2013 - Corriere della sera
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2013 - Corriere della sera
SABATO 6 APRILE 2013 ANNO 138 - N. 82 In Italia (con "Io Donna") Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821 Servizio Clienti - Tel. 02 63797510 Fondato nel 1876 Oggi Tempi liberi I MILITARI, I COSTI, L’IMMAGINE DEL PAESE Animali Domani Quelli che parlano con i loro cani Le idee Il nuovo temuto dai populisti Con il Corriere Il grande gioco del Quirinale di Paola D’Amico a pagina 33 di Sergio Romano nel supplemento In edicola a 7,90 euro più il prezzo del quotidiano Giannelli La trattativa LE MISSIONI DIMENTICATE 9 771120 498008 30 4 0 6> Settegiorni quella voluta dall’Onu nel Libano meridionale (mille uomini dagli iniziali tremila), che aiuta a prevenire un ritorno delle ostilità tra hezbollah e israeliani. Lo è con certezza quella nei Balcani, seicento militari anch’essi già ridotti che proteggono minoranze e sorvegliano una calma ancora fragile. Anomala almeno nella definizione è invece la presenza italiana in Afghanistan, perché gli oltre tremila soldati inquadrati nell’Isaf (espressione della Nato) cercano sì di costruire la pace ma si trovano spesso a dover fare la guerra. È questo contingente, che è il più numeroso, che costa molto, che ha avuto 52 morti, ad aver ispirato la mozione del Movimento 5 Stelle. Che trova precedenti, peraltro, negli umori della Lega, nelle proteste che oggi sembrano lontanissime di Di Pietro, e persino in alcuni settori del Pd. La guerra in Afghanistan è una guerra persa, si diceva, e non ha più senso rimanere, spendere e morire. In effetti esistono grandissime probabilità che quella dell’Afghanistan non sia una guerra vinta. Ma il vero interrogativo che dobbiamo porci, oggi, è molto più semplice e scavalca il giudizio storico: faremmo bene, noi italiani, a ritirarci unilateralmente mentre è in corso un ritiro collettivo? Qualcuno lo ha fatto, come la Francia di Hollande che per tener fede alle promesse della campagna elettorale ha anticipato il trasferimento della regione nord-est a forze afghane che fonti autorevoli considerano non ancora pronte a subentrare, se mai lo saranno. Ma la Francia è abituata a «compensare» di testa sua (si pensi all’intervento in Mali), e noi comunque dobbiamo ragionare sulla base dei nostri interessi e partendo, se possibile, da dati oggettivi. di Francesco Verderami La difficile ricerca di un nome condiviso L a trattativa tra Pd e Pdl va avanti da due settimane ma è incredibile come in una settimana i ragionamenti si siano invertiti: se prima gli sherpa di Bersani e Berlusconi parlavano di governo alludendo al Quirinale, ora parlano di Quirinale sottintendendo il CONTINUA ALLE PAGINE 8 E 9 governo. Silvio Berlusconi frena sulla richiesta di elezioni anticipate. Per la formazione del governo si profila un accordo tra Pd, Scelta civica e Pdl. Il Cavaliere: prioritario dare vita subito a un governo stabile e forte. Tensioni nel Pd tra renziani e bersaniani. Elezione del presidente della Repubblica: spuntano le ipotesi Amato e Severino. Grillo convoca i parlamentari e richiama all’ordine i dissidenti. Intervista con Franceschini «È arrivato il momento di dialogare con il Pdl» di ALDO CAZZULLO «C i piaccia o no, il capo della destra è ancora Berlusconi. È con lui che bisogna dialogare»: così al Corriere l’ex segretario del Pd, Dario Franceschini. DA PAGINA 8 A PAGINA 15 A PAGINA 11 Presi da un gruppo armato nel Nord del Paese mentre filmavano postazioni militari Decidere e non fare Rapiti in Siria 4 reporter italiani LA BEFFA DELLE LEGGI RIMASTE SULLA CARTA Contatti con attivisti anti regime per cercare di liberarli di DAVIDE FRATTINI e FIORENZA SARZANINI Il caso nel Nord della Siria da un gruppo armato. Alcuni fanno parte del programma di Raitre La Storia siamo noi. Il rapimento è avvenuto due giorni fa. ALLE PAGINE 16 E 17 Conti di ALESSANDRA FARKAS «È G raziato dal presidente Napolitano l’ex capo della base Nato di Aviano, il colonnello americano Joseph Romano, condannato nel 2012 dalla Cassazione a 7 anni per il sequestro di Abu Omar, l’imam estremista rapito a Milano nel 2003. ALLE PAGINE 5 E 6 Valentino I pagamenti degli arretrati alle aziende anticipati dalla Cassa depositi e prestiti Pressione fiscale record: 52 per cento ALLE PAGINE 22 E 23 A PAGINA 27 di LUIGI FERRARELLA CONTINUA A PAGINA 60 di FABRIZIO CACCIA GIAN ANTONIO STELLA Sequestro Abu Omar Graziato ufficiale Usa A PAGINA 19 Senza soldi per l’affitto: tre suicidi «Perdonateci» che bloccano L’Aquila Decisione di Napolitano. Il no dei magistrati brillante, impegnata e tenace ed è di gran lunga la più bella attorney general d’America»: il commento galante del presidente degli Usa Obama su Kamala Harris (foto), 48 anni, ministro della Giustizia californiana e sua amica di lunga data, è stato giudicato «sessista». E così Obama le ha chiesto formalmente scusa. Civitanova Marche Ricostruzione giornalisti itaQ uattro I cavilli liani sono stati rapiti «È bella» La procuratrice e la gaffe «sessista» di Obama AP / J. SCOTT APPLEWHITE Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano L Clima teso nel Pd. E Grillo richiama all’ordine i dissidenti Berlusconi frena sul voto anticipato Quirinale, le ipotesi Amato e Severino di FRANCO VENTURINI a crisi di governabilità uscita dalle urne e dalla legge elettorale che ne ha condizionato il verdetto comporta, lo sappiamo tutti, una serie di rischi per i cittadini e per il Paese. Tanto più che il «caso Italia» si colloca nella cornice più ampia delle turbolenze economiche e finanziarie europee e occidentali. Non è perciò sorprendente che il buon senso suggerisca — quale che sia lo stato delle alchimie politiche interne — tagli alla spesa e investimenti mirati volti alla crescita. Ma esistono, e di questo anche l’opinione pubblica dovrebbe essere cosciente, spese che vanno al di là dell’equazione contabile, che sono utili al Paese anche se ne aggravano il passivo, che difendono valori come le alleanze internazionali e la credibilità sulla scena mondiale cui l’Italia non può permettersi di rinunciare (men che meno dopo l’autolesionista vicenda dei marò). È il caso del finanziamento delle nostre missioni militari all’estero, che salvo sorprese dovrà essere votato come ogni anno dal Parlamento nel mese di settembre dopo la conferma, in giugno, delle attuali presenze. Tentare di prevedere oggi l’esito di quei voti sarebbe come giocare alla roulette, tali e tante sono le incognite presenti e future della nostra politica interna. Ma ad anticipare i tempi e a rinfrescarci la memoria ha provveduto il Movimento 5 Stelle, annunciando che martedì sarà depositata una mozione per il ritiro immediato delle forze italiane dall’Afghanistan. Le urgenze che premono sono altre, beninteso, ma la scampanellata dei «grillini» non ci fa male perché è giusto che le missioni militari non vengano infilate sotto il tappeto come accade di solito fino al prossimo soldato ucciso. Le nostre sono missioni di pace. Lo è senza dubbio Roma, Piazza Venezia 5 Tel. 06 688281 www.corriere.it laLettura EURO 1,70 P ressione fiscale a livelli record: 52 per cento, il dato più alto da quando l’Istat ha cominciato a calcolarlo. Nel 2012 la pressione fiscale è risultata del 44%, l’1,4% in più del 2011. Il rapporto tra deficit e Prodotto interno lordo è sceso al 2,9%, migliore dello 0,8% rispetto all’anno precedente. Arretrati alle aziende attraverso la Cassa Depositi. ALLE PAGINE 2 E 3 Baccaro, Marro, Tamburello A partire da ieri, venerdì 5 aprile, il prezzo del Corriere della Sera con Sette al venerdì e del Corriere della Sera con Io Donna al sabato è di 1,70 euro. Negli altri giorni resta fermo a 1,20. Il ritocco riporta il prezzo dei supplementi a 50 centesimi (Corriere della Sera 1,20 + supplemento settimanale 0,50) come era prima del 2010 quando il prezzo del Corriere fu portato a 1,20 euro, ma il costo delle abbinate del venerdì e del sabato fu lasciato invariato a 1,50 euro. Il servizio clienti del Corriere della Sera è sempre a disposizione per ulteriori informazioni all’indirizzo mail servizioclienti@corriere.it e al numero 02 63797510. Il presidente Scelta sofferta pensando ai due marò MARZIO BREDA A PAGINA 6 di ROGER ABRAVANEL N el nostro Paese non si riesce a tradurre gli obiettivi annunciati dai provvedimenti legislativi in risultati tangibili. Non funziona la «cinghia di trasmissione» tra quello che viene raccontato ai cittadini (l’annuncio, spesso con fini elettorali), i provvedimenti effettivamente approvati (le leggi, i decreti), i regolamenti attuativi emanati e l’effettiva azione della Pubblica amministrazione. Alla fine, se qualcosa succede, è solo grazie al coraggio e all’iniziativa di sconosciuti dirigenti che tengono in moto la macchina statale indipendentemente da chi guida il loro ministero. Questo avviene perché la capacità di eseguire dell’«esecutivo» (ovvero il governo) italiano è purtroppo limitata. A PAGINA 60 2 Primo Piano Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera ❜❜ Il Fisco Il confronto Le prospettive di ripresa dell’economia sono del tutto inconciliabili con l’attuale livello della pressione fiscale Confcommercio Il grande sorpasso delle tasse Pressione record al 52% L’Istat: il rapporto tra deficit e Pil migliora al 2,9% rispetto a quella registrata nel quarto trimestre del 2011. Dati positivi dunque che dovrebbero in parte, ma non è detto che lo facciano, mitigare l’impatto del salas- so fiscale. Preoccupata la reazione della Confcommercio che non ritiene possibile una ripresa dell’economia con una pressione fiscale al 52%. «Im- prese e famiglie da troppo tempo sopportano una pressione fiscale tra le più alte in Europa ed è questo il motivo per cui si sono ridotti i consumi, le imprese chiudono, gli Le entrate Nel 2012, l’Istituto ha rilevato che le entrate totali sono cresciute più delle spese (+2,5%) Effetto spread Pesa l’effetto dell’aumento dello spread, la spesa per interessi salita del 5,2% L’evasione Il nodo dell’evasione fiscale e l’impatto del prelievo locale do dello scorso anno. In particolare le imposte dirette sono aumentate del 6,2% con il gettito Irpef che sale dell’1,7% e quello Ires che cala dell’11,1%. In discesa del 9,4% anche i proventi dell’Iva. Tornando alle cifre del 2012, l’Istat ha rilevato che le entrate totali sono cresciute più delle spese spiegando che la loro incidenza sul Pil è stata del 47,7%. Nel quarto trimestre come si è visto il peso è stato ben superiore toccando il 56,3% con le entrate fiscali al 52%. In particolare il gettito ha registrato un aumento tendenziale del 4,3%, per effetto di un incremento del 7,6% delle imposte dirette, del 4,3% delle imposte indirette e del 6,7% delle altre entrate correnti. Sono, invece, risultati in diminuzione i contributi sociali e le entrate in conto capitale Stefania Tamburello © RIPRODUZIONE RISERVATA Lo scontro in Confindustria Federalimentare e l’articolo 62 ROMA — Adesso lo scontro sull’articolo 62, quello che regola i termini di pagamento tra le imprese della filiera alimentare (massimo 30 giorni per le merci deperibili, 60 per le non deperibili), si sposta nella Confindustria. Il presidente della Federalimentare, Filippo Ferrua Magliani, ha scritto una lettera al presidente della Confindustria, Giorgio Squinzi, contestandogli l’azione di lobbying contro l’articolo 62 e quindi di aver sposato le tesi della grande distribuzione che mira a far La delibera valere i più flessibili termini della direttiva europea. La cosa non piace a Federalimentare, dove alcune aziende e gruppi associati di rilievo minaccerebbero addirittura l’uscita dal sistema confindustriale. Lo scontro attraversa anche le burocrazie ministeriali, con i vertici dello Sviluppo favorevoli a ritenere superato l’articolo 62 dalla più recente direttiva Ue e quelli dell’Agricoltura che invece ribadiscono la validità dei termini di 30 e 60 giorni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le misure punto per punto Sette miliardi di rimborsi, multe ai sindaci inadempienti A i Comuni il decreto sui pagamenti mette a disposizione rimborsi per sette miliardi: cinque di residui attivi utilizzabili grazie allo sfondamento del patto di Stabilità e due per quei municipi che, non avendo residui, necessitano di un’anticipazione. Questa verrà fornita da uno dei tre fondi presso la Cdp entro il 15 maggio 2013 e va restituita secondo un piano di ammortamento a rate costanti, fino a 30 anni. In caso di mancata restituzione, lo Stato trattiene gli incassi dell’Imu. I sindaci che avranno certificato debiti superiori al necessario potranno incorrere in una multa pari a due mensilità della retribuzione. © RIPRODUZIONE R SERVATA REGIONI Economia Il ministro Vittorio Grilli: entrate a 61.307 milioni nei primi due mesi del 2013 investimenti si sono drasticamente ridotti», ha rilevato l'associazione. La Cgil con il segretario confederale Danilo Barbi sottolinea invece come la pressione fiscale sia «alta ma non per tutti: per i redditi fissi, quelli da lavoro e da pensione, è altissima e a livelli insostenibili». La pressione fiscale «sta soffocando l'economia reale con gravissimi effetti recessivi e con conseguenze drammatiche sull’occupazione. Ormai quasi la metà del reddito di lavoratori dipendenti e pensionati è destinata al pagamento delle tasse ed il dato è in continua crescita» ha commentato il segretario confederale Uil, Domenico Proietti. Sull’andamento delle entrate ieri sono arrivati anche, questa volta diffusi dal ministro dell’Economia, i dati relativi ai primi due mesi del 2013 che sono tradizionalmente poco significativi perché nel periodo non sono previste scadenze fiscali: gli incassi sono ammontati complessivamente i 61.307 milioni sostanzialmente in linea con quelli dello stesso perio- COMUNI ROMA — Un 2012 da record se si guarda al peso delle tasse. La chiusura d’anno — gli ultimi tre mesi — ha infatti portato la pressione fiscale al 52%, il dato più alto da quando l’Istat ha cominciato a calcolarla. Il fardello delle imposte — dirette e indirette più i contributi sociali — diventa quindi sempre più pesante anche se ovviamente solo per quei contribuenti che pagano il dovuto. Guardando all’intero 2012 la pressione fiscale è risultata del 44%, che comunque rappresenta l’1,4% in più del 2011. Lo scorso anno inoltre le entrate totali sono cresciute più delle spese. Lo ha fatto sapere l’Istat che ha diffuso anche le altre cifre sui conti pubblici che segnalano il positivo calo del rapporto deficit/Pil sceso al 2,9%, migliore dello 0,8% rispetto all’anno precedente. Nel quarto trimestre 2012 inoltre il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato pari a 17.900 milioni di euro. L'incidenza dell' avanzo sul Pil è stata del 4,4%, superiore di 1,6 punti Regioni in campo con otto miliardi per le imprese Tre solo nel 2013 A lle Regioni il decreto concede di pagare debiti, a esclusione di quelli sanitari, per otto miliardi di cui tre nel 2013. Saranno anticipazioni del Fondo da restituire. Le Regioni saranno obbligate a «predisporre misure, anche legislative, idonee e congrue» di copertura annuale del rimborso dell’anticipazione, una sorta di manovra. Dovranno poi presentare un piano di rientro non superiore a 30 anni. Nel caso in cui le somme non dovessero essere rese per tempo, si prevederanno meccanismi di recupero ancora non precisati. Due terzi dei pagamenti dovranno riguardare residui passivi nei confronti degli enti locali. © RIPRODUZIONE RISERVATA Primo Piano Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 ❜❜ La pressione fiscale in Italia è alta ma non per tutti: per i redditi fissi, da lavoro e pensione, è altissima, a livelli insostenibili Cgil ❜❜ 3 Tra Tares e Imu, per le famiglie il saldo di fine anno significherà un esborso medio pro capite di 426 euro Uil ✒ L’anagrafe dei conti e il salvacondotto per gli scudati di ENRICO MARRO È Il decreto Atteso per oggi il varo del provvedimento sulle modalità di restituzione delle somme dovute dallo Stato Fisco, sì allo «scambio» debiti-crediti Pagamenti alle imprese: Cassa depositi in campo. Salgono a 30 miliardi i rimborsi 2013 L o Stato può anticipare liquidità alle Regioni nei limiti di 14 miliardi per debiti sanitari: cinque nel 2013 e nove nel 2014. E’ prevista una procedura per garantire allo Stato di rientrare sulle somme prestate alle Regioni tramite l’apposito Fondo. Le Regioni dovranno prevedere misure idonee a garantire il rimborso e sottoscrivere un contratto con il Mef in cui s’impegnano a rimborsare tutto entro massimo 30 anni. Le Regioni che avranno sottoscritto un simile contratto potranno accendere nuovi mutui solo se saranno risultate in regola con il patto di Stabilità dell’anno precedente e se il loro bilancio risulta in equilibrio strutturale. © RIPRODUZIONE RISERVATA Flessibilità Prevista una maggiore flessibilità sui vincoli del patto di Stabilità interno per gli enti locali Conti saldati in ordine cronologico I risparmi dei ministeri P er i debiti dei ministeri relativi a somministrazioni, forniture, appalti e lavori, maturati al 31 dicembre 2012, a fronte dei quali non sussistono residui passivi anche perenti, ciascun ministero predisporrà un apposito elenco dei debiti scaduti in ordine cronologico. A disposizione per pagare i debiti, il decreto mette ulteriori 500 milioni sul fondo, già esistente, per i debiti pregressi. A quelli che non potranno essere coperti in questo modo, i ministeri dovranno provvedere con risparmi. Tutti i pagamenti previsti dal decreto dovranno essere liquidati in ordine cronologico, senza privilegiare quelli ceduti pro soluto. © RIPRODUZIONE RISERVATA zioni di tesoreria presso il Mef. Quanto ai maggiori interessi sul debito, vi si farà fronte con tagli lineari alle spese dei ministeri. Ricapitolando la scansione dei 20 (per ora) miliardi di rimborsi previsti nel 2013, ci sono i 7,5 miliardi di maggior deficit così ripartito: 5 ai Comuni come sfondamento del patto di Stabilità, 1,4 per i trasferimenti dalle Regioni agli enti locali, 600 milioni di cofinanziamento per i Fondi coesione e 500 milioni per i pagamenti arretrati dei ministeri. A questi si aggiungono per ora 2,5 miliardi per i rimborsi fiscali, soprattutto dell’Iva. Altri 10 miliardi, a valere sul debito, saranno impiegati per foraggiare i tre fondi cui attingerà chi non dispone di liquidità: due miliardi per i Comuni, tre per le Regioni (cinque l’anno prossimo) e cinque per la Sanità (nove nel 2014). I meccanismi di restituzione delle somme anticipate dai fondi sono stati Amministrazioni, obblighi severi e responsabilità per i dirigenti L a procedura dei pagamenti si basa sulla certificazione delle somme. Le amministrazioni sono obbligate a registrarsi sull’apposita piattaforma entro 20 giorni dal decreto. La mancata registrazione è fonte di responsabilità per i dirigenti. Le pubbliche amministrazioni debitrici comunicano entro il 15 settembre 2013 l’elenco completo dei debiti maturati al 31 dicembre 2012. Il governo tiene sotto controllo la procedura e se il livello dei pagamenti si avvicina troppo alla soglia massima, li rimodula e prende misure correttive per non compromettere il rientro dalla procedura del deficit. © RIPRODUZIONE RISERVATA COMPENSAZIONI Un contratto tra le Regioni e lo Stato per un rimborso in trent’anni lo consentano», si specifica. Per il resto ieri si è molto insistito su un nuovo ruolo che la Cassa depositi e prestiti avrebbe nei pagamenti, un ruolo di anticipatore, si è detto. Ma anche qui le precisazioni spingono a riconsiderare questa lettura, conferendo alla Cassa soltanto il compito di gestire i tre fondi che anticiperanno le somme a Regioni, enti locali e sanità: una sorta di Sgr, non di più. La liquidità necessaria sarà reperita definitivamente attraverso l’emissione di titoli di Stato. Nelle more della loro emissione potranno essere disposte anticipa- CONTROLLI l’Economia mette all’indebitamento. Il Tesoro vigilerà sul suo andamento e, «qualora emerga il rischio di mancato raggiungimento dell’obiettivo» programmatico (rapporto deficit/Pil sotto il 3%), «può disporre con proprio decreto la rimodulazione per gli anni 2013 e 2014 delle spese autorizzate» o può prevedere «l’adozione di provvedimenti correttivi urgenti», espressione che palazzo Chigi ha diffidato dall’interpretare come una manovra correttiva. Indiscrezioni parlano di un aumento fino a 30 miliardi, rispetto ai 20 previsti, la cifra di debiti arretrati liquidabili nel 2013. Così come voci ottimistiche insistevano nel suggerire che alla fine il governo potrebbe riservarsi, una volta effettuata quest’anno la mappatura completa dei debiti, di elevare l’anno prossimo l’attuale tetto complessivo di 40 miliardi di rimborsi, «sempre che le condizioni di contesto MINISTERI STATO CENTRALE ROMA — Ancora ieri, in tarda serata, la bozza del decreto sui pagamenti dei debiti arretrati della pubblica amministrazione per Confindustria «non era soddisfacente». Al ministero dell’Economia invece si dicevano certi di aver risolto uno dei nodi più complessi del provvedimento: la compensazione dei crediti con i debiti tributari, previdenziali e assistenziali. Il punto era evitare un’ondata di compensazioni che andrebbero a svuotare le casse dello Stato. Per questo i debiti dovranno essere assolutamente «certi e esigibili e non contestati». Stamattina, a partire dalle 9.30, il Consiglio dei ministri dovrebbe esaminare il provvedimento. La preoccupazione che la procedura scuota il precario equilibrio dei conti pubblici emerge anche da un’altra norma contenuta nell’ultima bozza circolante, quella che configura una sorta di «lucchetto» che il ministero del- resi più cogenti dal momento che ne è saltata, almeno per le Regioni, la copertura tramite l’anticipo delle addizionali Irpef. Così le Regioni che ricorreranno al fondo dovranno mettere a punto misure anche legislative idonee e congrue di copertura annuale del rimborso, in pratica una manovra di tagli, visto che maggiori entrate non possono essere deliberate in tutta autonomia. I sindaci che liquideranno fatture in misura superiore al necessario ci rimetteranno due mensilità di stipendio. Il decreto poi rende esenti da imposte, tasse e diritti di qualsiasi tipo le cessioni dei crediti vantati verso le pa. I crediti dovranno essere certificati dalle pubbliche amministrazioni con l’uso della piattaforma informatica e la liquidazione avverrà in ordine cronologico non privilegiando i crediti ceduti pro soluto. Antonella Baccaro © RIPRODUZIONE RISERVATA Il nodo da sciogliere sui contributi e l’ipotesi del tetto ai saldi totali E’ stato il punto più controverso dell’intero decreto quello delle compensazioni dei crediti con i debiti tributari, previdenziali e assistenziali. Da una parte le imprese hanno spinto perché si procedesse alla compensazione dei crediti certi, liquidi e esigibili ma anche non contestati dall’amministrazione debitrice. Dall’altra il governo ha cercato e, sostiene, trovato una soluzione che non producesse un effetto-valanga di svuotamento delle casse dello Stato. La sintesi sarà probabilmente trovata oggi in Consiglio dei ministri con l’individuazione probabilmente di un tetto massimo alle compensazioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA proprio vero, il Fisco si è mangiato le tredicesime. Solo così si spiega che nel IV trimestre 2012 la pressione fiscale sia schizzata al 52% del prodotto interno lordo. E a poco serve la consolazione che in media d’anno si resti al 44%. Le tredicesime un tempo servivano per dare una spinta ai consumi, aiutavano un po’ i salari ma anche i ricavi di artigiani, commercianti, ristoratori e albergatori. Adesso, tra Imu, saldi, acconti, addizionali regionali, comunali e via dicendo, a capotavola si siede il Fisco. Se poi si considera che la pressione fiscale effettiva, cioè quella misurata su chi non evade, è di almeno il 55%, si vede quanto la questione fiscale sia centrale: per la crescita dell’economia, ma anche per la tenuta della coesione sociale. Il governo, sia pure dimissionario, sta correndo ai ripari. Oggi dovrebbe varare il decreto per pagare 40 miliardi di arretrati alle imprese. Speriamo che il meccanismo funzioni e non si inceppi nelle inefficienze delle burocrazie centrali e soprattutto locali. L’altro ieri l’Agenzia delle entrate ha dato il via libera ai correttivi degli studi di settore, che consentiranno a una platea di circa 3,7 milioni di contribuenti (imprese, artigiani, commercianti, professionisti, partite Iva) di pagare meno imposte se colpiti dalla crisi. L’anno scorso dello sconto si è avvalso circa l’80% dei soggetti interessati. Nessuno dubita che abbiano patito tutti la crisi. Ma è appena il caso di osservare che analoghe agevolazioni non sono previste per i lavoratori dipendenti e i pensionati. Anzi, questi non recuperano neppure il fiscal drag, cioè le maggiori imposte pagate per effetto dell’aumento nominale dei redditi dovuto all’inflazione. Forse il governo dovrebbe pensare anche a loro. E soprattutto dovrebbe fare di più contro gli evasori. In particolare, i grandi evasori. Dopo il varo dell’Anagrafe dei conti correnti l’Agenzia delle entrate dovrà decidere con una circolare se in essa dovranno finire o no anche i rapporti finanziari scudati. Come ricorda l’esperto Oreste Saccone su Fiscoequo.it, si tratta di capitali per complessivi 105 miliardi rimpatriati o regolarizzati da circa 200mila soggetti versando appena il 5% delle somme nascoste all’estero. La legge ha garantito loro l’anonimato in cambio di un incasso per il Fisco di poco più di 5 miliardi. Ora però, escluderli dall’anagrafe che servirà all’Agenzia delle entrate per selezionare liste di sospetti evasori sui quali disporre eventuali accertamenti, sembrerebbe troppo. L’evasione passata è stata sanata, ma l’esclusione dai controlli non può essere perpetua. