Wortprotokoll - Südtiroler Landtag

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Wortprotokoll - Südtiroler Landtag
SÜDTIROLER LANDTAG
CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO
Wortprotokoll
der 119. Sitzung vom 5. Juli 2001
–
Resoconto integrale
della seduta n. 119 del 5 luglio 2001
XII. LEGISLATUR
XII. LEGISLATURA
1998 - 2003
SEDUTA 119. SITZUNG
5.7.2001
INDICE
INHALTSVERZEICHNIS
Disegno di legge provinciale n. 58/00: "Modifiche della legge provinciale 17 dicembre
1998, n. 13 'Ordinamento dell'edilizia abitativa agevolata." (continuazione) . . . . . . . . . . . .
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Landesgesetzentwurf Nr. 58/00: "Änderung
des Landesgesetzes vom 17. Dezember 1998,
Nr. 13 'Wohnbauförderungsgesetz'." (Fortsetzung) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Nr. 119 – 5.7.2001
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE:
Dott.ssa ALESSANDRA ZENDRON
VORSITZ DER PRÄSIDENTIN:
ORE 10.05 UHR
(Appello nominale - Namensaufruf)
PRESIDENTE: La seduta è aperta.
Prego dare lettura del processo verbale dell'ultima seduta.
PÜRGSTALLER (Sekretär – SVP): (Legge il processo verbale – verliest
das Sitzungsprotokoll)
PRESIDENTE: Ci sono osservazioni al verbale? Nessuna. Il verbale è approvato.
Per la seduta odierna si sono giustificati i consiglieri Leitner e Pöder (pom.).
Punto 4) dell'ordine del giorno: Disegno di legge provinciale n. 58/00: "Modifiche della legge provinciale 17 dicembre 1998, n. 13 'Ordinamento dell'edilizia
abitativa agevolata." (continuazione)
Punkt 4 der Tagesordnung: Landesgesetzentwurf Nr. 58/00: "Änderung des
Landesgesetzes vom 17. Dezember 1998, Nr. 13 'Wohnbauförderungsgesetz'."
(Fortsetzung)
Ricordo che ieri sera era stata data lettura dell'emendamento, presentato dai
consiglieri Seppi e Minniti all'articolo 25, e illustrato dal presentatore consigliere
Seppi. Proseguiamo quindi con l'esame del succitato emendamento.
La parola all'assessore Cigolla.
CIGOLLA (Assessore alla Cultura italiana, edilizia abitativa - Il Centro): Diventa difficilmente gestibile l'ipotesi di una distanza di 25 km quando si vanno
a fare le considerazioni di fatto. Già avevamo alloggi parcheggio a Selva, a Prussiano.
Gli italiani in particolare addirittura rifiutavano di andare a Prissiano, come rifiuterebbero Termeno e Caldano. Ve lo posso garantire perché avevamo fatto proposte in questo senso. Quindi dato che si tratta solo dei comuni di Laives e Bolzano che sono le
due entità colpite da eventuale conguaglio nella graduatoria, perché il resto del territorio non ha questi problemi, non hanno bisogno di ulteriori distanze.
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PRESIDENTE: Metto in votazione l'emendamento: respinto con 4 voti favorevoli, 2 astensioni e i restanti voti contrari.
Chi desidera intervenire sull'articolo 25? Collega Seppi, ha la parola.
SEPPI (Unitalia – Movimento Sociale F.T.): Sono convinto che, siccome
non ho l'abitudine di vivere alla giornata, quindi di pensare a domani mattina riferendomi a ieri pomeriggio, ma ho una cultura che mi obbliga a ragionare in termini di
quello che sarà il futuro anche se non remoto comunque prossimo, mi rendo conto di
quanto invece nella stesura di questa legge, dalle osservazioni giuste che Lei ha fatto,
perché sono convinto che quello che Lei dice in questo caso è vero, non si sia pensato
abbastanza al futuro perché la legge non la facciamo da quà alla fine dell'anno. Mi
auguro che non dobbiamo rifare la legge ogni due anni, mi auguro che non sia il Suo
scopo, perché il fallimento della legge n. 13/98 è dimostrato, e non fa né il bene di
quest'aula né il Suo. Quando si fanno delle leggi, si devono lasciare degli spazi di
manovra che consentono di affrontare le possibilità che si potrebbero prospettare da
qua a 5 o 7 anni, che non sono quelle attuali. Può esserci un cambio di mentalità in
questa direzione, una voglia di ragionare in maniera diversa anche. Non sto dicendo
che questo ragionamento debba essere applicato o accettato domani mattina, dico che
questo spazio deve essere concesso. Con questo articolo 25 non ci sarà mai la
possibilità di assegnare un appartamento in altro comune non confinante. Diciamo che
va bene "comuni confinanti", ma specifichiamo che possono, in situazioni del tutto
particolari, essere concessi appartamenti nei comuni limitrofi fino a 20 km, invece che
25. Al limite sarà l'assegnatario a non accettarlo. A noi sta benissimo che l'edilizia
sociale faccia il suo dovere, ma non è un'agenzia immobiliare, è un istituto che deve
risolvere al meglio i problemi della gente, non vedo quindi perché questa possibilità
debba essere preclusa. Non dico che questa strada debba essere percorsa in situazioni
normali, ma deve essere aperta questa possibilità in situazioni particolari. Nel
momento in cui Lei apre il varco con questo tipo di articolo, io la apro ancora di più
dicendo che se dovesse esserci una particolare necessità, potremmo andare ancora
oltre. Se questa necessità non esiste, nessuno sarà così folle da dare l'appartamento ad
una famiglia a 25 km di distanza se ne ha uno a 5 km.
Dall'osservazione che Lei ha fatto, si capisce che quando si fanno le leggi
non si vogliono coprire situazioni che si potranno verificare tra qualche anno. Magari
non saranno nemmeno queste le situazioni, magari davvero non si metterà mai nessuno
ad abitare in una casa che disti più di 3 km o forse 0 km dal luogo in cui risiede, ma
perché, se questo dovesse veramente accadere, non possiamo avere una legge che ce lo
consente? Ma forse pretendo troppo. Certo, se Lei ragiona sulla base di quello che è
successo ieri pomeriggio, è evidente che la visuale de futuro è talmente limitata che
dice che non serve. Ma quello che non serviva ieri pomeriggio, quello che non serviva
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il 17 dicembre 1998, è servito un anno dopo. Difatti siamo qui a discutere una legge
che mi auguro di non dover rifare nel 2003.
PRESIDENTE: Passiamo alla votazione.
KLOTZ (UFS): Ich beantrage die Feststellung der Beschlußfähigkeit!
PRESIDENTE: Prego i segretari questori di contare, perché la consigliera
Klotz ha chiesto la verifica del numero legale: approvato con 16 voti favorevoli e
3 astensioni.
Art. 26
1. Il comma 1 dell’articolo 102 della legge provinciale 17 dicembre
1998, n. 13, è così sostituito:
“1. Le famiglie comprese nella graduatoria alle quali sia stato negato il
rinnovo del contratto di locazione per i motivi di cui all’articolo 3,
comma 1, lettera a) della legge 9 dicembre 1998, n. 431, e nei cui
confronti viene eseguita la procedura per il rilascio dell’abitazione,
possono conseguire l’assegnazione di un’abitazione con precedenza
sugli altri richiedenti compresi nella graduatoria, sentita la commissione per le assegnazioni.”
---------Art. 26
1. Artikel 102 Absatz 1 des Landesgesetzes vom 17. Dezember 1998,
Nr. 13, erhält folgende Fassung:
“1. Familien, die in der Rangordnung aufscheinen, denen die Erneuerung des Mietvertrages aus den in Artikel 3 Absatz 1 Buchstabe a)
des Gesetzes vom 9. Dezember 1998, Nr. 431, angegebenen Gründen verweigert wurde und gegen die das Verfahren zur Freistellung
der Wohnung durchgeführt wird, können nach Anhören des Gutachtens der Zuweisungskommission vorrangig vor den anderen in der
Rangordnung aufscheinenden Bewerbern eine Wohnung zugewiesen
erhalten.”
E' stato presentato un emendamento dai consiglieri Seppi e Minniti, che dice:
"L'articolo 26 viene abrogato."
"Artikel 26 wird gestrichen."
Consigliere Seppi, ha la parola per l'illustrazione.
SEPPI (Unitalia – Movimento Sociale F.T.): L'assessore ha tentato di spiegarmi che questo articolo non è altro che un riportare quanto era prevista dalla legge
sull'equo canone che oggi non è più, ma relativa invece alla legge n. 13/98. Di conseguenza si è fatto questo articolo 26 per fare ordine sulla nuova legge nazionale e per
dare più completezza all'assetto della legge. Se le stesse cose che ha ribadito a me, le
vorrà ripetere in aula, ritiro l'emendamento.
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CIGOLLA (Assessore alla Cultura italiana, edilizia abitativa - Il Centro): Nel dicembre 1998 la legge del 1992 venne abrogata, perché subentrava la nuova
disciplina delle locazioni che porta il n. 431 del 9 dicembre 1998. Questa nuova legge
recepisce la parte riguardante gli sfratti all'articolo 3 comma 1 lettera a) e quello che
era previsto nella vecchia legge 392 viene recepito da noi come norma provinciale.
PRESIDENTE: L'emendamento è quindi ritirato.
Chi chiede la parola sull'articolo 26? Nessuno. Lo votiamo.
KLOTZ (UFS): Beschlußfähigkeit, bitte!
PRESIDENTE: Va bene. Prego uno dei segretari questori di contare: approvato con 18 voti favorevoli e 2 astensioni.
Do lettura di un articolo aggiuntivo, presentato dai consiglieri Minniti, Holzmann e Urzì, sotto forma di emendamento: "Dopo l'articolo 26 viene inserito il seguente articolo: Articolo 26/bis.
1. Il secondo periodo del comma 1 dell'articolo 103 della legge provinciale 17 dicembre 1998, n. 13 viene stralciato."
"Nach Artikel 26 wird folgender Artikel eingefügt: Artikel 26/bis.
1. Der zweite Satz von Artikel 103 Absatz 1 des Landesgesetzes vom 17. Dezember
1998, Nr. 13 wird gestrichen."
La parola al collega Minniti per l'illustrazione.
MINNITI (AN): Riteniamo che tutta la materia riguardante alloggi pubblici,
intesi anche come case albergo, debba essere gestita da un ente pubblico. L'articolo
103 al comma 2 prevede che per esempio le case albergo possano essere affidate in
gestione per esempio alla Caritas, così come sta avvenendo proprio in questo periodo a
Merano, dove l'ex caserma Bosin dove sono stati realizzati alloggi per nomadi Rom è
stata affidata alla Caritas. Riteniamo che laddove ci siano alloggi pubblici, soprattutto
in una fase così delicata della materia, dove alloggi e posti letto sembra che siano carenti nelle varie città e laddove vengono dati vengono dati a persone che non hanno
diritti superiori ad altri ai quali questi posti letto non vengono assegnati, questi
debbano essere gestiti esclusivamente dall'ente pubblico, quindi dall'Ipes.
CIGOLLA (Assessore alla Cultura italiana, edilizia abitativa - Il Centro): Il secondo periodo del comma 1 che Lei chiede di stralciare, recita: "Nel determinare tali criteri la Giunta provinciale può derogare dai criteri generali". E' forse un
altro l'emendamento che stiamo discutendo?
PRESIDENTE: L'emendamento è ritirato.
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Leggo un altro articolo aggiuntivo, presentato dai consiglieri Minniti, Holzmann e Urzì in alternativa a quello ritirato: "Dopo l'articolo 26 viene inserito il seguente articolo: Articolo 26/bis.
1. All'articolo 103, comma 1 della legge provinciale 17 dicembre 1998, n. 13, dopo le
parole 'previsti dalla presente legge' si aggiunge 'fermo restando quanto previsto dall'articolo 45, comma 1, lettera a)'."
"Nach Artikel 26 wird folgender Artikel eingefügt: Artikel 26/bis.
1. In Artikel 103 Absatz 1 des Landesgesetzes vom 17. Dezember 1998, Nr. 13, werden nach den Wörtern 'die in diesem Gesetz vorgesehen sind' die Wörter ', unbeschadet
der Bestimmung laut Artikel 45 Absatz 1 Buchstabe a)' eingefügt."
La parola al consigliere Minniti per l'illustrazione.
MINNITI (AN): Chiedo venia per la formulazione errata del precedente
emendamento. Questo emendamento tende a ripristinare una situazione che riteniamo
di necessario equilibrio per coloro che accedono alle case albergo. Abbiamo fatto diverse espressioni polemiche in queste sessioni in cui abbiamo discusso la normativa
della casa, proprio laddove si indicava che ai residenti nel villaggio Bolzano-sud, ex
Sader, ex deposito carburante di Merano si dava la possibilità di accedere a case albergo ma anche ad alloggi Ipes pur in presenza di un solo giorno di residenza sul territorio altoatesino, diversamente da quanto viene previsto per i locali che aspirano ad
ottenere un alloggio Ipes o un'agevolazione, per i quali l'articolo 42 della legge in via
di variazione prevede un certo periodo di residenza sul territorio e anche il lavoro sul
territorio.
Vogliamo ripristinare una analoga situazione di parità e di equità, dicendo
che possono accedere alle case albergo tutti quei lavoratori che presentino i requisiti
previsti dall'articolo 45, comma 1, lettera a), ovvero abbiano sia la residenza sul territorio non da un giorno ma da cinque anni, sia per quanto riguarda il lavoro, in maniera che non ci siano persone che siano favorite in qualche maniera rispetto altre che
possono essere escluse.
CIGOLLA (Assessore alla Cultura italiana, edilizia abitativa - Il Centro): Non vorrei ripetermi, ma l'abbiamo già detto. Per quello che riguarda collina Pasquali, ex Sader di Bressanone, deposito carburanti di Merano si trattò di una assegnazione fuori graduatoria per pubblica necessità con evacuazione coatta, per cui la pubblica necessità che diventa obbligo di evacuare un certo posto non può seguire le regole generali.
Secondo argomento, periodo di cinque anni, cosiddetto periodo di prima
accoglienza delle persone che hanno il permesso di soggiorno e autorizzazione di avviamento al lavoro. Anche per queste abbiamo sempre detto che si tratta di un posto
letto, non di un'assegnazione di un posto Ipes. Pertanto, in virtù di questo fatto si parla
di deroga ai requisiti generali dell'articolo 45, ma solo perché posto letto.
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PRESIDENTE: Pongo in votazione l'emendamento: respinto con 2 voti
favorevoli, 1 astensione e i restanti voti contrari.
Art. 27
1. Dopo l’articolo 103 della legge provinciale 17 dicembre 1998, n. 13,
è inserito il seguente articolo:
“Art. 103-bis (Case albergo per lavoratori convenzionate) - 1. Per snellire la sistemazione abitativa di lavoratori, l’IPES è autorizzato a stipulare con enti pubblici e privati, che dispongono di immobili suscettibili
di essere utilizzati come case albergo per lavoratori, convenzioni per
una durata non inferiore a dieci e non superiore a 20 anni.
2. Le case albergo devono offrire ai lavoratori una sistemazione alloggiativa dignitosa a pagamento, prevalentemente organizzata in forma
di pensionato. Tali strutture devono fornire servizi collettivi in grado di
soddisfare le esigenze alloggiative ed alimentari dei lavoratori.
3. Nella convenzione, l’ente deve impegnarsi a mettere a disposizione
un determinato numero di posti letto, a garantire i servizi di cui all’articolo 114, e ad assegnarli rispettando i criteri di ammissione di cui all’articolo 103.
4. Nella convenzione di cui al comma 1 sono anche disciplinati i rapporti finanziari tra l’IPES e gli enti. L’importo annuale che l’IPES corrisponderà agli enti non potrà essere superiore al 30 per cento del canone provinciale, determinato ai sensi dell’articolo 7, e riferito alla superficie convenzionale della casa albergo. Il contributo dell’IPES è destinato a coprire le minori entrate dall’affitto dei posti letto che non
possono essere messe a carico degli inquilini della casa albergo in
applicazione dei criteri di cui all’articolo 103.
5. Il regolamento interno per le case albergo convenzionate deve essere concordato con l’IPES e conformarsi ai criteri contenuti nella deliberazione di cui all’articolo 103.
6. Gli importi che l’IPES corrisponderà agli enti sono ad esso rifusi dall’Amministrazione provinciale a carico della categoria di intervento di
cui all’articolo 2, comma 1, lettera K).”
---------Art. 27
1. Nach Artikel 103 des Landesgesetzes vom 17. Dezember 1998,
Nr. 13, ist folgender Artikel eingefügt:
“Art. 103-bis (Konventionierte Arbeiterwohnheime) - 1. Um die wohnungsmäßige Unterbringung von Arbeitern zu beschleunigen, ist das
Wohnbauinstitut ermächtigt, mit öffentlichen und privaten Körperschaften, die über Liegenschaften verfügen, die geeignet sind, als Arbeiterwohnheime verwendet zu werden, Vereinbarungen mit einer Dauer
von mindestens zehn und nicht mehr als 20 Jahren abzuschließen.
2. Die Wohnheime müssen den Arbeitern eine würdige und kostenpflichtige Beherbergung, vorwiegend in Form einer Gemeinschaftsunterkunft, zur Verfügung stellen. Die genannten Strukturen müssen Gemeinschaftsdienste anbieten, die den Wohn- und Verpflegungsbedürfnissen der Arbeiter gerecht werden.
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3. In der Konvention muß sich die Körperschaft verpflichten, eine bestimmte Anzahl von Unterkünften bereitzustellen, die in Artikel 114 genannten Dienste zu gewährleisten und bei der Aufnahme die in Artikel
103 genannten Kriterien zu beachten.
4. In der in Absatz 1 genannten Vereinbarung sind auch die finanziellen Beziehungen zwischen dem Wohnbauinstitut und den Körperschaften zu regeln. Der jährliche Betrag, den das Wohnbauinstitut an
die Körperschaften bezahlt, darf nicht höher sein als 30 Prozent des
Landesmietzinses, der gemäß Artikel 7 berechnet wird und auf die
Konventionalfläche des Arbeiterwohnheimes bezogen wird. Der Beitrag des Wohnbauinstitutes dient zur Abdeckung eventueller Mindereinnahmen aus der Vermietung der Unterkünfte, die in Anwendung
der von Artikel 103 genannten Kriterien nicht den Bewohnern des Arbeiterwohnheimes angelastet werden können.
5. Die interne Verordnung des konventionierten Arbeiterwohnheimes
muß mit dem Wohnbauinstitut vereinbart werden und die Kriterien beachten, die in dem in Artikel 103 genannten Beschluß enthalten sind.
6. Die Beträge, die das Wohnbauinstitut den Körperschaften zu bezahlen hat, werden diesem von der Landesverwaltung erstattet und
gehen zu Lasten der in Artikel 2 Absatz 1 Buchstabe K) genannten
Einsatzart.”
I due emendamenti, presentati dai consiglieri Minniti, Holzmann e Urzì, sono ritirati.
Leggo adesso l'emendamento, presentato dai consiglieri Seppi e Minniti: "Si
aggiunge il seguente comma 7:
7. I lavoratori provenienti dall'Italia e/o dalla comunità europea hanno diritto di precedenza, a pari condizioni, ne confronti dei lavoratori extracomunitari."
"Folgender Absatz 7 wird eingefügt:
7. Bei gleichen Voraussetzungen haben die Arbeiter aus Italien und/oder aus den
Staaten der Europäischen Gemeinschaft gegenüber Arbeitern aus Nicht-EU-Staaten
den Vorrang."
La parola al consigliere Seppi per l'illustrazione.
SEPPI (Unitalia – Movimento Sociale F.T.): Il comma 7 riporta un concetto che ritengo fondamentale, non sicuramente in una lettura come qualcuno ieri ha
voluto dare, cercando di fornire lezioni di coerenza a chi coerenza in questo senso ha
sempre dimostrato, cercando di dare ai cittadini non dell'Alto Adige, non italiani, ma
anche cittadini italiani, anche cittadini dell'Alto Adige e di conseguenza anche a tutti i
cittadini della Comunità europea quella parità di diritti all'interno delle istituzioni locali che li pongano nelle condizioni di ottenere un diritto di precedenza a parità di condizioni nei confronti di lavoratori o di richiedenti provenienti da stati extracomunitari.
Questo non perché ritenga che chi proviene da stati extracomunitari per lavorare - altrimenti meglio che stia dove sta - non debba godere del diritto di una casa. Assolutamente no. Non ritengo che ci devono essere cittadini di serie A o B e di conseguenza
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prima vengono quelli e poi quelli degli extracomunitari. La mia coscienza di uomo mi
impone di pensare che tutti gli uomini siano uguali. Queste premesse le devo fare affinché qualcuno non cerchi di strumentalizzare determinati interventi, animato da un
buonismo a buon mercato e non sicuramente da uno spirito di giustizia sociale. Queste
premesse le devo fare perché chiarite queste, spiego quanto ho voluto esprimere con
questo comma.
L'Ipes e l'assessorato all'edilizia sociale ci danno dei dati in cui ancora centinaia e centinaia di residenti in Alto Adige chiedono una casa e hanno oltre 25 punti.
Vorrei ricordare che se a Bolzano si assegnano case oggi con 29 punti - siamo ai limiti
della fame - è altrettanto vero che in zone più fortunate dell'Alto Adige dove c'è meno
richiesta, con 17, 18, 19 punti si ottiene la casa. Abbiamo qualche migliaio di domande
inevase perché mancano appartamenti e la possibilità di costruire, cosa che in questi
ultimi tempi si sente dire dovrebbe essere risolta con le nuove zone di espansione. Però
ci vuole del tempo, quindi bisogna per forza trovare dei diritti di precedenza. Potrei io
porre mio figlio fuori dalla sua stanza del mio appartamento per ospitare il figlio di
qualcun altro? Nessuno di noi lo fa. Eventualmente se qualcuno ha una stanza in più, la
dà a qualcun altro, ma sicuramente non mette la sua famiglia sulla strada per ospitare
qualcun altro. Quest'ottica, che poi è la stessa ottica che ognuno di noi, se ha un minimo di senso logico, si deve imporre perché far politica non significa solo fare ciò che
è buono ma ciò che appare più giusto. Cittadini italiani, dal Brennero a Lampedusa,
devono avere la precedenza su chiunque altro. Ma questo non è possibile, perché normative europee ci impongono la considerazione paritetica su tutto il territorio della
comunità europea. Di conseguenza facciamo una differenziazione fra i cittadini della
comunità europea e i cittadini del resto del mondo, ma non perché consideriamo di
serie "B" i cittadini del resto del mondo, lo facciamo perché dobbiamo per forza dare
un principio di priorità nel momento in cui ciò che costruiamo non è sufficiente a soddisfare le domande di tutti. Se dovessimo andare a chiedere all'uomo della strasa se
ritiene giusto che a pari requisiti noi si dia l'appartamento all'extracomunitario o al residente della comunità europea, non ci sono dubbi su quale sarebbe la risposta. Una
politica illuminata deve cercare di creare delle priorità nel momento in cui non c'è la
possibilità di un soddisfacimento totale. E' chiaro che vorremmo una società nella
quale chiunque avesse bisogno di una casa l'avesse, allora nessuno verrebbe a creare
delle differenziazioni e nessuno verrebbe a richiedere delle priorità che di fatto stiamo
chiedendo. Ma fino a quando rimane questa situazione, dobbiamo creare una priorità.
Ritengo che lavoratori extracomunitari debbano anche trovare l'ospitalità presso quei
datori di lavoro che forniscono il lavoro.
Ricordo qualche settimana fa quando l'assessore Gnecchi ebbe a impazzire
per accontentare le richieste di albergatori che non ottenevano sufficienti garanzie sul
numero di extracomunitari che dovevano venire a lavorare qua. Ma se davvero c'è questo bisogno di extracomunitari negli alberghi, come hanno fatto gli alberghi fino a 5
anni fa quando gli extracomunitari non c'erano? Non possiamo cercare di pensare che
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forse a qualche albergatore l'assunzione di extracomunitari è condizionata dal fatto che
li può trattare peggio che non fossero lavoratori del posto che sanno benissimo quali
sono i loro diritti e che giustamente chiedono quello che è giusto? Assessore Gnecchi,
siamo sicuri che la gran parte degli extracomunitari richiesti per l'agricoltura e il turismo non sia sfruttata in maniera indebita dalle aziende locali? Se questo problema esiste, cerchiamo di fare in modo che chi chiede il lavoratore che viene da fuori, sia nelle
condizioni di dargli da vivere e una vita dignitosa all'interno della sua struttura. Non
possiamo riempire le nostre case popolari di extracomunitari che vengono per essere
sfruttati e lasciare fuori la nostra gente che da anni aspira ad avere una casa. A Bolzano
ci vogliono 29 punti, lo avete detto voi, lo leggo sul giornale, e 29 punti significa
essere nella miseria più nera. Lasciamo la nostra gente nella miseria, lasciamo che la
gente viva in quattro in una stanza e un bagno, perché non ha ancora 29 punti per ottenere una casa popolare e diamo case ad extracomunitari che dovrebbero ottenerla da
quei datori di lavoro che chiedono all'assessore al lavoro di ottenere extracomunitari
per lavorare? Questo concetto, in piena sintonia con l'assessorato al lavoro, deve essere
affrontato. Ci sono due problemi di fondo: non possiamo dare case ad extracomunitari
fino a quando siamo senza noi, e contemporaneamente non possiamo pensare che gli
extracomunitari vengano qui per essere sfruttati in maniera indebita da parte di datori
di lavoro poco consoni.
PÖDER (UFS): Frau Präsidentin! Ich verstehe schon, daß Kollege Seppi
diesen Abänderungsantrag vorbringt, aber er widerspricht nicht nur der Praxis, sondern
auch der geltenden Gesetzgebung. Es muß eine Bevorzugung der einheimischen Bevölkerung geben. Das ist ganz klar. Kollege Seppi weiß, daß aufgrund des historischen, aber auch gegebenen Kontextes eine andere Form gar nicht möglich wäre. Das
würde der Verfassung insgesamt widersprechen, und zwar in jenen Teilen der Verfassung eines Staates widersprechen, die dahingehend abzielt, auch die Minderheiten in
einem Land bzw. die kleinen Volksgruppen in diesem Land zu schützen.
Ihr Vorschlag, Kollege Seppi, wäre also in diesen Punkten verfassungswidrig. Ihr Vorschlag würde den Minderheitenschutz untergraben, ja wenn nicht sogar
gänzlich in Frage stellen. Ihr Vorschlag ist also nicht nur statutenwidrig, gegen das
Autonomiestatut gerichtet, welches Sie offensichtlich nicht als ordentliches Gesetz
ansehen, sondern nur so als dahingeschriebenen Text, den wir Südtiroler wollten und
sonst eigentlich niemand. Sie haben keinerlei Respekt vor den Institutionen Ihres
Staates, Kollege Seppi, obwohl es Ihr Parlament war, welches das Autonomiestatut
beschlossen und genehmigt hat. Sie sollten mehr Respekt vor den Institutionen Ihres
Staates haben! Wenn Sie hergehen und eine Gesetzgebung Ihres Staates, Ihres Parlamentes als Nebensächlichkeit oder nur als auf dem Papier existent, aber für Sie als
nicht besonders relevant definieren, dann muß ich Ihnen ganz offen gestehen, daß Sie
wenig Respekt vor Ihrem Staat und vor den Institutionen Ihres Staates haben.
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Hier geht es sicherlich darum, daß eine Bevorzugung der einheimischen
Bevölkerung stattfindet. Wir wissen ja, daß es bereits durch die Durchführungsverordnung relativiert worden ist. Ebenso wissen wir, daß es hier schon eine Reihe von Ausnahmeregelungen gibt. Aber insgesamt, wenn wir eine Grundsatzdiskussion führen,
muß es die Bevorzugung geben. Insgesamt, Kollege Seppi, müssen auch Sie eingestehen, daß es nicht nur Vorteile für die deutschsprachige Bevölkerung bringt, sondern
auch für die Angehörigen Ihrer Sprachgruppe. Das sollten Sie endlich einmal verstehen. Die Gesetzgebung im Wohnbaubereich, aber auch in allen Bereichen, die Proporz, Sprachgruppenregelungen und dergleichen mehr beinhalten, kommen auch Ihrer
Sprachgruppe zugute. Warum tun Sie denn immer so, als würden Sie nicht auch davon
profitieren? Denken wir nur an den Proporz und die Bevorzugung der Einheimischen,
die bei der Stellenbesetzung im öffentlichen Dienst existiert! Reden wir davon, welch
enorme Vorteile Ihre Sprachgruppe daraus zieht! Das sind heute wesentlich mehr
Vorteile als die der deutschen und ladinischen Sprachgruppe. Sie sollten hier einmal
Gewissenerforschung betreiben und nicht so tun, als würde das Ihre Sprachgruppe
benachteiligen. Sie ist nicht benachteiligt. Dieser Antrag ist für mich auch relativ unverständlich, weil er widersprüchlich ist. Das muß ich Ihnen ganz offen gestehen. Sie
haben offensichtlich nicht mehr im Kopf, was Sie selber schreiben wollten. "Bei gleichen Voraussetzungen haben die Arbeiter aus Italien und/oder aus den Staaten der
Europäischen Gemeinschaft gegenüber Arbeitern aus Nicht-EU-Staaten den Vorrang."
