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rivista del
M E N S I L E N . 7 - 8 L U G L I O - A G O S T O 2 0 1 1 € 3,50
dal 1928
fondazione ente™
dello spettacolo
AUTUNNO
INVERNO
I FILM IN
USCITA E I
PIÙ ATTESI
DEL 2012
CHE
COMMEDIA!
IN USA VINCONO
LE DONNE, IN
ITALIA I (SOLITI)
COMICI
DURO A
MORIRE
ALTRO CHE 007, NEL FANTASTICO
COWBOYS & ALIENS L’ATTORE INGLESE
SE LA VEDE CON GLI UFO
+ GEORGE CLOONEY + FRATELLI DE SERIO + GIAMPAOLO LETTA
Poste Italiane SpA - Sped. in Abb. Post. - D.I. 353/2003
(conv. in L. 27.02.2004, n° 46), art. 1, comma 1, DCB Milano
DANIEL CRAIG
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
Nuova serie - Anno 81 n. 7-8 luglio-agosto 2011
In copertina Daniel Craig in Cowboys & Aliens
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DIRETTORE RESPONSABILE
Dario Edoardo Viganò
CAPOREDATTORE
Marina Sanna
Corsi e ricorsi
REDAZIONE
Gianluca Arnone, Federico Pontiggia, Valerio Sammarco
CONTATTI
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PROGETTO GRAFICO
P.R.C. - Roma
ART DIRECTOR
Alessandro Palmieri
HANNO COLLABORATO
Alberto Barbera, Luca Barra, Angela Bosetto, Gabriele
Carunchio, Gianluigi Ceccarelli, Francesco Ceraudo, Pietro
Coccia, Bruno Fornara, Antonio Fucito, Shekhar Kapur, Miriam
Mauti, Massimo Monteleone, Morando Morandini, Peppino
Ortoleva, Marco Spagnoli
REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE DI ROMA
N. 380 del 25 luglio 1986 Iscrizione al R.O.C. n. 15183 del 21/05/2007
STAMPA
Tipografia STR Press S.r.l. - Via Carpi 19 - 00040 Pomezia (RM)
Finita di stampare nel mese di luglio 2011
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PROPRIETA’ ED EDITORE
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Antonio Urrata
UFFICIO STAMPA
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COMUNICAZIONE E SVILUPPO
Franco Conta - comunicazione@entespettacolo.org
Il 26 luglio la Fondazione Ente dello Spettacolo
presenterà in Senato il Report sull’andamento
strategico 2006-2010. E’ uno snodo importante
nel cammino intrapreso dalla struttura che ho
l’onore di presiedere. Un documento che è
insieme un momento di verifica e
un’occasione di rilancio, nella fedeltà
all’impegno di promuovere in modo sempre più
rigoroso e profondo il cinema, coinvolgendo
un numero maggiore di interlocutori nazionali
e internazionali. Per vincere questa sfida è
necessario sfruttare tutte le risorse e le
tecnologie a disposizione.
la tradizione della
settima arte. Come ci
ha ricordato non molto
tempo fa il card.
Angelo Bagnasco,
citando le parole di
Giovanni Paolo II, “il
cinema fin dalla sua nascita ha spesso
affrontato temi di grande significato e valore dal
punto di vista etico e spirituale”.
Il lavoro della Fondazione non può che
proseguire nel solco di questa tradizione. Per
vocazione propria e dovere fiduciario nei
riguardi di tutti coloro che hanno interessi
La Fondazione sarà impegnata nei prossimi
rilevanti nelle nostre attività anche in termini di
anni su molti fronti: dallo sviluppo di un
investimenti, come la Fondazione
personale sempre attento alla valorizzazione
Comunicazione e Cultura, il MIBAC, gli
della formazione, fino all’implementazione
inserzionisti che pubblicizzano
delle più avanzate tecnologie
attraverso i nostri canali i loro
per la fruizione delle
prodotti, i siti web che utilizzano i
informazioni e allo sviluppo di
“La pubblicazione del report
nostri contenuti per la loro sezione
nuovi metodi di
è uno snodo importante
cinema. E, non ultimi, nei confronti
coinvolgimento delle
nel cammino della nostra delle generazioni future e di quanti
istituzioni che si occupano di
ci hanno preceduto in questo
promozione cinematografica.
Fondazione”
compito. Vorrei ricordare, nel
Queste sinergie hanno già
centenario della nascita, uno di
permesso in passato di
loro: Diego Fabbri. Il suo lavoro alla guida del
ottimizzare le risorse finanziarie disponibili,
vecchio Ente dello Spettacolo è stato
senza per questo rinunciare ai più alti
fondamentale per costruire il nuovo. Questo
standard di gestione della qualità
numero doppio di RdC – teso tra passato e
dell’informazione. Un progetto articolato,
ambizioso. Costruito a partire dall’individuo e
futuro, il tempo dei bilanci (il servizio sull’anno
la sua integrità. Il rispetto della persona è la
d’oro della commedia) e quello delle prospettive
premessa ad ogni altra considerazione di tipo
(l’ampio speciale dedicato alle nuove uscite) –
strategico. L’imperativo morale coerente con
è a lui dedicato.
COORDINAMENTO SEGRETERIA
Marisa Meoni - mmeoni@entespettacolo.org
DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE
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Cinema - Ministero per i Beni e le Attività Culturali
La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge
7 agosto 1990, n. 250
luglio-agosto 2011
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
5
sommario
n. 7-8 lugl io-a gos to 2011
SERVIZI
50 Amiche da ridere
Negli States la commedia si
declina in rosa. E in Italia? Bisogna
ripensare al fenomeno
SPECIALE USCITE
21 Collezione 2011-2012
La nuova stagione: da
Cronenberg a Spielberg, autori,
scommesse e kolossal
FILM DEL MESE
56 Harry Potter e i Doni
della Morte - Parte 2
60 Transfomers: Dark of
the Moon
60 Ballkan Bazar
62 Kung Fu Panda 2
64 This is England
66 Vanishing on 7th Street
66 La leggenda del vero
salvatore
67 Detective Dee e il
mistero della fiamma
fantasma
69 At the End of the Day
PERSONAGGI
46 Locarno fa De Serio
I registi gemelli in concorso:
anatomia di una poetica
55 Dategli “Letta”
L’ad Medusa spiega le ragioni (e il
caso) di un grande successo
COVER STORY
42 Craig lo straniero
Cowboy o alieno? Senza memoria
nel western sci-fi di Favreau.
Sarà spettacolo
This is England. A sinistra,
Keira Knightley in
A Dangerous Method di
Cronenberg
Tom Cruise, tra
i divi in arrivo:
Mission: Impossible Ghost Protocol
10
Morandini in pillole
Quando le celebrazioni
diventano mania
12
Circolazione
extracorporea
Bacheca d’autore: ecco MUBI
14
Glamorous
News e tendenze:
Clooney e le donne
16
Colpo d’occhio
Nastri d’Argento:
Moretti e gli altri
18
La posta di Shekhar
Terrence Malick e l’arte
della vita
72
Dvd & Satellite
Da Rango a Point Break:
novità, classici e cult
78
Borsa del cinema
Semestre record, alla
scoperta del press-agent
80
Libri
Il Napoleon mancato di
Kubrick, il mélo americano
82
Colonne sonore
British Sound per Meadows
50
Kristine
Wiig
Prima damigella tra
Le amiche della sposa.
Vi sorprenderà
pensieri e parole
Quello che gli altri non dicono: riflessioni a posteriori di
un critico DOC
MORANDINI in pillole
di Morando Morandini
Pochi hanno
ricordato che
dal primo
poliziesco
di Van Dine fu
tratto il film
The Benson
Murder Case
80 anni dopo – Un tempo si celebravano i centenari e i cinquantenari. Oggi sui mass-media stampati o audiovisivi c’è
la (s)mania di commemorare i ventennali, i 25, 30, 40, 60
anni dopo. Non meraviglia, perciò che il gruppo Editoriale
L’Espresso abbia varato nel 2009, ottant’anni dopo, la collezione storica dei Gialli Mondadori, con il primo numero: La
strana morte del signor Benson (1926) di S.S. Van Dine
(1888-1939 - pseudonimo di Willard Huntington Wright),
pubblicato in Italia nel 1929. L’Italia è l’unico paese al
mondo in cui i romanzi e i film polizieschi sono chiamati
“gialli”, dal colore delle copertine mondadoriane. Pochi
hanno ricordato che dal primo romanzo poliziesco di Van
Dine fu tratto nel 1930 il film The Benson Murder Case,
diretto da Frank Tuttle che non risulta distribuito in Italia.
Il primo Philo Vance – Philo Vance è il più raffinato, colto,
aristocratico investigatore di tutta la letteratura poliziesca
made in USA. E’ un esteta un po’ snob e poliglotta, un dilettante di genio, Ha studiato in privato molte lingue tra cui l’egiziano, l’ebraico e l’arabo. Nel film di Tuttle è impersonato
da William Powell (nella foto, ndr).
Sullo schermo ebbe molti interpreti: Paul Lukas (che qui
probabilmente fa il procuratore distrettuale di New York
(John F.X. Markham), Basil
Rathbone, Warren Williams,
Edmund Lowe e altri cinque. In Italia, nello sceneggiato tv La Canarina assassinata ebbe il volto e la voce
di Giorgio Albertazzi. Negli
anni Trenta Powell fu anche
Nick Charles, detective protagonista della serie L’uomo
ombra, ispirata ai personaggi di Dashiell Hammett.
Una coincidenza – Attivo nella regia fin dal 1922 con una
ventina di film muti, Frank Tuttle (1892-1965) prolifico e solido artigiano, ha due parentesi nel suo itinerario dal 1946 al
1950 e dal 1951 al 1955. La lunga interruzione fu dovuta alla
sua comparsa davanti alla Commissione delle attività
antiamericana, dove ammise una prebellica iscrizione al
Partito comunista e fece qualche nome. Erano gli anni della
“caccia alle streghe (rosse)”, aperta dal senatore repubblicano Joseph C. McCarthy. La stessa sorte toccò allo scrittore Dashiell Hammett (1894-1961), l’inventore di Sam Spade
e di Nick Charles. Nel 1951 finì in carcere perché, per principio, si rifiutò di collaborare con la (in)giustizia.
FINE PEN(N)A MAI
VISIONI FORZATE E INDULTI
CRITICI
Dialoghi su The Tree of Life: Belli i due
cavalli! – Ma quali cavalli, erano dinosauri! – Vabbè, belli comunque. (registrazione disponibile su richiesta). #### Giuliano Montaldo: “Il negativo è il positivo del
cinema”. #### Checco Zalone si nega
alla stampa, almeno, certa stampa. Ma è
al via il suo nuovo tour: “Resto umile”.
#### L’Italia è provinciale? Figuriamoci,
basti vedere le lingue a mo’ di red carpet
sfoderate a Roma per Woody Allen. ####
La guerra fredda si riscalda: Captain
America cambia nome in Russia, Ucraina
e Corea del Sud. #### Cinema TARtassato: da Moretti a Olmi, svaniscono i Premi qualità 2006. Burocrazia o critica cinematografica? #### Lavori in corso al
ghetto di Venezia: “Ristrutturato ed esteso il programma di Controcampo italiano”.
ALMOST (IN)FAMOUS: DALLE
STALLE ALLE STARLETTE
La Toya Jackson: “Mio marito mi faceva
prostituire”. Il destino nel nome? STOP
Iva Zanicchi visita Lele Mora in carcere:
“Mi ha fatto piacere trovarlo vestito con
pantaloni e camicia”. STOP George Clooney: “Capisco perché le mie relazioni non
durino”. Per maggiori info: Brad Pitt.
STOP Daniel Radcliffe: “A 18 anni ero alcolizzato”. Dai, beviamoci su. STOP Scoop
di Eva Tremila: “Milly D’Abbraccio completamente nuda a Ponza”. Che cosa non
ci si inventa per farsi una bella vacanza,
eh? STOP Così parlò Lindsay Lohan: “Ho
scelto di non dichiararmi né colpevole né
innocente, altrimenti rischiavo di finire in
prigione senza aver fatto niente”.
Federico Pontiggia
10
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2011
circolazione extracorporea
BACHECA PER
CINEFILI
Fruizioni multiple nell’era della riproducibilità
a cura di Peppino Ortoleva
DISTRIBUZIONE, INFORMAZIONE E CONDIVISIONE: IL
CINEMA D’AUTORE RIPRENDE FIATO SU MUBI
GUARDARE
SCOPRIRE
DISCUTERE
Fin dall’homepage del sito, la promessa di Mubi (mubi.com) è quella di essere “Il tuo
cinema online. In ogni momento, in ogni luogo”. Lanciato nel febbraio 2008 come The
Auteurs, il portale si propone di diventare un punto di riferimento in rete per tutto il
cinema “d’autore”, dai classici senza tempo alle ultime novità provenienti dei festival.
E, per riuscirci, mette a disposizione dei cinefili una vasta serie di strumenti, integrati
tra loro.
Guardare, dicevamo. L’anima di Mubi, l’aspetto forse più innovativo
della piattaforma, è infatti il porsi da subito come un portale di
cinema on demand, che rende possibile la visione in streaming di
film dalla difficile (se non impossibile) distribuzione altrove, accanto a pellicole più “di cassetta”. Alcune visioni sono gratuite; la
maggior parte è a pagamento, a prezzi ridotti: 3,59 euro per film e
documentari, 0,99 euro per cortometraggi; mentre l’appassionato
può abbonarsi all’intero catalogo a 12,99 euro al mese. I film sono
in lingua originale e con i sottotitoli. E l’offerta è arricchita da cataloghi da tempo inaccessibili (come il “giacimento” Criterion), come
da partnership importanti (tra cui quella, recente, con la Semaine
de la Critique di Cannes).
Scoprire è il secondo cardine di Mubi. Ogni film ha la sua scheda,
con una breve sinossi, la biografia del regista, articoli di approfondimento, il link ad altri titoli per certi versi affini. Il portale propone
“canali” organizzati sul modello della tv a pagamento, che offrono a rotazione una
serie di proposte, e “retrospettive” dedicate ad autori, correnti, scuole cinematografiche. Un ibrido tra una rivista e un blog a più voci, chiamato Notebook, presenta ogni
giorno approfonditi articoli di critica, sui film presenti e passati (spesso pronti per
essere visti), sui testi e i paratesti cinematografici, sui generi e sugli autori.
Discutere è il terzo e ultimo principio. Il sito trae linfa e contenuti dall’attiva partecipazione degli utenti, che mettono a disposizione le loro competenze. Si può legare la
presenza su Mubi ai social network generalisti, come Facebook e Twitter. Ogni cinefilo possiede un suo profilo personale e una casella
di posta per scambiare messaggi privati, può trovare altri partecipanti con gli stessi gusti e può
partecipare ai forum e alle discussioni sul wall
dei film. Fortemente incoraggiate sono poi le
“liste” da condividere, un modo per mettere ordine nell’ampio catalogo e per preparare catene di
film in base ai criteri più vari, oggettivi o idiosincratici. E si può persino diventare fan di un film, o
“taggarsi” per comunicare di averlo visto (sulla
scorta delle esperienze di social network editoriali, come Anobii, o televisivi, come
Miso).
Forse Mubi non sostituirà le code (e chiacchiere) dei festival, come si ripromette. Ma
la circolazione di molte pellicole passa anche – o soltanto – da spazi online ricchi e
complessi come questo.
LUCA BARRA
Lanciato nel 2008
come The Auteurs, il
portale si propone di
diventare un punto di
riferimento in rete
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2011
glamorous
denze
Ultimissime dal pianeta cinema: news e ten
1
a cura di
Gianluca Arnone
2
3
4
6 7
8
GEORGE E LE DONNE
Kelly Preston [1] attrice. Convivono dal 1988 al 1989. Il cane di lei,
rimarrà con lui fino alla morte. Talia Balsam [2] la prima moglie
(1989-1992). Di lei dirà: “Non credo di essere stato troppo corretto”.
Karen Duffy [3] VJ di MTV. Insieme nel 1995, separati nel 1995.
Cèline Balitran [4] cameriera incontrata a Parigi (1996). E’ amore su
ordinazione. Lei lo segue a Los Angeles. Lui le dà il benservito
(1999). Lisa Snowdon [5] modella. Si frequentano dal 2000 al 2005.
Krista Allen [6] ex di Baywatch. Contatto dal 2002 al 2008. Sembra
scandalo al sole, è amore da ultima spiaggia. Naufragio annunciato.
Sarah Larson [7] barista. Dal bancone al tappeto rosso, tutto in un
anno. E lei se l’era pure bevuta. Tornerà al bar nel 2008, stavolta non
in servizio. Elisabetta Canalis [8] italiana. Fotografata con George
dal 2009 al 2011. E’ il calendario più lungo della sua carriera.
5
14
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
marzo 2011
LE NOZZE DI KATE
Che Kate Moss fosse una tipa sui generis si sapeva. Nemmeno le sue nozze con Jamie Hince,
frontman dei Kills, ne hanno intaccato la fama, alla faccia di chi le paragonava già a un rigurgito
conformista in una vita esagerata. L’ex manichino umano di Oxford (il negozio
d’abbigliamento, non la culla della cultura universitaria) ha pensato bene di
ritoccare il rigido copione del matrimonio con un tocco d’inenarrabile
stravaganza: la lista nozze. Scorrendola, vengono gli occhi da cernia: 14
posacenere di cristallo (praticamente uno per stanza), ricche casse di
Champagne Louis Roederer Cristal del 2002 (prezzo 3.000 dollari a
cassa), un tappeto di seta da 13.000 dollari, un
servizio di posate da 10.000 dollari, e uno
specchio, sempre da 10.000 dollari. Non
mancano regali più economici, come
il set di bottiglie di vino rosso da
12 sterline, i filtri da tè da 25
sterline, i filtri e basta.
maggio 2011
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
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c olpo d’occhio
FE ST IVAL DE L M ES E
di Massimo Monteleone
Da Narni a Locarno. Ragazzi a Giffoni,
opere prime a Roseto
ROSETO OPERA PRIMA
LE VIE DEL CINEMA
5 XVI
1 XVII
edizione del festival che
edizione della “Rassegna
di cinema restaurato”. Un grande
omaggio ai capolavori del nostro
cinema, proiettati in splendide
copie restaurate. Ingresso
gratuito.
evidenzia i registi esordienti
italiani dell’ultima stagione
cinematografica e i film di
maggior successo. Al vincitore
vengono assegnati la “Rosa
d’Oro” e un premio in denaro. La
“Rosa d’Oro” alla carriera va
agli ospiti d’onore.
Località Roseto degli Abruzzi
(Teramo), Italia
Periodo 21-30 luglio
tel. (085) 89453662
Sito web www.roseto.org
E-mail
mario.giunco@comune.roseto.te.it
Resp. Tonino Valerii
Località Narni (Terni), Italia
Periodo 5-10 luglio
tel. (0744) 747282
Sito web www.leviedelcinemma.it
E-mail
leviedelcinema@comune.narni.tr.
