Ottobre - Sant`Ambrogio
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Ottobre - Sant`Ambrogio
UA{AVOCE dalle due torri InformatoredellaBasilicadi Sant'Ambrogioin Milano Piazza Sant'Ambrogio, 15 - Tel. 02/86450895 - Fax 8693839 - E-mail:santambrogio@chiesadimilano.it - N. C.C.P.26958207 Sito:www.santambrogio-basilica.it ORARI SS. MESSE Prefestive: S. Nicolao: ore 17.30 inBasilica: ore 18.30 Festive: Feriali: in Basilica: ore 8.00 - 10.00 - 11.00 (Capitolarein lingua latina) - 12.15 - 18.00 - 19.00 ( l e m e s s ed e l l e 1 1 . 0 0 e 1 8 . 0 0 s o n o sospesein luglio e agosto) 17.15Vespri in Basilica: ore 8.00 - 9.00 - 18.30 (la messadelle 8.00 è sospesail sabato) ORARI SS. CONFESSIONI Tutti i giomi dalle 7.30 alle 9.30 e dalle 17.30alle 19.00 INDIRIZA E NUMERI DI TELEFONO DEI SACERDOTI Mons.ERMINIO DE SCALZI, AbateParroco PiazzaS. Ambrogio, 15 Tel. 02.863866 Mons. BIAGIO PIZZI, Arcrprete PiazzaS. Ambrogio, 15 TeI.02.86451300 Don UMBERTO OLTOLINI PiazzaS. Ambrogio, 15 Tel. 02.72010716 Mons. GIOVANNI MARCANDALLI PiazzaS. Ambrogio,2l Tel. 02.72095730 Mons. ANTONIO PAGANINI residentein S. Bernardino alle Monache, ViaLanzone,13 Tel. 02.86451948 Don DAVIDE CARCANO P.za S. Ambrogio, 25 Tel. 3476969360 oîToBBD2009 LA SFIDA E,DUCATIVA Sto leggendo in questi giorni un libro dal titolo "La sfida educativa" edito da Laterza da cui ho tratto alcuni spunti per questa conversazione. Sembra che la nostra società abbia abdicato al suo compito educativo. Viviamo in una società dove pare che tutto sia possibile indifferentemente, dove qualsiasi idea o stile di vita sembra avere lo stesso valore. dove i desideri diventano diritti, I'estetico prende il posto dell'etico, la tecnologia produce una quantità enorme di rnezzi, disinteressandosi dei fini. Sul Corriere del 25 settembre scorso ho letto cose che mi hanno fatto pensare. A Milano c'è una struttura - unica nel suo genere - l'Ospedale Fatebenefratelli che fa un lavoro specifico sull'abuso di alcool tra i giovani sotto i 1ó anni. Si leggeva: "8 milioni e rnezzo di italiani sono a rischio-abuso: tra questi 750 mila adolescenti. Letà media del primo bicchiere è 1,2 anni e mezzo; il54,60/o dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni ha già provato almeno una sbornia pesante ... Ragazzini delle medie che bevono nei bagni di scuola e appena escono di casa il mattino. In alcuni casi a 13 anni si notano già i segni dell'alcolismo. E tutto è giocato sulla catena: trasgressione,sesso,festa, conquista". Il "Corriere della Sera" del 30 settembre portava questa notizia: "su 70 adolescenti alcolisti, assistiti dal Fatebenefratelli, le donne rappresentano il 66 per cento. E poi ci sono le bulle, le drogate, le baby-squillo ... ragazzine delle medie e delle superiori che offrono prestazioni sessuali ai compagni in cambio di cellulari (iPod, accessori firmati). Esiste un tariffario e sui cellulari ci si scambia il book delle giovani: chi fa cosa!". Ai genitori, ma anche a me, questo sembra impossibile, ma basta fare un giro il sabato pomeriggio nel centro di Milano e ci si rende conto. Non voglio dare una visione generalizzata e pessimistica dei nostri ragazzi, voglio dire che "se lasciati a loro stessi essi sono destinati a cadere vittime dei propri desideri senza fine". Ci sono inoltre, per fortuna, anche educatori che esercitano con entusiasmo e passione la loro responsabilità educativa, donando fiducia e gioia di vivere, capaci, per il bene deiragazzi, di dire anche dei no. E ci sono p:ure ragazzi e giovani (e sono la più parte) ancora capaci di appassionarsi allo studio, che donano parte del loro tempo in azioni di volontariato. 