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ADVANCED DIVER MANUAL © ESA E’ vietata la riproduzione di questo manuale o di sue singole parti Product n° M0002 A cura di Mauro Bertolini Progetto formativo, sviluppo, consulenza e revisioni: Mauro Bertolini, Mario Romor, Enrico Firpo, Egidio Trainito, Maria Laura Careddu Testi: Enrico Firpo Illustrazioni: Stefano Trainito, Jacopo Pasqualotto Un particolare ringraziamento a Patrizia Salaris e Pina Contis Indice Un subacqueo con una marcia in più 6 7 8 8 9 10 10 ESA Brevetto Requisiti d’ingresso Struttura del corso Requisiti di brevetto Il brevetto ESA Nitrox Diver Uso del manuale Capitolo Uno Immersione Profonda 11 12 13 14 15 16 17 19 20 21 22 23 24 26 27 Cosa Imparerai Perché più profondi? Dove ti immergerai? Tipologie d’immersione profonda I fattori amplificati dalla profondità e le tecniche corrette per gestirli Affanno Orientamento Narcosi d’azoto MDD Intossicazione da ossigeno Consumo d’aria Le attrezzature idonee La pianificazione ed il sistema di coppia Schema dell’immersione in acque libere Complimenti! Cosa hai imparato? Capitolo Due Immersione di orientamento 29 30 31 33 34 36 39 40 44 45 Cosa imparerai Pianificazione Riferimenti in fase di discesa Riferimenti durante l’immersione Stima della distanza Uso della bussola I fattori di disturbo Schema dell’immersione in acque libere Complimenti! Cosa hai imparato? Capitolo Tre Immersione di assetto 47 48 50 53 54 54 Cosa imparerai Posizionamento corretto dell’attrezzatura Rilassati prima dell’immersione: il training autogeno Tecniche in acque libere La pesata neutra La discesa nel blu 3 56 59 61 61 64 65 Il controllo dell’assetto in immersione Risalita senza cima e sosta di sicurezza Verifica della pesata dopo l’immersione Schema dell’immersione in acque libere Complimenti! Cosa hai imparato? Capitolo Quattro Immersione con il computer 67 68 69 71 75 75 78 79 Cosa imparerai Immersione quadra e multilivello Caratteristiche dei computer subacquei Regole generali d’utilizzo Consigli sull’acquisto Schema dell’immersione in acque libere Complimenti! Cosa hai imparato? Capitolo Cinque Immersione notturna 81 81 83 85 87 90 94 95 Cosa imparerai Perché di notte? Pianificazione Attrezzatura Tecniche per l’immersione notturna Schema dell’immersione in acque libere Complimenti! Cosa hai imparato? Capitolo Sei Immersione di Ecologia 97 98 99 101 105 107 108 110 111 Cosa imparerai Le catene alimentari: i produttori Consumatori Vertebrati e invertebrati Modalità di raccolta del cibo Le simbiosi Schema dell’immersione in acque libere Complimenti! Cosa hai imparato? Appendice 113 114 116 117 119 127 4 Schema per la pianificazione Da non dimenticare 9 consigli per la difesa dell’ambiente 9 regole per la sicurezza 45 domande per ricordare Hai buona memoria? Un subacqueo con una marcia in più! Viaggiando lungo la costa meridionale della Francia si percorre una strada che offre panorami indimenticabili: un continuo susseguirsi di baie, calette e promontori rocciosi. Mentre guidi e osservi gli incredibili scenari non vedi l’ora di scoprire cosa c’è dietro la prossima curva anche se quello che stai vedendo è sicuramente eccezionale ed appagante. Nell’uomo da sempre è innata una forte curiosità ed una grande propensione verso l’avventura e la scoperta. Ti sarà già capitato di chiederti cosa potresti fare di nuovo dopo il tuo primo brevetto e le tue prime esperienze subacquee. Forse ti sarà capitato di non poterti immergere in un particolare punto perché, a causa delle sue caratteristiche, viene considerato adatto solo per subacquei con un brevetto di almeno secondo livello. Forse ti sarai risentito nei confronti della guida che non ha voluto farti partecipare ma avrai anche capito che colui che avevi di fronte era un vero professionista: uno che non ti porta sott’acqua solo per avere un cliente in più sulla barca. Come ricorderai dal corso precedente, le tecniche e le nozioni che hai appreso sono necessarie per immergersi in sicurezza entro certi limiti ben stabiliti. Per andare oltre e scoprire cosa c’è dopo la “prossima curva” devi imparare ulteriori informazioni e nuove tecniche di immersione. Solo così potrai godere appieno di nuove avventure subacquee, ma sempre nel rispetto della massima sicurezza. Il corso che stai per iniziare ti consentirà proprio questo. Imparerai nuove nozioni teoriche e le tecniche di immersione utili per accrescere la tua esperienza e renderti più autonomo e sicuro sott’acqua, sotto la guida professionale del tuo istruttore ESA. Nel canale tra la Sicilia e la Calabria, c’è un’immersione bellissima dove si possono ammirare moltissi- 5 Tuffati subito in questa affascinante avventura! me e splendide gorgonie rosse e gialle e per godere di questo spettacolo è necessario scendere oltre i 18 metri di profondità. Per fare ciò è bene conoscere le tecniche corrette necessarie per prevenire eventuali problemi che, come hai imparato nel corso precedente, si potrebbero verificare. Un altro spettacolo sicuramente molto emozionante, che si può vivere sempre da quelle parti, è dato dall’incontro con i pesci trombetta del Mediterraneo. Li vorresti vedere? E’ facile! E’ sufficiente tuffarsi in acqua di notte. Paura? No, durante questo corso potrai scegliere di imparare tutte le tecniche necessarie per girovagare di notte sott’acqua in modo sicuro, godendo appieno dell’incredibile spettacolo che ti circonda. Questo corso ti aprirà ad un sacco di nuove opportunità e alla fine ti sentirai un subacqueo con una marcia in più. Chiedi maggiori informazioni ai professionisti ESA ma non esitare - Tuffati subito in questa importante ed affascinante avventura! - ESA 6 ESA è un’agenzia didattica, il suo principale obiettivo è quello di formare i subacquei dal livello iniziale fino al raggiungimento dei livelli professionali come Diveleader e Istruttore. Per fare questo l’ESA si prefigge di applicare i più evoluti standard operativi congiuntamente ad un elevatissimo grado di sicurezza e di promuovere l’attività subacquea nelle sue varie forme. I percorsi formativi dell’ESA prevedono l’integrazione delle informazioni divulgate dall’Istruttore, con i materiali di supporto che accompagnano i vari livelli di brevetto. La formazione pratica iniziale avviene con lo sviluppo delle capacità subacquee in piscina o bacino delimitato, successivamente applicate e migliorate in acque libere. Per ogni programma o corso ESA è prevista una verifica dell’apprendimento da parte dell’Istruttore che dovrà conservare una prova dell’avvenuta valutazione. I subacquei possono ricevere dall’ESA la formazione iniziale, progredire verso livelli più alti di brevetto, specializzarsi in diverse aree legate all’attività subacquea come la biologia marina, la fotografia, l’archeologia subacquea, ecc. Raggiunte le adeguate credenziali, i subacquei possono partecipare ai programmi per la formazione di tipo professionale nell’ambito dell’attività subacquea. L’ESA stabilisce elevati standard per la formazione dei propri affiliati: essi sono professioni- sti subacquei in possesso di un brevetto ESA Diveleader o di grado più alto. Gli istruttori ESA sono formati dagli ESA IC Director, persone adeguatamente preparate e qualificate per trasmettere le tecniche di insegnamento ai futuri istruttori. La formazione dell’Istruttore è completa e prevede l’acquisizione di informazioni sulla teoria dell’immersione, sulle procedure ESA, nozioni di psicologia e di marketing, lo sviluppo delle capacità di gestione dei subacquei singoli o in gruppo, di gestione dei problemi, di salvaguardia dell’ambiente e altro. Le convalide dei brevetti ESA sono emesse dalla sede centrale e dagli uffici ESA ufficialmente autorizzati. Il dipartimento ESA che si occupa della formazione informa gli affiliati ESA sulle variazioni delle procedure esistenti e sull’introduzione di nuove procedure. Possono affiliarsi all’ESA anche strutture qualificate che operano nel campo dell’attività subacquea ricreativa. Centri immersione, club subacquei e negozi subacquei possono, infatti, acquisire la qualifica di ESA Point. Le strutture denominate ESA IC Point possono promuovere, organizzare e condurre i corsi di formazione per gli Istruttori ESA. L’ESA intende caratterizzarsi anche attraverso un particolare impegno volto alla divulgazione delle conoscenze sull’ambiente, per migliorare la qualità delle immersioni e creare nei subacquei una maggiore consapevolezza verso lo spazio sommerso. I professionisti ESA, infatti, effettuano il loro percorso formativo ricevendo una solida preparazione anche sulle conoscenze relative all’ambiente. Tutta l’attività formativa dell’ESA è saldamente collegata a obiettivi di salvaguardia degli ambienti acquatici. Potresti scoprire la tua passione per una o più attività particolari Brevetto Advanced Diver rappresenta il secondo livello ricreativo della formazione ESA e denota che hai completato con successo l’iter formativo svolto fin qui, consentendoti l’ottenimento dei requisiti verso molti brevetti di Specialità e buona parte dei requisiti d’ingresso verso il brevetto ESA Prevention and Rescue. Inoltre, il perfezionamento delle tecniche in diverse aree dell’immersione specialistica, ti consentirà di avere ottime credenziali per essere un affidabile compagno d’immersione anche per coloro che conoscerai solo in occasione di qualche immersione, uscendo in barca con un ESA Club o un altro ESA Point. Questo corso metterà anche maggiormente in luce le 7 tue aspirazioni future. Infatti potresti scoprire la tua passione per una o più attività in particolare e volerti dedicare ad esse in modo più approfondito e dedicarti in seguito ai corsi ESA di Specialità. Requisiti d’ingresso Una subacquea segnala OK al compagno all’inizio della prima immersione in acque libere del corso Per accedere al corso ESA Advanced Diver devi soddisfare i seguenti requisiti: • Essere brevettato Open Water Diver o possedere un brevetto equivalente rilasciato da un’altra organizzazione • Avere l’idoneità psicofisica necessaria per praticare l’attività subacquea ricreativa. • Aver compiuto 15 anni prima del rilascio del brevetto. • Consegnare un certificato medico in corso di validità Per accedere al corso ESA Junior Advanced Diver devi soddisfare i seguenti requisiti: • Essere brevettato Junior Open Water Diver o possedere un brevetto equivalente rilasciato da un’altra organizzazione • Avere l’idoneità psicofisica necessaria per praticare l’attività subacquea ricreativa. • Aver compiuto 12 anni prima dell’inizio del corso • Consegnare un certificato medico in corso di validità Se hai dei dubbi in merito alla validità dei requisiti in tuo possesso, non esitare a chiedere informazioni presso un ESA Point, ad un ESA Instructor oppure direttamente all’ESA. Struttura del corso 8 Il corso è strutturato in modo flessibile, per permettere sia allo studente che all’Istruttore di accedere alle varie parti che lo compongono, a seconda delle esigenze di orari e condizioni ambientali. Il corso si divide in due unità formative multimediali, che sono: 1) l’unità teorica e 2) le immersioni in acque libere. 1) L’Unità teorica è divisa in autostudio, verifica delle conoscenze (con i minitest e i questionari di fine capitolo) e presentazioni teoriche da parte dell’Istruttore ESA, nelle quali verranno rinforzate le informazioni relative ai capitoli che avrai precedentemente letto. Inoltre, prenderai visione del Video ESA Advanced Diver, che ti mostrerà la panoramica delle immersioni in acque libere. 2) Le immersioni in acque libere saranno dedicate a diverse tipologie d’immersione: 1) immersione profonda, 2) immersione di orientamento, 3) immersio- ne di assetto, 4) immersione con il computer, 5) immersione notturna, 6) immersione di ecologia. Le immersioni Uno, Due, Tre e Quattro sono obbligatorie. La Cinque potrà essere cambiata con la Sei per scelta o per questioni logistiche, di sicurezza o legate a regole e a leggi locali. Ogni immersione sarà supportata dalla relativa unità teorica e da un briefing pre immersione. Se ancora non possiedi la tua attrezzatura personale, sarai attrezzato secondo gli standard dell’immersione ricreativa e durante l’immersione con il computer ogni subacqueo partecipante al corso disporrà di uno strumento personale. Requisiti di brevetto Cosa devi fare per ottenere il brevetto? Per ottenere il brevetto devi completare il corso in ogni sua parte, dimostrare un’adeguata competenza nelle diverse aree e raggiungere gli obiettivi prefissati. La struttura del corso ti consente di soddisfare i requisiti secondo la tua disponibilità e nel rispetto dei tuoi tempi di apprendimento. Dovrai solo concordare con il tuo istruttore le modalità. Potresti anche iniziare il corso in un luogo con un Istruttore ESA e poi terminarlo da un'altra parte con un altro Istruttore, senza dover ricominciare da capo. L’importante comunque sarà superare con successo tutte le parti previste dal programma. Solo allora l’Istruttore che condurrà l’ultima immersione in acque libere prevista dal corso, potrà rilasciarti il brevetto. Se non potrai partecipare ad un’immersione in acque libere, non potrai ricevere il brevetto finché non la effettuerai con successo. Ricorda che alcune parti del corso sono propedeutiche ad altre perciò, non partecipare ad un’attività, potrebbe precluderti la possibilità di accedere a quella successiva. Il tuo Istruttore ti guiderà come un buon allenatore per farti raggiungere e soddisfare con successo tutti gli obiettivi previsti all’ottenimento del brevetto. Il brevetto ti verrà consegnato direttamente dall’Istruttore. In questo modo potrai partecipare subito ad altre attività: viaggi subacquei, altre fasi di formazione, immersioni, noleggiare attrezzature e così via. Ricordati però che il brevetto ha una durata limitata. Prima della scadenza riceverai per posta un Se ancora non possiedi la tua attrezzatura personale, sarai attrezzato secondo gli standard dell’immersione 9 adesivo di conferma definitiva da applicare al tuo brevetto. Se hai domande o non ricevi in tempo la convalida del tuo brevetto non esitare a contattare gli uffici ESA, il nostro personale sarà lieto di offrirti tutta l’assistenza necessaria. Il brevetto ESA Nitrox Diver Il manuale serve durante il corso ed è un ottimo strumento di consultazione 10 Se due immersioni saranno fatte con il Nitrox e all’interno del programma sarà compresa la teoria, potrai ottenere il brevetto ESA Nitrox Diver. Chiedi informazioni al tuo Istruttore o presso l’ESA Point dove frequenterai il corso! Uso del manuale Questo manuale sarà un tuo indispensabile compagno di viaggio sia durante il corso che in tutta la tua carriera di subacqueo. Lo potrai sfogliare per rinfrescarti la memoria: prima di rituffarti sott’acqua dopo un periodo di inattività o per approfondire cose che ti ritornano alla mente. Pensa che se proseguirai la tua carriera subacquea sino a diventare un professionista, lo scoprirai utile anche nel frequentare il corso ESA Prevention and Rescue, Diveleader o addirittura durante L’ESA IC (il Corso di Formazione Istruttori ESA). Il testo è intenzionalmente semplice ed è stato strutturato in modo da facilitare lo studio. Ogni capitolo e suddiviso in argomenti: per ogni argomento potrai individuare le informazioni più importanti (cosa imparerai), la spiegazione e le domande di verifica (minitest) con le relative soluzioni. Alla fine di ogni capitolo c’è un questionario (cosa hai imparato?) che, interrogandoti, rinforza l’apprendimento degli argomenti trattati. Rispondi con cura alle domande e, se non riesci ad individuare una o più risposte, puoi sempre rileggere la spiegazione. In ogni capitolo, dopo l’unità teorica, troverai lo schema per l’immersione in acque libere, che ti illustrerà gli esercizi previsti per ogni immersione. Ricordati che dovrai portare il manuale al prossimo appuntamento con il tuo Istruttore: se hai dei dubbi prendi appunti e chiedigli delucidazioni. Capitolo Uno 1 Immersione profonda Cosa imparerai I moderni documentari subacquei che sono trasmessi periodicamente dalle reti televisive hanno indubbiamente molti pregi: la qualità delle immagini e del montaggio, divulgazione scientifica e buone dosi di fascino, mistero ed avventura. I cameraman che filmano le immagini probabilmente sono ottimi subacquei, visto che devono immergersi equipaggiati con telecamere, fari e batterie molto voluminose. Essi ci mostrano, come fossero normalmente accanto a noi, tartarughe e squali, serpenti marini e banchi di sciabolanti carangidi, maestosi pesci napoleone, cernie e buffissimi paguri. Di solito vengono spiegate le abitudini di vita dei pesci e degli altri organismi marini presi in esame ma raramente viene spiegato qualcosa circa le condizioni di realizzo delle immagini o delle specifiche sugli habitat o dei singoli organismi tipo - a quale profondità si trovano – Insomma, a “chi non è del mestiere”, riesce difficile alle volte comprendere a quale profondità un subacqueo potrebbe osservare più facilmente un pesce napoleone o le gorgonie rosse che popolano i reef e le secche. E’ vero che questi documenti non sono didattici alla pratica subacquea e lo scopo è puramente divulgativo. La profondità, però, è un riferimento fondamentale per un sub che vuole pianificare un’immersione – di qualunque tipo essa sia -. Questo vale sia per il subacqueo neofita che apprende le tecniche d’immersione in acqua più bassa e impara a rispettare i propri limiti, sia per colui che decide di voler vedere cosa c’è un po’ oltre (senza esagerare), pensando all’immersione profonda come ad un’occasione per continuare il suo programma formativo, migliorare le proprie capacità subacquee ed avere l’occasione di fare incontri diversi visitando diversi habitat. Le condizioni, da un’immersione all’altra, possono cambiare molto pur variando un solo fattore: la profondità, appunto. In questo capitolo analizzeremo gli aspetti dell’immersione profonda partendo dalle semplici domande che un subacqueo ricreativo dovrebbe porsi quando decide di scendere oltre le basse profondità – perché - dove - come - quando. Analizzeremo i fattori che sono amplificati dalla profondità e imparerai come gestirli. Ti verranno 11 anche spiegate le tecniche corrette per immergerti in coppia a circa 30 metri e quali sono le considerazioni più importanti circa l’attrezzatura. Tutto il capitolo, naturalmente, integra la parte teorica con i consigli, le tecniche e ciò che farai in acque libere insieme all’Istruttore. Cerca di arrivare preparato all’appuntamento con l’Istruttore avendo letto il capitolo e risposto alle domande dei minitest e del questionario finale. In questo modo potrai concentrarti meglio sull’aspetto pratico di questo corso che ti vedrà come protagonista delle tue avventure subacquee! Perché più profondi? Le gorgonie rosse sono organismi che si possono osservare a partire dai 25 – 30 metri 12 Se ti rivolgessero questa domanda cosa risponderesti? Potresti elencare molte ragioni. Probabilmente molte riguarderebbero l’avventura e la scoperta, che sono alcuni degli affascinanti aspetti compresi in questo corso. E’ meglio, in ogni caso, che tu focalizzi anche delle motivazioni più concrete perché immergendoti “solamente più profondo”, correresti anche il rischio di rimanere deluso. Come in qualsiasi altra immersione ricreativa, il ruolo della pianificazione è fondamentale e sarà ovviamente preso in considerazione in questo capitolo. Proprio durante la pianificazione devi porti la domanda iniziale – perché più profondi?Sott’acqua, mentre aumenta la profondità aumentano inevitabilmente i consumi, quindi può diminuire il tempo a disposizione per poter rimanere immersi. E’ un dato di fatto, però, che molti subacquei pratichino con entusiasmo e soddisfazione questa attività (entro i limiti dell’immersione ricreativa!). Modifichiamo un po’ la domanda iniziale e consideriamo obiettivi chiari e precisi: “...cosa si può osservare oltre i 18 -20 metri? ...dove si possono osservare organismi particolari come le gorgonie rosse o quelle più rare gialle e rosse, le lunghe spugne a canna d’organo o a calice? ...dove sono localizzati molti dei relitti che giacciono sott’acqua?” Spesso per vedere queste cose è necessario immergersi più profondi del solito. In questo modo darai un senso diverso ed un’impronta reale all’immersione e, se applicherai con scrupolo le informazioni dedicate all’immersione ricreativa profonda che riceverai in questo corso, sicuramente sarai appagato e ti appassionerai più facilmente. Inoltre, pensa che potrai approfondire le tue conoscenze sull’immersione profonda con il corso ESA Deep Diver. Allora si, scoprirai nuovi oriz- zonti e concretizzerai il senso di avventura che istintivamente hai innato; come lo hanno del resto tutti quelli della nostra specie – la specie umana Un’altra ragione, non spesso messa in luce, per dedicarsi all’immersione profonda ricreativa, è che essa può far aumentare conseguentemente la consapevolezza nel subacqueo: dei propri limiti, della profondità reale, del dover mantenere con cura l’attrezzatura, della necessità di un’accurata pianificazione e del controllo del sistema di coppia che mai deve essere trascurato, neppure in un’immersione che molti potrebbero definire banale. 1 Dove t’immergerai? Tipologie d’immersione profonda Con l’ottenimento del brevetto ESA Advanced Diver potrai presto scoprire quasi tutti i tipi d’immersione che di solito vengono svolte dai subacquei ricreativi e probabilmente ti appassionerai a qualche tipo d’immersione in particolare. Potresti viaggiare e visitare le barriere coralline tropicali o dedicarti all’ambiente Mediterraneo, che molti definiscono “il più affascinante e misterioso”. Qualsiasi ambiente visiterai, non mancheranno le occasioni per immergerti in differenti condizioni. Addirittura durante questo corso ti capiterà di immergerti in punti diversi e anche questa immersione - la profonda appunto - potrebbe essere scelta dall’Istruttore in base a particolari caratteristiche di logistica o d’interesse naturalistico. Le immersioni in parete o lungo un fondale degradante. Le immersioni in parete si svolgono di solito ancorando la barca vicino ad una parete o a un reef, che possono scendere più o meno verticali fino a differenti profondità. In certi punti le pareti, o i reef, scendono anche centinaia di metri (non preoccuparti: non arriverai a tanto!). Certe isole si prestano bene a questo tipo d’immersioni. Potrebbe essere necessario un piccolo tragitto in superficie prima della discesa perché le barche non possono avvicinarsi troppo ma, di solito, esso è breve per non stancarsi ancora prima di scendere. Pianifica questo importante aspetto se andrai autonomamente (ma con un compagno) in immersione profonda e ricordati di preventivare assistenza qualificata in superficie. Un particolare vantaggioso dell’immersione in parete sarà che potrai svolgere la discesa, la risalita e la sosta di sicurezza continuando tranquillamente a goderti il paesaggio e la vita che c’è intorno. In questo tipo d’immersione è fondamentale avere un ottimo assetto per rimanere Due sub in immersione profonda 13 Minitest 1) In questo corso imparerai le tecniche per immergerti con sicurezza a. Oltre i limiti dell’immersione ricreativa b. Entro i limiti dell’immersione ricreativa c. Oltre i 40 metri 2) La pianificazione dell’immersione profonda deve comprendere obiettivi precisi. Alcuni di essi sono a. Osservare organismi particolari b. Immergersi ad alte profondità per vincere le paure inconsce c. Sia a che b 3) Acquisire le informazioni, imparare le tecniche e praticare l’immersione profonda ricreativa aumentano nel subacqueo a. La possibilità di immergersi da solo b. La consapevolezza dei propri limiti c. Le capacità di salvamento nella posizione più comoda lungo la parete. Se pensi di avere ancora bisogno di qualche “messa a punto” circa l’assetto, puoi chiedere al tuo Istruttore di scegliere per prima l’immersione di assetto prevista da questo corso e poi dedicarti alle altre. Le immersioni profonde si possono fare anche entrando da terra e seguendo il fondale che degrada. E’ necessario pianificare per quanto tempo sia necessario seguire il fondale prima di arrivare in una zona profonda: molti siti d’immersione da terra hanno fondali che degradano lentamente. Secche e relitti. Queste immersioni di solito prevedono una discesa lungo la cima dell’ancora o di una boa fissa e lo spettacolo che si presenta ai tuoi occhi, mentre scendi, di solito è molto coinvolgente. All’inizio, a seconda delle condizioni di visibilità, potresti trovarti immerso nel blu con la cima in mano e vedere ad un certo momento innalzarsi gradualmente dal fondo forme tondeggianti o pinnacoli appuntiti di roccia o la sagoma del relitto che diventa via via riconoscibile nelle sue parti. Di solito, è necessario ritornare più volte in questi posti per poter compiere una visita abbastanza completa del sito d’immersione. Questo, però, è un vantaggio: infatti potrai fare la stessa immersione pianificando tragitti diversi ed osservare aspetti diversi dello stesso ambiente ma una parte della pianificazione potrebbe essere la stessa dell’immersione precedente. In queste immersioni è fondamentale avere un buon senso dell’orientamento per essere nuovamente alla cima di risalita prima dello scadere del tempo di fondo. Non preoccuparti: il programma di questo corso prevede proprio un’immersione di orientamento in cui riceverai le informazioni di base per sfruttare al meglio i riferimenti che ti serviranno per non perderti e fare ritorno a riva, o alla barca, in qualsiasi momento. Ti affascinano i relitti? Molti di essi si trovano oltre i venti metri e per le particolarità di queste immersioni è consigliabile frequentare un corso. Quale occasione migliore che seguire un corso di specialità sui relitti. Chiedi informazioni al tuo Istruttore ESA! Risposte: 1b – 2 a – 3b I fattori amplificati dalla profondità e le tecniche corrette per gestirli 14 Abbiamo appena analizzato alcuni esempi sulle tipologie d’immersione profonda a cui potrai dedicarti. In ogni caso, ricorda che le regole principali da rispettare sono le stesse per ogni tipo d’immersione. L’acqua è un elemento molto diverso dall’aria in cui viviamo -circa 800 volte più densa - e chi si immerge deve adattarvisi in modo totale: adottare tecniche particolari per muoversi, respirare nel modo corretto e tenere in considerazione le giuste precauzioni per non subire il più possibile gli effetti negativi dell’aumento di pressione. Ci sono fattori concomitanti con l’immersione subacquea con autorespiratore che sono amplificati dalla profondità e devono essere considerati e gestiti nella maniera opportuna. Uno di questi, che molti conoscono pur non essendosi mai immersi, è l’affanno. Affanno Chi non si è mai sentito in affanno almeno una volta nella vita? Una forte emozione, un senso di costrizione o uno sforzo fisco non previsto possono indurre facilmente l’affanno in ognuno di noi. Il dizionario riporta il termine come - condizione di respirazione breve e mancanza d’aria. Ricorderai dal primo corso le informazioni in merito. Infatti, anche durante il corso Open Water Diver, che si svolge prevalentemente in acqua bassa e comunque non oltre i 18 metri, il sub viene informato sul rischio dell’affanno e impara come respirare e muoversi. A maggior ragione, questo deve essere tenuto in considerazione in un’immersione profonda. Infatti, l’aria respirata a 30 metri è densa il doppio che a 10 metri, raggiungendo i 4 bar. Questo può favorire l’insorgenza di affanno ma ci sono altre considerazioni da fare. Devi sapere come prevenire l’affanno affinché l’immersione profonda sia una bella esperienza e non una fonte di stress. Il subacqueo preparato all’immersione profonda deve essere in buona condizione psicofisica, disporre di adeguata attrezzatura e, ovviamente, respirare e muoversi nel modo corretto. Se hai dubbi circa la pianificazione di un’immersione o non ti senti in grado di svolgerla, dovresti parlarne al tuo compagno e non semplicemente avventurarti forzatamente in qualcosa che non ti fa sentire sicuro: questo potrebbe procurarti ansia e quindi affanno. L’affanno può essere provocato anche da attrezzatura non idonea e, visto che stiamo parlando di respirazione, un occhio attento deve essere rivolto all’erogatore. La scelta di un erogatore deve essere basata su fattori rilevanti: la facilità di respirazione e le prestazioni in profondità piuttosto che quanto esso si intoni al colore della muta e del Gav. Quando sarai sott’acqua con l’Istruttore per questa immersione, vedrai che egli ti sarà molto vicino e ti segnalerà spes- Un sub in affanno. Questa condizione può manifestarsi maggiormente in profondità a causa della densità dell’aria respirata 15 1 Durante le immersioni profonde il sistema di coppia deve essere rafforzato per prevenire ogni tipo di problema 16 so “OK”, più che in un’immersione meno profonda. Rispondi sempre ai segnali e successivamente, quando ti immergerai con il tuo compagno, entrambi ricordate e applicate sempre questa procedura. Questo serve per far comprendere al compagno che tutto procede bene e per valutare le sue condizioni di respirazione e di comfort. La regola più importante per prevenire l’affanno è: muoviti piano, rispetta i tuoi limiti e se ti sembra che l’aria fatichi ad arrivare, fermati – respira profondamente - trova un punto d’appoggio e segnala al tuo compagno. Orientamento Aumentando la profondità diminuiscono la luce e la visibilità quindi è necessario sapersi orientare bene. Non ti troverai improvvisamente al buio ma l’acqua più scura potrebbe non rendere molto evidenti i riferimenti che normalmente usi in altre immersioni per orientarti: la stessa cima dell’ancora sparirebbe nel blu se tu ti allontanassi troppo. In molte occasioni potrai scendere sott’acqua senza alcun riferimento ma se pianifichi un’immersione profonda è meglio prevedere di avere sempre un riferimento: una cima per la discesa e la risalita, una parete o il fondale che degrada. Il sistema di coppia è importante anche per l’orientamento e, in questo caso, è meglio che due compagni d’immersione stiano ben vicini per non perdersi mai di vista. Mentre scendi, guardati bene intorno e osserva i riferimenti visibili. In assenza di riferimenti subacquei naturali, che potrebbero non comparire se non quasi sul fondo, potresti guardare il profondimetro, la cima di discesa, il tuo compagno e, ogni tanto, anche la superficie. Una volta raggiunta la profondità stabilita, ci sono diverse possibilità. Se i riferimenti sono particolari e caratteristici e la visibilità è buona puoi tranquillamente compiere il tragitto stabilito rimanendo vicino al compagno. Se le condizioni di visibilità non lo permettono, potreste rimanere in vista della cima di risalita e perlustrare le vicinanze, osservando quello che c’è. E’ meglio non pianificare lunghi tragitti durante un’immersione profonda sia perché i consumi aumentano sia perché la visibilità, per quanto buona, è quasi sempre diversa Narcosi d’azoto Ricorderai dal corso Open Water Diver le informazioni sulla narcosi d’azoto. Avrai anche imparato che questa condizione può verificarsi a circa trenta metri e aumentare con la profondità. Pensa che, paradossalmente, ci sono molte persone che si immergono spesso in profondità senza avere problemi di questo tipo mentre altre hanno dichiarato di aver avvertito strani effetti anche a profondità minori. E’ necessario che tu sia preparato all’immersione profonda avendo pianificato bene la discesa. Esiste, infatti, una sorta di adattamento al respirare l’azoto dell’aria in profondità che ti permette di gestire meglio questo fattore. Per iniziare correttamente un’immersione profonda, dovresti eseguire una discesa lenta. Come già sai, questo è importante per la compensazione e per l’orientamento ma può servirti anche per prevenire la narcosi d’azoto. Una discesa lenta ti permetterà di adattarti meglio agli effetti dell’aumento di pressione e di monitorarti efficacemente ad ogni metro della discesa e fermarti subito in caso avvertissi degli effetti strani. Infatti, come ricorderai, è sufficiente risalire perché i sintomi della narcosi scompaiano senza lasciare traccia. Prima, però, è necessario essere consapevoli della propria condizione e, come sai, spesso la narcosi presenta un quadro di offuscamento delle percezioni. Anche qui ecco che viene in aiuto il sistema di 1 Minitest 1) Ci sono dei fattori nell’immersione profonda che sono ______ e devono essere ______ a. Incomprensibili – lasciati al caso b. Amplificati dalla profondità - considerati e gestiti nella maniera opportuna c. Amplificati dalla profondità – semplicemente accantonati 2) Vero o Falso. Durante l’immersione profonda è necessario prevenire l’affanno perché esso diventa ingestibile 3) Durante un’immersione profonda è meglio ______ per avere______ a. Scendere lungo un riferimento – un migliore orientamento b. Scendere senza una cima – migliore libertà di movimento c. Scendere solo in parete – un migliore orientamento Risposte: 1b 2 Vero - 3a da un’immersione in acqua bassa. Esistono le eccezioni di alcuni laghi in cui la visibilità aumenta sensibilmente solo una volta superati gli strati d’acqua superficiale decisamente più torbida che possono arrivare anche a oltre 20 metri. In ogni modo, anche in quei casi, quelle condizioni non permettono, per esempio, di sfruttare bene la luce del sole come “sistema d’illuminazione” e riferimento naturale. Riceverai, comunque, maggiori informazioni circa le tecniche per imparare a non perderti sott’acqua durante l’immersione di Orientamento prevista da questo corso. Un consiglio che molti seguono spesso con soddisfazione è quello di immergersi con un centro immersioni. L’immersione guidata dovrebbe essere presa in considerazione ogni qual volta ci si immerga in un sito nuovo e a maggior ragione se l’immersione prevista è una profonda. Chiedi informazioni all’Istruttore circa gli ESA Point presenti nelle zone in cui pensi di immergerti: troverai un servizio altamente professionale anche per le immersioni guidate! 