Giugno 2013 - La Scuola Polo Liceale GUARINO VERONESE

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Giugno 2013 - La Scuola Polo Liceale GUARINO VERONESE
NUMERO III
G i ug no 2 0 1 3
IL GIORNALE SCOLASTICO DEL DAL CERO E DEL GUARINO
SOMMARIO
Docente Responsabile
Prof. Damiano De Facci
Consulente
Prof.ssa Lara Giuliari
Direttore
Giulio Fellin (Guarino)
Gabriele Lain (Dal Cero)
Articoli
Giulio Fellin, Andrea Castellan,
Alejna Imeri, Elisabetta Ciavarella,
Gabriele Lain, Francesca Zigiotto,
Prof. Franco Scartozzoni
Disegni
● SCUOLA
3 A SCUOLA UN ANNO IN MENO
di Giulio Fellin
4 INTERVISTE… CON LA STORIA
del prof. Franco Scartozzoni
6 OPPORTUNITA’ DI STUDIO ALL’ESTERO
di Gabriele Lain
● LIBRI
8 STRANIERI COME NOI
di Elisabetta Ciavarella
● CULTURA
10 SUPERSTIZIONE
di Andrea Castellan
12 NIPPOMANIA
di Alejna Imeri
14 IL GIRO DEL MONDO IN 7 RICETTE
Di Andrea Castellan
● OROSCOPO 15
di Francesca Zigiotto
● GIOCHI 15
Valentina Curti, Andrea Castellan,
Giulia Ottaviani, Laura Mariani
Impaginazione
Giulio Fellin
Sito a cura di
Prof. Armando Ruggeri (Dal Cero)
Sito web
www.xelentia.com/giornalino.php
(provvisorio)
e-mail
linchiesta@hotmail.it
Ringraziamenti
Alessandro Albertini (didattica)
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SCUOLA
La scuola durerà un anno in meno, così
è stato stabilito dall’uscente Ministro
della Pubblica Istruzione, dell’Università
e della Ricerca Francesco Profumo. Questa e altre direttive sono state inserite
nell’“Atto di indirizzo 2013”, documento
che passerà al prossimo Ministro e la cui
adozione è, secondo Profumo, «da considerarsi urgente ed improcrastinabile». Il
documento è formato da dieci priorità
politiche, di cui daremo qualche breve
ed essenziale informazione, con particolare attenzione a ciò che riguarda direttamente la scuola superiore.
Oltre l’adeguamento della durata dei
percorsi scolastici agli standard europei,
risalta la promozione dell’innovazione
tecnologica all’interno degli istituti, con il
fine di diffondere l’utilizzo degli strumenti informatici, di promuovere la conoscenza degli stessi e di garantire un accesso sempre più ampio ai servizi direttamente online.
Ciò comporta
un’istruzione
approfondita
del personale
docente e del
personale ATA
in materia tecnologica ed informatica,
cor-
relata all’ammodernamento dei modelli
didattici e ad uno sviluppo professionale
dei docenti.
Altro punto rilevante è il completamento
del sistema nazionale di valutazione,
ovvero la comparazione dei risultati di
tutti gli studenti della Nazione per
«promuovere e sviluppare la cultura
della trasparenza».
Vi è poi l’esortazione ad aumentare l’efficienza del sistema scolastico secondo i
modelli europei semplificando la complessità organizzativa del sistema dell’istruzione, promuovendo l’innovazione
digitale nelle scuole e favorendo le opportunità di studio all’estero; oltre alla
sollecitazione a promuovere il diritto allo
studio cercando di fermare il fenomeno
dell’abbandono scolastico ed introducendo percorsi formativi miranti l’educazione alla cittadinanza e alla legalità.
Si chiede quindi di attuare interventi di
edilizia scolastica e di messa in sicurezza delle scuole secondo i nuovi standard
energetici e di sicurezza.
L’atto conclude con precise istruzioni
riguardo il rinnovamento dello stesso
Ministero al fine di aumentarne l’efficienza.
Spetterà però al nuovo Ministro, Maria
Chiara Carrozza, decidere se seguire o
ignorare le linee guida poste da Profumo, secondo il proprio giudizio.
A prescindere da ciò, sembra comunque
probabile l’attuazione delle manovre indicate vista la direzione europeizzante e
mirata ai tagli che ha avuto il Ministero
negli ultimi tempi.