2 UNAVOCE dalle due torri Sono di ritorno da Lourdes, dove 150 giovani hanno preso l'impegno di servire i malati, Tuttavia, oggi, forte è la sfida educativa: è difficile educare senza avere in mente un modelIo di uomo, di esperierrza umana, che sappiano costituire un fine per cui vale la pena di impegnarsi. Per questo occorrono "maestri capaci di educare", consapevoli che ogni "autorità educativa" (genitori, insegnanti, sacerdoti, ...) non può educare se non è accompagnata da una "autorevolezza" che sa dare le ragioni di ciò che deve proporre e che, per prima, vive quanto richiede all'educando. Occorre promuovere "una alleanza educativa" fra scuola, famiglia, comunità cristiana, mass-media. Un antico proverbio africano dice che per generare un figlio occorrono due genitori, ma per farlo crescere ed educare c'è bisogno dell'intero villaggio. Occorre, inoltre, promuovere una crescita arrnonica del ragazzo. Essa comporta: L'educazione della intelligenza e alla intelligenTa Si tratta di educare nei ragazzi la capacità intellettuale di ascolto, di interrogazione, di argomentazione. Bisogna che non si fermino all'informazione, all'uso strumentale del computer. Occorre educarli al "rigore scientifico" ma anche alla complessità dei saperi, al senso critico. L'educazione del desiderio e dell'affettività Il mondo degli affetti è determinante nella vita di una persona: questo deve renderci consapevoli che un vissuto affettivo che si riducesse ad una reattività semplicemente emozionale ed estranea alla vita dell'intelligenza (cioè spontaneistica e incontrollata) non costruirà una personalità equilibrata. Sensibilità e intelligenza, cuore e mente devono procedere insieme. Oggi I'esperienza emotiva è eccitata e sowaccaricata da un volume spropositato di sollecitazioni immaginative, di sensazioni eccessive, di impressioni forti. L' educazione della lib ertà Educare la libertà significa liberare la libertà dalla disastrosa idea di esseretutto e solo potere di scelta e non anche capacità di adesione al bene; non è possibile educarsi alla libertà senza ar,vertire il legame che la propria ha con quella degli altri e di tutti gli altri. L'educazione alla fede Compito specifico della comunità cristiana è l'educazione alla fede che richiede però una previa consistenza umana della persona. Si tratta di educare "il figlio di Dio" che vive in ogni ragazzo e portarlo alla scuola del Vangelo, per acquisire la mentalità, lo stile di vita, i criteri di giudizio propri del Signore Gesù. + Erminio De Scalzi PROGRAMMA del MESE DI OTTOBRE 2OO9 4 Domenica Ore 11: riprende la Messa Capitolare cantata in latino e alle ore 17 il canto dei Vespri con la benedizione eucaristica. 7 Mercoledì Ore 9.30: presso la cappella dell'Oratorio riprende la Lectio Divina guidata da Mons. Giovanni Marcandalli. 8 Giovedì Alle ore 10.30,in Basilica, S. Messa nell'anniversario dei defunti nell'incidente dell'aeroporto di Linate. Celebra S. Ecc. Mons. Luigi Stucchi. 1l Domenica Alle ore 10: S. Messa di accoglienza deiragazzi di 3a elementare.Seguirà l'incontro dei genitori e il pranzo. 18 Domenica Festa della dedicazíonedel Duomo di Milano, Dopo la Messa delle 10, incontro dei genitori della 4a elementare in Oratorio. 20 Martedì Alle ore 21, presso la sala S. Ambrogio, catechesiper gli adulti. 25 Domenica Giornata missionaria. Beatificazione di Don carlo Gnocchi in Duomo. Dopo la Messa delle 10 incontro in oratorio dei genitori della 5a elementare. 