Supplem ento 9/2010 - B2B24

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Supplem ento 9/2010 - B2B24
Anno 5 – Supplemento al n. 47 – Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in A.P. – D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, com. 1, DCB Milano, mensile
P R O G E T TI . D E T TA G L I . M AT E R I A L I . I M P I A N T I
Sostenibilità costruita/4
Supplemento 9/2010
Sommario Supplemento 9/10
Rubriche
[
Progetti. Sostenibilità costruita/4
15 Echi dal Web. Le novità in Internet
16 Protocolli di certificazione.
CasaClima
Itaca ed ESIt
LEED
BREEAM
PassivHaus
38
St. Jean de Luz, Francia
Patrick Arotcharen
42
Solar Decathlon 2009
Washington D.C., USA
TU Darmstadt
26 Rassegna di progetti.
Casi emblematici certificati
76 Contributi a cura di - Gli inserzionisti
Campus Quicksilver
46
Nido d’infanzia
Vignola, Italia
CCD Studio
38
42
46
]
50
Green Lighthouse
Copenhagen, Danimarca
Christensen & Co Architects
54
Software
66 Rassegna
12 soluzioni per la redazione
dell’Attestato di Qualificazione Energetica
54
E3 Residenza bifamigliare
Bergamo, Italia
Atelier2
58
Rifugio alpino Monte Rosa
Zermatt, Svizzera
ETH Studio Monte Rosa ETH Zurich
50
58
Il Sole 24 ORE Arketipo
international review of architecture and building engineering
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Direttore/Editor: Giuseppe Turchini
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Hanno collaborato a questo numero/Contributors to this issue: Agenzia CasaClima,
Stefano Bernuzzi, Matteo Brasca, Luca Pietro Gattoni, Silvia Ghiacci,
Liz Meddings, Italo Meroni, Andrea Moro, Sabrina Piacenza, Graziano Salvalai,
Marta Maria Sesana, Alessandro Speccher
Foto di/Photos: Atelier2, Mathieu Choiselat, Stéphanie Marie Couson,
Fabio Mantovani, Vincent Monthiers, Adam Mørk, ETH Zürich - Studio Monte
Rosa/Tonatiuh Ambrosetti, TU Darmstadt, Hans Zurniwen
Editing testi/Text editing: Rosy Vietri
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Supplemento de Il Sole 24 ORE Arketipo n. 47/2010 - ottobre
Il Sole 24 ORE Arketipo
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In copertina: Rifugio alpino Monte Rosa, ETH Zürich - Studio Monte Rosa
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a cura di Stefano Bernuzzi
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costituzione
di una
“Rete delle
una galleria
di casi
di edilizia
ritenuti
interessanti
siaCooperative
per di
l’Abitare
Sostenibile”.
Neldel
2002
è così educativo.
nato il progetto
“La Casa Ecologica”, badal punto
vista dello
spazio che
progetto
A integrazione
satodisu
un protocollo
d’intesa con Legambiente,
Istituto
di Bioarchitettura
una serie
documenti
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possibilità
di scari- e Banca
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il fine di diffondere interventi edilizi residenziali caratterizzati da una
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comparto edilizio e immobiliare, offre tutte le informazioni per aderire alla Rete, le
modalità per ottenere le certificazioni e il “Marchio di Qualità & Sostenibilità”, la
normativa vigente a livello regionale, nazionale e comunitario, slideshow su materiali e tecnologie e una sezione news in costante aggiornamento.
www.jm-techtex.com
Cestec, società di Regione Lombardia, organismo di accreditamento per la certificazione energetica degli edifici, ha avviato il progetto “CENED” (Certificazione Energetica degli Edifici) come proprio organo operativo nell’ambito dell’accreditamento,
monitoraggio normativo, creazione di software per il calcolo del consumo energetico degli edifici e la creazione di un catasto energetico. Il portale riporta informazioni, news, progetti inerenti la tematica della certificazione a livello regionale con
sezioni legate a eventi, formazione, convegni, fiscalità e finanziamenti per le PMI.
Per gli utenti registrati la possibilità di partecipare al forum, ai seminari di formazione e scaricare il software CENED+ con la relativa manualistica. A disposizione
di tutti gli utenti un’aggiornata sezione dedicata alla normativa e il materiale video
e fotografico della “Casa CENED”, prototipo di casa energeticamente efficiente di
classe A+, presentato al Salone “Ecoabitare”, di Artigiano in Fiera 2009.
PROGE T TI IN EUROPA
www.powerhouseeurope.eu
CECODHAS - Housing Europe, il Comitato Europeo per l’abitare sociale e cooperativo, è un network che riunisce oltre 4500 organizzazioni pubbliche e private e circa 28.000 cooperative di housing sociale in tutta l’Unione Europea. Da pochi mesi
ha avviato il progetto Power House Europe, legato al programma internazionale
“Energia Intelligente-Europa”, che servirà ad accelerare la responsabilizzazione
degli inquilini e ad aggiornare le competenze dei professionisti dell’edilizia sociale
al fine di ridurre l’impronta ecologica del settore. Il sito, in cinque lingue (italiano
compreso), diventa il principale punto informativo per organizzazioni pubbliche e
privati fornendo risorse per i professionisti, un forum on-line, informazioni su strategie, misure legali, istituzionali e finanziarie dell’UE, partenariati transnazionali.
Tra le sezioni più interessanti, un database di Case Studies, esempi di riabilitazione
di edifici esistenti e di nuove tecniche di costruzione a basso consumo energetico,
reperibili attraverso un articolato e intuitivo motore di ricerca grafico.
www.pass-net.net
Basato sullo stesso programma “Energia Intelligente-Europa” è il progetto
PASS-NET con l’obiettivo di diffondere in Europa, soprattutto nel Nord e nei Paesi dell’Est recentemente entrati nella UE, la conoscenza e la pratica della Casa
Passiva sia negli edifici di nuova costruzione, sia nelle ristrutturazioni, grazie
a un network di esperti e organizzazioni nazionali. A disposizione informazioni
tecniche, normative, legislative sull’edilizia “passiva”, contatti e attività delle
singole associazioni operative, forum e materiale divulgativo, tra cui un kit per
organizzare un seminario di due giorni per professionisti e una raccolta di accurate schede progetto degli edifici realizzati nei Paesi associati.
[Echi
[Echidal
dalweb]
web] S41/10
9/10
15
I protocolli italiani: CasaClima
Con più di 2500 edifici certificati su tutto il territorio italiano, CasaClima è oggi una delle realtà più consolidate e riconosciute nel
campo della certificazione energetica degli edifici. Il certificato di qualità CasaClima e la relativa targhetta consentono in modo
semplice anche ai non addetti ai lavori di determinare quali saranno i consumi energetici dell’edificio e quindi di valutare con
obiettività l’investimento. Una tutela importante per il cittadino, una garanzia di qualità per l’acquirente finale
Testo di Agenzia CasaClima
Il protocollo di certificazione energetica CasaClima nasce nel 2002 nella Provincia Autonoma
di Bolzano e viene formalizzato successivamente
a livello legislativo con l’integrazione nella legge
urbanistica provinciale (L.P. 11 agosto 1997,
n. 13, art. 127, comma 8). Con il decreto del
Presidente della Provincia n. 34 del 29 settembre 2004 si introducono le categorie minime
di fabbisogno energetico per le nuove costruzioni e l’obbligatorietà del certificato CasaClima
per l’ottenimento del certificato di abitabilità.
L’Agenzia CasaClima, nata nel maggio 2006 e
oggi al 100% società di proprietà della Provincia
Autonoma di Bolzano, è l’ente unico designato
per la certificazione energetica degli edifici nella
Provincia di Bolzano. La stessa Agenzia provvede
anche alla certificazione CasaClima al di fuori
del territorio provinciale, che rimane invece di
tipo volontario.
Il successo del progetto CasaClima anche al di
fuori della Provincia Autonoma di Bolzano è dimostrato dalla rete di ben 21.000 professionisti
che hanno seguito almeno un corso di formazione CasaClima e dalla nascita di due agenzie
“sorelle”, a Firenze e a Udine, che, con l’ausilio
dell’Agenzia di Bolzano, coprono le richieste di
certificazione e formazione di una larga fetta del
territorio nazionale.
Il successo della certificazione CasaClima anche a scala nazionale è dovuto a più ragioni. La
presenza di un ente di controllo indipendente,
non coinvolto nel processo di progettazione e
costruzione dell’edificio, com’è l’Agenzia CasaClima, assicura la massima trasparenza e imparzialità di giudizio ed è quindi una garanzia per
l’utente finale. CasaClima non nasce infatti per
tutelare l’amministrazione pubblica, gli investitori o i progettisti, bensì il cittadino, l’acquirente
finale, ovvero la parte più debole del settore immobiliare. I criteri chiari, trasparenti e misurabili
espressi con il certificato di qualità CasaClima
e relativa targhetta consentono in modo semplice anche a chi non è esperto del settore di
determinare quali saranno i consumi energetici
dell’edificio e quindi di valutare con obiettività
l’investimento.
L’utilizzo di un programma di calcolo di semplice utilizzo ma di comprovata validità, come
attestano i risultati di consumo reale di migliaia
di edifici CasaClima già costruiti, si dimostra un
valido aiuto per i progettisti che si confrontano
con la progettazione di edifici energeticamente
efficienti e sostenibili, in quanto consente di valutare rapidamente la bontà delle scelte operate.
Il controllo accurato della documentazione
di progetto e del calcolo energetico da parte
La certificazione
CasaClima prevede
una classificazione
degli edifici in classi
di prestazione energetica
in base al fabbisogno
calcolato di calore annuo
per riscaldamento
CERTIFICAZIONE CASACLIMA
• Controllo geometrico del progetto
(dwg)
• Controllo valori di trasmittanza dei vari
elementi
• Controllo documentazione
• Richiesta di integrazioni o correzioni
al progetto
• Controllo documentazione fotografica
di cantiere
• Controllo corrispondenza materiali
dichiarati con materiali installati
• Sopralluoghi in cantiere per verificare
anche i sistemi di posa (minimo 2)
• Avvisi di non regolarità nell’esecuzione
• Impossibilità di avere ponti termici
• Certificazione su: Involucro; Involucro
+ Impianti; Compatibilità ambientale
16
S 9/10
[Protocolli di certificazione]
dell’Agenzia CasaClima e le verifiche dirette in
cantiere per ogni singolo edificio assicurano che
la qualità non sia solo progettata, ma anche effettivamente realizzata.
Il protocollo di certificazione CasaClima
Il protocollo CasaClima prevede una classificazione degli edifici in classi di prestazione energetica in base al fabbisogno calcolato di calore
annuo per riscaldamento riferito alla superficie
netta riscaldata o indice termico (dalla classe B
- indice termico ≤ 50 kWh/m²a alla classe Gold
- indice termico ≤ 10 kWh/m²a). Questa classificazione privilegia la scelta di interventi che, al
fine di contenere i fabbisogni di riscaldamento e
climatizzazione, vanno ad agire in primis sull’efficienza energetica dell’involucro edilizio, ossia
sull’isolamento termico. Neanche la migliore e
più moderna tecnologia impiantistica è infatti
in grado di compensare le carenze energetiche
dell’involucro.
Oltre all’indice termico, il protocollo di certificazione prevede anche il calcolo del rendimento
energetico complessivo del sistema edificio-impianti espresso in fabbisogno annuo di energia
primaria per riscaldamento, acqua calda, illuminazione, raffrescamento (in kWh/m²a) e in indice
di emissione di CO2 equivalente (in kg/m²a).
La certificazione energetica CasaClima può essere richiesta per tutte le tipologie costruttive,
dalle abitazioni monofamiliari agli uffici, alle
scuole ecc. Per il calcolo è disponibile su piattaforma on-line il programma ProCasaClima. A
questo si affianca una direttiva tecnica che definisce in modo preciso le modalità di calcolo
di superfici e volumi riscaldati, le modalità di
risoluzione dei ponti termici strutturali, le prestazioni richieste alle strutture in termini di ermeticità all’aria e di protezione termica estiva,
le modalità di calcolo dell’efficienza nel recupero di calore delle macchine di ventilazione e
altro ancora. Dal 1° marzo 2010 la certificazione
energetica CasaClima per abitazioni e uffici di
nuova costruzione richiede obbligatoriamente
la verifica di ermeticità all’aria con Blower Door
Test.
Accanto alla certificazione energetica degli edifici
vengono offerti anche due strumenti di valutazione e certificazione degli impatti ambientali di
una costruzione.
Il sigillo CasaClimapiù, introdotto sin dal 2005,
viene rilasciato in base al soddisfacimento di quattro criteri fondamentali:
• indice termico inferiore ai 50 kWh/m²a;
• uso di fonti energetiche rinnovabili;
• materiali ecologici e innocui per la salute (esclusione di materiali termoisolanti sintetici, PVC,
impregnati chimici e solventi, legno tropicale);
• accorgimenti per la tutela dell’ambiente (es. recupero acque piovane, tetti verdi ecc.).
Da quest’anno, per valutare gli edifici dal punto
di vista della loro sostenibilità ambientale, è stata
introdotta la certificazione CasaClima nature. Ac-
canto alle prestazioni energetiche, il programma di
calcolo permette di valutare quantitativamente alcuni parametri ambientali minimi relativi ai materiali utilizzati per la costruzione. Gli indicatori di
impatto ambientale presi in considerazione sono il
fabbisogno di energia primaria (PEI), il potenziale
di acidificazione (AP), il potenziale di effetto serra
(GWP). La presenza di materiali ad alto impatto
ambientale prevede un aggravio del punteggio
finale. Nella valutazione complessiva si considera
anche l’indice di impatto idrico della struttura,
ossia l’efficienza nell’utilizzo della risorsa acqua e
l’impatto dell’edificio sul ciclo idrico naturale.
Il programma di calcolo
di semplice utilizzo
si dimostra un valido
aiuto per i progettisti
di edifici energeticamente
efficienti e sostenibili
e consente di valutare
rapidamente la bontà
delle scelte operate
L’iter di certificazione
La certificazione con sigillo di qualità CasaClima
attesta l’efficienza energetica, ma anche l’elevato
standard qualitativo della costruzione. Non sempre un buon progetto si risolve necessariamente
in una buona costruzione. Per questo è necessario
controllare attentamente che tutto ciò che viene
dichiarato sia anche poi correttamente realizzato
in cantiere. Tutta la certificazione avviene a costi
trasparenti.
L’Agenzia CasaClima, dopo aver vagliato attentamente la documentazione di progetto (compresi
i dettagli costruttivi) e di calcolo presentata dai
richiedenti, procede alla nomina di un proprio
Auditore autorizzato. Questi effettuerà i controlli
in cantiere (almeno 2) durante le fasi più significative della costruzione e procederà a stilare un resoconto completo sulla corrispondenza o mancata
corrispondenza con i dati di progetto e su eventuali criticità riscontrate. Solo a edificio concluso,
e con verifica finale positiva, l’Agenzia CasaClima
rilascerà il certificato e la targhetta CasaClima,
da appendere vicino all’ingresso per comunicare
il basso consumo energetico e l’elevata qualità
dell’edificio.
Per permettere il controllo del fabbricato e garantire la qualità e lo standard costruttivo CasaClima,
è opportuno presentare tutta la documentazione
prima dell’inizio dei lavori. Nel dettaglio:
• Modulo di richiesta;
• Lettera d’impegno;
• Calcolo CasaClima: utilizzo del programma
ProCasaClima;
• Progetto CasaClima: planimetria con indicazione del nord geografico, planimetria di tutti i
piani con evidenziate le superfici riscaldate, prospetti delle facciate con indicazione elementi
strutturali, sezioni quotate, con evidenziate zone
riscaldate, dettagli stratigrafie;
• Dettagli costruttivi dei principali ponti termici con indicazione materiali utilizzati;
• Dati impianto di ventilazione meccanica
controllata (se esistente);
• Certificati di prova di materiali, porte, finestre;
• Crono-programma fase di cantiere;
• Accurata fotodocumentazione della fase di
cantiere;
• Check-list contenente i presupposti per ottenere la targhetta CasaClima.
[Protocolli di certificazione]
S 9/10
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I protocolli italiani: ITACA ed ESIt
Il Protocollo ITACA e SBTool sono strumenti basati entrambi sulla medesima metodologia e si completano in un sistema integrato
per la certificazione degli edifici di tipo istituzionale e di mercato. Per la certificazione dei risultati ottenuti dall’applicazione
di tali strumenti di valutazione è nato il marchio di qualità per la sostenibilità degli edifici ESIt (Edilizia Sostenibile Italia)
attraverso il quale sarà possibile certificare gli immobili di qualsiasi destinazione d’uso e per ogni fase del ciclo di vita
Testo di Andrea Moro e Italo Meroni
Solo un’azione di sistema che coinvolga tutti i
portatori di interesse del settore dell’edilizia può
raggiungere l’obiettivo di far evolvere l’attuale
prassi costruttiva verso una maggiore sostenibilità.
Professionisti, imprese, pubblica amministrazione,
università devono agire in maniera coordinata al
fine di intraprendere azioni sinergiche ed efficienti.
Disporre di sistemi per “misurare” e certificare la
sostenibilità degli edifici in modo da determinare
un punto di riferimento tecnico comune è un
aspetto imprescindibile per stabilire e monitorare
gli obiettivi a cui il sistema deve tendere. Ma se il
tema della sostenibilità ambientale è una questione
di interesse internazionale, locale invece deve essere l’approccio operativo verso un’evoluzione
della prassi costruttiva. È quindi necessario che gli
strumenti di misura e analisi del grado di sostenibilità di un edificio siano in grado di prendere
in esame le peculiarità relative al contesto politico
geografico e sociale dei diversi ambiti di applicazione. Ma come? Nel 1996 il processo di ricerca
internazionale denominato Green Building Challenge si è posto proprio questo obiettivo, ovvero
definire uno standard che fosse comune a livello
internazionale e insieme adatto a una completa
contestualizzazione rispetto ai singoli ambiti locali
di applicazione. Con questo si enfatizza l’importanza di un approccio globale verso il tema della
sostenibilità, valorizzando al tempo stesso le specificità ambientali, sociali e politiche di ogni Paese.
L’esito di tale processo di ricerca è la definizione di
una metodologia nota come SBMethod. Insieme a
oltre 20 Paesi, anche l’Italia ha aderito al processo
di ricerca Green Building Challenge e, nel 2000,
viene sviluppata e testata la prima applicazione
della metodologia al contesto italiano dando vita
allo strumento operativo SBTool IT.
Le caratteristiche di trasparenza e oggettività di
valutazione di tale strumento, la natura prestazionale e non prescrittiva dei suoi criteri di valutazione, l’aderenza alla normativa tecnica nazionale
dei metodi di calcolo e la semplice comunicazione
del risultato finale sono gli aspetti che, nel 2002,
inducono l’associazione delle Regioni Italiane
(ITACA) ad adottare la metodologia SB come base
per la realizzazione di uno strumento di valutazione di natura pubblica e di riferimento nazionale. Nasce quindi il Protocollo ITACA.
18
S 9/10
[Protocolli di certificazione]
SBMethod per la valutazione internazionale
Il principio fondamentale su cui si basa l’SBMethod è la quantificazione del livello di sostenibilità di un edificio rispetto alla prassi costruttiva
tipica dell’area geografica in cui si opera. L’analisi della prestazione degli edifici avviene attraverso una matrice di riferimento articolato in
aree di valutazione, categorie e criteri seguendo
una struttura a livelli gerarchici.
Le aree di valutazione tengono in considerazione le principali problematiche ambientali
quali la qualità del sito, il consumo di risorse, i
carichi ambientali, la qualità dell’ambiente indoor, la qualità del servizio, gli aspetti economici
e sociali, gli aspetti culturali e percettivi. Attraverso la valutazione dei singoli criteri, viene
preso in esame un particolare aspetto dell’edificio riferito a uno specifico tema (energia, acqua,
materiali, comfort, impatto sul sito, qualità del
servizio ecc.) verificando se, per quel determinato aspetto, l’edificio raggiunge l’obiettivo di
sostenibilità richiesto e quanto si discosta dalla
prassi costruttiva corrente. Ogni criterio riceve
un punteggio da -1 a 5, dove lo zero rappresenta
la prestazione standard e il 3 la miglior pratica.
I punteggi ottenuti per ciascun aspetto valutato
vengono aggregati attraverso una somma pesata
fino a definire un unico punteggio finale complessivo, anch’esso espresso sulla scala da -1 a +5.
Quindi un edificio che ottiene un punteggio
zero su tutti i criteri, corrisponde concettualmente a un edificio standard per il quale sono
stati rispettati i limiti normativi vigenti, senza
mettere in atto alcuno specifico sforzo progettuale in risposta agli obiettivi di sostenibilità
prefissati. Più la progettazione è avanzata in termini di sostenibilità, più il livello ottenuto si in-
ITACA e l’SBTool
valutano tutti gli aspetti
di sostenibilità
dell’edificio e premiano,
grazie al sistema
di aggregazione
dei punteggi e delle scale
prestazionali lineari,
ogni minimo incremento
Schema della struttura prevista
dalla metodologia SBMethod: aree di
valutazione, categorie, criteri
Scala di prestazione prevista dall’SBMethod
crementa positivamente verso una prassi di eccellenza, ovvero verso il 5.
La metodologia SBMethod è gestita e aggiornata a
livello internazionale da iiSBE (international initiative for a Sustainable Built Environment) e, a livello
nazionale, è a uso esclusivo di iiSBE Italia che, con
il supporto di ITC-CNR, cura la predisposizione
di strumenti operativi contestualizzati.
