Outdoor Magazine 1_2015

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Outdoor Magazine 1_2015
Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: redazione@outdoormag.it - Direttore responsabile: Angelo Frigerio
Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007 Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1
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Anno 8 - Numero 1 / 2015
Anno 8 - Numero 1 / 2015
INTERVIEWS /
redazione@outdoormag.it
TECHNOLOGY /
Focus on the Oberalp Hardware Division
28-30
14-17
In Yosemite for the new
Gore C-Knit Backer
A task force
for 4 brands
The head of the working team Stefano Madau explained how the technical division
manages Wild Country, Salewa, Dynafit, and Pomoca. He talked about the latest
products launched on the market and gave us a glimpse of their future projects
An exclusive report from the
wonderful Californian park, where
we went to discover and test on site
the Gore’s new technology applied
to clothing in a first-ever preview,
used by more than 20 major brands
in their FW 2015/16 collections
REPORTAGE /
AROUND THE WORLD /
18-20
Michelin,
from tyres
to soles
24-26
Huber’s
absolute first
on the wall
of “his morning coffee”
The new company
JV International led by
Ambrogio Merlo strengthens
its ambitious plans
ANNIVERSARY /
ACCOMPLISHMENTS /
34-35
EVENTS /
36-37
32-33
Four-seasonal
Snowmass
ALSO IN THIS ISSUE /
• “This is what the new Garmont needs”
Celebrating
Dynafit bindings
PRODUCTS
GUIDE
FW 2015/16
COLLECTIONS
EOS, an almost perfect
second edition
Footwear, apparel,
equipment
& accessories:
a great, exclusive
preview with pictures
and technical
descriptions
• Prowinter: focus on ski alp & freeride
• Ispo Open Innovation,
inter-disciplinary platform
• The “charge” of Banff
• Prove Libere Tour, the new format
EDITORIALE /
a cura di Benedetto Sironi
Più connessi, multimediali
e… inconsapevoli
Dal 2014 anche per i giornalisti è d’obbligo l’aggiornamento professionale,
come già avviene in altre categorie. Anche il sottoscritto quindi, come altre
migliaia di colleghi in Lombardia e in tutta Italia, ha partecipato a corsi inerenti la deontologia e altri aspetti della professione giornalistica. Molti degli
incontri riguardano web, social e nuove tecnologie. Sappiamo bene che le
modalità di lavoro sono state cambiate o rivoluzionate dall’evoluzione di
questi mondi. Oggi nessuno, o quasi, può considerarsi estraneo al fenomeno,
che è entrato a far parte della vita quotidiana e lavorativa delle persone
sotto molteplici aspetti.
Siamo tutti più connessi, multimediali e aggiornati. Sul mondo e sulla nostra rete
di contatti. Ma lo siamo altrettanto sugli stessi strumenti che utilizziamo? Quanto
siamo consapevoli delle reali caratteristiche, tra opportunità e rischi, riguardanti
il web, i social network e gli strumenti tecnologici? La risposta è “poco”, anche
per chi (come i giornalisti, appunto) si trova ad utilizzare più di altri e per lavoro
le nuove tecnologie. Tanto più essendo esse in continua e frenetica evoluzione.
Un esempio concreto: quanti di voi sanno che nel 2012 (dopo la quotazione
in borsa) Facebook restrinse al 16% la percentuale di utenti che possono visualizzare nella propria timeline un post pubblicato da una pagina della quale
sono fans? In altre parole: su 10mila fans solo 1.600 visualizzavano il post sulla
propria timeline. Bene, da febbraio 2014 questa percentuale è scesa al 6%. E
per le pagine con oltre 500mila likes addirittura al 2%!
È solo un esempio dei numerosi possibili. Di certo oggi la conoscenza e l’aggiornamento su queste tematiche sono imprescindibili per chi basa una buona parte del suo business sulle attività commerciali, relazionali e marketing. Anche per
questo sulle nostre pagine (cartacee e online) continueremo a proporvi spunti
a riguardo. Anzi, da questo numero introduciamo un’apposita sezione di news
dedicate a “WEB & DINTORNI” (pag. 12). Paradossale per una rivista cartacea?
Assolutamente no. Una delle mission principali del nostro gruppo editoriale è
sempre stata quella di accrescere la conoscenza e la cultura dei nostri lettori,
proponendo analisi, spunti e dati che permettano loro di mantenere uno sguardo aperto e moderno sul mondo.
A proposito: come sempre questo primo numero è un’edizione speciale in distribuzione a Ispo Monaco e contiene la consueta, ricchissima Guida Prodotti
con le novità FW 2015/16. In queste pagine troverete numerosi contenuti di
interesse internazionale in versione bilingue. E per la prima volta una sezione
delle nostre news – quelle più “estere” - è solo in inglese. In fondo per la maggior
parte dei nostri lettori la buona conoscenza della lingua è oggi altrettanto
importante della “cultura tecnologica” di cui parlavamo in precedenza. Sempre
che si abbia la doverosa ambizione di affrontare le sfide della modernità con
gli strumenti più giusti.
MORE CONNECTED, MULTIMEDIAL... AND UNAWARE
In 2014 refresher courses were made mandatory for journalists, as they already were
for other professional categories. Together with thousands of colleagues in Italy, I
have been attending some mandatory and elective courses concerning professional
ethics and other aspects of journalism. Many of the seminars are about the Internet,
social networks and new technologies. The evolution of these worlds has changed
and sometimes revolutionized our work. No one is unaffected by these events which
are part of our daily work and lives in many ways. We are all connected, multimedia
users who are constantly updated on the world and our contact network. But are we
equally updated on the tools we use? Are we aware of their real features, including the
opportunities and risks of the web, the social networks and the technology we use?
The average answer is “little”, even for those who (like journalists) work with new
technologies more than others. This is of special concern, since these technologies
are constantly, quickly evolving. Let’s make a practical example: how many of you
know that in 2012 (after IPO) the percentage of users who can see posts of pages they
are fans of on their Facebook timeline was narrowed to 16%? In other words, only
1,600 fans out of 10,000 would see these posts on their timeline. Well, since February
2014 this proportion has dropped to 6%. And for pages with more than 500,000 fans
the percentage is as low as 2%! This is just one of many possible examples. Today,
this knowledge is essential for those who - like most of our readers - run a business
which is largely based on commercial, relationship-building and marketing activities.
This is why we will continue to offer ideas about the internet and social media in our
online and “offline” pages. Indeed, in this number we are introducing a special news
section called “WEB & NEW MEDIA” (see page 13). Is it paradoxical for a print magazine? Absolutely not. In fact, one of the main mission of our publishing group has
always been to improve the knowledge of our readership, offering analysis, insights
and data that allow them to have an open view on the modern world.
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Chiuso in redazione il 27 gennaio 2015
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/ italian distribution
La distribuzione italiana di 10 Peaks passa in mano a Cober
Cober amplia la gamma dei propri prodotti, acquisendo in
esclusiva la distribuzione su tutto il territorio nazionale del
marchio 10 Peaks. L’azienda svedese propone un’interessante linea di guanti, caratterizzati dall’esclusivo sistema
C-Zip: una cerniera che corre lungo la parte superiore del
guanto, appena dietro le nocche, permettendo di far scivolare facilmente le mani dentro e fuori il guanto senza doverlo
togliere completamente. Ogni sciatore sa bene quante volte
si ha la necessità di togliere il guanto: per allacciare gli
scarponi, per cercare qualcosa in tasca, per rispondere al
telefono, per scattare una foto o per tante altre operazioni.
Con C-Zip questa operazione diventa estremamente semplice e non si rischia più di perdere il guanto. La gamma
completa di modelli adatti a sci, snowboard e all’outdoor in
generale è composta da 15 guanti, realizzati con i migliori
materiali per garantire un elevato comfort in tutte le situazioni. Sono disponibili sia guanti classici (con le dita)
che muffole, tutti con l’esclusivo sistema C-Zip.
Cober - 02.57601341 - info@cober.it
Guidetti new entry per Absolute Outdoor
A partire dal 2015 entra in validità l’accordo di
distribuzione siglato fra l’agenzia Absolute Outdoor
e Guidetti. L’azienda francese con base a Grenoble,
specializzata nella produzione e commercializzazione
di bastoncini, snowshoes, accessori e utensili di vario
genere per l’outdoor, sarà rappresentata nel mercato
italiano proprio da Absolute Outdoor. Conosciuta
principalmente tra le più innovative realtà nei settori
del trekking, del nordic walking, del trail running e
dello ski touring, fra i suoi prodotti spiccano le linee
con rivestimenti in legno Terre
de Trek, la serie ultralight da trail
running Plume e i modelli Vent
de Fjords da nordic walking con
il brevettato sistema di sgancio
rapido. Guidetti si aggiunge agli
alti brand gestiti per l’Italia da Absolute Outdoor:
Nikwax e Ocùn.
INFO:
Absolute Outdoor - info@absoluteoutdoor.it
Ice Rock, nuovo marchio dalla Russia per Amorini
La sua base è situata nell’antico paese di Kirov, a
metà strada fra Mosca e gli Urali. Il nuovo marchio distribuito in Italia da Amorini si chiama Ice Rock e nasce in un ambiente particolarmente
fruttifero nel settore aziendale per
diversi ambiti. Anche nel nostro
mercato, visto che Kirov è considerata una delle “capitali” mondiali
dell’arrampicata su ghiaccio: basti
pensare che la UIAA World Cup e
i campionati mondiali di specialità si svolgono qui. In
virtù di questo retaggio Ice Rock, i cui prodotti dedicati sia ai professionisti sia agli amatori si distinguono
per il carattere innovativo e per i prezzi contenuti, non
solo realizza attrezzatura per l’ice climbing ma è anche attiva promotrice di questa specialità sponsorizzando in patria numerosi eventi (fra
i più recenti ricordiamo il climbing
festival alle Olimpiadi di Sochi 2014).
Il brand russo si aggiunge dunque
agli altri gestiti in esclusiva per il
nostro Paese da Amorini, fra i quali
ricordiamo: TSL, Vango, Cousin
Trestec, Mad Rock, Princeton Tec e Tatonka.
INFO:
Amorini - +39.075.691193 - amorini@amorini.it
Aku sospende la distribuzione di Icebreaker e accoglie Devold
A partire dalla campagna vendita AI 2015, Aku diventa distributore esclusivo per il mercato Italia del prestigioso e storico marchio norvegese Devold, da 160
anni specializzato nella produzione di capi outdoor di
alta qualità in lana merino (per maggiori informazioni,
vedi articolo dedicato a pag XXII-XXIII della Products
Guide). Questo nuovo accordo di distribuzione nasce
in conseguenza della forzata sospensione della
distribuzione in Italia, dopo quasi 10 anni, del marchio
neozelandese Icebreaker. L’azienda proprietaria del
marchio Icebreaker ha infatti informato che, a seguito
di una vertenza legale intercorsa con un’azienda italiana circa l’utilizzo del marchio, non ritiene opportuno
procedere alla ulteriore consegna di prodotto per non
incorrere nelle pesanti sanzioni previste dalla normativa vigente.
INFO:
Aku Italia - 0423.2939 - info@aku.it
Stanley e le sue bottiglie termiche in Italia con Outback ‘97
Stanley è lo storico marchio fondato nel 1913 dall’azienda Pacific Market International con sede a Seattle. I suoi celebri prodotti
vanno dalle bottiglie termiche, alle tazze, fiaschette, pentolini,
gavette e ghiacciaie per l’outdoor e da quest’anno saranno
distribuiti in Italia da Outback ‘97. L’alta qualità dei materiali e la
lavorazione accurata condotta in Asia all’interno degli stabilimenti partner del brand sono garanzia di efficienza e durata nel
tempo, valori che hanno determinato il consolidamento di una
tradizione che vive da oltre un secolo.
INFO: Outback ‘97
035.361103 - info@outback.it - www.stanely-pmi.com
NEWS /
Frédéric Ducruet confirms the ambitions of Lafuma group
Excellence made in France showcasing at Ispo
After the Calida group acquired a majority stake in the Lafuma group in late 2013,
the Millet, Eider and Lafuma brands saw a year of intense restructuring in 2014,
with all the functions grouped in Annecy, France. The Mountain Group now include
three unique brands, 950 employees, 50 of which joined
in 2014, heavy investment, three integrated production
facilities and a dedicated design and R&D team for each
brand. Frédéric Ducruet about the group’s ambitions speak
about the importance to establish each brand as a unique
expressive territory. The group forcefully confirms his desire
to promote their values and positioning through the vision of
a complementary fit. But also: the ambition to perform in a
demanding international environment, and anticipating the
challenges of tomorrow with the security of a strengthened
shareholding structure. The priorities of the group actually
are strengthening the customer service quality, the synergies between the brands, the
production plants to reach the 30% of output manufactured in their own plants and finally
the commitment to sustainability. Moreover, the group aims to develop the customer
relationships, the in-store visibility of the brands, the commitment in creating an advanced
development unit, and at the end the strategic and operational marketing.
Trade show support provided by OSV and Sporaltec allows companies to benefit from key
expertise and assistance from OSV before, during, and after the Ispo Munich trade show.
In 2015, 43 French brands will benefit from this dedicated event support service. They
represent more than 1,300 mt of exhibitor space at the show. 28 companies will exhibit
within the Camp de Base common booth space in the middle of hall
A3; the 15 other companies receiving support will exhibit at their
own individual booths located throughout the other halls. The Camp
de Base will be a unique, warm and friendly eco-designed booth
space located in the center of one of the busiest halls at Ispo. The
entire space will be built in an environmentally-friendly manner using
recycled or salvaged materials. All throughout the 4-day trade show,
exhibitors, their clients, and their partners will be able to enjoy several important meetings,
such as the French Outdoor Award - Winter, created by Sporaltec to highlight the most
innovative French products (at 11:30 in the morning on February 5).
Jarden Corporation takes over Dalbello
Jarden Corporation has announced a definitive agreement to acquire the Dalbello
Group through its Marker Völkl subsidiary. The purchase price has not been disclosed,
but according to an Italian newspaper, the deal values
Dalbello at one year’s sales or between 9.5 and 10
times earnings before amortization (Ebitda). Dalbello
reached Ebitda of between 10 and 12 percent on a
turnover of €30 million last year. The four children of
Alessandro Dalbello - Monica, Susanna, Rino and Marta
- are expected to continue to be actively involved in the
company after the closing of the transaction, which is
taking place during the first quarter of this year, after
fulfillment of the customary conditions. Besides Völkl skis
and Marker bindings, Jarden makes skis under the K2, Line and Madshus labels, but they
are manufactured elsewhere and managed separately.
Idee-Suisse – the Swiss Association for Idea and Innovation Management – awarded Swiss
company X-Bionic the 25th annual Swiss Innovation Prize. The prize is awarded yearly to a
single company for their support for future economic opportunities and innovative contributions made for the sustainable strengthening of the Swiss economy. The history
of X-Bionic started in 2000, with the
development of a revolutionary functional
sock. Numerous patents in the area of
functional clothing were to follow. A “think
tank” in Wollerau consisting of experts
in a wide variety of fields is responsible
for these revolutionary developments
and product optimizations. X-Bionic also
works hard to ensure the sustainability of
products and production. It has already
received over 400 design prizes and test victories around the world for their efforts. In the
coming year, X-Technology Swiss R&D AG will launch a shared sportswear collection with
the Italian supersportscar manufacturer Lamborghini: X-Bionic for Automobili Lamborghini.
My Sport Journey: a new way to book your outdoor vacation
From Italy to USA, the last initiatives by C.A.M.P.
The initiative is promoted by a group of
entrepeneurs who share a passion for
sport and love of nature: Massimiliano
Lo Curto, sales manager for several top
brands, practices triathlon since 1991:
he spent the last two years focusing on
X-Terra and Off-Road. Marco Lampasona,
manager in the services sector, is an
amateur cyclist both on- and off-road, trail
runner, triathlete. Piergiulio Lauriano, manager in the services sector, specializing
in strategic consulting, is a former kayak
champion and amateur trail-runner. The
company aims at becoming the referential
web portal for any sport enthusiast who
can access the offering of sport trips,
book it, write a review and share his/her
experience with a community sharing the
same passion. The company works with
ambassadors of the standing of Stefano
Gregoretti (an ultra-runner with various
victories and placings in international com-
A weekend in Italy to discover the exciting via ferratas
in Lecco area. Last October some Alpin readers enjoyed this amazing event organized by C.A.M.P. and
the German magazine, climbing via ferratas of Pizzo
d’Erna and Corna di Medale together with several
C.A.M.P. collaborators (among which Germany sales
manager Christian Bickel), Olaf Perwitzschky and
Ulrike Lang of Alpin and alpine guides Pietro Biasini
and Giacomo Casiraghi. The readers appreciated
very much the patented Gyro system with its three
independently rotating swivels that work together to
prevent twisting and tangling of the two set lanyards.
The other news is that few weeks ago, C.A.M.P.
became the national title sponsor of Craggin’ Classic
2014: the largest collection of climbing festivals in the
US. Craggin’ Classic 2014 started in Alta (Utah) to
continue in North Conway (New Hampshire), New River Gorge (West Virginia) and Smith
Rock (Oregon), passing from the new stop in Bishop (California). At every event, C.A.M.P.
offered an in-depth light & fast alpinist clinic lead by Jesse Mattner. This clinic is an engaging open forum on what it takes to incorporate the elements of light & fast climbing and
alpinism into our busy lives in order to see better results in the field. Other clinics are lead
by C.A.M.P. athletes as Rob Pizem, Sarah Watson, Andy Raether, Scott Bennett, Blake
Herrington, Benjamin Erdmann and Nathan Smith.
www.camp.it
petitions, including the Yukon Arctic Ultra,
Racing the Planet), Genny Di Napoli (the
two-times World Champion and European
Champion in the Indoor 3,000 mt), and
Mauro Giaconia (the World Record Holder
in the 24 hour swim, having covered 101
km on 19th Dec 2008 in Chile). Among
the partners of My Sport Journey there are tour operators, amateur athletic
associations, hotels, guides, instructors,
chambers of Commerce, and organizers of
sporting events. The technical partners are
international brands like Selle SanMarco,
Montane and Eikony.
www.mysportjourney.com
European Outdoor Group welcomes first retail members
At the end of 2014 the European Outdoor
Group has welcomed six new members,
including the first retailers. For the first
time, leading retailers and retail groups
like SportScheck, Transa Backpacking
AG, Sport 2000 and STMI (Sports Trade
Marketing International) have joined the
association. In addition, also Czech specialist climbing hardwear brand Singing Rock
has joined, along with the Czech
sporting goods association Avoz.
The total number of members is
now 66, plus 10 associate members. Rolf Schmid, president of
the EOG, comments: “The EOG is
more representative of the whole
8
X-Bionic wins the 25th Swiss Innovation Prize
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outdoor industry than it has ever been and
the addition of the new members reinforces that point. The market is at a critical
stage now that overall growth has slowed
down and activity and buying behaviour are
changing. Challenging traditional patterns
and creating fresh demand will be crucial
for the future success of the sector and
while every single business can play an individual role, some major tasks will
need strong cooperation. We look
forward to working with the new
members and the others who will
follow, to build an even stronger
and more sustainably successful
outdoor industry in Europe.”
Mico Sport unveils its M1 Alberto Tomba range at Ispo
Mico Sport design and technology are combined with the experience of one of
the greatest sportsmen of all times, Alberto Tomba, to develop an innovative and
high-performance socks and underwear line. It is the new M1 Alberto Tomba.
The experience of Alberto Tomba, who has won everything in his incredible
career - the World Cup, Olympics and World Championships - and was
named Athlete of the Century last June for the centenary of CONI [The
Italian National Olympic Committee], is the greatest guarantee of a top product. Alberto Tomba is much more than a testimonial for Mico Sport: he is a
partner, an expert and a guarantor of the quality and technical nature of Mico
Sport garments. The new underwear collection is available both for men and
women, and was designed with skiers in mind. It is made up of technical shirt,
underpants and socks. Further Mico Sport has selected Dryarn microfibre
for the M1 line, an ingredient able to cope with the different level of moisture
management. The perfect ingredient of a sport garment that can guarantee:
breathability, thermoregulation and lightness.
www.mico.it - www.dryarn.com
NEWS /
Haglöfs awarded in Stockholm for sustainability
PrimaLoft joins Sustainable Apparel Coalition
The Swedish trade magazine Sportfack has awarded Haglöfs as the Sustainability Brand
of the Year. The award was presented to Haglöfs during Swesport, the Swedish outdoor
and sports trade show held in Stockholm on January 11-12th. “We are very proud to receive this award, it is a solid recognition of the hard and consistent work that we have put into the sustainability area during
recent years”, said Lennart Ekberg, director of sustainability
at Haglöfs. Topics such as environmental impact, working
conditions and human rights are parameters in Haglöfs’
day-to-day operations. Developing high-quality products that
have a long life span is naturally a first step, but since 2013,
company formulated new goals that will apply through 2015.
50% of all clothing products sold will be made from recycled
material; 80% of all clothing products sold will be bluesign
products i.e. made from material approved by bluesign; 50%
of all hardware products sold will be made from bluesign-approved and/or recycled material; 40% of all footwear products sold will be made from recycled materials.
PrimaLoft announced it has joined the Sustainable Apparel Coalition
(SAC) and will use the group’s sustainability measurement tool, the Higg
Index, to drive environmental responsibility across its supply chain. With
its membership in the SAC, PrimaLoft joins more than 140 global brands,
retailers and manufacturers, as well as government, non-profit environmental organizations, and academic institutions, which are collectively committed
to improving supply chain sustainability in the apparel and footwear industries.
PrimaLoft will contribute both data and resources to support the Higg Index, which gauges
environmental sustainability and drives supply chain decision-making to improve efficiency and sustainability impact. The Higg Index is an open source, indicator-based tool
that allows to evaluate materials, products, facilities and processes based on environmental and product design choices.
www.PrimaLoft.com - www.apparelcoalition.org
Masters, the Italian manufacturer of poles for ski, cross
country, trekking and Nordic walking, announces the
appointment of new management. As of December 3rd,
Massimo Fregonese, has joined Masters as brand director with the goal of developing the brand and increasing
its international presence. Massimo Fregonese has
proven experience in the sporting goods business, having
worked successfully for the last 8 years, as international
sales and marketing director at CamelBak and for the
previous 12 years as responsible for the saddle brand
fi’zi:k. “I know Masters since several years - said Massimo Fregonese - team working, goals sharing, willingness
to improve and learning by doing, as well a beautiful,
technical and functional product are values and aspects
that convinced me to join Masters team and those values
will help me developing the brand and the international business”.The new Masters management will be present at ISPO Show in Munich (February 4th – 8th, 2015).
Play Engadin, a new original Festival in Switzerland
From 17th to 19th April Silvaplana and
St. Moritz will host Play Engadin, the first
edition of an innovative Sport, Music and
Arts Festival in the magnificent territory of
Switzerland. The aim of the event is to innovate the concepts of tourism and entertainment in a contemporary and sustainable project. A new show of
the freestyle sport and its many
aspects, that aims at becoming
in future “a big meeting” for all
those fond of this world. In spring
Silvaplana is the ideal playground
for young people, and the mood
of Play is particularly oriented to a
public aging 16-36. The mountain of Corvatsch with its snowpark will be an enormous freestyle lunapark where pros and
amateurs will ride together. Music and art
will complete this event. The objective for
this first edition is to gather one thousand
people. And the plans for the next future
are to extend the event during two weeks.
As per winter sports, from Thursday to
Saturday there will be the Swiss championships of freestyle with top Swiss
athletes as Iouri Podlatschikov, Christian
Haller, Jan Scherrer, David Halblützel,
Elena Könz, Sina Candrian, Isabell
Derungs for snowboarding and
Kai Mahler, Luke Schuler, Jonas
Hunziker, Andri Ragethli, Joel
Gisler, Till Matti, Camilla Berra, Virginie Faivre, Giulia Tanno for skiing. The
organization of Play Engadin is looking for
partners who want to share its positioning
strategy and create a common value.
Various the available packages. Play Engadin is an event by Moverz GmbH.
www.playengadin.ch
Ouray Ice Festival celebrates its 20th anniversary with Asolo
Also for this 2015 Asolo has been main
sponsor of the Ouray Ice Festival, the
famous ice climbing competition that
reached its 20th edition. Spot of the event
as usually has been
the American town
of Ouray (Colorado),
reference location for
athletes, sport enthusiasts and sector players. During the meeting, from 7th to 11th
of January, there has been some exhibitions, slideshows, clinics, an outdoor show
and many meet-and-greet with professional athletes, other than many other activity
for a wide public. The more thrilling events
of the Festival have been the competitions, on 10th January the traditional Elite
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Mixed Climbing Competition, a challenge
between the best world climbers, won by
Will Gadd and Angelika Rainer. The day
after it has been the moment of Speed
Climbing Competition, a race dedicated
to Hari Berger, won
by the Asolo athlete’s
Simon Duvernej (on
his feet the Asolo
ice climbing shoes Comp Xt) and Kendra
Stritch. The Ouray Ice Climbing Festival
represents an important opportunity to find
resources for the maintenance of Ouray
Ice Park, the famous and amazing rock
canyon that offers more than 200 lines for
ice and mixed climbing.
www.ourayicepark.com/ice-festival
Scarpa goes to Russia, since professional cycling Team Tinkoff-Saxo has chosen the
Italian company’s products for its athletes. The shoes chosen for the yellow-blue team are
Game (perfect for the gym and for traveling on the “hottest “ spots), Mojito GTX (for cold,
winter and the great classic
races of the Northern Europe)
and a new version of Mojito,
created specifically for the
pool with a new specific
design. The Team TinkoffSaxo, owned by Oleg Tinkov,
directed by Stefano Feltrin
and Bjarne Riis, is one of the
most influential in the international sport scene and its
values of hard work are shared by Scarpa. Thanks to this
agreement, Scarpa is gaining further global visibility and great satisfaction wearing athletes
like Alberto Contador (winner of the Tour of Italy in 2008, the Tour de France in 2007 and
2009 and the Vuelta de España in 2008, 2012 and 2014), Ivan Basso (winner of the Tour
of Italy in 2006 and 2010) or Peter Sagan (winner of four stages in the Tour de France and
three stages in the Vuelta de España).
Thermore updates EvoDown and gets Bluesign approvation
After the successful launch in the fashion
segment, Thermore now releases its latest
revolutionary product in the active sportswear and outdoor market. Inspired by the
soft hand of the highest
quality down feathers, this
innovation can be described as a “rolled free-fiber
composite” where two encapsulating layers stabilize
the free fibers in the middle.
