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PODOLOGO il N.176 in medicina RIVISTA TRIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA PODOLOGI Dal Congresso Mondiale la conferma dello sviluppo della Podologia Italiana ottobre/novembre/dicembre 2013 PODOLOGO il in medicina RIVISTA TRIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA PODOLOGI DIRETTORE RESPONSABILE Mauro Montesi, Presidente A.I.P. VICE DIRETTORE Giovanni Pepè, Presidente Onorario A.I.P. DIRETTORE SCIENTIFICO Arcangelo Marseglia, Vice Presidente A.I.P. Antonio D’Amico, Consigliere A.I.P. VICE DIRETTORE SCIENTIFICO Marco Cavallini, Presidente del corso di laurea in Podologia, Facoltà di Medicina e Psicologia Università Sapienza di Roma DIRETTORE EDITORIALE Benedetto Leone, Responsabile Comunicazione A.I.P. COORDINAMENTO EDITORIALE Rocco Menechella, Coordinatore Editoriale A.I.P. COMITATO SCIENTIFICO Joseph B. Addante, Alberto D’Ari, Arcangelo Marseglia, Fabio Moro, Francesco Papa, Guglielmo Pranteda, Antonella Tammaro. Abbonamento annuo: Euro 3,00 per gli associati Aip. I versamenti vanno effettuati tramite vaglia postale o assegno bancario non trasferibile, intestato all’Istituto Podologico Italiano - Via dei Berio, 91 - 00155 Roma. Prezzo di copertina: Euro 0,60. E’ vietata la riproduzione anche parziale degli articoli senza autorizzazione. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati è esclusivamente degli autori. Manoscritti e foto, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Autorizzazione del tribunale di roma n. 17397 del 26 settembre 1978. Iscrizione al R.O.C. n. 10606/2004. Editore: Associazione Italiana Podologi Direzione e Redazione: Via F. Tovaglieri, 17 - 00155 Roma - Tel. 06/2282023 E-mail: aip@tin.it - Internet: www.associazionepodologi.it Impaginazione e stampa: Gemmagraf 2007 srl tipolitografia - www.gemmagraf.it Distribuzione: Istituto Podologico Italiano associato all’Uspi (Unione Stampa Periodica Italiana) INSERZIONISTI BTC Srl. tel. (0542) 643664 Sponsor. tel. (0423) 301771 Tricofarma S.r.l. tel. (06) 6633508 Bayer S.p.a. tel. (02) 39781 Orange Medical S.r.l. tel. (02) 84225031 PRESIDENTE Mauro Montesi VICE PRESIDENTE Arcangelo Marseglia CONSIGLIO DIRETTIVO Giovanni Antonacci Bruno Cordazzu Marco Costantini Erica Forti Mauro Montesi Arcangelo Marseglia Linda Passaro Caterina Vajani COLLEGIO DEI PROBIVIRI Isabella Bianco Carlo Bruziches Katia Filippi Stefano Mella Gerardo Russo COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI Renzo Renzi Alessandra Pausania Magdalena Skorupska Ferruccio Montesi COMUNICAZIONE E RAPPORTI ISTITUZIONALI Benedetto Leone INDIRIZZO SITO AIP www.associazionepodologi.it email: aip@tin.it SOMMARIO 7 14 20 Editoriale......................................................................................................................... 5 News Proficuo incontro del Presidente AIP con il Ministro della Salute........................................................ 6 Il ruolo delle associazioni nella nuova normativa ECM: ecco cosa cambia......................................... 25 Congresso Mondiale 2013 Chiuso a Roma il Congresso Mondiale di Podologia.......................................................................... 7 Forum e Convegni Piede diabetico: una grande esperienza sul territorio...................................................................... 14 L’AIP presente a Portonovo........................................................................................................... 26 La voce dell’AIP all’8° Forum Risk Management in Sanità.............................................................. 29 Dermatologia e Podologia............................................................................................................. 31 A.I.P. La genesi del Trattato di Podologia................................................................................................ 20 Congresso Annuale, Assemblea dei Soci, nomina nuovo Consiglio Direttivo...................................... 23 Università Novembre 2013. Sono otto i neo laureati in podologia.................................................................... 24 Medicina Il podologo, figura indispensabile nel S.S.N.................................................................................... 33 26 29 33 EDITORIALE Editoriale C ongresso mondiale, incontro con il Ministro Lorenzin, una grande esperienza sul territorio (San Donà di Piave), il nuovo Trattato di Podologia. Questi i temi che in chiusura dell’anno hanno costituito, se ce ne fosse bisogno, la testimonianza dell’impegno dell’ A.I.P. per la crescita della Podologia, unanimamente riconosciuta, anche dai nostri Partner stranieri. Ma ciò che più occorre evidenziare è che anche il Ministro ha mostrato grande interesse per le opportunità che la nostra professione è in grado di offrire alla Sanità Italiana. Si può affermare che, nonostante la grave crisi economica e sociale che in questi mesi attraversa il nostro Paese, possiamo registrare sicuri segnali di un forte sviluppo della Podologia, che man mano va acquistando una sua ben marcata fisionomia e un ruolo ormai analogo a quello raggiunto negli altri Paesi dove la professione era fino ad ora più sviluppata. È questo il messaggio che intendiamo mandare alle Istituzioni, alla classe medica e soprattutto alla gente che Vi deve ricorrere. E auguri all’intera famiglia dei Podologi, i quali con il loro impegno, con la loro professionalità, con la grande esperienza ormai acquisita, hanno consentito una svolta determinante per il futuro della Professione. E auguri agli Studenti di Podologia, che sempre più si appassionano agli studi che vanno facendo e al tirocinio che stanno praticando, nella consapevolezza del grande valore, anche sotto l’aspetto sociale, della professione che si accingono a svolgere. n 5 il PODOLOGO in medicina n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 NEWS Assicurato dall’0n.le Lorenzin, l’interessamento per i problemi della Podologia Proficuo incontro del Presidente AIP con il Ministro della Salute Benedetto Leone Responsabile Comunicazione A.I.P. “O ccorre porgere un grande sentito ringraziamento al Ministro Beatrice Lorenzin per l’interesse dimostrato nel corso dell’incontro, oltre ad esprimerle una profonda stima, certamente non formale e di facciata, per la competenza dimostrata”. Così si è espresso il Presidente Mauro Montesi al termine dell’incontro del 31 ottobre, ripromettendosi un’ampia relazione al Consiglio Direttivo convocato per il 23 novembre. Né poteva essere diversamente, se si tiene conto dei temi discussi, d’altra parte esposti anche in un apposito promemoria che il Ministro, dopo l’esame, ha passato agli uffici competenti, assicurando il suo personale interessamento. Si tratta di temi sui quali si gioca il futuro sviluppo della Podologia in Italia. Vediamoli insieme. Il profilo professionale: è stato richiesto l’adeguamento a quello vigente negli altri Paesi più evoluti anche per consentire la libera circolazione negli Stati membri UE. Il progetto di assistenza podologica al paziente diabetico: sono state proposte adeguate iniziative per la pratica attuazione a quanto previsto dal Ministero della Saluta nel “Piano della malattia diabetica” che fa esplicito riferimento al “Podologo, considerata la specialità del piede diabetico”. Nuovo programma informatico (Podium): è stata fatta rilevare l’importanza che esso assume non solo nella gestione dello studio e ai fini della cartella clinica, ma anche per i dati statistici che saranno resi disponibili per il Ministero. La medicina del territorio: è stata dimostrata la fondamentale importanza che rivestono gli studi podologici al fine di valorizzare il territorio rispetto all’ospedale. Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin L’impiego dei giovani: è stato sottolineato l’interesse per l’impiego dei giovani che sempre più numerosi frequentano il Corso di Laurea in Podologia. Il tavolo tecnico: è stato richiesto con l’obiettivo di valutare le iniziative proposte ed eventualmente realizzarle sul territorio. “Studieremo a fondo le proposte avanzate dall’AIP, che trovo estremamente interessanti. È evidente che esse hanno a cuore gli interessi del paziente e per questo mi auguro che gli uffici possano attuarle nei tempi brevi”. Sono le parole con le quali il Ministro ha concluso l’incontro. n 6 n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 il PODOLOGO in medicina CONGRESSO MONDIALE 2013 Chiuso a Roma il Congresso Mondiale di Podologia Benedetto Leone Responsabile Comunicazione A.I.P. 1 200 congressisti provenienti da più di 30 Paesi; 8 sedute plenarie per discutere i più importanti temi all’ordine del giorno; 30 workshop tenuti dai più noti specialisti della materia; 28 poster raffiguranti le più gravi patologie podaliche; 55 espositori con le più recenti innovazioni farmacologiche e tecniche: queste le cifre del World Congress of Podoiatry organizzato dalla FIP (Federazione Internazionale Podologi e Podoiatri) e dall’AIP ( Associazione Italiano Podologi), che si è concluso a Roma lo scorso 19 ottobre dopo tre giorni di intenso lavoro. Si è trattato di un evento di straordinario rilievo che ha costituito una svolta nella crescita della Podologia Mondiale in termini di ricerca, studio e formazione. La scelta di