17 Una coppia di subacquei scende lentamente lungo la cima 18 coppia! Due subacquei, che scendono lentamente lungo un riferimento, possono aiutarsi reciprocamente nel caso in cui uno dei due manifestasse un comportamento strano e non fosse in grado di capirlo. Non è difficile aiutare il compagno in questo caso: l’importante è non indugiare sul fondo. Rassicuralo con dei segnali ed invitalo a risalire un po’. Puoi anche aiutarlo prendendolo per un braccio e risalire finché anch’egli ti risponderà con “OK!” Forse avrai notato che fino a questo punto non abbiamo parlato di esercizi particolari che dovrai svolgere durante questa immersione. Infatti, per l’immersione profonda non sono necessarie tecniche particolari che devi praticare per divertirti in sicurezza. La pianificazione accurata è sicuramente il tuo esercizio più importante. Devi applicare le comuni regole d’immersione che già conosci, focalizzando maggiormente la tua attenzione sui fattori che saranno amplificati dalla profondità (che stiamo analizzando) e usare attrezzatura idonea di cui parleremo fra poco. Tutto lo staff ESA che parteciperà a questo programma ti aiuterà a non tralasciare nulla, in modo che sia veramente la bella esperienza che pensavi. C’è comunque un momento in cui dovrai fare qualcosa di diverso. Sarà un piccolo gioco per valutare la tua lucidità mentale che, come abbiamo appena detto, potrebbe subire un offuscamento dato dall’azoto. Questo problema si può manifestare anche in maniera molto sottile. Infatti, non è assolutamente detto che un subacqueo a trenta metri vada “fuori di testa completamente”: sarebbe impossibile immergersi in simili condizioni. Le variazioni più frequenti, possono essere date da un rallentamento delle percezioni, da un conseguente rallentamento della capacità di ragionamento e delle azioni e da una manualità imprecisa. E’ possibile valutare questo? La risposta è si e con l’Istruttore farete delle prove sia fuori che sott’acqua. Pensa a un gioco da eseguire mentalmente e manualmente, come contare con le dita. L’Istruttore ti segnalerà un numero con le dita e tu dovrai rispondere sempre aumentando di uno (es.se il numero indicato sarà due, dovrai rispondere tre e cosi via). Se il segnale fosse “cinque”, naturalmente dovresti usare due mani per rispondere “sei”. Altri tipi di piccoli esercizi che l’Istruttore ti potrebbe chiedere di eseguire sono: una semplice operazione matematica scritta sulla lavagnetta o staccare e riattaccare la frusta del Gav sia fuori dall’acqua che in profondità e controllare il tempo che occorre per farlo. Vedrai che in ogni caso sarà molto interes- sante e divertente anche questa parte un po’ insolita dell’immersione. MDD Ricorderai la Malattia Da Decompressione già dal primo corso. Inevitabilmente, in ogni immersione, i tessuti del nostro corpo assorbono l’azoto dell’aria in relazione alla profondità e al tempo trascorso. Questo significa che più in profondità vai e più tempo passa, più azoto assorbi. Se osservi la tabella per calcolare l’immersione, noterai che a più alte profondità corrispondono tempi di permanenza subacquea più brevi. Questo serve per poter stimare una quantità di azoto accettabile affinché il subacqueo possa, dopo una lenta risalita, far ritorno in superficie senza tappe di decompressione. Questo vale anche per le immersioni ricreative profonde? La risposta è “certamente si!” Infatti, quello che dovrai fare quando pianifichi un’immersione profonda sarà quello che hai sempre fatto anche nelle altre immersioni. Sceglierai una profondità (che sia compresa entro i 40 metri) e un tempo d’immersione che rientri abbondantemente nei limiti di non decompressione e rispetterai questi dati. Sia che tu usi la tabella o il computer, potrai ricavare questi dati facilmente. Il computer ti fornisce addirittura sul momento il tempo di permanenza, che può variare se cambi quota di profondità. Se ancora non hai fatto l’immersione con il computer, avrai modo di scoprirlo presto: infatti sarà un’immersione obbligatoria di questo corso. Come saprai, non esiste una regola uguale per tutti circa l’assorbimento d’azoto. Sia le tabelle che i computer sono stati progettati per offrire un buon margine di sicurezza per tutti, essi però non garantiscono che i sintomi non possano mai insorgere. In ogni modo, ricorderai anche che l’azoto viene rilasciato quando diminuisce la pressione, cioè in risalita e, per un certo tempo, anche dopo l’immersione. Per ridurre al minimo i rischi e facilitare lo smaltimento del gas (azoto) dobbiamo rispettare i calcoli ed aumentare la prudenza con l’applicazione di piccole regole. Esse sono: non arrivare mai alla fine del tempo di non decompressione, risalire lentamente (almeno 10 metri al minuto) e, prima di riemergere, fermarsi a 5 metri per una tappa di sicurezza di 3 minuti. Come saprai, la sosta di sicurezza non è una misura obbligatoria nelle immersioni, ma tutti i subacquei dovrebbero sempre farla e considerarla obbligatoria durante le immersioni profonde. Durante l’immersio- Un computer subacqueo: se ancora non lo hai usato, lo proverai in una specifica immersione di questo corso 19 1 Due sub effettuano la sosta di sicurezza ne è anche consigliato di non eccedere in sforzi e limitare l’esposizione al freddo. Ambedue i fattori aumentano la concentrazione di gas nei tessuti e, conseguentemente, i rischi di MDD. Anche una volta che l’immersione è finita e sarai in barca o a riva, ricorda di limitare gli sforzi fisici e prima di salire in altitudine (anche con l’automobile!) aspetta che sia trascorso un tempo ragionevole: almeno 24 ore. Ricordi come si manifesta l’MDD? Semplicemente si formano delle bolle di gas nei tessuti e, a seconda del loro numero e della loro localizzazione, i sintomi e le conseguenze possono essere più o meno gravi. Se le bolle si formano in un’articolazione, ci può essere dolore localizzato e impedimento nei movimenti, se le bolle si localizzano nel midollo spinale può sopravvenire anche la paralisi definitiva. E’ importante sapere che, nel caso si manifestassero i sintomi di MDD, andranno prese adeguate misure di primo soccorso e che dovrebbe essere disponibile dell’ossigeno puro da somministrare. Puoi chiedere al tuo Istruttore qualcosa in più circa l’ossigeno; egli ti mostrerà volentieri il kit di cui dispone e che sicuramente vi porterete in barca. Intossicazione da ossigeno Come l’azoto, anche l’ossigeno può dare problemi in profondità. Essi possono essere molto gravi e portare convulsioni e perdita di coscienza improvvisa anche se, per incorrere in un’intossicazione respirando aria, è necessario scendere molto profondi; diciamo a quote superiori ai 60 metri. Perché parlarne dunque? Come saprai, il limite stabilito per la subacquea ricreativa è 40 metri e nell’immersione profonda di questo corso scenderai con l’Istruttore entro i 30 metri, ben al di sopra della soglia pericolosa. E’ necessario, in ogni modo, che ogni subacqueo conosca i pericoli dell’ossigeno contenuto nell’aria respirata in profondità per scoraggiare quella confidenza eccessiva che può instaurarsi facendo immersioni profonde. Ricorda questa semplice ma importante regola che vale per tutte le immersioni e a maggior ragione per un’immersione profonda: pianifica l’immersione entro i limiti massimi dell’immersione ricreativa ad aria e rispetta il piano d’immersione che hai fatto! 20 Consumo dell’aria 1 Minitest 1) Scendere lentamente ti può aiutare a capire meglio a. Gli effetti della compensazione b. Gli effetti della narcosi d’azoto c. Gli effetti della MDD 2) L’MDD è una grave condizione medica che può dipendere ______ e ______ a. Da trattenere il respiro – dal risalire velocemente b. Dal superare i limiti delle tabelle – non compensarli c. Dal superare i limiti delle tabelle – dal risalire velocemente 3) L’ossigeno è un gas responsabile di potenziali problemi in profondità. E’ comunque facile evitarli ______ a. Rispettando i limiti dell’immersione ricreativa b. Non immergendosi mai oltre i 18 metri c. Respirando miscele senza ossigeno Risposte: 1b – 2c – 3a Dovrai verificare spesso questo fattore durante l’immersione profonda. Hai imparato nel corso Open Water Diver che a 10 metri consumi il doppio rispetto alla superficie. Possiamo aggiungere che a 30 metri consumi il doppio rispetto ai 10 metri, quindi, a 30 metri consumi 4 volte in più rispetto alla superficie. E’ un dato significativo e devi considerarlo attentamente. Di solito come gestisci l’aria nelle tue immersioni? Forse ancora non ne avrai fatte molte ma sicuramente avrai imparato a controllare il manometro per evitare di finire l’aria, risalire ed avere ancora autonomia per la sosta di sicurezza. Dovrai fare la stessa cosa durante un’immersione profonda, semplicemente controllando il manometro più frequentemente e segnalando spesso anche con il compagno circa la scorta d’aria. Considera che un’immersione profonda comporta una risalita più lunga. Abbiamo detto che la velocità di risalita non deve superare i 10 metri al minuto, quindi se risali da trenta metri impiegherai almeno tre minuti per raggiungere la tappa della sosta di sicurezza (abbiamo arrotondato in eccesso per essere più sicuri!). Il consumo dell’aria è, in ogni modo, un fattore individuale e ci sono subacquei che, immergendosi nelle stesse condizioni di altri, possono consumare il doppio o la metà. In certi casi può essere opportuno procurarsi una bombola di maggiore capacità per le immersioni profonde. Chiedi al Diveleader o all’Istruttore quali sono le procedure più adatte in base all’immersione che farai e non dimenticare la regola più importante che devi considerare circa il consumo dell’aria: controlla spesso il manometro, segnala spesso al compagno e lascia un buon margine di autonomia per la risalita e la sosta di sicurezza. Affinché la sosta possa essere eseguita in ogni caso (anche da chi è arrivato ad avere pochissima aria), si usa mettere preventivamente un bombolino d’aria con un octopus montato (così potrebbero respirarci anche due persone) alla tappa dei 5 metri. Di solito le barche per subacquei sono attrezzate con una barra d’acciaio a cui è possibile appendersi per la sosta e lì trovare anche il bombolino. In ogni modo, nel briefing pre immersione, l’Istruttore ti spiegherà le procedure usuali circa la sosta di sicurezza e l’uso del bombolino. Se qualcosa non ti è chiara, ricordati di chiedere chiarimenti! 21 Le attrezzature idonee Una torcia subacquea. Portarla durante una profonda potrebbe valorizzare l’immersione, restituendo agli organismi i reali colori che vengono assorbiti in profondità 22 Se ancora non possiedi la tua attrezzatura, il Diveleader ti fornirà tutto il necessario per il corso ma considera che è meglio se prevedi l’acquisto di attrezzatura propria. Potrai così scegliere un erogatore che abbia buone prestazioni anche in profondità ed una protezione termica adeguata. In molte occasioni, pur variando la profondità, potrebbe non variare la temperatura, ma in altre occasioni questo cambiamento potrebbe essere rilevante. Informati circa la temperatura dell’acqua prima di partire per una vacanza subacquea e procurati una muta adatta alle condizioni che troverai. La strumentazione deve comprendere un buon manometro perfettamente tarato e almeno uno strumento per misurare profondità e tempo. Ci sono in commercio ottimi strumenti integrati che possono affiancare il computer, se decidi di non usare orologio e profondimetro. Questi sono gli elementi più importanti da considerare al fine di un’immersione profonda. Possiamo aggiungere che il Gav deve avere un buon volume (senza esagerare), il sistema di zavorra deve essere ben posizionato e la pesata essere neutra, le pinne non devono essere troppo dure e la maschera si deve adattare bene come per le altre immersioni. E’ meglio, in ogni modo, non provare durante un’immersione profonda elementi nuovi dell’equipaggiamento. Anche un piccolo difetto potrebbe rovinarti l’immersione, quindi porta con te il necessario dopo averlo provato in acqua bassa. Sicuramente un attrezzo utile in una profonda è la torcia subacquea. Abbiamo parlato dell’assorbimento della luce sott’acqua e di come esso sia amplificato in profondità. Con una torcia potrai osservare il reale colore delle gorgonie che altrimenti risulterebbero blu: infatti sono di un bel rosso vivo! Anche la volta di un grande masso, che potrebbe apparire scura, acquisterebbe tutto il suo splendore mostrando tappezzamenti di gialle margherite di mare, di spugne colorate e centinaia di altri organismi che risulterebbero altrimenti invisibili. L’Istruttore porterà una torcia subacquea sott’acqua e potrai notare come essa potrà valorizzare ulteriormente la qualità di un’immersione profonda. Ricorda, infine, che tutto l’equipaggiamento deve essere conservato con un’ottima manutenzione e che un buon sistema di coppia prevede il controllo con il compagno prima della discesa. Se la tua formazione subacquea è iniziata con un percorso diverso da un corso ESA, avrai comunque imparato un metodo per verifi- care l’attrezzatura con il compagno. Se vuoi, puoi anche farlo ricordando questa parola: GRAZIE. 1 La pianificazione ed il sistema di coppia Abbiamo già parlato molto della pianificazione e del sistema di coppia e in ogni paragrafo che hai letto c’era qualche informazione in merito. Soprattutto, avrai capito che questi due aspetti devono essere rafforzati rispetto ad immersioni in acqua bassa. Rivediamo in maniera più schematica le informazioni più importanti che abbiamo analizzato tra le righe e che tu e il tuo compagno dovete tenere in considerazione durante un’immersione profonda: • Pianificate insieme degli obiettivi d’immersione precisi in modo che essa sia divertente e sicura • Pianificate la profondità massima e non oltrepassate il limite stabilito o comunque quello dell’immersione ricreativa • Usate attrezzatura collaudata e sicura che garantisca ottime prestazioni in profondità • Ogni volta, prima di scendere sott’acqua, controllatevi reciprocamente l’attrezzatura • Prevenite il più possibile la narcosi d’azoto scendendo lentamente in assetto neutro lungo un riferimento e segnalatevi spesso “OK” • Prevenite l’affanno movendovi e respirando lentamente e aiutatevi reciprocamente in caso d’insorgenza dei sintomi • Rimanete sempre alla stessa quota e non perdetevi mai di vista • Controllate spesso il manometro, segnalatevi spesso circa l’autonomia e lasciate un buon margine per la risalita e la sosta di sicurezza • Prevenite l’MDD risalendo ben prima del limite di non decompressione e ad una velocità non superiore a 10 metri al minuto e fermatevi a 5 metri per una sosta di sicurezza di 3 minuti • Dopo l’immersione limitate gli sforzi fisici e attendete almeno 24 ore prima di volare o salire in altitudine Ispezione dell’equipaggiamento 23 Minitest 1) A 30 metri un sub consuma ______ rispetto a ______ a. Il doppio – 10 metri b. 4 volte – la superficie c. Sia a che b 2) La regola più importante circa il consumo dell’aria prevede di a. Controllare spesso il manometro e segnalare al compagno b. Lasciare un buon margine di scorta per la risalita e la sosta di sicurezza. c. Sia a che b 3) Vero o Falso. E’ meglio non provare in un’immersione profonda elementi nuovi dell’equipaggiamento 4) In tutte le immersioni sono importanti sia la pianificazione sia il sistema di coppia, ma in un’immersione profonda è meglio a. Rafforzare la pianificazione b. Rafforzare il sistema di coppia c. Che esse siano rafforzate Risposte: 1c – 2c – 3 Vero – 4c 24 Schema dell’immersione in acque libere Briefing Ascoltare la descrizione delle attività da svolgere e fare domande per eventuali chiarimenti Prima delle Acque Libere, il briefing è particolarmente importante perché non è conveniente risalire durante l’immersione o uscire dall’acqua per chiarire qualcosa. E’ meglio ascoltare con attenzione, scendere e godersi l’immersione profonda in ambiente rilassato per aumentare il tuo comfort, il divertimento e la sicurezza. L’Istruttore ti spiegherà quello che dovrai fare, dove, come e quando, perciò è fondamentale che sospendi ogni attività e che gli rivolgi tutta la tua attenzione. Non esitare a fare domande se qualcosa non ti è chiaro, l’Istruttore o il Diveleader saranno felici di aiutarti. Preparazione, vestizione e controllo dell’attrezzatura Preparare correttamente tutta l’attrezzatura necessaria per l’immersione, indossarla con l’ausilio del compagno e controllarla reciprocamente Puoi assemblare il Gav e gli erogatori alla bombola e controllare che essa sia carica. La vestizione può dipendere dall’uso e dal tipo di imbarcazione e puoi effettuarla sia fuori sia direttamente in acqua. La verifica è quanto di meglio puoi fare in ultima fase per prevenire problemi legati all’attrezzatura, compresi quelli legati al controllo dell’assetto. Devi curare attentamente questa fase e segnalare all’Istruttore o allo Staff se tu o il tuo compagno rilevate problemi con qualche elemento dell’attrezzatura. Puoi usare la parola GRAZIE per ricordare la procedura di controllo: Gav, Rubinetterie, Aria, Zavorra, Individua l’erogatore di riserva, Erogatori Ingresso Entrare in acqua con la tecnica adeguata in base alle caratteristiche del luogo L’Istruttore e lo Staff forniranno le indicazioni utili per un corretto ingresso in acqua in base alle caratteristiche del luogo e dell’imbarcazione. Discesa controllata lungo un riferimento entro una profondità massima di 30 metri Scendere con l’assetto corretto usando i riferimenti di una cima o di una parete, correggere la velocità di discesa con l’aiuto del Gav e fermarsi in assetto neutro prima di toccare il fondo o raggiungere la profondità massima di 30 metri Il controllo in discesa è una fase importante dell’immersione. In particolare, essere in grado di fermarti quando lo ritieni opportuno, potrebbe rivelarsi utile in caso di problemi di compensazione, se avvertissi qualche effetto di narcosi d’azoto o per non sollevare sedimento in prossimità del fondo. Pianificherai questa immersione insieme all’Istruttore ESA ad una profondità massima di 30 metri, quindi controlla bene il profondimetro mentre scendi e segnala all'Istruttore il raggiungimento della quota. Giro subacqueo di esperienza in profondità, uso dei segnali e controllo dei dati di tempo, profondità e scorta d’aria Praticare esperienza in profondità durante un giro subacqueo controllando frequentemente tempo, profondità e scorta d’aria e segnalando al compagno o all’Istruttore Nitrogen Check: verifica degli effetti della narcosi In profondità, eseguire un semplice esercizio psicomotorio segnalato dall’Istruttore Un semplice esercizio di manualità suggerito dall’Istruttore ti servirà per verificare la completa lucidità psicomotoria che durante un’immersione profonda potrebbe essere, anche solo parzialmente, compromessa dall’effetto dell’azoto. 1 La vestizione dell’attrezzatura può avvenire sia in acqua sia fuori Risalita controllata lungo un riferimento e sosta di sicurezza Risalire lentamente (almeno 10 metri al minuto) lungo un riferimento e fermarsi a 5 metri per una sosta di sicurezza di 3 minuti E’ importante risalire lentamente e fermarsi per una tappa di sicurezza in tutte le immersioni quindi, a maggior ragione, in un’immersione profonda. In questo modo aumenterai la tua sicurezza nei confronti dell’MDD potendo smaltire ulteriore azoto dal tuo organismo. L’Istruttore ti fornirà le indicazioni necessarie per effettuare la sosta di sicurezza Uscita Uscire dall’acqua applicando le tecniche suggerite dall’Istruttore Disassemblaggio e cura dell’attrezzatura Disassemblare e prestare le dovute cure all’attrezzatura Soprattutto quando pianifichi delle immersioni profonde, è fondamentale che tutto sia in perfetta effi- 25 cienza. Questa fase si rivela preziosa per mantenere in efficienza la tua attrezzatura. Se puoi, è meglio risciacquarla in acqua dolce pulita ancora prima di disassemblarla, se ciò non fosse possibile, riponila con cura nella tua sacca o nella cesta per risciacquarla in un secondo momento secondo le indicazioni dello Staff Debriefing Ascoltare il commento dell’Istruttore Ecco un'altra occasione per migliorare il tuo processo formativo! Interrompi ogni attività ed ascolta con attenzione i commenti sulle tue prestazioni, i suggerimenti e le raccomandazioni offerte dal tuo Istruttore e dallo staff. Approfittane per migliorare ulteriormente e non esitare a fare domande! Convalida dell’immersione Convalida dell’immersione Registrare l’immersione sul proprio logbook e farla firmare dall’Istruttore Registra l’immersione! Questa operazione serve per confermare la tua formazione in acque libere. Annota con cura tutti i parametri, le condizioni ambientali, la temperatura ed aggiungi i tuoi commenti personali. Ricorda di far convalidare l’immersione dal tuo Istruttore e chiedi se ci sono timbri o adesivi particolari che puoi apporre sul tuo libretto. Complimenti! Forse leggendo l’unità teorica di 26 questo capitolo avrai notato che i cambiamenti necessari per effettuare immersioni ricreative profonde non sono radicali. Insomma, non devi sconvolgere tutto quello che hai imparato in precedenza! Per poterti immergere a profondità accettabili, che ti consentano di osservare organismi particolari, o visitare punti d’immersione più profondi del solito, devi assumere il giusto atteggiamento mentale e rafforzare le norme di sicurezza che già conoscevi. Anche il considerare i fattori amplificati dalla profondità e disporre di attrezzatura efficiente rientra nella corretta pianificazione di un’immersione profonda. Hai trovato ottimi suggerimenti in merito, come per esempio provare una torcia subacquea in profondità ed usare attrezzatura già collaudata in precedenti immersioni in acqua bassa. Tutto il resto ora ti aspetta, insieme alle emozioni che condividerai con il tuo compagno d’immersione nelle prossime avventure subacquee. Cosa hai imparato? 1 Lo scopo di questo esercizio è quello di ripassare le informazioni più importanti della relativa Unità Teorica, innanzitutto per migliorare la tua formazione, ma anche per arrivare più preparato al prossimo appuntamento con il tuo Istruttore. Rispondi alle domande scegliendo la risposta esatta tra quelle indicate, specificando se l’informazione è vera o falsa oppure scrivendo la risposta nell’apposito spazio. Consegna al tuo Istruttore questa scheda, se troverà delle imprecisioni ti darà le spiegazioni necessarie. Buon lavoro! 1) Un subacqueo dovrebbe considerare l’immersione profonda come a. Un’occasione per superare i limiti consentiti b. Un’occasione per visitare punti d’immersione caratteristici c. Un’occasione per osservare organismi che non popolano solitamente le profondità più basse d. Sia b che c 2) I più importanti fattori amplificati dalla profondità prevedono a. Un’accurata preparazione alla soluzione dei problemi in immersione b.Un’accurata pianificazione e le tecniche corrette per gestirli c. Una notevole prestanza fisica per poterli affrontare d. Sia a che b 3) Vero o Falso. Ogni sub dovrebbe sapere che l’affanno in un’immersione profonda è inevitabile e prepararsi fisicamente all’evenienza 4) Aumentando la profondità di solito diminuiscono la luce e la visibilità, quindi è meglio a. Pianificare tragitti molto lunghi b. Non pianificare tragitti molto lunghi c. Pianificare un’immersione notturna d. Sia a che c 27 5) La narcosi d’azoto può manifestarsi con sintomi quasi impercettibili. Tra essi ricordiamo a. Le convulsioni improvvise b. La perdita di coscienza c. Un rallentamento delle percezioni d. Una sensibile diminuzione dei consumi 6) Le più importanti regole per prevenire la MDD comprendono a. Non arrivare mai al limite di non decompressione b. Risalire non più veloce di 10 metri al minuto c. Non trattenere il respiro in risalita d. Sia a che b 7) Vero o Falso. Dato che l’ossigeno dell’aria è tossico solo a profondità superiori a 60 metri, non è necessario che ogni subacqueo ne conosca gli effetti 8) Un dato importante da considerare immergendosi in profondità è l’aumento a. Delle bolle nei tessuti b. Dei consumi c. Della visibilità d. Sia b che c 9) L’uso di una torcia subacquea in un’immersione profonda potrà a. Valorizzare la qualità dell’immersione b. Servire se l’immersione si svolge dopo il tramonto c. Restituire i colori naturali che sono assorbiti in profondità d. Sia a che c 10) L’immersione profonda del corso ESA Advanced Diver prevede una discesa controllata e un giro subacqueo entro la profondità massima di a. 25 metri b. 30 metri c. 40 metri d. 42 metri Dichiaro di aver rivisto tutte le risposte con l’Istruttore ESA e di aver compreso la spiegazione di quelle da me sbagliate. 28 Firma_________________________data__________ Capitolo Due Immersione di Orientamento Cosa Imparerai Sicuramente uscirai saltuariamente a passeggiare per svagare la mente dagli impegni: forse ti sarà capitato di visitare qualche parco o avrai programmato delle escursioni in campagna o in montagna. In molte località caratteristiche hanno un buon seguito le escursioni guidate. Le guide esperte dei luoghi formano dei gruppi che in genere partono la mattina presto e tornano la sera o addirittura pianificano un piano di escursione più lungo e si accampano per una notte, tornando il giorno dopo. Prima della partenza sono previsti itinerari e percorsi che abbiano le caratteristiche idonee ai partecipanti: più o meno facili, più o meno lunghi e che abbiano un’autonomia di luce necessaria a consentire l’arrivo verso l’automobile, o al punto di accampamento, prima che il sole sia tramontato. Di solito i sentieri percorribili hanno dei riferimenti: frecce e indicazioni colorate che sono dipinte sulle rocce. Mentre si cammina e ci si gusta il panorama è comunque necessario orientarsi e, volendo, si riesce anche a stimare quanta strada si sta percorrendo. Se proprio una persona volesse essere precisa, potrebbe contarsi i passi e calcolare esattamente il percorso. Sott’acqua le regole non sono poi così diverse: ci si immerge per divertimento e relax e si visitano luoghi straordinari proprio come in un’escursione. Anche in questo caso occorre applicare le tecniche adatte per riuscire ad orientarsi: osservare dei riferimenti, stimare la distanza percorsa e calcolare l’autonomia necessaria per il ritorno verso la barca o a riva. In questo caso l’autonomia è data principalmente dall’aria della bombola. Il subacqueo neo brevettato Open Water Diver spesso lamenta una scarsa capacità di orientamento in immersione ma ciò è totalmente comprensibile. Occorre dedicare un po’ di tempo - dopo aver appreso le tecniche di base per immergersi - per imparare le tecniche necessarie ad orientarsi. Capita alle volte che una coppia di subacquei sia costretta a risalire in superficie lontano dal punto d’ingresso: probabilmente non avrà tenuto conto del fatto che sott’acqua è particolarmente importante sapersi orientare. La conseguenza è che, 2 29 una volta risaliti, essi devono pinneggiare in superficie anche per centinaia di metri. Le condizioni del mare potrebbero cambiare rapidamente e potrebbero esserci corrente e onde. Inoltre, il traffico di barche e natanti potrebbe essere pericoloso e la fatica arriverebbe a stancare anche la persona più resistente. Ecco lo scopo di questa immersione: iniziare ad applicare le giuste procedure perché l’immersione sia una passeggiata subacquea bella e rilassante e non ti procuri stress o fatica. In base alla tua pianificazione e seguendo i consigli per l’orientamento subacqueo che troverai in questo capitolo, quando deciderai di terminare l’immersione, potrai tranquillamente risalire trovandoti nuovamente nei pressi del punto d’ingresso in acqua. Valutazione delle condizioni per una immersione da terra 30 Pianificazione Avrai già ricevuto molte informazioni sulla pianificazione dell’immersione durante il tuo corso Open Water Diver. Tra le prime, ricorderai che devi scegliere accuratamente il luogo d’immersione. Ai fini dell’orientamento questa scelta dovrebbe includere alcune caratteristiche che già dalla superficie ti fornirebbero molte indicazioni utili. Il metodo migliore per imparare le più importanti caratteristiche di un sito è un’immersione guidata. Questo ti permette di farti un’idea dei riferimenti importanti che potrebbero servirti per le immersioni successive. In un’immersione da terra, di solito il fondale decresce mentre si scende: questo ti servirà per impostare il ritorno, che avverrà salendo lungo il fondale crescente. Un’immersione in parete avrà dei riferimenti in superficie diversi da un’immersione su una secca o su un reef. Nel primo caso la barca potrebbe ancorare vicino alla parete e quindi ti basterà seguirla sia durante la discesa sia durante l’immersione. Nel secondo caso potresti tuffarti in acqua anche in assenza di riferimenti esterni e sarebbe necessario utilizzare i soli riferimenti naturali subacquei o addirittura la bussola. In ogni caso, parleremo di entrambi questi argomenti nei prossimi paragrafi. Nelle librerie, o presso i centri subacquei delle località più note, si trovano delle pubblicazioni sulle immersioni locali con le mappe molto dettagliate dei punti più caratteristici. Con poca spesa, esse potrebbero esserti di grande aiuto perché riportano molti dati: le immersioni più importanti e le caratteristiche climatiche stagionali, come raggiungere il luogo, dove è preferibile ancorare e se è permesso dalle leggi locali, quali sono gli itinerari subacquei consigliati e quale tipo di vita marina potrai osservare. Non è consigliabile avventurarsi in mare senza aver pianificato bene anche questi aspetti. Se le condizioni ambientali di tempo e mare sono favorevoli per l’immersione, quantomeno dovresti conoscere anche il tipo di fondale in cui ti immergerai. Infatti, la visibilità e gli spunti per l’orientamento possono cambiare molto a seconda della composizione del fondo e questo è un fattore fondamentale per sfruttare al meglio i riferimenti naturali (es. immergersi su un fondale con rilievi caratteristici che puoi focalizzare o su una piatta distesa di sabbia, può influire molto sulla capacità di orientamento). I riferimenti in fase di discesa I riferimenti presenti in superficie ti possono essere utili anche per farti un’idea di come si presenterà il paesaggio sott’acqua. Infatti, le caratteristiche esterne di un sito d’immersione spesso rispecchiano quello che c’è sotto la superficie: una scogliera che scende a strapiombo continuerà con una parete più o meno profonda; un’isoletta piatta sarà circondata facilmente da un fondale poco degradante e, addirittura, per immergerti a soli 10 metri potresti doverti allontanare molto dalla riva. Allontanarsi molto dal punto d’ingresso, però, non è molto conveniente. Se le occasioni di divertimento ci sono anche in pochi metri d’acqua perché non approfittarne? Spesso la sabbia circonda le piccole isolette e anch’essa può servire come riferimento. Sott’acqua, davanti alla riva, la sabbia risente dell’influenza del moto ondoso e forma spesso delle ondine - le ripple marks – che sono parallele alla costa. Se decidessi di entrare da riva, potresti nuotare perpendicolarmente ad esse con il fondale che decresce per portarti in fuori, seguirle parallelamente per spostarti verso destra o sinistra rispetto al punto d’ingresso e tornare seguendole perpendicolarmente con il fondale che cresce. Le immersioni dalla barca possono essere diverse a seconda del sito o delle condizioni ambientali. La barca ancorata: può esserlo alla sua stessa ancora o ad una boa fissa, come quelle che trovi usualmen- Minitest 1) Un buon metodo per conoscere un sito d’immersione è a. Fare una lunga immersione di esplorazione b. Farsi accompagnare almeno una volta in un’immersione guidata c. Immergersi ripetitivamente a brevissima distanza sullo stesso sito 2) Ai fini dell’orientamento, la pianificazione dell’immersione dovrebbe comprendere a. Conoscere la tipologia di fondale b. Conoscere la tipologia di organismi c. Sia a che b 3) Un buon metodo per farsi un’idea di un sito d’immersione è a. Perlustrare il sito in apnea b. Se disponibili, consultare i libri sulle immersioni locali c. Se disponibile, consultare il portolano 31 Alcuni subacquei si spostano in superficie per raggiungere il punto d’immersione 32 te in Mar Rosso. In entrambi i casi disporrai di una cima per la discesa che è sempre consigliabile usare: non devi necessariamente attaccarti ad essa, tuttavia essa è sicuramente un buon riferimento. Quando ti tuffi in acqua e dopo che hai controllato l’attrezzatura con il compagno, guarda verso il fondo. Questo ti permetterà di avere una buona panoramica del paesaggio. Scendi con le pinne verso il basso lentamente sia per compensare agevolmente sia per guardarti intorno. Focalizza i particolari che ti colpiscono: una roccia dalla forma particolare, la divisione netta che ci può essere tra una prateria di posidonia e una secca di roccia adiacente, una franata di ciottoli o massi. Eventualmente, fermati e osserva meglio qualcosa che potresti ricordare. In modo particolare se ti trovi vicino al fondo, prima di abbandonare la cima di discesa per la direzione pianificata, controlla il computer o il profondimetro: saprai a quale profondità si trova l’ancora e questo ti servirà quando farai il tragitto di ritorno. La barca non ancorata: si usa soprattutto in condizioni di corrente o se l’ancoraggio é proibito dalle leggi locali. In questo caso scenderai senza una cima. A maggior ragione, dovrai cercare di osservare il più possibile dell’ambiente circostante e difficilmente ti troverai in condizioni di totale assenza di riferimenti. Le immersioni in corrente avvengono di solito in ambienti in cui la visibilità è ottima e con un Diving Center attrezzato per questo tipo di condizioni. Ascolta attentamente il briefing e chiedi spiegazioni se non hai compreso qualcosa o se ti sembra che qualcosa sia stato omesso circa la profondità, il tempo ed il tragitto pianificato. Una volta in acqua, stai vicino al tuo compagno e rimanete entrambi vicini alla guida, segnalandogli subito se qualcosa non va bene. E’ consigliabile approfondire le tecniche di orientamento anche dopo il corso ESA Advanced Diver, seguendo il corso di specialità ESA Orienteering: acquisirai maggiore consapevolezza dell’ambiente sommerso, di come orientar- tici e sarai più sicuro quando ti immergerai con un compagno autonomamente. I riferimenti durante l’immersione Prima di abbandonare la cima di discesa, dopo aver rilevato la profondità, devi decidere da quale parte dirigerti. Anche in questo caso le possibilità sono diverse. Vediamo le principali. In parete disporrai di un riferimento naturale molto semplice da sfruttare: addirittura potrai scendere e risalire lungo di essa. Una volta raggiunta la profondità pianificata, con la parete di fronte, potrai dirigerti verso destra o sinistra. Se scegli ad esempio quest’ultima, il tuo corpo sott’acqua sarà parallelo alla parete con il braccio destro rivolto verso di essa. Una volta che hai deciso di voltarti indietro, ritornerai con il braccio sinistro verso la parete. Fra poco analizzeremo i metodi per stimare una distanza sott’acqua e che ti serviranno per pianificare anche la lunghezza del tragitto subacqueo. Se la parete – pur a strapiombo - scende poco sott’acqua (anche soli 7 – 8 metri), come si osserva in certe isole, troverai facilmente alla fine di essa una serie di gradoni con franate di pietre più o meno grandi che comunque degradano verso un fondale più profondo. Quindi, se scegliessi d’immergerti almeno a 20 metri dovresti allontanarti anche molto dalla parete, verso fuori. In questo caso potresti impostare il tragitto diversamente. Scenderai lungo la cima della barca, raggiungerai verso fuori la profondità massima pianificata e ti girerai ad angolo retto posizionandoti parallelamente alla parete (sempre verso destra o sinistra). Puoi fare questa operazione anche se non riesci a vedere la parete: userai una bussola e i riferimenti del fondo. Una volta imparate le caratteristiche del sito, potrai usare solo i riferimenti naturali. Procedendo parallelamente alla parete (o alla riva se l’immersione è da terra) ad un certo momento, in base alla lunghezza del tragitto, ti girerai ad angolo retto verso la parete, e procederai verso di essa fino alla minima profondità voluta. Voltandoti con un altro angolo retto ti porterai nella direzione opposta a quella di partenza. Alla fine, quello che avrai compiuto sarà un tragitto a forma di rettangolo. 