Advanced Cardiac Life Support Parte II: Le Emergenze Tachiaritmiche
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Advanced Cardiac Life Support Parte II: Le Emergenze Tachiaritmiche
Università degli Studi di Palermo Facoltà di Medicina e Chirurgia Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare Direttore: Prof. Pasquale Assennato Advanced Cardiac Life Support Parte II: Le Emergenze Tachiaritmiche Dott. ssa Maria Giovino ACLS Manovre terapeutiche strumentali e farmacologiche atte a ripristinare il circolo e la respirazione spontanei ed a determinare la ripresa delle funzioni cerebrali superiori. Ottenere ritorno di circolo spontaneo Correggere la causa dell’arresto Mantenere ritmo cardiaco valido Garantire il supporto dei parametri vitali Preservare l’integrità dell’encefalo Patologie cardiache Alterazioni circolatorie Patologie respiratorie Patologie cerebrali e neuromuscolari Eventi accidentali Un DISTURBO ELETTRICO provoca l’arresto contrattile del cuore, favorito dalla sussistenza di un SUBSTRATO ANATOMICO ARITMOGENO strutturale (necrosi, fibrosi, iperfrofia, flogosi…) e/o funzionale (ischemia, riperfusione, alterazioni del SNA, alterazioni elettrolitiche, farmaci… ) Emergenze Tachiaritmiche Non solo i ritmi dell’arresto TV/FV ma anche… ARITMIE IPERCINETICHE • Sopraventricolari: Fibrillazione atriale, Flutter atriale, TPSV in soggetti con insufficienza cardiaca • Ventricolari: Tachicardia ventricolare, Torsione di punta Modalità di trattamento in UTIC delle aritmie ipercinetiche FARMACI DEFIBRILLATORE ANTIARITMICI CARDIOVERSIONE DEFIBRILLAZIONE OVERDRIVE PACING DEFIBRILLAZIONE: rilascio di uno shock non sincronizzato, ad alta energia, attraverso la parete toracica, tale da depolarizzare le cellule miocardiche al fine di ripristinare un’attività elettrica coordinata. Indicazioni: FV/TV senza polso. CARDIOVERSIONE: rilascio di uno shock sincronizzato sul QRS (la sincronizzazione impedisce che lo shock erogato cada sul periodo refrattario relativo del ciclo cardiaco determinando l’insorgenza di una fibrillazione ventricolare) Indicazioni: tachiaritmie atriali e ventricolari con polso. OVERDRIVE PACING: stimolazione cardiaca temporanea d’emergenza, esterna e non invasiva, tramite piastre autoadesive collocate sul torace del paziente o invasiva con PM transvenoso. Si stimola ad una frequenza più alta di quella della tachicardia al fine di interromperla. Rischio accelerare la tachicardia e trasformarla in FV. Indicazioni: TV/TSV e tachiaritmie dipendenti da bradicardia (TdP, LQTS). Il defibrillatore •Automatici e Semiautomatici •Manuali • Monofasici – erogano corrente unipolare che si trasmette in una sola direzione • Bifasici – la corrente erogata è diretta verso il polo positivo per un certo tempo, poi inverte la direzione verso il polo negativo per i restanti millisecondi della durata della scarica elettrica Lo SHOCK!! Applicazione terapeutica di corrente elettrica ad alta intensità allo scopo di: Depolarizzare completamente il miocardio. Permettere la ripresa di un ritmo cardiaco spontaneo e organizzato da parte di pacemaker fisiologici. Defibrillazione Precoce Netto aumento della % di sopravvivenza!! FATTORE DETERMINANTE.... ....IL TEMPO!!! La probabilità di successo della defibrillazione declina rapidamente nel tempo (7-10% ogni minuto). La FV tende a diventare asistolia nell’arco di qualche minuto MODALITA’ DI ESECUZIONE DELLA DEFIBRILLAZIONE ELETTRICA Posizione delle piastre: - posizione sterno-apicale (piastra dx in sede sottoclaveare, piastra sx lateralmente alla mammella in V spazio sull’ascellare media) - Altre posizioni: posizione antero-posteriore, anteriore sninterscapolare; anteriore dx interscapolare; biascellare • N.B. Rispettare una distanza di almeno 3 cm da eventuali PM/ICD L’EFFICACIA DELLO SHOCK Minimizzare impedenza trans-toracica e migliore contatto cute-elettrodo: Pressione sulle piastre (pari a circa 8 Kg); Rasatura Rimuovere eventuali cerotti transdermici Sostanze conduttrici e piastre adesive Dimensioni delle piastre ottimali: 8-12 cm di diametro Livello di energia: 360J m – 150-200J b Numero e intervallo tra le scariche; minime interruzioni nella sequenza di RCP e non dimentichiamo… la sicurezza del paziente e dei soccorritori! Staccare l’ossigeno rischio di incendi e ustioni Paziente bagnato o in prossimità di acqua Assicurarsi che nessuno sia a