Was soll das? Warum versuchen Sie mit einem kleinen Randpassus in irgendeinem
Gesetz - es ist zwar das Wohnbaugesetz - die italienische Verfassung - die Verfassung
Ihres Staates, wohlgemerkt! - und das Autonomiestatut in Frage zu stellen? Warum
wollen Sie nicht anerkennen, daß Gesetze existieren und man diese nicht nach Belieben mit irgendeinem Landesgesetz abändern kann? Ich will gar nicht davon sprechen,
daß der Minderheitenschutz auch in den Maastricht-Verträgen verankert ist. Die Südtirol-Autonomie ist international verankert und hat somit internationalen Rang und internationalen Charakter. Sie sollten sich einmal darüber im Klaren werden, daß diese
ewigen Grabenkämpfe, die Sie durchzuführen versuchen, früher oder später nicht auf
unserem Rücken, sondern auf dem Rücken Ihrer eigenen Sprachgruppe ausgetragen
werden. Sie würden damit Ihre eigene Sprachgruppe und folglich auch Ihre Wählerinnen und Wähler benachteiligen. Damit würden Sie eine Bevorzugung, die auch für
Ihre Wählerinnen und Wähler gilt, abschaffen bzw. in Frage stellen, und zwar gegenüber Personen, Familien usw., die in diesem Land nicht schon seit längerem ansässig
sind und die Bevorzugung nicht genießen. Ich möchte es einmal ganz trocken sagen.
Sie wurden ja von Bürgerinnen und Bürgern gewählt - dies nehme ich jedenfalls an -,
die in diesem Land ansässig sind. Sie wurden ja von Leuten gewählt, die hier leben,
arbeiten und Steuern bezahlen und sich hier vielleicht sogar zu Hause fühlen. Ich
glaube, Kollege Seppi, daß es gerade deshalb nicht Ihrem Wählerauftrag entspricht,
wenn Sie zum Beispiel die Bevorzugung Ihrer eigenen Wählerinnen und Wähler zugunsten einer kalabresischen Familie abschaffen wollen. Ich weiß nicht, wes Geistes
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Kind Sie sind, Herr Kollege Seppi! Ich weiß nicht, warum Sie in diesem Bereich Politik betreiben wollen, wo es ja sinnlos ist. Ich denke, es ist reiner Aktionismus. Ich
glaube sogar, daß Sie in Wirklichkeit gar keine Wohnbaupolitik betreiben wollen und
es Ihnen überhaupt nicht darum geht, irgendeine soziale Frage in die Wohnbaupolitik
zu bringen, sondern nur um ethnische Grabenkämpfe. Sie wollen die Schützengräben
weiterhin aufrechterhalten oder wiedererrichten, die in diesen Bereichen schon abgebaut wurden. Sie sollten hier wirklich einmal darüber nachdenken, ob Sie das friedliche Zusammenleben damit nicht stören bzw. sogar zerstören. Ich glaube ganz einfach,
Kollege Seppi, daß Sie hier einen völlig falschen Weg gehen. Mir ist es Wurst, wenn
Sie dafür sorgen wollen, daß Ihre Wählerinnen und Wähler benachteiligt werden. Ich
persönlich werde immer danach trachten, daß die Bürgerinnen und Bürger dieses Landes Vorteile aus der Politik und der Gesetzgebung dieses Landtages ziehen. Was Sie
hier vorschlagen, würde die Bürgerinnen und Bürger dieses Landes benachteiligen.
Das ist nicht Ihre Aufgabe. Es wäre sowohl politisch als auch juridisch sträflich, wenn
der Südtiroler Landtag etwas beschließen würde, was die Südtirolerinnen und Südtiroler, die Bevölkerung, gleich welcher Sprache, dieses Landes benachteiligen würde.
Wenn wir das tun würden, dann muß ich ganz offen gestehen, daß es keine Landtagssitzungen mehr braucht. Dann übernehmen wir ganz einfach eine Gesetzgebung von
irgend jemandem von außerhalb, der sagt: "Wir müssen alles daran setzen, daß die
Bevölkerung dieses Landes bestraft wird." Was Sie hier vorschlagen, wäre nicht nur
eine Bestrafung der deutschsprachigen oder ladinischsprachigen Bevölkerung, sondern
auch der Italiener und aller Anderssprachigen in diesem Land. Sie sollten sich einmal
überlegen, welche Vorschläge Sie vorbringen und warum Sie dies tun. Ich glaube, daß
man als gewählter Abgeordneter dieses Landtages, der von den Steuergeldern der Bürger dieses Landes bezahlt wird, keine Vorschläge machen darf, die den Bürgern dieses
Landes großen Schaden zufügen würden. Sie sollten sich überlegen, ob Sie wirklich
noch Abgeordneter in diesem Landtag sein wollen!
PRESIDENTE: Consigliere Seppi, lasci parlare il Suo collega! La prego, se
poi vuole chiedere la parola per fatto personale, lo può chiedere. Intanto permetta al
Suo collega di finire il Suo discorso!
PÖDER (UFS): Meine Bewertungen sind rein politischer Natur. Wenn Kollege Seppi hier die Präsidentin auffordert, daß Sie mich sozusagen behindern sollte,
etwas zu sagen, was ich sagen will, dann entspricht das genau jenem Geist, dem Sie
politisch nachhängen. Diese Zeit hat es in Südtirol, in Italien und in Europa gegeben,
in der Aussagen verhindert wurden und Verbote bestanden, das zu sagen, was sich die
Leute denken. Das ist Ihre politische Ideologie! Meiner politischen Ideologie entspricht das nicht. Ich habe Sie bewußt persönlich in keinster Weise angegriffen. Ich
habe nur eine politische Wertung dessen abgegeben, was Sie hier vorschlagen. Wir
merken, daß der Geist, aus dem diese Vorschläge entspringen, natürlich ein Geist ist,
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der eigentlich seit 50, 60 Jahren begraben sein sollte. Aber er lebt offensichtlich immer
noch. Zum Glück - muß ich sagen - ist der Geist nur auf diesen Stuhl dort hinten beschränkt und beseelt nicht die anderen Köpfe dieses Landtages. Ich glaube, daß diese
Aussagen nur auf diese einzige Person ... Ich weiß schon, daß meine Redezeit fertig
ist, aber nur deshalb, weil Sie alles daransetzen, mich zu unterbrechen. Das entspricht
eben Ihrer Ideologie, Kollege Seppi, daß man Leute am Reden hindern will, die etwas
sagen, was Ihnen nicht gefällt. Hören Sie zu und reagieren Sie dann darauf! Wie
gesagt, wir werden gegen diesen Abänderungsantrag stimmen, weil er den Bürgerinnen und Bürgern dieses Landes Schaden zufügen würde!
PRESIDENTE: Consigliere Seppi, Lei ha chiesto la parola per fatto personale, però mi deve spiegare chi può impedire ad un suo collega di esprimere le sue posizioni. Il consigliere Pöder ha espresso delle considerazioni che riguardano l'emendamento e ha espresso la sua opinione, o Lei sta dicendo che qui non si possono esprimere opinioni diverse dalle sue perché non mi sembra che ogni opinione differente che
venga argomentata debba essere considerata un'offesa personale.
Se non è davvero un fatto personale, difenderò il diritto del consigliere Pöder
di esprimere la sua opinione. Ha la parola e provi a dire di che cosa è stato accusato
personalmente.
SEPPI (Unitalia – Movimento Sociale F.T.): Il consigliere Pöder non ha
fatto delle considerazioni relative all'emendamento, ha posto in dubbio la mia posizione istituzionale davanti ai miei elettori. Questa è un'offesa gravissima, e siccome lui
è persona corretta che sa quello che dice, ha posto addirittura in discussione che la mia
posizione istituzionale in rappresentanza dei miei elettori dall'emendamento presentato. Offesa istituzionale più grave di questo tipo non può esserci. Ne tragga Lei le
conseguenze. Io ritengo di essere gravemente offeso anche dal fatto che se Lei non è in
grado di ascoltare, Pöder non è in grado di leggere, perché non è assolutamente scritto
nell'emendamento, quindi ha dato una lettura che non corrisponde minimamente al suo
intervento. O stava pesando a qualcosa d'altro o le sue offese sono a titolo gratuito.
Quell'emendamento non tentava assolutamente di minare le posizioni acquisite in questa terra, stava solamente ponendo un freno ai diritti dei cittadini della comunità europea rispetto ai cittadini extracomunitari. Di conseguenza sono contento che il collega
Pöder vada in valle Aurina e in val Venosta a spiegare ai suoi elettori che preferisce
che le case popolari vengano date ai marocchini e tunisini invece che alla gente del
posto, italiana, tedesca o ladina o comunque proveniente dalla comunità europea.
Penso che il collega Pöder oltre a non saper leggere non sa neanche scrivere, come Lei,
Presidente, non sa ascoltare. Le ragioni per chiedere la parola per fatto personale ci
sono tutte …
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PRESIDENTE: Le tolgo la parola consigliere Seppi, e le leggo l'articolo 67
che regola il fatto personale: "Qualora un consigliere subisca un attacco personale –
questa era un'opinione politica – o gli vengano attribuite opinioni che egli reputa non
sue, può avanzare direttamente richiesta motivata di prendere posizione per fatto personale, con priorità rispetto ad eventuali richieste di intervento." Lei l'ha avuta e ha
potuto parlare di questo.
Ha chiesto la parola il consigliere Urzì sull'ordine dei lavori, ne ha facoltà.
URZÍ (AN): Solo per una richiesta di chiarimento, perché si ripetono questi
episodi in aula. Già ieri avevamo avuto occasione di sottolineare una Sua condotta dei
lavori dell'aula sicuramente casuale, laddove Lei, signora Presidente, aveva creato problemi rispetto ad una mia richiesta di intervento per fatto personale. Credo che l'interpretazione che Lei dà di questo passaggio del regolamento sia assolutamente di parte,
per non dire partigiana. Mi permetterà di svolgere questa mia valutazione, a meno che
anche Lei non intenda prendere la parola per fatto personale. Credo che comunque ne
avrebbe diritto in questo caso, anche se non Le occorre ricorrere a questo strumento
avendo altre possibilità per intervenire nel corso del dibattito.
Il mio intervento è dettato dalla volontà di richiedere un atteggiamento da
parte Sua sicuramente rispettoso di quelli che sono i principi fissati dal regolamento,
che prevedono esplicitamente che laddove un consigliere – non voglio entrare nel merito delle considerazioni che non mi riguardano e non voglio commentare – si senta
tirato in causa per affermazioni che ritiene lesive per la propria posizione politica, che
è quindi personale rispetto agli eventi che lo circondano, abbia la possibilità di
intervenire e svolgere delle proprie considerazioni correttive rispetto a quelle svolte da
altri colleghi. Questo principio è stato sempre applicato. Mi stupisce il fatto che da
quando c'è la Sua presidenza questi principi vengano messi in discussione in maniera
così pesante. Devo dire che rimpiango fortemente il presidente Thaler, perché lui
normalmente concedeva la parola ai consiglieri perché potessero avere l'occasione di
illustrare la propria posizione. Questo accade normalmente in Consiglio regionale dove
la condizione dei lavori è svolta in maniera egregia e rispettosa dei diritti dei singoli
consiglieri. Credo poi che quando si tratta di posizioni dei consiglieri di minoranza,
Lei dovrebbe avere un'attenzione particolare ma comprendo perfettamente che le
condizioni in cui svolge il Suo mandato la invitano ad avere una atteggiamento diverso
rispetto a quello che forse avremmo il piacere di dover attenderci.
PRESIDENTE: Consigliere Urzì, io intendo far rispettare il regolamento, il
quale non prevede che se ci sono opinioni politiche diverse questo sia considerato
un'offesa personale. Questo vale per tutti i consiglieri, di maggioranza e minoranza,
perché tutti siamo stati eletti e il nostro regolamento non fa differenze e non ammette
che qualcuno decida per gli altri.
La parola al consigliere Pöder, sull'ordine dei lavori.
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PÖDER (UFS): Ich werde natürlich in keinster Weise auf die Diskussion
eingehen. Ich habe alles gesagt. Ich möchte Sie bitten, Frau Präsidentin - ich weiß, daß
Sie in diesem Fall eine korrekte Amtsführung zeigen -, vielleicht doch einmal mit den
Fraktionssprechern zu klären, wie die Regelung hinsichtlich der persönlichen Angelegenheiten ausgelegt wird. Von manchen wird diese doch etwas weit ausgelegt. Ich mache ein Beispiel. Wenn Kollege Pürgstaller einen Vorschlag bringt und darin einige
Zahlen enthalten sind, die meiner Meinung nach nicht richtig sind bzw. wenn ich sage,
daß dieser Vorschlag nicht gut ist, dann betrachte ich das nicht als persönlichen Angriff gegen den Kollegen Pürgstaller, sondern als unterschiedliche Wertung. Umgekehrt: Wenn ich einen Vorschlag bringe und er sagt, daß dieser Vorschlag nicht gut
bzw. Unsinn ist, dann handelt es sich immer noch um eine politische Wertung. Wenn
er mich allerdings mit irgendwelchen Schimpfworten betiteln würde, dann wäre dies
ein persönlicher Angriff. Ich sehe es einfach so. Ich glaube nicht, daß man eine Debatte derart ad absurdum führen sollte, um die vorgesehene Redezeit auf Wortmeldungen zur Geschäftsordnung bzw. in persönlicher Angelegenheit auszudehnen. Man
sollte hier schon in einem gewissen Rahmen bleiben. Ich glaube auch, daß sich die
Opposition nichts Gutes tun würde, wenn Sie hier beinahe einen - ich will nicht sagen
- Mißbrauch bzw. einen eigenartigen Gebrauch der Regelung zur Wortmeldung in persönlicher Angelegenheit oder zu Geschäftsordnungsmeldungen anwendet. Wir versuchen uns in diesem Fall stets korrekt zu verhalten. Wenn ich persönlich angegriffen
werde oder etwas als persönlichen Angriff empfinde, dann werde ich mich zu Wort
melden.
Ich muß in diesem Zusammenhang noch etwas sagen. Wir sind hier nicht im
Kindergarten. Wir müssen uns nicht gegenseitig streicheln. Wir sind alle nicht miteinander verheiratet, um es einmal so zu definieren. Also, man muß schon auch vertragen,
daß es ab und zu einmal ein bißchen eine harte Konfrontation gibt. Wenn jemand eine
Sache politisch lebt, dann muß man ihm auch zugestehen, daß er ab und zu ein wenig
weitergeht. Ich fühle mich durch manche Äußerungen, die von Kollegen Seppi soeben
gemacht wurden, überhaupt nicht persönlich angegriffen. Es ist nun mal seine Art, so
zu reden. Wenn es meine Art ist, in einer gewissen Art und Weise zu reden, dann tue
ich dies. Dann will ich auch nicht, daß mir jedes Wort im Mund umgedreht wird. Auf
jeden Fall würde ich eine Auslegung dieser Regelungen im Rahmen der Fraktionssprechersitzung begrüßen, damit es klar wird, wie und wann man die verschiedenen
Wortmeldungen in Anspruch nehmen kann.
PRESIDENTE: Collega Pöder, condivido molte delle Sue affermazioni,
comunque accetto volentieri che nella prossima seduta dei capigruppo mettiamo all'ordine del giorno questo argomento, a parte che l'articolo 67 prevede già al comma 2 chi
interpreta.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Minniti, ne ha facoltà.
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MINNITI (AN): Non ho capito l'invito "a nozze" praticamente del collega
Pöder alla Presidente, che non aspettava altro che di cambiare il regolamento, adesso
ha un motivo in più per farlo!
Venendo all'emendamento del collega Seppi, non sono riuscito a comprendere i motivi per cui il collega Pöder si sia riscaldato nelle sue espressioni. Non riesco
a comprendere dove sia "lo scandalo" di questo emendamento che ho voluto firmare
non solo per dargli la possibilità di una firma tecnica ma anche perché ritengo che in
un periodo storico particolare in cui si è creata nella società una struttura anche europea, non si debba andare in direzione di accogliere certe istanze e certe necessità sulla
comunità europea che è formata da cittadini che vivono all'interno dell'Europa stessa.
Quando si chiede che le case albergo presenti sul territorio provinciale debbano essere
assegnate a lavoratori, non si indica se stranieri o meno, e quando accertiamo che queste case albergo vengono assegnate quasi esclusivamente a lavoratori extracomunitari,
credo che sia un diritto di autodifesa "pretendere" che i posti letto possano essere assegnati, primo prioritariamente a persone che fanno parte dello stato italiano, quindi anche della provincia di Bolzano, ma non voglio far polemica su questo, secondo, a
cittadini europei e, terzo, eventualmente a cittadini extracomunitari. Questo perché la
casa albergo di cui abbiamo contestato l'assegnazione che prevede solo un giorno di
residenza per poter ottenere il posto letto, diversamente dai cinque anni previsti
dall'articolo 45 per ogni altro cittadini altoatesino, perché può anche succedere che il
ragazzo di Vipiteno debba andare a lavorare a Salorno quotidianamente. Perché non
considerare come motivo di preferenza il fatto che questo ragazzo possa ottenere
l'alloggio o il posto letto in qualità di lavoratore altoatesino? Perché prioritariamente
bisognerebbe considerare che siano i lavoratori stranieri o extracomunitari a dover
accedere a queste case albergo? Il collega Seppi ha ritenuto nel suo emendamento, e io
personalmente lo condivido, che proprio con la nuova cultura della comunità europea,
per la rinascita della comunità nazionale, per la difesa anche del cittadino altoatesino,
si debba poter avere una preferenza per accedere a questi posti letto. Pensate a quante
imprese edili oggi operano in Alto Adige con personale proveniente da altra parte dello
Stato. Pensate alle difficoltà che esistono, dopo che questi contribuiscono ad arricchire
l'autonomia locale, per trovare una sistemazione idonea per il loro personale.
L'emendamento Seppi in questo senso deve essere sostenuto.
KURY (GAF-GVA): Nur zwei Worte, um zu sagen, daß ich mich strikt gegen diesen Abänderungsantrag des Kollegen Seppi ausspreche! Ich möchte hier in diesem Zusammenhang noch einmal auf die Wichtigkeit der Arbeiterwohnheime hinwiesen. Wir wissen ja, daß sie in der Öffentlichkeit mit großen Polemiken begleitet werden. Ich bedauere dies. Wir wissen auch, daß es eigentlich keine dauerhafte Unterkunft
ist, sondern nur eine Übergangslösung, die absolut notwendig ist, um den Arbeitskräften in unserem Lande, die nebenbei auch Menschen sind - darauf möchte ich
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auch hinweisen -, diese Möglichkeit zu bieten. Langfristig ist es meiner Meinung nach
notwendig - hier wende ich mich an den zuständigen Landesrat -, von den Arbeiterwohnheimen wegzukommen und die Arbeiter in Wohnungen unterzubringen, und
zwar dezentral auf dem gesamten Territorium und dezentral auch in jenen Städten, wo
sie am häufigsten vorkommen. Ich beziehe mich jetzt natürlich auf Bozen und Meran.
So können sie tatsächlich in das soziale Geflecht der Umgebung integriert werden. Das
wäre mein Wunsch. Trotzdem möchte ich noch einmal darauf bestehen, daß diese
Übergangslösung notwendig ist, auch für jene prekären Fälle, wenn Viertel geräumt
werden müssen. Ich denke beispielsweise an den Pasquali-Hügel usw. Ich würde mir
wünschen, daß man schon weiter wäre, obwohl ich die Arbeit, die momentan gemacht
wird, sehr schätze. Auch jene Artikel, die in dieses Gesetz Eingang gefunden haben namentlich Artikel 1 - finde ich sehr gut und als einen richtigen Schritt.
Dem Kollegen Seppi möchte ich noch sagen, daß er wirklich jeden Augenblick eine andere Perspektive anwendet. Gestern hat er hier mit Vehemenz vertreten,
daß beim Wohngeld keine Sprachgruppenzugehörigkeitserklärung abgegeben werden
soll. Ich war seiner Meinung, weil es ein primäres Recht aller Menschen, die hier ansässig sind, ist, eine Unterkunft zu erhalten. Dieses Recht kann nicht eingeschränkt
werden bzw. nicht an eine Sprachgruppe geknüpft werden. Diesbezüglich bin ich mit
Kollegen Seppi gestern einer Meinung gewesen. Ich kann nicht verstehen, wie er dann
heute wieder eine Unterscheidung zwischen Menschen, die eine Unterkunft bekommen sollen, und jenen, die keine bekommen sollen, macht. Der Widerspruch, den
Kollege Seppi an den Tag legt, ist eigentlich allen bewußt.
Ein Drittes wollte ich hier noch anbringen, Herr Landesrat! Bei einer Tagung, die kürzlich stattgefunden hat und von der Gewerkschaft GGL zum gesamten
Thema "Einwanderer" organisiert wurde - auch Landesrätin Gnecchi war anwesend wurde vor allem von den Frauen der Einwanderer auf das Problem hingewiesen, daß
für sie keine Unterkunftsmöglichkeit besteht. Die Arbeiterwohnheime werden zum
Großteil von Männern bewohnt. Eine Struktur, die auch für Frauen geschaffen ist,
sollte eine bestimmte Intimsphäre wahren können. Wir wissen ja, daß diese Arbeiterwohnheime so konzipiert sind, daß die Menschen gemeinsam in Zimmern untergebracht werden müssen. Abgesehen von den Schwierigkeiten, die sich aufgrund der
religiösen Zugehörigkeit entwickeln, ist es noch ein zusätzliches Problem, wenn Frauen hier ganz einfach mit drinnen leben müssen und aufgrund ihrer Minderheitenposition nicht den nötigen Respekt und bestimmte Rechte einfordern können. Deshalb
möchte ich den Wunsch beim Landesrat deponieren, in allernächster Zukunft auch
darauf zu achten, daß die Frauen der Einwanderer, die sicherlich die sozial schwächste
Kategorie sind, berücksichtigt werden. Unter den Einwanderern sind es immer noch
die Frauen, die am meisten darunter leiden, daß sie aus ihrer Heimat in ein neues Land
verpflanzt werden und in diesem neuen Land niemanden haben, der sie richtig schützt.
Für diese Frauen sollte eine Struktur geschaffen werden, in der sie tatsächlich auch ein
bißchen Intimsphäre haben und sich sicher fühlen. Das - denke ich - ist ein legitimer
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Anspruch bzw. legitimer Wunsch, der bei dieser Tagung geäußert wurde. Darauf sollte
man in Zukunft achten.
CIGOLLA (Assessore alla Cultura italiana, edilizia abitativa - Il Centro): Questo articolo è stato fatto soprattutto per case albergo che vengono assegnate
solo per posti letto. L'Ipes è solo l'interlocutore per quanto riguarda la convenzione.
Il Parlamento ha parificato i cittadini extracomunitari e comunitari ai nostri
concittadini italiani, quindi tutto quello che viene preso in considerazione da parte dell'ente pubblico non può derogare da questa parità. Non possiamo introdurre delle regole che siano contrapposte ad una legge del Parlamento.
VORSITZ DES VIZEPRÄSIDENTEN:
CARLO WILLEIT
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE:
PRÄSIDENT: Wir stimmen über den Abänderungsantrag ab.
KLOTZ (UFS): Ich beantrage die Feststellung der Beschlußfähigkeit, Herr
Präsident!
PRÄSIDENT: In Ordnung! Ich ersuche einen der Präsidialsekretäre zu zählen: mit 2 Ja-Stimmen und 16 Nein-Stimmen abgelehnt.
Wer wünscht das Wort zu Artikel 27? Abgeordneter Seppi, bitte.
SEPPI (Unitalia – Movimento Sociale F.T.): Assessore, prendo atto di una
cosa che era già di mia conoscenza. Come Lei sa, quando sono all'oscuro ammetto la
mia ignoranza, cosa che dovrebbe fare anche qualcun altro, ma quando sono a conoscenza della cosa mi fa piacere che venga ribadito. Lei ha appena detto che lo Stato
italiano riconosce ai cittadini extracomunitari gli stessi diritti di tutti i cittadini della
comunità europea. E' solo l'Alto Adige che non riconosce questi diritti. Quindi mi
sembra difficile capire come un membro di questa Giunta che fa ancora differenze fra
cittadini dell'Alto Adige e cittadini della comunità europea, mi riferisco all'applicazione della proporzionale, alla necessità dei due anni di residenza quale titolo preferenziale per avere un posto di lavoro, al censimento etnico, a tutte quelle agevolazioni,
comprese quelle di questa legge che dà dei punteggi in più proporzionalmente agli anni
di residenza sul territorio per i cittadini dell'Alto Adige rispetto agli altri cittadini del
mondo, considerato quello che ha appena annunciato della legge nazionale che prevede parità di diritti per tutti i cittadini del mondo, preso atto di questo, bisognerebbe
che Lei prendesse atto, assieme ai Suoi colleghi di Giunta, che gli unici ad essere fuori
dalle regole del mondo siamo noi in Alto Adige perché concediamo dei punteggi in più
ai residenti, perché concediamo delle differenziazioni in base al gruppo etnico. Di fatto
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Lei ieri, facendo riferimento all'art. 15 dello statuto di autonomia, chiede che la dichiarazione linguistica sia obbligatoria alla presentazione della domanda per avere il contributo per l'affitto, quindi applica anche in quella situazione una norma dello statuto di
autonomia che di fatto pone delle divisioni non fra cittadini dell'Alto Adige ed extracomunitari, ma addirittura fra cittadini dell'Alto Adige stessi. Bisogna che ci si metta
d'accordo. L'unica ragione che ha il collega Pöder è quando dice che determinate provocazioni possono arrivare in qualsiasi disegno di legge arrivasse in quest'aula. Bisogna porsi nelle condizioni di capire quale distonia di sentimenti istituzionali si sta vivendo in quest'aula e in Alto Adige. La collega Kury giustamente sottolinea che non
esistono differenze fra gli uomini. Peró lei stessa ha detto ieri che quando la stessa dichiarazione di appartenenza ha delle ragioni particolari per esistere, questa dichiarazione deve essere data. La collega Kury dice che non capisce perché questa richiesta
debba essere data in caso di richiesta contributo per l'affitto, però ammette pure che nel
caso questa dichiarazione abbia degli interessi superiori deve essere data. Quali interessi superiori, assessore Cigolla, assessore Gnecchi, collega Kury possono esistere,
nel momento in cui ha appena detto che lo Stato ha parificato i cittadini extracomunitari ai cittadini italiani, e io sono d'accordo? Quali ragioni superiori possono esistere
per pretendere ancora che ci siano divisioni in una stessa provincia d'Europa, non più
d'Italia? Non potete fare affermazioni ideologiche di questo tipo, dire quello che dice il
Parlamento nazionale in tema di parità di diritti fra tutti i cittadini del mondo e poi vivere in una situazione in cui i cittadini non vengono rispettati, e voi, parte integrante di
questo non rispetto, la accettate, la portate avanti questa divisione che nasce dalla dichiarazione di appartenenza etnico linguistica! E' con questo che dovete fare i conti.
Assessore Cigolla, Lei oggi ed è cascato in questo tranello, viene a citarci un
concetto dello Stato italiano secondo cui tutti i cittadini del mondo sono uguali. E Lei
stesso ieri cita lo statuto di autonomia, articolo 15, dove ci obbliga a fare una dichiarazione di appartenenza linguistica per avere un sussidio casa. Mettiamoci d'accordo,
perché vivete in una contraddizione di termini su una questione di parità di diritti a
livello nazionale che ci costringe a dire che o ci fate o ci state facendo. Sicuramente la
coerenza non è parte integrante del vostro modo di vedere le cose. O siamo uguali
come dice il Parlamento italiano, o siamo diversi come dice lo statuto di autonomia.
Lei stamattina ha fatto una affermazione secondo cui lo statuto di autonomia è fuori
legge rispetto alle leggi dello Stato italiano. Se metto insieme quanto ha detto ieri, che
lo statuto di autonomia ci impone la dichiarazione di appartenenza linguistica anche
per avere il sussidio casa e quindi per fare i conti su una determinata proporzionale
etnica e su una determinata distribuzione delle risorse in base ai gruppi etnici, oggi mi
dice, cambiando argomento ma rimanendo nell'ambito, perché gli argomenti si
toccano, si configurano, si incastrano, che la legge nazionale prevede parità di diritti, e
per fortuna che è così, non solo tra cittadini italiani all'interno della stessa provincia,
non solo tra cittadini europei all'interno della comunità europea, ma addirittura fra
cittadini italiani, europei ed extracomunitari. In pratica dice che quanto ha affermato
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ieri è la più grossa aberrazione istituzionale, di uno statuto d'autonomia che obbliga, in
un passaggio istituzionale come è questa legge sull'edilizia sociale, a prestare una
dichiarazione di appartenenza etnica per ottenere il sussidio casa. La Provincia deve
pormi nelle condizioni, se sono un obiettore etnico e ho deciso di non dichiararmi, di
non concedermi il sussidio casa? A questo deve rispondermi, assessore. Se sono
obiettore etnico, esiste una legge che obbliga alla dichiarazione di appartenenza, ma è
talmente assurda che non prevede nessun tipo di sanzione nel caso che uno non lo
faccia. Sarebbe come dire che non puoi parcheggiare la macchina, ma se la parcheggi
nessuno ti fa la multa. Di conseguenza è una legge che non esiste. Io che ho il diritto di
non dichiararmi, sono un lavoratore, mantengo una famiglia, vengo a chiedere il sussidio casa perché dal punto di vista economico ho diritto di averlo, e Lei mi dice di no
perché non ho fatto la dichiarazione di appartenenza. Lei si presta ad un gioco di questo tipo, dopo aver enunciato questa mattina davanti al mondo che la legge italiana
prevede che tutti i cittadini siano uguali in tutto il mondo, ma non lo sono in Alto
Adige perché uno che non volesse fare la dichiarazione etnica non ha diritto al sussidio
casa. Se fossi al Suo posto una cosa di questo tipo non la potrei accettare. Non posso
accettare che Lei costringa un cittadino a dichiararsi nel momento in cui vuole il sussidio casa perché non è in grado di mantenere la sua famiglia, e Lei mi viene a chiedere
a che gruppo etnico appartengo? Si vergogni, assessore, perché davanti a queste cose
dobbiamo prendere posizione tutti, in qualsiasi momento vengano sulla tavola, sia esso
il disegno di legge sull'edilizia sociale, sia esso il regolamento di attuazione, o qualsiasi documento istituzionale.