Protocollo ITACA, SBTool IT ed ESIt
Il Protocollo ITACA è il sistema di valutazione
della sostenibilità ambientale degli edifici elaborato dalle Regioni Italiane. È basato sulla metodologia SBMethod messa a disposizione da iiSBE Italia che, insieme a ITC-CNR e ITACA,
gestisce il Protocollo ITACA a livello nazionale.
Attualmente è presente una versione nazionale
del Protocollo aggiornata al 2009 e una serie di
versioni regionali tra le quali quelle di Piemonte,
Liguria, Toscana, Marche, Lazio,Veneto (Biover),
Friuli-Venezia Giulia (VEA), Puglia e Umbria.
La maggior parte dei protocolli regionali trova
applicazione all’interno di bandi, gare d’appalto,
programmi di incentivazione (Programma Casa
per edilizia residenziale pubblica) e nei Piani
Casa pubblici, basati su meccanismi di premialità
finanziaria e volumetrica in base ai risultati della
valutazione.
L’SBTool IT è lo strumento di valutazione della
sostenibilità ambientale degli edifici, anch’esso
basato sull’SBMethod e rivolto al mercato. È
stato fino a ora impiegato per attestare la prestazione di edifici commerciali, uffici, edifici scolastici e grattacieli. Come il Protocollo ITACA
l’SBTool IT è completamente allineato alla
normativa energetica nazionale, funzionando in
sinergia con DOCETpro, software di diagnosi e
certificazione energetica nazionale.
I soggetti attualmente preposti al rilascio delle attestazioni basate sui Protocollo ITACA regionali
sono identificati dalle singole Regioni, mentre a
livello nazionale sono iiSBE Italia e ITC-CNR.
Quest’ultimi due soggetti, insieme a IRcos, gestiranno la certificazione nazionale ESIt per gli
edifici valutati secondo lo strumento SBTool.
Numerose sono le caratteristiche che distinguono il Protocollo ITACA e SBTool IT rispetto
ad altri sistemi di valutazione impiegati in Italia:
sono basati su un metodo internazionale (SBMethod) sviluppato nell’ambito del processo di
R&D del Green Building Challenge, ma sono
di proprietà e gestione italiana (iiSBE Italia,
l’Istituto per le tecnologie della Costruzione del
Consiglio Nazionale delle Ricerche, e ITACA).
L’unicità del soggetto gestore (ESIt) degli strumenti di valutazione garantisce il controllo e la
qualità tecnica degli strumenti.
Sono realizzati in quanto è possibile declinarli in
base allo specifico contesto geografico-economico-ambientale di riferimento, e sono coerenti
con il contesto legislativo e normativo italiano.
iiSBE Italia e ITC–CNR lavorano al continuo aggiornamento degli strumenti sulla base
dell’evoluzione della normativa e legislazione
nazionale sul tema della sostenibilità ambientale
degli edifici.
Valutano tutti gli aspetti di sostenibilità dell’edificio senza possibilità di escludere quelli legati a
prestazioni più difficili da ottenere e premiano,
grazie al sistema di aggregazione dei punteggi e
delle scale prestazionali lineari, ogni minimo incremento di prestazione. Inoltre, si tratta di un
sistema scientifico neutro che restituisce risultati
oggettivi e scientificamente validi. Questo avviene in quanto gli indicatori e la relativa procedura di calcolo si basano sulla prassi costruttiva e
sulla normativa e letteratura tecnico-scientifica.
Le peculiarità degli strumenti di valutazione
della sostenibilità energetico ambientale Protocollo ITACA e SBTool IT consentono loro
di essere il riferimento a livello nazionale per
la certificazione energetica e ambientale delle
costruzioni rendendoli elementi chiave per ottenere un’efficace e misurabile trasformazione
della pratica costruttiva verso edifici sostenibili di
maggiore qualità e di una conseguente risposta
del mercato immobiliare.
L’SBMethod si basa
sulla valutazione
del livello di sostenibilità
di un edificio rispetto
alla prassi costruttiva
tipica dell’area geografica
in cui si opera
CONTESTO INTERNAZIONALE
Il Protocollo ITACA e l’SBTool IT fanno
parte di una rete europea di sistemi
di certificazione basati sull’SBMethod
che comprende Verde (Spagna), SBTool
PT (Portogallo), SBTool CZ (Repubblica
Ceca) e dal 2008 fanno parte della Sustainable Building Alliance. Quest’ultima è un’organizzazione internazionale
volta a promuovere un’armonizzazione
tra i sistemi di certificazione nazionali
come il BREEAM, l’HQE, il DGNB. È infatti
in fase di sviluppo la definizione di un
set di indicatori comuni che tutti gli strumenti di valutazione dovranno adottare
e che saranno integrati e visualizzati in
tutti i certificati in modo da poter confrontare le prestazioni di edifici valutati
con sistemi differenti, soddisfacendo in
tal senso le necessità degli stakeholder
internazionali. L’obiettivo è di giungere
nel medio periodo a un’armonizzazione
di tutti i sistemi di rating, anche alla luce
delle norme europee CEN.
Esempio di attestato della
sostenibilità di un edificio secondo il
Protocollo ITACA 2009
[Protocolli di certificazione]
S 9/10
19
La release italiana di LEED
Nel panorama internazionale, ma da quest’anno più che mai nazionale, LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) si
sta imponendo come il sistema di certificazione della sostenibilità ambientale degli edifici, che viene percepito dal mercato come
tra i più seri, applicabili e in grado di misurare il reale valore aggiunto di un immobile
Testo di Alessandro Speccher
Sono ormai passati quasi sei mesi dal lancio di
LEED Italia Nuove Costruzioni e Ristrutturazioni e già sono in arrivo i protocolli LEED per
le Scuole, LEED per gli Involucri e GBC Italia
Home per il residenziale sotto i quattro piani fuori
terra.
Vi sono almeno quattro buoni motivi che spiegano questo successo: il primo riguarda il processo
di certificazione che prevede una figura terza, il
Green Building Certification Institute (GBCI),
quale ente certificatore super partes rispetto all’ente
normatore (US GBC e GBC Italia) e agli attori
coinvolti nel processo di progettazione/realizzazione (figura 1).
Il secondo è la non esistenza di un unico protocollo LEED, ma di una serie di protocolli accomunati da uno schema concettuale comune che si
declina in modo diverso in funzione della tipologia
dell’edificio che si vuole certificare (nuovi edifici,
scuole, involucri, case, interni commerciali ecc.).
Il terzo motivo è l’aver vinto la sfida di coniugare e
far dialogare tra loro le tre grandi sfere del mercato,
del pianeta e delle persone, individuando la sostenibilità come quell’area dove si sovrappongono, in
un processo in continua evoluzione, tutela dell’ambiente, profitto e cultura (figura 2).
Il quarto è legato alla diffusione internazionale di
tutto il sistema LEED-GBC.
Figura 1. Il processo di certificazione LEED
20
S 9/10
[Protocolli di certificazione]
LEED è lo strumento che permette di tradurre in
punteggio la complessa matrice di interrelazioni
che vi sono tra le grandi aree dell’energia e atmosfera, della gestione dell’acqua, della sostenibilità del sito,
dei materiali e le risorse, della qualità dell’ambiente interno e dell’innovazione (figura 3); per fare questo,
tutti i protocolli, che sono accomunati dallo stesso
schema concettuale, identificano in ciascuna delle
aree sopra menzionate alcuni aspetti che sono ritenuti primari e di estrema importanza, chiamati PreRequisiti. Se tutti questi non vengono soddisfatti
non è possibile certificare l’edificio in alcun modo.
Un esempio può essere la prevenzione dell’inquinamento dalle attività di cantiere all’interno
dell’area Siti Sostenibili, oppure la riduzione del
consumo di acqua potabile indoor nell’area Gestione delle Acque o il raggiungimento di prestazioni energetiche minime nell’area Energia e Atmosfera.
In concomitanza ai pre-requisiti obbligatori, vi
sono aspetti facoltativi, chiamati Crediti, che vengono scelti dalla committenza e dal gruppo di progettazione/costruzione in funzione degli obiettivi
di sostenibilità che si vogliono raggiungere. Un
esempio può essere la bonifica di un sito contaminato (area Siti Sostenibili), oppure l’utilizzo di
materiali rapidamente rinnovabili (area Materiali
e Risorse) o l’ottimizzazione della luce naturale
Figura 2. Le 6 aree tematiche
LEED è lo strumento
che permette di tradurre
in punteggio la complessa
matrice di interrelazioni
che vi sono tra le grandi
aree tra cui energia,
atmosfera, sostenibilità
del sito e dei materiali
(area Qualità dell’Ambiente Interno). Ogni credito è associato a un punteggio, la somma di tutti i
punteggi ottenibili è pari a 110. L’ottenimento dei
crediti (e del punteggio associato a ciascuno di essi)
avviene dopo verifica da parte dell’ente certificatore (GBCI), il quale controlla la documentazione
fornita dal gruppo di progettazione/costruzione.
Tutti i protocolli LEED identificano 4 livelli di
certificazione in funzione della somma del punteggio dei crediti raggiunti:
• certificato (40 punti)
• argento (50 punti)
• oro (60 punti)
• platino (80 punti o più)
Uno dei vantaggi legati a questo schema sta nella
possibilità di raggiungere un livello (certificato, argento...) attraverso differenti combinazioni di crediti. Alla domanda “È più sostenibile un edificio che
consuma poca energia, oppure un edificio che consuma poca acqua o un edificio che non ha richiesto
materie prime vergini per la sua costruzione?” la
risposta più corretta è “Dipende”. Il livello di certificazione voluto (ad esempio argento) può essere
raggiunto per mezzo di svariate combinazioni di
crediti. La flessibilità del protocollo sta nella possibilità di misurare l’ottimizzazione dell’edificio in
funzione della specificità del luogo e delle esigenze
della committenza, permettendo l’ottenimento del
livello di certificazione voluto quale conseguenza
di una progettazione e realizzazione a tutto tondo
che nei contenuti richiede un approccio ben più
approfondito e completo di quanto richiesto a livello normativo, sia in termini di soglie che di numero di aspetti trattati (figura 4).
La certificazione LEED permette di misurare e
considerare aspetti che saranno gli imperativi di
domani, un esempio sarà la modalità con la quale è
trattata la materia energetica: si valutano tutti i reali
consumi dell’edificio cercando di legare questi con
un punteggio incrementale in funzione del livello
di risparmio ottenibile.
Le Direttive CE 2002/91 e 2010/31 trovano nel
metodo proposto in LEED una naturale forma di
Figura 3. I protocolli LEED
applicazione; la certificazione energetica nazionale
viene in LEED integrata con tutti i consumi legati all’utilizzo dell’edificio. Si evince come, nuovamente, l’approccio di LEED anticipa quello che
sarà obbligatorio domani (anche la certificazione
energetica dovrà evolversi considerando tutti i
consumi all’interno di un edificio), rispettando
quanto richiesto dagli obiettivi europei. Anche in
materia di risparmio idrico, LEED fissa nuovi parametri, anticipando una normativa che non è ancora presente. In materia di sostenibilità del sito, il
protocollo mette in relazione scelte della pubblica
amministrazione con scelte del gruppo di progettazione/costruzione, enfatizzando ancora come
sia necessaria una logica integrata, specialmente in
materia di riduzione delle emissioni legate all’utilizzo dell’automobile.
In materia di qualità dell’ambiente interno, LEED
impone la necessità di considerare quel trade-off tra
qualità dell’aria, consumi energetici, scelta di prodotti atossici ed ergonomia degli spazi. Nonostante
i molti crediti contenuti nel protocollo, può anche
capitare che un particolare aspetto considerato e
trattato dal gruppo di progettazione/costruzione
non trovi possibilità di misura; l’area Innovazione
permette di avere un protocollo aperto e sempre
in grado di premiare quella parte di professionisti
il cui ingegno non trova misurabilità in un credito
già definito.
Il certificare un edificio con i protocolli LEED
permette di confrontarsi con i più alti livelli di
standard e di qualità internazionali, lasciando la
possibilità di scegliere la propria strategia e di
misurarla in modo oggettivo e pragmatico. Vi
sono più di 40.000 edifici (sono esclusi quelli
residenziali di piccola cubatura) in corso di certificazione nel mondo, in più di 110 Paesi; più di
5000 sono gli edifici già certificati; ancora una
volta, il sistema Italia ha la possibilità di comunicare la propria qualità al mondo: grazie al lavoro
di GBC Italia, molti dei protocolli sono disponibili in lingua italiana e con i riferimenti normativi europei e italiani.
Tutti i protocolli LEED
identificano 4 livelli
di certificazione
in funzione della somma
del punteggio dei crediti
raggiunti
Figura 4. Punteggio massimo ottenibile per categoria
nel protocollo Nuove Costruzioni-Ristrutturazioni
[Protocolli di certificazione]
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BREEAM, il protocollo inglese
BREEAM è un sistema britannico di valutazione ambientale, sviluppato nel 1990 dal BRE Global Limited, specifico per diverse
tipologie di edifici. La versione più recente del sistema è applicabile agli edifici di tipo residenziale, commerciale, industriale e
a uso ufficio, sia di nuova realizzazione, sia esistenti. È un metodo di valutazione flessibile che prevede una scala di punteggi
che va da “Pass” a “Outstanding”
Testo di Liz Meddings
Sviluppato nel 1990 dal BRE Global Limited,
BREEAM è un sistema britannico di valutazione
ambientale che, a oggi, ha già certificato circa 3650
edifici in tutto il Regno Unito. Ma esiste una versione del BREEAM anche in Italia, dove fino a ora
sono stati registrati 5 edifici, 3 dei quali sono stati
già certificati.
BREEAM è l’acronimo di Building Research
Establishment Environment Assessment Method
e fornisce un sistema di qualità indipendente, valutato da professionisti, che è conforme ai sistemi
ISO 9001 e 14001 per la revisione e valutazione
delle prestazioni.
I crediti attraverso i quali un edificio è valutato sono raggruppati nel seguente numero di
categorie:
• Gestione
• Salute e benessere
• Energia
• Trasporti
• Sistemi idrici
• Materiali
• Rifiuti
• Utilizzo del suolo ed ecologia
• Inquinamento
• Innovazione
Queste categorie sono poi divise ulteriormente a
seconda della tipologia di edificio valutato.
Tutti gli edifici possono essere valutati, ma sono
disponibili degli schemi valutativi specifici per
tipologia: uffici, scuole ed edifici per l’istruzione,
strutture sanitarie, industriali, giuridiche, residenziali, istituti carcerari ed edifici commerciali.
EcoHomes e Code for Sustainable Homes sono
schemi usati per valutare le residenze, per altre
tipologie di edifici viene quindi fatta una valutazione specifica.
La categoria gestionale riguarda sia come il progresso di progettazione e costruzione viene gestito, sia come l’edificio è stato progettato tenendo
conto anche della sua funzione futura. Durante la
progettazione, i crediti vengono forniti se si consulta la comunità locale (cioè coloro che utilizzeranno l’edificio), se si considera la manutenzione e
tematiche di sicurezza e se si guarda al costo di vita
utile delle diverse opzioni.
Crediti vengono assegnati durante la fase di costruzione se le imprese limitano l’impatto dei lavori
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[Protocolli di certificazione]
sull’ambiente circostante, come ad esempio minimizzare l’inquinamento di aria e acqua, il monitoraggio dell’energia utilizzata, delle emissioni di anidride carbonica e l’uso dell’acqua stessa. Alla fine
dei lavori di costruzione, alcuni crediti vengono
dati se il collaudo viene affidato a un’impresa competente. Per assicurare che l’edificio venga valutato
correttamente esistono dei manuali d’uso da consultare sia per i tecnici competenti, sia per le imprese di gestione e manutenzione e per gli utenti,
che garantiscono l’assegnazione di crediti corretti.
La salute e il benessere degli occupanti di un edificio è un elemento che, come spesso dimostrato da
varie prove, ha un impatto sulla produttività futura.
Fornire un piacevole ambiente di lavoro è una caratteristica fondamentale di un edificio sostenibile.
Il sistema britannico BREEAM fornisce crediti se
l’edificio include anche caratteristiche che possano
facilitare quanto sopra. Queste caratteristiche si
concentrano nelle seguenti aree:
• Buoni livelli di illuminazione naturale e di accesso ad aperture verso l’esterno
• Buona qualità di illuminazione artificiale
• Buona qualità dell’aria e possibilità di ventilazione naturale
• Controllo da parte degli utenti della temperatura
e dell’illuminazione naturale
• Buoni livelli di acustica interna
Strategie di illuminazione e ventilazione efficienti
possono contribuire al guadagno di crediti nella
categoria Energia. Altri crediti sono guadagnati se
si valuta che l’edificio ha bassi livelli di emissione
di biossido di carbonio, o per l’inclusione di tecnologie a basso o zero emissione di anidride carbonica come i boiler a biomassa o i pannelli fotovoltaici. Infine, crediti vengono anche assegnati
per l’inclusione del monitoraggio di energia e per
le specificazioni di ascensori e sistema di illuminazione esterna efficiente.
La posizione di un edificio ha un impatto sulle sue
prestazioni ambientali. Ciò influisce su altre due
categorie: trasporti e utilizzo del suolo ed ecologia.
Gli edifici che hanno un facile accesso a sistemi di
trasporto pubblico o che incoraggiano sistemi di
circolazione sostenibile come l’utilizzo di biciclette
o camminare, e che nel contempo scoraggiano
l’utilizzo individuale della macchina, ottengono un
punteggio molto alto in questa categoria.
EcoHomes e Code
for Sustainable Homes
sono schemi usati
per valutare le residenze,
per altre tipologie
di edifici viene quindi
fatta una valutazione
specifica
Per quanto riguarda la categoria utilizzo del
suolo ed ecologia, la posizione dell’edificio
influisce relativamente al numero di crediti se
l’edificio stesso viene costruito su un territorio
reclamato e/o contaminato. La scelta di un’area
a basso valore ecologico e che non subirà un
cambio in negativo, una volta costruito l’edificio, porterà a un ulteriore numero di crediti.
Altri crediti sono ottenibili per la valorizzazione
del potenziale ecologico di un’area e per la gestione a lungo termine dell’impatto dell’edificio
sull’ecologia dell’area stessa.
La riduzione dell’uso di acqua al di sotto della pratica comune, per esempio tramite l’installazione di
wc, rubinetti e docce con flusso controllato così
come la raccolta di acqua piovana, aiuta ad accumulare crediti. Se l’uso dell’acqua è misurato
tramite l’utilizzo di un contatore che controlla la
presenza di perdite e chiude l’approvvigionamento
di acqua al wc quando non utilizzato, porta alla
somma di ulteriori crediti.
BRE Global Limited non solo ha sviluppato il sistema BREEAM, ma anche la “Green Guide to
Specification”. Questa guida valuta i materiali da
costruzione comuni usati nei pavimenti e nelle
loro finiture, nelle pareti, nelle finestre, nei tetti,
nell’isolamento, nella protezione di confine e nelle
opere esterne per capire la loro prestazione ambientale.
La Green Guide usa un approccio basato sul ciclo
di vita utile e valuta i materiali dalla loro estrazione
alla loro lavorazione, fino al loro utilizzo e smaltimento. I materiali hanno un punteggio da A+
fino a E, dove A+ simbolizza il minore impatto.
Ulteriori crediti sono accumulati dagli edifici che
massimizzano l’uso dei materiali con il punteggio
maggiore.
In aggiunta alla specificazione di materiali con un
impatto ambientale ridotto, i crediti sono anche assegnati ai materiali che vengono procurati responsabilmente, per esempio il legno FSC o prodotti
simili. Gli altri materiali dovrebbero essere estratti
e lavorati da compagnie che operano sotto la certificazione ISO 14001. Si incoraggia inoltre il riuso
di strutture e materiali già esistenti.
L’ultima categoria si occupa della riduzione del rischio di inquinamento. Il modo in cui l’edificio riduce il suo impatto su una serie di tipi di inquinamento è soggetto a valutazione. Questi includono
il riscaldamento globale, il rischio di inondazioni,
inquinamento di fonti idriche, rumore e inquinamento luminoso notturno.
Ciascuna delle categorie descritte sopra si traduce
in extra crediti disponibili che premiano quella
progettazione innovativa che va oltre i criteri di
base. Questi includono crediti extra per gli edifici
a emissioni zero, alti livelli di illuminazione diurna
e una percentuale significativa di materiali A+ o
recuperati da fonti sostenibili.
Sono anche disponibili crediti aggiuntivi quando
un professionista accreditato BREEAM è coinvolto fin dall’inizio della fase progettuale. Il professionista fornisce supporto durante tutta la fase di
progettazione e costruzione per far sì che l’edificio
raggiunga gli obiettivi prefissati. Il professionista
completa un pre-esame del progetto incontrando
i progettisti e il committente e verificando le varie problematiche. Insieme, poi, decidono se i vari
crediti possono essere raggiunti e un obiettivo di
classificazione viene così stabilito. Dopo questo
passaggio, il professionista collabora con il team di
progettazione e costruzione per far in modo che
tale obiettivo venga raggiunto. Questo fa sì che
il team di progettazione si focalizzi e che i principi di sostenibilità siano incorporati fin dall’inizio
nell’edificio.
Gli edifici vengono valutati in due fasi, alla fine
della progettazione e alla fine della costruzione, ma
sempre con i medesimi criteri. I crediti sono poi
attribuiti e viene assegnato un punteggio finale.