Giulio Fellin 5F (Guarino)
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SCUOLA
Si avvicina il 70° anniversario di
quell'anno, il 1943, cruciale per i destini dell'Italia, che vide cadere il regime
fascista e nascere speranze di un paese libero e diverso.
Gli studenti della 5F del liceo scientifico
Guarino Veronese, guidate dal loro insegnante di storia prof. Massimo Bardin, hanno avuto la possibilità di
"rivisitare" quel difficile passaggio epocale nei racconti dei loro nonni, che
erano allora adolescenti o poco più.
“Il progetto, spiega il prof. Bardin, ha
prodotto video-interviste con testimonianze dirette di persone che hanno
vissuto l’epoca resistenziale della occupazione nazista e della Repubblica di
Salò, cercando di mettere in evidenza i
sentimenti, le emozioni, le riflessione e
l’aderenza della popolazione locale agli
ideali resistenziali.”
“La proposta didattica – spiega ancora
il prof Bardin – è stata accolta con entusiasmo dai ragazzi, che hanno così
integrato conoscenze generali sulla resistenza politica e armata con dati di
prima mano riguardanti soprattutto la
popolazione civile, cioè con le esperienze di quanti hanno vissuto sulla loro
pelle quel drammatico biennio 43-45
sotto il tallone dell'occupazione nazifascista. Il nostro obiettivo metodologico era quello di mettere in gioco gli stu-
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denti su un attivo lavoro di ricerca storica, migliorandone la capacità di ricerca
storica e archivistica, valorizzando l’importanza della memoria e del racconto
orale. di un tema storico attraverso la
letteratura tematica “
L'iniziativa, inserita nel progetto
“Luoghi della memoria”, ha coinvolto gli
studenti anche in una serie di letture
sul tema, come illustra il docente di italiano, Franco Scartozzoni “La letteratura, soprattutto la grande letteratura, è
uno straordinario strumento di conoscenza di eventi storici, nel senso che
restituisce al lettore la dimensione privata, cioè più autentica, delle lotte partigiane.” È il caso di Calvino, ma anche
di Luigi Meneghello, il grande scrittore
vicentino autore de “I piccoli maestri”,
sulle cui tracce la classe ha effettuato
una visita guidata in Altopiano, nel settembre scorso.
I risultati del lavoro di un anno scolastico, che ha visto i ragazzi impegnati nel
lavoro di selezione e sistemazione
dell'abbondante materiale raccolto, sarà presentato al pubblico sotto forma di
documentario, martedì 4 giugno alle
ore 21.00 presso la Sala Rossa del
centro San Giovanni Bosco di San Bonifacio.
Prof. Franco Scartozzoni (Guarino)
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SCUOLA
Imparare una lingua straniera non è
una cosa semplice. Soprattutto riuscire a capire il parlato, poiché una cosa
è leggere e fare brevi frasi, un’altra è
riuscire a mantenere una conversazione. Se infatti a scuola vengono date le basi della grammatica, poi le
possibilità di parlarla davvero sono
poche. E si sa, la lingua si impara
usandola spesso e in tutti i tipi di circostanze, non solamente nelle interrogazioni. Quali opportunità, dunque,
per noi studenti?
La prima possibilità, forse la migliore,
è quella di studiare all’estero (per un
arco di tempo che va dai 3 mesi
all’anno scolastico intero) offerta da
progetti come quello di Intercultura.
Intercultura è una ONLUS che promuove e organizza scambi ed esperienze interculturali, inviando ogni anno circa 1800 ragazzi e ragazze delle
scuole superiori a vivere e studiare
all’estero, ed accogliendo nel nostro
paese un migliaio di studenti di ogni
nazione aderente allo scambio. Chi
vive questa esperienza si costruisce,
nel periodo trascorso all’estero, una
nuova famiglia e un grandissimo numero di nuovi amici con i quali, grazie
ai social network, potrà sempre tenersi in contatto. È consigliata una buona media scolastica per prendere parte al progetto e nella maggioranza dei
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casi vengono richiesti esami integrativi una volta tornati in Italia. Ma
senz’altro ne vale la pena.
Le mete sono le più disparate e i costi
relativamente contenuti. L’apprendimento della lingua straniera è assicurato, soprattutto se si opta per il soggiorno all’estero dell’intero anno scolastico.