27 Martedi ore 10: in Basilica, incontro del clero diocesano. ore 21: nella sala s. Ambrogio catechesiper gli adulti. I Domenica ore I 1: solenne pontificale presieduto da Mons. Erminio De scalzi, in onore di tutti i Santi. UNAVOCE dalle due toni E LA CATECHESIPER GLI ADURI 2OO9 QUALE FUTURO PER IL CRISTIANESIMO " ScRUTANDoileunoRA" Relatore.' Mons. Giovanni Marcandalli Ore 2l: Sala S. Ambrosio C'è in giro molto lamento, tanto pessimismo per il futuro, soprattutto per il cristianesimo. Come se la terra fosse grigia, i cieli incolori, le case orami disabitate dallo Spirito. Non è forse perché siamo superficialmente fermi alla crosta delle cose e della vita? Siamo seîzà stupore per il vento dello Spirito che soffia ancora oggi per fessure segrete. Proviamo ad aprire gli occhi per vedere ... i frammenti di bene, i germogli di speranza, le scintille evangeliche, "i fili d'erba nella steppa ancora oggi ... il Regno di Dio che germoglia nel segreto" ... Presento ora le tematiche che potranno essere oggetto di riflessione nei cinque incontri programmati. 2o - Marted\ 27 Ottobre - Un cristianesimo meno legato alle strutture, più radicato nelle coscienze; non più un atto di conformismo sociale ma di libertà personale. Un cristianesimo "non più di massa ma di minoranza: una minoranza creatrice ...". 1'- Martedì 20 Ottobre - Introduzione: Custodire la memoria, abitare il presente e sognare il futuro: paure e speranze. Cosa vediamo nel futuro: "Un mandorlo fiorito" (annuncio di speîarrza o "una pentola bollente" (segno di distruzione?)(Ger. 1,11). 5' - Martedì 24 Novembre - Ho fatto un sogno ... come sogno la Chiesa del futuro, libera e presente nella società secolarizzata. E ogni giorno ricomincio ... il Dio fedele mi precede ... e Cristo vi dispiega la potenza della sua resurrezione. Sempre nel segno della croce. 3'- Martedì 10 Novembre - Un cristianesimo in una società pluralista e secolarizzata in dialogo con altre confessioni, altre religioni, altre culture. 4' - Martedì 17 Novembre - Al di là delle valutazioni statistiche, le nuove sfide del mondo e Ie nuove risorse della fede. Non ci rassegniamo al fatto che la Chiesa possa rimanere un "serbatoio immenso di energie non utilizzate". Il Rosario: scuola di silenzio e contemplazione Occorre fare esperienza in prima persona della bellezza e della profondità di questa preghiera, semplice ed accessibile a tutti. E' necessario anzitutto lasciarsi condurre per mano dalla Vergine Maria a contemplare il volto di Cristo: volto gioioso, luminoso, doloroso e glorioso. Chi, come Maria e insieme con Lei, custodisce e medita assiduamente i misteri di Gesù, assimila sempre più i suoi sentimenti e si conforma a Lui. Il Rosario è scuola di contemplazione e di silenzio. A prima vista, potrebbe sembrare una preghiera che accumula parole, difficilmente quindi conciliabile con il silenzio che viene giustamente raccomandato per la meditazione e la contemplazione. In realtà, questa cadenzata ripetizione dell'Ave Maria non turba il silenzio interiore, anzi,Io richiede e lo alimenta. Analogamente a quanto awiene per i Salmi quando si prega la Liturgia delle Ore, il silenzio affiora attraverso Ie parole e le frasi, non come un vuoto, ma come una presenza di senso ultimo, che trascende le parole stessee insieme con esse parla al cuore. Così, recitando Ie ,4veMaria occorre fare attenzione a che le nostre voci non "coprano" quella di Dio, il quale parla sempre attraverso il silenzio, come "il sussurro di una brezza leggera" (1 Re 19,12).Quanto è importante allora curare questo silenzio, pieno di Dio, sia nella recita personale che in quella comunitaria! Anche quando viene pregato, come oggi, da grandi assembleee come UNA VOCE dalle due torri ogni giorno fate in questo Santuario, è necessario che si percepisca il Rosario come preghiera contemplativa, e questo non può awenire se manca un clima di silenzio interiore. Vorrei aggiungere un'altra riflessione, relativa alla Parola di Dio nel Rosario, particolarmente opportuna in questo periodo in cui si sta svolgendo in Vaticano il Sinodo dei Vescovi sul tema: "La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa". Se Ia contemplazione cristiana non può prescindere dalla Parola