Le classificazioni raggiungibili sono: sufficiente
(pass), buono, molto buono, eccellente ed eccezionale. L’esame è condotto da un valutatore abilitato
e il certificato è dato dallo stesso BRE.
La categoria gestionale
riguarda sia come
il progresso
di progettazione
e costruzione viene
gestito, sia come l’edificio
è stato progettato tenendo
conto anche della
sua funzione futura
Horizon House a Bristol. Vincitore del BREEAM Award 2010 nella categoria uffici (Progetto di Alec French Architects e Arup)
[Protocolli di certificazione]
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Passivhaus, il protocollo tedesco
Passivhaus è un modo preciso di concepire gli edifici dal punto di vista energetico, codificato dall’omonimo istituto tedesco
(Passivhaus Institut di Darmstadt) come standard di certificazione. Con questo termine si identificano gli edifici all’interno dei
quali, durante tutto l’anno, sono raggiunte e mantenute condizioni di comfort termoigrometrico senza ricorrere all’installazione
di impianti di riscaldamento o climatizzazione
Testo di Luca Pietro Gattoni
Durante gli ultimi quindici anni circa, il termine
tedesco Passivhaus (letteralmente “casa passiva”) è
entrato diffusamente nel dibattito sull’efficienza
energetica trascinando con sé il ricorso alle declinazioni nazionali di tale espressione. Tra queste, è l’inflazionato e versatile aggettivo “passivo”
a ricorrere con grande frequenza e, spesso, a generare una certa confusione (di “sistemi passivi”
si parlava già negli anni Settanta con accezione
diversa). Infatti, a seconda degli accoppiamenti
con i quali si presenta, esso può assumere significati e rappresentare concetti anche molto distanti
fra loro. La premessa è doverosa per circoscrivere
l’ambito unicamente allo standard Passivhaus in
senso stretto e ai criteri che lo ispirano e non a
una generica “casa passiva”. Passivhaus è infatti un
modo preciso di concepire gli edifici dal punto di
vista energetico, codificato dall’omonimo istituto
(il Passivhaus Institut di Darmstadt in Germania)
come standard di certificazione. Ciò non toglie
che i criteri ispiratori dello standard Passivhaus
siano stati ripresi, modificati e interpretati da altri
soggetti e successivamente riproposti, come standard (cogente o volontario), sotto altra veste e denominazione. Per Passivhaus si intende un edificio
all’interno del quale, durante tutto l’anno, sono
raggiunte e mantenute condizioni di comfort termoigrometrico senza ricorrere all’installazione di
impianti di riscaldamento o climatizzazione. Da
ciò deriva, ed è a questo punto evidente, la connotazione di “passivo”: è l’edificio in sé, e non la
presenza di un impianto dedicato (e quindi “attivo” con finalità di climatizzazione), a garantire
condizioni di benessere termoigrometrico.
La definizione può risultare generica, ma sottintende, per essere materializzata, l’applicazione di
un approccio molto preciso e con poche varianti.
L’istituto di Darmstadt ha definito la Passivhaus
in modo aperto e descrittivo (edificio senza impianto di riscaldamento), ma di fatto privilegia
un approccio concettuale tra i diversi possibili.
Ma come è possibile nella pratica evitare l’installazione di un impianto di riscaldamento (e/o
climatizzazione) e al tempo stesso raggiungere
condizioni di benessere? Il prerequisito è la presenza di un involucro estremamente isolato ed
ermetico: secondo lo standard Passivhaus, la via
maestra verso l’efficienza energetica è il contenimento (quasi) totale degli scambi di energia
attraverso l’involucro dell’edificio. Un involucro così ermetico richiede la presenza di un impianto di ventilazione meccanica per garantire i
ricambi d’aria necessari per la salubrità degli ambienti interni. Tale impianto garantisce ricambi
d’aria continui, controllati e senza sprechi, perché il calore dell’aria espulsa viene recuperato
Sopra e nella pagina affianco un esempio di edificio certificato Passivhaus: Energon a Ulm, Germania
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S 9/10
[Protocolli di certificazione]
L’ermeticità e l’isolamento
dell’involucro sono
i requisiti fondamentali
di una Passivhaus perché
consente di ridurre
al massimo le dispersioni
di energia verso l’esterno
in larga parte a favore dell’aria immessa (cosa
difficilmente realizzabile se la ventilazione degli
ambienti è affidata alle infiltrazioni o all’apertura
regolare delle finestre). In virtù delle ridottissime perdite, sia per trasmissione (grazie all’iperisolamento dell’involucro), sia per ventilazione
(effetto del recupero di calore), e giovandosi in
modo opportuno della captazione e dello sfruttamento degli apporti di origine gratuita (carichi
interni e solari), è possibile affidare all’aria immessa il compito di veicolare il calore necessario per chiudere in parità il bilancio energetico
dell’edificio. In questo modo, l’impianto di ventilazione, già presente per soddisfare l’esigenza di
salubrità dell’aria interna, assolve anche il compito d’impianto di riscaldamento/raffrescamento
senza che si rendano necessari un incremento
di portata rispetto alle esigenze igieniche o un
impianto convenzionale, proprio perché il carico
energetico richiesto è decisamente ridotto.
I requisiti della Passivhaus
Il concetto sopra espresso rappresenta il fondamento per giungere alla realizzazione di una Passivhaus ritenuta “corretta” dal punto di vista tecnico-economico dai sostenitori dello standard.
Indubbiamente è una via che dalla sua proposizione ha ottenuto un successo sempre crescente,
ma è bene sottolineare che non rappresenta, ovviamente, l’unica modalità per ottenere come risultato un edificio efficiente dal punto di vista
energetico. Tuttavia, queste strategie sono talmente chiare e lineari che, con l’imposizione di
un numero limitato di specifiche tecniche, sono
state convertite in un sistema certificativo vero e
proprio e non sono rimaste unicamente indicazioni di buona prassi costruttiva.
Ciò che rende una generica costruzione una Passivhaus è appunto il rispetto rigoroso dei pochi
requisiti elencati in seguito (essi sono validi per
le residenze, altre destinazioni potrebbero richiedere requisiti aggiuntivi):
• fabbisogno di potenza per il riscaldamento inferiore a 10 W/m2;
• ermeticità dell’involucro (quando sottoposto
a una differenza di pressione di 50 Pa) n50 <
0,60 h-1;
• fabbisogno energetico di energia primaria complessivo inferiore a 120 kWh/m2a.
Il fabbisogno di energia primaria va inteso per i
seguenti utilizzi finali di energia: riscaldamento,
raffrescamento, acqua calda sanitaria, ausiliari
elettrici, illuminazione ed elettrodomestici.
concetti analoghi (Passivhaus ante litteram sono
segnalate in Nord America e Scandinavia a partire dagli anni Settanta).
Quando parliamo di involucro iperisolato si intendono trasmittanze da 0,10 a 0,15 W/m2K per
l’involucro opaco (cioè mediamente 30 cm utilizzando isolanti convenzionali) e intorno a 0,80
W/m2K per l’involucro trasparente (valore valido
considerando l’accoppiamento telaio-vetro), che
di fatto implica l’impiego di vetri tripli con fattore solare intorno a 0,50. La forma dell’edificio
e la posizione delle finestre non sono ininfluenti:
sono privilegiati la compattezza e l’orientamento
a sud delle aperture. Oltre all’applicazione dei
valori di isolamento indicati, se l’impianto di
ventilazione meccanica (40 m3/h pers) consente
un recupero di calore non inferiore all’80% e se
l’involucro è pressoché ermetico (n50 < 0,6 h-1)
ed esente da ponti termici (Ψ < 0,01 W/mK), è
possibile raggiungere un fabbisogno di energia
utile per il solo riscaldamento pari a 15 kWh/
m2a (valore inferiore dell’80-90% rispetto al patrimonio esistente).
Troppo spesso viene demandato al rispetto dei
15 kWh/m2a la prova del raggiungimento dello
standard, dimenticando però due aspetti fondamentali. Da un lato, che ciò che rende praticabili
i concetti fondanti validi indipendentemente dal
contesto climatico è solo il fabbisogno di potenza
termica, che deve risultare inferiore ai 10 W/m2.
I 15 kWh/m2a sono solo la corrispondenza tra
potenza e fabbisogno emersa per il clima tedesco,
altri climi portano a risultati diversi. Dall’altro,
che lo standard Passivhaus richiede anche il rispetto di ulteriori requisiti non solo legati al riscaldamento, ma a un ampio ventaglio di utilizzi
finali di energia. Infatti, oggi, limitarsi a vincolare
un solo utilizzo finale, come il riscaldamento ad
esempio, è assolutamente inadeguato per qualsiasi standard energetico: lo standard Passivhaus
comprese correttamente quest’esigenza fin dalla
sua nascita, benché diffusosi sullo slogan dei 15
kWh/m2a.
In un involucro
estremamente isolato
un impianto
di ventilazione meccanica
soddisfa l’esigenza
di salubrità dell’aria
e può assolvere
il compito dell’impianto
di riscaldamento/
raffrescamento
WWW.PASSIV.DE
Sul sito www.passiv.de è possibile trovare informazioni più dettagliate in merito
all’applicazione dello standard: concetti
base, elenchi di prodotti certificati, risultati di monitoraggi, documentazione tecnica su aspetti di dettaglio, linee di sviluppo più interessanti dello standard
(destinazioni d’uso sempre più svariate
e soprattutto il risanamento energetico
degli edifici esistenti).
Alcuni numeri
Tutte le quantificazioni si riferiscono, quando
non indicato diversamente, al contesto nel quale
i concetti a base dello standard Passivhaus si sono
radicati con questo nome all’inizio degli anni
Novanta (prima realizzazione a Darmstadt Kranichstein, Germania, nel 1991). Essi hanno trovato terreno fertile dopo un timido migrare di
realizzazioni più o meno sperimentali basate su
[Protocolli di certificazione]
S 9/10
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[
RASSEGNA PROGETTI CERTIFICATI
a cura di Sabrina Piacenza
PO.LIN.S
Portogruaro (Venezia)
Arch. Marco Acerbis
COMMITTENTE: Pirelli Re / Fondo Spazio Industriale / Comune di Portogruaro
CERTFICAZIONE: CasaClima
LOCALITÀ:
PROGETTISTA:
All’interno di Eastgate Park, il più grande parco integrato logistico industriale e artigianale
del nord-est orientale, è stato costruito il Polo per l’Innovazione Strategica. L’edificio è certificato Classe A+ secondo gli standard di CasaClima e utilizza materiali ecosostenibili come
la fibra di legno e fonti di energia rinnovabile quali geotermico e fotovoltaico. Le grandi
arcate in abete lamellare, con luce di 33 m, coprono l’intero volume accogliendo il visitatore
fin da fuori e al contempo creano spazi ospitali e scenografici ricchi di dinamismo e luminosità. Le arcate, spingendosi agilmente verso l’esterno, non solo completano la geometria
dell’arco, tanto importante per la struttura, ma servono anche da supporto per i frangisole
in cui sono inseriti i pannelli fotovoltaici. L’edificio ospita al suo interno una serie di uffici e
una sala conferenze per 150 persone, il tutto articolato in modo chiaro e lineare così da
semplificarne l’utilizzo in ogni occasione. La sala conferenze è stata studiata nei minimi
dettagli per massimizzare l’assorbimento acustico dei muri e del soffitto; per quest’ultimo,
in particolare, si è deciso di utilizzare dei pannelli in alluminio anodizzato e microforato
che, essendo cavi all’interno, fungono da assorbitori delle onde sonore. L’esposizione prevalente a sud del complesso permette di mitigare le condizioni climatiche invernali con un
notevole apporto solare passivo, che è invece ridotto nei mesi estivi, grazie alla presenza
di frangisole con pannelli fotovoltaici integrati. Le pareti perimetrali sono costituite da uno
strato di cartongesso a doppia lastra (25 cm di CA, 25 cm di fibra di legno). Le facciate
ventilate sono rivestite con lastre in grès porcellanato di colore nero che proteggono dalle
intemperie e che permettono il naturale defluire dell’aria, mantenendo i muri perimetrali in
ottime condizioni termiche. Il tetto è costituito da una struttura di pannelli di legno di abete
spessi 5 cm, supportata su orditura primaria e secondaria in abete lamellare con 30 cm di
fibra di legno e un rivestimento di lamiera di alluminio. Sopra il vano tecnico, il tetto è costituito da un solaio in CA e da uno strato di terra ed erba, essendo il vano esterno all’edificio
e quindi non da coibentare. La produzione di energia termica e frigorifera è affidata a una
pompa di calore geotermica terra/acqua alimentata elettricamente, atta a produrre acqua
calda a 45 °C e acqua fredda a 7 °C. La produzione di acqua calda sanitaria avviene
tramite un preriscaldamento dell’acqua di rete mediante la pompa di calore; nel caso
di picchi dei consumi, un boiler elettrico integrerà la produzione di acqua calda.
26
S 9/10
[Rassegna progetti certificati]
Casa Zero Energy
Udine
Arch. Pier Paolo Stelo e Arch. Arnaldo Savorelli
COMMITTENTE: Le Ville Plus
CERTIFICAZIONE: GBC Italia - LEED
LOCALITÀ:
PROGETTISTA:
Una sintesi perfetta tra comfort, vivibilità e basso impatto ambientale. Il progetto
nasce dallo studio bioclimatico del territorio per determinare sia la posizione della
casa nel terreno, sia il suo orientamento.
La casa è posizionata verso il lato nord del terreno, in modo da lasciare il maggior
spazio possibile a sud per il giardino e per gli spazi interni più vissuti come soggiorno,
cucina, camere da letto.
La facciata sud ha un’ampia vetrata che fa entrare luce e calore d’inverno e che viene
schermata d’estate per evitare il surriscaldamento. La facciata nord, invece, presenta
una serie di finestrature di piccole dimensioni che, d’estate garantiscono la ventilazione notturna.
Casa Zero Energy utilizza un insieme integrato di strategie bioclimatiche e di elementi
passivi sia per il riscaldamento invernale, sia per la ventilazione e il raffrescamento
d’estate, senza bisogno di impianti di climatizzazione.
Il sistema costruttivo utilizzato per Casa Zero Energy è brevettato da Gruppo Polo
Le Ville Plus e utilizza una struttura portante di travi e pilastri di legno lamellare di
grossa sezione, tagliati su misura, sagomati e assemblati in cantiere mediante collegamenti a incastro che agiscono per contatto o mediante carpenterie. Le pareti sono
“leggere”, realizzate con pannelli di legno ed elementi isolanti. Verso l’interno hanno
un isolamento di fibra di legno naturale, mentre nella parte esterna sono interamente
ricoperte dal rivestimento di sughero.
La casa non utilizza nessun tipo di energia proveniente da fonti non rinnovabili ed è
autonoma, cioè auto-produce energia da fonti alternative e non inquinanti (pannelli
solari, fotovoltaici, pompa di calore).
[Rassegna progetti certificati]
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Fabbricato produttivo Novello
LOCALITÀ: Oggiona con S. Stefano (Varese)
PROGETTISTA: Studio Associato Ing. Franco e Arch. Antonio Rabuffetti, Geom. Vittorio Colombo
PROGETTO STRUTTURE DI LEGNO LAMELLARE:
Holzbau Spa
COMMITTENTE: Novello Srl
Con la nuova sede di Oggiona, la Novello Srl apre le porte a una nuova cultura edilizia e
a una nuova sensibilità ambientale. L’obiettivo principale era quello di generare l’energia
sufficiente per la produzione a costo e impatto zero, ma l’intera filosofia del progetto, dalla
scelta del sito a quella dei materiali e degli impianti, si basa su un profondo intento di rispetto per il territorio e di ottimizzazione delle risorse. In un’ottica di totale ecocompatibilità la
scelta del legno lamellare è parsa dunque la più appropriata, utilizzandolo come materiale
strutturale sia per la copertura sia per la struttura portante.
La scelta di realizzare pilastri di legno lamellare ha generato nel contempo alcune problematiche. Innanzitutto, il tema dei carroponti: il carroponte con portata massima di 40 t ha
comportato uno studio accurato sul tipo di mensola da realizzare. Inoltre, il fatto che sullo
stesso pilastro insistessero 2 corsie di carroponte, da un lato quello di 40 t e dall’altro quello da 20 t, ha comportato una valutazione di varie combinazioni di carico sullo stesso. La
soluzione adottata per la mensola è stata quella di ricavare una sede nel pilastro che accoglie un profilo metallico, saldato alla mensola, per assorbire il carico verticale direttamente
per contatto sul legno (che, nel caso del carroponte di 40 t, era di 560 kN); le eccentricità
sono poi assorbite con collegamenti con bulloni passanti. L’entità delle azioni alla base dei
pilastri ha costretto l’abbandono della possibilità di ancorare i pilastri alle fondazioni con
attacchi metallici. Si è quindi passati alla soluzione che caratterizza l’intero intervento,
ovvero l’inserimento dei pilastri direttamente nel plinto di fondazione. In tutto, sono stati
costruiti 87 pilastri di legno lamellare, con 5 diverse sezioni, che variano da 72x72 cm a
88x109 cm, per altezze comprese tra 9,5 e 13 m. La scelta della forma a shed della struttura di copertura è stata dettata dal posizionamento di un impianto fotovoltaico integrato
che garantisce l’autosufficienza energetica. Le superfici inclinate delle singole campate
del capannone sono state realizzate con travi parallele in legno lamellare, con interasse di
5 m in appoggio semplice, che scaricano i pesi sulla briglia superiore da un lato delle travi
reticolari e sulla briglia inferiore dall’altro. Le travi reticolari con luce di 25 m a briglie parallele
e diagonali tese hanno base di 32 cm e altezza statica di 3,85 m.
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[Rassegna progetti certificati]
Elios Residence
LOCALITÀ:
Castel del Piano (Perugia)
PROGETTO ARCHITETTONICO: Arch. Mauro Zucchetti
COMMITTENTE:
Isoalpi Costruzioni Srl
CasaClima
CERTIFICAZIONE:
In Umbria stanno nascendo residenze che mettono in pratica le più moderne tecniche
costruttive e impiantistiche per realizzare delle abitazioni all’avanguardia in fatto di
risparmio energetico, di sostenibilità ambientale e di comfort abitativo. Elios Residence,
composto da 6 villette di questo tipo, è un progetto unico, il primo complesso realizzato
in Umbria e nel centro-sud Italia certificato “CasaClima Oro”. Per far tendere a zero il
fabbisogno energetico, si è puntato prima di tutto su un involucro edilizio altamente
isolato, sull’orientamento a sud delle ampie vetrate e dei pannelli fotovoltaici per ottenere
guadagni solari gratuiti, su un sistema di ricambio d’aria controllato con recupero del
calore. La parete esterna tipo ha una trasmittanza termica U= 0,14 W/mqK, ed è composta
da intonaco interno, blocco termico in laterizio, isolante EPS grigio con grafite, laterizio,
intonaco esterno. La copertura, con struttura di legno a vista, è provvista di intercapedine
ventilata, ha una trasmittanza U=0,22 W/m2K con un isolamento di 16 cm di fibra di legno.
Le finestre di legno e alluminio raggiungono ottime prestazioni, hanno una vetrocamera
con rivestimento basso-emissivo con gas argon (Uw= 1,1 W/m2K).
Per le ampie vetrate della loggia solare si utilizza tra i migliori serramenti che può offrire
attualmente il mercato per questo tipo di superfici. Le grandi vetrate, inoltre, hanno un
sistema di schermatura solare e di protezione dagli sguardi indiscreti realizzati con tende
veneziane automatizzate poste esternamente. Per offrire un comfort superiore e per
limitare ulteriormente le perdite di calore dovute alla ventilazione degli ambienti è stata
installata una ventilazione meccanica controllata (V.M.C.). Si tratta di un impianto che
permette il dovuto ricambio dell’aria senza perdite di calore (l’aria viziata espulsa cede il
calore all’aria pulita entrante), abbinando quindi risparmio energetico e qualità dell’aria
sempre ottimale, pulita e filtrata. Queste case non utilizzano nessun tipo di energia
proveniente da fonti non rinnovabili e sono autonome, ovvero auto-producono energia
da fonti alternative e non inquinanti: 45 m2 di pannelli fotovoltaici architettonicamente
integrati per una potenza di 6 KWp. Grazie al sistema domotico, inoltre, l’edificio
percepisce le variazioni di luminosità, temperatura e umidità per attivare in modo
autonomo l’accensione e la regolazione di riscaldamento, climatizzazione, apertura e
chiusura delle schermature solari.
[Rassegna progetti certificati]
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Horizon House
Bristol, Inghilterra
Westmark Developments Limited
PROGETTO ARCHITETTONICO: Alec French Architects
PROGETTO STRUTTURE: Arup
CERTIFICAZIONE: BREEAM
LOCALITÀ:
COMMITTENTE:
Horizon House è un edificio per uffici occupato dall’Environmental Agency, l’agenzia
britannica volta alla protezione dell’ambiente e alla promozione dello sviluppo sostenibile. La struttura ha vinto il premio BREEAM 2010 per il raggiungimento del più alto
punteggio, 85,06%, per un’architettura destinata a uso ufficio.
Il team progettuale ha fatto propri i principi del sistema BREEAM fin dalle prime scelte
del processo. Lo sviluppo planimetrico di Horizon House prevede l’inserimento di
un atrio in uno spazio con pianta aperta. Il sistema di ventilazione prevede l’utilizzo
di ventilazione meccanica con recupero del calore durante l’inverno e ventilazione
naturale durante l’estate, la primavera e l’autunno: una soluzione determinante per
ottenere un elevato punteggio nella categoria BREEAM energia e in quella di salute e
benessere. La produzione di anidride carbonica per Horizon House relativa al riscaldamento, raffrescamento, ventilazione e illuminazione è stata ridotta notevolmente
grazie ai buoni livelli di isolamento e tenuta all’aria, coadiuvati da un sistema impiantistico efficiente.
