Invenzioni e inventori disneyani
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Invenzioni e inventori disneyani
COLLEZIONISMO DISNEYANO Invenzioni e inventori disneyani di Alberto Becattini Archimede Pitagorico con uno speciale scacciamosche multiplo di sua invenzione, su una copertina disegnata da Carl Barks. Essendo il frutto dell’immaginazione di geniali autori, i cartoni animati disneyani, e più ancora le storie a fumetti, sono densi di inventori ed invenzioni. Di seguito ci proponiamo di ricordare le più eclatanti e, perché no, le più bizzarre. 1 – Tre folli scienziati Nel cortometraggio animato The Mad Doctor, Topolino si confronta all’interno di un vecchio castello con un folle scienziato noto come Dottor XXX, dopo che questi ha rapito Pluto per sottoporlo ad un assurdo esperimento. Quando lo short viene distribuito sugli schermi americani, il 21 gennaio 1933, lo sceneggiatore Webb Smith e il disegnatore Floyd Gottfredson hanno già avviato da tempo la storia in strisce quotidiane Blaggard Castle (Topolino e Orazio nel castello in- il carbone in diamanti. Rivivono quindi la sequenza del 1932 nelle strisce dal 24/1 al 19/2/1994, rielaborata da Gary Whitney (testi) e Rick Hoover (disegni), per riproporsi poi in Ecks and Doublex Reform (26/12/1994-14/1/1995, disegni di Rick Hoover), dove sperimentano con scarso successo una serie di invenzioni quali un raggio pulitore, un robot tuttofare, una vibro-sedia aerobica e un raggio per cuocere gli hamburger. sano sull’energia atomica. Più di una potenza straniera ha tentato di farsi cedere o di carpire il segreto di Enigm (fa da agente ad una di esse il 2 – L’uomo dell’atomo Ancora nelle strisce quotidiane di Mickey Mouse, il 14 dicembre 1936 fa la sua prima apparizione lo scienziato di origine tedesca chiamato Doctor Einmug (Dottor Enigm), il quale ha inventato un’auto volante e ha il suo laboratorio su un’isola sospesa nel cielo (da qui il titolo originale della sequenza, Island in the Sky, nota in Italia come Topolino e il mistero dell’Uomo Nuvola, 30/11/19363/4/1937). Enigm sembra dunque aver vinto la forza di gravità, ma le potenzialità del suo enorme macchinario sono illimitate, e si ba- Topolino e Pippo con i prof. Marlin e Zapotec e la loro macchina del tempo, ritratti da Massimo De Vita Tip alle prese con la cassetta elettronica costruita da suo zio Topolino, nella striscia quotidiana del 30 ottobre 1943 cantato, 14/11/1932-10/2/1933). Anche qui Topolino, in compagnia del cavallo Orazio Cavezza, si ritrova in un tetro maniero e deve vedersela non con uno, ma con tre scienziati pazzi dalla foggia scimmiesca, che rispondono ai nomi di Prof. Ecks, Doublex e Triplex (Professor Acca, Kappa e Zeta) e che hanno inventato un raggio ipnotico che annulla la volontà di chi ne viene colpito. Acca e Kappa riappaiono ben 57 anni dopo nelle strisce quotidiane di Mickey Mouse, nella sequenza The Time Transmuter (4-23/6/1990, disegni di Alex Howell), dove si propongono di accelerare il tempo in modo da trasformare velocemente “solito” Gambadilegno). Cosicché lo scienziato si risolve, alla fine della sequenza creata da Ted Osborne (testi) e Floyd Gottfredson (disegni), a partire con la sua “isola celeste” verso un altro pianeta. Tre anni dopo, Enigm ricompare sulla Terra ed ospita Paperino e il marinaio Mac in Doctor Einmug’s Slave, storia realizzata da William A. Ward e apparsa a puntate sul britannico Mickey Mouse Weekly (17/24/5/1940). Qui il teutonico scien- Topolino in balìa delle diaboliche invenzioni del dottor XXX nel cortometraggio animato The Mad Doctor (1933) 32 ziato tiene in schiavitù Gambadilegno e intraprende con lui, Paperino e Mac, un singolare viaggio siderale verso Venere. A rilanciare Enigm è tuttavia Romano Scarpa, che nel marzo 1959 pubblica