Modulo 4 Le tabelle, nate inizialmente per esigenze militari, sino

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Modulo 4 Le tabelle, nate inizialmente per esigenze militari, sino
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Le tabelle, nate inizialmente per esigenze militari, sino alla metà degli anni
ottanta, hanno rappresentato l’unico supporto a disposizione dei subacquei
sportivi, ovviamente con alcuni limiti a causa del diverso scopo di utilizzo a
cui erano stati elaborati e destinati.
Successivamente, con il crescente interesse della industria petrolifera ricerca scientifica - lavori subacquei e delle associazioni didattiche, sono
state elaborate anche altre tabelle, eccone alcuni esempi:
Su questi nuovi studi all'inizio degli anni novanta hanno fatto la loro
comparsa sul mercato i primi computer subacquei che semplificano la
gestione delle immersioni sportive. Non bisogna dimenticare che essendo
apparecchi elettronici, possono essere soggetti a guasti e quindi si deve
sempre avere con sè orologio, profondimetro e tabelle.
Tuttavia, le tabelle che a tutt’oggi rappresentano il maggior riferimento a
livello mondiale sono quelle della Marina Militare Americana, le cosiddette
tabelle “U.S. Navy”. Il 14 aprile 2008 la U.S. Navy ha pubblicato la revisione
del U.S. Navy Diving Manual, rivedendo le procedure d’immersione che la
U.S. Navy adottava dal 1956 con successive modifiche (rev. 4 nel 1999
–Rev. 5 nel 2005).
CMAS-PTA adotta le Tabelle per Immersioni in aria della US NAVY, pubblicate
nel U.S. Navy Diving Manual Rev. 6 (aprile 2008)
Una tabella di decompressione può, e deve, essere usata anche per
poter programmare le immersioni subacquee; ovvero per prevedere quali
saranno gli obblighi decompressivi oppure i parametri massimi (profondità
e tempo) grazie ai quali non uscire dalla curva di non decompressione.
Non solo, le tabelle forniscono l'indicazione di quale sarà l'eccesso di azoto
all'interno dei nostri tessuti alla fine di un immersione. Questo eccesso è
chiamato azoto residuo e viene quantificato correttamente grazie a dei
coefficienti alfabetici definiti coefficiente di azoto residuo oppure gruppo di
appartenenza.
Le tabelle disponibili oggi nei corsi ricreativi di primo livello sono state
elaborate in modo tale da garantire ampi margini di sicurezza a chi le
utilizza. Le indicazioni che in esse vengono fornite riguardo le immersioni
fuori curva sono, a questo stadio di apprendimento, minime. Le attrezzature
e la configurazione a cui questo corso abilita non sono adeguate per
affrontare immersioni fuori dalla curva di non decompressione.
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Modulo 4
• Tabelle Bühlmann (redatte dal Dott. Albert Bühlmann, ricercatore
nell'ambito della teoria della decompressione al Laboratory of
Hyperbaric Physiology dell'Ospedale Universitario di Zurigo. Il frutto
dei sui studi fu riportato in un libro che venne considerato come il più
completo saggio sulla malattia da decompressione
• DCIEM (Istituto Civile del Canada di Medicina Ambientale)
• Royal Navy/BSAC (British Scuba Aqua Club)
• GERS (Gruppo Studi e Ricerche Marina Francese)
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Le tabelle sono disponibili sia in forma cartacea sia stampate su
supporti plastici in modo tale da essere portate sott'acqua. LA possibilità
di consultare le tabelle sott'acqua non ci solleva dalla necessità di
programmare sempre prima ogni immersione.
Modulo 4
Le Tabelle di immersione sono indispensabili per una corretta e sicura gestione
dell’immersione; tuttavia è bene tenere presente che lievi fenomeni di Malattia
Da Decompressione (MDD) possono verificarsi anche rispettando i limiti imposti
da esse. Nessuna Tabella può eliminare una eventuale possibilità di incorrere
in una MDD! Le Tabelle della US NAVY sono valide per immersioni in aria e a
livello del mare.
Prima di proseguire con l'apprendimento è opportuno familiarizzare con la
seguente terminologia:
Tempo di Discesa
É il tempo trascorso da quando un subacqueo lascia la superficie sino a
quando raggiunge il fondo
Tempo di Fondo
É il tempo che un subacqueo trascorre da quando lascia la superficie sino a
quando si stacca dal fondo per iniziare la risalita sino alla sosta di sicurezza
o alla prima tappa di decompressione (quando certificato per questa
tipologia d’immersione)
Tempo Totale di Risalita (o decompressione)
É il tempo che trascorre dal momento che un subacqueo stacca dal fondo
sino a quando non raggiunge la superficie
Tempo Totale d’Immersione
É il tempo che un subacqueo trascorre in immersione, considerando il
tempo di discesa più il tempo di fondo e il tempo totale di risalita
Profondità Massima
É la profondità massima (rilevata dallo strumento) che un subacqueo
raggiunge durante la sua immersione.
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Questa profondità serve per poter utilizzare le tabelle, a prescindere dal
tempo che effettivamente viene trascorso solo sul fondo
Immersione Quadra
Viene considerata tale, un’immersione il cui tempo di fondo viene trascorso
tutto alla massima profondità
Immersione Multilivello
Viene considerata tale un’immersione nella quale un subacqueo trascorre
parte del tempo totale d’immersione alla profondità massima e parte a
profondità inferiori. Per poter utilizzare le tabelle, in queste immersioni, si
deve considerare come se il tempo totale d’immersione sia stato trascorso
sempre alla profondità massima
Tempo Limite di Non Decompressione
É il tempo massimo di fondo che un subacqueo può trascorrere ad una
certa profondità, senza avere l’obbligo, in risalita, di dover effettuare delle
soste di decompressione obbligatorie.
Nelle tabelle questo tempo limite viene raffigurata da una linea creata da
una seri di valori evidenziati con colori diversi
Immersione in Curva di Sicurezza/Non decompressione
É un’immersione che non obbliga un subacqueo a dover effettuare delle
soste di decompressione obbligatorie in risalita, ad esclusione della Sosta di
sicurezza (consigliata), Ogni profondità ha una suo limite di tempo di fondo
Immersione fuori Curva di Sicurezza o Con decompressione
É un’immersione che obbliga un subacqueo ad effettuare, in risalita, delle
tappe (soste) obbligatorie
Ogni profondità richiederà determinate soste e tempi precisi, in funzione
del tempo di fondo trascorso alla massima profondità
Intervallo di Superficie
É il tempo che un subacqueo, dopo aver effettuato una prima immersione,
trascorre in superficie prima di effettuare ulteriori immersioni consecutive.
Il tempo dell’intervallo di superficie inizia quando un subacqueo riemerge al
termine della prima immersione e termina non appena lascia la superficie
nell’immersione consecutiva
Azoto Residuo
É la quantità di Azoto in eccesso che rimane disciolto nei tessuti di un
subacqueo al termine della propria immersione. Durante l’intervallo in
superficie, tale quantità di Azoto viene eliminata, pertanto tanto maggiore
è l’intervallo di superficie, tanto maggiore sarà la sua quantità eliminata.
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Modulo 4
Tappa (sosta) di Decompressione
É la profondità (quota) alla quale un subacqueo, in risalita, deve
effettuare una sosta obbligatoria per un determinato tempo (tempo di
decompressione) prima di poter riemergere
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Se vengono effettuate immersioni consecutive, la quantità di Azoto
residua deve essere considerata ai fini di una corretta pianificazione di
un’immersione
Gruppo di Appartenenza (G.A.)
É una lettera (per altre tabelle può essere anche un numero) che
viene utilizzata per indicare la quantità di Azoto che rimane disciolta
nell’organismo di un subacqueo al termine di un’immersione
Tempo di Azoto Residuo
É un determinato tempo, indicato da una tabella, che deve essere aggiunto
al tempo di fondo in una successiva immersione. La somma del tempo di
fondo effettivo e il Tempo di Azoto Residuo, determina il tempo totale da
consultare nelle tabelle per il calcolo della durata dell’immersione (sempre
in curva di sicurezza). Va tenuto ben presente che il tempo da trascorre
effettivamente sul fondo, non deve prevedere anche il tempo di Azoto
Residuo
Modulo 4
Immersione singola
É la prima immersione della giornata, oppure un’immersione effettuata
solo dopo che tutto l’Azoto Residuo, di una precedente immersione, è stato
completamente eliminato dall’organismo
Immersione Ripetitiva
É un’immersione che viene effettuata quando, non tutto l’Azoto
accumulato in una prima immersione non è stato completamente eliminato
dall’organismo
Quando parliamo di Tabelle per immersione, prendiamo in considerazioni
tre tabelle specifiche:
A.
B.
C.
Tabella 1 per Immersioni Senza Decompressione (limiti di
non decompressione - in curva di sicurezza e designazione gruppo
residuo d’Azoto)
Tabella 2 intervallo di superficie (tra termine immersione e inizio
della successiva)
Tabella 3 immersione ripetitiva (tempo da aggiungere all’immersione
successiva)
Vi è una quarta tabella, per immersioni con decompressione, ma questa
tecnica d’immersione esula dal livello di apprendimento e di addestramento
a cui si rivolge questo corso. Si rimanda la loro conoscenza ed applicazione
a successivi e specifici corsi PTA.
Prima di vedere da vicino le tabelle, apprendiamo, quelle che sono
considerate delle Regole Generali di Utilizzo:
Velocità di Discesa
La velocità di discesa al fondo deve essere inferiore o uguale a 23 metri
al minuto
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Velocità di Risalita
La velocità di risalita deve essere non superiore a 9 metri al minuto.
Secondo U.S. NAVY Manual Rev 6.0, sono permessi rallentamenti
occasionali, se eseguiti mai al disotto dei 6 metri al minuto ed accelerazioni,
occasionali, ma mai oltre i 12 metri al minuto
Modalità di Decompressione
PTA-CMAS raccomanda che le immersioni di questo corso siano pianificate
ed eseguite in curva di non decompressione ed utilizzando aria come
miscela di gas respiratorio. Le tabelle pubblicate in questo manuale sono
orientate esclusivamente per pianificare ed eseguire immersioni in curva
di sicurezza. Per effettuare immersioni diverse, per modalità e uso di gas
diversi dall’Aria, si rimanda ai Corsi specifici PTA.
Immersioni ripetitive
Si considera come immersione ripetitiva, un’immersione eseguita entro
un intervallo inferiore o uguale al valore contrassegnato con un asterisco
nella specifica tabella: Tabella 2 Gruppi di Appartenenza e Intervallo di
Superficie
Rispetto alle precedenti versioni delle Tabelle U.N. NAVY, e ad altre differenti
tabelle, l’intervallo in superficie, per considerare un’immersione ripetitiva, non
è più previsto se costante o pari a 12 ore, ma deve rientrare nel Gruppo di
Appartenenza all’inizio dell’intervallo di superficie e può variare da un minimo
di 2 ore e 20 minuti (2:20) ad un massimo di 15 ore e 50 minuti (15:50)
NOTA GENERALE
Non devono essere eseguite immersioni fuori curva di sicurezza se non
adeguatamente addestrati e certificati.
Le tabelle U.S. NAVY, adottate da PTA-CMAS, sono il risultato di lunghi anni di
studi e sperimentazioni e sono supportate da una poderosa opera documentale
affinché siano utilizzate al meglio delle loro possibilità. Ovviamente per i corsi
ricreativi si deve fare un estrema sintesi di questa opera in maniera tale da
adattare le tabelle alle esigenze di un subacqueo sportivo.
Alcuni fattori ambientali possono influire sull'efficacia di queste tabelle. Nella
tabella seguente sono elencati alcuni di questi fattori “aggravanti” con le
relative contromisure da adottare per mantenere un elevato livello di sicurezza
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Modulo 4
Un eventuale superamento, non previsto, della curva di non decompressione
durante un’immersione in curva di sicurezza, deve essere considerato come
una misura eccezionale, da utilizzare solo in situazioni di emergenza dove vi
siano stati eventi che non sono stai precedentemente pianificati.
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Freddo
Corrente
Visibilità
Variabili fisiologiche,
psico/fisiche personali
Età
Disidratazione
Assicurarsi una adeguata protezione termica
Non insistere con lo sforzo fisico
Privilegiare condizioni ambientali ideali
Controllo medico periodico
Utilizzare le tabelle in modo conservativo
Mantenersi adeguatamente idratati
L’uso delle Tabelle U.S. NAVY Rev 6.0 cosi come adottate da PTACMAS, non escludono, da parte di un subacqueo, un comportamento
prudenziale come qui di seguito elencato:
Modulo 4
-
-
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Rispettare sempre i limiti di brevetto
Rispettare quanto è stato precedentemente pianificato
Non immergersi se non si è in perfette condizioni psico/fisiche
Non immergersi mai al limite della curva di sicurezza
Se in presenza di fattori di rischio (freddo, stress, fatica, ecc) deve
essere utilizzato il tempo di tabella successivo a quello che effettivo
di permanenza che è stato pianificato
In forma cautelativa, effettuare eventuali arrotondamenti di calcolo
Non superare la velocità massima di discesa
Rispettare la velocità di risalita
Rispettare la sosta di sicurezza
Arrivare alla massima profondità all’inizio dell’immersione e non al
termine
Non effettuare immersioni a “YO.YO”
Aspettare almeno 2 ore tra la prima immersione e quella successiva
Rimanere immersi per almeno 15 minuti in un’immersione ripetitiva
Un’immersione ripetitiva, la profondità non deve essere superiore a
quella della precedente
Non esagerare con immersioni ripetitive per più giorni (ad esempio
crociere subacquee), è consigliato interrompere almeno con una
sosta di riposo e preferire l’utilizzo di miscele iperossigenate (Nitrox)
se adeguatamente addestrati e certificati (Nitrox Diver PTA)
Non effettuare immersioni in apnea dopo averne effettuate altre con
autorespiratore nell’arco delle 24 ore
Non effettuare sforzi fisici intensi entro le 24 ore dopo un'immersione
con autorespiratore
Non salire in altitudine e effettuare voli in aereo se non sono
trascorse almeno 12 ore (consigliate 24 se immersioni ripetitive)
dall’ultima immersione
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E ora vediamo insieme le tabelle:
A.
Tabella 1 per immersioni senza decompressione (limiti di
non decompressione - in curva di sicurezza e designazione Gruppo
Appartenenza (residuo d’Azoto)
Profondità (prima colonna)
La profondità dell’immersione è il punto più profondo raggiunto. Le
profondità non sempre calcolate in media, ad esempio se ti immergi a 18
metri per 30 minuti, l’immersione deve essere calcolata come se effettuata
a 18 metri per 33 minuti.
Per un corretto uso delle tabelle, se la tua immersione non ha un valore
esatto, si deve sempre calcolare per eccesso.
immersione a 13 metri > 15 metri … 16 metri > 18 metri…
Arrotonda per eccesso
Limiti tempo di non decompressione
Il tempo massimo di sosta ad una data profondità senza dover effettuare
soste obbligatorie. Cosi come nel calcolo delle profondità, la regola di
arrotondare al valore successivo deve essere fatto anche per la durata.
15 metri per 92 minuti > 18 metri per 60 minuti
É importante tenere presente che i tempi sono quelli cui si riferisce il tempo
massimo. Questo tuttavia, non si limita ad indicare il tempo trascorso sul
fondo (tempo di fondo). Al contrario, il tempo massimo è misurato da
quando il subacqueo si "stacca" dalla superficie a quando inizia la risalita.
Se durante questa fase si ferma per qualche minuto, il tempo trascorso ad
una quota superiore deve essere aggiunto al tempo massimo.
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Modulo 4
La prima tabella più comunemente usata è la Tabelle per immersioni senza
decompressione. Questa si limita a fornire dati tempo/profondità per
consentire al subacqueo di rimare ad una data profondità per poi risalire in
superficie senza dover effettuare delle fermate obbligatorie (ad esclusione
di una fermata che noi indicheremo come Sosta di Sicurezza).
Nella prima riga ORIZZONTALE- sono indicate le varie profondità. Nelle
righe successive VERTICALE sono indicati, in corrispondenza di ogni
profondità, i possibili tempi di immersione, gli ultimi numeri, quelli in
riquadro/grassetto (giallo), sono il limite della Curva di Sicurezza a patto
che non si facciano successive immersioni.
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1 - TABELLA DI IMMERSIONE
NOTA:
Per tempi e profondità intermedi a quelli in tabella
1, 2 scegliere i valori immediatamente superiori
Velocità di discesa: 23 m/min (max)
6
9
26
43
61
82
106
133
165
205
256
330
461
illim.
17
27
38
50
62
76
91
107
125
145
167
193
223
260
307
371
18
15
12
6
ARIA
(Singola)
Velocità di risalita: 9 m/min
6
9
12
15
20
21
27
28
36
34
44
41
53
48
63
56
73
63
84
71
95
80
108
89
121
135
92
00 4
151 100
163 110 8
180 14
6
7
12
17
22
28
33
39
45
51
57
60
70 7
27
24
21
6
6
6
6
39
36
33
30
6
6
Profondità
Tappe
6
2
4
6
9
10
3
4
3
5
4
6
5
7
6
9
6
10
7
11
8
12
9
14
10
14
11
16
12
19
12
17
14
20
15
23
21
16
24
18
28
15
24
19
28
21
32
32
37
25
20
28
20 2
36
42
30
25 3
35
4
8
3
25
30
47
39
45 10
30 14
48
40 14 35 15
55 9
60 14
A
B
C
D
E
F
G
H
I
J
K
L
M
N
P
Z
15 1
20 4
80 14
ATTENZIONE! IL RISPETTO DELLE TABELLE NON ESCLUDE COMPLETAMENTE I RISCHI DELL’IMMERSIONE
• Immergersi in buone condizioni psico fisiche, e nei limiti del proprio brevetto
• Pianificare l’immersione in curva di NON decompressione (si consiglia di raggiungere quota 6 m entro la fine del tempo pianificato)
• Raggiungere la massima profondità a inizio immersione. NON YO-YO
• In presenza di fattori di rischio, (freddo, fatica, corrente, stress etc...) usare il tempo successivo nella tabella
• Sosta di sicurezza (3 min a 5 m - Emersione: 3m/min da 6 m alla superficie
• Sosta profonda (immersione in curva): 2,5 min a metà della max prof. (stacco dal fondo 2,5 min. prima del tempo di tabella)
Modulo 4
18 metri > 2 minuti tempo
di discesa sul fondo + 20
minuti tempo di fondo in
risalita, alla quota di 15
metri sosta di 5 minuti..
il tempo massimo totale
sarà di 27 minuti; quindi
l’immersione che questo
subacqueo dovrà calcolare
sarà per un tempo di fondo
di 28 minuti a 18 metri
Consumi elevati
tempo entro la curva di sicurezza
tempo limite in curva di sicurezza
tempo fuori curva di sicurezza
G.A.
19
20
25 3
tempo di decompressione a 6 m
1 - TABELLA DI IMMERSIONE
Velocità di discesa: 23 m/min (max)
6
9
6
26
43
61
82
106
133
165
17
27
38
50
62
76
91
12
20
27
36
44
53
63
Velocità di ri
18
15
12
6
9
15
21
28
34
41
48
6
7
12
17
22
28
33
39
Effettuata questa prima immersione, se non effettui altre immersioni
nell’arco delle 24 ore, la prossima immersione dovrà essere eseguita con le
modalità appena descritte.
Nel caso in cui il subacqueo decidesse di effettuare immersioni successive,
avrà bisogno di effettuare ulteriori calcoli.
La procedura non è complessa. Una volta terminata la prima immersione,
come già abbiamo appreso, nel nostro corpo resta sempre una certa
quantità d’Azoto residuo. Sebbene tale residuo sia ad un livello tale da
non causare problemi, esso ridurrà il tempo che si può trascorrere nella
immersione successiva.
La terza parte della tabella, quella appunto relativa alla designazione del
Gruppo Ripetitivo per immersioni, assegna una lettera dell’alfabeto, basata
sulla profondità e il tempo d’immersione. I gruppi di lettere nella tabella
indicano le quantità crescenti d’Azoto residuo, ad esempio un subacqueo
del gruppo A ha meno Azoto residuo di un subacqueo del gruppo E, e cosi
di seguito. Questa quantità d’Azoto diminuisce col trascorrere del tempo,
quindi più passa il tempo dal termine dell’immersione e più il gruppo
d’appartenenza si avvicina alla lettera A.
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Altre tabelle diverse da quelle US NAVY, indicano il Residuo d’Azoto con
valori numerici invece che con delle lettere.
Procedura
Si suppone di programmare la prima immersione a 15 metri con risalita
dopo aver trascorso un tempo di fondo di 50 minuti. Per trovare la
designazione del Gruppo d’Azoto Residuo se deve seguire quanto segue:
1.
2.
3.
Trovare la Profondità (18 metri)
Seguire la tabella per trovare il Tempo Massimo (28 minuti)
Segui la riga sino a trovare la designazione del Gruppo Azoto
Residuo (E)
1 - TABELLA DI IMMERSIONE
NOTA:
Per tempi e profondità intermedi a quelli in tabella
1, 2 scegliere i valori immediatamente superiori
Velocità di discesa: 23 m/min (max)
6
9
26
43
61
82
106
133
165
205
256
330
461
illim.
17
27
38
50
62
76
91
107
125
145
167
193
223
260
307
371
18
15
12
6
ARIA
(Singola)
Velocità di risalita: 9 m/min
6
9
12
15
20
21
27
28
36
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44
41
53
48
63
56
73
63
84
71
95
80
108
89
121
135
92
151 100 4
163 110 8
180 14
6
7
12
17
22
28
33
39
45
51
57
60
70 7
27
24
21
6
6
6
6
39
36
33
30
6
6
3
4
3
5
4
6
5
7
6
9
6
10
7
11
8
12
9
14
10
14
11
16
12
19
12
17
14
20
15
23
21
16
24
18
28
15
24
19
28
21
32
32
37
25
20
28
20 2
36
42
30
25 3
35 4 30 3
25 8
47
39
45 10
30 14
48
40 14 35 15
55 9
60 14
Profondità
6
2
4
6
9
10
15 1
20 4
80 14
Tappe
A
B
C
D
E
F
G
H
I
J
K
L
M
N
P
Z
ATTENZIONE! IL RISPETTO DELLE TABELLE NON ESCLUDE COMPLETAMENTE I RISCHI DELL’IMMERSIONE
• Immergersi in buone condizioni psico fisiche, e nei limiti del proprio brevetto
• Pianificare l’immersione in curva di NON decompressione (si consiglia di raggiungere quota 6 m entro la fine del tempo pianificato)
• Raggiungere la massima profondità a inizio immersione. NON YO-YO
• In presenza di fattori di rischio, (freddo, fatica, corrente, stress etc...) usare il tempo successivo nella tabella
• Sosta di sicurezza (3 min a 5 m - Emersione: 3m/min da 6 m alla superficie
• Sosta profonda (immersione in curva): 2,5 min a metà della max prof. (stacco dal fondo 2,5 min. prima del tempo di tabella)
Consumi elevati
tempo entro la curva di sicurezza
tempo limite in curva di sicurezza
tempo fuori curva di sicurezza
G.A.