L’edificio è riscaldato da pompe di calore al suolo, l’acqua calda è fornita grazie ai
pannelli solari mentre i pannelli fotovoltaici suppliscono alla produzione di energia
elettrica. L’impiego d’acqua è stato minimizzato grazie alla previsione di utilizzo di
wc a flusso ridotto, così come lavandini e docce. Un sistema di raccolta dell’acqua
piovana recupera l’acqua dal tetto e la immagazzina per l’utilizzo nei wc.
Horizon House ha inoltre ottenuto un buon punteggio anche nella categoria materiali,
grazie alle loro caratteristiche e provenienza. La struttura dell’edificio è in calcestruzzo post-teso gettato in opera. La posizione dell’edificio nel centro cittadino ha fatto sì
che l’impatto sul contesto naturale fosse minimo, anche se la valorizzazione ambientale del sito si è rivelata molto complessa, viste le ridotte dimensioni dello spazio.
Questo ostacolo è stato superato introducendo aree di vegetazione sia nel parcheggio
che nella terrazza sul tetto.
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S 9/10
[Rassegna progetti certificati]
Villa in Val Venosta
LOCALITÀ:
Val Venosta, Alto Adige
PROGETTISTA: Kerschbaumer Pichler & Partner
COMMITTENTE:
Privato
CERTIFICAZIONE: CasaClima
Jürgen Eheim
Jürgen Eheim
Jürgen Eheim
Fra i filari di alberi da frutto della Val Venosta si nasconde una CasaClima A+ che sorprende
per le moderne forme scultoree, ma anche per l’elevato comfort a impatto zero. Ritagliata su
misura per le esigenze di privacy e comfort dei committenti, l’inedita abitazione unifamiliare
si sviluppa su due livelli, chiaramente distinguibili anche dall’esterno per la scelta di forme e
materiali. Il corpo inferiore, un volume basso e allungato, accoglie alcuni ambienti riscaldati,
quali l’ingresso principale, le stanze per la musica e per gli ospiti con relativi servizi, e ambienti non riscaldati, come la cantina e il garage. A questo basamento, che occupa ampia parte del
lotto, è “appeso” il volume scultoreo dell’abitazione vera e propria, completamente rivestito
anche in copertura con pannelli in fibrocemento color grafite.
Tutte le scelte costruttive e impiantistiche sono state finalizzate a garantire elevati standard di benessere con ridotte ricadute sull’ambiente sia in termini di consumi di energia e
risorse, che di conseguenti emissioni di gas clima-alteranti. Per l’edificio è stato per questo
studiato un involucro altamente coibentato e senza ponti termici integrato con una impiantistica altamente efficiente. L’isolamento termico da 24 cm in fibra di roccia è completato
verso l’esterno con un telo antivento, un’intercapedine ventilata e pannelli di facciata in
fibrocemento. Le ampie finestre che si aprono su tutti i lati hanno telai di legno d’abete
all’interno e in alluminio color bronzo all’esterno e sono dotate in gran parte di vetri fissi. Per
proteggere l’edificio nei confronti di un possibile surriscaldamento durante la stagione più
calda, si sono previsti opportuni ed efficaci sistemi di ombreggiamento, sia fissi, sia mobili.
Il ricambio d’aria è garantito in tutto l’edificio da un impianto di ventilazione controllata. La
produzione di calore per riscaldamento e acqua calda avviene con pompa di calore geotermica da 2,72 kW con 5 sonde verticali da 80 m ciascuna collocate nel giardino. Il sistema
di distribuzione del riscaldamento a bassa temperatura è a pavimento e a soffitto. Pannelli
solari termici piani inseriti in copertura integrano la produzione di acqua calda sanitaria
e vengono sfruttati in estate anche per il riscaldamento dell’acqua della piscina. Anche la
produzione di energia elettrica avviene in loco mediante impianto fotovoltaico integrato in
copertura. Il limitato fabbisogno per riscaldamento dell’edificio (inferiore ai 20 kWh/m²a) e
lo sfruttamento efficiente di fonti energetiche rinnovabili, fa sì che le emissioni annue di CO2
calcolate siano praticamente nulle e che quindi l’edificio raggiunga la classe CasaClima Gold
per quanto riguarda l’efficienza complessiva.
[Rassegna progetti certificati]
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NUOVO SISTEMA COMFORT ACUSTICO
Il suono del silenzio
Un sistema innovativo, completo e unico nel suo genere, un insieme di 95 soluzioni certificate per rispondere a ogni esigenza
di fonoisolamento e fonoassorbimento. Da un’esperienza trentennale e da continui investimenti in ricerca&sviluppo nasce il nuovo,
Sistema Comfort Acustico Knauf: gamma completa di sistemi costruttivi dalle elevate prestazioni fonoisolanti e fonoassorbenti per
eliminare fastidiosi rumori di diversa natura provenienti dall’esterno o dall’interno degli edifici e garantire il massimo comfort abitativo, oltre al rispetto della privacy.
Grazie alla produzione di lastre e pannelli di natura diversificata (gesso rivestito, gesso rivestito preaccoppiato, GessoFibra Vidiwall®, cemento fibro-rinforzato Aquapanel®, fibra minerale AMF,
gesso alleggerito Sofipan, gesso rivestito Danoline, GessoFibra
Brio e Gifafloor®) e alla collaborazione con Knauf Insulation,
produttore leader di materiali isolanti (lana di vetro, lana di roccia
e polistirene), l’azienda propone un’ampia gamma di sistemi costruttivi continui e modulari, leggeri, di rapida esecuzione, dalle
elevate prestazioni di potere fonoisolante per eliminare i fastidiosi
fenomeni di riverbero negli ambienti: pareti, contropareti, controsoffitti continui, controsoffitti modulari, sottofondi a secco e pavimenti sopraelevati. Le soluzioni per il comfort acustico interessano
integralmente l’edificio.
Innovativo e all’avanguardia, il Sistema Knauf è la soluzione ideale sia per le nuove costruzioni che per le ristrutturazioni, per un
perfetto comfort acustico degli ambienti, operando sia su superfici
verticali, realizzando pareti e contropareti, sia su superfici orizzontali, quali soffitti o pavimenti.
In particolare, la tecnologia stratificata a secco adottata da Knauf
consente, unitamente a un’adeguata progettazione e realizzazione,
di ridurre ai minimi livelli l’inquinamento acustico negli ambienti,
in linea con la normativa vigente, e migliorare il comfort abitativo.
Attualmente, in Italia gli edifici vengono progettati secondo il
D.P.C.M. 5 dicembre 1997, ma la normativa acustica in edilizia sta
cambiando. L’UNI ha redatto una norma volontaria che permetterà di qualificare acusticamente gli edifici.
La classificazione acustica avverrà sulla base di misurazioni in
opera effettuate da tecnici competenti in acustica. Le valutazioni
vanno fatte su tutti gli elementi tecnici acusticamente verificabili, in conformità alle norme tecniche applicabili. Sulla base
della verifica acustica, a ogni requisito è associato un valore utile,
che corrisponde al valore misurato, corretto con l’incertezza di
misura.
La classificazione acustica globale si calcola sulla base della media matematica dei singoli descrittori; nella classificazione delle
unità immobiliari, oltre al valore globale, vanno sempre indicati
gli indici per i singoli requisiti.
I requisiti che devono necessariamente essere verificati sono:
a) indice di valutazione dell’isolamento acustico normalizzato
di facciata;
b) indice di valutazione del potere fonoisolante apparente di partizioni verticali e orizzontali fra differenti unità immobiliari;
c) indice di valutazione del livello di pressione sonora di calpestio normalizzato fra ambienti sovrapposti e/o adiacenti
appartenenti a differenti unità immobiliari;
d) livello sonoro immesso da impianti a funzionamento continuo;
e) livello sonoro immesso da impianti a funzionamento discontinuo.
Tecnologia e prestazione, senza dimenticare l’aspetto estetico:
le forme e le finiture che si possono realizzare con un sistema
a secco sono infinite, senza perdere le prestazioni acustiche richieste.
La tecnologia stratificata a secco riduce sensibilmente la presenza di ponti acustici e offre eccellenti prestazioni di isolamento acustico consentendo al contempo l’agevole installazione delle reti impiantistiche nelle intercapedini.
Con il sistema Comfort Acustico, Knauf, sinonimo di innovazione e qualità, offre in un’unica soluzione tutti gli strumenti
necessari per assicurare al progettista, e di conseguenza all’utente
finale, i massimi livelli di isolamento acustico degli edifici.
Lastra Knauf Silent Board
Knauf - Sistemi Costruttivi
Loc. Paradiso
56040 Castellina Marittima (PI)
Tel. 050 69211
Fax 050 692301
knauf@knauf.it
www.knauf.it
Sostenibilità, abitabilità, comfort
La progettazione sostenibile secondo Autodesk®
Graziano Lento, Autodesk® Italia
Siamo ormai invasi dovunque, anche per certi versi in modo maniacale,
dall’idea di rendere sostenibile il mondo. Un concetto molto vasto e che
abbraccia tutte le attività che ciascuno di noi svolge nel quotidiano. Si va
dalla gestione differenziata dei rifiuti all’utilizzo di una piccola cella al silicio per produrre energia solare, per caricare un cellulare, tutto viene visto
nell’ottica di evitare l’abuso di risorse e di energia effettuato negli ultimi
anni a danno del pianeta.
Su questo argomento segnaliamo i vari interventi di Jeremy Rifkin, Al Gore
e la sua fondazione e tanti altri che si battono per vedere un mondo diverso. Meritano un cenno, allo stesso modo, le teorie (non sempre teorie)
sul GreenWashing, neologismo indicante l’ingiustificata appropriazione di
virtù ambientaliste da parte di aziende, industrie, entità politiche o organizzazioni, finalizzata alla creazione di un’immagine positiva di proprie
attività (o prodotti).
Secondo la definizione tradizionale di sostenibilità, contenuta nel rapporto del 1987 della Commissione Brundtland, con questo termine si intende una pratica finalizzata a “soddisfare le esigenze delle generazioni
presenti senza compromettere la possibilità delle generazioni future di
soddisfare le proprie esigenze”. Noi di Autodesk® ci siamo spinti oltre questa definizione. La nostra definizione di sostenibilità è la pratica intesa a
“soddisfare le esigenze delle generazioni presenti aumentando la possibilità delle generazioni future di soddisfare le proprie”.
Per Autodesk®, la sostenibilità equivale a garantire ai nostri figli un mondo migliore, e non solo a preservarlo.
Ritornando a una dimensione più legata al progetto e alle realizzazioni,
che è il mondo che ci accomuna da anni con clienti e aziende, potremmo
riportare il concetto di progettazione sostenibile su un piano più pragmatico; la progettazione sostenibile è il punto d’incontro tra la sostenibilità
e l’innovazione nella progettazione.
La progettazione sostenibile è quella pratica che integra, analizza e ottimizza i fattori ambientali, sociali ed economici per la durata del prodotto.
La progettazione sostenibile contribuisce a rendere il mondo un posto migliore per le generazioni future.
Il progetto dovrà essere pensato già dalle sue prime fasi con criteri di sostenibilità, dal capire i temi del tessuto sociale in cui si inserisce fino al
ciclo di vita finito dell’edificio progettato.
Oggi esistono tecnologie tali per cui si può conoscere vita, morte e miracoli di qualunque posto nel mondo. Si va dal soleggiamento e ombreggiamento di un qualunque edificio, ai dati climatici utilizzabili (piovosità,
ventosità, umidità e così via per tutte le serie storiche disponibili), è possibile conoscere il consumo di CO2, quanto combustibile fossile utilizzerà
e molto altro ancora.
Non si può arrivare in fasi evolute del progetto e poi scoprire che la rotazione di pochi gradi dell’edificio avrebbe consentito un risparmio energetico notevole.
Purtroppo non c’è nessuna legge o norma che obbliga alla buona progettazione, abbiamo una certificazione energetica (molto basata sull’impianto
e poco sull’edificio) che può e deve essere migliorata; ma, per fortuna,
abbiamo una serie di certificazioni energetiche volontarie che permettono
di qualificare i molteplici aspetti di un progetto nell’interesse di chi poi
andrà a vivere in quel contesto. Mi riferisco alle certificazioni LEED, Casaclima® e Itaca.
Non è questa la sede per spiegare le peculiarità e le differenze tra i vari sistemi di certificazione, ma si può affermare che queste classificazioni di
merito danno molte più garanzie a chi acquista casa e dimostrano anche
l’esistenza di committenze illuminate.
Queste tre classificazioni obbligano i progettisti a pensare in largo anticipo alla sostenibilità del progetto, andando a creare un vero e proprio
modello energetico che permetterà, dopo un’attenta analisi, di scegliere
i materiali, le tipologie di pareti, infissi, isolamenti ecc. e che consentirà
simulazioni energetiche e calcoli per verificare l’appartenenza o meno ai
criteri di classificazione.
Il BIM (Building Information Modeling) entra in gioco proprio in questo
momento, quando c’è da portare su piattaforma grafica le idee concettuali o preliminari su un database.
Vi è già, per esempio, una serie di materiali pronti per utilizzare su Revit®
il metodo Casaclima®, disponibili sul sito di Xclima® (il portale di Casaclima®), che permettono di velocizzare il lavoro in tutte le fasi, partendo da
template specifici e coprendo in toto il processo di progettazione prima e
di richiesta di certificazione successivamente.
Lo stesso iter sta seguendo anche la certificazione inerente al protocollo
Itaca. Autodesk® è presente in un gruppo di studio che comprende, tra gli
altri, anche il Politecnico di Torino e che sta per pubblicare i primi risultati di una ricerca che intende “legare” il database BIM alle richieste del
protocollo Itaca.
Per quanto riguarda invece LEED, siamo anche più avanti, nel senso che
sia Autodesk® che LEED si sono già incrociati e interagiscono a livello
mondiale, partendo soprattutto dagli Stati Uniti. Si tratta solo di portare
in Italia le esperienze già maturate oltreoceano e trasformarle in materiale da utilizzare localizzato.
Il BIM, secondo Autodesk®, si declina soprattutto su prodotti basati su
Revit®, ma non solo. Per esempio, alcune delle funzionalità sono disponibili per tutti su Autodesk® Labs, dove si trovano tutti i software o pezzi di software in preview tecnologica, oppure non ancora “promossi” a
funzionalità dei software stessi. Uno su tutti presenti nel labs è il “solar
radiation tool” che installa, su Revit®, una funzione che permette di analizzare, su massa concettuale, l’irraggiamento solare dell’edificio.
A riprova che non si parla solo di Revit®, citiamo Autodesk® Ecotect®
Analysis, software acquisito qualche anno fa e che è il più conosciuto a
livello universitario mondiale.
Si tratta di uno strumento che tratta la progettazione sostenibile a 360
gradi, considerando anche aspetti molto legati a materie specifiche, ma
di sicuro interesse.
A fianco di questi prodotti fisicamente installabili sui vari computer, segnaliamo il servizio web Autodesk® Green Building Studio®, che permette
di effettuare dei calcoli in diverse fasi di avanzamento della progettazione.
Detti calcoli si riferiscono al consumo di CO2, alla richiesta annuale di
combustibile, all’analisi dei venti ecc. riferiti nel periodo di un ciclo di vita
di 30 anni.
Questo strumento, se utilizzato in fase preliminare, riesce a dare dei risultati che possono migliorare tantissimo le performance energetiche e
far cambiare le strategie progettuali quando il costo del cambiamento
non è ancora elevato nella filiera di progetto.
La novità sta nel fatto che detto strumento è fruibile in modalità Cloud
Computing, cioè l’analisi viene svolta da una serie di computer legati tra
loro (da cui il concetto di nuvola) che si trovano nei laboratori Autodesk®,
e i risultati pubblicati sui computer che ne hanno richiesto l’analisi.
Dunque una rivoluzione, la potenza di calcolo è offerta da Autodesk® e
l’utente sarà in grado di continuare a lavorare senza interruzioni sulle
prestazioni del proprio computer; i dati verranno presentati sotto forma
di report alla fine dell’analisi.
Questa funzionalità viene resa disponibile in Revit®, al momento solo per
gli abbonati e solo in inglese (ma per fine ottobre anche in italiano), tramite l’Autodesk® Subscription Advantage Pack, programma che permette
di ricevere degli aggiornamenti di prodotto in anticipo sul rilascio annuale tipico dei prodotti Autodesk®.
Il nome preciso di questa funzionalità, con cui cercarla sui motori di ricerca per informazioni più approfondite, è Revit® Conceptual Energy Analysis (CEA).
Gli strumenti a disposizione oggi sono tanti e forniscono possibilità pressoché infinite per progettare secondo criteri di sostenibilità, abitabilità e
comfort.
Autodesk® è da sempre alla ricerca di nuove tecnologie e, grazie alla divisione di Ricerca e Sviluppo, tenta di portarle tutte a parlare la stessa
lingua: quella del progettista.
Per approfondire il discorso sulla progettazione sostenibile, Autodesk®
sarà presente al SAIE di Bologna dal 27 al 30 ottobre al Pad. 33 per mostrare da vicino i prodotti citati, ma dopo il SAIE non perdetevi tutti i prossimi eventi, seminari on-line e il resto.
Buona progettazione sostenibile a tutti.
Autodesk BIM Experience Award
Autodesk è lieta di annunciare lo Studio di Architettura e Design “Antonio Citterio Patricia Viel & Partners” (ACPV) come vincitore del premio Autodesk BIM Experience Award. Un riconoscimento, che ha visto illustri predecessori nel palmares, viene
dato a quelle aziende che si contraddistinguono nell’uso degli
strumenti e delle tecnologie Autodesk per il Building Information Modeling.
Il premio, firmato dal CEO di Autodesk Carl Bass, è stato consegnato al rappresentante di ACPV, Ing. Paolo Emilio Serra, durante la BIM Conference tenutasi a Milano il 7 ottobre 2010 ed è
stato motivato dalla scelta fatta da ACPV di dotarsi, dal 2009, di
strumenti BIM che hanno permesso in poco tempo la realizzazione completa di cinque progetti.
I progetti scelti e utilizzati dallo studio sono stati in particolare:
• Progetto Milano Centro Culturale, via Varesine
• Progetto Residenze Locatelli ex-Enel, Bergamo
Autodesk® Italia
Milanofiori - Strada 4 Palazzo A5
20090 Assago - Milano
www.autodesk.it
P R O G E T T I
Sostenibilità costruita/4
Campus Quicksilver, St. Jean de Luz, Francia
Patrick Arotcharen
Solar Dechatlon 2009, Washington D.C., USA
TU Darmstadt
Nido D’infanzia, Vignola, Italia
ccd studio
Green Lighthouse, Copenhagen, Danimarca
Christensen & Co Architects
E 3 residenza bifamigliare, Bergamo, Italia
Atelier2
Rifugio alpino Monte Rosa, Zermatt, Svizzera
ETH Monte Rosa, ETH Zürich
CAMPUS QUICKSILVER - PATRICK AROTCHAREN - WWW.AROTCHAREN-ARCHITECTE.FR
Mathieu Choiselat
Testo di Marta Maria Sesana
Foto di Mathieu Choiselat e Vincent Monthiers
Il gruppo americano Quicksilver aveva, da
più di vent’anni, la sua sede europea sulla
costa basca di Saint Jean de Luz, sui Pirenei, ma, per far fronte a un’ottica di sviluppo,
nel 2008 chiese al medesimo architetto della
sede principale, Patrick Arotcharen, di progettarne la sua estensione al fine di raggruppare tutte le marche del gruppo in un solo
luogo. Oltre alla riorganizzazione spaziale,
tra gli obiettivi dell’azienda c’era quello di
creare spazi comuni non solo lavorativi, ma
anche di svago e d’incontro con la natura.
L’architetto ha accolto queste aspettative,
tanto che, più che progettista dell’edificio,
assunse il ruolo di paesaggista, riuscendo a
creare un rapporto complice e dolce tra la
natura e il costruito. Se la sede originaria ricorda i grandi altopiani limitrofi per la sua
forma monolitica, il nuovo campus mira,
invece, a mimetizzarsi nel contesto naturale,
demistificando il concetto di ufficio come
spazio chiuso per renderlo un luogo di contemplazione della natura. L’idea generatrice
è stata la realizzazione di una vera e propria
foresta dove costruire gli uffici, la cui tipologia più consona, idealmente a metà strada tra
le cabine da spiaggia e le baite di montagna,
non poteva che essere la capanna. L’intento
è quello di far prevalere l’elemento vegetale
rispetto all’architettura. I pilastri strutturali delle capanne, ad esempio, sono pensati
come tronchi d’albero all’interno del bosco
e l’orditura dei solai è enfatizzata per offrire,
anche ai non addetti, il piacere di scoprirne
il metodo e la tecnica costruttiva. Il campus
comprende 5 edifici satelliti collegati tra di
loro da passaggi e corridoi che si snodano
ad arco intorno al cuore del complesso:
un’Agorà, luogo per eccellenza di comunicazione ed eventi e punto di convergenza
di tutti i collegamenti. In essa sono presenti
anche il bar e la caffetteria, dove, grazie a un
maxi schermo, è possibile rimanere aggiornati sulle migliori performance dei team
Quicksilver nel mondo. Completano il complesso una palestra, un centro polivalente,
uno skatepark, un orto, un Design Center e
un Graphic Arts Center.
