Untitled - 6000 pagine su Savigliano

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Untitled - 6000 pagine su Savigliano
I componenti del «Comitato Difesa Maira Savigliano», comitato spontaneo sorto a Savigliano (Cuneo) a seguito della decisione da parte dell’Aipo e dell’Amministrazione Comunale di canalizzare e cementificare il tratto
urbano del corso del torrente Maira perché in pericolo di esondazione, espongono le loro ragioni (anche per conto
dei firmatari di una pubblica petizione, i cui nominativi sono di seguiti riportati) circa la necessità di non effettuare gli inutili e dannosi lavori sul tratto urbano naturalizzato del Maira -così come previsto dal progetto-, prevedendo invece di intervenire nei luoghi (torrente Mellea e torrente Maira a monte del centro urbano) storicamente soggetti a pericolosi fenomeni di piena che nel corso dei secoli hanno più volte allagato quasi per intero
Savigliano (il Comitato fa riferimento allo studio legale dell’avv. Tomaso Giraudo, piazza Cesare Battisti, 6,
12038 Savigliano, tel. 0172 715470, e-mail comitato.maira@libero.it, presso il quale è depositata l’intera documentazione relativa al caso). Sul sito web <http://www.saviglianocn.it/maira/maira.html> trovano collocazione
tutti gli elementi che hanno caratterizzato, nel corso dell’anno, l’impegno civile e sociale del Comitato.
Noi (e tantissimi altri) siamo contrari
all’intervento
Aschaffenburg (D)
Elda Supertino, Pietro Supertino
Asti
Valter Bocchino, Aurelio Dibella, Andrea Rosso, Giovanni Barbero, Lucio Cuchietti, Alessandro Penna, Cesare Odarda, Fiorenzo Laiolo, Roberto Vercelli, Lena
Trucci
Barge
Mauro Chiavassa, Antonio Lombardi, Andrea
Fenoglio
Beinasco
Teresa Vaglio, Ivano Carboneri
Beinette
Emanuela Fissolo
Benevagienna
Silvio Aguzzi, Pier Giuseppe Barroero, Antonio Sanino, Antonio Sanino
Borgo San Dalmazzo
Marco Giletta, Giuliana Bigoni, Alessandro Qualich,
Lucia Mogna, Fabrizio Giordanetto
Boves
Selena Taschera, Pablo Enrico Quaglia, Silvia Marabotto
Bra
Giuseppe Pavone, Luca Farinasso, Rosita Umbaca,
Roberta Magliano, Roberto Pelizza, Stefania Boglione, Luisa Monchiero, Mauro Ferrero, Stefano Genre, Fabrizio Fissore, Mario Biglione, Antonella Cagna,
Aldo Giaccardo, Cristina Torrero, Tiziana Magliano,
Franco Asteggiano, Franco Pezzana, Maria Teresa
Panero, Cristina Demoliner, Jeanmarie Vezza, Mauro
Iacovelli, Manuela Magliano, Elena Restuccia, Flavio
Sansoldo, Michele Chiesa, Franca Talamini, Giorgio
Cirelli, Angela Mezza
Bricherasio
Federico Pellissone
Buriasco
Elda Sabena
Buronzo
Alessandro Tatti
Busca
Osvaldo Salomone, Massimo Demaria, Giorgio Rivoira, Pier Aldo Rinaudo, Michela Bassino, Irene Mondino, Cristian Giordano, Nicoletta De Lio, Tiziana Tallone, Maria Bongiovanni, Chiara Bongiovanni, Filippo Bongiovanni, Rosa Lucia Demaria, Marco Manfrinato, Manuela Girello, Roberto Armando, Ornella
Roasio, Eliana Dalmasso, Laura Delfino, Danilo Ballatore, Fortunata Galastro, Verena Castelli, Anna Bodello, Adriano Cucco, Rinaldo Rebuffo, Alberto Pa-
Per sostenere l’azione del Comitato di Difesa del Mai ra e contrastare il progetto d’intervento di canalizza zione e cementificazione del tratto urbano dello stesso
corso d’acqua voluto dall’Aipo e dall’Amministrazione
comunale è stata promossa una pubblica raccolta di
firme che si è concretizzata in interventi saltuari e ca suali con «banchetto», da parte di un gruppo di volon tari, in alcuni luoghi pubblici saviglianesi, oltre all’ini ziativa militante compiuta da singoli in alcune città del
circondario. I «banchetti» sono stati effettuati nei gior ni 3, 6, 10, 13, 17, 20, 24, 27, 28 e 31 maggio 2004.
Il testo sottoscritto dai firmatari è il seguente: «Disap proviamo l’intervento di canalizzazione e cementifica zione del tratto urbano saviglianese del Maira. Ogni
operazione di “messa in sicurezza” può concretizzarsi
con un’azione di naturalizzazione del corso d’acqua,
così come già avviene in altri luoghi, senza danni, nel
rispetto della natura, dell’ambiente e del paesaggio».
Come appare evidente dall’elenco che segue il proble ma non riveste esclusivamente carattere locale. La
maggior parte dei firmatari, come logico, appartiene
alla città di Savigliano, ma risulta massiccia la presa
di posizione dei residenti nei Comuni che trovano col locazione sull’asta del Maira, in particolar modo quel li a valle di Savigliano, che leggono come pericoloso
per la loro città l’intervento che a Savigliano prevede
la canalizzazione -quindi l’accelerazione- dell’acqua,
con conseguente esasperata sollecitazione delle difese
naturali esistenti nei luoghi che trovano collocazione
in aree antropizzate più a valle.
L’elenco, ordinato per città di residenza, indica co munque un interesse diffuso per il problema della tute la ambientale del patrimonio legato alla presenza dei
corsi d’acqua. Il fiume, così come appare evidente,
non appartiene soltanto alle comunità toccate diretta mente dallo stesso, ma è un bene che va salvaguarda to a favore della globalità territoriale e dei suoi resi denti. Alcune località presenti (non piemontesi ed ad dirittura straniere), inusuali per una simile raccolta di
firme, sono legate a nominativi di saviglianesi da tem po emigrati, che hanno voluto essere presenti nell’ap pello a favore della naturalezza del Maira.
Airasca
Luisa Conticello
Alba
Laura Boffa, Stefano Rivella, Anselma Simone, Andrea Brizio, Giovanni Carbone, Donatella Bordino
Albinea
Fabrizio Dolzani
Alessandria
Gian Paolo Picchio
2
rola, Gabriele Falco, Dario Barbero, Simona Giusiano,
Silvana Negri, Francesca Chialossi
Cagliari
Marianna Melis
Cairo Montenotte
Tiziana Minetti
Canosio
Giuseppe Armando
Caraglio
Anna Grosso, Alessia Verra
Caramagna Piemonte
Giuseppe Piano, Emanuel Eufrasia, Maria Dogliani,
Roberta Gallo, Alberto Lo Giudice
Cardè
Renato Nicola, Piero Strobino, Albina Nicolosi
Carignano
Pierpaolo Pautassi, Paolo Raveri, Assunta Cerutti,
Laura Marocco
Carmagnola
Monica Bosco, Alessia Castellano, Arnaldo Polacchi,
Giorgio Vaglio, Nana Arnaudo, Valerio Vaglio, Paolo
Barbero, Umberto Bonino, Rocco Russo, Mauro
Gerbino, Rosa Velci Florinca, Giovanna Navone, Mauro Ferrari, Susanna Calosso, Antonio Forneris, Luigi
Berardo, Renata Colombo, Luciana Donna, Livio Dominici, Elena Visconti, Decimo Toni, Alberto Qullira,
Rossana Pedroni, Matteo Simogni, Michela Brandino,
Gabriella Cecchini, Elena Cauduro, Laura Valle,
Antonietta D’Amato, Giovanni Bressa, Silvana Villa,
Patrizia Farronato, Sara Borgese, Tiziana Dotta, Paola
Costa, Fabio Satti, Maurizio Liberti, Piero Alberto,
Valerio Grosso, Enrica Brugiafreddo, Tiziana Giombieri, Roberto Molinatti, Monica Favaro, Francesco
Maccagno, Marcello Canonica, Patrizia Rossi, Massimo Ferazzan, Carla Grande, Enzo Marra, Daniela Racca, Maria Di Luca, Aurora Di Luca, Danilo D’Aniro,
Maurizio Giro, Franca Manna, Adriana Borioli, Giulia
Urzia, Luisa Donato, Irene Giraudo, Carla Betori, Maria Antonietta Becchis, Giovanni Perlo, Alberto Piero,
Gabriella De Girolamo, Roberta Caporali, Marilena
Vanzetti, Anna Borioli, Anna Monaco, Maria Remurri,
Marco Berrini, Daniela Mussetti, Luciano Pellegrino,
Serena Svely, Claudio Ardizzone, Giuseppina Porcu,
Adriana Fumero, Francesco Casale, Nadia Paduele,
Maria Luisa Piumetti, Patrizia Delmastro, Maria Ghia,
Giovanni Bertelli, Barbara Caporale, Anna Catalano,
Giuseppina Colla, Vittorio Menchini
Carrù
Piero Barale, Diego Barberis
Cartignano
Lucia Ugo, Paolo Bina
Casale Monferrato
Roberto Quirino
Casalgrasso
Tiziano Aiassa, Frida Tesio, Umberto Bonadonna
Caselle
Roberto Pidone
Cavallerleone
Claudio Taricco, Giovanni Cavaglià, Marcellino
Peretti
Cavallermaggiore
Piera Bertola, Roberto Ciresi, Maria Gemma Rosso,
Maria Anna Lautarlo, Viviana Lamberti, Maria Rosa
Ghisu, Pasqualina Bagnasco, Maria Colombero, Luisa
Riva, Pierfranco Gentile, Roberta Alessio, Elsa Gallo,
Bruna Gallo, Mario Civalleri, Rosario Gerbasi,
Fiorenza Bernocco, Luigi Marengo, Bruno Barbero,
Gastone De Palo, Sergio Lovera, Giovanni Curiotto,
Giuseppe Luciano, Francesco Bertoneglio, Maurizio
Napoli, Monica Marenco, Gabriele Lingua, Ottavo
Bellino, Mario Gallo, Teresina Fissore, Agostino Gaido, Stefano Gotta, Maria Soru, Renato Alessandria,
Anna Curiotto, Alberto Spinelli, Patrizia Mulassano,
Bruno Canavere, Laura Blosi, Pierino Peisino, Valerio
Cigna, Laura Cosari, Vittorio Sportoletti, Pasqualina
Bagnasco, Chiara Dellavalle, Rebecca Giraudo, Silvia
Giorbergia, Graziano Gallo, Roberto Giobergia, Maria
Bertino, Antonio Giobergia, Angioletta Lovera, Remo
Gallo, Giancarlo Gallo, Mara Zorgniotti, Gianluca
Lingua, Valeria Monge, Aldo Monge, Adalgisa Gonella, Roberto Moneta, Enrica Gentile, Elisa Marengo,
Antonio Balangero, Gabriella Gentile, Annita Pestoni,
Alfredo Moneta, Domenica Bersano, Elena Maria Oliva, Alida Tomatis, Manuela Rejnaud, Loredana Giarratana, Bruno Daniele, Piera Picco, Caterina Rossone,
Francesco Canello, Emanuela Gonella, Dario Milano
Centallo
Carla Serra, Danilo Tortone, Franco Dutto, Lidia
Masetta, Paola Mattiauda, Daniela Castorino,
Emanuela Porretta, Mauro Bosio, Renato Bruno, Antonio Giraudo, Monica Cravero, Elio Sansoldo, Manuela Giraudi, Manuela Lerda, Simona Pizzolante, Adele Martinazzi
Ceresole d’Alba
Graziella Nota, Franca Vottero, Lucia Fasano
Cervasca
Sergio Centallio, Tersilla Vercellone, Giuseppe Sabena, Rosanna Salino, Armando Demaria
Cervere
Paolo Carena, Liliana Dotta
Cherasco
Antonella Chiera, Barbara Milanesio, Ester Seia
Chieri
Francesco Cherubini, Daniele Bordin, Francesco Martini
Clavesana
Gianni Bonino, Sandro Blasutto
Corneliano d’Alba
Gabriella Taricco
Cortiglione
Livio Bosio,
Costigliole Saluzzo
Simone Beoletto, Giancarlo Moi, Luisa Raballo, Roberta Ribè, Antonio Ferrero
Cumiana
Gianfranco Virga, Tiziana Leone
Cuneo
Giuseppe Villani, Moustafa Sambare, Claudio Revelli,
Elisa Cerano, Mattia Nessi, Luisa Peano, Cristina Racca, Alessandra Giraudo, Nicoletta Blua, Silvana Della
Rotonda, Giovanna Formento, Giovanna Mollo, Pierangelo Fissore, Guido Prato, Sara Rivarossa, Ilaria
Bergese, Debora Cometto, Valentina Rosi, Luca Reverici, Daniele Dadone, Giuseppe Villani, Mauro Lamberti, Paolo Livingstone, Sonia Fracchia, Clementina
3
Tomatis, Pierpaolo Comba, Valter Paoletti, Margherita
Gaviglio, Paolo Comollo, Margherita Racca, Aurora
Balestrino, Ferdinando Rizzolio, Vladimiro Melis,
Andrea Crosetti, Marisa Landra, Roberto Giuliano,
Mauro Destefanis, Ivonne Caprino, Sergio Dutto, Marilena Giusiano, Franca Giordano, Gilberto Folco,
Gilberto Ballatore, Roberto Barcellona, Valerio Racca,
Ilaria Tronchin, Mirko Tosello, Ivano Barale, Italo Colesanti, Oscar Mina, Simone Bosio, Flavia Campogrande, Pieraldo Ferrua, Rosa Valentina Grosso,
Pasquale Groppo, Gilberto Piumatto, Roberto Giraudo,
Teresa Carelli, Luca Giordano, Loredana Renaudo,
Gennaro Goletta, PierLuigi Bono, Fulvia Dutto,
Alessandro Bertagnini, Rosanna Giussani, Serg i o
Parola, Luca Bertola, Mara Forno, Bruno Botto,
Daniela Rio, Monica Barberis, Sonia Sordello, Caterina Vissio, Lorena Dutto, Maricla Dutto, Sonia Dao,
Patrizia Daniele, Emanuela Aimar, Sonia Vaccariello,
Barbara Ferrando, Roberto Perotto, Francesca Ghio,
Pino D’Agneli, Romina Cecchetto, Enrico Siccardi,
Imelda Pellegrino, Salvatore Fonte, Maria Vittoria
Ghilardi, Cristina Ferrero, Giuseppina Damilano, Caterina Damilano, Simona Cusilla, Mauro Arnaudo, Debora Colombini, Lorena Bergese, Corrado Ribero,
Giuseppe Migliore, Gloria Revello, Roberta Capanna,
Sabrina Triggiani
Dogliani
Donatella Galella, Claudia Banci, Fulvio Peira
Dronero
Carlo Bellardo, Maria Rosa Bertone, Luigi Ribero,
Bruno Rosano
Farigliano
Ive Balsamo
Faule
Francesco Fumero, Bruno Tortone, Giovanni Biglia,
Marco Boniforte, Maria Luisa Camusso, Giuseppe
Scarafia, Maria Grazia Gerbino, Carla Alemanno
Fossano
Morena Rinaldi, Lidia Fissore, Emi Ambrogio, Maria
Rocca, Osvaldo Riberi, Bruno Zorgniotti, Roberto
Gastaldi, Maria Cavallera, Aldo Gastaldi, Barbara Gastaldi, Davide Gastaldi, Maurizio Dinicolantonio,
Federica Brizio, Luigia Galante, Laura Gregorio,
Gianfranco Morra, Santina Bellino, Antonio Ribè,
Gilberto Trucco, Giorgio Segale, Renato Zavattero,
Andrea Bertola, Patrizia Sampò, Thomas Ferlemann,
Giuseppe Bertola, Aldo Scotta, Bruna Godano, Pina
Floris, Guido Pasqua, Claudio Toselli, Claudia Nicotina, Marina Luison, Edmondo Tallone, Giovanni
Piumatti, Flavio Moggio, Sabrina Marengo, Giancarlo
Olivero, Armando Marengo, Caterina Borello, Luigi
Degiovannini, Franca Pozzo, Caterina Tomatis, Carmelina Uragano, Miranda Origlia, Paolo Dao Geletta,
Riccardo Ravera, Paola Oberto, Marco Delsoglia,
Bernardo Tiberti, Maria Cordero, Giovanni Cordero,
Maria Giordanengo, Iolanda Giraudo, Noemi Bergese,
Luciano Paixao, Mauro Bergese, Simona Pia, Mauro
Picco, Cristiana Gagino, Marina Aragno, Giuseppe
Fissolo, Fiorella Bonassisa, Teresa Mussello, Andrea
Cornaglia, Sara Cappa, Marcella Borghino, Giovanni
Ferrero, Cristian Lovera, Massimo Rufini, Maria Risso, Antonio Paschetta, Elio Corino, Stefano Gemello,
Nina Doudina, Cristian Re, Domenico Dallorto, Romina Mana, Patrizia Gallian, Riccardo Bernocco,
Maria Rosano, Graziella Costamagna, Marco Sabatta,
Elisa Biglio, Giuseppe Berardo, Emma Costamagna,
Caroline Marenchino, Cristina Bosio, Eleonora
Ravera, Giuseppe Ferrero, Maria Teresa Mellano, Maria Paola Sampò, Giuseppe Cravero, Andrea Totaro,
Teresa Rinaudo, Clara Dalmasso, Mauro Mana, Laura
Frascati, Erica Rocca, Patrizia Gazzera, Francesca
Fissore, Manuela Giordano, Nadia Cavallo, Maria
Rinaldi, Donatella Ochieppo, Mauro Giaccardi, Enrico
Ferrero, Lorenzo Cragi, Roberto Capellaro, Giuseppe
Liffredo, Alessandro Brizio, Rossella Ravera, Maddalena Dutto, Maddalena Vivalda, Giacomo Dalmasso, Wilma Degiovanni, Santina Fino, Maria Grazia
Campana, Simona Ballario, Aldo Cerrato, Cristina
Tealdi, Luisa Cera
Frassino
Silvana Garnero
Garessio
Valentina Salvatico, Giovanni Ribero, Anna Cravera
Gassino Torinese
Gianluca Lubraco
Genola
Marta Giobergia, Giovanni Sabena, Miranda Rosmino, Laura Borra, Alfredo Ghigliano, Ottavio Scarpino,
Franca Vassallo, Ornella Paschetta, Renato Tranfa,
Michele Bergese, Paola Fiorina, Antonio Garbero,
Giovanna Baudino, Iva Mondino, Maria Giovanna
Bagnis, Maria Franca Orni, Roberto Destefanis,
Ornella Peirasso, Isabella Serra, Elda Sabena, Elio
Cravero, Egidio Tavella, Mario Olivero, Anna Maria
Vaira, Sergio Lissandro, Franca Califano, Nadia
Audero
Genova
Vittorio Nappolini, Maria Buscaglia
Giaveno
Giovanna Stuardi, Angela Stuardi, Laura Damasio,
Dario Chiarbonello, Paolo Galari
Grottaferrata
Sara Ghio, Beniamino Ghio
Grugliasco
Annalisa Albieri
Imola
Silvia Ghio, Italo Manni
Lagnasco
Giovanni Gagliardo, Adriano Giraudo, Gabriele Eandi, Romina Migliore
La Loggia
Alessia Lovo
Lombriasco
Marco Vassarotto, Patrizia Fiorina
Manta
Giuseppe Raspo, Pietro Gallo, Irene Mellano, Gianlorenzo Gonella, Mario Guasti, Silvia Perona, Luca
Donna, Carla Oglietti, Enrica Olivero
Marene
Valerio Barello, Giuliano Repetto, Antonio Macrì,
Mariangela Marengo, Donatella Bergesio, Claudia
Racca, Giovanni Mina, Marco Daniele, Roberto Daniele, Margherita Biolatti, Pierantonio Mina, Milena
Bollati, Mario Racca, Giuseppe Barbero, Denise
Brizio, Diego Brizio, Daniela Boglione, Maria Teresa
Aprà, Giancarlo Montaldo, Fabrizio Gramaglia,
Franca Daniele, Giovanna Gianoglio, Mauro Raspo,
Franchina Rainero, Sara Grassato, Maria Luisa
4
Bevilacqua, Maddalena Biga, Giovanni Goitre, Marco
Astegiano, Indra Bertola, Sara Ambrassa, Igor Bertola,
Giovenale Oberto, Luciana Testa, Piero Baudo, Paolina Cordero, Franco Levrone, Lidia Levrone, Marcella
Ballario, Claudio Spinella
Orbassano
Carlo Rossetti
Pagno
Giorgio Pagliero
Pavia
Anna Gallo
Peveragno
Daniela Gastaldi
Piasco
Maria Luisa Pio, Pietro Barbero, Martina Mellano, Valentina Bonansea, Laura Barbero, Dario Margaria
Pinerolo
Eraldo Berger, Liliana Rasetti
Piobesi
Silvia Lisa
Piossasco
Carlo Rossi
Piozzo
Alessia Ravera
Poirino
Giorgia Becchis, Luca Almondo
Pozzolo Formigaro
Maurizio Krbavic
Prien (D)
Stefan Abel, Johannes Heyse
Racconigi
Isotta Tortone, Simonetta Sara, Patrizia Carlassare,
Monica Luciano, Mario Brizio, Marisa Grande, Marianna Demichelis, Egidio Monchiero, Renato Bregliano, Eugenio Botto, Roberto Cardellino, Tomasino
Ellena, Assunta Piovano, Marco Lo Schiavo, Roberto
Palletta, Bric Jampad, Lucia Maccagno, Anna Rolando, Elena Longo, Lara Milanesio, Katia Audisio,
Emma Rita Chistè, Elisabetta Fasano, Beatrice Chialvo, Domenico Brero, Margherita Mulassano, Maria
Teresa Gazzera, Centro Video, Mariella Doglio, Giuseppe Cuntuliano, Ilaria Cavallotto, Giovanna Mulassano, Elisa Giordana, Adriano Minuto, Rosa
Gabriella Barbero, Roberto Magri, Mariangela Sandri,
Lina Alessio, Luca Redigato, Cinzia Franceschini,
Mariangela Bo, Michele Greco, Maria Robiola, Bruno
Grippa, Tania Umbaca, Beatrice Chialvo, Tiziana Allasia, Guido Raspo, Luciano Cornaglia, Laura Panero,
Aldo Cerutti, Fabrizio Boglione, Marco Capello,
Giuseppe Gastaldi, Giovanna Baravalle, Adriano Pettenuzzo, Renata Agosto, Sergio Beretta, Piero Gallo,
Luciana Monasterolo, Noemi Grassato, Armando Di
Leo, Mariella Raynero, Piera Dusso, Franco Bovile,
Jessica Gazzera, Paola Teoma, Luciano Mondino, Carla Bono, Lucia Alladio, Caterina Rossone, Giovanna
Porchietto, Ornella Fissore, Walter Parola, Mario
Campagnaro, Fabio Campagnaro, Giulia Ainasi, Paolo
Loggera, Patrizia Vincenzi, Enrica Brugiafreddo, Vincenza Germano, Pietro Bertolino, Patrizia Gualtieri,
Anna Maria Ronco, Piergiorgio Marchisio, Anna Ornato, Maria Rosa Valfrè Soldano, Carlo Quiere, Rosella Calvo, Fabrio Cigna, Antonietta Tenore, Carla
Mustat
Revello
Valentina Borgognone, Pietro Mario Salusso, Natalina
Miretti, Gino Cravero, Denis Cravero, Anna Peirone,
Emanuela Cravero, Rosanna Brandino, Alice Conte,
Ivo Bianco, Erica Ambrogio, Franca Maero
Marmora
Roberto Tolosano, Natale Ellena
Melle
Osvaldo Berardo
Merano
Diego Ferrero
Monastero di Vasco
Ennio Lavino
Monasterolo di Savigliano
Antonio De Vito, Alessandra Devirgilio, Giuseppina
Perlo, Michela Garello, Dario Perlo, Teresa Olivero,
Nicola Mina, Antonella Audisio, Giuseppe Monge, Roberta Allasia, Ester Allasia, Antonia Raspo, Giuseppe
Allasia, Elda Bertolotto, Rosanna Ponso, Mario Allasia, Manuela Allasia, Alberto Arese, Alessandro
Allasia, Cecilia Arese, Fabrizio Monge, Elio Barale,
Dario Barale, Silvia Bergese, Michela Mellano,
Rolando Aita, Giovanni Fossa, Oddino Bosio, Luigina
Strumia, Roberto Malberti, Dario Perlo, Romeo Aita,
Giovanni Ponsi, Alberto Menghini, Enrico Arnolfo,
Valeria Boglione, Giuseppe Paschetta, Agnese Alessio
Moncalieri
Mario Solaroli, Roberto Rebufello
Monchiero
Mario Bella
Mondovì
Paolo Tarolli, Claudia Gallo, Maria Carme Tomatis, Filippo Gallo, Maria Allena, Gilberto Giraudo, Carla
Nocco
Montà d’Alba
Marco Tallano, Daniele Calorio
Moretta
Paola Cavigliasso, Gianni Villano, Ernesto Dossetto,
Roberto Accastelli, Enrico Accastelli, Ivano Viscardi,
Paola Bollino, Caterina Ravera, Antonella Abruzzo,
Rosanna Galletto, Piero Lovisolo, Emanuela Borda
Bossana, Maria Grazia Falqui, Antonella Lingua, Silvia Capello
Morozzo
Letizia Gastaldi
Mougins (F)
Alessandra Perlo
Murello
Emanuela Cavigliasso, Benedetto Tortone, Maria
Botta, Giovanni Barbero, Federica Varetto, Marilena
Tallone, Lorenzo Gastaldi, Domenica Cravero, Jolanda
Miretti
Napoli
Bruno Uccella
Narzole
Marco Tealdi, Laura Gatti, Vincenzo Scalabrino
Nichelino
Bruno Fasano, Abderr Ahmane
Norimberga (D)
Katia Fiobel
5
Revigliasco
Luigi Raspo
Rifreddo
Gianluca Cossale, Sandra Viso
Rivalta
Gian Battista Dusi
Robilante
Massimo Carletto
Roddi d’Alba
Sandro Pelassa
Ruffia
Alba Dalmasso, Elisa Bergese, Roberto Ferrari
Saluzzo
Carlo Muratelli, Simona Vlasici, Alberto Decostanzi,
Emanuela Crotto, Alfredo Fina, Elisa Fornero, Corrado
Fornero, Giuseppe Saglietto, Giovanni Rosso, Maurizio Allasia, Nicolao Dalmasso, Salvatore Panetta, Renato Ruffino, Raffaele Barbero, Emanuela Crotto,
Carlo Ghetti, Gabriella Ferrero, Alberto Ficetti, Sabina
Garnero, Albina Gazzera, Ilda Dotta, Paola Raimondi,
Simona Rossetti, Maria Lamisani, Bianca Troia, Cristina Pignatta, Michele Pignatta, Aldo Babano, Roberto
Bainotti, Caterina Biglione, Claudio Pigato, Irma
Barbato, Rosa Iaculo, Pietro Devalle, Silvana Giusiano, Daniele Di Francesco, Claudia Abbà, Maria Reinaudo, Elio Blengino, Isabella Gabrielli, Laura Giordano, Giuseppina Formiglia, Roberto Manino, Paola
Bovenzi, Veronica Gala, Manuela Destefanis, Nadia
Cortese, Stefania Merlo, Floris Brevilliero, Irma Monasterolo, Antonio Botta, Salvatore Capello, Ilaria Agù, Maria Vittoria Peretti, Marinella Pasero, Liliana
Berger, Dino Galfione, Livio Boriero, Roberta Fabre,
Silvana Gallo, Marcella Audenino, Donatella Bergesio,
Giuseppe Pizzordo, Federica Ghione, Roberta Maero,
Elena Maero, Teresa Tuscano, Pascal Aubouin, Andrea
Lillo, Emanuele Artale, Catia Tassone, Paolo Giordano, Lorenza Vivalda, Giorgio Fraire, Sabrina Refanelli,
Daniela Pisanu, Fulvio Gallino, Graziano Abrate,
Silvia Tesi, Maria Giustizia Diliberto, Daniele Baudracco, Rosa Peragine, Giovanni Sobrandi, Matilde
Perlo, Roberto Crippa, Dino Cussino, Guido Ciabotto,
Rosa Vella, Alessia Cordero, Marta Serra, Grazia Rimondotto, Marco Baudo, Felicita Buai, Bruno Sandri,
Antonio Aimaretti, Maria Teresa Lingua, Luciano
Rosella, Paola Chiaramello, Pietro Giordana, Rosa
Bruna Piacenza, Pronino Caterina, Riccardo Conte,
Giovanni Vaschetto, Laura Loccoro, Maria Quaglia,
Modesto Boa, Paolo Rocca, Carola Noce, Barbara Audeno, Marina Guasco, Fiorella Silvestro, Stefania Buzzoni, Caterina Dossetto, Aurora Giordanino, Riccardo
Endenini, Diamante Satto, Pierpaolo Maero, Marco
Bisio, Lorenzo Casola, Renato Trucco, Graziella Ghigo, Micol Angelo, Roberta Cravero, Paola Arduino,
Emanuela Calvini, Ileana Moine, Francesca Airasca,
Lidia Quaranta, Serena Calamida, Alberto Carignano,
Angela Borgognone, Denis Berardo, Chiara Demichelis, Marco Corrado, Monica Casu, Monica Collovati, Giovanni Fumero, Giuseppe Cagnetta, Sandro
Ribero, Mario Emanuelli, Valerio Ponzo, Roberta Bori,
Giorgio Feyles
Sanfrè
Antonella Ferrero, Giuseppe Valle, Graziella Alessandria, Agostino Pedussia
Sanfront
Vittorio Gianaria, Angelo Miretti, Luciano Billia, Re-
nata Nicolino, Silvio Beltramo, Federico Damiano
San Mauro Torinese
Umberto Conti
San Michele Mondovì
Roberta Gammone
Sanremo
Massimiliano Giacone, Jessica Frontero
Sant’Albano Stura
Valerio Barbero, Carlo Scotto, Roberta Bergese, Claudia Tassone
Santa Vittoria d’Alba
Cosetta Elvesio, Maria Grazia Cornaglia, Franco Viale, Mafalda Valfrè
Santena
Moreno Masetti
Sauze D’oux
Paolo Dominici
Savigliano
Fabrizio Ricca, Roberta Delorenzi, Luisa Silvestro,
Francesco Destefanis, Massimo Carignano, Maria
Giovanna Gavotto, Guido Cerato, Daniela Tomatis,
Claudio Introini, Ruggero Ruggeri, Enrico Villosio, Osvalda Pasotti, Sandra Flesia, Franco Tallone, Elisabetta Ghibaudo, Annamaria Tallone, Giuseppina
Nyffenegger , Lucia Ambrogio, Anna Alfarone, Nestor
Mochi, Guglielmo Jesos, Chiara Colombano, Valentina Tomaselli, Barbara Baldi, Massimo Matteini, Enrica Borga, Fabrizio Bordino, Sergio Tallone, Alessandro Altieri, Giorgia Schifino, Mauro Marian,
Giuseppina Stagno, Francesca Simeti, Roberta Fissolo, Daniela Magavero, Katiuscia Delno, Walter
Bertrando, Silvia Secci, Claudio Bergese, Riccardo
Fiorito, Aldina Cangione, Luigi Russo, Pietro Zerbini,
Diego Pettinotti, Valeria Arleri, Debora Pronello, Gino
Cantarella, Massimo Arese, Silvano Lingua, Valerio
Ghivarello, Maria Luisa Marengo, Antonio Zidda,
Mauro Barbero, Maria Rosso, Graziella Levet,
Giovanni Dogliatti, Pietro Destefanis, Valerio Pennicino, Teresa Morano, Andrea Giaccardi, Maria Luisa
Bertolino, Maria Grazia Calcagno, Ester Cambiano,
Maria Daniela Giachino, Orani Mei, Silvia Dellarossa,
Martina Pettavino, Andrea Conte, Lorenzo Quirico,
Sara Raviolo, Andrea Cagliero, Rosanna Cavallero,
Maria Teresa Castelli, Luca Tesio, Valerio Allasia, Sara Ferrero, Charlotte Merlo, Laura Costadone, Valentino Racca, Samuele Cozzo, Vittorio Scavino, Luca
Cugno, Barbara Greco, Aldo Gé, Bruna Sanino,
Caterina Barra, Giovanni Sanino, Lidia Scioneri,
Silvana Tortone, Eliana Panero, Margherita Vizio,
Caterina Tibaldi, Salvatore Samperi, Barbara Gé, Gian
Mario Ambrogio, Michele Migliore, Luca Migliore,
Gianni Capoccetti, Caterina Giraudo, Aniello Atorino,
Alda Barbero, Alesso Roccello, Giovanni Pignata,
Monica Quaglia, Wall Street snc, Piero Pasquini, Enrico Brero, Paola Ricossa, Francesco Daniele, Massimo Cavallo, Adriano Socchi, Stefano Ferrero, Guido
Giovannini, Pietro Rappazzo, Claudio Cappellino,
Carlo Paschetta, Liliana Ariaudo, Lucia Roata, Airaldi
Maria, Maria Luisa Boaglio, Lucilla Salusso Boaglio,
Giulio Battistino, Piertonio Ramonda, Maria Santoro,
Francesco Mina, Giovanni Barbero, Santina Bellocchio, Guglielmo Tavella, Anna Bruno, Massimo Lingua, Egizio Bosio, Stefano Rubiolo, Francesca Gé,
Giuseppe Cordero, Stefano Montavile, Maria Angela
Brunetti, Alessandra Brugnolaro, Paola Berardo, An6
tonio Bianco, Bruna Quaglia, Teresa Gaido, Roberta
Ambroggio, Andrea Ghigo, Stefania Arese, Maria G.
