IL FOGLIO Italiano

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IL FOGLIO Italiano
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Il Foglio Italiano, magazine per gli italiani nel mondo • Anno XIV • n¡ 6 • www.iliomasprone.com • Sped. in Abb. Post. 45% comma 20/b art. 2 Legge 662/96 • Filiale Poste Imperia • Euro 4,00
Principato di Monaco • Novembre 2010
Victoria Zinni e
Remo Girone
la felicità è
a Monte-Carlo
Monte-Carlo - Berlino - Bruxelles - Ginevra - Londra - Madrid - Milano - Parigi - Roma
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Editoriale
Il Foglio Italiano: novità per il 2011
Il nuovo Ambasciatore Antonio Morabito:
A colloquio con Il Foglio Italiano
Remo Girone e sua moglie Victoria Zinni
A colloquio con Il Foglio Italiano
Monte-Carlo Film Festival del la Comédie
Al Grimaldi Forum la X edizione dal 23 al 27 novembre
Golden Foot, tutti per Totti
Monte-Carlo si tinge di azzurro con il capitano della Roma
Trionfa lo “Stile Italiano” di Carlo Ramello
Ospiti Nina Senicar, Lea Pericoli, Simona Tagli e Nicola Legrottaglie
Vitality’s, Show Time a Monte-Carlo
Due giorni di grande spettacolarità e suggestione
Dark Resurrection
girato tra Imperia e Costa Azzurra
Monaco Yacht Show, 20 anni
L’Italia in pole position
Finale Smeralda 888
Championship 2009-2010
sommario
Rotaract Club
Apertura anno sociale 2010/2011
Moda italiana
Conclusioni e tante speranze per il futuro dell’evento milanese
Salvador Dalì: “Il sogno si avvicina”
Personale a Palazzo Reale - Milano
“Van Gogh a Roma”
Vortici di colore, asimmetria, linee oblique e pennellate avvolgenti
Arte: “SHCONTEMPORARY 2010”
con due gallerie italiane
Cinque stelle & tre forchette
Hotel di charme per la grande stagione delle mostre a Roma
Letture
“L’ultima riga delle favole”, “Venti sigarette a Nassirya”, “L’amore ai
tempi di internet”
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Il Foglio Italiano: novità per il 2011
Berlusconi: “rilancerò il ruolo degli italiani all’estero”
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“Il mio rispetto per gli Italiani nel Mondo”
Q
uesta di novembre è l’ultima
uscita del nostro magazine per
il 2010 in attesa che il nuovo anno
spazzi via la crisi che ha flagellato
e messo in ginocchio l’economia di
mezzo mondo.
Una crisi che ha toccato persino
gli Italiani di Monaco e che ha
costretto anche noi e la nostra rivista a dover rinunciare ad alcune
edizioni a causa della scarsa presenza pubblicitaria. Per Il Foglio,
che vive di sola pubblicità, non vi
erano alternative che risparmiare
sui costi.
Riuscire a sopravvivere, sul piano
economico, è stato un piccolo
miracolo e la speranza di ritornare presto ai consueti 11 numeri
all’anno si avvicina. Oltretutto
il 2011 per noi rappresenterà un
anno importante per due buoni
motivi; innanzitutto un anniversario: Il Foglio Italiano, infatti,
compirà 15 anni di presenza nel
Principato di Monaco; un primo
e significativo risultato che prevediamo festeggiare con una grande
“Serata Italiana”
La seconda notizia è che prestissimo il magazine, diventerà
“monegasco” a tutti gli effetti; un
progetto pensato da tempo e che
finalmente troverà attuazione nei
primi mesi del 2011 grazie ad una
società editoriale monegasca che
sta assumendo parte della nostra
testata giornalistica.
La trasformazione societaria
provocherà inevitabili modifiche
strutturali come la sospensione di
quello che per quattro anni è stato
il Comitato Editoriale, ultimamente composto da tre illustri membri:
la Signora Fernanda Casiraghi, il
Conte Niccolò Caissotti di Chiusano e l’industriale Riccardo De
Caria.
A loro và il mio più sentito ringraziamento per l’appoggio morale
(e talvolta sostanziale) che hanno
profuso per consentire all’iniziativa di crescere e prosperare nel
pieno rispetto delle regole di questo
Paese. Nell’apprendere la notizia
dell’imminente trasformazione
societaria de “Il Foglio Italiano”, i
tre membri dell’ex Comitato Editoriale hanno gentilmente ribadito la
loro disponibilità personale verso
il giornale per una continuità di
rapporto, ma meno impegnativo.
Ed ecco le novità che ci auguriamo
possano aiutare ulteriormente la
crescita della nostra “voce italiana” presente sul Principato: dal
E-mail: info@foglioitaliano.com
editoriale-éditorial
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Di Ilio Masprone
iliomasprone@tiscali.it
www.iliomasprone.com
prossimo numero di gennaio “Il
Foglio Italiano” cambierà formato,
veste grafica e anche il logo della
testata, mentre la lingua tradotta
in francese passerà all’inglese e
questo renderà il magazine più
internazionale; inoltre pubblicherà
inedite ed interessanti rubriche che
coinvolgeranno i giovani italiani di Monaco e intensificherà la
distribuzione in Italia e nel resto
d’Europa.
Il Foglio Italiano è molto seguito
in Europa e la comunicazione può
fare molto, quella che i governi
italiani del passato non hanno
saputo trasmettere alle tante comunità italiane residenti all’estero;
diversamente il governo Berlusconi, oltre a cercare faticosamente di
“risvegliare” il nostro Paese, sta
dimostrando interesse anche per
quei circa 60 milioni di italiani che
stanno fuori dall’Italia e che, come
prevede la nuova Finanziaria,
avranno una partecipazione più
ampia all’interno del Parlamento
e alcuni Com.It.Es. e le altre istituzioni italiane all’estero avranno
maggiore considerazione.
Una frase, comunque, siamo
riusciti a strapparla direttamente al Presidente del Consiglio al
termine di una conferenza stampa
romana: “Conosco la situazione
dei tanti connazionali all’estero
e so che hanno molte ragioni
per lamentarsi; rilancerò il ruolo
di questi nostri amici perché
meritano tutto il mio rispetto e
quello del Governo che presiedo;
non conoscevo la vostra rivista,
ma prometto che degli ‘Italiani
nel Mondo’ ne parleremo presto,
anche con voi.”
E dopo i complimenti per l’iniziativa editoriale, il Presidente del
Consiglio ha cordialmente salutato
il gruppetto che lo attorniava fuori
da Palazzo Chigi.
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Il Foglio Italiano: nouveauté 2011
Berlusconi : «je relancerai le rôle des italiens à l’étranger»
Celle de novembre est la dernière sortie de notre magazine
pour le 2010 en attendant que
le nouvel an balaye la crise qui a flagellé
l’économie mondiale.
Une crise qui a touché même les Italiens de
Monaco et qui a forcé nous et notre revue
à renoncer à quelques éditions à cause de
l’insuffisante présence publicitaire et pour Il
Foglio, qui vit de publicité, la seule alternative
était de réduire les coûts.
Réussir à survivre, sur le plan économique,
a été un petit miracle et l’espoir de revenir
vite aux habituels 11 nombres par an s’approche. De plus le 2011 pour nous représentera une année importante pour deux
bonnes raisons ; avant tout un anniversaire
: Il Foglio Italiano, en effet, fêtera 15 ans de
présence dans la Principauté de Monaco ;
un premier et significatif résultat que nous
prévoyons célébrer avec une grande « Soirée Italienne ».
La deuxième nouvelle est que bien tôt le
magazine, deviendra cents pour cents « monégasque »; un projet pensé depuis longtemps et que finalement sera réalisé pendant
les premiers mois de 2011 grâce à une société éditoriale monégasque qui absorbera
une partie de notre journal.
La transformation de la société portera à des
modifications structurelles comme la suspension de ce qui pendant quatre ans a été
le Comité Éditorial, dernièrement composé
par trois illustres membres : Madame Fernanda Casiraghi, le Conte Niccolò Caissotti
di Chiusano et l’industriel Riccardo De Caria.
Je les remercie pour leur aide morale et parfois substantiel.
Lorsqu’ils ont appris la nouvelle de l’imminente transformation sociale de Il Foglio
Italiano, les trois membres de l’ex Comité
Éditorial ont gentiment renouvelé leur disponibilité personnelle vers le journal pour une
continuité de rapport, mais moins prenante.
Et voilà les nouveautés que nous nous souhaitons puissent aider ultérieurement la
croissance de l’unique « voix italienne » présent sur la Principauté : à partir du prochain
numéro de janvier le magazine « Il Foglio
Italiano » changera son aspect graphique,
le format et changera aussi la police de caractères du titre, alors que la langue de traduction passera du français à l’anglais pour
rendre le magazine encore plus international
; de plus on publiera des rubriques inédites
et intéressantes qui impliqueront les jeunes
italiens de Monaco et on intensifiera la distribution en Italie et en Europe.
Il Foglio Italiano est très suivi en Europe et la
communication peut beaucoup faire, ce qui
les gouvernements italiens du passé n’ont
pas su transmettre à tant de communautés
italiennes à l’étranger ; à l’inverse le gouvernement Berlusconi a cherché avec peine de
« réveiller » notre Pays et il montre de l’intérêt même pour les 60 millions d’italiens qui
sont hors d’Italie et qui, comme prévu par
la nouvelle loi de finances, auront une participation plus importante à l’intérieur du Parlement ; peut être que quelques Com.It.Es.
et d’autres institutions italiennes à l’étranger
auront une majeure considération.
Nous sommes arriver à arracher une phrase,
directement au Président du Conseil, à la fin
d’une conférence de presse à Rome: « Je
connais la situation des compatriotes à
l’étranger et je sais qu’ils ont beaucoup
de raisons pour se plaindre ; je relancerai
le rôle de nos amis parce qu’ils méritent
tout mon respect et celui du Gouvernement que je préside ; je ne connaissais
pas votre revue, mais je promets que des
‘Italiens dans le Monde’ nous en parlerons vite, même avec vous ».
Et après les félicitations pour l’initiative éditoriale, le President du Conseil a cordiallement
saluée le groupe que l’entourait hors de Palazzo Chigi.
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l’Ambasciatore
Antonio
Morabito.
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Il Foglio Italiano incontra
il nuovo Ambasciatore
Antonio Morabito
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Sotto, all’investitura hanno presenziato (da destra)
il Conte Niccolò Caissotti Di Chiusano (Presidente
Com.It.Es.), Giovanni Bosio (sindaco di Bordighera),
Gaetano Scullino (sindaco di Ventimiglia), Maurizio
Zoccarato (sindaco di Sanremo) e Luciano Garzelli
(vice-presidente Com.It.Es.).
di Cristina GRIFONI e Tiziana DANZO
Foto Luigi Mattera
A
ntonio Morabito è il nuovo Ambasciatore italiano;
succede a Franco Mistretta, che ha terminato il
suo mandato a fine settembre per raggiunti limiti di
età. Il testimone è dunque passato, senza che i due si
siano incontrati come prevede il protocollo, nelle mani
del collega reggino, esperto in comunicazione culturale, che vanta un curriculum di assoluto rispetto, con
ricche esperienze in Italia e all’estero. Nato a Gallina,
XIV circoscrizione del comune di Reggio Calabria e
quindi proveniente da una terra bella quanto difficile,
Antonio Morabito entra in diplomazia nel 1986, dopo
un incarico alla Direzione Affari Politici agli Esteri nel
settore multilaterale e ONU, svolge incarichi a Jakarta,
Indonesia (1989-1993) e in Argentina (1993-1996).
A Roma è all’Ufficio del Consigliere Diplomatico del
Presidente del Consiglio dei Ministri (1997-2000), poi
all’ambasciata di Teheran. Dal 2003 a Roma si occupa
di comunicazione per la Cooperazione allo sviluppo, in
seguito è Consigliere Diplomatico del Ministro delle Politiche per la Famiglia (2006-2008) e dal settembre 2008
coordina, al Ministero degli Affari Esteri, la comunicazione per le tematiche e le iniziativa culturali della
Farnesina. È promosso Ministro Plenipotenziario nel
2009. L’Ambasciatore ha presentato le lettere credenziali a S.A.S. il Principe Alberto II giovedì 14 ottobre,
nel corso di una cerimonia a Palazzo. Rinnovando il
benvenuto nel Principato, la nostra redazione oltre a
congratularsi per il traguardo raggiunto, incontra personalmente il nuovo Ambasciatore nella sede monegasca per un’intervista.
Ambasciatore Morabito, come è stato il suo primo impatto con la realtà del Principato di Monaco?
“Intenso. La mia prima settimana nel principato è
stata densa di eventi, perché coincideva proprio con
la settimana dedicata alla lingua italiana nel mondo,
quindi è stato un susseguirsi di conferenze ed incontri che mi hanno piacevolmente sorpreso,in particolare il Premio di narrativa “L’Amaca”, presentato
il 18 ottobre da Luisella Berrino, che quest’anno è
andato ad Alex Bellini con il suo “Il Pacifico a remi”
Longanesi Editore. Bellini è il temerario che ha attraversato a remi l’Atlantico nel 2006 e nel 2008 ha
intrapreso la traversata in solitaria del Pacifico: dieci
Rencontre avec le nouvel
Ambassadeur Italien Antonio Morabito
Antonio Morabito est le nouvel Ambassadeur italien ; il
succède à Franco Mistretta, qui a terminé son mandat fin
septembre pour limites d’âge. Le témoin est passé, sans
que les deux se rencontraient comme prévoit le protocole, dans la
main du collègue « reggino », expert en communication culturelle, qui
vante un curriculum d’absolu respect, avec des riches expériences
en Italie et à l’étranger. Né à Gallina, un quartier de Reggio Calabre et
donc provenant d’une terre belle mais difficile, Antonio Morabito entre
dans la carrière diplomatique de la République Italienne en 1986. Auprès du Ministère des Affaires Étrangères – Affaires Politiques, Bureau
ONU, il est membre de la délégation italienne à l’Assemblée Générale
des Nations Unies ; ensuite il a des missions à Jakarta, à Indonésie
(1989-1993) et en Argentin (1993-1996). À Rome il est au Bureau
du Conseiller Diplomatique du Président du Conseil des Ministres
(1997-2000), ensuite à l’Ambassade d’Italie à Téhéran. De 2003 à
Rome il est Coordinateur pour la Communication et les activités institutionnelles publiques de la Direction Générale pour la Coopération
au Développement. En juillet 2006 il entre à la Présidence du Conseil
des Ministres comme Conseiller Diplomatique du Ministre des Politiques pour la Famille A partir de 2008, Coordinateur pour la Communication à la Direction Générale pour la Promotion et la Coopération
Culturelle, il est chargé de la promotion publique et institutionnelle des
activités culturelles du Ministère des Affaires Étrangères. Il est promu
Ministre Plénipotentiaire en 2009. L’Ambassadeur a remis ses lettres
de créance à S.A.S. le Prince Albert II jeudi 14 octobre, au Palais Princier. En rénovant notre bienvenu dans la Principauté, notre rédaction
se félicite et rencontre personnellement le nouvel Ambassadeur dans
son siège monégasque pour une interviewe.
Ambassadeur Morabito, comment a-t-il été votre premier impact avec
la réalité de la Principauté de Monaco ?
«Intense. Ma première semaine en Principauté a été dense d’évènements, parce qu’elle coïncidait avec la semaine dédiée à la
langue italienne dans le monde, donc il s’agissait d’une série de
conférences et de rencontres qui m’ont agréablement surpris, en
particulier le Prix de narrative ‘L’Amaca’, présenté le 18 octobre
par Luisella Berrino, qui cette année est allée à Alex Bellini avec
son ‘Il Pacifico a remi’ Longanesi Editore. Bellini est le téméraire
qui a traversé sur un bateau à rames l’Atlantique en 2006 et en
2008 il a entrepris la traversée en solitaire du Pacifique : dix mois
de navigation avec la mer unique compagnie. Ce jeune sportif
est l’exemple d’une Italie propre, riche de valeurs que nous voulons valoriser».
Nous savons que vous êtes un expert en communication culturelle,
nous vous demandons comme pensez-vous transformer la culture en
moyen de politique étrangère ?
«Sûrement par la promotion du ‘Système Italie’, c’est à dire la valorisation de la culture italienne à tout niveau, nous parlons donc
des grands évènements liés au cinéma, à la mode, à l’automobilisme, à la musique, et à d’autres choses. Mais on parle aussi
d’une culture liée aux entreprises, comme le monde du design,
de l’ameublement, du textile. Monaco est un centre économique
et commercial dynamique, où il y a déjà plus de mille sociétés
gérées par des italiens, dans n’importe quel secteur. Ma mission sera de promouvoir la collaboration, déjà existante, entre
l’Italie et la Principauté de Monaco, en intensifiant les échanges
dans les deux sens. On pense souvent, en effet, que Monaco
vers l’Italie déroule seulement le rôle de l’importateur, mais les
choses sont déférentes : selon les données du Département des
Finances et de l’Économie Direction de l’Expansion économique,
en 2009 Monaco a importé de l’Italie des marchandises (Matériel
de construction, pharmaceutiques, habillement, automobiles)
pour une valeur environ de 133.2 million, 30.52% des importations totaux, mais il a aussi exporté en Italie (des components
pour les voitures, parfumerie, cosmétiques, agro-alimentaire)
pour 55.4 million, 10,87% des exportations totaux».
Votre mandat se commence pendant un an fatidique, les noces entre
le Prince Albert et Charlene Wittstock. Comment croyez-vous rendre
hommage aux époux et comme l’Italie participera au grand évènement?
«Sûrement il sera un évènement médiatique de résonance mondiale, l’Italie a toujours de la sympathie et de l’admiration pour la
famille des Princes Grimaldi et nous prévoyons donc une très forte
présence de la presse et des medias. À niveau institutionnel il y a
des initiatives sur lesquelles nous sommes en train de réfléchir».
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Monte-Carlo & Costa Azzurra
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A sinistra,
il Sindaco di
Monte-Carlo
Georges
Marsan
e Signora.
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Suite à toutes vos expériences à l’étranger,
comme est-elle vue l’Italie hors des frontières nationales? Quels sont les stéréotypes
à abattre et quels les valeurs à transmettre ?
«En réalité les stéréotypes qui plus se
mettent en évidence à l’étranger sont
positifs, lorsque on parle de l’Italie les
premières choses qui sortent sont le
football, le cinéma, la cuisine et l’opéra.
J’allai à Okinawa pour le G8 et dans les
villages de cette île plusieurs personnes
parlaient italien, ils l’avaient appris avec
l’opéra. En Indonésie les gamins faisaient
le nom de Totò Schillaci et de la nationale
italienne et les gens connaissaient Marcello Mastroianni et Sofia Loren. Pour
mon expérience à l’étranger ce sont surtout les aspects positifs qui sortent».
Au delà de promouvoir les échanges entre
Italie et la Principauté, pensez-vous lancer
aussi une collaboration avec votre terre
d’origine, la Calabre ?
«Mon but est celui de promouvoir la
liaison avec toutes les régions italiennes,
sans préférences. À ce propos les régions
mêmes font déjà un excellent travail de
promotion hors du territoire italien».
Des initiatives concrètes en chantier? Pouvezvous nous donner quelques anticipations ?
«À partir du 12 Novembre, tous les mois,
nous commencerons les «Rencontres
avec le cinéma italien», une rétrospective
de films italiens d’actualités qui seront
présentées par le réalisateur, les acteurs
ou les divers spécialistes comme les
metteurs en scène ou les scénaristes.
Les films seront passés en italien avec
les sous-titres en français. On commencera juste le 12 novembre avec le film
‘Mio fratello è figlio unico’ en présence
du réalisateur Daniele Lucchetti».
En conclusion nous souhaitons à l’Ambassadeur, et son équipe, bon travail et bonne
permanence à Monaco dans l’espoir que
l’Italie et la Principauté soient toujours plus
proches.
In basso,
l’Ambasciatore con
il Ministro
Stéphane
Valerie.
mesi di navigazione con il mare
unico compagno. Questo giovane
sportivo è l’esempio di un Italia
pulita, ricca di valori che vogliamo valorizzare”.
Sappiamo che lei è un esperto in
comunicazione culturale, come
intende trasformare la cultura in
strumento di politica estera?
“Sicuramente tramite la promozione del “Sistema Italia”, vale
a dire la valorizzazione della
cultura italiana a tutto tondo,
parliamo quindi dei grandi eventi
legati al cinema, alla moda,
all’automobilismo, alla musica,
e altro. Ma si parla anche di una
cultura legata alle aziende, come
il mondo del design, dell’arredamento, del tessile. Monaco è un
centro economico e commerciale
dinamico, dove sono già presenti oltre mille società gestite da
italiani, in qualsiasi settore.
Il mio compito sarà promuovere
la collaborazione, già esistente, tra l’Italia e il principato di
Monaco, intensificando gli scambi
nei due sensi. Si è portati, infatti,
a credere che Monaco verso
l’Italia svolga solo il compito
dell’importatore, ma non è così,
secondo i dati del Dipartimento
delle Finanze e dell’Economia Direction de l’Expansion économique, nel 2009 il Principato
ha importato dall’Italia merci
(Materiale da costruzione, farmaceutici, abbigliamento, autoveicoli) per un valore di circa 133,2
milioni, pari al 30.52% delle
importazioni totali, ma ha anche
esportato in Italia (componentistica auto, profumeria, cosmetici,
agro-alimentare) per 55,4 milioni, pari al 10,87% del totale”.
Il suo sarà un mandato importante
in un anno fatidico, le nozze tra
il Principe Alberto e Charlene
Wittstock. Come intende rendere
omaggio agli sposi e come l’Italia
”parteciperà“ al grande evento?
“Sicuramente sarà un evento
mediatico di risonanza mondiale,
l’Italia nutre da sempre simpatia
e ammirazione per la famiglia dei
Principi Grimaldi e prevediamo
quindi una fortissima presenza
della stampa e dei media. A livello istituzionale ci sono iniziative
sulle quali stiamo riflettendo”.
In seguito a tutte le sue esperienze
all’estero, com’è vista l’Italia al di
fuori dei confini nazionali? Quali
gli stereotipi da abbattere e quali
immagini e valori trasmettere?
“In realtà gli stereotipi che
maggiormente si evidenziano
all’estero sono positivi, quando si
parla dell’Italia le prime cose che
vengono in mente sono il calcio,
il cinema, la cucina e l’opera.
Andai a Okinawa per il G8 e
nei villaggi di quell’isola molti
parlavano italiano, lo avevano
imparato con l’opera. In Indonesia i ragazzini facevano il nome
di Totò Schillaci e della nazionale italiana e la gente conosceva
Mastroianni e Sofia Loren. Per la
mia esperienza quindi emergono
soprattutto gli aspetti positivi”.
Oltre a promuovere ovviamente
scambi tra Italia e Principato, intende lanciare anche una collaborazione con la sua Calabria?
“Il mio intento è quello di promuovere il collegamento con
tutte le ragioni italiane, senza
preferenze. A tale proposito le
regioni stesse stanno già facendo
un ottimo lavoro di promozione
fuori dal territorio italiano”.
Iniziative concrete in cantiere? Ci
dà qualche anticipazione?
“A partire dal 12 Novembre, a
scadenza mensile, daremo vita
agli “Incontri con il cinema
italiano”, una rassegna di film
d’attualità italiani, presentati di
volta in volta dal regista, dagli
attori o dai vari specialisti come
scenografi o sceneggiatori. I film
saranno proiettati in italiano con
sottotitoli in francese. Si comincerà proprio il 12 novembre con
la proiezione di “Mio fratello è
figlio unico” in presenza del regista Daniele Lucchetti”.
A noi non resta che augurare
all’Ambasciatore, ed al suo staff,
buon lavoro e buona permanenza a
Monaco nella speranza che l’Italia
e il principato siano sempre più
vicini in ogni momento.
Cristina GRIFONI e Tiziana DANZO
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Remo Girone
e sua moglie Victoria Zinni a colloquio con “Il Foglio Italiano”
di Tiziana DANZO
I
l nostro incontro con l’attore Remo Girone e la sua
Signora avviene tra casa loro e i giardini di Monaco
Ville. La prima cosa che proviamo subito è una stima
spontanea, perché Girone è un vero Signore con la
“S” maiuscola il quale, con voce profonda e pacata,
si racconta volentieri rimanendo sempre puntuale,
senza sorrisi falsi o frasi di cortesia. Victoria Zinni è
un’attrice e una donna dal carattere fermo che, però,
sorprende per dolcezza e disponibilità. Insieme Remo e
Victoria sono una coppia di italiani un po’ particolari,
un po’ internazionali: italiano lui, ma nato e vissuto ad
Asmara per più di vent’anni; argentina lei, anche se
da anni naturalizzata nel nostro Paese. Una bellissima
coppia affiatata che ci trasmette serenità e soprattutto ci ricorda che le persone educate, cortesi, esistono
ancora, e sono molto piacevoli. Il Foglio Italiano li ha
incontrati per vostro e nostro grande piacere.
Vivete da molto tempo nel Principato di Monaco, cosa
vi ha conquistati?