Thanks to this construction
EVOdown does not have all
the limitations of almost all other down alternatives. The performance of EVOdown will
be introduced globally during Ispo Munich
and Outdoor Retailer (Salt Lake City, USA)
trade shows. The new, “outdoor version” of
Thermore EVOdown offers an even better
recovery and loft retention. Also, Thermore
has completed the process of porting the
EVOdown technology into
all its Asian plants, thus
making it globally available.
Recently there has been a
lot of talking about traceability, origin of down and down
alternatives. Thermore has
always been committed to
a cleaner environment and
uses only first grade raw materials, this is
also why only a few months after its launch,
Thermore EVOdown is already fully Bluesign Approved.
Kilian chooses Salomon and Pomoca for his equipment
Salomon has recently announced that
World-champion ski mountaineer and
mountain runner Kilian Jornet has signed
on to train and compete
exclusively in Salomon ski
equipment. The partnership means Kilian has
joined the team product
developers, engineers, designers and winter sports
athletes like Greg Hill and
Chris Rubens to be highly
influential in creating Salomon’s next generation of
backcountry ski products.
“Ever since I began trail
running, Salomon has
always backed me up. Now, I’m excited to
be taking our relationship even further to
collaborate on some exciting new winter
sports equipment ideas,” says Kilian Jornet.
Furthermore, for what concerns the skins,
the superstar of the mountain has chosen
to compete in the winter with Pomoca. The
Swiss company, leader in
the production of ski touring
skins, has signed a threeyear agreement with him for
the supply of the best suited
products to his winter challenges. “I trust the quality of
Pomoca skins - Kilian closes
- because of their glide
and grip when conquering
a mountain summit”. This
winter, the Spanish athlete
intends to take part in the
Ski Mountaineering World
Cup events in all three formats: individual,
vertical race and sprint. In February, he
plans to compete in the Ski Mountaineering
World Championships in Verbier, France.
ph. Jordi Saragossa
Massimo Fregonese new brand director at Masters
Scarpa “rides” together with cycling Team Tinkoff-Saxo
NEWS /
AUTOMOTIVE
Un castello per le Guide Alpine della Lombardia
Ufficializzata la nuova partnership tra Subaru e Scott
Un luogo di prestigio ma anche funzionale dal punto di vista operativo. È il Castel Masegra
di Sondrio che questo gennaio è divenuto la nuova casa delle Guide Alpine della Lombardia.
La consegna delle chiavi è avvenuta lo scorso 17 dicembre e ha visto alla firma dell’accordo
Luca Biagini (presidente del Collegio regionale lombardo) e Sergio Spolini (in rappresentanza
del Comune di Sondrio). Sondrio ospiterà quindi la nuova sede del Collegio regionale delle
Guide alpine della Lombardia. Esso occuperà il piano terreno dell’ala Est del maniero, sottoposta in precedenza a opere di restauro. Inoltre il Collegio avrà a disposizione per convegni
e attività di formazione anche due grandi sale al primo e al secondo piano della stessa ala.
Per il futuro il Comune di Sondrio prevede di creare all’interno del Castello Masegra anche
un Museo dedicato alla montagna con la ristrutturazione delle altre ali del Castello. Anche
in quest’ottica la presenza del Collegio Guide (del quale fanno parte dallo scorso novembre
22 nuove guide del Parco delle Orobie Valtellinesi) è funzionale alla creazione di un polo di
attività culturali, formative, ricreative legate alla montagna.
È stato celebrato lo scorso 15 gennaio il “matrimonio” tra Subaru Italia e Scott Italia che
saranno legati per i prossimi tre anni. Questa operazione di co-marketing garantirà a entrambi i brand occasioni di visibilità nei rispettivi mercati. Già preannunciate collaborazioni
in occasione di bike test e drive test. Alla cerimonia di presentazione, avvenuta presso la concessionaria Autorota di Bergamo, erano
presenti i principali rappresentanti dei due brand. Tra essi il presidente
di Subaru Italia Takashi Yamada che ha consegnato nelle mani del
presidente di Scott Italia Franco Acerbis le chiavi di 5 autovetture.
Si tratta di 3 Forrester D Adventure e 2 Outback D Lineartronic, a
disposizione del team Scott per i suoi spostamenti. Durante i rispettivi
discorsi di apertura, i rappresentanti dei brand hanno voluto sottolineare la vicinanza tra le due realtà: il marchio Subaru è da anni coinvolto
nel mondo dello sport outdoor e della montagna, suo ambiente d’elezione viste le caratteristiche tecnologiche dei suoi mezzi. Ovviamente in questi mercati ritroviamo Scott, con
un’offerta in grado di coprire in modo completo le più svariate attività: dal ciclismo su strada
alla mountain bike, dal trail running fino allo sci in e fuori pista. Il bacino dei rispettivi mercati
ha dunque molti interessi in comune e certamente, durante gli eventi promozionali, saprà
apprezzare i prodotti di entrambi i brand.
Debutta a Livigno il 1° Adventure Awards Winter Tour
Dopo il successo delle prime edizioni estive, gli Adventure Awards vanno in scena quest’anno
per la prima volta anche in veste invernale. Fra i migliori film al mondo a tema freeride, sci e
sport invernali che saranno proiettati durante alcuni dei più importanti eventi nelle principali
località alpine sono stati selezionati oltre 50 titoli. Il primo appuntamento è il 2 febbraio a Livigno, all’interno di European Freeride Festival. Il 18 dello stesso mese il tour si sposterà a San
Martino di Castrozza, in collaborazione con King of Dolomites, evento che unisce fotografia e
neve e che richiama ogni anno i più grandi nomi internazionali del settore. Il giorno dopo (19
febbraio) sarà la giornata dedicata al workshop di Story-telling di Emilio Previtali, che si concentrerà sul rapporto tra storie e immagini. Il 7 e 8 marzo Adventure Awards Winter Tour sarà
a Cortina, ai M’Over Freeride Days, per la proiezione della selezione dei film e un incontro
con grandi ospiti in collaborazione con M’Over, Exclusive Sport Experience. Infine, il 27 e 28
marzo, si chiude al Freeride Festival di Madesimo (l’edizione estiva del festival si svolgerà dal
27 luglio al 2 agosto 2015).
www.adventureawards.it/edizione-invernale
Il Land Rover Winter Tour 2015 scalda i motori
Il 24 e 25 gennaio ha preso inizio a Cortina il Land Rover Winter Tour 2015, unitamente al
progetto Dream Team. Le tappe previste dal circuito consentiranno ai visitatori, contattando
direttamente in loco l’area hospitality di Land Rover o tramite prenotazione on-line, di effettuare emozionanti test drive sulla neve delle
nuove Range Rover Evoque e Land Rover Discovery Sport. Inoltre, al
fine di sottolineare lo stretto rapporto tra il mondo Land Rover e quello
della montagna, la casa automobilistica inglese ha siglato, per l’intera
stagione invernale, un’importante partnership con M’over, scuola di
sci e alpinismo con sede a Cortina, per il comune progetto denominato Dream Team. La collaborazione offrirà così la possibilità di vivere
un’esperienza sportiva unica assieme a grandi campioni azzurri come
Deborah Compagnoni e Kristian Ghedina. Hashtag ufficiale dell’evento
è #landroverwintertour2015.
www.lrwintertour.it
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NEWS /
Finanziamento da 450mila euro per le falesie lecchesi
E’ stato sottoscritto ieri, presso il Palazzo
dello Ster di Lecco, l’accordo di programma destinato a salvaguardare le falesie
del lecchese. A siglare l’ambizioso progetto, oltre a Regione Lombardia, anche le
Comunità montane del Lario Orientale e
della Valsassina, il Comune, la Provincia, la
Camera di Commercio di Lecco e
il Collegio Regionale Guide Alpine
Lombardia. Ammonta a 450mila
euro, di cui 400 provenienti da
risorse regionali, la somma messa
a disposizione per la riqualificazione e la conseguente valorizzazione
di numerose falesie, non a torto
considerate un patrimonio storiconaturalistico che merita di essere
tutelato. Un ruolo assolutamente
centrale, nella realizzazione del
progetto, sarà rivestito dal Collegio
Guide Alpine, garante della qualità
del lavoro svolto che, come ha
sottolineato il presidente Luca Biagini: “Non
dovrà essere seriale, ma rispetterà le peculiarità e lo stile di arrampicata di ogni falesia,
perché ogni parete ha caratteristiche che la
rendono unica e come tali vanno rispettate.
Ragionando pertanto secondo quest’ottica,
sarà nostra cura coinvolgere nell’opera di
valorizzazione anche le persone del posto,
dai frequentatori assidui ai primi chiodatori”.
Alla conferenza stampa tenutasi per la
firma dell’accordo, a riconferma di quanto detto da Biagini, erano infatti presenti
anche gli alpinisti locali Pietro Corti e Pietro
Buzzoni, oltre a personaggi del calibro
di Delfino Formenti e Marco Ballerini. Un
progetto pilota, come ha voluto sottolineare anche l’Assessore
regionale allo Sport
Antonio Rossi, la cui
triplice valenza sarà
quella di valorizzare la
pratica dell’arrampicata
sportiva, la messa in
sicurezza di alcuni importanti siti di arrampicata della provincia e lo
sviluppo di un turismo
legato all’arrampicata
ma non solo. Oggetto di riqualificazione
saranno infatti anche i
sentieri d’accesso e le zone adiacenti alle
falesie. Per questioni organizzative non è
stata ancora fissata una data di inizio lavori.
Molto probabilmente il primo sito d’arrampicata ad essere preso in considerazione
sarà Galbiate, tra la fine di marzo e gli inizi
di aprile. Torneremo sull’argomento con un
articolo più approfondito su uno dei prossimi numeri.
La Sportiva test&feel tour 2015: in prova la nuova Genius
La Sportiva ha presentato la nuova edizione del test&feel
tour, che quest’anno si focalizzerà sul climbing e sui prodotti
più innovativi dotati dell’esclusiva tecnologia No-Edge. Pietro
Dal Pra, climber, tester e product developer per La Sportiva,
toccherà così alcune tra le palestre d’arrampicata italiane più
importanti per far conoscere e provare anche la novità più
recente dell’azienda di Ziano di Fiemme: Genius. Non mancherà
poi lo spazio per le antecedenti Speedster e Futura, pioniere
del concetto No Edge. Gli appuntamenti del tour non saranno
dedicati solo ai test, ma offriranno l’occasione di capire di più sul
come e perché scegliere un modello o l’altro, a seconda delle
caratteristiche morfologiche del piede, dei gusti arrampicatori,
delle esigenze “verticali” di ogni climber. Pietro aiuterà a “sentire”
quale può essere la scarpetta ideale per ogni climber, in ottica di prestazione, di piacere per
il gesto stesso, di possibilità di migliorare come scalatori. Tutto questo dopo aver analizzato
ogni piede ed aver ascoltato individualmente le esigenze di ogni partecipante. Tappe, tutte
nel mese di febbraio: Milano, Rock Spot 2 (17-02), Torino, B-Side (18-02), Genova,
La Sciorba (19-02), Roma, Vertical Park (20-02), Macerata, Arterisko (23-02), Bologna, Up
Urban Climbing (24-02), Brescia, Roc Palace (25-02), Pietramurata, Boulder City (26-02).
CMP: monomarca a Cortina con La Cooperativa
CMP, il marchio sportivo del gruppo F.lli Campagnolo, ha aperto il 28 novembre a Cortina
un nuovo store monomarca, in Corso Italia 18. La superficie di 80 mq propone le coloratissime collezioni CMP uomo e donna per lo sci e le attività outdoor estive e invernali. Il
punto vendita è nato grazie alla partnership fra CMP e La Cooperativa di Cortina, importante realtà commerciale e sportiva del territorio cortinese. “La scelta di aprire una vetrina
monomarca a Cortina è una scelta naturale e strategica al tempo stesso”, spiega Fabio
Campagnolo, titolare di CMP. “Siamo un marchio italiano e Cortina è la località alpina
italiana probabilmente più famosa al mondo, che ci permetterà di raggiungere un pubblico
appassionato e competente, in grado apprezzare sul campo la qualità, la funzionalità e lo
stile dei nostri capi. Inoltre, grazie alla clientela mondiale presente nel capoluogo ampezzano, lo store cortinese farà si che la conoscenza del nostro marchio e la sua popolarità
vengano amplificate anche nel resto del mondo”. “La Cooperativa si lega da sempre solo
con marchi leader nel loro settore. La collaborazione con CMP nasce dal desiderio di proporre alla nostra clientela un marchio sportivo finalmente italiano e di qualità indiscussa,
già molto conosciuto in Europa e in Germania in particolare”, ha aggiunto Mario Manaigo,
direttore de La Cooperativa.
Un successo l’evento “Natale in Famiglia” di Vibram
Non è l’ennesimo cinepanettone ma
un’originale iniziativa firmata Vibram.
Si tratta di “Natale in Famiglia” che lo
scorso 17 dicembre ha aperto le porte
dell’azienda di Albizzate (VA) alle famiglie
dei dipendenti per raccontare la storia
d’innovazione nata nel 1937, quando
l’accademico del CAI Vitale Bramani
sviluppò la prima suola in gomma
per calzature da montagna
che rivoluzionò l’approccio
all’attività outdoor: il
Carrarmato. Il family day
si è aperto con una visita
guidata all’interno dell’azienda
e della fabbrica, dove anni di ricerca e la
fabbricazione di milioni di suole hanno
permesso a Vibram di diventare sinonimo
di qualità, performance, sicurezza, design.
Ma soprattutto innovazione, come quella
che nel nel 2004 ha creato la prima
scarpa dotata di scomparti indipendenti
per le dita: Vibram FiveFingers. L’evento
ha poi previsto una serie di attività per
grandi e bambini. Dopo l’aperitivo e
Ecco la nuova linea Active e Lifestyle by Mountain Affair
Una nuova collezione ispirata dal personaggio iconico
Gary Snyder, scrittore buddista e climber conosciuto
anche come “Il poeta della profonda ecologia”. Il 26
gennaio Mountain Affair ha scelto la caratteristica location
della Baita San Pancrazio, a Roma Trastevere, per
presentare la linea di abbigliamento fall winter 15/16.
Composta da capi Active e Lifestyle, propone modelli
destinati a vari tipi di attività, dal mountaineering,
trekking, hiking, sking, peak, yoga, per ciascuna delle
quali offre una gamma di capi dedicati. I materiali dei
capi Active si contraddistinguono in particolare per le
proprietà di asciugatura rapida, resistenza all’acqua e
agli strappi, avere proprietà
antibatteriche, proteggere
dal vento e allo stesso
tempo essere traspiranti.
La nuova collezione,
soprattutto nella sua
espressione Lifestyle è
stata disegnata a partite da
forme orientali, i riferimenti
al Sol levante sono
identificabili anche in alcuni
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dettagli come il Monte Fuji e il sole stampati sulle t-shirt.
Una interpretazione del mood boy scout, sempre in tema
Giappone, si traduce patch applicati sulle camicie, sulle
felpe e sui piumini. All’evento di presentazione, gli ospiti
hanno potuto entrare all’interno di un’atmosfera autentica,
grazie anche al lavoro di Molto Italiano, altro marchio di
proprietà della società Advanced Retail Project oltre a
Mountain Affair che opera nel settore food and hospitality.
la cena, un “after party” ha chiuso il
sipario sulla giornata. Tutto l’evento è
stato accompagnato da musica live,
esibizioni di diversi artisti, giochi di luce
e video proiezioni. In loco era presente
un calzolaio certificato Vibram che ha
mostrato il processo di risuolatura delle
scarpe. Durante l’evento è stato infine
possibile contribuire, attraverso
l’acquisto di torte preparate
da alcuni dipendenti, a far
sorridere un bambino grazie
alla partecipazione della Onlus
Magica Cleme. “Natale in Famiglia”
valorizza l’orientamento dell’azienda al
dipendente come persona che ritrova nel
luogo di lavoro un contesto stimolante.
Questo family day è solo una delle attività
e dei progetti che Vibram sta sviluppando
in questo senso. Rientrano in questa
strategia anche l’apertura di una nuova
mensa (un luogo accogliente, luminoso e
rilassante dove il protagonista indiscusso
è il cibo di qualità) e l’avvio di un orto
aziendale per garantire alimenti a km zero.
L’ultimo saluto a Vilma Vitali
Domenica 4 gennaio a Montebelluna
(TV), si è spenta, a causa di un
male incurabile, la fiamma di Vilma
Vitali. Dal 2009 Marketing Manager
per Italia, Spagna e Portogallo dei
marchi Columbia e Sorel, Vilma era
una professionista molto conosciuta
e apprezzata fra gli addetti ai lavori e
non solo. In passato approdata in The
North Face nel momento strategico
dell’apertura della sede europea
dell’azienda in Italia, per ricoprire il ruolo di responsabile
Customer Service per l’area mediterranea. Dopo questa
importante esperienza, Vilma collabora con altre aziende
leader nel mondo outdoor, sia nelle vendite che nel
marketing; solo per citarne alcune, Cisalfa Sport, Mountain
Hardwear, Millet e Wild Roses, prima di entrare in Columbia.
Appassionata lei stessa dello stile di vita outdoor, Vilma ha
vissuto con entusiasmo e determinazione le sfide incontrate
sul suo cammino. La redazione di Outdoor Magazine, che
ha avuto la fortuna e il piacere di conoscere bene Vilma,
porge le più sincere e sentite condoglianze ai suoi familiari,
amici e colleghi.
NEWS / WEB & DINTORNI
RECORD DI ASSUNZIONI IN EUROPA
PER AMAZON: SONO 6.000 NEL 2014
Amazon ha annuncia di aver creato più di 6.000 posti di lavoro a tempo indeterminato nel solo 2014 in
tutta Europa, stabilendo così un nuovo record di assunzioni dal 1998, quando aprirono i primi due siti web
europei: Amazon.co.uk e Amazon.de. Amazon ora conta più di 32.000 dipendenti a tempo indeterminato
nel vecchio continente. “La domanda dei clienti non è mai stata così elevata in tutta Europa e riscontriamo molte aree promettenti dove innovare e investire in futuro. Negli ultimi due anni abbiamo creato più di
10.000 posti di lavoro che si sono aggiunti ai già ampi team di Amazoniani, mentre quest’anno abbiamo
raggiunto un nuovo record con oltre 6.000 nuove posizioni”, ha affermato Xavier Garambois, vice presidente di Amazon EU Retail. “Nonostante questo record di assunzioni, siamo ancora in una fase di grandi
investimenti e abbiamo molte posizioni aperte che prevediamo di coprire nel 2015”. Nel 2014 Amazon ha
assunto in più di 50 sedi in tutta Europa, offrendo nuovi ruoli per un ampio spettro di competenze.
PUBBLICITÀ “A PORTATA DI POLSO”:
ORA È POSSIBILE CON APPLE WATCH
Secondo quanto riportato sul Wall Steet Journal, c’è grande fermento da parte delle aziende per l’uscita
dell’Apple Watch. TapSense infatti ha annunciato una soluzione che consentirà di inserire pubblicità su app
sviluppate per lo smartwatch della mela, con formati specifici e la possibilità di sfruttare la localizzazione.
Anche inMarket punta a portare sull’orologio info e offerte in base alla posizione dell’utente all’interno di un
negozio. La piattaforma di TapSense si rivolge alle applicazioni di terze parti per l’AppleWatch ed è ancora in
fase di test con sviluppatori e inserzionisti. I formati delle pubblicità saranno pensati per essere visualizzati
sul display dell’orologio e sarà sfruttata la posizione dell’utente per inviare spot mirati. Obiettivo della società
inMarket è invece proprio quello di raggiungere i consumatori quando sono all’interno dei negozi, inviando
promozioni e offerte in tempo reale in base all’area del negozio in cui si trova l’utente. Accanto alle società
esterne c’è ovviamente iAd, la divisione pubblicitaria della stessa Apple.
VIEWABILITY DELLE CAMPAGNE VIDEO,
ECCO LA NUOVA MOSSA DI GOOGLE
Al CES di Las Vegas, Neal Mohan, head of video and display ad products di Mountain View, ha annunciato
che Google è ora in grado di fornire una reportistica sulla viewability delle campagne video erogate dai suoi
network, come ad esempio YouTube. Nella sostanza Mountain View informerà brand e investitori sulla reale
visione da parte degli utenti degli spot pubblicitari, oppure se vengono saltati e spostati fuori dalla pagina.
La definizione di viewability fissata dal Media Rating Council americano, e su cui si basa Google, dichiara
che una pubblicità è “visibile” quando almeno il 50% dei pixel di cui è composta appare sullo schermo per
almeno 2 secondi. L’azienda, ha continuato Mohan in un blog post, nel 2015 “ha in mente di offrire analytics
anche sulla durata di fruizione dei video pubblicitari e sull’attivazione dell’audio durante la visione”.
22 MILIONI DI ITALIANI
NON UTILIZZANO ANCORA INTERNET
Fanalino di coda in Europa, insieme a Grecia, Bulgaria e Romania, in questa speciale classifica l’Italia
mostra una certa arretratezza. Secondo l’Istat sono infatti 21 milioni e 994 mila le persone di 6 anni e più
che al 2014 non hanno mai utilizzato Internet (pari al 38,3% della popolazione residente in Italia). Quote che
crescono in maniera esponenziale se si sale per fasce di età: tra i 65-74 anni arriviamo al 74,8%, mentre è
93,4% tra gli over 75. Scendendo fino ai cosiddetti “nativi digitali”, si nota come nei giovanissimi tra i 6-10
anni siano 1 milione e 518 mila a non utilizzare internet, più del 50% del paese. Analizzando per genere
sessuali, navigano il 62,3% degli uomini e il 52,7% delle donne. Infine uno sguardo agli strumenti della rete:
cresce l’e-commerce, utilizzato dal 34,1% degli utenti di 14 e più anni, mentre un terzo degli internauti sfrutta
le possibilità offerte dai servizi cloud.
FACEBOOK AT WORK: ZUCKERBERG LANCIA LA SFIDA A LINKEDIN?
Sebbene sia visibile sugli app store di iOS e Android, attualmente è disponibile solo per i partner pilota.
Stiamo parlando della nuova app creata da Facebook, Facebook at Work, un servizio a disposizione dei
professionisti per connettersi e collaborare in modo efficace attraverso l’utilizzo degli strumenti offerti dal
social. Facebook at Work avrà infatti le stesse peculiarità del tradizionale social, (come News Feed, Gruppi, messaggi, eventi), e offrirà un’esperienza del tutto simile. La differenza sta nella sua finalità: comunicare esclusivamente coi propri colleghi attraverso informazioni sicure, protette e confidenziali. Il lancio del
servizio evidenzia l’intenzione da parte dell’azienda di Zuckerberg di concorrere con altri social network
“professionali”, LinkedIn in primis. Oltre ovviamente all’aspetto più nascosto: portare gli utenti a trascorrere
più tempo sul social significa infatti più opportunità pubblicitarie e quindi più guadagno per Facebook.
QUASI 230 I MILIARDI GENERATI DA FACEBOOK NEL 2014, DI CUI 6 IN ITALIA
È stata Deloitte, azienda specializzata in servizi di consulenza e revisione, a condurre un’indagine sull’impatto economico di Facebook nell’anno da poco concluso. Stando ai rilievi, il social network fondato da
Marc Zuckerberg avrebbe prodotto circa 227 miliardi di dollari in tutto il mondo e creato 4,5 milioni posti
di lavoro. Come specifica l’agenzia, non si tratta del fatturato della società ma delle attività economiche di
terzi abilitate dalla capacità di Facebook di generare connessioni tra persone e aziende, abbattere barriere al marketing, stimolare l’innovazione anche attraverso la sua piattaforma per sviluppatori. Il calcolo è
stato effettuato attribuendo un valore a ciascun “like” (in quanto generatore di un impatto amplificato sulle
imprese con pagine su Facebook) e considerando inoltre le applicazioni mobili e i giochi che i consumatori usano sulla piattaforma. È stata considera infine la domanda di gadget e servizi di connettività on-line
sugli acquisti di prodotti che, pubblicizzati su Facebook, possono essere attribuiti direttamente a Facebook. Per quanto riguarda il caso particolare del nostro Paese, in Italia l’impatto economico di Facebook
sarebbe stato pari a 6 miliardi di dollari e avrebbe prodotto circa 70mila posti di lavoro.
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INTERVISTE / PARLA STEFANO MADAU, GENERAL MANAGER DELLA DIVISIONE HARDWARE OBERALP
Una task
force
per
4 marchi
Lo scorso dicembre abbiamo avuto modo
di scoprire in anteprima - unici media italiani
presenti - la nuova piccozza North-X (vedi
box a pagina 17). È stata anche l’occasione
per conoscere il direttore tecnico della divisione hardware del gruppo Oberalp, Egon
Resch, che ci ha illustrato come è nata la vite
da ghiaccio Quick Screw (foto sotto), vincitrice nel 2014 sia di un Ispo Awards sia di un
Outdoor Industry Award. Ma dell’evento e del
nostro test vi racconteremo nei dettagli sul
prossimo numero. Qui vi proponiamo invece
un’interessante intervista al general manager
hardware Stefano Madau, al quale abbiamo
chiesto di raccontarci come è articolata la
struttura che dirige e quali altri sorprese saprà riservare per il futuro.
Salewa è conosciuto nel
mondo per le sue linee di abbigliamento outdoor ma da
sempre a esse affianca anche
l’hardware. Ci racconti com’è
iniziata la tua avventura in
azienda e da quali esperienze professionali vieni?
Sono entrato in Salewa circa
un anno fa, a ottobre 2013,
venivo da un’esperienza di
tre anni come responsabile
della divisione sport di Safilo.
Ho il ruolo di responsabile della divisione
technical hardware per tutti quattro marchi
di proprietà del gruppo Oberalp.
Quando è nata e com’è articolata la divisione hardware all’interno del brand?
In realtà Salewa nasce nel ‘35 come marchio
tedesco di hardware, nel quale è stato a
leader fino al recente passato quando ha
iniziato a sviluppare maggiormente la parte abbigliamento/calzature, mentre la parte
hardware è andata un po’ in secondo piano
pur rimanendo sempre presente. All’interno
del gruppo Oberalp ci sono 4 diverse divisioni, l’abbigliamento, il footwear, l’hardware
e l’equipment, che racchiude sacchi a pelo,
tende e accessoristica. Ogni divisione serve
trasversalmente i quattro marchi del gruppo: Salewa, Dynafit (esclusa la parte sci/
attacchi), Wild Country e Pomoca. L’hardware come l’abbigliamento viene sviluppato a
Bolzano (con un distaccamento a Tideswell
in Inghilterra dove ha sede il neoacquisito
marchio Wild Country), mentre a Montebelluna si trova la divisione footwear, quella
equipment invece ha sede in Germania. Per
quanto riguarda il team all’interno della divisione sono presenti due aree di competenza:
quella tecnica e di sviluppo (dove ci si occupa di R&D, fornitura e logistica) di cui il direttore è Egon Resch con il suo team, e quella dedicata all’area vendita, comunicazione
e marketing di cui fa parte Julia Denkmayr,
entrambi li hai conosciuti al Product Test di
Pitztal.
