Pop-Rock - Zanichelli
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Pop-Rock - Zanichelli
ilDizionario delPop-Rock OLTRE 2 000 ARTISTI E 31 000 DISCHI DAL VINILE ALL’MP3 di Enzo Gentile e Alberto Tonti Prefazione di Carlo Verdone Contiene DVD-Rom e versione scaricabile per Windows e Mac installabile su disco rigido nario Rock OLTRE 2 000 ARTISTI E 31 000 DISCHI DAL VINILE ALL’MP3 -Rom di Enzo Gentile e Alberto Tonti Prefazione di Carlo Verdone 10 Come si legge una scheda Per quei tanti che hanno già dimestichezza con libri di questo genere le prossime note sono assolutamente superflue, per quei pochi che, invece, si ritrovano per la prima volta fra le mani un’opera che in parte va interpretata, ecco alcune semplici delucidazioni. Gli artisti o gruppi sono elencati in ordine alfabetico (ABBA, ABC, ABCD, AC/DC, Adam & The Ants / Adam Ant, Adams Bryan, Adams Johnny, Adams Ryan ... ) in genere per cognome se si tratta di artisti singoli. Per facilitare la consultazione, la sequenza delle lettere è riportata lungo il bordo verticale della pagina. Ogni scheda si apre col nome dell’artista, scritto in rosso su fondino grigio. Segue una breve biografia che traccia i punti salienti della carriera. Subito sotto trovate, sempre in rosso, il titolo dell’album (LP o CD), con accanto la casa discografica e l’anno originale di pubblicazione. Se all’album hanno partecipato altri “colleghi” il loro nome è indicato in nero prima del titolo. Le stellette stanno a riassumere il giudizio attribuito al prodotto discografico: = scarso = insufficiente = buono = ottimo = imperdibile. Il tutto, naturalmente, a giudizio di chi scrive: ciascuno di voi è invitato a scatenarsi per aggiungere o cancellare stellette secondo i propri gusti. Un quadratino prima del titolo del disco (■) sta a significare che è una compilation, un best, un greatest hits o un box. La scritta «live» dopo le stellette è abbastanza intiutiva, vuol dire che il disco è stato registrato dal vivo. Laddove il disco non sia singolo, compare la scritta 2 LP, 2 CD, così come può succedere con i box, che spesso contengono 3, 4, 5... LP o CD. Nel testo corrente della scheda, gli album citati compaiono in neretto, i titoli delle canzoni, sia presenti nell’album che ripresi da altri dischi, sono in corsivo. La discografia è aggiornata al 30 giugno 2012. Buona consultazione! 2 5 Prefazione L’idea della Zanichelli di affidare un robusto Dizionario del Pop-Rock a due dei nostri più appassionati e colti critici musicali, Enzo Gentile e Alberto Tonti, ripercorrendo decenni e decenni di storia della musica leggera nelle sue varie forme ed evoluzioni, è un segnale importante per diversi motivi. Primo fra tutti quello di fermare una memoria storica che ci aiuta a comprendere l’evoluzione della società dal dopoguerra ad oggi. Sì, perché la Musica è la colonna sonora del tempo, degli umori degli anni, degli ideali di un periodo, della malinconia, degli entusiasmi o della rabbia della società nel suo procedere. Voglio dire che si può perfettamente comprendere lo stato d’animo di un popolo attraverso la colonna sonora che lo sta accompagnando in quel preciso momento storico. La Musica, dalla metà degli anni '50 in poi, attraverso straordinari artisti ha suggerito mode, ha capovolto comportamenti. È stata la bandiera, grazie a molti brani, di lotte politiche, di battaglie civili, di poesie di protesta, di confessioni dolenti ma anche di esaltazione collettiva. Blues, Soul, Pop, Rock, Techno e tanti altri stili, fino ad arrivare alle più interessanti ricerche sonore che partono da Brian Eno fino a Sylvian, Fripp e Scott Walker, sono le spericolate mutazioni di un’arte in perenne trasformazione che ascolta le pulsazioni della vita che corre. Per questo credo che un dizionario serio del Pop-Rock sia stato non solo un atto culturale indispensabile, ma un risarcimento, grazie alla cultura dei due autori e dei loro sensibili collaboratori, per tanti artisti a torto considerati minori e qui finalmente rivalutati e segnalati per il loro talento non riconosciuto tempestivamente. Tanti di questi artisti non ci sono più. Spesso morti drammatiche o in giovane età ci hanno privato di grandi compositori, cantanti, musicisti, lasciando incompiuta la loro parabola naturale. Ma la musica rock ha, per sua natura, una oscura bipolarità: la creatività e l’autodistruzione. Hendrix che incendia la chitarra a Monterey e Townshend che la spacca contro l’amplificatore sulle note dell’ultimo brano sono la fotografia di cosa furono gli anni più prolifici e creativi di una generazione (quella tra la fine degli anni '60 e l’inizio dei '70) che nell’eccesso trovava il suo furore artistico. Un furore che logorava fino all’annientamento. 3 6 La serietà appassionata di Tonti e Gentile, che prendono in considerazione più di 2000 artisti e ben 31 000 dischi, non vuole giustamente fermarsi a tutto ciò che è figlio dell’America o dell’Inghilterra fino ad oggi. Ma affronta analiticamente anche ciò che è avvenuto nel nostro Paese attraverso gruppi o solisti che hanno fatto la storia della musica italiana. Circa 350 nomi italiani appaiono raccontati e collocati in questo solido dizionario: dal Quartetto Cetra a Pietrangeli a Dente fino ai più conosciuti a livello nazionale ed internazionale. Nomi noti o meno noti il cui talento era indiscutibile o, per alcuni, da sottolineare, recuperare e riscoprire in queste pagine. Da lettore e appassionato di musica non mi resta che ringraziare Enzo e Alberto per questo meraviglioso caleidoscopio di titoli, volti ed informazioni preziose che faranno incuriosire i tanti amanti dell’arte più popolare e allo stesso tempo più sofisticata: la Musica. Carlo Verdone 4 7 Vita, sorte e miracoli di una musica infinita A tredici anni dall’inizio della precedente avventura, verrebbe voglia, per vezzo e abitudine, di dire che nel frattempo tutto è cambiato. Mica vero. La musica, per chi se ne ciba quotidianamente, rimane divisa in poche sostanziali categorie: bella e buona, o cattiva e bruttina, tanto per cominciare. Certo, poi si può disquisire e macinare giudizi di merito più approfonditi – e questa è la mission della nuova edizione –, ma l’esperienza di ascolti indefessi, fin dall’adolescenza, ci ha insegnato che non saranno le differenze di supporti e veicoli a mutare l’anima degli artisti. Che fosse in vinile o su una cassetta, in un CD o un Mp3, che la si trovi in Sound Cloud o nella cuffia attaccata al proprio tablet, quella malattia chiamata musica può contagiare o urtare, stregare o annoiare, indipendentemente dalla data che porta e dai mezzi usati per diffonderla nel periodo che ci interessa, diciamo dall’inizio degli anni Cinquanta. Non ci premeva riproporre e tentare di migliorare, perfezionare una delle tante opere enciclopediche riguardanti il Pop e il Rock: proprio perché siamo prima di tutto utenti e consumatori, abbiamo optato per un’opera che, piuttosto delle giuste ma risapute e diffuse annotazioni biografiche di questo o di quello, sapesse affrontare la materia in maniera critica, analizzando la carriera e dunque la produzione artistica di cantanti e gruppi disseminati in sessant’anni di storia della musica. Un libro del genere mancava sul mercato e anche i titoli stranieri affini hanno una struttura non del tutto soddisfacente: dunque, non potendolo acquistare, per leggere, consultare, confrontarci e dissentire con i giudizi altrui, “sconsideratamente” abbiamo pensato di scriverlo. Per selezionare, e poi analizzare, giudicare, raccontare gli oltre 30mila titoli di questo dizionario, abbiamo voluto risalire alla storia degli artisti che ne sono responsabili, arrampicarci nelle rispettive discografie, addentrarci in carriere stupefacenti, impermeabili al tempo e alle crisi. Man mano che si procedeva in quel labirinto, abbiamo (ri)scoperto il desiderio di ascoltare, ripassare, immergerci nel 5 8 magma, fino al piacevole stordimento di una giusta ebbrezza, di tanto in tanto ai confini di una solenne ubriacatura. Nel mix di ingredienti che abbiamo voluto tenere presente muovendoci in questo laboratorio senza confini, né pause, che è la produzione discografica di ambito Pop-Rock (nel senso più ampio e impreciso possibile), abbiamo provato a tenere conto di vicende professionali complesse, articolate e andate via via complicandosi nel “contagio” con la rete, con le autoproduzioni, la vendita via Internet, le suggestioni di un business magari in affanno, ma sempre creativo ed elastico nel cercare strade alternative. Come in quei giochi dove i tasselli di un puzzle, o i mattoncini colorati, si incastrano uno ad uno, abbiamo tentato di erigere questa formidabile torre di Babele, tramite una immersione totale, tanto impegnativa quanto rigenerante, vista la passione che la muoveva. Nel trattamento di tanti personaggi così diversi, impossibile era imporre una omogeneità, per cui abbiamo pensato fosse giusto lasciare una sana autonomia di giudizio ai nostri collaboratori, anche a dispetto di una logica ferrea e dei nostri gusti personali, che nel novero delle cose musicali farebbero fatica a sussistere e a giustificarsi. Per cercare di dare alle schede una plausibile uniformità abbiamo chiesto ai collaboratori – professionisti del settore unanimemente stimati e contattati in virtù delle loro specializzazioni, tenendo conto anche di una certa diversificazione anagrafica – di giudicare con un voto da una a cinque stellette i titoli della discografia integrale degli oltre 2mila artisti individuati. La parola d’ordine cui ci siamo attenuti è quella di un’onestà contestualizzata, ovvero la possibilità di individuare una linea di demarcazione tra qualità alta e bassa, tra opere raccomandabili, accettabili o sconsigliabili, in cui potesse sopravvivere il libero arbitrio del gradimento o del pollice verso: ovviamente fuor di antipatie o pregiudizi. Appunto con l’onestà critica dei tifosi della musica, disposti nel tempo anche a cambiare idea. Circa la scelta delle voci, abbiamo esondato oltre le 2mila che ci eravamo prefisse: rispetto al lavoro del 1999 alcuni nomi sono stati smaltiti, visto che il loro ruolo si è nel tempo ridotto a livelli insignificanti, mentre all’aggiornamento degli album usciti da allora si è pure aggiunto un gran numero di “new entry”. Con una folta rappresentanza di artisti italiani – circa il 15% sul totale – non ce la siamo però sentita di gonfiare, o ingolfare, gli elenchi con i vari frutti spuntati nel boschetto dei talent show: X Factor, Amici e affini sono rimasti esclusi. Ce la caveremo ugualmente: sull’effimero, magari, scommetteremo un’altra volta. Per quei personaggi la cui carriera è soprattutto concentrata negli anni '50-'60, considerando i cambiamenti del mercato e l'irreperibilità di molti dischi pubblicati all’epoca, abbiamo fatto spesso ricorso ai box o a quelle antologie capaci di riassumerne adeguatamente la traiettoria creativa e produttiva. Più spinoso e delicato, invece, il discorso sul fronte delle musiche di origini non anglofone: quel Pop-Rock che vive senza problemi di latitudini. Per questa prima tornata sotto l’aura di Zanichelli, abbiamo creduto di ridurre al massimo le discografie 6 9 centro-sudamericane e franco-spagnole, limitando di fatto gli orizzonti della cosiddetta World-music. In accordo con l’Editore e la redazione ci siamo ripromessi in futuro di sviluppare massicciamente quel settore, per implementare il concetto stesso di musica di fruizione, oltre il nudo e crudo lemmario. Quel che mancherà, insomma, rispetto alle vostre attese, non sarà dovuto a dimenticanza o noncuranza, ma a ragioni di spazio e di opportunità. Sostenne una volta Leonard Cohen: «Vorrei dire tutto ciò che c'è da dire in una sola parola. Odio quanto possa succedere tra l’inizio e la fine di una frase». Beh, sono i vantaggi e il pregio dei poeti: noi abbiamo impiegato oltre 1700 pagine per se(le)zionare affettuosamente la musica che ci ha accompagnato fino a oggi. Con il mare davanti a noi, ma anche dietro, sopra, sotto, abbiamo cominciato a riempire un bicchiere. Con un canto d’amore che riprenderemo e proseguiremo anche in futuro: perché al meglio non c’è mai fine. Enzo Gentile – Alberto Tonti 7 588 gG Gaber Giorgio Fondamentale figura della canzone (e della cultura) italiana, Giorgio Gaberscik (1939-2003) comincia a scrivere canzoni sul finire degli anni 50, la prima in coppia con Luigi Tenco, Ciao ti dirò, lanciata da Celentano. Per un certo periodo fa parte del gruppo che accompagna