KURY (GAF-GVA): Noch einmal zwei Worte, weil ich glaube, daß das
Mißverständnis, Kollege Seppi, nun total ist! Ich möchte einerseits zwischen der
Volkszählung an und für sich und andererseits der Anwendung des Gesetzes zur Wahrung der "Privacy" unterscheiden. Das sind zwei unterschiedliche Bereiche, die getrennt werden müssen, wenn wir seriös diskutieren wollen. In bezug auf die Volkszählung, Kollege Seppi, teile ich Ihre Meinung absolut nicht. Wir als Grüne sind für
die Volkszählung. Es ist ein wesentliches Recht der Minderheiten, sich in regelmäßigen Abständen zu zählen, auf daß politische Maßnahmen zum Schutz dieser Minderheit getroffen werden können. Wir sollten uns dafür einsetzen, daß diese Zählung der
Minderheiten sowohl auf europäischer als auch auf gesamtstaatlicher Ebene funktioniert und ausgedehnt wird. Dies zum einen! Also, Ja zur Volkszählung!
Die zweite Frage ist: Wie muß diese Volkszählung durchgeführt werden, auf
daß sie einerseits die kollektiven Rechte wahrt, andererseits aber die Individualrechte
so wenig wie möglich einschränkt? Wir sind der Meinung, daß die Volkszählung völlig anonym stattfinden sollte, sodaß sie auch einen höchstmöglichen Wahrheitsgehalt
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hat. Wenn keine Rechte daran geknüpft werden, wird kein Mensch gezwungen bzw.
beeinflußt werden, sich einer anderen Sprachgruppe zugehörig zu erklären, als der, der
er sich zugehörig empfindet. Also, anonyme Volkszählung! Wenn wir das, was im
Statut vorgesehen ist - und es ist nun mal vorgesehen -, also den Proporz, einhalten
wollen, dann werden wir parallel zur anonymen Volkszählung ein Instrument vorsehen
müssen, damit dieser Proporz funktioniert. Wir können sehr gerne darüber diskutieren.
Herr Präsident, wir hatten ja im Landtag vereinbart, daß wir hier eine seriöse und
weitführende Diskussion darüber veranstalten, ob der Proporz heute seinen Aufgaben
nachkommt oder ob er uns eigentlich dauernd Schwierigkeiten macht. Ich glaube, daß
diese Schwierigkeiten gestern deutlich geworden sind, wenn wir beispielsweise das
Wohngeld an die Abgabe der Sprachgruppenzugehörigkeitserklärung knüpfen. Parallel
dazu wissen wir, daß dieses Wohngeld wahrscheinlich zu einem ganz großen
Prozentsatz weder den Deutschen, noch den Italienern, noch den Ladinern ausgezahlt
wird, sondern einer anderen Gruppe, da dies die sozial schwächste ist. Wir merken,
daß wir uns in einem absurden System verheddern. Wir halten an einem Prinzip fest:
die Einteilung der Menschen in drei Sprachgruppen. Aber gerade die sozialen
Fürsorgemaßnahmen betreffen ja zum Großteil eine andere Gruppe, die dann in ein
Schema gedrängt wird, in dem sie eigentlich nichts mehr zu suchen hat. Wir schützen
somit eigentlich auch die Rechte der anderen drei im Statut vorgesehenen
Sprachgruppen nicht mehr.
Jetzt ist Kollege Seppi nicht mehr anwesend. Ich wollte ihm noch erklären,
daß das Thema "Privacy" ein anderes ist. Wir haben ein Staatsgesetz aus dem Jahre
1996, das bestimmt, wann und unter welchen Voraussetzungen sensible Daten eingeholt werden dürfen. In diesem Staatsgesetz, erst kürzlich von der Datenschutzbehörde
bestätigt, steht auch drinnen, daß sie nur dann eingeholt werden dürfen, wenn ein höheres öffentliches Interesse auf dem Spiel steht. Dann stellt sich natürlich die Frauge,
ob ein höheres öffentliches Interesse auf dem Spiel steht, wenn wir das Wohngeld oder
das Stipendienwesen an die Sprachgruppenzugehörigkeitserklärung knüpfen. Ich sehe
dieses höhere Interesse nicht, und zwar in dem Augenblick, in dem man die Erfüllung
der Kriterien für Stipendien oder Wohngeld an die Erfüllung von sozialen Kriterien
koppelt, was ich aber sehr wohl als richtig empfinde. Alle Betroffenen, die eine
bestimmte Punktezahl erreichen und eine bestimmte soziale Bedürftigkeit nachweisen
können, kommen in den Genuß dieser Gelder. Insofern erscheint mir die Erklärung der
Sprachgruppenzugehörigkeit eigentlich als ein unnötiger Akt. Ich bin genauso wie die
Datenschutzbehörde der Meinung, daß man die Einholung dieser sensiblen Daten
einschränken sollte. Es handelt sich ja um sensible Daten, Frau Klotz, welche keine
Interpretation sind, sondern per Gesetz festgeschrieben und von der Datenschutzbehörde bestätigt werden. Wir können nicht einfach darüber hinwegsehen. Insofern sollten wir die Praxis in Südtirol dahingehend überprüfen, die Einholung dieser
sensiblen Daten auf jene Bereiche einzuschränken, die notwendig sind, damit das Statut funktionieren kann, wenn wir dieses nicht ändern wollen. Ich denke, daß wir davon
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noch weit entfernt sind. Der erste Schritt, den wir bereits jetzt setzen können, Herr
Landesrat, ist, auf die Einholung dieser Angaben überall dort zu verzichten, wo es
nicht unbedingt notwendig ist. Das wollte ich hinzufügen. Nachdem Kollege Seppi
aber nicht anwesend ist, werde ich ihm das danach noch einmal erklären.
Zum vorliegenden Artikel 27 noch einmal mein eindeutiges Ja! Mein
Wunsch ist, diese Arbeiterwohnheime möglichst schnell zu bauen. Ich richte ihn auch
an Frau Franzelin. Parallel dazu möchte ich ersuchen, diese Wohnheime wirklich nicht
als Dauerlösung, sondern nur als Notlösung zu konzipieren, weil somit Ghettos entstehen würden. Es sollte eine notwendige Zwischenlösung sein, damit den Menschen bei
ihrer Ankunft im Lande eine menschenwürdige Unterkunft zur Verfügung gestellt
werden kann. Danach sollte man alles unternehmen und rundherum die Voraussetzungen schaffen, das heißt auch Öffentlichkeitsarbeit, um die Polemiken zu besänftigen
und vor allem Sozialwohnungen für diese Arbeit zur Verfügung zu stellen, auf daß
sich diese Menschen wirklich integrieren können. Mein spezifisches Problem für die
Frauen bleibt weiterhin aufrecht, aber ich hoffe, daß in diesem Bereich in nächster Zukunft etwas getan wird, weil sie die ärmsten der Armen sind. Deshalb ein Ja zum eingeschlagenen Weg, mit der Bitte, man möge ein bißchen schneller vorangehen!
KLOTZ (UFS): Ich werde für diesen Artikel stimmen, was ich sofort begründen werde. Die Union für Südtirol hat einen Beschlußantrag zu diesem Gesetzentwurf eingebracht, mit welchem die Unternehmen verpflichtet werden, für eine menschenwürdige Unterkunft ihrer Arbeiter zu sorgen. Dies gilt also vor allen Dingen für
jene Arbeiter, die aus Nicht-EU-Ländern stammen, aber gerade von den Betrieben in
Südtirol immer wieder angefordert werden. Dieser Beschlußantrag ist abgelehnt worden. Ich bin nach wie vor der Meinung, daß hier die Südtiroler Betriebe, das heißt all
diejenigen, die Bedarf an Arbeitskräften haben, auch für ihre menschenwürdige Unterkunft sorgen sollen. Meines Erachtens ist es nicht richtig, daß sich nur die öffentliche
Hand darum kümmert bzw. einen großen Teil der Lasten übernimmt. Ich bin der Meinung, daß die Privaten und die Unternehmen ihren Teil dafür aufbringen sollten. Das
ist einmal grundsätzlich der Fall. Ich stimme aber trotzdem für diesen Artikel, und
zwar aus folgendem Grund.
Wir hören immer wieder von der regelrechten Ausbeutung. Die Arbeitskräfte
werden zu unmöglichen Bedingungen eingestellt. Diese Leute müssen aufgrund ihrer
Zwangssituation mehr oder weniger bereit sein, auch außerturnusmäßig Dienst zu leisten, das heißt nobel Überstunden zu machen, wobei die Frage offenbleibt, ob diese
dann als Überstunden bezahlt und berechnet werden. Es gibt Fälle, in denen solche
Arbeiter 900.000 Lire im Monat verdienen, samt Überstunden. Sie benötigen eine
Unterkunft, welche ihnen der Arbeitgeber zur Verfügung stellt. Häufig sind es regelrechte Bruchbuden, wofür 400.000 Lire zusätzlich der Spesen, Licht usw., bezahlt
werden müssen, so daß dem Arbeiter bis zum Schluß - wenn es gut geht - 300.000 bis
400.000 Lire bleiben. Davon muß er dann noch essen und sich kleiden. Das ist eine
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riesengroße Schweinerei! Entschuldigen Sie diesen Ausdruck! Ich gebrauche ihn in
diesem Zusammenhang, denn wenn jemand 14 und mehr Stunden am Tag arbeitet, hat
er einfach das Recht auf eine menschenwürdige gesunde Unterkunft, auf Nachtruhe,
auf ein Leben wie alle anderen Arbeiter auch. Was diesen sozialen Aspekt anbelangt,
wäre ich sowieso kompromißlos. Ich würde solche Ausbeuter an die Leine nehmen
und sie dementsprechend bestrafen. Wir müssen etwas unternehmen, damit etwas derartiges nicht mehr vorkommt. Offensichtlich gibt es genug solcher unsozialer gewissensloser Profiteure, die aus der Notlage dieser Menschen Profit ziehen. Diese hat es
leider immer gegeben und es gibt sie auch heute noch, obwohl man glauben möchte,
daß sich diesbezüglich doch etwas geändert hat. Damit diese Arbeiter eine
menschenwürdige Unterkunft bekommen, stimme ich für diesen Artikel, nur aus
meinem sozialen Gewissen heraus, weil ich ansonsten schon der Meinung bin, daß die
Unternehmer ihren Beitrag leisten sollen.
Zum Bereich Sprachgruppenzugehörigkeitserklärung, Frau Kollegin Kury!
Der ethnische Proporz und die Erklärung hängen ja direkt zusammen. Der ethnische
Proporz ist eine Säule der sogenannten Südtirol-Autonomie. Insofern ist das ein höheres öffentliches Interesse. Darüber besteht überhaupt kein Zweifel. Ihr redet vom
"Privacy-Gesetz", einem einfachen Staatsgesetz aus dem Jahre 1996. Wenn der Proporz und die damit zusammenhängende Sprachgruppenzugehörigkeitserklärung nicht
als höheres Interesse gelten würden, dann hätte man das sicher zu Fall gebracht. Also,
diesbezüglich gibt es kaum Zweifel, wenn das damit verletzt worden wäre. Insofern ist
das abgesichert, weil es sich ja um Verfassungsnormen handelt, die niemals durch ein
einfaches Staatsgesetz aus der Welt geschafft werden können.
Ich möchte noch an den Artikel 15 des Autonomiestatuts erinnern, nur, weil
hier immer von den Fürsorgemaßnahmen die Rede ist. Artikel 15 des Autonomiestatutes sieht folgendes vor: "Die Provinz Bozen setzt die im Haushalt zu Zwecken der
Fürsorge sowie zu sozialen und kulturellen Zwecken bestimmten eigenen Mittel im direkten Verhältnis zur Stärke und mit Bezug auf das Ausmaß des Bedarfes einer jeden
Sprachgruppe ein; ausgenommen sind außerordentliche Fälle, die wegen besonderer
Erfordernisse Sofortmaßnahmen erheischen." Das ist die juridische Grundlage und
nicht das "Privacy-Gesetz"! Im übrigen bin ich der Meinung, Frau Kollegin Kury, daß
Du hier einen ganz großen gedanklichen Irrtum betreibst und damit Verwirrung stiftest! Die anonyme Volkszählung öffnet der Spekulation Tür und Tor. Wie willst Du
morgen Gerechtigkeit in diesem Bereich schaffen, wenn Du nicht die persönliche Erklärung verlangst? Dann könnte jemand hergehen und bei einer sogenannten anonymen Volkszählung sagen, daß er sich der italienischen Sprachgruppe zugehörig erklärt
hat. Morgen ist beispielsweise eine Stelle als Schulwart in irgendeiner Schule für die
Deutschen vorgesehen. Jetzt könnte derjenige sagen, daß er sich bei der Volkszählung
anonym als der deutschen Sprachgruppe zugehörig erklärt hat. Das ist Spekulation
pur! Auf diese Weise wird man nicht Gerechtigkeit schaffen. Im Gegenteil! Der Proporz ist eine Säule der Autonomie. Jeder sollte ehrlich sein und jene Leistungen in An-
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spruch nehmen können, die ihm aufgrund seiner Zugehörigkeitserklärung zustehen.
Ansonsten stimmt ja auch das Endergebnis nicht mehr. Wie willst Du ermitteln, wieviel Prozent für die deutsche, für die italienische und für die ladinische Volksgruppe
zur Verfügung stehen? Wie willst Du das verteilen? Wie willst Du nachher sagen, daß
sich jemand so oder anders erklärt hat? Das ist ein gedanklicher Irrtum, ganz einfach!
So kannst Du die persönliche Zuteilung nicht vornehmen. Diese Zuteilung ist aufgrund
der Erklärung für alle drei Sprachgruppen festgelegt. Solange das eine der Säulen der
Autonomie ist, hat das "Privacy-Gesetz" nichts damit zu tun, sondern es handelt sich
um das höhere Interesse zwecks der gerechten Aufteilung, die anhand der Erklärung
ermittelt wird. Ich bin eigentlich keine Verteidigerin der Autonomie. Alle wissen, daß
ich eine Zukunft ohne Italien will und mich dafür mit allen legalen Mitteln einsetze.
Aber ich bin nicht bereit, ersatzlos wichtige Säulen des Statutes aus der Hand zu geben. Wenn Ihr unserer Meinung seid, machen wir eine andere Politik, sorgen wir dafür, daß wir mit dem Staat Italien, außer den freundschaftlichen Verbindungen, der
gegenseitigen Anerkennung wie mit anderen Staaten Europas, nichts mehr zu tun haben! Dann kann man über alles mögliche reden, immer vorausgesetzt, daß es dann
nicht die Italiener wären, die den Proporz verlangen. Es ist dann auch nicht so sicher,
ob nicht die Italiener auf den Proporz bestehen würden und andere Dinge mehr. Solange dies nicht der Fall ist, bin ich nicht bereit daran mitzuwirken, daß solche Säulen
auch nur im minimalsten Ausmaß angesägt werden.
PÜRGSTALLER (SVP): Es war eigentlich schon zu erwarten, daß, sobald
Artikel 27 betreffend konventionierte Arbeiterwohnheime zur Behandlung kommt,
sich die gleiche Diskussion wiederholt, welche wir bereits anläßlich Artikel 2 geführt
haben. Die politische Diskussion wird nicht qualitativer, indem wir alles drei- und
viermal sagen. Der missionarische Eifer von manchen darf nicht unterschätzt werden.
Aber die Erfolge in diesem Bereich sind trotzdem sehr bescheiden.
Ich empfinde es einmal als eine Unverfrorenheit, hier in diesem Hause herzugehen und über die Europäische Wertekultur und Leitkultur Diskussionen vom Zaun
zu brechen und diese soziale Minimumeinrichtung für Arbeiter in Frage zu stellen.
Hier muß ich ganz einfach sagen, daß mir diese Diskussion regelrecht heraufstößt.
Zum Zweiten können wir nicht die Augen verschließen. Wir haben Leute
draußen auf der Straße sitzen und leben, welche für uns Arbeit verrichten. Es sind
einmal jene Personen, die in unser Land geholt wurden, als die Regelung noch nicht
bestanden hat, daß der Arbeitgeber für sie eine entsprechende Wohnung bereitstellen
muß. Es gibt dann die anderen Leute, bei denen der Arbeitgeber das erste Mal dazu
verpflichtet ist, die Wohnung bereitzustellen. Bei einem Wechsel der Arbeit ist dies
nicht mehr der Fall. Zuletzt gibt es natürlich noch die vielen Leute in der Tourismusbranche, die die Menschen während den Saisonen in diesen Strukturen parken, das
heißt die Kosten dafür sozialisieren, weil sie nicht bereit sind, diese aufzubringen.
Darüber wäre zu diskutieren. Hier bin ich hundertprozentig mit Frau Klotz einer Mei-
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nung, daß diese Leute die entsprechenden Kosten zu tragen haben. Es ist einfach nicht
davon abzusehen, daß sie für bestimmte Zeit von diesen Wirtschaftskräften entsprechend absahnen und sie dann, sobald diese zur Belastung werden, sozusagen an die
Öffentlichkeit abschieben.
Grundsätzlich müssen wir einfach feststellen, daß die Arbeiterwohnheime
notwendig sind. Natürlich ist es sehr erbaulich, die Diskussion über die Sprachgruppenzugehörigkeitserklärung usw. zu führen. Wir haben uns eigentlich vorgenommen,
die Diskussion betreffend Sprachgruppenzugehörigkeitserklärung, Proporz usw. eigens
abzuhalten. Deshalb sollten wir das momentan ein bißchen beiseite lassen und uns auf
das eigentliche Gesetz konzentrieren, was ja den Wohnbau betrifft. Diese Bitte hätte
ich hier gerne deponiert!
KURY (GAF-GVA): Der Wunsch des Kollegen Pürgstaller in Gottes Ohr,
aber ich denke schon, daß wir immer wieder bei jeder Gelegenheit auf die Absurditäten des Systems hinweisen müssen! Das ist legitim. Wenn wir über die Befriedigung
von primären Bedürfnissen von Menschen reden, müssen wir auch auf den Nonsens
hinweisen. Einerseits sagt man zwar, daß jeder Mensch ein Recht auf Wohnung hat.
Daß wir dann aber trotzdem noch die Sprachgruppenzugehörigkeitserklärung verlangen, scheint mir einfach ein Widerspruch zu sein. Es tut mir leid, wenn ich Dich jetzt
noch einmal mit diesem Problem belästigen muß! Liebe Eva Klotz! Es war immer so,
aber die Zeiten haben sich inzwischen geändert. Warum errichten wir in Südtirol Arbeiterwohnheime? Wahrscheinlich tun wir dies weder für die deutsche, noch für die
italienische, noch für die ladinische Bevölkerung. Wir müssen zur Kenntnis nehmen,
daß, wenn wir uns immer nur auf die Interessen dieser drei Sprachgruppen konzentrieren und die anderen vergessen, wir wahrscheinlich nicht mehr mit der Realität Schritt
halten. Deshalb möchte ich es hier noch einmal vorbringen. Wir haben bei der Diskussion zum Sanitätsgesetz festgestellt, daß wir zwar so tun, als ob unsere alten und kranken Leute von Deutschen, Italienern und Ladinern gepflegt würden. In Wirklichkeit
wissen wir aber, daß sie alle schon längst verhungert wären und keine Suppe bekommen würden, wenn nicht die ausländischen Arbeiter da wären. Soweit waren wir uns
dazumal einig. Wir haben bereits damals die Frage gestellt: Ist es nicht angebracht,
langsam, behutsam und nicht massiv an den Säulen der Autonomie rüttelnd doch auch
diese Realität wahrzunehmen und für diese Menschen, die eigentlich in erster Linie
dazu beitragen, daß unser Sanitätssystem funktioniert, langfristige Verträge zuzulassen? Das ist ja momentan nicht möglich, weil sie nicht ins Schema passen. Deswegen
können sie keine langfristigen Verträge erhalten, sondern immer nur für 6 Monate, für
weitere 6 Monate und noch einmal für 6 Monate angestellt werden usw. Das ist ein
Problem. Wenn wir von Arbeiterwohnheimen reden, ist es auch ein Problem, weil sie
ja nicht für unsere Leute gebaut werden.
KLOTZ (UFS): Der Proporz hat mit Artikel 27 nichts zu tun!
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KURY (GAF-GVA): Nein, Eva Klotz! Es ist eine Diskussion, die gestern
anläßlich der Behandlung des Artikels 26 begonnen wurde. Der Zusammenhang besteht darin, daß Kollege Seppi mich gestern falsch interpretiert und dies heute noch
einmal vorgebracht hat. Ich habe ihm dann geantwortet, worauf Du mir wiederum geantwortet hast. Jetzt möchte ich dazusagen, daß Artikel 15 des Autonomiestatutes besagt, daß die Mittel für Sozialfürsorge, Kultur usw. laut zwei Kriterien vergeben werden, nämlich nach der Stärke der Sprachgruppe und nach dem Bedarf. Das sind die
beiden Kriterien. Ich hatte es bereits vorhin in meiner Wortmeldung gesagt. In dem
Augenblick, in dem der Bedarf prioritär ist, weil alle Menschen, die eine bestimmte
Punktezahl erreichen bzw. bestimmte Kriterien erfüllen, in den Genuß von finanzieller
Unterstützung kommen, hat die Koppelung an die Stärke der Sprachgruppe in der Praxis keine Relevanz mehr. Wenn es keine Relevanz hat, weil der Bedarf und nicht die
Stärke der Sprachgruppe zählt, warum holt man dann trotzdem diese Angaben ein?
Das war meine Frage. Meine Schlußfolgerung also: Wenn alle in den Genuß kommen,
unabhängig davon, ob sie der deutschen, der italienischen oder der ladinischen
Sprachgruppe angehören, warum müssen die Leute das dann erklären? Nachdem es
zufällig auch noch ein Gesetz über die Wahrung der "Privacy" gibt, welche besagt, daß
diese Daten nur zwecks höherem öffentlichen Interesse einzuholen sind und dieses
öffentliche Interesse in dem Sinne nicht besteht, weil sowieso alle in den Genuß kommen, könnte man darauf verzichten.
CIGOLLA (Assessore alla Cultura italiana, edilizia abitativa - Il Centro): Non c'è il collega Seppi, però vorrei ugualmente dirgli che forse non ha capito
che la differenza fra stato di diritto che prevede pari diritti non ha niente a che vedere
con i requisiti. Lo stato di diritto si coniuga attraverso criteri, che vengono naturalmente determinati dai requisiti. Per esempio il punteggio della residenza è un requisito,
che ha diritto di precedenza proprio perché è un requisito.
Parliamo anche del credito italiano. Come facciamo a far valere un credito se
non riesco neanche a fare la matematica operazione di rilevazione statistica di chi è
appartenente ad un gruppo? Se vogliamo far valere questo discorso di statistica matematica, come facciamo a fare una rilevazione che non sia legata ad una dichiarazione?
Non ce la possiamo inventare una aggregazione ad un gruppo, se non è certificato da
qualcuno. E da chi, se non dalla persona che fa la domanda? Questo certificato non è
per far invasione nella privacy o per contravvenire a quello che ha stabilito Rodotà
come garante. Sono convinto che tutte queste sono cose degne della massima considerazione, e se ne occuperà anche il Parlamento. Ma noi dobbiamo fare i conti con un
altro discorso. Se diciamo che eroghiamo 20 miliardi per il sussidio casa, nel momento
in cui dico che il gruppo linguistico italiano ottiene 10 miliardi, cioè esattamente il
doppio della quota proporzionale prevista, sulla base di cosa posso fare queste affermazioni se non ho un dato di dichiarazione di appartenenza del richiedente ad un
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gruppo linguistico? Non possiamo inventarci dal punto di vista matematico statistico
un dato che deve essere rilevato se vogliamo parlare di proporzionale. Non ci possiamo inventare una dichiarazione. Il diritto alla casa, alla scuola, alla sanità, sono diritti sacrosanti, garantiti dalla costituzione, ma dal momento in cui qui dobbiamo rispettare anche la cosiddetta quota proporzionale derivante dall'appartenenza ad un
gruppo linguistico, dobbiamo chiedere al richiedente di che gruppo è, e come fa a dirlo
se non mediante un certificato di appartenenza?
Se eliminiamo il discorso proporzionale, eliminiamo tutto, ma dobbiamo farlo con modifiche statali. Consigliere Seppi, ho detto prima che in uno stato di diritto,
quando si parla di parità di diritti, è riferito allo stato di diritto, che però deve coniugarsi con i criteri che sono legati a requisiti.
PRÄSIDENT: Wir stimmen über Artikel 27 ab.
KLOTZ (UFS): Beschlußfähigkeit, Herr Präsident!
PRÄSIDENT: In Ordnung! Ich ersuche einen der Präsidialsekretäre zu zählen, da die Abgeordnete Klotz die Feststellung der Beschlußfähigkeit beantragt hat:
mit 22 Ja-Stimmen und 1 Stimmenthaltung genehmigt.
Ich verlese den von Landesrat Cigolla und dem Abgeordneten Baumgartner
in Form eines Abänderungsantrages eingebrachten Zusatzartikel: "Nach Artikel 27 des
Landesgesetzentwurfes Nr. 58/2000 ist folgender Artikel 27/bis eingefügt: Nach Artikel 103/bis ist folgender Artikel 103/ter eingefügt: Artikel 103/ter. Zuweisung der
Wohnungen von Pilotprojekten.
1. Die Kriterien für die Zuweisung von Wohnungen in Pilotprojekten werden von der
Landesregierung festgesetzt."
"Dopo l'articolo 27 del disegno di legge provinciale n. 58/2000 è inserito il
seguente articolo 27/bis: Dopo l'articolo 103/bis è inserito il seguente Articolo 103/ ter:
Assegnazione di abitazioni nei progetti dell'edilizia sperimentale.
1. I criteri per l'assegnazione di abitazioni compresi nei progetti pilota sono determinati
dalla Giunta provinciale."
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE:
Dott.ssa ALESSANDRA ZENDRON
VORSITZ DER PRÄSIDENTIN:
PRESIDENTE: La parola all'assessore Cigolla per l'illustrazione.
CIGOLLA (Assessore alla Cultura italiana, edilizia abitativa - Il Centro): L'assessore all'urbanistica di Appiano, dott. Spitaler, ha in mente un progetto pilota, il quale naturalmente ha bisogno di criteri. Un progetto pilota per casa albergo,
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per comunità albergo, case per donne per tutelare le donne che hanno particolare bisogno, che necessitano di criteri per essere portati avanti. Questi vengono formulati con
delibera di Giunta provinciale.
PÜRGSTALLER (SVP): Vielleicht noch einen ergänzenden Beitrag! Wir
haben vor kurzem einen von mir eingebrachten Beschlußantrag genehmigt. Die Landesregierung wurde damit beauftragt, ein Pilotprojekt für die soziale Integration zu
verwirklichen, das heißt, daß auch soziale Dienstleistungen entsprechend miteingebracht und bewertet werden können. Hierfür muß die Landesregierung die Kriterien
festlegen, welche Leute dann effektiv zugewiesen und in welcher Rangfolge sie untergebracht werden. Wir haben diesen Beschlußantrag vor kurzem sogar einstimmig genehmigt. So wurden auch in Dänemark die Projekte verwirklicht, daß jemand bereit
ist, seine Dienstleistung, entsprechend in Stunden, auch für ältere Menschen zur
Verfügung zu stellen. Dafür bekommt man von Seiten des Instituts die Gegenleistung
mit einem reduzierten Preis. Diese ganzen Kriterien, wie das abgewickelt werden soll,
werden dann in einer Durchführungsbestimmung von der Landesregierung festgesetzt.
SEPPI (Unitalia – Movimento Sociale F.T.): O io sono il più imbecille in
quest'aula, o la mia intelligenza può essere considerata inferiore alla media dei presenti, ma continuo a non capire. "I criteri per l'assegnazione di abitazioni compresi nei
progetti pilota sono determinati dalla Giunta provinciale". L'unica cosa che posso
escludere è che per "pilota" non si intende né Schumacher, né suo fratello Ralph. L'unica cosa che posso capire è che, come il collega Pürgstaller ha appena spiegato, in
Danimarca, io purtroppo non conosco la legislazione danese, c'è la possibilità di dare
un appartamento ad affitto più basso se una persona va a curare un anziano. "Progetti
pilota per integrazione sociale". Mi sembra che l'associazione pensionati piloti abbia la
necessità, dopo aver corso 27 gran premi, di essere integrata perché non riesce a
percorrere la città a 30 km all'ora, di conseguenza ha bisogno di un periodo di
integrazione.