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera MOSTRA fotografie di Karl Lagerfeld Dal 6 Al 20 Aprile 2013 Dalle ore 10.00 alle ore 19.30 ROTONDA DI VIA BESANA VIA ENRICO BESANA, 12 20122 MILANO con il patrocinio di Ingresso libero thelittleblackjacket.chanel.com Primo Piano Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 ❜❜ Il capo dello Stato L’iniziativa 5 Il rapimento venne realizzato per trasportare il prigioniero in uno Stato, l’Egitto, nel quale era ammesso l’interrogatorio sotto tortura Corte di Cassazione, sentenza del 2012 La vicenda Febbraio 2003 Il rapimento e la «rendition» Rapito Abu Omar, ex imam della moschea milanese di via Quaranta sequestrato in Italia da agenti segreti della Cia nel 2003 e poi trasportato in Egitto Napolitano concede la grazia a un colonnello del caso Abu Omar Clemenza per Joseph Romano. Parere contrario della Procura di Milano Stato» confermato dai governi Prodi-Berlusconi-Monti non sul rapimento in sé, ma sui rapporti tra Sismi e Cia «ancorché in qualche modo collegati o collegabili con il sequestro». Joseph Romano il 17 febbraio 2003 garantì un anello fondamentale della «extraordinary rendition»: garantì al convoglio dei sequestratori l’ingresso sicuro nella base Nato di Aviano e l’imbarco di Abu Omar su un volo diretto alla base Nato di Ramstein in Germania, scalo del successivo trasferimento in Egitto al Cairo, dove l’imam radicale della moschea di via Quaranta subì pesanti interrogatori, percosse e umiliazioni. «Il rapimento di Abu Omar — aveva perciò valutato nel 2012 la sentenza di Cassazione — venne realizzato per trasportare il prigioniero in uno Stato, l’Egitto, nel quale era ammesso l’interrogatorio sotto tortura, tortura alla quale Abu Omar fu effettivamente sottoposto». E «proprio la finalizzazione del sequestro rende la condotta degli imputati contraria al diritto umanitario, giacché la tortura è bandita non solo dalle leggi europee» come la «Convenzione per la salvaguardia dei diritti umani e delle liberta fondamen- tali» (Roma, 1950), «ma anche dalle convenzioni delle Nazioni Unite» come il «Patto delle Nazioni Unite sui diritti civili e politici» (New York, 1966) e la «Convenzione contro la tortura e gli altri trattamenti o punizioni crudeli o degradanti» (New York, 1984). Senza dimenticare che, all’epoca no ma adesso sì, esiste dal 2007 anche la «Convenzione di Parigi» proprio «per la protezione di tutte le persone contro le sparizioni forzate». Per il militare si era già speso invano nel 2010 il ministro della Giustizia, Alfano, che in una missiva ai giudici d’Appello aveva auspicato una sentenza che condividesse l’interpretazione americana di un trattato Nato per sottrarre alla giurisdizione italiana il loro ufficiale. Interpretazione insostenibile allora, ma sostenibile da pochi giorni, Aviano Il militare garantì ai rapitori dell’imam l’ingresso nella base di Aviano La condanna a Pollari e Mancini «Il segreto di Stato non è sul reato» Ex Sismi L’ex direttore del Sismi Nicolò Pollari MILANO — Per i giudici d’appello che hanno condannato l’ex direttore del Sismi Nicolò Pollari e il suo numero tre Marco Mancini rispettivamente a dieci e nove anni di carcere nel processo Abu Omar, il segreto di stato non può essere invocato dagli imputati perché non «copre» la materia del reato, cioè il sequestro dell’ex imam di Milano, ma soltanto i rapporti tra Cia e Sismi. «Traendo le necessarie conclusioni dalla normativa in materia di segreto — scrivono infatti i giudici nelle motivazioni del verdetto pronunciato il 12 febbraio —, dall’applicazione che ne è stata fatta dall’autorità di governo e dai criteri enunciati dalle supreme autorità giurisdizionali che hanno affrontato il caso, va osservato che sul reato in contestazione (il sequestro di persona ndr) non è stato apposto alcun segreto di Stato». © RIPRODUZIONE RISERVATA visto che l’11 marzo un decreto del presidente della Repubblica (il n.27 del 2013) è intervenuto proprio su questa normativa. Benché latitante, Romano non rischiava in concreto il carcere: tutti e sei i ministri della Giustizia succedutisi con gli ultimi tre premier (Berlusconi, Prodi, Monti), e cioè Castelli, Mastella, Scotti, Alfano, Palma e Severino, hanno infatti ritenuto di esercitare la propria legittima discrezionalità politica nel non dare corso alla diffusione in campo internazionale delle ricerche dei latitanti americani. Il governo Monti, inoltre, nel filone che riguarda Pollari e Mancini, ha appena sollevato davanti alla Corte Costituzionale un altro conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato: è il quarto in questa vicenda, ma il più sensibile sotto il profilo istituzionale, perché intentato stavolta contro la Cassazione per il modo in cui nel 2012 avrebbe (a detta di Palazzo Chigi) errato nell’interpretare e indicare ai giudici milanesi di merito il perimetro normativo del segreto di Stato delineato nel 2009 dalla Corte Costituzionale. Luigi Ferrarella lferrarella@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA poltronafrau.com MILANO — L’altro ieri la richiesta urgente del parere alla Procura generale di Milano, e già ieri, nonostante il parere contrario, la firma del provvedimento di clemenza: il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a pochi giorni dallo scadere del suo settennato, ha graziato il latitante colonnello dell’aviazione statunitense e capo nel 2003 della base militare Nato di Aviano, Joseph Romano, condannato nel 2012 dalla Cassazione a scontare 7 anni di carcere e contribuire a 1,5 milioni di danni morali per concorso nel sequestro di Abu Omar, l’imam estremista torturato in Egitto dopo essere stato rapito a Milano il 17 febbraio 2003 da 27 agenti americani della Cia con l’appoggio del Sismi del generale Nicolò Pollari. La richiesta di parere, indispensabile benché non vincolante, faceva riferimento al 4˚ comma dell’articolo 681 del codice di procedura, caso in cui «la grazia può essere concessa anche in assenza di domanda o proposta», dunque d’ufficio, seppure anche il difensore Cesare Bulgheroni pare avesse formulato un’istanza. Con la concessione della grazia, Napolitano afferma di aver voluto «con un Paese amico ovviare a una situazione di evidente delicatezza, considerata dagli Stati Uniti senza precedenti per l’aspetto della condanna di un militare statunitense della Nato per fatti commessi sul territorio italiano, ritenuti legittimi in base ai provvedimenti adottati dopo gli attentati alle Torri Gemelle dall’allora Presidente e dal Congresso americani». Il no del sostituto procuratore generale milanese Antonio Lamanna richiamava invece un aspetto delle motivazioni con le quali il 19 settembre 2012 la Cassazione ribadì la responsabilità (7 anni) del militare americano assieme a quelle del capocentro Cia a Milano, Bob Lady (9 anni), e di altri 22 agenti (7 anni). Condanne a cui poi si sono aggiunte, per ora in Appello, quelle dei tre vertici della Cia che operavano a Roma sotto vesti diplomatiche, Ralph Henry Russomando, Betnie Medero (6 anni) e l’allora capo del servizio segreto Usa in Italia, Jeff Castelli (7 anni); più, sul versante italiano, le condanne dell’allora capo del Sismi, Pollari (10 anni), e del suo numero tre Marco Mancini (9 anni), sinora invano appellatisi a un «segreto di Archibald, designed by Jean Marie Massaud Abu Omar, l’imam della moschea milanese di via Quaranta, venne rapito il 17 febbraio 2003 da agenti americani della Cia con l’appoggio del Sismi. La sua fu una delle cosiddette «extraordinary rendition» (procedura extra-giudiziale di consegna di presunti terroristi a Paesi amici del governo Usa). Abu Omar fu trasportato prima nella base Nato di Aviano, poi a quella di Ramstein, in Germania, e quindi in Egitto, al Cairo, dove subì pesanti interrogatori, percosse e umiliazioni Il processo Le condanne per gli 007 Nel 2012 la Cassazione ha ribadito le condanne dell’allora capocentro Cia a Milano, Bob Lady (9 anni), di Joseph Romano (7 anni), nel 2003 capo della base di Aviano (7 anni), e di altri 22 agenti (7 anni). A queste si sono aggiunte, per ora in Appello, quelle dei vertici Cia che operavano a Roma: Ralph Henry Russomando, Betnie Medero (6 anni) e l’allora capo degli 007 Usa in Italia, Jeff Castelli (7 anni). E quelle dell’allora capo del Sismi, Nicolò Pollari (10 anni) e del suo numero tre Marco Mancini (9 anni) La novità La decisione del Colle Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ieri ha graziato il colonnello dell’aviazione statunitense Joseph Romano. Due giorni fa aveva inviato la richiesta urgente del parere alla Procura generale di Milano, indispensabile benché non vincolante, che faceva riferimento al 4˚comma dell’articolo 681 del codice di procedura, caso in cui «la grazia può essere concessa anche in assenza di domanda o proposta». Pare, però, che anche il difensore Cesare Bulgheroni avesse formulato un’istanza in tal senso 6 Primo Piano Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Il capo dello Stato L’America ❜❜ Accogliamo con favore la decisione e apprezziamo il contesto di amicizia tra Italia e Usa in cui è stata presa Ambasciata Usa a Roma L’amicizia per Obama e il «parallelo» con i marò dietro la scelta del Colle «drastici» provvedimenti, su incarcerazioni ingiustificate e prolungate, su pratiche violente e su torture come quelle subìte dall’imam di Milano a opera di un commando della Cia fiancheggiato dal Sismi. Ecco, è anzitutto grazie alla svolta impressa dalla Casa Bianca dopo la dura gestione Bush che Napolitano ha ritenuto di poter considerare con attenzione la richiesta giunta dall’avvocato del colonnello Joseph Romano. La battaglia sulla competenza e alcuni nuovi trattati e nuove discipline sulla giurisdizione riferite ai militari Nato, hanno visto emergere «un contesto diverso, più favorevole all’imputato». E questo, a maggior ra- «Principi validi anche nel caso indiano» ROMA — «Una soluzione ispirata allo stesso principio che si cerca di far valere per i nostri due marò in India». È questa una delle chiavi — non espresse nel comunicato ufficiale — per comprendere il significato riflesso della grazia firmata ieri dal presidente della Repubblica in favore del colonnello americano della Nato Joseph L. Romano III, che nel 2003 comandava la base militare di Aviano e che, nove anni dopo i fatti, è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione per concorso nel sequestro dell’imam Abu Omar. Vale a dire che, tra i motivi per cui è stato concesso il provvedimento di clemenza, un qualche intento indiretto ha anche l’irrisolta vicenda dei nostri fucilieri di marina trattenuti a New Delhi, sui quali è in corso un braccio di ferro tra il governo italiano e quello indiano. Un rispecchiamento giocato, oltre che sulle regole della giurisdizione riservata specificamente ai militari (rivendicata in un caso come nell’altro), sulla speranza che la soluzione di questa controversia possa essere d’esempio e indirizzare le diplomazie dei due Paesi a sciogliere le tensioni in nome dei rapporti d’amicizia, oltre che del diritto inter- nazionale. Per il momento si tratta soltanto di un riverbero obliquo, ma al Quirinale si confida che sulla scia di questa decisione certe tenaci resistenze riescano a incrinarsi pure in India. È stata una scelta sofferta, quella Sul tavolo Le posizioni sulla giurisdizione Washington ha sempre sostenuto che l’Italia non avesse giurisdizione su Joseph Romano, nel 2003 al comando della base Nato di Aviano. Di diverso avviso la Cassazione Il decreto sui militari Nato Nella decisione di Napolitano ha pesato un recente decreto che consente al ministero della Giustizia di rinunciare alla giurisdizione sui reati commessi da militari Nato di Giorgio Napolitano. Che è cominciata a maturare il 15 febbraio scorso, durante la sua visita a Washington. Tra i dossier che il capo dello Stato si era portato dietro, c’era anche un fascicolo d’appunti riservatissimi sul rapimento di Abu Omar, nodo complicato nei rapporti atlantici e motivo di forti incomprensioni. Gli sforzi per chiudere «nell’interesse comune» un tale contenzioso, per quanto il nostro presidente negasse di aver affrontato la questione con Barack Obama, aveva comunque già da tempo impegnato i ministri della giustizia dei due Paesi. Il problema di fondo era, stando alle parole pronunciate allora da Napolitano, di «farci capire». Infatti, alle difficoltà strettamente giuridiche si sovrapponeva una certa «ipersensibilità» degli Stati Uniti, dove la ferita per gli attentati dell’11 settembre non è ancora rimarginata e dove dunque si stenta a capire il senso di una condanna che riguardi i propri soldati. A fondamento della grazia (accolta, com’era scontato, «con estremo favore» dall’ambasciata Usa) il Quirinale segnala il fatto che il presidente Obama, subito dopo la sua Esempio La speranza è che la soluzione di questa controversia possa essere d’esempio e aiutare a sciogliere le tensioni sui fucilieri elezione, «ha posto fine a un approccio della sicurezza nazionale» legato appunto al terribile trauma dell’attacco alle Twin Towers «e concretatosi in pratiche ritenute dall’Italia e dall’Ue non compatibili con i principi fondamentali di uno Stato di diritto». Cioè la reazione antiterroristica su vasta scala basata su L’incontro Il presidente italiano Giorgio Napolitano stringe la mano a Barack Obama durante la visita dello scorso febbraio alla Casa Bianca (Ansa/Paolo Giandotti) gione, valutando che i fatti commessi sul territorio italiano erano «ritenuti legittimi in base ai provvedimenti adottati dall’allora presidente e dal Congresso americani». Di qui la decisione finale di concedere la grazia. Il che «ha ovviato a una situazione di evidente delicatezza sotto il profilo delle relazioni bilaterali con un Paese amico, con il quale intercorrono rapporti di alleanza e di stretta cooperazione in funzione dei comuni obiettivi di promozione della democrazia e di tutela della sicurezza». Paese amico gli Stati Uniti come anche, per quanto non citata, l’India. Marzio Breda © RIPRODUZIONE RISERVATA Il retroscena Il dossier riaperto da una lettera del presidente Usa Quell’incontro alla Casa Bianca con il nuovo capo della Cia ROMA — Non era sfuggito agli osservatori più acuti, il 15 febbraio scorso, che all’incontro tra Giorgio Napolitano e Barack Obama nello Studio Ovale ci fosse fra gli altri anche John Brennan, neo-capo della Cia dopo essere stato per quattro anni il principale consigliere anti-terrorismo del presidente americano. Una presenza che la grazia concessa ieri dal presidente della Repubblica al colonnello Joseph L. Romano, mette in una luce precisa e suggerisce che il delicato dossier sia stato centrale nell’agenda dei colloqui. Non che i dettagli della decisione siano stati negoziati in quella sede. In realtà, come confermano fonti dell’Amministrazione, le due parti ci avevano lavorato in precedenza per almeno due mesi, in modo da permettere ai leader di mettere il loro suggello proprio durante la visita di congedo di Napolitano alla Casa Bianca. Era stata, questa la sequenza degli avvenimenti, una lettera personale di Barack Obama al capo dello Stato in gennaio a porre il problema. Il presidente americano ricordava di essersi trovato al suo insediamento di fronte a una pratica, quella delle «rendition», che non condivideva e che aveva abolito sin dal primo giorno del mandato. Ma aggiungeva di avere delle responsabilità verso chi aveva soltanto servito il Paese e obbedito agli ordini. In particolare, la lettera aveva focalizzato il caso del generale Romano. L’esigenza di chiudere la partita è stata recepita dal Quirinale, che dopo la sentenza definitiva della Cassazione del settembre 2012 era diventato l’ultima istanza in grado di intervenire con l’istituto della grazia. La soddisfazione americana è evidente. In una nota ufficiale diffusa ieri Rapporti Maggio 2010 La prima volta del presidente Napolitano a colloquio con Obama alla Casa Bianca risale al maggio 2010. Napolitano aveva accolto l’invito fattogli l’anno prima da Obama, quando i due leader si incontrarono al Quirinale dopo il G8 dell’Aquila Febbraio 2013 Napolitano torna da Obama nello Studio Ovale poco prima della fine del suo settennato. All’incontro nello Studio Ovale c’è il capo della Cia, John Brennan (foto) sera, l’Ambasciata di Roma «ha accolto calorosamente e con favore la decisione del presidente Napolitano e apprezza lo spirito di amicizia tra i due Paesi in cui è avvenuto». Grande apprezzamento esprimono anche le fonti della Casa Bianca, sensibili al fatto che il presidente della Repubblica abbia colto l’importanza di accompagnare con un gesto significativo le svolte impresse da Obama alla politica estera americana, come appare evidente anche dalla nota del Quirinale. È la conferma che in situazioni difficili, gli alleati si tendono la mano. La decisione di Napolitano chiude una vicenda che ha avuto anche momenti difficili, come emerse nel 2010 durante lo scandalo Wikileaks, quando i cablo riservati pubblicati da Der Spiegel e altre testate europee rivelarono che l’Amministrazione Bush aveva esercitato forti pressioni sull’Italia, per bloccare l’inchiesta sul caso dell’imam egiziano, rapito dalla Cia a Milano nel 2003. Dai documenti risultò in maniera dettagliata che sia l’allora ambasciatore Usa a Roma, Ronald Spogli, che il capo del Pentagono, Robert Gates, avevano agito in profondità, per impedire che la magistratura emettesse i mandati di cattura contro gli 007 statunitensi coinvolti nel sequestro. In un colloquio tra Silvio Berlusconi e Gates del febbraio 2010, l’allora presidente del Consiglio aveva definito la magistratura italiana, soprattutto i pubblici ministeri, «dominata dalla sinistra» e aggiunto che, per fortuna, in appello «le cose torneranno piuttosto in mano nostra». La grazia al colonnello Romano non chiude la vicenda. Ci sono gli altri 25 agenti americani condannati dalla giustizia italiana. Ma per Washington, quello di ieri è un primo passo importante che fa ben sperare per il futuro. Paolo Valentino © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 7 8 # Primo Piano Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Dopo il voto Il Movimento Grillo: bastonate contro l’inciucio Parlamentari in pullman al raduno in un ristorante. Il leader li blinda: non ci dividiamo ROMA — La gita comincia con una carovana di tre autobus che da piazzale Flaminio imboccano tre direzioni diverse, non è chiaro se per depistare i cronisti o per semplice imperizia topografica degli autisti. Francesco D’Uva, giovane deputato messinese, resta a piedi in autogrill e rischia di perdere anche il terzo autobus: «Ma il nostro slogan — scherza — non era "nessuno deve rimanere indietro"?». Risultato del percorso rocambolesco: un paio d’ore di viaggio per consumare una trentina di chilometri scarsi. Ma alla fine, il centinaio di parlamentari a 5 Stelle raggiunge la meta segretata fino all’ultimo, un bel casale di Tragliata (Fiumicino), con il ristorante La Quiete. Ad attenderli, in camicia a quadrettoni azzurri, c’è un signore già noto come comico, diventato negli ultimi mesi l’uomo che ha scosso dalle fondamenta la politica italiana. Beppe Grillo, un po’ padre e un po’ padrone, raduna i suoi, per conoscerli meglio. Ma anche per tirare le fila di un Movimento che rischia di deragliare per eccesso di velocità o perlomeno di perdere qualche vagone. Le critiche aperte di Alessandra Bencini, Tommaso Currò e Walter Rizzetto (e un’area di dissidenti che si aggira sui 9-10 parlamentari) sono un monito da non sottovalutare. Per questo, Grillo assume su di sé l’onere e l’onore di esibire la linea, chiedendo condivisione e rivendicando compattezza, con una frase a metà tra sentenza e auspicio: «Noi non ci dividiamo». L’incontro è a porte chiuse. Niente streaming: «Non lo facciamo — dice Roberta Lombar- di — negli incontri conviviali o quando si decide la linea politica». Solita caccia ai cronisti che cercano di capire di che si parla, con polizia di rinforzo. E come sempre il segreto viene violato. Non tanto per il menù del pranzo (paccheri, guanciale di Norcia e porcini), quanto per le parole di Grillo. Si comincia a fare due chiacchiere ai tavoli. Poi la brigata si sposta in un’altra sala, per il dibattito. In realtà parlerà solo lui, con quattro o cinque interventi (tra gli altri Giulia Sarti e il questore Laura Bottici). Grillo ripete le basi: «No alla fiducia a un altro governo. Non collaboriamo con nessuno, non esiste». La direzione è giusta: «State andando bene, forse per- deremo qualche voto, ma non importa, va bene così». L’attività parlamentare: «Entro due settimane sarà pronta la piattaforma per condividere le proposte di legge». Si comincerà da conflitto d’interessi e ineleggibilità. Le alleanze: «Non si discute neanche con la Rete la linea della non collaborazione con il Pd: altrimenti vo- Verso le Regionali In Friuli escluso candidato massone MILANO — Un nuovo caso di espulsione per un candidato massone tra i Cinque Stelle. Dopo il precedente lombardo (Vincenzo Freni), ieri il movimento ha escluso dalla corsa alle Regionali in Friuli Venezia Giulia, Fulvio Di Cosmo, medico triestino di 57 anni, iscritto al Grande Oriente d’Italia in una loggia di Trieste. La comunicazione dell’esclusione, decisa da Casaleggio, è stata riferita solo verbalmente a Di Cosmo (che si è detto «discriminato») dai consiglieri Paolo Menis e Stefano Patuanelli. © RIPRODUZIONE RISERVATA tavano un altro partito». E la Sicilia? «Basta enfatizzare quel modello, siamo noi a fare le cose non Crocetta». Le commissioni: «Se non partono, dovete essere durissimi». Due le alternative discusse tra Grillo e i suoi: occupazione di Camera e Senato (in realtà prolungamento del lavoro di qualche ora) oppure manifestazione di piazza. Il Quirinale: «Dobbiamo arrivare calmi e sereni all’elezione del presidente della Repubblica, che sarà molto diverso da questo». Sul governo, ancora niente: «Non faremo nomi, il nome è il Movimento». E se fanno il governissimo Pd-Pdl? «La gente è stufa, prenderà i bastoni». Anche lui è stufo: «Abbiamo a che fare con gente incredibile, fanno dossier di tutti i tipi». Qualche «consiglio» precauzionale ai «ragazzi»: «Non pubblicate sui social network cose della vita privata». E l’annuncio di una visita in Friuli, per le Regionali. All’uscita Grillo è allegro. Scherza su Vito Crimi: «Non ha macchiato la tovaglia». Annuncia che incontrerà i parlamentari «ogni mese» e ricicla una battuta dei suoi, che la ripetevano dalla mattina: «Abbiamo il listino prezzi per i grillini in vendita». Allusione sarcastica ai giornalisti, che non sono esattamente nel cuore di Grillo. Figuriamoci in quello di Crimi, stremato da domande e critiche sulle sue continue rettifiche. Non a caso il capogruppo al Senato prima rilancia il mito della democrazia senza filtri: «Seguiteci direttamente in Rete, sui media c’è solo gossip». E poi annuncia, non senza soddisfazione: «Tra le prime proposte di legge ci saranno l’abolizione dell’ordine dei giornalisti e l’abolizione dei finanziamenti pubblici ai giornali». Appuntamento tra un mese. Alessandro Trocino La «gita» L’incontro Dopo le discussioni interne ai gruppi parlamentari del Movimento sulla necessità o meno di dialogare con il Pd o di proporre dei nominativi per un eventuale governo a Cinque Stelle e dopo il duro intervento pubblicato da Beppe Grillo sul blog per delineare lo spirito degli eventuali elettori del M5S, ieri si è svolto l’incontro tra il leader i deputati e i senatori Il luogo La località della riunione è stata tenuta segreta fino all’ultimo: i giornalisti hanno seguito i pullman che trasportavano i parlamentari e sono arrivati, attraverso strade diverse, al ristorante la Quiete. Al termine dell’incontro, Grillo si è fermato a parlare con i cronisti e ha scherzato: «Abbiamo il listino prezzi per i grillini in vendita» © R PRODUZIONE RISERVATA La partita I nomi di Amato e Severino Pdl, Pd e la corsa a una scelta condivisa per il Quirinale Poi il nuovo governo SEGUE DALLA PRIMA Non sono bizantinismi, è la logorante guerra di trincea post-elettorale nella quale il Cavaliere ritiene oggi di aver tratto un vantaggio di posizione sul leader del Pd. E c’è un motivo se la sua parola d’ordine è «condivisione», se ieri ha ripetuto pubblicamente quanto aveva detto a Napolitano alle consultazioni: «Sono pronto a sostenere un governo guidato dal segretario del Pd. Per me non chiedo cariche, io non ambisco a nulla, intendo fare soltanto il presidente... del mio partito». Questo understatement nasconde un’insidia per Bersani — dopo aver verificato l’impossibilità di agganciare i grillini — aveva confidato di ribaltare a proprio favore la situazione, spostando il negoziato con il Pdl dal tema del governo al nodo Quirinale, così da stringere un’intesa su un capo dello Stato di «garanzia», e superare così lo stallo. Ma nei colloqui gli emissari democratici, che volevano trattare sulla presidenza