di tommaso bertè
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di tommaso bertè
Editoriale A VOLTE LE STORIE (D’AMORE) PIU’ BELLE INIZIANO NEL MODO PIU’ ASSURDO Seduto nella sala d'aspetto del medico, sfogliavo delle riviste davvero inutili e noiose. Era qualche mese fa. La noia era sul punto di sopraffarmi e cominciai a fantasticare su un free-press davvero interessante da trovare nelle sale d'attesa di medici o professionisti. Titolo adatto: Wait. Il medico mi visitò poco dopo, mi disse che non avrei dovuto stressarmi facendo troppe cose. Ma poi è andata così, non ho seguito il consiglio. BEPPE DONATI Wait ! - Bimestrale illustrato a distribuzione gratuita Direttore responsabile: Maurizio Scorbati Direttore editoriale: Marco Bianchi, marco@bella.li Caporedattore: Beppe Donati, beppe@bella.li Art Director: Iucu, iucu@bella.li Photo Editor: Pierpaolo Bironi, pier@bella.li Music Editor: Francesco Negroni, francesco@bella.li Responsabile marketing: Ilaria Biamonti, ilaria@bella.li Redazione: Annalisa Varesi, Mario Donati, Enrico Mauro, Tommaso Bertè, Ilaria Biamonti Collaboratori: Claudia Bandelli, Andrea Valla, Paola Caretti, Davide Passantino, Matteo Garlaschi, Furio Piccinini, Roberto Mauro, Gianluca Trentani La copertina di questo numero è stata realizzata da Malleus - Rock Art Lab Aut. del Tribunale di Pavia n. 593 del 22/04/04 Editore: Korona S.r.l. - Pavia Stampa: PI-ME Editrice Srl - Pavia Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dei proprietari. La direzione non assume alcuna responsabilità per: marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi. Wait ! è un marchio registrato. PUBBLICITA’ E INFO: 0382.538814 Kelly Osbourne for Accessorize Bergamo Shopping Centre “Orio Centre” Brescia Via X Giornate, 57 Milano Via Torino, 25 Corso Buenos Aires, 16 Shopping Centre “Bicocca Village” Shopping Centre “Il Portello” Stazione Garibaldi Pavia Corso Cavour, 18 Torino Via Garibaldi, 8 Il tuo paradiso di accessori moda! www.accessorize.it PLASTIC FANTASTIC Intervista di Annalisa Varesi Appena ho visto la collezione "Plastic Fantastic" creata dallo studio olandese di design JSPR, è stato amore a prima vista. Una serie di sedute dalle forme estremamente classiche reinventate nel più moderno dei materiali, la plastica, in una serie infinita di colori. Quando poi ho scoperto che il fondatore dello studio JSPR, Jasper van Grootel, ha solo 27 anni, intervistarlo è stato inevitabile. Lo abbiamo contattato durante una pausa fra un’esposizione e l'altra in giro per il mondo. Qual è il tuo background? Cosa? Come? Quando? Perché? Sono cresciuto in un piccolo villaggio circondato dai campi e dal legno con cui ho sempre giocato. Quando ero piccolo amavo inventarmi un mio mondo come fanno tutti i bambini, ma a differenza degli altri io me lo creavo realmente. Ricordo che mio padre una volta mi diede una struttura di metallo di quelle che si usano per arrampicarsi ed io dopo una settimana l'avevo completamente trasformata in un aeroplano. Ho anche creato una "casa dei fantasmi" nel mio garage come attrazione per il vicinato. Dopo la scuola superiore ho studiato ingegneria meccanica. Crescendo questa "cosa" chiamata design è diventata sempre più seria ed importante fino al punto in cui mi sono deciso a frequentare l'accademia. Ti ritieni un artista? Mmmh… sì e no. Mi occupo di prodotti destinati al commercio, e quando disegno sicuramente creo qualcosa che mi piace, ma penso 8 anche agli aspetti commerciali come la produzione, la distribuzione, i costi, i profitti, ecc. Penso di essere un'artista e un uomo d'affari contemporaneamente. La tua fonte d'ispirazione costante? Prendo l'ispirazione e le idee migliori dagli amici o dalla gente che non fa parte del mondo del design. Avere una conversazione con queste persone circa la loro interpretazione degli oggetti e dei prodotti in un certo senso è più chiaro e stimolante rispetto ad avere la stessa conversazione con un collega. Penso che molti designer vivano in un "mondo tutto loro" dimenticando troppo spesso l'interesse e l'utilità delle persone. E cosa osservi? O cosa hai osservato, ad esempio, ieri? Mi piace osservare l'interesse delle persone per i materiali, le forme, ecc. Queste sono cose che mi intrigano e mi influenzano nel modo di creare. Mi piace inoltre osservare la gente alle nostre esposizioni per vedere come reagisce di fronte alle nostre creazioni, senza sapere che il designer è lì dietro di loro. Quali sono i tuoi "maestri"? Chi ti ispira? Non ho in realtà un "maestro" preferito da menzionare. Ammiro le differenti qualità di alcuni designer. Per esempio Jeff Koons per il suo modo commerciale di pensare e per il suo uso della "banalità" per scuotere il mondo, o Daniel Liebeskind con il suo modo di utilizzare le emozioni e la memoria per creare. Ti importa che le tue opere siano comprate o ti appaga completamente l'atto creativo? 9 Per me è importante che i nostri prodotti vengano comprati, li facciamo perché la gente li usi. L'azione creativa è una parte della soddisfazione, ma abbiamo bisogno di vendere perché altrimenti non potremmo intraprendere nuove produzioni e realizzare nuovi progetti. Qualcosa che ti piacerebbe fare e che non hai ancora fatto? Ho sempre voluto creare un parco dei divertimenti. È un sogno che ho fin da quando ero bambino e adesso, a 27 anni, sarebbe davvero un progetto grazioso da realizzare. Ma se devo essere onesto il mio progetto preferito è quello a cui lavoro anche ora: creare con il mio studio una gamma completa di prodotti, commercializzarli in tutto il mondo e continuare ad incontrare gente interessante e di ispirazione come è successo finora. 10 Cryptophone. Accidenti, Moggi non lo sapeva, ma il telefonino criptato esiste veramente. Lo produce un’azienda tedesca. Trasmette attreverso un codice cifrato. Ovviamente il telefonino lo devono possedere entrambe le parti di una conversazione. È assolutamente legale. E costa sui 2000 euro. www.cryptophone.de 12 Cyclepod. È un avveniristico deposito metropolitano per biciclette. Design eccellente, permette la copertura dei velocipedi ma, innanzitutto, permette di guadagnare tantissimo spazio urbano. Consente di parcheggiare 8 biciclette in soli 2 metri di diametro. È stato creato dai giovani inglesi James Steward e e Natalie Connell dello studio di design ‘Built from scratch design’ che hanno vinto grazie a questo progetto il ‘Wins South Eastern Entrepreneur of the year’ e poi anche il ‘National Entrepreneur of the Year 2006’. Premi dedicati in inghilterra ai più giovani e promettenti designer tra i 16 e 30 anni, che aiutano i vincitori a partire e a sviluppare il loro business. Info: www.cyclepods.co.uk, www.shell-livewire.org Urwerk. Il nuovo modello a edizione limitata PLATINUM UR-103.3 della maison ginevrina. www.urwerk.ch Il massimo del design, del lusso, della ricercatezza. Solo per collezionisti molto danarosi. Nixon. Gli orologi californani di design che arrivano dal mondo del surf, stanno facendo parlare di sè sempre più. Qui sopra due modelli cult: il Rotolog Dark Wood e il Big Rig Midnight Edition. Li puoi comprare on-line su www.superflydeluxe.com Stanno arrivando i giapponesi. Il popolo più tecnologico ama complicarsi la vita. Apparentemente, perchè sono molto intuitivi da leggere mediante quadranti a led futuristici. Sopra a sinistra lo Scope. A destra il Pimp. Li trovi da Purple a Milano, Gerard Loft a Firenze, Super Fly Deluxe a Pavia. 13 14 MALLEUS ROCK ART LAB Intervista di Beppe Donati Forma artistica a sè stante, la poster art vanta tra i suoi maggiori esponenti un collettivo dal nome misterioso. Dei ragazzi italiani con la passione per il rock e un immenso talento artistico. Abbiamo chiesto loro di reinterpretare la nostra copertina e li abbiamo intervistati. Prima cosa, quanti siete nel progetto Malleus? Siamo 3. Poia, Lu ed Urlo. Il vostro nome richiama una ben precisa simbologia. Come mai avete scelto proprio questo, c'è una chiave di lettura culturale/artistica? Malleus è un termine latino che significa Martello. È stato preso spezzando "Malleus Maleficarum", il martello delle streghe, il libro dell'inquisizione. È un termine che ci attirava, suona bene anche se tutti spostano l'accento sulla E invece che sulla A. Quanti anni avete e da che tipo di studi artistici venite? Urlo e Poia ne avranno 35 tra poco e non hanno dietro nessuno studio artistico, a meno che oggi l'architettura non sia un'arte... Lù ne ha 27 e di studi artistici ne ha fatti troppi. Le vostre opere nel campo della "poster art" sono state piuttosto rivoluzionarie in Italia, si può dire che avete aperto una strada sulla scia di una più consolidata tradizione d'oltreoceano. Come avete cominciato? Qualcuno è venuto a cercarvi o vi siete proposti? 