Victoria - “Siamo qui da circa vent’anni. La costa
Azzurra ci è sempre piaciuta e l’abbiamo, per motivi
di lavoro o per piacere, sempre frequentata. Poi,
Rencontre avec Remo Girone
et sa femme Victoria Zinni
Nôtre rencontre avec l’acteur Remo Girone et sa femme
se produit entre leur habitation et les jardins de Monaco
Ville. La première chose que nous éprouvons est une
estime spontanée, parce que Girone est un vrai Monsieur avec un
«M» majuscule lequel, avec sa voix profonde et calme, se recompte
volontiers en restant toujours ponctuel, sans des faux sourires ou des
phrases de courtoisie. Victoria Zinni est une actrice et une femme au
caractère ferme qui, cependant, surprend pour sa douceur et disponibilité. Remo et Victoria sont un couple d’italiens un peu particuliers,
un peu internationaux : italien lui, mais né et vécu à Asmara pendant
plus de vingt ans, argentine elle, même si naturalisée dans notre Pays
depuis des années. Un très beau couple uni qui nous transmet de la
sérénité et surtout nous rappelle que les personnes polies, aimables,
existent encore, et elles sont très agréables. Il Foglio Italiano les a
rencontrés pour vôtre et nôtre grand plaisir.
Vous vivez depuis longtemps en Principauté de Monaco, qu’est-ce
que vous a conquis ?
Victoria - « Nous sommes ici depuis vingt ans à peu près. La côte
d’Azur nous a toujours plu et nous l’avons, pour des raisons de
travail ou pour plaisir, toujours fréquentée. Ensuite, surtout ici en
Principauté, nous avons rencontré et avons connu des nombreux
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A destra,
alcune
simpatiche
immagini
dell’attore.
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Nella pagina
a lato,
Girone e
Signora nella
loro casa di
Monte-Carlo.
amis qui ne sont pas seulement italiens,
mais aussi français, hollandais, américains… Une des belles choses d’être ici
à Monaco est la grande internationalité,
ainsi nous pouvons nous confronter avec
d’autres cultures, et avoir une mer plus
vaste dans laquelle choisir les amitiés».
Qu’est-ce que vous lie à ce territoire ?
Remo - « D’autres raisons qui nous
tiennent liés à la Principauté sont, évidemment, le climat et la très haute qualité de la vie. Et je parle d’un ensemble
de choses qui rendent la vie ici plus
agréable, comme la calme, la sûreté, la
propreté et même l’excellente assistance
sanitaire ».
Victoria - « En outre même si Monaco est
un petit état, il est un grand containeur,
prêt à satisfaire tous les goûts. Nous ne
sommes pas des personnes très mondaine, nous préférons fréquenter les Festival et les initiatives culturels, comme le
cirque, l’opéra, le ballet, les expositions
d’art, et je dois dire qu’ici nous sommes
culturellement satisfaits ».
Remo - « De plus nous sommes bien
contents de participer à des manifestations culturelles lorsque l’occasion se
présente, par exemple en octobre, pour
la semaine de la langue italienne dans le
monde, j’ai prêté ma voix pour des sessions de lecture de Leopardi et de Petrarca au Lycée de Monaco ».
Nous vous avons vus cet été à la cérémonie
d’ouverture du Festival de la Télévision de
Monte Carlo, quel rapport avez-vous avec la
manifestation ?
Remo - « Il s’agit d’un autre élément qui
nous lie au territoire. Nous sommes très
affectionnés au Festival de la Télévision,
depuis son début, qui remonte au 1961.
L’idée fut du Prince Rainer III qui croyait
beaucoup dans la télévision, en le voyant
comme une nouvelle forme d’art qui approchait les hommes et il les enrichissait
culturellement. Il fut un des premiers à
donner de la dignité aux productions télévisées, qui depuis toujours sont considérées inférieures à celles cinématographiques. L’édition de cette année était
particulière, parce que le Festival fêtait
ses premiers 50 ans. Nous avons été
présents à nombreuses éditions, dans
le jury, maintenant je suis dans le comité
pour la présélection des fictions, l’unique
italien ».
À propos d’italiens, et en particulier d’italiens qui vont à l’étranger, vous avez fait un
camée dans le film de Giovanni Veronesi «
Italians », avec Carlo Verdone, Sergio Castellitto et Riccardo Scamarcio. Qu’en pensez-vous de ce film qui se concentre justement sur l’être italien en terre étrangère,
avec tous les stéréotypes du cas ?
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soprattutto qui nel Principato,
abbiamo incontrato e conosciuto
numerosi amici che non sono
solo italiani, ma anche francesi,
olandesi, americani… Una delle
cose belle del vivere qui a Monaco è la grande internazionalità,
così ci si può confrontare con altre culture, e avere un mare più
ampio nel quale poter scegliere le
amicizie”.
Cos’altro vi lega a questo territorio?
Remo - “Altri motivi che ci tengono legati al Principato sono, il clima e l’altissima qualità della vita.
E parlo di un insieme di cose che
rendono più piacevole essere qui,
come la quiete, la sicurezza, la
pulizia e anche l’ottima assistenza
sanitaria.”.
Victoria - “Inoltre anche se
Monaco è un piccolo stato, è un
grande contenitore, pronto a
soddisfare tutti i gusti. Noi non
siamo persone molto mondane,
preferiamo frequentare i Festival
e le iniziative culturali, come il
circo, l’opera, il balletto, le mostre d’arte, e devo dire che qui
siamo culturalmente appagati.”.
Remo - “Tra l’altro siamo ben lieti di partecipare a manifestazioni
culturali quando se ne presenta
l’occasione, ad esempio in ottobre, per la settimana della lingua
italiana nel mondo, ho prestato la
mia voce per sessioni di lettura di
Leopardi e Petrarca al Liceo di
Monaco.”
Vi abbiamo visti quest’estate alla
cerimonia di apertura del Festival
della Televisione di Monte Carlo,
che rapporto avete con la manifestazione?
Remo - “Si tratta di un altro
elemento che ci lega al territorio.
Siamo molto affezionati al Festi-
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val della Televisione, dai suoi inizi, che risalgono al 1961. L’idea
fu del Principe Ranieri III che
credeva molto nella televisione,
vedendola come una nuova forma
d’arte che avvicinasse gli uomini
e li arricchisse culturalmente.
Fu uno dei pochi a dare dignità
alle produzioni televisive, che da
sempre sono considerate, a torto,
inferiori a quelle cinematografiche. L’edizione di quest’anno
era particolare, perché il Festival
festeggiava i suoi primi 50 anni.
Noi siamo stati presenti in tante
edizioni, come giuria, ora sono
nel comitato per la preselezione
delle fiction, l’unico italiano.”.
A proposito di italiani, e in particolar modo di italiani che vanno
all’estero, lei ha fatto un cammeo
nel film di Giovanni Veronesi “Italians”, con Carlo Verdone, Sergio
Castellitto e Riccardo Scamarcio.
Cosa ne pensa di questo film che
si concentra proprio sull’essere
italiano in terra straniera, con tutti
gli stereotipi del caso?
Remo - “Girare Italians fu molto
divertente, proprio per l’idea
di mettere in scena questi personaggi che sono un po’ degli avventurieri, a volte, loro
malgrado, come nel caso del
personaggio di Verdone, che da
dentista un po’ depresso va a San
Pietroburgo per un convegno e
si ritrova coinvolto in un giro di
prostituzione organizzato da un
connazionale. L’altro cardine del
film è rappresentato dalla coppia
Castellitto-Scamarcio, due camionisti che cercano di introdurre a
Dubai un carico di Ferrari rubate
e reimmatricolate. Gli italiani
fanno la figura dei delinquenti
o degli appassionati di turismo
sessuale ad un primo sguardo, ma
poi si scopre come alla fine siano
brave persone, capaci di quei gesti di altruismo e generosità tipici
di noi italiani”.
Signor Girone, Dopo l’esperienza
di Italians, ma soprattutto quella
della comunità italiana ad Asmara,
poi delle varie comunità italiane
incontrate durante i suoi viaggi, infine quella di Monaco, come pensa
si comportino gli italiani all’estero?
Remo - “C’è molta differenza tra
gli italiani che vanno all’estero
per turismo e quelli che ci vivono
e ci lavorano. I primi sono molto
rumorosi e visibili, penso che
proprio per questo spesso si noti
subito la loro presenza e si faccia
presto ad alimentare gli stereotipi. Gli emigrati invece lavorano
molto, e cercano di difendere
i loro valori. Spesso hanno più
amore per l’Italia dei loro connazionali che ci vivono. Hanno un
solo difetto: sono a volte troppo chiusi nella loro comunità,
frequentando solo altri italiani,
preservando l’identità. Questo
è uno sbaglio, bisogna aprirsi,
perché perdere la possibilità di
frequentare stranieri?”
Prima avete parlato dell’importanza dell’internazionalità, perché?
Victoria - “Siamo entrambi nati
fuori dall’Italia e abbiamo quindi
l’abitudine a rapportarci con
altre civiltà. Io sono nata in Argentina, dove le comunità italiane
sono numerose e importanti, ma
ho passato la maggior parte della
vita in Italia. Ogni popolo ha un
modo diverso di vedere le cose, e
Remo - « Tourner Italians fut très amusant, pour l’idée de mettre en scène
ces personnages qui sont un peu des
aventuriers, parfois, pas pour leur choix,
comme dans le cas du personnage de
Verdone, un dentiste un peu déprimé
qui va à San Petersburg pour un meeting et il se retrouve impliqué dans un
tour de prostitution par un compatriote.
L’autre partie du film est représenté par
le couple Castellitto-Scamarcio, de camionneurs qui cherchent à introduire à
Dubaï un chargement de Ferrari volés et
‘ reimmatriculées ’. Les italiens font la figure des délinquants ou des passionnés
de tourisme sexuel à un premier regard,
mais ensuite on découvre comme à la fin
ils sont des bonnes personnes, capables
de ces gestes d’altruisme et de générosité typiques de nous italiens ».
Monsieur Girone, Après l’expérience d’Italians, mais surtout cette de la communauté
italienne à Asmara, ensuite des diverses
communautés italiennes rencontrées pendant ses voyages, enfin celle de Monaco,
comme pensez-vous que les italiens se
comportent à l’étranger ?
Remo - «Il y a une grande différence parmi
les italiens qui vont à l’étranger pour tourisme et ceux qui y vivent et y travaillent.
Les premiers sont très bruyants et visibles, je pense que c’est pour cela que
souvent on remarque vite leur présence
et on à alimente vite les stéréotypes. Les
émigrés par contre travaillent beaucoup,
et ils cherchent à défendre leurs valeurs.
Souvent ils ont plus d’amour pour l’Italie
de leurs compatriotes qui y vivent. Ils ont
un seul défaut : parfois ils sont trop fermés dans leur communauté, en fréquentant seulement d’autres italiens, en préservant l’identité. C’est une erreur, il faut
s’ouvrir, pourquoi perdre la possibilité de
fréquenter des étrangers ? »
Avant vous avez parlé de l’importance de
l’internationalité, pourquoi ?
Victoria - « Nous sommes nées hors de
l’Italie et nous avons donc l’habitude à
nous confronter avec d’autres civilisations. Je suis né en Argentin, où les communautés italiennes sont nombreuses et
importantes, mais j’ai passé la plupart de
la vie en Italie. Chaque je peuple a une
façon différente de voir les choses, et
avoir la possibilité d’échanger des idées
en ce sens enrichit ».
Remo - « L’internationalité est très importante et fait partie de nous. Je naquis à
Asmara et j’y restai jusqu’à l’université.
J’étudiai dans les écoles italiennes, je
vécus dans la communauté italienne,
qui était comme une bulle dans un pays
complètement différent par rapport au
nôtre. J’arrivai en Italie avec le but de
discuter le mémoire de maitrise ».
Avez-vous en suite obtenu votre diplôme ?
Remo - « En Italie je tombai amoureux du
métier de l’acteur et je décidai d’étudier
l’art dramatique, à l’Académie Nationale
d’Art Dramatique, après trois ans je travaillais déjà avec Ronconi. Évidemment
j’abandonnai l’idée de prendre le diplôme
comme il était dans les plans. Heureusement je reçus un doctorat honoris causa,
qu’il fit heureuse surtout ma mère ».
Des italiens fripouilles mais ‘bonnes gens’ du
film de Veronesi à un personnage que vous
17
Monte-Carlo & Costa Azzurra
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18
avez interprété, de autre niveau, je parle de
Pape Pie XII. Papa Pacelli a été en outre le
sujet de deux importantes productions, une
italienne et l’autre, où vous avez travaillée,
allemande. Qu’a-t-il signifié interpréter une
figure si forte et controversée ?
Remo - « D’abord il faut préciser la différence parmi les deux productions. La
première « Sous le ciel de Rome » est
une minisérie qui narre la vie de Pape
Pie XII pendant les mois de l’occupation
nazie à Rome, temporellement se limite
donc à un aspect de la vie du pape, alors
que « Pie XII et sœur Pascalina » est
tiré du roman Gottes Mächtige Dienerin
de l’écrivaine allemande Martha Schad,
et il est surtout le portrait d’un homme,
Eugenio Pacelli, qui devient Pape dans
une période de l’histoire tres délicate, et
de son rapport avec « Sœur Pascalina
», une paysanne bavarois qu’il connut à
Monaco et qui devint son inséparable assistante. Il la voulut auprès de lui même
lorsqu’il fut élu Pape et ainsi Sœur Pascalina fut la première et unique femme à
entrer dans les chambres privées du Vatican. Dans la fiction ce personnage est
interprété par l’actrice allemande Christine Neubauer, et la mise en scènes est
de Markus Ou. Rosenmüller ».
L’annonce du procès de béatification de
Pape Pacelli a été sujet de critiques et de
polémiques de la part de la communauté
juive, parce qu’ils pensent qu’il n’a pas fait
assez pour contraster les lois raciales et les
déportations. Qu’en pensez-vous ?
Remo - « Rome a été la ville où on a sauvé plus de hébreux, le Pape a ouvert les
couvents pour pouvoir les mettre à l’abri,
peut-être un peu en retard, mais la situation était difficile et délicat, en outre la
nouvelle de l’existence des champs d’extermination arriva en Italie après quelque
temps, parce que tout était tres secret. Il
y a eu même un autre épisode historique
qui fait réfléchir : l’Évêque d’Utrecht se
lança dans un discours contre Hitler, et
la réaction fut l’immédiate déportation
de 4000 hébreux. Donc il est compréhensible que le Pape avait la crainte de
graves répercussions. En fin de compte
il s’agit toujours d’un homme, avec un
fardeau énorme : garantir la continuité
de l’église dans une période terrible.
Lorsqu’il meurt il demande pardon. J’ai
interprété ce Pape en cherchant d’être
cohérent à sa vérité histoire et en cherchant de donner justice à son être, avant
tout, un homme ».
In basso,
Girone:
insegnante
di lingua
Italiana.
A destra,
la coppia al
Monte-Carlo
Film Festival.
avere la possibilità di scambiarsi
delle idee in questo senso arricchisce”.
Remo - “L’internazionalità è molto importante e fa parte di noi.
Io nacqui ad Asmara e ci rimasi
fino all’università. Studiai in
scuole italiane, vissi nella comunità italiana, che era come una
bolla in un paese completamente
diverso dal nostro. Arrivai in
Italia con lo scopo di discutere la
tesi e laurearmi”.
Si è poi laureato?
Remo - “In Italia m’innamorai
del mestiere dell’attore e decisi
di studiare recitazione, all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, dopo tre anni lavoravo
già con Ronconi. Ovviamente
abbandonai l’idea di laurearmi
com’era nei piani. Per fortuna ricevetti una laurea honoris causa
in seguito, che fece felice soprattutto la mia mamma”.
Dagli italiani mascalzoni ma “brava gente” del film di Veronesi ad un
personaggio che lei ha interpretato,
di altro calibro, parlo di Papa Pio
XII. Papa Pacelli è stato inoltre il
soggetto di due importanti produzioni, una italiana e l’altra, dove
ha lavorato lei, tedesca. Cos’ha
significato interpretare una figura
così forte e controversa?
Remo - “Prima cosa, bisogna
precisare la differenza tra le due
produzioni. La prima ‘Sotto il
cielo di Roma’ è una miniserie
che narra la vita di Papa Pio XII
durante i mesi dell’occupazione
nazista a Roma, temporalmente
si limita quindi a un aspetto della
vita del pontefice, mentre ‘Pio
XII e suor Pascalina’ è tratto dal
romanzo Gottes Mächtige Dienerin della scrittrice tedesca Martha
Schad, ed è soprattutto il ritratto
di un uomo, Eugenio Pacelli,
che diventa Papa in un periodo
della storia delicatissimo, e del
suo rapporto con ‘Suor Pascalina’, una contadina bavarese che
conobbe a Monaco e che divenne
la sua inseparabile assistente.
Lui la volle accanto a sé anche
quando fu eletto Papa e così
Suor Pascalina fu la prima e unica donna a entrare nelle stanze
private del Vaticano. Nella fiction
questo personaggio è interpretato dall’attrice tedesca Christine
Neubauer, mentre la regia è di
Markus O. Rosenmüller.”.
L’annuncio del processo di beatificazione di Papa Pacelli è stato al
centro di critiche e polemiche da
parte della comunità ebraica, perché ritengono che non abbia fatto
abbastanza per contrastare le leggi
razziali e le deportazioni. Cosa ne
pensa?
Remo - “Roma è stata la città
dove si sono salvati più ebrei, il
Papa ha aperto i conventi per
poterli mettere al riparo, forse
un po’ in ritardo, ma la situazione era difficile e delicata, inoltre
la notizia dell’esistenza dei campi
di sterminio arrivò in Italia dopo
qualche tempo, perché il tutto
era segretissimo. C’è stato anche
un altro episodio storico che fa
riflettere: il Vescovo di Utrecht
si lanciò in un discorso contro
Hitler, e la reazione fu l’immediata deportazione di circa 4000
ebrei. Quindi è comprensibile
che il Papa avesse il timore di
gravi ripercussioni. Alla fine si
tratta sempre di un uomo, con
un fardello enorme: garantire
la continuità della chiesa in un
periodo terribile. Quando muore
chiede perdono. Io ho interpretato questo pontefice cercando
di essere coerente alla sua verità
storia e cercando di dare giustizia
al sue essere, prima di tutto, un
uomo”.
Tiziana DANZO
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Nella pagina
a lato,
Il Principe
Alberto con
Ezio Greggio
patron
del Festival.
Sotto,
Greggio
con il regista
Leonardo
Pieraccioni
e l’attore
Carlo
Verdone.
Grandi Big in arrivo
di Silvia ZANCHI
“I
l Monte-Carlo Film Festival
de la Comédie”, dell’attorcomico Ezio Greggio, è arrivato al
suo decimo anniversario riuscendo così a spingere la commedia
cinematografica ai grandi obiettivi,
quasi raggiunti. Un traguardo
importante che influirà sulle scelte,
addirittura, della Mostra del
Cinema di Venezia che, per l’anno
prossimo, ha annunciato una
retrospettiva proprio sulla comicità e ai suoi protagonisti. Greggio
tenta di influenzare Venezia nelle
scelte? Pare proprio di si. Intanto
annuncia la “sua” Mostra d’Arte
Cinematografica che si terrà, come
sempre, a Monte-Carlo dal 23 al 27
novembre nel consueto centro del
Grimaldi Forum alla presenza di
grandi stars italiane e straniere che
arriveranno in Costa Azzurra da
tutto il mondo.
Dieci anni e non dimostrarli?
Potere della commedia, di un
genere sempre fresco, attuale e
in continua evoluzione. Il prestigioso Festival, nato da un’idea,
appunto, dell’attor-imprenditore
Ezio Greggio, che ne è tutt’ora
10° Monte-Carlo Film
Festival de la Comédie
Grimaldi Forum
Le Monte-Carlo Film Festival
de la Comédie, de l’acteur-comique Ezio Greggio, est arrivé
à son dixième anniversaire en poussant la
comédie cinématographique aux grands
objectifs, presque obtenus. Un But important qu’influera sur les choix Festival international d’art cinématographique de Venise
qui, pour l’année prochaine, a annoncé une
rétrospective sur le comique et ses artistes.
Est-ce que Greggio essaye d’influencer
Vénice dans ses choix ? Peut-être. Entre
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Sotto,
Greggio con
Valeria Marini.
A destra,
la giuria
del 2008.
capeggiata
24
da Lando
Buzzanca.
In basso,
Liliana
De Curtis
e Greggio.
temps il annonce « son » Exposition d’Art
Cinématographique qui se tiendra, comme
toujours, à Monte-Carlo du 23 au 27 novembre au Grimaldi Forum à la présence
des grands stars italiennes et étrangères
qui arriveront en Côte d’Azur. Dix ans bien
portés : c’est le pouvoir de la comédie, d’un
genre toujours frais, actuel et en évolution
continuelle. Le prestigieux Festival, d’après
une idée de l’acteur-entrepreneur Ezio
Greggio, qui en est toujours le Président, en
collaboration avec le grand réalisateur Mario Monicelli, est arrivé, au fil des années et
avec tant de fatigue, à trouver une bonne
place d’importance à l’intérieur des grandes
manifestations cinématographiques grâce
aux pellicules de qualité, de fort impact sur
le public, et aux importantes présences internationales. Ezio Greggio tient à souligner
le fait qui le Monte-Carlo Film Festival a, au
fil des années, soutenu les comédies de l’art
de l’humour même des productions internationales, en les soumettant à l’intérêt du
monde de la communication de secteur,
des acheteurs et des distributeurs qui ont
pu connaître des productions moins communes , surtout celles réalisées par des producteurs indépendants. Un travail de tout
respect qui fait partie d’une des nombreuses
caractéristiques artistiques du personnage
Greggio. La forte impulsion donnée par la
comédie au cinéma, le résultats aux boxoffices italiens et internationaux, mais aussi
la force que le Festival de Monte-Carlo a
donné au genre pendants ces dernières an-
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Presidente, in collaborazione con
il grande regista Mario Monicelli,
nume tutelare della manifestazione
fin dalle prime edizioni, è riuscito
nel corso di questi anni e con tanta
fatica e mezzi propri, a ritagliarsi
il suo spazio di buon rilievo e livello all’interno delle grandi manifestazioni cinematografiche unendo
pellicole di qualità, e di forte impatto sul pubblico, alle importanti
presenze di ospiti internazionali.
Ezio Greggio tiene a sottolineare
il fatto che il Monte-Carlo Film
Festival ha, negli anni, promosso le
commedie dell’arte dell’umorismo
di produzioni anche internazionali, sottoponendole all’interesse
del mondo della comunicazione di
settore, di compratori e distributori che hanno potuto così conoscere
molte produzioni meno note al
mercato, soprattutto quelle realizzate da produttori indipendenti.
Un lavoro di tutto rispetto che fa
parte di una delle tante caratteristiche artistiche del personaggio
Greggio. Il forte impulso dato dalla
commedia nel cinema, il risultato
ai botteghini italiani ed internazionali, ma anche la spinta che il
Festival di Monte-Carlo ha dato
al genere in questi anni, hanno
quindi ispirato gli organizzatori
della Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia, giustappunto, a dedicare una retrospettiva ufficiale al cinema comico
italiano, ai suoi protagonisti e, in
particolare, ai grandi dimenticati
della storia della celluloide umoristica, che sono tanti. Ma il Monte-
Carlo Film Festival in questi pochi
anni ha fatto anche di più: ha tenuto a battesimo film diventati poi
anche campioni d’incassi se non
veri e propri fenomeni. E allora
vale la pena di citarne alcuni tra
cui “Il mio grosso grasso matrimonio greco”, “Vodka lemon”, “Sexo
con amor”, ma anche alcuni dei
cari cugini francesi come “Madame
Irma” e “Lol”. E, tra gli italiani,
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A sinistra,
ancora
Greggio
con Ursula
Andress
e in basso
con il regista
Pupi Avati.
nées, ont inspiré les organisateurs di Festival international d’art cinématographique
de Venise, à consacrer une rétrospective
officielle au cinéma comique italien, à ses
protagonistes et, en particulier, aux grands
de l’histoire des films d’humour, qui sont
plusieurs et oubliés . Mais le Monte-Carlo
Film Festival pendant les dernières années
a fait quelque chose de plus: il a baptisé des
films qui sont ensuite devenus des champions au box-office, parfois des véritables
phénomènes. Et alors il vaut peine d’en
nommer certains, parmi lesquels : « Mariage
à la grecque», « Vodka lemon », « Sexo avec
amour », ou ceux de nos chers cousins
français comme « Madame Irma » et « Lol
». Parmi les italiens : « Lezioni di cioccolato»
et le dernier exemple : « Cado dalle nubi »
de Gennaro Nunziante, avec le chanteur-comique Checco Zalone. Un début chanceux,
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A destra,
con
l’indimenticabile Nino
Manfredi
e in basso
con il grande
Alberto Sordi
e Claudia
Cardinale.
“Lezioni di cioccolato” e l’ultimissimo esempio “Cado dalle nubi” di
Gennaro Nunziante, che ha visto
l’esordio del cantante-cabarettista
Checco Zalone sul grande schermo
presentato a Monte-Carlo in anteprima nella passata edizione. Un
esordio fortunato, dato che dopo
essere stato “Re” del botteghino,
Zalone ha vinto il Globo d’Oro
della Stampa Estera in Italia come
“migliore attore rivelazione” e il
film ha ricevuto ben due candidature ai Nastri d’Argento come
“miglior commedia” e “miglior
canzone originale”. Una vera soddisfazione per il Festival che anche
quest’anno non mancherà di proporre altri piccoli-grandi gioielli di
commedia provenienti dall’Italia
ma anche dal resto del mondo.
