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Cinque giorni senza limiti e confini
Italiano
Quando sembrava che la caduta del Muro
di Berlino ci avesse regalato la fine della storia e con essa il superamento di ogni confine, che le società dovessero essere sempre
più aperte, quasi spalancate, siamo tornati a
far rientrare tutto e tutti entro i propri limiti,
a costruire barriere, muri e frontiere.
Inneggiavamo alle libertà senza confini ma
pensavamo alle libertà dentro ai confini.
Così i confini continuano come non mai a
determinare le nostre esistenze. Ma facciamo fatica a coglierne il potenziale creativo,
che si esplica quando mettiamo in campo
tutte le nostre energie per superarli, per conquistarci, rimettendoci in gioco, nuovi ambiti di libertà. Insomma, limiti e confini sono un
formidabile motore, forse il più potente, della creatività. Ed è a questo modo di intendere l’idea di confini che abbiamo pensato allestendo il cartellone di Territori ’14.
Un omaggio alla creatività di chi ha l’ardire
di superare prima di tutto se stesso.
Molti confini li ha certamente dovuti superare il pittore Antonio Ligabue, come a Territori ’14 ci racconta Mario Perrotta in due
spettacoli («Un bès» e «Pitur»). Ma non meno carichi di significati e di emozioni sono
i confini che si superano fra infanzia ed età
adulta («Rauw» e «Thérèse e Isabelle»), fra
percezione visiva e cecità («Sights»), fra
mondo reale e sogno («Abîmes»). Per non
parlare dei confini intesi in senso più tradizionale, quelli fra Stati, anche loro ben presenti a Territori ’14 («Con t(r)atto» e «Questa mamma a chi la do?»), o quelli fra generi musicali (Kuasar String Kuartet) e artistici («Dove d’arte ci si muove»).
Ed è anche nel segno di un sempre più chiaro superamento dei confini fra generi artistici che si pone questa edizione di Territori.
In particolare il rapporto fra arti sceniche e
arti figurative è viepiù caratterizzato da
osmosi anziché da nette barriere distintive.
Ne fanno fede fra gli altri i lavori di Mario
Perrotta, di Trickster-p, di Nando Snozzi e
Claudio Taddei, della NoName Company,
della Cie. Autonyme, di Opera Retablo, di
David Ymbernon. Per un festival che si vuole crocevia di culture non ci poteva essere
tema migliore che «Confini». A voi l’invito a
seguire la programmazione di Territori ’14
per vivere in modo diverso la città di Bellinzona: cinque giorni senza limiti e confini.
Gianfranco Helbling
direttore Teatro Sociale Bellinzona
Teatro Sociale Bellinzona
cp 2706 - Piazza Governo 11
6500 Bellinzona
info@teatrosociale.ch
www.teatrosociale.ch
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i
Deutsch
Mit dem Fall der Mauer von Berlin schien es,
dass nun eine Wende in der Geschichte gekommen sei, die Überwindung aller Schranken, dass die Gesellschaft immer offener
werde, grenzenlos offen, und nun sind wir
dazu zurückgekehrt, alles und jedes in seine
eigenen Schranken zu verweisen, Barrieren
zu bauen, Grenzmauern zu errichten. Wir gelobten Freiheit ohne Grenzen, aber wir dachten dabei an Freiheit innerhalb der Grenzen.
So bestimmen Grenzen weiterhin unser Dasein. Aber es fällt uns schwer, das kreative
Potential daraus zu schöpfen, welches sich
entfaltet wenn wir versuchen, mit all unserer Kraft die Grenzen zu sprengen, um unser
Ziel zu erlangen, um uns wieder ins Spiel zu
bringen, neue Arten der Freiheit zu erfahren.
Kurzum, Grenzen und Schranken sind ausgezeichnete, vielleicht die stärksten Triebfedern
der Kreativität. In dieser Weise ist die Idee
«Grenze» zu verstehen, welche zum Leitfaden für Territori '14 wurde. Eine Hommage
an die Kreativität all jener, welche es wagen,
zuallererst sich selber zu überwinden.
Sehr viele Grenzen hat sicherlich der Kunstmaler Antonio Ligabue überwinden müssen,
wie es uns Territori '14 in zwei Werken von
Mario Perrotta («Un bès» und «Pitur») erzählt. Aber nicht weniger belastend was Bedeutung und Gefühle angeht ist die Grenze, welche es zu überwinden gilt beim Übergang von der Kindheit ins Erwachsenenalter wie uns in «Rauw» und «Thérèse et Isabelle» erzählt wird. Oder die Grenze zwischen visueller Wahrnehmung und Blindheit
(«Sights»), zwischen Wirklichkeit und Traum
(«Abîmes»). Um nicht von den Grenzen im
traditionellen Sinn zu sprechen, zwischen
den Staaten, die in Territori '14 auch gut vertreten sind durch «Con t(r)atto» und «Questa
mamma a chi la do?», oder jenen zwischen
Musikrichtungen (Kuasar String Kuartet) und
Kunstformen («Dove d’arte ci si muove»).
Und Territori '14 zeugt eben auch von der immer klarer werdenden Überschreitung der
Grenzen zwischen verschiedenen künstlerischen Ausdrucksformen. Im Speziellen in der
Beziehung zwischen szenischer und darstellender Kunst, deren Grenzen mehr und mehr
verwischen wie in einer Osmose und sich
nicht mehr von deutlichen Barrieren trennen
lassen. Davon zeugen unter anderem die
Werke von Mario Perrotta, von Trickster-p,
von Nando Snozzi und Claudio Taddei, von
der NoNameCompany, von der Cie. Autonyme, von Opera Retablo, und von David
Ymbernon. Für ein Festival auf dem Schnittpunkt der Kulturen konnte es kein besseres
Thema als «Grenzen» geben. An euch liegt
es nun der Einladung von Territori '14 Folge zu leisten um die Stadt Bellinzona einmal
in einer anderen Art und Weise zu erleben,
in: fünf Tagen ohne Grenzen und Schranken.
Gianfranco Helbling
Leiter Teatro Sociale Bellinzona
Biglietteria
• Prevendita
dal 18 giugno al 19 luglio:
Centro Festival, c/o Bellinzona Turismo,
Palazzo Municipale
tel. 0041 (0)91 825 21 31
info@bellinzonaturismo.ch
• lunedì - venerdì ore 9.00 - 18.30
sabato ore 9.00 - 14.00 (19 luglio: 9.00 - 18.30)
domenica ore 10.00 - 14.00
La prevendita per ogni singolo spettacolo chiude un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
I biglietti per gli spettacoli che si svolgono al
Teatro Sociale e al Castello Montebello possono
essere acquistati anche online al sito
www.ticketcorner.ch o presso tutta la rete
di punti vendita Ticketcorner (con sovrapprezzo).
Cassa serale:
sul luogo dello spettacolo, a partire da
30 minuti prima dell’inizio.
Per tutti gli spettacoli:
posti non numerati, una sola categoria di prezzo.
Eccezione: per gli spettacoli al Teatro Sociale
i posti sono numerati e sono disponibili in due
categorie di prezzi.
Sconto 50% su tutti gli spettacoli per:
- titolari abbonamento Territori ½ prezzo
- Amici del Teatro Sociale
- studenti e apprendisti.
L’abbonamento Territori ½ prezzo
è in vendita a Fr. 30.– presso Bellinzona Turismo e
al Centro Festival e dà diritto al 50% di sconto su
ogni spettacolo. Esso è personale e non trasmissibile e garantisce un posto agli spettacoli soltanto
con il biglietto per ogni singolo spettacolo.
Biglietto omaggio per tutti gli spettacoli per
giovani fino a 16 anni accompagnati da un adulto.
Centro Festival
i
Il Centro Festival, situato nella corte interna
di Palazzo Municipale, è il luogo d’incontro
durante Territori per artisti, spettatori,
organizzatori, media e altri addetti ai lavori.
Questi i servizi offerti dal Centro Festival:
- Ufficio prevendita e informazione
per il pubblico;
- Servizio bar e ristorazione;
- Accoglienza per artisti e addetti ai lavori;
- Rassegna stampa e altre informazioni
sugli spettacoli;
- Spazi d’incontro.
Il Centro Festival ospita inoltre gli incontri degli
artisti con il pubblico.
Libreria del Festival (Taborelli):
nelle immediate vicinanze del Centro Festival
la Libreria Taborelli (via Camminata, sotto
i portici di Palazzo Municipale) offre una
selezione di libri inerenti gli artisti e i temi
presenti negli spettacoli di Territori ’14.
Bus navetta: un servizio di bus navetta è
disponibile per portare il pubblico dal Teatro
Sociale al Castello Montebello (in caso di
cattivo tempo all’Aula Magna delle Scuole
Nord). Esso è in funzione dalle ore 21.00
e poi al termine dello spettacolo delle 22.00
per il ritorno nel centro città.
3
Territori ’14 – il programma
luglio
15
mar
luglio
16
mer
luglio
17
gio
4
Codice
Pag.
10.00 – 22.00
17.30
18.30
20.00
22.00
Trickster-p
Percorso urbano
Sights
Fr. 20.-
A12
Opera Retablo
Villa dei Cedri 3
I hate this jobgratis
B115
Cie. Autonyme
Villa dei Cedri 2
Con t(r)atto
Fr. 10.-
C116
Kabinet K
Teatro Sociale
Rauw
Fr. 30.- / 20.-
D13
Mario Perrotta - Teatro dell’Argine
Castello Montebello
Un bès - Antonio Ligabue
Fr. 20.-
E6
10.00 – 22.00
15.00, 16.30 e 18.30
17.15
17.30
18.30
20.00
22.00
Trickster-p
Percorso urbano
Sights
Fr. 20.-
A12
Girovago & Rondella Family Theatre
Piazza Nosetto
Manoviva
Fr. 10.-
F1 / F2 / F320
Kabinet K e Trickster-p
Centro Festival
Incontro pubblico
gratis5
Opera Retablo
Villa dei Cedri 3
I hate this jobgratis
B215
Cie. Autonyme
Villa dei Cedri 2
Con t(r)atto
Fr. 10.-
C216
Mario Perrotta - Teatro dell’Argine
Teatro Sociale
Pitur
Fr. 30.- / 20.-
G7
Ioana Butu
Castello Montebello
Questa mamma a chi la dò?