tenerlo in Italia ed in particolare a Roma costituisce un’importante testimonianza dello sviluppo attuale della Podologia italiana. Ma l’interesse del Congresso deriva proprio dall’opportunità che offre di capire che cosa avviene negli altri Paesi, quali siano le più importanti novità nel campo della diagnosi, della prevenzione, della cura e della riabilitazione, quale ruolo rivesta la Podologia nei sistemi sanitari degli altri Paesi. E’ sempre più frequente, infatti, la necessità di cure podologiche a causa dell’aumento dell’età (il 70% degli anziani soffre di patologie podaliche), dell’aumento della malattia diabetica e quindi della complicanza del piede diabetico, delle trasformazioni sociali e quindi delle mutate abitudini (si pensi al gioco del calcio praticato dai bambini, a quanti soggetti pratichino lo jogging e a quante signore seguano la moda, dando la massima importanza all’altezza dei Due legionari romani accompagnano i delegati della FIP I delegati di tutti i paesi della FIP sul palco tacchi). Quindi, proprio da questa considerazione balza evidente l’interesse per una specialità che va sempre più sviluppandosi in Italia. Nel corso della cerimonia di apertura hanno portato il loro saluto Joseph Caporusso, Presidente della FIP e 7 il PODOLOGO in medicina n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 CONGRESSO MONDIALE 2013 Il discorso del Presidente della FIP, Joe Caporusso L’intervento di saluto del Prof. Vincenzo Ziparo Il Prof. Mauro Montesi durante il suo discorso Mauro Montesi, Presidente dell’AIP. Ai saluti ha fatto seguito un’interessante relazione di Vincenzo Ziparo, Preside della Facoltà di Medicina e Psicologia della “Sapienza”, che, in qualità di speaker ufficiale dell’Italia, si è soffermato sui problemi connessi alla formazione universitaria dei Podologi. “La forte identificazione con la professione” ha sottolineato nel suo intervento Montesi “in qualche caso purtroppo si accompagna a una marcata percezione di insufficiente riconoscimento”. Così il Presidente dell’AIP ha voluto richiamare, in un contesto Internazionale, la mancanza, sentita in alcuni Paesi tra i quali l’Italia, di una cultura che riconosca e rinforzi il ruolo del Podologo nei sistemi sanitari. I temi trattati, dal piede dello sportivo al piede artritico, dalla dermatologia podalica al piede geriatrico, dalla prevenzione e cura del piede diabetico all’utilizzo del laser nelle patologie podaliche, dalla biopsia cutanea alla medicina preventiva - per citarne solo alcuni testimoniano il rilievo che ha assunto l’evento, non solo in termini di ricerca podologica, ma anche nell’interesse della gente che deve ricorrere all’assistenza del Podologo. Un segnale importante sui progressi, unanimamente riconosciuti, della Podologia Italiana è venuto dalla relazione di Montesi sul nuovo sistema informatico, denominato Podium, che l’AIP ha inviato ai podologi associati. “In un momento in cui si parla tanto della necessità di una maggiore diffusione in Italia della digital technology” ha sottolineato il Presidente Montesi “l’AIP non è stata a pensarci sopra e ha realizzato uno strumento fondamentale per la gestione dello studio e per la compilazione della cartella clinica di ciascun paziente, ma anche per comunicare con le altre professioni sanitarie e in particolare con i Medici di Medicina Generale, nonché per fornire alle Istituzioni Sanitarie informazioni statistiche di fondamentale importanza”. Le tre giornate di lavoro sono state chiuse con il bilancio dell’evento e con i saluti di rito dei Presidenti della FIP e dell’AIP. n 8 n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 il PODOLOGO in medicina CONGRESSO MONDIALE 2013 n Il discorso del Presidente della FIP, Dott. Joe Caporusso B envenuti a Roma per il ventunesimo congresso mondiale della FIP. È veramente un piacere vedervi tutti qui presenti oggi e vedere tutti questi posti occupati, grazie mille per essere parte del nostro congresso mondiale. Quello che vedete oggi è il frutto di moltissimi giorni, mesi e anni di duro lavoro di molte persone tutte riunite per rendere questo il miglior congresso mondiale di sempre. Ho il grande piacere di farvi sapere che questo sarà il congresso con la più alta partecipazione sia di espositori che di podologi mai registrata fino ad oggi. Penso che ciò meriti un applauso. Spero solamente che nel 2016 a Montreal in Canada riusciremo a migliorare questi numeri e non vediamo l’ora che questo accada, ma come vi ho già detto questo non è stato ottenuto con il lavoro di una sola persona in quanto molte persone sono state coinvolte in questo progetto e mi piacerebbe nominarne alcune ora: in primo luogo il comitato della FIP. Mi piacerebbe anche nominare il comitato dell’AIP, il comitato dei podologi italiani. Mille grazie. Vorrei ringraziare il professore Mauro Montesi co-presidente del congresso. Vorrei poi ringraziare le seguenti persone che hanno preso parte al comitato organizzativo del congresso mondiale: io e il professor Montesi siamo i co-presidenti, il dottor Chelin l’organizzatore del congresso, Jayne Jeneroux organizzatrice del congresso, Margreet Van Putten che è stata la presidentessa del congresso del 2010 che ci ha aiutato incredibilmente per la preparazione di questo congresso, Vince Hetherington il presidente scientifico e anche Angelo Marseglia del comitato scientifico. Grazie a tutti voi per il vostro lavoro. Vorrei anche ringraziare il comitato scientifico del congresso mondiale: di nuovo il presidente Vince Hetherington, Fernando De Francisco Peñalva dalla Spagna, Alan M. Borthwick della SOCAP, Janet McInnes della FIP, Mauro Montesi dall’Italia, Günther Fuhrer dalla Germania, Angelo Marseglia di nuovo dall’Italia e Margreet Van Putten dall’Olanda. Grazie di nuovo a tutti per il vostro aiuto. Ringrazio tutte le persone che hanno ricontrollato tutti i sommari i nomi sono troppi da ricordare ma sono importantissimi per la qualità del programma accademico e lo vedrete nei prossimi due giorni e mezzo. Un programma accademico, che ho appena nominato, che non è secondo a nessuno al mondo. Abbiamo raccolto le informazioni per le persone di tutto il mondo. Non importa quale livello e in quale posto pratichiate la podologia c’è qualcosa per tutti qui e siamo veramente contenti di avervi qui oggi. Vorrei sempre ricordare qualcosa del passato della nostra bellissima associazione: la FIP. Abbiamo la fortuna di avere tre ex presidenti della nostra associazione qui con noi oggi e mi piacerebbe menzionarli in questo momento. Per prima la signora Gwen French, in secondo luogo il signor Paul Sheldon, e infine il nostro Dottor Robert Chelin. Vorrei avere ora il privilegio personale di raccontarvi delle persone speciali che ci hanno aiutato per questo congresso mondiale. Come ho già detto prima questo congresso mondiale non è secondo a nessuno. Non è secondo nessuno per quanto riguarda i partecipanti, gli sponsors, le aziende e il programma scientifico. Il signore che sto per presentare ha lavorato giorno e notte per rendere il programma quello che è oggi. Il dottor Vince Hetherington preside della “Kenstate università” in Ohio ha lavorato freneticamente per far in modo che tutto fosse perfetto fino al piccolo dettaglio. Vi ha portato espositori da tutto il mondo così che fosse raggiunto lo scopo di questo programma accademico. Con immenso piacere chiedo a Vince di venire un secondo per ricevere un piccolo regalo da parte della famiglia FIP. La prossima è una persona che negli ultimi tre anni ha avuto a che fare non solo con il Congresso mondiale ma anche con altre problematiche della FIP, con le operazioni giornaliere della nostra associazione che sono moltiplicate incredibilmente nell’ultimo anno e mezzo/ due anni. Jayne Jenereoux, il nostro direttore esecutivo, è stata a nostra disposizione durante: le notti, le mattine, i sabati, le domeniche, le vacanze e qualsiasi altro periodo. L’unica cosa da fare era una chiamata via telefono o skype e lei era li pronta ad aiutarci per qualsiasi cosa avessimo bisogno e il successo di questo programma e anche molto merito suo. 9 il PODOLOGO in medicina n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 CONGRESSO MONDIALE 2013 Jayne per favore vieni e accetta un piccolo regalo. Negli Stati uniti abbiamo un modo di dire che dice che la colla è ciò che ci tiene uniti. Abbiamo qualcuno fra noi oggi che è il nostro collante. Non solo il collante che tiene unita la famiglia FIP ma anche colui che ha lavorato senza soste per rendere il congresso quello che vedete oggi. Il dottor Robert Chelin che sono fiero di definire mio amico, è veramente un pioniere, un uomo che ha dato anima e corpo a questa organizzazione e anche a questo congresso. Io e Robert ci sentiamo via Skype quasi ogni sera e parliamo del congresso mondiale e cose che riguardano la FIP. Non vi dirà mai di no, ma solo come e quando vogliamo fare le cose. Il successo di questo congresso è dovuto in gran parte al lavoro di Robert Cherlin. Bob potresti salire e accettare un piccolo dono. In seguito dobbiamo avere dei partner in giro per il mondo, partner che ci possano aiutare ad ottenere i nostri obbiettivi e quest’anno questo partner è stato Mauro Montesi. Conosco Mauro più o meno dal 1989. Sono stato alla sua scuola, a casa sua con la sua famiglia e la sua bellissima moglie