16 17 Crediamo che le nostre opere siano state piuttosto rivoluzionarie anche oltreoceano. In 3 anni di posters siamo considerati tra i nuovi migliori artisti a livello internazionale. In Italia non c'era nulla, in Europa ben poco e molto legato alla scena americana. Noi ci siamo rifatti alla nostra cultura europea, ai grandi artisti come Mucha, Schiele, Klimt e Kokoscha, al futurismo italiano e alla cultura del vecchio continente, molto più radicata e nostra. Dopo che Orange Factory, collettivo belga, ci aveva contattati per lavorare ad alcuni posters per i loro concerti, abbiamo iniziato a proporre le nostre opere ad altri artisti e poco alla volta il nome Malleus è cresciuto. Avete qualche artista di riferimento, nel vostro campo o più in generale nelle arti visive? Troppi per farne un elenco... Andiamo da Klimt, Mucha, Griffin, Mignola, Moscoso, Pazienza, Leonardo, Warhol, alle donnine svestite di dubbio gusto in internet, da Tetsuo, Kitano, Burton, Kubrick, Jarmush, a K. Anger e le prime avanguardie,dalle seconde avanguardie americane, al video, Paik, Viola e tutta la prima generazione di videoimmaginari. Il cinema coreano che va tanto di moda oggi, e quello giapponese. Di italiano??? Oggi qualcosa di Salvatores e Infascelli. Ieri Marco Ferreri, Pasolini, Sergio Leone, Antonioni, e chi più ne ha più ne metta come si dice quando non si ha voglia di elencare nomi. Tra gli artisti del fumetto, a parte i già citati Mignola e Pazienza, aggiungerei Moebius, Kirby, Magnus, Andreas... Le scelte realizzative quanto sono in mano vostra e quanto invece dipendono da input esterni? Qualcuno ha mai rifiutato o fatto modificare radicalmente la vostra realizzazione? Solitamente il poster è in mano nostra, per il resto dipende molto 18 dalla clientela, ma generalmente quasi tutti si fidano di noi. Utilizzate di più il computer o disegno manuale? Ogni nostro lavoro nasce dal disegno manuale. Quindi passa attraverso il computer e, nel caso della serigrafia, ritorna alla manualità. Ho visto che vendete online tramite il vostro sito e anche su ebay. Considerando l'altissimo livello di alcuni musicisti con cui avete lavorato, all'estero c'è interesse per le vostre opere o è prevalentemente in Italia? Direi che in italia è più vicino e visibile, ma l'attenzione maggiore viene da fuori. Abbiamo iniziato all'estero circa 8 anni fa, e l'Italia si è accorta di noi da solo 3 anni. Qual è il lavoro che vi ha dato più soddisfazione, per il risultato o per l'importanza del musicista? Ogni lavoro è un gradino, non sapremmo scegliere... Che musica ascoltate e preferite, a prescindere dai motivi "di lavoro"? Andiamo a periodi. Ultimamente Earth, I am Kloot, Mogwai, Liars. Non sopportiamo il pop inglese alla Arctic Monkeys o alla Franz Ferdinand. Presto il Drone ucciderà il pop. Facciamo un salto indietro nel tempo, qual è il primo poster che avete strappato da un muro o acquistato? 19 URLO: Non saprei. Ricordo un orripilante poster dei Duran Duran che era all'interno di un altrettanto ripugnante disco... il primo poster non si scorda mai, ma non mi viene in mente... LU: Io invece ricordo benissimo di aver coscientemente comperato per una cifra irrisoria il mega poster dei Guns'n Roses e di averlo attaccato con fierezza nella mia cameretta... non era brutto era solo tremendamente METAL! POIA: Un poster con i dinosauri. Nudi. Ci raccontate qualcosa sui vostri progetti paralleli e sperimentali, Ufomammut e Supernaturalcat? Ufomammut, ossia Urlo e Poia assieme a Vita, esistono da anni e con l'ultimo disco "Lucifer Songs" sembra abbiano aperto uno spiraglio in Italia a un genere non del tutto italiano. Sono considerati all'estero come una delle migliori band psichedeliche in circolazione, sono stati paragonati ai Pink Floyd e piangono per l'emozione all'improvviso. Supernaturalcat è un progetto nuovo nuovo ed ancora in fieri, ogni giorno si aggiunge un'idea, non è mai completo..., nato sia dalla necessità che dalla volontà di iniziare a esportare dal Bel Paese un po' di buona musica vestita bene. Punto di forza del progetto è infatti la cura di ogni dettaglio, dalla grafica al packaging fino ad arrivare al merchandise. Con il tempo abbiamo imparato che la totale indipendenza dalla discografia porta ad una migliore gestione del lavoro. Oggi come oggi crediamo che l'unica vera realtà totalmente indipendente sotto ogni punto di vista, dalla produzione alla promozione, fino alla distribuzione sia Supernaturalcat. Ci mancano le creste colorate ... Da quanto tempo suonate insieme? Troppo... Con la band siete stati di recente in Olanda e Inghilterra, com'è andata? Molto bene. Abbiamo scoperto di avere un notevole seguito oltre i confini italiani e soprattutto in Inghilterra ci siamo imbattuti in un pubblico molto caloroso e preparato alle nostre canzonette. Il Roadburn festival, in Olanda, è stata una grande occasione, e a quanto pare il nostro Live, assieme a quello degli Heads, è stato considerato dai più il migliore della giornata... Insomma, non ci si lamenta. 20 21 LA BUGIA DELLA BELLEZZA Intervista a Veronica Montanino di Marco Bianchi Veronica Montanino ci ha folgorato con le sue creazioni neo-pop. Una bellezza che ti colpisce subito vivida e accattivante. L’abbiamo intervistata e ci ha regalato riflessioni e approfondimenti che ci hanno fatto andare ben oltre la superficie sfavillante e la colorata bellezza delle sue opere. Di fronte a lavori come i tuoi noi intervistatori spesso ci sentiamo inutili nelle domande, che sembrano banali. Forse sarebbe meglio far parlare le immagini che sono bellissime e basta. Cosa ne pensi? Quello di lasciarsi andare alle immagini e a ciò che dicono di per sè, senza doverle necessariamente capire e spiegare, è un approccio che mi piace e che cerco di mettere in atto spesso anch'io quando vado a vedere le mostre di altri artisti. Ovviamente alcuni lavorano in modo più intellettuale e meno visivo, diciamo, e in quel caso il ragionamento diventa indispensabile alla lettura dell'opera, ma questo non è evidentemente il mio caso. Per me l'aspetto visivo ed emozionale è fondamentale. Quale domanda ti faresti innanzitutto? Mi domanderei (tanto per chiarire sin da subito!): "Quali sono i tratti distintivi dei linguaggi contemporanei nei quali ti riconosci e quali quelli in cui non ti riconosci?" Mi riconosco nella possibilità dell'arte di visualizzare una realtà alternativa attingendo alla fantasia, mentre rifiuto che l'arte funzioni da commento ad un'attualità grigia ed inquietante. Vabbeh, ci tocca farlo. Da dove vieni? Quanti anni hai? Qual è il tuo 22 background? Sono nata e vissuta a Roma, ho trentatre anni, ho studiato lingue orientali e storia dell'arte. Non ho una formazione accademica e sono totalmente autodidatta. Dove vuoi andare? Proprio nella direzione in cui sto andando, direi! Ovvero proseguire a lavorare con entusiasmo su progetti sempre nuovi e…non dico di più. Penso che l'ambizione per un'artista sia un'arma a d o p p i o taglio. Quali artisti ti hanno influenzato di più, e quali continuano ad essere modelli? Sono moltissimi gli artisti che mi hanno influenzato, anche perché io sono davvero una divoratrice di mostre, musei e manifestazioni varie. Mi interessa e mi stimola vedere più cose possibili. Però parlando di influenze non userei la parola "modelli", piuttosto credo di aver acquisito degli atteggiamenti, non so come dire, dei modi di affrontare e concepire l'arte. Ovviamente, come fanno credo tutti gli artisti, quando guardo il lavoro di altri lo seleziono in qualche modo in base al mio, nel senso che rimango folgorata particolarmente quando intravedo idee comuni. Tra i personaggi mitologici del jet set internazionale trovo straordinari i lavori di Damien Hirst (e ancor più le sue interviste!) e quelli di Matthew Barney ed Ernesto Neto. Mentre tra i giovani italiani apprezzo Loris Cecchini, Lara Favaretto e Patrick Tuttofuoco. Poi amo in modo particolarissimo alcuni artisti giapponesi come Takashi Murakami, Yayoi Kusama e Mariko Mori. 23 I colori accesi, le figure stilizzate e il materiale, plexiglass e acrilico, ci ricordano Marco Lodola. Ci sbagliamo? Forse direi che ci accomuna un'istanza neo-pop, ma ammetto di non conoscere abbastanza bene il lavoro di Lodola per risponderti. Come nasce l'ispirazione per un tuo lavoro? Da un elemento reale? Da un’immagine? Tutte e due. Diciamo che ho delle idee di base che sono delle immagini mie, che però nella mia mente non sono precise. Allora poi cerco tra gli elementi reali una conferma e una definizione di queste idee-immagini. Cerco di spiegarmi meglio: nei miei lavori l'elemento reale è la figura umana ed io ho già un'idea di come questa figura umana si inserisce e si rapporta al mondo di colore nel quale è immersa, allora "cerco" la mia idea nella realtà, osservando fotografie o persone che io stessa fotografo e trasferendole in una dimensione immaginaria. Come operi per realizzare il tuo lavoro? Che materiali utilizzi? Per quanto riguarda i lavori pittorici utilizzo preferibilmente materiali plastici, tipo supporti in plexiglass, colorati o trasparenti, che spesso faccio sagomare al laboratorio con tagli laser. Su queste superfici poi utilizzo una vernice acrilica che faccio letteralmente gocciare a strati. Lo stesso procedimento lo trasferisco su oggetti d'uso quotidiano, come sedie, tavoli, ecc. Questo perché cerco di coinvolgere più elementi possibili in degli allestimenti di carattere installativo, per rendere l'idea dell'invasione della mia visione nello spazio! Poi c'è il lavoro digitale che ho sviluppato per progetti ambientali di più ampie dimensioni. Che valore assume il colore nelle tue opere? Noi siamo costantemente circondati dai colori della natura, degli oggetti, degli abiti, di tutto l'ambiente in cui viviamo. Siamo talmente immersi nel colore che neanche ce ne accorgiamo. Allora la mia operazione è quella di sottrarre, sepa- 24 rare gli oggetti dal colore e far sopravvivere solo il colore per descrivere una realtà di fondo che ci appartiene più o meno consapevolmente. Così il colore, slegato dal suo oggetto, diviene un elemento poetico, capace di alludere ad un mondo fantastico ed immaginario. E la figura umana? Beh la figura umana è il soggetto assoluto della fantasia, delle immagini e del pensiero. Perché il leitmotive del cerchio? Ha un valore o è solo un modo per identificarti, per creare una riconoscibiltà, un 'marchio di fabbrica' per delineare un tuo mondo? Il cerchio ha un valore sintetico e porta con sé un'idea di essenzialità, sistematicità e riduzione. Il cerchio è l'elemento che mi permette di creare uno spazio caotico e ordinato al tempo stesso. Il cerchio è il sintomo di una mia necessità di rigore, ma anche di un'ossessività che in un modo o nell'altro riguarda tutti gli artisti credo! Nelle tue opere c'è un messaggio rivolto al pubblico, oppure è solo poesia? Sembro presuntuosa se ti dico che spero di riuscire in entrambe le cose?…Creare una poesia capace di evocare nel pubblico un'immagine positiva e vitale! Ho letto che hai affermato: 'l'arte non è verità, e la bellezza è una bugia macroscopica'. Cosa intendi? E qual è allora il senso e il valore della bugia? Intendo che basta guardare un telegiornale per prendere coscienza della realtà del mondo e della sua durezza, contraddittorietà, violenza, ingiusti25 zia…non rischio l'accusa di essere retorica se dico che la realtà è dominata perlopiù dalla bruttezza, vero? Allora, al contrario, la bellezza è una bugia, una fantasia, un'invenzione e dunque attiene al campo dell'arte. E solo l'arte ha questo potere di raccontare bugie in modo credibile. In che senso? Ma nel senso che l'arte poi non è un'astrazione come qualunque altra utopia, ma è una cosa concreta, agita da persone in carne ed ossa, gli artisti, che ci spendono la vita e in questo modo rendono le loro bugie qualcosa di molto tangibile, mi spiego? Quanto costa oggi una tua opera? E quanto credi (o speri) costerà tra dieci anni? Domanda un po' brutale! Dunque oggi un lavoro, mettiamo di dimensioni 100X100cm, può costare intorno ai tremila euro. In futuro non so, beh naturalmente spero che cresca anche per non deludere i collezionisti che mi stanno sostenendo. Che rapporto hai con il mercato dell'arte? Ti imbarazza o ti coinvolge e ti stimola? Il mercato dell'arte fa capo al più ampio cosiddetto sistema dell'arte, che comprende oltre a relazioni con galleristi e collezionisti, anche con media, curatori, direttori di musei e quant'altro…che dire? Non è un mondo nel quale sia semplice muoversi, come potrai immaginare. Per quanto riguarda il lato economico dell'arte non mi imbarazza, né mi coinvolge, né mi stimola, è semplicemente una componente necessaria perché è giusto che gli artisti guadagnino 26 come tutte le persone che lavorano, no? E poi, per dirla proprio com'è, pro- durre arte costa e a volte diventa impossibile andare avanti se non si è sostenuti economicamente. Naturalmente c'entra molto anche il riconoscimento e la conferma che si ha quando galleristi e collezionisti investono su di te. In questo senso si, è uno stimolo a insistere, a lavorare seriamente. 27 RECENSIONI - news & cult new TOOL - “10.000 days” (Volcano) Per chi già conosce i Tool diciamo subito che questo album non si discosta dai precedenti, restando nei territori sonori ben noti ai fan. Per chi invece è al primo approccio con la band dello scatenato frontman Maynard James Keenan, mettiamo in chiaro che il sound di questa formazione è all'incrocio tra metal, industrial e quanto di più cupo si possa immaginare. Percussioni ancestrali che potrebbero far parte di oscuri riti, suoni sottili ma ossessivi che prendono corpo per poi essere attraversati da vocalizzi violentissimi, spaziando da atmosfere tribali ed esoteriche a distorsioni esplosive. Diecimila giorni del titolo che sono i 27 anni passati su una sedia a rotelle dalla madre di Keenan, scomparsa qualche anno fa, evento su cui è incentrata la straziante accoppiata di brani "Wings for Marie" e "10.000 days", i momenti migliori del disco. Un lavoro convincente, come già detto non distante per stile e risultati dall'acclamato Lateralus. BEPPE DONATI cult SCISMA - “Armstrong” (EMI, 1999) Ringrazio Dio che mi ha fatto troppo poco competente, ma che mi ha lasciato la presunzione di segnalare dischi più o meno dimenticati. E devo farlo per questo album, che pure ai tempi della sua pubblicazione mi aveva lasciato un po' perplesso... Raccontarlo semplificando sarebbe molto rapido: ci sono dei tizi con la chitarra che entrano in un piano bar e fanno casino. A tratti. Molti brani si potrebbero sintetizzare così. In realtà è un disco non immediato, costruito su un minimalismo pop/rock impreziosito da variazioni jazzistiche, in parte diverso dall'esplosione sonora del singolo "Tungsteno". Per citare qualche titolo, "Giuseppe Pierri", "I'm the ocean", "Jetsons High Speed" sono brani dallo sviluppo imprevedibile e originale, raffinati e giocati sull'alternarsi delle voci di Paolo Benvegnù (ora riciclatosi come solista ed eroe del bacio alla francese) e Sara Mazo. Nessun rischio di addormentarsi tra le note di questo album, ma attenzione, c'è "selezione all'ingresso" per l'attenzione richiesta nell'ascolto. BEPPE DONATI JEFF BUCKLEY - “Grace” (Columbia, 1994) Morire giovane, con alle spalle un solo disco, ma di questo livello, significa diventare una leggenda. Anche se in vita hai venduto poco. Anche, e soprattutto, se tuo padre è stato a sua volta un grande cantautore toltosi la vita prematuramente. Un'aura tragica e romantica accompagna la figura di Jeff Buckley, seminale esponente di un rock venato di soul bianco, capace di tracciare un indelebile segno nella musica americana contemporanea, venerato e imitato da molti altri cantanti. Una classe immensa, una voce suadente e dall'estensione incredibile. Una vita di sofferenze amorose, di attese nel fuoco, di passioni e addii, riversate in questo album, tra le sbronze consolatorie di "Mojo pin", lo struggimento di "Grace", la languida malinconia di "Lover you should've come over" e una cover indimenticabile di "Hallelujah", brano di Leonard Cohen ripreso anche da Rufus Wainwright per Shrek. Nella recente edizione speciale si è aggiunta "Forget her", che Jeff escluse forse perché troppo intima, un vero gioiello. BEPPE DONATI cult 28 REV-NEWS IN PILLS CARMEN CONSOLI "Eva contro Eva" !FORWARD RUSSIA! "Give me a Wall" La cantautrice siciliana riprende il suo sentiero dai brani più tranquilli de "L'eccezione", per il suo lavoro più riflessivo e rischioso. Voto: 7 FN La schizofrenia dei Mars Volta e dei System Of a Down incontra il sound di Maximo Park e The Strokes per un debutto col botto. Voto: 8,5 FN MORNING RUNNER "Wilderness Is Paradise Now" PANIC!AT THE DISCO "A Fever You Can't Sweat Out" Uno dei dischi dell'anno fino a oggi, sonorità che variano dai Manic St. Preachers fino ai Libertines, attraverso brani di rara bellezza. Voto: 9 FN Rock targato Usa che più americano non si può. Nulla di nuovo ma non manca la freschezza a questo spregiudicato quartetto. Voto: 7 FN JOLIE HOLLAND "Springtime can't kill you" Jolie Holland se ne esce con un album di classe accecante, con la sua voce soffice e dimessa tra folk, jazz, blues e pop. Voto: 8 FN THE PIPETTES "We are the Pipettes" Tra Beach Boys e Cindy Lauper, questo trio tutto al femminile confeziona un lavoro tanto innocuo quanto piacevole. Voto: 7 FN 29 30 THE KOOKS "Inside in/Out" THE DEARS: "Gang Of Losers" THE DRESDEN DOLLS "Yes, Virginia…" Quando si dimenticano gli standard dell'ultimo rock inglese ci regalano vere perle, anche se per ora lo fanno piuttosto raramente. Cresceranno. Voto: 6 FN Dietro la loro musica aleggia il rock dei '90, Muse e (quindi) primi Radiohead su tutti, ma questo disco fa proprio fatica a uscire dal mio lettore. Voto: 7,5 FN Se ancora non conoscete il loro sound a base di punk e pianoforte allora è giunto il momento di avvicinarvi a questo originalissimo duo. Voto: 8 FN PEEPING TOM "Peeping Tom" THE RACONTEURS "Broken Boy Soldiers" THE TWILIGHT SINGERS "Powder Burns" Un cast incredibile di ospiti, da Massive Attack a Bebel Gilberto, per il nuovo lavoro di Mike Patton. Convincente esperimento, tra NIN e Gorillaz. Voto: 7 BD Anni '70 al 100%, il side project di Jack White dei White Stripes [Po-popopopopoopoo] va dritto al bersaglio. Classico e moderno, da non perdere. Voto: 8 BD La band di Greg Dulli, ex-Afghan Whigs, al quarto album sfodera il meglio. Intenso rock americano, con l'anima nera di New Orleans. Voto: 7,5 BD RECENSIONI - TALENTI EMERGENTI MOSQUITOS “Ventilator blues” 2006 Fosbury Records www.mmmosquitos.com Tindersticks? Eels? Molte similitudini, ma un po' più cattivi - giusto un poco - e straordinariamente credibili per essere italiani… mi sorprende, in tutta onestà, mi sorprende molto che un gruppo come i Mosquitos (ma il nome è quello che mi piace di meno...) non appartenga ancora all'aristocrazia della musica in Italia, anzi che non sia impegnato in tour mondiali/europei a calcare i palchi più noti. Questo disco mi piace, mi piace perché è rock e non rompe i coglioni, mi piace perché è ben suonato/arrangiato/confezionato. Perché anche se non li conosco, mi piace il lavoro dei tipi di Fosbury, come seguono i gruppi del catalogo e la musica che producono. Anzi, l'atteggiamento che sta dietro la musica che etichettano. Mi piace perché Ventilator Blues è proprio un bel titolo e ascoltarli con l'autoradio nuova, andando a sessanta all'ora nella campagna maggenga e il gomito fuori dal finestrino. Altro che Eagles… piacevolmente audibili, sette e settantacinque! Se potete, consumateli!! ENRICO MAURO OFFICINALCHEMIKE “Ho le mie buone ragioni” 2005 Maninalto Rec. www.officinalchemike.it Un ascolto difficile questo delle Officinalchemike: per il primo impatto che disorienta e a tratti spaventa, perché è un viaggio metamusicale nella forma e nella composizione, ma anche nell'interpretazione che diventa gioco ai danni e a vantaggio dell'ascoltatore. Uhm… provo una strana sensazione, devo riflettere… Ci sono! Sono un cretino! Già, spesso e volentieri mi lamento per dover ascoltare band prive di originalità o poco coraggiose e… e una volta che mi trovo davanti l'esatto opposto, quello che mi viene da dire è che "sono difficili"? Insondabili misteri della (mia) mente umana. Bene, meglio correre per dire che gli OffAl ricordano i Quintorigo (quelli di Rospo) con un tot in più di rock e meno pretenziosità. Ho le mie buone ragioni è un bel viaggio tra chitarre, percussioni, una composizione equilibrata e testi creativi ed eterogenei, ne è un esempio La ricetta. Insomma è uno sforzo da assecondare e seguire questo delle Officinalchemike, comprate e godete: otto, molto audibile. ENRICO MAURO LEONARDO SERASINI “Venere in opposizione” 2006 Ebbene, l'impressione avuta non appena il CD mi è arrivato tra le mani non è stata affatto buona. Lo so, lo so che l'abito non fa il monaco, ma in un mondo come quello musicale, o meglio nel business discografico sapete tutti quanto conta l'aspetto… vista la copertina e la serigrafia del disco, mi sono preoccupato e ho pensato di avere per le mani un cantautore esantematico, magari anche sfiatato. Invece è stato sufficiente un ascolto (confermato da più successivi) che solo la grafica è da buttare. Venere in opposizione intriga: perché è molto italiano, ma è anche nuovo e fresco, contaminato da schegge sonore elettroniche, chitarre grattugiate traverse. Francamente un disco positivamente inaspettato, a tratti sperimentale, eppure anche tanto familiare. Che si muove nel solco del nuovo pop/rock d'autore italiano, tipo Tiromancino o Babalot e altri che abbiamo sentito e citato in altre occasioni. Leonardo è stato bravo, merita un otto e fortune che arriveranno. Voi se potete 34 ascoltatelo. ENRICO MAURO UNDERFLOOR “Le cose più belle CD + DVD” 2005 www.underfloor.it Incliniamoci al dio del packaging, che scorra sulla nostra schiena: avere tra le mani un prodotto curato, CD + DVD, nove pezzi, più un disco versatile digitale con esibizioni dal vivo e rassegna stampa e due video rende gioiosi e felici. In quarta di copertina 5 recensioni entusiastiche: non devo neanche fare la fatica di pensare, basta ascoltare e confermare parole altrui. "Io odio i puffi", penso… odio queste situazioni precostituite e precotte per sfondare: quindi drizzo le orecchie all'ascolto, non voglio unirmi al coro gaudeante senza motivo: ascolto tre volte. Poi lascio passare 2 settimane e ascolto ancora… mi consulto e riascolto… non ricadono nell'alveo dei miei preferiti, ma non posso mentire, anzi concordo: i fiorentini Underfloor hanno la stoffa, suonano originale musica del momento, rock italopsichedelico sapido e, dal vivo, sembrano solidi. Sette e mezzo, quasi otto, audibilissimi. Ah, difettano di una cosa: cattiveria, giusto una punta per essere ancora più interessanti. ENRICO MAURO I TRENI ALL’ALBA “promo cd” 2005 www.itreniallalba.com Quattro musicisti, due torinesi due aostani, tre pezzi (anzi tre tracce, anche se è un po' cacofonico) senza titolo, semplicemente identificate da un, due, tre…. Più Sibilla, un estratto video dallo spettacolo live. Umm… arrivano dal punk, dall'hardcore e dal rock: non si vede a dir la verità, ma ciò non significa che la musica priva di parole che producono sia poco interessante. Anzi… però quello che mi fanno venire in mente è una band di accompagnamento musicale di film muti e/o spettacoli teatrali… che poi è anche quello che fanno. La musica prodotta dai ferrovieri albeggianti è melodiosa, folk, ma anche rock, è quasi musica da camera, ma con delle percussioni (lievemente) agitate e positivamente straniere: chiamano a sé una platea attenta e rilassata, pacata direi... Ah ecco! Mi viene in mente che potrebbero comparire senza tema di smentita nella colonna sonora di un qualche film italiano o di uno spot di un liquore: da sentire dal vivo, accompagnati da un mio 6,5 più che audibile. ENRICO MAURO LAURA MARS “Nido dove riposano parole” 2006 www.lauramars.it Prendete un frullatore di quelli classici, di quelli dotati di un bel bicchierone di plastica trasparente, largo e lungo. Riempitelo di cubetti di ghiaccio, schizzate con tabasco e salsa di