Fr. 10.-
H8
10.00 – 22.00
15.30, 18.00 e 22.00
16.30
17.15
18.15
19.45
21.00
22.00
Trickster-p
Sights
Girovago & Rondella Family Theatre
Manoviva
David Ymbernon
Le case di La Tung La La
Cie. Autonyme, Lorena Dozio e Opera Retablo
Incontro pubblico
NoName Company
Abîmes
Cie. Autonyme
Con t(r)atto
Circo El Grito
Scratch & Stretch
Nando Snozzi & Claudio Taddei
Dove d’arte ci si muove
spettacolo particolarmente adatto a
famiglie con bambini e adolescenti;
osservare al riguardo le indicazioni
specifiche per ogni singolo
spettacolo
evento a tema Confini
servizio di bus navetta gratuito
dal Teatro Sociale al luogo dello
spettacolo a partire da un’ora prima
dall’inizio dello spettacolo e poi
al termine dello stesso
Percorso urbano
Fr. 20.-
A12
Piazza Nosetto
Fr. 10.-
F4 / F5 / F620
Oratorio nuovo
Fr. 10.-
I121
Centro Festival
gratis5
Villa dei Cedri 1
Fr. 20.-
L19
Villa dei Cedri 2
Fr. 10.-
C316
Piazza del Sole
gratis18
Castello Montebello
Fr. 20.-
M17
In caso di cattivo tempo tutti gli
spettacoli hanno luogo regolarmente
come da programma. Eccezioni:
In caso di cattivo tempo lo spettacolo
si svolge nell’Aula Magna delle Scuole
Nord alla stessa ora; lo spostamento
dello spettacolo non dà diritto
al rimborso del biglietto
In caso di cattivo tempo
lo spettacolo è annullato
In caso di cattivo tempo l’evento si
svolge nella Sala Patriziale di Palazzo
Municipale, presso il Centro Festival
L'abbonamento Territori 1/2 prezzo
è in vendita a fr. 30.– presso Bellinzona
Turismo e al Centro Festival e dà diritto
al 50% di sconto su ogni spettacolo.
i
Informazioni sullo spostamento o
l’annullamento di eventi a partire dalle 14.00
del giorno dell’evento presso il Centro Festival
o telefonando allo 0041 (0)91 825 21 31
Codice
luglio
18
ven
luglio
19
sa
Pag.
10.00 – 22.00
16.30
17.15
18.15
20.00
21.45
21.45 e 23.00
Trickster-p
Sights
David Ymbernon
Le case di La Tung La La
Mario Perrotta e Nando Snozzi
Incontro pubblico
NoName Company
Abîmes
Valter Malosti - Teatro di Dioniso
Thérèse et Isabelle
Cie. Autonyme
Con t(r)atto
Lorena Dozio
Alibi
10.00 – 22.00
11.00
13.30
15.00
17.00
18.15
20.00
21.00
22.30
Trickster-p
Percorso urbano
Sights
Fr. 20.-
A12
David Ymbernon
Oratorio nuovo
Le case di La Tung La La
Fr. 10.-
I321
Cie. Autonyme
Villa dei Cedri 2
Con t(r)atto
Fr. 10.-
C516
Flavio Stroppini - Teatro Sociale Bellinzona
Teatro di San Biagio
Prossima fermata Bellinzona - Step III
Fr. 6.-
P23
Atelier Lefeuvre & André
Castelgrande
Entre Serre et Jardin
gratis19
NoName Company
Villa dei Cedri 1
Abîmes
Fr. 20.-
L39
Paolo Rossi
Teatro Sociale
Arlecchino - Saltimbanchi si muore!
Fr. 30.- / 20.-
Q11
Kuasar String Kuartet
Centro Festival
Concerto acustico
gratis22
Thomas Guggia
Centro Festival
The Goodbye Partygratis
Percorso urbano
Fr. 20.-
A12
Oratorio nuovo
Fr. 10.-
I221
Centro Festival
gratis5
Villa dei Cedri 1
Fr. 20.-
L29
Teatro Sociale
Fr. 30.- / 20.-
N10
Villa dei Cedri 2
Fr. 10.-
C416
Teatro di San Biagio
Fr. 10.-
O1 / O214
Gli incontri di Territori ‘14
luglio
Centro Festival
16
mer
ore 17.15
Kabinet K e Trickster-p
Cosa accomuna una compagnia di danza belga
che porta in scena dei bambini e un gruppo
ticinese che facendo progressivamente astrazione degli interpreti giunge a forme espressive
sempre più epurate ed essenziali? La compagnia belga Kabinet K è a Territori con «Rauw»
(pag. 13) grazie ad una carta bianca offerta
ai ticinesi di Trickster-p. Che a loro volta sono
a Territori ’14 con il percorso urbano «Sights»
(pag. 12). Assieme, Kabinet K e Trickster-p stanno lavorando ad una coproduzione che debutterà nel 2016. Di questo progetto, di differenze
e similitudini nel loro lavoro, di prospettive
comuni fra due paesi non troppo diversi come
Belgio e Svizzera parlano Joke Laureyns,
regista e coreografa di Kabinet K, e Cristina
Galbiati di Trickster-p. Modera l’incontro
Gianfranco Helbling.
durata 45 min.
in italiano e francese
• prezzi:
gratis
•
•
i
luglio
Centro Festival
17
gio
ore 17.15
Nuova scena ticinese
Nel secondo decennio del nuovo millennio
si sta affermando sulla scena ticinese una serie
di nuove realtà artistiche. Spesso slegate dai
vincoli di una compagnia tradizionale, lavorano
individualmente o in piccoli collettivi ma
con la disponibilità ad ampie collaborazioni su
progetti concreti. E ancora più spesso sono
giovani donne a caratterizzare questa nuova
scena ticinese, aperta, dinamica, interessata
a superare i confini fra stili e discipline.
Tre di queste realtà sono presenti a Territori ’14
con una performance: sono la Cie. Autonyme
di Maika Bruni con «con t(r)atto» (pag. 16), Lorena
Dozio con «Alibi» (pag. 14) e Opera Retablo
di Ledwina Costantini con «I hate this job» (pag.
15). Di queste performance e del loro lavoro
parlano nell’incontro animato dall’operatrice
culturale Tiziana Conte.
durata 45 min.
in italiano
• prezzi:
gratis
•
•
i
luglio
Centro Festival
18
ven
ore 17.15
Il «Progetto Ligabue» di e con Mario Perrotta
è uno dei piatti forti di Territori ‘14.
«Un bès» (pag. 7), «Pitur» (pag. 8) e il workshop
con lo stesso Perrotta (pag. 22) disegnano
un itinerario ai confini fra teatro, pittura e follia
inseguendo la figura di Antonio Ligabue
dalle montagne svizzere alle rive emiliane del Po.
E suscitando una serie di domande.
Per esempio, come si coniugano teatro
e pittura in scena? E fino a che punto la follia
è creativa? Se ne parla in questo incontro
che coinvolge lo stesso Perrotta, l’artista ticinese
Nando Snozzi, pure lui presente a Territori ’14
con la performance pittorico-musicale «Dove
d’arte ci si muove» (pag. 17), e Carole Haensler
Huguet, curatrice del Museo di Villa dei
Cedri di Bellinzona. L’incontro è animato da
Gianfranco Helbling.
Teatro, pittura e follia
durata 45 min.
in italiano
• prezzi:
gratis
•
i
•
5
luglio
Castello Montebello (in caso di cattivo tempo: Aula Magna Scuole Nord)
15
mar
ore 22.00
Mario Perrotta - Teatro dell’Argine (Italia / Svizzera)
Un bès - Antonio Ligabue
teatro di narrazione
durata 90 min.
• in italiano
• prezzi:
Fr. 20.–
•
i
•
venerdì 18 luglio, ore 17.15,
Centro Festival:
incontro con Mario Perrotta
e Nando Snozzi
giovedì 17 e venerdì 18 luglio,
dalle 10.00 alle 17.00:
laboratorio con Mario Perrotta
(informazioni a pag. 22)
Primo di tre spettacoli sulla figura del pittore Antonio Ligabue, «Un bès» è valso a Mario Perrotta i prestigiosi Premio Ubu (miglior attore 2013) e Premio Hystrio-Twister
(premio del pubblico). «Un bès» indaga il
rapporto di Ligabue con i luoghi che segnarono la sua esistenza e la sua creazione
artistica: la Svizzera, dove nacque e visse
fino ai 18 anni; il territorio di Gualtieri, sulle
rive del Po; le sponde reggiane e mantovane dello stesso fiume Po, dove produsse
gran parte delle sue opere. È il racconto del
conflitto a tre fra lo «svizzero» Antonio Ligabue, il suo paesaggio interiore e il paese di
Gualtieri. Ma è soprattutto il racconto del
rapporto di una comunità con lo «scemo
del villaggio», da tutti temuto e tenuto a
margine. È una visione «folle», che mette a
rischio gli equilibri di chi osserva, costringendolo a porsi la classica domanda: chi è
il pazzo? Una riflessione sulla solitudine
dell’uomo Ligabue, sul suo stare al margine, anzi, oltre il confine. Sulla lacerazione di
un’anima consapevole di essere un rifiuto
della società e al contempo un artista.
6
Erste von insgesamt drei Aufführungen
über den Maler Antonio Ligabue, «Un bès»
hat seinem Autor und Interpreten Mario
Perrotta 2013 den begehrten Preis Ubu als
bester Schauspieler eingebracht. «Un bès»
befasst sich mit der Beziehung zwischen Ligabue und den Orten, welche ihn und seine künstlerischen Arbeiten geprägt haben.
