 17 Penisola Sorrentina – Amalfitana – Isola di Capri ha una superficie di 38.550 ha (pari al 2,8% del territorio regionale). Comprende i territori di 36 comuni (Tab. 1), di cui 20 ricadenti nella provincia di Salerno (4% del territorio provinciale) e 16 nella provincia di Napoli (15% del territorio provinciale). Il sistema comprende la catena montuosa dei Lattari che, dalla conca in tramontana di Cava de’ Tirreni, si protende, con orientamento antiappenninico, nel mare, a separare il golfo di Napoli da quello di Salerno. I rilievi principali della catena sono il M. Pertuso (1.140 m.) Il Monte Cerreto (1216 m.), il Cervigliano (1.203 m.), S: Angelo a Tre Pizzi (1.444). I suoli sono fertilissimi, e si originano dalle coperture piroclastiche che vestono come un manto ad elevata continuità il substrato calcareo. I rilievi montani della Penisola sembrano emergere direttamente dal mare, e ciò concorre ad aumentare i contrasti e la vicinanza nello spazio di ambienti molto differenziati, con la possibilità di passare da paesaggi costieri a paesaggi delle faggete montane nello spazio di pochi chilometri. In virtù della sua morfologia, il sistema comprende un’ampia successione altitudinale di ambienti: faggete e praterie delle vette e dei pianori carsici sommitali; boschi submediterranei di latifoglie, cedui castanili, e praterie xerofile dei versanti medi; vegetazione mediterranea dei versanti alle quote più basse. I versanti marittimi – di elevatissimo valore scenico - e quelli meridionali in genere ospitano estesi sistemi di terrazzamenti antropici di rilevante valore produttivo, conservativo, storico ed estetico-percettivo: una imponente opera di ingegneria ambientale la cui edificazione è durata otto secoli, dal medioevo all’inizio del ‘900. Si tratta di ambienti caratterizzati da un mosaico complesso di aree seminaturali ed agricole, con castagneti da frutto alle quote più elevate, oliveti, vigneti, agrumeti, orti arborati, colture foraggere. I versanti occidentali e meridionali dei rilievi si presentano solitamente denudati, con praterie e cespuglieti xerofili, a causa del sovrapascolamento e degli incendi. Nel complesso, le aree forestali e a vegetazione naturale si estendono sulla metà circa della superficie territoriale del sistema. Il 7,5% circa della superficie territoriale del sistema è costituito dal pianoro ignimbritico di Sorrento, caratterizzato dal paesaggio di elevatissimo valore delle “terre murate”, con i fertilissimi suoli vulcanici sistemati a formare ampi terrapieni con muri in pietra calcarea, che ospitano agrumeti, protetti dalle tradizionali pagliarelle con pali in castagno; arboreti promiscui ad elevata complessità strutturale, vigneti, oliveti; il tutto intersecato da un minuto sistema viario che funge anche da sistema di regimazione e scolo delle acque. Il pianoro è solcato da profonde forre con vegetazione seminaturale, e delimitato verso il mare da alte falesie in tufo grigio. La porzione distale della penisola è caratterizzata dall’ancora diverso paesaggio delle dolci colline marnoso-arenacee di Massalubrense (5,5% della superficie del sistema), con estesi oliveti terrazzati, frutteti, orti arborati. Il sistema comprende anche le aree pedemontane della piana del Sarno, nei territori dei comuni di Castellammare, S. Maria la Carità, S. Antonio Abate, Angri, S. Egidio del Monte Albino, Pagani, Nocera Inferiore, caratterizzati dalla presenza di pregiate aree agricole intercluse con arboreti promiscui, orti arborati e vitati, colture orticole e floricole. I paesaggi preappenninici e costieri sono caratterizzati, rispetto a quelli dei rilievi interni, da una maggiore influenza dei sistemi urbani e, localmente, da una elevata pressione d’uso legata alle attività turistiche e ricreative. Nell’ultimo cinquantennio il grado di urbanizzazione è più che triplicato, passando dal 4% al 14% della superficie complessiva del sistema. La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 488.627 unità con una densità demografica pari complessivamente a 1.267 abitanti per Kmq. In particolare, sono 243.225 i residenti nei comuni salernitani, con una densità demografica pari a 1.150 abitanti per Kmq; 245.402 i residenti nei comuni napoletani, con una densità demografica pari a 1.410 abitanti per Kmq. Il sistema del territorio rurale n. 17 (“Penisola sorrentina-amalfitana – Isola di Capri) ha una superficie agricola totale pari a 7.960,60 ettari, ed una superficie agricola utilizzata (SAU) di 5.487,43 ettari, pari al 14% della superficie territoriale del STR. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Le aziende agricole censite dall’ISTAT sono complessivamente pari a 6.275 (-62% rispetto al 2000 quando operavano 16.673 aziende). La superficie agricola utilizzata è diminuita di circa il 37% nel decennio intercensuario. Tab. 1 – Comuni ricadenti nel STR 17- Penisola Sorrentina – Amalfitana – Isola di Capri Comune Agerola Scala Amalfi Tramonti Anacapri Vico Equense Angri Vietri sul Mare Sorrento Atrani Capri Casola di Napoli Castellammare di Stabia Cava dei Tirreni Cetara Conca dei Marini Corbara Furore Gragnano Lettere Maiori Massa Lubrense Meta di Sorrento Minori Nocera Inferiore Nocera Superiore Pagani Piano di Sorrento Pimonte Positano Praiano Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Ravello Sant'Agnello Sant'Antonio Abate Sant'Egidio del Monte Albino Santa Maria La Carità Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri Nc 11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 122-Seminativi primaverili estivi - ortive 132-Erbai 21-Vigneti 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti 24-Agrumeti 25-Castagni da frutto 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo 41-Colture temporanee associate a colture permanenti 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 52-Boschi di conifere 53-Boschi misti di latifoglie e di conifere 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 62-Cespuglieti e arbusteti 63-Aree a vegetazione sclerofilla 71-Spiagge, dune e sabbie 72-Rocce nude ed affioramenti 73-Aree con vegetazione rada 74-Aree degradate da incendi e per altri eventi 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque 931-Colture protette - Orticole e frutticole Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 112,00 0,3 11,72 0,0 2,87 0,0 1.681,20 4,4 24,58 0,1 96,96 0,3 3.239,41 8,4 3.333,66 8,6 1.370,09 3,6 40,49 0,1 13,70 0,0 10,52 0,0 519,28 1,3 3.502,96 9,1 13.805,97 35,8 94,35 0,2 235,61 0,6 287,96 0,7 101,95 0,3 2.987,99 7,8 6,71 0,0 337,10 0,9 873,43 2,3 72,06 0,2 5.285,49 13,7 10,78 0,0 491,33 1,3 38.550,17 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 18 Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo d'Alvano Il Sistema Territoriale Rurale “Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo d'Alvano” ha una superficie di 31.803 ettari (pari al 2,3% del territorio regionale). Comprende i territori di 23 comuni (Tab. 1). Il 68% della superficie del sistema afferisce ai paesaggi dell’alta e media montagna calcarea, comprendendo i rilievi del preappennino calcareo, che separano la piana campana dalla collina interna dell’Irpinia, tra i quali dominano il Monte Avella (1591 m.), il Cieco Alto (1.498 m.), Monte Vergine (1.400 m.). L’uso del suolo è caratterizzato dalla tipica successione altitudinale di ambienti dell’Appennino campano, con le faggete e le praterie delle vette e dei pianori carsici sommitali; boschi submediterranei di latifoglie e praterie xerofile dei versanti medi e bassi. I versanti pedemontani di raccordo con le valli e le conche in tramontane, a minimo di pendenza su potenti coltri piroclastiche che ricoprono in profondità il detrito di falda e di conoide, ad uso agricolo prevalente, con noccioleti e castagneti da frutto. Il 12% circa del sistema è costituito dalla pianura pedemontana del Vallo di Baiano, la valle intramontana che dal piano campano si incunea con dolce gradiente di pendenza tra i rilievi del preappennino. L’uso dominante è il noccioleto specializzato, su ampie superfici ciglio nate, che a partire dalla fine del diciannovesimo secolo ha progressivamente sostituito la coltura della vite distrutta dalla fillossera. L’8% circa della superficie del sistema comprende la porzione sud-orientale della piana alluvionale di Montesarchio, con un paesaggio di seminativi e colture industriali, intercalati a vigneti e arboreti da frutto. La superficie forestale complessiva del STR è di circa 16.955 ettari secondo la Carta regionale di uso agricolo dei suoli, pari al 53,3% circa della superficie territoriale del STR. Le aree a pascolo hanno estensione di circa 1.500 ettari, pari al 5% circa della superficie territoriale del sistema. La superficie urbana è triplicata nell’ultimo cinquantennio, in special modo nelle aree di pianura e pedemontane del sistema, passando dal 2% al 6%. La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento gener ale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 95.627 unità con una densità demografica pari a 301 abitanti per Kmq. La popolazione si distribuisce più o meno uniformemente tra tutti i comuni, con quote più elevate per Cervinara (10,5%) e Monteforte Irpino (11,4%). La superficie agricola totale (SAT) è di a 11.192,03 ettari, pari al 35% della superficie territoriale del sistema; la superficie agricola utilizzata (SAU) è di 9.358,68 ettari (29% della superficie territoriale). Le aziende agricole censite dall’ISTAT nell’STR “Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo d'Alvano” sono complessivamente pari a 3.738 (-50% rispetto al 2000 quando operavano 7.488 aziende): in controtendenza, la SAU è aumentata del 10% nel decennio intercensuario. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Tab. 1 – Comuni ricadenti nel STR 18- Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo d'Alvano Comune Provincia Arienzo CE Arpaia BN Baiano AV Casamarciano NA Cervinara AV Forchia BN Forino AV Monteforte Irpino AV Moschiano AV Mugnano del Cardinale AV Pago del Vallo di Lauro AV Pannarano BN Paolisi BN Quadrelle AV Quindici AV Roccarainola NA Rotondi AV San Martino Valle Caudina AV Sirignano AV Taurano AV Visciano NA Avella AV Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sperone AV 18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano 111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 122-Seminativi primaverili estivi - ortive 125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali 131-Prati avvicendati 132-Erbai 21-Vigneti 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti 25-Castagni da frutto 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo 41-Colture temporanee associate a colture permanenti 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 52-Boschi di conifere 53-Boschi misti di latifoglie e di conifere 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 62-Cespuglieti e arbusteti 72-Rocce nude ed affioramenti 73-Aree con vegetazione rada 74-Aree degradate da incendi e per altri eventi 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 931-Colture protette - Orticole e frutticole Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 10,67 0,0 263,28 0,8 720,59 2,3 148,94 0,5 85,49 0,3 214,90 0,7 15,78 0,0 6.632,54 20,9 1.919,06 6,0 21,09 0,1 38,91 0,1 169,56 0,5 46,88 0,1 734,29 2,3 16.540,31 52,0 19,06 0,1 14,58 0,0 1.252,66 3,9 375,31 1,2 57,85 0,2 242,89 0,8 6,39 0,0 2.268,33 7,1 3,88 0,0 31.803,24 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 19 Colline Irpine Il Sistema Territoriale Rurale 19 “Colline Irpine ha una superficie territoriale di XX Kmq e comprende i territori amministrativi di comuni (Tab. 1) in provincia di XX (n. XX Comuni) e di XX (n. XX Comuni). Il XX% di tale superficie ricade nella provincia di XX, il XX% in quella di XX. Il sistema comprende in maggioranza (75%) aree della collina irpina su alternanze marnoso calcaree e marnoso arenacee, con lembi di coperture piroclastiche. con energia di rilievo da debole a moderata, a morfologia dolcemente ondulata. L’uso agricolo è caratterizzato da un mosaico armonico di colture legnose specializzate (vigneti, oliveti, noccioleti), di seminativi e prati. Le unità colturali sono sovente delimitate da siepi e filari, e punteggiate da esemplari isolati di quercia e boschetti aziendali. I boschi di querce e di latifoglie decidue formano lembi a vario grado di continuità in corrispondenza delle sommità dei rilievi, degli affioramenti rocciosi e dei versanti delle incisioni fluviali. Sono anche presenti aree a mosaico agro-forestale complesso, caratterizzate dalla compenetrazione di boschetti di ricolonizzazione e di aree agricole attive. Ne risulta un paesaggio armonicamente variato, fittamente segnato dalla trama degli appezzamenti, dei filari arborei, delle siepi divisorie. Le aree forestali interessano nel complesso il 40% circa della superficie del sistema. Lo schema insediativo, originariamente impostato in prevalenza su nuclei accentrati di sommità e crinale, ha registrato negli ultimi decenni una forte tendenza alla dispersione, con irradiazioni nastriformi degli abitati lungo la viabilità primaria ed un notevolissimo aumento delle abitazioni sparse. Le aree urbanizzate sono così passate nel corso dell’ultimo cinquantennio dall’1,3 al 6,9% della superficie complessiva del sistema. 19 - Colline Irpine 111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella 11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 122-Seminativi primaverili estivi - ortive 125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali 131-Prati avvicendati 13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu 132-Erbai 21-Vigneti 22-Frutteti e frutti minori Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 2.415,60 5,2 122,57 0,3 436,59 0,9 360,30 0,8 78,07 0,2 202,94 0,4 21,70 0,0 533,05 1,1 2.232,89 4,8 7.371,48 15,8 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 23-Oliveti 25-Castagni da frutto 26-Pioppeti, saliceti, altre latifoglie 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo 41-Colture temporanee associate a colture permanenti 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 52-Boschi di conifere 53-Boschi misti di latifoglie e di conifere 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 62-Cespuglieti e arbusteti 63-Aree a vegetazione sclerofilla 641-Aree a ricolonizzazione naturale 642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti) 72-Rocce nude ed affioramenti 73-Aree con vegetazione rada 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque 931-Colture protette - Orticole e frutticole Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 1.311,93 379,14 3,32 719,67 1.017,71 949,40 7.435,19 14.045,09 70,57 193,04 612,08 604,54 24,66 970,72 94,90 43,83 228,22 4.196,10 5,03 2,87 46.683,20 2,8 0,8 0,0 1,5 2,2 2,0 15,9 30,1 0,2 0,4 1,3 1,3 0,1 2,1 0,2 0,1 0,5 9,0 0,0 0,0 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 20 - Valle dell’Irno Il Sistema Territoriale Rurale 20 ha una superficie di 197,71 Kmq (pari al 1,4% del territorio regionale). Comprende i territori di 11 comuni (Tab. 1), di cui 8 ricadenti nella provincia di Salerno (interessando il 2,8% del territorio salernitano) e 3 nella provincia di Avellino (rappresentando il 2,2% del territorio avellinese). Il 31% della superficie del Sistema ricade nella provincia di Avellino, il 69% in quella di Salerno. Il sistema comprende le valli intramontane dei fiumi Solofrana e Irno, incassate tra i rilievi calcarei che fanno capo a tre diversi sistemi montuosi: le propagini meridionali dei Monti di Avella e Sarno; quelle più occidentali del gruppo dei Monti Picentini; infine, i contrafforti più occidentali dei Monti Lattari. Il sistema comprende dunque per il 73% circa della sua superficie aree dell’alta e media montagna calcarea con coperture piroclastiche. L’uso del suolo comprende la tipica successione altitudinale di ambienti del preappennino campano, con faggete e praterie in corrispondenza delle vette e dei pianori carsici sommitali; boschi submediterranei di latifoglie, cedui castanili, e praterie xerofile dei versanti medi; vegetazione mediterranea dei versanti alle quote più basse. I versanti medi e bassi ospitano estesi sistemi di terrazzamenti antropici, con un mosaico complesso di aree seminaturali ed agricole, con castagneti da frutto, oliveti, vigneti, agrumeti, orti arborati, colture foraggere. I versanti occidentali e meridionali dei rilievi si presentano solitamente denudati, con praterie e cespuglieti xerofili, a causa del sovrapascolamento e degli incendi. Nel complesso, le aree forestali e a vegetazione naturale si estendono sulla metà circa della superficie territoriale del sistema. Le aree di fondovalle alluvionale (21% circa della superficie complessiva del sistema), con suoli profondi e fertilissimi, su sedimenti vulcanoclastici risedimentati ad opera delle acque, sono caratterizzate da un mosaico colturale complesso con orti, colture industriali, arboreti promiscui ad elevata complessità strutturale, frutteti specializzati. Nel complesso le formazioni forestali e seminaturali coprono il 53% circa della superficie del sistema. Gli intensi processi di urbanizzazione del fondovalle e delle aree pedemontane hanno comportato un notevole incremento delle aree urbanizzate nel corso dell’ultimo cinquantennio, dal 2,8% al 10,9% della superficie territoriale del sistema. La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 122.279 unità con una densità demografica pari a 618 abitanti per Kmq (154 il valore provinciale per la provincia di Avellino e 222 per quella di Salerno). La superficie che il Sistema destina all’agricoltura è pari a 4.963,62 ettari e rappresenta il 25,1% della superficie territoriale. Nel territorio in esame sono state censite 1.170 aziende (-80,1% rispetto al 2000), con una SAU complessiva di 2.931,34 ettari (-22,9% rispetto al 2000), ed una SAT di 4.963,62 ettari (-29,7%). Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Comuni Baronissi Bracigliano Calvanico Castel San Giorgio Fisciano Mercato Sanseverino Montoro Inferiore Montoro Superiore Roccapiemonte Siano Solofra Totale Valle dell'Irno Popolazione residente 16.850 5.450 1.572 13.444 13.711 22.094 10.608 8.893 9.133 8.080 12.444 122.279 20 - Valle dell'Irno 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 122-Seminativi primaverili estivi - ortive 125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali 132-Erbai 21-Vigneti 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti 25-Castagni da frutto 26-Pioppeti, saliceti, altre latifoglie 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo 41-Colture temporanee associate a colture permanenti 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 53-Boschi misti di latifoglie e di conifere 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 62-Cespuglieti e arbusteti 63-Aree a vegetazione sclerofilla 641-Aree a ricolonizzazione naturale 642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti) 72-Rocce nude ed affioramenti 73-Aree con vegetazione rada 74-Aree degradate da incendi e per altri eventi Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 46,52 0,2 486,59 2,5 18,86 0,1 3,24 0,0 26,74 0,1 4.174,78 21,1 199,76 1,0 591,47 3,0 17,25 0,1 99,20 0,5 119,60 0,6 382,33 1,9 793,24 4,0 8.747,58 44,2 25,45 0,1 204,60 1,0 1.042,85 5,3 21,65 0,1 54,07 0,3 81,38 0,4 35,59 0,2 83,38 0,4 43,43 0,2 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque 931-Colture protette - Orticole e frutticole Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 2.461,13 0,27 9,59 19.770,55 12,4 0,0 0,0 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 21 - Colline Salernitane Il Sistema Territoriale Rurale Colline Salernitane ha una superficie di 32.670 ha (pari al 2% del territorio regionale ed al 7% della provincia salernitana); esso comprende i territori di 10 comuni (Tab. 1), tutti ricadenti nella provincia di Salerno. Il sistema ha un intenso sviluppo altitudinale, a partire dalla costa (lungomare di Salerno e Pontecagno), con una prima fascia di colline costiere conglomeratiche e terrazzi alluvionali antichi, a quote generalmente inferiori ai 500 m. slm; ed una fascia montana (comuni di Giffoni Sei Casali, Giffoni Valle Piana e Montecorvino Rovella) che comprende alcune delle maggiori cime dei Picentini, con i monti Mai (1.607 m.), Raia (1.177), Accellica (1.660). I paesaggi variano quindi da quelli ad elevata urbanizzazione, lungo la costa; a quelli delle colline conglomeratiche immediatamente retrostanti, con un mosaico complesso di arboreti (oliveti), seminativi, lembi di boschi e vegetazione seminaturale (boschi di roverella e leccio), arbusteti, praterie xerofile. Nella fascia montana più bassa, il paesaggio agrario è caratterizzato da un mosaico di seminativi e oliveti, su ampie superfici ciglionate; i versanti calcarei delle valli che si incuneano nei Picentini ospitano estesi oliveti terrazzati, in intercalazione verso l’alto con noccioleti e castagneti da frutto, sempre su terrazzamenti e ciglionamenti antropici, su suoli piroclastici profondi ricoprenti il substrato calcareo. La fascia montana superiore, è caratterizzata da ampie estensione a bosco mesofilo, con boschi misti, cedui castanili, faggete. Nel complesso, una metà circa della superficie del sistema è coperta da vegetazione forestale e seminaturale. I processi di urbanizzazione hanno causato un aumento della superficie edificata nell’ultimo cinquantennio dallo 0,25% all’1,8%. La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 201.273 unità con una densità demografica pari a 616 abitanti per Kmq (222 la media provinciale). Il dato è ovviamente influenzato dai valori censiti per la città di Salerno dove, su una superficie che rappresenta il 18% dell’intero STR, si concentra il 66% della popolazione, con un indice demografico pari a 2.235 abitanti/kmq. L’indice demografico risulta superiore alla media del sistema anche nel comune di Pellizzano (7.690 ha abitanti/kmq, pari al 4% di quella del STR). Nel complesso, la superficie agricola censita nel 2010 da ISTAT (SAU) costituisce il 41% della superficie territoriale del STR, mentre la superficie agricola totale ( SAT) rappresenta il 69% della superficie territoriale. All’interno del STR ricade l’8% del totale delle aziende agricole della provincia, il 7% della SAU e l’8% della SAT provinciale. Nell’STR 21 (“Colline Salernitane”) sono state censite 3.875 aziende (-16% rispetto al 2000 quando erano attive 4.589 aziende), con una SAU complessiva di 13.396,78 ha (+29,4% rispetto al 2000), ed una SAT di 22.454,81 ettari (+31,5%). Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Tab. 1 – Comuni ricadenti nel STR 21- Colline Salernitane Comune Castiglione dei Genovesi Giffoni Sei Casali Giffoni Valle Piana Montecorvino Pugliano Montecorvino Rovella Olevano sul Tusciano Pellezzano Salerno San Cipriano Picentino San Mango Piemonte 21 - Colline Salernitane Nc 111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella 11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 122-Seminativi primaverili estivi - ortive 125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali 131-Prati avvicendati 13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu 132-Erbai 21-Vigneti Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 16,21 0,0 74,48 0,2 181,16 0,6 123,21 0,4 443,07 1,4 19,67 0,1 203,22 0,6 131,55 0,4 302,69 0,9 287,25 0,9 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti 24-Agrumeti 25-Castagni da frutto 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo 41-Colture temporanee associate a colture permanenti 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 62-Cespuglieti e arbusteti 63-Aree a vegetazione sclerofilla 642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti) 71-Spiagge, dune e sabbie 72-Rocce nude ed affioramenti 73-Aree con vegetazione rada 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque 931-Colture protette - Orticole e frutticole Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 4.386,86 3.711,60 433,17 591,20 1.444,97 5,17 166,49 552,60 13.357,35 157,94 1.300,01 856,17 0,07 7,06 47,88 150,26 3.371,99 114,43 232,04 32.669,77 13,4 11,4 1,3 1,8 4,4 0,0 0,5 1,7 40,9 0,5 4,0 2,6 0,0 0,0 0,1 0,5 10,3 0,4 0,7 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 22 - Monti Picentini Il Sistema Territoriale Rurale Monti Picentini ha una superficie territoriale di 530,86 Kmq e comprende i territori amministrativi di 8 comuni (Tab. 1) in provincia di Avellino (n. 6 Comuni) e di Salerno (n. 2 Comuni). Il 61% di tale superficie ricade nella provincia di Avellino, il 39% in quella di Salerno, di cui il comune territorialmente più rappresentativo è quello di Campagna che detiene il 25% della superficie territoriale totale del STR. Il sistema comprende per il 74% della superficie territoriale aree dell’alta e media montagna calcarea con coperture piroclastiche del gruppo dei Monti Picentini, dominati dai rilievi del Monte Terminio (1.786 m), del Monte Cervialto (1.809 m.), del Monte Polveracchio ((1.790 m.). L’uso del suolo in queste comprende la tipica successione altitudinale di ambienti che caratterizza l’Appennino campano, con le faggete e le praterie delle vette e dei pianori carsici sommitali, a quote superiori a 1000-1.100 m; boschi submediterranei di latifoglie e praterie xerofile dei versanti medi e bassi; terrazzamenti agricoli tradizionali sui versanti pedemontani su detrito di falda e conoide, con arboreti promiscui, oliveti, vigneti, orti, castagneti da frutto. Il 14% circa del sistema si sviluppa su aree collinari su alternanza marnoso calcaree e marnosoarenacee, poste alla base dei rilievi calcarei, con un mosaico di boschi di quercia intercalati a oliveti, vigneti, seminativi. Nel complesso, il 58% della superficie del sistema, secondo la Carta regionale di uso del suolo, è coperta da formazioni forestali, il 9,8% da prati permanenti e pascoli. Il grado di urbanizzazion è molto basso, ed è passato nell’ultimo cinquantennio dallo 0,6% al 2,3% della superficie del sistema. La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 44.020 unità con una densità demografica pari a 83 abitanti per Kmq (154 il valore provinciale per la provincia di Avellino e 222 per quella di Salerno). La superficie che il Sistema destina all’agricoltura è pari a 25.319,73 ettari e rappresenta il 47,7% della superficie territoriale. Nel territorio in esame sono state censite 3.688 aziende (-29,40 % rispetto al 2000), con una SAU complessiva di 15.218,05 ha (-1,40% rispetto al 2000), ed una SAT di 25.319,73 ettari (-28,41%). Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Comuni Acerno Bagnoli Irpino Calabritto Campagna Montella Senerchia Serino Volturara Irpina Totale Monti Picentini Popolazione residente 2.872 3.274 2.500 15.953 7.877 1.014 7.129 3.401 44.020 22 - Monti Picentini 111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella 11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 122-Seminativi primaverili estivi - ortive 131-Prati avvicendati 13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu 132-Erbai 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti 25-Castagni da frutto 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo 41-Colture temporanee associate a colture permanenti 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 52-Boschi di conifere 53-Boschi misti di latifoglie e di conifere 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 62-Cespuglieti e arbusteti 63-Aree a vegetazione sclerofilla 641-Aree a ricolonizzazione naturale 642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti) 72-Rocce nude ed affioramenti 73-Aree con vegetazione rada 74-Aree degradate da incendi e per altri eventi Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 221,65 0,4 1.198,62 2,3 813,05 1,5 47,32 0,1 372,04 0,7 781,58 1,5 387,91 0,7 1.348,26 2,5 3.194,08 6,0 1.988,32 3,7 676,26 1,3 1.139,79 2,1 176,02 0,3 1.125,28 2,1 33.385,45 62,9 87,46 0,2 16,31 0,0 325,81 0,6 1.405,50 2,6 119,23 0,2 540,38 1,0 69,71 0,1 534,13 1,0 1.322,90 2,5 66,89 0,1 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque 931-Colture protette - Orticole e frutticole Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 1.633,61 102,84 6,04 53.086,44 3,1 0,2 0,0 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 23 Colline dell'Alto Sele Il Sistema Territoriale Rurale 23 - Colline dell'Alto Sele ha una superficie di 38.759 ha (pari al 2,8% del territorio regionale e al 7,9% del territorio salernitano). Comprende i territori di 11 comuni (Tab. 1), tutti ricadenti nella provincia di Salerno. Il sistema rurale comprende l’alto bacino del fiume Sele, alla confluenza con il Tanagro. Esso è costituito per il 44% circa della superficie territoriale dai paesaggi della collina marnoso arenacea, per un altro 46% da aree della montagna calcarea interna, con il gruppo dei monti Eremita (1.579 m), Carpineta ((1.461 m.), Moio (1.287 m.). il 10% della superficie del sistema è costituita dai fondovalle alluvionali e le piane interne di Buccino e S. Gregiorio Magno. I paesaggi collinari del sistema, su alternanze marnoso-calcaree, marnoso-arenaceee e conglomeratiche, hanno energia di rilievo da debole a moderata, e morfologia dolcemente ondulata. L’uso agricolo è caratterizzato da un mosaico di seminativi nudi ed arborati, colture legnose specializzate (oliveti), lembi di vegtazione forestale, pascoli. Le unità colturali sono sovente delimitate da siepi e filari, e punteggiate da esemplari isolati di quercia e boschetti aziendali. I boschi di querce e di latifoglie decidue occupano circa un quarto della porzione collinare del sistema, con lembi a vario grado di continuità in corrispondenza delle sommità dei rilievi, degli affioramenti rocciosi e dei versanti delle incisioni fluviali. Sono anche presenti aree a mosaico agro-forestale complesso, caratterizzate dalla compenetrazione di boschetti di ricolonizzazione e di aree agricole attive. Ne risulta un paesaggio armonicamente variato, fittamente segnato dalla trama degli appezzamenti, dei filari arborei, delle siepi divisorie. Le aree della montagna calcarea comprendono un’ampia successione altitudinale di ambienti: faggete e praterie delle vette e dei pianori carsici sommitali; boschi submediterranei di latifoglie e cedui castanili dei versanti medi; vegetazione xerofilla dei versanti alle quote più basse. I versanti pedemontani, ad uso agricolo prevalente, sono localmente interessati da sistemi tradizionali di terrazzamenti e ciglionamenti, con oliveti, vigneti, orti arborati, colture foraggere. Le aree di pianura alluvionale, caratterizzate da un fitto appoderamento, sono coltivate a seminativi e colture foraggere. Nel complesso, le aree forestali interessano il 40% circa del territorio del sistema, le praterie un ulteriore 18%. I processi di urbanizzazione nella fascia costiera, collinare e pedemontana del sistema hanno causato un aumento della superficie edificata nell’ultimo cinquantennio dall’1,8% all’8,2%. La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 30.076 unità con una densità demografica pari a 78 abitanti per Kmq (la media provinciale è di 222 abitanti/kmq), pari a circa il 15% della popolazione residente nella provincia di Salerno. I paesi dove si riscontra una maggiore densità abitativa sono Palomonte, Oliveto Citra e Contursi Terme. La superficie agricola totale (SAT) dell’STR è pari a 24.028,64 ettari , pari al 62% della superficie territoriale dell’STR, mentre la superficie agricola utilizzata (SAU) è di 18.248,91 ettari (47% della superficie territoriale). Le aziende agricole censite dall’ISTAT sono complessivamente pari a 5.622 (-18% rispetto al 2000 quando operavano 6.835 aziende). Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Tab. 1 – Comuni ricadenti nel STR 23- Colline dell’Alto Sele Comune Buccino Colliano Contursi Terme Laviano Oliveto Citra Palomonte Ricigliano Romagnano al Monte Salvitelle San Gregorio Magno Valva Provincia SA SA SA SA SA SA SA SA SA SA SA 3 - Colline dell'Alto Sele Nc 111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella 11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 131-Prati avvicendati 13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu 132-Erbai 21-Vigneti 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo 41-Colture temporanee associate a colture permanenti 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 52-Boschi di conifere 53-Boschi misti di latifoglie e di conifere 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 62-Cespuglieti e arbusteti 641-Aree a ricolonizzazione naturale 72-Rocce nude ed affioramenti 73-Aree con vegetazione rada 74-Aree degradate da incendi e per altri eventi 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 28,83 0,1 1.327,59 3,4 1.237,02 3,2 67,84 0,2 343,37 0,9 3.803,65 9,8 853,40 2,2 69,88 0,2 191,49 0,5 5.416,33 14,0 695,53 1,8 24,69 0,1 187,67 0,5 3.152,45 8,1 12.696,76 32,8 44,53 0,1 24,64 0,1 3.929,41 10,1 2.241,92 5,8 10,78 0,0 464,64 1,2 663,50 1,7 57,36 0,1 1.024,00 2,6 202,15 0,5 38.759,43 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 24 “Piana del Sele” Il Sistema Territoriale Rurale 24 - Piana del Sele ha una superficie di 50.951 ha, pari al 3,7% del territorio regionale e al 10,4% di quello della provincia di Salerno. Comprende i territori di 8 comuni (Tab. 1), tutti ricadenti nella provincia di Salerno. Il sistema comprende, per il 47% della superficie territoriale, aree della pianura terrazzata antica del Sele; per il 13% aree di fondovalle alluvionale attuale del Sele; per il 14% aree della pianura costiera. La piana del Sele si sviluppa su terrazzi alluvionali antichi, dolcemente ondulati, incisi dai corsi d’acqua. La valorizzazione agricola di queste aree è relativamente recente, successiva alla bonifica integrale degli anni ’30 del ventesimo secolo, con la progressiva affermazione degli ordinamenti specializzati intensivi (arboreti da frutto, colture orticole di pieno campo ed in coltura protetta). Le aree di fondovalle alluvionale del Sele sono caratterizzate dalla presenza di suoli calcarei, a tessitura media, a drenaggio da buono a moderato Le pianure costiere comprendono la sequenza di ambienti tipica dei litorali tirrenici sabbiosi: le depressioni retrodunari (aree idromorfe, una volta specchi palustri, attualmente bonificate per canalizzazione e sollevamento meccanico delle acque), i sistemi dunali, le spiagge. L’uso attuale di queste aree è ricreativo-turistico ed agricolo, con pinete antropiche, lembi di macchia e vegetazione psammofila, colture ortive di pieno campo ed in coltura protetta, seminativi, incolti. Si tratta di aree estremamente fragili, a causa dei rischi di subsidenza ed ingressione salina, ad elevatissima potenzialità ecologica per la ricostituzione di habitat umidi costieri. Il sistema comprende anche, per un 23% della superficie territoriale, paesaggi della collina costiera, a mosaico complesso di oliveti, seminativi, pascoli, lembi di vegetazione forestale e seminaturale. Nel complesso, la vegetazione forestale occupa circa l’8% della superficie territoriale del sistema. Nel corso dell’ultimo cinquantennio la superficie urbanizzata è quasi decuplicata, passando dallo 0,7 al 6,0% della superficie territoriale del sistema. La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento gener ale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 165.414 unità con una densità demografica pari a 325 abitanti per Kmq (media provinciale 222 ab/kmq), pari a circa il 15% della popolazione residente nella provincia di Salerno. La popolazione si concentra nei comuni di Battipaglia (30%), Eboli (23%) e Pontecagnano (15%). Indici di densità demografica notevolmente particolarmente elevati si registrano nei comuni di Bellizzi (1.631 abitanti/kmq), Battipaglia (896 abitanti/kmq) e Pontecagnano (677 abitanti/kmq). La superficie agricola totale (SAT) dell’STR è pari a 33.501,25 ettari (65% della superficie dell’STR), mentre la superficie agricola utilizzata (SAU) è di 28.850,07 ettari, pari al 56,6% della superficie territoriale del STR. Le aziende agricole censite dall’ISTAT sono complessivamente pari a 6.764 (-23% rispetto al 2000 quando operavano 8.748 aziende). Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Tab. 1 – Comuni ricadenti nel STR 24- Piana del Sele Comune Albanella Altavilla Silentina Capaccio Eboli Pontecagnano Faiano Serre Battipaglia Bellizzi Provincia SA SA SA SA SA SA SA SA 24 - Piana del Sele Nc 111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella 11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 122-Seminativi primaverili estivi - ortive 125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali 131-Prati avvicendati 13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu 132-Erbai 21-Vigneti 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti 24-Agrumeti 25-Castagni da frutto 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo 41-Colture temporanee associate a colture permanenti Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 35,90 0,1 1.393,87 2,7 1.058,63 2,1 7.121,20 14,0 7.153,94 14,0 74,30 0,1 534,62 1,0 2.006,11 3,9 2.003,94 3,9 9,90 0,0 4.943,04 9,7 5.012,70 9,8 304,46 0,6 11,95 0,0 1.820,12 3,6 28,54 0,1 29,68 0,1 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 52-Boschi di conifere 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 62-Cespuglieti e arbusteti 63-Aree a vegetazione sclerofilla 71-Spiagge, dune e sabbie 72-Rocce nude ed affioramenti 73-Aree con vegetazione rada 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque 931-Colture protette - Orticole e frutticole Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 1.594,16 4.092,10 544,13 164,35 911,03 132,88 191,76 53,56 54,92 4.703,70 435,86 4.529,65 50.951,00 3,1 8,0 1,1 0,3 1,8 0,3 0,4 0,1 0,1 9,2 0,9 8,9 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 25 Colline del Cilento Interno Il Sistema Territoriale Rurale 25 - Colline del Cilento Interno ha una superficie di 53.068 ha (pari al 4% del territorio regionale e al 10,8% del territorio provinciale di Salerno). Comprende i territori di 18 comuni (Tab. 1), tutti ricadenti nella provincia di Salerno. Il sistema comprende i comuni della fascia collinare e montana, interposta tra le colline costiere del Cilento, e i rilievi interni dell’Appennino calcareo degli Alburni e del Cervati. Il 35% della superficie territoriale del sistema si sviluppa su aree della montagna marnosoarenacea e marnoso-calcarea, con i rilievo maggiore del M. Sacro Gelbison (1.705 m.) e Centaurino (1.433). Si tratta di paesaggi ad energia di rilievo elevata o molto elevata, a quote comprese tra 400 e 1.700 m s.l.m. La morfologia è più dolce rispetto alla montagna calcarea, con un mosaico variegato di boschi e radure aperte di elevato valore ecologico e percettivo. Si tratta di ecosistemi seminaturali a più elevata resilienza rispetto a quelli dell’appennino calcareo: il manto vegetale presenta una più elevata continuità ed i processi denudativi appaiono meno intensi, grazie alla maggiore capacità di recupero della vegetazione e dei suoli nei confronti dei processi degradativi legati al passato sovrasfruttamento. Alle quote superiori e sui versanti settentrionali prevalgono gli usi forestali e zootecnico-pascolativi (boschi di faggio e di querce caducifoglie, boschi di castagno, praterie). Sui versanti bassi con sistemazioni antropiche (ciglionamenti, terrazzamenti) l’uso prevalente è agricolo con oliveti, vigneti, orti arborati, colture foraggere. Le dinamiche evolutive delle aree della montagna su flysch sono condizionate dal declino demografico e delle attività zootecniche, con la rapida chiusura per forestazione spontanea della rete di habitat aperti: nel periodo 1960-2000 la superficie delle praterie e dei coltivi si è ridotta del 30%, mentre quella dei boschi ed arbusteti è quasi raddoppiata, passando dal 24% al 45%. Un ulteriore 35% del sistema è costituito da aree della collina interna (comuni di Campora, Stio, Laurino, Rofrano), su litologie argillose, con un paesaggio di versanti irregolarmente ondulati, con prevalenza di colture foraggere, seminativi, in alternanza con oliveti e boschi di quercia. Le aree della collina costiera, che interessano il 27% della superficie del sistema (Roccadaspide, Aquara, Castel S. Lorenzo, Felitto), sono caratterizzate da un paesaggio collinare a morfologia più regolare, nel quale predomina l’oliveto, in mosaico complesso con seminativi, pascoli, boschi di quercia. Il sistema comprende anche i versanti calcarei settentrionali del monte Vesole (12,5 della superficie del sistema), con castagneti da frutto su suoli piroclastici profondi, con sistemazioni tradizionali a ciglionamenti. Nel complesso, la vegetazione forestale e seminaturale interessa circa il 60% della superficie territoriale del sistema. Nel corso dell’ultimo cinquantennio le aree urbanizzate sono aumentate di otto volte, passando dallo 0,3% all’1,8% della superficie territoriale. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 29.452 unità con una densità demografica pari a 55 abitanti per Kmq (media provinciale 222 abitante/kmq), pari a circa il 2,7% della popolazione residente nella provincia di Salerno. La densità demografica è piuttosto uniforme nei diversi comuni del sistema, con l’eccezione del comune di Roccadaspide, nel quale si concentra percentuale più alta di popolazione residente (25%). La superficie agricola totale dell’STR è pari a 33.845,87 ettari (64% della superficie territoriale dell’STR); la superficie agricola utilizzata (SAU) è di 20.397,26 ettari, pari al 38% circa della superficie territoriale del STR. Le aziende agricole censite dall’ISTAT sono complessivamente pari a 5.463 (-23% rispetto al 2000 quando operavano 7.077 aziende). Tab. 1 – Comuni ricadenti nel STR 25- Colline del Cilento Interno Provincia Comune Alfano SA Aquara SA Bellosguardo SA Campora SA Cannalonga SA Castel San Lorenzo SA Cuccaro Vetere SA Felitto SA Futani SA Laurino SA Laurito SA Magliano Vetere SA Montano Antilia SA Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Novi Velia Roccadaspide Rofrano Roscigno Stio SA SA SA SA SA Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 25 - Colline del Cilento Interno 111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella 11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 122-Seminativi primaverili estivi - ortive 131-Prati avvicendati 13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu 132-Erbai 21-Vigneti 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti 25-Castagni da frutto 27-Altre colture permanenti o arboricoltura da frutto 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 41-Colture temporanee associate a colture permanenti 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 52-Boschi di conifere 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 62-Cespuglieti e arbusteti 63-Aree a vegetazione sclerofilla 642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti) 72-Rocce nude ed affioramenti 73-Aree con vegetazione rada 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque 931-Colture protette - Orticole e frutticole Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 424,49 0,8 99,30 0,2 161,86 0,3 18,82 0,0 471,17 0,9 954,54 1,8 631,55 1,2 616,47 1,2 23,56 0,0 8.434,15 15,9 1.554,14 2,9 7,91 0,0 1.842,48 3,5 409,73 0,8 3.640,72 6,9 28.191,94 53,1 111,33 0,2 656,85 1,2 3.049,45 5,7 17,87 0,0 153,50 0,3 317,91 0,6 598,63 1,1 391,68 0,7 288,05 0,5 0,09 0,0 53.068,19 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 26 “Colline del Cilento Costiero” Il Sistema Territoriale Rurale 26 - Colline del Cilento Costiero ha una superficie di 104.401 ettari, pari al 7,7% del territorio regionale e al 21,2% del territorio salernitano. Comprende i territori di 43 comuni (Tab. 2), tutti ricadenti nella provincia di Salerno. Il sistema si comprende per il 75% della sua superficie i paesaggi rurali della collina costiera su conglomerati, flysch, argille e calcari con energia di rilievo da moderata a elevata; la morfologia è caratterizzata da sommità e creste arrotondate, con versanti dolcemente ondulati, incisi. La collina costiera si caratterizza rispetto alla collina interna per una maggiore estensione della vegetazione seminaturale (boschi misti di latifoglie termofile e leccio, macchia, gariga, praterie xerofile), che occupa circa il 38% della superficie complessiva. Ciò rappresenta il risultato, nell’ultimo quarantennio, degli intensi processi di forestazione spontanea di pascoli ed oliveti marginali, con un incremento dei boschi e delle aree a macchia. Le aree agricole attive sono caratterizzate da una larga prevalenza degli arboreti (oliveti) e dei seminativi arborati rispetto al seminativo semplice, con una diffusa presenza, specie sui versanti marittimi, di sistemazioni tradizionali (terrazzamenti. ciglionamenti), sovente in precarie condizioni di manutenzione. Accanto ai processi di abbandono colturale, è possibile localmente riscontrare una opposta tendenza alla specializzazione e razionalizzazione degli impianti legnosi, legata alla valorizzazione delle produzioni tipiche locali (olio, vino). Il 10% circa della superficie del sistema è costituito dai rilievi montani calcarei costieri del gruppo del M. Bulgheria (1.220 m.), sui cui versanti meridionali (comuni di Camerota, Licusati), sono presenti ampi sistemi di terrazzamenti ad olivo, in mosaico con praterie xerofile e formazioni degradate di macchia e gariga. I versanti settentrionali, nei comuni di Celle di Bulgheria e S. Giovanni a Piro), sono caratterizzati da un fitto manto forestale con boschi misti di latifoglie, cedui castanili, faggete di vetta. Un ulteriore 10% circa della superficie del sistema è costituita da aree di fondovalle alluvionale dei fiumi e dei torrenti (Alento, Mingardo) e dalle piccole pianure costiere. In queste aree l’uso prevalente è a seminativo, ortive, arboreti da frutto. Nel complesso, le formazioni forestali e seminaturali interessano il 57% circa della superficie del sistema. I paesaggi della collina costiera sono sottoposti ad una intensa pressione d’uso legata al turismo: nel periodo 1960-2000 la superficie urbanizzata degli insediamenti pedecollinari, pedemontani e costieri è aumentata di otto volte, passando dallo 0,6% al 5% della superficie complessiva del sistema. La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 126.139 unità con una densità demografica pari a 121 abitanti per Kmq (media provinciale 222 ab/kmq), pari a circa il 11,6% della popolazione residente nella provincia di Salerno. Il carico demografico è distribuito in modo piuttosto uniforme tra i comuni di questo STR, con l’eccezione del comune di Agropoli che ospita una quota più alta di popolazione residente (16,4%). La superficie agricola totale (SAT) è pari a 55.862,19 ettari (53% della superficie territoriale), mentre la superficie agricola utilizzata (SAU) è di 36.340,14 ettari e rappresenta il 35% circa della superficie territoriale del STR. Le aziende agricole censite dall’ISTAT sono complessivamente pari a 11.253 (-30,7% rispetto al 2000 quando operavano 7.077 aziende), con una contrazione della SAU del 6,8% rispetto al 2000. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Tab. 2 – Comuni ricadenti nel STR 26- Colline del Cilento Costiero Comune Agropoli Prignano Cilento Ascea Roccagloriosa Camerota Rutino Casalvelino Salento Castellabate San Giovanni a Piro Castelnuovo Cilento San Mauro Cilento Celle di Bulgheria San Mauro la Bruca Centola Santa Marina Ceraso Sapri Cicerale Serramezzana Gioi Sessa Cilento Giungano Stella Cilento Ispani Torchiara Laureana Cilento Torraca Lustra Torre Orsaia Moio della Civitella Trentinara Montecorice Vallo della Lucania Monteforte Cilento Vibonati Ogliastro Cilento Omignano Orria Perdifumo Perito Pisciotta Pollica 26 - Colline del Cilento Costiero Superficie Superficie (ha) (%) Nc 111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella 11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 122-Seminativi primaverili estivi - ortive 125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali 131-Prati avvicendati 13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu 132-Erbai 21-Vigneti 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti 196,61 498,15 831,10 761,62 87,44 59,29 531,99 2.325,31 336,51 549,11 123,10 23.808,18 Documento di lavoro – settembre 2014 0,2 0,5 0,8 0,7 0,1 0,1 0,5 2,2 0,3 0,5 0,1 22,8 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 24-Agrumeti 25-Castagni da frutto 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 41-Colture temporanee associate a colture permanenti 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 52-Boschi di conifere 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 62-Cespuglieti e arbusteti 63-Aree a vegetazione sclerofilla 641-Aree a ricolonizzazione naturale 642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti) 71-Spiagge, dune e sabbie 72-Rocce nude ed affioramenti 73-Aree con vegetazione rada 74-Aree degradate da incendi e per altri eventi 81-Zone umide interne 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque 931-Colture protette - Orticole e frutticole Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 11,86 293,11 3.415,59 272,50 11.094,52 32.151,29 113,24 687,12 4.955,90 13.024,80 103,88 1.650,19 174,55 910,20 1.260,16 42,87 15,46 3.310,58 773,51 31,61 104.401,35 0,0 0,3 3,3 0,3 10,6 30,8 0,1 0,7 4,7 12,5 0,1 1,6 0,2 0,9 1,2 0,0 0,0 3,2 0,7 0,0 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 27 “Monti Alburni” Il Sistema Territoriale Rurale 27 “Monti Alburni” ha una superficie di 54.583 Kmq, pari al 4% del territorio regionale e al 11% del territorio salernitano. Comprende i territori di 12 comuni (Tab. 2), tutti ricadenti nella provincia di Salerno. Il sistema comprende per il 73% della superficie territoriale aree dell’alta e media montagna calcarea, con il vasto altopiano carsico e i contrafforti del massiccio degli Alburni (1.742 m.), e gli imponenti rilievi del M. Motola (1.702 m.), Serra di Campo Soprano (1.446 m.), Cerasulo (1.400 m.). Nelle aree montane l’uso del suolo comprende la tipica successione altitudinale di ambienti che caratterizza l’Appennino campano, con le faggete e le praterie delle vette e degli ampi pianori carsici sommitali, a quote superiori a 1000-1.100 m; boschi submediterranei di latifoglie e praterie xerofile dei versanti medi e bassi. I rilievi calcarei maggiori sono localmente separati da valli su flysch, a quote da 700 a 1000 m, (Serra del Corticato, Serra di Piaggine) con estesi prati permanenti, pascoli, limitati lembi a seminativo. Il 25% circa del sistema si sviluppa su aree collinari su alternanza marnoso calcaree e marnosoarenacee, caratterizzate da boschi di quercia interclalati a prati, seminativi, oliveti. Nel complesso, il 58% della superficie del sistema, secondo la Carta regionale di uso del suolo, è coperta da formazioni forestali, il 21% da prati permanenti e pascoli. Il grado di urbanizzazion è molto basso, ed è passato nell’ultimo cinquantennio dallo 0,1% allo 0,8% della superficie del sistema. La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 15.551 abitanti, pari a circa l’1% della popolazione residente nella provincia, con una densità demografica pari a 28 abitanti per Kmq (media provinciale 222 abitanti/kmq). I comuni in cui si registra una maggiore concentrazione demografica sono Sicignano degli Alburni (22% degli abitanti dell’STR) e Postiglione (14%). La superficie agricola totale (SAT) è di 38.102,76 ettari, pari al 70% circa della superficie territoriale dell’STR, mentre la superficie agricola utilizzata (SAU) è di 21.114,07 ettari, pari al 39% della superficie territoriale del STR. Le aziende agricole censite dall’ISTAT sono complessivamente pari a 3.459 (-16% rispetto al 2000 quando operavano 4.100 aziende), con una contrazione della SAU del 5% nel decennio intercensuario. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Tab. 2 – Comuni ricadenti nel STR 27- Monti Alburni – Monte del Cervati Comune Provincia Castelcivita SA Controne SA Corleto Monforte SA Monte San Giacomo SA Ottati SA Petina SA Piaggine SA Postiglione SA Sacco SA Sant'Angelo a Fasanella SA Sicignano degli Alburni SA Valle dell'Angelo SA 27 - Monti Alburni - Monte del Cervati 111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella 11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 131-Prati avvicendati 13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu 132-Erbai 21-Vigneti 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti 25-Castagni da frutto 27-Altre colture permanenti o arboricoltura da frutto 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo 41-Colture temporanee associate a colture permanenti 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 52-Boschi di conifere 53-Boschi misti di latifoglie e di conifere 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 62-Cespuglieti e arbusteti 641-Aree a ricolonizzazione naturale 642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti) Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 514,52 0,9 407,00 0,7 22,73 0,0 441,05 0,8 1.307,22 2,4 1.016,42 1,9 100,54 0,2 60,85 0,1 5.294,63 9,7 176,70 0,3 2,30 0,0 5.732,45 10,5 117,49 0,2 187,35 0,3 1.235,22 2,3 28.560,27 52,3 36,69 0,1 42,39 0,1 407,53 0,7 3.030,33 5,6 11,90 0,0 30,05 0,1 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 72-Rocce nude ed affioramenti 73-Aree con vegetazione rada 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque 931-Colture protette - Orticole e frutticole Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 994,33 4.223,30 401,86 207,69 20,50 54.583,31 1,8 7,7 0,7 0,4 0,0 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sistema Territoriale Rurale (STR) 28 “Vallo di Diano” Il Sistema Territoriale Rurale 28 - Vallo di Diano ha una superficie di 92.507 ettari, pari al 7% del territorio regionale e al 18,8% del territorio salernitano. Comprende i territori di 20 comuni (Tab. 1), tutti ricadenti nella provincia di Salerno. Il 62% del territorio del sistema ricade in aree della media e alta montagna calcarea, con il settore orientale degli Alburni (M. la Marta, 1302 m.) e il massiccio del M. Cervati (1.899 m), che dominano da ovest l’area centrale della piana alluvionale del Vallo; e, a est di quest’ultima, con la dorsale della Maddalena (cime principali: Timpa delle Rose, 1.467 m, Serra Longa, 1503 m.), sul confine tra Campania e Basilicata, che si prolunga a sud sino al gruppo dei M. Iuncolo (1.221 m.), Forcella (1.192 m.) , Rotondo (1.177 m.), nel comune di Casaletto Spartano. L’uso del suolo è caratterizzato dalla tipica successione altitudinale di ambienti dell’Appennino campano, con le faggete e le praterie delle vette e degli estesi altopiani e pianori carsici sommitali, a quote superiori a 1000-1.100 m; boschi submediterranei di latifoglie e praterie xerofile dei versanti medi e bassi. I versanti pedemontani di raccordo con la piana, a minimo di pendenza su detrito di falda e conoidi, ad uso agricolo prevalente, con un mosaico fitto di oliveti, vigneti, seminativi, colture foraggere, piccoli lembi di boschi di quercia; localmente, alle esposizioni fresche su suoli piroclastici profondi, sono anche presenti i castagneti da frutto. Le aree collinari su litologie argillose o flysch, ai piedi dei rilievi calcarei a più elevata energia, interessano il 17% della superficie del sistema. Sono caratterizzate da un mosaico complesso di prati, seminativi, oliveti, boschi di quercia. Il 18% circa dalla superficie dell’Str ricade nelle aree di pianura alluvionale e terrazzata, con il Vallo di Diano, l’antico lago pleistocenico bonificato sin dall’epoca romana. La piana, attraversata longitudinalmente dal fiume Tanagro, è caratterizzata, nella porzione settentrionale, da suoli a tessitura fine, a drenaggio limitato, destinati alla praticoltura ed alla cerealicoltura. La porzione meridionale della piana, è invece caratterizzata da suoli a tessitura media o moderatamente fine, a drenaggio buono o moderato. In queste aree si passa dal paesaggio a campi aperti della piana argillosa settentrionale, con unità colturali più ampie, a quello fittamente appoderato, con orti e seminativi semplici e arborati. Nel comune di Montesano, si segnala la piana alluvionale minore di Magorno, coltivata a prati permanenti e foraggere avvicendate. Nel complesso, secondo la Carta regionale di uso del suolo, le formazioni forestali si estendono sul 50% circa della superficie territoriale del sistema; quelle di prateria (prati permanenti, pascoli), sul 16% circa. Le superfici urbanizzate costituivano lo 0,3% della superficie territoriale nel 1960, il 2,1 nel 2010, con un aumento di sette volte, legato all’espansione delle aree residenziali e produttive nelle aree di piana del Vallo. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 68.566 unità con una densità demografica pari a 74 abitanti per Kmq (media provinciale: 222 abitante/kmq), pari a circa il 6% della popolazione residente nella provincia di Salerno. Il carico demografico è distribuito uniformemente tra i comuni, con quote più elevate di popolazione residente nei comuni di Sala Consilina (18% della popolazione dell’STR), Teggiano (12%) e Montesano sulla Marcellana (10%). La superficie agricola totale (SAT) dell’STR è di 60.841,69 ettari, pari al 66% della superficie territoriale; la superficie agricola utilizzata (SAU) è di 35.378,47 ettari, pari al 38% della superficie territoriale del STR Le aziende agricole censite dall’ISTAT sono complessivamente pari a 5.652 (-43% rispetto al 2000 quando operavano 9.885 aziende); la superficie agricola utilizzata (SAU) è diminuita di circa il 5% nel decennio intercensuario. Tab. 1 – Comuni ricadenti nel STR 28- Vallo di Diano Comune Atena Lucana Auletta Buonabitacolo Caggiano Casalbuono Casaletto Spartano Caselle in Pittari Montesano sulla Marcellana Morigerati Padula Pertosa Polla Sala Consilina San Pietro al Tanagro San Rufo Sant'Arsenio Sanza Provincia SA SA SA SA SA SA SA SA SA SA SA SA SA SA SA SA SA Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Sassano Teggiano Tortorella SA SA SA Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 28 - Vallo di Diano Nc 111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella 11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur 121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella 125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali 131-Prati avvicendati 13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu 132-Erbai 21-Vigneti 22-Frutteti e frutti minori 23-Oliveti 31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli 41-Colture temporanee associate a colture permanenti 42-Sistemi colturali e particellari complessi 51-Boschi di latifoglie 52-Boschi di conifere 53-Boschi misti di latifoglie e di conifere 61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota 62-Cespuglieti e arbusteti 63-Aree a vegetazione sclerofilla 641-Aree a ricolonizzazione naturale 642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti) 72-Rocce nude ed affioramenti 73-Aree con vegetazione rada 74-Aree degradate da incendi e per altri eventi 81-Zone umide interne 91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali 92-Acque Sup. Totale Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie Superficie (ha) (%) 46,16 0,0 9.004,80 9,7 2.904,75 3,1 2.399,32 2,6 23,87 0,0 2.387,83 2,6 4.487,65 4,9 590,56 0,6 63,56 0,1 18,00 0,0 3.399,62 3,7 4.816,17 5,2 542,07 0,6 3.041,35 3,3 42.404,93 45,8 250,82 0,3 44,90 0,0 2.495,02 2,7 2.704,95 2,9 161,29 0,2 30,72 0,0 141,64 0,2 2.100,80 2,3 5.785,81 6,3 416,52 0,5 10,81 0,0 1.788,88 1,9 444,30 0,5 92.507,10 100,0 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 3 Analisi della distribuzione territoriale e dell’impatto degli interventi: quantità ed investimenti 3.1 Impegni e spese per Asse e per Misura Nell’ottica di realizzare un monitoraggio periodico e costante dell’attuazione delle diverse componenti ed azioni del PSR e di come si sono concretizzati e dislocati sul territorio i tre Assi, è stato realizzato un aggiornamento dello stato di avanzamento finanziario e procedurale delle misure del Programma al fine di completare e indagare alla luce degli eventuali progressi intervenuti la distribuzione degli interventi sul territorio regionale in termini finanziari e numerici con dettaglio comunale. In particolare è stato completato un aggiornamento della banca dati presentata nel precedente lavoro di monitoraggio presentato, realizzando una nuova cartografia della territorializzazione dei pagamenti e del numero di beneficiari per le seguenti misure del PSR Campania 2007/2013: Misure utilizzate per la territorializzazione degli interventi Misura Pagamenti Benefic. Domande ASSE 1 112 112-121 113 114 115 121 Insediamento giovani agricoltori Cluster Prepensionamento Utilizzo servizi di consulenza Avviamento servizi assistenza Ammodernamento aziende agricole 115.000,00 23 23 84.623.782,86 6.488.798,58 370.710,00 880 230 930 880 230 931 1.330.584,64 15 15 123.005.112,65 1.725 1.816 516.883,88 11 15 122 Accrescimento valore economico foreste 123 Accrescimento valore aggiunto prodotti agricoli e forestali 33.881.226,88 54 55 125 Infrastrutture connesse allo sviluppo dell'agricoltura 94.005.696,11 150 300 28.384,98 12 12 5.943,67 15 21 430.915,24 5 5 15.817.686,78 4.865 4.865 1.599.517,31 1.543 1.543 5.925.140,42 51.694,12 2.326 20 2.326 20 131 132 133 Sostegno per adeguarsi alla legislazione comunitaria Sostegno per partecipare ai sistemi di qualità Sostegno alle OP per attività di informazione e promozione ASSE 2 211* 212 214* 221 Indennità a favore degli agricoltori delle zone montane Indennità a favore agricoltori delle zone caratterizzate da svantaggi naturali Pagamenti agroambientali Imboschimento di terreni Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 225 216 226 227 agricoli Pagamenti per interventi silvoambientali Investimenti aziendali non produttivi Ricostituzione del potenziale forestale Investimenti non produttivi 1.939.452,88 61 68 19.918.649,17 214 222 75.032.481,67 184 423 24.333.569,19 59 78 16.916.277,44 218 221 22.097.934,42 226 227 15.033.579,96 114 184 19.632.044,86 88 114 22.182.492,66 211 213 26.832.957,74 213 271 ASSE 3 311 312 313 321 322 323 Diversificazione in attività non agricole Sostegno alla creazione e allo sviluppo delle microimprese Incentivazione di attività turistiche Servizi essenziali alle persone che vivono nei territori rurali Sviluppo e rinnovamento dei villaggi rurali Sviluppo, tutela e riqualificazione del patrimonio rurale Differenziale sull'avanzamento procedurale delle misure rispetto al precedente monitoraggio Variazione Variazione in termini in termini Misure Tipologia di di pagamenti beneficiari 112 0,00 Insediamento giovani agricoltori 0,00 112-121 Cluster 0,84 0,80 113 Prepensionamento 17,41 0,00 114 Utilizzo servizi di consulenza 34,26 84,16 115 Avviamento servizi assistenza 13,28 7,14 121 Ammodernamento aziende agricole 15,91 15,62 122 Accrescimento valore economico foreste 33,77 0,00 123 125 Accrescimento valore aggiunto prodotti agricoli e forestali Infrastrutture connesse allo sviluppo dell'agricoltura 17,32 68,03 54,29 18,11 131 132 Sostegno per adeguarsi alla legislazione comunitaria Sostegno per partecipare ai sistemi di qualità 0,00 61,20 0,00 36,36 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 133 Sostegno alle OP per attività di informazione e promozione 99,64 66,67 211 Indennità a favore degli agricoltori delle zone montane -22,91 -23,19 212 214 221 225 216 226 227 311 Indennità a favore agricoltori delle zone caratterizzate da svantaggi naturali Pagamenti agro ambientali Imboschimento di terreni agricoli Pagamenti per interventi silvoambientali Investimenti aziendali non produttivi Ricostituzione del potenziale forestale Investimenti non produttivi Diversificazione in attività non agricole 0,09 -62,48 -89,44 -83,37 38,23 21,61 25,13 59,30 0,65 -57,92 -61,54 -79,87 9,74 0,55 43,90 41,56 312 313 Sostegno alla creazione e allo sviluppo delle microimprese Incentivazione di attività turistiche 2,47 24,99 11,33 16,33 321 322 Servizi essenziali alle persone che vivono nei territori rurali Sviluppo e rinnovamento dei villaggi rurali 17,22 - 6,02 - 323 Sviluppo, tutela e riqualificazione del patrimonio rurale 7,01 8,12 215* Pagamenti per il benessere degli animali - - 322* Imboschimento di superfici non agricole * Per le misure 215 e 322 nella campagna 2014 non si sono verificati avanzamenti procedurali Per le misure strutturali, evidenziate nella suindicata tabella con il colore verde, sono stati utilizzati i dati resi disponibili dal Sistema Informativo e di Monitoraggio del PSR Campania 2007/2013. Tale banca dati è costituita dalle informazioni, dettagliate per misura e per comune di riferimento, relative alle seguenti variabili: • • • • Contributo erogato (€) Importo liquidato (€) Numero di beneficiari Numero di domande presentate e pagate Le elaborazioni di tali variabili sono state fatte allineando i dati agli impegni ed i pagamenti comunicati ad AGEA a maggio 2014. Per le misure a superficie, evidenziate in blu, si è proceduto, in collaborazione con i settori SIRCA e Territorio, all’elaborazione di una banca dati per l’annualità 2013 estratta da AGEA e relativa alle domande liquidate a saldo per le seguenti variabili: • • • • Importo richiesto a premio (€) Importo liquidato (€) Numero di beneficiari Numero di domande liquidate a saldo Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Figura - Totale dell’importo liquidato per le Misure a superficie dell’Asse 2 a livello comunale (valori in €) Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Figura - Numero di beneficiari liquidati per le Misure a superficie dell’Asse 2 a livello comunale La scelta di considerare le domande effettivamente pagate e liquidate è stata orientata dall’esigenza di monitorare sul territorio gli interventi effettivamente realizzati. L’estrazione dei dati a livello comunale, realizzata per entrambe le banche dati, ci permette di visualizzare dove gli interventi hanno avuto attuazione nonché il livello di spesa complessivo del Programma e delle singole Misure, così come si evince dalle cartografie, da cui emerge una diffusa adesione sul territorio regionale alle misure del PSR. Nei paragrafi a seguire si riporta la ripartizione territoriale dei beneficiari e dei pagamenti realizzati per singola misura PSR. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 3.2 Analisi della distribuzione territoriale dei beneficiari dei pagamenti delle misure strutturali degli Assi I, II, III Misura Area di intervento 112 Insediamento giovani agricoltori Regione Campania Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Misura 112-121 Cluster Area di intervento Interventi differenziati per Macroarea e per filiere Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Misura 113 Prepensionamento Area di intervento Regione Campania Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Misura 114 Area di intervento Utilizzo servizi di consulenza Regione Campania Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Misura 115 Area di intervento Avviamento servizi assistenza Regione Campania Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Misura 121 Ammodernamento aziende agricole Area di intervento Interventi differenziati per Macroarea e per filiere Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Misura 122 Area di intervento Accrescimento valore economico foreste Aree forestali della Regione Campania Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Misura 123 Accrescimento valore aggiunto prodotti agricoli e forestali Area di intervento Interventi differenziati per Macroarea e per filiere Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Misura 125 Area di intervento Sottomisura 1: Aree di bonifica integrale e quelle esterne. Sottomisura 2: Aree agricole della Infrastrutture connesse allo sviluppo Regione Campania e aree con dell'agricoltura vincolo agricolo nelle aree parco Sottomisura 3: macroaree A2, A3, B, C, D1 e D2 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Misura 131 Sostegno per adeguarsi alla legislazione comunitaria Area di intervento Tipologia A: ZVN - Tipologia B- C: Regione Campania Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Misura 132 Sostegno per partecipare ai sistemi di qualità Area di intervento Regione Campania o zone indicate dai disciplinari Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Misura 133 Area di intervento Sostegno alle OP per attività di informazione e promozione Regione Campania Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Misura 216 Investimenti aziendali non produttivi Area di intervento Azione A: Regione Campania. Azione B Macroaree: A2; A3; C; D1; D2; Aree ad alto valore paesaggistico Penis. Sorr.-Amalf. Azione C - D: zone Natura 2000 Azione E: terreni per il pascolamento Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Misura 226 Area di intervento Ricostituzione del potenziale forestale Regione Campania Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Misura 227 Investimenti non produttivi Area di intervento Zone forestali della Regione Campania Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Misura 311 Diversificazione in attività non agricole Area di intervento Macroaree C, D1 e D2 - Aree Parco e Riserve Naturali Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Misura 312 Sostegno alla creazione e allo sviluppo delle microimprese Area di intervento Macroaree C, D1 e D2 - solo per i Comuni con pop< 5.000 abitanti e a ruralità prevalente Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Misura 313 Area di intervento Incentivazione di attività turistiche Macroaree C, D1 e D2 - Aree Parco Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Misura 321 Servizi essenziali alle persone che vivono nei territori rurali Area di intervento Macroaree C, D1 e D2 - tranne i capoluoghi - Aree parco solo per la misura f) Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Misura 323 Area di intervento Sviluppo, tutela e riqualificazione del patrimonio rurale Macroaree C, D1 e D2 - Aree Parco Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 3.3 Analisi della distribuzione territoriale dei beneficiari e dei pagamenti delle misure a superficie dell’Asse II Il PSR, per quanto riguarda gli obiettivi di sostenibilità ambientale, prevede l’articolazione di numerose misure mirano in modo diretto al miglioramento delle performance ambientali dell’agricoltura, alla difesa ed alla valorizzazione delle biodiversità, ad un’attenta gestione delle risorse idriche, alla tutela del territorio, dell’ambiente e del paesaggio. In particolare, gli obiettivi ambientali sono principalmente riferibili all’Asse 2, per il quale vengono individuati gli obiettivi prioritari riportati nello schema sottostante, da raggiungere attraverso l’implementazione di adeguate linee di policy. Nonostante negli altri assi non vengano individuati obiettivi ambientali specifici, il PSR della Campania individua le seguenti priorità di carattere trasversale: • • • risparmio energetico e diffusione dell’utilizzo di energie rinnovabili; risparmio delle risorse idriche; cura e miglioramento dell’ambiente e del paesaggio. In considerazione della dotazione di informazioni e dati ad oggi disponibili, in questo report verranno presentati i risultati relativi all’aggiornamento del monitoraggio di alcune Misure dell’Asse 2. L’Asse 2 contribuisce direttamente a tutelare e rafforzare le risorse naturali e i paesaggi nelle zone rurali, preservando lo sviluppo dell’attività agricola e di sistemi forestali ad elevata valenza naturale, e dei paesaggi agrari tradizionali. A tale scopo sono fissate tre aree prioritarie a livello comunitario funzionali all’attuazione della rete Natura 2000, al mantenimento dell’impegno assunto a Göteborg di invertire il declino della biodiversità, agli obiettivi della direttiva 2000/60/CE che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque, e a quelli del protocollo di Kyoto. Su scala regionale, e con esplicito riferimento alle risorse idriche, il cui risparmio e la cui qualità rappresentano uno dei caratteri distintivi delle politiche adottate dal PSR, si segnala il forte interesse a mettere in campo (attraverso la combinata azione del Feasr – Assi I e II - e del Fesr), interventi di regimentazione delle acque finalizzati al duplice obiettivo di contrastare i fenomeni di dissesto idrogeologico, particolarmente diffusi nelle aree collinari e montane, ma anche nelle aree urbane e periurbane, e di garantire un più equilibrato e sostenibile uso delle risorse. In relazione alle nuove sfide di cui all’art. 16bis del Regolamento (CE) 1698/05, la Regione Campania intende ulteriormente rafforzare, attraverso alcune integrazioni previste nell’ambito delle misure 214 e 227, le sfide relative ai cambiamenti climatici ed alla biodiversità. Al sostegno di tali priorità è destinata una quota pari ad oltre il 39,15% dell’importo complessivo delle risorse pubbliche. Nel bilanciamento tra i diversi strumenti previsti per questo Asse (pagamenti agro-ambientali e silvoambientali, indennità Natura 2000 e indennità compensative per le zone svantaggiate) il PSN segnala la necessità di riservare una prevalente disponibilità finanziaria ai pagamenti agroambientali, che rientrano tra gli strumenti previsti per il perseguimento di tutti gli obiettivi prioritari dell’Asse. In coerenza con tali indirizzi, saranno promosse le seguenti azioni chiave: • promozione di servizi ambientali e pratiche agricole e zootecniche rispettose degli animali (Mis. 214, 215, 221, 223); • conservazione del paesaggio agricolo e delle foreste (Mis. 211, 212, 213, 216, 224, 225, 226, 227); • lotta al cambiamento climatico (Mis. 221, 223, 2226); • consolidamento del contributo dell’agricoltura biologica e salvaguardia della diversità genetica vegetale ed animale (Mis. 214); • sostegno ad iniziative ambientali/economiche che procurano benefici reciproci (Mis. 213, 221, 223, 224); Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 • • promozione dell’equilibrio territoriale, con particolare riferimento all’equilibrio sostenibile tra zone urbane e zone rurali (Mis. 211, 212, 225). In sintesi, le relazioni tra obiettivi di Asse del PSR, obiettivi di Asse del PSN, e priorità comunitarie, sono illustrate dal seguente schema: Nell’ambito dell’Asse 2 tutte le misure hanno, quindi, come obiettivi il miglioramento delle performance ambientali dell’agricoltura, la tutela e la valorizzazione delle biodiversità, il miglioramento della gestione delle risorse idriche, nonché la tutela del territorio, dell’ambiente e del paesaggio. Tali interventi si propongono quindi non solo di contribuire alla risoluzione di alcune delle problematiche ambientali che caratterizzano il territorio campano, ma anche di realizzare interventi per il miglioramento della naturalità dei sistemi agricoli e contribuire alla realizzazione concreta della rete dei siti Natura 2000. In particolare, a partire dalla banca dati scaricata dal portale AGEA si è sviluppata un’attività di stretta collaborazione con il Settore SIRCA al fine di raggiungere un quadro conoscitivo completo che possa consentire l’integrazione dei dati alfanumerici, relativi a determinate misure a superficie, con quelli spaziali (perimetri delle particelle catastali), contestualmente allo scarico delle informazioni dalle banche dati AGEA. Quest’elaborazione è rappresentata dalla giunzione fisica delle informazioni alfanumeriche fornite con i dati catastali, disponibili presso il Settore SIRCA, consentendo la georeferenziazione delle informazioni aziendali e delle superfici di territorio corrispondenti ad ogni singola azienda. A partire dai barcone delle domande di aiuto è stato ricostruito un database di tutti i beneficiari di ogni singola domanda di aiuto presentata per la campagna di riferimento 2013 per le seguenti misure: 211 – 212 – 214 – 221 – 225. Per le misure 215 e 322 nella campagna 2014 non si sono verificati avanzamenti procedurali e quindi non si è proceduto con lo scarico e la mappatura restando sostanzialmente valide le informazioni già presentate nel report precedente. Le informazioni utilizzate per ogni beneficiario sono di seguito riportate: Nome Barcode Descrizione Codice identificativo della domanda di aiuto AGEA Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Campagna CUAA Istat_Provincia Istat_Comune Sezione Foglio Particella Subalterno Macrouso DescMacroUso Prodotto DescProd UsoSuolo DescUso Misura Azione SubAzione Intervento DescInte SupPremio CodiUnitMisu DescComune Catastale IDParticella Anno della campagna Codice fiscale / Partita Iva Beneficiario Codice Istat della provincia della particella Codice Istat del comune della particella Sezione Censuaria dichiarata della particella Foglio catastale dichiarato della particella Codice Particella catastale dichiarata Codice subalterno dichiarato della particella Codice MacroUso Descrizione MacroUso Codice prodotto dichiarato per la particella Descrizione del Prodotto Codice dell'uso del suolo per le domande d'Indennità o Agroambientale. Descrizione dell'uso del Suolo. Codice Misura Codice Azione Codice Sotto Azione Codice Intervento Descrizione Intervento Superficie richiesta a premio per l'intervento, espressa in centiare; valorizzata a zero solo in presenza di interventi non a premio . Unità di Misura Comune Codice Catastale Codice identificativo della domanda di aiuto AGEA In relazione alla metodologia di analisi eseguita saranno presi in considerazione i beneficiari per i quali lo stato di avanzamento della domanda di aiuto presso AGEA risulti in fase “liquidato”, in modo da avere la certezza che le attività previste nell’ambito della misura cui hanno aderito sono state e/o saranno effettivamente realizzate. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Misura 211 Indennità a favore degli agricoltori delle zone montane Area di intervento Territorio regionale limitatamente alle zone montane (art. 3, par. 3 della direttiva 75/268/CEE) Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Misura 212 Indennità a favore degli agricoltori delle zone caratterizzate da svantaggi naturali Area di intervento Territorio regionale limitatamente alle zone svantaggiate (art. 3, par. 4 e 5 della direttiva 75/268/CEE) Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Misura 214 Pagamenti agroambientali Area di intervento Regione Campania (priorità diverse per macroarea nelle singole azioni) Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Misura 221 Imboschimento di terreni agricoli Area di intervento Azione A – Azione B: Territorio regionale; Azione C: macroaree A2 - B - C -D1 - D2; Azione D: macroaree A2 - B - C Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Misura 225 Pagamenti per interventi silvoambientali Area di intervento Territorio regionale limitatamente alle zone boschive e forestali Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Documento di lavoro – settembre 2014 3.4 Analisi dell’impatto ambientale delle misure a superficie dell’Asse II L’analisi della distribuzione geografica delle superfici aziendali beneficiate dalle misure “a superficie” dell’Asse II del Psr è stata condotta impiegando il seguente processo operativo: 1. Estrazione dai Fascicoli aziendali contenuti nel SIAN dei dati aziendali relativi alle misure interessate (211, 212, 214, 221, 223, 225) (formato excel); 2. “Aggancio” (join) in ambiente GIS dei dati estratti nella fase 1 con le basi informatizzate del Catasto. 3. Incrocio dello shape di cui al punto 2 con quello degli STR della Campania. Nella fase 2 i dati tabellari estratti dal SIAN sono stati dunque collegati allo shape delle particelle catastali beneficate dalle singole misure, consentendo l’analisi geografica della loro distribuzione negli STR della Campania condotta nella fase 3. L'analisi è stata condotta in progresso di tempo su due set di dati: i dati relativi agli aiuti erogati con le misure prese in esame al giugno 2013; i dati relativi al periodo giugno 2013-giugno 2014. L’analisi era finalizzata alla valutazione: - Della capacità di ciascun STR di “attrarre” le diverse misure agro ambientali dell’Asse II del Psr; - Del mix di misure e quindi della strategia emergente di impiego dell’asse 2 in ciascun STR. Si è quindi in questa sede adottato un approccio già impiegato ad esempio dalla Regione Lombardia, di considerare in via preliminare gli indicatori di distribuzione geografica delle misure, che devono innanzitutto essere considerati come indicatori di processo e di risultato, come indicatori proxy “locali” degli effetti ambientali derivanti dall’applicazione delle misure del PSR, nella misura in cui l’evidenziazione di tali effetti ambientali può essere ragionevolmente prevista e ricercata prioritariamente nelle aree a maggiore densità di applicazione delle specifiche misure. In altri termini, il monitoraggio degli effetti ambientali del PSR 2007-2013 non può prescindere dalla conoscenza della distribuzione territoriale degli aiuti nei differenti paesaggi, ecosistemi, sistemi rurali della regione. Tale conoscenza può aiutare nella formulazione di ragionevoli ipotesi concernenti gli impatti ambientali delle misure di programma, che potranno essere opportunamente ricercati nei sistemi del territorio rurale nei quali l'applicazione delle misure si è particolarmente concentrata. Negli STR nei quali l'applicazione delle misure si rivela meno intensa, è ragionevole ritenere che prevalgano processi "inerziali" legati alla specifica traiettoria evolutiva di ciascun sistema. Tutto ciò, non trascurando l'importanza delle analisi sulla distribuzione a scala geografica degli aiuti per produrre idonei indicatori di processo, utili alla valutazione dell'efficienza ed efficacia dei meccanismi amministrativi di implementazione lcoale del programma. Per valutare il primo aspetto (capacità di assorbimento e attrazione di ciascun STR delle diverse misure) è stato costruito un “indice di assorbimento” delle misure, calcolato come rapporto tra la superficie percentuale beneficiata in ciascun STR rispetto alla superficie agricola del sistema (SAT e SAU), e la percentuale rispettivamente della SAT e della SAU regionale ricadenti nel sistema. Indice di assorbimento = (Superficie beneficiata STR/SAT_STR)/(SAT_STR/SAT regionale)*10 L’indice assume valore “10” quando l’STR è in grado di assorbire una percentuale di superficie beneficiata della misura (in termini fisici) pari alla percentuale di superficie agricola in esso ricadente, rispetto al totale regionale. L’analisi evidenzia come gli STR della Campania manifestino spiccate differenze nella capacità di attrazione delle misure agroambientali dell’Asse II. Si evidenziano inoltre strategie differenziate tra gli STR, schematizzabili come segue: - STR nei quali prevale l’applicazione di misure di mantenimento del presidio agricolo (misure 211, 212); - STR nei quali prevale l’applicazione di misure legate a specifici miglioramenti ambientali (214, 221, 223, 225) - STR nei quali si evidenzia un mix bilanciato di misure. L’analisi dell'attuazione delle misure a superficie dell'asse II potrà guidare le attività di programmazione 2014-2020 nella comprensione di eventuali gap di implementazione locali che possono aver frenato in taluni contesti l’applicazione di misure pure potenzialmente applicabili, contribuendo alla messa a punto, nella nuova programmazione, di soluzioni e accorgimenti idonei al loro superamento. Ancora, l'analisi dell'applicazione delle misure nei differenti STR potrà essere impiegata come strumento operativo, in fase di gestione del PSR 2014-2020, per la definizione di strategie di ottimizzazione della filiera UFFICI CENTRALI→UFFICI PERIFERICI→ TECNICI PROGETTISTI →AZIENDE AGRICOLE in funzione degli specifici contesti locali e degli eventuali obiettivi prioritari di programmazione regionale. La distribuzione nei diversi STR delle superfici beneficiate dagli aiuti relativi alle misure "a superficie " dell'Asse II del PSR 2007-2013 STR 2.1.1 2.1.2 2.1.4 2.2.1 2.2.3 2.2.5 1 465,4956 2.920,2639 1,5000 55,4200 2 4.882,7235 963,3444 2,0000 111,0000 3 19.783,9747 2.496,5485 2.264,5265 477,8100 4 1.330,0120 14,5702 24,6500 5 0,0260 310,3409 6,5000 6 800,1369 385,3222 3.475,2203 1,2600 699,9111 7 397,0688 1.168,3592 8 9.415,2466 1.468,8221 1.329,8206 9 16.913,8699 646,9444 170,6586 10 3.310,0654 282,0296 247,7109 6,3982 843,1559 11 45,0069 12 412,4005 13 11,1362 867,7308 14 37,9886 15 22,6505 16 146,3983 17 186,7462 355,9609 18 288,9064 27,9153 1.604,3165 1.937,9229 19 822,1461 352,0528 1.894,2154 503,9256 20 219,8644 668,1656 313,0159 21 593,3764 2.045,8134 1.189,6231 22 1.727,9648 3.866,6582 7.895,1890 23 890,5329 354,9336 332,2735 6,7969 739,1792 24 771,3989 1.526,5174 25 1.063,7029 693,9533 1.484,0813 4,6900 27,8614 3.880,9009 26 2.867,9554 3.348,8516 34,1000 163,4000 2.734,5797 27 2.540,4398 75,7641 1.451,5650 29,8300 8.943,5493 28 2.655,3905 778,2303 2.090,1314 8,3000 10.128,1161 REGIONE 69.184,5276 8.339,2125 36.857,2689 115,9453 191,2614 40.648,6073 Tab. 1. Matrice riepilogativa della distribuzione delle superfici beneficiate dalle misure “a superficie” dell’asse II negli STR della Campania (aiuti erogati al giugno 2013) STR 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 Denominazione STR 01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano 02 - Massiccio del Matese 03 - Colline del Fortore 04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio 05 - Media Valle del Volturno 06 - Monte Taburno - Valle Telesina 07 - Colline Sannite - Conca di Benevento 08 - Colline dell'Ufita 09 - Colline dell'Alta Irpinia 10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto 11 - Piana Casertana 12 - Piana Flegrea 13 - Piana Campana 14 - Colline Flegree 15 - Isole di Ischia e Procida 16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma 17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri 18 - Monte Partenio - Monti di Avella 19 - Colline Irpine 20 - Valle dell'Irno 21 - Colline Salernitane 22 - Monti Picentini 23 - Colline dell'Alto Sele 24 - Piana del Sele 25 - Colline del Cilento Interno 26 - Colline del Cilento Costiero 27 - Monti Alburni - Monte del Cervati 28 - Vallo di Diano Totale Campania Superficie Superficie Superfici agricola agricola e agricola Totale totale utilizzata utilizzata superficie Superficie ISTAT ISTAT CUAS beneficiat territoriale 2010 (ha) 2010 (ha) (ha) a (ha) 60.891 27.024 22.265 41.522 3.470,4 80.258 43.213 28.609 45.522 5.993,0 82.844 58.315 51.548 66.453 25.112,6 68.603 39.047 36.652 59.816 1.376,3 47.631 23.091 17.225 30.528 320,1 60.610 36.139 29.327 42.353 5.390,6 33.766 16.478 14.311 23.748 1.585,9 80.079 53.878 48.396 66.587 12.261,8 54.023 37.217 33.823 40.410 17.830,6 38.134 18.203 14.771 25.457 4.736,5 21.980 6.774 6.450 14.051 46,4 27.591 9.861 9.400 16.493 421,0 39.223 11.395 10.863 26.900 894,7 22.799 3.463 3.070 6.816 40,3 5.907 471 377 1.834 33,5 Totale Totale superficie superficie beneficiat beneficiata a (% SAT (% SAU ISTAT ISTAT 2010) 2010) 12,8 15,6 13,9 20,9 43,1 48,7 3,5 3,8 1,4 1,9 14,9 18,4 9,6 11,1 22,8 25,3 47,9 52,7 26,0 32,1 0,7 0,7 4,3 4,5 7,9 8,2 1,2 1,3 7,1 8,9 % Superficie beneficiata ricadente nell'STR 2,2 3,9 16,2 0,9 0,2 3,5 1,0 7,9 11,5 3,0 0,0 0,3 0,6 0,0 0,0 21.584 2.758 2.648 10.421 157,2 5,7 5,9 0,1 38.550 31.803 46.683 19.771 32.670 53.086 38.759 50.951 53.068 104.401 54.583 92.507 1.362.758 7.961 11.192 17.023 4.964 22.455 25.320 24.029 33.501 33.846 55.862 38.103 60.842 722.425 5.487 9.359 13.079 2.931 13.397 15.218 18.249 28.850 20.397 36.340 21.114 35.378 549.532 15.458 12.575 26.472 7.275 13.663 15.659 22.457 39.886 20.864 48.053 22.124 44.061 807.461 559,4 3.896,8 3.613,8 1.249,2 3.860,3 13.548,7 2.339,0 2.312,7 7.180,9 9.178,0 13.071,3 15.684,9 155.373,6 7,0 34,8 21,2 25,2 17,2 53,5 9,7 6,9 21,2 16,4 34,3 25,8 21,5 10,2 41,6 27,6 42,6 28,8 89,0 12,8 8,0 35,2 25,3 61,9 44,3 28,3 0,4 2,5 2,3 0,8 2,5 8,7 1,5 1,5 4,6 5,9 8,4 10,1 100,0 Tab. 2. Statistiche sintetiche relative alla distribuzione superfici beneficiate dalle misure “a superficie” dell’asse II negli STR della Campania (aiuti erogati al giugno 2013) Superficie beneficiata Superficie beneficiata Superficie beneficiata 2.1.1 (% SAT ISTAT 2.1.1 (% SAU ISTAT STR Denominazione STR 2.1.1 (ha) 2010) 2010) 1 01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano 0,0 0,0 2 02 - Massiccio del Matese 4.882,7235 11,3 17,1 3 03 - Colline del Fortore 19.783,9747 33,9 38,4 4 04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio 0,0 0,0 5 05 - Media Valle del Volturno 0,0260 0,0 0,0 6 06 - Monte Taburno - Valle Telesina 800,1369 2,2 2,7 7 07 - Colline Sannite - Conca di Benevento 397,0688 2,4 2,8 8 08 - Colline dell'Ufita 9.415,2466 17,5 19,5 9 09 - Colline dell'Alta Irpinia 16.913,8699 45,4 50,0 10 10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto 3.310,0654 18,2 22,4 11 11 - Piana Casertana 0,0 0,0 12 12 - Piana Flegrea 0,0 0,0 13 13 - Piana Campana 11,1362 0,1 0,1 14 14 - Colline Flegree 0,0 0,0 15 15 - Isole di Ischia e Procida 0,0 0,0 16 16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma 0,0 0,0 17 17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri 0,0 0,0 18 18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano 288,9064 2,6 3,1 19 19 - Colline Irpine 822,1461 4,8 6,3 20 20 - Valle dell'Irno 219,8644 4,4 7,5 21 21 - Colline Salernitane 593,3764 2,6 4,4 22 22 - Monti Picentini 1.727,9648 6,8 11,4 23 23 - Colline dell'Alto Sele 890,5329 3,7 4,9 24 24 - Piana del Sele 0,0 0,0 25 25 - Colline del Cilento Interno 1.063,7029 3,1 5,2 26 26 - Colline del Cilento Costiero 2.867,9554 5,1 7,9 27 27 - Monti Alburni - Monte del Cervati 2.540,4398 6,7 12,0 28 28 - Vallo di Diano 2.655,3905 4,4 7,5 Totale Campania 69.184,5276 9,6 12,6 Tab. 3. Distribuzione negli STR delle superfici beneficiate dalla misura 2.1.1. (aiuti erogati al giugno 2013) Superficie beneficiata Superficie beneficiata 2.1.2 (% SAT ISTAT Denominazione STR 2.1.2 (ha) 2010) 01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano 465,4956 1,72 02 - Massiccio del Matese 0,00 03 - Colline del Fortore 2.496,5485 4,28 04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio 0,00 05 - Media Valle del Volturno 0,00 06 - Monte Taburno - Valle Telesina 385,3222 1,07 07 - Colline Sannite - Conca di Benevento 0,00 08 - Colline dell'Ufita 1.468,8221 2,73 09 - Colline dell'Alta Irpinia 0,00 10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto 282,0296 1,55 11 - Piana Casertana 0,00 12 - Piana Flegrea 0,00 13 - Piana Campana 0,00 14 - Colline Flegree 0,00 15 - Isole di Ischia e Procida 0,00 16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma 0,00 17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri 186,7462 2,35 18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano 27,9153 0,25 19 - Colline Irpine 352,0528 2,07 20 - Valle dell'Irno 0,00 21 - Colline Salernitane 0,00 22 - Monti Picentini 0,00 23 - Colline dell'Alto Sele 354,9336 1,48 24 - Piana del Sele 771,3989 2,30 25 - Colline del Cilento Interno 693,9533 2,05 26 - Colline del Cilento Costiero 0,00 27 - Monti Alburni - Monte del Cervati 75,7641 0,20 28 - Vallo di Diano 778,2303 1,28 Totale Campania 8.339,2125 1,15 Tab. 4. Distribuzione negli STR delle superfici beneficiate dalla misura 2.1.2. (aiuti erogati al giugno 2013) Superficie beneficiata 2.1.2 (% SAU ISTAT 2010) 2,09 0,00 4,84 0,00 0,00 1,31 0,00 3,03 0,00 1,91 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 3,40 0,30 2,69 0,00 0,00 0,00 1,94 2,67 3,40 0,00 0,36 2,20 1,52 Superficie beneficiata Superficie beneficiata 2.1.4 (% SAT ISTAT Denominazione STR 2.1.4 () 2010) 01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano 2.920,2639 10,8 02 - Massiccio del Matese 963,3444 2,2 03 - Colline del Fortore 2.264,5265 3,9 04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio 1.330,0120 3,4 05 - Media Valle del Volturno 310,3409 1,3 06 - Monte Taburno - Valle Telesina 3.475,2203 9,6 07 - Colline Sannite - Conca di Benevento 1.168,3592 7,1 08 - Colline dell'Ufita 1.329,8206 2,5 09 - Colline dell'Alta Irpinia 646,9444 1,7 10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto 247,7109 1,4 11 - Piana Casertana 45,0069 0,7 12 - Piana Flegrea 412,4005 4,2 13 - Piana Campana 867,7308 7,6 14 - Colline Flegree 37,9886 1,1 15 - Isole di Ischia e Procida 22,6505 4,8 16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma 146,3983 5,3 17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri 355,9609 4,5 18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano 1.604,3165 14,3 19 - Colline Irpine 1.894,2154 11,1 20 - Valle dell'Irno 668,1656 13,5 21 - Colline Salernitane 2.045,8134 9,1 22 - Monti Picentini 3.866,6582 15,3 23 - Colline dell'Alto Sele 332,2735 1,4 24 - Piana del Sele 1.526,5174 4,6 25 - Colline del Cilento Interno 1.484,0813 4,4 26 - Colline del Cilento Costiero 3.348,8516 6,0 27 - Monti Alburni - Monte del Cervati 1.451,5650 3,8 28 - Vallo di Diano 2.090,1314 3,4 Totale Campania 36.857,2689 5,1 Tab. 5. Distribuzione negli STR delle superfici beneficiate dalla misura 2.1.4. (aiuti erogati al giugno 2013) Superficie beneficiata 2.1.4 (% SAU ISTAT 2010) 13,1 3,4 4,4 3,6 1,8 11,9 8,2 2,7 1,9 1,7 0,7 4,4 8,0 1,2 6,0 5,5 6,5 17,1 14,5 22,8 15,3 25,4 1,8 5,3 7,3 9,2 6,9 5,9 6,7 Superficie beneficiata 2.2.1 (% SAT ISTAT Denominazione STR 2010) 01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano 0,0 02 - Massiccio del Matese 0,0 03 - Colline del Fortore 0,0 04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio 14,5702 0,0 05 - Media Valle del Volturno 6,5000 0,0 06 - Monte Taburno - Valle Telesina 1,2600 0,0 07 - Colline Sannite - Conca di Benevento 0,0 08 - Colline dell'Ufita 0,0 09 - Colline dell'Alta Irpinia 0,0 10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto 6,3982 0,0 11 - Piana Casertana 0,0 12 - Piana Flegrea 0,0 13 - Piana Campana 0,0 14 - Colline Flegree 0,0 15 - Isole di Ischia e Procida 0,0 16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma 0,0 17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri 0,0 18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano 0,0 19 - Colline Irpine 0,0 20 - Valle dell'Irno 0,0 21 - Colline Salernitane 0,0 22 - Monti Picentini 0,0 23 - Colline dell'Alto Sele 6,7969 0,0 24 - Piana del Sele 0,0 25 - Colline del Cilento Interno 4,6900 0,0 26 - Colline del Cilento Costiero 34,1000 0,1 27 - Monti Alburni - Monte del Cervati 29,8300 0,1 28 - Vallo di Diano 8,3000 0,0 Totale Campania 115,9453 0,0 Tab. 6. Distribuzione negli STR delle superfici beneficiate dalla misura 2.2.1. (aiuti erogati al giugno 2013) Superficie beneficiata 2.2.1 (ha) 1,5000 2,0000 Superficie beneficiata 2.2.1 (% SAU ISTAT 2010) 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,1 0,1 0,0 0,0 Superficie beneficiata 2.2.3 (% SAT ISTAT Denominazione STR 2010) 01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano 0,0 02 - Massiccio del Matese 0,0 03 - Colline del Fortore 0,0 04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio 0,0 05 - Media Valle del Volturno 0,0 06 - Monte Taburno - Valle Telesina 0,0 07 - Colline Sannite - Conca di Benevento 0,0 08 - Colline dell'Ufita 0,0 09 - Colline dell'Alta Irpinia 0,0 10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto 0,0 11 - Piana Casertana 0,0 12 - Piana Flegrea 0,0 13 - Piana Campana 0,0 14 - Colline Flegree 0,0 15 - Isole di Ischia e Procida 0,0 16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma 0,0 17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri 0,0 18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano 0,0 19 - Colline Irpine 0,0 20 - Valle dell'Irno 0,0 21 - Colline Salernitane 0,0 22 - Monti Picentini 0,0 23 - Colline dell'Alto Sele 0,0 24 - Piana del Sele 0,0 25 - Colline del Cilento Interno 27,8614 0,1 26 - Colline del Cilento Costiero 163,4000 0,3 27 - Monti Alburni - Monte del Cervati 0,0 28 - Vallo di Diano 0,0 Totale Campania 191,2614 0,0 Tab. 7. Distribuzione negli STR delle superfici beneficiate dalla misura 2.2.3 (aiuti erogati al giugno 2013) Superficie beneficiata 2.2.3 (ha) Superficie beneficiata 2.2.3 (% SAU ISTAT 2010) 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,1 0,4 0,0 0,0 0,0 Superficie beneficiata 2.2.5 (ha) 55,4200 111,0000 477,8100 24,6500 Superficie beneficiata 2.2.5 (% SAT ISTAT 2010) 0,2 0,3 0,8 0,1 0,0 1,9 0,0 0,0 0,5 4,6 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 17,3 3,0 6,3 5,3 31,2 3,1 0,0 11,5 4,9 23,5 Denominazione STR 01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano 02 - Massiccio del Matese 03 - Colline del Fortore 04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio 05 - Media Valle del Volturno 06 - Monte Taburno - Valle Telesina 699,9111 07 - Colline Sannite - Conca di Benevento 08 - Colline dell'Ufita 09 - Colline dell'Alta Irpinia 170,6586 10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto 843,1559 11 - Piana Casertana 12 - Piana Flegrea 13 - Piana Campana 14 - Colline Flegree 15 - Isole di Ischia e Procida 16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma 17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri 18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano 1.937,9229 19 - Colline Irpine 503,9256 20 - Valle dell'Irno 313,0159 21 - Colline Salernitane 1.189,6231 22 - Monti Picentini 7.895,1890 23 - Colline dell'Alto Sele 739,1792 24 - Piana del Sele 25 - Colline del Cilento Interno 3.880,9009 26 - Colline del Cilento Costiero 2.734,5797 27 - Monti Alburni - Monte del Cervati 8.943,5493 28 - Vallo di Diano 10.128,1161 Totale Campania 40.648,6073 16,6 Tab. 8. Distribuzione negli STR delle superfici beneficiate dalla misura 2.2.5 (aiuti erogati al giugno 2013) Superficie beneficiata 2.2.5 (% SAU ISTAT 2010) 0,2 0,4 0,9 0,1 0,0 2,4 0,0 0,0 0,5 5,7 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 20,7 3,9 10,7 8,9 51,9 4,1 0,0 19,0 7,5 42,4 28,6 STR 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 REGIONE Denominazione STR 11 - Piana Casertana 14 - Colline Flegree 05 - Media Valle del Volturno 04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio 12 - Piana Flegrea 16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma 24 - Piana del Sele 17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri 15 - Isole di Ischia e Procida 13 - Piana Campana 07 - Colline Sannite - Conca di Benevento 23 - Colline dell'Alto Sele 01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano 02 - Massiccio del Matese 06 - Monte Taburno - Valle Telesina 26 - Colline del Cilento Costiero 21 - Colline Salernitane 25 - Colline del Cilento Interno 19 - Colline Irpine 08 - Colline dell'Ufita 20 - Valle dell'Irno 28 - Vallo di Diano 10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto 27 - Monti Alburni - Monte del Cervati 18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano 03 - Colline del Fortore 09 - Colline dell'Alta Irpinia 22 - Monti Picentini % Superficie beneficiata ricadente nell'STR 0,0 0,0 0,2 0,9 0,3 0,1 1,5 0,4 0,0 0,6 1,0 1,5 2,2 3,9 3,5 5,9 2,5 4,6 2,3 7,9 0,8 10,1 3,0 8,4 2,5 16,2 11,5 8,7 100,0 Superficie Superficie agricola agricola totale utilizzata Indice di Indice di ISTAT 2010 (% ISTAT 2010 (% recepimento recepimento del totale del totale della misura della misura regionale) regionale) (su base SAT) (su base SAU) 0,9 1,2 0,3 0,3 0,5 0,6 0,5 0,5 3,2 3,1 0,6 0,7 5,4 6,7 1,6 1,3 1,4 1,7 2,0 1,6 0,4 0,5 2,7 2,1 4,6 5,2 3,2 2,8 1,1 1,0 3,3 3,6 0,1 0,1 3,3 3,1 1,6 2,0 3,7 2,9 2,3 2,6 4,5 3,9 3,3 3,3 4,5 4,5 3,7 4,1 6,0 5,5 6,0 5,2 6,4 7,4 5,0 5,3 6,9 6,5 7,7 6,6 7,6 8,9 3,1 2,4 8,0 10,2 4,7 3,7 9,9 12,5 2,4 2,4 9,9 9,8 7,5 8,8 10,6 9,0 0,7 0,5 11,7 15,1 8,4 6,4 12,0 15,7 2,5 2,7 12,1 11,3 5,3 3,8 16,0 21,9 1,5 1,7 16,2 14,7 8,1 9,4 20,0 17,2 5,2 6,2 22,3 18,6 3,5 2,8 24,9 31,5 100,0 100,0 Tab. 9. Indice complessivo di recepimento degli STR della Campania per le misure a superficie dell’Asse II (aiuti erogati al giugno 2013) STR 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 REGIONE Denominazione STR 01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano 02 - Massiccio del Matese 03 - Colline del Fortore 04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio 05 - Media Valle del Volturno 06 - Monte Taburno - Valle Telesina 07 - Colline Sannite - Conca di Benevento 08 - Colline dell'Ufita 09 - Colline dell'Alta Irpinia 10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto 11 - Piana Casertana 12 - Piana Flegrea 13 - Piana Campana 14 - Colline Flegree 15 - Isole di Ischia e Procida 16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma 17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri 18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano 19 - Colline Irpine 20 - Valle dell'Irno 21 - Colline Salernitane 22 - Monti Picentini 23 - Colline dell'Alto Sele 24 - Piana del Sele 25 - Colline del Cilento Interno 26 - Colline del Cilento Costiero 27 - Monti Alburni - Monte del Cervati 28 - Vallo di Diano Superficie beneficiata 2.1.1 (% della superficie beneficiata totale nell'STR) 0,0 81,9 79,1 0,0 0,0 14,9 25,4 77,1 95,4 70,6 0,0 0,0 1,3 0,0 0,0 0,0 0,0 Superficie beneficiata 2.1.2 (% della superficie beneficiata totale nell'STR) 13,5 0,0 10,0 0,0 0,0 7,2 0,0 12,0 0,0 6,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 34,4 Superficie beneficiata 2.1.4 (% della superficie beneficiata totale nell'STR) 84,8 16,2 9,0 97,1 97,9 64,8 74,6 10,9 3,6 5,3 100,0 100,0 98,7 100,0 100,0 100,0 65,6 7,5 23,0 18,3 15,5 12,8 38,3 0,0 14,9 31,3 19,5 17,0 44,5 0,7 9,9 0,0 0,0 0,0 15,3 33,6 9,7 0,0 0,6 5,0 5,4 41,6 53,0 55,6 53,4 28,7 14,3 66,4 20,7 36,6 11,1 13,3 23,7 Superficie Superficie Superficie beneficiata beneficiata beneficiata 2.2.1 (% 2.2.3 (% 2.2.5 (% della della della superficie superficie superficie beneficiata beneficiata beneficiata totale totale totale nell'STR) nell'STR) nell'STR) 0,0 0,0 1,6 0,0 0,0 1,9 0,0 0,0 1,9 1,1 0,0 1,8 2,1 0,0 0,0 0,0 0,0 13,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0 0,1 0,0 18,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,3 0,0 0,1 0,4 0,2 0,1 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,4 1,8 0,0 0,0 0,1 Tab. 10. Contributo percentuale delle diverse misure alla superficie beneficiata totale di ogni STR (aiuti erogati al giugno 2013) 50,2 14,1 26,1 31,1 58,5 31,8 0,0 54,2 29,9 68,6 64,7 26,2 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fig. 1. Distribuzione delle superficie beneficiate dalla misura 2.1.1 negli STR della Campania (aiuti erogati al giugno 2013) Fig. 2. Distribuzione delle superficie beneficiate dalla misura 2.1.2 negli STR della Campania (aiuti erogati al giugno 2013) Fig. 3. Distribuzione delle superficie beneficiate dalla misura 2.1.4 negli STR della Campania (aiuti erogati al giugno 2013) Fig. 4. Distribuzione delle superficie beneficiate dalla misura 2.2.1 negli STR della Campania (aiuti erogati al giugno 2013) Fig. 5. Distribuzione delle superficie beneficiate dalla misura 2.2.3 negli STR della Campania (aiuti erogati al giugno 2013) Fig. 6. Distribuzione delle superficie beneficiate dalla misura 2.2.5 negli STR della Campania (aiuti erogati al giugno 2013) Fig. 7. Distribuzione delle superficie beneficiate complessiva dalla misure dell’Asse II negli STR della Campania (aiuti erogati al giugno 2013) Fig. 8. Percentuale della superficie di ciascun STR complessivamente beneficiata dalle misure dell’Asse II (% SAT) (aiuti erogati al giugno 2013) Fig. 9. Percentuale della superficie di ciascun STR benefictata dalle misure dell’Asse II (% SAU) (aiuti erogati al giugno 2013) Fig. 10. Percentuale della superficie regionale beneficiata dalle misure dell’Asse II ricadente in ciascun STR della Campania (aiuti erogati al giugno 2013) 212 214 221 225 Totale 211 1 357,6 692,4 1,4 110,7 1.162,0 2 46,0 3.418,3 877,4 4.341,7 3 13.403,4 4.008,1 794,1 333,0 18.538,7 4 526,7 23,3 550,0 5 20,9 153,6 3,5 178,0 6 598,4 504,8 1.432,4 673,8 3.209,3 7 310,8 603,8 914,6 8 4.119,4 1.870,5 589,5 6.579,3 9 6.931,2 208,2 323,2 7.462,5 10 792,7 187,0 139,0 5,4 983,7 2.107,9 11 53,5 53,5 12 469,8 469,8 13 429,0 21,0 835,4 1.285,4 14 63,0 63,0 15 23,3 23,3 16 217,8 217,8 17 183,2 235,6 418,8 18 323,2 629,0 818,6 1.051,7 2.822,5 19 441,6 342,9 557,4 646,5 1.988,4 20 205,1 179,4 384,5 21 475,4 1.314,1 466,9 2.256,4 22 1.546,6 873,7 1,6 5.986,7 8.408,7 23 535,4 89,7 336,9 1,4 742,3 1.705,6 24 450,0 807,0 1.257,0 25 230,7 702,3 1.080,3 6,6 3.310,6 5.330,4 26 1.236,1 1.635,1 33,4 1.124,6 4.029,2 27 810,7 477,1 5,8 5.346,1 6.639,7 28 1.086,0 377,2 1.293,4 2.182,9 4.939,5 Totale 33.542,5 13.141,5 15.575,6 1.772,0 23.305,9 87.337,6 Tab. 7. Superfici beneficiate dagli aiuti delle misure "a superficie" dell'Asse II (aiuti erogati nel periodo giugno 2013-giugno 2014) STR Documento di lavoro – settembre 2014 STR 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 211 212 214 221 225 Totale 1,1 72,3 11,8 18,6 34,0 62,6 92,9 37,6 33,4 11,5 22,2 53,3 21,1 18,4 31,4 4,3 30,7 12,2 22,0 30,8 78,7 21,6 15,7 28,4 8,9 1,6 43,7 22,3 17,2 5,3 35,8 13,2 7,6 59,6 4,3 95,8 86,3 44,6 66,0 9,0 2,8 6,6 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 56,3 29,0 28,0 46,7 58,2 10,4 19,7 64,2 20,3 40,6 7,2 26,2 0,1 20,2 1,9 0,3 65,0 0,0 0,1 0,1 0,8 0,1 - 9,5 1,8 4,2 21,0 4,3 46,7 37,3 32,5 20,7 71,2 43,5 62,1 27,9 80,5 44,2 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale 38,4 15,0 17,8 2,0 26,7 100,0 Tab. 8. Distribuzione percentuale delle superfici beneficiate nei diversi STR dalle specifiche misure, rispetto alla superficie totale beneficiata in quell'STR (aiuti erogati nel periodo giugno 2013-giugno 2014) Documento di lavoro – settembre 2014 100,0 90,0 80,0 70,0 60,0 225 221 50,0 214 40,0 212 211 30,0 20,0 10,0 28 Totale 26 27 25 24 23 21 22 19 20 17 18 15 16 13 14 12 11 9 10 8 6 7 4 5 2 3 1 - Fig. 11. Istogramma della distribuzione percentuale delle superfici beneficiate nei diversi STR dalle specifiche misure, rispetto alla superficie totale beneficiata in quell'STR (aiuti erogati nel periodo giugno 2013-giugno 2014) Totale misure 225 27% 221 211 38% 221 214 18% 212 15% Fig. 11. Diagramma della distribuzione percentuale delle superfici beneficiate nei diversi STR dalle specifiche misure, rispetto alla superficie totale complessivamente beneficiata a scala regionale. (aiuti erogati nel periodo giugno 2013-giugno 2014) Documento di lavoro – settembre 2014 STR 2 STR 1 211 1% 214 4% 221 0% 225 9% 221 20% 212 31% STR 4 225 4% 211 72% 212 79% STR 5 225 2% 212 22% 214 0% 214 60% STR 3 214 96% STR 8 STR 7 STR 6 214 3% 221 2% 225 4% 221 21% 211 12% 214 9% 19% 211 16% 212 28% 211 63% 212 44% 214 86% STR 10 STR 9 214 3% 211 93% STR 11 STR 12 225 4% 211 38% 225 47% 212 9% 211 93% 214 6% STR 14 STR 13 214 100% STR 15 STR 16 214 100% 214 100% 211 33% 221 65% 212 2% Fig. 11. Distribuzione percentuale in ciascun STR delle superfici beneficiate dalle specifiche misure, rispetto alla superficie totale complessivamente beneficiata. (aiuti erogati nel periodo giugno 2013-giugno 2014) Documento di lavoro – settembre 2014 STR 17 STR 18 STR 19 211 12% 225 37% 212 44% 211 22% 225 33% 212 22% STR 20 214 47% 214 56% 211 53% 212 17% 214 29% 214 28% XX STR 22 STR 21 225 21% STR 23 211 19% 211 21% 214 10% 211 31% 225 44% 212 36% 214 64% 225 71% 214 58% STR 24 214 20% 212 5% XX STR 25 STR 26 211 5% 212 13% 225 62% 225 28% 214 20% STR 28 STR 27 211 12% 211 31% 214 7% 225 44% 211 22% 212 8% 221 1% 214 40% 225 81% Fig. 12. Distribuzione percentuale in ciascun STR delle superfici beneficiate dalle specifiche misure, rispetto alla superficie totale complessivamente beneficiata. (aiuti erogati nel periodo giugno 2013-giugno 2014) Documento di lavoro – settembre 2014 214 26% Totale superfici 25,0 20,0 15,0 Totale superfici 10,0 5,0 0,0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 Fig. 13. Distribuzione percentuale in ciascun STR delle superfici beneficiate dalle misure "a superficie" dell'Asse II (aiuti erogati nel periodo giugno 2013-giugno 2014) 211 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 211 20,0 15,0 10,0 5,0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 Fig. 14. Distribuzione percentuale in ciascun STR delle superfici beneficiate dalla misura 211 (aiuti erogati nel periodo giugno 2013-giugno 2014) Documento di lavoro – settembre 2014 212 35,0 30,0 25,0 20,0 212 15,0 10,0 5,0 0,0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 Fig. 15. Distribuzione percentuale in ciascun STR delle superfici beneficiate dalla misura 212 (aiuti erogati nel periodo giugno 2013-giugno 2014) 214 12,0 10,0 8,0 6,0 214 4,0 2,0 0,0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 Fig. 16. Distribuzione percentuale in ciascun STR delle superfici beneficiate dalla misura 214 (aiuti erogati nel periodo giugno 2013-giugno 2014) Documento di lavoro – settembre 2014 221 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 Fig. 17. Distribuzione percentuale in ciascun STR delle superfici beneficiate dalla misura 221 (aiuti erogati nel periodo giugno 2013-giugno 2014) 225 30,0 25,0 20,0 15,0 225 10,0 5,0 0,0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 Fig. 18. Distribuzione percentuale in ciascun STR delle superfici beneficiate dalla misura 225 (aiuti erogati nel periodo giugno 2013-giugno 2014) Documento di lavoro – settembre 2014 4. Analisi degli impatti del PSR sui principali aspetti di sensibilità ambientale 4.1 La metodologia Al fine di monitorare l’attuazione del programma dal punto di vista del sistema ambientale all’interno del quale opera e dare quindi completa attuazione all’applicazione della Dir. CE 42/01, nel presente Rapporto è stata aggiornata la metodologia di analisi degli impatti del PSR sui principali aspetti di sensibilità ambientale che si basa su una serie di esperienze e riflessioni sviluppate negli ultimi due anni nel contesto delle attività del Programma Operativo Nazionale “Governance e Azioni di Sistema” FSE 2007-2013, dalla Linea 3 del Programma Operativo Nazionale (POAT Ambiente) e dalla Rete Ambientale promossa dal MATTM a cui partecipano le Autorità Ambientali e le Autorità di Gestione. La metodologia, ispirata dall’approccio “place based”1 (cioè rivolto ai luoghi) proposto dalla Commissione europea per la programmazione dei fondi strutturali 2014-2020, persegue due principali finalità, quali: i) la ricostruzione delle modalità di declinazione del principio trasversale dello sviluppo sostenibile nella attuazione degli interventi cofinanziati dai fondi strutturali (art. 17 Reg. CE 1083/2006 e art. 8 Proposta Reg. CE del 22.4.2013 COM(2013) 246 final – 2011/0276); ii) l’implementazione del processo di valutazione ambientale in tutte le fasi del ciclo di programmazione (art. 18 Dir. CE 42/2001). L'approccio “place based” introduce infatti una diversa dimensione territoriale di azione, con l’obiettivo di superare i limiti imposti dai confini amministrativi nelle politiche di sviluppo e di condividere per aree vaste la dimensione degli interventi di sviluppo. La dimensione territoriale di tale sviluppo rappresenta una novità relativamente recente che porta con sé una serie di trasformazioni culturali e strutturali del modo di intendere le politiche di sviluppo. Sostenere una diversa dimensione territoriale dei possibili interventi significa promuovere una visione integrata e intersettoriale delle politiche di sviluppo, che valorizza le dinamiche di crescita endogena, generate dalle stesse risorse locali dando priorità alle dimensioni ambientali, economiche e sociali dello sviluppo sostenibile. Nell’approccio “place based” tali dimensioni dello sviluppo non sono calcolate come semplici indicatori di crescita economica, ma soprattutto come indicatori di qualità della vita e di benessere localizzato. Questo approccio eco-sistemico alle politiche di sviluppo concepisce pertanto lo sviluppo economico di una regione, o di un’area, come il risultato non solo della disponibilità di fattori produttivi, ma anche delle sue risorse istituzionali e culturali, coerenti con il contesto produttivo. Sulla base di queste considerazioni, ed in stretto riferimento con le innovazioni che verranno introdotte dalle politiche regionali europee 2014-2020, la metodologia adottata per analizzare gli impatti del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 sul territorio rispetto agli obiettivi di sostenibilità ambientale ha avuto il duplice obiettivo di: i) verificare l’efficacia dei processi di integrazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale negli strumenti di programmazione regionale previsti dal PSR FEASR, nonché, ii) fornire un supporto analitico per la ridefinizione degli interventi e per 1 L’approccio “place based” delle politiche europee di sviluppo regionale: fondamenti e spunti per l’azione Fabrizio Barca 2011 http://agenziesviluppo.formez.it/sites/all/files/Approccio%20place-based%20%20Barca%202011.pdf Documento di lavoro – settembre 2014 l’impostazione degli strumenti di programmazione per il ciclo 2014-2020 (programmi, progetti, rapporto ambientale, strumenti di integrazione ambientale, condizionalità interne, criteri di selezione e priorità ecc). Pertanto al fine di consentire un’analisi, oggettiva e ripetibile, delle azioni realizzate dal PSR in riferimento alle aree territoriali di intervento, in termini di Sistemi Territoriali Rurali, valutando l’influenza di tali interventi sugli obiettivi di sostenibilità ambientale, l’Autorità Ambientale regionale, con il supporto dell’Assistenza Tecnica PON GAT, ha definito 8 principali sensibilità ambientali regionali che sono utilizzate quale base di riferimento unitaria delle diverse azioni di monitoraggio ambientale dei programmi di sviluppo 2007-2013. Tali sensibilità ambientali, rappresentate in forma cartografica digitale con aggregazione comunale, sono pertanto individuate come segue: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Aree sensibili in relazione al Rischio idrogeologico Aree sensibili in relazione al Rischio di inquinamento Aree sensibili in relazione agli Asset naturalistici Aree sensibili in relazione ai Cambiamenti Climatici dimensione socio-economica Aree sensibili in relazione ai Cambiamenti Climatici dimensione ambientale Aree sensibili in relazione alla Qualità dell'Aria Aree sensibili in relazione alla Qualità delle Risorse idriche sotterranee Aree sensibili in relazione alla Qualità delle Risorse idriche superficiali Attraverso gli strumenti tecnologici e metodologici sviluppati dall’Assistenza TecnicoSpecialistica al Monitoraggio Ambientale del PSR, con il contributo del Settore SIRCA,del Settore BCA, tramite il suo Sistema Informativo, ed il prezioso supporto dei singoli Responsabili di Misure PSR, è stato possibile realizzare rappresentazioni spaziali, ad aggregazione comunale e/o a livello di superfici particellari, dello stato di avanzamento delle singole misure PSR coinvolte nell’attività di monitoraggio ambientale. Tali rappresentazioni spaziali, basate sui i dati relativi alla spesa effettiva per gli interventi sul territorio aggiornati a giugno-luglio 2014, sono state successivamente intersecate in ambiente GIS con le informazioni relative alle 8 sensibilità ambientali precedentemente elencate. Per ogni misura PSR considerata e monitorata, la scelta del tipo di sensibilità ambientale su cui si prevede impatto è stata fatta attraverso la verifica delle azioni e degli interventi previsti, rispetto agli obiettivi di sostenibilità ambientale. L’intersezione spaziale tra Misure e Aree sensibili sensibilità ha considerato il solo impatto positivo, cioè quanto e dove gli interventi finanziati hanno privilegiato i territori esposti alle diverse sensibilità ambientali. L’associazione tra Misure PSR e sensibilità ambientali così come precedentemente indicate è rappresentata nella seguente tabella: Misura 112 - Insediamento di giovani agricoltori 1 - Aree sensibili in relazione al Rischio idrogeologico Documento di lavoro – settembre 2014 Misura 112/121 (CLUSTER) 3 - Aree sensibili in relazione agli Asset naturalistici 1 - Aree sensibili in relazione al Rischio idrogeologico 3 - Aree sensibili in relazione agli Asset naturalistici 6 - Aree sensibili in relazione alla Qualità dell'Aria 8 - Aree sensibili in relazione alla Qualità dei corpi idrici superficiali Misura 113 - Prepensionamento degli imprenditori e dei lavoratori agricoli Misura 114 – Utilizzo dei servizi di consulenza Misura 115 - Avviamento dei servizi di assistenza alla gestione, di sostituzione e di consulenza aziendale Misura 121 - Ammodernamento delle aziende agricole Misura 122 - Accrescimento del valore economico delle foreste Misura 123 - Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali Misura 124 - Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e settore forestale Misura 125 - Infrastrutture connesse allo sviluppo e all'adeguamento dell'agricoltura e della silvicoltura Misura 131 - Sostegno agli agricoltori per conformarsi alle norme rigorose basate sulla legislazione comunitaria n.v. n.v. n.v. 6 - Aree sensibili in relazione alla Qualità dell'Aria 7 - Aree sensibili in relazione alla Qualità delle Risorse idriche 8 - Aree sensibili in relazione alla Qualità dei corpi idrici superficiali 1 - Aree sensibili in relazione al Rischio idrogeologico 5 - Aree sensibili in relazione ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale. 6 - Aree sensibili in relazione alla Qualità dell'Aria. 8 - Aree sensibili in relazione alla Qualità dei corpi idrici superficiali n.v. 1 - Aree sensibili in relazione al Rischio idrogeologico 8 - Aree sensibili in relazione alla Qualità dei corpi idrici superficiali 7 - Aree sensibili in relazione alla Qualità delle Risorse idriche. 