Chiedo, assessore, a Lei perché non c'è l'assessore Spitaler, né il collega
Pürgstaller, quindi devo rivolgermi a Lei fino a che decida di dimettersi, poi parleremo
con l'assessore Spitaler che sicuramente conosce meglio la materia, ma questo è un
discorso a parte, di spiegare cosa significa. Ci deve spiegare che esiste l'intenzione di
creare dei progetti pilota. Cosa significa? Che costruiamo delle case che consideriamo
come l'inizio di una nuova era? Non ho capito! Ho capito che la Giunta provinciale
studierà dei criteri di assegnazione, mi sta bene. Ma non ho capito cosa significa
l'assegnazione di progetti pilota. Significa che cominciamo a fare una casa per le
infermiere e poi vediamo come funziona? Che scopi hanno queste case pilota? Che
cosa le distingue dalle altre fino adesso esistenti, per essere considerate pilota? A parte
il termine "pilota", che mi fa un po' sorridere, quali sono le intenzioni? Ho capito che
le assegnazioni le fa la Giunta provinciale, ma cosa significa progetto pilota?
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KURY (GAF-GVA): Ich möchte keine Polemik machen, aber ich sehe, daß
dieser Antrag heute eingereicht wurde. Nachdem wir die Reaktion der Kollegen Klotz
und Seppi in bezug auf diese Pilotprojekte gesehen haben und nachdem ja die Menschen im Land dieses Gesetz lesen und verstehen sollen, würde ich mir ganz einfach
wünschen, daß man vor dem Absatz 1 eine kurze Definition dieser Pilotprojekte einfügt. Das wäre mein Wunsch. Absatz 1 ist sicherlich richtig, der besagt, daß die Kriterien von der Landesregierung festgesetzt werden. Man sollte aber vorher eine Definition dieser Pilotprojekte machen, in dem man das, was Kollege Pürgstaller diesbezüglich gesagt hat, einfügt. Zum Zweck der sozialen Integration können im Rahmen
der Arbeiterwohnheime, von denen im vorangehenden Artikel die Rede ist, spezifische
Pilotprojekte gestartet werden, deren Zuweisung dann von der Landesregierung geregelt wird. Man möchte ein bißchen erklären, worum es hier geht, in welchem Raum
diese Pilotprojekte anzusiedeln sind. Das erscheint mir in bezug auf die Lesbarkeit des
Gesetzes als notwendig.
CIGOLLA (Assessore alla Cultura italiana, edilizia abitativa - Il Centro): Mi sembra strano che non abbia capito il collega Pürgstaller, che ha parlato di
integrazione sociale. Quali sono i problemi che rientrano in questo ambito di integrazione sociale? Non credo che sia una cosa nuova, avrà sentito parlare di queste cose!
Ho fatto l'elenco di case albergo, alloggi comunità, ho parlato di casa delle donne per
quanto riguarda il discorso della tutela dei più emarginati, dei più sofferenti, come ha
appena citato la collega Kury. Queste situazioni vengono chiamate "edilizia sperimentale" che si concretizza in un progetto pilota. Non credo sia una cosa difficile da
capire questa. Se facciamo una casa normale, c'è uno standard urbanistico - tetto,
facciata, stanze ecc. - se facciamo qualcosa di diverso, diventa un progetto pilota che
entra in un ambito specifico di un problema di integrazione sociale, che riguarda un
gruppo di persone che hanno determinate problematiche e necessità. Questo progetto si
chiama progetto pilota. Chi entra in queste case? Di qui i criteri per l'assegnazione di
queste abitazioni.
PRESIDENTE: Passiamo alla votazione.
KLOTZ (UFS): Ich beantrage die Feststellung der Beschlußfähigkeit!
PRESIDENTE: Va bene. Prego uno dei segretari questori di contare: approvato con 16 voti favorevoli e 6 astensioni.
Art. 28
1. Dopo il comma 3 dell'articolo 104 della legge provinciale 17 dicembre 1998, n. 13, è aggiunto il seguente comma:
- 31 -
"4. Per facilitare nell'interesse delle persone anziane il cambio di alloggi, l'IPES può riservare una parte delle abitazioni di nuova costruzione al cambio di alloggi di cui al comma 1."
---------Art. 28
1. Nach Artikel 104 Absatz 3 des Landesgesetzes vom 17. Dezember
1998, Nr. 13, wird folgender Absatz eingefügt:
"4. Um für alte Menschen den Tausch von Wohnungen zu erleichtern,
kann das Wohnbauinstitut einen Teil der in den Bauprogrammen vorgesehenen Neubauwohnungen für Wohnungstausche laut Absatz 1
vorbehalten."
Chi chiede la parola? Consigliera Kury, prego.
KURY (GAF-GVA): Ich wollte nur eine Frage an den Landesrat stellen. Ist
im Gesetz irgendwo eine Definition enthalten, welche besagt, wann Menschen unter
die Kategorie "alte Menschen" fallen?
CIGOLLA (Assessore alla Cultura italiana, edilizia abitativa - Il Centro): Persone anziane sono le persone oltre i 60 anni.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l'articolo 28: approvato con 4 astensioni
e i restanti voti favorevoli.
Art. 29
1. Dopo la lettera d) del comma 1 dell'articolo 107 della legge provinciale 17 dicembre 1998, n. 13, è aggiunta la seguente lettera:
"e) i fratelli e le sorelle."
2. Il comma 2 dell'articolo 107 della legge provinciale 17 dicembre
1998, n. 13, è così sostituito:
"2. Le persone indicate al comma 1 devono fornire la prova che esse
convivevano con il locatario da almeno due anni al momento del decesso, e che compaiono sul suo stato di famiglia e sull'elenco dei locatari indicato all'articolo 105. I fratelli e le sorelle ed i nipoti devono
avere convissuto con il locatario per almeno dieci anni al momento del
decesso e comparire sull'elenco dei locatari di cui all'articolo 105. La
durata biennale di convivenza non è richiesta per i figli che al momento del decesso del locatario non hanno ancora compiuto il secondo
anno di vita e per il coniuge superstite, qualora il matrimonio sia stato
concluso entro i due anni precedenti il decesso."
---------Art. 29
1. Nach Artikel 107 Absatz 1 Buchstabe d) des Landesgesetzes vom
17. Dezember 1998, Nr. 13, wird folgender Buchstabe eingefügt:
"e) die Geschwister."
2. Artikel 107 Absatz 2 des Landesgesetzes vom 17. Dezember 1998,
Nr. 13, erhält folgende Fassung:
- 32 -
"2. Die in Absatz 1 genannten Personen müssen den Nachweis erbringen, daß sie mit dem Mieter zum Zeitpunkt des Ablebens seit mindestens zwei Jahren in Familiengemeinschaft lebten, auf dessen Familienbogen und in dem in Artikel 105 angegebenen Mieterverzeichnis
aufscheinen. Geschwister und Enkel müssen zum Zeitpunkt des Ablebens seit mindestens zehn Jahren mit dem Mieter in Familiengemeinschaft gelebt haben und in dem in Artikel 105 angegebenen Mieterverzeichnis aufscheinen. Die zweijährige Dauer des Zusammenlebens
ist nicht erforderlich für Kinder, die zum Zeitpunkt des Ablebens des
Mieters noch nicht das zweite Lebensjahr vollendet haben und für den
überlebenden Ehegatten, wenn die Ehe innerhalb der zwei dem Ableben vorausgehenden Jahre geschlossen wurde."
Chi desidera intervenire? La parola al consigliere Seppi.
SEPPI (Unitalia – Movimento Sociale F.T.): Volevo capire perché in questo disegno di legge si cercano delle posizioni così precise per quanto riguarda determinati passaggi, che sono anche evidenti ma che non farebbe male precisare meglio, e
poi si arriva a situazioni fantascientifiche come nel caso specifico. Si dice: "Le persone
indicate al comma 1 devono fornire la prova che esse convivevano con il locatario da
almeno due anni al momento del decesso". Non esiste altro che la certificazione
anagrafica della residenza. Cosa vuol dire "fornire la prova"? Per me è importante
chiarire questi concetti che non sono di poco conto e che fino adesso hanno concesso
lo spazio per concedere o meno determinate agevolazioni. "Prova" potrebbe essere la
testimonianza della vicina di casa, o un sacco di altre cose. Nulla di più facile del
certificato di residenza che parla chiaro. Non si parla di prova, ma di documentazione
anagrafica, eventi istituzionali indiscutibili. Lasciare questo termine…
PRESIDENTE: Consigliere Seppi, Le devo chiedere scusa, ma è stato presentato appena adesso un emendamento sostitutivo dall'assessore Cigolla e dal consigliere Baumgartner. Non vorrei farLa parlare su un articolo che è stato sostituito.
SEPPI (Unitalia - Movimento Sociale - F.T.): Va bene che non vuole far
perdere tempo all'aula, ma se viene presentato un emendamento sostitutivo quando si
sta già discutendo di quell'articolo, non deve essere accettato.
PRESIDENTE: Fino adesso la prassi di quest'aula è che abbiamo sempre
accettato gli emendamenti.
Leggo l'emendamento sostitutivo presentato dall'assessore Cigolla e dal consigliere Baumgartner che dice:
"Articolo 29
L'articolo 107 della legge provinciale 17 dicembre 1998, n. 13, è così
sostituito:
- 33 -
"1. In caso di decesso del locatario, il coniuge superstite subentra nell'assegnazione ed il contratto di locazione viene trascritto a suo favore.
In mancanza del coniuge superstite, le sottoelencate persone hanno
diritto all'assegnazione dell'abitazione nel seguente ordine:
a) i figli,
b) i figli dei figli,
c) i genitori
d) i fratelli e le sorelle."
Le persone indicate al comma 2 devono fornire la prova della convivenza con il locatario da almeno due anni al momento del decesso e
dell'inserzione nell'elenco dei locatari indicato all'articolo 105. I fratelli,
le sorelle ed i figli dei figli devono aver convissuto con il locatario per
aleno dieci anni al momento del decesso e comparire sull'elenco dei
loatori di cui all'articolo 105. La durata biennale della convivenza non
è richiesta per i figli che al momento del decesso del locatario non
hano ancora compiuto il secondo anno di vita.
In mancanza di successori conviventi o di genitori è parificata al coniue superstite la persona convivente "more uxorio" con il locatario al moento del suo decesso da almeno due anni, purché compaia nell'elenco
di cui all'articolo 105.
L'assegnazione dell'abitazione alle persone di cui al comma 2 viene
disposta dal Presidente dell'IPES, sentita la commissione per l'assegnazione.
Se lo stato di salute dell'assegnatario peggiora in modo tale da rendere necessaria la sistemazione in una struttura per lungodegenti, il coniuge superstite che non sia già contestatario del contratto di locazione e le persone di cui al comma 2 hanno diritto all'assegnazione dell'abitazione se al momento della sistemazione del locatario nella struttura per lungodegenti convivevano con esso da almeno due anni in
comunione familiare e sono compresi nell'elenco dei locatori di cui all'articolo 105. I fratelli, le sorelle ed i figli dei figli al momento della sistemazione del locatario nella struttura per lungodegenti devono avere convissuto con il locatario da almeno dieci anni e comparire nell'elenco di locatari di cui all'articolo 105.
In caso di trasferimento del locatario fuori provincia, le persone di cui
al comma 2 hanno diritto all'assegnazione dell'abitazione se al momento del trasferimento del locatario convivevano con esso da almeno due anni in comunione familiare e comparire nell'elenco dei locatari
di cui all'articolo 105. I fratelli, le sorelle ed i figli dei figli al momento
del trasferimento del locatario devono avere convissuto con il locatario
da almeno dieci anni e comparire nell'elenco dei locatari di cui all'articolo 105."
---------Artikel 29
Artikel 107 des Landesgesetzes vom 17. Dezember 1998, Nr. 13, ist
durch folgenden ersetzt:
"1. Im Falle des Ablebens eines Mieters tritt der überlebende Ehegatte
in die Wohnungszuweisung ein und der Mietvertrag wird zu seinen
Gunsten umgeschrieben.
- 34 -
In Ermangelung der überlebenden Ehegatten haben die nachstehend
angeführten Personen in der nachstehend angeführten Reihenfolge
das Recht auf Zuweisung der Wohnung:
a) die Kinder,
b) die Enkel,
c) die Eltern,
d) die Geschwister."
Die in Absatz 2 genannten Personen müssen den Nachweis erbringen, daß sie mit dem Mieter zum Zeitpunkt des Ablebens seit mindestens zwei Jahren in Familiengemeinschaft lebten und in dem in Artikel 105 angegebenen Mieterverzeichnis aufscheinen. Geschwister
und Enkel müssen zum Zeitpunkt des Ablebens seit mindestens zehn
Jahren mit dem Mieter in Familiengemeinschaft gelebt haben und in
dem in Artikel 105 angegebenen Mieterverzeichnis aufscheinen. Die
zweijährige Dauer des Zusammenlebens ist nicht erforderlich für Kinder, die zum Zeitpunkt des Ablebens des Mieters noch nicht das zweite Lebensjahr vollendet haben.
Fehlen zusammen lebende Nachkommen oder Eltern, ist dem überlebenden Ehegatten die Person gleichgestellt, die mit dem Mieter zum
Zeitpunkt seines Ablebens seit mindestens zwei Jahren in eheähnlicher Beziehung lebte, sofern sie in dem in Artikel 105 angegebenen
Mieterverzeichnis aufscheint.
Die Zuweisung der Wohnung an die in Absatz 2 genannten Personen
wird vom Präsidenten des Wohnbauinstitutes nach Anhören der Zuweisungskommission verfügt.
Wenn sich der Gesundheitszustand des Mieters derart verändert hat,
daß er in einem Pflegeheim für Langzeitkranke untergebracht werden
muß, haben der Ehegatte, wenn er nicht schon Mitinhaber des Mietvertrages ist, und die in Absatz 2 genannten Personen das Recht auf
Zuweisung der Wohnung, wenn sie zum Zeitpunkt der Unterbringung
des Mieters im Pflegeheim mit diesem seit mindestens zwei Jahren in
Familiengemeinschaft gelebt haben und in dem in Artikel 105 angegebenen Mieterverzeichnis aufscheinen. Geschwister und Enkel müssen zum Zeitpunkt der Unterbringung des Mieters im Pflegeheim seit
mindestens zehn Jahren mit diesem in Familiengemeinschaft gelebt
haben und in dem in Artikel 105 angegebenen Mieterverzeichnis aufscheinen.
Wenn der Mieter außerhalb des Landes abwandert, haben die in Absatz 2 genannten Personen das Recht auf Zuweisung der Wohnung,
wenn sie zum Zeitpunkt der Abwanderung des Mieters mit diesem seit
mindestens zwei Jahren in Familiengemeinschaft gelebt haben und in
dem in Artikel 105 angegebenen Mieterverzeichnis aufscheinen. Geschwister und Enkel müssen zum Zeitpunkt der Abwanderung des
Mieters seit mindestens zehn Jahren mit diesem in Familiengemeinschaft gelebt haben und in dem in Artikel 105 angegebenen Mieterverzeichnis aufscheinen."
La parola all'assessore Cigolla per l'illustrazione.
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CIGOLLA (Assessore alla Cultura italiana, edilizia abitativa - Il Centro): Il testo approvato dalla commissione legislativa come contenuto è lo stesso di
questa nuova edizione che è stata semplicemente rielaborata ed espressa più semplificata e comprensibile.
E' stato introdotto il concetto "fratelli e sorelle", si specifica nel comma 3 che
la convivenza, per quanto riguarda i figli, deve essere di almeno due anni, per quanto
riguarda fratelli e sorelle di almeno 10, per quanto riguarda il more uxorio del convivente valgono sempre due anni, per quanto riguarda l'eventuale sistemazione in una
struttura per lungodegenti di uno dei due coniugi, i figli devono avere almeno due anni
di convivenza e più essere iscritti nell'elenco. Se invece si tratta di fratelli e sorelle
dieci anni. Ultimo, chi va fuori provincia, al momento del trasferimento deve avere almeno due anni se si tratta di figli o il coniuge, mentre fratelli e sorelle o figli dei figli
devono avere almeno 10 anni oltre ad essere inseriti nell'elenco dei locatari.
SEPPI (Unitalia – Movimento Sociale F.T.): Condivido lo spirito dell'articolo, anche se alcuni passaggi mi lasciano perplesso. Ribadisco quello che ho detto
prima. La parola "prova" è soggettiva, a questa bisogna sostituire la presentazione di
un documento indiscutibile quale la certificazione della residenza o del domicilio. Ci
possono trovare prove anche dove esse non esistono o viceversa, quindi la prova in
senso generico non ha nessun significato, specialmente quando ci troviamo giuridicamente di fronte ad una situazione nella quale documenti istituzionali previsti dalla
legge ci danno la facoltà della dimostrazione dell'unica prova valida, il certificato di
residenza, lo stato di famiglia o il domicilio. La parola "prova" deve essere eliminata e
sostituita con un termine più preciso.
Ritengo anche un po' esagerato i dieci anni per i figli dei figli, genitori, fratelli e sorelle. I parenti in linea diretta devono avere una condizione diversa rispetto a
quelli che possono essere diritti pretesi da fratelli e sorelle. Mi sta anche bene che tutto
rimanga in quell'ambito perché vi possono essere fratelli e sorelle che vivono assieme
perché non si sono mai sposati. Uno è l'assegnatario, l'altro rimarrebbe senza casa se
non ci fosse questo passaggio. Però dieci anni mi sembrano esagerati, perché la situazione può essere quella della riunificazione di due persone che avevano famiglia, sono
rimasti vedovi o vedove, sono andati ad abitare insieme, sono passati 4 o 5 anni, muore
uno dei due, l'altro resta senza casa perché non sono passati dieci anni.
Chiedo all'assessore se c'è la possibilità di abbassare questi dieci anni a cinque, che mi sembra un periodo di tempo sufficientemente chiaro per non poter dare
l'impressione della speculazione. Uno non vive cinque anni assieme a qualcun altro per
avere la casa quando muore.
C'è poi un'altra cosa che vorrei dire, e chiedo l'attenzione della collega Klotz
che so sensibile a queste cose. Il comma 6, collega Klotz, prevede la possibilità di
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prendere in carico l'appartamento assegnato in caso in cui il locatario venga ricoverato
in una struttura per lungodegenti. Parliamo anche di una casa di riposo. Allora pretendo, proprio in quell'ottica pilota di cercare di risolvere problemi sociali quando si
fanno le leggi, pretendo che chi si trovasse nella situazione specifica, avesse la necessità di dimostrare con una certificazione medica che quella persona deve essere per
forza ricoverata nella struttura per lungodegenti, non per la scelta della famiglia si
ponga questa persona in casa di riposo, perché il figlio, specialmente la moglie del figlio, ha bisogno di quell'appartamento, perché andremmo a creare la situazione per cui
facciamo andare i nostri genitori in casa di riposo per avere l'appartamento. Questo
non va bene, però è chiaro che non possiamo nemmeno tenere in casa un anziano che
non fosse veramente in grado di poterci restare. Chiedo che quando accade, ci sia una
certificazione medica di un istituto ufficiale, che certifichi che l'anziano non è in condizioni di vivere in quella casa. Noi dobbiamo fare in modo che gli anziani continuino
a vivere nelle loro case, nel tessuto sociale della famiglia, non forzare indirettamente
l'espulsione dal nucleo familiare dell'anziano affinché i figli possano tenere l'appartamento. A me spiace che non ci sia il collega Pürgstaller, che avrebbe dovuto pensarci,
perché anche lui è sensibile a queste problematiche.
Su questo problema chiedo, visto lo spirito di completa collaborazione alla
quale stiamo addivenendo per arrivare abbastanza in fretta alla fine di questo disegno
di legge, una sospensione dei lavori per approfondire assieme ai colleghi questo tema.
Mi sono state riportate delle problematiche che richiedono di trovare un rimedio a questo rischio che esiste, è pesante, ed è accaduto.
PRESIDENTE: Consigliere Seppi, dato che Lei ha chiesto un'interruzione,
io chiudo i lavori della mattinata, così ha dieci minuti di tempo.
La seduta è sospesa fino alle ore 15.
ORE 12.51 UHR
---------ORE 15.09 UHR
(Appello nominale - Namensaufruf)
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE:
Dott.ssa ALESSANDRA ZENDRON
VORSITZ DER PRÄSIDENTIN:
PRESIDENTE: La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire il collega Lo Sciuto, ne ha facoltà.
- 37 -
LO SCIUTO (Lista Civica – Forza Italia – CCD): Non so se dopo l'interruzione di stamattina è emerso qualcosa di nuovo.
PRESIDENTE: Consigliere Seppi, il collega Lo Sciuto ha chiesto se ci sono
delle novità oppure se può parlare su questo emendamento. Se Lei dice che sta presentando un subemendamento d'accordo con l'assessore Cigolla, sospendo la trattazione
dell'articolo 29. Il consigliere Lo Sciuto parlerà dopo.
Art. 29-bis
1. Alla lettera f) del comma 1 dell'articolo 110 della legge provinciale
17 dicembre 1998, n. 13, le parole "della seconda fascia di reddito,
come previsto dall'articolo 58, comma 1, lettera b)" sono sostituite
con le seguenti: "della terza fascia di reddito, come previsto dall'articolo 58, comma 1, lettera d)".
---------Art. 29-bis
1. In Artikel 110 Absatz 1 Buchstabe f) des Landesgesetzes vom
17. Dezember 1998, Nr. 13, werden die Wörter "über ein Familiengesamteinkommen verfügen, das jenes der zweiten Einkommensstufe,
wie es in Artikel 58 Absatz 1 Buchstabe b) vorgesehen ist" durch die
Wörter "über ein Familiengesamteinkommen verfügen, das jenes der
dritten Einkommensstufe, wie es in Artikel 58 Absatz 1 Buchstabe d)
vorgesehen ist," ersetzt.
Chi chiede la parola? Nessuno. Lo pongo in votazione: approvato con
3 astensioni e i restanti voti favorevoli.
Art. 30
01. All'articolo 112, comma 3, della legge provinciale 17 dicembre
1998, n. 13, è aggiunto il seguente periodo: "I redditi dei discendenti
conviventi con il locatario e fiscalmente non a suo carico vengono calcolati a metà."
1. Dopo il comma 8 dell'articolo 112 sono aggiunti i seguenti commi:
"9. Qualora l'IPES ai sensi dell'articolo 97, comma 4, prenda in locazione da un assegnatario un'abitazione non adeguata, il canone di locazione dovuto all'assegnatario e quello dovuto dall'assegnatario sono calcolati secondo i criteri di cui al comma 2. Per l'abitazione assegnata, l'assegnatario deve pagare all'IPES la differenza tra gli importi
dei due canoni.
10. Qualora l'IPES rinunci a locare l'abitazione non adeguata ai sensi dell'articolo 97, comma 4, il canone di locazione dovuto per quella
parte della superficie convenzionale dell'abitazione assegnata che
corrisponde alla superficie convenzionale dell'abitazione non adeguata corrisponde al 75 per cento del canone provinciale. Per la residua
superficie convenzionale dell'abitazione assegnata è dovuto il canone
di cui ai commi 1 e 2."
---------Art. 30
- 38 -
01. In Artikel 112 Absatz 3 des Landesgesetzes vom 17. Dezember
1998, Nr. 13, wird folgender Satz hinzugefügt: "Die Einkommen der
Nachkommen, die mit dem Mieter in Hausgemeinschaft leben und
steuermäßig nicht zu Lasten sind, werden zur Hälfte gerechnet."
1. Nach Artikel 112 Absatz 8 werden folgende Absätze eingefügt:
"9. Mietet das Wohnbauinstitut im Sinne von Artikel 97 Absatz 4 von
einem Mieter eine nicht angemessene Wohnung an, wird die dem
Mieter geschuldete Miete und die vom Mieter geschuldete Miete nach
den in Absatz 2 enthaltenen Kriterien berechnet. Für die zugewiesene
Wohnung muß der Mieter dem Wohnbauinstitut den Differenzbetrag
zwischen beiden Mieten bezahlen.
10. Verzichtet das Wohnbauinstitut auf die Anmietung der nicht angemessenen Wohnung gemäß Artikel 97 Absatz 4, ist für jenen Teil der
Konventionalfläche der zugewiesenen Wohnung, der der Konventionalfläche der nicht angemessenen Wohnung entspricht, die Miete in
der Höhe von 75 Prozent des Landesmietzinses geschuldet. Für die
restliche Konventionsfläche der zugewiesenen Wohnung ist die gemäß den Absätzen 1 und 2 berechnete Miete geschuldet."
La parola al consigliere Minniti sull'ordine dei lavori.
MINNITI (AN): Siccome all'articolo 30 sono stati presentati molti emendamenti sia da parte nostra che da altri, chiedo di sospendere la discussione all'articolo
per definire quali emendamenti sono da ritirare, e mi servirebbero almeno dieci minuti.
PRESIDENTE: Accolga la richiesta. Sospendiamo la trattazione dell'articolo 30.
E' stato presentato un articolo aggiuntivo dai consiglieri Minniti, Holzmann e
Urzì sotto forma di emendamento: "Viene aggiunto l'articolo 30/bis: Articolo 30/bis.
1. Al comma 1 dell'articolo 115 della legge provinciale 17 dicembre 1998, n. 13 dopo
le parole 'può evitare' aggiungere 'temporaneamente'."
"Der Artikel 30/bis wird eingefügt: Artikel 30/bis.
1. In Artikel 115 Absatz 1 des Landesgesetzes vom 17. Dezember 1998, Nr. 13, wird
nach dem Wort 'kann' das Wort 'vorübergehend' eingefügt."
La parola al consigliere Minniti per l'illustrazione.
MINNITI (AN): E' solo una questione formale. Chiediamo che si aggiunga
la parola "temporaneamente" in maniera che si dia la possibilità di rivedere questa devisione, quindi di non provvedere alla revoca dell'alloggio stesso.
KLOTZ (UFS): Es soll also folgendermaßen heißen: "Der Mieter, gegenüber welchem die Voraussetzungen bestehen, die Wohnungszuweisung wegen Überschreitens der Einkommensgrenze gemäß Artikel 110 Absatz 1 Buchstabe f) zu widerrufen, kann vorübergehend den Widerruf der Wohnungszuweisung vermeiden, wenn
er sich bereiterklärt, den Landesmietzins zu bezahlen." Was heißt das jetzt konkret? Ist
- 39 -
damit der Zeitpunkt gemeint, bis der Betroffene eine andere Wohnung erworben hat
oder bis vielleicht ein Rekurs beendet ist? Was bedeutet dieses Wort "vorübergehend"
in diesem Zusammenhang und zu welchem Zweck soll es eingefügt werden? Ich bin
der Meinung, daß das eine Sozialmaßnahme bleiben soll. Natürlich habe ich Verständnis dafür, daß beispielsweise eine Familie, die 10 oder auch mehr Jahre in einer Wohnung verbracht hat, gerne in dieser Wohnung bleiben und meinetwegen lieber ein wenig mehr bezahlen möchte anstatt die Wohnung umzutauschen oder eine andere zu
suchen. Ich habe dafür sehr wohl Verständnis. Nur soll eine Sozialwohnung eine
Wohnung für die sozial Schwachen bleiben, die sie sich sonst nicht leisten können.
Infolgedessen werde ich etwas, das diesem sozialen Grundgedanken widerspricht,
nicht mittragen. Aus diesem Grund muß ich wissen, was der Ausdruck "vorübergehend" in diesem Zusammenhang bedeutet und welche Verbindungen bzw. Bedingungen daran geknüpft werden!
CIGOLLA (Assessore alla Cultura italiana, edilizia abitativa - Il Centro): Frau Dr. Klotz! Ich vermute, daß der Kollege meint, daß diese zeitliche Besetzung der Wohnung weiterhin mit diesem höheren Betrag, dem Landesmietzins, berechnet wird. Vielleicht nimmt er an, daß mit einem anderen Einkommen weniger an
Landesmietzins bezahlt werden muß. Aber, bitte, das ist seine Meinung! Es hat keinen
Sinn. Wir müssen den Landesmietzins sowieso für ein ganzes Jahr berechnen. Es
könnte sein, daß die Berechnung für das darauffolgende Jahr laut Einkommen anders
erfolgt.
PRESIDENTE: Passiamo alla votazione.
KLOTZ (UFS): Ich beantrage die Feststellung der Beschlußfähigkeit, Frau
Präsidentin!
PRESIDENTE: Va bene. Prego uno dei segretari questori di contare: con 3
voti favorevoli, 17 voti contrari e 1 astensione l'articolo aggiuntivo è respinto.
Art. 31
1. Dopo l'articolo 115 della legge provinciale 17 dicembre 1998,
n. 13, è inserito il seguente articolo:
"Art. 115-bis (Ricorso gerarchico) - 1. Contro le decisioni della commissione di assegnazione di cui all'articolo 100, comma 4, con le quali vengono approvate le graduatorie definitive, contro le decisioni della commissione per il sussidio casa di cui all'articolo 91, comma 4, e
contro i provvedimenti del Presidente dell'IPES è ammesso ricorso
gerarchico alla commissione provinciale di vigilanza."
- 40 -
---------Art. 31
1. Nach Artikel 115 des Landesgesetzes vom 17. Dezember 1998,
Nr. 13, ist folgender Artikel eingefügt:
"Art. 115-bis (Aufsichtsbeschwerde) - 1. Gegen die Beschlüsse der
Zuweisungskommission laut Artikel 100 Absatz 4, mit denen die endgültigen Rangordnungen genehmigt werden, gegen die Beschlüsse
der Kommission für das Wohngeld laut Artikel 91 Absatz 4 sowie gegen die Maßnahme des Präsidenten des Wohnbauinstitutes kann Aufsichtsbeschwerde bei der Landesüberwachungskommission eingelegt
werden."
L'emendamento, presentato dall'assessore Cigolla, è ritirato.
Chi chiede la parola sull'articolo? Nessuno. Lo metto in votazione.
KLOTZ (UFS): Beschlußfähigkeit, bitte!