26
Ezio Greggio, tonerà quindi a proporre e a proporsi quale sincero
mattatore di un evento entrato
ormai a far parte del calendario
ufficiale del principato di Monaco,
fortemente voluto da Alberto II
che ad ogni occasione è sempre
presente. Il Monte Carlo Film
Festival, rimane una delle poche
manifestazioni internazionali che
dà prestigio anche ad un italiano
Doc che lavora instancabilmente per affermare non solo la sua
personale capacità artistica, ma
in modo puntuale anche quella del
Grande Manager di se stesso e delle
sue molteplici attività che svolge in
Italia e all’estero. Siamo certi che
anche quest’anno ci sorprenderà.
www.montecarlofilmfestival.com
Silvia ZANCHI
parce qu’après le succès au box-office, Zalone a vaincu le Globe d’Or de Presse Étrangère en Italie autant que « meilleur acteur révélation » et le film a reçu deux candidatures
aux Rubans d’Argent comme « meilleure
comédie » et une « meilleure chanson originale ». Une vraie satisfaction pour le Festival
qui proposera, cette année aussi, d’autres
bijoux de la comédie italienne mais même
du reste du monde. Ezio Greggio sera encore l’animateur de l’événement qui désormais fait partie du calendrier officiel de la
Principauté, fortement voulu par Albert II qui
à chaque occasion est toujours présent. Les
Monte Carlo Film Festival est toujours une
manifestations internationales qui donne
prestige même à un italien Doc qui travaille
infatigablement pour affirmer pas seulement
sa personnelle capacité artistique, mais
aussi celle de Manager et des nombreuses
activités qu’il mène en Italie et è l’étranger.
Nous sommes surs qu’il nous surprendra
cette année aussi.
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Golden Foot
Tutti per Totti
Monte-Carlo si tinge di azzurro con il capitano
della Roma Totti che vince il Golden Foot 2010.
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di Feliciana DI SPIRITO
M
ontecarlo si tinge di azzurro.
Francesco Totti ha vinto il
prestigioso premio internazionale
alla carriera Golden Foot, edizione
2010, consegnato a Montecarlo,
lunedì 11 ottobre scorso, nonché
ideato e organizzato dallo storico
procuratore sportivo, Antonio
Caliendo. Il capitano, e bandiera
dell’AS Roma, è risultato il giocatore più votato, via web, dai
tifosi di tutto il mondo, con 25.738
preferenze, lasciandosi alle spalle
di gran lunga campioni del calibro
di Raul Gonzales Blanco, David
Beckham, Gianluigi Buffon, Steven
Gerrard, Samuel Eto’ o e Didier
Drobga. Totti, campione del mondo
con l’Italia, nel 2006, ha ricevuto
l’ambito calco in oro direttamente
dal Principe Alberto di Monaco
e ha lasciato le impronte dei suoi
piedi sulla Champions Promenade,
la Walk of Fame del calcio internazionale, vicino a quelle di altri
vincitori di precedenti edizioni,
come, tra gli altri, Diego Armando
Maradona, Ronaldo, Ronaldinho,
xxx
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30
Monte-Carlo se teint
de bleu avec le capitaine
de l’AS Rome Totti
qui remporte
le Golden Foot 2010
Monte-Carlo se teint de bleu.
Francesco Totti a remporté le
prestigieux prix international
à la carrière Golden Foot, édition 2010, à
Monte-Carlo, lundi 11 octobre, Le trophée a
été inventé et organisé par historique agent
de joueurs, Antonio Caliendo. Le capitaine
de l’AS Rome, a été le jouer le plus voté,
vis web, par ses « tifosi » du monde entier.
Avec 25.738 préférences, il a dépassé des
champions comme Raul Gonzales Blanco,
David Beckham, Gianluigi Buffon, Steven
Gerrard, Samuel Eto’o et Didier Drobga.
Totti, champion du monde avec l’Italie, en
2006, a reçu le trophée directement de
Prince Albert de Monaco et il a laissé ses
empreintes des pieds sur la Champions
Promenade, la Walk of Fame du football
international, près des autres vainqueurs
des précédentes éditions, comme Diego
Armando Maradona, Ronaldo, Ronaldinho,
Pelè, Roberto Baggio, Gigi Riva, Gianni
Rivera, Giacinto Facchetti, Dino Zoff, Alessandro del Piero et Paolo Rossi. Une victoire
qui lui a donné une immense satisfaction :
“ Le Golden Foot est une grande reconnaissance qui m’incitera à donner encore
plus - il a dit - et quand je reviendrai à
Monte Carlo, je vous dirai quel est l’effet qui me fait de voir les empreintes de
mes pieds, placées parmi celles des plus
grands champions du football mondial ».
Au gala à l’Hôtel Fairmont il y avait plus de
250 invités, animé par Kay Rush et Gian-
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Pelè, Roberto Baggio, Gigi Riva,
Gianni Rivera, Giacinto Facchetti,
Dino Zoff, Alessandro Del Piero e
Paolo Rossi. Una vittoria che gli ha
procurato un’immensa soddisfazione, nell’apprendere che il primo
classificato dei dieci candidati era
proprio lui. “Il Golden Foot è un
grande riconoscimento che mi
spronerà a dare ancora di più”
- ha detto - “e quando tornerò a
Monte Carlo, vi dirò che effetto
mi farà vedere le impronte dei
miei piedi, collocate tra quel-
le dei più grandi campioni del
calcio mondiale.” Oltre a Totti,
nel corso del sontuoso gala, con
oltre 250 ospiti, animato da Kay
Rush e Giancarlo Bizzio, all’Hotel
Fairmont, sono state premiate altre
grandi leggende del calcio, come
Giancarlo Antognoni, Franz Beckembauer, Carlos Dunga e Hugo
Sanchez.
La figlia di Francisco Varallo, con
gli occhi lucidi di commozione, ha
ritirato il premio per il campione
argentino, scomparso lo scorso
02/11/10 20.31
Nella pagina
a lato,
(da sinistra)
Antonio
Caliendo,
Hugo
Sanchez
(anche sotto
mentre firma
un pallone),
Giancarlo
Antonioni (e a
destra mentre
palleggia),
il Principe
Alberto II,
agosto. “Rivolgo le mie congratulazioni a Francesco Totti per l’assegnazione del Golden Foot”- ha
comunicato, soddisfatto,
in una nota, il sindaco
di Roma, Gianni
Alemanno, mentre
Patrizia Prestipino, assessore
provinciale allo
sport, turismo e
politiche giovanili ha commentato: “Il Golden
Foot è un giusto
riconoscimento
alla straordinaria
carriera di un giocatore che sarà ancora a lungo
uno dei più forti giocatori al
mondo e che continua ad essere
un meraviglioso messaggero della
romanità in Italia e all’estero”.
Tra gli invitati alla premiazione
anche l’ex calciatore Gianni Rivera, l’annunciatrice storica della
Rai Alessandra Canale, compagna
dell’organizzatore Antonio Caliendo, il produttore cinematografico
sanremese Angelo Bassi, il nostro
direttore Ilio Masprone, nonché
Carlos Dunga
(anche sotto
a sinistra allo
stand Nutella)
e Franz
Beckembauer.
gli imprenditori tra cui la famiglia
intersa di Claudio Marzocco.
Un evento anche benefico. La
serata si è conclusa con la
vendita all’asta di sette
magliette firmate da
altrettanti calciatori, nonché dal
sovrano monegasco, raggiungendo la cifra
di 18 mila euro,
destinata ai
progetti promossi
dall’associazione
Fights Aids Monaco, presieduta da
Stephanie di Monaco. Il
Principe Alberto ringrazia
tutti: “Monte Carlo resta una delle più importanti ed apprezzate
capitali dello sport del mondo.
Ci permette d’incontrare tanti
campioni in una sola volta e per
noi ospitare la manifestazione
come il Golden Foot rappresenta
un motivo di grande orgoglio e
in special modo per me che sono
da sempre uno sportivo nel vero
senso della parola”.
Feliciana DI SPIRITO
carlo Bizzio, et d’autres grandes légendes
du football ont été récompensées, comme
Giancarlo Antognoni, Franz Beckembauer,
Carlos Dunga et Hugo Sanchez. La fille de
Francisco Varallo, avec les yeux brillants de
larmes, a reçu le prix pour le champion argentent, disparu l’août passé. « J’adresse
mes félicitations à Francesco Totti pour
l’attribution du Golden Foot » - a communiqué, satisfait, avec une note, le Maire de
Rome, Gianni Alemanno, alors que Patrizia
Prestipino, assesseur provincial au sport,
tourisme et politiques juvéniles a commenté: « Le Golden Foot est une juste reconnaissance à l’extraordinaire carrière d’un
jouer que sera encore longtemps un des
plus forts joueurs au monde et qu’il continue être un merveilleux messager de la
romanité en Italie et à l’étranger ». Parmi
invités à la remise du prix il y avait même
l’ex footballeur Gianni Rivera, la speakerine
historique de la RAI Alessandra Canale, copine de l’organisateur Antonio Caliendo, le
producteur cinématographique de Sanremo
Angelo Bassi, notre directeur Ilio Masprone,
ainsi que des entrepreneurs parmi lesquels
la famille de Claudio Marzocco. Un évènement qui est aussi bénévole. La soirée s’est
terminé avec la vente aux enchères de sept
t-shirts signés par les footballeurs, et par le
souverain monégasque, qui ont ramassé 18
mille euros, destinée aux projets promus par
l’association Fights Sida Monaco, présidée
de Stéphanie de Monaco. Le Prince Alberto
remercie tous : « Monte Carlo reste une
plus importants et appréciés de capitaux
du sport du monde. Cela nous permet
de rencontrer plusieurs champions dans
une fois et pour nous recevoir une manifestation comme le Golden Foot est un
grand orgueil, pour moi spécialement
parce que je suis toujours un sportif dans
le vrai sens du mot ».
31
Monte-Carlo & Costa Azzurra
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Le serate glamour di
32
Da Monte Carlo a Torino,
trionfa lo “Stile Italiano”
Ospiti Nina Senicar, Lea Pericoli, Simona Tagli e Nicola Legrottaglie
di Ely GALLEANI
Foto di Valentina De Gaspari
L
o stilista torinese della pelliccia in “Stile Italiano” Carlo
Ramello ha inaugurato l’autunno/
inverno a Monte-Carlo e Torino
presentando la sua nuova collezione 2010/2011. Una doppia presentazione partita dal prestigioso
scenario dell’Hotel de Paris di
Monaco e poi continuata all’Hotel
Principe di Piemonte nella capitale
subalpina, sempre lo scorso mese.
Tra stucchi dorati della sontuosa
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“Salle Empire” di Monaco e all’eleganza del “Salone delle Feste” del
Grand Hotel torinese, oltre mille
persone hanno assistito all’anteprima internazionale di una collezione
che ha riscosso il meritato successo.
Il gruppo Ramello ha presentato cento nuovi capi frutto di
una ricerca particolareggiata ed
attenta nel dare all’insieme un’aria
leggiadra, mai pesante e sempre
seducente. Una regia accorta, che
ha saputo mettere insieme pelli di
preziosi zibellini abbinati a visoni
rasati, cincillà colorati, volpi e
persiani. Sulla passerella, presentate da Nathalie Varley Pinto e
dal nostro direttore Ilio Masprone
(che ha presentato, con successo
personale, anche Torino), grandi
case della moda internazionale
hanno dato il loro sostegno vestendo le dodici stupende modelle
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A sinistra,
Nina Senicar
e Carlo
Ramello
in chiusura
dei defilè di
Monte-Carlo
e Torino.
di Ely Galeani
Foto di Valentina De Gaspari Louppe
dell’Agenzia Flash Model di Milano
di Alberto Righini, con abiti di
Cavalli Class, Arasa Morelli (stilisti
in Ginevra), Roberta Scarpa, tute
sportive della Star Chic di Simona
Ventura, le calzature, accessori e
borse dell’Azienda Fabi (presente
anche a Torino e rappresentati da
Maurizio Macina, responsabile
eventi), poi gli abiti Sport Couture
di Dirk Bikkemberger, ed ancora
i vestiti della collezione “Seduzio-
ni” Valeria Marini; poi gli omaggi
alle signore presenti dell’Azienda
torinese di prodotti per acconciatori Vitality’s (la casa madre Farmen
era rappresentata dal marketing
Sandra Liccione), che ha fornito
anche “Trucco e Parrucco” della
2MakeUpArtis di Andrea Lavarini e Michele Antonini, mentre
le acconciature erano curate dal
Gruppo Gandini. Nulla è stato
tralasciato al fine di proporre una
collezione di pellicce che si adattano al corpo seguendone le forme
che slanciano la figura femminile e
allontanandosi dalla rigidità a cui
si è abituati nella pellicceria. Tutti
i capi sono risultati alternativi
sia per la possibilità di indossarli
double face che di trasformarli
grazie all’uso di sapienti zip che
tolgono mezze maniche, accorciano
la lunghezza cambiando una pelliccia lunga, super elegante, in una
corta sportiva. Pellicce con note di
colore che andavano dall’anemone
al petrolio, dal crema al blu notte
con fodere in pashmina e nuance
in seta impermeabile che rendono
i capi meno appariscenti; pellicce
“minimaliste” quasi più discrete
che permettono di essere al caldo
senza troppo ostentare. Le bellissime modelle hanno sfilato capi di
astrakan “rivisitati” dalle linee
aderenti al corpo con redingote e
grandi colli seducenti guarnite da
accessori in pelle oro 24 carati,
realizzati grazie ad un brevetto
presentato all’inizio della scorsa
estate a Las Vegas, che hanno poi
ribadito l’importanza del dettaglio.
Le sorprendenti creazioni hanno
reso vaporose tutte e tre le sfilate,
all’insegna di un glamour ricercato
e mai banale; d’altronde la classe
non è acqua: il know how della pellicceria Carlo Ramello nasce proprio a Torino nel 1968 in quel di
Via San Tommaso, nel centro della
città. Dapprima il nonno, quindi la
madre Emma con il marito Roberto Pesce e da qualche anno il figlio
Carlo che cerca, e trova, Marina
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Monte-Carlo & Costa Azzurra
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Gisonda (30 anni di esperienza con Fendi) e insieme si
specializzano nell’arte di saper scegliere e tagliare le
migliori pelli. Lo zibellino proviene dagli allevamenti di
San Pietroburgo in Russia, il cincillà dalla Danimarca
e i visoni da Seattle al confine con il Canada. Tutte le
pelli sono rigorosamente lavorate in laboratori italiani
dove la conoscenza generazionale permette di ottenere
lo splendido risultato che è stato offerto al pubblico
nelle serate di Monte-Carlo e Torino. Nelle gremite tre
serate (una a Monaco e due a Torino, appunto) durante i vari cocktail party, abbiamo salutato, tra i tanti
ospiti presenti la tennista per eccellenza Lea Pericoli,
la presentatrice Simona Tagli, Esa Scajola, il gallerista
Daniel Boeri, i provider Paola de Maria e Vinicio Borsi
di Mediawest; mentre a Torino la serata ha avuto una
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Madrina assolutamente d’eccezione, carina e molto
disponibile, la bellissima showgirl e oggi anche attrice
Nina Senicar tornata per una volta al suo primo amore:
la passerella. A lei e alla Signora Emma Ramello, un
gradito omaggio della neonata Azienda “Unika” di
Monaco di Stefano Magnino, produttrice di apparecchiature per parrucchieri professionisti. Poi c’è stato
anche, graditissimo ospite, Nicola Legrottaglie, difensore della Juventus, ammiratissimo soprattutto dalle
Signore. Sempre nel “Salone delle Feste” dell’Hotel
Principe di Piemonte, un momento emozionante è stato
quando alla mamma Emma Ramello, il figlio Carlo ha
offerto un grande mazzo di rose rosse. Le serate hanno
anche avuto un feeling anche con la Russia perché le
creazioni dello stilista Ramello, conclamato da tempo
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dall’ex modella di Mosca Jana
Podzleseky, sono presenti nell’Atelier di Versace di Mosca. Tutti i
40 giornalisti presenti nelle tre
serate hanno davvero avuto di che
scrivere e filmare, nonché commentare una produzione che ormai
si contraddistingue per lo stile altamente personalizzato, preparato
e cucito in Italia. Nelle poltroncine
di Monte Carlo e Torino, gli ospiti
trovavano omaggi di Carlo Ramello, Fabi, Vitality’s e una copia del
mensile COOLTO (il direttore è
Ilio Masprone), che riportava un
Servizio Moda sullo stilista torinese
Carlo Ramello.
Ely GALLEANI
Les soirées glamour
de Carlo Ramello
De Monte Carlo à Tourin, le «
Style Italien » triomphe
Le styliste turinois de la
fourrure en « Style Italien » Carlo Ramello a inauguré
l’automne/hiver à Monte-Carlo et
à Tourin en présentant sa nouvelle
collection 2010/2011. Une double
présentation partie du prestigieux
scénario de l’Hôtel de Paris de Mo-
A lato,
i conduttori
delle serate
Ilio Masprone
e Nathalie
Varley
Pinto.
Sotto,
una bella
immagine di
Nina Senicar
e Carlo
Ramello.
naco et ensuite continuée à l’Hôtel
Principe di Piemonte à Tourin, le
mois passé. Parmi les décors dorés
de la somptueuse « Salle Empire
» de Monaco et à l’élégance du «
Salon des Fêtes » du Grand Hôtel
turinois, plus de mille personnes
ont assisté à l’avant-première internationale d’une collection qui a
remporté un grande et mérité succès. Le groupe Ramello a présenté
cent nouvelles créations, résultat
d’une recherche détaillée et attente
pour donner au même temps un
air élégant, séduisant mais jamais
lourd. Une mise en scène intelligente, qui a su mettre ensemble les
Nella pagina
a lato, in alto,
la chiusura
del defilè di
Monte-Carlo.
Al centro
Simona Tagli
con Renata
Rivella
(amministra-
trice de
Il Foglio
Italiano)
a fianco
la signora
Emma
Ramello
fondatrice
del gruppo.
Sotto,
Lea Pericoli
e a destra,
ancora
Simona
Tagli con
Emanuele
Fabi
dell’omonimo
gruppo
calzaturiero
e Maurizio
Macina,
responsabile
commerciale
Fabi.
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In alto,
l’affollato
backstage
dei defilè
di Monte-Carlo e Torino.
38
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Sotto,
un momento
dell’allestimento
all’Hotel
de Paris,
un omaggio
agli ospiti di
Carlo Ramello
e un a parte
del pubblico
che ha
assistito
alle sfilate.
peaux de précieuses zibelines avec
des visons rasés, des chinchillas colorés, des renards et des persans.
Au défilé, présentées par Nathalie
Varley Pinto par notre directeur
Ilio Masprone (qui a présenté aussi
le défilé de Tourin), les grandes
maisons de la mode internationale
ont donné leur soutien en habillant
les douze superbes mannequines de
l’Agence Flash Model de Milan de
Alberto Righini, avec des habits de
Cavalli Class, Arasa Morelli (stylistes en Genève), Roberta Scarpa,
Star Chic de Simona Ventura, les
chaussures, les accessoires et les
sacs de l’Entreprise Fabi, ensuite
les vêtements Sport Couture de
Dirk Bikkemberger, et encore i
vêtements de la collection « Seduzioni » Valeria Marini; ensuite les
hommages aux dames présentes
par l’Entreprise turinoise de produits pour coiffeurs Vitality’s, qu’il
a fourni aussi le service de maquillage et coiffure de la 2MakeUpAr-
tis de Andrea Lavarini et Michele
Antonini, pendant que les coiffures
étaient soignées par le Groupe
Gandini.
Rien a été omis à la fin de proposer
une collection de fourrures qui
s’adaptent au corps, qui suivent
les formes et qui rendent la figure
féminine plus fine en s’éloignant de
la rigidité à laquelle on est habitué
dans le magasin de fourrures. Tous
les vêtements sont polyvalents,
soit parce qu’ils sont double face,
soit parce qu’ils peuvent être
transformés : grâce à des zips on
raccourcit les manches, ou on les
enlève complètement, on accourcit
une fourrure longue et élégante qui
devient une veste courte sportive.
Les fourrures colorées allaient de
l’anémone au pétrole, de la crème
à la bleue nuit avec des doublures
en pashmînâ et des nuances en
soie imperméable qu’ils rendent
les vêtements moins voyants ; des
fourrures « minimalistes » pre-
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sque plus discrètes qui permettent
d’être chaud sans trop étaler. Les
belles mannequines ont défilée avec
des créations en astrakan « revisités » avec des lignes adhérentes au
corps, redingotes et grands cous
séduisants enrichis par des accessoires en peau or 24 carats, réalisés grâce à un brevet présenté au
début de l’été passé à Las Vegas.
Les surprenantes créations ont
rendu les défilés vaporeux, en
direction d’un glamour recherché
et jamais banal.
Le know how du magasin de
fourrures Carlo Ramello naît à
Tourin en 1968 en Via San Tommaso, dans le centre de la ville.
D’abord son grand père, ensuite sa
mère Emma avec son mari Roberto
Pesce et de quelques années Carlo
qui cherche, et trouve, Marina
Gisonda (30 ans d’expérience avec
Fendi), le couple se spécialise dans
l’art de savoir choisir et couper les
meilleures peaux. La zibeline vient
des élevages de San Petersburg en
Russie, les chinchillas du Danemark et des visons de Seattle à la
frontière avec le Canada.
Toutes les peaux sont rigoureusement travaillées en laboratoires
italiens où la connaissance générationnelle permet d’obtenir les résultats qui ont été offerts au public
pendant les soirées de Monte-Carlo
et Tourin. Dans les bondés trois
soirées (une à Monaco et à deux
à Tourin) pendant les cocktail
party, nous avons salué, parmi les
nombreux invités la joueuse de
tennis Lea Pericoli, la présentatrice Simona Tagli, Esa Scajola, le
galeriste Daniel Boeri, les provider
Paola de Maria et Vinicio Borsi de
Mediawest ; alors qu’à Tourin la
soirée a eu une Marraine d’exception, jolie et très disponible,
la showgirl et aujourd’hui même
actrice : Nina Senicar, qui cette
fois-ci est retournée à son premier
amour : le défilé.
À elle et à madame Emma Ramello, un hommage de la nouvelle
Entreprise « Unika » de Monaco
de Stefano Magnino, productrice
d’appareillages pour coiffeurs
professionnels. Ensuite il y a eu
aussi un invité très apprécié :
Nicola Legrottaglie, défenseur de
la Juventus Football Club, admiré
surtout des dames.
Les soirées ont eu aussi un lien
avec la Russie parce que les créations du styliste Ramello, l’ex mannequin de Mouche Jana Podzleseky a déclaré, sont présentes dans
l’Atelier de Versace de Moscow.
Tous les 40 journalistes présents
aux trois soirées ont rassemblé
beaucoup de matériel.
À Monte Carlo et à Tourin, les invités ont trouvé des hommages par
Carlo Ramello, Fabi, Vitality’s et
des copies du magazine COOLTO
(le directeur est Ilio Masprone),
qui rapportait un Service Mode sur
le styliste turinois Carlo Ramello.
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Vitality’s
Show Time
a Monte-Carlo
di Greta GROSSI
D
ue giorni di grande spettacolarità e suggestione hanno legato
l’Azienda torinese di prodotti per
Spa Vitality’s ad un’altra indimenticabile emozione vissuta lo scorso
mese a Monte Carlo: il mo¬mento
moda Vi¬ta¬lity’s dell’anno. Uno
show assolutamente spettacolare,
du¬rante il quale i più fa¬mosi
hair sty¬lists a li¬vello internazionale hanno dato la loro personale interpretazione della moda
e delle ten¬denze del mo¬mento.
Crea¬ti¬vità, emo¬zione, diver-
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timento per un fa¬vo¬loso week
end nella località turistica più
lus¬suosa al mondo dove tutto è
fa¬shion, il Principato di Monaco.
Tre team di stilisti si sono, infatti,
esibiti in pedana al Grimaldi Forum interpretando ognuno il tema
del lusso, inteso come aspirazione
costante alla bellezza, come un
modo di comunicare con la natura,
e come capacità di godere delle manifestazioni della mente e dei sensi
per avvicinarsi ad un piacere della
vita senza tempo e senza limiti.
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Vitality’s Show Time
Nelle varie
foto alcuni
momenti del
grande show
Vitality’s
al Forum
Grimaldi di
Monte-Carlo.
Deux jours de grande spectacles et suggestion ont lié l’entreprise turinoise de produits
pour Spa Vitality’s à une autre inoubliable
émotion vécue le mois passé à Monte Carlo
: le moment mode Vitality’s de l’année. Un
grand spectacle, pendant lequel les plus
célèbres hair stylists à niveau international
ont donné leur personnel interprétation de la
mode et des tendances du moment. Créativité, émotion, amusement pour un week-
Gan¬dini Team. Il gruppo leader
di Vi¬ta¬lity’s, fa¬moso e riconosciuto a li¬vello in¬ter¬na¬zio¬nale
per la sua co¬stante ri¬cerca nello
svi¬luppo della moda e dello stile
che, con i suoi com¬po¬nenti,
ha cal¬cato le pe¬dane degli
spet¬ta¬coli più im¬port¬anti del
mondo. E’ noto per i tagli pre¬cisi
e le acconciature ele¬ganti, il
tutto as¬so¬ciato a tec¬niche
personalizzate e sem¬plici che lo
ha reso inconfondibile. An¬gelo
Se¬mi¬nara. Di¬ret¬tore crea¬tivo
del Team Ar¬ti¬stico di Trevor Sorbie e Sti¬lista inglese
dell’anno in ca¬rica, Se¬mi¬nara
ispira gli sti¬listi di tutto il
mondo con la sua fan¬tasia e
la sua tec¬nica. In¬canta nella crea¬zione di nuove forme e
tex¬tures, uti¬liz¬zando i ca¬pelli
come ma¬teria in con¬tinua
evo¬lu¬zione per far emer¬gere
la bel¬lezza na¬tu¬rale della
cli¬ente. In¬ter¬na¬tional Co¬lour
In¬spi¬ra¬tions Vi¬ta¬lity’s: il
meglio degli es¬perti di colorazione e di stile di Vi¬ta¬lity’s, in una
spe¬ciale car¬rel¬lata di pro¬poste
moda e alterative, portano nel
mondo le ten¬denze co¬lore e
moda di Vi¬ta¬lity’s for¬nendo gli
stru¬menti per far emer¬gere la
crea¬ti¬vità di ciascun acconciatore. Il tutto animato da un nome
famoso per tutti i francesi Philippe
MOREAU animatore e presentatore noto per le sue trasmissioni
televisive e radiofoniche, molto popolare nel settore acconciatura per
la sua presenza alle varie edizioni
del MCB e dell’Haute-Coiffure
Française. La conclusione dei due
giorni di lavori è avvenuta all’Hotel Fairmont dove oltre un migliaio
di ospiti intervenuti da tutto il
mondo hanno festeggiato con un
evento enogastronomico altrettanto
spettacolare.
end incroyable dans la localité touristique
plus luxueuse au monde où tout è fashion,
la Principauté de Monaco. Trois équipes de
stylistes se sont produits aux Grimaldi Forum avec une personnelle interprétation du
luxe, vu comme une aspiration constante à
la beauté, comme une méthode de communication avec la nature, et comme une
capacité d’apprécier les manifestations de
l’esprit et des sens pour se rapprocher à un
plaisir de la vie sans temps et sans limites.