Supertino, Serenella Iovino, Maurizio Valsania,
Giampiero Facelli, Giancarla Piacenza, Enrico Gallo,
Mario Franco, Susanna Morath, Piero Mantovani,
Giuseppe Strumia, Elisa Saviano, Alessandra Fissolo,
Bernardetta Giusiano, Martina Fissolo, Renato Bertola,
Giuseppe Fissolo, Lucia Fino, Maria Luisa Fissolo,
Elio Tealdi, Matteo Rabbia, Maria Iorda, Lucia
Destefanis, Marino Mondino, Maria Ambrassa, Natalia
Armani, Alda Daghero, Ivano Scavino, Cosetta Magliano, Marco Racca, Irma Busso, Riccardo De
Marchi, Iginia Gullino, Tiziana De Marchi, Paolo Bag,
Vittorio Monasterolo, Giovanni Negro, Oberto Mensa,
Renato Lovera, Pietro Testa, Antonia Ternavasio,
Guglielmo Bruciafreddo, Rosa Cobisi, Pierluigi
Ferrero, Margherita Sacco, Maria Ilardi, Lia Gianoglio,
Maria Stella, Osvaldo Scotta, Giorgio Marengo, Vittoria Secci, Luciano Blengino, Paolo Blengino, Margherita Lanfranco, Maria Russo, Franca Ternavasio,
Piera Pollino, Simona Perri, Knadija Barkaovi,
Vincenzo Figlioli, Teresa Zicca, Noemi Longhi, Mayat
Kerarmi, Annamaria Tallone, Dervisci Koreta, Alberto
Pio, Sandra Isoardi, Vittorio Ariaudo, Giovanna
Daniele, Corrado Isaia, Carlo Angaramo, Antonio Angaramo, Pietro Chiappello, Maria De Marchi, Erminia
Nicola, Giuseppa Novarina, Silvia Riccardi, Anna
Maria Daniele, Francesco Roasio, Candido Franza,
Roberto Bertaina, Eliana Colombo, Lucia Sandra Piumatti, Cecilia Faule, Lucia Magliano, Gloria Monasterolo, Caterina Paschetta, Adriano Gerbaldo, Elisa
Cravero, Barbara Bosio, Maria Teresa Peano, Valeria
Ceppa, Domenico Montalbano, Leonardo Sassi,
Franco Giordanengo, Luigi Lanfranco, Lidia Torre,
Giovanni Soragna, Anna Strazzanti, Francesco
Gerbaldo, Francesco Cravarezza, Domenico Osella,
Matilde Villa, Maria Furno, Massimo Cassina, Giovanni Cordasco, Maddalena Lamberti, Michele Frandino, Ivana Melonia, Michele Paschetta, Enrico
Andreani, Federica Bonetto, Teresio Cravero, Aldo
Governa, Maddalena Alloa Casale, Giorgetta Capello,
Michele Capello, Antonia Giobergia, Franco Poponcini, Mario Donalisio, Mauro Giraudo, Adriano
Gé, Bartolo Origlia, Elio Capello, Gemma Foglio,
Alice Clark, Valeria Fuscà, Laura Capello, Giovanni
Battista Ferrua, Domenico Allasia, Armando Vanotto,
Valentina Giraudo, Maddalena Strumia, Livio Pairona,
Ilaria Raspo, Antonio Testa, Micaela Ballario, Mera
Shqipe, Anna Cavallo, Giuseppe Mazzola, Debora
Cabra, Teresa Burdino, Guido Audisio, Giovanni Chiavassa, Renato Vivalda, Riccardo Bruno, Ilario Crepaldi, Mauro Miletti, Luigina Pietropaolo, Giuseppe
Lisa, Nadia Borghino, Mariano Bonanno, Annamaria
Mellano, Patrizia Fantino, Silvana Barbero, Carmelo
Bilardo, Giuseppina Scarteddu, Maria Maddalena
Piumatti, Amalio Olocco, Antonio Morello, Chiara
Battaglia, Felicita Molena, Pierangela Bleu, Marco
Bleu, Luca Bleu, Luciano Mogna, Alessandro Dominici, Delfina Genta Ricca, Calogero Vetro, Rocco
Scaffidi, Remo Galfione, Carmela Tavella, Iolanda
Gonella, Roberto Gindro, Eleonora Bori, Eliana
Brugiafreddo, Renata Tallone, Luigi Aimar, Elisabetta
Negri, Annalisa Mogna, Ezio Fissore, Monica Quirico,
Emma Storino, Monica Couvert, Micaela Arnaldi,
Cecilia Abello, Germano Ambrogio, Luciana Mosso,
Chiara Mellano, Michelina Frossasco, Andrea Bono,
Luca Massimino, Bruna Botta, Guido Fantino, Benedetta Roux, Elena Giacone, Teresa Testa, Severino
Monge, Lorenzo Montani, Mario Calvo, Gianni
Abbadessa, Alessandra Mattiuzzi, Federico Massimino, Francesco Roasio, Pasquale Eandi, Michelangelo Narbona, Silvio Fiorito, Matteo Nicolino,
Valentino Sandrone, Elio Lai, Luigi Botta, Gemma
Valla, Afabia Scarteddu, Francesca Tallone, Piera
Marengo, Federica Oggero, Zaga Shelinaj, Piero Scarafia, Maddalena Bosio, Giacomo Fissolo, Secondo
Cavallo, Maria Teresa Colombero, Teresa Galliano,
Patrizio De Carli, Paola Fissolo, Deborah Rosso,
Gianluca Cigna, Giada Baravalle, Secondo Marino,
Sebastiano Sanino, Federico Ambrosino, Leopold Verdaet, Angiolini Biagi, Piero Rabbia, Angela Donalisio,
Renato Donalisio, Domenico Mondino, Virginia Racca, Enrico Donalisio, Mario Mellano, Livio Predieri,
Silvia Nyffenegger, Diego Gallo, Corrado Balangero,
Wilma Janse, Giovenale Barbero, Bartolomeo
Gribaudo, Pina D’alessandro, Barbara Figlioli, Chiara
Figlioli, Giovanna Secci, Lidia Guerra, Lorella Caula,
Pierluigi Paschetta, Luigina Dini Balestra, Anna
Riccardi, Alberto Risso, Domenica Mana, Liliana
Pignatta, Piero Campana, Franca Ariaudo, Janse Toos,
Vilma Borgna, Giuseppe Liberti, Anna Costamagna,
Pierpaolo Casale, Iolanda Dutto, Antonio Carle, Luigi
Cantarella, Secondina Verrone, Giulio Tabasso,
Orestina Agodino, Ada Basso, Anna Maria Valinotti,
Mariarosa Giorgis, Marina Galeazzo, Elio Becchio,
Franca Abà, Michele Milanesio, Remigio Saglietti,
Gianluigi Brunetti, Davide Novarino, Michele Cavarero, Antonio Fissore, Vanda Russo, Elena Russo,
Ornella Mora, Renato Peracchi, Luciana Torre, Mario
Panero, Maria Semeraro, Giuseppe Brunod, Fabrizio
Ambrosino, Paolo Dompè, Emilio Abbà, Aurelia
Casale, Caterina Testa, Franca Testa, Cherubino Terrin, Maria Evangelista, Renata Baratelli, Giuseppina
Gazzera, Maria Petitti, Mattea D’Agostaro, Claudia
Filippi, Giovanni Bertola, Maria Stassi, Maria Colombo, Maria Lucia Locatelli, Silvia Bruno, Antonio Carezzana, Pietro Giobergia, Mina Michele, Luciano Bogliotti, Sergio Massimino, Maddalena Sabena, Anna
Gianoglio, Valerio Perrucca, Francesco Fina, Antonio
Mina, Antonio Botta, Ivana Segantini, Battista
Marengo, Rosanna Gili, Piero Curti, Michele Zuccon,
Vilma Gerbaudo, Beatrice Canelli, Bruno Trucco, Carlo Gili, Mauro Trucco, Caterina Scavino, Matteo Sorasio, Mario Barello, Enrico Allocco, Andrea Graneris,
Luca Cossotti, Andrea Reynaudo, Elisa Audisio,
Maurizio Campana, Federico Campana, Fabrizio
Campana, Luca Racca, Franca Bellocchia, Piermario
Allocco, Renato Allocco, Marco Caula, Carlo Tavella,
Maria Grazia Fiorito, Anna Tavella, Corrado Caula,
Federica Caula, Marina Bottello, Antonio Montanari,
Giuliana Canale, Alberto Ambrogio,Veronica Varrone,
Agnese Audisio, Michela Canale, Teresa Gastaldi, Antonella Bosio, Grazia Pianeda, Giuseppe Demichelis,
Emilia Mezzafera, Maurizio Caruso, Patrizia Fantino,
Silvio Brero, Elena Maglio, Nunzio Legato, Giuseppe
Marra, Carmela Maglio, Maria Marra, Francesca Sabena, Maria Grazia Cerutti, Giovanna Locatelli, Alba
Calogero, Mirella Allasia, Silvia Perlo, Nunzia Cravero, Marco Bosio, Carmine Da Col, Enrico Maero,
Elsa Depetris, Clemente Mariani, Olga Sterpi, Christian Grassato, Marco Perrone, Stefano Rejnaud,
Claudio Tomatis, Fabrizio Apollaro, Nadia Gallori,
Gabriele Guerrini, Paolo Magliano, Rachele Rainero,
Annalisa Abbadessa, Micol Cagno, Giuseppe Cigna,
Gian Luca Serra, Luisa Sabena, Marcella Magliano,
Luigi Parodi, Loredana Borella, Vilma Petitti, Maria
Clara Savoia, Liliana Mondino, Giuseppe Donalisio,
Simona Gili, Anna Rita Allasia, Giovanna Fea, Milena
7
Manni, Livia Blengino, Maria Colombo, Lucia Eandi,
Francesco Mangano, Giovanni Mangano, Maria Enza
Fiorito, Aldo Toma, Patrizia Berutti, Gianfranco
Bertinotti, Andrea Garello, Imelda Musella, Irma
Panero, Gino Morello, Marta Scaraffia, Quadi Rasa,
Antonio Giaccardi, Gianfranco De Lama, Angelo Colombo, Rosanna Galfrè, Biagio Oliva, Jacopo Martini,
Maria Calò, Nicola Losito, Vincenzo Toso, Bartolomeo
Mattalia, Lucia Rosso, Claudia Ricca, Silvana Vivalda,
Ester Vivalda, Giovanni Tallone, Vito Piacentino,
Angelo Di Martino, Maria Cristina Bosio, Silvia
Ferrua, Fernanda Ambroggio, Carla Oggero, Maria
Parasciani, Natale Ghigo, Fulvio Berardo, Egilberto
Pietropaoli, Silvana Tonelli, Cesare Roasio, Dante Cosentino, Margherita Cavarero, Roberto Pio, Maria
Teresa Fruttero, Alessandro Gosio, Giovanni Giraudo,
Ghelinos Gjovalin, Alessandra Saulo, Remo Becchio,
Francesca Tortone, Domenica Conte, Giuseppina Barra, Giuseppe Audisio, Francesco Oddenino, Rosanna
Spada, Maurizio Tardito, Matteo Tardito, Alfo Callieri,
Virginia Pagliero, Ermelinda Panero, Matteo Vidotto,
Davide Rimondotto, Sesto Rimondotto, Onorina Genti, Estelle Allegret, Gabriele Rimondotto, Claudia Martino, Giovanni Brugiafreddo, Luca Chiapello, Mirella
Miretti, Michele Ballario, Claudia Monge, Domenica
Bonamico, Renzo Perlo, Patrizia Lucca, Marina Donalisio, Domenico Madonia, Grazia Berg i n e t t i ,
Vittorina Ricca, Paolo Gerbaldo, Silvia Bottari,
Federica Perlo, Corrado Salusso, Barbara Coraglia,
Zaveria Racca, Laura Fissore, Cristina Leone, Maria
Teresa Bertola, Barbara Vivalda, Giovanni Mana,
Nadia Ingaramo, Marziano Mondino, Giovanni Mondino, Andrea Matteo Biolatti, Bruna Bongiovanni,
Davide Giordana, Ignazio Perri, Rosa Crosetto, Maria
Grazia Maccagno, Carmen Levrone, Renato Berardo,
Orsola Rinaudo, Giorgia Pellegatti, Cinzia Allocco,
Policarpo Monchiero, Alessandro Botta, Giovanni
Mollea, Antonio Tomatis, Giovanni Gosmar, Mario
Mollea, Cristian Nicolino, Germano Nicolino, Pietro
Botta, Antonietta Frandino, Ada Fornasero, Giuseppe
Cortassa, Giovanni Bertola, Caterina Busso, Margherita Ariaudo, Aldo Morano, Claudio Nasi, Manuela
Milanesio, Giovanna Bonino, Vincenza Lo Gerfo,
Vincenzo Gentina, Liliana Oggero, Gianluca Bertoglio, Nathalye Beccaria, Gianfrancesco Badino, Roberto Gallo, Maria Barberis, Fulvio Saulo, Piero
Lanzetti, Maria Teresa Berardo, Teresio Berardo, Marisa Chiavazza, Rosa Barbero, Franca Tosi, Giovanna
Gallo, Massano Liliana, Michela Isaia, Laura Masento,
Elisa Spataro, Massimo Novellini, Giovanni Sabena,
Adriano Quaglia, Valerio Gerbaudo, Luisa Rodari,
Paulin Swuregi, Gianna Rivarossa, Emilio Aledda,
Flavia Legato, Francarita Magliocco, Salvatore Piazza,
Maria Bongiorno, Calogero Ferraro, Giovanni Cagnoli, Carlo Lingua, Carlo Bongiovanni, Giorg i o
Alessio, Luca Perlo, Davide Marocco, Enrico Capello,
Claudio Alessio, Lorenzo Bribriglia, Elisabetta Cesa,
Olocco Maria Teresa, Giampiero Giordanengo, Elio
Rabbia, Margherita Pagliero, Maria Tamagnone, Maria
Bianco, Margherita Bianco, Silvana Dabbene, Gian
Nicola Zabena, Patrizio Damerino, Giuliana Borgna,
Vittorio Lo Russo, Francesco Baldo, Maria Claudia
Chiavazza, Giacomo Gallo, Pierangelo Baretta, Andrea
Sanino, Enrico Robutti, Sergio Predieri, Franca
Gregorio, Giovenale Tesio, Francesco Cravero, Maria
Dellarossa, Giuseppe Fundone, Caterina Ugliengo,
Luisa Tuveri, Grazia Magnozzi, Enrico Saulo, Pietro
Donalisio, Giancarla Franco, Albina Caula, Giuseppe
Colombano, Salvatore Filomena, Ottavio Agodino,
Angela Ratto, Mariangela Lovera, Lidia Quaglia, Domenica Stassi, Maddalena Silvestro, Cristiano
Camoscini, Giovanna Volante, Mario Panuzzo, Tatiana
Errore, Maria Genovese, Rinaldo Cigna, Danielle Jouglas, Giovanna Illecchiani, Elsa Rabbia, Enrico Testa, Emanuela Campi, Dario Ferrero, Maresa Aragno,
Sergio Brero, Giovanni Scavino, Rosalia Palazzone,
Antonio Apollaro, Garnero Pietro, Fulvio Crosetti,
Luigi Garnero, Giovanni Bruno, Laura Badino, Maria
Pagliero, Giuseppe Mellano, Concetta Chiaromonte,
Maria Fortezza, Maria Clara Savoia, Vito Greco, Liliana Trucchi, Francesca Racca, Giacomo Arnolfo,
Alison Drake, Alessandro Damassin, Stefano Perhauc,
Bledar Hoxha, Gianluca Casale Alloa, Andrea Fiorito,
Francesco Becchio, Francesca Dolce, Daniela Zolin,
Alberto Zolin, Bartolomeo Panero, Dario Becchio,
Marisa Villois, Dante Pasquinelli, Margherita Canelli,
Giovanni Canelli, Domenica Gonella, Simona Pasquinelli, Fabio Ruffino, Andrea Sabena, Giovanni
Estienne, Ivano Martini, Aldo Agnesetta, Francesco
Gazzera, Sebastiano Barolo, Margherita Tomatis, Elisa
Natalizio, Alessandra Beccaria, Irena Kerpaci, Piera
Cavallero, Marina Appendino, Franca Occello, Maria
Fissore, Maria Luisa Abrate, Maria Barbara Aimetta,
Andreina Marenchino, Bruno Castelli, Margherita Tallone, Giovenale Tomatis, Maria Caterina Viglietti,
Rina Onerda, Rina Filodjan, Rina Fanie, Rina Pavlo,
Jlii Kerpaci, Costanzo Sobrà, Maddalena Allione, Liliana Foglio, Francesco Cravero, Massimo Gianoglio,
Marinella Sarzotti, Graziella Sciortino, Mario Sciortino, Stefano Arnolfo, Giovanni Liggera, Gisella Fassi,
Giuseppe Sciortino, Gerarda Maratea, Cesare Lupo,
Mauro Marian, Laura Bauducco, Giovanni Manissero,
Mario Barberis, Fabrizio Mantovani, Giovanni Bonino, Stefano Aimar, Giovanna Bergesio, Teresio Aimar, Tiziana Aimar, Annunziata Bloise, Daniele
Scaglia, Ernesto Scaglia, Mariella Scioneri, Luciano
Barra, Annamaria Cravero, Laura Scaglia, Maria
Elena Terrasi, Giuseppe Aimar, Teresa Masento, Feli
Vignolo, Attilio Tavella, Maria Teresa Rizzi, Sergio
Rizzi, Claudio Taricco, Elsa Santin, Giancarlo Bertaina, Chiaffredo Demaria, Osvaldo Giri, Giovanni
Bauducco, Giuliano Pianeda, Laura Sidoli, Giorgio
Giraudo, Corradina Polacco, Ettore Bertone, Margherita Lovera, Giuseppe Lovera, Mario Marengo, Anna
Maria Chiapale, Alessandra Gervasoni, Maria Teresa
Bollati, Angiolina Olocco, Lorenzo Trombetta, Roberto Sbrizzio, Alessandra Sidoli, Simona Allasia, Antonio Napoletano, Marilena Gonella, Laura Fino,
Roberta Paschetta, Luisa Sabena, Cosimo Mellano,
Antonella Demarchi, Alessandro Trucco, Francesca
Capello, Margherita Picco, Teresa Degiovanni, Monica Gribaudo, Maria Degiovanni, Claudia Tesio,
Margherita Degiovanni, Orsola Paschetta, Fabrizio
Busso, Alessandra Ghigo, Sandro Busso, Marilena
Mellano, Maria Grazia Monasterolo, Danila Morino,
Caterina Cravero, Luisa Gerbaldo, Roberta Mellano,
Daniele Poma, Marialuisa Arese, Alessandra Narbona,
Mariateresa Paciulli, Vanda Bonello, Caterina Stuardi,
Luigi Bertero, Andrea Orusa, Giulia Orusa, Maria
Grazia Allasia, Margherita Surace, Ferruccio Orusa,
Claudia Varetto, Rosanna Caporgno, Valeria Allasia,
Stefania Fatta, Giovanni Calvi, Emilia Oddone, Anna
Sguerzo, Maria Grazia Ciriaco, Chiara Allasia, Piera
Vivenzi, Tomaso Giraudo, Enrico Giraudo, Maria
Teresa Barbero, Luigi Barbero, Vincenzo Barbero,
Mario Fissore, Guido Bertinetti, Maria Dotta, Elena
Dotta, Carla Dotta, Enrica Rivetti, Silvana Gobetti,
Mario Rivetti, Giuseppe Ferrero, Giancarlo Galvagno,
8
franca, Giuseppe Giacosa, Paola Frossasco, Elvira Satto, Giuseppe Audisio, Margherita Quartararo, Alberto
Risi, Chiara Diale, Luisa Sosso, Margherita Mordenti,
Pier Franco Daniele, Gianmario Diaz, Enrica Miggiano, Nicola Risi, Domenica Gugliuzza, Giuseppe
Alfieri, Francesco Gugliuzza, Nicolina Vacca, Angela
Rosso, Renato Vigliani, Santina Marchetta, Marilena
Audisio, Paola Piovano, Teresa Colonna, Irene Fortunato, Domenico Colonna, Irene Moramarco, Luca
Bocchiola, Stefania Pasqua, Stefano Arnolfo, Luigia
Cortese, Domenico Cortese, Concetta Fidole, Assunta
Perri, Giuseppe Fortunato, Giovanni Locatelli, Maria
Grosso, Giuseppe Monasterolo, Giorgia Cordero,
Danilo Giuseppe Biga, Fiorenzo Prandi, Elverio
Cavaliere, Nicola Clerici, Carmelo Bacchetta, Shpresa
Sheling, Emanuele Cavaliere, Giuseppe Gianoglio,
Luca Fea, Naim Kuka, Lorenzo Olocco, Claudio Burdisso, Marco Cesari, Giancarlo Gili, Sergio Correndo,
Elio Frandino, Ernesto Chiapello, Luigi Macchiolo,
Marco Francesetti, Pierpaolo Testa, Marco Gianoglio,
Silvia Dabbene, Elisa Mina, Piergiorgio Gianoglio,
Fabia Scartedda, Antonio Gianoglio, Giuseppe Allasia,
Domenico Mina, Fabio Olocco, Davide Dalmasso,
Ferruccio Lovera, Francesco Talarico, Giuseppe Testa,
Valentina Aimo, Giuseppe Ramonda, Pierluigi Ferrero,
Claudio Cuteri, Corrado Panero, Ercole Durando,
Giovanni Testa, Giorgetta Cugno, Ferdinanda Aimo,
Antonietta Gallo, Debora Dell’Orto, Aldo Pagliero,
Romano Gandino, Ezio Battaglino, Silvana Borghino,
Vincenzo Gianoglio, Filippo Borio, Roberto Cugno,
Domenico Fassi, Simone Mogna, Sergio Monasterolo,
Alfonso Meloni, Giovanni Garsi, Adriano Angelucci,
Mirella Mandrile, Giuseppe Trabucco, Cesare Ardusso, Fabrizio Allasia, Mauro Zavattero, Francesco Ballatore, Giovanna Rosso, Elio Allocco, Maddalena Sola, Ines Perrone, Giuseppe Ferrero, Agostino Chiaravalloti, Elsa Garzoli, Mina Michelangelo, Vincenzo
Bennici, Lidia Vito, Roberto Coda, Caterina Sereno,
Giuseppe Patrone, Luigi Vassallo, Piero Serra, Francesco Cuzzilla, Mauro Bergese, Giacomo Becchio,
Francesco Vignolo, Ivana Roggero, Vittoria Porracchia, Renato Buttarelli, Pietro Rainero, Paola Ferrero, Teresa Rubiolo, Concetta Falco, Rosaria Vacca,
Bruno Martino, Andreina Robasto, Margherita Olivero, Caterina Costamagna, Luigi Demarchi, Michelangelo Ghiglione, Maria Casalis, Evelina Marino, Grazia Dutto, Adriano Cacciolati, Massimo Abbà, Gerardo
Brugnolaro, Fabrizio Panero, Michele Borgese, Bruno
Penna, Mariacristina Penna, Luciano Panero, Alessandro Daniele, Massimo Volta, Giorgia Fassi, Pino
Galvagno, Maurizio Narbona, Bartolo Daniele, Dario
Gari, Marco Orio, Elvira Jacob, Giovanni Giraudo,
Francesco Burdisso, Giampiero Fissore, Claudia Donalisio, Alfio Anfossi, Claudio Balansino, Benvenuto
Usai, Giovanni Ghietti, Vanna Carla Turtoro, Pietro
Pomero, Clara Testa, Mohamed Tousrani, Roberto
Massimino, Cosetta Bogliotti, Franco Dotta, Claudio
Cosa, Enzo Perfumo, Alessandro Cosa, Mirella Allasia, Carlenrico Roco, Alberto Mina, Guido Lingua,
Michele Pepe, Dante Cosentino, Enrico Barbero,
Cristina Meia, Santina Lingua, Marco Meia, Maurizio
Bergesio, Claudio Bogetti, Fabio Meia, Michele Boretto, Emma Segala, Mario Boretto, Luciano Gerbaudo, Luciana Brugiafreddo, Piero Maudo, Laura Cigna, Renato Roasio, Elio Paschetta, Alessandro Botta,
Maria Antonietta Ferrero, Enrico Botta, Anna Maria
Caseres, Daniela Ferusso, Maria Maida, Flavia Mana,
Aldo Tomatis, Xu Zhookon, Elena Russo, Sophie
Bonetto, Luciana Dellarossa, Elisabetta Strumia,
Pietro Galvagno, Teresa Calvo, Romano Tortone, Sergio Gili, Mario Gili, Bernardo Solavaggione, Oddone
Alladio, Stefano Arnolfo, Lorenzo Ghione, Guido
Borge, Anna Rabbia, Alessandra Becchio, Serg i o
Galletto, Fabio Sprugnoli, Nadia Bernardi, Massimo
Doria, Sandro Mensa, Mirella Racca, Claudio Bonagemma, Paola Rosso, Anita Mina, Chiara Trabucco,
Margherita Locatelli, Paola Vana, Marina Ternavasio,
Fabio Volta, Massimo Gonella, Giovanni Veglia,
Giovanni Decostanzi, Virginio Gallo, Renato Tealdi,
Gianfranca Canaparo, Angela Gianti, Lorenzo Scavarda, Claudia Rosso, Antonio Perrone, Andrea Arese,
Lucia Mina, Lorenzo Petitti, Andrea Fiorito, Carla Barbato, Bruno Giraudo, Pietro Franco, Barbara Bergamin, Arcangelo Paonne, Roberto Garetto, Giovanna
Baudino, Giuseppe Sabena, Giuseppe Ferrero, Sara
Calvo, Roberta Tomaselli, Sandro Fiorito, Domenico
Daniele, Massimiliano Pavone, Donato Diani, Luciano
Panero, Fabrizio Panero, Alberto Ivo, Laura Belmondo, Shelinaj Zoge, Massimo Massimino, Antonella
Massimino, Carlo Givo, Margherita Ruffino, Antonio
Massimino, Bruna Manassero, Martino Arnolfo, Elvira
Bori, Giuseppina Lamberti, Bruno Inverni, Diego La
Porta, Marinella Barge, Roberto Bigo, Paola Buzzi,
Giacomo Allasia, Elisabetta Galliani, Enrico Gonella,
Giuseppina Manassero, Mauro Giraudo, Denise Ravera, Elena Marchisio, Tiziana Aime, Katia Cacciatore,
Tiziana Grosso, Maura Abrate, Miriam Barbero, Roberto Schellino, Tiziana Gastaldi, Clara Cagliero,
Maria Vasile, Domenico Mana, Elsa Voloj, Piero
Gullino, Maria Luisa Novaretti, Luisa Robasto,
Maurizio Daniele, Liliana Cimiero, Mauro Becchio,
Vilma Giletta, Roberto Lovera, Elda Devalle, Elena
Cossotti, Antonino Scaffidi Muta, Roberto Botta, Domenica Mussi, Maddalena Tosco, Giovanni Tavella,
Sandro Mantovani, Renata Cortassa, Alessandro
Vitagliano, Emilia Di Santi, Costantino Scaffidi Muta,
Irene Racca, Fabrizio Franco, Giuliano Zaccaria, Daniele Zaccaria, Domenico Zaccaria, Maria Rosa
Borello, Giovanni Battista Borello, Agnese Lanzetti,
Teresa Colonna, Piero Vinay, Stefania Nicolino, Valerio Oggero, Raffaele Caula, Laura Caula, Domenico
Caula, Giuseppe Tribunella, Roberto Alesso, Rosaria
De Rosa, Chiaffredo Alesso, Francesco Alesso, Rosalba Damiano, Paolo Franco, Simone Franco, Mauro
Bergese, Giuseppe Franco, Margherita Franco, Pietro
Franco, Mascia Minisini, Pietro Capasso, Mariangela
Bruno, Larissa Minisini, Giuseppe Messidoro, Barbara
Messidoro, Flavio Ambrassa, Barbara Angaramo, Monica Barale, Elena Gè, Luciana Marengo, Francesca
Angeleri, Caterina Mazzone, Maria Rosaria Fotia,
Ester Osella, Isella Michelin Salomon, Alessandra
Tripolino, Sabrina Tortone, Silvia Galvagno, Bernardo
Eandi, Marianna Allasia, Francesca Mina, Stefano Bosio, Giuseppe Mandrile, Maria Grazia Gallo, Andrea
Villois, Claudio Chiappero, Eugenio Arese, Antonia
Tortone, Simone Brunetti, Luciana Racca, Alessandro
Brunetti, Livia Corrado, Valentina Trucco, Franca
Monchiero, Maria Zenti, Natalina Rosano, Margherita
Rosano, Maddalena Marengo, Remigio Priolo, Marcellina Gaido, Tiziana Airale, Mariarosa Giorg i s ,
Maria Grazia Cerutti, Maria Paonne, Francesco Castale, Olimpia Allasia, Maddalena Sola, Rita Fiandino,
Maria Pia Bonavia, Teresa Bertolani, Silvia Borgarello,
Renato Scavino, Guido Anzalone, Ivana Studiaro,
Roberto Barale, Alberto Risso, Marisa Barra, Sergio
Trossarello, Matteo Ambrogio, Anna Campana, Renato
Marchetto, Gioachino Madonia, Maurizio Occelli,
Giovanni Badino, Osvaldo Richelmi, Yvette Lan9
Alberti, Sara Grande, Stefania Casini, Sergio Ferrero,
Marco Francesetti, Alessandra Francesetti, Manuela
Milanesio, Carlo Formaggio, Teresa Vola, Laura Vola,
Roberta Manzone, Maria Vola, Giuseppe Vitagliano,
Giacomo Vola, Massimo Supertino, Nicola Vola,
Michelina Saglietti, Silvio Saglietti, Irene Saglietti,
Rosaria Fustacco, Paolo Vola, Francesca Sordella,
Guido Sordella, Laura Saglietti, Liliana Rodà, Teresa
Porrino, Santa Grappeggia, Maria Rosa Bruno, Livio
Prato, Lucia Maero, Battista Alberti, Andreina Gandino, Alberto Barberis, Rosa Fagliano, Francesco
Musella, Gianpaolo Negro, Marco Gerbaldo, Alfio
Stellini, Silvio Supertino, Bartolomeo Bertoglio, Assunta Villois, Eleonora Mazzoni, Maura Colussi, Maria Teresa Gianoglio, Enrica Girard, Enzo Cantarella,
Anna Paola Rosso, Roberto Formaggio, Maria Ghione,
Giuseppina Reineri, Margherita Ellena, Anna Gastaldi,
Alberto Strumia, Giovanna Isoardi, Rita Casu, Lucia
Gramaglia, Renato Bracco, Claudio Cerato, Luigi Rosso, Salvatore Il Grande, Anna Brunod, Flavia Gandione, Caterina Olivero, Maria Maddalena Arese,
Giovanni Montanaro, Marianna Boglione, Pietro
Ternavasio, Fabrizio Ferrero, Patrizia Giai, Donato
Ferrero, Sara Missenti, Emilio Missenti, Piera
Specchio, Sergio Genna, Tommaso Cravero, Riccardo
Giraudo, Angelo Vasserot, Carla Daniele, Alessandro
Genna, Federica Gianoglio, Carmelo D’Andrea,
Elvezio Cavaliere, Alberico Turtoro, Vanna Carla Turtoro, Emanuele Cavaliere, Giuseppe Racca, Cesare
Arese, Carla Milano, Angela Arneodo, Elda Villosio,
Giulio Comotto, Flauret Fabriana, Rita Ambrassa,
Alessandra Taricco, Cristina Cottone, Irene Giacobbe,
Silvia Nepote Fus, Massimo Aimo, Roberto Campana,
Giovanna Montà, Chiara Cerutti, Valentina Mondino,
Nivruti Bodino, Simona Flauret, Cristina Givo, Domenica Cravero, Alberto Ghia, Daniela Fraire, Fiorenza Bastino, Teresa Diana, Marco Gallo, Valentina
Bergesio, Gianmaria Gentile, Matteo Chiari, Ermanno
Allocco, Elena Carenza, Antonio Zavaglia, Alice Zavaglia, Betes Lingua, Cristina Rossi, Marina Pepino,
Anita Bruno, Lucia Briatore, Silvia Brunetti, Gianluigi
Brunetti, Angela Domina, Serafina Faillaci, Anita
Giletta, Cristiana Massimino, Bruno Ghiotti, Alessandra Massimino, Maria Gianoglio, Irene Fortunato,
Irma Ferrero, Alberto Rosso, Dayana Bergesio, Cristiana Pennetta, Fabio Olocco, Vincenzo Pallonetto,
Domenico Raspo, Silvia Galletto, Fiorella Demarchi,
Laura Tavella, Marco Taricco, Marco Sobrà, Francesco Vignolo, Battista Sobrà, Giovanni Battista
Rocca, Stefani Vivenzi, Elisa Audisio, Anna Nirino,
M a rgherita Ferrua, Maria Cravero, Mario Gè,
Maddalena Franco, Giorgio Sattanino, Roberto Dedominici, Anna Dabbene, Gianluigi Bertinetti, Lorenzo Marengo, Angelo Illechiani, Monica Giordano,
Edi Speranza, Roberto Parola, Rosanna Grossi, Laura
Scaraffia, Giorgio Perottino, Delia Peverengo, Paolo
Sanino, Claudio Sabena, Domenico Foti, Giuseppe
Perottino, Cristina Taricco, Giovanni Perottino, Ferdinanda Brizio, Livio Tesio, Antonio Costamagna,
Claudio Solavaggione, Giovanni Alberto, Antonio Alesso, Elso Vittone, Gianluca Bori, Elena Mellano,
Sergio Rizzi, Alberto Garetto, Enrico Caula, Maria Pia
Volpengo, Bruna Novarino, Silvano Pignata,
Francesca Cavaglià, Maria Gabriella Asparaggio,
Laura Peretti, Simonetta Biava, Nicola Conte, Maria
Rosa Fiorito, Mario Fiorito, Silvia Fiorito, Margherita
Fruttero, Giovanni Fiorito, Paola Gulino, Debora De
Vries, Chiara Allocco, Anna Fiorito, Sara Fiorito,
Antonio Ferrero, Cinzia Agostino, Caterina Gilli,
Davide Rattalino, Mauro Strumia, Assunta Busso, Renato Depetris, Lucia Bertola, Fatima Gallo, Giacomo
Cavaglià, Natala Giovenco, Dadeluccia Perrone,
Virginia Melchio, Giovanni Bruno, Giorgia Bernardi,
Ornella Volta, Sandra Tesio, Antonio Racca, Rita
Fraire, Maddalena Falco, Teresa Baudracco, Silvio
Mina, Nadia Bruno, Nadia Frezza, Manuela Ramello,
Giuseppe Rappazzo, Rosanna Rappazzo, Erminia
Franza, Alberto Amari, Luciana Barbero, Clara Quaglia, Michele Eandi, Aldo Tomatis, Valerio Ferrero,
Anna Maria Bosio, Loreanna Darò, Giuseppe Sola,
Roberto Sola, Matteo Giachino, Gabriella Astre, Silvio
Giachino, Margherita Isaia, Giovanni Fissore,
Elisabetta Panero, Francesco Mina, Milena Giuliano,
Francesco Fissore, Laura Fissore, Matteo Ingaramo,
Marta Bossolasco, Marianna Ghigo, Giovanni Becchio, Emilio Bosio, Adriano Cavallo, Vincenzo Ponti,
Irma Agodino, Maria Umbaca, Alessandra Trossarello,
Raffaele Trombin, Ubaldo Rosso, Anna Manassero,
Domenica Bonamico, Paola Rocca, Sara Giachino,
Silvio Sgruna, Giuseppe Rubiolo, Giacomo Bosio,
Mario Baravalle, Assunta Berardo, Ines Curletto, Alessio Raspo, Maria Rizzato, Teresa Daniele, Chiaffredo
Lovera, Anna Conte, Marcella Trombin, Maddalena
Pelissero, Giuseppina Sabena, Guido Allione, Michele
Allione, Alessandro Deideri, Virginia Barbero, , Serena
Barale, Elena Mellano, Mirosa Allione, Maddalena
Arese, Franca Tosi, Giorgio Fiorito, Roberta Fissore,
Margherita Ramonda, Lucia Fiorito, Chiara Lottario,
Giovanni Arese, Laura Garello, Catterina Barra,
Viviana Cabra, Maria Cobisi, Maria Luisa Bossolasco,
