Ottobre - Sant`Ambrogio

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Ottobre - Sant`Ambrogio
UA{AVOCE
dalle due torri
InformatoredellaBasilicadi Sant'Ambrogioin Milano
Piazza Sant'Ambrogio, 15 - Tel. 02/86450895 - Fax 8693839
- E-mail:santambrogio@chiesadimilano.it
- N. C.C.P.26958207
Sito:www.santambrogio-basilica.it
ORARI SS. MESSE
Prefestive: S. Nicolao: ore 17.30
inBasilica: ore 18.30
Festive:
Feriali:
in Basilica: ore 8.00 - 10.00 - 11.00 (Capitolarein
lingua latina) - 12.15 - 18.00 - 19.00
( l e m e s s ed e l l e 1 1 . 0 0 e 1 8 . 0 0 s o n o
sospesein luglio e agosto)
17.15Vespri
in Basilica: ore 8.00 - 9.00 - 18.30
(la messadelle 8.00 è sospesail sabato)
ORARI SS. CONFESSIONI
Tutti i giomi dalle 7.30 alle 9.30 e dalle 17.30alle 19.00
INDIRIZA E NUMERI DI TELEFONO DEI SACERDOTI
Mons.ERMINIO DE SCALZI, AbateParroco
PiazzaS. Ambrogio, 15
Tel. 02.863866
Mons. BIAGIO PIZZI, Arcrprete
PiazzaS. Ambrogio, 15
TeI.02.86451300
Don UMBERTO OLTOLINI
PiazzaS. Ambrogio, 15
Tel. 02.72010716
Mons. GIOVANNI MARCANDALLI
PiazzaS. Ambrogio,2l
Tel. 02.72095730
Mons. ANTONIO PAGANINI
residentein S. Bernardino alle Monache,
ViaLanzone,13
Tel. 02.86451948
Don DAVIDE CARCANO
P.za S. Ambrogio, 25
Tel. 3476969360
oîToBBD2009
LA SFIDA E,DUCATIVA
Sto leggendo in questi giorni un libro dal titolo
"La sfida educativa" edito da Laterza da cui ho
tratto alcuni spunti per questa conversazione.
Sembra che la nostra società abbia abdicato
al suo compito educativo.
Viviamo in una società dove pare che tutto sia
possibile indifferentemente, dove qualsiasi idea
o stile di vita sembra avere lo stesso valore.
dove i desideri diventano diritti, I'estetico prende il posto dell'etico, la tecnologia produce una
quantità enorme di rnezzi, disinteressandosi
dei fini.
Sul Corriere del 25 settembre scorso ho letto
cose che mi hanno fatto pensare.
A Milano c'è una struttura - unica nel suo genere - l'Ospedale Fatebenefratelli che fa un lavoro
specifico sull'abuso di alcool tra i giovani sotto
i 1ó anni.
Si leggeva: "8 milioni e rnezzo di italiani sono a
rischio-abuso: tra questi 750 mila adolescenti.
Letà media del primo bicchiere è 1,2 anni e
mezzo; il54,60/o dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni
ha già provato almeno una sbornia pesante ...
Ragazzini delle medie che bevono nei bagni di
scuola e appena escono di casa il mattino. In
alcuni casi a 13 anni si notano già i segni dell'alcolismo. E tutto è giocato sulla catena: trasgressione,sesso,festa, conquista".
Il "Corriere della Sera" del 30 settembre portava questa notizia: "su 70 adolescenti alcolisti,
assistiti dal Fatebenefratelli, le donne rappresentano il 66 per cento. E poi ci sono le bulle, le
drogate, le baby-squillo ... ragazzine delle
medie e delle superiori che offrono prestazioni
sessuali ai compagni in cambio di cellulari
(iPod, accessori firmati). Esiste un tariffario e
sui cellulari ci si scambia il book delle giovani:
chi fa cosa!".
Ai genitori, ma anche a me, questo sembra
impossibile, ma basta fare un giro il sabato
pomeriggio nel centro di Milano e ci si rende
conto.
Non voglio dare una visione generalizzata e
pessimistica dei nostri ragazzi, voglio dire che
"se lasciati a loro stessi essi sono destinati a
cadere vittime dei propri desideri senza fine".