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Ricordiamo i principali prodotti presentati
in questo segmento e quali i più riusciti e
di successo?
I più recenti sono appunto la vite da ghiaccio
Quick Screw, che ha vinto l’ISPO Award nella
categoria Climbing Equipment e l’Outdoor
Industry Award, e i nostri set da via ferrata
per i quali siamo proprietari di alcuni brevetti.
Andando più indietro con gli anni avevano
fatto epoca i caschi da arrampicata (10-15
anni fa Salewa è stata la prima a lanciare
sul mercato i primi modelli ultraleggeri), che
adottavano l’innovativo sistema in-moulding.
Abbiamo avuto modo di testare l’Ergo
Belay System. Tuttavia non pare abbia
presentato grosse novità rispetto ad altri
strumenti sul mercato e su corde particolarmente rigide con diametri oltre il 10,3
appare macchinoso nell’uso. Tornerete a
sviluppare questo prodotto o presenterete
altre novità sul fronte degli assicuratori?
Ergo Belay è stato sviluppato non come un
assicuratore automatico, ma come un’evoluzione dello Smart della Mammut per provare a risolvere i problemi di bloccaggio della
corda che alcuni attrezzi lamentano. È stato
lanciato ad Outdoor e verrà consegnato in
primavera, ha avuto qualche ulteriore perfezionamento rispetto alla versione che avete
potuto provare dopo la fiera ma nulla di
sostanziale. In termini di assicuratori al prossimo Outdoor invece possiamo anticiparvi in
esclusiva che lanceremo un nuovo modello
autobloccante per la falesia che sarà una
grossissima novità in questo specifico segmento e che, siamo convinti, potrà stravolgere
le regole del gioco! Il prototipo è già avviato
alla fase finale è sarà l’assicuratore automatico più sicuro sul mercato. Stiamo ancora
valutando se lanciarlo a marchio Salewa o
Wild Country.
Quali sono i progetti di sviluppo che hai
seguito in Salewa?
La vite da ghiaccio e l’Ergo Belay li ho solo
“ereditati”, invece ho seguito la nuova col-
a cura di: Paolo Grisa
Lo abbiamo raggiunto in Inghilterra,
nella sede del marchio Wild Country.
Da poco più di un anno in azienda,
il responsabile del team di lavoro
ci spiega come opera la divisione
tecnica che gestisce, oltre al marchio
inglese, anche Salewa, Dynafit
e Pomoca. Parlandoci così degli ultimi
prodotti lanciati sul mercato
e anticipandoci i progetti futuri.
lezione di imbraghi, la piccozza North X e
il nuovo casco da freeski Vert che appunto
presenteremo al prossimo Ispo. Questo casco in particolare è un prodotto che manca
oggi sul mercato. Coniuga la leggerezza di
un casco da climbing con le prestazioni di
uno da sci alpino grazie alla doppia omologazione, integrandosi perfettamente con le
maschere. Parliamo di un peso sotto i 350 gr,
molto vicino a un normale casco climbing. Per
quest’uso può essere anche alleggerito. È un
casco il cui target guarda in particolare al
mondo del freeski e dello sci ripido, un bacino
di utenti in crescita.
La divisione hardware si dedica esclusivamente allo sviluppo dei prodotti, mentre
la produzione viene affidata a fornitori
esterni, giusto? Molti tra i principali brand
produttori di hardware hanno esternalizzato le fasi produttive in paesi esteri, mentre pochi altri l’hanno mantenuta nel paese d’orgine. Qual è la vostra strategia?
Per ovvie ragioni di costo gran
parte delle nostre produzioni oggi sono fatte in Far
East, mentre tutto il design e
la prototipia sono fatti in casa. Alcuni
prodotti particolari, come il set da ferrata,
sono prodotti in Austria, tuttavia la Cina sta
attualmente iniziando a presentare alcune
problematiche e non escludiamo in futuro di
riportare la produzione, se non in casa, almeno nell’est Europa.
Il fatto che un vostro fornitore abbia creato un proprio marchio ha influito sulle vostre strategie produttive?
Chiaramente hanno in parte sbilanciato
la loro produzione sul loro marchio, questo
però ci ha influenzato solo marginalmente in
quanto il nostro posizionamento come target
è leggermente superiore. Anche se rimane il
problema che su certe categorie di prodotto
il consumatore tende ad acquistare al prezzo più basso.
Il gruppo Oberalp, di cui Salewa fa parte,
Da sinistra in piedi: Hannes Egarter (product manager), Peter Kuschnigg (product developer),
Katrin Höller (project manager), Verena Neufeldt (quality manager), Egon Resch (technical
director). Sotto: Julia Denkmayr (pm), Tsveta Lambreva (pm), Stefano Madau (division manager).
Otto persone da ben 4 paesi (Austria, Germania, Italia, Bulgaria)
di recente ha acquisito anche il marchio
di attrezzatture per l’arrampicata Wild
Country. Saranno possibili in futuro collaborazioni tra i rispettivi team oppure i due
brand seguiranno strade separate?
Innanzitutto bisogna chiarire che il brand Salewa non è solo arrampicata, è tutto ciò che
è montagna. Coprire il mondo del climbing ci
aiuta a consolidare il marchio presso le categorie più giovani. Per Wild Country il posizionamento è molto chiaro, come dice lo stesso
claim aziendale: pure climbing, per scalatori
molto “core”. I suoi prodotti servono l’indoor
climbing, lo sport climbing, il trad climbing più
purista e si rivolgono nel mercato a un target
molto alto. Su prodotti che si sovrappongono
si cerca comunque di differenziarli rivolgendosi a diversi target, non a caso abbiamo voluto mantenere designer diversi.
Il team di sviluppo di Wild Country è
composto da ragazzi inglesi appassionatissimi di trad climbing che vivono
nel tempio di questa displina, il Peak
District. Poi c’è una supervisione tecnica comune, svolta da Egon Resch,
che permette di dare un respiro
internazionale a un marchio che
altrimenti è troppo identificato
come anglosassone (a fondare il
marchio il climber Ray Jardine, tra i
più attivi in Yosemite alla fine degli
anni ’70, ndr), ma che a nostro avviso ha buone opportunità di sviluppo
anche sulle nostre Alpi.
L’hardware rispetto all’apparel ha costi di
investimento molto alti, qual è la spesa media per lo sviluppo di un nuovo progetto?
Dipende dal prodotto. Per progetti complessi,
per esempio un casco di alta gamma, tra il
design e la prototipia richiede circa 80.000
euro e quasi un anno di sviluppo. Moschettoni e rinvii hanno stampistica ma non così
massiccia, quindi circa qualche decina di
migliaia di euro.
Il gruppo Oberalp è proprietario anche
del marchio Dynafit, tra i leader nello scialpinismo. È possibile che in futuro vi dedicherete anche allo sviluppo di prodotti
ultraleggeri dedicati a questa disciplina,
coprendo così magari anche il mondo
race, o invece rimarrete nell’ambito dell’alpinismo classico?
Il bello e il difficile di una divisione è proprio
che deve “cambiare cappello” a seconda di
quale marchio deve servire, idealmente un
prodotto Salewa deve essere differente da
un prodotto Dynafit. Se per quando lavoriamo su un progetto Salewa il nostro focus
in testa deve essere “strong e, in un secondo tempo, light” Dynafit invece è “speed up”,
leggerezza pura, ovviamente anche qui con
diverse declinazioni, perché il mondo race è
una cosa (con relativi regolamenti gara, che
spesso variano da un anno all’altro) e quello
speed touring un’altra.
INTERVIEWS /
TALKING WITH STEFANO MADAU, GENERAL MANAGER OF THE OBERALP HARDWARE DIVISION
A TASK FORCE FOR 4 BRANDS
We met up in England, in the headquarters of the brand Wild Country. The head of the working team, in charge
for little more than a year, explained how the technical division manages the English brand, as well as Salewa, Dynafit,
and Pomoca. He talked about the latest products launched on the market and gave us a glimpse of their future projects.
Last December we - the only Italian media to take part into this
preview - had the chance to test
the new North-X ice axe (see
box on page 17). We also had
the chance to meet the technical
manager of the hardware department of group Oberalp, Egon
Resch, who showed us the inception process of the Quick Screw
ice screw (photo below), 2014
Ispo Awards and Outdoor Industry Award winner. We will deal
with a more detailed insight on
the event and on our tests in the
next issue. In this issue we want
to concentrate on the outstanding
interview with Mr Stefano Madau,
general manager of the hardware
department, who answered our
questions concerning the structure of the department he coordinates and which new surprise we
shall expect in the future.
Salewa is known worldwide
for its outdoor apparel, but it
has never neglected hardware.
Could you tell us something
about how you started your
professional adventure in this
company and your professional background?
I started working in Salewa about
a year ago, in October 2013, after three years as the Sports Department manager in Safilo. Now
I am the technical hardware department manager in each of
the four brands owned by group
Oberalp.
When was the hardware department born and how is it
structured within the brand?
Salewa actually moved its first
steps as a German brand in 1935
in the hardware sector, keeping its
leading position up to the recent
past, when it started to focus more
on the development of clothing
/ footwear after downsizing its
hardware department; anyway it
still holds its ground even in that
sector. Within the group Oberalp
there are four different divisions:
clothing, footwear, hardware and
equipment, which includes sleeping bags, tents and accessories.
16
1 / 2015
Egon Resch ci spiega la nuova North-X. A destra illustra sul campo le qualità della vite da ghiaccio Quick Screw
Each division serves across the
four brands of the group: Salewa, Dynafit (excluding the ski /
bindings part), Wild country, and
Pomoca. The hardware, as well as
the clothing, is developed in Bolzano (with a branch in Tideswell,
England, in the headquarters of
the newly acquired brand Wild
Country), while the footwear division resides in Montebelluna,
and the equipment department is
instead based in Germany. As for
the team within the department,
there are two areas of expertise,
the technical and development
one (where we deal with R &
D, supply and logistics), whose
director is Egon Resch with his
team, and the sales, communication and marketing one. Julia
Denkmayr works in there. You
met both her and Mr Resch at the
Product Test in Pitztal.
Could you list the main products in this segment, while
mentioning the most succesful?
Our latest products include the
Quick Screw ice screw, winner of
the Outdoor Industry Award and
of the ISPO Award in the Climbing Equipment category, and our
via ferrata sets, for which we own
several patents. Going further
back over the years our climbing
helmets were a real milestone:
10-15 years ago Salewa was the
first to market the first ultralight
models, which implemented the
innovative in-moulding system.
We have tested the Ergo Belay
System which however does
not seem to show great differences compared to other tools on the market; it appears
cumbersome to use compared to more rigid ropes with
diameters over 10.3. Will you
keep on developing this product or are you going to work
on new belay equipment?
Ergo Belay was developed not
as an auto belay system, but as
an evolution of Mammut’s Smart,
trying to solve the rope locking
problems that some tools present. It was launched at Outdoor
and will be delivered in spring, it
has undergone some further refinement than the version that you
tried after the fair, but without
substantial changes. Speaking of
belays, at the next Outdoor we
can exclusively tell you in advance that we will launch a new auto
“run from the cliff” belay that will
be a very big news in this specific segment and which, we believe, can overturn the rules of the
game! The prototype has already
started the final phase and will
surely be the safest auto belay on
the market. We are still considering whether to launch it either as
brand Salewa or Wild Country.
Which development projects
have you followed in Salewa?
I’ve simply “inherited” the ice
screw and Ergo Belay, instead I
followed the new collection of
harnesses, the North-X ice axe
and the new Vert freeski helmet
that we will indeed launch at the
next ISPO. This helmet, in particular, is a product that is lacking
on the market today. It combines the lightness of a climbing
helmet with the performance of
an alpine skiing helmet thanks
to its double approval standards,
integrating perfectly with ski masks. We speak of a weight below 350 grams, very close to a
normal climbing helmet. For this
use it can also be lightened. It is
a helmet targeted particularly to
the freeskiing and steep skiing
world, with a user base in constant growth.
The hardware division is dedicated exclusively to the development of products, while
production is outsourced to
external suppliers, am I right?
Many of the leading hardware manufacturers brands
have outsourced production
stages in foreign countries,
while a few others have sta-
yed in the country of origin.
What is your strategy?
For obvious reasons of cost most
of our products today are made
in the Far East, while the entire
design and prototyping is homemade. Some particular products,
such as via ferrata set, are manufactured in Austria, however, China is now starting to show some
problems and we cannot rule out
that in the future we will bring the
production if not at home at least
in Eastern Europe.
The fact that your supplier
has created its own brand has
affected your production strategies?
Roger Schaeli è sicuramente
uno dei primi tester e utilizzatori
dei prodotti hardware Salewa
Clearly they have partly unbalanced their production on their
brand, but this has only marginally affected us, as our target positioning is slightly higher. Although it remains the problem that
consumers tend to buy certain
product categories at the lowest
price.
The Oberalp group, which
includes Salewa, has recently also acquired the brand
Wild Country for climbing
equipment. Will there be any
possible future collaborations
between the respective team
or the two brands will follow
separate ways?
First we must clarify that the Salewa brand is not only climbingrelated, it mountain-related at its
widest. Covering the world of
climbing helps us to consolidate
the brand throughout the younger
categories. Wild Country’s positioning is very clear, as the same
corporate claim goes: pure climbing, for very “core” climbers. Its
products serve indoor climbing,
sport climbing, the more purist
trad climbing and are directed in
the market to a very high target.
Products that overlap tend to be
differentiated addressing different
targets, not surprisingly we wanted to keep different designers.
The development team of Wild
Country is made up of English
guys, real trad climbing lovers living in the temple of this discipline, the Peak District. Then there is
a common technical supervision,
conducted by Egon Resch, which
allows to give an international feel
to a brand that is otherwise too
identified as Anglo-Saxon (it was
the climber Ray Jardine, among
the most active in Yosemite at the
end of the 70s, to found the brand
ed) but which we believe has
good development opportunities
also in our Alps.
The hardware compared to
the apparel has very high investment costs. What is the
average expenditure for the
development of a new project?
It depends on the product. For
complex projects, for example, a
high-end helmet, including its design and the prototype, can cost
around 80,000 Euros and nearly a
year of development. Carabiners
and referrals do have printing
moulds, but not so massive, then
about a few tens of thousands of
Euros.
The Oberalp group also owns
the brand Dynafit, among
the leaders in ski touring. Is
it possible that in the future
you will concentrate on the
development of ultra-light
products dedicated to this
discipline, covering maybe
even the racing world, or will
you remains part of classic
mountain climbing?
What’s beautiful and difficult in a
division is just that it must “change colours” depending on which
brand it serves: ideally a Salewa
product must be different from
a Dynafit product. If when we
work on a Salewa project our
focus must be “strong and, at a
later time, light”, Dynafit’s focus
is instead “speed up”, pure lightness, of course again with different variations, because the racing
world (with its related racing regulations, which often vary from
year to year) is one thing, and the
speed touring one is another.
DISTRIBUITO DA: Oberalp
0471.242900 - info@salewa.it
VERT
Activities: Free Ski Mountaineering-Climb to ski
Sia quando si risale con le pelli, sia
quando si scende su linee immacolate di
neve fresca, la versatilità del nuovo Vert
fa la differenza in quanto rappresenta
il giusto compromesso fra il classico
casco da arrampicata e lo stile del
casco da sci. Il modello infatti presenta
doppia certificazione per climbing e
sci (EN 12492, EN 1077) ed è la scelta
ideale, anzi perfetta per il Free Ski
Mountaneering e Climb to Ski. Grazie al
suo design aerodinamico protegge le
tempie e la zona posteriore della testa,
mentre la ventilazione è garantita dalle
grosse fessure e dai condotti interni. Il
Tech Padding interno e sulle orecchie,
rimovibile e lavabile, incrementa il comfort
e allontana l’umidità. Il gancio di chiusura
magnetico e la rotella per regolare il fit
completano le incredibili caratteristiche
tecniche di Vert.
The extremely versatile Climb-toski helmet is the ideal compromise
between the classic climbing helmet
and the more fashion-conscious
ski one, without foregoing safety.
This helmet guarantees the double
certification (skiing and climbing).
A streamlined shape protects the
temples and the back of the head.
It adopt removable and washable
Tech Padding keeps humidity at
bay and guarantees enhanced
comfort. The ear protections
made of Tech Padding Removable
guarantee optimal ventilation and
reduced volume. The magnetic fitlock
buckle, is easily operable with one
hand/ with gloves on. It integrates
perfectly with ski goggles. Adjustment
wheel for perfect fit. Weight: 350 gr.
Certifications: EN 12492, EN 1077.
NORTH-X
Activities: Glacier mountaineering, expedition, alpine climbing, Free Ski Mountaineering-Climb to Ski, mountaineering
Versatilità e performance tecniche senza
compromessi. North-X è la nuova piccozza
firmata Salewa studiata per alpinismo su
ghiaccio e misto. La testa è forgiata a caldo,
mentre la lama, estremamente aggressiva,
garantisce una presa sicura su ogni tipo
di superficie. La distribuzione perfettamente
bilanciata del peso e l’angolazione a 20°
garantiscono un’oscillazione ottimale e una
più efficace assicurazione. Peculiarità unica
di questo modello è data dalla possibilità
di regolare a una mano e con grande
facilità il grip sintetico del manico, mentre il
laccio di ancoraggio sull’asta è perfetto per
autoassicurarsi. La punta in metallo consente di
non scivolare sul ghiaccio. Peso: 540 gr.
Versatility and technical performance without compromises.
North-X is the new ice axe by Salewa developed for ice
and mixed mountaineering, mountain expedition and Free Ski
Mountaineering-Climb to Ski. The hot forged head is carried
comfortably as a mean of support. Its aggressive blade sits
securely in every type of ice. A balanced weight distribution
and a 20° offset shaft guarantee an optimal swing and allow
for efficient belay mounting. Single handed, the grip can be
adjusted without any tool and guarantees a perfect hold
on steep terrain. The anchor leash on the shaft, with tearing
support of 5kN, is perfect for the self-belay on the anchor. The
grip can move upwards in snow and does not prevent the
setting up of an anchor and its function as a supporting tool.
The synthetic grip protects from the cold. The spike, made of
hard metal, does not slide over an icy surface. Available with
shovel and hammer.
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REPORTAGE / LA NOSTRA VISITA A CLERMONT FERRAND, SEDE MONDIALE DI MICHELIN
dal nostro inviato: Benedetto Sironi
Dai pneumatici alle SUOLE
Con alle spalle due multinazionali miliardarie e uno dei marchi più conosciuti del
mondo, la nuova società JV International guidata da Ambrogio Merlo conferma
i suoi piani ambiziosi, annunciando anche le prime prestigiose partnership. Obiettivo:
50 milioni di paia prodotte e la conquista del 10% del mercato delle suole tecniche.
Eravamo stati i primi in Italia a svelarlo addirittura oltre un anno fa,
pubblicando in esclusiva sul numero di dicembre 2013 un’ampia intervista ad Ambrogio Merlo, che di
questa storia è uno dei protagonisti. Stiamo parlando del progetto
delle suole tecniche a marchio Michelin, che nel 2014 ha preso pienamente forma e si è concretizzato
nelle prime importanti partnership.
Ma è solo l’inizio. E considerando gli attori e le risorse messe in
campo, siamo certi che delle suole Michelin continueremo spesso a
parlare.
DIETRO AL PROGETTO
Come abbiamo già ricordato, tutto nasce dall’unione di due big
mondiali: il primo è la multinazionale Jihua, state company cinese che opera nell’abbigliamento
professionale, nel settore tessile
e nella produzione di dotazioni
di sicurezza. Nata solo nel 2009,
Una vecchia locandina Michelin che senza volerlo “anticipava” il più moderno
e noto omino “Bibendum” qui raffigurato per rappresentare il progetto suole
1889 che nel 2013 ha prodotto
171 milioni di pneumatici con un
fatturato netto di 20,2 miliardi di
euro, presente in più di 170 paesi,
con 111.200 dipendenti e 67 siti
produttivi in 17 paesi. Attraverso
la sua divisione lifestyle (nata nel
2000 e con un fatturato di 260
milioni di euro) e un programma di
licenze il marchio è presente anche
in molte altre categorie: guide turistiche, gastronomiche (la celebre
guida Michelin), servizi di assistenza alla mobilità, accessori, gadget
e suole appunto.
Ambrogio
Merlo
dall’anno successivo è quotata
alla borsa di Shangai e oggi ha
qualcosa come 40mila dipendenti,
4,3 miliardi di dollari di fatturato e
una produzione annuale di oltre
50 milioni di capi di abbigliamento. Il secondo è appunto Michelin,
storico marchio francese nato nel
JV INTERNATIONAL
Per coordinare worldwide il progetto è stata creata una nuova
società, JV International. La quale
gestisce R&D, design, attività commerciali, marketing e amministrative. Potendo contare su ben cinque sedi tra Italia e Cina: le due
principali a Tavernerio (Como) e
Hong Kong, mentre a Verona sorge il centro design e in Cina vi
sono due siti produttivi. A guidare
la società Ambrogio Merlo, che il
settore lo conosce già molto bene
essendo stato dal 2002 al 2007
amministratore delegato di Vibram,
il celebre marchio dell’ottagono
giallo leader nel segmento delle
suole tecniche. Inevitabile quindi
l’accostamento delle due aziende
le quali - a dispetto delle dichiarazioni molto “concilianti” dello stesso
Merlo – saranno quindi sempre più
in diretta competizione. Da alcuni
mesi a Merlo si è affiancata anche
un’altra figura molto nota e con
una comprovata esperienza nel
mondo outdoor come Andrea de
Pascale, per oltre 20 anni operativo in Gore-Tex Italia, in particolare
nel marketing.
divisioni dell’azienda, partecipare
attivamente ad alcuni workshop,
assistere a test di laboratorio,
confrontarsi con i tecnici Michelin.
Nonché testare in alcuni adrenalinici giri di pista le performance dei
pneumatici su asciutto o bagnato,
insieme ai driver Michelin. Un’occasione assai utile per verificare
quanto know-how e innovazione
siano dietro allo sviluppo dei vari
compound per pneumatici di ogni
genere e forma (tra i quali quello
che detiene il record di più grande
al mondo e che campeggia all’ingresso dell’headquarter, vedi foto).
“FROM TYRES TO SOLES”
Una curiosità: il verbo “chausser”
in francese ha un duplice significato: “mettersi le scarpe ai piedi”
ma anche “sistemare la gomma su
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LE PRIME COLLABORAZIONI
A proposito di partnership, prestigiose le prime messe a segno
nel 2014: TCX (moto), Northwave (bike) e Diadora (antinfortunistica). E anche il 2015 si è
aperto con altre due importanti
collaborazioni: quella con Ride
BIENVENUE À CLERMONT-FERRAND
Gli obiettivi dichiarati da JV International sono ambiziosi e puntano
nel giro di qualche anno a conquistare il 10% circa del mercato
delle suole tecniche, stimato in 500
milioni di paia (significherebbe
quindi 50 milioni di paia l’anno).
Per ufficializzare in grande stile il
progetto e svelarne tutti i dettagli
lo staff dell’azienda ha organizzato lo scorso novembre un press trip
europeo direttamente nella sede
di Michelin di Clermont-Ferrand,
capitale naturale del “Massiccio
Centrale”, nell’affascinante regione
d’Auvergne, alle porte di un enorme parco naturale. Qui i circa 50
giornalisti provenienti da vari paesi
europei e non solo hanno partecipato alla conferenza stampa
ufficiale prima di visitare le varie
Il pneumatico più grande
del mondo all’ingresso
della sede di Clermont-Ferrand
di una macchina”. A maggior ragione qui in Michelin sono convinti
che le calzature rappresentino per
le persone quello che i pneumatici sono per i veicoli, necessitando
per la massima performance dei 3
medesimi fattori: grip, durabilità e
comfort. Per questo hanno coniato un efficace claim per il nuovo
progetto: “From tyres to soles, more
technology for more performance”.
Da questa filosofia deriva una ri-
ALCUNI DEI PRIMI PARTNER AD UTILIZZARE SUOLE MICHELIN
18
cerca continua sui vari materiali e
sul loro comportamento nelle più
svariate condizioni: attività evidentemente fondamentale anche
quando si parla di suole. Ecco perché tra il reparto R&D di Michelin
e quello già citato di Verona c’è
un continuo e proficuo rapporto di
collaborazione per arrivare a perfezionare i singoli progetti, insieme
ai partner coinvolti (il book di suole
Michelin conta oggi già oltre 100
referenze).
I primi due modelli da mountain bike, entrambi Northwave, con suole Michelin. A sinistra Dolomites
Evo, topo di gamma, con suola Michelin Rock’r. Al centro Spider Plus 2 con suola Michelin Crossbow
Snowboard e con Under Armour.
Quest’ultima in particolare gestita da Trond Sonnergren (head of
design & product development) e
Filippo Sartor (key account manager). Nelle foto di queste pagine
ve la mostriamo in assoluta anteprima. Considerando tutto quello
che abbiamo scritto e soprattutto
visto di persona, siamo certi che
altri importanti “colpi” non mancheranno nei prossimi mesi.
www.jvinternational.com
La suola Michelin per il modello Artic Diadora
(antifortunistica) è elettrostatica e super resistente
REPORTAGE /
OUR REPORT FROM CLERMONT FERRAND, HEADQUARTER OF THE BRAND
MICHELIN, FROM TYRES TO SOLES
Backed by both two billionaire multinational companies and one of the best known brands in the world, the new
company JV International led by Ambrogio Merlo strengthens its ambitious plans. It also announces its first renowned
partnership, in order to reach 50 million pairs produced and conquer a 10% share of technical soles market.
Il noto omino Bibendum saluta i visitatori all’arrivo. A destra Ambrogio Merlo illustra progetti e strategie
More than one year ago we were the first in Italy to reveal it, in our December issue, when we published an
exclusive interview with Ambrogio Merlo, one of the key
players of this story. We are talking about the Michelin
technical soles project, which took full shape in 2014 and
involved its first important partnerships. But this is just the
beginning. Considering the amount of participants and resources put in place, we are confident that we will see
more of Michelin soles.
