Primi passi della radiologia militare
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Primi passi della radiologia militare
Primi passi della radiologia militare Qualche cenno di storia della radiologia militare 8 novembre 1895 : Wilhelm Conrad Roentgen scopre i raggi X 28 dicembre 1895: Roentgen scrive alla Società Medica di Würzburg accennando ai possibili impieghi medici della sua scoperta. 28 gennaio 1896 : Roentgen pubblica una prima relazione scientifica su “Un nuovo genere di raggi”, ma la notizia della scoperta ha già fatto il giro del mondo. Maggio 1896 : Il tenente colonnello Giuseppe Alvaro dell’ospedale militare di Napoli esegue le prime radiografie su due soldati feriti nella battaglia di Adua del 1 marzo 1896 durante la disastrosa campagna di guerra per la conquista dell’Abissinia. L’esperienza di Alvaro, a soli cinque mesi dall’annuncio della scoperta dei raggi X, è considerato il primo impiego in assoluto della radiologia in ambito militare. (Alvaro G., “I vantaggi pratici della scoperta di Röntgen in chirurgia”, Giornale medico del Regio Esercito, 44, 385-394, 1896). Il primato dell’impiego di un impianto radiologico mobile da campo, da avvicinare alle prime linee per poter prestare soccorso a feriti poco trasportabili, spetta invece ai greci, nel corso della guerra contro i turchi del 1897. L’impianto era stato fornito dagli inglesi, loro alleati, che si occupavano anche di ricaricare una delle due batterie di accumulatori che alimentavano l’apparato, mentre l’altra era in uso. La ricarica avveniva a bordo della nave “H.M.S. Rodney”, alla fonda nel porto di Pireo. In seguito ad insurrezioni ai confini tra India e Afghanistan, nell’ottobre del 1897, gli inglesi, per la prima volta direttamente, fecero uso di un apparecchio a raggi X portatile, esaminando più di 200 feriti sull’altopiano di Tirah. Data l’inaccessibilità dell’altopiano, l’apparecchio, alimentato da una batteria, fu trasportato a braccia da due portatori indiani. Meno di un anno dopo, nel 1898, gli inglesi sono impegnati lungo il Nilo, in quella che viene chiamata la “guerra del fiume”, per difendere il Sudan dalla feroce aggressione di un gruppo fondamentalista islamico, quello dei Mahdisti. Il 20 maggio il parlamento inglese decide di inviare nel Sudan un impianto radiologico da campo, con il supporto di un chirurgo militare, il Maggiore Battersby. La temperatura ambientale elevata danneggia però l’isolamento di alcuni cavi: per fortuna di Battersby, un ingegnere elettrico italiano, che stava installando linee telefoniche al Cairo, può fornirgli cavi nuovi e resistenti al clima sudanese. Su progetto dello stesso Battersby, per mantenere cariche le batterie di accumulatori, veniva utilizzata una grossa dinamo azionata da una bicicletta opportunamente modificata. Metodo ideato da Battersby per la ricarica delle batterie sul campo di battaglia. Dinamo Accumulatori Metodo ideato da Battersby per la ricarica delle batterie sul campo di battaglia. Dinamo Dato il clima torrido, venivano utilizzati due militari che si alternavano sulla bicicletta ogni mezz’ora, non potendo resistere più a lungo. Accumulatori Battersby J.C., Archives of the Roentgen Ray, 3, LVII (a and b), and LVIII (a and b), 1898-9, The British Library, n.HMNTS PP.2706.k.c. By permission of The British Lybrary, courtesy of Christine Campbell Timer Tubo RX Ottobre 1898: Il Maggiore Battersby esegue una radiografia ad Abadieh, durante la “guerra del fiume”, 1250 miglia a sud del Cairo. Generatore Batterie Battersby J.C., Archives of the Roentgen Ray, 3, LVII (a and b), and LVIII (a and b), 1898-9, The British Library, n.HMNTS PP.2706.k.c. By permission of The British Lybrary, courtesy of Christine Campbell Timer Tubo RX Generatore In realtà questa è solo una Ottobre 1898: Il immagine Maggiore Battersby ricostruzione effettuata aadscopo esegue una radiografia Abadieh, illustrativo. La vera del “X RAY ROOM” durante la “guerra fiume”, 1250 era una baracca fango sulle sponde del Nilo. miglia a di sud del Cairo. Batterie Nel febbraio 1896, all’Ospedale St. Perre di Bruxelles per realizzare una prima radiografia della mano fu richiesta una esposizione di quaranta minuti, con il tubo radiologico posto a venti centimetri di distanza (Van Tiggelen R., JBR-BTR, 78: 280-302; 1995). Nel maggio 1896 Giuseppe Alvaro aveva adottato tempi di esposizione di 20 - 30 minuti, o più, a seconda dello spessore della parte da radiografare, ponendo il tubo RX alla distanza di 20 - 30 centimetri (Mould R.F., “A Century of X-Rays and Radioactivity in Medicine, Institute of Physics Publishing, 1993). Prima della fine del 1896, tuttavia, col perfezionarsi delle apparecchiature e del materiale sensibile, i tempi si erano ridotti ad