Giovanni Miretti, Maria Gemma Ciriaco, Erika Cirasino, Albertina Fiorito, Annamaria Fiorito, Francesca
Mollea, Caterina Sandrone, Monica Davicco, Rita
Allione, Giorgio Burdisso, Laura Quaglia, Pietro
Gerbaldo, Alessandra Amari, Emanuela Amari, Teresa
Silvestro, Claudio Amari, Antonio Fiorito, Gabriella
Mana, Mauro Dutto, Teresina Villois, Maddalena
Sabena, Anna Gianoglio, Valerio Perrucca, Francesco
Fina, Antonio Mina, Antonio Botta, Ivana Segantini,
Battista Marengo, Rosanna Gili, Piero Curti, Michele
Zuccon, Vilma Gerbaudo, Beatrice Canelli, Bruno
Trucco, , Carlo Gili, Mauro Trucco, Bruna Longanizzi,
Caterina Scavino, Matteo Sorasio, Mario Barello,
Silvio Trossarello, Annalisa Gerbaldo, Lidia Galli,
Anna Bosio, Mario Revelli, Sara Locci, Giovanni Rosa, Maurizio Celemont, Franco Tivano, Antonio Stassi,
Daniele Filomena, Luigi Merlo, Anna Maria D’Orazio,
Alesso Roccello, Carlo Paschetta, Giovanni Pignata,
Monica Quaglia, Giuseppe Caglieris, Pierangelo Gobino, Claudio Cappellino, Pietro Rappazzo, Guido
Giovannini, Stefano Ferrero, Adriano Socchi, Massimo Cavallo, Wall Street snc, Francesco Daniele, Paola Ricossa, Piero Pasquini, Enrico Brero, Benedetta
Botta, Paola Andreis, Giorgia Banchio, Paola Robbione, Daniela Rubiolo, Federica Testa, Elisabetta
Corsi, Monica Bravo, Roberto Bertaina, Tiziana Cardetta, Chiara Saimandi, Ferruccio Ruffa, Giampaolo
Bertaina, Giorgio Borge, Giovanni Sabena, Bruno
Gerbaudo, Pietro Ferrero, Pier Luigi Delfino, Federico
Campana, Giovanni Biancotti, Antonio Picco, Claudio
Introini, Roberto Barale, Adriana Ferrero, Adriana
Aquadro, Alessandro Cugno, Stefano Cugno, Paolo
Ravera, Andrea Abrate, Ermes Cuzzilla, Gioele Bracco, Giulia Giocosa, Chiara Allasia, Federica Sito, Roberto Furno, Adriana Bosio, Cinzia Grande, Rina Bosio, Enrico Bosio, Giovanna Grande, Ines Giraudi,
Pierpaolo Grande, Noemi Grande, Maria Clara Panero,
Elisa Alberti, Paolo Mondino, Lucia Maero, Battista
10
Ghiotti, Chiara Giolitti, Claudia Trucco, Vilma Botta,
Giulio Colombero, Andrea Gerbaldo, Assunta Mellano, Matteo Culasso, Graziella Giordano, Roberto
Agueli, Sergio Gay, Alberto Guaraldo, Silvia Piumatti,
Emiliano Guaraldo, Federico Botta
Savona
Gabriella Reghellin
Scarnafigi
Elisa Vaglienti, Valentina Bongiovanni, Piera Perona,
Fabio Stenco, Maurizia Argentini, Federica Parola,
Baldassarre Tavella, Battista Sabena, Caterina Galvagno, Sabina Vignolo
Settimo Torinese
Paolo Mondino, Dionisia Saver
Sommariva Bosco
Alfonso Cipolla, Maria Assunta Galetto
Stoccarda (D)
Paul Friederike, Paul Woy-d
Maria Cristina Cordasco, Vincenza Cobisi, Luca
Brunetti, Camillo Brunetti, Matteo Allocco, Pieraldo
Fiorito, Angela Gulino, Mario Gianoglio, Anna
Gianoglio, Maria Bonavia, Giorgio Gianoglio, Sergio
Gianoglio, Flavia Arlorio, Pietro Gianoglio, Giovanni
Gianoglio, Liliana Davico, Serica Iotti, Vanda Alerino,
Maddalena Oggero, Giuseppe Botta, Maddalena Sabena, Mariella Bruno, Mauro Garbarino, Maria
Pacella, Rosa Fernanda Baldracco, Mattia Delmastro,
Giovanni Crosetto, Samuele Ghione, Massimo Masento, Marco Ghione, Enrico Giacone, Monica Lamberti,
Bruno Messidoro, Catherine Dao, Giovanni Bertola,
Maria Rosso, Davide Manigrassi, Sara Tortone, Monica Berardo, Andrea Ghione, Lucia Gallo, Olga
Racca, Anna Maria Bocchi, Bruno Zucchini, Angelo
Ferrero, Mirosa Alasia, Mario Battistino, Marco
Giovenale, Denise Cocordano, Riccardo Faule, Bruna
Guerra, Luciano Arese, Michele Martino, Bruno
Devecchi, Pietro Bertoglio, Rossella Arese, Gaetano
Montalbano, Loredana Filippi, Silvio Chiavazza,
Adriana Leoncini, Paola Cavallotto, Bernardino Dotta,
Catterina Rinaldi, Alessandra Supertino, Piergiorgio
Martina, Rosa Dotta, Massimo Martina, Anna Trossarello, Vittoria Pagliero, Marcella Tallone, Franco
Gonella, Francesca Fissore, Pina Cambiano, Francesco
Supertino, Filippo Avena, Rosanna Galfrè, Silvia Pepè
Sciarria, Alessandro Astegiano, Rinuccia Surace,
Patrizia Ferrero, Davide Astegiano, Enrico Garzino,
Giuseppe Astegiano, Tiziana Maccagno, Alberto Giordana, Liliana Sabena, Sergio Allasia, Giovanni Ricca,
Patrizia Racca, Stefano Capello, Giuseppe Fiorito,
Nadia Martini, Lorenzo Camarda, Giorgio Agnelli,
Gianluigi Orio, Ezio Bagnis, Maria Grazia Rossi,
Gianpiero Botta, Alessandra Balestra, Maria Teresa
Robasto, Domenico Alerino, Vanda Delzanno, Enzo Alerino, Aldo Scotta, Liliana Arese, Claudio Mina, Ettore Allocco, Gilbert Cochet, Giuseppe Paciulli, Giuseppe Donapai, Sara Ambrassa, Franco Ambrassa,
Franca Lissandro, Diego Socchi, Simona Ingaramo,
Francesca Ingaramo, Enrico Lamberti, Adriana De
Angelis, Adriano Socchi, Giovanni Ingaramo, Piera
Brugiafreddo, Francesco Ingaramo, Irma Abrate,
Annalisa Ingaramo, Domenica Burdisso, Aldo Leandro, Stella Ghibaudo, Felice Bonetti, Francesca Riggi,
Samantha Alloa, Matteo Ricca, Katrina Kosnaci,
Michael Corda, Luis Frangaj, Chiara Meirone, Franceska Jaku, Daniela Margaria, Deborah Martelli,
Ruggero Filannino, Luca Aimo, Angelo Rolfo, Amelio
Pierano, Emilio Gosmar, Adelaide Gerbaldo, Giovanni
Massasso, Peranna Martini, Livio Berardo, Gian Paolo
Giacone, Paola Gen, Bartolomeo Ardusso, Victhor
Dianu, Moles Odoro, Luciano Gerbaudo, Bartolomeo
Restivo, Teresa Fiorito, Giuseppe Bono, Adriano Marino, Antonio Papandrea, Giulio Francesetti, Maria
Strumia, Donatella Rabbia, Enrico Audisio, Enrico
Carle, Gian Paolo Serra, Fabio Carena, Joania Zhang,
Piero Patrito, Lucia Rittatore, Mauro Zavattero, Elena
Sarti, Grazia Sarti, Lorenzina Testa, Simone Perlo,
Francesco Perlo, Elide Sacco, Francesco Filippi,
Giuseppe Zavattero, Silvia Patrito, Lidia Levrone,
Giuseppe Ricca, Guido Cordasco, Giuseppe Barberis,
Irma Ternavasio, Sergio Botta, Giovanni Rosa, Silvio
Gallo, Maria Ingaramo, Michele Capello, Piero Peretti,
Eva Shkreli, Alessandro Testa, Antonio Marengo,
Romano Ferrero, Giovenale Rubiolo, Mauro Ferrero,
Franco Calosso, Giovanni Bossolasco, Silvia Torreani,
Maurizio Ambrassa, Massimiliano Pavone, Luca Brundu, Ruben Monge, Maria Antonietta Abà, Lidio Gazzano, Monica Beltrando, Stefano Allocco, Bruno
Torino
Maria Russo, Rocco Lemma, Bruno Gardosio, Davide
Gragnaniello, Carlotta Salza Saletti, Tess Edelman,
Renzo Maschio, Alberto Finzi, Bruno Brarda, Maria
Grazia Padovano, Luca Mellano, Damiano Allegri,
Salvatore Lobue, Alberto Vay, Tina Albano, Alberto
Quaglia, Roberto Quaglia, Andrea Peruccio, Claudio
Tortone, Anna Bersani, Sergio Favero Longo, Marisa
Villa, Enzo Ghignone, Simona Ferrero, Alesssandra
Nardini, Alessia Menduina
Torre Pellice
Monique Jourdan
Trana
Giovanni Vaglio
Trinità
Cristina Costamagna
Valgioie
Gabriele Trabia
Valgrana
Michela Isoardi, Claudio Fiabane
Venaria
Massimiliano Caprarella
Venasca
Anna Maria Giusiano
Verzuolo
Rinaldo Migliore, Francesca Costamagna, Giulio
Gabrielli, Sonia Bernardi, Valentina Briatti, Marianna
Barale, Silvana Aimar, Cristiana Barra, Guglielmo
Manfredi
Vezza d’Alba
Francesco Battaglino
Vezzano Sul Crostolo
Ugo Sidoli
Vicoforte Mondovì
Fulvia Beccaria, Cristina Beccaro
Villafalletto
Gianni Diglaudi, Silvia Colombano, Mirella Casale,
Michela Sacchetto, Elda Casale, Giuseppe Sacchetto,
Pierangela Rivoira, Giuseppe Brero, Giulia Sacchetto,
Ermanno Bressy, Antonio Risso, Giovanni Iunia
Villafranca Piemonte
Giorgio Bressi
11
Villastellone
Giacomo Ravera
Villanova Mondovì
Sara Longo
Villanova Solaro
Maura Dragone, Giovanni Cornaglia, Silvano Battisti,
Sara Angaramo
Villar San Costanzo
Tullio Grisantemo, Luisa Giordano
Vinovo
Silvana Oddenino, Gianpiero Griffa, Marco Griffa
Vottignasco
Ezio Raspo
Chiediamo non si distrugga un ambiente fluviale che appartiene all’intera comunità
La sensazione che i lavori di «messa in sicurezza» del Maira, nel tratto che attraversa Savigliano, costituissero
una trasformazione epocale del paesaggio cittadino, e che quindi riguardassero da vicino tutti i saviglianesi e non
solo l’Amministrazione in carica e l’Aipo che li avevano voluti, è nata poco a poco.
Le informazioni sul progetto sono giunte tardi, tardissimo, quasi fuori tempo limite, alla vigilia dell’inizio dei
lavori, e sono state generiche, vaghe e parziali. Nessuno ha capito esattamente quanto si stesse prospettando. Ci
è voluto quasi un lustro! L’intervento sin da subito è stato venduto come una conseguenza inevitabile di una disastrata e codificata situazione del corso d’acqua che una legge nazionale imponeva di modificare, intervenendo
pesantemente nei modi e nei tempi decisi da autorità esterne.
La sensibilità di alcuni cittadini ha percepito dapprima in modo quasi istintivo che si andavano a toccare equilibri eco-ambientali che avevano retto alla prova dei secoli -e dei quali stavamo e stiamo godendo gli indubbi benefici- tutto ciò senza che nessuno avesse fornito una spiegazione convincente sulla necessità di farlo.
Dapprima è stato un passa parola tra amici. Tanti i dubbi, più che legittimi, sull’operazione. Poi, con i primi
approcci progettuali, con l’approfondimento del problema, con la graduale presa di coscienza e il lungo lavoro
di documentazione, sono cresciuti e si sono rafforzati i dubbi iniziali di pochi e, poco alla volta, si è concretizzata l’opportunità di rendere partecipe al problema l’intera comunità saviglianese e provinciale. Ad essere contestato, con grande convinzione, il progetto di canalizzazione e cementificazione del tratto più amato del torrente Maira, un corso d’acqua che è stato all’origine della città e che alla città ha sempre offerto occasioni di lavoro, di divertimento e di socializzazione, accontentando i desideri di natura e di ecologia che sono via via cresciuti
e che appartengono oggi alla coscienza dei più e significano il punto di partenza per un futuro più sano, equilibrato e migliore.
È nato in questo modo il «Comitato Difesa Maira Savigliano», un comitato spontaneo composto da rappresentanti di ogni classe sociale, di ogni colorazione politica -dall’estrema sinistra all’estrema destra- uniti da un unico
elemento comune: l’amore per il fiume cittadino -come conseguenza dei ricordi e delle emozioni che questo
evoca in ciascuno di loro- e la ferma convinzione che mai e poi mai i lavori imposti sul corso d’acqua potranno
essere utili alla città e sortire un effetto positivo sulla devastante prospettiva di vedere completamente trasformato un ambiente naturale che così è da millenni.
Mai il Maira è uscito dagli argini nel tratto cittadino. La documentazione storica è eloquente. Altre acque e per
altre vie hanno periodicamente allagato alcuni quartieri: quelle del Mellea, l’altro torrente di Savigliano, e talvolta anche quelle del Maira, ma in zona diversa da quella oggetto del previsto intervento.
La pesante, brutale ed arrogante prospettiva di contenimento del Maira che ignora ogni rispetto della naturalità
delle sue rive, in contrasto con l’orientamento ormai accettato ed applicato in tutti i paesi europei in ossequio ad
una direttiva comunitaria disattesa finora dall’Italia, non può non avere un’altra spiegazione.
Non è difficile mettere in relazione le opere di costrizione del fiume con le fasce fluviali di rispetto -imposte per
Legge- che limitano gli interventi edificatori a ridosso del corso d’acqua. Fiume ingabbiato, limiti edificatori
decaduti e quindi via libera a costruire fin sugli argini (così come si condanna ovunque quando le acque invadono i quartieri e fanno vittime o arrecano danni), naturalmente nel rispetto formale di una Legge che lo concede
ma nell’oltraggio sostanziale alla natura, con la prevalenza degli interessi di pochi, pochissimi, per quanto legittimi, sulla sensibilità e sul patrimonio paesaggistico di molti. La solita storia.
In estrema sintesi e con altrettanta chiarezza. Il Maira transita per circa duemilacinquecento metri in area antropizzata. Un tratto naturalizzato, ricco di vegetazione e di fauna, organizzato in tre decenni dall’uomo (Amministrazione comunale, Enti pubblici, associazioni e privati) con sentieri e parchi. Un tratto che la storia e gli archivi documentano -senza alcun dubbio- non aver mai (in settecento anni e più) esondato o creato problemi alla città
ed alla popolazione. Quattro ponti, il più vecchio dei quali esiste da duecento anni ed è sopravvissuto agli uomini e ai ghiribizzi del torrente, indicano con esattezza quant’acqua è transitata, anche nel corso di piene eccezionali, sotto di essi.
Adesso si scopre -non si conosce bene in base a quali teorie- che le piene duecentennali potrebbero essere molto
più invasive di quanto non lo sono mai state e mettere di conseguenza a repentaglio la città ed i cittadini. Non si
tiene conto che la storia e gli archivi hanno indicato altri luoghi ed altri corsi d’acqua come seriamente pericolosi per l’area antropizzata. Si vuole a tutti i costi intervenire. L’Aipo e l’Amministrazione Comunale sono pronti
-il progetto è definitivo ed i lavori appaltati ormai da oltre un anno- a canalizzare e cementificare, con sponde da
Polesine, l’intero tratto urbano del Maira. Il «Comitato Difesa Maira Savigliano» -che non ha finalità politiche e
tanto meno speculative- si oppone con tutta la sua forza.
A seguire la documentazione sull’intervento, la lettura del caso e la presa di posizione dei molti cittadini che non
apprezzano. Sul sito web <http://www.saviglianocn.it/maira/maira.html> trova ospitalità la vetrina abbastanza
completa del profondo disagio di chi disapprova l’intervento di canalizzazione e cementificazione del Maira a
Savigliano.
12
L’acqua, l’Europa, l’Italia, il Piemonte, Savigliano ed il cittadino
Seppure in modo succinto si cerca di ricostruire, qui di seguito, con la finalità di inquadrare l’argomento dal
punto di vista legislativo, la normativa che riguarda l’«acqua», sotto i diversi aspetti, soprattutto alla luce del
ruolo che debbono assumere i cittadini nelle scelte di gestione del territorio e della partecipazione cui gli stes si sono chiamati per legge ma che, per scelte autoritaristiche e di insensibilità, vengono costantemente esclusi e
le leggi troppo sovente disattese.
• La legge numero 183 del 1989
Per la prima volta con la legge n. 183 del 1989, «Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa
del suolo», si affronta il problema prendendo in considerazione «la difesa del suolo, il risanamento delle acque,
la fruizione e la gestione del patrimonio idrico [...]» (art. 1). La stessa legge istituisce le Autorità di Bacino per i
bacini idrografici di rilievo nazionale, organismi misti, costituiti da Stato e Regioni, operante in conformità agli
obiettivi della legge, sui bacini idrografici, considerati come sistemi unitari (art. 12). Il Maira a Savigliano rientra nella competenza dell’Autorità di Bacino del Po.
• Il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (Pai)
Il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del Po, Pai, è lo strumento giuridico con cui l’autorità di
Bacino del Po, attraverso il suo organo decisionale, il Comitato Istituzionale, disciplina le azioni riguardanti la
difesa idrogeologica del territorio del bacino del Po, attraverso l’individuazione delle linee generali di assetto
idraulico ed idrogeologico. Obiettivo del Pai è «garantire al territorio del bacino del fiume Po un livello di sicurezza adeguato rispetto ai fenomeni di dissesto idraulico e idrogeologico, attraverso il ripristino degli equilibri
idrogeologici ed ambientali, il recupero degli ambiti fluviali e del sistema delle acque, la programmazione degli
usi del suolo ai fini della difesa, della stabilizzazione e del consolidamento dei terreni, il recupero delle aree fluviali ad utilizzi ricreativi» (comma 3, art.1. delle Norme di attuazione).
Il confronto dei contenuti del Pai (condizioni di rischio e normativa) con i contenuti degli strumenti urbanistici
(Piani regolatori comunali e territoriali) degli Enti chiamati in Conferenza (Comuni, Comunità montane e
Province) dovrebbe portare ad un processo di accettazione e condivisione del Pai in ambito locale.
• Imposizione o Condivisione?
Anche i materia di acque, le decisioni sono prese in nome di un potere che fa valere l’esercizio della propria autorità in via gerarchica ignorando la partecipazione collettiva al processo decisionale, in chiaro contrasto con applicazione dei principi della Direttiva Ce 2000/60.
• La direttiva 2000/60 Ce
Varrà la pena dilungarsi per tentare di cogliere lo spirito di questa norma Europea che l’Italia non ha ancora recepito. La Direttiva quadro 2000/60/Ce che istituisce un sistema uniforme per l’azione comunitaria delle acque è
stata approvata il 23 ottobre del 2000. A partire da tale data sono stati concessi tre anni agli Stati membri per il
suo recepimento e proprio il 22 dicembre 2003 tale termine è scaduto. Sebbene lo Stato italiano non abbia ancora provveduto al suo corretto recepimento, si ritiene possibile una rapida definizione in tal senso essendo la
Direttiva 2000/60/Ce, comunque, inserita tra le direttive in via di recepimento all’interno della legge comunitaria 2003.
Ricordiamo tuttavia che pur non essendo direttamente applicabili le direttive possono, ciononostante, presentare
una o più clausole o paragrafi direttamente applicabili senza necessitare del recepimento. È questo il caso di alcune tra le previsioni della direttiva «acque», ovvero quelle che più restrittivamente individuano misure tecniche
di immediata attuazione. In particolare, la Direttiva comunitaria stabilisce le condizioni per la protezione di tutti
i corpi d’acqua -superficiali, sotterranei, di transizione e costieri- obbligando gli Stati membri a prevenire ulteriori forme di deterioramento, migliorando e ristabilendo la qualità degli ecosistemi acquatici. L’obiettivo finale
consiste nel raggiungimento di un buono stato ecologico (comprendente lo stato biologico, fisico-chimico e idromorfologico) e chimico (inteso come rispetto degli standard introdotti dalle varie Direttive comunitarie in tema
di sostanze tossiche) di tutti i corpi idrici entro il 2015.
Affinché l’obiettivo venga raggiunto la Direttiva stabilisce quindi obblighi procedurali che costituiscono il
mezzo o i meccanismi (per esempio: analisi, caratterizzazione, monitoraggio) mediante i quali le autorità competenti valuteranno la situazione dei Distretti Idrografici e definiranno le misure d’intervento nei piani di gestione di bacino che dovranno garantire, appunto, il raggiungimento del buono stato ecologico degli ecosistemi
acquatici. In particolare per quanto riguarda la realizzazione di nuove opere l’articolo 4 (obiettivi ambientali a)
per le acque superficiali, b) per le acque sotterranee, c) per le aree protette) al paragrafo 7 pur introducendo deroghe agli obiettivi ambientali fissati, prevede, a carico degli Stati membri, l’onere della prova che ricorrano tutte
le condizioni previste al fine di non infrangere la norma (art. 4.7, 4.8 e 4.9).
Per favorire la corretta comprensione e attuazione della Direttiva sono state redatte numerose linee guida su vari
aspetti tecnici dirimenti e sulle migliori pratiche attualmente disponibili a livello comunitario. Tra queste, quella nota come «Economics and the Environment. The implementation
challenge of the Water Framework Directive» introduce un test (allegato IV.II (a)) per verificare che
le deroghe previste non violino nessuna delle condizioni enunciate all’articolo 4.7. La metodologia presentata si
sviluppa in sette fasi:
1) identificazione e caratterizzazione del nuovo intervento/attività;
2) stima degli impatti conseguenti;
3) identificazione delle misure di mitigazione (art. 4.7a);
4) identificazione degli impatti su altri corpi d’acqua a scala più ampia (art. 4.8);
5) valutazione delle motivazioni che inducono il nuovo intervento/attività (art. 4.7c);
6) confronto dei benefici indotti dal nuovo intervento/attività con i benefici derivanti dall’evitare il
13
deterioramento delle condizioni del corpo d’acqua (art. 4.7c);
7) confronto con alternative sviluppate per rispondere agli stessi obiettivi (art. 4.7d).
È bene comunque tenere presente che l’articolo 4 non può essere estrapolato dal contesto e considerato in modo
isolato rispetto alle altre norme della Direttiva e alle altre Linee Guida correlate come, ad esempio «Guidance
for the analysis of Pressures and Impacts», «Guidance on Public Participation» e «Wetland Horizontal
Guidance». In particolare richiamiamo qui l’articolo 5 (Caratteristiche del distretto idrografico, esame dell’impatto ambientale delle attività umane e analisi economica dell’utilizzo idrico), l’articolo 6 (Registro delle aree
protette), l’articolo 13 (Piani di gestione dei bacini idrografici) e l’articolo 14 (Informazione e consultazione pubblica) dai quali non è possibile prescindere.
Aspetto importante non è infatti soltanto il rispetto delle scadenze per le quali obbligatoriamente è previsto, ad
esempio, entro il 22 dicembre 2004 il completamento del registro delle aree protette -intendendo per aree protette tutte quelle previste da varie direttive, tra cui la Direttiva Habitat, Uccelli, Nitrati, Trattamento rifiuti urbani e Pesci di acqua dolce- ma anche il perseguimento di un approccio olistico che trova attuazione nella «integrazione» delle varie componenti all’interno dei piani di gestione a scala non solo di bacino idrografico ma addirittura di Distretto idrografico.
Ciò comporta l’integrazione degli obiettivi ambientali unendo aspetti qualitativi, ecologici e quantitativi; integrazione di tutte le risorse idriche, dalle acque superficiali a quelle sotterranee, alle zone umide, agli ambienti
costieri; integrazioni delle varie forme d’uso della risorsa acqua in una politica complessiva che consideri le differenti funzioni (uso potabile, svago, produttivo, ecc.) e valori (ambientale, sociale, economico); integrazione di
diverse discipline che debbono essere in grado di dialogare fra loro condividendo dati ed esperienze secondo il
più avanzato approccio multidisciplinare; integrazione delle diverse forme di gestione finalizzate, ad esempio,
alla prevenzione delle inondazioni o degli impatti dovuti a siccità; integrazione dei diversi portatori d’interessi
promuovendo la trasparenza, la diffusione della informazione e il coinvolgimento del pubblico nello sviluppo dei
piani di bacino.
In questo quadro complesso s’inseriscono gli allegati della Direttiva che introducono importanti specifiche tecniche le quali costituiscono, a tutti gli effetti, standard di riferimento e strumento di attuazione di vari articoli. È
il caso ad esempio dell’allegato VII che indica chiaramente le informazioni che un piano di gestione di bacino
idrografico deve riportare secondo quanto previsto dall’articolo 13 indipendentemente dall’esistenza o meno di
piani stralcio. Così recita infatti l’articolo 13.5: «I piani di gestione dei bacini idrografici possono essere integrati
da programmi e piani di gestione più dettagliati per sotto-bacini, settori, problematiche o categorie di acque al
fine di affrontare aspetti particolari della gestione idrica. L’attuazione di tali misure non esenta gli Stati membri
dagli obblighi loro imposti dal resto della presente direttiva». Altro riferimento importante sono gli allegati II e
III che intendono fornire specifiche tecniche all’articolo 5 (Caratteristiche del distretto idrografico, esame dell’impatto ambientale delle attività umane e analisi economica dell’utilizzo idrico) che afferma l’obbligo, entro il
22 dicembre 2004, della predisposizione di un’analisi economica del Distretto, un esame dell’impatto delle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterrane e un’analisi economica dell’utilizzo idrico.
È cosi che l’allegato II, al punto 1.4, individua le pressioni per le quali gli Stati membri sono obbligati a raccogliere e tenere aggiornate le informazioni sul tipo e la grandezza delle pressioni antropiche significative. Fra queste:
- stima e individuazione dell’inquinamento significativo da fonte puntuale;
- stima e individuazione delle estrazioni significative di acqua per usi urbani, industriali, agricoli e di altro tipo
ecc.;
- stima e individuazione dell’impatto delle regolazioni significative del flusso idrico, compresi trasferimenti e
deviazione delle acque, sulle caratteristiche complessive del flusso e sugli equilibri idrici
- individuazioni delle alterazioni morfologiche significative dei corpi idrici;
- stima e individuazione di altri impatti antropici significativi sullo stato delle acque superficiali;
- stima dei modelli di utilizzazione del suolo, compresa l’individuazione delle principali aree urbane, industriali
e agricole, nonché -ove pertinente- delle zone di pesca e delle foreste.
Un primo importante momento di verifica scade il 22 marzo 2005, data entro la quale gli Stati membri sono chiamati a presentare alla Commissione Europea (art. 15) relazioni sintetiche delle analisi richieste a norma del già
citato articolo 5 e dei programmi di monitoraggio di cui all’articolo 8 (Monitoraggio dello stato delle acque superficiali, dello stato delle acque sotterranee e delle aree (protette). Fra i documenti da presentare ne segnaliamo
solo alcuni: la mappa con i corpi idrici a rischio di non raggiungere gli obiettivi della direttiva, la tavola con l’indicazione dei principali fattori di pressione, le metodologie applicate e l’indicazione percentuale d’incertezza.
E poiché, appunto, l’introduzione della Direttiva 2000/60/Ce comporta un radicale cambiamento nella gestione
dei corpi idrici sancendo il principio dell’importanza della prevenzione e della loro migliore ed efficiente gestione ordinaria, anche le possibili deroghe introdotte dall’articolo 4.7 richiedono che venga condotta una approfondita analisi come parte integrante del piano di bacino e che la stessa sia oggetto di discussione e confronto con i
vari portatori d’interessi -tra cui i cittadini e le organizzazioni non governative- addirittura nella fase di preparazione, prima che il piano venga licenziato come definitivo (art. 14).