pomodoro prima di aggiungere una manciata di brani di Zampaglione/Tiromancino, due fili di melodia italiana e tre cucchiai di gorgheggi alla Carmen Consoli. I più fini ameranno aggiungere una strizzatina di Gigi D'Alessio e una bicchierata colma di Ginevra di Marco e Magnelli. Agitate con forza per due, tre minuti e versate in un bicchiere tipo bossanova/jazz, decorando con un contorno di fiati, spazzole ed esperienza pregressa in gruppi di musica colta: se fosse un cocktail, Laura Mars sarebbe così, un bicchiere fresco da stringere tra le mani seduti su una sedia di bambù intorcinato, un panama in testa e una brezza filante che vien dal mare mediterraneo a solleticare i nostri sensi. Un ensemble leggero e gradevole, un po' freddo, ma adatto per un intrattenimento raffinato. Audibile, di notte, 6,5. ENRICO MAURO 35 MOTHERSTONE “Through The Paths Of Insanity” 2006 www.motherstone.it Devo essere onesto, con me stesso e con voi: faccio molta fatica ad ascoltare i MotherStone. Forse sono troppo vecchio per questo gruppo romano. Poi ci rifletto su ed è chiaro che non è questione d'età semplicemente il mio gusto si è evoluto nel corso degli anni e l'heavy metal (che sconfina in nu-metal) proposto da questo quintetto mi suona noioso. Ammetto, tuttavia, che è "colpa" del tipo di musica e non del gruppo… capite la differenza? I MotherStone propongono un rumoroso heavy metal con un'insolita line-up (ma neanche tanto, vedi Lacuna Coil) caratterizzata da due voci, una delle quali femminile, potenti riff di chitarra, headbanging ed evidenti elementi death. Sono interessanti, nel genere, e non nego che un posto per loro, non solo in Italia, c'è e ci sarà; con un po' più di esperienza, personalità e fortuna potrebbero trovarsi in alto. Rimangono di genere però, di un genere che oggi (per il mio ascolto) trovo noioso, ma per gli appassionati, è un bel sette più. Molto audibili! ENRICO MAURO 3NOIR “Incomincia” 2005 www.3noir.com Incomincia è il secondo dei due demo che i veneti 3noir hanno prodotto nel corso dell'anno identificato come 2005. Devo ammettere che mi lascia perplesso, molto e alquanto… per tutta una serie di motivi il primo dei quali è il salto spazio temporale che l'ascolto di Incomincia mi obbliga a fare. Solo che ritornare negli anni della new wave, dei Cure di Pornography, di Federico Fiumani e dei suoi Diaframma che nei live di mezza Italia gridavano Inverno e Siberia non mi interessa molto, non più e non ora… e poi la scelta per una registrazione low-fi, rumorosa e garage non mi convince, perché in essa non trovo elementi di originalità. Eppure, agli appassionati del genere cupo e italiano piaceranno molto, senza alcun dubbio, anzi piacerà proprio quello che io ritengo sconveniente. E allora, dov'è la verità? Dovreste averlo capito che non esiste e i 3noir sono di nicchia, un gruppo dedicato ad appassionati del genere e buoni per una prossima riscoperta della new wave. Audibili, sei e mezzo… ENRICO MAURO THE HUGE “Landescape” L’Amico Immaginario www.thehuge.it Insegnante di lingue, ma metaforicamente allievo a sua volta in ambito musicale, Gianluca Plomitallo in questo suo album di debutto applica perfettamente la lezione appresa dai maestri del pop d'Oltremanica, Elton John su tutti. Canzoni incentrate su piano e voce, dallo svolgimento e dai testi spiccatamente romantici e, appunto, pop. E mainstream, come ama dire qualcuno. L'aspetto più ammirevole di questo lavoro è il livello assolutamente elevato di tutti i brani, centrati su melodie delicate, cantati con pathos e buona confidenza con la lingua inglese. La voce di The Huge ricorda molto quella di George Michael e a tratti il già citato Elton John, suo modello dichiarato. Si spazia dalla delicatezza della sognante "To wish a trip" alla spensierata allegria di "3.40 PM" e pur non essendo avanguardia per la quale gridare al miracolo, è un ottimo lavoro realizzato in Italia. Audibile da tutti, otto. BEPPE DONATI 36 LOSTAND FOUND IN AMORE C’E’ POSTO Film smarriti (al cinema) da ritrovare (in DVD) PER TUTTI DI TOMMASO BERTÈ "Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quello che segue, vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira." J. D. Salinger, Il Giovane Holden Vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle : è il piu' bel complimento che si possa fare ad un'opera ed è esattamente l'effetto che mi fanno le commedie di Pierre Salvadori, giovane autore francese a torto misconosciuto in Italia. Mentre sono li a guardare un suo film, inizio a sorridere, poi a ridere, e poi mi verrebbe voglia di chiamarlo, di fargli i complimenti, di invitarlo a mangiare una pizza. I dialoghi di alcune scene scritte e dirette da Salvadori mi rimangono nella testa per giorni ed ogni tanto mi trovo a sorridere, da solo, mentre mi ripasso le intonazioni degli attori, le pause e le espressioni che le rendono, secondo me, geniali. Dopo Les Apprentis (traduzione letterale : Gli apprendisti), inspiegabilmente inedito nel nostro paese, storia di due trentenni parigini che cercano a fatica di superare le loro indolenze, timidezze e depressioni (per intenderci, una sorta di Santa Maradona, solo un miliardo di volte più originale, sensibile ed incisivo), Salvadori torna con una commedia sull'amicizia tra uomini "fragili ". Après vous… è la storia di Antoine (Daniel Auteuil), maitre in una brasseria di Parigi, che, mentre sta rincasando, salva la vita ad uno sconosciuto impedendogli di impiccarsi. Lo sconosciuto si chiama Louis e si dispera per il mancato suicidio. Antoine decide allora di rimetterlo sulla retta via. Penalizzato dalla solita traduzione assassina (In amore c'è posto per tutti farebbe scappare a gambe levate anche le piu' accanite lettrici dei romanzi Harmony), Après vous… è in realtà una commedia di rara intelligenza sulle relazioni umane, sull'amicizia, sull'amore e sulle complicate conseguenze della generosità. Il cast, guidato da un eccellente Daniel Auteuil e completato brillantemente da José Garcia e da Sandrine Kiberlain, funziona alla perfezione. Se anche a voi, dopo aver visto Après vous…, verrà voglia di telefonare al regista Pierre Salvadori, si può pensare di fondare il primo fan club italiano. Regia Pierre Salvadori Cast Daniel Auteuil, José Garcia, Sandrine Kiberlain Titolo originale Après vous… Paese e anno Francia, 2003 KUBICHEK! It’s a long way to the top! Intervista di Francesco Negroni In Inghilterra succede che un gruppo ancora senza contratto finisca sulle pagine di NME, la bibbia inglese del rock, partecipi ai festival europei e faccia un'intera tournè da headliner. Così sono arrivati in alto Arctic Monkeys e Kaiser Chiefs...vediamo se questo quartetto rigorosamente made in UK saprà fare altrettanto. Il vostro nome sta circolando molto nella scena underground inglese. Iniziate a sentirvi importanti? Frog: Nessuno di noi pensa che stiamo diventando qualcosa di importante, ma siamo felici del numero sempre maggiore di persone che ci seguono anche dal vivo. Finché non ci sarà nessuno che sgancerà soldi per noi, non ci riterremo minimamente importanti. Abbiamo appena completato il nostro primo tour da headliner in Inghilterra e abbiamo fatto concerti anche davanti a sole 60 persone ma vedere la gente che arriva solo per te, per cantare le tue canzoni dopo essersi fatta tutti quei km, è tutto quello che vogliamo dalla vita. 3 cose che fareste per i KUBICHEK? Frog: Potrei persino regalare agli altri membri della band il mio ultimo "Rolo" (cioccolato)... Alan: Andrei a suonare a Ibiza, e data la mia totale allergia al sole, diventerei un’enorme isterica macchia rossa. Chris: Proverei a schiantarmi per la seconda volta contro un albero con la mia macchina, nel tentativo di riportare a casa i 5 membri della band. I 3 dischi che ti porteresti ovunque? Frog: 1. Q and Not U - So many animal calls - Un incrocio tra Prince e Fugazi. 