quest'ultimo insieme con Enzo Jannacci. Prima della svolta sancita da Il signor G, l'artista milanese intraprende la carriera di cantante melodico romantico (Non arrossire, Le strade di notte, Le nostre serate), ma già allora affiora una contagiosa ironia (Il Riccardo, Torpedo blu, Trani a gogò, La ballata del Cerutti, Barbera e Champagne). Sono le canzoni incluse nei capitoli discografici di inizi carriera e nella raccolta Ma per fortuna che c'è…. La popolarità aumenta con la conduzione di spettacoli televisivi del sabato sera e con la partecipazione a quattro edizioni del Festival di Sanremo con Benzina e cerini, 1961; Così felice, 1964; Mai mai mai Valentina, 1966 e E allora dai, 1967. Da segnalare, tra il '66 e il '67 altre divertenti canzoni considerate ‘minori’, La risposta al ragazzo della via Gluck e Snoopy contro il Barone Rosso, mentre nel 1991 è al cinema, attore in “Rossini Rossini” di Mario Monicelli. Una fortunata manifestazione centrata sulle sue composizioni, voluta dalla figlia Dalia e dalla moglie Ombretta Colli, si tiene annualmente, a luglio, a Viareggio, con la partecipazione dei maggiori artisti italiani. Moltissimi i libri, i convegni e anche gli spettacoli di rivisitazione teatrale della sua opera a lui dedicati. Giorgo Gaber, Enzo Jannacci • Ricordi, 1959 Giorgio Gaber • Ricordi, 1960 Le canzoni di Giorgio Gaber • Ricordi, 1961 Tutti i successi di Giorgio Gaber Vol. 1 • Ricordi, 1962 ■ 8 ■ Tutti i successi di Giorgio Gaber Vol. 2 • Ricordi, 1963 Mina & Gaber • Ri-Fi, 1965 L'asse di equilibrio • Ri-Fi, 1968 Sai com'è • Vedette, 1968 Il signor G • Carosello, 1969 • 2 LP È il primo passo verso la forma del teatro-canzone. Musica dalla struttura orchestrale e sviluppo a tema, una canzone segue l'altra. Iniziano le osservazioni argute di vizi e mali della società filtrate dalle esigenze e dalle emozioni di un uomo qualunque (Dalla parte di chi e Com'è bella la città). Sexus et politica • Dischi dello Zodiaco, 1970 Sono canzoni di Virginio Savona scritte su testi di autori latini di 2000 anni prima: un esperimento originale e carico di umori satirici. I borghesi • Carosello, 1971 Invettive contro le istituzioni, il potere (I borghesi) e la chiesa (La chiesa si rinnova), riflessioni sulla crisi di coppia (Ora che non sono più innamorato) e la malattia (L'amico): Gaber comincia a cantarle a tutti, senza fare sconti a nessuno. Il solco è tracciato. Dialogo tra un impegnato e un non so • Carosello, 1972 • 2 CD live Monologhi e ballate sull'uomo, i rapporti con gli altri, la rivoluzione con la mente (Un'idea e La libertà). Testi molto impegnati, sul politico (Nixon e Gli operai), ma anche sulla coppia, in amore (È sabato) o in crisi (Il signor G e l'amore). E soprattutto l'ironia, dando importanza ai gesti quotidiani (Lo shampoo). Il privato è politico: una verità, non solo uno slogan. Far finta di essere sani • Carosello, 1973 • 2 LP, 1 CD live Inizia la collaborazione con Sandro Luporini ai testi, a formare un binomio che andrà avanti per tutti Gaber 589 gli anni a venire, con enorme beneficio per la canzone e il teatro italiani. La forma musicale, pur senza particolari innovazioni, appare più scorrevole che nei precedenti spettacoli. Un sitar spunta in Un'emozione. Ridotti i monologhi, spazio alle ballate che vanno via in scioltezza, metaforiche e ironiche (Far finta di essere sani, La nave e Quello che perde i pezzi), un'alternativa poco convincente alla crisi della famiglia (La comune), l'egoismo nel rapporto di coppia (Il narciso), il politico/pubblico e il privato/intimo (Chiedo scusa se parlo di Maria e E tu mi vieni a dire). Anche per oggi non si vola • Carosello, 1974 • 2 CD Prosegue il corso degli spettacoli, alcune canzoni sono riprese da quelli precedenti. La politica serpeggia in molti brani. Si tirano in ballo nomi e partiti (Le mani e I gag-men). Monologhi e canzoni in alternanza, tensioni e libero sfogo: La leggerezza, da cui si ricava il titolo dell'album. Storie divertenti (L'odore e Dove l'ho messa), le metafore (Il granoturco e La realtà è un uccello), un professore in crisi (Angeleri Giuseppe) e il bisogno di uscire dal guscio familiare (C'è solo la strada). Il signor G(aberscik) scava nelle nostre coscienze. Libertà obbligatoria • Carosello, 1976 • 2 CD live Visione critica, anche verso certa ideologia di sinistra (La coscienza, L'inserimento e La cacca dei contadini), il bisogno di un percorso da seguire (Il sogno di Marx) e di un'identità (Flash e Le carte), il centro politico allargato (I partiti), una parvenza di libertà che presto svanisce (L'America e Si può). Gaber non le manda a dire, e fa regolarmente il pieno nei teatri. Diserta invece la televisione, che fu la sua casa negli anni 60. Polli d'allevamento • Carosello, 1978 • 2 CD live Anni di tensione politica e sociale si riflettono nel gioco tra cacciatore e preda (La paura e La pistola), tra uomo e donna (Prima dell'amore). Argomenti trattati con studiata ironia. Si mettono in guardia le nuove generazioni che animano i raduni Pop dalle facili ideologie (L'ingenuo e Quando è moda è moda). Non manca il pungente sarcasmo sulla politica (Il palazzo e Salviamo 'sto paese, con accompagnamento danzante). Di rilievo l'orchestrazione affidata a Battiato e Pio, ricca di violini in movimento a guidare il canto (L'uomo non è fatto per stare solo), gli stacchi di fiati (Guardatemi bene), il tamburello (Timide variazioni). Pressione bassa • Carosello, 1980 Giù di tono, dopo la bufera politica e sociale che ha attraversato l'Italia. L'ansia che divora (Pressione bassa), le botte prese (Il contrattempo), l'improvvisa felicità (L'illogica allegria), il disorientamento finale (Il dilemma, un capolavoro). Io se fossi Dio • F1 Team, 1980 Un unico lungo brano escluso inizialmente dalle pubblicazioni ufficiali per via di un testo feroce, che punta l'indice contro tutti. Il teatrino politico è messo a nudo. Nessuna giustificazione è consentita. Una pesantissima accusa alla Democrazia Cristiana che ha governato l'Italia per decenni. Un'invettiva che nella canzone italiana non ha paragoni. Gaber blasfemo, profetico o poeta di incudine e martello? Anni affollati • Carosello, 1981 A differenza di quanto succedeva negli anni passati, un altro disco di studio, e non il resoconto di uno spettacolo. Con brani che comunque saranno destinati a rimanere, L'attesa, Gildo. Il teatro di Giorgio Gaber • Carosello, 1982 • 2 CD live È la raccolta delle canzoni e dei monologhi dello spettacolo Anni affollati, con Io se fossi Dio, la storia tragicomica di Luciano, e quella in una corsia d'ospedale (Gildo). Ja-Ga Brothers • CGD, 1983 • Mini LP Con Enzo Jannacci aveva formato in gioventù i Corsari e incide canzoni dal taglio Rock che fanno parte dell'esordio discografico a due voci, alcune riprese qui, 25 anni dopo: Una fetta di limone, 24 ore, Tintarella di luna e Birra. Gaber • Carosello, 1984 Io se fossi Gaber • Carosello, 1985 • 2 CD live Contiene le canzoni di Gaber più monologhi. Il rapportarsi con il mondo circostante (Massa ed energia e Gli altri), l'identificazione con le persone famose (L'abitudine). Ironizzare sull'obbligo di seguire le mode (La vestizione), sulla cultura obbligatoria (Cosa non mi sono perso) e sul politico (Il sociale e Wittgenstein). Piccoli spostamenti del cuore • Carosello, 1987 Parlami d'amore Mariù • Carosello, 1987 • 2 CD live Un'indagine nelle pieghe dei sentimenti (Piccoli spostamenti del cuore), il dramma della morte, il sentirsi soli e avvertire la vera emozione, non quella finta guardando ‘Psycho’ in TV (Addirittura padre). Il grigio • Carosello, 1989 • 2 CD live Puro teatro, senza canzoni. Un uomo, solo, scatena un duello contro un topolino (Il grigio), quale pretesto per un viaggio introspettivo. Affiorano fantasmi personali, tra impotenza, angoscia e improbabili vie di fuga, fino alla conclusiva e toccante sensazione di appartenenza all'umanità. Il teatro canzone • Carosello, 1992 • 2 CD live Il resoconto di un nuovo spettacolo allestito con ■ ■ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z 9 590 Gabriel a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z 10 materiale già conosciuto. Volendo, una selezione del miglior Gaber, con l'inedito, straordinario, Qualcuno era comunista, monologo sferzante e fortemente drammatico. Io come persona • Carosello, 1994 • live All'attacco dei vari partiti (Qualcuno era…), rivendicando la propria individualità (Io come persona), l'incalzante ballata (Destra-Sinistra) e dove tutto fa spettacolo, in TV (C'è un'aria e La strana famiglia). E pensare che c'era il pensiero • Carosello, 1995 • 2 CD live Riflette i tempi confusi della politica, della destra e sinistra, di un referendum su una sedia da spostare. Non ci sono storie da ridere, ma continui interrogativi (Se io sapessi) e un persistente senso di malessere (Un uomo e una donna). Esce in due versioni differenti, rispondenti allo spettacolo di Torino nel 1994 e di Parma nel 1995. Gaber 96-97 • Giom, 1997 • 2 CD live È la registrazione di uno spettacolo, da La sedia da spostare a Destra sinistra. Un'idiozia conquistata a fatica • Giom, 1998 • 2 CD live Torna l'analisi lucida e precisa dei vizi e comportamenti umani, mirante a scuotere il torpore quotidiano (I barbari). L'idea come merce (L'ingenuo), la politica in Italia (La democrazia), la popolarità ai cretini (Il successo), la sicurezza che si sgretola davanti ai rapporti quotidiani (Il filosofo overground). Gaber 1999-2000 • Giom, 2000 • 2 CD live Registrato al Teatro Morlacchi di Perugia nell'ottobre 1999. Si parte con L'ingenuo e si chiude con Se ci fosse un uomo. Ormai da tempo, l'artista ha scelto la stampa e la distribuzione dei suoi lavori in proprio, attraverso i suoi sempre affollati spettacoli dove, sempre di più, manifesta il rammarico che le cose non sono andate come dovevano. La mia generazione ha perso • CGD, 2001 Anche stavolta l'artista mette in risalto i lati negativi per scuotere gli animi e creare le condizioni di un riscatto. In fondo, nel proseguire la sua azione, spettacolo dopo spettacolo, Gaber potrebbe essere riletto come un inguaribile ottimista. La sua arma erano le parole e con queste ha messo in evidenza i difetti e le cattive inclinazioni dell'individuo. Eccolo qui, sferzante, proporre canzoni conosciute mischiate ad altre inedite: Si può, Destra sinistra, Qualcuno era comunista, Verso il terzo millennio e La razza in estinzione. Come sempre Luporini collabora ai testi e Beppe Quirici co-produce l'album in sala con lo stesso Gaber. Io non mi sento italiano • CGD, 2003 Ancora, e purtroppo per l'ultima volta, con San- dro Luporini e Beppe Quirici (1954-2009). Un testamento toccante, pubblicato appena dopo la sua scomparsa. Un brivido e una stilettata, in Non insegnate ai bambini, canzone tra le sue più grandi che ogni genitore deve far conoscere ai propri figli. Con tanto coraggio l'artista estrae la sua arma più irriverente e spara l'ultimo colpo: Io non mi sento italiano, un'invettiva-denuncia carica di profonda amarezza. Allarmanti pure C'è un'aria, I mostri che abbiamo dentro e Il tutto è falso, ma Gaber riesce ancora a strappare un sorriso con la beffarda e audace Il corrotto. Prima del Signor G • BMG, 2005 • Box 3 CD Dalle primissime Ciao ti dirò e Non arrossire a Torpedo blu e Barbera e champagne. Con tutta la rabbia, con tutto l'amore. Collezione 1970-2000 • Carosello, 2006 • Box 3 CD I brani del Teatro Canzone: un riassunto dai suoi memorabili spettacoli che serve da stimolo per ascoltarli per intero. ■ ■ Gabriel Peter Cresciuto nella provincia inglese, nel Surrey, con la passione per la musica – la batteria in particolare – Peter Gabriel (1950) fonda i Genesis nel 1967 e dopo un lungo rodaggio si impone internazionalmente con la band (il primo mercato favorevole è proprio l'Italia). Ma quei panni gli stanno stretti e pochi anni dopo inaugura la stagione solista, cogliendo i migliori frutti di una carriera apprezzatissima anche per le soluzioni tecnologiche e multimediali del suo linguaggio. Tra le molteplici iniziative mandate in porto come autentico battitore libero e fuoriclasse dell'industria musicale anche la prestigiosa etichetta discografica, Real World, e un festival aperto al suono e agli artisti di ogni latitudine, il Womad. Peter Gabriel • Charisma, 1977 Stanco dei Genesis e della vita (artistica e non), di gruppo, Peter Gabriel stacca per una propria rifondazione. L'eredità musicale della band è chiara: due i brani da annotare, Before The