8 - Aree sensibili in relazione alla Qualità dei corpi idrici superficiali. Misura 132 - Sostegno agli agricoltori che partecipano ai sistemi di qualità alimentare Misura 133 - Sostegno alle associazioni Documento di lavoro – settembre 2014 n.v. n.v. di produttori per attività di informazione e promozione riguardo ai prodotti che rientrano nei sistemi di qualità Misura 211 - Indennità a favore degli agricoltori delle zone montane Misura 212 - Indennità a favore degli agricoltori delle zone caratterizzate da svantaggi naturali, diverse dalle zone montane Misura 214 - Pagamenti agro ambientali Misura 216 - Investimenti non produttivi Misura 221 - Imboschimento di terreni agricoli Misura 223 - Imboschimento di superfici non agricole Misura 225 - Pagamenti per interventi 1 - Aree sensibili in relazione al Rischio idrogeologico 3 - Aree sensibili in relazione agli Asset naturalistici 5 - Aree sensibili in relazione ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale 1 - Aree sensibili in relazione al Rischio idrogeologico 3 - Aree sensibili in relazione agli Asset naturalistici 5 - Aree sensibili in relazione ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale 2 - Aree sensibili in relazione al Rischio di inquinamento 5 - Aree sensibili in relazione ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale 7 - Aree sensibili in relazione alla Qualità delle Risorse idriche 8 - Aree sensibili in relazione alla Qualità dei corpi idrici superficiali 1 - Aree sensibili in relazione al Rischio idrogeologico 3 - Aree sensibili in relazione agli Asset naturalistici 5 - Aree sensibili in relazione ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale 1 - Aree sensibili in relazione al Rischio idrogeologico 3 - Aree sensibili in relazione agli Asset naturalistici 5 - Aree sensibili in relazione ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale 1 - Aree sensibili in relazione al Rischio idrogeologico 3 - Aree sensibili in relazione agli Asset naturalistici 5 - Aree sensibili in relazione ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale 1 - Aree sensibili in relazione al Rischio Documento di lavoro – settembre 2014 silvoambientali Misura 226 - Ricostituzione del potenziale forestale e interventi preventivi Misura 227 - Investimenti non produttivi Misura 311 - Diversificazione in attività non agricole Misura 312 - Sostegno alla creazione e allo sviluppo delle microimprese Misura 313 - Incentivazione di attività turistiche Misura 321 - Servizi essenziali alle persone che vivono nei territori rurali idrogeologico 3 - Aree sensibili in relazione agli Asset naturalistici 5 - Aree sensibili in relazione ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale 3 - Aree sensibili in relazione agli Asset naturalistici 5 - Aree sensibili in relazione ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale 6 - Aree sensibili in relazione alla Qualità dell'Aria 1 - Aree sensibili in relazione al Rischio idrogeologico 3 - Aree sensibili in relazione agli Asset naturalistici 5 - Aree sensibili in relazione ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale 4 - Aree sensibili in relazione ai Cambiamenti Climatici - dimensione socio-economica 4 - Aree sensibili in relazione ai Cambiamenti Climatici - dimensione socio-economica 4 - Aree sensibili in relazione ai Cambiamenti Climatici - dimensione socio-economica 4 - Aree sensibili in relazione ai Cambiamenti Climatici - dimensione socio-economica Misura 322 - Sviluppo e rinnovamento dei villaggi rurali Misura 323 - Sviluppo, tutela e riqualificazione del patrimonio rurale n.v. 3 - Aree sensibili in relazione agli Asset naturalistici 4 - Aree sensibili in relazione ai Cambiamenti Climatici - dimensione socio-economica La sigla n.v. presente per alcune misure indica una loro non valutabilità in questa fase di monitoraggio intermedio per motivi di ritardo nell’attuazione degli interventi alla data di realizzazione del presente rapporto e/o difficoltà oggettive nel rappresentare geograficamente l’impatto di alcuni interventi (es. Misura 124) o difficoltà nella loro valutazione in termini di influenza diretta sugli obiettivi di sostenibilità ambientale (es. Misura 132 e 133). Documento di lavoro – settembre 2014 Sensibilità 1. Aree sensibili in relazione al Rischio idrogeologico 2. Aree sensibili in relazione al Rischio di inquinamento 3. Aree sensibili in relazione agli Asset naturalistici 4. Aree sensibili in relazione ai Cambiamenti Climatici dimensione socio economica Comuni con sensibilità(in) Comuni senza sensibilità (out) 334 217 135 416 239 312 226 325 5. Aree sensibili in relazione ai Cambiamenti Climatici dimensione ambientale 6. Aree sensibili in relazione alla Qualità dell'Aria 7. Aree sensibili in relazione alla Qualità delle Risorse idriche 68 483 134 417 143 408 8. Aree sensibili in relazione alla Qualità dei corpi idrici superficiali 106 445 Al fine di valutare attraverso un criterio semplice d immediato, senza riferimento ai risultati finanziari ed alla zonizzazione del territorio in macroaree, l’efficacia della distribuzione degli interventi rispetto alle sensibilità ambientali descritte, è stato costruito l’indice EM che fornisce una misura diretta di quanto l’azione interviene sugli obiettivi di sostenibilità ambientale. Tale Indice di efficacia della distribuzione degli interventi è rappresentato dalla seguente formula: EM = S/I in cui: S= Comuni in cui ha agito la misura i-esima che ricadono nella sensibilità i-esima / Comuni totali che ricadono nella sensibilità i-esima I= Comuni in cui ha agito la misura i-esima out sensibilità i-esima / Comuni totali out sensibilità i-esima. Il valore di EM può pertanto assumere valore: o pari a 0 per quelle misure che non intercettano nessuna delle aree di sensibilità ambientale a cui sono state preventivamente associate; o tra 0 e 1 per quelle misure che intercettano debolmente l’area di sensibilità ambientale associata; o maggiore di 1 per quelle misure che intercettano estesamente l’area di sensibilità ambientale associata. I successivi paragrafi riportano il valore di EM per ogni misura considerata unitamente alla rappresentazione geografica dell’impatto delle misure sulle sostenibilità ambientali ed all’elenco dei comuni in cui gli interventi PSR intercettano ogni singola sensibilità associata. In termini di distribuzione territoriale complessiva, le misure del PSR indagate sono ricadute numericamente in questi comuni: Documento di lavoro – settembre 2014 Misura 112 N. Comuni totali in cui ha agito la misura i-esima Descrizione 21 Insediamento di giovani agricoltori 271 112/121 (CLUSTER) 113 Prepensionamento degli imprenditori e dei lavoratori agricoli 130 114 Utilizzo servizi di consulenza 105 115 Avviamento dei servizi di assistenza alla gestione, di sostituzione e di consulenza aziendale 121 Ammodernamento delle aziende agricole 122 Accrescimento del valore economico delle foreste 7 123 Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali 36 125 Infrastrutture connesse allo sviluppo all'adeguamento dell'agricoltura e della silvicoltura 140 131 Sostegno agli agricoltori per conformarsi alle norme rigorose basate sulla legislazione comunitaria 132 133 211 212 9 312 e Sostegno agli agricoltori che partecipano ai sistemi di qualità alimentare Sostegno alle associazioni di produttori per attività di informazione e promozione riguardo ai prodotti che rientrano nei sistemi di qualità Indennità a favore degli agricoltori delle zone montane Indennità a favore degli agricoltori delle zone caratterizzate da svantaggi naturali, diverse dalle zone montane 2 10 2 224 67 214 Pagamenti agro ambientali 373 216 Investimenti non produttivi 57 221 Imboschimento di terreni agricoli 17 225 Pagamenti per interventi silvoambientali 52 Documento di lavoro – settembre 2014 226 Ricostituzione del potenziale forestale e interventi preventivi 155 227 Investimenti non produttivi 53 311 Diversificazione in attività non agricole 106 312 Sostegno alla creazione e allo sviluppo delle microimprese 89 313 Incentivazione di attività turistiche 103 321 Servizi essenziali alle persone che vivono nei territori rurali 78 322 Sviluppo e rinnovamento dei villaggi rurali 35 323 Sviluppo, tutela e riqualificazione del patrimonio rurale 128 Lo strumento analitico sviluppato risulta utile nella fase in-itinere e ex post alla verifica di coerenza degli interventi rispetto ai fabbisogni ambientali degli specifici contesti e alla verifica di efficacia ambientale degli strumenti di attuazione, mentre nella fase exante può certamente rappresentare un supporto a vantaggio della selezione delle azioni di individuazione di obiettivi e azioni ambientali così come di definizione degli strumenti di integrazione ambientale, producendo oggettivi criteri di priorità, meccanismi di condizionalità e/o premialità ecc. in relazione a specifici contesti. I paragrafi successivi descrivono il processo di costruzione delle 8 rappresentazioni di sensibilità ambientale del territorio regionale, rappresentando la sorgente di dati ed i criteri di classificazione delle aree che per semplicità sono state raggruppate in sole 2 classi: classe 1 - maggiore sensibilità ambientale classe 2 - minore sensibilità ambientale rispetto ai diversi temi considerati. La loro stesura rappresenta un primo contributo alla definizione delle sensibilità ambientali e pur rimanendo valido l’approccio unitario al monitoraggio così come definito dal PUMA, si potranno considerare e realizzare ulteriori elaborazioni, aggiornamenti e verifiche a tali rappresentazioni al fine di consentire eventuali o necessari adattamenti nel monitoraggio degli impatti di ogni specifico programma sui territori e sull’ambiente. Documento di lavoro – settembre 2014 4.2 1) Sensibilità del Territorio Regionale ai Rischi idrogeologici Con il termine rischio idrogeologico si designa il rischio connesso all’instabilità dei versanti (rischio di frana), dovuta alla loro particolare conformazione geologica e geomorfologica, unitamente al rischio di esondazione di acque (rischio di alluvione) da corsi fluviali in conseguenza di particolari condizioni ambientali, meteorologiche e climatiche. Tali condizioni coinvolgono le acque piovane e il loro ciclo idrologico, una volta cadute al suolo, con possibili conseguenze sull'incolumità della popolazione e sull’integrità e la sicurezza delle infrastrutture, delle attività produttive e di servizio presenti su un dato territorio. I rischi di frana e i rischi di alluvione sono spesso interrelati tra di loro poiché la principale causa di instabilità dei versanti è data proprio dal verificarsi di eventi meteorici estremi in grado di mobilizzare masse superficiali di rocce incoerenti e/o di suolo attraverso imbibizione che causa variazioni di peso, densità e coesione di masse instabili. In regione Campania la particolare stratificazione di depositi di sabbie vulcaniche su versanti calcarei acclivi provoca i fenomeni delle colate rapide di fango che rappresentano uno dei maggiori rischi per le aree rurali abitate e per le infrastrutture di trasporto Il rischio idrogeologico, insieme al rischio sismico e al rischio vulcanico, costituisce uno dei maggiori rischi presenti sul territorio della Regione Campania con una frequenza di accadimento particolarmente elevata rispetto a quest’ultimi. Documento di lavoro – settembre 2014 Per definire la sensibilità del territorio regionale ai rischi idrogeologici sono state aggregate le superfici territoriali comunali interessate da fenomeni di dissesto idrogeologico così come rappresentate nei Piani di Assetto Idrogeologico (PAI) sviluppate dalle singole Autorità di Bacino con aggiornamento al 2010. Superficie comunale interessata da pericolo di frana Superficie comunale interessata da pericolo di esondazione fluviale Regione Campania Settore Difesa Suolo (PAI 2010) La classificazione dei comuni, secondo il loro grado di sensibilità ai rischi idrogeologici, è stata prodotta attraverso una valutazione, espressa in percentuale, della superficie territoriale comunale interessata dall’insieme dei fenomeni (classi di pericolosità di esondazione e di franosità) producendo due distinte classi di sensibilità così come da seguente prospetto: Classe 1 Classe 2 comuni con un percentuale di territorio maggiore al 75% comuni con una percentuale di territorio compresa fra 25% e 75% L’elaborazione ha tenuto conto delle informazioni di pericolosità piuttosto che di rischio, poiché quest’ultimo risulta particolarmente influenzato dalla sola presenza di infrastrutture (edificato e viabilità) senza tenere conto della presenza di risorse agroforestali ugualmente esposte ai fenomeni di instabilità del suolo e di esondabilità dei fiumi e dei corsi d’acqua. Inoltre, la regione Campania risulta esposta per oltre il 60% del suo territorio a fenomeni di colata rapida di fango che rappresentano eventi strettamente condizionati dalla presenza di coltri piroclastiche superficiali (sabbie vulcaniche pedogenizzate) che si mobilizzano a seguito di eventi meteorici estremi e pertanto sono da considerare fenomeni con caratteristiche sia gravitative che idrauliche. Documento di lavoro – settembre 2014 4.3 2)Sensibilità del Territorio Regionale ai Rischi di inquinamento Per definire la sensibilità ai rischi di inquinamento sono state considerate le superfici territoriali interessate dal superamento degli standard previsti dalla normativa in materia di bonifiche, tali superfici sono state dedotte dal Piano Regionale di Bonifica (PRB) così come proposto nel documento pubblicato sul BURC n. 49 del 6 Agosto 2012. Per rappresentare geograficamente tale sensibilità rispetto ai comuni Superficie comunale interessata da fenomeni di contaminazione Regione Campania Anagrafe PRB (2012) Il PRB è lo strumento di programmazione e pianificazione previsto dalla normativa vigente, attraverso cui la Regione, coerentemente con le normative nazionali e nelle more della definizione dei criteri di priorità da parte di ISPRA (ex APAT), provvede ad individuare i siti da bonificare presenti sul proprio territorio, a definire un ordine di priorità degli interventi sulla base di una valutazione comparata del rischio ed a stimare gli oneri finanziari necessari per le attività di bonifica. L’introduzione del D.Lgs. n.152/06 ha apportato cambiamenti significativi alla disciplina in materia di gestione dei siti contaminati, modificando definizioni, riparto di competenze, iter procedurale, livelli di elaborazione progettuale ed obiettivi da perseguire. Documento di lavoro – settembre 2014 Con l’OPCM n.3849 del 19/02/10 la redazione del Piano Regionale di Bonifica è rientrata tra le competenze ordinarie della Regione. Nel PRB proposto, in coerenza con le definizioni della nuova normativa, ed al fine di raggruppare i siti individuati in classi omogenee rispetto agli interventi da adottare, i siti inseriti nel database sono stati raggruppati in 3 diversi elenchi: 1. Anagrafe dei siti da bonificare (ASB): contiene, ai sensi dell’art. 251 del D.Lgs. n.152/06, l'elenco dei siti sottoposti ad intervento di bonifica e ripristino ambientale nonché gli interventi realizzati nei siti medesimi; 2. Censimento dei siti potenzialmente contaminati (CSPC): contiene l’elenco di tutti i siti di interesse regionale, per i quali sia stato già accertato il superamento delle CSC; 3. Censimento dei siti potenzialmente contaminati presenti nei siti di interesse nazionale (CSPC SIN): contiene l’elenco di tutti i siti censiti e/o sub-perimetrati ricadenti all’interno del perimetro provvisorio dei siti di interesse nazionale della Regione Campania per i quali devono essere avviate, o sono già state avviate, le procedure di caratterizzazione. Si è proceduto poi a quantificare il totale della superficie territoriale comunale interessata da fenomeni di contaminazione e a classificare i comuni in due classi di sensibilità: Classe 1 Classe 2 comuni con un percentuale di territorio maggiore allo 0,35% comuni con una percentuale di territorio minore dello 0,35% Documento di lavoro – settembre 2014 4.4 3) Sensibilità del Territorio Regionale agli Asset naturalistici Per definire la sensibilità del territorio regionale agli Asset naturalistici sono state aggregate le superfici territoriali interessate da misure di conservazione e gestione dei sistemi naturali. Con il termine Asset naturalistico, derivato dal linguaggio finanziario, si intende ogni superficie di territorio regionale che rappresenta una risorsa, anche di carattere economico, in termini di naturalità, biodiversità, paesaggio, etc. Non a caso la definizione formale di asset in economia è quella di una risorsa, controllata da una determinata entità, come risultato di azioni pregresse e dalla quale sono attesi benefici economici futuri. In particolare sono state prese in considerazione le aree interessate dalla Rete Natura 2000 unitamente alla presenza di aree protette (parchi) di interesse nazionale e regionale: Superficie comunale interessata dalla Rete Natura 2000 (SIC e ZPS) Superficie comunale interessata da Parchi nazionali e regionali Documento di lavoro – settembre 2014 MATTM; Regione Campania Successivamente si è proceduto a quantificare il totale della superficie territoriale comunale interessata dall’insieme delle misure di conservazione e gestione e a classificare i comuni in due classi di sensibilità secondo il seguente criterio: Classe 1 Classe 2 comuni con un percentuale di territorio maggiore al 75% comuni con una percentuale di territorio compresa fra 25% e 75% Documento di lavoro – settembre 2014 4.5 4) Sensibilità del Territorio Regionale ai Cambiamenti climatici 1 (Dimensione socio-economica) I cambiamenti climatici rappresentano un fenomeno attuale legato all’aumento delle temperature atmosferiche che modificano i regimi delle precipitazioni, lo spessore e l’estensione dei ghiacciai e dei nevai, contribuendo pertanto all’aumento progressivo del livello medio globale del mare. La previsione indica che tali cambiamenti continueranno e che gli eventi climatici estremi all’origine di pericoli quali alluvioni e siccità diventeranno sempre più frequenti e intensi con ovvie ripercussioni sull’agricoltura, sull’economia e sulla distribuzione della popolazione. Tra i paesi dell’Europa l’area a maggior vulnerabilità economica per le conseguenze dei cambiamenti climatici è l’area mediterranea (Italia, Spagna e Grecia). La definizione della sensibilità del territorio regionale ai cambiamenti climatici per la sua componente o dimensione socio-economica è stata derivata dalla metodologia “Regions 2020” in cui l’indice di vulnerabilità al cambiamento climatico a scala comunale per le Regioni Convergenza viene determinato attraverso l’aggregazione di 5 indicatori. Tra questi i primi due riguardano i seguenti fenomeni: 1. Dipendenza del sistema economico locale dall’agricoltura e pesca 2. Dipendenza del sistema economico locale dal turismo A seguito dei risultati prodotti da una sperimentazione del MATTM sul calcolo della vulnerabilità al cambiamento climatico a livello comunale sono stati considerati gli indici di vulnerabilità relativi ai settori Agricoltura e Turismo Documento di lavoro – settembre 2014 Indice di vulnerabilità CC – Agricoltura (Valore aggiunto lordo Agricoltura, silvicoltura, caccia e pesca - % sul totale comunale) Indice di vulnerabilità CC – Turismo (Lavoratori impiegati in ristoranti, alberghi, campeggi ed all. (% sul totale degli occupati) La vulnerabilità al cambiamento climatico dei territori Obiettivo Convergenza (MATTM – PON GAT 2012) Si è proceduto poi a classificare i comuni in due classi di sensibilità: Classe 1 Classe 2 comuni con un punteggio maggiore di 55 comuni con un punteggio tra 47 e 55 Documento di lavoro – settembre 2014 4.6 5)Sensibilità del Territorio (Dimensione ambientale) Regionale ai Cambiamenti climatici 2 Anche per questa rappresentazione della sensibilità del territorio regionale ai cambiamenti climatici per la sua componente o dimensione ambientale si è fatto riferimento alla metodologia “Regions 2020” in cui l’indice di vulnerabilità al cambiamento climatico a scala comunale per le Regioni Convergenza viene determinato attraverso l’aggregazione di indicatori tra cui: 3. Evoluzione demografica della popolazione colpita dalle inondazioni 4. Popolazione residente in zone costiere a rischio di innalzamento del livello del mare 5. Territorio a rischio desertificazione A seguito dei risultati prodotti da una sperimentazione del MATTM sul calcolo della vulnerabilità al cambiamento climatico a livello comunale sono state aggregate le superfici territoriali interessate da fenomeni di esondazione, desertificazione e a rischio di erosione costiera utilizzate nell’ambito della sperimentazione del MATTM per il calcolo della vulnerabilità al cambiamento climatico a livello comunale: Superficie comunale interessata da giorni di suolo secco > 86 all’anno Superficie comunale interessata da pericolo esondazione La vulnerabilità al cambiamento climatico dei territori Obiettivo Convergenza (MATTM – PON GAT 2012) Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie comunale interessata da pericolo di erosione costiera Si è proceduto poi a classificare i comuni in due classi di sensibilità: Classe 1 Classe 2 comuni con un percentuale di territorio maggiore al 75% comuni con una percentuale di territorio compresa fra 25% e 75% Documento di lavoro – settembre 2014 4.7 6) Sensibilità del Territorio Regionale alla Qualità dell’aria La valutazione della qualità dell’aria a scala locale su tutto il territorio regionale, e la successiva zonizzazione, è stata realizzata dal Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della Qualità dell’Aria, approvato con emendamenti dal Consiglio Regionale della Campania il 27 giugno 2007, attraverso dati del monitoraggio della qualità dell’aria integrati con una metodologia delle concentrazioni di inquinanti dell’aria su tutto il territorio della regione. Tale valutazione ha preso in considerazione: ossidi di zolfo, ossidi di azoto, particelle sospese con diametro inferiore ai 10 µm, monossido di carbonio e benzene. Le risultanze dell’attività di classificazione del territorio regionale, ai fini della gestione della qualità dell’aria hanno individuato, come aggregazioni di comuni con caratteristiche il più possibile omogenee, 4 zone di risanamento ed una zona di osservazione (unitamente ad una zona di mantenimento). Le zone di risanamento sono definite come quelle zone in cui almeno un inquinante supera il limite più il margine di tolleranza fissato dalla legislazione. La zona di osservazione è definita dal superamento del limite ma non del margine di tolleranza. Per definire la sensibilità del territorio regionale alla Qualità dell’aria sono state utilizzate le classificazioni del Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della Qualità dell’Aria, considerando esclusivamente le Zone di risanamento e le Zone di osservazione. Documento di lavoro – settembre 2014 Comuni in Zone di risanamento della qualità dell’aria Comuni in Zone di osservazione della qualità dell’aria Regione Campania PRRMQA (2007) Si è proceduto poi a classificare i comuni in due classi di sensibilità: Classe 1 Classe 2 comuni con un percentuale di territorio maggiore al 75% comuni con una percentuale di territorio compresa fra 25% e 75% Prima classe: comuni in Zone di risanamento della qualità dell’aria Seconda classe: comuni in Zone di osservazione della qualità dell’aria Documento di lavoro – settembre 2014 4.8 7) Sensibilità del Territorio Regionale alla qualità delle Risorse idriche sotterranee Per definire la sensibilità del territorio regionale alla qualità delle Risorse idriche sotterranee sono state prese in considerazione informazioni provenienti dal Piano di Tutela delle Acque della Regione Campania unitamente agli elaborati prodotti nell’ambito dell’attuazione della Direttiva CEE 91/676) ed a informazioni prodotte in attuazione alla Dir. CE 91/271 (ARPAC 2011). Il mantenimento o il riequilibrio del bilancio idrico tra disponibilità e prelievi e la stima delle caratteristiche di qualità dei corpi idrici sono i due obiettivi del Piano di Tutela delle Acque (PTA) che rappresenta lo strumento di pianificazione introdotto dal decreto 152/99. Il PTA contiene l'insieme delle misure necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa dei sistemi idrici, a scala regionale e di bacino idrografico. Alla base del PTA vi è la conoscenza degli aspetti quantitativi e qualitativi della risorsa idrica e dell’ambiente fluviale (andamenti temporali delle portate nei corsi d'acqua, delle portate e dei livelli piezometrici negli acquiferi sotterranei, dei livelli idrici nei laghi, etc). Il Piano di Tutela delle Acque della Regione Campania è stato adottato con Deliberazione 1220 del 6.07.2007 (art. 121, D.Lgs. 152/06) La Giunta Regionale ha confermato con DGR n. 56/2013 le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola precedentemente approvate (2003) adottando una nuova Documento di lavoro – settembre 2014 perimetrazione, previa valutazione del Ministero dell'Ambiente e della DG Ambiente della Commissione Europea. Per zone vulnerabili ai nitrati si intendono “zone di territorio che scaricano direttamente o indirettamente composti azotati di origine agricola o zootecnica in acque già inquinate o che potrebbero esserlo in conseguenza di tali tipi di scarichi”. Per definire la sensibilità sono state aggregate le superfici territoriali interessate da deterioramento della qualità delle risorse idriche: Superficie comunale interessata da sensibili (ai sensi della Dir. CE 91/271) Aree Superficie comunale interessata da Zone vulnerabili ai nitrati Superficie comunale interessata da corpi idrici sotterranei con stato chimico non buono Regione Campania – PTA (2007); ARPAC (2011) Si è proceduto poi a quantificare il totale della superficie territoriale comunale interessata dall’insieme dei fenomeni e a classificare i comuni in due classi di sensibilità: Classe 1 Classe 2 comuni con un percentuale di territorio maggiore al 75% comuni con una percentuale di territorio compresa fra 25% e 75% Documento di lavoro – settembre 2014 4.9 8) Sensibilità del Territorio Regionale alla qualità delle Risorse idriche superficiali Per definire la sensibilità sono stati presi in considerazione i comuni attraversati da corpi idrici superficiali che presentano un deterioramento dello stato qualitativo delle acque: Comuni attraversati da corpi idrici superficiali con stato ecologico scarso e cattivo ARPAC (2011) Comuni attraversati da corpi idrici superficiali con stato chimico non buono Si è proceduto poi a classificare i comuni nelle seguenti due classi di sensibilità: Classe 1 comuni con corpi idrici con una delle caratteristiche di stato Classe 2 comuni con corpi idrici con entrambe le caratteristiche di stato caratteristiche di stato: stato ecologico scarso e cattivo o stato chimico non buono Documento di lavoro – settembre 2014 4.10 Schede di analisi degli impatti di ogni singola misura del PSR sulle diverse Sensibilità Ambientali Il seguente paragrafo riporta le schede relative ad ogni misura con la rappresentazione geografica dell’impatto delle misure sulle sostenibilità ambientali e l’elenco dei comuni in cui gli interventi PSR intercettano ogni singola sensibilità associata. Per ogni incrocio tra Misure e Sensibilità Ambientali viene riportato il valore di EM successivamente rappresentato nella tabella sinottica finale. Per maggiore comprensione viene qui di seguito riportata la tabella di incroci tra Misure e Sensibilità Ambientali. Misura Descrizione Impatto atteso 112 1-3 Insediamento di giovani agricoltori 112/121 1-3-6-8 (CLUSTER) Prepensionamento degli imprenditori e dei 113 n.v. lavoratori agricoli 114 Utilizzo dei servizi di consulenza Avviamento dei servizi di assistenza alla gestione, 115 n.v. di sostituzione e di consulenza aziendale 121 6-8 Ammodernamento delle aziende agricole 122 1-5-6 Accrescimento del valore economico delle foreste Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti 123 8 agricoli e forestali Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, 124 n.v. processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e settore forestale Infrastrutture connesse allo sviluppo e 125 1-8 all'adeguamento dell'agricoltura e della silvicoltura Sostegno agli agricoltori per conformarsi alle 131 7-8 norme rigorose basate sulla legislazione comunitaria Sostegno agli agricoltori che partecipano ai sistemi 132 n.v. di qualità alimentare Sostegno alle associazioni di produttori per attività 133 n.v. di informazione e promozione riguardo ai prodotti che rientrano nei sistemi di qualità Indennità a favore degli agricoltori delle zone 211 1 - 3- 5 montane Indennità a favore degli agricoltori delle zone 212 1-3-5 caratterizzate da svantaggi naturali, diverse dalle zone montane 214 2-5-8 Pagamenti agro ambientali 216 1 - 3- 5 Investimenti non produttivi 221 1–3-5 Imboschimento di terreni agricoli 223 1 – 3- 5 Imboschimento di superfici non agricole 225 1 – 3- 5 Pagamenti per interventi silvoambientali Ricostituzione del potenziale forestale e interventi 226 3- 5 - 6 preventivi 227 1-3-5 Investimenti non produttivi Documento di lavoro – settembre 2014 311 312 313 321 322 323 Misura 112 Diversificazione in attività non agricole Sostegno alla creazione e allo sviluppo delle microimprese Incentivazione di attività turistiche Servizi essenziali alle persone che vivono nei territori rurali Sviluppo e rinnovamento dei villaggi rurali Sviluppo, tutela e riqualificazione del patrimonio rurale Descrizione Insediamento di giovani agricoltori 4 4 4 4 n.v. 3-4 Impatto atteso 1-3 La misura prevede l’erogazione di un premio per incentivare il primo insediamento di giovani in agricoltura. I beneficiari sono giovani agricoltori che non abbiano ancora compiuto 40 anni che si insediano in azienda per la prima volta acquisendo la qualifica di imprenditori agricoli, in forma di ditta individuale o di società di persone o di capitali, nei 180 giorni antecedenti la data di presentazione della domanda. La Misura 112 mira a favorire il ricambio generazionale degli imprenditori agricoli al fine di: – creare le premesse per il rilancio della produttività delle imprese attraverso il miglioramento dell’efficienza aziendale; Documento di lavoro – settembre 2014 – evitare lo spopolamento delle aree rurali. Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 112 con Sensibilità al Rischio Idrogeologico Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 112 ricadono nel territorio dei seguenti 14 comuni con classi di Sensibilità al Rischio Idrogeologico di cui 11 in classe 1 3 in classe 2. COMUNE Bucciano Casalduni Castelpoto Melizzano Montecalvo Irpino PR Classe BN 2 BN 2 BN 2 BN 2 AV 2 Documento di lavoro – settembre 2014 Pago Veiano Pimonte Rutino Salvitelle San Giorgio la Molara Solopaca Torrecuso Vico Equense Faicchio BN NA SA SA BN BN BN NA BN 2 1 1 2 2 2 2 1 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 1,2994 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 112 con Sensibilità agli Asset naturalistici Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 112 ricadono nel territorio dei seguenti 6 comuni con classi di Sensibilità agli Asset naturalistici di cui 2 in classe 1 4 in classe 2. COMUNE PR Classe Bucciano BN 1 Pimonte NA 1 San Lorenzello BN 2 San Sossio Baronia AV 2 Solopaca BN 2 Vico Equense NA 2 Documento di lavoro – settembre 2014 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 0,5222 Documento di lavoro – settembre 2014 Misura 112/121 Descrizione (CLUSTER) Impatto atteso 1- 3 - 6 - 8 Il cluster misure 112 e 121 promuove congiuntamente il ricambio generazionale degli imprenditori agricoli e il miglioramento dell’efficienza e della competitività aziendale. Il cluster è, in particolare, finalizzato a sostenere, coerentemente con le disposizioni della misura 121 “ammodernamento delle aziende agricole”, le seguenti tipologie di investimento: 1. costruzione e/o ammodernamento di: a) stalle e altri fabbricati zootecnici e relativi impianti; b) serre e relativi impianti; c) cantine e altri fabbricati per la trasformazione, per il confezionamento e per la commercializzazione diretta dei prodotti agricoli, compreso il miele, e relativi impianti; 2. piantagioni, compresi gli apprestamenti protettivi (solo piante legnose, compresi interventi di manutenzione straordinaria per il ripristino della produttività degli impianti e/o la loro riconversione) e boschi cedui con periodo di rotazione inferiore a 5 anni (Specie Forestali a Rapido Accrescimento); 3. miglioramenti fondiari; 4. acquisto di macchine e attrezzature nuove; 5. interventi per il risparmio idrico, energetico e per l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e/o alternative (massimo 1 MegaWatt da riutilizzare totalmente in azienda) o comunque tesi al miglioramento della qualità complessiva delle emissioni; Documento di lavoro – settembre 2014 6. utilizzo di brevetti e licenze compreso l’acquisto di software di gestione. La Misura interviene su tutte le macroaree PSR con distinzione sui comparti produttivi Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura Cluster 112121 con Sensibilità al Rischio Idrogeologico Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura Cluster 112-121 ricadono nel territorio dei seguenti 154 comuni con classi di Sensibilità al Rischio Idrogeologico di cui 44 in classe 1 110 in classe 2. COMUNE PR Classe Acerno SA 1 Acerra NA 2 Agropoli SA 2 Albanella SA 2 Altavilla Silentina SA 2 Angri SA 2 Documento di lavoro – settembre 2014 Apollosa Ariano Irpino Ascea Bagnoli Irpino Baselice Bisaccia Bonea Boscotrecase Bucciano Buccino Buonalbergo Caggiano Campagna Campoli del Monte Taburno Campora Caposele Casalbore Casalduni Casaluce Casalvelino Casamicciola Terme Caselle in Pittari Castel San Giorgio Castelcivita Castelfranci Castelfranco in Miscano Castelnuovo di Conza Castelpoto Castelvetere in Valfortore Castelvetere sul Calore Castiglione dei Genovesi Cautano Celle di Bulgheria Ceppaloni Ceraso Cerreto Sannita Cervinara Chiusano San Domenico Cicciano BN AV SA AV BN AV BN NA BN SA BN SA SA BN SA AV AV BN CE SA NA SA SA SA AV BN SA BN BN AV SA BN SA BN SA BN AV AV NA Documento di lavoro – settembre 2014 2 2 2 2 2 2 2 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 2 2 2 1 2 2 2 1 2 1 2 2 2 2 2 2 Cicerale Circello Colliano Contrada Controne Corleto Monforte Cusano Mutri Domicella Durazzano Fisciano Foglianise Foiano di Val Fortore Forchia Forino Forio Fragneto l'Abate Frasso Telesino Furore Futani Giffoni Sei Casali Giffoni Valle Piana Gioi Grazzanise Greci Guardia Sanframondi Lacedonia Laureana Cilento Laurino Laviano Limatola Mignano Monte Lungo Minori Moiano Montano Antilia Montecalvo Irpino Montecorvino Pugliano Montefalcone di Val Fortore Monteforte Cilento Monteforte Irpino SA BN SA AV SA SA BN AV BN SA BN BN BN AV NA BN BN SA SA SA SA SA CE AV BN AV SA SA SA BN CE SA BN SA AV SA BN SA AV Documento di lavoro – settembre 2014 1 2 2 2 2 2 2 2 2 1 2 2 1 1 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 2 2 1 2 2 2 2 1 2 1 2 1 2 1 2 Montesarchio Montoro Inferiore Montoro Superiore Moschiano Mugnano del Cardinale Ogliastro Cilento Oliveto Citra Pago del Vallo di Lauro Pago Veiano Palma Campania Palomonte Pannarano Paolisi Paupisi Perdifumo Piaggine Pietraroia Pietrastornina Pietravairano Pisciotta Pollica Pontecagnano Faiano Pontelatone Quindici Reino Roccadaspide Rutino San Cipriano Picentino San Giorgio la Molara San Gregorio Magno San Lorenzo Maggiore San Mango sul Calore San Marzano sul Sarno San Mauro Cilento San Pietro al Tanagro Sant'Angelo a Scala Sant'Angelo d'Alife Santa Maria la Fossa Sanza BN AV AV AV AV SA SA AV BN NA SA BN BN BN SA SA BN AV CE SA SA SA CE AV BN SA SA SA BN SA BN AV SA SA SA AV CE CE SA Documento di lavoro – settembre 2014 2 1 1 1 2 1 2 2 2 2 2 2 2 2 1 2 2 2 2 2 1 1 2 2 2 2 1 1 2 1 2 2 2 1 2 2 2 1 2 Savignano Irpino Scafati Scampitella Senerchia Serino Serre Solofra Solopaca Stella Cilento Summonte Taurano Teggiano Tocco Caudio Torre Orsaia Torrecuso Trevico Vallata Vico Equense Villa Literno Visciano Vitulano Volturara Irpina Zungoli Faicchio Avella Rocca San Felice Villamaina Battipaglia Montecorvino Rovella Bellizzi Ercolano AV SA AV AV AV SA AV BN SA AV AV SA BN SA BN AV AV NA CE NA BN AV AV BN AV AV AV SA SA SA NA 1 2 1 2 2 2 1 2 1 2 2 2 2 1 2 2 2 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 1 1 1 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 0,8552 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura Cluster 112121 con Sensibilità agli Asset naturalistici Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura Cluster 112-121 ricadono nel territorio dei seguenti 104 comuni con classi di Sensibilità agli Asset naturalistici di cui 32 in classe 1 72 in classe 2 COMUNE PR Classe Acerno SA 1 Ascea SA 1 Bagnoli Irpino AV 1 Bonea BN 2 Boscotrecase NA 2 Bucciano BN 1 Documento di lavoro – settembre 2014 Buonabitacolo Calitri Campagna Campolattaro Campora Caposele Casalvelino Casamicciola Terme Caselle in Pittari Castelcivita Castelpagano Castelvetere in Valfortore Castelvetere sul Calore Castiglione dei Genovesi Cautano Celle di Bulgheria Ceraso Cerreto Sannita Cervinara Chiusano San Domenico Cicerale Colliano Controne Corleto Monforte Cusano Mutri Fisciano Forchia Forio Frasso Telesino Furore Futani Giffoni Sei Casali Giffoni Valle Piana Gioi Laureana Cilento Laurino Laviano Mignano Monte Lungo Minori SA AV SA BN SA AV SA NA SA SA BN BN AV SA BN SA SA BN AV AV SA SA SA SA BN SA BN NA BN SA SA SA SA SA SA SA SA CE SA Documento di lavoro – settembre 2014 2 2 2 2 1 2 2 2 1 2 2 2 2 2 1 1 2 2 2 2 2 2 2 1 1 2 2 2 2 1 2 1 1 1 2 1 2 2 1 Moiano Montano Antilia Monteforte Cilento Monteforte Irpino Montella Montoro Superiore Morcone Morra de Sanctis Moschiano Mugnano del Cardinale Nusco Padula Pago del Vallo di Lauro Pannarano Paolisi Paupisi Perdifumo Piaggine Pietraroia Pietrastornina Pisciotta Polla Pollica Pontelatone Quindici Roccadaspide Roccamonfina Sala Consilina San Cipriano Picentino San Gregorio Magno San Lorenzello San Martino Valle Caudina San Mauro Cilento San Pietro al Tanagro San Sossio Baronia Sant'Angelo a Scala Sant'Anastasia Sant'Angelo d'Alife Santo Stefano del Sole BN SA SA AV AV AV BN AV AV AV AV SA AV BN BN BN SA SA BN AV SA SA SA CE AV SA CE SA SA SA BN AV SA SA AV AV NA CE AV Documento di lavoro – settembre 2014 2 2 1 2 2 2 2 2 1 2 2 2 2 2 2 2 1 1 1 1 1 2 1 2 1 2 1 2 2 2 2 2 1 2 2 2 2 2 2 Sanza Sassano Senerchia Serino Solofra Solopaca Sorbo Serpico Stella Cilento Summonte Taurano Teggiano Tocco Caudio Torrioni Vico Equense Visciano Vitulano Volturara Irpina Avella Montecorvino Rovella Ercolano SA SA AV AV AV BN AV SA AV AV SA BN AV NA NA BN AV AV SA NA 1 2 2 2 2 2 2 1 2 1 2 1 2 2 2 2 1 2 2 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 0,8130 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura Cluster 112121 con Sensibilità alla Qualità dell'Aria Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura Cluster 112-121 ricadono nel territorio dei seguenti 47 comuni con classi di Sensibilità alla Qualità dell'Aria di cui 28 in classe 1 32 in classe 2 COMUNE PR Classe Acerra NA 1 Agropoli SA 2 Airola BN 2 Altavilla Irpina AV 2 Angri SA 1 Atripalda AV 1 Documento di lavoro – settembre 2014 Avellino Aversa Benevento Cardito Casaluce Cervinara Cicciano Colliano Eboli Fisciano Giugliano in Campania Grazzanise Grottaminarda Marigliano Mondragone Montella Montesarchio Mugnano del Cardinale Napoli Orta d'Atella Palma Campania Ponte Pontecagnano Faiano San Cipriano d'Aversa San Marzano sul Sarno Sant'Angelo dei Lombardi Sant'Anastasia Santa Maria Capua Vetere Santa Maria La CaritÓ Saviano Scafati Solofra Sparanise Telese Terme Tocco Caudio Villa Literno Maddaloni Avella Battipaglia AV CE BN NA CE AV NA SA SA SA NA CE AV NA CE AV BN AV NA CE NA BN SA CE SA AV NA CE NA NA SA AV CE BN BN CE CE AV SA Documento di lavoro – settembre 2014 1 1 1 1 2 2 2 2 1 2 1 2 2 1 2 2 2 2 1 1 2 2 2 1 1 2 1 1 2 2 1 2 2 2 2 2 1 2 1 Montecorvino Rovella Ercolano SA NA 1 1 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 0,6530 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura Cluster 112121 con Sensibilità alla Qualità delle Risorse idriche superficiali Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura Cluster 112-121 ricadono nel territorio dei seguenti 68 comuni con classi di Sensibilità alla Qualità delle Risorse idriche superficiali di cui 8 in classe 1 60 in classe 2 COMUNE PR Classe Acerno SA 2 Acerra NA 2 Airola BN 1 Altavilla Irpina AV 2 Angri SA 1 Atripalda AV 2 Documento di lavoro – settembre 2014 Avellino Benevento Bucciano Cairano Calitri Campagna Capaccio Caposele Casaluce Castelnuovo di Conza Ceppaloni Cesinali Chianche Colliano Conza della Campania Eboli Francolise Giffoni Valle Piana Laviano Lioni Marigliano Moiano Mondragone Montefredane Montella Monteverde Montoro Inferiore Montoro Superiore Morra de Sanctis Nusco Oliveto Citra Orta d'Atella Padula Paolisi Polla Pontecagnano Faiano Prata di Principato Ultra Pratola Serra Roccamonfina AV BN BN AV AV SA SA AV CE SA BN AV AV SA AV SA CE SA SA AV NA BN CE AV AV AV AV AV AV AV SA CE SA BN SA SA AV AV CE Documento di lavoro – settembre 2014 2 2 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 2 2 2 2 2 Sala Consilina San Leucio del Sannio San Marzano sul Sarno San Michele di Serino San Nicola Manfredi Sant'Agata dei Goti Sant'Angelo a Cupolo Sant'Angelo dei Lombardi Santa Maria Capua Vetere Santo Stefano del Sole Sassano Scafati Senerchia Serino Serre Solofra Teano Teggiano Tufo Villa Literno Torella dei Lombardi Battipaglia Montecorvino Rovella SA BN SA AV BN BN BN AV CE AV SA SA AV AV SA AV CE SA AV CE AV SA SA 2 2 1 2 2 1 2 2 2 2 2 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 1,3178 Documento di lavoro – settembre 2014 Misura 121 Descrizione Ammodernamento delle aziende agricole Impatto atteso 6–7–8 La misura ha l’obiettivo di migliorare la competitività delle aziende agricole e consente di finanziare i seguenti investimenti: 1. costruzione e/o ammodernamento di: a) stalle e altri fabbricati zootecnici e relativi impianti; b) serre e relativi impianti; c) cantine e altri fabbricati per la trasformazione, per il confezionamento e per la commercializzazione diretta dei prodotti agricoli, compreso il miele, e relativi impianti; d) altri fabbricati agricoli (magazzini, depositi, ecc…) escluso le abitazioni; 2. piantagioni, compresi gli apprestamenti protettivi (solo piante legnose, compresi interventi di manutenzione straordinaria per il ripristino della produttività degli impianti e/o la loro riconversione) e boschi cedui con periodo di rotazione inferiore a 5 anni (Specie Forestali a Rapido Accrescimento); 3. miglioramenti fondiari; 4. acquisto di macchine e attrezzature nuove; 5. interventi per il risparmio idrico, energetico e per l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e/o alternative (massimo 1 MegaWatt da riutilizzare totalmente in azienda) o comunque tesi al miglioramento della qualità complessiva delle emissioni; 6. utilizzo di brevetti e licenze compreso l’acquisto di software di gestione. In relazione alle priorità dell’Health Check, il Programma si propone di perseguire Documento di lavoro – settembre 2014 le seguenti operazioni: - Tecnologie risparmio idrico; - Sostegno agli investimenti connessi alla produzione lattiero-casearia bovina; - Miglioramento dell’efficienza energetica; - Meccanismi di prevenzione contro gli effetti negativi di eventi estremi connessi al clima. La Misura interviene su tutte le macroaree PSR con distinzione sui comparti produttivi. Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 121 con Sensibilità alla Qualità dell'Aria Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 121 ricadono nel territorio dei seguenti 59 comuni con Sensibilità alla Qualità dell'Aria di cui 28 in classe 1 31 in classe 2. COMUNE PR Classe Acerra NA 1 Afragola NA 1 Agropoli SA 2 Airola BN 2 Altavilla Irpina AV 2 Atripalda AV 1 Documento di lavoro – settembre 2014 Avellino Baiano Benevento Boscoreale Caivano Capua Casal di Principe Casandrino Castellammare di Stabia Cercola Colliano Curti Eboli Fisciano Giugliano in Campania Gragnano Grazzanise Grottaminarda Macerata Campania Marigliano Mondragone Montella Montesarchio Nola Orta d'Atella Pignataro Maggiore Ponte Pontecagnano Faiano Pozzuoli Qualiano Quarto Salerno San Marcellino San Tammaro Sant'Angelo dei Lombardi Sant'Anastasia Scafati Solofra Telese Terme AV AV BN NA NA CE CE NA NA NA SA CE SA SA NA NA CE AV CE NA CE AV BN NA CE CE BN SA NA NA NA SA CE CE AV NA SA AV BN Documento di lavoro – settembre 2014 1 2 1 2 1 2 1 1 1 1 2 1 1 2 1 1 2 2 2 1 2 2 2 1 1 2 2 2 1 1 1 1 1 2 2 1 1 2 2 Tocco Caudio Vallo della Lucania Villa Literno Avella Battipaglia Montecorvino Rovella Palma Campania Palma Campania Sarno Sarno Striano Striano Torre del Greco Torre del Greco BN SA CE AV SA SA NA NA SA SA NA NA NA NA 2 2 2 2 1 1 2 2 2 2 2 2 1 1 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 0,7257 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 121 con Sensibilità alla Qualità delle Risorse idriche sotterranee Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 121 ricadono nel territorio dei seguenti 60 comuni con Sensibilità alla Qualità delle Risorse idriche sotterranee di cui 25 in classe 1 35 in classe 2. COMUNE PR Classe Acerra NA 1 Afragola NA 1 Altavilla Silentina SA 2 Bagnoli Irpino AV 2 Baiano AV 2 Benevento BN 2 Documento di lavoro – settembre 2014 Boscoreale Cairano Caivano Carinola Casal di Principe Casalvelino Casamarciano Casandrino Castelnuovo Cilento Cercola Cicerale Ciorlano Conza della Campania Flumeri Frignano Giugliano in Campania Gricignano d'Aversa Lauro Macerata Campania Magliano Vetere Marigliano Marzano di Nola Nola Orria Orta d'Atella Padula Paduli Palma Campania Polla Pozzuoli Qualiano Quarto Roccarainola Sala Consilina San Marcellino San Paolo Bel Sito San Tammaro San Vitaliano Sant'Anastasia NA AV NA CE CE SA NA NA SA NA SA CE AV AV CE NA CE AV CE SA NA AV NA SA CE SA BN NA SA NA NA NA NA SA CE NA CE NA NA 1 2 1 2 2 2 1 1 2 1 2 2 1 2 1 2 1 2 1 2 1 1 1 2 1 2 2 2 2 1 1 1 2 2 1 1 2 1 1 Documento di lavoro – settembre 2014 Sassano Scafati Scisciano Stio Striano Teggiano Torre del Greco Vallo della Lucania Villa di Briano Villa Literno Visciano Avella Sperone Battipaglia Bellizzi SA SA NA SA NA SA NA SA CE CE NA AV AV SA SA 2 2 1 2 2 2 1 2 1 2 2 2 2 2 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 0,6793 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 121 con Sensibilità alla Qualità delle Risorse idriche superficiali Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 121 ricadono nel territorio dei 79 seguenti comuni con Sensibilità alla Qualità delle Risorse idriche superficiali di cui 6 in classe 1 73 in classe 2 COMUNE PR Classe Acerno SA 2 Acerra NA 2 Airola BN 1 Altavilla Irpina AV 2 Aquilonia AV 2 Atripalda AV 2 Documento di lavoro – settembre 2014 Avellino Benevento Bucciano Cairano Caivano Calabritto Calitri Campagna Capaccio Casal di Principe Casamarciano Castellammare di Stabia Ceppaloni Chianche Colliano Contursi Terme Conza della Campania Eboli Falciano del Massico Giffoni Valle Piana Gricignano d'Aversa Lioni Manocalzati Marigliano Mondragone Montefredane Montella Montoro Inferiore Montoro Superiore Nola Nusco Olevano sul Tusciano Oliveto Citra Orta d'Atella Padula Paolisi Pertosa Petruro Irpino Polla AV BN BN AV NA AV AV SA SA CE NA NA BN AV SA SA AV SA CE SA CE AV AV NA CE AV AV AV AV NA AV SA SA CE SA BN SA AV SA Documento di lavoro – settembre 2014 2 2 1 2 2 2 2 2 2 2 2 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 2 2 2 Pontecagnano Faiano Prata di Principato Ultra Pratola Serra Roccamonfina Sala Consilina San Leucio del Sannio San Michele di Serino San Nicola Manfredi San Tammaro Sant'Agata dei Goti Sant'Angelo a Cupolo Sant'Angelo dei Lombardi Santa Lucia di Serino Santo Stefano del Sole Sassano Scafati Senerchia Serino Serre Solofra Teano Teggiano Teora Tufo Valva Villa di Briano Villa Literno Torella dei Lombardi Battipaglia Montecorvino Rovella Sarno Sarno Striano Striano SA AV AV CE SA BN AV BN CE BN BN AV AV AV SA SA AV AV SA AV CE SA AV AV SA CE CE AV SA SA SA SA NA NA 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 2 2 2 2 2 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 1,4234 Documento di lavoro – settembre 2014 Documento di lavoro – settembre 2014 Misura 122 Descrizione Accrescimento del valore economico delle foreste Impatto atteso 1–5–6 La misura è finalizzata alla realizzazione di interventi strutturali e infrastrutturali per la qualificazione della produzione legnosa regionale e la sua gestione in un’ottica ecosostenibile. In particolare l’aiuto è finalizzato a migliorare e accrescere significativamente il valore economico delle foreste, attraverso azioni di diversificazione e riconversione produttiva, promuovendo l’accesso a nuove opportunità di mercato, favorendo, nel contempo, la gestione sostenibile e il ruolo multifunzionale delle risorse boschive La misura mira alla realizzazione di interventi strutturali e infrastrutturali per la qualificazione della produzione legnosa in Campania e della sua gestione in un’ottica ecosostenibile così come richiesto dalla strategia forestale comunitaria. E’ previsto il sostegno agli investimenti per: – incrementare le produzioni legnose e quindi aumentare la produttività dei complessi boscati; – incentivare modalità di utilizzazioni forestali che prevedono bassi impatti ambientali; – migliorare i complessi boscati esistenti e le forme di governo anche a favore delle fustaie e dei cedui composti laddove le condizioni pedoclimatiche lo consentono; Documento di lavoro – settembre 2014 – – migliorare le condizioni di utilizzo e la gestione sostenibile da un punto di vista economico e ambientale dei boschi, mediante l’adeguamento ed il rinnovamento del parco macchine utilizzato dagli operatori forestali; razionalizzare l’organizzazione del lavoro forestale e migliorare la sicurezza degli operatori. Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 122 con Sensibilità al Rischio Idrogeologico Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 122 ricadono nel territorio dei seguenti 6 comuni con classi di Sensibilità al Rischio Idrogeologico tutti ricadenti nella classe 2, tranne uno. COMUNE Bisaccia Laurino Pago Veiano San Giorgio la Molara Sessa Cilento Stio PR Classe AV 2 SA 2 BN 2 BN 2 SA 1 SA 2 Documento di lavoro – settembre 2014 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 3,8982 Documento di lavoro – settembre 2014 Gli interventi della Misura 122 non intersecano nessun comune con sensibilità ambientale associata ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale e alla sensibilità ambientale associata alla Qualità dell’aria. Documento di lavoro – settembre 2014 Misura 123 Descrizione Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali Impatto atteso 8 La misura mira ad incrementare il valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali attraverso l’ammodernamento e il miglioramento dell’efficienza delle strutture produttive ed al miglioramento delle performance ambientali, con particolare riguardo al risparmio idrico ed energetico nonché all’utilizzo degli scarti di lavorazione; Tra le tipologie di investimento ammesse: 3. interventi relativi alla cura ed al miglioramento dell’ambiente e del paesaggio nonché alla produzione e utilizzazione di energia proveniente da fonti energetiche rinnovabili, quali: – acquisto ed installazione di generatori termici ad alto rendimento, alimentati da biomasse vegetali; 13 opere, impianti, macchine ed attrezzature connessi alla produzione ed al recupero di energia da fonti energetiche rinnovabili (solare, eolica, geotermica, idraulica e da biomasse di origine vegetale); 13 opere, materiali ed essenze vegetali destinate alla realizzazione di siepi, viali alberati, macchie arboree od altro, finalizzate anche alla riduzione dell’impatto paesaggistico ed ambientale; La misura, inoltre, in risposta alle nuove sfide individuate dall’Health Check persegue il raggiungimento delle seguenti priorità: 13 adattamento ai cambiamenti climatici e mitigazione dei relativi effetti; Documento di lavoro – settembre 2014 13 gestione delle risorse idriche; 13 misure di accompagnamento della ristrutturazione del settore lattiero-caseario. Nell’ambito delle priorità Health Check sono finanziabili gli investimenti riguardanti le tecnologie per il risparmio idrico e il miglioramento dell’efficienza energetica,quali: • realizzazione/ristrutturazione di vasch e ed impianti per il recupero delle acque meteoriche; • utilizzo di materiali, per opere edili e impianti, che riducono la perdita di calore/freddo, aumentando l’efficienza energetica • introduzione di centrali termiche aziendali ad alto rendimento energetico (peril riscaldamento e la produzione di acqua calda e vapore), che garantiscono, a parità di energia termica prodotta, un minor consumo di combustibile fossile con conseguente riduzione della emissione di CO2 pari ad almeno il 25%. Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 123 con Sensibilità delle Risorse idriche superficiali Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 123 ricadono nel territorio dei 16 seguenti comuni con classi di Sensibilità delle Risorse idriche superficiali di cui 3 in classe 1 13 in classe 2. COMUNE PR Classe Angri SA 1 Atripalda AV 2 Benevento BN 2 Castelvolturno CE 2 Eboli SA 2 Falciano del Massico CE 2 Documento di lavoro – settembre 2014 Lioni Nocera Inferiore San Michele di Serino Sarno Scafati Teggiano Tufino Tufo Villa Literno Battipaglia AV SA AV SA SA SA NA AV CE SA 2 1 2 2 1 2 2 2 2 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 3,3585 Documento di lavoro – settembre 2014 Misura 125 Descrizione Infrastrutture connesse allo sviluppo e all’adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura Impatto atteso 1–8 Con la presente sottomisura s’intende potenziare gli interventi di infrastrutturazione in ambito rurale al fine di rendere più agevoli le attività nelle aziende agricole e/o forestali ed economicamente più convenenti, nonché concorrere al presidio del territorio attraverso il miglioramento delle condizioni di vita degli operatori sottomisura 1: gestione delle risorse idriche ad uso prevalentemente irriguo sottomisura 2: acquedotti rurali e viabilità rurale e di servizio forestale sottomisura 3: Approvvigionamento energetico Gli ambiti territoriali di attuazione riguardano tutto il territorio regionale limitatamente alle aree definite agricole (zona E) da strumenti urbanistici comunali. Relativamente a questa tipologia di intervento è stabilito un ordine di priorità decrescente per macroarea così distinto: 58 Macroarea A3 – D1 e D2 58 Macroaree C 58 Macroaree A1 – A2 – B Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 125 con Sensibilità al Rischio Idrogeologico Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 125 ricadono nel territorio dei seguenti 83 comuni con classi di Sensibilità al Rischio Idrogeologico di cui 25 in classe 1 58 in classe 2. COMUNE PR Classe Agropoli SA 2 Altavilla Silentina SA 2 Amalfi SA 1 Atena Lucana SA 2 Bagnoli Irpino AV 2 Baselice BN 2 Documento di lavoro – settembre 2014 Bisaccia Buccino Buonalbergo Caggiano Campora Casalduni rignano Spartano Caselle in Pittari Castel di Sasso Castel San Lorenzo Castelpoto Castelvetere in Valfortore Castelvetere sul Calore Castiglione dei Genovesi Cautano Ceraso Cerreto Sannita Chiusano San Domenico Cicerale Circello Cusano Mutri Felitto rigna di Val Fortore Forino Fragneto l’Abate Giano Vetusto Ginestra degli Schiavoni Gioi Gioia Sannitica Lacedonia Laureana Cilento Laurino Lustra Minori Montecorice Montefalcone di Val Fortore Monteforte Cilento Monteforte Irpino rignano Inferiore AV SA BN SA SA BN SA SA CE SA BN BN AV SA BN SA BN AV SA BN BN SA BN AV BN CE BN SA CE AV SA SA SA SA SA BN SA AV AV Documento di lavoro – settembre 2014 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 2 2 2 2 1 2 2 2 2 1 2 2 2 1 2 2 1 2 1 1 2 2 1 2 1 Nocera Superiore Ogliastro Cilento Oliveto Citra Ospedaletto d’Alpinolo Pannarano Paupisi Perito Pietramelara Pietraroia Pietravairano Praiano rignano Cilento Rocca d’Evandro Roccadaspide Rutino Sacco Salerno Salvitelle San Cipriano Picentino San Giorgio la Molara San Gregorio Magno San Lupo San Rufo Sant’Angelo a Fasanella Scampitella Senerchia Sessa Cilento Sicignano degli Alburni Stella Cilento Torchiara Tortorella Trentinara Vallesaccarda Vitulano Zungoli Faicchio Villamaina Battipaglia SA SA SA AV BN BN SA CE BN CE SA SA CE SA SA SA SA SA SA BN SA BN SA SA AV AV SA SA SA SA SA SA AV BN AV BN AV SA 1 1 2 2 2 2 1 2 2 2 1 1 2 2 1 2 1 2 1 2 1 2 2 2 1 2 1 2 1 1 2 1 2 2 2 2 2 1 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: Documento di lavoro – settembre 2014 0,9461 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 125 con Sensibilità delle Risorse idriche superficiali Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 125 ricadono nel territorio dei seguenti 21 comuni con classi di Sensibilità alla Qualità delle Risorse idriche superficiali, tutti ricadenti nella classe 2. COMUNE PR Classe Altavilla Irpina AV 2 Aquilonia AV 2 Atena Lucana SA 2 Capaccio SA 2 Eboli SA 2 Francolise CE 2 Manocalzati AV 2 Documento di lavoro – settembre 2014 Montefredane Montoro Inferiore Nusco Oliveto Citra Petruro Irpino Prata di Principato Ultra Sala Consilina San Leucio del Sannio San Nicola Manfredi Sant'Angelo a Cupolo Santa Lucia di Serino Senerchia Tufo Battipaglia AV AV AV SA AV AV SA BN BN BN AV AV AV SA 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 0,7408 Documento di lavoro – settembre 2014 Misura 131 Descrizione Sostegno agli agricoltori per conformarsi alle norme rigorose basate sulla legislazione comunitaria Impatto atteso 7-8 La Misura intende sostenere le imprese agricole tenute al rispetto di norme di recente introduzione finalizzate a: • salvaguardare la qualità delle acque superficiali e di falda nonché dei terreni agricoli ricadenti nelle zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola (DGR 700/2003, ai sensi dell’art. 19 e dell’allegato VII del Dlgvo n. 152/99), attraverso una razionale utilizzazione agronomica dei liquami zootecnici provenienti dalle imprese agricole presenti nelle zone vulnerabili suddette; • salvaguardare la qualità delle acque superficiali e di falda e dei terreni agricoli attraverso una razionale utilizzazione agronomica delle sostanze fertilizzanti e ammendanti contenute nelle acque di vegetazione e nelle sanse umide provenienti esclusivamente da frantoi oleari ubicati nel territorio regionale. La Misura trova attuazione nelle aree regionali di seguito indicate per ciascuna tipologia di intervento. Area tipologia a) - Zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola, così come individuate dalla DGR 700/2003; Area tipologia c) - Intero territorio regionale. Gli interventi della Misura 131 non intersecano nessun comune con sensibilità ambientale associata. Documento di lavoro – settembre 2014 Documento di lavoro – settembre 2014 Misura 211 Descrizione Indennità a favore degli agricoltori delle zone montane Impatto atteso 1 - 3- 5 La misura finanzia un'indennità per Ha di SAU per aziende ubicate nelle zone classificate come montane (ai sensi dell’art. 3, par. 3 della direttiva 75/268/CEE), limitatamente a quella parte di superficie ricadente in tali aree. L’area d’intervento della Misura 211 è rappresentata dalle zone classificate come montane del territorio regionale (art. 3 par. 3 della direttiva 75/268/CEE). Dettaglio particellare Documento di lavoro – settembre 2014 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 211 con Sensibilità al Rischio Idrogeologico Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 211 ricadono nel territorio dei seguenti 164 comuni con classi di Sensibilità al Rischio Idrogeologico di cui 49 in classe 1 115 in classe 2. COMUNE PR Classe Acerno SA 1 Apollosa BN 2 Ariano Irpino AV 2 Arpaise BN 2 Ascea SA 2 Atena Lucana SA 2 Auletta SA 2 Documento di lavoro – settembre 2014 Bagnoli Irpino Baiano Baronissi Baselice Bisaccia Bonea Bucciano Buccino Buonalbergo Caggiano Calabritto Calvanico Campagna Campora Cannalonga Caposele Capriati a Volturno Casalbore Casaletto Spartano Caselle in Pittari Castelcivita Castelfranci Castelfranco in Miscano Castelnuovo di Conza Castelpoto Castelvetere in Valfortore Castelvetere sul Calore Castiglione dei Genovesi Cautano Celle di Bulgheria Centola Ceppaloni Ceraso Cerreto Sannita Cervinara Chiusano San Domenico Cicerale Circello Colliano Contursi Terme Corleto Monforte Cuccaro Vetere Cusano Mutri Fisciano Foiano di Val Fortore Forino AV AV SA BN AV BN BN SA BN SA AV SA SA SA SA AV CE AV SA SA SA AV BN SA BN BN AV SA BN SA SA BN SA BN AV AV SA BN SA SA SA SA BN SA BN AV Documento di lavoro – settembre 2014 2 2 1 2 2 2 2 2 2 2 2 1 2 2 1 2 2 2 2 2 2 2 2 1 2 2 2 1 2 1 2 2 2 2 2 2 1 2 2 2 2 1 2 1 2 1 Frasso Telesino Futani Giffoni Sei Casali Giffoni Valle Piana Ginestra degli Schiavoni Gioi Gioia Sannitica Giungano Greci Lacedonia Laureana Cilento Laurino Laurito Lauro Laviano Letino Liberi Lustra Magliano Vetere Mercogliano Moiano Molinara Montaguto Montano Antilia Montecalvo Irpino Montecorice Montefalcone di Val Fortore Monteforte Cilento Monteforte Irpino Montoro Inferiore Montoro Superiore Morigerati Moschiano Mugnano del Cardinale Novi Velia Ogliastro Cilento Olevano sul Tusciano Oliveto Citra Omignano Orria Palomonte Pannarano Perdifumo Perito Petina Piaggine BN SA SA SA BN SA CE SA AV AV SA SA SA AV SA CE CE SA SA AV BN BN AV SA AV SA BN SA AV AV AV SA AV AV SA SA SA SA SA SA SA BN SA SA SA SA Documento di lavoro – settembre 2014 2 1 1 1 2 1 2 2 1 2 1 2 1 2 2 2 2 1 2 2 2 2 1 1 2 2 2 1 2 1 1 1 1 2 1 1 1 2 2 1 2 2 1 1 2 2 Pietraroia Pietrastornina Pisciotta Pollica Postiglione Prignano Cilento Quindici Ricigliano Roccagloriosa Roccarainola Rofrano Romagnano al Monte Rutino Sacco Salento Salvitelle San Giorgio la Molara San Giovanni a Piro San Gregorio Magno San Gregorio Matese San Lupo San Mango sul Calore San Mauro Cilento San Mauro la Bruca San Rufo Sant'Angelo a Scala Sant'Angelo a Fasanella Sant'Angelo d'Alife Sant'Arsenio Santa Marina Santomenna Sanza Sapri Sassinoro Savignano Irpino Senerchia Serino Serramezzana Sessa Cilento Sicignano degli Alburni Solofra Stella Cilento Stio Summonte Taurano Teggiano BN AV SA SA SA SA AV SA SA NA SA SA SA SA SA SA BN SA SA CE BN AV SA SA SA AV SA CE SA SA SA SA SA BN AV AV AV SA SA SA AV SA SA AV AV SA Documento di lavoro – settembre 2014 2 2 2 1 2 1 2 2 1 2 1 2 1 2 2 2 2 2 1 2 2 2 1 2 2 2 2 2 2 1 2 2 2 2 1 2 2 1 1 2 1 1 2 2 2 2 Tocco Caudio Torchiara Torraca Torre Orsaia Tortorella Trentinara Trevico Vallata Vallo della Lucania Valva Vibonati Visciano Vitulano Volturara Irpina Zungoli Faicchio Avella Rocca San Felice Montecorvino Rovella BN SA SA SA SA SA AV AV SA SA SA NA BN AV AV BN AV AV SA 2 1 2 1 2 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 1,7758 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 211 con Sensibilità agli Asset naturalistici Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 211 ricadono nel territorio dei seguenti 137 comuni con classi di Sensibilità agli Asset naturalistici di cui 55 in classe 1 82 in classe 2. COMUNE PR Classe Acerno SA 1 Aquilonia AV 2 Ascea SA 1 Atena Lucana SA 2 Auletta SA 2 Bagnoli Irpino AV 1 Baiano AV 2 Documento di lavoro – settembre 2014 Bonea Bucciano Buonabitacolo Calabritto Calitri Calvanico Camerota Campagna Campora Cannalonga Caposele Capriati a Volturno Casaletto Spartano Caselle in Pittari Castelcivita Castello Matese Castelpagano Castelvetere in Valfortore Castelvetere sul Calore Castiglione dei Genovesi Cautano Celle di Bulgheria Centola Ceraso Cerreto Sannita Cervinara Chiusano San Domenico Cicerale Colliano Corleto Monforte Cuccaro Vetere Cusano Mutri Fisciano Frasso Telesino Futani Gallo Matese Giffoni Sei Casali Giffoni Valle Piana Gioi Gioia Sannitica Laureana Cilento Laurino Laurito Lauro Laviano Letino BN BN SA AV AV SA SA SA SA SA AV CE SA SA SA CE BN BN AV SA BN SA SA SA BN AV AV SA SA SA SA BN SA BN SA CE SA SA SA CE SA SA SA AV SA CE Documento di lavoro – settembre 2014 2 1 2 1 2 1 1 2 1 1 2 2 1 1 2 1 2 2 2 2 1 1 1 2 2 2 2 2 2 1 1 1 2 2 2 1 1 1 1 2 2 1 2 2 2 1 Liberi Lustra Magliano Vetere Mercogliano Moiano Montano Antilia Montecorice Monteforte Cilento Monteforte Irpino Montella Montoro Superiore Morcone Morigerati Morra de Sanctis Moschiano Mugnano del Cardinale Novi Velia Nusco Olevano sul Tusciano Omignano Orria Ottati Padula Pannarano Perdifumo Perito Petina Piaggine Piedimonte Matese Pietraroia Pietrastornina Pisciotta Polla Pollica Postiglione Quindici Roccagloriosa Roccarainola Rofrano Sacco Sala Consilina Salento San Giovanni a Piro San Gregorio Magno San Gregorio Matese San Lorenzello CE SA SA AV BN SA SA SA AV AV AV BN SA AV AV AV SA AV SA SA SA SA SA BN SA SA SA SA CE BN AV SA SA SA SA AV SA NA SA SA SA SA SA SA CE BN Documento di lavoro – settembre 2014 2 2 1 2 2 2 1 1 2 2 2 2 1 2 1 2 1 2 2 2 1 1 2 2 1 2 1 1 1 1 1 1 2 1 2 1 2 2 1 1 2 2 2 2 1 2 San Lupo San Martino Valle Caudina San Mauro Cilento San Mauro la Bruca San Nicola Baronia San Potito Sannitico San Rufo San Sossio Baronia Sant'Angelo a Scala Sant'Angelo a Fasanella Sant'Angelo d'Alife Sant'Arsenio Santo Stefano del Sole Sanza Sassano Senerchia Serino Serramezzana Sessa Cilento Sicignano degli Alburni Solofra Sorbo Serpico Stella Cilento Stio Summonte Taurano Teggiano Tocco Caudio Torraca Tortorella Trentinara Vallo della Lucania Valva Visciano Vitulano Volturara Irpina Avella Montecorvino Rovella BN AV SA SA AV CE SA AV AV SA CE SA AV SA SA AV AV SA SA SA AV AV SA SA AV AV SA BN SA SA SA SA SA NA BN AV AV SA 2 2 1 1 2 2 2 2 2 1 2 2 2 1 2 2 2 1 2 2 2 2 1 1 2 1 2 1 2 2 1 2 2 2 2 1 2 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 2,0557 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 211 con Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 211ricadono nel territorio dei seguenti 9 comuni con classi di Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale tutti ricadenti nella classe 2. COMUNE Camerota Foiano di Val Fortore Molinara San Bartolomeo in Galdo San Lupo San Nicola Baronia Sant'Arsenio PR Classe SA 2 BN 2 BN 2 BN 2 BN 2 AV 2 SA 2 Documento di lavoro – settembre 2014 Trevico Vitulano AV BN 2 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 0,2973 Documento di lavoro – settembre 2014 Misura 212 Descrizione Indennità a favore degli agricoltori delle zone caratterizzate da svantaggi naturali, diverse dalle zone montane Impatto atteso 1-3-5 La misura finanzia un aiuto diretto al reddito degli agricoltori con azienda ubicata nelle zone svantaggiate, come classificate ai sensi dell’art. 3, paragrafi 4 e 5 della direttiva 75/268/CEE, con l’obiettivo di: • limitare il fenomeno dell’abbandono delle superfici agricole e contribuire a mantenere comunità rurali vitali; • garantire, attraverso la presenza delle attività agricole, la conservazione dello spazio naturale e dell’ambiente. L’area d’intervento della Misura 211 è rappresentata dalle zone svantaggiate del territorio regionale, come classificate ai sensi dell’art. 3, paragrafi 4 e 5 della direttiva 75/268/CEE Documento di lavoro – settembre 2014 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 212 con Sensibilità al Rischio Idrogeologico Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 212 ricadono nel territorio dei seguenti 43 comuni con classi di Sensibilità al Rischio Idrogeologico di cui 9 in classe 1 34in classe 2. COMUNE PR Classe Albanella SA 2 Altavilla Silentina SA 2 Aquara SA 2 Atena Lucana SA 2 Bellosguardo SA 2 Buccino SA 2 Buonalbergo BN 2 Documento di lavoro – settembre 2014 Caggiano Casalduni Castel San Lorenzo Castelfranci Castellammare di Stabia Cava dei Tirreni Colliano Controne Contursi Terme Felitto Fragneto l'Abate Furore Gragnano Mignano Monte Lungo Minori Montecalvo Irpino Monteforte Irpino Pago Veiano Palomonte Pertosa Pimonte Ravello Reino Roccadaspide Roscigno San Lupo San Mango sul Calore San Pietro al Tanagro San Pietro Infine Sant'Arsenio Scala Serre Teggiano Tramonti Vietri sul Mare Villamaina SA BN SA AV NA SA SA SA SA SA BN SA NA CE SA AV AV BN SA SA NA SA BN SA SA BN AV SA CE SA SA SA SA SA SA AV 2 2 2 2 2 1 2 2 2 2 2 1 1 2 1 2 2 2 2 2 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2 1 2 2 1 1 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 1,1640 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 212 con Sensibilità agli Asset naturalistici Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 212 ricadono nel territorio dei seguenti 33 comuni con classi di Sensibilità agli Asset naturalistici di cui 10 in classe 1 23 in classe 2 COMUNE PR Classe Aquara SA 2 Atena Lucana SA 2 Bellosguardo SA 1 Campolattaro BN 2 Castellammare di Stabia NA 2 Cava dei Tirreni SA 2 Colliano SA 2 Documento di lavoro – settembre 2014 Conca della Campania Controne Felitto Furore Gragnano Mignano Monte Lungo Minori Monteforte Irpino Pimonte Polla Presenzano Ravello Roccadaspide Roccamonfina Roscigno Sala Consilina San Lupo San Pietro al Tanagro San Pietro Infine Sant'Arsenio Scala Sorbo Serpico Teggiano Tora e Piccilli Tramonti Vietri sul Mare CE SA SA SA NA CE SA AV NA SA CE SA SA CE SA SA BN SA CE SA SA AV SA CE SA SA 2 2 1 1 2 2 1 2 1 2 2 1 2 1 1 2 2 2 2 2 1 2 2 2 1 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 1,2670 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 212 con Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 212 ricadono nel territorio dei seguenti 5 comuni con classi di Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale tutti ricadenti nella classe 2. COMUNE PR Classe Castellammare di Stabia NA 2 San Lupo BN 2 San Pietro al Tanagro SA 2 Sant'Arsenio SA 2 Serre SA 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 0,5728 Documento di lavoro – settembre 2014 Documento di lavoro – settembre 2014 Misura 214 Descrizione Pagamenti agro ambientali Impatto atteso 2-5-7-8 La Misura comprende le seguenti tipologie di intervento: A. Agricoltura integrata B. Agricoltura biologica. C. Mantenimento sostanza organica. D. Azioni extra buone condizioni agronomiche ed ambientali (Pratiche agronomiche conservative; Sostegno al pascolo estensivo in aree destinate al pascolo) E. Allevamento di specie animali in via d’estinzione. F. Allevamento di specie vegetali autoctone in via d’estinzione. G. Conservazione di ceppi centenari di vite. L’azione si applica su tutto il territorio regionale, tuttavia trova priorità di attuazione alta nel raggruppamento di alcune macroaree a seconda della tipologia di intervento Documento di lavoro – settembre 2014 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 214 con Sensibilità al Rischio di inquinamento Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 214 ricadono nel territorio dei seguenti 105 comuni con classi di Sensibilità al Rischio di inquinamento di cui 10 in classe 95 in classe. COMUNE PR Classe Agropoli