19
20
25 3
tempo di decompressione a 6 m
Per utilizzare la tabella 2 l'intervallo di superficie, tra due immersioni deve
essere almeno di 10 minuti; se è inferiore l'immersione successiva deve essere
considerata come la proseguzione di quella precedente. In questo caso, ai
fini del calcolo dell'immersione, il tempo è dato dalla somma dei due tempi di
fondo con l'aggiunta (cautelativa) del tempo trascorso in superficie. Si consiglia
un intervallo di superficie di almeno 2 ore tra due immersioni successive.
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Modulo 4
Supponendo di fare un seconda immersione è di fondamentale importanza
determinare il gruppo d’appartenenza perché è il primo dato da utilizzare.
A questo punto si deve passare alla Tabella 2 intervallo di superficie.
Essa adatta la quantità d’Azoto che il corpo rilascia in superficie e calcola
l’Azoto che rimane in circolo all’inizio dell’immersione successiva fornendo
in più il Tempo Massimo di permanenza.
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Modulo 4
Al termine della prima immersione la designazione del gruppo
d’appartenenza è E.
Passando alla tabella 2, partendo dalla lettera E si scende verso il
basso fino a trovare l’intervallo di tempo che si vuole trascorrere prima
della seconda immersione (1:45 - 2:39). A questo punto proseguendo
orizzontalmente verso destra troveremo la lettera C, che fornisce la nuova
designazione di gruppo ripetitivo, vale a dire la quantità d’Azoto in eccesso
rimasto nel corpo dopo la prima immersione e il successivo intervallo in
superficie. Questa è la designazione utile per il calcolo del tempo di non
decompressione per l’ulteriore immersione.
Passando nella tabella successiva, troviamo l’elenco dei tempi d’Azoto
residuo con le penalità ed i tempi massimi di permanenza per l’immersione
seguente.
Si suppone di programmare un’ulteriore immersione a 15 metri. Partendo
dalla lettera C, muovendosi lateralmente verso destra ed incrociando con la
relativa linea dei tempi appartenenti alla profondità stabilita, si noterà un
tempo di penalità (maggiorazione) di 23 minuti (tempo da aggiungere alla
permanenza effettiva) e avremo anche indicato il tempo residuo in curva di
sicurezza (69 minuti).
In pratica si dovranno eseguire i calcoli come se la seconda immersione
fosse più lunga di quella programmata, mentre in pratica sarà quella
effettivamente decisa.
118
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
B
0:10
0:55
1:56
2:11
2:12
4:31*
C
0:10
0:52
0:53
1:44
1:48
3:03
3:04
5:23*
D
0:10
0:52
0:53
1:44
1:45
2:39
2
4
2:40
3:55
3:56
6:15*
E
0:10
0:52
0:53
1:44
1:45
2:37
2:38
3:31
3:32
4:48
4:49
7:08*
F
H
0:53
1:44
1:45
2:37
2:38
3:29
3:30
4:23
4:24
5:40
5:41
8:00*
1:45
2:37
2:38
3:29
3:30
4:21
4:22
5:16
5:17
6:32
6:33
8:52*
0:10
0:52
0:10 0:53
0:52 1:44
G
2:38
3:29
3:30
4:21
4:22
5:13
5:14
6:08
6:09
7:24
7:25
9:44*
0:10
0:52
0:53
1:44
1:45
2:37
I
3:30
4:21
4:22
5:13
5:14
6:06
6:07
7:00
7:01
8:16
8:17
10:36*
0:10
0:52
0:53
1:44
1:45
2:37
2:38
3:29
J
0:10
0:52
0:53
1:44
1:45
2:37
2:38
3:29
3:30
4:21
4:22
5:13
5:14
6:06
6:07
6:58
6:59
7:52
7:53
9:09
9:10
11:29*
K
0:10
0:52
0:53
1:44
1:45
2:37
2:38
3:29
3:30
4:21
4:22
5:13
5:14
6:06
6:07
6:58
6:59
7:50
7:51
8:42
0:10
0:52
0:53
1:44
1:45
2:37
2:38
3:29
3:30
4:21
4:22
5:13
5:14
6:06
6:07
6:58
6:59
7:50
0:10
0:52
0:53
1:44
1:45
2:37
2:38
3:29
3:30
4:21
4:22
5:13
5:14
6:06
6:07
6:58
0:10
0:52
0:53
1:44
1:45
2:37
2:38
3:29
3:30
4:21
4:22
5:13
5:14
6:06
0:10
0:52
0:53
1:44
1:45
2:37
2:38
3:29
3:30
4:21
4:22
5:13
5:14
6:06
6:07
6:58
6:59
7:50
6:07 6:59 7:51 8:43
6:58 7:50 8:42 9:34
6:59 7:51 8:43 9:35
7:50 8:42 9:34 10:27
7:51 8:43 9:35 10:28
8:42 9:34 10:27 11:19
7:51 8:43 9:35 10:28 11:20
8:44 9:37 10:29 11:21 12:13
8:45 9:38 10:30 11:22 12:14
10:01 10:53 11:45 12:37 13:30
10:02 10:57 11:46 12:38 13:31
12:21* 13:13* 14:05* 14:58* 15:50*
Z
O
G.A. iniziale
N
M
L
Modulo 4
• La reimmersione entro 10 min va considerata continuazione dell’immersione precedente
• Tra due immersioni successive si consiglia un intervallo di superficie minimo di 2 h
• L’immersione ripetitiva deve durare almeno 15 min ed essere meno profonda della precedente
• Non eccedere con immersioni ripetitive per più giorni consecutivi. Interrompere con periodi di riposo
0:10
1:16
0:10 1:17
2:20* 3:36*
A
2
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+23 +19 +16
+17 +14 +12
+11
+63 +39 +29
+44 +28 +29
+27 +18 +13
B
A
81
75
69
63
51
+9
46
41
36
40
+8
36
32
28
32
+7
29
+10
25
24
+6
21
+9
18
14
20
+5
17
+8
14
11
8
15
+5
12
+8
10
7
4
+14 +12 +11 +10
21
11
10
+5
8
6
+7
+9
3
1
6
+4
4
1
+6
+9
-
-
-
-
+18 +16 +14 +13 +12 +11
17
-
-
+17 +15
6
+4
4
+6
2
-
+8
+10
-
-
1
+4
+6
-
-
+8
+9
-
-
-
+12 +11
-
+14 +13
-
-
+16 +15
-
-
-
+19 +17
-
+21 +19
l’immersione successiva non modifica il G.A.
immersione
il tempo residuo in curva di sicurezza e illimitato
NON fattibile
tempo fittizio da aggiungere al tempo reale di immersione
tempo residuo in curva di sicurezza, (-) immersione fuori curva
353 150
343 142
332 134
320 126
-
2
+22 +19 +17 +16 +14 +13
5
2
-
-
-
+23
+23 +21
10:02
12:21* intervallo oltre il quale l’immersione successiva non è ripetitiva
+136
27
*
*
*
*
23
8
4
-
-
C
-
D
*
31
14
+25 +22 +20 +18
10
-
-
+29 +24 +20
-
+83 +51 +37
57
19
14
-
-
+35 +29 +25
308 118
25
20
1
-
+29 +26 +23 +21 +19 +18
6
-
+33 +29 +26 +24 +22 +20
1
+38 +33 +30 +27 +24 +22
+106 +63 +45
50
43
9
4
E
99
294 108
279
14
8
+42 +35 +29
*
*
35
27
+134 +77 +55
89
78
F
263
245
+49 +40 +34
*
*
*
+166 +92 +64
-
-
G
-
-
+57 +46 +39
-
-
+206 +108 +74
-
-
H
-
-
+65 +52 +44
2
-
+257 +126 +85
19
-
I
66
11
+73 +58 +49 +42 +37 +33 +30 +27 +25
225
54
+331 +146 +97
J
203
+462 +168 +109 +81 +65 +54 +46 +41 +36 +33 +30 +27
41
27
-
-
-
K
177
147
11
-
-
+224 +136 +99 +79 +65 +55 +48 +43 +39
110
-
-
+261 +152 +109 +86 +71 +60 +52 +47
63
+308 +169 +120 +93 +77 +65
-
+372 +188 +131 +101 +83
9 12
2 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 45
+194 +122 +90 +72 +59 +51 +44 +40 +36 +32
*
6
Profondità dell’immersione successiva
3 - TEMPO DI AZOTO RESIDUO
L
M
N
O
Z
G.A. Finale
2 - INTERVALLO DI SUPERFICIE
Pure Tech Agency
119
Pure Tech Agency
Le immersioni effettuate dopo un intervallo di superficie superiore a quello
identificato da un asterisco non devono essere considerate ripetitive.
0:10 1:17 2:12 3:04 3:56 4:49 5:41 6:33 7:25 8:17 9:10 10:02 10:57 11:46 12:38 13:31
2:20* 3:36* 4:31* 5:23* 6:15* 7:08* 8:00* 8:52* 9:44* 10:36* 11:29* 12:21* 13:13* 14:05* 14:58* 15:50*
Pianifica sempre immersioni in Curva di Non Decompressione, in caso di
dubbio, riduci la profondità, aumenta l’intervallo in superficie e abbrevia il
tempo massimo. Infine effettua sempre una Sosta di Sicurezza.
4.2 Pianificazione dell'Immersione:
Computer subacqueo
Modulo 4
Un computer subacqueo è uno strumento in grado di
misurare vari parametri durante un'immersione
subacquea. Questi parametri, che comprendono
soprattutto il tempo e la profondità, vengono elaborati
in tempo reale al fine di indicare al subacqueo le
indicazioni per una corretta risalita e le eventuali tappe di
decompressione. I computer subacquei se ben gestiti
sono in grado di ridurre i rischi di incorrere in una
Malattia Da Decompressione.
I riferimenti ad immersione con decompressione, presenti in questo testo,
devono essere interpretati a solo uso didattico culturale, in quanto il brevetto
P1 CMAS-PTA non abilita ad effettuare tali immersioni!
Scopo
I computer subacquei misurano profondità e tempo ed assolvono allo
stesso compito delle tabelle subacquee, ma a differenza di queste sono
ovviamente in grado di eseguire dei calcoli. Essi sono in grado di calcolare
in tempo reale, ovvero istante per istante della propria immersione,
l'assorbimento di azoto dei tessuti. Ovviamente questo calcolo non
è un dato reale, bensì una simulazione che dipende dal tipo di calcolo
(algoritmo) con il quale il computer è stato programmato.
Essi informano il sub di un eventuale eccessiva velocità nella risalita, del
superamento della curva di non decompressione e forniscono i dati di
decompressione nel caso si esca dalla curva di sicurezza. Alcuni forniscono
anche altre informazioni quali ad esempio la temperatura dell'acqua, la
pressione del gas all'interno della bombola e quindi il consumo medio del
subacqueo.
Storia
Il primo dispositivo subacqueo analogico, in grado di fornire indicazioni
sulla decompressione, detto decompressimetro, venne commercializzato
verso gli anni 70. Il suo funzionamento era piuttosto semplice: la pressione
di una camera d'aria riempita di gas (incapsulata all'interno di un piccolo
alloggiamento) era regolata tramite una membrana di ceramica porosa che
120
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
Pure Tech Agency
simulava i tessuti. L'aumento di pressione nella camera faceva muovere
una lancetta che, in funzione del quantitativo di gas assorbito, indicava
una serie limitata di tappe decompressive. Meno male che non è più in
commercio!
Funzionamento
I computer subacquei moderni non sono altro che computer a batteria
racchiusi da un guscio stagno. Questi monitorizzano costantemente il
profilo d'immersione, considerando il tempo e la pressione.
Modulo 4
I computer utilizzano poi il profilo e un algoritmo di decompressione per
stimare la pressione parziale dei gas inerti che devono essere espulsi
dai tessuti. Basandosi su questi calcoli, il computer stima l'eventualità
di una risalita diretta o, piuttosto, di una salita con una o più tappe di
decompressione.
L'algoritmo di calcolo dei computer subacquei, altrimenti detto algoritmo
decompressivo, è una procedura matematica grazie alla quale il computer
è in grado di calcolare l'assorbimento teorico di azoto dei tessuti istante per
istante.
Tra i più comuni modelli di algoritmi adottati dai vari computer sul mercato
vi sono:
• Algoritmo Bhulmann
• Algoritmo di derivazione Haldaniano
(dal quale nelle forme più moderne derivano le tabelle US-Navy)
• VPM
• RGBM
Non è possibile stabilire se esiste uno migliore di un altro. Tutti
interpretano i dati di profondità e tempo secondo un proprio modello
scientifico di assorbimento dell'azoto.
La maggior parte dei computer è in gradi di prevedere un profilo sicuro
anche in caso di immersioni in altitudine, che necessitano di una risalita
più lenta che a livello del mare, dato che viene misurata la pressione
atmosferica prima dell'immersione.
Le immersioni in quota richiedono informazioni ed addestramento specifico, che
non sono contemplate nel corso P1 CMAS-PTA.
Inoltre, nel caso in cui il subacqueo debba effettuare un volo aereo, prima
o dopo un'immersione, il computer è in grado di monitorare il profilo
decompressivo in funzione della pressione ambiente in cui viene a trovarsi
il subacqueo.
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
121
Pure Tech Agency
Precauzioni
La semplicità d'uso dei computer subacquei ha, però, esposto i sub ad
altri rischi. Un uso disordinato di questo strumento, con poca o nessuna
pianificazione può portare il subacqueo a superare le proprie capacità e la
propria esperienza, mettendolo in situazioni difficili.
Molti di questi computer hanno molte opzioni, menù e svariati modi
operativi, che sono controllati spesso da un piccolo numero di bottoni
frontali o laterali; il subacqueo dovrebbe quindi impratichirsi nell'uso del
proprio computer con immersioni semplici e sicure prima di affrontarne di
più impegnative.
Per motivi di sicurezza anche nei manuali di istruzione viene raccomandato
di pianificare accuratamente l'immersione, nei limiti delle tabelle di
decompressione, in modo da aumentare il margine di sicurezza, e di
programmare ed effettuare comunque una sosta di sicurezza nel caso che
il computer non funzioni.
Modulo 4
Un subacqueo che voglia ridurre al minimo il rischio di una malattia da
decompressione deve tener conto di molte norme precauzionali:
•
•
•
•
•
122
leggere le istruzioni fornite dalla ditta costruttrice
risalire rispettando la velocità imposta;
effettuare sempre una sosta precauzionale;
intervallare il più possibile le immersioni;
non effettuare immersioni yo-yo.
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
Pure Tech Agency
Funzionalità
ll computer subacqueo nella foto, riporta i dati
simulati di un'immersione (12,8 metri di profondità
attuale, 14 minuti di immersione).
I computer subacquei moderni possono fornire
svariate informazioni attraverso un display LCD:
Altri modelli dispongono inoltre di altre informazioni:
• tempo richiesto per le tappe di decompressione;
• temperatura dell'acqua;
• velocità di risalita;
• profilo d'immersione (di solito non visualizzabile direttamente ma solo
dopo un collegamento con un personal computer);
• calcolo di immersioni consecutive;
• pressione del gas all'interno della bombola;
• gestione di miscele con aumentato quantitativo di ossigeno;
• stima del tempo rimanente in base al consumo medio.
Avvisi sonori e visivi
I computer subacquei possono essere anche dotati di segnali acustici e
visivi (luci) per avvisare il sub nel caso di:
•
•
•
•
velocità di risalita eccessiva;
tappe di decompressione mancate;
superamento della profondità massima;
superamento della soglia di tossicità dell'ossigeno
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
123
Modulo 4
• profondità;
• profondità massima raggiunta;
• tempo rimanente alla profondità corrente per
un'immersione senza tappe di decompressione;
• durata dell'immersione.
Pure Tech Agency
Verifica dell'apprendimento
inserisci le parole mancanti
.......................... e .......................... sono i parametri principali di una
immersione. Entrambi vengono monitorati per mezzo di ..........................
e ..........................
Una tabella di decompressione può essere definita come uno strumento per
poter per .......................... delle ..........................
Tempo di Fondo
É il tempo che un subacqueo trascorre da quando ..........................
sino a quando si .......................... per iniziare la risalita sino alla sosta
di sicurezza o alla prima tappa di decompressione (quando certificato per
questa tipologia d’immersione)
Modulo 4
Immersione in Curva di Sicurezza/Non decompressione
É un’immersione che .......................... un subacqueo a dover effettuare
delle soste di decompressione .........................., ad esclusione della
Sosta di sicurezza (consigliata), Ogni profondità ha una suo limite di
..........................
Immersione singola
É .......................... immersione della giornata, oppure un’immersione
effettuata solo dopo che tutto .........................., di una precedente
immersione, è stato completamente eliminato dall’organismo
Immersione Ripetitiva
É un’immersione che viene effettuata quando,
.......................... in una prima immersione
completamente eliminato dall’organismo
..........................
..........................
Tabella 1 per Immersioni Senza Decompressione (...................................
............ - in curva di sicurezza e designazione gruppo residuo d’Azoto)
Tabella 2 intervallo di superficie (tra termine .......................... della
successiva)
Tabella
3
immersione
ripetitiva
(...........................................
all’immersione successiva)
Velocità di Discesa
La velocità di discesa al fondo deve essere inferiore o uguale a
.......................... al minuto
Velocità di Risalita
La velocità di risalita deve essere non superiore a .......................... al
minuto
Un computer subacqueo è uno strumento usato da un subacqueo per
misurare .......................... durante un’immersione subacquea, questi
parametri comprendono la .......................... e la .........................., dati
124
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
Pure Tech Agency
essenziali per poter calcolare i tempi per una risalita sicura riducendo i rischi
di incorrere in una Malattia Da Decompressione
Modulo 4
Per motivi di sicurezza anche nei manuali di istruzione viene
raccomandato di .......................... l’immersione, nei limiti delle tabelle
di decompressione, in modo da aumentare il .........................., e di
programmare ed effettuare comunque una .......................... nel caso che
il computer non funzioni
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
125
Modulo 4
Pure Tech Agency
126
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
Pure Tech Agency
Modulo 5
Pianificazione dell'Immersione
Panoramica
Sistema di coppia
Comunicazione Subacquea
Preparazione all'immersione
Pianificazione dell'immersione
Il consumo d'Aria
Controlli pre-immersioni
Aspetti generali e abilità di base
Modulo 5
•
•
•
•
•
•
•
Obiettivi
Al termine di questo modulo avremo appreso:
•
•
•
•
Il significato di sistema di coppia;
I segnali di comunicazione subacquea di base
L'importanza di una corretta pianificazione dell'immersione;
Le regole di base di comportamento nelle immersioni subacquee
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
127
Pure Tech Agency
Considerazioni generali
Un'immersione subacquea ricreativa non è un'attività faticosa, se si
esclude il trasporto dell'attrezzatura, bensì una pratica molto rilassante
e piacevole. Va da sé che non sono necessarie doti atletiche particolari
ma principalmente un buono stato di salute generale ed una buona
predisposizione verso l'ambiente acquatico. A dispetto di questa
facilità è necessario sia effettuare una visita medica di controllo del proprio
stato di salute ogni anno, sia saper rinunciare ad un'immersione quando ci
si trova in una delle seguenti condizioni:
Modulo 5
•
•
•
•
•
•
•
•
Stanchezza eccessiva
Eccessi alimentari o alcolici nelle 12 ore precedenti l'immersione
Digestione in corso
Debilitazione fisica dovuta all'uso di farmaci
Situazioni patologiche in corso (bronchiti, otiti, ecc.)
Avverse condizioni meteorologiche
Mancanza del compagno di immersione
Incertezza sulla qualità dell'attrezzatura in uso o mancanza di una FAA
Un'immersione subacquea dura generalmente meno di un ora, almeno la
parte che si svolge sott'acqua. Bisogna inoltre imparare ad eseguire ed
apprezzare sia la fase preparatoria sia la fase successiva all'immersione
nella quale, oltre a riporre l'attrezzatura in modo adeguato, si ripensa,
visualizza e discute dell'immersione appena conclusa. Soltanto in questo
modo si prolunga il piacere dell'immersione a tutte le fasi che ruotano
attorno ad essa. Programmare significa preparare un'immersione in modo
adeguato e sicuro. Ripensare a quello che si è fatto sott'acqua significa
certamente rivivere mentalmente le gioie provate sott'acqua, ma
soprattutto analizzare criticamente
le proprie azioni per continuare a
migliorare come subacqueo e come
compagno di immersione.
Possiamo distinguere le fasi di
"avvicinamento" ad un'immersione
in due momenti successivi:
• Fase preparatoria nella quale
si organizza il raggiungimento
del luogo di immersione;
• Fase
di
pianificazione
dell'immersione subacquea.
Entrambe sono parti integranti
dell'attività subacquea, inscindibili
dall'immersione vera e propria.
Descriviamole nel dettaglio.
128
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
Pure Tech Agency
5.1 Sistema di coppia
Le immersioni vanno sempre effettuata con un compagno in modo da
formare una coppia nel quale si è reciprocamente responsabili della
sicurezza, del divertimento e della mutua assistenza fuori e dentro l’acqua.
Questo sistema è primario per garantire la sicurezza nella pratica
subacquea ed uno dei presupposti su cui si basa è che è molto improbabile
che lo stesso problema possa capitare all'attrezzatura di entrambi i
subacquei contemporaneamente.
Inoltre il compagno può accorgersi in tempo del sopraggiungere dei limiti
di immersione programmati, oppure è in grado di vedere un problema,
come uno spandimento d'aria da una guarnizione, prima che se ne accorga
il soggetto coinvolto. Sono molteplici gli aspetti per i quali la presenza di un
compagno fa la differenza. Vediamo alcuni ruoli assunti dal compagno:
• Assiste durante la vestizione ed in acqua;
• Fornisce ridondanza di attrezzatura;
• Offre una prospettiva in più sul controllo dei parametri di immersione
La scelta del compagno è spesso motivata da diversi fattori come interessi
esplorativi comuni oppure semplicemente dall’amicizia. Tutto questo va
benissimo anche in ragione del fatto che l'efficacia del sistema di coppia è
direttamente proporzionale all'affiatamento e dedizione a tale sistema.