La sede Michelin a Clermont-Ferrand
BEHIND THE PROJECT
As stated above, all comes from two worldwide companies
joined together: the first is Jihua, a Chinese state company
specialized in professional clothing, in the textile sector
and in the safety equipment. The company was founded
in 2009, but it was already listed on the Shanghai Stock
Exchange the following year. Now, it has something like
40 thousand employees, an income of $4.3 billion and an
annual production of over 50 million items of clothing. Of
course, the second partner is Michelin, the historic French
brand born in 1889. In 2013 it produced 171 million tires
with a net income of Euro 20.2 billion. It also operates
in more than 170 countries, with 111,200 employees and
67 production sites in 17 countries. Thanks to its lifestyle
division (born in 2000, income Euro 260 million) and its
licensing program the brand is very well-known in many
other fields: tourist guides, culinary (the famous Michelin
guide), support services for mobility, accessories, gadgets
and, of course, soles.
20
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JV INTERNATIONAL
The new JV International company was founded to coordinate this project worldwide. JV International deals
with R&D, design, business, marketing, and administrative activities. Moreover, the company is set on as many
as five locations between Italy and China: two main headquarters in Tavernerio (Como) and Hong Kong, while Verona hosts its design center and China hosts two
production sites. The managing Director is Antonio Merlo, a well known name in this industry, as he was CEO
of Vibram - the famous yellow octagon brand leader in
the technical soles field - from 2002 to 2007. In spite of
Merlo’s very “pleasing” statements, a comparison between the two companies - which will become more and
more direct competitors - is inevitable. Moreover, in the
last few months Merlo was joined by Andrea de Pascale,
another well-known name with a proved experience in
the outdoor world. De Pascale has worked in Gore-Tex
Italy for 20 years, above all in the marketing sector.
BIENVENUE À CLERMONT-FERRAND
JV International’s purposes are ambitious. In few years,
the company aims at conquering about 10% of the technical soles market, i.e. 500 million pairs of shoes (it would
mean 50 million pairs of shoes per year). In order to formalize the project and reveal all the details with considerable style, last November the company has organized a
press trip straight to the Michelin European headquarter
in Clermont-Ferrand, natural capital of “Massif Central”,
set in the fascinating Auvergne region, at the gates of a
huge natural park. Here, about 50 journalists from different European and non-European countries participated
in the official press conference before visiting the various
departments of the company. They also took part in some
workshops, watched some laboratory tests and dealt with
Michelin technicians. Finally they were able to experience some adrenaline laps together with Michelin drivers to
test tire performances on wet or dry. A very useful chance to test how much know-how and innovation stands
behind the development of the various compounds of all
kind of tires (including the one holding the world’s largest
record, which stands at the headquarter entrance, see picture in the previous page).
“FROM TYRES TO SOLES”
For your interest, the verb “Chausser” has a double meaning in French: “to put shoes on one’s feet,” but also “to
put the tire on a car.” More than ever, in Michelin they are
convinced that shoes should mean for people what tires
mean for vehicles, i.e. maximum performance relies on
the same 3 factors: grip, durability and comfort. That’s the
reason why they coined an effective slogan for this new
project: “From tires to soles, more technology for more
performance.” This philosophy results in a continuous
research on various materials and on how they should
behave in different conditions. Of course, this is crucial
when it comes to soles. That’s the reason why there is a
continuous and fruitful collaboration between Michelin’s
R&D department and the above mentioned Verona site.
Together with the partners involved, they get to refine
every single project (Michelin’s book of soles has already
more than 100 references today).
FIRST COLLABORATIONS
As far as partnerships are concerned, 2014’s first collaborations were valuable: TCX (motorcycle), Northwave
(bike) and Diadora (safety). In 2015 the company set up
two other significant collaborations, with Ride Snowboards and Under Armour. This project has been managed
by Trond Sonnergren (head of design & product development) and Filippo Sartor (key account manager). Pictures as an absolute preview are shown in these pages.
Considering what we wrote and above all what we saw in
person, we are sure that the company will leave its mark
in the upcoming months.
www.jvinternational.com
A sinistra: stivale da moto TCX Adventure - Infinity con suola ispirata al pneumatico da enduro Michelin Anakee 3. Al centro: la suola Michelin Peak sugli
scarponi da snowboard Insano del marchio americano Ride. Nelle foto a destra: l’avveniristica suola per una particolare calzatura da trail running Under
Armour (in versione low e mid, per il momento disponibile solo negli USA) che riprende il concetto del Fat Tire, noto pneumatico Michelin per caratteristiche
tecniche di adattabilità ai diversi terreni”
FOCUS ON / LE IMPORTANTI NOVITÀ DEL MARCHIO VENETO DALLE PAROLE DEL PROPRIETARIO
“Ecco cosa
serve alla
nuova Garmont”
Dobbiamo essere sinceri: pur operando da
alcuni anni nel nostro settore sotto vesti
che tra poco scoprirete, Pierangelo Bressan prima di alcuni mesi fa non lo conoscevamo. Abbiamo avuto l’occasione di
incontrarlo per la prima volta alla fiera di
Friedrichshafen la scorsa estate e ne abbiamo approfittato per intervistarlo. L’impressione fin da subito è stata quella di un
imprenditore entusiasta, vulcanico, molto
schietto e ben consapevole di quel che
occorre ad un’azienda per emergere nelle non facili condizioni di mercato attuali.
O magari per “riemergere”, come nel caso
di Garmont, il noto marchio di calzature
outdoor fondato nel 1964.
Pierangelo
Bressan
IL CAMBIO DI PROPRIETÀ - Il cinquantenario della fondazione del marchio vede
l’ingresso del gruppo Bressan, che ha siglato un accordo di acquisizione del
brand nell’aprile 2014 affidando poi la
gestione alla nuova società Garmont International srl.
IL NUOVO GRUPPO - Allora scopriamo
chi è il nuovo proprietario e quali sono
le sue aree di business: “Lavoro da molti
anni nel settore immobiliare dove ho gestito la creazione di parecchie realtà”, rivela Pierangelo Bressan. Il quale è anche
presidente di Pedarco Srl (depositaria del
sistema Pedarco per l’automatizzazione
dei cavalcavia pedonali), cofondatore
e azionista di VeNetWork spa (network di
42 imprenditori veneti operativi in oltre 85
paesi i quali promuovono la cultura d’impresa attraverso il finanziamento di attivi-
tà imprenditoriali con attenzione al territorio e all’occupazione) e cofondatore e
azionista di VeNetronic srl (network con le
stesse finalità di VeNetwork ma operativo
nel settore dell’elettronica e della gestione dell’energia), nonché socio azionista
di GTA (società che opera nel settore del
tessile producendo pantaloni uomo di alta
gamma).
IL KNOW-HOW NELL’ABBIGLIAMENTO - C’è
in realtà anche un link diretto con il mondo outdoor. “In Garmont ho visto innanzitutto una bella opportunità nonchè l’ideale
completamento della nostra offerta”, afferma
Bressan. Oltre che di quelle citate sopra,
infatti, l’imprenditore trevigiano è titolare
dell’azienda Prisma 2 Srl, specializzata nel
design e nello sviluppo di abbigliamento
fashion e sportivo, con collaborazioni di
prestigio con diverse aziende multinazionali
nel mondo dell’outdoor e non solo.
a cura di: Benedetto Sironi
Riorganizzazione aziendale,
radicamento al territorio
ma con una visione ampia
e internazionale, maggior
condivisione con il mercato
per lo sviluppo delle
collezioni, rilancio negli
USA con l’apertura di una
filiale e il perfezionamento
dell’ingresso in nuovi mercati
nel 2015. Questi alcuni
dei focus sottolineati da
Pierangelo Bressan, alla guida
dell’azienda dall’aprile 2014.
E non si esclude per
il futuro anche una linea
abbigliamento…
dustria calzaturiera sportiva: nel corso
della sua carriera professionale ha infatti
guidato l’espansione del marchio Salomon
in Nord America dalla fase di lancio fino
alla conquista di una posizione dominante
ricoprendo poi, dal 2008 al 2014, il ruolo
di VP Progettazione e Sviluppo Prodotto di
Merrell. La filiale, situata non lontano dalle montagne del New Hampshire, è stata
inaugurata proprio nel mese di gennaio
2015. “Abbiamo grandi opportunità di ripartire sul mercato Nord Americano con un
marchio conosciuto e affidabile”, ha sottolineato Bill Dodge. “Sarà importante mettere a punto un efficace rapporto di reciproco beneficio con i negozi specializzati
che oggi si trovano di fronte un mercato
molto complesso e adottare una strategia
distributiva chiara e affidabile, che sia di
supporto al trade e punti sulla formazione
e sulla buona riuscita nel sell-out”.
L’APPAREL PRIMA O POI… - Anche se ora tutta l’attenzione ovviamente è sul core business,
ossia sul footwear, Bressan infine – sollecitato
dalla nostra ultima domanda e considerando
come abbiamo visto il solido background nel
segmento apparel - non esclude di produrre
prima o poi dell’abbigliamento firmato Garmont. Infine il nostro intervistato ci fa un’ultima
sorprendente ma significativa confessione:
“So ben poco di come si producono le calzature, ma ho una consolidata esperienza
nella gestione di aziende. C’è chi sa molto
meglio di me come realizzare le calzature e
il mio compito è proprio quello di scegliere le
persone giuste da mettere al posto giusto. E
questo ora è quello che serve a Garmont.”
GARMONT OGGI E IN PROSPETTIVA - Pur
con una contrazione di fatturato dovuta
più che altro alla vendita della divisione
skiboots, Garmont rimane uno dei marchi
italiani più noti nelle calzature outdoor, distribuito a livello mondiale in oltre 40 paesi (il fatturato 2013 si era attestato sui
14 milioni di dollari). “Tra i nostri obiettivi
c’è una miglior organizzazione aziendale
e una maggior condivisione con il mercato nella scelta delle collezioni”, prosegue
Bressan. L’azienda ha comunque mantenuto
la sede operativa a Volpago del Montello
(TV) avvalendosi delle professionalità già
presenti nella gestione precedente. Un segnale di radicamento e fedeltà al territorio,
come detto uno dei valori di riferimento per
la nuova proprietà. Da sottolineare anche
l’ingresso nel management come consulente
pro-tempore di Giuliano Zavan, veterano
nel settore dell’outdoor e dell’industria calzaturiera con al suo attivo collaborazioni
con i marchi Asolo e Tecnica.
IL NUOVO CORSO NEGLI USA - Un rilancio che parte anche da un profondo
rinnovamento proprio sul mercato USA,
che era stato foriero di problemi per l’azienda: lo scorso novembre è stata infatti
annunciata l’apertura di una nuova filiale diretta per il mercato Nord Americano.
Amministratore delegato è Bill Dodge, che
vanta una comprovata esperienza nell’inDue immagini della modelleria Garmont
2222
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THE NEW OWNER DISCUSSES THE MOST SIGNIFICANT NOVELTIES FOR THE BRAND
“THIS IS WHAT THE NEW GARMONT NEEDS”
Company reorganization, links to the territory with a broader, international vision, better communication
with the market for the development of new collections, a new branch in the USA and the development
of new markets in 2015: these are some of the key highlights from this interview with Pierangelo Bressan,
who has been leading the company since April 2014. Also, a clothing line might be on the horizon...
Let’s be honest: even though he has
been working in our sector for some
years, we did not know anything
about Pierangelo Bressan until a few
months ago. We had the chance to
meet up with him for an interview at
the fair in Friedrichshafen last summer. Our first impression was that
of an enthusiastic entrepreneur, a
dynamic, earnest man with a clear
vision of what is needed to launch
a company in today’s difficult market scenario. Or even to “re-launch”,
since famous footwear brand Garamont has been around since 1964.
THE ACQUISITION - The fiftieth
anniversary of the foundation of the
brand sees the entry of the group
Bressan, who has signed an agreement to acquire the brand in April
2014. The management was later
entrusted to the new company Garmont International srl.
THE NEW GROUP - Let’s find out
about the new owner and his business expertise: “I have been working for many years in the real estate business where I managed the
implementation of several construc-
tion projects,” explains Pierangelo
Bressan. Among his other activities,
he is also president of Pedarco Srl
(owner of the patent on the Pedarco
system for the automation of pedestrian overpasses), co-founder and
shareholder of VeNetWork Spa (a
network of 42 entrepreneurs from
the Veneto region who operate in
over 85 countries, promoting business culture through the funding
of entrepreneurial activities which
benefit local communities and promote employment) and co-founder
and shareholder of VeNetronic Srl
(a network with the same goals as
VeNetwork operating in electronics
and energy management), as well
as shareholder of GTA (a company
manufacturing high-end men’s
trousers).
CLOTHING KNOW-HOW - Bressan also has a direct connection
with the outdoor sector. “When I got
interested in Garmont I saw a great
opportunity as well as an ideal complement to our offer,” said Bressan.
In fact, the entrepreneur from Treviso is also the owner of Prisma 2 Srl,
a company specializing in the design
and development of fashion apparel
and sportswear, with prestigious
collaborations with several multinational companies in the outdoor
business.
GARMONT TODAY AND IN PERSPECTIVE - Despite a decline in
sales mostly due to the sale of the
ski boots division, Garmont remains
one of the most prestigious Italian
outdoor footwear brands, distributed worldwide in over 40 countries
(2013 revenues stood at $14m). “Our
main goal is to improve the company’s organisation and to develop
better communication with the market in the choice of the collections,”
continues Bressan. The company
has maintained its operational headquarters in Volpago (near Treviso) making good use of the expertise already present in the previous
management. A move which signals
loyalty to the company’s roots and
to the local community, core values
for the new owner. Giuliano Zavan
has also joined the company as a
temporary consultant. Zavan is a
veteran in the outdoor and footwear
industry having collaborated in the
past with brands Asolo and Tecnica.
NEW LIFE IN THE USA - The relaunch of the company will also include a thorough overhaul of its USA
business, which had been a harbinger of problems for the company.
The opening of a new subsidiary
catering to the North American market was announced in November.
The CEO is Bill Dodge, who has a
strong history with performance
footwear having led Salomon from
its launch to a dominant position in
North America. He then moved on
to become VP of Global Product
Design and Development at Merrell
from 2008 to 2014. The subsidiary,
not far from the mountains of New
Hampshire, was inaugurated in January 2015. “We have a strong opportunity to start fresh on the North
American market with a trusted premium brand,” said Bill Dodge. “It is
important we develop an effective,
mutually beneficial relationship with
specialty retail. Because specialty
retail faces a complex marketplace
we will take a supportive approach
that will focus on education and sellthrough success. This is a unique
opportunity to build an innovative
bridge between great product and
the consumer, with a clear and reliable distribution strategy.”
APPAREL, SOONER OR LATER ... Although all the attention is now
obviously on the core business, i.e.
footwear, Bressan does not rule out
that the company might start producing its own branded clothing
in the future – urged by our last
question and considering his solid
background in the apparel segment.
Finally our interviewee makes one
last surprising but significant confession: “I know very little of how
to produce footwear, but I have a
strong background in the management of companies. There are those who know better than I how to
make shoes and my job is just to
choose the right people for the right
job. And this is what Garmont needs
right now.”
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IMPRESE / LA SALITA IN LIBERA DEL FUORICLASSE TEDESCO FINO ALL’ 8C+
Prima assoluta per Huber
sulla sua parete
“del caffè mattutino”
a cura di: Paolo Grisa
In esclusiva ecco gli scatti della prima salita
e prima libera della parete del Wetterbock.
Su questa “pagina bianca” di 400 metri
che si colloca all’interno della più vasta
parete Est del Goell (oltre 1 km di dislivello)
Alex Huber, ha tracciato una prima linea,
di difficoltà notevoli sin dal primo tiro.
Una parete “di casa” potremmo dire, per Alex Huber, quella
del Wetterbock. Il fortissimo climber tedesco, infatti, racconta che se la trova di fronte tutti i giorni guardando
dal terrazzo della sua abitazione, mentre ha ancora in
mano la tazza di caffè fumante. Dopo aver viaggiato e
arrampicato in tutto il mondo, dallo Yosemite all’Himalaya
e al Karakorum, dall’Artico all’Antartico, Alex ci ha raccontato che le Alpi siano fra le più belle catene montuose al
mondo: “Facili da raggiungere, versatili, geologicamente
ben formate e con un’incredibile quantità di buona roccia”. Ha poi aggiunto: “Non troverai te stesso viaggiando
in giro per il mondo se non sai scoprire quanto di interessante si trova dietro l’angolo”. È questo il messaggio che
traspare quindi dalla sua ultima impresa.
UN AVVICINAMENTO CHE SCORAGGIA - La parete del
Wetterbock è alta poco meno di 400 metri e dunque
quasi invisibile inserita com’è all’interno dei 1.000 metri
parete Est del Goell, ma la sua qualità della roccia riesce
comunque a catturare l’attenzione dell’occhio del climber.
Da sempre gli alpinisti dunque vi hanno messo su gli occhi ma nessuno ancora vi aveva aperto una linea. In un
certo senso è stato un po’ il caso a spingere Alex verso
questo obiettivo: nel 2013 vista la difficoltà a trovare i
compagni per i progetti programmati per quell’anno sceglie di tentare la scalata. A scoraggiare la visita degli
alpinisti a questa parete era probabilmente l’incertezza
sull’avvicinamento. Alex parte alla fine di agosto con il necessario per tre giorni: cibo, attrezzattura da bivacco e
materiale per terreno di alta difficoltà. Superato il rifugio
prosegue lungo il sentiero invernale. Una volta raggiunti
i ripidi pendii erbosi che conducono alla parete le cose
iniziano a farsi critiche. Arrancando tra arbusti e mughi
su suolo esposto e scivoloso Alex arriva al punto di sentirsi completamente svuotato e decide di abbandonare
la salita ancor prima di cominciarla anche a causa del
sole cocente. Prima di attaccare definitivamente la parete quindi decide di andare in perlustrazione a esplorare
il percorso migliore.
UN GIORNO PER UN TIRO - Una volta tornato, e raggiunta la base, inizia a studiare la parete, che oltre ad essere
priva di linee di debolezza evidenti, è interamente strapiombante. Tanto che la piccola cascata del nevaio soprastante non tocca mai la roccia. Inizia così la scalata,
arrampicando in solitaria deve necessariamente agganciarsi tutto il materiale necessario all’imbrago, senza un
compagno che possa passargli degli attrezzi. Qualche
protezione veloce, dei ganci, chiodi, martello e trapano.
Già da subito Alex capisce come sarà la difficoltà della
parete e dopo aver posizionato uno spit a 12 metri da
terra, iniziano i voli. Gli ci vorranno circa sei ore per venire
a capo del primo tiro. Dopo tutte le energie spese Alex
sceglie di calarsi e tornare in seguito.
La parete del Wetterbock con il tracciato della via
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EXPO - Una settimana più tardi, osservando la parete,
Alex si rede conto che la parte inferiore più strapiombante,
sarà il crux della via, i tiri successivi invece più semplici ma
con maggiori possibilità di protezioni tradizionali saranno
più aleatori. Riparte e sale tre nuovi tiri, per poi piazzare
le corde fisse e scendere a bivaccare alla base. A metà
del giorno successivo raggiunge la base di un grande
strapiombo. Superarlo direttamente sembra impossibile,
ma si intuiscono le possibilità di aggirarlo sulla destra.
Il traverso risulta particolarmente complesso e “proteggibile” solo tramite ganci. Qui l’esposizione della parete
è paragonabile a quella della Salathé su El Capitan. La
parete infatti strapiomba di oltre venti metri. Il primo tetto
va abbastanza bene per Alex ma il secondo rigonfiamen-
INFO TECNICHE SULLA VIA
Hoher Göll • 2.522 mt, Berchtesgaden Alps, Austria
“Parete del Wetterbock” • 300 mt, 10 tiri, XI- o 8c
Prima ascensione in tre giorni • settembre 2013
Prima Rotpunkt • 18 settembre 2014
La parete Est del Göll è alta 1.000 metri, e al suo
interno ospita la parete di 300 metri del
Wetterbockwand. Strapiomba per tutta la via, sporgendo
probabilmente di circa venti metri. La parete è molto
remota: tre ore di faticoso approccio su terreno difficile
le danno un carattere alpinistico. Questa via non è
difficile come la famosa Nirwana, aperta dallo stesso
Alex, ma richiede il medesimo impegno. Se la prima
è più adatta a climber sportivi questa è più adatta a
scalatori orientati alle salite alpine: è esposta a nord è
quindi più tetra e oltre agli spit presenti è necessario
saper usare protezioni velcoci e skyhook.
to è più difficile, non riesce a piazzare né friend né ganci
ed è costretto a piantare uno spit appeso sul braccio in
pieno strapiombo. Infine dopo un ulteriore piccolo tetto è
finalmente sugli ultimi facili metri.
ROTPUNKT: PRIMO TENTATIVO - Una settimana dopo è
ancora sul posto per ripetere la via in rotpunkt. Qui si
rende conto di quanto la fatica del lungo avvicinamento
influisca sulla possibilità di salire il primo tiro, quello chiave, senza riposi. Due giorni dopo, la prima nevicata della
stagione rimanda i propositi di Alex all’estate successiva.
Ma anche allora è un disastro e agosto giunge al termine
senza aver concesso una minima possibilità. Fortunatamente però il primo tiro rimane sempre asciutto, quindi Alex
può provarlo ugualmente. Il 7 di settembre finalmente sale
con un compagno, compie l’avvicinamento alla parete al
ritmo più blando possibile, per non affaticarsi troppo e
mantenere le energie per la scalata. Dopo un primo volo,
al secondo tentativo Alex riesce nella libera del tiro. Ma è
ancora lunga e capisce che ha già usato troppe energie
per completare la rotpunkt quel giorno, sceglie comunque
di proseguire per verificare il resto die tiri.
IL SUCCESSO - Venti giorni più tardi torna con un nuovo compagno, questa volta riposa oltre un ora prima di
attaccare la via. Finalmente fila tutto liscio, la scalata è
sempre al limite, ma Alex risolve i tiri in modo più rilassato. Alla fine della giornata scrivono sul libro di vetta del
Goell “18.09.2014, Alexander Huber e Michei Althammer,
attraverso la parete del Wetterbock”.
A REAL HARD REDPOINT (UNTIL 8C+) FOR THE MASTER CLIMBER ALEX HUBER
Alex Huber,
salita rotpunkt della via
HUBER’S ABSOLUTE FIRST
ON THE WALL
OF “HIS MORNING COFFEE”
Outdoor Magazines publishes an exclusive photoshooting of the first ascent on Wetterbock wall.
A 400-mt high “blank page” (with over 1 km of altitude difference) located in Goell’s East wall,
where Alex Huber has opened up a new line, which is full of challenges from the very beginning.
around the world if you can’t discover how many interesting wall
are around the corner”. This is the
message that shines through this
last realization.
Il versante Est del Göll
The Göll’s East wall is 1.000 mt
high, and hosts the Wetterbock
wall, 300 mt high. This rockwall
overhang for all its length for probably 20 mt out of the vertical limit. It’s very isolated: three hours
of hard and uncomfortable approach on difficult terrain give to the
wall an alpine character. This line
has not the same difficulties of the
famous Nirvana, climbed by Alex
too, but requests the same commitment. If the first is more appropriate for sport climbers, this new line
is for “alpine oriented” climbers. It
is North oriented, gloomy and the
ascender needs to use other than
bolts also cams, nuts and skyhooks. A home’s wall the Wetterbock for certain reasons for Alex.
In fact the strong German climber
says he sees it every morning from
his terrace when he’s drinking his
coffee”. After having travelled and
climbed all over the world, from
Yosemite to Himalaya and Karakorum, from Artic and Antartic,
Alex thinks our Alps are one of the
best mountain ranges in the world.
“Easy to access, versatile, geologically well shaped and with an incredible amount of solid rock”. He
continues: “You won’t find yourself
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AN APPROACH
THAT DISCOURAGES
The Wetterbock wall is less than
400 mt, so it’s almost invisible inserted into the 1.000 mt of the East
wall of Goell, but the quality of the
rock reaches the attention of the
climber’s eyes. Many alpinists think
about the Wetterbock but noone
tried to open a route on it yet. In a
certain sense it has been chaos to
conduct Alex towards this objective. In 2013 the difficulty to find
climbing-partners for some programmed projects pushed him to
attempt the wall alone. To discourage the ambitions of the climbers
towards this wall there’s probably
the uncertainty about the approach. Alex left at the end of august
with the necessary for three days:
foods, bivouacs stuff and climbing
gear for hard difficult terrain. After
the refuge, he went ahead along
the winter track. Once arrived at
the step grass slopes that lead to
the wall, things became critic. Limping between slippery stubbles and
little pines, Alex began to feel (also
for the warm temperatures) completely exhausted and he decided
to left the ascent before arriving at
the base of the wall. Once there,
he decided to explore the wall and
find the best line.
ONE DAY FOR ONE PITCH
Once came back, and reached
the base, he studied the rock, that
doesn’t apparently offer evident
lines. It’s so overhanging that the
waterfall coming from the upper
snowfield never touches the wall.
So he began the ascent, bringing
with him all the gear. Already during this first pitch Alex understoond the difficulty of the wall and
after having put the first spit 12 mt
above the base he fell many times.
It took him six hours to solve this
pitch. After all these efforts, he decided to rappel down and come
back some days after.
EXPO
One week later, watching the wall,
Alex understands that the lower
and overhanging part is the crux
of the route. The following pitches
would be easier even though they
request more traditional gear for
protection. Alex goes ahead and
climbs three new pitches, then fixes the ropes and rappels down
to the ground. At 12pm of the following day, he reaches the ground
of a big overhang. Going up seems
impossible but he notices the opportunity to bypass on the right. It’s
possible to protect the traverse only
by hook. Here the exposure is similar to that of Salathé on El Capitan:
the wall is 20 mt overhanging. He
overcomes the first roof quite easily, but the second is harder, and
Alex must place a bolt hanging with
only one hand on the void. Then,
after another little roof, he finally
reaches the last easier meters.
REDPOINT: FIRST ATTEMPT
One week later he’s again under
the rock face to redpoint the line.
He understands how much this tiring approach influences the possibility to freeclimb the crux pitch.
Two days later the first snow comes
down and posticipates the objective to the next summer. But the summer of 2014 is a disaster and August
ends without giving any opportunity. Luckily the pitch remains dry, so
Alex can “work” the movements.
On 7th September finally he goes
up with a partner, approaching the
wall very slowly to maintain all the
energies for the climb. After a fall at
the second attempt, he reaches the
belay all free. But the route is very
long, on that day he understands he
has not enough power to complete
all the pitches. He goes ahead to try
the following part of the route.
THE SUCCESS
20 days later he comes back with
another friend. He rests more than
one hour at the ground before beginning the “fight”. Everything goes
right, the climb is always “walk
on thin ice” but Alex solves the
difficulties in a calm way. At the
end of the day, he and his partner
write on the Goell’s summit book
“18.09.2014 Alexander Huber and
Michei Althammer through the
Wetterbock wall”.