3
1
Sezione verticale di una delle capanne. Scala 1:20
1. copertura:
- membrana impermeabile di PVC
- isolante di lana minerale 140 mm
- assito di legno di abete, 39 mm
2. struttura: travi e pilastri di legno lamellare
3. sporto aggettante: doghe di pino trattato
in autoclave, 40x80 cm
4. chiusura verticale trasparente fissa:
- sistema di oscuramento esterno:
tenda di pvc
- vetrocamera stratificato
- sistema di oscuramento interno:
tenda di pvc
5. chiusura verticale apribile:
- serramento apribile di alluminio
accoppiato con isolante
- rivestimento interno di lastra
di compensato
- rivestimento esterno di lastre
di fibrocemento
6. chiusura opaca con rivestimento di legno
2
4
5
Patrick Arotcharen
6
40
S 9/10
[Sostenibilità costruita/4]
Un processo sostenibile in divenire
le soluzioni innovative possibili, ma di integrarle progressivamente attraverso un programma controllato su più anni, in base al confronto delle stime con
i risultati dei monitoraggi. Le pompe di calore reversibili sia per il riscaldamento che il raffrescamento sono così state posizionate in un unico luogo per
consentire, nel futuro, l’introduzione di una caldaia a legna che provvederà
alla produzione di calore necessaria per il loro funzionamento. Un’ulteriore
integrazione prevista nei prossimi anni sarà l’impiego dei PCM per compensare la mancanza di inerzia termica, avendo escluso il calcestruzzo dai materiali
utilizzati, perché non ecocompatibile come il legno. I progressi più rilevanti,
secondo i progettisti, arriveranno dallo sfruttamento della ventilazione naturale. L’uso di finestre basculanti con aperture regolabili, di porte scorrevoli e lo
sfruttamento dell’effetto camino nella hall e nei vani scala sono alcune delle
soluzioni impiegate per favorire questa strategia passiva.
Vincent Monthiers
La costruzione è perfettamente rispettosa e integrata nell’ambiente circostante: architettura, materiali, tecnologia costruttiva e sistemi impiantistici si
fondono in un processo armonioso che permette di raggiungere alti standard
qualitativi ed ecocompatibili. Oltre al rispetto per la natura, la scelta del legno,
materiale a bilancio energetico nullo, è stata dettata dalla volontà di costruire
a secco, per ottimizzare i tempi e ridurre i rifiuti di cantiere. In abbinamento
al legno, per le facciate, è stato utilizzato un vetro altamente performante
e schermato sia con brise-soleil esterni integrati nella facciata, sia da tende
interne contro l’abbagliamento. Al momento della realizzazione, il consumo
energetico annuale non era tra i più performanti (87 kWh/m2), ma rispettava
la normativa vigente. Così il team ha ritenuto necessario monitorare i consumi e il comfort effettivi, per valutare poi le migliori soluzioni di ottimizzazione
delle prestazioni energetiche. Il cliente stesso ha chiesto di individuare tutte
La facciata di una delle capanne
[Sostenibilità costruita/4]
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SOLAR DECATHLON 2009 - TU DARMSTADT - WWW.TU-DARMSTADT.DE
TU Darmstadt
Testo di Graziano Salvalai
Foto di Team Germany e TU Darmstadt
Il Dipartimento americano per l’energia
ospita a Washington D.C., con cadenza biennale, il Solar Decathlon, competizione universitaria in cui studenti provenienti da tutto
il mondo si fronteggiano nella progettazione
e realizzazione di edifici residenziali innovativi, efficaci e autonomi dal punto di vista
energetico, utilizzando come unica fonte il
sole. L’edizione 2009 ha visto riconfermato
vincitore il team della TU Darmstadt (già premiato nel 2007) con il progetto SurPLUShome. La visione di progetto del team ha introdotto il concetto di efficienza energetica
e sostenibilità ambientale come elemento
essenziale della vita quotidiana generando
un nuovo modo di abitare. Il prototipo, svi-
luppato su due piani, è stato costruito con
elementi modulari di legno dalle elevate
prestazioni energetiche, in grado di facilitare il trasporto e il montaggio. L’abitazione
è stata progettata per sfruttare al meglio lo
spazio interno, produrre la massima quantità
di energia possibile e garantire un buon adattamento al contesto climatico. Cuore pulsante del progetto è il corpo centrale multifunzionale, sviluppato a tutt’altezza. Questo
ospita sia il collegamento verticale che le
funzioni primarie di un’abitazione (cucina,
bagno, elettrodomestici e locali tecnici). La
zona giorno occupa la maggior parte dello
spazio all’interno dell’abitazione: lo spazio a
doppia altezza e la grande apertura scorrevole
sul lato sud definiscono uno spazio arioso ed
estremamente luminoso. È possibile, inoltre,
l’estensione di questa verso l’esterno e verso
la zona notte, creando una continuità spaziale
piacevole nel caso di eventi o feste. La zona
notte è organizzata al livello più basso nel
lato sud est del modulo abitativo. Come gli
altri ambienti della casa, anche questa risulta
estremamente flessibile: nel dislivello tra zona
giorno e quella notte sono collocati i letti
(una o due piazze a seconda della necessità).
L’arredamento è stato studiato nel dettaglio
cercando di ottimizzare la forma in relazione
alla funzione: le pedate dei gradini, quando i
letti sono estratti, diventano i contenitori per
la biancheria.
TU Darmstadt
TU Darmstadt
Pianta piano primo. Scala 1:400
Sezione trasversale. Scala 1:400
TU Darmstadt
TU Darmstadt
Pianta piano terra. Scala 1:400
Sezione longitudinale. Scala 1:400
TU Darmstadt
Il sistema modulare
è studiato per facilitare
il trasporto e
l’assemblaggio/
smontaggio
TU Darmstadt
LOCALIZZAZIONE:
WASHINGTON D.C., USA
COMMITTENTE:
THE U.S. DEPARTMENT OF ENERGY SOLAR DECATHLON
PROGETTO ARCHITETTONICO E TECNOLOGICO:
TU DARMSTADT, DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E
DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E COMUNICAZIONE;
COORDINAMENTO: MANFRED HEGGER, HANS DREXLER
PROJECT MANAGER:
JOHANNA HENRICH
RICERCA E SVILUPPO TECNOLOGICO:
MARTIN ZEUMER
ENERGIE RINNOVABILI E SISTEMI FOTOVOLTAICI:
THOMAS HARTKOPF, ARNAUD HOFFMANN
PERIODO DI REALIZZAZIONE:
2009
PREMI:
SOLAR DECATHLON 2009
SUPERFICIE DI PAVIMENTO:
75 M² (LOTTO 3000 M²)
COSTO:
500 MILA EURO
Il soggiorno e la zona a soppalco
[Sostenibilità costruita/4]
S 9/10
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TU Darmstadt
Le lamelle orientabili integrate con fotovoltaico di silicio amorfo tipo CIGS (rame, indio, gallio, selenite)
44
S 9/10
[Sostenibilità costruita/4]
NIDO D’INFANZIA A VIGNOLA - CCD STUDIO - WWW.CCDSTUDIO.EU
Fabio Mantovani
Testo di Marta Maria Sesana
Foto di Fabio Mantovani
Il nido d’infanzia aVignola rappresenta una fra
le prime definizioni dello sviluppo sostenibile:
rispondere ai bisogni attuali, senza compromettere le capacità delle generazioni future
di fare lo stesso. Il progetto, infatti, è la prima
risposta concreta del programma di ricerca
avviato per realizzare nidi d’infanzia con forti
contenuti sia architettonici che pedagogici.
Il leitmotiv dei progettisti è quello di indagare forme di linguaggio spaziali non solo
commisurate alle funzioni ospitate, ma altresì
adeguate al benessere degli utenti. Colori,
materiali, luce, paesaggio naturale e costruito; questi i cardini del progetto, che risulta
un ambiente a misura di bambino. Il processo
costruttivo si basa sul binomio “architettura
- gioco” che, coniugando l’esperienza cognitiva alla sensibilità pratica propria dei bimbi,
conferisce all’architettura stessa un ruolo pedagogico. L’opera è perfettamente integrata
nel contesto: partendo dallo spalto collinare
del Poggio, emergenza geografica vignolese,
al fine di contenere al minimo l’impatto volumetrico, gli spazi sono articolati sotto un
unico piano inclinato, una sorta di “grande
strada urbana”, e distribuiti da un percorso
attrezzato. Il luogo di passaggio diviene così
anche luogo d’incontro e sosta, scandito lateralmente dalle pareti delle aule e dalle quinte
sceniche dei laboratori che schermano gli
invasi retrostanti, lasciando, tuttavia, scoprire
visuali più lunghe verso l’esterno, tra cui
quella del teatro naturale all’aperto. Il centro
bambini, subito dopo l’entrata, è uno spazio
flessibile costituito da una superficie piegata,
rivestita in alluminio preverniciato, che, di
volta in volta, diviene solaio, parete e copertura. Separato da questo dal blocco scale/
ascensori, il sistema delle quattro sezioni, disegnato sui bisogni delle diverse fasce d’età
dei bimbi, si presenta anch’esso necessariamente flessibile. L’asilo nido è collocato nella
fascia principale del complesso: sul fronte
ovest, quasi nascosto dalla collina e intervallato da spazi gioco all’aperto, mentre il fronte
est è concepito come una scacchiera colorata
in cui si alternano colori pastello che richiamano le tinte del paesaggio.
Fabio Mantovani
Vista del complesso
3
1
2
5
7
4
ccdstudio
1. ingresso
2. attesa genitori
3. ufficio
4. centro bambini
e genitori
5. spazio comune
6. laboratorio
7. sezione
8. teatro naturale
8
6
ccdstudio
Pianta piano terra
Scala 1:600
LOCALIZZAZIONE:
VIGNOLA (MO), ITALIA
PROGETTO ARCHITETTONICO, DEFINITIVO ED ESECUTIVO:
CCDSTUDIO - LUCA CIAFFONI, MICHELE CIUTTI,
ANTONIO DI MARCANTONIO con la supervisione
artistica e architettonica di ALDO BENEDETTI
COMMITTENTE:
CONSORZIO VIGNOLAZEROSEI
PROGETTO STRUTTURALE:
UMBERTO CIANCI, MARCELLO DI DOMENICANTONIO
PROGETTO IMPIANTISTICO:
ILIR SHEHU
DIREZIONE LAVORI:
DANIELE ZOBOLI, WILLIAM ZIRONI
RESPONSABILE DEL PROJECT FINANCING:
MASSIMILIANO PAOLETTI
IMPRESA:
CIPEA - MD COSTRUZIONI
PREMI:
XVIII CONCORSO INTERNAZIONALE SISTEMA D’AUTORE
METRA, SEZIONE TECNOLOGIE INNOVATIVE, 2010
SUPERFICIE LORDA COSTRUITO: 1158 M2
COSTO: 2,54 MILLIONI DI EURO
Fabio Mantovani
Sezione trasversale
Scala 1:600
Il teatro all’aperto
[Sostenibilità costruita/4]
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Integrazione paesaggistica e sostenibilità ambientale
l’involucro con strategie impiantistiche sia attive che passive. Il pacchetto di
copertura delle sezioni, ad esempio, presenta una soluzione a manto erboso
per garantire un naturale isolamento degli ambienti.
L’impianto di riscaldamento è costituito da una caldaia a condensazione e da
una pompa di calore geotermica reversibile con diversi terminali: pannelli
radianti a pavimento, con tubazioni di polietilene reticolato per il piano terra
e radiatori tubolari di acciaio al piano seminterrato. Il sistema di ventilazione
meccanizzata, funzionante nel periodo estivo, è del tipo a doppia fonte
(gruppo frigorifero-geotermia) ed è abbinato alla ventilazione naturale.
Il complesso presenta anche altre strategie impiantistiche a energie rinnovabili: l’impianto fotovoltaico e solare sulla copertura del centro bambini e un
sistema di recupero dell’acqua piovana per l’irrigazione dei giardini e per usi
sanitari del complesso.
Fabio Mantovani
La coerente attuazione dei principi insediativi, cardine del progetto architettonico, si è riflessa anche nella scelta tipologica e nella connotazione materica della struttura. La logica del modello strutturale si riflette direttamente
nell’impianto architettonico: l’unico piano inclinato sotto cui si articolano le
funzioni è realizzato con un setto di calcestruzzo armato, a contenimento
del pendio a monte, che introduce gli utenti all’interno degli spazi e, allo
stesso tempo, diaframma i setti dei laboratori. Il resto dell’ossatura, su cui
insistono i tramezzi, è composto da due telai: travi e pilastri organizzati
secondo maglie con luci di media grandezza. La diversa impronta materica
della componente portante viene scoperta all’interno dei laboratori: l’impalcato di copertura è stato realizzato con travi e ordito di legno lamellare.
Il sistema edificio - impianto garantisce il soddisfacimento dei requisiti prestazionali e del comfort attraverso l’abbinamento di soluzioni iperisolate per
Fabio Mantovani
Lo spazio comune
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S 9/10
[Sostenibilità costruita/4]
GREEN LIGHTHOUSE - CHRISTENSEN & CO ARCHITECTS - WWW.CHRISTENSENCO.DK
Adam Mørk
Testo di Graziano Salvalai
Foto di Adam Mørk
Nel 2009 la città di Copenhagen ha lanciato
un ambizioso programma per ridurre drasticamente le emissioni di CO2 della città entro
il 2025. Gli obiettivi sono sostanzialmente tesi
all’indipendenza dai carburanti fossili attraverso il raggiungimento di una quota di energie rinnovabili pari ad almeno il 30% entro il
2025 e al risparmio energetico per uso civile
del 75% entro il 2020. Uno dei primi esempi
concreti delle azioni in atto verso l’obiettivo
prefissato è il Green Lighthouse: inaugurato
il 20 ottobre 2009 in occasione della conferenza mondiale sui cambiamenti climatici, è
il primo edificio pubblico a emissioni zero
della città e coniuga un buon equilibrio fra
efficienza energetica, comfort termico e illuminazione naturale. La sua forma cilindrica
garantisce condizioni ideali tra il massimo
volume e la minima superficie d’involucro e
massimizza lo sfruttamento della radiazione
solare durante l’anno.
L’edificio, denominato anche “il faro”, è collocato all’interno della Facoltà di Scienze
dell’Università di Copenhagen e ospita il club
dei ricercatori e il centro di consulenza studentesco. Gli spazi di lavoro sono sviluppati
radialmente attorno al nucleo centrale che, oltre a fornire lo spazio per l’interazione sociale
e per gli elementi di risalita verticale, permette
la diffusione della luce naturale attraverso i lu-
cernari di copertura a tutti i piani dell’edificio.
La leggerezza architettonica del Green Lighthouse deriva dall’uso di materiali compositi
costituiti da vetro e polimeri naturali. Le tre
diverse tonalità di rivestimento traslucido che
compongono la facciata, grazie alla loro applicazione casuale, permettono di rompere la
perfetta circolarità dell’edificio, proponendo
un gioco dinamico di colori e riflessi, variabili
in funzione della posizione del sole. La zona
d’ingresso e la terrazza panoramica sono messe
in evidenza grazie al cambio di materiale, una
superficie liscia e bianca che determina un
contrasto con la parte traslucida aumentandone la riconoscibilità funzionale.
B
5
6
11
11
7
7
8
5
4
10
9
A
A
1
3
Christensen & Co Architects
12
2
1
Pianta piano secondo
Scala 1:400
Pianta piano terra
Scala 1:400
B
Sezione AA. Scala 1:200
Adam Mørk
LOCALIZZAZIONE:
COPENHAGEN, DANIMARCA
PROGETTO ARCHITETTONICO DEFINITIVO ED ESECUTIVO:
CHRISTENSEN & CO ARCHITECTS, COPENHAGEN
PARTNER DI PROGETTO:
UNIVERSITÀ DI COPENHAGEN, CITTÀ DI COPENHAGEN,
VELUX, VELFAC
COMMITTENTE:
DANISH UNIVERSITY AND PROPERTY AGENCY
PERIODO DI COSTRUZIONE:
OTTOBRE 2008-NOVEMBRE 2009
PREMI:
DANISH INDUSTRY’S “BUILDING MATERIAL - INNOVATION PRICE”;
PROGETTO SELEZIONATO PER IL 2010 WORLD
ARCHITECTURE AWARD DI BARCELLONA
SUPERFICIE COPERTA:
950 M²
COSTO:
5 MILIONI DI EURO
Christensen & Co Architects
7. guardaroba
8. segreteria
9. redazione
10. help desk
11. cucina
12. terrazza
Christensen & Co Architects
1. spazio per gli studenti
2. reception
3. uffici
4. sala stampa
5. sala riunioni
6. locale tecnico
Pianta piano primo
Scala 1:400
La zona di incontro per gli studenti all’ultimo piano
Sezione BB. Scala 1:200
[Sostenibilità costruita/4]
S 9/10
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Sinergie con l’ambiente
La strategia energetica alla base del Green Lighthouse consiste nello
sfruttamento dell’energia solare come fonte principale di approvvigionamento e nell’uso bilanciato di strategie passive, attive e di nuove
tecnologie a basso consumo energetico in grado di massimizzare lo
sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili. L’accurata integrazione
architettonico-impiantistica ha permesso una notevole riduzione dei consumi, pari a soli 3 kWh/m² anno. L’edificio è stato studiato per interagire
con le forzanti ambientali e trarne il massimo vantaggio. L’orientamento
e la geometria della struttura tengono conto dell’incidenza dei raggi
solari durante l’anno. L’involucro è costituito da uno strato isolante dello
spessore di 30 cm che ne determina la quasi adiabaticità, riducendone
la trasmittanza a 0,095 W/m2K. Le componenti trasparenti hanno una
trasmittanza pari a 1,0 W/m2K e la loro distribuzione in facciata è progettata per assicurare un ottimo rapporto tra l’energia dispersa e quella
6
captata e garantire un’elevata quantità di luce naturale. La copertura,
inclinata verso sud, è caratterizzata dalla presenza di 22 collettori solari
termici in grado di fornire l’acqua calda sanitaria e integrare l’impianto di
riscaldamento radiante. Sempre in copertura sono posti 44 m² di pannelli
fotovoltaici per la produzione di energia elettrica destinata all’illuminazione artificiale, alla ventilazione forzata e al funzionamento della pompa di
calore. Nei periodi di massima richiesta di energia, una pompa di calore
geotermica, accoppiata a sistemi radianti ad attivazione termica della
massa, permette di ottenere condizioni interne confortevoli. Nei periodi
intermedi, il raffrescamento dell’edificio è reso possibile grazie alla presenza dell’inerzia termica artificiale dei controsoffitti, in grado di assorbire il calore prodotto all’interno e di rilasciarlo in un tempo dilazionato,
e della ventilazione naturale. Quest’ultima s’innesca nell’atrio centrale,
grazie all’effetto camino, attraverso l’apertura dei lucernari di copertura.
7
8
9
10
11
5
Christensen & Co Architects
4
1. sonde geotermiche
2. pavimento radiante ad attivazione termica
di massa
3. serbatoio di accumulo
4. pompa di calore
5. materiali a cambiamento di fase
6. ventilazione naturale attraverso lucernari
in copertura
7. pannelli fotovoltaici
8. collettori solari termici
9. ventilazione ibrida con recupero di calore
10. isolamento ad alta densità
11. schermature solari esterne
3
2
1
Grazie alla presenza dei lucernari,
lo spazio centrale garantisce
un buon livello di illuminazione naturale
in tutti gli ambienti
52
S 9/10
[Sostenibilità costruita/4]
Adam Mørk
La strategia impiantistica
Sezione verticale lungo il lato sud-ovest. Scala 1:50
1. solaio piano terra:
- finitura interna di gomma, 2,5 mm
- massetto di calcestruzzo armato, 80 mm
- soletta di calcestruzzo con sistema
radiante, 120 mm
- isolamento di polistirene, 250 mm
2. solaio piano primo:
- finitura interna di gomma, 2,5 mm
- massetto di calcestruzzo armato, 80 mm
- doppio materassino acustico
- struttura portante: pannelli cavi di
calcestruzzo armato, 180 mm
- controsoffitto in PCM (materiali a
cambiamento di fase), 30 mm
3. solaio terrazzo:
- assi di larice, 32x125 mm
- guaina impermeabile
- isolamento a spessore variabile,
250-350 mm
- struttura portante: pannelli cavi
di calcestruzzo armato, 180 mm
- controsoffitto di PCM (materiali
a cambiamento di fase), 30 mm
4. chiusura verticale opaca:
- pannelli di materiale composito colore
verde standard
- staffa di montaggio, 25 mm
- lastra di fibrocemento, 8 mm
- isolamento, 300 mm
- compensato, 9 mm
- guaina impermeabile/barriera al vapore
- isolamento, 150 mm
- doppia lastra di cartongesso, 2x13 mm
5. serramenti di alluminio e legno con vetro
stratificato, intercambiabile con gas krypton,
4/12/12/4 mm, Uw=0,93 W/m2K,
Ug=0,72 W/m2K, g value=0.5
3
5
2
1
Christensen & Co Architects
Adam Mørk
4
Il rivestimento di facciata in materiale composito
(vetro e polimeri naturali)
[Sostenibilità costruita/4]
S 9/10
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E3 RESIDENZA BIFAMIGLIARE A BERGAMO - ATELIER 2 - WWW.ATELIER2.IT
Atelier2
Testo di Matteo Brasca
Foto di Atelier 2
Le nuove direttive del comune di Bergamo in
materia di risparmio energetico e l’intenzione
della committenza di mostrare tecniche costruttive alternative, dotate di forti contenuti
ecologici e di sostenibilità, hanno condotto
alla progettazione di un Edificio Energeticamente Efficiente (E³), il primo in Lombardia
certificato Casa Clima Classe Oro (consumo
annuo pari a 6 kWh/m2 anno). Il volume ben
orientato, un ottimo rapporto S/V (superficie/volume), la corretta disposizione e dimensionamento delle aperture vetrate e delle
schermature solari, un involucro iperisolato,
l’impiego adeguato di materiali innovativi
leggeri o inerziali per lo sfasamento dell’onda
termica, l’introduzione di serre bioclimatiche
e gli effetti della ventilazione naturale trasversale nord-sud definiscono il comportamento
bioclimatico dell’edificio. Il manufatto non
punta alla mimesi ma a un’integrazione con
l’intorno nel rispetto della tradizione costruttiva lombardo-bergamasca, reinterpretata e riadattata attraverso nuove tecnologie
costruttive e raffinati principi di efficienza
energetica. I criteri progettuali riprendono
gli stilemi delle cascine lombarde: aperte al
sole sul fronte principale e con logge, lignee
e dal ritmo regolare, che creano una variazione volumetrica e materica sul fronte sud.