è qui con noi oggi e la ringrazio. È veramente stata una buona partnership lavorare con l’AIP quest’anno e negli ultimi due anni per sviluppare questo congresso mondiale. Apprezzo l’atteggiamento e il contributo del professore e lo apprezzo per aver reso il congresso mondiale quello che è oggi. Professore per favore accetti un piccolo regalo da parte della FIP. Senza soffermarmi oltre vorrei lasciarvi alle parole del professor Mauro Montesi. n Il saluto del Presidente AIP, Prof. Mauro Montesi I n qualità di Presidente dell’Associazione Italiana Podologi desidero innanzitutto esprimere un grande ringraziamento alle Autorità presenti, che hanno voluto testimoniare con la loro presenza l’importanza della nostra professione nei sistemi sanitari di tutti i Paesi. Un particolare ringraziamento per la scelta di Roma al Presidente della FIP, Joe Caporusso, e ai membri del Comitato organizzatore. Un particolare grazie rivolgo infine ai componenti del Consiglio Direttivo AIP per l’impegno profuso nella collaborazione con la FIP. Inoltre desidero, anche a nome di tutti i Podologi Italiani, esprimere ai Congressisti qui riuniti il mio più fervido saluto e augurio di buon lavoro. Quello mio è un benvenuto non di facciata, ma di grande consapevolezza circa il rilievo di questo evento che, ne sono certo, segnerà un’importante svolta nella nostra professione verso il completamento dello sviluppo già in atto. Non mi soffermerò sul programma, di cui già conoscete la validità. Desidero invece fare un cenno alla città di Roma, che è orgogliosa della scelta della FIP. Ebbene, Roma è ben liete di ospitare tante persone unite fra loro dalla meravigliosa professione che svolgono e provenienti da tanti Paesi, anche lontani e lontanissimi. Ma auguro a tutti che anche per voi la permanenza a Roma costituisca un prezioso momento di cultura, di svago ed anche di confronto, certo come sono che alle ore dedicate all’apprendimento e alla formazione alternerete altri momenti dedicati alle meraviglie della “città eterna”, alle molteplici opportunità che essa offre, ai rapporti e agli scambi tra di voi sui temi culturali, scientifici e professionali. Voi tutti, anche perché presenti qui, avete dimostrato una forte identificazione con la professione, identificazione che in qualche caso, purtroppo, si accompagna a una marcata percezione di insufficiente riconoscimento. Lasciatemi allora sperare che un evento come questo, che andiamo a inaugurare, costituisca un importante segnale di forte rivalutazione nei confronti della Società Italiana, delle Istituzioni e della Politica. È con l’ottimismo del fare e con la grande fiducia che ripongo nella nostra professione, che rinnovo il ringraziamento alle Autorità e a voi tutti il saluto più caloroso dell’Italia, di Roma, dei Podologi Italiani ed anche mio personale. A voi tutti un abbraccio e buon lavoro! 10 n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 il PODOLOGO in medicina CONGRESSO MONDIALE 2013 n Il saluto del Preside, Prof. Vincenzo Ziparo B uongiorno ai presidenti del congresso, il dottor Caporusso e il professor Montesi, ai distinti delegati e alle signore e i signori presenti. È un piacere e un privilegio essere qui per fare questo intervento che non sarà un discorso ma un semplice saluto di benvenuto a questo congresso mondiale. Ho appena detto che sarà un piacere e un privilegio. Un privilegio in quanto sono preside di una scuola medica e l’essere stato invitato dimostra l’attenzione speciale data alla parte educativa della vostra professione e un piacere in quanto questa è una buona occasione per rendere omaggio a Mauro Montesi. Conosco Mauro Montesi da circa 30 anni e devo dire che la sua dedizione per questa professione in questo paese è veramente una cosa eccezionale. Il suo entusiasmo, la sua competenza e la sua integrità hanno creato questa professione in Italia e ancora oggi è la figura che sprona tutti, me incluso. Abbiamo iniziato la storia 30 anni fa quando in Italia la podologia non esisteva a livello educativo nelle università. Era insegnata in scuole regionali con il conseguimento di un diploma e veniva insegnata da professionisti dell’associazione italiana podologi. Per esempio a Roma insegnava Mauro. Poi negli anni 90, con esattezza 20 anni fa nel 1994, a causa della legislazione europea che permetteva la libera pratica di professioni sanitarie attraverso i confini, ora non più tali, dell’Europa abbiamo ottenuto l’ammissione per gli studenti di podologia al corso universitario. A Roma c’è stato uno dei primi, se non il primo, corso di podologia e così abbiamo iniziato questo corso di 3 anni con un esame finale e il conseguimento della laurea in podologia. Da allora molti lavori sono stati fatti con alcuni master specialmente nella difficile cura di ferite concentrate sul piede diabetico. Questo di certo non è il posto per spiegare il ruolo che ha oggi la podologia a livello sanitario in quanto siete tutti professionisti ed esperti del campo. È un ruolo sempre più importante a causa dell’aumento dell’età media della popolazione e della lunga aspettativa di vita per persone con malattie croniche come il diabete, l’artrosi, l’artrite reumatoide. Ha un ruolo importante nel rendere le persone consapevoli e assicurarle una buona salute, nel prevenire gravi handicap in modo da ridurre o contenere i costi della sanità pubblica che è un tema molto importante in Europa,ma non solo, in quanto credo che lo sia ancora di più negli Stati Uniti. Stiamo crescendo nell’istruzione della podologia e speriamo presto di arrivare ad un seconda laurea in podologia di altri due anni cosi da arrivare ad un corso di cinque anni per chiunque lo volesse fare. Per questo dobbiamo creare una categoria di insegnanti di podologia a livello universitario. Inoltre stiamo pianificando nel nostro programma di riservare un’attenzione speciale nell’ istruire i giovani anche alla ricerca in quanto senza la ricerca non esiste l’istruzione e non c’è alcun futuro per le professioni. Quindi questi saranno i due obiettivi principali per questa laurea di secondo livello: insegnamento e ricerca. Grazie a Mauro abbiamo inoltre avuto l’opportunità di iniziare un altro corso in un’altra zona d’Italia, una zona molto speciale in quanto bilingue, che è Bolzano in Alto Adige in cui l’insegnamento avviene sia in tedesco che in italiano e ciò attrae soprattutto studenti di paesi vicini di madrelingua tedesca. Voglio ricordare e sottolineare che la maggior parte di tutto ciò non è fatto da me ma da Mauro Montesi. Grazie Mauro penso che questo incontro dimostri quanto sei stimato in tutto il mondo. Importante nomina per il Prof. Vincenzo Ziparo Il Preside della Facoltà di Medicina e Psicologia della “Sapienza” è stato nominato presidente della Commissione di esperti per la riorganizzazione della sanità nel Lazio. L’organismo, che è composto da 45 esperti, avrà il compito di facilitare l’individuazione dei bisogni e, nello stesso tempo, dare un contributo per valutare le opportunità in ambito sanitario, nonché le carenze, le inefficienze e le eventuali duplicazioni. Questa importante commissione tecnico-scientifica del servizio sanitario regionale è stata voluta dal governatore Zingaretti per dotare la sanità del Lazio di un organismo indipendente in grado di assicurare al processo di riorganizzazione il supporto scientifico da parte di esperti di alto profilo scelti tra i professionisti della regione. Al Prof. Ziparo le più vive congratulazioni da parte del Presidente Montesi e dell’intera famiglia AIP. 11 il PODOLOGO in medicina n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 CONGRESSO MONDIALE 2013 12 n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 il PODOLOGO in medicina CONGRESSO MONDIALE 2013 13 il PODOLOGO in medicina n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 FORUM E CONVEGNI A San Donà di Piave, a fine settembre, visite gratuite dei podologi A.I.P. ai pazienti diabetici Piede diabetico: una grande esperienza sul territorio Benedetto Leone Responsabile Comunicazione A.I.P. 1 63 pazienti diabetici, 8 podologi A.I.P. impegnati gratuitamente per due giornate intere e per la mattinata di domenica (21/21/22 settembre), sono queste le cifre che hanno caratterizzato un evento che costituisce una vera e propria nuova esperienza, nata da una proposta di Giovanni Franchin, presidente dell’Associazione diabetici Basso Piave, di intesa con Carmela Vinci, Direttore del reparto di Diabetologia dell’Ospedale civile di San Donà di Piave. La locandina dell’evento Il gruppo di podologi AIP La disponibilità del Presidente Mauro Montesi e degli altri podologi A.I.P. ad effettuare le visite gratuite è stata comunicata alla popolazione con manifesti e articoli di giornale, cosicché si è verificata una massiccia adesione, oltre ogni aspettativa. Le visite e, laddove fosse necessario, le cure prestate sono state oltremodo scrupolose ed occorre dare atto all’Ospedale Civile di aver reso disponibili ambulatori ben attrezzati, così da facilitare il lavoro dei Podologi. Se sussistevano dubbi sull’effettiva utilità per i pazienti e per il personale sanitario di poter disporre di un Podologo presso i reparti specializzati, tali dubbi sono stati definitivamente rimossi dalla soddisfazione dimostra dai pazienti stessi, stanchi di peregrinare da un ospedale