È, dunque, responsabilità degli Stati membri in primis e, a seguire, della autorità competenti attuare, da subito,
quelle misure che sono oggi disponibili e, a tutti gli effetti, ritenute gli standard di gestione più elevati, applicando il principio, sancito dalla Direttiva, della preminenza della prevenzione ed efficiente gestione ordinaria
rispetto alle azioni straordinarie con cui si continuano a giustificare interventi distruttivi degli equilibri ecologici dei corsi d’acqua.
A ciò si aggiunga che dal 22 dicembre 2003 il rispetto della Direttiva che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acqua, non è più un opzione bensì un obbligo o forse, meglio, un segno di civiltà al quale
non ci si può e non ci si deve sottrarre. Pena il discredito internazionale e l’apertura della ennesima procedura
d’infrazione in materia ambientale a carico del nostro paese da parte della Corte di Giustizia Europea.
14
• Gli strumenti locali di governo delle acque
Un breve cenno per richiamare l’attenzione sul fatto che anche le amministrazioni locali hanno sentito il bisogno
di darsi degli strumenti di normativa sulle acque. Ne riportiamo di seguito, succintamente, i contenuti e le caratteristiche.
• Il Piano Regionale della Tutela delle Acque (Pta)
La Regione Piemonte si è dotata altresì del Piano Tutela delle Acque (Pta) con Deliberazione della Giunta
Regionale 20 settembre 2004, n. 23-13437.
• Il Piano Territoriale Provinciale
Anche l’Amministrazione Provinciale si è data uno strumento di governo ambientale con il Piano Territoriale
Provinciale. Il Piano Territoriale lancia numerose importanti iniziative con la promozione dei Progetti di
Valorizzazione Ambientale (Pva).
• Partecipazione del cittadino e pianificazione nel settore idrico
La partecipazione dei cittadini e dell’autorità locale al governo del proprio territorio appare assolutamente insufficiente nella attuale normativa vigente nel nostro Paese mentre le iniziative sopranazionali mettono l’accento
sull’importanza del governo locale del territorio. In Italia, il tema della partecipazione è stato considerato finora
in modo senz’altro inadeguato. Tutta la legislazione che si è succeduta ha attribuito allo Stato poteri sempre più
grandi.
Il Piano di Bacino Pai è lo strumento, teoricamente onnipotente prescelto, potendo prevedere ogni tipo di prescrizione, il quale va a sovrapporsi a qualunque altro strumento di governo del territorio. Il Piano Pai è concepito come uno strumento essenzialmente «tecnocratico», adottato dalla competente autorità pubblica -Autorità di
Bacino- in forza del potere riconosciutole dalla legge. Si da per scontato che l’Autorità di Bacino sia non solo in
grado di riconoscere le azioni ottimali, ma anche di attuarle.
Nella maggior parte dei casi, i Piani mantengono un profilo e un’ambizione relativamente bassa, prevedendo
soprattutto misure di tipo tradizionale (infrastrutture) standard per tutti i tipi di intervento che si avvalgono quasi
sempre di formule tecniche, difficilmente in grado di fare i conti con la complessità dei sistemi territoriali reali.
Questo potere formalmente assoluto, o quasi, si scontra nella realtà con molteplici vincoli, che si originano:
- Dal fatto che la formazione del concetto di «interesse generale» è filtrata e mediata attraverso l’influenza dei
gruppi di pressione, i quali, nel contesto tradizionale, interagiscono con la pubblica amministrazione;
- Dal fatto che la crescente complessità scientifica e tecnologica della materia finisce per «segregare» la discussione entro ambiti tecnici e professionali sempre più specialistici i quali condizionano con le proprie dinamiche
e le proprie culture il quadro di riferimento delle politiche;
- Dal fatto che il soggetto pubblico non possiede informazioni cruciali che sono invece patrimonio delle persone che sono attivamente coinvolte nel progetto (in inglese «Stakeholders») e la cui soddisfazione influenza direttamente il successo del progetto stesso;
- Dal fatto che, in misura crescente, le risorse necessarie all’attivazione delle politiche non sono detenute dallo
Stato ma da soggetti in possesso di autonomia decisionale e di diritti soggettivi incoercibili (o coercibili solo a
prezzo di elevati risarcimenti);
- Dal fatto che molti soggetti sono in grado di esercitare un «potere negativo» sull’azione, impedendone il verificarsi pur senza avere il potere necessario per imporre decisioni alternative: è un tipico caso di «tirannia dello
status quo»;
- Dal fatto che in molte situazioni la soluzione più efficiente richiede di incidere in modo specifico e differenziato su determinati settori e singoli soggetti, anziché attraverso misure «erga omnes»; ciò richiederebbe tuttavia
la possibilità di una politica fortemente discrezionale, il cui costo sia allocato in modo equo all’interno dell’intera comunità.
• Conferenze di programma: timido accenno di partecipazione
Si è visto come il ventaglio delle forme di partecipazione sia, almeno in teoria, molto ampio ma come venga
sistematicamente mortificato nella pratica perché nel nostro ordinamento continua a farla da padrone la modalità di pianificazione comando/controllo calata dall’alto dalla legge n. 183/89 attraverso l’Autorità di Bacino. Un
primo timido segnale di apertura alle istituzioni locali viene dalla legge n. 365/2000 che prevede l’espressione
di parere obbligatorio delle istituzioni locali nelle Conferenze di programma, promosse dalle Regioni di riferimento a scala provinciale, con i rispettivi Comuni; ma si tratta di una partecipazione poco più che formale.
Permane la preclusione all’approccio integrato tra autorità centrale e istituzioni locali nonostante che queste ultime si siano date una serie di strumenti operativi (Piani territoriali Regionali e Provinciali, Piano Tutela Acque e
a livello comunale gli strumenti urbanistici quali i Piani Regolatori), strumenti mai tenuti in considerazione e di
fatto inutili perché scavalcati dalle disposizioni dell’autorità centrale che detiene il potere legislativo. Viene così
sistematicamente disatteso il principio di sussidiarietà raccomandato dalla direttiva Ce 60/2000: «le decisioni
dovrebbero essere adottate al livello più vicino possibile ai luoghi di utilizzo effettivo o di degrado delle acque»
(preambolo Direttiva n. 13).
• L’ultima nata: Legge n. 308 del 15 dicembre 2004 (ancora una volta la partecipazione è negata)
La necessità di razionalizzare una gran mole di norme in materia di ambiente è alla base della Legge n. 308 del
15 dicembre 2004, «legge delega al Governo per il riordino, il coordinamento e l’integrazione della legislazione
in materia ambientale e misure di diretta applicazione», entrata in vigore l’11 gennaio 2005, ultima normativa in
ordine di tempo in materia ambientale ad occuparsi tra il resto di tutela delle acque e di gestione delle risorse
idriche (art. 1, comma 1, lettera b).
Per merito del Wwf, sono stati divulgati e resi pubblici gli schemi provvisori dei Decreti Legislativi di attuazione della n. 308 presentati dal Ministero dell’Ambiente il 12 settembre 2005. Ancora una volta la delusione è grande. I D. Lgs di attuazione della n. 308 pongono pesantemente mano al coacervo dell’ intera produzione norma15
tiva in materia di gestione idrica e tutela delle acque degli ultimi 15 anni con l’abrogazione delle leggi principali, (la n. 183/89, sulla difesa del suolo e tutela delle acque; la n. 36/94, sui servizi idrici, cosiddetta Galli; i D.
Lgs 152/99, sulla gestione e tutela delle acque; il primo art. della n. 267/99, in attuazione del D. Lgs 180/99,
cosiddetto Sarno, e pure la n. 319/76, cosiddetta Merli, già abrogata dal D. Lgs 152/99, art. 63), ma non definiscono esplicitamente un nuovo quadro di riferimento e pur dichiarando esplicitamente di recepire la Direttiva
quadro comunitaria sulle acque Ce 2000/60 che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque,
vincolante per tutti gli Stati membri dell’Unione europea, la disattende clamorosamente per quel che riguarda un
suo punto fondamentale, la partecipazione dei cittadini alla gestione delle acque, espropriando i poteri delle
Regioni e indebolendo le Autorità di bacino, cambiandone la natura fino a configurare un mandato pressoché in
bianco al Governo, e sollevando più di un dubbio di incostituzionalità.
• Le imposizioni fatte a Savigliano e la nascita del Comitato
Si è visto come gli strumenti di gestione partecipativa locale in tema di governo delle acque a livello regionale,
provinciale e locale non manchino, e come questi debbano armonizzarsi con la direttiva Europea Ce 60/2000 che
tutti i Paesi comunitari hanno l’obbligo di recepire al fine di conseguire una uniformità di comportamento nella
gestione del vitale problema delle risorse idriche-ambientali, ma come, anche nell’ultima legge in materia, la n.
308 del 2004 l’autorità centrale riservi a se ogni decisione. Vi sono decisioni così importanti per la comunità
amministrata che richiedono un’informazione completa e sincera ed un lavoro di consultazione per giungere ad
una decisione il più possibile condivisa. Questa sensibilità è mancata all’Amministrazione in carica a Savigliano.
La mancata partecipazione ad un progetto che avrebbe comunque modificato profondamente e irreversibilmente l’aspetto della città è stata vissuta come una decisione imposta da Enti esterni in accordo con la civica
Amministrazione, come un atto di imperio insopportabile, ed ha dato vita da parte di numerosi cittadini, di ogni
categoria sociale e di ogni schieramento politico, alla nascita del Comitato Difesa Maira Savigliano.
Un po’ di storia del provvedimento, così come vissuto dai saviglianesi
L’iter di un provvedimento, comprensivo degli atti uffficiali e delle circostanze -non secondarie- che ne caratte rizzano la conoscenza e l’informazione fornita alla cittadinanza (soprattutto per un argomento come quello trat tato) sono fondamentali per la comprensione, da un lato, del valore e del significato del provvedimento stesso e
dall’altro del tipo di rapporto che intercorre tra chi -Ente ed Amministrazione pubblica- promuove ed impone il
provvedimento e chi -popolazione e soggetti passivi- riceve o subisce il provvedimento stesso (senza mai averlo
richiesto). Qui di seguito si cerca di ripercorrere -seppure non senza difficoltà a causa di un’informazione che è
mancata o che è stata sempre particolarmente modesta ed anche poco esplicita- la storia, ufficiale ed ufficiosa,
dell’imposizione di un provvedimento poco chiaro, arrogante ed ai più ancora oggi sconosciuto.
• Il Pai (Piano di Assetto Idrogeologico) viene adottato dall’Autorità di Bacino con deliberazione n. 1/99 dell’11
maggio 1999. Codifica la situazione idrografica del Maira, stabilisce la delimitazione delle Fasce fluviali, segnala la necessità di intervenire, per quanto riguarda il tratto Busca-Savigliano, con «l’adeguamento e/o nuova realizzazione di arginature locali per il contenimento dei livelli di piena con tempi di ritorno di 200 anni: in corrispondenza di Vottignasco, Solere e Savigliano», con l’«adeguamento e/o nuova realizzazione di difese spondali
a carattere sporadico», e per quanto riguarda il tratto Savigliano-Cavallermaggiore, con la «realizzazione di rilevati arginali, a sviluppo locale a difesa diretta degli insediamenti urbani» e con il «recupero della funzionalità
delle aree golenali e dell’alveo». La cartografia allegata indica le zone a rischio: una esterna alla città di
Savigliano, a monte della stessa, interessante l’area di Becco d’Ania e più precisamente il territorio sul quale insiste la piscina comunale, e l’altra in sponda sinistra, tratto urbano, per una fascia che si origina più o meno alla
metà della sezione tra i ponti per Saluzzo e per Monasterolo e si spinge, incuneandosi, lungo il lato destro di via
San Giacomo ed interessa alcuni insediamenti (residenziali, ma anche edilizia destinata a ristorazione ed albergo) di antica ma anche di recente e recentissima edificazione.
• Il Pai (Piano di Assetto Idrogeologico) viene depositato ed inviato a tutti i Comuni interessati, i quali hanno
l’opportunità di presentare osservazioni, inviare proposte ed aggiungere documentazione, anche cartografica,
sino al 2 novembre 1999.
• L’organo che per Legge è competente alla discussione ed alla presentazione delle osservazioni è il Consiglio
comunale. Che non viene informato dell’evoluzione che interessa Savigliano e non è chiamato in causa per deliberare in materia. Anche la competente Commissione non viene coinvolta nell’operazione, così come la
Conferenza dei capigruppo viene lasciata all’oscuro. Alla stessa stregua sono i Gruppi consiliari (sicuramente
quelli di minoranza) che non vengono minimamente informati.
• La Giunta comunale il 2 novembre 1999 (cioè l’ultimo giorno utile per le osservazioni) presenta un’osservazione al Pai, rendendo il provvedimento immediatamente eseguibile. Chiede di inserire negli interventi di protezione anche quelli relativi al tratto urbano del Mellea, precisando che ogni intervento dovrà tener conto di un
nuovo tracciato di circonvallazione, in fase di studio preliminare (del quale viene allegato estratto cartografico).
Riconoscendo forse l’illegittimità della propria Deliberazione, la Giunta precisa che «provvederà all’invio di specifico atto deliberativo del Consiglio Comunale, nella prima riunione utile, inerente la osservazione in oggetto».
• Il Consiglio Comunale viene chiamato a deliberare in proposito il giorno 26 novembre 1999. È la prima volta
che l’argomento delle Fasce fluviali viene portato in discussione all’assemblea consiliare. Nel corso della seduta stessa viene dato l’annuncio che quattro giorni dopo ai Consiglieri Comunali verrà presentato il Piano di
Assetto Idrogeologico e il Piano Stralcio Fasce Fluviali.
• Il giorno 30 novembre 1999 il presidente della Commissione Urbanistica organizza un incontro col geologo
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Gian Mario Asselle sul tema «Illustrazione progetto Piano Stralcio Fasce Fluviali e Piano Assetto
Idrogeologico».
• Nel Consiglio Comunale del 20 aprile 2001 il Consigliere Antonio Giaccardi presenta un’interrogazione relativa agli edifici ubicati in zone a forte rischio idrogeologico pe sapere se sono state effettuate le valutazioni di
rischio e se sono state previste le misure di allerta. Nella risposta l’Assessore Morello fa presente che la questione è normata e che sono «in corso le progettazioni delle opere di difesa. Di questo molto probabilmente il
Consiglio Comunale, o comunque le articolazioni del Consiglio Comunale stesso, saranno debitamente informate nel momento stesso in cui l’Amministrazione e il Sindaco in particolare, sarà informata sull’evoluzione di
questo discorso» (dal Processo verbale del Consiglio del 20 aprile 2001).
• Il giorno 28 giugno 2001 viene convocato un incontro (forse organizzato dal Magistrato del Po?) con l’ingegner Livio Martina dello «Studio Associato Polithema» (al quale il 3 maggio 2001 l’Amministrazione comunale aveva inviato i dati relativi alle piene duecentennali e cinquecentennali del torrente Maira).
• Il 10 luglio 2002 la II Commissione Consiliare viene convocata con all’Ordine del giorno l’argomento
«Modifiche fasce di rispetto invasi idrici».
• Siccome l’argomento risulta essere molto poco trasparente ed anche confuso (nessuno sa dare spiegazioni ed
addirittura si prospetta l’ipotesi che in caso di necessità le acque del Maira possano essere indirizzate verso il
Mellea [che è proprio il corso d’acqua che ha da sempre problemi] affinché esse defluiscano tramite l’alveo di
quest’ultimo) ed i chiarimenti verbali non sono sufficienti, il Consigliere Comunale Luigi Botta, dopo oltre un
anno dall’approvazione della Variante al Piano Regolatore che codifica le Fasce Fluviali, in data 7 settembre
2002, presenta un’interrogazione (la n. 489). Nella stessa, partendo dal presupposto che la popolazione è totalmente all’oscuro dell’ipotetico intervento che si va programmando per il tratto urbano del Maira, il Consigliere
Comunale chiede di conoscere quando è previsto l’intervento, quale tratto del Maira interesserà, quale sarà l’impatto ambientale, quale sarà la trasformazione dell’area e come si colloca l’Amministrazione di fronte ad un simile intervento imposto, tale da stravolgere una realtà territoriale consolidata da secoli. Anche il Consigliere
Antonio Giaccardi, nell’occasione del medesimo Consiglio Comunale, presenta un’interrogazione nella quale
chiede a che punto si trova l’iter progettuale per il Maira impegnando la Giunta ad informare sollecitamente la
cittadinanza. Nella risposta l’Assessore Lorenzo Morello ripercorre l’iter legislativo. Non entra nel merito, se
non in modo superficiale, dell’intervento che si dovrà effettuare sul Maira.
• Nel Consiglio Comunale del 18 settembre 2002 Luigi Botta presenta una Mozione che impegna il «Sindaco e
la Giunta ad impedire che siano altri ad occuparsi della gestione del territorio saviglianese e, pur nel rispetto delle
esigenze geologiche e di “messa in sicurezza” del corso d’acqua, sia l’Amministrazione attuale a programmare
-anche rivedendo ed alterando gli strumenti urbanistici in vigore- la trasformazione che la città sarà chiamata a
subire a seguito dell’intervento sul Maira, studiando e proponendo soluzioni consone alla città che possano interpretarsi ed attuarsi in contemporanea ai lavori eseguiti sulle sponde del fiume». La mozione viene approvata
all’unanimità ma l’ordinativo finale subisce un emendamento da parte della maggioranza. In pratica si impegnano «il Sindaco e la Giunta a continuare a svolgere un ruolo attivo nella gestione della salvaguardia del territorio
saviglianese rispettando le esigenze geologiche e di messa in sicurezza del corso d’acqua studiando ... ecc., ecc.».
• La Giunta Comunale di Savigliano organizza il giorno 31 gennaio 2005, presso il cinema-teatro Aurora, un
incontro con la popolazione sul tema: «Presentazione del Progetto delle opere di sistemazione delle sponde del
torrente Maira nel concentrico di Savigliano», Partecipano il Sindaco, la Giunta, oltre al progettista ing. Livio
Martina. L’intervento viene introdotto e spiegato dall’Assessore Lorenzo Morello, che si avvale, in ciò, della
proiezione di immagini grafiche e fotografiche contenute in un cd. Il progettista, invece, risponde soltanto ad
alcune domande poste dal pubblico.
• L’11 febbraio 2005 il Consigliere Comunale Luigi Botta presenta un’interrogazione per conoscere se «il progetto di intervento previsto sul tratto urbano del Maira ha ottenuto dagli organi competenti la verifica relativa
alle valutazioni di impatto ambientale, così come previsto dalla Legge». L’Assessore competente demanda
all’Aipo la risposta. Essa porta la data del 22 aprile 2005 (prot. 8064/2005) ed è firmata dall’ing. Francesco
Cerchia: «... i lavori di sistemazione idraulica del torrente Maira in oggetto rientrano in un Piano d’interventi
straordinario finalizzato alla realizzazione di opere urgenti per la messa in sicurezza di centri abitati e infrastrutture pubbliche e private interessate dalla peina che ha interessato il bacino del Po piemontese nell’autunno del
2000. Detto Pieno straordinario, redatto ai sensi delle Ordinanze di Protezione Civile n° 3090/2000 e 3095/2000,
è stato comunicato al Ministero dell’Interno - Dipartimento della Protezione Civile; lo specifico intervento è inoltre inserito negli elenchi della legge 183/89 nell’annualità 2001. Il progetto relativo all’intervento in oggetto è
stato presentato alla Conferenza dei Servizi, istituita ai sensi dell’Ordinanza di Protezione Civile n° 3090/2000,
che, con verbale n° 12 del 10/12/2001 lo ha approvato e autorizzato in via definitiva».
• «Risulta essere purtroppo molto chiara la posizione dell’Amministrazione Comunale sul problema riguardante
il Torrente Maira. Non è invece chiara la posizione che si vuole prendere sul vero problema dei Torrenti saviglianesi: il Mellea!». Così l’attacco dell’interrogazione che il Consigliere Comunale Claudio Bonetto presenta al
Consiglio del 14 febbraio 2005 per testimoniare le tante lamentele che gli giungono dalla popolazione e che non
riguardano il Maira, corso d’acqua che non ha mai creato problemi per il quale si prevede una massiccia cementificazione e canalizzazione, ma il Mellea, la vera spina nel fianco di Savigliano che esonda ad ogni piena ed è
un pericolo costante per la città. La risposta dell’Assessore Lorenzo Morello può essere sintetizzata in una sua
frase tratta dal Verbale della seduta, frase che anticipa l’ammissione di un’esondazione pressocché decennale del
Mellea: «La competenza [...] è esclusivamente del Magistrato del Po che non lascia margini di discrezionalità ai
comuni e che segue linee di intervento previste dal Pai, laddove ci sono dei piani stralci, laddove non ci sono
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segue le proprie metodologie».
• Siccome il Consiglio Comunale non ha ancor mai affrontato l’argomento con un Ordine del giorno proprio e
l’intervento sul Maira potrebbe avviarsi entro breve (visto che l’appalto dei lavori è stato assegnato dall’Aipo nel
mese di novembre 2004), la maggioranza consiliare sottopone alla discussione del Consiglio una Mozione che
viene sottoscritta e presentata (in data 8 febbraio 2005) dai Capigruppo dei Ds, di Rifondazione comunista, della
Margherita e di Forza Italia. Essa, sostanzialmente, sostiene la linea di condotta dell’Aipo e dell’Amministrazione comunale in merito alla «messa in sicurezza» del Maira, esprimendo parere favorevole affinché vengano realizzati i lavori, ed individua nella Conferenza dei capigruppo, nelle Commissioni e nelle Consulte gli
organismi delegati a verificare le eventuali opportunità di modifica del progetto. Discussa nel corso del Consiglio
comunale del 14 febbraio 2005 la Mozione viene votata in forma palese. Questi i risultati: presenti in aula: 19;
astenuti: 2 (Ghione Guido e Racca Marco), votanti: 17; voti favorevoli: 16 (Comina Aldo, Cifani Elisabetta,
Daniele Mario, Daniele Giacomo, Matinata Francesco, Priora Francesca, Ravera Chiara, Bonino Carmine,
Rinaudo Fulvio, Piola Gianpiero, Mana Alberto, Mondino Sergio, Buttieri Marco, Origlia Renato, Bonetto
Claudio, Emanuelli Enrico); voti contrari: 1 (Botta Luigi).
• Nel corso del medesimo Consiglio comunale del 14 febbraio 2005 anche il Consigliere Luigi Botta porta in discussione una Mozione (presentata in data 11 febbraio 2005) riguardante i lavori da effettuarsi sul Maira.
Premettendo il fatto che gran parte della popolazione, Enti, Associazioni, ecc., nonostante l’argomento sia da
circa due mesi sulla bocca di tutti, non sono a conoscenza del progetto di «messa in sicurezza» e che lo stesso è
in contrasto con le tendenze attuali di naturalizzazione dei corsi d’acqua e potrebbe causare gravi danni all’ambiente ed al territorio cittadino, chiede «la sospensione del progetto così come al momento conosciuto», invitando il Sindaco «ad istituire un’apposita commissione rappresentativa dell’Amministrazione e della cittadinanza
che dovrà rivedere e discutere con il progettista l’intero intervento tenendo conto che le priorità dovranno essere quelle della salvaguardia dell’ambiente e non gli interessi esclusivamente economici». La Mozione viene votata in forma palese. Questi i risultati: presenti in aula: 21; astenuti: 6 (Emanuelli Enrico, Bonetto Claudio, Buttieri
Marco, Origlia Renato, Racca Marco, Ghione Guido); votanti: 13; voti favorevoli: 1 (Botta); voti contrari: 12
(Comina Aldo, Mondino Sergio, Mana Alberto, Ravera Chiara, Priora Francesca, Daniele Mario, Matinata
Francesco, Daniele Giacomo, Cifani Elisabetta, Rinaudo Fulvio, Piola Gianpiero, Bonino Carmine).
• Il Consiglio Comunale di Cavallerleone, preoccupato delle conseguenze che potrebbero toccare al proprio territorio qualora il Maira a Savigliano venisse canalizzato e cementificato e conseguentemente dovesse acquistare
velocità, a conoscenza del fatto che il progetto non è stato messo a disposizione della popolazione, men che mai
dei Comuni toccati dal corso d’acqua a valle di Savigliano e che lo stesso è in contrasto con le scelte naturalistiche di «messa in sicurezza» adottate ormai dai consolidati interventi effettuati in Europa ed altrove, chiede
«formalmente al Comune di Savigliano la sospensione della realizzazione del predetto progetto e la costituzione di un tavolo di concertazione e coordinamento degli interventi con i rappresentanti di tutti i Comuni interessati (Savigliano, Cavallermaggiore, Cavallerleone e Racconigi), delle Associazioni di categoria e dei cittadini»,
promuovendo la nomina di «un proprio tecnico al fine di realizzare uno studio sulle precise conseguenze che,
tenendo conto dello stato dei luoghi, avrebbe la realizzazione del progetto in questione». L’Ordine del giorno
viene approvato all’unanimità nel corso del Consiglio Comunale del 17 febbraio 2005 e trasmesso alle
Amministrazioni di competenza.
• Per la prima volta, nel corso della sua seduta del giorno 17 febbraio 2005, la Consulta ecologica pone all’Ordine
del giorno l’argomento «Esame del progetto relativo alla messa in sicurezza del torrente Maira».
• È il 21 febbraio 2005 quando presso il Comune di Savigliano si svolge un incontro sulla qualità ed entità dei
lavori da effettuarsi sul Maira al quale prendono parte, oltre al direttore dell’Aipo ing. Pier Vincenzo Telesca ed
al progettista dei lavori ing. Livio Martina, il Sindaco della città, alcuni Assessori e soltanto quattro dei sette
Capigruppo presenti in Consiglio Comunale. I tre assenti risultano tali non per loro scelta ma perché non vengono invitati. Gli stessi sono invece chiamati a prendere parte, in qualità di uditori, alla successiva «conferenza
stampa» che illustra l’incontro. Alla luce di ciò in data 29 febbraio il Consigliere Comunale Luigi Botta presenta un’interrogazione per «conoscere chi ha organizzato l’incontro, chi ha provveduto agli inviti e chi ha compiuto
la scelta di “tagliar fuori” tre dei sette capigruppo presenti in Consiglio comunale. Chi ha pensato che l’argomento potesse interessare solo qualcuno e potesse invece essere, per qualcun altro, oggetto di una semplice relazione, quasi come se si trattasse di cosa di poco conto. Chiede poi anche di sapere se a nessuno è venuto in mente
-vista la disponibilità dell’ing. Telesca [...] di incontrare i saviglianesi in una pubblica circostanza- di rendere
aperto e trasparente l’incontro, concedendo alla cittadinanza l’opportunità di apprendere in prima persona -senza
mediazione alcuna- notizie relative ad un argomento che sta molto a cuore».
• Il 2 marzo 2005 (prot. n. 6476) il Consigliere Comunale Luigi Botta, nel quadro dell’espletamento del proprio
mandato, chiede all’Amministrazione Comunale che gli venga rilasciata copia semplice del seguente documento amministrativo: «Cd comprensivo di progetti, foto elaborate, simulazioni, slide di testo, utilizzato dalla Giunta
municipale per la presentazione al Cinema Aurora del progetto di “messa in sicurezza” del Maira (in parte già
trasmesso ai giornali locali per la sua pubblicazione)».
• In data 11 aprile 2005 il Consigliere Comunale Luigi Botta presenta un’interrogazione nella quale chiede se
non esistano conflitti -o, comunque, incongruenze da «compartimento stagno»- tra i lavori che si vorrebbero
effettuare sul Maira e «l’affidamento di uno studio sul bacino del Torrente Maira e del Torrente Mellea» che
l’Amministrazione Provinciale di Cuneo, a conclusione di gara d’appalto, ha affidato a società specializzata di
Padova in data 10 giugno 2004.
• È del 28 aprile 2005 la lettera con la quale il Consigliere Comunale Luigi Botta si rivolge al Sindaco ed al
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Presidente del Consiglio per conoscere il motivo per cui, a distanza di quasi due mesi, la sua richiesta di accesso ai documenti relativa al cd di presentazione dei lavori da farsi sul Maira non è ancora stata soddisfatta.
• L’Assessore ai Lavori Pubblici Lorenzo Morello in data 11 maggio 2005 (prot. n. 15121) segnala al Consigliere
Luigi Botta che «le Sue richieste di documenti inerenti le opere di difesa spondale [...] sono state soddisfatte con
la consegna del progetto». Ritiene di non dover consegnare copia del cd richiesto il 2 marzo perché trattasi di relazione «realizzata a livello personale dall’assessore, utilizzando testi, fotografie, ecc. di produzione personale».
• Portano tutte le data del 20 maggio 2005 le richieste di accesso agli atti, con rilascio di copia, che 41 cittadini
presentano all’Amministrazione Comunale (protocollo dal n. 18855 al n. 18897) per ottenere la consegna del
«supporto magnetico (cd) utilizzato dalla Giunta Comunale per la presentazione del Progetto di messa in sicurezza del Maira nel corso dell’incontro con la popolazione tenutosi il 31 gennaio 2005».
• Il giorno 12 luglio 2005 il Comitato Difesa Maira Savigliano organizza un incontro dibattito sul tema «Il Maira
a Savigliano - quale futuro per i nostri fiumi?», al quale assicurano la loro partecipazione il dott. Andrea Agapito
Ludovici, referente acqua del Wwf Italia, e l’ing. Francesco Cerchia, dirigente dell’Aipo. L’ing. Cerchia non si
presenta.
• Il Sindaco di Savigliano in data 18 luglio 2005 (prot. n. 22240) invia risposta fotocopia a tutti i 41 cittadini che
avevano richiesto copia semplice del cd utilizzato dall’Assessore Lorenzo Morello per illustrare il 31 gennaio
2005 il progetto di intervento sul Maira. Precisa che il cd «è stato realizzato a supporto di una relazione che aveva
come obiettivo l’illustrazione del progetto relativo ai lavori sul Maira. [...] Il tutto è stato realizzato a livello personale dall’assessore Morello e lo stesso non è parte integrante del procedimento amministrativo. Quindi, per il
cd in oggetto non solo non è esercitabile il diritto di accesso, ma nemmeno è configurabile un tale diritto».
• In data 25 luglio 2005 il saviglianese Massimo Massimino invia lettera al Prefetto di Cuneo segnalando quelle che ritiene le «motivazioni pretestuose» in base alle quali l’Amministrazione locale non ha consegnato -e chi
ne ha fatto richiesta- il cd utilizzato per la presentazione dei lavori sul Maira.
• È ormai consolidata a livello internazionale l’ipotesi che ogni intervento sui corsi d’acqua, anche teso a ristabilire un equilibrio di portata e di sviluppo, debba nascere dal presupposto di un recupero di quei valori ambientali e naturali che il tempo, l’azione e gli interessi degli uomini hanno in qualche modo cancellato. Esattamente
il contrario di quanto si è stabilito di attuare a Savigliano nel tratto del corso urbano del Maira. Le teorie e gli
aspetti legislativi che riguardano l’argomento -oltre, naturalmente, alle attuazioni pratiche- sono anche codificate da leggi europee e sono oggetto di una ricca pubblicistica specializzata che si confronta in dibattiti e convegni
internazionali. Siccome ad Udine, il 17 e 18 novembre 2005, si tiene un convegno sul tema «Dalla Direttiva
Quadro Acqua alla gestione integrata del rischio alluvionale - Esperienze in Europa» al quale partecipano 45 relatori in rappresentanza di Ue, Unesco, Germania, Francia, Svizzera, Croazia, Olanda e naturalmente Italia, oltre
a rappresentanti di numerose Università, Associazioni naturalistiche mondiali, Enti ed Istituti scientifici,
Amministrazioni regionali, provinciali e comunali, il Consigliere Comunale Luigi Botta presenta un’interrogazione in data 14 novembre 2005 nella quale invita l’Amministrazione Comunale saviglianese a prendervi parte
cercando, proprio nelle tematiche trattate, una soluzione naturale al problema Maira, soluzione che non possa poi
risultare conflittuale con il futuro sviluppo della città di Savigliano.
• Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale organizzano per il 20 dicembre 2005, presso la sala di Santa Chiara,
un incontro sul tema «Proposte di modifica del progetto per le opere di difesa spondale sul torrente Maira» al
quale, così viene indicato, «partecipano i responsabili dell’Aipo». L’incontro viene invece rinviato perché il dirigente dell’Aipo fa conoscere di non intervenire.