contatto con il pz al momento della defibrillazione I RITMI DELL’ARRESTO Fibrillazione Ventricolare Non sono riconoscibili complessi QRS Complessi larghi, bizzarri e variabili Onde ampie e ad onde fini asistolia Frequenza molto elevata Attività elettrica scoordinata, caotica ed irregolare derivante da multipli foci ventricolari Perdita funzione di pompa: i ventricoli si contraggono in maniera disordinata, asincrona e ad elevatissima frequenza Escludere artefatti da movimento o interferenza elettrica Tachicardia Ventricolare TV polimorfa e Torsione di punta Morfologia variabile e ad intervalli irregolari; nella TdP i complessi ventricolari sembrano compiere un movimento di rotazione attorno all’isoelettrica per cui la polarità si modifica da positivo a negativo e viceversa. Frequenza molto elevata Contrazione inefficace e deterioramento emodinamico sino all’arresto di circolo Si trasforma rapidamente in FV TV monomorfa Ritmo a complessi larghi a morfologia costante Cosa indicano le nuove linee guida Un solo shock di defibrillazione. Eccezione in ambito di CardioChirurgia ed Emodinamica e nelle fasi iniziali di un arresto cardiaco testimoniato se il paziente è collegato ad un monitor (UTIC!) L’energia consigliata per gli shock è massimale: 360 J per i defibrillatori monofasici, 150-200 J per i bifasici. CPR per 2 minuti, qualunque sia il ritmo di uscita dalla defibrillazione. Al termine dei due minuti, si controlla il ritmo e, se persiste FV/TV, si ripete uno shock seguito da due minuti di RCP. Il polso va ricercato solo in presenza di ritmo organizzato non defibrillabile! L’adrenalina (epinephrine) va somministrata dopo aver ultimato tre cicli di shock – RCP. Farmaci antiaritmici: amiodarone, Mg solfato. Riassumendo l’algoritmo in generale… FV/TV RCP RCP 2 min 2 min 1° 2° controllo ritmo PEA/Asistolia RCP 3° 4° n° adrenalina adrenalina amiodarone amiodarone ROSC Trattamento post rianimatorio … e in particolare… in ambiente intensivo!! 1° SHOCK (360 J-->DE monofasici; 200 J-->DE bifasici) + RCP* RS Trattamento post rianimatorio TV/FV 2° shock (360 J; 200 J) 3° shock o successivi (360 J; 200 J) + RCP + farmaci * In attesa della disponibilità di un defibrillatore! Farmaci nei ritmi FV/TV I Vasopressori Adrenalina: 1 mg ev dopo il 3°shock e ripetibile a cicli alterni di RCP (q 3-5 min) finchè non si ottiene il ripristino spontaneo del circolo!! Aumenta il flusso e la pressione di perfusione a livello cerebrale e coronarico e l’efficacia della defibrillazione perché aumenta frequenza e ampiezza dell’onda FV • Aumenta il consumo di O2, rischio aritmie, compromissione microcircolo, disfunzione miocardica post-arresto •Vasopressina: 40 UI in singola dose come alternativa all’adrenalina o dopo la prima dose. Farmaci nei ritmi FV/TV Gli antiaritmici • Amiodarone: dopo il 3°DC shock, alla dose di 300 mg e successivi 150 mg in bolo (diluito in 20 ml di glu al 5%) in caso di FV/TV recidiva o refrattaria, seguita da infusione di 900 mg nelle 24h. Migliora efficacia defibrillazione Paradossalmente può essere proaritmico Lidocaina: se non è disponibile l’amiodarone Magnesio solfato: nel sospetto di ipomagnesemia, nel caso di torsione di punta e nell’intossicazione digitalica. Dose 1-2 gr q 2 min. Management periarresto Monitoraggio (segni vitali, PAO, SO2, TC°, FC, FR, stato neurologico, esami ematochimici, EGA-EAB, ECG…) Trattamento cause potenzialmente reversibili, fattori di aggravamento Le 4I e le 4T Approccio ABCDE Sindrome post arresto Identificazione e trattamento aritmie per prevenire arresto cardiocircolatorio o evitare ricorrenza dopo rianimazione cardiopolmonare Aritmie possono complicare e talvolta precedere i ritmi dell’arresto Tachiaritmie a complessi larghi Tachiaritmie a complessi stretti Nella gestione 2 sono i punti fondamentali: Condizione clinica del pz: stabile o instabile?! Che aritmia è?! Le opzioni terapeutiche: Cardioversione Farmaci antiaritmici Overdrive pacing Se il pz è instabile Segni e sintomi di allarme Shock e ipotensione Sincope Scompenso cardiaco Ischemia miocardica È necessario il trattamento immediato dell’aritmia con cardioversione elettrica!! Cardioversione sincronizzata o o o previa sedazione/anestesia con propofol o midazolam Fibrillazione atriale 200J m 120J-150J b Flutter atriale e TPSV 100J m 70J-120J b Tachicardia ventricolare 200J m 120J-150J b Se lo shock è inefficace