Die Schweiz, wo er geboren wird und bis zu
seinem 18. Lebensjahr lebt; das Dorf Gualtieri, wo er später wohnt; die Ufer des Po,
wo er den Grossteil seiner Arbeiten produziert hat. Es ist die Erzählung des Dreieckskonflikts zwischen dem «Schweizer»
Antonio Ligabue, seinem Innenleben und
dem Gebiet von Gualtieri. Aber es ist auch
die Geschichte der Beziehung zwischen
einer Gemeinde und ihrem «Dorftrottel»,
von allen gefürchtet und als Aussenseiter
betrachtet. Eine verrückte Vision, welche
das Gleichgewicht ins Wanken bringt und
die klassische Frage aufwirft: Wer ist der
Verrückte? Ein Blick auf die Einsamkeit des
Menschen Ligabue, seine Stellung am Rande der Gesellschaft, ja sogar ausserhalb
der Gesellschaft. Ein Blick auf die Zerrissenheit einer Seele, die sich bewusst ist,
von der Gesellschaft gemieden zu werden
und sich gleichzeitig als Künstler versteht.
Un bès - Antonio Ligabue
di e con: Mario Perrotta
collaborazione alla regia:
Paola Roscioli
collaborazione alla ricerca:
Riccardo Paterlini
produzione: Teatro dell’Argine
in collaborazione con Teatro Sociale
di Gualtieri, Comune di Gualtieri,
Associazione Olinda, dueL, Festival
internazionale di Arzo, 2013
www.progettoligabue.it
www.marioperrotta.com
«Progetto Ligabue - Arte, marginalità e follia»
è un progetto realizzato nell’ambito di «Viavai
- Contrabbando culturale Svizzera-Lombardia»,
un programma di scambi binazionali promosso
dalla Fondazione svizzera per la cultura Pro
Helvetia e realizzato in partenariato con
i cantoni Ticino e Vallese, la città di Zurigo,
la Fondazione Ernst Göhner e con il patrocinio
degli Assessorati alla Cultura della Regione
Lombardia e del Comune di Milano.
www.viavai-cultura.net
luglio
16
Teatro Sociale
mer
ore 20.00
Mario Perrotta - Teatro dell’Argine (Italia / Svizzera)
Pitur
teatro e danza
durata 75 min.
• in italiano (comprensibile senza conoscenze
linguistiche specifiche)
• prezzi:
Fr. 30.– (I. e II. cat.)
Fr. 20.– (III. e IV. cat.)
•
i
•
venerdì 18 luglio, ore 17.15,
Centro Festival:
incontro con Mario Perrotta
e Nando Snozzi
giovedì 17 e venerdì 18 luglio,
dalle 10.00 alle 17.00:
laboratorio con Mario Perrotta
(informazioni a pag. 22)
Pitur
Come si «racconta» un colore? E tutti i colori che fanno un quadro? E le figure e le
storie che lo animano? Come si restituisce
la bellezza assoluta di certe opere di Antonio Ligabue? Secondo spettacolo del Progetto Ligabue, più danzato che parlato, «Pitur» vede in scena nove interpreti tra attori/
danzatori e musicisti per regalare voce, suono e fatica fisica al mondo interiore di Ligabue. Per trasformare in corpi danzanti e parlanti gli animali, i volti e i paesaggi del suo
immaginario pittorico. Sullo sfondo l’Italia
fra la seconda guerra mondiale e il boom
economico, anni in cui esplodevano i maestri del neorealismo, i Modugno e i Celentano, mentre Ligabue dipingeva isolato in
un bosco e intorno a lui si agitava un mondo
contadino in bilico tra l’Ottocento e la Seicento da comprare a rate. Un focus sull’artista e il suo paesaggio interiore, alla ricerca
di quel corto circuito che avvenne nella sua
vita quando le linee verticali delle montagne svizzere vennero a contatto con le linee
orizzontali delle pianure padane, generando nell’anima un contrasto esplosivo.
Wie «erzählt» man eine Farbe? Und alle
Farben, die zusammen ein Bild ergeben?
Und die Gestalten und die Geschichten, die
sie zum Leben erwecken? Wie beschreibt
man die absolute Schönheit einiger Werke von Antonio Ligabue? Zweites Stück des
«Progetto Ligabue», «Pitur» bringt neun
Darsteller auf die Bühne, vom Schauspieler bis zum Tänzer und zum Musiker, um
dem Innenleben von Ligabue Stimme,
Klang und Körperlichkeit zu verleihen, um
die Tänzer in Tiere, Gesichter und imaginäre Landschaften des Malers zu verwandeln. Auf dem Hintergrund eines Italien
zwischen dem zweiten Weltkrieg und dem
wirtschaftlichen Aufschwung, den Jahren,
welche die Künstler des Neorealismus, die
Modugno und die Celentano hervorbrachten, während Ligabue abgeschieden in einem Wald malte, umgeben von einer bäuerlichen Welt in der Schwebe zwischen 19.
Jh und Konsumismus. Im Fokus steht der
Künstler und sein Innenleben auf der Suche nach dem Schnittpunkt, der sich in seiner Biografie ergibt, wenn sich die vertikalen Linien der Schweizer Berge mit den horizontalen Linien der Ebene von Padanien
berühren und in der Seele einen explosiven
Kontrast bilden.
di: Mario Perrotta
con: Mario Perrotta, Micaela
Casalboni, Paola Roscioli, Lorenzo
Ansaloni, Alessandro Mor, Fanny
Duret, Anaïs Nicolas, Marco Michel
musiche registrate e live:
Mario Arcari
luci: Eva Bruno
fonica: Carlo Corticelli
produzione: Teatro dell’Argine
in collaborazione con Teatro Sociale
di Gualtieri, Comune di Gualtieri,
Associazione Olinda, dueL, Festival
internazionale di Arzo, 2014
www.progettoligabue.it
www.marioperrotta.com
«Progetto Ligabue - Arte, marginalità e follia»
è un progetto realizzato nell’ambito di «Viavai
- Contrabbando culturale Svizzera-Lombardia»,
un programma di scambi binazionali promosso
dalla Fondazione svizzera per la cultura Pro
Helvetia e realizzato in partenariato con
i cantoni Ticino e Vallese, la città di Zurigo,
la Fondazione Ernst Göhner e con il patrocinio
degli Assessorati alla Cultura della Regione
Lombardia e del Comune di Milano.
www.viavai-cultura.net
7
luglio
Castello Montebello (in caso di cattivo tempo: Aula Magna Scuole Nord)
16
mer
ore 22.00
Ioana Butu (Romania)
Questa mamma a chi la do?
narrazione e canzone
durata 60 min.
• testi narrati in italiano,
canti in lingua originale
• prezzi:
Fr. 10.–
•
•
«Ninna nanna, ninna o... questa mamma,
questi nonni, questo papà, a chi li do?
Una volta eravate voi, le vostre donne soprattutto, a tenerli in casa. Adesso siamo
noi, le badanti. Li curiamo in casa vostra, ci
affezioniamo, li vegliamo la notte, cerchiamo di farli ridere di giorno, gli diamo da
mangiare... Ma chi siamo noi?
Questa sera, per un’ora, badate voi a noi e
ve lo racconteremo...».
Il racconto, scritto da Sara Rossi, giornalista
ticinese, e interpretato da Ioana Butu, attrice, burattinaia e cantante romena, parla
delle centinaia di badanti polacche, romene, ucraine, russe e moldave che vivono
nelle case ticinesi dove un anziano non ce
la fa più a stare da solo. Grazie a decine di
storie raccolte tra le badanti nei caffè di
Bellinzona, Locarno, Lugano, e persino in
una stalla dove una signora polacca cura le
bestie e un capraro malato, con le loro canzoni e i loro aneddoti, Ioana Butu ci porta
in viaggio, da est a ovest, tra risate e qualche lacrima. Il lavoro è la prima tappa di un
«work-in-progress» destinato a compiersi
con la realizzazione di uno spettacolo.
8
«Ninna nanna, ninna o (Wiegenlied), diese Mama, diesen Opa, diesen Papa, wem
überlassen wir sie?
Die Erzählung von Sara Rossi, Tessiner
Journalistin, und der Interpretin Joana
Butu, Schauspielerin, Marionettenkünstlerin und Sängerin aus Rumänien, handelt
von den Hunderten von polnischen, rumänischen ukrainischen, russischen und moldauischen Betreuerinnen, welche in Tessiner Haushalten die alten Menschen, die
nicht mehr selbständig zurechtkommen,
pflegen und betreuen. Dank vieler in den
Café’s in Bellinzona, Locarno und Lugano
und sogar in einem Stall wo eine polnische
Frau die Tiere und den kranken Ziegenhirt
pflegt, unter den Betreuerinnen erzählten
Geschichten, ist dieses Stück entstanden.
Sie erzählen Anekdoten und singen ihre
Lieder. Iona Butu nimmt uns mit auf eine
Reise, von Osten nach Westen, zwischen
Lachen und Tränen.
Diese Arbeit bildet die erste Etappe eines
Work-in-Progress mit dem Ziel, eine Theateraufführung zu realisieren.
Questa mamma a chi la do?
con testi di: Sara Rossi
selezione dei canti: Ioana Butu
con: Ioana Butu (narrazione e canto),
Daniele Dell’Agnola (fisarmonica)
i
luglio
luglio
luglio
gio
ore 18.15
ven
ore 18.15
sa
ore 18.15
17 18 19
Villa dei Cedri 1
NoName Company (Svizzera / Francia)
Abîmes – 1. parte: L’identité
teatro
durata 75 min.
• in francese
• prezzi:
Fr. 20.– (posti limitati,
si raccomanda la prenotazione)
•
i
•
«Abîmes» è un ampio progetto costituito da
una serie di brevi spettacoli. Territori ’14 ne
ospita la prima di tre parti, intitolata «L’identité», uno spettacolo in sé coerente e compiuto con cui il gruppo attorno all’attrice e
regista Audrey Cavelius ha vinto il concorso
nazionale Premio Schweiz 2013 riservato alle compagnie emergenti. La seconda parte
sarà pronta nella primavera del 2015.
«Abîmes» parte dalla premessa che noi siamo gli artigiani dei nostri sogni: mettiamo in
scena, in maniera più o meno cosciente, i
nostri stati emotivi attraverso quelli che in
psicanalisi si chiamano i rêve éveillé, i sogni
ad occhi aperti. In una scenografia dove il
pubblico può muoversi liberamente gli artisti della NoName Company costruiscono
mondi, ambienti, immagini e scene di forte
suggestione. All’incrocio fra arti sceniche,
arti plastiche e musica, «Abîmes» è un’esperienza sensoriale che offre agli spettatori un
grande spazio di proiezione del pensiero.