della Repubblica, sono stati risucchiati dai loro interlocutori nella trattativa sul governo. Uno dei partecipanti ha raccontato l’andazzo delle discussioni, come fosse un resoconto stenografico. Pd: «Siamo pronti a ricercare una mediazione 1007 i votanti che sceglieranno il capo dello Stato (630 deputati, 319 senatori, 58 delegati regionali) 504 i voti richiesti a partire dalla quarta votazione per l’elezione del capo dello Stato Primo Piano Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 9 # Il summit Rizzetto: controproducente parlare di espulsioni Beppe fa il mediatore Ma chi vota in dissenso non sarà più 5 Stelle razione di voto online, prevista dal codice a 5 Stelle. Insomma, non c’è bisogno del popolo del web, per decidere sul dissenso. Roberta Lombardi lo dice con parole diverse: «Chi deciderà di votare il Pd, vorrà dire che non sente più gli impegni del Movimento e sarà lui stesso a decidere di uscire. Non ci saranno espulsioni, nessuno sarà cacciato». Affermazione, che sembra contrastare con il Codice di comportamento, che le espulsioni le prevede eccome. E che sembra contrastare con il recall, il meccanismo di sfiducia dell’eletto che Vito Crimi vorrebbe inserire nella nuova legge elettorale. Intanto, nel mirino ci finisce anche Paolo Becchi. Il costituzionalista di riferimento di 5 Stelle, dopo le molte critiche, fa marcia indietro sul suo tweet contro i «GiuSenato Il capogruppo Vito Crimi, 40 anni da». E spiega: «Se ho ecceduto nei tosi mediana tra falchi e colombe: ni chiedo scusa. Ora ho biso«Nel Movimento c’è libertà di gno di pensare». pensiero». Affermazione che Nel dibattito interviene il depuò apparire scontata (ma non putato Walter Rizzetto (che è lo è). Subito seguita da una po- d’accordo con la Sarti sui nomi, stilla: «Se qualcuno decidesse ma contrario a votare governi di passare dalle parole ai fatti, con il Pd): «Epurare o minacciacioè al voto in Parlamento, allo- re di espellere qualcuno solo ra il problema non sarebbe perché pensa di fare dei nomi, l’espulsione, perché scattereb- mi sembra davvero controprobe subito il ritiro dell’autorizza- ducente per noi». E Alessio Taczione a usare il simbolo a 5 Stel- coni: «Così ci facciamo del male». Tradotto: il parlamentare le». Al. T. sarebbe fuori dal gruppo, senza dover avviare la complicata ope© R PRODUZIONE RISERVATA E Sarti chiede un candidato premier La giornata Sopra, il leader Cinquestelle Beppe Grillo abbraccia la deputata Carla Ruocco al ristorante La Quiete di Villa Valente, a Tragliata, vicino a Fiumicino Accanto al leader, la capogruppo alla Camera Roberta Lombardi (Lapresse). Sotto, la partenza in pullman dei parlamentari da Roma — in primo piano, con l’ombrello, il senatore No Tav Marco Scibona — e, nell’ultima foto, l’arrivo a Tragliata: al centro, il vicepresidente della Camera, il campano Luigi Di Maio (foto Ansa e Lapresse) su un capo dello Stato che sia condiviso». Pdl: «Anche noi siamo dell’idea che serva la condivisione. Infatti chiediamo un accordo politico che ci consenta di votare a favore del governo, senza chiedere nemmeno di farne parte». Pd: «Non è pensabile stare nella stessa maggioranza, cerchiamo di trovare un metodo per accordarci sul Quirinale». Pdl: «Se ci chiedete di consentire l’avvio della legislatura e la nascita del vostro governo, allora ci dovete garantire l’elezione di un presidente della Repubblica che sia espressione del centrodestra». Pd: «Così voi avreste il capo dello Stato, che dura sette anni, e dopo sette giorni potreste mandare a casa il governo». Pdl: «Se avete questo timore, fateci allora entrare a pieno titolo nella maggioranza ed eleggiamo un presidente della Repubblica indicato da voi». Da questo circolo vizioso non si è ancora usci- Settegiorni ti. Berlusconi però — che si ritiene in una posizione di forza — è convinto che Bersani dovrà scendere a patti. I suoi mediatori peraltro lo hanno informato che gli intermediari del leader democratico hanno iniziato «un’inversione di rotta, per quanto millimetrica», se è vero che viene accreditata l’ipotesi di un «appoggio esterno» del Pdl al futuro governo. Possibile? In questa fase della trattativa, le indiscrezioni rischiano di mandare a monte le mediazioni. Ma nel centrodestra assicurano che la manovra di accostamento c’è stata. Il fatto è che nella corsa per il Colle Bersani rischia di incartarsi per via della frattura nel suo partito che è ormai evidente, e non riguarda solo Renzi. Prova ne sia la formazione — ancora in fase embrionale — di un’area di ex popolari, che comprende Enrico Letta e Franceschini: i due, definiti dai fedelissimi bersaniani come «Bruto e Cassio», a loro volta ricambiano la gentilezza additando gli altri come «comunisti». E se per l’elezione del capogruppo alla Camera del Pd, Speranza, il segretario ha dovuto registrare una novantina di franchi tiratori, quanti pugnali verrebbero posti in segreto nell’urna per il Colle? Perciò Bersani ha interesse ad un accordo con Berlusconi, così ritiene il Cavaliere, per questo nel Pdl si parla di una «inversione di rotta» da parte degli emissari del capo democrat. Anche perché il «patto di consultazione» con Monti non garantirebbe a Bersani i numeri per tentare la prova di forza con il Cavaliere. Scelta civica di fatto è divisa ormai in varie baronie. E per tenere uniti i gruppi parlamentari — che hanno espresso severe critiche sulla gestione del leader — il Professore è costretto a insistere con il Pd sulla necessità di arrivare a un’intesa sul Quirinale che comprenda il Pdl: altrimenti al voto per il presidente della Repubblica i suoi andrebbero in ordine sparso. Bersani avrà pur tentato di sparigliare il gioco, cercando tra i centristi il futuro inquilino del Colle, così da poter mettere all’angolo Berlusconi con la candidatura di un «moderato», come chiede. Ma il Guardasigilli Severino — per quanto possa trovare buoni uffici in Gianni Letta — non sembra avere il gradimento del Cavaliere. Lui d’altronde insiste sempre sullo stesso tasto: «Se il Pdl non dovesse far parte a pieno titolo della maggioranza, toccherebbe a noi indicare la rosa per la presidenza della Repubblica». E la rosa di Berlusconi, come dice un autorevole centrista, «è fatta di tre nomi: Gianni Letta, Gianni Letta, Gianni Letta». Insomma, è sul governo ora che il gioco è incastrato, così come una settimana fa era incastrato sul Quirinale. È lì che va sbloccata la trattativa, dato che Berlusconi vuole la «condivisione». Francesco Verderami © RIPRODUZIONE RISERVATA ROMA — Nel «pranzo di matrimonio», come lo chiama ironicamente un senatore, tocca a Giulia Sarti, giovane deputata bolognese, la parte di chi esce dal coro degli applausi, senza rientrare affatto nella categoria «dissidente». È lei a riportare in superficie uno dei nervi scoperti del Movimento: la decisione di non fornire i nomi dei candidati premier al Quirinale. Decisione che, insieme ad altri 30, non ha condiviso. Ma l’altra questione vitale è la stessa che tormenta da mesi il Movimento. Tollerare o meno il dissenso? Lasciare libero sfogo alle posizioni divergenti o intervenire? Purgare, espellere o perdonare? Nell’attesa di assumere decisioni univoche, il clima che si respira non è esattamente ispirato al libero scambio di idee. E qualcuna delle assenze di ieri è dovuta probabilmente a un’irritazione rispetto alle dinamiche interne dei gruppi. Mancavano Alessandra Bencini e Tommaso Currò, che aveva definito «surreale» la visita a Grillo. Ma anche una trentina e più di altri: alcuni assenti giustificati, altri meno. Come i due parlamentari — Mirella Liuzzi e Vito Petrocelli — che ieri hanno preferito restare a lavorare in Transatlantico. Il siparietto che si svolge nella sala dell’agriturismo di Fiumicino dà un primo elemento di valutazione. Perché dopo l’intervento della Sarti, Grillo ha dedicato qualche parola alla questione «lista di nomi»: «Tocca a voi valutare se e quando fare dei nomi per il premier». In quel momento si è levata una voce dalla sala: «Ma l’abbiamo già votato!». Voto che in effetti c’è stato e ha sancito la posizione attendista del Movimento. Grillo, poi, ha spiegato: «Va bene, allora se avete votato, basta così. Mi dispiace se qualcuno non è d’accordo. Chiunque abbia ideali diversi, si deve adeguare alla linea». Segue applauso caloroso, che suona come una censura alla Sarti. Ma Grillo è sembrato prendere una posizione moderata, qua- 10 Primo Piano Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Dopo il voto I partiti Pd, guerra renziani-Unità E Barca lancia la sua sfida Il progetto: ricostruire il partito, basta con Orazi e Curiazi ROMA — Matteo Renzi e Fabrizio Barca. Il sindaco e il ministro. Sono loro il futuro prossimo del Pd e la giornata di ieri lo ha confermato, prefigurando un duello (o un ticket?) che sta ridisegnando la geografia interna del partito. Il responsabile della Coesione territoriale è uscito allo scoperto confermando la voglia di impegnarsi per rilanciare il centrosinistra. «Il Pd è l’unico Duello o ticket? Verso il congresso con la partita del sindaco e quella del ministro, tra premiership e segreteria partito del cambiamento che c’è in Italia, il partito a cui una persona di sinistra come me guarda», ha detto alla tv del Fatto quotidiano. E se non è una discesa in campo, pochissimo ci manca. La stima che Pier Luigi Bersani nutre per Barca è nota, ma il tempismo della sua uscita non è piaciuto al Nazareno. Nello staff del leader sottolineano come il ministro non sia iscritto al Pd e dunque, per ora, non possa candidarsi né alla leadership, né alla premiership: «Se poi preferisce fare il papa straniero...». Il segretario lavora all’incontro con Berlusconi in vista dell’elezione del nuovo capo dello Stato e dunque del governo, un faccia a faccia strategico che potrebbe tenersi venerdì. Ma intanto la battaglia congressuale è iniziata. Matteo Orfini, intervistato dal Manifesto, ha proposto esplicitamente la riunificazione della sinistra e molti ritengono che, se mai la Sel di Vendola dovesse traslocare armi e bagagli dentro il Pd, Barca sarebbe il candidato naturale alla guida del nuovo partito. «Non ci può essere un buon governo senza la ricostruzione di un partito che incalzi lo Stato e ricompatti la società» è il progetto del ministro, che sta lavorando a un suo manifesto politico: «È ora di ricostruire un partito che metta fine alla guerra tra Orazi e Curiazi». Basta con la spaccatura fra «renziani e vecchia guardia», serve «un’operazione di squadra». Dopo l’intervista di Renzi al Corriere i democratici hanno i nervi a fior di pelle, la sintesi che L’Unità ne ha offerto in prima pagina ha innescato un nuovo casus belli. «No di Ren- In prima L’Unità di ieri: il quotidiano diretto da Claudio Sardo ha titolato in apertura «No di Renzi al governo Bersani». I parlamentari più vicini al sindaco di Firenze hanno chiesto le dimissioni del direttore zi al governo Bersani» strillava ieri il quotidiano fondato da Gramsci, un titolo che ha irritato non poco il primo cittadino di Firenze. «Messa così sembra che boicotto il segretario», avrebbe detto il sindaco ai suoi. L’onorevole Matteo Richetti ha chiesto le dimissioni del direttore, Claudio Sardo e, a stretto giro, diversi parlamentari renziani, tra cui Ernesto Carbone, sono intervenuti per rafforzare il concetto. «Rico- mincia la vergognosa propaganda dell’Unità e di Youdem contro Matteo Renzi — attacca Roberto Reggi —. Matteo non ha parlato di governissimo, ma di un patto costituen- L’attacco Scontro sul titolo del giornale. Richetti e altri hanno chiesto le dimissioni del direttore te di 6 mesi da cui far nascere la Terza Repubblica». Finché Sardo ha telefonato a Richetti per un chiarimento, ha lanciato un editoriale online e, a sera, mandato in stampa un commento in edicola oggi. «Magari la mia sintesi è stata brutale — spiega il direttore — ma ho detto la verità. Non avevo alcuna intenzione polemica. Ritengo però un infortunio l’idea che, se non condividi un titolo, chiedi le dimissioni del direttore». Nella «cordia- le telefonata» Richetti si è scusato con Sardo per i toni, ma i bersaniani chiamano in causa la libertà di stampa e il portavoce del leader, Stefano Di Traglia, scolpisce un analogo concetto su Twitter: «Chiedere le dimissioni di un direttore perché non si concorda con un titolo è un atto grave. Sì a critiche, no a censure». Richetti ha smentito il rischio di una scissione della componente renziana e lo stesso Matteo, che pure scalpita per andare al voto, rassicura: «Uscire e farsi un partito non ha senso, perché ce ne sono già troppi». Parole che però non hanno placato gli animi dei bersaniani. A preoccupare la sinistra, oltre ai sondaggi che premiano l’ex sfidante delle primarie con il 36 per cento, è anche l’intesa tra il sindaco e Veltroni, che qualche giorno fa si sono visti riservatamente. M. Gu. © RIPRODUZIONE RISERVATA Primo Piano 11 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 L’intervista L’ex segretario del Pd: Bersani è stato generoso. I grillini? Grazie alla diretta streaming gli italiani hanno visto una certa volgarità «Basta complessi, dialogo con Berlusconi» Franceschini: esecutivo di transizione che dia ossigeno e faccia le riforme Scissione? Ognuno si morda la lingua di ALDO CAZZULLO La carriera Gli studi Fabrizio Barca (foto), torinese, 59 anni, figlio di Luciano Barca — economista, ex partigiano, deputato e senatore, direttore dell’Unità scomparso lo scorso anno — laurea in Scienze statistiche e demografiche, master in Economia a Cambridge Gli incarichi Economista, esperto di politiche di sviluppo territoriale, è stato presidente del Comitato delle politiche territoriali dell’Ocse, capo della Divisione ricerca di Bankitalia, capo del Dipartimento delle politiche di sviluppo al ministero del Tesoro, e direttore generale del ministero dell’Economia e delle Finanze Al governo Il 16 novembre 2011 è nominato ministro per la Coesione territoriale «Siamo entrati in una stagione del tutto nuova, e continuiamo a ragionare con gli schemi di una stagione finita». Che cosa intende, Dario Franceschini? «Dal bipolarismo siamo passati al tripolarismo. Spero e credo che il Movimento 5 Stelle sia transitorio, e si torni presto alla normalità del confronto tra progressisti e conservatori; ma nel frattempo gli schieramenti sono tre. Nessuno supera il 30%. Se si vuol dare un governo al Paese, in questa fase si debbono accettare forme di collaborazione». Bersani ci ha provato con i grillini. Pensa anche lei, come Renzi, che sia stato umiliato? «No. Penso sia stato generoso. Grazie alla diretta streaming, gli italiani hanno visto una certa volgarità, e il rifiuto di qualsiasi forma di dialogo. Abbiamo provato a capire se lo schema era imperforabile; ma mi pare ormai chiaro che loro si collocano fuori. Non c’è nessuno spazio su nulla: si scelgono addirittura il candidato al Quirinale online. O scegliamo di tornare al voto, con l’ulteriore paradosso che chiunque vinca alla Camera quasi certamente non avrà la maggioranza al Senato...». Si potrebbe e dovrebbe fare una nuova legge elettorale. «Ma neppure con i collegi uninominali uscirebbe una maggioranza assoluta. Non resta che un’altra strada: uscire dall’incomunicabilità. E abbandonare questo complesso di superiorità, molto diffuso nel nostro schieramento, per cui pretendiamo di sceglierci l’avversario. Ci piaccia o no, gli italiani hanno stabilito che il capo della destra, una destra che ha preso praticamente i nostri stessi voti, è ancora Berlusconi. È con lui che bisogna dialogare». Lei di Berlusconi ha detto cose orribili. «Da segretario del Pd sono stato accusato di essere troppo antiberlusconiano. Ma una cosa è lo scontro politico, che resta sano. Un’altra è pensare di scegliersi l’avversario. So che è altamente impopolare, so che si rischia di scatenare le reazioni negative del proprio stesso campo, ma voglio dirlo: se noi intendiamo mettere davanti l’interesse del Paese, dobbiamo toglierci di dosso questo insopportabi- le complesso di superiorità, per cui se l’avversario ti piace ci parli, altrimenti non ci parli nemmeno. Il leader della destra è ancora Berlusconi, e la sua sconfitta deve avvenire per vie politiche. Non per vie giudiziarie o legislative». Dunque la tentazione di votare con Grillo l’ineleggibilità di Berlusconi è sbagliata? «È un dibattito molto approssimativo. Si possono fare norme nuove per il futuro. La norma vigente è del 1957. Già due volte il centrosinistra è andato al governo, nel ’96 e nel 2006, e Berlusconi non è stato dichiarato ineleggibile. Non vedo cosa sia cambiato». Il Pdl vi propone di fare un governo insieme. Oppure di sostenere un vostro governo, ma a patto di portare un suo uomo al Quirinale. «Proposte respinte al mittente. Non si può scambiare la nascita di un governo con la scelta di chi sta al Quirinale per sette anni che si annunciano burrascosi. Il prossimo capo dello Stato deve essere in ogni caso una persona di garanzia eletta con una intesa più larga possibile. Per sua natura, non può essere eletto con un mandato. Deve essere libero fin dalla prima scelta: assegnare l’incarico di formare il nuovo governo». L’incaricato potrebbe essere ancora Bersani? Il vostro segretario esclude intese con il Pdl. «Credo sia logico che il leader del partito di maggioranza possa ancora tentare. Bersani si è sempre rivolto all’intero Parlamento. Non ha escluso nessuno». Ha sempre detto di non volere un governo di larghe intese. Chi è Gli studi Dario Franceschini, nato a Ferrara, 54 anni, laureato in Giurisprudenza con una tesi in Storia delle dottrine e delle istituzioni politiche, dal 1985 esercita la libera professione come avvocato civilista cassazionista In politica Ex dc, ex ppi, entra nel secondo governo D’Alema come sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle riforme istituzionali, riconfermato poi dal successivo governo Amato. Deputato dal 2001, tra i fondatori della Margherita, segretario nazionale del Pd dal febbraio all’ottobre 2009 Le critiche a Renzi? I numeri dicono che o si accetta un rapporto con il Pdl o non passerà nessun governo ❜❜ «E io sono d’accordo con lui. Non ci sono in Italia le condizioni per una grande coalizione come c’è stata in Germania. Ma tra un governo in cui siano insieme La Russa e Vendola e nessun governo ci sono vie di mezzo». Quali? «Un esecutivo di transizione, che prenda le misure necessarie per dare ossigeno all’economia mentre in Parlamento si fanno le riforme istituzionali: Senato federale, con conseguente riduzione dei parlamentari, e legge elettorale». E al Quirinale chi va? «Niente nomi. Immagino che serva una persona con un’esperienza politica e parlamentare. Non possiamo fare un’operazione di immagine, scegliere uno scienziato o un attore che piaccia ai blog o alla Rete. Il prossimo presidente dovrà difendere il ruolo del Parlamento che lo eleggerà, aiutandolo a ritornare per i cittadini da palazzo della casta a tempio della democrazia repubblicana». Il Pd rischia una scissione? «Vedo con grande preoccupazione la leggerezza con cui si evocano scenari di scissione, da "destra" o, se dovesse prevalere Renzi, da "sinistra". Siamo in una tale crisi istituzionale e sociale che ci manca pure questo. Con tutta la fatica che abbiamo fatto per costruirlo, il Pd... Ognuno si morda la lingua e si metta in testa che il Partito democratico deve restare unito e stringersi attorno a chiunque vinca le primarie, quando ci saranno». E se si andasse a votare subito? «Si farebbero le primarie lo stesso. Indietro non si torna. Siamo in grado di organizzarle in una settimana». Che effetto le fanno le parole di Renzi e le repliche che ha ricevuto? «Vedo che praticamente tutti nel Pd dicono di volere a ogni costo un governo, ma poi si accusano reciprocamente di essere pronti ad accettare i voti del Pdl. Vorrei dire a tutti che la situazione è abbastanza confusa per confonderla ancora di più, tacendo una semplice verità: chiusa la possibilità di un rapporto con Grillo, per sua scelta, i numeri dicono che o si accetta un rapporto con il Pdl, o non passerà nessun governo». © RIPRODUZIONE RISERVATA Lo scenario Le parole di Barca agli amici: mi muovo tra il Pd e Vendola La riunione di sinistra e Sel in un correntone del ministro Torna la profezia dalemiana ROMA — Non accade tanto spesso, però stavolta le premesse sono buone: la profezia di Massimo D’Alema potrebbe avverarsi. «I giovani turchi — spiegava a un amico l’ex premier — sono pronti ad aiutare Renzi a dare la scalata al partito perché in cambio sperano di formare un correntone del 40 per cento». È passato un mesetto da quando D’Alema ha pronunciato questa frase. Da allora pare che anche l’ex presidente del Consiglio abbia cambiato idea sul conto del sindaco di Firenze e che tutto sommato non ritenga poi nocivo per il Pd il fatto che nel partito si muovano le acque, visto che nemmeno lui è soddisfatto della gestione Bersani: colpa delle troppe «incertezze» nelle alleanze, della «rincorsa» ai grillini e della mancanza di una salda direzione politica. Ma tornando alla profezia dalemiana: è chiaro che un’impresa del genere — ossia la nascita di un correntone — per trattare con Renzi ad armi pari quando verrà il suo turno, necessita di un leader da contrapporre al sindaco di Firenze (magari anche alle primarie) per poi meglio trattare. L’altro pomeriggio non era quindi per niente casuale l’incontro tra un gruppo di giovani turchi alla Camera: Andrea Orlando, Matteo Orfini, e altri. Con loro Gianni Cuperlo. Oggetto della riunione l’avvento del ministro Barca che ha scritto un corposo documento sul ruolo dei partiti nel futuro e che non nasconde la tentazione di muovere i suoi primi passi in politica. «Lui — è la teoria di Orfini — può essere la cerniera tra noi e Sel». Sì, perché come ha rivelato al Manifesto, Orfini ha un piano ben preciso in mente: aprire le porte del Pd a Sel per ingrossare le fila della componente di sinistra. Anche così, del resto, si costruisce un correntone. L’idea non è dispiaciuta a Nichi Vendola, che dalle colonne dell’Huffington Post, propone: «Mescoliamoci». Obiettivo a cui Barca potrebbe contribuire, perché come spiega lo stesso ministro agli amici: «Io mi muovo tra Pd e Sel». Del resto, un profondo conoscito- re delle cose di sinistra, l’ex deputato Pd Peppino Caldarola, è convinto che sarebbe cosa saggia e giusta se «di fronte all’eventuale avanzata di Renzi, la sinistra si accingesse, per esempio guidata da Barca, a fare la sinistra interna». Certo, a questa prospettiva se ne aggiungono altre due. La pri- ma, evocata dallo stesso Caldarola, è quella della scissione. In questo caso il ministro per la Coesione territoriale potrebbe diventare il leader di un grande partito di sinistra composto da Sel, dai fuoriusciti del Pd e da altri mondi che gravitano in quell’area politica. La seconda prospettiva è di segno opposto. E consisterebbe in un accordo tra Renzi e Barca per assegnare al primo la candidatura a premier del centrosinistra e al secondo la segreteria del partito. Ma il sindaco di Firenze quando qualcuno gli chiede di questa ipotesi che gira da qualche tempo, risponde secco: «Tutte stupidaggini». Comunque, questi movimenti — e questi discorsi — lasciano chiaramente intendere che la fase del «dopo Bersani» di fatto si è già aperta. D’altra parte, è stato proprio il leader del Partito democratico a dire che la «ruota gira» e che non tutti possono rimanere all’infinito al loro posto. Insomma, i sintomi dell’avvio di un processo nuovo nel Pd ci sono tutti. Lo dimostra anche il movimentismo dei renziani. Nella sola giornata di ieri i parlamentari che fanno riferimento al sindaco di Firenze hanno lanciato due iniziative. La prima, in mattinata, di conserva con i «giovani turchi» I giovani turchi D’Alema ai suoi: i giovani turchi favorirebbero la scalata di Renzi per formare un’area che vale il 40% del partito L’incontro tra l’ambasciatore Usa e la presidente della Camera Thorne elogia Boldrini: porterà la trasparenza ROMA — Laura Boldrini riceve a Montecitorio David Thorne e, alla fine dell’incontro, l’ambasciatore americano le fa i complimenti: «Porterà un vento di cambiamento e trasparenza nell’istituzione che presiede». Spiega la presidente della Camera: «Siamo stati d’accordo nel ritenere che chi rappresenta le istituzioni deve assumersi la responsabilità di rispondere a questo bisogno di cambiamento». Nel faccia a faccia durato un’ora, senza interpreti, «con una donna — ha commentato Thorne — dotata di charme e serietà», si è parlato soprattutto delle iniziative da prendere per uscire dalla crisi. Come ha spiegato più tardi la stessa Boldrini su Facebook: «L’ambasciatore degli Stati Uniti confida sulla capacità dell’Italia di superare il difficile momento che sta vivendo il nostro Paese». Ed entrambi hanno convenuto sull’importanza del ruolo svolto dai social media «per stimolare la partecipazione dei cittadini e garantire maggiore trasparenza». © RIPRODUZIONE RISERVATA e i lettiani. Tanto per far capire al segretario che la maggioranza interna al partito sta cambiando. L’iniziativa in questione consiste in una lettera al capogruppo della Camera e allo stesso Bersani per chiedere, contrariamente alla linea ufficiale del partito, che vengano formate le commissioni, così come chiedono anche i grillini e Sel. Un modo per avvertire il leader che non potrà usare quegli organismi parlamentari — e le loro