Resp. Alberto Crespi, Giuliano
Montaldo
FESTIVAL DEL FILM
LOCARNO
LXIV edizione della prestigiosa
manifestazione internazionale
competitiva. Anteprime delle
novità più attese, opere in
concorso per il Pardo d’Oro,
realizzate da autori emergenti o
innovativi. Previsti
cortometraggi, sezioni
tematiche, omaggi e
retrospettive.
Località Locarno, Svizzera
Periodo 3-13 agosto
tel. (0041-91) 7562121
Sito web www.pardo.ch
E-mail info@pardo.ch
Resp. Marco Cacciamognaga
GIFFONI FILM FESTIVAL
2 XLI
appuntamento con il
prestigioso festival internazionale
del cinema per ragazzi. Una
giuria di circa 3300 giovanissimi
da tutto il mondo assegna i Grifon
Awards ai migliori film. Sezioni
secondo le età: “Elements” (+3),
“Elements” (+6), “Elements”
(+10), “Generator” (+13),
“Generator” (+16), “Generator”
(+18). Previsti ospiti, dibattiti e
anteprime.
Località Giffoni Valle Piana
(Salerno), Italia
Periodo 12-21 luglio
tel. (089) 8023001
Sito web www.giffoniff.it
E-mail info@giffoniff.it
Resp. Claudio Gubitosi
M o r et ti d’ Ar g e nt o
FOTO: PIETRO COCCIA
6 premi su 7 candidature.
Habemus Papam di Nanni Moretti
sfiora l’en plein ai Nastri d’Argento,
e a Taormina ottiene: premio al
regista del miglior film, al soggetto
(Moretti con Francesco Piccolo e
Federica Pontremoli), scenografia
(Paola Bizzarri), costumi (Lina
Nerli Taviani), fotografia
(Alessandro Pesci) e miglior
produttore dell’anno (Nanni Moretti
e Domenico Procacci). 3 Nastri per
16
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2011
FOTO: PIETRO COCCIA
Habemus Papam sfiora
l’en plein ai Nastri, tre
premi a Vallanzasca
Vallanzasca - Gli Angeli del Male
di Michele Placido rispettivamente
per Kim Rossi Stuart (attore
protagonista), i Negramaro
(colonna sonora) e Consuelo
Catucci (montaggio). Alba
Rohrwacher ottiene il Nastro
d’Argento come miglior attrice
protagonista per La solitudine dei
numeri primi di Saverio Costanzo,
Giuseppe Battiston è il miglior
attore non protagonista, Carolina
Crescentini la miglior attrice non
protagonista. Alice Rohrwacher,
con Corpo celeste, è infine la
migliore regista esordiente
dell’anno.
G.A.
6
EST FILM FESTIVAL
V edizione del festival
dedicato al cinema con tre
sezioni competitive. Molti gli
eventi collaterali nella splendida
Rocca dei Papi e nelle piazzette
medievali: proiezioni speciali,
video-instalalzioni, incontri con
autori e reading da opere
letterarie e teatrali, concerti.
7
FILMMAKERS AL CHIOSTRO
3 VIII
edizione del festival di
cortometraggi, documentari,
videoclip e videoanimazioni
finalizzato a promuovere autori
emergenti, italiani e stranieri. La
rassegna, che prevede diversi
premi, vuole dare visibilità a
produzioni tagliate fuori dalla
grande distribuzione.
Località Pordenone, Italia
Periodo 12 luglio - 23 agosto
tel. (0434) 520945
Sito web filmmakersalchiostro
.blogspot.com
E-mail
filmmakers@cinemazero.it
Resp. Tommaso Lessio, Silvia
Moras
Località Montefiascone (Viterbo),
Italia
Periodo 23 luglio - 1 agosto
tel. (06) 45491746 (riferimento a
Roma)
Sito web www.estfilmfestival.it
E-mail info@estfilmfestival.it
Resp. V. Maestosi, R. Rizzo
PREMIO SERGIO AMIDEI
4 XXX
edizione del Premio
CLOROFILLA FILM
8 FESTIVAL
Internazionale alla Miglior
Sceneggiatura, il più importante
appuntamento italiano dedicato
alla scrittura filmica. Un’edizione
speciale ricca di ospiti celebri,
retrospettive (stavolta su
Truffaut), anteprime di volumi
inediti. Due sezioni celebrano i
150 anni dell’Unità d’Italia.
Località Gorizia, Italia
Periodo 14-23 luglio
tel. 3936934121
Sito web www.amidei.com
E-mail info@amidei.com
Resp. Giuseppe Longo
XXIII edizione del festival che
esplora la nuova “linfa” del
cinema italiano e si svolge nel
suggestivo Parco della
Maremma. In programma film e
incontri con gli autori. Spazi
dedicati alle mostre e alle scuole
di cinema.
Località Parco della Maremma
(Grosseto), Italia
Periodo 5-15 agosto
tel. (0564) 48771
Sito web www.festambiente.it
E-mail cinema@festambiente.it
Resp. Simonetta Grechi
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326
3HUVROFRP
La po sta di SHE KHA R KA PUR
Pensieri in libertà: lo sguardo globale del cineasta indiano
L’ARTE
DELLA
VITA
THE TREE OF LIFE E’
UNA METAFORA DEL
CINEMA. CHE, COME
L’UNIVERSO, HA
BISOGNO DI MORIRE E
RINASCERE PER
ESSERE ETERNO
L’ARTE È SPESSO VITTIMA DELLA MODA, della nuova
tendenza che essa stessa ha creato. Poco propensa a
cambiare. Con i film avviene lo stesso. Per molti anni sono
stati sottoposti alla dittatura del significato. Vuoi perché il
contenuto è essenziale per lo spettatore, vuoi perché l’arte
lo stimola a cercare significati di per sé. Attraverso
l’esperienza che evoca. Allora la questione diventa: un
artista veicola significati prima di trasmettere
un’esperienza, o l’esperienza dell’arte viene prima del suo
contenuto? Ancora: l’esperienza deriva dal significato, o il
significato dall’esperienza?
Ho incontrato Terrence Malick la sera prima che il suo
lavoro venisse presentato a Cannes. Senza sapere con chi
stavo parlando, ho detto: “Non vedo l’ora di vedere The
18
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
giugno 2011
Tree of Life”. Ha risposto: “Vieni armato di pazienza”.
Non ne avevo bisogno. Sono stato immediatamente
catturato al di là dei significati che sarebbero emersi solo
in un secondo momento. Malick mi stava offrendo la sua
esperienza e chiedendo di interpretarla come volevo.
Che esperienza straordinaria è stata! Dalla nascita
dell’universo all’istinto semi umano dei dinosauri. Una
scena incredibile quella del dinosauro ferito sulla spiaggia,
sospeso tra l’essere anfibio e rettile. Malick l’ha pensata in
questo modo? Non lo so, ma è un momento che mi ha fatto
piangere. Per il dinosauro. Perché in qualche modo il
regista mi stava suggerendo un collegamento tra il
comportamento umano e l’evoluzione. Una comprensione
di noi stessi nel passaggio da ciò che eravamo a quel che
saremmo diventati. L’albero della vita, appunto.
Vorrei che la gente non dicesse che è stata la migliore
interpretazione di Brad Pitt. Non perché non lo sia, ma solo
perché non è possibile isolare il suo personaggio, non
considerarlo parte integrante delle dinamiche che dal Big
Bang portano al momento in cui il grande dinosauro è
tentato di schiacciare il cucciolo con la sua zampa gigante.
Cosa gli passa nella testa quando decide di lasciarlo lì, da
solo? E quand’è stata l’ultima volta che mi sono interrogato
seriamente sui processi intellettivi di un dinosauro?
E che dire di Jessica Chastain, incarnazione di tutto ciò che
rigenera l’universo? L’universo di per sé è rigenerazione.
Nella rigenerazione c’è il principio della creazione. Nella
creazione quello della distruzione. L’accettazione della
morte del suo bambino, messa in scena con delicatezza dal
regista, è l’adesione alla filosofia rigenerativa del film.
Magnificamente rappresentata nella scena finale sulla
spiaggia. Movimento finale di una sinfonia. Quando tutta la
vita, tutte le nascite, tutte le morti coesistono nell’unico
momento dell’eternità.
L’albero della vita è l’eterno.
Grazie Terrence. Grazie per averci ricordato quanto
prigionieri siamo ancora del “plot”. Per averci chiarito
come l’arte del cinema possa sopravvivere e continuare a
generare senso, anche rinunciando all’ossessione per il
significato. E che non diversamente dall’universo, ha
bisogno di morire e rinascere per essere eterna.
(TRADUZIONE A CURA DI GIANLUCA ARNONE)
giugno 2011
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
19
collezione
autunnoinverno
Le anteprime della stagione: da ridere con le Amiche, action
con Cruise, d’autore con Eastwood e Allen. E tanta Italia
testi di Gianluca Arnone, Miriam Mauti, Federico Pontiggia, Valerio Sammarco, Marina Sanna
luglio-agosto 2011
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
21
collezioneautunnoinverno
TIEPIDA ATTESA
CURIOSITA’
INTERESSANTE
ALLE STELLE
Mission: Impossible Ghost Protocol
Regia Brad Bird
Genere Azione
Uscita Gennaio 2012
embrava davvero una missione
impossibile, ma Tom Cruise non
sarà più il vero, unico protagonista
della saga inaugurata nel ‘96 da
Brian De Palma: il megaflop di
Innocenti bugie aveva dapprima
messo a serio rischio l’inizio della
lavorazione del quarto episodio, poi
ha di fatto obbligato la produzione a
ridimensionare il ruolo dell’agente
Ethan Hunt, ora mentore di un
giovane collega, Brandt, interpretato
da Jeremy Renner, personaggio che
nelle intenzioni della Paramount
avrà un ruolo sempre più
predominante. Il cattivo di turno
avrà il volto di Mikael Blomkvist.
Dopo la regia del terzo episodio
affidata a J.J. Abrams (anche
stavolta autore del soggetto insieme
a Cruise), Ghost Protocol è diretto da
Brad Bird, già affermato regista
della scuderia Pixar (Gli incredibili e
Ratatouille).
V.S.
S
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rivista del cinematografo
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luglio-agosto 2011
Now
Regia Andrew Niccol
Genere Sci-Fi
Uscita Novembre
Cowboys & Aliens
Regia Jon Favreau
Genere Sci-Fi
Uscita Ottobre
sauriti i filoni della guerra, dei
supereroi e dei remake, Hollywood
ritira fuori l’asso nella manica: la paura
dell’ignoto. Con la domanda sempre
E
attuale: chi c’è là fuori? Ed ecco per gli
amanti del western il curioso Cowboy &
Aliens con il muscoloso Daniel Craig.
Uno straniero senza passato arriva nella
città di Absolution, governata dal
dispotico sceriffo Dolarhyde (Harrison
Ford). Sorpresa: i cattivi però sono gli
alieni.
M.S.
I
l gene dell’invecchiamento è stato
“spento”. Non è una buona notizia.
Causa sovrappopolazione, la valuta è
diventata il Tempo, che solo i ricchi
possono permettersi assicurandosi
l’immortalità. Gli altri si arrabattano
come Will (Justin Timberlake), eroe
del nuovo sci-fi di Andrew Niccol
(Gattaca). Il ragazzo è entrato in
possesso però di una inaspettata
fortuna, che intende spendere per
prolungare la vita di sua madre
(Olivia Wilde). Ma i custodi del tempo
lo braccano convinti che se ne sia
impadronito illegalmente. Loro non
fanno sconti, Will ha un ostaggio: la
figlia di un potente, Amanda Seyfried.
Lei ama, Justin corre, il film
promette, l’attesa cresce. Non
durerà in eterno.
G.A.
J.Edgar
Regia Clint Eastwood
Genere Biopic
Uscita Gennaio 2012
opo l’Aldilà, Eastwood si confronta
con il celeberrimo capo dell’FBI J.
Edgar Hoover. Protagonista Leonardo Di
Caprio in una delle figure più controverse
ed enigmatiche del ventesimo secolo, più
temuto che ammirato, con parecchi
scheletri nell’armadio. Nel cast ci sono
anche Naomi Watts e Judi Dench, la
prima segretaria e la seconda una
madre molto “ingombrante”. Siamo
pronti a scommettere che sarà un nuovo
capolavoro.
M.S.
D
Il cuore grande delle ragazze
Regia Pupi Avati
Genere Commedia
Uscita Ottobre
nni ’30, Carlino (Cesare
Cremonini) è un donnaiolo
scansafatiche: tra le tante, a perderci la
testa è Francesca (Micaela Ramazzotti),
A
di buona famiglia. “Dopo Una sconfinata
giovinezza, avevo voglia di ridere, o
perlomeno sorridere”, confessa Pupi
Avati, che prende in prestito i suoi nonni
e la storia del loro matrimonio. Girato a
Fermo e nelle Marche, targato Medusa,
l’ennesima commedia del prolifico
Avati: se son rose…
F.P.
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collezioneautunnoinverno
Blood Story
Regia Matt Reeves
Genere Thriller-Horror
Uscita Novembre
critto e diretto dal migliore amico di J.J.
Abrams, Matt Reeves (lo stesso di Cloverfield).
Remake dell’omonimo horror svedese, mantiene
le stesse atmosfere inquietanti aggiungendo una
sfumatura di tenerezza. La storia è la stessa: la
strana amicizia tra la dodicenne Abby (Chloe
Moretz) e il suo coetaneo Owen (Kodi SmitMcphee). Timido ed emarginato dai compagni di
scuola, il ragazzino stringe un forte legame con la
nuova vicina di casa, ma non può fare a meno di
notare che Abby è diversa dagli altri. Quello che
non sa è che dietro quella faccina innocente si cela
un vampiro. Primo film della Hammer Films ad
uscire dopo oltre 30 anni, è anche l’atteso ritorno
della leggendaria casa di produzione inglese di
horror.
M.S.
S
Le avventure di Tintin: il
segreto del Liocorno
Regia Steven Spielberg
Genere Animazione
Uscita Ottobre
i ha reso simile a un pittore”. E’ il grazie di Spielberg a
Tin Tin, protagonista del suo prima film d’animazione e
in 3D. Tra i personaggi più longevi (ha 90 anni) e affascinanti
dei fumetti, il reporter che va in giro per il mondo con il suo
cagnolino Milù, è stato creato dalla matita del belga Hergé.
Forse perciò TinTin è praticamente sconosciuto in America. Un
alieno. A Spielberg il compito di tramutarlo in E.T.
G.A.
“
M
Sex and Zen 3D
Regia Christopher Sun Lap Key
Genere Erotico
Uscita Ottobre
l primo giorno di programmazione ad Hong Kong,
qualche mese fa, incassò più di Avatar: d’altronde
la curiosità per il primo soft-core in 3D distribuito in
sala non poteva generare che tale effetto. In Italia il
film del cinese Christopher Sun – storia di un uomo
sposato in cerca di altre, intense “emozioni” – arriverà
con la Key Films, con ottima probabilità vietato ai
minori di 18 anni.
V.S.
A
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Midnight in Paris
Diaz
Regia Woody Allen
Genere Commedia
Uscita Dicembre
A
Regia Daniele Vicari
Genere Drammatico
Uscita 2012
I
“ l problema è che Diaz è un film che in Italia
nessuno vuole: nessun distributore, nessuna
televisione, nessun finanziatore, nemmeno le
banche e, ironia della sorte, ora anche il
Comitato di verità e giustizia non è sicuro di
volerlo”. Su L’Espresso, lo sfogo di Daniele
Vicari: questo film non s’ha da fare, ma il regista
non molla – riprese anche in Romania - complice
la Fandango di Procacci. E torna nella
tristemente famosa scuola Diaz di Genova la
notte del 21 luglio, durante il G8: l’irruzione dei
reparti speciali della polizia, ragazzi
addormentati, una scia di sangue. Film urgente,
necessario, e faticoso, girato con “indipendenza
di giudizio”. Forza Vicari: un altro cinema è
possibile.
F.P.
llen col cinema ci sta girando
il mondo. Beato lui. Dopo
Roma (Pop Decameron) farà tappa
a Rio, maschera tra le maschere
della città del carnevale. Prima
ancora c’era stato Midnight in
Paris, gioiellino di ironia,
leggerezza, romanticismo e
malinconia, coordinate affettive del
regista newyorkese. Che lascia
vivere per sé Owen Wilson scrittore innamorato dell’arte e
dell’amore - e le sue notti di
sognatore, da spendere con Scott
Fitzgerald e Cole Porter, Dalì e
Buñuel. Più che una fuga dal
presente mortifero, la conferma
che il passato è una terra novella.
Folle e gioviale, fatale e divertente.
Le battute si sprecano. Manca solo
quella di Picasso: “Ci vogliono molti
anni per diventare giovani”. Per
Woody sarebbe stata perfetta. G.A.
Insidious
Regia James Wan
Genere Horror
Uscita Settembre
R
enai (Rose Byrne) e Josh
(Patrick Wilson) si
trasferiscono con i figli in una
vecchia casa di periferia. Per una
caduta accidentale, il più grande
dei tre entra in coma e, in
concomitanza con la malattia del
bambino, incominciano a
verificarsi all’intero dell’abitazione
strani fenomeni: scricchiolii e
inspiegabili rumori, porte che si
aprono e si chiudono da sole, libri
che cadono dalla libreria, fino alla
presenza di un’entità terrificante
che soltanto Renai riesce a vedere.
Chi l’ha visto assicura che la paura
fa novanta…
M.S.
Cose dell’altro mondo
Regia Francesco Patierno
Genere Commedia
Uscita Settembre
n una notte buia e tempestosa gli
extracomunitari scompaiono senza
lasciare alcuna traccia. Nel frattempo,
un piccolo industriale dei nostri tempi,
I
un poliziotto romano e una bella
maestra incrociano le loro strade con
sviluppi imprevedibili. Atteso ritorno di
Francesco Patierno in regia, dopo Pater
familias e Il mattino ha l’oro in bocca.
Risate amarissime con Diego
Abatantuono e Valerio Mastandrea, in
una prova monstre.
M.S.
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La piel que habito
Regia Pedro Almodòvar
Genere Noir
Uscita Settembre
a scienza può sprofondarci in un abisso. L'arte invece
non tradisce mai". Così Almodòvar da Cannes, dove era
tornato per una Palma vinta mai. Nemmeno stavolta. E dire
che le premesse c’erano tutte: storia intrigante, ambizioni al
quadrato, melò al nero, il feticcio Banderas che ci mette la
faccia, sua e quella degli altri, bastardo di un allegro chirurgo.
Ma cambiare pelle non è bastato a Pedro. Non sulla Croisette.
L’operazione ripara in sala.
G.A.