di Dio, anche il Rosario, per essere preghiera contemplativa, deve sempre emergere dal silenzio del cuore come risposta alla Parola, sul modello della preghiera di Maria. A ben vedere, il Rosario è tutto intessuto di elementi tratti dalla Scrittura. C'è innanzitutto l'enunciazione del mistero, fatta preferibilmente, come oggi, con parole tratte dalla Bibbia. Segue ll Padre nostro: nell'imprimere alla preghiera I'orientamento "verticale", apre l'animo di chi recita il Rosario al giusto atteggiamento filiale, secondo l'invito del Signore: "Quando pregate dite: Padre..." (Lc ll,2). La prima parte dell'Ave Maria, tratta anch'essa dal Vangelo, ci fa ogni volta riascoltare le parole con cui Dio si è rivolto alla Vergine mediante I'Angelo, e quelle di benedizione della cugina Elisabetta. La seconda parte dell'Ave Maria risuona come la riposta dei figli che, rivolgendosi supplici alla Madre, non fanno altro che esprimere ia propria adesione al disegno salvifico, rivelato da Dio. Così il pensiero di chi prega resta sempre ancorato alla Scrittura e ai misteri che in essavengono presentati. (dalla meditazione del S. Padre Benedetto XVI nel Santuario di Pompei,domenica 19/10/2008). PER LA BUONA CONSERVAZIONEDEI CORPI DI S. AMBROGIO E DEI SS. GERVASIOE PROTASIO Nel 1989 ho partecipato all'intervento di La scelta si è rivelata corretta in quanto pulizia e di consolidamento delle reliquie dopo venti anni non sono più comparse dei Santi Ambrogio, Protasio e Gervasio in sulle reliquie ossee segni di muffe. quanto erano ricoperte di uno strato di Considerando, però, il lungo tempo operatimuffa verdastra causata dall'umidità stagnante all'interno della teca. Al fine di evitare il ripetersi del fenomeno si ritenne opportuno progettare, realizzare ed installare un'apparecchiatura molto semplice come concezione, ma risultata alla fine molto affidabile, per immettere aria molto secca all'interno della teca. mantenendola in leggera sovrappressione, in modo da evitare l'infiltrazione di aria L'urna di argento e di cristallo (sec. XIX) con le yenerate spoglie di S. Ambrogio e dei Santi Geruasio e Protasio umida al suo interno. UNA VOCE dalle due torri vo, in occasione dei lavori che si stanno effettuando nella cripta, mi sono fatto promotore della realizzazione di un' apparecchiatura di nuova concezione totalmente automatizzata. La ditta che la sta realizzando è la Basso-Ricci di Crema. La funzione di questa apparecchiatura è quella di prelevare aria dall'ambiente, filtrarla per eliminare il pulviscolo , farla passare attraverso uno strato di gel di silice, una sostanza che assorbe l'umidità presente nell'aria, ed inviarla, infine, sotto leggera pressione all'interno della teca. In questa nuova apparecchiatura è presente una sonda che "legge" l'umidità presente nell'aria che viene immessa nella teca. Quando si supera il valore prefissato di umidità, un sistema di controllo sospendetemporaneamentel'immissione dell'aria e si awia il ciclo di rigenerazione del gel di silice. Quando la sostanzadisidratante è totalmente rigenerata, si riprende l'immissione di aria nella teca. Lapparecchiatura è dotata di numerosi controlli tra cui quello di controllo della pressione, del flusso dell'aria e della temperatura di rigenerazione del gel di silice. Qualora si verifichi qualsiasi anomalia di funzionamento, tutta l'apparecchiatura va in blocco e si sospende immediata- 5 mente l'immissione dell'aria. Contemporaneamente, viene inviato un messaggio, via sms, al responsabile della gestione che interviene sul posto per verificare la causa che ha causato il blocco dell'apparecchiatura. Nel quadro degli interventi in corso d'opera all'interno della cripta, si prevede anche di effettuare L,!.n"restqLro" delle reliquie per cercare di eliminare l'aspetto "lucido" che attualmente presentano. II lucido è causato dalla resina che fu utilizzata nel 1989per consolidare le reliquie osseedei tre Santi, indebolite dall'attacco delle muffe e dal passare del tempo. Dopo venti anni, però, la resina ha perso I'originario aspetto opaco conferendo alle reliquie un aspetto lucido. L'intewento di opacizzazione delle reliquie sarà effettuato con estrema delicatezza ricotendo alla asportazione di un microscopico strato superficiale di resina mediante sabbiatura con neye di anidride carbonica. Questa tecnica particolare è stata già impiegata con successoper la pulitura di affreschi e di altre opere d'arte. A garanzia che l'intervento non arrechi danni alle reliquie, sono state effettuate delle prove, che hanno avuto esitopositivo, stt provini appositamentepreparati con la medesima resina impiegata per il con soli damento delle r eliquie. Dott. Giovanni Modica I LAVORI DI RESTAURO NELLA CRIPTADI S. AMBROGIO Nel gennaio del 1864,nel quadro delle grandi opere per la basilica promosse da Mons. FrancescoMaria Rossi (1800-1883)vennero effettuate ricerche per il ritrovamento dei corpi dei Santi Ambrogio, Gervaso e Protasio, di fatto rinvenute in un urna di porfido rosso, collocata sotto I'altare d'oro di Volvinio. Lapertura e la ricognizione dell'urna è avvenuta fra I'agosto e il settembre del 1871. I lavori. effettuati sotto la direzione dell'architetto Gaetano Landriani, compresero la realizzazione della cella sotto l'altare d'oro di Volvinio: trailrnarzo e il settembre del 1870, il ciborio e I'altare vengono spostati da sini- stra a destra per allinearsi con la navata della chiesa, il ciborio viene sollevato di circa un metro e fatto ruotare di alcuni gradi per un allineamento perfetto con la basilica. Nel 1897, quindicesimo centenario della morte di S. Ambrogio, fu inaugurata la cella realizzata sotto il ciborio, dove le reliquie dei santi Ambrogio, Gervaso e Protaso, vengono ricomposte nell'urna in argento e vetro, opera di Ippolito Marchetti e Giovanni Lomazzi. La cella è realizzata in conci monolitici di sienite bocciardata e pietra di Moltrasio scaipellinata fine. Un percorso esterno concentrico accoglie urne e sarcofagi in gra- UNAVOCE dalle due toni nito. La pavimentazíone viene realizzata in bitume per controllare la falda acquifera. Oggi i materiali porlano i segni del tempo. I conci in pietra presentano fenomeni di alterazione dovuti a depositi di polveri, incoerenze, lacune con riempimenti cementizi, spigoli con degradi dovuti a usura e rotture meccaniche, fori e inserti metallici, fili con chiodi di fissaggio ossidati, sigillature siliconiche degradate. La pavimentazione in bitume presenta vistose riprese cementizie realizzate a copertura di tubature dell'impianto di riscaldamento realizzato negli anni sessanta del secolo scorso. La pavimentazione risulta compromessa anche da impronte nella superficie bituminosa provocate da corpi pesanti, oggi rimossi. Limpianto di illuminazione è costituito da elementi materialmente ed esteticamente invasivi. I lavori in fase di attrazione prevedono la rimozione della pavimentazione in bitume. I sondaggi hanno rivelato che il manto di bitume appoggia su un fondo di quattro strati di mattoni pieni, sui quali verrà posata una nuova pavimentazione in lastre di pietra di Moltrasio. Una volta rimossi dalle pareti in pietra inser-ti cementizi e metallici e sigillature siliconiche alterate, si procederà con pulizia e lavaggio delle superfici con impacchi di acqua. Sulle superfici intonacate del camminamento esterno, previa la rimozione di fili, inserti metallici e pulitura generale con scope e spazzole di saggina, verrà applicato un intonachino ai silossani colorato, così da evidenziare crornaticamente le urne in granito. Anche il