Un universo reale e immaginato, individuale
e collettivo, di rara forza e delicatezza, in cui
perdersi per una benefica estasi.
«Abîmes» ist ein umfassendes künstlerisches Projekt, welches sich aus einer Serie
von kurzen Aufführungen zusammensetzt.
Territori ’14 hat den ersten von drei Teilen
mit dem Titel «L’identité» eingeladen. Ein
in sich zusammenhängendes und abgeschlossenes Werk, mit welchem die Truppe um die Schauspielerin und Regisseurin
Audrey Cavelius den nationalen Wettbewerb Premio Schweiz 2013 für junge Theatergruppen gewonnen hat.
«Abîmes» geht von der Feststellung aus,
dass wir die Regisseure unserer Träume
sind: wir inszenieren mehr oder weniger
bewusst unsere Gemütszustände dank
den sogenannten Tagträumen, den Träumen mit offenen Augen. In einem Bühnenbild, in dem das Publikum sich frei bewegen kann, bilden die Künstler der NoName Company Welten, Atmosphären
und Szenen von grosser Einbildungskraft.
Zwischen Theater, bildender Kunst und
Musik ist «Abîmes» eine Sinneserfahrung,
die dem Zuschauer grossen Freiraum für
die Projektion seiner Gedanken lässt. Ein
zugleich wirkliches und der Vorstellungskraft entsprungenes Universum, individuell und kollektiv, von seltener Kraft und
Zartheit, in welchem man sich für eine
wohltuende Verzückung verlieren kann.
Abîmes – 1. parte: L’identité
Opus 1: Dispositions d’esprit
Opus 2: Autoportraits
di e con: Audrey Cavelius
musiche dal vivo: Christophe Gonet
tecnico di scena: Cédric Simon
produzione: NoName Company, 2013
Con il sostegno del Percento Culturale Migros
e della Fondazione Ernst Göhner
9
luglio
18
Teatro Sociale
ven
ore 20.00
Valter Malosti - Teatro di Dioniso (Italia)
Thérèse et Isabelle
i
teatro
durata 70 min.
• in italiano
• prezzi:
Fr. 30.– (I. e II. cat.)
Fr. 20.– (III. E IV. cat.)
• Avvertenza: il testo dello spettacolo contiene parti in cui l'erotismo è descritto in maniera esplicita, se ne raccomanda la fruizione
ad un pubblico sufficientemente maturo
•
•
Nel maggio del 1954 Simone de Beauvoir
presentò a Gallimard il manoscritto di un'opera intitolata «Ravages», cioè «Devastazioni». Era il primo vero romanzo della quarantasettenne Violette Leduc, amata da
Cocteu e Genet. All' inizio del romanzo si
trovava un lungo capitolo, poi censurato,
sulla reciproca iniziazione sessuale di due
ragazzine in un tetro collegio provinciale,
una passione erotica deflagrante che dura
lo spazio di pochi giorni, esaltati e crudeli.
La storia di piacere tutto femminile di Leduc, smembrata e riscritta, ebbe una storia
letteraria tormentata e mutila per quasi cinquant' anni, fino a quando cioè, nel 2000,
Gallimard è tornato sui suoi passi tirando
fuori la versione integrale di «Thérèse et
Isabelle»: una storia cruda e senza reticenze come quelle di Genet.
Thérèse non è nient’altro che il primo nome
di battesimo di Violette Leduc, che con
grande tenerezza poetica e uno stile visionario e febbrile traduce in parole, come un funambolo, l’erotismo. A darle voce una delle
più straordinarie attrici italiane contemporanee, Isabella Ragonese, affiancata dalla giovane e talentuosa Roberta Lanave.
10
Im Mai 1954 hat Simone de Beauvoir Gallimard das Manuskript eines Werkes mit dem
Titel «Ravages» (Verwüstungen) vorgestellt.
Es ist der erste wirkliche Roman der 46 jährigen Violette Leduc, die von Cocteau und
Genet verehrt wurde. In der Einleitung zum
Roman stand ein langes Kapitel über die
gegenseitige sexuelle Initiation zweier junger Mädchen in einem düsteren Provinzkollegium, welches zensuriert wurde. Eine verzehrende erotische Leidenschaft, die wenige Tage andauerte und ausschweifend und
gemein war.
Die Geschichte der ganz und gar weiblichen Lust von Leduc wurde zerstückelt
und neugeschrieben und in der literarischen Geschichte von fast 50 Jahren
verstümmelt und verändert, bis im Jahre 2000 Gallimard auf ihre ursprüngliche
Passagen zurückging und die volle Version
von «Thérèse et Isabelle» hervorbrachte:
eine schmerzliche und nichts verschweigende Geschichte wie sie Genet schrieb.
Thérèse ist der erste Taufname von Violette Leduc, welche die Erotik mit grossem poetischem Zartgefühl in schwärmerischem und erregendem Stil in Worte fasst,
wie ein Seiltänzer. Körper und Sprache verleiht ihr die ausserordentliche italienische
Schauspielerin Isabella Ragonese, eine der
besten der jungen Generation.
Thérèse et Isabelle - Studio
liberamente tratto dal racconto di
Violette Leduc
adattamento e regia: Valter Malosti
con: Isabella Ragonese
e Roberta Lanave
suono: G.u.p. Alcaro
luci: Francesco Dell’Elba
assistente alla regia: Elena Serra
produzione: Teatro di Dioniso con
il sostegno del Sistema Teatro Torino,
2014
luglio
19
Teatro Sociale
sa
ore 20.00
Paolo Rossi (Italia)
Arlecchino – Saltimbanchi si muore!
teatro
durata 80 min.
• in italiano
• prezzi:
Fr. 30.– (I. e II. cat.)
Fr. 20.– (III. E IV. cat.)
•
i
•
Quando al Piccolo Teatro di via Rovello a
Milano si alzò il sipario sulla prima rappresentazione di «Arlecchino servitore di due
padroni» nel 1947, neanche lo stesso Giorgio Strehler avrebbe potuto immaginare
che quello sarebbe diventato lo spettacolo
italiano più visto nel mondo, l’immagine vivente della tradizione della Commedia
dell’Arte, l’icona di una creatività che ancora oggi non manca di meravigliare il pubblico di ogni continente, abbattendo ogni
volta tutte le barriere di lingua e di cultura.
Paolo Rossi, più funambolico e lunare che
mai, riparte da Arlecchino e si avvia lungo
un nuovo percorso di creazione che lo costringerà ad abbandonare la sua maschera
per rivivere nei panni di un «Arlecchino nevrotico e surreale in tono con il Terzo Millennio prossimo venturo» – proprio come
l’aveva definito Giorgio Strehler – figura inquietante, meno vicina alle origini bergamasche e più a quella dei personaggi diabolici e farseschi della tradizione popolare
francese. Territori è una delle tappe di questo percorso di creazione.
Als im Piccolo Teatro an der via Rovello in
Mailand der Vorhang sich für die erste Aufführung von «Arlecchino servitore di due
padroni» im Jahre 1947 geöffnet hatte,
hätte sich nicht mal der Regisseur Giorgio
Strehler vorstellen können, dass dies das auf
der Welt am meisten gesehene italienische
Stück werden würde, das lebendige Zeugnis der Tradition der Commedia dell’Arte,
die Ikone der Kreativität, welche noch heute das Publikum in jedem Kontinent begeistert, indem jedes Mal alle kulturellen und
sprachlichen Grenzen gesprengt werden.
Der berühmte und beliebte Schauspieler und Komiker Paolo Rossi bereitet eine
Neufassung von Arlecchino vor. In der Suche nach Harlekin begibt er sich auf einen
neuen kreativen Weg, welcher ihn zwingt,
seine Maske abzulegen und sich als «neurotischen und surrealen im Zeichen des kommenden Dritten Jahrtausends» befindlichen Harlekin zu geben – wie es bereits
Giorgio Strehler definiert hatte. So entsteht
eine unheimliche, weniger dem aus Bergamo stammenden Original entsprechende Gestalt, aber mehr in der Art der teuflischen und grotesken Gestalten der französischen Volkstradition.
Territori bildet eine Etappe auf diesem
kreativen Weg auf der Suche nach einem
neuen Harlekin.
Arlecchino – Saltimbanchi si muore!
di: Paolo Rossi
con: Paolo Rossi
e Emanuele Dell'Aquila
produzione: Crt Milano/Fondazione,
2014
11
luglio
Centro storico
luglio
luglio
luglio
luglio
15 16 17 18 19
mar
mer
gio
ven
sa
ore
ore
ore
ore
ore
10.00-22.00 10.00-22.00 10.00-22.00 10.00-22.00 10.00-22.00
Trickster-p (Svizzera)
Sights
i
percorso urbano con postazioni sonore
a libera fruizione individuale
• durata 120 min.
(partenza entro le ore 20.00)
• in italiano
• prezzi:
Fr. 20.– (per una o due persone)
• si raccomandano scarpe comode e abiti
adatti alle condizioni climatiche
• non accessibile a persone con gravi
difficoltà motorie
•
mercoledì 16 luglio, ore 17.15,
Centro Festival:
incontro con Cristina Galbiati e Joke Laureyns
Una città, nove macchine parlanti, nove testimoni: persone cieche che raccontano cosa significa per loro «vedere». «Sights» è un
progetto in continuo divenire, che si insinua
negli spazi urbani e nella quotidianità delle
persone che li abitano, per riflettere sulla
centralità dell’occhio e sul primato dello
sguardo. Qual è la possibile relazione con il
mondo quando la vista è assente? Che ruolo hanno l’immaginazione e la memoria?
Qual è il punto di intersezione o di rottura
tra l’aspetto visivo e quello immaginifico?
Muniti di una mappa, gli spettatori sono invitati a percorrere la città alla ricerca delle
postazioni sonore; voci e parole dei testimoni, restituite dalle macchine parlanti,
trasformano gli spazi pubblici in spazi intimi e personali, mentre la città diventa un
luogo dove si cammina anche con l’immaginazione. Emerge così una mappatura di
carattere sensoriale ed emozionale che invita lo spettatore a fare esperienza soggettiva di luoghi che l’intervento artistico arricchisce di nuovi significati.