“
L
Vacanze di Natale
Regia Neri Parenti
Genere Commedia
Uscita Dicembre
i torna a girare sulla neve, a Cortina d’Ampezzo, la
località di montagna che è stata storica cornice nell’83
del primo e mitico Vacanze di Natale. Per l’occasione i
produttori Aurelio e Luigi De Laurentiis hanno deciso di
affidare la sceneggiatura ai fratelli Carlo ed Enrico Vanzina,
che insieme a De Laurentiis hanno dato il via a questo
fenomeno cinematografico, e a Neri Parenti che firmerà, per
la quindicesima volta, anche la regia.
M.S.
S
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Puss in Boots
Regia Chris Miller
Genere Animazione
Uscita Dicembre
li appassionati lo sanno: Shrek è sempre stato
molto di più di un “cartoon”. Non solo per il team
alle spalle, ossia la DreamWorks di Jeffrey Katzenberg
e Steven Spielberg, ma perché politicamente scorretto,
in controtendenza con i prodotti Disney. E se, come
recita l’ultima puntata Vissero felice e contenti e la
strada dell’Orco più amato al cinema è giunta a
conclusione, niente paura: a casa DreamWorks le idee
non mancano, tanto è vero che riposto il libro di Shrek,
nei titoli di coda si intravedeva il protagonista del
prossimo cartoon, Puss in Boots, il Gatto con gli stivali.
Un delizioso spin off dedicato interamente al felino dagli
occhi verdi che incontrerà l’amore e una degna
avversaria di cappa e spada…
M.S.
G
The Debt
Regia John Madden
Genere Thriller
Uscita Settembre
1965. Tre agenti del Mossad si
incontrano a Berlino per catturare un
criminale di guerra. Trent’anni dopo, un
uomo che dice di essere quel nazista,
creduto morto, riappare in Ucraina. La
minaccia è grande soprattutto per chi,
come Rachel Singer, ha fatto carriera
con quei tragici fatti. Remake di un
thriller israeliano con un ottimo cast, tra
cui Jessica Chastain ed Helen Mirren,
nella stessa parte. Bravo anche Sam
Worthington.
M.S.
Drive
Regia Nicolas Winding Refn
Genere Thriller
Uscita Settembre
uida per il cinema, guida per la
mala, ma le vie della vita non sono
infinite: Ryan Gosling va forte, s’innamora
(Carey Mulligan) e lotta, ma forse non
basta. Avanza, invece, per un ottimo
thriller à la Schrader: premio della regia
a Cannes 64, Nicolas Winding Refn è una
scommessa vinta per il cinema del Terzo
Millennio. Da non perdere, anzi,
l’occasione per conoscerlo: da Bronson a
Pusher, ne vale davvero la pena.
Sgommate d’autore.
F.P.
G
Crazy, Stupid, Love.
Regia Glen Ficarra e John Requa
Genere Commedia
Uscita Settembre
teve Carrell è Cal Weaver, che da
un giorno all’altro si ritrova senza
famiglia dopo che la moglie Julianne
Moore - con la quale credeva di avere
un matrimonio felice - gli rivela che non
è così, che lo ha tradito e che vuole il
divorzio. E così il grigio impiegato
Carrell (finalmente in un ruolo
S
convincente) decide di riprendersi la
sua vita. Ad aiutarlo, un playboy
incontrato in un bar, e le lezioni di Ryan
Gosling all’imbranato Cal sono tra le
scene più divertenti del film. Ma visto
che “l’amore è pazzo e stupido”nonché in agguato - sarà proprio il
navigato Gosling a caderci, complicando
l’intreccio. Commedia tra il romantico e
l’ironico, in cui spicca anche Emma
Stone. In ruoli cameo ci sono Kevin
Bacon e Marisa Tomei.
M.M.
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Lanterna verde
Regia Martin Campbell
Genere Azione
Uscita Agosto
n brightest day, in darkest night, No
evil shall escape my sight. Let those
who worship evil’s might. Beware my
power - Green Lantern’s light!”.
Recentemente anche il piccolo schermo
americano, con il supernerd Sheldon (Jim
Parsons) ha ospitato il giuramento delle
Lanterne Verdi, e i seguaci della sit-com
The Big Bang Theory sanno bene di cosa
stiamo parlando. Negli States il film tratto
dal fumetto DC Comics è già arrivato (il 17
giugno, con oltre 52 milioni di dollari
incassati nel primo weekend), in Italia
sbarcherà il 31 agosto (Warner Bros.):
diretto da Martin Campbell, per la prima
volta impegnato con un cine-fumetto ma
esperto regista di action-movie (suoi due
film su 007, GoldenEye nel ’95 e il
notevole Casino Royale del 2006),
Lanterna verde si concentra sul
collaudatore di aerei Hal Jordan (Ryan
Reynolds), scelto dall’anello di una
lanterna verde morente (corpo di polizia
aliena che ha il compito di mantenere
l’ordine nell’universo) per diventare il
nuovo guardiano della Terra, minacciata
come il resto delle galassie dal
potentissimo Parallax. Irresponsabile e
spericolato, Hal finisce comunque per
accettare l’incarico e capirà ben presto
quali infiniti poteri si nascondono
nell’anello.
V.S.
“
I
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A Dangerous
Method
Regia David Cronenberg
Genere Drammatico
Uscita Ottobre
Finalmente la felicità
Regia Leonardo Pieraccioni
Genere Commedia
Uscita Dicembre
eonardo Pieraccioni torna alle
origini: una bellezza esotica
(Ariadna Romero), frizzi ed equivoci, un
bello (Thyago Alves) e un “brutto”
L
A
dattamento dell’opera teatrale
“The Talking Cure” di
Christopher Hampton, il nuovo film di
David Cronenberg è ambientato nei
primi anni del ‘900, alla vigilia della
grande guerra. A Dangerous Method
si concentra sulla “rivalità” tra
Sigmund Freud (Viggo Mortensen) e
Carl Gustav Jung (Michael
Fassbender): a frapporsi tra i due la
splendida e tormentata Sabina
Spielrein (Keira Knightley). Nelle sale
ad ottobre (BIM), sicuramente in
anteprima al Festival di Venezia, A
Dangerous Method segna la terza
collaborazione consecutiva tra
Mortensen e Cronenberg e riporta il
maestro canadese a confrontarsi con
il cinema “in costume” dopo M.
Butterfly e Spider. Sarà un altro
capolavoro?
V.S.
(Rocco Papaleo). Obiettivo: scordarsi Io
& Marilyn, tornare a far ridere e –
sperabilmente – fare fuochi d’artificio al
botteghino. Dalla sua, la neopaternità,
con la piccola Martina in cammeo,
mentre l’incognita sono le quattro mani
in scrittura: le sue e quelle del sodale
Giovanni Veronesi.
F.P.
Il rosso e il blu
Regia Giuseppe Piccioni
Genere Commedia
Uscita 2012
l rosso e il blu, per provare a
“correggere” una scuola di Roma:
un vecchio professore di storia dell’arte
cinico e sagace, un giovane supplente al
primo incarico, una preside
impeccabile e rigorosa, i ragazzi che
sfidano la sorte per diventare adulti.
Tratto dal libro di Marco Lodoli,
Giuseppe Piccioni torna sui banchi,
brillando di luce riflessa: Margherita
Buy, Riccardo Scamarcio e Roberto
Herlitzka.
F.P.
I
Solo Carnage
Regia Roman Polanski
Genere Drammatico
Uscita Settembre
a trama è banale: due coppie di
genitori che si incontrano per
discutere di una lite fra i propri
bambini. Tuttavia: la storia è tratta da
L
una pièce di successo, padri e madri
sono i fantastici quattro Jodie Foster,
Kate Winslet, Christoph Waltz e John C.
Reilly, la regia è di Polanski. Il suo film
è dato quasi per certo a Venezia. Di
sicuro il regista - in Svizzera a contare i
giorni che lo separano da un arresto
sempre possibile - non ci sarà.
G.A.
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Terraferma
Regia Emanuele Criales
Genere Drammatico
Uscita Settembre
n’isola siciliana, i pescatori e la
mentalità che cambia, complici gli
sbarchi dei clandestini. Dopo
Nuovomondo, Crialese spariglia le carte
d‘identità: eravamo migranti, oggi
accogliamo, almeno, dovremmo.
Produce Cattleya, scrive il regista con
Vittorio Moroni, riprese a Linosa, nel
cast Donatella Finocchiaro e Beppe
Fiorello, sullo schermo, crediamo, una
rilettura dei Malavoglia verghiani:
l’ideale dell’ostrica d’importazione? F.P.
U
Intruders
Regia Juan Carlos Fresnadillo
Genere Horror
Uscita Ottobre
ov'era finito l'uomo nero? Eccolo,
riesumato in questo classico
horror domestico con tutti gli archetipi
del genere: c’è una casa, un bambino
terrorizzato, un genitore preoccupato,
un intruso. Ci sono Clive Owen, Daniel
Brühl e molta atmosfera. “Il film parla
dei mostri che vengono a disturbare le
persone sin dalla loro infanzia”, ha
detto il regista, Fresnadillo. E ci toglie
ogni dubbio. L’uomo nero è tornato. Ma
la paura sarà rimasta la stessa?
G.A.
D
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War Horse
Regia Steven Spielberg
Genere Drammatico
Uscita Gennaio 2012
rima Le avventure di Tintin, poi
War Horse: Steven Spielberg
lascerà il segno con due film – è
proprio il caso di dirlo – a “cavallo” tra
il 2011 e il 2012: dichiaratamente
disneyano nelle premesse – è la storia
della grande amicizia tra il giovane
Albert (Jeremy Irvine) e il suo amato
cavallo Joey sullo sfondo della prima
guerra mondiale – War Horse prende le
mosse dall’omonimo romanzo per
ragazzi del britannico Michael
Morpurgo (1982, inedito in Italia),
adattato per lo schermo da Richard
Curtis e Lee Hall e interpretato, tra gli
P
altri, da Emily Watson, Peter Mullan e
David Thewlis.
È la classica storia per famiglie –
imperniata sulla separazione forzata
dei due grandi amici (il cavallo viene
venduto dal padre del ragazzo alla
cavalleria inglese, che lo utilizzerà al
fronte) e sulle peripezie che affronterà
Albert per ritrovare Joey – nei confronti
della quale il “bambino” Spielberg non
ha saputo resistere, plasmandone
come sempre gli aspetti spettacolari (la
guerra) e umani: “Mi sono lasciato
trasportare con semplicità dalla storia
sincera e spero che questa vicenda
possa avvicinare le persone nella
condivisione di questa esperienza”, ha
detto il regista/produttore. Preparate i
fazzoletti…
V.S.
Posti in piedi
in Paradiso
Regia Carlo Verdone
Genere Commedia
Uscita Gennaio 2012
arlo Verdone torna dietro la
macchina da presa con la storia di
tre padri separati in difficoltà
economiche (a causa di amanti ed ex
mogli), che decidono di dividere un
appartamento per risparmiare qualche
euro. Da questa convivenza verranno
fuori situazioni (alcune tragiche, altre
comiche) in cui sarà coinvolta anche una
bella cardiologa (Micaela Ramazzotti).
Terzetto da ridere e per far riflettere:
Verdone, Giallini e Favino.
M.S.
C
Arrietty
Regia Hiromasa Yonebayashi
Genere Animazione
Uscita Ottobre
pologo sulla paura dell’altro,
Arrietty è un altro colpo messo a
segno dallo Studio Ghibli, bottega del
maestro Miyazaki e dell’adepto
Yonebayashi, che prima ci presta un paio
di occhi microscopici (quelli della
protagonista, alta 10 cm) al cospetto dei
quali gli umani appaiono mostruosi. Poi li
getta via. Scoprendo, oltre i limiti della
vista, una grande visione. Come un
riflesso nello specchio del cuore, dove il
mondo non vede più differenze.
G.A.
A
Le amiche della sposa
Regia Paul Feig
Genere Commedia
Uscita Agosto
on perdete questo piccolo gioiello
al femminile, merito del connubio
Kristen Wiig (anche protagonista) e
Annie Mumolo alla sceneggiatura.
N
Annie, single e con poca esperienza in
affari sentimentali, sta per piombare in
un’avventura più grande di lei: la sua
amica Lillian ha deciso di sposarsi e le
ha chiesto di farle da prima damigella.
Quello che non sa è che il suo ruolo è
molto ambito e che cercheranno di
portarglielo via con ogni mezzo…
M.S.
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COSE DELL’ALTRO MONDO
di FRANCESCO PATIERNO
con Diego Abatantuono, Valerio Mastandrea, Valentina Lodovini
COMMEDIA
THIS MUST BE THE PLACE
MEDUSA FILM LISTINO 2011-12
di PAOLO SORRENTINO
con Sean Penn, Frances McDormand
DRAMMATICO
TUTTA COLPA DELLA MUSICA
MIDNIGHT IN PARIS
CARNAGE
di RICKY TOGNAZZI
con Ricky Tognazzi, Stefania Sandrelli,
Elena Sofia Ricci, Marco Messeri, Arisa
di WOODY ALLEN
con Adrien Brody, Marion Cotillard, Michael Sheen,
Owen Wilson, Kathy Bates, Carla Bruni, Rachel McAdams
di ROMAN POLANSKY
con Jodie Foster, John C. Reilly, Kate Winslet, Christoph Waltz
COMMEDIA
COMMEDIA ROMANTICA
DRAMMATICO
COM’È BELLO FAR L’AMORE
UN FILM DI FEDERICO
MOCCIA
di FAUSTO BRIZZI
con Fabio De Luigi, Claudia Gerini, Filippo Timi, Giorgia Wurth
LA TALPA
di TOMAS ALFREDSON
con Gary Oldman, Colin Firth
IN 3D E 2D
COMMEDIA
COMMEDIA ROMANTICA
THRILLER
GAMBIT
PLAYING THE FIELD
IO E TE
di MICHAEL HOFFMAN
con Colin Firth, Cameron Diaz,
Alan Rickman, Sir Tom Courtenay
di GABRIELE MUCCINO
con Gerard Butler, Jessica Biel, Uma Thurman, Dennis Quaid,
Ethan Hawke,Gwyneth Paltrow, Elizabeth Berkley, Catherine Zeta-Jones
di BERNARDO BERTOLUCCI
COMMEDIA
COMMEDIA ROMANTICA
DRAMMATICO
M E D U S A F I L M - V I A A U R E L I A A N T I C A 4 2 2 - 4 2 4 , 0 0 1 6 5 R O M A - T E L + 3 9 0 6 6 6 3 9 0 1 W W W. M E D U S A . I T
LARRY CROWNE
NIENTE DA DICHIARARE
BACIATO DALLA FORTUNA
di TOM HANKS
con Tom Hanks, Julia Roberts
di DANY BOON
con Dany Boon, Benoit Poelvoorde
di PAOLO COSTELLA
con Vincenzo Salemme, Alessandro Gassman, Asia Argento, Nicole
Grimaudo, Alessandro Giacobazzi, Dario Bandiera, Elena Santarelli
COMMEDIA ROMANTICA
COMMEDIA
COMMEDIA
MATRIMONIO A PARIGI
IL CUORE GRANDE DELLE RAGAZZE
di CLAUDIO RISI
con Massimo Boldi, Anna Maria Barbera, Biagio Izzo, Massimo Ceccherini,
Enzo Salvi, Rocco Siffredi, Paola Minaccioni, Raffaella Fico
di PUPI AVATI
con Cesare Cremonini, Micaela Ramazzotti
con Salvo Ficarra, Valentino Picone, Ambra Angiolini,
Diane Fleri, Sascha Zacharias
COMICO
COMMEDIA
COMMEDIA
FINALMENTE LA FELICITÀ
IMMATURI IL VIAGGIO
BENVENUTI AL NORD
di LEONARDO PIERACCIONI
con Leonardo Pieraccioni, Rocco Papaleo,
Thyago Alves, Ariadna Romero
di PAOLO GENOVESE
con Raoul Bova, Ricky Memphis, Ambra Angiolini, Luca e Paolo,
Barbora Bobulova, Giulia Michelini, Anita Caprioli, Luisa Ranieri
di LUCA MINIERO
con Claudio Bisio, Alessandro Siani,
Angela Finocchiaro, Valentina Lodovini
COMICO
COMMEDIA
COMMEDIA
THE SONG OF NAMES
GHOST RIDER: SPIRIT OF VENGEANCE
WOODY ALLEN ROME PROJECT
di VADIM PERELMAN
con Anthony Hopkins, Dustin Hoffman
di MARK NEVELDINE e BRIAN TAYLOR
con Nicolas Cage, Christopher Lambert, Violante Placido
di WOODY ALLEN
con Woody Allen, Alec Baldwin, Roberto Benigni, Penélope Cruz,
Judy Davis, Jesse Eisenberg, Greta Gerwig, Ellen Page
THRILLER
FANTASY
COMMEDIA
NOT BORN TO BE GLADIATORS
VENUTO AL MONDO
di IGINIO STRAFFI
di SERGIO CASTELLITTO
dal bestseller di Margaret Mazzantini
con Penélope Cruz, Emile Hirsch, Sergio Castellitto
di GENNARO NUNZIANTE
ANIMAZIONE 3D
DRAMMATICO
COMMEDIA
UN FILM CON
& PICONE
CHECCO ZALONE
CR EDI TI N ON C ON TRATTU ALI
UN FILM DI FICARRA
collezioneautunnoinverno
Sherlock Holmes:
Gioco di ombre
Regia Guy Ritchie
Genere Azione
Uscita Dicembre
due anni di distanza dal grande,
inaspettato exploit del primo
capitolo (quasi 20 milioni di euro
incassati in Italia), tornano le avventure
A
dello Sherlock Holmes postmoderno
concepito da Guy Ritchie.
Squadra che vince non si cambia, al più
si tenta di migliorarla: ecco allora che
al fianco dei confermatissimi Robert
Downey Jr., Jude Law (Watson) e
Rachel McAdams (Irene Adler), la saga
si rinnova con numerose new entry: da
Stephen Fry nei panni del fratello
maggiore di Sherlock, Mycroft Holmes,
a Jared Harris chiamato a impersonare
il malefico Moriarty, nemico numero
uno del detective londinese, fino alla
Noomi Rapace di “Millennium”,
protagonista femminile di questo
secondo episodio. Sarà un altro Natale
col botto? Elementare Watson,
elementare.
V.S.
Winter il delfino
Regia Charles Martin Smith
Genere Commedia
Uscita Gennaio 2012
a una storia vera l’epopea del
coraggioso delfino Winter (nei
panni di se stesso), incastrato per
errore in una trappola di granchi e
scampato alla morte ma rimasto
menomato. Solo l’esperienza di un
appassionato biologo marino, l’ingegno
di un brillante medico esperto in protesi
(Morgan Freeman), e la devozione di un
giovane ragazzo possono compiere un
miracolo, che salvi Winter e aiuti
milioni di persone nel mondo.
Strappalacrime.
M.S.
