Le mosse vincenti. - Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano
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Le mosse vincenti. - Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano
Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri Le mosse vincenti. Il nuovo CNI, le grandi sfide, le prospettive della professione. Rivista dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano - gennaio- n. 55 Poste Italiane Spa - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 - CNS Udine. SOMMARIO Armando Zambrano è il nuovo Presidente del CNI. 4 Cambia il CNI. 4 Ormea. I piloni, la cultura del restauro. Di Filippo Bonfiglietti. 17 La modifica dell’ordinamento la facciamo noi. Di Laura Cavestri 6 Dopo il Sudan, Portofranco. Di Tomaso Lamperti. 18 Modello tedesco per le tariffe. Di Pierluigi Mutti 7 Il tradimento del mattone. Di Flavio Tresoldi. 20 Riforma delle professioni. 8 Sostenibilità dell’agricoltura per l’alimentazione umana. Di Pier Antonio Casellato. 23 Un sito in Ordine. Di Gianluca Sironi. 25 L’ingegnere elettrotecnico Giuliano Zuccoli. Di Silvio Bosetti. 13 Caro Pisapia, occorre intendersi. Lettera al Sindaco di Milano. 14 Esposizioni. Intervista a Jack Rowley L’Ordine. Il tuo partner. 16 LA FONDAZIONE LE COMMISSIONI 2828 42 46 Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri RIVISTA DELL’ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI MILANO Seguici su Facebook e Twitter. Tutti i giorni. ANNO XIV N. 55 - GENNAIO 2012 Direttore Responsabile Stefano Calzolari Direttore Editoriale Chiara Battistoni Comitato di Redazione Giuseppe Demarte, Pierluigi Fiorani, Aldo Franchi, Anna Minotti, Maria Grazia Sonzogno, Giuseppe Susani. Amministrazione e Redazione Corso Venezia, 16 - 20121 Milano tel. 02 76003731 (r.a.) fax 02 76004789 www.ordineingegneri.milano.it info@ordineingegneri.milano.it Gestione Editoriale e Pubblicità Consedit Sas tel. 0431 876070 info@consedit.com Stampa Poligrafiche San Marco Sas 34071 Cormòns, via E. Fermi 29 Z.I. Spedizione in A. P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 - CNS Udine. Iscrizione al Registro della Stampa del Tribunale di Milano n. 517 del 15/9/1997 Tiratura: 13.500 copie Chiuso il 30 gennaio 2011 Gli articoli e le note firmate esprimono l’opinione dell’autore e non impegnano l’Ordine né la Redazione della Rivisita. La redazione non è in alcun modo impegnata a pubblicare gli articoli ricevuti. I diritti per articoli ricevuti e pubblicati, per implicito assenso dell’autore, si intendono ceduti all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano. Credits: Makesim Shmeijov Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 3 Non a caso abbiamo deciso di titolare ‘le mosse vicenti’. Abbiamo atteso molto per un nuovo CNI. Ora non possiamo che vedere realizzate quelle risposte che da anni la professione si attende. Rivista* Cambia il CNI Adesso svolte decisive. S crivevamo su queste pagine: “Una vicenda alquanto intricata che ha portato il massimo Organo istituzionale della categoria ingegneristica, il Cni a subire, negli ultimi cinque anni una serie di avvicendamenti al suo vertice, alcuni a colpi di corsi e ricorsi ai Tribunali, altri figli di lotte intestine ai Consigli in carica. Storie e procedure che hanno rallentato il normale svolgimento dei lavori dell’Organo, con evidenti danni per la categoria per lo stesso buon nome dell’ingegneria”. E ancora: “dopo un lungo periodo di contenziosi interni alla professione è giunto il momento di permettere agli ingegneri di votare per eleggere una rappresentanza che sia davvero la miglior interprete dei progetti che la categoria intende intraprendere. Voglio ricordare che il voto è l’unico momento democratico per rinnovare e lasciarci alle spalle un passato difficile”. Con le elezioni finalmente alle spalle ora occorre dare una svolta nel metodo di 4 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri lavoro e nel progetto finale del Cni. Cominciamo dal metodo di lavoro. Il Cni sino ad oggi è parso quasi come un’enclave, una struttura distaccata dal resto degli Ordini. Va introdotta quindi la logica del network con il Consiglio che diventa il centro nevralgico di una rete composta dallo stesso Cni e dagli Ordini. Occorre dare la possibilità di valorizzare al massimo le eccellenze dei territori e farle diventare un bene prezioso per la categoria e, soprattutto, al servizio della collettività. Un concetto dunque che si lega al progetto. “E’ fondamentale - dicevamo - aumentare i collegamenti con il mondo esterno, dalla politica alle istituzioni, dagli enti al mondo del lavoro, stabilendo per ogni rapporto un progetto di azione e pianificando obiettivi e dislocando risorse. Il progetto è coerente con i rapporti che la categoria intende stabilire con il mondo esterno. Non bisogna mai dimenticare che il nostro obiettivo è tutelare la competenza e serietà dell’ingegneria perché solo un’ingegneria seria può tutelare la collettività”. La sfida è iniziata. Ora l’impegno più importante è quello di condizionare il lavoro del CNI a poche ma vincenti mosse perché la posta in gioco è davvero notevole e non possiamo sbagliare. Il futuro del Paese è legato - insieme a fattori macroeconomici - al futuro delle professioni; più saremo in grado di rinnovare il nostro assetto e maggiori saranno le possibilità di incidere sul destino del sistema Italia. Nel prossimo numero daremo ampio spazio alla voce dell’ingegneria interpellata dai progetti di trasformazione della categoria che sono insiti nei diversi provvedimenti legislativi del Governo Monti. l Il nuovo CNI. Presidente Ing. Armando Zambrano Ordine di Salerno Vicepresidente Vicario Ing. Fabio Bonfà Ordine di Padova Vicepresidente Ing. Gianni Massa Ordine di Cagliari Consigliere Segretario Ing. Riccardo Pellegatta Ordine di Milano Tesoriere Ing. Michele Lapenna Ordine di Potenza Consigliere Ing. Giovanni Cardinale Ordine di Arezzo Consigliere Ing. Gaetano Fede Ordine di Catania Consigliere Ing. Andrea Gianasso Ordine di Torino Consigliere Ing. Hansjorg Letzner Ordine di Bolzano Consigliere Ing. iunior Ania Lopez Ordine di Viterbo In alto, il Presidente del CNI, Zambrano. A lato, il Presidente uscente, Rolando. In alto, il marchio del Congresso nazionale degli Ordini che si è tenuto a settembre nella città di Bari. Consigliere Ing. Massimo Mariani Ordine di Perugia Consigliere Ing. Angelo Masi Ordine di Taranto Consigliere Ing. Nicola Monda Ordine di Napoli Consigliere Ing. Raffaele Solustri Ordine di Ancona Consigliere Ing. Angelo Valsecchi Ordine di Lecco Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri Ma davvero le credenziali ‘anticasta’ sono sufficienti per governare il Paese? E cosa c’entra l’abolizione delle tariffe con la concorrenza? Modifica dell’Ordinamento. DI LAURA CAVESTRI La facciamo noi. Parola di Zambrano. È la partita su cui il Governo si gioca molte delle sue credenziali 'anticasta', oltre a essere un braccio di ferro che Monti intraprese già quando era commissario Ue alla Concorrenza, senza sostanziali risultati. Il pacchetto-liberalizzazioni del Governo peraltro affidato al sottosegretario Antonio Catricalà, ex Garante Antitrust e convinto liberista - mira a portare a termine una deregolamentazione del mondo professionale. Ma l'intervento, a differenza di quelli previsti dal primo decreto della manovra, come ha spiegato lo stesso presidente del Consiglio, Mario Monti, «sarà sistematico, in modo che ognuno si renda conto che a ciascuno è richiesto qualche sacrificio e qualche arretramento». Monti è, infatti, convinto che le difficoltà incontrate su taxi e farmacie sono dovute proprio al fatto che sono state considerate due misure slegate da un intervento più complessivo e organico per la crescita. Poco trapela. Ma gli Ordini professionali che già entro agosto devono allineare i propri regolamenti al riordino della manovra di ferragosto (il Dl 138/2011 convertito con legge 148/2011) - potrebbero ritrovarsi con un decreto che cancella definitivamente il ricorso alle tariffe. Sia la manovra di ferragosto che la legge di stabilità (183/2011) hanno eliminato ogni riferimento ai tariffari nelle contrattazioni tra privati. Ma i tariffari non sono stati aboliti, restano in vigore nei casi di contenzioso, nei rapporti con la Pa e quando la presta- zione professionale è resa nell'interesse di terzi. Poi c'è da disciplinare, entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge 'salva-Italia', il funzionamento delle società di capitale tra professionisti. Per Gaetano Stella (presidente di Confprofessioni, il coordinamento delle associazioni sindacali dei professionisti) «non si tratta di salvare gli Ordini professionali da presunti tentativi di abolizioni, nè di ostracizzare la liberalizzazione tout court, ma di capire il modello professionale che scaturirà dalla riforma». Concordi anche gli ingegneri con la necessità di fare sacrifici. E, come spiega il presidente Armando Zambrano, siamo pronti «a portare per i primi di gennaio al ministro della Giustizia la nostra proposta di modifica dell'ordinamento». Da: Il Sole24Ore del 30 dicembre 2011. l Chiacchierato quanto discusso libro sugli ‘intoccabili’. Tutto vero? Credits: Mauro Scrobogna /La Presse 6 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri Armando ZAMBRANO, nuovo Presidente del CNI. IL SALUTO. E’ con assoluto orgoglio che mi appresto a ricoprire l'incarico di Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri. Un'attestazione di stima e fiducia da parte dei colleghi per iniziare un percorso di lavoro all'insegna delle tematiche più importanti per il futuro della nostra professione. Un ringraziamento particolare al collega Fabio Bonfà, Vicepresidente, per il suo impegno dato in questi mesi per la costruzione di questo nostro progetto. Tra le priorità individuate, oltre alla riforma delle professioni, anche la necessità di instaurare un rapporto costruttivo con l'Assemblea dei Presidenti, senza contare alcuni aspetti fondamentali per la categoria. Innanzitutto quelli tecnici, nella fattispecie pensiamo agli ambiti urbanistici, al terzo settore ed ad una serie di modifiche normative, imprescindibili per garantire la massima efficacia e trasparenza delle procedure. Non ultimo la sicurezza sia per quanto attiene ai lavoratori, impegnati ogni giorno nei cantieri, sia per quanto riguarda i cittadini. In questo senso, forte attenzione verrà prestata all'ambito degli infortuni domestici ed, inoltre, soprattutto alle tematiche relativo al territorio ed all’assetto idrogeologico. Con un obiettivo ben chiaro: tutelare la qualità della prestazione professionale nell'interesse dell'ingegnere, ma soprattutto della collettività. Roma, 24 novembre 2011 Nelle società tra professionisti devono essere posti dei paletti ai soci di capitale, per evitare che l'attività dei professionisti venga snaturata. Credits: Olly I ntervistato dalla rivista Edilizia e Territorio del Sole 24 Ore sulle linee guida del suo mandato, Zambrano ha commentato le novità introdotte dalla Manovra di Ferragosto in materia di società tra professionisti, con l'ingresso dei soci di capitale negli studi professionali. “Il socio di capitale – ha detto Zambrano - non deve arrivare ad avere il controllo della società, altrimenti si snatura l'attività professionale che finisce per essere svolta da chi ha i soldi e non è qualificato”. Anche per le società di ingegneria devono essere posti dei limiti al capitale. Modello tedesco per le tariffe. Ordini” al decreto legge Salva Italia è stata disinnescata la tagliola del 13 agosto 2012, data entro la quale gli ordinamenti professionali avrebbero dovuto essere riformati pena la loro abolizione (leggi tutto). Su questo argomento, il presidente del CNI ricorda che gli ingegneri stanno preparando, insieme agli architetti, agronomi e geologi, una proposta comune per la riforma degli Ordini da presentare al ministero della Giustizia. Modello tedesco per le tariffe professionali Per quanto riguarda le tariffe professionali, Riforma delle professioni il Consiglio nazionale degli ingegneri guarda con interesse al modello tedesco, Sul fronte della riforma delle professioni, con la parcella legata alla qualità della precon un emendamento battezzato “salva stazione. “Studieremo una tariffa correlata alla qualità, alla complessità della prestazione e anche al tempo di esecuzione”, spiega Zambrano. No alla formazione di tipo burocratico Il futuro ingegnere, secondo il presidente del CNI, dovrà avere una formazione meno burocratica, che sia in grado di migliorare la qualità del professionista. Inoltre, l'Albo dovrebbe diventare uno strumento per avvicinare il professionista al mercato, uno strumento trasparente e utile nei conl fronti della committenza. Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 7 Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri RIFORMA DELLE PROFESSIONI Il Consiglio nazionale degli architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha dato la parola a tre categorie di professionisti. Vediamo cosa hanno detto. I n questi giorni si susseguono le discussioni e gli approfondimenti sui contenuti della riforma delle professioni che il governo Monti sta definendo. Per questo abbiamo voluto dare la parola ai presidenti degli Ordini che rappresentano tre importanti categorie di professionisti contigui agli architetti: un continuo miglioramento per essere in grado di competere in un mercato oggi molto complesso. Siamo d’accordo su una maggiore incisività sulla deontologia utilizzando organismi diversi dal passato, ma occorre che in questi siano presenti professionisti con competenza perché la materia è complessa. In sintesi, non vogliamo essere considerati DI PIERLUIGI MUTTI l’orientamento del governo e allora vale la pena di sfruttare questa occasione per raggiungere risultati positivi. Punterei al recupero di credibilità per il sistema ordinistico e al miglioramento degli ordinamenti e dei codici deontologici: si sono verificati legami tra nostri iscritt i e ambienti legati alla criminalità organizzata cui si è prestata poca att enzione e su questo tema dobbiamo Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei geologi, Andrea Sisti, presidente del Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali. Un significativo contributo di idee e proposte. Credits: Robert Kneschke FOCUS Le decisioni del governo in tema di riforma delle professioni generano riflessi rilevanti. Come sempre nei passaggi importanti si registrano aspetti problematici ma anche importanti opportunità. una casta perché assolutamente non lo siamo, vogliamo lavorare al servizio dei cittadini e se il Governo ci dà quest’occasione di rinnovamento la vogliamo sfruttare in questa logica. ARMANDO ZAMBRANO Come ingegneri abbiamo sempre considerato una riforma dell’ordinamento come un’opportunità, peraltro auspicata da tempo, perché consapevoli della necessità di modificare un ordinamento degli anni Venti che ci sta stretto. Auspicavamo un passaggio alla formazione continua e permanente perché la verifica della professionalità è un punto di forza, ma spesso non è stato considerato in modo corretto l’obiettivo, che è quello di GIAN VITO GRAZIANO Mettere mano a un sistema con radici e basi profonde, e anche lontane nel tempo, non è semplice. C’era sicuramente bisogno di una riforma delle professioni, ma mi lascia perplesso che si faccia passare come tale una serie di provvedimenti inseriti in un contesto di manovra economica. E non credo che attraverso queste normative si possano determinare grandi vantaggi economici per il paese. Comunque prendo atto che questo è 8 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri recuperare credibilità nei confronti della società civile. Un fenomeno che ha riguardato tutte le professioni in generale, ma mi sento di proporre questa riflessione a quelle tecniche, con cui abbiamo comunità di intenti. ANDREA SISTI I cambiamenti molto spesso non coincidono con le innovazioni utili. È comunque rilevante il fatto che le professioni, sopratt utto quelle tecniche che si devono confrontare con l’innovazione tecnologica, sono di fatto in continua evoluzione. La gestione della regolamentazione di una professione non può però prescindere dalla sua identità e dalla sua capacità dinamica di evolversi rispetto all’innovazione stessa. La professione. Che cresce. QUI BATTE la professione Tra Governo e Ordini la tensione rimane alta. di Giovanni Negri Il Sole 24Ore 14-01-2012 Professioni preoccupate sulle tariffe e i tirocini. di Laura Cavestri Il Sole 24Ore 13-01-2012 Milano prepara la mobilitazione. di Francesca Milano Il Sole 24Ore 13-01-2012 Credits: Yuri Arcurs Gli ordini devono saper cogliere questa opportunità. FOCUS L’impossibilità di fare alcun riferimento a tariffari viene presentata come elemento utile a favorire lo sviluppo del mercato. Ma come si può evitare il determinarsi di una competizione tra professionisti esclusivamente fondata su quei massimi ribassi che finiscono, inevitabilmente, per favorire comportamenti scorretti e per non garantire la qualità della prestazione? ARMANDO ZAMBRANO Abbiamo sperimentato l’eliminazione delle tariffe obbligatorie dal 2006, ma in realtà il rapporto con il privato è sempre stato improntato a una certa libertà, usando la tariffa solo come riferimento, utile ma non obbligatorio. Dall’eliminazione si sono verificati ribassi eccessivi sulle gare, dimostrando così come il sistema può risultare distorto. Se la tariffa non può più rappresentare un minimo inderogabile è necessario disporre di elementi di riferimento, proprio a tutela dell’utente. Il quale può essere in difficoltà nel rivolgersi al progettista senza avere un’idea del costo delle varie prestazioni: poi ognuno è libero di avviare una contrattazione, ma almeno disponendo di elementi chiari. Per le opere pubbliche, invece, il riferimento tariffario è indispensabile, perché sotto o sopra una certa cifra si modificano le tipologie delle gare di affidamento degli incarichi. E se esiste un prezzario per gli appalti di costruzione non si capisce perché escluderlo per i professionisti. Il problema dei ribassi è una materia delicata e se il legislatore ha voluto evitare per gli appalti di costruzione il ricorso al massimo ribasso, altrettanto si sarebbe dovuto fare per la progettazione, inserendo un meccanismo che eviti distorsioni che escludono garanzie di qualità. Professioni, scompaiono le tariffe. Il Sole 24Ore 12-01-2012 «L’urbanizzazione sarà più veloce». Ok di Ance e architetti. di Dario Aquaro Il Sole 24Ore 12-01-2012 Concorrenza: i vantaggi per i consumatori, i dubbi delle categorie di AA.VV. Il Sole 24Ore 11-01-2012 Riforma senza pregiudizi. di Maria Carla De Cesari Il Sole 24Ore 11-01-2012 Groupon, la scure degli Ordini professionali. di Antonio Castaldo Corriere della Sera 11-01-2012 La pagliuzza e la trave. di Antonio Polito II problema oggi è l’approccio ideologico, Corriere della Sera 11-01-2012 quasi una caccia alle streghe. Se invece si ragiona oggettivamente si capisce che per Queste sono delle manovre che ogni attività serve un prezzario sul quale partono dalla coda. poi è legittimo chiedere uno sconto. di Gianni De Felice Mi sembra un problema più teorico che Italia Oggi 11-01-2012 pratico, perché alla fine si troverà una qual- Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 9 Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri che forma di prezzario, magari riferito al numero di ore impiegate per la prestazione. GIAN VITO GRAZIANO L’abolizione del riferimento tariffario è aberrante; è vero che stiamo andando verso una deregolamentazione di tutti i sistemi, ma non condivido questa scelta. La tariffa serve a determinare le procedure di gara e l’affidamento dei servizi. Non è vero che l’Europa ci chiede di eliminare le tariffe, ci chiede procedure trasparenti e come rispondiamo senza riferimenti certi? Se un Rup deve