sistema di illuminazione con lampade a incandescenza sarà completamente smantellato e verrà installato un nuovo impianto con lampade Led, meno invasivo e più efficiente del precedente. Arch. Ercole Ceriani UN SALUTOE UN BENVENUTO I1 Saluto è per Suor Amanda Bosetti, che lascia la comunità delle suore Minime del Sacro Cuore di piazza S. Ambrogio 21, dove ha svolto l'incarico di superiora per 6 anni, per andare a Genova, in una casa di accoglienza, con un nuovo incarico. A lei la riconoscenza dei sacerdoti e della comunità per il generoso servizio svolto nella liturgia e per l'assistenza ai rnalati, ai quali regolarmente portava l'eucaristia in qualità di ministra straordinaria. Ci lascia un esempio di obbedíenza e di disponibilità che alla sua età non è facile esercitare. Laccompagniamo con la nostra preghiera e con l'augurio che neila nuova casa e col nuovo incarico possa ancora fare tutto quel bene che il Signore si aspetta da lei. Il Benvenuto è per suor Gentile Angione che sostituisce suor Amanda nelf incarico di superiora della nostra piccola comunità delle suore Minime. A lei l'augurio di trovarsi bene nella nostra comunità e di operare per il bene non solo delle sue suore ma anche della nostra comunità parrocchiale. Nella S. Messa celebrata per loro lunedi, 28 settembre Mons. De Scaizi, Abate e parroco della comunità di S. Ambrogio, giocando sui nomi dati alle due suore in occasione della loro professione, si è augurato che suor Amanda d'ora innanzi sia suor "afilata" e suor Gentile sia accolta con "gentilezza" dalla nostra comunità. Così sia! Suor Amanda Bosetti Suor GentileAngioni UNA VOCEdalle due toni 7 ATCUNE ATTENZIONI EDUCATTT/E PERIL NOSTRO ORATORIO (27Settembre Dall'Omelìa ìn occqsíone dclloFestailell'Oratorìo 2009) L'evangelista Giovanni (Gv ó,1-15) racconta che una grande folla seguiva Gesù, Vedendo tutta quella gente, Gesù chiese all'apostolo Filippo: "Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?". Si trattava di una domanda provocatoria: in quella circostanza era assai difficile procurare pane per sfamare un così gran numero di persone. Osservarono giustamente i discepoli: "Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverneun pezzo". C'è qui un ra.gazzoche ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'èquestoper tantq gente?rr.In realtà, Gesù voleva mettere alla prova la loro fede: EgIi contava non su un'adeguata disponibilità di beni materiali, ma voleva metterli alla prova, voleva provarli sulla loro generosità e sulla fiducia ad offrire anche quel poco che possedevano. Generosità e fiducia: questo sentimento affiorò nel cuore di un ragazzo, norr di un maestro, non di un anziano e neppure nel cuore di un discepoIo; di un ragazzo, che si fece avanti e offlì cinque pani d'orzo e due pesci. Troppo poco, pensavano i discepoli: "Che cos'è mai questo infatti per tanta gente?". Ma Gesù apprezzò il gesto di quel ragazzo e, presi i pani, dopo aver benedetto, dopo aver detto bene di quel poco, distribuì alla gente il pane e il pesce. Ecco la prima indicazione che vorrei lasciare per il nostro Oratorio quest'anno: ciò che l'umana ragione non osava sperare, con Gesù divenne realtà grazie al cuore generoso di un giovanetto. Quello che l'umana ragione non osa più sperare, con Gesù diviene anche oggi realtà, grazie all'offerta di un cuore generoso e libero come dowà essere iI vostro. L'umana ragione non osa più scommettere sulla generosità, sul servizio, su una scelta di donazione, prima ancora che materiale, di tempo, di passione, di premura... L'umana ragione talvolta idicolizza il servizio generoso offerto all'oratorio e offerto dall'oratorio, altre volte banalizza questa presenza, quante volte diffida del valore educativo? Ma in Gesù tutto questo diviene realtà: la