Modulo 5
Un subacqueo che si dedica al 100% al sistema di coppia è un
bravo compagno, diversamente è un cattivo compagno e qui
non ci sono vie di mezzo
Open Water Diver
Dive
er - CMAS-PTA P1
129
Pure Tech Agency
É opportuno sviluppare con il proprio compagno una vera e fiduciosa
intesa reciproca. Questa spesso non è immediata e la si consolida
immersione dopo immersione, allenamento dopo allenamento. Se il
compagno è occasionale bisogna informarsi sul suo allenamento e grado
di preparazione, conoscere le sue attrezzature e mostrargli le proprie,
concordare i segnali subacquei (vedi paragrafo successivo), aiutarsi a
vicenda prima, durante e dopo l’immersione, stabilire le reciproche posizioni
durante l'immersione per restare uniti e concordare le procedure in caso
di separazione. Inoltre sarebbe opportuno scambiarsi i dati anagrafici, il
recapito telefonico e sapere a chi rivolgersi in caso di emergenza nel caso in
cui il compagno non abbia conoscenti all'interno del gruppo di immersione.
La formazione delle coppie è generalmente affidata al subacqueo più esperto
o all'Istruttore. Queste una volta formate procedono all'esecuzione dei
controlli preparatori all'immersione. Rivediamoli sinteticamente per punti.
• Condividere i propri livelli di addestramento;
• Visionare, montare e prendere contatto con l'attrezzatura di entrambi
reciprocamente;
• Ripassare i parametri di immersione, ovvero profondità e tempo
massimi programmati;
• Ripassare i segnali di comunicazione subacquea
Modulo 5
PERDITA DEL COMPAGNO IN IMMERSIONE
Un aspetto importante da concordare con il compagno e l'Istruttore, è la
procedura di "perdita del compagno". Come regola di base appena ci si accorge
di aver perso il compagno si deve iniziare a contare il tempo, poi si cerca di
ritornare al punto di ultimo avvistamento e se allo scadere di 2 minuti non ci
si ritrova con il compagno si risale in superficie. Questo aspetto deve essere
concordato chiaramente.
Una volta ritornati in superficie, presupponendo che anche il compagno abbia
eseguito la procedura correttamente, ci si dovrà per forza ritrovare quasi
contemporaneamente dato che, trascorsi i due minuti, velocità di risalita
e tempo della tappa di sicurezza sono i medesimi per entrambi i subacquei.
Alcune differenze possono esserci in ragione del fatto che uno dei due
subacquei potrebbe essersi accorto in ritardo della perdita del compagno. Se
questo non avvenisse bisogna informare immediatamente l'assistente presente
a bordo oppure a terra
Alcuni subacquei ritengono imbarazzante o noioso il "ripassare" assieme al
proprio
compagno
i
punti
salienti
dell'immersione. Forse perché taluni considerano
questo aspetto un po' come ripetere le tabelline
di fronte alla maestra. Niente di più sbagliato:
quello che si sta facendo è parte integrante
dell'immersione.
Quando
si
affronta
un'escursione in montagna non si comunica
forse destinazione, via di salita e discesa e ora
prevista di rientro?
130
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
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É bene precisare che esistono tuttavia una serie di possibili problemi che
possono avvenire ad entrambi i compagni contemporaneamente. Vediamone
alcuni:
• Aria inquinata: si è caricato entrambe le bombole da un compressore che
ha risucchiato aria inquinata (avvelenamento da monossido di carbonio,
incidente
piuttosto raro);
• Entrambi i compagni hanno ecceduto i limiti programmati (esempio:
protrarre la permanenza sul fondo oppure penetrare in una grotta) e sono
entrambi in scarsità d'aria;
• Deterioramento delle condizioni meteomarine;
• Perdita del compagno.
Questa tipologia di problemi è definibile come di "tipo gemello". Con esclusione
del primo tutti gli incidenti di tipo "gemello" sopra descritti avvengono
generalmente per una inadeguata programmazione o scorretta gestione
dell'immersione. Sono problemi seri in ragione del fatto che il compagno non
potrà portarci alcuna assistenza perché è impegnato a risolvere la medesima
situazione.
La ricchezza di un compagno di immersione vero sta anche in questo:
mantenersi e mantenere se stessi ed il compagno all'interno dei limiti
programmati
La proprietà indispensabile per essere un buon compagno è l'essere
innanzitutto un buon subacqueo. In altre parole, e per quanto possa sembrare
banale ricordarlo, noi stessi siamo a nostra volta i compagni di qualcun altro.
Uno degli aspetti più piacevoli dell'attività subacquea è che sott'acqua
non si parla. Quelli che proprio non possono fare a meno di parlare
sott'acqua devono dotarsi di apparecchi per la comunicazione vocale.
Parlare sott'acqua senza questi apparecchi non è impossibile, ma faticoso
(per farsi capire stando molto vicini è necessario urlare) e comunque non
si capisce quasi niente.
Sott'acqua è tuttavia necessario comunicare in molteplici situazioni.
Queste comunicazioni avvengono per mezzo di segnali manuali, un po'
come fanno le persone che usano il linguaggio dei sordomuti. Ovviamente
il livello delle conversazioni subacquee è ridotto a questioni molto basiche:
tutto bene!?, andiamo in quella direzione, risaliamo, scendiamo, quanta
aria hai?, ho 100 bar, mi fa male qui e molto altro ancora.
Oltre ad imparare ad utilizzare i segnali a disposizione in modo adeguato
è necessario imparare a rispondere sempre al mittente ed in modo
adeguato.
Il mittente deve essere chiaro quando lancia un segnale, il ricevente deve
essere altrettanto chiaro e coerente nella risposta. Il livello di scansione
e quindi di chiarezza del segnale dipende dalle nostre mani. Un po' come
quando ci si stringe le mani in segno di intesa o saluto: niente mano
flaccida ma decisa e rassicurante.
I segnali codificati dalla CMAS per una corretta comunicazione subacquea
sono i seguenti.
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
131
Modulo 5
5.2 Comunicazione Subacquea
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Segnali primari, ovvero i segnali con cui si comunicano i parametri
primari di una immersione, ovvero:
• Tutto bene proseguiamo, sia in forma di domanda (quando viene
lanciato verso il compagno), sia in forma di risposta
• Andiamo su oppure andiamo giù
• Non ho capito: questo segnale, per quanto possa sembrare banale e
scontato (per noi italiani), spesso non viene utilizzato per timidezza.
Comunicare invece al proprio compagno "non ho capito" significa
anche dimostrarsi attenti e concentrati a quello che si sta facendo.
Modulo 5
Segnali complementari, ovvero i segnali che si usano per comunicare
eventi inerenti all'andamento dell'immersione e quindi derivanti dalla sua
programmazione.
Segnali da eseguirsi con la torcia, ovvero quando le condizioni di
visibilità (per esempio durante un'immersione notturna) o di lontananza dal
compagno non permettono di usare le mani
132
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
Pure Tech Agency
Segnali di attenzione, ovvero i segnali che appena lanciati richiedono
una efficace attenzione da parte del compagno che quindi si predispone per
prestare una eventuale assistenza
Il segnale "qualcosa non va" può essere riferito ad una qualunque parte del
proprio corpo o attrezzatura in questo modo: prima si indica l'oggetto della
nostro disagio con il dito indice seguito poi dal segnale "qualcosa non va".
Se non si riesce a compensare si indica con il proprio indice l'orecchio che non
si riesce a compensare immediatamente seguito dal segnale "qualcosa non
va". Ovviamente bisogna fare in modo di essere visti mentre si esegue questo
segnale
Seppur con alcune differenze questi segnali sono conosciuti ed adottati
in tutto il mondo, ragion per cui non avremo difficoltà a comunicare con
chicchessia sott'acqua. Nessun problema quindi se il nostro compagno
parla soltanto il Macedone: sott'acqua parliamo tutti la stessa lingua dei
gesti. Importante però ripassare e concordare con il proprio compagno i
segnali principali prima di ogni immersione.
Esistono poi molti altri segnali che verranno studiati nei corsi successivi:
questi servono a rendere possibili ulteriori livelli di comunicazione con un
più elevato grado di complessità. Inoltre le modalità di comunicazione che
si imparano nei corsi avanzati sono un poco più complesse e richiedono
l'utilizzo di una tecnica di comunicazione denominata "a doppio filo".
Questa tecnica non solo permette una perfetta intesa tra compagni, ma
soprattutto ha la capacità di cementare il rapporto con il proprio compagno
in modo decisivo.
Il tuo Istruttore CMAS-PTA ti potrà dare una breve anticipazione sulle tecniche
di comunicazione a doppio filo
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
133
Modulo 5
Segnali di emergenza, ovvero i segnali che appena lanciati richiedono
una immediata azione di soccorso da parte del compagno
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5.3 Preparazione all'immersione
Per essere preparati ad una immersione bisogna essere innanzitutto in
buono stato di salute generale e, contrariamente a quanto fanno molti
subacquei, è estremamente utile condurre una vita sana ed equilibrata.
Mantenersi in buona forma fisica, oltre a migliorare la qualità della vita
stessa, rende il subacqueo più "saldo" e predisposto all'attività subacquea.
Non occorre essere dei Super uomini, semplicemente basta avere amore
e cura verso il proprio corpo. Una vita sedentaria, il fumo e l'alcol (solo
per citare alcune diffuse abitudini della contemporaneità) sono nemici
dell'immersione. Anche il solo "camminare è un magnifico esercizio":
conferisce alle gambe un sufficiente livello di tonicità, rilassa e mantiene
attivo, senza stress, il sistema cardio-circolatorio. Scegliete una forma
di attività a voi congeniale (bicicletta, nuoto, corsa, camminate ecc.) e
praticatela. Siate sereni e lucidi.
Prima di ogni escursione subacquea è necessario affrontare criticamente i
seguenti aspetti:
Raccolta delle informazioni sulla località prescelta, ovvero:
Modulo 5
•
•
•
•
•
•
Quali saranno le condizioni meteo-marine?
Qual'è la stagione più adatta per immergersi in quel luogo?
La peggiore?
Il mio livello di addestramento è adatto per quel tipo di immersione?
La mia attrezzatura è in condizione di efficienza?
Ci sono strutture sanitarie/pronto soccorso nelle vicinanze?
Arrivati sul luogo di immersione è necessario verificare:
• Le condizioni del luogo sono in linea con quanto previsto?
• É necessario rivedere o annullare l'immersione?
• Qual'è il modo migliore per accedere all'acqua e risalire sulla terra
ferma?
Controlli pre immersione, ovvero:
• Montaggio dell'attrezzatura assieme al compagno;
• Controllo del corretto funzionamento dell'attrezzatura propria e del
compagno;
• Eventuale verifica della pesata;
É molto importante raccogliere informazioni sul luogo dell'immersione,
le sue peculiarità, le sue possibili difficoltà e le condizioni meteomarine.
Inoltre è importante organizzare un comodo e sicuro trasporto
dell'attrezzatura al luogo di imbarco o sulla riva, dove eventualmente poter
ricaricare le bombole e su come è possibile contattare le strutture di pronto
soccorso.
134
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
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Le bombole devono essere trasportate con cura nel veicolo per evitare che si
spostino in curva o in frenata. É opportuno bloccarle nel bagagliaio con dei
cunei (o con le cinture di zavorra), legarle (possibilmente in posizione verticale)
e comunque messe sotto il resto dell'attrezzatura.
Il trasporto di bombole in pressione per attività ludiche non professionali
non comporta nessun obbligo legislativo particolare, salvo il buon senso del
conducente
Ovviamente prima di ogni escursione è bene eseguire un controllo generale
delle proprie attrezzature e preparare l'inventario di quello che abbiamo
bisogno cosi da avere uno strumento per evitare dimenticanze.
5.4 Pianificazione dell'Immersione
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
finalità dell'immersione (di corso, esplorativa, svago....)
la profondità massima ed il tempo di immersione;
il consumo di aria previsto;
i parametri di direzione, eventuali punti di riferimento e svolgimento
dell'immersione;
modalità di ingresso e uscita dall'acqua
eventuale durata dell’intervallo di superficie dall'ultima immersione
previsione delle condizioni meteo-marine
condizioni del luogo di immersione (tipologia di fondale, visibilità,
correnti, temperatura dell'acqua, animali....)
disponibilità e dislocamento dotazioni di sicurezza
procedure di sicurezza e di perdita del compagno
scelta o conferma del compagno di immersione
segnali di comunicazione
Tutti questi aspetti non devono superare i limiti di preparazione del
subacqueo meno esperto, bensì devono conformarsi in modo tale che TUTTI
i partecipanti dell'immersione si sentano a proprio agio con le condizioni
previste.
Stabilire l'andamento, la profondità e tempo massimi di immersione non
deve essere percepito come un impedimento, piuttosto come un pensiero
guida positivo. Tempo e profondità possono rassicurarci o agitarci nella
misura in cui siamo pronti o inadeguati ad affrontare un certo tipo di
immersione.
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
135
Modulo 5
Pianificare l’immersione significa stabilire in precedenza lo svolgimento ed
i parametri dell’immersione o delle immersioni che si vogliono effettuare
durante l’escursione. L'immersione si pianifica con tutti i partecipanti
all'immersione sebbene solitamente spetta al subacqueo più esperto, e che
meglio conosce le caratteristiche del fondale da esplorare, o alla guida del
centro immersioni, oppure all'Istruttore decidere o proporre lo svolgimento
di una immersione. Durante la pianificazione ci si divide eventualmente i
compiti e si ascoltano eventuali istanze o richieste dei partecipanti.
Le questioni principali da predisporre sono:
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Sta a noi decidere cosa vogliamo che sia la nostra immersione: una
piacevole e sicura escursione subacquea, oppure un vagare indeciso magari
all'inseguimento di un subacqueo che ci sta portando oltre i limiti della
nostra preparazione. A noi la scelta.
I parametri dell'immersione devono conformarsi al meno esperto tra i
partecipanti.
Il Briefing
Modulo 5
Una volta definiti i parametri di immersione esiste un momento che
precede
l'entrata in acqua nel quale si
pr
rimarca
lo
svolgimento
ri
dell'immersione
e si ripetono i
de
parametri:
il
briefing.
Questo
pa
momento
può essere sia di gruppo
m
(se
l'immersione
prevede
più
(s
partecipanti),
sia tra due subacquei
pa
soltanto.
L'Istruttore o il subacqueo di
so
più
pi alto grado solitamente sono coloro
che
ch gestiscono il briefing in modo tale
che
ch non vi siano incomprensioni tra
gli
dell'immersione.
li ascoltatori
lt t i circa
i
il corretto
tt svolgimento
l i
Nel brieifing vengono ricordate anche questioni generali inerenti la
sicurezza e la buona pratica subacquea, ovvero:
• Controllo della respirazione, effettuare una giusta compensazione,
prestare attenzione ad eventuali pericoli, ecc.
• Controllo delle attrezzature, carica della bombola, esatta vestizione,
controllo dell’assetto, strumentazione, ecc.
• Disciplina: posizione di ciascun subacqueo e delle coppie da
mantenere durante l’immersione, presenta¬zione dell’eventuale guida
o assistente, procedure di sicurezza, procedure in caso di perdita del
compagno o del gruppo, ecc.
• Segnali da usarsi in immersione, ma anche i segnali speciali di
superficie, ecc.
Nelle immersioni meno impegnative spesso pianificazione e briefing
non sono momenti distinti l'uno dall'altro, laddove torneranno ad essere
momenti distinti nelle immersioni dall'elevato grado di complessità.
Emergenza Sanitaria 118, DAN 800-279802 per emergenze nazionali in Italia,
Guardia Costiera 1530
5.5 Il consumo d'Aria
Grazie alla nostra attrezzatura siamo in grado di portare con noi una
quantità limitata di aria. La corretta gestione delle "nostre scorte" evita
di incocciare con uno dei più pericolosi incidenti, seppur raro, che può
136
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
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accadere ad un subacqueo poco attento: l'esaurimento dell'aria.
Per calcolare preventivamente il consumo d'aria è necessario sapere oltre
alla profondità massima ed il tempo di immersione previsti, il proprio
consumo specifico di aria.
Un tempo si calcolava il consumo d'aria assumendo che una persona di corporatura
media ventila, ovvero inspira ed espira, un volume di aria di circa 20 litri.
Sulla base di questo dato, e tenendo conto di quanto enuncia la legge di
Boyle e Mariotte, si calcola il consumo di aria come segue:
Scorta d'aria = 20 x bar di pressione prevista x tempo in minuti
Un sub decide di eseguire un'immersione a 18 metri di profondità per 35
minuti. Avremo:
20 x 2,8 x 35 = 1960 litri di aria
alla quale vanno aggiunti
20 x 1,5 x 3 = 90 litri
l'aria necessaria per eseguire la sosta di sicurezza
totale 2050 litri di aria.
Il calcolo del consumo d'aria previsto è ovviamente una previsione e
come tale non rappresenta un dato reale. Fattori contingenti potranno
rendere le nostre previsioni leggermente eccessive, oppure insufficienti
nel qual caso ci troveremo nella condizione di dover interrompere le
immersione anzitempo. É per queste ragioni che il manometro deve essere
periodicamente controllato durante tutta l'immersione. Inoltre la lettura
del manometro dovrà essere comunicata anche al compagno ogni
qualvolta si raggiungono i 100 ed i 50 bar di pressione.
Oggi l'atteggiamento corretto da assumere per una corretta pianificazione
del consumo d'aria impone di condurre delle verifiche puntuali sul
proprio consumo di aria. Come?
quanto più attendibile.
Si eseguono dei percorsi subacquei
possibilmente a 10 metri di profondità
durante i quali si monitorizza la
diminuzione di pressione del manometro
della bombola che si sta respirando per un
certo tempo. Solitamente si fanno queste
prove pinneggiando per alcuni minuti a 10
metri di profondità. I dati di consumo
vengono divisi per i minuti di durata della
prova cosi da avere un consumo al minuto
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
137
Modulo 5
Dovendo disporre di una scorta d'aria di 2050 litri sarà necessario indossare un
monobombola avente un volume di 12 oppure 15 litri caricato a 200 atmosfere dato
che una bombola da 10 litri (caricata a 200 bar) può contenere solamente 2000
litri di aria. É comunque oltremodo importante concludere un'immersione con ancora
alcune decine di bar nella bombola, o perlomeno disporre di queste poche decine
quando ormai si è prossimi all'uscita, ovvero nella fase finale della sosta di sicurezza
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Il valore che si ottiene deve essere poi parametrato a livello del mare.
Un sub percorre una certa distanza a 10 metri di profondità (costanti) per 4
minuti. É dotato di un monobombola da 15 litri ed ha registrato sul proprio
manometro una diminuzione di pressione di 10 bar tra l'inizio e la fine della
prova. Avremo:
10 bar x 15 litri (volume della bombola) = 150 litri di aria consumata
150 / 4 (minuti) = 37,5 litri di aria consumata al minuto a 10 metri di
profondità
37,5 / 2 (bar di pressione a 10 metri di profondità) = 18,70 litri di aria
consumata al minuto in superficie
Il valore di 18,70 è il Tasso di Consumo di Superficie (TCS) del sub, il
quale utilizzerà questo valore per i suoi calcoli di previsione del consumo
d'aria.
5.6 Controli pre-immersioni
l Controlli Pre-Immersione CMAS-PTA sono una procedura di sicurezza
che viene sempre attuata prima di ogni immersione ed hanno lo scopo
principale di verificare il controllo del funzionamento dell’ equipaggiamento
sia personale sia del compagno d’immersione.
Questa procedura previene eventuali e potenziali problemi causati da
distrazioni o malfunzionamenti non rilevati dell’attrezzatura.
Modulo 5
Come procedere:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
9)
Controllore che i rubinetti siano completamenti aperti
Controllore che la maschera sia indossata correttamente sotto il
cappuccio
Controllore il funzionamento degli erogatori, respirando nell’erogatore
con il viso immerso per verificare eventuali infiltrazioni d’acqua.
Contemporaneamente verificare la pressione del manometro
Controllore il funzionamento dei comandi di carico e di scarico
(Valvola Immissione Scarica) del GAV
Controllo del sistema di sgancio rapido della zavorra e dei comandi di
carico/scarico della muta stagna nel caso in cui sia utilizzata
Controllare l’ubicazione del pallone gonfiabile e di un eventuale
mulinello per il suo uso
Controllare la funzionalità della torcia subacquea, se è previsto il suo
utilizzo
Controllare che le pinne sia agganciate correttamente
Dare l’ OK finale: Io sono Ok per scendere
Soltanto a questo punto si è pronti a cominciare l'immersione.
138
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5.7 Aspetti generali e abilità di base
Un’immersione non dovrebbe mai
essere frutto di casualità ed
improvvisazione. Non esistono immersioni facili o immersioni difficili;
esistono immersioni che richiedono maggiori o minori gradi di preparazione.
Un pò come andare a 100 all’ora sull’autostrada o a 1000 all’ora su un
aereo: entrambe le situazioni sono normalmente vissute dalle persone
quotidianamente, soltanto che nel secondo caso sono richiesti dei mezzi ed
una preparazione specifica molto accurati.
La preparazione di base per le immersioni novizie richiede che il subacqueo
sia in grado di eseguire le seguenti abilità di base.
Respirare con l’erogatore, Una continua pratica e la crescente
esperienza in immersione sviluppano un atteggiamento mentale utile ai
fini di una corretta respirazione. Come si è detto più volte questa deve
essere regolare e rilassata e nel caso in cui l’erogatore, in immersione,
esca dalla bocca, occorre svuotarlo prima di riprendere la respirazione.
Lo svuotamento del 2° stadio si può ottenere, dopo averlo recuperato e
riposizionato, sia con un atto espiratorio deciso, sia azionando il push.
Svuotamento della maschera. Dopo il tuffo di ingresso potrebbe entrare
all’interno della maschera un po’ di acqua. In superficie per farla defluire
basterà sollevare il bordo inferiore della maschera stessa, rimanendo
in posizione verticale. Durante l’immersione per svuotare la maschera
basterà esercitare con le mani una leggera pressione sul bordo superiore e
soffiare leggermente con il naso. La causa più comune di allagamento della
maschera è provocata da una pinnata ricevuta in testa dal subacqueo che ci
precede.
Uso del G.A.V. Si è già detto come questo strumento ci permette di
mantenere un assetto neutro durante l’immersione. Il flusso di aria in
ingresso ed uscita dal GAV, per mezzo dei comandi posti generalmente sul
corrugato, deve essere proporzionato alle necessità di assetto.
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
139
Modulo 5
L’ingresso in acqua. Questo, sia da barca sia da terra, deve essere
qu
quanto
più possibile agevole e
si
sicuro
soprattutto in presenza
di correnti oppure moto ondoso.