TECHNOLOGY / PIÙ LEGGERA, COMPRIMIBILE, CONFORTEVOLE E TRASPIRANTE
Foto di gruppo all’ingresso della splendida Yosemite
Valley, con El Cap (a sinistra) e l’Half Dome
(al centro in lontananza) sullo sfondo
dal nostro inviato
negli USA: Benedetto Sironi
In Yosemite per la nuova
Gore C-Knit Backer
El Capitan, la montagna più nota e imponente della Yosemite Valley in California,
nei primi giorni di gennaio ha calamitato
l’attenzione mediatica mondiale, tanto da
meritarsi persino un tweet di Obama. Molti di voi naturalmente sapranno il perché
(vedi anche box sotto). In quei giorni ho
vissuto una piacevole e strana sensazione
di déjà vu. Non certo perché le mie non
eccelse doti di climber mi abbiano mai
permesso di scalare una delle oltre 70 vie
presenti su questo mitico monolite granitico, che nel suo punto più alto (il celebre
Nose) misura 2.300 metri. Quanto perché
solo un paio di mesi prima, guardandomi
dall’alto della sua imponenza, questa impressionante montagna mi ha accompagnato nel corso di tre indimenticabili giorni
nello Yosemite Park.
Selfie per il nostro inviato con l’Half Dome
sullo sfondo
28
L’INVITO DI GORE
Motivo del mio viaggio, il press trip organizzato da W.L. Gore & Associates: un esclusivo evento internazionale destinato ad
un ristretto numero di giornalisti, tra i quali
molti importanti media USA specializzati e
non (presente perfino un reporter del New
York Times). Ma anche inviati da Germania,
Svezia e Spagna. Outdoor Magazine era
l’unico ospite italiano e siamo stati ben lieti di accettare l’invito in una delle location
più belle e iconiche del mondo se si parla
di natura, outdoor e arrampicata. Yosemite
Park, situato a circa 4 ore di macchina da
San Francisco, è parco nazionale dal 1890
e visitato ogni anno da oltre 3,5 milioni di
persone. Un contesto che si è rivelato ideale
per presentare e mettere subito alla prova
l’ultima novità dell’azienda americana, leader mondiale nel segmento delle membrane
impermeabili e traspiranti. Gore ha infatti
svelato in anteprima il suo nuovo laminato a
3 strati con tecnologia Gore C-Knit Backer
(patent pending), disponibile per l’autunnoinverno 2015-16 e che verrà dunque presentato ufficialmente a Ispo 2015.
IL NOSTRO TEST
Tre giorni ricchi di presentazioni e workshop,
ma soprattutto di tante attività sul campo:
trekking ed escursioni alla scoperta delle
spettacolari bellezze naturalistiche del par-
Siamo stati in esclusiva
per voi nello splendido parco
californiano per scoprire
in anteprima mondiale
e testare sul campo la nuova
tecnologia di casa Gore
applicata all’abbigliamento.
Utilizzata da oltre 20
importanti brand per
le proprie collezioni FW
2015/16, si posiziona tra
il Gore-Tex Active e il GoreTex Pro, con un target quindi
decisamente trasversale.
co: vertiginose pareti di granito, spettacolari
cascate, torrenti e sequoie giganti vecchie
fino a 2000 anni. A farci da guida il forte
climber Mark Smiley (www.smileysproject.com),
testimonial Arc’ Teryx e La Sportiva. Uno che
lo Yosemite lo conosce molto bene (lui, a
differenza mia, El Cap lo ha scalato). Abbiamo così avuto modo di testare in modo
abbastanza intenso una giacca con il nuovo laminato, disponibile in oltre 20 versioni
che variano a seconda dello spessore e dei
differenti materiali accoppiati. Dobbiamo
dire che i punti di forza sono subito risultati evidenti e tangibili: maggior leggerezza,
comprimibilità, “morbidezza” e traspirabilità.
Questo grazie alla costruzione Backer realizzata con un laminato finissimo in nylon
a maglia circolare e a un procedimento di
laminazione appositamente sviluppato per
completare questa costruzione (nel box dedicato le altre specifiche tecniche).
POSIZIONAMENTO E TARGET
La nuova tecnologia si inserisce quindi a
metà tra il Gore-Tex Active (lanciato nel
2011 e destinato alle attività ad alto impatto aerobico, come la corsa o il ciclismo)
e il Gore-Tex Pro (ideale per l’alpinismo e per
garantire massima robustezza in condizioni
atmosferiche estreme). Gore C-Knit Backer
ha così un target decisamente trasversale,
composto da escursionisti, sciatori e snowboarder in cerca di versatilità e comfort. Un
posizionamento medio e quindi assai più
competitivo anche a livello di prezzo. Una
mossa che sulla carta pare quindi decisamente azzeccata, considerando anche la
difficoltà emersa nelle ultime stagioni di aumentare le vendite dei capi topo di gamma
(da 500-600 euro al pubblico e oltre per
intendersi), i quali anzi in alcuni mercati hanno visto un calo. Insomma una tecnologia
che unisce le due macrocategorie outdoor
e snowsport e infatti si rivolge indifferentemente a skiers e snowboarder così come a
trekkers e hikers (ben 166 milioni nel mondo
questi ultimi secondo le stime di Gore).
PARTNER
Anche per questo numerosi sono i partner
che hanno deciso di affidarsi alla nuova
ANCHE LA SPORTIVA PROTAGONISTA
ALSO LA SPORTIVA UNDER THE SPOTLIGHT
Come abbiamo accennato nell’intro dell’articolo, lo Yosemite Park e in particolare la sua
montagna più celebre (El Cap) sono stati al centro di un’attenzione mediatica forse senza
precedenti se si parla di climbing, mentre i riflettori che illuminano l’estremo sono spesso
puntati maggiormente su jumpers, bikers, free-riders, snowboarders o alpinisti. Merito
dell’impresa di Tommy Caldwell e Kevin Jorgenson, che hanno liberato la via “Dawn Wall”
dopo 7 anni di studi, tentativi, sogni e 19 giorni di lavorazione. Un’ascesa di 900 metri su 32
tiri, dei quali 2 di 9a, per una via che è stata definita da alcuni come la salita più difficile di
tutti i tempi su una big wall. Ne ha parlato persino il Presidente Obama in un tweet. Ebbene,
ai piedi di Tommy Caldwell in particolare c’erano le scarpette La Sportiva TC Pro (foto in centro), diventate un riferimento per le vie lunghe e
sviluppate in realtà dall’azienda trentina proprio per il climber americano (quel TC è proprio riconducibile al suo nome). Ma anche durante il
press trip Gore-Tex di cui vi abbiamo raccontato in queste pagine, La
Sportiva è stata in qualche modo protagonista, accompagnandoci piacevolmente lungo i vari trekking con il suo modello FC ECO 2.0 GTX (foto a sinistra e a destra): calzatura
ideale per hiking e trekking non particolarmente impegnativi,
ha anche un valore “eco” grazie al nylon mesh 100% riciclato della tomaia e alla suola Vibram Eco-Step.
As we mentioned at the beginning of the article, Yosemite Park and its most famous mountain (El Cap) go a lot
of news coverage. Climbing was especially prominent,
although usually media outlets which cover extreme sports
tend to focus more on jumping, free-riding, snowboarding
or alpinism. This was thanks to Tommy Caldwell and Kevin
Jorgenson, who have opened the “Down Wall” route after
seven years of research, attempts, dreams and 19 days of
hard work. An 900-metre climb with 32 lengths of rope (two
9a) – on a route that has been often referred to as the most
difficult big wall ever. Event President Obama mentioned it
in a tweet… Well, Tomy Caldwell was wearing La Sportiva TC Pro shoes (see picture), a
real must for this kind of feat, which have been developed by the company specifically for
the American climber (the “TC” in the product name are his initials). La Sportiva was
also active during the Gore-Tex trip we have detailed in these pages: our treks
were comfortably accompanied by the FC ECO 2.0 GTX model (see picture).
This is the ideal footwear option for low-level hikes and treks, and is also
environmentally friendly thanks to the 100% Nylon Mesh it is made of,
which is made from recycled Vibram Eco-Step soles.
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Maestosa visione di El Capitan (2.307 slm). Sul celebre monolite granitico, alto 1.000 metri, salgono oltre 70 vie, tra cui le mitiche The Nose, Salathé Wall, Zodiac e la Dawn Wall di cui
abbiamo parlato nella pagina precedente. Nelle altre foto, alcuni scatti alla base della parete. In basso a destra veduta panoramica della Yosemite Valley con El Cap sulla sinistra
tecnologia Gore C-Knit Backer nelle loro
collezioni per l’outdoor e gli sport invernali FW 2015-16. Tra i principali: Arc’teryx,
Armada, Berghaus, Burton, Dynafit, Eider, Elevenate, Haglöfs, L.L. Bean, Maloja, Mammut,
Marmot, Millet, Montura, OR, Patagonia, Peak
Performance, Quiksilver, Red Bull, Salewa,
The North Face, Tierra, Trangoworld, Volcom
e Ziener. Notevole anche la fasi di test su
questa nuova tecnologia, con oltre 100
Anche Apple si è ispirata al celebre
parco nazionale americano per il nome
del suo ultimo sistema operativo,
OS X Yosemite appunto, riprendendo
pure la foto dell’Half Dome
giacche messe alla prova dai tester Gore
tra Scozia, Uk, Nuova Zelanda e Patagonia.
GREAT PLACE TO…
Insomma, operazione riuscita sotto ogni
aspetto? Naturalmente sarà come sempre il
mercato il miglior giudice, ma ci pare che,
anche per quanto abbiamo potuto apprendere e provare di persona, sia destinata
al successo. Su questo non paiono esserci
motivi di dubbio come quelli che in parte
aveva sollevato tra alcuni addetti ai lavori
la tecnologia Gore Tex Surround (lanciata
a luglio 2014) applicata invece alle calzature. Da sottolineare anche la perfetta
organizzazione di tutto l’evento da parte
dello staff Gore-Tex Europe e USA, ottimamente supportato anche dalle sue varie
agenzie (Slalom per l’Italia). Da non dimenticare poi il focus sulla responsabilità sociale
e nei confronti dell’ambiente (maggiori info
sui prossimi numeri): aspetti questi sempre più
strategici per Gore che, non a caso, è stata
eletta “Azienda del mese gennaio 2015” da
Oeko-Tex per il suo programma di sostenibilità. E che fosse piacevole lavorare in Gore
lo sapevamo già, tanto che l’azienda nel
2014 è stata nuovamente premiata come
uno dei migliori posti di lavoro del mondo
nella categoria delle multinazionali da “Great Place to Work” (precisamente al 4° posto).
Dopo questo viaggio possiamo dire senz’altro che è anche una delle migliori con le
quali fare un press trip…
Numerosi e spettacolari i trekking che si possono percorrere nella Yosemite Valley.
Qui sulla destra bella veduta dell’Half Dome (2.694 m s.l.m.) che vanta uno sviluppo
verticale di ben 1.444 metri e ricordiamo come sia stata ispirazione di alcuni loghi
di marchi sportivi, il più celebre sicuramente quello di The North Face
GORE-TEX C-KNIT BACKER TECHNOLOGY
Lo scopo era quello di sviluppare un laminato robusto e di lunga durata ma più morbido,
che potesse essere usato per molteplici attività dagli appassionati di outdoor. Ovvero
da coloro che richiedono comfort, funzionalità e prodotti durevoli nel tempo nonostante
l’usura. Gore ha ottenuto questo risultato combinando la trama liscia dei tessuti robusti
esterni in nylon con la collaudata membrana Gore-Tex realizzata in ePTFE rivestito in PU
e la nuova tecnologia Gore C-Knit, in attesa di brevetto. Questa combinazione di materiali
rende i nuovi laminati a 3 strati più leggeri, più morbidi e ancora più traspiranti (oltre che
robusti) rispetto ai laminati della generazione precedente. Il nuovo backer è realizzato con
filati finissimi su macchine per maglieria circolare, che permettono di avere un tessuto più
elasticizzato. Per questa nuova tecnologia è stato progettato uno speciale procedimento
di laminazione. Il supporto in maglia scivola sugli altri strati, migliorando ulteriormente
il comfort. Per il tessuto esterno, Gore utilizza tessuti in nylon morbidi a trama liscia. A
seconda dell’impiego finale previsto, i tessuti esterni possono essere da molto sottili e
leggeri a più pesanti e robusti (es. per i pantaloni da freeride). Posizionata tra il backer e
il tessuto esterno, la membrana Gore-Tex realizzata in ePTFE assolve alla sua funzione.
Tutti i laminati disponibili hanno un’ottima traspirabilità (valore RET <6).
The objective was to develop a new three layers laminate more resistant and with
long durability but softer, usable for many different activities by outdoor passionate.
They ask for comfort and functionality and expect that the shell have a long life cycle.
Gore obtains these results combining the smooth weave of strong nylon shell with the
experienced Gore-Tex membrane, made in ePTFE with a PU cover and the new Gore
C-Knit technology pending certified. This combination of materials makes the new 3
layers fabric lighter, smoother and more breathable but at the same time more robust if
compared with the last generation laminates. The new backer is made with extremely
fine yarns on circular knitting machines, producing a fabric with a little bit of stretch. A
special lamination procedure was developed specifically for this new fabric technology.
The knit backing slides easily over other layers, further enhancing wear comfort. For the
external shell Gore uses soft Nylon materials with a smooth weave. Depending of the
different use the external textiles can be thinner and lighter or stronger and strutctured
(i.e. for freeride pants). Positioned between the backer and the outer fabric, the Gore
membrane made in ePTFE guarantees waterproofing. All the laminates have an optimal
breathability (ratings RET <6).
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29
29
LIGHTER, COMPRESSIBLE, COMFORTABLE AND BREATHABLE
An exclusive report from the wonderful Californian park, where we went to discover
and test on site the Gore company’s new technology applied to clothing in a first-ever
preview, used by more than 20 major brands in their FW 2015/16 collections
IN YOSEMITE FOR THE NEW GORE C-KNIT BACKER
In the first days of January
worldwide media attention was
caught by El Capitan, the most famous and big mountain of the Yosemite Valley in California – even
Obama twitted on this! Of course,
most of you should know the reason why (see also box on page
28). During those days I had a pleasant and strange sense of déjà vu:
not because, as a modest climber,
I have ever been able to go through one of the more than 70 routes
crossing this mythical granite monolith, which measures 2300 meters in its highest point (the wellknown Nose). But because just
a couple of months before, this
enormous mountain guided me
during three unforgettable days in
Yosemite Park, looking down on
me from the top of its majesty.
INVITED BY GORE
I made this journey because of
the press trip organized by W.L.
Gore & Associates: an exclusive
international event addressed to
a limited number of journalists,
including a lot of important dedicated and not dedicated US media
(even a reporter from the New
York Times was there). Journalists
came also from Germany, Sweden and Spain. Outdoor Magazine was the only Italian media on
site. We were very glad to accept
to go to Yosemite Park, one of
the most thrilling and iconic locations in the world when it comes
to nature, outdoor and climbing.
Yosemite Park is about 4 hours’
driving from S. Francisco, it is a
national park since 1890 and over
3.5 million people go and visit it
every year. An ideal location to
present and immediately test the
latest news from the American
company, world leader in the segment of waterproof and breathable membranes. In fact, Gore has
unveiled an exclusive preview
30
1 / 2015
of its new 3-layer laminate with
Gore C-Knit Backer technology
(patent pending), available for
autumn-winter 2015-16. Therefore, this technology is going to be
officially presented at Ispo 2015.
tuck and stitch circular knit nylon
treated with a lamination process,
exclusively devoted to complete
this construction (see other technical specifications in the dedicated box).
OUR TEST
Three days full of workshops
and presentations, but most of
all filled with many field activities. Hiking and excursions to
discover the amazing natural
park’s beauties: vertiginous granite walls, spectacular waterfalls,
streams and giant sequoias up to
2000 years old! The strong Canadian climber Mark Smiley (www.
POSITIONING AND TARGET
The new technology stands
between the Gore-Tex Active (launched in 2011, devoted
to high-impact aerobic activities, such as running or cycling)
and the Gore-Tex Pro (suited to
mountaineering and to ensure
maximum durability in extreme
weather conditions). Therefore,
Gore C-Knit Backer can meet a
being devoted both to skiers and
snowboarders, as well as to hikers and trekkers (as many as 166
million worldwide according to
Gore’s last statistics).
PARTNERS
This is another of the main reasons leading Gore partners to rely
on the new Gore C-Knit Backer
technology in their outdoor and
winter sports FW 2015-16 collection. Some of the main partners
are: Arc’teryx, Armada, Berghaus,
Burton, Dynafit, Eider, Elevenate,
Haglöfs, L.L. Bean, Maloja, Mammut, Marmot, Millet, Montura, OR,
Patagonia, Peak Performance,
destined to succeed. Unlike what
happened with the Gore-Tex Surround technology (launched in
July 2014), there should be no
reason to doubt this. In that case,
experts had questioned this kind
of technology applied to shoes.
Moreover, we must underline the
great organization of the entire
event, arranged by all the GoreTex Europe and US staff, well
supported by their different agencies (Slalom for Italy). Moreover,
one must not forget the focus on
social responsibility and on environment (more info on our upcoming issues): these aspects are
becoming more and more strate-
A sinistra una delle vedute
panoramiche più iconiche della
Yosemite Valley. Al centro uno
scoiattolo, ma il parco è densamente popolato anche da orsi e
lupi. Sopra alcuni dei numerosi
trekking segnalati
smileysproject.com) – Arc’ Teryx
and La Sportiva testimonial – was
our guide. Unlike me, he knows
Yosemite very well (he also climbed El Cap). Therefore, we were
able to test in a quite intense way
a new laminate’s jacket, available
in more than 20 versions, which
may vary according to thickness
and to different materials
matching. We must say that its
strength points are immediately
clear and tangible: lighter weight,
compressibility, “softness” and
breathability. This is owed to the
Backer construction, made from a
wider target, i.e. hikers, skiers
and snowboarders looking for
versatility and comfort. A medium positioning, which is consequently much more competitive
as far as price is concerned. A key
move which on paper seems very
appropriate, considering that, in
recent seasons, there have been
difficulties to increase top-range
clothing sales (i.e. Euro 500-600
retail price), which has rather declined in some market, indeed. In
other words, a technology able to
combine the two main categories – outdoor and snow sports –,
Quiksilver, Red Bull, Salewa, The
North Face, Tierra, Trangoworld,
Volcom and Ziener. Also the testing phases of this new technology are remarkable, with more
than 100 jackets tried out by Gore
testers from Scotland to UK, from
New Zealand to Patagonia.
GREAT PLACE TO...
So, is this an accomplished mission on all accounts? As always
happens, the market will be its
best judge, but, as for what we
were able to see and try in person, it looks like this operation is
gic for Gore which, not surprisingly, has been awarded by OekoTex as “January 2015 Company of
the Month” thanks to its sustainability program. And if we already
knew that working in Gore should
be pleasant – so much that the
company was awarded again as
one of the best workplaces in the
world in the multinational companies categories by “Great Place to
Work” (precisely, it was ranked
4th) – after our journey we can
state without any doubts that it is
also one of the best companies to
get on a press trip with...
Le sequoie giganti sono una delle principali attrazioni: ve ne sono circa 1.000, 200 delle quali nella località di Mariposa Groove, dove sono state scattate
queste foto. Alcuni di questi impressionanti alberi hanno addirittura 2.000 anni. A destra la Fallen Monarch, sequoia di 70 mt caduta in seguito ad una frana
FOCUS ON / IL RESORT, AFFACCIATO SULLE ROCKY MOUNTAINS, SI TROVA A DUE PASSI DA ASPEN
a cura di: Monica Viganò
SNOWMASS
4 stagioni
Una delle più rinomate località sciistiche
del mondo, con un’offerta a 360 gradi
che soddisfa qualsiasi esigenza.
Non solo in inverno, ma lungo tutto l’arco
dell’anno con proposte sportive, culturali e
artistiche per turisti di tutte le età. E con una
ricettività adatta a tutte le tasche.
Situato nel cuore del Colorado, a sole nove
miglia da Aspen, Snowmass è un resort dalle
mille opportunità. È una delle migliori località sciistiche del mondo, con 1.360 ettari di
terreno misto e il secondo versante più “verticale” degli Stati Uniti. Viste mozzafiato sulle
montagne, alloggi di ogni genere, svaghi e
ristoranti per ogni esigenza oltre a svariate
proposte per famiglia, coppi e amici. Ecco
cosa rende Snowmass unico nel suo genere.
L’IMPORTANZA DELL’INVERNO - Come anticipato, Aspen e Snowmass sono destinazioni invernali rinomate. Le infinite opportunità
di intrattenimento non riguardano solo gli
amanti di sci e snowboard, dal momento che
moltissime sono le proposte alternative per
vivere l’inverno in questa località. Tra esse
da segnalare sono quelle di cross country
e snowshoeing, attività che possono essere
praticate lungo i 70 km dell’Aspen/Snowmass
Nordic Trail System. In ogni caso, qualunque
sia lo sport preferito, sicuramente Snowmass
non vi deluderà e saprà sorprendervi con
un ricchissimo calendario eventi. Quello
della stagione in corso prevede, tra tutti,
un imperdibile appuntamento con i celebri
X Games (22-25 gennaio). Oltre alla prima
Accademia Invernale del Nord America firmata Lamborghini.
PARLANDO DI LAMBORGHINI… - Per l’inverno 2015/16 Lamborghini Squadra Corse
ha organizzato il suo primo corso di guida
invernale nord americano. Parliamo della
Winter Accademia che si svolgerà proprio a
Snowmass e offrirà agli interessati la possibilità di spingere al loro limite le auto della
The Westin Snowmass
Resort, direttamente
affacciato sulle piste
32
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casa automobilistica italiana. Stiamo parlando della Aventador LP 700-4 e della Huracán LP 610-4 che per l’occasione saranno
testate su neve e ghiaccio da istruttori professionisti. Questi ultimi forniranno ai presenti
consigli su come affrontare le più critiche
condizioni invernali. Saranno organizzati
gruppi di due persone per ogni veicolo, così
che tutti potranno provare in prima persona
e per l’intera giornata frenate di emergenza, manovre di drifting e metodi di guida su
neve. L’appuntamento è previsto in due slot
(dal 5 al 7 e dal 6 all’8 febbraio) presso
l’Aspen Motorsports Park di Woody Creek e
prevede un soggiorno di due notti presso
l’hotel Viceroy Snowmass (per info e prenotazioni visitare il link http://register.lamborghinievents.com o scrivere a accademia@
lamborghinievents.com).
NOVITÀ DELLA STAGIONE IN CORSO - Vista la rilevanza di Snowmass, ogni anno la
località è soggetta a cambiamenti che ne
intendono migliorare il profilo. Per la stagione
invernale in corso tra le più importanti novità
spicca l’incremento dei voli diretti proprio al
resort. Le compagnie United, American e Delta Airlines nelle scorse settimane hanno tutte aumentato il numero di voli verso Aspen
Snowmass. Dal 18 dicembre e fino a chiusura
della stagione, American Airlines ha inoltre
aggiunto un secondo volo giornaliero con
partenza da Dallas. Mentre Delta Airlines ha
aggiunto un secondo volo con partenza da
Minneapolis per il sabato e un secondo volo
“di rientro” con partenza Aspen Snowmass la
domenica. Da ultimo United Airlines ha aggiunto un quarto diretto giornaliero per la tratta
Houston-Aspen Snowmass dal 18 dicembre
al 5 gennaio. Tra le altre novità segnaliamo
anche il debutto del “tubing hill” con un percorso studiato ad hoc e allestito a Elk Camp.
L’attività è proposta non solo ai bambini ma
a turisti di ogni età, con quattro tracciati e
un tappeto mobile per la risalita. Quotidianamente sono proposte due sessioni pomeridiane ma il camp è aperto anche il venerdì
sera in occasione delle popolari Ullr Nights,
durante le quali è possibile praticare anche
snowbike, pattinaggio su ghiaccio e altro.
LA STAGIONE ESTIVA - Nonostante l’indubbia importanza che la stagione invernale
riveste per queste località, non è da disdegnare un viaggio a Snowmass in estate.
Numerosi sono gli eventi culturali proposti
durante i mesi caldi tra cui concerti, mostre,
spettacoli teatrali e di danza. Da un punto
di vista sportivo, non mancano proposte per
attività quali trekking o running su oltre 50
miglia di sentieri, rafting o kayak in acque
di Classe 5 (caratterizzate da grandi onde,
possibilità di grandi rocce e di pericoli),
uscite a cavallo, pesca a mosca, arrampicata, bike, parapendio, voli in mongolfiera e
molto altro. Per i grandi appassionati di natura, imperdibili le escursioni con le guide ACES
(Aspen Center for Environmental Studies).
PER I PIÙ PICCOLI - Snowmass è un resort su
misura anche di bambini e famiglie, con tesori storici, naturati e culturali tutti da scoprire.
Ci sono ad esempio diversi camp estivi incentrati sull’avventura outdoor e sull’apprendimento e pensati per giovani tra i 7 e i 15
anni di età. Tra essi l’Ajax Adventure Camp
che propone camp quotidiani incentrati
su rafting, arrampicata su roccia e pesca
accanto ad altri di più giorni o a giornate
“in famiglia”. Nei programmi di Camp Aspen
Snowmass, i bambini potranno partecipare a
svariate attività outdoor o giocare nel naturalistico Tree-House Kids’ Adventure Center.
Inoltre l’associazione no-profit Aspen TREE
organizza incontri educativi presso una fattoria dove i bambini possono apprendere
concetti correlati ad alpaca e lana, cucina solare, colori naturali. Inoltre, con camp
ad Aspen e Basalt, l’Aspen Center for Environmental Studies mischia educazione con
esplorazione, proponendo classi a tema
naturalistico per bambini e ragazzi tra i 4 e
i 18 anni di età. Tra i programmi, tour animalistici, escursioni alla scoperta dei rapaci o
dei volatili locali e sabati in famiglia presso
l’Hallam Lake Preserve. Segnaliamo poi l’Anderson Ranch Arts Center che propone ai
più piccoli workshop artistici presso il campus
di Snowmass. Mentre i ragazzi amanti della
scrittura potranno prendere parte ai camp
Scribes and Scribblers promossi dalla Aspen
Writers’ Foundation. Non mancano proposte
di recitazione per giovani tra i 5 e i 18 anni
presso il teatro di Aspen, corsi di musica e di
lavori manuali. Per un divertimento più “free”
e meno programmato, vale una visita l’Aspen
Youth Center con una struttura pensata per
bambini dai 4 ai 12 anni così come l’Aspen
Recreation Center dove praticare nuoto, arrampicata e pattinaggio su ghiaccio.