2. The Motorettes - Super Heart Beats - Dal nome si deduce un incrocio tra Ronettes e Motorhead 3. La colonna sonora di Rocky Che cosa sapete della scena rock italiana? ("Niente" è accettata come risposta!!!) Frog: Non conosco nulla ma posso immaginare sia simile a quella inglese ma con un tono molto più sexy. 38 THE HUGE Sono solo canzonette? Intervista di Beppe Donati Gianluca Plomitallo, in arte The Huge. Il disco pop che non t'aspetti, prodotto dall'etichetta emergente I dischi dell'Amico Immaginario. Per prima cosa mi spiegheresti il tuo nome d'arte, "The Huge"? Il nome d'arte The Huge è nato per caso, giuro! Mi piaceva come suonava... tutti dicono però che risulta più convincente pensarlo come "proiezione" della mia personalità. La tua musica si può considerare "mainstream pop", sei d'accordo? In Italia chi ti piace in questo ambito? La mia musica è mainstream pop, sì. A volerlo potrei fare anche un disco che i più incalliti indie troverebbero interessante. Sono anni che faccio ascoltare le mie canzoni e più o meno il coro unanime è "Tu scassi" ahahahh. In italia, secondo me, il potenziale è altissimo ma camminiamo come al solito zavorrati. Il brano del disco a cui sei più legato o che ti convince maggiormente? Mah...A livello produttivo o radiofonico che dir si voglia sicuramente Winter out in my summer o Don't pull me down. Secondo mie indagini da "mainstreamer" a molti adolescenti è piaciuta proprio Don't pull me down. Sono stralegato a tutti i brani, non saprei davvero...mhh forse Foam...o I built a house... E quale canzone di altri vorresti aver scritto tu? The scientist dei Coldplay, Your Song di Elton, Cosmic Girl dei Jamiroquai, qualcosa di Robbie Williams o di George Michael...addirittura Moon River...insomma tante! Meglio Elton John o George Michael? Sai, Elton John mi ricorda il periodo del liceo. È stato il mio vero insegnante di piano e di canto. Stupendo. George Michael l'ho scoperto l'ultimo anno di liceo e durante il periodo dell'università, quando facevo lingue. Il timbro della mia voce forse un po' ricorda il suo ma ad ascoltarci siamo molto diversi; ad ogni modo mi ha insegnato a mettere le voci e i cori nei pezzi, sicuro! 39 LIBRI - new & cult “La casa del sonno”- Jonathan Coe (Feltrinelli) "Enorme, grigia ed imponente Ashdown sorgeva su un promontorio, ad una ventina di metri dalla viva parete della scogliera ed era lì da più di un secolo. Per tutto il giorno i gabbiani ruotavano intorno alle sue guglie e torricelle con strida rauche e luttuose". Quest'atmosfera lugubre e rarefatta, irreale e quasi onirica, fa da sfondo alla girandola delle vite di un gruppo di ragazzi ancora alla ricerca di una sorta di una definizione di sé stessi e della loro sessualità, con le loro difficoltà di relazione e di scamcult bio interpersonale. Trait d'union delle vicende dei protagonisti è il loro rapporto con il sonno, con i suoi sogni, le sue visioni e i suoi disturbi, che si erge nel testo quale impietosa metafora dell'umano malessere. Gregory, studente di medicina, ha la mania di spiare il sonno altrui e vive la ricerca scientifica come una sorta di visione ossessiva. Terry, personaggio emblematico del romanzo, incapace di guardare al mondo reale ad occhi aperti, si rifugia nel sonno, sognando di realizzare il sogno della sua vita, girare un film. Robert, romantico e poetico studente, sognando ad occhi aperti, giunge a trasformare il suo amore per Sarah, in un'autentica ossessione. Ed infine Sarah, attorno alla quale ruotano le vicende degli altri personaggi, è affetta da narcolessia. Attraverso l'utilizzo di un codice narrativo del tutto originale, quasi cinematografico, l'autore segue i suoi personaggi lungo la strada della loro crescita, mentre le storie di ciascuno emergono a poco a poco dalla trama, svelando arcani e variopinti intrecci. Del tutto peculiare è la macchina narrativa combinatoria utilizzata. I capitoli del libro mostrano alternativamente il passato ed il presente dei personaggi e, come le carte de " Il Castello dei destini incrociati" di Calvino, assumono un preciso significato a seconda del posto che hanno nella successione, come una sorta di cruciverba di storie che, alla fine, pur con diverse chiavi di lettura, rende un affresco della follia umana e delle crudeli e bizzarre incongruenze della vita, in generale, e di un'epoca. SILVIA VALLE “Il mio mondo è qui” - Dorothy Parker (Bompiani) Nella sua poesia più famosa " Resume", Dorothy Parker passa in rassegna tutti i possibili modi per suicidarsi: "I rasoi fanno male,/ i fiumi sono freddi,/l'acido lascia tracce,/le droghe danno i crampi,/le pistole sono illegali;/i cappi cedono/ il gas è nauseabondo.../Tanto vale vivere". Questo il suo talento: cogliere il lato ridicolo anche nelle più amare tragedie umane. In questa raccolta di racconti che la rende famosa, uscita in America nel 1939, la scrittrice offre una prosa elegantemente cattiva, sarcastica, spesso beffarda e sempre divertente. Ma non fine a se stescult sa. Spesso le sue storie stigmatizzano una certa volgarità alto-borghese. O l'aspetto patetico, buffo delle donne. Donne razziste, donne succubi, insopportabili, fragili fino al suicidio, raccontate con una sincerità tale da sfiorare il grottesco. E sullo sfondo lo spaccato incredibilmente realistico di un'America che a fatica cerca di ignorare il suo più recente passato. Un capolavoro da riscoprire. ANNALISA VARESI 40 “Esperimenti di felicità provvisoria” - Matteo B. Bianchi (Baldini/Castoldi) Penso che la principale caratteristica di Matteo B. Bianchi, nonché fonte del suo discreto successo, sia l'incredibile scorrevolezza della sua scrittura. Complice una scelta di personaggi, ambienti e storie che tengono il lettore attaccato al libro (soprattutto se si è attorno ai trent'anni), i suoi romanzi sembrano essere fatti apposta per essere "divorati", nel senso migliore del termine. I personaggi da lui descritti, in questo caso tre new ragazzi e una ragazza, tutti estremamente differenti l'uno dall'altro, diventano subito familiari al lettore. Quattro storie di vita vera, in cui molti di noi si ritroveranno. C'è l'amore, come tema sullo sfondo, ma non è l'unico. Un quadro di sentimenti, timori e speranze per la generazione che si affaccia ai trenta. FRANCESCO NEGRONI Nordic light, Antologia di giovani narratori scandinavi (Piccola Biblioteca Oscar Mondadori) Oltre gli stereotipi. Così viene ritratta la Scandinavia negli inusuali racconti di questa antologia che raccoglie alcuni fra i suoi più validi giovani narratori. Autori che, pur mostrando di conoscere accuratamente la lezione dei vari "ismi" letterari (realismo, minimalismo e surrealismo su tutti), non esitano a mescolare le carte - coraggiosamente e oltraggiosamente - dando vita a un risultato sorprendentemente fresco e innovativo. Fra new coppie in crisi e sedute di psicanalisi, giovani teppisti urbani ed estranei gentili, ciò che traspare è sempre l'incomunicabilità, l'innata difficoltà a stabilire rapporti che travalichino la cortesia più fredda e superficiale. Sullo sfondo, la terra scandinava di origine, raffigurata come una sorta di non-luogo, alla maniera della New York della celeberrima trilogia austeriana, oltre i cliché e le tradizioni. Oltre gli stereotipi, appunto. MATTEO GARLASCHI “Twilight” - Stephenie Meyer (LAIN) Arriva anche in Italia "Twilight" l'acclamato bestseller dell'esordiente Stephenie Meyer, osannato dalla critica come miglior romanzo per giovani lettori degli ultimi anni, un libro che negli Usa ha scatenato un vero e proprio delirio collettivo. Il "crepuscolo" del titolo ci conduce all'istante nelle atmosfere piovose e cupe di una moderna storia gotica, in cui il destino fa scattare un'attrazione irresistibile tra la protagonista Bella ed Edward, suo compagno di scuola nonché insospettabile vampiro. Ma la new forza di questo romanzo non sta tanto nella storia, pur ben scritta e congegnata, ma nello spessore dei personaggi, in particolare Edward il vampiro "pentito" continuamente teso fra il bene e il male, e nella chimica che l'autrice riesce a creare fra i due protagonisti, in una continua tensione sensuale sottointesa ma fortissima, come un gioco in cui alla fine preda e cacciatore si confondono. Un romanzo ipnotico. ANNALISA VARESI 41 MY NAME IS GNAGNO Intervista ai creatori del primo peluche punk-splatter-pulp-glam per soli adulti di Marco Bianchi Come si chiamano e da dove vengono gli inventori dello Gnagno? È stato partorito da due bei maschioni, Diego Corsi e Federico Pazzi, i PUNC Productions. Quando e come è nata l'idea di creare lo Gnagno? Un paio di anni fa durante una serata di blasting, io e Diego ci siamo intrippati pensando al delirio che facevamo da piccoli, quando andavamo dalle bambine a squartargli i peluches. Ma la scena non era mai abbastanza splatter. Nessun realismo. Niente organi. Idea. In preda a convulsioni abbiamo iniziato a mugugnare Gn aGn o GnAgnognaG NO ed è nato lui. Perchè si chiama Gnagno? Non c'è un motivo ben preciso (perché eravamo talmente fatti che non riuscivamo a parlare, no?) Che carattere ha lo Gnagno? È troppo stupido per avere un carattere ed è un povero sfigato, perché l'unico scopo della sua esistenza è essere squartato. Ma ci gode. Spesso a farlo sono dei gran tesorini. 