all’altro, con scarsi o nulli risultati. Gli interventi volti a prevenire la complicanza, come anche le medicazioni alle ulcere iniziali o in stato già avanzato hanno reso possibile, con ogni probabilità, di evitare le amputazioni maggiori o minori. Sembra inutile proseguire nella descrizione dell’iniziativa in quanto abbiamo preferito lasciare spazio (vedi di seguito) ai commenti di Giovanni Franchin e del Direttore di Medicina Generale Dott. Giovanni Mazzanti. Anche la Dott. ssa Carmela Vinci ha più volte espresso il proprio convincimento sull’esigenza, per il suo reparto di Diabetologia, di poter disporre almeno di un Podologo. Occorre però ancora una volta sottolineare i risultati derivanti dall’impegno dell’ A.I.P. a favore di tutti i podologi. Non può sussistere alcun dubbio, quindi, che la crescita della Podologia in Italia è dovuta proprio all’attività e alle iniziative dell’Associazione, ai sacrifici di numerosi associati, a quanti hanno compreso che solo con il “fare” e non con le chiacchiere si possono ottenere risultati utili. n 14 n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 il PODOLOGO in medicina FORUM E CONVEGNI Un caso emblematico S arebbe interessante raccontare tutti i casi che si sono presentati e soprattutto la gratitudine dimostrata dai pazienti. Poiché lo spazio non ce lo permette, ci limitiamo a descrivere quello che più ha interessato ed anche emozionato l’intera equipe. Dunque, il Sig. Boeretto Eris si presenta in carrozzella, accompagnato dalla moglie, infatti non può camminare perché affetto da diabete mellito di tipo2, piede di Charcoat, ipertensione e frattura del metatarso. E’ così ridotto quando entra nell’ambulatorio dove si impegnano Mauro Montesi e i suoi collaboratori. In corridoio si è intanto creato un forte clima di sconforto, oltre che di attesa. Passa circa un’ora e i presenti sono testimoni dell’altissima professionalità dimostrata dal team podologico insieme alla dottoressa Carmela Vinci. Si apre la porta dell’ambulatorio e il Sig. Boeretto compare CAMMINANDO e , quel che più commuove, PIANGENDO copiosamente e dicendo ripetutamente “GRAZIE A TUTTI VOI CHE MI AVETE RIDATO LA GIOIA DI VIVERE”. “Nulla di eccezionale” ci ha detto Mauro Montesi “solo la dimostrazione che è ora di finirla di far andare peregrinando la gente presso specialisti, sicuramente bravissimi, ma che non conoscono il PIEDE e che non conoscono altro rimedio che amputare”. Riflettete!!! Signori che sapete delle 7000 amputazioni ogni anno, ma che ancora non promuovete le iniziative necessarie a riconoscere in maniera definitiva il ruolo del Podologo nella malattia diabetica. Riflettete!!! B.L. 15 il PODOLOGO in medicina n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 FORUM E CONVEGNI R: Alla cortese attenzione del Prof. Mauro MONTESI Medicina Sandona - ULSS10 “Veneto Orientale mercoledì 02/10/2013 19.09 Associazione Italiana Podologi Illustre Prof. Montesi, mi scuso se Le rispondo con qualche giorno di ritardo e mi scuso ancor di più per non essere stato con Voi nei tre giorni di lavoro, duro e appassionato. So bene che avete riscosso grande attenzione ed apprezzamento tra i numerosi Pazienti che hanno affollato gli ambulatori della Diabetologia. L’ iniziativa è stata molto gradita dalla Cittadinanza (tra gli Utenti in modo anonimo c’erano anche personaggi della Politica locale) ed ha posto in grande risalto l’ importanza della Podologia. So anche quanti vantaggi potremmo offrire ai nostri Diabetici (e non solo) se disponessimo di un servizio di Podologia. E’ inutile che lo ribadisca. Sappia che cercheremo i modi per rappresentare la necessità di dotarci, nell’ ambito della Diabetologia, di un Podologo e per questo conto anche sull’ aiuto del Presidente dell’ Associazione Giovanni Franchin. Nel rinnovarLe i miei più sentiti ringraziamenti, esprimo la speranza di averLa prossimamente di nuovo con noi. Dr. Giovanni MAZZANTI R: Alla cortese attenzione del Prof. Mauro MONTESI Carmela Vinci martedì 01/10/2013 14.24 Associazione Italiana Podologi Mi scuso del ritardo col quale rispondo, ma rientro oggi da un Congresso internazionale ove ho presentato un abstract in collaborazione con l’ Università di Padova. Ringrazio ancora tanto tutti voi ed in particolare il Prof. Montesi per la dedizione e l’ impegno dedicato ad un così gran numero di pazienti. Riporto anche la grande soddisfazione per l’ iniziativa da parte del Direttore Generale e del mio Reponsabile, dottor Mazzanti. Io non sono però responsabile del Cad ove lavoro anche se vi passo la maggior parte della mia attività lavorativa. Ho chiamato quel paziente del quale mi accennava il Prof. Montesi, ho saputo che è andato ad Abano ed ha messo un gambaletto di gesso..... Comunque la soddisfazione generale dei pazienti è stata grande. Sperando in una futura collaborazione le porgo i miei più cordiali saluti Dott.ssa Vinci Ringrazio moltissimo, sempre gentile. Diversi pazienti ringraziano. Uno oggi mi ha detto che per 5 gg. ha camminato senza bastone. Cordiali saluti Dott.ssa Carmela Vinci 16 n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 il PODOLOGO in medicina FORUM E CONVEGNI ASSOCIAZIONE DIABETICI BASSO PIAVE San Donà di Piave, 23.09.2013 llustre Prof. Mauro Montesi Presidente A.I.P. Roma Illustre Professore Desidero innanzi tutto esprimerLe, a nome dell’Associazione Diabetici Basso Piave, il più vivo ringraziamento per l’iniziativa delle visite gratuite che Lei e il suo gruppo avete effettuato all’Ospedale Civile di San Donà di Piave a quanti soffrono del piede diabetico. Un grande ringraziamento va ovviamente a chi a San Dona di Piave, ha consentito e reso possibile l’iniziativa: al D.G. della ULSS 10 Veneto Dott. Carlo Bramezza, al Direttore di medicina generale dott Giovanni Mazzanti, alla dott.ssa Carmela Vinci, stimatissima diabetologa, a tutto il gruppo infermieristico che hanno fatto l’impossibile per favorire l’iniziativa. La professionalità dimostrata dai podologi, il tatto profondamente umano con cui avete curato i casi anche gravi che si sono presentati, l’impegno nel portare avanti l’iniziativa nell’esclusivo interesse dei partecipanti, rimarranno un ricordo indelebile per l’Associazione e soprattutto per gli associati che hanno potuto verificare quanto possa essere utile l’assistenza podologica. Assistenza che, proprio in virtù delle visite dei giorni scorsi si è dimostrata fondamentale sia sotto l’importantissimo aspetto della prevenzione, sia sotto quello delle cure delle lesioni. Occorre quindi che le istituzioni centrali e periferiche capiscano il valore dell’assistenza podologica per evitare le amputazioni e quindi le sofferenze e i disagi della gente, ma anche il risparmio che si può realizzare evitando i ricoveri ospedalieri che si prolungano per queste malattie. Voglio dire, insomma, nella mia responsabilità come Presidente dell’Associazione Diabetici Basso Piave, come coordinatore delle 34 Associazioni Diabetici della Regione Veneto, e come rappresentante dei diabetici veneti in età adulta nella Commissione Regionale per le Attività Diabetologiche, di perseguire tenacemente che nelle cure più efficaci per la malattia, è indispensabile la presenza di un podologo nella organizzazione ospedaliera e soprattutto vengano accreditati gli studi podologici sul territorio al fine di evitare, ove è possibile, l’ospedalizzazione. In conclusione, veramente un grazie di cuore da estendere a tutta la squadra di podologi (persone veramente preparate, squisite, e sensibili verso chi soffre) arrivati a San Donà di Piave : Dott. Gorizio Furno Podologo a Roma Dott. Luca Rizzi Podologo a Mantova Dott. Edoardo Zucchi Podologo a Mantova Dott.ssa Giovanna Legori Podologo a Brescia Dott.ssa Silvana Giovita Podologo a Brescia Dott. Leonardo Moretto Podologo a Treviso Dott. Lorenzo Gallina Podologo a San Giovanni Lupatoto (VR) Dott.ssa Scortichini Lucia Podologo a Fano (AN) che con la loro impagabile capacità professionale, unitamente alla sua, hanno ridato la speranza a tanti pazienti diabetici. Illustrerò questa esperienza agli altri presidenti di associazioni diabetici della Regione Veneto che coordino in modo che si possa ripetere in altre associazioni. Voglia gradire i nostri migliori auguri per l’Associazione che lei presiede e i miei cordiali saluti. Grazie il presidente: Associazione Diabetici Basso Piave Franchin Giovanni Tel.042143331 cell. 3394968104 mail: g.franchin@teledue.it 17 il PODOLOGO in medicina n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 AIP La genesi del Trattato di Podologia Antonio D’Amico Podologo A.I.P. I l Trattato di Podologia presentato a Roma nel corso del Congresso Mondiale di Podologia targato FIP e che viene pubblicizzato sia sul portale web dell’Associazione, sia sulla nostra rivista associativa, se da una parte rappresenta un indubbio punto di arrivo, dall’altra vorrebbe costituire un punto di partenza verso nuovi orizzonti. Colgo l’occasione delle pagine della rivista “il Podologo in medicina” per spiegare la genesi di questa opera la cui elaborazione mi è stata affidata dal presidente Mauro Montesi e dal Direttivo dell’A.I.P. L’idea di un testo rivivere circostanze ed esperienze che si sono dipanate nell’arco di quasi trent’anni. Quando arrivai a Roma negli anni Ottanta, con l’entusiasmo di chi si appresta a vivere un’esperienza