presidenze — per trattare con le altre forze politiche e ottenere il via libera per il suo governo di minoranza. Tra i firmatari, i renziani Rughetti e Nardella e il «turco» Orfini. La seconda iniziativa l’ha presa un altro renziano, il vice presidente della Camera Roberto Giachetti: ha convocato una conferenza per annunciare ai giornalisti che basta un terzo dei deputati per istituire il 16 aprile una commissione speciale per la riforma elettorale e costringere i partiti a confrontarsi con questo tema. Un’ennesima bomba sulla via di un Bersani, che i suoi detrattori interni dipingono «più malleabile» nei confronti di Berlusconi. Impressione ricavata dall’aver visto le lunghe — e frequenti — passeggiate di Verdini e Migliavacca che camminano a braccetto su e giù per via del Corso, confabulando tra di loro. Ma Bersani non ci sta a farsi dipingere in questo modo e a essere quasi archiviato: «Vogliono delegittimarmi e questo è inammissibile, non si fa battaglia politica così». Maria Teresa Meli © R PRODUZIONE RISERVATA 12 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Primo Piano 13 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 Dopo il voto I partiti Il Cavaliere cerca l’intesa: prioritario un governo forte L’ipotesi di un patto con Pd e Monti. Il 13 aprile Pdl in piazza La Nota di Massimo Franco Il tentativo di M5S di condizionare i giochi per il Quirinale L e prime voci che arrivano dalla riunione politico-conviviale dei parlamentari del movimento 5 stelle di ieri trasmettono una sensazione di eccitato sbandamento. E per paradosso, la confusione arriva dall’alto, da una leadership asserragliata intorno al comico Beppe Grillo, incapace tuttavia di trasmettere certezze alle proprie truppe. Il leader, riferisce la capogruppo alla Camera, Roberta Lombardi, ha detto: «Siete liberi di definire la linea politica». E un giovane deputato, Stefano Vignaroli, ha dichiarato trionfante: «Grillo ci ha detto che c’è libertà di pensiero». Sono frasi che inducono a pensare o ad una ribellione strisciante destinata a piegare la disciplina paramilitare dei vertici, inclini in precedenza a scomuniche ed espulsioni verso i dissidenti; o ad un caos incipiente da arginare con un atteggiamento più tollerante, almeno per camuffarlo. Ma nel Sono segnali provenienti da un movimento, o un partito, movimento di che ha raccolto circa un quarto Grillo aumentano dei voti. E dunque vanno registrati con attenzione in le spinte vista di scadenze determinanti centrifughe come l’elezione del presidente della Repubblica e poi la formazione del governo. Avere di fronte due tronconi, Pd e Pdl, che stentano a parlarsi, e un terzo blocco schierato sul fronte del «tanto peggio tanto meglio» non è rassicurante. Se poi si tratta di una formazione che presenta un’agenda strampalata, addita «la gente coi bastoni» qualora si formasse una maggioranza Pd-Pdl-Monti e usa la trasparenza a piacimento, c’è da preoccuparsi. Grillo ha fatto sapere che d’ora in poi andrà in Parlamento una volta al mese. E assicura che saranno gli altri a dividersi, non i suoi. Ha capito che deve passare in rassegna deputati e senatori per tenerli uniti. Deve farsi vedere, parlare con loro, se possibile orientarli e convincerli. La domanda è se basterà questa epifania mensile a stroncare sul nascere la voglia di alcuni esponenti grillini di entrare nei giochi politici, di pronunciare dei «sì» e non soltanto dei «no». La miscela di attese rivoluzionarie, eterogeneità, incompetenza dei meccanismi istituzionali e «libertà di linea politica» può produrre effetti imprevedibili. Le critiche che affiorano proprio sulla Rete, culla e cassaforte dei consensi del M5S, sono un indizio da non sottovalutare. È significativo che ieri il grande capo si sia dovuto difendere dall’accusa di offrire pretesti ai partiti con i suoi dinieghi: accusa isolata arrivatagli però dall’interno, non da qualche nemico. Quanto all’illusione, seminata da Grillo a piene mani, che sia possibile andare avanti anche senza il governo, lasciando lavorare le Camere, è un’altra prova della mancanza totale di conoscenza del funzionamento dello Stato; oppure di un tentativo maldestro e furbesco di piegare la realtà alle proprie convenienze, legittimate dalla «rivoluzione» di cui si sente portatore. La smentita indiretta ma immediata è venuta ieri dalle parole amare del presidente del Senato. Pietro Grasso ha spiegato che non si possono formare nemmeno le commissioni parlamentari fino a che non sarà possibile «distinguere tra maggioranza e opposizione». La stasi dovuta dall’assenza di un governo blocca anche il Parlamento. Resterà tutto fermo per settimane, spiega Grasso. Per sbloccare le cose sarà necessaria una maggioranza che abbia «la fiducia del Parlamento». Non è ancora sicuro se e come questa coalizione si solidificherà. Probabilmente, lo spartiacque sarà il Quirinale. Ma le truppe grilline alle Camere rischiano di candidarsi a massa di manovra per operazioni nelle quali sarà più difficile che in altre controllare il comportamento e le preferenze dei gruppi parlamentari. Eppure, quell’elezione è uno degli atti più «di governo» che deputati, senatori e delegati regionali compiranno. Grillo si limita a ribadire che vuole l’incarico per formare un governo; e che il prossimo capo dello Stato «sarà molto diverso da questo». È la trincea tattica di chi sa di non avere altra strategia oltre quella del rifiuto; e che adesso teme di dover registrare diserzioni a catena da un’armata rivelatasi troppo grande non per le sue ambizioni ma per le sue capacità di leadership. ROMA — Convoca tutto il Pdl in piazza per il 13 aprile a Bari, ma non più per chiedere il voto anticipato. All’indomani dell’incontro Bersani-Monti, per la prima volta Silvio Berlusconi frena nella richiesta di elezioni anticipate. E mentre le indiscrezioni parlano del profilarsi di un possibile accordo a tre (Pd, Scelta civica e Pdl) il Cavaliere abbassa i toni dello scontro: «Noi — scrive Berlusconi sul sito forzasilvio.it — riteniamo prioritario ed anzi, indispensabile, dare vita subito a un governo stabile e forte. Soltanto se il Pd dirà no a questa soluzione si dovrà ricorrere alle elezioni anticipate». Spinge all’accordo anche il segretario pdl Alfano: «A questo punto il Pd deve sbloccare la situazione o dire che, per causa proprio del Partito democratico, si torna al voto». E ancora: «Sul Quirinale noi chiediamo che vi sia una personalità che possa garantire l'unità del Paese e che non sia ostile a quei dieci milioni di persone che hanno votato centrodestra». Dunque avanti tutta, sperando in un accordo che aiuti la risoluzione delle grane giudiziarie del Cavaliere (anche ieri il Pdl ha dovuto fare quadrato sul caso Ruby: «Chi non le crede disprezza una donna immigrata»). In cambio il partito di Berlusconi darebbe l’appoggio a un governo a guida Pd e un Quirinale gradito anche a Mario Monti. Ma contro un accordo di «pacificazione» ci sono le resistenze interne al Pd. Per aiutare il leader Pier Luigi Bersani a vincerle anche il pdl Renato Brunetta aumenta il pressing: «Si decida il Pd, Bersani o Renzi per noi pari sono. Basta che non si perda più tempo. Per quello bastano i saggi». Fino all’elezione del presidente, comunque, il Pdl farà sentire la sua voce, spiega Berlusconi sul suo sito: «Care ami- Il libro di Mazzuca che, cari amici, come ho annunciato in piazza del Popolo, la nostra mobilitazione nelle piazze, nelle istituzioni e nei media continua». «Come sapete bene non chiedo nulla per me, nè ruoli istituzionali nè ruoli di governo. Chiedo solo di poter continuare a svolgere il compito che mi è stato affidato ancora una volta dai nostri elettori e cioè quello di tenere unito il centrodestra e di contribuire a far uscire il nostro Paese da questa crisi che è la più grave dal dopoguerra ad oggi». «Gli elettori — aggiunge que. Berlusconi parla della manifestazione come «una nuova occasione di incontro», «che ci darà la possibilità di far sentire la nostra voce a ridosso dell'inizio delle votazioni parlamentari per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica». Nessun accenno polemico nemmeno ai saggi del presidente Napolitano. Berlusconi chiede solo di fare presto: «La prima preoccupazione è per lo stato dell'economia, per le imprese, per i lavoratori in difficoltà e per le famiglie. Per prendere le misure necessarie e urgenti per uscire da una austerità i parlamentari rovinosa e per del Pdl far capire in Eucompresi ropa e ai mercati tra Camera che l'Italia c'è, abe Senato biamo dichiarato di essere dil’ex premier — mostrano di ap- sponibili a far nascere un goprezzare la nostra proposta, al verno di coalizione guidato da punto tale che se si rivotasse un rappresentante del Pd». Infisaremmo in grado, secondo gli ne, come fece a piazza del Poultimi sondaggi, di prevalere polo, rispolvera l’antico saluto: sia alla Camera che al Senato. «Forza, Italia». Segno della Ciononostante il ricorso alle ur- grande tentazione che avrebbe ne entro giugno non rappre- di tornare al vecchio simbolo, senta la nostra prima scelta magari alle prossime politiche. perché noi sappiamo bene che Anche se per le imminenti cola cosa più urgente è far uscire munali, assicurano i suoi, sarà il Paese dalla crisi nel tempo mantenuto l’attuale Pdl. Virginia Piccolillo più breve possibile». Nessun tono guerresco, dun© RIPRODUZIONE RISERVATA 188 ❜❜ © RIPRODUZIONE RISERVATA Kenya Presidente, martedì la cerimonia Kasarani International Stadium, periferia di Nairobi. Un operaio è al lavoro (Foto Epa/Dai Kurokawa) per costruire il palco della cerimonia di insediamento del nuovo presidente eletto in Kenya, Uhuru Kenyatta: diventerà il quarto presidente del Kenya dopo la cerimonia di giuramento prevista il prossimo martedì 9 aprile Il congresso Il «maestro» del Grande Oriente: classi dirigenti senza responsabilità Il vento dell’antipolitica anche nella massoneria: ora etica e rinnovamento DAL NOSTRO INVIATO RIMINI — Più che grembiulini e compasso, il maestro libero muratore, Gustavo Raffi, 69 anni, romagnolo da Bagnacavallo, anima repubblicana da 14 anni ai vertici della più grande e antica obbedienza massonica italiana (il Grande Oriente di Palazzo Giustiniani, 22 mila affiliati, 720 logge), stavolta ha scelto il piccone, perché sarà anche vero, come scandisce a scanso di equivoci davanti ai 3 mila delegati del Palacongressi di Rimini, che «la massoneria regolare non ha scopi politici, né tantomeno entra nell’agone della competizione partitica», ma basta guardarsi intorno (e uno dei maggiori simboli massonici è, guarda caso, proprio l’Occhio di Dio) «per accorgersi con un certo sconforto che nell’azione delle nostre classi dirigenti la responsabilità è la grande assente, si preferisce il modello autoritario della deresponsabilizzazione senza rendersi conto che il potere senza responsabilità è marca distintiva della tirannide, non della democrazia». «E Silvio mi mostrò i lividi lasciati dai suoi fan» Altro che atmosfere esoteriche e candelabri, comunque sempre fondamentali a queste latitudini, il dato nuovo è che i Liberi Muratori, «antichi costruttori di cattedrali», hanno deciso di calarsi fino in fondo tra le macerie reali e morali di un’Italia che, della crisi, respira gli umori più torbidi. Qualcuno, tra i tubi del Palacongressi, parla di «svolta», di un Grande Oriente di lotta (certo non di governo), deciso a farsi interprete del disagio che zavorra il Paese. «La fuga dei nostri migliori cervelli è indice di una morte annunciata» tuona Raffi dal palco. E aggiunge: «L’umanità è per noi infinitamente più importante dell’economia: la solidarietà è fondamentale e, per questo, le éli- La «rabbia» Il capo del Goi: stavolta la rabbia della gente si è coagulata intorno ai 5 Stelle, ma avrebbe potuto prendere altre sembianze tes che hanno sbagliato devono pagare, ma non ci sembra tollerabile che popoli come quello greco o cipriota siano ridotti alla fame». Il titolo stesso di questa Gran Loggia 2013 — 3 giorni di dibattiti, musica (stasera il concerto di Ornella Vanoni) e libri — ha il sapore di una frustata alla politica ingessata: «Responsabilità, partecipazione, rinnovamento: l’etica del cittadino, il coraggio delle scelte». Raffi, è un caso o si respirano arie grilline? «Per carità — risponde il Gran Maestro —, il nostro è un grido di dolore verso una classe politica incapace di vedere l’interesse generale. Stavolta la rabbia della gente si è coagulata attorno ai 5 Stelle, ma avrebbe potuto prendere altre sembianze». Si farà un governo? «Il problema è la qualità dell’azione di governo». È una Gran Loggia senza pulsioni congressuali. Raffi ha ancora un anno di mandato, poi sarà battaglia per la successione. «È un momento di sofferenza della democrazia — dice Antonio Baldassarre, presidente emerito della Consulta durante il talk show condotto da Cecchi Paone —: bisogna ripartire dalla ricostruzione del ceto medio altrimenti avremo solo ricchi e straccioni». E Valerio Zanone, ex segretario del Pli: «Nel vuoto di oggi può succedere di tutto». In platea, anche i fratelli della Gran Loggia di Cuba: «Massoneria di popolo...» gonfia il petto Raffi. Francesco Alberti © R PRODUZIONE RISERVATA «Sono Berlusconi, vorrei parlarle». È il 14 dicembre 2007: si comincia con il Cavaliere che, convinto dell’imminente caduta del governo Prodi, entra nella redazione bolognese del Resto del Carlino e chiede al direttore Giancarlo Mazzuca (convincendolo) di candidarsi alla Camera con il Pdl: promesse, battute, fulgidi scenari e il leader che improvvisa persino «uno spogliarello, restando in canottiera, per far vedere i lividi neri sulle braccia segno inequivocabile, dice, dell’affetto dei suoi fan». Si finisce con il sipario che cala sulla legislatura e un bilancio che più amaro non si può: «Volevo fare tutto quello che potevo per il mio Paese. Purtroppo non ci sono riuscito. E mi sono sentito un niente, come dimostra la foto della retrocopertina: un emiciclo vuoto con un omino, lassù in alto. Completamente solo. Quell’omino sono io». Mazzuca, che peraltro un omino non è (rivendica un peso di 120 chili) è tornato all’antico amore, attualmente dirige il Giorno, ma ha voluto raccontare tutta la sua frustrazione nello scoprire come un giornalista possa diventare piccolo piccolo, se passa il Rubicone della redazione per entrare nell’arena della politica. «Compagni di Camera, il reality segreto di una legislatura», si intitola, ammiccante, il libro. Ossia: cronaca di cinque anni spesi nel vano tentativo di portare a termine qualcosa, che fosse la riforma dell’ordine dei giornalisti o la liberalizzazione parziale delle edicole. Ma nulla: la pastoia parlamentare ingoia ogni cosa, proposte di legge e ordini del giorno. In mezzo, il diario di bordo offre anche spaccati di vita parlamentare, spigolature, trattative per passare da un gruppo all’altro nonché denunce di sprechi o critiche «all’antipolitica imperante». «Ho letto anche tante fesserie come la favola del barbiere gratuito», scrive Mazzuca con un rimbrotto alla categoria di provenienza. Come dire: non è giusto fare di tutta l’erba una Casta. Nei titoli di coda la gioia per essersi lasciato alle spalle il Transatlantico: «Provo un gran sollievo, di nuovo potrò scrivere in grande libertà». M. Asc. © R PRODUZIONE RISERVATA 14 www.bonaldo.it Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Primo Piano 15 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 Dopo il voto Le scelte Commissioni, Boldrini e Grasso si dividono Quagliariello si sfoga: basta attacchi. E incontra Napolitano per rassicurarlo Tensione Tensione, ieri, tra Laura Boldrini, presidente della Camera 51 anni (a sinistra), e il presidente del Senato Piero Grasso, 67 anni (a destra). Al centro, nella foto, Giorgio Napolitano ✒ ROMA — «Anche i saggi, a volte, sbroccano!». Stufo del fuoco amico che lo ha preso di mira da quando Napolitano lo ha chiamato tra i dieci «facilitatori», il senatore Gaetano Quagliariello ha querelato l’agenzia Il Velino. «Ho subìto di tutto e non ho mai presentato denuncia, ma adesso basta» si è sfogato con i collaboratori, quando ha letto il titolo mandato in rete dall’agenzia parlamentare vicina al centrodestra: «Quagliariello spera in presidenza (del Senato, ndr) se Grasso sale a Colle o Governo». Tensione alta, nei partiti e in Parlamento. La luna di miele tra i presidenti di Camera e Senato sembra già finita. La seconda e la terza carica dello Stato sono stati protagonisti di un brusco botta e risposta. Laura Boldrini vorrebbe dar vita a una commissione ad hoc per riformare la legge elettorale, ma Pietro Grasso non è d’accordo e frena: «Il problema è politico. Non ha importanza la sede, basta trovare l’accordo sulle modifiche». E mentre la presidente preme sui gruppi perché indichino in fretta i membri delle commissioni permanenti, Grasso pensa che gli organismi «non si possono convocare fino a quando non si potrà distinguere tra maggioranza e opposizione». Il che sarà possibile «quando ci sarà un governo che ha la fiducia del Parlamento». E nell’attesa? «Andiamo La lettera Onida: «Scherzo? No, operazione politica» ❜❜ Caro direttore, Giuseppe Cruciani ha invocato, a sua giustificazione per la telefonata della finta Margherita Hack, la libertà di stampa. Sacrosanta, certo. Se di questo si trattasse. Se fosse solo uno scherzo, dovrei congratularmi per l’ottima imitazione e per la fantasia goliardica. Ma dietro il presunto scherzo appare in realtà ben altro: un’operazione politico-mediatica, messa in atto irresponsabilmente in una fase delicata e incerta della nostra vita istituzionale. Un’operazione che si è avvalsa di un mezzo fraudolento, carpendo sotto mentite spoglie una conversazione privata, ben sapendo del rigoroso silenzio stampa cui i cosiddetti saggi si erano impegnati. Che l’obiettivo fosse quello di compromettere il già difficile compito affidato ai due gruppi di lavoro appare evidente. Ma c’è dell’altro: le mie parole erano dirette alla (assente) interlocutrice imitata, non all’ignoto telefonista-imitatore, cui quindi non «appartenevano» e che non poteva pubblicarle. La violazione della segretezza delle comunicazioni, e la sostituzione di persona (delitto contro la pubblica fede) sono illeciti. È informazione, questa? Giudichino i lettori. Valerio Onida © RIPRODUZIONE RISERVATA avanti con la commissione speciale e se necessario potremo istituirne altre». Un groviglio, che Napolitano sta provando a sbrogliare con l’aiuto dei «facilitatori». Ieri i due gruppi sono tornati a riunirsi al Quirinale, anche congiuntamente. Violante, Quagliariello, Onida e Mauro hanno chiuso i dossier costi della politica, federalismo fiscale, pubblica amministrazione e regolamenti parlamentari: nella bozza il rafforzamento del governo e del Parlamento e uno «statuto» per i gruppi di opposizione. Quagliariello, oggetto di un forte pressing del suo partito perché lasci la commissione, si è assentato una ventina di minuti per incontrare Napolitano. Con Berlusco- ni che ha minacciato di far saltare il tavolo è comprensibile che il presidente gli abbia chiesto rassicurazioni... «Non staccheremo la spina», lo ha tranquillizzato Quagliariello. Il capo dello Stato ha apprezzato, ringraziando ufficiosamente il Pdl e Berlusconi per il «senso di responsabilità». L’ex premier era stato bersaglio di considerazioni non lusinghiere da parte di Valerio Onida, vittima di uno scherzo telefonico. «Ma ora l’incidente è chiuso», ha detto Napolitano. I saggi vanno avanti, in silenzio stampa. E ora tocca a Quagliariello fare i conti con la bufera politica sollevata dalla «saggezza» di cui è stato onorato. Convinto di aver sopportato anche troppo a lungo invidie e ge- losie suscitate dal prestigioso incarico, il senatore ha scelto le vie legali. Quel che più gli dispiace, ha confidato ai collaboratori, è che l’attacco arrivi dal Pdl, come confermano le richieste di dimissioni avanzate da diversi colleghi. «Non vorrei che nel mio partito si innescasse una deriva complottarda e leninista», è il pensiero che in queste lo hanno sentito esprimere ad alta voce. Troppe le «bufale» che ritiene architettate ad arte e che il Velino ha divulgato. Il passaggio che lo ha convinto a querelare è quello in cui si racconta di quando, dicembre 2012, era sulla neve e, in seggiovia, non si sarebbe accorto di avere accanto «il collaboratore di un pezzo grosso di via dell’Umiltà». Il quale avrebbe origliato una telefonata in cui il senatore chiedeva un incontro riservato con Monti per farsi candidare... «Se mai si farà questo processo — ha anticipato Quagliariello al suo staff - dirò con chi ho parlato e lo porterò a testimoniare, tabulati alla mano». E la cena con Bianca Berlinguer? «Voci dal sen fuggite», assicurano i collaboratori: le figlie sono amiche, ma sarà un anno che non si vedono a cena. E il week-end romantico con una giornalista? «Altra calunnia». Quanto all’insinuazione che il senatore sarebbe «il garante» di certi presunti «conti mai pagati» della senatrice Paola Pelino presso una boutique di Pescara, Quagliariello ama riderci su: «Mia moglie è una donna spiritosa, mi ha rimproverato perché da tre anni non le compro un vestito...». Monica Guerzoni © RIPRODUZIONE RISERVATA L’imitatore Andro Merkù Margherita Hack «Solo una beffa, anche se è giusto che la gente sappia» «Una faccenda da denuncia Ma me ne frego» ROMA — Si chiama Andrea, ma guai a dirlo: da sempre è Andro, di cognome (sloveno) Merkù, presentatore, imitatore, conduttore tv, comico, triestino doc. E ora sotto i riflettori per aver telefonato al costituzionalista Valerio Onida, spacciandosi per Margherita Hack, durante la trasmissione La Zanzara su Radio 24. Come le è venuto in mente? «Non ho avuto io l’idea, ma Giuseppe Cruciani: da anni facciamo scherzi telefonici insieme! Con Crimi e la Lombardi abbiamo tentato un sacco di volte, e non ci siamo riusciti. Mentre è venuto benissimo quello al senatore Campanella, con l’imitazione di Vendola. Di solito nessuno se la prende». La Hack stavolta si è arrabbiata... «Spero proprio di no, le voglio un gran bene, lei sta sempre al gioco, siamo stati anche a teatro insieme: è tremenda, ma spiritosa... speriamo che stavolta non mi prenda a sberle!». E per Onida, non le dispiace? «In tutta sincerità, sì, non credevo che quella telefonata scatenasse questo ginepraio. Ma io ho fatto una scelta nella vita, questo è solo il mio lavoro». Andro Merkù A proposito, quanto la pagano? «Lasciamo perdere... fino a qualche anno fa collaboravo gratuitamente, ora dovrei percepire un compenso per ogni sketch». E se la accusassero di furto di identità? «Scherziamo? Allora da anni dovrei subire denunce». Ma stavolta ha fatto venir fuori anche delle verità scomode: contento o pentito? «A parte il fatto che Onida già aveva detto di non credere nel lavoro dei saggi, alla Gruber, e quindi non è stato uno scoop... Ma poi sa cosa le dico? È giusto che la gente sappia, bisogna scoperchiare le pentole. E poi c’è un dato di fatto: sono anni che faccio scherzi innocenti ed è la prima volta che mi ritrovo sulle prime pagine dei giornali. Qualcosa vorrà dire, no?». ROMA — Astrofisica, attivista per i diritti delle donne e la laicità dello Stato, Margherita Hack, che a giugno compirà 91 anni, ha anche il pregio di aver conservato negli anni l’ironia e il piglio fiorentini. Cosa ne pensa dello scherzo di Merkù? «È un bravo ragazzo, fa sempre le mie imitazioni. Ma è seccante che abbia usato il mio nome, non so se abbia espresso esattamente il mio pensiero, non è stato molto corretto. Sarebbe da denunciare». E lo denuncerà? «Ma no, me ne frego. Se l’avessero fatto a me, un giochetto così, forse ci avrei pensato, scherzi da prete del genere non si fanno: non ci si può spacciare per qualcuno con le persone cercando di far uscire loro di bocca cose che mai si sarebbero sognate di dire». È vero che è stata anche a teatro con lui? «Ho partecipato a qualche spettacolo, cose di costume, non di politica. Comunque non ho bisogno di chiarire niente, lasciamo perdere, è stata una stupidaggine». Lei l’avrebbe chiamato Onida? «Macché, neanche lo conosco!». Margherita Hack Merkù le ha fatto dire che la scelta di nominare dei saggi è una «bischerata»: lo avrebbe detto? «No, non lo avrei mai detto. Secondo me Napolitano in un momento così difficile ha il diritto di chiedere aiuto. Certo, poteva metterci anche qualche saggia! Comunque, se son saggi davvero dovranno fare quello che avrebbero dovuto fare i politici: affrontare i costi della politica, la nuova legge elettorale e rimettere in moto il sistema economico». Secondo lei saranno utili a superare il momento di stallo in cui ci troviamo? «Il punto non è questo: ci vuole la volontà dei politici e soprattutto di quell’imbecille di Grillo che non tratta su nulla ma intanto rappresenta un terzo degli italiani, quei bischeri che lo hanno votato!». Valentina Santarpia V. San. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA 16 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera # Esteri Inviato Amedeo Ricucci, della Rai, era già stato in Siria a ottobre Siria Sequestrati nel Nord del Paese. Lavorano per il programma della Rai «La Storia siamo noi» Filmavano una base dei ribelli: rapiti Quattro giornalisti italiani sarebbero nelle mani di un gruppo salafita DAL NOSTRO CORRISPONDENTE postazione militare. Gli attivisti locali in contatto con i ribelli sostengono che i reporter sono stati trattenuti per verificare la loro identità e la loro professione. Nelle stesse zone è stato rapito a novembre James Foley, giornalista americano freelance, che era già stato sequestrato dalle forze di Muammar Gheddafi in Libia. La sua famiglia non ha avuto più notizie, come quella di Austin Tice, giornalista texano, del quale è circolato su Youtube un video dopo la scomparsa ad agosto: bendato e legato, viene trascinato da un gruppo di uomini in borghese, vestiti con abiti tradizionali. Il filmato ha fatto pensare a un’operazione del re- L’ansia delle famiglie I reporter sono stati fermati mercoledì. Il ministero degli Esteri in contatto con le famiglie L’esperimento La diretta via Skype con gli studenti Un altro modo di raccontare la guerra ROMA — «Onestà, umiltà, passione, competenza, interazione e trasparenza: sono secondo me i presupposti per costruire un nuovo patto di fiducia fra giornalismo e pubblica opinione nell’era della Rete e dei social network. Non c’è altra via per recuperare la credibilità di un mestiere che sembra aver perso l’anima, oltre che la bussola, e si dimostra sempre più incapace di intercettare le esigenze reali dei suoi "editori di riferimento", quelli veri, che sono i lettori o i radio-tele-spettatori, al cui servizio noi giornalisti dovremmo porci, sempre». Comincia così la presentazione del progetto «Silenzio, si muore» di Amedeo Ricucci sul suo sito www.amedeoricucci.it. Ricucci è alla Rai dal 1993, dal 2005 è a «La storia siamo noi» di Giovanni Minoli. Ora è impegnato nel progetto «Silenzio, si muore». Si dice convinto che ci sia un pericolo di effetto-assuefazione rispetto alle tragedie che ci circondano: «Forse l’indifferenza è figlia anche della nostra incapacità di raccontare la tragedia siriana, coinvolgendo di più e meglio il nostro pubblico, rendendolo cioè partecipe». Da tutte quelle riflessioni è nato il progetto per il quale è partito per la sua Siria, come si legge sempre The Ad Store Italia GERUSALEMME — Il primo allarme è scattato mercoledì, quando è saltato il collegamento con l’Italia. Adesso la Farnesina conferma che i quattro giornalisti sono stati sequestrati nel nord della Siria, erano entrati nel Paese cinque giorni fa dalla Turchia. Nel gruppo ci sarebbero Amedeo Ricucci, inviato di La Storia siamo noi, che per il programma di Raitre era già stato in Siria a ottobre e aveva raccontato la battaglia di Aleppo, il fotografo Elio Colavolpe, il documentarista Andrea Vignali e Susan Dabbous, italo-siriana che collabora anche con il quotidiano il Foglio. Il ministero degli Esteri italiano ha attivato l’unità di crisi ed è già in contatto con i familiari: «Occorre mantenere il massimo riserbo». Roma avrebbe anche chiesto l’aiuto di Ankara per la trattativa, i due siriani che accompagnavano la squadra sono già stati rilasciati e sono tornati dall’altra parte del confine. Le province verso la frontiera turca sono per la maggior parte sotto il controllo dei ribelli che da oltre due anni combattono contro il regime di Bashar Assad. L’Esercito libero siriano deve contrastare anche l’influenza di gruppi jihadisti come Jabat al-Nusra che stanno cercando di spadroneggiare e dirigere la rivolta. Gli italiani sarebbero stati fermati da una milizia salafita nel villaggio di Yaqubiya, a nord di Idlib, perché avrebbero ripreso con le videocamere una sul suo sito: «Da questa esigenza è nato il progetto “Silenzio, si muore”, primo esperimento Rai (e italiano) di giornalismo partecipativo. Dal 1 al 15 aprile sono di nuovo in Siria, a decidere questa volta il mio percorso di viaggio, le notizie da seguire e le storie da raccontare, sarà un gruppo di studenti di San Lazzaro di Savena, collegati costantemente con me via Skype. È un gruppo che ha già avuto modo di seguire il lavoro che noi di "La Storia siamo noi" abbiamo fatto nei mesi scorsi ad Aleppo con "Siria 2.0" e sono ragazzi magnifici, da cui mi farò guidare con piacere, certo che i loro consigli, dubbi ed emozioni possano essermi altrettanto utili di quelli che può darmi un collega o il mio direttore». P. Co. © RIPRODUZIONE RISERVATA gime: Tice sarebbe stato portato via dai servizi segreti di Assad che hanno organizzato la messinscena per incolpare i rivoltosi. Prima della partenza, Ricucci ha spiegato sul suo blog che con il viaggio in Siria vuole tentare un reportage sperimentale intitolato Silenzio, si muore, una forma di giornalismo partecipativo, con collegamenti ogni giorno via Skype con gli studenti di San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna. «Saranno loro a decidere il mio percorso — scrive Amedeo Ricucci — le notizie da seguire e le storie da raccontare. Non sarà un videogioco, attenzione. Sarà un modo per portarli con me, tutti e 20, grazie a una tecnologia che ormai annulla qualsiasi distanza. E sono certo che sarà un modo per raccontare la guerra in maniera diversa e, spero, più coinvolgente». Pochi giorni fa un uomo d’affari siriano ha annunciato alla televisione di Stato di aver messo una taglia sui giornalisti dei canali satellitari Al Arabiya e Al Jazeera: «Raccontano solo bugie che vengono accettate come verità in tutto il mondo, il loro obiettivo è frantumare il Paese. Chiunque li fermi e li consegni alle forze del governo riceverà un premio», ha proclamato Fahim Saqr dal Kuwait dove vive e lavora. Le vittime della rivolta iniziata nel marzo del 2011 sono ormai oltre 70 mila, la guerra è arrivata nella capitale Damasco. Sotto assedio, Bashar Assad ha concesso un’intervista alla televisione turca Ulusal Kanal e minaccia un «effetto domino» se il regime dovesse crollare: «La mia caduta causerebbe un periodo di instabilità per molto tempo, forse decenni in tutto il Medio Oriente». Il dittatore accusa i Paesi confinanti di lasciar passare i «terroristi» per creare il caos. PERTH, WESTERN AUSTRALIA - MARCH 2013 MOTOGUZZI.COM APRIL 6 AND 7, 2013 DISCOVER THE NEW CALIFORNIA 1400 TOURING AND CUSTOM AND THE 2013 MOTO GUZZI MOTORCYCLE RANGE OPENDOOR.MOTOGUZZI.COM @dafrattini © RIPRODUZIONE RISERVATA MY BIKE, MY PRIDE. EWAN MCGREGOR CALIFORNIA 1400 CUSTOM Davide Frattini Esteri 17 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 # La tensione Fotografo Elio Colavolpe è tra i fondatori di Emblema ed è stato testimone diretto di molti conflitti degli ultimi venti anni La Nord Corea avverte le ambasciate «Evacuate lo staff» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Italo-siriana Susan Dabbous collabora anche con il Foglio Documentarista Andrea Vignali si definisce un «videomaker» Il negoziato Cautela dell’intelligence, ma il rilascio degli interpreti fa sperare che le vicenda si risolva presto Turchia e attivisti anti Assad Il doppio canale della Farnesina ROMA — C’è una doppia trattativa per cercare di riportare a casa i quattro giornalisti italiani rapiti nel nord della Siria. Ai canali ufficiali si sarebbe infatti già affiancata la mediazione di alcuni attivisti siriani che da tempo vivono nel nostro Paese. Un aiuto prezioso, visto che la nostra diplomazia — così come quella degli Stati alleati — non ha più alcuna sede a Damasco e anche l’intelligence ha poca libertà di movimento. Per questo, nonostante le rassicurazioni sulla possibilità che la liberazione dei reporter possa essere questione di ore, alla Farnesina ci si muove con la massima cautela. Il pericolo è evidente: gli occidentali sono merce preziosa per i gruppi estremisti e dunque si cerca di evitare in ogni modo che possa essere alzata la posta. Non a caso la notizia era stata tenuta riservata per 24 ore, ma poi qualcosa è andato storto e adesso si cerca di evitare possibili rilanci dei rapitori sulla contropartita per il rilascio. Amedeo Ricucci della Rai e i freelance Elio Colavolpe, Andrea Vignali, Susan Dabbous sono stati presi al confine con la Turchia, nell’area di Idlib controllata da una fazione di Jabhat al-Nusra. Si tratta di un gruppo salafita fondato nel gennaio 2012, che ha rivendicato diversi attacchi contro sedi dei servizi segreti a Damasco e ad Aleppo. È proprio il collegamento con Al Qaeda a fare paura, anche se chi tratta assicura EMBLEMA / ELIO COLAVOLPE Nella trattativa coinvolti elementi della dissidenza in Italia Aleppo Uno scatto di Elio Colavolpe che la richiesta per chiudere la partita sarebbero soltanto i filmati che i quattro hanno girato nella zona. Come sempre accade in questi casi si procede però a passi piccoli, consapevoli che un minimo dettaglio può far saltare tutto. Il sospetto iniziale dei rapitori era che i quattro fossero spie. Ed è stato proprio questo il motivo che li avrebbe convinti a catturarli, controllare le loro attrezzature e poi trattenerli. Quando i giornalisti hanno comunicato alla Rai TURCHIA Idlib Il luogo del sequestro SIRIA Damasco IRAQ di essere prigionieri si è deciso di mettere in campo qualcuno che potesse parlare direttamente con i capi del gruppo e la mediazione è stata avviata. Ieri sera gli attivisti mandavano messaggi tranquillizzanti, assicuravano — anche utilizzando i social network — che «gli italiani stanno bene, entro due giorni al massimo saranno liberi». Un ottimismo che l’intelligence non sembra condividere, anche se le voci che i due interpreti siano già stati rilasciati e portati oltre il confine turco, lascia aperta la speranza che la vicenda possa non andare troppo per le lunghe. Per questo è già stato chiesto l’appoggio logistico — ma anche tecnico — al governo di Ankara. Ad alimentare i timori degli analisti è soprattutto l’area dove sono stati presi gli italiani. Come è ben specificato sul sito internet del ministero degli Esteri www.viaggiaresicuri.it «elevatissimo è il rischio di rapimenti, attentati e violenze» e infatti viene raccomandato «di evitare le zone costiere settentrionali, con particolare riferimento a Latakia e Banias, nonché il distretto di Idlib, specialmente le città di Jisir Al Shughour e Marrat Al Nouman e alle aree circostanti, nonché l’area di Deir Ez Zor». Chiara è anche la disposizione di adottare «comportamenti di estrema cautela, astenendosi dal fotografare o riprendere (anche con i cellulari) formazioni militari, eventuali manifestazioni o scontri». La presenza degli interpreti siriani aveva evidentemente rassicurato i giornalisti sulla possibilità di svolgere il loro lavoro e invece quelle riprese davanti a una postazione di guerra li hanno fatti finire in trappola. LONDRA — Al Foreign Office la nota della Corea del Nord è arrivata nella mattinata di venerdì: «Preparate a evacuare i vostri diplomatici perché non siamo in grado di garantirne la sicurezza dopo il 10 aprile». Poco prima, lo stesso messaggio era stato recapitato a Mosca e ai rappresentanti delle nazioni e delle organizzazioni che operano nella capitale nordcoreana. Una mossa a sorpresa, l’ennesima. Ma in linea con il «via libera all’attacco nucleare contro le basi americane nella regione», dato giovedì. Nonostante Pechino, principale alleato, inviti ad abbassare i toni, Pyongyang pare intenzionata a soffiare sul fuoco della retorica di guerra. Fa parte della storia del regime tirare la corda fino ai limiti estremi, con l’alternarsi di minacce, di provocazioni e di bluff. E la richiesta avanzata ai governi stranieri di lasciare libere le loro ambasciate va letta dentro questa strategia trentennale di sopravvivenza e di divisione del «nemico». Ecco perché il Foreign Office e Mosca hanno risposto di non avere alcuna intenzione di ritirarsi e di rimpatriare i diplomatici. Londra, che si è consultata con Washington, usa parole moderate: «Nelle recenti settimane il governo della Corea del Nord ha alzato le tensioni (...), sollecitiamo il governo a lavorare costruttivamente con la comunità internazionale». La linea concordata è di usare il massimo della cautela. Le minacce devono essere prese con la necessaria serietà e razionalità. I Allerta Riserviste sudcoreane (Ap) segnali sono contradditori. La Cina, oltre che attraverso le fonti diplomatiche, ha parlato con un servizio della sua agenzia ufficiale dalla capitale coreana: non vi sono in corso preparativi bellici, si svolgono le solite adunate di massa e addirittura si stanno preparando i festeggiamenti del 15 aprile, anniversario della nascita di Kim Il-sung, «il grande leader fondatore della Repubblica Democratica». D’altro canto però Pyongyang, accerchiata da tutte le diplomazie, alza l’asticella della tensione: l’agenzia di stampa della Corea del Sud rivela che due missili a medio raggio, puntati contro il Giappone, la stessa Corea del Sud e i territori americani di Guam, sono stati dislocati sulle coste orientali del Nord. Circostanza che ha indotto Seul, dove i venti di crisi hanno messo in ribasso il mercato borsistico (meno 1,64) e costretto la General Motors a predisporre un piano di emergenza produttiva, a muovere due corazzate con tecnologie e armamenti in grado di intercettare eventuali missili balistici. È una situazione che nelle sue due opposte facce, la tranquillità a Pyongyang e i movimenti militari associati alle minacce, spinge gli analisti a parlare di gravi «turbolenze» determinate dalla Corea del Nord a fini propagandistici. Il punto lo faranno i ministri degli Esteri cinese e americano che si incontreranno nei prossimi giorni. Sperando che Pyongyang nel frattempo, spinta da Pechino, si convinca a congelare la retorica della guerra. Fabio Cavalera Fiorenza Sarzanini @fcavalera fsarzanini@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA 18 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Esteri 19 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 La storia I suoi complimenti al ministro della Giustizia della California giudicati «sessisti». E il presidente si scusa con lei Udienza rinviata per l’Infanta «Kamala è la più bella» Gaffe galante di Obama E Michelle si lamenta: «Io, mamma single» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — È forse offensivo, sessista o addirittura misogino dire «sei bella» a una donna in carriera, come a voler subdolamente ascrivere il suo successo più al look che al talento? La domanda, o meglio il tormentone, ha investito i social media dopo il commento galante del presidente Usa Barack Obama sul 48enne ministro della Giustizia californiana Kamala Harris, sua amica di lunga data. «È brillante, impegnata e tenace ed è di gran lunga la più bella attorney general d’America», ha affermato Obama a San Francisco, durante un banchetto di raccolta fondi a casa di John Goldman, erede della dinastia dei jeans Levi Strauss. E davanti alla reazione ilare della ricca platea il presidente ha rincarato la dose: «È vero, avanti, datemi ragione...». La boutade, twittata in diretta da alcuni giornalisti presenti — secondo uno di loro «Obama se la mangiava con gli occhi» — ha scatenato il pandemonio sul web spaccando letteralmente in due l’America. «È una frase irrispettosa e deplorevole», ha tuonato Jonathan Chait sul settimanale New York Magazine. «Stupida e sessista», gli ha fatto eco Katie McDonough sull’influente sito liberal Salon.com. Ma molti sono scesi in campo per difendere il presidente. «Giù le mani da Obama: in California sono tutti belli», ha twittato David Drucker, senior editor del quotidiano del Congresso Usa Roll Call. E sul Los Angeles Times Robin Abcarian si è chiesta «da quando in qua dire la verità è diventato sinonimo di sessismo?». «Non Su Twitter Privilegiati «Uomini, per capire perché commentare a caso l’aspetto di una donna non va bene, cercate su Google "privilegi maschili". Ora» @ZelinaMaxwell, analista politica Dubbi «Una schiappa a basket e una frase infelicissima sulla Harris: ma non è che abbiamo eletto Romney?» @mckaycoppins, giornalista Ironia «Chissà se (il procuratore generale) Eric Holder ci soffre» @aseitzwald, giornalista herza st Lady, 49 anni, sc Da sole Sopra, la Fir sha e con il cane Sa con le figlie Malia e Afp) o di Pasquetta (foto rn gio l ne ia igl di fam facciamo finta che in politica la bellezza non conti — aggiunge — gli stessi Obama hanno beneficiato enormemente dalla loro avvenenza». A catapultare il «complimento» su tg e siti web — costringendo poi il presidente a telefonare alla Harris per chiederle formalmente scusa — ci ha pensato la coincidenza con una gaffe della First Lady. Intervistata dalla Cbs in Vermont, Michelle si è definita «una mamma single indaffarata», per poi correggersi subito «una mamma indaffarata». «A volte, sapete, quando tuo marito è il presidente ti puoi sentire un poco single — si è giustificata — però lui è presente». Facezie da gossip? «Niente affatto», ribatte il Washington Post, secondo cui il Spagna Sotto i riflettori Kamala Harris, 48, ricopre l’incarico attuale dal 2011 (foto Ap) commento di Obama «tocca un nervo scoperto in un’America dove fin dal primo mandato il presidente è stato accusato di aver creato una West Wing dominata da uomini, molti dei quali amici di vecchia data». «Molte donne del suo staff si erano lamentate per la cultura machista dell’Ufficio Ovale», continua il giornale del Water- Dalla parte di Barack Ci sono anche molti che lo difendono. «Da quando dire la verità è diventato scorretto?», si chiede il Los Angeles Times gate. «Un club per soli uomini», lo descrive Ron Suskind nel libro Confidence Men: Wall Street, Washington, and the Education of a President, che aveva indotto il suo ex direttore delle comunicazioni, Anita Dunn, ad affermare «la Casa Bianca è un luogo di lavoro ostile alle donne e meriterebbe di finire in tribunale». Dopo quelle critiche Obama ha cambiato rotta. Oltre ad aver chiesto formalmente scusa alla giornalista Peggy Agar da lui definita «dolcezza» durante una conferenza stampa del 2008, ha inaugurato l’Obama 2 con un numero record di nomine rosa tra cui Julia Pierson, la prima donna a capo del Secret Service. Alessandra Farkas @afarkasny © RIPRODUZIONE RISERVATA MY BIKE, MY PRIDE. The Ad Store Italia EWAN MCGREGOR CALIFORNIA 1400 TOURING GUILDERTON, WESTERN AUSTRALIA - MARCH 2013 APRIL 6 AND 7, 2013 DISCOVER THE NEW CALIFORNIA 1400 TOURING AND CUSTOM AND THE 2013 MOTO GUZZI MOTORCYCLE RANGE MADRID — Contrordine: l’Infanta Cristina non dovrà più presentarsi davanti al giudice il prossimo 27 aprile. L’udienza della secondogenita del re di Spagna Juan Carlos, indagata per corruzione nell’ambito dell’inchiesta Noos che vede il marito Iñaki Urdangarin accusato di appropriazione indebita di fondi pubblici, è stata rinviata a data da destinarsi dopo che la procura anticorruzione delle Baleari ha presentato ieri mattina ricorso contro la sua convocazione. Il giudice José Castro ha infatti deciso di sospenderla in attesa dell’esito del ricorso stesso. Secondo il procuratore Pedro Horrach «non esiste assolutamente alcun indizio incriminante» contro la secondogenita del sovrano spagnolo. Nelle 20 pagine di ricorso si afferma inoltre che il giudice Castro di basa «essenzialmente sui medesimi fatti che furono scartati un anno fa come deboli e inconsistenti». Sarà ora l’Audiencia provinciale di Palma di Maiorca a decidere del ricorso della procura. Nell’inchiesta il marito è sospettato di avere dirottato insieme a un partner d’affari quasi 6 milioni di euro di fondi pubblici verso società da lui controllate tramite l’istituto no profit Noos. 20 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 21 22 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Cronache La vicenda Macerata I corpi scoperti dai vicini con un biglietto: «Perdonateci» Famiglia suicida per la crisi dopo una cartella esattoriale Il messaggio I coniugi Romeo Dionisi, 62 anni, muratore, e Anna Maria Sopranzi, 68 anni, artigiana in pensione, a causa delle difficoltà economiche si sono impiccati in garage Licenziato, s’impicca con la moglie. Il cognato si getta in mare DAL NOSTRO INVIATO CIVITANOVA MARCHE (Macerata) — «Fino a due anni fa queste persone rappresentavano il ceto medio cittadino, capisce? Ecco dove ci ha portato la crisi, lo Stato deve riflettere…». Le parole di Ivo Costamagna, presidente del consiglio comunale di Civitanova, si perdono soffocate dalla commozione. Costamagna era il vicino di casa di Romeo Dionisi, Annamaria Sopranzi e Giuseppe Sopranzi. Romeo e Annamaria, marito e moglie, 62 e 68 anni, si sono impiccati giovedì notte ai tubi del riscaldamento condominiale che corrono in cantina. Giuseppe, 73 anni, il fratello di Annamaria, che viveva con loro, quando ha scoperto il fatto, verso le 9, si è lasciato annegare in mare per la disperazione, dopo un tuffo dal molo sud. Romeo e Annamaria hanno lasciato giù in cortile un biglietto sul parabrezza della Seat Ibiza della loro amica Francesca De Angelis: «Perdonateci per il gesto, avvisate Giovanna, questo è il numero di telefono…». Giovanna Dionisi, la sorella di Romeo, vive a Porto Recanati. Ieri mattina l’hanno chiamata i cara- binieri. La coppia non ce la faceva più ad andare avanti, ma aveva conservato dignità e orgoglio e non aveva voluto chiedere aiuto a nessuno, né ai familiari né ai servizi sociali né tantomeno alla parrocchia di San Pietro, dove oggi si celebreranno i funerali: il debito vissuto come un disonore, la crisi come una colpa, «abbiamo sbagliato, abbiamo sbagliato», continuava a ripetere negli ultimi giorni Annamaria. Romeo era un muratore provetto ma quattro anni fa per lui era iniziato il calvario: aveva perso il lavoro da dipendente di una ditta edile, così aveva deciso di aprire una partita Iva, di mettersi in proprio, continuando a pagarsi i contributi da solo per arrivare alla sudata pensione. Ma, dopo la riforma Fornero, Romeo si era visto spostare la linea del traguardo a 67 anni e i 700 euro al mese da versare all’Inps diventavano via via un incubo mostruoso. Del resto, non poteva fare altrimenti se voleva vedersi riconosciuto il fatidico Presidente della Camera Boldrini oggi dai familiari Montecitorio Laura Boldrini Il presidente della Camera, Laura Boldrini, oggi si recherà a Civitanova Marche per «testimoniare il proprio cordoglio» ai familiari di Romeo Dionisi e Annamaria Sopranzi e di suo fratello Giuseppe e alla comunità cittadina. Quella del triplice suicidio, ha detto Boldrini, «è una notizia sconvolgente, il segno della disperazione e della solitudine in cui la crisi può far sprofondare le persone». © RIPRODUZIONE RISERVATA Durc, l’altro spettro che non lo faceva più dormire, il documento unico di regolarità contributiva, un certificato che consente all’impresa di lavorare alla luce del sole. Se non hai il Durc, l’unica strada percorribile diventa il lavoro nero. Così Romeo aveva acceso due mutui, presso una banca e una finanziaria, per un totale di 15 mila euro. Ma lavorando in nero e con ditte sempre più spregiudicate non riceveva più paghe ormai da 10 mesi e la situazione era precipitata: «Ho diecimila euro di lavori non pagati, alla vigilia di Pasqua il principale è fuggito a Napoli». L’anziano muratore, perciò, era finito in una spirale senza uscita, «stretto nella tenaglia tra Stato e burocrazia», accusa ora il presidente Costamagna, un vortice che infine l’ha ammazzato. La pensione sociale della moglie e quella del cognato, ex capofabbrica in un calzaturificio della zona, non bastavano a coprire tutte le spese. E pochi giorni fa è arrivata la mazzata definitiva: una cartella esattoriale di Equitalia che minacciava le ganasce alla povera vecchia loro Fiat Panda blu parcheggiata in cortile. A quel punto i co- lasciando un biglietto dove hanno chiesto perdono e indicando dove trovarli: «Nello stanzino sul retro» La disperazione Il fratello della donna, Giuseppe, 72 anni, che viveva con loro, non si è reso conto subito della tragedia. Ha capito cosa era successo rientrando a casa dopo essere uscito per comprare il giornale. A questo punto non ha retto alla disperazione, si è recato al molo e si è anche lui tolto la vita gettandosi in mare Il condominio La scogliera davanti al condominio di Civitanova Marche dove abitavano Romeo Dionisi e Anna Maria Sopranzi e il fratello di lei, Giuseppe. A destra, il palazzo (Ansa / Chiodi) niugi Dionisi si son visti perduti, l’equilibrio si è rotto. Anche l’automobile pignorata! L’onta della rovina economica dev’essere sembrata insuperabile, a questa famiglia tanto laboriosa, onesta, rispettosa del valore del denaro, con le banconote di tutto il mondo incorniciate e appese lungo le pareti di casa. «Erano persone buone, dolci», li ricorda Fabrizio Ciarapica, consigliere comunale dell’opposizione di centrodestra, «Romeo e Anna vennero al mio matrimonio, ho ancora a casa il servizio da caffè che mi fecero per regalo». Oggi a Civitanova è lutto cittadino: «Ci preoccupa enormemente questa gente che si nasconde, sparisce, piuttosto che chiedere aiuto», sospira il sindaco Tommaso Claudio Corvatta davanti al cancello di via Calatafimi. Sono le vittime italiane della crisi. Un dolore che scorre carsico, invisibile e poi si manifesta in questi modi. Fa. C. © RIPRODUZIONE RISERVATA Cronache 23 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 La storia Stritolati dalla tenaglia dei debiti Un mutuo per pagare i contributi all’Inps «Voleva essere a posto» DAL NOSTRO INVIATO Il giallo Yara, i magistrati sentono di nuovo Fikri Tragedia Yara Gambirasio aveva 13 anni Mohamed Fikri è stato interrogato ieri mattina dal pm di Bergamo Letizia Ruggeri, titolare dell’indagine sulla morte di Yara Gambirasio. Il marocchino non è più indagato per omicidio, ma per favoreggiamento verso ignoti. Per ora non si