D
34
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2011
Melancholia
Regia Lars von Trier
Genere Drammatico
Uscita Novembre
l mondo finisce, ma non è la fine del
mondo per la bella e depressa Kirsten
Dunst: il pianeta blu è una pillola,
purtroppo Lars von Trier non l’ha
mandata giù. Un bel film – il prologo di
tableaux vivants è stata la meglio cosa di
Cannes 64 - suicidato dal regista, ma il
tempo passa, e il cinema riguadagna
posizioni. Gainsbourg e Sutherland ai
massimi livelli, un film dannato e
salubre: prendere o lasciare. Noi lo
prendiamo.
F.P.
I
Larry Crowne
Regia Tom Hanks
Genere Commedia
Uscita Ottobre
olevo realizzare una commedia
secondo le regole della vecchia
Hollywood, raccontare la recessione
economica e la storia di un uomo che
perde casa e lavoro da impiegato. Tutto
perché non ha il diploma di un college".
Questo Tom Hanks. E poco da aggiungere
resta sul suo ritorno in regia 15 anni dopo
Music Graffiti. Se non Julia Roberts, al
suo fianco per l’ultima fiaccolata in nome
del coriaceo star system di un tempo.
Andato.
G.A.
V
“
A.C.A.B.
Regia Stefano Sollima
Genere Drammatico
Uscita 2012
A
Cipolla, ma ’sto cesso non lo
riesci a fa’ cammina’? O pensi che
aspettano noi all’Olimpico? (…) E,
comunque, non erano neanche le 10
del mattino. A Roma-Juve mancavano
ancora cinque ore. I cartelli dell’A1
avevano appena indicato l’uscita per
Frosinone”.
Questo l’incipit del libro del giornalista
di Repubblica Carlo Bonini, A.C.A.B. All
Cops Are Bastard (espressione cara
agli skinheads inglesi anni ‘70 e poi
adottata dagli ultras): a portarlo sullo
schermo con Cattleya e Rai Cinema è
Stefano Sollima, ovvero Mr. Romanzo
Criminale La serie, da cui dovrebbe
venire più di uno spunto poeticostilistico e, possibilmente, l’in bocca al
lupo al box office.
Se per Sollima è l’esordio al cinema,
per Pierfrancesco Favino, Filippo Nigro
e Marco Giallini è un’ottima occasione
per conferme e riconferme: Cobra,
Negro e Mazinga, sono loro i poliziotti
bastardi, bersaglio di guerriglia urbana
e “tifo” calcistico, che sfioreranno
eventi capitali quali il G8 di Genova e la
morte di Gabriele Sandri.
Sceneggiatura di Daniele Cesarano,
Barbara Petronio, Leonardo Valenti,
l’attesa è grande e – Romanzo
criminale sotto gli occhi – non
peregrina: sarà un altro fenomeno
transcinematografico?
F.P.
luglio-agosto 2011
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
35
collezioneautunnoinverno
Il comandante e la cicogna
Regia Silvio Soldini
Genere Drammatico
Uscita 2012
n titolo militar-animalesco che è
tutto un programma, tre attori e
un regista che sono una garanzia:
Silvio Soldini ritrova l’Alba
U
Rohrwacher (chi meglio di lei per la
cicogna?) di Cosa voglio di più, e le
affianca Valerio Mastandrea e
Giuseppe Battiston. Produce la
Lumiere & Co. di Lionello Cerri, per la
prima volta in Piemonte: riserbo sulla
storia, ma Soldini, nomen omen,
merita credito. O no?
F.P.
The Thing
Regia Matthijs van Heijningen Jr.
Genere Horror
Uscita Ottobre
Le Havre
Regia Aki Kaurismaki
Genere Commedia
Uscita Dicembre
M
iracolo a Milano. Pardon, a
Le Havre, città portuaria che
dà il titolo al nuovo film di Aki
Kaurismaki, mai così zavattiniano. Il
regista finlandese intona a modo suo
le beatitudini agli ultimi della terra,
un lustrascarpe e un clandestino,
che la vita unisce con i vincoli del
caso, e la provvidenza salva secondo
i meriti del cuore. Quello di
Kaurismaki è il tempo delle favole,
scandito col metronomo dell'ironia e
del paradosso, dei sogni che si
avverano e delle regole che si
ribaltano. Senza forzature
drammaturgiche, ma con la schietta
semplicità di chi ha imparato a
guardare l'uomo dal basso: qui
addirittura dai suoi piedi. Quelli che,
dopotutto, fanno ancora camminare
il mondo.
G.A.
36
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2011
C
“
hi di remake ferisce, di
remake perisce”, avranno
pensato alla Strike Entertainment
per realizzare un “altro” The
Thing (Universal), a quasi 30 anni
dal capolavoro di Carpenter. Che
aveva dato nuovo spessore al
racconto di John W. Campbell Jr.,
portato sullo schermo nel 1951
(La cosa da un altro mondo) da
Nyby e Hawks (non accreditato).
Le aspettative su questa terza
versione sono davvero bassine:
vuoi perché il Carpenter di quegli
anni è inarrivabile, vuoi perché il
regista (van Heijningen Jr.) è un
perfetto sconosciuto. Ad
incuriosire è la scelta di puntare
su una figura femminile (Mary
Elizabeth Winstead) e ambientare
il racconto tre giorni prima che
inizi la storia vissuta da Kurt
Russell.
V.S.
Contagion
Regia Steven Soderbergh
Genere Thriller
Uscita Settembre
N
uovo sodalizio tra Scott Z. Burns
(sceneggiatore) e Steven Soderbergh
all’indomani del bellissimo e sfortunato The
Informant!, Contagion si preannuncia tra i titoli
più attesi della stagione autunnale: un
grandissimo cast (dall’ormai sodale Matt Damon
a Marion Cotillard, da Jude Law a Kate Winslet,
da Gwyneth Paltrow a John Hawkes) e lo spettro
di una pandemia planetaria con base a Hong
Kong generano ben più di qualche timida
curiosità, mista a terrore.
Inizialmente previsto a novembre, Contagion è
stato anticipato nel listino Warner Bros. al 9
settembre: sarà uno dei grandi colpi
dell'imminente Mostra di Venezia? Chi vivrà (al
virus...) vedrà.
V.S.
The Eagle
Regia Kevin Macdonald
Genere Epico
Uscita Settembre
na legione scomparsa nel profondo
nord dell’Impero, un soldato
romano (Tatum) deciso a riscattare
l’onore del padre, uno schiavo (Bell)
diviso tra astio e riconoscenza: sono gli
ingredienti di The Eagle (Aquila, il nome
del protagonista e l’insegna del potere
romano), il peplum che Kevin Macdonald
– premio Oscar per il doc La morte
sospesa e regista di State of Play – ha
ambientato nell’antica Britannia,
all’ombra di quel Vallo di Adriano che a
lungo segnò i confini settentrionali del
mondo conosciuto.
V.S.
U
Warrior
Regia Gavin O’Connor
Genere Azione
Uscita Ottobre
opo il sottovalutato Pride and
Glory, poliziesco dal forte
impianto “familiare”, Gavin O’Connor
sposta con Warrior (M2 Pictures) l’asse
del racconto sul ring, mantenendo vivo
l’interesse per le dinamiche di famiglie
al limite: ex pugile, alcolizzato, Nick
Nolte allena il figlio più giovane (Tom
Hardy) per un torneo di arti marziali
miste. Ma è un percorso che metterà il
ragazzo contro il fratello maggiore (Joel
Edgerton).
V.S.
D
Quando la notte
Regia Cristina Comencini
Genere Drammatico
Uscita Novembre
na donna (Claudia Pandolfi), il suo
piccolo figlio, e un uomo (Filippo
Timi) perduti ma pronti a ritrovarsi in
alta quota: dal suo romanzo omonimo,
U
Cristina Comencini sfodera un triangolo
pericoloso, ardito e umano, troppo
umano. Tra odio e amore, l’odio-amore,
la coincidenza degli opposti
sentimentali, con poche parole e molta
empatia: produce la Cattleya del marito
Riccardo Tozzi, d’altronde, non è forse
un affare di famiglia?
F.P.
luglio-agosto 2011
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
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collezioneautunnoinverno
Hugo Cabret
Regia Martin Scorsese
Genere Fantasy
Uscita Dicembre
rogetto pieno di incognite l'Hugo
Cabret di Scorsese. Tratto dal
racconto illustrato di Brian Selznick, è
un’opera per l'infanzia, target poco
frequentato dal regista. E’ il suo primo
lavoro stereoscopico, "Un 3D forte, che ti
salta addosso". Parola della
P
Schoonmaker. E’ un'operazione orfana
dei vecchi compagni di viaggio: né De
Niro né Di Caprio, protagonisti due attori
giovanissimi come Chloe Moretz e Asa
Butterfield, seguiti da una classe più
esperta: Ben Kingsley, Christopher Lee,
Emily Mortimer, Jude Law, Michael
Stuhlbarg, Ray Winstone, Sacha Baron
Cohen. Per le stesse ragioni si tratta di
una sfida molto affascinante. A Scorsese
viene data l'opportunità di esplorare
corde inedite, trovare una definizione
nuova nell'odierno panorama produttivo
hollywoodiano, riconnettere la propria
storia con quella degli albori del cinema,
in linea con la propria vocazione
archeologica. La vicenda è ambientata
nella Ville Lumiere degli anni '30, dove
un giovane orfano vive di furti e di
espedienti. Fino a quando la sua vita non
prende una piega del tutto inverosimile
dopo l'incontro con una ragazza e il
proprietario di un negozio di giocattoli di
nome George Méliès...
G.A.
Super 8
Regia J.J. Abrams
Genere Thriller
Uscita Settembre
l’evento della prossima stagione.
Omaggio al cinema di Steven
Spielberg (E.T., Incontri ravvicinati del
terzo tipo ma ci sono citazioni di King
Kong e Stand by Me), racconta di sei
ragazzini (tra cui Elle Fanning) che, alle
prese con il primo filmino in super 8,
sono testimoni involontari di una
catastrofe ferroviaria. Il sospetto che
non sia un incidente diventa presto
reale… Suspense, alieni, effetti speciali
e tanto divertimento.
M.S.
E‘
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2011
One Day
Regia Lone Scherfig
Genere Commedia
Uscita Novembre
This Must Be the Place
T
ratto dall’omonimo romanzo di
culto per i romantici di tutte le
età, arriva nei cinema in autunno
dalla regista di An Education. Alla
sceneggiatura proprio David
Nicholls, lo scrittore che ha creato i
personaggi di Emma e Dexter,
interpretati da Anne Hathaway e Jim
Sturgess, che ritroveremo per 20
anni, ogni 15 di luglio,
nell’anniversario della notte che
hanno trascorso insieme
incontrandosi nel giorno della
laurea. La loro storia di amicizia
profonda e di amore comincia nel
1988 e, tra cambi di look e abiti, i due
cresceranno, tra mille errori: lui
ricco e apparentemente superficiale,
con un rapporto conflittuale con il
padre, un bravissimo Ken Stott,
passerà da un fallimento personale
ad un altro, lei, ragazza della
working class e con i piedi per terra,
faticherà a trovare una strada,
accettando di vivere anche con un
uomo che non ama. Finché non
dichiareranno finalmente di essere
innamorati l’uno dell’altra. Ma il
destino è in agguato. E anche la
commozione per lo spettatore, che
può contare su una sceneggiatura
romantica e divertente, soprattutto
grazie allo humour del personaggio
della Hathaway, che illumina lo
schermo.
M.M.
Regia Paolo Sorrentino
Genere Drammatico
Uscita Ottobre
u vuo’ fa l’americano? Paolo
Sorrentino ha risposto sì,
trascinando Sean Penn in un roadmovie sulle tracce di papà, l’Olocausto
e, soprattutto, la ricerca di sé. Risultato
T
raggiunto, sfidando il cinema stelle &
strisce laddove – l’on the road – s’è
costruito: Paolo il migrante non
smobilita, fa di sguardo provinciale
virtù internazionale, di idiosincrasia
autoriale appeal industriale, mentre il
falsetto di Penn parla agli Oscar. Scena
cult: un magnifico bisonte alla finestra.
E’ l’America, bellezza.
F.P.
The Girl with the Dragon Tattoo
Regia David Fincher
Genere Thriller
Uscita Gennaio 2012
a prima trilogia tratta da Millennium
di Stieg Larrson è stata un fiasco.
Economico ed artistico. Non tanto da
scoraggiare però il circolo di Hollywood
che propone una saga nuova di zecca,
L
con interpreti diversi - l'ineffabile Daniel
Craig e la bella Rooney Mara come
sparring partner – e un asso in regia:
David Fincher. Lui, che dopo aver
raccontato la misoginia di Zuckerberg e
soci in The Social Network, tratterà Gli
uomini che odiano le donne di matrice
europea. Paese che vai, maschiacci che
trovi.
G.A.
luglio-agosto 2011
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
39
collezioneautunnoinverno
Il villaggio
di cartone
Regia Ermanno Olmi
Genere Drammatico
Uscita Ottobre
L’alba del pianeta delle scimmie
Regia Rupert Wyatt
Genere Sci-fi
Uscita Settembre
a mania del reboot rivela insieme
l’atrofia creativa del nuovo
continente, l’odierno feticismo nei
confronti del passato, il vezzo tecnologico
L
di "aggiornare" i vecchi capolavori del
cinema. L'alba del pianeta delle scimmie
è interpretato da James Franco e da
scimpanzé per la prima volta ricreati
interamente in CG. Risale all’origine del
mito per celebrare il mito dell’origine:
del presente che non vuole rifare il
passato, ma precederlo.
G.A.
Sacro G.R.A.
“
N
Regia Gianfranco Rosi
Genere Documentario
Uscita 2012
a ci sarà anche Venditti? Chissà,
sul documentario di Gianfranco
Rosi cadrebbe come il cacio sui
maccheroni: protagonista assoluto, il
Grande Raccordo Anulare di Roma,
percorso in camper per oltre un anno
raccogliendo le storie di chi vive e
sopravvive on the road. Sette
personaggi, sette esistenze quotidiane,
un viaggio antropologico, affidato alle
periferiche dello sguardo. E parte la
ricerca del tesoro: il Sacro G.R.A!.
F.P.
M
on solamente il più
appariscente, e talvolta
scontato, problema razziale, ma
soprattutto il dialogo tra religioni
che, quando si liberano dal
gravame delle chiese come rigide
istituzioni che separano, suscitano
condivise solidarietà”. Così parlò
Ermanno Olmi, che in Puglia ha
costruito il suo Villaggio di cartone,
popolato da un prete e tanti
immigrati clandestini: sincretismo,
ecumenismo o, semplicemente,
grande cinema? Ardua la sentenza,
rimane la sua filmografia e, forse, il
101esimo chiodo…
F.P.
I Muppet
Regia James Bobin
Genere Commedia
Uscita Gennaio 2012
uppets are back! In vacanza a
L.A., Walter e i suoi amici Gary
(Jason Segel) e Mary (Amy Adams)
scoprono il nefasto piano del petroliere
M
40
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2011
Tex Richman (Chris Cooper) per radere
al suolo il Muppet Theater e trivellare il
petrolio scoperto là sotto. Per mettere
in scena The Greatest Muppet Telethon
Ever e incassare i 10 milioni di dollari
della salvezza, Walter & Co. dovranno
ripescare i Muppets. La rimpatriata è
servita: siete pronti?
F.P.
CON
S
HER
T
O
BR
CAL
I
M
CHE
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DEI
A
R
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SON
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OLO
C
A
L
COVER
La cover del romanzo a
fumetti da cui è nato il
film. A destra, Daniel Craig
COWBOY,
42
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2011
CHI HA PAURA DELLO
STRANIERO? L'AMBIGUO E
GRANITICO DANIEL CRAIG NEL
WESTERN FANTASCIENTIFICO
DI JON FAVREAU
ALIENO
DI VALERIO SAMMARCO
luglio-agosto 2011
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
43
COVER
Il risveglio di Craig. A sinistra il
suo Jake Lonergan con
Harrison Ford, in alto con
Olivia Wilde
USCIRÀ NEGLI STATES il 29 luglio, una
settimana dopo Captain America,
ennesimo supereroe Marvel in cerca di
nuova gloria sul grande schermo. La
coincidenza è quanto meno singolare: da
una parte la Sentinella della Libertà, il
superuomo concepito dai fumetti durante
la seconda guerra mondiale per
propagandare l’idea dell’America
democratica e antitotalitaria; dall’altra la
paura più grande che, storicamente,
affligge gli Stati Uniti: quella dello
straniero. In Italia dovremo aspettare il 14
ottobre per Cowboys & Aliens (vedi
scheda a pag. 23), diretto da Jon Favreau,
adattamento per il cinema dell’omonima
graphic novel firmata da Scott Mitchell
Rosenberg, ora a capo della Platinum
Studios e produttore del film insieme ad
altri, tra cui Spielberg e i cosceneggiatori
Damon Lindelof e Roberto Orci, “genitori”
con J. J. Abrams del fenomeno Lost.
Protagonista della vicenda, ambientata
nell’Arizona del 1873, è Jake Lonergan,
uomo senza memoria del proprio passato
con uno stranissimo bracciale al polso,
che si ritrova nella remota e inospitale
città di Absolution, poco propensa a dare
il benvenuto allo straniero e abituata a
vivere nella paura, sotto l’egida del
rigidissimo sceriffo federale Dolarhyde
44
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2011
(un insolitamente spregevole Harrison
Ford). Lo “straniero” in questione è
l’inglese Daniel Craig, probabilmente il
più hollywoodiano tra i divi britannici
dell’ultimo decennio, che accantona per
l’occasione il forzato aplomb imposto
dalla maschera James Bond, ritrovando
una sana brutalità forse più consona al
personaggio. E finisce per rivelarsi l’unica
via di salvezza per tutti gli abitanti
all’indomani di un’inaspettata e
violentissima minaccia che arriva dal
cielo: gli alieni. Dalle immagini viste fino
ad oggi, dopo alcuni teaser e trailer (che
trovate anche nel QR Code in queste
pagine), è innegabile la fascinazione che
suscita il mix tra due terreni d’elezione
del cinema made in USA: il western e la
fantascienza. Fusione che solo poche
altre volte è stata tentata ad Hollywood e
non sempre con esiti fortunati (si pensi al
terzo episodio di Ritorno al futuro o alla
connotazione steampunk di Wild Wild
West): la sensazione è che questa volta,
anche aiutato dal testo di partenza, il
progetto possa invece dimostrarsi
vincente. A cominciare proprio dal
protagonista scelto dalla produzione: chi
meglio di Daniel Craig, infatti, può oggi
giorno incarnare il senso cross-genre
dell’operazione? Granitico e rude,
laconico e glaciale, l’attuale 007 ha
dimostrato in passato (e dimostrerà nel
prossimo futuro con The Girl with the
Dragon Tattoo di David Fincher, primo
remake USA della trilogia “Millennium”)
che il suo talento non è solo quello
dell’action man: basta ricordarlo come
disperato amante del pittore Francis
Bacon in Love is The Devil, nei notevoli
drammi di Roger Michell (The Mother e
L’amore fatale), in versione noir (Era mio
padre di Sam Mendes), scienziato
illuminato nell’incompreso La bussola
d’oro, sempre scienziato, sempre al
fianco della Kidman nello sfortunato
Invasion, partigiano polacco in Defiance e
Perry Smith (assassino reso famoso da
Truman Capote con “A sangue freddo”) in
Infamous di Douglas McGrath, oppure al
servizio dell’“Operazione Ira di Dio” in
Munich di Spielberg, per il quale –
ultimamente – ha prestato corpo e voce
per “impersonare” il Red Rackham de Le
avventure di Tintin. Certo, da Casino
Royale in poi il suo cachet è balzato alle
stelle, portando Daniel Craig nel gotha
degli attori più pagati al mondo:
d’altronde vestirsi da James Bond per poi
finire nell’arido west e fronteggiare gli
alieni non è roba alla portata di molti.