stabilire la soglia per un servizio non si capisce su cosa si possa basare, se i prezzi dei prodotti e la manodopera sono regolamentati da costi perché non ci può essere un costo della prestazione? Sono convinto che queste scelte siano in contrasto con le norme europee. In questo percorso di deregolamentazione generalizzato molte stazioni appaltanti oggi fanno scelte discutibili: operano una valutazione della prestazione messa in gara indipendente dal suo reale valore e fanno riferimento alla cifra di cui dispongono per quel lavoro disposizione. Un comportamento arbitrario, che va a discapito della qualità e svilisce qualunque servizio. Questa situazione non va certo a favore dei giovani, i primi a essere stati tagliati fuori dal mercato. ANDREA SISTI Ponendo alla base gli standard di qualità 10 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri prestazionali e il fabbisogno di lavoro e di studio dell’opera. La prestazione d’opera deve essere verificata con questi parametri altrimenti, come già avviene, si premiano solo gli “ammanicati”. FOCUS Per quanto riguarda le società professionali è utile mettere l’accento sulla difesa dell’autonomia intellettuale del professionista, in relazione al potere del socio di maggioranza che potrebbe non esserlo, e per evitare che i professionisti finiscano per diventare degli impiegati. ARMANDO ZAMBRANO L’ingresso ufficiale del capitale nelle attività intellettuali, che non riguarda soltanto i professionisti ma la società nel suo complesso, è forse l’aspetto più delicato di tutta la riforma. È evidente che le logiche del professionista intellettuale e dell’imprenditore sono diverse: se il secondo investe esclusivamente per il profitto, il primo tende, ovviamente al ritorno economico, ma anche alla soddisfazione delle esigenze del committente, al rispetto delle garanzie di sicurezza delle opere nel rispetto delle regole deontologiche. Il socio di capitale rappresenta un’opportunità, soprattutto per chi inizia l’attività, ma consentire che la gestione, e soprattutto l’amministrazione, siano affidate a non professionisti è un grave errore. Se il rispetto delle regole deontologiche – e quindi eventuali sanzioni – vale anche per le società, il socio di capitale non iscritto all’albo non subisce conseguenze. Il che rappresenta una asimmetria inaccettabile. Credo che su questo punto si possa intervenire per soddisfare esigenze che non sono solo dei professionisti, ma di interesse generale. GIAN VITO GRAZIANO Sono molto favorevole alla costituzione di società, ma fortemente critico sulla possibilità che il socio di capitale possa detenere la maggioranza. Qui va messo un limite, altrimenti il professionista risulta alla mercè del socio di capitale che magari ha comprato le attrezzature. Un aspetto pericoloso anche nel caso di verifiche delle procedure adottate e di eventuali sanzioni: se l’amministratore non è un iscritto all’Ordine non si può procedere con nessun tipo di censura. Purtroppo questo indirizzo si sta diffondendo, anche perché le grandi società di La professione. Che cresce. Gli ordini? Sono altre le priorità. Italia Oggi 10-01-2012 Tariffe minime e ruoli esclusivi. I nodi da sciogliere nelle professioni. di Nuccio Natoli Il Resto del Carlino - QN 09-01-2012 capitale vorrebbero avocare a sé i servizi rischierebbero di essere espulsi dal mondo professionali. Una volta imboccata una del lavoro. strada, poi, è difficile tornare indietro: dopo l’abolizione tariffaria voluta da Bersani il ARMANDO ZAMBRANO successivo governo Berlusconi ha pro- L’assicurazione obbligatoria è una garanzia messo una revisione, ma non se ne è fatto perché mette al riparo da possibili errori nulla. ANDREA SISTI Il problema non è del socio di maggioranza in quanto tale, ma dei suoi conflitti di interesse e soprattutto dell’amministrazione della società. Le società sono uno strumento di organizzazione della professione, non la professione. È il professionista che deve saper cogliere l’occasione. Occorre introdurre la possibilità che anche i professionisti possano costituire reti di professionisti e che ci siano incentivi alla aggregazione. In un mercato unico europeo è necessario che ci prepariamo a competere in un contesto dove necessitano dimensione e professionalità nello spazio e nel tempo. Il mercato professionale è già di fatto così. Occorre dare strumenti ai professionisti singoli e definire una volta per tutte le regole evitando le elusioni di attività professionali realizzate in modo controverso. FOCUS L’obbligo di assicurazione e di formazione continua, in particolare in un momento di crisi come l’attuale, potrebbe creare notevoli problemi economici per tutti i professionisti e in particolare per i giovani che Da avvocati, tassisti e petrolieri i primi dubbi sul «piano Passera». di Paolo Foschi Corriere della Sera 09-01-2012 La rivolta delle corporazioni: “No alla ricetta dell’Antitrust”. di Luisa Grion e Luca Pagni la Repubblica 07-01-2012 Viaggio nel Futuro di una Società più aperta. di Dario Di Vico Corriere della Sera 07-01-2012 Le Casse di previdenza all’angolo. di Ignazio Marino e da pericolose rivalse. Credo che questa Italia Oggi 07-01-2012 sia un’occasione per gli Ordini che devono lavorare per creare convenzioni che ridu- Si riaprono i dossier delle cano al minimo il peso economico di que- professioni e degli incentivi. sti impegni: magari definendo premi Il Sole 24Ore 05-01-2012 variabili riferiti all’età del professionista. Trasporti, grandi reti, servizi È un discorso di sussidiarietà generale della pubblici e ordini. L’agenda categoria. Per quanto riguarda poi la for- liberalizzazioni. di Mario Sensini mazione continua, i giovani avranno un pe- Corriere della Sera 05-01-2012 riodo iniziale di esenzione, perché possiedono pienamente le conoscenza Le Società tra professionisti sotto tecniche. Vanno completate invece quelle la lente degli Ordini. professionali e qui gli Ordini sono impor- di Rossella Calabrese tanti perché possono organizzare appositi edilportale.com 05-01-2012 corsi pre e post laurea, possibilmente gratuiti. Su questo terreno occorre mettere Valore legale della laurea. in campo intelligenza e capacità, ma non è Meglio abolirlo di fatto. un compito impossibile, si può ricorrere di Alessandro Figà Salamanca alla formazione a distanza via internet e ad Il Riformista 04-01-2012 altre formule innovative. Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 11 Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri competenze in campo, il sapere e l’inno- mento di crisi economica facendola passare come necessità per il paese. Avrei vazione sono la sfida del futuro. preferito che, oltre a mettere una serie di paletti, si fosse puntato decisamente su FOCUS Quella che state vivendo è una bella sfida. una vera riforma delle professioni e questa non lo è. In ogni caso stiamo tentando di portare a termine l’opera con tempi conARMANDO ZAMBRANO Era ora che ci si arrivasse, se noi profes- tingentati. La fretta non è mai una buona sionisti fossimo il problema dell’Italia e con consigliera, speriamo di cogliere le opporquesti provvedimenti si risolvesse sa- tunità e di sbagliare il meno possibile. remmo contenti. Ma non è così e probabilmente la liberalizzazione va iniziata in ANDREA SISTI È certamente una sfida interessante e soaltri settori. Ad esempio la pubblica amministrazione, prattutto bella se riusciamo a traguardare dove si verificano freni, ritardi, incertezze il futuro dando ai professionisti e alle nuove generazioni più opportunità e al sulla determinazione delle pratiche. Nel settore delle opere pubbliche, ad paese un nuovo Rinascimento. A questo esempio, i professionisti possono dare un la dirigenza ordinistica nazionale deve punimportante contributo, sostituendo l’am- tare l’obbiettivo senza egoismi. l ministrazione nell’emissione di quei pareri che non contemplano la discrezionalità, come la conformità alla legge di progetti e pratiche attraverso l’autocertificazione: una liberalizzazione a costo zero attuabile suANDREA SISTI Per la verità come Ordine dei dottori bito. agronomi e dottori forestali abbiamo iniziato il cammino da due anni e devo dire GIAN VITO GRAZIANO Sì, ma sono perplesso e anche un po’ deche la risposta è largamente positiva. Occorre maggiore sinergia con tutte le luso che questa sfida si giochi in un moGIAN VITO GRAZIANO Credo molto al ruolo di sussidiarietà sociale che possono svolgere i professionisti e gli Ordini. Se valutiamo questi obblighi sotto il profilo della garanzia al committente il giudizio è senz’altro positivo, perché rappresentano una ulteriore garanzia per eventuali errori, anche se esiste indubbiamente un problema di costi. Trovo poi assolutamente necessario l’aggiornamento professionale, perché è molta la mediocrità in alcuni settori. Bisogna individuare percorsi corretti e non è certo un’operazione facile, noi geologi da quattro anni ci impegniamo in questa direzione e fatichiamo ancora a definire un percorso virtuoso. Credo sia importante offrire, nei limiti del possibile, la gratuità o comunque costi assolutamente accessibili ai corsi, perché occorre garantire la qualità dei relatori ma senza la possibilità di lauti guadagni per la società che li organizza. E negli USA come funziona? L’OCSE attribuisce agli Stati Uniti un livello di regolamentazione della professione di ingegnere tra i più bassi al mondo. • Negli Stati Uniti per acquisire la “licenza” professionale di ingegnere occorre: conseguire un titolo universitario (della durata di 4 anni) presso un corso di studi accreditato; superare un primo esame dal carattere preminentemente teorico; svolgere un tirocinio professionale della durata di quattro anni; superare un secondo esame di carattere eminentemente pratico • La maggior parte degli Stati prevede l’obbligo di aggiornamento professionale continuo 12 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri Credits: Helder Almeida • Tutti gli Stati attribuiscono agli ingegneri specifiche competenze riservate • Come in Italia, è possibile esercitare la professione di ingegnere in forma societaria. A differenza del nostro paese, però, la maggior parte degli Stati della Federazione prevede una puntuale regolamentazione delle strutture societarie tra cui l’obbligo di iscrizione in appositi registri tenuti dai Board • Non esistono tariffe vincolanti per legge, ma l’aggiudicazione degli incarichi pubblici di progettazione viene effettuata, in misura assolutamente prevalente, solo sulla base (dati CNI) di elementi qualitativi e non sul prezzo. Il ricordo di un grande professionista. L’ingegnere elettrotecnico Giuliano Zuccoli. DI SILVIO bOSETTI L ’ingegner Giuliano Zuccoli è morto sabato 11 febbraio. Ci ha lasciato pochi giorni dopo avere abbandonato il posto di lavoro e la plancia di comando. E’ stato un grande ingegnere, riconosciuto esperto nel settore che più ha amato, cioè quello della produzione elettrica. Un uomo integro, radicato nella fedeltà alla famiglia e nel legame con la propria tradizione valtellinese, che ha fino in fondo fatto il suo dovere di dirigente e amministratore di aziende. Quella di Giuliano Zuccoli è una personalità che ha attinto i suoi tratti dalle valli alpine, forgiata nelle acciaierie dell’hinterland milanese e compiuta nel settore della produzione idroelettrica. Si spiega così un’equilibrata sensibilità del valore del tempo, che gli permetteva di distinguere sapientemente il momento della semina da quello del raccolto, con la rocciosa pazienza di chi sa attendere la stagione giusta. Personalmente ho passato accanto a lui oltre 15 anni della mia vita professionale ed ho imparato moltissimo, sia in ambito tecnico che gestionale. Ho conosciuto una grande professionalità completata dalla capacità di riconoscere le novità che avrebbero potuto durare e di investire in esse, cui faceva da contrappunto un istintivo rifiuto rispetto alle mode economiche più o meno speculative. Penso alla diffidenza con cui ha preventivamente letto il fatuo passaggio della “Net economy” o la più recente stagione degli incentivi a pioggia al fotovoltaico. La sua passione tecnica per la produzione elettrica era nota, in particolare la conoscenza dei sistemi idroelettrici: l’intelligente opera di potenziamento del sistema produttivo dell’Alta Valtellina ne resterà l’emblema. Ma come non ricordare anche la scelta del rifacimento della centrale termoelettrica di Cassano, il sostegno alle tecnologie di cogenerazione per la città di Milano, la campagne di diffusione del gas naturale per il riscaldamento o l’integrazione in un unico operatore della rete di distribuzione elettrica. Questa grande competenza tecnica ha comunque fatto da fondamenta alla sua riconosciuta capacità gestionale e strategica delle società. Con una capacità ideale ha inseguito il progetto della creazione di un grande gruppo con connotazione italiana che giocasse la partita europea. Quante volte lo abbiamo sentito ripetere l’analogia calcistica “dobbiamo posizionarci ai vertici del campionato nazionale e partecipare da protagonisti alla Champions League”. L’ingegner Zuccoli aveva anche convinzioni importanti e, talvolta, controcorrente: nell’estate del 2007 è stato il primo a capire che, dopo vent’anni di ostracismo, si poteva riaprire il dialogo sulla “fonte nucleare” e a ricordare al Paese quanto fosse dannoso l’aver seppellito questa tecnologia solo per ragioni ideologiche. Come non ricordare infine quando mi introdusse all’idea del rilancio della mobilità elettrica, nel concreto sogno di creare un sistema logistico e distributivo che nei prossimi anni consenta di dare prospettiva alle auto e alle moto con propulsore elettrico che tanto possono contribuire alla sostenibilità ambientale e alla qualità dell’aria nelle nostre città. Nel ruolo di Presidente, Giuliano Zuccoli è stato ai vertici societari per un lungo periodo, grazie anche al perspicace sesto senso sull’evoluzione degli equilibri finanziari e politici e alla dote di sapere comunicare agli azionisti ed alle istituzioni, in modo essenziale e convincente, quei pochi grandi progetti che riteneva tenessero nel presente e avessero un futuro. Infine un ricordo sulla Fondazione Energylab. Nella tarda primavera del 2007 cominciò a elaborare l’idea di un soggetto indipendente che favorisse l’innovazione nel settore energetico attingendo alle formidabili competenze disponibili nelle Università e Centri di ricerca Lombarde. Ne parlammo a cinque Rettori ed al Governatore della Regione. Una idea precisa fin da subito: “dobbiamo fare qualcosa che non si limiti ad essere un Osservatorio da Centro Studi o un Sindacato a difesa degli interessi delle aziende. Ci serve un Laboratorio, un insieme di persone virtuose e competenti che dialoghino e facciano proposte per sostenere concreti progetti di sviluppo nel settore energetico”. L’idea prese corpo grazie alla serietà del progetto e delle personalità coinvolte. Fu l’ingegner Zuccoli a radunare presso un illustre notaio, nel settembre 2007, i Rettori e a promuovere la firma dell’atto costitutivo. Per sua natura una Fondazione prosegue la visione ed il mandato dei suoi Fondatori, e noi. Ora che ci ha lasciato, ci impegneremo a farlo. Porgendo le nostre più sentite condoglianze alla moglie, sempre al suo fianco, ed ai tre figli, affidiamo alla Madre della fede valtellinese, la Madonna del Santuario di Tirano, il l dolore di noi tutti. La professione. Che cresce. Non solo taxi e farmacie. Ordini e infrastrutture nel pacchetto-concorrenza. di Paolo Baroni La Stampa 04-01-2012 Come sconfiggere le corporazioni che frenano l’Italia. di Alessandro De Nicola la Repubblica 04-01-2012 Troppa demagogia sugli ordini. Italia Oggi 03-01-2012 Entro novembre l’accatastamento di tutti gli edifici. di Franco Guazzone Il Sole 24Ore 02-01-2012 Sacrifici per tutti in aiuto alla crescita. di Laura Cavestri Il Sole 24Ore 30-12-2011 Semplificazione e più Concorrenza. di Antonella Baccaro Corriere della Sera 30-12-2011 Monti: riforme con obiettivo Ue. di Lina Palmerini Il Sole 24Ore 29-12-2011 Nuove norme sulla concorrenza di E. M. Corriere della Sera 29-12-2011 Gli ordini? Una risorsa in un Paese disordinato. di Marina Calderone Il Sole 24Ore 29-12-2011 Ministro dell’Ambiente Clini: ‘mai più condoni edilizi’’. di Rossella Calabrese edilportale.com 28-12-2011 Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 13 Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri A proposito dell’importanza degli Ordini nella vita pubblica... Caro Pisapia, occorre intendersi. E gregio Sindaco, come pensiamo Lei sappia, sono alcuni mesi che Le scriviamo per chiederle un incontro affinché, nella sua veste di commissario straordinario di Expo, Lei possa esprimersi sulla proposta che, dopo 10 mesi di lavoro congiunto, abbiamo messo a punto per rispondere alla richiesta di collaborazione di Società Expo sulla definizione dei bandi che dovranno concretizzarsi nella realizzazione di quelle architetture e di quelle opere di ingegneria che nel 2015 diverranno, insieme con l’organizzazione degli eventi, l’immagine di Milano nel mondo. Non Le riassumiamo tutta la vicenda, alla quale ha dato ampio riscontro anche la stampa, perché siamo certi che Lei, così come tutti i destinatari delle nostre lettere, ne sia a conoscenza e che la sua mancata risposta sia sostanzialmente dovuta ai molti impegni che la sua carica comporta. Non vogliamo pensare che il suo, e vostro, silenzio sia dovuto alla mancanza della volontà politica di affrontare il tema della costruzione di un nuovo assetto normativo tale da lasciare nell’Italia e nel mondo l’immagine di una città che finalmente investe nei suoi spazi pubblici e che riserva le sue risorse anche alla qualità dell’architettura, al riconoscimento della professionalità, alla trasparenza delle procedure, alla partecipazione dei giovani. Questa lettera riguarda tuttavia un altro argomento, che fa sempre parte dei concorsi Expo, concorsi che continuiamo a ritenere una insostituibile occasione per promuovere la qualità dell’architettura e contribuire concretamente all’avvio di una nuova stagione di trasparenza e di partecipazione nei confronti della collettività e dei cittadini, promessa che era 14 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri stata uno dei punti di forza della sua vittoriosa campagna elettorale. Poco prima di Natale è stato pubblicato il bando per un Concorso di idee per la “ Realizzazione delle architetture di servizio del sito Expo Milano 2015”. Bando che, qualora lo si consideri dimenticando tutto quello che l’ha preceduto, potrebbe anche essere accolto con un certo favore. Purtroppo le scelte da Voi fatte non ce lo permettono, essenzialmente per due ragioni: la prima è che questo bando non può che essere inteso, nostro malgrado, come un modo per “accontentare” i professionisti (e gli Ordini professionali) esclusi di fatto dalla partecipazione a tutti i bandi relativi agli edifici di una certa importanza, e ai quali sarà riservato questo unico concorso, che, nonché marginale, ci sembra davvero poco significativo e di nessun interesse per il futuro dell’area. La seconda ragione è che il bando stesso, mai sottopostoci in bozza come sempre promesso, contiene alcune condizioni inaccettabili rilevate dalle nostre commissioni bandi e che di seguito le elenchiamo. lutazione delle proposte ideative. Il bando dovrebbe fornire indicazioni in merito ai tempi e alle modalità di svolgimento dei lavori della Commissione giudicatrice. In particolar modo andrebbe specificato che, in quanto collegio perfetto, la Commissione potrà operare solo con il plenum dei suoi componenti (cfr. Consiglio di Stato, Sentenza n. 324/2004). 