2 Un sub indica al compagno la direzione del loro tragitto subacqueo 33 Minitest 1) Generalmente quello che vedrai fuori dall’acqua avrà a. Una disparità sotto la superficie b. Una conseguenza sotto la superficie c. Una continuità sotto la superficie 2) Vero o Falso. E’ sconsigliato immergersi sulla sabbia a causa dell’assenza di riferimenti 3) Qualunque sia la tipologia d’immersione, è consigliabile prendere riferimenti a. Una volta sul fondo b. Già dalla superficie c. Alla cima dell’ancora 4) Un percorso in parete potrebbe iniziare verso ______ mentre immergendosi su una secca si potrebbe ______ a. Sinistra o destra – seguirne il contorno b. Destra o sinistra – seguirne il confine c. Entrambe le risposte precedenti Risposte: 1c – 2 Falso – 3b – 4c 34 Una secca potrebbe essere una montagna rocciosa che sale dal fondo verso la superficie anche se non è detto che esca fuori dall’acqua. Ci sono secche che raggiungono quasi la superficie ed altre che per raggiungerle devi scendere anche fino a 30 metri. Premesso che la pianificazione di un’immersione deve sempre tenere conto in anteprima dell’esperienza e del grado di brevetto del subacqueo, come vedi pur trattandosi della stessa tipologia d’immersione – la secca appunto - le condizioni potrebbero essere molto diverse. I riferimenti, in immersioni di questo tipo, di solito sono ben marcati. Soprattutto i confini della secca, che possono essere adiacenti a una distesa di sabbia o a una prateria di posidonia. Se la profondità e l’ampiezza della secca lo consentono, potresti seguire la linea di confine e fare un vero e proprio giro completo ritornando al punto di partenza senza doverti voltare. Molte volte, però, l’ampiezza di una grande secca non consente né una completa panoramica visiva dei confini, né la possibilità di circumnavigarla completamente a causa dell’autonomia. Cosa fare in questo caso? Prima di tutto osserva quanto più riesci a vedere scendendo. Potresti poi visitarne una parte, partendo dalla cima dell’ancora, spostandoti in modo che la linea di confine sia visibile e pianificare una distanza o un tempo verso una direzione per poi tornare indietro. Le possibilità di effettuare tragitti subacquei sono davvero molte, sia usando i riferimenti naturali sia usando altri sistemi (di cui fra poco parleremo). In una sola immersione non si riuscirebbe certamente a coprire tutto il programma approfondito di Orientamento. Nel corso di specialità ESA Orienteering troverai molte altre informazioni e possibilità per applicare ulteriori tecniche di orientamento subacqueo. Stima della distanza Impostare un itinerario subacqueo, come per uno terrestre, significa che anche il ritorno deve essere calcolato accuratamente, soprattutto per garantirti l’autonomia necessaria a raggiungere la barca o la riva. Contare le pinneggiate. Quando cammini usi i passi - di solito tutti uguali - ed imposti l’andatura secondo un certo ritmo. Ormai questa tecnica è talmente acquisita nell’uomo che neanche ci si fa più caso. Per avanzare sott’acqua usi le pinne: puoi impostare anche le pinneggiate, come i passi, secondo un certo ritmo che tenga conto dei tuoi limiti. Stabilita la direzione di “marcia” (la rotta), prova a contare quante volte usi le pinne. Un giro completo si compie quando la pinna passa sia al punto più basso sia a quello più alto rispetto al tuo corpo. Ogni pinneggiata completa ti fa percorrere mediamente 0,70 mt. Questo sistema di conteggio delle pinneggiate ti permette di avere le mani libere e la vista dedicata all’osservazione sia naturalistica sia dei riferimenti per la rotta. Potresti impostare una rotta in una direzione per 30 pinneggiate, voltarti e tornare indietro per la rotta inversa (o reciproca) ricontando altre 30 pinneggiate. Naturalmente è meglio che tu parta da un punto di riferimento preciso: potrebbe essere la stessa ancora o un masso caratteristico. Questo sistema molto accurato ti può essere utile anche quando conosci molto poco di un sito. Molti tragitti brevi in direzioni diverse ti permetterebbero un’esplorazione accurata senza correre il rischio di perderti. Proverai l’esercizio di conteggio delle pinneggiate sott’acqua con l’Istruttore e sarà combinato anche con l’uso della bussola. Calcolare il tempo. Devi spesso controllare il tempo d’immersione per non superare i limiti delle tabelle e computer, quindi perché non approfittarne? Una volta decisa la rotta, puoi pinneggiare per un certo periodo –10 15 minuti, aria e limiti permettendo – e poi tornare indietro per altrettanto tempo. Combinando questo sistema con i riferimenti naturali ed il controllo della profondità, hai trovato un nuovo sistema per ritornare alla barca o a riva. Calcolare il consumo. Questo è uno dei sistemi più usati anche dalle guide subacquee che pianificano l’immersione dovendo tener conto dei consumi di più persone contemporaneamente. Analogamente alla situazione precedente, in immersione devi spesso controllare anche il manometro, per avere aria sufficiente per tornare alla barca. Questo strumento ti può fornire indicazioni utili anche per calcolare un tragitto. Puoi impostare una Il conteggio delle pinneggiate è uno dei sistemi più pratici per calcolare una distanza 35 2 Minitest 1) Imparare a stimare una distanza sott’acqua è utile per a. Pianificare il tempo per rimanere immersi b. Pianificare la profondità alla quale immergersi c. Pianificare la lunghezza di un itinerario subacqueo 2) I sistemi per calcolare una distanza sott’acqua comprendono a. Il conteggio delle pinneggiate e il controllo del tempo b. Il controllo della profondità e della visibilità c. Entrambe le risposte precedenti 3) Usando il metodo del consumo dell’aria per calcolare un tragitto, devi controllare spesso anche a. La bussola b. La profondità c. La sospensione Risposte: 1c – 2a – 3b 36 direzione con la bussola, procedere controllando il manometro finché avrai consumato 30 - 40 bar e tornare indietro per altrettanti bar. Combinando questo metodo soprattutto con il controllo della profondità, per non far variare i consumi, potresti fare un’immersione tornando tranquillamente al punto di partenza. Uso della bussola Avrai forse già usato questo strumento sott’acqua durante il corso Open Water Diver per un semplice esercizio. Nel caso tu non abbia avuto modo di provare prima d’oggi una bussola subacquea, non preoccuparti: ora rivedremo le sue caratteristiche principali ed inoltre il tuo Istruttore penserà sia a rinfrescarti la memoria sia a fornirti lo strumento per questa immersione. Avrai anche modo di praticare un po’ di esercizio fuori dall’acqua prima di immergerti. Le caratteristiche. La bussola ha un ago magnetico (di solito a forma di freccia con una punta e una coda) che sta in bilico su uno spillo. In questo modo l’ago, che è attirato dal magnetismo terrestre, è libero di oscillare fino a porsi sempre con la punta verso il Nord magnetico. Le indicazioni riguardo i punti cardinali sono nel quadrante al centro del quale stanno in rilievo sia lo spillo sia l’ago magnetico. Tenendo la bussola in mano vedrai il quadrante diviso in quattro porzioni principali nelle quali troverai: il Nord – N che corrisponde a 0 (o 360) gradi, l’Est – E - che corrisponde a 90 gradi, il Sud – S – che corrisponde a 180 gradi e l’Ovest – W - che corrisponde a 270 gradi. Il quadrante delle bussole subacquee presenta anche una finestrella che agevola la lettura dello strumento sott’acqua. La Linea di fede è una linea disegnata proprio in mezzo al quadrante o di lato ad esso, dipende dai modelli di bussola, e serve per impostare la rotta. In navigazione la linea di fede dev’essere sempre in asse con l’asse del tuo corpo. La ghiera girevole è simile a quella di certi orologi ma con dei riferimenti caratteristici e serve sia per impostare una rotta sia per poterla mantenere in navigazione. Ora vedremo quali saranno gli esercizi che farai sott’acqua insieme all’Istruttore o al Diveleader per familiarizzare bene con la bussola. Leggi attentamente questo paragrafo e scoprirai che queste tecniche sono più facili da fare che da spiegare! La posizione di navigazione. E’ forse la cosa più importante da tenere in considerazione. E’ necessario tenere lo strumento nella giusta posizione di navigazione per evitare che l’ago si blocchi. In questo caso ti fornirebbe false indicazioni. Sott’acqua devi essere a tuo agio in assetto neutro ed in posizione orizzontale per riuscire a mantenere la bussola nella corretta posizione di navigazione. Questa sarà l’unica garanzia di funzionamento e di attendibilità dei dati. Osserva a questo proposito dalle foto di questo paragrafo quali sono le posizioni più comode per navigare con la bussola: in ogni situazione lo strumento è mantenuto perfettamente orizzontale. I tracciati subacquei. Con la bussola puoi pianificare ed effettuare veri e propri schemi di navigazione: dai tracciati più semplici fino a percorsi articolati. In questo paragrafo, analizzeremo le tecniche per impostare una rotta in linea retta, la sua rotta reciproca e un rettangolo. Proverai anche in acqua questi divertenti esercizi in coppia con il tuo compagno. Il tuo Istruttore controllerà che entrambi svolgiate una buona esecuzione e vi segnalerà se qualcosa deve essere corretto. Per iniziare il primo esercizio – il percorso in linea retta andata e ritorno - devi impostare una rotta. Per fare ciò dovrai essere fermo, allineare la linea di fede con la linea d’asse del tuo corpo e porti nella direzione in cui deciderai di andare. Una volta impostata la direzione e se la bussola sarà mantenuta perfettamente orizzontale, l’ago girerà libero fino a porsi con la punta della freccia verso Nord. A questo punto, girando la ghiera “chiuderai” l’ago dentro ai riferimenti ed inizierai la navigazione subacquea pinneggiando lentamente (sempre nella direzione della linea di fede). Per la distanza userai il conto delle pinneggiate (che avrai stabilito in precedenza). Per mantenere quella rotta sarà sufficiente evitare che l’ago esca dai riferimenti. La correzione di rotta, se necessaria, dovrai farla mantenendo la linea di fede dello strumento allineata con l’asse del tuo corpo e girerai lentamente come un tutt’uno fino a che la punta dell’ago tornerà dentro ai riferimenti. Impostare la rotta reciproca. Completato il numero di pinneggiate previste ti fermerai e, mantenendo la bussola in posizione di navigazione, girerai con tutto il corpo finché la coda dell’ago sarà entrata nei riferimenti al posto della punta. In questo modo avrai com- 2 Due sub seguono una rotta tenendo la bussola in mano 37 Minitest 1) L’ago magnetico della bussola tende a porsi sempre verso a. Ovest b. Sud c. Nord 2) Per impostare la bussola in posizione di navigazione è necessario a. Mantenere la bussola orizzontale e allineare la linea di fede con l’asse del corpo b. Mantenere la bussola davanti al viso e allineare la linea di fede con l’asse del corpo. c. Mantenere la linea di fede sempre verso il Nord 3) Se stai navigando lungo una rotta usando la bussola, per svoltare verso destra ad angolo retto devi a. Sottrarre 90 gradi b. Sommare 45 gradi c. Sommare 90 gradi piuto un giro di 180 gradi. Rifacendo lo stesso numero di pinneggiate dell’andata, dovresti tornare al punto di partenza. Questo era solo un esempio di lettura dello strumento. Se preferisci, puoi impostare la rotta per gradi dalla finestrella o osservando il quadrante. Questo è particolarmente utile quando si vuole percorrere un itinerario più articolato. Il tuo Istruttore ti fornirà comunque altre indicazioni. Percorrere il perimetro di un rettangolo Potresti iniziare da qualsiasi grado leggi sul quadrante ma, per spiegarlo meglio, useremo i quattro punti cardinali principali. Per prima cosa dovrai pianificare il tuo rettangolo. Questa figura ha tutti gli angoli di 90 gradi ma due lati corti e due più lunghi per cui dovrai stabilire il numero di pinneggiate per ogni lato. Supponiamo che tu voglia percorrere i lati lunghi con 20 pinneggiate e quelli corti con 5. Potresti impostare il primo lato lungo verso Nord. La bussola in posizione di navigazione - ti indicherà il Nord non appena l’ago si sarà fermato. Ti girerai finché la linea di fede sarà allineata con N e lo chiuderai ulteriormente con i riferimenti della ghiera girevole. A questo punto potrai iniziare le prime 20 pinneggiate. Cerca di usare le pinne con calma e concentrazione, come se camminassi lentamente. Finito il primo ciclo di pinneggiate ti fermerai e lentamente potrai girarti verso destra finché nei riferimenti della ghiera entrerà - Est – Questa volta le pinneggiate saranno 5. Se volessi anche contare i gradi sul quadrante o nella finestrella, vedresti che ne hai aggiunti 90. Svolterai poi ulteriormente verso destra finché entrerà – Sud, equivalente a 180 gradi – per 20 pinneggiate, poi sarà la volta dell’ultimo lato – W (Ovest) equivalente a 270 gradi- per 5 pinneggiate. Il tuo Istruttore segnerà un riferimento all’inizio del percorso e, se tutto avrà combaciato, alla fine sarai di nuovo nei suoi pressi. Abbiamo visto come puoi compiere un rettangolo svoltando i lati verso destra. Ricorda che con la maggior parte delle bussole ogni volta che vorrai svoltare verso destra ad angolo retto dovrai sommare 90 ai gradi precedenti. Al contrario, se volessi impostare di svoltare ad angolo retto verso sinistra dovresti sottrarre 90 ai gradi precedenti. I fattori di disturbo 38 Abbiamo visto, fino a questo punto, diversi metodi che puoi applicare per orientarti in immersione. Ci sono però alcune cose importanti che devi considerare, soprattutto pensando che il mare é un ambiente liquido in perenne movimento e non statico come una strada o un sentiero. I riferimenti naturali, se sono attendibili, rimarranno sempre al loro posto (non valgono perciò i banchi di salpe che stazionano sulle rocce brucando le alghe!). Potrebbero però esserci variazioni nelle condizioni ambientali e alcune volte esse potrebbero essere totalmente impreviste,anche in immersioni che conosci a menadito. La visibilità potrebbe essere pessima e non permetterti l’uso efficace di riferimenti su cui avresti fatto affidamento. In questo caso, oltre al fatto che devi informarti sulle condizioni ambientali prima dell’immersione, è meglio che tu riduca l’ampiezza del tuo itinerario subacqueo per mantenerti in contatto con ciò che rimane stabile. Anche la corrente, sia pur debole, può giocare qualche scherzo. Infatti, sia che tu stia usando la bussola, il manometro, o il tempo, sia che tu stia contando le pinneggiate, la corrente potrebbe disturbarti la navigazione. Se ti trovi in favore di corrente e usi i metodi citati sopra per la misurazione della distanza, al ritorno potresti non trovarti al punto di partenza. Chiaramente avresti percorso più strada all’andata perché aiutato dalla corrente. Se, al contrario, ti trovi a pinneggiare controcorrente dovrai tenere conto che, probabilmente, percorrerai meno strada all’andata che al ritorno. Sia pure contando lo stesso numero di pinneggiate. Lo stesso discorso si applica ai consumi. Durante un tragitto controcorrente, consumerai di più che in favore di corrente: in questo caso, il metodo dell’osservazione del manometro potrebbe non essere molto attendibile (o comunque è un fattore di cui tenere ben conto). Anche una corrente trasversale può indurti in errore. Se prevedi di usare la bussola e compiere un semplice tragitto in linea retta – andata e ritorno – potresti essere portato fuori rotta pur rimanendo i riferimenti dello strumento in posizione corretta. Prova a chiudere la linea di fede o l’ago magnetico all’interno dei riferimenti della ghiera mobile, mantieni lo strumento in posizione di navigazione e spostati piano di traverso: essi non escono fuori dai riferimenti ma tu stai comunque sbagliando rotta!. Come puoi tener conto di questi fattori di disturbo? E’ Due subacquei compiono un angolo di 90° usando la bussola. Scegliere percorsi quadrangolari offre una buona panoramica di un sito 39 2 Minitest 1) I fattori di disturbo nell’orientamento subacqueo sono dovuti di solito a. Alla visibilità. b. Alla corrente c. Entrambe le risposte 2) La rotta può essere deviata ______ soprattutto a causa ______ a. Trasversalmente – della visibilità b. Trasversalmente – della corrente c. Frontalmente – della corrente 3) Per orientarsi al meglio sott’acqua è preferibile usare a.. Specialmente la bussola b. Solo i riferimenti più importanti c. Più tecniche combinate Risposte: 1c – 2b –3c 40 molto semplice. Prima di tutto sarà molto difficile che tu ti immerga usando solo ed esclusivamente la bussola o il conteggio delle pinneggiate per orientarti: infatti, se userai la bussola, contemporaneamente ti servirà anche guardarti intorno e abbiamo già detto che è meglio se combini i vari metodi integrandoli fra loro. E’ necessario impostare un riferimento iniziale che, come abbiamo più volte ribadito, potrebbe essere la cima dell’ancora o qualcosa di caratteristico e, mentre nuoti lungo il percorso, prendere altri riferimenti “in riferimento al precedente” e cosi via. La presenza di corrente la avverti mentre nuoti potendo così correggere la rotta spostandoti di lato o rallentando le pinneggiate in favore di corrente. E` meglio comunque non correggere controcorrente aumentando il ritmo perché potresti facilmente affaticarti e rischiare l’affanno. Diventa più facile orientarsi sott’acqua se si applicano più tecniche di riferimento, anche diverse fra loro. Schema dell’immersione in acque libere Briefing Ascoltare la descrizione delle attività da svolgere e fare domande per eventuali chiarimenti Prima delle Acque Libere il briefing è particolarmente importante perché non è conveniente risalire durante l’immersione o uscire dall’acqua per chiarire qualcosa. E’ meglio ascoltare con attenzione, scendere e godersi l’immersione di orientamento in un ambiente rilassato per aumentare il tuo comfort, il divertimento e la sicurezza. L’Istruttore ti spiegherà quello che dovrai fare, dove, come e quando, perciò è fondamentale che sospendi ogni attività e che gli rivolgi tutta la tua attenzione. Non esitare a fare domande se qualcosa non ti è chiaro, l’Istruttore o il Diveleader saranno felici di aiutarti. Preparazione, vestizione e controllo dell’attrezzatura Preparare correttamente tutta l’attrezzatura necessaria per l’immersione, indossarla con l’ausilio del compagno e controllarla reciprocamente Puoi assemblare il Gav e gli erogatori sulla bombola e controllare che sia carica. La vestizione può dipendere dall’uso e dal tipo di imbarcazione e puoi effettuarla sia fuori sia direttamente in acqua. La verifica è quanto di meglio puoi fare in ultima fase per prevenire problemi legati all’attrezzatura, compresi quelli relativi al controllo dell’assetto. Devi curare attentamente questa fase e segnalare all’Istruttore o allo Staff se tu o il tuo compagno rilevate problemi con qualche elemento dell’attrezzatura. Puoi usare la parola GRAZIE per ricordare la procedura di controllo Gav Rubinetterie Aria Zavorra Individua l’erogatore di riserva Erogatori Ingresso Entrare in acqua con la tecnica adeguata in base alle caratteristiche del luogo L’Istruttore e lo Staff forniranno le indicazioni utili per un corretto ingresso in acqua in base alle caratteristiche del luogo e dell’imbarcazione. Due sub in discesa Discesa controllata lungo un riferimento Scendere con l’assetto corretto usando i riferimenti naturali o una cima di discesa, correggere la velocità di discesa con l’aiuto del Gav e fermarsi in assetto neutro prima di toccare il fondo Il controllo dei riferimenti in discesa è una fase importante dell’immersione. In particolare, la cima, una parete o il fondale degradante sono già dei riferimenti di partenza che ti permettono di riferire ad essi quello che vedi sott’acqua. Ricorda di scendere in posizione verticale con le pinne in basso anche per avere il massimo della visuale panoramica del paesaggio e focalizza dei riferimenti importanti che segnalerai all’Istruttore. Stima della distanza tra due riferimenti lungo un percorso rettilineo di andata e ritorno Stimare una distanza tra due riferimenti usando il calcolo delle pinneggiate sia per l’andata che per il ritorno Questa tecnica si rivelerebbe particolarmente utile se tu volessi misurare una distanza sott’acqua. L’Istruttore ti fornirà le indicazioni sui riferimenti da usare per questo esercizio. Essi potrebbero essere 41 2 naturali, due oggetti appoggiati o una cima stesa sul fondo. Una bussola subacquea 42 Uso della bussola in un percorso rettilineo di andata e ritorno Usando la bussola, impostare una rotta in linea retta e la sua rotta reciproca calcolando un numero di pinneggiate stabilito dall’Istruttore La bussola è uno strumento che raramente si usa fine a sé stesso, ma si combina con l’uso dei riferimenti naturali. In ogni modo, siccome questo esercizio serve a farti familiarizzare meglio con questo strumento, cerca il più possibile di concentrarti su di esso, mantenendo un assetto costantemente neutro. In modo particolare, ricorda che puoi svolgere le attività senza fretta, quindi pensa a come impostare la rotta e la posizione di navigazione, a contarti lentamente le pinneggiate e girare altrettanto lentamente finché anche il ritorno sarà impostato correttamente. Uso della bussola in un percorso a forma di rettangolo Percorrere un itinerario a forma di rettangolo usando la bussola secondo la rotta stabilita dall’Istruttore Sfrutterai spesso dei percorsi figurati quando ti immergerai e la bussola potrebbe essere un valido aiuto qualora volessi esplorare un sito le prime volte per conoscerlo bene e pianificare dei tragitti articolati. L’Istruttore sceglierà la direzione di partenza, quindi non dovrai fare altro che impostare la rotta con la bussola in posizione di navigazione, contarti lentamente le pinneggiate, svoltare ad angolo retto secondo quanto pianificato e completare i quattro lati della figura. Naturalmente non sarai solo: il tuo compagno sarà con te in ogni esercizio e l’Istruttore o il Diveleader supervisioneranno ogni attività svolta. Uso dei riferimenti naturali Percorrere un itinerario di andata e ritorno in linea retta usando i riferimenti naturali Una volta conosciuto un sito d’immersione, sicuramente userai molto più spesso questo metodo che altri per orientarti. In questo esercizio devi focalizzare bene dei riferimenti caratteristici ed integrarli fra loro per compiere un tragitto di andata e ritorno verso il punto di partenza. Come hai letto in precedenza, cerca di memorizzare i riferimenti già dalla discesa. L’Istruttore ti fornirà le indicazioni per il calcolo della distanza. Risalita controllata lungo un riferimento e sosta di sicurezza Risalire lentamente almeno a 10 metri al minuto lungo un riferimento e fermarsi a 5 metri per una sosta di sicurezza di 3 minuti E’ importante risalire lentamente e fermarsi per una tappa di sicurezza in tutte le immersioni, quindi anche in un’immersione di orientamento. In questo modo aumenterai la tua sicurezza nei confronti dell’MDD potendo smaltire ulteriore azoto dal tuo organismo. L’Istruttore ti fornirà le indicazioni necessarie per eseguire la sosta di sicurezza Uscita Uscire dall’acqua applicando le tecniche suggerite dall’Istruttore Disassemblaggio e cura dell’attrezzatura Disassemblare e prestare le dovute cure all’attrezzatura In immersione è fondamentale che tutto sia in perfetta efficienza. Questa fase si rivela preziosa per mantenere in efficienza la tua attrezzatura. Se puoi è meglio risciacquarla in acqua dolce pulita ancora prima di smontarla, se ciò non fosse possibile, riponila con cura nella tua sacca o nella cesta per risciacquarla in un secondo momento secondo le indicazioni dello Staff Ascolta il debriefing con attenzione: sarà un’ulteriore occasione per migliorare il tuo processo formativo Debriefing Ascoltare il commento dell’Istruttore Ecco un'altra occasione per migliorare il tuo processo formativo! Interrompi ogni attività ed ascolta con attenzione i commenti sulle tue prestazioni, i suggerimenti e le raccomandazioni offerte dal tuo Istruttore e dallo staff. Approfittane per migliorare ulteriormente e non esitare a fare domande! Convalida dell’immersione 43 2 Registrare l’immersione sul proprio logbook e farla firmare dall’Istruttore Registra l’immersione! Questa operazione serve per confermare la tua formazione in acque libere. Annota con cura tutti i parametri, le condizioni ambientali, la temperatura ed aggiungi i tuoi commenti personali. Ricorda di far convalidare l’immersione dal tuo Istruttore e chiedi se ci sono timbri o adesivi particolari che puoi apporre sul tuo libretto Complimenti! Come avrai potuto notare, in questo capitolo c’erano molti approfondimenti sull’orientamento rispetto al tuo precedente corso, sia per quanto riguarda l’uso dei riferimenti naturali sia per l’uso della bussola, che in parte forse già conoscevi. Infatti, orientarsi sott’acqua è importantissimo per molti fattori, inclusa la sicurezza. Avrai sicuramente notato come si ribadisce spesso anche in questo corso avanzato l’importanza della pianificazione. Essa è infatti il pilastro più importante su cui poggerà tutta la pratica dell’immersione, dai livelli iniziali fino a quelli professionali. Se applicherai una buona pianificazione, familiarizzerai meglio con l’immersione e non sarai costretto ad improvvisare; cosa che sott’acqua non giova mai. L’applicazione pratica costante delle informazioni e dei consigli che hai ricevuto in questo capitolo ti farà acquisire nel tempo l’esperienza necessaria per “impostare sempre la rotta giusta” e correggerla qualora intervenisse qualche fattore di disturbo. Non c’è cosa migliore che tuffarsi per un’escursione subacquea ed applicare quanto pianificato: avere in ogni momento la consapevolezza di dove ci si trovi e risalire avendo sfruttato in maniera ottimale l’autonomia della bombola ed in modo sereno le nostre risorse psicofisiche senza doversi stancare in superficie con lunghe pinneggiate per raggiungere la barca lontana. 44 Cosa hai imparato? Lo scopo di questo esercizio è quello di ripassare le informazioni più importanti della relativa Unità Teorica, innanzitutto per migliorare la tua formazione, ma anche per arrivare più preparato al prossimo appuntamento con il tuo Istruttore. Rispondi alle domande scegliendo la risposta esatta tra quelle indicate, specificando se l’informazione è vera o falsa oppure scrivendo la risposta nell’apposito spazio. Consegna al tuo Istruttore questa scheda, se troverà delle imprecisioni, ti darà le spiegazioni necessarie. Buon lavoro! 2 1) Le tecniche di orientamento subacqueo si basano su a. Osservazione dei riferimenti naturali b. Improvvisazione in base alle condizioni ambientali c. Stima dei percorsi e calcolo dei consumi d. Sia a che c 2) Ai fini dell’orientamento, una buona pianificazione dovrebbe anche tener conto a. Della composizione del fondo b. Della scelta di una barca idonea c. Della scelta di un compagno super esperto d. Della possibilità di assicurarsi a delle cime 3) Davanti alla riva, sott’acqua, la sabbia a causa ______ forma spesso delle ______ a. Della risacca – onde perpendicolari alla costa b. Delle onde – ripple marks c. Del moto ondoso – ondine parallele alla costa d. Sia b che c 4) Mentre scendi dalla superficie dovresti guardare verso il fondo per a. Evitare le vertigini b. Calcolare la profondità c. Prendere dei riferimenti d. Calcolare le pinneggiate 5) I confini di una secca sono di solito a. Ben marcati se essa non è troppo estesa b. Indefiniti se essa non è troppo estesa c. Graduali e mimetici d. Opposti e monocromatici 45 6) I riferimenti naturali per essere ______ devono ______ a. Memorizzabili – essere colorati e mobili b. Memorizzabili – essere caratteristici e fissi c. Caratteristici – comprendere l’uso di bandierine d. Sia a che b 7) Un percorso subacqueo si può impostare in vari modi. Tra essi c’é a. Contare le pinneggiate b. Calcolare il tempo c. Calcolare il consumo d. Tutte le precedenti 8) Tra gli esercizi che farai sott’acqua saranno compresi a. Seguire una rotta in linea retta – andata e ritorno - e un percorso a rettangolo b. Seguire una rotta in linea retta – andata e ritorno – e un percorso a triangolo c. Seguire un percorso articolato con almeno 5 cambi di rotta d. Seguire un percorso articolato con almeno 7 cambi di rotta 9) La bussola sarà in posizione di navigazione quando ______ impedendo che l’ago ______ a. Sarà tenuta in mano – si liberi b. Sarà tenuta al polso – si liberi c. Sarà tenuta in verticale – si sblocchi d. Sarà tenuta in orizzontale – si blocchi 10) Un fattore di disturbo per la navigazione può essere la corrente. Per tenere conto di ciò va assunto che ______ si percorrerà facilmente ______ a. All’andata in favore di corrente – una distanza minore rispetto al ritorno b. All’andata controcorrente – una distanza minore rispetto al ritorno c.Al ritorno in favore di corrente – una distanza maggiore rispetto all’andata d. Sia b che c Dichiaro di aver rivisto tutte le risposte con l’Istruttore ESA e di aver compreso la spiegazione di quelle da me sbagliate. 