conoscono i contenuti dell’interrogatorio. Il gip Ezia Maccora aveva archiviato il fascicolo aperto a carico del marocchino con l’accusa di omicidio, ritenendo il giovane estraneo alla morte di Yara, ma aveva poi disposto l’apertura di una nuova indagine nei suoi confronti per favoreggiamento, in modo da fugare ogni dubbio. La tredicenne Yara scomparve la sera del 26 novembre del 2010 dopo l’uscita dal centro sportivo di Brembate. Il suo corpo senza vita venne trovato in un campo tre mesi dopo. © RIPRODUZIONE RISERVATA CIVITANOVA MARCHE (Macerata) — Prima di dirsi addio, vicini fino all’ultimo e appesi a una corda, giù nel ripostiglio delle biciclette, Romeo Dionisi e Annamaria Sopranzi, 62 e 68 anni, sposi da 35, hanno lasciato la casa in perfetto ordine, la notte scorsa, come facevano sempre prima di uscire, perché l’ordine era la regola a cui avevano ispirato tutta la vita: il letto fatto, i documenti a posto, i due cellulari, i due orologi, gli occhiali di lei e il portafoglio vuoto di lui bene allineati sul comò, accanto al Cristo ligneo con il rametto di palma e l’angioletto custode di ceramica, a cui non hanno più avuto il cuore di chiedere aiuto. Sul tavolo del salotto è rimasta una bottiglia di liquore mezza vuota: forse hanno preso la forza anche da lì. Stremati dai debiti, uccisi dalla disperazione. Anna che era il ritratto della salute ma negli ultimi mesi aveva perso almeno venti chili e vestiva sempre di nero: «Porto il lutto nella tasca», spiegava ai vicini. Romeo, che non aveva perso del tutto la speranza di rimanere una «partita Iva» nel mondo del lavoro («il commercialista non mi ha ancora cancellato come artigiano», diceva in giro) ma ormai concepiva pensieri di morte («peccato che la farmacia è chiusa sennò andavo a prendermi il veleno», aveva confessato accorato alla cognata Rita durante l’ultimo pranzo di Pasqua). Così, giovedì notte, si sono chiusi la porta alle spalle, mentre nell’altra camera il fratello Roma Rimandata al 17 aprile la sentenza della Cassazione Stasi in aula per il verdetto Ma i giudici prendono tempo ROMA — Dice il professor Angelo Giarda: «Avevo consigliato ad Alberto di non venire ma non c’è stato verso di convincerlo». Sembra di vederlo, Alberto Stasi, che aspetta la sentenza della Cassazione a casa sua, a Garlasco. Impossibile. Lui che non ha mai mancato a un’udienza, che ha sentito per due volte i giudici scandire il suo nome accanto alla parola «assoluzione»... Come poteva non esserci ieri? La Suprema Corte doveva decidere se restituirgli la vita sospesa da quando è finito nell’inchiesta per l’omicidio di Chiara Poggi. Assolto per sempre o rispedito alla Corte d’appello per un nuovo processo. Doveva esserci. Così alle undici è arrivato in aula assieme al padre Nicola, si è seduto nelle file del pubblico e non si è più schiodato da quel posto fino alle tre e mezzo del pomeriggio, quando la Corte ha chiesto una mezz’ora di pausa. Con la ripresa, era convinto lui (come tutti), si sarebbe affrontata la discussione, poi la camera di consiglio e poi la sentenza. E invece no. I giudici hanno deciso che per complessità, delicatezza e per questioni di tempo, sarebbe stato meglio non aggiungere anche il delitto di Garlasco agli altri dieci già discussi in giornata. Meglio limitarsi a leggere la ricostruzione del caso (l’ha fatto la giudice relatrice Angela Tardio) e rinviare il resto. Data concordata: il pomeriggio del 17 aprile e quel giorno la prima sezione penale dedicherà l’intera udienza ad Alberto Stasi, unico indagato dell’omicidio di Chiara Alberto: «Abbiamo già aspettato tanto, aspetteremo ancora qualche giorno. Non si può fare alto che questo» dice Rita al telefono, sfinita dall’ansia di conoscere finalmente una sentenza dalla quale si aspetterebbe «la possibilità di dare giustizia a Chiara». Alle sei e mezzo del pomeriggio Alberto, suo padre, l’avvocato Giarda e l’altro suo legale, Giuseppe Colli, si allontanano dai corridoi della priCorte Alberto Stasi fuori dalla Cassazione ma sezione penale passando da Poggi, 26 anni, uccisa a colpi un’uscita secondaria per dribin testa con un’arma mai tro- blare le telecamere che aspetvata la mattina del 13 agosto tano all’ingresso. L’avvocato 2007 nella sua villa di Garla- della famiglia Poggi Gian Luisco. gi Tizzoni è fra i primi a lasciaAlberto, unico indagato del re il Palazzaccio seguito dal delitto, ha seguito la relatrice cugino di Chiara, Paolo Reale, prendendo ogni tanto qual- che di questa storia è stato anche appunto. Testa bassa, che protagonista come perito stessa giacca che indossava il tecnico dei suoi zii, i genitori giorno delle due precedenti di Chiara. Nessun commento assoluzioni, stesso silenzio. o interpretazione sullo slitta«Che posso fare? Aspetto» è mento dell’udienza. stato l’unico commento a cui Il 17 saranno di nuovo tutti si è lasciato andare con qui. Ancora con la tensione un’amica mentre lasciava il da tagliare a fette (com’è stapalazzo della Cassazione. Al- to prima di sapere del rintri dodici giorni da sospetta- vio), ancora con il fiato sospeto. Dodici giorni per sperare so ad aspettare che la Corte che anche la Suprema Corte esca dalla camera di consigli creda. glio. Alberto, si può scommetA Garlasco, nella villetta terci, ci sarà. Giusi Fasano dell’omicidio, i genitori di @GiusiFasano Chiara hanno pensato per una volta alle stesse parole di © RIPRODUZIONE RISERVATA SPONSOR SPONSOR TECNICI PATROCINIO REALIZZAZIONE più grande di Anna, Giuseppe Sopranzi, 73 anni, dormiva profondamente e non s’è accorto di nulla. Non avevano avuto figli, Anna e Romeo, così come Giuseppe che non s’era mai sposato. E in tre vivevano ormai da molti anni, famigliola affiatatissima, nella casa all’interno 3 di via Calatafimi 40, al primo piano, nel centro di Civitanova, un tempo la piccola Rimini delle Marche, ma oggi sempre più cittadina strangolata dalla crisi del calzaturiero e della marineria, dell’edilizia e del commercio, con le griffe che se ne vanno da Corso Umberto I in un clangore di saracinesche abbassate. Quando Giuseppe, ieri mattina alle 9, ha scoperto di essere rimasto solo al mondo e in quella casa, ha preferito morire anche lui, ha raggiunto la scogliera al Molo Sud del porto e si è lasciato andare mentre soffiava forte il «garbino», il vento di qui, e il mare era agitatissimo. La Guardia Costiera l’ha visto annaspare in mezzo ai flutti e gli ha lanciato una cima, ma lui l’ha rifiutata. Insieme avevano vissuto e insieme hanno voluto morire, tutti e tre. Anna Sopranzi prendeva la pensione socia- Le rate per la casa Vivevano tutti e tre insieme da anni in un condominio al centro di Civitanova, da quattro mesi non riuscivano a pagare l’affitto le, circa 500 euro al mese. Bastavano giusto per l’affitto di casa, che però da 4 mesi non riuscivano più a onorare. Il proprietario, Mario Pagnanini, li conosceva da una vita e voleva loro un gran bene, perciò non li assillava, «non vi preoccupate, me li darete con calma», ripeteva ai suoi tre sfortunati inquilini. Anche Giuseppe Sopranzi era pensionato, percepiva circa 900 euro, aveva lavorato per molti anni come operaio in un calzaturificio della zona e adesso si dedicava alla sua più grande passione: il mare. Aveva un capanno vicino al fiume Chienti e ogni mattina andava alla foce a guardare le mandrie e i pescatori. Così passava il tempo, prima di tornarsene a casa per il pranzo, dove l’aspettavano i piatti poveri ma gustosi che la sorella Anna preparava a lui e a Romeo con devozione. Anche nell’ultimo atto, Anna ha pensato a Giuseppe, lasciandogli una busta con 600 euro in contanti, «questi sono per Peppe», c’era scritto in un biglietto ritrovato in casa. Solo Romeo, muratore da una vita, combatteva ancora per avere la sua pensione — spostata a 67 anni dalla riforma Fornero — e si era indebitato per questo, accendendo due mutui per poter continuare a versare i contributi all’Inps, ma senza avere più i soldi per pagare le rate, perché ormai ridotto a lavorare in nero nei cantieri e da 10 mesi senza stipendio: «Alla vigilia di Pasqua il titolare della ditta è fuggito a Napoli», si lamentava negli ultimi giorni. «Non era un esodato, era molto peggio — racconta commosso Ivo Costamagna, presidente socialista del consiglio comunale di Civitanova e suo vicino di casa —. L’unica volta nella sua vita che mi ha chiesto aiuto è stato 20 giorni fa, è salito su con la moglie a casa mia, al terzo piano e mi ha dato un foglio in cui spiegava che era pronto a fare qualsiasi mestiere per lavorare, per essere a posto». «Manovalanza», aveva scritto Romeo in stampatello. Fabrizio Caccia © RIPRODUZIONE RISERVATA 24 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Cronache 25 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 Napoli Il bottino dei criminali: qualche centinaio di euro e pochi oggetti in oro Nel Milanese Legato e picchiato Muore dopo la rapina gliono i soldi e se non glieli dai ammazzano te e tua moglie. Raffaella ha raccontato che è andata così. E ha aggiunto che quei tre avevano i volti mascherati e parlavano con accento straniero. Pure i tre che nell’aprile del 2009 uccisero l’industriale del grano Francesco Ambrosio e sua moglie Grazia Sacco, massacrandoli a potuto continuare la loro sera- sprangate nella loro villa a Pota come ogni serata, finendo sillipo, erano stranieri. Romedi sbrigare un paio di faccen- ni. Quelli però sapevano dove de in giardino, cenando e an- stavano andando, uno aveva dandosene a dormire presto lavorato lì come giardiniere come avevano sempre fatto ed era a conoscenza della ricnella loro vita di contadini chezza di Ambrosio. Nunzio e che aprivano gli occhi all’al- Raffaella, invece, non avevano granché, ma erano un obiettivo I soccorsi semplice, lei addiLa donna si è liberata e ha chiesto rittura è costretta su una sedia a roaiuto. Quando sono arrivati i telle. Forse per soccorsi, Prospero era già morto questo non hanno perso troppo tempo a immobilizzarba, ora l’uomo sarebbe anco- la, e così lei è riuscita a liberarra vivo. si e a telefonare a un nipote A ottant’anni, però, non è che poi ha avvertito carabiniefacile resistere a tre che ti ri e 118. Ma quando sono arripiombano in casa sfondando vati i soccorsi Nunzio Prospeuna finestra, ti vengono a ro era già morto. E i tre rapinaprendere in giardino e ti tra- tori già lontani. Fulvio Bufi scinano dentro e ti sbattono su una sedia e urlano che vo© RIPRODUZ ONE RISERVATA Un anziano aggredito in casa con la moglie NAPOLI — Le rapine nelle ville che da tempo si ripetono soprattutto in Lombardia e Veneto sono opera di organizzazioni ben strutturate. Gente che sa dove andare a colpire per trovare bottini ricchi, che sa come aggirare i sistemi di sorveglianza, e che, salvo rare circostanze, sa anche come gestire le proprie vittime per evitare, in caso di arresto, di beccarsi oltre all’accusa di rapina anche quella di omicidio. Ma pure a fare i rapinatori ci vuole qualche capacità, e quelli che stanno fuori da queste organizzazioni così specializzate, sono evidentemente molto più improvvisati. Come lo erano i tre che l’altra sera hanno aggredito una coppia di anziani in un casolare di campagna a Torre del Greco, e che quando se ne sono andati con in tasca qualche La vicenda L’aggressione Tre banditi con il volto coperto l’altro ieri sera hanno picchiato a morte Nunzio Prospero, 80 anni, e aggredito sua moglie Raffaella nel cortile di casa a Torre del Greco La dinamica Dopo un’ora di terrore i delinquenti se ne sono andati con qualche oggetto d’oro e del denaro centinaio di euro e pochi oggetti d’oro, si sono lasciati alle spalle il cadavere dell’uomo, Nunzio Prospero, 80 anni, coltivatore diretto in pensione, che viveva con la moglie Raffaella (83). Se l’anziano contadino sia morto per i colpi subiti mentre i tre lo immobilizzavano legandogli mani e piedi, o se a stroncarlo sia stato un malore, lo stabilirà l’autopsia. In ogni caso non cambia niente. Dal punto di vista legale si potrà discutere se si tratti di omicidio volontario o no, e certo stavolta non è andata come un anno fa a Perugia, quando un bancario di 38 anni, Luca Rosi, fu ucciso con quattro colpi di pistola dai balordi entrati in casa sua (reagì per difendere la moglie che stava per essere violentata). Ma se Nunzio e Raffaella avessero Bandito asserragliato in una villa Hanno forato il muro della banca nella notte e atteso finché la cassaforte a tempo si aprisse. Non si sono preoccupati dell’arrivo del direttore e dei dipendenti, ma il piano è fallito quando un cliente insospettito ha avvertito i carabinieri. È finito male, per due fratelli, il tentativo di rapinare una banca a Buscate, nel Milanese. I due, Giovanni e Camillo Romano, di 48 e 52 anni, hanno ingaggiato un conflitto a fuoco con i carabinieri. Il primo, ferito a una gamba, ed è stato subito arrestato. Il secondo, asserragliatosi nella villa accanto, è stato bloccato dopo sei ore. © RIPRODUZIONE RISERVATA ✒ La lettera «La mostra a Torino e la città aperta ai bimbi» BEVI RESPONSABILMENTE ❜❜ Gentile direttore, mercoledì Torino è finita sulla prima pagina del «Corriere della Sera» perché al Palaolimpico, che ospita la mostra «The human body exhibition», è stato vietato l’accesso ai passeggini con bambini. La struttura (che non è gestita dal Comune) e gli organizzatori (privati) dell’evento, hanno motivato quel singolare divieto — a mio parere inopportuno — con la necessità di facilitare il fluire della folla di visitatori su un percorso espositivo angusto e sinuoso. Ma se si può anche condividere la censura di una scelta così restrittiva, scrivere poi che il «Louvre punta sulle famiglie e il Palaolimpico di Torino le ostacola», mi sembra eccessivo. Per non dire di quell’andare a scomodare il pensiero del direttore di «Famiglia Cristiana» e accostarlo a un banale, sia pur inopportuno divieto ai passeggini. «Quasi che la società — scrive Stella, citando Sciortino — voglia farla pagare cara a chi ha deciso di fare dei figli». Anche là dove — aggiunge di suo — «dovrebbero, almeno in teoria, prevalere la cultura e l’intelligenza». Insomma, un crescendo rossiniano sproporzionato. Anche perché non è proprio necessario arrivare fino a Barcellona, Parigi, Firenze, New York, Roma per trovare un museo in cui i passeggini hanno libero accesso. Anche a Palazzo Madama, alla Gam, al Museo dell’Automobile, al Museo del Risorgimento, alla Fondazione di arte contemporanea di Rivoli, a Palazzo Reale, al Museo del Cinema, al Museo della Resistenza, che sono tutti musei torinesi e in grandissima parte a gestione pubblica, i passeggini, le carrozzine, i porta enfant, gli ovetti e quant’altro hanno libero accesso. Non solo. A Torino le politiche per la famiglia e per l’infanzia da decenni sono all’avanguardia, in Italia e nel confronto col resto d’Europa. Torino è la città in cui i nidi e le scuole d’infanzia pubblici sono aperti dodici mesi su dodici, mentre altrove spesso seguono il calendario scolastico. Il sistema pubblico torinese garantisce un posto nido o un posto asilo a oltre il 33 per cento dei bambini residenti, quando la media italiana non supera il 12% e i parametri europei del trattato di Lisbona si fermano al 30. A Torino esiste un sistema di biblioteche civiche dedicato ai bambini e agli adolescenti, con laboratori, centri di lettura, corsi di avvicinamento al libro che hanno poche città italiane. A Torino c’è un Teatro dei Ragazzi che è un’eccellenza nazionale. A Torino è stato avviato un piano per l’adolescenza che rappresenta un modello di avanguardia. A Torino in quasi tutte le aree verdi della città ci sono spazi attrezzati per l’infanzia. Il «Pedibus» è un progetto di percorsi a piedi casa-scuola «con accompagnatore» che, coinvolgendo decine di istituti, educa i ragazzi alle città sostenibili. A Torino i cortili attrezzati di asili ed elementari sono aperti al pubblico dei bambini anche fuori dall’orario scolastico. C’è Iter a Torino, Istituzione torinese per un’educazione responsabile, che dagli anni 70 è testimone e protagonista insieme dell’impegno pubblico per una città a misura di bambino, una città «educativa». Una città che ha dedicato e dedica impegno, progettualità e risorse finanziarie al mondo dell’infanzia e alla sua crescita consapevole. Caro direttore, non le rubo altro spazio e altro tempo. Ci tenevo solo ad allontanare il rischio di esemplificazioni e generalizzazioni frettolose. Direi che a Torino «nel mondo dei bambini non tutti i quadri sono appesi troppo in alto». Scopri e l’armonia leggermente delle note speziate fruttate, aromatiche del Müller Thurgau Mezzacorona. Mezzacorona firma vini dai profumi e dagli aromi inconfondibili, che rispecchiano la natura e la purezza del Trentino. c Piero Fassino (g.a.s.) Il sindaco di Torino condivide la nostra denuncia di un piccolo ma emblematico fatto di malcostume definendolo «inopportuno»? Grazie. Tutte le altre precisazioni sulle virtù dei torinesi, delle amministrazioni torinesi, dei musei e dei teatri torinesi non c’entrano ma capiamo: per chi fa politica un po’ di pubblicità non si butta via... © RIPRODUZIONE RISERVATA Scopri il mondo Mezzacorona e acquista i nostri prodotti su: shop.mezzacorona.it 26 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Cronache 27 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 # L’anniversario Quattro anni dopo il sisma. Il sindaco Cialente: rimarranno qui solo i vecchi Oggi Le 1.109 leggi e ordinanze che bloccano L’Aquila «Troppa burocrazia». E in centro restano i ponteggi Oggi Ieri 1 P iovessero soldi come piovono regole, a L’Aquila sarebbero ricchi sfondati e i cantieri sarebbero un via vai di ruspe, camion e betoniere. Il guaio è che quattro anni dopo il terremoto continuano a piovere pochi quattrini e troppi decreti e ordinanze, leggine e direttive. Per un totale, tenetevi forte, di 1.109 disposizioni (per ora) che si aggrovigliano come i ponteggi che ingabbiano la città. Ma certo che occorrono regole, per la ricostruzione. Perché non c’è occasione, come ricordano decine di episodi emersi dall’inchiesta parlamentare sull’Irpinia o la famigerata e intercettazione («Ridevo stamattina alle tre e mezza dentro il letto») fra costruttori dopo il sisma in Abruzzo del 6 aprile 2009, che offra opportunità di affari e arricchimento quanto un terremoto. E non c’è dubbio che l’attenzione deve essere moltiplicata per il rischio di infiltrazioni mafiose. Un’overdose di norme, commi e codicilli, però, può uccidere quanto il disinteresse. Di più: fa venire il sospetto che drogare le normative possa servire a celare l’avarizia sparagnina dietro l’abbondanza di precetti. L’ingegnere Gianfranco Ruggeri, che come i suoi colleghi impazzisce da anni avviluppato nel groviglio, ha tenuto il conto: 5 leggi speciali, 21 Direttive del Commissario Vicario, 25 Atti delle Strutture di Gestione dell’Emergenza, 51 Atti della Struttura Tecnica di Missione, 62 dispositivi della Protezione Civile, 73 Ordinanze della Presidenza del Consiglio dei Ministri, 152 Decreti del Commissario Delegato, 720 ordinanze del Comune. «Ma devo confessare che nel casino qualche ordinanza municipale potrebbe essermi sfuggita». C’è da capirlo. La sola scheda parametrica messa a punto insieme con l’ultimo decreto di Mario Monti, per dire, è di 139 pagine più allegati. Secondo la giunta comunale di centrosinistra, da anni in guerra con l’amministrazione regionale di destra («si sono comportati come i capponi di Renzo, si beccavano e si beccavano, senza capire che insieme avrebbero ottenuto dal governo quelle risorse che oggi non ci sono più...», ha detto ad Avvenire Celso Cioni, direttore di Confcommercio) per partire davvero con la ricostruzione del centro storico sa- NI MIK AZ NE IG IO R A NIM IO TTA A Y VI SPE BIM BI TUTT I rebbero necessari almeno un miliardo l’anno da qui al 2019. Ma per ora, accusa il sindaco Massimo Cialente, non sono arrivati neanche i 985 milioni stanziati dal Cipe a fine dicembre. E il comune: nessuna colpa? Sì, ha risposto di getto a Radio24 il primo cittadino: «Non aver messo le bombe!» E ha ag- Il confronto L’Aquila all’indomani del terremoto del 6 aprile 2009 e gli stessi luoghi fotografati ieri. 1) Il Palazzo del governo (foto Benvegnù e Sestini) 2) La Casa dello Studente (foto Benvegnù e Sestini) 3) La cupola della chiesa di Santa Maria del Suffragio (foto Benvegnù e Peri-Percossi/Ansa) A quattro anni dalla tragedia, le persone ancora assistite sono 22.206 (12.318 vivono nelle C.a.s.e., Complessi antisismici sostenibili ecocompatibili) 2 Ieri Oggi 3 Ieri giunto: «Se non ci danno i soldi per ricostruire, nel 2016 non ci saranno neanche 40 mila abitanti, qui resteranno solo vecchi e dipendenti pubblici: nell’ultimo anno se ne sono andate seimila persone». Giovani, soprattutto. Andati via perché, ha tuonato nel suo messaggio pa- In campo Oggi, quarto anniversario del sisma, L’Aquila Rugby scende in campo contro il Reggio Emilia. Nel dramma del 2009 la squadra perse uno dei suoi giocatori, Lorenzo Sebastiani (foto) squale l’arcivescovo Giuseppe Molinari, «constatano con immensa amarezza e tanta rabbia che la città non offre loro più nessuna speranza per il futuro». Colpa della crisi, delle casse vuote, dell’Europa che ringhia al primo accenno di squilibri contabili? Anche. Ma il vescovo vede pure dei colpevoli in carne ed ossa: «Sembra che una grande maledizione si sia abbattuta su coloro che abbiamo eletto come rappresentanti del popolo. La maledizione è la perdita di ogni buon senso». Stretta tra i grovigli dei ponteggi che avvolgono l’intero centro storico e i grovigli delle regole, L’Aquila fatica a rinascere. E assomiglia sempre più ad Atrocla, l’isola partorita dalla fantasia dello scrittore Alexander Moszkowski dove, scrive Anna Ferrari nel «Dizionario dei luoghi immaginari», «ogni aspetto anche minuto della vita quotidiana è regolato da una pletora di leggi, codici e regolamenti di una tale complicazione e contraddittorietà che L’isola d’Ischia e il suo primo vero family & spa hotel è impossibile per un abitante dell’isola non infrangere almeno di tanto in tanto la legge». Come puoi posare un mattone, a L’Aquila, senza rischiare di violare un dettaglio di quel delirio di norme? Una burocrazia da incubo. Immensamente più ammorbante del quadro di leggi con cui fu ricostruito il Friuli. Come dimenticare, per citare un solo documento secondario, il rapporto sul sequestro degli attrezzi usati per le loro proteste dal «Popolo delle Carriole»? «Noi sottoscritti ufficiali di PG... riferiamo di aver proceduto, alle ore 10.20 circa odierne, in Corso Federico II, di fronte al cinema Massimo, al sequestro di quanto in oggetto indicato perché utilizzato dal nominato in oggetto per una manifestazione non preavvisata...». Vale a dire «una carriola in pessimo stato di conservazione con contenitore in ferro di colore blu con legatura in ferro sotto il contenitore e cerchio ruota di colore viola» oltre a «una pala con manico in legno». Certo, una prima chiesa, San Biagio, è stata restaurata. Ma solo per iniziativa della Fondazione Roma che si affidò all’architetto Salvatore Tringali che già aveva restaurato la Cattedrale di Noto. Tutte le altre, come giustamente accusò Vittorio Sgarbi il giorno dell’inaugurazione, sono ancora lì, ad aspettare, aspettare, aspettare... Gli aquilani vogliono a tutti i costi credere che questa volta sia vero quanto ha detto il direttore abruzzese del ministero dei Beni culturali, Fabrizio Magani. E cioè che sono in arrivo i soldi per aprire 65 cantieri e se tutto va bene «saremo in grado di restituire agli aquilani e a tutti gli italiani 250 monumenti in nove anni». Vogliono credere a lui, a Monti, a Fabrizio Barca cui danno atto di essersi speso molto... Ma non è facile dopo tante delusioni... La Fiaccolata della Memoria, la processione degli abitanti sfollati dal capoluogo ferito a morte, si è ripetuta ieri sera attraverso un centro storico dove tutto sembra uguale a un anno fa, a due anni fa, a tre anni fa, a quattro anni fa... Tutti con gli occhi fissi. Tutti con il magone. Tutti con lo spirito di Giusi Pitari, la docente che fu tra gli animatori dei cortei delle carriole: «Non voglio più ricordare i bei tempi, li voglio vivere». Dicono i numeri che le persone ancora assistite sono 22.206, di cui 12.318 vivono nelle C.a.s.e. (Complessi Antisismici Sostenibili Ecocompatibili) tirate su a tempo di record da Berlusconi (da tempo lontano lontano...), 2.700 in moduli provvisori, 240 in abitazioni del Fondo Immobiliare. Altri 6.686 aquilani rimasti senza un tetto ricevono un «contributo autonoma sistemazione». Altri 259 sono alloggiati in varie strutture ricettive, come i 116 che vivono ancora a Coppito, la grande caserma dove per tre giorni furono accolti Barack Obama e i grandi del G8, per i quali furono spesi 24.420 euro di accappatoi, 26.000 per «60 penne in edizione unica» di Museovivo (433 euro l’una), 22.500 euro per 45 ciotoline portacenere in argento di Bulgari: 500 euro a ciotolina. Gian Antonio Stella © RIPRODUZIONE RISERVATA Bimbi Gratis Terme Gratis Occhio a quest’icona: su alcune offerte il soggiorno dei bambini è gratuito. Nel nostro albergo le cure termali (fangoterapia o cure inalatorie) sono gratuite, grazie alla convenzione ASL. L’hotel ha 5 piscine termali: 3 esterne e 2 interne tutte con idromassaggio, la più grande e completa beauty farm dell’isola, reparto termale interno (conv. Asl) sauna, bagno turco, percorso Kneipp, docce emozionali, palestra attrezzata Technogym, 2 ristoranti, 2 bar, musica dal vivo. Enorme parco giochi per i più piccoli e Miniclub con animazione tutto il giorno, per tutto l'anno, curata da personale specializzato. L’hotel offre infine servizio spiaggia, navetta gratuita, parcheggio e garage. PACCHETTO “REMISE EN FORME” Prezzi totali per persona in mezza pensione con soggiorno in camera doppia standard DAL 07/04 AL 21/04 DAL 21/04 AL 25/04 DAL 25/04 AL 28/04 DAL 28/04 AL 01/05 7 NOTTI / 8 GIORNI 4 NOTTI / 5 GIORNI 3 NOTTI / 4 GIORNI 3 NOTTI / 4 GIORNI € 350,00 € 399,00 € 350,00 € 250,00 DAL 01/05 AL 05/05 DAL 05/05 AL 12/05 DAL 12/05 AL 26/05 DAL 26/05 AL 01/06 4 NOTTI / 5 GIORNI 7 NOTTI / 8 GIORNI 7 NOTTI / 8 GIORNI 6 NOTTI / 7 GIORNI € 299,00 € 499,00 € 499,00 € 420,00 INCLUSO NEL PREZZO: utilizzo gratuito delle 5 piscine termali interne ed esterne, sauna, bagno turco, docce emozionali, percorso Kneipp, massaggio subacqueo, idromassaggi termali, cascate cervicali, panca gyser, sala relax con cromoterapia, palestra attrezzata Technogym, serate danzanti con musica dal vivo. CALL CENTER 081 99 51 34 www.hotelmichelangeloischia.it COCCOLE + ASOLI€99,00* PACCHETTO SPIAGGIA ATTREZZATA GRATIS A richiesta da confermare alla prenotazione. (*) dal 16/06 al 15/09 il prezzo è di € 149,00 1 MASSAGGIO ANTISTRESS DA 40’• 1 MASSAGGIO TOTAL BODY DA 20’ 1 MASSAGGIO AGLI OLÎ ESSENZIALI DA 20 • 1 TEST SPECIFICO DELLA PELLE 1 PULIZIA DELVISO CON PEELING E MASCHERA DI FANGO • 1 SOLARIUMTOTAL BODY CONDIZIONI DELLE OFFERTE: [1] Per camere di categoria superiore sono previsti supplementi. [2] Per 3º e 4° letto sono previste delle riduzioni. [3] Per accedere alle cure termali è necessaria l’impegnativa del medico di base. Il pagamento del ticket ASL è diretto in hotel. [4] Tutte le offerte possono essere soggette a variazione in base alla data in cui viene effettuata la prenotazione. 