Ci sono inoltre, per fortuna, anche educatori
che esercitano con entusiasmo e passione la
loro responsabilità educativa, donando fiducia
e gioia di vivere, capaci, per il bene deiragazzi,
di dire anche dei no.
E ci sono p:ure ragazzi e giovani (e sono la più
parte) ancora capaci di appassionarsi allo studio, che donano parte del loro tempo in azioni
di volontariato.
2 UNAVOCE dalle due torri
Sono di ritorno da Lourdes, dove 150 giovani
hanno preso l'impegno di servire i malati,
Tuttavia, oggi, forte è la sfida educativa: è difficile educare senza avere in mente un modelIo di uomo, di esperierrza umana, che sappiano costituire un fine per cui vale la pena
di impegnarsi. Per questo occorrono "maestri
capaci di educare", consapevoli che ogni "autorità educativa" (genitori, insegnanti, sacerdoti,
...) non può educare se non è accompagnata da
una "autorevolezza" che sa dare le ragioni di
ciò che deve proporre e che, per prima, vive
quanto richiede all'educando.
Occorre promuovere "una alleanza educativa" fra scuola, famiglia, comunità cristiana,
mass-media. Un antico proverbio africano dice
che per generare un figlio occorrono due genitori, ma per farlo crescere ed educare c'è bisogno dell'intero villaggio.
Occorre, inoltre, promuovere una crescita
arrnonica del ragazzo. Essa comporta:
L'educazione della intelligenza e alla intelligenTa
Si tratta di educare nei ragazzi la capacità
intellettuale di ascolto, di interrogazione, di
argomentazione. Bisogna che non si fermino
all'informazione, all'uso strumentale del computer. Occorre educarli al "rigore scientifico"
ma anche alla complessità dei saperi, al senso
critico.
L'educazione del desiderio e dell'affettività
Il mondo degli affetti è determinante nella vita
di una persona: questo deve renderci consapevoli che un vissuto affettivo che si riducesse ad
una reattività semplicemente emozionale ed
estranea alla vita dell'intelligenza (cioè spontaneistica e incontrollata) non costruirà una personalità equilibrata. Sensibilità e intelligenza,
cuore e mente devono procedere insieme.
Oggi I'esperienza emotiva è eccitata e sowaccaricata da un volume spropositato di sollecitazioni immaginative, di sensazioni eccessive, di
impressioni forti.
L' educazione della lib ertà
Educare la libertà significa liberare la libertà
dalla disastrosa idea di esseretutto e solo potere di scelta e non anche capacità di adesione al
bene; non è possibile educarsi alla libertà senza
ar,vertire il legame che la propria ha con quella
degli altri e di tutti gli altri.
L'educazione alla fede
Compito specifico della comunità cristiana è
l'educazione alla fede che richiede però una
previa consistenza umana della persona. Si
tratta di educare "il figlio di Dio" che vive in
ogni ragazzo e portarlo alla scuola del Vangelo, per acquisire la mentalità, lo stile di vita, i
criteri di giudizio propri del Signore Gesù.
+ Erminio De Scalzi
PROGRAMMA del MESE DI OTTOBRE 2OO9
4 Domenica
Ore 11: riprende la Messa Capitolare cantata in latino e alle ore 17 il canto
dei Vespri con la benedizione eucaristica.
7 Mercoledì
Ore 9.30: presso la cappella dell'Oratorio riprende la Lectio Divina guidata da
Mons. Giovanni Marcandalli.
8 Giovedì
Alle ore 10.30,in Basilica, S. Messa nell'anniversario dei defunti
nell'incidente dell'aeroporto di Linate. Celebra S. Ecc. Mons. Luigi Stucchi.
1l Domenica Alle ore 10: S. Messa di accoglienza deiragazzi di 3a elementare.Seguirà l'incontro dei genitori e il pranzo.
18 Domenica Festa della dedicazíonedel Duomo di Milano, Dopo la Messa delle 10, incontro dei genitori della 4a elementare in Oratorio.
20 Martedì
Alle ore 21, presso la sala S. Ambrogio, catechesiper gli adulti.
25 Domenica Giornata missionaria. Beatificazione di Don carlo Gnocchi in Duomo. Dopo
la Messa delle 10 incontro in oratorio dei genitori della 5a elementare.
27 Martedi
ore 10: in Basilica, incontro del clero diocesano. ore 21: nella sala s.
Ambrogio catechesiper gli adulti.