PRESIDENTE: Prego uno dei segretari questori di contare, perché la collega Klotz ha chiesto la verifica del numero legale: approvato con 17 voti favorevoli, 1
voto contrario e 3 astensioni.
Art. 31-bis
1. Dopo l'articolo 116 della legge provinciale 17 dicembre 1998,
n. 13, è inserito il seguente articolo:
"Art. 116-bis - 1. L'IPES è autorizzato a concedere agli assegnatari
contributi a fondo perduto per l'effettuazione di interventi di manutenzione straordinaria.
2. Il contributo a fondo perduto viene concesso nella misura del 75 per
cento della spesa riconosciuta ammissibile. Il consiglio di amministrazione dell'IPES stabilisce le modalità per la presentazione delle domande, per la determinazione della spesa ammissibile e per l'erogazione dei contributi.
3. I contributi agli assegnatari sono finanziati con i fondi destinati nel
programma degli interventi di cui all'articolo 6 al recupero del patrimonio abitativo dell'IPES.
4. Agli effetti del presente articolo, gli assegnatari sono considerati
aventi titolo ai sensi dell'articolo 70, comma 1, dell'ordinamento urbanistico provinciale a chiedere il rilascio della concessione edilizia, o a
presentare l'asseverazione di cui all'articolo 98, comma 2, dell'ordinamento urbanistico provinciale.
5. L'effettuazione degli interventi di manutenzione straordinaria ai
sensi del presente articolo non comporta l'aumento del canone di locazione di cui all'articolo 112."
---------Art. 31-bis
1. Nach Artikel 116 des Landesgesetzes vom 17. Dezember 1998,
Nr. 13, ist folgender Artikel eingefügt:
- 41 -
"Art. 116-bis - 1. Das Wohnbauinstitut ist ermächtigt, den Mietern Beiträge für die Durchführung von Arbeiten zur außerordentlichen Instandhaltung zu gewähren.
2. Der Beitrag wird im Ausmaß von 75 Prozent der anerkannten Kosten gewährt. Der Verwaltungsrat des Wohnbauinstitutes setzt die
Modalitäten für die Einreichung der Gesuche, für die Festsetzung der
anerkannten Kosten und für die Auszahlung der Beiträge fest.
3. Die Beiträge an die Mieter werden mit den Mitteln finanziert, die in
dem von Artikel 6 vorgesehenen Einsatzprogramm für die Wiedergewinnung des Wohnungsbestandes des Wohnbauinstitutes vorgesehen sind.
4. Für die Rechtswirkungen dieses Artikels gelten die Mieter des
Wohnbauinstitutes im Sinne von Artikel 70 Absatz 1 des Landesraumordnungsgesetzes als Antragsberechtigte für die Erteilung der Baukonzession oder für die Vorlage der Erklärung laut Artikel 98 Absatz 2
des Landesraumordnungsgesetzes.
5. Die Durchführung der außerordentlichen Instandhaltungsarbeiten
im Sinne dieses Artikels bedingt keine Erhöhung der in Artikel 112 Absatz 1 vorgesehenen Miete."
Chi chiede la parola? Consigliera Klotz, prego.
KLOTZ (UFS): Es wird wohl leider eine Notwendigkeit sein, diese Bestimmung hier einzufügen, wonach die Mieter selbst Instandhaltungsarbeiten leisten können. Wir erleben in letzter Zeit häufig, daß sich Mieter des Wohnbauinstituts melden
und sich darüber beklagen, daß in Häusern, die sie vor relativ kurzer Zeit bezogen haben, große Mängel auftreten oder die Baufirmen die Arbeiten gar nicht einmal richtig
fertigmachen. Es ist klar, daß manche Mieter drängen, sobald als möglich in die Wohnungen einziehen zu können. Aber sehr häufig stellt sich schon heraus, daß es sehr
schwerwiegende Mängel gibt, daß sehr bald undichte Stellen in den Dächern sind, daß
die Isolierung nicht vollständig ist, aber sehr wohl in Rechnung gestellt wird und dergleichen mehr. Deshalb muß ich in diesem Zusammenhang folgendes bemerken. Bei
dieser Moral - ich will es nicht verallgemeinern -, die sich von Seiten verschiedener
Baufirmen, die auch vom Wohnbauinstitut beauftragt werden, in den letzten Jahren
zeigt, kann ich mir vorstellen, daß von diesem Artikel sehr häufig Gebrauch gemacht
wird und daß es dazu sehr wohl einiger Geldmittel bedarf. Deshalb möchte ich in diesem Zusammenhang die Frage stellen, ob man schon gedenkt, dafür zu sorgen, daß die
Garantiezeiten entsprechend eingehalten werden. Wenn es sich also um Mängel handelt, für die die Erbauerfirma haftet und die Garantie noch gegeben ist, sollte man alles
unternehmen, damit diese Firmen auch ihren Beitrag leisten bzw. dafür aufkommen,
was in ihre Pflicht fällt. Ansonsten würden die Baufirmen das ausnützen und ein wenig
Pfusch machen, weil die Mieter sowieso die Möglichkeit haben, die Arbeiten in Eigenregie durchzuführen. 75 Prozent der anerkannten Kosten bekommen sie ohnehin vom
Land zurückerstattet. Deshalb, Herr Landesrat, habe ich diesbezüglich einige Bedenken, ob es für manche Baufirma vielleicht eher eine Erleichterung ist. Der Artikel wird
- 42 -
gestrichen? Wenn Ihr das gleich gesagt hättet, hätte ich mir die Diskussion ersparen
können.
CIGOLLA (Assessore alla Cultura italiana, edilizia abitativa - Il Centro): Artikel 31/bis ist gestrichen.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l'articolo 31/bis: respinto con 3 astensioni e i rimanenti voti contrari.
Do lettura dell'articolo aggiuntivo, presentato dall'assessore Berger e dal
consigliere Pürgstaller, sotto forma di emendamento:
"Art. 31/ter
Dopo il comma 1 dell'articolo 129 della legge provinciale 17 dicembre
1998, n. 13, è aggiunto il seguente comma 2:
"2. La Giunta provinciale è autorizzata a trasferire, a titolo gratuito, in
proprietà all'IPES anche immobili diversi da quelli di cui al comma 1.
L'IPES utilizza tali immobili per la realizzazione dei propri programmi
di costruzione o per la permuta con altri immobili idonei per la realizzazione di programmi di costruzione."
---------Art. 31/ter
Nach Artikel 129 Absatz 1 des Landesgesetzes vom 17. Dezember
1998, Nr. 13, ist folgender Absatz 2 eingefügt:
"2. Die Landesregierung ist ermächtigt, dem Wohnbauinstitut auch andere als die in Absatz 1 genannten Liegenschaften unentgeltlich ins
Eigentum abzutreten. Das Wohnbauinstitut verwendet diese Liegenschaften für die Verwirklichung der eigenen Bauprogramme oder zum
Tausch mit anderen Liegenschaften, die für die Verwirklichung der
Bauprogramme geeignet sind."
La parola all'assessore Berger per l'illustrazione.
BERGER (Landesrat für Landwirtschaft und Vermögen - SVP): Danke,
Frau Präsidentin! Es handelt sich hier um Objekte, die teilweise aus der Übergabe von
Staatsliegenschaften für das Wohnbauinstitut von Interesse sein könnten und in Landesbesitz sind. Sie können dann dem Wohnbauinstitut abgetreten und zur Verwirklichung des Bauprogrammes des Wohnbauinstituts verwendet werden. Das ist der Inhalt
des Ganzen. Man möchte also einen bürokratischen Aufwand ersparen, damit die Landesregierung diese Objekte kostenlos an das Wohnbauinstitut abtreten kann.
KLOTZ (UFS): Der Vermögenslandesrat hat diesen Antrag gestellt. An und
für sich halte ich ihn für gut. Es kommt dann das Aber, wozu ich eine Auskunft möchte. Wir waren immer der Meinung, daß man bestehende Bausubstanzen nützen sollte,
- 43 -
bevor man neue Gründe ausweist und enteignet. Infolgedessen liegt das schon auf
unserer Linie. Das Aber betrifft die sogenannten Staatsimmobilien, das heißt also jene
Liegenschaften oder Gebäude, Kasernen und dergleichen mehr, die vom Staat auf das
Land übergegangen sind, weil sie nicht mehr für die früher vorgesehenen Zwecke
genützt wurden. Das Problem ist natürlich das der Eigentumsklärung, denn - wie wir
wissen - gibt es einige Grundparzellen, auf denen bereits in den 30er, 40er, aber auch
in den 60er Jahren Kasernen und andere Gebäude des Militärs errichtet und teilweise
gegen symbolische Preise enteignet wurden. Ich sage, daß sie manchmal sogar gegen
ein Butterbrot enteignet worden sind, wenn man an die Zeit der faschistischen Ära
denkt. Wir empfinden es als eine Frage der Gerechtigkeit, daß die damals um ihre guten Gründe Geprellten - häufig handelte es sich ja um kostbare Kulturgründe, in anderen Fällen waren es nicht so kostbare Gründe - eigentlich als erste Anrecht darauf hätten, hier berücksichtigt zu werden, und zwar durch ein entsprechendes Vorkaufsrecht
zu günstigeren Bedingungen, welches man abwägt. Ich habe nie davon gesprochen,
daß man sie verschenken soll. Diese Leute sollten aber so eine Art Vorkaufsrecht haben, welches von Fall zu Fall in Erwägung gezogen wird. Dies ist sicherlich eine sehr
große Arbeit. Aber ich bin der Meinung, daß das Land hier Wiedergutmachung betreiben sollte, weil es dazu in der Lage ist. Ich sehe schon ein, daß der einfachste bzw.
direkteste Weg ist, zu sagen, daß das übertragen wurde. Jetzt werden die Schreiben
verschickt, was auf die Landesverwaltung und was auf die Gemeinden übergeht. Der
Rest wird dann eventuell den Privaten angeboten. Aber hier sollen in erster Linie die
ehemals Betrogenen berücksichtigt werden. Zu allererst - bin ich der Meinung - sollte
erhoben werden, wem die Gründe enteignet worden sind. In manchen Fällen melden
sich die Betroffenen auch. Es gibt eine ganze Reihe, die sich beim für die Staatsimmobilien zuständigen Territorialreferenten gemeldet und ihre Ansprüche geltend gemacht
haben. Natürlich ist es für das Land am einfachsten, zu sagen, daß es so verwaltet
wird, wie es richtig erscheint. Das, was das Land nicht braucht, wird den Gemeinden
angeboten, und das, was die Gemeinden nicht brauchen, soll dann eventuell an die Privaten gehen. Deshalb, Herr Landesrat Berger, muß ich eine konkrete Frage stellen. Ich
weiß, daß sehr viele Betroffene Rechte geltend machen, indem sie zum sogenannten
Territorialsprecher dieser Areale gehen und sich dort gegen die Prozedur des Landes
wehren. Ich möchte von Ihnen ganz gerne wissen, welche Prozeduren laufen. Wie
stellt sich das Land vor, auf diese Situation zu reagieren und den Bedürfnissen nachzukommen bzw. Gerechtigkeit zu schaffen? Was gedenkt das Land diesbezüglich zu
tun? Oder bleibt es einfach bei dieser Maßnahme? Es wurde alles auf das Land übertragen und gehört somit dem Land, welches damit tut, was es will und wie es richtig
erscheint. Denken Sie nicht daran, eine Liste der ehemaligen Eigentümer zu erstellen
und festzustellen, was wem enteignet wurde? Oder Sie erstellen wenigstens eine Liste
jener, die sich wehren bzw. melden. Wenn sich niemand meldet, dann kann man davon
ausgehen, daß es keine Erben oder Nachkommen mehr gibt. Aber man sollte wenigstens jene berücksichtigen, die sich melden und ihre Ansprüche geltend machen. Man
- 44 -
muß herausfinden, zu welchen Bedingungen die Gründe damals abgetreten bzw. enteignet wurden. Also: Was gedenken Sie zu tun?
KURY (GAF-GVA): Nur ein Wort zur Unterstützung dessen, was Frau
Klotz gerade vorgebracht hat. Ich denke schon, daß man in dem Augenblick, in dem
man vom Staat Güter zurückbekommt, den ursprünglichen Eigentümern ein Vorkaufsrecht einräumen sollte, wie Frau Klotz soeben gesagt hat. Ich denke, das wäre tatsächlich ein Akt der Gerechtigkeit.
Eine zweite Frage noch an den Vermögenslandesrat, nachdem ich annehme,
daß dieser Abänderungsantrag ja bereits auf konkrete Vorhaben zurückgeht, da Sie
schon an bestimmte Immobilien denken. Ich hatte Anfragen dazu gestellt, was mit dem
Gebäude in der Romstraße in Meran passiert, welches jetzt auf das Land übergegangen
ist. Diesbezüglich habe ich keine offizielle Antwort erhalten. Inoffiziell sagt man mir,
daß dort Altenwohnungen geplant sind. Ich weiß jetzt nicht, ob das bereits eine Folge
von diesem Passus wäre, den wir jetzt verabschieden möchten, nämlich den Übergang
auf das Institut oder die Gemeinde. Ich möchte von Ihnen Auskunft darüber haben,
was man mit dem Gebäude in Meran zu tun gedenkt und welche anderen konkreten
Fälle vorliegen, die diesen Artikel hier notwendig gemacht haben!
BERGER (Landesrat für Landwirtschaft und Vermögen - SVP): Frau
Präsidentin! Zu den von Frau Klotz gestellten Fragen ist zu sagen, daß die Landesregierung sicherlich zum gegebenen Zeitpunkt die entsprechenden Entscheidungen treffen wird. Hier handelt es sich um Immobilien, wie Sie, Frau Kury, richtigerweise festgestellt haben, die teilweise von der Postverwaltung gekauft wurden. Hier sind bestimmte Immobilien vorgesehen, welche dem Wohnbauinstitut zur Verwirklichung der
Wohnbauprogramme übergeben werden. Es gibt auch andere Liegenschaften, die im
Besitz des Landes sind und für das Wohnbauinstitut notwendig wären, um darauf
bauen zu können. Auch im Bereich der Kasernenareale ist bestehende Kubatur vorhanden, die das Wohnbauinstitut entweder für Sozialwohnungen, für das Wohnbauprogramm oder eventuell auch für die Unterbringung von Arbeitern benötigen könnte.
In bezug auf das Gebäude in der Romstraße in Meran weiß ich nicht, ob Sie das ehemalige Postgebäude oder das AI-Gebäude meinen. Bei letzterem laufen Verhandlungen mit der Gemeinde Meran. Die Gemeinde Meran sollte dieses Gebäude für die Erstellung von Altenwohnungen bekommen. Die Verhandlungen müßten jetzt in die
letzte Phase gehen. Wir werden sehen, ob wir uns mit der Gemeinde Meran einigen
können. Auf jeden Fall geht der Wille der Landesregierung in diese Richtung.
Bei diesem Antrag geht es einzig und allein darum, daß das Land diese Gebäude nicht per Kaufvertrag, Abtretung, gegenseitiger Schätzung oder wie auch immer
dem Wohnbauinstitut übertragen muß, was ja großen bürokratischen Aufwand bedeuten würde. Hier können alle möglichen Gebäude davon betroffen sein, ehemalige
Staatsliegenschaften, angekaufte Postgebäude, aber auch sich bereits seit eh und je im
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Landesbesitz befindliche Gebäude. Hier gibt es keine Unterteilung. Man spricht lediglich von Immobilien. Das können Grundstücke, aber auch Gebäude sein. Dieser Artikel sollte ausschließlich zur Vereinfachung des Verwaltungsverfahrens beitragen, ohne
daß er auf bestimmte gezielte Objekte ausgerichtet ist. Wir wissen ja, daß es auch um
ehemalige ANAS-Häuser geht, die dem Wohnbauinstitut übertragen werden sollen,
damit dort Wohnungen errichtet werden können. Es handelt sich also um einen ganz
globalen Artikel, der für alle Besitztümer des Landes Anwendung findet.
Ich habe Ihnen gesagt, daß das nicht Thema dieser Diskussion zum Wohnbauförderungsgesetz ist. Die Landesregierung wird dementsprechend zum gegebenen
Zeitpunkt die Bestimmungen bzw. Richtlinien erlassen, was man diesbezüglich zu tun
gedenkt.
PRESIDENTE: Passiamo alla votazione.
KLOTZ (UFS): Ich beantrage die Feststellung der Beschlußfähigkeit!
PRESIDENTE: Prego uno dei segretari questori di contare, perché la consigliera Klotz ha chiesto la verifica del numero legale: approvato con 16 voti favorevoli
e 6 astensioni.
E' stato presentato un articolo aggiuntivo dall'assessore Cigolla e dal consigliere Pürgstaller sotto forma di emendamento che dice:
"Art. 31/quater
Il comma 2 dell'articolo 139/bis della legge provinciale 17 dicembre
1998, n. 13, inserito dall'articolo 41, comma 4, della legge provinciale
31 gennaio 2001, n. 2, è soppresso.
---------Art. 31/quater
Artikel 139/bis Absatz 2 des Landesgesetzes vom 17. Dezember
1998, Nr. 13, eingefügt mit Artikel 41 Absatz 4 des Landesgesetzes
vom 31. Jänner 2001, Nr. 2, ist gestrichen."
La parola all'assessore Cigolla per l'illustrazione.
CIGOLLA (Assessore alla Cultura italiana, edilizia abitativa - Il Centro): L'articolo 139/bis riguardava la norma transitoria all'art. 49 e cioè contratti registrati dopo il 27.1.1997 potevano ripresentare la domanda entro 180 giorni. Non ha più
senso mantenere la norma.
PRESIDENTE: Chi chiede la parola? Nessuno. Lo pongo in votazione.
SEPPI (Unitalia – Movimento Sociale F.T.): Chiedo la verifica del numero
legale!
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PRESIDENTE: Va bene. Prego uno dei segretari questori di contare: approvato con 16 voti favorevoli e 5 astensioni.
Art. 32
1. L'articolo 143 della legge provinciale 17 dicembre 1998, n. 13, modificato dall'articolo 44 della legge provinciale 3 maggio 1999, n. 1, è
così sostituito:
"Art. 143 (Norma transitoria all'articolo 65) - 1. I beneficiari di agevolazioni edilizie ed i loro aventi causa, che prima dell'entrata in vigore
della presente legge hanno commesso una contravvenzione contro le
disposizioni dell'articolo 3 della legge provinciale 2 aprile 1962, n. 4, o
contro l'articolo 28 della legge provinciale 20 agosto 1972, n. 15, possono chiedere l'autorizzazione in via di sanatoria per l'alienazione,
per il trasferimento dell'ipoteca e del vincolo, la costituzione di diritti
reali di godimento, la cessione della metà indivisa al coniuge e la successione nell'agevolazione come previsto dagli articoli 62 e seguenti.
Qualora l'autorizzazione in via di sanatoria non possa essere concessa, si applicano le sanzioni per le contravvenzioni al vincolo sociale di cui all'articolo 65 e, se del caso, si procede alla dichiarazione
di decadenza dell'assegnazione dell'area ai sensi dell'articolo 85.
2. Per quanto si tratti di contravvenzioni contro le disposizioni di cui all'articolo 3 della legge provinciale 2 aprile 1962, n. 4, l'applicazione
delle sanzioni può essere evitata se il beneficiario rinuncia all'agevolazione edilizia ai sensi dell'articolo 64. Ad avvenuto pagamento della
somma dovuta, il Direttore della Ripartizione Edilizia abitativa rilascia il
nulla osta per la cancellazione tavolare del vincolo sociale.
3. Questa disposizione non si applica a provvedimenti già definitivamente eseguiti.
4. (soppresso)"
---------Art. 32
1. Artikel 143 des Landesgesetzes vom 17. Dezember 1998, Nr. 13,
abgeändert durch Artikel 44 des Landesgesetzes vom 3. Mai 1999,
Nr. 1, erhält folgende Fassung:
"Art. 143 (Übergangsbestimmung zu Artikel 65) - 1. Wohnbauförderungsempfänger und deren Rechtsnachfolger, die vor In-Kraft-Treten
dieses Gesetzes gegen die Bestimmungen von Artikel 3 des Landesgesetzes vom 2. April 1962, Nr. 4, oder gegen die Bestimmungen von
Artikel 28 des Landesgesetzes vom 20. August 1972, Nr. 15, verstoßen haben, können um die nachträgliche Ermächtigung zur Veräußerung, Übertragung der Hypothek und der Bindung, Vermietung, Belastung mit dinglichen Nutzungsrechten, Übertragung der ungeteilten
Hälfte an den Ehegatten und um die Nachfolge in die Förderung, wie
sie von Artikel 62 und folgende vorgesehen sind, ansuchen. Falls die
nachträgliche Ermächtigung nicht möglich ist, kommen die Sanktionen
für die Verstöße gegen die Sozialbindung, wie sie von Artikel 65 vorgesehen sind, zur Anwendung, und gegebenenfalls wird gemäß Artikel 85 der Verfall der Grundzuweisung erklärt.
- 47 -
2. Soweit es sich um Verstöße gegen die Bestimmungen von Artikel 3
des Landesgesetzes vom 2. April 1962, Nr. 4, handelt, kann die Anwendung der Sanktionen vermieden werden, wenn der Förderungsempfänger nach Maßgabe von Artikel 64 auf die Wohnbauförderung
verzichtet. Nach erfolgter Bezahlung des geschuldeten Betrages erläßt der Direktor der Abteilung Wohnungsbau die Unbedenklichkeitserklärung für die Löschung der Sozialbindung.
3. Diese Bestimmung wird auf schon endgültig vollstreckte Maßnahmen nicht angewandt.
4. (gestrichen)"
Do lettura dell'emendamento presentato dal consigliere Pürgstaller e dall'assessore Cigolla: "Articolo 32, comma 1: Nel testo italiano, dopo le parole "per il trasferimento dell'ipoteca e del vincolo" sono inserite le parole "la locazione"."
"Artikel 32 Absatz 1: Im italienischen Text werden nach den Worten "per il
trasferimento dell'ipoteca e del vincolo" die Worte "la locazione" eingefügt."
Chi desidera intervenire? Nessuno. Lo votiamo: approvato con 3 astensioni e
i restanti voti favorevoli.
E' stato presentato un altro emendamento dai consiglieri Pöder e Klotz, che
dice: "Articolo 32, comma 3. E' inserito il seguente comma:
3. All'articolo 87, comma 3 della legge provinciale 17 dicembre 1998, n. 13 vengono
aggiunte le seguenti parole: "; il mutuo integrativo senza interessi è pari all'80% dei
costi aggiuntivi."
"Artikel 32 Absatz 3. Es wird folgender Absatz eingefügt:
3. Im Artikel 87 Absatz 3 des Landesgesetzes vom 17. Dezember 1998, Nr. 13 werden
folgende Wörter hinzugefügt: ", wobei das zinsfreie Darlehen 80% der zusätzlichen
Kosten beträgt."
La parola alla consigliera Klotz per l'illustrazione.
KLOTZ (UFS): Ganz kurz! Kollege Pöder ist nicht da. Artikel 87 Absatz 3
besagt, daß der Landesrat für Wohnungsbau mit den in Absatz 3 beschriebenen Verfahren für die direkte Übernahme zu Lasten des Landes und für die Gewährung eines
zusätzlichen zinsenfreien Darlehens im Falle der Festsetzung höherer Enteignungsvergütungen durch das Oberlandesgericht sorgt. Es geht hier um zusätzliche Mittel, die
gewährt werden. Unser Vorschlag ist dahingehend formuliert, daß das zinsfreie Darlehen 80% der zusätzlichen Kosten beträgt. Man soll hier also nicht denjenigen bestrafen, der am wenigsten Schuld hat, nämlich jene Person, die mit den entsprechenden
Mitteln gebaut hat. Es handelt sich schließlich um die Schätzungskriterien des zuständigen Landesamtes. Wenn sich dieses Amt verschätzt hat, dann soll nicht derjenige,
der gebaut und diesen Grundstückpreis bezahlt hat, bestraft werden. Insofern fordern
wir eine Präzisierung, aus der klar hervorgeht, daß der Betroffene, also derjenige, der
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gebaut hat, aufgrund eines bestimmten Enteignungspreises, der dann berichtigt werden
muß, relativ schadlos gehalten wird.
CIGOLLA (Assessore alla Cultura italiana, edilizia abitativa - Il Centro): Wenn Sie sich erinnern, ist die Materie mit Artikel 20/bis inzwischen geregelt
worden. Damit wurde alles geklärt.
KLOTZ (UFS): Der Abänderungsantrag ist zurückgezogen.
PRESIDENTE: Va bene. Chi chiede la parola sull'articolo 32? Nessuno. Lo
metto in votazione.
KLOTZ (UFS): Beschlußfähigkeit, bitte!
PRESIDENTE: Prego uno dei segretari questori di contare, perché la collega Klotz ha chiesto la verifica del numero legale: approvato con 16 voti favorevoli e
5 astensioni.
Art. 33
1. Dopo l'articolo 147 della legge provinciale 17 dicembre 1998,
n. 13, è aggiunto il seguente articolo:
"Art. 147-bis (Norma transitoria all'articolo 110) - 1. I locatari dell’IPES, nei cui confronti sia stata revocata ai sensi dell'articolo 11, comma 1, lettera d), della legge provinciale 23 maggio 1977, n. 13, in vigore fino all'entrata in vigore della presente legge, l'assegnazione
dell'abitazione per superamento del limite di reddito, ed il cui reddito
complessivo familiare per l'anno 2000 non supera quello della seconda fascia di reddito di cui all'articolo 58, comma 1, lettera b), possono
presentare domanda entro il 31 dicembre 2001, affinché nei loro confronti venga revocata la revoca dell'assegnazione dell'abitazione. Di
conseguenza diventano locatari dell'IPES a tutti gli effetti della presente legge."
---------Art. 33
1. Nach Artikel 147 des Landesgesetzes vom 17. Dezember 1998,
Nr. 13, wird folgender Artikel eingefügt:
"Art.147-bis (Übergangsbestimmung zu Artikel 110) - 1. Die Mieter
des Wohnbauinstitutes, denen gegenüber aufgrund der Bestimmung
von Artikel 11 Absatz 1 Buchstabe d) des Landesgesetzes vom 23.
Mai 1977, Nr. 13, wie es vor In-Kraft-Treten dieses Gesetzes in Geltung war, die Wohnungszuweisung wegen Überschreitens der Einkommensgrenze widerrufen worden ist, und deren Familiengesamteinkommen für das Jahr 2000 jenes der zweiten Einkommensstufe,
wie sie von Artikel 58 Absatz 1 Buchstabe b) vorgesehen ist, nicht
überschreitet, können innerhalb 31. Dezember 2001 darum ansuchen,
daß ihnen gegenüber der Widerruf der Wohnungszuweisung widerru-
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fen wird. In der Folge werden sie wieder für alle Rechtswirkungen dieses Gesetzes Mieter des Wohnbauinstitutes."
Do lettura del primo emendamento sostitutivo, presentato dai consiglieri
Minniti, Holzmann e Urzì: "L'articolo 33 è così sostituito: 1. Dopo l'articolo 147 della
legge provinciale 17 dicembre 1998, n. 13, è aggiunto il seguente articolo 147/bis:
'Art. 147/bis
Norma transitoria all'articolo 110
1. I locatori dell'IPES, nei cui confronti sia stata revocata ai sensi dell'articolo 11, comma 1, lettera d) della legge provinciale 23 maggio 1977, n. 13, in vigore fino all'entrata
in vigore della presente legge, l'assegnazione dell'abitazione per superamento del
limite di reddito, e il cui reddito complessivo familiare per l'anno 2000 non supera
quello della quarta fascia di reddito, possono presentare domanda entro il 31 dicembre
2001, affinché nei loro confronti venga revocata la revoca dell'assegnazione dell'abitazione. Di conseguenza diventano locatari dell'IPES a tutti gli effetti della presente legge'."
"Artikel 33 erhält folgende Fassung: 1. Nach Artikel 147 des Landesgesetzes
vom 17. Dezember 1998, Nr. 13, wird folgender Artikel 147/bis eingefügt:
'Art. 147/bis
Übergangsbestimmung zu Artikel 110
1. Die Mieter des Wohnbauinstitutes, denen gegenüber aufgrund der Bestimmung von
Artikel 11 Absatz 1 Buchstabe d) des Landesgesetzes vom 23. Mai 1977, Nr. 13, wie
es vor Inkrafttreten dieses Gesetzes in Geltung war, die Wohnungszuweisung wegen
Überschreitens der Einkommensgrenze widerrufen worden ist, und deren Familiengesamteinkommen für das Jahr 2000 jenes der vierten Einkommensstufe nicht überschreitet, können innerhalb 31. Dezember 2001 darum ansuchen, daß ihnen gegenüber
der Widerruf der Wohnungszuweisung widerrufen wird. In der Folge werden sie wieder für alle Rechtwirkungen dieses Gesetzes Mieter des Wohnbauinstitutes'."
La parola al consigliere Minniti per l'illustrazione.
MINNITI (AN): Il testo ricalca fedelmente quanto previsto dall'articolo 33
della legge in discussione, se non nell'aspetto che si riferisce alla fascia di reddito interessata in questo momento. Abbiamo ritenuto sempre che sarebbe necessario che si riconoscesse uno stato sociale particolare e che si dovessero tutelare tutti quei soggetti
che appartengono alla terza e quarta fascia, che riteniamo non assicurano una ricchezza
personale del nucleo familiare. Nel contesto di quanto previsto dall'articolo 33 della
legge si dovrebbe poter alzare dalla seconda alla quarta fascia di reddito il provvedimento. Comprendiamo anche l'impegno del collega Pürgstaller a trovare la via di
mezzo fra la seconda e la quarta fascia indicando la terza fascia, ma ricordiamo che
anche i sindacati, oltre che gli stessi cittadini interessati, avevano chiesto l'intervento
volto ad intervenire a favore dell'innalzamento per le persone interessate al provvedimento.