Verso nord, invece, il prospetto si presenta
più compatto sia dal punto di vista compositivo che prestazionale (involucro a elevato
isolamento).
L’edificio si sviluppa su due piani e culmina
con una copertura a doppia falda simmetrica. I due alloggi in esso contenuti (per
un totale di 400 m 2 abitabili) sono disposti su due livelli fuori terra e uno interrato:
al piano d’ingresso sono previste le zone
giorno con gli spazi tecnici e i servizi (concentrati sul lato nord in modo da permettere
ai soggiorni e agli spazi di vita di sfruttare i
possibili guadagni solari durante la stagione
fredda), mentre al piano primo sono state distribuite le zone notte.
Atelier2
LOCALIZZAZIONE:
COLOGNOLA (BG), ITALIA
PROGETTO ARCHITETTONICO E TECNOLOGICO:
ATELIER2 - VALENTINA GALLOTTI
E MARCO IMPERADORI ASSOCIATI
COMMITTENTE:
VANONCINI SPA, PREZZATE DI MAPELLO (BG)
PROGETTO STRUTTURALE:
STUDIO TECNICO GIAN PIETRO IMPERADORI,
DARFO BOARIO TERME (BS)
PROGETTO IMPIANTI:
STUDIO TECNICO CARLINI - M. CARLINI, M. GRAIFF,
BOLZANO
DIREZIONE LAVORI:
MARCO IMPERADORI
IMPRESA:
VANONCINI SPA
PERIODO DI COSTRUZIONE:
SETTEMBRE 2006-GIUGNO2008
PREMI:
1° PREMIO CATEGORIA EDIFICI RESIDENZIALI
AL CONCORSO “SUSTAINABLE ENERGY EUROPE” COMUNE DI LODI E DALLA RIVISTA “COSTRUIRE”
Atelier2
Vista del fronte esposto a sud
Planimetria. Scala 1:500
Atelier2
Pianta piano terra
Scala 1:200
Atelier2
Atelier2
Pianta piano primo
Scala 1:200
Le logge protette da una struttura a doghe di legno
[Sostenibilità costruita/4]
S 9/10
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Tecnologia stratificata a secco
L’edificio è progettato come un sistema tecnologico costruttivo “ibrido”
in grado di reagire in relazione alle specifiche condizioni contestuali
stagionali. Gli impalcati portanti sono realizzati con lamiera grecata e
getto collaborante per garantire un’opportuna inerzia termica e fungere, strutturalmente, da diaframmi orizzontali collegati ai nuclei di
controvento.
L’involucro, al contrario, è progettato e costruito con tecnologie leggere, secondo i principi della costruzione stratificata a secco a doppia
struttura, cioè con un guscio interno (isolante e pannelli di gesso rivestito) e un rivestimento esterno completamente desolidarizzati tra loro,
in modo da ridurre al minimo i ponti termici e quelli acustici, nonché le
coazioni e le tensioni date dalle dilatazioni differenziali. L’intercapedine
che ne risulta viene utilizzata per i passaggi impiantistici e saturata
2
con importanti spessori di isolamento: pannelli di fibra di legno ad alta
densità affiancati a lana minerale, permettono di raggiungere valori di
sfasamento dell’onda termica superiori alle 8 ore.
Stratigrafie d’involucro studiate per composizione di layers funzionalmente specializzati consentono di ottenere un coefficiente medio di
trasmissione termica =0,09 W/m2K e complessivamente = 0,21W/m2K,
nonché buoni valori acustici (indice di valutazione di isolamento
normalizzato tra appartamenti adiacenti: 69 dB per la parete camera/camera, 63 dB per quella bagno/bagno e 45 dB per la facciata).
L’involucro, nella sua porzione più esterna, è realizzato con pannelli
sottili di calcestruzzo (1,5 cm), protetti da un cappotto isolante tinteggiato, in modo da inserirsi armonicamente nel contesto storico.
Le ampie aperture vetrate sul fronte sud (serramenti di legno con triplo
1
2
1
4
3
3
Schema del funzionamento impiantistico invernale ed estivo
1
1
5
5
4
6
Atelier2
6
Schema del comportamento energetico invernale ed estivo
1. pannelli solari termici con accumulatore
collegato alla caldaia a condensazione
2. trattamento e deumidificazione dell’aria
con recuperatore entalpico del calore
3. recupero delle acque piovane
4. riscaldamento radiante a pavimento
alimentato dalla caldaia a condensazione
5. copertura ventilata
6. serra
56
S 9/10
[Sostenibilità costruita/4]
vetro e doppia camera con gas krypton, con U = 0,6 W/m2K per la porzione vetrata e U medio = 0,95 W/m2K) sono protette da un sistema di
schermature fisse, che si compone di doghe lignee su telaio metallico
a livello della copertura, e pannelli di lamiera stirata a protezione delle
serre (utilizzati come piano di calpestio per le terrazze al primo piano).
Nella chiusura opaca delle serre è applicata sperimentalmente una tipologia di lastre di gesso rivestito con microcapsule di PCM (Phase Change
Materials) integrate, che trasformano la parete leggera in una parete
captante invernale (sfruttando l’irraggiamento solare) e assorbente
estiva (calmierando i picchi termici).
L’impiantistica prevista è costituita da un sistema di produzione del
calore con caldaia a gas metano a condensazione ad alto rendimento
(rendimento di produzione dichiarato a carico parziale 30%, pari a 109%
1. copertura:
- laterizio posati su cantinelle di legno
- pannello sandwich metallico, coibentato
e nervato
- intercapedine d’aria statica a spessore
variabile
- isolamento: lana di roccia
- controsoffitto con doppia lastra
di cartongesso su sottostruttura
autoportante di acciaio zincato
2. chiusura verticale:
- cappotto di EPS intonacato
- lastra di calcestruzzo rivestito da fibra
di vetro
- struttura di acciaio rivestita da zincoalluminio
- isolamento: lana di roccia e fibra di legno
- lastra di gesso
- isolamento: lana di roccia e poliestere
- doppia lastra di cartongesso
su sottostruttura di acciaio zincato
3. serramento di legno con triplo vetro
e doppia camera con gas krypton
4. solaio piano primo:
- parquet
- sottofondo di calcestruzzo additivato
con pavimento radiante
- lamiera grecata e getto collaborante
- controsoffitto con doppia lastra
di cartongesso su sottostruttura
autoportante di acciaio zincato
> 89+3 logPn) abbinata a un impianto di riscaldamento radiante a bassa
temperatura (temperatura di mandata tra 28 °C e 40 °C modulata tramite
sonda esterna e regolazione in ogni singolo locale). Per contenere al
massimo i consumi energetici e per garantire le necessarie condizioni
igieniche all’interno degli ambienti, è previsto un impianto di ventilazione meccanica autonomo per ognuna delle due unità immobiliari. Ogni
unità di ventilazione è dotata di sistema di recupero del calore costituito
da uno scambiatore a flusso incrociato con recupero termico maggiore
del 90%. Sono, inoltre, previsti due impianti solari termici autonomi, con
superficie captante pari a 6,9 m2 ciascuno, costituiti da collettori solari
piani con assorbitore di rame, posizionati in copertura sul piano di falda.
Gli impianti solari sono in grado di fornire più del 50% del fabbisogno
energetico per la produzione di acqua calda sanitaria.
1
2
4
Fasi del cantiere
Atelier2
Atelier2
Atelier2
3
Sezione verticale tipo. Scala 1:20
[Sostenibilità costruita/4]
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RIFUGIO ALPINO MONTE ROSA - ETH MONTE ROSA - ETH ZÜRICH - WWW.DEPLAZES.ARCH.ETHZ.CH
Studio Monte Rosa
Testo di Graziano Salvalai
Foto di ETH Zurich - Studio Monte Rosa/Tonatiuh Ambrosetti, Hans Zurniwen, Stéphanie Marie Couson
È stato inaugurato nel settembre 2009 il
nuovo rifugio sul Monte Rosa: l’edificio,
morfologicamente e tecnologicamente innovativo, è dotato di strategie energetiche
e impiantistiche avanzate. Il rifugio, di proprietà del Club Alpino Svizzero, è stato costruito in occasione del 150° anniversario del
Politecnico di Zurigo. Il risultato della lunga
ricerca interdisciplinare, iniziata nel 2006, è
una costruzione di sei piani localizzata nella
Svizzera Vallese su un pendio a 2883 metri
di altezza, nel mezzo di un paesaggio spettacolare tra i ghiacciai del Gorner, del Grenz
e del Monte Rosa. La sua ossatura, essenzialmente di legno, poggia su fondamenta di
acciaio e calcestruzzo ancorate nella roccia.
L’immagine architettonica, caratterizzata da
una spigolosa struttura rivestita di alluminio
(scelto per la durata nel tempo e per aumentare la visibilità dell’edificio), condensa in sé
le caratteristiche dell’integrazione ambientale, della funzionalità, delle nuove tecnologie e dell’efficienza energetica nella forma di
uno scintillante cristallo di roccia dalla particolare forma poligonale. Attraverso le aperture della scala, che collega i quattro piani del
rifugio, lo scenario è davvero mozzafiato, un
paesaggio vissuto a 360°. Al piano interrato
si trovano la zona deposito, i magazzini e i
locali tecnici; al piano terra c’è un luminoso
ristorante panoramico con 120 posti a sedere e una terrazza all’aperto da 60 posti e,
infine, ai tre piani superiori sono localizzate
le 18 camere da letto. Gli interni, realizzati
in legno a vista, ricreando quell'atmosfera
di sicurezza e calore tipica dei vecchi rifugi
alimentando un interessante dialogo tra modernità e tradizione. Per la realizzazione di
quest’architettura futuristica sono stati utilizzati solo elementi prefabbricati (pareti e
solai), leggeri e facilmente trasportabili con
piccoli elicotteri. Tale soluzione costruttiva
ha permesso, infatti, sia di rispettare il budget
prefissato sia di ultimare la costruzione in un
breve arco di tempo.
Autonomia energetica
infatti, sono stati progettati per evitare sprechi e puntare al risparmio: ad
esempio, l’acqua di scarico delle cucine viene usata come scarico nei bagni.
La capacità di “gestione” degli impianti di riscaldamento e di ventilazione è
stata determinante per il raggiungimento di un alto grado di autosufficienza energetica: non sono solo i singoli componenti a garantire il risparmio
energetico, ma è soprattutto la loro interazione che rende l’edificio ottimizzato. Assieme all’analisi dei dati climatici (temperatura e irraggiamento) e
dei diversi parametri dell’edificio (energia e acqua accumulate), vengono
introdotti nel sistema anche dati quali le previsioni atmosferiche, le prenotazioni e le previsioni sul numero degli ospiti. Questo permette una precisa regolazione di tutto il sistema edificio-impianto, oltre che un’effettiva
crescita della sua efficienza, contribuendo alla riduzione delle emissioni di
CO2 di circa un terzo per notte per ogni utente. Il rifugio Monte Rosa è un
modello d’avanguardia che apre scenari affascinanti e confortanti per il
futuro dell’architettura alpina.
Studio Monte Rosa
Il fabbisogno energetico annuo del rifugio, stimato intorno a 30.900 kWh,
è per il 90% garantito dal ricorso all’energia solare. Attraverso gli 84 m2 di
celle fotovoltaiche monocristalline posizionate sulla facciata sud, in grado
di erogare una potenza di picco di 16 kW, è prodotta l’energia necessaria
per il funzionamento degli apparecchi elettrici. L’energia in esubero viene
immagazzinata in batterie in grado di garantire una disponibilità continua
di energia anche nelle giornate con cielo coperto o durante le ore notturne.
La produzione di acqua calda per usi sanitari è garantita da 60,5 m² di
pannelli solari termici, posizionati a terra di fronte alla facciata sud-ovest
dell’edificio. Una centrale termica alimentata con olio di colza, abbinata con
un recupero dell’aria viziata, permette di far fronte ai periodi di maggiore
consumo e alle condizioni meteorologiche sfavorevoli. L’acqua, derivante
dallo scioglimento estivo della neve nei dintorni del rifugio, viene accumulata in un grande serbatoio di 200 m³ posizionato nel sottosuolo, per permettere l’approvvigionamento anche nei mesi invernali. Tutti gli impianti,
2
À
1
Studio Monte Rosa
3
Sezione verticale della facciata fotovoltaica. Scala 1:20
60
S 9/10
[Sostenibilità costruita/4]
Schemi del funzionamento impiantistico
La scalinata interna
5
3
4
Studio Monte Rosa
1. chiusura inclinata fotovoltaica:
- alluminio anodizzato, 50 mm
- strato di ventilazione, 30 mm
- membrana impermeabile
- tavole di abete rosso, 27 mm
- montanti di legno per contenimento isolante,
300 mm
- isolante di lana minerale, 300 mm
- pannello di abete a tre strati, 30 mm
- legno strutturale di abete rosso, 1° e 2° piano
120x140 mm, 3° piano 120x180 mm
- isolamento di lana minerale, 140 mm
- legno strutturale di abete rosso,
140x140 mm
- lastra di cartongesso, 15 mm
2. serramento di legno con triplo vetro,
44 mm, Ug 0,7 W/m2K, Uw 1,2 W/m2K,
g value 0,27-0,50 secondo l’orientamento
3. solaio interpiano:
- pavimentazione di legno con doppio assito
di abete rosso, 39 mm
- pannello di legno di abete a tre strati, 30 mm
- legno strutturale di abete rosso, 1° e 2° piano
120x140 mm, 3° piano 120x180 mm
- isolante di lana minerale, 180 mm
- pannello di abete a tre strati a vista, 30 mm
4. chiusura esterna verticale:
- lastra di alluminio anodizzato
con doppia graffatura, 50 mm
- assito di legno di abete rosso, 27 mm
- strato di ventilazione, 30 mm
- membrana impermeabile
- assito di legno di abete rosso, 27 mm
- montanti di legno per contenimento isolante,
300 mm
- isolante di lana minerale, 300 mm
- legno strutturale di abete rosso, 1° e 2° piano
120x140 mm, 3° piano 120x180 mm
- pannello di legno di abete a tre strati, 30 mm
5. letto con struttura di legno
Studio Monte Rosa
Studio Monte Rosa
Una delle terrazze che si aprono sul paesaggio
Sezione verticale in corrispondenza delle camere. Scala 1:20
[Sostenibilità costruita/4]
S 9/10
61
ENGLISH TEXT
Built sustainability/4
Campus Quiksilver - Patrick Arotcharen - www.arotcharen-architecte.fr
ST. JEAN DE LUZ, FRANCE
The American group Quicksilver had for more than twenty years its European he- Location
CABINET PATRICK AROTCHAREN
adquarters on the Basque coast of Saint Jean de Luz on the Pyrenees; however to Detail and construction
design
whith A. GUIRAUD
respond to the growth requirements of the organisation the same architect of the Client
QUICKSILVER EUROPE
main headquarters, Patrick Arotcharen, was asked to design its extension in order to Construction period
2008-2010
merge all the brands of the group in one single location. The firm’s objectives included Cost of new buildings
15.8 MILLIONS EURO
the spatial reorganisation but also the creation of communal areas for recreation and Cost of refurbishment works
1.2 MILLIONS EURO
relation with nature. The architect met these expectations to the point of becoming the
landscape designer for the project in order to create a soft and accomplice relation between the nature and the built environment. If the original building with its monolithical
form reminds of the large surrounding plateau, the new campus aims instead at blending with the surrounding context while demystifying the concept of office as a closed
environment to transform in to place where to admire nature. The driving idea was the creation of a proper forest where to build the offices whose type is mid way between beach
cabins and mountain huts. The objective is for the natural element to prevail against architecture. The hut’s structural columns for example are designed as tree trunks within the
forest and the floor’s structure is enhanced to offer to pleasure of understanding the construction method and technique. The campus includes 5 satellite buildings connected
with each other via passageways and corridors that are arranged over an arch-shape around the centre of the complex: an agora, the place by excellence for communication and
events and hub for all the connections. This includes the bar and cafeteria where thanks to a maxi screen it will be possible to be kept updated on the best performance of the
Quicksilver teams around the globe. The complex is completed by a gymnasium, a multi-functional centre, a skatepark, allotments, a Design Centre and a Graphic Arts Centre.
Solar Dechatlon 2009 - TU Darmstadt - www.tu-darmstadt.de
WASHINGTON D.C., USA
The US department for Energy hosts every two years in Washington DC the Solar Location
Architectural
and
TU
DARMSTADT,
DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E
Decathlon which is a university competition where students from all over the world
technological design
DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E COMUNICAZIONE
compete in the design and construction of residential buildings that are innovative, Client
THE U.S. DEPARTMENT OF ENERGY SOLAR DECATHLON
efficient and independent from the energy point of view while using the sun as sole Renewable energies and
THOMAS HARTKOPF, ARNAUD HOFFMANN
energy source. The 2009 event was successful once again for the TU Darmstadt team photovoltaics
Construction
period
2009
(who won the award in 2007) with the SurPLUShome project. The team’s vision for
500 THOUSAND EURO
the project introduced the concept of energy efficiency and environmental sustainabi- Cost
lity as an essential element in our everyday life while generating a new way for efficient
living. The two-storey prototype has been built using wooden modular elements with high energy performance and easy to transport and to install. The house has been designed to maximise the internal space, to produce the maximum amount of energy and to ensure a good adaptation to the climatic context. The pulsing core is represented by the
multi-functional central volume which is developed at full-height. This houses the vertical connections and the main residential functions (kitchen, bathroom, utilities and plant
room). The living area occupies most of the internal space of the house: the double-height space and the large sliding opening on the south side define a very bright and airy
space. It is also possible to extend this area towards the outside and towards the bedrooms areas creating a pleasant spatial continuity for events and parties. The bedrooms
area is arranged on the lower level of the south east side of the house. This is very flexible like all the other rooms of the house: the beds are located in the gap between the
living and the bedrooms area (single or double beds depending on the requirements). The furniture has been studied in details trying to optimise the shape in relation to the
sun: the steps, once the beds are pulled out, become the linens’ containers.
Nursery in Vignola - ccd studio - www.ccdstudio.eu
VIGNOLA (MO), ITALY
The nursery centre in Vignola represents one of the first definitions of sustainable Location
CCDSTUDIO
LUCA CIAFFONI, MICHELE CIUTTI,
development: to satisfy current requirements without compromising the needs of Detail and construction
ANTONIO DI MARCANTONIO with
future generations. The design is indeed the first concrete response to the research design
A. GUIRAUD and ALDO BENEDETTI
programme initiated to create nurseries with both architectural and educational Client
CONSORZIO VIGNOLAZEROSEI
strong contents. The designers’ leitmotiv is to investigate spatial language forms not Structural design
UMBERTO CLANCI, MARCELLO DI DOMENICANTONIO
ILIR SHEHU
simply measured against the functions of the building, but also adequate in relation to Service design
2.54 MILLIONS EURO
the users’ wellbeing. Colours, materials, light, natural and built landscape: these are Cost
the main points of the project which is transformed in a child-like environment. The
construction process is based on the combination “architecture-play” which gives to architecture an educational role while combining the knowledge experience with the
practical sensibility which is typical of children. The project is perfectly integrated with the context: starting from the Poggio hill, which is a geographical feature of the Vignola
region, the spaces are arranged over one single inclined level in order to contain the volumetric impact, this becomes a sort of large urban road where areas are distributed
off a serviced corridor. The passageway here becomes also a gathering point and it is marked by the classrooms’ walls and by the back walls of the laboratories that cover the
storage spaces at the back however leaving longer views towards the outside including the natural landscape theatre. The children centre, right after the entrance, is a flexible
space composed of a bent surface ad clad by pre-painted aluminium which becomes floor, wall and roof. The four nursery classes are separated by the children centre via the
list-stairs core and they have been designed on the basis of the different requirements related to the different age groups making it a very flexible space. The day care centre
is located in the central part of the complex: the west elevation is almost hidden by the hill and incorporating outdoor play areas while the east elevation if conceived like a
coloured chess board in which pastel colours are alternated and they recall the landscape’s tones.