46 Firma__________________________data_________ Capitolo Tre Immersione di assetto Cosa imparerai Hai mai pensato a quante informazioni il tuo cervello elabora e spedisce ai recettori nervosi e muscolari ogni volta che ti muovi?. Chiudi gli occhi e pensa alle tue gambe mentre sei seduto. Sai bene dove si trovano: distese o accavallate o forse accoccolate sulla poltrona con il gatto che ci dorme sopra. Normalmente, anche quando cammini, certo non pensi “Ora devo mettere avanti la gamba destra ora la sinistra, poi di nuovo la destra” e cosi via...e quando stai comodamente seduto davanti alla televisione non fai caso in continuazione a dove siano le braccia e le mani: sono sempre lì, lungo il corpo! Questa sensazione che ci fa intendere dove le varie parti del nostro corpo sono posizionate nello spazio è stata definita dalla neurologia come “propriocezione”, cioè il nostro “ sesto senso “. Sapresti anche dire con la stessa esattezza dove si trovano le tue gambe e le pinne mentre in immersione stai illuminando un anfratto scuro, dove un attimo prima avevi intravisto la flessuosa coda di una corvina? Forse sei riuscito a mantenere le pinne rivolte verso l’alto in modo da non sollevare sedimento e piano ti sei avvicinato alla tana o forse, preso dall’entusiasmo, hai pinneggiato energicamente per poter osservare più da vicino possibile quel magnifico pesce, sollevando sedimento, grattando la parete dell’anfratto e facendo fuggire la corvina. Non ti preoccupare. Fino ad ora potresti avere ancora poche immersioni nel tuo curriculum subacqueo e quindi, con l’esperienza, avrai modo di migliorare. Questo avverrà più in fretta se prima dell’immersione metterai a punto l’attrezzatura con dei semplici accorgimenti e sott’acqua proverai delle specifiche tecniche per migliorare l’assetto. Occorre un po’ di pratica e concentrazione iniziale per diventare eccellenti subacquei e poter controllare al meglio la propria posizione rispetto al fondo o ad una parete. Queste cose, se sviluppate nel modo opportuno, ti permetteranno di automatizzare il tuo 3 47 Una subacquea indossa la cintura di zavorra. I pesi sono distribuiti in avanti sui fianchi, per favorire la migliore posizione idrodinamica e lasciare libera la schiena. 48 assetto e i tuoi movimenti, proprio come fai quando cammini o ti gratti la schiena. Quest’immersione infatti, aiuterà a sviluppare il tuo “sesto senso subacqueo”: capirai come controllare il tuo corpo in questo elemento così diverso e come mantenere una posizione corretta, muoverai le gambe con eleganza e saprai sempre in quale direzione sono rivolte le tue pinne. Migliorerai inevitabilmente anche la padronanza nell’uso dell’attrezzatura: imparerai a considerare la frusta dell’erogatore di riserva, e quella del manometro, come appendici del corpo e le pinne come prolungamenti delle gambe. Alla fine l’assetto sarà il tuo biglietto da visita come eccellente subacqueo e otterrai dalle immersioni maggior relax e divertimento. Posizionamento corretto dell’attrezzatura La zavorra La zavorra ed il Gav sono gli strumenti usati dal subacqueo per controllare l’Assetto. Ma quanti chili di zavorra occorrono e dov’è meglio posizionarli? Se usi una cintura di zavorra di tipo tradizionale o con le tasche, prova a mettere i pesi egualmente distribuiti sui fianchi e in avanti vicino alla fibbia. Questo ti aiuterà a mantenere la migliore posizione idrodinamica, cioè disteso in orizzontale a pancia in giù. La schiena rimarrà libera e il fondello della bombola non ti premerà su qualche piombo lasciato troppo indietro. Se usi la zavorra integrata nel Gav, il bilanciamento dovrebbe già essere ottimale e potrai riempire le apposite tasche con i giusti pesi. Per iniziare, considera la pesata che avevi nelle immersioni precedenti e metti a punto una quantità di zavorra analoga. Se usassi una muta molto diversa nello spessore o addirittura una muta stagna, potresti chiedere consiglio al tuo Istruttore o al Diveleader per preparare la quantità di zavorra iniziale. Ma non preoccuparti troppo per questo: infatti eseguirai la prova della pesata neutra direttamente in acqua. Durante l’immersione, la bombola svuotandosi tende a farti diventare progressivamente più positivo. Alla fine dell’immersione, quindi, potresti non essere più neutro soprattutto quando ti fermerai alla quota di cinque metri per la sosta di sicurezza. In particolare, a seconda del tipo di bombola che stai usando, potrebbe essere utile aggiungere un po’ di peso in più rispetto alla pesata iniziale. Se non possiedi una tua bombola, osserva quali tipi sono usati dove ti immergerai e chiedi informazioni alla Guida subacquea o all’Istruttore circa la necessità di aggiungere o meno del peso. Se le gambe troppo positive dovessero essere un problema, è possibile usare le cavigliere (da trecento grammi o mezzo chilo l’una). In questo caso potrebbe essere utile togliere un chilo dalla cintura e ridistribuirlo equamente alle caviglie. Può anche servire abbassare leggermente la cintura di zavorra più del solito sul bacino: favorirà anche l’abbassamento delle gambe. Il Gav Strumento utilissimo per controllare l’assetto, richiede soltanto un po’ di confidenza per fornirti le migliori prestazioni. La taglia è importante, di solito le misure vanno da extrasmall a extralarge, quindi devi avere cura di scegliere quella giusta. In questa fase puoi farti aiutare dal negoziante o dal Diveleader presso un Esa Point. Ricorda, in ogni modo, che un Gav troppo grande risulterà “ballerino” e farà molta resistenza mentre pinneggi, incanalerà acqua dietro la schiena frenandoti e ti si rigirerebbe addosso, un Gav troppo piccolo potrebbe impedirti addirittura una corretta respirazione che, come sai, deve essere profonda per evitare l’affanno. Se ancora non hai un tuo Gav, approfitta di quello di qualche amico o compagno d’immersione, provane modelli anche diversi nelle caratteristiche, per esempio uno con il volume d’aria distribuito a jacket e uno a volume completamente posteriore. Non ci sono particolari consigli in questo senso, molti si trovano bene con un modello, molti con un altro. La cosa che devi considerare, giunto a questo punto, è l’acquisto di un tuo Gav e dell’attrezzatura in genere, perché solo in questo modo potrai prendere la confidenza necessaria e conoscere ogni particolare da sistemare prima dell’immersione o le tecniche giuste per rimanere bilanciato correttamente sott’acqua. Anche la regolazione del Gav sulla bombola può influire sull’assetto. Sistemare e stringere la fibbia del Gav verso la parte alta della bombola tenderà a favorirti una posizione con la testa orientata verso l’alto. Al contrario, se sistemi la fibbia molto in basso sulla bombola, tenderai a rimanere orientato in orizzontale con la testa verso il basso e le pinne La regolazione in altezza del Gav sulla bombola può influire sensibilmente sull’assetto 49 3 Un fermafrusta o un fermaboccaglio mantengono in posizione corretta l’erogatore di riserva 50 orientate un po’ verso l’alto. A seconda del tipo d’immersione che fai – in parete o a mezz’acqua – potresti preferire l’una o l’altra posizione, quindi non esiste una regola fissa. Per chi usa la muta stagna (e sono sempre di più ogni anno) sarà necessaria solo qualche considerazione, visto il nutrito programma previsto dal corso ESA Dry Diver. Immergendoti con la muta stagna, potrai regolare l’assetto attraverso l’apposita valvola d’immissione della muta stessa: questo procedimento è già di per sé necessario a evitare lo schiacciamento dovuto all’aumento di pressione. Evitando di usare anche il Gav in immersione (comunque va indossato!), avrai una sola cosa da dover scaricare durante la risalita o se dovessi gestire un’emergenza (come soccorrere e riportare in superficie un sub incosciente). Potrai comunque usare il Gav per galleggiare in superficie o per nuotare. Le fruste Sicuramente avrai provato a correre in spiaggia con l’acqua alle gambe e avrai notato lo sforzo necessario per spostarti. Molte persone usano questo sistema per allenare le gambe, i muscoli addominali o per puro divertimento. Anche in immersione, come sai, maggiore è la resistenza che si oppone all’acqua, maggiore sarà la fatica per pinneggiare. E’ sufficiente osservare la forma dei pesci o dei cetacei per rendersene conto: essi sono affusolati o piatti e lisci. Proprio perché ancora non possiamo fare a meno dell’attrezzatura per le immersioni, è bene pensare a ridurre al minimo lo spostamento d’acqua che essa provoca. Pensa alla frusta dell’erogatore di riserva, potresti anche lasciarla penzolare durante l’immersione, ma quanta acqua sposterebbe e come potrebbe il tuo compagno disporne con facilità in caso di emergenza? Il rimedio è semplice. Devi fissare il secondo stadio di riserva con l’apposito accessorio che potrai appendere al Gav. Esistono molti modelli di fermaboccaglio per l’erogatore di riserva, ma alle volte l’erogatore si può staccare solo per aver cambiato il tipo di boccaglio che potrebbe essere più piccolo, quindi fatti consigliare su quelli migliori e controlla che siano adeguati ai boccagli che preferisci usare. Un modo semplice per accertarti che tutto funzioni e sia a posto, è il controllo dell’attrezzatura con il compagno che sicuramente conosci dal corso Open Water Diver. Prima di entrare in acqua, se l’imbarca- Rilassati prima dell’immersione: il Training Autogeno Questa fase asciutta non rappresenta un vero circuito di esercizi. E` necessario, infatti, provare l’assetto in acqua, su questo non ci sono dubbi. E’ comunque vero che le considerazioni che fai quando pianifichi correttamente un’immersione tengono conto delle condizioni ambientali (che dovrebbero essere ottimali) e delle condizioni psicofisiche tue e del compagno, inclusi l’entusiasmo e la voglia di andare in acqua. Immergerti rispettando queste semplici linee guida ti mette già in una condizione mentale positiva e favorisce il relax ed il divertimento. Ti sarà capitato sicuramente, mentre pensi all’immersione o mentre ti stai preparando l’attrezzatura, d’immaginarti già sott’acqua o in procinto di scendere, pregustando quelle sensazioni incomparabili che solo chi visita l’ambiente subacqueo (o forse anche gli astronauti), riesce a vivere. Questo, che ti capita senza un preciso ragionamento, è uno degli esercizi più importanti che potresti fare e dovresti provarlo ogni volta prima di entrare in acqua. Sono sufficienti alcuni minuti, anche mentre sei in barca e ti stai dirigendo verso il punto d’immersione. Chiudi gli occhi e concentrati sulla respirazione. Respira lentamente e profondamente, svuotando bene i polmoni con lunghe espirazioni. Ora prova ad immaginare di essere librato a mezz’acqua in assenza di peso (in hovering!). Piano ti sposti con un leggero colpo di pinna ed espirando leggermente scendi fino a raggiungere un magnifico scorfano mimetizzato su una roccia. Non lo tocchi, ma anche rimanendo completamente staccato da lui, che forse crede di non essere visto, riesci a coglierne tutte le Minitest 1) Posizionare correttamente i pesi è utile per a. Calcolare la quantità di peso necessario per l’immersione b. Distribuire equamente il peso necessario per l’immersione c. Lasciare libere le mani 2) Usare un fermaboccaglio per l’erogatore di riserva serve a a. Impedire che l’erogatore rimanga penzolante spostando molta acqua b. Mantenere l’erogatore di riserva in una posizione facilmente accessibile dal compagno c. Sia a che b 3) La frusta dell’erogatore di riserva dovrebbe a. Arrivare da destra b. Arrivare da sinistra c. Rimanere aderente al corpo Risposte: 1b – 2c- 3c zione lo consente, o appena prima di scendere, pratica un controllo all’attrezzatura del compagno, in modo particolare ai fini del posizionamento, assicurati che l’erogatore di riserva del tuo compagno sia posizionato nella zona del torace da un sistema efficace ma comodo da sganciare (dovrebbe essere sufficiente tirare l’erogatore). La frusta non dovrebbe compiere giri contorti ma semplicemente passare sotto ad un braccio e rimanere aderente al corpo. Anche quando sei sott’acqua, abituati a controllare che le fruste siano a posto. Puoi farlo tastandoti il torace dove sono fissate. Allo stesso modo, se vedi che il tuo compagno ha la frusta dell’erogatore di riserva, o quella del manometro, che penzolano o strisciano sul fondo, segnalaglielo ed aiutalo a rimetterle a posto. 51 Un subacqueo in assetto neutro 52 sfumature dei colori. Le numerosissime appendici carnose che si prolungano dal suo corpo, ora sembrando alghe, ora ciuffi colorati di piccole piume. La grande bocca chiusa è come sempre pronta a risucchiare in una frazione di secondo qualche pesciolino di piccola taglia che ignaro passa davanti a lui. L’occhio di questo magnifico pesce sembra una biglia nera che ruota velocemente dentro la propria orbita, forse è un’illusione che hai per via di qualche riflesso, ma riesci a coglierla solo soffermandoti vicino a lui senza spaventarlo. Con una inspirazione poco più profonda ti sollevi da quella scena e ti soffermi a mezz’acqua guardando lontano in orizzontale. Nel blu sembra non si possa scorgere nulla. Pinneggi in modo lento, un leggero colpo di pinna distinto dall’altro, aspetti che la spinta d’inerzia ti sposti ancora, prima di fermarti nuovamente. Immobile a mezz’acqua, riesci a cogliere in lontananza i bagliori argentei e la sagoma sfrecciante di un banco di ricciole che, velocemente ma con circospezione, viene a vedere che buffo tipo di pesce tu sia. Basterebbe un piccolo scatto, una mossa im-provvisa per vedere sparire per sempre quelle creature argentate che ora ti stanno girando intorno. Ma questo non accade e, anche se le tue bolle escono continuamente dall’erogatore, i pesci rimangono lì a girarti intorno, per molti minuti. Ora sei rilassato ma continua a respirare profondamente e lentamente riapri gli occhi. Stavi quasi sognando ma in realtà queste cose succedono ogni giorno a centinaia di subacquei. Infatti, la meraviglia è quella che ti aspetta fra poco, quando davvero scenderai in acqua. Questo era solo un esempio di training autogeno. Puoi immaginarti sott’acqua rilassato in ogni scena che preferisci ma cerca sempre di respirare in questo modo durante l’esercizio. L’importante è che ti possa immedesimare mentre sei immerso e librato con il migliore assetto che potresti avere. Tecniche in acque libere I subacquei di solito sono persone affascinate dall’ambiente i quali spesso seguono anche altri interessi: passeggiate, gite ed escursioni, birdwatching. A chi non piace ogni tanto una passeggiata rilassante in campagna? Per godere bene del paesaggio è meglio muoversi piano, secondo il proprio ritmo, magari soffermandosi su un prato verde colorato di fiori, osservando da sopra una roccia un tramonto dai mille colori e cercando con occhi attenti i movimenti dei piccoli animali o il volo degli uccelli. Sott’acqua avviene la stessa cosa. Oltre a voler vivere il senso di avventura e mistero che spesso è associato all’immersione, il subacqueo neofita sogna di poter rimanere immobile a mezz’acqua per gustarsi quello che c’è intorno: un banco di salpe dorate o di affusolati barracuda che gli passano a fianco, poter osservare da vicinissimo i polipi espansi di una gorgonia o aspettare l’arrivo della ricciola avvistata in lontananza. Tutto questo si può fare semplicemente controllando la propria posizione rispetto al fondo e senza sollevare sedimento. Ma tu come la pensi? Credi che una nuvola di sedimento sollevata da un colpo di pinna sbadato possa arrecare danni? Per poter fare un paragone prova a lanciare una manciata di sabbia negli occhi di un amico e osserva la sua reazione. Possiamo dire che una nuvola di sedimento su una gorgonia equivale ad una tromba d’aria su una casa... mentre ci sei dentro! Occorre naturalmente qualche tecnica speciale per riuscire a rimanere sott’acqua nella posizione voluta. “I primi passi”, oltre a disporre dell’attrezzatura idonea, si possono già compiere partendo dalla superficie. Infatti, ora che l’attrezzatura è sistemata e sai come rilassarti la mente, è il momento di pensare a quello che puoi fare sott’acqua insieme all’Istruttore e lo Staff ESA. Minitest 1) Prima di scendere sott’acqua ogni subacqueo dovrebbe a. Allenarsi agli sforzi b. Imparare qualche tecnica di concentrazione che possa rilassarlo c. Imparare qualche tecnica di immersione che possa migliorarlo 2) Un training efficace per concentrarsi prima dell’immersione potrebbe essere a. Respirare lentamente e profondamente, immaginandosi perfettamente sospeso a mezz’acqua b. Immaginarsi al meglio delle condizioni psicofisiche c. Entrambi Risposte: 1b – 2c Questi esercizi hanno la capacità (quasi magica) di predisporti bene nei confronti dell’ambiente in cui stai per tuffarti e aumenteranno le tue performance in immersione: sia durante le abilità che proverai con l’Istruttore e che fra poco ti verranno spiegate, sia quando t’immergerai con un compagno e ritroverai con gioia il piacere di controllare in ogni momento dell’immersione la tua posizione sott’acqua. La pesata neutra Il calcolo della giusta pesata, che già ricordi dal corso Open Water Diver, è una semplice operazione che ti 53 La prova della pesata neutra va effettuata in superficie 54 metterà in grado di avere sempre la pesata corretta per le immersioni sia in un mare, più o meno salato, sia in acqua dolce. Questo sarà il primo esercizio di quest’immersione in acque libere - In superficie, con l’attrezzatura indossata e tenendo l’erogatore in bocca, sgonfia tutto il Gav e trattieni un respiro normale: l’acqua dovrebbe arrivarti a livello degli occhi- Aggiungerai o toglierai piccole quantità di zavorra finché l’acqua sarà al giusto livello. Questa pesata è vantaggiosa Perché in superficie ti basterà gonfiare poco il Gav per galleggiare comodamente mentre ti sarà sufficiente sgonfiarlo ed espirare per incominciare a scendere lentamente. Questo già ti favorirà in superficie, sia in fase di discesa: nel primo caso non dovrai “pedalare” energicamente per rimanere a galla con il Gav tutto gonfio Perché sei troppo pesante, nel secondo caso non avrai necessità di tirarti giù con la cima Perché sei troppo galleggiante. La discesa nel blu Il primo esercizio subacqueo sarà proprio la discesa, che dovrai praticare senza afferrarti ne guardare la cima. In discesa, anche se non ti afferrerai ad una cima, potrai comunque compensare e controllare l’assetto. Ma perché non tenersi ad una cima? Se ancora non hai frequentato altri luoghi per le immersioni, sicuramente prima o poi riuscirai a goderti una vacanza in Mar Rosso o in qualche altra località tropicale. Sappi che in molte località famose per le immersioni, le leggi non consentono l’ancoraggio delle barche se non in punti prefissati. Per iniziare il tour guidato, al segnale del comandante, i subacquei saltano in acqua insieme alla guida e scendono direttamente sott’acqua spesso senza alcun riferimento se non il fondale. L’escursione termina alla boa fissa, dove la barca si era nel frattempo ancorata. Pensa che, inoltre, potresti immergerti con le mani occupate dalla macchina fotografica o dalla videocamera. E’ necessario imparare una discesa semplice e poco faticosa aiutandoti con il Gav, che sgonfierai completamente. Per scaricare correttamente il Gav è meglio che tu sia in posizione verticale con le pinne in basso, quindi puoi portare in alto il corrugato con la mano sinistra e usare il pulsante di scarico per far uscire l’aria. Un altro metodo consiste nell’uso dello scarico rapido, che azionerai tirando il tubo corrugato verso il basso: un cavetto d’acciaio che passa all’interno del tubo, aprirà la valvola di sovrapressione, che di solito è posizionata a livello della spalla sinistra. Alcuni Gav hanno anche scarichi rapidi accessori che si azionano tirando un’apposita cordicella. In modo particolare, è interessante considerare lo scarico rapido posto in posizione lombo dorsale (di cui molti Gav sono provvisti), da usarsi anche in caso di risalite incontrollate a pinne in alto. Ogni tanto si vedono subacquei, forse non ancora abbastanza esperti, che dopo aver sgonfiato il Gav, rimangono galleggianti come se nulla fosse successo. Com’è possibile? E’ quasi sempre una questione di concentrazione. Infatti, se trattieni involontariamente il respiro perché forse sei troppo concentrato sul Gav, probabilmente non riuscirai a scendere facilmente. Ricorda che i polmoni sono lo strumento migliore che hai per controllare l’assetto, quindi, proprio in superficie, è necessario svuotarli parzialmente per cominciare a scendere. Per fare questo, è sufficiente espirare lentamente quindi, al segnale dell’Istruttore e dopo aver eseguito i segnali per la discesa con il compagno (che potrebbe essere l’Istruttore stesso), sgonfia il Gav e soffia profondamente nell’erogatore. Ecco di seguito il prossimo esercizio: in discesa, attraverso il pulsante di carico, e su invito dell’Istruttore, immetti aria a piccoli colpi nel Gav, fino a rallentare e a fermarti sospeso a mezz’acqua. Se ricordi bene le prime nozioni che hai imparato sulla subacquea, saprai che in discesa la pressione aumenta di 1 bar ogni 10 metri d’acqua. Quindi, dopo che hai iniziato a scendere, l’acqua eserciterà una forte spinta sopra di te, facendoti scendere sempre più negativo, sempre più veloce. E’ necessario quindi rallentare la discesa: avrai il tempo necessario a compensare, potrai osservare i riferimenti naturali utili per l’orientamento e non piomberai sul fondo come un sacco di patate! Ormai tutti i modelli di Gav hanno lo scarico rapido che si aziona tirando il corrugato verso il basso Il controllo dell’assetto in immersione Una scrittrice, parlando dei paesaggi intatti dell’Africa ha scritto: “Occorre amore, comprensione ed anche 55 3 Minitest 1) Con la pesata neutra per iniziare la discesa sott’acqua sarà sufficiente a. Sgonfiare il Gav ed espirare b. Sgonfiare il Gav ed inspirare c. Sgonfiare il Gav e trattenere un respiro normale 2) Imparare una discesa senza alcun riferimento è utile a. Per dimostrare di essere eccellenti subacquei b. Perché tornerebbe utile quando non si dispone di una cima di discesa. c. Perché una cima di discesa non è altro che un impedimento 3) Una discesa senza riferimento si effettua a. Scaricando il Gav e compensando b. Scaricando il Gav, espirando e compensando c. Scaricando il Gav, espirando, compensando e rallentando la discesa 4) Vero o Falso. In fase di discesa è necessario sia scaricare che caricare il Gav Risposte: 1a- 2b – 3c – 4Vero 56 umiltà, perché con la nostra presenza c’intromettiamo nel silenzio e nella dignità della natura”. Sembra una frase scritta apposta per l’immersione subacquea. Se ti trovi su un fondale sabbioso, puoi osservare incantato i raggi di luce che arrivano dalla superficie, seguire i piccoli Rombi che si spostano piatti come dischi volanti ad un paio di centimetri dal fondo ruotando gli occhi in ogni direzione o gustarti la scena dei Paguri che se ne vanno in giro con la loro conchiglia sulle spalle. - Puoi farlo rimanendo ad un palmo dal fondo, senza muovere un granello di sabbiaSe l’immersione è in parete avrai necessità di rimanere orizzontale, o verticale, a pinne in basso o addirittura a testa in giù per scoprire nei buchi di coralligeno delle sorprese fantastiche: aragoste dalle lunghe antenne e magnose mimetizzate perfettamente con l’ambiente le quali portano continuamente l’acqua e il cibo verso la bocca con delle piccole zampette. Puoi osservarle bene senza graffiare e sbriciolare la parete con colpi di pinna o movimenti bruschi Puoi anche immergerti nel blu e goderti l’uniformità di colore e paesaggio che solo lì puoi trovare. Gironzolare a mezz’acqua per osservare i pesci di passo e sperare in un colpo di fortuna: la tartaruga o il delfino. - Puoi farlo controllando l’assetto senza “pallonare” o scendere troppo di quota Bene! Da dove iniziamo? Hovering Qualunque sia il tipo di immersione che farai, applica sempre le tecniche come si trattasse di un percorso da svolgere. Vedrai che sarà proprio così anche durante quest’immersione con il tuo Istruttore. Mentre scendi, egli ad un certo momento ti segnalerà di fermarti prima di aver raggiunto il fondo: abbiamo già parlato di questo precedentemente. Parti da questa posizione e cerca ora di rimanere fermo il più possibile. Hai già aggiunto l’aria necessaria a diventare neutro durante la discesa, quindi ora non devi più usare il Gav. Se invece volessi diventare neutro partendo dal fondo, metterai aria a piccoli colpi nel Gav, attendendo tra un’immissione e l’altra che si sia espansa nel sacco per non correre il rischio di gonfiarlo troppo e risalire bruscamente. Ad un certo momento ti staccherai lentamente dal fondo, quindi non sarà necessario usare le braccia come remi per aiutarti: solleveresti inutilmente molto sedi- mento! Bene, ora senza più gonfiare il Gav, cerca una posizione comoda. Una delle posizioni più facili per rimanere immobili sott’acqua è quella da seduto: con le gambe distese, incrociate davanti o dietro, non ha importanza. Il trucco è nella respirazione. Questo esercizio, che chiameremo hovering (“to hover” significa “librarsi”) ti permetterà di capire come usare correttamente i polmoni per rimanere sospeso senza contatti con il fondo, o la superficie, e senza la necessità di muoverti. Hai imparato nel corso Open Water Diver che inspirando i polmoni tendono a farti salire, espirando tendono a farti scendere e mai va trattenuto il respiro. Ma allora, per rimanere fermi, cos’è necessario fare? Semplicemente devi dosare l’aria in modo che il volume polmonare non cambi molto tra un respiro e l’altro. Puoi farlo mantenendo una respirazione profonda ma non troppo lenta, cioè non dare ai polmoni il tempo necessario per svuotarsi o riempirsi troppo. Nel contempo puoi controllare la tua posizione rispetto al fondo o alla superficie. Se non riesci a mantenere la posizione, non preoccuparti. Infatti, le gambe potrebbero andare verso l’alto e tu finire con la testa in giù, oppure girarti su di un fianco. Continua in questa posizione e poi ripeti l’esercizio cercando posizioni alternative: verticale con le pinne in basso, a pancia in giù, a testa in giù. Guarda spesso l’Istruttore, lui ti dimostrerà l’hovering in diverse posizioni e ti segnalerà le fasi salienti dell’esercizio. La pinneggiata misurata Hai mai provato a pinneggiare a rana sott’acqua? Come saprai, questo è uno stile proprio del nuoto, ma può essere applicato anche all’immersione subacquea. L’Istruttore ti dimostrerà alcuni stili di pinneggiata alternativi al classico “a battuta ampia”. Variare lo stile di pinneggiata ti permetterà di riposare le gambe e adeguare quello più adatto a seconda delle esigenze. La cosa importante è: non Esercitazione di hovering 57 3 Due subacquei osservano piccoli organismi sopra una roccia. E’ sempre meglio ridurre al minimo i contatti con il fondo per non sollevare sedimento 58 stancarsi mai in ogni occasione e pinneggiare in modo misurato. Una cosa possibile, simile a quello che fanno gli uccelli quando battono le ali in volo, è sfruttare l’inerzia. Prova a battere un colpo di pinna lento e ampio e poi fermati: come noterai, stai ancora procedendo in avanti. Bene, perché non approfittarne? Alla fine dell’immersione potresti aver risparmiato un numero cospicuo di pinneggiate e di energie. Di conseguenza avrai anche ridotto i consumi. L’assetto e la respirazione Se l’immersione si svolge vicino al fondo, facilmente troverai degli ostacoli da superare o evitare: grandi massi o passaggi stretti. Potresti anche voler abbassarti o alzarti di quota per avvicinarti a qualche animale da osservare meglio. Al contrario di quello che molti credono, l’assetto sott’acqua si controlla molto di più attraverso la respirazione piuttosto che usando continuamente il Gav. Certo quest’ultimo è importante, ma una volta che sei sceso e ti sei posto in assetto neutro, effettuerai le regolazioni minori usando i polmoni. Prova questo facile esercizio – nuotando lentamente in orizzontale in assetto neutro, espira fino ad abbassarti di quota poi inspira profondamente per rialzarti dal fondo – Il tuo Istruttore ti farà praticare questa tecnica anche da fermo, cioè partendo direttamente dall’hovering. In questo caso ti puoi mettere verticale con le pinne in basso in assetto neutro variando la respirazione (espirando ed inspirando profondamente): vedrai che sarà facile abbassarti o alzarti. Naturalmente alla fine dell’immersione o quando deciderai di continuarla a quote superiori, come si fa in un’immersione multilivello, dovrai, man mano che risali, scaricare progressivamente il Gav e renderti neutro. I contatti con il fondo Si dice sempre che non si deve mai avere nessun contatto con il fondo per non provocare danni. Questo è verissimo ed il rispetto dell’ambiente dovrebbe essere la prima regola da osservare. Alle volte, però, potrebbe essere necessario appoggiarsi delicatamente ad una roccia con un dito proprio per allontanarsi e non creare danni con tutto il corpo. E’ facile a farsi: in assetto neutro il corpo Risalita senza la cima e sosta di sicurezza Se sei sceso senza l’uso di una cima, potresti facilmente non disporne anche in risalita. In Mar Rosso, in molti punti d’immersione, la barca ti aspetta alla boa fissa, ma se prevedi un viaggio alle Maldive, o in qualsiasi altro luogo dove ci si immerge in corrente e non ci sono boe, le cose vanno diversamente. Di solito si risale con i riferimenti naturali e anche la sosta di sicurezza, che comunque non va mai tralasciata, si fa senza nessun appoggio. Capirai, quindi, che è necessario imparare queste tecniche, ma non preoccuparti: dopo gli esercizi che avrai fatto sott’acqua, anche la risalita controllata sarà semplice e la sosta di sicurezza senza appoggio sarà un comodo sistema per prolungare la tua immersione godendo della meravigliosa sensazione… di stare in assenza di peso! Quando il tempo d’immersione volge al termine, è necessario risalire rispettando una velocità di 10 metri al minuto. Mentre risali devi occuparti di due cose: controllare la velocità e guardare dove stai andando. Minitest 1) Per rimanere sospesi a mezz’acqua è necessario a. Usare le braccia come remi per non cadere all’indietro b. Mettere aria a piccoli colpi nel Gav ed usare i polmoni correttamente c. Sia a che b 2) Una pinneggiata può essere più rilassante se è a. Misurata e lenta b. Vigorosa e alternata c. A rana piuttosto che tradizionale 3) Vero o Falso. In immersione per superare degli ostacoli è necessario usare spesso il Gav 4) E’ necessario_______ ogni contatto con il fondo per non provocare danni all’ambiente a. evitare assolutamente b. rispettare c. ridurre al minimo Risposte: 1b – 2 a – 3 Falso – 4c sente anche la minima spinta di un dito e facilmente si sposta all’indietro. Devi essere certo di avere le pinne ferme (ricordi il “sesto senso”?). Alcuni sub, infatti, tendono a muovere sempre un po’ le pinne anche quando vorrebbero rimanere fermi. E’ bene comunque ridurre sempre al minimo ogni contatto con il fondo. Anche quando sei vicino al fondo e non lo tocchi, devi stare attento a come ti muovi. Infatti, la pinneggiata provoca un risucchio d’acqua che, se sei troppo vicino al fondo, solleva inevitabilmente del sedimento. Questo causa sospensione e in certe occasioni, come durante un’immersione notturna, risulta particolarmente fastidiosa (a parte ovviamente l’impatto sull’ambiente) e può creare dissapori con i compagni che ti seguono. Alcune persone si lamentano di non riuscire a rimanere nella giusta posizione Perché durante l’immersione sentono le pinne andare verso l’alto. Non dobbiamo considerare assolutamente svantaggiosa questa situazione. In molte occasioni la posizione ideale è proprio quella orizzontale, ma con le pinne rivolte un po’ verso l’alto: osservare qualcosa da vicino, o un’immersione guidata in un sito archeologico, richiede un’ottima padronanza dell’assetto (il distacco da relitti antichi e dai reperti è fondamentale). 59 E’ tempo di risalire! Se sei sceso lungo un fondale degradante, ripercorrerai il tragitto inverso portandoti progressivamente verso quote inferiori, controllerai lo strumento e scaricherai il Gav per non diventare improvvisamente troppo positivo. Se sei sceso nel blu, risalirai verso la superficie guardando verso l’alto, controllando lo strumento e scaricando il Gav a piccoli colpi mantenendo l’assetto neutro. In qualsiasi momento potresti fermarti e riprendere la risalita. Anche in questo caso, per scaricare il Gav devi posizionarti in verticale, con la testa in alto e le pinne in basso. Puoi usare il pulsante di scarico o lo scarico rapido del Gav, come hai fatto durante la discesa. Cerca di prestare maggiore attenzione negli ultimi 10 metri, quando la pressione diminuisce rapidamente in poco spazio. Il passaggio è brusco, essa cambia da 2 atmosfere a 1 e gli effetti sul volume sono importanti: l’aria si espande rapidamente, sia quella nei polmoni – ricordi la regola importante di non trattenere mai il respiro? – sia quella nel Gav. Naturalmente l’Istruttore sarà sempre al tuo fianco e sarà provvisto di un pallone segnasub. Questo vi segnalerà alle altre barche e a chi vi assiste dalla superficie. Sosta di sicurezza senza appoggio Una volta risaliti a cinque metri, l’Istruttore ti segnalerà la sosta di sicurezza. Prova a rilassarti anche in quest’occasione! Controlla semplicemente la tua posizione guardando lo strumento e osservando la superficie o il tuo compagno. Non dimenticare che anche i polmoni possono aiutarti a rimanere in assetto neutro: regolando la respirazione, rimarrai comodamente sospeso per tutta la durata della sosta di sicurezza e alla fine, insieme all’Istruttore, risalirai fino alla superficie. Ottimo lavoro! Prima di uscire dall’acqua, un’ultima facile verifica. 