I Domenica
ore I 1: solenne pontificale presieduto da Mons. Erminio De scalzi, in onore
di tutti i Santi.
UNAVOCE dalle due toni E
LA CATECHESIPER GLI ADURI 2OO9
QUALE FUTURO PER IL CRISTIANESIMO
" ScRUTANDoileunoRA"
Relatore.' Mons. Giovanni Marcandalli
Ore 2l: Sala S. Ambrosio
C'è in giro molto lamento, tanto pessimismo
per il futuro, soprattutto per il cristianesimo.
Come se la terra fosse grigia, i cieli incolori,
le case orami disabitate dallo Spirito. Non è
forse perché siamo superficialmente fermi
alla crosta delle cose e della vita?
Siamo seîzà stupore per il vento dello Spirito
che soffia ancora oggi per fessure segrete.
Proviamo ad aprire gli occhi per vedere ... i
frammenti di bene, i germogli di speranza, le
scintille evangeliche, "i fili d'erba nella steppa
ancora oggi ... il Regno di Dio che germoglia
nel segreto" ...
Presento ora le tematiche che potranno essere
oggetto di riflessione nei cinque incontri programmati.
2o - Marted\ 27 Ottobre - Un cristianesimo
meno legato alle strutture, più radicato nelle
coscienze; non più un atto di conformismo
sociale ma di libertà personale. Un cristianesimo "non più di massa ma di minoranza: una
minoranza creatrice ...".
1'- Martedì 20 Ottobre - Introduzione: Custodire la memoria, abitare il presente e sognare il
futuro: paure e speranze. Cosa vediamo nel
futuro: "Un mandorlo fiorito" (annuncio di speîarrza o "una pentola bollente" (segno di distruzione?)(Ger. 1,11).
5' - Martedì 24 Novembre - Ho fatto un sogno
... come sogno la Chiesa del futuro, libera e
presente nella società secolarizzata. E ogni
giorno ricomincio ... il Dio fedele mi precede ...
e Cristo vi dispiega la potenza della sua resurrezione. Sempre nel segno della croce.
3'- Martedì 10 Novembre - Un cristianesimo
in una società pluralista e secolarizzata in dialogo con altre confessioni, altre religioni, altre
culture.
4' - Martedì 17 Novembre - Al di là delle valutazioni statistiche, le nuove sfide del mondo e
Ie nuove risorse della fede. Non ci rassegniamo
al fatto che la Chiesa possa rimanere un "serbatoio immenso di energie non utilizzate".
Il Rosario:
scuola di silenzio e contemplazione
Occorre fare esperienza in prima persona
della bellezza e della profondità di questa
preghiera, semplice ed accessibile a tutti. E'
necessario anzitutto lasciarsi condurre per
mano dalla Vergine Maria a contemplare il
volto di Cristo: volto gioioso, luminoso, doloroso e glorioso. Chi, come Maria e insieme
con Lei, custodisce e medita assiduamente i
misteri di Gesù, assimila sempre più i suoi
sentimenti e si conforma a Lui.
Il Rosario è scuola di contemplazione e di
silenzio. A prima vista, potrebbe sembrare
una preghiera che accumula parole, difficilmente quindi conciliabile con il silenzio che
viene giustamente raccomandato per la
meditazione e la contemplazione. In realtà,
questa cadenzata ripetizione dell'Ave Maria
non turba il silenzio interiore, anzi,Io richiede e lo alimenta. Analogamente a quanto
awiene per i Salmi quando si prega la Liturgia delle Ore, il silenzio affiora attraverso Ie
parole e le frasi, non come un vuoto, ma
come una presenza di senso ultimo, che trascende le parole stessee insieme con esse
parla al cuore. Così, recitando Ie ,4veMaria
occorre fare attenzione a che le nostre voci
non "coprano" quella di Dio, il quale parla
sempre attraverso il silenzio, come "il sussurro di una brezza leggera" (1 Re 19,12).Quanto è importante allora curare questo silenzio,
pieno di Dio, sia nella recita personale che in
quella comunitaria! Anche quando viene pregato, come oggi, da grandi assembleee come
UNA VOCE dalle due torri
ogni giorno fate in questo Santuario, è necessario che si percepisca il Rosario come preghiera contemplativa, e questo non può awenire se manca un clima di silenzio interiore.