Gandini Team. Le groupe leader de Vitality’s,
célèbre et reconnu à niveau international
pour sa constante recherche dans le développement de la mode et du style qui, avec
ses components, a été sur les planches des
plus importants événements mondiaux. Le
groupe est connu pour ses coupes précises, ses coiffures élégantes et ses techniques personnalisées et simples qui l’ont
rendu unique.
Angelo Seminara. Directeur créatif de
l’Équipe Artistique de Trevor Sorbie et Styliste anglais de l’année, Seminara inspire les
stylistes du monde entier avec sa fantaisie
et sa technique. Il charme dans la création
de nouvelles formes et de textures, en utilisant les cheveux comme matière toujours
en évolution pour faire émerger la beauté
naturelle du client.
International Colour Inspirations Vitality’s : le
mieux des experts de coloration et de style
de Vitality’s portent dans le monde les tendances de couleur et de mode de Vitality’s
en fournissant les moyens pour faire émerger la créativité de chaque coiffeur. Tout
ceci sera animé par un nom célèbre pour
les français : Philippe MOREAU animateur et
présentateur connu pour ses transmissions
télévisées et radiophoniques, populaire
dans le secteur coiffure pour sa présence
aux éditions de MCB et de l’Haute-Coiffure
Française. La conclusion des deux journées
de travaux s’est produite à l’Hôtel Fairmont
où plus de mille invités intervenus de tout le
monde ont fêté avec un évènement oenogastronomique autant spectaculaire.
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SPECIALE EVENTI
A Chianciano
non solo fegato sano...
di Claudio ZENI
Pubbliche Relazioni
44
E’ stato un grande summit di professionalità il 27° concorso nazionale “Sulle rotte dell’arte e del
gusto mediterraneo” organizzato
dall’Accademia Italiana Gastronomia Storica (presieduta da Mario
Giorgio Lombardi) e dal Centro
Studi Chianciano Sanchini-Papo.
Nelle tre giornate dei lavori nel
mese scorso, si sono esibiti, mettendo in mostra la loro professionalità, pizzaioli, cuochi-ristoratori
e allievi di Istituti alberghieri di
Stato. Il tutto all’insegna della cucina mediterranea e dei prodotti
agroalimentari del territorio.
«Sì - afferma Giorgio Lombardi c’è anche lo stimolo della gara,
per alcune sezioni del concorso, ma quello che vale in questi incontri è l’aggiornamento
professionale, lo scambio di
esperienze e di conoscenze: i
giovani imparano dai professionisti e i professionisti osservano con attenzione cosa
sanno fare i colleghi, scambiandosi ricette e metodi di
preparazione dei piatti. Poi ci
sono gli sponsor, tutte aziende selezionate, che mettono in
mostra i loro prodotti di ultima
generazione».
All’insegna dell’arte bianca (pane,
focacce, pizze) e del riso, ma anche di carne chianina, caffetteria
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e di cocktail, le tre giornate hanno
avuto un programma intenso di
gare, di dimostrazioni e convegni.
Si è iniziato con una grande prova di professionalità da parte di
pizzaioli di tutta Italia. Venti, provenienti da numerose regioni italiane, sono stati, invece, i cuochi
e ristoratori che hanno dato vita
all’esibizione di piatti in tema con
il riso (sponsor l’Ecorì di Novara),
mentre i due importanti riconoscimenti di ristoratore dell’anno
designati dall’Accademia Italiana
Gastronomia Storica per il 2010
sono stati assegnati a Filippo Addabbo della trattoria Lo Zampino
di Gioia del Colle (Ba) e Walter
Redaelli dell’omonimo ristorante di Bettolle (Si). L’incontro di
Chianciano ha visto anche la presentazione dei volumi “Ragioni e
sentimenti nella Sicilia del vino” di
Diego Maggio, avvocato e consigliere delegato di Federvini Sicilia
e del Consorzio di tutela Marsala
Doc, e “Tacuinum bizantino Viaggio gastronomico nel Mediterraneo e orientale” di Alex
Revelli Sorini, Susanna Cutini e
Shady Hasbun (Ali&no Editrice di
Perugia). Anche quest’anno si è
proceduto alla nomina di alcuni
“Accademici del Marsala”, persone
che si impegnano a propagandare
e far conoscere questo antico vi-
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À Chianciano
pas seulement le foie sain…
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timenti nella Sicilia del vino» de
Diego Maggio, avocat et conseiller délégué de Federvini Sicile et
du Consortium de tutelle Marsala
Doc, et « Tacuinum bizantino Viaggio gastronomico nel Mediterraneo e orientale » d’Alex
Revelli Sorini, Susanna Cutini et
de Shady Hasbun (Ali&no Editrice
de Pérouse). Même cette année il
y a eu la nomination de quelques
« Académiques du Marsala », de
personnes qui s’engagent à promouvoir et faire connaître ce vin
ancien souvent peu connu.
Les nouvelles académiques nommées cette année ne sont que des
femmes : Mariella Voza (Barlotti di Paestum), Manuela Capecchi (Hôtel Le Logge dei Mercanti,
Monte San Savino), Sara Rapini
(titulaire de magasins d’habillement à Arezzo), Carmela Di Nardo
(Agropoli), Daniela Rubeca (Restaurant Zaira, Chiusi). L’avocat
Maggio, en outre, autant que président de « Paladini dei Vini di
Sicilia », a nommé des nouveaux
« Paladins » : Corrado Cavallo (directeur général des Caves LaVersa, Oltrepò Pavese) et Alessandro
Castro (responsable de l’Institut
Italien de Culture à Barcelone).
Le vin Marsala a été jumelé, avec
succès, avec le chocolat produit par une jeune et passionnée
« maître du chocolat », Graziella
Meloni, qui a ouvert depuis quelques mois son laboratoire-magasin « Tentazioni - Cioccolato
in Casentino », à Poppi, en province d’Arezzo. Une des caractéristiques des rencontres de Chianciano est la présence au même
temps des professionnels de la
cuisine et des élèves, il y avait justement dix écoles hôtelières à la
manifestation. Coordonnés par les
professeurs Gabriele Borri et Fabio
Fastelli, les élèves ont démontré
ce qu’ils ont appris et ils ont donc
préparé des tartes, des gâteaux,
des focaccia, des cocktails, des
pizzas, mais aussi des cafés et
cappuccinos. Pour cette dernière
compétition (sponsors Jolly Café
de Florence) les meilleurs étaient
les élèves d’Assisi, suivis par Giulianova et Rieti. Pendant de la soirée de gala il a été remis le Prix
journalistique Apicio au collègue
romain Luigi Cremona.
45
Pubbliche Relazioni
no spesso ancora misconosciuto.
Tutte donne le nuove accademiche
nominate quest’anno: Mariella Voza (azienda Barlotti di Paestum),
Manuela Capecchi (Hotel Le Logge
dei Mercanti di Monte San Savino), Sara Rapini (titolare di negozi
di abbigliamento a Arezzo), Carmela Di Nardo (esperta gourmet
di Agropoli), Daniela Rubeca (titolare del Ristorante Zaira di Chiusi).
L’avvocato Maggio, inoltre, nella
sua qualità di presidente dei “Paladini dei Vini di Sicilia”, ha nominato nuovi “Paladini” Corrado
Cavallo (direttore generale delle
Cantine La Versa, Oltrepò Pavese)
e Alessandro Castro (responsabile dell’Istituto Italiano di Cultura
a Barcellona). Il vino Marsala è
stato abbinato, in modo davvero convincente, con il cioccolato
(nelle varie percentuali di cacao)
prodotto da una giovane e appassionata “maestra del cioccolato”,
Graziella Meloni, che ha aperto da
pochi mesi il laboratorio-negozio
“Tentazioni - Cioccolato in Casentino”, a Poppi, in provincia
di Arezzo. Una delle caratteristiche degli incontri chiancianesi è
di mettere fianco a fianco professionisti della cucina e allievi. Erano dieci, da ogni parte d’Italia,
gli Istituti Alberghieri presenti alla
manifestazione. Guidati dai docenti Gabriele Borri e Fabio Fastelli, gli
allievi hanno dato dimostrazione
delle nozioni imparate: produzione
di crostate, torte, focacce salate, cocktail, long drink, pizze e
bruschette, caffè e cappuccini. In
quest’ultima gara (sponsor Jolly
Caffè di Firenze) i migliori si sono dimostrati gli allievi di Assisi,
seguiti da Giulianova e Rieti. Nel
corso della serata di gala è stato,
infine, consegnato il Premio giornalistico Apicio al collega romano
Luigi Cremona.
Le 27° concours national « Sulle
rotte dell’arte e del gusto mediterraneo » organisée par l’Académie Italienne Gastronomia Storica
(présidée par Mario Giorgio Lombardi) et par le Centro Centro Studi Chianciano Sanchini-Papo a été
une grande rencontre. Dans les
trois journées des travaux du mois
passé, des pizzaiolos, des chefs et
des élèves des écoles hôtelières
d’État se sont produits en mettant
en exposition leur caractère professionnel, toujours en valorisant
la cuisine méditerranéenne et les
produits agro-alimentaires du territoire.
« Oui - George Lombardi déclare - il y a aussi l’incitation à
la compétition, pour quelques
sections du concours ; mais
ce qui vaut dans ces rencontres est la mise à jour professionnelle, l’échange d’expériences et de connaissances
: les jeunes apprennent des
professionnels et les professionnels observent avec attention qu’est-ce que ses collègues savent faire. Ensuite il y
a les sponsors, qui sont tous
des entreprises sélectionnées,
qui mettent à exposition leurs
produits de dernière génération ».
Les trois journées ont eu un programme intense de compétitions,
de démonstrations et de rencontres, caractérisées par la présence de l’art « blanc » celui lié au
pain, à la focaccia, à la pizza et au
riz, mais il y avait aussi la viande
chianina, le produits de caféterie
et les cocktails. On a commencé avec une grande épreuve de
caractère professionnel par des
pizzaiolos de toute Italie. En suite vingt chefs et restaurateurs
qui venaient de différentes régions italiennes, on présenté des
plats avec le riz (sponsor l’Ecorì
de Novare), alors que les deux
importantes reconnaissances de
l’Académie Italienne Gastronomia
Historique pour le restaurateur de
2010 sont allées à Filippo Addabbo de la trattoria Lo Zampino de
Gioia del Colle (BA) et Walter Redaelli du restaurant homonyme
à Bettolle (SI). La rencontre de
Chianciano a vu aussi la présentation des livres « Ragioni e sen-
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CINEMA IN RIVIERA
di Romano LUPI
Foto di Piertommaso Paglioni
S
Una
splendida
immagine
della neoattrice,
la serba
Nina Senicar.
46
arà distribuito tra la fine di
novembre e i primi di dicembre
“Dark Resurrection”, l’atteso fan
movie di Star Wars completamente
ideato e realizzato in Italia, anzi a
pochi passi da Monte Carlo.
Il film è scritto e diretto dal giovane regista Angelo Licata di Ventimiglia (di mestiere fa il dentista),
con la collaborazione del produttore esecutivo Fabrizio Rizzolo di
Sanremo. Una space opera senza
scopo di lucro, prodotta dall’Associazione no profit Riviera Film di
Angelo Giampietro con il benestare
della Lucasfilm. Il regista e il suo
gruppo, nell’ultimo week-end di
settembre, hanno girato da queste
parti (nella spiaggia antistante la
curva del Don tra Arma di Taggia e
Riva Ligure e nella vicina Francia)
un’imponente scena di guerra, che
ha visto lo scontro tra i sanguinari
guerrieri Daikas e i guardiani del
tempio di Eron, custodi del segreto
della Forza. In quelle tre giornate
di lavoro molto intenso, sono state
portate sul set una cinquantina
Dark
Resurrection
girato tra Imperia e Costa Azzurra
FoglioMonaco 130 DEF.indd 46
02/11/10 20.32
« Dark Resurrection »,
tourné de Imperia
à la Côte d’Azur
di comparse provenienti da tutta
Italia e dalla vicina Costa Azzurra.
Gente comune che, spinta dalla
passione per Dark Resurrection,
ha voluto entrare a far parte
dell’ingranaggio cinematografico, realizzando con le proprie
mani il costume dei guerrieri
Daikas. Sul set, grazie alla ormai
consolidata collaborazione con
l’agenzia milanese (a Milano 2 gli
uffici) Talents Factory diretta da
Leonardo Recalcati, partecipava
anche la modella di origini serbe
Nina Senicar, ormai naturalizzata
italiana, conosciuta dal grande
pubblico per la sua partecipazione
a “L’isola dei Famosi” della passata primavera, e per aver affiancato
il cabarettista Enzo Iacchetti nella
trasmissione “Velone” di Canale 5,
l’estate scorsa. La splendida Nina
Senicar (bellissima e dura nel suo
ruolo) ha recitato accanto a Daniel
McVicar, l’attore americano che
ha lavorato in Italia con registi del
calibro di Fausto Brizzi, Giulio
Manfredonia e i Manetti Bros.
McVicar non è nuovo al mondo
del cult, infatti, ha interpretato il
personaggio di “Diabolik” accanto
all’attrice romana Claudia Gerini
nel videoclip “Amore Impossibile”
del gruppo musicale Tiromancino.
Nina Senicar e l’attore americano
vestivano i panni dei guardiani del
tempio di Eron (hanno recitato le
scene parlando in eroniano) sostenendone una molto impegnativa,
di grande prestanza fisica, per la
quale hanno dovuto apprendere
l’arte del combattimento con le
spade laser.
Il Volume 1 di Dark Resurrection
era stato accolto con entusiasmo
dai fan; entusiasmo che, come ha
spiegato lo stesso Licata, era del
tutto inatteso: “Dark Resurrection è un film sperimentale senza
scopo di lucro, liberamente ispirato a Star Wars. Alla sua uscita,
il 7 giugno del 2007, fu un successo inaspettato! Il primo server
su cui si poteva scaricare crollò
quasi subito sotto i colpi di circa
15.000 download al giorno”. Un
« Dark Resurrection », l’attendu
fan movie de Star Wars, complètement inventé et réalisé en
Italie tout près de Monte Carlo sera distribué entre la fin de novembre et les premiers
jours de décembre. Le film a été écrit et
réalisé par le jeune réalisateur Angelo Licata de Vintimille (en réalité il est dentiste),
avec la collaboration du producteur exécutif Fabrizio Rizzolo de Sanremo. Une space
opera bénéfique produite par l’Association
non profit Riviera Film de Angelo Giampietro
avec le consentement de la Lucasfilm. Le
réalisateur et son groupe, pendant le dernier
week-end de septembre, ont tourné sur la
plage entre Arma di Taggia et Riva Ligure et
en France une imposante scène de guerre,
entre les sanguinaires guerriers Daikas et les
gardiens du temple d’Eron, gardiens du secret de la Force. Pendant ces trois journées
de travail intense, on a utilisé une cinquantaine de figurants provenant de toute Italie
et de la Côte d’Azur. Des gens communes
qui, poussée par la passion pour Dark Resurrection, ont voulu entrer faire une partie
du système cinématographique, en réalisant
avec leurs mains les costumes des guerriers
Daikas. Sur le set, grâces à la collaboration
consolidée avec l’agence milanaise Talents
Factory dirigée par Leonardo Recalcati, il y
avait aussi la mannequin d’origines serbes
Nina Senicar, connue pour sa participation
à « l’Isola dei Famosi» du printemps passé,
et pour avoir animé l’émission « Velone » sur
Canale 5 avec Enzo Iacchetti. La splendide
Nina (très belle et sévère dans son rôle) a
joué à coté de Daniel McVicar, l’acteur américain qui a travaillé en Italie avec des réalisateurs comme Fausto Brizzi, Giulio Manfredonia et les Manettes Bros. McVicar n’est
pas nouveau au monde du cult, en effet, il
a interprété le personnage de « Diabolik »
auprès de l’actrice romaine Claudia Gerini
dans le clip « Amore Impossible » du groupe
musical Tiromancino. Nina Senicar et l’acteur américain sont les gardiens du temple
d’Eron et ils ont tourné des scènes très difficiles, surtout celles avec les épées laser,
pour lesquelles ils ont du apprendre l’art du
combat. Le Volume 1 de Dark Resurrection
avait été accueilli avec enthousiasme des
fans ; un enthousiasme qui, comme Licata
a expliqué, était complètement inattendu :
« Dark Resurrection est un film expérimental
bénéfique, inspiré par Star Wars. À sa sortie,
le 7 juin 2007, il fut un succès inattendu ! Le
premier serveur duquel il pouvait être télé-
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Monte-Carlo & Costa Azzurra
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charger céda vite sous les coups de 15.000
téléchargement par jour. » Un résultat impressionnant, surtout si on tient compte qui
le film a été réalisé avec un budget de 7.000
euro. Les résultats obtenus par le Volume
1 ont persuadé le réalisateur à réaliser la
partie de cette histoire. « Le Volume 0, est
une partie intégrant du Volume 2 - Licata a
expliqué -. Il s’agit du prologue, un fait qui
précède le debout du film. Pour ceux qui
connaissent la trame du premier volume,
je peux dire que dans le Volume 0, vous
comprendrez comment Sorran est arrivé à
être jugé par le Conseil et l’origine de son
passage au côté obscur ». Par rapport au
Volume 1, le niveau qualitatif, déjà haut pour
une production amateur, est encore mieux,
grâce au groupe de travail ultérieurement
agrandi par rapport à celui de départ et à
une majeure disponibilité de fonds, arrivés
de l’association bénéfique Riviera Film. « Par
notre association culturelle no profit Riviera
Film nous n’avons reçu environ 15.000 euros. - le réalisateur déclare - Plus que 300
donations spontanées arrivées du monde
entier! ». Une curiosité : parmi les acteurs
du Volume 2 il y a aussi le nom du réalisateur, metteur en scène et producteur Fausto
Brizzi, qui a interprété gratuitement le rôle
du maitre Jedi Zistor. Le film sera présenté
dans des festivals européens de relevance
internationale.
48
Nina Senicar:
des Balkans
à la Côte d’Azur.
La très belle et séduisante Nina Senicar se
montre dans toute sa beauté balkanique,
mise encore plus en évidence par les costumes du film de science-fiction Dark Résurrection vol.0. Une beauté qui s’insère
à la perfection dans la nature sauvage qui
caractérise le cadre choisi par le réalisateur
de Vintimille Angelo Licata, c’est à dire le virage «du Don » entre Arma di Taggia et Riva
Ligure. Nina Senicar a interprété, avec l’acteur américain Daniel McVicar, le gardien du
temple d’Eron. Il Foglio Italiano l’a rencontré
fin septembre pour faire le point sur sa carrière, après le succès obtenu à «l’Isola dei
Famosi » et à «Velone » sur Canale 5.
Celle de Dark Resurrection est-elle ta première expérience cinématographique ?
«Oui. Je dois dire qu’il s’agit d’une expérience très particulière. Le fait de travailler dans un groupe d’acteurs professionnels, dans une ambiance familiale,
m’a beaucoup aidée. »
Penses-tu avoir un futur dans le monde du
cinéma ?
« Je ne le pense pas, je l’espère. J’aimerais m’affirmer comme actrice. Le
fait d’être assez célèbre dans d’autres
milieux, ne veut pas dire être fait pour le
cinéma… ».
Qu’est-ce que tu as aimé le plus de cette
expérience ?
« Mon rôle de gardienne-guerrière, de
femme très sure d’elle. Lorsque j’ai
commencé à travailler à la télévision, je
devais être douce, maintenant on me
demande d’être agressive. Le rôle de la
reine agressive fait pour moi. Quand je
suis arrivée en Italie de la Serbie, j’avais
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Sotto,
un’immagine
di Nina
Senicar
modella.
risultato impressionante, soprattutto se si tiene conto che il film è
stato realizzato con un budget di
soli 7.000 euro. I risultati ottenuti
dal Volume 1 hanno convinto il regista a realizzare anche la seconda
parte di questa storia con tanto di
antefatto della prima uscita che si
colloca come prologo della seconda. “Il Volume 0, è parte integrante del Volume 2 - ha spiegato
Licata - Si tratta del prologo, un
antefatto che precede i titoli di
testa. Per chi conosce la trama
del primo volume, posso dire che
nel Volume 0, capirete come Sorran è arrivato ad essere giudicato
dal Consiglio e l’origine del suo
passaggio al lato oscuro”. Rispetto al Volume 1, livello qualitativo,
già alto per essere una produzione
semplicemente “amatoriale”, è
ulteriormente aumentato in questo
sequel, merito di un gruppo di lavoro ulteriormente ampliato rispetto a quello di partenza e ad una
maggiore disponibilità di fondi,
grazie soprattutto all’associazione
senza scopo di lucro Riviera Film.
“Tramite la nostra associazione
culturale no profit Riviera Film
abbiamo ricevuto dai fan stessi
circa 15.000 euro. - ha chiarito
il regista - Più di 300 donazioni
spontanee arrivate da tutto il
pianeta!”. Una curiosità: nel cast
di Volume 2 c’è anche il nome del
regista, sceneggiatore e produttore
Fausto Brizzi che ha interpretato
del tutto in forma amichevolmente,
il ruolo del Maestro Jedi Zistor.
Il film sarà presentato in alcuni Festival europei di maggiore spessore
internazionale.
più in risalto dal costume del film
Dark Resurrection vol.0. Una
bellezza che si incastona alla perfezione nella natura selvaggia che
caratterizza la location voluta dal
regista ventimigliese Angelo Licata
nella cosiddetta “curva del Don”
tra Arma di Taggia e Riva Ligure.
Qui Nina Senicar ha vestito, assieme all’attore americano Daniel
McVicar, i panni della guardiana
del tempio di Eron.
Il Foglio Italiano l’ha incontrata
alla fine di settembre per fare il
punto sulla sua carriera, dopo i successi ottenuti all’“Isola dei Famosi
e a “Velone” su Canale 5. Quella di
Nina Senicar:
dai Balcani
alla Costa Azzurra
La bellissima e seducente Nina
Senicar si mostra in tutta la sua
bellezza balcanica, messa ancora
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Dark Resurrection è la tua prima
esperienza cinematografica?
“Sì. Devo dire che è un’esperienza molto particolare. Il contesto
famigliare nel quale è maturata,
assieme al fatto di lavorare con
tutti attori professionisti, mi ha
notevolmente facilitata”.
Pensi di avere un futuro nel mondo
del cinema?
“Più che pensarlo lo spero. Mi
piacerebbe, col tempo, potermi
affermare in quest’abito. Il fatto
di essere abbastanza famosa in
altri campi, non vuol dire essere
tagliata per il cinema…”.
Cosa ti è piaciuto di più di
quest’esperienza?
“Il mio ruolo di guardiana-guerriera, di donna molto sicura di se
stessa. In televisione, quando ho
cominciato, dovevo essere il più
dolce possibile, ora mi si chiede
aggressività. Il ruolo della regina
aggressiva mi si addice. Quando sono arrivata in Italia dalla
Serbia, avevo 18 anni, avevo
visto più cose brutte che belle e
per essere dolce mi sono dovuta
mettere d’impegno”.
Ti riferisci alla guerra del 1999?
“Sì. Non amo parlarne. Sono
state esperienze molto dure. Novi
Sad, la mia città, è stata una delle
più bombardate. Abbiamo vissuto
tre mesi sottoterra. Ma il mio popolo c’è abituato, sono 500 anni
che siamo in guerra. Siamo gente
pronta a combattere”.
Tornando al film, cosa ti è piaciuto
meno?
“Mi è piaciuto tutto, anche il fatto di dover girare per ore spezzoni che, nel film, durano pochi
secondi. Chi lavora nel mondo
dello spettacolo sa che è così”.
Passiamo ai tuoi gusti cinematografici. Qual è il tuo film preferito?
“Crash-Contatto fisico, con la
regia di Paul Haggis”.
Il tuo regista preferito?
“Emir Kustiruca. Il mio sogno
sarebbe quello di fare un film
con lui. Ha la grande capacità di
interpretare il peggio del nostro
popolo in modo divertente”.
E in Italia?
“Beh, neanche a dirlo, Gabriele
Muccino”.
E con Angelo Licata, come ti sei
trovata? Quali sono i suoi pregi?
“Sono molto contenta di aver vissuto questa mia prima esperienza
cinematografica con Angelo Licata, ha dimostrato di aver fiducia
in me e mi ha dispensato consigli
Sopra,
un momento
della lavorazione del film
a Imperia.
49
18 ans, et j’avais vu des choses terribles,
être douce n’était pas facile ».