Sono solo 49 le lettere sull’argomento protocollate in otto anni (dal 1997 al 2004)
Le azioni complesse di una pubblica Amministrazione si «misurano» anche attraverso la qualità e la quantità
degli interventi ufficiali che la stessa registra. Di norma ad ogni operazione articolata e complessa, che richie de trasformazioni importanti e coinvolgimenti multipli, corrisponde una documentazione capillare ed abbon dante, che testimonia i passaggi effettuati e le sofferte argomentazioni che hanno portato alla decisione. Per con tro, di fronte ad interventi modesti ed esigui, che poco coinvolgono la popolazione e la trasformazione del luogo,
la documentazione agli atti appare quasi impercettibile e di routine, dichiarando di fatto la scarsa importanza
dell’argomento considerato.
Il caso degli interventi previsti sul corso del torrente Maira -che nascono dal presupposto di un totale stravol gimento dell’ambiente fluviale consolidato e che comportano una spesa che globalmente raggiunge e supera lo
stesso Bilancio annuale della città-, interventi che sono indicati come epocali, dovrebbe fornire un numero ele vato di riscontri ufficiali, tanto qualitativamente quanto quantitativamente. Un riscontro obiettivo degli inter venti effettuati e dell’operatività concretizzatasi è forse impossibile, ma un utile contributo alla comprensione
del fenomeno e dell’interesse destato dallo stesso si può riscontrare attraverso un controllo fedele di quanto sia
transitato, in ingresso ed in uscita, attraverso l’Ufficio protocollo, che rappresenta il luogo materiale ove è pos sibile «misurare» in concreto il materiale prodotto e attraverso l’Ufficio stesso destinato per l’uso e la conser vazione all’Archivio comunale.
La pratica relativa all’intervento sul Maira nasce a metà degli anni Novanta ed il protocollo informatico, al quale
è possibile accedere utilizzando criteri di ricerca prestabiliti, si rende operativo a part i re dall’inizio del 1997.
La ricerca in oggetto viene effettuata indagando il Registro giornaliero sul movimento in arrivo e partenza della
corrispondenza che viene inquadrata sotto il titolo «Piano Stralcio Fasce Fluviali», che è appunto quello che
comprende il progetto relativo all’intervento sul Maira.
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In otto anni di documentazione (dal 1997 citato al 2004) appaiono transitate al Protocollo soltanto numero 49
pratiche, delle quali 35 in entrata e 14 in uscita. Così nel dettaglio:
• 1997 - Sono complessivamente 3 le pratiche, tutte in arrivo (due riguardanti la trasmissione del Piano stesso,
da parte della Regione Piemonte, ed una, come osservazione, da parte della Coldiretti locale);
• 1998 - Sono complessivamente 5 le pratiche in arrivo (4 inviate dalla Regione Piemonte e riguardanti il Piano,
l’errata corrige, gli elaborati e la pubblicazione degli stessi, ed una della Coldiretti provinciale avente come argomento un corso di formazione) e 5 le pratiche in partenza (2 inviate a privati e riguardanti l’applicazione del
Piano, una alla Regione con comunicazione di avvenuta pubblicazione, una ad alcuni Comuni con segnalazione
di un convegno, ed infine una allo studio di Geologia Asselle con trasmissione di preventivo);
• 1999 - Sono complessivamente 7 le pratiche, tutte in arrivo (3 da parte dello Studio Asselle -aventi per argomento l’adeguamento del Piano Regolatore Generale e l’onorario per la consulenza-, una da parte di privato riguardante la realizzazione di area verde e parcheggio-, una della Coldiretti provinciale -relativa ad osservazioni-, una a testa da parte dell’Autorità di Bacino e della Regione Piemonte -entrambe riguardanti la pubblicazione del Piano Stralcio Fasce Fluviali-);
• 2000 - Sono complessivamente 5 le pratiche in arrivo (3 dello Studio Asselle -relative alle parcelle ed agli elaborati del Piano-, una dell’Istituto per Geometri -richiesta di visione del Piano- ed una dell’Autorità di Bacino risposte a quesiti-) ed una sola in partenza (alla Regione Piemonte -con richiesta di dati di livello e portata alle
sezioni di riferimento del corso d’acqua);
• 2001 - Sono complessivamente 12 le pratiche in arrivo (delle quali 6 in relazione ad un esposto presentato in
Regione, 2 da privato cittadino -con richiesta di visione di documenti-, 2 dallo Studio Ponzo -con trasmissione
di elaborati e richiesta di parcella-, e 2 della Regione Piemonte -trasmissione di planimetria e convocazione
Conferenza programmatica-) e 8 le pratiche in partenza (delle quali 3 in relazione ad un esposto presentato in
Regione, 2 allo Studio Tau per conferimento incarico di progettazione, una allo Studio Polithema -per trasmissione dati-, una a privato -mancato accoglimento richiesta presa visione di documenti-, e una alla Regione
Piemonte -richiesta dati-);
• 2002 - Sono complessivamente 3 le pratiche, tutte in arrivo (delle quali 2 dello Studio Ponzo per invio fatturazione ed una della Technical Design con offerta di elaborazioni grafiche);
• 2003 - Nessuna pratica protocollata;
• 2004 - Nessuna pratica protocollata.
Questa è la documentazione che compare agli atti dell’Ufficio protocollo e che riguarda 8 anni di pratiche rela tive ad un progetto di massiccio e stravolgente intervento su un ambiente urbano -quello legato alle Fasce flu viali del Maira- ampiamente consolidato da decenni e decenni di inattività del corso d’acqua -e di secoli di reci proco rispetto tra il fiume e la popolazione- e codificato addirittura dalla creazione di un percorso, di un sen tiero e di un parco sulle sponde dello stesso. Evidentemente, essendo modestissima la documentazione epistola re a protocollo chiamata a testimoniare l’intensità dell’intervento e la sofferenza nel prendere una così impor tante decisione, ciò significa che il lavoro compiuto ed i contatti tra le diverse parti debbono considerarsi avve nuti esclusivamente -anche se non documentati- a viva voce o telefonicamente.
Ma nell’autunno del 2000 il Maira,
nonostante le Ordinanze di Protezione Civile, non è esondato!
Tra le molte incertezze che caratterizzano l’intera procedura relativa alla «messa in sicurezza» del tratto urbano
del Maira a Savigliano con la sua canalizzazione e cementificazione vi è quella dell’avvio della pratica relativa.
Non si capisce, cioè, se a sollecitare l’intervento sia stata l’Amministrazione Comunale oppure se le condizioni
per promuovere una massiccia rilettura della situazione di scorrimento del Maira in Savigliano siano state sollecitate e promosse in modo autonomo da quegli Enti nazionali o regionali chiamati per Legge ad occuparsi della
tutela del suolo. E cioè l’Autorità di Bacino, l’Aipo (ex magistrato del Po) o la Regione, nello specifico quella
piemontese.
L’Aipo, con propria comunicazione al Comune di Savigliano (prot. n. 8064/2005 del 22 aprile 2005 a firma ing.
Francesco Cerchia), informa «che i lavori di sistemazione idraulica del torrente Maira rientrano in un Piano d’interventi straordinario finalizzato alla realizzazione di opere urgenti per la messa in sicurezza di centri abitati e
infrastrutture pubbliche e private interessate dalla piena che ha interessato il bacino del Po piemontese nell’autunno 2000». E più precisamente che «detto Piano straordinario, redatto ai sensi delle Ordinanze di Protezione
Civile n° 3090/2000 e 3095/2000, è stato comunicato al Ministero dell’Interno - Dipartimento della Protezione
Civile; lo specifico intervento è inoltre inserito negli elenchi della legge 183/89 nell’annualità 2001».
Un primo elemento, nella comunicazione dell’Aipo, appare chiaro. I lavori sul Maira a Savigliano rientrano nel
«Piano straordinario» conseguente alla piena che ha condizionato il bacino del Po piemontese nell’autunno 2000.
E che tale «Piano» trova conforto, perché ne è conseguenza, nelle Ordinanze di Protezione Civile n. 3090 e 3095,
rispettivamente del 18 ottobre e del 23 novembre 2000.
La prima Ordinanza, la n. 3090, riguarda gli «Interventi urgenti di protezione civile diretti a fronteggiare i danni
conseguenti agli eventi alluvionali ed ai dissesti idrogeologici che dal 13 ottobre 2000 hanno colpito il territorio
della regione autonoma Valle D’Aosta e delle regioni Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia Romagna».
Considera le situazioni di forte degrado per le quali risulta «urgente porre in essere ogni utile intervento per favorire il ritorno alle normali condizioni di vita delle popolazioni interessate, la ripresa delle attività produttive e il
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ripristino delle infrastrutture» alla luce dei Decreti del Presidente del Consiglio del 16 e 18 ottobre 2000 coi quali
vengono dichiarate le emergenze nelle regioni fatte oggetti da pericolosi e disastrosi eventi alluvionali. Considera
di conseguenza l’organizzazione dei soccorsi da parte dei Prefetti, il rientro degli sfollati alle proprie abitazioni,
le circostanze di aiuto immediato ai colpiti dal fenomeno e le agevolazioni future destinate a privati cittadini e
ad aziende danneggiati dagli eventi presi in esame.
La seconda Ordinanza, la n. 3095, riguarda le «Ulteriori disposizioni urgenti di protezione civile in conseguenza degli eventi alluvionali dei mesi di settembre, ottobre e novembre 2000 ed altre misure di protezione civile»
ed allarga anche alle regioni Campania, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Toscana e Puglia, oltre le già citate, i provvedimenti (che subiscono alcune modificazioni soprattutto nei finanziamenti), in subordine alle Ordinanze n.
3092 e 3093, che riguardano le calamità che hanno colpito il territorio in conseguenza ai dissesti idrogeologici
dei mesi precedenti.
Le Ordinanze non lasciano dubbi di interpretazione: riguardano disposizioni urgenti e mirano soprattutto -anche
sui tempi tecnici di intervento, che sono sempre ridottissimi ed addirittura resi immediati da scadenze settimanali- a lenire i danni di un evento eccezionale che ha colpito numerose regioni italiane.
La prima domanda che si impone, la più spontanea, è sicuramente la seguente: ma cosa c’entrano Savigliano ed
il tratto urbano del Maira coi provvedimenti urgenti conseguenti alle Ordinanze n. 3090 e 3095? Apparentemente, ma anche nel concreto, proprio nulla. Il Maira nei mesi di settembre, ottobre e novembre 2000 non
è esondato, non ha invaso città o agglomerati edificati rurali, non ha imposto ad alcuno di sfollare; insomma: non
ha creato problemi. Ma non li ha creati neppure nel 1999, neanche nel 1998 e così pure nel 1997. Nel 1996, quando l’altro corso d’acqua saviglianese, il Mellea, è esondato invadendo lunghi tratti di campagna ed un quartiere
urbano, il Maira nel percorso urbano si è limitato ad erodere -senza causare danni a persone o beni- un brevissimo tratto di sponda, logica conseguenza di un lavoro di consolidamento effettuato in modo non proprio ortodosso
alcuni anni prima sul lato opposto ed un centinaio di metri più a monte. Non ha commesso guai rilevanti neppure nel 1995 e, così di seguito, nel 1994, nel 1993, nel 1992 e in anni precedenti, indietro a memoria d’uomo e a
documentazione d’archivio. In pratica il tratto urbano del Maira, così come rilevato dalle fonti manoscritte
dell’Archivio Storico, non ha mai rotto gli argini, a partire dal 1364 ad oggi. Diversa, invece, la situazione del
Mellea, che ripetutamente ha invaso, anche quasi per intero, il centro di Savigliano.
Conclusioni: appellandosi alle Ordinanze della Protezione Civile n. 3090 e 3095 si impongono lavori di canalizzazione e cementificazione del Maira, individuando nel tratto urbano -proprio quello che non ha mai creato
problemi- il luogo ove stravolgere una situazione naturale del corso d’acqua che appare consolidata da decenni
e che non abbisogna di alcun intervento massiccio ma, semmai, di una semplice riordinata dell’alveo.
In grandissima contraddizione il Piano di Assetto Idrogeologico
Il Pai (Piano di Assetto Idrogeologico) rappresenta lo strumento che consolida e unifica la pianificazione di bacino per l’assetto idrogeologico, coordinando le determinazioni assunte in precedenza con i Piani stralcio delle
Fasce Fluviali e il Piano straordinario per le aree a rischio idrogeologico molto elevato. La sua approvazione con
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, il 24 maggio 2001, completa un lungo iter già concretizzatosi
con la Deliberazione del Comitato Istituzionale n. 18 del 26 aprile 2001. I contenuti del Piano si articolano in
interventi strutturali (opere), relativi all’assetto di progetto delle aste fluviali, dei nodi idraulici critici e dei versanti e interventi e misure non strutturali (norme di uso del suolo e regole di comportamento). La parte normativa regolamenta le condizioni di uso del suolo secondo criteri di compatibilità con le situazioni a rischio e detta
disposizioni per la programmazione dell’attuazione del Piano stesso. L’apparato normativo del Piano è rappresentato dalle Norme di attuazione, che contengono indirizzi e prescrizioni e dalle Direttive di piano.
Nelle «Linee generali di assetto idrogeologico e quadro degli interventi nel Bacino del Maira», contenute nel
«Progetto di Piano stralcio per l’Assetto idrogeologico» a cura dell’Autorità di Bacino del fiume Po, vengono
anche affrontate le questioni relative al territorio saviglianese in riferimento al transito del torrente Maira.
Affrontando l’argomento dell’«Assetto morfologico e idraulico» nelle sue caratteristiche generali (21.1.5.1, pg.
197), si definisce il Maira, nel suo tratto tra Busca e Savigliano, con alveo ad «andamento sinuoso, con sezione
ancora piuttosto incisa, ma non più incassata come nel tratto precedente, e larghezza variabile con continuità. Le
opere di difesa spondale e di stabilizzazione del fondo alveo sono sporadiche, complessivamente in discreto stato
di conservazione». Nel tratto tra Savigliano e Cavallermaggiore l’alveo viene definito come «monocursale, generalmente sinuoso» che «si sviluppa nell’ambito di un letto definito da due terrazzi pressoché continui, con sezione in parte irregolare e in parte incisa. A monte dell’abitato di Cavallermaggiore vi è la confluenza del torrente
Mellea».
In riferimento ai «Fenomeni di erosione spondale» (21.1.5.2, pg. 198) si fa presente che «paleoforme sono presenti lungo tutto il torrente e in particolare nel tratto a monte del ponte ferroviario Saluzzo-Savigliano, dove
appaiono legate alla recente trasformazione monocursale del corso d’acqua». A proposito della «Tendenza evolutiva del fondo alveo» (21.1.5.3, pg. 198) le «Linee generali» definiscono che nel tratto del Maira inferiore all’abitato di Busca «si manifesta una tendenza alla canalizzazione molto marcata rispetto alle condizioni precedenti, dovuta a un abbassamento generalizzato del profilo di fondo, testimoniato anche dalla trasformazione in golene stabili di ampi settori di barra laterale. Tale abbassamento è controllato da soglie di fondo in corrispondenza
di tutte le opere di attraversamento».
A proposito della pericolosità (21.2.3, pg. 200) si afferma che «sono soggetti a pericolo da esondazione i Comuni
di pianura attraversati dal Maira e dal Mellea-Grana, già a prtire dal Villafalletto fino alla confluenza in Po».
Trattando invece degli «Squilibri sul corso d’acqua principale e nei territori di fondovalle» (21.4.1, pg. 201) si
osserva che «nel tratto di asta a valle di Busca gli squilibri connessi al rischio di esondazione per piene gravose
(tempo di ritorno tra 100 e 200 anni), riguardano prevalentemente porzioni di territorio a scarsa densità infra21
strutturale e abitativa ma anche, più o meno marginalmente, alcune zone urbane; in particolare gli abitati di
Villafalletto, Vottignasco, Solere, Savigliano, Cavallermaggiore, alcune aree marginali di Cavallerleone e limitate aree urbane di Racconigi», sottolineando poi che «la concomitanza delle piene del Grana-Mellea rende vulnerabili molte aree comprese tra i due corsi d’acqua, in particolare in corrispondenza dei centri di Vottignasco e
Savigliano e, in misura più ridotta, di Racconigi», e ancora che «le piene del Maira e del Mellea, corsi d’acqua
che delimitano l’abitato di Savigliano, costituiscono un pericolo per gli insediamenti ubicati in prossimità degli
stessi, in particolare nell’area a sud del capoluogo».
Per quanto riguarda le «Linee di intervento strutturali» (21.5.1.3, pg. 204) il «Progetto di Piano» per il tratto
Busca-Savigliano segnala che «la fascia B [esondazione] è prevalentemente individuata dal limite delle aree
naturalmente inondabili per la piena di riferimento; essa si attsta sui rilevati arginali di progetto in corrispondenza
degli abitati di Vottignasco, Solere e Savigliano. L’assetto di progetto dell’alveo è definito in modo identico al
tratto precedente e gli interventi strutturali da realizzare sono di seguito indicati: a) adeguamento e/o nuova realizzazione di arginature locali per il contenimento dei livelli di piena con tempo di ritorno di 200 anni: in corrispondenza di Vottignasco, Solere e Savigliano; b) adeguamento e/o nuova realizzazione di difese spondali a
carattere sporadico». Per il tratto Savigliano-Cavallermaggiore fa presente che «gli interventi strutturali da realizzare sono rivolti a opere integrate di sistemazione dell’intero tronco, finalizzate alla sicurezza idraulica di
Savigliano e Cavallermaggiore, nei confronti delle piene del Maira e del Mellea. Gli interventi individuati sono
costituiti da: a) realizzazione di rilevati rginali, a sviluppo locale a difesa diretta degli insediamenti urbani; b)
recupero della funzionalità delle aree golenali e dell’alveo; c) regimazione idraulica del nodo di confluenza del
Grana-Mellea in Maira».
La cartografia allegata (6. Cartografia di Piano. Tav. 8-1), che riguarda l’intero percorso del Po con i suoi affluenti e sub-affluenti, appare approssimativa e non contribuisce in alcun modo a documentare visivamente quanto
asserito nella parte strutturale e programmatica del «Piano». Dalla lettura della stessa appare evidente, in primo
luogo, come secondo l’estensore l’unico pericolo per Savigliano riguardi il Maira. La sua fase di esondazione,
che si avvia a monte della città, originandosi praticamente a Busca, si concretizza in tutta la sua drammaticità nel
territorio a Sud dell’area antropizzata. La difesa di Savigliano viene prevista con la creazione di ripari nel tratto
urbano (su entrambi i lati del Maira), ed anche oltre, e con la formazione di una grande diga di forma semicircolare (che da Becco d’Ania si inoltra in borgo Marene), a monte della città, destinata a trasferire sul Mellea le
acque esondate del Maira. Una banalità inaccettabile che non può avere riscontro né storico e tanto meno sul territorio. Peccato che ad esondare e ad essere pericoloso sia proprio il Mellea, il quale per proprio conto, senza
nulla ricevere dal Maira, è in condizioni di invadere con le proprie acque, ormai in modo secolare, buona parte
del tessuto urbano saviglianese.
Sempre la cartografia dimostra una scarsissima conoscenza del territorio, che nel tratto urbano del Maira si traduce in una rappresentazione banalizzata ed errata del transito del corso d’acqua e dei suoi rapporti con la viabilità che circonda la città. La circonvallazione, che in realtà transita in destra orografica ostacolando in modo
naturale la possibilità dell’acqua di esondare in area urbanizzata, viene rappresentata in sinistra orografica, mentre l’andamento viabile, così come indicato in cartografia, impone la presenza di ponti sul Maira che in realtà non
esistono. Un’incredibile approssimazione che dimostra la leggerezza e la superficialità con la quale si affronta
l’argomento.
Più rispondente alla realtà, invece, l’allegato al Pai relativo alle «perimetrazioni RME -Aree a rischio molto elevato (RME267/1999)», che appare comunque in evidentissimo conflitto con la tav. 8-1 della Cartografia di Piano.
Qui si indicano, nel tratto cosiddetto urbano del Maira, i due luoghi ove il corso d’acqua, in condizioni di piena
duecentennale, potrebbe uscire dal proprio alveo. Il primo compare in destra orografica tra il ponte della ferrovia ed il ponte della circonvallazione per Saluzzo e Costigliole Saluzzo. Il tracciato in rosso indica con estrema
chiarezza che il Maira, in caso di esondazione, potrebbe riappropriarsi di quell’area golenale sulla quale
l’Amministrazione comunale ha a suo tempo costruito la piscina pubblica. Nessuna altra zona, a Sud della città,
correrebbe rischi (che non sarebbero comunque eliminati, perché notoriamente e storicamente è il Mellea ad
invadere per intero con le proprie acque le aree Sud ed Est di Savigliano!). Il secondo, invece, rientra in area
antropizzata, in sinistra orografica. Prende origine più o meno a metà tra il ponte di Saluzzo e quello di Monasterolo di Savigliano ed interessa una sottilissima striscia di terreno forzatamente condizionata dalla strada per
Monasterolo. In questo tratto insistono alcuni edifici costruiti -anche in tempi non recentissimi- a ridosso dell’alveo. Dopo il ponte l’area soggetta ad esondazione si concretizza in un lungo corridoio che affianca la strada
di San Giacomo -lato Maira, in sponda orografica sinistra del torrente- e si spinge fin quasi all’altezza della cascina Brun. Territorio in parte antropizzato ma di origine golenale, che la storia indica come soggetto, nel corso dei
secoli, ad essere sovente interessato dall’uscita dell’acqua dall’alveo del torrente.
Un progetto che necessita o meno della «Valutazione di Impatto Ambientale»?
Appare evidente come la Legge, stabilendo le «Disposizioni concernenti la compatibilità ambientale e le procedure di valutazione», intenda tutelare il patrimonio dei luoghi da azioni ed interventi destinati, nell’immediato o
nel tempo, a creare conflittualità e soprattutto a danneggiare elementi naturali e paesaggistici (legati alla presenza dell’uomo, degli animali ed alle trasformazioni che il tempo ha consolidato, oltre, naturalmente, al mantenimento di una salubrità che sta alla base del vivere civile) dei quali i nostri luoghi possono e debbono andare fieri
ed ai quali non possono certo rinunciare. È particolarmente esplicita e non lascia dubbi: l’impatto ambientale
viene definito come «l’insieme degli effetti, diretti ed indiretti, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, singoli e cumulativi, positivi e negativi, che la realizzazione di opere o interventi comporta sull’ambiente inteso come insieme complesso di sistemi naturali e antropici». È chiaro, alla luce di ciò, che ogni intervento destinato a trasformare, positivamente o negativamente, massicciamente o modestamente, uno stato di
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fatto esistente, debba essere analizzato e considerato da quegli organismi tecnici stabiliti dalla Legge, che sono
costituiti dalle autorità delle diverse componenti ambientali interessate, supportati da persone competenti in particolari settori tecnico-scientifici, anche mediante l’utilizzo del patrimonio di conoscenze acquisite nello svolgimento dei compiti di istituto.
La definizione che ne dà la Legge Regionale n. 40 del 14 dicembre 1998 non concede il minimo dubbio. Lo studio di impatto ambientale -così recita all’art. 3, capo 1/c- è «l’insieme coordinato degli studi e delle analisi
ambientali, volto ad individuare e valutare, attraverso approfondimenti progressivi, gli impatti specifici e complessivi delle diverse alternative, per definire la soluzione progettuale e localizzativa ritenuta più compatibile con
l’ambiente, nonché i possibili interventi di mitigazione e compensazione ambientale». La Valutazione di Impatto
Ambientale, sempre secondo la Legge, ha quale elemento ispiratore il principio «di salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell’ambiente e della qualità della vita».
Il caso dell’intervento che si prospetta sul Maira a Savigliano, destinato ad essere canalizzato e cementificato per
circa chilometri 2,5 nel suo tratto urbano -ad oggi naturalizzato-, non può non rientrare, secondo le logiche che
le disposizioni impongono tra le casistiche destinate al rispetto richiesto dalla Legge, nell’ottica di essere considerato come soggetto ad una valutazione così come intesa dalla normativa.
È chiaro che in deroga alla Legge esistano possibilità di intervento che sono escluse dalla procedura di
Valutazione di Impatto Ambientale. In primo luogo, come previsto dall’art. 4 capo 6 delle medesime
«Disposizioni» sulla compatibilità ambientale, i casi in cui i progetti non ricadano in aree protette o ritenute
degne di essere sottoposte ad una conservazione o ad una tutela ambientale. In secondo gli interventi disposti in
via d’urgenza, destinati a salvaguardare l’incolumità delle persone e dei luoghi, soprattutto nelle circostanze di
calamità naturali che richiedano l’emergenza e che siano normate dalla Legge (la n. 225 del 24 febbraio 1992)
che istituisce e regolamenta il Servizio Nazionale di Protezione Civile. In terzo gli interventi previsti dal Piano
dell’Autorità di Bacino del Po, che vengono redatti ai sensi della Legge n. 183 del 18 maggio 1989 («Norme per
il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo»), integrata e modificata dai successivi Decreti. Tale
Legge, all’art. 17 capo 1/i, precisa che «la valutazione preventiva [...] dell’impatto ambientale [...] deve essere
contenuta e perseguita come finalità nel “Piano di bacino”».
Non si conosce, perché risposte in tal senso non si sono avute (l’Arpa, ad esempio, non è stata interpellata,
l’Assessore saviglianese competente non ha saputo o voluto dare risposta, l’Aipo è stato generico e non specifico), se il progetto di «messa in sicurezza» del Maira a Savigliano -che prevede la cementificazione e canalizzazione del suo tratto urbano con la distruzione totale di un ambiente naturale creatosi in decine e decine di anninecessiti o meno della Via (Valutazione di Impatto Ambientale). Stando alla comunicazione dell’Aipo (lettera
prot. n. 8064/2005 del 22 aprile 2005) par di intendere che l’intervento saviglianese, facendo parte di un «Piano
di interventi straordinario finalizzato alla realizzazione di opere urgenti» rientri tra le possibilità di deroga che la
Legge prevede. Deroghe che, si ricorda, presuppongono l’urgenza e l’emergenza di fronte a calamità naturali i
cui danni sono presenti e rilevanti. Sembra intendere, sempre dalla medesima comunicazione, che sia sufficiente, in tal senso, la Conferenza dei Servizi che si è tenuta il 10 dicembre 2001 e che ha appunto approvato (insieme al consolidamento di una strada a Castel Boglione e ai lavori di sistemazione di un versante a monte a
Piedimulera) il progetto di intervento sul Maira a Savigliano.
Tutto ciò non può non sollevare alcuni seri dubbi. Che la distruzione totale dell’ambiente che caratterizza 2,5 chilometri di ambiente fluviale urbano e la sua sostituzione con massicciate, muri in cemento e gabbionate allineante
come canali debba essere considerata non invasiva e non devastante e pertanto esclusa dalla Valutazione di
Impatto Ambientale è quanto meno un fatto inconsueto ed assurdo. Il danno arrecato sull’ambiente vegetale
(sono oltre il migliaio gli alberi che costeggiano il corso d’acqua e che l’intervento abbatterebbe), sull’ecosistema faunistico (si tratta di uno dei pochi luoghi della pianura ove sopravvivono e sono stanziali le trote marmorate, mentre la vegetazione ospita comunemente animali -scoiattoli, lepri, ecc.- ed uccelli -aironi, garzette, gallinelle, martin pescatore, rapaci diurni e notturni, microfauna volatile tipica del sottobosco, ecc.-) e sulla convivenza con l’uomo (la presenza umana è consueta, praticamente quotidiana, tramite un sentiero ed un parco appositamente realizzati che verrebbero in buona parte cancellati) sarebbe irreversibile e segnerebbe per sempre,
anche visivamente ed urbanisticamente (visto che la città si sviluppa tutt’intorno), un’area alla quale i saviglianesi sono particolarmente e storicamente legati.
Che si possa immaginare che la mancata Valutazione di Impatto Ambientale possa rientrare nelle deroghe disposte per via d’urgenza e per la salvaguardia dell’incolumità pubblica, ancor di più. Non si comprende quale
urgenza possa sussistere e quale incolumità possa e debba essere salvaguardata. L’urgenza non esiste: seppure il
progetto rientri tra quelli finanziati dall’Ordinanza del 2000 conseguente ai danni arrecati dalle piene in numerose regioni italiane, Savigliano ed il Maira (per il Mellea il discorso è diverso!) non sono stati minimamente toccati da tale fenomeno e pertanto non si comprende come la «messa in sicurezza» del torrente possa essere rientrata in tale provvedimento. Non solo. Il tratto urbano del Maira non ha mai creato problemi, non è mai esondato ed ha mantenuto, nel corso dei secoli, un buon rapporto con la popolazione. Addirittura a partire da quasi tre
decenni la pubblica Amministrazione, con propria scelta ed investimenti in denaro -ha acquistato terreni privati
destinandoli al pubblico-, ha stabilito di trasformare tale fascia di corso d’acqua con relative pertinenze, insieme
alla superiore più a monte, in «Parco fluviale», ha deciso di proteggerla con l’impegno a naturalizzarla e renderla
fruibile in modo funzionale e stabile al cittadino. Un’operazione che si è realizzata all’insegna della salvaguardia e del rispetto dell’ambiente, che ha coinvolto nel tempo e costantemente -ormai da cinque lustri- l’associazionismo, il volontariato, la popolazione e che si è codificata con l’ufficializzazione di un sentiero che ormai percorre quasi per intero il corso del Maira.
Caduta l’urgenza della salvaguardia, caduta la pericolosità del corso d’acqua, venuta meno la necessità di intervenire con quella sollecitudine che solo il rientro degli sfollati e la risistemazione dei luoghi allagati richiede
(dalle Ordinanze di Protezione Civile n° 3090/2000 e 3095/2000 sono comunque trascorsi 5 anni e nulla si è visto
perché nulla era successo), quale motivo rimane per non considerare utile, qualora si voglia intervenire a tutti i
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costi e si pensi che l’acqua sia col tempo obbligata a crescere -con cadenza duecentennale- a tal punto da essere
trattenuta soltanto da alti muraglioni e massicciate, la necessità di procedere alla Valutazione di Impatto
Ambientale?
Per il «Piano di emergenza» della Protezione Civile
il tratto urbano del Maira non è pericoloso
Se un problema è evidente e la sua soluzione deve essere urgente e pressante, tale problema deve esistere per
tutti. Il Maira -secondo quanto sostenuto da Aipo ed Amministrazione Comunale- è pericoloso e corre il rischio
di esondare nel suo tratto urbano mettendo in serio pericolo l’agglomerato urbano ed i cittadini. Questo è quanto si è sostenuto e si sostiene a livello istituzionale e per sopperirvi si sono creati i presupposti per l’intervento
massiccio di «messa in sicurezza» dello stesso con l’opera di canalizzazione e cementificazione di due chilometri e mezzo del percorso cittadino del corso d’acqua.
Ma proprio così non è, per tutti. Sembra infatti essere di diversa opinione un’appendice molto importante
dell’Amministrazione Comunale, quella stessa appendice che è chiamata a far fronte, in caso di necessità, agli
interventi immediati di salvaguardia e di tutela della popolazione e del patrimonio pubblico e privato cittadino,
e cioè la Protezione Civile (la Protezione Civile non fa parte dell’Amministrazione Comunale, ma rappresenta
invece un Ente esterno, coordinato dai Vigili Urbani -che hanno la responsabilità appunto della Protezione Civile
cittadina con delega ricevuta direttamente dal Sindaco, che della salute pubblica è il responsabile-). Nel «Piano
di emergenza» del Comune di Savigliano, approvato con Deliberazione consiliare unanime numero 51 del 28
novembre 2002, nell’indagare tutti gli scenari di rischio che interessano la città (sismico, da inquinamento, da
incendi, da trasporti, aeroportuale, ecc.), si tratta anche del rischio iderogeologico e si esaminano i punti critici
che interessano, in particolar modo, il corso del Varaita, quello del Maira e quello del Mellea.
Introducendo l’argomento, il «Piano» sottolinea che «i progressi compiuti a livello di studio, oltre alle analisi
condotte dall’autorità di bacino -piano stralcio fasce fluviali-, hanno consentito di delimitare le aree soggette ad
esondazione e di pervenire al censimento di tutti gli insediamenti a rischio (novembre 2000), per cui occorre fissare i criteri operativi per l’attivazione dei provvedimenti di evacuazione da dette aree, anche sulla base delle
esplicite prescrizioni contenute nella legge n. 267 del 03/08/1998 (legge Sarno)».
Passando poi ad esaminare i singoli corsi d’acqua, in riferimento al Maira, il «Piano» entra nel merito delle caratteristiche dell’alveo e dei luoghi soggetti ad ipotetici rischi causati da piene duecentennali, rilevando tanto le consistenze del danno quanto le peculiarità di incidenza sulle aree antropizzate. A monte di Savigliano, a partire dal
confine con Vottignasco sino alle prime case del centro abitato, le fasce di esondazione sono molto ampie ed interessano marginalmente una frazione e numerosissimi nuclei abitati.