SA 2 Ailano CE 2 Airola BN 2 Altavilla Irpina AV 2 Andretta AV 2 Apice BN 2 Documento di lavoro – settembre 2014 Apollosa Ariano Irpino Ascea Avellino Bacoli Baronissi Baselice Bellosguardo Benevento Caggiano Caiazzo Caivano Calvi Campolattaro Campoli del Monte Taburno Capua Casalbore Casalduni Casalnuovo di Napoli Casamarciano Casamicciola Terme Caserta Castelfranco in Miscano Castellabate Castellammare di Stabia Cautano Cava dei Tirreni Celle di Bulgheria Centola Ceppaloni Circello Colle Sannita Cusano Mutri Durazzano Foglianise Fragneto Monforte Giffoni Valle Piana Gioi Gioia Sannitica Giugliano in Campania Giungano Lacedonia Laureana Cilento Luogosano Magliano Vetere Marcianise BN AV SA AV NA SA BN SA BN SA CE NA BN BN BN CE AV BN NA NA NA CE BN SA NA BN SA SA SA BN BN BN BN BN BN BN SA SA CE NA SA AV SA AV SA CE Documento di lavoro – settembre 2014 2 2 2 2 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 2 2 1 2 2 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 2 2 2 2 2 1 Melizzano Montecorice Montecorvino Pugliano Montefalcone di Val Fortore Monteforte Irpino Montefredane Montesarchio Napoli Nola Novi Velia Ogliastro Cilento Oliveto Citra Pago Veiano Pannarano Pastorano Pietraroia Polla Pompei Ponte Pozzuoli Roccagloriosa Rutino Sacco Sala Consilina Salento Salerno San Bartolomeo in Galdo San Cipriano Picentino San Giorgio del Sannio San Lupo San Mango Piemonte San Marco dei Cavoti San Mauro la Bruca San Pietro al Tanagro San Tammaro Santa Marina Sapri Sessa Aurunca Sessa Cilento Solopaca Stella Cilento Stio Taurasi Teano Torchiara Torre Orsaia BN SA SA BN AV AV BN NA NA SA SA SA BN BN CE BN SA NA BN NA SA SA SA SA SA SA BN SA BN BN SA BN SA SA CE SA SA CE SA BN SA SA AV CE SA SA Documento di lavoro – settembre 2014 2 2 1 2 2 2 2 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 2 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 Torrecuso Tortorella Venticano Villa Literno Vitulano Puglianello Frigento BN SA AV CE BN BN AV 2 2 2 2 2 2 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 1,2073 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 214 con Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 214 ricadono nel territorio dei seguenti 49 comuni con classi di Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale di cui 7 in classe 1 42 in classe 2. COMUNE PR Classe Acerra NA 2 Amorosi BN 2 Angri SA 2 Bacoli NA 2 Boscoreale NA 2 Caivano NA 2 Calvi BN 1 Documento di lavoro – settembre 2014 Camerota Camposano Cancello e Arnone Capua Casal di Principe Casaluce Casalvelino Castel Campagnano Castellammare di Stabia Castelvolturno Cicciano Cimitile Eboli Foglianise Guardia Sanframondi Melizzano Molinara Mondragone Nocera Inferiore Palma Campania Pietradefusi Poggiomarino Pompei San Bartolomeo in Galdo San Giorgio del Sannio San Lorenzo Maggiore San Lupo San Pietro al Tanagro San Tammaro Sant'Antonio Abate Santa Maria la Fossa Saviano Scafati Serre Solopaca Striano Telese Terme Torrecuso Tufino Venticano Villa Literno Vitulano SA NA CE CE CE CE SA CE NA CE NA NA SA BN BN BN BN CE SA NA AV NA NA BN BN BN BN SA CE NA CE NA SA SA BN NA BN BN NA AV CE BN 2 2 1 2 2 2 2 2 2 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 2 1 2 1 2 2 1 2 2 2 2 2 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 1,0742 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 214 con Sensibilità alla Qualità delle Risorse idriche sotterranee Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 214 ricadono nel territorio dei seguenti 77 comuni con classi di Sensibilità alla Qualità delle Risorse idriche sotterranee di cui: 39 in classe 1 38 in classe 2. COMUNE PR Classe Acerra NA 1 Afragola NA 1 Altavilla Silentina SA 2 Atena Lucana SA 2 Bacoli NA 1 Bagnoli Irpino AV 2 Baiano AV 2 Benevento BN 2 Documento di lavoro – settembre 2014 Boscoreale Boscotrecase Brusciano Caivano Calvizzano Camposano Capriati a Volturno Carbonara di Nola Carinola Casal di Principe Casalnuovo di Napoli Casaluce Casalvelino Casamarciano Castelnuovo Cilento Cicciano Cicerale Cimitile Conza della Campania Domicella Flumeri Giugliano in Campania Lauro Liveri Magliano Vetere Marcianise Marigliano Marzano di Nola Monteforte Cilento Napoli Nola Orria Ottaviano Padula Paduli Pago del Vallo di Lauro Palma Campania Parete Poggiomarino Polla Pozzuoli Quarto Roccarainola Sala Consilina San Cipriano d'Aversa San Felice a Cancello NA NA NA NA NA NA CE NA CE CE NA CE SA NA SA NA SA NA AV AV AV NA AV NA SA CE NA AV SA NA NA SA NA SA BN AV NA CE NA SA NA NA NA SA CE CE 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 1 1 2 1 2 1 2 1 1 2 2 2 2 1 2 1 1 1 1 1 1 2 1 2 2 2 2 1 1 2 1 1 2 2 1 2 Documento di lavoro – settembre 2014 San Marcellino San Paolo Bel Sito San Pietro al Tanagro San Tammaro Sant'Anastasia Sassano Saviano Scafati Somma Vesuviana Stio Striano Succivo Terzigno Trecase Trentinara Trentola Ducenta Tufino Villa Literno Visciano Avella Battipaglia Bellizzi Pollena Trocchia CE NA SA CE NA SA NA SA NA SA NA CE NA NA SA CE NA CE NA AV SA SA NA 1 1 2 2 1 2 1 2 1 2 2 1 1 1 2 1 1 2 2 2 2 2 1 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 0,7422 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 214 con Sensibilità alla Qualità delle Risorse idriche superficiali Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 214 ricadono nel territorio dei seguenti 81comuni con classi di Sensibilità alla Qualità delle Risorse idriche superficiali di cui 9 in classe 1 72 in classe 2. COMUNE PR Classe Acerno SA 2 Acerra NA 2 Airola BN 1 Altavilla Irpina AV 2 Angri SA 1 Aquilonia AV 2 Atena Lucana SA 2 Documento di lavoro – settembre 2014 Atripalda Avellino Benevento Bucciano Caivano Calabritto Calitri Campagna Camposano Cancello e Arnone Capaccio Caposele Casal di Principe Casaluce Casamarciano Castellammare di Stabia Castelnuovo di Conza Castelvolturno Ceppaloni Cesinali Chianche Cimitile Colliano Contursi Terme Conza della Campania Eboli Francolise Giffoni Valle Piana Laviano Lioni Manocalzati Marigliano Moiano Mondragone Montefredane Montella Montoro Inferiore Montoro Superiore Morra de Sanctis Nocera Inferiore Nola Olevano sul Tusciano Oliveto Citra Padula Pertosa Polla AV AV BN BN NA AV AV SA NA CE SA AV CE CE NA NA SA CE BN AV AV NA SA SA AV SA CE SA SA AV AV NA BN CE AV AV AV AV AV SA NA SA SA SA SA SA Documento di lavoro – settembre 2014 2 2 2 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 2 2 2 2 2 2 1 2 2 2 2 2 2 Pompei Postiglione Prata di Principato Ultra Roccamonfina Sala Consilina San Michele di Serino San Nicola Manfredi San Tammaro Sant'Agata dei Goti Sant'Angelo dei Lombardi Santa Lucia di Serino Santo Stefano del Sole Sassano Scafati Senerchia Serino Serre Solofra Striano Succivo Teano Tufino Tufo Valva Villa Literno Torella dei Lombardi Battipaglia Montecorvino Rovella NA SA AV CE SA AV BN CE BN AV AV AV SA SA AV AV SA AV NA CE CE NA AV SA CE AV SA SA 1 2 2 2 2 2 2 2 1 2 2 2 2 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 1,1645 Documento di lavoro – settembre 2014 Misura 216 Descrizione Investimenti non produttivi Impatto atteso 1 - 3- 5 La misura incentiva tutti gli interventi che svolgono un ruolo fondamentale per la salvaguardia dell’ambiente, della biodiversità e del paesaggio rurale, sostenendo, attraverso operazioni che non danno luogo ad un aumento significativo della produttività agricola, le azioni e gli impegni delle misure agroambientali. La misura, tra l’altro, intende agire sugli investimenti aziendali che valorizzino, in termini di pubblica utilità, le zone Natura 2000 al fine di consentirne la salvaguardia, l’incremento o la ricostituzione della biodiversità, nonché la difesa da eventuali dissesti idrogeologici. Gli obiettivi perseguiti sono: • Mitigare gli impatti agricoli sull’ambiente “ammorbidendo” la matrice agricola; • Ridurre il conflitto tra le attività agricole e le esigenze di tutela degli habitat e delle specie; • Conservare lo spazio naturale favorendo il mantenimento o la ricostruzione di elementi del paesaggio rurale anche con valenza di corridoi ecologici. Le tipologie di intervento di interesse per eventuali impatti diretti sull’ambiente sono le seguenti: A Impianto o ripristino di siepi, filari, boschetti (Intero territoriale regionale) B Ripristino e/o ampliamento di muretti a secco, terrazzamenti e ciglionamenti preesistenti (Macroaree: A2; A3; C; D1; D2.) Documento di lavoro – settembre 2014 C Creazione di fasce tampone vegetate lungo i corsi d’acqua; creazione di corridoi ecologici (Aree Zone Natura 2000 del territorio regionale, comprese le aree esterne alle Zone Natura 2000, purché risultino ad esse contigue e/o di collegamento). D Riqualificazione di zone umide diffuse lungo le rive di corpi idrici o nella matrice agricola (Aree Zone Natura 2000 del territorio regionale) Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 216 con Sensibilità al Rischio Idrogeologico Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 216 ricadono nel territorio dei seguenti 52 comuni con classi di Sensibilità al Rischio Idrogeologico di cui 26 in classe 1 26 in classe 2. COMUNE PR Classe Agerola NA 1 Agropoli SA 2 Ascea SA 2 Bucciano BN 2 Campora SA 2 Casamicciola Terme NA 2 Castelnuovo Cilento SA 2 Documento di lavoro – settembre 2014 Cerreto Sannita Colliano Cuccaro Vetere Cusano Mutri Felitto Forio Gragnano Ischia Laurino Maiori Massa Lubrense Molinara Novi Velia Ogliastro Cilento Omignano Orria Perdifumo Perito Piaggine Piano di Sorrento Pietraroia Pisciotta Pollica Postiglione Prignano Cilento Roccagloriosa Rofrano Rutino San Cipriano Picentino San Giovanni a Piro San Mauro Cilento San Mauro la Bruca Santa Marina Scala Serramezzana Sessa Cilento Sirignano Stella Cilento Torchiara Torraca Tortorella Tramonti Vallo della Lucania Faicchio Lacco Ameno BN SA SA BN SA NA NA NA SA SA NA BN SA SA SA SA SA SA SA NA BN SA SA SA SA SA SA SA SA SA SA SA SA SA SA SA AV SA SA SA SA SA SA BN NA 2 2 1 2 2 2 1 2 2 1 1 2 1 1 2 1 1 1 2 1 2 2 1 2 1 1 1 1 1 2 1 2 1 1 1 1 1 1 1 2 2 1 2 2 2 Documento di lavoro – settembre 2014 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 6,7569 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 216 con Sensibilità agli Asset naturalistici Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 216 ricadono nel territorio dei seguenti 47 comuni con classi di Sensibilità agli Asset naturalistici di cui 25 in classe 1 22 in classe 2 COMUNE PR Classe Agerola NA 2 Ascea SA 1 Bucciano BN 1 Camerota SA 1 Campora SA 1 Casamicciola Terme NA 2 Castelnuovo Cilento SA 2 Documento di lavoro – settembre 2014 Cerreto Sannita Colliano Cuccaro Vetere Cusano Mutri Felitto Forio Gragnano Ischia Laurino Maiori Massa Lubrense Morcone Novi Velia Omignano Orria Perdifumo Perito Piaggine Piano di Sorrento Piedimonte Matese Pietraroia Pisciotta Pollica Postiglione Roccagloriosa Rofrano San Cipriano Picentino San Giovanni a Piro San Lorenzello San Mauro Cilento San Mauro la Bruca Scala Serramezzana Sessa Cilento Sirignano Stella Cilento Torraca Tortorella Tramonti Vallo della Lucania BN SA SA BN SA NA NA NA SA SA NA BN SA SA SA SA SA SA NA CE BN SA SA SA SA SA SA SA BN SA SA SA SA SA AV SA SA SA SA SA 2 2 1 1 1 2 2 2 1 1 2 2 1 2 1 1 2 1 2 1 1 1 1 2 2 1 2 2 2 1 1 1 1 2 1 1 2 2 1 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 6,1356 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 216 con Sensibilità ai Cambiamenti Climatici – dimensione ambientale Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 216 ricadono nel territorio dei seguenti 2 comuni con classi di Sensibilità ai Cambiamenti Climatici – dimensione ambientale tutti ricadenti nella classe 2. COMUNE PR Classe Camerota SA 2 Molinara BN 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 0,2583 Documento di lavoro – settembre 2014 Misura 221 Descrizione Imboschimento di terreni agricoli Impatto atteso 1–3-5 La misura finanzia un aiuto diretto a coloro che provvedono all’imboschimento delle superfici agricole, affinché, attraverso la riconversione dell’utilizzo dei terreni agricoli, si contribuisca alla protezione dell’ambiente, alla mitigazione del cambiamento climatico, alla preservazione degli habitat agroforestali, attraverso il perseguimento dei seguenti obiettivi: – attenuare il cambiamento climatico in coerenza con gli obblighi derivanti dall’applicazione del protocollo di Kyoto; − mitigare i fenomeni di erosione e di dissesto idrogeologico; – migliorare il paesaggio agrario; − diversificare la produzione nelle aziende agricole; – produrre biomassa legnosa a scopi energetici; – potenziare la biodiversità; – proteggere le risorse idriche. Ai fini della presente misura si definisce terreno agricolo: un terreno destinato a colture agrarie, ad eccezione del pioppo, che è stato coltivato o mantenuto a riposo per normale rotazione colturale negli ultimi due anni che precedono la presentazione della domanda di contributo. La misura è articolata in quattro tipologie di intervento (azioni): A) Costituzione di boschi naturaliformi; B) Imboschimento con specie arboree a ciclo lungo; Documento di lavoro – settembre 2014 C) Imboschimento con specie a rapido accrescimento a ciclo breve (periodo di rotazione inferiore a 15 anni); D) Imboschimento con specie a rapido accrescimento a ciclo breve per produzione di biomassa (periodo di rotazione non inferiore a 8 anni). La misura trova applicazione in tutto il territorio regionale. Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 221 con Sensibilità al Rischio idrogeologico Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 221 ricadono nel territorio dei seguenti 12 comuni con classi tutti ricadenti nella classe 2. COMUNE Bagnoli Irpino Baia e Latina Buccino Caposele Castelcivita Laurino Magliano Vetere Montecorice PR Classe AV 2 CE 2 SA 2 AV 2 SA 2 SA 2 SA 2 SA 2 Documento di lavoro – settembre 2014 Petina Piaggine Roccadaspide Salento SA SA SA SA 2 2 2 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 1,5593 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 221 con Sensibilità agli Asset naturalistici Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 221 ricadono nel territorio dei seguenti 12 comuni con classi di Sensibilità agli Asset naturalistici di cui: 6 in classe 1 6 in classe 2 COMUNE PR Classe Bagnoli Irpino AV 1 Caposele AV 2 Castelcivita SA 2 Laurino SA 1 Magliano Vetere SA 1 Marzano Appio CE 2 Montecorice SA 1 Documento di lavoro – settembre 2014 Morra de Sanctis Petina Piaggine Roccadaspide Salento AV SA SA SA SA 2 1 1 2 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 0,7833 Documento di lavoro – settembre 2014 Gli interventi della Misura 221 non intersecano nessun comune con sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale Documento di lavoro – settembre 2014 Misura 225 Descrizione Pagamenti per interventi silvoambientali Impatto atteso 1–3-5 La misura mira a soddisfare i bisogni e le priorità ambientali individuate sul territorio regionale per le aree boschive e forestali, con l’obiettivo di: - conservare ed accrescere la biodiversità; - conservare gli ecosistemi forestali di notevole pregio naturalistico; - ripristinare habitat naturali e seminaturali di dimensioni adatte per l’insediamento di popolazioni, vegetali e animali, vitali e, in particolare, per la conservazione di specie minacciate di estinzione; - esaltare la funzione protettiva delle foreste in relazione alla difesa del suolo, all’assetto idrogeologico, nonché alla capacità di assorbimento di anidride carbonica; - conservare e migliorare la struttura dei suoli e la qualità delle acque; - migliorare la gestione e la salvaguardia delle zone forestali comprese nelle aree Natura 2000 e nelle aree protette nonché delle aree destinate alla produzione di materiale di base (boschi da seme) ai sensi della Direttiva 1999/105/CE. La misura è articolata in due azioni, la prima articolata in tre interventi e la seconda in un unico intervento: Azione A - Gestione di boschi e foreste verso una più accentuata maturazione e naturalizzazione Azione B - Mantenimento di habitat per la conservazione di specie animali anche a rischio di estinzione Documento di lavoro – settembre 2014 La misura trova applicazione su tutto il territorio regionale limitatamente alle zone boschive e forestali, con criteri di selezione preferenziali sulla base dell'appartenenza a ciascuna macroarea. La Misura agisce inoltre su aree preferenziali quali: • aree della rete Natura 2000, costituita dai siti individuati ai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE (Sito di Importanza Comunitaria-SIC, proposto Sito di Importanza Comunitaria-pSIC, Zona Speciale di Conservazione-ZSC e Zona di Protezione Speciale-ZPS); • aree protette, nazionali e regionali; • aree destinate alla produzione di materiale di base (boschi da seme) ai sensi della Direttiva 1999/05/CE. Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 225 con Sensibilità al Rischio idrogeologico Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 225 ricadono nel territorio dei seguenti 41 comuni con classi di Sensibilità al Rischio idrogeologico di cui: 10 in classe 1 31 in classe 2 COMUNE PR Classe Acerno SA 1 Atena Lucana SA 2 Auletta SA 2 Bagnoli Irpino AV 2 Campagna SA 2 Campora SA 2 Caposele AV 2 Documento di lavoro – settembre 2014 Castelcivita Castiglione dei Genovesi Celle di Bulgheria Ceraso Colliano Corleto Monforte Lacedonia Laurino Laurito Mignano Monte Lungo Monte San Giacomo Monteforte Cilento Mugnano del Cardinale Olevano sul Tusciano Ospedaletto d'Alpinolo Pietrastornina Postiglione Quadrelle Roccagloriosa Rofrano Rotondi Sacco San Mauro la Bruca San Rufo Sant'Arsenio Santa Marina Sanza Sassinoro Senerchia Summonte Teggiano Tortorella Vitulano Volturara Irpina SA SA SA SA SA SA AV SA SA CE SA SA AV SA AV AV SA AV SA SA AV SA SA SA SA SA SA BN AV AV SA SA BN AV 2 1 1 2 2 2 2 2 1 2 2 1 2 1 2 2 2 1 1 1 2 2 2 2 2 1 2 2 2 2 2 2 2 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 2,4216 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 225 con Sensibilità agli Asset naturalistici Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 225 ricadono nel territorio dei seguenti 47 comuni con classi di Sensibilità agli Asset naturalistici di cui: 17 in classe 1 30 in classe 2 COMUNE PR Classe Acerno SA 1 Aquilonia AV 2 Atena Lucana SA 2 Auletta SA 2 Bagnoli Irpino AV 1 Camerota SA 1 Campagna SA 2 Documento di lavoro – settembre 2014 Campora Caposele Castelcivita Castelpagano Castiglione dei Genovesi Celle di Bulgheria Ceraso Colliano Corleto Monforte Laurino Laurito Mignano Monte Lungo Monte San Giacomo Monteforte Cilento Montella Mugnano del Cardinale Nusco Olevano sul Tusciano Ospedaletto d'Alpinolo Ottati Pietrastornina Postiglione Quadrelle Roccagloriosa Rofrano Rotondi Sacco San Martino Valle Caudina San Mauro la Bruca San Rufo Sant'Arsenio Sanza Sassano Senerchia Summonte Teggiano Tortorella Vitulano Volturara Irpina Visciano SA AV SA BN SA SA SA SA SA SA SA CE SA SA AV AV AV SA AV SA AV SA AV SA SA AV SA AV SA SA SA SA SA AV AV SA SA BN AV NA 1 2 2 2 2 1 2 2 1 1 2 2 1 1 2 2 2 2 2 1 1 2 1 2 1 2 1 2 1 2 2 1 2 2 2 2 2 2 1 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 12,2711 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 225 con Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 225 ricadono nel territorio dei seguenti 3 comuni con classi di Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale tutti ricadenti nella classe 2. COMUNE PR Classe Camerota SA 2 Sant'Arsenio SA 2 Vitulano BN 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 0,4349 Documento di lavoro – settembre 2014 Misura 226 Descrizione Ricostituzione del potenziale forestale e interventi preventivi Impatto atteso 3- 5 – 6 La Misura intende valorizzare la biodiversità attraverso: - il mantenimento ed il potenziamento degli ecosistemi forestali; - il ripristino del potenziale silvicolturale nelle foreste e zone boschive danneggiate da disastri naturali e dal fuoco; - l’ introduzione di appropriate azioni di prevenzione e protezione dagli incendi boschivi compresa la lotta attiva; - il miglioramento delle condizioni idro-morfologiche delle aree forestali soggette a fenomeni di degrado ambientale; - la diffusione di pratiche forestali e silvocolturali volte alla gestione sostenibile delle risorse forestali e del suolo, con riguardo anche alla qualità dell’acqua ai fini della sua complessiva funzione La misura è articolata nelle seguenti azioni: 53 rimboschimento di aree danneggiate da disastri naturali o da incendi con impianti plurispecifici scarsamente infiammabili; 53 progressiva sostituzione di imboschimenti a specie alloctone altamente infiammabili con essenze autoctone meno infiammabili per la prevenzione degli incendi; 53 installazione o miglioramento di attrezzature fisse e di apparecchiature di comunicazione (torri ed attrezzature fisse di avvistamento e comunicazione) per il Documento di lavoro – settembre 2014 monitoraggio degli incendi boschivi ed il mantenimento delle condizioni vegetazionali dell’ecosistema forestale; 53 realizzazione di infrastrutture protettive (sentieri forestali, piste, punti di approvvigionamento idrico, fasce parafuoco, radure, fasce verdi), acquisto di attrezzature e mezzi innovativi per il potenziamento degli interventi di prevenzione e lotta attiva degli incendi; 53 sistemazione idraulico-forestale del territorio a beneficio di aree forestali o boscate a rischio di instabilità idrogeologica (movimenti franosi superficiali) e/o erosione, sia di versante sia canalizzata, compresi fenomeni in stadio iniziale. La misura trova applicazione su tutto il territorio regionale ed in particolare: 53 per le azioni finalizzate alla prevenzione ed alla lotta agli incendi boschivi senza alcuna priorità trattandosi di territorio interamente classificato ad alto rischio di incendi; 53 per l’azione e) finalizzata alla prevenzione di fenomeni di degrado, di erosione del suolo e di dissesto idrogeologico, con priorità maggiore nelle macroaree A2, A3, C, D1 e D2. Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 226 con Sensibilità agli Asset naturalistici Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 226 ricadono nel territorio dei seguenti 97 comuni con classi di Sensibilità agli Asset naturalistici di cui 44 in classe 1 53 in classe 2. COMUNE PR Classe Acerno SA 1 Aquara SA 2 Atena Lucana SA 2 Auletta SA 2 Bagnoli Irpino AV 1 Bellosguardo SA 1 Bracigliano SA 1 Documento di lavoro – settembre 2014 Buonabitacolo Calabritto Calitri Calvanico Camerota Campagna Campora Cannalonga Caposele ataletto Spartano Caselle in Pittari Castelcivita Castelpagano Castiglione dei Genovesi Cautano Celle di Bulgheria Ceraso Cerreto Sannita Cetara Chiusano San Domenico Cicerale Colliano Controne Corleto Monforte Cuccaro Vetere Cusano Mutri Felitto Fisciano Formicola Futani Giffoni Sei Casali Giffoni Valle Piana Laureana Cilento Laurino Magliano Vetere Maiori Mignano Monte Lungo Moio della Civitella Montano Antilia Monte San Giacomo Monteforte Cilento Montella Novi Velia Nusco Olevano sul Tusciano Omignano SA AV AV SA SA SA SA SA AV SA SA SA BN SA BN SA SA BN SA AV SA SA SA SA SA BN SA SA CE SA SA SA SA SA SA SA CE SA SA SA SA AV SA AV SA SA Documento di lavoro – settembre 2014 2 1 2 1 1 2 1 1 2 1 1 2 2 2 1 1 2 2 1 2 2 2 2 1 1 1 1 2 2 2 1 1 2 1 1 1 2 2 2 1 1 2 1 2 2 2 Ottati Padula Perdifumo Perito Petina Piaggine Pietrastornina Polla Positano Postiglione Presenzano Roccagloriosa Roccamonfina Rofrano Roscigno Sacco Sala Consilina San Cipriano Picentino San Gregorio Magno San Lorenzello San Martino Valle Caudina San Mauro la Bruca San Pietro al Tanagro San Pietro Infine San Rufo San Sossio Baronia Sant’Angelo a Fasanella Sant’Arsenio Sanza Sassano Scala Senerchia Serino Sessa Cilento Sicignano degli Alburni Stella Cilento Stio Teggiano Torrioni Tortorella Tramonti Trentinara Vitulano Montecorvino Rovella SA SA SA SA SA SA AV SA SA SA CE SA CE SA SA SA SA SA SA BN AV SA SA CE SA AV SA SA SA SA SA AV AV SA SA SA SA SA AV SA SA SA BN SA 1 2 1 2 1 1 1 2 1 2 2 2 1 1 1 1 2 2 2 2 2 1 2 2 2 2 1 2 1 2 1 2 2 2 2 1 1 2 2 2 1 1 2 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: Documento di lavoro – settembre 2014 2,1832 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 226 con Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 226 ricadono nel territorio dei seguenti 7 comuni con classi di Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale tutti ricadenti nella classe 2. COMUNE PR Classe Camerota SA 2 San Bartolomeo in Galdo BN 2 San Pietro al Tanagro SA 2 Sant'Arsenio SA 2 Serre SA 2 Trevico AV 2 Vitulano BN 2 Documento di lavoro – settembre 2014 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 0,3359 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 226 con Sensibilità alla Qualità dell'Aria Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 226 ricadono nel territorio dei seguenti 8 comuni con classi di Sensibilità alla Qualità dell'Aria di cui 3 in classe 1 5 in classe 2. COMUNE PR Classe Atripalda AV 1 Avellino AV 1 Colliano SA 2 Fisciano SA 2 Grottaminarda AV 2 Montella AV 2 Siano SA 2 Documento di lavoro – settembre 2014 Montecorvino Rovella SA 1 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 0,1694 Documento di lavoro – settembre 2014 Misura 227 Descrizione Investimenti non produttivi Impatto atteso 1-3-5 Gli obiettivi perseguiti con la misura sono riconducibili sia alla valorizzazione in termini di pubblica utilità delle foreste e dei boschi pubblici, sia al mantenimento ed accrescimento della loro valenza ambientale; la misura mira in particolare a: - preservare i sistemi forestali che svolgono protezione del territorio; - favorire ed incentivare i sistemi di gestione che consentono la formazione di ecosistemi di pregio ambientale o ne garantiscano la conservazione; - intervenire nei boschi esistenti e/o nelle aree umide, particolarmente sensibili o degradati sul piano ecologicopaesaggistico, per migliorarne le condizioni ecoambientali a beneficio dell’aumento della biodiversità; - garantire una migliore fruizione turistico-ricreativa delle risorse forestali ai fini della valorizzazione in termini di pubblica utilità La misura viene applicata su tutto il territorio regionale esclusivamente nelle zone forestali o a fisionomia boschiva ed arbustiva appartenenti al Demanio Pubblico (azione “a” e “b”) oppure in possesso (vedi scheda Misura) degli Enti pubblici destinatari (azione “b”), ma con criteri prioritari differenziati per macroaree. I soggetti destinatari sono la Regione Campania, le Province, le Comunità Montane, i Comuni gli Enti Parco ed altri Enti pubblici. Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 227 con Sensibilità al Rischio Idrogeologico Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 227 ricadono nel territorio dei seguenti 40 comuni con classi di Sensibilità al Rischio Idrogeologico di cui 11 in classe 1 29 in classe 2. COMUNE PR Classe Acerno SA 1 Atena Lucana SA 2 Auletta SA 2 Campora SA 2 Casaletto Spartano SA 2 Caselle in Pittari SA 2 Celle di Bulgheria SA 1 Documento di lavoro – settembre 2014 Colliano Contrada Domicella Felitto Gioi Laurino Laviano Magliano Vetere Monteforte Cilento Mugnano del Cardinale Palomonte Perito Pietrastornina Positano Prignano Cilento Ricigliano Roccadaspide Rofrano San Giovanni a Piro Sant'Angelo a Fasanella Sant'Arsenio Santa Marina Sassinoro Sicignano degli Alburni Sirignano Stio Torraca Tortorella Trentinara Vallo della Lucania Valva Vitulano Faicchio SA AV AV SA SA SA SA SA SA AV SA SA AV SA SA SA SA SA SA SA SA SA BN SA AV SA SA SA SA SA SA BN BN 2 2 2 2 1 2 2 2 1 2 2 1 2 1 1 2 2 1 2 2 2 1 2 2 1 2 2 2 1 2 2 2 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 1,9991 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 227 con Sensibilità agli Asset naturalistici Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 227 ricadono nel territorio dei seguenti 40 comuni con classi di Sensibilità agli Asset naturalistici di cui 19 in classe 1 21 in classe 2. COMUNE PR Classe Acerno SA 1 Atena Lucana SA 2 Auletta SA 2 Buonabitacolo SA 2 Campora SA 1 ataletto Spartano SA 1 Caselle in Pittari SA 1 Documento di lavoro – settembre 2014 Castello Matese Castelpagano Celle di Bulgheria Colliano Felitto Gioi Laurino Laviano Magliano Vetere Monteforte Cilento Morcone Mugnano del Cardinale Ottati Padula Perito Pietrastornina Positano Roccadaspide Rofrano Sala Consilina San Giovanni a Piro Sant’Angelo a Fasanella Sant’Arsenio Sassano Sicignano degli Alburni Sirignano Stio Torraca Tortorella Trentinara Vallo della Lucania Valva Vitulano CE BN SA SA SA SA SA SA SA SA BN AV SA SA SA AV SA SA SA SA SA SA SA SA SA AV SA SA SA SA SA SA BN 1 2 1 2 1 1 1 2 1 1 2 2 1 2 2 1 1 2 1 2 2 1 2 2 2 1 1 2 2 1 2 2 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 4,0167 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 227 con Sensibilità ai Cambiamenti Climatici – dimensione ambientale Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 227 ricadono nel territorio dei seguenti 2 comuni con classi di Sensibilità agli ai Cambiamenti Climatici – dimensione ambientale tutti ricadenti nella classe 2. COMUNE PR Classe Sant’Arsenio SA 2 Vitulano BN 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 0,2785 Documento di lavoro – settembre 2014 Misura 311 Descrizione Diversificazione in attività non agricole Impatto atteso 4 La misura viene attivata per offrire un’integrazione di reddito ai componenti della famiglia agricola mediante la promozione della diversificazione verso le attività non tradizionalmente agricole incluse quelle sociali. La misura fornisce un sostegno con l’obiettivo di: • favorire la piena occupazione dei componenti della famiglia agricola; • contenere lo spopolamento delle aree marginali; • garantire lo sviluppo sostenibile del territorio; • promuovere l’uso di tecnologie multimediali; • favorire la tutela del patrimonio naturale e culturale delle aree rurali. La misura trova attuazione: nelle Macroaree C, D1 e D2; nelle aree Parco e Riserve naturali in Campania” come riportato nell’allegato n. 2 del PSR Campania 2007- 2013, nelle aziende tabacchicole in riconversione, in via prioritaria e con maggiore concentrazione delle risorse se compresi in zone rurali C e D, ed in misura più limitata nelle zone rurali B. Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 311 con Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione socio-economica Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 311 ricadono nel territorio dei seguenti 51 comuni con classi di Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione socio-economica di cui 36 in classe 1 15 in classe 2. COMUNE PR Classe Agropoli SA 1 Altavilla Silentina SA 2 Aquara SA 1 Ascea SA 1 Caiazzo CE 1 Capriglia Irpina AV 2 Casalvelino SA 1 Documento di lavoro – settembre 2014 Castelcivita Castelfranci Castelpagano Cautano Centola Ceraso Circello Colle Sannita Conca della Campania Corleto Monforte Felitto Grottaminarda Liberi Mirabella Eclano Molinara Morigerati Ogliastro Cilento Paduli Perdifumo Pietraroia Pietrelcina Pontecagnano Faiano Pontelatone Positano Prata Sannita Reino Roccamonfina Rutino San Giorgio la Molara San Giovanni a Piro San Gregorio Magno San Marco dei Cavoti San Pietro al Tanagro Sant'Arcangelo Trimonte Sant'Angelo a Fasanella Serino Sicignano degli Alburni Trentinara Vico Equense Vietri sul Mare Zungoli Faicchio Frigento Rocca San Felice SA AV BN BN SA SA BN BN CE SA SA AV CE AV BN SA SA BN SA BN BN SA CE SA CE BN CE SA BN SA SA BN SA BN SA AV SA SA NA SA AV BN AV AV 1 2 2 1 1 2 2 1 1 1 2 1 2 2 1 1 2 1 1 1 1 2 1 1 2 2 1 1 1 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: Documento di lavoro – settembre 2014 1,3335 Documento di lavoro – settembre 2014 Misura 312 Descrizione Sostegno alla creazione e allo sviluppo delle microimprese Impatto atteso 4 La Misura mira a favorire lo sviluppo e la diversificazione dell’economia dei territori rurali, attraverso l’ampliamento ed il consolidamento del tessuto imprenditoriale locale operante nel settore extragricolo. Allo scopo, essa incentiva, nelle aree rurali, gli investimenti nel settore del turismo e dell’artigianato artistico, tradizionale e tipico, mediante la riscoperta e la valorizzazione delle botteghe storiche, degli antichi mestieri, delle produzioni artistiche, nonché delle produzioni tipiche legate alle conoscenze e ai saperi del territorio, con l’obiettivo di: - incrementare l’attività economica e i tassi di occupazione; - consolidare ed ampliare il tessuto imprenditoriale locale operante nel settore extragricolo, anche nella forma associativa; - creare un supporto allo sviluppo del territorio mediante l’incentivazione a microimprese operanti nel campo dei servizi al turismo; - incoraggiare l’adozione e la diffusione delle TIC (Tecnologie della Comunicazione e dell’Informazione) agevolando l’utilizzazione di attrezzature informatiche ed il ricorso al commercio elettronico; - favorire l’internazionalizzazione delle microimprese che operano nel campo delle produzioni artigianali tipiche e del turismo Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 312 con Sensibilità ai Cambiamenti Climatici – dimensione socio-economica Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 312 ricadono nel territorio dei seguenti 47 comuni con classi di Sensibilità ai Cambiamenti Climatici – dimensione socio-economica di cui 35 in classe 1 12 in classe 2. COMUNE PR Classe Agropoli SA 1 Aquara SA 1 Ascea SA 1 Atena Lucana SA 1 Camerota SA 1 Caposele AV 1 ataletto Spartano SA 1 Documento di lavoro – settembre 2014 Casalvelino Castellabate Castelpagano Centola Ceraso Circello Corleto Monforte Galluccio Ispani Laureana Cilento Mercogliano Moio della Civitella Monte San Giacomo Montecalvo Irpino Montecorice Montemarano Morigerati Ogliastro Cilento Ospedaletto d’Alpinolo Ottati Piaggine Pisciotta Pollica Postiglione Reino Roccagloriosa Rutino San Giovanni a Piro San Gregorio Magno San Marco dei Cavoti San Mauro Cilento San Pietro al Tanagro Sant’Angelo a Fasanella Sapri Sicignano degli Alburni Stella Cilento Torraca Vibonati Faicchio Avella SA SA BN SA SA BN SA CE SA SA AV SA SA AV SA AV SA SA AV SA SA SA SA SA BN SA SA SA SA BN SA SA SA SA SA SA SA SA BN AV 1 1 2 1 2 2 1 2 1 1 1 2 1 1 1 1 1 2 1 1 2 1 1 1 2 1 1 1 1 2 1 1 1 2 1 1 2 1 1 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 1,6092 Documento di lavoro – settembre 2014 Misura 313 Descrizione Incentivazione di attività turistiche Impatto atteso 4 La misura è stata attivata nella consapevolezza che il turismo può rappresentare un’importante opportunità per invertire il trend negativo del declino sociale ed economico e dello spopolamento evidente in molte zone rurali. Tale settore può contribuire ad uno sviluppo socioeconomico duraturo e sostenibile dei territori rurali. In tale ottica l’offerta turistica deve essere principalmente orientata alla promozione e valorizzazione delle risorse ambientali, architettoniche, storico-culturali e produttive delle aree rurali attraverso l’armonizzazione e l’integrazione con altri programmi di sviluppo locale perseguendo obiettivi comuni di sviluppo individuati su scala territoriale. In sintesi, la misura fornisce un sostegno ai beneficiari con l’obiettivo di: - accrescere l’attrattività delle aree rurali; - valorizzare le risorse naturali, architettoniche e culturali delle aree rurali rendendole attrattori turistici; - innescare processi di sviluppo sostenibile integrato; - promuovere la conoscenza dei prodotti di qualità del territorio; - promuovere l’offerta turistica del territorio a livello nazionale e internazionale; - realizzare infrastrutture informative a supporto della promozione e della valorizzazione del territorio; - incoraggiare l’adozione e la diffusione delle Tecnologie di Informazione e Comunicazione (TIC) per la promozione e il marketing territoriale. Documento di lavoro – settembre 2014 La misura trova attuazione nelle Macroaree C, D1 e D2 e nelle Aree Parco riconosciute ai sensi delle Leggi Nazionali e Regionali, nel rispetto di quanto riportato nell’allegato 2 del PSR 2007-2013 della Regione Campania. Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 313 con Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione socio-economica Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 313 ricadono nel territorio dei seguenti 50 comuni con classi di Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione socio-economica di cui 37 in classe 1 13 in classe 2. COMUNE PR Classe Acerno SA 1 Agropoli SA 1 Ascea SA 1 Bagnoli Irpino AV 1 Camerota SA 1 Camigliano CE 1 Campora SA 2 Documento di lavoro – settembre 2014 Casalduni Casaletto Spartano Castellabate Castello Matese Centola Contursi Terme Gioi Giungano Laureana Cilento Magliano Vetere Mercogliano Moio della Civitella Montecorice Monteforte Cilento Montoro Inferiore Morigerati Ospedaletto d'Alpinolo Ottati Pertosa Piaggine Pietrastornina Pollica Postiglione Roccagloriosa Rocchetta e Croce Rofrano Rutino San Cipriano Picentino San Gregorio Magno San Lorenzo Maggiore San Mango Piemonte San Marco dei Cavoti San Martino Valle Caudina San Pietro al Tanagro Santa Marina Sapri Senerchia Serino Tocco Caudio Trentinara Vallesaccarda Vibonati Faicchio BN SA SA CE SA SA SA SA SA SA AV SA SA SA AV SA AV SA SA SA AV SA SA SA CE SA SA SA SA BN SA BN AV SA SA SA AV AV BN SA AV SA BN 2 1 1 1 1 2 1 2 1 2 1 2 1 1 2 1 1 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 2 1 1 1 2 2 1 1 2 1 1 2 1 1 1 1 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 1,3567 Documento di lavoro – settembre 2014 Documento di lavoro – settembre 2014 Misura 321 Descrizione Servizi essenziali alle persone che vivono nei territori rurali Impatto atteso 4 La misura si propone il potenziamento dei servizi essenziali per migliorare la qualità della vita della popolazione rurale. In sintesi, la misura fornisce un sostegno ai beneficiari appresso individuati con l’obiettivo di: - sviluppare e potenziare le possibilità di impiego, anche attraverso la creazione di servizi per giovani, donne e per soggetti svantaggiati; - migliorare la qualità ambientale percepita dalla popolazione; - contenere lo spopolamento; - evitare l’isolamento della popolazione; - assicurare il presidio del territorio; - agevolare l’aggregazione della popolazione, in particolare dei giovani e degli anziani, attraverso la creazione di strutture per il tempo libero e lo sport. La misura trova attuazione nelle macroaree C, D1 e D2 escluso i comuni capoluogo di provincia e limitatamente alla tipologia di intervento f (Fattorie sociali), è attuabile anche nelle aree Parco istituite ai sensi della legge 6.12.91 n. 394 “Legge quadro sulle aree protette” e delle Leggi Regionali 01.09.93 n. 33 ”Istituzione di Parchi e Riserve naturali in Campania”, L.R. 07.10.03 n.17 “Istituzione del sistema dei parchi urbani di interesse regionale” e L.R 45/80 “Istituzione del Parco Naturale Regionale ecimare”, purché l’intervento sia realizzato all’interno di Comuni caratterizzati da ruralità prevalente e/o in Siti Natura 2000 e/o in altri Siti di grande pregio naturale. Documento di lavoro – settembre 2014 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 321 con Sensibilità ai Cambiamenti Climatici – dimensione socio-economica Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 321 ricadono nel territorio dei seguenti 30 comuni con classi di Sensibilità ai Cambiamenti Climatici – dimensione ambientale di cui 23 in classe 1 7 in classe 2. COMUNE PR Classe Acerno SA 1 Apollosa BN 1 Atripalda AV 2 Buonalbergo BN 1 Camigliano CE 1 Capriglia Irpina AV 2 Casalbore AV 1 Documento di lavoro – settembre 2014 Castellabate Castello Matese Castelpagano Castiglione dei Genovesi Ceraso Colle Sannita Laureana Cilento Mercogliano Monte San Giacomo Montemarano Morigerati Novi Velia Pietrastornina Pollica Positano Roccagloriosa Roccamonfina Rocchetta e Croce San Cipriano Picentino Sapri Scala Avella Frigento SA CE BN SA SA BN SA AV SA AV SA SA AV SA SA SA CE CE SA SA SA AV AV 1 1 2 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 1 2 1 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 0,8988 Documento di lavoro – settembre 2014 Misura 323 Descrizione Sviluppo, tutela e riqualificazione del patrimonio rurale Impatto atteso 3-4 Con la presente misura s’intende proseguire nell’azione di miglioramento e valorizzazione delle aree rurali, da attuarsi attraverso la riqualificazione del patrimonio culturale in esse presente e dell’importante patrimonio naturale che lo caratterizza. La misura trova attuazione nelle macroaree C, D1 e D2 ed inoltre in tutte le Aree Parco della Regione. Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 323 con Sensibilità agli Asset naturalistici Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 323 ricadono nel territorio dei seguenti 63 comuni con classi di Sensibilità agli Asset naturalistici di cui 26 in classe 1 37 in classe 2 COMUNE PR Classe Acerno SA 1 Auletta SA 2 Bagnoli Irpino AV 1 Bonea BN 2 Buonabitacolo SA 2 Calitri AV 2 Campora SA 1 Documento di lavoro – settembre 2014 Casaletto Spartano Cava dei Tirreni Centola Ceraso Cerreto Sannita Colliano Conca della Campania Felitto Giano Vetusto Gioia Sannitica Laureana Cilento Laurino Lustra Magliano Vetere Moiano Montano Antilia Monte San Giacomo Montecorice Monteforte Cilento Morcone Morigerati Moschiano Padula Pannarano Perdifumo Perito Piaggine Pietrastornina Pollica Pontelatone Positano Praiano Rocca d'Evandro Roccagloriosa Roccamonfina Roscigno Sala Consilina Salento San Lupo San Mauro la Bruca San Pietro al Tanagro San Potito Sannitico San Rufo Sant'Angelo a Fasanella Sant'Angelo d'Alife Sant'Arsenio SA SA SA SA BN SA CE SA CE CE SA SA SA SA BN SA SA SA SA BN SA AV SA BN SA SA SA AV SA CE SA SA CE SA CE SA SA SA BN SA SA CE SA SA CE SA 1 2 1 2 2 2 2 1 2 2 2 1 2 1 2 2 1 1 1 2 1 1 2 2 1 2 1 1 1 2 1 1 2 2 1 1 2 2 2 1 2 2 2 1 2 2 Documento di lavoro – settembre 2014 Senerchia AV 2 Sessa Cilento SA 2 Stella Cilento SA 1 Tramonti SA 1 Trentinara SA 1 Vallesaccarda AV 2 Vallo della Lucania SA 2 Vitulano BN 2 Avella AV 2 Montecorvino Rovella SA 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 1,2653 Documento di lavoro – settembre 2014 Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 323 con Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione socio-economica Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014 Gli interventi della Misura 323 ricadono nel territorio dei seguenti 64 comuni con classi di Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione socio-economica di cui 43 in classe 1 21 in classe 2 COMUNE PR Classe Acerno SA 1 Aiello del Sabato AV 1 Amorosi BN 2 Apice BN 1 Bagnoli Irpino AV 1 Bonea BN 1 Buonalbergo BN 1 Documento di lavoro – settembre 2014 Caiazzo Campora Casalduni Casaletto Spartano Castel di Sasso Centola Ceppaloni Ceraso Circello Colle Sannita Conca della Campania Contursi Terme Felitto Gesualdo Greci Grottaminarda Laureana Cilento Magliano Vetere Mirabella Eclano Montaguto Monte San Giacomo Montecorice Monteforte Cilento Montoro Inferiore Morigerati Moschiano Ogliastro Cilento Paduli Perdifumo Piaggine Piana di Monte Verna Pietrastornina Pollica Pontelatone Positano Praiano Reino Roccagloriosa Roccamonfina Rutino Salento San Giorgio del Sannio San Marco dei Cavoti San Nazzaro San Pietro al Tanagro San Potito Sannitico CE SA BN SA CE SA BN SA BN BN CE SA SA AV AV AV SA SA AV AV SA SA SA AV SA AV SA BN SA SA CE AV SA CE SA SA BN SA CE SA SA BN BN BN SA CE 1 2 2 1 2 1 1 2 2 1 1 2 2 2 1 1 1 2 2 1 1 1 1 2 1 1 2 1 1 2 2 1 1 1 1 1 2 1 1 1 1 2 2 1 1 2 Documento di lavoro – settembre 2014 Sant'Angelo a Fasanella Santa Marina Savignano Irpino Senerchia Stella Cilento Tramonti Trentinara Vallesaccarda Vitulano Faicchio Avella SA SA AV AV SA SA SA AV BN BN AV 1 1 1 1 1 1 1 1 2 1 2 L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente: 1,4381 Documento di lavoro – settembre 2014 Tabella Sinottica degli indici approssimativi EM di efficacia della distribuzione degli interventi del PSR Sensibilità S.1 S.2 S.3 S.4 S.5 S.6 S.7 S.8 Rischio Rischio Asset Cambiamenti Cambiamenti Qualità Idriche Idriche Misura idrogeologico Inquinamento naturalistici climatici 1 climatici 2 Aria sotteranee superficiali 112 1,2994 0,5222 112/121 0,8552 0,8130 0,6530 1,3178 113 n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. 115 n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. 121 0,72573 0,6793 1,4234 122 3,898288 0,0000 0,0000 123 3,3585 124 n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. 125 0,9461 0,7408 131 0,0000 0,0000 132 n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. 133 n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. 211 1,7758 2,0557 0,2973 212 1,1640 1,2670 0,5728 214 1,2073 1,0742 0,7422 1,1645 216 6,7569 6,1356 0,2583 221 1,5593 0,7833 0,0000 223 n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. 225 2,4216 12,2711 0,4349 226 2,1832 0,3359 0,16940 227 1,9991 4,0167 0,2785 311 1,33351 312 1,6092 313 1,35671 321 0,8988 322 n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. n.v. 323 1,2653 1,4381 Documento di lavoro – settembre 2014 5.1 L’impatto del settore agricolo regionale sulla risorsa idrica I consumi irrigui ISTAT nei sistemi del territorio rurale della Campania L’Health check della PAC2 ha indicato quattro nuove sfide per le politiche di sviluppo rurale, con l’obiettivo di “ sostenere gli sforzi tesi a realizzare le priorità dell'UE in materia di cambiamenti climatici, energie rinnovabili, gestione delle risorse idriche e biodiversità”. Il documento evidenzia come “…L'agricoltura e la silvicoltura, grandi utenti di acqua, sono chiamate a svolgere un ruolo di primo piano nella gestione sostenibile delle risorse idriche, dal punto di vista sia quantitativo che qualitativo. La gestione delle risorse idriche diventerà una componente sempre più importante della strategia di adeguamento all'ormai inevitabile cambiamento climatico.” Il conseguimento di obiettivi di maggior efficienza nell’utilizzo delle risorse idriche, e la loro concreta applicazione ai differenti contesti rurali della Campania attraverso le misure del Piano di sviluppo rurale, richiede la disponibilità di informazioni adeguate relative ai differenti sistemi del territorio rurale (STR), con riferimento agli specifici aspetti ambientali e produttivi, ed ai bilanci e consumi idrici stimabili per ciascuno di essi. Tali informazioni sono di supporto sia alle attività di programmazione e gestione degli interventi, sia di valutazione degli effetti ambientali delle attività agricole nei diversi sistemi territoriali. Nell’ambito del processo valutativo si è dunque proceduto ad un approfondimento tematico specialistico per la stima dei consumi irrigui nei 28 STR della Campania. Questa stima si è basata sull’utilizzo di due differenti basi di dati: - I consumi irrigui rilevati su base comunale da ISTAT nell’ambito del 6° Censimento Generale dell’Agricoltura 2010; La stima preliminare dei consumi irrigui nei 28 STR della Campania mediante elaborazione in ambiente GIS, sulla base di un modello semplificato, a partire da dati di uso del suolo e di qualità delle coperture pedologiche. Così come descritto di seguito, l’analisi integrata e il confronto tra le due famiglie di dati ha consentito di identificare a scala territoriale alcune possibili “aree problema”, non altrimenti identificabili con il ricorso a singole metodologie di analisi, con l’identificazione di alcuni aspetti di particolare attenzione, che dovranno essere approfonditi nelle fasi successive del lavoro. - 2 COM(2008) 306/4 - Proposta di Decisione del Consiglio recante modifica della decisione 2006/144/CE relativa agli orientamenti strategici comunitari per lo sviluppo rurale Documento di lavoro – settembre 2014 La metodologia impiegata per la stima dei consumi irrigui negli STR regionali a partire da dati di land use e pedoambientali La stima preliminare dei consumi irrigui potenziali nei 28 STR della Campania è stata condotta mediante il seguente procedimento in ambiente GIS3: 1. Incrocio dello strato informativo della Carta di uso del suolo regionale (CUAS, 2009) con quello relativo ai Sistemi di terre della Campania (Piano territoriale regionale, 2008). L’obiettivo era quello di identificare, sulla base della legenda di massimo dettaglio del CUAS, poligoni che risultassero omogenei sia per la classe di land use che per il sistema di terre di appartenenza. In questo modo i diversi usi agricoli presenti nel territorio regionale sono stati contestualizzati rispetto allo specifico pedoambiente di appartenza. 2. Attribuzione a ciascuna unità di legenda CUAS di un valore massimo, minimo e medio di consumo irriguo (mc/ettaro/anno). 3. Calcolo, per ciascun poligono “land use/suolo” contenuto nello shape prodotto nella fase 1, di una prima stima del consumo irriguo (mc/anno), sulla base del solo dato di land use, applicando i valori determinati alla fase 2. 4. Calcolo, per ciascun poligono “land use/suolo” contenuto nello shape prodotto nella fase 1, di una seconda stima del consumo irriguo (mc/anno), per aggiustamento del valore di consumo irriguo ottenuto nella fase 1, sulla base di un coefficiente che tiene conto del sistema di terre di appartenenza. 5. Incrocio del file shape elaborato nella fase precedente con lo strato informativo relativo ai limiti amministrativi dei comuni della Campania. 6. Calcolo, per ciascun comune della Campania, del consumo irriguo stimato (mc/anno). 7. Calcolo, per ciascuno dei 28 Sistemi del territorio rurale (STR) del consumo irriguo stimato (mc/anno). I consumi idrici degli STR nei dati del Censimento dell’Agricoltura 2010 Il consumo irriguo regionale annuo in Campania, secondo i dati del 6° Censimento dell’Agricoltura 2010, è pari a 347.555 mc. I dati territoriali e di consumo idrico censiti dal Censimento ISTAT 2010 nei 28 STR della Campania sono riassunti in Tab. 1. Secondo ISTAT, l’86% del consumo irriguo regionale annuo si concentra in soli 8 dei 28 STR regionali, che sono poi quelli nei quali ricadono le principali aree di pianura. In particolare: 3 Riferimenti metodologici: INEA (2009), Uso del suolo e stima dei fabbisogni irrigui nelle aree non servite da reti collettive dei consorzi di bonifica nelle regioni meridionali, a cura di P. Nino e S. Vanino; INEA (2013), A Model-based irrigation water consumption estimation at farm level, a cura di F: Lupia. Documento di lavoro – settembre 2014 - Il 30,3% del consumo irriguo regionale si concentra nell’STR “Piana del Volturno”, il 15,3% nell’STR “Piana del Sele”. Questi due STR, che rappresentano il 9% della superficie territoriale della Campania e l’11,9% della SAU regionale ISTAT 2010, concorrono da soli per circa la metà al consumo irriguo regionale annuo. - La pianura vulcanica costiera, con gli STR “Piana Casertana”, “Piana Flegrea” e “Piana Campana” (nel complesso 6,5% della superficie territoriale regionale, 3,9% della SAU) partecipa per il 16,7% al consumo irriguo complessivo regionale annuo. - L’STR “Roccamonfina – Piana del Garigliano” (4,1% sup. territoriale, 4,5% SAU regionale) contribuisce per il 9,8% al consumo regionale. Gli STR della media valle del Volturno (STR “Massiccio del Matese”, “Media Valle del Volturno”, 9,4 sup. territoriale regionale, 8,3% della SAU regionale), contribuiscono per il 12,5% al consumo irriguo complessivo regionale. Un contributo minoritario al consumo irriguo regionale annuo ISTAT è fornito dagli STR: - della montagna (17,5% della superficie territoriale regionale, 14,6% della SAU regionale ISTAT 2010), con una quota del 4,8%; - - della collina interna (31,4% della superficie territoriale regionale, 39% della SAU regionale ISTAT 2010), con una quota del 3,8%; - della collina costiera (10,1% della superficie territoriale regionale, 9,1% della SAU regionale ISTAT 2010), con una quota del 3,9%; dei rilievi vulcanici (3,7% della superficie territoriale regionale, 1,1% della SAU regionale ISTAT 2010). Documento di lavoro – settembre 2014 I consumi idrici degli STR stimati in base ai dati di land use (CUAS) Il consumo irriguo regionale annuo in Campania, secondo i dati del modello speditivo di stima su base geografica impiegato nel presente lavoro è pari a 627.929 mc. Questo dato è superiore dell’80% circa al dato censuario rilevato da ISTAT nel 2010. Un simile risultato è in linea con quello di altre esperienza simili condotta a scala regionale4. I dati territoriali e di consumo idrico censiti dal Censimento ISTAT 2010 nei 28 STR della Campania sono riassunti in Tab. 1. Il contributo dei diversi STR regionali al consumo irriguo potenziale indicativo, stimato a partire da dati territoriali di land use e pedoambientali, si mostra in qualche misura più articolato a scala territoriale rispetto a quanto evidenziato dai dati ISTAT. Nel loro complesso, gli STR nei quali ricadono le aree di pianura del territorio regionale esprimono una quota pari al 70,7 del consumo irriguo regionale complessivo stimato con il modello di valutazione impiegato, inferiore dunque alla quota percentuale stimata da ISTAT nel 2010 (86%). In particolare: - la Piana del Volturno contribuisce per il 16,8 al consumo irriguo complessivo regionale (30,3% secondo ISTAT); la Piana del Sele per il 15,1% (15,3% secondo ISTAT). Le pianure vulcaniche (Piana campana, flegrea e casertana) contribuiscono per il 21,8% al consumo complessivo regionale (16,7% secondo ISTAT), mentre le pianure interne contribuiscono per l’11,7% (14,3% secondo ISTAT) Aumenta invece in misura significativa il contributo al consumo irriguo complessivo regionale: - degli STR della collina interna (10,8% contro il 3,8 rilevato da ISTAT), - - degli STR a dominante montana (7,1% contro il 4,8 rilevato da ISTAT), In linea generale, il confronto tra i dati di consumo irriguo stimati con il modello speditivo di valutazione utilizzato nel presente lavoro, e quelli censiti da ISTAT nel 2010, evidenzia come la forbice tra i due tipi di dati sia inferiore negli STR di pianura, dove il rapporto dati stimati/dati censuari è di 1,6, contro un valore medio regionale pari a 1,8. Significativo il fatto che negli STR di pianura il rapporto tra i due dati di consumo irriguo unitario – quello stimato (1.988 mc/anno per ettaro di SAU) e quello censuario (2.100 mc/anno per ettaro di SAU) – sia pressoché coincidente, ciò che mostra per questi ambienti una sostanziale convergenza tra le due metodologie di produzione del dato. Il fatto che i consumi complessivi stimati nelle aree di pianura siano superiori del 60% circa a quelli censiti, mentre che i consumi unitari stimati e rilevati siano coincidenti, può essere spiegato dal fatto che negli STR di pianura la percentuale della SAU cartografica CUAS censita da ISTAT è intorno al 60%, lievemente inferiore dunque al valore medio regionale (70%). Si differenzia dagli altri STR di pianura quello della “Piana Campana”, comprendente l’agro acerrano e nolano e la piana dal Sarno, nel quale il rapporto tra il consumo irriguo stimato e quello rilevato da ISTAT è più elevato (3,5). 4 Vedi ad esempio “I consumi idrici della Toscana”. Servizio Idrologico regione Toscana – CIBIC, Centro Interdipartimentale di Bioclimatologia,Università degli Studi di Firenze. Documento di lavoro – settembre 2014 Spiegazioni di questo maggiore scostamento sono probabilmente riferibili a due ordini di cause: - in questo STR la SAU censita da ISTAT è solo il 40% di quella stimata a partire dal CUAS (per le motivazioni di questo fenomeno si rimanda alle considerazioni svolte più avanti per gli STR vulcanici); in questo STR l’approvvigionamento idrico è fortemente incentrato sull’emungimento da pozzi aziendali, non sempre ufficializzati, e che pertanto sfuggono al rilevamento ISTAT. All’opposto di quanto avviene per gli STR di pianura, si segnalano gruppi di STR nei quali la forbice tra le due famiglie di dati è più ampia rispetto all’andamento medio regionale. Questa maggiore divergenza del dato stimato rispetto a quello censito da ISTAT non è interpretata in questa sede in termini di carenza o inattendibilità del dato censuario ufficiale, ma piuttosto come indicazione, utile soprattutto a fini programmatici, della possibile presenza, in alcuni STR regionali, di una quota di domanda irrigua, la cui precisa entità potrà essere determinata con metodi di stima più accurati, che per motivi diversi non si esplicita in sede di rilevamento ISTAT. Così, ad esempio, il rapporto tra il dato stimato su base territoriale e quello censuario è più elevato negli STR dei rilievi vulcanici (8,3) rispetto al dato medio regionale (2,0). Per inciso, questi STR, con una superficie territoriale pari al 3,7 di quella regionale, esprimono una quota del consumo irriguo regionale pari all’1,4% secondo ISTAT, al 5,9% secondo il metodo di stima territoriale impiegato nel presente lavoro. Una delle spiegazioni di questa più marcata divergenza tra dati stimati e dati censuari, è riferibile al fatto che la SAU censita da ISTAT nel 2010 negli STR vulcanici (Vesuvio, Flegrei, Isole di Ischia e Procida), è pari a solo il 30% di quella stimabile sulla base dei dati di land use CUAS (6.093 ha contro 19.071 ha). I motivi di questo scarto sono probabilmente dovuti, tra l’altro, alla tendenza delle micro e nano aziende operanti in un contesto costiero fortemente urbanizzato, a fuoriuscire dall’universo di osservazione ISTAT. D’altro canto questo tessuto di microimprese opera in un paesaggio rururbano caratterizzato da un mosaico estremamente frammentato di orti arborati e vitati a ciclo continuo e colture floricole in pieno campo e protette. Questi sistemi complessi manifestano esigenze irrigue rilevanti, soddisfatte in larga misura da pozzi aziendali, non sempre ufficializzati. Un rapporto ugualmente ampio tra le due famiglie di dati (9,7) caratterizza gli STR della collina interna che, con una SAU ISTAT pari al 39% di quella totale regionale (quella CUAS è del 36%), esprimono secondo ISTAT una quota del consumo irriguo regionale pari al 3,8%. Questa quota è invece dell’11,5% secondo i dati stimati di consumo irriguo. Le cause di una simile divergenza dovranno essere approfondite nel corso delle fasi successive del processo di valutazione. In questi STR la percentuale della SAU cartografica CUAS censita da ISTAT è intorno al 70%, in linea con la media regionale. Non sembra essere questo dunque un aspetto rilevante della questione. Un ruolo significativo potrebbe essere allora giocato da un gruppo di colture significativamente diffuse anche in ambiente collinare (cereali primaverili estivi, colture industriali, prati avvicendati), il cui esito è significativamente dipendente da disponibilità irrigua, che potrebbe essere soddisfatta con modalità non rilevate da ISTAT. - Documento di lavoro – settembre 2014 Documento di lavoro – settembre 2014 Alcune indicazioni programmatiche Nella tabella seguente sono riassunti alcuni dati-guida, utili per orientare una prima interpretazione, in chiave valutativa e programmatica, delle risultanze del confronto preliminare tra i dati irrigui provenienti da diversa fonte, quella geografica e quella censuaria. La linea interpretativa proposta è quella di soffermare in primo luogo l’attenzione sugli STR nei quali si verifichi in qualche misura la compresenza di tre aspetti: - un rapporto tra consumi stimati e censiti significativamente più elevato rispetto alla media regionale; - un contributo non irrilevante al bilancio irriguo regionale; - una densità abitativa relativamente elevata. In tabella questi STR sono evidenziati con la campitura gialla. Come si vede, rispondono ai criteri selettivi avanti indicati: 1. le pianure vulcaniche più prossime alla grande conurbazione regionale (Piana casertana, Piana Flegrea, Piana Campana, in qualche misura anche la Piana dell’Irno); 2. gli STR vulcanici (Vesuvio, Colline Flegree, Isole di Ischia e Procida); 3. la Penisola Sorrentina-Amalfitana. Nonostante il grado di urbanizzazione tendenzialmente elevato, in questi STR le attività agroforestali interessano ancora il 70% della superficie territoriale complessiva, e si svolgono in larga misura al di fuori di schemi irrigui collettivi, come avviene in altri contesti (Volturno, Sele). Prevalgono in questi STR le soluzioni individuali (pozzi aziendali), con una maggiore difficoltà di monitoraggio e controllo del sistema, e con un incidenza non secondaria su un bilancio idrico complessivo (consumi civili, industriali, agricoli) che manifesta forti aspetti di criticità. In queste situazioni, l’attuazione dell’obiettivo di Health Check dell’uso razionale e del risparmio della risorsa idrica assume rilevanza strategia, ed il comparto agricolo è chiamato a dare un suo contributo, in un’ottica di programmazione generale che, oltre a puntare sull’efficienza irrigua, sia anche in grado di mettere a disposizione dell’agricoltura acque di depurazione e riuso, idonee allo scopo, provenienti dal ciclo urbano o produttivo. Per gli STR della collina interna e costiera il discorso è diverso. In questo caso una maggiore forbice tra consumi stimati e rilevati riguarda contesti a bassa antropizzazione, che gravano in misura contenuta sul fabbisogno complessivo regionale, e nei quali gli aspetti di criticità e di competizione tra i diversi impieghi della risorsa sono meno rilevanti. In questi contesti un approfondimento delle analisi avviate potrà essere finalizzato alla previsione di eventuali criticità future, in relazione ad evoluzioni del settore agricolo, o a prevedibili incrementi locali del fabbisogno civile e produttivo (Colline irpine, Conca di benevento) , o anche turistico (Colline costiere del Cilento). Documento di lavoro – settembre 2014 Documento di lavoro – settembre 2014 Tab. 1. Dati territoriali e di consumo irriguo stimato su base geografica degli STR della Campania. Cod. STR Denominazione STR 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 Superficie territoriale (ha) Roccamonfina - Piana del Garigliano 60.890,9 Massiccio del Matese 80.258,0 Colline del Fortore 82.844,4 Piana del Volturno - Litorale Domizio 68.603,4 Media Valle del Volturno 47.630,8 Monte Taburno - Valle Telesina 60.609,9 Colline Sannite - Conca di Benevento 33.766,3 Colline dell'Ufita 80.078,6 Colline dell'Alta Irpinia 54.023,3 Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto 38.133,8 Piana Casertana 21.980,5 Piana Flegrea 27.591,5 Piana Campana 39.222,5 Colline Flegree 22.799,3 Isole di Ischia e Procida 5.906,8 Complesso del Vesuvio - Monte Somma 21.584,2 Pen.Sorrentina-Amalfitana 38.550,2 Monte Partenio - Monti di Avella 31.803,3 Colline Irpine 46.683,2 Valle dell'Irno 19.770,6 Colline Salernitane 32.669,8 Monti Picentini 53.086,4 Colline dell'Alto Sele 38.759,4 Piana del Sele 50.951,0 Colline del Cilento Interno 53.068,2 Colline del Cilento Costiero 104.401,3 Monti Alburni - Monte del Cervati 54.583,3 Vallo di Diano 92.507,1 Campania 1.362.757,9 Superficie territoriale (% della superficie territoriale regionale) 4,5 5,9 6,1 5,0 3,5 4,4 2,5 5,9 4,0 2,8 1,6 2,0 2,9 1,7 0,4 1,6 2,8 2,3 3,4 1,5 2,4 3,9 2,8 3,7 3,9 7,7 4,0 6,8 100,0 Superficie agricola utilizzata CUAS (ha) 41.522,0 45.522,3 66.452,8 59.815,6 30.528,1 42.353,2 23.747,9 66.587,5 40.409,8 25.457,1 14.050,9 16.493,3 26.899,7 6.816,4 1.834,3 10.420,9 15.457,9 12.575,4 26.472,4 7.275,5 13.662,7 15.659,1 22.457,3 39.886,0 20.864,3 48.053,5 22.124,1 44.061,2 807.461,1 Documento di lavoro – settembre 2014 Superficie agricola utilizzata CUAS (% della SAU regionale CUAS) 5,1 5,6 8,2 7,4 3,8 5,2 2,9 8,2 5,0 3,2 1,7 2,0 3,3 0,8 0,2 1,3 1,9 1,6 3,3 0,9 1,7 1,9 2,8 4,9 2,6 6,0 2,7 5,5 100,0 Consumo irriguo CUAS (mc/anno) 58.563.108,6 24.780.785,2 8.182.949,7 105.243.858,7 36.322.293,3 18.110.171,5 15.074.377,0 22.525.769,8 1.870.756,1 4.340.441,5 30.777.013,3 47.619.082,1 58.165.108,7 5.270.188,1 2.827.644,5 6.997.190,6 12.826.107,3 5.953.792,2 9.572.682,7 3.822.569,6 5.011.256,2 4.633.706,8 5.818.419,5 94.594.801,8 4.972.447,7 16.394.285,2 2.668.043,1 14.990.506,3 627.929.357,1 Consumi irrigui unitari CUAS (mc/ha/anno) 1.410,4 544,4 123,1 1.759,5 1.189,8 427,6 634,8 338,3 46,3 170,5 2.190,4 2.887,2 2.162,3 773,2 1.541,6 671,5 829,7 473,4 361,6 525,4 366,8 295,9 259,1 2.371,6 238,3 341,2 120,6 340,2 777,7 Consumo irriguo CUAS (% del consumo irriguo regionale) 9,3 3,9 1,3 16,8 5,8 2,9 2,4 3,6 0,3 0,7 4,9 7,6 9,3 0,8 0,5 1,1 2,0 0,9 1,5 0,6 0,8 0,7 0,9 15,1 0,8 2,6 0,4 2,4 100,0 Tab. 2. Dati territoriali e di consumo irriguo censiti negli STR della Campania da ISTAT nell’ambito del 6° Censimento generale dell’agricoltura 2010 Codice STR 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 Denominazione STR Superficie territoriale (ha) Superficie territoriale (% della superficie territoriale regionale) Roccamonfina - Piana del Garigliano Massiccio del Matese Colline del Fortore Piana del Volturno - Litorale Domizio Media Valle del Volturno Monte Taburno - Valle Telesina Colline Sannite - Conca di Benevento Colline dell'Ufita Colline dell'Alta Irpinia Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto Piana Casertana Piana Flegrea Piana Campana Colline Flegree Isole di Ischia e Procida Complesso del Vesuvio - Monte Somma Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano Colline Irpine Valle dell'Irno Colline Salernitane Monti Picentini Colline dell'Alto Sele Piana del Sele Colline del Cilento Interno Colline del Cilento Costiero Monti Alburni - Monte del Cervati Vallo di Diano Campania 60.890,9 80.258,0 82.844,4 68.603,4 47.630,8 60.609,9 33.766,3 80.078,6 54.023,3 38.133,8 21.980,5 27.591,5 39.222,5 22.799,3 5.906,8 21.584,2 38.550,2 31.803,3 46.683,2 19.770,6 32.669,8 53.086,4 38.759,4 50.951,0 53.068,2 104.401,3 54.583,3 92.507,1 1.362.757,9 4,5 5,9 6,1 5,0 3,5 4,4 2,5 5,9 4,0 2,8 1,6 2,0 2,9 1,7 0,4 1,6 2,8 2,3 3,4 1,5 2,4 3,9 2,8 3,7 3,9 7,7 4,0 6,8 100,0 Superficie agricola Superficie Superficie utilizzata agricola agricola ISTAT 2010 utilizzata utilizzata (% della ISTAT 2000 ISTAT 2010 SAU (ha) (ha) regionale) 24.275,6 34.723,6 54.335,8 28.182,8 20.133,1 28.445,7 14.073,6 52.060,6 35.460,5 17.481,2 5.997,7 11.198,6 16.363,8 4.102,4 520,5 5.335,4 8.697,3 10.368,2 18.554,8 3.799,9 10.348,6 15.008,1 19.287,7 28.385,2 19.804,6 38.977,2 22.515,5 37.559,7 585.997,4 Documento di lavoro – settembre 2014 22.264,6 28.609,3 51.548,2 36.651,8 17.224,8 29.326,7 14.310,5 48.396,5 33.822,6 14.770,7 6.449,8 9.399,5 10.863,5 3.069,6 376,6 2.647,6 5.487,4 9.358,7 13.079,1 2.931,3 13.396,8 15.218,1 18.248,9 28.850,1 20.397,3 36.340,1 21.114,1 35.378,5 549.532,5 4,1 5,2 9,4 6,7 3,1 5,3 2,6 8,8 6,2 2,7 1,2 1,7 2,0 0,6 0,1 0,5 1,0 1,7 2,4 0,5 2,4 2,8 3,3 5,2 3,7 6,6 3,8 6,4 100,0 Consumo irriguo ISTAT (% Consumi Consumi del irrigui ISTAT irrigui unitari consumo 2010 ISTAT 2010 irriguo (mc/anno) (mc/ha/anno) regionale) 34.051.402,7 19.598.493,4 940.271,0 105.232.923,7 22.756.662,9 7.494.993,6 5.009.804,7 3.028.596,1 54.793,4 165.716,8 15.777.126,0 25.757.901,5 16.595.361,7 3.614.927,7 23.805,7 1.384.936,5 4.593.805,0 968.117,3 569.388,7 838.611,1 6.725.081,8 2.660.463,4 2.577.651,0 53.008.559,2 948.373,6 6.689.019,3 1.130.241,1 5.358.710,0 347.555.738,5 1.260,0 685,0 18,2 2.871,2 795,4 255,6 350,1 62,6 1,6 11,2 2.446,4 2.740,2 1.527,7 1.177,9 63,1 580,4 837,2 103,5 43,5 286,1 502,0 174,8 141,3 1.837,4 46,5 184,1 53,5 151,5 614,7 9,8 5,6 0,3 30,3 6,5 2,2 1,4 0,9 0,0 0,0 4,5 7,4 4,8 1,0 0,0 0,4 1,3 0,3 0,2 0,2 1,9 0,8 0,7 15,3 0,3 1,9 0,3 1,5 100,0 Tab. 3. Indici di confronto per gli STR della Campania tra i dati di consumo irriguo stimati e quelli censiti da ISTAT nell’ambito del 6° Censimento generale dell’agricoltura 2010 Consumo irriguo CUAS/Consumo Codice irriguo ISTAT STR Denominazione STR 2010 1 Roccamonfina - Piana del Garigliano 1,7 2 Massiccio del Matese 1,3 3 Colline del Fortore 8,7 4 Piana del Volturno - Litorale Domizio 1,0 5 Media Valle del Volturno 1,6 6 Monte Taburno - Valle Telesina 2,4 7 Colline Sannite - Conca di Benevento 3,0 8 Colline dell'Ufita 7,4 9 Colline dell'Alta Irpinia 34,1 10 Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto 26,2 11 Piana Casertana 2,0 12 Piana Flegrea 1,8 13 Piana Campana 3,5 14 Colline Flegree 1,5 15 Isole di Ischia e Procida 118,8 16 Complesso del Vesuvio - Monte Somma 5,1 17 Penisola Sorrentina-Amalfitana 2,8 18 Monte Partenio - Monti di Avella 6,1 19 Colline Irpine 16,8 20 Valle dell'Irno 4,6 21 Colline Salernitane 0,7 22 Monti Picentini 1,7 23 Colline dell'Alto Sele 2,3 24 Piana del Sele 1,8 25 Colline del Cilento Interno 5,2 26 Colline del Cilento Costiero 2,5 27 Monti Alburni - Monte del Cervati 2,4 28 Vallo di Diano 2,8 Campania 1,8 Consumo irriguo unitario CUAS/Consumo irriguo unitario ISTAT 1,1 0,8 6,8 0,6 1,5 1,7 1,8 5,4 28,6 15,2 0,9 1,1 1,4 0,7 24,4 1,2 1,0 4,6 8,3 1,8 0,7 1,7 1,8 1,3 5,1 1,9 2,3 2,2 1,3 Documento di lavoro – settembre 2014 SAU CUAS/SAU ISTAT 2010 1,5 1,6 1,3 1,6 1,1 1,4 1,7 1,4 1,2 1,7 2,2 1,8 2,5 2,2 4,9 4,4 2,8 1,3 2,0 2,5 1,0 1,0 1,2 1,4 1,0 1,3 1,0 1,2 1,4 SAU ISTAT 2010/SAU CUAS 0,7 0,6 0,8 0,6 0,9 0,7 0,6 0,7 0,8 0,6 0,5 0,6 0,4 0,5 0,2 0,2 0,4 0,7 0,5 0,4 1,0 1,0 0,8 0,7 1,0 0,8 1,0 0,8 0,7 Consumo irriguo CUAS (% del consumo irriguo regionale) 9,3 3,9 1,3 16,8 5,8 2,9 2,4 3,6 0,3 0,7 4,9 7,6 9,3 0,8 0,5 1,1 2,0 0,9 1,5 0,6 0,8 0,7 0,9 15,1 0,8 2,6 0,4 2,4 100,0 Consumo irriguo ISTAT (% del consumo irriguo regionale) 9,8 5,6 0,3 30,3 6,5 2,2 1,4 0,9 0,0 0,0 4,5 7,4 4,8 1,0 0,0 0,4 1,3 0,3 0,2 0,2 1,9 0,8 0,7 15,3 0,3 1,9 0,3 1,5 100,0 Tab. 4. Dati territoriali e di consumo irriguo stimato su base geografica relativi alle aggregazioni fisiografiche degli STR della Campania. STR Aggregati COLLINA COSTIERA COLLINA INTERNA MONTAGNA PIANURA PIANURA INTERNA RILIEVI VULCANICI TOTALE Superficie territoriale (ha) 137.071,1 427.357,3 318.891,0 269.239,8 159.908,4 50.290,3 1.362.757,9 Superficie territoriale (% della superficie territoriale regionale) 10,1 31,4 23,4 19,8 11,7 3,7 100,0 Superficie agricola utilizzata CUAS (ha) 61.716,2 292.449,1 153.692,0 198.667,6 81.864,8 19.071,5 807.461,1 Superficie agricola utilizzata CUAS (% della SAU regionale CUAS) 7,6 36,2 19,0 24,6 10,1 2,4 100,0 Consumo irriguo CUAS (mc/anno) 21.405.541,3 72.357.844,0 68.972.606,2 394.962.973,3 55.135.369,1 15.095.023,1 627.929.357,1 Consumo irriguo CUAS (% del consumo irriguo regionale) 3,4 11,5 11,0 62,9 8,8 2,4 100,0 Consumi irrigui unitari CUAS (mc/ha/anno) 346,8 247,4 448,8 1.988,1 673,5 791,5 1.213,7 Tab. 5. Dati territoriali e dei consumi irriguo censiti da ISTAT relativi alle aggregazioni fisiografiche degli STR della Campania. STR Aggregati COLLINA COSTIERA COLLINA INTERNA MONTAGNA PIANURA PIANURA INTERNA RILIEVI VULCANICI TOTALE Superficie territoriale (ha) 137.071,1 427.357,3 318.891,0 269.239,8 159.908,4 50.290,3 1.362.757,9 Superficie territoriale (% della superficie territoriale regionale) 10,1 31,4 23,4 19,8 11,7 3,7 100,0 Superficie agricola utilizzata ISTAT (ha) 49.736,9 214.573,8 109.114,1 114.479,2 55.534,6 6.093,8 549.532,5 Superficie agricola utilizzata ISTAT (% della SAU regionale ISTAT) 9,1 39,0 19,9 20,8 10,1 1,1 100,0 Documento di lavoro – settembre 2014 Consumo irriguo ISTAT (mc/anno) 13.414.101,1 13.294.595,3 36.446.113,7 250.423.274,7 28.953.983,9 5.023.669,8 347.555.738,5 Consumo irriguo ISTAT (% del consumo irriguo regionale) 3,9 3,8 10,5 72,1 8,3 1,4 100,0 Consumi irrigui unitari ISTAT (mc/ha/anno) 269,7 62,0 334,0 2.100,2 432,7 861,4 614,7 Tab. 6. Indici di confronto per gli STR aggregati della Campania tra i dati di consumo irriguo stimati e quelli censiti da ISTAT nell’ambito del 6° Censimento generale dell’agricol tura 2010 Consumo Superficie irriguo territoriale (% Consumo unitario della irriguo CUAS/Consu Superficie superficie SAU SAU ISTAT CUAS/Consu mo irriguo territoriale territoriale CUAS/SAU 2010/SAU mo irriguo unitario STR Aggregati (ha) regionale) ISTAT 2010 CUAS ISTAT 2010 ISTAT COLLINA COSTIERA 137.071,1 10,1 1,2 0,8 1,6 1,3 COLLINA INTERNA 427.357,3 31,4 1,4 0,7 5,4 4,0 MONTAGNA 318.891,0 23,4 1,4 0,7 1,9 1,3 PIANURA 269.239,8 19,8 1,7 0,6 1,6 0,9 PIANURA INTERNA 159.908,4 11,7 1,2 0,8 1,9 1,6 RILIEVI VULCANICI 50.290,3 3,7 3,3 0,3 3,0 0,9 TOTALE 1.362.757,9 100,0 1,4 0,7 1,8 1,3 Documento di lavoro – settembre 2014 Consumo irriguo CUAS/Consu mo irriguo ISTAT 2010 Consum o irriguo CUAS (% del consum o irriguo regional e) Densità abitativa /abitanti/k mq) Codice STR Denominazione STR 21 Colline Salernitane 0,7 0,8 616 4 Piana del Volturno - Litorale Domizio 1,0 16,8 196 2 Massiccio del Matese 1,3 3,9 71 14 Colline Flegree 1,5 0,8 5.546 5 Media Valle del Volturno 1,6 5,8 105 1 Roccamonfina - Piana del Garigliano 1,7 9,3 110 22 Monti Picentini 1,7 0,7 83 24 Piana del Sele 1,8 15,1 325 12 Piana Flegrea 1,8 7,6 2.696 11 Piana Casertana 2,0 4,9 1.470 23 Colline dell'Alto Sele 2,3 0,9 48 27 Monti Alburni - Monte del Cervati 2,4 0,4 28 6 Monte Taburno - Valle Telesina 2,4 2,9 170 26 2,5 2,6 121 17 Colline del Cilento Costiero Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri 2,8 2,0 1.267 28 Vallo di Diano 2,8 2,4 74 7 Colline Sannite - Conca di Benevento 3,0 2,4 334 13 Piana Campana 3,5 9,3 1.419 20 Valle dell'Irno 4,6 0,6 618 16 Complesso del Vesuvio - Monte Somma 5,1 1,1 2.354 25 5,2 0,8 55 18 Colline del Cilento Interno Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano 6,1 0,9 301 8 Colline dell'Ufita 7,4 3,6 119 Documento di lavoro – settembre 2014 3 Colline del Fortore 8,7 1,3 54 19 Colline Irpine 16,8 1,5 336 10 Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto 26,2 0,7 79 9 Colline dell'Alta Irpinia 34,1 0,3 41 15 Isole di Ischia e Procida 118,8 0,5 1.407 1,8 100,0 Campania Tab. 7. Tabella riassuntiva degli indici impiegati per una interpretazione programmatica preliminare, sulla base del raffronto tra le due famiglie di dati di consumo irriguo impiegate (stima geografica, censimento). In giallo, gli STR dei Sistemi vulcanici, della Pianura vulcanica e della Penisola Sorrentina-Amalfitana, caratterizzati da: rapporto consumi stimati/consumi censiti più elevato della media regionale; elevata densità abitativa; contributo non irrilevante al bilancio irriguo regionale. In verde i sistemi collinari caratterizzati da: rapporto elevato consumi stimati/consumi censiti; contributo non irrilevante al bilancio irriguo regionale; densità abitativa bassa. Documento di lavoro – settembre 2014 Fig. 1. Contributo percentuale degli STR al consumo irriguo totale regionale ISTAT 2010 Documento di lavoro – settembre 2014 Fig. 2. Contributo percentuale degli STR al consumo irriguo totale regionale stimato Documento di lavoro – settembre 2014 Fig. 3. STR nei quali il rapporto tra consumi irrigui stimati e censiti indica possibili aspetti di criticità Documento di lavoro – settembre 2014 APPROFONDIMENTO TEMATICO 5.2 - Inferenza tra fenomeni franosi ed uso del suolo Con lo scopo di evidenziare le relazioni esistenti tra franosità ed uso del suolo nella regione Campania, utili per la definizione di elementi conoscitivi sulle condizioni di instabilità del suolo ai Cambiamenti Climatici, è stata effettuata una elaborazione in ambiente GIS utilizzando: • Dati di franosità estratti dall’Inventario dei Fenomeni Franosi Italiani (IFFI) Regione Campania – ISPRA. • Dati di “land cover” estratti dalla Carta di Uso Agricolo del Suolo della Regione Campania (CUAS 2009). L’obiettivo è rappresentato dall’identificazione delle classi di uso del suolo maggiormente interessate da punti di innesco delle frane e/o attraversate da corpi di frana, e dall’analisi statistica dei risultati secondo differenti attributi cinematici e di stato dell’instabilità . Distribuzione dei valori percentuale dei PIFF* in base alle classi di uso del suolo definite dalla carta CUAS_09 *PIFF (Punto Identificativo Fenomeno Franoso /Punto di Innesco Fenomeno Franoso) Osservazioni: • Il 32% delle frane si sviluppa con angoli di pendenza ≤10° mentre il 37% del totale è compreso tra 11° e 20°. RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 • • Il 49% dei PIFF (Punto Identificativo Fenomeno Franoso /Punto di Innesco Fenomeno Franoso) delle frane IFFI si trova ad una quota inferiore ai 450 m s.l.m. Lo stato dei corpi di frana risulta per oltre il 70% in stato di quiescenza. Le categorie prevalenti di uso del suolo interessate da fenomeni franosi sono 4, in ordine di frequenza: Boschi di latifoglie Seminativi Oliveti Prati Il 50% dei PIFF situati nei boschi sono in uno stato di quiescenza La tipologia di PIFF maggiormente racchiusa nei boschi è il colamento, sia lento che rapido Il 47% dei soli colamenti rapidi si verifica nei boschi Il 50% sono posizionati all’interno dei poligoni identificati come boschi, ma a meno di 100 metri dal limite I PIFF identificati sui seminativi mostrano pendenze inferiori ai 10° per più del 50% dei casi Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 5.4 L'agricoltura nella "Terra dei fuochi": impatti agronomici, territoriali, ambientali Premessa La narrazione pubblica, ampiamente ripresa e alimentata dai media, che è alla base del la crisi di fiducia che ha interessato i prodotti agricoli provenienti dall'area di crisi ambientale della piana campana, la cosiddetta "Terra dei fuochi", si basa su inferenza, un ragionamento tacitamente accettato, che collega tra loro le seguenti affermazioni: 1. la pianura campana è un'area interessata dallo smaltimento illecito di rifiuti urbani e industriali - sia per sotterramento, che per combustione a cielo aperto; 2. il sotterramento e la combustione dei rifiuti hanno causato una contaminazione, tendenzialmente generalizzata, delle matrici ambientali (aria, suolo, falde idriche sotterranee); 3. la contaminazione, in particolare dei suoli e delle acque, ha a sua volta causato la contaminazione dei prodotti delle attività agricole e zootecniche praticate nell'area; 4. il consumo dei prodotti agricoli contaminati costituisce una minaccia per la salute, ed è uno dei fattori causali dell''incidenza anomala di malattie tumorali nell'area. D'altro canto, all'interno dei Siti di interesse nazionale identificati nel territorio della regione Campania, aventi una superficie complessiva pari a 212.900 ettari si registra, nonostante l'impetuosa e caotica urbanizzazione, che interessa il 40% dell'area, una forte e storicamente radicata presenza di attività agricole di pregio. In tale contesto territoriale, infatti, operano 38.000 aziende agricole, che contribuiscono per il 36% alla formazione del valore complessivo delle produzioni agricole regionali (ISTAT 2010), con un valore unitario delle produzioni più che doppio rispetto alla media regionale (9.124 contro 4.364 euro). All'interno del contesto territoriale sinteticamente descritto, indubbiamente caratterizzato da una disordinata compenetrazione, e da una complicata convivenza, tra sistemi urbani e rurali, le indagini tecnico-scientifiche condotte, sia nell'ambito delle attività previste dal Decreto Legge 136/2013, convertito con L. 6/2014 (Disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali ed a favorire lo sviluppo delle aree interessate), che nel progetto di ricerca comunitario LIFEECOREMED, hanno consentito una più approfondita verifica dei primi tre punti-chiave dello schema cognitivo riassunto in precedenza. 