Parles-tu de la guerre de 1999 ?
« Oui. Je n’aime pas en parler. C’était une
expérience très dure. Novi Sad, ma ville,
a été une des plus bombardées. Nous
avons vécu trois mois sous terre. Mais
mon peuple a l’habitude, nous sommes
en guerre depuis 500 ans. Nous sommes
des gens prêtes à combattre».
Revenons au film, qu’est-ce que tu as aimes
le moins?
« J’ai tout aimé, même le fait de devoir
tourner pendant des heures des morceaux qui, dans le film, durent quelques
secondes. Qui travaille dans le monde du
spectacle sait que c’est normal ».
Passons à tes goûts cinématographiques.
Quel est-il ton film préféré ?
« Collision (Crash) réalisé par Paul Haggis ».
Ton réalisateur préféré ?
« Emir Kustiruca. Mon rêve est de faire
un film avec lui. Il a la grande capacité
d’interpréter le pire de les nôtre peuple
de façon amusante ».
Et en Italie ?
« Eh bien, Gabriele Muccino ».
Et avec Angelo Licata, comment t’es-tu
trouvé? Quels sont ses qualités?
« Je suis très contente d’avoir vécu ma
première expérience cinématographique
Monte-Carlo & Costa Azzurra
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50
avec Angelo Licata, il a montré d’avoir
confiance en moi et il m’a toujours donné
des conseils importants».
Quel rôle aimerait-tu interpréter dans un célèbre film du passé?
« Tous les rôles interprétés par Julia Roberts. J’aime beaucoup les comédies romantiques ».
As-tu fait des cours d’art dramatique?
« J’ai étudié de l’art dramatique au lycée.
À 16 ans je me suis inscrite à un cours de
théâtre parce qu’il y avait un garçon dont
j’étais tombée amoureuse. Ensuite il ne
me plaisait plus, mais j’ai continué à fréquenter le cours parce que, entretemps,
je suis tombée amoureuse du théâtre.
Une expérience formative, et utile parce
que quand j’était petite j’était timide et la
scène m’a aidée à m’ouvrir. Même chose
pour la télévision ».
Est-elle la première fois que tu viens à Sanremo ou en Riviera Ligure?
« Oui, d’abord j’y étais seulement passée
pour aller en Côte d’azur. Elle est une
ville très vivante et très belle. Et vous
avez le Festival de la Chanson, il n’y a
pas une fille du monde du spectacle qui
n’aimerait pas l’animer ou au moins y
participer ».
Qu’est qu’il faut, selon toi, pour présenter le
festival de Sanremo ?
« Plusieurs éléments. Cela dépend aussi
de l’animateur, mais la fille qui l’appuie
doit être combative, sympathique, elle
doit avoir sa personnalité qui la caractérise ».
As-tu ces qualités?
« Pour l’instant je ne pense pas…».
Angelo Licata, le talent
de la mise en scène
Angelo Licata, 38 ans le dernier 16 août, est
une promise de la mise en scène cinématographique italienne. Après avoir tourné le
volume 1 de Dark Resurrection et avoir collaboré avec le réalisateur Fausto Brizzi en «
Maschi contro femmine » (il a suivi la supervision, la mise en scène de la seconde unité
et les prévisualisations des scènes difficiles),
le réalisateur de Vintimille - ses parents sont
d’origine sicilienne et il est né à Tourin - a
terminé le volume 2 du film italien inspiré à
Star Wars. Nous avons rencontré Angelo
Licata pour faire une panoramique de son
travail.
La saga de Dark Resurrection veut-elle être
un hommage Star Wars ? « Fondamentalement oui. Son but est celui d’ouvrir les yeux
aux productions et montrer que, même en
Italie, on peut faire un certain type de cinéma sans dépenser des millions d’euros.
Nous souhaitons que Walter Vacchino nous
puisse concéder le célèbre théâtre Ariston
de Sanremo pour l’avant-première nationale
du volume 2 de Dark Resurrection, prévue
avant la fin de l’année ».
Parmi les acteurs de ce film il y a aussi Nina
Senicar. C’est la première expérience pour
la mannequin serbe: comment est-elle allée?
« Nina est née pour le cinéma. Elle a un
visage très particulier et une parfaite
présence sur la scène, elle a sûrement
un futur. Elle est en mesure de simuler
de toutes les expressions qui lui sont
FoglioMonaco 130 DEF.indd 50
Nella foto
in basso,
Angelo Licata
con Maurizio
Zuppa
importanti in ogni momento”.
Quale parte ti sarebbe piaciuta
recitare in un famoso film del
passato?
“Tutti i ruoli interpretati da Julia
Roberts. Amo molto le commedie
romantiche”.
Hai mai studiato recitazione?
“Ho studiato teatro al liceo. A 16
anni mi sono iscritta ad un corso
di teatro perché lo frequentava
un ragazzo del quale ero innamorata. Poi lui non mi piaceva più,
ma ho continuato a frequentare
il corso perché, nel frattempo,
mi sono innamorata del teatro.
È stata un’esperienza formativa, per me, molto utile perché
da piccola ero molto chiusa e il
palcoscenico mi ha aiutata ad
aprirmi. Così come, in seguito,
mi ha aiutata la televisione”.
È la prima volta che vieni a Sanremo o quanto meno nella Riviera
Ligure?
“Sì, prima ci ero solo passata per
andare in Costa Azzurra. È una
città molto viva e molto bella. E
poi avete il Festival della Canzone, non c’è ragazza del mondo
dello spettacolo alla quale non
piacerebbe condurlo o quanto
meno parteciparvi”.
Cosa ci vuole, secondo te, per condurre Sanremo?
e Mattia
Criscuolo
(nella tuta
da biodroide).
“Tanti fattori. Premesso che
dipende anche dal conduttore, la ragazza che lo affianca
deve essere grintosa, simpatica,
sciolta, non una macchina; deve
avere una sua personalità che la
caratterizzi”.
Tu sei in possesso di queste qualità?
“Per il momento non ci penso
nemmeno…”.
Angelo Licata,
il talento della regia
Angelo Licata, 38 anni compiuti lo
scorso 16 agosto, è uno degli astri
nascenti della regia cinematografica italiana. Dopo aver girato il volume 1 di Dark Resurrection e aver
coadiuvato con il regista Fausto
Brizzi in “Maschi contro femmine”
(ha curato la supervisione, la regia
della seconda unità e la previsualizzazione delle scene complicate),
il collega regista di Ventimiglia - i
genitori sono di origine siciliana e
lui è nato a Torino - ha ultimato il
volume 2 del film italiano ispirato
a Guerre stellari. Abbiamo incontrato Angelo Licata per fare una
panoramica a 360° del suo “credo”
cinematografico.
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La saga di Dark Resurrection vuole essere un omaggio Star Wars?
“Essenzialmente sì. Ha lo scopo
di aprire gli occhi alle produzioni e dimostrare che, anche in
Italia, si può fare un certo tipo
di cinema senza spendere milioni
di euro. Speriamo che Walter
Vacchino ci possa concedere il
famoso teatro Ariston di Sanremo per la prima nazionale del
volume 2 di Dark Resurrection,
prevista entro l’anno”.
In questo film ha recitato anche
Nina Senicar. La modella serba
era alla sua prima esperienza da
attirice: come se l’è cavata?
“Nina è nata per il cinema. Ha
un viso molto particolare e una
presenza scenica perfetta, avrà
sicuramente un futuro.
È in grado di simulare tutte le
espressioni che le vengono richieste. La recitazione è un talento
innato e lei è sicuramente molto
portata. Anche nella scena del
bacio che ha girato con Daniel è
stata molto credibile. Ha grande professionalità, ma è anche
dotata di due pregi fondamentali:
oltre ad essere bella è anche un
gran tipo. E questi due aspetti,
nel cinema, sono importantissimi”.
Se dovesse darle un voto?
“I voti, intesi in termini numerici, non mi piacciono. Gli attori
devono trasmettere emozioni e
vanno giudicati in base a questo
parametro. In questo senso, Nina
è stata assolutamente eccellente”.
Perché è venuto a girare alcune
scene di Dark Resurrection dalla
nostre parti e cioè in Liguria?
“Per motivi di raccordo con il
volume 1, dove c’era una location simile ma non potevamo
utilizzarla”.
Lei svolge la professione di medico
dentista. L’abbandonerà per la
carriera di regista?
“Anche se al momento faccio
principalmente il regista, non ho
ancora abbandonato il lavoro di
dentista”.
Come nasce la sua passione per il
cinema?
“Il regista offre grandi soddisfazioni dal punto di vista artistico.
In me, questa passione, esiste da
sempre. Sono nato e cresciuto
guardando film. Mi piacciono
tutti i generi; in questo senso
sono davvero onnivoro. Guardo di tutto, anche i film brutti
perché possono avere degli
spunti interessanti o qualcosa di
positivo. Per me, il cinema è sia
un’ossessione che una passione.
Una passione come tante altre
senza la quale non avrei avuto
la possibilità di realizzare quello
che sto facendo adesso. Sono un
entusiasta. Il mio è un desiderio
creativo che devo costantemente alimentare. Se non fosse che
devo mangiare anch’io, farei il
regista gratuitamente”.
Quali sono le altre sue passioni?
“Principalmente mia figlia. È
l’unica passione che precede il
cinema”.
Il suo modello di regista ideale sarà
quindi George Lucas?
“È sicuramente un grande, ma
preferisco Spielberg”.
Per quanto riguarda i generi cinematografici, quali sono i suoi gusti
personali?
“Sono portato verso il genere
drammatico anche se amo le
commedie. Un vero regista, però,
non deve limitarsi e deve essere
in grado di toccare qualunque
tipo di genere”.
Daniel, l’americano
di Beautiful
Daniel McVicar, volto noto ai
fedelissimi di Beautiful (conosciuto per aver interpretato il ruolo
dello stilista Clarke Garrison), è il
guardiano del tempio che, in Dark
Resurrection, “fa coppia” con
Nina Senicar. Insieme, oltre a combattere con le spade laser, hanno
il compito di “proteggere la verità
della forza”. Quello tra il cinquantaduenne attore statunitense e il
film del regista ligure Angelo Licata, è stato un vero e proprio “colpo
di fulmine”. “Ho sentito parlare
di Dark Resurrection negli Stati
uniti - commenta Daniel - e mi
devo dire che ho provato da subito interesse per questo film. La
storia, a me e ai miei amici del
circolo di Los Angeles, è piaciuta
molto. Loro adesso sono invidiosi
di me che sono qui a recitare in
Dark Resurrection”.
Con Nina avete girato una scena
molto impegnativa dal punto di
vista della prestanza fisica. In cosa
è consistita?
“Abbiamo interpretato i Guardiani del tempio di Eron e ci siamo
demandées. Le jeu est un talent inné et
elle est très douée. Même la scène du
baiser qu’elle a tourné avec Daniel a été
très croyable. Elle a un grand professionnalisme, mais elle a aussi deux qualités
fondamentaux : elle est belle, mais elle
est aussi très originale. Et ces deux aspects, dans le cinéma, sont très importants ».
Si vous deviez lui donner un note ?
« Je n’aime pas les notes, prise en
termes numériques. Les acteurs doivent
transmettre des émotions et doivent être
jugés sur la base de ce paramètre. En ce
sens, Nina a été absolument excellente ».
Pourquoi vous avez tourné quelques scènes
de Dark Resurrection en Ligurie?
« Pour des raisons de raccord avec le volume 1, où il y avait un setting semblable
mais nous ne pouvions pas l’utiliser ».
Vous êtes un dentiste. Abandonneriez-vous
votre profession pour la carrière de réalisateur ?
« Même si à l’instant je fais principalement le réalisateur, n’ai pas encore abandonné le travail de dentiste ».
Comment votre passion pour le cinéma estelle née?
« Être réalisateur offre des grandes satisfactions du point de vue artistique. En
moi, cette passion, existe depuis toujours. Je suis né et grandi en regardant
des film. J’aime tous les genres ; en ce
sens je suis vraiment omnivore. Je regarde n’importe quoi, même les mauvais films parce qu’ils peuvent avoir des
idées intéressantes ou quelque chose
de positif. Pour moi, le cinéma est une
obsession et une une passion. Une passion comme tant d’autres sans laquelle
je n’aurais pas eu la possibilité de réaliser ce que je fais maintenant. Je suis
enthousiaste. Le mien est un désir créatif que je dois continuellement alimenter. Mais je doit manges comme tout le
monde, autrement je ferais le réalisateur
gratuitement ».
Quelles sont vos autres passions ?
« Principalement ma fille. Elle est l’unique
passion qui précède le cinéma ».
Votre modèle de réalisateur idéal est donc
George Lucas ?
« Il est sûrement un grand, mais je préfère Spielberg ».
En ce qui concerne les genres cinématographiques, quels sont vous préférences?
« Je suis porté vers le genre dramatique
même si j’aime les comédies. Un vrai
réalisateur, cependant, ne doit pas se limiter et doit être en mesure de faire n’importe quel type de genre ».
51
Daniel, l’américain
de Beautiful
Daniel McVicar, son visage connue aux
très fidèles de Beautiful (connu pour avoir
interprété le rôle du styliste Clarke Garrison), est le gardien du temple qui, en Dark
Resurrection, « fait couple » avec Nina Senicar. Ensemble, ils combattent avec des
épées laser, ils ont la tache de protéger la
vérité de la force. Entre l’acteur américain
de cinquante-deux ans et le réalisateur ligurien Angelo Licata fut un véritable « coup
de foudre ». « J’ai entendu parler de Dark
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Sotto,
Nina
Senicar
con il nostro
Romano
Lupi.
52
A destra
l’attore
americano
Daniel
Mc Vicar.
Resurrection aux États Unis - dit Daniel et je dois dire qu’il m’a intéressé tout de
suite. Mes amis de Los Angeles et moi,
nous avons beaucoup aimé cette histoire. Maintenant ils sont envieux de moi
parce que je suis ici pour jouer en Dark
Resurrection ».
Avec Nina vous avez tourné une scène très
prenante du point de vue physique. En quoi
consistait-elle ?
« Nous avons interprété les Gardiens du
temple d’Eron et avec des nombreux figurants nous avons tourné une scène de
guerre spectaculaire ».
Cette scène a marqué la fermeture du tournage du Volume 0 ; une fois complétée, le film
est entré en phase post de production, pour
ensuite débarquer online pour la fin de l’année.
Quel rapport as-tu avec l’Italie ?
« Splendide ! J’ai vécu trois ans à Tourin
et je suis lié à une fille italienne, Virginia
De Agostini ».
En Italie tu as déjà travaillé avec différents
réalisateurs comme Fausto Brizzi, Giulio
Manfredonia et les Manetti Bros. Comment
est-il né le rapport avec Angelo Licata ?
« Nous nous sommes connus sur le set ‘
Maschi contro Femmine ’ de Brizzi. Il m’a
parlé du Volume 2 de Dark Resurrection
et je lui ai dit : ‘ Mais je connais Dark Resurrection ! ’. Nous en avons parlé longtemps et maintenant je suis là ».
Qu’est-ce que tu aime de ce film ?
« Les acteurs de ma génération ont
grandi avec le mythe de Star Wars. Dark
Resurrection n’est pas une copie de La
guerre des étoiles mais il est inspiré par
ce film. Nous sommes ici pour notre passion. En télévision, très souvent, on oublie la passion. Ici il y en a beaucoup et je
me suis trouvé bien avec tout le monde ».
uniti a una schiera di comparse
per girare una scena di guerra
spettacolare”.
Questa scena ha segnato la chiusura delle riprese del Volume 0; una
volta completata, infatti, il film è
entrato in fase di post produzione,
per poi sbarcare online entro la
fine dell’anno.
Che rapporto hai con l’Italia?
“Splendido! Ho vissuto tre anni
a Torino e sono fidanzato con
una ragazza italiana, Virginia De
Agostini”.
In Italia hai già lavorato con
diversi registi come Fausto Brizzi,
Giulio Manfredonia e i Manetti
Bros. Com’è nato il rapporto con
Angelo Licata?
“Ci siamo conosciuti sul set di
“Maschi contro femmine” di
Brizzi. Lui mi ha parlato del
Volume 2 di Dark Resurrection
e io gli ho detto: “Ma io conosco
Dark Resurrection!”. Ne abbiamo parlato a lungo e ora eccomi
qui”.
Cosa ti piace di questo film?
“Gli attori della mia generazione
sono cresciuti con il mito di Star
Wars. Dark Resurrection non è
una copia di Guerre stellari ma è
ispirato a lui. Siamo tutti qui per
passione. In televisione, molto
spesso, si dimentica la passione.
Qui ce né molta e mi sono trovato bene con tutti”.
Romano LUPI
Monte-Carlo & Costa Azzurra
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Monaco Yacht Show,
L’Italia in pole position
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20 anni
di Paolo BONAVERI
S
embra ieri, quando si diede il
via alla prima edizione di quello che è diventato poi un evento
assolutamente fantastico. Passato
attraverso la crescita del mercato,
il cambio di marcia, di un mondo,
“quello dei Superyacht” che è
cresciuto esponenzialmente negli
ultimi anni.
Un mondo che ha sofferto, soprattutto nella ricerca di manager
capaci, di uomini che avessero
un’idea, un’intuizione. Un mondo che passa attraverso una crisi
profonda della nautica con le ossa
scheggiate, ma non rotte, un mondo che ancora una volta si ritrova
a Montecarlo e conferma che il
Principato è la capitale mediterranea dello Yachting. In questa
ventesima edizione la qualità degli
espositori era davvero al top, non
Monaco Yacht
Show, 20 ans
Il semble hier, lorsqu’on donna
commencement à la première
édition de ce qui est devenu
ensuite un évènement absolument fantastique. Passé à travers la croissance du marché, le changement d’un monde, « celui des
Superyachts » qui grandit sans arrêt depuis
quelques années. Un monde qui a souffert,
surtout dans la recherche de managers capables, d’hommes avec des idées ou des
intuitions. Un monde qui passe à travers
une profonde crise de la nautique et qui
encore une fois se retrouve à Monte-Carlo
pour confirmer que la Principauté est la capitale méditerranéenne du Yachting. Dans
cette vingtième édition la qualité de l’exposition était vraiment au top, personne n’était
absent et si quelqu’un n’a pas trouvé une
place à l’intérieur de Port Hercule voilà que la
baie du Larvotto était remplie de splendides
unités à la creuse. En effet il n’y avait pas
beaucoup de nouveautés, mais plus plutôt
une série de bateaux superbes, proposées
par les brokers internationaux, toujours très
actives à Monaco. Il y avait, de toute façon,
trois splendides créations italiennes : « Azteca», avec ses 72 mètres et la coque grise
disloquant ; il s’agit du plus grande bateau
de plaisance réalisé par CRN (brand du
Groupe Ferretti), un exemple de style et de
recherche Made in Italy, mais aussi de technologie innovatrice, grâce à des valeurs de
bruit, de vibrations, de vitesse et de range
parmi les meilleurs pour les megayachts de
ces dimensions.
« Dans tous ces aspects - Lamberto Tacoli souligne – il y a l’excellence d’une
manière d’être Italien et en particulier le
patrimoine de notre nautique et de notre
groupe ; un point d’arrivée, après quatre
ans de construction et d’un point de départ, pour affronter des nouveaux et importants défis. »
Évidemment Azteca est un projet custom,
né de la collaboration entre le staff technique
de CRN et le Studio Nuvolari & Lenard, un
duo qui propose au marché une série de bateaux très intéressants à confirmation, encore une fois, de la filière d’excellence toute
Italienne. Cinq cabines pour les hôtes, suite,
luminosité et soin des détails se rencontrent
à bord de ce bateau, qu’on comprend vite,
a été pensée pour être vécus avec les amis.
Même les ponts d’Azteca sont uniques : ils
permettent, sur des niveaux différents, de
dîner, de danser ou de boire un drink. Peutêtre que la partie la plus réussie du bateau
est l’énorme plage à poupe, avec un lounge
bar. Disloquant, avec les meilleurs systèmes
de sûreté et confort pour la navigation, le
nouveau CRN naviguera à 15 nœuds de
croisière. Tecnomar est un chantier connu
dans le panorama nautique national, né en
1998, il a porté en mer plus de 270 bateaux.
Dans le janvier 2009 Giovanni Costantino a
acquis les parts de majorité du Chantier et
il a commencé un intense programme de
restructuration de l’entreprise avec son partenaire financier qui avait acheté la société
en 2008. Giovanni Costantino est un manager volcanique, entreprenant et comme
tous le manager qu’ils viennent d’autres expériences à trouvé ce monde « un peu hors
55
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lignes ». Un bon manager ne peut pas décider tout seul de son futur et de son évolution, dans le mois de Mars il a donc décidé
d’acquérir toutes les actions de la Société
pour garantir un programme de développement concret et durable. Les nouveautés
qu’il présente sont signées par Luca Dini,
volcanique Designer de Florence. Il s’agit de
la flotte semi-disloquant disponible en trois
versions de 37, 45 et 56 mètres, le nouveau
modèle a des lignes innovatrices et une personnalité forte. Le design est plus traditionaliste, mais avec tant de caractère masculin,
il rappelle, en effet, surtout avec les couleurs
sombres, un puissant bateau de type « militaire », en effet c’est son inspiration vient de
là. Un bateau pensé pour ceux qui aiment
sentir la mer dans ses mains grâce aussi à
l’incroyable autonomie qui permet des traversées océaniques de 6.000 milles nautiques à une vitesse « éco » de 10 nœuds.
Pensez que la distance de Rome à Miami
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mancava nessuno e se non ha trovato posto nell’esposizione all’interno di Port Hercule ecco che la
baia del Larvotto è stata stracolma
di splendide unità alla fonda. In effetti non vi erano tantissime novità
in presentazione, ma piuttosto una
serie di bellissime navi, proposte
dai broker internazionali, come
sempre attivissimi a Monaco. Tre
però erano le splendide creazioni
di tre cantieri Italiani. “Azteca”,
con i suoi 72 metri e il filante scafo
grigio dislocante; è la nave da diporto più grande mai realizzata da
CRN (brand del Gruppo Ferretti),
è un esempio di stile e ricercatezza
Made in Italy, ma anche di tecnologia, innovativa, grazie a valori di
rumorosità, vibrazioni, velocità e
range tra i migliori per megayacht
di queste dimensioni.
“In tutto questo - come sottolinea
Lamberto Tacoli - vi è l’eccellenza
di un modo di essere tutto Italiano ed in particolare patrimonio
della nostra nautica e del nostro
gruppo; un punto di arrivo, dopo
quattro anni di costruzione ed un
punto di partenza, per iniziare
nuove ed importanti sfide.”
Ovviamente Azteca è un progetto
custom, nato dalla collaborazione
tra lo staff tecnico di CRN e lo
Studio Nuvolari & Lenard, un duo
che sta proponendo al mercato una
serie d’imbarcazioni molto interessanti a conferma, ancora una
volta, della filiera di eccellenza tutta Italiana. Cinque cabine per gli
ospiti, suite, luminosità e cura dei
particolari s’incontrano a bordo di
questa nave, che si capisce subito,
è stata pensata dal suo armatore
per essere vissuta con gli amici.
Di Azteca, spiccano anche i ponti,
su cui a vari livelli, si cena, si balla
o si prende un drink, ma forse la
parte più riuscita e distintiva è
l’enorme spiaggia poppiera, con
lounge bar. Oltre 100 mq appoggiati a pelo d’acqua per vivere il
mare in una diversa prospettiva.
Dislocante, con i migliori sistemi di
sicurezza e comfort per la navigazione, il nuovo CRN, navigherà a
15 nodi di crociera. Tecnomar è un
cantiere noto nel panorama nautico nazionale, nato nel 1998, ha
portato in mare più di 270 imbarcazioni. Nel gennaio 2009 Giovanni
Costantino ha acquisito le quote di
maggioranza del Cantiere implementando da subito un intenso
programma di ristrutturazione
aziendale insieme al partner finanziario che aveva rilevato la società
nel 2008. Giovanni Costantino è
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Interni ed
esterni delle
più belle
barche in
esposizione
al Monaco
Yacht Show.
manager vulcanico, intraprendente
e come tutti i manager che vengono
da altre esperienze ha trovato questo mondo “un pochino fuori dalle
righe”. Un manager così non può
non decidere da solo del suo futuro
e della sua evoluzione e quindi, nel
mese di Marzo ha deciso di acquisire l’intero pacchetto azionario
della Società per garantire un
programma di sviluppo concreto e
sostenibile. Una concretezza, prodotta a Monaco, con una carrellata
di novità, firmate dalla matita di
Luca Dini, vulcanico Designer
fiorentino.
A Monaco sono state presentate
ben tre novità: la flotta semi-dislocante disponibile in tre versioni di
37, 45 e 56 metri, il nuovo modello
ha linee innovative (come il taglio
della prua quasi verticale e sfaccettata) ed una personalità forte
e “muscolosa”. Il design è meno
modaiolo, forse più tradizionalista,
ma con tanto carattere maschile,
ricorda, infatti, soprattutto nelle
colorazioni scure, una possente
imbarcazione di carattere “militare” ed è proprio da qui che trae la
propria ispirazione: dalla tradizione e dall’essenza dell’andar per
mare. Una nave pensata per chi
ama sentire il mare nelle proprie
mani grazie anche all’incredibile
autonomia che consente attraversate oceaniche di oltre 6.000 miglia
nautiche ad una velocità“eco” di
10 nodi. Basti pensare che la distanza da Roma a Miami è di 4.500
miglia nautiche!