Per quanto riguarda il percorso cittadino del Maira il «Piano», invece, precisa quanto segue: «Nel tratto urbano
fra il ponte della ferrovia e il ponte di via Monasterolo, sono rilevabili numerosi fenomeni di erosione, con esondazioni aventi altezze di oltre un metro, contenute dalla presenza del rilevato stradale». A seguire, a valle, nel
tratto compreso tra il limite urbano ed il confine con Cavallermaggiore, il pericolo di esondazione e di danneggiamento di aree antropizzate torna ad essere evidente e segnalato con ampie possibilità di danneggiamenti.
In cartografia la situazione si evidenzia con ancor maggiore chiarezza. L’area di esondazione è indicata col colore giallo ed occupa per ampi tratti, con continuità lungo il corso, l’intero andamento del Maira a monte di
Savigliano. In tali spazi gli edifici da evacuare in caso di piena duecentennale risultano essere 60 (sessanta) per
un totale di 180 (centoottanta) residenti (i dati sono tratti dagli elenchi dei «Residenti a rischio di esondazione»
allegati al «Piano di emergenza»). Nel tratto urbano l’area di esondazione si riduce, si limita all’alveo -o poco
più- del Maira ed è contenuta da un lato dalla strada circonvallazione e dall’altro dall’andamento di via
Monasterolo e di via Sanità. Superato il ponte di Monasterolo (quindi fuori centro abitato, sul lato Nord della
città) la fascia di esondazione duecentennale indicata col colore giallo torna ad ampliarsi e ad occupare ampi
spazi di territorio, contenuta soltanto da via san Giacomo e dalla strada regionale per Cavallermaggiore. In questo tratto i fabbricati censiti in area esondabile sono 21 (ventuno) mentre il numero di persone soggette ad essere evacuate in caso di piena è di 65 (sessantacinque).
Dal «Piano di emergenza» del Comune di Savigliano appare evidente che non un solo edificio del centro abitato, di qua e di là dal Maira, corre il rischio di esondazione e non una sola persona debba essere evacuata in caso
di piena duecentennale. Anche la mappa del territorio riferita al Maira «con indicazione dei punti critici a rischio
di esondazione» non descrive una sola circostanza rischiosa a ridosso del centro urbano e nell’esame dei luoghi,
affrontato dal punto 5 al punto 10 della relazione, segnala esclusivamente situazioni a Nord ed a Sud di
Savigliano.
Com’è possibile che un documento così importante come il «Piano di emergenza» redatto dal Comune di
Savigliano vada in grande e totale conflitto con le motivazioni -sostenute da Aipo e dallo stesso Comune di
Savigliano- che promuovono l’intervento di «messa in sicurezza» del tratto urbano del Maira con la sua canalizzazione e cementificazione? La contraddizione è stridente. O l’uno o l’altro è errato. Se ne deduce pertanto
che l’Amministrazione comunale o ha mentito in occasione della stesura ed approvazione del «Piano di emergenza» -circostanza assai grave perché si prenderebbe gioco dell’incolumità dei cittadini- oppure ha mentito
quando ha stabilito l’urgenza e la necessità della cementificazione e canalizzazione del tratto urbano del Maira.
Per il «Piano Territoriale Provinciale» il tratto urbano del Maira è stabile e sicuro
Anche la lettura del «Piano Territoriale Provinciale» (approvato con deliberazione n. 52 del 5 settembre 2005 dal
Consiglio Provinciale di Cuneo) conferma nel suo complesso i dubbi circa la necessità di intervenire a Savigliano
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con la canalizzazione e la cementificazione del tratto urbano del Maira al fine di porre in sicurezza la città dall’ipotesi di eventi di piena con tempi di ritorno di 200 anni. Nel «Piano» non emerge alcun dato preoccupante
relativo a tale tratto del Maira. Anzi, semmai, vengono confermate le condizioni di assoluta sicurezza proprio
della sezione considerata, mentre sono evidenziati alcuni elementi anche gravemente negativi riconducibili al
tratto a monte del medesimo Maira e l’intero corso saviglianese del Mellea.
Nelle sue pagine il «Piano» considera la partecipazione agli indirizzi ed alle strategie da parte della popolazione
uno degli elementi destinati ad assumere un ruolo di tutto rilievo, proprio per il coinvolgimento che la cittadinanza deve avere nel ruolo della gestione del territorio. E indica, siccome la ritiene insufficiente, come tale partecipazione debba crescere per misurarsi con gli organismi di governo e di programmazione territoriale ai diversi livelli.
A proposito di indirizzi generali si scrive nella «Struttura normativa» con particolare riferimento alla gestione del
territorio fluviale. Ai punti 2.1, 2.4 e 4.2, argomentando in riferimento ai beni soggetti alla disciplina paesistica,
ai laghi ed ai corsi d’acqua, si sollecita l’intervento per «Conservare e migliorare lo stato della fauna e flora selvatiche, degli habitat, dei paesaggi, della qualità dei suoli e delle risorse idriche». Al punto 5.2 il riferimento è
alla tutela, al recupero ed alla valorizzazione ambientale del territorio, considerati sotto tutti gli aspetti, compresa l’opera di sensibilizzazione.
Nel capitolo «Gli obiettivi, le strategie e i progetti» si scrive di Savigliano al punto A.8.2, quando si sostiene la
necessità di «Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale». A livello generale, invece, al punto D.7,
si considera la «Tutela, valorizzazione e qualificazione paesistica degli ambienti fluviali» (con particolare riferimento all’ambiente, alle riserve, al suolo, alla flora, alla fauna, all’habitat, ecc.), e ai punti E.3 ed E.5 vengono
presi in esame il risanamento e la riabilitazione ambientale dei corsi d’acqua e la qualificazione del patrimonio
bio-vegetazionale. Argomenti questi, che seppure esaminati nell’ottica provinciale, riguardano direttamente
anche Savigliano.
La cartografia allegata -quella, tanto per intenderci, che riguarda l’«Inventario degli elementi per la definizione
del rischio ambientale», che è quella che ci può interessare- è più che eloquente. La legenda stabilisce che il colore giallo intenso riguardi le «aree inondabili per eventi di piena con tempi di ritorno inferiori a 50 anni» ed il giallo paglierino quelle con un ritorno superiore ai 50 anni. La città di Savigliano viene quasi per intero a trovarsi
occupata da una stesura uniforme di colore giallo intenso, quindi con fenomeno di esondazione ed inondazione
inferiore ai 50 anni. Lo spartiacque territoriale risulta essere proprio il corso del torrente Maira. Che nel suo lato
ad Est (quindi quello maggiormente edificato) appare interessato, per la quasi totalità dell’area antropizzata, al
fenomeno dell’allagamento, mentre sul lato ad Ovest, invece, risulta ben lontano da ogni genere di pericolo. A
determinare il fenomeno dell’inondazione della città è soprattutto il Mellea, che già a partire dalla città di Genola
si allarga in maniera evidente occupando per intero le campagne circostanti. In prossimità della periferia di
Savigliano raccoglie le acque dal Maira esondate circa tre chilometri a monte della città, che vanno ad ingrossare il fenomeno rendendolo attivo per tutto il tratto urbano ed oltre, seppure con minore intensità, sino a
Cavallermaggiore, quando il Mellea confluisce nel Maira e fornisce nuovi spunti per ingrossarsi ed andare ad
occupare le parti basse anche di questa cittadina.
Appare chiaro come il tratto urbano del Maira non crei problemi. Anzi, trovandosi lo stesso affiancato dalla vecchia circonvallazione cittadina costruita su terrapieno e massicciata rialzati, risulta essere l’elemento di confine
che oltre ad impedire l’esondazione del Maira crea i presupposti che le acque dei due torrenti non abbiano a fondersi, con danni ancor maggiori, proprio nel loro percorso urbano.
In otto secoli di esondazioni ed erosioni il Maira ha sempre risparmiato la città
L’indagine sul campo è importante ma non sicuramente esaustiva. Solo attraverso la documentazione d’archi vio è possibile ripercorrere la storia di un torrente, di un canale, di una bealera ed il rapporto che gli stessi
hanno avuto, nel corso dei secoli, con un territorio, con una città e con la gente che abita la città. Individuare,
cioè, i punti deboli del paese, quelli che possono essere stati soggetti ad anomalie e trasformazioni causate diret tamente od indirettamente dai corsi d’acqua. Per approfondire l’argomento è stato scandagliato quanto, in tempi
storici e in epoche più recenti, ha codificato l’evoluzione dell’acqua in Savigliano. Indagando a 360 gradi, nel
tentativo di raccogliere il maggior numero di notizie utili ad una mappatura completa e ragionata del fenome no. I libri sono stati uno spunto importante, perché coprono un arco temporale sufficientemente lungo. Anche i
periodici locali sono stati utili. Sulle loro pagine, grazie ad una informazione non mediata, è stato possibile rac cogliere i segnali ed i sentimenti della gente. Un contribuito fondamentale è però stato fornito dalla documen tazione conservata negli Archivi comunali, quello storico e quello corrente. Sono state esaminate decine e deci ne di migliaia di pratiche, di relazioni, di sopralluoghi, di cause, di segnalazioni, di progetti, di esposti, di deli berazioni, contenuti in oltre cento faldoni, che rappresentano la «memoria» di quanto e come la città, nel bene
o nel male, si trovi intimamente legata ai suoi corsi d’acqua.
Lo studio, nel suo complesso, ha dato origine addirittura alla pubblicazione di un volume (Luigi Botta,
«Savigliano città d’acqua», edizioni Cristoforo Beggiami, Savigliano, 2005, pgg. 192, 11 illustrazioni d’epoca e
contemporeanee) nel quale viene ripercorsa, esclusivamente attraverso i documenti, la storia del fenomeno del l’acqua a Savigliano legata al transitare sul territorio di torrenti, canali, bealere, ecc. L’impostazione è crono logica -a partire dal 1364 al 1996 (data dell’ultima esondazione del Mellea)- e documenta quanto l’ufficialità
dell’Archivio storico comunale ha tramandato, consolidando la tesi che sostiene che il tratto urbano del Maira
non ha mai creato problemi alla città: semmai i problemi (i più gravi) li ha causati il Mellea ed i tratti del Maira
a monte e a valle di Savigliano.
Dalla disamina del materiale si è costruito l’elenco che segue. Annotando meticolosamente, nei casi che i docu menti hanno segnalato come drammatici -soprattutto esondazioni, con danni a beni pubblici e privati-, gli ele 25
menti utili a ricostruire una mappatura ragionata dei disastri compiuti in Savigliano dai corsi d’acqua. In primo
luogo si sono considerate le circostanze rilevate senza l’indicazione della località del danno. Quindi si è prov veduto ad elencare i singoli corsi d’acqua, suddividendoli in tre tratti fondamentali, quello a monte della città,
quello urbano e quello a valle della stessa. In corrispondenza di ogni tratto si è poi evidenziata la località del l’avvenuta sciagura -in rigoroso ordinamento consequenziale, da monte a valle- facendovi seguire l’anno in cui
la stessa si è verificata.
• Territorio di Savigliano
senza indicazione di luogo: 1377, 1404, 1437, 1682, 1706
• Maira
senza indicazione di luogo: 1454, 1539, 1723, 1799, 1957
• Maira
a monte della città:
regione Pratagrande (1709, 1715, 1726, 1768, 1810, 1811, 1832, 1838, 1843, 1846, 1881, 1896), regione Tetti
Chiamba (1900, 1977), cascina Ciauletti (1900), regione San Salvatore (1801), regione Solere e Solerette (1478,
1729, 1778, 1797, 1801, 1900, 1949, 1957, 1960), regione Sanità (1896, 1900, 1948), regione Cassullo (1949),
regione Becco d’Ania (1364, 1422, 1449, 1727, 1797, 1798, 1852, 1890, 1900, 1960, 1974, 1978), cascina
Imperiala (1797, 1798), area Ferrovia per Saluzzo (1898), regione Mellonera (1896, 1945, 1948)
• Maira
tratto urbano:
regione Consolata (1871, 1896, 1948), chiesa Madonnina di Macra (1948), via Monasterolo (1864, 1896, 1949, 1996)
• Maira
a valle della città:
regione San Giovanni e San Giacomo (1368, 1417, 1421, 1422, 1712, 1762, 1771, 1800, 1811, 1832, 1839, 1875,
1896, 1900, 1949, 1950), via Torino (1896), regione San Ciriaco (1728, 1782, 1896), cascina Peschiera (1900)
• Mellea
senza indicazione di luogo: 1454, 1539, 1707, 1723, 1799, 1890
• Mellea
a monte della città:
frazione Levaldigi (1726, 1761, 1768, 1778, 1797, 1811, 1818, 1842, 1846, 1858, 1862, 1893, 1896, 1949, 1996),
santuario del Mattione (1779, 1800), regione Tetti Vigna (1752, 1792, 1810, 1832, 1846, 1858, 1893, 1896, 1900,
1949), cascina Bajotta (1714, 1896, 1900), frazione Suniglia (1705, 1708, 1792, 1896, 1900), cascine Frassinetto
(1845), cascina Porte Rosse (1945), regione Braidabella (1893, 1900, 1945, 1949, 1960), cascina Ceresetta
(1900), cascina Brusavigna (1900), cascina Teitona (1900)
• Mellea
tratto urbano:
regione Pensè (1421, 1458, 1466, 1705, 1714, 1716, 1732, 1733, 1759, 1760, 1783, 1896, 1897, 1898, 1900,
1910, 1945, 1948, 1949, 1981, 1991, 1996), regione Sussina (1896), area Ferrovia per Cuneo (1898, 1945, 1948,
1949), borgo Pieve (1896, 1945, 1948, 1949, 1981, 1996), via Coloira (1705, 1777, 1841, 1846, 1860, 1900,
1996), borgo Marene (1466, 1841, 1846, 1893, 1896, 1945, 1948, 1949, 1981, 1996), centro cittadino, sino a
corso Roma (1945, 1948), via Alba (1896, 1945, 1949, 1996), cascina San Lazzaro (1900), stazione ferroviaria
e Società Snos (1896, 1945, 1948, 1949)
• Mellea
a valle della città:
regione Raviagna (1549, 1715, 1837, 1900, 1949), frazione Santa Rosalia (1900, 1949)
• Varaita
senza indicazione di luogo: 1708, 1890, 1957
• Varaita
frazione Cavallotta (1900), cascina Varaita (1900), frazione Maresco (1726), frazione Rigrasso (1728, 1842)
• Rio Chiaretto
senza indicazione di luogo: 1368, 1411, 1707, 1708, 1945, 1948, 1949
• Rio Chiaretto
frazione Suniglia: 1839, 1882
• Bealera Toirane
regione Consolata: 1755, 1847, 1962
• Bealera del Molino
senza indicazione di luogo: 1772, 1900
La mappatura presentata appare sufficientemente chiara ma alcune delucidazione si ritengono necessarie. A
livello generale.
Il Maira appare un corso d’acqua particolarmente attivo e pericoloso a monte e a valle della città. Le esonda zioni in regione Pratagrande hanno ripetutamente costituito un pericolo grandissimo per la città (raggiungen do addirittura il territorio di Monasterolo di Savigliano) e più volte hanno lanciato evidenti segnali di un’atti vità tesa a creare un nuovo alveo ad Ovest del presente. Gli allagamenti in regione Becco d’Ania (molte volte
26
rinforzati dalla presenza del Rio Chiaretto) hanno sovente causato problemi ai quartieri Sud di Savigliano. Le
rotture in zona San Giacomo e San Ciriaco hanno danneggiato a lungo l’economia agricola del territorio Nord
della città mettendo più volte in serio pericolo la strada di Torino. Il tratto urbano appare privo di fenomeni
preoccupanti. Le piene danneggiano i ponti (soprattutto alla Consolata) e sono segnali di erosioni, anche forti
(via Monasterolo), quasi sempre conseguenti ad interventi non appropriati compiuti sulla sponda opposta.
Il Mellea, tendenzialmente, risulta essere molto più pericoloso. Già a Levaldigi (con Mattione e Tetti Vigna) la
storia è fatta di tante, tantissime esondazioni con allagamenti del centro abitato e continui danneggiamenti od
abbattimenti del ponte per Vottignasco. L’avvicinarsi a Savigliano non è certamente da meno. Ogni qualvolta il
torrente ha rotto gli argini a Frassinetto, a Porte Rosse, a Braidabella (nel 1949 ha danneggiato 5 chilometri di
sponde), alla Ceresetta e a Brusavigna, l’acqua ha puntato dritto su Savigliano allagando, nei casi meno dram matici, il tratto Sud della città (via Suniglia e borgo Pieve). Quando invece il Mellea è uscito dal proprio corso
al Pensè, o peggio, a ridosso della Ferrovia, in borgo Pieve, in via Coloira o addirittura in borgo Marene, la
furia delle acque si è spinta sino in corso Roma (nel 1949 per oltre mezzo metro), danneggiando tutti i pieni terra
ed i negozi, la Stazione ferroviaria e la sede della Società Nazionale delle Officine di Savigliano (ora Alstom).
A valle della città gli sfondamenti dell’argine sinistro hanno accerchiato la città da via Raviagna.
Il Varaita, seppure tendenzialmente privo di argini e con un corso soggetto ad espandersi, non ha provocato pro blemi al centro cittadino trovandosi in area territoriale periferica.
Tra i corsi minori solo il Rio Chiaretto, se associato al Maira od al Mellea -viaggia per un lungo tratto paral lelo ai due- ha creato problemi alla città ed all’area residenziale a Sud di essa.
Un «Parco fluviale» del Maira previsto dal Piano Regolatore
Il tratto di fiume tra il ponte della ferrovia per Saluzzo e il ponte per Monasterolo di Savigliano comprende due
fasce vegetali spondali, parte spontanee e parte di impianto. Si tratta di un vero e proprio giardino naturale che
attraversa la città ed ha sempre costituito un importante polmone verde di rilevante valore ambientale ed estetico. Le presenze arboree e cespugliose sono quelle tipiche delle aree fluviali del territorio, con prevalenza di salici, ontani, gaggie, pioppi neri ed ibridi, frassini, sambuchi, pioppi bianchi, aceri, farnie, noci. Gli impianti artificiali comprendono abeti rossi, cedri, fichi, platani, ciliegi ed essenze arbustive. Nel complesso, le presenze arboree di apprezzabili dimensioni ammontano a circa 2.000 esemplari, compresi quelli in alveo nella zona antistante il parco Pertini. Alcuni di questi sono stati abbattuti per il passaggio delle ruspe proprio recentemente. Gli
interventi previsti dal progetto Aipo importeranno la sparizione di almeno la metà di tale complesso arboreo,
riducendo di colpo i benefici che la sua presenza forniva alla salubrità dell’aria cittadina ed impoverendo in modo
radicale l’ambiente naturale che costituiva.
La ripercussione sarà altrettanto grave sull’intiero sistema del biotopo fiume; verrà non solo sconvolto il letto
durante i lavori ma sarà snaturato il rapporto fra corso d’acqua e sponde, creatosi negli ultimi decenni. La previsione di continua manutenzione (vedi livellamento con ruspe) del letto fluviale, importerà lo stravolgimento
della fauna e della flora esistenti, provocandone in tempi brevi l’alterazione o la sparizione. Le acque del Maira
nel tratto interessato sono considerate eccezionalmente pure (categoria A) in quanto risorgive poco a monte e
prive di significativi inquinamenti.
Non per nulla vive una popolazione di trota marmorata (trutta marmoratus) che, per la sua rarità, costituisce un
eccezionale patrimonio naturalistico degno della massima tutela, essendo uno dei pochi endemismi della zona.
La fauna macrobentonica comprende 12 unità sistematiche con indice biotico pari a 7 e classe di qualità biologica pari a 3. Il popolamento ittico comprende 15 specie e la zona è classificata come trota marmorata/temolo.
Fra le presenze più note, oltre le trote, il luccio, i barbi, l’anguilla, i cobiti, la sanguinerola, l’alborella, il vairone, la lampreda, il ghiozzo e altri.
La presenza di tanta vita acquatica e di vegetazione spondale favorisce una multiforme frequentazione dell’avifauna, variabile con le stagioni. Sono comunque abitualmente presenti specie legate a tale ambiente come l’airone cenerino, la garzetta, il raro airone bianco, il germano reale, l’alzavole, il martin pescatore, l’usignolo di
fiume. Altre presenze, più comuni, sono quelle del colombaccio, della tortora del collare, del picchio verde e
rosso maggiore, del merlo, dell’usignolo, della ghiandaia, della gazza e di altre specie che frequentano ormai i
nostri centri abitati ed usano dissetarsi nel fiume. Le fasce spondali ospitano lo scoiattolo, la minilepre e –in due
località- la faina. Rapaci notturni frequentatori del tratto urbano sono il gufo, l’allocco e la civetta.
Alterando le sponde del corso d’acqua ed impoverendo la vegetazione, sicuramente vi sarebbe una diminuzione
di tali presenze, con riflesso negativo sul patrimonio naturalistico di cui finora hanno goduto i Saviglianesi proprio nel luogo ove, circa trent’anni orsono, fu creato il Parco fluviale del Maira, tuttora esistente nel nostro Piano
Regolatore Generale.
Un sondaggio: l’86,50 per cento è contrario all’intervento
Su iniziativa del periodico locale «Corriere di Savigliano» il sito web che si occupa di informazione cittadina
<http://www.savianet.it> promuove un sondaggio per conoscere quale sentimento anima la popolazione di fronte al progetto di canalizzazione e cementificazione del Maira proposto ed imposto dall’Aipo e
dall’Amministrazione comunale. Il sito «Savianet» chiede ai propri lettori di intervenire segnalando se sono
favorevoli o contrari «alla decisione di intervenire sul tratto urbano del Maira». E chiede loro, anche, di commentare in apposito spazio la scelta del «si» o del «no». Il sondaggio viene avviato il giorno 17 febbraio 2005 e
si conclude il giorno 1 marzo dello stesso anno. Danno la loro adesione 326 persone. In numero di 42 (12,88 per
cento) sono favorevoli all’intervento mentre la stragrande maggioranza, ben 282 (86,50 per cento), si dichiarano
contrarie all’opera di «messa in sicurezza», così come prevista, del Maira. Sono 2 (lo 0,61 per cento) le persone
27
che aderiscono al sondaggio ma non esprimono giudizi. Ad ogni voto corrisponde un giudizio, che risulta positivo o negativo a seconda della scelta effettuata. L’intera documentazione raccolta a proposito (che in parte è stata
all’epoca del sondaggio pubblicata sul «Corriere di Savigliano») è disponibile per la consultazione sul sito
<http://www.saviglianocn.it/maira/archivio/maira.sondaggio.html>.
73 mail di protesta da tutta Italia
Con un passa parola che si è concretizzato nell’arco di un paio di settimane, è circolato ufficiosamente in internet un invito a documentarsi sul progetto di canalizzazione e cementificazione del Maira a Savigliano e ad inviare tramite e-mail un appello al Sindaco della città (<protocollo@comune.savigliano.cn.it>) ed all’Aipo (<ufficioto@agenziapo.it>) affinché tale progetto non avesse mai a concretizzarsi. L’iniziativa, che ha visto autorevoli
prese di posizione, ha coinvolto a livello nazionale associazioni di tutela del patrimonio (Wwf, Lipu, Lega
Ambiente, Italia Nostra, ma anche Università ed altri Enti di carattere locale) e privati cittadini. Mai banali i commenti e le lettere inviati agli Amministratori. L’ufficio protocollo del Comune di Savigliano, a richiesta, ne ha
consegnati 73 in totale, provenienti da tutta Italia. Il testo è fedelmente riportato sul sito web < http://www.saviglianocn.it/maira/archivio/maira.proteste.mail.html>.
Sono 244 le cartoline di protesta
Il Comitato Difesa Maira Savigliano nell’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sugli aspetti negativi legati al preventivato intervento di cementificazione e canalizzazione del Maira ha distribuito tra la popolazione saviglianese una serie di sei cartoline in bianco e nero raffiguranti aspetti diversi -estivi, primaverili ed invernali- del
corso del Maira nel suo tratto urbano (riprodotte in <http://www.saviglianocn.it/maira/archivio/maira.cartoline.html>). Due le finalità che tale iniziativa si è posta: coinvolgere le persone destinatarie delle cartoline e promuovere un’azione di protesta diretta nei confronti dell’Amministrazione comunale. Ai mittenti il compito di sollecitare il Sindaco, con scritte, frasi, indicazioni e proposte, a rivedere il progetto il questione. Ufficialmente le
cartoline giunte al protocollo del Comune di Savigliano sono state 244. I commenti su di esse riportate sono tutti
fedelmente riproposti sul sito < http://www.saviglianocn.it/maira/archivio/maira.proteste.cartoline.html>.
397 articoli in un anno,
più di uno al giorno
L’importanza di un argomento pubblico si misura il più
delle volte dall’interesse che esso suscita tra la popo lazione e dalla rispondenza che lo stesso riceve dagli
organi di informazione, vera «cartina di tornasole»
che documentano nel tempo e nelle testimonianze lo
spirito, il sentimento e le eventuali conflittualità che
via via maturano intorno all’argomento oggetto del l’interesse. Il caso dei lavori di canalizzazione e ce mentificazione del Maira imposti dall’Aipo e dal l’Amministrazione comunale è emblematico. L’iter
burocratico si avvia nel 1996 e comincia ufficialmente
a concretizzarsi, a livello locale, nel 1999. Nonostante
l’intervento previsto sia massiccio e ponga onestamen te il problema di un impatto sull’ambiente naturale e
sulla città, l’argomento viene praticamente ignorato
dagli organi di informazione, locali e non. Rare e
modestissime notiziole -non più di due o tre nell’arco
di un lustro- segnano la storia di questo provvedimen to e documentano l’intenzione dell’Amministrazione
comunale, chiara e non questionabile, di lasciare la
popolazione all’oscuro di quanto si sta poco alla volta
delineando e programmando. Il fatto stesso che anche
il Consiglio comunale non venga informato sull’argo mento rappresenta il segnale più tangibile del modo
poco trasparente e poco coinvolgente con cui la que stione viene affrontata.
Soltanto a partire da metà dicembre 2004, grazie alla
sensibilità di privati cittadini, l’opinione pubblica
viene informata del progetto e della scarsa trasparen za con la quale, sino a tal momento, il progetto stesso
è stato gestito. Dall’inizio della pratica, da quando
cioè è iniziata ad intercorrere la prima corrispondenza
ufficiale tra Comune e gli Enti preposti, sono trascorsi
sette od otto anni, o forse più. Con la nascita dell’ap posito Comitato l’interesse cresce, la popolazione
28
viene coinvolta e fatta oggetto di attiva partecipazione
e di conseguenza gli organi di informazione sono
costretti a fornire i necessari ed indispensabili rag guagli sull’argomento.
La documentazione che segue è relativa a quanto carta stampata quotidiana e periodica, oltreché pagi ne internet- il Comitato ha individuato, raccolto e
messo a disposizione degli interessati. Più d’un artico lo al giorno, per l’anno di riferimento. L’elenco appa re, comunque, fortemente carente. Non sempre è stato
possibile seguire gli spazi che la stampa quotidiana e
periodica hanno dedicato all’argomento, così come
non trovano citazione gli interventi -che sono stati
numerosissimi- effettuati dall’emittenza radiofonica e
televisiva regionale.
Il dato, comunque, appare evidente, e l’interesse
anche. Il dibattito sull’argomento -così come appare
dalla rassegna stampa che segue- si è sviluppato in
modo consistente e nel complesso quasi per intero a
senso unico. A fronte della quasi totalità di prese di
posizione contrarie all’intervento, sono modesti e
numericamente limitati gli articoli a sostegno dell’ini ziativa. Segno evidente dello scarso favore con il quale
è stato recepito il progetto di canalizzazione e cemen tificazione del tratto urbano del Maira.