60 Verifica della pesata dopo l’immersione Come all’inizio dell’immersione, ripeti l’esercizio della pesata neutra. Questo ti sarà utile per verificare quanto lo svuotarsi della bombola abbia influito sulla pesata iniziale: l’acqua dovrebbe ancora arrivarti a livello degli occhi con il Gav sgonfio e trattenendo un normale respiro. Un ultimo consiglio. Ricorda che non è necessario ricontrollare la pesata ogni volta prima di scendere sott’acqua ma, sicuramente, è importante farlo dopo un periodo prolungato di inattività, quando t’immergi in acqua dolce o in un mare diverso e se cambi attrezzatura: in modo particolare muta e Gav. Schema dell’immersione in acque libere Preparazione del sistema di zavorra, vestizione e controllo dell’attrezzatura Preparare correttamente un sistema di zavorra e tutta l’attrezzatura necessaria per l’immersione, indossarla con l’ausilio del compagno e controllarla reciprocamente Prima di entrare in acqua per la verifica della pesata, puoi iniziare con il tuo sistema di zavorra abituale. A questo punto, puoi montare il Gav e gli erogatori sulla bombola e controllare che sia carica. La vestizione può dipendere dall’uso e dal tipo di imbarca- 3 Minitest 1) Mentre risali devi principalmente occuparti di due cose a. Risalire seguendo la velocità del compagno e segnalargli “OK” b. Controllare la velocità di risalita e guardare dove stai andando c. Sia a che b 2) Vero o Falso. La verifica della pesata va effettuata ogni volta prima di scendere sott’acqua Risposte: 1b - Falso Briefing Ascoltare la descrizione delle attività da svolgere e fare domande per eventuali chiarimenti Prima delle Acque Libere il briefing è particolarmente importante perché non è conveniente risalire durante l’immersione o uscire dall’acqua per chiarire qualcosa. E’ meglio ascoltare con attenzione, scendere, dedicarsi agli esercizi per avere altro tempo utile per eventuali ripetizioni e per il divertimento. Imparare le tecniche per il controllo dell’assetto avviene più efficacemente in un ambiente rilassato, provando gli esercizi in team con gli altri subacquei e lo Staff. L’Istruttore ti spiegherà quello che dovrai fare: dove, come e quando; perciò è fondamentale che sospendi ogni attività e che gli rivolgi tutta la tua attenzione. Una volta in acqua, insieme al compagno, osserva con attenzione la dimostrazione dell’Istruttore e dello Staff: essa avverrà lentamente, in modo da permetterti di cogliere ogni particolare dell’esercizio. Non esitare a fare domande se qualcosa non ti è chiaro, l’Istruttore o il Diveleader saranno felici di aiutarti. 61 zione utilizzata e puoi effettuarla sia fuori sia direttamente in acqua. La verifica è quanto di meglio puoi fare in ultima fase per prevenire problemi legati all’attrezzatura, compresi quelli legati al controllo dell’assetto. Devi curare attentamente questa fase e segnalare all’Istruttore, o allo Staff, se tu o il tuo compagno rilevate problemi con qualche elemento dell’attrezzatura. Puoi usare la parola GRAZIE per ricordare la procedura di controllo: Gav Rubinetterie Aria Zavorra Individua l’erogatore di riserva Erogatori Una fase della vestizione Hover Training pre immersione In barca o a riva, provare tecniche di allenamento per aumentare la concentrazione e favorire il rilassamento Rilassarsi prima dell’immersione è utile per aumentare il comfort subacqueo e le prestazioni durante gli esercizi. Dedicare pochi minuti a questa pratica, ti aiuterà a liberare la mente e, una volta in acqua, praticherai con più scioltezza le tecniche di regolazione dell’assetto. Ingresso Entrare in acqua con la tecnica adeguata in base alle caratteristiche del luogo L’Istruttore e lo Staff forniranno le indicazioni utili per un corretto ingresso in acqua in base alle caratteristiche del luogo e dell’imbarcazione. Potresti entrare in acqua usando il rovesciamento all’indietro, il tuffo a forbice o entrare da riva. In ogni caso, aspetta l’invito e i segnali dello Staff per l’ingresso e, una volta in superficie, aspetta insieme al tuo compagno le indicazioni dello Staff sullo svolgimento degli esercizi e sulla discesa. 62 Verifica della pesata in superficie prima dell’immersione Controllare di avere la quantità di zavorra corretta prima di iniziare la discesa La pesata corretta è fondamentale per raggiungere un buon controllo dell’assetto e un comfort ideale in immersione. Come già hai imparato dal primo corso, metti l’erogatore in bocca e sgonfia il Gav trattenendo un respiro. L’acqua a livello degli occhi indica la pesata neutra. Se sei troppo positivo o negativo, aggiungerai o toglierai pesi con l’aiuto dello Staff. Discesa nel blu Scendere con l’assetto corretto senza riferimenti, correggere la velocità di discesa con l’aiuto del Gav e fermarsi in assetto neutro prima di toccare il fondo Su invito dell’Istruttore, inizia la discesa sgonfiando il Gav ed espirando. Osserva solo il fondale per avere dei riferimenti visivi. Mentre scendi, controlla la velocità di discesa immettendo aria a piccoli colpi nel Gav, fino a raggiungere l’assetto neutro. Tecniche per controllare l’assetto sott’acqua Durante l’immersione, mantenere l’assetto neutro provando tecniche diverse: hovering, pinneggiata misurata, respirazione e superamento di ostacoli in immersione, contatti minimi con il fondo Questi “giochi subacquei” aumenteranno la tua abilità subacquea nel controllo dell’assetto. Provali in scioltezza insieme al tuo Istruttore ESA! Assetto neutro Risalita controllata senza la cima e sosta di sicurezza senza appoggio Risalire dal fondo in modo controllato senza riferimenti rispettando la corretta velocità di risalita e fermarsi senza alcun appoggio per una sosta di sicurezza a 5 metri per 3 minuti prima di riemergere Ricorda che quando risali devi rispettare una corretta velocità di risalita (10 metri al minuto) e, se opportuno, fermarti per la sosta di sicurezza come faresti per qualsiasi altra immersione. Proverai queste tecniche senza riferimenti per la risalita e senza appoggio durante la sosta per aumentare la tua abilità nel controllo dell’assetto Verifica della pesata in superficie dopo l’immersione Dopo l’immersione, in superficie e prima di uscire dall’acqua, verificare la pesata Se la pesata era corretta all’inizio dell’immersione, allo stesso modo si dovrebbe galleggiare con l’acqua a livello degli occhi anche a fine immersione con la bombola quasi vuota. Verifica questa procedura insieme all’Istruttore e segui i consigli che riceverai. Uscita Uscire dall’acqua applicando le tecniche suggerite dall’Istruttore Disassemblaggio e cura dell’attrezzatura Disassemblare e prestare le dovute cure all’attrezzatura 63 Questa fase si rivela preziosa per mantenere in efficienza la tua attrezzatura. Se puoi, è meglio risciacquarla in acqua dolce pulita ancora prima di disassemblarla, se ciò non fosse possibile, riponila con cura nella tua sacca, o nella cesta, per risciacquarla in un secondo momento secondo le indicazioni dello Staff. Debriefing Ascoltare il commento dell’Istruttore Ecco un'altra occasione per migliorare il tuo processo formativo! Interrompi ogni attività ed ascolta con attenzione i commenti sulle tue prestazioni, i suggerimenti e le raccomandazioni offerte dal tuo Istruttore e dallo staff. Approfittane per migliorare ulteriormente e non esitare a fare domande! Convalida dell’immersione Registrare l’immersione sul proprio logbook e farla firmare dall’Istruttore Registra l’immersione! Questa operazione serve per confermare la tua formazione in acque libere. Annota con cura tutti i parametri, le condizioni ambientali, la temperatura ed aggiungi i tuoi commenti personali. Ricorda di far convalidare l’immersione dal tuo Istruttore e chiedi se ci sono timbri o adesivi particolari che puoi apporre sul tuo libretto. Complimenti! Questa immersione è stata un ottimo punto di par- 64 tenza per il controllo dell’assetto e ora sei pronto per diventare un eccellente subacqueo. Ora che hai provato la meravigliosa sensazione di rimanere in assenza di peso e hai capito come stimolare il tuo “sesto senso” sott’acqua potrai presto dedicarti agli altri obiettivi che ti eri prefissato. Se ancora non hai le idee chiare, sappi che ci sono molte occasioni per appassionarti ad altri aspetti dell’immersione: un esempio sono le attività di Specialità. Se questa immersione ti è piaciuta, ma vuoi perfezionarti ulteriormente nelle tecniche di assetto, non c’è occasione migliore che continuare con il corso di specialità ESA Hover Diver. Forse le tue passioni abbracciano la fotografia, la videoripresa e la biologia marina: questo potrebbe essere il momento giusto per applicarle all’attività subacquea. Chiedi maggiori informazioni su questi corsi al tuo Istruttore ESA o al Diveleader…scopri le tue passioni! Cosa hai imparato? Lo scopo di questo esercizio è quello di ripassare le informazioni più importanti della relativa Unità Teorica, innanzitutto per migliorare la tua formazione, ma anche per arrivare più preparato al prossimo appuntamento con il tuo Istruttore. Rispondi alle domande scegliendo la risposta esatta tra quelle indicate, specificando se l’informazione è vera o falsa oppure scrivendo la risposta nell’apposito spazio. Consegna al tuo Istruttore questa scheda, se troverà delle imprecisioni ti darà le spiegazioni necessarie. Buon lavoro! 3 1) Sistema di zavorra e Gav sono strumenti che il subacqueo usa per a. Orientarsi in immersione b. Rimanere in assetto negativo c. Controllare solo la discesa d. Controllare l’assetto 2) Durante l’immersione il subacqueo userà di più ______ per effettuare ______ a. Il Gav – piccole variazioni di quota b. I polmoni – piccole variazioni di quota c. Inspirare – piccole variazioni di quota d. Espirare - piccole variazioni di quota 3) Una pesata neutra va provata a. In superficie scaricando il Gav e trattenendo un respiro b. Ogni volta prima di immergersi c. Quando si cambia attrezzatura e ambiente d. Sia a che c 4) Per evitare di offrire molta resistenza all’acqua un sub dovrebbe a. Indossare solo attrezzatura leggera b. Sia c che d c. Sistemare gli elementi dell’attrezzatura più esposti in modo che rimangano aderenti al corpo d. Sistemare le fruste nascondendole sotto il Gav 65 5) Concentrarsi con il Training Autogeno prima dell’immersione può servire a a. Migliorare le qualità fisiche del subacqueo b. Migliorare le qualità psicosomatiche del subacqueo c. Rilassarsi e favorire il controllo dell’assetto d. Rilassarsi e favorire l’aumento della profondità 6) Per scendere correttamente in immersione è importante a. Raggiungere il fondo in assetto negativo e alzarsi dal fondo b. Raggiungere velocemente il fondo e gonfiare il Gav c. Compensare la discesa gonfiando il Gav a piccoli colpi d. Compensare la discesa gonfiando tutto il Gav 7) Per rimanere comodamente in assetto neutro a mezz’acqua è necessario a. Aver disposto l’attrezzatura in modo equilibrato b. Aver calcolato una pesata neutra c. Usare correttamente la respirazione d. Tutte le precedenti 8) Un subacqueo dovrebbe pinneggiare ______ per ______ a. Lentamente – poter prolungare il tempo d’immersione b. In modo misurato – risparmiare le energie c. A rana – migliorare i tempi d.Con il metodo tradizionale – evitare i crampi 9) Vero o falso. In risalita il subacqueo dovrebbe essere in assetto positivo 10) Migliorare l’assetto permette al subacqueo di a. Ridurre la fatica b. Ridurre i consumi c. Preservare l’ambiente d. Tutte le precedenti Dichiaro di aver rivisto tutte le risposte con l’Istruttore ESA e di aver compreso la spiegazione di quelle da me sbagliate. 66 Firma____________________ data___________ Capitolo Quattro Immersione con il computer Cosa Imparerai Una volta, senza tornare troppo indietro nel tempo, c’era la vecchia e cara macchina da scrivere. Chi svolgeva lavori d’ufficio o più elaborati lavori di scrittura come libri e trattati non faceva certo a meno di questo strumento. Un esempio rimasto famoso e con lui la sua inseparabile macchina da scrivere fu Ernest Emingway. Egli fu prolifico giornalista e scrittore, autore di romanzi rimasti nella storia della letteratura. I suoi libri trassero ispirazione dai luoghi che aveva visitato in qualità di corrispondente di un giornale e per lavorare non aveva bisogno d’altro, oltre alle sue capacità e qualità di scrittore, che della sua fedele macchina e di fogli di carta per scrivere. Chissà però come avrebbe lavorato se avesse avuto fra le mani un moderno computer portatile! In fondo le caratteristiche di base di un computer usato per scrittura sono le stesse di una macchina da scrivere: una tastiera e un “foglio elettronico”. Ci sono però molte funzioni in più e per poterle sfruttare al meglio occorre conoscerle e fare un po’ di pratica. Usando un computer la scrittura è più precisa poiché si possono analizzare in ogni istante i periodi, la punteggiatura, gli spazi e tutto ciò che alla fine forma un brano, un capitolo, un romanzo. Anche nella subacquea, ormai già da tempo, sono entrati in campo i computer da immersione. Una volta i subacquei si immergevano pianificando il “tuffo” con le tabelle. Questo metodo, che rimane comunque un valido sistema per pianificare l’immersione, ha, rispetto al computer, sia dei limiti di precisione perché deve essere complementare ad un orologio e ad un profondimetro (un tempo c’erano solo i profondimetri analogici, più imprecisi dei sensori dei moderni computer) sia dei limiti di utilizzo, perché non può fornire calcoli in tempo reale, cioè a qualsiasi profondità un subacqueo si trovi, come invece permette il computer. Nel primo paragrafo analizzeremo proprio le differenze tra un’immersione quadra, cioè calcolata con la tabelle ed una multilivello calcolata con il computer che offre più possibilità per sfruttare meglio il tempo d’immersione. In seguito vedremo le caratteristiche di questi strumenti e le regole generali di uti- 4 67 lizzo che applicherai in questa immersione. I computer subacquei sono soggetti a continue migliorie in base ai collaudi e all’ampliamento delle funzioni, troverai quindi di seguito un piccolo paragrafo sulle informazioni ed i consigli per l’acquisto del tuo computer subacqueo personale (la scelta migliore che potrai fare!). Pianificazione dell’immersione con il computer 68 Immersione quadra e multilivello Probabilmente avrai già sentito la definizione – immersione quadra - durante il corso Open Water Diver, quando hai imparato l’uso delle tabelle. Osserva nella pagina a fianco il grafico dell’immersione quadra: ti trovi in superficie ed esegui una discesa verticale fino a raggiungere la profondità massima pianificata, quindi ti sposti lungo il fondo ed in prossimità dello scadere del tempo massimo – il limite di non decompressione - dato dalla tabella, risali lentamente fino alla superficie fermandoti prima di riemergere per una sosta di sicurezza. Questo è esattamente quello che puoi fare pianificando l’immersione con la tabella: un quadrato (o un rettangolo) i cui 2 lati orizzontali sono dati dalla superficie e dalla profondità massima e i due lati verticali sono dati dalla discesa e dalla risalita. Avrai sicuramente imparato come programmare un’immersione di questo tipo, calcolando cioè tutta l’immersione secondo la profondità massima pianificata e, fino a non molti anni fa, questo era l’unico metodo possibile. Fino all’avvento dei computer subacquei. Supponiamo che la tua pianificazione preveda un’immersione in una secca alla profondità massima di 24 metri e che il limite di non decompressione secondo le tabelle sia di 30 minuti. Per essere più sicuro, dovrai evitare di raggiungere questo limite e prima d’immergerti pianificherai un tempo inferiore che sarà più conservativo. Vorresti scattare della foto in macro a delle margherite di mare con la tua nuova fotocamera digitale, quindi inizi la discesa con in mano la custodia subacquea. Scendendo fino a 24metri, cioè alla quota pianificata, ti rendi conto che le condizioni migliori per realizzare le tue immagini sono più in alto, verso i 19 metri, in prossimità di grandi massi le cui pareti in ombra creano le condizioni ideali allo sviluppo di questi organismi. Nulla ti vieta di risalire più in alto - l’importante è non scendere oltre la quota pianificata - ma certamente devi tener conto di alcuni fattori: hai già raggiunto la quota massima e, anche se per poco, hai già iniziato ad assorbire azoto a quella profondità. Anche dis- ponendo della tabella sott’acqua non potresti modificare i calcoli che avevi pianificato prima dell’inizio dell’immersione. Questo è indubbiamente un limite ma se vuoi mantenere la sicurezza non puoi indugiare: devi rispettarlo! Le tabelle, quindi, pur rimanendo validi mezzi per pianificare l’immersione non hanno la capacità di calcolare in tempo reale i cambiamenti dell’assorbimento di azoto che si verificheranno risalendo da una profondità maggiore ad una minore o viceversa. Questo è ciò che fanno i computer e l’immersione, proprio perché si può calcolare e condurre per diversi livelli di profondità, si chiama immersione multilivello. I computer subacquei non eseguono un diverso calcolo dalle tabelle, forse avrai sentito parlare vagamente di modelli matematici su cui entrambi si basano ma poiché il computer ha capacità di effettuare calcoli in tempo reale avendo un sensore che rileva costantemente tempo e profondità, esso adeguerà il calcolo dell’azoto in base alla profondità in cui ti troverai in quel momento, evitando oltretutto gli arrotondamenti tipici delle tabelle. Questo si tradurrà in un’ottimizzazione del tempo a disposizione. Se paragoni un’immersione “quadra” eseguita con la tabella e un’immersione “multilivello” eseguita con il computer, ma pianificate alla stessa profondità massima, la seconda permetterà anche i calcoli per ogni livello di quota superiore, anche di un metro per volta. Questo si tradurrà sostanzialmente in un tempo maggiore di permanenza sott’acqua. Per sapere come puoi ottenere queste informazioni, nel prossimo paragrafo troverai le principali caratteristiche di questi strumenti. Grafico di un’immersione quadra superficie sosta 5 metri profondità massima Caratteristiche dei computer subacquei I moderni computer subacquei sono oggetti di dimensioni ridotte, quindi non molto ingombranti che stanno comodamente al polso o in consolle e devono essere accesi prima dell’immersione. Di solito per accenderli è sufficiente inumidire i sensori posti vicino al display. Quello che vedi sul display. Nonostante le ridotte dimensioni, i computer hanno di solito un display abbastanza ampio nel quale leggere le informazioni e molti possiedono anche la funzione di retroilluminazione che favorisce la lettura in caso di immersione notturna o in condizioni di scarsa visibilità. Il display fornisce molto precisamente e come solo uno strumento digitale sa fare, le informazioni circa la profondità e il tempo, lasciando visibile in un’area Un computer da polso che legge anche l’autonomia della 69 Minitest 1) I computer subacquei calcolano l’assorbimento dell’azoto a. Con principi completamente diversi da quelli usati dalle tabelle b. Con modelli matematici completamente diversi da quelli usati dalle tabelle c. Con gli stessi modelli matematici usati dalle tabelle 2) I vantaggi dell’immersione multilivello rispetto ad un’immersione quadra sono che a. Viene aumentato il tempo totale d’immersione b. Viene diminuito il tempo totale d’immersione c. Il tempo totale d’immersione rimane lo stesso ma si assorbe meno azoto durante una multilivello 3) I computer subacquei, avendo dei precisi sensori che rilevano profondità e tempo, possono a. Calcolare l’assorbimento di azoto in tempo reale per ogni profondità b. Calcolare l’assorbimento di azoto per ogni 10 metri di profondità c. Calcolare l’assorbimento di azoto fittizio Risposte: 1c – 2 a – 3a 70 apposita la profondità massima raggiunta. A seconda della taratura dello strumento, potrebbero esserci differenze dell’ordine massimo di mezzo metro tra un computer e l’altro. Durante questa immersione del corso ESA Advanced Diver confronterai il tuo computer, se già lo possiedi, o quello che avrai in dotazione con quello del compagno e dell’Istruttore per rilevare e verificare eventuali differenze. A seconda della profondità in cui ti troverai lo strumento ti segnalerà costantemente il tempo massimo a tua disposizione - il limite di non decompressione - che cambierà ogni volta che varierai di quota, anche di un solo metro. Di solito questi strumenti iniziano i calcoli una volta che sei a circa un metro sott’acqua, continuano ad elaborare per tutta la durata dell’immersione, fino a quando uscirai dall’acqua. Abbiamo visto i quattro dati principali visibili sul display che rimangono visualizzati (variando continuamente) in quattro aree ben distinte. Naturalmente anche se tutti i computer riportano questi dati, per ragioni di design, stile ed ergonomia, gli strumenti avranno differenze sia nell’ampiezza dello schermo sia nella localizzazione dei dati. Leggi bene le istruzioni allegate allo strumento che acquisterai; in ogni caso, l’Istruttore o il Diveleader ti spiegheranno la caratteristiche dello strumento che avrai in dotazione per questa immersione: dove localizzare tempo, profondità, profondità massima e limite di non decompressione. Ma non finisce qui. Infatti, una volta che sarai uscito fuori dall’acqua, il computer segnalerà l’azoto residuo che ancora dovrai smaltire e, in funzione di questo e insieme al tempo di superficie, potrà calcolare immediatamente eventuali immersioni consecutive. I moderni strumenti offrono anche altre interessanti e pratiche funzioni come l’indicazione della velocità di risalita, della temperatura dell’acqua, gli avvisatori acustici e lampeggianti, la possibilità di impostare una miscela di Nitrox e alcuni modelli più sofisticati, la possibilità di leggere l’autonomia di aria o nitrox della bombola. In questo caso una sonda ricetrasmittente sarà collegata all’uscita ad alta pressione del primo stadio dell’erogatore. I computer prevedono anche possibili errori umani (riferendoci alle immersioni ricreative). Infatti, in caso di superamento della curva di sicurezza, essi ti forniscono le informazioni sulle tappe da effettuare per la decompressione di emergenza. Infine, una volta terminate le immersioni, avrai visualizzato anche il tempo totale di desaturazione, lo stato di carica delle batterie e un vero log book elettronico che terrà in memoria le immersioni permettendo in molti casi di interfacciarsi con un PC e scaricare i dati e il grafico dell’immersione. Insomma, questi strumenti sono dei veri gioielli dell’elettronica e sono facili da usare. Come tutte le macchine, però, non potranno mai sostituire il pensiero umano o scegliere quale sarà il profilo d’immersione migliore. Essi forniranno gli stessi dati sia che ad indossarlo si tratti di un subacqueo sia che si tratti di un macigno che precipita verso il fondo. Come al solito, occorre usare il buon senso e per non sbagliare è meglio iniziare subito! Regole generali di utilizzo Pianificare l’immersione in acque libere. Come per ogni altra immersione, anche usando il computer dovrai pianificare bene tutte le attività, comprese quelle legate al profilo d’immersione. Anche questa operazione rientra tra le caratteristiche dei computer. Questa funzione si attiva con dei pulsanti e le modalità d’impostazione variano a seconda dei modelli. Non dovrai fare altro che leggere le istruzioni o farti aiutare dal Diveleader per ricercare la funzione di consultazione tabella. In fondo è proprio come usare la tabella: sceglierai la profondità massima avendo cura di rimanere abbondantemente entro i limiti della curva di sicurezza. Solo in questo modo sarai sicuro di avere i tuoi dati sotto controllo. Un computer, naturalmente, non saprà nulla del tuo stato fisico, della tua esperienza, né della tua resistenza al freddo. In base a questi parametri, dovrai essere tu a comportarti di conseguenza e sarà meglio che tu sia sempre prudente e ragionevolmente conservativo. Abbiamo detto che il computer aggiorna i calcoli costantemente in base alla profondità in cui ti trovi. Questo succede anche se da una certa profondità stabilita, tu decida di scendere ulteriormente. Certo, lo strumento non ti abbandonerà spegnendosi ma accorcerà il tempo a disposizione in ogni fase di discesa aggiornando il limite di non decompressione fino ad uscire dalla curva. In effetti, esso non può sapere qual’era la profondità massima che avevi scelto né quali sono le regole dell’immersione ricreativa né le leggi o i regolamenti locali circa le profondità. In ogni caso, hai imparato dal corso Open Water Diver che è importante rispettare la pianificazione pre immersione, compresa la profondità massima stabilita. Il profilo d’immersione, secondo le raccomandazioni dei fisiologi (che sono coloro che Minitest 1) I dati principali che osserverai in immersione sul display del computer saranno a. Tempo, profondità, profondità massima e temperatura b. Tempo, profondità, profondità massima e limite per il volo c. Tempo, profondità, profondità massima e limite di non decompressione 2) Vero o Falso. Prima di un’immersione consecutiva, devi aspettare che il computer segnali sul display la completa desaturazione dall’azoto residuo 3) Altre importanti funzioni dei computer subacquei sono a. Visualizzazione della velocità di risalita b. A seconda dei modelli, la possibilità di immergersi usando il nitrox c. Sia a che b 71 Alcuni modelli di computer posati sul fondo. Il controllo dei dati con il tuo compagno è consigliato per rilevare se sussistono differenze importanti 72 progettano i computer), non dovrebbe mai essere irregolare. Sarà meglio seguire un profilo partendo da una profondità massima stabilita e continuare l’immersione risalendo lentamente e progressivamente a profondità minori fino a terminare l’immersione con una sosta di sicurezza. Questa era la fase più importante della pianificazione dell’immersione con il computer. Vediamo ora cosa potrai fare sott’acqua. In superficie dovrai controllare che i dati visibili siano attendibili, il tempo e la profondità saranno a zero o vedrai dei trattini orizzontali o dei simboli caratteristici di quel modello di computer (che saprai riconoscere). In fase di discesa dovresti osservare lo strumento: a partire da pochissima profondità esso inizierà a fornirti i dati. Potrai raggiungere la profondità massima e qui controllare i dati con lo strumento del tuo compagno. Questo sarà un esercizio previsto per questa immersione: la verifica dei tuoi dati con il computer del compagno e dell’Istruttore. La cosa più importante che potrai fare usando il computer in immersione (come del resto usando la tabella) sarà di non raggiungere mai il limite di non decompressione. Non sarà difficile, dovrai spesso controllare lo strumento come fai per il manometro dell’aria: vedrai che il tempo di non decompressione andrà a scalare e dovrai alzarti di quota prima che arrivi a zero. Come per altre regole, anche in questo caso è importante che tu sia precauzionalmente conservativo; stabilirai cioè che almeno tre minuti prima del limite tu stia già risalendo di quota per almeno 5 metri per mantenere poi sempre quote superiori a quella precedente. In questo modo il tuo corpo assorbirà e rilascerà azoto in modo progressivamente regolare e più sicuro rispetto a sbalzi dovuti a cambiamenti continui di profondità. Insieme al tuo Istruttore pianificherai l’immersione ad una profondità massima di 30 metri comprendendo due ulteriori livelli di quota superiori, aria permettendo. Se tu pianificassi un’im- mersione quadra a questa profondità, vedresti dalla tabella che il tempo massimo concesso sarebbe di 30 minuti. Alla fine della tua immersione multilivello, probabilmente sarai rimasto sott’acqua per un tempo superiore! Come probabilmente hai imparato dal corso Open Water Diver, non esiste una regola assoluta circa l’insorgenza dei sintomi della Malattia Da Decompressione: oltre ai pericoli di una risalita veloce e del non rispettare i limiti, alcune persone possono essere predisposte a questa patologia o essa può derivare da indisposizione fisica o esposizione al freddo. Come vedi, occorre essere precisi e conservativi e seguire delle regole come quella di diminuire il limite di non decompressione e pianificare bene l’immersione anche se si usa il computer. Hai già imparato molte regole sulle tabelle nel precedente corso. Bene, non devi fare altro che continuare a rispettarle. I processi fisiologici che avvengono in immersione respirando aria compressa rimangono gli stessi, sia che tu ti immerga con il computer al polso sia che tu abbia pianificato l’immersione con le tabelle. Ci sono comunque alcune raccomandazioni che sono appropriate all’uso del computer e che puoi leggere in questo schema: Un sub in immersione segnala al compagno per il cambio di livello • Ogni subacqueo deve disporre e riferirsi ad un computer personale – Potresti facilmente usare il computer per immergerti più volte in un giorno quindi è necessario che lo strumento sia sempre lo stesso per tener conto di profili precedenti, della pausa di superficie e dell’azoto residuo. Acquista al più presto il tuo computer personale, diventerà familiare come la tua maschera o l’erogatore • Prima di immergerti, devi leggere bene le istruzioni d’uso allegate al computer - Solo in questo modo conoscerai le caratteristiche dello strumento che userai, le modalità di accensione e spegnimento, le impostazioni per la pianificazione ed il controllo dei dati in immersione e in risalita • Prima di immergerti, pianifica sempre l’immersione con il computer ed eventualmente verifica i dati con la tabella – Ogni computer subacqueo dispone della modalità per poter pianificare e controllare i dati prima dell’immersione. Pianifica l’immersione in base al tuo grado di esperienza e rimani sempre entro i limiti di non decompressione 73 • Verifica spesso i dati con il compagno e se rilevate differenze significative affidatevi a quello più conservativo – Non ci dovrebbero essere enormi discrepanze tra un computer e l’altro per quanto riguarda la profondità. Alcuni modelli possono essere comunque più conservativi di altri per quanto riguarda il limite di non decompressione Finita l’immersione anche il computer si risciacqua in acqua dolce 74 Ma un computer si può rompere? Esattamente come si può rompere un qualsiasi oggetto o un meccanismo o uno strumento digitale. Non sono eventi frequenti ma un computer potrebbe spegnersi, incantarsi, allagarsi o fornire diciture di errore: per questo è fondamentale che sia controllato prima dell’immersione. In particolare, essendo uno strumento a batteria, dovrai controllare lo stato di carica (le modalità di verifica le potrai leggere sulle istruzioni). Se un computer si accende regolarmente e fornisce i dati pre immersione, sarà più difficile che ti causi problemi rispetto ad uno strumento che ti infili al polso senza controllarlo – perché comunque si accenderà automaticamente in acqua – Molte volte i subacquei che hanno avuto problemi non avevano controllato lo strumento prima d’immergersi. In ogni caso, se dovesse succedere che in immersione il computer si spegne, si incanta o se leggessi scritte che non comprendi, sarebbe il momento di interrompere l’immersione. - Seguendo le indicazioni dello strumento del compagno sulla velocità di risalita, vi portereste fino alla sosta di sicurezza rimanendovi il più possibile e comunque non meno di tre minuti In ogni caso, non continuate l’immersione con un solo computer! Una buona idea per garantirti maggiore controllo dei dati è quella di rendere complementare il computer con altri strumenti. Se non vuoi anche equipaggiarti con orologio e profondimetro, potresti sistemare in consolle uno strumento elettronico integrato che ti fornirà allo stesso modo: tempo, profondità, profondità massima e temperatura dell’acqua. Questi strumenti sono molto affidabili, le loro batterie generalmente durano per moltissime immersioni e la spesa d’acquisto è abbastanza contenuta. Manutenzione. Oltre alle normali procedure di risciacquo e cure, vedrai che il computer non necessiterà di molti controlli se non quello del ricambio delle batterie. Ci possono essere molte differenze tra un modello e l’altro: alcuni hanno batterie speciali che assicurano centinaia d’immersioni, altri hanno Consigli sull’acquisto Affidabilità e funzioni. Esistono molti modelli di computer subacquei in commercio; ormai quasi tutte le case produttrici di attrezzatura subacquea ne hanno diversi modelli in catalogo. Ma come scegliere il computer giusto? Probabilmente la risposta la troverai rivolgendoti verso i modelli che riscuotono maggior successo: quelli più venduti e quindi più collaudati. Di solito le novità offrono un ventaglio maggiore di funzioni accessorie e design più accattivanti ma le caratteristiche importanti rimangono ancora la scelta del modello matematico usato e della sua affidabilità, cosa che solo gli usi intensivi, come è avvento nel caso di modelli “collaudati”, possono confermare. E’ comunque possibile informarsi su quale tipo di algoritmo (modello matematico) i vari computer si basino e su quella base scegliere lo strumento più adatto. Anche scegliendo il computer si dovrebbe tener conto delle condizioni fisiche, dell’età e della temperatura dell’acqua. Se, ad esempio, ci si immergerà più spesso in condizioni di acqua fredda, potrebbe essere meglio scegliere un computer tra i più conservativi. Queste informazioni potrai averle rivolgendoti alle case costruttrici o dai cataloghi e per la loro consultazione ti puoi rivolgere all’Istruttore o al Diveleader. Schema dell’immersione in acque libere Briefing Ascoltare la descrizione delle attività da svolgere e fare domande per eventuali chiarimenti Prima delle Acque Libere il briefing è particolarmente importante perché non è conveniente risalire durante l’immersione o uscire dall’acqua per chiarire qualcosa. E’ meglio ascoltare con attenzione, scendere e godersi l’immersione multilivello con il computer in ambiente rilassato per aumentare il tuo comfort, il divertimento e la sicurezza. L’Istruttore ti spiegherà quello che dovrai fare, dove, come e quando, perciò è fondamentale che sospendi ogni attività e che gli rivolgi tutta la tua attenzione. Non esitare a fare domande se qualcosa non ti è chiaro, l’Istruttore o il Diveleader saranno felici di aiutar- Minitest 1) La cosa più importante che potrai fare usando il computer in immersione sarà di a. Guardarlo ogni tanto b. Controllare che sia acceso c. Non raggiungere il limite di non decompressione. 