A Monaco era presente anche il
nuovo Nadara Trideck denominato ‘’TALAL‘’, il Motor-Yacht
planante in vetroresina più grande
del mondo. Si tratta del secondo
Yacht della serie “Nadara Trideck” che con i suoi 45 metri di
lunghezza fuori tutto supera di
2 metri la sorella gemella varata
lo scorso anno e diventa la nuova
Ammiraglia del Cantiere. Lo Yacht
ha una stazza di 210 tonnellate a
mezzo carico ed ha conseguito le
certificazioni Rina, Charter Class
e Croce di Malta. Le performance sono di tutto rilievo perché
‘’TALAL‘’, con tre ponti strutturali ed un sundeck, raggiunge una
velocità massima di quasi 30 nodi a
2.100 giri grazie ai 2 motori MTU
16V 4000M90 da 3.654 hp. Inutile
nascondere che anche questa barca
viene interpretata nel suo layout
in modo personale e che tessuti ed
essenze degli interni, sono cucite
tutte “su misura al suo armatore”.
Terza protagonista di questo
successo Italiano al Monaco Boat
Show, il cantiere Anconetano Isa.
Un progetto tutto “inside”, per
questo nuovo 63 metri, che lascia
intuire quanto sia vero il concetto
di eccellenza, nella nautica proposto dai costruttori Italici.
Uno scafo di 63 metri, largo dodici,
per creare spazi ampi, conviviali,
creati per non essere mai banali.
Un armatore che ha già sperimentato Isa in altre due occasioni e che
ha costruito probabilmente la sua
ammiraglia, con lo spirito di chi ha
di fronte un’equipe capace di soddisfare le esigenze dell’armatore e
del suo comandante.
Alla squadra del cantiere che ha
curato tutti gli aspetti tecnici, si
è aggiunto Patrick Knowles, che
firma gli interni, su richiesta dei
proprietari. ISA ha creato questo
yacht guardando ad un concetto
generale, che deve tener conto delle prestazioni, sicurezza,
abitabilità ed innovazione. Cinque
sono i ponti di questo SuperYacht,
cinque sono i punti di eccellenza
che figurano in questo progetto: un
livello di insonorizzazione migliore
di quello previsto a progetto, vibrazioni quasi assenti, una velocità
massima superiore di un nodo, rispetto alle prove in vasca, un consumo di soli 275 litri ora a 12 nodi
di crociera e poi una consegna che
ha rispettato assolutamente i tempi
previsti e questo per un armatore è
un punto di assoluta eccellenza.
Paolo L. BONAVERI
est de 4.500 milles nautique !
À Monaco il y avait aussi le nouveau Nadara Trideck qui s’appelle « TALAL », l’un
des plus grands yachts planants en fibre de
verre au monde. Il s’agit du deuxième Yacht
de la série « Nadara Trideck » qui avec ses
45 mètres de longueur dépasse de 2 mètres
son frère lancée l’année dernière et il devient
le nouveau Vaisseau de Chantier. Le Yacht
pèse 210 tonnes à moyen charge et il a atteint les certifications Rina, Charter Class et
Croce di Malta. Les performances sont de
haut niveau parce que « TALAL », avec trois
ponts et un sundeck, arrive è une vitesse
maximale de 30 nœuds grâce aux deux moteurs MTU 16V de 3654 CV. L’intérieur a été
dessiné sur mesure. Troisième protagoniste
du succès Italien au Monaco Boat Show, le
chantier ISA. Un projet « inside », pour ce
nouveau 63 mètres, qui laisse comprendre
le concept d’excellence dans la nautique
proposé par des constructeurs Italiens. Une
coque de 63 mètres de longueur et douze
de largeur, pour avoir des espaces à consacrer à la convivialité pour ne jamais être banals. À l’équipe du chantier qui a suivi tous
les aspects techniques, s’est ajouté Patrick
Knowles, pour l’intérieur, sur demande des
propriétaires. ISA a créé ce yacht en tenant
compte des prestations, de la sûreté, de
57
l’habitabilité et de l’innovation. les ponts
sont cinq comme cinq sont les points d’excellence qui figurent dans ce projet : un niveau d’insonorisation meilleur de celui prévu
dans le projet, vibrations presque absentes,
une vitesse maximale supérieure d’un
nœud, par rapport aux épreuves en bassin, une consommation réduite à 275 litres
par heure à 12 nœuds de vitesse et ensuite
une livraison qui a respecté absolument les
temps prévus ; ceci pour un armateur est un
point d’absolue excellence.
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FINALE SMERALDA 888
CHAMPIONSHIP 2009-2010
di Maria Vittoria MOLLICA
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N
ell’ultimo weekend del mese
scorso Monaco ha accolto la
finale di “Smeralda 888 Championship 2009-2010”, dove si gareggia
attraverso un circuito di sei prove
tra Saint Tropez, Porto Cervo e
Monaco. Disegnato da German
Frers, Smeralda 888, è un monotipo veloce di 8,88 metri con un
equipaggio di 4 membri che costituisce una delle serie faro dello Yacht
Club del Principato. Tredici sono
gli equipaggi che navigano ogni
anno sotto i colori monegaschi, nelle 18 unità del circuito con arrivi
raggruppati in un minuto a distanza di pochi secondi uno dall’altro.
Sembrava di essere in un circuito
professionale come in FARR40 o in
TP52 con degli armatori dilettanti al timone! Notevole invece la
presenza di molti professionisti
delle regate, tra questi Francesco
Brennac (Vamos Mi Amor), Vasco
Vascotto (Time Money), Furio
Benussi (Botta Dritta), e ancora
l’equipaggio di Mascalzone Latino,
guidato da Achille Onorato, figlio
di Vincenzo Onorato, Challanger
of Record della prossima Coppa
d’ America (America’s Cup), con a
bordo la tattica di Lorenzo Bressani, doppio campione del mondo
di Melges 24 e Melges 32, senza
dimenticare l’unica concorrente
donna Roberta Ambrosi campionessa del mondo di FARR40 nel
2008. Bisogna dire che la sfida per
i nove protagonisti di quest’ultima
gara é stata enorme.
A seguito delle cinque precedenti
regate solo quattro punti hanno separato Philippe Pizzichini (Money
Time) in testa, mentre il quarto
Marco Marchesi (I Vitelloni),
Carlo di Borbone-Sicilia (Vamos
Mi Amor) e Alberto Miani (Botta
Dritta), hanno occupato rispettivamente il secondo e terzo posto nella
classifica generale. In condizioni
di vento molto variabili, da 5 fino
a 25 nodi, il livello di difficoltà é
stato più arduo con mai meno di
una lunghezza di scafo tra ogni
concorrente al passaggio dei marchi: una regata sotto tensione dove
il più piccolo errore di manovra o
di scelta tattica sono state pagate
al momento della classifica finale.
Comunque un grande spettacolo!
L’equipaggio di Philippe Pizzichini
(Money Time), tatticamente sostenuto dal campione italiano Vasco
Vascotto, ha vinto non meno di 4
delle 7 gare disputate. Molto determinato e combattivo, ha incessantemente controllato i suoi avversari
non permettendo loro mai di prendere il largo. Come prova il suo
peggior risultato durante tutto il
weekend é stato un terzo posto nel
primo turno del venerdì. Vincendo
quest’ultima edizione, Philippe
Pizzichini con Money Time, strappa così il titolo di campione che per
tre anni é stato di Carlo Borbone
- Sicilia con Vamos; il Presidente
della classe termina invece secondo
davanti ad Achille Onorato che
arriva terzo.
Alla cerimonia di premiazione, il
nuovo campione in carica ha voluto ricordare, durante il discorso,
il suo debutto nel mondo della vela
con lo Yacht Club di Monaco sotto
la guida di Bernard d’Alessandri
attuale segretario generale dello
YCM. L’appuntamento sportivo
per lo Yacht Club è, infine, stato
il Trofeo Grimaldi che si è svolto
il 23 e il 24 ottobre: si trattava
di una nuova regata costiera tra
Sanremo, Monaco e poi di nuovo
Sanremo, organizzata in collaborazione con lo Yacht Club della città
del Festival: una gara inedita per
concludere in bellezza la stagione
delle regate.
FINAL SMERALDA 888
Dans le dernier weekend du mois passé
Monaco a accueilli la final de « Smeralda
888 Championship 2009-2010 », une compétition à travers un circuit de six épreuves
entre Saint Tropez, Porto Cervo et Monaco.
Projeté par German Frers, Smeralda 888 est
un monotype rapide de 8.88 mètres avec un
équipage de 4 membres qui est le phare du
Yacht Club de la Principauté. Les équipages
qui naviguent tous les années avec les couleurs monégasques sont treize, dans les
18 unités du circuit ils arrivent regroupées
à quelques secondes les uns des autres. Il
semblait être dans un circuit professionnel
comme en FARR40 ou en TP52 avec des
armateurs amateurs à la barre! Considérable par contre la présence des professionnels des régates, parmi lesquels Francesco
Brennac (Vamos mi Amor), Vasco Vascotto
(Time Money), Furio Benussi (Botta Dritta),
et encore l’équipage de Mascalzone Latino,
conduit par Achille Onorato, fils de Vincenzo
Onorato, Challanger of Record de la prochaine Coupe d’Amérique (America’s Cup),
avec à bord la tactique de Lorenzo Bressani,
double champion du monde de Melges 24
et Melges 32, sans oublier la seule concurrente femme Roberta Ambrosi championne
du monde de FARR40 en 2008. Il faut dire
que le défi pour les neuf protagonistes de
cette dernière compétition a été énorme.
Suite aux cinq précédentes régates quatre
points ont séparé Philippe Pizzichini (Money
Time) en tête, pendant que le quatrième
Marco Marchese (I Vitelloni), Carlo de Borbone-Sicilia (Vamos Mi Amor) et Alberto
Miani (Botta Dritta), ont occupé respectivement la deuxième et la troisième place dans
le classement général.
En conditions de vent très variables, de 5
jusqu’à 25 nœuds, le niveau de difficulté é
été plus difficile avec les concurrents très
proches entre eux. Une régate sous tension où la plus petite erreur de manœuvre
ou de choix tactique ont été payées dans le
classement final. De toute façon un grand
spectacle !
L’équipage de Philippe Pizzichini (Money
Time), tactiquement soutenu par le champion italien Vasco Vascotto, a remporté 4
des 7 compétitions disputées. Très déterminé et combatif, il a contrôlé ses adversaires
sans cesse en leur empêchant d’aller trop
loin. Son pire résultat pendant le weekend a
été une troisième place dans le premier tour
du vendredi. En gagnant cette dernière édition, Philippe Pizzichini avec Money Time,
obtient ainsi le titre de champion qui a été
pendant trois ans de Carlo Borbone - Sicilia
avec Vamos ; le Président de la classe termine par contre à la deuxième place devant
à Achille Onorato qui arrive troisième.
À la remise des prix, le nouveau champion
en charge a voulu rappeler son début dans
le monde de la voile avec le Yacht Club de
Monaco sous la guide de Bernard d’Alessandri actuel secrétaire général de YCM.
Le rendez-vous sportif pour le Yacht Club
est, enfin, été le Trophée Grimaldi qui a eu
lieu le 23 et le 24 octobre : il s’agissait d’une
nouvelle régate côtière entre Sanremo, Monaco et ensuite Sanremo, organisée en collaboration avec le Yacht Club de la ville du
Festival : une compétition inédite pour bien
terminer la saison des régates.
59
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Rotaract
Monte-Carlo - Genova
Apertura anno sociale
2010/2011
Palazzo della Borsa - Genova
I
60
Alcuni
momenti
della
cerimonia
d’apertura
del Rotaract
Club Genova
Golfo
Paradiso.
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l 25 settembre si è svolto l’ evento di apertura
dell’anno sociale 2010/2011 dei Rotaract Club Genovesi (Rotaract Club Genova Golfo Paradiso, Rotaract
Club Genova, Rotaract Club Genova Nord Ovest) e
del Distretto 2030 nella cornice dello storico Palazzo
della Borsa di Genova in uno dei Palazzi Liberty sulla
principale Piazza De Ferrari che ha ospitato fino agli
anni ’90 la borsa valori di Genova e, attualmente, sede
della Camera di Commercio: un contesto storico-architettonico degno dell’evento che ha ospitato oltre 200
invitati e Soci del prestigioso ed internazionale
Club. La serata si è aperta con il benvenuto ai numerosi Soci e agli ospiti da parte
del Rappresentante Distrettuale Dott.
Andrea Contini e dei Presidenti dei tre
club genovesi - Presidente Rotaract
Club Genova Golfo Paradiso Ing.
Alessandra Luti, Presidente Rotaract
Club Genova Dott. Francesco Gaeta,
Presidente Rotaract Club Nord Ovest
Dott. Corrado Campisi.
Un fastoso aperitivo e la seguente cena
hanno rinnovato l’occasione per un
nuovo incontro tra Soci e amici, consolidando una delle tradizioni più forti e sentite
che contraddistinguono il Club. Proprio in tali
occasioni si consolida lo spirito che anima il gruppo
del Rotaract, spirito caratterizzato da obiettivi qua-
02/11/10 20.33
A cura di Alessandra Luti
alessandra_luti@libero.it
li lo sviluppo di rapporti interpersonali intesi come
opportunità di servizio, gli elevati principi morali nello
svolgimento delle attività professionali; il riconoscimento dell’importanza e del valore delle attività utili;
l’applicazione dell’ideale rotariano in ambito persona-
le, professionale e sociale e la comprensione, la buona
volontà e la pace tra i popoli mediante una rete internazionale di professionisti e imprenditori di entrambi
i sessi, accomunati dall’ideale del servire. Numerosi
sono, infatti, i settori in cui si è riusciti ad effettuare un
intervento: quello della sanità, dell’aiuto sociale e della
promozione dello sviluppo per i Paesi del Terzo Mondo.
L’attuale Presidentessa del Rotaract Club Genova
Golfo Paradiso, l’Ing. Alessandra Luti, l’attuale Past
President Dott.ssa Alice Caveri e tutti i soci che fanno
parte del club sono un decisivo esempio da seguire per
l’impegno costante e la sentita passione che anima l’intero suo operato all’interno del Club. Prima della serata di Gala, il Presidente, insieme agli altri Presidente
del Distretto 2030, che comprende al Rotaract Club di
Monaco, ha votato il Progetto A.P.I.N. che prevede la
costruzione in Kenya di un dormitorio per 15 bambini e
di un campo sportivo, l’acquisto di macchinari medici,
il finanziamento degli arredi per le scuole e l’assegnazione di una borsa di studio. In tal modo verranno tutelati i diritti fondamentali di ogni essere umano, primo
fra tutti il diritto all’infanzia.
Isabella PUMA
Ouverture année 2010/2011
PALAZZO DELLA BORSA – GÊNES
L’ é v è n e ment d’ouverture de
l’année 2010/2011 des
Rotaract Clubs Génois
(Rotaract Club Genova
Golfo Paradiso, Rotaract Club Genova,
Rotaract Club Genova
Nord Ovest) et du District 2030 s’est tenu le
25 septembre dans le
cadre de l’historique
Palais de la Bourse
de Gênes dans le Palais Liberty en Piazza
De Ferrari qui a reçu
jusqu’aux années 90 la
bourse des valeurs de
Gênes et, actuellement,
siège de la Chambre
du Commerce. Un
contexte
historiquearchitectural de haut
niveau pour un évènement qui a reçu plus de
200 invités et Associés du prestigieux et Club international. La soirée
s’est ouverte avec le bienvenu aux Associés et aux invités par le Représentant Du district Andrea Contini et les Présidents des trois clubs
génois - Présidente Rotaract Club Genova Golfe Paradis : Alessandra
Luti, Président Rotaract Club Genova : Francesco Gaeta, Président
Rotaract Club Nord Ovest : Corrado Campisi. Un riche apéritif et le
suivant dîner ont donné l’occasion pour une nouvelle rencontre entre
les Associés et les amis, en consolidant une des traditions plus fortes
du Club. C’est durant ces occasions qu’on consolide l’esprit du Rotaract, un esprit caractérisé par des objectives comme le développement des rapports interpersonnels entendus comme opportunité
de service, les hauts principes moraux appliqués aux activités professionnelles ; la reconnaissance de l’importance et de la valeur des
activités utiles ; l’application de l’idéal rotarien dans le domaine personnel, professionnel et social et la compréhension, la bonne volonté
et la paix entre les peuples grâce à un réseau international de professionnels et d’entrepreneurs, unis par l’idéal de servir. Les secteurs où
on est réussi à effectuer une intervention sont nombreux: celui de la
santé, de l’aide sociale et de la promotion du développement pour les
Pays du Troisième Monde. L’actuelle Présidente du Rotaract du Club
Genova Golfo Paradiso, Alessandra Luti, et tous les associés, Stefano
Lupo Vice Président, Alice Caveri Past President, Alessandra Balani
Secrétaire, Giorgia Ortona, Trésorier, Laura Ferrando Prefetto, George
Gandus, Conseiller, Diana Augelli Conseiller, Luca Rapetti Conseiller,
sont un exemple à suivre pour leur engagement constant et leur passion qu’anime toutes les activités du Club. Avant la soirée de Gala, la
Présidente, avec les autres Présidents du District 2030, qui comprend
le Rotaract Club de Monaco, a voté le Projet A.P.I.N. qui prévoit la
construction en Kenya d’un dortoir pour 15 enfants et d’un terrain de
sport, l’achat d’équipements médicaux, le financement des meubles
pour les écoles et l’attribution d’une bourse d’études. De telle manière
les droits fondamentaux de chaque être humain seront protégés, premier parmi tous le droit à l’enfance.
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Monte-Carlo & Costa Azzurra
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MODA italiana
Conclusioni e tante speranze per il futuro dell’evento milanese
di Nathalie CAZZOLA DOLCE
L
’edizione tanto attesa di Milano Moda Donna, quella della grande svolta, ha invaso, animato e conquistato il mese scorso il centro della città.
L’idea di portare le sfilate nel centro è dunque stata
condivisa e apprezzata da tutti: i cittadini che hanno vissuto l’evento, gli stilisti che hanno finalmente
dimostrato unitarietà d’intenti, i buyer, gli operatori
del settore delle fiere che hanno spostato le loro date,
la stampa italiana e internazionale che è intervenuta
numerosa a tutti gli eventi durante la settimana.
L’entusiasmo non è mancato da parte degli ospiti internazionali, che sono rimasti affascinati dai palazzi storici in cui sono state allestite le sfilate e, per le prossime
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edizioni, sia per Milano Moda Donna, sia per Milano
Moda Uomo, saranno aperte altre sedi prestigiose nel
centro città. I più grandi stilisti del prêt-à-porter hanno
proposto 171 collezioni agli esperti del settore mostrando le tendenze della prossima stagione primavera/estate
2011. In totale 78 sfilate per 71 marchi, 78 presentazioni per 73 marchi e 27 presentazioni su appuntamento,
in un calendario organizzato in modo da permettere un
lavoro più razionale e meno stressante.
“La Settimana della moda - ha dichiarato il Sindaco
Letizia Moratti - ha trasformato Milano in una vetrina
d’eccellenza del Made in Italy, in un contenitore
straordinario di eventi in grado di coinvolgere, al
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Nella pagina
a lato,
la sfilata
di chiusura
di Dolce
& Gabbana.
tempo stesso, cittadini e addetti
ai lavori. Milano, sotto i riflettori
di tutto il mondo, ha celebrato la
propria creatività, il proprio stile,
la propria tradizione sartoriale,
riconfermandosi capitale internazione del fashion attraverso quel
talento, tutto italiano, che il mondo
intero ci ammira”.
“Sono molto soddisfatto - sostiene il
Presidente della Camera della Moda
- di come è andata questa edizione
un po’ ‘rivoluzionaria’ che, onestamente, ha superato le migliori aspettative. Non è mai facile
valutare i rischi quando si decide di
cambiare un format che è andato
bene per più di 30 anni.
Le incertezze poi, in questo caso,
erano ancora maggiori perché
abbiamo voluto cambiare sia il
contenuto, il calendario, sia il contenitore, le location delle sfilate e il
centro operativo della CNMI. Abbiamo risposto alla
città che richiedeva una moda più aperta e ‘democratica’, e il risultato è stato assolutamente positivo.
- continua Mario Boselli (al centro nella foto in basso,
al momento dell’inaugurazione) - Ora l’impegno sarà
quello di consolidare quanto fatto e di migliorarlo
ulteriormente, sulla base delle indicazioni scaturite
da quella settimana che potremmo dire essere stata
la Milano Moda Donna della rinascita’.”
Des conclusions et beaucoup d’espoirs
pour le futur de la Mode Italienne
L’édition si attendue de Milano Moda Donna, le mois
passé, a envahi, animé et conquis le centre de la ville.
L’idée de réaliser les défilés dans la ville a été appréciée
par tout le monde : les citoyens qui ont vécu l’évènement, les stylistes
qui ont finalement montré d’être unis, les acheteurs, les opérateurs du
secteur des foires qui ont déplacé leurs dates, la presse italienne et
internationale qui est intervenue à tous les évènements pendant la semaine. L’enthousiasme est arrivé aussi par les invités internationaux,
qui sont restés fascinés par les palais historiques ou les défilés étaient préparés et, pour
les prochaines éditions, on ouvrira d’autres
sièges prestigieux dans le centre.
Les plus grands stylistes du prêt-à-porter ont
proposé 171 collections aux experts du secteur en montrant les tendances de la prochaine
saison printemps/été 2011. 78 défilés pour 71
marques, 78 présentations pour 73 marcs et
27 présentations sur rendez-vous, dans un
calendrier organisé de façon à permettre un
travail plus rationnel et moins stressant.
« La Semaine de la mode - Le Maire de Milan
Letizia Moratti dit - a transformé Milan dans
une vitrine d’excellence du Made in Italy,
dans un containeur extraordinaire d’évènements en mesure d’impliquer, au même
temps, les citoyens et les experts. Milan,
sous les lumières du monde entier, a célébré sa créativité, son style, sa tradition,
en se reconfirmant capitale internationale
du fashion grâce à ce talent, italien, que le
monde entier admire ».
« Je suis très satisfait - le Président de la
Chambre de la Moda déclare – du déroulement de cette édition un peu « révolutionnaire » qui a surpassé nos meilleures
attentes. Il n’est jamais facile d’évaluer les
risques quand on décide de changer un format qui a marché bien
pendant plus que 30 ans.
Les incertitudes étaient nombreuses, parce que nous avons
voulu changer le contenu, le calendrier comme le cadre des défilés et le centre opérationnel de CNMI. Nous avons répondu à
la ville qui demandait une mode plus ouverte et « démocratique
», le résultat a été absolument positif. - continue Mario Boselli Maintenant l’engagement est de consolider ce qu’il a été fait et
de l’améliorer encore, sur la de base des indications générées
de cette semaine que nous pourrions appeler la Milano Moda
Donna de la reprise. »
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Milano
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Salvador Dalì
personale a Palazzo Reale - Milano
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“Il sogno si avvicina”
di Arianna CARACCIOLO
I
l genio visionario di Salvador
Dalì è protagonista della stagione espositiva di Palazzo Reale che
si concluderà il 30 gennaio 2011.
Dopo cinquant’anni dalla sua ultima
personale a Milano, un altro grande
nome del panorama artistico internazionale, Salvador Dalì, torna a
far sognare gli appassionati d’arte e
cultura. Palazzo Reale sta ospitando
infatti il percorso espositivo titolato
“Il sogno si avvicina” insieme ad
alcune significative sperimentazioni
di Dalì nell’ambito della moda, del
design e del cinema. La mostra di Milano delle opere
del maestro del Surrealismo è uno straordinario ritorno: l’artista spagnolo manca infatti dalla città dal 1954,
quando si svolse una sua personale nella Sala delle
Cariatidi di Palazzo Reale, Sala da cui trasse ispira-
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zione per la sede della sua casa di
Figueras, oggi sede istituzionale della
Fondazione Gala-Salvador Dalí.
L’esposizione, curata da Vincenzo
Trione, investiga sui modi di guardare di Dalì, soffermandosi, in particolare, sui ritratti e sugli autoritratti,
eseguiti dagli anni giovanili fino agli
anni Ottanta. La mostra intende
approfondire il rapporto di Dalì con
il paesaggio ed il sogno. Un’occasione
per analizzare il legame dell’artista
con la pittura rinascimentale italiana, il surrealismo e la metafisica, in
un processo che, secondo il curatore, porta il pittore
dal caos dell’inconscio al silenzio. Quadri che vogliono
documentare un Dalì contemplativo e spirituale. Ogni
sezione è accompagnata da altre documentarie dove lo
stesso Dalì, attraverso interviste e allestimenti video,
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racconta il suo rapporto con alcune delle regioni e dei
paesaggi da lui amati: la Catalogna, Parigi e l’Italia.
La personale è resa possibile grazie alla straordinaria
collaborazione della Fondazione Gala-Salvador Dalí
che si avvale di importanti prestiti provenienti da musei
internazionali quali la Fondazione stessa, il Dalì Museum di St. Petersburg, Florida, il Boijmans Museum
di Rotterdam e i Musei Vaticani.
L’allestimento, curato dell’architetto Oscar Tusquets
Blanca, amico e collaboratore di Salvador Dalí, lo
stesso che ha realizzato la sala Mae West nel museo di
Figueras dedicato al pittore spagnolo e il famoso sofà
Dalilips, realizzato su disegno dello stesso.
Per la prima volta la sala di Mae West verrà realizzata
all’interno del percorso espositivo così come fu ideata dallo stesso Dalí: una sorprendente installazione
contemporanea. Chiude il percorso il cortometraggio
“Destino” di Salvador Dalì e Walt Disney, inedito in
Italia.