sterilità di tante nostre opere, di tante nostre volontà, di tanti nostri progetti, di tanti nostri desideri non sta - io credo - nella mancar'za di mezzi e di capacità, ma sta nella perdita della fiducia che quell'opera, che quella volontà, che quel progetto, che quel desiderio, che quella generosità,in Gesù possano portare frutto. Allora sono le capacità o i mezzi che mancano oppure è la fiducia che manca? Una seconda indicazione: di fronte alla paura di non farcela, di fronte alla sproporzione tra nostre capacità ed effettiva realizzazione, trala meta che si desidera raggiungere e i frutti effettivi, di fronte alle paure che vi tratterranno il cuore, vi spegneranno il sorriso, vi porteranno a intristirvi, ricordatevi della freschezza d'animo di questo ragazzoi non ha avuto paura di fare brutte figure; ha avuto ftducia in Gesù... Mi piacerebbe, quindi, condividere maggiormente Ia vita e le responsabilità dell'Oratorio, ma non perché immediatamente vorrei tanti che mi dessero una mano a fare questo o quell'altro in oratorio. Mi piacerebbe che genitori, catechisti, educatori, animatori condividessero con maggiore generosità e fiducia il cammino educativo nel nome del Signore. Che insieme possiamo guardare all'Oratorio non come ad un comodo contenitore, nel quale troviamo risposte e servizi alle nostre esigenze; un campo, dei giochi, qualcuno che vigila, un'accoglienza... anche. Ma non solo. Che insieme possiamo guardare al nostro Oratorio e impegnarci perché sia luogo in cui uno possa crescere nella santità; in cui ciascuno e tutti possano crescere secondo il cuore di Gesù. Mi piacerebbe poter condividere anche quelle briciole di tempo per pregare insieme e insieme nutrire le giovani generazioni della parola del Signore. Mi piacerebbe, infine, che il nostro Oratorio possa favorire ogni piccola o grande generosità in favore di quanti non hanno nulla: i pochi cinque pani e due pesci possono essereil tempo offerto nel doposcuola dell'Oratorio o nelle attività educative, di accoglienza, di formazione; i cinque pani e due pesci possono esserealcune mance settimanali che vengono offerte a quanti sono nella necessità;i cinque pani e due pesci possono esserela maggior attenzione e cura nei confronti della struttura dell'Oratorio per esseresempre più accogliente. Don Davide 8 aNA VOCE dalle due toni Preghiera Eccoci Signore! Siamo qui a pregare insieme, per ricominciare a donare! Insegnaci come si fa! Donaci quella generosità e quella fiducia delragazzo che ha donato quei pochi pani e quei due pesci; donaci la fiducia che in Te, o Signore, anche la nostra piccola offerta porterà molto frutto. Anzi, di più! Donaci anche il coraggio per non trattenere per noi quel che abbiamo, che sia il tempo, le nostre qualità, i nostri mezzi... perché la noia e la paura non ci blocchino e ci rendano insipidi, perché ogni volta che ci chiedi qualcosa di nostro subito sappiamo dirti di "sì", pronti a spenderci come te. soclelèdllngegner|or.r.l T Projectsocietàdi ingegneria srl ARCHITETTURA INGEGNERIA CERTIFICAZIONI ENERGETICHE Via UgoFoscolo,4 - 20121Milano -FaxO287302099 Tel,0287392096 www.tproject.itinfo@tproject.it Anagrafe paffocchiale di Settembre Sono diventati Figli di Dio Bassani Alice Adele San Pedro Maria Darylle Maranghi Giorgio Leone Comolli Filippo Hanno celebrato il sacramento del matrimonio Casalini Matteo con Cimone Cinzia Broglia Federico con Longoni Sara Maria Gautier Benjamin con Segurini Chiara Negri Fabrizio ccon Caterina Paola Cafari Panico Ruggiero con Baruffi Maria Caterina Sono entrati nella Casa del Padre Moccia Gennaro Santino Lippi Corrado GRIPPTAANDREA Hrtlrlclll & ldrrdacr Proat6r9ls c.F.Gpf{Dit2Aqrzoto Vlr Lrnron., l0 20'123tlhno Tel.02n623{n Dom. Fbcrle Vlr SaYona, î2t illlano Spaziodisponibile a