10. Svolgimento della procedura: generalità. La Commissione giudicatrice, pur se non riportata nominalmente nel bando, andrebbe comunque descritta nella sua composizione. In particolare, tenendo conto delle disposizioni di cui agli artt. 106 e 84 del D.Lgs. 163/2006, andrebbero specificate nel bando le informazioni inerenti il numero e la qualifica dei componenti, nonché le modalità della loro designazione per quanto concerne le categorie di cui al comma otto del menzionato art. 84. Analoga considerazione può essere riferita anche al contenuto del punto 15.2, la cui eventuale applicazione dovrebbe essere almeno vincolata al parere della Commissione giudicatrice, come specificato per quanto concerne il punto 15.3. Quanto previsto al punto 15.4 andrebbe integrato con un riferimento alle norme in materia di tutela del diritto d’autore. In riferimento alla possibilità per la stazione appaltante di apportare modifiche al progetto vincitore, prevista al punto 15.6 si precisa che variazioni sostanziali della proposta ideativa necessiterebbero del consenso del relativo autore. Inoltre, al punto 8. BUSTA B: docu- 12. Svolgimento della procedura: va- 13. Premio e rimborsi spese. Quanto previsto al punto 13.1 riguardo al successivo incarico di “supervisione artistica” appare anomalo, oltre che poco chiaro. 15. Clausole finali. La previsione di cui al punto 15.1 non trova riscontro in alcun riferimento normativo. Permanendo per la stazione appaltante la possibilità di far luogo, nell’esercizio del potere di autotutela, all’annullamento della procedura, l’apposizione nel bando di tale clausola appare inopportuna, tendente solo a disincentivare la più ampia e qualificata partecipazione al concorso. La professione. Che cresce. DI LUCA MONTANI mentazione tecnica. In merito agli elaborati di cui alle lettere c), d) ed e), non viene specificato il formato delle tavole richieste. Per quanto concerne il contenuto della lettera f), appare opportuno porre l’accento sulle difficoltà legate alla reale conservazione dell’anonimato dei file, per i quali risulta spesso possibile risalire ai relativi autori (si veda al riguardo: TAR Napoli, Sez. II, 24 marzo 2006, n. 3177). Si suggerisce di prevedere la consegna del supporto digitale nella busta relativa alla documentazione amministrativa o, in alternativa, specificare che gli elaborati in formato digitale potranno essere visionati dalla commissione giudicatrice solo ad avvenuta definizione della graduatoria. gliamo sperare ancora una volta che ci sarà data una risposta e che ci sarà concesso un incontro per discutere su questi e su altri argomenti, così come Le ha chiesto anche il Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Leopoldo Freyrie, nella sua ultima del 5 gennaio. l Cordiali saluti. Siamo molto spiacenti di quanto è accaduto e di quanto sta accadendo, ma vo- I firmatari della lettera: Presidente dell'Ordine degli Architetti PPC della provincia di Milano Daniela Volpi. Presidente del CNAPPC Leopoldo Freyrie. Presidente dell'Ordine degli Ingegneri della provincia di Milano Stefano Calzolari. Presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri Armando Zambrano. Presidente della Consulta Regionale degli Ordini degli Architetti PPC Paolo Ventura. Ordini, tariffe e parcelle. Obiettivo: più concorrenza. di Raffaello Masci La Stampa 27-12-2011 Monti, inizia il dopo-manovra. di Lina Palmerini Il Sole 24Ore 27-12-2011 Subito infrastrutture e liberalizzazioni. di Roberto Giovannini La Stampa 23-12-2011 Carta professionale Ue per tutti. di Benedetta Pacelli Italia Oggi 20-12-2011 Manovra: Freyrie (architetti), contro recessione accelerare riforma professioni. Adnkronos/Labitalia 16-12-2011 La rassegna stampa prosegue sul prossimo numero de La Rivista che esce a fine marzo. Vuoi proseguire il dibattito? Scrivi un commento e invialo a: ufficiostampa@ordineingegneri.milano.it oppure cercaci su Facebook , Twitter e Linkedin! Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 15 Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri Esposizioni. C Torniamo sul tema con un contributo eccezionale di Jack Rowley. on la seguente intervista a Dr Jack Rowley, Direttore del settore Ricerche e Sostenibilita’ presso GSMA, abbiamo voluto acquisire il punto di vista di chi deve realizzare le infrastrutture di telecomunicazioni con particolare riferimento alle risoluzioni del Parlamento Europeo in termini di esposizioni per la popolazione. Abbiamo volutamente lasciato l’intervista in lingua originale per non alterare la terminologia tecnica impiegata. of €3.6 billion, rising to €7 billion if the limit was applied on a per antenna basis. When additional operational costs were included, the study estimated that consumer bills would increase by 9 to 17%. From a consumer perspective, unscientific low limits affect network coverage. A study for French authorities found a sharp deterioration of network quality, especially in-building coverage, when a limit of 0.6 V/m was assumed. The simulation study found average reductions of indoor coverage of 82% in Paris, 44% in Grenoble and 37% in Grand Champ. Resolution 1815 of 2011 of the European Parliament indicates progressive reduction of the maximum exposure for the population to electromagnetic fields in the long run in indoor environments to values of 0.6 V/m to arrive at values of 0.2 V/m. Do you believe that these "numbers" are compatible with current technology? (currently the legal limit in Italy is 6 V/m). What do you think will be the technology on which we’ll have to work? How do you think will change the structure of the telecommunications equipment? Can you give us some examples? Response: The proposal of 0.6 V/m is a political position, it is not science based, would provide no health benefits and would be technically challenging. Measurements in Austria and Germany have found that the value of 0.6 V/m is exceeded in about 50% of public areas and a report for the Swiss communications regulator concluded that it would be very difficult to operate mobile networks with exposure values lower than 6 V/m without substantial economic consequences. It can be assumed, although in broad outline, what will be the costs of intervention? Response: The costs would be very substantial. A study in France estimated that adoption of a 0.6 V/m limit at street level would have capital costs 16 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri Response: My hope is that national authorities will continue to base their policies on credible scientific advice and GSMA strongly believes that radio frequency exposure limits should be based on the WHO recommendations. The WHO recommendations are based on comprehensive and ongoing reviews of the scientific evidence and provide protection for all persons against all established health hazards. Some people have suggest microcells as an alternative network structure and while their operating power is lower, they are generally closer to people and the UK Health Protection Agency has reported similar exposures from macro sites and microcells. It is difficult to speculate on the likely impact of irrational restrictions but it seems clear that lower limits mean more antenna sites and no guarantee that equivalent coverage can be maintained. You hear more and more frequently saving of energy resources: do you think that a new and different structure of the plants could pave the way for implementation of new arrangements for the provision of services to citizens? (eg microcells which also give the same wi-fi residential or vice versa residential hot spot which also give cellular coverage). Response:The mobile industry recognizes the need to improve energy efficiency both for environmental and cost reasons. In our 2009 report we forecast that total global greenhouse gas emissions per connection will be reduced by 40% by 2020. One of the ways this will be done is through the use of renewable energy sources, solar and wind, to power base stations.The GSMA is also engaged in a mobile network energy efficiency benchmarking exercise that will help our members to understand how they compare to their peers and what they can do to improve efficiency. As networks evolve and different spectrum becomes available, mobile operators will examine the balance between macro sites to provide wide area coverage and smaller sites for localized coverage and capacity. With the increasing use of mobile data, a smartphone uses 24 times more data than a traditional mobile, the need for backhaul capacity from the base station to the core network is an l increasing challenge. Ci scusiamo per l’erronea anticipazione nello scorso numero di novembre (N. 54) delle 6 domande in versione originale contenute nel presente articolo. U n paio di anni fa, quando annunciai l’intenzione di scrivere su Ormea un secondo libro, più completo e approfondito di “Ormea qualcosa in più”, il sindaco Gianfranco Benzo mi suggerì di approfondire la situazione dei piloni. I primi che ho trovato li ho indicati su una carta geografica con una crocetta. Poi le crocette sono aumentate, e per non perdermi ho incominciato a numerarli. Man mano che li trovavo, naturalmente. I primi due sono sulla statale, da Ormea a Cantarana. Il numero 40 è a Chioraira. Così ho finito per girare in lungo e in largo il territorio di Ormea con l’animo del collezionista e dell’archeologo, ho messo insieme (finora) 280 piloni, ho scattato 1.500 fotografie, ho imparato a distinguere gli artisti principali, mi sono amareggiato per lo stato di degrado in cui i piloni si trovano e ho predisposto una presentazione, con un’ottantina di slides, che ho ripetuto tre volte a Ormea, una volta all’Università degli Studi di Genova, una volta al Rotary di Savona e un’altra volta, ieri, a Imperia in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio. La mia conclusione è che i piloni di Ormea sono un fatto culturale quasi incredibile per dimensione e per omogeneità: duecento piloni su duemila abitanti, uno ogni dieci. Un fatto culturale che potrà essere utilizzato a vantaggio di tutti, ma che si sta polverizzando per colpa del tempo, dell’incuria e dell’incultura di chi dovrebbe difenderlo. Dal punto di vista turistico e ambientale Ormea ha grosse qualità che però, purtroppo, in Italia non sono del tutto eccezionali. I piloni sono un fatto culturale che può offrire grossi vantaggi turistici, purché non si polverizzino. Può offrire grossi vantaggi turistici purché si sia capaci di “venderlo”: perché i piloni di Ormea sono importanti non solo per numero, ma anche come qualità di opere d’arte. I piloni d’Ormea sono in gran parte su proprietà private che spesso appartengono a persone scomparse, emigrate o comunque poco interessate alla loro manutenzione. Il Comune non nuota nell’oro e gli sforzi per coinvolgere la Soprintendenza o qualunque possibile sponsor almeno finora sono stati inutili. I danni causati dall’umidità e dagli inverni sono gravi e crescenti. Il restauro sarebbe indispensabile almeno come intervento strutturale, perché c’è poco da intervenire sulla pittura se il pilone crolla. Un restauro che, quanto meno, dovrebbe essere fatto per proteggere da danni ulteriori anche la pittura, se non si può fare nulla subito per restaurarla. A Ormea, i casi di affreschi dell’Ottocento ricoperti (e non restaurati) con pitture recenti sono numerosi e snaturanti anche quando le nuove pitture, in sé, non sarebbero malvagie: ma lo sarebbero solo se fossero fatte da qualche altra parte, non certo sovrapponendosi a una pittura antica di un secolo, indipendentemente da chi l’ha realizzata e ancora peggio se costui era un pittore di valore come Eugenio Arduino. patrimonio che, in termini mercantili, può essere un’attrattiva unica, la base per itinerari turistici unici al mondo. Un patrimonio per il cui restauro occorrerà denaro che per adesso non si trova e che, al momento in cui arriverà, non troverà più piloni ma mucchi di sassi, a parte le mie fotografie e il mio libro. Un patrimonio sul quale, se si vuole e se si può, per ora possono intervenire solo i privati. Da quando ho incominciato a occuparmene, due piloni sono crollati e altri due sono stati distrutti per “restaurarli”. Due su cento. Come dire che in cinquant’anni non ce ne saranno più: ma non è vero, il tempo sarà molto più breve, perché i piloni ormai sono già troppo deteriorati per poter durare l così a lungo. Naturalmente, tutti dovrebbero sapere che i piloni sono tutelati dalla legge anche se sono su proprietà private, che per poterli restaurare occorre un progetto e un beneplacito della Soprintendenza, che il restauro arbitrario è un reato punito dal Codice Penale. Ma il punto non è questo, se si considera la buona fede e la buona volontà di chi fa queste cose credendo di far bene e pensando soprattutto di salvare l’aspetto devozionale trascurando quello artistico che non è certo secondario al primo. Il punto è, brutalmente, che quando i piloni saranno tutti crollati oppure restaurati con questi criteri (o, meglio, con questa mancanza di criterio), Ormea sarà privata di un patrimonio che le appartiene e che non potrà essere rimpiazzato, perché i piloni ricostruiti non hanno valore. Mentre il suo patrimonio culturale oggi è una grandiosa, quanto sconosciuta, galleria d’arte all’aperto. Un Un caso di degrado culturale denunciato da un ingegnere. Il bel paese purtroppo vanta un elenco increscioso di edifici e monumenti artistici abbandonati. DI FILIPPO bONFIGLIETTI Ormea. I piloni, la cultura e il restauro. Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 17 Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri PROGETTO 2011: SUD SUDAN, costruzione di un edificio per ospitare il Dipartimento di Scienze dell’Educazione. DI TOMASO LAMPERTI Dopo il Sudan, Portofranco. L ’opera che il nostro Ordine professionale ha generosamente sostenuto attraverso un contributo economico è in fase di completamento: a Juba, nel Sud Sudan, l’edificio è praticamente pronto. Grazie al sostegno di professionisti ed imprese si è raggiunto l’obiettivo della raccolta di 60.000 €. La Fondazione AVSI ci ha informato che sono state spese ad oggi circa 47.000 € e che le opere saranno collaudate secondo la tempistica prevista e rispettando i costi pianificati. Per il 2012, l’Ordine intende concentrare l’attezione su un altro progetto importante. questa volta sotto casa. L’associazione PORTOFRANCO anno anche il numero dei ragazzi aiutati che ha sede in Milano sarà, in- cresce, passando dai 130 iscritti del 2000 fatti, il nostro prossimo obiet- ai 1.200 del 2008. tivo. Anche le istituzioni pubbliche riconoscono L’avventura di Portofranco nasce nel no- l’utilità sociale dell’Associazione Portovembre del 2000 dall’intuizione di un franco; nel 2004 viene riconosciuta come gruppo di insegnanti appassionati alla pro- Centro di Aggregazione Giovanile dal Copria professione che, di fronte al problema mune di Milano, dal febbraio 2005 risulta dell’insuccesso scolastico, decidono di par- iscritta al Registro Regionale delle associatire dal rapporto con i ragazzi in difficoltà zioni di solidarietà famigliare, dal febbraio proponendo un aiuto "personale" allo stu- 2006 l’associazione è inserita nel Registro Regionale Generale del Volontariato acquidio pomeridiano. Attorno a questo primo nucleo di inse- sendo la qualifica di ONLUS, sempre nel gnanti nel corso degli anni si sono aggre- 2006 ottiene l’accreditamento dalla Regati altri professori, giovani studenti gione Lombardia ed il riconoscimento di universitari o semplici pensionanti mossi operatore accreditato per la fornitura di da una passione educativa. Anno dopo servizi formativi - orientativi. l COME FUNZIONA PORTOFRANCO L’Associazione è aperta tutti i pomeriggi dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 19. L’accesso è libero e la frequentazione è gratuita. Per accedere al Centro bisogna essere iscritti. L’Associazione Portofranco Milano offre gratuitamente aiuto nello studio a studenti delle scuole secondarie di secondo grado (14/19 anni) che hanno la necessità di essere accompagnati nel loro percorso scolastico, nello svolgimento dei compiti, nel recupero delle conoscenze disciplinari, nelle possibilità di rimotivazione e orientamento. In particolare: - ripetizioni individuale con i volontari; - aiuto al metodo di studio; - studio individuale o a gruppi; - studio guidato a gruppi; - incontri tematici per studenti impegnati nella preparazione dell’esame di stato; 18 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - aiuto all’apprendimento dell’italiano; - tutoring; - orientamento scolastico; - sportello psicologico di ascolto e consultazione; A) L’accoglienza L’utente può essere inviato a Portofranco da diversi soggetti (scuola, servizi, famiglia) o accedere al servizio in modo autonomo. Questa attività si svolge tutti i pomeriggi; questa fase è gestita da una persona dello staff Il passaggio dell’accoglienza è costituito da un colloquio con il potenziale utente la cui durata non è standard, varia infatti dai 10 ai 40 minuti a seconda dei casi. L’accoglienza non è mai una mera registrazione anagrafica bensì una vera occasione di incontro; il colloquio rappresenta innanzitutto un momento dedicato al ragazzo, uno spazio in cui essere lui protagonista responsabile di ciò che lo riguarda; infatti non è prevista la partecipa- zione al colloquio dell’eventuale inviante o accompagnatore. B) L’organizzazione degli appuntamenti L’agenda degli appuntamenti è gestita da un’unica persona dello staff. È possibile fissare gli appuntamenti tutti giorni o di persona o per telefono. Tramite software apposito vengono fissati gli appuntamenti di tutte le “materie” compreso l’orientamento e lo sportello psicologico (quest’ultimo prevede una gestione separata tramite agenda apposita). L’agenda settimanale è costruita sulla base della disponibilità dei volontari perciò gli studenti possono richiedere gli appuntamenti in funzione del prospetto settimanale di disponibilità dei volontari. L’utente richiedendo un appuntamento viene assegnato alla materia richiesta e il giorno dell’appuntamento verrà assegnato al volontario; l’utente può anche richiedere un appuntamento con un professore in particolare o con alcuni universitari. Alcuni professori manifestano preferenze o richieste circa lo svolgimento dell’attività quali la continuità didattica o la disponibilità a lavorare con gruppetti di utenti che non sempre è possibile tenere in considerazione visto che di queste non vi è traccia nel software di gestione. Normalmente gli insegnanti hanno 3 appuntamenti di 1 ora ciascuno a pomeriggio mentre gli universitari 2 di 1,5 ore ciascuno. I tutorati organizzano insieme al tutor un piano settimanale di appuntamenti: possono già farsi fissare gli appuntamenti dal tutor oppure rivolgersi direttamente alla figura dedicata. Non vengono presi appuntamenti ciclici annuali ma gli incontri vanno concordati di volta in volta. C) L’erogazione dell’aiuto allo studio L’attività principale di aiuto allo studio è svolta da volontari, alcuni di essi sono professori altri sono adulti senza precedenti esperienze di insegnamento ed altri ancora (la maggioranza) sono studenti universitari. Anche alla luce delle diverse tipologie di volontari durante l’anno passato si è deciso di avviare una sperimentazione che portasse ad una nuova organizzazione del servizio; in particolare si è valutata l’utilità di aggregare i volontari entro aree omogenee per contenuto disciplinare, che permettessero innanzitutto un miglior presidio della didattica specifica per materie, quindi un miglior accompagnamento dei volontari nella loro attività di aiuto allo studio. A tali aree organizzative è stato dato il nome di dipartimenti. I dipartimenti sono, quindi, intesi come luoghi di aggregazione dei collaboratori e dei volontari di Portofranco operanti direttamente nell’aiuto allo studio, organizzati per aree disciplinari l vicine e presidiati da un coordinatore. Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 19 Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri Considerazioni, riflessioni, previsioni e proposte per orientarsi nel buio in cui è precipitato il mercato immobiliare. Il tradimento del mattone C evidente contrariamente a quanto succedeva sino a poco tempo fa) e solo verso soggetti in grado di dare ferree garanzie in fatto di reddito o di patrimonio (proprio o di genitori etc.). Oltretutto alcune banche, che già hanno da tempo smesso di finanziare l’acquisto dei terreni edificabili, si dice stiano negando (almeno in alcuni casi) finanziamenti anche a operazioni immobiliari in cui l’area è già di proprietà dell’operatore e tutti i permessi comunali sono stati ottenuti e gli oneri comunali sono stati assolti. Al panorama sopra riportato si aggiun- Secondo voci di corridoio, verrebbero fatti gono le ultime disposizioni anticrisi dell’at- salvi solo interventi di piccole e medie dituale governo nazionale. mensioni in posizioni sicuramente di preSenza entrare nel merito delle stesse, mi gio o in ambiti in cui, a dispetto della limito ad avanzare alcune valutazioni sul- situazione generale, si avrebbe una ragiol’impatto che potrebbero avere sul mer- nevole sicurezza sulle possibilità di vendita cato immobiliare. con prezzi sostenuti del prodotto immoIl ritorno dell’ICI, ed il suo incremento per- biliare. centuale nella nuova veste di IMU, che oltretutto comprenderà la tassa rifiuti, il Secondo maligne voci di corridoio le nuovo incremento della rivalutazione delle stesse banche starebbero artificialmente rendite catastali (soprattutto per quanto tenendo in vita, in stato precomatoso, un riguarda le seconde case), unito all’inaspri- grosso numero di operatori immobiliari mento dell’IRPEF sui redditi più alti, proba- fortemente esposti a causa di un patrimobilmente tenderà ad allontanare gli nio immobiliare invenduto di rilevanti proinvestitori dal mercato immobiliare (già As- porzioni e che si vorrebbe evitare venga soedilizia, Nomisma ed altri hanno mani- buttato sul mercato a prezzi fallimentari. festato preoccupazioni in tal senso). Tutti questi comportamenti degli istituti di Quanto sopra con le banche che, in un credito, dal punto di vista dell’operatore mercato del lavoro sempre più instabile e immobiliare, sembrerebbe siano volti al lopoco remunerato, non erogano più mutui devole tentativo di evitare un crollo del a privati, se non con percentuali basse ri- mercato e di limitare al massimo la parspetto a valori di mercato (che Valutatori tenza di nuove iniziative immobiliari prima interni o di fiducia, sicuramente non che sia stato assorbita l’enorme massa di troppo indipendenti come dovrebbe es- invenduto pronta consegna e di usato atsere il valutatore, già deprimono in modo ome ormai di consuetudine, i bollettini delle varie agenzie ci ragguagliano in tempo quasi reale sull’andamento del mercato immobiliare. Dobbiamo quindi prendere atto che, dopo un timido segnale di ripresa nel terzo trimestre del 2011 (rispetto al corrispondente dell’anno precedente che comunque era stato il peggiore degli ultimi anni) sembra proprio che non si arresti il calo del numero di transazioni immobiliari e del prezzo di mercato degli immobili. 20 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri DI FLAVIO TRESOLDI tualmente disponibile, ma dal punto di vista del progettista fanno prevedere ancora un lungo periodo di stasi nella progettazione di nuovi interventi. Infatti la necessità, sia di privati che di operatori, di liquidare a tutti i costi i propri immobili invenduti, sfitti o inutilizzati che siano, porterebbe ad un generalizzato ed incontrollato crollo del mercato con svalutazione di fatto di tutto il patrimonio immobiliare, compreso quello in uso. Dopo alcuni decenni in cui l’inflazione prima, la speculazione edilizia poi e recentemente la speculazione finanziaria, avevano garantito che l’investimento immobiliare fornisse comunque una rivalutazione sicura dell’investimento iniziale, cominciamo a constatare come il valore attuale degli immobili stia diminuendo in modo sensibile e ci sono ragionevoli probabilità che possa subire (per le cause sopradette) un vero e proprio tracollo. Siamo quindi di fronte a un vero e proprio tradimento del “mattone” (dal punto di vista finanziario) e, come tutti i tradimenti, sembrerebbe che si stia cercando in tutti i modi di non farlo scoprire. Capita però sempre più spesso di dover dire al cliente come l’appartamento acquistato solo due o tre anni or sono e che ora per vari motivi (lavoro, separazioni, necessità familiari di ampliamento abitazione etc.) deve essere rivenduto, valga il 10 o 20% in meno rispetto al prezzo di acquisto, o che l’immobile in uso o proveniente da eredità abbia perso il 20-30% rispetto alla valutazione di agenzia di qualche Quando vedremo la luce? tempo fa e come quindi non sia più sufficiente a finanziare un nuovo acquisto o i lavori di costruzione e ristrutturazione precedentemente ipotizzati e preventivati. Altri invece, sottoscrittori di mutui di lunga durata, dopo alcuni anni in cui pagano il mutuo (i primi in cui si rimborsano quasi esclusivamente gli interessi) si trovano a versare un rateo per un debito ben più alto del valore dell’immobile che stanno riscattando. La percezione di quanto stia avvenendo sembra stia diffondendosi nei cittadini proprietari di immobili in modo sempre più rapido. Ma il crollo delle quotazioni, se dovesse avvenire, scoraggerà gli investitori, la caduta degli investimenti causerà una forte contrazione in tutto il settore immobiliare e nel suo vasto indotto, la perdita di posti di lavoro o di ricchezza degli operatori dell’indotto impedirà nuovi investimenti e così via. Ma l’aspetto forse più preoccupante e meno evidente della situazione è che tutto il valore del patrimonio immobiliare italiano subirà una forte contrazione e trascinerà al ribasso anche tutti i Fondi immobiliari, i patrimoni delle Casse, le potenzialità di reddito degli immobili in gestione etc.. E cosa fare allora di tutte le iniziative immobiliari già approvate ma ancora attualmente bloccate nei cassetti delle amministrazioni comunali o delle previsioni di sviluppo degli ambiti di trasformazione dei PGT, cui erano legate le esecuzioni di nuove opere pubbliche, soprattutto ora che i Comuni non avranno più finanziamenti come prima? Se queste iniziative immobiliari non venissero attuate si bloccherebbero anche i lavori legati alla esecuzione delle opere pubbliche programmate quindi un blocco dell’edilizia su doppio fronte, privato e pubblico. E se invece dovessero essere attuate? Sino ad ora le espansioni territoriali avevano consentito ai Comuni il finanziamento delle opere pubbliche e dell’apparato comunale a fronte di una urbanizzazione che ha sì regalato ai comuni strade, parcheggi e verde ma ha anche sconvolto il territorio e trasformato in modo irreversibile buona parte della più fertile pianura d’Europa. Ora però ci si sta accorgendo che il costo di manutenzione ordinaria e straordinaria di tutto il reticolo di strade, di marciapiedi, di piste ciclabili, di verde, di aiuole, di fasce alberate etc. sta diventando insopportabile per le Amministrazioni e tutto ciò senza parlare dei costi indiretti di trasporto pubblico e privato, di comunicazione, di sorveglianza e di servizio ai cittadini che il traffico caotico e inquinante causato dalla eliminazione delle direttrici principali di traffico ha comportato. Le battaglie, perse, contro le polveri sottili ed a favore del trasporto pubblico, sono una eloquente ed evidente conferma di quanto sopra asserito. Potrebbe quindi essere il caso che, nel nostro ruolo di progettisti, cominciamo a ripensare il modo di sviluppo urbano e territoriale in modo che, alla per fortuna inevitabile (anche se per ora molto lontana) ripresa del settore delle costruzioni, non si ripetano più gli errori che sino ad ora ci hanno contraddistinto. In questo potrebbero esserci di illuminazione e guida proprio i commi 5.3 e 5.4 del nostro Codice deontologico che ci invitano al rispetto ed alla salvaguardia del territorio. Come già lo scorso anno ho avuto modo di esprimermi, il modello di espansione territoriale illimitata non è più sostenibile né pensabile. Diventa quindi necessario prepararsi alla pur ancora lontana ripresa del mercato immobiliare con un approccio diverso rispetto a quanto sin qui avuto. Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 21 Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri Dobbiamo perciò a tentare di riprogettare in modo urbanisticamente migliore, o più adeguato alle attuali necessità, lo spazio già urbanizzato!. Sino ad ora si sono recuperati gli ex insediamenti industriali ma ci sono molti isolati ed anche alcune intere zone residenziali, nella maggior parte dei casi semicentrali o periferiche, ma in qualche caso anche sostanzialmente centrali, in cui sì è costruito negli anni antecedenti gli anni sessanta e settanta con volumetrie basse o in modo disordinato o in cui sono presenti edifici ormai fatiscenti e che non ha senso recuperare perché non possiedono i requisiti di sicurezza statica, di efficienza energetica, di qualità architettonica, di vivibilità sociale e che quindi sarebbe auspicabile riprogettare anche con eventuale previsione di maggior concentrazione di residenti o di funzioni (artigianato di servizio, commerciali, culturali, box auto, sociali etc.) che possano contribuire a rivitalizzare anche socialmente ed economicamente quei contesti che oltretutto sono già, per la maggior parte, dotati di servizi sociali comunitari e di collegamenti di trasporto. La rottamazione degli edifici di interi isolati e la riprogettazione degli stessi eventualmente con aumenti volumetrici (quindi senza più espansione territoriale con consumo di suolo agricolo) questa è la proposta che già da più parti si tenta di avanzare (vedi anche il già DL 70/2011 art. 5 punto 9) e che potrebbe coniugare le necessità di ripresa dello sviluppo immobiliare e della conservazione del territorio! Oltretutto non è una novità perché molte delle città moderne sono nate dalle ristrutturazione urbanistica del vecchio non più gestibile (Nerone, se sua l’iniziativa, insegni!). Ci sarebbero da individuare e mettere a punto gli strumenti, anche legislativi, che 22 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri consentano tutto ciò ma già sono presenti nei piani di governo del territorio alcune possibilità come incentivazioni e premialità volumetriche, trasferimenti di volumetrie e perequazioni. Da individuare invece le modalità per eventuali interventi di esproprio (dietro equo compenso) o di cessione bonaria con sostituzione, che rendano possibili ed economicamente sostenibili questi tipo di interventi. Il risultato potrebbe essere quello di agglomerati urbani più vivibili, più belli, più efficienti, meno costosi, meno inquinanti e, dopo il tradimento, la riappacificazione fra sviluppo e ripresa immobiliare, fra progettisti e territorio. Mi auguro quindi che, tecnici e politici, ci si orienti in questa direzione e che ci si prepari alle conseguenti sfide che il nuovo propone. l Un approccio alla sostenibilità che si limiti ad ottimizzare le singole fasi dell’attività agroalimentare è decisamente insufficiente. Due convegni hanno affrontato il tema. DI PIER ANTONIO M. CASELLATO Sostenibilità dell’agricoltura per l’alimentazione umana. D ue importanti convegni tenuti a Milano tra il 30 novembre e il 4 dicembre 2011 hanno approfondito il tema della sostenibilità dell’agricoltura e dell’alimentazione umana. Il “3rd International forum on food and nutrition” organizzato da Barilla Center FOR FOOD & NUTRITION ha riunito presso l’Università Bocconi oltre 50 esperti da tutto i mondo per un dibattito iniziato il 30 novembre e della durata di due giorni. Il Convegno 2011 “Il Bio che cambia” dell’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica (AIAB) iniziato il 1 dicembre presso il Centro Congressi della Provincia di Milano accogliendo è stato di quatto giorni coinvolgendo, anche relatori esteri. In comune tra i convenuti la preoccupazione di alimentare un popolazione mondiale in rapida crescita che nel 2050 potrà superare i 9 milioni di persone. Per inquadrare il problema, dal congresso BCFN emergono i seguenti dati: 925 milioni di persone su 6,9 miliardi, soffrono la fame, mentre 1328 milioni sono obese o in sovrappeso. e per altri fini. La spinta per l’aumento delle rese e lo sfruttamento dei terreni, soprattutto a partire dalla metà del secolo XX, ha fatto si che il settore agricolo e alimentare sia stato in gran parte responsabile di: l peggioramento dei terreni arabili (il 40% è degradato o povero) l riduzione dell’estensione delle grandi foreste (il 43% ca delle foreste tropicali e subtropicali e il 45% delle foreste temperate sono state convertite in coltivazioni). l cattivo sfruttamento di terreni agricoli e foreste che comporta il 30% delle emissioni globali di gas serra l riduzione delle scorte idriche disponibili (ormai se ne utilizza circa il 70%) l l’uso dell’80% del fosforo disponibile (diminuzione dei giacimenti) l continua una forte dipendenza dalle fonti di combustibili fossili, input dei principali processi (rischio di un accentuarsi del cambio climatico e rischio di aumenti del prezzo dei combustibili). In sintesi, alle forti influenze negative sulla sostenibilità alimentare di molte delle attuali pratiche agricole, si aggiungono quelle derivanti dall’impiego dei prodotti agricoli (Interrogativi: quanti animali vogliamo allevare? Rapporto tra impiego energetico e necessità alimentari, ecc.). riporta le seguenti stime (basate prevalentemente su dati europei): il sistema agroalimentare è responsabile del 44-57% delle emissioni di gas serra di origine umana, essendo del 11-15 %, l’apporto della produzione agricola, del 15-20% l’apporto delle fasi dopo la raccolta (5-6% trasporti, 8-10 % lavorazioni e packaging, del 1-2% refrigerazione e 1-2% alla commercializzazione) a cui si aggiungono un 15-18% di emissioni originate da cambi d’uso del suolo e deforestazione e un 3-4% dai quantitativi che vengono smaltiti come rifiuti. Appare così evidente che un approccio alla sostenibilità che si limiti ad ottimizzare le singole fasi dell’attività agroalimentare è decisamente insufficiente, dovendosi sempre analizzare criticamente ed intervenire sull’intero processo. Si sottolinea pure l’importanza di aumentare i rendimenti limitando gli enormi sprechi che si producono nelle fasi di raccolta, di commercializzazione e del consumo (fino alla metà degli alimenti prodotti vengono sperperati dal sistema agroindustriale). Alcune proiezioni della produzione di caLa pubblicazione del BCFN, “Nuovi molorie fino al 2050, indicano che sarebbe delli per una agricoltura sostenibile” ripossibile soddisfare le necessità basiche porta (da FAO Global Food and Food della popolazione, tuttavia attualmente Waste. 2011) un diagramma di wast & losmeno del 50% dell’attuale produzione di Durante il convegno AIAB è continuata la ses nelle fasi della produzione al dettaglio cereali (in peso) alimenta direttamente riflessione. E’ circolata la traduzione di una e del consumo: in Nord Europa, Nord l’uomo il rimanente viene utilizzato per ali- articolo di Grain, del magazine “Against America e Oceania assommano a circa mentare animali (più di 1/3), come fonte the grain” del 28 settembre 2011 (pubbli- 280 - 290 Kg/pro capite/anno. di energia alternativa ai combustibili fossili cata su BIO Agricoltura n 130 2011), che La sostenibilità va quindi perseguita a tutti Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 23 Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri i livelli della catena. La pubblicazione BCFN conclude la sua pubblicazione con molte riflessioni sulle tecniche agricole, e mette a fuoco alcuni punti fondamentali tra i quali ci sembra importante sottolineare i seguenti: ridurre gli input esterni (corretti modelli agricoli per specifici contesti); biodiversità quale strumento per una corretta gestione del rischio; rendere l’agricoltura più capace di adattarsi ai cambiamenti. E questi punti ci riportano al convegno AIAB, considerando l’agricoltura biologica non più come una scelta salutista ma come alternativa strategica di primaria im- portanza per la sostenibilità, in quanto, rispetto a molte tecniche agricole che oggi vanno per la maggiore, è favorevole alla biodiversità, richiede minori input ed è capace di accumulare maggiori quantità di l carbonio nel suolo. SITOGRAFIA PER INIZIARE... www.educazionesostenibile.it/portale www.architetturaesostenibilita.it www.sos-sostenibilita.it www.isprambiente.gov.it/site/it-it/Temi/Sviluppo_sostenibile/Cos%27%C3%A8_lo_Sviluppo_sostenibile www.eni.com/it_IT/sostenibilita/sostenibilita.shtml www.awardsostenibilita.it www.energylabfoundation.org/laboratorio/mobilita-sostenibile www.iris-sostenibilita.net/iris/index.asp www.globalcompactnetwork.org/it www.sviluppoeconomico.gov.it www.ceres.org 24 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri Un sito in Ordine. Per l’ingegnere 2.0. A ll’inizio del mese di agosto del 2011 è stato messo on-line il nuovo sito dell’Ordine degli Ingegneri. Il nuovo sito si presenta(va) con una grafica rinnovata, con una significativa riorganizzazione dei contenuti e soprattutto erogato su una nuova piattaforma tecnologica. A qualche mese di distanza del go-live del nuovo sito è possibile fare delle valutazioni sui primi mesi di erogazione ed utilizzo, sulle attività svolte, sulle funzionalità ed evoluzioni introdotte ed implementate ed è anche possibile ipotizzare e disegnare sviluppi futuri del sito. Terminata la fase iniziale di “rodaggio” (agosto-settembre) è stato possibile valutare un intero trimestre, un periodo significativo di erogazione del servizio (nello specifico il quarto trimestre del 2011) ed in base ai dati raccolti ed analizzati sono state fatte valutazioni a consuntivo e delineati scenari di sviluppo, anche in base alle risposte ed alle richieste degli utenti. Il progetto di set-up e migrazione al nuovo sito è durato circa 1 anno, da fine 2010 al termine del 2011; a fine del 2010 è stata deliberata la decisione di migrare il sito esistente con l’obiettivo di avere uno strumento più flessibile (sia lato utente sia lato Segreteria dell’Ordine), più semplice da utilizzare, più moderno e che meglio soddisfacesse le esigenze della funzione di Comunicazione dell’Ordine. Nella fase preliminare di progettazione ci si è concentrati su quali fossero i punti di forza ed i requisiti funzionali da migrare ed implementare e quali i punti di debolezza del sito precedente da non riportare, evi- denti dopo alcuni anni di erogazione, e dell’integrazione di nuove esigenze e funzionalità emerse negli scorsi anni, confrontandosi con il panorama di soluzioni disponibili per situazioni analoghe (di PA locale) e tenendo conto delle nuove direttive e normative per i siti web della Pubblica Amministrazione; nella raccolta ed analisi di requisiti sono state tenute in particolare conto le esigenze redazionali e gestionali della Segreteria dell’Ordine e della Fondazione, in termini di richieste e requisiti di semplificazione operativa e gestionale. Per la tipologia di requisiti e funzionalità richieste, è stato valutato che uno strumento di CMS (Content Management System) con ampio grado di flessibilità e personalizzazione era in grado di soddisfare in pieno le esigenze individuate nella fase di analisi e di progettazione preliminare. Nella scelta della piattaforma software CMS adatta alle esigenze specifiche dell’Ordine sono state individuate e valutate diverse soluzioni, sia basate su software proprietari sia basate su software open source, tenendo presente situazioni analoghe (PA locali, altri Ordini profesionali, ecc.). Nella valutazione delle soluzioni è stato determinante il soddisfacimento delle direttive contenute nelle “Linee Guida per i siti web della Pubblica Amministrazione” (contenuti minimi, accessibilità, componenti