Flood, Solsbury Hill. Peter Gabriel • Charisma, 1978 Con la produzione e i suoni di Robert Fripp, Gabriel affina il suo progetto solistico: manca ancora l'omogeneità nelle composizioni, dove spiccano per tensione e design le prime tracce, On The Air, D.I.Y. e Mother Of Violence. Peter Gabriel • Charisma, 1980 Peter dischiude le sue ali e prende il volo con un lavoro maturo, commosso, molto ispirato, cui concorrono diversi elementi favorevoli: Steve Lillywhite è uno dei produttori di punta, tra i musicisti ingaggiati ci sono sensibilissimi protagonisti della Gabriel 591 scena britannica (ancora Fripp, Phil Collins, Kate Bush, Paul Weller e uno stuolo di session men). Al resto provvedono la voce e le canzoni di Peter che oltre a Games Without Frontiers e I Don't Remember porta in dote alla cultura Rock internazionale Biko, straordinaria ballata dedicata all'attivista sudafricano assassinato. Un inno, un grido di dolore e di protesta, che il mondo non dimenticherà. Peter Gabriel • Charisma, 1982 Disco meno accessibile, più complesso e prospettico del precedente: Peter assapora il successo con una canzone fresca e spettacolare, Shock The Monkey, ma vanno preferite altre tracce, i suoni avanzati, che inaugurano i linguaggi della musica etnica e di un Rock d'avanguardia spalancato sul mondo, I Have The Touch, Rhythm Of The Heat, San Jacinto, Lay Your Hands On Me. Peter Gabriel Plays Live • Charisma, 1983 • 2 LP I concerti di Peter sono molto coinvolgenti, capaci di alternare divertimento e drammatizzazione Rock, con bruschi passaggi climatici: in sedici pezzi si esemplifica il concetto di un artista in continua crescita ed evoluzione. Birdy • Charisma, 1985 • Colonna sonora Una scrittura musicale come quella di Gabriel, i suoi stessi percorsi artistici inducono all'incontro con il cinema. Il film di Alan Parker è denuncia sociale del dopo-Vietnam: colonna sonora ruvida, musica densa, senza la ricerca di facili consensi. So • Charisma, 1986 In bilico tra sperimentazione e comunicativa, tra testi di impegno sociale e ballate d'amore, l'album allestito da Gabriel è un superbo congegno per non scontentare nessuno. Tattica messa a punto con l'intelligenza e l'acume del fuoriclasse: Peter strizza l'occhio alle classifiche con l'irresistibile Funky di Sledgehammer, avvolge nelle sue spirali di sciamano in Mercy Street, picchia duro nel Rock di Big Time, sino a rubare l'anima in un paio di ballate come Don't Give Up (duetto con Kate Bush) e In Your Eyes. Senza difetti, con un cast celestiale: Jim Kerr, Stewart Copeland, Youssou 'N Dour, il violinista indiano Shankar. Produzione con lode di Daniel Lanois. Passion • Real World, 1989 • Colonna sonora Fondata la sua etichetta per esplorare musiche e musicisti del pianeta, Gabriel realizza un nobile affresco sonoro per il film di Martin Scorsese, ‘L'ultima tentazione di Cristo’, pubblicato un anno dopo con il titolo Passion. Voci, echi e profumi senza tempo, sospesi tra la terra e il cielo, a spazzare via pregiudizi e frontiere culturali. Shakin' The Tree • Virgin, 1990 Us • Real World, 1993 ■ Da riconosciuto perfezionista, Gabriel trascorre lunghi mesi in studio a rifinire, ritoccare, levigare la struttura dei suoi album: i risultati sono tutti nell'ora e nei dieci quadri di Us, che contiene almeno due delle migliori canzoni della carriera, Come Talk To Me e Blood Of Eden, entrambe con Sinead O'Connor. Altri ospiti Brian Eno, Peter Hammill, John Paul Jones. Secret World Live • Real World, 1994 • 2 CD live Il tour che porta in giro per il mondo Gabriel è uno dei più sofisticati, eleganti e ammalianti mai realizzati: si incrociano ingredienti visuali e sonori di prim'ordine, con un ricchissimo contributo tecnologico. Le 15 tracce del disco certificano la solare musicalità dell'artista: registrato a Modena, novembre 1993. Band superlativa con musicisti in arrivo da ogni capo del pianeta. US Remix • Real World, 1994 Ovo • Virgin, 2000 • Colonna sonora Bisogna ancora attendere il seguito di Us, ma intanto ecco un accompagnamento sonoro ideato per una serie di spettacoli di teatro-danza allestiti all'interno del Millennium Dome a Londra. Un concept che abbraccia dalla storia di una famiglia all'evoluzione dell'umanità, secondo i principi cari a Peter, ben fedele al suo intrigante mix etno-elettronico. Tra gli ospiti Neneh Cherry, Elizabeth Fraser, Jocelyn Pook e Paul Buchanan dei Blue Nile. Long Walk Home: Music From The Rabbit-Proof Fence • EMI, 2002 • Colonna sonora Il regalo di Peter per una piccola produzione indipendente del regista australiano Phillip Noyce: il film verrà segnalato grazie soprattutto all'album di Gabriel, scuro e desolato. Nelle 15 tracce frammenti dal mondo con Nusrat Fateh Ali Khan, L. Shankar, Doudou N'Daiye Rose, Dhol Foundation, Blind Boys of Alabama… Il titolo italiano del film è ‘La generazione rubata’. Up • Charisma, 2002 Non tragga in inganno il singolo, The Barry Williams Show, biglietto da visita che farebbe pensare a questo Up come a una specie di rilancio di So per il nuovo millennio. Gabriel non si perde tra le facili lusinghe del facile ascolto per concepire un album elegante, ambizioso, pensato e revisionato a lungo: cerebrale, levigato in una confezione che non ammette riserve. Hit • Virgin, 2003 • 2 CD The Warmup Tour Summer 07 • Real World, 2007 • 2 CD live Le registrazioni di ogni concerto del tour disponibili per fanatici insaziabili. Ci sono anche le tappe italiane di Brescia, Arezzo, Roma, Venezia. Scratch My Back • Real World, 2010 ■ ■ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z 11 592 Gaetano i I soliti tempi biblici per arrivare alla meta: peraltro Gabriel sceglie composizioni altrui, dalla sua penna ancora non esce nulla di nuovo. Trattasi di cover artistiche, fuori da ogni convenzione, per arrangiamenti meticolosi e talvolta fuorvianti, con orchestra di fiati e archi, ma senza chitarre, né percussioni. Un esercizio di stile, applicandosi a brani di Bowie (Heroes), Paul Simon (The Boy In The Bubble), Neil Young (Philadelphia), Lou Reed (The Power Of The Heart) e poi di Arcade Fire, Elbow, Bon Iver, Radiohead… New Blood • Real World, 2011 La seconda puntata di Scratch My Back, praticamente. Stavolta, però, la rivisitazione riguarda le proprie canzoni: sono 14, non necessariamente le massime hit, ma anche titoli più defilati. Per andare sul sicuro si raccomandano le pietre miliari In Your Eyes, Mercy Street, Don't Give Up e Solsbury Hill. j Gaetano Rino a b c d e f g h k l m n o p q r s t u v w x y z 12 Un talento che sarà celebrato negli anni a seguire: capace di lasciare dopo una breve carriera un'impronta indelebile. Rino Gaetano (1950-1981) viene ricordato con un album prodotto da Arezzo Wave: E cantava le canzoni (EMI, 1993) con Aeroplanitaliani, Andrea Chimenti, Kunsertu, Ritmo Tribale e altri. Nel tributo a lui riservato, Dalla parte di Rino (Sony, 2011), figurano tra gli altri Roy Paci, Tricarico e Pierdavide Carone. Spesso ricordato dalle sue canzoni “coverizzate” da altri, o impiegate in film e pubblicità, Rino Gaetano è stato oggetto di una miniserie televisiva (assai criticata e con alti ascolti), ‘Ma il cielo è sempre più blu’, dove il suo personaggio era interpretato da Claudio Santamaria. Ingresso libero • RCA/BMG Ariola, 1974 Mio fratello è figlio unico • RCA/BMG Ariola, 1976 Aida • RCA/BMG Ariola, 1977 Nuntereggae più • RCA/BMG Ariola, 1978 Resta vile maschio, dove vai • RCA/ BMG Ariola, 1979 E io ci sto • RCA/BMG Ariola, 1980 Riccardo Cocciante, Rino Gaetano, New Perigeo: Q-Concert • RCA, 1981 • EP live Gianna e le altre… • BMG Ariola/ Linea Tre, 1990 Aida '93 • RCA/BMG Ariola, 1993 Superbest • RCA/BMG Ricordi, 1996 Collection • RCA/BMG Ariola, 1996 • Box 6 CD I singoli • RCA/BMG Ariola, 1996 • Box 11 CD singoli ■ ■ ■ ■ ■ ■ La storia • RCA/BMG, 1998 • 2 CD È questa la raccolta migliore che riassume la vicenda artistica dello sfortunato cantautore crotonese (ma romano di adozione) Rino Gaetano, rimasto ucciso in un incidente stradale proprio quando si apprestava a raccogliere i meritati riscontri di una carriera fino a quel momento piuttosto avara di soddisfazioni (solo Gianna, nel '78, arrivò al primo posto della hit parade). La sua scrittura ironica (Berta filava, Nuntereggae più), disincantata (Mio fratello è figlio unico), sognante (Il cielo è sempre più blu), graffiante (Spendi spandi effendi) e spesso surreale (Gianna, terza al Festival di Sanremo '78) mette alla berlina vizi e ipocrisie con alcune brillanti intuizioni. Le canzoni di Rino contengono i germi di una genialità precorritrice di tempi e mode. Dopo esser stato a lungo dimenticato sarà riscoperto negli anni 90 quando diviene oggetto di tributi (E Cantava Le Canzoni) e varie iniziative (nel '93 la sua, solenne e amara, Aida è stata reinterpretata da alcune nuove leve del PopRock italiano, tra cui Angela Baraldi, Samuele Bersani, Bungaro). Figlio unico • RCA/Rai Trade, 2007 • 2 CD + DVD Con alcuni inediti: Il leone e la gallina e Ad esempio a me piace il sud (in coppia con Anna Oxa), oltre a Sandro trasportando. Live & Rarities • Sony BMG, 2009 Qualche inedito (un duetto con Anna Oxa), demo, versioni alternative e un intero CD dal vivo, in Salento, luglio 1977. …e cantavo le canzoni • Sony, 2010 • 2 CD Ancora una raccolta: per incuriosire l'inedito Ciao Charlie e, nel libretto, interventi di amici, colleghi, opinionisti, da Fiorello a Jovanotti, da Walter Veltroni a Maurizio Costanzo a Renzo Arbore. ■ ■ ■ Gainsbourg Charlotte Nata a Londra, ma francese per carriera e storia personale, Charlotte Gainsbourg (1971) è un'artista che molto ha ripreso dai suoi celebri genitori, il geniale poeta-scrittore-musicista Serge Gainsbourg e l'attrice-cantante Jane Birkin. Nel corso della sua premiata carriera ha privilegiato il cinema, con oltre una trentina di film (tra i registi che più l'hanno impiegata e valorizzata il discusso Lars Von Trier di ‘Antichrist’ e ‘Melancholia’): negli ultimi anni sceglie di dedicarsi alla musica con maggiore qualità e impegno. Charlotte For Ever • Mercury, 1986 Un debutto fragile e discontinuo, anche se non privo di segnali da incoraggiare. Gran parte dei brani sono firmati da papà Serge, che duetta con Charlotte in un paio di casi. In alcuni mercati il disco 13 mM Maal Baaba Pur non appartenendo alla nobile casta dei griot (sorta di cantastorie che tramanda la tradizione orale), fin da bambino il senegalese Baaba Maal (1953) manifesta un talento innato per la musica, che lo porta prima a Dakar e poi a Parigi a studiare a vari livelli. Vocalist, chitarrista e percussionista, Maal è probabilmente l'artista Pop africano più conosciuto dopo Youssou N'Dour. Baaba Maal & Mansour Seck: Djam Leelii • Mango/Island, 1989 Risultato di registrazioni effettuate a Parigi intorno alla metà degli anni 80 con l'amico-chitarrista Mansour Seck (incisioni che originariamente diedero luogo a tre album di pubblicazione francese: Wango, Taara e Nouvelle Generation). Baaba Maal mette a frutto gli studi condotti sulle musiche tradizionali delle aree desertiche di Senegal, Mali e Mauritania impiegando una strumentazione proveniente dalla tradizione (percussioni, balafon e kora). Una musica ipnotica ed essenziale che gli fa guadagnare un folto seguito nella comunità degli immigrati africani in Francia e le lodi della critica specializzata (ripubblicato dalla Yoff/Palm Pictures nel '98 col sottotitolo: ‘The Adventurers’). Baayo • Mango/Island, 1991 La londinese Mango garantisce a Baaba Maal una maggiore esposizione sul mercato internazionale (e Peter Gabriel lo convoca per le session di Passion). Ancora accompagnato da Mansour Seck e da un ensemble acustico, Maal esibisce un cantato basato su intricati passaggi vocali e intessuto su semplici e ciclici mantra chitarristici: Baayo è una ballata dolente sulla perdita e la separazione, mentre episodi come Dogata, Yero Mama e Mariama celebrano la forza e la gloria di celebri guerrieri o raccontano della bellezza delle donne. Lam Toro • Mango/Island, 1992 È il disco dell'apertura alla contaminazione: compaiono batteria e basso elettrico e affiorano tentazioni Pop e tempi Reggae intessuti con il caratteristico suono tradizionale della kora. Un crossover che talora fa storcere il naso ai puristi (Hamady Boiro), ma che costituisce un coraggioso esempio di rappresentazione del sound africano proiettato nel futuro. Firin' In Fouta • Mango/Island, 1994 Un disco in cui Maal si spinge oltre, nel mescolare le radici senegalesi con un Funk tecnologico