- 50 -
KLOTZ (UFS): Im ursprünglichen Vorschlag zu Artikel 33 war die Rede
vom Familiengesamteinkommen für das Jahr 2000, welches jenes der zweiten Einkommensstufe überschreitet. Im neuen Text sehen wir, daß es die dritte Einkommensstufe ist. Kollege Minniti schlägt nun ein Gesamteinkommen gemäß der vierten Einkommensstufe vor. Die Mehrheit hat bereits mit Artikel 110, aber auch schon vorher,
beschlossen, daß die Möglichkeiten insgesamt ausgedehnt werden müssen. Wir wissen, daß es inzwischen eine neue Einkommensstufe gibt, nämlich die vierte, bei der die
Betroffenen in den Genuß von Förderungen kommen. Das ist zuviel des Guten! Dabei
handelt es sich irgendwann um keine soziale Maßnahme mehr. Es würde mich sowieso
interessieren, Herr Landesrat, wieviele Geldmittel - ich nehme an, daß es sich um einen beachtlichen Betrag handelt - mehr ausgegeben werden, das heißt, wieviel die öffentliche Hand diese großzügigere Handhabung kosten wird. Bisher war der Widerruf
gegeben, wenn die zweite Einkommensstufe überschritten wird. Jetzt können diejenigen, die die dritte Einkommensstufe überschritten haben, ansuchen, daß der Widerruf
widerrufen wird. Das bedeutet, daß eine neue Einkommensstufe dazukommt, bei der
es Begünstigte dieser Förderungen gibt. Es steigt also an. Es mag sein, daß die Lebenshaltungskosten inzwischen gestiegen sind. Man schafft damit auch nicht weiß
Gott welches große Schlupfloch. Aber Mehrkosten bringt diese Bestimmung sicher mit
sich. Die Mehrkosten, die anfallen, würden mich schon interessieren, denn die Unterlagen für die Berechnungen werden Sie sicher haben!
Ich bin der Meinung, daß man hier Grenzen setzen muß. Ansonsten sind irgendwann wirklich diejenigen die Dummen, die eine Wohnung auf dem freien Markt
mieten. Dann wird das Spekulation mit sich bringen, das heißt, man wird es darauf anlegen, die Wohnungen nicht zu vermieten und die Preise hochzutreiben. Man rechnet
damit, daß das Institut für den geförderten Wohnbau Bedarf hat und die jeweilige
Wohnung um jeden Preis kaufen wird. Deswegen könnte ich mir vorstellen, daß es auf
dem freien Wohnungsmarkt eines Tages noch enger werden wird. Ich will hier nichts
behaupten, sondern sage nur, daß ich mir das vorstellen könnte, denn es ist ja kein Geheimnis, daß die Wohnbauförderung insgesamt preistreibend gewirkt hat. Das ist inzwischen unumstritten. Deshalb muß man hier schon sehr genau aufpassen und irgendwo einen Damm errichten, wenn man will, daß es weiterhin eine Sozialmaßnahme
bleibt. Ansonsten wird es mit der Zeit eine gute Mittelstandsförderung. Es handelt sich
jetzt zwar um 53 Millionen Lire, aber das kann sich im Laufe der Jahre auch ändern.
CIGOLLA (Assessore alla Cultura italiana, edilizia abitativa - Il Centro): Frau Dr. Klotz! Es geht um 300 Mieter.
300 persone circa hanno ottenuto notificato questo decreto di revoca. Considerate che si tratta di persone che avevano superato la seconda fascia, i 40 milioni, e
che nel frattempo sono arretrati con il loro reddito entro i 30 milioni. Questo comporta
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circa 1.000.000 all'anno per i 300 inquilini, quindi 30 milioni come differenza di
maggiore onere a carico dell'Ipes per effetto di arretramento del canone.
Consigliere Minniti, penso di interpretare anche la Sua idea. Dal momento
che il collega Pürgstaller ha proposto la terza fascia, cerchiamo di accordarci su questa!
PRESIDENTE: Passiamo alla votazione: respinto a maggioranza con 7 voti
favorevoli e i restanti voti contrari.
Do lettura del secondo emendamento sostitutivo, presentato dai consiglieri
Pürgstaller e Baumgartner: "L'articolo 33 è così sostituito/Artikel 33 ist durch folgenden ersetzt:
Art. 33
Norma transitoria all'110 della legge provinciale 17 dicembre 1998,
n. 13
1. I locatari dell'IPES, nei cui confronti sia stata revocata ai sensi dell'articolo 11, comma 1, lettera d) della legge provinciale 17 dicembre
1998, n. 13, l'assegnazione dell'abitazione per superamento del limite
di reddito, ed il cui reddito complessivo familiare per l'anno 2000 non
supera quello della terza fascia di reddito di cui all'articolo 58, comma
1, lettera b), della legge provinciale 17 dicembre 998, n. 13, possono
presentare domanda entro il 31 dicembre 2001, affinché nei loro confronti venga revocata la revoca dell'assegnazione dell'abitazione. Di
conseguenza diventano locatari dell'IPES a tutti gli effetti della presente legge.
---------Art. 33
Übergangsbestimmung zu Artikel 110 des Landesgesetzes vom
17. Dezember 1998, Nr. 13
1. Die Mieter des Wohnbauinstitutes, denen gegenüber aufgrund der
Bestimmung von Artikel 11 Absatz 1 Buchstabe d) des Landesgesetzes vom 23. Mai 1977, Nr. 13, wie es vor Inkrafttreten des Landesgesetzes vom 17. Dezember 1998, Nr. 13, in Geltung war, die Wohnungszuweisung wegen Überschreitens der Einkommensgrenze wiederrufen worden ist, und deren Familiengesamteinkommen für das
Jahr 2000 jenes der dritten Einkommensstufe, wie sie von Artikel 58
Absatz 1 Buchstabe b) des Landesgesetzes vom 17. Dezember 1998,
Nr. 13, vorgesehen ist, nicht überschreitet, können innerhalb 31. Dezember 2001 darum ansuchen, daß ihnen gegenüber der Widerruf der
Wohnungszuweisung widerrufen wird. In der Folge werden sie wieder
für alle Rechtswirkungen dieses Gesetzes Mieter des Wohnbauinstitutes.
Ha chiesto di intervenire la dottoressa Klotz, ne ha facoltà.
KLOTZ (UFS): Wie Kollege Pürgstaller richtig anmerkt, geht es nicht so
sehr um die Mehrausgaben des Wohnbauinstitutes, sondern um die Mehranzahl von
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Wohnungen, die dadurch besetzt bleiben. Das ist sicherlich eine berechtigte Frage,
denn wir wissen ja alle, daß der Wohnungsbedarf auch deshalb steigt, weil immer
mehr in den Genuß der Wohnbauförderung bzw. der Sozialmiete kommen können und
Wohnbaumieter sind. Das bringt natürlich mit sich, daß der Bedarf an Wohnungen
steigt. Es folgt jetzt wiederum eine Erweiterung der Kriterien, was zur Folge hat, daß
entsprechend mehr Wohnungen besetzt bleiben. Hat man ungefähr einen Überblick?
Herr Landesrat, ich verstehe schon, daß nicht jede Situation aus dem Stand klar beschrieben und berechnet werden kann. Aber wieviel Wohnungen ungefähr bleiben
dadurch besetzt?
CIGOLLA (Assessore alla Cultura italiana, edilizia abitativa - Il Centro): Hier geht es nicht um Wohnungen, die freigegeben werden müssen oder weiterhin besetzt werden können. Diejenigen, die sich verpflichtet haben, diesen Landesmietzins zu zahlen, bleiben sowieso drinnen. Jetzt sagt man, daß, wenn diese Leute
weniger Einkommen vorweisen, dieses Widerrufdekret zurückgezogen und ein neuer
Mietzins berechnet wird.
Il decreto di revoca riguarda le persone che hanno superato un certo tetto di
reddito. Se questo viene revocato, è una questione di rideterminazione del canone che
diventa sociale, non provinciale, diventando normale affitto. Non è la questione di
quanti alloggi si rendono vacanti o di quanti vengono lasciati liberi. Gli inquilini restano sempre dentro. Qui si dice che per chi aveva il decreto di revoca perché aveva
superato una certa fascia, la revoca viene revocata. Il canone viene rideterminato come
se fosse sociale e si diventa inquilini dell'istituto, ma non cambia il numero degli
alloggi né quello degli inquilini.
VORSITZ DES VIZEPRÄSIDENTEN:
HERMANN THALER
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE:
PRÄSIDENT: Wir stimmen über den Ersetzungsantrag ab.
KLOTZ (UFS): Ich beantrage die Feststellung der Beschlußfähigkeit, Herr
Präsident!
PRÄSIDENT: In Ordnung. Somit ersuche ich einen der Präsidialsekretäre
zu zählen: mit 20 Ja-Stimmen, 1 Stimmenthaltung und 1 Nein-Stimme genehmigt.
Art. 34
Übergangsbestimmung zu Artikel 62 des Landesgesetzes vom
17. Dezember 1998, Nr. 13
1. Für die Wohnungen, zu deren Lasten vor In-Kraft-Treten des Landesgesetzes vom 17. Dezember 1998, Nr. 13, die Bindung laut
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Artikel 3 des Landesgesetzes vom 2. April 1962, Nr. 4, und nachfolgende Abänderungen, im Grundbuch angemerkt worden ist,
und die nach Ablauf des ersten Jahrzehnts der Bindungsdauer
auch nur mit Vorvertrag veräußert wurden, kann der Käufer, der
vor In-Kraft-Treten des Landesgesetzes vom 17. Dezember 1998,
Nr. 13, um eine Wohnbauförderung angesucht hat, die Unbedenklichkeitserklärung für die Löschung der Anmerkung der ursprünglichen Bindung unter der Bedingung erreichen, dass gleichzeitig mit der Löschung der Anmerkung der ursprünglichen Bindung die Sozialbindung laut Artikel 62 des Landesgesetzes vom
17. Dezember 1998, Nr. 13, angemerkt wird.
---------Art. 34
Norma transitoria all'articolo 62 della legge provinciale
17 dicembre 1998, n. 13
1. Per le abitazioni a carico delle quali prima dell'entrata in vigore della legge provinciale 17 dicembre 1998, n. 13, è stato tavolarmente annotato il vincolo di cui all'articolo 3 della legge provinciale 2 aprile
1962, n. 4, e successive modifiche, e che, decorso il primo decennio
di durata del vincolo, sono state oggetto di alienazione, anche mediante contratto preliminare, all'acquirente che abbia presentato domanda relativa ad un'agevolazione edilizia prima dell'entrata in vigore della legge provinciale 17 dicembre 1998, n. 13, può essere rilasciato il nulla osta per la cancellazione del vincolo originario a condizione che con la cancellazione di tale vincolo originario venga annotato il vincolo sociale di cui all'articolo 62 della legge provinciale 17 dicembre 1998, n. 13.
Landesrat Cigolla, Sie haben das Wort zur Erläuterung.
CIGOLLA (Assessore alla Cultura italiana, edilizia abitativa - Il Centro): Si tratta semplicemente di una autorizzazione al nulla osta per la cancellazione
del vincolo a condizione che con la cancellazione venga annotato il vincolo sociale di
cui all'articolo 62. E' un aggiustamento tecnico.
PRÄSIDENT: Wir stimmen über Artikel 34 ab: mit 3 Stimmenthaltungen
und dem Rest Ja-Stimmen genehmigt.
Wir greifen wieder die Behandlung des Artikels 30 auf, die vorher ausgesetzt
worden war. Es ist ein Abänderungsantrag von den Abgeordneten Minniti und Pürgstaller eingebracht worden: "Artikel 30 Absatz 01 des Gesetzentwurfes Nr. 58/00 wird
wie folgt ersetzt: Nach Artikel 112 des Landesgesetzes Nr. 13/98 wird folgender Absatz 3/bis eingefügt:
3/bis. Zum Zwecke der Feststellung der wirtschaftlichen Leistungsfähigkeit der Familie werden die Einkommen der Nachkommen, die mit dem Mieter in Hausgemeinschaft leben und steuermäßig nicht zu Lasten sind, zu höchstens 60 Prozent berechnet.
Zum selben Zweck wird für die in Hausgemeinschaft lebenden Eltern und Großeltern
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und für jedes invalide Kind, deren Arbeitsfähigkeit um mehr als 74% eingeschränkt
ist, auch wenn sie steuerlich nicht zu Lasten des Mieters gehen, und in jedem Fall für
die Eltern und Großeltern, die über fünfundsechzig Jahre alt sind, ein Freibetrag in der
Höhe des Grundbetrages zur Befriedigung der Grundbedürfnisse für eine allein stehende Person in Abzug gebracht, wie er laut Durchführungsverordnung zu Artikel
7/bis des Landesgesetzes vom 19. März 1991, Nr. 5, festgesetzt wird."
"Il comma 01 dell'articolo 30 della LP 58/00 è così sostituito: Dopo il comma 3 dell'articolo 112 della LP 13/98 è inserito il seguente comma 3/bis:
3/bis. Ai fini della determinazione della capacità economica del nucleo familiare, i redditi dei discendenti conviventi con il locatario, fiscalmente non a carico, sono considerati nella misura non superiore al 60 per cento. Allo stesso fine, per gli ascendenti
conviventi e per ogni figlio invalido per i quali la diminuzione della capacità lavorativa
è superiore al 74% anche se fiscalmente non a carico e comunque per gli ascendenti
ultrasessantacinquenni si applica una quota di detrazione di un importo pari alla quota
base per il soddisfacimento dei bisogni fondamentali per una persona singola, determinata ai sensi del regolamento di esecuzione all'articolo 7/bis della legge provinciale 19
marzo 1991, n. 5."
Dazu ist ein Abänderungsantrag von den Abgeordneten Seppi und Klotz eingebracht worden, der folgendes besagt: "Die Worte "zu höchstens 60%" werden durch
die Worte "zu höchstens 50%" ersetzt."
"Le parole "non superiore al 60%" vengono sostituite dalle parole "non superiore al 50%"."
Abgeordneter Seppi, Sie haben das Wort zur Erläuterung.
SEPPI (Unitalia – Movimento Sociale F.T.): Con l'articolo 30 si arriva a
discutere il nocciolo della questione, che riguardano i redditi su cui si calcolano gli affitti sulla base del reddito dei figli. Il regolamento di attuazione aveva previsto per il
1999 il calcolo dell'affitto relativo ai figli basato sul 50% del reddito degli stessi. Nel
2001 sarebbe diventato il 60% e nel 2002 sarebbe stato il 66% che avrebbe dovuto
rimanere fino a nuova regolamentazione. L'emendamento presentato dai colleghi Minniti e Pürgstaller riporta questo 66% al 60%. Abbiamo sempre ritenuto discutibile
prendere il reddito dei figli per il calcolo degli affitti, e dall'altra consideriamo inaccettabile dal punto di vista sociale che tale calcolo superi il 50% del reddito degli
stessi. Ho personalmente prodotto uno sforzo propositivo per cercare di riproporre
questo puzzle che si era composto, perché se da una parte ho sempre ritenuto che il
reddito dei figli non andasse neanche toccato al 50%, dall'altra ci si poteva trovare
nella situazione che ci è stata proposta, che teoricamente in una casa Ipes assegnata ad
un genitore operaio potrebbe anche viverci un figlio che ha un reddito molto superiore
ad un reddito sociale. Non sarebbe giusto che questo reddito non producesse un effetto
sull'affitto. Questa è stata una delle ragioni che ci ha indotto a presentare l'emendamento che verrà in discussione dopo, per trovare la soluzione può adeguata. Ci siamo
- 55 -
anche confrontati anche con altri consiglieri, ma sono dell'avviso che fino a quando un
figlio non abbia un reddito superiore a 24 milioni l'anno netti, non debba essere intaccato nel suo reddito per il calcolo dell'affitto. Ho precisato che chi superasse questo
importo, avrebbe dovuto pagare. In quale percentuale si può discutere, perché
riteniamo giusto che chi superi un certo importo debba contribuire a pagare l'affitto.
Non possiamo ritenere sociale che un figlio che deve costruirsi il suo futuro all'interno
di una società debba vedersi intaccato il suo stipendio quando non arriva a 20, 24
milioni all'anno. Altrimenti togliamo risorse ai giovani e facciamo un'operazione
asociale.
Sappiamo bene che nella realtà delle cose esistono situazioni le più percentualmente alte in cui alla fine i genitori, con pensioni magari limitate, non vanno a farsi
dare nulla dai figli e si trovano a dover pagare da soli degli affitti che sono doppi o
tripli rispetto a quello che pagano con il loro reddito. Questo non è un disabituare i
figli ad aiutare la famiglia, non è vero, perché se un padre vede che il figlio sta mettendo via dei soldi per costruirsi un futuro, è chiaro che si cerca di risolvere il problema senza chiedere nulla. E' anche giusto che questo debba avere un limite oltre il
quale diventerebbe quasi una truffa a danno degli altri cittadini non chiedere niente ai
figli quando questi dovessero guadagnare più di un certo importo, che ho fissato in 24
milioni. Pensavo di aver creato i presupposti per risolvere al meglio con questa
proposta un'ingiustizia, lasciando aperta la possibilità di discussione nel fissare questo
importo e sulla percentuale da applicare nel caso in cui i figli superano questo importo.
Penso che questa proposta non incontrerà i favori di quest'aula, mi trovo
quindi nelle condizioni di dover pensare che non ci sia stata la voglia di risolvere al
meglio questa problematica. Mi chiedo anche con quale logica si possa procedere nel
far pagare a chi non ha figli un affitto proporzionale al reddito, senza considerare il
reddito degli stessi, cioè fissare un'aliquota fissa, sia essa del 50, 60 o 30%, e andare a
prendere degli importi uguali in percentuale. Cioè se noi abbiamo un ragazzo che guadagna 15 milioni l'anno, calcoliamo su 7 milioni e mezzo il 50%, se ne guadagna 150
milioni, lo calcoliamo su 75 milioni. Questo è in contrasto con i fondamenti stessi del
calcolo per gli affitti degli inquilini che seguono invece delle procedure legate al reddito degli assegnatari.
Riconosco al collega Minniti che questa proposta è forse l'unica che questa
assemblea possa accettare, ma non sono d'accordo sul 60%, non sono d'accordo nemmeno che si fissi una percentuale fissa. Ho cercato di risolvere la cosa nel modo migliore. Vedremo durante la discussione quali sono le possibilità di arrivare a delle conclusioni diverse. Da parte mia il 60%, benché riconosca che è meglio del 66, è una percentuale che non soddisfa nemmeno un criterio di giustizia che dovrebbe vedere fermo
fino ad un certo importo il calcolo dell'affitto. Non è giusto fissare una percentuale
secca a prescindere da quale sia il reddito dei figli. Ritengo di non poter dare il mio
voto favorevole perché insufficiente a soddisfare sia le esigenze di equità sociale riferita ai figli, sia le percentuali diversificate in base agli stipendi.
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KLOTZ (UFS): Ich habe diese Anträge mitunterzeichnet, weil ich der Meinung bin, daß die Berechnung des Einkommens von bis zu 50% der nicht zu Lasten
lebenden Kinder ausreicht. Die in Gemeinschaft mit ihren Eltern lebenden und verdienenden Kinder sollen einen Beitrag leisten. Ich bin absolut dieser Meinung. Derjenige,
der von einer Sozialmaßnahme profitiert, soll auch etwas dafür tun und dafür geben.
Nur müssen wir auf der anderen Seite bedenken, welche Folgen es haben könnte, wenn
man hier zuviel berechnet. Möglicherweise vertreibt man die Kinder. So mancher Jugendliche wird sich denken, daß, wenn sein Einkommen sowieso zu so viel Prozent
mitberechnet wird, er sich dann selbstständig macht und selbst um eine Wohnung ansucht. Das ist sicherlich kein Vorteil für das Wohnbauinstitut, weil ich mir vorstellen
kann, daß es auf diese Weise mehr Sozialberechtigte geben wird, natürlich unter verschiedenen Bedingungen. Aus diesem Grund unterstütze ich all diese Anträge. Natürlich könnte man sagen, daß dieses Mehr von 10% nicht weiß Gott wieviel ist. Mir
scheint aber, daß es sich eher um einen psychologischen Faktor handelt. Bis vor kurzem waren immer 50% maßgeblich. Daran hat sich auch kaum jemand gestoßen. Das
haben alle eingesehen. Als man dann plötzlich auf die 60% und noch weiter gehen
wollte, hat man Alarm geschlagen. Ich kann jenen Eltern nicht unrecht geben, die sagen, daß es sehr schwierig ist. Wir wissen, welche Ansprüche die jungen Leute heute
stellen. Man sollte schon in Betracht ziehen, daß ein junger Mensch, der verdient, also
ein Einkommen hat, auch einen Teil dessen, was er verdient, für eine eigene Familienoder Existenzgründung sparen soll. Natürlich weiß ich, daß sehr viele vom Sparen
heute gar nichts halten und die letzte Lira verjubeln. Aber man soll nicht von vorne
herein auch diejenigen mitbestrafen, die eine andere Denkweise bzw. Mentalität haben
und irgendwann einmal eine eigene Existenz gründen wollen. Deshalb bin ich der
Meinung, daß die Berechnung von 50% aufrecht bleiben soll. Es folgen dann noch
mehrere Anträge, die ich ebenso mitunterstütze und mittrage, weil ich der Meinung
bin, daß man diese psychologische Hürde nicht überschreiten sollte. Ich bin die erste,
die sagt, daß es eine Sozialmaßnahme bleiben soll. Aber auf der anderen Seite muß
man auch bedenken, welche Folgen dies haben könnte. Insgesamt betrachtet, weiß ich
nicht, ob bis zum Schluß der Schaden nicht größer ist als dieser kleine Nutzen, den
man von der Mehrberechnung von 10% des Einkommens des in Hausgemeinschaft
lebenden Jugendlichen zieht. Ich weiß also nicht, ob die erzieherische Maßnahme nicht
wichtiger ist als dieses Mehr von 10%, womit man den jungen Leuten die Möglichkeit
gibt, daheim zu bleiben, solange sie wollen, und zusätzlich für die eigene
Existenzgründung zu sparen.
CIGOLLA (Assessore alla Cultura italiana, edilizia abitativa - Il Centro): Avevo già spiegato in altre occasioni che la differenza fra il 50 e il 60% rapportata in termini di elevazioni del canone per un giorno è di 1.400 lire. Se un caffè rap-
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presenta il controvalore dell'elevazione dal 50 al 60%, penso sia una cifra sopportabile,
non credo sia una cosa così trascendentale.
PRÄSIDENT: Wir stimmen über den Abänderungsantrag der Kollegen Seppi und Klotz ab. Die Abgeordnete Kury und drei weitere Abgeordnete haben die namentliche Abstimmung beantragt. Es ist die Nummer 30 gezogen:
THALER H. (SVP): Nein.
THALER ZELGER (SVP): Nein.
THEINER (SVP): Nein.
URZÌ (AN): (Assente)
WILLEIT (Ladins): Ja.
ZENDRON (GAF-GVA): (Assente)
ATZ (SVP): Nein.
BAUMGARTNER (SVP): Nein.
BERGER (SVP): Nein.
CIGOLLA (Il Centro): No.
DENICOLÒ (SVP): Nein.
DI PUPPO (Popolari – Alto Adige Domani): (Assente)
DURNWALDER (SVP): Nein.
FEICHTER (SVP): Nein.
FRICK (SVP): Nein.
GNECCHI (Progetto Centrosinistra – Mitte Links Projekt): No.
HOLZMANN (AN): Sì.
- 58 -
HOSP (SVP): Nein.
KASSLATTER MUR (SVP): Nein.
KLOTZ (UFS): Ja.
KURY (GAF-GVA): Ja.
LADURNER (SVP): Nein.
LAIMER (SVP): (Abwesend)
LAMPRECHT (SVP): Nein.
LEITNER (Die Freiheitlichen): (Abwesend)
LO SCIUTO (Lista Civica – Forza Italia – CCD): Sì.
MESSNER (SVP): Nein.
MINNITI (AN): Sì.
MUNTER (SVP): Nein.
PAHL (SVP): Ja.
PÖDER (UFS): (Abwesend)
PÜRGSTALLER (SVP): Nein.
SAURER (SVP): (Abwesend)
SEPPI (Unitalia – Movimento Sociale F.T.): Sì.
STOCKER (SVP): Nein.
PRÄSIDENT: Ich gebe das Abstimmungsergebnis bekannt: mit 20 NeinStimmen und 8 Ja-Stimmen ist der Abänderungsantrag abgelehnt.
Der zweite von den Abgeordneten Seppi und Klotz eingebrachte Abänderungsantrag zum Abänderungsantrag lautet folgendermaßen: "Die Worte "zu höchstens
60%" werden durch die Worte "zu höchstens 53%" ersetzt."
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"Le parole "non superiore al 60%" vengono sostituite dalle parole "non superiore al 53%"."
Abgeordneter Seppi, Sie haben das Wort zur Erläuterung.
SEPPI (Unitalia – Movimento Sociale F.T.): Come ogni trattativa commerciale ci insegna, applicando questa teoria e partendo dal punto che a noi sembrava
un obiettivo, siamo a creare una scaletta di percentuali cercando di capire se esiste la
sensibilità o meno da parte vostra di rendervi conto delle problematiche espresse.
Penso che questa volontà non ci sia, penso che gli accordi stretti fra il capogruppo
della SVP e l'opposizione con An siano discorsi chiari e definiti, ma non posso esimermi dal dare il mio contributo in questa discussione per cercare di fare il mio dovere,
perché ritengo che questa causa sia giusta.
Riprendendo il discorso di prima, e per dimostrare fino a quanto ci siamo
posti questa problematica, siamo usciti dalle percentuali e abbiamo formulato la proposta dei 24 milioni netti. Riteniamo che sia la proposta più sensata, e il fatto che su questa per lo meno fino adesso non si sia voluto discutere, mi rende perplesso su quelle
che siano davvero le sensibilità di quest'aula rispetto a questa problematica, perché
continuo a pensare che attorno a quel tipo di proposta andava costruita la proposta
definitiva, dovevano convergere tutte quelle istanze che hanno creato perplessità all'interno di quest'aula e hanno costruito anche quasi una protesta da parte degli inquilini dell'Ipes, che l'anno scorso si sono mossi e hanno deciso che non si ragiona in termini di regolamenti di attuazione sopra la loro testa.
Non sono convinto che sociale significhi regalare, semmai è qualcos'altro.
Non ritengo che dare in assegnazione un appartamento a qualcuno, anche se ne ha i
requisiti e i meriti, debba essere un regalo che la società fa nei confronti di cittadini più
o meno bisognosi e che a fronte di questo tipo di assegnazione non debba essere richiesta una contribuzione. Non ritengo neppure che si debba fare una battaglia affinché
questo affitto sia sempre più basso possibile. Non è questo il nostro punto di vista, ma
dobbiamo trovare, all'interno di questa necessaria formulazione di una giusta ed equa
richiesta di affitto, quelle che sono le formule più giuste per andare incontro alle richieste del cittadino, e non per andare incontro ai bilanci dell'Ipes. Quello che è scandaloso è che sento parlare di bilanci che devono essere sempre più in pareggio fra entrate ed uscite. Questo tipo di concezione del sociale mi scandalizza, perché sociale
non è un contratto economico secondo il quale se escono dalle mie tasche tot lire,
come istituzione devono entrarmi altrettanto o comunque almeno un tanto. Io devo
adeguare le mie entrate e le mie uscite alle esigenze dei cittadini, non costruire delle
regole per calcolare gli affitti perché devono almeno portarmi un tot di entrate. Questo
ragionamento è privatistico, non certo sociale. Il problema è che non stiamo dando per
nulla a chi non se lo merita e stiamo chiedendo quattrini …
Non si può lavorare qui dentro. Sull'ordine dei lavori, Presidente. Io mi devo
mettere la cravatta, il signor Atz fra un po' viene con le bermuda. A me non interessa
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niente, ma se si devono considerare tutti allo stesso modo, si cerchino di fare le osservazioni a tutti. Il signor Atz per me può venire anche in costume da bagno, a me non
dà fastidio, ma se io do fastidio senza cravatta, non ho capito perché non debba dare
fastidio il collega Atz con le bermuda.
Torno all'emendamento. Penso che fare le leggi e le regole sia fare qualcosa
di più che studiare percentuali. Esistono cinque salette al di fuori di quest'aula nelle
quali i consiglieri miei colleghi, se vogliono riunirsi, possono andare. E' limitativo dell'intelligenza politica di chi esprime una legge fondare le sue richieste su delle pure e
semplici percentuali. Ma devo anche sottolineare quello che per me è stato scandaloso,
il fatto cioè che il portare al 60% invece che rimanere al 50% l'affitto dei figli sia stato
paragonato da parte dell'assessore con il costo di 1.400 lire al giorno, cioè con il costo
di un caffè. Conosco anche della gente che non beve il caffè per risparmiare 1.500 lire.