su Topolino la splendida Topolino e la Dimensione Delta. In questa storia scopriamo che il Dottore risiede ora in un luogo teoricamente inaccessibile, fuori dal nostro spazio-tempo: la Dimensione Delta, appunto. Qui ha messo a punto una incredibile invenzione, il “bambatrone”, con il quale ha creato due atomi umanizzati, Atomino Bip-Bip e Atomino Bep-Bep, quest’ultimo sfruttato da Gambadilegno, il quale medita di dominare il mondo con un esercito di atomi ingigantiti. Da qui in poi, Enigm riapparirà in numerose altre storie realizzate in vari paesi. Tra i quali, ovviamente, c’è l’Italia, che lo vedrà co-protagonista di avventure quali Topolino e il raggio fusore (testi di Gian Giacomo Dalmasso, disegni di Luciano Bottaro, 1968), dove inventa appunto un raggio “silenzioso e invisibile, capace di fondere, nel punto colpito, qualsiasi metallo”. I professori Acca, Kappa e Zeta vittime del loro raggio ipnotico nella striscia di Mickey Mouse del 30 gennaio 1933 3 – La cassetta elettronica Si dice spesso che molte scoperte e invenzioni nascano dalla casualità. È senz’altro vero nel caso della ’Lectro Box, straordinario strumento i cui poteri ci vengono mostrati nella sequenza in strisce quotidiane di Bill Walsh (testi) e venzioni. Dopo aver indossato una “maschera traduttrice universale” ed aver creato uno spray per far starnutire le pulci e un orologio a cucù con l’uccellino in camicia di forza, Eta supera se stesso nella sequenza nota come The Atombrella and the Rhyming Man (30/49/10/1948), dove inventa appunto un “atombrello” per difendersi dalla bomba atomica, ma anche da qualsiasi altra minaccia, in quanto (“Inventore di qualsiasi cosa”) si mette in luce già nella storia nota in Italia come Paperino e la macchina soffiapensieri (giugno 1952), dove le sue “scatole pensanti” rendono senzienti e parlanti animali non antropomorfi quali un lupo e un coniglio. Archimede è senza dubbio un inventore geniale, ma per qualche motivo le sue creazioni spesso non sortiscono l’effetto desiderato, oppure non vengono 4 – L’Uomo del 2000 e l’Atombrello Tra le molte sue doti, Eega Beeva (Eta Beta), il sorprendente ometto che proviene dall’anno 2947, creato per le strisce quotidiane di Topolino da Bill Walsh e Floyd Gottfredson, ha anche quella di saper realizzare mirabolanti inIl Dottor Enigm mostra a Topolino e Pippo il suo enorme macchinario atomico in Topolino e il mistero dell’Uomo Nuvola (1937) crea intorno a chi lo indossa una impenetrabile barriera protettiva. L’invenzione verrà sottoposta al vaglio dello scienziato-bambino Everett Koppenhooper (il cui cognome echeggia quello del fisico americano Robert Oppenheimer, considerato il padre dell’atomica USA), e tenterà di sottrargliela l’inquietante Rhyming Man (reso in italiano come Spia Poeta in quanto parla in versi), che intende usarla per rendere invincibile un suo personale esercito e guidarlo alla conquista del mondo. 5 – L’inventore universale Tra gli inventori disneyani, certamente il più pervicace è Gyro Gearloose (Archimede Pitagorico), ideato da Carl Barks per le storie dei Paperi nel 1952. Quello che ben presto si autodefinirà Inventor of Anything Il Dottor Enigm impegnato a ingrandire atomi con il “bambatrone”, da Topolino e la Dimensione Delta (1959) Floyd Gottfredson (disegni) nota in Italia come Topolino e la cassetta elettronica (25/10/1943-5/2/1944). Il Topo la realizza assemblando vari rottami raccolti dal suo nipotino Morty (Tip), ottenendo uno strumento dotato di incredibili poteri. Riesce infatti, tra l’altro, a ingigantire un batterio e a riportare in vita un trisavolo di Topolino del XVIII secolo, Jonathan Mouse (Don Castriziano Rattone), ma anche a far sparire in un attimo il professore di fisica J. M. Redundant. Ovviamente la “cassetta” fa gola a