nuova e stimolante, credevo di dovermi confrontare con una realtà consolidata, ben radicata nel panorama sanitario italiano. La frequenza della scuola triennale regionale di Roma e la partecipazione alla vita associativa fecero ben presto affievolire questa convinzione. La Podologia, malgrado gli sforzi dell’A.I.P, era in gran parte da costruire: a prescindere dalla situazione legi- Presentazione del Trattato di Podologia al Congresso Mondiale di Podologia svoltosi a Roma il 16-17 ottobre 2013: da sinistra il Vicepresidente dell’AIP Arcangelo Marsiglia, Antonio D’Amico, il Presidente dell’AIP Mauro Montesi e l’inglese Paul Shenton. Nella sede di Firenze dell’Editore Tassinari si stanno mettendo a punto le ultime correzioni al Trattato di Podologia AIP per procedere al Visto-si-Stampi. dedicato ad alcuni argomenti relativi alla professione del Podologo viene da lontano, anche se non nell’insperata forma ed estensione che ha assunto. Rintracciare le motivazioni che ne stanno alla base vuol dire per me fare un tuffo nel passato, rivedere mentalmente molte persone, alcune delle quali non sono più tra noi, e slativa, ciò di cui sentivo maggiormente la mancanza erano i testi scritti da podologi per i podologi, che racchiudessero le loro esperienze e strutturassero teoricamente la professione. A noi studenti non mancavano certo dei riferimenti teorici, rappresentati per lo più da libri di settore o da quelli di Podologia stranieri e tra- 20 n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 il PODOLOGO in medicina AIP dotti o dagli appunti che i nostri insegnanti ci fornivano. L’esperienza dei colleghi più anziani, i loro consigli, la possibilità di vederli all’opera e di iniziare a mettere in pratica i loro insegnamenti erano preziosi, ma non sufficienti a colmare quel desiderio di dare un’impostazione razionale, meditata alla professione. Si sentiva cioè la mancanza di un’opera sistematica, entro cui far convergere queste esperienze professionali. Quando divenni insegnante nella stessa scuola che avevo frequentato da studente, e successivamente docente del Corso di Laurea in Podologia, l’esigenza di disporre di un patrimonio bibliografico che fosse riferimento per un insegnante divenne ancora più sentita e stringente. Inoltre, il confronto con alcune realtà internazionali acuiva ancora di più tale disagio. Da questo stato d’animo nasce la prima motivazione che mi ha spinto a prendere la penna in mano e a scrivere. Nel corso degli anni vissuti a Roma, ho avuto poi l’opportunità di rappresentare la mia Associazione in varie sedi istituzionali (Consulta per le professioni socio-sanitarie del Lazio, CNEL, Università, FIP e altro ancora) e di confrontarmi con molti esponenti delle altre professioni sanitarie che si battevano ugualmente per il riconoscimento giuridico delle loro professioni. Ciò che mi colpiva in questi incontri era la preparazione con cui sapevano affrontare le problematiche sanitarie. Si capiva che interpretavano un ruolo dirigenziale a cui erano stati preparati, si intuiva l’appartenenza ad una lunga tradizione assaporata e costruita anche, se non soprattutto, su libri dedicati alle loro discipline. Da queste sensazioni, impalpabili per certi versi ma ben chiare nella mia mente, scaturisce la motivazione a voler fornire una base culturale più ampia a coloro che in futuro avrebbero seguito i miei passi, una base che andasse oltre la nostra professione e comprendesse un panorama più ampio ed esaustivo delle esperienze sanitarie maturate nel nostro Paese. Pensare ad un Podologo moderno, non solo preparato nel suo specifico campo, ma sensibile alle tematiche sociali ed etiche connesse al mondo sanitario, dinamicamente proteso a interpretare le istanze professionali, ma anche in grado di intercettare le problematiche di altre professioni sanitarie e, più in generale, della so- cietà. Di qui l’impostazione di alcuni capitoli del Trattato che partendo da un’analisi generale del problema, solo in un secondo tempo approdano alla realtà podologica, inserendola in un contesto più ampio di cui essa rappresenta a buon diritto un tassello importante. L’ultima motivazione è nata invece da una personale sensibilità verso la cultura in genere, che si è tuttavia coniugata con il desiderio di caratterizzare il percorso formativo del Podologo di domani anche con contenuti culturali. Tale aspirazione ha trovato anche un sostegno in molte riflessioni sviluppatesi negli ultimi anni in seno alla comunità accademica. Mi è stata, ad esempio, d’incoraggiamento in questo senso l’impostazione di Vito Cagli, un medico autore del libro intitolato Malattie come racconti in cui esamina le descrizioni delle malattie e dei medici presenti nelle opere dei grandi romanzieri degli ultimi due secoli. Cagli è convinto – lo dice nell’introduzione della sua opera – che il sapere umanistico debba giocare un ruolo di centrale importanza nella formazione di un medico e, aggiungo io, di un qualsiasi operatore sanitario. Egli afferma che “La letteratura e ogni altra forma d’arte dovrebbero far parte del corredo formativo del medico e lo aiuterebbero ad accostare i pazienti come esseri umani e a sapersi confrontare con la malattia e la morte”. Ecco perché a suo dire è importante far comprendere agli studenti “già nella fase della loro formazione, che leggere un romanzo o frequentare un teatro non è soltanto una ‘distrazione’, ma è anche un completamento della propria educazione” che contribuirà a renderli migliori. D’altra parte, il dibattito sulla necessità di introdurre insegnamenti di valenza umanistica, i cosiddetti medical humanities, si è aperto, tanto in Europa quanto negli Stati Uniti, da circa trent’anni. In molte università di medicina sono stati infatti introdotti tali insegnamenti: sono entrati a far parte del curriculum di studi, oltre alla storia della medicina, anche la bioetica e perfino la letteratura, l’antropologia, la sociologia, la musica e l’architettura. Secondo questo nuovo approccio, per altro non da tutti condiviso, lo scopo è di far acquisire al futuro medico quelle dimensioni psicologiche ed etico-sociali del rapporto con il paziente che, secondo alcuni, la sola 21 il PODOLOGO in medicina n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 AIP formazione scientifica di tipo eminentemente clinico non sarebbe in grado di fornire. Il problema è complesso e non è certamente questa la sede per affrontarlo. Io condivido la posizione di Gilberto Corbellini che “un insegnamento, per così dire, umanistico debba innanzitutto fornire ai futuri medici coordinate tematiche e un inquadramento storico-epistemiologico utili per raccordare contenuti apparentemente scollegati del sapere medico, nonché per definire la cornice all’interno della quale possono trovare una collocazione più pertinente anche le dimensioni etico-sociali ed eticoeconomiche della medicina”. Ecco perché nel Trattato di Podologia ho voluto ricercare per ogni argomento affrontato i presupposti storici e filosofici che ne sono stati alla base e che lo hanno caratterizzato, per evidenziare come ogni risultato che la scienza ha raggiunto, come ogni decisione maturata nelle sedi istituzionali siano il risultato di un processo lungo e laborioso che si avvale del contributo di più persone e di più idee. La conoscenza di tale travaglio teorico è utile, a mio parere, per far sviluppare in ognuno di noi una consapevolezza professionale matura e meditata. Mi auguro che questa opera, pur con i suoi numerosi limiti, possa incontrare le aspettative degli studenti dei vari Corsi di Laurea di Podologia, degli insegnanti e dei colleghi. Se troverà gradimento, allora si potrà pensare di dare continuità a questa iniziativa editoriale per affrontare tematiche più specificamente cliniche e vicine alla quotidiana attività podologica. n 22 n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 il PODOLOGO in medicina AIP Grosso impegno dell’AIP per mettere a punto l’organizzazione Congresso Annuale, Assemblea dei Soci, nomina nuovo Consiglio Direttivo Benedetto Leone Responsabile Comunicazione A.I.P. C i avviamo ormai verso il 2014 e quindi verso il Congresso Annuale AIP, che in primavera riprenderà il ritmo normale dopo l’interruzione del 2013, dovuta al Congresso Mondiale. Come di consueto nell’ambito del Congresso si terrà l’Assemblea annuale dei Soci, che quest’ anno riveste grande interesse per la scadenza, dopo tre anni, dell’attuale Consiglio Direttivo. Ma andiamo con ordine, iniziando proprio da questa scadenza. Come già scritto in altra occasione, al Consiglio che rimane in carica fino alla primavera prossima va dato atto di un grande contributo in termini di impegno e di professionalità. Tuttavia il Presidente Montesi ha ritenuto utile, come a suo tempo espresso in apposita circolare, che i podologi più giovani e più attenti allo sviluppo della professione presentino la loro candidatura al fine di portare nuove idee, nuovo slancio, rinnovata energia, grande entusiasmo. E’ necessario infatti porre una grande attenzione alle opportunità che la professione può dare alla Sanità Italiana. Basta leggere l’articolo di apertura di questo numero sul recente incontro Montesi-Lorenzin per capire quale e quanto impegno occorra per conseguire obiettivi fondamentali, sui quali si gioca il futuro sviluppo della Podologia. La