In caso di corrente è buona
re
regola
svolgere
una
cima
ga
galleggiante
dalla barca in modo
ta che i subacquei in superficie
tale
in attesa del compagno la
po
possano
afferrare. L’ingresso da
ri
riva
deve essere protetto da
eccessivo moto ondoso cosi da rendere quanto più agevole anche la risalita
sulla terraferma soprattutto nel caso in cui le condizioni meteomarine si
deteriorassero durante l’immersione; è quindi bene scegliere luoghi riparati
quali piccole insenature o baie.
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I comandi devono essere azionati con calma, senza nervosismi, in modo
tale che i flussi si interrompano al momento giusto senza la necessità di
continui aggiustamenti.
Pinneggiare ovvero muoversi sott’acqua. Il pinneggiamento si esegue con
i piedi e le gambe distese ed in genere con movimenti lenti e ampi, in
armonia con l’acqua stessa senza determinare sforzi eccessivi o affanno.
Molti preferiscono adottare una pinneggiata tipo rana subacquea proprio
perchè conferisce maggior calma ed un incedere lento e rilassato.
Inoltre si solleva meno sedimento dal fondo. Naturalmente, al fine di
non ostacolare la spinta, la posizione durante il pinneggiamento deve
essere più idrodinamica possibile, con le braccia raccolte e senza parti di
equipaggiamento penzolanti.
Modulo 5
Recupero dell’erogatore. Può capitare che durante l’immersione si
perda contatto con l’erogatore. Per recuperarlo si deve far percorrere al
braccio un movimento rotatorio iniziando dal basso facendolo passare
aderente al corpo, che deve essere inclinato leggermente dalla stessa parte
dell’erogatore che si intende recuperare. Così facendo, quando il braccio
ritornerà in avanti, troveremo la frusta in una comoda posizione per essere
afferrata. I secondi stadi dovrebbero comunque essere fissati all’altezza
del petto con degli elastici in modo tale che siano sempre disponibili in
ogni situazione ed immediatamente. Il tuo istruttore PTA sarà in grado di
suggerirti le posizioni migliori dove collocare i secondi stadi all’interno della
configurazione della tua attrezzatura.
La risalita è la fase più delicata dell’immersione. Anche da basse
profondità, come i 18 metri ai quali abilita questo corso, sono necessari
almeno 5 minuti per raggiungere la superficie: due minuti per risalire e 3
minuti di sosta di sicurezza.
Durante questa fase la respirazione deve continuare ad essere regolare
e rilassata, una leggera pinneggiata verso l’alto aiuta il distacco dalla
profondità di partenza e man mano che si risale si deve scaricare l’aria
dal G.A.V., in quanto espandendosi per la diminuzione della pressione
aumenterebbe la spinta idrostatica. La risalita deve essere regolare senza
interruzioni per non modificare il tempo di fondo.
La manovra di uscita deve sempre avvenire nel modo più sicuro e facile,
tenendo conto anche delle condizioni ambientali che possono mutare nel
corso dell’immersione. Se possibile si toglie per prima cosa la cintura così
da passarla a chi già sta sulla riva oppure sull’imbarcazione. Le pinne
vanno tolte soltanto prima di abbandonare l’acqua mentre l’ARA dipende
dalle condizioni esistenti e dalle eventuali assistenze.
La posizione reciproca.
Oltre a quanto è già stato detto sull'importanza del sistema di coppia è
importante che i compagni concordino la posizione reciproca da mantenere
durante tutta l'immersione. Questa accortezza, se ben eseguita, riduce di
molto il verificarsi di "perdita del compagno" e diminuisce il carico di lavoro
in ragione del fatto che non si deve passare tutta l'immersione a seguire con
lo sguardo i movimenti del compagno. Questi, sarà sempre alla mia destra
oppure alla mia sinistra e cosi farò altrettanto
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Verifica dell'apprendimento
inserisci le parole mancanti
Un subacqueo che si dedica al ....................................... è un bravo
compagno, diversamente è un cattivo compagno e qui non ci sono vie di
mezzo
Oltre ad imparare ad utilizzare i segnali a disposizione in modo adeguato è
necessario imparare a rispondere sempre al mittente ed in modo adeguato
................... ..................... ...................... ................... ..................
É molto importante raccogliere ......................., sul luogo dell’immersione,
le sue ......................., le sue possibili ......................., e le
......................., meteomarine
Per calcolare preventivamente il consumo d’aria è necessario sapere
oltre alla ......................., ed il tempo di immersione previsti, il proprio
......................., di aria
l Controlli Pre-Immersione CMAS-PTA sono una ......................., che viene
sempre attuata prima di ogni immersione ed hanno lo scopo principale di
verificare il controllo del .......................,................... sia personale sia
del compagno d’immersione.
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Modulo 5
L’immersione si pianifica con tutti i ......................., sebbene solitamente
spetta al subacqueo .......................,, e che meglio conosce le
caratteristiche del fondale da esplorare, o alla ......................., del centro
immersioni, oppure ......................., decidere o proporre lo svolgimento di
una immersione
Modulo 5
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MODULO 6
Ambiente Acquatico
Panoramica
•
•
•
•
Caratteristiche fisiche e adattamento all'ambiente acquatico
La vita acquatica
La catena alimentare
L'atteggiamento verso la vita marina e l'ambiente
Obiettivi
Modulo 6
Al termine di questo modulo avremo appreso:
• Rudimenti sull'ecologia marina e la complessità dei sistemi viventi
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143
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Introduzione
Modulo 6
Quando ci troviamo immersi in acqua, che sia per un semplice bagno o per
una nuotata, siamo subito soggetti a condizioni fisiche diverse dall’ambiente
terrestre. Senza conoscerne le caratteristiche nello specifico, notiamo
differenze nella densità, nella luce, nella temperatura, nel movimento
e nella gravità. Inoltre, a seconda della trasparenza dell’acqua oppure
indossando una maschera, veniamo a conoscere un mondo costituito da
specie animali e vegetali tutt’altro che familiari con la vita terrestre!
Il desiderio di conoscere la caratteristiche fisiche, chimiche e ambientali del
mondo sommerso è stato
forse il maggior propulsore
di
tutte
le
attività
esplorative effettuate nei
mari. Le nostre immersioni
subacquee, sin dal primo
respiro sott’acqua, sono
proprio come una piccola
esplorazione di questo
meraviglioso mondo, che
può trovarsi nel mare, in
un lago, o persino in un
piccolo bacino acqueo:
l’acqua è fonte di vita, e vi
i d
è sempre presente una forma di vita
da conoscere.
Man mano che impareremo ad immergerci in vari ambienti acquatici,
scopriremo sempre un aspetto nuovo che potrà sorprenderci e regalarci
emozioni. É dunque importante, anche al fine della nostra sicurezza e per
godere al meglio di ciò che le immersioni possono offrirci, conoscere quali
sono le caratteristiche fisiche e strutturali dell’ambiente acquatico in cui
ci stiamo immergendo, in relazione al fondale, alla massa d’acqua ed alle
specie animali e vegetali che lo abitano.
6.1 Caratteristiche fisiche e adattamento
all’ambiente acquatico
Le caratteristiche fisiche dell’acqua riguardano la densità, i suoi movimenti,
la forza di gravità, la luce, la visibilità, la temperatura e la composizione del
fondale, come per il ruolo dell’ossigeno in relazione della vita acquatica.
Densità
Sappiamo tutti che muovendo anche solo un braccio in acqua, ci troviamo
opposti ad una resistenza dovuta all’elemento liquido, e dunque, di una
certa densità. L’acqua, rispetto all’aria è 800 volte più densa. Questa
caratteristica, come vedremo più avanti, permette la vita di un’intera
comunità chiamata plancton (che letteralmente significa "errante"),
esclusiva appunto degli ambienti acquatici. Organismi grandi e piccoli vi ci
possono fluttuare passivamente per lunghi periodi.
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Movimenti dell’acqua
Riguardo questo aspetto, facciamo riferimento al mare, che rispetto ad un
lago è soggetto ad una maggiore varietà di movimenti acquatici. Nel mare i
movimenti si suddividono in:
• Moto Ondoso: provocato dal vento, pertanto interessa solo i
primi metri dalla superficie. Per l’immersione in sé il moto ondoso
potrebbe costituire un fattore irrilevante, ma nella pianificazione del
raggiungimento del punto d’immersione con un’imbarcazione oppure di
un’entrata dalla riva, diventa un elemento fondamentale da prendere
in considerazione.
• Correnti: spostamenti d’acqua in varie direzioni (verticali ascensionali o discensionali - e orizzontali), causati da vari fattori come
composizione del fondale, temperatura, moto ondoso e maree. Molte
specie marine sfruttano la corrente per il proprio nutrimento oppure
per spostamenti a grandi distanze di organismi animali e vegetali non
dotati di movimento proprio. Per il subacqueo potrebbe essere un
inconveniente, ma se l’immersione viene opportunamente pianificata,
essa può essere facilmente gestita o addirittura sfruttata. Il corso P2
prevede un addestramento specifico per le immersioni trasportati dalla
corrente, in cui si impara ad immergersi in condizioni di movimento
continuo con il vantaggio di godere di avvistamenti particolari.
• Marea: è un moto periodico di ampie masse d’acqua che si innalzano
e abbassano con frequenza giornaliera o frazione di giorno, dovuto
alla combinazione di due fattori: l’attrazione gravitazionale esercitata
sulla Terra e la forza centrifuga dovuta alla rotazione del sistema
Terra-Luna intorno al proprio centro di massa. Ci sono alcuni luoghi
al mondo in cui l’azione
delle
maree
costituisce
un
fattore
determinante
per
la
pianificazione
dell’immersione,
e
soprattutto per il suo effetto
nell’originare le correnti.
Open Water Diver
Di
- CMAS
CMAS-PTA
PTA P1
Modulo 6
La forza di gravità
In acqua la forza di gravità
viene contrastata dalla spinta
di galleggiamento dovuta al
dislocamento. Gli organismi
acquatici difatti non devono
spendere molta energia per
costruire degli scheletri molto
robusti che li sostengano, come
il legno per le piante e le ossa
per gli animali che vivono sulla
terra. Il movimento in verticale
è facile e poco dispendioso in
acqua, mentre è difficoltoso per
gli animali terrestri.
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La luce
La luce del sole riesce a penetrare solo fino ad una profondità di circa
180 metri. Questo fattore limita alle quote superficiali di laghi e oceani la
possibilità di vita per le piante. Inoltre, in acqua la luce viene assorbita
in maniera differenziata, come già illustrato nel precedente modulo. Per
effettuare la fotosintesi, diversi tipi di piante utilizzano differenti parti dello
spettro della luce, determinando una distribuzione in senso verticale dei
vegetali.
Modulo 6
La visibilità
Per visibilità intendiamo il campo visibile in riferimento alla nostra
visione sott’acqua. I fattori che localmente influenzano la visibilità sono
il movimento dell’acqua (per esempio le onde che smuovono il fondale
creando sospensione), le condizioni meteorologiche (cielo nuvoloso o
limpido, pioggia o sole), particelle in sospensione (immergersi in un mare
lattiginoso potrebbe non sembrare interessante, ma se è ricco di plancton, è
la condizione ideale per incontrare i cetacei!) e la composizione del fondale.
La visibilità è spesso considerata dai subacquei come un fattore soggettivo,
secondo la torbidità o limpidezza dell’acqua a cui sono abituati.
É importante informarsi sulla visibilità dell’acqua in cui ci si immerge, per
adottare procedure idonee alla navigazione subacquea e per la gestione di
ev
eventuali
inconvenienti.
In
Inoltre, spesso la visibilità
pu
può essere alterata dal
co
comportamento
dei
su
subacquei, in quanto la
so
sospensione può essere
p
provocata dal movimento
delle pinne, troppo vicine
de
al fondale. A tal scopo, è
importante mantenere un
im
bu
buon assetto neutro per
ev
evitare questo sgradevole
ef
effetto per chi vi sta
di
dietro!
La Temperatura
Come principio di base, l’acqua possiede il più elevato calore specifico
tra le sostanze presenti in natura, motivo per cui ha un’elevata capacità
termica, facendo sì che le variazioni stagionali di temperatura nelle grandi
massi di acqua, subiscono oscillazioni ridottissime, contribuendo a mitigare
il clima delle regioni che si affacciano su di esse. Tuttavia, la differenza
di temperatura dell’acqua, seppur di pochi gradi centigradi, costituisce un
elemento da tenere in considerazione nella pianificazione dell’immersione.
Essa differisce in base alla zona, alle caratteristiche del tipo di mare o
bacino acqueo che sia, alla profondità ed al periodo. Ciò che il subacqueo
dovrà tener conto, è l’adeguata protezione termica di cui equipaggiarsi,
valutando lo spessore della muta da indossare. Inoltre, un fattore
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importante da considerare è il fenomeno del termoclino, ovvero un sottile
strato nel quale la temperatura diminuisce, in funzione della profondità,
più velocemente rispetto ad altri strati. Tale stratificazione, se accentuata,
presenta differenze anche di densità dell’acqua.
Composizione del fondale
A secondo dei vari luoghi in cui ci immergiamo, cambia il tipo di fondale.
Esso può essere di conformazione rocciosa,tipico del Mar Mediterraneo,
con presenza di scogli, pareti e secche, ricoperte di varie forme di vita
incrostanti; oppure di tipo sabbioso, fangoso o melmoso, come quello
degli ambienti di acqua dolce, o addirittura ricoperte di piante acquatiche,
come in alcune zone costiere dell’oceano Atlantico e Pacifico. Nelle zone
tropicali invece, sono presenti le famose barriere coralline: vere e proprie
formazioni costituite e accresciute dalle sedimentazione di scheletri calcari
dei coralli. Questo tipo di ambiente è unico perché le barriere hanno creato
isole e lagune, e rappresentano un mondo variopinto e ricco in biodiversità.
6.2 La vita acquatica
Gli organismi animali e vegetali che vedremo durante le nostre immersioni,
sia in addestramento sia durante le escursioni ricreative che seguono il corso,
sono innumerevoli e impossibili da conoscerli tutti uno per uno. Ma quando si
pianifica un’immersione, è buona norma documentarsi sulle specie facilmente
avvistabili e tipici della zona che popolano il luogo in cui ci immergeremo.
Il ruolo delle Piante Acquatiche
Le piante acquatiche possono avere varie dimensioni, dalle forme
microscopiche che in certe stagioni sono presenti in gran numero, fino alle
forme più imponenti da costituire vere e proprie foreste.
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147
Modulo 6
L’ossigeno
In acqua l’ossigeno è distribuito in maniera differenziata, variando in
quantità da luogo a luogo.
g L’acqua
q
spazzata
p
sulla riva delle onde è p
più
ricca di ossigeno
di
quella
stagnante
delle
paludi.
Diversi
organismi hanno
sviluppato
le
branchie per poter
ricavare l’ossigeno
dall’acqua, mentre
i mammiferi sono
costretti a risalire
in superficie per
respirare l’ossigeno
dell’aria.
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Piante di piccole dimensioni permettono la vita di piccoli animali erbivori,
come i copepodi, piccoli crostacei simili a gamberetti, che rappresentano un
anello critico della catena alimentare. A causa però delle loro dimensioni
ridotte, molte piante acquatiche possono essere rimosse con facilità dal loro
ambiente, determinando l’instabilità e la fragilità degli ecosistemi acquatici.
6.3 La catena alimentare
Nell’ambiente acquatico le catene alimentari sono più lunghe per via delle
ridotte dimensioni dei vegetali acquatici che possono essere mangiati
animali di piccole dimensioni.
La tipica catena alimentare acquatica potrebbe essere rappresentata da:
vegetali planctonici che vengono mangiati dai copepodi, i quali vengono
mangiate dalle aringhe. Queste sono il cibo prelibato dei calamari, che a
loro volta sono prede degli squali. In questo caso ci sono cinque anelli a
formare la catena alimentare.
L’estrema varietà di condizioni ambientali nelle quali i pesci vivono
corrisponde ad una varietà di abitudini alimentari, ed è proprio sulla base
del regime alimentare che è consuetudine dividere i pesci in tre gruppi:
Erbivori, Carnivori e Predatori. Per alcune specie, tuttavia, sarebbe più
giusto usare la definizione di onnivore in senso vero e proprio, nutrendosi
queste indifferentemente e in ogni stagione di alimenti di varia natura.
Modulo 6
6.4 L’atteggiamento verso la vita marina e
l’ambiente
In primo luogo, bisogna evidenziare il fatto che quasi tutti gli animali
acquatici sono timidi e inoffensivi. Il buon subacqueo non insegue, stuzzica
o disturba in alcun modo le creature acquatiche. È anche vero però che
esistono degli organismi acquatici potenzialmente pericolosi ed è
importante conoscere quali danni possono recare all’uomo, sfatando le
leggende e correggendo i pregiudizi sul comportamento di certi animali
(per esempio gli squali).
Le specie che sono classificate come pericolose, sono semplicemente
da considerarsi una componente
del mondo acquatico, e non sono
migliori o peggiori di un’altra
specie. L’obiettivo è di riuscire a
non giudicare le caratteristiche di un
organismo, bensì concepirlo come
una qualsiasi specie che cerca la
propria sopravvivenza nel mondo
acquatico.
Le possibilità di ferirsi gravemente a
causa di un organismo acquatico sono
reali. A tal proposito, è necessario fare
delle considerazioni relative agli attacchi da parte di animali selvatici. In primo
luogo, gli animali raramente attaccano senza essere provocati, di solito sono
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in risposta ad azioni o a reazioni, i quali possono essere di natura difensiva.
In caso di cattura di una preda, tale azione può essere di tipo offensivo.
Ma quelli ai subacquei sono dovuti alla loro reazione iniziale, e se questo è
vero, quasi tutti gli attacchi possono essere evitati. Dunque, per determinare
il comportamento appropriato da tenere in presenza di particolari animali
bisogna seguire alcuni punti:
Per identificare le specie e riconoscerne le abitudini, è necessario essere
al corrente delle peculiarità degli organismi che abitano il luogo in cui ci
si intende immergere. Inoltre, approfondire la conoscenza della vita
acquatica tramite la lettura, corsi di specialità relativa alla biologia
marina e non ultimo tramite l’esperienza, permette al subacqueo di poter
immergersi con coscienza, sicurezza e tranquillità. Esistono in commercio
dei manuali e schede plastificate che raffigurano le specie potenzialmente
offensive, in modo da poterle riconoscere ed assumere di conseguenza un
atteggiamento adeguato.
L’interazione tra il subacqueo ed il mondo sommerso però, non si basa
solo sul come evitare di subire danni da parte degli organismi, tutt’altro!
L’essere umano è un ospite, e la sua interazione si basa soprattutto sulla
responsabilità ed il rispetto della vita acquatica.
Tale interazione può essere di natura passiva, che si esprime nel minimo
impatto sugli ambienti tramite la semplice osservazione delle specie, che
siano individui, in gruppo o in presenza di altri subacquei. Quest’ultimo
punto è forse il più importante in materia di rispetto, perché permette di
valutare quanto sia il disturbo causato dal subacqueo.
Toccare e maneggiare organismi acquatici è una nota e comune tentazione
da parte dei subacquei, e difficilmente risulta essere un’azione positiva per
gli organismi acquatici. Addirittura, per alcune specie qualsiasi contatto può
compromettere seriamente la loro salute. In nessun caso o circostanza,
si dovrebbe mai inseguire o molestare animali come tartarughe, mante,
squali, delfini e balene, come per volerli cavalcare.
Né è concessa la caccia o la raccolta di qualsiasi organismo acquatico
quando ci si immerge con l’autorespiratore (a meno che non sia
diversamente specificato dalla legge locale), che sia per scopi alimentari o
per souvenir.
É altresì vero che il fatto di entrare in contatto fisico con alcuni animali offre
un’esperienza positiva e indimenticabile, che permette di apprezzare la
storia naturale dell’animale interessato da un nuovo aspetto. Si pensi infatti
ai subacquei non vedenti, che non potendo apprezzare la vita acquatica
tramite la vista, hanno necessità di ricorrere al tatto. Ecco dunque che
torna essere utile e indispensabile la conoscenza delle singole specie con
cui si interagisce senza che questo atteggiamento possa comprometterne
lo stato di salute.
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149
Modulo 6
• Identificare correttamente l’animale quando viene visto per la prima
volta
• Conoscere la gravità di ogni possibile attacco con l’animale
• Conoscere le misure adeguate da adottare per evitare il contatto o per
non provocare l’attacco con le proprie azioni.
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Un’altra esperienza di particolare effetto è la pastura ai pesci. Tale attività
dovrebbe essere svolta con moderazione, senza che stravolga i normali
comportamenti in ambito di alimentazione e accoppiamento, perché
tale abitudine, a lungo andare potrebbe far cambiare drasticamente
le loro naturali abitudini ed esporli alla cattura. Di fondo, è un’azione da
scoraggiare, ma se condotto da esperti, con responsabilità e misura, la
pratica di dar da mangiare ai pesci è un’esperienza molto appagante che
può fornire ulteriori conoscenze in merito al comportamento naturale di
alcune specie.
Una delle forme di interazione ambientale più diffuse negli ultimi tempi,
è la fotografia subacquea. Grazie all’avvento della fotografia digitale, ogni
subacqueo, di qualsiasi esperienza, può equipaggiarsi di una fotocamera
compatta scafandrata, e "catturare" immagini degli organismi, o paesaggi
che più lo attirano. Se viene svolto con coscienza, ha un impatto quasi nullo
sull’ambiente sommerso. Tuttavia, i fotografi subacquei devono sviluppare
le abilità di controllo dell’assetto, specialmente se vicino al fondo, dove
le specie bentoniche, come il corallo, potrebbero essere accidentalmente
danneggiate.
Infine, ci sono delle tecniche da adottare ed accorgimenti da prendere
per ridurre al minimo il disturbo da parte del subacqueo: bloccare le parti
penzolanti dell’attrezzatura, mantenere un assetto neutro, usare in modo
adeguato le pinne e muoversi lentamente, soprattutto quando vicino al
fondo o alla parete.
Modulo 6
Fare una bella escursione in un territorio sconosciuto ma con una guida
che informa sulle regole da seguire e le attrattive del luogo visitato, non
toglie, né riduce l’emozione di scoprirne i paesaggi e conoscerne le bellezze
naturalistiche, anzi, la conoscenza valorizza la ricchezza della natura che
ci circonda. Allo stesso modo, immergersi in un sito di cui si conoscono
le caratteristiche ambientali, rende l’immersione ancor più affascinante e
memorabile!