chi è assetato di potere, come il malvagio scienziato Dr. Grut (Dottor Leone Zazzera), il quale si serve di creature dagli occhi spenti, prive di volontà e di parola, chiamate Aberzombies (Semivivi). Topolino, Minni e Doc Static nel laboratorio di quest’ultimo, disegnati da César Ferioli 33 apprezzate da coloro i quali ne fruiscono (compreso lo stesso Archimede). In ogni caso, nelle storie realizzate da Barks, ne troviamo di memorabili, quali una macchina in grado di tradurre il miagolìo dei gatti, un robot di nome Roscoe che riesce a leggere nel pensiero, un pozzo dei desideri che funziona depositandovi un cent e un marchingegno che può trasformare la sabbia in cibo. Ovviamente Archimede è attivissimo anche nelle storie realizzate da altri autori in altri paesi. In Italia, per esempio. In Paperino e l’audiofonoripetitore (testi di Gian Giacomo Dalmasso, disegni di Giuseppe Perego, 1960), inventa un robot per far studiare Qui, Quo e Qua. In Paperino e il pozzangherifugo (testi di Rodolfo Cimino, disegni di Pier Lorenzo De Vita, 1970) prosciuga le pozzanghere trasferendo l’umidità agli antipodi. In Qui, Quo, Qua e il “meeting” dei miti (testi di Bruno Concina, disegni di Guido Scala, 1980), fa sì che personaggi delle favole come il Gatto con gli Stivali prendano vita. 6 – Il malvagio aquilotto Il corrispettivo malvagio di Archimede Pitagorico e il suo principale avversario è Emil Eagle (Spennacchiotto), aquilotto-scienziato creato nel 1966 dallo sceneggiatore Vic Lockman. Da allora, con le sue malefiche invenzioni, il bieco rapace dà filo da torcere un po’ a tutti i personaggi disneyani. Giusto per fare alcuni esempi, Michele Gazzarri e Pier Lorenzo De Vita esemplificano il frutto del suo perverso genio in Qui, Quo, Qua e lo schiaccianoci atomico (1972); in Brasile, dove è conosciuto come Prof. Gavião, evoca con un macchinario di sua invenzione Manchester, un avo di Macchia Nera (accade in O Inventor Do Mal, testi di Júlio de Andrade, disegni di Sérgio Lima, 1975); grazie a lui, i Bassotti proiettano la loro immagine nel deposito in Zio Paperone e i Bassotti inesistenti (testi di Eddy Segantini, disegni di Giulio Chierchini, 1976); Jack Manning ritrae il suo generatore di cicloni in Uncle Scrooge – The Mysterious Twisters (Zio Paperone e la tromba d’aria, 1981); nel 1991, Spennacchiotto inventa una macchina che fa addormentare gli abitanti di Paperopoli in Gyro Gearloose – The Big Sleep (testi di Paul Halas e Donne Avenell, disegni di Santiago Scalabroni). 7 – Doc Static Si ispira al Dr. Emmett Brown interpretato da Christopher Lloyd nel film Back to the Future (Ritorno al futuro, 1985) e nei suoi sequel l’occhialuto Doc Static, scienziato amico di Topolino, che viene ideato dallo sceneggiatore Michael T. Gilbert e visualizzato da César Ferioli per la storia Plastic Mickey! (Topolino – L’avventura elastica, 1995), dove una formula da lui elaborata rende appunto il Topo simile a Plastic Man o a Mister Fantastic. Da allora Doc Static è una presenza costante nelle storie di Topolino prodotte dal gruppo danese Egmont e disegnate anche, tra gli altri, da Paco Rodríguez e da Noel Van Horn. Tra le sue molte invenzioni ricorderemo una macchina che riduce chiunque e qualsiasi cosa alle dimensioni di un atomo. Accade nella storia scritta da Pat e Carol McGreal Your Inner Goof (2007), dove Topolino e Macchia Nera si combattono a bordo di mini-sottomarini dentro il corpo di Pippo. La trama di tale avventura si rifà abbastanza chiaramente a quella del fantascientifico film del 1966 Fantastic Voyage (Viaggio allucinante). 