44 Perché lo Gnagno piace così tanto? Forse perché è pulp, è punk, è glam, è stiloso e ha qualcosa dentro eh eh eh. O forse perché ci ricorda di essere degli uomini, capaci di sbudellare anche su un essere tenero come un peluche, divertendoci. Qual è il suo segreto? Non ce lo vuole dire... Lo Gnagno avrà dei figli? Come saranno? Sicuramente sì, e sicuramente bellissimi, non possiamo garantire sull'intelligenza. 45 DELUXE…LA NUOVA STRADA DELLO STREET BBC + ICE CREAM E HVANA SONO I PRECURSORI DI UNA NUOVA TENDENZA. Il lusso bussa alle strade dei sobborghi ed entra nel ghetto, nelle crew. Non sono più i vestiti di Armani che indossano i big dell'hip hop made in USA, sulle loro macchinone fiammanti, ma, forse una ribellione, un ribaltamento. Oggi i big dell'hip hop provano essi stessi ad imporre ai loro seguaci e ai danarosi fashion vicitim…uno street per pochi eletti. In America Pharrell Williams, musicista dei Neptunes ha pensato bene di mettersi in società col suo amico giapponese Nigo, l'inventore del cult-brand BAPE. L'asse USA-Tokio si sta dimostrando invincibile. Se un personaggio come Bobo Vieri ha saputo muovere le masse italiane col suo brand Sweet Years, immaginate cosa può fare Pharrell Williams, una delle star più idolatrate, (con giusto merito) della black music in America. Nigo, sull'altro versante, ha sfondato col brand Bape, prima in Giappone e poi tra le fashion vicitm di mezzo mondo. Prima con le sue sneakers e i monomarca esclusivi, a Tokio e a Londra, poi addirittura con il Bape Cafè e parrucchiere Bape-stylist. I due giovani fenomeni tanto per non esagerare hanno fondato non uno, ma ben due brand. BBC, ossia Billionaire Boys Club, 46 e Ice Cream. Il primo nome la dice già lunga. Lo stile è veramente street puro, e le collezioni non hanno nulla di particolare se non il prezzo. 120 dollari di media per una t-shirt, e 380 per una felpa. Il segreto? La forza d'immagine dei ragazzi e le edizioni limtate. Ice cream, invece, ha come punto di partenza una serie di sneakers, prodotte in collaborazione con Reebok. Il motivo all-over dei diamanti e del dollaro (tanto per non smentirsi) già presente nelle maglie BBC, si è presentato sulla tomaia delle scarpe della prima serie, che hanno colori davvero accattivanti e una suola trasparente. Se siete a Londra fate un giro da The Hideout, in Hupper James street 7, oppure a Parigi da Colette, rue St. Honorè 213. Se non volete schiodare la natiche da casa, potete comprare i prodotti su www.wesol www.wesol dout.com, dout.com esclusivo online shop in partnership con Colette. Un'altra strada del nuovo lusso da strada è intrapresa dal brand Hvana, prodotto da Fornari in collaborazione col mitico dj e produttore inglese Howie B. Motivo dominante la pecora nera. Qui il lusso, oltre che nel prezzo, si manifesta nei materiali di qualità straordinaria: le tees, nella loro versione top sono semplicemente 100% cachemere. Le grafiche sono surreali ed 'espressionistiche'. Non mancano nella collezione il jeans, con il profilo della pecora ricamato sulle tasche e 100% in denim Kurabo giapponese, e le sneakers, che assumono forma antropomorfa riproducendo la forma dello zoccolo della pecora. Potete trovare i prodotti in pochi, selezionatissimi, negozi, come Purple a Milano e Gerard Loft a Firenze. 47 FASHION CORNER WOMAN Momaboma. Ha presentato a Pitti l’ultima geniale trovata, borsa con magliette vintage USA e le inconfondibili sneakers sovracucite. Un capolavoro. Melissa. Borsa e scarpe. Di-Eight. Stupenda la felpina a mezze maniche con costruzione sartoriale. 48 BOMBOLSA, la borsetta in vero cuoio stile pallone vintage. Accessorize. Bikini stile anni '50 - top euro 18,90 e slip euro 18,90. Infradito coordinate al bikini dalla fantasia multicolore - euro 8,90 FASHION CORNER MAN . Dall’alto. Tshirt by Modern Amusement, polo Waimea, tee Amplified, polo by Paul Smith e camicia con maniche in maglia di Ongaem. 2K by GINGHAM. Dall’alto grafiche di Basquiat, David Shrigley, Daniel Johnston e ancora 49 Daniel Johnston. SNEAKER’S CORNER Vans SK8 HOSOI limited edition Melissa. Strepitose le sneakers disegnate da Alexandre Herchcovitch, ispirate alla plastica ‘mille-bolle’ da imballaggio. www.melissaau50 stralia.com.au Puma collezioni P/E 2006. Dall’alto. Mihara: modelli Woven, MY-18, MY-20. Neil Barrett: 96 Hours Filtro in Graphite Sneakers by DSquared. Adidas Stan Smith CF pink TST, P/E 06 Converse All Star limited Edition by Mastermind TST, A/I 06 Adidas, Adi-color il modello dedicato alle gloriose Edizioni Panini. TST. Le sneakers di design originali giapponesi. Il nome deriva da SEISHI TANAKA, il loro creatore. Per veri amatori. Distribuite solo nei migliori negozi del mondo. 51 LA RIVINCITA DEGLI ZAMPIRONI Quando mi hanno raccontato del loro sito www.zampironi.org, la cosa, diciamolo francamente, mi è sembrata una boiata pazzesca. Non sono neanche andato a visitarlo. Poi mi hanno detto che le visite erano in continua crescita. Non mi sono convinto neanche stavolta a digitare l’indirizzo. Poi il Corriere della Sera ha fatto addirittura un articolo sugli “Zampironi”. E, come se ciò non bastasse, sempre il Corrierone, ha messo on-line un articolo. Risultato: boom di viste, oltre 50 mila in un giorno. Pagina più visitata della giornata. E il loro server è praticamente esploso. Adesso è arrivata anche una famosissima casa editrice che è pronta a lanciare con loro un progetto editoriale. A questo punto Wait! ha dovuto piegarsi all’evidenza dei fatti, e dopo aver, finalmente, visitato il sito ha scoperto che centinaia di persone (99% ragazze) vanno a postare le avances più improbabili che hanno ricevuto. Alla fine abbiamo deciso di intervistare questo gruppo di debosciati. Oramai è sancito il trionfo degli Zampironi. Adesso ci possiamo giurare, faranno anche i soldi. E qua fuori c’è la gente normale che si alza alle sette del mattino per andare al lavoro. La vendetta degli Zampironi, un po’ come la rivincita dei Nerds. Intervista di Marco Bianchi Buongiorno ragazzi, partiamo dalle basi, dall’ A-B-C. Cosa significa Zampirone? Dicesi: Zampirone(/'za:m|?i|r?|næ /Sost m) qualcuno (arc qualcosa) che, per atteggiamento, eloquio, odore o aspetto, risulta sgradevole al gentil sesso e ne causa l'immediato allontanamento (come da definizione presente sul sito). Evoca le proprietà insettifughe dell'oggetto in questione trasponendo la sgradevolezza che l'individuo zampiro suscita nelle fanciulle. Come e quando è nato il progetto Zampironi? Il termine fu coniato l'estate scorsa dopo un sexual tour nelle Cicladi come epiteto per un personaggio particolarmente incline ai due di picche. Il progetto è nato in quel di marzo ed è quindi giovane giovane. Si propone di raccogliere le esperienze zampiresche di tutta Italia., sia di coloro che le subiscono sia di coloro che le perpetrano. Quale personaggio impersonifica il vero Zampirone? Beh, diciamo che la figura che più potrebbe rappresentare lo stereotipo dello Zampirone è l'ingegnere votato alla matematica e alla fisica della materia e portato alle battute zampi-scientifiche più ributtanti. Tuttavia non 52 mancano ovviamente i classici Zampironi discotecari e bauscia che fanno della Porsche la loro ragione di vita. Come si evolverà il progetto? E' vero che avete dei progetti editoriali? A breve saranno presenti in tutte le edicole dei centri principali 20000 copie del libro che raccoglie il frutto di tre mesi di visite e di post sul nostro portale. Diciamo una specie di vademecum su ciò che non si dovrebbe fare se le proprie intenzioni vanno oltre il prendere un cinque dita in faccia dalla pulzella in questione. Raccontateci qualche 'zampironata' tra le migliori… Esempio: Un bulletto di paese le si avvicina mentre lei "bella frescona" (testuali parole) si reca all'oratorio. Lui: secondo te, la lingua è un nervo o un muscolo? Lei: (un po' perplessa)...ehm...un muscolo? Lui: (con mento in fuori e occhio ammiccante) allora famo a braccio di ferro? Fuori un’altra. Subito da Paola, inflitto da SfiJ anonimo: Z: Senti ma tuo papà fa l'agricoltore?? P: Perché...? (Con aria stupita) Z: Perché ti ha coltivato due meloni non indifferenti! L’ultima dai che mi sto prendendo bene... Luisa si aggira per la piazza di Verona festeggiando il mondiale appena vinto... Per l'occasione sfoggia una maglietta piuttosto scollata. Uno zampirone s'avvicina: Z: facciamo che io sono Zidane e tu Materazzi!!! Questa spacca! 