e futuristico. Ne risulta un suono tagliente, ibrido e urbano (Nilou, African Woman) su cui si elevano i vocalizzi del cantante: da molti reputato un perfetto esempio di Urban African Soul Music e che consolida la figura di Baaba Maal come uno dei più credibili cantori dell'Africa anni 90. Nomad Soul • Palm Pictures/Rykodisc, 1998 Frutto di registrazioni condotte a Dakar, Kingston, Londra e New York, è un album che risente di un nomadismo culturale a tutto tondo. La presenza di numerosi produttori del calibro di Simon Emmerson, Paul “Groucho” Smykle, Brian Eno, Jon Hassell, Howie B e Gary Hughes e la natura composita e stratificata della sua realizzazione lo rendono uno dei massimi esempi di Crossover contemporaneo. Ambient, Drum & Bass, Reggae (il duetto con Luciano in Yolela) e perfino voci irlandesi (le Screaming Orphans in Souka Nayo) si confondono componendo un mosaico coloratissimo di suoni e influenze. Live At the Royal Festival Hall • Palm, 1999 • live Le celebri doti di entertainer di Maal vengono ben documentate in un live dove i quattro brani pre- 13 14 MacGowan n senti (Mbolo, African Woman, Koni, Douwayra) durano tutti non meno di otto-dodici minuti e la sezione ritmica vede lo spiegamento di otto percussionisti indiavolati. Jombaajo • Sonodisc, 2000 Missing You (Mi Yeewnii) • Palm, 2001 Dopo il successo commerciale di Firin' In Fouta e Nomad Soul (ad oggi i suoi dischi più famosi), Maal torna all'essenza della musica africana con un disco intimo, i cui cardini principali sono l'uso di una strumentazione acustica e la vocalità caratteristica dell'artista senegalese. The Best Of The Early Years • Wrasse, 2003 Palm World Voices: Baaba Maal • Palm, 2005 • CD + DVD On The Road • Palm, 2008 • live Dieci anni di concerti riassunti, si fa per dire, in otto tracce. L'album mostra il lato “intimo” del musicista, impegnato in esecuzioni acustiche di gruppo scarne, immediate, di una bellezza che ipnotizza, spesso della durata di sette, otto, nove minuti. Anche in vinile in edizione limitata. Television • Palm, 2009 La collaborazione con Didi Gutman e Sabina Sciubba delle newyorchesi Brazilian Girls dà vita a un album condito di Elettronica e sonorità Lounge che hanno un certo fascino. World Music che strizza decisamente l'occhio al mainstream, ma lo fa con classe. o MacGowan Shane a b c d e f g h i j k l m p q r s t u v w x y z 14 ■ ■ ■ Prima dei Pogues, il cantautore Punk Shane MacGowan (1957) si era già conquistato una pessima reputazione per le abitudini ubriache e l'ostentazione del suo sorriso sdentato, tanto da guadagnarsi nel '76 la copertina della rivista inglese “Sounds”. L'anno dopo fonda i Nipple Erectors, poi The Nips, e pubblica senza esito alcuni singoli e un album Punk. Nell'83 fonda i Pogue Mahone, diventati quindi The Pogues, con i quali rimane sino ai primi anni 90. Riparte infine dai Popes, ma solo per due album. Nel 2001 partecipa al tour di reunion dei Pogues. Shane MacGowan & The Popes: The Snake • ZTT, 1994 Sbattuto fuori dai Pogues a causa dei suoi eccessi alcolici, MacGowan resuscita con l'aiuto di una formazione maliziosamente battezzata the Popes e con un disco debitore del passato negli episodi di sapore più Irish e più convincente nei furibondi assalti Rock di The Church Of The Holy Spook e That Woman's Got Me Drinking, cicatrici indelebili della giovanile militanza Punk. Partecipa anche l'attore Johnny Depp. Shane MacGowan & The Popes: The Crock Of Gold • ZTT, 1997 In cerca di nuova linfa vitale per i suoi vividi racconti di strada, MacGowan guarda più insistentemente all'America: ne deriva un disco influenzato dal Country quanto dalla tradizione irlandese, ma più risaputo del precedente sul piano melodico. Shane MacGowan & The Popes: The Rare Oul' Stuff • ZTT, 2002 Shane MacGowan's Popes: Across The Broad Atlantic • Red Ink, 2002 • live ■ Mack Lonnie Nato nel 1941 a Dearborn County (Indiana), Lonnie McIntosh, in arte Lonnie Mack, inizia ben presto a suonare la chitarra elettrica tanto da impossessarsi di una delle prime Gibson Flying V e iniziare a farsi conoscere nel giro dei locali, per poi diventare session man di vari artisti nei primi anni 60. Lavora con Hank Ballard, James Brown e, soprattutto, Chuck Berry. Trasformatosi in un vero e proprio fenomeno per tecnica e velocità d'esecuzione, incide i suoi primi dischi con la Fraternity Records per poi passare alla Elektra senza, tuttavia, alcun risultato commerciale. Riesce a sopravvivere con le sole partecipazioni a produzioni importanti di altri artisti fra cui spicca quella in Morrison Hotel dei Doors. Nonostante i molti apprezzamenti ottenuti, amareggiato dal comportamento delle case discografiche, si ritira in Indiana con la sua selvaggia chitarra per riapparire saltuariamente con pochi album e molte collaborazioni fra le quali vanno ricordate quelle con Freddie King, Ronnie Hawkins, Albert Collins, Roy Buchanan e Stevie Ray Vaughan. Memphis Wham! • Ace, 1999 Il meglio di Lonnie Mack è quasi tutto qui in 24 tracce tutte di alto livello. Il chitarrista che più di qualsiasi altro ha influenzato intere generazioni di rocker (e non solo) in tutta la sua grandezza misconosciuta dai più: da Oh I Apologize a Save Your Money, da Cry, Cry, Cry alla straordinaria cover di From Me To You dei Beatles. Da scoprire o riscoprire. ■ Madness Band di punta dello Ska revival di fine anni 70, i Madness nascono a Camden (Londra) nel 1978 per iniziativa di Mike Barson (1958), Chris Foreman (1958) e Lee Thompson (1957), che scelgono il nome ispirandosi a una canzone del loro idolo Prince Buster. Il boom d'inizio anni 80 è irripetibile, ma il bel ritorno del 2009 è salutato con favore da critica e pubblico. One Step Beyond • Stiff, 1979 L'adesione allo Ska ha stimolato la creatività dei Madonia 15 Madness, permettendo loro di realizzare una musica ballabile che ha come fonti di ispirazione anche il Pop, il Jazz e il R&B. Il loro “nutty sound” è caratterizzato dal pianoforte stile saloon del West, dalle chitarre che eseguono ritmiche in levare e dagli incisivi interventi del sax. I cantanti/ballerini Chas e Suggs interpretano ironici testi dai contenuti a sfondo sociale. In One Step Beyond l'impareggiabile Thompson incanta con uno stupendo assolo di sax, My Girl è brillante e maliconica; c'è persino un Lago dei cigni in chiave Ska. Absolutely • Stiff, 1980 Una maggiore varietà e un sensibile allontanamento dalle sonorità Ska consentono ai Madness di creare brani stimolanti quali Embarrassment, Return Of The Los Palmas 7 e Overdone. Lo Ska resta comunque un punto di riferimento in Baggy Trousers (dedicata ai tempi della scuola), You Said e On The Beat Pete. Seven • Stiff, 1981 Forte di un vasto successo internazionale, il gruppo si reca a Nassau, nelle Bahamas, per registrare un album che segna un approccio più maturo alla composizione, sacrificando l'esuberanza del “nutty sound”. Nel Pop dei Madness entrano il suono del sitar e ritmi mediorientali. Spicca It Must Be Love. Complete Madness • Stiff, 1982 Madness Presents The Rise And Fall • Stiff, 1982 I Madness abbandonano lo Ska per avvicinarsi definitivamente al Pop. Malgrado le ambizioni, poche canzoni risultano avvincenti: tra esse, Our House e Madness (It's All In The Mind). Keep Moving • Stiff, 1984 Ultimo album con il tastierista Mike Barson (fondamentale per la composizione). Belle canzoni Pop, caratterizzate da archi e ottoni (arrangiati dal solito David Bedford) e dalle voci vellutate di Suggs McPherson e Carl Smyth: Michael Caine (con la voce dell'attore), One Better Day e Give Me A Reason. Mad Not Mad • Zarjazz, 1985 Utter Madness • Zarjazz, 1986 The Madness • Virgin, 1988 It's… Madness • Virgin, 1990 It's… Madness Too • Virgin, 1991 Divine Madness • Virgin, 1992 Madstock • Go! Discs, 1992 • live L'occasionale riunione dei sette elementi della formazione originale (documentata da questo album dal vivo) riscuote tale successo da trasformarsi in una serie di appuntamenti annuali. The Heavy Heavy Hits • Virgin, 1998 Riedizione di Divine Madness con l'aggiunta di un brano, questa raccolta di 23 pezzi si presenta come la migliore antologia dei Madness, arricchita da un libretto che riporta i testi delle canzoni. ■ ■ ■ ■ ■ ■ Wonderful • Virgin, 1999 Galvanizzati dall'entusiasmo suscitato dal vivo in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, i Madness tornano in studio nella formazione originale, con i “vecchi” produttori Langer e Winstanley. Malgrado gli anni, oltre Manica la loro popolarità è ancora vastissima e il singolo Lovestruck s'infila nella Top 20. The Lot • Virgin, 1999 • 6 CD Ultimate Collection • Hip-O, 2000 Our House: The Best Of Madness • Virgin, 2002 20th Century Masters – The Millennium Collection: The Best Of Madness • Hip-O, 2005 The Dangermen Sessions, Vol. One • V2, 2005 Gli inglesi si misurano con cover di Bob Marley, Kinks, Prince Buster, Supremes: titoli e artisti nel mirino non sono affatto scontati. In queste operazioni un merito non da poco. The Liberty Of Norton Folgate • Lucky Seven, 2009 Il primo album di materiale originale in dieci anni riporta i Madness sulla scena con grande divertimento, un po' di nostalgia e un livello di sofisticatezza mai ascoltato in un loro disco. Il lungo brano che dà il titolo al lavoro è uno spaccato adulto e arguto della Londra che fu e detta il tono dell'intero album. «È Dickens riscritto da Martin Amis e Noël Coward e poi riarrangiato dai Tiger Lillies», afferma la BBC. «In altre parole: sono i Madness maturati e al top della forma». Prodotto da Clive Langer e Alan Winstanley. Total Madness: All The Greatest Hits & More! • Union Square, 2009 • CD + DVD Ultimate Madness: 21 Of Their Finest • Union Square, 2010 A Guided Tour Of Madness • Union Square, 2011 • 4 CD + DVD ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Madonia Luca Inizia la carriera artistica fondando il gruppo dei Denovo insieme al fratello Gabriele, Mario Venuti e Toni Carbone. Con la band catanese Madonia (1957) pubblica i seguenti album: Niente insetti su Wilma (Suono, 1984), Unicanisai (KinderGarten, 1985), Persuasione (KinderGarten, 1987), Così fan tutti (Philips, 1988) e Venuti dalle Madonie a cercar Carbone (Philips, 1989), prodotto da Franco Battiato. A proprio nome, una produzione di soddisfazioni a saliscendi, dove non è tutto rose e fiori. Passioni e manie • WEA, 1991 Non è più un sound di gruppo ad accompagnare le sue canzoni (Solo come pare a te e Tu chi sei), gli ar- a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z 15 16 Madonna a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z 16 rangiamenti pongono in evidenza le tastiere e a distanza risultano (già) un tantino datati. Bambolina • WEA, 1993 Produzione milanese con Mauro Paoluzzi alla testa dei migliori turnisti. C'è una marcata presenza dei cori femminili, dal Pop di Siamo noi e Il sole è spento al Rock di Basta e Dammi una mano. Ritmo Reggae per Meglio soli e Solo per quello che sei. Moto perpetuo • RTI, 1994 Cambio di casa discografica e un temperamento più pronunciato nel proporsi da solista. La partenza di Moto perpetuo è tutta con Franco Battiato, poi c'è una canzone sull'amicizia (Io e Francesco), una sul disagio quotidiano (Non pagheremo più), una d'amore (Hotel de l'amour) e una ripresa dal repertorio Denovo (Grida). La consuetudine • Storie di Note, 2002 Tre canzoni erano state anticipate da un CD singolo (Ed è più bello ancora, Ma cos'è che ci fa vivere di più, Il destino). L'apertura con La consuetudine rinsalda il binomio con Battiato, mentre in Meravigliandosi del mondo partecipa Carmen Consoli. Stavolta la produzione viene realizzata a Catania e gli arrangiamenti appaiono meno invadenti e più adatti alle canzoni di Madonia: giocare in casa aiuta. L'essenziale • CNI, 2004 Vulnerabile • Don't Worry, 2006 Ancora una canzone da condividere con Battiato (Quello che non so di te), ospite fisso negli album di Madonia. L'azzeccata cover di Nights In White Satin dei Moody Blues, ovvero Ho difeso il mio amore, è resa nella maniera migliore, esaltandone l'aspetto ritmico. Miglioramenti anche nella registrazione e negli arrangiamenti. Parole contro parole • Edel, 2008 Si trova a suo agio con le cover: Blackbird dei Beatles, il gruppo preferito, e Summer On a Solitary Beach di Battiato, il resto sono canzoni già note e un paio di inediti: Parole contro parole, in coppia con Carmen Consoli e Il vento dell'età. L'alieno • Universal, 2011 Poche canzoni, tra cui Il vento dell'età con Carmen Consoli