[1] «Salviamo il Maira», in «TargatoCn», 15 dicembre
2004
[2] «”Murate” le sponde del Maira», in «Il Saviglianese», 16 dicembre 2004
[3] Luigi Botta, «Il fiume è amico», in «Il Saviglianese», 16 dicembre 2004
[4] Aldo Gè, «L’intervento non s’ha da fare!», in «Il
Saviglianese», 16 dicembre 2004
[5] Circolo Allende, «Anche Rifondazione (che è in
Giunta) è critica», in «Il Saviglianese», 16 dicembre
2004
[6] «Il Maira a Savigliano», in «TargatoCn», 21 di-
[38] Luca Martini, «Il Comune nomini un perito di
parte», in «Il Saviglianese», 13 gennaio 2005
[39] «Sul Maira andiamo avanti», in «Corriere di Savigliano», 13 gennaio 2005
[40] g. t., «Botta: “Rifondazione è sotto ricatto”», in
«Corriere di Savigliano», 13 gennaio 2005
[41] Corrado Galletto, «Le sponde del Maira devono
essere sicure», in «Corriere di Savigliano», 13 gennaio
2005
[42] Piero Strobino, «Il Maira a Savigliano sta
rischiando grosso: il parere dei Verdi della Provincia»,
in «Corriere di Saluzzo», 14 gennaio 2005
[43] Piero Bertoglio, «No al cemento lungo il Maira»,
in «La Stampa», 15 gennaio 2005
[44] Giovanni Perottino, «Savigliano: 5 milioni di euro
gettati a fiume?», in «Pmnet», 15 gennaio 2005
[45] Giuseppe Brunod, «Savigliano: “no” secco per
cementificare il Maira», in «Pmnet», 16 gennaio 2005
[46] «Riunione del Comitato Difesa Maira», in «TargatoCn», 18 gennaio 2005
[47] Piero Bertoglio, «Indispensabili i lavori sui fiumi», in «La Stampa», 19 gennaio 2005
[48] «Maira: Giunta sotto accusa», in «Savianet», 19
gennaio 2005
[49] Fiorenzo Panero, «Distruggere il Maira?», in
«Piemonte Paese», 20 gennaio 2005
[50] «I “ribelli” del Maira», in «Il Saviglianese», 20
gennaio 2005
[51] Liliana Cimiero, «È nato il comitato Maira», in
«Il Saviglianese», 20 gennaio 2005
[52] Guido Martini, «Presto un incontro pubblico», in
«Il Saviglianese», 20 gennaio 2005
[53] «La prossima riunione», in «Il Saviglianese», 20
gennaio 2005
[54] «La protesta sul web», in «Il Saviglianese», 20
gennaio 2005
[55] Guido Ghione, «Maira: anche Ghione vuole “concertare”», in «Il Saviglianese», 20 gennaio 2005
[56] Antonio Maria Giaccardi, «Supplica al Compagno
M», in «Il Saviglianese», 20 gennaio 2005
[57] Fiorenzo Panero, «Il Comitato è trasversale», in
«Il Saviglianese», 20 gennaio 2005
[58] Luigi Botta, «Che senso ha la canalizzazione?», in
«Il Saviglianese», 20 gennaio 2005
[59] Germana Fissolo, «La natura non è poi così nemica», in «Il Saviglianese», 20 gennaio 2005
[60] Antonio Alasia, «Incanalate il Maira!», in «Il
Saviglianese», 20 gennaio 2005
[61] «Maira: giunta sotto accusa», in «Corriere di Savigliano», 20 gennaio 2005
[62] Piero Bertoglio, «È nato il Comitato in difesa del
fiume Maira», in «Corriere di Savigliano», 20 gennaio
2005
[63] «Il problema è il Mellea», in «Corriere di Savigliano», 20 gennaio 2005
[64] p. b., «La giunta: “Lavori sui due fiumi”», in
«Corriere di Savigliano», 20 gennaio 2005
[65] «Rivedere il progetto», in «Corriere di Savigliano», 20 gennaio 2005
[66] Silvio Tavella, «Cavallermaggiore deve dire la
sua sulla questione Maira», in «Corriere di Savigliano», 20 gennaio 2005
[67] Enrico Testa, «Non è in questo modo che si risolve il problema dei fiumi!», in «Corriere di Savigliano», 20 gennaio 2005
[68] Fulvio D’Alessandro, «Spero che sulla sicurezza
dei fiumi il sindaco non si faccia influenzare da comitati vari o urlatori dell’ultima ora», in «Corriere di
Savigliano», 20 gennaio 2005
cembre 2004
[7] Luigi Botta, «Perché distruggere un fiume che ci è
“amico”?», in «Corriere di Savigliano», 23 dicembre
2004
[8] Rifondazione Comunista, «La giunta precedente
non ha consultato i saviglianesi», in «Corriere di Savigliano», 23 dicembre 2004
[9] Fiorenzo Panero, «Giù le mani dal Maira: un comitato di difesa», in «Corriere di Savigliano», 23 dicembre 2004
[10] Liliana Cimiero, «Morello: “Il Maira è pericoloso”», in «Il Saviglianese», 23 dicembre 2004
[11] Fiorenzo Panero, «Non cemento, ma buon senso»,
in «Il Saviglianese», 23 dicembre 2004
[12] Guido Chiesa, «Sponde del Maira: un po’ di chiarezza», in «Il Saviglianese», 23 dicembre 2004
[13] Luigi Botta, «Non sono lo scemo del villaggio», in
«Il Saviglianese», 23 dicembre 2004
[14] Antonio Maria Giaccardi, «Quod non fecerunt
barbari fecerunt Dssini», in «Destra Cuneese», gennaio
2005
[15] «”Grande muraglia” sul Maira? No!», in «Il Saviglianese», 6 gennaio 2005
[16] Gian Paolo Garassino, «Chi “abbaia alla Luna”
sul Maira?», in «Il Saviglianese», 6 gennaio 2005
[17] «Argini: nasce il comitato del “no”», in «Il Saviglianese», 6 gennaio 2005
[18] Luigi Botta, «L’amore di Botta per il Maira», in
«Il Saviglianese», 6 gennaio 2005
[19] Valter Paoletti, «I pescatori contro le barriere», in
«Il Saviglianese», 6 gennaio 2005
[20] Piero Strobino, «I Verdi contro il progetto», in «Il
Saviglianese», 6 gennaio 2005
[21] Forza Nuova, «Tangenziale e Maira», in «Il Saviglianese», 6 gennaio 2005
[22] Luca Martini, «Maira, andremo a mollo noi?», in
«Il Saviglianese», 6 gennaio 2005
[23] Aldo Gè, «Le perplessità di Gè sull’imbrigliatura
del Maira», in «Corriere di Savigliano», 6 gennaio
2005
[24] Circolo Salvator Allende, «Diamo vita ad un
comitato per salvare il Maira», in «Corriere di Savigliano», 6 gennaio 2005
[25] Forza Nuova, «Cementificazioni e vecchia politica», in «Corriere di Savigliano», 6 gennaio 2005
[26] «”Sul Maira andremo avanti”», in «Savianet», 12
gennaio 2005
[27] «Primo dissenso in Giunta», in «Il Saviglianese»,
13 gennaio 2005
[28] Guido Martini, «Rifondazione da una sponda all’altra», in «Il Saviglianese», 13 gennaio 2005
[29] Liliana Cimiero, «I parchi fluviali hanno le ore
contate», in «Il Saviglianese», 13 gennaio 2005
[30] gipo, «Sponde del torrente: idea alternativa», in
«Il Saviglianese», 13 gennaio 2005
[31] «Savigliano in movimento», in «Il Saviglianese»,
13 gennaio 2005
[32] A. Be., «Trota marmorata, addio!», in «Il Saviglianese», 13 gennaio 2005
[33] Guido Chiesa, «Il fiume ai saviglianesi», in «Il
Saviglianese», 13 gennaio 2005
[34] Dino Pagliero, «Cussa: “Qualche scompenso ci
sarà”», in «Il Saviglianese», 13 gennaio 2005
[35] «In borgo Marene si teme molto di più il Mellea»,
in «Il Saviglianese», 13 gennaio 2005
[36] «Coldiretti e argini», in «Il Saviglianese», 13 gennaio 2005
[37] «Sul caso Maira», in «Il Saviglianese», 13 gennaio 2005
29
[103] Alberto Guaraldo, «Un patrimonio snaturato», in
«Il Saviglianese», 10 febbraio 2005
[104] Gianvittorio Scavino, «Perché Morello si è sostituito al progettista?», in «Il Saviglianese», 10 febbraio
2005
[105] c. l., «19 miliardi? No, grazie!», in «Il Saviglianese», 10 febbraio 2005
[106] g. t., «Compromesso sul Maira», in «Corriere di
Savigliano», 10 febbraio 2005
[107] «Comitato Maira: incontri giovedì sera e sabato
pomeriggio», in «Corriere di Savigliano», 10 febbraio
2005
[108] Gianvittorio Scavino, «Per difendere il Maira ci
incateneremo alle “essenze”», in «Corriere di Savigliano», 10 febbraio 2005
[109] Pieraldo Fiorito, «Sul Maira occorreva un maggior coinvolgimento della popolazione», in «Corriere
di Savigliano», 10 febbraio 2005
[110] Alberto Faule, «Caro amico Maira, ti scrivo...»,
in «Corriere di Savigliano», 10 febbraio 2005
[111] Luigi Botta, «Ma il progetto del Maira è stato
sottoposto alla valutazione di impatto ambientale?», In
«SaviglianoCn», 11 febbraio 2005
[112] Lamberto Giusti, «Mozione sul Maira», in «TargatoCn», 12 febbraio 2005
[113] Piero Bertoglio, «Progetto devastante», in «La
Stampa», 13 febbraio 2005
[114] Giuseppe Brunod, «Savigliano: monta l’opposizione al Maira-cemento», in «Pmnet», 14 febbraio
2005
[115] «Opera devastante ed assurda», in «Savianet»,
16 febbraio 2005
[116] TargatoCn, «Riunione Comitato sul Maira», in
«TargatoCn», 16 febbraio 2005
[117] «Maira, Consiglio quasi unanime», in «Savianet», 16 febbraio 2005
[118] Piero Bertoglio, «”Sì” di Savigliano ai lavori sul
Maira», in «La Stampa», 16 febbraio 2003
[119] p. b., «La nostra battaglia continua», in «La
Stampa», 16 febbraio 2003
[120] «Alla fine tutti d’accordo», in «Il Saviglianese»,
16 febbraio 2005
[121] Guido Martini, «Tutti d’accordo sui nuovi argini», in «Il Saviglianese», 16 febbraio 2005
[122] «Maira: prossime iniziative», in «Il Saviglianese», 16 febbraio 2005
[123] elle. ci., «Le opere si adattino al fiume, non viceversa», in «Il Saviglianese», 16 febbraio 2005
[124] G. G., «La casetta di Mario re Cit sulle sponde
del Maira», in «Il Saviglianese», 16 febbraio 2005
[125] «Argini ed ambiente», in «Il Saviglianese», 16
febbraio 2005
[126] Luigi Botta, «Maira: tante domande senza risposta», in «Il Saviglianese, 16 febbraio 2005
[127] Giovanni Perottino, «Il problema è poter edificare», in «Il Saviglianese», 16 febbraio 2005
[128] Bruno Gormar, «Un fiume di parole», in «Il Saviglianese», 16 febbraio 2005
[129] Silvana, «L’usignolo “impotente” con l’Aipo»,
in «Il Saviglianese», 16 febbraio 2005
[130] T. G., «Che cuochi nella cucina di Sinistra!», in
«Il Saviglianese», 16 febbraio 2005
[131] Corrado Galletto, «Un fiume che fa discutere»,
in «Corriere di Savigliano», 17 febbraio 2005
[132] «Maira, Consiglio quasi unanime», in «Corriere
di Savigliano», 17 febbraio 2005
[133] Dario Chiaramello, «Maira, passano le larghe
intese», in «Corriere di Savigliano», 17 febbraio 2005
[134] d. c., «Cade nel vuoto l’appello di Botta», in
[69] «Riunione “Comitato Difesa Maira Savigliano”»,
in «TargatoCn», 25 gennaio 2005
[70] Antonio Maria Giaccardi, «Ancora una lettera sul
Maira “cementificato”», in «Pmnet», 26 gennaio 2005
[71] Valter Paoletti, «Il Maira in pericolo», in «Pesca
Ambiente», 27 gennaio 2005
[72] «Maira: il Comitato pronto ad incatenarsi», in «Il
Saviglianese», 27 gennaio 2005
[73] Liliana Cimiero, «Pronti ad iniziative eclatanti»,
in «Il Saviglianese», 27 gennaio 2005
[74] Silvana V., «Una foto d’epoca che parla da sola»,
in «Il Saviglianese», 27 gennaio 2005
[75] G. Ma., «Rifondazione ha posto solo dei dubbi»,
in «Il Saviglianese», 27 gennaio 2005
[76] «Avviso», in «Il Saviglianese», 27 gennaio 2005
[77] Fulvio D’Alessandro, «Prima la sicurezza, poi l’estetica», in «Il Saviglianese», 27 gennaio 2005
[78] A. F., «Portiamo i figli lungo il Maira», in «Il Saviglianese», 27 gennaio 2005
[79] «La Giunta dovrà fare dietrofront», in «Corriere di
Savigliano», 27 gennaio 2005
[80] Piero Bertoglio, «A Savigliano torna a riunirsi Comitato in difesa del Maira», in «La Stampa», 27 gennaio 2005
[81] «Possibili varianti per il Maira», in «Savianet», 2
febbraio 2005
[82] «Comitato Difesa del Maira», in «TargatoCn», 2
febbraio 2005
[83] Liliana Cimiero, «Maira, il Comune valuti proposte alternative», in «Il Saviglianese», 3 febbraio 2005
[84] «Svelato il prossimo volto del Maira», in «Il Saviglianese», 3 febbraio 2005
[85] «Maira: qualcosa può cambiare», in «Il Saviglianese», 3 febbraio 2005
[86] «Maira, rimangono ancora dei dubbi...», in «Il Saviglianese», 3 febbraio 2005
[87] Corrado Galletto, «Meno cemento se tocchiamo le
proprietà», in «Corriere di Savigliano», 3 febbraio
2005
[88] Francesco Gerbaldo, «Faremo recedere il Magispo», in «Corriere di Savigliano», 3 febbraio 2005
[89] «Margherita: Rifondazione è ambigua», in «Corriere di Savigliano», 3 febbraio 2005
[90] «Possibili varianti sul Maira», in «Corriere di Savigliano», 3 febbraio 2005
[91] Luigi Botta, «Ma gli alberi crescono anche sul
cemento?», in «TargatoCn», 8 febbraio 2005
[92] «Incontro Comitato Difesa del Maira», in «TargatoCn», 9 febbraio 2005
[93] «Compromesso sul Maira», in «TargatoCn», 9
febbraio 2005
[94] p. b., «Sopralluogo in difesa del Maira a Savigliano», in «La Stampa», 9 febbraio 2005
[95] Angelo Longobardi, «Il progetto di cementificazione del Maira», in «la Fedeltà», 9 febbraio 2005
[96] «Maira, acque sempre agitate», in «Il Saviglianese», 10 febbraio 2005
[97] Liliana Cimiero, «La Giunta non ha convinto», in
«Il Saviglianese», 10 febbraio 2005
[98] Pieraldo Fiorito, «A che serve ora chiudere la stalla?», in «Il Saviglianese», 10 febbraio 2005
[99] Piero Strobino, «I Verdi “ce l’hanno con la Giunta”», in «Il Saviglianese», 10 febbraio 2005
[100] O. T. , «La natura un giorno si ribellerà», in «Il
Saviglianese», 10 febbraio 2005
[101] Giuseppe Cortassa, «I “gabbioni” sono il metodo
peggiore», in «Il Saviglianese», 10 febbraio 2005
[102] Alberto Faule, «Lettera all’amico Maira», in «Il
Saviglianese», 10 febbraio 2005
30
dell’Aipo è un incontro per pochi, pochissimi!», in
«SaviglianoCn», 26 febbraio 2005
[165] Luigi Botta, «Coi lavori sul Maira, cosa rimarrà
dell’ampio parcheggio antistante la piscina?», in «SaviglianoCn», 27 febbraio 2005
[166] Giampaolo Testa, «Per un Maira più sicuro», in
«Provincia oggi», marzo 2005
[167] «Decisione responsabile», in «Provincia oggi»,
marzo 2005
[168] Antonio Maria Giaccardi, «Comunisti in servizio
permanente effettivo», in «Destra Cuneese», marzo
2005
[169] Sara Gualco, «Si riunisce venerdì il Comitato del
Maira», in «TargatoCn», 1 marzo 2005
[170] Luigi Botta, «Il Maira, così come potrà essere»,
in «TargatoCn», 1 marzo 2005
[171] Valter Paoletti, «Gli occhi dell’indifferenza», in
«TargatoCn», 2 marzo 2005
[172] Giovanni Perottino, «Storie di ordinarie “esondazioni” saviglianesi», in «TargatoCn», 2 marzo 2005
[173] Giuseppe Brunod, «Il Maira a Savigliano», in
«WwwBeppeGrillo», 3 marzo 2005
[174] Liliana Cimiero, «Maira: l’Università si schiera
coi “ribelli”», in «Il Saviglianese», 3 marzo 2005
[175] Antonio Maria Giaccardi, «Buttieri “ventriloquo
compiacente”», in «Il Saviglianese», 3 marzo 2005
[176] Andrea, «Troppa frenesia sul Maira», in «Il Saviglianese», 3 marzo 2005
[177] Giuseppe Perottino, «Il Mellea mi è entrato in
casa», in «Il Saviglianese», 3 marzo 2005
[178] Giovanni Perottino, «Quel fiume è straripato veramente!», in «Il Saviglianese», 3 marzo 2005
[179] Silvana V., «Come sopravviveranno i pesci?», in
«Il Saviglianese», 3 marzo 2005
[180] «Riunione Comitato Maira», in «Corriere di Savigliano», 3 marzo 2005
[181] «Sondaggio sul “caso Maira” 270 i contrari, 42 i
favorevoli», in «Corriere di Savigliano», 3 marzo 2005
[182] Beppe Trucco, «L’avv. Trucco a Brunod:
“Civiltà saviglianese da non tradire”», in «Corriere di
Savigliano», 3 marzo 2005
[183] Giuseppe Perottino, «Non dimentichiamo il
Mellea!», in «Corriere di Savigliano», 3 marzo 2005
[184] Franco Maina, «Sono d’accordo sul Maira, ma ci
sono altre cosette che non condivido...», in «Corriere
di Savigliano», 3 marzo 2005
[185] «Da Savigliano per il torrente Maira», in
«ComitatiScrivia», 4 marzo 2005
[186] Giuseppe Brunod, «Savigliano: fiumi o canali?»,
in «Pmnet», 6 marzo 2005
[187] «No al cemento sul torrente Maira», in «PescaOnLine», 7 marzo 2005
[188] Comitato Difesa Maira, «Simulazione sul Maira», in «TargatoCn», 8 marzo 2005
[189] Comitato Maira, «Giovedì riunione Comitato
Maira», in «TargatoCn», 8 marzo 2005
[190] Luigi Botta, «Salviano dal cemento un tratto del
fiume Maira!», in «LadySilvia», 10 marzo 2005
[191] «Parcheggio della piscina», in «Il Saviglianese»,
10 marzo 2005
[192] Silvana V., «L’uomo che piantava gli alberi», in
«Il Saviglianese», 10 marzo 2005
[193] «Mellonera: muro con edera?», in «Il Saviglianese», 10 marzo 2005
[194] Marco Buttieri., «Buttieri-Giaccardi, botta e risposta», in «Il Saviglianese», 10 marzo 2005
[195] «Presenteremo un progetto», in «Il
Saviglianese», 10 marzo 2005
[196] Mario Fissore, Antonio Giaccardi, Mauro Ferra-
«Corriere di Savigliano», 17 febbraio 2005
[135] «Il direttore dell’Aipo a Savigliano», in «Corriere di Savigliano», 17 febbraio 2005
[136] «È un’opera assurda e devastante», in «Corriere
di Savigliano», 17 febbraio 2005
[137] d. c., «La palla torna al “Centro”», in «Corriere
di Savigliano», 17 febbraio 2005
[138] Bruno Gosmar, «Un fiume di parole», in «Corriere di Savigliano», 17 febbraio 2005
[139] Luigi Botta, «Alcune domande sul Maira per Comina ed i suoi assessori», in «Corriere di Savigliano»,
17 febbraio 2005
[140] p. b., «Per gli argini del Maira arriva direttore
dell’Aipo», in «La Stampa», 20 febbraio 2005
[141] Comitato Maira, «Iniziative popolari a difesa del
Maira», in «TargatoCn», 21 febbraio 2005
[142] Luigi Botta, «Un trasversale incontro sul Maira»,
in «TargatoCn», 23 febbraio 2005
[143] Giuseppe Brunod, «Savigliano: lezione «live» di
geologia fluviale», in «Pmnet», 23 febbraio 2005
[144] «Riunione settimanale del Comitato per il
Maira», in «TargatoCn», 23 febbraio 2005
[145] «Basta con le polemiche», in «Il Saviglianese»,
24 febbraio 2005
[146] «Il comitato non cede», in «Il Saviglianese», 24
febbraio 2005
[147] Alberto Mana, «I comunisti si fidano degli esperti», in «Il Saviglianese», 24 febbraio 2005
[148] Marco Buttieri, «Dov’erano Botta, Fissore e
Giaccardi?», in «Il Saviglianese», 24 febbraio 2005
[149] Il Gruppo consiliare di Nuovacittà, «Il cemento è
poco», in «Il Saviglianese», 24 febbraio 2005
[150] Claudio Bonetto, «I due “falsi” di Bonetto», in
«Il Saviglianese», 24 febbraio 2005
[151] Luigi Botta, «Premiata ditta Toselli-Comina», in
«Il Saviglianese», 24 febbraio 2005
[152] Gruppo Verdi provincia di Cuneo, «Uno scempio
ad una bella città», in «Il Saviglianese», 24 febbraio
2005
[153] c. l., «Sicurezza sì, ma di grandi guadagni», in
«Il Saviglianese», 24 febbraio 2005
[154] c. g., «Maira, si prospettano modifiche», in
«Corriere di Savigliano», 24 febbraio 2005
[155] «Sondaggio on line del Corriere», in «Corriere di
Savigliano», 24 febbraio 2005
[156] «Il Comitato del no ora cerca appoggi a livello
nazionale», in «Corriere di Savigliano», 24 febbraio
2005
[157] Alberto Mana, «Sul Maira non ci siamo sottomessi ad alcuno!», in «Corriere di Savigliano», 24 febbraio 2005
[158] Gruppo Verdi Provincia Cuneo, «Troppe falsità
sulle nostre posizioni», in «Corriere di Savigliano», 24
febbraio 2005
[159] Guido Chiesa, «Il “caso Maira” all’esame della
Consulta Ecologica», in «Corriere di Savigliano», 24
febbraio 2005
[160] Giuseppe Brunod, «Lettera aperta di Brunod
all’avv. Beppe Trucco, militante della sinistra, sul
Maira», in «Corriere di Savigliano», 24 febbraio 2005
[161] Marco Buttieri, «Questa è la nostra posizione»,
in «Corriere di Savigliano», 24 febbraio 2005
[162] Nuovacittà, «L’Amministrazione non poteva sottrarsi alle sue responsabilità», in «Corriere di Savigliano», 24 febbraio 2005
[163] Piero Bertoglio, «Sponde del Maira da rifare La
protesta su delle spille», in «La Stampa», 26 febbraio
2005
[164] Luigi Botta, «Quello con il direttore generale
31
«Il Saviglianese», 24 marzo 2005
[224] Roberto Botta, Mauro Ferracin, Mario Fissore,
Antonio Giaccardi, «Alcibiade, Pericle e ... Morello»,
in «Il Saviglianese», 24 marzo 2005
[225] Matteo Brovero, «Gli argini del Maira e la
legge», in «Corriere di Savigliano», 24 marzo 2005
[226] «Il Maira in pericolo», in «PescaAmbiente», 30
marzo 2005
[227] p. b., «Si riunisce Comitato di difesa del Maira»,
in «La Stampa», 31 marzo 2005
[228] Stefano Massè, «Brovero, a che titolo scrivi?»,
in «Il Saviglianese», 31 marzo 2005
[229] Roberto Botta, Mauro Ferracin, Mario Fissore,
Antonio Giaccardi, «Gli ex consiglieri replicano
all’assessore Morello», in «Corriere di Savigliano», 31
marzo 2005
[230] «Si riunisce il Comitato del Maira», in «TargatoCn», 5 aprile 2005
[231] «Comitato Difesa Maira - Il prossimo incontro»,
in «Il Saviglianese», 7 aprile 2005
[232] Luigi Botta, «Informare su Maira e Mellea?», in
«TargatoCn», 8 aprile 2005
[233] Luigi Botta, «Una storia fotocopia: anche il
Mellea destinato alla stessa fine del fiume Maira?», in
«SaviglianoCn», 9 aprile 2005
[234] Luigi Botta, «Ma quanti sono gli studi che
riguardano il Maira ed il Mellea?», in «SaviglianoCn»,
11 aprile 2005
[235] Comitato Difesa Maira, «Difesa Maira: prosegue
la raccolta firme», in «TargatoCn», 19 aprile 2005
[236] elle. ci., «No agli argini», in «Il Saviglianese»,
14 aprile 2005
[237] «Maira: proposte varianti», in «Il Saviglianese»,
14 aprile 2005
[238] «Il Comitato per il Maira promuove una raccolta firme», in «Corriere di Savigliano», 14 aprile 2005
[239] «Varianti sul Maira», in «Corriere di Savigliano», 14 aprile 2005
[240] p. b., «Raccolta di firme contro il progetto», in
«La Stampa», 16 aprile 2005
[241] Sara Gualco, «Difesa Maira: prosegue la raccolta firme», in «TargatoCn», 19 aprile 2005
[242] c.g., «Maira, polemiche in Consiglio», in «Savianet», 20 aprile 2005
[243] Liliana Cimiero, «Argini: si discute sui prossimi
“lotti”», in «Il Saviglianese», 21 aprile 2005
[244] c. g., «Maira, polemiche in Consiglio», in «Corriere di Savigliano», 21 aprile 2005
[245] «Prosegue la raccolta firme del Comitato di
Difesa», in «Corriere di Savigliano», 21 aprile 2005
[246] Aldo Comina, «Non osteggiateci, collaborate!»,
in «Il Saviglianese», 28 aprile 2005
[247] Comitato Difesa Maira Savigliano, «Firme, Progetto, Sindaco e Maira», in «TargatoCn», 28 aprile
2005
[248] Piero Bertoglio, «Bisogna proteggere le sponde
del Maira», in «La Stampa», 29 aprile 2005
[249] Giuseppe Brunod, «Savigliano: un’alternativa al
cemento sul Maira», in «Pmnet», 30 aprile 2005
[250] «Maira, un progetto alternativo», in «Savianet»,
4 maggio 2005
[251] Liliana Cimiero, «Il comitato risponde al sindaco», in «Il Saviglianese», 5 maggio 2005
[252] Ferruccio Orusa, «Maira, ecologista pro argini»,
in «Il Saviglianese», 5 maggio 2005
[253] «Maira, un progetto alternativo», in «Corriere di
Savigliano», 5 maggio 2005
[254] Dario Chiaramello, «Maira, al posto del cemento grandi massi», in «Corriere di Savigliano», 5 mag-
cin, Roberto Botta, «Quante bugie sul Maira!», in «Il
Saviglianese», 10 marzo 2005
[197] «Perché siamo stati estromessi?», in «Corriere di
Savigliano», 10 marzo 2005
[198] «Il Comitato del Maira pensa ad una serata “tecnico-popolare”», in «Corriere di Savigliano», 10 marzo 2005
[199] Valter Paoletti, «L’intervento sul Maira porterà
alla rovina di uno dei siti più belli del cuneese», in
«Corriere di Savigliano», 10 marzo 2005
[200] Mario Fissore, Antonio Giaccardi, Mauro
Ferracin, Roberto Botta, «Troppe bugie sul Maira:
vediamo affacciarsi il rischio di una dittatura della
maggioranza», in «Corriere di Savigliano», 10 marzo
2005
[201] Luigi Botta, «Salviano dal cemento un tratto del
fiume Maira!», in «LadySilvia», 11 marzo 2005
[202] p. b., «L’intervento stravolgerà tutte le sponde
del Maira», in «La Stampa», 16 marzo 2005
[203] «Picchettato il Maira», in «Il Saviglianese», 17
marzo 2005
[204] l.c., «Maira: le modifiche proposte dalla
Consulta ecologica», in «Il Saviglianese», 17 marzo
2005
[205] «Buttieri: “Non faccio inciuci con la Giunta”», in
«Il Saviglianese», 17 marzo 2005
[206] Maurizio Valsania, «”Cosa diremo agli studenti?”», in «Il Saviglianese», 17 marzo 2005
[207] Luigi Botta, «Il Maira diverrà un volgare canale», in «Il Saviglianese», 17 marzo 2005
[208] c.l., «Barzelletta per non piangere», in «Il Saviglianese», 17 marzo 2005
[209] Lorenzo Morello, «Morello risponde alle accuse», in «Il Saviglianese», 17 marzo 2005
[210] A.D., «Messa in sicurezza, cosa vuol dire?», in
«Il Saviglianese», 17 marzo 2005
[211] c. g., «Maira, le varianti della Consulta», in
«Corriere di Savigliano», 17 marzo 2005
[212] «Sondaggio Maira a grande maggioranza ha
vinto il NO», in «Corriere di Savigliano», 17 marzo
2005
[213] «Incontro del Comitato», in «Corriere di
Savigliano», 17 marzo 2005
[214] Lorenzo Morello, «Sul Maira abbiamo detto la
verità e lo dimostriamo!», in «Corriere di Savigliano»,
17 marzo 2005
[215] Maurizio Valsania, Università di Savigliano,
«Come sarà possibile conciliare il corso di Educatore
Ambientale con la cementificazione del torrente
Maira?», in «Corriere di Savigliano», 17 marzo 2005
[216] Luigi Botta, «Saviglianesi ribellatevi, ci stanno
distruggendoil Maira!», in «Corriere di Savigliano»,
17 marzo 2005
[217] Marco Buttieri, «Nessun “inciucio”, FI lavora
per una comune opposizione, non per manìa di protagonismo», in «Corriere di Savigliano», 17 marzo 2005
[218] Luigi Botta, «E dopo il Maira il Mellea: per la
cementificazione dei fiumi non c’è sosta!», in «SaviglianoCn», 18 marzo 2005
[219] «Salviamo il Maira», in «Ambiente a Bisceglie»,
18 marzo 2005
[220] Comitato Difesa Maira, «Nuova riunione per il
Comitato Difesa del Maira», in «TargatoCn», 18 marzo
2005
[221] p. b., «Maira, lavori sugli argini Varianti più ecologiche», in «La Stampa», 20 marzo 2005
[222] «Si comincia a parlare del Mellea», in «Il Saviglianese», 24 marzo 2005
[223] Matteo Brovero, «Maira: scorrette le accuse», in
32
[285] «Si parla di Maira e Mellea», in «Il Saviglianese», 9 giugno 2005
[286] Tomasino Gullino, «E se si rendesse navigabile
il Maira?», in «Corriere di Savigliano», 9 giugno 2005
[287] Luigi Botta, «Il Maira dell’Assessore Morello»,
in «TargatoCn», 14 giugno 2005
[288] Piero Bertoglio, «Sul Maira massima trasparenza», in «La Stampa», 14 giugno 2005
[289] Comitato Difesa Maira Savigliano, «Nessuna risposta da parte del sindaco di Savigliano», in «TargatoCn», 16 giugno 2005
[290] Luigi Botta, «Morello se ne vada in pensione»,
in «Il Saviglianese», 16 giugno 2005
[291] Comitato Difesa Maira Savigliano, «Comitato
Maira senza risposte», in «Il Saviglianese», 16 giugno
2005
[292] Luigi Botta, «Se Morello confonde le proprie
posizioni con quelle del Comune, forse è giunta l’ora
che vada in pensione», in «Corriere di Savigliano», 16
giugno 2005
[293] Comitato Difesa Maira, «In 50 richiedono il cd
del Maira all’Assessore Morello», in «TargatoCn», 20
giugno 2005
[294] Comitato Maira Savigliano, «Giovedì il prossimo appuntamento con il Comitato Maira», in «TargatoCn», 21 giugno 2005
[295] p. b., «Le nuove iniziative del Comitato Maira»,
in «La Stampa», 22 giugno 2005
[296] Lorenzo Boratto, «Savigliano: incontro del
Comitato in difesa del Maira», in «Gr5notizie», 23
giugno 2005
[297] «Botta: “Dammi il cd!”, Morello: “No!”», in «Il
Saviglianese», 23 giugno 2005
[298] Silvana V., «Le mani addosso al Maira», in «Il
Saviglianese», 23 giugno 2005
[299] «Pronta una serata per luglio», in «Il Saviglianese», 23 giugno 2005
[300] «Riunione Comitato Maira», in «Corriere di Savigliano», 23 giugno 2005
[301] I consiglieri di maggioranza di Savigliano,
«Botta si sta arrampicando sui vetri», in «Corriere di
Savigliano», 23 giugno 2005
[302] Silvana V:, «Il Maira è monitorato», in «Il Saviglianese», 30 giugno 2005
[303] Comitato Difesa del Maira, «Savigliano, quale
futuro per il Maira?», in «TargatoCn», 5 luglio 2005
[304] Giampaolo Testa, «Non è vero che sono il sindaco-ombra», in «Savianet», 6 luglio 2005
[305] «Mellea, che ne sarà del ponte?», in «Savianet»,
6 luglio 2005
[306] Lorenzo Boratto, «Savigliano: incontri sulla
canalizzazione del Maira», in «Gr5notizie», 7 luglio
2005
[307] «Maira: match Aipo-ambientalisti», in «Il Saviglianese», 7 luglio 2005
[308] «Due posizioni a confronto», in «Il Saviglianese», 7 luglio 2005
[309] Comitato Difesa Maira Savigliano, «Una serata
per il futuro del Maira», in «Il Saviglianese», 7 luglio
2005
[310] Comitato Difesa Maira Savigliano, «Quale futuro per il Maira a Savigliano?», in «Ladysilvia», 8 luglio 2005
[311] Valter Paoletti, «No al cemento sul Maira a Savigliano», in «TargatoCn», 8 luglio 2005
[312] Pesca Ambiente: «Savigliano: l’incontro del
buon senso», in «Pmnet», 8 luglio 2005
[313] Lorenzo Boratto, «Canalizzazione del Maira:
prosegue il dibattito», in «Gr5notizie», 10 luglio 2005
gio 2005
[255] Giuseppe Fissolo, «Perché il sindaco non pensa
agli “espropriati” del Maira?», in «Corriere di Savigliano», 5 maggio 2005
[256] Comitato Difesa Maira Savigliano, «Il Comitato
del Maira replica al sindaco Comina», in «Corriere di
Savigliano», 5 maggio 2005
[257] p. b., «Sponde del Maira Piano ecologista», in
«La Stampa», 6 maggio 2005
[258] «Prove di disgelo sul «caso Maira», in «Savianet», 11 maggio 2005
[259] G. Ma, «Ping pong Comina-Comitato Maira», in
«Il Saviglianese», 12 maggio 2005
[260] «Disgelo sul Maira?», in «Corriere di Savigliano», 12 maggio 2005
[261] Aldo Comina, «Sul Maira la Giunta va avanti»,
in «Corriere di Savigliano», 12 maggio 200
[262] Corrado Galletto, «Recuperiamo la fiducia dei
cittadini», in «Corriere di Savigliano», 12 maggio
2005
[263] «Comitato Maira: Brunod tende la mano all’ing.