revisione del profilo professionale; l’assistenza podologica al paziente diabetico soprattutto dopo l’esplicito riferimento al podologo contenuto nel piano della malattia diabetica; la capillare diffusione della tecnologia informatica (PODIUM) anche in relazione allo sviluppo della comunicazione con i Medici e gli Specialisti; la Medicina del territorio rinforzando il ruolo degli studi podologici sul territorio; l’impiego dei giovani laureati; lo sviluppo della comunicazione verso la gente e verso le istituzioni; la formazione sia universitaria, Il Convention Center di Bolzano sia sul paziente nel tirocinio e sia attraverso i master professionalizzanti. Sono questi i temi di maggiori rilievo sui quali un rinnovato Consiglio Direttivo dovrà battersi con il massimo impegno. Per questo, anche da queste pagine parte un invito a mettersi in gioco. E veniamo al XXVIII Congresso Nazionale. Al momento di andare in stampa apprendiamo che il Consiglio Direttivo ha deliberato nel corso della riunione del 23 Novembre che si tenga a Bolzano dall’1 al 4 Maggio 2014, con modalità diverse da quelle dei precedenti Congressi. Il taglio innovativo prevede infatti l’interattività della formazione che verrà erogata sul paziente presso veri e propri ambulatori. Il partecipante al Congresso deve sentirsi parte integrata della formazione partecipando a veri e propri workshop/ laboratori. Quanto al programma i temi oggetto dell’evento sono in fase di elaborazione e a breve verrà diffuso il programma preliminare. Una cosa è certa. Ancora una volta l’Associazione renderà disponibile per i podologi italiani un evento di grande rilievo sotto l’aspetto della formazione, non escludendo peraltro momenti di relax che consentiranno anche lo scambio di informazioni tra i colleghi sulle difficoltà e i vincoli della professione, ma anche sui successi conseguiti nell’esercizio della professione stessa. E’ per questo che fin d’ora contiamo su una massiccia partecipazione che segni il successo anche del XXVIII Congresso Nazionale. n 23 il PODOLOGO in medicina n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 UNIVERSITÀ Novembre 2013. Sono otto i neo laureati in podologia Rocco Menechella Coordinatore Editoriale A.I.P. H a avuto luogo lo scorso 28 novembre 2013 la sessione invernale delle lauree in Podologia della Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università “Sapienza”. Un qualificato numero di neo dottori e dottoresse in Podologia che sapranno sicuramente portare un ulteriore impulso alla professione. I neo laureati con alcuni componenti della Commissione d’esame Hanno dimostrato nel corso del proprio percorso di studio una forte preparazione sia sotto l’aspetto scientifico che pratico. Non a caso si sono registrati diversi voti alti, tra i quali alcuni comprensivi della lode della commissione esaminatrice. Le più vive felicitazioni vanno quindi rivolte a chi si accinge a svolgere la professione, forte di un percorso formativo in cui non è mai mancato l’apporto dei professori durante lezioni di grande spessore, ma soprattutto di un tirocinio pratico svolto direttamente sul paziente ed altamente professionalizzante. Vediamo allora, oltre ai nomi dei laureati, le tesi che hanno discusso (naturalmente in stretto ordine alfabetico). • Di Venanzio Michela: Valutazione dell’efficacia di 1 Primary Wound Dressing sulle lesioni del piede. • Durante Eleonora: Protocollo terapeutico sperimentale ecograficamente guidato della capsulite metatarsofalangea del secondo dito. • Grippa Rosa: L’arteriopatia obliterante degli arti inferiori. Il ruolo del Podologo. • Muti Donato: I rischi di ulcerazione del piede diabetico. • Palazzetti Sara: Prevenzione e cura delle patologie podaliche nel bambino. • Pitotti Valentina: Il Podologo nel team multidisciplinare. • Quinque Fabio: Approccio a botton up e a top down. • Rana Maria Serena: Applicazione del taping neuromuscolare in ambito podologico: risultati e limiti, nostra esperienza. 24 n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 il PODOLOGO in medicina NEWS L’AIP è stata rappresentata dal consigliere Linda Passaro e dal legale Marco Croce. Il ruolo delle associazioni nella nuova normativa ECM: ecco cosa cambia I l 23 ottobre si è svolto presso la sede del Ministero della Salute l’incontro informativo e di approfondimento tra il Ministero della Salute e le rappresentanze degli Ordini/Collegi e Associazioni professionali per discutere le novità sull’ECM in tema di accreditamenti, esoneri, esenzioni, tutoraggio individuale, formazione all’estero e autoapprendimento, già oggetto della determina della CNFC del 17 luglio 2013. Hanno preso parte per la nostra Associazione, la Dott.ssa Linda Passaro, componente del Consiglio direttivo con delega per l’ECM, e l’Avvocato Marco Croce. Per il nuovo triennio 2014-2016, cambia e si rafforza il ruolo degli Ordini, Collegi e Associazioni professionali, non più solo organi di rappresentanza ma garanti in prima linea della qualità formativa e certificatori della formazione e della crescita professionale dei propri membri. Saranno infatti gli Ordini, i Collegi e le Associazioni professionali a provvedere alla registrazione nella banca dati Co.Ge.A.P.S. della posizione dei propri iscritti in riferimento non soltanto alle questioni relative a esoneri, esenzioni, crediti ottenuti tramite attività di tutoraggio e formazione all’estero, ma anche relativamente alla certificazione dei crediti ECM acquisiti e alla valutazione della coerenza con gli obiettivi formativi dichiarati in fase di presentazione del dossier formativo, dietro presentazione ovviamente della documentazione completa (ad es. attestato di frequenza corsi di formazione post-base, documentazione comprovante il periodo di sospensione dell’attività professionale, attestazione di svolgimento dell’attività di tutoraggio, etc.). Diverse le condizioni per i professionisti sanitari non iscritti a Ordini, Collegi e Associazioni, che dovranno provvedere in primo luogo alla registrazione tramite il portale Co.Ge.A.P.S. e successivamente ad inoltrare alla CNFC le varie richieste inerenti esonero, esenzione Rocco Menechella Coordinatore Editoriale A.I.P. o certificazione di acquisizione dei crediti ECM, opportunamente documentate. La competenza al riconoscimento degli stessi avverrà rispettivamente: • in capo alla sezione IV della CNFC per le questioni inerenti esoneri, esenzioni e tutoraggio; • in capo alla sezione V della CNFC per crediti conseguiti all’estero; • in capo al Gruppo liberi professionisti della CNFC per autoapprendimento (attraverso materiali durevoli e sistemi di supporto per la formazione continua forniti da provider accreditati o attraverso attività di lettura di riviste scientifiche, monografie fino ad un massimo di 15 crediti nell’arco del triennio). Le varie sezioni e il gruppo liberi professionisti si avvarranno inoltre del componente della commissione dell’area sanitaria di riferimento ed eventualmente di una esperto della professione sanitaria del richiedente, o in caso di criticità, dell’associazione più rappresentativa e riconosciuta dal SSN. Altro argomento all’ordine del giorno è stato la riduzione dell’obbligo formativo per il triennio 2011-2013, sulla base dei crediti effettivamente acquisiti nel triennio 2008-2010. Nello specifico la riduzione seguirà un criterio proporzionale: • riduzione di 15 crediti nel triennio 2011-2013 se il professionista ha acquisito da 30 a 50 crediti nel triennio 2008-2010 • riduzione di 30 crediti nel triennio 2011-2013 se il professionista ha acquisito da 51 a 100 crediti nel triennio 2008-2010 • riduzione di 45 crediti nel triennio 2011-2013 se il professionista ha acquisito da 101 a 150 crediti nel triennio 2008-2010 n 25 il PODOLOGO in medicina n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 FORUM E CONVEGNI Approvate e subito operative le nuove linee guida per la prova finale dei corsi di laurea L’AIP presente a Portonovo alla Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie Rocco Menechella Coordinatore Editoriale A.I.P. S i è svolto a Portonovo (AN) dal 12 al 13 settembre 2013 il meeting d’autunno della Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie (CPCLPS), l’organo istituzionale che riunisce i Presidenti dei Consigli di Corso di Laurea/Laurea spe- Il tavolo della presidenza La sala della conferenza cialistica e i Coordinatori degli insegnamenti professionalizzanti di ogni sede universitaria, oltre ai rappresentanti delle singole professionalità alle quali i Corsi di Laurea universitari sono rivolti, e La locandina dell’evento che da sempre persegue obiettivi di coordinamento, di promozione dei rapporti e di collaborazione fra Università, Sanità e Professioni. A rappresentare la podologia italiana anche questo anno è stato il vice-presidente Arcangelo Marseglia, unico rappresentate non solo della categoria ma anche dei vari atenei, in quanto assenti. Argomento centrale dell’incontro è stato l’approvazione da parte dell’Assemblea del documento di indirizzo per la prova finale dei Corsi di Laurea afferenti alle classi delle professioni sanitarie (secondo il DIM del 19 febbraio 2009), avente valore di esame di stato per l’esercizio sanitario. Dall’analisi del documento finale emergono le seguenti valutazioni: Finalità e caratteristiche della prova finale La prova