1. Caratterizzazione della qualità delle matrici ambientali a scala di area vasta Il gruppo di ricercatori dell'Università Federico II che collabora al progetto LIFE ECOREMED, avente per oggetto la definizione di sistemi di bonifica ecocompatibili dei suoli agricoli inquinati del SIN "Litorale domizio - Agro aversano"5, ha prodotto per l'intera area di studio una serie di cartografie del livello di contaminazione dei suoli agricoli, con riferimento a una gamma di 15 elementi potenzialmente tossici (EPT). L'area interessata dallo studio ha una superficie di 150.000 ettari, con circa 2.000 punti di campionamento. Per alcuni elementi potenzialmente tossici (berillio, stagno, vanadio), la valutazione dei dati deve tener conto dei valori di fondo, sarebbe a dire del contenuto naturalmente elevato di tali elementi nei suoli vulcanici della piana campana. Le cartografie ECOREMED mostrano come "l’inquinamento dell’intero agro aversano5 Il SIN "Litorale domizio - Agro aversano"è stato successivamente declassato a Sito di Interesse Regionale (“ SIR”). Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 litorale domizio si collochi perfettamente all’interno dei livelli di inquinamento tipici delle pianure urbanizzate italiane ed europee6". D'altro canto, è opportuno ricordare come, nel territorio della piana campana, che rappresenta meno del 15% di quello regionale, risiedano 4 milioni circa di abitanti, i tre quarti della popolazione campana. Come già ricordato, tale territorio, urbanizzato per il 40% circa, è caratterizzato da una elevatissima densità demografica, infrastrutturale, produttiva. In un simile contesto, il livello di qualità ambientale che si registra nell'area è da mettere in relazione alle condizioni di intensa antropizzazione, prima che al problema dei rifiuti. Ad ogni modo, il profilo ambientale che emerge dalle cartografie elaborate dal progetto LIFE ECOREMED non evidenzia alcuno stato di compromissione generalizzato dei suoli agricoli, e risulta del tutto analogo a quello di altre pianure italiane ed europee a comparabile grado di antropizzazione. 2. Identificazione dei siti potenzialmente contaminati da rifiuti Le indagini ufficiali condotte dal Gruppo di lavoro nazionale insediato ai sensi del D.L. 163/2013, finalizzate all'identificazione dei siti agricoli potenzialmente contaminati da sottoporre a indagini specifiche, hanno interessato il territorio di 57 comuni, 33 della provincia di Napoli, 24 di quella di Caserta, per una superficie complessiva di circa 108.000 ettari. Tali indagini, condotte sulla base di tecniche di fotointerpretazione e di incrocio con il data-base sullo stato chimico dei suoli, hanno consentito l'identificazione di circa 1.500 siti agricoli potenzialmente contaminati7, da sottoporre ad analisi dirette, aventi una superficie agricola interessata pari a circa 1.150 ettari, corrispondenti all'1,9% della superficie agricola complessivamente presente nel territorio investigato8. Alla data del presente report, sono state completate le analisi specifiche di campo sui siti agricoli potenzialmente contaminati identificati nella precedente fase di mappatura, ricadenti nelle classi di maggior rischio (3, 4, 5). Nel complesso, le tre classi di rischio comprendono 51 siti, per una superficie complessiva di 64,5 ettari. In questi siti sono stati effettuati a tutt’oggi 171 controlli. Solo nel 18% dei controlli il contenuto di EPT o di inquinati organici (DDT, diossine) nei suoli è risultato non compatibile con l’esercizio di attività agricole, e in nessun caso sono state riscontrate tracce di radioattività. In definitiva, all'attualità, meno di un quinto dei controlli, a carico di una superficie attenzionata che già rappresentava una porzione limitata (2% circa) dell'area agricola interessata dalle attività ufficiali di monitoraggio, evidenzia l'esistenza di effettivi aspetti di contaminazione. Le indagini specifiche condotte hanno anche accertato come tutti i campioni di prodotti ortofrutticoli campionati e analizzati nei predetti siti ricadenti nelle classi di rischio 3, 4 e 5, siano risultati conformi alle norme di legge. 6 LIFE ECOREMED " Distribuzione degli inquinanti nei suoli del litorale Agro-Aversano Domizio", http://www.ecoremed.it/index.php?option=com_content&view=article&id=86&Itemid=65&lang=it 7 La crisi della Terra dei fuochi ha evinziato, tra le altre cose, le carenze del sistema legislativo nazionale in merito alla qualità dei suoli e delle acque idonei all’uso agricolo. Il gruppo di lavoro nazionale attivato in attuazione del Dlgs 136/2013 sta anche lavorando in collaborazione con i Ministeri all’Agricoltura e all’Ambiente alla predisposizione di distinti provvedimenti legislativi in materia. 8 Nel computo non sono comprese le aree agricole di pertinenza delle "aree vaste" individuate dal Piano Regionale di Bonifica dei Siti Inquinati, le discariche di Masseria del Pozzo , Lo Uttaro, Bortolotto-Sogeri), quantificabili in circa 400 ettari. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 I comuni interessati dal Dlgs 136/2013 “Terra dei fuochi”. 3. Caratterizzazione della qualità delle produzioni agricole della piana campana Oltre i controlli delle produzioni effettuati con il piano ufficiale di mappatura di cui si è detto in precedenza, ulteriori attività di controllo istituzionale della qualità delle produzioni agricole della piana campana sono attualmente condotte attraverso le seguenti azioni: - Piano di monitoraggio "Terra dei fuochi", condotto da Regione Campania attraverso l'Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, l'Osservatorio Regionale sulla Sicurezza Alimentare (ORSA), l'ASL Napoli 2 Nord, l'ASL Caserta; Sistema di controllo "QR Code Campania", istituito da Regione Campania, attraverso l'Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, in collaborazione con il Dipartimento di Agraria e il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell'Università Federico II di Napoli. La prima azione prevede controlli coattivi di aziende agricole e zootecniche, identificate sulla base di un piano di campionamento predeterminato, a griglia fissa. La seconda azione prevede invece controlli volontari, con il concorso delle aziende private alla copertura parziale del costo del servizio. Le fasi cruciali di campionamento, analisi di laboratorio e gestione della banca dati informatizzata sono svolte da personale specializzato in servizio presso gli Enti pubblici coinvolti. Nel complesso, nell'ambito delle due azioni, sono state ad oggi effettuati circa 3.200 controlli, in soli 2 dei quali è stato riscontrato un contenuto in Piombo superiore ai limiti di legge. I due campioni provenivano da territori aziendali adiacenti arterie di grande comunicazione , probabilmente interessati da deposizioni al suolo di piombo tetraetile contenuto nelle benzine super, anteriori l'introduzione delle benzine verdi. - Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 La crisi della Terra dei fuochi ha dunque rappresentato l'occasione per la messa a punto di sistemi di controllo delle produzioni basate sulla cooperazione di istituzioni pubbliche e soggetti privati, che costituiscono all'attualità e in prospettiva un importante asset per il sistema agricolo e zootecnico della piana campana. Approfondimenti specifici di indagine hanno anche riguardato le aree agricole di diretta pertinenza delle grandi discariche della piana campana, le cosiddette “aree vaste” identificate dal Piano regionale di bonifica dei siti inquinati. Un’analisi di qualità delle produzioni agricole praticate nell'area vasta della discarica Masseria del Pozzo (meglio nota come discarica "ex-Resit"), nel territorio del comune di Giugliano, è stato condotta dall'Istituto Superiore di Sanità, nell’ambito di una collaborazione con il Commissariato di governo per la bonifica delle discariche dell’agro giuglianese. Sono state analizzate le colture agricole in aree prossime alla discarica, irrigate con acque di falda caratterizzate da concentrazioni di composti organici volatili (COV) superiori ai limiti di legge. Sono state anche analizzate colture praticate su suoli prossimi alla discarica, caratterizzati da elevate concentrazioni di cromo e zinco. Le analisi dell'ISS hanno evidenziato come tutti i campioni di ortofrutta esaminati non risultassero contaminati da COV. I campioni di prodotti ortofrutticoli sono risultati conformi alle norme di legge per quanto concerne gli elementi metallici potenzialmente tossici (EPT) normati dalla legislazione comunitaria a nazionale vigente (cadmio e piombo), mentre le concentrazioni degli EPT non normati erano entro i valori di riferimento riportati dalla letteratura internazionale. Come più diffusamente illustrato nel capitolo 6 del presente report, anche il sistema di allerta rapido gestito dall'EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, non ha evidenziato in questi anni alcun problema specifico a carico di produzioni ortofrutticole campane, riferibile alla crisi dei rifiuti. Controlli straordinari di qualità delle produzioni ortofrutticole della piana campana, al di là di quelli routinari, sono stati anche effettuati società e organizzazioni private. Global Gap, l'associazione internazionale che definisce gli standard di controllo di qualità adottati dalla Grande Distribuzione Organizzata nel territorio dell'Unione europea, ha redatto un "Report on Monitoring of Heavy Metals and Dioxines in Campania Regions", nel quale si evidenzia la piena conformità agli standard di legge dei prodotti analizzati provenienti dalla piana campana. La COOP Tirreno, uno dei principali soggetti dalla grande distribuzione organizzata (GDO) che ritira annualmente nei territori interessati dalla crisi ingenti quantità di prodotto, ha reso pubblico, con un comunicato ai consumatori diffuso dagli organi di stampa, i contenuti di un suo report interno sui risultati dei controlli straordinari effettuati sui prodotti ortofrutticoli provenienti dalla piana campana, che hanno anch'essi confermato la piena conformità di tali prodotti agli standard di legge. 4. Crisi dei rifiuti e sicurezza alimentare I risultati dei numerosi controlli effettuati da soggetti differenti, pubblici e privati, sui prodotti ortofrutticoli della piana campana, hanno sino ad oggi confermato la conformità alle norme vigenti di tali produzioni, consentendo di escludere l'esistenza di specifici rischi per la salute pubblica legati al loro consumo. Risulta evidente come sul comparto agricolo della piana campana abbiano finito per scaricarsi le tensioni e contraddizioni di un sistema territoriale fortemente squilibrato, nel quale si trovano a convivere un sistema metropolitano, il terzo del paese per importanza, abitato da quattro milioni abitanti, assieme alle cospicue persistenze di un sistema agricolo con profonde radici storiche, che mostra nonostante tutto sorprendenti aspetti di vitalità, concorrendo tuttora in maniera rilevante all'economia agricola regionale. I numerosi dati tecnico-scientifici a disposizione mettono in crisi la visione attualmente dominante nel dibattito pubblico, di un comparto agricolo della piana campana come fonte di rischi incontrollati per la salute pubblica. Le conoscenze acquisite tendono a ribaltare questa concezione, evidenziando il ruolo di presidio ambientale, sociale ed economico svolto dalle 38.000 aziende agricole Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 operanti nelle aree di crisi ambientale, nonostante le molteplici esternalità negative generate dai cattivi funzionamenti di un sistema urbano fuori controllo. 5. Una dimensione agricola "nascosta" Gli 88 comuni interessati dalle attività di mappatura previste dalla legge 6 febbraio 2014 n. 6 costituiscono innanzitutto un segmento importante dell'area metropolitana di Napoli, la terza per importanza del paese. Essi rappresentano nel loro insieme il 10% circa del territorio regionale, ma comprendono il 50% della popolazione della regione Campania e il 42% delle aree urbanizzate regionali. Si tratta dunque di aree interessate da una intensa urbanizzazione e polarizzazione demografica, nelle quali si conservano attività agricole per molti aspetti sorprendenti, che non sono compiutamente rappresentate dai dati censuari. La Carta di uso agricolo regionale dei suoli (CUAS, 2009), elaborata da Regione Campania, evidenzia infatti come la Superficie agricola utilizzata negli 88 comuni ricompresi nel Decreto “Terra dei fuochi” abbia un'estensione pari a circa 89.990 ettari (pari a circa il 63% della superficie territoriale), contro una SAU censuaria pari a circa 43.700 ettari (32,3% della superficie territoriale). La SAU cartografica è più che doppia rispetto a quella censuaria. Questa forbice non è dovuta ad errori di rilevazione: i due dati sono corretti, con riferimento alle metodologie rispettivamente utilizzate per produrli. La divaricazione si spiega con il fatto che l'agricoltura periurbana dell'area napoletana è costituita per una metà - quella non rilevata La piana campana è interessata da un mosaico complesso di aree urbanizzate e spazi rurali, che rappresentano ancora nonostante tutto i due terzi circa della superficie territoriale complessiva. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 dalle rilevazioni censuarie - da micro e nano aziende che sono evidentemente fuoriuscite dall'universo di osservazione ISTAT. Si tratta dunque di una superficie produttiva che è effettivamente presente, ma che non viene rilevata, essendo gestita da soggetti che non rispondono ai requisiti ISTAT e EUROSTAT. E' evidente a questo punto come le analisi del settore agricolo, necessarie per la definizione di strategie e politiche specifiche per l'area di crisi della piana campana, non possano non tener conto di questo territorio agricolo produttivo "nascosto" rispetto alle statistiche censuarie, per due ordini di motivi. Da un lato, si tratta di una porzione importante, per quanto non rilevata, di un sistema agricolo che, seppur caratterizzato da una spiccata frammentazione strutturale, contribuisce in modo decisivo ai risultati produttivi del sistema agricolo regionale. In secondo luogo, questo territorio agricolo nascosto, se abbandonato a sé stesso, rischia di trasformarsi nella broken window territoriale, il segmento debole del sistema, nel quale possono più facilmente perpetuarsi quei comportamenti illegali che sono poi alla base della crisi ambientale dell'area. In altri termini, questa quota "invisibile" del territorio agricolo non può essere considerata come già persa alla ruralità, come riserva per l'espansione edificatoria, soluzione del tutto insostenibile dal punto di vista urbanistico, ambientale, paesaggistico e sociale, quanto Aspetti di paesaggi rurali ad elevata integrità nella pianura acerrana piuttosto come realtà da aiutare ad emergere, a ristrutturarsi, a qualificarsi, con idonee politiche e strategie, affinché rafforzi il suo ruolo di componente rilevante della "cintura agricola" del sistema metropolitano. Un ragionamento simile a quello sinteticamente richiamato in questa sede, è già stato svolto in sede istituzionale, e assunto come base per la territorializzazione del Piano di sviluppo rurale della Campania 2014-2020, che ha riconosciuto per i territori "cintura agricola" napoletana la loro natura di aree agricole specializzate, contrariamente a quanto accaduto nel ciclo di programmazione precedente, che li conglobava indistintamente nell’esteso polo urbano di Napoli. E’ questo un aspetto della massima rilevanza, perché diventa difficile definire politiche e strategie specifiche per l'agricoltura della "Terra dei fuochi", se questa stessa agricoltura, con i suoi insospettati Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 caratteri di vitalità e permanenza territoriale, non viene identificata e riconosciuta negli atti basilari di programmazione. Significativo il caso delle maggiori città agricole della green belt di Napoli. Giugliano, ormai diventata la terza città della Campania con una popolazione che supera i 110.000 abitanti, ha una SAU cartografica che rappresenta ancora il 72% della superficie territoriale. Nella città di Acerra, (56.909 ab.), la SAU cartografica rappresenta il 79,4 del territorio comunale; a Caivano (37.460 ab), il 72,7%; a Nola (33.829 ab.) 68,2%. Lo stesso comune capoluogo di Caserta, con circa 75.000 abitanti, ha una SAU che costituisce il 73,2% della superficie territoriale comunale. Ci troviamo dunque di fronte a realtà territoriali nelle quali importanti polarità urbane si sviluppano all'interno di ancora estesi territori e sistemi agricoli intensivi e specializzati, seppur caratterizzati da aspetti strutturali di avanzata frammentazione e polverizzazione aziendale, in un contesto ambientale sovente disordinato di antropizzazione e infrastrutturazione. E' impossibile comprendere la crisi ambientale della cosiddetta "Terra dei fuochi", prescindendo dalla comprensione di tale contesto; dall'accettazione del fatto che realtà urbane estremamente popolate possano convivere nel medesimo, disarmonico quadro ambientale, con importantissime e cospicue permanenze di un sistema ortofrutticolo tradizionale ad elevatissima intensività. Aree agricole in abbandono nella frangia periurbana: si tratta di spazi in qualche modo “esterni” al sistema delle aziende agricole, che finiscono per costituire, i punti deboli, le broken windows del sistema territoriale maggiormente vulnerabili alle dinamiche di degrado. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Conclusioni La crisi ambientale della piana campana è stata indagata con riferimento ad alcuni particolari aspetti di contesto, connessi con il complessivo assetto territoriale dell’area di crisi, che devono essere adeguatamente compresi in ordine ad una diagnosi adeguata del suo effettivo "stato di salute", e alla definizione di efficaci politiche e strategie pubbliche. Nelle aree della piana campana interessate dalla crisi, infatti, aspetti di intensa urbanizzazione convivono con le cospicue persistenze di un esteso sistema agricolo, nel complesso caratterizzato da aspetti di avanzata specializzazione, e che concorre, nonostante i limiti strutturali, alla formazione di una quota significativa del valore della produzione agricola regionale. Il grado di urbanizzazione medio dell'area, è intorno al 30% della superficie territoriale complessiva. Importanti comuni della "fascia agricola" napoletana (Giugliano, Caivano, Acerra, Nola), pur essendosi trasformati nell'ultimo trentennio in città di medie dimensioni (Giugliano, con 110.000 abitanti, è ormai la terza città della Campania), sono ancora caratterizzati da tassi di urbanizzazione inferiori al 25% della superficie territoriale comunale. Questo significa che dinamiche di veloce e complessa urbanizzazione convivono e coesistono con la presenza di territori agricoli che conservano nonostante tutto una loro consistenza, continuità, vitalità produttiva. Nel territorio della piana campana, maggiormente interessato dalla crisi ambientale, operano all’attualità circa 38.000 aziende agricole, che concorrono per il 40% circa alla formazione del valore della produzione agricola regionale, con un valore unitario delle produzioni più che doppio rispetto alla media regionale (9.124 contro 4.364 euro). La crisi ambientale della terra dei fuochi nasce dalla difficile convivenza di questi due sistemi, con lo spazio urbanizzato che tende a scaricare su quello rurale, considerato come spazio residuale, privo di valori, funzioni e statuti autonomi, tutte le esternalità connesse al mai risolto ciclo dei rifiuti, alla carente pianificazione pubblica, alla crescita urbana disordinatamente fuori controllo. Un ulteriore, peculiare aspetto del sistema agricolo della piana campana è nel fatto che, proprio in virtù di questa sua specifica collocazione e natura periurbana, esso tende in qualche misura a “sfuggire” alle tecniche ordinarie di rilevazione statistica. Infatti, lo spazio agricolo, riferibile al dato di Superficie agricola utilizzata (SAU), rappresenta il 30% circa del territorio degli 88 comuni presi in considerazione dalla L. 6/2014, se si considerano i dati del Censimento generale dell'Agricoltura Istat 2010, ma è quasi doppio, se si considera invece la stima fondata sulle più recenti e dettagliate cartografie di uso agricolo dei suoli (CUAS, 2009). In altre parole, nel territorio degli 88 comuni presi in esame dalla L. 6/2014, la SAU censuaria rappresenta solo il 50% della SAU complessivamente stimabile su base cartografica. Questa forbice è in relazione, come in precedenza illustrato, con la presenza di estese porzioni di territorio che permane all'uso agricolo, ma che è legato all'attività di micro e nano aziende evidentemente fuoriuscite dall'universo di osservazione ISTAT. La crisi della cosiddetta "Terra dei fuochi" rappresenta in qualche modo l'occasione per l'emersione, con politiche necessariamente innovative, di questo spazio agricolo "silenzioso", non contabilizzato, perché, al di là delle sue relazioni con l'economia di mercato, esso costituisce un importante elemento negli equilibri territoriali e ambientali dell'area. Come evidenziato in precedenza, questa quota "invisibile", non contabilizzata dell'agricoltura della piana campana non può essere considerata come riserva per un'ulteriore espansione edificatoria, ma piuttosto come un territorio da aiutare finalmente ad emergere da una condizione di carente o assente pianificazione, mediante idonee politiche e strategie, affinché rafforzi il suo ruolo di "cintura agricola" del sistema metropolitano, piuttosto che di indistinto e anonimo "centro di rischio". In Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 assenza di azioni specifiche, questo territorio agricolo nascosto, abbandonato a sé stesso, rischia di trasformarsi nella broken window territoriale, il segmento debole del sistema, nel quale possono più facilmente perpetuarsi quei comportamenti illegali che sono poi alla base della crisi ambientale dell'area. Ad ogni modo, le indagini sino ad oggi compiute nell’ambito dei diversi progetti di monitoraggio e controllo ufficiali, hanno evidenziato come non sia lecito parlare per le aree della piana campana di uno stato di compromissione generalizzato dei suoli agricoli: se le aree agricole potenzialmente sospette identificate dal Gruppo di lavoro nazionale attivato ai sensi del Dlgs 136/2013 assommavano al 2% circa della superficie agricola totale, solo il 18% di questi siti è risultato effettivamente contaminato alla luce delle indagini dirette di laboratorio. Ciò equivale a dire che i suoli effettivamente non idonei alla produzione agricola, le reali “ferite” del territorio rurale dovute allo sversamento dei rifiuti, risultano dunque estremamente localizzate, nell’ordine dello 0,4% della superficie agricola complessiva. Anche le cartografie geochimiche di estremo dettaglio realizzate per la piana campana evidenziano un profilo ambientale di questi territori del tutto comparabile a quello di altre pianure italiane ed europee a comparabile grado di antropizzazione. D’altro canto, nessuno dei campioni di prodotti agricoli prelevati nelle aree potenzialmente contaminate identificate ai sensi del Dlgs 136/2013 è risultato essere fuori norma alla luce della legislazione vigente. Dei circa 3400 ulteriori controlli effettuati nell’ambito dei programmi di monitoraggio attivati a scala regionale, solo due campioni prelevati da siti prossimi ad arterie stradali sono risultati contaminati da piombo. Il flusso produttivo proveniente dalla piana campana si connota dunque per aspetti complessivi di salubrità e sicurezza. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Le azioni sino ad oggi mezze in campo per affrontare la crisi Livello nazionale - Emanazione del Dlgs 136/2013 “Terra dei fuochi”, convertito con L. 6/2014 - Emanazione della Direttiva ministeriale con “Indicazioni per lo svolgimento delle indagini tecniche per la mappatura dei terreni della Regione Campania destinati all’agricoltura di cui all’articolo 1, comma 1, del decreto-legge 10 dicembre 2013, n. 136” - Attuazione del programma di mappatura dei terreni e pubblicazione del relativo Rapporto ufficiale - Attuazione del programma di indagini specifiche nelle aree agricole potenzialmente contaminate (prelievo dei campioni e analisi di laboratorio) Livello regionale - Progetto LIFE ECOREMED per la bonifica ecocompatibile dei suoli agricoli contaminati - Piano di monitoraggio "Terra dei fuochi", condotto da Regione Campania attraverso l'Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, l'Osservatorio Regionale sulla Sicurezza Alimentare (ORSA), l'ASL Napoli 2 Nord, l'ASL Caserta; - Sistema di controllo "QR Code Campania", istituito da Regione Campania, attraverso l'Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, in collaborazione con il Dipartimento di Agraria e il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell'Università Federico II di Napoli. - Programma di promozione delle produzioni campane (Assessorato attività produttive), su fondi del Piano di azione Coesione (PAC) Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Le strategie e le azioni che dovranno essere messe in campo per fronteggiare i diversi aspetti della crisi, così come analizzati nel presente studio, sono molteplici. Risulta evidente come, nel ciclo di programmazione 2014-2020 la definizione dei necessari programmi di azione dovrà necessariamente fare riferimento ad un uso integrato delle risorse ed opportunità messe in campo dai diversi fondi strutturali (FEASR, FESR, FSE), in sinergia con investimenti privati. Obiettivi Azioni Soggetti interessati Contrastare il disordine Predisposizione di piani di Enti pubblici territoriali territoriale, per una nuova assetto territoriale incentrati alleanza tra spazio sulla tutela e cura dello urbanizzato e rurale. spazio rurale come elemento di rigenerazione ambientale e di pregio paesaggistico, e sul contrasto al consumo di suolo Cura dello spazio rurale Attività di cura e presidio Commissariati di governo, del territorio rurale, per la Prefetture, Protezione prevenzione e il contrasto civile, Forze dell'ordine, delle attività illegali di Amministrazioni comunali, sversamento e terzo settore e volontariato combustione dei rifiuti in ambito rurale. Messa in sicurezza dei siti Messa in sicurezza con Amministrazioni pubbliche, imprenditori agricoli agricoli contaminati tecniche eco-compatibili (bio-fitoremediation, impianto di fasce verdi con funzione di cuscinetto ecologico) dei siti contaminati, a partire dalle aree di pertinenza delle grandi discariche ("Aree vaste" del piano di Bonifica regionale), e dei siti identificati ai sensi della L. 6/2014 Assistenza tecnica agli Azioni di assistenza tecnica Servizi di assistenza agricoltori urbani e specifiche per gli agricoltori tecnica pubblici e privati. periurbani urbani e periurbani, in funzione delle specifiche esigenze tecnicoagronomiche, organizzative, amministrative, giuridicolegali. Qualità delle acque irrigue Diffusione di semplici Consorzi irrigui, tecniche aziendali o imprenditori agricoli consortili di depurazione delle acque di pozzo (filtri a carbone attivo, gorgogliatori per i COV) Potenziamento della rete Consorzi irrigui irrigua di superficie in alternativa all'utilizzo di acque profonde. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Controllo di qualità delle produzioni agricole Educare a un territorio rurale di qualità Promozione delle produzioni ortofrutticole della piana campana Sistemi di controllo della qualità delle produzioni agricole basati sulla cooperazione tra soggetti pubblici e privati (un esempio è il sistema QrCode Campania) Sviluppo di programmi educativi incentrati sulla conoscenza dello spazio rurale come ambiente di vita e di lavoro, ecosistema, paesaggio, e sull'importanza dell'agricoltura periurbana e delle filiere corte. Campagne informative e divulgative di promozione degli aspetti di qualità e sicurezza delle produzioni agricole della piana campana Enti di ricerca, Istituto Zooprofilattico, laboratori certificati Docenti e studenti della scuola pubblica di ogni ordine e grado Amministrazioni pubbliche, organizzazioni di produttori, consorzi di tutela, aziende agricole associate e singole Distribuzione degli inquinanti nei suoli del litorale Agro-Aversano Domizio (da www.ecoremed.it) Nell'ambito del progetto LIFE ECOREMED sono state prodotte le prime mappe di distribuzione degli inquinati nei suoli dell’Agro-Aversano (azione B1b). Un ulteriore approfondimento delle analisi prevedrà lo studio della frazione biodisponibile dei metalli presenti nei suoli, in quanto è proprio questa frazione quella realmente pericolosa per l’ambiente e per la salute. Solo questa frazione infatti può essere dilavata e trasportata nelle falde e potenzialmente potrebbe anche essere assorbita dalle radici e quindi essere accumulata nei prodotti vegetali. Il prossimo mese di ottobre 2014 sarà pubblicato il GIS completo con tutte le informazioni relative non solo alle mappe di distribuzione degli inquinanti nei suoli, ma anche alla qualità delle acque, alle sorgenti degli inquinanti, allo stato di salute della popolazione. Ci teniamo anche a sottolineare che si tratta di circa 2.000 punti di prelievo su una superficie totale di 1.500 km2 e che una base di conoscenze così dettagliata sulla qualità dell’ambiente non esiste in nessuna altra regione d’Europa e dell’Italia. Da un primo esame dei dati non sono emersi campioni con valori di Nichel e Selenio superiori alle soglie di legge. Una percentuale molto bassa di campioni ha superato i limiti di legge per quanto riguarda Cobalto (0.1%), Mercurio (0.2%), Cadmio (0.3%), Antimonio (0.3%), Cromo (1.3%), Arsenico (3.4%), con una diffusione del fenomeno decisamente inferiore rispetto al contesto nazionale ed europeo. Per Berillio (Be), Vanadio (V) e Stagno (Sn), emerge un diffuso superamento delle soglie indicate dal D. Lgs. 152/06, ma applicando i valori di fondo naturali identificati per l’area di Soglitelle, derivanti dalla natura geologica dei nostri suoli, si notano superamenti attribuibili ad inquinamento antropico nell’11,2% per lo Stagno, e solo nello 0,7% dei campioni per il Berillio, mentre nessun campione supera il livello di fondo naturale per il Vanadio. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Anche per il Tallio la percentuale di campioni con valori superiori alle soglie della 152/06 è molto alta in tutto il territorio e soprattutto nell’area più vicina al Vesuvio ed al Roccamonfina, ad indicare una molto probabile origine vulcanica di questo minerale. Anche lo Zinco presenta frequenti e diffusi superamenti delle soglie di legge (6.1 % dei campioni). Uno studio per la determinazione dei valori di fondo naturale di Tallio e Zinco risulta pertanto necessario per caratterizzare i livelli di inquinamento dell’intero comprensorio. Il Piombo presenta un discreto numero di campioni con valori superiori ai limiti di legge (5.7% del totale) distribuiti in tutta l’area ed attribuibili all’accumulo del Piombo derivato dalla benzina super negli anni scorsi. Anche in questo caso l’inquinamento da piombo riscontrato nell’agro Aversano non si discosta dall’inquinamento tipico delle aree urbanizzate d’Italia e di Europa. Il Rame è il minerale che presenta il maggior numero di campioni (13%) con valori superiori ai limiti di legge che risultano concentrati nelle aree Flegree, ad Acerra e nei Comuni più vicini al versante settentrionale del Vesuvio, tipiche della viticoltura ed orticoltura. I valori del rame nei suoli, oltre alla origine geologica, possono essere attribuiti anche all’uso di antiparassitari (verderame) che da oltre un secolo è una pratica tradizionale nelle aree prevalentemente ortofrutticole. In conclusione ci pare corretto considerare l’inquinamento dell’intero agro aversanolitorale domizio perfettamente all’interno dei livelli di inquinamento, purtroppo, tipici delle pianure urbanizzate. Alcuni metalli derivano sicuramente anche dalla matrice geologica dei nostri suoli e quindi per valutarne con precisione i pericoli per l’ambiente e per la salute, risulta necessario verificarne la biodisponibilità e quindi il rischio di dilavamento nelle acque di falda o di assorbimento da parte delle radici e di accumulo nei prodotti ortofrutticoli. Alla luce di queste considerazioni, una modifica normativa che identifichi le soglie di contaminazione per l’uso agricolo dei suoli sul contenuto di metalli biodisponibili e non più sul contenuto totale, risulta sempre più necessaria. Tab. 1. Progetto LIFE ECOREMED. Gli elementi potenzialmente tossici (EPT) considerati dallo studio As Arsenico Be Berillio Cd Cadmio Co Cobalto Cr Cromo Cu Rame Hg Mercurio Ni Nichel Pb Piombo Sb Antimonio Se Selenio Sn Stagno Tl Tallio V Vanadio Zn Zinco Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Progetto LIFE-ECOREMED. Carta del contenuto in Arsenico (As) nei suoli agricoli del SIN Litorale Domizio - Agro Aversano. Progetto LIFE ECOREMED: su 2.095 campionamenti effettuati nell'area di studio, il 3,8% (79 campioni) dei punti ha evidenziato un contenuto in piombo superiore ai limiti di legge. Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Fig. XX. I contenuti in arsenico nei suoli della piana campana, raffrontati all'interno del contesto nazionale. E' evidente come il profilo geochimico di quest'area sia raffrontabile a quella di altre estese porzioni territoriali del paese (LIFE ECOREMED) Fig. XX. I contenuti in arsenico nei suoli della piana campana, raffrontati all'interno del contesto europeo. Il profilo geochimico dell'area è raffrontabile a quella di altri importanti territori dell'Unione europea (LIFE ECOREMED). Documento di lavoro – settembre 2014 RAPPORTO INTERMEDIO MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013 Fig. XX. Dati riassuntivi delle attività di indagine attuative del decreto 136/2013, di identificazione delle aree interessate da smaltimento dei rifiuti. Fig. XX. Tabella riassuntiva delle aree agricole a differente grado di rischio di contaminazione, da sottoporre ad indagini specifiche ai sensi del Dlgs 136/2013. Documento di lavoro – settembre 2014