2) E’ importante che in immersione tu sia conservativo; stabilirai cioè che almeno tre minuti prima del limite di non decompressione a. risalirai per almeno 5 metri ad una quota superiore per mantenere poi quote superiori alla precedente b. scenderai di quota per mantenere poi quote inferiori alla precedente c. aspetterai che il limite di non decompressione arrivi a zero 3) Vero o Falso. I processi fisiologici in immersione con aria compressa rimangono gli stessi, sia che ti immerga con il computer, sia che abbia pianificato l’immersione con le tabelle. 4) L’acquisto di un computer subacqueo dovrebbe tener conto a. Della scelta del modello matematico adatto al tipo d’immersioni previste b. Della sua capacità di autoadattamento c. Dello stile e del colore Risposte: 1c – 2 a – 3 Vero – 4 a minore durata. Spesso è necessario che sia l’assistenza qualificata a provvedere al ricambio delle batterie. Anche queste informazioni le potrai facilmente trovarle sul libretto d’istruzioni. 75 ti. Una fase delle procedure di controllo prima della discesa Preparazione, vestizione e controllo dell’attrezzatura Preparare correttamente tutta l’attrezzatura necessaria per l’immersione, indossarla con l’ausilio del compagno e controllarla reciprocamente Puoi assemblare il Gav e gli erogatori sulla bombola e controllare che sia carica. La vestizione può dipendere dall’uso e dal tipo di imbarcazione e puoi effettuarla sia fuori sia direttamente in acqua. La verifica è quanto di meglio puoi fare in ultima fase per prevenire problemi legati all’attrezzatura, compresi quelli legati al controllo dell’assetto. Devi curare attentamente questa fase e segnalare all’Istruttore o allo Staff se tu o il tuo compagno rilevate problemi con qualche elemento dell’attrezzatura, compreso il computer che avrete in dotazione Puoi usare la parola GRAZIE per ricordare la procedura di controllo: Gav Rubinetterie Aria Zavorra Individua l’erogatore di riserva Erogatori. Ingresso Entrare in acqua con la tecnica adeguata in base alle caratteristiche del luogo L’Istruttore e lo Staff forniranno le indicazioni utili per un corretto ingresso in acqua in base alle caratteristiche del luogo e dell’imbarcazione. Discesa controllata lungo un riferimento alla profondità massima di 30 metri Scendere con l’assetto corretto usando i riferimenti di una cima o di una parete, correggere la velocità di discesa con l’aiuto del Gav e fermarsi in assetto neutro prima di raggiungere la profondità massima di 30 metri Il controllo in discesa è una fase importante dell’immersione. In particolare, essere in grado di fermarti quando lo ritieni opportuno, potrebbe rivelarsi utile in caso di problemi di compensazione, se avvertissi qualche effetto di narcosi d’azoto o per non sollevare sedimento in prossimità del fondo. Pianificherai questa immersione insieme all’Istruttore ESA ad una profondità massima di 30 metri, quindi controlla bene il computer mentre scendi e segnala all’Istruttore. 76 Giro subacqueo di esperienza alla profondità massima stabilita Praticare esperienza d’immersione controllando frequentemente tempo, profondità e scorta d’aria, segnalando al compagno o all’Istruttore e risalire lentamente per almeno 5 metri ad almeno 3 minuti dal limite di non decompressione Giro subacqueo di esperienza al 2° livello Praticare esperienza d’immersione al 2° livello stabilito controllando frequentemente tempo, profondità e scorta d’aria, segnalando al compagno o all’Istruttore e risalire lentamente per almeno 5 metri ad almeno 3 minuti dal limite di non decompressione Giro subacqueo di esperienza al 3° livello Praticare esperienza d’immersione al 3° livello stabilito controllando frequentemente tempo, profondità e scorta d’aria, segnalando al compagno o all’Istruttore e risalire lentamente per almeno 5 metri ad almeno 3 minuti dal limite di non decompressione Risalita controllata lungo un riferimento e sosta di sicurezza Risalire lentamente, almeno 10 metri al minuto, lungo un riferimento e fermarsi a 5 metri per una sosta di sicurezza di 3 minuti E’ importante risalire lentamente e fermarsi per una tappa di sicurezza in tutte le immersioni quindi, a maggior ragione, in un’immersione multilivello. In questo modo aumenterai la tua sicurezza nei confronti dell’MDD potendo smaltire ulteriore azoto dal tuo organismo. L’Istruttore ti fornirà le indicazioni necessarie per fare la sosta di sicurezza. Durante l’esercitazione conviene controllare spesso tempo e profondità Uscita Uscire dall’acqua applicando le tecniche suggerite dall’Istruttore Smontaggio e cura dell’attrezzatura Smontare e prestare le dovute cure all’attrezzatura Questa fase si rivela preziosa per mantenere in efficienza la tua attrezzatura, compreso il computer. Se puoi, è meglio risciacquare l’attrezzatura in acqua dolce pulita ancora prima di smontarla, se ciò non fosse possibile, riponila con cura nella tua sacca o nella cesta per risciacquarla in un secondo momento secondo le indicazioni dello Staff. Debriefing Ascoltare il commento dell’Istruttore 77 4 Ecco un'altra occasione per migliorare il tuo processo formativo! Interrompi ogni attività ed ascolta con attenzione i commenti sulle tue prestazioni, i suggerimenti e le raccomandazioni offerte dal tuo Istruttore e dallo staff. Approfittane per migliorare ulteriormente e non esitare a fare domande! Risciacquo dell’attrezzatura Convalida dell’immersione Registrare l’immersione sul proprio logbook e farla firmare dall’Istruttore Registra l’immersione! Questa operazione serve per confermare la tua formazione in acque libere. Annota con cura tutti i parametri, le condizioni ambientali, la temperatura ed aggiungi i tuoi commenti personali. Ricorda di far convalidare l’immersione dal tuo Istruttore e chiedi se ci sono timbri o adesivi particolari che puoi apporre sul tuo libretto Complimenti! Come avrai potuto notare i vantaggi che il computer offre in immersione sono evidenti: è come se tu avessi maggiore libertà. Infatti, la possibilità di calcolare differenti livelli di quota durante la stessa immersione ti permetterà di gustarla meglio e, alla fine, disporrai di più tempo da trascorrere sott’acqua. Questo strumento, che ha fatto la sua comparsa negli anni ’80, è oggi diventato un “compagno” inseparabile per migliaia di subacquei. Naturalmente, come per ogni innovazione tecnologica, è bene sempre tener conto dei rischi associati ad un suo utilizzo sbagliato. Per questo motivo hai trovato anche molte raccomandazioni e qualche regola da seguire, oltre a quelle che già conoscevi per le tabelle. Il computer non deve diventare in nessun caso un sostituto del tuo compagno d’immersione né tanto meno devi pensare che esso possa tener conto delle tue condizioni psicofisiche: sarebbe lo sbaglio più grande che potresti fare. In ogni modo, se terrai sempre conto di pianificare bene l’immersione e di attenerti al tuo livello di brevetto ed esperienza, potrai godere degli enormi vantaggi di questo strumento per tutte le tue immersioni future. E’ importante, però, se ancora non ne possiedi uno proprio, che inizi a pensare al prossimo acquisto per le tue avventure subacquee: un moderno computer da immersione. 78 Cosa hai imparato? Lo scopo di questo esercizio è quello di ripassare le informazioni più importanti della relativa Unità Teorica, innanzitutto per migliorare la tua formazione, ma anche per arrivare più preparato al prossimo appuntamento con il tuo Istruttore. Rispondi alle domande scegliendo la risposta esatta tra quelle indicate, specificando se l’informazione è vera o falsa oppure scrivendo la risposta nell’apposito spazio. Consegna al tuo Istruttore questa scheda, se troverà delle imprecisioni ti darà le spiegazioni necessarie. Buon lavoro! 1) Una multilivello è un’immersione in cui a. Si può calcolare solo un livello di profondità b.Si possono calcolare solo due differenti livelli di profondità c. Si possono calcolare differenti livelli di profondità d. Si può superare il livello dell’immersione ricreativa 2) Durante l’immersione del corso, insieme al tuo Istruttore e seguendo le indicazioni del computer, pianificherai a. Almeno due livelli di profondità b. Almeno tre livelli di profondità c. Una profondità massima di 30 metri d. Sia b che c 4 3) Vero o Falso. In tutti i computer subacquei viene sempre indicata la profondità massima raggiunta 4) I computer da immersione non solo forniscono i dati per le immersioni multilivello ma sono anche in grado di a. Calcolare immersioni consecutive tenendo conto dell’azoto residuo e del tempo di superficie b. Calcolare immersioni consecutive senza tener conto dell’azoto residuo e del tempo di superficie c. Tenere un log book elettronico per un certo numero di immersioni d. Sia a che c 5) Le principali regole da tenere in considerazione usando un computer subacqueo comprendono a. Prima di immergerti devi leggere bene le 79 istruzioni di utilizzo b. Ogni subacqueo deve disporre e riferirsi ad un computer personale c. Verifica spesso i dati con il compagno e se rilevate differenze significative, affidatevi a quello più conservativo d. Tutte le risposte precedenti 6) Vero o Falso. Un computer subacqueo affidabile non si può esaurire, spegnere o incantare durante l’immersione 7) Se dovesse succedere che in immersione il computer si spegne, si incanta o se leggessi scritte che non comprendi a. Potresti continuare l’immersione riferendoti al computer del compagno b. Potresti continuare l’immersione riferendoti alla tabella c. Dovresti interrompere l’immersione e fermarti alla sosta di sicurezza il più possibile d. Dovresti interrompere l’immersione e risalire in superficie 8) La manutenzione di un computer subacqueo non comporta complessi interventi. Principalmente devi a. Sciacquarlo dopo l’uso, verificare lo stato di carica delle batterie e sostituirle o farle sostituire quando necessario b. Sciacquarlo dopo l’uso, verificare lo stato di carica delle batterie e sostituirle o farle sostituire prima di ogni immersione c. Prevedere d’imparare a smontarlo se non dovesse funzionare bene d. Sia a che c 9) Vero o Falso. Siccome tutti i computer subacquei usano lo stesso modello matematico di calcolo, la scelta di uno o l’altro non è significativa 10) Se le zone in cui ti immergerai avranno prevalentemente condizioni di acqua fredda, sarebbe meglio scegliere un computer a. Tra i più permissivi b. Tra i più conservativi c. Da polso d. Da consolle Dichiaro di aver rivisto tutte le risposte con l’Istruttore ESA e di aver compreso la spiegazione di quelle da me sbagliate. 80 Firma_______________________ data__________ Capitolo Cinque: Immersione Notturna Cosa Imparerai In questa immersione proverai per la prima volta nuove, fantastiche sensazioni e nuovi aspetti pratici. Immergersi di notte rivela importanti cambiamenti nell’ambiente e offre l’opportunità di provare nuova attrezzatura. Molti sono i motivi per provare un’immersione notturna e alcuni saranno analizzati in apertura del capitolo. Questa opportunità, grazie soprattutto alla possibilità che il subacqueo ha di attrezzarsi efficientemente per immergersi di notte, apre nuovi orizzonti d’immersione ed esperienza che hanno un seguito enorme nella comunità dei subacquei ricreativi. Naturalmente le cose vanno programmate per bene quindi proprio la pianificazione riveste un ruolo fondamentale per assicurare divertimento, relax e sicurezza. Scoprirai che l’immersione notturna può anche essere più pratica di una qualsiasi immersione condotta di giorno: infatti, dopo il tramonto, quasi ogni luogo può essere idoneo per immergersi perché cambiano totalmente le condizioni ambientali; anche quelle della vita marina che potrai osservare in piena attività. L’attrezzatura specifica per l’immersione notturna merita un paragrafo apposito in cui saranno analizzati i necessari sistemi d’illuminazione, la loro preparazione, la cura e la manutenzione e i consigli adeguati se deciderai di acquistare la tua personale attrezzatura. Naturalmente sott’acqua di notte cambiano anche i riferimenti, potrai quindi imparare quali saranno le tecniche raccomandate per divertirti senza correre il rischio di perdere l’orientamento. Infine, daremo uno sguardo ai principali organismi che facilmente ti capiterà di vedere sott’acqua di notte. Visto il cambiamento delle principali abitudini di vita che la varie specie di animali praticano dal giorno alla notte, sicuramente non mancheranno piacevoli sorprese ed insoliti incontri che di giorno difficilmente potrai fare. 5 Perché di notte? ” E’ stata l’esperienza più rilassante che mi sia capitata.” Molto spesso questi commenti seguono l’uscita dall’acqua di subacquei che per la prima volta hanno provato ad immergersi di notte. Molti di loro forse 81 Un granchio tropicale che esce dalla sua tana solo di notte 82 erano scettici, altri ansiosi, altri impauriti. Altri, forse te compreso, devono ancora provare questa fantastica avventura. I motivi per provare l’immersione notturna sono molti; basti pensare che migliaia di subacquei mettono questo tipo d’immersione indiscutibilmente al primo posto nella classifica delle loro preferenze. Un altro valido motivo è quello dell’osservazione naturalistica. Infatti di notte puoi facilmente vedere organismi diversi da quelli che popolano i fondali in pieno giorno. Non si tratta di misteriosi ed enormi animali che al calare delle tenebre risalgono da profondità abissali per cacciare o curiosare alle più basse profondità. Nella maggioranza dei casi potrai osservare organismi che di giorno stanno rintanati e la notte escono liberi per cacciare o organismi che semplicemente non vedi a causa della visibilità. Sembra un paradosso ma di notte, nel raggio d’azione dei sistemi d’illuminazione e a seconda della sospensione, la visibilità può essere migliore che di giorno perché la luce concentrata risalta tutto quello che c’è intorno ad essa, restituendone anche i colori reali. Di giorno, a causa della bassa capacità di penetrazione della luce e a causa della rifrazione, la tonalità di colore che vedi maggiormente sott’acqua è il blu. Questa diffusione della luce influisce anche su molti organismi che, a causa delle loro ridotte dimensioni in un grande ambiente monocromatico, del loro mimetismo, delle zone che rimangono in ombra e naturalmente dell’assorbimento dei colori, passano inosservati perché non li vedi o semplicemente non ci fai caso. Un sito d’immersione molto facile, alla portata di tutti e che non diresti mai potrebbe riservare le più grandi sorprese, ti può garantire un’esperienza emozionante e appagante se lo frequenti di notte. Un esempio sono le immersioni notturne svolte dalle spiagge, quelle che di giorno sono affollate da centinaia di bagnanti. Solo immergendosi di notte si può veramente scoprire la vita che c’è sulla sabbia. Molti potrebbero pensare che di notte sott’acqua faccia freddo, ma questo non è sempre vero. Naturalmente, se la stagione è rigida e l’acqua è fredda, dovrai pensare che di notte le cose non siano tanto diverse. In ogni modo la differenza di temperatura tra fuori e dentro l’acqua può essere ridotta rispetto al giorno quindi l’impatto con l’acqua sarà un po’ attenuato. Inoltre, la capacità che l’acqua ha di trattenere il calore accumulato durante il giorno, specialmente quando d’estate fa molto caldo, per- metterà di sfruttare il “serbatoio termico” proprio la notte, quando l’acqua rimarrà piacevolmente calda. Nei prossimi paragrafi analizzeremo in particolare quello che potrai vedere sott’acqua a seconda dell’ambiente che sceglierai. La prima cosa a cui devi pensare quando vuoi immergerti di notte riguarda la scelta del sito d’immersione. Questo è un aspetto importantissimo della pianificazione. Pianificazione Ogni operazione che fai quando pianifichi un’immersione di giorno deve essere a sua volta eseguita per la notturna, prestando maggiore attenzione a quello che ora andremo a considerare. Cosa fai di solito quando programmi un’immersione? Cerchi di raccogliere tutte le informazioni necessarie per ottimizzare la tua uscita: localizzazione e caratteristiche del sito, ancoraggi, profondità, condizioni di visibilità e correnti locali, ecc. Pensi che queste condizioni potrebbero cambiare solo per il fatto che diventa buio? Immagina se per arrivare a casa tua dovessi percorrere un piccolo sentiero o semplicemente una via poco illuminata: le condizioni cambierebbero sicuramente dal giorno alla notte! Naturalmente se sei abituato a tornare a casa dopo che il sole è calato, significa certamente che adotti le misure necessarie ma è anche molto probabile che tu conosca bene il posto in cui ti trovi. Un’immersione notturna deve rispettare gli stessi principi: una buona conoscenza del sito e le tecniche adatte per immergersi in sicurezza. Scelta del sito d’immersione. Se volessi immergerti di notte da una spiaggia a poca profondità, potrebbe essere sufficiente una perlustrazione del sito facendo snorkeling durante il giorno. Potresti così individuare il punto adatto per l’entrata e l’uscita e dove sistemare delle luci a terra, osservare le caratteristiche del fondo ed i riferimenti naturali su cui potresti fare affidamento. Se invece volessi immergerti in un sito raggiungibile solo con la barca, o con un tragitto in superficie, è meglio se prevedi almeno un’immersione di perlustrazione condotta di giorno. Questo ti permetterà di avere un quadro più completo del sito, ammesso che una sola immersione ti sia sufficiente. L’ideale, se ciò è possibile, rimane sfruttare un’immersione guidata. Oltre al fatto che in immersione avrai una guida qualificata che ti proporrà un itinerario già stabilito e sicuro, avrai anche l’oc- Minitest 1) I motivi per immergersi di notte sono svariati e molti subacquei seguono appassionatamente questa attività perché a. E’ maggiore il senso del rischio b. Immergendosi a basse profondità non si corrono i rischi dell’assorbimento di azoto c. Possono facilmente osservare organismi diversi da quelli che popolano i fondali in pieno giorno 2) La capacità che l’acqua ha di mantenere _____ sarà piacevolmente apprezzabile ______ a. Il calore – di notte b. La densità – di notte c. I colori – di giorno 83 Minitest 1) Durante la pianificazione dell’immersione notturna, oltre alle consuete operazioni che esegui normalmente in qualsiasi immersione, devi porre un accento particolare su a. La scelta degli orari b. La scelta e la conoscenza del sito d’immersione c. Sia a che b 2) Prima di immergersi di notte è raccomandato a. Avere sempre una barca appoggio b. Perlustrare preventivamente il sito di giorno c. Tracciare ogni volta una mappa del sito d’immersione 3) E’ meglio se in immersione notturna usi attrezzatura _________ perché preverrai stress e problemi legati a ______ a. Collaudata – difetti di fabbricazione b. Vecchia – difetti di fabbricazione c. Nuova – attrezzatura collaudata 84 casione di seguire un briefing pre immersione: questo è un ottimo sistema per raccogliere molte informazioni che ti saranno utili in seguito. Un’ottima combinazione è quella di seguire proprio un’immersione notturna guidata che, oltre ai vantaggi già citati, ti permetterà con una piccola spesa aggiuntiva, di avere la tua dotazione di attrezzatura specialistica: i sistemi di illuminazione portatili e le luci fisse di riferimento di cui parleremo fra poco. Scelta dell’orario. Una parte importante della pianificazione deve essere riservata agli orari. Le condizioni per un’immersione notturna vi sono poco tempo dopo che il sole è calato, ma le stesse possono variare notevolmente da una stagione all’altra. In estate, quando le giornate sono più lunghe, potrebbe essere necessario attendere almeno fino alle 21 e 30 prima di entrare in acqua mentre in autunno, o in inverno, le giornate più corte potrebbero permetterti una notturna anche alle 18 (della sera). In ogni caso l’ideale sarebbe, sia in estate sia in inverno, raggiungere il sito d’immersione quando ancora c’è luce. Questo favorirà tutte le operazioni pre immersione: dall’ancoraggio, l’assemblaggio e la verifica dell’attrezzatura, alla sistemazione dei sistemi di illuminazione di riferimento fino al concedersi 10 minuti di rilassamento prima di entrare in acqua, magari gustando gli esiti di un tramonto mozzafiato. Informati su quali sono gli orari di marea nelle zone in cui questo fenomeno è influente per non correre il rischio di restare all’asciutto a molte decine di metri dalla riva o non poter rientrare in porto con la barca fino a quando la marea sia risalita. Un’attenzione particolare, durante la programmazione di una notturna, deve riguardare l’assistenza fuori dall’acqua e l’attrezzatura che di solito usi per l’immersione. Se in una facile immersione diurna come quella da una spiaggia potrebbe essere sufficiente disporre, oltre al compagno, di un pallone segnasub e di una minima assistenza fuori dall’acqua, di notte è consigliabile che qualcuno assista ogni fase dell’immersione, soprattutto quelle che riguardano l’entrata e l’uscita dall’acqua. Cerca sempre di avere attrezzatura efficiente evitando di provare elementi nuovi proprio di notte. Per le immersioni particolari, come nel caso delle profonde o delle notturne, è meglio usare attrezzatura già collaudata, pena la forzata rinuncia o l’interruzione dell’immersione qualora un qualsiasi difetto provocasse un guasto. Questo vale naturalmente anche per i sistemi d’illuminazione che devono esse- re provati prima dell’immersione. Attrezzatura Durante l’immersione notturna userai l’attrezzatura standard come per le altre immersioni, aggiungendo i sistemi di illuminazione: le luci portatili e le luci fisse di riferimento. Le luci portatili sono le torce subacquee ed i segnalatori individuali. Prima dell’immersione, il Diveleader ti darà in dotazione una torcia principale, una torcia di riserva ed un segnalatore individuale. La torcia subacquea principale di solito è più grande e più potente rispetto a quella di riserva, che potrà stare comodamente appesa (spenta) a un gancio del Gav o infilata in una sua tasca. Il segnalatore individuale può essere una luce chimica (cyalume) o una piccola luce a batteria, disponibile in diversi colori, che serve ad individuare la tua posizione e quella del tuo compagno. Il segnalatore è galleggiante e andrà fissato con una cimetta al subacqueo in modo che la sua piccola luce possa essere vista per 360 gradi. Di solito un buon punto di fissaggio è la rubinetteria, che in immersione rimane un punto sufficientemente alto. Il vantaggio del segnalatore a batteria è rappresentato dal fatto che non devi usare ogni volta una luce chimica che ha una durata limitata e che, per quanto non sia inquinante, è pur sempre un rifiuto da gettare. Segui attentamente il briefing perché riceverai informazioni importanti sull’uso delle torce. Se comunque sei interessato all’acquisto di torce subacquee, puoi chiedere consiglio allo Staff dell’ESA Point presso cui stai seguendo il tuo corso. Le torce subacquee dovrebbero raggiungere un buon compromesso tra Una spiaggia al tramonto: sorprendente paradiso per le immersioni notturne 5 Esposizione di torce subacquee in un negozio 85 Sistemi d’illuminazione per le immersioni notturne 86 ergonomia, potenza e durata di esercizio. L’ergonomia riguarda tutti gli aspetti pratici di un oggetto in riferimento alle persone che lo useranno, quindi in questo caso considera il peso, l’impugnatura e la posizione dell’interruttore che dovrebbe permettere facilmente di poter accendere e spegnere la torcia con una mano sola. Una scelta su cui ormai moltissimi subacquei e centri subacquei si orientano è l’acquisto di torce ricaricabili. Sono più costose delle tradizionali ma i vantaggi sono legati ad un recupero sulle spese di batterie e alla maggiore praticità, necessitando solamente di una presa di corrente. Un’alternativa potrebbe essere quella di dotare una torcia tradizionale di batterie ricaricabili. Ricorda che se ti rechi all’estero è meglio che ti informi sul voltaggio in uso. Eventualmente, procurati un trasformatore universale (in genere si trovano in tutti i più importanti aeroporti). Le luci fisse di riferimento subacquee di solito sono luci stroboscopiche stagne che emettono scatti di luce bianchissima e potente, visibile a grande distanza. Fissando un paio di queste luci a circa due metri di profondità rivolte verso il fondo (alla cima dell’ancora o alla sbarra della sosta di sicurezza), sarà agevole controllare in ogni momento la posizione della barca. Se i gruppi di subacquei saranno numerosi, la guida potrebbe usare una di queste luci come segnalatore individuale per differenziarsi e rendersi visibile a tutti i componenti del gruppo. Le luci fisse di riferimento a terra possono essere qualsiasi sorgente luminosa non subacquea, come lampade a batteria con lampadina, al neon o a gas. Se decidi di entrare da terra per un’immersione notturna potresti sistemare due luci di questo tipo in modo che dal punto di entrata esse siano allineate. Una volta in superficie troverai più facilmente il punto esatto di uscita nuotando parallelamente alla riva e riallineando le luci a terra. Manutenzione. Una particolare cura prima e dopo l’immersione va dedicata ai sistemi d’illuminazione. Se usi torce con batterie interne, ricaricabili o no, assicurati che siano cariche e che la torcia sia ben chiusa prima di tuffarti in acqua. Alcune torce devo- Tecniche per l’immersione notturna Una volta che tutto è sistemato e sei in procinto di entrare in acqua, è il momento di accendere le torce. Userai la torcia principale che terrai saldamente in mano senza mai spegnerla. In superficie, mentre aspetti alla cima di discesa che anche il tuo compagno sia in acqua, ricorda di mantenerla immersa e di non puntarla negli occhi di qualcuno - devi osservare bene questa importante regola anche durante l’immersione - Prima di scendere assicurati di poter leggere bene la tua strumentazione: se possiedi un computer retroilluminato ricorda di attivarlo, inoltre punterai il fascio di luce per qualche secondo sul manometro, che diventerà così fosforescente. Durante l’immersione tu e il tuo compagno dovete rispettare bene il sistema di coppia. Una situazione di stress potrebbe aggravarsi di notte se dovesse succedere che il compagno si ritrovi lontano o se addirittura vi foste persi. Le comunicazioni potranno avvenire tramite i segnali. A tal fine potrete usare la torcia per illuminarvi la mano che segnalerà o comunicare direttamente qualcosa con la luce: per attirare l’attenzione del compagno muoverai velocemente e lateralmente il fascio di luce mentre per segnalare “OK” disegnerai con la luce un Minitest 1) La torcia subacquea principale di solito è più ______ rispetto a______ a. Grande ma meno potente – quella di riserva b. Grande e potente quella di riserva c. Piccola e potente – quella di riserva 2) Il segnalatore individuale può essere a. Una torcia principale o una di riserva b. Una luce fissa a terra o sulla barca c. Una luce chimica o una piccola luce a batteria 3) L’attrezzo della domanda precedente dovrebbe essere posto sul subacqueo in modo che la luce possa essere a. Vista per 360 gradi b. Vista solo dal davanti Risposte: 1b – 2c – 3a no essere completamente aperte per inserire le batterie mentre altre hanno un semplice tappino che protegge la presa di ricarica. In un caso e nell’altro saranno presenti degli o-ring per la tenuta stagna. Controlla semplicemente che siano puliti, lubrificati secondo le indicazioni della casa costruttrice e inseriti correttamente nella loro sede. Prima di entrare in acqua controlla che tutte le luci funzionino. E’ meglio comunque che non usi, se non al minimo, una torcia subacquea fuori dall’acqua in quanto le lampade emettono un gran calore che potrebbe sia bruciare la lampadina sia fondere alcune parti in plastica. Come per il resto dell’attrezzatura, anche tutti i sistemi d’illuminazione subacquei devono essere risciacquati in acqua dolce dopo l’immersione. Di solito le indicazioni sulle batterie ricaricabili indicano che non è presente nessun “effetto memoria”. Questo è vero solo per certi tipi di batterie e comunque, è buona norma scaricare completamente la torcia prima di rimetterla in carica. Potresti approfittare del risciacquo e lasciare la torcia accesa dentro alla vasca fino a che sia scarica. Infine assicurati di averla asciugata bene prima di aprire il tappo o l’oblò anteriore per ricaricarla. 87 Alicia mirabilis:: solo di notte questa grande attinia rivela tutto il suo splendore. 