Vorrei aggiungere un'altra riflessione, relativa alla Parola di Dio nel Rosario, particolarmente opportuna in questo periodo in cui si
sta svolgendo in Vaticano il Sinodo dei
Vescovi sul tema: "La Parola di Dio nella vita
e nella missione della Chiesa". Se Ia contemplazione cristiana non può prescindere dalla
Parola di Dio, anche il Rosario, per essere
preghiera contemplativa, deve sempre emergere dal silenzio del cuore come risposta alla
Parola, sul modello della preghiera di Maria.
A ben vedere, il Rosario è tutto intessuto di
elementi tratti dalla Scrittura. C'è innanzitutto l'enunciazione del mistero, fatta preferibilmente, come oggi, con parole tratte dalla
Bibbia. Segue ll Padre nostro: nell'imprimere
alla preghiera I'orientamento "verticale", apre
l'animo di chi recita il Rosario al giusto atteggiamento filiale, secondo l'invito del Signore:
"Quando pregate dite: Padre..." (Lc ll,2). La
prima parte dell'Ave Maria, tratta anch'essa
dal Vangelo, ci fa ogni volta riascoltare le
parole con cui Dio si è rivolto alla Vergine
mediante I'Angelo, e quelle di benedizione
della cugina Elisabetta. La seconda parte
dell'Ave Maria risuona come la riposta dei
figli che, rivolgendosi supplici alla Madre,
non fanno altro che esprimere ia propria adesione al disegno salvifico, rivelato da Dio.
Così il pensiero di chi prega resta sempre
ancorato alla Scrittura e ai misteri che in
essavengono presentati.
(dalla meditazione del S. Padre Benedetto XVI nel
Santuario di Pompei,domenica 19/10/2008).
PER LA BUONA CONSERVAZIONEDEI CORPI
DI S. AMBROGIO E DEI SS. GERVASIOE PROTASIO
Nel 1989 ho partecipato all'intervento di
La scelta si è rivelata corretta in quanto
pulizia e di consolidamento delle reliquie
dopo venti anni non sono più comparse
dei Santi Ambrogio, Protasio e Gervasio in
sulle reliquie ossee segni di muffe.
quanto erano ricoperte di uno strato di
Considerando, però, il lungo tempo operatimuffa verdastra causata dall'umidità stagnante all'interno
della teca.
Al fine di evitare il
ripetersi del fenomeno si ritenne opportuno progettare, realizzare ed installare
un'apparecchiatura
molto semplice come
concezione, ma risultata alla fine molto
affidabile, per immettere aria molto secca
all'interno della teca.
mantenendola in leggera sovrappressione,
in modo da evitare
l'infiltrazione di aria
L'urna di argento e di cristallo (sec. XIX) con le yenerate spoglie
di S. Ambrogio e dei Santi Geruasio e Protasio
umida al suo interno.
UNA VOCE dalle due torri
vo, in occasione dei lavori che si stanno
effettuando nella cripta, mi sono fatto promotore della realizzazione di un' apparecchiatura di nuova concezione totalmente
automatizzata. La ditta che la sta realizzando è la Basso-Ricci di Crema. La funzione
di questa apparecchiatura è quella di prelevare aria dall'ambiente, filtrarla per eliminare il pulviscolo , farla passare attraverso
uno strato di gel di silice, una sostanza che
assorbe l'umidità presente nell'aria, ed
inviarla, infine, sotto leggera pressione
all'interno della teca.
In questa nuova apparecchiatura è presente
una sonda che "legge" l'umidità presente
nell'aria che viene immessa nella teca.
Quando si supera il valore prefissato di umidità, un sistema di controllo sospendetemporaneamentel'immissione dell'aria e si
awia il ciclo di rigenerazione del gel di silice. Quando la sostanzadisidratante è totalmente rigenerata, si riprende l'immissione
di aria nella teca. Lapparecchiatura è dotata
di numerosi controlli tra cui quello di controllo della pressione, del flusso dell'aria e
della temperatura di rigenerazione del gel di
silice. Qualora si verifichi qualsiasi anomalia di funzionamento, tutta l'apparecchiatura va in blocco e si sospende immediata-
5
mente l'immissione dell'aria. Contemporaneamente, viene inviato un messaggio, via
sms, al responsabile della gestione che interviene sul posto per verificare la causa che ha
causato il blocco dell'apparecchiatura.