Per chi invece desidera studiare in
Italia fino alla fine delle scuole, ma
non rinunciare ad andare “abroad”
c’è la seconda possibilità: i viaggi e le
vacanze studio. Il costo è spesso
maggiore, in relazione alla durata del
viaggio, ma questo perché una volta
là non è solo scuola. Solitamente di
due settimane la vacanza studio propone mete tra le più gettonate nel
mercato turistico come Londra, Parigi,
New York, ma anche città più piccole
come Canterbury o Dublino, con notevoli escursioni soprattutto nei weekend. I corsi d’inglese o della lingua
straniera scelta si tengono in college
moderni, con insegnanti tutti madrelingua e con programmi diversificati a
seconda del proprio livello. La sistemazione può essere in college o famiglia: quali vantaggi/svantaggi? Chi vi
scrive ha provato entrambe le sistemazioni nei viaggi passati e proverò a
mettere in evidenza entrambe le possibilità. La famiglia offre maggiore ap-
prendimento della lingua straniera
per il fatto che si è obbligati a parlare
la lingua estera per ogni esigenza si
abbia durante il soggiorno. Si è meno
vincolati dagli orari del college e si
acquisisce una grande indipendenza
poiché spesso ci si deve arrangiare
con i mezzi pubblici per girare la città
o raggiungere la scuola. Il cibo è più
vario e si possono instaurare rapporti
destinati a durare nel tempo con la
famiglia ospitante. Ma molto dipende
dalla famiglia che si trova. Il college
invece offre senza ombra di dubbio
una maggiore comodità, per il fatto
che si trova nelle stesse strutture dei
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corsi, offre “vita notturna”, tornei
sportivi, cibo internazionale, più incontri con gli altri studenti che alloggiano nella struttura.
Segnalo poi la possibilità delle borse
di studio: spesso le stesse compagnie di viaggi studio emettono bandi
di concorso per viaggi all’estero. Soggiorni di qualche settimana pagate
tutte, o in parte, dalla compagnia ai
vincitori di questi concorsi. Chissà
che la fortuna non vi assista e non
possiate vincere un viaggio che vi
porti dall’altra parte del mondo!
Gabriele Lain 5At (Dal Cero)
LIBRI
“Stranieri come noi” è una raccolta di 11
racconti, ambientati in diversi paesi del
mondo, scritti da Vittorio Zucconi, inviato
speciale all’estero di “Repubblica”,
“Corriere della Sera” e “La Stampa”.
Lo scrittore immagina di spedire tante
«cartoline» ai lettori, per avvicinarli a
«gente molto diversa eppure molto simile». Come il protagonista della prima storia, Yussuf, ragazzo marocchino trasferitosi in Francia alla ricerca di denaro e
dove poi troverà l’amore, un amore che
gli costerà molti lividi.
O come Chenille, ragazza che vive a "
South Side" ghetto nero di Chicago. Per
la sua posizione sociale, Chenille era
quasi miracolata: infatti prendeva bei
voti a scuola, riuscendo così ad evitare
le disgrazie di quel ghetto e quindi la
madre, per premiarla, le fa un regalo che
le costa la vita.
E Joao, ragazzo brasiliano, salvato dalla
strada e da un destino che lo avrebbe
portato a vivere di piccoli crimini, dalla
sua più grande passione, il calcio.
Zucconi ci aprirà le porte sulla vita di Taro undicenne giapponese che vive, come
ogni suo coetaneo, una vita basata sullo
studio e sulla costruzione del proprio
futuro, fatta di pochi momenti di svago;
in una nazione in piena crescita come il
Giappone.
E vi stupirà il coraggio del piccolo Mustafà: beduino che rischia la vita per salva-
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re un militare nemico dallo scoppio del
suo aereo o quello di Rosa Carmen Cruz:
madre colombiana, l'unica donna che è
stata capace di ribellarsi alla mafia nazionale di droga, vendicandosi della morte del figlio.
Protagonisti di un altro racconto sono i
Russi: l'intero popolo, nel '91, soprattutto i giovani, sono protagonisti della fine
del governo di Lenin, prima venerato e
poi considerato un lontano ricordo.
Un’altra storia è quella di due famiglie
provenienti da culture e ambienti sociali
completamente diversi: da un lato ci sono i MacMahon, famiglia ricca della Florida composta dalla madre pediatra, il
padre avvocato e l'unico figlio; dall’altro i
LaBarraque: famiglia cubana povera
composta dal padre muratore, la madre
casalinga e i sette figli. Ospiteranno i
MachMahon dopo che essi sono stati
vittime la furia del tornado Andrew.
A conclusione troviamo la storia di Cecilia: adolescente italiana che scopre la
triste storia di un'anziana, prima considerata da lei una strega ma che poi, grazie alla sua generosità riuscirà ad alzarle
il morale in un momento di sconforto.