finale, che si compone di una prova pratica e della redazione e successiva esposizione di un elaborato scritto, ha l’obiettivo ultimo di valutare l’effettiva acquisizione da parte del candidato delle seguenti capacità: 26 n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 il PODOLOGO in medicina FORUM E CONVEGNI •conoscenze e capacità di comprensione applicate: ovvero la capacità del candidato di applicare le conoscenze acquisite per risolvere problemi nel proprio campo di studio; •autonomia di giudizio: ovvero la capacità di prendere decisioni in grado di risolvere efficacemente problemi e situazioni complesse; •abilità comunicative: ovvero la capacità di attivare una comunicazione efficace su temi clinici, sociali, scientifici ed etici; •capacità di apprendere in autonomia e di interpretare dati per formulare personali giudizi professionali su tematiche tanto scientifiche, quanto sociali ed etiche. In particolare la prova pratica sarà incentrata sulla verifica di tali competenze applicate allo specifico ambito di studio e potrà assumere modalità diversificate, dalla prova scritta (quiz su conoscenze sia teoriche che pratiche), al colloquio con discussione di casi reali o di un elaborato/progetto, dalla discussione di contesti clinici simulati in laboratorio, all’ esame strutturato delle competenze cliniche. L’elaborato di tesi verificherà invece la capacità del candidato di realizzare, sotto la supervisione di un docente del Cds, un lavoro di progettazione e ricerca, che contribuisca al completamento della sua formazione professionale e scientifica. Composizione e caratteristiche della Commissione d’esame La Commissione sarà composta da un numero di membri compresi tra 7 e 11, nominati dal Rettore su proposta del Consiglio di Corso di Laurea e dal Dipartimento di competenza, e comprenderà almeno 2 membri scelti dal Collegio Professionale o in alternativa dalle Associazioni Professionali maggiormente rappresentative. A questi si aggiungeranno 2 rappresentanti di nomina ministeriale con funzione di vigilanti esterni. Per garantire la massima trasparenza ed assicurare l’effettivo controllo sulla qualità della preparazione degli studenti, i Relatori di tesi non rientreranno a far parte della Commissione se non nominati dal Rettore; allo stesso modo i membri delle Rappresentanze Professionali (Collegi e Associazioni) non dovranno aver ricoperto il ruolo di docenti o tutor nello stesso corso di studio per il quale sono chiamati in qualità di commissione d’esame. Raccomandazioni e valutazioni finali Ciò che è stato messo in luce in particolare dalla CPCLPS e che costituisce il filo conduttore dell’intero documento è la necessità di realizzare un esame finale abilitante per l’esercizio della professione sanitaria, la cui strutturazione e le cui modalità di svolgimento possano da un lato garantire valutazioni obiettive dei candidati e ridurre al minimo la variabilità di giudizio dei valutatori, dall’altro valutare i candidati sulla base delle competenze core attese dal Sistema Sanitario Nazionale da parte di un neolaureato. Anche per questo motivo la CNCLPS auspica l’attivazione di un monitoraggio nazionale su modalità e criteri di conduzione degli esami finali (con particolare focus sui tirocini professionalizzanti) e l’attivazione di sperimentazioni di prove nazionali a valenza applicativa per arrivare quanto prima a definire sistemi di valutazione delle competenze raggiunte dai laureandi indipendenti e standardizzati. n CIAO MANUELA Una di quelle notizie che non avremmo mai voluto pubblicare. Lo scorso 4 novembre a causa di una terribile malattia ci ha lasciati Manuela Zili. Studentessa modello e ragazza solare dal sorriso contagioso. La tremenda notizia ha scosso tutti gli studenti e l’intero corpo docente del corso di Podologia della Sapienza. Alla famiglia di Manuela le più sentite condoglianza dal Presidente dell’AIP, dal Consiglio Direttivo e dalla redazione de “Il Podologo in Medicina” . 27 il PODOLOGO in medicina n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 Auguri di Buon Natale e di Felice Anno Nuovo dal Presidente Mauro Montesi e dal Consiglio Direttivo FORUM E CONVEGNI Francesco Delle Monache Paolo Grilli Stefano Massimiani Simone Moroni La voce dell’AIP all’8° Forum Risk Management in Sanità Studenti II anno Corso di Laurea in Podologia, “Sapienza” A pprezzato l’intervento del presidente dell’Associazione italiana podologi Prof. Mauro Montesi durante la terza giornata dell’8° Forum Risk Management tenutosi al Centro Fiere e Congressi di Arezzo in data 25-29 novembre 2013, a cui ha partecipato una delegazione di studenti del secondo anno Corso di laurea in Podologia "La Sapienza" di Roma. Evento particolarmente rilevante per la trattazione di temi quali l’assistenza domiciliare ai non autosufficienti; la crisi dello stato sociale; l’invecchiamento della popolazione; l’equipe multidisciplinare; il riordino della rete sanitaria; e per la prima partecipazione attiva dell’Associazione Italiana Podologi. Nella Sala Auditorium i coordinatori Augusto Battaglia (Fondazione Policlinico Tor Vergata) e Mirella Ricci (Vice Presidente Provincia di Arezzo), dopo un discorso introduttivo, hanno incentrato la questione sulla “Rete integrata dei servizi e sviluppo della domiciliarità” e sulle idee per un Nuovo Patto per la Salute dopo la spending review dettata dal Ministero. Secondo dati ISTAT dal 2001 al 2011 la percentuale di popolazione di 65 anni ed oltre è passata dal 18,7% (10.645.874 persone) al 20,8% (12.384.963 persone); quella degli ultra 85enni è passata dal 2,2% del 2001 al 2,8% del 2011; quella nella classe 95-99 anni registra un aumento del 78,2% e del 138,9% quella degli ultracentenari. Si prevede che tali statistiche aumenteranno e sarà dunque una necessità provvedere alla contestualizzazione di una nuova politica del Welfare che si adegui ai cambiamenti dello stato di salute della società e vi sarà bisogno di un nuovo modello ospedale - territorio sullo sfondo di una integrazione socio sanitaria. A tal proposito l’intervento del Presidente Montesi ha sottolineato come sia importante la collaborazione tra L’intervento del Prof. Mauro Montesi Gli studenti di podologia presenti ad Arezzo il Podologo ed il Medico di Medicina Generale per attuare il decentramento dell’assistenza sanitaria sul territorio, sia attraverso l’assistenza podologica in studi accreditati ed attrezzati con apparecchiature adeguate, 29 il PODOLOGO in medicina n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 FORUM E CONVEGNI sia attraverso la prestazione dello stesso nelle RSA e nei Centri Diabetologici, a condizione che queste strutture siano dotate di ambulatori podologici, nonostante al caso di specie la normativa 16 marzo 1987 n. 115 non sia attuata. Inoltre il Prof. Montesi ha dato rilievo a quanto si ridurrebbe drasticamente il numero delle ospedalizzazioni per amputazione maggiore o minore agli arti inferiori, con contestuale abbattimento dei costi della spesa pubblica, attraverso l’appropriatezza terapeutica del Podologo inserito in un’equipe multidisciplinare. Questo tema tra gli altri, ha detto Montesi, è stato sottolineato anche dal Governatore della Sicilia Crocetta, che ha evidenziato con i 1.249 casi di amputazioni nel 2012 presso il territorio dell'isola un dramma che può e deve essere arginato. E’ dunque necessario che tali propositi vengano attuati secondo una appropriatezza delle cure e razionalizzazione della Spesa Pubblica, nonché la valorizzazione del Professionista in un sistema di cura incentrato sulla Salute del paziente. n BIBLIOGRAFIA 1) http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/07/20/13A06313/ sg 2) http://censimentopopolazione.istat.it/_res/doc/pdf/censimento_in_pillole.pdf 3)http://www.noidiabetici.it/document/legge16marzo87.pdf 4) http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/sicilia/2013/11/ 16/Sicilia-Crocetta-troppe-amputazioni-arti_9632687.html Un video ed un libro al Congresso Mondiale Grande successo ha riscosso lo stand dell’AIP sia in termini quantitativi (si stima che tutti i partecipanti si sono quanto meno avvicinati), sia soprattutto in termini qualitativi per l’interesse mostrato per i prodotti esposti. In testa a tutto abbiamo registrato l’interesse per il video “La nostra storia”, proiettato di continuo presso lo stand. Grande curiosità quindi per l’avvio della podologia in Italia, di pari passo con l’istituzione dell’AIP. E’ una sequenza, giorno per giorno, anno per anno, che testimonia la crescita Lo stand dell’AIP della podologia in 40 anni di attività. Quanti non erano al congresso mondiale potranno vedere il filmato sul nostro portale e rendersi conto del ruolo e dell’impegno della nostra Associazione. Ma un ringraziamento particolare deve essere rivolto a chi ha lavorato sul progetto con grande intelligenza e passione. Ci riferiamo alla studentessa, ormai laureata, Sara Palazzetti che è partita da un fornitissimo archivio per dare ad esso ordine, sequenza e significato. Un ringraziamento anche a chi ha collaborato con lei prestando la voce narrante: Ilaria Taranto. Oltre al video, grande interesse ha suscitato il “Trattato di Podologia” presentato proprio per l’occasione, avvalendosi anche della presenza allo stand dell’autore: Antonio D’Amico (vedi pag. 20). Ciò che più ha