12
Eine Stadt, neun Sprechmaschinen, neun
Zeugen: Blinde Personen, die erzählen, was
für sie «sehen» bedeutet. «Sights» ist ein Projekt in ständiger Entwicklung, welches in den
öffentlichen Raum und in den Alltag der Bewohner vordringt, um über die zentrale Bedeutung des Auges und die Vormacht des
Blickes nachzusinnen. Welche ist die mögliche Beziehung zur Welt wenn die Sicht abwesend ist? Welche Rolle spielen Vorstellungskraft und Gedächtnis? Welches ist der
Schnittpunkt oder der Bruch zwischen Sicht
und Vorstellungskraft? Ausgerüstet mit einem Stadtplan sind die Teilnehmer aufgefordert, einen Rundgang durch die Stadt
auf der Suche nach den Klanginstallationen
zu unternehmen; Stimmen und Wörter der
Zeugen, welche von den Sprechmaschinen
wiedergegeben werden, verwandeln den
öffentlichen Raum in einen intimen und persönlichen Raum, während die Stadt ein Ort
wird, welchen man auch mit der Vorstellungskraft durchschreiten kann. So entsteht eine
Stadt mit sinnesorientiertem und gefühlsmässigem Charakter, welche den Betrachter
auffordert, eine suggestive Erfahrung zu machen von den Orten, die durch den künstlerischen Eingriff eine neue bereichernde Bedeutung erlangen. Es wird empfohlen, bequeme Schuhe und den Wetterbedingungen angepasste Kleidung anzuziehen.
Sights
concetto e realizzazione:
Cristina Galbiati e Ilija Luginbühl
voci: Raffaella Agazzi,
Dante Balbo, Corinne Bianchi,
Luciana Di Giuseppe, Luigi Frizzo,
Romana Marin, Elio Medici,
Elena Meneghelli, Michelangelo Petrolo
collaborazione artistica: Riccardo Fazi,
Claudia Sorace (Muta Imago)
design, mappe e concetto grafico:
CCRZ
supervisione all’editing: Lara Persia
produzione: Trickster-p in
coproduzione con Teatro Sociale
Bellinzona, Area Turismo e Eventi
- Città di Lugano, far° festival des
arts vivants - Nyon, Auawirleben
Zeitgenössisches Theatertreffen
Bern, Theater Chur e TAK Theater
Liechtenstein - Schaan, 2014
www. trickster-p.ch
luglio
15
Teatro Sociale
mar
ore 20.00
Kabinet K (Belgio)
Rauw
danza
durata 50 min.
• senza parole
• prezzi:
Fr. 30.- (I. e II. cat.)
Fr. 20.- (III. e IV. cat.)
• adatto a bambini dagli 8 anni e per tutti
•
i
•
mercoledì 16 luglio, ore 17.15,
Centro Festival:
incontro con Joke Laureyns e Cristina Galbiati
Carta bianca a Trickster-p
Una banda di ragazzini si dondola sul filo.
Sono dei piccoli funamboli? È prima di tutto
un esercizio: stare in piedi, semplicemente.
Ma l’esercizio è pericoloso, è il filo tagliente
di una lama! Come stare in piedi e resistere
alle avversità del mondo? Un mondo troppo
grande per essere compreso, colto, abbracciato. Sono dei piccoli guerrieri? Eppure si
mostrano sempre gioiosi. Davvero gioiosi?
«Rauw» testimonia del loro indomabile slancio vitale, della loro speranza imperturbabile, dei loro magnifici sogni.
«Rauw» è uno spettacolo di danza. Ah ecco,
dei piccoli danzatori allora! «Rauw» racconta
un po’ tutto questo: giocare, sognare, fare
come se, a volte assieme, a volte soli.
«Rauw» racconta com’è essere un bambino
anche quando non è proprio possibile, racconta anche com’è crescere e farlo malgrado tutto, in circostanze difficili e a volte pericolose. «Rauw» significa «crudo», cioè crescere malgrado e contro tutto al motto «ciò
che non ti spezza ti rende più forte». La musica dal vivo di Thomas Devos esalta il coraggio di questi piccoli combattenti. Piccoli eroi dei nostri giorni.
Eine Gruppe von Jugendlichen balanciert
auf dem Seil. Sind es kleine Seiltänzer? Es
handelt sich vor allem um eine Übung: ganz
einfach aufrecht stehen zu bleiben. Die
Übung ist jedoch gefährlich, da es sich um
die scharfe Seite einer Klinge handelt. Wie
kann man aufrecht stehen bleiben und den
Widerwärtigkeiten der Welt standhalten? Einer Welt, die zu gross ist um verstanden, angenommen und umarmt zu werden. Handelt
es sich um kleine Kämpfer? Allem zum Trotz
zeigen sie sich immer fröhlich. Wirklich fröhlich? «Rauw» erzählt von ihrer unbezwingbaren Lebensfreude, von ihrer unbeirrbaren
Hoffnung, ihren wunderbaren Träumen.
Bei «Rauw» handelt es sich um eine Tanzaufführung. Aha, also kleine Tänzer! «Rauw» erzählt etwa folgendes: Spielen, Träumen, machen wie wenn…, manchmal gemeinsam,
manchmal allein. «Rauw» erzählt wie es ist
ein Kind zu sein, auch wenn dies schwierig
ist, erzählt davon wie es auch unter schwierigen und gefährlichen Umständen möglich
ist, es zu schaffen und zu wachsen. «Rauw»
heisst «roh», es gilt also zu wachsen, allem
zum Trotz unter dem Motto «was dich nicht
umbringt, macht dich stark». Die Musik wird
live von Thomas Devos gespielt und erzählt
vom Mut dieser kleinen Kämpfer, dieser kleinen Helden unserer Tage.
Rauw
regia e coreografia: Joke Laureyns
e Kwint Manshoven
con: Yolan Bosteels, Suza De Gryse,
Renée Wagemans,
Aagje Van Wesemael, Louisa Vermeire,
Judith Ginvert, Anna Vrij,
Kwint Manshoven, Kristina Neirynck
musica live: Thomas Devos
scenografia: Kris Van Oudenhove,
Kwint Manshoven
drammaturgia: Mieke Versyp
luci e suono: Kris Van Oudenhove,
Gerold Van Thieghem
produzione: Kabinet K, con il
sostegno di Vlaamse Gemeenschap,
Provincie Oost-Vlaanderen,
cc De Ploter, Les ballets C de la B,
Takt Dommelhof, 2013
www.kabinetk.be
13
luglio
18
Teatro di San Biagio
ven
ore 21.45
e 23.00
Lorena Dozio (Svizzera / Francia)
Alibi
danza
durata 30 min.
• senza parole
• prezzi:
Fr. 10.–
•
i
•
giovedì 17 luglio, ore 17.15, Centro Festival:
incontro con Lorena Dozio, Maika Bruni
e Ledwina Costantini
In «Alibi» Lorena Dozio, danzatrice e coreografa ticinese residente a Parigi, incorpora una partizione tracciata al suolo e ispirata al teorico della danza Rudolf von Laban.
Attraverso il suo movimento, captato e decodificato dagli accelerometri di uno
smartphone applicato al bacino, Dozio genera la musica composta e suonata live da
Daniel Zea. Quello di Dozio è un corposensore che cerca e rivela nello spazio delle frequenze, dei cammini, avanzando come in un combattimento. Il passaggio dalla dimensione orizzontale alla dimensione
verticale decompone l’immagine articolare
del corpo. Appoggiandosi su dei volumi
d’aria oscilla tra la sospensione e la caduta.
Gli accelerometri controllano la sintesi sonora e la spazializzazione del suono nella
sala, creando così una corrispondenza tra il
movimento del bacino e la materia sonora
che circonda il pubblico. La pièce è il tempo dato ad una creatura ibrida di ripercorrere il suo alibi, il suo altrove, un cammino
scritto in un momento preciso, per incarnarlo nel qui e ora. «Alibi» è proposto a
Territori ’14 in anteprima.
14
In «Alibi» verkörpert die in Paris wohnende
Tessiner Tänzerin und Choreografin Lorena
Dozio eine Tanzsequenz am Boden, welche
von der Tanztheorie von Rudolf von Laban
inspiriert ist. Durch die Bewegung, die von
einem Bewegungsmesser eines an der Hüfte der Tänzerin angebrachten Smartphone aufgezeichnet und entschlüsselt wird,
gestaltet Dozio die Musik, die von Daniel
Zea komponiert und live gespielt wird. Der
Körper von Dozio wird zu einem KörperSensor, welcher im Raum Frequenzen und
Schritte sucht und aufdeckt wie in einem
Zweikampf. Der Übergang von der horizontalen Dimension in die vertikale Dimension zerteilt das zergliederte Bild des Körpers. Auf Luftvolumen abgestützt schwebt
er zwischen Suspension und Fall. Die Bewegungsmesser kontrollieren die Klangsynthese und die Ausbreitung des Tones
im Saal. So wird ein Bezug zwischen der Bewegung der Hüfte und der Klangmaterie,
die das Publikum einhüllt, hergestellt. Das
Stück zeigt die einer hybriden Kreatur gegebenen Tempi, um ihr Alibi, ihr Anderswo,
zu durchlaufen, ein Weg, der im Moment
entsteht, um im Hier und Jetzt verkörpert
zu werden. «Alibi» wird von Territori 14 als
Vorpremiere gezeigt.
Alibi
anteprima - work in progress
concezione, coreografia,
interpretazione: Lorena Dozio
design dispositivo, programmazione,
composizione musicale: Daniel Zea
creazione luci: Sévérine Rième
costume e accessori: Lorena Dozio
e Daniel Zea
produzione: Association Bagacera /
Crile, 2014
luglio
luglio
mar
ore 17.30
mer
ore 17.30
15 16
Villa dei Cedri 3
Opera Retablo (Svizzera)
I hate this job - Studio 1
performance
durata 30 min.