Questo per ribadire quanto siano inutili
ed infondati i pregiudizi della gente, soprattutto su un argomento o su persone
di cui si conosce poco o nulla.
11 volti, 11 paesi diversi, 11 storie che
affrontano temi importanti ( come l'e-
marginazione degli immigrati all'estero,
la speranza del riscatto e i modelli da
imitare o sognare, la normalità e quotidianità della violenza, l'infanzia negata,
la conoscenza e la ragione, per superare
le barriere del pregiudizio) e talvolta difficili da comprendere con una semplicità
davvero ammirevole.
Lo scrittore ci invita a guardare senza
pregiudizi alle altre culture, per capire e
accettare il diverso in una società dove
viene disprezzato e giudicato quotidianamente. Ci invita a metterci realmente nei
panni di questi “stranieri” che poi così
tanto stranieri non sono, a vivere come
vivono loro, a mangiare quello che mangiano loro, ad andare nei posti dove vanno loro.
E così facendo possiamo scoprire che
questi non sono poi tanto diversi da noi:
le differenze possono consistere
nel mangiare piatti che noi riteniamo disgustosi, nel parlare una lingua che a noi può sembrare incomprensibile…ma, alla fine dei conti,
proviamo tutti gli stessi dolori e le
stesse gioie, o meglio, per citare
una frase che William Shakespeare
ha utilizzato nella commedia Il mercante di Venezia : “Tutti sanguinano allo stesso modo quando si pungono. Tutti ridono allo stesso modo,
quando gli fai il solletico”. Zucconi
ci vuole fare capire che più si conosce il mondo, più si va fuori dal
paese e dal quartiere dove siamo
nati, più ci si accorge che i cinque
miliardi e mezzo di esseri umani
che popolano la terra oggi sono tutti ‘stranieri’ agli occhi degli altri. E
se tutti siamo stranieri, nessuno lo
è realmente! Quindi l’autore in questo libro ci racconta storie belle e
brutte, avventure terribili e dolci, di
ragazzi come noi che vivono in situazioni diverse: non solo per insegnarci qualcosa… ma per farci sentire un po’ più vicini, un po’ meno
estranei rispetto a persone, forme
di vita e situazioni lontane e ad iniziare, una volta per tutte, ad apprezzarle.
Elisabetta Ciavarella 2G (Guarino)
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CULTURA
Ogni popolo e ogni età hanno avuto e
hanno tuttora le proprie superstizioni,
cioè paure e credenze irrazionali che
possono condizionare il comportamento
dell’individuo; anche l’enorme e variegata cultura popolare italiana ne è ricca, e
in ogni territorio, perfino in ogni paese
possono nascere superstizioni diverse.
Molte superstizioni sono legate in qualche modo al mondo animale:
è diffusa la convinzione che i gatti, in
particolare quelli neri (e, in particolare,
se ti tagliano la strada), portino sfortuna,
a causa dell’associazione che nel
medioevo c’era tra gatto e strega;
il verso della civetta, specie
se ripetuto per tre volte di
seguito, è portatore di disgrazie e morte; allo stesso tempo il gufo è considerato un animale portafortuna.
Porta male uccidere un gabbiano,
mentre la zampa essiccata del coniglio è considerata un portafortuna,
come pure la coccinella e il cornetto.
Quando due persone tirano il cosiddetto
“osso della fortuna” spezzandolo, quella
a cui spetta la parte più grande potrà
esprimere un desiderio.
Alcune superstizioni sono legate alle festività, in particolare al Capodan-
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no, come l’usanza di gettare oggetti vecchi dalla finestra (una simbolica liberazione dagli affanni dell’anno precedente), oppure quella di mangiare lenticchie,
uvetta o datteri, con lo scopo di propiziarsi la fortuna economica.
Porta male posare il cappello sul letto,
porta fortuna il ferro di cavallo (ma appeso con le estremità verso l’alto, altrimenti…), per le sarte le forbici puntate verso
una persona sono presagio di morte, infine mai e poi mai aprire l’ombrello in casa!
Il pane poggiato al rovescio sopra la tavola porta carestia, e non va mai versato
il sale (simbolo di ricchezza), altrimenti
l’unico modo per togliersi la sfortuna di
dosso è gettarsene qualche granello
dietro le spalle. Spesso si sente anche il detto: sposa bagnata,
sposa fortunata;
Porta sfortuna passare sotto le scale
aperte, porta fortuna pestare la
cacca e trovare una monetina a terra; Trovare
un quadrifoglio è un
evento raro
e portatore di buoni avvenimenti.