Paesaggi storici:
guardare dietro di sé e intorno a sé
Nella Stanza della Memoria sono raccolte le opere che
illustrano il rapporto dell’artista con il passato, come
“La Venere di Milo con tiretti”, proveniente dal museo
Boymansvan Beuningen di Rotterdam, o le tele dedicate al Velaquez. Nella Stanza del Male viene illustrato il
rapporto dell’artista con elementi contemporanei.
Il tema principale affrontato è quello legato alla guerra,
come nella “Melanconia Atomica” del Reina Sofia di
Madrid e nel “Visage de la guerre” del Boijmans Museum di Rotterdam.
Paesaggi autobiografici: guardare dentro di sé
Nella Stanza dell’Immaginario sono presenti le opere
maggiormente legate al periodo surrealista, in cui l’artista analizza le tematiche legate all’inconscio, all’introspezione e alla ricerca di sé: da “Le Tre età” proveniente dal Museo di St. Petersburg (Florida) a “La Ricerca
della quarta dimensione” della Fondazione di Figueras.
L’ideale surrealista trova massima rappresentazione
all’interno della Stanza dei Desideri dove viene ricostruita, ad opera dell’architetto Oscar Tusquets Blanca, la celebre Stanza di Mae West.
Paesaggi dell’assenza: guardare oltre di sé
Nella Stanza del Silenzio di può osservare il momento
in cui Dalì abbandona le immagini di persone privilegiando quelle dei paesaggi.
La Stanza del Vuoto mostra invece una pittura caratterizzata scenari desolanti. Infine, si raggiunge l’astrazione, come testimonia l’ultimo olio dipinto dall’artista
prima della morte, nel 1983, “Il rapimento di Europa”.
Epilogo
L’ultima sezione del percorso espositivo rappresenta la
sintesi di tutto ciò che il visitatore ha precedentemente
ammirato. Viene documentato il rapporto tra Dalì e
Walt Disney.
Quadri che rimandando ad ideali classici, memorie
rinascimentali ed iconicità pop.
Il percorso espositivo è realizzato dal Comune di
Milano, Palazzo Reale e 24 ORE Cultura - Gruppo 24
ORE. Palazzo Reale. Piazza Duomo, 12.
Ingresso 8/9 euro. Orario:
lunedì 14.30/19.30
da martedì a domenica 9.30/19.30
giovedì aperto fino alle 22.30.
La biglietteria chiude un’ora prima.
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Salvador Dalì
Le génie visionnaire de Salvador Dalí est le protagoniste de la saison de Palazzo Reale qui se terminera le
30/01/2011. Après cinquante ans depuis sa dernière exposition personnelle à Milan, un autre grand nom du panorama artistique international, Salvador Dalí, fait encore rêver les passionnés d’art
et de culture. Palazzo Reale reçoit une exposition titré justement «le
rêve se rapproche», avec quelques significatives expérimentations de
Dalí dans le domaine de la mode, du design et du cinéma. L’exposition à Milan des œuvres du maestro du Surréalisme est un extraordinaire retour: l’artiste espagnol manque de la ville depuis 1954, lorsque
on organisa une exposition personnelle dans la Sala delle Cariatidi de
Palazzo Reale, la salle qui lui inspira sa maison de Figueras, devenue aujourd’hui le siège institutionnel de la Fondation Gala-Salvador
Dalí. L’exposition, préparée par Vincenzo Trione, recherche sur les
modalités de regarder de Dalí et elle s’arrête, en particulier, sur les
portraits et les autoportraits, réalisés pendant les années de sa jeunesse jusqu’aux années Quatre-vingt. L’exposition veut approfondir le
rapport de Dalí avec le paysage et le rêve. Une occasion pour analyser
le lien de l’artiste avec la peinture de la renaissance italienne, le surréalisme et la métaphysique, dans un procès qui, porte le peintre du
chaos de l’inconscient au silence. Des tableaux qui veulent documenter un Dalí contemplative et spirituel. Chaque section présente aussi
des documents où le même Dalí, à travers des interviews et des clips
vidéo, raconte son rapport avec des régions et des paysages qu’il a
aimé: la Catalogne, Paris et l’Italie. Son exposition est rendue possible
grâce à l’extraordinaire collaboration de la Fondation Gala-Salvador
Dalí qui se sert d’importants prêts provenant des musées internationaux comme la Fondation même, le Dalí Museum de St. Petersburg,
Floride, le Boijmans Museum de Rotterdam et les Musées Vaticans.
La préparation, soigné par l’architecte Oscar Tusquets Blanca, ami et
collaborateur de Salvador Dalí, le même qui a réalisé la salle Mae West
dans le musée de Figueras dédié au peintre espagnol et le célèbre
canapé Dalilips. Pour la première fois la salle de Mae West sera réalisée à l’intérieur de l’exposition exactement comme elle fut inventée
par Dalí: une surprenante installation contemporaine. Le parcours se
termine avec le court métrage « Destine » de Salvador Dalí et Walt
Disney, inédit en Italie. Paysages historiques :
regarder derrière soi et autour de soi
Dans la Chambre de la Mémoire il y a les œuvres qui illustrent le rapport de l’artiste avec le passé, comme «La Venus de Milo aux tiroirs»,
provenant du musée Boymansvan Beuningen de Rotterdam, ou les
toiles consacrées à Velasquez. Dans la Chambre du Mal on illustre
le rapport de l’artiste avec des éléments contemporains. Le thème
principal est celui de la guerre, comme dans la « Mélancolie Atomique
» du Reina Sofia de Madrid et dans le « Visage de la guerre » du Boijmans Museum de Rotterdam.
Paysages autobiographiques :
regarder à l’intérieur de soi
Dans la Chambre de l’Imaginaire il y a les œuvres les plus liées à la période surréaliste, où l’artiste analyse les thématiques liées à l’inconscient, à l’introspection et à la recherche de soi: de «les Trois âges »
provenant du Musée de St. Petersburg (Florida) à «La Recherche de la
quatrième dimension» de la Fondation de Figueras. L’idéal surréaliste
trouve sa plus grande représentation à l’intérieur de la Chambre des
Désirs où l’architecte Oscar Tusquets Blanca a reconstruit la célèbre
Chambre de Mae West.
Paysages de l’absence :
regarder au-delà de soi.
Dans la Chambre de Silence on peut observer l’instant où Dalí abandonne les images de personnes en privilégiant celles des paysages.
La Chambre du Vide montre par contre une peinture caractérisée par
des scénarios désolants. Enfin, on arrive à l’abstraction, comme la
dernière œuvre peinte par l’artiste avant de mourir témoigne, en 1983,
«L’enlèvement d’Europe ».
Épilogue
La dernière section de l’exposition représente la synthèse de ce que
le visitateur a déjà vu. Le rapport entre Dalí et Walt Disney est documenté. Les tableaux rappellent des idéaux classiques, des mémoires
de la renaissance et une iconicité pop.
65
L’exposition est organisé par la Municipalité de Milan, Palazzo Reale et
24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE. Palazzo Reale.
Piazza Duomo, 12.
Billets 8/9 euros. Horaires: Lundi 14h30/19h30de mardi à dimanche
9h30/19h30 - jeudi ouvert jusqu’a 22h30.
Milano
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“Van Gogh a Roma”
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02/11/10 20.33
Nella pagina
a lato,
il manifesto
presentazione
della mostra.
VAN GOGH À ROME
di Cristina GRIFONI
V
ortici di colore, asimmetria,
linee oblique e pennellate
avvolgenti, lo stile inconfondibile
del grande maestro olandese arriva
dopo 22 anni di assenza nella Città
Eterna.
La mostra ”Vincent Van Gogh.
Campagna senza tempo-Città moderna“ iniziata lo scorso 9 ottobre,
è stata curata da Cornelia Homburg, una delle massime esperte
di Van Gogh, la quale ha voluto
creare un’ambientazione dal sapore campestre e cittadino alla stesso
tempo, dove appunto l’ossimoro
città-campagna è magistralmente
riassunto attraverso tutte le opere
in esposizione che, badate bene,
non sono solo i suoi noti dipinti ad
olio ma anche acquerelli, disegni e
gessetti.
Il Complesso del Vittoriano ospiterà fino al 6 febbraio 2011 circa
settanta delle sue opere e altre
trenta di alcuni grandi artisti che
furono sua fonte d’ispirazione
quali Millet, Pissarro, Cézanne,
Gauguin e Seraut.
Salendo le scale del Vittoriano, si
arriva a respirare l’odore della
sofferenza di questo genio anticonvenzionale che, attraverso le sue
opere, ha sempre viaggiato controcorrente arrivando addirittura ad
uccidersi, come se con questo gesto
volesse rappresentare un’accusa
ufficiale nei confronti della società.
Le prime tele dell’esposizione sono
tutti disegni che l’artista realizzò agli esordi della sua carriera
artistica, siamo intorno al 1881 e
rappresentano scene di vita rurale,
paesaggi naturali ed immutabili,
lenti ricordi di un’ infanzia passata
in Olanda con la sua famiglia. Van
Gogh si esercitò moltissimo prendendo spunto dagli artisti sopra
elencati, cercando di raggiungere
passo dopo passo la loro abilità, in
realtà riuscì in un’opera esemplare quanto unica. Effettivamente
attraverso questa mostra si ha la
possibiltà di effettuare dei confronti tra lo stile di Van Gogh e quello
FoglioMonaco 130 DEF.indd 67
dei suoi ispiratori. La sua non fu
una semplice imitazione ma una
vera e propria emulazione,ricca di
originalità, infatti partendo dagli
stessi soggetti sviluppava sempre
percorsi nuovi e più intimi.
Interessanti sono gli acquerelli,
con le loro fluide pennellate e i timidi contorni per poi arrivare alle
opere più conosciute, quelle create
attraverso l’uso dei colori ad olio
e la sperimentazione della tecnica
del pointillisme.
Il percorso si snoda quindi attraverso due direttrici: la campagna e
il ricordo di un passato immutabile
visto in chiave ideale con le sue
tele raffiguranti campi coltivati,
fattorie, ritratti di contadini, tra
queste spiccano ”La semina delle
patate“ del 1884 e tutta la serie dei
gessetti con contadine al lavoro
della terra. E la città moderna, riconducibile al presente dell’autore,
industrializzata ma dal retrogusto
naturale dove le ciminiere coesistono sempre con il verde dei parchi
pubblici e la gente vestita a festa
passeggia felice per le vie;”Strada
con sottopassaggio“ del 1887 e i
ritratti ”Madame Roulin con la
figlia“ del 1888 e ”Autoritratto“ del
1887 direttamente provienienti dal
Museo di Amsterdam (Rijksmuseum) sprigionano un grande senso
di modernità.
Tourbillons de couleur, asymétrie, lignes obliques et coups de
pinceau enveloppantes, le style
unique du grand maestro hollandais arrive
après 22 ans d’absence dans la Ville Éternelle.
L’exposition ”Vincent van Gogh. Campagna
senza tempo-Città moderna“ ouverte le 9
octobre, a été préparée par Cornelia Homburg, une des plus grandes expertes de Van
Gogh, qui a voulu créer un cadre champêtre
et citadine au même temps. L’opposition
ville-campagne est magistralement reprise à
travers toutes les œuvres en exposition qui
ne sont pas seulement ses connus tableau
à huile mais aussi des aquarelles, des dessins et des craies.
Le Complexe du Vittoriano recevra jusqu’au
6 février 2011 environ soixante-dix de ses
œuvres plus autres trente de quelques
grands artistes qui furent sa source d’inspiration comme Millet, Pissarro, Cézanne,
Gauguin et Seraut.
En montant l’escalier du Vittoriano, on arrive à respirer l’odeur de la souffrance de ce
génie anti conventionnel qui, à travers ses
œuvres, a toujours voyagé contre-courant
en arrivant même à se tuer, comme s’il voulait représenter, avec son geste, une accusation officielle contre la société.
Les premières œuvres sont des dessins
que l’artiste réalisa au début de sa carrière
artistique, autour de 1881, et ils représentent des scènes de vie rurale, des paysages
naturels et immuables, des souvenirs d’une
enfance passée en Hollande avec sa famille.
Van Gogh s’exerça beaucoup en prenant
les idées des artistes déjà cités, en cherchant à atteindre leur habileté, en réalité il arriva à créer une œuvre exemplaire et unique.
En effet à travers cette exposition on a la
possibilité de comparer le style de Van Gogh
avec celui de ses inspirateurs. Son art ne fut
pas simplement une imitation mais une véritable émulation, riche d’originalité, qui développait toujours des parcours nouveaux et
intimes.
Les aquarelles sont très intéressants,
avec leurs coups de pinceau fluides et les
contours timides pour ensuite arriver aux
œuvres les plus connues, celles crées à travers l’emploi des couleurs à huile et l’expérimentation de la technique du pointillisme.
La parcours se déroule à travers deux directrices : la campagne et le souvenir d’un
passé immuable interprété idéalement avec
ses toiles représentantes des champs cultivés, des fermes, des portraits de paysans ;
parmi celles-ci se distinguent « Les semailles
des pommes de terre » de 1884 et toutes la
série des craies avec des paysans au travail.
Et la ville moderne, liée au présent de l’auteur, industrialisées mais avec un gout naturel où les cheminées coexistent toujours
avec le vert des parcs publics et les gens
vêtues à fête qui se promènent heureux
pour les rues; « Route avec sous-passage
» de 1887 et les portraits « Madame Roulin
avec sa fille » de 1888 et « Autoportrait » de
1887 directement du Musée d’Amsterdam
(Rijksmuseum) dégagent un grand sens de
modernité.
Ensuite nous trouvons des tableaux qui sont
67
Roma
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L’intervista
Alcune
opere
del maestro
olandese.
A destra,
l’ingresso
della mostra
al Museo del
Risorgimento.
un exemple de la cohabitation parmi le naturel et l’artificiel, entre la campagne et la
ville, l’exemple plus représentatif est l’énigmatique tableau « les buveurs ou les quatre
âges de l’homme » de 1890, sujets pris de
l’œuvre de Daumier « l’âge de l’homme ».
à l’arrière plan des hautes cheminées sur la
gauche et des arbres en fleur sur la droite,
devant les quatre âges de l’homme: l’enfant,
le jeune, l’adulte et le vieux. Le jeune est
dans la nature, synonyme d’espoir, le vieux
avec le bâton est enveloppé par le gris de la
ville, l’homme adulte est au milieu et il symbolise la modernisation entre campagne et
ville pendant que le nouveau-né est candide
comme les nuages du ciel.
68
Les années parisiennes, de 1886 à 1888,
lorsque Van Gogh alla vivre avec son cher
frère Theo dans le quartier de Montmartre,
marquèrent un grand changement pour
l’autodidacte. À Paris Van Gogh respira
l’odeur de la ville et il se lia aux impressionnistes, cependant la vie n’était pas facile,
ses toiles exposées dans les cafés n’étaient
pas vendues et la cohabitation avec Theo
était toujours plus dure.
La grande énergie de sa peinture commença à se libérer avec son voyage en Provence, même si la période la plus féconde
fut celle passé dans le village des peintres
Auvers-sur-Oise, où il réalisa bien soixantedix œuvres, la plupart desquelles sont visibles dans l’exposition.
Les périodes de St Rémy et Auvers-sur-Oise
peuvent être considéré comme la dernière
phase de sa production, ensuite le coup de
feu à la poitrine qu’il s’est infligée le 27 Juillet
de 1890 le porta à mourir deux jours après,
en ratifiant sa fortune et en ouvrant la voie au
tourmenté art moderne.
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Poi troviamo quei quadri che
sono un esempio della convivenza
tra il naturale e l’artificiale, tra
la campagna e la città, l’esempio
più rappresentativo è l’enigmatico
quadro ”I bevitori o le quattro
età dell’uomo“ del 1890, soggetto preso dall’opera di Daumier
”L’età dell’uomo“.Sullo sfondo alte
ciminiere sulla sinistra e alberi in
fiore sulla destra, in primo piano
le quattro età dell’uomo: l’infante,
il giovane, l’adulto e il vecchio. Il
giovane è tra il verde, sinonimo di
rigogliosa speranza, il vecchio con
il bastone è avvolto dal grigiore
della città, l’uomo adulto è nel
mezzo e simboleggia la modernizzazione tra campagna e città mentre
il neonato è candido come le nubi
del cielo gonfie di colore.
Gli anni parigini, quelli che vanno
dal 1886 al 1888, quando Van
Gogh andò a vivere insieme al
caro fratello Theo nel quartire di
Montmartre nella Ville Lumière,
segnarono un grande cambiamento
per l’autodidatta. A Parigi Van
Gogh respirò l’odore della città e si
legò agli impressionisti, però la vita
non era facile, le sue tele esposte
nei caffè non venivano vendute e
la convivenza con Theo era sempre
più dura.
La grande energia della sua pittura
iniziò a sprigionarsi con il suo
viaggio in Provenza anche se il
periodo più fecondo dal punto di
vista artistico fu quello passato nel
villaggio dei pittori Auvers-surOise, durante il quale dipinse ben
settanta opere, molte delle quali si
trovano esposte nella mostra.
I buen retiri di St Remy e Auverssur-Oise possono essere considerati
come l’utima fase della sua produzione, poi lo sparo al petto inflittosi
quel 27 luglio del 1890 che lo portò
alla morte due giorni dopo, sancì
la sua fortuna e aprì la via alla
tormentata arte moderna.
Cristina GRIFONI
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02/11/10 20.33
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Arte & dintorni
SHCONTEMPORARY 2010,
con due gallerie italiane
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SHCONTEMPORARY
2010, avec deux
galeries italiennes
S
i è conclusa il mese scorso la
prestigiosa fiera d’arte contemporanea ShContemporary
di Shanghai, organizzata da BF
International Fair, una filiale di
Bologna Fiere. Eccellenza tutta
italiana, Bologna Fiere è una delle
società leader europee nell’organizzazione fieristica di grandi
dimensioni, con quartier generale
a Bologna ed uffici operativi in
USA, Russia e Cina. Giunta alla
sua quarta edizione, ShContemporary si è svolta anche quest’anno
nella prestigiosa sede del Shanghai
Exhibition Center, riaffermando la
sua posizione di fiera d’arte contemporanea tra le più prestigiose e
sperimentali del mercato cinese.
Da segnalare le importati iniziative
collaterali che hanno accompagnato lo svolgersi della fiera che ha
potuto vantare la partecipazione
di illustri personalità del mondo
dell’arte internazionale come Tan
Boon Hui, direttore del Singapore
Art Museum; Kathy Halbreich,
vice direttore del MoMA New
York, Frances Morris, Head of
FoglioMonaco 130 DEF.indd 72
S’est terminé le mois passé la
prestigieuse foire d’art contemporain ShContemporary de
Shanghai, organisé par BF International Fair,
une filiale de Bologna Fiere. Excellence toute
italienne, Bologne Fiere est une des sociétés leader européennes dans l’organisation
des foires de grandes dimensions, avec un
quartier général à Bologne et des bureaux
opérationnels en USA, Russie et Chine. Arri-
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A cura di Maria Rebecca Ballestra
rebeccaballestra@gmail.com
Collections, International art, Tate
Modern Londra; Alexandra Munroe, Senior Curator on Asian Art,
Solomon Guggenheim Museum NY;
Wang Huangsheng, direttore del
CAFA Musem di Pechino. La sezione Discoveries Re-Value, curata da
Mami Kataoka, Manray Hsu e Colin Chinnery, ha dato spazio a 26
artisti, ponendo pertinenti questioni sul significato del valore dell’arte da diverse prospettive di un
contesto commerciale. Erano 83 le
galleria che hanno partecipato alla
IV edizione di ShContemporary tra
cui le italiane Persano di Torino e
la prestigiosa Galleria Continua,
di San Gimignano con sede anche
a Beijing e a Le Moulin (Francia).
La personale
di Borlandi
a Cadaques
Il famoso pittore Gino Borlandi
di Genova ha inaugurato il mese
scorso una sua personale mostra a
Cadaques in Spagna, a cui ha partecipato, a testimonianza di una
grande stima ed amicizia, Catherina Moore (nella foto con Borlandi),
consorte e preziosa compagna del
famoso “Capitan”, l’irlandese J.
Peter Moore, segretario dell’artista
spagnolo Salvador Dalì che, nel
1989, fondò il Museo Perrot-Moore
in Cadaques, proprio da un’idea
del maestro spagnolo. Nel celeberrimo Museo sono presenti, oltre
alle opere di Salvador Dalì, anche
parte dei lavori di Pablo Picasso.
I lavori di Gino Borlandi hanno
riscosso, come sempre d’altron-
FoglioMonaco 130 DEF.indd 73
30.000 poi i visitatori, collezionisti
asiatici e internazionali, professionisti del mondo dell’arte e
accademici, che si sono susseguiti
nei cinque giorni di fiera, di cui i
primi tre riservati esclusivamente
agli ospiti VIP. Importanti anche
le vendite che hanno caratterizzato
fin dal primo giorno la vibrante
atmosfera di ShContemporary.
Colin Chinnery e’ il direttore di
questa edizione. Artista e curatore
di Beijing, Colin da molti anni e’
impegnato nel tentativo di avvicinare le sperimentazioni dell’arte
contemporanea ad un pubblico
cinese sempre più vasto. Sforzo che
possiamo dire perfettamente riuscito, dopo aver assistito al dinamismo, ed al successo di ShContemporary di quest’anno.
de, un grande successo sia per la
presenza di pubblico che della
critica internazionale. Il pittore
Gino Borlandi, in Spagna, è molto
conosciuto e le sue opere sono presenti anche in alcuni grandi Musei
d’Arte contemporanea.
Francesco De Barba
vée à sa quatrième édition, ShContemporary a eu lieu, cette année aussi, dans le prestigieux siège du Shanghai Exhibition Center, en réaffirmant sa position de foire d’art
contemporain parmi les plus prestigieuses
et expérimentales du marché chinois. À signaler les importantes initiatives collatérales
qui ont accompagné cette manifestation et
la participation des personnages illustres
du monde de l’art international comme
Tan Boon Hui, directeur de la Singapour
Art Museum ; Kathy Halbreich, vice directeur du MoMA New York, Frances Morris,
Head of Collections, International art, Tate
Modern de Londres ; Alexandra Munroe,
Senior Curator on Asian Art, Solomon Guggenheim Museum NY ; Wang Huangsheng,
directeur de CAFA Musem de Pékin. La
section Discoveries Re-Value, suivie par
Mami Kataoka, Manray Hsu et Colin Chinnery, a présenté 26 artistes, en posant des
questions sur la signification de la valeur de
l’art de différentes perspectives du contexte
commercial. C’étaient 83 les galeries qui ont
participé à la IV édition de ShContemporary
parmi lesquelles les italiennes Persano de
Tourin et la prestigieuse Galleria Continua,
de San Gimignano avec des sièges même à
Beijing et à Le Moulin. 30.000 les visiteurs,
les collectionneurs asiatiques et internationaux, les professionnels du monde de l’art
et académiques, qui ont animé les cinq jours
de foire, dont les premiers trois réservés exclusivement aux invités VIP. Les ventes aussi
ont étés importantes, elles ont caractérisé
depuis le premier jour l’ambiance vibrante
de ShContemporary.
Colin Chinnery est le directeur de cette
édition. Artiste de Beijing, Colin depuis plusieurs années est engagé dans la tentative
de rapprocher les expérimentations de l’art
contemporain au public chinois qui est toujours plus grand. Un effort qui a réussi, étant
donnée le dynamisme, et le succès de ShContemporary cette année.
73
La personnelle de
Borlandi à Cadaques
Le célèbre peintre Gino Borlandi
de Gènes a inauguré le mois
passé son exposition personnelle à Cadaques en Espagne, à laquelle a
participé, à témoignage d’une grande estime
et d’une amitié, Catherina Moore, épouse et
précieuse coéquipière du
célèbre « Capitan », l’irlandais J. Peter Moore, le secrétaire de l’artiste espagnol
Salvador Dalì qui, en 1989,
fonda le Musée PerrotMoore en Cadaques, après
l’idée du maestro espagnol.
Dans le très connu Musée il
y a les œuvres de Dalì, mais
aussi une partie des travaux
de Picasso. Les travaux de
Borlandi ont eu un grand
succès pour la présence du
public comme de la critique
locale. Gino Borlandi, en
Espagne, est très connu et
ses œuvres sont présentes
même dans quelques Musées d’Art contemporain.
Arte & dintorni
02/11/10 20.34
Cinque
Cinque & Tre
Hotel di charme per la grande
stagione delle mostre a Roma
N
74
el periodo autunnale iniziano
le mostre d’arte nella città
eterna. Alcuni alberghi stellati
della Capitale, che si trovano proprio in prossimità delle sedi delle
esposizioni e che includono i biglietti d’ingresso, propongono vari
pacchetti, a partire dalla mostra
“Vincent Van Gogh Campagna Senza Tempo, Città Moderna” fino al 6
febbraio 2011 al Complesso del Vittoriano, vicino all’Hotel Splendide.
Ubicato tra la mitica Via Veneto e
Villa Borghese, lo Splendide Royal
è un albergo intimo, uno scrigno
prezioso risplendente dei colori
tipici del barocco romano: rosso,
giallo, blu. Lo Splendide Royal
vanta una delle più belle ed eleganti “terrazze gourmet” di Roma, il
Mirabelle, ristorante tra i top della
città, premiato dal riconoscimento
di una stella Michelin. “Teotihuacan. La Città degli Dei” fino al 30
gennaio 2011 è, invece, la mostra
al Palazzo delle Esposizioni, dove
è possibile soggiornare all’Hotel
Quirinale (foto a destra) in via Nazionale, che ben ricorda il periodo
in cui l’albergo fu costruito, nel
1865, con pareti decorate, specchi,
colonne. Le camere si ispirano
tutte allo stile Impero, veramente
ampie, continuamente rinnovate.