• in italiano, francese, tedesco, inglese,
con qualche parola in spagnolo e cinese
(comprensibile senza conoscenze
linguistiche specifiche)
• prezzi:
gratis, offerta libera
(posti limitati, si raccomanda
la prenotazione)
• non accessibile a persone con gravi
difficoltà motorie
•
i
•
giovedì 17 luglio, ore 17.15, Centro Festival:
incontro con Ledwina Costantini, Maika Bruni
e Lorena Dozio
«I hate this job» s’iscrive nelle proposte
fringe di Opera Retablo: lavori laterali, un
po’ meno ufficiali, che permettono agli artisti coinvolti di confrontarsi con maggiore
libertà alla creazione senza dover sottostare ai pressanti ritmi e dogmi della produzione. Un contesto agile e sperimentale,
che lascia maggior spazio al gioco, alla ricerca e all’inghippo.
La performance, liberamente ispirata al
manifesto di Marina Abramovic «An artist’s
life», è un breve intervento autoironico sulla figura dell’artista contemporaneo, un lavoro in continuo divenire che nasce da una
proposta di partecipazione con una breve
pièce alla quinta edizione di Performa Festival (5 ottobre 2014, La Fabbrica Losone).
«I hate this job» viene presentata a Territori
‘14 in forma di primo studio.
«I hate this job» gehört zu den Off-Produktionen von Opera Retablo: Diese Nebenarbeiten sind etwas weniger offiziell und
erlauben es den Künstlern, sich in ihrer
Kreativität freier auszudrücken ohne den
Zwängen und Dogmen der Produktion unterstellt zu sein. Ein geschickter und experimenteller Kontext, welcher dem Spiel
und dem Unvorhersehbaren Raum lässt.
Die Performance, die frei inspiriert ist vom
Manifest von Marina Abramovic «An artist’s
life», ist eine kurze selbstironische Betrachtung der Figur des zeitgenössischen Künstlers, ein Werk, welches in ständiger Entwicklung ist und auf den Vorschlag hin entstand,
ein kurzes Stück im Hinblick auf die 5. Ausgabe vom Performa Festival (5. Oktober
2014, La Fabbrica Losone) zu inszenieren.
«I hate this job» wird anlässlich von Territori 14 in der Form einer ersten Studie
aufgeführt.
I hate this job - Studio 1
di: Ledwina Costantini e Camilla Parini
con: Ledwina Costantini e la
partecipazione di Camilla Parini
produzione: Opera Retablo e
Performa Festival, 2014
www.operaretablo.ch
15
luglio
luglio
luglio
luglio
luglio
mar
ore 18.30
mer
ore 18.30
gio
ore 19.45
ven
ore 21.45
sa
ore 13.30
15 16 17 18 19
Villa dei Cedri 2
Cie. Autonyme (Svizzera / Italia)
con t(r)atto
i
installazione fotografica vivente
durata 60 min.
• in italiano
• prezzi:
Fr. 10.- (posti limitati,
si raccomanda la prenotazione)
• non accessibile a persone con gravi
difficoltà motorie
•
•
La mostra fotografica di Alberto Campi
può essere visitata indipendentemente dalla
performance ogni giorno durante il
Festival dalle ore 15.00 alle ore 17.00.
Ingresso libero.
giovedì 17 luglio, ore 17.15, Centro Festival:
incontro con Maika Bruni, Ledwina Costantini
e Lorena Dozio
«con t(r)atto» è un progetto artistico multidisciplinare che nasce dalle ricerche sul
campo della geografa Cristina Del Biaggio
e dal reportage fotografico «Beyond Evros
Wall», che Alberto Campi ha realizzato in
parallelo nel 2012. Campi e Del Biaggio
hanno percorso la strada dei migranti da
Istanbul a Patrasso passando per Atene, indagando la costruzione del muro eretto tra
Grecia e Turchia per fermare i migranti che
cercano di raggiungere l'Europa. Con
«Beyond Evros Wall» Campi si è aggiudicato il primo premio per la categoria Reportage allo Swiss Photo Award.
A partire dalle immagini, dagli scritti e dai
suoni raccolti sul campo, gli attori e scenografi Stefano Beghi e Maika Bruni hanno dato vita ad una performance, «con t(r)atto».
Durante lo spettacolo, il pubblico è accompagnato dai due attori in un viaggio attraverso l'esposizione fotografica. La recitazione in maschera e il gioco attorale-performativo interrogano e confrontano il pubblico
sulla nozione di frontiera e sulle sue diverse
sfaccettature. Così, «con t(r)atto» rende il
vissuto dei migranti attraverso la frontiera
greca-turca un soggetto universale, valido a
tutte le latitudini.
16
«con t(r)atto» ist ein fachübergreifendes
künstlerisches Projekt. Es besteht aus den
Forschungsergebnissen der Geografin
Cristina Del Biaggio und der Fotoreportage
«Beyond Evros Wall», welche Alberto Campi im selben Jahr 2012 realisiert hat. Campi
und Del Biaggio haben den Weg der Migranten von Istanbul über Athen nach Patras
zurückgelegt und den Bau der Mauer zwischen Griechenland und der Türkei erkundet. Diese Mauer soll die Migranten zurückhalten, wenn sie versuchen, Europa zu erreichen. Mit «Beyond Evros Wall» hat Campi
den ersten Preis in der Kategorie Reportagen am Swiss Foto Award gewonnen.
Ausgehend von den Materialien, die auf
dem Feld von Del Biaggio und Campi gesammelt wurden, haben Stefano Beghi und
Maika Bruni das Ganze zur lebendigen Performance «con t(r)atto» gestaltet. Das Publikum wird von zwei Schauspielern auf eine
Reise durch eine Fotoausstellung begleitet.
Die Performance hinterfragt und konfrontiert das Publikum mit dem Begriff «Grenze» und mit den verschiedenen Facetten
davon. Auf diese Weise wird die Erfahrung
der Migranten über die türkisch-griechische Grenze zu einem universellen Erlebnis
- es erlangt Allgemeingültigkeit.
con t(r)atto
un progetto di: Stefano Beghi,
Maika Bruni, Alberto Campi
e Cristina Del Biaggio
drammaturgia: Maika Bruni
e Cristina Del Biaggio
regia teatrale e recitazione:
Stefano Beghi e Maika Bruni
foto e video: Alberto Campi
costruzione scenografica:
CSIA Lugano
maschera: Officina maschera
teatro I’Sgorbi
produzione: Cie. Autonyme (Losanna)
in collaborazione con
Karakorum Teatro (Italia), 2014
www.autonyme.ch
Con il sostegno di Amnesty International
luglio
Castello Montebello (in caso di cattivo tempo: Aula Magna Scuole Nord)
17
gio
ore 22.00
Nando Snozzi & Claudio Taddei (Svizzera / Uruguay)
Dove d’arte ci si muove
performance pittorica e musicale
durata 60 min.
• in italiano (comprensibile senza conoscenze
linguistiche specifiche)
• prezzi:
Fr. 20.–
•
i
•
venerdì 18 luglio, ore 17.15, Centro Festival:
incontro con Nando Snozzi e Mario Perrotta
Nando Snozzi è l’artista di Bellinzona spesso
associato all’art brut che ama le performance e nelle sue tele racconta il mostruoso
della contemporaneità. Claudio Taddei è il
cantautore uruguayano di origine ticinese
che, lasciati i successi dell’America Latina,
ha ritrovato la terra dei suoi avi e ha scoperto il piacere della pittura. Ora si incontrano
per una performance musicale e pittorica
pensata apposta per Territori ’14 come ideale complemento al Progetto Ligabue.
Snozzi & Taddei al pubblico di Territori promettono soltanto «un’azione scenica in un
tempo, con musica, pittura e testi… una sincronia di segni, suoni e parole dentro territori dichiarati e appartenenti all’arte». Tutto
il resto è sorpresa. Quel che è certo è che
nella suggestiva cornice notturna di Montebello porteranno anche il loro impegno civile: «Siamo ladri di idee e di immagini, di parole e di sogni. Recitiamo il diritto di praticare la creatività come decalogo di vita e di
gioia, di grido e di dolore, di protesta e come atto di disobbedienza civile…».
Nando Snozzi ist der Bellinzoneser Künstler,
der oft in der Art Brut angesiedelt wird. Er
liebt die Performance und hält in seinen Bildern den Schrecken der heutigen Zeit fest.
Claudio Taddei ist der urugayanische Liedermacher mit Tessiner Wurzeln, welcher
die Erfolge in Lateinamerika hinter sich lässt
und ins Land seiner Vorfahren kommt und
die Freude an der Malerei entdeckt. Jetzt
begegnen sich die Beiden für eine musikalische und zeichnerische Performance, welche eigens für Territori 14 entwickelt wurde,
um eine ideale Ergänzung zum Projekt Ligabue darzustellen.
Snozzi und Taddei versprechen dem Publikum nur eine Inszenierung des Moments mit
Musik, Malerei und Text… Eine Synchronie
von Zeichen, Tönen und Worten in begrenztem, der Kunst gewidmeten Raum. Der ganze Rest ist Ueberraschung. Sicher ist, dass der
stimmungsvolle nächtliche Rahmen der Burg
Montebello auch zum Gelingen ihres Anliegens beiträgt: «Wir sind Diebe von Ideen
und Eindrücken, von Worten und Träumen.
Wir beanspruchen das Recht auf Kreativität,
unsere Sicht des Lebens und der Freude, des
Schreis und des Schmerzes, des Protests als
Akt zivilen Ungehorsams kundzutun».
Dove d’arte ci si muove
(Clandestini sul palco rosso)
di e con: Nando Snozzi
e Claudio Taddei
produzione: Atelier Attila, 2014
www.nandosnozzi.ch
www.claudiotaddei.com
17
luglio
17
Piazza del Sole
gio
ore 21.00
Circo El Grito (Italia / Belgio)
Scratch & Stretch
circo contemporaneo
durata 40 min.
• in italiano (comprensibile senza conoscenze
linguistiche specifiche)
• prezzi:
gratis
• adatto a tutte le età
•
•
Un viaggio sorprendentemente originale,
un’esperienza sensoriale dove perdersi in
un componimento sinfonico di acrobazie,
giocolerie e musiche toccanti. Uno spettacolo sensibile e poetico, dove l’incontro tra
circo, musica e teatro dà vita ad una tenera
esplosione di energia che toccherà l’anima
di ogni spettatore. Spettacolo d’esordio
della compagnia, «Scratch & Stretch» ha
ottenuto un grande successo in tutta Europa. Esso è nato a Bruxelles per essere rappresentato in strada ed è proprio in questa
versione originale, semplice e pura, che lo
ritroviamo a Bellinzona. Uno spettacolo travolgente anche grazie alla simpatia dei due
interpreti… e alla musica di Raffaella Carrà!