Nel quadro degli interventi in corso d'opera
all'interno della cripta, si prevede anche di
effettuare L,!.n"restqLro" delle reliquie per cercare di eliminare l'aspetto "lucido" che attualmente presentano. II lucido è causato dalla
resina che fu utilizzata nel 1989per consolidare le reliquie osseedei tre Santi, indebolite dall'attacco delle muffe e dal passare del tempo.
Dopo venti anni, però, la resina ha perso I'originario aspetto opaco conferendo alle reliquie
un aspetto lucido. L'intewento di opacizzazione delle reliquie sarà effettuato con estrema
delicatezza ricotendo alla asportazione di un
microscopico strato superficiale di resina
mediante sabbiatura con neye di anidride carbonica. Questa tecnica particolare è stata già
impiegata con successoper la pulitura di affreschi e di altre opere d'arte. A garanzia che l'intervento non arrechi danni alle reliquie, sono
state effettuate delle prove, che hanno avuto
esitopositivo, stt provini appositamentepreparati con la medesima resina impiegata per il
con soli damento delle r eliquie.
Dott. Giovanni Modica
I LAVORI DI RESTAURO
NELLA CRIPTADI S. AMBROGIO
Nel gennaio del 1864,nel quadro delle grandi
opere per la basilica promosse da Mons.
FrancescoMaria Rossi (1800-1883)vennero
effettuate ricerche per il ritrovamento dei
corpi dei Santi Ambrogio, Gervaso e Protasio, di fatto rinvenute in un urna di porfido
rosso, collocata sotto I'altare d'oro di Volvinio. Lapertura e la ricognizione dell'urna è
avvenuta fra I'agosto e il settembre del 1871.
I lavori. effettuati sotto la direzione dell'architetto Gaetano Landriani, compresero la
realizzazione della cella sotto l'altare d'oro di
Volvinio: trailrnarzo e il settembre del 1870,
il ciborio e I'altare vengono spostati da sini-
stra a destra per allinearsi con la navata della
chiesa, il ciborio viene sollevato di circa un
metro e fatto ruotare di alcuni gradi per un
allineamento perfetto con la basilica.
Nel 1897, quindicesimo centenario della
morte di S. Ambrogio, fu inaugurata la cella
realizzata sotto il ciborio, dove le reliquie dei
santi Ambrogio, Gervaso e Protaso, vengono
ricomposte nell'urna in argento e vetro,
opera di Ippolito Marchetti e Giovanni
Lomazzi. La cella è realizzata in conci monolitici di sienite bocciardata e pietra di Moltrasio scaipellinata fine. Un percorso esterno
concentrico accoglie urne e sarcofagi in gra-
UNAVOCE dalle due toni
nito. La pavimentazíone viene realizzata in
bitume per controllare la falda acquifera.
Oggi i materiali porlano i segni del tempo. I
conci in pietra presentano fenomeni di alterazione dovuti a depositi di polveri, incoerenze, lacune con riempimenti cementizi, spigoli
con degradi dovuti a usura e rotture meccaniche, fori e inserti metallici, fili con chiodi
di fissaggio ossidati, sigillature siliconiche
degradate.
La pavimentazione in bitume presenta vistose riprese cementizie realizzate a copertura
di tubature dell'impianto di riscaldamento
realizzato negli anni sessanta del secolo scorso. La pavimentazione risulta compromessa
anche da impronte nella superficie bituminosa provocate da corpi pesanti, oggi rimossi.
Limpianto di illuminazione è costituito da
elementi materialmente ed esteticamente
invasivi.
I lavori in fase di attrazione
prevedono la
rimozione della pavimentazione in bitume. I
sondaggi hanno rivelato che il manto di bitume appoggia su un fondo di quattro strati di
mattoni pieni, sui quali verrà posata una
nuova pavimentazione in lastre di pietra di
Moltrasio.
Una volta rimossi dalle pareti in pietra inser-ti
cementizi e metallici e sigillature siliconiche
alterate, si procederà con pulizia e lavaggio
delle superfici con impacchi di acqua.
Sulle superfici intonacate del camminamento
esterno, previa la rimozione di fili, inserti
metallici e pulitura generale con scope e
spazzole di saggina, verrà applicato un intonachino ai silossani colorato, così da evidenziare crornaticamente le urne in granito.