Questo discorso non sta in piedi, perché esiste chi risparmia 1.500 lire per un caffè, ma
non esiste una Giunta provinciale con 7 mila miliardi che ne sta spendendo 13 per
comperare altre azioni della Brenner Com e non è capace di far fronte a circa 2
miliardi di spesa, che sarebbe la differenza di incasso fra il 50 e il 60%. Forse la
collega Klotz non lo sa, ma distribuiti per la consistenza degli appartamenti
attualmente affittati, la differenza di incasso per l'Ipes sono 2 miliardi e qualche
centinaio di milioni. Questa provincia che ha un bilancio di 7 mila miliardi, non ha il
coraggio di affrontare una spesa di 2 miliardi, perché il presidente Durnwalder ha
pensato bene che 2 miliardi in quella direzione non ci sono, ma forse vuole adoperarne
15 per comperare altre azioni della Brenner Com, o forse abbiamo in mente di
ingrandire l'orto botanico di Merano.
La mia scaletta di valori in questa percentuale segue la logica perversa che
avete voluto voi. Non avrei affrontato l'argomento in questi termini, l'avrei affrontato
sulla base del mio emendamento nel quale prevedevo di non toccare il reddito dei figli
fino ad un certo importo. Su questa base andava fatta la discussione, e mi sarei rifiutato
di farla in questo modo, se voi non mi aveste obbligato.
CIGOLLA (Assessore alla Cultura italiana, edilizia abitativa - Il Centro): Collega Seppi, il figlio studente che non ha reddito, paga alla casa dello studente
o all'opera universitaria 850 mila lire per un posto letto. Non possiamo dire: Ipes niente, assistenza niente, sanità niente. O c'è una regola per tutti o per nessuno.
PRÄSIDENT: Wir stimmen über den Abänderungsantrag ab, wobei ich einen der Präsidialsekretäre ersuche zu zählen, da die Feststellung der Beschlußfähigkeit
beantragt worden ist: mit 4 Ja-Stimmen und 19 Nein-Stimmen mehrheitlich abgelehnt.
Ich verlese einen weiteren von den Abgeordneten Klotz und Seppi zu den in
Behandlung stehenden Abänderungsantrag zu Absatz 01 eingebrachten Abänderungsantrag: "Die Ziffer "60" wird durch die Ziffer "55" ersetzt."
"La cifra "60" è sostituita dalla cifra "55"."
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Abgeordnete Klotz, Sie haben das Wort zur Erläuterung.
KLOTZ (UFS): Man wundert sich hier über die Kombination Klotz und
Seppi. Da ist weiter nichts zu verwundern! Diese Überzeugung habe ich bereits in einem Treffen mit den Institutsmietern geäußert. Ich habe versprochen, mich dafür einzusetzen, daß die 50%-Klausel bei der Berechnung der Einkommen der Kinder aufrecht bleibt, und das tue ich auch. Aus diesem Grunde haben wir jetzt einen Versuch
unternommen, auf 55% zu gehen, was ein kleines Entgegenkommen wäre. Immerhin
hat man die 50%-Marke bereits abgelehnt. Ich bin nach wie vor der Meinung, daß man
die pädagogische und psychologische Situation ein bißchen konkreter betrachten sollte. Kollege Seppi sagt, daß es sich um Mehreinnahmen von 2 Milliarden Lire für das
Institut für geförderten Wohnbau handelt, wenn man die Einkommen der Kinder zu
10% mehr berechnet. Nicht wissen wird man, wieviel die Mehrausgaben sein werden
infolge vielleicht der Überlegung manches jungen Menschen, der sich sagt, daß, wenn
sein Einkommen in Hausgemeinschaft mit seinen Eltern zu 60% berechnet wird und er
in dieser Wohngemeinschaft bleibt, er sich dann ganz einfach selbständig machen
kann. Er wird somit eine Arbeitsstelle in dieser oder jener Gemeinde suchen. Somit hat
er Anrecht auf die Förderung und kann selbst um eine Institutswohnung ansuchen.
Diese Fälle werden bestimmt kommen. Ich wage es bestimmt nicht, hier Prognosen zu
stellen. Aber man sollte hier schon in Betracht ziehen, daß das Einkommen der Kinder
berechnet wird. Ich habe immer dazu gestanden. Aber eine Berechnung von 50%
erscheint mir ausreichend. In diesem Abänderungsantrag werden 55% vorgeschlagen.
Ich ersuche, zu überlegen, ob man bis zum Schluß nicht mehr Schaden anrichtet als
Gewinn macht, zumal die kinderreichen Familien auch abnehmen. Man sollte nicht
unbedingt Maßnahmen setzen, die den einen oder anderen dazu verleiten, sich
selbständig zu machen. Also, man sollte keine Maßnahmen setzen, die irgendwo
vielleicht eher dazu dienlich sind, die Kinder aus dem Haus zu jagen, als sie zu halten.
Dadurch, daß die Kinder in Hausgemeinschaft mit den Eltern wohnen, erspart man
sich sicher einige Wohnungen, die sonst vergeben werden müßten, weil die Kriterien
dafür meist erfüllt werden.
CIGOLLA (Assessore alla Cultura italiana, edilizia abitativa - Il Centro): Non è una questione di non volere venire incontro. Le cosiddette 1.400 lire sono
un dramma, una cosa insopportabile, se questo posto letto di una abitazione Ipes
corrisponde a 250.000-300.000 lire per un reddito di 2 milioni circa netti al mese, se
pensiamo al resto dell'assistenza - e ho citato il posto letto in un'opera universitaria, ma
penso anche ad un alloggio in una casa di riposo e parliamo di cifre che vanno oltre il
milione - … Non si può pensare che solo perché questi sono inquilini Ipes bisogna fare
lo sconto, e sempre più indietro, quando voi stessi sapete che il mercato privato è
sempre molto più avanti. Sapete che le locazioni private, dove pure ci sono i figli, non
fanno lo sconto perché ci sono i figli, anzi. Se la forbice fra pubblico e privato non si
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avvicina, più si amplia, più aumenta la non giustizia sociale. Non si può dire che nel
privato è giusto che si paghi 1.200.000 lire e che chi è in un alloggio Ipes paghi sempre
di meno. E' questione di giustizia sociale!
PRÄSIDENT: Wir stimmen über diesen Abänderungsantrag ab.
KLOTZ (UFS): Beschlußfähigkeit, bitte!
PRÄSIDENT: Ich ersuche einen der Präsidialsekretäre zu zählen, da die
Abgeordnete Klotz die Feststellung der Beschlußfähigkeit beantragt hat: mit 5 JaStimmen und 18 Nein-Stimmen ist auch dieser Abänderungsantrag abgelehnt.
Der letzte von den Abgeordneten Klotz und Seppi eingebrachte Abänderungsantrag ist zurückgezogen.
Abgeordneter Minniti, Sie haben das Wort zur Erläuterung Ihres Abänderungsantrages.
MINNITI (AN): Questo emendamento credo abbia la capacità di raggiungere un traguardo importante per molti inquilini Ipes. Allo stato attuale la prospettiva degli inquilini Ipes è di vedere i redditi dei figli calcolati dal 2002 in poi al 66,6%. Questo emendamento fissa in un limite non superiore al 60% il calcolo del reddito dei figli
anche per il futuro. Significa che per una famiglia con un reddito totale di 66 milioni
circa, composta da tre persone, la differenza fra quello che pagano quest'anno e avrebbero dovuto pagare il prossimo anno può variare dalle 400 alle 600 mila lire all'anno,
50.000 lire al mese che in famiglie non benestanti possono avere un proprio peso. Attraverso la determinazione di un tetto massimo pari al 60%, che viene fissato da una
legge e non da un regolamento, altro aspetto importante, permettiamo, e ringrazio per
la sincera collaborazione anche il collega Pürgstaller, un principio che è quello di salvaguardare molte famiglie di inquilini Ipes e di far risparmiare loro anche 600.000 lire
in un anno di canone di affitto confronto alle prospettive del prossimo anno. Questo è
il primo aspetto importante.
Vi sono poi altri due aspetti che caratterizzano ulteriormente la socialità di
questa legge. L'abbiamo spesso contestata questa normativa, perché ha pochi aspetti
sociali nonostante si rivolga ad un settore quale quello della casa, che deve essere sociale. Riteniamo che venga caratterizzata maggiormente questa socialità attraverso la
seconda parte dell'emendamento, quello che prevede per gli ascendenti conviventi e
per ogni figlio invalido con una invalidità superiore al 74%, anche se fiscalmente non a
carico, e per gli ascendenti ultrasessantacinquenni in perfetta salute, l'applicazione di
una quota di detrazione di un importo pari al 100% del minimo vitale, circa 10 milioni.
Anche questo è un risultato importante che dà una duplice visibilità e fondatezza di
questo argomento.
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Credo sia un ottimo traguardo e che non si possa fare meglio allo stato attuale. C'è la necessità da parte dell'Ipes di avere determinate somme nelle proprie casse,
c'è la necessità di continuare a costruire per poter raggiungere quel tetto di 15 mila
alloggi di cui proprio recentemente si è parlato anche sulla stampa locale, c'è il dovere
da parte nostra di riconoscere la volontà di risolvere una problematica attraverso la
puntualizzazione di alcuni principi fermi. Questo emendamento non implica, proprio
perché non abbiamo fissato esclusivamente nel 60% il reddito dei figli ma abbiamo
detto che "esso non sia superiore" al 60%, che quando l'Ipes possa presentare una
situazione economica migliore, esso non possa essere considerato in misura minore.
PÜRGSTALLER (SVP): Jeder Kompromiß ist eine Politik des Machbaren.
Auch ich hätte mir - ehrlich gesagt - gewünscht, daß wir die 50%-Berechnung durchgesetzt hätten. Das kann ich ganz klar und offen sagen. Ich habe es auch früher immer
eingefordert. Aber im Suchen nach Lösungen war dies sicherlich die beste, die von den
meisten mitgetragen werden kann. Wir haben jetzt - dies ist eine Neuerung - eine
Obergrenze gesetzt. Die Landesregierung darf in Zukunft nicht mehr als 60% festlegen. Heute hätte sie theoretisch auch bis zu 100% festsetzen können. Dies war gesetzlich nicht geregelt. Mit dieser Obergrenze hat die Landesregierung morgen auch die
Freiheit, weniger Prozent für die wirtschaftliche Leistungsfähigkeit der Familie festzulegen. In Kombination muß natürlich auch der zweite Teil gesehen werden. Dieser
darf nicht unter den Tisch fallen. Das Lebensminimum der Eltern und Großeltern wird
jetzt zu 100% in Abzug gebracht, was vorher nur zu 30% bewertet war. Außerdem
kann jetzt in bezug auf invalide Personen, die nicht zu Lasten sind, 100% in Abzug
gebracht werden. Diese Leistungen kann man nicht einfach vom Tisch fegen. Deswegen habe ich diesem Kompromiß zugestimmt. Ich möchte mich hiermit auch bei all
jenen ganz herzlich bedanken, die dazu beigetragen haben, daß dieses Ergebnis erzielt
werden konnte.
SEPPI (Unitalia – Movimento Sociale F.T.): Sono felice che il collega
Pürgstaller parli di compromesso che ha evidentemente raggiunto perché autorizzato
dal suo partito che ha deciso in questo modo. Non siamo assolutamente d'accordo con
questo compromesso, e mi consenta il collega Minniti che in questa sua azione è stato
"più realista del re", però ciò non significa che si debba dimostrare soddisfatto per
quello che ha ottenuto, perché non è soddisfacente quanto si è ottenuto, che è solo un
compromesso che non centra l'obiettivo per due ragioni di fondo, primo: perché il 60%
del reddito dei figli è troppo; secondo: perché comunque fissare delle percentuali senza
tenere conto del ragionamento fatto prima e quindi senza tenere conto di quelli che
sono i minimi salari dei figli entro i quali andare a prendere l'affitto, è già una sconfitta
nei termini pratici del come ci si è arrivati. Si è scelta la strada della percentuale, la
strada più semplice, percorribile da chiunque sapesse appena appena fare la "O" col
bicchiere, si è scelta la strada che chiunque avrebbe potuto scegliere perchè più facile,
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perché così non dobbiamo fare nemmeno lo sforzo di trovare altre soluzioni che noi
abbiamo fatto, e un prossimo documento nostro andrà a chiarire questo concetto.
Non è soddisfacente il sistema del 60%, il sistema della percentuale. Qualcuno dice che non si poteva fare di meglio. Io sono convinto che nella vita si possa sempre fare di meglio, e nel caso specifico si è fatto di peggio o comunque non si è fatto
niente per migliorare la situazione: il 60% pagano, il 60% continueranno a pagare. A
me spiace che il collega Pürgstaller abbia raggiunto dei compromessi di questo tipo
all'interno del suo partito, mi spiace altresì pensare che il presidente di questa Giunta
che affronta una spesa di 2 miliardi - per un esecutivo che ne tratta 7 mila in un anno
sono moneta - non abbia pensato che la strada sociale da percorrere sarebbe stata un'altra. Ci spiace molto, ma è certo che questo atteggiamento non ce lo aspettavamo né
dalla maggioranza né dalle opposizioni.
Sono convinto invece che quanto raggiunto dalla seconda parte del documento, che riguarda i figli invalidi, gli anziani sia un risultato positivo. Chiedo la possibilità di votarlo per commi. Sul primo comma non posso dare il voto favorevole, perché ritengo che si poteva fare molto di più, che le opposizioni avrebbero potuto fare
molto di più. Non si può sottostare al ricatto della SVP che è arrivata a pensare che 2
miliardi da spendere in questa direzione siano troppi. Quando qualcuno dice che è giusto che anche i figli paghino l'affitto, è giusto, ma il problema è che quando si devono
far quadrare bilanci di questo tipo, sappiamo bene chi l'affitto lo paga davvero e chi no.
Se è logico pensare che si debba raggiungere un determinato incasso dall'Ipes sulla
base degli affitti, sarebbe anche logico e ovvio pensare che in questa logica perversa
chi non paga l'affitto, non debba vedere la media da parte di famiglie di lavoratori, bisognerebbe che si facesse dare i soldi da enti diversi dall'Ipes. Sappiamo bene chi non
paga l'affitto, assessore, non si può pretendere che chi lo paga sia chi ha figli, il lavoratore che deve arrivare a calcolare anche il 60% del reddito dei figli. E' assurdo e fuori
luogo. Prendo le distanze tra questo tipo di accordo fratto tra SVP e Alleanza Nazionale, non sono d'accordo con questa percentuale. Con la collega Klotz abbiamo cercato
di migliorare la cosa proponendo delle fasi alternative, da solo ho proposto un altro
sistema di calcolo che continuo a pensare il più adeguato e continuo a pensare che uno
sforzo da produrre da parte dei vostri uffici per cercare una soluzione che non sia relegabile solo in una percentuale, sarebbe stata la cosa migliore. Non si è voluto fare, benissimo. Ma che si possa cantare vittoria davanti a soluzioni di questo tipo non me la
sento, perché siamo davanti ad una sconfitta, siamo davanti ad una realtà che è sconfitta sulla percentuale ma ancora più sconfitta in termini politici. Oggi stiamo portando
al 60% non perché l'ha deciso quest'aula, né Pürgstaller, né Minniti, ma solo perché
l'ha deciso la riunione dei consiglieri provinciali della SVP. Abbiamo la dimostrazione
anche oggi lampante che quello che quest'aula decide non è quello che decide in
questo luogo ma quello che qualcun altro decide in via Brennero. Lo stesso collega
Pürgstaller ha detto di aver fatto il possibile per arrivare al 50%, e non ci è riuscito,
perché qualcuno ha i numeri per imporre a Pürgstaller e a chiunque altro in quest'aula
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di fare quello che decide via Brennero. Siccome via Brennero ha deciso il 60%, noi ci
dobbiamo adeguare. Ritengo che questo tipo di concezione della politica e della legittimità popolare sia molto discutibile, perché le perplessità che aveva l'ala sociale della
SVP in merito a questo 60% doveva esprimerle in quest'aula, non in via Brennero, per
cui avremmo qualcuno della SVP che avrebbe votato gli emendamenti presentati dalla
collega Klotz e da me. Ma siccome chi non la pensa a quel modo è fuori dai disegni,
ecco che si creano dei compromessi che non sono accettabili, perché quest'aula è
sovrana, e dentro quest'aula un consigliere provinciale dovrebbe esprimere le sue
opinioni, fare le sue proposte e non relegarle alla segreteria di un partito che impone,
con la forza dei numeri, anche a quest'aula la dirittura politica di questa istituzione.
Ribadisco la mia contrarietà a questo passaggio. Se qualcuno pensa che era
la massima possibilità, contento lui, io non mi posso ritenere soddisfatto. Speriamo che
nel regolamento di attuazione – ma è una speranza mal riposta - qualcuno si faccia carico di questa situazione e si consideri davvero il 60% come il massimo raggiungibile
ma che non lo si voglia raggiungere, e che in maniera molto più intelligente si tenga il
50% come era nel 2000 e non usufruire mai del 60%.
KLOTZ (UFS): Nach dem Sprichwort: "Man kann das Glas als halbvoll
oder halbleer betrachten" möchte ich auch sagen: Gemessen an dem, was vielleicht zu
befürchten war, ist es relativ schonend abgegangen. Aber gemessen an dem, was wir
uns vorgestellt hatten, handelt es sich doch um einen Anstieg der Grenzen. Man
kommt von der 50%-Berechnung auf die 60%-Berechnung, und das ist ein Ansteigen
der Leistungen, die die im gemeinsamen Haushalt lebenden Personen zu erbringen haben. Ich halte es den Einbringern schon zugute, daß sie ein Höchstlimit festgesetzt haben. Ich halte Ihnen auch zugute, daß insofern etwas für die alten Leute getan wird,
das heißt, daß die Wohnungsinhaber bzw. Mieter vielleicht dadurch angeregt werden,
die alten Leute weiterhin im gemeinsamen Haushalt leben zu lassen. Ich hätte noch
eine Frage an den Landesrat ... Danke, Herr Präsident, daß wenigstens Sie einigermaßen aufpassen! Da ich die Durchführungsbestimmungen nicht zur Hand habe, Herr
Landesrat, möchte ich folgendes wissen. Die Einkommen der über 65-Jährigen
werden, was das Lebensminimum anbelangt, zu 100% als Freibetrag betrachtet und
somit nicht berechnet. Was geschieht mit jenen, die noch nicht 65 Jahre alt sind? Wie
groß ist der Anteil da? Werden diese Einkommen, Pensionen oder was auch immer zu
30% berechnet oder wieviel macht das aus? Hier ist klar, daß die Invaliden, die
Arbeitsunfähigen und die über 65 Jahre alten Menschen einen Freibetrag von 100%
haben. Das sind also 700.000 bis 800.000 Lire. Aber es gibt hier sicherlich eine
Gruppe, die keine Invalidität von 74% aufweisen kann und noch nicht das 65ste Lebensjahr vollendet hat. Zu wieviel Prozent werden die Einkommen dieser Leute berechnet? Ich beziehe mich also auf diejenigen, die keine Invalidität von 74% erreichen,
und auf diejenigen, die noch nicht 65 Jahre alt sind!
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CIGOLLA (Assessore alla Cultura italiana, edilizia abitativa - Il Centro): Per tutte le persone conviventi sotto i 65 anni vale quello che già attualmente è
prescritto, cioè il 35%, e questo riguarda anche per gli invalidi sotto il 74%.
VORSITZ DES VIZEPRÄSIDENTEN:
CARLO WILLEIT
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE:
PRÄSIDENT: Wir kommen zur Abstimmung. Wir stimmen zunächst - wie
vom Abgeordneten Seppi beantragt - über den 1. Satz des Abänderungsantrages ab.
KLOTZ (UFS): Beschlußfähigkeit, bitte!
PRÄSIDENT: In Ordnung! Ich ersuche einen der Präsidialsekretäre zu zählen: mit 20 Ja-Stimmen und 1 Nein-Stimme ist der 1. Satz genehmigt.
Wir stimmen über den 2. Satz des Abänderungsantrages ab.
KLOTZ (UFS): Beschlußfähigkeit, bitte!
PRÄSIDENT: Ich ersuche erneut einen der Präsidialsekretäre zu zählen, da
die Abgeordnete Klotz die Feststellung der Beschlußfähigkeit beantragt hat: mit 19 JaStimmen und 1 Nein-Stimme genehmigt.
Ich verlese nun den nächsten Abänderungsantrag, eingebracht von den Abgeordneten Minniti, Urzì und Holzmann: "Folgender Absatz 02 wird eingefügt: 02. In
Artikel 112 des Landesgesetzes vom 17. Dezember 1998, Nr. 13, wird folgender Absatz 3/octies eingefügt:
'3/octies. Wenn die volljährigen Kinder des Mieters einen Kaufvertrag für eine Erstwohnung vorweisen, wird bei der Festlegung der Mieter für die Dauer von 3 Monaten
das Einkommen des entsprechenden Kindes nicht berücksichtigt. Sollte besagter
Kaufvertrag binnen dieser 3 Monate nicht verwirklicht werden, wird der entsprechende
Betrag eingefordert und die Miete gegebenenfalls erhöht'."
"Viene inserito il seguente comma 02: 02. All'articolo 112 della L.P.
17.12.98, n. 13, viene aggiunto il seguente comma 3-octies:
'3/octies. Se figli maggiorenni del conduttore esibiscono un contratto di acquisto di prima casa, dal calcolo per la determinazione del canone di affitto viene scorporato, per la
durata di soli 3 mesi, il reddito del figlio medesimo interessato. Qualora il contratto in
questione non avesse seguito entro i 3 mesi, si procederà al recupero e ad un eventuale
aumento del canone stesso'."
Abgeordneter Minniti, Sie haben das Wort zur Erläuterung.
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MINNITI (AN): Con questo emendamento vorremmo andare incontro a
certe esigenze delle famiglie. Mi spiace non sia presente il collega Seppi, perché questo è un altro emendamento che va incontro alle esigenze delle famiglie e viene a considerare anche la problematica del reddito dei figli. Nel caso specifico riteniamo che
qualora l'inquilino Ipes abbia un figlio maggiorenne che può esibire un contratto di
affitto di prima casa, dal calcolo per la determinazione del canone di affitto debba essere scorporato per soli tre mesi il reddito del figlio medesimo interessato. In questa
maniera riconosciamo la necessità da parte del figlio in questione a non usufruire più
in futuro dell'alloggio Ipes, però qualora il contratto notarile non dovesse aver seguito
entro i tre mesi dal riconoscimento, è chiaro che viene a cadere l'agevolazione che è
stata precedentemente riconosciuta. A quel punto verrà riconosciuto anche il reddito
del figlio.
KLOTZ (UFS): Ich hätte als Einladung zum Sparen die 50%-Grenze belassen. Hier kommen Spezialfälle noch und nöcher, und je spezialisierter, desto schwieriger wird sowohl die Berechnung als auch die Kontrolle, weshalb die 50%-Regel als
allgemeine Regel die beste gewesen wäre. Ich muß dem Einbringer jetzt eine Frage
stellen. Es geht hier um die Verwirklichung des Kaufvertrages, das heißt die tatsächliche Einlösung. Handelt es sich beim ersten Mal nicht um einen Vorkaufsvertrag?
Wenn man bereits einen Kaufvertrag in der Tasche hat, muß dieser Gültigkeit haben.
Eventuell ist es ein Vorkaufsvertrag. Dann wird die Sache problematisch, denn wir
wollen die Leute ja nicht dazu einladen, voreilige und unbedachte Schritte zu setzen,
sozusagen schnell einmal einen Vorkaufsvertrag zu machen. Wenn das gut geht, ist es
in Ordnung, wenn nicht, in Gottes Namen, dann passiert auch nicht viel. Ich weiß
nicht, ob diese Maßnahme insgesamt der Moral, die ich als Voraussetzung betrachte,
dienlich ist, nämlich einer gründlichen Überlegung, einer Verantwortung, einer genaueren Kalkulation und dergleichen mehr. Ich denke, daß ein Vorkaufsvertrag etwas
anderes ist. Aber wenn jemand bereits einen Kaufvertrag in der Tasche hat, dann hat er
eigentlich bereits so viele Mittel, daß ein Verbleib in einer Sozialwohnung fraglich ist.
Folglich frage ich mich - wenn er mit den Eltern in der Wohngemeinschaft lebt -, wer
ihm das Geld gegeben hat, daß er einen Kaufvertrag vorweisen kann. Vielleicht habe
ich hier zu wenig Erfahrung und zu wenig Kenntnisse. Das mag schon sein. Aber insgesamt sehe ich das nicht unbedingt als eine große zielführende Maßnahme.
CIGOLLA (Assessore alla Cultura italiana, edilizia abitativa - Il Centro): Recepisco quanto ha detto la dottoressa Klotz, nel senso che se uno si imbarca
con un'operazione da 300 milioni, 500 mila lire di canone in più o meno che si potrebbero risparmiare, non siano significativi.
PRÄSIDENT: Wir stimmen über den Abänderungsantrag ab: mit 1 NeinStimme, 1 Stimmenthaltung und dem Rest Ja-Stimmen genehmigt.
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Der nächste Abänderungsantrag, eingebracht von den Abgeordneten Minniti,
Holzmann und Urzì, lautet folgendermaßen: " Folgender Absatz 03 wird eingefügt:
Nach Artikel 112 Absatz 8 des Landesgesetzes Nr. 13/98 wird folgender Absatz 8/bis
eingefügt:
8/bis. Zwecks Anwendung des vorhergehenden Absatzes 8 nimmt das Wohnbauinstitut auf Antrag des Mieters oder von Amts wegen die Neufestsetzung des Mietzinses
auch während des Jahres vor, wenn sich das Gesamteinkommen der Familie um mindestens 10% verändert hat. Diese Anpassung muß binnen 120 Tagen ab Einreichung
des entsprechenden Gesuches seitens des Betreffenden erfolgen und wird ab dem Datum der Einbringung des Gesuches angewandt."
"Viene inserito il seguente comma 03: Dopo il comma 8 dell'articolo 112
della L.P. 13/98, viene aggiunto il seguente comma 8/bis:
8/bis. Per disporre di quanto previsto al precedente comma 8, su richiesta del locatario
o d'ufficio, l'IPES procede anche durante l'anno alla rideterminazione del canone di
affitto, qualora cambi il reddito nel nucleo familiare in misura pari almeno al 10% del
reddito complessivo del nucleo stesso. Tale aggiornamento deve avvenire entro 102
giorni dalla presentazione della relativa domanda da parte dell'interessato ed essere
retroattivo alla date di presentazione della domanda stessa."
Abgeordneter Minniti, Sie haben das Wort zur Erläuterung.
MINNITI (AN): Questo emendamento ripropone un vecchio progetto di Alleanza Nazionale avanzato nel 1997 in occasione della discussione avvenuta in commissione legislativa chiamata a stendere l'attuale normativa, ripresentato nella sera
dell'ottobre 1998 quando questa normativa venne approvata dal Consiglio. Allora
ricordo che non fu approvato un emendamento perché doveva essere riformulato, ma
un principio che poi fece parte, anche se in maniera errata, del regolamento di esecuzione, in seguito al quale a variazione di reddito del nucleo familiare avrebbe fatto seguito la rideterminazione del canone di affitto di un alloggio Ipes. Questo sarebbe andato nella doppia direzione, non solo in caso di diminuzione, ma anche in caso di
aumento del reddito del nucleo familiare. Purtroppo allora nel regolamento di esecuzione venne fatto un primo errore formale, non fu chiaro all'inizio chi avrebbe potuto
usufruire di questo provvedimento. Si intervenne successivamente sul regolamento di
esecuzione, ma purtroppo si peggiorò la situazione, tanto è vero che oggi abbiamo
delle famiglie che vedono il proprio reddito variato in virtù o del decesso di un
componente del nucleo familiare o del licenziamento di uno di questi o della sopravvenuta pensione. Eppure questo nucleo familiare viene ancora chiamato a pagare il canone come se quella riduzione del reddito non ci fosse stata. Consapevoli del fatto che
non avremmo dovuto far di tutta l'erba un fascio, ovvero che non saremmo potuto intervenire, per logica opportunità burocratica, a chiedere una modifica immediata, stabilita in 120 giorni, del canone di locazione di un alloggio Ipes qualora la variazione del
reddito fosse stata in misura talmente bassa che non avrebbe poi prodotto un tale
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scompenso all'interno della famiglia, ecco che abbiamo posto il limite del 10%. E' ovvio che si sarebbe potuto trasformare anche nel 15 o 20%, però si dovrebbe in qualche
maniera intervenire, perché il problema sussiste.
Faccio un esempio. In un nucleo familiare in cui il reddito da lavoro dipendente lordo è pari a 55 milioni, nel momento in cui una persona va in pensione - si ha
quindi una riduzione del 20, 30% del reddito - si arriva ad un reddito di 46 milioni, ovvero, si ha una riduzione del 16,4%. Significa che nella famiglia tipo di 3 persone dove
l'incidenza del reddito minore del singolo ha una percentuale ancora minore confronto
a quella che abbiamo visto adesso, si impone a questo nucleo familiare di pagare un
importo di 200.000 lire superiore a quella che sarebbe la propria possibilità economica.
Se confrontiamo il canone di affitto che viene richiesto ad una famiglia di 3 persone
con 66 milioni lordi, con le detrazioni previste è chiamata a pagare circa 793.000 lire,
mentre se interveniamo con il riconoscimento della sopravvenuta pensione, questo nucleo familiare andrebbe a pagare 586.000 lire, vedrebbe cioè una riduzione di circa
200.000 lire. E' importante intervenire anche in materia per cercare di riequilibrare e
creare una ulteriore equità sociale. Chiediamo che qualora cambi il reddito almeno
nella misura del 10% del nucleo familiare, si intervenga a modificare il canone di
affitto, che questo aggiornamento debba avvenire massimo in 120 giorni dalla
presentazione della relativa domanda da parte dell'interessato, e chiediamo che questo
provvedimento sia retroattivo alla data di presentazione della domanda stessa o
comunque al mese successivo, andando così verso una equità sociale.