El Grito è una delle giovani realtà europee
più interessanti nell’ambito del nouveau
cirque. Esso è costituito da un piccolo
gruppo di persone che condividono filosofia, poetica e obiettivi in un unico progetto
di lavoro e di vita. Dal 2011 dispongono di
uno splendido chapiteau all’interno del
quale in tre anni hanno replicato più di 320
spettacoli di circo contemporaneo ed accolto più di 50 mila spettatori.
18
Eine originelle Reise voller Überraschungen, eine Sinneserfahrung, ein Eintauchen
in eine symphonische Komposition zwischen Akrobatik, Jongleurkunst und berührender Musik. Eine feinfühlende und
poetische Aufführung, eine Begegnung
zwischen Zirkus, Musik und Theater, eine
zarte und doch kraftvolle Explosion, welche die Seele jedes Zuschauers berühren
wird. Die Debüt-Aufführung des Zirkus El
Grito hat in ganz Europa einen grossen
Erfolg erzielt. Das Stück ist in Brüssel als
Strassentheater entstanden und eben in
dieser Originalversion, einfach und rein,
kommt es nach Bellinzona. Ein mitreissendes Stück, gerade auch wegen der
Sympathie der beiden Darsteller… und
der Musik von Raffaella Carrà!
El Grito zählt zu einer der interessantesten jungen europäischen Truppen in der
Richtung des Nouveau Cirque, bestehend
aus einer kleinen Gruppe von Menschen,
welche Philosophie, Poesie, Arbeits- und
Lebensprojekt vereinen. Seit 2011 verfügen sie über ein Zirkuszelt, in welchem sie
innert drei Jahren mehr als 320 zeitgenössische Zirkusaufführungen gezeigt haben
mit mehr als 50‘000 Zuschauern.
Scratch and Stretch
di e con: Fabiana Ruiz Diaz
e Giacomo Costantini
occhio esterno: Micheline Vandepoel
ricerca acrobatica: Catherine Magis
produzione: Circo El Grito con il
sostegno di Espace Catastrophe, 2008
circoelgrito.it
i
luglio
19
Castelgrande
sa
ore 17.00
Atelier Lefeuvre & André (Francia)
Entre Serre et Jardin
circo contemporaneo
durata 50 min.
• senza parole
• prezzi:
gratis
• adatto a bambini dai 6 anni e per tutti
•
i
•
Con Jean-Paul Lefeuvre e Didier André Territori ’14 ospita due protagonisti della storia
del nouveau cirque. Diplomatisi nel 1989 al
termine del primo corso del neonato Centre
National des Arts du Cirque di Châlons-enChampagne, il rinomato CNAC, fondarono
con alcuni compagni il Cirque O, che nei
primi anni ’90 fece furore nei festival di mezza Europa con clown punk e acrobate dark.
Separatisi per alcuni anni, i due si ritrovarono all’inizio del nuovo millennio per proseguire in coppia il loro percorso.
I due protagonisti di «Entre Serre et Jardin»
sono opposti in tutto: aspetto, carattere,
obiettivi. Uno è un disorganizzato iperattivo, l’altro un intelligente pigro. Uno schiaccia l’erba, l’altro ne raddrizza i fili. Cinici e
disillusi, vivono all’aperto, nei prati, per un
originalissimo ritorno alla terra. Usano gli
attrezzi agricoli, ma per tutt’altri fini. Ecco
la loro poesia, il loro circo: una cultura
dell’assurdo in piena natura, una derisione
selvaggia in stivali di gomma. Uno spettacolo che ha come unico sollievo il loro fugace raccolto: il sorriso del pubblico.
Mit Jean-Paul Lefeuvre und Didier André hat
Territori '14 zwei namhafte Vertreter des Nouveau Cirque nach Bellinzona eingeladen. Zusammen erwarben sie das Diplom am Ende
des ersten Studienganges des neugegründeten Centre National des Arts du Cirque
von Châlons-en-Champagne, das berühmte CNAC. Mit einigen Mitschülern gründeten sie kurz danach den Cirque O, der in den
frühen '90er Jahren an den Festivals in halb
Europa mit Punk-Clowns und Dark-Akrobatinnen für Furore sorgte. Für einige Jahre
getrennt, haben sich die beiden Künstler anfangs des neuen Jahrhunderts wieder gefunden um zu zweit ihren Weg weiterzugehen.
Die zwei Figuren von «Entre Serre et Jardin» sind in allen Beziehungen sehr unterschiedlich: Aussehen, Charakter, Zielsetzungen. Einer ist ein unorganisierter überaktiver
Mensch, der andere ein intelligenter Faulpelz.
Einer zerdrückt das Gras, der andere richtet
es Halm für Halm auf. Zynisch und unbestechlich wie sie sind, leben sie im Freien, in den
Feldern, eine sehr originelle Art der Rückkehr zur Natur. Sie gebrauchen die Werkzeuge des ländlichen Lebens, aber zu ganz anderen Zwecken. Das ist ihre Poesie, ihr Zirkus,
eine Kultur des Absurden in freier Natur, ein
wildes Belachen in Gummistiefeln. Die vergängliche Belohnung für ihre Bemühungen:
Das befreiende Lachen des Publikums.
Entre Serre et Jardin
di e con: Jean-Paul Lefeuvre
e Didier André
produzione: Atelier Lefeuvre & André
e Par les chemins, 2009
www.lefeuvre-andre.com
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luglio
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ore 15.00
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Piazza Nosetto
Girovago & Rondella Family Theatre (Italia)
Manoviva
teatro di mani
durata 30 min.
• senza parole
• prezzi:
Fr. 10.–
• adatto a bambini dai 4 anni e per tutti
•
•
Mezz’ora d’incanto sul Teatrobus, un vecchio bus di linea di Spoleto trasformato in
un piccolo ed elegante teatro da 35 posti.
Ce la offre la Girovago & Rondella Family
Theatre che, fondata nel 1987, è ormai una
delle poche famiglie d’arte rimaste in Italia.
Con «Manoviva» essa si è già esibita in 25
Paesi europei.
In questo spettacolo Girovago & Rondella
utilizzano le mani per creare i burattini: sul
dito medio inseriscono la testa, l’indice e
l’anulare rappresentano le braccia, mentre
pollice e mignolo fanno da gambe. Due
mani, una coppia di strani, minuscoli esseri in carne ed ossa che si muovono con destrezza in una piccolissima pista da circo,
esibendosi in numeri di giocoleria e acrobatica, accompagnati da musica dal vivo,
chitarra e percussioni. Lui non è solo giocoliere, ma anche one man band e mangiafuoco, lei funambola e acrobata ma anche
tenera innamorata. Le luci della ribalta si
accendono e tutti si trovano immersi in un
fantastico mondo in miniatura dove tutto è
possibile e reale… Un mondo piccolo, dove di grande c’è solo la fantasia, smisurata.
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Lassen Sie sich im Theaterbus für eine halbe Stunde verzaubern. Ein alter Linienbus
aus Spoleto wurde in ein kleines und elegantes Theater mit 35 Sitzplätzen umgewandelt. Dies bietet uns das Girovago &
Rondella Family Theatre: 1987 gegründet,
zählt diese Gruppe heute zu den wenigen
in Italien übrig gebliebenen Künstlerfamilien. Mit «Manoviva» hat sie bereits 25 Länder bereist.
In dieser Aufführung von Girovago & Rondella werden die Hände zu Marionetten:
auf den Mittefinger wird ein Kopf aufgesteckt, Zeig- und Ringfinger werden zu Armen, während der Daumen und der kleine Finger die Beine darstellen. Zwei Hände, ein eigenartiges Paar, kleine Wesen in
Fleisch und Blut, die sich in einem Kleinstzirkus geschickt bewegen. Sie vollführen
Jongleur- und Akrobatiknummern, begleitet von Livemusik, Gitarre und Schlagzeug.
Er ist nicht nur Jongleur, sondern Einmannband und Feuerschlucker, sie ist nicht nur
Seiltänzerin und Akrobatin, sondern auch
zärtliche Verliebte. Die Lichter der Bühne
gehen an und man fühlt sich versetzt in eine
fantastische Miniaturwelt wo alles möglich
ist und wirklich wird. Eine kleine Welt, wo
die Fantasie ganz Gross geschrieben wird.
Manoviva
di: Marco Grignani
burattinai: Marco Grignani
e Federica Lacomba
luci e suono: Tommaso Grignani
produzione: Girovago e Rondella
www.girovagoerondella.com
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ore 16.30
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Oratorio nuovo, via Magoria
David Ymbernon (Spagna)
Le case di La Tung La La
teatro d’oggetti
durata 40 min.
• senza parole
• prezzi:
Fr. 10.–
• adatto a bambini dai 5 anni e per tutti
•
i
•
Un invito a perdersi nella meraviglia,
nell’incanto, nell’innocenza. Con il progetto «Le case di La Tung La La» l’artista catalano David Ymbernon prosegue la sua indagine al confine fra arti sceniche e figurative, coinvolgendo come sempre tutta la
sua famiglia. Questo progetto giunge a
Bellinzona dopo essere stato sviluppato in
un periplo attraverso sedici metropoli europee, di volta in volta ospite in casa di una
famiglia del posto.
Il mondo di David Ymbernon, cromaticamente dominato da un immancabile arancione, vive dell’intrinseca poesia di materiali e oggetti. David, la moglie Elisabet e i
figli Dadà e Daida creano un microcosmo
di situazioni suggestive ed oniriche per sedurre lo spettatore e condurlo nelle terre
della fantasia e della magia, nel massimo di
suggestione e di astrazione possibile. Ogni
oggetto portato in scena perde il suo significato diretto per assumere l’illusione di essere unico, come un uovo alato che passa
volando o un camioncino telecomandato
su cui atterra un pianoforte.
Un prezioso momento di tenerezza per
grandi e piccoli.