funzionali, livelli di interattività, ecc) e sono stati tenuti in conto resoconti, proposte ed altre esperienze professionali delle risorse coinvolte nella fase progettuale. Le scelte si sono orientate su soluzioni ba- DI GIANLUCA SIRONI sate su software open source, soddisfacenti i requisiti delle Linee Guida, con un parco di installazioni significativo (anche nella PA locale) e dove fosse presente un fornitore di servizio con adeguati livelli di servizi professionali, oltre che il fatto di poter contare su una diffusa ed attiva community su Internet. Tra i software open source, che potevano adeguatamente soddisfare i requisiti ed i vincoli di progetto e possedere requisiti di flessibilità adatte alle evoluzioni del servizio, erano disponibili diverse soluzioni; tra le scelte possibili ci si è concentrati in particolare su CMS quali Joomla, Drupal e Plone in base sia alle esperienze professionali delle risorse coinvolte nel progetto sia del know-how e dell’erogazione di servizi dei potenziali fornitori di servizio. Sono state fatte una serie di ipotesi e valutazioni di possibili architetture e componenti software; alla fine la scelta è stata di utilizzare Plone come CMS per numerose motivazioni ed argomentazioni favore di tale scelta, sia per le caratteristiche di sicurezza ed estendibilità del software, sia per una prevista razionalizzazione (contenimento) dei costi, sia per il soddisfacimento dei requisiti infrastrutturali e funzionali definiti in fase di progettazione, sia per diffusione in realtà simili di Pubblica Amministrazione (si veda il sito del progetto PloneGOV) e tenendo sempre in conto il requisito di semplicità di utilizzo da parte della Segreteria (e della Fondazione) oltre che ad una migliore fruibilità lato utente. Va ricordato che ai fini della scelta della piattaforma software ha contribuito anche il fatto che un altro progetto di portale interno dell’Ordine (in corso di realizzazione Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 25 Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri di Comunicazione. Il fornitore di servizio si è anche occupato, di concerto con il team di progetto dell’Ordine delle componenti critiche per le operazioni di import del database esistente di utenti e profili sul sito precedente. Il sito precedente era basato su una solu- Va ricordato il ruolo fondamentale per la zione proprietaria, basata su asp.net ed realizzazione del nuovo sito che è stato erogata su piattaforme Microsoft Win- svolto della Segreteria e dalle risorse dows (IIS e SQLServer); dal punto di vista dell’Ordine coinvolte nel progetto, in tutte funzionale il disegno architettonico è rela- le fasi progettuali ed in particolar modo tivamente simile ma a differenza del si- nella valutazione ed evoluzione dei requistema precedente tutte le componenti siti funzionali dopo i primi set-up di test, software scelte sono open source: Linux nella attività svolte e segnalazioni fornite CentOS come sistema operativo, Apache nella prima fase di erogazione del servizio come web server, Plone come CMS, Zope successiva al go-live (utilizzando anche i come application server (su cui funziona contributi, le osservazioni e le segnalazioni Plone), MySQL come database relazionale. pervenute da parte degli utenti) e nella Per completezza di informazione va ricor- fase più critica del progetto (il trasferidato che in una fase iniziale era stato ipo- mento dei “contenuti”) che è stata utiliztizzata e disegnata una architettura con un zata come occasione per una completa e directory server LDAP per utenti e gruppi; profonda revisione e razionalizzazione dei successivamente in considerazione sia contenuti presenti sulla piattaforma precedella situazione di partenza da cui si effet- dente. tuava il trasferimento dei database utenti (iscritti e registrati) sia di alcuni scenari di Dopo le prime prove sulle piattaforme di utilizzo previsti si è scelto un database re- test (e con una definizione più precisa della architettura delle informazioni) è lazionale (ed è stato utilizzato MySQL). Per quanto riguarda il sistema sono state stato definito il layout per il sito, avendo scelte macchina virtuali che offrivano mag- sempre come obiettivi la semplificazione giore semplicità di gestione (anche in ter- (e la minimizzazione) degli elementi premini di costi) ed offrivano possibilità di senti sul portale; è stato scelto un classico scaling delle risorse hardware; nello speci- layout a 3 colonne + header + footer con fico l’esigenza era relativa a risorse har- alcune funzioni personalizzate; è stato dware quali l’ampliamento on-demand scelto di ridurre il numero di portlet predello storage, in caso si manifestassero senti nella colonna di sinistra (avvisi, naviparticolari esigenze di spazio (ad esempio gazione, login) ed in quella di destra (orari, in caso di upload di numerosi contenuti corsi e seminari della Fondazione, …); è video) molto oltre le quantità inizialmente da sottolineare come Plone, così come altri software CMS presi in considerazione, stimate e prevista nella fase progettuale. permette con relativa semplicità la geVa sottolineato che in diversi aspetti e det- stione delle portlet (attivazione, modifica tagli progettuali e durante il set-up della posizione, ecc …) ed interventi sul layout. nuova piattaforma è stato fondamentale il contributo del fornitore di servizio scelto Un elemento critico emerso durante la (IPnext s.r.l.); a titolo di esempio è stato si- fase di progettazione e dei primi set-up di gnificativo il contributo alla realizzazione test del portale ha riguardato la versione del “tema” personalizzato utilizzato dal del software da utilizzare: durante la fase portale, in base ai requisiti ed alle richieste progettuale la versione più diffusa di Plone espresse nel corso delle fasi preliminari e era la 3, ma era da poco uscita la versione durante l’utilizzo delle prime installazioni 4 che introduceva diverse novità ma anche di test sia dalla Segreteria sia dalla funzione alcune differenze di componenti (ad esemal momento della fase progettuale) era basato sulla stessa tecnologia: con la scelta della stessa soluzione software si è cercato di privilegiare/ottimizzare la formazione del know-how interno all’Ordine. 26 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri pio relativamente alla gestione dei temi); sono state fatte diverse valutazioni anche con il fornitore di servizio e si è scelto di assumersi il rischio e di iniziare direttamente con la versione 4, anche se al momento dei primi set-up di test (fine primavera 2011) poco “matura” e relativamente poco diffusa; alla scelta della nuova versione hanno contribuito una serie di nuove funzionalità introdotte (ad esempio per la gestione dei menu) e di particolari add-on di interesse per il sito dell’Ordine, sia per la consapevolezza della diffusione della comunità di Plone, potendo contare su altre esperienze parallele (anche di PA locale) e di una veloce risoluzione/evoluzione di eventuali problemi. La scelta di utilizzare da subito la versione 4 di Plone ha indubbiamente comportato alcune complicazioni nei primi set-up e test del sito, così come alcune limitate funzionalità e nelle prime settimane di erogazione del servizio (durante il mese di agosto), situazioni che sono state man mano risolte contestualmente alla pubblicazione degli ultimi contenuti trasferiti dal sito precedente e dei nuovi contenuti redatti e pubblicati (ad esempio i corsi/seminari della Fondazione a partire dal mese di settembre). La scelta della nuova versione ha ripagato nei mesi successivi in termini di gestione e di integrazione di componenti aggiuntivi, ed anche in base alla diffusione su Internet verso la fine del 2011 era a tutti gli effetti la versione “mainstream”, quindi con più sviluppi ed evoluzioni ed implementazioni di nuove componenti ed eventuali bug fixing da parte della comunità su Internet. In termini di componenti aggiuntive (uno dei punti di forza di questa tipologia di software CMS) gli “add-on” (nella terminologia di Plone) più significativi utilizzati nel sito dell’Ordine sono il “PloneFormGen” per la gestione delle form (ad esempio per le iscrizioni ai corsi/seminari della Fondazione), “Collage” per una gestione molto più flessibile e complessa di (sezioni di) pagine (come ad esempio il frame centrale della homepage); tra gli add-on utilizzati una componente signifi- cativa è quella che si occupa della gestione delle connessioni per le autenticazioni e profilazioni degli utenti verso il database MySQL, componente che il fornitore ha contribuito a sviluppare (ovviamente anch’essa è disponibile come componente open source). Come già accennato precedentemente la flessibilità del prodotto in termini di componenti aggiuntive è ben nota, utilizzata e consolidata sulla versione 4 di Plone; in termini di evoluzione del servizio vi sono ragionamenti in corso per alcune evoluzioni funzionali del sito (ad esempio per l’implementazione di sondaggi complessi) sempre tenendo in conto di soluzioni riutilizzabili disponibili sul sito di Plone, soprattuto per quanto riguarda la PA locale. Nel progetto di migrazione del sito la fase più complessa è stata indubbiamente quella del trasferimento dei contenuti e delle funzionalità dal sito precedente: oltre all’introduzione di nuovi requisiti (ad esempio la definizione di nuovi “stati” per i vari workflow di pubblicazione dei contenuti utilizzati, soprattutto per quanto riguarda la sezione del sito dedicata alla Fondazione) è stata utilizzata come occasione per implementare la riorganizzazione completa dei contenuti e delle diverse aree del portale, introducendo permessi e limitazioni di accesso per alcune tipologie di contenuti all’area privata (con accesso autenticato) oppure l’accesso di alcuni documenti riservato al solo gruppo di amministrazione del sito (ad esempio per motivi storici o di ricerca). Va sottolineato che per alcuni aspetti (redattori, utenti, tipologia di contenuti, workflow, definizione nuovi stati, ecc …) il “sito” della Fondazione è da considerare quasi come un sito differente ospitato all’interno del sito dell’Ordine, aspetto che ha comportato una quota considerevole di lavoro di set-up e nelle prime attività e canze natalizie), il traffico e gli accessi sono stati molto numerosi, , nell’ordine di diconfigurazioni ed evoluzioni del portale. verse centinaia di visite durante i giorni laTornando alla fase di trasferimento dei vorativi. Dalle statistiche si possono anche contenuti, uno degli aspetti più delicati ha trarre numerose interessanti informazioni: riguardato la migrazione dei contenuti ad esempio per quanto riguarda la distri“complessi” esistenti sul sito precedente buzione dei client, Windows XP è tuttora (che gestiva questa tipologia di oggetti in il client più utilizzato per accedere al sito maniera completamente differenete), ef- ed in questi mesi Windows 7 ha superato fettuando estrazioni e trasformazioni cer- Windows Vista (che sta rapidamente dimicando di preservare tag, categorizzazioni, nuendo in termini percentuali); interespermessi, allegati, ecc … soprattutto quelli sante anche notare la quota di accessi da collegati agli utenti “registrati” (che va ri- dispositivi mobili con iOS (iPhone ed iPad) cordato sono un insieme distinto dagli e Android (vari smartphone e tablet). utenti “iscritti” all’Albo ed hanno caratteristiche e permessi differenti). Nella sele- Il sito dell’Ordine è in erogazione da quasi zione dei contenuti da migrare e 6 mesi, durante i quali molte modifiche riorganizzare particolare attenzione è stata sono state effettuate, diverse problematiquindi dedicata al trasferimento della “ba- che emerse risolte, diverse delle funzionacheca lavoro” , sia di in termini di contenuti lità precedenti (per cui si è inizialmente “attivi” sia di funzionalità consolidate, anche decisa una sospensione temporanea), in considerazione dell’attuale contesto la- sono state man mano ripristinate così come sono state implementate nuove funvorativo/professionale. zionalità. Il meccanismo di gestione degli iscritti all’Albo è stato trasferito con modalità simili La soluzione scelta, basata su Plone e all’esistente (in estrema sintesi il database MySQL, non è stata particolarmente semdegli utenti iscritti all’Albo è una replica plice in termini di set-up e primo inseri“slave” del database “master” che risiede mento massivo dei contenuti; va ricordato su un sistema differente dell’Ordine); nella che Plone non è, tra i CMS, il più semplice scelta della migrazione di questa funziona- ad un “primo utilizzo” in termini redazionali lità sono stati tenuti in considerazione al- e di gestione dei contenuti (utilizza infatti cuni consolidati meccanismi di molti oggetti e tipi di contenuti complessi); allineamento, utilizzati dalla Segreteria negli ma una volta a regime e con un knowultimi anni di gestione del sito precedente. how consolidato per la normale operatività, permette ora una gestione semplice A completamento del sistema va ricor- anche di situazioni redazionali complesse, dato che per le statistiche di accesso viene ampi margini di flessibilità ed interessanti utilizzato Piwik, un software open source scenari di evoluzione (ad esempio per che ha funzionalità simili a Google Analy- quanto riguarda ulteriori livelli di interattitics; con l’esclusione del mese di agosto vità con gli utenti), aspetti accompagnati da (prime settimane di funzionamento, una consolidata robustezza e sicurezza del quando molti dei contenuti trasferiti non sistema. l erano stati ancora resi pubblici) ed i periodi di festa (ad esempio durante le va- Il Portale Collaborativo delle Commissioni dell'Ordine. Il Portale Collaborativo delle Commissioni dell'Ordine (PCC) ha lo scopo di permettere una migliore interazione fra i membri delle Commissione e fra le Commissioni. Operazioni che precedentemente venivano effettuate con l'utilizzo di invio di eMail e di allegati ora avvengono in un modo più organizzato e centralizzato. Le potenzialità di evoluzione del PCC sono davvero tante anche grazie alla scelta di utilizzare una piattaforma aperta (PLONE) e Open Source. Tuttavia per cominciare si è scelto di implementare le funzionalità basilari (scambio di documenti, gestione di calendari, scambio di informazioni nella modalità BLOG) visibili a diversi livelli: PRIVATO ALLA COMMISSIONE, dove solo i membri della Commissione possono operare sui documenti della Commissione; PUBBLICA A TUTTE LE COMMISSIONI in modo che il lavoro di una Commissione sia condiviso a beneficio di altre. Nelle immagini le parti su cui concentrare la propria attenzione saranno riquadrate di rosso. Nel Portale si avrà a che fare con vari tipi di informazioni: documenti, eventi, blog, immagini: in tutti i casi nei quali in questo documento si parlerà indistintamente di uno di questi tipi di informazione, parleremo di Informazioni. Le Informazioni sono normalmente Private, ovvero possono essere viste e gestite esclusivamente dalla Commissione (ovvero dai propri membri) che le ha create. Le Informazioni possono diventare Pubbliche, ovvero essere viste da tutte le altre Commissioni se una data Commissione ha deciso di rendere Pubblica una Informazione Privata. Una Informazione è Pubblica ma riservata al Portale: non è visibile dall'esterno! Quindi le Informazioni che devono diventare di dominio più ampio troveranno spazio sul sito istituzionale dell'Ordine. Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 27 Rivista* vincia la prO nO di mila ri del gegne egli in rdine d O dell’Ordine degli Ingegneri zione e Introdu ne professional i d all’Or del A cura ni e Giova mission la Com L’Ordine. L ché, come ho detto, ne beneficerà il Paese intero. Se, invece, sei già un ‘collega’, ti invito a rispolverare le diverse opportunità (alcune delle quali nuove), a partire da quella che ormai si preannuncia come lo sforzo maggiore: la certificazione delle competenze. Sto parlando del Qing, un programma La società civile, il mercato del lavoro, la prezioso per il rilancio e la valorizzazione comunità dei decisori hanno bisogno di In- della professionalità degli iscritti, siano essi gegneri pronti per rilanciare uno sviluppo liberi professionisti o dipendenti pubblici o privati. ormai chiesto da troppo tempo. Se frequenti le attività formative, ti invio ad Noi siamo certi di poter offire il nostro estenderle ad altri. Se da tempo non frequenti l’Ordine e le sue iniziative, ti invito contributo con convizione. a tornare. Troverai relazioni preziose e Se stai prendendo tra le mani questo opu- un’Istituzione pronta a offrirti un supporto scolo per la prima volta, allora ti preannun- per la tua attività tecnica, imprenditoriale cio che troverai un mondo intero di e culturale. opportunità per il tuo lavoro ma anche per la tua crescita umana e culturale. Se E’ un invito. Il saluto vero lo scambieremo decidi di iscriverti all’Ordine sancirai pro- di persona. prio questa appartenenza. Ne andrai decisamente fiero. Il tuo entusiamo e le tue Ing. Stefano CALZOLARI, energie torneranno utili per l’Ordine per- Presidente dell’Ordine di Milano o diciamo da tempo, ormai. L’Ordine degli Ingegneri è un’Istituzione al servizio della collettività, ma prima ancora è al servizio di tantissimi professionisti, che per quella collettività hanno deciso di offrire la loro competenza con passione e forza. 