Anche il sistema di illuminazione con lampade a incandescenza sarà completamente
smantellato e verrà installato un nuovo
impianto con lampade Led, meno invasivo e
più efficiente del precedente.
Arch. Ercole Ceriani
UN SALUTOE UN BENVENUTO
I1 Saluto è per Suor Amanda Bosetti, che lascia la comunità delle suore Minime del Sacro
Cuore di piazza S. Ambrogio 21, dove ha svolto l'incarico di superiora per 6 anni, per andare
a Genova, in una casa di accoglienza, con un nuovo incarico.
A lei la riconoscenza dei sacerdoti e della comunità per il generoso servizio svolto nella liturgia e per l'assistenza ai rnalati, ai quali regolarmente portava l'eucaristia in qualità di ministra straordinaria.
Ci lascia un esempio di obbedíenza e di disponibilità che alla sua età non è facile esercitare.
Laccompagniamo con la nostra preghiera e con l'augurio che neila nuova casa e col nuovo
incarico possa ancora fare tutto quel bene che il Signore si aspetta da lei.
Il Benvenuto è per suor Gentile Angione che sostituisce suor Amanda nelf incarico di superiora della nostra piccola comunità delle suore Minime.
A lei l'augurio di trovarsi bene nella
nostra comunità e di operare per il
bene non solo delle sue suore ma anche
della nostra comunità parrocchiale.
Nella S. Messa celebrata per loro
lunedi, 28 settembre Mons. De Scaizi,
Abate e parroco della comunità di S.
Ambrogio, giocando sui nomi dati alle
due suore in occasione della loro professione, si è augurato che suor Amanda d'ora innanzi sia suor "afilata" e
suor Gentile sia accolta con "gentilezza" dalla nostra comunità.
Così sia!
Suor Amanda Bosetti
Suor GentileAngioni
UNA VOCEdalle due toni
7
ATCUNE
ATTENZIONI
EDUCATTT/E
PERIL NOSTRO
ORATORIO
(27Settembre
Dall'Omelìa
ìn occqsíone
dclloFestailell'Oratorìo
2009)
L'evangelista Giovanni (Gv ó,1-15) racconta che
una grande folla seguiva Gesù, Vedendo tutta
quella gente, Gesù chiese all'apostolo Filippo:
"Dove possiamo comprare il pane perché costoro
abbiano da mangiare?".
Si trattava di una domanda provocatoria: in
quella circostanza era assai difficile procurare
pane per sfamare un così gran numero di persone. Osservarono giustamente i discepoli: "Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverneun pezzo". C'è qui un
ra.gazzoche ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma
che cos'èquestoper tantq gente?rr.In realtà, Gesù
voleva mettere alla prova la loro fede: EgIi contava non su un'adeguata disponibilità di beni materiali, ma voleva metterli alla prova, voleva provarli sulla loro generosità e sulla fiducia ad offrire
anche quel poco che possedevano.
Generosità e fiducia: questo sentimento affiorò
nel cuore di un ragazzo, norr di un maestro, non
di un anziano e neppure nel cuore di un discepoIo; di un ragazzo, che si fece avanti e offlì cinque
pani d'orzo e due pesci. Troppo poco, pensavano i
discepoli: "Che cos'è mai questo infatti per tanta
gente?".
Ma Gesù apprezzò il gesto di quel ragazzo e, presi
i pani, dopo aver benedetto, dopo aver detto bene
di quel poco, distribuì alla gente il pane e il pesce.
Ecco la prima indicazione che vorrei lasciare per
il nostro Oratorio quest'anno: ciò che l'umana
ragione non osava sperare, con Gesù divenne
realtà grazie al cuore generoso di un giovanetto.
Quello che l'umana ragione non osa più sperare, con Gesù diviene anche oggi realtà, grazie
all'offerta di un cuore generoso e libero come
dowà essere iI vostro.
L'umana ragione non osa più scommettere sulla
generosità, sul servizio, su una scelta di donazione, prima ancora che materiale, di tempo, di
passione, di premura... L'umana ragione talvolta
idicolizza il servizio generoso offerto all'oratorio e offerto dall'oratorio, altre volte banalizza
questa presenza, quante volte diffida del valore
educativo?