28 Il caso Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Il responsabile della sicurezza: da un paio d’anni non ci sono più i soldi per riparare allarmi e telecamere I tuffi liberi e il furto del parafulmine L’agonia della Reggia di Caserta Bagno nella fontana monumentale della piccola Versailles Il monumento GA NT . CO M Hanno rubato la gabbia di Faraday. E già, detta così, suonerebbe una notizia ridicola, in generale. Ma se aggiungiamo che la gabbia di Faraday in questione è stata rubata sopra il tetto della Reggia di Caserta, il ridicolo si tinge dei toni del dramma. Ci sono quarantadue metri di distanza fra la quota zero e il tetto di questa Reggia realizzata dal Vanvitelli e diventata patrimonio dell’Umanità: chi ha potuto arrampicarsi fino a lì su per rubare il rame di quella gabbia che altro non è se non un parafulmini? Paola David, sovrintendente di Caserta, allarga le braccia: «Non abbiamo proprio idea. Ci sono soltanto due scale che portano direttamente alla copertura. Una è presidiata dall’Aereonautica, l’altra è in uso esclusivo dei carabinieri dei Ros. Eludere la sorveglianza sembrerebbe davvero impossibile». Sembrerebbe, ma è successo. E la verità è che non si riesce a sta- Bagni proibiti In una foto de Il Mattino scattata giovedì alcuni ragazzini fanno il bagno nell’ultima vasca dei giardini della Reggia di Caserta: lì nasce la cascata che si tuffa nella Fontana di Diana e Atteone (qui a sinistra) bilire nemmeno quando sia potuto succedere. La denuncia ai carabinieri è arrivata ieri mattina. Ma nessuno sa dire se quel rame sia stato rubato l’altro giorno o, magari, quando vennero ultimati i lavori della gabbia, nel 2009. Non ci sono allarmi sopra il tetto. «E in realtà da un paio d’anni non ci sono più nemmeno i soldi per pagare la riparazione di tutta la sicurezza della Reggia», garantisce Francesco Lauria, da oltre trent’anni responsabile della sicurezza del nostro bene storico. Poi aggiunge: «Intendo dire antifurti, antincendio, telecamere: se si rompono non possono essere né aggiustati né sostituiti». Hanno rubato la gabbia di Faraday. Un bottino di tondini di rame (oggi prezioso come l’oro) che i carabinieri quantificano in 80 mila euro circa, mentre la sovrintendente ha calcolato mezzo milione di danni, in soldoni, ma nessuno si è preoccupato di Il sovrano La Reggia di Caserta (nella foto in alto) fu voluta da Carlo di Borbone (qui sopra), che affidò l’incarico all’architetto Luigi Vanvitelli Il simbolo La Reggia doveva essere simbolo del nuovo Stato borbonico e reggere il confronto con quella di Versailles. Fu terminata nel 1845, ma era già abitata nel 1780 calcolare che cosa sarebbe successo se un fulmine si fosse abbattuto sopra la Reggia di Caserta, con la gabbia di Faraday rotta. Se non dall’interno, l’alternativa era che i ladri della gabbia si siano arrampicati dall’esterno. Anche se c’è da escludere le impalcature legate alla manutenzione degli ultimi crolli, in settembre e in ottobre, un timpano e un capitello, venuti giù da un cornicione. «I ponteggi che per questo sono stati messi nei cortili sono piccoli e mobili, non ci si arrivava sul tetto», taglia corto Paola David, che per stare dietro alla meraviglia vanvitelliana ha il suo bel da fare su tutti i fronti. L’ultimo? I tuffi proibiti nella cascata del parco, in mezzo alle rocce. È successo giovedì dopo Pasqua, giovedì in Albis, quando il parco della Reggia era stato chiuso per paura dell’assalto dei turisti. Inutilmente. Perché alla fine molti turisti sono rimasti fuori, ma poi ci sono stati una decina di ragazzini scalmanati che si sono buttati in mezzo alla cascatella, sforando le rocce appuntite. Nessuno li ha fermati, non c’era nessuno che sorvegliasse il parco. Alessandra Arachi © RIPRODUZIONE RISERVATA Cronache 29 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 L’eredità L’attore voleva lasciare l’opera alla città di Roma. Rutelli: ora rispettiamo la sua volontà Risolto il giallo del quadro di Sordi Fu dato a Ratzinger Lotta alla pedofilia Bergoglio prosegue la linea di Benedetto ROMA — Tolleranza zero contro la pedofilia nel clero e protezione dei minori. E continuità assoluta con l’azione del suo predecessore Benedetto XVI. Papa Francesco ieri ha ricevuto in udienza il prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, monsignor Gerhard Ludwig Muller. «Sono stati trattati vari argomenti di competenza del Dicastero, il Santo Padre ha raccomandato in particolar modo — ha riferito la Sala Stampa vaticana — che la Congregazione, continuando nella linea voluta da Benedetto XVI, agisca con decisione per quanto riguarda i casi di abusi sessuali, promuovendo anzitutto le misure di protezione dei minori, l’aiuto di quanti in passato abbiano sofferto tali violenze, i procedimenti dovuti nei confronti dei colpevoli, l’impegno delle Conferenze episcopali nella formulazione e attuazione delle direttive necessarie in questo campo tanto importante per la testimonianza della Chiesa e la sua credibilità». Papa Francesco «ha assicurato che nella sua attenzione e nella sua preghiera per i sofferenti le vittime di abusi sono presenti in modo particolare». Il riferimento all’operato delle singole Conferenze episcopali è di particolare importanza ed è stato dibattuto nelle Riunioni generali che hanno preceduto l’ultimo Conclave. Ad esempio nel documento della Conferenza episcopale italiana del maggio 2012 (quindi di neppure un anno fa) non è previsto che il vescovo, venuto a conoscenza di abusi, denunci il fatto all’autorità giudiziaria. In Italia la Cei ha preso questa posizione in forza del Concordato tra Chiesa e Stato. «Nell’ordinamento italiano il vescovo, non rivestendo la qualifica di pubblico ufficiale né di incaricato di pubblico servizio — si legge nel documento italiano — non ha l’obbligo giuridico di denunciare all’autorità giudiziaria Regalo della sorella, è in Vaticano ROMA — La battuta è inevitabile: proprio come in un film di Alberto Sordi, ambientato nella Roma dei Papi. Risolto il mistero della «Tavola Sordi», il dipinto quattrocentesco di proprietà del grande attore scomparso e attribuito a Francesco di Giorgio Martini, che era sparito dalla sua villa romana. La tavola si trova nell’appartamento pontificio in Vaticano. Fu Aurelia Sordi, la sorella dell’attore, a chiedere e ottenere udienza da papa Benedetto XVI mercoledì 4 febbraio 2009. Fu un’udienza riservatissima, nemmeno Romano L’attore Alberto Sordi è scomparso il 24 febbraio del 2003 «L’Osservatore Romano» ne dette notizia. Aurelia Sordi rega- oggi sottosegretario, di avviare lo Stato della Città del Vaticano lò l’opera al Papa che decise su- «una procedura per l’apposizio- hanno oggettivamente commesbito di collocarla nel suo appar- ne del vincolo per cautelarsi so una violazione gravissima. tamento privato. Il legame di Jo- dalla dispersione o da una ano- Gli appartamenti papali si trovaseph Ratzinger con quell’opera mala destinazione». Ora la noti- no in territorio vaticano, per doveva essere fortissimo: mon- zia della donazione. noi straniero: e dallo Stato italiaCommenta Rutelli: «Se il gial- no possono uscire solo opere signor Georg Gänswein, il suo segretario particolare, prefetto lo della "Tavola Sordi" è risolto, che abbiano un attestato di libedella Casa pontificia, la usò sul- non è però realizzata la volontà ra circolazione. Giustamente Rul’invito che spedì a parenti e di Alberto di regalarla alla città telli chiedeva che ci fosse una amici per la sua ordiadeguata notifica di interesse nazione episcopale ad culturale su quella tavola. Di fatarcivescovo titolare Il legale to gli eredi Sordi hanno illecitadi Urbisaglia. Cesare Rimini: «Anche se in totale mente, anche se con ottime inSordi aveva confi- buona fede, è stato commesso tenzioni, esportato un bene culdato nel 1999 a Franturale di notevole valore in un cesco Rutelli, allora un illecito: portare all’estero altro Stato». Paolo Conti sindaco di Roma, il beni culturali di valore è vietato» suo desiderio di rega© RIPRODUZIONE RISERVATA lare l’opera alla città di Roma dopo la sua scompar- di Roma, al popolo che amava sa: «È il pezzo a cui tengo di tanto e che tanto lo amava. Se è più, sono legatissimo a questo confortante rispetto ai rischi di gioiello. Sappi che, quando dispersione che l’opera abbia non ci sarò più, voglio che sia avuto una destinazione tanto regalata a Roma, alla nostra cit- autorevole, non è chiaro perché tà. Deciderai poi tu dove...». si sia, in questi anni, mantenuSordi poi morì e fu proprio la to uno "strano" segreto su quesorella Aurelia Sordi a contatta- sta decisione. Mi auguro che re Francesco Rutelli, nel frat- quest’opera venga resa accessitempo diventato ministro per i bile a tutti secondo quella che Beni culturali, per dare seguito era la volontà di Alberto». Il alla promessa. Rutelli incaricò pubblico ministero Eugenio All’allora direttore generale del bamonte, titolare del procediministero e oggi sottosegreta- mento su un presunto raggiro rio Roberto Cecchi e Cristina del quale sarebbe stata vittima Acidini, soprintendente per il proprio Aurelia Sordi, ha avviaPolo museale fiorentino, di esa- to una serie di verifiche per staminare l’opera nel marzo 2008. bilire se il quadro donato al VatiEra l’avvio della notificazione, cano sia lo stesso del quale ha e del vincolo, dell’opera. I due parlato Rutelli. Ma su questo confermarono l’attribuzione a punto non sembrano esserci Francesco di Giorgio Martini. dubbi. Invece l’avvocato Cesare RiPoi nel maggio 2008 il governo Prodi lasciò il posto, dopo le mini, appassionato d’arte e elezioni, al governo Berlusco- quindi anche esperto di legislani. E della pratica si persero le zione in materia, avverte: «Sicutracce. Nei giorni scorsi era sta- ramente è avvenuto tutto in to Rutelli a suggerire a Cecchi, buona fede, ma Aurelia Sordi e Tolleranza zero sugli abusi Insieme La tavola La Pala quattrocentesca in casa di Alberto Sordi con sotto una grande immagine dell’attore insieme con Giovanni Paolo II. L’opera, attribuita a Francesco di Giorgio Martini, è stata donata da Aurelia Sordi a Joseph Ratzinger durante un’udienza privata del 4 febbraio 2009. Benedetto XVI teneva il dipinto nel suo appartamento privato (Photomovie/Porcarelli) Il papa emerito Joseph Ratzinger e papa Francesco a Castel Gandolfo durante l’incontro del 23 marzo statuale le notizie che abbia ricevuto in merito ai fatti illeciti oggetto delle presenti Linee guida». Ma non è questo quello che è previsto «nella Guida alla comprensione delle procedure di base della Congregazione per la Dottrina della fede riguardo alle accuse di abusi sessuali e poi ripresa nella Lettera circolare della stessa Congregazione 8 del 3 maggio 2011, secondo la quale invece «va sempre dato seguito alle disposizioni della legge civile per quanto riguarda il deferimento di crimini alle autorità preposte, senza pregiudicare il foro interno sacramentale». La Cei ha spiegato alla fine del suo documento che questa contraddizione con il chiaro indirizzo emanato dell’ex Sant’Uffizio deve essere intesa «in linea con quanto previsto dal diritto italiano». Ma forse adesso, anche questo, con papa Francesco dovrà cambiare. Anche perché gravi casi di cronaca periodicamente riaprono questo problema. Come quello di Ruggero Conti (contro cui è iniziato ieri il processo d’appello), l’ex parroco condannato in primo grado a 15 anni e 4 mesi di reclusione per l’accusa di aver abusato tra il 1998 e il 2008 di sette bambini. Il segretario dei radicali italiani, Mario Staderini, che si era costituito per il Comune come parte civile, ha messo in evidenza che al caso di don Ruggero «si aggiunge quello di un altro sacerdote». Ebbene, «entrambi i sacerdoti ricadevano sotto la responsabilità della diocesi del vescovo Gino Reali che non ha mai denunciato all’autorità giudiziaria quanto gli era stato segnalato». M. Antonietta Calabrò © RIPRODUZIONE RISERVATA Regione Lazio Sul sito di «Io Donna» Il marito è indagato, si dimette assessore Il diamante di Angiolillo ricompare da Christie’s Paola Varvazzo, neoassessore alle Politiche Sociali della Regione Lazio, si è dimessa perché il marito è indagato per concussione. Lo ha fatto al termine di una giornata di riunioni dopo che la notizia era stata diffusa dai media. «Un gesto che tutela il lavoro della giunta», ha commentato il governatore Nicola Zingaretti, del Pd. La vicenda riguarda Marzio Micucci, funzionario dell’ufficio delle dogane e marito di Varvazzo, accusato di aver preteso una tangente da 30 mila euro al fine di intercedere presso uffici regionali per velocizzare il pagamento di alcune fatture della pubblica amministrazione nei confronti di un’azienda. Il titolare della ditta ha denunciato l’episodio ai carabinieri alcuni mesi fa e le accuse sono state poi ribadite al pm Erminio Amelio che ha iscritto Micucci nel registro degli indagati. La somma chiesta per la sua intercessione, secondo quanto emerso dall’inchiesta, non sarebbe mai stata versata. Paola Varvazzo ha spiegato in una lettera: «Apprendo con rammarico che la vicenda privata di mio marito ha assunto un rilievo mediatico e pubblico. Sono sicura che si dimostrerà la sua innocenza». Colpo di scena nella caccia al patrimonio di Maria Girani in Angiolillo, la signora dei salotti romani mancata nel 2009, a 88 anni, lasciandosi dietro una scia di cause per l’eredità, inclusa una per la sparizione di L’articolo La pagina di iodonna.it oltre venti gioielli stimati cento milioni di con la notizia sulla Angiolillo euro. Gli eredi ritengono di aver individuato il pezzo più prezioso, il «Princie», diamante rosa da 34 carati, nel catalogo Magnificient Jewels che Christie’s sta per battere a New York. Ed è scattata la rogatoria internazionale. Tutti i retroscena sul caso Angiolillo sono raccontati da Candia Morvillo su iodonna.it, sito di Io Donna, il femminile del Corriere (oggi con il quotidiano). © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA 30 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Cronache 31 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 Scuola Per 11 docenti servivano 12 mila euro, dal ministero ne erano arrivati 5 mila Bolzano Riffa per lo stipendio dei supplenti al linguistico Grosseto, pagati soltanto i fortunati vincitori GROSSETO — Professori in fila, in ordine alfabetico, per sperare nell’estrazione «fortunata» dello stipendio. L’assurda lotteria è accaduta davvero in una scuola superiore di Grosseto, il liceo linguistico Rosmini, ed è servita per pagare cinque insegnanti precari su undici, gli unici a poter sperare nel salario di febbraio, perché i fondi ministeriali sono arrivati dimezzati. L’episodio è stato denunciato dalla Cgil. «Purtroppo non è un caso isolato — ha spiegato Alessandro Rapezzi, segretario della Flc-Cgil Toscana —. Le nostre scuole ricevono un budget spesso non sufficiente e i precari non sono pagati allo stesso tempo come ogni lavoratore meriterebbe. Nel liceo di Grosseto, per esempio, per erogare la mensilità di febbraio di undici docenti sarebbero serviti 12 mila euro, ma dal ministero ne sono arrivati solo 5 mila. Ecco così che, per non creare favoritismi, si è pensato di organizzare provocatoriamente l’estrazione a sorte dello stipendio». La preside della scuola, Gloria Lamioni e il dirigente amministrativo, Giovanni Scarano, hanno confermato che il metodo della lotteria si è reso indispensabile per i continui ritardi nell’assegnazione dei budget mensili per pagare i docenti supplenti. «È assurdo, ma siamo costretti a farlo», ha ammesso la preside. Quando i «prof dello stipendio a sorte» sono stati informati dell’escamotage hanno pensato a uno scherzo. Poi hanno accettato la lotteria con quella rassegnazione che a volte è anche denuncia sociale. «Ci siamo abituati, dopo anni di precariato», hanno spiegato. Chiedendo però, insieme alla maggio- La vicenda L’istituto si affida al sorteggio Il liceo linguistico Antonio Rosmini di Grosseto ha pagato le mensilità di febbraio soltanto a cinque insegnanti supplenti su undici, e per decidere chi doveva ricevere i soldi si è affidato al sorteggio. La vicenda è stata denunciata dalla Flc Cgil della Toscana I fondi erogati dal ministero Il gesto è stato compiuto per richiamare l’attenzione sulle difficoltà economiche della scuola. Per pagare i supplenti, sarebbero serviti 12 mila euro, ma dal ministero ne sono stati erogati solo 5 mila, sufficienti solo per 5 insegnanti su 11 I sindacati presenti con i notai I docenti sono stati messi in ordine alfabetico, è stata estratta una lettera, e i vertici amministrativi dell’istituto hanno iniziato a pagare a partire da quella lettera. I sindacati sono stati presenti, insieme con i notai, per garantire l’imparzialità Il comitato del ministero Pericoli, Emiliani e Fratus guardiani degli alberi Protagonisti Il disegnatore e pittore Tullio Pericoli (in alto) e lo scrittore Tiziano Fratus, cantastorie dell’Italia rurale ROMA — Il disegnatore e pittore Tullio Pericoli; l’urbanista e paesaggista Vittorio Emiliani, presidente del Comitato per la Bellezza; lo scrittore Tiziano Fratus, cantastorie dell’Italia rurale. Queste le personalità che hanno accettato di far parte del Comitato di vigilanza istituito dal ministero dell’Ambiente per verificare l’attuazione della nuova legge che obbliga i sindaci delle grandi città a potenziare gli spazi in città dedicati al verde. Il decreto di nomina è stato firmato ieri dal ministro Corrado Clini. A questi potrebbe aggiungersi il direttore d’orchestra Claudio Abbado, che aveva promosso la creazione di un bosco in piazza del Duomo a Milano. Con loro lavoreranno il capo del Corpo forestale, Cesare Patrone, il presidente del Consiglio dell’ordine dei dottori agronomi e forestali, Andrea Sisti, e un delegato dell’Anci (l’associazione dei Comuni). Presiederà il comitato Massimiliano Atelli, magistrato e capo ufficio legislativo del ministero dell’Ambiente, affiancato dall’architetto Anna Maria Maggiore, della Protezione della natura del ministero dell’Ambiente. Grazie a questa legge, i comuni più popolati realizzeranno una mappatura del proprio patrimonio arboreo e pianteranno un alberello per ogni nuovo nato o bimbo adottato. © RIPRODUZIONE RISERVATA ranza del corpo docente e amministrativo della scuola maremmana, di dare massima diffusione alla notizia e di informare i sindacati. Che hanno assistito diligentemente all’estrazione, come improbabili notai, a difesa dell’imparzialità. Nessun trucco signori. Nessuno inganno. «Ci sarebbe da sorridere se la situazione non fosse drammatica — spiega Rapezzi —. Perché solo in Toscana ci sono almeno 500 lavoratori della scuola che non hanno la certezza di essere pagati». Secondo la Cgil a provocare la débâcle è stato il blocco delle assunzioni per il personale Ata. «C’è un esercito di docenti — sottolinea Rapezzi — messi fuori ruolo per motivi di salute, che il ministero ha deciso debba passa- re nei profili amministrativi e solo in Toscana sono 233 che andranno ad occupare i 104 posti Ata vacanti, con 129 unità in esubero. Insomma, 700 lavoratori non hanno avuto la stabilizzazione del loro posto di lavoro». E i sei insegnanti precari rimasti esclusi dalla lotteria dello stipendio? Dovranno aspettare ancora e il ritardo potrebbe protrarsi per diversi giorni. I sindacati sono già stati informati di nuovi ritardi per i pagamenti di marzo (che già dovrebbero essere stati pagati), aprile e maggio. «Dobbiamo far fronte a situazioni gravissime — denuncia Rapezzi — con lavoratori che hanno arretrati anche di quattro mesi». Marco Gasperetti mgasperetti@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA In parapendio per festeggiare i 100 anni Un volo con il parapendio per festeggiare i cento anni. Ma non è la prima impresa del genere. Perché il meranese Giovanni «Nane» Scaldaferro ha preso questa abitudine da quando ha compiuto 88 anni. E regolarmente (salvo qualche interruzione) festeggia il compleanno così. Per questo adesso è amicissimo del pilota Franz Pixner (il salto viene fatto in tandem) che è stato al timone anche questa volta. Dopo qualche settimana di rinvio per il maltempo, ieri l’impresa: circa 30 minuti e nessun problema. © RIPRODUZIONE RISERVATA 32 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera S P E C I A L E a cura di RCS MediaGroup Pubblicità graficocreativo FRANCIA: RODANO-ALPI Antichi castelli, natura intatta, sport all’aria aperta, il relax di una spa, il piacere della gastronomia In Rodano-Alpi è di scena la varietà Informazioni pratiche Manca davvero solo il mare, nel Rodano-Alpi…ma ci sono laghi incantevoli! E tante altre proposte nel segno della varietà, dell’armonia, della scoperta. © Chabance Per la regione Rhône-Alpes Tourisme bienvenue@rhonealpes-tourisme.com www.rhonealpes-tourisme.com Per la Savoia e l’Alta Savoia Savoie Mont Blanc Tourisme info@smbtourisme.com www.savoie-mont-blanc.com © Chabance © Région Urbaine de Lyon Grenoble è la città di Stendhal e un itinerario sulle sue tracce passa per il nuovo Museo a lui dedicato, la casa natale, le collezioni della biblioteca e il centro storico. www.bm-grenoble.fr A Chambéry vi aspetta l’arte, con la riapertura del Museo di Belle Arti, un percorso innovativo fra dipinti classici e barocchi, molti di scuola italiana, dal XIV al XVIII secolo. http://musees.chambery.fr E nei dintorni di SaintEtienne, capitale del design, la grande architettura di Le Corbusier a Firminy Vert : si tratta del più importante complesso Le Corbusier in Europa. www.sitelecorbusier.com Annecy, deliziosa piccola città di charme, con i canali e i quais fioriti, è da scoprire in una domenica di primavera, con il gran mercato della città vecchia ai piedi del castello, e l’ultimo sabato del mese con il mercato degli antiquari e artigiani. www.lac-annecy.com Eventi Alberto Giacometti in mostra a Grenoble Fino al 9 giugno 2013 al Museo di Grenoble una grande mostra dedicata a uno dei più importanti artisti del XX secolo, Alberto Giacometti. Una sessantina fra sculture, incisioni, opere di grafica e fotografie. www.museedegrenoble.fr © Da Costa Per i primi week-end e i ponti di primavera, è un piacere ritagliarsi una pausa che rilassi la mente e tonifichi le energie. Appena al di là delle Alpi, il Rodano-Alpi è un invito a vivere un autentico “stacco”. In Savoie Mont Blanc, sciare sul ghiacciaio o lanciarsi con il parapendio sull’alto del lago di Annecy? E poi rilassarsi in una spa di montagna, gustare la gastronomia di uno chef 3 stelle come Emmanuel Renaut, dormire in un castello... in Rodano-Alpi la parola d’ordine è “varietà”. Forse non lo sapete, ma i “primi” castelli della Loira si trovano nel Rodano-Alpi, nel dipartimento della Loire, dove nasce il fiume dei re. E sulle rive della Loira anche in questo tratto di alto corso si elevano grandiosi castelli, perfetti per assaporare i piaceri della “vita da castellani” (www.nuitauchateaudanslaloire.com). Anche nei dintorni di Chambéry, si alloggia al castello: a Château des Allues, romantica fortezza tra i vigneti della Savoia. Poi ci sono i castelli da visitare, a cominciare dal monumentale Castello dei Duchi di Savoia a Chambéry, con il gioiello della Sainte-Chapelle appena restaurata, al Castello di Yvoire, incantevole villaggio medievale sulle rive del lago Lemano, circondato dal Giardino dei Cinque Sensi, labirinto di oltre mille varietà di piante o ancora al castello di Grignan, nella Drôme, splendida facciata rinascimentale e attorno campi di lavanda a perdita d’occhio. E naturalmente ci sono