28 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri Molto di più di una pubblicazione. Una promessa. Il tuo partner. L’Ordine è, per legge, delegato a tutelare la professione di ingegnere sia libera sia dipendente. L’ attività dell’ingegnere è considerata un’ attività di rilevante interesse pubblico da svolgere con scrupoloso rispetto dei principi generali di moralità, probità e correttezza. Sono a tutt’oggi iscritti presso l’ Ordine di Milano 12.217 ingegneri (dato ottobre 2011) di cui 12017 nella sezione A (laurea quinquennale) e 200 nella sezione B (laurea triennale o diploma universitario). Al di là del ruolo istituzionalmente ad esso assegnato, l’Ordine vuole anche porsi come punto di riferimento per le diverse figure e competenze in cui la moderna ingegneria si articola, raccogliendo tutte le esigenze che nascono lungo il cammino professionale di ogni iscritto. Una particolare attenzione è rivolta ai giovani, poiché, come per ogni comunità, essi costituiscono il vivaio della professione, fonte di idee innovative al passo con i mutamenti dei tempi ed allo stesso tempo categoria da assistere ed accompagnare nella crescita professionale ed etica. Gli Ordini degli Ingegneri sono enti di diritto pubblico isti- tuiti con la Legge del 24 Giugno 1923 n. 1395, ed operano in base al regolamento dell Regio Decreto n. 2537 del 23 Ottobre 1925. L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano è stato istituito nel 1928. A capo dell’Ordine è posto un Presidente affiancato da un Segretario ed un Tesoriere, nominati all’interno di una rosa di Consiglieri (15 per la Provincia di Milano) eletti dagli iscritti con cadenza quadriennale. Le decisioni riguardanti la gestione di tutte le attività spettano collegialmente ai Consiglieri ed al Presidente. Annualmente viene indetta l’assemblea generale ordinaria, alla quale sono invitati a partecipare tutti gli iscritti, nel corso della quale, il Presidente relaziona sulle attività svolta ed il Tesoriere espone il rendiconto finanziario ed il bilancio preventivo per l’approvazione da parte dell’ assemblea. L’Ordine opera tramite le iniziative del Consiglio e di commissioni costituite da iscritti che volontariamente prendono parte alle attività individuate: tcommissione di esperti per la revisione delle parcelle professionali Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 29 Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l commissione industria enti e servizi commissione enti pubblici commissione ordinamento professionale commissione per la formazione, l’educazione e l’aggiornamento commissione per l’etica professionale commissione impianti commissione giovani commissione qualificazione professionale commissione per l’ingegneria dell’informazione commissione tecnologie edilizie commissione urbanistica commissione sistema qualità commissione sicurezza antincendio commissione catasto commissione sicurezza ed igiene del lavoro commissione sicurezza cantieri commissione telecomunicazioni commissione bioingegneria commissione per ingegneria forense commissione ambiente commissione infrastrutture e trasporti commissione strutture commissione energia commissione nanotecnologie Vari gruppi di lavoro vengono costituiti a livello nazionale e regionale con altri Ordini, Collegi ed associazioni di carattere tecnico per affrontare, di volta in volta, temi di interesse comune. Tramite i propri rappresentanti l’ Ordine partecipa a numerosi tavoli tecnici ed alle attività di normazione UNI e CEI. nell’Ottobre 1998 la propria Fondazione. Essa non ha scopi di lucro. Scopi statutari principali sono: - la valorizzazione dell'ingegnere, il suo aggiornamento tecnico, scientifico e culturale, la promozione e l'attuazione di ogni iniziativa diretta alla formazione professionale dell'ingegnere e degli aspiranti ingegneri. - istituire corsi e scuole di preparazione e perfezionamento della professione - sostenere l'attività di enti che agiscono nel campo degli studi tecnici, economici, giuridici e tributari - promuovere e finanziare convegni e riunioni, nonché seminari di studio nei campi tecnici, economici, giuridici e tributari; - promuovere e finanziare la costituzione, conservazione ed ampliamento di una biblioteca e di una emeroteca in materie giuridico-economiche e tecnico- scientifiche di interesse per gli Ingegneri; - promuovere e finanziare la costituzione, conservazione ed ampliamento di banche dati relative a materie tecnicoscientifiche, economiche e giuridiche, di interesse per gli Ingegneri, consultabili sia localmente che a mezzo di accesso elettronici - promuovere e finanziare le relazioni culturali e scientifiche con Dipartimenti ed Istituti Universitari nazionali ed internazionali; - provvedere alla tutela, alla conservazione ed eventuale distribuzione e pubblicazione dei lavori di ricerca e dei materiale tecnico-scientifico di Ingegneri di particolare interesse per la categoria e per gli istituti di ricerca universitaria e di altri enti pubblici e privati, L’iscrizione. E’ costituita una commissione congiunta tra Ordine degli L’ iscrizione all’Ordine degli ingegneri è subordinata al suIngegneri ed Ordine degli Architetti di Milano per l’ esame peramento dell’esame di Stato ed alla presentazione dei bandi di concorso e di affidamento incarichi. presso la segreteria dei seguenti documenti ed attestazioni (in breve): La Fondazione. L’Ordine Ingegneri della Provincia di Milano ha costituito 30 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri l domanda in bollo (modulo “All. 0”) con autocerfica zione di: - nascita, cittadinanza, residenza e domicilio se diverso - di non aver riportato condanne penali e di non aver pro- lito la sede principale dei suoi affari e interessi”. cedimenti penali in corso - di aver sostenuto l’esame di Stato - di non essere iscritto né di aver chiesto l’iscrizione in Albi ATTENZIONE di ingegneri di altre Province L’iscrizione all’Ordine degli ingegneri è adesione ad un organismo voluto dalla Legge per tutelare i cittal conferimento dati (modulo “All. 1”) dini ed il lavoro professionale. Per ogni ingegnere l presa d’atto (modulo “All. 2”) tale atto riveste pertanto anche il significato di accetl informativa sulla privacy (modulo “All.3”) tazione di un complesso di norme etiche e deontol documento relativo alla laurea vecchio ordinamento logiche che devono essere conosciute e rispettate. E’ (modulo All.4) istituzionalmente compito dell’Ordine fare rispettare (tutti i moduli - All. 0, 1, 2, 3, 4 - sono reperibili sul sito tali norme ed irrogare eventuali provvedimenti disciinternet dell’Ordine e in segreteria). plinari. La quota annuale di iscrizione all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano è fissata in 150,00 Euro (2011), alla quale, per il primo anno, devono essere aggiunti Euro 168,00 per tassa di concessione governativa. Agli iscritti portatori di invalidità permanente certificata non inferiore al 50% viene applicata la quota ridotta di Euro 50. Nuovi iscritti fino a 35 anni la quota è di 45 Euro, per coloro oltre i 35 anni la quota è di 100 Euro. A tutti gli iscritti, a richiesta e consegnando una fotografia formato tessera, viene rilasciato un tesserino di riconoscimento. Inoltre viene attribuito un indirizzo di posta elettronica certificata (sul dominio @ingpec.eu). Il timbro professionale deve essere composto come da fac-simile reperibile in segreteria e nel sito internet. E’ opportuno quindi, all’atto della iscrizione, leggere attentamente le norme di etica che Vi verranno consegnate in tale occasione. E’ altresì opportuno partecipare alle attività istituzionali dell’Ordine provinciale al quale si è iscritti tramite la presenza alla assemblea annuale e l’espressione del proprio voto per il rinnovo del Consiglio. La rinuncia all’iscrizione, come pure tutti i cambiamenti di residenza o domicilio professionale, devono essere comunicati per iscritto all’Ordine di appartenenza. A cosa abilita l’iscrizione all’Ordine degli Ingegneri. L’iscrizione negli albi professionali è obbligatoria per eserTutti gli iscritti sono invitati ad indicare all’ Ordine un indicitare la professione (L. 25/04/38 n. 897). rizzo di posta elettronica al fine di poter comunicare inforTra le attività per le quali essa è obbligatoria si citano ad mazioni e notizie in tempi brevi e sicuri. esempio: ATTENZIONE: l’art. 16 della legge 21/12/99 n. 526 equipara, per i cittadini degli Stati membri della U.E., il domicilio professionale alla residenza ai fini dell’iscrizione in albi. Ci si può quindi iscrivere all’Ordine nella cui provincia si ha la residenza anagrafica o il domicilio professionale. Il “domicilio” è definito dall’art. 43 comma 1 del C.C: “Il domicilio di una persona è nel luogo in cui essa ha stabi- - progetto e direzione lavori di costruzioni civili, industriali per opere pubbliche o private in genere - progetto e direzione lavori di impianti e strutture - collaudo di costruzioni (per il collaudo statico è richiesta un’anzianità di iscrizione di almeno 10 anni) - collaudo di impianti - richiesta di concessioni edilizie e DIA (denuncia inizio Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 31 Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri attività) per costruzioni e demolizioni; - consulenza tecnica d’ ufficio per il giudice (C.T.U.); Elenchi di professionisti. Presso l’Ordine degli ingegneri vengono formati e periodicamente aggiornati elenchi di professionisti nei seguenti ambiti: Elenchi di cui al D.Lgs. n. 139/2006 "Riassetto delle disposizioni relative alle funzioni ed ai compiti del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, a norma dell'articolo 11 della legge 29 luglio 2003, n. 229". E’ richiesta la frequenza con esito positivo di un corso di formazione di 120 ore, organizzato/gestito dagli Ordini professionali. E’ obbligatorio un aggiornamento di 40 ore ogni 5 anni. I nominativi degli iscritti ai diversi elenchi vengono richiesti da enti privati e pubblici e comunicati su autorizzazione degli iscritti stessi. Tali elenchi specialistici confluiranno nelle liste degli ingegneri Qing certificati per competenza. La certificazione volontaria delle competenze professionali. L’Ordine di Milano, insieme agli Ordini degli Ingegneri di altre province, mette a disposizione degli iscritti la procedura “Qing – La certificazione volontaria delle competenze”. L’insieme di regole Qing prevede che esperti dell’Ordine accertino e convalidino le competenze professionali postaccademiche acquisite da quegli iscritti che ne fanno volontaria richiesta. Attraverso il Qing, l’Ordine è in grado di compilare e diffondere elenchi di ingegneri con professionalità specifiche non semplicemente auto-dichiarate dagli interessati, bensì vagliate da esperti e certificate dallo stesso Ordine. - elenco di esperti nel campo della sicurezza e dell’ Le linee guida e gli obiettivi del Qing corrispondono agli igiene del lavoro. orientamenti espressi in Italia e nell’ Unione Europea dal mondo dell’ingegneria. - elenco ingegneri che hanno frequentato il corso della durata di 120 ore per coordinatori per la sicuLe competenze certificate Qing sono inserite nella Banca rezza in fase di progetto e di esecuzione dell’ opera. Dati di ciascun Ordine. La Banca Dati dell’Ordine di Mi- elenco collaudatori c.a. (ex art.7 L.1086/71) lano è consultabile sul sito: www.ordineingegneri.milano.it/persone/elenco-qing. - elenco ingegneri che hanno conseguito l’ attestazione di frequenza al corso per partecipazione alle Dal 2010 una quindicina di Ordini degli Ingegneri del nord, commissioni edilizie comunali (ai sensi dell’ art. 5 L R. centro e sud d’Italia hanno adottato il Qing seguendo il 09/06/97 n. 18) in materia di tutela paesistico-ambientale. regolamento proposto dall’Ordine di Milano ed ora divenuto regolamento nazionale. - elenco degli iscritti accreditati presso la Regione Lombardia per la certificazione energetica degli edifici. - elenco dei consulenti tecnici suddiviso in categorie in funzione della specializzazione professionale L’assistenza agli iscritti. - elenco degli iscritti “Tecnici competenti” in acustica Sono a disposizione presso la sede dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano alcuni professionisti che ambientale riconosciuti dalla Regione Lombardia forniscono assistenza gratuita sui seguenti argomenti: Le circolari dell’Ordine informano periodicamente sui requisiti ed i relativi documenti per l’ iscrizione in tali elenchi. - legale civile 32 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - legale penale - fiscale - informatica - tariffaria - problematiche del lavoro - Cassa Nazionale di PrevidenzaIngegneri e Architetti e temi collegati - sportello Giovani - sportello assicurazioni Molto importante l’attività dello Sportello Giovani, rivolta esplicitamente ai giovani ingegneri sino a 35 anni ed ai problemi connessi in genere con l’inserimento nel mondo del lavoro. L’aggiornamento. L’Ordine, unitamente alla propria Fondazione, organizza incontri, seminari, convegni e corsi gratuiti ed a pagamento su tematiche di interesse attuale, presso la propria sede o in altri luoghi. Vengono affrontati argomenti di interesse per il continuo aggiornamento e l’informazione degli iscritti quali: - nuove tecnologie - nuove tecnologie nell’ ambito dell’ edilizia - urbanistica tecnica e tutela paesistico-ambientale - utilizzo di Internet e telelavoro - prevenzione incendi (tra i quali il corso di Prevenzione Incendi di cui all’ Art. 4 del D.M. 5 agosto 2011 della durata di 120 ore, modulistica nazionale, registro antincendio) - sicurezza in edilizia (tra i quali il corso di formazione per coordinatori della sicurezza nelle costruzioni in fase di progettazione e di esecuzione (ex art.88 del D.lgs. 81/08, in vigore dal 15.05.2008 -già ex. art. 10 D.Lgs 494/96della durata di 120 ore e corsi di aggiornamento) - lavori pubblici (tra i quali L. 163/06 e regolamento LL.PP., il responsabile del procedimento ecc.) - catasto e strumenti informatici relativi, sportello unico delle imprese, denuncia di inizio attività - manutenzione di impianti ed immobili - project financing - sicurezza ed igiene del lavoro (tra i quali corsi obbligatori C e di aggiornamento per Addetti e Responsabili del Ser- vizio di Prevenzione e Protezione ai sensi del D.Lgs 626/94 ora art.32 del D.lgs. 81/08). - previdenza, assicurazioni professionali - certificazione energetica degli edifici - lettura dei bilanci aziendali - tariffe Come funziona. L’attuale legislazione istitutiva degli Esami di Stato prevede che le commissioni esaminatrici (tre: civile ed ambientale, industriale e dell’informazione) siano composte da un presidente nominato dal Ministero dell’Università scelto in una terna di professori universitari indicati dall’ Ateneo sede di esame e da quattro membri di commissione nominati dal Ministero dell’Università scelti nelle terne indicate dall’ Ordine della Provincia interessata. Relativamente agli indirizzi delle discipline ingegneristiche, articolazione delle prove d’ esame e contenuti delle stesse si rimanda la Decreto del Presidente della Repubblica n. 328 del 5 giugno 2001. L’Ordine organizza periodicamente, presso il Politecnico di Milano, corsi gratuiti di preparazione all’Esame di Stato nei tre settori dell’ingegneria: l civile-ambientale l industriale l dell’informazione Borse di Studio e Premi di Laurea. In collaborazione con il Politecnico di Milano e con altri enti ed istituzioni pubblici e privati, l’Ordine ha cofinanziato borse di studio triennali per dottorandi. L’ Ordine ha indetto, nel 2008, un concorso per l’assegnazione di tre premi per tesi di laurea innovative discusse presso il Politecnico di Milano. Collegamenti internazionali. L'Ordine di Milano è collegato con: URISF, Union Régionale des Ingénieurs et Scientifiques Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 33 Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri nazionali di ciascun paese federato; il CNI per l’Italia. Nei paesi dove esistono più organizzazioni di ingegneri, VDI Hessen, Associazione Ingegneri Tedeschi dell'Assia. queste costituiscono il National Committee che le rappresenta tutte in seno alla FEANI. Collegio degli Ingegneri Industriali Catalani di Barcellona. Alla FEANI aderiscono 32 Paesi europei, in rappresentanza di oltre 80 associazioni nazionali di ingegneri. I principali scopi del collegamento sono: conoscere ed informare gli iscritti in merito a come viene regolata e prati- AUSTRIA cata la professione nei rispettivi paesi; facilitare il Österreichisches Nationalkomitee der FEANI reciproco arricchimento e la mobilità professionale. BELGIUM Comité National Belge de la FEANI (CIBIC) de France, Rhône-Alpes, di Lione e Grenoble. La Consulta regionale degli Ordini degli ingegneri della Lombardia. Gli Ordini degli Ingegneri della Lombardia hanno istituito nel 1973 una Consulta Regionale allo scopo di uniformare delibere, pareri, indicazioni tariffarie ed interessi generali nell’ ambito della Regione. I membri della Consulta sono designati dai Consigli provinciali. Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, il CNI - Roma. BULGARIA Federation of Scientific Technical Unions in Bulgaria (FNTS) CROATIA Croatian Engineers Association (HIS) CYPRUS Cyprus National Committee CZECH REPUBLIC Czech Association of Scientific and Technical Societies (CSVTS) Il CNI è l'organismo di rappresentanza istituzionale, sul piano nazionale, degli interessi rilevanti per la categoria DENMARK Ingeniørforeningen i Danmark (IDA) professionale degli ingegneri. I membri del CNI sono eletti dai Consigli degli Ordini ProESTONIA vinciali degli Ingegneri. Estonian Association of Engineers Fédération International d’Associations Nationales d’Ingénieurs FEANI, Bruxelles. La quasi totalità delle organizzazioni nazionali degli ingegneri in Europa, incluso il CNI per l’Italia, sono federate nella FEANI. La FEANI è l’istituzione europea degli ingegneri con la maggior rappresentatività. Presso la FEANI che ha sede a Bruxelles, capitale dell’Unione, vengono trattati i principali temi dell’ingegneria europea tra i quali le nuove Direttive per la professione d’ingegnere. Gli interlocutori della FEANI sono i membri 34 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri FINLAND The Finnish National Committee for FEANI FRANCE Ingénieurs et Scientifiques de France (IESF) GERMANY Deutsches Nationalkomitee der FEANI GREECE Comité National Hellénique de la FEANI HUNGARY Hungarian National Committee for FEANI ICELAND Association of Chartered Engineers of Iceland SPAIN Comite Nacional Espanol de la FEANI IRELAND Engineers Ireland SWEDEN Swedish National Committee for FEANI ITALY Consiglio Nazionale Ingegneri (CNI) SWITZERLAND Schweizer Nationalkomitee für FEANI LUXEMBOURG Association Luxembourgeoise des Ingénieurs (ALI) UNITED KINGDOM British National FEANI Committee FYROM Engineering Institution of Macedonia MALTA Chamber of Engineers NETHERLANDS Netherlands National FEANI Committee NORWAY Norwegian National Committee for FEANI POLAND Polish Federation of Engineering Associations PORTUGAL Ordem dos Engenheiros ROMANIA The General Association of Engineers in Romania (AGIR) RUSSIA Russian Union of Scientific and Engineering Associations (RUSEA) SERBIA The Union of Engineers and Technicians of Serbia (UETS) SLOVAKIA Slovak National Committee for FEANI (SNKF) SLOVENIA Slovenian National Committee for FEANI Altri servizi. - Segnalazione di bandi di gara e concorsi indetti da pubbliche amministrazioni di interesse per la categoria; - Possibilità di pubblicare il proprio curriculum sul sito; - Segnalazione di normativa tecnica e di interesse generale per la professione; - Indicazioni tariffarie per diverse tipologie di lavori; - Facilitazioni e convenzioni varie a favore degli iscritti (con istituti bancari, archivi informatici, cliniche e istituti di cura, tempo libero, esercizi commerciali – si veda elenco nel sito); - Segnalazione di convegni e corsi organizzati da Enti ed Associazioni professionali; - Convenzione con il Politecnico di Milano per facilitare l’accoglienza di tirocinanti (studenti del Politecnico che svolgono il tirocinio nell’ambito del curriculum di studi) da parte dei singoli professionisti iscritti all’Ordine - Convenzione con il Comune di Milano affinché i professionisti iscritti all’ Ordine possano ospitare per il tirocinio di formazione ed orientamento (art. 18 L.R. 22 del 28/09/2006) giovani aspiranti professionisti e/o giovani che intendano acquisire competenze in un settore specifico. Convenzioni per accessi telematici: - accesso via internet alle banche dati del Catasto, della Camera di Commercio e del PRA - accesso ai fascicoli dei tribunali nell’ambito del “Processo civile telematico” - convenzione per il rilascio delle firma digitale con ruolo. L’Ordine pubblica inoltre un rivista trimestrale inviata a tutti gli iscritti. Gli iscritti all’Ordine e coloro che intendono iscriversi in seguito (laureati e studenti di ingegneria), preRivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 35 Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri via richiesta all’Ordine della provincia di appartenenza, possono ottenere userid e password per l’accesso al sito del Consiglio Nazionale degli Ingegneri: www.tuttoingegnere.it. Le aree Lavoro (caricamento curricula), Gare e Normativa sono accessibili, gratuitamente, solo con login personale. E’ attivo presso l’ Ordine un folto gruppo di appassionati di sci (discesa e fondo) che partecipa con successo agli annuali campionati italiani di sci degli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti. I nostri contatti. Ordine degli Ingegneri della provincia di Milano Corso Venezia, 16 - 20121 Milano www.ordineingegneri.milano.it info@ordineingegneri.milano.it segreteria@ordineingegneri.milano.it (per comunicazioni e quesiti) info@ordineingegneri.milano.it (per richiedere informazioni varie) ufficiostampa@ordineingegneri.milano.it (Rivista dell'Ordine e ufficio Stampa) enrica.sala@ordineingegneri.milano.it (per iscrizioni, dimissioni, trasferimenti, cambio di indirizzo, certificati,informazioni inerenti Inarcassa) fondazione@ordineingegneri.milano.it (per tutto quanto riguarda l'attività della Fondazione dell'Ordine) Tel. 02/76003731 R.A. (ore 9.30 – 13.00) Fax 02/76004789 Orario uffici: Lunì- Merc ore 9.30 – 14 e 15 – 17 Giovedì ore 9.30 – 14 Venerdì ore 9.30 – 13 Esercitare la professione. a) libera professione