Ma in Gesù tutto questo diviene realtà: la sterilità
di tante nostre opere, di tante nostre volontà, di
tanti nostri progetti, di tanti nostri desideri non
sta - io credo - nella mancar'za di mezzi e di
capacità, ma sta nella perdita della fiducia che
quell'opera, che quella volontà, che quel progetto,
che quel desiderio, che quella generosità,in Gesù
possano portare frutto. Allora sono le capacità o i
mezzi che mancano oppure è la fiducia che
manca?
Una seconda indicazione: di fronte alla paura di
non farcela, di fronte alla sproporzione tra nostre
capacità ed effettiva realizzazione, trala meta che
si desidera raggiungere e i frutti effettivi, di fronte
alle paure che vi tratterranno il cuore, vi spegneranno il sorriso, vi porteranno a intristirvi, ricordatevi della freschezza d'animo di questo
ragazzoi non ha avuto paura di fare brutte figure;
ha avuto ftducia in Gesù...
Mi piacerebbe, quindi, condividere maggiormente
Ia vita e le responsabilità dell'Oratorio, ma non
perché immediatamente vorrei tanti che mi dessero una mano a fare questo o quell'altro in oratorio. Mi piacerebbe che genitori, catechisti, educatori, animatori condividessero con maggiore
generosità e fiducia il cammino educativo nel
nome del Signore.
Che insieme possiamo guardare all'Oratorio non
come ad un comodo contenitore, nel quale troviamo risposte e servizi alle nostre esigenze; un
campo, dei giochi, qualcuno che vigila, un'accoglienza... anche. Ma non solo. Che insieme possiamo guardare al nostro Oratorio e impegnarci
perché sia luogo in cui uno possa crescere nella
santità; in cui ciascuno e tutti possano crescere
secondo il cuore di Gesù.
Mi piacerebbe poter condividere anche quelle briciole di tempo per pregare insieme e insieme
nutrire le giovani generazioni della parola del
Signore.
Mi piacerebbe, infine, che il nostro Oratorio possa
favorire ogni piccola o grande generosità in favore
di quanti non hanno nulla: i pochi cinque pani e
due pesci possono essereil tempo offerto nel doposcuola dell'Oratorio o nelle attività educative, di
accoglienza, di formazione; i cinque pani e due
pesci possono esserealcune mance settimanali che
vengono offerte a quanti sono nella necessità;i cinque pani e due pesci possono esserela maggior
attenzione e cura nei confronti della struttura dell'Oratorio per esseresempre più accogliente.
Don Davide
8 aNA VOCE dalle due toni
Preghiera
Eccoci Signore!
Siamo qui a pregare insieme,
per ricominciare a donare!
Insegnaci come si fa!
Donaci quella generosità e quella fiducia
delragazzo che ha donato
quei pochi pani e quei due pesci;
donaci la fiducia che in Te, o Signore,
anche la nostra piccola offerta porterà
molto frutto.
Anzi, di più!
Donaci anche il coraggio
per non trattenere per noi quel che abbiamo,
che sia il tempo, le nostre qualità,
i nostri mezzi...
perché la noia e la paura
non ci blocchino e ci rendano insipidi,
perché ogni volta che ci chiedi qualcosa
di nostro
subito sappiamo dirti di "sì",
pronti a spenderci come te.
soclelèdllngegner|or.r.l
T Projectsocietàdi ingegneria
srl
ARCHITETTURA
INGEGNERIA
CERTIFICAZIONI
ENERGETICHE
Via UgoFoscolo,4 - 20121Milano
-FaxO287302099
Tel,0287392096
www.tproject.itinfo@tproject.it
Anagrafe paffocchiale di
Settembre
Sono diventati Figli di Dio
Bassani Alice Adele
San Pedro Maria Darylle
Maranghi Giorgio Leone
Comolli Filippo
Hanno celebrato il sacramento
del matrimonio
Casalini Matteo con Cimone Cinzia
Broglia Federico con Longoni Sara Maria
Gautier Benjamin con Segurini Chiara
Negri Fabrizio ccon Caterina Paola
Cafari Panico Ruggiero con
Baruffi Maria Caterina
Sono entrati nella Casa del Padre
Moccia Gennaro Santino
Lippi Corrado
GRIPPTAANDREA
Hrtlrlclll & ldrrdacr
Proat6r9ls
c.F.Gpf{Dit2Aqrzoto
Vlr Lrnron., l0
20'123tlhno
Tel.02n623{n
Dom. Fbcrle
Vlr SaYona, î2t
illlano
Spaziodisponibile
a