Eine Einladung, sich im Staunen, dem Zauber, der Unschuld zu verlieren. Mit dem Projekt «Die Häuser von La Tung La La» führt der
katalanische Künstler David Ymbernon seine
Suche nach der Grenze zwischen szenische
und bildende Künste weiter. Wie immer wird
seine ganze Familie miteinbezogen. Dieses
Projekt kommt nach Bellinzona nachdem es
auf seinem Weg durch sechzehn europäische Metropolen entstanden ist, von Mal zu
Mal als Gäste im Hause einer Familie an Ort.
Die Welt von David Ymbernon, farblich bestimmt von einem nie fehlenden Orange,
lebt vom poetischen Wesen von Materialien und Gegenständen. David, seine Frau
Elisabeth und die Kinder Dadà und Daida
bilden einen Mikrokosmos von suggestiven
und traumähnlichen Situationen um den Zuschauer zu fesseln und ihn in eine Welt der
Fantasie und der Magie zu entführen, zur maximal möglichen Suggestion und Abstraktion. Jeder mitgebrachte Gegenstand verliert
seine eigentliche Bedeutung um die Illusion
zu erwecken, etwas Einzigartiges zu sein, wie
ein geflügeltes Ei, welches vorbeifliegt, oder
ein ferngesteuerter Lastwagen auf welchem
ein Klavier landet.
Ein kostbarer Moment voller Zärtlichkeit für
Grosse und Kleine.
Le case di La Tung La La
creato e diretto da: David Ymbernon
musiche di: Xavi Lloses
con: Elisabet Augé, Xavi Lloses,
Dadà Ymbernon, Daida Ymbernon
e David Ymbernon
produzione: David Ymbernon, 2013
www.davidymbernon.com
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10.00-17.00
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10.00-17.00
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Villa dei Cedri 3
Laboratorio con Mario Perrotta
In occasione di Territori ’14 l’attore e regista Mario Perrotta, presente al Festival con
«Un bès» e «Pitur» (cfr. pag. 6 e 7), tiene un
seminario intensivo di due giorni dal 17 al
18 luglio rivolto ad appassionati di teatro e
di danza non professionisti.
Il laboratorio è parte integrante del «Progetto Ligabue. Arte, marginalità e follia», un percorso artistico triennale che indaga i temi
della diversità, dell’emarginazione e della
creatività attraverso la figura del pittore Antonio Ligabue. Il seminario intende riunire
appassionati di discipline diverse interessati
ad approfondire i temi del progetto, favorendo sinergie creative. Ricorrendo ad un metodo creativo basato sull’improvvisazione, si lavorerà con il corpo, la voce e le intenzioni,
allo sviluppo di una possibile drammaturgia.
Tra i partecipanti potranno essere scelti degli interpreti da coinvolgere nel gruppo che
realizzerà il terzo e ultimo movimento del
Progetto: l’occupazione artistica del confine fra Svizzera e Italia e di Gualtieri, in programma a fine aprile 2015.
Im Rahmen von Territori `14 zeigt Mario
Perrotta die beiden Stücke «Un bès» und
«Pitur» (siehe Seite 6 und 7) und führt ein
Intensiv-Seminar von zwei Tagen, vom 17.
bis 18. Juli durch, welches sich an theaterund tanzbegeisterte Laien richtet.
Der Workshop ist integrierender Bestandteil des «Projekts Ligabue. Kunst, Aussenseitertum und Verrücktheit», eine dreijährige künstlerische Auseinandersetzung zum
Thema Anderssein, Ausgrenzung und Kreativität im Hinblick auf den Künstler Antonio
Ligabue. Das Seminar setzt sich zum Ziel,
kunstbegeisterte verschiedener Ausdrucksformen mit dem Thema des Konzepts vertraut zu machen um kreative Synergien zu
fördern. Unter Beizug einer kreativen Methode, die auf der Improvisation beruht,
wird mit dem Körper und der Stimme geprobt mit der Absicht, eine mögliche Dramaturgie zu entwickeln. Unter den Teilnehmern könnten Interpreten für die Truppe,
welche den dritten und letzten Schritt des
Projekts realisieren werden, ausgesucht
werden: Die künstlerische Besetzung der
Grenze zwischen Schweiz und Italien und
von Gualtieri, Ende April 2015 im Programm.
Workshop teatrale con Mario Perrotta
durata 2 giorni, 6 ore al giorno
(10.00 - 13.00 e 14.00 - 17.00)
• in italiano
• partecipanti: massimo 20, non professionisti
iscrizione obbligatoria entro l’11 luglio,
tel. 0041 (0)91 825 21 31,
info@bellinzonaturismo.ch
• prezzi:
Fr. 100.–;
studenti e apprendisti Fr. 60.–
da pagare entro l'11 luglio
• La quota d’iscrizione comprende
l’abbonamento metà prezzo per tutti
gli spettacoli di Territori ’14.
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venerdì 18 luglio, ore 17.15, Centro festival:
incontro con Mario Perrotta e Nando Snozzi
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Centro Festival
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ore 21.00
Kuasar String Kuartet (Italia)
Concerto acustico
L’incontro da cui è nato il Kuasar String Kuartet è avvenuto nel 2004. Dopo anni d’intenso lavoro in quartetti d’archi come Arkè e
String Island, ed altre innumerevoli importanti esperienze professionali, una grande
affinità nel modo di sentire ed interpretare
la musica ha portato questi quattro musicisti
su un cammino comune: viaggiare all’interno di generi musicali differenti senza pregiudizi cercando di fare risaltare le qualità presenti in ogni forma di espressione musicale.
Il Kuasar String Kuartet si muove in un ambito molto vasto di generi musicali comprendente il jazz, l’avanguardia, il cross-over,
il pop, il rock e l’etnica, con una particolare
attenzione alla musica cubana e latina.
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Die Begegnung, bei welcher das Kuasar
String Kuartet zustandekam, hat im Jahre
2004 stattgefunden. Nach vielen Jahren intensiver Arbeit in Streichquartetten wie Arkè
und String Island, und nach anderen unzähligen wichtigen Berufserfahrungen, hat sich
eine grosse Affinität in der Art des Musikempfindens und der Interpretation ergeben welche die vier Musiker zu einem gemeinsamen Weg zusammengeschweisst
hat: Sich ohne Vorurteile auf verschiedene
Musikarten einlassen, um die vorgegebene
Ausdrucksart jeder Musikgattung zur Geltung zu bringen. Das Kuasar String Kuartet verfügt über ein breites musikalisches
Repertoir, das Jazz, Avantgard, Cross-over,
Pop, Rock und etnische Musik beinhaltet mit
einem besonderen Schwergewicht auf Kuba- und Latinomusik.
musica classica, jazz e rock
• durata 60 min.
• prezzi:
gratis
•
Kuasar String Kuartet
con: Luca Campioni (violino),
Ruben Chaviano (violino),
Simone Rossetti Bazzaro (viola)
e Enrico Guerzoni (cello)
www.kuasarstringkuartet.com
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luglio
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Teatro di San Biagio
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ore 15.00
Flavio Stroppini / Teatro Sociale Bellinzona (Svizzera)
Prossima fermata Bellinzona – Step III
Due anni di raccolta materiale. Leggere libri, frequentare archivi, incuriosirsi per
aneddoti, incontrare persone e storie. Storie che hanno riempito vagoni, fogli e altri
archivi. Arriva il momento in cui bisogna
tradurre tutto. Un secolo e più di storia diventa un testo. Parole, una dopo l'altra.
Movimenti, musiche, immagini. Realtà e
poesia. Due anni a sintonizzarsi su tutte le
frequenze della storia della Ferrovia. Ora
bisogna allestire lo spettacolo documentario «Prossima fermata Bellinzona». Ora attori, musicisti, comparse, scenografi, costumisti, tecnici e registi iniziano il loro lavoro.
Abbiamo pensato a una «consegna del copione pubblica» agli attori. Perché la storia
è di tutti, perché tutti possano intravedere
quel momento in cui ci si avvia e possano
salutarci prima del viaggio che porterà al
palco del Teatro Sociale nel gennaio del
prossimo anno.
Dice l’Archivista: «No... nessuna macchina, parliamo di uomini qua. Carne e ossa.
Ossa come binari e carne come vagoni, la
testa una locomotiva e l'elettricità - o il vapore - la nostra anima. Questo è. Altro che
macchine (...)».
Zwei Jahre für das Zusammentragen des
Materials. Bücher lesen, Archive durchstöbern, Anekdoten sammeln, Menschen
und Geschichten begegnen. Geschichten,
die ganze Wagenladungen gefüllt haben,
ganze Bögen und noch mehr Archive. Es
kommt der Moment, in welchem alles umgesetzt werden muss. Mehr als ein Jahrhundert Geschichte wird zu einem Text.
Worte, eines folgt dem andern. Bewegung, Musik, Eindrücke. Realität und Poesie. Zwei Jahre um sich auf die ganze Vielfalt der Eisenbahngeschichte einzulassen.
Jetzt ist die Zeit reif für die dokumentarische Aufführung von «Prossima fermata
Bellinzona» («Nächster Halt Bellinzona»).
Jetzt beginnt die Arbeit der Schauspieler,
Statisten, Bühnenbildner, Kostümbildner,
Techniker und Regisseure.
Wir sehen es als eine Art «öffentliche Aushändigung des Textes» an die Schauspieler.
Die Geschichte geht alle an, alle können sich
den Augenblick vorstellen, in welchem man
abreist und sich vor der Reise noch verabschiedet. Ein Stück, welches im Januar des
kommenden Jahres auf der Bühne des Teatro Sociale Bellinzona zu sehen sein wird.
Der Archivar sagt: «Nein…. Keine Maschine,
hier wird von Menschen gesprochen. Fleisch
und Blut. Geleise und Wagen werden lebendig, als Kopf eine elektrische Lokomotive –
oder eine Dampflok – unsere Seele. Das ist
es. Alles andere als eine Maschine (…)».
teatro
durata 60 min.
• in italiano
• prezzi:
Fr. 6.–
•
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Prossima fermata Bellinzona
– Step III
di: Flavio Stroppini
e Monica De Benedictis
con: Antonio Ballerio
e Tatiana Winteler
fisarmonicista: Thomas Guggia
produzione: Teatro Sociale Bellinzona
- Bellinzona Teatro in coproduzione
con Nucleo Meccanico, 2014
www.teatrosociale.ch
www.flaviostroppini.com
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