L'attività di libera professione può essere esercitata in varie forme: PROFESSIONISTA SINGOLO: opera da solo, avvalendosi al più dell’aiuto di collaboratori, che non sono titolari degli incarichi. E' un lavoratore autonomo, che risponde personalmente del proprio operato e per tutti gli obblighi, fiscali, assicurativi e previdenziali, propri e dei relativi collaboratori. STUDIO ASSOCIATO: i professionisti, muniti “dei necessari ti- 36 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri toli di abilitazione professionale” possono associarsi in modo stabile per svolgere la loro attività professionale: lo studio Associato ed il professionista membro, hanno un potere di rappresentanza reciproco. Lo Studio è il soggetto titolare dell'incarico, ma le prestazioni possono essere svolte da uno qualsiasi degli associati. ASSOCIAZIONE TEMPORANEA TRA PROFESSIONISTI: viene utilizzata per partecipare a singole e specifiche gare o assumere incarichi insieme a colleghi, senza peraltro rimanere vincolati nel resto dell’attività professionale. Si associano e conferiscono la rappresentanza legale a un collega capo gruppo, ai soli fini dell'esecuzione delle prestazioni professionali relative a una specifica opera. SOCIETA’ DI PROFESSIONISTI: società di persone o società cooperativa, costituita tra professionisti iscritti agli albi (Legge 109/94). Le responsabilità derivanti dall'attività competono personalmente al socio o ai soci che eseguono le prestazioni. SOCIETA’ D’INGEGNERIA: società di capitali (è stata definita dalla Legge 109/94 e succ. modifiche). Vi sono realtà anche molto diverse fra loro (es: composte da 5 persone o da 500); per tutte vale l'obbligo che i progetti devono sempre essere effettuati e firmati da un professionista abilitato, chiaramente indicato e personalmente responsabile. Le società di ingegneria sono obbligate ad avere all'interno un direttore tecnico abilitato all'esercizio della professione da almeno dieci anni e iscritto all'Albo. Anche in questo caso le responsabilità tecniche sono personali, mentre quelle derivanti dall'esercizio societario sono regolate dal Codice Civile. Gli incarichi professionali devono essere attribuiti mediante uno specifico disciplinare di incarico sia dai privati che dalle pubbliche amministrazioni. Quando queste ultime si rivolgono a professionisti esterni per ottenere alcune prestazioni, si possono individuare due tipologie principali di incarichi: LE CONSULENZE PROFESSIONALI per affiancare l’amministrazione nelle attività di pianificazione e di programmazione di interventi a medio e lungo termine. Gli incarichi di consulenza possono riguardare studi, indagini, attività di ricerca in campi tradizionali quali l’urbanistica, l’edilizia o in quelli più recenti inerenti l’ingegneria ambientale, le scienze dell’informazione etc. L’AFFIDAMENTO DEI SERVIZI DI INGEGNERIA: attività spesso demandata a professionisti esterni che riguardano prestazioni relative alla progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva di opere pubbliche, nonché alla direzione lavori ed ai collaudi. Gli incarichi possono essere affidati fiduciariamente o a seguito di gare ai sensi della legislazione vigente b) Il lavoro dipendente Il lavoro dipendente può essere svolto: PRESSO AZIENDE PRIVATE Per quanto riguarda gli aspetti amministrativi, contributivi, assicurativi, fiscali etc, le pratiche connesse sono tutte a carico dell’Impresa. Il rapporto di lavoro è regolato dai vari tipi di contratti nazionali applicabili. Queste aziende sono obbligate ad avere all’interno un direttore tecnico abilitato all’esercizio della professione da almeno dieci anni ed iscritto all’Albo. Le responsabilità tecniche sono personali, mentre quelle derivanti dall’esercizio societario sono regolate dal Codice Civile. Nelle aziende gli ingegneri coprono generalmente svariate competenze: tecniche, gestionali o commerciali. Non esistono in Italia contratti di lavoro specifici per ingegneri; il rapporto di lavoro, è regolato secondo i contratti collettivi stipulati dalle as- sociazioni industriali con i sindacati di categoria. PRESSO ENTI PUBBLICI L’inserimento degli ingegneri nella PA come lavoratori dipendenti avviene mediante contratti a tempo indeterminato oppure a tempo determinato (durata prevista sei mesi, rinnovabile per una sola volta per altri sei mesi) per selezione diretta. La Qualifica di inquadramento professionale è generalmente quella di funzionario di settori tecnici o tecnico-amministrativi. Il rapporto di lavoro e le modalità di selezione. Assunzione a tempo indeterminato: concorso pubblico, per titoli ed esami. Assunzione a tempo determinato: può avvenire per semplice selezione, per titoli, sulla base dei curricula dei candidati, a seguito di un colloquio con un’apposita commissione nominata dall’amministrazione. I Requisiti normalmente richiesti sono: Possesso della laurea, laurea triennale o diploma universitario. Abilitazione all’esercizio della professione per quanto concerne la qualifica di funzionario; Nel caso di qualifiche dirigenziali è solitamente richiesto anche un numero minimo di anni di servizio presso una pubblica amministrazione. C) Contratti atipici CONTRATTO DI LAVORO INTERINALE L’attività delle società di fornitura di lavoro interinale consiste in un contratto con agenzie specializzate per svolgere un lavoro presso ditte terze. Le aziende che si rivolgono a queste società possono usufruire del lavoro interinale solamente secondo le normative previste dalla Legge 196/97. Le aziende NON possono fare ricorso al lavoro interinale nei seguenti casi: • In caso di licenziamento collettivo • In caso di Cassa Integrazione • Come “antisciopero” • Se non hanno ottemperato alle leggi sulla sicurezza del lavoro • Nel caso in cui l'attività richiesta al dipendente riguardi lavori particolarmente pericolosi Le società di fornitura di lavoro interinale, su richiesta delle aziende, ricercano le figure professionali per cui hanno ricevuto specifiche richieste, attraverso vari canali. Possono selezionare i candidati tra quelli che hanno inserito il proprio nominativo e c.v. nelle loro banche dati, oppure possono selezionarli tramite un’apposita ricerca diretta. I candidati selezionati e considerati idonei verranno assunti direttamente dalla società interinale non dall'azienda richiedente, con un contratto interinale a tempo determinato del medesimo settore in cui opera Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 37 Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri l'azienda richiedente. Il contratto interinale a tempo determinato può variare, nella sua durata, da un minimo di 4 ore e un massimo di 24 mesi; all'interno di questo tempo massimo possono essere previste 4 proroghe (proroghe non necessariamente hanno durata uguale a quella del primo contratto). Per quanto riguarda il contenuto del contratto, le clausole contrattuali riflettono le clausole richieste dall'azienda alla società interinale (inquadramento, retribuzione, etc.). Essendo la società interinale il soggetto che assume il dipendente, essa è anche il soggetto che si fa carico di tutto quanto connesso alla gestione amministrativa, assicurazioni, retribuzioni integrali (premi produzione ma non premi personali per anzianità) del dipendente. Diverse aziende ricorrono alle società di lavoro interinale per disporre della collaborazione di ingegneri, con contratto a tempo determinato, spesso utilizzando questo canale come mezzo di preselezione in vista di una futura assunzione diretta. Ad esempio un ingegnere viene assunto da una società di lavoro interinale e dislocato come attività presso una azienda per un certo lasso di tempo (es. 2/3/6 mesi ) durante il quale la stessa ha la possibilità di verificarne la formazione, le caratteristiche, nonché l'idoneità alla posizione; alla fine del periodo concordato può essere assunto direttamente nell’azienda per iniziare una carriera interna. CONTRATTO A PROGETTO e di collaborazione coordinata continuativa In attuazione della Legge 30 del 14.02.03 e stato emanato il D. Lgs. 276 del 10.09.03 in vigore a partire dal 24.10 03. Con l'art. 61 e ss. le prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa vengono sostituite dai c.d. lavoro a progetto. In pratica il committente determina uno o più progetti specifici o programmi di lavoro o fasi di esso, che il collaboratore dovrà gestire autonomamente nel rispetto del coordinamento con l'organizzazione del committente, per il raggiungimento di precisi obiettivi comuni. Sono esclusi dalla formula dei lavori a progetto, rimanendo collaborazioni coordinate e continuative, le seguenti fattispecie: le professioni intellettuali per il cui esercizio è necessaria l'iscrizione in Albi; 38 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri le attività di collaborazione rese ai fini istituzionali in favore di associazioni e società sportive dilettantistiche affiliate a Federazioni sportive nazionali; gli amministratori ed i sindaci delle società; i partecipanti a collegi commissioni; i soggetti chi percepiscono la pensione di vecchiaia. La nuova normativa non modifica le regole di natura fiscale e previdenziale dei relativi compensi, rientrando sempre nelle previsioni di cui all'art. 47 del TUIR (redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente). I compensi e continuano ad essere soggetti alla tutela della gestione separata INPS ed a quella assicurativa INAIL. A tal proposito si fa presente che in base all'apposito D.L. n. 269/03 l'aliquota di contribuzione INPS è ora salita al 24,72 % (dovuta sempre per due terzi dal committente), restando invece fissata al 15% per i soggetti pensionati o iscritti ad altre Casse previdenza (es. Inarcassa, etc ). L’ambito normativo in cui agisce l’ingegnere. AMBITO NAZIONALE LEGGI = Leggi dello Stato + Leggi Regionali + Decreti legislativi + Decreti legge. ATTI Amministrativi = Decreti Ministeriali (disciplinano contenuti leggi) + Circolari (interne PA – funzione integrativa). ALTRE Regole = Disposizioni aziendali, regolamenti e Procedure emessi dal Datore di Lavoro, Contratti di lavoro, Normative. AMBITO COMUNITARIO REGOLAMENTI = Atti di portata generale. Esso è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in tutti gli Stati membri (come leggi nazionali). DIRETTIVE = Atti verso un singolo o un gruppo di Stati membri, i quali devono recepirne gli obiettivi di risultato fissati, armonizzando le leggi nazionali. NORME = Sono disposizioni coattive che derivano da atti di diritto comunitario (leggi, regolamenti, direttive). NORME internazionali = adottate da organismo internazionale Es: IEC, ISO che sono le più importanti a livello mondiale. NORME Nazionali = Es: UNI, CEI, Le Norme tecniche per le costruzioni (14-01-2008). L’ambito normativo in cui agisce l’ingegnere nei lavori civili. Il Committente Soggetto per conto del quale l'intera opera viene realizzata. Affida gli appalti,incarichi professionali, etc. Per legge il Committente deve essere sempre identificato con una persona fisica in quanto titolare di obblighi penalmente sanzionabili. Il Committente èil Responsabile dei Lavori, salvo che deleghi un altro soggetto. Anche quando nomina il Responsabile dei lavori, rimane al Committente il dovere di porre comunque in atto misure di controllo e monitoraggio sull'attività del R.L. con particolare riferimento alla verifica degli obblighi di cantiere, alla designazione dei coordinatori della sicurezza e all’adozione degli interventi eventualmente richiesti dal CSE. ll Committente pubblico affida la responsabilità e la vigilanza delle fasi della progettazione ed affidamento di ogni singolo intervento ad un Responsabile Unico di Procedimento (RUP), questi assume inoltre il ruolo di Responsabile dei Lavori, e cioè deve programmare la sicurezza del cantiere nella fase progettuale. Stazione appaltante Ente o società che il committente / proprietario, può incaricare per svolgere la complessiva gestione e controllo dell'iniziativa. E' il soggetto che affida appalti di lavori, forniture o servizi, oppure concessioni di lavori pubblici o servizi sottoposti alla disciplina dei LL PP ( D.Lgs. 12 aprile 2006, n. 163) Responsabile dei lavori E' il soggetto che èincaricato dal committente per svolgere i compiti ad esso attribuiti dalla Legge. L'incarico deve avvenire con apposita delega con l'elencazione di tutti i compiti attribuiti. Verifica fra l'altro l'idoneità tecnica professionale delle imprese e nomina il coordinatore sicurezza in fase di esecuzione (CS/CSE). Al R.L. possono essere delegati tutti gli obblighi del committente, fatto salvo il dovere di monitoraggio sull'opera dello stesso. Nel campo dei lavori pubblici il Responsabile dei lavori coincide con il RUP (responsabile unico del procedimento). Rup In caso di committente pubblico il Responsabile Unico del Procedimento (RUP) è anche il responsabile dei lavori. Cura, in ciascuna fase di attuazione degli interventi, il controllo sui livelli di prestazione, di qualità e di prezzo determinati in coerenza alla copertura finanziaria e ai tempi di realizzazione dei programmi. PROGETTISTA Architettonico, strutturale o impiantista E' l'estensore del progetto preliminare, definitivo ed esecutivo. Possono essere più professionisti relativamente alla parte di progetto sviluppata (architettonico, strutturale, impiantista etc). L’ingegnere può svolgere la sua attività di progettazione sia da libero professionista (ausiliario del Committente oppure dell'appaltatore) sia da lavoratore subordinato, con evidente differenza di ruoli. Nel caso di un appalto integrato, l’impresa assegnataria èresponsabile di sviluppare il progetto esecutivo. In questi casi il progettista dell’impresa deve agire con un duplice prospettiva, in quanto oltre al rispetto del progetto di gara, avrà un ruolo di ottimizzazione tecnico-economica delle soluzioni progettuali e di coordinamento con eventuali prefabbricatori. L’obbligazione cui ètenuto il professionista èsolitamente considerata come un’obbligazione di mezzi, proprio perché questi dovrà adempiere con diligenza la sua prestazione, dovrà cioè fare tutto ciò che ènelle sue possibilità per giungere ad un risultato utile per il suo cliente. E’ comunque ritenuto responsabile del mancato raggiungimento dell’obbiettivo quando ciò sia dovuto a errori di progettazione. Validazione e certificazione progetti. Queste attività vengono effettuate da progettisti esperti che di norma operano all’interno di società/enti/istituzioni, appositamente autorizzate. Direttore dei lavori Il suo compito èdi dirigere, coordinare e controllare, sotto l’aspetto tecnico, contabile e amministrativo, l’esecuzione dei lavori di costruzione di un opera in ogni suo componente. Deve assicurare che i lavori vengano eseguiti nel pieno rispetto del progetto approvato e delle normative. In relazione alla dimensione, alla tipologia e alla complessità dell’intervento, possono Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 39 Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri essere richiesti uno o più assistenti del Direttore lavori e/o dei Direttori Operativi, (D.O). In gran parte dei cantieri è sempre nominato un Direttore Lavori delle strutture. l’immagine e l’essenza del progetto originale. L’assistente al Direttore dei lavori Il Coordinatore della sicurezza ènominato con incarico specifico dal committente o dal Responsabile Lavori. La funzione può essere svolta solo da professionisti provvisti dei requisiti richiesti dalla vigente legge. Gli assistenti sono nominati dal Direttore lavori e con lui collaborano nel verificare che lavorazioni di singole parti dei lavori siano eseguite regolarmente, nell’osservanza del progetto e delle clausole contrattuali. Essi rispondono della loro attività solo e direttamente al Direttore dei lavori il quale mantiene personalmente la responsabilità per gli atti compiuti dagli stessi. Direttore operativo o Direttore lavori specialistici Nel caso di opere di significativa complessità o dimensione, il Direttore lavori può essere affiancato da altri Direttori, che assumono funzioni ‘operative’ e collaborano con il Direttore lavori nel verificare che parti specifiche delle opere e lavorazioni siano eseguite a regola d’arte, nell’osservanza del progetto, del capitolato speciale e delle clausole contrattuali. Essi sono di norma nominati dal committente, su proposta del D.L., hanno una figura giuridicamente autonoma e rispondono della loro attività al D.L. e al committente. • Ai citati Direttori operativi: possono essere affidati dal committente, fra gli altri, i seguenti compiti specifici: Direzione delle opere strutturali e in cemento armato; Direzione degli impianti meccanici ed elettrici; Direzione delle opere di mitigazione ambientale [sistemazione a verde, ecc.] La sua è sicuramente un’obbligazione di mezzi, ma dovrà anche garantire che l’opera risulti realizzata secondo il progetto approvato con gli adeguati controlli previsti dalla legge, rispondendone di persona civilmente e penalmente. Direttore artistico In caso di opere di un certo rilievo, quando il committente non affida al progettista la Direzione Lavori, può incaricare il progettista - o un altro tecnico, eventualmente da quest’ultimo indicato - a partecipare alla realizzazione delle opere con la responsabilità di indicare alla Direzione dei lavori le scelte in merito alle caratteristiche estetiche dei materiali, all’opportunità di varianti in corso d’opera, alle finiture allo scopo di rispettare 40 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri Il coordinatore della sicurezza CSP e CSE Il Coordinatore della sicurezza in fase di progettazione, durante la progettazione dell’opera e comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte, redige il piano di sicurezza dell'opera (PSC). Il Coordinatore in materia di sicurezza durante la realizzazione dell’opera, di seguito denominato Coordinatore per l’esecuzione dei lavori, CSE, èsoggetto diverso dal datore di lavoro e/o dal Rappresentante della sicurezza dell’impresa esecutrice. Il CSE deve garantire, con opportune azioni di coordinamento e controllo, l’applicazione, da parte delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi, delle disposizioni contenute nel piano di sicurezza e di coordinamento (PSC), la corretta applicazione delle relative procedure di lavoro; verifica e approva l’idoneità del piano operativo di sicurezza (POS) proposto dalle imprese. Rappresentante per la sicurezza dei lavoratori Il ruolo di RLS è ricoperto da un lavoratore che viene eletto o designato dai suoi colleghi e che abbia avuto una formazione una formazione di almeno 40 ore. Le attribuzioni del rappresentante per la sicurezza prevedono: -informazioni e documentazioni sulla valutazione dei rischi; -possibilità di promuovere iniziative atte a tutelare la salute dei lavoratori; -il suo parere sulla designazione degli addetti al servizio di prevenzione; -segnalazione al responsabile dell'azienda dei rischi individuati; -partecipazione alla riunione periodica di prevenzione; -la predisposizione e l'aggiornamento della valutazione dei rischi; -l'individuazione, programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione; -la designazione degli addetti al servizio di prevenzione, di pronto soccorso e di evacuazione dei reparti; -l'organizzazione della formazione e informazione dei lavoratori. seguire della costruzione. Le opere non possono essere poste in esercizio prima dell’effettuazione del collaudo statico. Il consulente tecnico d'ufficio Direttore di cantiere Il Direttore di cantiere (o direttore dei lavori per conto dell’appaltatore, responsabile di cantiere o capocantiere) è la figura professionale che conduce per conto dell’imprenditore la realizzazione dell’opera. L'attività è svolta come dipendente di una impresa di costruzioni. È il diretto responsabile del processo tecnico, economico e produttivo di