A pochi passi dal Colosseo con
oltre 64 camere doppie, l’Hotel
Capo d’Africa può essere l’albergo
preferito per visitare la mostra
“Roma e l’Antico. Realtà e Visione
nel ‘700” al Museo Del Corso fino
FoglioMonaco 130 DEF.indd 74
al 6 marzo 2011, mentre per la
visita a “1861 I Pittori del Risorgimento” alle Scuderie del Quirinale
fino al 16 gennaio 2011 è d’obbligo
fare ricadere la scelta sull’Hotel
Massimo d’Azeglio. Trasformato in
albergo nel 1878, il palazzo conserva l’atmosfera e lo stile di fine secolo ed è stato frequentato da ospiti
illustri. I saloni ospitano un’importante collezione di stampe e dipinti
risorgimentali. L’Hotel è articolato su 5 piani. Le 197 accoglienti
camere sono tutte arredate in uno
stile tradizionale ispirato al barocchetto piemontese. L’Hotel dispone
inoltre di un Ristorante e di una
Cantina storica assai rinomati.
Per “I Grandi Veneti da Pisanello
a Tiziano da Tintoretto a Tiepolo”
al Chiostro del Bramante fino al
30 gennaio 2011, infine, ecco il
Visconti Palace Hotel (foto in alto)
con la sua location straordinaria,
tra Piazza di Spagna e San Pietro,
dove a piedi si raggiungono tutti i
punti nevralgici della città, mentre
nei dintorni si trovano importanti
negozi, ristoranti rinomati e locali
dove divertirsi. L’albergo offre un
servizio di piccola ristorazione “à
la petite carte menu” nella hall, nel
patio esterno, sulla suggestiva terrazza panoramica ed una palestra
equipaggiata con le più sofisticate attrezzature. Sempre attento
all’arte contemporanea, il Visconti
Palace Hotel contiene anche una
piccola collezione di opere di artisti
dell’avanguardia romana.
Hôtel de charme à Rome
En automne les expositions
d’art dans la ville éternelle commencent. Quelques hôtels de
luxe de la Capitale, qui se trouvent juste en
proximité des sièges des expositions et qui
produisent aussi les billets pour les musées,
proposent différents paquets, à partir de
l’exposition « Vincent Van Gogh Campagna
Senza Tempo, Città Moderna» jusqu’au 6
février 2011 au Complexe du Victorien, près
de l’Hôtel Splendide. Situé entre via Veneto
et Villa Borghese, le Splendides Royal est
un hôtel intime, un coffret précieux avec
les couleurs typiques du baroque romain :
rouge, jaune, bleu. Le Splendides Royal a
une des plus belles et élégantes « terrasses
» de Rome, le Mirabelle, un restaurant parmi
le top de la ville, une étoile Michelin. « Teotihuacan. La Città degli Dei» jusqu’à 30 janvier
2011 est, par contre, l’exposition au Palais
de Expositions, où il est possible de séjourné à l’Hôtel Quirinale, via Nationale, qui bien
rappelle la période où l’hôtel fut construit,
en 1865, avec les murs décorés, les miroirs,
les colonnes. Les chambres s’inspirent au
style Empire, elles sont grandes et continuellement rénovées. Tout près du Colisée,
avec plus de 64 chambres doubles, l’Hôtel
Capo d’Africa peut être l’hôtel préféré pour
visiter l’exposition «Roma e l’Antico. Realtà
e Visione nel ‘700» au Musée du Cours
jusqu’au 6 Mars 2011, alors que pour la visite à « 1861 I Pittori del Risorgimento» aux
Scuderie del Quirinale jusqu’au 16 janvier
2011 il faut choisir l’Hôtel Massimo d’Azeglio. Transformé en auberge en 1878, le palais conserve l’atmosphère et le style fin de
siècle et il a été fréquenté par des hôtes illustres. Les salons reçoivent une importante
collection d’estampes et des peintures du
Risorgimento. L’Hôtel a cinq étages. Les
197 chambres sont meublées selon un style
traditionnel inspiré au baroque piémontais.
L’Hôtel a, de plus, un Restaurant et une
Cave historique très importantes. Pour «I
Grandi Veneti da Pisanello a Tiziano da Tintoretto a Tiepolo» au Chiostro del Bramante
jusqu’au 30 janvier 2011, enfin, voilà les
Visconti Palace Hôtel avec son extraordinaire cadre, entre place d’Espagne et SaintPierre, où à pied on peut rejoindre tous les
points d’intérêt de la ville. L’hôtel offre un
service restauration « à la petite carte menu»
dans le salon, dans le patio à l’extérieur ou
dans la suggestive terrasse panoramique ; il
y a encore une salle de sport bien équipée.
Toujours intéressé par l’art contemporain, le
Visconti Palace Hôtel contient aussi une petite collection d’œuvres d’artistes de l’avantgarde romaine.
02/11/10 20.34
A cura di Claudio Zeni
c.zeni@foglioitaliano.com
Romantik Art Hotel Cappella a Colfosco (BZ):
capolavoro nel capolavoro
Un hotel a regola d’arte
Il senso estetico, il gusto per il
bello e l’amore per ciò che scalda il
cuore possono conferire al terreno
un’eccezionale fertilità, all’aria
una freschezza straordinaria e
alle persone un’invidiabile abilità
nella scelta delle combinazioni
migliori. E’ su queste fondamenta
che sfiorano le radici della passione per l’ospitalità, rimanendone
inevitabilmente contagiate, che il
Romantik Art Hotel Cappella a
Colfosco (BZ) si innalza, nello scenario dolomitico, come una galleria
d’arte nella galleria d’arte che
la natura ha voluto creare tra le
pallide cime del Sella, l’imponente
parete del Ciampac e l’affascinante
profilo del Sassongher. Frutto di
un costante ed illuminato percorso
di riflessione estetica, l’hotel Cappella non è infatti quello che si può
dire un semplice albergo. A meno
che, con questo termine, non si
voglia intendere una struttura capace di racchiudere tra le proprie
pareti una filosofia che corteggia il
concetto di benessere e la manifestazione dell’arte. A seguito di
un’avventurosa spedizione attraverso il Caucaso e il Turkestan nel
1902, Josef Kostner acquistò nel
1912, a Colfosco, la locanda ‘Alla
Cappella’, un antico maso del XV
sec. Kostner, amante dell’arte e
della natura, contribuì inoltre
in maniera significativa, in veste
di guida alpina, allo sviluppo del
turismo nell’Alta Badia. Suo figlio
Cesco collezionò grandi successi
come primo sciatore professionista della Squadra Nazionale di sci
alpino dell’Alta Badia e fondò a
Colfosco, nel 1934 insieme all’amico Mutschlechner, la prima scuola
di sci. Il figlio maggiore di Josef
Kostner, Thomas, invece assunse la
guida dell’albergo e nel 1962 passò
il testimone a sua figlia Renata. Insieme a suo marito Josef Pizzinini,
Renate costruì nel 1969, il nuovo
“Hotel Cappella” e con grande
passione e amore per i dettagli lo
trasformò, nel 2000, in un lussuoso luogo di benessere ed arte. Già
osteria Cappella, e prima ancora
maso del XV secolo, questo hotel è
diventato oggi una galleria d’arte
che si fa raffinata ospitalità. In una
perfetta sintonia tra l’amore per
la tradizione, l’ospitalità alpina e
la passione per il bello. Anche la
cucina è una finestra aperta sulle
infinite manifestazioni della creatività umana: i piatti tipici ladini e
sudtirolesi competono con la freschezza delle specialità italiane e
le delicatezze internazionali. Cene
a lume di candela, serate a base di
pesce o di altre specialità, cocktailparty, degustazioni di vini e formaggi, menu à la carte conquistano
la scena nel ristorante dedicato a
Roller. Con oltre 300 etichette di
vino selezionate, la cantina sorprende i collezionisti di esperienze
che stimolano i sensi, regalando
loro un nuovo bouquet di profumi
e aromi, ennesima traduzione in un
nuovo linguaggio di un soggiorno
che ha il gusto del capolavoro.
Cinque
FoglioMonaco 130 DEF.indd 75
Romantik Art Hôtel
Cappella à Colfosco :
Un hôtel dans les règles de l’art.
Le sens esthétique, le goût
pour le beau et l’amour pour
ce qui réchauffe le cœur peuvent conférer à la terre une exceptionnelle fertilité,
à l’air une fraicheur extraordinaire et aux
personnes une enviable habileté dans le
choix des meilleures combinaisons. Sur ces
fondations se base le Romantik Art Hôtel
Cappella à Colfosco (BZ). L’hôtel est situé
dans le scénario dolomitique, comme dans
une galerie d’art que la nature a voulu créer
parmi les pâles sommets du Sella, l’imposant mur du Ciampac et le fascinant profile
du Sassongher. L’hôtel Cappella nait d’un
constant parcours de réflexion esthétique, il
ne s’agit pas d’une simple auberge. Il s’agit
d’une structure capable de renfermer parmi
ses murs une philosophie de bien-être et
d’art. Suite à une aventureuse expédition à
travers le Caucase et le Turkestan en 1902,
Josef Kostner acquit en 1912, à Colfosco,
l’auberge « Alla Cappella », un ancien maso
du XV sec. Kostner, amant de l’art et de
la nature, contribua en outre en manière
significative, autant que guide alpine, au
développement du tourisme dans la Haute
Badia. Son fils Cesco obtint des grand succès comme premier skieur professionnel de
l’Équipe Nationale de ski alpin de la Haute
Badia et il fonda à Colfosco, en 1934 avec
son ami Mutschlechner, la première école de
ski. Le fils ainé de Josef Kostner, Thomas,
par contre assuma la guide de l’auberge et
en 1962 il le passa à sa fille Renata. Renata,
avec son mari Josef Pizzinini, construisit
en 1969 le nouveau « Hôtel Cappella » et
avec une grande passion lui il transforma,
en 2000, dans un luxueuse lieu de bien-être
et d’art. Dans une parfaite syntonie entre
75
l’amour pour la tradition, l’hospitalité alpine
et la passion pour le beau, cet hôtel-galerie
d’art fait rêver. La cuisine présente les plats
typiques ladins et du Sudtirol qui rivalisent
avec la fraicheur des spécialités italiennes et
les délicatesses internationales.
Les dîners romantiques, à base de poisson
ou d’autres spécialités, les cocktail-party,
les dégustations de vins et de fromages
conquièrent les clients. La cave, avec plus
de 300 vins sélectionnés, surprend les collectionneurs avec une expérience qui a le
gout d’un chef d’œuvre.
& Tre
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Cinque
Cinque & Tre
Una vacanza da re, anzi…
da Principessa Jolanda!
76
Benvenuti a Gressoney La Trinitè
in Val D’Aosta, alla “corte di Sua
Maestà” il Monte Rosa, che agli
inizi del secolo scorso i Reali di Savoia avevano scelto come una delle
loro dimore. La Valle di Gressoney,
situata ai piedi del Monte Rosa,
è la prima vallata laterale della
Valle d’Aosta, un regno di pace
punteggiato da boschi verdissimi,
suggestive cascate, gorgheggianti
torrenti e deliziosi “Stadel” (le
tipiche costruzioni in legno di larice della popolazione Walser, che
poggiano su corte colonne a forma
di fungo, con il gambo in legno e
il cappello costituito da un grande
disco di pietra). In questo scrigno
zeppo dei tesori di Madre Natura
spicca una gemma dell’ospitalità,
l’Hotel Jolanda Sport che sorge a
Gressoney La Trinitè (1637 s.l.m.).
L’albergo con vista sul secondo
massiccio più alto d’Europa (che
raggiunge i 4.634 metri), è una
edificazione dei Walzer, in legno
vecchio che proviene dalle antiche
baite e beola (la pietra estratta dal
Monte Rosa). Il relax al Jolanda è
di casa a cominciare dal centro benessere, costruito con travi e legni
vecchi, dotato di piscina interna
con idromassaggio, sauna finlandese con minipiscina esterna a 9°,
biosauna, bagno di fieno, bagno
turco, palestra e zona beauty dove
mani esperte eseguono trattamenti
specializzati. Elemento “principe”
dell’accoglienza è la cucina! Già
dalla prima colazione lo chef si
sbizzarrisce nel preparare invitanti
buffet dolci e salati per accontentare tutti i palati, e prende per la
gola con prelibatezze della tradizione valdostana! D’inverno a
disposizione dei patiti delle discese
l’Hotel Jolanda, che è un hotel
con gli sci ai piedi (si entra dalla
porta direttamente dall’impianto
d risalita), propone 180 chilometri
di piste servite da impianti tecnologicamente all’avanguardia sul
Monterosa Ski.
www.hoteljolandasport.com
C’è una casa nel Chianti…
C’è una casa nel Chianti… è l’Hotel Monteriggioni, quattro stelle di
semplicità e calore, nel tipico stile
toscano. Solo la location meriterebbe il viaggio, questo piccolo
borgo medievale circondato di
mura e bardato di 14
torri si presenta ancora oggi praticamente
intatto, perfettamente
conservato dal 1200.
Costruito nel 1203 dai
Senesi come baluardo difensivo contro
Firenze, Monteriggioni
è reso immortale anche
dal sommo Dante nella
Divina Commedia. E
ora questo piccolo gioiello di città ha la sua “roccaforte”
Romantik, per regalare soggiorni
da sogno nel Chianti. Nella perfetta tradizione del consorzio, l’Hotel
Monteriggioni è gestito direttamente dai proprietari, la famiglia Gozzi
Cagnazzo, per garantire un servizio di accoglienza personalizzato e
accorgimenti che fanno la differenza. Le sue 12 camere (10 doppie e
due singole), sono una differente
dall’altra e offrono nello stesso
tempo la dolcezza della
tradizione e il comfort
delle nuove tecnologie.
Per un soggiorno di
charme, dedicato ai
più romantici, l’Hotel
Monteriggioni mette a
disposizione la Maison
de l’Hotel, appartamento su più livelli
di 100 mq, ricavato
in un edificio del ‘600
situato all’interno delle
mura e a pochi passi dall’hotel.
Se l’Hotel offre pernottamento e
prima colazione, per gustare la
saporita cucina senese è sufficiente
attraversare la strada ed entrare al
Ristorante Il Pozzo.
Cinque
FoglioMonaco 130 DEF.indd 76
Une vacance royale
Bienvenus à Gressoney la Trinité en Vallée d’Aoste, à la «
cour de Sa Majesté » le Mont
Rose, qu’aux débuts du siècle passé les
souverains de Savoie avaient choisi comme
une de leurs demeures. La Vallée de Gressoney, située aux pieds du Mont Rose, est la
première vallée latérale de la Vallée d’Aoste,
un règne de paix avec des bois verts, des
suggestives chutes, des torrents brouillant
et des délicieux « Stadel » (les maisons typiques de la culture Walser complètement
en bois, s’appuyant sur des « champignons
» en pierre). Dans ce coffret bourré de trésors
de Mère Nature se distingue un champion
de l’hospitalité, l’Hôtel Jolanda Sport qui se
trouve à Gressoney la Trinité (1637). L’hôtel avec une merveilleuse vue sur le second
plus haut massif d’Europe (4.634 mètres),
a été édifié per les Walser, en bois ancien
qui provient des chalets et pierre. Le relax
au Jolanda est obligatoire, à commencer
du centre bien-être, doué de piscine interne
avec un hydro massage, une sauna finlandaise avec mini piscine extérieure à 9°, une
bio sauna, un bain turc, une salle de sport
et une beauty-zone où des mains expertes
exécutent des traitements spécialisés.
L’élément « prince » de l’accueil est la cuisine! Déjà à partir du petit déjeuner le chef
prépare des riches buffets salés ou sucrés
pour contenter tous les palais, et il nous
prend pour la gorge avec les spécialités
de la tradition valdôtaine ! En hiver l’Hôtel
Jolanda, qui est un hôtel avec les skis aux
pieds (on peut accéder directement aux
remontées mécaniques), propose 180 kilomètres de pistes équipés de remontées
technologiquement à l’avant-garde.
www.hoteljolandasport.com
Une maison dans le Chianti…
C’est l’Hôtel Monteriggioni,
quatre étoiles de simplicité et
chaleur, dans le typique style
toscan. Déjà le paysage mériterait le voyage,
ce petit village médiéval entouré de remparts
et de tours se présente encore aujourd’hui
pratiquement intact, parfaitement conservé
depuis 1200. Monteriggioni fut construit en
1203 par les siennois autant que rempart défensif contre Florence et il est nommé même
dans la Divine Commedia de Dante. Aujourd’hui ce petit bijou a son « Fort » Romantik,
pour offrir des séjours de rêve dans le Chianti.
Dans la parfaite tradition du consortium, l’Hôtel Monteriggioni est géré directement par les
propriétaires, la famille Gozzi Cagnazzo, pour
garantir un service d’accueil personnalisé et
des gentillesses qui font la différence. Ses 12
chambres (10 doubles et deux individuelles),
sont un différent de l’autre et offrent au même
temps la douceur de la tradition et le confort
des nouvelles technologies. Pour un séjour de
charme, dédié aux plus romantiques, l’Hôtel
Monteriggioni met à disposition la Maison de
l’Hôtel, un appartement de 100 m2, dans un
édifice du XVII siècle, situé dans les remparts
tout près de l’hôtel. L’Hôtel propose la nuit et
le petit déjeuner, pour goûter la savoureuse
cuisine siennoise il suffit de traverser la route
et d’entrer au Restaurant Il Pozzo.
& Tre
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02/11/10 20.34
Colophon
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15/17, Av. D’Ostende • CFM 11, Bd albert Premier • Credit Lyonnais 1, Av. des Citroniers • SG
Private Banking, 11 Avenue de Grande Bretagne
• Monte Paschi Banque 1, Av. des Citroniers •
Banque du Luxemburg 8, Av. de Grande Gretagne • UBS 10/12, Quai Antoine I • Immobiliare
Dotta 5 bis, Av Princesse Alice • Montecarlo International Prestige 1, Av Henry Dunant (Palais
de la Scala) • North Atlantic s.a.m. Le Patio Palace 41, Av. Hector Otto • Ristorante Amici Miei
16, Quai Jean Charles Rey Fontvieille • Restaurant Lorenzo 7, Av. Princesse Grace • Restaurant
Il Terrazzino 2, Rue des Iris • La Casa del Gelato
42, Quai Jean Charles Rey Fontvieille • Zegg &
Cerlati Av. des Spélugues • La Perla Monte Carlo
Palace Bd. des Moulins • Hotel de Paris, Place
du Casino • Fairmont Monte Carlo 12, Av. des
Spélugues • Hotel Ambassador 10, Av Prince
Pierre • Ristorante La Rosa dei Venti Plage du
Larvotto • Stars & Bar 6, Quai Antoine I • Ristorante La Vecchia Firenze 4, Av Prince Pierre
• Casa del Caffé Av. de la Costa • Ristorante
Al Vecchi Forno 39, Quai Bonaparte Menton •
Hair stylist Coppola 4, Av. de Grande Bretagne •
Athos Palace (Fontvieille) • RM Autosport Av. de
l’Annonciade Prince Pierre • Montecarlo Royal
Motors 14, Quai Jean Charles Rey
RIVIERA LIGURE
Hotel Royal Corso Imperatrice 80 Sanremo •
Victory Morgana Bay Viale Trento Trieste 16
Sanremo • Annamode Via Matteotti Sanremo •
Grand Hotel del Mare Via Portico della Punta 34
Bordighera • Banca Intesa SanPaolo C.so Italia
40 Bordighera • La Casa del Caffé C.so Italia 15
Bordighera • Eremita C.so Europa 78 Bordighera • Ristorante Byblos Lungomare Colombo 6
Ospedaletti • Ristorante Erio Via Roma 108 Vallerosia • Nuovo Mondo Shopping Via Braie 600
Camporosso
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A cura di Margherita Vallier
margherita.vallier@tiscali.it
Massimo Gramellini
“L’ultima riga delle favole”
Casa Editrice Longanesi
259 pagine
16,60 Euro
Francesco Trento e Aureliano Amadei
“Venti sigarette a Nassirya”
Casa Editrice Einaudi
182 pagine
12,50 Euro
Laura Traverso
“L’amore ai tempi di internet”
Casa Editrice SES
152 pagine
10,00 Euro
Che bello il leggere e il riconoscere,
di un autore così autorevole, la sua
favola personale, di cinquantenne
tornato ragazzo grazie all’incontro
con l’anima gemella! Come non
dare credito a Gramellini, vicedirettore de La Stampa, ex direttore di Specchio, corrispondente
per anni di Cuori allo Specchio,
e convincerci che non dobbiamo
disperare, tutti noi che abbiamo
avuto in dote il nostro bel corredo di dubbi, delusioni, illusioni,
cadute di fede!
A fine libro Gramellini ringrazia
la moglie per “averlo condotto
alla scoperta di mondi che lei già
conosceva, ma che non poteva più
abitare senza di me”.
Una spiritualità intensa ed operativa nutre l’autore innamorato ed è
così che nasce, un po’ come l’Alice
di Lewis Carrol, l’alter ego Tomàs,
lanciato, tra sofferenza e riso, in
una magica doppia stella a cinque
punte se vista dall’alto e a volo
d’uccello, una specie di fantastico
giardino di Bomarzo se visto dal
basso.
Lì Tomàs precipita da una roccia
all’altra, da uno stagno a una fontana, guadagnando in consapevolezza e dimenticando le allergie che
lo tormentano; è il credere all‘ultima riga delle favole, all’amore e
all’anima gemella, che fa accettare
a Tomàs gli annessi e connessi della
vita passata, che trasforma parenti
e conoscenti, amanti e professori in
tanti innocui zombies più o meno
simpatici, comunque compagni
di un viaggio in cui, finalmente,
l’amore trasforma l’incubo in
sogno, e il sogno a questo punto
diventa realtà.
E’ stato presentato a Venezia,
in Controcampo Italiano, il film
“Venti sigarette”, tratto dal
romanzo pubblicato nel 2007, ad
un anno dalla strage e già soggetto della Rai Fiction Nassirya. In
occasione del film, è un libro che
riproponiamo con la stessa rabbia
e commozione di allora. Ogni riga
della testimonianza dell’autore è
diretta, il sangue è vero; e i morti
sono morti perché non c’erano
né protezioni, né diversioni ad
impedire che la folle corsa del
camion pieno di tritolo finisse
contro la caserma dei Carabinieri.
Il giovane Amadei si trova, per
caso e un pò svagato, proprio lì e
proprio in quel giorno tremendo,
per girare un documentario su
una guerra che ufficialmente non
c’è, a fare da assistente al regista Stefano Rolla, che ci muore
davvero, nell’inerme Nassirya.
Quanto al giovane Aureliano, lui
si salva per pura fortuna, rimettendoci solo schegge ovunque e
una di quelle ferite da scoppio,
slabbrate, difficili da ricucire.
Venti sigarette sono quelle fumate
tra un caffé, un volo in C-130,
una notte all’addiaccio e un altro
caffé. Il tempo di accostare qualche carattere, il gentile soldato X,
il bonario maresciallo Y; di vedere
con l’occhio del documentarista
l’utile isolamento della palazzina
“Maestrale”, ma senza immaginare che possa essere l’obiettivo ideale per un attacco terroristico; e
in ospedale scrivere per maledire
il pressapochismo non dei militari
ma dei politici, per denunciare le
fanfare e il presenzialismo. Tutto
vero. Che rabbia.
L’autrice dice di se: “così, per
cercare di distrarre la mente non
trovo miglior occupazione che
il computer attraverso il quale
attingo informazioni e ricerche
su Internet. Durante la connessione, su l’home page del quotidiano ‘Libero’, la mia attenzione
si ferma su ciò che non avevo
mai voluto considerare: un sito
specializzato nel proporre conoscenze per la ricerca dell’anima
gemella.
La pubblicità lampeggiava ammiccante sulla pagina di partenza, da dove ogni giorno mi
introducevo nel magico mondo
virtuale. Certo, ero informata
sul metodo, sapevo che c’era,
ma lo avevo sempre snobbato.
Mi pareva veramente un sistema
da… sfigati, da gente con poche
possibilità di trovare l’amore in
modo normale, figuriamoci se mi
sarei mai abbassata ad un livello
simile, io che… Dopo essermi
collegata al sito attraverso l’iscrizione obbligatoria e per le donne,
meno male, gratuita - figuriamoci
altrimenti se l’avrei fatta - ero
pronta al via, a catapultarmi nel
nuovo gioco… e così eccomi qui
pronta con questo mio scritto
pubblicato: speriamo di incuriosire anche i lettori”.
Laura Traverso, nata in Provincia
di Genova, è giornalista ed esordisce come scrittrice proprio con
questo romanzo di grande attualità
perché è vero che un’alta percentuale di amori, di coppie, nasce
oggi proprio grazie ad Internet.
Allora qual è al morale? Forse è
vero anche qui che… il primo amore via Internet, non si scorda mai!
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nicolespose.it
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Montenapoleone
TorinoÊ-ÊV iaÊn izza,Ê57Ê- ÊT elÊ011/6507557Ê
MilanoÊ-ÊV iaÊM ontenapoleone,Ê6Ê- ÊT elÊ02/ 76281128
Il Foglio Italiano, magazine per gli italiani nel mondo • Anno XIV • n¡ 6 • www.iliomasprone.com • Sped. in Abb. Post. 45% comma 20/b art. 2 Legge 662/96 • Filiale Poste Imperia • Euro 4,00
Principato di Monaco • Novembre 2010
Victoria Zinni e
Remo Girone
la felicità è
a Monte-Carlo
Monte-Carlo - Berlino - Bruxelles - Ginevra - Londra - Madrid - Milano - Parigi - Roma
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