62
S 9/10
[Sostenibilità costruita/4]
Green Lighthouse - Christensen & CO Architects - www.christensenco.dk
COPENHAGEN, DENMARK
The city of Copenhagen launched in 2009 an ambitious programme to drastically reduce Location
CO2 emissions by 2005. The objectives are essentially aiming at getting independence Detail and construction
CHRISTENSEN & CO ARCHITECTS, COPENHAGEN
design
from fossil fuels reaching a level of renewable energies of at least 30% by 2025 and a
COPENHAGEN UNVERSITY, COPENHAGEN MUNICIPALITY,
75% energy saving for domestic use by 2020. The Green Lighthouse represents one of Project partners
VELUX, VELFAC
the first concrete examples of this policy: it was opened on the 20th October 2009 for Client
DANISH UNIVERSITY AND PROPERTY AGENCY
OCTOBER 2008-NOVEMBER 2009
the world conference on climate change and it is the first zero emission public building Construction period
950 M²
of the city. Its cylindrical shape ensures ideal conditions because of the ratio maximum Area
5 MILLIONS EURO
volume and minimum envelop surface and it maximises the use of solar radiation throu- Cost
ghout the year. The building is also called the “lighthouse” and it is located inside the
Faculty of Science of the Copenhagen University and houses the researchers club and the student council centre. The workspaces are arranged in a radius around the central
core which, in addition to providing spaces for social interaction and for vertical connection, allows the diffusion of natural light to all the building’s floors via the skylights installed
on the roof. The Green Lighthouse’s architectural lightness derives from the use of composite materials made of glass and natural polymers. Three different tones of translucent
cladding compose the facade which, thanks to their random application, allows to break the perfect circle of the building proposing a dynamic pattern of colours and shades which
can vary depending on the position of the sun. The entrance area and the panoramic terrace are enhanced thanks to the change in material with a white and smooth surface which
determines a contrast with the translucent part while increasing its functional recognition.
E3 residenza plurifamigliare A Bergamo - Atelier 2 - www.atelier 2.it
COLOGNOLA (BG), ITALY
The new town planning regulations for energy savings and the client’s objective of Location
Architectural
and
ATELIER2
- VALENTINA GALLOTTI
showcasing alternative construction techniques yet provided with strong ecological and
technological deisgn
AND MARCO IMPERADORI ASSOCIATI
sustainability contents, lead to the design of Energy Efficient building (E³), the first in Client
VANONCINI SPA, PREZZATE DI MAPELLO (BG)
Lombardy to be certified Casa Clima Classe oro (gold class) (with an annual consum- Construction period
SEPTEMBER 2006-JUNE 2008
ption of 6 kWh/m2. The bioclimatic performance of the building is defined by the good
orientation of the volume, an ideal ratio surface/volume, the correct dimension and
arrangements of the glazed openings and of the solar screens, a hyper-insulated envelop, the appropriate use of light or massive innovative materials to shift the thermal wave,
the introduction of bioclimatic greenhouses and the effects of north-south cross ventilation. The building doesn’t aim at the mimesis but at an integration with the surrounding
context while respecting the construction tradition typical of the Lombardy region and the Bergamo area but reinterpreting and readapting it using new construction technologies
and refined principles of energy efficiency. The design criteria follow the style of the Lombardy farm houses (cascine) and therefore opened to sun light on the main elevation on
the south and with loggia and large openings that create a considerable material and volumetric variation and the building is marked by the regular intervals of the timber frame.
The north elevation is instead more compact both from the compositional and performance point of view (high insulation envelop). The building is arranged over two floors and
finishes with a symmetrical double-pitched roof. The two residential units included (for a net of 400 m2) are arranged over two storey above ground and one below ground: at the
entrance level there are the living areas with services and bathrooms (clustered on the north side to allow the living rooms to use at best the solar gains during the winter season)
while the bedrooms are located on the first floor.
Monte Rosa Alpine Hut - ETH Monte Rosa - ETH Zürich - www.deplazes.arch.ethz.ch
ZERMATT MUNICIPALITY, VALLESE "PLATTJE"
The new Monte Rosa hut was opened in September 2009: the building is morpho- Location
AMONG GORNER GLACIER, GRENZ AND MONTE ROSA
logically and technologically innovative and it is provided with advanced services and Altitude
2883.50 M S.L.M.
energy strategies. The Swiss Alpine Club is the owner of the property and it was built
ETH STUDIO MONTE ROSA, FACULTY OF ARCHITECTURE,
ETH ZURICH, ANDREA DEPLAZES, MARCEL BAUMGARTNER
to celebrate the 150th anniversary of the Zurich Polytechnic. This project is the result Detail and construction
(PROJECT HEAD), KAI HELLAT; BEARTH & DEPLAZES
of a long multi-disciplinary research started in 2006 and it is arranged over 6 floors in design
ARCHITEKTEN AG, CHUR/ZURICH, DANIEL LADNER
the valise Swiss on a 2883 m high slope between the spectacular landscape provided Client
SWISS ALPINE CLUB (SAC)
by the Gorner, Grenz and Monte Rosa glaciers. Its structural frame is essentially made Area
1154 M²
of wood and rests over steel and concrete foundations which are anchored to the rock. Cost
4.6 MILLIONS EURO
The architectural image, characterised by a sharp-edged structure clad with aluminium
(which was chosen for its durability and to enhance the building’s visibility), groups all the characteristics of the environmental integration, of functionality, or new technology and
energy efficiency within the shape of a sparkling rock crystal with a peculiar polygonal profile. The scenery, which can be seen from the openings of the staircase that connects the
four floors of the buildings, is truly breath-taking and it is lived at 360°. The lower ground floor includes the storage area and the plant rooms; on the ground floor there is a bright
panoramic restaurant with 120 seats and an outdoor terrace for 60 people and 18 bedrooms are located on the three top floors. The inside is finished with wood and it gives a
sense of warmth and security which if typical of old mountain huts and creates an interesting dialogue between contemporary and tradition. For the construction of this futuristic
structure only prefabricated elements were used (walls and slabs) and these were light and easy to lift with small helicopters. This solution has to allowed to comply with the budget
limits and to complete the project in a short time frame.
[Sostenibilità costruita/4]
S 9 /10
63
“Sustainability will become natural.”
Luigi Centola, Architect, Rome, Italy: Winner of the Global Holcim
Awards Silver 2006.
Develop new perspectives for our
future: 3 rd International Holcim
Awards competition for projects
in sustainable construction. Prize
money totals USD 2 million.
www.holcimawards.org
In partnership with the Swiss Federal Institute of Technology
(ETH Zurich), Switzerland; the Massachusetts Institute of
Technology, Cambridge, USA; Tongji University, Shanghai, China;
Universidad Iberoamericana, Mexico City; and the Ecole Supérieure
d’Architecture de Casablanca, Morocco. The universities lead the
independent juries in five regions of the world. Entries at
www.holcimawards.org close March 23, 2011.
The Holcim Awards competition is an initiative of the Holcim
Foundation for Sustainable Construction. Based in Switzerland,
the foundation is supported by Holcim Ltd and its Group companies
and affiliates in more than 70 countries. Holcim is one of the
world’s leading suppliers of cement and aggregates as well
as further activities such as ready-mix concrete and asphalt
including services.
This competition is proudly supported
by Holcim (Italia) S.p.A. www.holcim.it
[SOFTWARE
PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI
A cura di Silvia Ghiacci
12 soluzioni per la redazione dell’Attestato di Qualificazione Energetica
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DESCRIZIONE
Il Certificato N.011 del C.T.I. attesta che la versione del software
2.0.0 è conforme alle norme UNI-TS 11300 (parti 1 e 2), come
previsto dal D.Lgs. 115/08. I risultati, verificati secondo quanto
riportato nel D.P.R. 59/09 (Linee Guida Nazionali per la certificazione energetica), possono essere analogamente utilizzati per
compilare gli ACE in linea con le procedure regionali di Liguria,
Emilia Romagna, Toscana, Puglia, Friuli Venezia Giulia.
TECNOLOGIA E METODO DI CALCOLO
Sulla base delle caratteristiche costruttive specifiche dell’edificio,
si determinano i fabbisogni di energia termica e primaria e i rendimenti secondo i metodi di valutazione (di progetto, standard e in
condizioni effettive di utilizzo) e i metodi di calcolo (semplificati
e/o analitici) previsti nella UNI-TS 11300 (parti 1 e 2). Un database
precompilato e completamente modificabile, procedure assistite e
valori tabellari da normativa semplificano l’inserimento dei dati in
tutte le casistiche di intervento.
AMBITI DI IMPIEGO
Redazione della relazione tecnica progettuale (ex Legge
10/91); produzione degli attestati di qualificazione e di certificazione; classificazione automatica degli edifici secondo
tabelle nazionali, regionali e personalizzate; determinazione
trasmittanza di strutture e infissi in modo diretto (da scheda
tecnica) e analitico (in base alla stratigrafia/caratteristiche
66
S 9/10
[Rassegna Software]
costruttive); verifica igrometrica (diagramma di Glaser) in
base a caratteristiche costruttive e dati climatici.
REQUISITI DI SISTEMA
Windows XP/Vista/Seven con configurazione Pentium IV (o
superiore), 1 GB RAM minimo e spazio libero di 350 MB su HD.
Per Macintosh il sistema operativo necessario è OS X 10.5 o
successivo, PPC G4, G5, Mac Intel, 1 GB RAM minimo e spazio
libero di 350 MB su HD.
TERMUS
ACCA SOFTWARE SPA
Via M. Cianciulli - 83048 Montella - AV
Telefono 082769504
Fax 0827601235
info@acca.it
www.acca.it
DESCRIZIONE
Software con inputazione a oggetti già adeguato al D.Lgs.
192/2005, al D.P.R. 59/2009 e alle più recenti norme UNI in
materia di risparmio energetico (UNI/TS 11300-1 e UNI/TS
11300-2). Il programma è stato il primo ad aver ottenuto la
certificazione da parte del C.T.I. per la conformità alle metodologie di calcolo definite dalle norme UNI TS 11300:2008
(parte 1 e 2), come previsto dal D.Lgs. 115/2009 e confermato dal D.P.R. 59/2009. L’ultima versione del programma è
aggiornata alle indicazioni dell’errata corrige alla norma UNI/
TS 11300 (Parte1), pubblicata il 22 luglio 2010. In particolare,
cambiano la valutazione della temperatura esterna e il valore
dell’irradiazione solare da utilizzare nel calcolo.
iscritti agli ordini professionali possono utilizzare il software
per la verifica delle prestazioni degli edifici e della loro relativa
certificazione energetica. Inoltre è possibile anche predisporre la
pratica di detrazione fiscale per le spese sostenute in interventi
di riqualificazione energetica degli edifici sia parziali che totali con
il software Praticus-Energia. Per le fonti rinnovabili e per il loro corretto sfruttamento è possibile utilizzare GeoTerMus per impianti
geotermici a bassa entalpia, Solarius-PV, per il solare fotovoltaico e
Solarius-T per il solare termico.
TECNOLOGIA E METODO DI CALCOLO
Tecnologia Input Object Draw. Progettazione anche a partire da
DXF o DWG. Modifiche e ricalcoli in tempo reale. Termografia.
Archivi interni. Help funzionale e normativo in linea con
funzioni di diagnostica. Word processor interno. Analisi del
comfort termodinamico integrabile allo studio dell’isolamento
acustico. Moduli specifici per procedere alle verifiche delle
prestazioni energetiche e alla certificazione degli edifici
seguendo le norme emanate in materia dalle Regioni, per gli
impianti di riscaldamento, per il carico termico estivo e per
gli interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche
degli edifici.
AMBITI DI IMPIEGO
Tutti i tecnici abilitati alla progettazione di edifici e impianti
ARCHLINE.XP® ENERGY
CADLINE SOFTWARE SRL
Via Pelosa 78 - 35030 Selvazzano Dentro - PD
Telefono 0498974121
Fax 0498973782
info@cadlinesw.com
www.archline.it
DESCRIZIONE
Il software offre una serie di caratteristiche uniche
nella soluzione della certificazione o semplice determinazione del fabbisogno energetico di un edificio. L’input
grafico, vero CAD architettonico (disponibile anche
nella sua versione free), consente di gestire in modo
automatico, completo ed esatto le forme architettoniche tipiche che soluzioni a input numerico tabellare
o semi-cad non sono in grado di affrontare. Energy
Design e il componente per la progettazione energetica. Sviluppata in collaborazione con il dipartimento
di Fisica Tecnica dell’università di Cagliari consente al
progettista di valutare in modo completo, interattivo e
immediato il bilancio energetico dell’involucro edilizioarchitettonico e di intervenire su esso applicando
criteri di ottimizzazione energetica. Acoustic Design,
coerente con le indicazioni normative, integra le funzionalità di determinazione del fabbisogno energetico
a quelle di determinazione e classificazione acustica
degli edifici secondo le specifiche della nuova normativa. Energy Certificato è un componente in grado
di realizzare la certificazione energetica secondo le
disposizioni delle norme UNI-EN e tutte le più recenti
normative di settore. Il programma provvede automaticamente al controllo delle condizioni di verifica
dell’indice di prestazione energetica e al calcolo del
fabbisogno di acqua calda sanitaria. Verifica rispetto
alle trasmittanze limite, del rischio della formazione
di condensa e dei rendimenti energetici prescritti dalla
legge. Redazione, a partire dal progetto, della relazione
ex Legge 10, dell’Attestato di Qualificazione Energetica
e della Certificazione Energetica validata dal CTI.
TECNOLOGIA E METODO DI CALCOLO
La tecnologia BIM. Allineato alla sempre più necessaria
richiesta di integrazione tra le diverse competenze progettuali, utilizza la tecnologia Gear, basata sullo standard
XML, quale anello di congiunzione intelligente tra le diverse componenti.
REQUISITI DI SISTEMA
Sistema operativo Pentium IV o altro processore equivalente o superiore; RAM, minimo 1024 MB, raccomandata 2048 MB (in caso di Windows Vista); Hard Disk
di 400 MB; scheda grafica con risoluzione minima di
1280x1024; monitor minimo 17 pollici con risoluzione
1280x1024; Microsoft Office Excel 2007 o superiori.
COSTO. 490 euro (+IVA).
[Rassegna Software]
S 9/10
67
EC705 CERTIFICATO ENERGETICO
EDILCLIMA SRL
Via Vivaldi 7 - 28021 Borgomanero - NO
Telefono 0322835816
Fax 0322841860
commerciale@edilclima.it
www.edilclima.it
DESCRIZIONE
Il software consente la compilazione e la stampa
dell’attestato di certificazione energetica dell’edificio
o della singola unità immobiliare, in conformità alle
Linee guida per la certificazione energetica degli edifici
(D.M. 26/06/2009). Il programma può essere utilizzato
autonomamente senza l’ausilio di altri software e, con un
unico input, permette di effettuare il calcolo: della potenza invernale; dell’energia invernale conforme alle norme
UNI/TS 11300 parti 1 e 2; dell’energia utile estiva dell’involucro edilizio conforme alla norma UNI/TS 11300.
tuato tramite metodo analitico in conformità alla norma
EN 15316-4-3.
REQUISITI DI SISTEMA
Sistema operativo Windows XP, Vista, Seven; computer
con processore compatibile Intel Pentium o superiore;
512 MB di RAM; CD Rom. Scheda video VGA 1024x768
o superiore. Spazio su disco fisso: da 10 MB a 500 MB
in funzione dei moduli acquistati.
TECNOLOGIA E METODO DI CALCOLO
La modellazione dell’impianto con il software, consente di
gestire qualsiasi tipologia impiantistica. E’ inoltre possibile calcolare il fabbisogno di energia primaria dell’edificio,
tenendo conto di eventuali impianti a fonti rinnovabili per
la produzione di energia termica o elettrica. Il programma è
corredato da archivi di supporto esaurienti, costantemente
aggiornati e aggiornabili anche a cura dell’utente. E’ possibile utilizzare anche i moduli opzionali EC780 - Regione
Lombardia, per la compilazione automatica del file .XML
da elaborare con il software CENED+ ed EC712 - Solare
Termico, per il calcolo del contributo dei pannelli solari effet-
BM® CLIMA ENERGIA
BM SISTEMI SRL
Via Sacro Cuore 114/C - 97015 Modica - RG
Telefono 0932763691
Fax 0932459010
figurino@bmsistemi.com
www.bmsistemi.com
DESCRIZIONE
Software per la valutazione delle dispersioni termiche e
del fabbisogno di energia termica per il riscaldamento e
la produzione di acqua calda sanitaria, secondo gli adempimenti previsti da D.Lgs. 115/08, UNI EN 13790:2008 e
UNI/TS 11300 1-2:2008. Aggiornato al D.P.R. n. 59/09 e al
D.M. 158/09, il programma è stato dichiarato conforme alle
norme dal CTI.
TECNOLOGIA E METODO DI CALCOLO
Il programma consente di controllare le condizioni di
verifica dell’EPI; calcolare e verificare la prestazione
energetica EPe,invol; calcolare il fabbisogno mensile
specifico di acqua calda sanitaria (ACS), compresa la
68
S 9/10
[Rassegna Software]
percentuale prodotta da fonti rinnovabili; verificare
il rispetto delle trasmittanze limite, del rischio alla
formazione di condensa e dei rendimenti energetici
prescritti dalla legge; verificare la trasmittanza termica periodica per pareti opache verticali ed orizzontali; calcolare le prestazioni termiche dell’edificio in regime dinamico (UNI EN ISO 13786:2008);
compilare automaticamente la documentazione da
allegare al progetto; redigere, a partire dal progetto,
l’Attestato di Qualificazione Energetica e l’Attestato
di Certificazione Energetica, secondo le Linee guida
nazionali (D.M. 26 giugno 2009 n.158); redigere
le pratiche per le Detrazioni Spese Riqualificazione
Energetica del 55% secondo la Finanziaria 2008,
aggiornata ai parametri del 1° gennaio 2010; elaborare l’Attestato di Qualificazione Energetica degli edifici
in ottemperanza alle norme emanate in materia dalle
Regioni Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana,
Puglia e Lombardia.
DESIGNBUILDER
EVOLVENTE SRL
Via Dalton 56 - 41100 Modena - MO
Telefono 059260925
Fax 059250043
info@evolvente.it
www.evolvente.it
DESCRIZIONE
TECNOLOGIA E METODO DI CALCOLO
Strumento di analisi energetica principalmente utilizzato per edifici grandi e complessi. Il software, grazie
al motore di calcolo Energy Plus (E+), riesce a soddisfare i requisiti dettati dalla normativa vigente per la
certificazione energetica prevedendo, per gli edifici di
volumetria superiore ai 10.000 m3, l’utilizzo di strumenti basati su calcoli di tipo dinamico. L’azienda,
che da oltre 5 anni è distributore unico per l’Italia di
Design Builder, oltre a tradurre il software ha curato la
pubblicazione di una guida all’utilizzo scaricabile dal
web-site e, con cadenza mensile, organizza corsi per
fornire una conoscenza di base sull’uso corretto del
pacchetto. Il software verrà completato dal modulo
HVAC (in previsione di lancio) e si andrà ad aggiungere al modulo CFD ormai conosciuto e apprezzato fra
gli utenti e ricercatori italiani.
Il software offre la possibilità di scambiare dati dai
sistemi CAD al motore di calcolo Energy Plus tramite
vari formati tra cui gbXML. Grazie a questi standard
internazionali è possibile realizzare il modello tridimensionale dell’edificio senza alcun tipo di modellazione, importando direttamente il modello in tre
dimensioni. È possibile inoltre importare anche file
bidimensionali in formato DWG per poi estruderli e
modellarli a piacimento per ottenere l’edificio voluto.
Il software permette di simulare diverse situazioni in
regime dinamico, per poter così scegliere la migliore,
diventa quindi lo strumento ideale di collegamento fra
il progettista edile e il progettista impiantista.
EUCLIDE CERTIFICAZIONE ENERGETICA
GEO NETWORK SRL
Via Mazzini 64 - 19038 Sarzana - SP
Telefono 0187622198
Fax 0187627172
info@geonetwork.it
www.geonetwork.it
DESCRIZIONE
Software per la verifica delle dispersioni termiche, il calcolo del fabbisogno termico invernale ed estivo e per la
certificazione energetica secondo le ultime disposizioni di
legge. Con la nuova versione 2011, l’effettuazione di tutti
i calcoli, la redazione e stampa delle relazioni tecniche
e degli altri documenti, ivi compresi i calcoli connessi
alla climatizzazione estiva (UNI/TS 11300-3) e gli sgravi
fiscali è ancora più intuitiva, con l’interfaccia d’uso “user
friendly”. Il software è certificato dal C.T.I., conforme alle
norme UNI/TS (parte 1 e 2) e viene utilizzato a fini didattici.
TECNOLOGIA E METODO DI CALCOLO
Sulla base della tipologia di intervento selezionata, il sof-
tware effettua tutti i calcoli e le verifiche richieste secondo le ultime leggi e norme tecniche di riferimento (UNI/TS
11300 - Parte 1, 2 e 3). È inoltre conforme alla normativa
di diverse leggi regionali (es. regione Piemonte, Liguria
ecc.). Due diverse modalità di imputazione dei dati permettono di analizzare gli elementi disperdenti necessari
per i calcoli: input tabellare o input grafico (per importare
le planimetrie dell’edificio o dei locali). Il software provvede automaticamente ai controlli, alle verifiche e alla
redazione e la stampa (personalizzabile) di tutta la documentazione richiesta quali: relazione tecnica, relazioni
di calcolo, attestato di qualificazione o di certificazione
energetica, autodichiarazione, schede dei componenti e
delle strutture, disegni della stratigrafia, diagramma di
Glaser, scheda informativa per le detrazioni fiscali ecc.).
AMBITI DI IMPIEGO
Tutti i tecnici abilitati alla progettazione di edifici e
impianti agli stessi asserviti.