Qualcuno vuol provare?
%
INQUADRA IL CODICE QR
CON IL TELEFONINO
PER VISUALIZZARE IL
TRAILER DEL FILM
NEL CAST ANCHE
OLIVIA WILDE: È LA
DONNA CHE
PIÙ DI ALTRI SEMBRA
RICONOSCERE IL
MISTERIOSO
LONERGAN
luglio-agosto 2011
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
45
esordienti doc
46
ARTISTI
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2011
DE SERIO
LA RELIGIONE
LAICA DEI GEMELLI
TORINESI.
IN CONCORSO AL
FESTIVAL DI
LOCARNO CON
SETTE OPERE DI
MISERICORDIA
DI ALBERTO BARBERA
NON SONO ANCORA FAMOSI come i fratelli Coen o i
Dardenne, ma lo diventeranno. Soprattutto se continuano a
maturare successi, com’è avvenuto con i primi lavori
pluripremiati in Italia e all’estero in numerosi festival di
cinema (Torino, Nyon, Edimburgo, Oberhausen, Huesca) e
manifestazioni specializzate (David di Donatello, European
Film Academy, Nastri d’Argento). Cortometraggi di finzione
certo, ma anche documentari e video istallazioni, realizzate
per gallerie, musei e fondazioni d’arte in giro per il mondo:
in complesso, una quindicina di titoli ormai, o forse più.
Perché uno dei primi problemi che s’incontrano nel fare i
conti con la loro filmografia consiste precisamente nella
difficoltà di redigerne una. I gemelli Gianluca e Massimiliano
De Serio (classe 1978, indistinguibili come due gocce
d’acqua) sono, infatti, l’anello mancante fra il cinema
d’autore del passato e nuove forme artistiche che
prescindono dalle tradizionali distinzioni fra linguaggi
generati con mezzi diversi. Cambiano i contesti delle loro
luglio-agosto 2011
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
47
esordienti doc
opere, non il minimo comun
denominatore, che è la ricerca di un
lessico inedito capace di esprimere
contenuti nuovi in maniera originale e in
piena sintonia con l’epoca. I loro film (e le
installazioni) raccontano storie di
personaggi che hanno in comune
un’esistenza fortemente problematica:
immigrati clandestini, disadattati,
emarginati che popolano le grandi
periferie metropolitane, individui sradicati
dalle loro culture che faticano a integrarsi
in un paese che non li accetta e si rifiuta di
comprenderne il disagio. Ma la differenza
che separa le loro opere da altre
portatrici di analoghe istanze tematiche e
sociologiche, è lo straordinario lavoro
sulla forma che le rende uniche e
irripetibili. Un’estetica rigorosa e
spiazzante, capace di una sintonia
assoluta con l’universo ritratto e, al
tempo stesso, di un’astrazione formale
che sola può restituire la verità profonda
dei personaggi indagati dalla loro
macchina da presa. Il loro primo
lungometraggio, Sette opere di
misericordia – unico film italiano in
provengono i gemelli. Luoghi di confine
che hanno accolto diverse ondate
migratorie nel corso degli ultimi decenni.
Quartieri che (per dirla con gli stessi
autori), “hanno imparato a vivere nel
solco di fratture e cuciture”. Storie
d’individui che non possiedono nulla,
che lottano quotidianamente per
conquistare il diritto alla sopravvivenza,
battendosi per salvaguardare allo
Caravaggesco, non solo per il titolo:
riflessione sulla trasformazione delle
nostre città e la forza miracolosa
dell’umana compassione
concorso al festival di Locarno – è il
prolungamento di una ricerca iniziata con
il corto d’esordio, Il giorno del Santo
(2002), e proseguita con i successivi Maria
Jesus (2003), Mio fratello Yang (2004),
Zakaria (2005), L’esame di Xhodi (2007) e
Bakroman (2010), per non citarne che
alcuni. Film radicati nelle periferie
urbane, simili a quella torinese da cui
stesso tempo un minimo di dignità
costantemente compromessa. Al pari di
Luminita, la giovane clandestina che
vive ai margini di una baraccopoli e
progetta di uscirne con un piano
audace. Ma l’incontro con Antonio, un
anziano malato e altrettanto solitario,
finirà per sconvolgere l’esistenza di
entrambi. Scandito da grandi cartelli
Gianluca e Massimiliano De Serio. A destra alcune scene del film, sopra Roberto Herlitzka
48
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2011
che evocano le opere di misericordia
richiamate dal titolo, il racconto procede
più per spaesamenti che per accumuli
narrativi, secondo un principio di
slittamento progressivo del senso verso
l’inattesa catarsi finale. L’epifania di una
redenzione che, spogliata da ogni cliché
religioso, recupera i valori fondamentali
della pietas e della solidarietà fra esseri
umani, proprio quando essi giungono a
toccare il fondo della miseria e
dell’abiezione.
Prodotto da Alessandro Borrelli per La
Sarraz Pictures, in coproduzione con
Elefant Films (Romania), con il supporto
del MiBAC, in collaborazione con Rai
Cinema, in associazione con FIP (Film
Investimenti Piemonte), con il sostegno
di Film Commission Torino Piemonte, a
novembre in sala distribuito da Cinecittà
Luce, Sette opere di misericordia è un
film caravaggesco, non solo per il titolo:
è una riflessione estrema sulla
trasformazione delle nostre città e la
forza miracolosa dell’umana
compassione. Il risultato di un’estetica
che è allo stesso tempo un’etica
dell’immagine, capace di guardare alla
realtà con un’intensità rara, alla quale
siamo ancora in parte impreparati.
%
del cinema italiano
opere prime
ASIAGO - Cinema Grillo Parlante
23
30 luglio 2011
con i protagonisti del nuovo cinema italiano
tel. 0424 64010 - 447919
info@galliofilmfestival.it
ttutte
tu
u
utte le proiezioni si terranno presso
Cinema Grillo Parlante - Asiago - Vicenza
C
Vicenz
NOTIZIE DEGLI SCAVI di Emidio Greco LA NAVE BIANCA di Roberto Rossellini TARDA ESTATE di Antonio Di Trapani
IN TERRA PAX di Matteo Brotugno e Daniele Coluccini MILLE GIORNI DI VITO di Elisabetta Pandimiglio
SEM TERRA di Elisabetta Pandimiglio e Cesar Meneghetti TACCONE. FUGA IN SALITA di Elisabetta Pandimiglio
e Cesar Meneghetti BIKE BABA di Daria Menozzi RITALS. DOMANI ME NE VADO di Annalisa e Sophie Chiarello
e Marco De Angelis ET
FILM IN CONCORSO
UN GIORNO DELLA VITA di Giuseppe Papasso SULLA STRADA DI CASA di Emiliano Corapi LA FONTANA
DI MORU’ di Gianluca Sulis LETTERE DAL DESERTO. ELOGIO DELLA LENTEZZA di Michela Occhipinti
INTO PARADISO di Paola Livia Randi IL PRIMO INCARICO di Giorgio Cecere GANGOR di Italo Spinelli L’AFFARE
BONNARD di Annamaria Panzera LA PECORA NERA di Ascanio Celestini HAI PAURA DEL BUIO? di Massimo Coppola
PASSANNANTE di Sergio Colabona 20 SIGARETTE di Aureliano Amadei IL CACCIATORE DI ANATRE di Egidio
Veronesi CORPO CELESTE di Alice Rohrwacher I GIORNI DELLA VENDEMMIA di Marco Righi
GIURIAEMIDIO GRECO - presidente (regista) GIANLUCA ARCOPINTO (produttore e regista) PAOLO COTTIGNOLA (montatore)
GABRIELLA GALLOZZI (giornalista, critica cinematografica) PIERSANDRO PALLAVICINI (scrittore) ELISABETTA PANDIMIGLIO (regista, scrittrice)
FABIO ROSI (regista) MICHELE SERRA (giornalista, critico cinematografico)
PROVINCIA DI VICENZA
COMUNE DI GALLIO
COMUNE DI ASIAGO
COMUNITÀ MONTANA
fenomeni
QUANDO UN GRUPPO DI DONNE SCATENATE fa breccia
nel box office internazionale tanto da mettere in cantiere
subito un sequel, non è solo un film che ha successo: fa
notizia. E dire che su Le amiche della sposa (in originale
Bridemaids) dell’esordiente Paul Feig, non ci avrebbe
scommesso nessuno: invece a due mesi dall’uscita (da
noi il 19 agosto) ha rastrellato oltre 130 milioni di dollari.
Gran parte del merito va ascritto a Kristen Wiig, popolare
in America per la trasmissione Saturday Night Live,
protagonista e sceneggiatrice del film con la collega di
lunga data Anne Mumolo (che qui ha un cameo e invece
sarà determinante nelle Amiche della sposa 2). Questa
50
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2011
commedia dalla trama prevedibile, al punto che si è
deciso di tagliare la parte del plot ambientata a Las Vegas
proprio come in Una notte da leoni, ha un sapore
deliziosamente retrò malgrado le battute ammiccanti
(chissà come saranno tradotte in italiano) e la sequenza
hard iniziale, esilarante e peraltro castissima nei fatti.
Segno che una storia ben raccontata (e recitata) arriva
dritta al cuore dello spettatore, ma anche un
cambiamento di tendenza da non sottovalutare: anche le
donne fanno ridere al cinema. Non è una battuta e
bisogna tornare indietro nel tempo per comprenderlo, fin
dai suoi esordi la commedia sofisticata ha avuto connotati
La musica è cambiata: con
Le amiche della sposa l’ironia
americana è tutta al femminile
La rivincita
delle donne
di Marina Sanna
L’esplosiva Melissa
McCarthy è Megan, una
delle damigelle
della sposa
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
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fenomeni
L’esilarante Kristen Wiig ha un fiuto
per i rapporti sentimentali da far invidia
a Bridget Jones
facilmente riconoscibili: dialoghi
brillanti, interpreti affiatati, ritmo
perfetto, e soprattutto la guerra (e
pace) dei sessi. Di quel genere, nato dal
passaggio dal muto al sonoro negli anni
trenta e quaranta e inaugurato da
Accadde una notte di Frank Capra, si
ricordano le deliziose schermaglie
d’amore della coppia Clark GableClaudette Colbert, Cary Grant e
Rosalinde Russell nella Signora del
venerdì di Howard Hawks, ancora la
Colbert con Gary Cooper nell’Ottava
moglie di Barbablù di Lubitsch, Jack
Lemmon, Tony Curtis e Marilyn Monroe
in A qualcuno piace caldo di Billy Wilder
e gli impareggiabili Cary Grant e Ingrid
Bergman in Indiscreto di Stanley Donen.
Col passare dei decenni è cambiata la
commedia: è diventata meno sofisticata
e a Whoopy Goldberg e Goldie Hawn, si
sono susseguiti Diane Keaton con Woody
Allen, Meg Ryan e Billy Crystal (Harry ti
presento Sally), i più romantici Insonnia
d’amore, C’è posta per te (dietro le
52
rivista del cinematografo
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quinte Nora Ephron in veste di
sceneggiatrice o regista). I grandi
mattatori sono tornati a essere gli
uomini, prede di agguerrite femmine con
il matrimonio come unico obiettivo. Ed
ecco finalmente la rivincita: non c’è
bisogno dell’altro sesso per divertire fino
alle lacrime spettatrici e spettatori.
Facendo strike al botteghino, le Amiche
della sposa ha infatti rivalutato le
capacità comiche al femminile in
generale, che sembravano confinate alle
potenzialità del piccolo schermo (vedi
Sex & the City o Le casalinghe
disperate), e non solo del gruppetto di
simpatiche attrici, su cui svetta
l’esilarante Kristen Wiig, nei miseri
panni della trentenne Annie. Originaria
del Midwest, con un fiuto per i rapporti
sentimentali da far invidia a Bridget
Jones, scopre di dover affrontare un
duplice, catastrofico, evento: la sua
migliore amica Lillian (Maya Rudolph) si
sposa e lei deve essere la sua prima
damigella. Incomincia così un viaggio
per aria (che finisce subito causa la
paranoia di Anne) e per terra, tra gag e
rivalità tipicamente femminili (la
damigella Rose Byrne gliene combina di
tutti i colori e con discreto successo). Il
lieto fine non guasta l’atmosfera e
neanche le brevi ma efficaci comparsate
di John Hamm.
%
Antonio Albanese in
Qualunquemente. Sotto una
scena di Nessuno mi può
giudicare. Nella pagina
accanto: Che bella giornata e
La banda dei Babbi Natale
Si conferma il genere
vincente del cinema italiano.
A che prezzo, però? E
prospettive?
di Gianluca Arnone
Ma quale commedia?
DEI MIGLIORI 10 INCASSI della prima
metà dell’anno 6 sono italiani, tutte
commedie, 4 targate Medusa. In crisi,
scegliamo il cinema d’evasione. Della
serie: ridi che ti passa. Non è la
commedia “all’italiana” dei Risi e dei
Monicelli, nonostante il paragone sia
sfuggito a qualcuno. Prendiamo
Nessuno mi può giudicare, la migliore
dell’anno per il SNGCI: l’occhio
strizzato all’attualità (il film mette in
scena escort e periferie) può essere di
per sé sufficiente a richiamare
un’esperienza irripetibile come quella
degli anni ’50 e ’60? La confezione
patinata, i toni rassicuranti, il
paternalismo che ogni cosa depreca e
tutto assolve avrebbero trovato posto
tra le Signore e signori del cinico
Germi? Difficile. E non è un caso
isolato. In questi anni abbiamo visto
commedie sull’integrazione (Lezioni di
cioccolato), l’omosessualità (Diverso da
chi?), la meritocrazia (C’è chi dice no),
che «osavano» polemizzare con una
società ancora frenata da resistenze
culturali e tare antropologiche, senza
riuscire realmente a metterla in
discussione. La morale che esibiscono
è quantomeno ambigua. La satira e
l’oggetto della satira sono talmente
intrecciati da confondersi: c’è da
chiedersi se i pregiudizi sugli
extracomunitari, gli omosessuali, i
raccomandati, vengano deformati,
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fenomeni
ridicolizzati e indirizzati a un pubblico
maturo, o se la loro ostentazione non
serva piuttosto a strappare una risata,
rafforzando quegli stessi preconcetti
che si vorrebbe in teoria stigmatizzare.
E il tono sempre scanzonato, la forma
ovattata, gli ambienti dai colori pastello,
l’uniformità delle maschere dovuta al
riutilizzo degli stessi interpreti (da Bova
ad Argentero, da Bisio alla Cortellesi),
non contribuiscono a edulcorare ogni
situazione, rendendola
involontariamente “normale”? Il punto
non è cosa si racconta, ma come.
Problema di rappresentazione, che non
può ovviamente prescindere dalle
retoriche di messa in scena e dal peso
decisionale dei due maggiori poli
produttivi nazionali, Medusa e Rai
Cinema. Parenti stretti della Tv. L’altro
nervo scoperto del cinema italiano di
oggi è proprio l’eccessiva promiscuità
col piccolo schermo. Si dirà: non è così
anche in America? Certo, con la
differenza che la qualità delle nostre
fiction non è nemmeno lontanamente
paragonabile a quella dei serial Usa.
D’altra parte non vengono dal piccolo
schermo i due campioni d’incassi
dell’anno, Checco Zalone e Antonio
“Cetto” Albanese? Non è forse la
televisione ad assorbire quei generi –
l’inchiesta, il giallo – che un tempo
costituivano lo zoccolo duro del cinema
italiano e che oggi si fatica a trovare in
sala? E la denuncia non passa dalla
comicità televisiva, dai satiri-tribuni
alla Sabina Guzzanti che parlano
comunque in prima persona, ai già
convertiti, e funzionano come
contenitori d’indignazione sociale
piuttosto che da promotori di morale
pubblica? Ha ragione Domenico
Procacci quando avverte: “La
commedia non può essere l’unico modo
di raccontare l’Italia”. Ma la questione
travalica le angustie della narrazione
per investire direttamente la natura
industriale del nostro cinema: quali
garanzie può dare un sistema che si
affida esclusivamente alle sorti di un
unico filone? E quante di queste
commedie hanno mai oltrepassato i
confini nazionali? Sicuri poi che l’anno
che verrà sarà baciato dalla medesima
fortuna? La partecipazione di massa
agli ultimi referendum segnala una
mutazione in corso. Un inedito clima
sociale. La “stagione della docilità”,
come l’ha definita Nadia Urbinati su
Repubblica, sembra già tramontata.
Nuovi soggetti sociali, culturali, politici
emergono all’orizzonte. Richiedono una
scena nuova. Rappresentazioni
appropriate. Se il cinema italiano saprà
dare voce a questa metamorfosi in atto
riuscirà anche a cambiare se stesso.
Dimostrando una vitalità e un
ancoraggio al paese che non
sospettavamo. Se invece preferirà
trincerarsi dietro la solita commedia
correrà il rischio di ridere da solo. A
conti fatti, è una prospettiva su cui c’è
poco da scherzare.
%
Il punto non è cosa si racconta, ma come.
E’ un problema di rappresentazione
TOP TEN GENNAIO-GIUGNO 2011
1. CHE BELLA GIORNATA
(Medusa - Ita) € 43.451.537
2. QUALUNQUEMENTE
(01 Distribution - Ita) € 15.863.974
3. PIRATI DEI CARAIBI: OLTRE I CONFINI
DEL MARE
(Disney - Usa) € 15.205.536
54
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luglio-agosto 2011
4. IMMATURI (Medusa - Ita) € 15.151.158
5. FEMMINE CONTRO MASCHI
(Medusa - Ita) € 11.596.503
6. FAST & FURIOUS 5
(Universal - Usa) € 10.855.933
7 IL DISCORSO DEL RE
(Eagle Pictures - U.K.) € 8.620.269
8. LA BANDA DEI BABBI NATALE
(Medusa - Ita) € 8.322.165
9. NESSUNO MI PUÒ GIUDICARE
(01 Distribution - Ita) € 7.903.424
10. HEREAFTER
(Warner - Usa) € 7.785.195
Let[ta] it be
Non solo risate: l’ad di Medusa parla internazionale.