un cantiere edile; controlla ed organizza i lavori di costruzione. Si tratta di una figura prettamente privatistica e quindi con le mansioni e le responsabilità che il Committente privato intende conferirgli. Può essere considerato, come il dirigente di unità produttiva esterna (il cantiere), e come dirigente, il primo destinatario degli obblighi attuativi in materia di sicurezza e tutela della salute e per questo aspetto ha responsabilità civili e penali. Il CTU svolge la funzione di Ausiliario del Giudice lavorando per lo stesso in un rapporto strettamente fiduciario nell'ambito delle rigide e precise competenze definite dai codici di procedura civile e procedura penale. Scopo del Consulente èquello di rispondere in maniera puntuale e precisa ai quesiti che il Giudice formula nell'udienza di conferimento dell'incarico e di relazionarne i risultati nell'elaborato peritale che prende il nome di Consulenza Tecnica d'Ufficio. I Consulenti Tecnici d'Ufficio sono iscritti - dopo una procedura di accertamento dell'esperienza - all'interno di specifici albi, suddivisi per categorie (ad esempio: architetti, ingegneri, agronomi, periti industriali, geometri, grafologi, esperti in mobili ed antiquariato, esperti in musica, ecc) tenuti dai tribunali. Consulente tecnico di parte - CTP Collaudatore generale e Collaudatore tecnico-amministrativo In caso di opere complesse, sia dal punto di vista tecnico che normativo e tutte le volte il committente lo ritenga opportuno può essere attivato il procedimento di collaudo finalizzato all’accettazione dell’opera. Le operazioni relative devono essere svolte secondo consolidati e procedimenti tecnico-amministrativi. Il procedimento di collaudo ha la finalità di: - verificare e certificare che i lavori siano stati eseguiti a regola d’arte e in base alle prescrizioni tecniche prestabilite in conformità del contratto, alle eventuali varianti e agli atti conseguenti di sottomissione o aggiuntivi approvati dalla stazione appaltante. La consulenza giudiziaria può anche prevedere l'intervento di altri professionisti che svolgono la propria opera non tanto per il giudice quanto per le parti in causa: il loro ruolo è detto consulente di parte (CTP). Il consulente tecnico di parte non è altro che un libero professionista, di regola operante in un determinato campo tecnico/scientifico, al quale una parte in causa attuale o potenziale - conferisce un incarico peritale in quanto ritiene l’incaricato esperto in uno specifico settore. Collaudatore statico E' nominato dal committente e ad esso risponde. Il collaudo statico dell’opera riguarda il giudizio sul comportamento e le prestazioni delle parti dell’opera che hanno funzione portante. Il Collaudo statico, tranne casi particolari, va eseguito in corso d’opera quando vengono posti in opera elementi strutturali non più ispezionabili, controllabili e collaudabili a seguito del pro- Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 41 La Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri Presentazione del Programma Formativo di Marketing e Comunicazione per Ingegneri LIbERI PROFESSIONISTI Mercoledì 29 febbraio 2012, ore 17.30-19.00 Nell’anno appena iniziato la Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano integra la sua offerta formativa con un programma rivolto ai temi del marketing e della comunicazione. Vogliamo dare così ascolto alle richieste che ci avete rivolto, rappresentative del nuovo modo di intendere la nostra professione: non più esclusivamente tecnico ma anche di business. Il programma formativo prevede i seguenti corsi: • Elementi di marketing per la libera professione (14 marzo) • Lo sviluppo commerciale di uno studio professionale (11 aprile) • I fondamenti della comunicazione di business per il libero professionista (2 maggio) Docente: Ing. Massimo Tucci - Barney business e comunicazione STRUTTURE INTERRATE IN CALCESTRUZZO INTRINSECAMENTE IMPERMEAbILI – LA VASCA IN C.A. IMPERMEAbILE Giovedì 1 marzo 2012, ore 14.30-18.30 L'evoluzione delle tecnologie di produzione e controllo del calcestruzzo rende sempre più possibile l'impiego di questo materiale anche quando è necessario realizzare strutture impermeabili senza prevedere l'impiego di tipologie classiche di impermeabilizzazioni "aggiunte" o in "affiancamento" al manufatto in calcestruzzo. Il calcestruzzo "impermeabile" e le tecnologie di controllo e ripresa dei getti sono in grado da soli di garantire che l'acqua, sia essa interna nel caso di una vasca, od esterna nel caso della falda freatica, non rappresenti più un pericolo per il degrado del manufatto realizzato con quel materiale e con quelle tecnologie. Coordinatore e Moderatore: - Ing. Bruno Finzi – Presidente Commissione Strutture Programma: - Prof. FRANCESCO COLLESELLI – Professore Ordinario di Geotecnica presso la facoltà di Ingegneria dell’Università di Brescia: • Scavi in presenza d’acqua • Stabilità e tenuta del fondo e delle pareti • Opere provvisionali di sostegno e protezione e sistemi di emungimento • Esempi pratici - Ing. GABRIELE CAPPELLETTI - Libero Professionista in Cantù • I principi base della struttura in C.A. intrinsecamente impermeabile • Confronto con sistemi tradizionali 42 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri • Tipologie costruttive per la realizzazione di strutture in C.A. intrinsecamente impermeabili • Tipologie di giunti per la realizzazione di strutture in C.A. intrinsecamente impermeabili: giunti iniettabili e non iniettabili • Problematiche per la progettazione di strutture in C.A. intrinsecamente impermeabili • Problematiche per la realizzazione di strutture in C.A. intrinsecamente impermeabili • Criticità dei sistemi di impermeabilizzazione • Garanzie per i progettisti e per le imprese - Ing. ROBERTO TROLI - Enco – Engineering Concrete, Ponzano Veneto • Calcestruzzo impermeabile • classi di esposizione • durabilità • fessurazione • calore di idratazione LA NUOVA DISCIPLINA DELLA VERIFICA DELLE ATTREZZATURE (ALLEGATO VII DEL D.LGS. 81/2008) Venerdì 2 marzo 2012, ore 9.30-13.30 L’aspetto delle manutenzioni e verifiche periodiche sulle attrezzature da lavoro hanno un forte impatto sulla sicurezza dei lavoratori. Il Seminario ha lo scopo di evidenziare le novità introdotte dalla pubblicazione del DM 11 aprile 2011 di cui all’art. 71, c. 13 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i., e dare una lettura tecnico / giuridica su tali aspetti al fine di fornire ai partecipanti elementi utili da utilizzare nello svolgimento della propria attività a supporto dei Datori di Lavoro, chiamati a decidere i fornitori di detti servi. Introduzione Ing. Franco Baretich Presidente Commissione Sicurezza ed Igiene sul Lavoro dell’Ordine Relatori Ing. Fabio Gavino Segretario Commissione Sicurezza ed Igiene sul Lavoro dell’Ordine Arch. Claudio Catinari Esperto in Diritto del Lavoro e Sicurezza sul lavoro Quota di Iscrizione €75,00 + IVA (esente da deroghe) Materiale Traccia delle presentazioni Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 43 La Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri 1° Seminario Tematico su Tecnologie di Trattamento e Smaltimento dei RAEE: RECUPERO Martedì 6 marzo 2012, ore 9.30-13.00 Questo è il primo di due seminari il cui scopo è di fare chiarezza sui vari aspetti del mercato attuale e di dare merito all’attività di chi, per storica e specifica competenza, realizza in concreto e nella pratica quanto disposto dal cosiddetto decreto legislativo sui RAEE del 2005 e successive implementazioni. Verrà quindi “ascoltata la voce” degli Operatori della filiera RAEE secondo un preciso iter informativo finalizzato a fotografare la globalità della suddetta filiera; poiché sono loro gli “uomini in trincea”, per ciascuno di essi sono stati individuati i seguenti punti essenziali: 1. che cosa fa 2. a chi serve quello che fa 3. con quali modalità interagisce col mercato di pertinenza Coordinatore: - Ing. Mario Amadasi – Commissione Ambiente / Ordine degli Ingegneri Provincia di Milano Moderatore: - Ing. Giuseppe Pirillo – Direttore Generale Consorzio CERTO Relazioni: - Introduzione: genesi, contenuti e scopi del seminario - Operatività nei trattamenti di recupero RAEE: pretrattamento, destinazioni corrette - Recupero RAEE: il mercato del trattamento oggi, valorizzazione mps e/o sottoprodotti - Recupero RAEE: trattamento elettronica di consumo - Recupero RAEE: trattamento schede elettroniche - Dibattito - Sintesi ragionata di tutti gli aspetti discussi e conclusioni AGGIORNAMENTO NORMATIVO PER LA SICUREZZA E LA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO: ASPETTI PSICOLOGICI ED OPERATIVI PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE LO “STRESS INOCULATION TRAINING” Venerdì 23 marzo, ore 9:30/13:30 Come la cronaca recente ha evidenziato, per affrontare un’emergenza senza farsi prendere dal panico è necessario poter reagire con “freddezza emotiva” a una situazione di pericolo imminente. Ciò presuppone il “saper gestire l’ansia” per non inficiare una prestazione che ha l’assoluta priorità; allo scopo, esistono tecniche che “allenano” ad autodesensibilizzarsi. Saluto e Coordinamento Ing. Fabio Pasello Commissione Igiene e Sicurezza dell’Ordine Relatore Dr. Barbara Quartiani, Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale Quota di iscrizione € 75,00 + IVA 44 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri I servizi dell’Ordine. Assistenza legale: Avv. Giancarlo Conci Riceve il mercoledì, a settimane alterne, dalle 17 alle 18.30, su appuntamento presso la Segreteria dell’Ordine. Assistenza Fiscale: Dott. Maurizio Riva Riceve il martedì a settimane alterne dalle 17 alle 18 su appuntamento presso la Segreteria dell’Ordine. Problematiche del lavoro: Avv. Nadia Restivo Riceve il primo lunedì del mese, dalle 17.30 alle 19, su appuntamento presso la Segreteria dell’Ordine. Assistenza tariffaria: Componenti Commissione Parcelle Su appuntamento telefonando alla Segreteria dell’Ordine. Assistenza informatica: Dott.ing. Andrea Sommaruga Riceve ogni primo martedì del mese, non festivo, su appuntamento presso la Segreteria dell’Ordine. Recapito E-mail: sommaa@stcom.com Sportello Giovani: Ing. Maurizio Guido Abrate Riceve ogni lunedì dalle 17.30 alle 18.30 su appuntamento presso la Segreteria dell’Ordine. Cassa Nazionale Ingegneri ed Architetti e temi collegati: Dott. ing. Angelo Selis Riceve lunedì e martedì dalle 16 alle 18.30, a settimane alterne, su appuntamento presso la Segreteria dell'Ordine. Sportello assistenza assicurazioni: Dott. Stefano Crapella Riceve mercoledì dalle 18 alle 19, a settimane alterne, su appuntamento presso la Segreteria dell'Ordine. Delegati INARCASSA. I delegati INARCASSA, espressi dagli iscritti all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano con le elezioni di quest’anno, sono l’Ing. Silvia Fagioli e l’Ing. Arturo Donadio. Silvia Fagioli è al secondo mandato ed a Roma è stata anche eletta nel C.d.A. di INARCASSA. Gli Ingegneri Fagioli e Donadio sono disponibili a soddisfare le eventuali richieste di chiarimenti od informazioni in genere che gli iscritti volessero loro inoltrare e dedicando una o due mezze giornate al mese al ricevimento dei colleghi presso l’Ordine e si impegneranno ad uno stretto rapporto con l’Ordine, finalizzato alla conoscenza delle principali attività e tematiche trattate da INARCASSA nei prossimi 5 anni. Ing Silvia Fagioli Email: qas.silvia@tiscali.it Email Certificata: s.fagioli@pec.inarcassa.org Telefono Mobile: 339 4895042 Ing. Arturo Donadio Email: segreteria@spssrl-mi.it Email Certificata: arturo.donadio@ingpec.eu Telefono Mobile: 335 5732349 Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 45 Le Commissioni dell’Ordine degli Ingegneri PER L'ETICA PROFESSIONALE Presidente: Patrizia Giracca IMPIANTI Presidente: Giuseppe Rapisarda Ermenegildo Bardelli, Chiara Battistoni, Paolo Bréan, Alessandro Buccellati, Domenico Perrone, Paolo Pisoni, Luigi Rainero, Alberto Sartori, Angelo Selis, Carlo Valtolina. Sergio Damiani, Antonio De Marco, Marcello De Stermich, Giuseppe Giacco, Sergio La Mura, Claudio Mosca, Maurizio Rossetti Conti, Franco Raggi. ESPERTI PER LA REVISIONE DELLE PARCELLE PROFESSIONALI Presidente: Luigi Rainero CATASTO Presidente: Flavio Tresoldi Luigi Ernesto Amman, Giovanni Bosisio, Erberto Botti, Gianni Capé, Michele Coffano, Giovanni Contini, Piercarlo Guaineri, Mauro Langfelder, Giampiero Montalti, Giovanni Papetti, Gabriella Parlante, Gabriele Perucci, Simone Pessina. ORDINAMENTO PROFESSIONALE Presidente: Ambrogio Girotti Mario Balzaretti, Gianni Capé, Luciano Fassina, Angelo Lucchini, Francesco Maffioli, Edoardo Rovida, Luca Strada, Pietro Vasco Tola, Federico Perotti, Giacomo Andriola. FORMAZIONE - EDUCAZIONE - AGGIORNAMENTO Presidente: Chiara Battistoni FE - Formazione Educazione Maurizio Abrate, Mario Amadasi, Nicole Barbera, Franco Baretich, Silvio Bosetti, Enrico Cerrai, Sergio Cerutti, Alberto Cigada, Gianni Confalonieri, Contini Giovanni, Salvatore Crapanzano, Luciano Fassina, Bruno Finzi, Luigi Gaggeri, Patrizia Giracca, Franco Luraschi, Enrico Pio Mariani, Riccardo Pellegatta, Federico Perotti, Domenico Perrone, Luigi Rainero, Giuseppe Rapisarda, Marco Trani, Flavio Tresoldi. A - Aggiornamento professionale: Elena Baj, Mauro Bagaggiolo, Gabriela Bonavoglia, Pierluigi Brivio, Claudio Cardosi, Vittorio Carnemolla, Paolo Casolo, Stefano Farne’, Luciano Fassina, Mario Garassino, Patrizia Giracca, Maria Pina Limongelli, Claudio Magistroni, Antonio Mancini, Guido Martinelli, Marcello Miani, Caterina Mietner, Giorgio Piantato, Giorgio Proietti, Alberto Ricci, Michele Rossi, Angelo Selis, Dante Segrini, Andrea Sommaruga, Giancarlo Volpi. QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE Presidente: Luciano Fassina Claudio Cardosi, Francesco Crescentini, Stefano Farné, Gabriella Parlante, Federico Perotti, Gabriele Perucci, Paolo Schgor. STRUTTURE Presidente: Bruno Finzi Danilo Campagna, Michele Capé, Claudio Chesi, Arturo Donadio, Mauro Giuliani, Pietro Romani, Paolo Rugarli. 46 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri Giampiero Alliori, Giangiacomo Barrile, Franco Citterio, Cesare Cogni, Pietro Fontana, Paolo Lorenzetti, Giuseppe Montagna. QUALITA' Presidente: Luigi Gaggeri Antonio Aprea, Stefano Calzolari, Maurizio Conti, Giuseppe De Marte, Stefano Farné, Fabio Pasello, Enrico Pogliani, Elena Roacchi, Bruno Zanini. INDUSTRIA, ENTI e SERVIZI Presidente: Silvio Bosetti Silvio Aquino, Alberto Avanzini, Giorgio Babanicas, Angelo Bargigia, Andrea Brenta, Maurizio Brown, Paolo Capelli, Claudio Cardosi, Marco Cecchini, Paolo Chiastra, Massimo Chindemi, Michela Chiorboli, Francesco Crescentini, Domenico D'Agostino, Dino Dini, Stefano Farne', Luciano Fassina, Marco Felli, Luigi Gaggeri, Romolo Gallo, Mario Ghezzi, Ambrogio Girotti, Paolo Jurkic, Giuseppe Giovanni Lalli, Maurizio Maffessoni, Marcello Miani, Luca Montani, Maria Cristina Motta, Salvatore Mura, Marco Mussini, Gianni Nappi, Emiliano Panaro, Giuseppe Pirillo, Alberto Pianta, Costanzo Riva, Daniele Roderi, Riccardo Rosa, Massimo Santi, Marco Scarioni, Dante Segrini. ENTI PUBBLICI Presidente: Antonio Acerbo Alessandro Buccellati, Aristide Capra, Valeria Dolcetta, Angelo Ferraresi, Paolo Pier Perez, Piero Ravetta, Antonio Vettese. GIOVANI Presidente: Maurizio Abrate Giacomo Andriola, Massimiliano Grosso, Davide Luraschi, Giorgio Edoardo Mariani, Massimo Mariani, Attilio Pessina, Simone Pessina, Francesco Rizzuto, Daniele Russo, Franco Serratore, Roberto Tomassucci. SICUREZZA E IGIENE SUL LAVORO Presidente: Franco Baretich Adriano Bacchetta, Mauro Bagagiolo, Raffaello Basile, Enrico Brigoli, Paolo Maria Crivelli, Francesco De Bartolomeis, Pietro Freschi, Giovanni Gambino, Fabio Gavino, Antonio Lago, Ottavio Lecis, Chiara Lecis, Mauro Loconsolo, Maria Cristina Motta, Marcello Miani, Demetrio Nava, Fabio Pasello, Enrico Persico, Giorgio Pomesano, Giuseppe Gustavo Quaranta, Calogero Roxas, Sergio Vianello. ENERGIA Presidente: Enrico Cerrai SICUREZZA CANTIERI Presidente: Marco Trani Nicola Barbera, Franco Baretich, Gabriele Bertholet, Alberto Caleca, Paolo Capelli, Pier Antonio Casellato, Paolo Chiastra, Gianfranco Conca, Flavio Ferrari, Flavio Parozzi, Marcello Scotto. Enrico Luigi Arini, Luca Beretta, Gianpaolo Cremaschi, Pasquale Frezza, Daniele Pesco. INFORMATICA Presidente: Andrea Guido Sommaruga SICUREZZA ANTINCENDIO Presidente: Franco Luraschi Pierangelo Aloisi, Gabriela Bonavoglia, Isabella Caramatti, Luciano De Stefani, Francesco Giovannini, Massimiliano Grosso, Andrea Manzato, Enrico Pio Mariani, Giorgio Parrella, Marco Re, Gianluca Sironi, Francesco Soro, Lorenzo Viganò, Luigi Zanderighi, Stefano Zanero. Pietro Antonacci, Maurizio Bechelli, Lorenzo Brignole, Giuseppe Bogani, Ambrogio Carenzi, Oreste Ceravola, Nicola Clemeno, Fabio Collamati, Giovanni Contini, Eugenio Galli, Paolo Lombardi, Luca Marzola, Silvestre Mistretta, Alice Pizzoccheri, Anna Reggiori, Attilio Scalise, Enrico Schiatti Luca Strada, Federica Tacchelli. TELECOMUNICAZIONI Presidente: Gianni Confalonieri Franco Caputo, Vittore Ceretti, Salvatore Crapanzano, Luigi Decio, Massimo Giuliani, Angelo Lorenzi, Luigi Masella, Mauro Mereghetti, Mario Rossetti, Gianluigi Sartorio, Alessandro Toccolini, Dario Vanetti. Giacomo Andriola, Maria Bartolomeo, Massimo Bertolotti, Franco Boffelli, Marco Manlio Brambilla, Alessandro Carone, Michele D’Amico, Gianni Costantino De Santis, Anastasi Santi Domenico, Edoardo Cottino, Francesco Crescentini, Carmelo Iannicelli, Claudio Invernizzi, Ezio Mazzola, Giuseppina Moretti, Marco Mussini, Giordano Picchi, Enrico Pietralunga, Francesco Romeo, Angelo Testa, Lorenzo Viganò, Gianluca Sironi. AMBIENTE Presidente: Mario Amadasi INGEGNERIA FORENSE Presidente: Giovanni Contini Luciano Brusaferro, Libero Cannarozzi, Pier Antonio Marco Casellato, Lorenzo Del Felice, Alba De Salvia, Daniele Fraternali, Maurizio Gandolfo, Gianluca Gurrieri, Giancarlo Majocchi, Beatrice Majone, M. Evelina Saracchi, Franco Sironi, Maurizio Vannucchi, Domenico Zampaglione. Raffaele Bergaglio, Luciano Brusaferro, Giancarlo Conci, Antonio De Marco, Anna Guerriero, Patrizia Giracca, Gabriella Parlante, Maurizio Vannucchi, Giacomo Viganò. URBANISTICA Presidente: Riccardo Pellegatta INFRASTRUTTURE, TRASPORTI Presidente: Salvatore Crapanzano Alberto Avanzini, Angelo Bargigia, Stefano Bernardi, Nino Bosco, Maurizio Brown, Giovanni Cappellari, Ignazio Carbone, Roberto Ceresoli, Michela Chiorboli, Pietro Gelmini, Giuseppe Grassi, Ettore Kluzer, Luigi Legnani, Antonio Mancini, Roberto Massetti, Paolo Morlacchi, Gianpaolo Pirani, Dante Segrini. COMMISSIONE CONGIUNTA INGEGNERI E ARCHITETTI PER LA VALUTAZIONE DEI BANDI E DEI CONCORSI architetti: Francesco Collini, Marco Engel, Roberto Gamba, Rosanna Gerini, Enzo Ranieri ingegneri: Alberto Avanzini, Valeria Dolcetta Capuzzo, Silvano Lacavalla, Luigi Rainero coordinamento: arch. Maria Cristina Collini segreteria: c/o Ordine degli Architetti PPC delle provincia di Milano BIOINGEGNERIA Presidente: Sergio Cerutti Elena Baj, Anna Maria Bianchi, Alberto Caleca, Marco Ciboldi, Stefano Farné, Ugo Garbarini, Paolo Lago, Carlo Mambretti, Paolo Pessina, Monica Sivo, Vincenzo Ventimiglia. NANOTECNOLOGIE Presidente: Alberto Cigada Silvio Abati, Massimiliano Bestetti, Marco Bianchessi, Mario Biserni, Carlo Bottani, Alberto Caleca, Corrado Carretti, Furio Gramatica, Paolo Jurkic, Giuseppe Giovanni Lalli, Roberto Millini, Paolo Pignatelli, Biagio Principe, Alberto Redaelli, Giuseppe Vittori. CONSIGLIO DELL’ORDINE Presidente Stefano Calzolari Segretario Aldo Franchi Tesoriere Tomaso Carlo Lamperti Consiglieri: Giacomo Andriola, Chiara Battistoni, Silvio Bosetti, Alberto Caleca, Alberto Cantoni, Bruno Finzi, Massimo Giuliani, Franco Luraschi, Anna Minotti, Maria Cristina Motta, Alberto Pianta, Maria Gabriella Signorini Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 47