UNO SGUARDO ALLA RICETTIVITÀ - Dopo
un’intensa giornata di attività, Snowmass saprà rilassare i vostri sensi con diverse proposte culinarie e non solo. Con oltre 100
ristoranti e bar, circa 200 negozi di abbigliamento, gallerie d’arte e negozi di souvenir, il resort soddisfa ogni esigenza. Sul fronte
ricettivo, tra i numerosi hotel a disposizione segnaliamo The Westin Snowmass Resort,
considerato tra i luoghi “deluxe”. L’albergo
offre 254 stanze di lusso tra cui 17 suites
caratterizzate dal brevettato binomio Heavenly Bed & Bath, dalla vista spettacolare
sulle Montagne Rocciose e da un servizio
realmente personalizzato. Le stanze sono
rinnovate e a esse si aggiungono spazi
lounge e pubblici, cinque ristoranti, una nuova Westin Spa, una piscina con vista sulle
piste e affiancata a vasche idromassaggio,
il centro fitness Westin Workout, nuovi negozi
e il Westin Snowmass Conference Center che
si estende per 2.300 mq.
www.gosnowmass.com
STATISTICHE CORRELATE ALLA STAGIONE INVERNALE • WINTER STATISTICS
Stagione invernale • 27 novembre 2014 - 12 aprile 2015
Altitudine alla base • 2.473 m
Altitudine alla vetta • 3.813 m
Sviluppo verticale • 1.340 m
Terreno • 1.448 ettari
Numero sentieri • 94
Estensione sentieri • 241 km
Percorso più lungo • 8,5 km
Percorso più scosceso • Gowdy’s and AMF - 40° di pendenza
Tipologie di percorsi • 6% facili; 47% di media difficoltà; 17% difficili;
Season • November 27, 2014 - April 12, 2015
Base Elevation • 8,104 Feet/2,473 mt
Summit Elevation • 12,510 Feet/3,813 mt
Vertical Rise • 4,406 Feet/1,340 mt
Terrain • 3,332 Acres/1,448 Hectares
Number Of Trails • 94
Miles/Km Of Trails • 150 Miles/241 Km
Longest Run • 5.3 Miles/8.5 Km
Steepest Runs • Gowdy’s And Amf - 40 degree slope angle
Types Of Trails • Easiest - 6%; More Difficult - 47%; Most Difficult -
30% per esperti
17%; Expert - 30%
Precipitazioni nevose annue • 762 cm
Neve artificiale • 93 ettari
Impianti di risalita • 21 in totale
Capacità degli impianti • 33.058 riders/ora
Pendii meno popolati • In media 2 persone per acro
Park & Pipe • 3 park, 1 superpipe di 22 piedi, 1 pipe per principianti
Il resort è noto • Per proposte ad hoc per sposi, attività per
Annual Snowfall • 300 Inches/762 cm
Snowmaking • 230 Acres/93 Hectares
Lifts • 21 total
Lift Capacity • 33,058 Riders/Hour
Uncrowded Slopes • On average 2 people per acre
Parks and Pipes • 3 terrain parks, 1 22-foot superpipe, 1 beginner pipe
Best Known For • Groomed cruising and family-friendly activities.
famiglie e amici. Snowmass da tempo è considerata una delle aree
sci per famiglie migliori di tutto il Nord America
Il “segreto” da svelare • Pranzare presso la Lynn Britt Cabin situata
a mezza montagna. Fare un’escursione sul percorso Long Shot dove
sciatori e snowboarder non esperti possono fare un’esperienza di
backcountry
Snowmass has long been rated one of the best family ski areas in
North America
Best-Kept Secret • Dine for lunch at the Lynn Britt Cabin located
mid-mountain. Take the short hike to the Long Shot trail where
intermediate skiers and snowboarders can get a backcountry
experience while in-bounds
FOUR-SEASONAL SNOWMASS
One of the most renowned ski resorts in the world with an offer that satisfies
any needs. Not only in winter but all year long with sporty,
artistic and cultural proposals and accomodations for all budgets.
Tucked in the heart of the Colorado Rockies, just 9 miles to Aspen,
Snowmass consistently ranks as
one of the best ski resorts in the
world. Snowmass ski resort offers
guests 3,362 acres of wide variety terrain and boasts the second
largest vertical drop in the United
States. Majestic mountain views,
massive mountain terrain, 95% skiin/ski-out lodging convenience,
authentic dining and amenities,
and unparalleled adventures for
families, couples, and friends are
what you’ll find at this world-class
resort.
THE IMPORTANCE OF WINTER Aspen and Snowmass are world
renowned winter destinations.
The numerous possibilities of
entertainment address not only
to ski and snowboard lovers as
there are infinite alternative proposals. Among them, those referred to cross country skiing and
snowshoeing that have at their disposal over 70 km of free trails of
the Aspen/Snowmass Nordic Trail
System. Snowmass also can count
on a very rich program of events,
among the most important ones
there are the X Games (22nd-25th
January) and the first Winter Accademia by Lamorghini.
TALKING ABOUT LAMBORGHINI… - Lamborghini Squadra Corse
is gearing-up for its first-ever North
American-based winter driving
school. The 2015 Winter Accademia at Snowmass will provide
driving enthusiasts and brand aficionados an opportunity to push
exclusive Lamborghini cars and
themselves to the limit. For those
who crave the opportunity, the
Lamborghini Winter Accademia
program, which takes place February 5-7 and 6-8 in Snowmass,
will allow enthusiasts to experience the all-wheel-drive supremacy
of the Aventador LP 700-4 as well
as the Huracán LP 610-4 on ice and
snow. Held in small groups with
only two participants per vehicle,
participants will practice emergency braking, hone drifting skills
and perfect full-lap road course
driving methods on the snow in
Lamborghini vehicles. In addition,
two nights of lodging at the Viceroy Snowmass and a photo/video
package all included as part of the
program (for more infos: http://
register.lamborghinievents.com accademia@lamborghinievents.
com).
WHAT’S NEW THIS WINTER Among the main novelties of this
winter, there’s the addition of more
flights into Aspen Snowmass. United, American and Delta Airlines
have all committed to more flights
this winter into Aspen Snowmass
than last year. American Airlines
will add a second flight daily from
Dallas to Aspen Snowmass from
December 18 until late in the ski
season. Delta Airlines will add a
second inbound flight from Minneapolis to Aspen Snowmass on
Saturdays and a second outbound
flight on Sundays. United Airlines
added a fourth daily direct flight
between Houston and Aspen
Snowmass from December 18
through January 5. Other big news
is the introduction of the Tubing
Hill that offers fun and excitement
not only for kids but for guests of
all ages. The tubing hill will have
four lanes as well as magic carpet
lift for uphill transportation. Two
afternoon tubing sessions are offered daily and on Friday evenings
during the popular family-favorite
Ullr Nights along with snowbiking,
fire dancers, bonfires, ice skating
and more.
A GLANCE AT SUMMERTIME Even though winter has the main
importance for this resort, summer is not to be missed. These
small towns boast diverse cultural
events including music, art, theatre, lectures and dance performances. Locals and visitors alike enjoy
endless outdoor pursuits from
scenic hikes, river rafting, horse
back-riding, fly fishing, climbing,
cycling. Travel along mountain
streams, over ridgelines, and
through beautiful valleys while
learning about mountain ecology
on ACES’ (Aspen Center for Environmental Studies) naturalist guided snowshoe tours on over 50
miles of heart pumping trails and
terrain.
FOR KIDS AND FAMILIES - In
Aspen/Snowmass there are a
lot of opportunities abound to
explore the area’s rich natural,
cultural, and historical treasures.
Several summer-camp options
focus on outdoor adventure and
learning. For ages 7–15, Ajax Adventure Camp offers day-camp
activities such as rafting, rock
climbing, and fishing, plus overnight and weeklong sleepaway
camps and parent/camper days. At
Camp Aspen Snowmass’s daily or
weekly programs, kids ages 1–teens explore Snowmass through a
variety of age-appropriate outdoor activities, or they can play in
the nature-themed Tree-house
Kids’ Adventure Center. Nonprofit Aspen TREE runs educational
programs on a working farm at its
Earthkeepers camp and Farmyard
and Me sessions, where kids learn
about alpacas and wool, solar cooking, natural dyes, and more. With
campuses in Aspen and Basalt, the
Aspen Center for Environmental
Studies mixes science education
and outdoor exploration through
its nature-themed classes and camps for ages 4–18. Drop-in kids’ and
family programs include animal
tours on Aspen Mountain, a raptor
program, birding, and family Saturdays at Hallam Lake Preserve. To
notice also artist, musical and creativity courses. Less-programmed
fun can be had at the Aspen Youth
Center or at the Aspen Recreation
Center.
ABOUT THE ACCOMODATIONS With more than 100 restaurants and
drinking establishments and some
200 clothing boutiques, original art
galleries and gift shops, Aspen &
Snowmass offer the perfect places
to enjoy it all. Among the hotels,
The Westin Snowmass Resort is a
“deluxe” accomodation. It offers
254 luxurious rooms (17 suites) featuring the Heavenly Bed & Bath,
spectacular Rocky Mountain views
and the personalized service that
Westin loyalists have grown to
love. Fully renovated guest rooms,
lobby, lounge and public spaces,
five new restaurants, a new Westin
Spa, slope-side pool and hot tubs,
a Westin Workout fitness center,
a variety of new retail outlets and
the Westin Snowmass Conference
Center (25,000 sq ft) complete the
profile of the hotel.
www.gosnowmass.com
1 / 2015
33
dal nostro inviato: Paolo Grisa
ANNIVERSARY / INCONTRO CON FRITZ BARTHEL, L’INVENTORE DELL’ATTACCHINO MODERNO
2013: leggerezza al top
per il modello Speed Superlite,
una delle ultime versioni
dell’attacchino
Il primissimo
prototipo del 1984
Il concetto low-tech è stato
poi applicato con successo
anche agli attacchi da freeride:
qui il modello Beast (2013)
The Binding
Gang 1988
Solo due anni dopo (1986) l’attacchino
assume già la sua tipica fisionomia
TANTI AUGURI “ATTACCHINO”...
Gressoney non sarà più l’arrivo, ma la partenza del Mezzalama, da quest’anno sponsorizzato Dynafit.
Location perfetta per rendere omaggio all’attrezzo che ha cambiato lo scialpinismo moderno.
“Ho avuto un’ idea geniale nel corso della
mia vita” - afferma Fritz - “sto aspettando la
seconda, ma è in ritardo…”.
Con questa pacata autoironia si presenta Fritz Barthel, l’uomo che ha rivoluzionato
lo scialpinismo moderno. Si dice che i grandi
prodotti che hanno fatto la storia dell’innovazione abbiano il dono di risolvere problemi
e situazioni in maniera tanto efficace quanto
semplice al contempo. Ed è proprio il caso
dell’attacchino. A trent’anni dal suo brevetto,
Dynafit festeggia l’anniversario e l’inventore dell’innovazione che più di ogni altra ha
cambiato lo scialpinismo e che lo ha reso uno
dei marchi più affermati in questa disciplina.
riportata una frase molto divertente di Fritz:
“Il progresso è reso possibile dalle persone
pigre che cercano modi per rendere più facile qualcosa”. Altro che retorica. Così Fritz
inizia a pensare a un modo per ridurre il peso
degli attacchi da scialpinismo. A quel tempo era studente di ingegneria meccanica a
Kuffstein in Austria. Si è reso presto conto che
per alleggerire l’attacco era necessario che
il ruolo svolto dalla piastra di collegamento
tra la parte anteriore dell’attacco a quella
posteriore doveva essere svolto dallo scarpone stesso. Oggi un concetto scontato, ma
allora fu una vera rivoluzione. Il problema era
che allora erano ancora largamente diffusi gli
scarponi da sci in cuoio, non abbastanza riFritz con una fascetta
brandizzata “Low Tech”,
1989
The Binding Gang, 1988
ANNIVERSARIO SOTTO IL MONTE ROSA Nel week end del 29-30 novembre Outdoor
Magazine è stato invitato ai piedi del Monte
Rosa per conoscere di persona Fritz e sentir
raccontare direttamente da lui come è arrivato a creare un prodotto tanto geniale
per migliorare l’efficienza della salita con le
pelli di foca durante un’uscita scialpinista. È
stata anche l’occasione per parlare delle future prospettive di Dynafit nel mercato dello
scialpinismo insieme a Stefano Finazzi, sales
manager dell’azienda, a partire dalla nuova
main sponsorship con una delle gare più storiche e famose di questa disciplina: il trofeo
Mezzalama, parte del circuito de La Grand
Course, che nel 2015 sarà caratterizzato da
una grossa novità. Location dell’evento infatti
è stata Gressoney La Trinité, che quest’anno
ospiterà la partenza della competizione che
terminerà a Breuil-Cervinia. Tracciato di gara
invertito dunque, un cambiamento le cui incognite certamente sapranno incuriosire anche
gli atleti più navigati del Mezzalama.
gidi per collegare le due parti di un attacco.
Fortunatamente in quegli anni alcuni brand
italiani come San Marco e altri iniziarono a
dare l’avvio alla realizzazione degli scafi in
plastica dalla famosa idea dell’americano
Bob Lange. Così Fritz iniziò a realizzare alcuni prototipi, i commenti degli amici che li
provavano andavano dal totale pessimismo
all’entusiasmo travolgente.
IL NOME: PERCHÉ LOW TECH? - In quel periodo qualsiasi nuovo prodotto che usciva
sul mercato veniva definito high tech, così il
suo primo istinto fu di chiamarlo no tech, poi
modificato in “Low Tech”. Ci vorranno 25 anni
per convincere la maggior parte degli scialpinisti di tutto il mondo ad adottare questo
sistema. Per il momento Fritz si accontenta di
produrre alcuni pezzi da vendere poi ad
amici e conoscenti. Suo padre intanto continua ad incoraggiarlo, dicendogli che con
quell’attacco riusciva a tener testa ai suoi più
giovani compagni di gita (“mi dà almeno 15
anni in meno”). Scherza Fritz: “Il primo anno ho
avuto un boom di vendite con un incremento del 1000% (da un pezzo prodotto l’anno
prima a 10 pezzi). Il secondo anno le vendite sono cresciute ancora ma molto meno,
del 300% (da 10 a 30 pezzi)”. Nel frattempo
Fritz continua a proporre il suo brevetto alle
principali aziende del settore (Marker, Tyrollia,
Salomon…). Ovviamente uno dei problemi del
suo prodotto è che richiede delle modifiche
anche sullo scafo dello scarpone. Abitando a
Graz, Fritz, dopo aver distrutto i suoi scarponi
a furia di modifiche, si dirige presso l’azienda Dynafit, che allora aveva sede proprio lì,
a chieder la possibilità di avere degli scafi
del loro modello da touring per fare alcune
prove. Dynafit acconsente. Ben presto appare
chiaro che gli inserti pin frontali per l’attacco
low tech per sopportare le forti sollecitazioni
devono essere inseriti nello scafo già in fase
di stampaggio. Il padre di Fritz paga il costo
della modifica degli stampi per inserire negli scafi gli agganci per l’attacco. Le grandi
aziende continuano a rispondergli “picche”
in quanto allora il mercato dello scialpinismo
era molto piccolo, appena l’1% di quello dello
sci alpino. E un attacco che richiedeva un
apposito scarpone non sembrava un’idea
così vendibile! Così Fritz decide di fabbricarlo da solo. Dynafit gli vende gli scarponi con
l’inserto frontale, lui inserisce quello sul tallone.
Il tutto in casa, dove, tra l’86 e il ’90 arriva ad
avere 1000 scatoloni di scarponi accatastati, dal pavimento fino al soffitto. Buona parte
degli scarponi e degli attacchi li vende in
Italia, dove in quel periodo il mercato dello
skitouring era in forte crescita, con la nascita
dei Rally.
IL MERCATO ITALIANO - Fabio Meraldi, fortissimo scialpinista di quegli anni, ricorda che
quando gareggiava con Adriano Greco per
alleggerirsi usavano degli attacchi Silvretta
sostituendo l’aggancio posteriore sul tallone,
troppo pesante, con una normale talloniera
da ramponi (!). Poi, a una gara in Francia i
due hanno conosciuto Fritz che era lì a presentare il suo attacco. Non fu facile capirsi:
lui parlava solo tedesco e loro il dialetto valtellinese. Tuttavia per due anni furono i soli
in Italia ad avere questo attacco e pareva
avessero le ali ai piedi, vincendo quasi tutto.
DYNAFIT ACQUISTA LA LICENZA - Fritz non
sa però che così sta infrangendo il diritto di
esclusiva di Dynafit per la distribuzione dei
suoi scarponi in Italia. Dynafit smette così di
venderglieli, ma gli propone un accordo. Fritz
mantiene nelle sue mani il brevetto e vende
a Dynafit solo il diritto di produrre l’attacco
Low Tech. A quel punto Fisher vende Dynafit
a Raichle, che nel ’95 tuttavia fallisce. Il marchio è rilevata da Kneissl-Dachstein, nel 2003
infine il marchio Salewa, in crescita, acquisisce
Dynafit e inizia a “prendere sul serio” l’attacco
Low Tech. Fino ad allora, ci dice Fritz, il suo
progetto aveva “perso vent’anni della sua
vita”, nel senso che non ne era ancora stato
commercializzato uno, tanto che sua moglie
talvolta gli diceva che avrebbero risparmiato
di più se lui non avesse lavorato al progetto!
È BOOM LOW TECH - Oggi gran parte degli
sci alpinisti adottano quel sistema, tra loro la
totalità di chi partecipa a competizioni ma
anche persone normali, e con la scadenza
del brevetto molti altri marchi si sono lanciati nella produzione di attacchi pin. Alcuni
modelli di attacchi di questo tipo sono nati
orientati alla disciplina del freeride, con il modello Beast di Dynafit a fare da capostipite,
e non è escluso che in futuro anche i freerider
adotteranno questo sistema o sistemi ibridi
che alcune aziende stanno sviluppando. L’attacchino è in piena evoluzione, tuttavia se si
guardano i modelli moderni e il primo prototipo di Fritz si noterà che l’impianto di base
non è mai cambiato. L’idea era quella giusta.
Fin dall’inizio.
Fritz collaborerà con Dynafit come socio
esterno fino al ’90, contribuendo alla ricerca
e al design dei prodotti, nel frattempo esercita anche la professione di insegnante e di
consulente come designer di prodotti outdoor. Il Low Tech, dice, gli ha offerto l’opportunità
di incontrare persone interessanti e di svolgere un lavoro meno noioso di altri. Intanto
aspetta la seconda grande idea della sua
vita. E scia.
COME NACQUE L’IDEA - “Nell’aprile del ’82
ero andato con un amico ad arrampicare
in Calanques, sulla via del ritorno andammo
nel massiccio del Monte Bianco per salirne la
cima. La raggiungemmo ma per gran parte
della salita, a causa della neve ghiacciata, dovemmo portare gli sci in spalla. Erano
sci da due metri da gigante, pesantissimi. Fu
una fatica immane. Tornato a casa pensai
che dovevo assolutamente creare qualcosa che mi permettesse di muovermi con più
agilità”. Su una delle prime pagine del libro
dedicato all’anniversario dell’attacchino, c’è
34
1 / 2015
La partenza del Mezzalama 2013
Uno dei passaggi più spettacolari del percorso
AN INTERVIEW WITH FRITZ BARTHEL
100% Dynafit Low Tech
al Pierra Menta 1991
CELEBRATING BINDINGS
“I had one brilliant idea in my life,”
said Fritz, “I’m waiting for the second, but it hasn’t come yet…”
Fritz Barthel introduces himself
with irony. This year - thirty years
after he patented low tech bindings
- Dynafit is celebrating the inventor of the product that changed ski
mountaineering and that has made
him one of the most famous pioneers of this discipline.
ANNIVERSARY IN MONTE ROSA
Over the weekend of November
29-30, Outdoor Magazine was invited at the foot of Monte Rosa
to meet Fritz and hear the story
of how he came to create such a
brilliant product. It was also an opportunity to talk about the future of
the alpine ski market with Stefano
Finazzi, sales manager of the company. Starting from the new main
sponsorship with one of the most
well-known races in this discipline: the Mezzalama trophy, which
has some great news for 2015.
The location of the event was in
fact Gressoney La Trinité, which is
going to host the start of the competition that will instead arrive in
Breuil-Cervinia. The race track will
be reversed, a change which will
certainly intrigue even the most experienced athletes.
WHEN DID YOU HAVE THE
IDEA FOR THE BINDINGS?
“In April of ‘82 I went with a friend
to climb Mont Blanc with our skis.
We got to the top but it was a huge
effort: these were giant, heavy,
two-meter long skis. Back home
I thought that I had to create something that would allow you to
be more agile.” One of the first
pages of the book dedicated to this
anniversary, you can read a witty
quote by Fritz: “It’s the lazy people
who enable progress by seeking
ways to make things easier.” So
Fritz started to think of a way to reduce the weight of bindings. At that
time he was studying mechanical
engineering in Kuffstein Austria.
He soon realized that the only way
to make the binding lighter was to
assign the boot itself the role that
had been of the plate that connected the front and the heel. It
may sound banal today, but at the
time this was revolutionary. The is-
sue was that leather boots were still
very common at the time and these
were not sturdy enough to keep
the two parts of the binding together. Luckily some Italian brands such as San Marco - were starting
to produce plastic outer shells. Fritz
created some prototypes and showed them to some friends, who reacted with utter pessimism or with
overwhelming enthusiasm.
Cover catalogo Dynafit ‘92-‘93
THE NAME: WHY “LOW TECH”?
At that time any new product coming out on the market was called
“high tech”, so he decided to call it
“low tech”. It would take them 25
years to convince the majority of
ski mountaineers around the world
to adopt this system. At the beginning Fritz was happy to produce a
few pieces and sell them to friends
and acquaintances. His father, however, kept encouraging him, telling him that this binding was what
enabled him to keep up with his
younger mates. Fritz jokes about
these first years: “The first year I
had a boom in sales, an increase
of 1000% (from a piece produced
the year before to 10 pieces). The
second year, however, the growth
rate slowed down to 300% (from
10 to 30 pieces).” In the meantime,
Fritz continued to offer its patent
to major companies in the sector
(Marker, Tyrollia, Salomon ...). One
of the main issues for the product
was that it also required changes
on the hull of the boot, to prepare the binding. After destroying his
boots through subsequent changes, Fritz – who lived in Gratz
at the time – decided to contact
Dynafit, which had its headquarters
in town, asking them some shells
for his tests. Dynafit accepted. It
I media presenti all’incontro con Fritz Barthel a Gressoney
was soon clear that the front insert
of the low tech bindings had to be
moulded on the shell itself in order
to bear the stress they were subject
to. Fritz’s father paid for the necessary alterations to the moulds. Big
companies, however, kept dismissing his idea, also because alpine
skiing was still small business and
it did not seem reasonable to introduce major changes to boots. Fritz
decided to make his own boots.
Dynafit sold him the boots with
the front insert and he added the
one on the heel. He did everything
from home, producing 1000 pairs.
He managed to sell most of these in
Italy, where the ski touring market
was starting to grow strong.
THE ITALIAN MARKET
Fabio Meraldi, a strong cross country skier back in the days, recalls
that when he raced with Adriano
Greek, they used to lighten the
Silvretta bindings by replacing the
heavy, hook on the heel with a
normal crampon heel. Then, during a race in France they met Fritz
and... for the following two years
they were the only ones in Italy to
have this type of binding, winning
almost everything.
DYNAFIT BUYS THE LICENSE
Fritz did not know, however, that
he was infringing the exclusive
rights to distribute Dynafit boots
in Italy. Dynafit stopped selling
him the boots, and offered him
agreement instead. Fritz would
retain the patent and sell Dynafit
the rights to produce the low tech
bindings. Some time later, Fisher
sold Dynafit to Raichle, that went
bankrupt in 1995. The brand was
taken over by Kneissl Dachstein.
In 2003 the brand was eventually
acquired by Salewa, which started
to consider take low tech bindings
seriously. Up to then, says Fritz, the
project had “cost [him] two decades
of his life”: not one binding had
been launched on the market. His
wife told him sometimes that they
would have saved more if he had
not worked on the project!
LOW TECH BOOM
Today most ski mountaineers have
adopted his system, and many
other brands have launched similar bindings. Some models were
designed for freeride - the first of
which was the Dynafit Beast - and
it is possible that all freeriders will
adopt this system in the future.
Low tech bindings are changing:
however, if you look at recent
models and at the first prototype
developed by Fritz, you will notice
that the basic framework has never
changed. That was the right idea
from the beginning.
1 / 2015
35
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EVENTI / LA SECONDA EDIZIONE IL 15-16 OTTOBRE SUL LAGO TEGERNSEE, GERMANIA
dal nostro inviato: Benedetto Sironi
EOS, un bis (quasi) perfetto
Oltre 300 partecipanti qualificati tra aziende, retailer
e media. Stimolanti gli argomenti esposti dagli speaker,
pur con qualche differenza di livello e interesse.
Soddisfatti i responsabili EOG, che il prossimo anno
porteranno il summit a Sheffield, nel celebre Peak District.
Uno dei punti di forza del mercato
outdoor è l’apertura mentale dei
marchi. Tra loro esiste (quasi sempre) della sana competizione ma
anche un certo dialogo finalizzato a evidenziare soluzioni innovative che consentono l’effettiva
progressione dell’intero settore.
Forse anche per questo i meeting
e i workshop organizzati dalle varie associazioni outdoor hanno
spesso successo. Certo alle spalle
deve esserci un’agenda di qualità che scandisca gli interventi dei
professionisti, invitati in una località possibilmente “green” e quindi
in armonia con i valori chiave del
mercato. Tutti elementi accuratamente previsti alla seconda edizione dell’European Outdoor Summit, il cui bilancio è quindi positivo.
Le uniche piccole critiche: alcuni
speech un po’ troppo “germanocentrici” e un’atmosfera un po’
meno calda di quella trovata lo
scorso anno a Stoccolma.
36
curata da Bundesverband der
Deutschen
Sportartikel-Industrie,
si è infatti dichiarata pienamente
soddisfatta per la buona riuscita
dell’evento. Che come ricordiamo
è divenuto itinerante per tutta Europa a seguito del “divorzio” tra
l’European Outdoor Group e l’OSV francese, promotori in passato dell’European Outdoor Forum.
Proprio perché itinerante, la prima
edizione si è svolta a Stoccolma
e la terza è già programmata a
Sheffield, nel Regno Unito, il 14 e
15 ottobre 2015.