88 ampio cerchio sul fondo o verso l’alto. Navigazione e orientamento. Di notte è meglio limitare la profondità rispetto a un’immersione diurna. Questa regola aumenterà sia il tuo senso dell’orientamento sia la tua sicurezza in caso di imprevisti. Abbiamo già parlato delle luci fisse di riferimento; questo deve essere il tuo punto di partenza e di arrivo, quindi è necessario che tu rimanga in vista del loro costante lampeggio. Potresti compiere dei percorsi in linea retta partendo dal punto di riferimento contandoti le pinneggiate (come hai visto nell’Immersione di Orientamento) tornando ogni volta verso di esso, o percorrere un ampio cerchio rimanendo costantemente in vista della luce. In ogni caso, è decisamente sconsigliabile uscire fuori della portata delle luci di riferimento: potrebbe essere la prerogativa per perdersi sott’acqua di notte e questo non è raccomandabile. Per esercitarti nell’orientamento notturno l’Istruttore ti farà compiere un facile tragitto in linea retta andata e ritorno – con misurazione della distanza percorsa e uso dei riferimenti naturali o della bussola Osserva bene i riferimenti prima di iniziare questa navigazione e se userai la bussola, rendila fosforescente con la luce e mantienila nella giusta posizione di navigazione come hai visto nell’Immersione d’Orientamento. Se ancora non hai condotto quell’immersione non preoccuparti: l’Istruttore provvederà a spiegarti il necessario sull’uso della bussola. Cosa vedrai sott’acqua. Le sorprese più belle le avrai in acqua bassa. La sabbia è un ambiente favoloso per le immersioni notturne perché si può trovare facilmente a pochi metri di profondità entrando da una spiaggia. Ci sono molte forme di vita che possono passare inosservate di giorno pur essendo in attività, ma se ti fermi in assetto neutro in modo da non sollevare sedimento o ti appoggi delicatamente sul fondo e guardi attentamente lungo il fascio di luce della torcia, scoprirai centinaia di organismi che danno vita ad uno scenario da film. Sogliole e rombi si spostano radenti il fondo incrociandosi con i buffi paguri che si portano chissà dove la loro casa e il loro prezioso carico di attinie. Seppie e calamari, incuriositi dal fascio di luce che emani, arriveranno quasi a toccarti mentre, se punterai la torcia un po’ verso l’alto, scorgerai a mezz’acqua moltissime piccole sciabole argentate che dormono immobili: probabilmente acciughe, sardine o sugarelli. Anche sulla roccia e sulla posidonia lo spettacolo è garantito. Banchi di pesci argentati con una caratteristica macchia nera rettangolare - le mennole - stazioneranno vicini alla prateria all’erta da qualche predatore più grande, mentre fra i piccoli massi potresti incontrare furtiva e flessuosa la polpessa, un cefalopode di specie diversa dal polpo (non è la femmina) che presenta una colorazione bruno rossastra con caratteristiche macchie bianche. Di notte sono frequenti gli incontri con gronghi e murene che cacciano indisturbati scivolando fra le rocce. Anche i crostacei sono attivi di notte. Un animale comune in Mediterraneo in Mar Rosso ed anche ai Carabi, è l’alicia (Alicia mirabilis). Puoi osservare questa grande attinia in ambiente sabbioso o su roccia e posidonia ma solamente di notte essa rivelerà tutto il suo splendore espandendosi in una lunga colonna con molte protuberanze ed un lunghissimo ciuffo di tentacoli molto urticanti. Se sei fortunato da poterla osservare, mantieniti alla giusta distanza in modo da non toccarla. Di solito essa reagisce alla forte luce delle torce e della sospensione chiudendosi progressivamente come fa di giorno, quando assume le sembianze di un tubero che passa completamente inosservato. Quindi è meglio se la osservi per qualche secondo e poi cambi direzione in modo da non disturbarla. Potresti tornare diverse volte a guardarla perché comunque si tratta di un animale che rimane fermo. Alla fine dell’immersione. Quando il tuo tempo d’immersione sarà prossimo al termine, risalirai verso la barca o verso riva. Non dovrai fare altro, insieme al tuo compagno, che dirigerti verso le luci di riferimento prestando attenzione in fase di risalita al controllo del Gav che, come sempre, aumenterà il suo volume d’aria. Sarà quindi utile tenersi alla cima, se Dr.Jeckill e Mr.Hide: l’alicia si comporta al contrario, infatti di giorno ha questo aspetto poco attraente 89 5 Minitest 1) Una regola importante circa l’uso delle torce subacquee ricorda che esse a. Non vanno puntate negli occhi b. Non vanno tenute accese per molto tempo fuori dall’acqua c. Entrambe le risposte precedenti 2) Per comunicare sott’acqua di notte si possono usare a. I segnali manuali b. I segnali luminosi c. Entrambi 3) Per aumentare il senso di orientamento e a causa dei cambiamenti che riguardano l’osservazione e le abitudini degli organismi marini, sott’acqua di notte è più conveniente a. Aumentare la profondità b. Diminuire la profondità c. Diminuire il tempo d’immersione Risposte: 1c – 2 c - 3b 90 disponibile, o seguire attentamente il profilo del fondo controllando il computer o il profondimetro. Alla sosta di sicurezza vedrai che sarà molto interessante osservare i piccoli bagliori di microorganismi che stanno a mezz’acqua: questo fenomeno è chiamato bioluminescenza ed è una delle meraviglie dell’immersione notturna. Una volta in superficie segnala la tua posizione a chi sta in barca o sulla riva, e attendi il tuo turno alla scaletta o, quando anche il tuo compagno è pronto per uscire, incamminatevi verso riva osservando le luci di riferimento. Appena puoi spegni la torcia subacquea fuori dall’acqua per evitare che si riscaldi ed evita di posarla su sabbia o pietre che potrebbero graffiare l’oblò. Non ti resta a questo punto che risciacquare l’attrezzatura e…pensare alla prossima immersione notturna! Se questa esperienza ti ha soddisfatto, come succede a moltissimi subacquei, sappi che avrai anche altre possibilità. Oltre al fatto che potrai tornare ad immergerti di notte ogni volta che vorrai, potrai anche continuare la tua esperienza formativa con il corso di specialità ESA Night Diver. Imparerai nuove tecniche, proverai l’esperienza di “spegnere le luci” e saprai cosa fare nel malaugurato caso che una torcia si allaghi. Non aspettare oltre, chiedi informazioni al Diveleader circa questa opportunità! Schema dell’immersione in acque libere Briefing Ascoltare la descrizione delle attività da svolgere e fare domande per eventuali chiarimenti Prima delle Acque Libere il briefing è particolarmente importante perché non è conveniente risalire durante l’immersione o uscire dall’acqua per chiarire qualcosa. Questo vale ancora di più durante un’immersione notturna, quindi è meglio ascoltare con attenzione, scendere e godersi l’immersione in ambiente rilassato per aumentare il tuo comfort, il divertimento e la sicurezza. L’Istruttore ti spiegherà quello che dovrai fare, dove, come e quando, perciò è fondamentale che sospendi ogni attività e che gli rivolgi tutta la tua attenzione. Non esitare a fare domande se qualcosa non ti è chiaro: l’Istruttore o il Diveleader saranno felici di aiutarti. Preparazione, vestizione e controllo dell’attrezzatura Preparare correttamente tutta l’attrezzatura necessaria per l’immersione notturna, compre- si i sistemi d’illuminazione, indossarla con l’ausilio del compagno e controllarla reciprocamente Puoi montare il Gav e gli erogatori sulla bombola e controllare che essa sia carica, controllare che le torce subacquee siano cariche e appendere quella di riserva al Gav o infilarla in una tasca. La vestizione può dipendere dall’uso e dal tipo di imbarcazione e puoi effettuarla sia fuori sia direttamente in acqua. La verifica è quanto di meglio puoi fare in ultima fase per prevenire problemi legati all’attrezzatura, compresi quelli legati al controllo dei sistemi d’illuminazione. Devi curare attentamente questa fase e segnalare all’Istruttore o allo Staff se tu o il tuo compagno rilevate problemi con qualche elemento dell’attrezzatura. Puoi usare la parola GRAZIE per ricordare la procedura di controllo: Gav Rubinetterie Aria Zavorra Individua l’erogatore di riserva Erogatori e aggiungi: Sistemi d’illuminazione Ingresso Entrare in acqua con la tecnica adeguata in base alle caratteristiche del luogo L’Istruttore e lo Staff forniranno le indicazioni utili per un corretto ingresso in acqua in base alle caratteristiche del luogo e dell’imbarcazione. Ricorda che è meglio se accendi la torcia principale prima di entrare in acqua, dopodiché non spegnerla più per evitare che un falso contatto ne impedisca la riaccensione. Discesa controllata lungo i riferimenti naturali e luminosi Scendere con l’assetto corretto usando i riferimenti di una cima o del fondale e i riferimenti dei sistemi d’illuminazione fissi, correggere la velocità di discesa con l’aiuto del Gav e fermarsi in assetto neutro prima di toccare il fondo Il controllo in discesa è una fase importante dell’immersione. In particolare, essere in grado di fermarti Una lampada da campeggio è un’ottima luce di riferimento a terra 91 5 Nei mari tropicali di notte è normale incontrare grossi pesci pappagallo che dormono tra i coralli 92 quando lo ritieni opportuno potrebbe rivelarsi utile in caso di problemi di compensazione, se avvertissi qualche effetto di narcosi d’azoto o per non sollevare sedimento in prossimità del fondo. Il controllo dei riferimenti naturali e luminosi in fase di discesa è importante perché di notte la visibilità è circoscritta al fascio della torcia e dal lampeggio costante delle luci stroboscopiche. Praticare esperienza in immersione notturna durante un giro subacqueo controllando frequentemente tempo, profondità, scorta d’aria e segnalando al compagno o all’Istruttore con la torcia subacquea o illuminando i segnali manuali In questa fase non dovrai fare altro che gustarti tutto quello che si muove intorno a te. Considera sempre di prestare attenzione a dove appoggi le mani e limita al minimo qualsiasi contatto con il fondo. Controlla spesso i tuoi strumenti e segnala al compagno. Se deciderai di usare i segnali manuali, ricorda di illuminare bene la tua mano e di non puntare la torcia negli occhi del compagno o dell’Istruttore Esperienza di orientamento in notturna Eseguire un tragitto in linea retta – andata e ritorno – usando un metodo per stimare la distanza e controllando i riferimenti naturali, o la bussola, o i sistemi d’illuminazione fissi L’Istruttore ti chiederà di compiere questo facile esercizio in qualsiasi momento durante l’immersione. Al segnale dovrai memorizzare il punto di partenza e contandoti le pinneggiate potrai usare la bussola o seguire alcuni riferimenti per andare e tornare in linea retta. Questo esercizio serve a sviluppare il tuo senso dell’orientamento subacqueo notturno quindi cerca sempre di essere in grado di localizzare la barca o il punto di entrata per non dover risalire alla cieca alla fine dell’immersione. L’istruttore ti indicherà il numero di pinneggiate da utilizzare Risalita controllata lungo un riferimento e sosta di sicurezza Risalire lentamente, non più veloce di 10 metri al minuto, lungo un riferimento e fermarsi a 5 metri per una sosta di sicurezza di 3 minuti E’ importante risalire lentamente e fermarsi per una tappa di sicurezza in tutte le immersioni, quindi anche in una notturna. In questo modo aumenterai la tua sicurezza nei confronti dell’MDD potendo smaltire ulteriore azoto dal tuo organismo. L’Istruttore ti fornirà durante il briefing le indicazioni necessarie per svolgere la sosta di sicurezza e sarai aiutato dai riferimenti luminosi fissati prima di scendere Uscita Uscire dall’acqua ap-plicando le tecniche suggerite dall’Istrut-tore In questa fase devi prestare attenzione alle indicazioni di chi sta in barca, preparandoti ad uscire quando viene il tuo turno. Disassemblaggio e cura dell’attrezzatura Disassemblare e prestare le dovute cure all’attrezzatura Durante le immersioni in genere e sopratutto quando pianifichi delle notturne, è fondamentale che tutto sia in perfetta efficienza. Questa fase si rivela preziosa per mantenere in efficienza la tua attrezzatura. Se puoi, è meglio risciacquarla in acqua dolce pulita ancora prima di smontarla, se ciò non fosse possibile, riponila con cura nella tua sacca o nella cesta per risciacquarla in un secondo momento secondo le indicazioni dello Staff. Userai le stesse procedure con le torce e i segnalatori individuali che, se avuti in dotazione, dovrai riconsegnare a un membro dello Staff La polpessa è un tipico animale notturno del Mediterraneo Debriefing Ascoltare il commento dell’Istruttore Ecco un'altra occasione per migliorare il tuo processo formativo! Interrompi ogni attività ed ascolta con attenzione i commenti sulle tue prestazioni, i suggerimenti e le raccomandazioni offerte dal tuo Istruttore e dallo staff. Approfittane per migliorare ulteriormente e non esitare a fare domande! Convalida dell’immersione 93 5 Registrare l’immersione sul proprio logbook e farla firmare dall’Istruttore Registra l’immersione! Questa operazione serve per confermare la tua formazione in acque libere. Annota con cura tutti i parametri, le condizioni ambientali, la temperatura ed aggiungi i tuoi commenti personali. Ricorda di far convalidare l’immersione dal tuo Istruttore e chiedi se ci sono timbri o adesivi particolari che puoi apporre sul tuo libretto Complimenti! Probabilmente ricorderai questa bella esperienza per molto Solo di notte è possibile avvicinare così un pesce molto guardingo come il dentice 94 tempo. Immergersi di notte per la prima volta è una di quelle cose che lasciano il segno in chi è appassionato subacqueo. Come hai avuto modo di provare, quando la pianificazione è eseguita senza lasciare nulla al caso, anche nelle esperienze che possono sembrare più stressanti, si riescono ad ottenere moltissime soddisfazioni Probabilmente all’inizio ti sarai sentito un po’ sovra equipaggiato con i vari sistemi che servono per illuminare il buio che c’è sott’acqua di notte ma avrai anche capito che ogni componente dell’attrezzatura ha, e mantiene, la sua importanza in ogni fase dell’immersione. Forse questa volta non avrai avuto modo di usare la torcia di emergenza ma questo non significa che un giorno le batterie non possano esaurirsi prima del previsto o che la torcia principale non possa mai allagarsi o spegnersi improvvisamente. Per questo dovrai averla sempre con te durante un’immersione notturna. Molte altre informazioni e suggerimenti sulla manutenzione e gli interventi di emergenza per le torce allagate potrai averle seguendo il corso di specialità ESA Night Diver. Durante questo corso, inoltre, ti immergerai di notte per altre 3 volte e imparerai molte altre tecniche per migliorare la tua esperienza. Cosa hai imparato? Lo scopo di questo esercizio è quello di ripassare le informazioni più importanti della relativa Unità Teorica, innanzitutto per migliorare la tua formazione, ma anche per arrivare più preparato al prossimo appuntamento con il tuo Istruttore. Rispondi alle domande scegliendo la risposta esatta tra quelle indicate, specificando se l’informazione è vera o falsa oppure scrivendo la risposta nell’apposito spazio. Consegna al tuo Istruttore il questionario: se troverà delle imprecisioni ti darà le spiegazioni necessarie. Buon lavoro! 1) L’immersione notturna è un’ottima occasione per a. Migliorare la capacità di orientamento b. Conoscere aspetti diversi dell’ambiente subacqueo c. Provare attrezzatura nuova d. Tutte le risposte precedenti 2) Se decidessi d’immergerti di notte da una spiaggia a. Sarebbe inutile una perlustrazione di giorno b. Sarebbe comunque utile una perlustrazione di giorno c. Probabilmente non vedresti niente di interessante d. Dovresti comunque avere un appoggio in mare 3) Le condizioni ottimali per un’immersione notturna ci sono a. Anche poco tempo dopo che il sole è calato b. Solo dopo almeno tre ore che il sole è calato c. Dopo la mezzanotte d. Solo a notte fonda 5 4) Se non conosci un luogo d’immersione per una notturna un buon consiglio è a. Sceglierlo a caso b. Immergersi solo da terra c. Immergersi solo da una barca d. Seguire un’immersione guidata presso un centro subacqueo 5) Vero o falso. L’attrezzatura accessoria indispensabile per una notturna sicura comprende una torcia e un segnalatore individuale 6) Le più valide luci fisse di riferimento subacquee sono 95 a. Due lampade a gas da campeggio da porre sotto la barca o vicino al punto di entrata b. Due torce subacquee con parabola da porre sotto la barca o vicino al punto di entrata c.Due luci stroboscopiche da porre sotto la barca o vicino al punto di entrata d. Due luci psichedeliche da porre sotto la barca o vicino al punto di entrata 7) Vero o Falso. Le torce subacquee devono essere aperte per accedere al vano batterie o alla presa di carica. Prima di chiudere la torcia devi assicurarti che gli o-ring siano sgrassati bene con un solvente, prima di essere posti nella sede di esercizio 8) Per segnalare “OK” in notturna puoi ______ mentre per attirare l’attenzione del compagno puoi______ a. Disegnare con la luce un ampio cerchio verso gli occhi del compagno – muovere velocemente e lateralmente il fascio di luce della torcia b. Disegnare con la luce un ampio cerchio sul fondo o verso l’alto - muovere velocemente e lateralmente il fascio di luce della torcia c. Illuminarti la mano che segnala - muovere velocemente e lateralmente il fascio di luce della torcia d. Sia b che c 9) Vero o Falso. Di notte è meglio limitare la profondità rispetto al giorno sia per sicurezza, sia perché di notte la vita marina è molto attiva anche in acqua bassa 10) Una volta in superficie, alla fine dell’immersione, devi ______, mentre una volta fuori dall’acqua devi ______ a. Segnalare la tua posizione a chi sta in barca o a riva – spegnere appena possibile la torcia subacquea per evitare che si riscaldi b.Spegnere immediatamente la torcia – riaccenderla per scaricarla completamente c. Segnalare la tua posizione a chi sta in barca o a riva – aprire immediatamente la torcia subacquea per evitare che si formi condensa d. Segnalare la tua posizione a chi sta in barca o a riva – segnalare la tua posizione a chi è ancora immerso Dichiaro di aver rivisto tutte le risposte con l’Istruttore ESA e di aver compreso la spiegazione di quelle da me sbagliate. 96 Firma_________________ data___________ Capitolo Sei: Immersione di ecologia Cosa imparerai Durante le tue immersioni precedenti forse ti sarai reso conto che la vita sott’acqua si manifesta nelle forme più varie. Proprio per questo alle volte ci si può confondere e scambiare un animale per un vegetale o addirittura per un oggetto senza vita come un masso. Anche tra le varie specie animali è possibile confondersi: quasi per tutti è facile focalizzare nella mente la forma di un pesce ma per quanto riguarda gli altri organismi che si possono osservare in immersione non è così scontato e, in ogni modo, ci sono pesci che assomigliano talmente a delle pietre che sono indistinguibili da esse (infatti ne hanno anche acquisito il nome). Certe volte anche la nomenclatura può confondere: un esempio è dato dal polpo che molti chiamano polipo senza sapere che in realtà essi sono due animali diversi: il primo è il simpatico animale dalla grande testa e dai lunghi tentacoli che cambia rapidamente colore per mimetizzarsi con l’ambiente, sbuffa nuvole d’inchiostro nero e quando è disturbato si spinge via con un potente getto d’acqua, il secondo è minuscolo, spesso assomiglia ad un fiore e vive sempre attaccato al fondo da solo o insieme a molti altri individui della stessa specie formando delle colonie che vivono in ramificazioni arborescenti: i coralli e le gorgonie. Una semplice conoscenza delle più significative differenze tra gli organismi marini certamente ti sarà utile per osservare meglio le specie che più facilmente potresti incontrare in immersione. Chi impara ad immergersi non conoscendo quasi nulla della vita marina, le prime volte non apprende molto da quello che c’è sott’acqua sia perché è impegnato nell’addestramento sia perché, addirittura, può non riconoscere come essere vivente qualche animale dalla forma strana. Così nasce spesso in un secondo momento il desiderio di saperne di più. Ecco lo scopo di quest’immersione: l’occasione per iniziare a capire alcuni aspetti della vita che popola l’ambiente subacqueo. Pensa che nel 1800 il 60% delle terre 6 97 Nelle zone tropicali gran parte della produzione primaria è da addebitare alle alghe microscopiche che vivono in simbiosi con le madrepore 98 emerse era inesplorato; oggi stiamo esplorando addirittura altri pianeti. Il mare però rimane in parte ancora misterioso e sono ancora molte le cose che non si conoscono. Il vantaggio del mare è che è a portata di mano o meglio di maschera e solamente affacciandosi sott’acqua si vedono cose che per chiunque appartenga alla specie umana si possono definire straordinarie. Cominciamo dunque un breve viaggio alla scoperta di alcune caratteristiche della vita marina. In quel mare che visiti ogni volta che ti immergi, che tanto ti affascina e che sicuramente non vorrai più abbandonare. Le catene alimentari: i produttori Come ricorderai dal corso Open Water Diver, l’acqua, a causa della sua densità, assorbe la luce del sole. Questo assorbimento, che è in relazione a profondità, torbidità e movimento dell’acqua, trasforma letteralmente la luce. Essa infatti perde i suoi colori a partire già dai primi metri: prima il rosso, poi l’arancio, il giallo e cosi via. Il colore che resiste e penetra di più in profondità è il blu: è sufficiente guardare la superficie del mare o mettere la testa sott’acqua per rendersene conto. Ma questo fattore come condiziona la vita degli organismi che vivono sott’acqua? In modo determinante. In particolare, le trasformazioni della luce condizionano la distribuzione degli organismi sott’acqua. La luce agisce in prima linea nella produzione di sostanza organica attraverso la fotosintesi: ad effettuarla sono anche sott’acqua, come sulla terraferma, i vegetali che per questo si chiamano produttori. I vegetali che vivono sott’acqua e che potrai osservare in immersione si distinguono in alghe e fanerogame (le vere piante). Le alghe si possono dividere tra quelle che amano la luce e quelle che amano l’ombra. I tre gruppi di alghe più facilmente osservabili sono: le verdi e le brune che in genere amano la luce e le rosse che in genere amano l’ombra. Distinguere in immersione gli ambienti maggiormente a cielo aperto, in altre parole più esposti alla luce del sole (i fondali piatti, la superficie delle rocce, le distese di sabbia) da quelli maggiormente in ombra (pareti ridossate dalla luce, le entrate di caverne e grotte) ti può servire per l’osservazione delle diverse specie di vegetali. Il colore delle alghe alcune volte ti può essere utile per riconoscerle ma questa non è una regola assoluta perché esistono alghe di colore verde che sono alghe brune, alghe di colore bianco che sono alghe verdi ecc. In certi casi anche la forma potrebbe confondere. L’alga palla verde è un esempio che spesso mette in difficoltà i subacquei; infatti, essa può essere scambiata per una spugna a causa della sua forma rotondeggiante. In ogni modo non ci sono dubbi: è proprio un’alga! Le alghe più facilmente riconoscibili dai primi metri sono: l’ombrellino di mare, caratteristico perché nonostante abbia dimensioni macroscopiche è costituito da una sola cellula, l’alga palla verde, dalla forma rotonda nei piccoli esemplari e schiacciata nelle forme più grandi, l’alga coda di pavone, bianca a forma di ventaglio. Ma sono le alghe più piccole, quelle unicellulari che vivono e vagabondano in mare aperto e i cui cicli di distribuzione sono legati alla quantità di luce disponibile, a rappresentare la più importante componente vegetale marina: infatti esse sono alla base delle catene alimentari. Senza addentrarci troppo nella complessità delle reti alimentari, affermeremo che i vegetali in genere sono “organismi produttori” perché non necessitano d’altro che della luce, dell’acqua e dell’anidride carbonica per produrre sostanza organica, per sopravvivere e crescere. Altri tipi di vegetali sono le fanerogame, in tutto simili alle piante terrestri. Esse fioriscono, fruttificano e sono provviste di radici, fusto e foglie. L’esempio che più facilmente potrai osservare in immersione è la posidonia che forma vere e proprie praterie sommerse in cui vivono moltissimi altri organismi e le cui foglie sembrano dei lunghi nastri verdi. Ombrellino di mare: nonostante le sue dimensioni quest’alga è costituita da una sola cellula 6 I consumatori Essere alla base della catena alimentare come lo sono i vegetali significa che esistono altri organismi - gli animali - i quali si cibano di essi: essi sono detti gene- 99 La catena alimentare delle balene miliardi di miliardi di alghe 100 ricamente consumatori. In Mediterraneo non sono molti i pesci completamente erbivori ma se in immersione ti fermi vicino ad una roccia, potrai facilmente osservare dei piccoli branchi di pesci tutti uguali che brucano le alghe proprio come una capra bruca l’erba. Cerca di mantenere una certa distanza e un buon assetto neutro: potrai così osservare molti esemplari di salpe, bellissimi pesci argentati dalle caratteristiche strie longitudinali dorate. Questi pesci, nella loro fase adulta si nutrono quasi esclusivamente di alghe. Gli animali che si cibano di vegetali si chiamano consumatori di 1° livello. Oltre a certi pesci, sono consumatori di 1° livello anche altri tipi di animali tra cui certe specie di riccio di mare, che osserverai numerosi e apparentemente immobili sulle rocce. Alcune specie di questi spinosi animali brucano le alghe e altre, come il riccio di prateria, oltre alle alghe si cibano del fusto e delle radici della posidonia. I ricci si spostano lentamente per mezzo di piccoli pedicelli posti sul guscio. Forse conoscerai la puntura di spina di riccio, quindi è meglio se eviti d’appoggiartici sopra perché le spine si romperebbero facilmente per rimanerti conficcate nelle mani o nelle ginocchia. Siamo a buon punto: hai 1 balena già imparato a distinguere un produttore da un consumatore di 1° livello. Un altro esempio di consumatore di 1° livello, che si ciba cioè di vegetali e che si ritrova in miliardi di esemplari, è un microscopico gamberetto che purtroppo non si può vedere in immersione ed è chiamato krill. Questo piccolo gamberetto è importantissimo perché miliardi di krill rappresenta l’alimentazione delle balene. Queste ultime, ponendosi al secondo posto in questa catena alimentare si definiscono consumatori di 2° livello. Esse non devono fare altro che aprire la bocca e filtrare grandi quantità d’acqua per trattenere il cibo. Siamo così arrivati al secondo punto: anche i consumatori di 1° livello a loro volta possono essere predati e mangiati da qualcun altro. 20 catena balene Vertebrati e invertebrati Appena ti immergi e inizi la discesa, sicuramente vedi qualche specie di pesce e anche in prossimità del fondo, puoi osservare molte specie di pesci più o meno colorati che brucano le alghe o si rincorrono. I pesci, però, non sono gli unici animali che vivono sott’acqua. Le forme di certi organismi alle volte non fanno pensare ad animali e per questo spesso molte specie di animali diverse dai pesci passano inosservate. Sarebbe impossibile in questo contesto analizzare tutte le specie di animali marini conosciute ma per favorirne l’osservazione è possibile fare una prima distinzione. Gli animali si possono distinguere in animali vertebrati e animali invertebrati. I vertebrati si definiscono così perché hanno una colonna vertebrale, una struttura rigida – lo scheletro - cartilagineo od osseo e un cranio che contiene il cervello. Sono vertebrati marini tutti i pesci, i mammiferi tra cui balene, delfini, leoni marini e otarie, i rettili tra cui le tartarughe e molte specie di uccelli tra cui pinguini, albatri, cormorani, pellicani, gabbiani ecc. Tra i vertebrati analizzeremo i pesci, i più numerosi e facilmente osservabili. Gli animali invertebrati invece non possiedono una colonna vertebrale e sono rappresentati in moltissime specie diversissime tra loro per forma e abitudini di vita. Analizzeremo in seguito le specie più comuni e facili da osservare in immersione. I pesci Sono le forme di vita che per tradizione e cultura si associano più facilmente al mare e per questo sono anche quelle che istintivamente ricerchi con lo sguardo appena metti la testa sott’acqua. Tutti i pesci sono Vertebrati e puoi osservare queste caratteristiche osservando nel piatto i resti di un Minitest 1) Qual è il fattore che maggiormente condiziona la distribuzione degli organismi marini sott’acqua? a. La luce b. La corrente c. La profondità 2) Le catene alimentari marine hanno alla loro base a. I pesci b. I mammiferi c. I vegetali 3) Gli animali che si cibano di vegetali si definiscono a. Carnivori e consumatori di 1° livello b. Erbivori e consumatori di 1° livello c. Carnivori e consumatori di 2° livello Risposte: 1a – 2c – 3b Forse questo è l’aspetto più conosciuto della vita marina. Infatti tutti, più o meno, sanno che in mare il pesce più grande di solito mangia quello più piccolo. In linea di massima, sott’acqua, esclusi i vegetali e gli organismi erbivori che non cacciano, è proprio questo ciò che succede. La vita marina però è molto più complessa di così: i consumatori di 2° livello, a seconda del loro stadio di crescita, potranno essere sia “prede” sia “ predatori”: animali della stessa specie potranno cacciarsi tra loro (un pesce grande può cacciare le larve di un altro pesce) e in molti casi specie animali completamente diverse tra loro convivono a stretto contatto per ricavarne cibo, protezione e pulizia. 6 101 Anche nei mari tropicali dell’Indo Pacifico le castagnole formano grandi assembramenti sopra le scogliere coralline 102 pesce che è stato servito intero a tavola e poi mangiato. I pesci possono avere lo scheletro cartilagineo od osseo. I pesci cartilaginei sono rappresentati da squali, razze, mante, aquile di mare e trigoni. In Mediterraneo durante le immersioni si possono osservare più facilmente trigoni e aquile di mare. Non sono incontri frequenti ma quando capita lo spettacolo è magnifico. Le aquile di mare si possono vedere guardando in lontananza nel blu, i trigoni possono trovarsi appoggiati sul fondo e in parte ricoperti da sabbia e da altri sedimenti e non è raro che questi ultimi si possano ritrovare nello stesso posto da una volta all’altra. Se in immersione ti capita di vedere un trigone, cerca di non avvicinarti troppo, perché quasi sicuramente il volteggiante animale prenderebbe la fuga sollevandosi dalla sabbia in un volo maestoso e radente. I pesci ossei raggruppano circa 25.000 specie e, come dice il nome, molte parti del loro scheletro sono d’osso. Quante specie di pesci potrai vedere sott’acqua? Certamente moltissime, anche se l’osservazione delle varie specie dipende da dove ti immergerai. In Mediterraneo non mancano molte specie di pesciolini coloratissimi che potrai facilmente osservare appena sceso sott’acqua di qualche metro. Se ti immergi in un ambiente roccioso, anche dove il fondo sale quasi fino alla superficie, o sulla posidonia, facilmente ti ritroverai in mezzo a nuvole di piccoli pesci tutti uguali di colore castano scuro: le castagnole. Se ci fai caso, prima d’immergerti e se l’acqua è abbastanza limpida, potrai vederle dalla barca come tante piccole ombre scure sotto la superficie. Una particolarità che si può osservare durante il periodo estivo è la presenza dei piccoli nati dopo la schiusa delle uova, uguali nella forma ai genitori ma completamente diversi nella colorazione – blu elettrico – che cambia mentre essi raggiungono lo stadio adulto. Potrai così osservare piccoli esemplari completamente blu, altri blu e neri, altri castano scuro. I fondali rocciosi offrono anche altri spettacoli: i tordi e le donzelle. Questi pesci molto colorati popolano i fondali già dai primi metri e sono: il tordo pavone, il tordo fischietto, il tordo rosso, il tordo verde, la donzella, la donzella pavonina. Potrai facilmente osser- vare il tordo pavone mentre sbriciola frammenti di detriti con le robuste labbra o un piccolo tordo chiamato pulitore perché è spesso impegnato a pulire la pelle di altri pesci di specie diverse i quali si mettono dritti “in candela”, una posizione che agevola queste operazioni. Una curiosità straordinaria che fa capire anche l’origine del nome - tordo - riguarda la riproduzione di molte di queste specie, che avviene deponendo le uova in nidi tondeggianti costruiti da alghe. Proprio come gli uccelli! Le donzelle sono più affusolate dei tordi e sono colorate da bande longitudinali gialle, rosse e bianche. La donzella pavonina si osserva più facilmente nelle zone meridionali del Mediterraneo mentre la donzella comune vive da pochi metri fino a profondità di 120 metri. Entrambe queste specie sono molto territoriali. Ti sarà sufficiente rimanere in assetto neutro vicino a qualche roccia per osservare molte scene di brevi e fulminei inseguimenti tra le donzelle e altre specie di pesci che entrano nel loro territorio. Un’importante famiglia di pesci comunemente osservabili sott’acqua in Mediterraneo è quella degli sparidi a cui appartengono molte specie. Conoscerai forse le orate, le occhiate e i saraghi Perché apprezzati sulla tavola, le prime ormai anche soggette ad allevamento intensivo. Tra i pesci che appartengono a questa famiglia potrai facilmente osservare alcune specie di saraghi. Essi si riconoscono per il corpo tondeggiante alto e compresso, la colorazione argentea di base e, a seconda della specie, caratteri distintivi particolari. Nei mari tropicali c’è invece da scervellarsi a riconoscere le tante specie di pesci farfalla: mentre è facile assegnarli a questo gruppo, per il loro aspetto complessivo, distinguere una specie dall’altra richiede molto allenamento e l’uso di una buona guida di riconoscimento. Orientarsi nella diversità dei pesci tropicali non è facile e spesso anche le specie di grandi dimensioni pongono problemi di identificazione. Abbiamo visto alcune delle specie più facilmente osservabili fin dai primi metri. Ci sono pesci che vivono quasi sempre nascosti durante il giorno prediligendo la vita e la caccia notturna. Essi sono murene e gronghi che pur assomigliando a serpenti sono pesci veri e propri. Durante il giorno potresti trovarne uno dentro ad una Un piccolo tordo grigio difende il suo nido di alghe 6 103 Due seppie maschio si contendono una femmina su un fondale tropicale 104 tana dalla quale sporgerà solo la testa o la coda. Sarà importante non stuzzicarli infilando la mano nella tana perché potrebbero avere reazioni difensive violente morsicando il disturbatore, anche se di solito preferiscono scivolare via. Questi animali sono predatori formidabili ed è più facile osservarli fuori tana durante l’immersione notturna. Gli invertebrati più comuni In immersione è abbastanza facile osservare qualche esemplare di polpo o di seppia. Questi simpatici animali, come abbiamo detto in precedenza, sono invertebrati privi di scheletro ma la loro più straordinaria caratteristica è il mimetismo che gli permette di assumere la colorazione “in tinta” con l’ambiente in cui si trovano. Spesso capita che il Diveleader che guida l’immersione segnali verso il fondo la presenza di un polpo che gli altri del gruppo non vedono. E’ necessario concentrarsi sul perimetro del corpo e sulle pupille, che spesso si riescono a distinguere nel contesto in cui si trovano. Questo bellissimo animale trova rifugio principalmente in buchi del fondo che circonda con pietroline e quant’altro trovi nelle vicinanze spostandole con gli 8 tentacoli muniti di ventose. Rimanere fermi ad osservare un polpo che in un secondo cambia completamente colore è uno spettacolo incredibile: ineguagliato anche dai migliori effetti speciali! La seppia rispetto al polpo ha meno contatti con il fondo. Essa si sposta rimanendo radente al fondo o anche a mezz’acqua e sembra un’astronave che esegue manovre di pilotaggio, circondata da una pinna laminare che ondula in continuazione. Se ti muovi piano potrai avvicinarti senza che fugga ma se spaventata la reazione sarebbe fulminea e come in un cartone animato ti lascerebbe solo e stupefatto in una nuvola di inchiostro nero. Nei mari tropicali le seppie spesso sono di dimensioni notevoli e a volte fanno assistere alle loro complesse cerimonie di corteggiamento, durante le quali un maschio dominante cerca di tenere a bada altri Modalità di raccolta del cibo Molte specie di animali invertebrati usano procurarsi il cibo con sistemi talmente differenti e curiosi da una specie all’altra che meritano di essere distinti proprio in base alle modalità di raccolta del cibo. Vediamo le principali categorie di questi animali che potrai osservare facilmente in immersione. I sospensivori. Se in immersione ti capiterà di osservare degli organismi attaccati al fondo che si presentano simile a fiori o che hanno lunghi tentacoli simili a filamenti, probabilmente si tratterà di animali sospensivori. Come dice questo termine, essi non devono fare altro che aspettare che il cibo – in sospensione e trasportato dalla corrente - cada fra le loro braccia, tentacoli o ciuffi per portarselo alla bocca. In immersione potrai osservare i coralli e le gorgonie che sono colonie composte di molti piccolissimi polipi, le margherite di mare che rivestono le pareti in ombra di molte rocce e gli spirografi che sono vermi ma sembrano fiori dal lungo gambo a forma di tubo i quali si aprono verso l’alto. Questi ultimi hanno dimensioni macroscopiche ma se vuoi osservare bene i primi due, prova con una lente d’ingran- Minitest 1) I pesci sono animali vertebrati e possono avere lo scheletro a. Osseo o squamoso o b. Cartilagineo o squamoso c. Osseo o cartilagineo 2) I tordi sono pesci molto colorati e prendono questo nome dal fatto che molte specie a. Depongono le uova in appositi nidi come fanno gli uccelli b. Partoriscono i piccoli in appositi nidi come fanno gli uccelli c. Hanno le pinne uguali alle ali degli uccelli 3) Vero o Falso. La murena e il grongo non sono pesci, ma serpenti 4) Polpo, seppia e calamaro sono a. Pesci invertebrati b. Pesci vertebrati c. Animali invertebrati Risposte: 1c- 2 a – 3 Falso – 4c pretendenti alla femmina. Questi due animali hanno in comune il fatto che dispongono di tentacoli con ventose, si spostano attraverso un getto d’acqua che fuoriesce da un imbuto, si mimetizzano, spruzzano nuvole d’inchiostro per confondere prede e predatori e hanno grandi occhi. Occhi ancora più grandi sono quelli del calamaro e sono la caratteristica di questo animale che colpisce di più; infatti grazie ad essi riesce a vedere anche a centinaia di metri di profondità. Questi animali hanno anche un robusto becco che può infliggere dolorosi morsi, quindi, se avrai la fortuna di osservarli, è meglio che cerchi di non afferrarli o strapparli dal loro rifugio (specialmente il polpo che rimane spesso in tana o aderente al fondo fidandosi troppo del suo mimetismo). Altre specie completamente diverse di animali invertebrati in cui quasi certamente ti imbatterai sono le stelle marine. Apparentemente immobili come i ricci, anche le stelle marine si spostano molto lentamente sulle rocce o sul fondo per mezzo di piccoli pedicelli. Una tra le specie più comuni in Mediterraneo è la stella rossa, ben distinguibile sulle rocce ma che rivela tutta la sua bellezza se illuminata dalla luce di una torcia. 