e L'alieno, la canzone del Festival di Sanremo con Battiato ospite nel finale del brano. Madonia esprime classe e buone maniere, qualità apprezzabili da un pubblico attento e sensibile. ■ Madonna Limitate doti vocali, ballerina più che sufficiente, attrice modesta, regista velleitaria: Madonna Louise Veronica Ciccone (1958, famiglia originaria di Pacentro, in Abruzzo) sembra non eccellere in nulla, eppure è l'unica a riempire gli stadi a trent'anni dall'esordio, e a vendere comunque più dischi di tutte le rivali Pop. Nessuno come lei è stato capace di trasformare le tante debolezze in un'unica gran- de forza: il che, unito a uno straordinario fiuto nello scegliersi i collaboratori giusti al momento giusto, ha fatto di Madonna la regina del Pop dagli anni 80 in avanti. Trend setter, tanto nella musica quanto nel look, ha incarnato la pop star a 360 gradi, con una serie di brani e soluzioni musicali e coreografiche che hanno fatto scuola. Sempre protagonista delle cronache, dentro e fuori dallo showbusiness, grazie a matrimoni (da Sean Penn a Guy Ritchie, a testimonianza dell'amore per il cinema) e figli – suoi o adottati – Madonna fa comunque discutere, anche in virtù del fiuto per la provocazione e la capacità di sollevare stupore. Di film ne ha interpretati (‘Cercasi Susan disperatamente’, ‘Shanghai surprise’, ‘Dick Tracy’, ‘Evita’…) e diretti (‘Filth and Wisdom’, 2008, e ‘W.E.’, 2011) senza mai incendiare gli animi, ma con l'onestà dei migliori principianti. Madonna • Sire, 1983 Origini italiane, Madonna è una stellina delle discoteche newyorchesi quando debutta con un album gustoso e danzereccio, tra le sfumature R&B del singolo di debutto Everybody e la prima hit da classifica Holyday. Like A Virgin • Sire, 1984 Ideale reginetta della scena Dance, Madonna è abilissima nell'imporsi anche fuori dalle cronache musicali. Arguta produzione di Nile Rodgers e canzonette su misura (Material Girl). True Blue • Sire, 1986 La vocalità resta acerba, ma lo staff al servizio dell'artista, che persegue anche una zoppicante carriera cinematografica, è più solido. Le hit: Papa Don't Preach e La Isla Bonita. You Can Dance • Sire, 1987 Like A Prayer • Sire, 1989 L'onda del pettegolezzo, degli scandali, del clamore continuo sospingono Madonna ancor più delle canzoni: album pepato, pulsante, variopinto, vanta un opaco duetto con Prince (Love Song). Dick Tracy: I'm Breathless • Sire, 1990 • Colonna sonora The Immaculate Collection • Sire, 1990 Erotica • Sire, 1992 Bedtime Stories • Sire, 1994 Le vicissitudini amorose, le continue tribolazioni date in pasto ai mass-media suggeriscono di voltare pagina: con un disco più raffinato, sinuoso, delicatamente seduttivo. Astuto. Something To Remember • Sire, 1995 Evita • WB, 1996 • Colonna sonora Ray Of Light • Maverick, 1998 La maternità, i quarant'anni, il trasferimento del quartier generale a Londra comportano un brusco ■ ■ 13 rR Race Hugo L'australiano Hugo Race (1963) ha esperienza come chitarrista negli ultimi Birthday Party (solo dal vivo) e con Nick Cave And The Bad Seeds ed è fondatore di progetti a carattere Industrial quali Plays With Marionettes e Wreckery. Inizia la carriera solista (spesso assecondato dall'ensemble aperto dei True Spirit) imponendosi come “moderno” depositario della tradizione Blues. Artista incredibilmente prolifico ed eclettico, apolide ma fondamentalmente europeo d'adozione, ha fatto base a Berlino e ha vissuto a lungo in Italia, collaborando con alcuni artisti nostrani (Cesare Basile, Marta Collica). Plays With Marionettes: Witchen Kopf • Au Go Go, 1982 • Mini LP Plays With Marionettes: Hellbelly • White Label/Hot, 1982 • Mini LP Wreckery: Ruling Energy • Rampant, 1983 Wreckery: I Think This Town Is Nervous • Rampant, 1985 Wreckery: Yeah My People • Rampant, 1986 Wreckery: Here At Pains Insistence • Rampant, 1987 Wreckery: Laying Down Law • Citadel, 1989 Rue Morgue Blues • Rampant, 1989 Rue Morgue Blues è il primo mattone di una discografia capace di unire le dodici battute (quelle che indistintamente legano John Lee Hooker, Captain Beefheart e Pere Ubu) con la canzone d'autore, il modernismo industriale e la cultura delle Brass band (che l'autore afferma di aver assimilato grazie ai film di Nicholas Ray): lo dimostrano brani originali come Blonde Hustling, Long Time Ago e Slug- ger Brass nonché le riletture di Baby Please Don't Go (Big Joe Williams, inspiegabilmente accreditata come originale), di Cyprus Grove Blues (Skip James) e di John The Revelator (Son House). Earls World • Normal/Shock, 1990 Forse il suo disco più Blues. Earls World affina le sonorità sature di pathos e potenza messe a punto da Hugo Race, che ancora una volta divide la proposta fra omaggi e brani originali di indubbio valore. Fra i primi mette in fila un paio di John Lee Hooker da antologia (Send Me Your Pillow e soprattutto Boogie Chillen), uno splendido Lee Hazlewood/Duane Eddy (Rebel Walk) e una coppia di famosi traditional (John Hardy e The Grandpappy). Fra i secondi ci sono episodi come Hush-A-Bye-Baby, For Victoria, The Old Wound Fever e J-Wray Day, prove di un'autenticità con pochi rivali nel mondo musicale contemporaneo dell'artista. Second Revelator • Normal/MDS, 1992 Come gli altri album di Hugo Race, anche Second Revelator è pregno di un misticismo religioso che affiora in ogni nota (che poi è uno dei segni distintivi della tradizione Blues, Country e Folk in generale). A brillare è il tributo a Bob Dylan con la magnifica ripresa di It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding), anche se i restanti brani originali non sfigurano per nulla: in particolare River Of No Return (facile scorgere più di una somiglianza con una delle più famose canzoni Country di sempre, Lost Highway di Hank Williams), Flamethrower e il tema guida ne sono la miglior testimonianza. Fondamentale l'intervento del Bad Seed Mick Harvey come tastierista. Spiritual Thirst • Normal/MDS, 1993 Se Earls World è il disco più Blues di Hugo Race, Spiritual Thirst è quello più cantautorale. Con l'eccezione di Always Will Be God (da un tema del bluesman Blind Willie Johnson) e del traditional 17 14 Race a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z 18 Baby Doe, l'opera è la sua migliore in termini di ispirazione compositiva, come attestano episodi straordinari quali Pray For Sleep, Saw The Lights Go By, Liberty, Devil In My Sons, Painted Skin e gli altri in sequenza, che ne provano ancora l'ispirazione randagia e nel frattempo raffinata. Fra gli ospiti, si contano Anita Lane (alla voce in Morning Star) e il percussionista africano Nago Koite Gueye. Stations Of The Cross • Normal/RTS, 1994 Registrato durante un'unica session tenuta l'11 gennaio 1994 in uno studio di Modena, Stations Of The Cross è più che altro una demo dai suoni scarni e poco curati. Per metà brani originali e per l'altra cover, fra cui un riuscito omaggio al cantautore texano Daniel Johnston (Spirit World Rising). Valley Of Light • RoadshodGlitterhouse, 1996 Il Blues post moderno di Hugo Race è inarrestabile. Valley Of Light è un altro incubo in formato dodici battute, impreziosito dalla produzione di Tony Cohen, il quale conferisce un nuova forza sonora al sound dei True Spirit (in grande evidenza Michelangelo Russo all'armonica). Di classici se ne aggiungono almeno tre, Benzocaine, Salvation Jane e Deepfried, e ugualmente non mancano un paio di cover: nella fattispecie Captain Beefheart (Clear Spot, che più selvatica non potrebbe essere) e Howlin' Wolf (Dirt Road). Wet Dream • Glitterhouse, 1996 Operazione estemporanea in gran parte strumentale, Wet Dream soddisfa le velleità dell'artista in termini di melting pot fra musica elettronica e Blues. Anche in questo caso Hugo Race dimostra come la creatività non ha sempre bisogno di grandi mezzi. Chemical Wedding • Glitterhouse, 1998 Probabilmente il suo miglior album. Su tutto va rilevato che è il primo lavoro interamente composto di brani originali, fatto che attesta in modo definitivo il talento di Hugo Race. Tutto è avvolto in una patina dove le sonorità messe a punto dal musicista evitano qualsiasi cliché, scivolando con assoluta padronanza fra Blues, canzone d'autore (senza bisogno dell'aura solenne di certa critica ottusa) e le moderne tecnologie sample e loop, che conferiscono un tocco urbano e decadente. Full Moon, Stranger In My Eyes, Can't Find A Reason, Come Is The Kingdom e Apocalypse, in altre parole titoli che riescono a scendere fino all'osso della questione, portando l'ascoltatore a toccare con mano la forza elettrizzante della sua musica. Last Frontier • Glitterhouse, 1999 Last Frontier merita di essere introdotto anzitutto da un brano, Keep It On: Hugo Race riesce a cre- are una tensione ineguagliabile, che in dieci minuti si eleva ai massimi livelli d'arte espressi da questo dannato bluesman dell'emisfero australe, in un vortice fra Blues, Industrial e testo paranoico ispirato alla droga, che nel consumarsi dà l'idea di un bolero in eroina dalla forza viscerale quantomeno stordente. Oltre a questo, ci sono brani d'inquinata purezza come Lost, magnifica ballata in duetto con Marta Collica dei siciliani Mice Vice, Appearing, Polestar, Can You Read Me e le tre porzioni di Louise's Hands, che tutto suscitano tranne che apatia. Long Time Ago • Glitterhouse, 2001 The Goldstreet Sessions • Spooky, 2003 Mentre in Italia si dedica al progetto sperimentale ‘Sepiatone’ con Marta Collica (con cui realizza In Sepiatone, 2001, e Darksummer, 2005), Race torna con i suoi True Spirit per il seguito di Last Frontier, otto canzoni incendiarie e catramose che riflettono sul mondo post 11 settembre. Su tutte, spicca Lsd Is Dead. The Merola Matrix • Desvelos, 2004 L'amore di Hugo per il Belpaese culmina in questo interessante, rischioso eppure riuscito progetto multimediale di matrice Trip-Hop e Dub, basato su campionamenti e loop di incisioni classiche di Mario Merola combinati con basi elettroniche e suonate. La tradizione melodica partenopea che incontra le brume australiane e i club inglesi? Possibile? Certo. Live In Monaco • Glitterhouse, 2005 • live Ambuscado • Glitterhouse, 2005 Ancora un album per i True Spirit, la vera voce Blues di Hugo: presenti in scaletta Will The Circle Be Unbroken e una versione aggiornata di John The Revelator, a testimoniare un fuoco che non vuole spegnersi. Taoist Priest • Glitterhouse, 2006 Registrato tra Catania e Melbourne, è un album delicato e atmosferico, che a fronte delle tante sperimentazioni degli anni 2000 riconnette Race con la sua essenza più autentica. Non solo Blues, ma anche ballate notturne alla Tindersticks (I Know You). Wreckery: Past Imperfect • Waterfront, 2008 • 2 CD 53rd State • Spooky, 2008 L'ultimo album accompagnato dai True Spirit: l'ennesima quanto affascinante esplosione Blues, contaminata di Elettronica e campionamenti. Nel frattempo, Race fa una capatina in Australia per una reunion lampo con i Wreckery, e poi fonda il progetto Dirtmusic insieme a Chris Eckman (Walkabouts) e Chris Brokaw (Come, Codeine), con cui realizza due dischi (Dirtmusic, 2007, e BKO, 2010, , registrato in Mali, entrambi per l'etichetta Glitterhouse). ■ ■ Radio Birdman 15 Live In Wolov Jail • Glitterhouse, 2009 • live Between Hemispheres • Gusstaff, 2010 Interamente strumentale, il disco esplora la vena più atmosferica, sperimentale e cinematografica di Race, tra Ambient, Blues, Elettronica e collage sonori che sanno di Africa. L'espressione in musica di una personalità artistica autenticamente “globale” e senza confini. Fatalists • Interbang, 2010 Sciolti (per il momento?) i True Spirit, Race affida le sue nuove canzoni alle cure degli italiani Antonio Gramentieri e Diego Sapignoli (Sacri Cuori): il risultato è un disco desertico, brumoso e molto intenso. Da ricordare la rilettura di In The Pines (Leadbelly) e la ballad sanguigna Nightvision. No But It's True • ViceVersa, 2012 «I brani riguardanti l'amore, la perdita e il desiderio sono facili da ascoltare, ma difficili da cogliere. Volevo focalizzare l'attenzione sui testi, distaccandoli dall'arrangiamento, e far arrivare questi sentimenti ricorrendo semplicemente alla mia chitarra e a delle sovraincisioni ridotte al minimo». Ecco il senso di un album di cover incise a Catania con la produzione di Cesare Basile. I titoli? Di tutto, di più, da No Regrets di Tom Rush (portata al successo dai Walker Brothers) a Never Ever Gonna Give You Up di Barry White. Raconteurs Jack White (1975) non sbaglia un colpo. Nemmeno