Il venerdì 13 e il venerdì 17 sono considerati giorni in cui è più facile cadere
sotto i colpi della cattiva sorte (il corrispondente latino di 17, XVII, è anagramma di “vixi”, “vissi”); in particolare non
bisogna tagliarsi le unghie di venerdì.
Riguardo al numero 13, si dice anche
che il primo che si alza da una tavolata
di 13 persone sarà il primo a morire. In
Giappone il 4 è omofono della parola
che indica la morte, per questo è assente negli hotel, negli ospedali o negli aerei (lo stesso vale in certi posti per 13 e
17); allo stesso tempo l’8 è considerato
fortunato.
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Se si rompe uno specchio si è destinati
a sette anni di sfortune, quando si vede
una stella cadente o se si spengono
contemporaneamente tutte le candeline
della torta di compleanno è possibile
esprimere un desiderio. Inoltre per gli
attori di teatro porta male vestire di viola.
Infine, alcune superstizioni sono legate
ai sogni: per esempio, se si sognano
denti o sangue è presagio di morte e se
si sogna la morte di una persona le si
allunga la vita.
Andrea Castellan 3F (Guarino)
CULTURA
Cosa ci viene in mente quando sentiamo la parla “Giappone”? Spesso o quasi sempre ci vengono in mente i manga
a e gli anime, molto famosi da noi, o i
loro piatti tipici, come il ramen o i noodles.
Il Giappone è una tra le potenze mondiali sia per la sua forte e rigida economia sia per il suo grande investimento
in ambito culturale e turistico. Il sistema
scolastico è stato ideato durante la seconda guerra mondiale secondo l'esempio della scuola americana e quindi
molto simile al tipo occidentale, al contrario delle opinioni infondate di molte
persone sulla sua diversità. Come ho
accennato prima, noi conosciamo meglio la cultura giapponese grazie ai suoi
fumetti, in giapponese chiamati manga
o manhwa, che hanno riscosso un grande successo in tutto il mondo, e con
questo anche il numero degli otaku
(ovvero coloro che li seguono sempre)
è aumentato. Di manga ce ne sono di vario genere: partendo
da quelli più realistici, riferiti alla scuola e alla
vita quotidiana di
ogni persona, a
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quelli più fantastici, i quali fanno uso di
miti e leggende tipiche giapponesi come Naruto, Bleach, etc. La quantità di
questi articoli è a dir poco infinita e grazie a loro è possibile farsi un'idea sulla
vita e sulla personalità di una
persona di origini giapponesi. Molti, però,
sostengono che questi manga siano utilizzati come strumenti atti allo sfogo emotivo e psicologico di studenti che subiscono la grande competizione tra i
propri coetanei
sia in ambito scolastico sia in ambito
lavorativo. Da questo possiamo aprire
un'importante parentesi per dire che
purtroppo questa grande competizione
tra i giapponesi ha portato il Giappone
stesso ad essere uno dei stati con tasso di suicido tra i più elevati nel mondo.
Continuando a parlare del turismo in
questo paese, si può certamente vedere com'è cresciuto grazie al fenomeno
della globalizzazione, infatti ci sono
molte persone che si recano in Giappone, tra i quali anche studenti che
fanno scambi culturali e esperienze di
1 anno o più. Molti di loro affermano
che i primi mesi possono essere definiti come un ''inferno'' a causa delle
grandi difficoltà nell'inserimento sociale, agevolato però dalle famiglie, ma
poi conseguono un grande percorso di
maturazione grazie all'apertura di nuovi orizzonti verso nuove tradizioni e
quindi verso una maturità maggiore.
Ciò che più li colpisce sono i costumi di
questo popolo, la grande privacy emotiva che viene riconosciuta in tutte le
persone e il sistema scolastico molto
complicato e rigido.