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Verifica dell'apprendimento
inserisci le parole mancanti
L’acqua, rispetto all’aria è .................... più densa
Marea: è un moto periodico di ampie .................... che si innalzano
e abbassano con frequenza giornaliera o frazione di giorno, dovuto alla
combinazione di due fattori: .............................. esercitata sulla Terra e
la .................... dovuta alla rotazione del sistema Terra-Luna intorno al
proprio centro di massa
Essa differisce in base alla ...................., alle caratteristiche del tipo di
mare o ......................... che sia, alla profondità ed al periodo. Ciò che
il subacqueo dovrà tener conto, è ..................................... di cui
equipaggiarsi, valutando lo spessore della muta da indossare
In acqua l’ossigeno è distribuito in maniera ...................., variando in
.................... da luogo a luogo
A causa però delle loro dimensioni ridotte, molte piante acquatiche possono
essere .............................. dal loro ambiente, determinando ..................
............... degli ecosistemi acquatici
In primo luogo, bisogna evidenziare il fatto che quasi tutti gli animali
acquatici sono .............................. Il buon subacqueo non insegue,
.............................. in alcun modo le creature acquatiche
Infine, ci sono delle tecniche da adottare ed accorgimenti da prendere per
ridurre ............................ da parte del subacqueo: bloccare le .............
.........................., mantenere un ...................., usare in modo adeguato
le pinne e ................................, soprattutto quando vicino al fondo o alla
parete
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Modulo 6
L’interazione tra il subacqueo ed il mondo sommerso però, non si basa solo
sul come ................................... da parte degli organismi, tutt’altro!
L’essere umano è un ...................., e la sua interazione si basa soprattutto
sulla .................... ed il .................... della vita acquatica
Modulo 6
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Modulo 6
Acque Confinate
Obiettivi
• Apprendere, in un ambiente controllato e sotto la supervisione del tuo
Istruttore le tecniche fondamentali per partecipare in seguito ad una
vera immersione in acque libere
• Le tecniche da imparare sono semplici e si imparano per grado
• L'Istruttore ti fornirà spiegazioni più dettagliate anche dimostrandoli,
prima di provare gli esercizi
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1 AC1
Introduzione all’equipaggiamento - Snorkeling e
ARA 1
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Modulo 6
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Briefing
Preparazione dell’attrezzatura
Snorkeling: (attrezzatura da apnea)
Entrate in acqua - (laterale, seduto per capovolta
all’indietro) comunque deve essere la più comoda
possibile ed evitare che possa creare pericoli per sé o per i
compagni)
Posizione - (orizzontale, con le braccia distese verso la
direzione di marcia e la testa orientata verso il fondo.
Respirazione - (La ventilazione dovrà essere molto calma
e lenta in modo tale di sentirsi perfettamente calmi e
rilassati. L’esercizio e l’acquaticità acquisiti nel tempo
renderanno anche più tranquilli e porteranno ad avere un
ritmo respiratorio sempre più regolare)
Nuoto/pinneggiata in superficie. Il pinneggiamento
corretto e con il maggior rendimento si esegue con i piedi
e le gambe distesi e paralleli, facendo partire il movimento
dall’anca e cercando di piegare solo leggermente le
ginocchia, con movimenti lenti e regolari. Occorre
mantenere le pinne sempre immerse per evitare rumore e
sprecare inutilmente le energie)
Sommozzate/Capovolte dalla superficie (in apnea). La
capovolta è il passaggio dal nuoto in superficie al nuoto
in immersione. L’esecuzione corretta di questo esercizio
permette di evitare inutili sprechi di energia. Una capovolta
corretta deve essere silenziosa, consentendo di arrivare
sott’acqua senza allarmare la fauna marina. La pinneggiata
dovrà iniziare esclusivamente quando si sarà totalmente
immersi. É opportuno, per sicurezza, togliersi il boccaglio
appena immersi.
Manovra di compensazione - La più comune manovra di
compensazione, detta del "Valsalva", consiste nel chiudersi
il naso con le dita espirando con dolcezza l’aria a bocca
chiusa. É utile abituarsi ad usare la mano destra, lasciando
la sinistra libera per il controllo del GAV. É necessario
compensare tutte le volte che se ne sente la necessità,
senza aspettare di sentire dolore
Risalita - (La manovra va effettuata pinneggiando
decisamente verso la superficie con regolarità e senza
soste, per evitare inutili consumi di ossigeno. In prossimità
della superficie si deve estendere un braccio verso l’alto
per proteggersi da eventuali ostacoli. É importante non
espirare mai durante la risalita.
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• Svuotamento dello snorkel - Eseguire lo svuotamento
dell’aeratore usando sia il metodo della soffiata sia dello
spostamento dalla bocca, a seconda dal tipo di aeratore
• Svuotamento della maschera Quando si riemergerà, per farla defluire, basterà sollevare
il bordo inferiore della maschera stessa rimanendo in
posizione verticale.
In immersione per svuotare la maschera basterà espirare
con il naso, tenendo leggermente premuto il bordo
superiore della maschera e guardando verso l’alto.
• Ara:
Assemblare,
regolare,
preparare,
indossare
l’attrezzatura l’ARA (attività da compiere con l’assistenza di
un compagno, dell’Istruttore o di un assistente brevettato)
• Controllo di sicurezza preimmersione - (controllare
l’attrezzatura del compagno facendo attenzione ad ogni
particolare e verificandone il funzionamento)
• Entrata in acqua - (controllare il punto d'ingresso)
Dopo l’ingresso occorre segnalare l’OK dopo l’ingresso
e liberare la zona. Si deve scegliere la più comoda e la
meno pericolosa per sé e soprattutto per i compagni di
immersione. Gonfiare leggermente il GAV prima di entrare
in acqua per ottenere un assetto positivo
• da un bordo basso: appoggiare entrambe le mani da un
lato del corpo, quindi lasciarsi scivolare in acqua ruotando,
con la faccia rivolta verso il bordo stesso
• da un bordo alto: effettuare un passo in avanti e
mantenere la posizione verticale fino all’impatto con
l’acqua, questo per avere un affondamento minimo.
Controllare che non vi siano altri subacquei presenti nella
zona d’ingresso. É molto importante tenere con una mano
la maschera e l’erogatore e con l’altra la cintura di zavorra.
• Gonfiaggio/sgonfiaggio del GAV in superficie - (Per far
fuoriuscire l’aria dal GAV, si utilizza il pulsante posto sul
gruppo comandi del corrugato (VIS). Per ottenere uno
sgonfiamento completo tenere il corrugato ben disteso
verso l’alto ed azionare il pulsante di scarico o esercitare,
sempre sul corrugato una trazione verso il basso facendo
intervenire la valvola di scarico rapido, nel caso sia
presente.
• Contatto e respirazione con l’erogatore in superficie fondamentale che il ritmo respiratorio sia il più regolare
possibile, senza pause.
• Nuoto in superficie con ARA 1. Pinneggiata normale, con il viso rivolto verso il fondo
utilizzando lo snorkel per respirare.
2. Pinneggiata sul fianco, con il viso fuori dall’acqua rivolto
al punto di arrivo, più comodo ma difficilmente utilizzabile
in caso di mare formato in quanto non potendo usare lo
snorkel rischieremmo di "bere"
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
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Pure Tech Agency
•
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•
•
•
•
•
1.
2.
3. Pinneggiata nuotando sul dorso, è il metodo più comodo
perchè il GAV ci consente di restare in galleggiamento, non
si hanno problemi a respirare e si ottiene anche una buona
velocità di avanzamento.
Si deve controllare ogni tanto la direzione, anche cercando
un punto di riferimento visivo
Discesa sul fondo con compensazione
Regolazione del GAV (Vis)
Respirazione con l’erogatore sott’acqua
Togliere - svuotare-rimettere l’erogatore
Svuotamento della maschera parzialmente allagata Proseguendo nella discesa, con l’aumento quindi della
pressione esterna, si ha una sensazione di depressione sul
viso, occorre perciò equilibrare la pressione all’interno della
maschera con quella esterna, compensandola con il naso,
semplicemente soffiandoci leggermente)
Pinneggiare in immersione - (nuotare sott’acqua con
l’attrezzatura mantenendo il controllo dell’assetto della
direzione e della profondità, compensando correttamente
le orecchie e la maschera alle variazioni di profondità,
mantenere una posizione corretta delle gambe/pinne ed
effettuare cicli di pinneggiata ampi e lenti)
Recupero dell’erogatore - Per recuperarlo si possono
utilizzare due metodi:
far percorrere al braccio un movimento rotatorio
iniziando verso il basso e facendolo passare aderente
al corpo, che deve essere inclinato leggermente dalla
medesima parte. Così facendo, quando il braccio
ritornerà in avanti, troveremo la frusta pronta per essere
afferrata. Bisogna ricordarsi che il II° stadio sarà allagato
dall’acqua e quindi dovrà essere svuotato.
recuperare la frusta dell’erogatore da dietro la spalla
stando sott’acqua, alzando il fondello della bombola,
cercare la frusta che parte dal I°stadio e poi far scorrere
le dite sino al boccaglio del II°stadio)
Svuotamento dell’erogatore (due metodi, espirazione e
pulsante di spurgo)
• Controllo dell’assetto -Si ha una pesata corretta quando in
acqua, inposizione verticale, espirando si affonda non oltre
la linea degli occhi)
• Uso del manometro - (localizzare e leggere il manometro
e indicare se la quantità di gas è quella indicata
dall’Istruttore)
• Segnali - I segnali elementari in superficie e sul fondo
(riconoscere e dimostrare i segnali manuali standard visti
nel manuale)
• Risalita - (segnalare, nuotare verso l’alto lentamente,
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•
•
•
•
•
•
guardare in alto, gonfiare il GAV in superficie. La risalita in
superficie si inizia con una leggera pinneggiata verso l’alto,
per controllare la velocità si deve scaricare l’aria dal GAV,
in quanto espandendosi ne aumenta la spinta positiva.
Avvicinandosi alla superficie è buona norma estendere
il braccio, quello che tiene i pulsanti di carico e scarico,
VIS, verso l’alto per proteggersi da eventuali impedimenti.
La respirazione deve, in ogni caso, continuare ad essere
regolare e senza pause)
Scambio Aeratore/Erogatore - (in superficie, svuotare
dall’acqua l’aeratore e riprendere a respirare senza toglierlo
dalla bocca. Respirare alternativamente dall’aeratore e
dall’erogatore senza alzare il viso dall’acqua)
Liberazione dell’attrezzatura ARA- zavorra - Per fare
questo occorre individuare la posizione della cintura e della
fibbia, aprirle con la mano destra mantenendo la cintura
per non farla scivolare via . Per evitare che la cintura resta
intrappolato al subacqueo, in caso di abbandono della
cintura, la manovra dovrà essere effettuata stendendo il
braccio lontano dal corpo)
Uscita dall’acqua - togliere prima la zavorra, poi
l’autorespiratore e le pinne se necessario. Può essere
d’aiuto l’assistenza del compagno. La manovra di uscita
deve sempre avvenire nel modo più sicuro e facile: si
toglieranno cintura di zavorra e pinne tenendo conto
anche del metodo seguito per entrare e delle condizioni
ambientali.
Togliere, riporre e manutenzione dell’attrezzatura - (al
ritorno da un’immersione tutte le attrezzature devono
essere risciacquate con acqua dolce, fatte asciugare
possibilmente non esposte direttamente al sole e riposte in
ambienti asciutti.
Debriefing
Compilazione modulistica
Schema 1 AC1
•
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•
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•
•
•
Briefing
Preparazione dell’attrezzatura
Snorkeling:
Entrate in acqua
Respirazione
Nuoto/pinneggiata in superficie
Sommozzate /Capovolte dalla superficie (in apnea)
Manovra di compensazione
Risalita
Svuotamento dello snorkel
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Ara
• Controllo di sicurezza preimmersione - controllare
l'attrezzatura
• Acqua bassa
• Entrata in acqua
• Gonfiaggio/sgonfiaggio del GAV in superficie
• Contatto e respirazione con l’erogatore in superficie
• Nuoto in superficie con ARA
• Discesa sul fondo con compensazione
• Regolazione del GAV (Vis)
• Respirazione con l’erogatore sott’acqua
• Togliere-svuotare-rimettere l’erogatore
• Svuotamento della maschera parzialmente
• Pinneggiare in immersione
• Recupero dell’erogatore
• Controllo dell’assetto
• Uso del manometro
• Segnali
• Risalita
Tempo per fare pratica
• Scambio Aeratore/Erogatore
• Liberazione dell’attrezzatura ARA zavorra
• Uscita dall’acqua
• Togliere, riporre e manutenzione dell’attrezzatura
• Debriefing
• Compilazione modulistica
1 AC2 - ARA livello 2
• Briefing
• Preparazione dell’attrezzatura - Assemblare, regolare,
preparare, indossare l’attrezzatura l’ARA (con l’assistenza
di un compagno, dell’Istruttore o di un assistente
brevettato)
• Controllo di sicurezza preimmersione - (controllare
l’attrezzatura del compagno facendo attenzione ad ogni
particolare verificandone il funzionamento)
• Entrata in acqua fonda - (seduto per capovolta all’indietro,
in piedi passo in avanti/del gigante)
• Svuotamento dell’aeratore - (svuotare dall’acqua l’aeratore
usando il metodo del soffio e riprendere a respirare
dal’aeratore senza alzare il viso dall’acqua)
• Scambio aeratore - erogatore - (in superficie, svuotare
dall’acqua lo snorkel e riprendere a respirare senza
toglierlo dalla bocca. Respirare alternativamente dallo
snorkel e dall’erogatore senza alzare il viso dall’acqua).
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• Gonfiaggio a bocca e sgonfiaggio del GAV in superficie
- (Per prevenire l’uscita dell’aria, non si deve premere il
pulsante di scarico mentre non si sta soffiando nel GAV)
• Nuoto in superficie con l’autorespiratore
• Discesa sul fondo con compensazione - (sistema dei 5
punti)
1.
2.
3.
4.
5.
Segnalare al compagno
Osservare i punti in superficie
Scambiare l’aeratore con l’erogatore
Annotare il tempo (timer - orologio - computer da polso)
Sgonfiare il GAV e scendere compensando
• Togliere e rimettere la maschera - dopo aver provato lo
svuotamento parziale della maschera si procede con la sua
completa rimozione, riposizionamento e svuotamento della
maschera stando seduti o inginocchiati sul fondo in acqua
bassa, avendo cura di scaricare prima dell’esecuzione
dell’esercizio l’aria dal GAV.
Per svuotare la maschera in immersione occorre esercitare
con le mani una leggera pressione sul bordo superiore della
maschera stessa, evitando di sollevare il bordo inferiore, ed
emettere leggermente aria dal naso, mantenendo la testa
leggermente rivolta verso l’alto e inclinandola leggermente
verso destra e verso sinistra
• Respirazione senza la maschera - (GAV sgonfio, seduti
o inginocchiati sul fondo in acqua bassa. Mantenere il
controllo delle vie aeree e l’espirazione dal naso)
• Pivoting (pendolo) senza movimenti - (con comando a
bassa pressione e a bocca. Lo studente, in posizione
orizzontale in appoggio sul fondo, dovrà gonfiare
lentamente il GAV ottenendo un assetto che sarà positivo
inspirando negativo in espirando, il suo assetto dovrà
essere regolato in modo tale da oscillare verso l’alto
quando inspira e verso il basso quando espira facendo
perno sulla punta delle pinne. ASSOLUTAMENTE NON si
deve trattenere il respiro, si DEVE invece emettere delle
bolle quando non si ha l’erogatore in bocca senza premere
il pulsante)
• Togliere e rimettere la cintura di zavorra sul fondo (scaricare l’aria dal GAV, liberare la cintura tenendola con
la mano destra dalla parte opposta alla fibbia a sgancio
rapido, facendo attenzione che non si sfilino i piombi.
A questo punto, mantenendo l’erogatore in bocca, lo
studente dovrà ruotare verso sinistra tenendo la cintura
ben vicina al fianco destro. É di fondamentale importanza
continuare a respirare dall’erogatore in maniera regolare,
senza trattenere il respiro. Un buon sistema consiste anche
nel fare passare la cintura dietro, in posizione verticale o
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
159
Pure Tech Agency
•
•
•
•
1.
2.
3.
4.
5.
inginocchiati; trattenendola con la mano destra, la sinistra
andrà ad afferrare saldamente la fibbia portandola sul
davanti. A questo punto, assicurandosi con la mano che la
cintura sia in posizione corretta si potrà chiudere la fibbia.
Uso della la Fonte d’Aria Alternativa in coppia, statico
- (respirare sott’acqua per almeno 30 secondi dalla
Fonte d’Aria Alternativa fornita da un altro subacqueo e
scambio dei ruoli donatore/ricevente. Al segnale di fine
aria, afferrare e respirare da una Fonte d’Aria Alternativa
fornita dal compagno per almeno un minuto nuotando
sott’acqua. Dividere l’aria con un altro subacqueo,
utilizzando una Fonte d’Aria Alternativa, con scambio dei
ruoli agendo come donatore/ricevente. Lo studente deve
iniziare l’esercizio con i segnali standard "fine aria" e
"dividiamo l’aria". Come sistema più attuabile è preferibile
che il donatore tenga l’erogatore principale (dal quale sta
respirando) e passi al ricevente il secondario, ma eventuali
FAA integrate nel dispositivo di gonfi aggio del GAV e altre
configurazioni richiedono che il donatore passi al ricevente
l’erogatore principale e prenda contatto con il secondario.
Il punto essenziale è che il compagno sia a conoscenza del
funzionamento del sistema usato dall’altro. Il ricevente
afferra autonomamente la FAA salvo nelle situazioni in cui
sia il donatore a porgere l’erogatore principale. In questo
caso il donatore offre l’erogatore principale e passa al suo
secondario. Lo studente PUO’ riprendere a respirare dal
proprio erogatore se, in qualsiasi momento, se si dovesse
trovare in difficoltà.
Segnali - riconoscere e dimostrare i segnali manuali standard
Uso del manometro
Risalita (sistema dei 5 punti)
Segnalare al compagno attendere il segnale OK SU
dell’Istruttore
Verificare il tempo
Tenere una mano in alto e sul comando del GAV
Guardare verso alto
Nuotare lentamente verso l’alto ruotando su stessi
• Togliere e rimettere la cintura di zavorra in superficie - (in
acqua fonda da non poter toccare, rimuovere la zavorra e
simulare di lasciarla cadere come se fosse un’emergenza.
Se si usa un sistema di zavorra integrato si deve utilizzare
il meccanismo di sgancio rapido)
• Liberazione dell’attrezzatura ARA-zavorra
• Uscita dall’acqua
• Togliere e riporre l’attrezzatura
• Debriefing
• Compilazione modulistica
160
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
Pure Tech Agency
Schema 1 AC2
•
•
•
•
•
•
•
•
1.
2.
3.
4.
5.
•
•
•
•
•
•
•
•
1.
2.
3.
4.
5.
Briefing
Preparazione dell’attrezzatura
Controllo di sicurezza preimmersione
Entrata in acqua fonda
Scambio aeratore - erogatore
Gonfiaggio a bocca e sgonfi aggio del GAV in superficie
Nuoto in superficie con l’autorespiratore
Discesa sul fondo con compensazione
Segnalare al compagno
Osservare i punti in superficie
Scambiare l’aeratore con l’erogatore
Annotare il tempo
Sgonfiare il GAV e scendere compensando
Togliere e rimettere la maschera
Respirazione senza la maschera
Pivoting (pendolo)
Togliere e rimettere la cintura di zavorra sul fondo
Uso della la FAA in coppia, statico
Segnali
Uso del manometro
Risalita
Segnalare al compagno attendere il segnale OK SU
dell’Istruttore
Verificare il tempo
Tenere una mano in alto e l’altra sul comando del GAV
Guardare verso alto
Nuotare lentamente verso l’alto ruotando su stessi
Tempo per fare pratica
• Togliere e rimettere la cintura di zavorra in superficie
• Liberazione dell’attrezzatura ARAzavorra
• Uscita dall’acqua
• Togliere e riporre l’attrezzatura
• Debriefing
• Compilazione modulistica
1 AC3 - ARA livello 3
• Briefing
• Preparazione dell’attrezzatura - (Assemblare, regolare,
preparare, indossare l’attrezzatura l’ARA (con l’assistenza
di un compagno, dell’Istruttore o di un assistente
brevettato)
• Controllo di sicurezza preimmersione)
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
161
Pure Tech Agency
• Entrate in acqua - in acqua fonda (seduto per capovolta
all’indietro, in piedi passo in avanti/del gigante)
• Pratica con il GAV (in superficie gonfi aggio del GAV a bocca e
con la frusta)
• Togliere e rimettere la maschera con svuotamento.
• Controllo dell’assetto pinneggiando con attrezzatura
indossata
• Nuoto subacqueo senza la maschera
• Esaurimento dell’aria/fonte d’aria alternativa, esercizi
abbinati, sia statici che in risalita - (l’Istruttore chiude il
rubinetto dello studente che simula di aver finito l’aria.
Quando lo studente avverte che l’aria sta per finire (senza
guardare il manometro), deve segnalare: "sono senz’aria",
afferrare la FAA del compagno e iniziare a respirare. Dopo
aver preso contatto con la FAA del compagno, l'Istruttore
riaprirà il rubinetto cosi che l'erogatore sia di nuovo pronto
all'uso. Dopo aver stabilito il contatto, di comune accordo,
la coppia inizia a risalire uno di fronte all'altro oppure uno
di fianco all'altro, secondo la configurazione concordata.
La posizione più comune è quella uno di fronte all’altro
tenendosi per il braccio destro o per gli spallacci del GAV.
Il Vis va tenuto in mano. Durante la risalita, i subacquei
devono controllare il proprio assetto e mantenere una
velocità di risalita normale. In superficie, il ricevente, colui
che simula una mancanza d’aria, non potendo usare il
dispositivo di gonfiaggio a bassa pressione, deve gonfiare
il GAV a bocca.
Lo studente DEVE riprendere a respirare dal proprio
erogatore se, in qualsiasi momento, si dovesse trovare in
difficoltà.
• Uso del manometro • Risalita controllata di emergenza nuotando - (simulare una
risalita controllata d’emergenza, nuotando sott’acqua in
orizzontale per almeno 9 m, espirando in continuazione.
Prima di decidere di effettuare una risalita controllata di
emergenza nuotando, il subacqueo dovrebbe fermarsi, pensare,
agire, tentare di respirare, cercare un altro subacqueo, e se
possibile eseguire una normale risalita.)