Chiesa», in «Corriere di Savigliano», 12 maggio 2005
[264] Piero Bertoglio, «Sul Maira il Comune andrà
avanti», in «La Stampa», 13 maggio 2005
[265] Luigi Botta, «Può, il cittadino comune, presentare osservazioni al Piano di Assetto Idrogeologico?», in
«SaviglianoCn», 16 maggio 2005
[266] Matteo Filippi, «Incontro Comitato Difesa Maira», in «TargatoCn», 17 maggio 2005
[267] p. b., «Tanti timori e poche certezze per gli argini lungo il torrente», in «La Stampa», 18 maggio 2005
[268] Comitato Difesa Maira Savigliano, «Maira, arrivano richieste precise», in «Il Saviglianese», 19 maggio 2005
[269] Valter Paoletti, «I pescatori e il Maira», in «Il Saviglianese», 19 maggio 2005
[270] «Prossime iniziative? Mistero!», in «Il Saviglianese», 19 maggio 2005
[271] Valter Paoletti, «Pesca Ambiente e il “caso
Maira”», in «Corriere di Savigliano», 19 maggio 2005
[272] «Muri di cemento, addio?», in «Il Saviglianese»,
26 maggio 2005
[273] Liliana Cimiero, «Progetto Maira: ecco le modifiche», in «Il Saviglianese», 26 maggio 2005
[274] Pieraldo Fiorito, «Sindaco e ... l’ecocompatibilità?», in «Il Saviglianese», 26 maggio 2005
[275] Giuseppe Brunod, «Nessuna spaccatura tra falchi
e colombe nel Comitato del Maira», in «Corriere di
Savigliano», 26 maggio 2005
[276] Pieraldo Fiorito, «Maira: responsabilità e sicurezza», in «Corriere di Savigliano», 26 maggio 2005
[277] Piero Bertoglio, «Rispetteremo la natura», in
«La Stampa», 27 maggio 2005
[278] Un vecchio pescatore, «Una siepe sul muro», in
«Il Saviglianese», 2 giugno 2005
[279] c. l., «Lanzichenecchi di casa nostra», in «Il
Saviglianese», 2 giugno 2005
[280] Luigi Botta, «La Soprintendenza ha autorizzato
l’eventuale abbattimento del ponte sul Mellea?», in
«SaviglianoCn», 6 giugno 2005
[281] Comitato Maira, «Incontro giovedì per il Maira»,
in «TargatoCn», 6 giugno 2005
[282] p. b., «Argini del Maira dividono ancora», in «La
Stampa», 8 giugno 2005
[283] Redazione Gr5, «Savigliano: incontro indetto dal
Comitato difesa del Maira», in «Gr5notizie», 9 giugno
2005
[284] «Ancora attacchi al sindaco», in «Il Saviglianese», 9 giugno 2005
33
[345] Paolo Caroni, «Uno studio su Maira e Grana per
valutarne lo stato di salute», in «La Guida», 21 ottobre
2005
[346] p. b., «Ancora divisi sul cantiere lungo gli argini», in «La Stampa», 23 ottobre 2005
[347] p. b., «”Non accettiamo progetto che cementifica il torrente”», in «La Stampa», 15 novembre 2005
[348] «”Andate a Udine e non farete più argini”», in
«Il Saviglianese», 17 novembre 2005
[349] «Riprende la propria attività il Comitato per il
Maira», in «Corriere di Savigliano», 17 novembre
2005
[350] Giuseppe Brunod, «Savigliano: Aipo, Comitato,
Comune, si riprende», in «Pmnet», 18 novembre 2005
[351] «”No a nuovi argini lungo il Maira”», in «La
Stampa», 5 dicembre 2005
[352] Redazione Gr5, «Savigliano: protesta del
Comitato per il Maira», in «Gr5notizie», 7 dicembre
2005
[353] Comitato Difesa Maira Savigliano, «Comitato
Maira: “A distruzione rispondiamo civiltà”», in «TargatoCn», 8 dicembre 2005
[354] «Torna battagliero il Comitato Maira», in «Il Saviglianese», 8 dicembre 2005
[355] «Maira: beffa natalizia in arrivo?», in «Il Saviglianese», 8 dicembre 2005
[356] p. b., «”Riprenderemo la battaglia per proteggere il Maira”», in «La Stampa», 9 dicembre 2005
[357] Giuseppe Brunod, «Savigliano: ruspe muovono
all’attacco del Maira», in «Pmnet», 10 dicembre 2005
[358] Comitato Difesa Maira Savigliano, «Le ruspe
nel Maira: inizio di devastazione?», in «TargatoCn»,
11 dicembre 2005
[359] «Maira, riesplodono le polemiche», in «Savianet», 14 dicembre 2005
[360] p. b., «Incontro su modifiche al progetto per il
Maira», in «La Stampa», 15 dicembre 2005
[361] «Maira, pronti via», in «Il Saviglianese», 15 dicembre 2005
[362] Guido Martini, «Sul ponte sventola bandiera
bianca?», in «Il Saviglianese», 15 dicembre 2005
[363] Aldo Gè, «Savigliano: buca con acqua», in «Pmnet», 19 dicembre 2005
[364] Lorenzo Boratto, «Savigliano: rimandato l’incontro per parlare del Maira», in Gr5notizie», 20 dicembre 2005
[365] Giuseppe Brunod, «Sciogliere l’Aipo in quanto
ente inutile», in «Pmnet», 22 dicembre 2005
[366] Remigio Galletto, «”Opere indispensabili per la
città”», in «Corriere di Savigliano», 22 dicembre 2005
[367] «Rinviato a data da destinarsi l’incontro con i
tecnici dell’Aipo», in «Corriere di Savigliano», 22
dicembre 2005
[368] «Giovedì Comitato Maira», in «Corriere di Savigliano», 22 dicembre 2005
[369] Fiorenzo Panero, «”Il Comitato del Maira non è
più rappresentativo perché ha inseguito soprattutto
interessi elettoralistici”», in «Corriere di Savigliano»,
22 dicembre 2005
[370] Comitato Difesa Maira Savigliano, «Comitato
Maira: “Dio Salvi Cavallermaggiore e Racconigi”», in
«Corriere di Savigliano», 22 dicembre 2005
[371] Liliana Cimiero, «Salta l’incontro con l’Aipo»,
in «Il Saviglianese», 22 dicembre 2005
[372] l.c., «Gli ex-voto parlano chiaro», in «Il Saviglianese», 22 dicembre 2005
[373] Fiorenzo Panero, «”Ribelli”, vi ho lasciato perché ...», in «Il Saviglianese», 22 dicembre 2005
[374] L.B., «Maira: opera inutile», in «Il Savigliane-
[314] a.m., «Il “caso” del ponte sul Mellea», in «La
Stampa», 10 luglio 2005
[315] Redazione Gr5, «Savigliano: incontro sul torrente Maira», in Gr5notizie», 12 luglio 2005
[316] Redazione Tcn, «Stasera Savigliano si confronta
sul futuro del Maira», in «TargatoCn», 12 luglio 2005
[317] p. b., «Per i nuovi argini del Maira stasera incontro a Savigliano», in «La Stampa», 12 luglio 2005
[318] «Serata Maira senza l’Aipo», in «Savianet», 13
luglio 2005
[319] «Maira: dibattito “mozzato”», in «Il Saviglianese», 14 luglio 2005
[320] Luigi Botta, «Biancaneve e la marmellata», in «Il
Saviglianese», 14 luglio 2005
[321] «L’Aipo diserta la serata sul Maira», in «Corriere
di Savigliano», 14 luglio 2005
[322] Dario Chiaramello, «Il sistema fluviale va salvaguardato», in «Corriere di Savigliano», 14 luglio 2005
[323] Luigi Botta, «Botta replica a Morello: “Non faccia la parte di Biancaneve”», in «Corriere di Savigliano», 14 luglio 2005
[324] Valter Paoletti, «Pesca Ambiente sul Maira:
“Prevalga il buon senso”», in «Corriere di Savigliano»,
14 luglio 2005
[325] Redazione Tcn, «Domani a Savigliano si riunisce
il Comitato per il Maira», in «TargatoCn», 19 luglio
2005
[326] «Morello sfida Botta a pubblico dibattito», in «Il
Saviglianese», 21 luglio 2005
[327] Guido Martini, «Botta e Morello, sfida a duello»,
in «Il Saviglianese», 21 luglio 2005
[328] «Giovedì sera, riunione», in «Il Saviglianese»,
21 luglio 2005
[329] «Marmellata & querele», in «Corriere di Savigliano», 21 luglio 2005
[330] Lorenzo Morello, «Sfido Botta in un pubblico
dibattito e mi riservo eventualmente di querelarlo», in
«Corriere di Savigliano», 21 luglio 2005
[331] «Succede anche questo», in «Corriere di Savigliano», 21 luglio 2005
[332] Dario Chiaramello, «Botta: “Accetto la sfida di
Morello”», in «Savianet», 27 luglio 2005
[333] Guido Martini, «Cd del Maira, interviene
Paperinik», in «Il Saviglianese», 28 luglio 2005
[334] «... e Massimino scrive al prefetto per protestare», in «Il Saviglianese», 28 luglio 2005
[335] Dario Chiaramello, «Botta: “Accetto la sfida di
Morello”», in «Corriere di Savigliano», 28 luglio 2005
[336] Luigi Botta, «Nel duello con Morello come
padrino mi scelgo Comina», in «Corriere di Savigliano», 28 luglio 2005
[337] Antonio Maria Giaccardi, «La Sinistra... al
Campari», in «Corriere di Savigliano», 28 luglio 2005
[338] Comitato Difesa Maira Savigliano, «Il Maira
visto dal Maira», in «Il Saviglianese», 3 agosto 2005
[339] Forza Nuova, «Becera arroganza del potere», in
«Il Saviglianese», 3 agosto 2005
[340] p. b., «Ecco il Maira visto dalla parte del fiume»,
in «La Stampa», 21 agosto 2005
[341] «Maira, un “nuovo” progetto», in «Savianet», 12
ottobre 2005
[342] «Meno muri sul Maira», in «Il Saviglianese», 13
ottobre 2005
[343] «Maira, un “nuovo” progetto», in «Corriere di
Savigliano», 13 ottobre 2005
[344] Comitato Difesa Maira Savigliano, «Il Comitato
Maira: “Perché la giunta non ammette che sta facendo
retromarcia?”», in «Corriere di Savigliano», 20 ottobre
2005
34
Savigliano», 5 gennaio 2006
[386] Valter Paoletti, «Trota marmorata a rischio con i
lavori nel torrente Maira», in «Corriere di Savigliano»,
5 gennaio 2006
[387] p.b., «Pagine a pagamento contro i lavori sul
Maira», in «La Stampa», 6 gennaio 2006
[388] «A Villa Maria il fiume è rispettato», in «Il Saviglianese», 12 gennaio 2006
[389] «La prossima riunione dei “ribelli”», in «Il Saviglianese», 12 gennaio 2006
[390] Luigi Botta, «Fiopa è desaparecido», in «Il Saviglianese», 12 gennaio 2006
[391] Fiorenzo Panero, «Fiorenzo Panero si difende»,
in «Il Saviglianese», 12 gennaio 2006
[392] «Giovedì Comitato del Maira», in «Corriere di
Savigliano», 12 gennaio 2006
[393] Luigi Botta, «Botta: Non saranno le “panerate” a
spaccare il Comitato del Maira», in «Corriere di Savigliano», 12 gennaio 2006
[394] Fiorenzo Panero, «Panero sul Maira: “Mille parole in meno, ma mille alberi in più», in «Corriere di
Savigliano», 12 gennaio 2006
[395] redazione tcn, «Savigliano, il Comitato Difesa
del Maira si riunisce venerdì», in «TargatoCn», 24
gennaio 2006
[396] Valter Paoletti, «Pesca Ambiente e le marmorate
del Maira», in «Pesca Ambiente», 26 gennaio 2006
[397] «Lavori sul Maira», in «Il Saviglianese», 26 gennaio 2006
se», 22 dicembre 2005
[375] Valter Paoletti, «E la trota marmorata?», in «Il
Saviglianese», 22 dicembre 2005
[376] Piero Bertoglio, «Si spacca il comitato del Maira», in «La Stampa», 28 dicembre 2005
[377] p.b., «L’ex sindaco Galletto appoggia la messa in
sicurezza del Maira», in «La Stampa», 31 dicembre
2005
[378] Comitato per la Difesa del Macra, «Lettura critica del Progetto di snaturalizzazione del torrente», in «Il
Saviglianese», 5 gennaio 2006
[379] Comitato difesa del Maira, «”Panero, sei subito
sparito!”», in «Il Saviglianese», 5 gennaio 2006
[380] Massimo Massimino, «Fiorenzo, supporter della
Giunta», in «Il Saviglianese», 5 gennaio 2006
[381] Guido Chiesa, «Comitato Maira troppo duro», in
«Il Saviglianese», 5 gennaio 2006
[382] Comitato per la Difesa del Maira, «Lettura critica del progetto di snaturalizzazione del torrente», in
«Corriere di Savigliano», 5 gennaio 2006
[383] Comitato difesa del Maira, «Comitato Maira:
“Quale scellerato patto dietro l’intervento di Fiorenzo
Panero?”», in «Corriere di Savigliano», 5 gennaio
2006
[384] Guido Chiesa, «Chiesa: “Che peccato, caro
Fiorenzo, perdere quest’occasione per il Maira!”», in
«Corriere di Savigliano», 5 gennaio 2006
[385] Massimo Massimino, «Maira, Massimino a
Panero: “Una tempistica sospetta ...”», in «Corriere di
Le luci, ma soprattutto le ombre, di un progetto faraonico
Se i lavori sul Maira inizieranno così come sono stati progettati, ai Saviglianesi non resterà che prendere
coscienza della loro oppressiva imponenza e del disastroso impatto ambientale arrecato alla città e al torrente,
direttamente dal vivo, in corso d’opera e a «frittata fatta», poiché in precedenza non sono stati sufficientemente
informati né sulla loro reale consistenza né sulla loro necessità. Per comprendere appieno le dimensioni dell’o pera, interpretando le linee del progetto, si prova ad illustrare i tratti salienti del faraonico intervento rimar cando alcuni aspetti che si considerano più significativamente negativi.
• Diventerà un canale con le sponde rialzate
L’alveo del torrente verrà completamente allargato e spianato per quanto possibile, sino a quasi raddoppiarne la
larghezza attuale, con l’unica limitazione in corrispondenza dei ponti dove si adeguerà alla loro massima larghezza. L’Amministrazione ha sempre minimizzato, parlando di «messa in sicurezza» della città con la realizzazione di una nuova e continua arginatura lungo il tratto cittadino del Maira. Quando ai cittadini saviglianesi si
parla loro genericamente di argini, questi possono solo essere immaginati e paragonati a quelli che ben si conoscono, già presenti ed apprezzati nel consolidamento di alcuni tratti di sponda del Maira e del Mellea, argini da
alto Piemonte e non da basso Polesine.
In questo caso, però, gli argini non si limiteranno a contenere il torrente nelle sue attuali sponde naturali, ma
saranno sopraelevati per un’altezza media di metri 2,00 rispetto al piano di campagna, con punte massime di m.
3,00 in corrispondenza del sentiero Tortone (sez. 8) e di m. 2,25 in corrispondenza di via Sanità (sez. 25). Nel
tratto più centrale e più in vista, a valle del ponte di Saluzzo, saranno in pareti verticali di cemento e raggiungeranno l’altezza massima di circa m. 8,00 dal fondo dell’alveo. Per la restante maggior parte saranno in gabbioni
di pietre sovrapposti in modo quasi verticale e, per il tratto a monte della piscina, saranno in terrapieno a forma
trapezoidale avente base larga m. 16 e sommità di m. 4,5.
La quota superiore di tutte le arginature sovrasterà in altezza e per lunghi tratti il livello dell’asfalto delle strade
che fiancheggiano il torrente, raggiungendo le seguenti quote:
- rispetto all’asfalto di via Sanità: + m. 2,00 poco prima dell’incrocio con via Consolata (dove sono in costruzione nuove abitazioni sulla sponda sinistra del torrente); + m. 2,00 dal complesso artigianale Martoglio &
Lentini; + m. 1,30 in prossimità del granatino Borio; + m. 2,23 rispetto al prato erboso di Parco Pertini (in corrispondenza della sez. 25);
- rispetto all’asfalto di via Monasterolo: + m. 0,80 all’incrocio con via Lega Lombarda (sez. 34); + m. 1,28
davanti alla concessionaria Ghia (sez. 36);
- rispetto all’asfalto di via Bisalta: + m. 1,27 davanti alla carrozzeria Scioneri (sez. 19); + m. 1,37 all’incrocio
con via Macra (sez. 23); + m. 0,79 in prossimità della cappella della Madonnina (sez. 26).
Per quanto descritto è ovvio che non si tratti di opere di arginatura ma di canalizzazione. È facilmente prevedibile che l’impatto ambientale dell’intervento sarà devastante ancorché il progetto suggerisca di far crescere l’erbetta sui gabbioni e rampicanti sui muraglioni verticali (nota: l’acqua li sradicherebbe; meglio si adatterebbero
arbusti ... piangenti (sic!), che spiovano dalla cima dei muri).
35
• Le portate del Maira (reali e presunte)
Le ipotetiche portate d’acqua di progetto, calcolate solo teoricamente con formule empiriche di piovosità e senza
raffronto con ricerche storiche, sono sicuramente sovradimensionate prevedendo piene duecentennali con portate di 640 mc./sec. e cinquecentennali con portate di 850 mc./sec. Poiché i progettisti hanno valutato, e questa
volta su dati reali e concreti raccolti in loco, che gli attuali argini del torrente possono contenere solo 350 mc./sec.
senza esondare e poiché il Maira, storicamente, non è mai esondato nel suo tratto urbano, ciò vuol dire che da
centinaia di anni in Savigliano non è mai arrivata nessuna gigantesca piena e comunque che queste, se ci sono
state, non hanno mai superato i 350 mc./sec. di portata.
Non si comprende perché d’ora in poi siano da prevedersi portate così pessimistiche, quando un coro di scienziati e la stessa Nasa preannunciano unanimemente allarmanti scenari di siccità, desertificazione e scioglimento
di ghiacciai. Come si può arrivare ad ipotizzare delle piene catastrofiche con portate due o tre volte superiori a
quelle che storicamente ha sempre ben sopportato il Maira? Anche la prudenza richiede un limite umano!
In egual misura, se non a maggior ragione, dovremmo paventare e difenderci da straordinarie nevicate di vari
metri (che le testimonianze storiche invece documentano, con gravi e gravissimi danni agli edifici della città) che
richiederebbero la messa in sicurezza dei tetti di scuole, edifici pubblici e privati; da vesuviane colate laviche, da
maremoti, cicloni, meteoriti ecc. L’uomo non ha difesa contro eventi naturali così catastrofici come il «Diluvio
Universale». Anche l’intervento sul Maira non potrà essere di alcuna utilità nel proteggerci da così ciclopici
eventi meteorologici, in quanto già si sarebbe scatenato il finimondo anche fuori dal torrente. L’intervento sul
Maira ha il solo scopo di poter continuare a costruire allegramente lungo il fiume sottraendogli spazio e snaturalizzandolo.
• I ponti del Maira
Gli estensori del progetto dichiarano che tutti gli attuali ponti «... non sono idonei» (anche quello di Saluzzo, che
è tale da poco meno di 200 anni) a consentire il passaggio delle portate di acqua in progetto (pgg. 26 e 27 della
relazione idraulica)! Rimarcano addirittura che in caso di piene cinquecentennali (che nessuno esclude possano
verificarsi anche domani) «... potrebbero creare notevole ostacolo al deflusso» delle acque.
Relativamente al ponte della ferrovia per Saluzzo (che esiste da circa 150 anni), i progettisti precisano ancora
che la sua limitata capacità funziona da «... sezione di controllo» che non permetterebbe il deflusso di più di 600
mc./sec. e che un maggior afflusso d’acqua inonderebbe le campagne a monte! Loro -i progettisti- non osano
dirlo apertamente, ma lo si deve comunque precisare: in tal caso il ponte potrebbe facilmente crollare e creare
una incontenibile mortale ondata di piena!
E allora? Si incomincia col creare, subito dopo, un canale con alti argini sopraelevati e della portata da 640 a 850
mc./sec. di acqua, quando già dal primo ponte non riescono a passarne più di 600 mc./sec. e quando anche i
restanti ponti non sono idonei a permetterne il deflusso! Nel caso di piene straordinarie i ponti, già nelle loro
attuali dimensioni, ed a maggior ragione qualora le loro arcate venissero intasate da grovigli di alberi, potrebbero dar luogo a forti tracimazioni e/o intasamento dell’alveo a seguito di un loro possibile crollo.
L’acqua fuoriuscita non potrebbe più rientrare in alveo a causa degli alti argini sopraelevati ed impetuosamente
invaderebbe la città con ben maggior pericolo di danni materiali e dell’incolumità dei cittadini. A questo altissimo rischio l’Aipo e l’Amministrazione comunale sottopongono i cittadini solo perché preventivamente non
hanno ancora provveduto ad assicurarsi il finanziamento per i ponti ed ostinatamente vogliono, da subito, iniziare i lavori per il canale solo perché già in parte finanziati. È vero che Savigliano è in provincia di Cuneo, ma
questa volta si esagera, e non è accettabile! Si sospenda tutto e, trovati i soldi per i ponti, se proprio necessario
ed indispensabile, si inizino contemporaneamente i lavori. In caso contrario, l’Aipo e la Giunta se ne assumano
fin d’ora, almeno teoricamente, le loro responsabilità, in quanto nel caso di future, remote calamità (causate
anche dalla futura mancata manutenzione o sostituzione dei ripari distrutti o danneggiati), tra 50 o 100 anni, non
ci sarà più nessuno che ne risponderà.
• Il limite riduttivo e campanilistico dell’opera
La «messa in sicurezza» di Savigliano si limita al tratto urbano della città senza estendersi alla regimazione dei
due torrenti che l’attraversano a monte e a valle della stessa. Dai dati progettuali si rileva che l’attuale massima
portata del Maira è di 350 mc./sec. mentre quella del Mellea è di 150 mc./sec. Poiché i due torrenti si congiungono a valle della città, ciò significa che, sino ad ora, a Cavallermaggiore e Racconigi non sono mai pervenute
ondate di piena con portate superiori a 500 metri cubi al secondo. Il progetto per i lavori saviglianesi è finalizzato a far attraversare in sicurezza la città dai due torrenti con portate rispettivamente di 640 mc./sec. per il Maira
e di 600 mc./sec. per il Mellea, per un totale di 1.240 mc./sec. in occasione di piene duecentennali e di 850
mc./sec. più 660 mc./sec., per un totale di 1.510 mc./sec., in occasione di piene cinquecentennali. Quindi pari al
doppio ed al triplo della quantità di acqua che mai sia transitata a valle di Savigliano.
Dio salvi ... Cavallermaggiore e Racconigi! Questo progetto è solo teorico ed inutile perché tali quantità di acqua
non potranno mai essere contenute negli alvei attuali dei due torrenti nei loro corsi a monte della città e già
comincerebbero ad esondare a Busca e a Caraglio, quindi non solo a valle, ben a monte della città di Savigliano.
Il progetto serve solo a fornire un paravento di legalità alla possibilità di poter continuare a costruire ostinatamente lungo il corso dei fiumi sottraendo a questi lo spazio vitale. Incautamente si trasformano i torrenti in canali artificiali più veloci ed irruenti, con la conseguenza di metterli artificialmente in condizioni di poter creare futuri e maggiori danni al «nemico» uomo.
• L’incompletezza dello studio progettuale, dei finanziamenti e dell’informazione
Di tutto il complessivo progetto di intervento di «messa in sicurezza» di Savigliano dal Maira, Mellea e Varaita
viene illustrato al cittadino solamente una minima parte, la meno urgente e necessaria a proteggere la città.
Dell’insieme progettuale e della sua realistica possibilità di finanziamento, per essere realizzato, non si sa niente!
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Precise domande in tal senso -rivolte al Sindaco dal «Comitato Difesa Maira Savigliano» con lettera aperta a «Il
Saviglianese» del 19 maggio 2005- non hanno avuto risposta. Niente è trapelato dal Palazzo. Questo, probabilmente, perché l’Amministrazione non è ancora arrivata a concretizzare il complessivo e definitivo progetto né
tanto meno a reperire i necessari finanziamenti. Giustamente, se non si sa di quanti soldi si può disporre, è arduo
portare a termine un progetto. È quindi incomprensibile che l’Amministrazione si ostini a voler iniziare, da subito, i lavori in questo tratto limitato, lavori inutili e dannosi se non eseguiti contemporaneamente al resto dell’opera, lavori dal costo probabilmente triplo di quanto già finanziato, e senza sapere se, come e quando, potranno
arrivare ulteriori finanziamenti. Tanto meno con i tempi che corrono! Il forte rischio è che l’intervento si fermi
alla canalizzazione del Maira, senza concreta efficacia nella protezione della città e che in fine rimanga per sempre in brutta vista come una ennesima opera incompiuta secondo il costume italiano. Perché la Giunta e l’Aipo,
prima di voler informare la cittadinanza circa le insignificanti varianti apportate al progetto originario dell’intervento sul Maira, non presentano il complessivo progetto di difesa idrica di Savigliano che si intende realizzare sempre che questo già esista- e sulla sua reale necessità?
• L’analisi dei costi
Per tutto il mega intervento di «messa in sicurezza» della città sono oggi disponibili solamente (si fa per dire) !
9.648.000. Il primo lotto dei lavori sul Maira costerà ! 4.648.000 e consentirà di realizzare 2.942 metri lineari
di arginature al costo medio di ! 1.530 al metro lineare. Con i restanti ! 5.000.000 si dovrà provvedere al completamento del secondo lotto di arginatura del tratto urbano del Maira per i residui metri lineari 1.200 circa che,
al costo di ! 1.530 al metro lineare, comporterà una spesa di circa ! 2.000.000. È imminente il rifacimento del
ponte per Monasterolo, improrogabile perché non più idoneo a smaltire il traffico. Il progetto è già esecutivo ed
il suo costo è preventivato in ! 1.500.000.
Per la concreta «messa in sicurezza» di Savigliano dai lati in cui è più esposta alle esondazioni e cioè per le difese dal Mellea e, a monte della città, da entrambi i torrenti, rimangono solo ! 1.500.000.
E si dovrà ancora provvedere:
- al rifacimento del ponte sulla strada per Saluzzo, del ponte della ferrovia, della pedanca della Consolata, tutto
sul Maira;
-alla difesa a monte della ferrovia sul Maira, con una lunga arginatura a separazione delle acque di esondazione
tra Maira e Mellea, per circa 2.600 metri (contrariamente dall’ipotesi del primo progetto, poi accantonato, che
prevedeva -presupponendo un’assoluta mancanza di conoscenza della realtà locale- che le acque del Maira potessero immettersi in caso di necessità nel Mellea);
- alla realizzazione delle paratoie di intercettazione del rio Chiaretto;
- alla realizzazione degli argini a destra e sinistra del Mellea nel tratto urbano, per circa 5.200 metri lineari;
- alla realizzazione degli argini del Mellea a difesa di Tetti Vigna, per circa 850 metri lineari;
- alla realizzazione degli argini a difesa di Levaldigi, per circa 1.250 metri lineari;
- alla realizzazione di almeno due ponti sul Mellea ed al rifacimento della presa del canale ex Ferroviaria;
- alla ricalibratura dell’alveo del Mellea ed al suo ribassamento nel tratto urbano.
Ricapitolando: con i soldi attualmente disponibili -! 9.648.000- si potrà solo realizzare la canalizzazione urbana del Maira per una lunghezza di circa 4.000 metri lineari di arginature, un ponte, più un probabile secondo
ponte.
Per non rendere vana la devastazione del Maira, al fine di una reale messa in sicurezza della città che non abbia
il solo scopo di rendere edificabili i terreni nelle immediate vicinanze delle sue sponde, servono ancora 10.000
metri lineari di argini (più del doppio di quanti realizzati), più vari ponti, ecc., e conseguentemente un finanziamento almeno doppio dell’attuale, stimabile presumibilmente in circa ! 20.000.000.
Nessun amministratore nel privato, alla stregua di qualunque buon padre di famiglia, ardirebbe iniziare la costruzione della propria casa sulla base di una pianificazione finanziaria così incerta e lacunosa.
• Possibili controindicazioni al progetto di difesa del Maira così come previsto
- Nel caso di piogge eccezionali che effettivamente provocassero le portate di progetto, il letto del torrente, che
fortunatamente ancora non è del tutto canalizzato, non li conterrebbe e già esonderebbe più chilometri a monte
di Savigliano, espandendosi ai lati del fiume e nella campagna circostante. In corrispondenza della città l’acqua
rimasta nell’alveo del torrente sarebbe comunque in quantità molto minore. L’acqua fuoruscita a monte e corrente a lato degli argini sarebbe impedita a rientrare nel letto a causa dell’altezza degli argini stessi, causando un
maggior livello di allagamento nelle zone Consolata, Vernetta, Mellonera, via Monasterolo, via San Giacomo e
Centro, immettendosi in area urbana dai lati Sud e Sud-Est della città.
- Nel caso che l’acqua potesse mantenersi nel letto del torrente alle massime quantità ipotizzate, i ponti, già
dichiarati non idonei a permettere il libero passaggio dell’acqua, potrebbero, nel caso di ostruzione dei loro archi
a causa di grovigli di alberi, fare effetto diga, con relativa tracimazione, oppure crollare, con effetto Vajont, e con
le loro macerie contribuire ad ostruire il canale. La tracimazione non potrebbe più rientrare nell’alveo a causa
degli alti argini; l’irruenza dell’acqua potrebbe creare danni ancora più gravi e l’intenzione salvifica del progetto potrebbe trasformarsi in malefica.
- Ed ancora, qualora tutta l’acqua defluisse nel canale realizzato nel Maira al massimo livello degli argini, visti
gli stretti collegamenti tra il letto del corso d’acqua e la rete idrica urbana preesistente all’urbanizzazione (fossi
e canali) ed opera dell’uomo (acque bianche, fognature, ecc.), per effetto dei vasi comunicanti la falda acquifera urbana si solleverebbe di molti metri permeando e zampillando dal sottosuolo e creando forte rigurgito dalle
fognature con tombini che potrebbero saltare come tappi di spumante e canali urbani, per la maggior parte coperti e intubati, che rigurgiterebbero sicuramente dappertutto arrivando addirittura ad esplodere.
• Un modesto consiglio
Si lasci perdere questo esagerato progetto e ci si limiti, rispettando la preesistenza e la naturalità acquisita del
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luogo, a ripulire periodicamente il letto del fiume e a consolidare le sponde di volta in volta dove necessario.
Nel caso di calamità così eccezionali il torrente strariperà blandamente e lentamente per tutto il suo corso -come
ha sempre fatto da che il territorio saviglianese è solcato da tre importanti alvei di scorrimento, cioè dall’origine
della sua storia- senza alti livelli d’acqua; la popolazione, preavvisata dalla Protezione civile già allertata e ben
informata da una fitta rete di sensori ed informazioni distribuite lungo il corso d’acqua, potrà far fronte all’emergenza senza danni particolari e senza perdita di vite umane (perdite che vengono invece messe in conto, ritenute determinanti e ripetutamente ricordate per giustificare l’intervento: mai, prima d’oggi, la storia della città
ha documentato un solo ferito, per cause alluvionali, dovuto al passaggio sul territorio di tre corsi d’acqua!).
Passata la piena -calamità eccezionale o meno-, per altri cinquecento anni i saviglienesi potranno continuare a
godere del fiume Maira -come hanno sempre fatto- senza preventivamente essersi fortificati contro di esso come
contro un ipotetico nemico che non è mai stato loro ostile.
Solo un intervento necessario, razionale e condiviso
La superficialità e l’approssimazione con cui si affronta questo progetto, unito alla scarsa, parziale e frammentaria risposta alla richiesta di documentazione e spiegazioni fatta a più riprese dal Comitato all’Amministrazione
comunale e sempre elusa, preoccupano fortemente.
La pervicacia nel voler proseguire a tutti i costi nella realizzazione di un’opera che cambierà i connotati al paesaggio cittadino, con lavori di cementificazione e canalizzazione unicamente nel tratto urbano del Maira, tralasciando sin da subito di prendere in considerazione interventi a monte ed a valle, dove il pericolo e la frequenza
delle esondazioni è reale e ampiamente documentato, danno origine forti dubbi che la vera motivazione che spinge l’Amministrazione sia unicamente quella di mettere Savigliano «in sicurezza». Se poi si aggiunge che l’emergenza maggiore è costituita dal Mellea e che quindi la priorità dei lavori di «messa in sicurezza» della città
dovrebbe iniziare da quest’ultimo, l’intero progetto appare sempre più fumoso e poco chiaro. Il Comitato, e con
lui più circa 3.500 cittadini che ne hanno condiviso l’azione, chiede dunque che l’intero progetto idraulico di
messa in sicurezza della città di Savigliano venga completamente rivisto alla luce delle reali necessità e con una
visione globale che ponga mano in tempi certi e in sequenza logica alla rimozione e neutralizzazione dei fattori
di rischio idraulico della città, iniziando da quelli più pericolosi, e che si faccia questo con la certezza dei finanziamenti in modo da non lasciare l’opera incompiuta come troppo spesso accade in questo Paese.
Inoltre, trattandosi di lavori epocali per la città, la popolazione cittadina deve essere tenuta al corrente dell’opera, e soprattutto rendersi conto di come cambierà a cose fatte il paesaggio urbano. L’amministrazione deve sentire tutte le istanze: cittadini, associazioni naturalistiche ed altre espressioni della società civile e dare origine ad
un progetto per quanto possibile condiviso.
Ci si rende conto della difficoltà e del lavoro che tale atteggiamento comporta, ma si crede non vi sia altra strada praticabile. Il pensare che Enti esterni e le stesse Amministrazioni locali possano imporre dall’alto opere di
grandi modificazioni del territorio senza suscitare reazioni della popolazione è oggi francamente impensabile,
non solo a Savigliano e in Italia ma in tutta Europa.
In tema di gestione delle acque poi la direttiva Cee N. 60/2000, non recepita dall’Italia e per questo sanzionabile dalla Comunità, attribuisce alla partecipazione del cittadino un ruolo assolutamente centrale nel processo decisionale. Essa sancisce la fine di un modello decisionale di tipo «tecnocratico», dall’alto in basso, e pone le basi
per la responsabilizzazione, a vari livelli, degli attori sociali nella definizione e nella messa in opera della politica idrica.
Tutto ciò è stato clamorosamente disatteso dall’Aipo e dalla civica Amministrazione, come appare evidente dalla
abbondante e minuziosa documentazione raccolta in più di un anno di intenso lavoro, ricerca ed attenzione al
problema del Maira a Savigliano, che si è prodotto nelle pagine precedenti.
Grazie per l’attenzione che si vorrà prestare.
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