53 54 C O N C E RT I I M P E R D I B I L I BERGAMO YUPPIE FLU 30/07 Festa Rock'n Castle CAPAREZZA 30/08 Festa della Birra - Trescore Balneario BOLOGNA TV ON THE RADIO 03/09 Estragon BRESCIA BAUSTELLE & MARCO NOTARI 13/08 Festa de l'Unità FERRARA FERRARA SOTTO LE STELLE - Piazza Castello - dal 13/07 al 22/07: Eels, Deus, Afterhours & more FIRENZE DAVID GILMOUR 02/08 Piazza Santa Croce MILANO ROBBIE WILLIAMS 22/07 Stadio Meazza FLIPPAUT FESTIVAL - Idroscalo - 21/07 e 22/07: Fatboy Slim, Paul Weller & more - Massive Attack, Nouvelle Vague & more ROCK IN IDRO - Idroscalo - 02/09 e 03/09: Iggy Pop, Eagles of Death Metal & more - Babyshambles, Gogol Bordello & more PADOVA ULAN BATOR 27/07 Bastioni Santa Croce NON VOGLIO CHE CLARA 12/08 Carichi Sospesi Festival PARMA INDIE ROCK FESTIVAL - Medesano - dal 22/07 al 29/07: Marco Notari, Death of Anna Karina & more PAVIA JAMES BROWN 21/07 Castello Sforzesco - Vigevano BAUSTELLE 23/07 Castello Sforzesco - Vigevano PIACENZA GIULIO CASALE 10/08 Piazza Duomo - Bobbio PRATO PRATOESTATE - Anfiteatro Centro Pecci - dal 11/07 al 15/08: Giulio Casale, Sergent Garcia, Afterhours & more ROMA DANIELE SILVESTRI 28/07 Ippodromo delle Capannelle BILLIE JOEL & BRIAN ADAMS 31/07 Colosseo TORINO CHICOBUM FESTIVAL - Parco Chico Mendes - dal 01/06 al 29/07: Khaled, Cristiano Godano & more MOSTRE IMPERDIBILI RAVENNA TURNER - MONET - POLLOCK DAL ROMANTICISMO ALL'INFORMALE, OMAGGIO A FRANCESCO ARCANGELI 19 MARZO - 23 LUGLIO 2006 MUSEO D'ARTE DELLA CITTÀ DI RAVENNA VIA DI ROMA, 13 VIGEVANO LA DONNA OGGETTO - MITI E METAMORFOSI AL FEMMINILE 1900-2005 FINO AL 30 LUGLIO, CASTELLO DI VIGEVANO MILANO "LIFE I GRANDI FOTOGRAFI" DAL 20 APRILE AL 3 SETTEMBRE PIAZZA TITO LUCREZIO CARO 1 SUPERSTAR 99 MITI DEL ’900 22 GIUGNO – 24 SETTEMBRE 2006 PALAZZO REALE, PIAZZA DUOMO RICCIONE VROOOOOM! ITALIA IN MOTO. 100 ANNI DI ARTE, COSTUME E DESIGN DAL 16 APRILE AL 3 SETTEMBRE 2006. VILLA MUSSOLINI,VIA MILANO 31 ROVERETO CINEMA & FUMETTO. I PERSONAGGI DEI COMICS SUL GRANDE SCHERMO DAL 27 MAGGIO AL 17 SETTEMBRE 2006 MART, MUSEO DI ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DI TRENTO E ROVERETO ROMA MARC QUINN 23 GIUGNO 2006 – SETTEMBRE 2006 MACRO- MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA REGGIO EMILIA L’ANTOLOGICA DI ARNALDO POMODORO DAL 25 GIUGNO ALL’8 OTTOBRE 2006 PALAZZO MAGNANI TRIESTE ANDY WARHOL'S TIMEBOXES 22 LUGLIO – 22 OTTOBRE 2006 CENTRO ESPOSITIVO D'ARTE MODERNA E CONTEMPOREANEA EX-PESCHERIA CENTRALE DI TRIESTE TROVACI QUI! Ci trovi nei migliori negozi di abbigliamento, negozi di dischi, showroom, negozi di arredamento e design. Noi cerchiamo sempre di farci trovare in posti speciali, dove la ricerca e il gusto guardano sempre avanti. Ci trovi nel nostro barattolone stile Campbell’s...fino ad esaurimento. La distribuzione è sempre in ampliamento. 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Giorgio 3, 40100 Bologna Fabrica Features, via Rizzoli 8, 40125 Bologna BRESCIA Accessorize, Via X Giornate 57, Bergamo FIRENZE Caffè La Torre , Via Lung'Arno Cellini Benvenuto 65/R, 50100 Firenze Gerard Loft, via dei Pecori 36/R, Firenze Gold, via Verdi 19/R 50100 Firenze Nipi Room, piazza D'Azzeglio 36-37, 50121 Firenze GENOVA Box 86 - Piazza Della Vittoria, 86/R. 16100 Genova GALLARATE Massimiliano Introini Showroom, Lombardia 47, 21103 Gallarate (MI) v.le MILANO Accessorize, Via Torino 25, Milano Accessorize, Corso Buenos Aires 16, Milano Accessorize, Shopping Centre "Bicocca Village", Milano Accessorize, Shopping Centre "Il Portello" , Milano Accessorize, Stazione Garibaldi, Milano Carhartt Store, C.so di Porta Ticinese 103, 20100 Milano Frip , C.so di Porta Ticinese 16, 20100 Milano Fuori dal Comune, via C. Goldoni 64, 20100 Milano J.a.t., Via Morimondo 21, 20143 Milano Jump, via Sciesa 2/a 20100 Milano Jump, via Pacini 13, 20100 Milano Mulino Doks Dora, Toffetti 9 20139 Milano Nipi Room, via Muratori 38, 20135 Milano Nolita Loft, V.le Crispi, Via Varese 7, 20100 Milano Oficina, Via Zanella 48/5, 20100 Milano Pink, Via Paullo 16, 20135 Milano Purple, Corso di Porta Ticinese 22, 20122 Milano Riot Store, Via Gian Giacomo Mora 14, 20100 Milano Studio Milano, Via G. Bugatti 12, 20144 Milano Stussy store, C.so di porta ticinese 103 20100 Milano Virgin Ware, via Gabriele D'Annunzio 25/c 20100 Milano Waimea Seastore ,via Edmondo De Amicis 4 - angolo colonne di San Lorenzo 20123 MILANO PADOVA Peacoat, via Roma 25, Monselice (PD) PALERMO Galleria 091 , Via E. fermi 38/40, 90145, Palermo PARMA Brando , Strada Repubblica 19, 43100 Parma Just Range, via Monte Penna 9, 43100 Parma PAVIA Accessorize, Corso Cavour 18, 27100 Pavia Ale B, via Pusterla 1, 27100 Pavia Bar Atheneum , C.so Strada Nuova , 27100 Pavia Club 33, via Bossolaro 9 , 27100 Pavia Cremeria Ticino , p.zzale Ponte Ticino, 27100 Pavia Dalì, V.le Venezia 48 , 27100 Pavia Galleria Gamma , via Cossa 26 , 27100 Pavia Il Cantiere , C.so Garibaldi 8 , 27100 Pavia Minerva bar & lounge , p.zza Mierva, 27100 Pavia Rewind Records, via Menocchio, 27100 Pavia Super*Fly Deluxe , Via Parodi 3, 27100 Pavia Typical Wine Bar , via Strada Nuova 28, 27100 Pavia Università degli studi di Pavia : Biblioteche, Bar Cravino, Bar Centrale PIACENZA Bellavita, via Chiapponi 33, 29100 Piacenza Gazebo, Vicolo Molineria S. Andrea, 2 Piacenza E & S, Via Martiri della Resistenza 36 29100 Piacenza Max Fashion, P.zza Duomo 12-13, 29100 Piacenza PMP Body Store , C.so Garibaldi 26, 29100 Piacenza Porta Galera, Via Scalabrini 102, 29100 Piacenza Skiathos, Via Nicolodi, 23, 29100 Piacenza Temple, Via X Giugno, 29100 Piacenza Università Cattolica del Sacro Cuore PISA Gigolò, C.so Italia 51, 56125 Pisa RICCIONE Block 60, viale Milano 60, Riccione ROMA Be Cool, via Rubens 22, 00100 Roma Be Cool - Via Del Leone 10/11, 00100 Roma Dune Buggy Steet Store , P.zzale Don Luigi Sturzo 8, 00144 Roma EUR Miami Swing , via Margutta 3, 00100 Roma Quaranta Gradi, Via Virgilio 1/0, 00100 Roma T-State , via Carlo Dossi, 73 - 00137 Roma (RM) SAN REMO Victory Morgana Bay , C.so Trento e Trieste 16, 18038 San Remo (IM) Nomuri, Via Palazzo 30, 18038 San Remo (IM) SEREGNO Pure, C.so del Popolo 50/56 20038 Seregno (MI) SONDRIO The President , via Trieste 58, 23100 Sondrio The President , via Stelvio 19- 23017 Morbegno (SO) The President , via Carducci 13 - Medesimo TORINO Accessorize, Via Garibaldi 8, 10100 Torino Spazio 211 , via Cigna 211, 10154 Torino Sticky fingers , via delle Orfane 24 D, 10100 Torino Trio , via Po 3, 10100 Torino Trio , via Bonelli 11, 10100 Torino TREVISO Nipi Room, V.le 4 Novembre 98, 31100 Treviso VIGEVANO Birreria Dublinn, via Manara, 27029 Vigevano (PV) Caffè Haiti, p.zza Ducale, 27029 Vigevano (PV) Caffè Tikal, p.zza Ducale, 27029 Vigevano (PV) Caffè Sforza , via XX Settembre, 27029 Vigevano (PV) Il Duca Pub, corso Milano, 27029 Vigevano (PV) Morgan, via carrobio 17, 27029 Vigevano (PV) Nipi, via Settembrini 27, 27029 Vigevano (PV) 11.300 Concessionaria GRIGNANI SRL Prezzo promozionale esclusi I.P.T. e bollo su dichiarazione di conformità, al netto dell’”incentivo Concessionarie Citroen” che aderiscono all’iniziativa. Offerta riservata ai clienti privati, valida su tutte le vetture disponibili in rete fino ad esaurimento scorte, non cumulabile con altre iniziative in corso. Scade a fine mese. 00 PAVIA - Viale Montegrappa 4/C Tel. 0382 461111 - Fax 0382 461702 VIGEVANO - Viale Commercio 116 - tel 0381/40900