105 dimento: vedrai meglio i loro piccoli tentacoli aperti proprio come i petali dei fiori. La cosa importante sarà non arrecare danni e disturbo, quindi devi essere sicuro di stare sott’acqua in una posizione corretta per non sollevare sedimento. I deposivori. In ambiente roccioso ti capiterà spesso di vedere delle lunghe stringhe nere appoggiate al fondo che escono da sotto qualche masso e al termine si biforcano a “ T ”. Quello che vedrai è la proboscide di un animale molto comune in Mediterraneo. Si chiama bonellia ed è una specie di verme. La proboscide serve appunto per ritirare il cibo che si deposita su di essa e che è formato da residui organici. Una classica simbiosi tra un pulitore e un grande pesce tropicale I detritivori. Questi animali per cibarsi usano ingerire i detriti che poi filtrano trattenendo le sostanze organiche ed espellono i residui dall’ano, che si trova opposto alla bocca. Sott’acqua, più spesso nella sabbia, si vedono comunemente le oloturie (o cetrioli di mare), che strisciano lentamente sul fondo o sulle rocce. I filtratori. I più caratteristici sono le spugne. Forse saprai che questi organismi sono animali ma forse non sapevi che questa è una scoperta abbastanza recente: infatti fino alla metà del Settecento si pensava che le spugne fossero vegetali. Le spugne non si muovono, rimangono fisse al substrato e non hanno neppure organi. In ogni modo quello che mangiano è rappresentato da materia organica che viene risucchiata all’interno dell’animale attraverso piccoli fori che puoi facilmente osservare sulla sua superficie esterna. Altri fori più grandi servono per incanalare via l’acqua dopo che il cibo è stato filtrato. Lo stesso sistema viene usato da organismi molto più complessi, come i molluschi bivalvi. Le simbiosi 106 La vita di due esseri, animali o vegetali, appartenenti a specie diverse, può in molti casi diventare un rapporto molto stretto: una vera vita in comune, come nel caso delle simbiosi. Avrai visto almeno in fotografia il pesce pagliaccio che sta sempre a stretto contatto con l’attinia, un invertebrato munito di tentacoli urticanti. Il pesce tiene pulita l’attinia la quale lo protegge con i suoi tentacoli. Ovviamente il pesce pagliaccio è immune dall’azione urticante dei tentacoli. Questo spettacolo si può osservare nei mari tropicali dell’Indo Pacifico anche in pochi metri d’acqua. In tutti i mari del mondo l’esempio classico di simbiosi è quella tra il paguro (un simpatico crostaceo simile all’aragosta) e l’attinia. Un particolare curioso: il paguro vive dentro la conchiglia di qualche mollusco morto sulla quale stanno aderenti le attinie e, man mano che cresce, esso cambia conchiglia scegliendone di più adatte alle sue dimensioni. Quando avviene lo scambio, il simpatico animale prende le attinie dalla conchiglia vecchia e le piazza sulla conchiglia nuova. L’attinia, che cattura il cibo in sospensione, trae vantaggio dalla convivenza con il paguro perché quest’ultimo, camminando molto sul fondo, le facilita la cattura di grandi quantità di cibo. Il paguro riceve in cambio protezione dai tentacoli urticanti. L’esempio più straordinario di simbiosi lo potrai incontrare se viaggerai in un mare tropicale: è la barriera corallina in cui piccolissime alghe vivono immerse nei tessuti delle madrepore e le une e le altre si scambiano sostanze utili alla crescita di entrambi. Abbiamo già parlato in precedenza di certi pesci pulitori. Essi, insieme anche ad alcune specie di gamberi, si cibano dei tessuti morti e di parassiti di altri pesci più grandi, che grazie a questo vivono al sicuro da certe malattie. Un altro tipo di rapporto di simbiosi, in cui però solo uno dei due animali trae vantaggio dalla convivenza, a danno dell’altro, è il parassitismo. Forse in immersione ti capiterà di osservare qualche pesce con attaccato al corpo, più spesso vicino alla coda, dei corpuscoli ovali e scuri. Probabilmente si tratterà di crostacei parassiti i quali vivono cibandosi dei tessuti dell’ospite. Anche le gorgonie subiscono forme di parassitismo, a volte tali da rimanere totalmente soffocate. E’ il caso del corallo nero del Mediterraneo che spesso cresce sopra lo scheletro delle gorgonie fino a ricoprirlo interamente. Minitest 1) Un animale sospensivoro è caratterizzato dal fatto che a. Si muove sul fondo per catturare il cibo b. Nuota a mezz’acqua per catturare il cibo c. E’ attaccato al fondo e aspetta che piccole particelle in sospensione cadano fra i suoi tentacoli 2) Un tipico animale filtratore munito di fori per l’entrata e l’uscita dell’acqua è a. La spugna b. L’alga palla verde c. La margherita di mare 3) Una classica simbiosi è quella tra a. Il paguro e l’attinia b. Il pesce pagliaccio e l’attinia c. Entrambe le precedenti 107 Schema dell’immersione in acque libere Un paguro eremita con il suo carico di attinie sulla conchiglia Briefing Ascoltare la descrizione delle attività da svolgere e fare domande per eventuali chiarimenti Prima delle Acque Libere il briefing è particolarmente importante perché non è conveniente risalire durante l’immersione o uscire dall’acqua per chiarire qualcosa. E’ meglio ascoltare con attenzione, scendere e godersi l’immersione di ecologia in ambiente rilassato per aumentare il tuo comfort, il divertimento e la sicurezza. L’istruttore ti spiegherà quello che dovrai fare, dove, come e quando, perciò è fondamentale che sospendi ogni attività e che gli rivolgi tutta la tua attenzione. Non esitare a fare domande se qualcosa non ti è chiaro, l’Istruttore o il Diveleader saranno felici di aiutarti. Preparazione, vestizione e controllo dell’attrezzatura Preparare correttamente tutta l’attrezzatura necessaria per l’immersione, indossarla con l’ausilio del compagno e controllarla reciprocamente Puoi montare il Gav e gli erogatori sulla bombola e controllare che sia carica. La vestizione può dipendere dall’uso e dal tipo di imbarcazione e puoi effettuarla sia fuori sia direttamente in acqua. La verifica è quanto di meglio puoi fare in ultima fase per prevenire problemi legati all’attrezzatura, compresi quelli legati al controllo dell’assetto. Devi curare attentamente questa fase e segnalare all’Istruttore o allo Staff se tu o il tuo compagno rilevate problemi con qualche elemento dell’attrezzatura. Puoi usare la parola GRAZIE per ricordare la procedura di controllo: Gav, Rubinetterie, Aria, Zavorra, Individua l’erogatore di riserva, Erogatori 108 Ingresso Entrare in acqua con la tecnica adeguata in base alle caratteristiche del luogo L’Istruttore e lo Staff forniranno le indicazioni utili per un corretto ingresso in acqua in base alle caratteristi- che del luogo e dell’imbarcazione. Discesa controllata lungo un riferimento Scendere con l’assetto corretto usando i riferimenti di una cima o di una parete, correggere la velocità di discesa con l’aiuto del Gav e fermarsi in assetto neutro prima di raggiungere la profondità prevista Osservazione e identificazione delle specie In immersione tentare di identificare alcune delle specie osservate durante l’immersione Vedrai che non sarà difficile questo esercizio di identificazione, anzi, sarà molto divertente. Ricorda che non serve avere un raggio di azione molto vasto: è più utile muoversi piano, osservare l’ambiente con calma e identificare gli organismi in base alle informazioni ricevute prima di immergersi. Per osservare bene gli organismi più piccoli puoi usare una lente d’ingrandimento che ti permetterà di focalizzare i particolari: i fori delle spugne, i tentacoli dei polipi di gorgonie e coralli o il mimetismo dei polpi. Un pesce pagliaccio tra i tentacoli di un’attinia è uno spettacolo irresistibile Risalita controllata lungo un riferimento e sosta di sicurezza Risalire lentamente non più veloce di 10 metri al minuto lungo un riferimento e fermarsi a 5 metri per una sosta di sicurezza di 3 minuti E’ importante risalire lentamente e fermarsi per una tappa di sicurezza in tutte le immersioni; in questo modo aumenterai la tua sicurezza nei confronti dell’MDD potendo smaltire ulteriore azoto dal tuo organismo. L’Istruttore ti fornirà le indicazioni necessarie per fare la sosta di sicurezza Uscita Uscire dall’acqua applicando le tecniche suggerite dall’Istruttore Smontaggio e cura dell’attrezzatura Smontare e prestare le dovute cure all’attrezzatura Nelle immersioni in genere, è fondamentale che tutto sia in perfetta efficienza. Questa fase si rivela preziosa per mantenere in efficienza la tua attrezzatura. Se puoi, è meglio risciacquarla in acqua dolce pulita ancora prima di 6 109 smontarla, se ciò non fosse possibile, riponila con cura nella tua sacca o nella cesta per risciacquarla in un secondo momento secondo le indicazioni dello Staff Una seppiola, incontrata di notte, dimostra che non sono le dimensioni a rendere interessanti gli animali marini Debriefing Ascoltare il commento dell’istruttore Ecco un'altra occasione per migliorare il tuo processo formativo! Interrompi ogni attività ed ascolta con attenzione i commenti sulle tue prestazioni, i suggerimenti e le raccomandazioni offerte dal tuo istruttore e dallo staff. Approfittane per migliorare ulteriormente e non esitare a fare domande! Convalida dell’immersione Registrare l’immersione sul proprio logbook e farla firmare dall’istruttore Registra l’immersione! Questa operazione serve per confermare la tua formazione in acque libere. Annota con cura tutti i parametri, le condizioni ambientali, la temperatura ed aggiungi i tuoi commenti personali. Ricorda di far convalidare l’immersione dal tuo istruttore e chiedi se ci sono timbri o adesivi particolari che puoi apporre sul tuo libretto Complimenti! In questo capitolo hai già trovato molte informazioni sugli organismi che più facilmente potrai osservare sott’acqua anche dai primi metri. Questo ti favorirà nelle tue immersioni di osservazione naturalistica perché non dovrai scendere molto profondo e avrai più tempo a disposizione da trascorrere sott’acqua. E’ incredibile quanto appaia diversa la vita marina da quella che osserviamo abitualmente fuori dall’acqua ma forse avrai notato che in realtà le basi necessarie allo sviluppo della vita sono le stesse: la luce e l’acqua danno origine alle catene alimentari. Sicuramente gli aspetti che ancora si possono approfondire sono molti e presto ti verrà voglia di saperne di più. A tua disposizione c’è un bellissimo corso di biologia marina con tre appassionanti immersioni e affascinanti lezioni: ESA Ecodiver. Un corso più approfondito che ti svelerà altri misteri del mondo sommerso. 110 Cosa hai imparato? Lo scopo di questo esercizio è quello di ripassare le informazioni più importanti della relativa Unità Teorica, innanzitutto per migliorare la tua formazione, ma anche per arrivare più preparato al prossimo appuntamento con il tuo Istruttore. Rispondi alle domande scegliendo la risposta esatta tra quelle indicate, specificando se l’informazione è vera o falsa oppure scrivendo la risposta nell’apposito spazio. Consegna al tuo Istruttore questa scheda, se troverà delle imprecisioni ti darà le spiegazioni necessarie. Buon lavoro! 1) La luce agisce in prima linea nella produzione di energia attraverso la fotosintesi: a trarne vantaggio sono a. I vegetali b. I produttori c. Gli animali d. Sia a che b 2) I vegetali marini si dividono tra a. Alberi e fiori b. Alghe e fanerogame c. Quelli a foglia e quelli a fusto d. Quelli a radice e quelli a fiore 3) Un esempio di consumatore di 1° livello è un animale a. Predatore b. Predato c. Erbivoro d. Carnivoro 4) Vero o Falso. I consumatori di 2° livello possono essere sia prede che predatori 5) Una famiglia di pesci molto importante è quella degli sparidi. Ad essa appartengono a. I saraghi b. I tonni c. I delfini d. Le murene 6 111 6) Il polpo vive _____ mentre la seppia ______ a. Sul fondo – vive dentro a dei buchi b. Sul fondo – ha meno contatti con il fondo c. A mezz’acqua – ha più contatti con il fondo d. A mezz’acqua – vive sul fondo 7) La caratteristica più sorprendente del polpo è data da a. I grandi occhi b. I lunghi tentacoli c. La grande testa d. Il mimetismo 8) Se in immersione ti capita di osservare un organismo fisso simile ad un fiore o che ha lunghi tentacoli simili a filamenti, probabilmente si tratterà di a. Un animale detritivoro b. Un animale filtratore c. Un vegetale sospensivoro d. Un animale sospensivoro 9) Le spugne sono animali filtratori che a. Aspirano l’acqua e il cibo da piccoli fori b. Aspirano l’acqua da una grande bocca c. Catturano il cibo con dei tentacoli d. Catturano il cibo con una proboscide 10) L’attinia trae vantaggio dalla convivenza con il paguro perché esso a. Rimane fermo sul fondo, facilitandole la cattura del cibo b. Cammina molto sul fondo, facilitandole la cattura del cibo c. Rimane fermo sotto ai massi, facilitandole la cattura del cibo d. Nuota a mezz’acqua, facilitandole la cattura del cibo Dichiaro di aver rivisto tutte le risposte con l’Istruttore ESA e di aver compreso la spiegazione di quelle da me sbagliate. 112 Firma_________________________data__________ Appendice Schema per la pianificazione dell’immersione Pianificazione generica Compagno d’immersione Data e orario dell’immersione Scopo dell’immersione Luogo prescelto Località alternativa Percorso per raggiungere la località Appuntamento: luogo e orario Attrezzatura particolare Controllo previsioni meteomarine Verifica e ricarica delle bombole Verifica e preparazione dell’attrezzatura Kit con attrezzi e parti di riserva Zavorra completa Borsa completa Mezzi di trasporto Informazioni sul sito Contatti d’emergenza Informazioni per chi rimane a terra Cibo e bevande Prenotazioni/Biglietti Denaro Pianificazione sul punto d’immersione Condizioni psicofisiche Condizioni meteomarine Idoneità delle condizioni ambientali Individuare e provare i sistemi di comunicazione Decidere tecniche e punti di entrata Decidere tecniche e punti di uscita Sistema di coppia Tecniche di comunicazione subacquea Percorso Limiti di profondità e tempo Procedure di emergenza Controllo dell’attrezzatura In caso di necessità contattare:__________________ _____________________________________________ _____________________________________________ 113 Da non dimenticare Varie Documento di riconoscimento Brevetto Log book Prenotazioni / biglietti Informazioni sui contatti d’emergenza Costume da bagno Filtro o crema solare Occhiali da sole Berretto Giacca a vento Asciugamano Accappatoio Ciabatte Cuffia e occhialini per il nuoto Abbigliamento di ricambio Cibo / bevande Medicinali Attrezzatura Borsa Pinne, maschera e snorkel Muta Sottomuta Cappuccio Guanti Calzari Zavorra GAV Bombola carica Erogatore principale Erogatore di riserva Manometro Frusta del GAV Frusta della muta stagna Coltello 114 Strumenti Computer Strumenti integrati Profondimetro Timer Bussola Termometro Tabelle Accessori Lavagnetta Schede di riconoscimento delle specie Matita Boa segnasub Segnalatore di superficie Mulinello Torcia principale Torcia di riserva Strobo Luce di posizione Moschettoni Liquido antiappannante Cimetta per l’attrezzatura Attrezzatura di riserva 0-ring Bombole Pesi Cinghioli Utensili Kit per riparare la muta Attrezzatura particolare Macchina fotografica Obiettivi Flash Pellicola Videocamera Custodia Cassette Illuminatori Batterie Caricabatterie Cavetti Note ______________________________________________________ ______________________________________________________ _____________________________________________________ ______________________________________________________ ______________________________________________________ ______________________________________________________ ______________________________________________________ ______________________________________________________ 115 9 consigli per la difesa dell'ambiente Mettendo in pratica questi semplici suggerimenti, darai il tuo importante contributo alla salvaguardia dell’ambiente. 1) In immersione mantieni un assetto neutro, evita il contatto con il fondo e con gli organismi marini: senza i guanti starai più attento a dove metti le mani. 2) In prossimità del fondo blocca ogni movimento di mani e pinne e, se devi posarti, controlla che le tue ginocchia e le pinne non creino danni. 3) Evita di passare sotto le volte o nelle grotte, potresti urtare e danneggiare gli organismi, inoltre le bolle d’aria intrappolate sul soffitto causano gravi danni all’ambiente. 4) Non attaccarti a tartarughe, grandi pesci, o cetacei, ma nuota con loro, non inseguire gli animali se ti accorgi di recare disturbo. 5) Evita di toccare organismi che non conosci o che potrebbero essere delicati; non accarezzare i pesci ed altri organismi, potresti asportare il muco protettivo che li ricopre e causare lesioni. 6) Non raccogliere dal fondo organismi vivi o morti, reperti di valore storico o archeologico e oggetti coperti da alghe ed animali. 7) Non acquistare souvenir prodotti con materiali provenienti dal mare, scoraggerai così la loro raccolta. 8) Non buttare niente in acqua (rifiuti, filtri di sigaretta, batterie, bottiglie, carta, cibo, ecc): getta i rifiuti negli appositi contenitori. 9) Continua la tua formazione ed approfondisci la conoscenza degli ambienti marini, scoprirai che ogni luogo merita un'immersione e che in ogni fondale c'è una straordinaria varietà di organismi da scoprire. Tutti gli abitanti ed i frequentatori degli spazi sommersi ti ringraziano fin d’ora per il tuo impegno. 116 9 regole per la sicurezza 1 Mantieni efficiente il tuo equipaggiamento. Controllalo prima di partire per un viaggio e prima dell’immersione. 2 Devi essere fisicamente e psichicamente in forma. L’esercizi fisico e la dieta adeguata ti faranno apprezzare di più l’attività subacquea. Puoi mantenerti mentalmente allenato a prevenire lo stress e l’ansia riprovando ogni tanto i principali esercizi del Corso Open Water, specialmente quando non ti immergi da molto tempo. Incomincia l’immersione riposato, caldo e idratato. 3 Immergiti secondo il tuo grado di esperienza. Considera che potresti immergerti in condizioni di profondità per te insolite, con forte corrente, in acqua fredda o in condizioni di scarsa visibilità, quindi è meglio se prima ricevi l’adeguata preparazione. 4 Pianifica l’immersione e segui il piano che hai fatto. Immagina i potenziali problemi che potresti trovarti ad affrontare, come prevenirli e rispondere ad essi. Accordati con il tuo compagno su limiti sicuri di tempo, profondità, di percorso e i corretti segnali. 5 Controlla i tuoi strumenti e mantieni un buon margine di sicurezza. Sebbene tu possa conoscere i tuoi consumi abituali, condizioni di profondità, corrente e fatica potrebbero farti consumare di più. Non considerare i limiti delle tabelle o del computer come assoluti, ma rimani ben entro i limiti. 6 In immersione rilassati e divertiti, respira continuamente, profondamente e lentamente. Fatica e affanno aumentano il tuo ritmo respiratorio e possono diminuire le prestazioni del tuo erogatore. Se ti senti stanco o in affanno, fermati, rimani calmo e respira, vedrai che tutto andrà bene. Se necessario puoi risalire lentamente in superficie. Raggiunto un buon grado di comfort sott’acqua, pensa a cosa ti piacerebbe dedicarti in immersione e coltiva questi interessi. I Corsi di Specialità soddisfano quasi tutte le tue aspettative. 7 Se non sei convinto, rinuncia all’immersione. Il coraggio di rinunciare è una dote invidiabile ed è il modo migliore per prevenire problemi che potresti non sentirti in grado di affrontare. 8 Risali lentamente dal fondo e fermati per una sosta di sicurezza a cinque metri. E’ il modo migliore per prevenire la malattia da decompressione. 9 Attendi almeno 24 ore prima di prendere l’aereo o salire in altitudine dopo l’immersione. Dopo l’immersione è meglio aspettare sempre più tempo possibile prima di volare. 117 118 45 domande per ricordare ? 119 1. Riceverai il brevetto ____________ completamento di tutti i requisiti. a. dopo 3 giorni dal b. dopo una settimana dal c. dall’Istruttore, subito dopo il corso d. nessuna di queste 2. Per far durare di più l’attrezzatura, e contribuire alla prevenzione di eventuali malfunzionamenti, è bene: a. risciacquare accuratamente tutta l’attrezzatura con acqua dolce b. riporre l’attrezzatura in un luogo asciutto e lontano da fonti di calore c. smontare tutte le fruste, le valvole del GAV ed il secondo stadio dell’erogatore d. a e b sono esatte 3. Vero o falso. L’erogatore ti fornirà aria a pressione ambiente e su richiesta. 4. La caratteristica più importante nella scelta di un erogatore è: a. il prezzo b. il colore delle fruste c. la capacità di fornire aria anche in condizioni difficili d. la possibilità di essere montato sia a destra sia a sinistra 5. L’acquisto dell’attrezzatura personale è importante per migliorare: a. la comodità b. la praticità c. la sicurezza d. tutte le precedenti sono esatte 6. Il GAV deve essere munito di: a. valvola di scarico b. pulsante di immissione c. tasche con le cerniere d. a e b sono esatte 120 7. Per garantire la compensazione la maschera deve: a. essere di un materiale molto morbido b. comprendere il naso del subacqueo e permettere una facile presa del naso c. avere due lenti d. essere munita di un cinghiolo in neoprene morbido 8. A 10 metri la pressione ambiente equivale a: a. 3 bar b. 1 bar c. 2 bar d. 10 bar 9. Durante la risalita il volume del gas contenuto in un palloncino, tende a: a. aumentare b. rimanere costante c. diminuire d. raddoppiare 10. Se durante la discesa, la compensazione è difficile, conviene: a. aumentare la velocità di discesa b. forzare la compensazione continuando a scendere c. risalire di un po’ e riprovare, anticipando la compensazione d. scendere con la testa rivolta in basso 11. La regola più importante con l’autorespiratore è __________________________________________ 12. Se una bombola dura 30 minuti a 10 metri, quanto dura in superficie? a. 60 minuti b. 30 minuti c. 15 minuti d. 20 minuti 13. Un oggetto che galleggia ha un assetto: a. positivo b. negativo c. neutro d. dipende dalla densità del liquido 14. Un buon controllo dell’assetto serve a: a. limitare l’impatto ambientale b. ridurre il consumo di energia c. prevenire danni all’attrezzatura d. tutte le precedenti sono esatte 15. La caratteristica più importante della cintura di zavorra è a. la velocità di vestizione b. il meccanismo di sgancio rapido c. il materiale di costruzione d. le dimensioni della fibbia 121 16. La poppa della barca si trova: a. nella parte posteriore b. nella parte anteriore c. nel lato sinistro d. nel lato destro 17. Per usare il nitrox devi: a. imparare le relative nozioni teoriche b. soddisfare i requisiti di brevetto c. ottenere il brevetto d. tutte le precedenti sono esatte 18. In immersione, il suono si propaga più velocemente perché: a. l’acqua è circa 800 volte più densa dell’aria b. l’acqua è circa 80 volte più densa dell’aria c. l’acqua è 8 volte meno densa dell’aria d. l’acqua stimola l’udito 19. Per vedere nitidamente sott’acqua è necessario: a. portare particolari lenti b. non servono particolari accorgimenti c. interporre uno spazio aereo tra l’occhio e l’acqua d. tutte le precedenti sono esatte 20. Per prevenire l’affanno prova a: a. nuotare tranquillamente b. rispettare il tuo ritmo c. respirare lentamente e profondamente d. tutte le precedenti sono esatte 21. Se ti accorgi di avere terminato l’aria ed il tuo compagno, munito di erogatore di riserva, è vicino a te: a. risali direttamente espirando l’aria b. inizia la procedura di condivisione dell’aria con il compagno c. assieme al compagno, risali usando l’erogatore di riserva d. b e c sono esatte 122 22. Gli incidenti con lesioni dovute ad animali marini, la maggior parte delle volte sono imputabili: a. ad un’azione difensiva dell’animale b. ad una disattenzione del subacqueo c. ad un’azione offensiva dell’animale d. a e b sono esatte 23. Per prevenire problemi dovuti all’ipertermia: a. bere molto b. stare all’ombra c. indossare la muta poco prima di entrare in acqua d. tutte le precedenti sono esatte 24. In caso di difficoltà in immersione, la prima cosa da fare è: a. risalire molto velocemente in superficie b. gonfiare al massimo il GAV c. applicare la regola “fermati e respira, vedrai che tutto andrà bene” d. tutte le precedenti sono esatte 25. Durante la pratica delle immersioni in apnea è buona norma: a. applicare con rigore il sistema di coppia b. evitare l’iperventilazione eccessiva prima dell’immersione c. evitare sforzi in immersione d. tutte le precedenti sono esatte 26. Per motivi di sicurezza, le bombole _________ non possono essere ricaricate. a. con il collaudo scaduto b. che hanno più di due anni c. con la spalla verniciata a spicchi bianchi e neri d. tutte le precedenti sono esatte 27. L’attacco DIN, prevede che il primo stadio dell’erogatore sia: a. bloccato sulla rubinetteria tramite una staffa munita di vite b. connesso alla rubinetteria senza l’impiego di guarnizioni c. avvitato direttamente nella sede della rubinetteria d. tarato per pressioni inferiori a 3 bar 28. Il gas maggiormente presente nell’aria è: a. l’ossigeno b. l’azoto c. l’elio d. l’idrogeno 123 29. In caso di sospetta PDD, il primo soccorso prevede: a. che il paziente stia sdraiato e tranquillo b. la somministrazione di ossigeno puro c. l’intervento di un medico d. tutte le precedenti sono esatte 30. Se sospetti che il tuo compagno sia sotto gli effetti della narcosi d’azoto: a. cerca di farlo risalire a quote minori b. scendi e fallo rimanere fermo sul fondo c. offrigli l’erogatore di riserva d. sganciagli la zavorra 31. Se pensi che la tua bombola sia stata ricaricata con aria contaminata è importante: a. non respirare profondamente in immersione b. riemergere con almeno 80 bar nella bombola c. avvertire il responsabile della ricarica d. tutte le precedenti sono esatte 32. Per vedere i colori in immersione è utile una: a. maschera con lente color magenta b. una torcia subacquea c. una lente d’ingrandimento d. una maschera gran facciale 33. In immersione, la maggior parte dei computer subacquei indica sul display: a. la profondità b. il tempo trascorso c. il tempo che si può rimanere sotto acqua senza eccedere i limiti di non decompressione d. tutte le precedenti sono esatte 34. Per usufruire al meglio dei servizi offerti da un diving center, è molto importante portare con sé: a. il brevetto subacqueo b. il libretto delle immersioni c. un documento di riconoscimento d. tutte le precedenti sono esatte 124 35. Accingendoti a compiere un viaggio subacqueo, valuta la possibilità di: a. stipulare una polizza assicurativa b. portare con te quanta più attrezzatura sia possibile c. portare con te la copia autenticata dei documenti d. a e c sono esatte 36. Per viaggiare in aereo con tranquillità: a. evita di immergerti l’ultimo giorno di vacanza b. pianifica le gite terrestri negli ultimi giorni c. rispetta le “regole per salire di quota dopo l’immersione” d. tutte le precedenti sono esatte 37. Per praticare l’attività subacquea in sicurezza e con il massimo divertimento è utile: a. mantenere una buona forma fisica b. mangiare adeguatamente, senza appesantirsi c. riposare adeguatamente d. tutte le precedenti sono esatte 38. Il maggior responsabile del movimento delle acque è: a. il vento b. il moto ondoso c. la corrente d. l’escursione di marea 39. Frangenti e risacca molto forti: a. sono da evitare b. si possono affrontare con particolari attrezzature c. possono creare condizioni pericolose d. a e c sono esatte 40. Se incontri una corrente in superficie: a. nuota il più velocemente possibile contro la corrente b. immergiti fino a che non finisci l’aria c. assumi un assetto positivo e richiedi assistenza immediatamente d. assumi un assetto leggermente negativo per nuotare più efficacemente 41. In caso di pioggia: a. è assolutamente vietato immergersi b. se le altre condizioni lo consentono, ci si può immergere c. per immergersi, è necessario un brevetto di livello professionale d. durante l’immersione si consuma molta più aria del solito 125 42. Vero o Falso: anche se la maggior parte delle volte userai i servizi di un diving center, ci sono degli aspetti della pianificazione che devi comunque considerare. 43. Prima di iniziare qualsiasi attività, sul punto di immersione devi: a. valutare le condizioni ambientali b. assemblare l’attrezzatura c. misurare la temperatura dell’acqua d. controllare l’attrezzatura del compagno 44. L’intervallo di superficie è: a. il tempo che intercorre per raggiungere il punto di immersione b. il break durante il quale si mangia c. il tempo tra un’immersione in apnea ed un’altra d. il tempo che passa tra due immersioni, dal momento dell’emersione fino alla successiva discesa 45. Il limite massimo di permanenza per un’immersione a 18 metri è: a. 55 minuti b. 60 minuti c. 50 minuti d. 52 minuti Controlla le tue risposte nella pagina a fianco e chiarisci con l’istruttore eventuali dubbi! 126 127 Risposte esatte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 c d Vero c d d b c a c Respirare continuamente a a d b a d a c d d d d c d a c b d a d b d d d d d a d c b Vero a d c Hai buona memoria? Si, se le risposte esatte sono più di 33! 128 129
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