8 – Macchine del Tempo Un paragrafo a sé meritano senz’altro le numerose macchine del tempo apparse nelle storie disneyane, ovviamente ispirate alla Time Machine che dà il titolo al celebre romanzo di Herbert George Wells del 1895. Statisticamente, risulta essere Archimede Pitagorico Paperi e Vichinghi sulla copertina di José Tello per uno degli albi della serie The Time Machine pubblicati da Egmont Paperone ne commissiona una ad Archimede per far sì che Paperino e Paperoga possano intervistare i grandi della storia per il suo quotidiano, il Papersera; il gruppo editoriale danese Egmont introduce la macchina creata da Archimede in The Time Machine (Zio Paperone e il tempo della stoffa, testi di Patsy Trench e Tom Anderson, disegni di Daniel Branca, 1983). Alla Time l’inventore della maggior parte di queste macchine. In Italia la prima di esse appare nel dicembre 1960 in Archimede Pitagorico e la macchina del tempo (testi di Carlo Chendi, disegni di Giuseppe Perego); negli USA, Topolino e Pippo intraprendono una serie di viaggi nel tempo a bordo di una macchina creata da Archimede a partire da Trapped in Time (Topolino e l’avven- Spennacchiotto aziona il trita-atomi di sua invenzione in una storia disegnata da Romano Scarpa nel 1969 tura delle avventure, disegni di Paul Murry, 1966); in Brasile, nella storia di Paulo de Paiva Lima (testi) e Irineu Soares Rodrigues (disegni) Reportagem Histórica (1977), Zio Machine viene poi dedicato un intero ciclo di storie e di graphic novel che si snoda tra il 1986 e il 2006, dove la macchina assume prima forma sferica e poi simile a quella 34 di una castagna, con una ruota di carro da un lato. Porterà i Paperi, tra l’altro, tra i Vichinghi, nella preistoria, nel Medioevo e nell’antica Grecia. Tra gli sceneggiatori di queste storie spiccano Stefan Printz-Påhlson, Paul Halas, Tom Anderson e Lars Jensen, tra i disegnatori Vicar, Marco Rota, Tino Santanach e Wanda Gattino. Nella storia in due parti A Dime in Time, pubblicata negli USA da W.D. Publications su DuckTales n. 17 e 18 (1991), troviamo addirittura due macchine del tempo: una è quella di Archimede, l’altra è invece in possesso della fattucchiera Magica De Spell (Amelia). Per essere precisi, la macchina di Amelia è un distorsore temporale del XXI secolo, che serve alla strega partenopea per giungere nel Klondike ai tempi della corsa all’oro e prendersi la Numero Uno, il primo decino guadagnato da Zio Paperone. I Paperi (con il pilota Jet McQuack) la inseguono, giungendo poi nel secondo episodio nell’antica Roma. La trama è di Bob Langhans, i disegni degli artisti argentini del Jaime Diaz Studio, tra i quali spicca Cosmé Quartieri. Almeno in una occasione, anche Spennacchiotto riesce a mettere a punto una sua macchina del tempo. Accade in The Beagle Boys & Uncle Scrooge – The Buccaneer’s Map (Zio Paperone e la mappa del filibustiere, disegni di Jack Manning, 1979), nella quale i Bassotti e Zio Paperone inseguono un fantastico tesoro, viaggiando appunto con la macchina inventata dallo scienziato-aquilotto. La più celebre e longeva tra le macchine del tempo disneyane è tuttavia quella inventata dai professori Marlin e Zapotec e celata nei sotterranei del Museo di Topolinia. Delle sue origini si dà conto nella storia di Giorgio Pezzin e Massimo De Vita Topolino e gli enigmi del tempo (1986), anche se la prima storia pubblicata di questa fortunata serie è Topolino e il segreto della Gioconda (testi di Bruno Concina, disegni di Massimo De Vita, 1985). Negli anni, il lungo ciclo della Macchina del Tempo, cui contribuiranno pure sceneggiatori quali Bruno Sarda, Alessandro Sisti, Massimo Marconi e Carlo Panaro e disegnatori quali Sergio Asteriti, Giampiero Ubezio e Luciano Gatto, vedrà Topolino e Pippo partecipare alla guerra di Troia e alla battaglia di Lepanto, nonché rivelare i segreti di Napoleone, dell’Isola di Pasqua, delle piramidi, di re Porsenna, del Nautilus, del quarto Beatle, dei disegni di Nazca e di Atlantide.