Da Allen al sogno Scorsese
di Federico Pontiggia
SEI FILM ITALIANI nei primi dieci
incassi del 2011: tutte commedie, di cui
quattro Medusa. E c’è un responsabile:
Giampaolo Letta, l’ad della controllata
Mediaset.
Qual è la ricetta del successo?
Non c’è una vera ricetta: se la
conoscessimo, non la diremmo a
nessuno. Ma ci sono presupposti
fondamentali su cui lavoriamo da
sempre: qualità e generi. Per una
concomitanza di fattori, poi, negli ultimi
mesi buoni o ottimi film hanno avuto
risultati al di là delle più rosee
aspettative.
Che fattori?
Il cinema è anticiclico rispetto
all’economia, ed è la forma di tempo
libero meno dispendiosa: il fascino
della sala buia, il grande schermo per
socializzare e uscire di casa. Un
intrattenimento piacevole e la
commedia ha il ruolo più forte:
evasione, risate, distrazione, emozioni
forti.
Vince l’Italia che ride: chi perde?
C’è perdita di appeal del cinema
americano nel gusto del pubblico, ma
non si deve generalizzare: Inception ha
avuto successo, La prima cosa bella
pure, e non era comico. Su tutto, vince
la qualità.
Come la si mantiene?
Fondamentale è non mollare la presa,
rimboccarsi le maniche, senza dare
nulla per scontato: la commedia ora va
per la maggiore, ma serializzare
situazioni e storie sarebbe l’errore più
grande, perché il pubblico vuole cose
nuove, originali.
Woody Allen lo è?
Abbiamo distribuito tutti i suoi film,
tranne uno: un rapporto consolidato, gli
abbiamo proposto di girare a Roma e la
partnership produttiva. Medusa ha le
dimensioni per farlo: è un’occasione.
Chi altri vi piacerebbe produrre?
Scorsese, chissà se un giorno… Per ora
puntiamo su Castellitto, Bertolucci e
Virzì.
Ma qual è la via
all’internazionalizzazione?
La nostra industria all’estero è debole:
lingua, ricerca e scrittura di storie
molto italiane che poco interessano il
mercato internazionale. La nostra
strategia parte dalla coproduzione, con
Somewhere di Sofia Coppola, e passa
da progetti editoriali e creativi a
carattere internazionale, come This
Must Be the Place di Sorrentino e
Venuto al mondo di Castellitto, con
Penelope Cruz ed Emile Hirsch, fino
alla distribuzione dei film americani di
Muccino.
Basta?
No, l’effervescenza creativa e produttiva
per la commedia va piegata nella
direzione di progetti internazionali: i
frutti si vedranno nel medio-lungo
periodo, anche per conquistare premi
bisogna ricostruirsi credibilità, fiducia e
solidità.
Ottima annata per Medusa, ma un
rimpianto?
Col senno di poi, Noi credevamo, un
film molto coraggioso. Onore al merito
dei produttori.
%
L’amministratore
delegato di Medusa
Film, Giampaolo Letta.
Foto Pietro Coccia
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
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OTTIMO
BUONO
SUFFICIENTE
MEDIOCRE
SCARSO
Harry Potter e i Doni
della Morte - Parte 2
L’epilogo è il più spettacolare degli episodi della
saga. Ma il meno interessante dal punto di vista
cinematografico
i film del mese
in sala
PARLA CHIARO. La trasparenza è
sinonimo di efficacia per un
blockbuster. Diffidate di codicilli,
indovinelli, enigmi paratattici creati ad
arte (come quelli sfornati dal Gran
Maestro Albus Silente). Dietro il
linguaggio per adepti c’è una comunità
56
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2011
linguistica porosa e democratica.
Horcrux, Bacchette di Sambuco,
Pietre Filosofali, Doni della Morte.
Nomi suggestivi, senza dubbio.
Ma l’ambiguità, quella vera, è
orrore per l’industria culturale.
Un’arrampicata in alta quota per chi
Regia
Con
Genere
Distr.
Durata
David Yates
Daniel Radcliffe, Emma Watson
Fantasy, Colore
Warner Bros. Italia
130’
soffre di vertigini. In Harry Potter – la
seconda parte dell’ultimo dei sette
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
57
i film del mese
episodi della saga è lapalissiana - il
simbolo viene preso alla lettera, il
personaggio è un archetipo col
fondotinta, la drammaturgia
un’applicazione del teorema funzionale
di Propp. Non a caso il nocciolo della
vicenda è elementare quanto un
modello attanziale basic: la ricerca
dell’eroe. La caccia riguarda gli
Horcrux, oggetti in cui il Signore Oscuro
ha nascosto la sua anima partitiva e
ricomponibile. Questa missione subisce
un’accelerazione nel più action,
convulso, spettacolare episodio della
saga. Probabilmente anche il meno
interessante dal punto di vista
cinematografico. In 2 ore e 10 minuti in
modalità 2D/3D – con la stereoscopia
utile solo a far lievitare il prezzo del
biglietto (fino al 50%!) – assistiamo alle
prove sostenute dal protagonista e dai
suoi aiutanti (Ron ed Hermione) che si
susseguono a un livello crescente di
difficoltà. Come novelli Mario Bros. , i tre
se la vedranno prima con un drago
sputa-fiamme, poi con gli orchi della
foresta, quindi con il serpente a sonagli,
infine con Tu-Sai-Chi, il satanasso
Voldemort, dispensatore di giorni funesti,
di ira e di morte. Tra il drago e l’orco c’è
anche la fatina a soccorrere il maghetto
Lo scontro finale tra
Harry Potter e Voldemort.
Sotto Daniel Radcliffe,
Emma Watson e
Rupert Grint
al momento del bisogno. Lo spazio
stesso è paradigmatico: dal castello alla
foresta, dalle acque torbide all’aldilà.
Con disinvoltura il piano figurativo
intreccia fiaba, fantasy e cristianesimo.
Non solo il serpente è ovvia controfigura
Il piano figurativo e simbolico
intreccia con disinvoltura fiaba, fantasy
e cristianesimo
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del Male, ma il Male stesso assume la
valenza di un peccato da espiare tramite
il sacrificio. Il vero colpo di scena per chi
fosse a digiuno dei fatti è la scoperta che
l’ultimo Horcrux è dentro Harry Potter.
Che per mondare l’essere dalla colpa
quest’ometto coraggioso e
apparentemente insignificante dovrà
sacrificare se stesso. Che il salvatore del
“genere mago” potrà risorgere, dopo
aver incontrato nell’interzona edenica un
vecchio barbuto che sembra Dio ma è
solo l’anziano Silente, il defunto e saggio
Preside di Hogwarts. Come un
addensante simbolico l’ultimo Harry
Potter tira le fila di un ricco sincretismo
culturale. Riporta la narrazione al suo
cordone ombelicale, primitivo. Insegue Il
Signore degli Anelli e La storia Infinita
ma si ritrova al di qua di entrambi, a
proteggere i confini della propria aureas
mediocritas che ne ha definito da
sempre ambizioni ed effetti. Harry Potter
non è mai stato completamente teenmovie o fantasy o film gotico o altro. E’
stato tutto questo senza mai eccedere ed
eccellere in nessuno dei suddetti generi.
Una media statistica di vari edifici
narrativi. Non un luogo specifico, ma la
mappa dei luoghi segnati dalla
tradizione occidentale. La dimostrazione
che per conquistare questo decennio
non servivano idee innovative. Bastava
riciclare le vecchie e spacciarle per
nuove.
GIANLUCA ARNONE
%
i film del mese
Transformers:
Dark of the
Moon
Ballkan
Bazar
Macabro
e grottesco si fondono nella
prima coproduzione italo-albanese: da vedere in
versione originale
Regia
Con
Genere
Distr.
Durata
in sala
Bay al massimo
per il terzo atto
della saga Hasbro: un vertiginoso tour de
force sensoriale
INIZIA NEGLI ANNI SESSANTA, dentro una para-storia della
guerra fredda. Secondo questa ricostruzione, lo sbarco
sulla luna di Armostrong & Co. era finalizzato al recupero di
un relitto alieno, che avrebbe garantito agli americani un
vantaggio strategico sui nemici russi. E’ l’ucronia, e
Hollywood ci ha preso gusto. Prima Watchmen, poi X-Men,
ora Transformers 3: il meno consapevole quanto a riuso dei
materiali del tempo. A Michael Bay interessa soprattutto
chiudere la trilogia della saga Hasbro sganciando il filmbomba, un vertiginoso tour de force sensoriale in cui
l’occhio amplificato dal 3D è il centro di un’esperienza
propriocettiva eccitata e meccanica. Così riporta il cinema a
puro discorso, movimento, suono, creazione e distruzione di
forme. Abbraccia un’idea di metamorfosi totale: da auto a
robot, dalla storia ufficiale a quella di fantasia, dall’organico
all’inorganico. Il film è un segmento testuale che si sfalda,
si ricompone, si sfalda. Attratto e respinto dal flusso
ininterrotto d’immagini dal quale proviene. Transformers 3
è velocità e lamiera. E’ centrifuga, iperbole, fusione.
Ingranaggi e valvole, meccaniche e stantuffi. Sarebbe
piaciuto a Marinetti. Un calco dell’avvenire che fu, idiota e
futurista.
GIANLUCA ARNONE
%
Regia
Con
Genere
Distr.
Durata
60
Michael Bay
Shia LaBeouf, Patrick Dempsey
Sci-fI, Colore
Universal Pictures
150’
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2011
Edmond Budina
Catherine Wilkening, Visar Vishka
Commedia, Colore
Mediaplex
91’
DOPO IL DIVORZIO, Julie (Wilkening) decide di lasciare l’Italia e
tornare in Francia, portando con sé le spoglie del padre, ex
ufficiale morto anni prima. Per errore la bara finisce però in
Albania e così la donna, insieme alla figlia (Veronica Gentili),
parte alla volta del paese balcanico. Saranno aiutate da un
giornalista locale (Vishka), che in un paesino sperduto del sud
scoprirà un insolito traffico di riesumazioni, vendita di ossa e
cimiteri monumentali contesi tra greci e albanesi.
Prendendo spunto da un reale fatto di cronaca, il regista-operaio
Edmond Budina (la cui attività principale è in una fabbrica di
caldaie a gas di Bassano del Grappa), che sullo schermo è il
laido prete ortodosso al centro di tutto il contrabbando d’ossa,
costruisce questo macabro e grottesco bazar balcanico (la
doppia elle del titolo indica anche il “balletto” dei vari
personaggi, tra incredulità, opportunismo e ipocrisia): il sorriso
è l’arma attraverso cui portare in superficie conflitti decennali
(quello tra greci e albanesi) e le varianti oniriche lo strumento
per scongiurare che la rivendicazione “delle radici” si trasformi
in guerra. Primo film in coproduzione italo-albanese: da vedere
in v.o. per l’enorme varietà di lingue presenti.
VALERIO SAMMARCO
%
in uscita
AARON
JOHNSON
HANNAH
IMOGEN
M U R R AY
POOTS
DANIEL
M AT T H E W
BEARD
KA L U U YA
UN GIOCO
PERVERSO
D A L C R E AT O R E D I
THE RING
H I D E O N A K ATA
I S EDG
R
E
T
I
E L LA
MENTE
FILM4, UK FILM COUNCIL E WESTEND FILMS PRESENTANO IN ASSOCIAZIONE CON MOLINARE E NOTTING HILL FILMS UNA PRODUZIONE RUBY FILMS UN FILM DI HIDEO NAKATA AARON JOHNSON IMOGEN POOTS MATTHEW BEARD HANNAH MURRAY DANIEL KALUUYAPRODOTTO
“CHATROOM”CASTING NINA GOLD TECNICOSUONODEL PAUL DAVIES MUSICHE KENJI KAWA TRUCCO MARESE LANGAN
DIRETTORE DELLA
PRODUTTORI
UN FILM
DIRETTORE DI
DA LAURA HASTINGS-SMITH ALISON OWEN PAUL TRIJBITS DI HIDEO NAKATA
COSTUMI JULIAN DAY MONTAGGIO MASAHIRO HIRAKUBO PRODUZIONE ANDREW LITVIN SCENOGRAFO JON HENSON FOTOGRAFIA BENOIT DELHOMME AFC ESECUTIVI SHARON HAREL KATHERINE BUTLER EVE SCHOUKROUN SCENEGGIATURA ENDA WALSH TRATTO DALLA PIÈCE TEATRALE DI ENDA WALSH
© 2010 RUBY FILMS (CHATROOM) LTD, CHANNEL FOUR TELEVISION CORPORATION, UK FILM COUNCIL & NOTTING HILL FILMS LIMITED ALL RIGHTS RESERVED.
www.bimfilm.com
dal 2 settembre al cinema
i film del mese
Kung Fu Panda 2
Le avventure di Po in un folgorante 3D.
Divertimento ed emozioni con un occhio alla Cina
Regia
Genere
Distr.
Durata
TORNA IL 24 AGOSTO AL CINEMA il
Panda più amato (e con molte ragioni)
dal pubblico di tutto il mondo. I geni
della Dreamworks si superano e arriva
il sequel di Kung Fu Panda, il secondo
di un ciclo previsto di sei film, a quanto
ha rivelato Jeffrey Katzenberg, se si
avrà la conferma del gradimento del
pubblico. Stavolta Po, diventato ormai
Guerriero Dragone, (e doppiato nella
versione italiana ancora da Fabio Volo)
dovrà affrontare con i suoi amici
62
anteprima
Jennifer Yuh
Animazione, Colore
Universal Pictures
88’
rivista del cinematografo
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luglio-agosto 2011
Il pavone e la scimmia
(Mantide, Vipera, Tigre, Scimmia e Gru)
una battaglia molto personale, la
ricerca della verità sulle sue origini
dopo che il suo papà oca gli avrà
rivelato di essere stato adottato. La
ricerca si intreccia con la lotta contro il
crudele Lord Shen (che
l’interpretazione nell’originale di Gary
Oldman ha trasformato in un cattivo
piuttosto complesso), un pavone
responsabile della strage di panda al
quale Po è scampato grazie all’eroismo
della mamma. Tutte cose che riuscirà a
scoprire, dopo aver raggiunto la “inner
peace”, la pace interiore,
l’insegnamento più importante di
Maestro Shifu. Il secondo capitolo di
Kung Fu Panda, spinge dunque ad un
livello più profondo le emozioni e il
percorso di Po, rendendolo protagonista
assoluto del film, nel quale il gruppo
dei suoi cinque amici è più comprimario
di quanto non sia stato nel primo,
lasciando al panda sempre affamato la
scena. Commozione in agguato dunque,
ma condita di molte risate e di scene
che restano nella mente (come quella
in cui Po cerca di nascondersi dagli
sgherri di Lord Shen e lo fa in un
dragone di carta). Kung Fu Panda è il
primo film di animazione di queste
dimensioni ad essere diretto da una
donna, Jennifer Yuh Nelson, che aveva
già partecipato come artista al primo
capitolo, per il quale aveva creato i
sogni, i flash back di Po. E che - quasi
come una firma - ritroviamo in questo
film, girati però in 2D, mentre il resto
della pellicola è in un folgorante 3D,
che ci trascina in mezzo ai
combattimenti e negli scenari montuosi
della regione del Cheng Du cinese,
ispiratrice per i disegnatori. Forte il
legame con la tradizione e l’iconografia
cinese, anche nella splendida apertura
del film, che si ispira al teatro delle
ombre per raccontare le origini della
comparsa di Lord Shen. E al pubblico
occidentale sfuggono perciò i motivi
delle polemiche innescate da alcuni
artisti cinesi, che hanno criticato l’uso
di elementi della cultura cinese nella
favola della Dreamworks, che a noi
sembra invece un indiscutibile
omaggio. Sin dai titoli di testa, quando il
marchio della società di Spielberg,
Katzenberg e Geffen (il bambino che
pesca poggiato su uno spicchio di luna),
diventa un ricamo ispirato al mondo di
Po.
MIRIAM MAUTI
%
Commozione
in agguato, ma
anche molte scene
da ridere che
restano nella
memoria
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
63
i film del mese
This is England
Regia
Con
Genere
Distr.
Durata
T. Turgoose, S. Graham
Drammatico, Colore
Officine Ubu
Dalla Thatcher agli skinheads, il
romanzo di formazione di Meadows. Capolavoro
101’
INGHILTERRA, 1983: i padri sono morti
alle Falkland, la scuola finisce,
l’accettazione dei coetanei non è
scontata. Piccolo e tosto, Shaun
(Thomas Turgoose, straordinario) è alla
ricerca di identità, diremmo, ma non
solo. La risposta è un gruppo di
skinhead: teste rasate e Dr. Martens,
l’appartenenza come segno più che
ideale. Ci sono i modelli – Woody e la
sua ragazza Lol – e i pecoroni – l’obeso
Gadget – ma non solo: c’è Combo
(Stephen Graham, fuori di testa alla
grande), appena uscito di prigione, e
incazzato con il mondo. Violento e
rancoroso, fragile e fottuto, massacra
un nero per invidia e avvicina il gruppo
al National Front: non si scherza più, i
raid aumentano, e anche il piccolo
Shaun deve scegliere da che parte stare
e, forse, che fare da grande. Comunque,
che fatica: This is England di Shane
64
anteprima
Shane Meadows
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2011
Meadows arriva in sala a oltre quattro
anni dalla presentazione a Toronto e
Roma. Meglio tardi che mai: è un film
splendido, che rimane per la capacità di
fare ensemble e regalare assoli,
mappare il periodo storico ed esaltare
la latitudine umana. Meadows prende
dalla sua adolescenza nelle Midlands, e
scava nelle dinamiche del gruppo,
Il regista Shane Meadows
montando d’epoca incipit ed epilogo:
dalla Thatcher alle Falkland, passando
per i Duran Duran e la Croce di San
Giorgio che sventolava edonismo ma
veniva listata a lutto dalla
sperequazione.
Disincanto, dunque, visto con gli occhi
di Shaun, che non è il solito Davide
contro Golia: crisi, ultraliberismo e
macerie sociali sono giganti per cui non
esistono fionde utili. Ma Meadows non
nasconde la mano: la sua pietra vola tra
Loach e Doillon, Smiths e Specials
(colonna sonora da brividi, tra originali
e cover) e colpisce al cuore. Al cuore di
un Sistema che non è più, ed è ancora:
This is England, ma questo è anche il
nostro mondo. Eppure, qualcosa è
cambiato: oggi anche quella fessa e
violenta “ideologia” è nostalgicamente
canaglia. Perché qui e ora stiamo
peggio: solo pelle, senza testa, altro
che skinheads. Ma è un film da non
perdere, davvero.
FEDERICO PONTIGGIA
%
Vanishing on
7th Street
La leggenda del
vero salvatore
Che noia Ken il Guerriero versione big
screen: più audace e sanguigno il cartoon
della tv
Regia
Genere
Distr.