quando allestisce una band col cantautore e chitarrista Brendan Benson (1970), artista dalla carriera di culto. Con loro c'è la sezione ritmica dei Greenhornes, ovvero Jack Lawrence (basso) e Patrick Keeler (batteria). Non è un divertissement passeggero, ma un gruppo solido, irresistibile dal vivo, una delle tante reincarnazioni di Jack, che non fa rimpiangere le invenzioni dei White Stripes. Broken Boy Soldiers • XL, 2006 Il Rock nervoso e spigoloso di Jack White è addolcito dall'anima Pop e dalla penna beatlesiana di Brendan Benson in un gioco fantasioso di armonie vocali e pennellate elettro-acustiche. Una specie di ritorno all'innocenza. Alcuni concerti vengono registrati e venduti in edizione limitata via Internet. Consolers Of The Lonely • XL, 2008 Mr. White prende in mano la situazione: la sua personalità debordante mette in ombra Benson e per abbondanza di stimoli fa somigliare il secondo album del quartetto all'ultimo lavoro dei White Stripes, Icky Thump. È vario e curato nei minimi dettagli, fra Rock-Blues, Folk e Country, persino tracce di colonne sonore di vecchi western. Il suono si fa più aggressivo, la costruzione delle canzoni meno naïf. È il disco di due songwriter di prima ca- tegoria, con un pezzo marcatamente dylaniano titolato Carolina Drama. In Italia li si vede anche dal vivo: entusiasmanti. Radio Birdman Formati a Sydney nel 1974 dal cantante Rob Younger e dal chitarrista Deniz Tek, i Radio Birdman sono uno dei primi gruppi Punk australiani e nel giro di pochi anni si assicurano di diritto un posto nella storia come esponenti di punta dell'Aussie Rock. Scioltisi nel '78, si sono riuniti nel 1996. Dal 2008 non hanno più dato segni di vita. Radios Appear • Trafalgar, 1977 Radios Appear (ristampato con una diversa scaletta alcuni mesi più tardi dalla Sire) è il capolavoro assoluto dell'Aussie Rock: l'urgenza espressiva del Proto-Punk di Detroit si coniuga con il Rock'n'Roll e con grandi aperture psichedeliche in un pugno di canzoni indimenticabili. A inni Punk quali What Gives?, New Race e The Pop fanno da contrappunto le visionarie Man With Golden Helmet o Descent Into The Maelstrom, che confermano l'assoluto valore compositivo del sestetto. Nel frattempo, la loro fama di live band esplosiva cresce anche al di fuori dei patri confini. Nel 1978 il gruppo si imbarca in un tour europeo, durante il quale verrà registrato il secondo e ultimo album in studio. Living Eyes • WEA, 1981 Registrato in Galles, durante una pausa del tour inglese del 1978, con la produzione artistica di Deniz Tek, Living Eyes è leggermente inferiore al suo predecessore, ma mantiene intatta l'energia che ha sempre caratterizzato le mosse del combo di Sydney. Il disco, pubblicato tre anni dopo lo scioglimento della band, contiene alcuni tra i brani migliori dei Radio Birdman: dalle classiche Burned My Eye e Smith & Wesson Blues alla valvolare Hanging On passando per le immediate e brillanti Alone In The Endzone e Breaks My Heart. Under The Ashes • Trafalgar/Wea, 1988 • Boxset Ritualism • Crying Sun/Citadel, 1997 • live Quasi vent'anni dopo lo scioglimento, i Radio Birdman si riuniscono in studio per remixare e masterizzare i loro due storici album. Da lì a un'estemporanea reunion il passo è breve. La band si lancia in due tour australiani di successo, durante i quali viene registrato – negli studi dell'emittente radiofonica Radio Triple R – l'album live Ritualism che contiene dieci classici del gruppo e due inediti (Revelation e Walk The Earth) impregnati della carica esplosiva che caratterizza i concerti della band. È l'ultimo atto per i Radio Birdman. Il rifiuto di Rob Younger – che preferisce andare in tour con il suo gruppo, i New Christs – di suonare anche in Euro- ■ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z 19 16 Radiodervish h pa pone virtualmente la parola “fine” sull'avventura dello storico combo australiano. The Essential Radio Birdman: 1974-1978 • Sub Pop, 2001 Zeno Beach • Crying Sun, 2006 E invece la parola “fine” non arriva. Younger e i suoi (della formazione originale ci sono tutti, a parte la sezione ritmica) tornano in studio dopo venticinque anni e non sembra sia passato nemmeno un minuto dall'ultima volta. Punk-Garage-Rock vecchia scuola, per la gioia di nostalgici e nuovi adepti. Poi una nuova pausa (di lunghezza sinora indefinita) nel 2008. Live In Texas • Citadel, 2010 • live Registrazioni da Houston e Dallas, 2007: con la presenza in scaletta di cover dai Kinks, Who, Blue Oyster Cult. i Radiodervish a b c d e f g j k l m n o p q r s t u v w x y z 20 ■ Gruppo di raffinata canzone d'autore fra sonorità arabe e mediterranee, creato a Bari nel 1997 dal palestinese Nabil Salameh (1962) e da Michele Lobaccaro (1965); prende il nome dal secondo disco inciso con la precedente formazione degli Al Darawish. La via italiana a una World Music dallo sguardo aperto sul mondo. Lingua contro lingua • Il Mulo, 1998 In acustico • Cosmasola, 2001 • live Centro del mundo • Cosmasola/Il Manifesto, 2002 Doppio album che contiene anche il live dell'anno prima, in cui erano ripresi brani del primo disco e del percorso Al Darawish: insomma l'impronta dei “visitatori di porte” (“dar wish”, in persiano), una profumata e attenta babele World-Pop in più lingue che acquisisce tono e consacrazione con le splendide Centro del mundo e L'esigenza. In search of Simurgh • Cosmasola/Il Manifesto, 2004 Vicini al misticismo, ispirano questo concept album a un classico della letteratura sufi (‘Il verbo degli uccelli’ dell'autore persiano Farid ad-din Attar del XII secolo). La cifra stilistica prosegue in più lingue con la solita eleganza fra acustico ed elettronico (La falena e la candela, Layala e Majnun). Vendute oltre 15mila copie, viene stampato anche per il mercato asiatico. Amara terra mia • Cosmasola/Il Manifesto, 2006 • DVD live Registrazione dell'omonimo spettacolo realizzato con Giuseppe Battiston che intreccia le canzoni del gruppo a racconti di terre e viaggi fra Oriente e Occidente. Due inediti riprendono, con la complicità di Franco Battiato, il Domenico Modugno di Amara terra mia e Tu si' na cosa grande. L'immagine di te • RadioFandango, 2007 La collaborazione con Battiato, riferimento di sempre, si concretizza con la produzione del disco più smaccatamente Pop della loro produzione, che alle linee mediterranee sottende ritmiche a cavallo fra i 70 e gli 80 (L'immagine di te, Tutto quello che ho). Lo spettro espressivo varia dalla militanza sociale di Babel con Caparezza alla dolcezza di Yara in griko con Alessia Tondo dell'Orchestra della Notte della Taranta. Beyond the sea • Princigalli Produzioni/ Il Manifesto, 2009 Bandervish • Princigalli Produzioni/Il Manifesto, 2010 Rilettura di brani della propria produzione e di tradizionali mediorientali (Fogh en Nakhal, Lamma Badà) in compagnia della Banda di Sannicandro di Bari per la direzione del jazzista Livio Minafra, con citazioni da Ennio Morricone e Oum Kaltoum. Dal pesce alla luna • Princigalli Produzioni, 2012 ■ Radiohead Venuto alla ribalta in piena era Brit Pop, presto il quintetto composto da Thom Yorke (1967), i fratelli Jonny e Colin Greewood (1971 e 1969), Ed O' Brien (1968) e Phil Selway (1967) si è rivelato capace di riscrivere radicalmente le regole del gioco, diventando una delle band più importanti del pianeta. Quella dei Radiohead è un'avventura che, come poche altre, in tempi recenti è riuscita a cambiare il volto del Rock con un approccio artistico comune soltanto a pochi altri gruppi, Genesis, Talking Heads, David Bowie e Pink Floyd. Costantemente in bilico tra ricerca espressiva, contaminazione dei generi ed esplorazione della forma canzone, i loro lavori hanno segnato indelebilmente gli ultimi tre decenni di musica contemporanea. Importanti anche i segnali inviati con la distribuzione della loro musica al di là dei canali commerciali tradizionali. Drill • Parlophone, 1992 • EP Pablo Honey • Parlophone, 1993 Pur con le sue acerbità, il primo album degli inglesi Radiohead è sicuramente un lavoro promettente. La band di Oxford si fa subito conoscere con la splendida Creep, inno generazionale e hit quasi involontaria. Ma non è l'unico brano degno di nota. In Pablo Honey ci sono canzoni elettrizzanti (Anyone Can Play Guitar), intense e appassionate (You). The Bends • Parlophone, 1995 Per fortuna l'album del debutto non è solo un falso allarme: con The Bends i Radiohead si impongono sui colleghi Brit Pop confermando il loro valore nella scena Rock inglese degli anni 90. Gli influssi più evidenti vengono da Pink Floyd, R.E.M e Pixies, ma i brani hanno un'originalità indipen- Raf 17 dente da tutto il resto. Lo stile Radiohead si riconosce pur non essendo vincolato a un unico cliché. Ed è soltanto l'inizio. OK Computer • Parlophone, 1997 A distanza di quasi tre anni da The Bends ecco il capolavoro che tutti si aspettavano. OK Computer, pur non essendo un disco facile, ottiene un grande riscontro anche dal punto di vista del pubblico. Dal suono appassionato di cui tutti si erano innamorati ascoltando i dischi precedenti, e che comunque si ritrova anche qui in brani come Karma Police (non a caso scelta come singolo), si passa a una mini suite elettrica, in vena di Prog, come Paranoid Android. Altre canzoni invece colpiscono per la profonda sensibilità che emerge anche dai testi: tra tutte Lucky ed Exit Music (For A Film). Tra visioni di Philip K. Dick, nostalgie Space-Rock anni 70 e algidi scenari futuribili, con questo album i Radiohead fissano indelebilmente il loro nome nella storia della musica Rock. Kid A • Parlophone, 2000 Chissà in quanti avrebbero scommesso in un'altra fulminante dopo Ok Computer. I Radiohead accantonano le chitarre e i ruoli convenzionali all'interno della band, si chiudono in studio da pazienti alchimisti e infine spiazzano tutti con queste 10 canzoni che inaugurano idealmente il millennio e si pongono come irrinunciabile pietra di paragone per tutto il Rock a venire. Rock in senso lato, ovviamente, perché Kid A è un mutante fatto di Elettronica, Krautrock, Avanguardia, Ambient, Jazz. Solo due episodi (How To Disappear Completely e Motion Picture Soundtrack) richiamano il passato, mentre Idioteque, The National Anthem, Everything In Its Right Place e Morning Bell sono il portale d'accesso a un nuovo universo. Il mondo recepisce (primo posto nella classifica di Billboard) e acclama Yorke e soci. Giustamente. Amnesiac • Parlophone, 2001 Il fratellino di Kid A: 11 canzoni provenienti dalle stesse session, che esplorano ulteriormente quelle intuizioni in un conciliarsi e scontrarsi di estremi: canzoni accessibili, come la poetica e solenne Pyramid Song, il Blues elettronico per il nuovo millennio di I Might Be Wrong e la classicissima Knives Out convivono con bizzarri esperimenti di Pulk/ Pull Revolving Doors e Hunting Bears. Suggellano il tutto l'incubo angosciante di Like Spinning Plates e la marcia Jazz di Life In A Glasshouse. I Radiohead, ormai, possono fare di tutto. I Might Be Wrong – Live Recordings • Parlophone, 2001 • live Registrato durante il lungo tour in promozione di Kid A / Amnesiac, questo mini live racchiude 8 esecuzioni che conferiscono calore e anima alle algide sperimentazioni in studio. Con una versione piano e voce di Like Spinning Plates e una superba Everything In Its Right Place, i Radiohead raggiungono in pieno l'obiettivo prefissato. Hail To The Thief • Parlophone, 2003 Registrato parzialmente in California, questo album – dai contenuti decisamente politici, sin dal titolo contro George W. Bush – vuole tornare a un approccio più diretto, senza però dimenticarsi della sperimentazione. Ne esce quasi un “best of” della band, composto però da canzoni inedite. A Wolf At The Door, Myxomatosis, 2+2=5 e I Will entrano di diritto tra i classici degli Oxfordiani. In Rainbows • XL, 2007 Inizialmente destinato a far parlare di sé per la rivoluzionaria modalità di pubblicazione e commercializzazione (messo improvvisamente in vendita su Internet, senza battage promozionale, lasciando all'ascoltatore la scelta del prezzo da pagare), In Rainbows emerge in prospettiva dalla discografia dei Radiohead come il lavoro più maturo e compiuto della band, degna controparte di Ok Computer. Se permane l'Elettronica (15 Step, Videotape), i suoni sono più caldi (chitarre acustiche, archi), vivi, e le canzoni ricche di anima: Reckoner, All I Need, Faust Arp e le avventurose Weird Fishes/Arpeggi e Jigsaw Falling Into Place scaldano il cuore e toccano nel