L’INIZIATIVA IN BREVE - L’evento
è stato organizzato dall’European Outdoor Group ed è andato
in scena il 15 e 16 ottobre scorsi
sul lago Tegernsee nei pressi di
Monaco. Oltre 300 i partecipanti
all’iniziativa tra retailer, produttori,
fornitori di servizi e rappresentanti
FOCUS ON… - Tema della due
giorni, di cui Outdoor Magazine è
stato media partner, è stato “Preparare il mercato outdoor al cambiamento”. Un focus affrontato con
svariate argomentazioni da parte
di speaker d’eccezione. Le discussioni e i seminari hanno rappresentato il cuore dell’agenda che
è stata inaugurata con un aperitivo di benvenuto organizzato
dai main sponsor Ispo Academy e
Gore-Tex. Da segnalare anche il
ricco programma di contorno che
tra le attività ha previsto sessioni di hiking, tour di mountain bike,
uscite in SUP e climbing presso la
suggestiva palestra Kletterwald
Tegernsee. Quest’ultima, che pro-
media. In totale sono stati rappresentati 140 brand provenienti da 14 paesi. L’organizzazione,
pone diversi livelli di difficoltà, è
integrata nel bosco Oedberg. Da
segnalare anche l’Eventlocation
1 / 2015
Tour: i partner di Tagungserlebnis
Tegernsee hanno invitato i partecipanti all’EOS alla scoperta di
nuove location “outdoor oriented” dove è possibile organizzare
eventi professionali. L’iniziativa era
rivolta a decision maker impegnati
nell’organizzazione di eventi quali
presentazioni prodotto, sessioni
di training, sales meeting e press
event.
IL PRIMO GIORNO - Primo speaker della due giorni è stato il Dr
Max McKeown che ha approfondito il tema “Come plasmare il futuro” sostenendo che nulla rimane
immutato e che se si è pronti al
cambiamento, è possibile affrontarlo positivamente e sfruttarne i
vantaggi. È seguito poi il Dr Ulrich
Reinhardt che si è concentrato sui
cambiamenti demografici del consumatore futuro che sta abbracciando il cosiddetto “Luxticism”
(ovvero acquista un volo economico per soggiornare in un hotel di
lusso). Terzo speaker, il professore
Michael Braungart che ha trattato la trasparenza come aspetto
fondamentale per il business moderno. Il Dr Kai Hudetz ha presentato dati che aiutano a delineare
il futuro del retail. Pare che a oggi
poco più del 50% della popolazione acquisti in negozio. Il 30%
è rappresentato da acquirenti
online selettivi e il 10% da persone che acquistano esclusivamente online. Queste percentuali
muteranno entro il decennio trasformandosi in 25%-50%-20% ma
nella peggiore delle ipotesi ci potremmo ritrovare con percentuali
pari a 10%-65%-25%. Ha chiuso la
prima giornata di meeting Oliver
Vanges che ha evidenziato come
il popolo danese ha abbracciato l’Urban Outdoor, trasformando
città e aree industriali in location
dove praticare attività outdoor.
IL SECONDO GIORNO - La seconda giornata di lavori si è
aperta con diversi seminari dedicati all’Urban Outdoor, al mercato
europeo, ai processi decisionali
del cliente del mercato outdoor,
alla trasparenza. È poi stata la
volta di Benjamin Gollnitz di Google Germany che ha parlato del
comportamento del consumatore
nell’era digitale. Ha dimostrato ai
presenti quanto il futuro sia vicino e dunque quanto sia necessario prepararsi al cambiamento,
ro che hanno contribuito alla buona riuscita dell’European Outdoor
Summit. Ringraziamo in particolare
il BSI/FGO che ha ospitato e organizzato un meeting eccellente.
Grazie anche ai numerosi sponsor
e ai partner che hanno supportato l’evento”. Mark Held, segretario
generale dell’EOG, ha aggiunto:
“Come già lo scorso anno, anche
nel 2014 l’EOS è stato caratterizzato da un’atmosfera internazionale. È stato incoraggiante vedere una tale rappresentanza dei
intendendo con esso un maggior
utilizzo da parte della popolazione di internet. È seguito un panel
di discussione nel quale è intervenuto anche l’alpinista Richard
Cotter, che ha sottolineato che
lo strumento online ha già modificato il retail. Ora è il consumer
a dirigere i giochi e, stando a ciò
che si è potuto osservare, i monomarca funzionano se è il retailer a
gestire le vendite e non il brand.
È stato evidenziato anche che le
aree shop-in-shop non funzionano
granchè. Per cui un marchio trarrebbe più vantaggi investendo
denaro in quella che si definisce
“collaborative advertising” e nella definizione di una piattaforma
online di qualità. È poi intervenuto
al panel il fotografo Hans Overduin, speaker supportato dall’EOCA che ha sottolineato come l’ambiente naturale sia essenziale per
il mercato outdoor. Da ultimo il Dr
Max McKeown ha chiuso il secondo giorno di lavori con un seminario sull’adattabilità, ovvero sulla
capacità di modificare le proprie
idee sulla base delle reali richieste
del mercato.
mercati europei, così come ospiti
provenienti da altre parti del mondo. Sia questa edizione che la
precedente hanno avuto un grande riscontro in termini di presenze
il che supporta la nostra scelta di
cambiare ogni anno la location.
Nel 2015 l’EOS si svolgerà in Inghilterra e sarà organizzato con
la collaborazione dell’Outdoor
Industries Association”.
ALCUNI COMMENTI - Il presidente dell’EOG nonché ceo di Mammut Sports Group Rolf G. Schmid
si è così espresso al termine dell’evento: “L’EOG è grato a tutti colo-
www.europeanoutdoorsummit.com
ANTICIPAZIONI 2015 - Il terzo
appuntamento con l’EOS si svolgerà a Sheffield, che è la capitale
del climbing inglese. Per garantire l’aspetto “green” dell’iniziativa,
essa sarà ospitata nei pressi di
Winter Gardens/ Mercure Hotel.
La cerimonia di benvenuto sarà
presentata da Lord Sebastian
Coe. Da segnalare l’intenzione del
governo inglese di realizzare un
Outdoor Policy. Il Summit probabilmente avrà come tematica quella
che risponde al claim “Il fuoco è
acceso. Ispiriamo il mercato”.
Video riassuntivo dell’evento
RIFLETTORI PUNTATI SULLA CONFERENZA DEDICATA AL MERCATO OUTDOOR EUROPEO
Tra tutti i seminari in agenda, uno dei più
importanti è stato quello diretto da Mark Held.
Il segretario generale dell’EOG ha riportato
una ricerca sullo stato dell’arte del mercato
outdoor in Europa Centrale.
1
Sviluppo del mercato
Nel 2013 il mercato a livello wholesale valeva
4,8 miliardi di euro, in crescita del 3,1% rispetto
all’anno precedente. A livello retail, si stima
abbia superato il valore di 10 miliardi con
vendite di circa 174,6 milioni di pezzi, in crescita
del 2,8%. Tale crescita è stata registrata in tutte
le regioni e in tutte le categorie in termini
di volume. Sul fronte geografico, i maggiori
sviluppi sono stati registrati nei paesi dell’Est
Europa come dimostra il grafico in figura 4.
Parlando invece di categorie merceologiche,
la maggior crescita è stata registrata dalle
calzature, che nel 2013 sono cresciute del 5,2%
in valore rispetto al 2012 (vedi grafico 5).
in milioni di euro in riferimento all’abbigliamento
Calzature - 27%
Abbigliamento - 53%
Strato esterno superiore
Strato esterno inferiore
Midlayer superiore
Midlayer inferiore
Primo layer superiore
Primo layer inferiore
Accessori di abbigliamento
Profilo del settore
Nel 2011 l’EOG ha realizzato la prima ricerca
“State of Trade” dedicata allo studio del settore
outdoor. Si tratta di un’analisi annuale che
considera mercati internazionali, domestici e
retail e si basa su dati sell-in. L’ultimo report
parla di 22 paesi europei coinvolti, 7 categorie
e 48 sub-categorie analizzate stagionalmente.
Sono spanti ed è stato ipotizzato il valore del
gap causato da brand non partecipanti.
Stando ai numeri raccolti, il mercato outdoor
europeo nel 2013 a livello wholesale
era suddiviso come nel grafico 1.
3 Esempio di calcolo: valore delle vendite wholesale
Suddivisione del mercato
Scarponi
Scarponi e scarpe a taglio
medio
Scarpe
Sandali
Accessori per calzature
Accessori Outdoor - 6,5%
Cucina, alimentazione e idratazione
Illuminazione
Bastoncini
Navigatori
Attrezzatura per sicurezza su neve
Arredamento da campeggio
Accessori
Sacchi letto
e materassi - 2%
Sacchi letto in piuma
Sacchi letto sintetici
Accessori per dormire
Materassi
Zaini e valige - 6,5%
Tende - 3%
Zaini
Valige
Accessori per zaini e valige
Tende portatili
Tende non portatili
Protezioni contro sole e cerate
Accessori per tende
4 Sviluppo per regione
(confronto tra 2012 e 2013)
Attrezzatura da arrampicata - 2%
Caschi
Imbraghi
Corde
Strumenti da climbing
Fettucce
Moschettoni
Rinvii
Protezioni per roccia
Attrezzatura da via ferrata
Ramponi
Piccozze
Protezioni per neve e ghiaccio
Crash pad
Scarpette da arrampicata
Sacchi magnesite
Kit per slackline
Altri accessori
da arrampicata
2 Paesi & Regioni
PAESI
DELL’EST
& RUSSIA
UK &
BENELUX
SCANDINAVIA
PAESI
DEL SUD
Austria
Belgio
Danimarca
Francia
Repubblica Ceca
Germania
Lussemburgo
Finlandia
Italia
Ungheria
Svizzera
Paesi Bassi
Norvegia
Portogallo
Polonia
Gran Bretagna
/ Irlanda
Svezia
Spagna
Russia
GAS
5
Sviluppo per categoria
(confronto tra 2012 e 2013)
Slovacchia
Slovenia
THE SECOND EDITION FROM 15TH TO 16TH OF OCTOBER IN TEGERNSEE - GERMANY
EOS, AN ALMOST PERFECT SECOND EDITION
More than 300 qualified participants among companies, retailers and media. Exciting the topics discussed by the speakers,
even if with some differences in terms of level and interest. Satisfied the EOG representatives, who next year will bring the summit in Sheffield.
After a successful launch in
Stockholm last year, the European
Outdoor Summit (EOS) came back
from 15th to 16th of October. The
2014 appointment was held in Tegernsee in Germany. Approximately
300 participants from 140 brands
(from retail, production and service) & 14 countries discussed current
issues of the outdoor market. The
participants not only met all the important players of the outdoor sector
but also had the chance to discuss
and shape the future of the outdoor
industry. Host was the Bundesverband der Deutschen SportartikelIndustrie (BSI), who looks back on
a successful event.
THEME AND TOPICS - Themed
by “Preparing the Outdoor Industry for Change”, the EOS addressed
European Outdoor retailers and
brands as well as media and service
companies. This industry event gathers well-known speakers around
Europe to present exciting future
trends. The presentation portfolio
ranged from trade to e-commerce
and also covered visionary issues.
For example, the question discussed
by Oliver Vanges, Development
Consultant of The Danish Foundation for Culture and Sports Facilities:
“How can we combine architectural
and functional demands within our
cities to create more, better and even
new opportunities for activities for
the people living in urban areas?”.
Sustainability and environmental
protection played an important part
as well, as demonstrated by the
presence of bestseller author Dr.
Max McKeown and Benjamin
Göllnitz, Industry Manager Retail at
Google Germany, that talked about
ongoing subjects such as Urban
Outdoor, sustainability, digitalisation and e-Commerce. Besides the
official program, there was plenty
of time for individual meetings and
networking.
DAY 1 - The Keynote address
was by Dr Max McKeown on the
subject of How to Shape the Future.
His theme of Nothing is Fixed underlined that stability is actually a dangerous illusion. He therefore encouraged people to embrace change. If
you accept that change will happen
you can prepare to capitalise on it.
The second speaker was Dr Ulrich
Reinhardt concentrated on the way
the Demographics of the Future
Consumer would change. By showing how today consumer is was
embracing “Luxticism” (booking a
cheap flight themselves, but staying
in a luxury hotel at their destination).
It was pointed out that 80% wanted
to buy in store but they wanted 7
aspects to be taken seriously: quality
of service, human communications,
the media, outdoor activities, globalization vs. localization, the experiences, & a comfortable atmosphere. The third speaker was Professor
Michael Braungart on the subject
of Transparency being Fundamental for Modern Business. This was
followed by Dr Kai Hudetz presenting findings on The Future of Retail
which was summed up by currently
just over 50% of the population wanted to buy from shops, 30% were
selective online shoppers, whilst just
over 10% wanted to only buy online.
These ratios were expected to change within the decade to 25%/ 50%/
20%, although the future could role
out to be 10%/ 65%/ 25%. To close
the day was a presentation by Oliver Vanges about how the Danish
have embraced the Urban Outdoors.
DAY 2 - The second day started
with seminar groups ranging from
Urban Outdoors, the European
Market, Consumer Journeys in the
Outdoor Market, & Transparency.
This last one, in particular, looked
at all the issues of CSR. What was
concluded was that the single most
important aspect was the creation of
trust between the brand & the customer. Transparency is not a CSR role,
but something that the culture of the
company must embrace as a whole.
The opening paper of the day was
from Benjamin Gollnitz of Google
Germany. A lot of facts to make you
reconsider how short away the future was, were presented to encourage us all to become uncomfortably
excited for the future of fast & unpredictable change. We underline another important speaker sponsored
by the European Outdoor Conservation Association: Hans Overduin, a
professional wildlife photographer
& he did the nominators proud as he
re-enforced the point that without
the wildlife & natural environment
then the industry would not have a
business. Dr Max McKeown closed
the thinking part of the meet-up by
stressing the need to be able to host
Adaptability. To succeed you needed to have: the insight; the ability
to do it; & knowing that your best
intensions of today will hit a wall at
some point in the future.
ABOUT THE EOS - The European Outdoor Summit is an initiative
by the European Outdoor Group
(EOG). Once a year it takes place
in a different European country.
This year’s host was the BSI and the
Fachgruppe Outdoor (FGO). Main
sponsors of the event were ispo
Academy and W. L. Gore (GoreTex). Next EOS will take place 2015
in Sheffield (UK) and will be located
around the Winter Gardens/ Mercure Hotel.
STATEMENTS
Rolf G. Schmid (CEO Mammut Sports
Group and EOG President): “The EOG
is grateful to everyone who contributed
to the European Outdoor Summit. In
particular, we thank the BSI/FGO for
hosting and organising an excellent
summit, and the numerous sponsors
and partners whose support made
the event possible. Last week’s event
showcased outdoor industry cooperation
at its very best and most effective.”
Mark Held (General Secretary
of EOG): “Like last year, the 2014
European Outdoor Summit was
characterised by a broad international
atmosphere. It was encouraging to see
so many European markets represented
at the event, as well as guests from
other parts of the world. Both summits
have been very well attended and
received, which supports our decision
to rotate the location. So, we were
delighted to confirm that the 2015 event
will be held in the UK and organised
by the Outdoor Industries Association
(OIA), and look forward to working
with the OIA to deliver another very
successful summit next year.”
Nicole Espey (CEO of BSI): “We are
happily looking back to a successful
German EOS. Speakers, participants
and sponsors created an inspiring
and dedicated atmosphere, and the
range of future oriented issues such
as digitalisation and sustainability was
remarkable. From our point of view, this
summit set a special course. But we are
also looking very much forward to next
year’s event in UK.“
1 / 2015
37
FIERE / DAL 9 ALL’11 APRILE A BOLZANO LA KERMESSE DEDICATA AI SERVIZI E AGLI SPORT INVERNALI
a cura di: Monica Viganò
Prowinter, focus ski alp & freeride
Confermata l’attenzione alle discipline “free” senza dimenticare il core business del noleggio. Numerose
le novità in cantiere tra aree espositive, riconoscimenti e l’esposizione di prodotti eco-friendly ed “emozionali”.
Come abbiamo più volte sottolineato su queste
pagine e verificato di persona partecipando almeno alle ultime 10 edizioni (la prossima sarà la
sedicesima, 9-11 aprile) Prowinter è riuscita sempre
a rinnovarsi ben intercettando le mutevoli esigenze
del mercato. Ritagliandosi così un ruolo importante
nel panorama dei winter sport, sia a livello italiano
che internazionale.
SKI ALP E FREEERIDE - Confermata la grande attenzione per lo sci alpinismo, considerato il fenomeno
più dinamico del comparto per svariate motivazioni
tra cui la possibilità di godere di un rapporto privilegiato con la natura fuori dai soliti percorsi di massa. Il fenomeno continua a conquistare nuovi seguaci: si parla di una crescita del 6,25% sulla stagione
precedente a fronte, per esempio, di un +0,33% dello
sci alpino, di un +3,06% dello sci da fondo e di un
-1,42% dello snowboard. In Italia sono circa 15.000
gli agonisti tesserati alla FISI, 70 le gare riconosciute
dalla Federazione, 50.000 i praticanti italiani stimati
nella stagione 2014/2015, come indicano i dati attualizzati dell’Osservatorio Italiano del Turismo Montano promosso da Skipass Panorama Turismo.
Pranzi di lavoro
allo Stricker Lounge
IL COMMENTO - “Abbiamo deciso - ha dichiarato
Reinhold Marsoner, direttore di Fiera Bolzano - di
proseguire con la strada intrapresa tanti anni fa,
quando fummo i primi ad intuire le grandi potenzialità di crescita dello sci alpinismo, segmento per
cui siamo ormai diventati un punto di riferimento. Per
questa sedicesima edizione della manifestazione ci
aspettiamo tra i 5.000 e i 6.000 visitatori, numero che corrisponde alle presenze medie degli anni
passati quando Prowinter si è svolto senza la sorella
degli investimenti in infrastrutture per il turismo invernale, Alpitec”.
LE DISCIPLINE “FREE” - Tra i focus della manifestazione, spicca quest’anno anche il freeride. Anche
se è ancora marginale la quota di coloro che lo
praticano in maniera “esclusiva” (si parla del 15%
del totale dei praticanti), sta guadagnano posizioni nelle classifiche di gradimento degli amanti della
montagna. Ciò ovviamente desta l’interesse sia delle aziende produttrici sia delle destinazioni turistiche, che puntano ad attrezzarsi di conseguenza
per offrire nuovi servizi su misura.
38
1 / 2015
UN PASSO INDIETRO AL 2014 - L’ultima edizione
della fiera è andata in scena, come ogni due anni,
congiuntamente con Alpitec ovvero la fiera internazionale specializzata per la tecnologia alpina
ed invernale. Grazie a questo binomio, sono stati
contati 330 espositori e circa 9.100 visitatori. Tra
essi, numerosi atleti di fama mondiale oltre ai rappresentati delle migliori stazioni sciistiche europee.
L’edizione 2014 si è svolta al termine di una stagione invernale piuttosto soddisfacente dal punto
di vista economico. Sono infatti stati registrati alcuni segnali di ripresa nella stagione 2013-14, con
un incremento di venduto sull’anno precedente sia
per gli sci (182.120 paia vs 173.837) che per gli
scarponi (188.278 paia vs 175.892). Questo si è
tradotto in un aumento del fatturato, passato da
52,9 a 55,1 milioni di euro di cui 31,7 milioni per
gli sci e 15,9 milioni per gli scarponi (dati Pool Sci
Italia).
I TREND - Nonostante il quadro sia ancora in salita, quindi, i segnali sono incoraggianti e gli operatori del settore continuano a rispondere alle nuove
esigenze dei consumatori. I trend sono principalmente legati a un nuovo modo di vivere la montagna, come dimostrano appunto l’aumento degli
scialpinisti, dei freeriders e degli Slons (acronimo
di “snow lovers no skiers”), cioè coloro che vivono
la neve senza praticare attività sciistica (una categoria che secondo i dati di Skipass Panorama
Turismo-Modena Fiere ha raggiunto le 780.000
unità). È chiaro dunque come le aziende debbano impegnarsi nei confronti di chi fa affidamento
sulle proprie forze, e non sugli impianti di risalita,
per raggiungere le vette.
SOLUZIONI “SU MISURA” - La visione consumercentrica di molte aziende produttrici le spinge a
proporre soluzioni personalizzabili. Come la termoformatura dello scarpone fatta sull’utente, prima
appannaggio solo degli sciatori di racing. Oppure la creazione di capi di abbigliamento pensati
per l’aprés ski, che offrono soluzioni termoregolanti
e comode anche in momenti di svago e relax. Da
segnalare poi il crescente interesse rivolto ai materiali sostenibili, soprattutto fra i più giovani. Ne
è prova il successo del marchio di abbigliamento
Picture Or-ganic Clothing (distribuito da Boardcore) realizzato al 100% con materiali riciclati e di
origine biologica.
SPORT PRESS PRESENTE - Come sempre anche il
nostro gruppo editoriale sarà presente durante
la fiera e in collaborazione con l’agenzia MOON
stiamo organizzando una serie di iniziative di interesse per gli operatori: dibattiti, workshop, presentazioni e gli snow industry awards. Last but not
least stiamo supportando la fiera anche in termini
di inviti ai negozianti, quindi se volete ottenere
il vostro ingresso gratuitamente non mancate di
contattarci a redazione@pointbreakmag.it.
Prowinter 2015
Cooming Soon
PROWINTER
FOCUS ON SKI ALP & FREERIDE
As more than once underlined in these pages and as we
verified by taking part at the last 10 editions of the kermesse
(the next one will be the 16th, April 9th -11th), Prowinter
always succeeded in improving itself by catching the needs
of the market.
SKI ALP & FREEERIDE - Confirmed the great attention for
ski alp, considered the most dynamic phenomenon of the
market. It keeps on getting new followers: in the previous
season, it has experienced a growth of 6.25%, compared,
L’’olimpionico
Armin Zoggler
for example, to a +0.33% of Alpine skiing, a +3.06% of
cross-country skiing and a -1.42% of snowboarding. There
are about 15,000 FISI agonist members in Italy, 70 races are acknowledged
by the Federation, 50.000 were the Italian participants to the sport in 2014/15
season as indicated in a researched conducted by the Osservatorio Italiano
del Turismo Montano sponsored by Skipass Panorama Turismo.
“FREE” DISCIPLINES - This year freeride stands out as one of the main
focuses of the event. People like this trend more and more, statistics testify.
Even if the number of “exclusive” practitioners (15%) is still secondary, freeride keeps on hiring scores in mountain’s lovers popularity rating.
A LOOK BACK TO 2014 - As happens every two years, the last fair edition
was staged together with Alpitec, the international tradeshow for alpine and
winter technologies. Thanks to this partnership, 330 exhibitors and about
9.100 visitors took part in the fair. From an economic point of view, the
2014 edition was held at the end of a quite satisfying winter season. So far,
there have been signs of recovery which were and are still encouraging for
the future. In plain language, compared to previous year, season 2013/14
ended with a sales increase of both skis (182.120 pairs vs 173.837) and ski
boots (188.278 pairs vs 175.892). The result is an increased sales income,
from Euro 52.9 to Euro 55.1 millions of which 31.7 millions for skis and 15.9
millions for boots (data Pool Sci Italy).
TRENDS TO WATCH - Although the situation is still difficult, then, signs seem encouraging. Trends are mainly linked to a new way of living
mountains, shown by the increasing number of Alpine skiers, freeriders and
Slons (acronym for snow lovers no skiers). So companies should commit
themselves to find solutions aiming at those who want to reach the top calling upon their own resources – and not on ski lifts –.
“CUSTOMISED” SOLUTIONS - A lot of manufacturers have a consumercentric vision, which boosts them to offer entirely custom-made solutions.
For example, the ski boots thermodrilling made on the user, or producing
après ski clothes garment offering thermoregulating and comfortable solutions. It is important then to highlight a growing interest towards sustainable
materials, especially among young people. An example is the success of the
apparel brand Picture Organic Clothing (distributed in Italy by Boardcore)
that is made 100% with recycled or organic materials.
THE PRESENCE OF SPORT PRESS – As always our editorial group will
be present at the tradeshow and in collaboration with MOON agency we’re
organising different inititatives: meetings, workshops and snow industry
awards. Last but not least we’re supporting the tradeshow in terms of invitation to retailers. Therefore if you want to have your free pass do
not wait and contact us redazione@pointbreakmag.it.
www.prowinter.it
a cura di: Monica Viganò
FOCUS ON / LUCE SUL PROGETTO PILOTA FIRMATO MESSE MÜNCHEN INTERNATIONAL
Il processo di partecipazione è semplice e divertente
Il profilo utente può essere personalizzato
Un’interfaccia intuitiva agevola le modifiche ai contenuti
Ispo Open Innovation,
piattaforma interdisciplinare
Un servizio attivo tutto l’anno che consente alle aziende di proporre idee
innovative e raccogliere consigli su come realizzarle da menti creative
provenienti non solo dal mercato outdoor, tra professionisti e consumers.
Come dovrebbe essere esteticamente lo
zaino perfetto per ciclisti urbani? Come possono essere ottimizzati i test riferiti all’efficacia di una pala da neve? A queste e tante
altre domande intende rispondere il servizio
Open Innovation promosso da Messe München International e attivo lungo tutto l’arco
dell’anno. Più precisamente Open Innovation
significa per un’azienda dichiarare i suoi
obiettivi e presentare le proprie innovazioni, ricevendo idee creative da fonti esterne.
“Garantiamo alle aziende un accesso alla
comunità internazionale di problem-solver
che è composta dagli attori dei vari network
esistenti nel nostro portfolio”, spiega Klaus
Dittrich (presidente e ceo di Messe München). Significa che il servizio coinvolge non
solo problem-solver provenienti dal proprio
settore di riferimento ma anche menti creative attive in altri mercati. Il progetto pilota si
traduce nella piattaforma online Ispo Open
Innovation dove tra l’altro persino i consumatori finali possono partecipare ai processi
di sviluppo.
Il 70% dei visitatori della
fiera di Monaco crede che
l’innovazione prodotto sia il
pilastro portante di Ispo
L’80% dei visitatori della
fiera guarda il sito di Ispo
ogni settimana per tenersi
aggiornato sulle novità
del mercato
MIGLIORARE LO SVILUPPO PRODOTTO Open Innovation può ridurre le tempistiche
necessarie a un’azienda per lo sviluppo di un
nuovo prodotto fino al 42%. Può altresì contribuire al taglio dei costi correlati a tale sviluppo fino al 20%. Le società hanno inoltre la
possibilità di avvicinarsi al consumatore finale
e scoprire quali sono le sue esigenze. I nuovi
prodotti risultano così più “mirati” e il rischio di
cadere in un flop viene drasticamente ridotto.
Klaus Dittrich aggiunge: “Accanto alla piattaforma Ispo Open Innovation è nostra intenzione creare altri portali così che chiunque
possa avere accesso a un’unica community
di problem-solver. Una community che copre
tutti i segmenti di mercato, tutte le aree di
conoscenza e tutti i Paesi”.