• Nuoto in superficie con l’attrezzatura indossata respirando solo
dall’aeratore
• Rimozione di un crampo - (rimozione di un crampo
su una gamba tirando la punta della pinna verso se
stessi o spingendola verso il compagno mentre la tiene
saldamente)
• Uscita dall’acqua camminando e/o simulando dalla barca
• Togliere e riporre l’attrezzatura
• Debriefing
• Compilazione modulistica
162
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
Pure Tech Agency
Schema 1 AC3
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Briefing
Preparazione dell’attrezzatura
Controllo di sicurezza preimmersione
Entrate in acqua
Pratica con il GAV (in superficie gonfiaggio del GAV a bocca
e con la frusta)
Togliere e rimettere la maschera con svuotamento.
Controllo dell’assetto pinneggiando con attrezzatura
indossata
Nuoto subacqueo senza la maschera
Esaurimento dell’aria/fonte d’aria alternati, statico e in
risalita
Uso del manometro
Risalita controllata di emergenza nuotando
Nuoto in superficie con l’attrezzatura indossata respirando
solo dall’aeratore
Rimozione di un crampo
Tempo per fare pratica
• Uscita dall’acqua camminando e/o simulando dalla barca.
• Togliere e riporre l’attrezzatura
• Debriefing
• Compilazione modulistica
1 AC4 ARA livello 4
• Briefing
• Preparazione dell’attrezzatura - (Assemblare, regolare,
preparare, indossare l’attrezzatura l’ARA (con l’assistenza
di un compagno, dell’Istruttore o di un assistente
brevettato)
• Controllo di sicurezza preimmersione - (controllare
l’attrezzatura del compagno facendo attenzione ad ogni
particolare verificandone il funzionamento)
• Entrate in acqua
• Discesa con controllo della velocità e prove di stop
• Respirazione in coppia - (respirare in coppia scambiando il
secondo stadio per una distanza di almeno 15 m sott’acqua
alternandosi nel ruolo donatore e ricevitore. Dimostrare la
tecnica con i seguenti punti: Segnali corretti, mantenere
il contatto, controllo da parte del donatore, cicli di
respirazione, necessità di espirare emettendo aria quando
l’erogatore non è in bocca)
• Respirazione da un erogatore in continua - (respirare in
modo efficace da un erogatore in continua per non meno
di 30 secondi)
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
163
Pure Tech Agency
• Pratica con il pallone gonfi abile - (pedagno), liberazione,
estensione, gonfi aggio con la FAA e lancio pilotato in
superficie
• Ripasso esercizi precedenti
• Risalita
• Trasporto di un subacqueo stanco - (in superficie dove non
si tocca eseguire il trasporto di un subacqueo stanco per
25 m con presa sotto il braccio e dalla rubinetteria)
Tempo per fare pratica
• Togliere e riporre l’attrezzatura
• Debriefing
• Compilazione modulistica
Schema 1 AC4
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Briefing
Preparazione dell’attrezzatura
Controllo di sicurezza preimmersione
Entrate in acqua
Discesa con controllo della velocità e prove di stop
Respirazione in coppia
Respirazione da un erogatore in continua
Pratica con il pallone gonfiabile
Ripasso esercizi precedenti
Risalita
Trasporto di un subacqueo stanco
Tempo per fare pratica
• Togliere e riporre l’attrezzatura
• Debriefing
• Compilazione modulistica
1 AC5 ARA livello 5
• Briefing
• Preparazione dell’attrezzatura - (Assemblare, regolare,
preparare, indossare l’attrezzatura l’ARA con l’assistenza di
un compagno, dell’Istruttore o di un assistente brevettato)
• Controllo di sicurezza pre-immersione (controllare
l’attrezzatura del compagno facendo attenzione ad ogni
particolare verificandone il funzionamento)
• Togliere e rimettere l’unità ARA sott’acqua - (far scaricare
completamente prima l’aria dal pulsante di spurgo/VIS,
permettere l’assistenza al compagno solo se necessario)
• Scollegamento della frusta bassa pressione del GAV - al
termine ricollegarla
164
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
Pure Tech Agency
• Controllo dell’assetto (Hovering) - (assetto neutro gonfiando
il GAV a bocca e con il carico a bassa pressione. Controllo
dell’assetto rimanendo sospesi a mezz’acqua senza pinneggiare
e senza muovere le braccia per almeno 30 secondi.
La respirazione per la regolazione deve essere regolare ,
NON trattenere il respiro)
• Lancio del pallone - Esercizio da eseguire in due fasi,
la prima posizionato sul fondo e la seconda in assetto
neutro. In assetto neutro ma con contatto visivo della
cima di discesa/risalita o del fondo a secondo del
luogo in cui viene svolta la prova. Estrarre il pallone di
segnalazione, srotolarlo; contemporaneamente liberare il
mulinello/spool. Agganciare il pallone al moschettone del
mulinello, nel contempo si sarà provveduto ad allentare
la frizione di ritenzione del rullo. Introdurre nel pallone il
gas dall’apertura posta in basso utilizzando l ’erogatore
secondario. Fare molta attenzione che durante questa fase
e la successiva di lancio, non rimanga intrappolata la cima
nell’erogatore o in qualche altra parte dell’equipaggiamento,
ciò potrebbe causare una pericolosa risalita incontrollata.
Una volta che il pallone è arrivato in superficie, recuperare
il lasco della cima e metterla in leggera tensione.
• Prove di recupero e sollevamento dal fondo del compagno
con controllo della velocità di risalita
• Togliere e rimettere l’unità ARA in superficie - (Lo studente
può utilizzare l’aeratore o l’erogatore. L’autorespiratore deve
essere sufficientemente positivo in modo da fornire supporto
una volta tolto, specialmente se si utilizza la zavorra integrata.
Lo studente non deve perdere il contatto con
l’autorespiratore, dopo averlo tolto.
• Ripasso esercitazioni precedenti
Tempo per fare pratica
• Debriefing
• Compilazione modulistica
Schema 1AC5
•
•
•
•
•
•
•
Briefing
Preparazione dell’attrezzatura
Controllo di sicurezza preimmersione
Togliere e rimettere l’unità ARA
Scollegamento della frusta bassa pressione
Controllo dell’assetto (Hovering)
Recupero e sollevamento dal fondo del compagno con
controllo della velocità di risalita
• Ripasso esercitazioni precedenti
• Togliere e rimettere l’unità ARA in superficie
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
165
Pure Tech Agency
Tempo per fare pratica
• Debriefing
• Compilazione modulistica
166
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
Pure Tech Agency
Acque Libere
Obiettivi
• Mettere in pratica quello che hai appreso durante le fasi
delle acque confinate
• Consolidare la tua sicurezza in acqua e rafforzare il
concetto del "sistema di coppia" e il rispetto dell'ambiente
• L'Istruttore ti fornirà supporto ma non dimostrerà gli
esercizi
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
167
Pure Tech Agency
1 AL1 ARA - massima profondità 6 m
Obiettivi:
1.
2.
Facilitare il passaggio dalle esercitazioni in Acque
Confinate alle acque libere e introdurre ad un nuovo
ambiente.
Sviluppare l’applicazione delle abilità al buon senso, al
controllo dell’assetto, alla consapevolezza di essere in
un ambiente diverso da quello terrestre, prepararsi ad
effettuare una reale immersione.
• Briefing
• Assemblare, regolare, preparare, indossare l’attrezzatura
ARA
• Controlli di coppia di sicurezza pre-immersione (controlla
l’attrezzatura del compagno facendo attenzione ad ogni
particolare verificandone il funzionamento)
• Ingresso in acqua - (tecnica adatta alle condizioni
ambientali .La più semplice è la migliore)
• Pesata d’assetto - (calcola la quantità di pesi necessaria
tenendo l’erogatore in bocca, trattenendo un respiro
normale, sollevando le gambe dal fondo e rimanendo
immobili, dovresti galleggiare con l’acqua a livello degli
occhi.
• Raggiungimento del punto d’immersione - (controllando
l’assetto in superficie, respirando dall’aeratore)*
• Scambio aeratore/erogatore
• Discesa controllata con il sistema dei 5 punti - (eseguire
lungo la cima facendo attenzione alla compensazione.
• Recupero e svuotamento dell’erogatore - (recuperare e
svuotare il proprio secondo stadio cosi come hai fatto nelle
immersioni in acque confinate.
• Allagamento parziale della maschera e successivo
svuotamento - (svuotare la maschera parzialmente
allagata e, successivamente, completamente allagata.
• Termine esercitazione con risalita controllata - (vis in
mano, uso delle pinne con GAV sgonfio)
• In superficie assetto positivo - (eseguire gonfiando il GAV
con ritorno al punto di uscita)
• Uscita dall’acqua , svestizione dell’attrezzatura
• Debriefing e compilazioni moduli
168
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
Pure Tech Agency
Schema 1 AL1
• Briefing
• Assemblare, regolare, preparare, indossare l’attrezzatura
ARA
• Controlli di coppia di sicurezza pre-immersione. *
• Ingresso in acqua
• Pesata
• Raggiungimento del punto d’immersione *
• Scambio aeratore/erogatore
• Discesa controllata con il sistema dei 5 punti
• Recupero e svuotamento dell’erogatore
• Allagamento parzialmente la maschera e successivo
svuotamento
• Termine esercitazione con risalita controllata
• In superficie assetto positivo
• Uscita dall’acqua , vestizione dell’attrezzatura
• Debriefing e compilazioni moduli
1 AL2 ARA - massima profondità 10 m
Obiettivi:
1.
2.
Applicare e migliorare le tecniche di immersione in acque
libere.
Accrescere la confidenza, il comfort, il buon senso e le
abilità d’ immersione.
• Briefing
• Assemblare, regolare, preparare, indossare l’attrezzatura
ARA
• Controlli di coppia di sicurezza pre-immersione (controlla
l’attrezzatura del compagno facendo attenzione ad ogni
particolare verificandone il funzionamento)
• Ingresso in acqua secondo la logistica
• Verifica e controllo dell’assetto/pesi
• Raggiungimento del punto d’immersione - (controllare
l’assetto in superficie, respirando dall’aeratore)*
• Scambio aeratore/erogatore - (in superficie, svuota
dall’acqua lo snorkel e riprendi a respirare senza toglierlo
dalla bocca. Respira alternativamente dallo snorkel e
dall’erogatore senza alzare la faccia dall’acqua
• Discesa controllata (5 punti)
• Pivoting sulle pinne - (assetto neutro)
• Breve esplorazione subacquea con controllo dell’assetto
• Uso della Fonte d’Aria Alternativa da fermi e risalita
assistita con FAA - (da fermo, deve afferrare e respirare da
una FAA fornita da un altro subacqueo.
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
169
Pure Tech Agency
• Allagamento completo della maschera e successivo
svuotamento (da fermo sul fondo, masima profondità 5 m,
scarica completamente il GAV prima di eseguire l’esercizio)
• Termine prova in superficie - (in assetto positivo gonfiando
il GAV, con ritorno al punto di uscita)
• Svestizione della zavorra - (in superficie, nell’acqua dove
non si tocca, togli e rimetti il sistema di zavorra.
Prima di eseguire l’esercizio, assicurati che non vi siano
altri subacquei sotto per prevenire possibili lesioni dovute
ai pesi che cadono.
• In superficie, nell’acqua dove non si tocca, togliere e
rimettere l’autorespiratore
• Uscita dall’acqua, svestizione dell’attrezzatura
• Debriefing e compilazioni moduli
Schema 1 AL2
• Briefing
• Assemblare, regolare, preparare, indossare l’attrezzatura
ARA
• Controlli di coppia di sicurezza pre-immersione. *
• Ingresso in acqua
• Verifica e controllo dell’assetto/pesi
• Raggiungimento del punto d’immersione *
• Scambio aeratore/erogatore
• Discesa controllata (5 punti)
• Allagamento completo della maschera e successivo
svuotamento
• Pivoting sulle pinne
• Breve esplorazione subacquea con controllo dell’assetto
• Uso della Fonte d’Aria Alternativa da fermi e risalita
assistita
• Termine prova in superficie
• Svestizione della zavorra
• In superficie, nell’acqua dove non si tocca, togliere e
rimettere l’autorespiratore
• Uscita dall’acqua , vestizione dell’attrezzatura
• Debriefing e compilazioni moduli
1 AL3 ARA - massima profondità 12 m
Obiettivi:
1.
2
170
Continuare ad applicare le tecniche di immersione in
acque libere entro la profondità massima di 12 m
Accrescere ulteriormente la confidenza, il buon senso e
le abilità generali
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
Pure Tech Agency
3.
Assemblare, regolare, preparare, indossare l’attrezzatura
ARA
• Briefing
• Assemblare, regolare, preparare, indossare l’attrezzatura
ARA
• Controlli di coppia di sicurezza pre-immersione (controlla
l’attrezzatura del compagno facendo attenzione ad ogni
particolare verificandone il funzionamento)
• Ingresso in acqua secondo la logistica
• Raggiungimento del punto d’immersione (controllare
l’assetto in superficie, respirando dall’aeratore)*
• Scambio aeratore/erogatore
• Discesa controllata con (5 punti)
• Controllo dell’assetto (Hovering) - (assetto neutro gonfia
il GAV a bocca e con il carico a bassa pressione. Devi
dimostrare un buon controllo dell’assetto, stando lontano
dal fondo e avendo costantemente la consapevolezza della
tua galleggiabilità.
• Breve esplorazione subacquea con controllo dell’assetto (sotto la diretta supervisione dell’Istruttore procederai in
una breve esplorazione per acquisire esperienza)
• Termine esercitazione con risalita controllata d’emergenza
nuotando (esegui una risalita controllata di emergenza
nuotando da una profondità di 6 - 9 m e stabilendo un
assetto positivo in superficie.
Questo esercizio deve essere condotto come di
seguito delineato.
Fasi:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
•
•
mantieni l’erogatore in bocca
non cercare di abbandonare la zavorra
non usare la cima di controllo - la cima serve
all’Istruttore
mantiei una velocità di risalita normale
emetti un suono continuo (aaahhh) durante la risalita
riprendere a respirare normalmente in caso che la risalita
venga interrotta o in caso di difficoltà In superficie
in superficie gonfia il GAV a bocca
In superficie assetto positivo - (eseguire gonfiando il GAV
con ritorno al punto di uscita)
Rimozione di un crampo - (eseguire la rimozione di
un crampo simulato su se stessi e sul compagno in
superficie. Come già fatto in acque confinate, gli studenti
devono praticare, in superficie, la rimozione di un crampo
su una gamba tirando la punta della pinna verso se
stessi o spingendola verso il compagno mentre la tiene
saldamente)
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
171
Pure Tech Agency
• Trasporto di un subacqueo stanco per 25 m - (secondo la
logistica, effettuare il ritorno al punto di uscita, facendo
invertire nel ruolo gli allievi.
Trasportare per 25 m in superficie e con tutta l’attrezzatura
il compagno che simula di essere stanco. I subacquei, si
scambieranno i ruoli, simulando di dare assistenza ad un
compagno stanco o in difficoltà trasportandolo per 25 m in
superficie, tirandolo per la rubinetteria, ecc.)
• Rimozione della zavorra
• Uscita dall’acqua, svestizione dell’attrezzatura
• Debriefing e compilazioni moduli
Schema 1 AL3
• Briefing
• Assemblare, regolare, preparare, indossare l’attrezzatura
ARA
• Controlli di coppia di sicurezza pre-immersione*
• Ingresso in acqua
• Raggiungimento del punto d’immersione *
• Scambio aeratore/erogatore
• Discesa controllata con (5 punti)
• Controllo dell’assetto (Hovering)
• Breve esplorazione subacquea con controllo dell’assetto
• Termine esercitazione con risalita controllata d’emergenza
nuotando
• In superficie assetto positivo
• Rimozione di un crampo
• Trasporto di un subacqueo stanco per 25 m
• Rimozione della zavorra
• Uscita dall’acqua , vestizione dell’attrezzatura
• Debriefing e compilazioni moduli
1 AL4 ARA - massima profondità 15 m
Obiettivi:
1.
2.
Continuare ad applicare ulteriormente le tecniche di
immersione nell’ambiente delle acque libere entro la
profondità massima di 15 m
Accrescere ulteriormente, la confidenza, il buon senso e
le abilità generali
• Briefing
• Assemblare,
regolare,
l’attrezzatura ARA
172
preparare,
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
indossare
Pure Tech Agency
• Controlli di coppia di sicurezza pre-immersione (controlla
l’attrezzatura del compagno facendo attenzione ad ogni
particolare verificandone il funzionamento)
• Ingresso in acqua secondo la logistica
• Raggiungimento del punto d’immersione (controlla l’assetto
in superficie, respirando dall’aeratore)*
• Scambio aeratore/erogatore
• Discesa libera senza riferimento - (profondità massima
durante l’immersione 15 m Discesa controllata con i cinque
punti senza riferimento visivo)
• Breve esplorazione subacquea con controllo dell’assetto
• Termine esercitazione con risalita controllata - (sistema dei
5 punti, vis in mano, uso delle pinne con GAV sgonfio.
1.
2.
3.
4.
5.
•
•
•
•
•
Segnala "risaliamo" e attendi la risposta del compagno.
Controlla il tempo e la profondità.
Tieni in alto la valvola di scarico del GAV per eliminare
l’aria in eccesso durante la risalita.
Distendi l’altro braccio sopra la testa.
Guarda in alto e nuota verso l’alto, ruotando per avere
una migliore visuale.
Fermati a 5 m per eseguire la sosta di sicurezza, quindi
prosegui con la risalita. Dopo essere riemerso, assumi
un assetto positivo gonfiando il GAV prima di scambiare
l’erogatore con l’aeratore e segnala "okay".
Ricordati che, durante la risalita l’aria nel GAV si espande,
questo ti renderà positivo. È necessario, pertanto, scaricare
l’aria in eccesso.
Ricordandosi di respirare normalmente e/o emettere un
suono tipo:…aaahhh.)
In superficie assetto positivo - (esegui gonfiando il GAV
con ritorno al punto di uscita)
Uscita dall’acqua
Svestizione dell’attrezzatura
Debriefing
Compilazioni moduli
Schema 1 AL4
• Briefing
• Assemblare, regolare, preparare, indossare l’attrezzatura
ARA
• Controlli di coppia di sicurezza pre-immersione*
• Ingresso in acqua
• Raggiungimento del punto d’immersione *
• Scambio aeratore/erogatore
• Discesa libera con riferimento
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
173
Pure Tech Agency
• Rimozione, riposizionamento e svuotamento della
maschera
• Breve esplorazione subacquea con controllo dell’assetto
• Termine esercitazione con risalita controllata
• In superficie assetto positivo
• Uscita dall’acqua , vestizione dell’attrezzatura
• Debriefing e compilazioni moduli
1 AL5 ARA - massima profondità 18 m
Gli obiettivi:
1.
2.
3.
Continuare ad applicare ulteriormente le tecniche di
immersione nell’ambiente delle acque libere entro la
profondità massima di 18 m
Accrescere ulteriormente, negli studenti, la confidenza, il
buon senso e le abilità generali
Sviluppare le tecniche fondamentali di navigazione con la bussola.
• Briefing
• Assemblare, regolare, preparare, indossare l’attrezzatura ARA
• Controlli di coppia di sicurezza pre-immersione (controlla
l’attrezzatura del compagno facendo attenzione ad ogni
particolare verificandone il funzionamento)
• Ingresso in acqua secondo la logistica
• Navigazione con la bussola in superficie - (esegui nuoto in
superficie con l’aeratore, in linea retta, con il viso in acqua
e usando la bussola comeunico riferimento.
Questo esercizio introduce gli allievi all’uso della bussola.
• Scambio aeratore/erogatore in superficie
• Discesa libera con riferimento - (profondità massima
durante l’immersione 18 m
• Navigazione con bussola - Iniziare questo esercizio
partendo da un punto di riferimento fisso come la cima
di discesa o dell’ancora. Pinneggiare allontanandosi dal
punto di riferimento, verso la direzione precedentemente
determinata per un dato numero di cicli di pinneggiata
(10/20), inseguito ritornare al punto di partenza, seguendo
la rotta reciproca.
• Termine esercitazione
• Lancio del pallone sparabile
• Risalita controllata - (vis in mano, uso delle pinne con GAV
sgonfio)
• In superficie assetto positivo - (esegui gonfiando il GAV
con ritorno al punto di uscita)
• Rimozione della zavorra
• Uscita dall’acqua, svestizione dell’attrezzatura
• Debriefing
• Compilazioni moduli
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Schema 1 AL5
• Briefing
• Assemblare, regolare, preparare, indossare l’attrezzatura
ARA
• Controlli di coppia di sicurezza pre-immersione*
• Ingresso in acqua
• Ingresso in acqua secondo la logistica
• Navigazione con la bussola in superficie
• Scambio aeratore/erogatore in superficie
• Discesa libera con riferimento
• Navigazione con bussola
• Termine esercitazione
• lancio del pallone sparabile
• risalita controllata
• In superficie assetto positivo
• Rimozione della zavorra
• Uscita dall’acqua , vestizione dell’attrezzatura
• Debriefing e compilazioni moduli
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Appendice
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
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Una prospettiva per il futuro
delle vostre immersioni:
la fotografia subacquea
(di Enrico Pati - enrico.pati@fabbricamare.it)
Andare sott’acqua, immergersi dentro il mare, nei laghi o nei
fiumi è un’esperienza che consente di svolgere anche una
moltitudine di attività.
La prima, più semplice ed immediata, è quella dell’osservazione
dell’ambiente acquatico, ma a questa se ne possono affiancare
molte altre.
Perlustrare un tratto di fondale, esplorare un relitto,
ispezionare delle cavità sommerse, effettuare un’immersione
tecnica, profonda o notturna, presuppongono delle conoscenze
specifiche e un’adeguata preparazione, per poterlo fare in
ragionevole sicurezza e consapevole capacità.
Qualunque sia il livello di conoscenza, il grado di esperienza
e di addestramento, a queste attività da svolgersi sott’acqua,
se ne può affiancare un’altra, anch’essa fatta di competenze
tecniche e preparazione, ma che ha la peculiarità di riguardare
la sfera emozionale, creativa e artistica: quella della fotografia
subacquea.
Sia ben chiaro quindi, che la pratica della fotografia subacquea,
non rappresenta l’attività principale, perché questa è e
rimane, quella dell’andare sott’acqua, con tutto quello che
ciò comporta. Diciamo che fare fotografia subacquea significa
avere l’aspettativa di immortalare l’attimo dell’immersione,
documentare la situazione e testimoniare il momento vissuto
e di questo riportarne, per così dire, una traccia "a secco",
visibile e condivisibile da tutti, subacquei e non.