profondo. L'anno prima Thom Yorke aveva dato alle stampe il primo lavoro solista (The Eraser, XL, ), improntato a un'oscura Elettronica “casalinga”. Radiohead: The Best Of • Parlophone, 2008 • 2 CD Il periodo trascorso sotto l'ombrello delle major, dal 1992 al 2003. The King Of Limbs • XL, 2011 Pubblicato in modalità analoghe a In Rainbows (acquistabile con una sola settimana di preavviso e annunciato dal bizzarro video di Lotus Flower), l'ottavo album dei Radiohead è minimale, frammentario, sperimentale e (volutamente) incompiuto. Le influenze vanno ricercate nell'Elettronica Dubstep e nell'oscuro cantautorato Trip-Hop dei Portishead, ma la farina è tutta del sacco di Yorke & Co. Un album che acquista valore nel tempo. TKOL RMX 1234567 • XL, 2011 A confermare l'innamoramento di Yorke per la scena Elettronica contemporanea, ecco le 8 tracce di The King Of Limbs affidate a nomi di culto tra cui Caribou, Nathan Fake, Four Tet, Modeselektor, Jamie xx. In certi casi, il risultato rischia di superare l'originale. I remix sono stati in precedenza pubblicati su sette diversi 12″. ■ Raf Raffaele Riefoli, vero nome di Raf (1959) è tra le firme di Si può dare di più, canzone vincitrice del a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z 21 18 Rafferty a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z 22 Festival di Sanremo 1987. Prima di dedicarsi alla carriera da solista anima il gruppo dei Cafè Caracas che vantano la presenza come spalla al concerto dei Clash a Bologna. In giro per Londra coglie sul nascere lo sviluppo dello stile Punk, Ska e New Wave, tornato in Italia realizza Self Control (1984), brano da discoteca che gli fa guadagnare le prime posizioni in hit parade, diventando un “must” dell'epoca. Ma con il passare del tempo si staccherà dal repertorio più frivolo per tentare una via cantautorale. Raf • CGD, 1983 Svegliarsi un anno fa • CGD, 1988 Cosa resterà degli anni Ottanta • CGD, 1989 Al Festival di Sanremo Raf fa un figurone con (forse) la sua più bella canzone e di conseguenza l'album e l'hit meritano grande rispetto. Sogni… È tutto quello che c'è • CGD, 1991 I successi radiofonici di Interminatamente, Oggi un dio non ho (Festival di Sanremo) e Siamo soli nell'immenso vuoto che c'è creano le condizioni perché il CD possa arrivare a tutte le orecchie, anche a quelle più distratte. Cannibali • CGD, 1993 Raffaele sa ben individuare e gestire in musica l'inquietudine dei sentimenti, dando un'immagine emozionale di ciò che vive. Contiene le popolari Stai con me, Due e Battito Animale, alternando ritmo Rock (Cannibali), Rap e melodia Pop (La folle corsa). Manifesto • CGD, 1995 E allegato anche Interagendo, un CD Rom, senza maggiorazione del costo di vendita. Un'operazione unica, in Italia. Si vuole offrire la possibilità di ascoltare Raf, ma anche di navigare nel suo presente. Qui la felice melodia orecchiabile di Sei la più bella del mondo, ma anche una certa ritmica Rock con Manifesto e Il suono c'è, con il basso di Tony Levin. Collezione Temporanea • CGD, 1996 Il grande salto è l'unico inedito. La prova • CGD, 1998 Voglia di nuovo o tipico processo di riconversione? Raf si prepara al salto della barricata o intuisce che è giunto il momento del restyling? Ai posteri l'ardua sentenza, mentre il lettore CD sputa nove canzoni diverse, riottose, tra sonorità recalcitranti e sintomi di insofferenza al Pop. Chitarra e voce, Jamas è centrata sul comandante Che Guevara, Il primo uomo è ispirata dal film ‘2001 odissea nello spazio’, per la figlia scrive la ballata Little Girl. Iperbole • CGD, 2001 È con il singolo Infinito che l'artista riprende posizioni sulle frequenze radiofoniche, più Rock R4, la piacevole ballata Nei silenzi e il Rap di Assolti, men- ■ tre Troppo sensibile è scritta con Max Gazzè. Di base, come sempre, buon gusto e classe. Ouch! • WEA, 2004 Ricco di risvolti innovativi e coraggiosi. La ritmica Ouch pone in evidenza le ingiustizie globali di un pianeta in cui pare che la cosa più importante sia ottenere il controllo sulla televisione e sul combustibile. In tutti i miei giorni è il singolo per le radio, ma tutto l'album è ben orchestrato con melodie Pop e testi che raccontano Il senso delle cose, del rapporto altalentante con la vita (Il prestigiatore). Tutto Raf • Fonit Cetra, 2005 • 2 CD Ci sono Anche tu con Eros Ramazzotti e Gente di mare con Umberto Tozzi. Passeggeri distratti • Sony, 2006 Dimentica è il singolo che apre le porte, leggero quanto basta, raffinato Pop. Attorno alla descrizione dei sentimenti di due persone che si amano si sviluppa Il nodo, con un intermezzo Rap. Canzoni che scivolano via come le onde del mare per un surfista (Onde). Metamorfosi • Sony, 2008 Metamorfosi, scritta con la moglie Gabriella Labate, e Lacrime e fragole con Pacifico. La sua abituale leggerezza Pop, senza sorprese. Soundview • Sony, 2009 • CD DVD live Registrato al Forum di Assago. Per tutto il tempo, l'inedito Pop e romantico. Numeri • Sony, 2011 La corale Numeri con l'apporto arioso della voce femminile di Nathalie e del Rap di Frankie HI-NRG MC. Un'emozione inaspettata è il singolo con archi in movimento. Un lavoro ben fatto, ma senza lo sprint che servirebbe. ■ Rafferty Gerry Dopo aver fatto esperienza come busker nella metropolitana di Londra e avere militato in formazioni minori, lo scozzese Gerald Rafferty (1947-2011) ottiene un successo formidabile con Baker Street. È un successo difficilmente bissabile, intorno a cui ruota tutta la sua storia professionale. L'alcolismo ne mette in pericolo la carriera e lo porta alla morte per problemi al fegato. Prima della carriera solista registra alcuni dischi con le formazioni degli Humblebums e degli Stealers Wheel. Can I Have My Money Back? • Transatlantic, 1971 Stealers Wheel: Stealers Wheel • A&M, 1972 Stealers Wheel: Ferguslie Park • A&M, 1973 Stealers Wheel: Right Or Wrong • A&M, 1975 City To City • UA, 1978 Lo scozzese Rafferty sarà per sempre ricordato per 1 BEST elenco per artista ABBA Abba • 1975 Arrival • 1976 Super Trouper • 1980 Gold: ABBA Greatest Hits • 1992 Thank You For The Music • 1994 The Definitive Collection • 2001 The Complete Recordings • 2005 Number Ones • 2006 ABC Absolutely ABC • 1990 Look Of Love – The Very Best Of ABC • 2001 Ultimate Collection • 2004 AC/DC High Voltage • 1976 If You Want More Blood You've Got It • 1978 Highway To Hell • 1979 Back In Black • 1980 For Those About To Rock We Salute You • 1981 The Razor's Edge • 1990 AC/DC Live • 1992 Bonfire • 1997 Backtracks • 2009 Adam & The Ants / Adam Ant Kings Of The Wild Frontier • 1980 Antics In The Forbidden Zone • 1990 The Very Best Of Adam & The Ants: Stand And Deliver • 1999 The Essential Adam Ant • 2003 Dandy Highwaymen: The Best Of Adam And The Ants • 2007 Adams, Johnny Johnny Adams • 1969 ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ From The Heart • 1984 ■ Reconsider Me: Anthology • 1987 Walking On A Tightrope • 1989 ■ I Won't Cry • 1991 Adams, Ryan Gold • 2001 Adele 19 • 2008 21 • 2011 Aerosmith Aerosmith • 1973 Toys In The Attic • 1975 Rocks • 1976 Greatest Hits • 1980 Permanent Vacation • 1987 Pump • 1989 Pandora's Box • 1991 Get A Grip • 1993 A Little South Of Sanity • 1998 Afghan Whigs Congregation • 1991 Uptown Avondale • 1992 Gentlemen • 1993 Black Love • 1996 Africa Unite Babilonia e poesia • 1993 Un sole che brucia • 1995 Vibra • 2000 Afterhours Germi • 1995 Hai paura del buio? • 1997 Non è per sempre • 1999 Quello che non c'è • 2002 Padania • 2012 Aguilera, Christina Christina Aguilera • 1999 Back To Basics • 2006 ■ ■ 23 best • artista 2 Air Air Moon Safari • 1998 Aktuala Aktuala • 1973 La terra • 1974 Alarm The Alarm • 1983 Declaration • 1984 Spirit Of '76 • 1986 Electric Folklore Live • 1988 Standards • 1990 Complete Collection • 2000 Albarn, Damon Mali Music • 2002 Rocket Juice & The Moon • 2012 Alice Alice • 1981 Azimut • 1982 Park Hotel • 1986 Il sole nella pioggia • 1989 Mezzogiorno Sulle Alpi • 1992 Exit • 1998 Viaggio in Italia • 2003 Alice In Chains Dirt • 1992 Jar Of Flies • 1994 Music Bank • 1999 Allen, Daevid Banana Moon • 1971 Good Morning • 1976 N'Existe Pas • 1979 Divided Alien Playbax 80 • 1981 Live At The Witchwood 1991 • 1992 Dreamin' A Dream • 1997 22 Meanings • 1998 Eat Me Baby, I'm A Jellybean • 1998 Man From Gong: The Best Of Daevid Allen • 2006 Allen, Terry Lubbock (On Everything) • 1978 Allman Brothers Band Idlewild South • 1970 At The Fillmore East • 1971 Eat A Peach • 1972 Brothers And Sisters • 1973 Dreams • 1989 Live At Ludlow Garage • 1990 Seven Turns • 1990 A Decade Of Hits: 1969-1979 • 1991 Shades Of Two Worlds • 1991 The Fillmore Concerts • 1992 ABB • 1994 Where It All Begins • 1994 An Evening With The Allman Brother Band: Second Set • 1995 Mycology – An Antology • 1998 ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ 24 Live At The Atlanta International Pop Festival • 2004 Allman, Duane An Anthology • 1972 An Anthology Vol. II • 1974 Allman, Gregg Laid Back • 1973 One More Try – An Anthology • 1998 The Solo Years 1973-1997: One More Silver Dollar • 2009 Low Country Blues • 2011 Almamegretta Animamigrante • 1993 Sanacore 1.9.9.5. • 1995 Lingo • 1998 Almond, Marc Untitled • 1982 Torment And Toreros • 1983 Stories Of Johnny • 1985 The Stars We Are • 1988 A Virgin's Tale – Volume 1 • 1992 A Virgin's Tale – Volume 2 • 1992 Treasure Box • 1995 Open All Night • 1999 Live At Union Chapel • 2001 Alternative TV The Image Has Cracked • 1978 Alvin, Dave Every Night About This Time/Romeo's Escape • 1987 King Of California • 1994 Interstate City • 1996 Public Domain: Songs From The Wild Land • 2000 Amazing Blondel Englishe Musicke • 1993 America America • 1971 Homecoming • 1972 Alibi • 1980 American Music Club Everclear • 1991 Mercury • 1993 Amon Düül II Yeti • 1970 Amos, Tori Little Earthquakes • 1991 Under The Pink • 1994 Scarlet's Walk • 2002 Tales Of A Librarian: A Tori Amos Collection • 2003 A Piano: The Collection • 2006 Anastacia Not That Kind • 2000 Anastacia • 2004 ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Ash Ra Tempel 3 ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Aphrodite's Child 666 • 1972 Apple, Fiona Tidal • 1996 When The Pawn… • 1999 Arbore, Renzo Quelli della notte • 1985 Discao Meravigliao: Indietro tutta! • 1988 Napoli punto e a capo • 1992 Napoli Due punti. E a capo • 1993 Napoli: Punto esclamativo! Internescional uei! • 1995 Tonight! Renzo Swing! • 2002 Vintage! Ma non li dimostra • 2005 At The Carnegie Hall, New York • 2006 Arcade Fire Funeral • 2004 The Suburbs • 2010 Arctic Monkeys Whatever People Say I Am, That's What I'm Not • 2006 Area Arbeit Macht Frei • 1973 Crac! • 1974 Are(A)zione • 1975 Maledetti • 1976 Chernobyl 7991 • 1997 Armatrading, Joan Joan Armatrading • 1976 Steppin' Out • 1979 Me Myself I • 1980 The Key • 1983 Track Record • 1983 Greatest Hits • 1996 Love And Affection • 1997 Lovers speaks • 2003 Into The Blues • 2007 Arrested Development 3 Years, 5 Months And 2 Days In The Life Of • 1993 Zingalamaduni • 1994 Greatest Hits • 2001 Since The Last Time • 2006 Art Of Noise Who's Afraid Of The Art Of Noise? • 1984 In Visible Silence • 1986 Reconstructed • 2004 And What Have You Done With My Body, God? • 2006 Ashcroft, Richard Alone With Everybody • 2000 Ash Ra Tempel Inventions For Electric Guitar • 1975 ■ ■ ■ ■ ■ best • artista Andersen, Eric 'Bout Changes & Things • 1966 'Bout Changes & Things Take Two • 1967 Blue River • 1972 Ghosts Upon The Road • 1988 Danko, Fjeld, Andersen • 1991 Stages: The Lost Album • 1991 Ridin' On The Blinds • 1994 Beat Avenue • 2003 Anderson, Laurie Big Science • 1982 Mr. Heartbreak • 1984 United States Live I-IV • 1984 Home Of The Brave • 1986 Strange Angels • 1989 Bright Red • 1994 Animal Collective Strawberry Jam • 2007 Merriweather Post Pavilion • 2009 Animals Animalisms • 1966 Most Of The Animals • 1966 The Best Of The Animals • 1966 The EP Collection • 1988 The Complete Animals • 1990 The Decca Years – Don't Bring Me Down • 1990 Inside Looking Out • 1993 Absolute Animals 1964-1968 • 2003 A's, B's & EP's • 2003 Complete French EP 1964/1967 • 2003 Retrospective • 2004 Anthrax Among The Living • 1987 I'm The Man • 1987 Attack Of The Killer B's • 1991 Live – The Island Years • 1994 Caught In A Mosh – BBC Live In Concert • 2007 Antonacci, Biagio Biagio Antonacci • 1994 Antony And The Johnsons Antony And The Johnsons • 1998 I Am A Bird Now • 2005 The Crying Light • 2009 Cut The World • 2012 Aphex Twin Selected Ambient Works 85/92 • 1992 Classics • 1994 