colpito è la grande ammirazione dimostrata dai podologi di numerosi altri paesi, che hanno anche chiesto di poterne disporre, pur essendo in una lingua, l’italiano, a loro sconosciuta. Un video ed un libro, dunque. Due strumenti di grande valore che hanno contribuito in modo determinante a rinforzare in Italia ed all’estero l’immagine della nostra Associazione. B.L. 30 n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 il PODOLOGO in medicina FORUM E CONVEGNI Anche quest’anno l’AIP presente al Convegno di Dermatologia Militare Dermatologia e Podologia N ella suggestiva cornice di Palazzo Salvati all’interno del Centro Alti Studi della Difesa, si è svolta l’VIII edizione del Convegno di Dermatologia Militare organizzato come ogni anno dal Policlinico Militare Celio di Roma, grazie al prezioso coordinamento del Responsabile Scientifico dell’evento, Col. Stefano Astorino. In mattinata i lavori sono iniziati con il saluto delle Autorità e con varie relazioni che hanno trattato le molteplici esperienze a confronto in tema di attualità in dermatologia. La sessione del pomeriggio dedicata alla Podologia e alla casistica dermatologica si è aperta con la relazione della Dott.ssa Simoni che ha trattato il tema della “cute e sport”. In seguito sono seguite altre relazioni molto interessanti soprattutto su un’ampia casistica dermatologica e oncologica, tema sul quale sono intervenuti vari specialisti come la Dott.ssa Proietti, il Col. Sacerdoti e il Cap. Di Nunno. Il Prof. Pranteda ha presentato una relazione sulle “Patologie dermatologiche del piede” nella quale ha portato vari esempi di patologie che potrebbero indurci in inganno e ha spiegato in maniera molto chiara e esaustiva come è possibile fare diagnosi differenziale. Successivamente è stato il turno del Presidente dell’Associazione Italiana Podologi, Prof. Mauro Montesi- anche moderatore della seconda sessione-, che con la sua relazione “La Podologia nel sistema sanitario: attualità e prospettive nella cura podologica del piede diabetico” ha illustrato i vantaggi che deriverebbero alla Sanità Italiana dal riconoscimento delle prestazioni podologiche da parte del SSN. Infatti si è soffermato sui dati sconvolgenti delle amputazioni negli ultimi anni in Italia (in media 7.000 ogni anno) e ha fatto notare come si potrebbero ridurre i costi dei ricoveri ospedalieri (1.233.083 negli ultimi nove anni) se il Medico di Medicina Generale o il Diabetologo indirizzassero i soggetti interessati ad uno studio Podologico. Sara Palazzetti Podologo Nella interessante e articolata relazione il Prof. Montesi ha sottolineato l’importanza di creare una collaborazione tra le varie professioni nell’interesse Il tavolo della presidenza del paziente ed ha anche illustrato il nuovo programma informatico, messo a punto dall’AIP, e distribuito gratuitamente a tutti gli studi podologici per mezzo del qua- L’intervento del M.llo Carlo Bruziches, Podologo AIP le è possibile creare una fattiva collaborazione comunicando in tempo reale. Tale relazione è stata seguita con molta attenzione da tutti i partecipanti presenti sia Podologi che Dermatologi che Chirurghi Plastici. I lavori sono continuati con altre interessanti relazioni tra cui quella del T. Col. Serra “ Patologie ortopediche del piede che hanno risvolti in dermatologia”, con la quale è stata sottolineata l’importanza di creare una collaborazione tra Ortopedici, Podologi e Dermatologi. La sessione si è conclusa con una relazione del M.llo Bruziches, anch’egli Podologo, su “La Podologia in collettività militare: attualità e prospettive” con la quale ha sottolineato l’importanza di disporre di una figura podologica all’interno del Servizio Militare. Vogliamo concludere ricordando che l’Associazione Italiana Podologi è sempre stata chiamata ai convegni di dermatologia militare, a testimonianza dell’importanza che assume l’informazione e la collaborazione tra le varie professioni sanitarie. n 31 il PODOLOGO in medicina n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 MEDICINA Il podologo, figura indispensabile nel S.S.N. P iù di 7000 le amputazioni annue del piede diabetico; 31.000,00 € di spesa media per ogni singola amputazione minore; il 70% dei pazienti diabetici muore entro 5 anni dall’amputazione. Questi sono gli inquietanti dati a carico del nostro S.S.N., che descrivono l’attuale scenario che peraltro si prospetta in tutto l’Occidente. Ma “il 60% delle amputazioni podaliche posso essere evitate” ci urlano a gran voce i nostri colleghi dagli USA; sostanzioso taglio percentuale che si ricava grazie all’intervento preventivo e terapeutico del Podologo. Anche in Italia, dopo l’approvazione del “Piano Nazionale Diabete”, vedrebbe coinvolto il Podologo Laureato in una necessaria collaborazione con il Medico di Famiglia e il Medico Diabetologo, al fine di raggiungere questo auspicabile traguardo. In qualità di studenti, consapevoli della scelta universitaria e del percorso formativo in es- Simone Moroni Stefano Massimiani Studenti II anno CdL in Podologia, “Sapienza” sere, ci chiediamo quindi: • Che posto occupa il podologo nel nostro sistema sanitario? • Qual è il suo ruolo nella prevenzione e nella cura del piede diabetico? • Quale è lo stato dell’arte dei servizi territoriali podologici dei vari SSR per i pazienti non autosufficienti? In Italia, pur esistendo leggi al riguardo (Decreto Balduzzi) non ancora opportunamente applicate, la nostra figura sanitaria viene marginalmente inclusa nel sistema di cura del paziente diabetico, e comunque esclusivamente a carico del cittadino. A sostegno di quanto appena detto riportiamo di seguito un caso, ma se ne potrebbero citare migliaia, di un paziente in cura dal mese di giugno 2013 presso lo studio professionale del dott. F. Montesi, Podologo. Il paziente, ottantenne, affetto da diabete di tipo 2 riportava, all'esame obiettivo del piede, ulcerazione apicale della falange distale del secondo dito del piede sinistro. Dopo l’intervento del dott. F. Montesi, secondo i moderni protocolli di medicazione avanzata, si è cercato di evitare e con successo il rischio di necrosi, osteomielite ed eventuale amputazione. In seguito a complicazioni sistemiche il paziente veniva ricoverato in un reparto ospedaliero di diabetologia nell’ultima decade del mese di luglio. Dopo una degenza di 15 giorni, durante la quale veniva stabilizzata la condizione sistemica del paziente, non si è tenuto conto dell’ulcerazione, che fa parte, a tutti gli effetti, delle complicazioni del piede diabetico. La mancanza di conoscenza specifica da parte degli operatori del suddetto reparto, ha portato gli stessi alle dimissioni del paziente non prevedendo l’invio ad un Podologo esperto in “Wound Care”. La vicenda ci è stata riferita dal paziente in questione, quando, trascorso un mese abbondante dal termine 33 il PODOLOGO in medicina n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 MEDICINA della degenza ospedaliera, e guidato da uno stato doloroso invalidante, si ripresentava volontariamente presso lo studio podologico. Vista la criticità della situazione, e preso atto dello stato avanzato dell’infezione, il dott. Montesi interveniva nuovamente sulla lesione, di concerto con il Medico di Medicina Generale, realizzando inoltre un’ortesi digitale con scarico selettivo, al fine di evitare un’amputazione certa. Quel che si può trarre da questo spaccato di sanità contemporanea, che non prevede l’assistenza specifica podologica sul territorio per i pazienti fragili e non autosufficienti e le relative dimissioni protette, pongono noi studenti, ma anche i Podologi, e ad una serie di riflessioni sulla qualità del S.S.N. e il “modus operandi” delle istituzioni e della politica. Inoltre è necessario ribadire l’importanza e il ruolo specifico della figura del Podologo, professionista laureato con specifico profilo professionale ai sensi del D.M. 666/1994, e relative integrazioni quali legge 42/1999 e legge 251/2000. Si può infine concludere che tale condizione è inaccettabile considerata l’inviolabilità del diritto alla salute di ogni cittadino. All’attenzione degli studenti del cdl in Podologia e dei nostri futuri colleghi. n BIBLIOGRAFIA 1) Senato della Repubblica - Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-08355 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=16&id=679837 2) Diabet Foot Ankle. 2013 Sep 10;4. doi: 10.3402/dfa. v4i0.21757. An analysis of clinical activity, admission rates, length of hospital stay, and economic impact after a temporary loss of 50% of the non-operative podiatrists from a tertiary specialist foot clinic in the United Kingdom. Gooday C, Murchison R, Dhatariya K. 3) POA - Studio e sperimentazione di indicatori per determinare il grado di appropriatezza delle prestazioni di ricovero dovute a carenze delle altre forme di assistenza - Ministero della Salute - Indicatore POA 13 Amputazioni maggiori degli arti nei diabetici pag 43 4)http://www.amputee-coalition.org/inmotion/sep_oct_10/ podiatrist_care_reduces_risk.pdf 5) Intern Med J. 2005 Aug;35(8):451-6. Which diabetic patients should receive podiatry care? An objective analysis. McGill M, Molyneaux L, Yue DK. Diabetes Centre, Royal Prince Alfred Hospital, Sydney, New South Wales, Australia. marg@email.cs.nsw.gov.au 34 n.176 ottobre/novembre/dicembre 2013 il PODOLOGO in medicina