Durata
in uscita
Giovanneo
e teocon il ritratto, sci-fi la
cornice: suggestivo il pilot che non c’è di Brad
Anderson
BLACKOUT: Detroit rimane al buio, e gli abitanti
misteriosamente scompaiono. Tra abiti smessi e auto
abbandonate, pochissimi i superstiti in carne e ossa: il
giornalista tv Luke (Hayden Christensen), il proiezionista
Paul (John Leguizamo), la fisioterapista Rosemary
(Thandie Newton) e il ragazzino James (Jacob Latimore),
ovvero i quattro dell’Apocalisse al bancone di un bar
ancora illuminato. Ma non è la via della salvezza, quella
Settima Strada potrebbe risucchiarli: è Vanishing on the
7th Street, diretto da Brad Anderson (L’uomo senza sonno)
con mood giovanneo, derive teo-con e solida cornice sci-fi.
Ci troverete Momo e l’atavica paura del buio, le tenebre
che crescono come muffa e l’istinto di sopravvivenza, con
regina, cavallo e re perché, comunque, fiat lux. Già al
festival di Torino, un film “strano”, a partire dallo status:
perdereste, ma la scommessa che sia il pilot di un serial
non è campata per aria. La drammaturgia lo fa intendere,
nonché le digressioni dei personaggi, una scritta
incomprensibile buona per episodi successivi, la regia di
alto servizio televisivo e la sensazione dell’incompiuto, del
“to be continued”: non è così, ed è croce e delizia di questa
Scomparsa.
FEDERICO PONTIGGIA
%
Regia
Con
Genere
Distr.
Durata
66
Brad Anderson
H. Christensen, T. Newton
Sci-fi, Colore
One Movie
90’
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2011
Toshiki Hirano
Animazione, Colore
CG
83’
NEI PRIMI ANNI ’80 erano saltati i freni della censura
familiare e spopolavano i cartoon giapponesi proibiti. Le
femminucce abboccavano alle scabrose avventure della
piccola Georgie, i maschietti cadevano nella rete pavloviana
di coreografici combattimenti, prodighi di istruzioni su come
ridurre a polpette i più immondi nemici. Studiavano alla
divina scuola di Hokuto, impasto di arti marziali e Vangelo,
mosse Tai-Chi e cosmogonie pagane. Il suo profeta era Ken
Shiro, messia di una società post-atomica in mano a
degenerati e assassini. Il difensore dei deboli con la legge
dei forti, un santo guerriero. Eretico, però efficace. Il cartoon
di Tetsuo Hara e Buronson propugnava un’idolatria del bene
a tutti i costi. Ovvero solleticava istinti belluini cospargendoli
d’incenso sacrale. Il quinto film “tratto da” è una
divulgazione per non-si-sa-chi. Esplicita la matrice confusa
della saga e ne costituisce un antefatto. E’ come un episodio
lungo fitto di dialoghi e descrizioni. Il disegno è ritoccato, la
forma più aerodinamica e pulita, la violenza come attutita,
avara di sangue e poltiglie, orbite oculari partite e cervelli
schizzati. La macelleria originale era almeno catartica.
Questo è solo un noiosissimo scempio.
GIANLUCA ARNONE
%
in sala
i film del mese
Detective
Dee e il
mistero della
fiamma
fantasma
Regia
Con
Genere
Distr.
Durata
anteprima
Tsui Hark
Andy Lau, Carina Lau
Azione, Colore
Tucker Film
Ottime coreografie e imponenza visiva:
diverte il kolossal fantastorico di Tsui Hark
119’
SCARABEI che instillano veleni
brucianti, città sotterranee infestate da
loschi individui, cervi che parlano,
nugoli di frecce, incensi drogati,
inseguimenti rocamboleschi a cavallo,
su tronchi rotolanti, su elevatori
primitivi, tra nemici insidiosi, amici
traditori e compagni fedeli, a difesa di
una statua gigantesca che nasconde
oscuri pericoli. Indiana Jones? No, Di
Renjie alle prese con l’avversata
incoronazione dell’imperatrice Wu
Zetian nella Cina del 690 dell’era
cristiana. Con Detective Dee e il mistero
della fiamma fantasma Tsui Hark si
cimenta con un vero e proprio kolossal
di fantastoria corredato da effetti
speciali, colpi di scena, spruzzate di
magie orientali, inverosimiglianze e
misteri vari, nel corso dei quali il sinodetective, pare realmente esistito,
affilando alcuni strumenti della logica
deduttiva che si ritroveranno poi in
Mister Holmes e Monsieur Poirot e
dotato di quella forza e prestanza che
contraddistinguono, nell’immaginario
letterario e cinematografico, tutti gli
investigatori intrepidi e per bene, cerca
di stanare i reprobi, vendicare gli offesi,
proteggere i buoni, consegnare alla
Cina un futuro di pace e giustizia (anche
Il regista Tsui Hark
se la saggia imperatrice - unico dato
realistico di tutto il film - il potere se l’è
guadagnato con mezzi assai poco leciti,
ma almeno ne chiede perdono e
promette di non usarli più).
Tutto parte dalla statua di Budda esattamente uno stupa - dalle
sembianze femminili, enorme,
stupenda e minacciosa, ossia la
versione mandarina del Colosso di
Rodi, e tutto ritorna e finisce con la
statua, in un finale visivamente
grandioso. Scontri e combattimenti
sono perfettamente coreografati, il
piacere del racconto è intessuto di
particolari e impaginato con raffinata
esibizione di mezzi, ma qui c’è, in
aggiunta alle solite battaglie danzanti e
alle antiche e ormai noiose epopee
guerrafondaie orientali, anche il gusto
per la narrazione, arricchita
dall’imponenza visiva e dal gusto del
dettaglio, di cui Tsui Hark sembra per
entrambe essere maestro.
LUCA PELLEGRINI
%
luglio-agosto 2011
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
67
THE DECOY BRIDE
Un film di Jesse Peretz
Con Paul Rudd, Rashida Jones,
Emily Mortimer
Commedia
Un film di Sheree Folkson
Con Alice Eve,
David Tennant
Commedia
A HAPPY EVENT
JANE EYRE
Un film di Rémi Bezancon
Con Louise Bourgoin,
Pio Marmai
Commedia
Un film di Cary Fukunaga
Con Michael Fassbender,
Mia Wasikowska, Judi Dench
Drammatico
THE WOMAN IN BLACK
EVA
Un film di James Watkins
Con Daniel Radcliffe,
Ciarán Hinds
Ghost-Horror
Un film di Kike Maíllo
Con Daniel Brühl,
Marta Etura
Fantascienza
THE CHEF
END OF WATCH
Un film di Daniel Cohen
Con Jean Reno,
Michael Youn
Commedia
Un film di David Ayer
Con Jake Gyllenhall,
Michael Peña
Poliziesco-Thriller
GIRLS’ NIGHT OUT
GRANDI SPERANZE
Un film di Michael Hoffman
Con Dakota Fanning
Storico-Romantico
Un film di Mike Newell
Con Helena Bonham Carter,
Ralph Fiennes
Drammatico
VIDEA-CDE S.p.A. - Via Livigno, 50 - 00188 Roma - Tel. +39 06.33.18.51 - Fax +39 06.33.18.52.55 - distribuzione@videa-cde.it
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CREDITI NON CONTRATTUALI
OUR IDIOT BROTHER
film del mese
At the End
of the Day
Regia
Con
Genere
Distr.
Durata
in uscita
Cosimo Alemà
S. Chapman-Baker, N. Linpow
Thriller, Colore
Bolero Film
Non di sola commedia vive l’homo
italicus: Cosimo Alemà fa di thriller export
93’
CHI DI GIOCO FERISCE, per gioco
perisce. Per Alex, Riko, Chino, Thomas,
Diana e le sorelle Lara e Monica doveva
essere una allegra scampagnata,
all’insegna del Soft-Air: fucili
giocattolo, spari per finta, dolore
minimo e adrenalina massima, un
modo come un altro per stare insieme
in una torrida giornata estiva. Ma
qualcosa va storto, anzi, più di
qualcosa: quel selvaggio campo di
battaglia nasconde un passato da base
militare, già teatro di operazioni
segrete. Ma anche il presente si
coniuga tra pericolo e orrore: Alex ci
rimane secco, preso a pallettoni da un
uomo con maschera anti-gas sbucato
dal nulla. Per i sopravvissuti inizia la
lotta dura e con molta paura: il nemico
è là fuori, ma chi è? E perché ha messo
nel bersaglio proprio Alex e compagnia
sfigata? La caccia è appena iniziata: chi
rimarrà in piedi? Interrogativo thriller,
cui il nostro cinema si sottopone
sempre più raramente, preferendo
ridere a bocca larga e stomaco pieno:
qui, al contrario, arriva il famoso pugno,
portato dall’esordiente Cosimo Alemà,
videoclipparo d’eccellenza, da Mina a
Fabri Fibra. E’ At the End of the Day,
Il regista Cosimo Alemà
che arriva nelle nostre sale, dopo un tot
di vendite all’estero, dall’Australia
all’Inghilterra: non c’è da stupirsi,
lingua inglese, cast internazionale di
giovani promesse o presunte tali, e
dedizione al genere thriller con screzi
horror. Metteteci una colonna sonora
raffinata e alternativa, con Soap and
Skin, WW e Hammock, e il gioco è fatto:
avanti il prossimo, la falce incombe. Ma
il film la scampa: regia gggiovane ma
non pretenziosa, sonoro in primo piano,
dinamiche relazionali genericamente
trattate, azione e suspense, e un po’ di
nichilismo pret-à-porter. Buon(in)a la
prima, dunque, ma gli applausi vanno
alla sinergia produttiva – The Mob,
Frame by Frame, The Coproducers,
Bmovie, Eurolab – e al respiro
internazionale: ansimante, ma con stile.
D’altronde, non di sola commedia può
vivere il made in Italy: dopo tanti frizzi e
lazzi, anche la morte ci fa belli.
FEDERICO PONTIGGIA
%
luglio-agosto 2011
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
69
Concept
Foto Gianfranco Salis
Dopo Ultrà, La Scorta e Canone Inverso,
RICKY TOGNAZZI racconta una storia intensa di amicizia
tratta dall’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo
UN FILM DI
RICKY
TOGNAZZI
IN VENDITA IN DVD
www.01distribution.it
teratura: novità e bilanci
Homevideo, musica, industria e let
Classici (American Graffiti),
cult (Point Break) e novità (Rango)
Vacanze nel
Blu(ray)
DVD
Il Morandini
privato filmato da
Segre
Borsa del Cinema
6 italiani tra i 10
più visti del 2011:
solo commedie
Libri
Il Napoleone di
Kubrick, Nouvelle
Vague
Colonne sonore
Ascoltare il Panda
Po, riscoprire This
is England
Telecomando
DVD • BORSA DEL CINEMA • LIBRI • COLONNE SONORE
DVD
di Valerio Sammarco
Il camaleonte di Verbinski e Piranha 3D. Poi
la tenera comicità di Di Gregorio, l’alta
definizione di American Graffiti e Nato il 4 luglio
Rango
72
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2011
IL TUFFO NELL’ANIMAZIONE
di Gore Verbinski è stato giustamente salutato con numerose lodi. Per chi non fosse
riuscito a vedere Rango, splendido omaggio al western ambientato nella cittadina di Polvere e incentrato sull’avventura di un improvvisato camaleonte sceriffo, l’occasione è
da non perdere: Universal lo
propone anche in versione
Blu-ray, con numerosi extra
(tra cui “Rompere le Regole:
Fare la Storia dell’Animazione”
e “Incontra le Vere Creature di
Polvere”) e un finale inedito.
Per rigenerarsi dall’afa e dalla
calura estiva, poi, consigliamo
una vera e propria “immersione” nel fantomatico Virginia
Lake di Piranha 3D, rilettura del
classico di Joe Dante firmata
da Alexandre Aja, che 01 e
Bim distribuiscono in versione
Blu-ray, in 3D anaglifico (visibile con gli occhialini presenti
nella confezione) e in Real 3D
(visibile con TV 3D, lettore
Blu-ray 3D e occhialini attivi
3D forniti insieme al televisore). Sul versante grandi classici, poi, Universal porta in Bluray American Graffiti di George
Lucas e Nato il 4 luglio di Oliver
Stone, mentre Feltrinelli Real
Cinema distribuisce il doc sui
Doors di Tom DiCillo (When
You’re Strange) con libro 132
pagg. in allegato. Se invece
volete ridere in maniera intelligente, vi rimandiamo a Gianni
e le donne, opera seconda del
“Tati di Trastevere” Di Gregorio (01).
luglio-agosto 2011
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
73
Telecomando
DVD • BORSA DEL CINEMA • LIBRI • COLONNE SONORE
DVD
Watergate in HD
Alta definizione per Tutti
gli uomini del presidente
“Noi non ci battiamo per i soldi, noi ci
battiamo contro il sistema”: per fermare la banda di Bodhi, il compianto
Patrick Swayze in uno dei suoi ruoli
più significativi, l’FBI fa infiltrare tra le
fila del suo gruppo di fanatici surfisti e
rapinatori la recluta Johnny Utah
(Keanu Reeves). Tra i due nascerà
un’amicizia profonda. Titolo cult che
segnò in maniera inequivocabile l’inizio degli anni ’90, Point Break di
Kathryn Bigelow arriva finalmente in edizione Blu-ray, accompagnato da un mare di extra: oltre
alle scene eliminate, 4 documentari ( Cavalcare l’onda ,
Farcela o soccombere , Il set:
Malibu, Adrenalina dipendenti).
In vendita dal 20 luglio.
DISTR. WARNER HOME VIDEO
Due anni dopo le dimissioni di
Nixon il grande schermo ospitò
Tutti gli uomini del presidente,
resoconto cinematografico
dell’indagine che i due
giornalisti del Washington Post,
Bob Woodward (Robert
Redford) e Carl Bernstein
(Dustin Hoffman), condussero
per portare alla luce lo
scandalo Watergate. Il film di
Alan J. Pakula vinse 4 premi
Oscar, e oggi torna in edizione
Blu-ray con interessanti ed
esaustivi contenuti speciali: tra
questi, “Raccontare la verità su
un mucchio di bugie: il Making
of”, “Woodward e Bernstein:
all’origine di tutto”, “Fuori
dall’ombra:
l’uomo
conosciuto come
Gola profonda” e
il commento al
film di Robert
Redford. In
vendita dal 20
luglio.
DISTR. WARNER HOME VIDEO
74
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2011
Point Break
In Blu-ray il cult movie di Kathryn Bigelow.
Con un mare di extra
Laclassedeiclassici
a cura di Bruno Fornara
REGIA Joseph von
Sternberg
CON George Bancroft,
Clive Brook
GENERE Poliziesco (1927)
DISTR. CG Home Video
Le notti di Chicago
Titolo originale: Underworld, il
mondo nascosto e criminale. Le
notti di Chicago è l’antenato e il capostipite dei film gangsteristici.
Il boss, evaso dalla galera, sospetta che la sua donna,
Feathers (Piume), l’abbia tradito con il luogotenente Rolls
Royce. Feathers si chiamerà il
personaggio di Angie Dickinson in Un dollaro d’onore di
Hawks; e poco dopo l’inizio di
Underworld siamo in una bettola
con il gangster che tira una
moneta nella sputacchiera all’ubriacone, scena che Hawks rifarà, pari pari, in apertura del
suo western. Questo di Sternberg è un film seminale, dove
attingere per ispirarsi e render-
gli onore. Collaborazioni di
prim’ordine: Ben Hecht riceve
la statuetta per the best story alla
prima edizione degli Oscar
(non c’era ancora il premio per
la sceneggiatura); firmano lo
script Sternberg, Hawks (non accreditato) e Robert N. Lee che
scriverà, nel 1931, Piccolo Cesare
di Mervyn LeRoy; grande fotografia, espressionista, cupa e
fatale, di Bert Glennon. E scene da antologia: la rapina, l’evasione, il ballo dei gangster,
Feathers che seduce Rolls Royce... Un grande regista europeo
trapianta negli Usa le ombre
espressioniste e fonda, sentimentalmente e hollywoodianamente, un genere.
Fi lm in or bi ta
a cura di Federico Pontiggia
Ginger & Fred
(Studio Universal)
La coppia per antonomasia del musical, anzi, del
cinema Usa. A 100 anni dalla nascita di Ginger
Rogers, SU sfodera un poker per i lunedì di luglio:
da Cerco il mio amore a Girandola.
Ispettore Callaghan
(AXN)
Tutti i venerdì di luglio, uno “Speciale Callaghan”
in HD: da Il caso Scorpio è tuo! a Coraggio, fatti
ammazzare!, la pistola fumante è di Clint
Eastwood, il bersaglio… voi!
Jane Fonda
(Studio Universal)
Per “Viaggio nel Cinema Americano”, dopo
Forman e Jarmusch tocca a Jane Fonda. Da Non
si uccidono così anche i cavalli? a Sul lago
dorato, cinque titoli di un’icona stelle & strisce.
Sorelle mai
Il “piccolo” esperimento di Bellocchio in
Blu-ray: da recuperare
Bobbio, dieci anni (1999-2008), tre generazioni, sei episodi: realizzato da Marco Bellocchio insieme ai corsisti
di “Fare Cinema” e interpretato in larga parte dai suoi
stessi familiari (a partire dal figlio attore Piergiorgio),
oltre ai vari Donatella Finocchiaro, Alba Rohrwacher e
Gianni Schicchi, Sorelle mai è sì “un film per caso”, come
l’ha definito lo stesso regista, ma che non lascia mai
nulla al caso. Personale, non piattamente biografico,
digitale e libero, come tutte le opere che riescono a prescindere dal denaro, “assente” dall’inizio alla fine delle
riprese: “Non c’era una lira e poi un euro”, ricorda
ancora Bellocchio. Un “piccolo” film-esperimento, che
val la pena recuperare: in homevideo in edizione bluray, con una scena tagliata negli extra e con la prima
versione del film, Sorelle, mediometraggio del 2006.
DISTR. CG HOME VIDEO
luglio-agosto 2011
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
75
Telecomando
DVD • BORSA DEL CINEMA • LIBRI • COLONNE SONORE
DVD
Lisbona e altre
storie
Alfabeto Morandini
Il decano dei critici italiani sotto la lente di Daniele Segre
IL TICCHETTIO DELL’INSEPARABILE MACCHINA
da scrivere, l’ennesima sigaretta, lo studio di
Milano, il giardino di Levanto. Il decano dei
critici italiani, Morando Morandini, si racconta davanti alla macchina da presa di Daniele
Segre, tra i più prolifici e sinceri documentaristi del nostro paese. È Je m’appelle Morando.
Alfabeto Morandini, realizzato tra il 2004 e il
2010, ora in dvd a celebrare in qualche
modo i 30 anni d’attività della casa di produzione “I Cammelli”: nato dalla volontà di
“immortalare” in primo luogo lo scambio tra
due amici, “un critico e un regista entrambi di
frontiera”, il film documentario deve il proprio titolo alla celebre battuta “Je m’appelle
Garance” di una tra le opere più amate di
Morandini, Les Enfants du paradis di Marcel
Carné, ovviamente citato dal critico nella
sezione “I film della mia vita”, presente negli
extra del disco.