La carriera scolastica è divisa in 5 cicli:
scuola materna (3 anni), elementare(6
anni), media inferiore (3 anni), media
superiore (3 anni), college e/o università (circa 4 anni). Le scuole sono principalmente di 2 tipi: quelle pubbliche
sono quelle meno frequentate e il diploma ricevuto non ha grande valore
nella carriera lavorativa; quelle private,
molto diffuse e frequentate soprattutto
perché assicurano ai loro diplomati un
posto di lavoro assicurato spesso durevole per tutta la vita. L'anno scolastico dura 11 mesi da Aprile fino a Mar-
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zo. Le peculiarità delle scuole Giapponesi sono principalmente 2: le loro uniformi, spesso descritte anche nei manga, le quali variano da scuola a scuola,
anche se sono tutte disegnata a partire da una base comune. Per i ragazzi
ci sono delle uniformi, chiamate gakuran, spesso blu scure o semplicemente nere con lo stemma della scuola,
con una camicia bianca sotto
(anch’essa con lo stemma della scuola); per le ragazze delle uniformi a modello da marinaio, chiamate serafuku,
con gonne basse fino alle ginocchia
(anche l'altezza della gonna varia da
scuola a scuola). Il modo con cui queste uniformi vengono indossate dagli
alunni viene controllato regolarmente
da regolamenti molto severi e rigidi
che se non rispettati comportano pene
gravi nel curriculum.
L'altra peculiarità sono i club, ovvero
dei gruppi di persone che dopo le ore
scolastiche fanno attività di vario genere e organizzano grandi eventi che
poi propongono al festival di fine anno.
Spesso gli studenti sfruttano la popolarità della scuola e dei club a cui sono
iscritti come uno strumento più rapido
per lanciarsi nel mondo del lavoro. Io,
personalmente, adoro questa cultura e
i segreti che la compongono senza,
però, dimenticare tutti i pro e i contro
che infondo la caratterizzano; e posso
dire con grande fierezza che è una delle culture più belle del mondo e che in
me hanno comportato una nuova visione del Giappone stesso grazie ai fumetti innumerabili che ho letto, da
Otaku.
Alejna Imeri 3A (Guarino)
CULTURA
Kebab: carne speziata turca servita con
pane o piadina
Tè: infuso di foglie di
Camellia sinensis originario dell’Asia
Bife de chorizo: bistecca grigliata di petto di animale, tagliata a fette di 4-5 centimetri
di spessore
Pizza: pane di forma
piatta, cotto al forno
e variamente condito
Onigiri: polpetta di
riso bianco con cuore
di salmone o di tonno
e vari condimenti
Escargot:: lumache
cotte, spesso servite
come antipasto in
Francia
Jiaozi: fagottini ripieni
di carne o verdura,
avvolti con una sottile
pasta sigillata con la
pressione delle dita
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OROSCOPO
ARIETE
La decisione è di vitale importanza, quindi non lasciatevi
dominare dagli altri.
BILANCIA
C’è chi non è d'accordo e fa una
resistenza passiva; non sottomettetevi d'ora in poi.
TORO
Siete osservati con occhio critico
e l'amicizia non può essere condizionata dai dubbi.
GEMELLI
I sentimenti si approfondiscono e
la passionalità cresce; non volete
ricevere consigli superflui.
SCORPIONE
La forza dell'amicizia vi sorreggerà;
ascolterete il parere di chi vi stima sinceramente.
SAGITTARIO
Astenetevi dai commenti e avrete maggior potere decisionale; tutti attenderanno una risposta.
CANCRO
C'è chi domina e continuerà a farlo per
puro spirito di contraddizione; non immischiatevi.
LEONE
Guardate oltre, avete concretizzato
molto, e gli altri non sono proprio
all'altezza.
CAPRICORNO
Un'energia incredibile; avete puntato ad
un obiettivo molto ambizioso e volete
centrarlo.
AQUARIO
La vostra fantasia vola alto, ma
considererete anche la realtà da più
punti di vista.
VERGINE
I progetti sono molti, e non tutti possono
decollare contemporaneamente;
puntate ad una scelta ragionata.
GIOCHI
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PESCI
Siete sicuri di venire apprezzati; vi
inserirete in un ambiente selezionato ed esclusivo.
IL SALTO DEL CAVALLO
Il gioco ha inizio dall’ultima vignetta della
penultima riga. Esso consiste nel collegare successivamente tutte le 30 vignette
per attinenza o per analogia (a volte umoristiche), oppure per un particolare che le
accomuna, o ancora in base a un bisenso
(ad es.: la viola è un fiore e uno strumen-
to musicale). Per passare da una vignetta
alla successiva bisogna procedere con
quello che negli scacchi è detto salto del
cavallo (mostrato in figura). Alla fine, tutte le vignette saranno collegate e si potrà
così rispondere alla domanda: QUALE
SOGGETTO C’È NELL’ULTIMA VIGNETTA?