Oggi, con la comparsa della tecnologia digitale applicata alla
fotografia, la possibilità di scattare foto si è enormemente
sviluppata ed il mercato della fotografia, anche di quella
subacquea, si è notevolmente ringalluzzito.
Con poche centinaia di euro, è possibile acquistare macchine
fotografiche digitali compatte, e dotarle di scafandri dedicati,
che permettono il loro utilizzo fino a profondità spesso
ragguardevoli. Ciò di per sé rappresenta una possibilità, che
però spesso viene disillusa alla vista dei primi risultati; da qui
la necessità di avere delle conoscenze minime sull’utilizzo di
queste attrezzature e soprattutto, dell’utilizzo in un ambiente,
quello subacqueo, che non è esattamente l’ambiente per il
quale sono state progettate.
Per chi fosse interessato ad approfondire questa pratica,
il consiglio è senz’altro, quello di seguire dei corsi specifici
mentre, per chi è semplicemente incuriosito, può andar bene,
all’inizio, anche solo fare molti tentativi, portare sott’acqua la
178
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propria macchinetta fotografica ad ogni immersione, leggere
pubblicazioni e articoli di fotografia subacquea, seguire i
consigli di qualche amico fotosub.
Quello che mi sento di consigliare a chiunque è di non avere
fretta, iniziare con attrezzature semplici ed economiche e pian
piano cercare di migliorare risultati ed attrezzatura.
Per chi è alle prime armi, le macchine fotografiche compatte
implicano senz’altro una serie di vantaggi.
-
-
-
-
-
-
-
Sono piccole: per cui anche scafandrate, avranno
delle dimensioni ridotte, di conseguenza saranno più
maneggevoli, più facili da gestire, anche con una sola
mano, potranno essere riposte in tasca o appese al GAV,
ed utilizzate solo all’occorrenza.
Costano poco: quindi l’investimento iniziale non è
particolarmente oneroso e siccome bisognerà fare i conti
anche con infiltrazioni e piccoli allagamenti, è senz’altro
meglio contenere possibili danni e dispiaceri.
Ottima qualità: ormai anche queste "piccole" hanno
sensori di altissima qualità in grado di catturare
luce, colori e informazioni e di poterle restituire con
risoluzioni che facilmente permettono stampe in formati
considerevoli.
Facili da utilizzare: questo tipo di macchine fotografiche
non sono mai troppo complicate, sono semplici ed
intuitive, spesso hanno tutta una serie di impostazioni
e funzioni automatiche, tra cui la messa a fuoco,
l’esposizione e le funzioni "macro" e "sott’acqua" che
possono risultare notevolmente utili.
Hanno il flash: la maggior parte di queste macchine
fotografiche compatte, hanno dei piccoli lampeggiatori
interni che in condizioni di scarsa luminosità si
inseriscono automaticamente e, in ambienti subacquei,
nella maggior parte dei casi, è indispensabile utilizzare
delle fonti di illuminazioni aggiuntive.
Visione comoda: guardare con due occhi nei luminosi
monitor lcd di cui sono dotate queste piccole macchine
fotografiche, è senz’altro più semplice e immediato, del
dover scrutare nel mirino di una reflex e questo, sia in
fase di ripresa, ché immediatamente dopo lo scatto,
potendo verificare il risultato di quanto si è appena
fotografato.
Poca manualità e manutenzione: hanno delle ottiche
zoom, non intercambiabili, che spaziano con una notevole
escursione e coprono generalmente grandi fasce di
utilizzo, dal grandangolo al teleobiettivo, non necessitano
di aperture per cambi di ottiche e di conseguenza oblò
sugli scafandri; la manualità e manutenzione si riduce al
semplice alloggiamento della macchina nello scafandro.
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
179
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Anche per chi è un fotografo "terrestre" non proprio alle prime
armi, o per chi, dopo qualche tempo e un po’ di esperienza
con le compatte, volesse proseguire e migliorare la propria
attrezzatura, il consiglio è quello di dotarsi di macchine
fotografiche di fascia media, tipo "bridge" o "prosumer" come
vengono normalmente definite, che hanno la possibilità di
utilizzo in manuale, per le quali spesso esistono in commercio
scafandri dedicati, che riportano tutti i comandi della macchina
fotografica all’esterno e permettono l’utilizzo di uno o due
flash esterni, collegati tramite cavo elettronico o cavetto
in fibra ottica. Con questo tipo di attrezzatura si possono
ottenere degli ottimi risultati, a questo punto molto dipenderà
dalle vostre capacità tecniche, sensibilità artistica e volontà
documentaristica.
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Consigli e suggerimenti per
una pratica più sicura delle
attività subacquee.
Perchè il tempo libero sia sempre fonte di benessere
e non un rischio. La visita medica rappresenta il solo
strumento diagnostico per un efficace trattamento
terapeutico e che i consigli forniti vanno intesi come
meri suggerimenti di comportamento
a cura della Dott.ssa Laura Vernotico
http://www.lauravernotico.com/
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Alimentazione e Attività subacquea
Una buona alimentazione è importante per mantenere sano il
nostro organismo e farlo funzionare al meglio. Questo è valido
per le persone che svolgono una vita più o meno sedentaria ed
ancor di più per quelle che praticano attività sportiva, inclusa
l’attività subacquea (aumentato consumo energetico, necessità
di determinate prestazioni fisiche).
Anche se dal subacqueo non ci aspettiamo delle vere e proprie
performance (si tratta di una persona che svolge un’attività
ludico ricreativa), l'alimentazione riveste comunque un ruolo
determinante ed è importante che il subacqueo sappia quali
sono gli alimenti che lo possono aiutare nella propria attività
per poterne trarre tutti i benefici possibili.
Mantenere un adeguato peso forma è importante per svolgere
al meglio e con maggior sicurezza l’attività subacquea. Quanto
più ci si allontana dal peso ideale, sia nel senso del soprappeso
che del sottopeso, tanti più inconvenienti si dovranno
fronteggiare.
Per quanto riguarda la magrezza, il problema più grosso in cui
si incorre è quello di aver freddo: ricordiamoci che in acqua
la dispersione del calore è 25 volte maggiore che in aria.
Respirare aria o altre miscele compresse sottrae maggiore
calore rispetto alla respirazione normobarica (fenomeno
accentuato se si respirano miscele con elio). L’avere freddo
può facilitare l’insorgenza precoce di fatica muscolare, per
impoverimento delle riserve energetiche utilizzate per la
termoregolazione e può diminuire la velocità di eliminazione
del gas inerte.
L’eccesso di tessuto adiposo invece predispone a scarsa forma
fisica, minor resistenza allo stress ed agli sforzi improvvisi,
aumentata predisposizione alla narcosi d’azoto ed aumentato
rischio di incidente da decompressione - PDD.
Sappiamo che i gas ai quali è normalmente esposto un
subacqueo che respiri aria sono tre: azoto, ossigeno, e anidride
carbonica. I 4/5 circa dell'aria sono costituiti da azoto.
Alla pressione a livello
del mare questo gas
non
esercita
sulle
funzioni dell'organismo
alcun effetto noto, ma
a pressioni elevate
esso può provocare
diversi
gradi
di
narcosi. Si ritiene che
il
meccanismo
dell'azione narcotica
sia lo stesso di quasi
182
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tutti i gas anestetici: cioè, essendo l'azoto liberamente solubile nei lipidi
dell'organismo, si presume che esso si sciolga nelle membrane od in altre
strutture lipidiche dei neuroni e ne diminuisca l'eccitabilità, interferendo nel
trasferimento delle cariche elettriche. Il grasso è un tessuto lento, che
trattiene una grande quantità di azoto disciolto; un alto livello di adipe nel
corpo aumenta la quantità di azoto trattenuto dopo l'immersione. L’obesità,
soprattutto quella di tipo "androide", quella per intenderci con maggiore
accumulo di adipe al tronco e all’addome, predispone al rischio di
complicanze cardiovascolari quali aterosclerosi, ipertensione, iperglicemia e
ipercolesterolemia. Per questi motivi bisognerebbe considerare l’obesità
come una condizione di non idoneità alla subacquea.
A parte il gusto che ognuno di noi prova nel mangiare, l’alimentazione è
necessaria per fornire all’organismo la giusta energia per funzionare.
L'energia è fornita all'organismo, sotto forma di legami chimici, attraverso
gli alimenti. L'energia contenuta nei macronutrienti (carboidrati, lipidi,
proteine) viene liberata durante i processi ossidativi, che implicano un
consumo continuo di ossigeno ed una produzione di anidride carbonica.
In seguito all'ossidazione dei nutrienti, viene liberata energia (calore),
che viene utilizzata per mantenere la temperatura corporea costante
in un range fisiologico per lo svolgimento di lavoro chimico (biosintesi
di composti), lavoro osmotico (gradienti ionici) e lavoro meccanico
(contrazione muscolare). Gli alimenti forniscono all'organismo l'energia
necessaria per compensare la spesa energetica, mediante la combustione
dei carboidrati (1g di carboidrati fornisce 4 Kcal), dei lipidi (1g = 9 Kcal),
delle proteine (1g = 4 Kcal). Mentre i carboidrati ed i lipidi, in presenza
di ossigeno, vengono ossidati completamente e trasformati in acqua e
anidride carbonica, le proteine producono anche composti azotati che
vengono successivamente escreti sotto forma di urea.
Quindi, per mantenere l'omeostasi metabolico - energetica in una persona,
le calorie assunte
con
gli
alimenti
devono
essere
bilanciate
dalla
quantità totale di
energia spesa: in
caso contrario il
peso
corporeo
subirà
una
variazione.
Entriamo adesso più
nei dettagli in quella
che potrebbe essere
una dieta corretta in
chi pratica attività
subacquea.
Dico
"potrebbe essere"
perché, come già
Open Water Diver
Dive
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183
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detto precedentemente, ci riferiamo a persone che svolgono un’attività
ludico ricreativa (generalmente le immersioni non richiedono uno sforzo
fisico particolare e una prestazione specifica) e non a veri e propri atleti.
Se consideriamo il consumo energetico dobbiamo tenere conto che:
• i muscoli rappresentano il 40% del peso corporeo
• durante l’attività subacquea, per far fronte all’ aumentato carico di
lavoro, necessitano di un aumentato apporto nutritivo (ossigeno e
zuccheri)
• tale richiesta supportato da modificazioni del circolo sanguigno e del
respiro (importanza dell’allenamento).
Una dieta equilibrata deve avere un contenuto proteico del 12-15%,
lipidico del 25-30% e glucidico del 60%, considerando che proteine e
grassi vengono digeriti più lentamente e che i glucidi rappresentano la
fonte energetica principale per i muscoli. Dieta equilibrata significa fornire
tutti i nutrienti necessari e che bisogna per lo meno consumare cinque
pasti al giorno, limitando al massimo i cibi a lunga conservazione, l'alcool,
i cibi troppo raffinati, le salse elaborate e the o caffè in forti quantità.
Verdura e frutta devono essere consumate preferibilmente crude e per
un corretto apporto proteico è consigliabile prediligere carne di vitello,
tacchino, coniglio, pesce. É vantaggioso consumare oli vegetali quali l'olio
extravergine di oliva e zuccheri complessi, sotto forma di pasta, pane, riso
a giuste dosi.
Un buon esempio di equilibrio dietetico è quello rappresentato dalla
piramide alimentare.
Un'altra importante considerazione va fatta riguardo al tempo di digestione
dei vari alimenti: è infatti importantissimo non appesantire lo stomaco che,
altrimenti, sottrarrebbe preziose energie all'organismo per digerire gli
alimenti che si sono ingeriti.
Tanto più i cibi sono
grassi, tanto più
lungo è il loro tempo
di permanenza nello
stomaco; lo stesso
vale per i cibi poco
masticati o ingeriti
interi.
Viceversa
gli alimenti liquidi,
le minestre e le
bevande sono in
assoluto gli alimenti
più
digeribili
e
lasciano lo stomaco
nel tempo più breve
rispetto a tutti gli
altri.
Rimanendo
in
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Open Water
O
W
Di
Diver - CMAS
CMAS-PTA
PTA P1
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tema di "liquidi", spesso ci dimentichiamo dell’acqua che invece dovrebbe
essere una delle componenti principali della nostra dieta. Il nostro corpo
è costituito principalmente da acquea (circa 50-70% del peso corporeo
totale); il suo contenuto all’interno del nostro organismo varia in rapporto
all’età, al sesso e al peso corporeo, nonché alla situazione ambientale,
all’attività fisica svolta ed alla composizione della dieta. Normalmente si
perdono 600 ml al giorni di acqua dalla pelle e dai polmoni che devono
ovviamente essere reintegrati per mantenere l’omeostasi. L’acqua è inoltre
indispensabile per la corretta digestione ed assimilazione dei nutrienti, per
la funzionalità del circolo ematico, per la lubrificazione dei tessuti e delle
articolazioni, per il mantenimento della giusta temperatura corporea.
A parte le proprietà sopraccitate, l’acqua è un elemento molto importante
in chi pratica attività subacquea per diversi motivi..
Ricordiamoci sempre che durante l’immersione, vi è una ridistribuzione
dei liquidi dai tessuti verso il circolo ematico, che comporta un aumento
della diuresi e conseguente perdita di liquidi. Inoltre nei trenta minuti
dopo l’emersione avviene il processo inverso, ovvero i liquidi tornano dal
circolo verso i tessuti (disidratazione relativa) ed è quindi importantissimo
bere molto nell’ora seguente l’immersione. L’acqua è molto importante per
fluidificare la linfa e contrastare l’intasamento dei capillari linfatici preposti
al drenaggio del tessuto connettivo (buona prevenzione per la PDD con
linfedema). Per finire, non dimentichiamoci che l’acqua è considerata "un
farmaco" da utilizzare in caso di PDD.
Abbiamo visto quali alimenti sono consigliati in chi pratica attività
subacquea, vediamo adesso cosa è sconsigliato:
- bevande alcoliche (alto contenuto calorico, effetto diuretico con
conseguente disidratazione ed emoconcentrazione). Conseguenze negative
si possono rilevare inoltre sulla lucidità mentale, sulla tolleranza al freddo,
sulla resistenza muscolare e sul suo effetto combinato con la pressione
ambientale che favorisce l’insorgenza di narcosi d’azoto. L’alcool dovrebbe
rappresentare circa il 4% dell’ammontare calorico quotidiano (un bicchiere
di vino) ovviamente lontano dalle immersioni.
Alimenti sconsigliati in chi ha problemi di compensazione:
• alcool (causa vasodilatazione con secondario gonfiore delle muscose)
• eccesso di proteine (causano ritenzione idrica con secondario aumento
delle mucose)
• latte e derivati (il lattosio può provocare ritenzione idrica e
conseguente gonfiore delle mucose)
• agrumi (contengono istamina e determinano gonfiore delle mucose)
Alimentazione consigliata in chi ha problemi di meteorismo
intestinale
• Mangiare lentamente, non parlare mentre si mangia, evitare
chewingum, evitare bibite gassate (per evitare di "deglutire" troppa
aria).
• Nelle ore precedenti le immersioni, evitare di mangiare e bere sostanze
che aumentano la fermentazione intestinale di zuccheri e cellulosa:
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185
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bibite gassate, legumi, cereali, carboidrati in genere.
• Evitare di mangiare frutta zuccherina al termine dei pasti, non
eccedere con the, alcolici, dolcificanti artificiali e fruttosio.
Alimenti consigliati:
• finocchio (modera le fermentazioni intestinali e favorisce l'espulsione
dei gas),
• mirtillo e mirto (possiedono una notevole azione antifermentativa e
antiputreffativa),
• mela (ricca di fibre interviene nella regolazione delle reazioni
fermentative intestinali),
• menta (favorisce l'eliminazione dei gas, diminuendo le fermentazioni
ed il meteorismo)
In caso di meteorismo importante è utile anche il carbone vegetale.
Per concludere, fissiamo undici punti di buone regole alimentari per i
subacquei.
Regole alimentari nei giorni delle immersioni
1) Per colazione preferire il tè al latte essendo quest’ultimo meno
digeribile.
2) Pranzare con pasta, riso o cereali, verdura e frutta. Nel caso sia
prevista l’immersione pomeridiana, non eccedere con gli alimenti
grassi ed evitare alcolici.
3) Bere sempre abbondantemente prima e dopo le immersioni (almeno
2 lt di acqua).
4) Fare merenda con frutta e liquidi.
5) A cena mangiare proteine (carne, pesce, legumi), con verdura e
frutta.
6) Mangiare frutta e verdura in abbondanza. Tali alimenti svolgono
importanti funzioni nella lotta ai radicali liberi e rendono innocue
le sostanze potenzialmente nocive che si insinuano nel nostro
organismo attraverso i cibi o la respirazione.
7) Mangiare regolarmente alimenti ricchi di carboidrati (pasta, riso,
cereali).
8) Il giorno delle immersioni consumare alimenti leggeri e digeribili.
9) Se si fa più di un’immersione al giorno, mangiare qualcosa poco
prima di coricarsi.
10) Se si fanno due o più immersioni al giorno, non esagerare con
alimenti che contengono o liberano istamina soprattutto tra
un’immersione e l’altra (cioccolata, fragole, pomodori, crostacei,
affettati, formaggi fermentati, frutta secca, etc.)
11) Sali Minerali, oligoelementi e vitamine sono importanti. Ritengo che
una dieta equilibrata sia sufficiente per coprirne il fabbisogno.
É comunque importante inserire il discorso dell’alimentazione all’interno del
più ampio concetto di wellness, che comprende anche una regolare attività
fisica, ma di questo ne parleremo in un prossimo articolo.
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Attività subacquea e fitness
Per essere dei buoni subacquei bisogna condurre uno stile di vita sano,
sia da un punto di vista alimentare sia da un punto di vista dell’attività
fisica. Anche se dalla maggior parte dei subacquei non ci aspettiamo delle
vere e proprie performance (ci riferiamo a persone che svolgono un’attività
ludico ricreativa) è comunque importante avere un buon livello di fitness,
in quanto ci si può trovare in condizioni che richiedono un aumentato
sforzo cardiovascolare o respiratorio (indipendentemente dalla profondità
o dalle tappe di decompressione): immersioni in corrente o con particolari
problemi che comportano deviazioni dall'immersione programmata (per
esempio aiutare il compagno in difficoltà).
Purtroppo la sedentarietà è un problema estremamente attuale in termini
economici (altissimi costi di gestione del patrimonio salute collettivo).
Inoltre la sedentarietà facilita l’invecchiamento fisico e spesso anche
psicologico.
Per questo motivo è necessario diffondere la cultura del fitness come
prevenzione.
Come possiamo migliorare il nostro livello di fitness? L'esercizio fisico si
dovrebbe concentrare su grandi gruppi muscolari, dovrebbe essere eseguito
con costanza nel tempo, iniziando con intensità moderata e crescendo di
livello con il tempo e l'allenamento. Per avere dei reali benefici, un piano di
allenamento deve prevedere almeno tre sedute settimanali comprendenti
attività aerobiche (camminate, corsa, bici, ecc.), gli esercizi di tonificazione
e quelli di flessibilità.
La subacquea è un' attività affascinante, che si pratica però in un ambiente
straordinario. Questo richiede il rispetto di regole precise, adeguate
capacità e la consapevolezza dei rischi potenziali connessi.
É importante per il subacqueo possedere delle buone doti aerobiche
necessarie per gli spostamenti forzati in acqua (immersione
controcorrente), per aiutare un compagno in affanno, etc., quindi
l’allenamento utile alle immersioni è preferibilmente quello aerobico.
L’attività aerobica, se fatta con costanza nel tempo, abitua l’apparato
cardiorespiratorio a sopportare meglio le fatiche. Questo adattamento deve
assolutamente
avvenire
in
modo
a
lento,
passo dopo
le
passo
senza
p
esagerare.
e
Ma
M quali sono le "
attività
aerobiche" ?
a
Sono
quelle attività
S
che
utilizzano
c
l’ossigeno
per bruciare
l’
carboidrati
e grassi
c
con
il fine di produrre
c
energia.
e
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Tra le attività aerobiche vi sono il nuoto, la corsa, il ciclismo, lo sci da
fondo, naturalmente praticate su distanze medie e lunghe.
Con l’allenamento si ottengono delle modificazioni su organi e apparati,
come muscoli, cuore, polmoni, (aumenta il numero dei capillari nei muscoli
e quindi l’ossigenazione, aumenta il rendimento meccanico, l'apparato
cardiocircolatorio e respiratorio si adattano alla nuova condizione) e
modificazioni a livello di complessi meccanismi cellulari necessari a favorire
il trasporto dell’ossigeno ai muscoli scheletrici.
In pratica cioè è un adattamento dell’organismo alle nuove situazioni che si
trova ad affrontare.
Lo stesso tipo di allenamento, porta lo stesso beneficio a tutti? Purtroppo
no.
La capacità aerobica migliora con l'allenamento fino ai 30 anni circa per
poi decrescere prima lentamente e poi con sempre maggior evidenza dopo
i 45-50 anni. Ricordiamoci che dopo i 30 anni vi è un decremento della
funzionalità polmonare (riduzione fisiologica del volume di aria contenuto
nei polmoni) e che, chi pratica con continuità l’attività subacquea, (per
esempio gli istruttori), a causa del respirare contro la resistenza degli
erogatori, va incontro ad un deficit delle piccole vie aeree. In entrambe le
condizioni, l’allenamento può portare ad un rallentamento nel decadimento
della funzionalità polmonare.
Per quanto riguarda il sesso, nella donna rispetto all'uomo non è
particolarmente diversa l'adattabilità all'allenamento.
Quali sono i benefici che derivano dallo svolgere un’attività aerobica?
A seguito dell’allenamento aerobico si avrà una sensazione di benessere
generalizzato (liberazione di endorfine, "ormoni del piacere") ed un
miglioramento della performance in acqua grazie alla diminuzione dei
consumi personali dei gas respirati (che in termini pratici significa maggior
durata dei gas nella bombola). La capacità di protrarre a lungo un lavoro
dipende infatti dalla potenza massimale aerobica della persona, ossia dal
suo massimo consumo di ossigeno, che è correlato al grado di allenamento
/ fitness.
Un altro vantaggio di chi pratica attività aerobica è quello di eliminare
più velocemente l’anidride carbonica, normalmente prodotta da nostro
organismo durante i processi di combustione tra ossigeno ed alimenti.
Per esempio un soggetto allenato sarà in grado di compiere dei tratti
controcorrente senza avere "il fiatone" e soprattutto, sarà pronto a
compiere un altro tratto a ritmo sostenuto molto prima di una persona
non allenata (questo perché il suo organismo rientrerà nei parametri della
normalità fisiologica in tempi più veloci).