alcuni secondi per la radiografia di una mano, ma rimanevano ancora dell’ordine dei minuti per una proiezione del tronco (Eisemberg R. L., “Radiology. An Illustrated History”, Mosby-Year Book, 1992). L’organizzazione sanitaria nella prima guerra mondiale All’inizio della prima guerra mondiale praticamente tutti gli eserciti in conflitto si erano dotati di impianti radiologici fissi negli ospedali militari e di impianti mobili da schierare in prima linea. Particolarmente degno di nota è l’impegno di Maria Curie non solo nel progettare impianti autotrasportati, chiamati affettuosamente “petite Curie”, ma anche nella loro gestione sul campo di battaglia e nella assistenza ai feriti, validamente coadiuvata dalla figlia Irene con la quale addestrava e formava anche gli addetti alla esecuzione degli esami radiologici. Anche la Sanità Militare Italiana si era dotata di alcune ambulanze radiologiche, alla guida delle quali spesso si ponevano gli stessi medici radiologi. Il Servizio Sanitario dell'esercito italiano durante la prima guerra mondiale era costituito dal Corpo di Sanità Militare, al quale si univano i militarizzati della Croce Rossa e dello SMOM Sovrano Ordine Militare di Malta ... Le attrezzature sanitarie erano distribuite ai battaglioni. Queste consistevano in tasche, borse e zaini di sanità, borracce e lampade con croce, affidate ai portaferiti o agli aiutanti di sanità. Esistevano poi i cosiddetti cofani di sanità, contenitori per materiali svariati trasportati su apposite carrette, e quattro barelle per battaglione (o per compagnia alpina e di ciclisti)... Alle compagnie degli Alpini, dei Bersaglieri ciclisti e dei Mitraglieri erano poi assegnati militari e attrezzature specifiche per il servizio medico. (Da http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/armi/sanita.htm) Sanità Militare: organigramma degli interventi sul campo. Immagine tratta dal volume “Soldati del Regno”, di E. Cernigoi, itinera progetti editore, Bassano del Grappa, 2005 Autoambulanza (Archivio Dal Molin). Immagine tratta dal volume “Soldati del Regno”, di E. Cernigoi, op. cit. Addetto all’impiego di apparecchiature radiologiche: nel fregio ricamato sul braccio sinistro sono visibili il tubo di Crookes che sormonta una grande “X” ricamata. (Fotografia di proprietà di Franco Mesturini, pubblicata sulla rivista Uniformi & Armi , n.115, e riportata da Massimo Zambianchi su Fisica in Medicina , n.1-2 /2007, p.94). Immagine d’archivio del Museo Storico della Guerra di Rovereto: N 120/127 – [Altopiano d’Asiago] Campolongo. Ospedaletto da campo. Senza data, ma estate 1915. La grande croce che si intravede stesa sul prato a sinistra, testimonia che la guerra area è già in corso. Immagine d’archivio del Museo Storico della Guerra di Rovereto: N 120/127 – [Altopiano d’Asiago] Campolongo. Ospedaletto da campo. Senza data, ma estate 1915. L’istituzione del corpo della sanità militare risale al 1845 Il Corpo di Sanità Militare riceverà il Labaro con Decreto 17 ottobre 1920. Tale Labaro, poi sostituito da Bandiera di Guerra, è oggi il Vessillo del Corpo sul quale sono appuntate le Medaglie concesse. La Ditta Balzarini e la radiologia militare Prima sede della ditta E. Balzarini (in via San Nazaro in Brolo) Cardinale A. E., "Immagini e segni dell'uomo. Storia della Radiologia Italiana", Idelson – Gnocchi, 1995 La ditta Balzarini costruì ambulanze radiologiche militari, su progetto di Felice Perussia, per l’Esercito e per la Croce Rossa; ma l’idea di mantenere in uso apparecchiature radiologiche trasportabili a dorso di mulo, già sperimentata con successo, non fu comunque abbandonata, in quanto consentiva maggiore versatilità di trasporto anche in caso di vie di comunicazione difficili a gravemente danneggiate, o di difficoltà di reperire pezzi di ricambio per le vetture, o di carenza di carburante. In effetti questo tipo di apparecchi someggiati sembra sia stato adottato fin dal 1904 dall’Esercito Italiano, che li aveva impiegati anche sul fronte libico nel 1911 e nella guerra balcanica del 1912. In quest'ultima vicenda un apparecchio di questo tipo fu utilizzato, suscitando vasta eco ed ammirazione, per eseguire centinaia di radiografie non solo su soldati italiani, ma anche su militari inviati dagli ospedali della Croce Rossa austriaca, francese, russa e montenegrina. (da Cardinale A. E., op. cit.) Ambulanza Radiologica da guerra Cardinale A. E., op. cit. Truppe someggiate (archivio SME). Immagine tratta dal volume “Soldati del Regno”, di E. Cernigoi, op. cit. L’intero impianto radiologico della ditta Balzarini, suddiviso in sei casse, era trasportabile a dorso di due muli Truppe someggiate (archivio SME). Immagine tratta dal volume “Soldati del Regno”, di E. Cernigoi, op. cit.