PROD. I CAMMELLI S.A.S.
E3 201 1
PlayStation Vita
Svelata a Los Angeles la nuova console
portatile. Insieme alla Nintendo Wii U
Ogni anno, Los Angeles ospita la fiera più importante del mondo dedicata ai videogiochi, dove vengono presentati i titoli e le periferiche poi disponibili nei negozi nei mesi a venire. L’edizione 2011 è
stata piuttosto scoppiettante in quanto sono state
annunciate due nuove console che si affacceranno sul mercato il prossimo anno. Stiamo parlando
di Nintendo Wii U, successore ideale del Wii che
disporrà di un controller con touchscreen che permetterà di giocare sia sullo schermo di casa che in
mobilità, abilitando alcune soluzioni innovative e divertenti. Sony invece ha presentato la sua nuova
76
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2011
console portatile, PlayStation Vita, un mostro di
tecnologia che disporrà oltre che dei classici bottoni e dello schermo interattivo, anche di un touchscreen posteriore che darà spazio a nuovi giochi, senza dover coprire lo schermo con le dita.
Per saperne di più visitate www.multiplayer.it
ANTONIO FUCITO
FOTO FRANCESCA FAGO
Dal film di Wenders al
recente Il rito
Tra le altre uscite in
homevideo di questa
estate segnaliamo
Lisbon Story di Wim
Wenders, in dvd
grazie alla
Dall’Angelo Pictures,
che distribuisce
anche il curioso
Paranormal Activity:
Tokyo Night, diretto
dal giapponese
Toshikazu Nagae,
sequel orientale del
film di Oren Peli.
Sempre sul fronte
“paura”, Warner
propone – anche in
Blu-ray – il recente Il
rito, con Anthony
Hopkins veterano
esorcista. Per quanto riguarda
gli inediti, invece, Cecchi Gori
Home Video distribuisce in
Blu-ray In the
Electric Mist di
Bertrand
Tavernier, con
Tommy Lee
Jones, e in dvd
Come solo tu sei,
indipendente
USA del 2009,
diretto da Oliver
Irving e
interpretato da
Robert
Pattinson. Altro
titolo mai visto in
sala, Nomad di
Sergei Bodrov
(regista di
Mongol):
distribuisce
01/Bim.
DOPO
Pranzo di
Ferragosto
DESIGN INTERNOZERO COMUNICAZIONE FOTO MARCO ROSSI
BIBI FILM RAI CINEMA E ISARIA PRODUCTIONs
PRESENTANO UN FILM
PRODOTTO DA ANGELO BARBAGALLO
IL NUOVO FILM DI
GIANNI
DI GREGORIO
GIANNI E LE DONNE
IN VENDITA IN DVD DAL 6 LUGLIO
“UNA BOCCATA D’ARIA FRESCA.”
VARIETY
“DELIZIERÀ IL PUBBLICO.”
SCREEN INTERNATIONAL
www.01distribution.it
01 DISTRIBUTION S.R.L.
UFF. COMMERCIALE C/O DELUXE S.R.L. - VIA SESIA 18/20 - 20017 RHO (MI)
SERVIZIO CLIENTI TEL. 02 931881 - FAX 02 93188304 01DISTRIBUTION@BYDELUXE.COM
Telecomando
DVD • BORSA DEL CINEMA • LIBRI • COLONNE SONORE
Borsa del cinema
di Franco Montini
Sei italiani tra i
primi dieci incassi
dello scorso
semestre. Domina
Zalone
Che bella giornata?
IL PRIMO SEMESTRE DELL’ANNO SI
chiude con il cinema italiano attestato
ad una quota di mercato superiore al
47% per numero di biglietti venduti.
Nella classifica dei film di maggiore
incasso usciti nel 2011 sei dei dieci titoli
della top ten, a cominciare dall’assoluto
dominatore di questo scorcio di stagione, Che bella giornata, capace di
rastrellare oltre 43 milioni di euro, sono
produzioni nazionali. Per ritrovare risul-
78
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2011
tati così positivi per il nostro cinema
bisogna tornare indietro di oltre 40 anni;
insomma, a giudicare dai numeri in
assoluto, si potrebbe pensare ad una
stagione trionfale. Ma senza negare che
segnali positivi siano realmente emersi,
a cominciare dalla qualità media dei film
capaci di raggiungere un gradimento
popolare, che non sono più solo ed
esclusivamente farsacce o cinepanettoni,
e dal definitivo ricambio generazionale
che si è manifestato fra i nomi di richiamo, sia sul fronte degli autori che degli
attori, c’è da rilevare che il successo
complessivo della produzione nazionale
è stato determinato da un numero ancora limitato di film e soprattutto da un’unica categoria di prodotto: la commedia.
Accanto ad un discreto numero di successi, bisogna registrare in questi mesi
anche un equivalente numero di insuccessi immeritati, soprattutto fra i film più
Cast & Crew
di Marco Spagnoli
Il press-agent
Quattro chiacchiere con Valentina Palumbo
seri, più drammatici, più
problematici. Se diverse
commedie hanno ottenuto
esiti clamorosi, il cinema
italiano di qualità è stato
invece fortemente penalizzato e i film lanciati sul
mercato negli ultimi nove
mesi, salvo rarissime eccezioni, hanno tutti ottenuto
un risultato modesto e
sempre inferiore alle aspettative.
Ben vengano le commedie,
soprattutto se basate su
una scrittura intelligente,
una messa in scena professionale e arricchite da interessanti interpretazioni,
come nel caso di Immaturi o
Nessuno mi può giudicare, ma il
Una professione sempre più cruciale nello
show-business di oggi è quella del publicist
che, in Italia, viene chiamato press agent. A
quella di veri e propri pionieri come Enrico
Lucherini e dei fratelli Longardi è seguita una
nuova generazione di professionisti tra cui
spicca Valentina Palumbo che, attualmente,
cura artisti come Violante Placido, Ambra Angiolini, Francesca Inaudi, Sarah Felberbaum,
Christiane Filangieri, Elena Santarelli.
Come si è avvicinata a questo lavoro?
Ho iniziato per caso: mi stavo laureando in
Lettere Moderne con indirizzo spettacolo e
una mia amica mi ha chiesto di sostituirla nell’agenzia di comunicazione dove lavorava. Poi
mi sono messa in proprio, i miei primi clienti
sono stati Silvio Muccino e Martina Stella.
Su che cosa si basa il mestiere?
Il press agent si occupa del rapporto di un attore con i media. Concorda interviste, servizi
fotografici, ospitate in TV, presenze ai festival
e cura il look dei suoi clienti. Ci sono delle
strategie di comunicazione alla base, ogni
personaggio ha un suo percorso e deve esse-
re seguito diversamente dagli altri, in base al
film, fiction, trasmissione, campagna sociale o
pubblicità che si deve promuovere.
La qualità più importante?
Sicuramente la diplomazia: siamo il trait d’union tra l’attore e i giornalisti.
E’ necessario arrivare ad un punto d’accordo
soddisfacente sia per il tuo cliente che per il
giornale. Affidarsi ad una persona che cura la
tua immagine non è mai facile. Bisogna conoscersi e rispettarsi per fare un cammino incentrato sulla stima e la fiducia reciproca.
Ben venga l'evasione, ma non possiamo fare
di tutta la risata un fascio
cinema italiano non può ridursi a produrre solo questo genere di film. Il
rischio sarebbe quello di una rapida e
veloce saturazione dell’offerta, con conseguente esaurimento del filone, un po’
come accaduto in passato con le fortunate, ma temporalmente effimere, stagioni del western o del giallo nazionale.
Quanto alle scarse fortune dei film d’autore, per altro non solo italiani, perché
ad essere penalizzato è stato tutto il
cinema di qualità indipendentemente
dalla provenienza, la spiegazione che
tutto ciò dipenderebbe dal fatto che in
un periodo difficile, come quello che
stiamo vivendo, il pubblico desidera
solo ridere e divertirsi, è solo parzialmente veritiera.
Appare più convincente constatare che
per il cinema di qualità gli spazi esposi-
tivi e la visibilità, nel nostro paese, a
dispetto della crescita complessiva degli
schermi, tendono a diminuire. Molti film
di questo tipo hanno funzionato poco
perché sono arrivati al pubblico con difficoltà. La progressiva sparizione dell’esercizio tradizionale, ovvero sale metropolitane e cinema di profondità, sta privando il cinema d’autore delle vetrine
più congeniali a questo prodotto.
Insomma la difesa della produzione di
cinema d’autore non può prescindere
dalla salvaguardia delle sale d’essai,
dove un certo pubblico si forma e cresce.
box office (aggiornato al 12 luglio)
1 Transformers: Dark of the Moon ........... €
2 Cars 2 ......................................................... €
3 L’ultimo dei templari ............................... €
4 In viaggio con una rock star .................. €
5 I guardiani del destino ............................ €
6,380,945
8,295,105
2,762,924
143,262
1,713,663
6 Il ventaglio segreto .................................
7 This is Beat – Sfida di ballo ...................
8 Libera uscita ............................................
9 Le donne del sesto piano .......................
10 The Conspirator ......................................
€
95,098
€ 258,287
€ 1,240,991
€ 692,053
€ 285,529
N.B. Le posizioni sono da riferirsi all’ultimo weekend preso in esame. Gli incassi sono complessivi
luglio-agosto 2011
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
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Telecomando
DVD • BORSA DEL CINEMA • LIBRI • COLONNE SONORE
Libri
Dietro il mistero del
più grande film mai
realizzato. Eastwood
a 360°, luoghi e
leggende
Archivio Napoleonico
Kubrick segreto
A tut to Clin t
Su come sarebbe dovuto essere il leggendario Napoleon di
Kubrick sono stati versati fiumi d’inchiostro. Grazie ad Alison
Castle, che ha pazientemente duplicato ogni documento
relativo alla preparazione del film, possiamo finalmente
vedere lo sterminato materiale iconografico raccolto
(diapositive d’epoca, bozzetti dei costumi, foto delle location)
e leggere gli innumerevoli appunti, le puntigliose note
storiche e, soprattutto, la sceneggiatura originale. Per chi
ama il regista, ma non aveva i 500 €
richiesti dalla prima lussuosa edizione, la
casa editrice Taschen ripubblica il tutto in
un formato più economico: Stanley
Kubrick’s “Napoleon”: The Greatest Movie
Never Made (pagg. 1.100, € 49,99).
All’interno del libro la chiave per accedere
all’archivio web con più di 17.000 immagini
scaricabili.
Michael Henry Wilson è un uomo fortunato. In che altro modo
si potrebbe definire un critico che ha per amici i titani del
cinema contemporaneo, ci chiacchiera per una trentina
d’anni e alla fine ha tanto di quel materiale da pubblicare una
monografia esclusiva? Dopo Martin Scorsese (edito in Italia
da Rizzoli), tocca a Clint Eastwood ripercorrere con Wilson,
dentro e fuori lo schermo, la propria carriera d’attore e,
soprattutto, di regista, dall’esordio con Brivido nella notte
(1971) sino a Invictus (2010).
Ne esce il ritratto di un uomo colto e
intelligente, disposto ad ammettere con
franchezza che “non si è mai troppo
vecchi per imparare qualcosa”.
Il testo è in inglese ma la lettura di
Eastwood on Eastwood (Cahiers du
Cinéma, pagg. 240, € 49,95) val bene un
piccolo sforzo linguistico.
ANGELA BOSETTO
80
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2011
ANGELA BOSETTO
Mélo di famiglia
Negli anni ‘50, l’America sta attraversando uno dei suoi
momenti migliori: la guerra è lontana e il boom economico
imminente promette un futuro radioso. È in questo periodo
che Hollywood si sdogana dal cinema classico e si prepara ad
affrontare temi più leggeri. La realtà però non si lascia
cacciare dagli schermi: lontane dalla massiccia
urbanizzazione, intere famiglie si trovano in bilico tra le
luccicanti promesse fatte dalle città e la monotona sicurezza
del focolare del country side. Con Il
melodramma familiare hollywoodiano (Le
Mani, pagg. 271, € 16.00) Roberto
Monassero ci illustra come Douglas Sirk, ma
anche Minnelli, Kazan e Ray, ritraggono
questi nuclei familiari scossi dal sogno di
modernità e benessere, raccontandoci il
brusco risveglio nella modernità dei più
giovani e curiosi.
Onda
anomala
Rileggere il convegno 50 fois Nouvelle Vague. E
scoprire un mondo ancora vivo, presente
di Gabriele Carunchio
GABRIELE CARUNCHIO
L’INCORONAZIONE DI NAPOLEONE I (1805 - 1807), DI JACQUES LOUIS DAVID)
Classici americani
In Classici Americani (Le Mani, pagg. 367, € 20,00) di Oreste
De Fornari convergono recensioni e profili critici pubblicati
negli ultimi trent’anni sulla rivista spagnola “Dirigido por…”.
In questo ritratto sfaccettato del cinema classico americano,
la domanda implicita è sempre la stessa: che cosa rende quei
film indimenticabili? Perché ancora oggi rimaniamo estasiati
dinanzi al loro rincorrere edonistico un ideale perduto di
bellezza e sorpresi dinanzi al sapore
agrodolce di quelle commedie sospese
tra cinismo e buoni sentimenti?
Forse ha ragione De Fornari: quella del
cinema americano classico è una
preziosa quanto difficilmente ripetibile
alchimia tra glamour e di
understatement, capace di valicare
confini, linguaggi, rendendosi universale
in ogni tempo.
Luca Venzi (a
cura di)
Nouvelle Vague.
Forme, motivi,
questioni
Ed. FEdS (Frames)
€ 15,00
Pagg. 334
FRANCESCO CERAUDO
Viaggio infinito
Inventare luoghi, strade e vedute mozzafiato che assumono lo
spessore di veri e propri personaggi fa parte del linguaggio
cinematografico. Si tratta di un universo fantastico che quasi
sempre esiste soltanto sulla celluloide, frutto di mirabolanti
falsificazioni che ci inducono al sogno. Con L’invenzione del
luogo, Spazi dell’immaginario cinematografico (ETS, Pagg.
183, € 14,00), Andrea Minuz ci regala l’emozione di quei
luoghi, trasportandoci – come a bordo di
una macchina del tempo nella mozzafiato
Monument Valley, fino allo splendore di
cartapesta di Las Vegas e all’inquietante
motel dove Norman Bates uccide la
bellissima Janet Leigh in Psycho. Un
viaggio attraverso i luoghi del cinema, tra
reale e immaginario, tra modificazioni
moderniste e una struggente nostalgia del
passato.
FRANCESCO CERAUDO
I cugini di
Claude
Chabrol
È sul finire del 1957 che si usò per la prima volta
l’espressione Nouvelle Vague, e tutt’oggi spiegare
cos’è di preciso questa nuova onda che dalla
Francia travolse (con gentilezza) l’esperienza
cinematografica occidentale può risultare un
compito ostico. La verità è che dentro quest’onda le
correnti sono state diverse, i temi disparati e i suoi
stessi protagonisti sembravano fare dell’eclettismo
un grido di battaglia.
Un mix di generi, quindi, con un piede nel passato e
uno nel futuro, ma senza perdere di vista quella
realtà che ogni giorno accade per le strade e nelle
stanze, luoghi dove privatamente alcuni iniziano a
dar vita a quella contestazione che a livello
planetario demolirà un modo di fare e pensare ormai
stantio, inadatto a un mondo che diventa sempre più
piccolo.
Un male di vivere più o meno accusato è il
sentimento dei personaggi, un’insofferenza velata
che spinge ad andare oltre (a volte così oltre da
tornare al punto d’inizio). Film a loro modo “politici”,
“scomodi” e a volte addirittura “irritanti” sono quelli
che analizzano i vari autori del volume curato da
Luca Venzi (tra i quali Adriano Aprà, Antonio Costa,
Giorgio De Vincenti, Daniele Dottorini, Jean-Louis
Leutrat, Suzanne Liandrat-Guigues, Vito Zagarrio):
diversi punti di vista nati dal Convegno di Studi “50
fois Nouvelle Vague” organizzato nel 2009 per
altrettanti modi di vedere un unico fenomeno che ha
cambiato il modo di fare (e parlare di) cinema.
Telecomando
DVD • BORSA DEL CINEMA • LIBRI • COLONNE SONORE
di Gianluigi Ceccarelli
Colonne Sonore
Visti da vicino
In due per Po
Suonare Kung Fu Panda 2: Hans Zimmer
e John Powell
È SEMPRE UN PIACEVOLE
ascolto, se di mezzo c’è
Hans Zimmer. Figuriamoci
quando ad affiancarlo è
John Powell, fresco di
nomination all’Oscar per il
recente How to Train Your
Dragon. I due avevano collaborato anche alla partitura del primo capitolo, e
non si può non sottolineare una sensazione di già
sentito, non solo derivante
dalla reprise del tema portante originale (Ancient
China/Story of Shen); c’è la
volontà di rinnovare i
temi, spingersi oltre, ma il
piano d’azione di Powell e
Zimmer è il medesimo, e a
risentirne è la freschezza.
Il cocktail di sonorità
orientali e occidentali
anche stavolta diviene
contaminazione tra tradizione e modernità, con
Powell ben presente in
questo aspetto grazie ai
ritmi serrati di sintetizzatore che hanno caratterizzato le sue ultime prove. Le
due componenti, a turno,
tendono a risaltare per
contrasto una sull’altra,
contribuendo a creare un
clima grottesco e sopra le
righe che stempera a
sprazzi i toni più seriosi
dell’assunto
musicale
(Musicians Village) o la gravità concitata di specifiche
scene d’azione (Po and
Shen/ Face to Face, Fireworks
Factory). I momenti migliori
sono quando Zimmer e
Powell giocano apertamente con lo spettatore:
menzione speciale per
Gongmen Jail, dove l’Isaac
Hayes più blaxploitation fa
a cazzotti con il lirismo
ascetico del kung fu.
Proprio come Po e la sua
fisicità, debordante ostacolo per l’accesso alla trascendenza.
Per tut ti i gus ti
a cura di Federico Pontiggia
This is England
England, ma
sventola il tricolore:
a firmare la colonna sonora del capolavoro di
Shane Meadows è il nostro Ludovico Einaudi,
perfettamente a suo agio tra classici reggae
e primi anni ’80. This is good!
82
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2011
At the End of
the Day
Italiano, ma poco
italiano, dal cast
alla musica: il debutto del videoclipparo
Cosimo Alemà suona internazionale, con
Soap&Skin (la Plaschg è un genietto) e il
post-rock degli Hammock.
Bitch Slap - Le
superdotate
Dal compositore di
Randagi e Innesto
mortale, John R. Graham, un fior fiore di
soundtrack, dal gusto action e chiave softcore.
Per fortuna, l’occhio prevale sull’orecchio, ma,
anche qui, si fa per dire. Ipodotato.
A
T
&T
AT&T
AT
T&
12 34 PM
12:34
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