Selected Ambient Works II • 1994 I Care Because You Do • 1995 51/13 – Aphex Singles Collection • 1996 Richard D. James • 1996 25 2 BEST elenco per anno 1980 About Time • Gong Absolutely • Madness Ace Of Spades • Motörhead Afters • Hatfield And The North Alibi • America American Music • Blasters Animal Magnetism • Scorpions Anthology • Joplin, Janis Arc Of A Diver • Winwood, Steve Back In Black • AC/DC Best Of Jimmy Witherspoon • Witherspoon, Jimmy Black Sea • XTC Boys Don't Cry • Cure Brand New Age • U.K. Subs California • Nannini, Gianna Catholic Boy • Carroll, Jim Closer • Joy Division Cold Blooded Boogie • Witherspoon, Jimmy Common One • Morrison, Van Crazy Rhythms • Feelies Crocodiles • Echo & The Bunnymen Dalla • Dalla, Lucio Decline Of Western Civilization • Circle Jerks • Germs Departure • Journey Dirty Mind • Prince Doc At Radar Station • Captain Beefheart Double Fantasy • Lennon, John Empty Glass • Townshend, Pete End Of The Century • Ramones Flesh + Blood • Roxy Music For How Much Longer Do We Tolerate Mass Murder? • Pop Group ■ ■ ■ ■ ■ 26 Fourth World Vol. 1: Possible Musics • Eno, Brian Fresh Fruit For Rotting Vegetables • Dead Kennedys Gaucho • Steely Dan Gentlemen Take Polaroids • Japan Get Happy!! • Costello, Elvis Grace & Danger • Martyn, John Greatest Hits • Aerosmith Greatest Hits • Quatro, Suzi Greatest Hits Volume Two • Ronstadt, Linda Grotesque (After The Gramme) • Fall Group Sex • Circle Jerks Guilty • Streisand, Barbra Half Mute • Tuxedomoon Ha tutte le carte in regola • Paoli, Gino Heartattack And Vine • Waits, Tom I Just Can't Stop It • Beat (English Beat) In Concerto, Vol. 2º • De André, Fabrizio In The Beginning 1975-1977 • Journey In The Flat Field • Bauhaus Io se fossi Dio • Gaber, Giorgio Jane From Occupied Europe • Swell Maps Just One Night • Clapton, Eric Kaleidoscope • Siouxsie & The Banshees Kilimanjaro • Teardrop Explodes Killing Joke • Killing Joke Kings Of The Wild Frontier • Adam & The Ants / Adam Ant La rossa • Milva Le Chat Bleu • DeVille Willy/ Mink DeVille Live • Richard, Zachary Live Shots • Ely, Joe ■ ■ ■ ■ Los Angeles • X Made In America • Blues Brothers Making Movies • Dire Straits Me Myself I • Armatrading, Joan Metro Music • Martha & The Muffins Nero a metà • Daniele, Pino Nobody's Heroes • Stiff Little Fingers Now We May Begin • Crawford, Randy Nurds • Roches Official Blues Band Bootleg Album • Blues Band One More Road • Ely, Joe Original Singles 1965-1967 • Byrds Peter Gabriel • Gabriel, Peter Polyrock • Polyrock Possible Musics • Hassell, Jon Pretenders • Pretenders Remain In Light • Talking Heads Replay • Crosby, Stills, Nash & Young Ricetta di donna • Vanoni, Ornella Sacred Songs • Hall, Daryl Sandinista! • Clash Scary Monsters (and Supercreeps) • Bowie, David Searching For The Young Soul Rebels • Dexys Midnight Runners Seconds Of Pleasure • Edmunds, Dave Seventeen Seconds • Cure Shadows And Light • Mitchell, Joni Signing Off • UB40 Sinsemilla • Black Uhuru Soldier • Pop, Iggy Songs The Lord Taught Us • Cramps Sono solo canzonette • Bennato, Edoardo Sound Affects • Jam Splendido Hotel • Di Meola, Al Suonare suonare • Premiata Forneria Marconi Super Trouper • ABBA Ten Bloody Marys And Ten How's Your Fathers • Costello, Elvis The Best Of Damned • Damned The Best Of Mahavishnu Orchestra • McLaughlin, John The Best Of Sir Douglas Quintet • Sahm, Doug The Blues Brothers • Blues Brothers The Byrds Play Bob Dylan • Byrds The Commercial Album • Residents The Correct Use Of Soap • Magazine The Enchanted Garden • Renbourn, John The Psychedelic Furs • Psychedelic Furs The River • Springsteen, Bruce The Special A.K.A. Live EP • Specials ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ The Steve Howe Album • Howe, Steve The Up Escalator • Parker, Graham Thirteen Down • Jansch, Bert This Time • Jarreau, Al Too Much Pressure • Selecter Tregua • Zero, Renato Truth Decay • Burnett, T Bone Underwater Moonlight • Soft Boys Uprising • Marley, Bob (And The Wailers) Urlo • Cattaneo, Ivan Voices • Hall Daryl & Oates John Welcome To The Club • Hunter, Ian Willie Nile • Nile, Willie Xoo Multiplies • Yellow Magic Orchestra best • anno 1981 3 1981 2060 Italian graffiati • Cattaneo, Ivan 4 • Foreigner Al centro della musica • Ron Alice • Alice Almost Blue • Costello, Elvis Alone & Acoustic • Guy, Buddy An Innocent Man • Joel, Billy Artisti Vari: Amarcord Nino Rota • Willner, Hal Bella Donna • Nicks, Stevie Be Yourself Tonight • Eurythmics Black President • Kuti, Fela Bounced Checks • Waits, Tom Brasil • Gilberto, João Burning Blue Soul • The The Business As Usual • Men At Work Captured • Journey Collected Works • Simon, Paul Coup De Grace • DeVille Willy/ Mink DeVille Damaged • Black Flag Dance • Numan, Gary Dare! • Human League Dark Continent • Wall Of Voodoo Dead Set • Grateful Dead Desire • Tuxedomoon Discipline • King Crimson Divided Alien Playbax 80 • Allen, Daevid Dream Theory In Malaya • Hassell, Jon Dreamtime • Verlaine, Tom Electric Rendezvous • Di Meola, Al El Rayo-X • Lindley, David Energie • Russo, Giuni Escape • Journey Escape Artist • Jeffreys, Garland Fabrizio De André • De André, Fabrizio Fire Of Love • Gun Club ■ ■ ■ 27 best • anno 4 1982 Fiyo On The Bayou • Neville Brothers Flowers Of Romance • Public Image Ltd For Those About To Rock We Salute You • AC/DC Friday Night In San Francisco • Di Meola, Al From Branch To Branch • Redbone, Leon Golden Down • Nile, Willie Good Rockin' Mama • James, Etta Gram Parsons & The Fallen Angels: 1973 • Parsons, Gram Greatest Hits • Commodores Greatest Hits (& Some That Will Be) • Nelson, Willie Great Moments With B.B. King • King, B.B. Hard Promises • Petty Tom & The Heartbreakers Honi Soit • Cale, John Hooligans • Who Hoy Hoy • Little Feat Juju • Siouxsie & The Banshees Jumpin' Jive • Jackson, Joe La grande grotta • Fortis, Alberto La voce del padrone • Battiato, Franco Let The Power Fall • Fripp, Robert Level 42 • Level 42 Live In Italy • Treves Blues Band Living Eyes • Radio Birdman Mimì • Martini, Mia Mistaken Identity • Carnes, Kim Morning Has Broken • Stevens, Cat Moving Hearts • Moving Hearts My Life In The Bush Of Ghosts • Eno, Brian Nightclubbing • Jones, Grace Non si può smettere di fumare • Gianco, Ricky No Sleep 'Til Hammersmith • Motörhead Of Skins And Heart • Church Paris Milonga • Conte, Paolo Penguin Cafe Orchestra • Penguin Cafe Orchestra Pirates • Jones, Rickie Lee Play And Sing The Mississippi Delta Blues • Burnside, R.L. Prayers On Fire • Birthday Party Present Arms • UB40 Pretenders II • Pretenders Private Eyes • Hall Daryl & Oates John Queen's Greatest Hits • Queen Reckoning • Grateful Dead Robot Woman • Mother Gong Roman Gods • Fleshtones ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ 28 ■ Scott Walker Sings Jacques Brel • Walker, Scott Secret Combination • Crawford, Randy Seven • Madness Shades • Cale, J.J. Showcase • Aswad Slates • Fall Solid Gold • Gang Of Four Songs From The Broadway Productions Of The Catherine Wheel • Byrne, David Songs In The Attic • Joel, Billy Sons And Fascination • Simple Minds Sound Machine Groove • Burnside, R.L. Speak And Spell • Depeche Mode Still • Joy Division Strada facendo • Baglioni, Claudio Talk Talk Talk • Psychedelic Furs Tattoo You • Rolling Stones The Best Of • Rainbow The Best Of The Blues Brothers • Blues Brothers The Best Of The Doobies Vol. II • Doobie Brothers The Blasters • Blasters The Chieftains 10 • Chieftains The Electric Spanking Of War Babies • Funkadelic The Essential Jimi Hendrix Volume Two • Hendrix, Jimi The Lounge Lizards • Lounge Lizards The Punchline • Minutemen There Goes The Neighborhood • Walsh, Joe The Simon And Garfunkel Collection • Simon & Garfunkel Tin Drum • Japan Wilder • Teardrop Explodes Wild Gift • X ■ ■ ■ ■ ■ 1982 1999 • Prince Abominog • Uriah Heep All 4 One • Motels Alright Again • Brown, Clarence Gatemouth Asia • Asia Avalon • Roxy Music Azimut • Alice Bad Brains • Bad Brains Bad To The Bone • Thorogood, George Beautiful Vision • Morrison, Van Big Science • Anderson, Laurie Billy Idol • Idol, Billy Blackout • Scorpions Built For Speed • Stray Cats ■ Il DVD-Rom Esempio di “Ricerca per artista” il nome compare man mano che si digitano le lettere che lo compongono 29 Esempio di “Ricerca per album”: basta digitare nella barra di ricerca una parola contenuta nel titolo dell’album desiderato 30 Esempio di “Ricerca avanzata”: tutti gli album pubblicati nell’anno 2001 con giudizio di 5 stellette 31 12 ownload r Windows € 49.80 il Dizionario del Pop-Rock Il Dizionario del Pop-Rock esamina e descrive la produzione di 2130 artisti o gruppi per un totale di oltre 31 000 album. Di ogni artista dà una breve introduzione biografica. Di ogni album, organizzati in ordine cronologico, vengono forniti l’anno di produzione, la casa discografica e una valutazione espressa sinteticamente in stellette (da 1 a 5); gli album con giudizio di almeno 3 stellette riportano anche un commento. I generi presi in considerazione spaziano dal blues al country, dal folk al punk e al rap, dal soul al rhythm and blues, dal reggae allo ska, dalla musica etnica a quella d’avanguardia, dalla musica techno alla musica leggera più convenzionale, senza tralasciare significative incursioni in ambiti più circoscritti come per esempio la musica brasiliana. Una panoramica della realtà musicale pop-rock, a partire dagli anni ’50, che, oltre a essere un repertorio ricco e affidabile, costituisce un filo d’Arianna nella conoscenza di un campo tanto vasto quanto multiforme come quello della musica contemporanea. OLTRE 2 000 ARTISTI E 31 000 DISCHI DAL VINILE ALL’MP3 di Enzo Gentile e Alberto Tonti Prefazione di Carlo Verdone • • • • 2012 2012 Download per Windows € 49.80 Download per Mac € 49.80 Zingarelli 2012: contiente il testo integrale dello Zingarelli 2012 pubblicato da Zanichelli, ricercabile per lemmi e per forme. Zingarelli 2012: contiente il testo integrale dello Zingarelli 2012 pubblicato da Zanichelli, ricercabile per lemmi e per forme. Download per Windows € 49.80 Download per Mac € 49.80 Download per Mac € 49.80 App per Iphone, Ipad € 29.99 App per Iphone, Ipad € 29.99 App per Android € 29.99 App per Android € 29.99 Licenza Web 12 mesi € 15.00 Licenza Web 12 mesi € 15.00 Dvd per Windows Dvd per Windows dizionari.zanichelli.it GENTILE"TONTI*DIZ POP ROCK+DVD ISBN 978-88-08-19367-4 Zingarelli 2012: contiente il testo integrale dello Zingarelli 2012 pubblicato da Zanichelli, ricercabile per lemmi e per forme. Zingarelli 2012: contiente il testo integrale dello Zingarelli 2012 pubblicato da Zanichelli, ricercabile per lemmi e per forme. Download per Windows € 49.80 2012 oltre 1800 pagine 2130 artisti oltre 31 000 album indice degli album con almeno 4 stellette Dvd per Mac Versioni digitali Il programma è disponibile su DVD-Rom e come versione download scaricabile dalDownload sito http://www.download.zanichelli.it per i computer sprovvisti di lettore. App per App per Licenza Web Dvd Dvd Mac Iphone, Ipad Android 12 mesi per Windows per Mac La per versione elettronica contiene il testo integrale dell’opera, ricercabile € 49.80 € 29.99 € 29.99 € 15.00 mediante ricerca immediata per iniziale di parola, ricerca avanzata per singoli campi. è possibile ricerche con l’uso degli operatori logici App per Inoltre App per Licenza Webeffettuare Dvd Dvd Iphone, Ipad Android 12 mesi per Windows per Mac € 29.99 € 29.99 da). Motore € 15.00 (and, or, seguito di ricerca a cura di I.CO.GE. Requisiti di sistema: sistema operativo Windows XP, Vista o Windows 7; Mac OS X 10.6, 10.7, 10.8 (processore Intel, installazione obbligatoria); collegamento a Internet per la durata dell’installazione. Per l’installazione del Dvd per Mac programma su disco rigido è necessario disporre della chiave di attivazione (stampata in verticale sul bollino argentato SIAE); per Windows cliccare su Installa.exe; per Mac OS X copiare la App dal file dmg nella cartella applicazioni o sul desktop. Sono possibili al massimo due installazioni. Una volta installata sul computer, l’opera è consultabile anche offline. Per le istruzioni dettagliate della procedura si veda http://dizionari.zanichelli.it/installazionecd. Motore di ricerca a cura di I.CO.GE. In copertina: Fan a un concerto © salajean/Shutterstock Confezione indivisibile Libro + DVD-Rom 9 788808 193674 3 4 5 6 7 8 9 0 1 (21G) Al pubblico € __,__ • • • * In caso di variazione Iva o cambiamento prezzo all’inizio di anni successivi, consultare il catalogo dell’editore www.zanichelli.it