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE:
Dott.ssa ALESSANDRA ZENDRON
VORSITZ DER PRÄSIDENTIN:
PRESIDENTE: La parola al consigliere Seppi.
SEPPI (Unitalia – Movimento Sociale F.T.): All'Ipes stavano succedendo
delle cose abbastanza strane, che io ho sempre denunciato con nome e cognome. Non
siamo mai riusciti a trovare una soluzione, perché questo atteggiamento del calcolo
della riduzione o degli aumenti di affitto sono state delegate a delle decisioni prese dal
consiglio di amministrazione, e non facevano parte di una disposizione di legge o di un
regolamento di attuazione. Di fatto non risulta scritto da nessuna parte che i calcoli
degli affitti dovevano essere fatti sulla base della denuncia dei redditi dell'anno
successivo, ma quando c'erano diminuzioni di affitto, il calcolo veniva applicato due
anni dopo, e ciò avviene attualmente. Noi siamo convinti che la rideterminazione del
canone di affitto, quando questo cambi in una percentuale di almeno il 10%, sia
positivo. Siamo d'accordo che avvenga entro 120 giorni, perché bisogna dare lo spazio
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temporale agli uffici per eseguire questo lavoro. Siamo perplessi sull'ultimo passaggio.
Chiedo al collega Minniti se lo possiamo emendare perché penso che non ci abbia
pensato, quando dice "essere retroattivo alla data di presentazione della domanda
stessa". E' giusta la retroattività, ma non deve essere relativa alla domanda stessa, ma
deve essere relativa alla data della variazione del reddito a cui la domanda fa
riferimento. Se la variazione di reddito ce l'ho nel mese di marzo e per motivi personali
non posso fare la domanda prima di settembre, la retroattività non deve partire da
settembre, ma da marzo, data in cui ho avuto la variazione. Posso trovarmi in
particolari situazioni, lavorare all'estero, essere via di casa per cure ecc. Mi accorgo
quando torno che è cambiato i mio reddito, e a quel punto faccio la domanda. Con
questa modifica ritengo che il collega Minniti abbia raggiunto lo scopo che riproponeva.
Però, assessore, non posso non ottenere risposta sulla situazione che è esistita all'Ipes secondo cui diversi inquilini hanno pagato affitto in più per un periodo di
tempo superiore a quello dovuto. Le spiego per l'ennesima volta quello che è avvenuto.
Come Lei mi insegna, l'allora Ipeaa calcolava gli affitti e immediatamente alzava o
abbassava l'affitto in base al reddito. Non si aspettava la variazione come avviene oggi.
In quella fase, quando il reddito si aumentava, per esempio perché la moglie andava a
lavorare, l'inquilino segnalava questo aumento di reddito, che ha causato in quel periodo storico un immediato aumento del canone, giustamente. Quando poi la signora
ha smesso di lavorare, il calcolo dell'abbassamento di affitto è stato fatto in base alle
nuove norme, cioè due anni dopo. Questo comporta da parte dell'Ipes di aver incassato
18-24 mensilità maggiorate. Se l'aumento lo faccio subito ma la diminuzione due anni
dopo, ho incassato due anni in più di affitto. Questa denuncia è precisa e dettagliata,
perché la decisione di passare dal sistema del calcolo immediato a quello del calcolo
dopo due anni è stata presa dal consiglio di amministrazione, non c'è una legge. Ma
vogliamo predisporre all'interno dell'Ipes di andare a verificare queste situazioni e
restituire i soldi pagati in più dagli inquilini? Certo che se a tutti avessimo chiesto
l'affitto in più due anni dopo rispetto a quando è avvenuto il fatto e glielo avessimo
riabbassato due anni dopo, avremmo causato una situazione di temporale difficoltà, e
non avremmo sicuramente aumentato i tempi, li avremmo solo sfalsati. Ma così li
abbiamo aumentati. Per l'ennesima volta Le chiedo cosa dobbiamo fare per vedere
restituito "il maltolto"?
Tornando all'emendamento del collega Minniti, sarei contento che si presentasse questo subemendamento, a meno che lui non intenda variarlo senza che io lo presenti. Se ciò non avvenisse, chiedo alla collega Klotz di darmi il tempo del suo intervento per presentare un subemendamento.
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PRESIDENTE: Consigliere Seppi, ha intenzione di presentare un subemendamento? Mi dice di sì.
Ha chiesto di intervenire la collega Klotz, ne ha facoltà.
KLOTZ (UFS): Frau Präsidentin! Ich würde es doch bevorzugen, daß wir
einen Moment warten. Ich kann auch in der Zwischenzeit dazu Stellung nehmen, obwohl mich der Vorschlag interessiert hätte.
PRESIDENTE: Si deve solo capire se ci sarà un submendamento oppure
no. Se c'è un subemendamento, allora naturalmente è inutile che parli.
KLOTZ (UFS): Ich kann inzwischen grundsätzlich Stellung nehmen. Bei
diesem Vorschlag handelt es sich ja eher um eine technische Frage. Die grundsätzliche
Frage ist, wie schnell eine neue Situation berücksichtigt werden soll. Wenn ein Inhaber
einer Institutswohnung heute ganz normal arbeitet und verdient, hat er ein bestimmtes
Einkommen. Nehmen wir an, daß er Alleinverdiener ist und zwei oder drei Personen
zu Lasten hat. Er kann dann in Folge eines Herzinfarktes, in Folge einer Krankheit
oder in Folge eines Unfalles nicht mehr arbeiten und wird als Invalide zu über 74%
erklärt. Somit ändert sich die Einkommenssituation wirklich von einem Monat auf den
anderen.
Die Miete ist bisher immer auf der Grundlage der Steuererklärung des Vorjahres berechnet worden. Bis zur tatsächlichen Berücksichtigung dieser Veränderung
vergehen also zwei Jahre. Das heißt, daß er mindestens 1 Jahr lang jene Miete bezahlt,
die bereits vorher berechnet wurde. Dadurch kommen sehr viele Familien in arge Bedrängnis. Wie sollen die Betroffenen die Miete bezahlen, wenn der Alleinverdiener
plötzlich nur mehr die Hälfte verdient? Er erhält zwar die Invalidenrente, die jedoch
nicht mehr dem entspricht, was er als Vollerwerbstätiger verdient hat. Folglich muß
die Anpassung meines Erachtens schnell erfolgen. Ich habe bereits einen solchen Fall
erlebt. Daraufhin habe ich mich sofort mit den Beamten im Wohnbauinstitut in Verbindung gesetzt, welche mir gesagt haben: "In Gottes Namen! Er soll weiterzahlen,
was er bisher gezahlt hat. Wir werden dann schon sehen." Aber letztere Aussage ist
immer so ein Paragraph, eine Gummiangelegenheit. Diese Leute sind ja meist grundehrliche Menschen, welche dann unheimlich besorgt sind, wenn sie die verlangten
Summen nicht überweisen können. Es werden an alle Rundbriefe geschickt, auch an
diejenigen, die in einer besonderen Situation waren. Natürlich geraten diese Menschen
dann in Panik. Sie sind sich scheinbar sicher, daß die Berechnung schneller erfolgen
kann. Hier ist die Rede von 120 Tagen. Es wird dann noch ein Antrag folgen. Ich weiß
nicht, ob es technisch mit einer kürzeren Frist möglich ist. Wenn die Anpassung aufgrund der Überprüfung bzw. der bürokratischen Prozedur früher möglich ist, würde
auch ich sagen, je schneller diese Neuberechnung bzw. Neubezahlung erfolgt, desto
besser! Es ist tatsächlich so, daß nicht alle Menschen gleich sind. Viele sind gewohnt,
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ihre Schuldigkeit exakt zu abzuleisten. Gerade diese Leute geraten leicht in Panik.
Diese Belastungen könnte man sich in vielen Fällen ersparen.
Ich bin auch damit einverstanden, was die 10%-Schwelle anbelangt, denn es
macht sich schon bemerkbar, ob jemand 10% mehr oder weniger verdient. Wie gesagt,
wenn es bürokratisch möglich ist, bin ich selbstverständlich für eine schnelle Berechnung. Ansonsten würde ich zugunsten derer plädieren, die einen größeren Einkommensverlust haben, daß es bei denen umso schneller geht. Wenn das Einkommen um
20% sinkt, dann ist das natürlich wesentlich spürbarer als bei 10%. Die bürokratische
Anpassung sollte also so schnell wie möglich erfolgen. In jedem Fall gibt es hier
Handlungsbedarf.
PÜRGSTALLER (SVP): Das, was Kollegin Klotz einfordert, ist heute bereits möglich. Es wurde in der letzten Durchführungsverordnung vorgesehen. Das Institut kann die Mieten in diesen besonderen Fällen, bei denen es deutliche Einbrüche
der Einnahmen gibt, heute schon unter der Zeit neu festlegen. Das ist die De-facto-Situation. Was den Vorschlag, bei 10%iger Veränderung immer eine Neuberechnung zu
machen, anbelangt, müssen wir uns einmal vor Augen führen, welch verwaltungstechnischer Aufwand das ist, was das insgesamt bedeutet bzw. kostet. Demzufolge steht es
nie in Relation zur konkreten Hilfe für die Betroffenen. Aus diesem Grund wird die
Südtiroler Volkspartei gegen diesen Antrag stimmen!
PRESIDENTE: Per permettere la traduzione e distribuzione del subemendamento, presentato dai consiglieri Seppi e Willeit, interrompo la seduta.
ORE 18.12 UHR
---------ORE 18.21 UHR
PRESIDENTE: La seduta riprende.
Do lettura del subemendamento, presentato dai consiglieri Seppi e Willeit:
Nell'ultimo periodo dopo le parole "ed essere retroattivo …" viene tutto abrogato e
vengono aggiunte le parole: "… alla data della variazione di reddito a cui fa riferimento la domanda stessa"."
"Im letzten Satz werden die Wörter "Einbringung des Gesuches" durch die
Wörter "Einkommensänderung, auf welche sich das Gesuch bezieht," ersetzt."
La parola al collega Seppi per l'illustrazione.
SEPPI (Unitalia – Movimento Sociale F.T.): Il subemendamento cerca di
dare una spiegazione al concetto così giustamente espresso dal collega Minniti, ma non
specificato in un dettaglio al quale non aveva fatto caso. La domanda che si fa all'Ipes
per avere la riduzione di affitto non è necessariamente parallela alla stessa data della
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variazione di reddito. Di conseguenza potremmo trovarci nell'impossibilità tecnica di
produrre questa domanda alla data della riduzione del reddito. La domanda potrebbe
avvenire sei mesi dopo, per svariati motivi, per una malattia, o la persona potrebbe
essere all'estero. La riduzione deve essere riferita quindi alla data della diminuzione
del reddito, che il richiedente dimostrerà. Questa era l'intenzione del collega Minniti, il
quale forse si è dimenticato. Io non ho fatto altro che specificarlo meglio, nella certezza di questo emendamento trovi l'accoglimento dell'aula. Non riusciamo a capire
come mai le variazioni venivano fatte subito dall'Ipeaa che aveva lo stesso personale
che ha adesso l'Ipes, si potrebbe riuscire a farlo in 120 giorni. Mi auguro che il collega
Pürgstaller prenda la parola per entrare forse finalmente in contraddizione con l'assessore Cigolla, anche se non ci riuscirà mai perché l'assessore non farà altro che prendere
atto di quello che dice il collega Pürgstaller. Allora ascoltiamo lui e speriamo che ci
dia delle spiegazioni e induca l'assessore Cigolla di prendere atto di questo
emendamento.
PRESIDENTE: Metto in votazione il subemendamento.
SEPPI (Unitalia – Movimento Sociale F.T.): Chiedo la verifica del numero
legale!
PRESIDENTE: Va bene. Prego uno dei segretari questori di contare: respinto con 5 voti favorevoli, 13 voti contrari e 1 astensione.
Chi desidera intervenire sull'emendamento dei consiglieri Minniti, Holzmann
e Urzì rimasto così invariato? Assessore Cigolla, ha la parola.
CIGOLLA (Assessore alla Cultura italiana, edilizia abitativa - Il Centro): Premesso che è la commissione alloggi che decide nel merito per quello che riguarda il nuovo conteggio di canone, e non il consiglio di amministrazione, avverso le
decisioni della commissione alloggi l'articolo 31 prevede il ricorso alla commissione
provinciale di vigilanza composta di giudici. Si ha quindi la risposta della magistratura, consigliere Seppi.
PRESIDENTE: Passiamo alla votazione: respinto con 5 voti favorevoli,
2 astensioni e i rimanenti voti contrari.
E' stato presentato un altro emendamento dai consiglieri Pürgstaller e Baumgartner che dice: "Il comma 1 dell'articolo 30 è sostituito dal seguente: 1. Dopo il
comma 8 dell'articolo 112 sono aggiunti i seguenti commi 9 e 10:
9. Qualora l'IPES ai sensi dell'articolo 97, comma 4, prenda in locazione da un assegnatario un'abitazione non adeguata, il canone di locazione dovuto ai sensi dell'articolo
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97, comma 4, viene compensato con il canone dovuto dall'IPES all'assegnatario. Il canone dovuto all'assegnatario corrisponde al 75 per cento del canone provinciale non
può però essere comunque superiore al canone sociale dovuto dall'assegnatario.
10. Qualora l'IPES rinunci a locare l'abitazione non adeguata ai sensi dell'articolo 97,
comma 4, il canone di locazione dovuto all'IPES per l'abitazione assegnata corrisponde
al canone sociale determinato ai sensi del comma 2; tale canone non può però essere
comunque inferiore al 75 per cento del canone provinciale dell'abitazione non locata."
"Artikel 30 Absatz 1 ist durch folgenden ersetzt: 1. Nach Artikel 112 Absatz
8 werden folgende Absätze 9 und 10 eingefügt:
9. Mietet das Wohnbauinstitut im Sinne von Artikel 97 Absatz 4 von einem Mieter
eine nicht angemessene Wohnung an, wird die dem Mieter laut Artikel 97 Absatz 4 geschuldete Miete mit der dem Wohnbauinstitut geschuldeten Miete kompensiert. Die
dem Mieter geschuldete Miete entspricht 75 Prozent des Landesmietzinses, darf aber
keinesfalls höher sein als die vom Mieter geschuldete Sozialmiete.
10. Verzichtet das Wohnbauinstitut auf die Anmietung der nicht angemessenen Wohnung gemäß Artikel 97 Absatz 4, so entspricht die dem Wohnbauinstitut für die zugewiesene Wohnung geschuldete Miete dem gemäß Absatz 2 berechneten sozialen Mietzins; dieser darf aber keinesfalls geringer sein als 75 Prozent des Landesmietzinses der
nicht angemieteten Wohnung."
La parola al consigliere Pürgstaller per l'illustrazione.
PÜRGSTALLER (SVP): Mit vorliegendem Abänderungsantrag wird klar
geregelt, was geschieht, wenn der Mieter dem Wohnbauinstitut eine nicht angemessene Wohnung zur Verfügung stellt. Eine Wohnung gilt als geeignet, wenn sie 28 Quadratmeter für die 1. Person und zusätzlich jeweils 15 Quadratmeter für die nächsten
Personen aufweist. Jetzt kann es der Fall sein, daß eine dreiköpfige Familie heute nur
eine Wohnung mit 45 Quadratmetern hat, während sie Anrecht auf eine Wohnung mit
ungefähr 63 Quadratmetern hätte. Da ihre Wohnung nicht geeignet ist, stellt sie sie
dem Wohnbauinstitut zur Verfügung. Dafür bekommt diese Familie eine angemessene
Wohnung zum Tausch angeboten. Mit dieser Regelung wird festgelegt, wieviel der
Mieter für seine Wohnung erhält und wieviel das Wohnbauinstitut bezahlen muß. Die
bisherige Regelung war teilweise so, daß der Mieter daraus profitieren konnte. Er hat
praktisch für seine Wohnung mehr bekommen, als er tatsächlich für den anderen Rest
bezahlt hat. Mit diesem Antrag wird das neu geregelt.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l'emendamento.
KLOTZ (UFS): Beschlußfähigkeit, bitte!
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PRESIDENTE: Prego uno dei segretari questori di contare, perché la consigliera Klotz ha chiesto la verifica del numero legale: approvato con 19 voti favorevoli
e 1 voto contrario.
Leggo l'ultimo emendamento, presentato dagli assessori Di Puppo e Cigolla:
"Aggiungere il comma 2: Ad integrazione del comma 5 dell'articolo 112 L.P. 13/98
dopo il termine "comma 2" si inserisce "il comma 3/bis"."
"Es wird folgender Absatz 2 hinzugefügt: In Artikel 112 Absatz 5 des L.G:
Nr. 13/98 werden nach den Worten "in Absatz 2" die Worte "und in Absatz 3/bis" eingefügt."
La parola all'assessore Di Puppo per l'illustrazione.
DI PUPPO (Assessore all'industria, trasporti, finanze e bilancio - Popolari - Alto Adige Domani): L'emendamento fa riferimento ad un precedente emendamento all'articolo 30, comma 1, che introduce un parametro non definito, in quanto ne
sostiene l'entità non superiore al 60%. Poiché all'interno dell'articolo non vi è nessun
rinvio al regolamento di esecuzione che ne determina l'ammontare puntuale, né nell'ambito dell'articolo di riferimento vi sono richiami a questo nuovo comma, questo
emendamento non dovrebbe essere recepibile, perché non potrebbe essere utilizzato
operativamente.
L'emendamento che ho predisposto con l'assessore Cigolla prevede l'aggancio all'esistente comma 5 che ammette la possibilità di stabilire puntualmente il parametro, con regolamento di esecuzione, soltanto per quanto contenuto nel comma 2.
Aggiungendo anche il comma 3/bis è possibile quindi usare la via del regolamento per
definire puntualmente il parametro che è indicato nei termini non superiore al 60%,
rendendo così utilizzabile questo emendamento ai fini dell'applicazione della legge. E'
quindi solo un intervento di carattere tecnico.
MINNITI (AN): E' evidente che l'assessore Di Puppo di edilizia è poco
competente, perché è superfluo l'emendamento che propone, non solo perché già all'interno dell'articolo 112 della legge del 1998 è previsto che i criteri di attuazione contenuti in questo articolo sono stabiliti dal regolamento di esecuzione. Quindi è una ripetizione, ma mi piacerebbe sapere come si è potuto fino adesso stabilire la quota del 50,
60% se l'ingegnoso emendamento dell'assessore di Puppo non c'era. Noi oggi siamo
intervenuti a stabilire il 50 o 60% del reddito dei figli da calcolare sul canone di locazione grazie al regolamento di esecuzione. Quindi il richiamo al regolamento di esecuzione già c'è nella legge. Qui abbiamo le modifiche al secondo regolamento di esecuzione con decreto del Presidente della Giunta provinciale del 29.5. 2000 nel quale si
stabiliscono le quote che per l'anno 2000 sono il 50%, per i canoni del 2001 sono al
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60% ecc. E' già scritto. Basta eventualmente fare un altro regolamento di esecuzione
qualora si voglia diminuire al 58, 59%, ma questo si può fare con o senza l'emendamento dell'assessore di Puppo. Se a ognuno piace perdere tempo in quest'aula con
emendamenti di questo genere, è libero di farlo. Peccato che in tutto il dibattito sulla
casa Lei non sia mai stato presente, arriva qui dentro adesso, fa un po' sorridere questo
Suo documento. Spero che prossimamente a dibattiti importanti come questi
l'assessore di Puppo sia ben presente, il quale ricordo peraltro ha votato contro la
fissazione al 50% del reddito dei figli.
PRESIDENTE: Vorrei pregare tutti di limitarVi a esprimere le opinioni politiche. Lei ha detto che non capisce niente, quindi cercate di limitarvi.
La parola all'assessore Di Puppo per fatto personale.
DI PUPPO (Assessore all'industria, trasporti, finanze e bilancio - Popolari - Alto Adige Domani): Stimati colleghi, quasi tutti.
Devo dire che vi è purtroppo un uso del diritto di parola in quest'aula che
molto spesso, per le caratteristiche di educazione e formazione di taluno, veramente ne
avviliscono il valore e l'importanza. Nel caso specifico il consigliere Minniti, che ho
difficoltà a chiamare collega, evidentemente non intende sentirsi le cose che lo riguardano, ma non rinuncerò a dirle perché quanto meno resteranno registrate. Piuttosto che
entrare nel merito delle cose, preferisce avventurarsi in una serie di giudizi personali
rispetto al sottoscritto che lasciano il tempo che trovano.
Voglio dire innanzitutto a quest'uomo che rappresenta un'energia viscerale,
che un'attenta lettura al documento e della legge esistente gli avrebbe fatto notare come
la legge richiami la possibilità del ricorso al regolamento ogni volta e per ogni articolo
che questa ipotesi è data. Lo fa in termini espliciti, tant'è che l'articolo 112, al comma
5, dice: "I criteri di attuazione dei principi contenuti nel comma 2 – e solo del comma
2 - sono stabiliti con regolamento di esecuzione." Ecco che questo emendamento
introduce, oltre al comma 2, anche il comma 3/bis. Se non vi fosse questa possibilità la
Giunta provinciale, non potrebbe, senza una delega specifica, intervenire sui parametri
di legge. Da questo il fatto puramente tecnico. Invece ne deduce per conto suo, ed
evidentemente dando manifestazione di alcuni limiti non di comprensione per la verità,
non reputo questo, ma di alcuni limiti di elasticità, che l'assessore Di Puppo debba
intervenire nel merito della discussione senza tener conto che questa è una legge
presentata dalla Giunta di cui mi onoro essere membro e vicepresidente. Per cui la discussione l'ho già sostenuta nel luogo deputato per un assessore. Questo evidentemente
sfugge al consigliere, e perde l'occasione di impararlo oggi, perché se ne sta fuori in
corridoio senza sentire questa lezione che forse gli avrebbe fatto bene per eventi futuri.
SEPPI (Unitalia – Movimento Sociale F.T.): Prendiamo atto, come perfetti
scolaretti che continuano a considerare Minniti un collega, e siamo onorati di questi
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insegnamenti, ma prendiamo anche atto del fatto che non ci è chiaro il concetto, e questo ci deve essere spiegato non dall'assessore di Puppo che interviene quale membro di
Giunta, e quindi quale collega, ma ci deve essere spiegato dall'assessore Cigolla, dal
segretario generale o dal presidente di questa assemblea. Non riesco a capire dal punto
di vista legislativo, perché non stiamo parlando di politica, l'intervento dell'assessore di
Puppo, che non è un intervento politico, ma tecnico. Se tale è, vorrei, da scolaretto
iscritto per la prima volta a questo ciclo quinquennale, assieme ai colleghi Urzì e Lo
Sciuto, capire se le fregnacce le sta dicendo l'assessore o il collega Minniti. Quello che
ha detto Di Puppo è stato smentito da Minniti. Ora io non ho la conoscenza giuridica
per capire chi ha ragione. Allora, Presidente, Lei non mi può mettere nelle condizioni
di votare un emendamento quando non mi sono chiari questi presupposti. Presidente,
non mi aggredisca…
PRESIDENTE: Se non vuole essere interrotto, poi me lo dica, però mi pare
di capire che questo emendamento è meramente tecnico. L'assessore l'ha spiegato. Di
solito gli assessori si fanno preparare gli emendamenti dai tecnici. Se abbiamo delle
difficoltà, andiamo dai tecnici in aula che generalmente ci spiegano. Poi ci può essere
un'opinione diversa sulla scelta che viene fatta, però per arrivare alla comprensione
credo ci sia un metodo. Non mi sembra utile dire che la questione è difficile e che non
la capiamo.
SEPPI (Unitalia – Movimento Sociale F.T.): Il problema è che nel momento in cui mi viene proposto e illustrato un emendamento tecnico e mi si dice che
quello che è passato politicamente prima è inapplicabile se non tramite un emendamento tecnico, presentato dall'assessore di Puppo nel caso specifico, voglio capire se
quello che dice l'assessore lo posso mettere in discussione, come fa il collega Minniti.
A questo punto, trovandomi nel mezzo, non avendo la conoscenza giuridica per poterlo esplicare, non so come fare. Lei mi chiede di intervenire su un emendamento del
quale sono all'oscuro. Se ha ragione l'assessore Di Puppo, allora l'emendamento è tecnico. In quel caso non ho capito perché l'assessore Cigolla, che è diretto responsabile
di quel dicastero che ha presentato quel disegno di legge, quando è passato l'emendamento del 60% non si sia alzato in piedi e abbia detto che siccome in questo modo non
pone nelle condizioni la Giunta provinciale di regolamentare perché manca il supporto
giuridico, di adeguarlo per garantire la concreta applicazione. Non serviva far
presentare un emendamento dall'assessore Di Puppo che altrimenti davvero, come dice
il collega Minniti, può apparire come una sceneggiata, ma non lo è, per far vedere che
è bravo anche lui. Se io presentassi in commissione da Lei un emendamento che la
maggioranza accetta, però mi dice che dal punto di vista tecnico bisogna aggiungerci
una virgola, non è che aspetta che tutto sia chiuso, mette la virgola così si prende il
merito. Penso di no, penso che Lei dica di mettere la virgola subito. Perché l'assessore
Cigolla non ha preteso immediatamente che il collega Miniti ci mettesse la virgola e
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non ha dato quindi attuazione a quel disegno che in questo momento vuole fare Lei?
Questo è un comportamento per lo meno dubbio, non voglio dire scorretto. Se stiamo a
giocare non sulla politica ma su un errore altrui dopo che si sta cercando di portare
avanti un discorso da tre settimane assieme a qualcun altro, se andiamo a sfruttare una
sua ingenuità legislativa per andare a mettere i puntini sulle "i" e portarsi a casa i
risultati, francamente si gioca un gioco squallido. L'assessore Cigolla, visto che i suoi
tecnici gli hanno detto che così non va, avrebbe dovuto dire al collega Minniti che
l'emendamento avrebbe dovuto avere questo supporto tecnico.
PRESIDENTE: Prima di dare la parola al consigliere Pürgstaller vorrei dirVi che linguisticamente il testo italiano dovrebbe essere cambiato nel seguente modo:
"Dopo le parole "comma 2" si inseriscono le parole "e nel comma 3/bis"."
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pürgstaller, ne ha facoltà.
PÜRGSTALLER (SVP): Es handelt sich hier um einen Abänderungsantrag
wie viele andere Abänderungsanträge auch. Ich habe mir das Gesetz von Anfang an
bis zum Schluß sehr gut durchgelesen und mute mir zu, es einigermaßen zu kennen.
Auch in Absprache mit den Technikern muß ich festhalten, daß der von Landesrat Di
Puppo eingebrachte Abänderungsantrag - er enthält nichts Falsches - eine Situation nur
zweimal festhalten würde. Es ist heute bereits im Gesetz festgeschrieben. Man möge
Artikel 112 Absatz 3 lesen, worin folgendes steht: "Unter wirtschaftlicher Leistungsfähigkeit der Familie versteht man alle Einkommen aller mit dem Mieter in gemeinsamen Haushalt lebender Personen, wie sie mit Durchführungsverordnung festgelegt
werden. In der Durchführungsverordnung werden auch die Freibeträge für unterhaltsberechtigte Familien festgelegt." Dieser Absatz 3 bleibt erhalten. Es wird nur der
neue Absatz 3/bis hinzugefügt. Darin wird nichts anderes festgelegt als die Rahmenbedingung, das heißt, daß 60% als Höchstbetrag vorgesehen werden. Wenn die Landesregierung hergeht und sagt, sie möchte 50% festlegen, so muß sie das natürlich per
Durchführungsverordnung tun. Sie hat hierzu alle Möglichkeiten, wie es unter
Absatz 3 festgeschrieben ist. Sie kann natürlich auch hergehen und sagen, daß sie sich
an das Gesetz halten möchte, was durchaus möglich ist. Die Regelung, welche vorher
verabschiedet wurde, ist nach wie vor anwendbar. Deswegen bedarf es dieses
zusätzlichen Abänderungsantrages nicht. Man kann natürlich dafür stimmen, so wie
man vielem anderen zustimmen kann, oder man kann auch dagegen stimmen!
PRESIDENTE: Passiamo alla votazione.
KLOTZ (UFS): Geheime Abstimmung, Frau Präsidentin!
PRESIDENTE: La consigliera Klotz e altri quattro consiglieri hanno chiesto la votazione segreta. Prego distribuire le schede.
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(Votazione a scrutinio segreto - geheime Abstimmung)
Comunico l'esito della votazione: 21 schede consegnate, 7 sì, 10 no e 4 schede bianche. L'emendamento è respinto.
Domani avranno luogo la discussione sull'articolo 30 nel suo complesso e la
relativa votazione.
La seduta è tolta.
ORE 18.58 UHR
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SEDUTA 119. SITZUNG
5.7.2001
Sono intervenuti i seguenti consiglieri:
Es haben folgende Abgeordnete gesprochen:
Berger (45,46)
Cigolla (3,6,7,8,20,29,30,32,33,36,41,44,48,50,53,55,56,60,64,65,69,71,77)
Di Puppo (79,80)
Klotz (24,41,43,45,50,52,54,59,64,69,71,75)
Kury (18,22,27,31,33,46)
Lo Sciuto (39)
Minniti (6,7,17,40,52,65,70,72,80)
Pöder (11,14,16)
Presidente (14)
Pürgstaller (26,30,66,76,78,82)
Seppi (4,6,10,15,20,31,34,37,57,62,67,73,77,81)
Urzì (15)