e persiste deterioramento emodinamico considerare somministrazione di amiodarone 300 mg in bolo e successivo tentativo di CVE Possibili incrementi scalari successivi dell’energia erogata N.B. La sincronizzazione può essere difficile nelle TV a causa dei complessi larghi e della morfologia variabile… pertanto se la sincronizzazione fallisce e il paziente è instabile defibrillare per evitare ritardi nel ripristino del ritmo sinusale!! Aritmie Stabili diagnosi differenziale…l’esperto!! Sono tutte ventricolari quelle a complessi larghi?!?!? Preeccitazione?!? Aberranza?!? Quale sopraventricolare sarà?!?!? Regolare? si no Sono visibili onde P? no Tachicardia da rientro nodo AV Fibrillazione atriale Tachicardia/flutter atriale a conduzione variabile si La frequenza atriale e maggiore della ventricolare? si Tachicardia o flutter atriale Lungo RP > PR TRAV Coumel TRNAV non comune Tachicardia atriale no Analizza l’intervallo RP Corto RP > 70 ms TRAV TRNAV non comune Tachicardia atriale Corto RP < 70 ms Tachicardia da rientro nodo AV Le manovre vagali e l’adenosina Adenosina ev 6 mg + 12 mg + 12 mg Efficaci nel ripristino del RS : • Tachicardie da rientro nel nodo AV • Tachicardie da rientro AV Mancata risposta all’adenosina Nessun effetto: dose inadeguata; TV fascicolare Graduale rallentamento e riaccelerazione: tachicardia sinusale; tachicardia atriale; tachicardia giunzionale tipo Coumel Persiste la tachicardia con transitorio aumento del grado di blocco AV: Flutter e tachicardia atriale Cosa fare in questi casi?! La tachicardia sinusale non necessita di alcun trattamento… se non delle cause sottostanti! Le aritmie sopraventricolari non suscettibili di trattamento con adenosina possono essere trattate con Calcioantagonisti (verapamil, diltiazem) se funzione sistolica non compromessa Betabloccanti Amiodarone (cmq non è la prima scelta!) al fine di controllare la frequenza ventricolare Flutter e fibrillazione atriale: strategia controllo del ritmo vs controllo della frequenza cardioversione farmacologica se l’aritmia non determina instabilità emodinamica ed è insorta da meno di 48 ore se l’aritmia è insorta da più di 48 ore: scoagulazione e controllo della risposta ventricolare Regolare? si Rapporto AV 1:1? No no Fibrillazione atriale Tachicardia/flutter atriale a conduzione variabile - aberranza (blocco di branca) Si o non noto - preeccitazione Frequenza A > V Morfologia nelle precordiali Frequenza V > A Tachicardia o flutter atriale Tachicardia ventricolare Tipico BBS o BBD Tachicardia sopraventricolare aberrante Pattern BBD o BBS atipico Concordanza Segno di Brugada-Wellens Tachicardia ventricolare I criteri morfologici Morfologia bi-trifasica qR R Rr’ Nella TV l’attivazione totalmente anomala rallentata per cui manifesta un blocco branca totalmente atipico QS rS Incisure R/S in V6 < 1 QRS > 140 msec rS qR o qRs QS è e si di A favore di un origine ventricolare… Dissociazione AV o blocco VA di II grado Battiti di cattura e di fusione Deviazione assiale (generalmente tra - 90°e + 90°) Concordanza negativa (QS) o positiva (R monofasica) nelle derivazioni precordiali in assenza di complessi con aspetto RS Intervallo tra inizio del QRS e nadir della S nelle precordiali > 100 msec La storia clinica: pregresso infarto o cardiomiopatie ECG al di fuori della tachicardia: preesiste un disturbo di conduzione o una preeccitazione Regolarità: nonostante la TV possa essere irregolare la fibrillazione atriale lo è ancora di più! Fatta la diagnosi…la terapia! Se è ventricolare… Tachicardia ventricolare possiamo usare l’amiodarone Torsione di punta, magnesio solfato e pacing N.B. Se si manifestano segni di allarme eseguire immediatamente cardioversione /defibrillazione! …se invece è sopraventricolare… In caso di aberranza l’aritmia va trattata come una tachicardia a complessi stretti Nel sospetto di tachicardia sopraventricolare preeccitata evitare calcio antagonisti, digitale e adenosina e usare amiodarone o CVE! Riassumendo… nell’arresto e nel periarresto TV/FV senza polso defibrillazione Paziente instabile cardioversione Paziente stabile diagnosi differenziale Sopraventricolare adenosina e farmaci antiaritmici per il controllo della frequenza o del ritmo Ventricolare amiodarone (anche se, per la sua famacocinetica, mal si presta ad un intervento acuto!)
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