LO SPORT BUSINESS COME PIONIERE Ispo Open Innovation è un pioniere di questo
servizio. “Ispo è una delle principali community
in quanto a professionisti e consumatori dello
sport business. È una community attenta alle
innovazioni, che partecipa attivamente a test
di prodotto e che è abile con lo strumento
web”, spiega Dittrich. Per questo la piattaforma guarda anche al consumatore finale.
Quindi le società possono coinvolgere i
nuovi partner in due modi: come co-creatori
(i consumatori sono chiamati in causa fin
dalle prime fasi dello sviluppo prodotto) o
come tester (i consumatori testano il prodotto fornendo alla società feedback sulle sue
caratteristiche prima che lo stesso venga
presentato al mercato).
Il 63% dei visitatori della
fiera vorrebbe partecipare
attivamente a test
di prodotto
MARCHI ADERENTI - I brand che hanno già
aderito all’iniziativa sono, tra gli altri, The
North Face e Lasse Kjus. Arne Arens, direttore
della divisione consumer goods per The North
Face, ha dichiarato a tal proposito: “Il fattore che ci ha fatto decidere di supportare
l’iniziativa è stata l’indipendenza di questa
piattaforma, che ha una forte eco sia nel nostro settore che al di là di esso. Inoltre questa piattaforma riunisce gli attori più idonei
in un terreno neutrale”. Nico Serena, membro
del consiglio direttivo di Lasse Kjus, ha invece
commentato: “Vediamo la piattaforma come
Il product management, il marketing
e il personale di vendita coinvolgono
il consumatore nello sviluppo di un nuovo
prodotto fin dalle prime fasi del progetto
un’eccellente opportunità per avere una visione reale dei bisogni in costante cambiamento degli sciatori e per poter rispondere
ad essi rapidamente e con creatività”.
PARTNERSHIP INNOSABI E VOYCER - Messe
München ha coinvolto in questo suo progetto
alcuni partner d’eccezione. Tra essi Innosabi,
che ha sede a Monaco e che è un importante
fornitore di soluzioni per la gestione dell’innovazione collaborativa e per il crowdsourcing.
“Ci ha convinto soprattutto la disponibilità di
Innosabi a mandare, in caso di necessità, i
propri ingegneri e specialisti presso la società
intenzionata a sfruttare il servizio per aiutarla a formulare correttamente e chiaramente il
problema da porre”, spiega Dittrich. Catharina van Delden, ceo di Innosabi, aggiunge:
“Questo progetto ha un enorme potenziale
perché Messe München può coinvolgere diversi network internazionali nel processo di innovazione collaborativa”. Messe München ha
stretto accordi anche con Voycer, fornitore
di tecnologie innovative community e socialmedia che assicurerà agli utenti della piattaforma strumenti di management e marketing.
10 MOTIVI PER CUI UN PROGETTO DI CROWDSOURCING CON ISPO È VOTATO AL SUCCESSO
1 Una piattaforma di qualità
Fully customization of projects
4 Coinvolgimento dell’utente tramite il gioco
Ispo Open Innovation rappresenta la prima piattaforma del suo
genere nel mercato sportivo. Raggiunge atleti e consumatori per
progetti di co-creazione e test di prodotto; esperti provenienti da
oltre 40 settori grazie al network di Messe München International; 2 milioni di potenziali utenti che contribuirebbero allo
sviluppo di nuovi prodotti.
Open Innovation projects can be carried out in both a standard
way and a more customized way. With respect to demand and
experience, projects can be supervised as “full-service” or be
solely administered by companies as “selfservice”. Using the
best methods available, organizations can effortlessly manage
their own projects.
La presentazione del progetto viene resa una sorta di gioco con
tanto di sistema “di ricompensa”. Gli utenti conquistano punti in
base alla quantità e alla qualità dei loro contributi. Viene persino
creata una classifica.
Superior platform
It’s the first innovation platform of this kind for the sports sector
and grants access to athletes and consumers for Co-Creation and
Product Testing projects. It also grants access to experts from over
40 industries through the Messe München International network
and to 2 million potential users to test and develop new products.
2 Totale personalizzazione dei progetti
I progetti Open Innovation possono essere portati avanti seguendo un metodo standard oppure personalizzato in base alle
necessità e alle esperienze delle aziende promotrici. Utilizzando
i migliori metodi a disposizione, le organizzazioni possono gestire i propri progetti in maniera efficiente.
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3 Design intuitivo
Il design intuitivo della piattaforma agevola la partecipazione
attiva degli utenti, che tramite la pubblicazione di commenti e
voti possono avviare discussioni e proporre ulteriori sviluppi del
progetto. Un algoritmo intelligente classifica autonomamente i
suggerimenti per interesse.
Intuitive Design
The intuitive user design makes it easy for people to participate.
Further development/discussion of suggestions by comments
and votes (approval and token voting). Intelligent and selflearning sort algorithm classifying suggestions by “community
interest”.
User Engagement through Gamification
There’s a reward system: points for quantity and quality of contribution. The format foresees community rankings.
5 Profilo dei consumer
Nel profilo degli utenti viene indicato il numero di progetti ai
quali il membro singolo ha partecipato e il numero dei punti
collezionati. Il profilo può essere personalizzato secondo diversi
parametri.
Consumer Profiles
User profiles indicate the number of projects the member has
participated in and the number of points collected. The profile
can be individually customized according to language, bookmark
or newsletter preferences. Adjustable emails for notification
frequency.
Il contenuto può essere moderato anche su dispositivi mobili
Resta aggiornato sullo sviluppo della tua community
Condividere i progetti su Facebook è facile e veloce
Ispo Open Innovation, inter-disciplinary platform
A service that is available all year long. It allows companies to propose innovative ideas and collect suggestions
on how to materialize them from creative minds. This project involves professionals as well as consumers.
What
should
the
perfect
backpack for city bicycle riders
look like? Who solves hightech problems using laboratory
analysis equipment? And how
can the controls for an excavator
shovel be optimized? Open Innovation means that a company an-
70% of Munich fair
visitors thinks that
product innovation is
the mainstay of Ispo
nounces its clearly defined tasks
and brings in creative solution
ideas from the outside. Messe
München’s service works like
this: “We give companies access
to an interdisciplinary community of solvers that is based on the
various networks in our exhibition portfolio,” explains Klaus
Dittrich, chairman/CEO of Messe
München.
IMPROVE THE PRODUCTION
DEVELOPMENT - Open Inno-
vation can reduce a company’s
development time by up to 42%
and cut development costs by as
much as 20%. In addition, companies have a chance to establish
close ties to their customers and
find out their needs directly. Products get better, and there is less
risk of an innovation becoming a
flop. Messe München International’s Open Innovation service gives companies access to a unique
community of solvers: “This will
allow us to bring together networks from our entire exhibition
portfolio. Besides the ISPO Open
Innovation platform, we want
to initiate other industry portals.
The trick: Everyone is supposed
to have access to the same solver
community-one that covers all
80% of Munich fair
visitors looks
at Ispo website each
week to find out
any market news
branches of industry, all areas of
expertise and all countries,” says
Klaus Dittrich.
SPORTS BUSINESS AS A PIONEER - ISPO Open Innovation
will serve as a pioneer for this
new service. “ISPO is one of the
world’s leading communities for
sports-business
professionals
and consumers who are sports
enthusiasts. It is a community
that is interested in innovations,
enjoys participating in product
tests and has a high online affinity,” explains Dittrich. In this
case, the platform also addresses
end consumers, and companies
can incorporate their new development partners in two ways:
As cocreators, customer experts
are integrated into the innovation
process from the very beginning,
and as product testers, they provide comprehensive feedback
about product characteristics also
long before the product goes to
market.
PARTICIPANT BRANDS - Brands that are already on board include The North Face and Lasse
Kjus. Arne Arens, director of the
Consumer Goods Division at The
North Face: “The key factor for
us was that this platform is independent and has a high range
in our industry and beyond. It
brings together the right participants on neutral ground.” Nico
Serena, member of the board of
management at Lasse Kjus: “We
view the ISPO Open Innovation
platform as an excellent opportunity to gain valuable insight into
constantly changing skier needs
as well as the ability to speed up
the response time on new innovation ideas.”
PARTNERSHIPS WITH INNOSABI AND VOYCER - Messe München has brought some
strong partners to the project.
Munich-based innosabi is a leading supplier of solutions for
collaborative innovation mana-
63% of Munich fair
visitors would like
to take actively part
to product tests
gement and crowd sourcing. “We
were also convinced by the fact
that, if necessary, innosabi sends
its own engineers and other specialists to customers who are willing to participate in the bidding
process to formulate a problem
in a clear and concise manner,”
explains Dittrich. Catharina van
Delden, CEO of innosabi: “This
project has a great deal of potential because Messe München can
bring together a large number of
international networks as part
of the collaborative innovation
process”. Voycer, a leading international provider of innovative community and social-media
technologies, is also on board.
The company is helping to set up
the community with services in
the field of community management and marketing.
www.innovation.ispo.com
10 BENEFITS WHY A CROWDSOURCING PROJECT WITH ISPO IS BOUND FOR SUCCESS
6 Facile gestione del progetto
Simplicity of content moderation
9 Totale connessione
I nuovi progetti sono presentati secondo ordine cronologico e
il contenuto di descrizione è facilmente modificabile. Vengono
inoltre definite le fasi e le caratteristiche del progetto al quale è
possibile associare questionari di ricerca. È inoltre possibile per
le aziende rendere il proprio progetto accessibile solo su invito.
Easy access and mobile-optimized interfaces favor easy content management. Combination of double entries supported by
a search algorithm identifying double content. Tagging of best
practices with adjustable layers (“In review”, “In implementation”, etc.).
I progetti di crowdsourcing possono essere condivisi sulle
pagine Facebook degli utenti. Infatti il design reattivo rende la
piattaforma condivisibile su tutti i siti e le pagine da mobile. Il
servizio prevede un riconoscimento dei tentativi di frode.
New projects are setup following timelines, clearly defined
phases and easily adjustable content. Definition of project
phases and types (idea generation & voting). Also, surveys and
possibility to integrate application forms. There’s the possibility
to execute closed projects only accessible by invitation.
8 Capacità multi-linguaggio
Easy project management
7 Semplicità di moderazione del contenuto
La facilità di accesso e un’interfaccia ottimizzata per strumenti mobili agevolano la gestione dei contenuti. L’utente ha la
possibilità di taggare i contenuti a seconda della fase cui è
giunto il progetto con indicazioni quali “in revisione” o “in fase di
sviluppo”.
La piattaforma assicura traduzioni automatiche dei contenuti
rendendoli accessibili a chiunque. Un’interfaccia di localizzazione agevola l’adattamento dei contenuti agli idiomi locali.
Multi-language capabilities
Automated translation of platform content allowing simultaneous
platform use in several languages. Localization interface for
easy adaption to local idioms.
e sicurezza best-in-class
Total connectivity
& best-in-class security
Crowdsourcing projects are put forth on Facebook fanpages.
Responsive design for all end-user sites and mobile optimized
pages. Recognition and display of fraud attempts.
10 Avanzata amministrazione dei contenuti
Il servizio prevede la possibilità di esportare i progetti pubblicati in formato PDF ed è arricchito da un blog costantemente
aggiornato.
Advanced content administration
Project content export functionality (PDF) and integrated
blog.
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1 TORINO
5 GENOVA
9 PADOVA
13 SARONNO
16 CASATENOVO (MB)
martedì 24 febbraio - Cinema Massimo
giovedì 5 marzo - Cinema Porto Antico
lunedì 16 marzo - Cinema MPX - Pio X
lunedì 23 marzo - Cinema Pellico
6 MORBEGNO (SO)
10 VICENZA
14 LECCO
lunedì 30 marzo Cinema Auditorium
venerdì 6 marzo - Cinema Pedretti
martedì 17 marzo - Cinema Patronato Leone XIII
3 BOLZANO
7 BOLOGNA
11 TREVISO
martedì 24 marzo Cinema Palladium
venerdì 27 febbraio, Cinema Filmclub
martedì 10 marzo, Teatro Antoniano
mercoledì 18 marzo - Cinema Corso
4 FIRENZE
8 BERGAMO
12 UDINE
martedì 3 marzo - Cinema Odeon
giovedì 12 marzo - Cinema Conca Verde
giovedì 19 marzo - Auditorium Zanon
Avventura, montagna,
adrenalina e panorami
mozzafiato. Ingredienti che da
quasi 40 anni caratterizzano
l’ormai celebre Banff Mountain
Film Festival e che per la
terza volta torneranno
ad accendere le sale
cinematografiche italiane.
18 CHAMPOLUC (AO)
giovedì 26 marzo Auditorium Camera di Commercio
sabato 8 agosto Centro Congressi Acquanaturaterme
a cura di: Simone Berti
La “carica”
di Banff
irrigazione? Quando si tratta di Ben Marr e Rush Sturges
sale il livello dell’adrenalina (e delle risate) per una discesa
a rotta di collo giù per il tubo.
ph. George Meyers
TOUCH
Tutta la gioia e l’allegria del volo in questo breve film che
racconta i colori e la magia dell’isola greca di Santorini,
dell’Aiguille du Midi e del Col du Galibier in Francia.
INTO THE DITCH
Che fanno due amici in kayak sul bordo di un canale di
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SUFFERFEST 2 – DESERT ALPINE
Vincitore del People’s Choice Award-Radical Reels a Banff,
con i climber Alex Honnold e Cedar Wright, Sufferfest 2 è
un’epopea tra arrampicata e bicicletta “sofferente” alla
scoperta delle torri di roccia friabile dei deserti del SudOvest americano.
ph. Bjarne Salen
HAPPY WINTER
Provare gratitudine rende più felici e sono così tante le
cose per cui sentirsi grati, soprattutto se si passa molto
tempo tra le montagne, come ha fatto Andreas Fransson.
Happy Winter è un bellissimo film, diventato anche un tributo al grandissimo sciatore svedese che ci ha lasciato lo
scorso autunno.
VALLEY UPRISING-THE STONEMASTERS (SPECIAL TOUR EDIT)
Tratto dall’omonimo lungometraggio, film vincitore del Grand
Prize a Banff, Valley Uprising racconta l’epopea della Yosemite Valley, culla dell’arrampicata moderna. Il segmento “The
Stonemasters” si concentra in particolare sugli anni ‘70, in cui
al centro della scena erano personaggi come Jim Bridwell,
John Dale, John Long e Lynn Hill.
SUN DOG
Che c’è di meglio di sciare lungo fantastiche linee in neve
polverosa a fianco del vostro migliore amico? Se poi
quest’amico ha quattro zampe, tutto è ancora più insolito
e speciale.
martedì 31 marzo - Cinema Moderno
15 BRESCIA
La foto ufficiale dell’edizione 2015: Will
Gadd in azione su Louise Falls, Banff
National Park, Alberta, Canada. Photo
Kennan Harvey
“Carica” dal duplice significato quella richiamata nel titolo:
intesa sia dal punto di vista dell’adrenalina e delle forti
emozioni che i suoi film riescono a trasmettere, sia come
massa di persone che non vede l’ora di affollare le numerose sale cinematografiche per ammirare i film della nuova
edizione. Stiamo parlando del Banff Mountain Film Festival,
il cui tour italiano partirà da Torino il 24 febbraio per concludersi a Champoluc l’8 agosto: per 18 appuntamenti
complessivi (6 in più rispetto al 2014) e 12 film selezionati
con grande cura dall’organizzazione italiana tra le varie
decine presentate alla 39a edizione del festival canadese
svoltasi a Banff tra il 1° e il 9 novembre 2014. È già possibile acquistare i biglietti online all’indirizzo www.banff.it/
tour-2015-2 al prezzo di prevendita di 14 euro, mentre la
sera stessa dell’evento al botteghino il costo del biglietto
sarà di 15 euro. Tra gli sponsor confermata Salewa, che si
affianca a due new entry come Enervit e Blade Runner Adventures. Media parner: Gazzetta dello Sport, Radio Deejay,
Planet Mountain e Outdoor Magazine. Ecco di seguito una
breve descrizione dei 12 film che, come sempre, siamo certi
sapranno sorprendere ed emozionare gli spettatori.
Bill Price assicura
Dave Diegelman in azione
su “Separate Reality”, anni 1970
17 ROMA
ph Kennan Harvey
MILANO
mercoledì 25 febbraio - Cinema Orfeo
ph. Cedar Wright
2
DANNY MACASKILL – THE RIDGE
Girato sull’isola di Skye in Scozia, il campione di bike trial
Danny MacAskill ci porta con questo film nei luoghi della sua
infanzia per una nuova, adrenalinica sfida: scendere con la
mountain bike dalla temibile Cuillin Ridge.
THE UNRIDEABLES – ALASKA RANGE
Lo speedriding è uno sport che coniuga la velocità con
l’alta montagna in un mix di sci e parapendio. In questo film
Jon DeVore, uno dei maggiori esperti di volo umano, e il suo
team, tra cui l’italiano Filippo “Ippo” Fabbi, portano questo
sport nelle aree più remote e inospitali del Nord America.
AFTERGLOW – SPECIAL TOUR EDIT
Dalle linee più verticali dell’Alaska alla powder della British
Columbia, Afterglow dà un nuovo significato al verbo sciare
e lo proietta sotto una luce – è il caso di dirlo – completamente diversa.
DESERT ICE
Gli ice-climber americani Jesse Huey e Scott Adamson arrampicano nei remoti canyon ghiacciati nel Sud-Ovest dello
Utah in cerca di alcuni dei migliori tiri di ghiaccio tra quelli scoperti negli ultimi 20 anni. Un’avventura insolita in un
luogo – il deserto – lontano dall’immaginario più consueto
legato all’arrampicata su ghiaccio.
ph. Keith Ladinski
BMFF - DATE 2015
EVENTI / RIPARTE A FEBBRAIO L’APPUNTAMENTO ITALIANO DEL CELEBRE FESTIVAL CANADESE
WILD WOMEN – FAITH DICKEY
Uno sport, un’arte o un esercizio? La slackline, forse, è tutte
queste cose insieme e Faith Dickey ne ha fatto uno stile di vita.
ARCTIC SWELL
Il fotografo di surf Chris Burkard ama ritrarre chi si cimenta
con le fredde onde dell’Artico. Nasce così Arctic Swell, un
progetto fotografico che è anche un film.
www.banff.it
EVENTI / NOVITÀ, CONFERME E PROSPETTIVE DEL POOL SCI ITALIA
a cura di: Monica Viganò
Con qualche ricalibrazione
e spostamento di data,
il calendario è stato rispettato
nonostante la scarsità di neve.
Positivi i primi feedback
e apprezzata l’esposizione
congiunta e coordinata
delle aziende.
Prove Libere Tour
piace il nuovo format
La scarsità di neve non ha fermato neanche una delle
tappe del circuito del Pool Sci Italia, che questa stagione
si è presentato con importanti novità e partner. Partito lo
scorso 29 novembre, si concluderà il prossimo 22 marzo
dopo 22 giornate sulla neve in 7 regioni italiane. Tra i
fattori chiave del successo che sta registrando l’iniziativa,
come dichiarano i responsabili dell’agenzia SpiaGames
che cura l’organizzazione del tour, c’è l’immagine ben
coordinata di tutte le aziende del Pool. Quest’ultimo, lo
ricordiamo, è un consorzio che dal 1974 promuove lo
sci a livello nazionale e riunisce sotto la sua ala le dieci
più importanti aziende del settore. Vale a dire Atomic,
Blizzard, Dynastar, Elan, Fischer, Head, Nordica, Rossignol,
Salomon e Völkl.
COSA C’È DI NUOVO - Abbiamo scambiato due parole
con Umberto Pagani, segretario del Pool Sci Italia, che ci
ha illuminato circa le principali novità che riguardano il
consorzio e il suo tour sulla neve: “Per prima cosa abbiamo
ampliato il target di riferimento raddoppiando il numero delle tappe e inserendone nel periodo normalmente
frequentato dalle famiglie. Ne abbiamo inserite di nuove
mantenendo comunque quelle di inizio stagione, rivolte ai
più appassionati. Inoltre abbiamo cercato di omogeneizzare l’aspetto del villaggio sostituendo i gazebo delle
aziende con dei gonfiabili tutti uguali (vedi anche foto a
fondo pagina, ndr)”. Confermata invece la mission del progetto, ovvero quella di permettere allo sciatore di provare
e comparare nella stessa giornata, sulle stesse piste e con
le stesse condizioni di neve i prodotti delle 10 maggiori
marche presenti sul mercato.
I PRIMI FEEDBACK - Come accennato, i primi commenti
sono molto positivi: “Le aziende sono molto contente del
nuovo look del villaggio e anche il pubblico ha apprezzato questo nostro sforzo”. Apprezzamenti che si traducono in importanti numeri in termini di afflusso e presenze. La
strategica posizione del villaggio, allestito nei pressi del
paese e non alla partenza degli impianti, attira l’attenzione non solo di sciatori ma anche di semplici turisti. “Come
nel caso della tappa di Cervinia che ha visto un grande
passaggio di gente nel nostro villaggio. A Pampeago invece abbiamo incontrato i fedelissimi che ci seguono da
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anni. Mentre a Bardonecchia hanno visitato il villaggio
tantissime famiglie con bambini. Insomma, ogni tappa ha
una sua peculiarità ed è difficile dire quale sia la migliore”.
APERITIVO IN ALTA QUOTA
CON APEROL SPRITZ
GLI SPONSOR EXTRASETTORE – A contribuire alla buona
riuscita del tour c’è il supporto di aziende che non operano direttamente nel mercato degli sport da neve. “Se
scelti con cura, gli sponsor extrasettore contribuiscono a
far sì che il villaggio diventi un’attrattiva non solo per gli
sciatori. Siamo molto contenti della partnership con Land
Rover, Aperol e Golia. Tutti marchi che, con la loro presenza e con le loro attività, rendono ancora più accattivante
il circuito di questo inverno”.
A PROPOSITO DI POCA NEVE - A causa della mancanza
di neve, ogni tappa è stata “ricalibrata”. Non sono mancati spostamenti nel posizionamento del villaggio o rinvii
degli eventi previsti. “Ma grazie alla collaborazione delle
località, anche se con qualche posticipo di data, siamo
riusciti a portare a termine tutte le tappe a programma
finora”. Quindi nessuna importante penalizzazione conseguente al clima. Che a detta di Umberto pare non stia
influenzando neanche le vendite delle aziende associate:
“Se ci sarà un calo lo potremo constatare solo al termine
della prossima campagna vendite. Tendenzialmente sembrerebbe che il mercato sia stabile”.
L’IMPORTANZA DEL RETAIL – Anche se questo circuito è
rivolto al consumatore finale, il Pool Sci Italia non perde
di vista i primi clienti dei suoi associati. Ovvero i retailer.
Per questo per il terzo anno il consorzio ripropone il Prove
Libere Retail, riservato ai negozianti. Nel corso di questa iniziativa i rivenditori possono provare i prodotti della
prossima stagione. “Quest’anno il circuito retail si articolerà su quattro tappe tra Folgaria, Pila, Abetone e Ovindoli”.
PRIORITÀ E PROSPETTIVE FUTURE – L’organizzazione di
questi (così come di altri) eventi è solo una parte dell’attività posta in essere dal consorzio, la cui principale priorità resta quella di fornire le squadre nazionali di sci alpino. “In secondo luogo intendiamo riuscire a promuovere
in tutte le forme possibili la pratica dello sci. A questo
proposito quest’anno il Pool ha appoggiato il progetto
FISI-Miur teso a divulgare a livello nazionale lo sci nelle
scuole”. Umberto conferma poi l’intenzione di riproporre
anche in futuro sia il Prove Libere Tour che il Prove Libere
Retail. “Ma anche il test riservato alle testate di settore, il
Gran Premio POOL nel quale vengono premiati i giovani
atleti emergenti e l’inchiesta di mercato giunta ormai alla
12° edizione”. Nuovi e ambiziosi progetti sono poi in via
di definizione, complici anche i marchi membri del Pool:
“Abbiamo un potenziale di comunicazione impressionante
se solo pensiamo agli uffici stampa delle 10 aziende di
sci. Attualmente riusciamo a sfruttare questo potenziale
solo al 30%. Stiamo lavorando per migliorare la coordinazione e per sfruttarlo al massimo”. Non resta dunque che
rimanere sintonizzati in attesa di scoprire cosa realmente
bolle in pentola.
Tra gli sponsor extrasettore dell’edizione 2014/15 del Prove
Libere Tour spicca Aperol Spritz. Un brand che da tre anni
colora di arancione le piste da sci ma che questo inverno lo
fa in maniera differente con l’iniziativa “3, 2, 1… Everybody’s Welcome”. Protagonista è un gatto delle nevi inedito e
brandizzato. Il mezzo, ideato da SpiaGames, si trasforma
in DJ console con 4000w di potenza ed è dotato di bancone bar. Ma andiamo con ordine.
Due parole su Aperol - Il brand è parte del Gruppo
Campari. Deve la sua popolarità al cocktail aperitivo attualmente più bevuto in Italia, ovvero Aperol Spritz. Da maggio
2014 il concept “Everybody’s Welcome” contraddistingue
tutti gli eventi, che vuole sottolineare l’universalità della sua
offerta. Seguendo questo concept e grazie al celebre Van
WV arancione, Aperol Spritz rende accessibili location e
luoghi esclusivi portando in piazza il suo aperitivo. Aperol
Spritz è contagioso e giovane e promuove la socializzazione tra le persone. La sua mission, riprendendo il linguaggio
caro al marketing, è quella di promuovere un “sunny state
of mind”. Nel 2014 Aperol Spritz ha sfruttato diverse leve
di marketing e realizzato molteplici attività specialmente in
ambito BTL e Digital. Ne è un esempio l’evento all’interno
del Maschio Angioino di Napoli con la meccanica digital
dello Spritz Sospeso. Oppure le iniziative invernali che
hanno portato l’aperitivo sulla neve.
L’Operazione Ice Wall – Aperol Spritz è tra i protagonisti del panorama eventi invernali per il terzo anno. E lo
fa con Aperol Spritz che, grazie alla sua bassa gradazione
alcolica e al suo gusto trasversale, risulta essere un aperitivo adatto a ogni occasione. Anche in caso di un’uscita di
sci, sport che con Aperol condivide i valori di divertimento
responsabile e socializzazione. Per questo per l’inverno in
corso è stata ideata l’Operazione Ice Wall che è una declinazione del concept “Everybody’s Welcome”. È una trovata
originale per presentare al consumatore finale il gatto
delle nevi brandizzato. L’utente è stato infatti coinvolto in
un’attività interattiva quale il gioco online sviluppato grazie
al custom gadget YouTube. Una volta “rotto il ghiaccio”, il
gatto delle nevi liberato ha potuto mettersi in viaggio per
portare l’aperitivo in qualunque luogo.