OPTIONAL
Windows 95 e versioni successive, 512 MB di memoria
RAM, 40 MB di spazio libero su HD. Altro: lettore di
CD- ROM, Porta USB, Internet Explorer. Aggiornamenti
costanti scaricabili dal sito web.
COSTO
325 euro (+IVA) fino al 31 dicembre 2010 con la garanzia “soddisfatto o rimborsato” entro 30 giorni dalla data
di attivazione della relativa licenza.
[Rassegna Software]
S 5/09
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EXCELLENT ENERGIA
INNOVARE24 Spa u.s. - Business Unit STR
Via Gramsci 36 - 46020 Pegognaga - MN
Telefono 03765521
Fax 0376550180
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www.str.it
http://excellent.str.it
e la redazione del certificato energetico, grazie
all’aggiornamento al D.P.R. n. 59 del 2 aprile 2009
(Linee Guida per la certificazione energetica), in
vigore dal 1° luglio, ed è applicabile anche a tutte
le Regioni che hanno legiferato su questa materia
con dispositivi propri, come il Piemonte e l’Emilia
Romagna. Con pochi passaggi, in modo chiaro e
preciso, eXcellent Energia (powered by AxEnergia)
permette di determinare i fabbisogni energetici e
di energia primaria specifici dell’involucro esterno
degli edifici, quello per la climatizzazione invernale
(Epinv), per la produzione di acqua calda sanitaria
(Epacs) e globale (Eptot), nonché la classe di
consumo globale, con la stampa del relativo attestato o certificato e il calcolo delle trasmittanze
termiche e del diagramma di Glaser, la verifica dei
TECNOLOGIA E METODO DI CALCOLO
Nato per gestire la tematica della certificazione limiti di legge, il calcolo della detrazione fiscale
energetica secondo il D.Lgs. n. 311/2006 e modi- del 55% e l’emissione dell’allegato A ed E. Inoltre,
fiche successive, il software consente il calcolo la stampa della relazione tecnica richiesta dal
D.Lgs. n. 311/2006 e la stampa in Excel personalizzabile con grafici, macro o semplici informazioni
aggiuntive.
DESCRIZIONE
La nuova versione del software eXcellent Energia
è aggiornata agli ultimi provvedimenti normativi e
legislativi in material di calcolo e redazione della
certificazione energetica, e ha ottenuto dal C.T.I. il certificato di conformità alla norma UNI TS 11300:2008
del motore di calcolo AxEnergia 2010. Il software, in
combinazione con le soluzioni Autodesk, si integra
perfettamente con Autodesk Revit Architecture 2010
e Autodesk AutoCAD 2010. Ciò consente ai progettisti
di recuperare i dati architettonici direttamente dal
progetto elaborato attraverso l’input grafico, oppure,
attraverso eXcellent Architect, permette di trasformare automaticamente i dati di AutoCAD immessi in un
disegno tridimensionale.
AMBITI DI IMPIEGO
PC Pentium o processore equivalente; 512 MB RAM
(consigliati 1024); HD 200 MB liberi; Interfaccia video
SVGA (risoluzione consigliata 1024x768 con caratteri piccoli); Monitor a colori; Mouse compatibile;
Stampante compatibile con Windows XP, Windows
Vista.
TERMOLOG EPIX 2
LOGICAL SOFT SRL
Via Garibaldi 253 - 20033 Desio - MB
Telefono 0362301721
Fax 0362301722
staff@logical.it
www.logical.it
DESCRIZIONE
Software per il calcolo dell’isolamento termico, per la
redazione della relazione tecnica (D.P.R. 59/2009) e per
la certificazione energetica degli edifici con riferimento
alle linee guida e alle procedure regionali. Il modulo
Impianti esegue il calcolo degli impianti di riscaldamento, il modulo Sfasamento valuta l’inerzia termica delle
strutture opache, i moduli Solare e Fotovoltaico eseguono il dimensionamento dei pannelli solari termici e fotovoltaici. Grazie al servizio gratuito Logical Autoupdate, il
programma viene costantemente aggiornato via internet
ad ogni variazione Normativa.
TECNOLOGIA E METODO DI CALCOLO
Il software adotta un’interfaccia grafica intuitiva, in modo
che il progettista abbia sempre visibile lo stato di avanzamento della relazione. Esegue secondo normativa
(D.Lgs. 192/2005, D.Lgs. 311/2006, D.P.R. 59/2009)
le verifiche dei fabbisogni termici invernale ed estivo
dell’involucro, delle trasmittanze delle strutture e dei
rendimenti dell’impianto termico per riscaldamento e
acqua calda sanitaria. La procedura di calcolo è stata
sviluppata con riferimento alle UNI TS 11300.
AMBITI DI IMPIEGO
Soluzione completa per la stesura della relazione tecnica per
70
S 9/10
[Rassegna Software]
gli edifici nuovi, la certificazione e la qualificazione energetica
per gli edifici esistenti. Grazie allo strumento Confronta è
possibile comparare diversi stati di calcolo e valutare i tempi
di ritorno di un possibile intervento di ristrutturazione.
REQUISITI DI SISTEMA
Sistema operativo Microsoft Windows 7/Vista/XP a 32 e
64 bit. Processore Pentium o superiore con almeno 1 Gb
di RAM. Spazio libero 1 GB di spazio libero sull’Hard Disk.
Lettore DVD, scheda Video SVGA 1024x768 o superiore,
Mouse Microsoft Windows compatibile.
COSTO. Da 680 euro (+IVA) compresa assistenza telefonica e manutenzione del software.
L10IMPIANTI
MC4SOFTWARE ITALIA SRL
Corso Corsica 7/53 - 10134 Torino - TO
Telefono 0113032370
Fax 0113032371
info@mc4software.com
www.mc4software.com
DESCRIZIONE
Software completamente tridimensionale certificato dal
Comitato Termotecnico Italiano. Nato come applicativo di
AutoCAD© è caratterizzato da un input interamente grafico che vi permette in ogni istante di verificare facilmente
la correttezza del progetto realizzato. Dalla definizione
della geometria dell’edificio, alla esplicitazione dell’impianto di riscaldamento ogni aspetto della certificazione viene trattato in maniera grafica. Inoltre gli archivi
completamente personalizzabili permettono all’utente
di creare un modello il più possibile fedele alla realtà.
TECNOLOGIA E METODO DI CALCOLO
sionamento di un campo di collettori solari termici per la
riduzione del fabbisogno termico come previsto dalle leggi
in vigore. Il modulo inoltre permette di calcolare il carico
termico per la climatizzazione estiva e invernale dell’edificio e di dimensionare l’impianto ad acqua (radiatori,
fan-coil, pannelli radianti) per il trattamento dello stesso.
REQUISITI DI SISTEMA
Processore Intel Pentium 4 o AMD Athlon da 2.2 GHz o
superiore oppure Processore Intel o AMD Dual Core da
1.6 GHz o superiore. Sistemi operativi Microsoft Windows
Vista (32/64 bit), Windows XP SP3.
COSTO
I calcoli relativi alla certificazione energetica sono conformi L10Impianti Std di 1700 euro
alla specifiche tecniche UNI/TS 11300 parti 1 e 2, nonché L10Impianti Pro di 2500 euro
all’errata corrige della parte 1 rilasciata il 22 luglio 2010.
Sviluppato in ambiente AutoCAD©, il software tridimensionale
vi permette di disegnare sia l’edificio che l’impianto termico
in esso installato, garantendo all’utente la possibilità di realizzare la certificazione di un edificio conforme all’originale.
AMBITI DI IMPIEGO
Il software può essere utilizzato per eseguire la certificazione energetica di edifici conformemente alla linee
guida nazionali o alle disposizioni delle regioni Piemonte,
Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna. Inoltre è possibile
eseguire le verifiche di legge conformi al D.Lgs. 192/05 e
S.M.I. ed alle suddette Leggi Regionali, compreso il dimen-
EBA 2 - EFFICIENT BUILDING ANALYSIS
ROCKWOOL BUILDING SCHOOL
Via Londonio 2 - 20154 Milano
Telefono 0234613241
Fax 0234613362
info@rw-buildingschool.it
www.rw-buildingschool.it
DESCRIZIONE
Il nuovo software può essere utilizzato per diversi scopi:
corretta impostazione del progetto architettonico attraverso utili consigli (calcolo Multi zona); certificazione energetica e Legge 10; diagnosi energetica;
calcolo del pay-back period sugli interventi di miglioramento.
TECNOLOGIA E METODO DI CALCOLO
L’impostazione del progetto è duplice: grafica, con
importazione diretta di file CAD e tabellare attraverso
l’utilizzo di semplici schede. Il software di calcolo si
basa sulle metodologia di calcolo delle UNI/TS 11300
(parte 1 e 2) ed è stato sviluppato in collaborazione
con il Dipartimento B.E.S.T. del Politecnico di Milano.
AMBITI DI IMPIEGO
Il software procede nell’analisi dell’edificio secondo
la logica progettuale di un edificio ad alta efficienza:
inseriti i dati d’involucro è possibile fare uno screening dettagliato delle prestazioni ed effettuare il
percorso a ritroso migliorando alcune scelte (posizionamento e prestazione degli infissi, miglioramento delle strutture opache, orientamento). Si osserva
in tempo reale il cambiamento del fabbisogno utile,
comprendendo fino in fondo il senso delle scelte
progettuali. Conclusa questa prima fase sull’involucro si procede con l’analisi impiantistica, strutturata
per guidare anche gli utenti meno esperti fino alla
stampa dell’attestato e della Legge 10. È possibile
inoltre effettuare una diagnosi, utilizzando i parametri reali d’utilizzo dell’edificio e una stima economica
degli interventi di miglioramento calcolando il loro
pay-back period. Assieme ai documenti ufficiali viene
prodotto anche un report con tutti i dati e grafici del
progetto, personalizzabile dagli utenti con loghi e
colori. Il software è accompagnato da un manuale
che oltre a contenere la spiegazione d’uso di affronta
molti aspetti della progettazione energeticamente
efficiente.
XCLIMA EUROPE
WHIZZY Srl
Via Castel Villsegg 14 - 39042 Bressanone - BZ
info@xclima.com
www.xclima.com
DESCRIZIONE
n. 412. ProCasaClima 2009: strumento di analisi
per effettuare il calcolo dell’efficienza complessiva
dell’edificio (energia primaria), che tiene conto anche
del fabbisogno di energia per la produzione di acqua
calda sanitaria. Nel caso di utilizzo di materiali edili
particolarmente ecologici, lo strumento permette
anche la valutazione CasaClima Nature. StratiX: applicativo di calcolo che consente la creazione di stratigrafie composte da strati termicamente omogenei.
MatiX: strumento che consente di creare vari archivi
TECNOLOGIA E METODO DI CALCOLO
di materiali personalizzati. Sono presenti inoltre una
Per utilizzare la piattaforma si deve semplicemente serie di archivi tra cui: Materiali UNI, database di
disporre di una connessione internet e di un browser materiali costruttivi, suddivisi per categorie; Materiali
compatibile (preferibilmente Google Chrome, Firefox Röfix; dati climatici Province Italia.
e Safari). Non è necessaria alcuna installazione: il
sistema è sempre aggiornato, immediatamente operativo, utilizzabile da un qualsiasi sistema operativo e
sicuro grazie alla modalità di lavoro criptata. È possibile
accedere da qualunque luogo utilizzando vari supporti.
L’iscrizione e l’utilizzo di vari applicativi e funzionalità
di base è gratuito. L’ambiente è in continua evoluzione
ed ogni aggiornamento viene reso disponibile senza
necessità di alcuna azione da parte dell’utente.
Piattaforma web aperta a molteplici realtà (istituti
di ricerca, università, produttori e professionisti del
settore edile) e in grado di presentarsi come luogo
d’incontro e condivisione di know-how. Nell’ambiente
web, le diverse esperienze e competenze professionali
si incontrano e si concretizzano in strumenti applicativi di analisi e calcolo, relativi al tema del risparmio
energetico negli edifici, all’utilizzo di fonti energetiche
rinnovabili e più in generale alla tutela dell’ambiente.
AMBITI DI IMPIEGO
Gli applicativi disponibili sono molteplici. DOCETpro
2010: strumento di simulazione a bilanci mensili
finalizzato alla certificazione energetica degli edifici
di nuova costruzione ed esistenti, per tutte le destinazioni d’uso riportate nel D.P.R. 26 agosto 1993,
Contributi a cura di
STEFANO BERNUZZI
LIZ MEDDINGS
GRAZIANO SALVALAI
Laureato in Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università di
Pavia, ha ottenuto un Master di specializzazione all’Accademia di
Belle Arti di Brera. Giornalista dal 2007, cultore della materia in Storia dell’Architettura Contemporanea al Politecnico di Milano, è stato responsabile del portale di architettura e design www.archinfo.
it, redattore dei siti www.domusweb.it, della rivista Domus e www.
undo.net, collaboratore free lance del settore architettura della rivista Mousse Magazine e curatore di mostre di arte contemporanea.
Ingegnere meccanico, professionista accreditato e perito per la valutazione e certificazione secondo il sistema BREEAM. Lavora per Ove
Arup & Partners con sede a Bristol, Gran Bretagna. La sua attività è
specializzata in particolare sul low carbon design e progettazione sostenibile. La sua esperienza lavorativa si è sviluppata in settori diversi quali l’istruzione, gli sviluppi residenziali e ad uso misto.
Ingegnere e dottore di ricerca in Ingegneria dei sistemi edilizi. Il suo
campo di ricerca riguarda l’innovazione tecnologica sostenibile con
particolare attenzione all’integrazione edificio – impianto e alle
strategie di raffrescamento naturale in clima mediterraneo.
Collabora con diverse società d’ingegneria nel campo dell’efficienza
energetica e della sostenibilità ambientale. Partecipa inoltre alla
realizzazione di edifici sperimentali sviluppati dal Politecnico di Milano. È esperto in simulazioni energetiche dell’edificio.
MATTEO BRASCA
Ingegnere edile-architetto e dottore di ricerca in Sistemi e Processi
Edilizi, lavora come libero professionista nel campo dell’innovazione
sostenibile. Collabora con società di ingegneria e produttori di sistemi per facciate ventilate in qualità di progettista e project manager.
É autore di pubblicazioni tecnico-scientifiche e del manuale “Progettare e costruire con il fibrocemento” edito da Il Sole 24 ORE.
ITALO MERONI
Responsabile del Reparto di Fisica delle Costruzioni di ITC-CNR (Istituto
per le Tecnologie della Costruzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche), Capo Progetto Dipartimento Sistemi di Produzione del CNR, Presidente di IRcCOS (Istituto di Ricerca e certificazione per le Costruzioni
Sostenibili) e membro del board di SBA (Sustainable Building Alliance).
ANDREA MORO
Ingegnere e Dottore di ricerca. Dirige la società Flux Studio SA [www.
fluxstudio.ch] che si occupa di consulenza e progetto sui temi ambientali, energetici e acustici per interventi che richiedono prestazioni elevate ed un approccio integrato e armonioso tra le diverse
competenze. Docente incaricato e Assegnista di ricerca presso il
BEST al Politecnico di Milano. Docente presso la SUPSI [Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana], DACD [Dipartimento Ambiente Costruzioni e Design], Lugano.
Architetto, svolge la propria attività professionale e di ricerca nel campo della certificazione dell’edilizia sostenibile. È Presidente dell’associazione iiSBE (international iniziative for a Sustainable Built Environment) del suo chapter nazionale iiSBE Italia. È membro dello Steering
Committee Protocollo ITACA come referente tecnico scientifico. Partecipa alle attività di gruppi di lavoro internazionali promossi dall’UNEP
(United Nations Environmental Program) e dalla Sustainable Building
Alliance. È promotore e referente del marchio di certificazione nazionale ESIt (Edilizia Sostenibile Italia). È stato il coordinatore esecutivo
delle linee guida per la sostenibilità ambientale dei villaggi olimpici in
occasione dei giochi invernali di Torino 2006.
SILVIA GHIACCI
SABRINA PIACENZA
Architetto, titolare dello Studio di Pianificazione Urbana, esercita la
propria attività in Milano nel campo della progettazione architettonica e urbanistica. Si occupa di riqualificazione urbana e di Piani urbani del Traffico, ha pubblicato libri e articoli su riviste specializzate.
Dal 1998 collabora con il Politecnico di Milano e con alcune società
private in qualità di docente di corsi di formazione sul software AutoCAD di Autodesk.
Architetto, si è laureata in Architettura al Politecnico di Milano nel
2002, presso il quale, dal 2005, è cultore della Materia di Storia
dell’Architettura Contemporanea. Dal 2004 svolge attività redazionale collaborando con alcune riviste quali d’Architettura, Recuperare l’Edilizia, Arketipo-Il Sole 24 ORE e con il portale di architettura
e design www.archinfo.it. Ha pubblicato con Motta Architettura la
collana Architetture d’autore e, in particolare, i volumi Interni, Loft e
Attici, Ville e Cottage, Giardini e piscine.
LUCA PIETRO GATTONI
MARTA MARIA SESANA
Laureata in Ingegneria Edile-Architettura nel 2006 presso il Politecnico di Milano, Polo regionale di Lecco. Iscritta al dottorato di
ricerca in Ingegneria dei Sistemi Edilizi presso il Dipartimento Best,
Politecnico di Milano, attualmente è Ph.D. student researcher presso il Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems, all’interno del
gruppo Solar Buildings, dove opera nel campo dell’innovazione tecnologica sostenibile in ambito residenziale.
ALESSANDRO SPECCHER
Collabora con il Green Building Council Italia da quando il progetto
era ancora in fase embrionale, attualmente copre il ruolo di responsabile sviluppo e formazione dell’associazione. Vanta numerosissime collaborazioni sia in campo formativo: università e aziende
leader nel settore dell’edilizia, che informativo: partecipazione a
conferenze nazionali e internazionali. Il suo lavoro lo porta molto
spesso a Washington, USA, sede di USGBC. In collaborazione ad un
team statunitense ha analizzato le performance energetiche della
prima scuola LEED certificata in Europa.
Gli inserzionisti
ADESITAL SPA
Via XX Settembre 12/14
41040 Ubersetto di Fiorano (Modena)
Tel. 0536927511
www.adesital.it
EDILTECO SPA
Via dell’Industria 710
41038 San Felice S/P (Modena)
Tel. 053582161
www.edilteco.com
LATERLITE SPA
Via Correggio 3
20149 Milano
Tel. 0248011962
www.leca.it
NEMETSCHEK ITALIA SRL
Via Brennero 322
38121 Trento
Tel. 0461430430
www.nemetschek.it
AUTODESK SPA
Milanofiori - Strada 4 Palazzo A5
20090 Assago (Milano)
Tel. 0257519909
www.autodesk.it
ERACLIT VENIER SPA
Via dell’Elettricità 18
30175 Portomarghera (Venezia)
Tel. 041929188
www.eraclit.biz
KME ITALIA SPA
Via dei Barucci 2
50127 Firenze
Tel. 05544111
www.kme.com
NOVELIS ITALIA SRL
Via Vittorio Veneto 106
20091 Bresso (Milano)
Tel. 02614541
www.novelis.com
BRIANZA PLASTICA SPA
Via Rivera 50
20048 Carate Brianza (Monza-Brianza)
Tel. 036291601
www.brianzaplastica.it
FASE ENGINEERING SRL
Via Talete 10/10
47122 Forlì (Forlì-Cesena)
Tel. 0543798472
www.fasenet.it
INFINITY MOTION SRL
Piazza Risorgimento 1
20048 Carate Brianza (Milano)
Tel. 0362992018
www.infinitymotion.com
SIK A ITALIA SPA
Via Luigi Einaudi 6
20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel. 0254778111
www.sika.it
DIASEN SRL
Zona Industriale Berbentina 5
60041 Sassoferrato (Ancona)
Tel. 07329718
www.diasen.com
GRUPPO IMAR SPA
Via Statale 82
25010 Ponte S. Marco (Brescia)
Tel. 0309638111
www.gruppoimar.it
IVAS INDUSTRIA VERNICI SPA – GRUPPO IVAS
Via Bellaria 40
47030 San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena)
Tel. 0541815811
www.gruppoivas.com
SOLAVA SPA
Via della Fornace 18 - Loc. Matassino
52026 Piandiscò (Arezzo)
Tel. 0559156556
www.solava.it
EDILCLIMA SRL
Via Vivaldi 7
28021 Borgomanero (Novara)
Tel. 0322835816
www.edilclima.it
HABITAT LEGNO SPA
Via G. Sora 22
25048 Edolo (Brescia)
Tel. 0364773511
www.habitatlegno.it
KNAUF – SISTEMI COSTRUTTIVI
Località Paradiso
56040 Castellina Marittima (Pisa)
Tel. 05069211
www.knauf.it
UMICORE BUILDING PRODUCTS ITALIA SRL
Via Riccardo Lombardi 19/16
20153 Milano
Tel. 024799821
www.vmzinc.it
HOLCIM ITALIA SPA
Via Volta 1
22046 Merone (Como)
Tel. 031616111
www.holcim.it
MAPEI SPA
Via Cafiero 22
20158 Milano
Tel. 02376731
www.mapei.it
WIENERBERGER SPA
Via Ringhiera 1
40027 Mordano - Fraz. Bubano (Bologna)
Tel. 054256811
www.wienerberger.it
HOLZBAU SPA
Via A. Ammon 12
39042 Bressanone (Bolzano)
Tel. 0472822666
www.holzbau.com
MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE B.V.
Via Colleoni 7
20041 Agrate Brianza (Milano)
Tel. 03960531
www.mitsubishielectric.it