Oltre che per l’apparato respiratorio, l’allenamento è importante anche per
rinforzare l’apparato cardiovascolare e per prepararlo ad affrontare carichi
di lavoro superiori alla norma. Infatti non ci dobbiamo dimenticare che a
volte, durante l’immersione, ci si trova di fronte a situazioni di stress fisico
non pianificate durante il briefing (pinneggiare controcorrente, aiutare
il compagno in difficoltà, etc) o stress emotivo (paura per qualcosa di
imprevisto) o stress termico (acqua fredda).
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Vista l’importanza dell’apparato cardio-respiratorio è chiaro che sigarette e
fumo sono assolutamente da evitare (indipendentemente dall’essere sub o
meno).
Praticando attività aerobiche 2-3 volte a settimana con una durata minima
di una quarantina di minuti, aiuteremo il nostro organismo non solo nella
nostra vita di subacquei ma nella vita di tutti i giorni.
Il tempo dedicato all’attività sportiva dovrebbe far parte dei normali
impegni che ognuno ha nella propria vita, in quanto, oltre al benessere
immediato, porterà a benefici a lungo termine, anche se a costo di un po’
di sacrifici e un po’ di fatica.
L’allenamento effettuato con costanza porta nel corso del tempo ad una
sorta di assuefazione e quando, per un qualsiasi motivo, si è costretti ad
interromperlo per un periodo se ne sente fisicamente e psicologicamente la
mancanza.
Al di là comunque della forma di training che si sceglie di fare, ciò che è
importante è la costanza della preparazione nel corso del tempo, solo così
si avranno benefici sul fisico e sulla mente.
Ricordiamoci inoltre che anche il camminare per la città, fare le scale o
muoversi in casa rappresentano
modi per svolgere attività
aerobica.
Il nuoto, la corsa, il ciclismo si
definiscono attività aerobiche
di tipo continuo, perchè si
mantiene una certa attività
fisica per un tempo prolungato
oltre i 15 minuti e perchè lo
sforzo rimane sempre entro
l'80% del consumo di ossigeno.
Esistono altri tipi di allenamento
di tipo aerobico oltre quello
continuo (l'interval training e le
ripetute) ma sono più complessi
nella gestione e più indicati a
veri e propri sportivi. Ritengo
infatti che per un subacqueo ricreativo,
eativo che si immerge in tranquillità per il
gusto di ammirare il mare, sia sufficiente allenarsi con metodiche semplici.
Oltre all’attività aerobica, è ugualmente importante l'allenamento di
resistenza e gli esercizi con i pesi per migliorare la forza muscolare e
"definire" la muscolatura. Inoltre questo tipo di esercizi contribuisce a
bruciare il grasso corporeo.
Una cosa molto importante va infine ricordata: le sedute di allenamento
vanno ben calibrate e devono essere intervallate anche da necessari giorni
di riposo.
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I benefici che può apportare in generale l'esercizio fisico sono:
-
diminuzione della pressione arteriosa media;
diminuzione del colesterolo totale ed LDL (colesterolo cattivo);
aumento del colesterolo buono (HDL);
diminuzione del grasso corporeo;
rinforzo muscolo-scheletrico;
miglioramento dell'efficienza cardio-polmonare;
prevenzione dello sviluppo del diabete;
aumento della tolleranza allo stress;
aumentata liberazione di endorfine (ormoni del benessere).
Quali sono i benefici invece per il subacqueo?
Durante l’attività motoria si liberano le microbolle (sappiamo quanto siano
potenzialmente pericolose per i subacquei): per questo motivo è importante
svolgere attività fisica costante (per eliminarne il maggior numero
possibile), ma non nelle ore precedenti le immersioni. Inoltre con l’attività
fisica si produce monossido d’azoto meglio conosciuto come ossido nitrico
(NO) che è un mediatore biochimico che induce riduzione dell’aggregabilità
delle piastrine e dell’adesività dei leucociti alle pareti dei vasi sanguigni, e,
in parte, raggiunge la sottostante muscolatura liscia vascolare inducendone
il rilasciamento. Tradotti in termini subacquei, gli effetti anti-aggreganti,
anti-infiammatori ed anti-ipertensivi, significano minor aggressione da
parte delle bolle.
In conclusione: l’attività fisica è uno dei regali più belli che possiamo fare a
noi stessi sia che siamo subacquei sia che non lo siamo.
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La donna e l'immersione
Per decenni si è pensato che l'essere donna fosse una "controindicazione"
all'attività subacquea a causa della minor prestanza fisica, delle
modificazioni ormonali che potevano predisporre maggiormente agli
incidenti da decompressione (PDD) ed a causa del rischio di attacchi da
parte di squali durante i giorni del ciclo mestruale.
Il DAN (Diving Aler Network) riporta che negli anni "80 solo il 23% dei
subacquei era di sesso femminile, oggi quasi il 40% dei praticanti è
rappresentato da donne.
Questo non significa che la donna sia come l'uomo: ci sono alcune
differenze che è bene conoscere.
La donna, nell'arco della vita, sperimenta importanti modificazioni ormonali
(menarca, menopausa) e situazioni che ne modificano il corpo (gravidanza,
allattamento).
In generale la donna ha performance fisiche (potenza, velocità, capacità di
lavoro, forza fisica) inferiori rispetto all'uomo che si manifestano soprattutto
nella
gestione
dell'attrezzatura
n
ssubacquea fuori dall'acqua. Questo è
vero soprattutto dopo il menarca,
v
quando la ragazza accumula tessuto
q
adiposo a scapito di quello muscolare.
a
Per questo motivo si dice che una
P
rragazza dovrebbe essere alta almeno
150 cm e pesare almeno 45 kg per
1
essere in grado di maneggiare senza
e
difficoltà la propria attrezzatura.
d
Al giorno d'oggi il mercato della subacquea offre una grande varietà di
"marche" e "modelli" tanto da consentire a noi donne di scegliere secondo
le nostre esigenze. Il "problema" della prestanza fisica diventa meno
evidente in acqua, dove l'attrezzatura diventa magicamente leggera grazie
alla "spinta di Archimede" e quindi facilmente gestibile.
La diversa struttura fisica ha dei vantaggi per la donna che richiede meno
ossigeno (e produce meno anidride carbonica), consuma meno aria e
quindi può utilizzare bombole più piccole.
La donna rispetto all'uomo ha una maggiorpercentuale di grasso: galleggia
meglio ed ha maggior protezione verso il freddo.
Ma allora perchè le donne soffrono di più il freddo ripetto agli uomini?
Perchè hanno meno muscoli e quindi minor capacità di produrre calore.
Hanno inoltre un rapporto superficie/volume maggiore e questo comporta
una maggior perdita di calore per conduzione.
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
191
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E durante il ciclo mestruale? Bisogna chiarire se "in quei giorni" ci si
può immergere o meno e se c'è un rischio maggiore di incorrere in una
PDD. Se le condizioni psico-fisiche della subacquea sono buone non vi è
alcun motivo per non fare immersioni. Per buone condizioni psico-fisiche
si intende non accusare sintomi tipo nausea, vomito, cefalea, eccessiva
tensione mammaria, facile affaticabilità, alterazioni dell'umore (tutti sintomi
tipici del periodo pre-mestruale e dei primi giorni del ciclo).
Da notare che la maggior ritenzione idrica e il conseguente edema delle
mucose potrebbero rendere più difficoltosa la compensazione. Il consiglio è
quello
di controllare l'alimentazione
q
evitando
quegli alimenti che possono
e
ulteriormente
aumentare la ritenzione di
u
liquidi
o
compromettere
una
li
compensazione
già difficoltosa (latticini,
c
agrumi,
alcolici, etc.); consigliati invece
a
alimenti
tipo ananas e mirtillo che
a
favoriscono
l'eliminazione di liqidi e la
f
protezione
della parete capillare. Non c’è
p
invece
alcuna prova scientifica che la
in
ritenzione
di liquidi e l’edema tissutale
r
siano
causa di un rallentamento nella
s
liberazione
dell’azoto accumulato durante
li
l'immersione.
l'
l'utilizzo di tamponi assorbenti in relazione
Nessun problema nemmeno per l'u
all'aria in essi contenuta (compressione ed espansione durante le diverse
fasi dell'immersione).
Se assumiamo contracettivi orali, che aumentano l'adesività delle piastrine
e la tendenza alla coagulazione, è consigliabile una maggior prudenza in
immersione (profili più conservativi, utilizzo di miscele iperossigenate,
maggior attenzione all'idratazione e all'alimentazione, evitare eccessiva
esposizione al sole, etc.) ma non è necessario astenersi dalle immersioni.
Una delle domande ricorrenti è se ci si può immergere nel periodo
della gravidanza. Esistono pochi dati a riguardo: gli effetti dell’azoto e
dell’ossigeno, ad elevate pressioni parziali, sullo sviluppo del feto non sono
conosciuti e quindi si sconsiglia di fare immersioni in questo periodo.
Ma quanto tempo bisogna aspettare dopo il parto per tornare in acqua?
Dopo un parto spontaneo bisogna aspettare 4-6 settimane, per dar tempo
alla cervice uterina di chiudersi e per evitare il rischio di infezione; nel
caso di parto cesareo bisogna invece aspettare 6-8 settimane affinchè si
verifichi la completa guarigione della ferita. In entrambi i casi ovviamente
è di primaria importanza la valutazione del ginecologo.
Dopo la maternità è necessario ritrovare una buona forma fisica per
ritornare all'attività subacquea nella massima sicurezza.
192
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Durante l'allattamento invece non vi è un divieto assoluto alle immersioni
in quanto il latte materno non è influenzato dalle immersioni: ovviamente
non ci si può immergere in caso di infiammazioni ed infezioni al seno.
Bisogna invece stare attenti a non incorrere in uno stato di disidratazione
che potrebbe comportare una riduzione nella produzione di latte.
Anche per la menopausa ci sono pochi dati. Non sembra comunque
che l'attività subacquea influisca sulla funzione delle cellule dell'osso
(osteobalsti ed osteoclasti), mentre si conosce l'effetto benefico della
pressione idrostatica sulla deposizione di calcio nelle ossa.
A fronte di tanti dubbi e poche certezze sull'universo femminile, bisogna
sottolineare che la donna ha una maggior capacità psico-attitudinale
rispetto all'uomo ed è meno incline a comportamenti rischiosi: questo fa sì
che sia meno predisposta ad incidenti subacquei in generale.
Possiamo quindi concludere che essere donna non è una "controindicazione"
all'attività subacquea, basta semplicemente conoscere i cambiamenti a cui
è sottoposto il nostro corpo nel corso della vita per guidarlo al meglio nel
fantastico mondo sommerso.
Open Water Diver
Dive
er - CMAS-PTA P1
193
194
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NOTA:
Per tempi e profondità intermedi a quelli in tabella
1, 2 scegliere i valori immediatamente superiori
17
27
38
50
62
76
91
107
125
145
167
193
223
260
307
371
9
80 14
7
12
17
22
28
33
39
45
51
57
60
70 7
18
9
12
15
20
21
27
28
36
34
44
41
53
48
63
56
73
63
84
71
95
80
108
89
121
135
92
151 100 4
163 110 8
180 14
15
6
6
6
12
(Singola)
6
24
6
27
6
30
6
33
6
36
6
• Immergersi in buone condizioni psico fisiche, e nei limiti del proprio brevetto
• Pianificare l’immersione in curva di NON decompressione (si consiglia di raggiungere quota 6 m entro la fine del tempo pianificato)
• Raggiungere la massima profondità a inizio immersione. NON YO-YO
• In presenza di fattori di rischio, (freddo, fatica, corrente, stress etc...) usare il tempo successivo nella tabella
• Sosta di sicurezza (3 min a 5 m - Emersione: 3m/min da 6 m alla superficie
• Sosta profonda (immersione in curva): 2,5 min a metà della max prof. (stacco dal fondo 2,5 min. prima del tempo di tabella)
6
tempo di decompressione a 6 m
tempo fuori curva di sicurezza
tempo limite in curva di sicurezza
tempo entro la curva di sicurezza
Consumi elevati
20 4
15 1
2
4
6
9
10
39
ARIA
3
4
3
5
4
6
5
7
6
9
6
10
7
11
8
12
9
14
10
14
11
16
12
19
12
17
14
20
15
23
21
16
24
18
28
15
24
19
28
21
32
32
37
25
20
20 2
28
36
42
30
25 3
35 4 30 3
25 8
47
39
10
14
45
30
48
40 14 35 15
55 9
60 14
21
Velocità di risalita: 9 m/min
ATTENZIONE! IL RISPETTO DELLE TABELLE NON ESCLUDE COMPLETAMENTE I RISCHI DELL’IMMERSIONE
26
43
61
82
106
133
165
205
256
330
461
illim.
6
Velocità di discesa: 23 m/min (max)
1 - TABELLA DI IMMERSIONE
19
20
25 3
G.A.
A
B
C
D
E
F
G
H
I
J
K
L
M
N
P
Z
Tappe
Profondità
Pure Tech Agency
Open Water Diver - CMAS-PTA P1
B
0:10
0:55
1:56
2:11
2:12
4:31*
C
0:10
0:52
0:53
1:44
1:48
3:03
3:04
5:23*
D
0:10
0:52
0:53
1:44
1:45
2:39
2:40
3:55
3:56
6:15*
E
0:10
0:52
0:53
1:44
1:45
2:37
2:38
3:31
3:32
4:48
4:49
7:08*
F
H
0:53
1:44
1:45
2:37
2:38
3:29
3:30
4:23
4:24
5:40
5:41
8:00*
1:45
2:37
2:38
3:29
3:30
4:21
4:22
5:16
5:17
6:32
6:33
8:52*
0:10
0:52
0:10 0:53
0:52 1:44
G
2:38
3:29
3:30
4:21
4:22
5:13
5:14
6:08
6:09
7:24
7:25
9:44*
0:10
0:52
0:53
1:44
1:45
2:37
I
3:30
4:21
4:22
5:13
5:14
6:06
6:07
7:00
7:01
8:16
8:17
10:36*
0:10
0:52
0:53
1:44
1:45
2:37
2:38
3:29
J
0:10
0:52
0:53
1:44
1:45
2:37
2:38
3:29
3:30
4:21
4:22
5:13
5:14
6:06
6:07
6:58
6:59
7:52
7:53
9:09
9:10
11:29*
K
Z
0:10
0:52
0:53
1:44
1:45
2:37
2:38
3:29
3:30
4:21
4:22
5:13
5:14
6:06
6:07
6:58
6:59
7:50
7:51
8:42
O
0:10
0:52
0:53
1:44
1:45
2:37
2:38
3:29
3:30
4:21
4:22
5:13
5:14
6:06
6:07
6:58
6:59
7:50
N
0:10
0:52
0:53
1:44
1:45
2:37
2:38
3:29
3:30
4:21
4:22
5:13
5:14
6:06
6:07
6:58
M
0:10
0:52
0:53
1:44
1:45
2:37
2:38
3:29
3:30
4:21
4:22
5:13
5:14
6:06
5:14
6:06
6:07
6:58
6:59
7:50
6:07 6:59 7:51 8:43
6:58 7:50 8:42 9:34
6:59 7:51 8:43 9:35
7:50 8:42 9:34 10:27
7:51 8:43 9:35 10:28
8:42 9:34 10:27 11:19
7:51 8:43 9:35 10:28 11:20
8:44 9:37 10:29 11:21 12:13
8:45 9:38 10:30 11:22 12:14
10:01 10:53 11:45 12:37 13:30
10:02 10:57 11:46 12:38 13:31
12:21* 13:13* 14:05* 14:58* 15:50*
0:10
0:52
0:53
1:44
1:45
2:37
2:38
3:29
3:30
4:21
4:22
5:13
L
• La reimmersione entro 10 min va considerata continuazione dell’immersione precedente
• Tra due immersioni successive si consiglia un intervallo di superficie minimo di 2 h
• L’immersione ripetitiva deve durare almeno 15 min ed essere meno profonda della precedente
• Non eccedere con immersioni ripetitive per più giorni consecutivi. Interrompere con periodi di riposo
0:10
1:16
0:10 1:17
2:20* 3:36*
A
G.A. iniziale
2
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+23 +19 +16
+17 +14 +12
+11
+63 +39 +29
+44 +28 +29
+27 +18 +13
B
A
353 150
343 142
332 134
320 126
81
75
69
63
51
+9
46
41
36
31
40
+8
36
32
28
23
32
29
+7
+10
25
24
21
+6
+9
18
14
20
17
+5
+8
14
11
8
15
12
+5
+8
10
7
4
+14 +12 +11 +10
21
11
2
10
8
+5
+7
6
+9
3
1
-
6
4
+4
+6
1
+9
-
-
-
+18 +16 +14 +13 +12 +11
17
5
-
-
-
6
4
+4
+6
2
+8
+10
-
10:02
12:21* intervallo oltre il quale l’immersione successiva non è ripetitiva
1
-
+4
+6
-
-
+8
+9
-
-
+12 +11
-
-
+14 +13
-
-
-
+16 +15
-
-
+19 +17
+21 +19
-
-
+23
+23 +21
l’immersione successiva non modifica il G.A.
immersione
il tempo residuo in curva di sicurezza e illimitato
NON fattibile
+136 tempo fittizio da aggiungere al tempo reale di immersione
27
tempo residuo in curva di sicurezza, (-) immersione fuori curva
*
*
*
*
57
8
-
+17 +15
+22 +19 +17 +16 +14 +13
14
-
-
-
C
308 118
19
2
-
-
+29 +24 +20
*
25
4
-
-
+25 +22 +20 +18
10
-
-
+83 +51 +37
50
14
-
1
+29 +26 +23 +21 +19 +18
6
+33 +29 +26 +24 +22 +20
1
D
294 108
20
9
4
+35 +29 +25
*
43
14
8
+106 +63 +45
99
35
27
E
279
89
78
+42 +35 +29
*
263
245
+134 +77 +55
-
F
-
+38 +33 +30 +27 +24 +22
G
*
*
*
+49 +40 +34
-
-
+166 +92 +64
-
-
+57 +46 +39
-
-
+206 +108 +74
-
-
H
-
-
+65 +52 +44
2
-
+257 +126 +85
19
-
I
66
11
+73 +58 +49 +42 +37 +33 +30 +27 +25
225
54
+331 +146 +97
J
203
+462 +168 +109 +81 +65 +54 +46 +41 +36 +33 +30 +27
41
27
-
-
-
L
177
147
11
-
-
+224 +136 +99 +79 +65 +55 +48 +43 +39
110
-
-
+261 +152 +109 +86 +71 +60 +52 +47
63
-
+308 +169 +120 +93 +77 +65
-
+372 +188 +131 +101 +83
9 12 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 45
K
*
6
Profondità dell’immersione successiva
3 - TEMPO DI AZOTO RESIDUO
+194 +122 +90 +72 +59 +51 +44 +40 +36 +32
M
N
O
Z
G.A. Finale
2 - INTERVALLO DI SUPERFICIE
Pure Tech Agency
195
Pure Tech Agency
Personal Dive Log
di
..............................................................................................
Numeri Utili:
EMERGENZA MEDICA ......................................................
DAN ...................................................................................
EMERGENZA IN MARE .....................................................
CAPITANERIA DI PORTO ..................................................
__________________ ..........................................................
196
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Pure Tech Agency
Personal Dive Log
immersione N.
Data
Luogo
Informazioni Personali
nome: .....................................................................................................................
indirizzo: .................................................................................................................
CAP: ........................ città: ...................................................................................
tel. .........................................................................................................................
email: .....................................................................................................................
In caso di emergenza contattare
nome: .....................................................................................................................
tel. ..........................................................................................................................
nome: .....................................................................................................................
tel. ..........................................................................................................................
Informazioni mediche
allergie: ...................................................................................................................
gruppo sanguigno: ................................................................................................
farmaci/terapie in corso: ........................................................................................
................................................................................................................................
medico: ..................................................................................................................
tel. ..........................................................................................................................
Assicurazione
compagnia: ............................................................................................................
N. di Polizza: ..........................................................................................................
tel. ..........................................................................................................................
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197
Pure Tech Agency
Personal Dive Log
immersione N.
Data
Luogo
Intervallo di superficie
Sosta di sicurezza
Profondità
Tempo Immersione Reale
Tempo Azoto Residuo
Tempo Totale Immersione
Tempo
Computer
Tempo
Tabelle
Superficie
Temperatura acqua .......... °C
Ora entrata ...........................
Temperatura Aria
Ora uscita .............................
Corrente
.......... °C
Visibilità
Bombola
Soleggiato
Calma
Nessuna
Scarsa
Pressione .....................
Piovoso
Increspata
Leggera
Sufficiente
Capacità ......................
Nebbioso
Mossa
Media
Buona
Nuvoloso
Agitata
Forte
ottima
Tipo di Immersione
Muta
Barca
Umida
Riva
Semi Stagna
Relitto
Stagna
Inizio ............................
Fine ..............................
Consumo lt x min ........
Zavorra
............. kg.
Nitrox
%O2 ............................
..........
Compagni di Immersione:
NOTE:
..................................................................
..................................................................
..................................................................
..................................................................
..................................................................
..................................................................
Convalida
per
spazio
198
lub
logo c
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Pure Tech Agency
MODULO ADDESTRAMENTO DIVER
COMPILARE E FIRMARE
DOPO OGNI LEZIONE/ESERCITAZIONE
FREQUENZA LEZIONI
TEORIA MOD 1
TEORIA MOD 2
TEORIA MOD 3
1 Data ............................................
1 Data ............................................
1 Data ............................................
Allievo ............................................
Allievo ............................................
Allievo ............................................
Istruttore .........................................
Istruttore .........................................
Istruttore .........................................
TEORIA MOD 4
TEORIA MOD 5
TEORIA MOD 6
1 Data ............................................
1 Data ............................................
1 Data ............................................
Allievo ............................................
Allievo ............................................
Allievo ............................................
Istruttore .........................................
Istruttore .........................................
Istruttore .........................................
AC 1
AC 2
AC 3
1 Data ............................................
1 Data ............................................
1 Data ............................................
Allievo ............................................
Allievo ............................................
Allievo ............................................
Istruttore .........................................
Istruttore .........................................
Istruttore .........................................
AC 4
AC 5
AC RECUPERO
1 Data ............................................
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Allievo ............................................
Allievo ............................................
Allievo ............................................
Istruttore .........................................
Istruttore .........................................
Istruttore .........................................
AL 1
AL 2
AL 3
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Allievo ............................................
Allievo ............................................
Allievo ............................................
Istruttore .........................................
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Istruttore .........................................
AL 4
AL 5
AL RECUPERO
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Allievo ............................................
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Open Water Diver - CMAS-PTA P1
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