castelli “da gustare”. Come il Castello di Javernand, con le spettacolari cantine dove degustare i grandi crus del Beaujolais. Oppure, sempre fra i vigneti del Beaujolais, Bagnols, sontuoso castello del 13°secolo, oggi raffinatissimo hotel di lusso che propone cucina tipica rivisitata in chiave contemporanea. In fatto di alta gastronomia, il Rodano-Alpi non teme rivali: è la regione di Paul Bocuse, lo “chef del XX secolo”, e ha un’altissima concentrazione di stelle, anche fra le montagne di Savoie Mont Blanc. A Megève, al © Smit A Lione da scoprire il nuovo quartiere della Confluenza, fra ristoranti branchés, spazi espositivi inediti come la Sucrière, un centro commerciale design. www.lyon-confluence.fr Scoperte & benessere sono il leit-motiv della regione, dal romantico castello di Duingt sul lago di Annecy, al castello di Grignan circondato dai campi di lavanda, i tanti sentieri di randonnée in montagna, le spa di charme, come la Spa Mosaïc a Vonnas, nell’Ain © Muradian © PBouchayer © Ville de Grenoble © Sucrière Cultura & Tendenza nella città Relais & Châteaux le Flocon de Sel, Emmanuel Renaut ha ottenuto le 3a stella Michelin con la sua cucina creativa, originale, sorprendente, che reintrerpreta i sapori della natura. E in Rodano-Alpi, la Natura è Grandi Emozioni. Scoprire il Parco Naturale Regione dei Monts d’Ardèche, magari dormendo in una capanna sugli alberi. Percorrere i sentieri di randonnée nel verde del Parco Naturale dei Bauges, fra Savoia e Alta Savoia, e salire fin sul nuovo belvedere del Mont Revard, per un panorama a 360° su Aix-les-Bains e il lago di Bourget e le Alpi. Provare l’emozione dell’arrampicata sulla via ferrata “del Diavolo” nell’impressionante barriera di roccia del Forte dell’Esseillon, di lanciarsi in parapendio dai 1450 metri del Col de la Florclaz, sull’alto del lago di Annecy, o del canyoning fra le gole dell’Ardèche. E magari sciare in piena estate sul ghiacciaio della Meije a Les 2 Alpes o a Tignes, e poi prendere il sole in terrazza. Perché anche il piacere del relax è una bella scoperta della regione. Magari in una delle splendide spa. A Megève la nuova Spa des Sports, appena inaugurata, è pensata per preparare il corpo all’attività sportiva con un’esperienza che tocca i 5 sensi e permette una rigenerazione totale. E a Vonnas, il villaggio dello chef 3 stelle Georges Blanc, la Spa Mosaïc è un vero tempio del benessere e dello charme. Jazz à Vienne , musica nel teatro romano Dal 28 giugno al 13 luglio il festival Jazz à Vienne, grandi nomi internazionali nello scenario magico dell’antico teatro romano. Per la 33a edizione è prevista la partecipazione di star del calibro di Carlos Santana, Marcus Miller, il pianista Roberto Fonseca www.jazzavienne.com Antiquari a Chambéry In programma dal 23 al 26 maggio 2013 a Savoiexpo di Chambéry il Salone Nazionale degli Antiquari. Un’esposizione prestigiosa con 70 stand di antiquari selezionati da tutta la Francia.Un’occasione anche per scoprire o riscoprire il cuore storico di Chambéry. www.chambery-tourisme.com Annecy & il cinema Appuntamento ormai classico, dal 1960, con il Festival Internazionale del Film d’Animazione di Annecy, dal 10 al 15 giugno. Oltre 500 film e cortometraggi, in concorso e non, omaggi e retrospettive, anteprime, incontri con gli autori, mostre. www.annecy.org 5 coups de cœur da non perdere 1. Il Monastero Reale di Brou a Bourg3. Dormire in un b&b di charme. Per en-Bresse, testimonianza dell’amore fra Margherita d’Austria e Filippo il Bello. È per accogliere la tomba del suo amato che Margherita fa costruire questo capolavoro gotico, un vero pizzo di pietra, dove anche lei è sepolta. www.brou.monuments-nationaux.fr 2. La Città del Cioccolato Valrhôna a Tain l’Hermitage, nella Drôme , dal prossimo ottobre. Spazio di degustazione, scuola, negozio per imparare tutto sul cioccolato in modo ludico, didattico, gourmande. www.valrhona.com esempio in Ardèche, al Domaine du Fayet di Sanilhac, atmosfera autentica e attorno villaggi di carattere come Balazuc, Les Vans, Labeaume. www.fayetardeche.com 4. Soggiornare in un boutique-hotel design nel cuore del villaggio di SaintGervais Mont Blanc, fra Chamonix e Megève: La Féline Blanche. Uno scenario di montagna raffinato, contemporaneo, naturale. www.lafelineblanche.com 5. Scoprire i laghi e i loro tesori. Visitare l’Abbazia di Hautecombe, luogo di sepoltura di Casa Savoia, seguendo la strada lungo il lago di Bourget o in battello da Aix-les-Bains (e da metà aprile crociera musicale il sabato sera, con cena a bordo). Oppure, in bici sulle piste ciclabili attorno lago d’Annecy, il lago di Bourget o sull’itinerario da Chambéry al lago Saint André, nel cuore dei vigneti dell’Apremont. www.savoie-mont-blanc.com 33 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 Controcopertina Viaggi Abitare Moda Educare i figli alla libertà Incontri (im)possibili nell’ex Alcatraz d’Italia Riunione, poi cena L’ufficio in salotto È coccodrillo? No, salmone di Angela Frenda di Franco Brevini di Silvia Nani di Maria Teresa Veneziani Tempi liberi Stili di vita, viaggi, tecnologia e benessere La 27ª ora Commenta su Corriere.it Strategie Ripetitività e coerenza, il «dialogo» possibile Quelli che parlano con i loro cani Lo fanno tutti con le parole Ma bisogna usare il corpo e gli occhi per riuscire a capirsi Le immagini Alcuni scatti tratti dal libro «Cani padroni» del fotografo milanese Paolo Carlini di PAOLA D’AMICO «I l cane mi domanda e non rispondo. Salta, corre pei campi e mi domanda senza parlare e i suoi occhi sono due richieste umide, due fiamme liquide che interrogano e non rispondo, perché non so, non posso dir nulla». Cosa meglio dei versi dell’«Ode al cane» di Pablo Neruda può accompagnare la lettura degli scatti di Paolo Carlini, nel libro senza parole «Cani padroni» che racconta storie uniche e diverse di complicità e affetto, d’intimità e giocosità, persino di somiglianza fisica e di comportamenti. Parliamo con loro, convinti che ci comprendano. Ci fissano con gli occhi tondi e rispondono al nostro bla bla con uno scodinzolo più energico. Ci danno il cinque, appoggiano complici una zampa sulla nostra, si fanno intendere con un mugolio o una musata. Anticipano i nostri passi e le intenzioni. Chiedete ad un amico se parla al suo inseparabile compagno a quattrozampe. «Parliamo, certo. E da come s’agita so che m’ha capito». Un cane è una creatura che ha mille sfaccettature. È probabile che lui abbia scelto di restare con l’uomo e non il contrario. Scrisse l’etologo Irenaus Eibl-Eibesfeld che «il cane è l’unico mammifero in grado di vivere realmente con noi, e non semplicemente di stare con noi». I cani non articolano le parole. Eppure tra noi e loro è possibile un dialogo, che ripetitività e coerenza possono continuamente migliorare, rendere perfetto, sicché col tempo basti un colpo d’occhio per intendersi. I cani comunicano con il corpo, ci osservano, valutano i nostri umori e intenzioni. Leggono il linguaggio del corpo, spiega l’addestratore gallese Graeme Sims. Linguaggio che ci rende trasparenti, che non mente. Noi tutti inviamo continuamente messaggi con il corpo, segni forse impercettibili per molti umani ma non per loro. Ci sono due ingredienti vitali nel dialogo con il proprio cane: coerenza e chiarezza. «Qualcosa che può forse oggettivamente aiutarci nelle giuste scelte con il nostro animale è la coerenza di comportamenti — spiega l’istruttore educatore Daniele Mazzini —. Per esempio il no che sia sempre no e che aiuti il nostro amico a quattrozampe a non soffrire per la frustrazione di ciò che gli è stato negato oggi e concesso ieri». Chiarezza, invece, nel «vocabolario»: un fischio, un comando vocale, un gesto, segnali ben comprensibili da subito e sempre quelli. Sono concordi su un punto gli esperti: se qualcosa può rendere zoppicante questo dialogo è «la nostra incapacità di uscire da noi stessi», precisa Mazzini. Il mondo che abbiamo costruito è su misura per noi, non per loro. Per parlare con i nostri pet dobbiamo addestrarci a guardare con occhi nuovi. «I loro occhi parlano, ma la maggior parte degli umani non coglie che, per capirli, occorre mettersi sulla stessa lunghezza d’onda», aggiunge Sims. «Guarda la loro espressione e cerca di capire cosa ti vogliono dire i loro occhi», spiegano all’unisono i due uomini che parlano con i cani. La «strana coppia», uomo e cane, aggiunge la psicobiologa della Statale di Milano, Emanuela Prato Previde, è frutto «dell’evoluzione e della domesticazione, fenomeni biologici e culturali che hanno portato uomini e cani a sviluppare un’intesa speciale, il cui segreto sta nella predisposizione del primo a intrattenere una comunicazione complessa, basata come la nostra su segnali uditivi e visivi». «Il sentimento per i cani è lo stesso che nutriamo per i bambini», sosteneva già Sigmund Freud. E come i bambini, il cane comprende la «comunicazione referenziale umana, utilizza segnali comunicativi intenzionalmente (postura, uso dello sguardo, vocalizzi) — continua Prato Previde, autrice con Paola Valsecchi di uno studio sull’attaccamento (psiche-spi.it) —. Le ricerche hanno dimostrato che è sensibile al nostro sguardo, sa che se lo stiamo guardando possiamo vedere cosa fa, mentre se teniamo gli occhi chiusi, leggiamo o siamo orientati altrove no. Usa lo sguardo per servirsi di noi e del nostro aiuto per ottenere qualcosa che desidera ma è fuori portata, può usare le nostre reazioni positive o negative per decidere come comportarsi». I proprietari di cani tendono a vedere il cane come un membro della famiglia e a trattarlo come un bambino, possiedono la foto del loro beniamino, gli concedono di dormire sul letto, amano giocare con lui, coccolarlo, ne cercano il contatto fisico e «gli parlano in motherese — conclude l’esperta —, una modalità di comunicazione semplificata e melodica tipica del contatto con i piccoli della propria specie e che può essere considerata come una forma di comunicazione non verbale: veicola emozioni e affettività piuttosto che specifici significati». Il cane funge anche da specchio che riflette il padrone. E se alla fine si finisse per diventare simili, come accade tra gli umani? «La trasmissione di stati d’animo attraverso il volto e il corpo — sentenziò, infatti, l’etologo e primatologo olandese Frans de Waal — è così potente che quando tra due persone avviene su basi quotidiane esse cominciano letteralmente ad assomigliarsi». © R PRODUZIONE R SERVATA Il libro Due anni di scatti I l primo ritratto, fatto quasi per caso, ad un’amica e al suo cane. Poi, giorno dopo giorno, a fine giornata, ecco Paolo Carlini (nella foto insieme al suo cane) aprire lo studio milanese ad altri amici, agli amici degli amici, a gente incontrata per strada o ai giardinetti. Due anni di lavoro, nel tempo libero, con decine e decine di metri di fondale del set fotografico (e lo studio) distrutti dalle zampate dei vivaci e curiosi quattrozampe. Nasce così «Cani Padroni» (Silvana Editoriale), libro di foto da leggere, che non ha bisogno di parole, dal titolo ironico e provocatorio ma che ben rappresenta la relazione armonica di animali che sono veri e propri componenti della famiglia. Immagini scelte tra oltre ventimila scatti che congelano in un centoventicinquesimo di secondo quel rapporto esclusivo tra «noi e loro». P.D’A. © RIPRODUZIONE RISERVATA 34 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Viaggi I nostri itinerari Paradisi naturali Asinara Il parco protetto dove vengono curate le tartarughe Caretta caretta L Incontri (im)possibili nell’ex Alcatraz dove gli animali vivono senza paura a coppia di mufloni ci ha avvistato, ma non pare infastidita dalle raffiche delle nostre fotocamere. Accanto pascolano alcuni asini bianchi, il simbolo dell’isola, mentre uno stormo di gabbiani corsi attende placidamente il tramonto sugli scogli arrotondati di granito. Incontri possibili solo all’Asinara, un paradiso nato da un inferno. Per oltre un secolo questa piccola isola a nord della Sardegna è stata l’Alcatraz italiana. Nelle diramazioni del suo carcere di massima sicurezza sono passati tutti, dai brigatisti rossi ai capimafia. Poi nel 1997 la svolta. Con la chiusura del carcere, lo Stato ha deciso di istituire il Parco nazionale e così un luogo di pena ha potuto inaspettatamente riconvertirsi in un eden mediterraneo, ulteriormente consolidato dalla creazione dell’Area marina protetta e dal riconoscimento di Sito di interesse comunitario attribuito dall’Europa. Così, mentre il carcere che ha ospitato Raffaele Cutolo e Totò Riina crolla un poco ogni giorno, la natura preservata dalla secolare chiusura al pubblico può dispiegare senza più servitù la propria meraviglia, fatta di sabbie abbaglianti, di rocce frastagliate, di acque turchesi e di una fauna che può moltiplicarsi indisturbata. «Il dilemma resta proprio questo: parco nazionale o ex carcere? — si chiede Pier Paolo Congiatu, direttore del Parco nazionale — Ancora oggi la gente non ha ben recepito che qui non ci sono più galere, ma solo animali in libertà. D’altronde cento anni di storia non si cancellano. Ma il futuro sta nella natura, in alcune piante che sono specie di dinosauri vegetali, nelle folte colonie di gabbiani corsi e di marangoni dal ciuffo, negli asini bianchi di cui non si sa bene l’origine e nel mare, perché quello che sta sott’acqua è, se possibile, ancora più ricco e sconvolgente di quello che fuori». L’isola delle rarità L’equilibrio Il comandante della forestale Venanzio Cadoni: «Qui regna un equilibrio fragile che va protetto e mantenuto» Ripartiamo con il fuoristrada verso Cala Reale. Mentre guida, Congiatu mi indica il profili delle coste che si spezzano in decine di baie e di golfi, fino a perdersi all'orizzonte: 110 chilometri di sviluppo costiero per un’isola di soli 50 chilometri quadrati. Viene da pensare che l’ipotesi che il toponimo Asinara derivi dal latino Insula Sinuaria, cioè «ricca di insenature», sia la più verosimile, nonostante gli asini insolitamente bianchi, secondo il ceppo albino che qui preva- le, che, buffi ed enigmatici, dilagano per l’isola. «Purtroppo i rischi maggiori cui è esposto questo paradiso — continua Congiatu — sono per la vicinanza degli impianti industriali di Porto Torres. Nel 2011 c’è stato un versamento a mare di olio combustibile, che per mesi ha compromesso 50 chilometri di coste. E poi ci sono i problemi di tutte le aree protette in tempi di crisi. Speriamo che i politici capiscano che i parchi nazionali non sono meno importanti dei musei e delle chiese». A Cala Reale entriamo nella sede dell’Osservatorio del mare, un centro per il recupero degli animali marini, soprattutto tartarughe Caretta caretta, una specie fortemente minacciata nel Mediterraneo. Il direttore dell’Osservatorio, Laura Pireddu, ci mostra una vasca in cui nuotano due tartarughe in attesa di essere liberate. «Le abbiamo recuperate nel nord della Sardegna, erano rimaste impigliate nelle reti a strascico dei pescatori, che però hanno avvisato la Capitaneria di porto. Le tartarughe rischiano di morire per affogamento, perché, impigliate nelle maglie, non possono più salire a respirare. Venga, le mostro una cosa». Usciamo sul piccolo molo antistante l’edificio. In una zona di mare recintato nuota un’altra tartaruga. «In questa area di riabilitazione, l’unica fissa in Italia, le Caretta caretta riprendono contatto con il loro ambiente naturale dopo l’alimentazione artificiale. Grazie ai rilievi Gps e alle telecamere montate sul carapace, abbiamo visto che l’iperattività che segue nelle prime 48 ore il rilascio in mare aperto per procurarsi il cibo può portare alla morte gli animali e così le abituiamo a poco a poco in questo specchio d’acqua». L’Osservatorio faunistico del Parco dell’Asinara si trova in un casolare riattato sulla strada fra Fornelli e Cala Reale. Danilo Pisu, il responsabile, sta inanellando una cincia. «L’Asinara viene Periscopio di Armando Torno Tra matematica, fisica e filosofia Un percorso alla ricerca dell’infinito F rank Close insegna fisica a Oxford; è, tra l’altro, un divulgatore notevole. Nel 2011 pubblicò «L’enigma dell’infinito» (in originale «The Infinity Puzzle»). Ora esce in italiano da Einaudi (pp. 522, 32 euro). È, come ricorda il sottotitolo, una sorta di viaggio per scoprire il «vero universo». Un’odissea tra la luce pesante e i quark del cosmo, tra il collisore di adroni (l’Lhc del Cern di Ginevra — foto —, la più grande e costosa macchina del mondo in grado di simulare i primi istanti dell’universo) o le domande che ha in serbo il futuro. Quel che si avverte nel singolare percorso di Close è il senso di infinito. Nei calcoli matematici — impalcatura di ogni teoria fisica — le infinità non dovrebbero comparire. Ma sovente si presentano. Forse perché gli uomini giocano continuamente con l’infinito: credono che esista in amore, che la vita sia tale, che l’universo ne offra l’idea, che Dio possa esserne il garante. Eccetera. Ci sono infiniti più grandi di altri? E perché i matematici lo scrivono con disinvoltura, tanto da sostenere che un numero diviso zero dia un non risultato da indicare con il simbolo dell’infinito? Close se ne va tra scoperte e protagonisti, invitandoci alla confidenza con il «punto all’infinito» o il «falò delle infinità». Al termine del percorso, ecco il bosone di Higgs. È l’infinito o il suo antidoto? © RIPRODUZ ONE RISERVATA 35 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 Il nome Il toponimo Asinara potrebbe derivare dal latino Insula Sinuaria, cioè ricca di insenature (nelle foto). Un’altra ipotesi lega il nome alla presenza di asini insolitamente bianchi. (Illustrazione di Marco Mastroianni) Week endORE Pistoia 48 Il sottosuolo della città, gli opifici e la fattoria (gestita dai clochard) Ore 18 di venerdì Il blues e la Giostra dell’Orso l carcere dell’Asinara non era un edificio unico, ma aveva distaccamenti sparsi in tutta l’isola, che ancora oggi possono essere osservati e in parte visitati (foto). Era chiamato anche «la Cayenna del Mediterraneo» o il «Lager di Stato» per la durezza in cui vivevano gli oltre 400 detenuti. Vanta il record del minor numero di evasioni: 2 in 112 anni contro le 29 di Alcatraz. A Fornelli c’era il carcere di massima sicurezza: brigate rosse, anonima sequestri, mafia. Nel resto dell’isola erano dislocate le colonie penali agricole, create fino dal 1885 sul modello di Pianosa: a Santa Maria i carcerati lavoravano la terra e praticavano l’allevamento, a Trabuccato si coltivava la vite. Tumbarinu, nel centro dell’isola, era la diramazione per i detenuti colpevoli di «reati contro la morale». Nel corso della prima guerra mondiale venne qui allestita una stazione sanitaria, che vide il passaggio di 25 mila prigionieri austriaci, seimila dei quali riposano oggi in un ossario. A metà degli anni Ottanta sull’isola hanno soggiornato i giudici Falcone e Borsellino, per istruire in sicurezza il maxi-processo alla mafia. Una targa li ricorda. Dopo avere fatto la guardia carceraria per molti anni, Enrico Mereu è tornato sull’isola e scolpisce i materiali offerti dalla natura: tronchi spiaggiati, ceppi, blocchi di granito e trachite. Le sue opere sono sparse nei villaggi dell’Asinara, ma il suo laboratorio si trova a Cala d’Oliva. (fr.br.) sorvolata da milioni di esemplari di uccelli, che spesso fanno sosta. Sempre più le piccole isole del Mediterraneo sono diventate laboratori a cielo aperto. Per sette mesi consecutivi inanelliamo una media di 10 mila esemplari, che servono per le osservazioni». Con Venanzio Cadoni, comandante della stazione della Forestale dell’Asinara, ci inoltriamo verso le zone umide per avvistare l’avifauna. È un provetto fotografo-naturalista e sul sedile del fuoristrada sono accumulati grossi teleobiettivi e cavalletti. «In questo periodo iniziano i rituali di corteggiamento di diverse specie nidificanti sull’Isola: in particolare la volpoca, il germano reale, il falco di palude, il cavaliere d’Italia, la folaga e la gallinella d’acqua. Sono tutte specie che frequentano le zone umide, in particolare nella zona di Fornelli, S. Maria e Campu Perdu. Osservazioni interessanti dei voli nuziali delle coppie di falco pellegrino si possono fare nei pressi delle falesie della costa di sud-ovest, Punta Salippi e Punta Pedra bianca, dove questi affascinanti predatori danno un saggio delle loro eccezionali qualità acrobatiche. Intanto sugli isolotti di Cala di sgombro hanno cominciato a radunarsi in buon numero i gabbiani corsi, i gabbiani più rari del Mediterraneo, che da diversi anni nidificano sull’isola. Sono una media di 200 coppie, anche se non sempre lo fanno con successo, a causa soprattutto del disturbo arrecato dal gabbiano reale zampegialle, molto diffuso e particolarmente aggressivo». Ci fermiamo davanti a uno stagno. Gli uccelli si levano. Venanzio, steso a terra, fissa con una serie di scatti le loro immagini specchiate sull’acqua. Ci sediamo al sole già caldo. «Qui all’Asinara è sempre possibile nelle zone prative, l’incontro con la gru, con le varie specie di aironi — cenerino, bianco maggiore, guardabuoi, garzetta — e naturalmente con la onnipresente pernice sarda. Più raro imbattersi nello sparviere, che frequenta le rare zone con piante di alto fusto, come la lecceta di Elighe Mannu, nel nord dell’isola, senza dimenticare il volo dei fenicotteri e le spettacolari picchiate del falco pescatore». Dalla radio del fuoristrada chiamano il comandante. C’è un’imbarcazione da diporto in avvicinamento a una delle zone di mare interdette. «Il vero problema è far capire a chi viene da fuori che per mantenere questo mare spettacolare com’è, con animali confidenti come altrove non sono più, occorre che tutti ci accolliamo dei sacrifici. In gioco ci sono equilibri biologici fragili, ma proprio per questo hanno più bisogno di essere protetti». © RIPRODUZIONE RISERVATA Franco Brevini L’itinerario Per raggiungere l’isola si parte da Stintino, a nord della Sardegna, con il traghetto della società Mizar (informazioni sul sito www.mizar.info o su www.parcoasinara.org). L’isola si può visitare in fuoristrada, a piedi o in bicicletta, e anche con un trenino gommato Ieri e oggi Una fortezza circondata dal mare e l’ex guardiano diventato scultore I © RIPRODUZIONE R SERVATA Lontana dagli itinerari affollati, Pistoia è una città a misura d’uomo dal ritmo piacevolmente provinciale. Ha stretti vicoli lastricati e una delle più belle piazze d’Italia, piazza del Duomo. A luglio, è teatro della Giostra dell’Orso (torneo equestre) e del celebre Pistoia Blues Festival. Per dormire, la Fattoria Clochard alla Riscossa è il primo agriturismo d’Italia gestito da ex clochard. Un casale ristrutturato del ’400 con prezzi ottimi: 40 e la camera (info 340.5698217, 3465926761) Ore 10 di sabato Al mercato sulle orme del gotico La giornata inizia nel cuore antico, in piazza del Duomo, che ogni sabato ospita un bel mercato di alimentari e ceramiche all’ombra del Duomo ornato da cassettoni in terracotta smaltata, opera di Andrea Della Robbia. A due passi, in Corso Silvano Fedi, il centro di Documentazione Marini è da non perdere. Si trova all’interno della Cappella Tau (ha il maggior ciclo gotico ad affresco della città) e accoglie sculture di cavalieri e ballerine dalle forme allungate Ore 14 Crostini e cioncia Poi da Beverly Pepper Semplice e genuina, la cucina di Pistoia annovera crostini di milza, minestra di rigaglie (zuppa di pane e formaggio), cioncia (carne del muso, delle guance e della coda di vitello). Andate alla Trattoria dell’Abbondanza (via dell'Abbondanza 14), prima di visitare palazzo Sozzifani e la mostra «Grandi maestri, piccole sculture. Da Depero a Beverly Pepper» (vicolo dei Pedoni 1): 200 sculture in un excursus lungo il XX secolo. Stop al Caffè Valiani, celebre per i liquori profumati e i marzapani (via Cavour 55) Ore 11 di domenica Città nascosta e «land-art» A Pistoia si cammina lungo i 650 metri dell’antico alveo del torrente. Si parte dalla Fortezza Santa Barbara e si arriva all’ospedale del Ceppo, uno dei più antichi del mondo (1277, ancora funzionante), famoso per il portico di Giovanni Della Robbia. Da qui si accede alla Pistoia sotterranea e alla visita di mulini e opifici (info: 0573.368023). Ai margini della città, una delle maggiori collezioni di land-art del mondo: Fattoria di Celle, con 60 installazioni di arte ambientale (su appuntamento, info@goricoll.it) a cura di Carlotta Lombardo 36 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Sapori&amori L’abc della cucina Anni Venti Auguste Escoffier a Parigi nel 1925 Nella foto a sinistra Marco Gallarossa, giunto secondo al concorso fra i discepoli del grande chef. Accanto, un’altra immagine della gara «I l mio bisnonno Escoffier? Un grande. Le sue ricette sono intramontabili e ancora oggi, nei ristoranti, le brigate di cucina seguono l’organizzazione del lavoro da lui creata con la divisione dei compiti per il personale — dice il nipote Michael, che porta il cognome del re dei cuochi — Nel tempo, certo, la gastronomia si è evoluta, perfino attraverso trasgressioni e qualche deriva. Ma la strada maestra l’ha tracciata lui, Auguste Escoffier». Come dar torto a questo signore che, dopo essersi occupato a lungo di Finanza, ha deciso di diventare testimone e custode dell'opera del celebre antenato? Siamo nelle sale dell’«Abano Grand Hotel» di Abano Terme, dove una folta delegazione dei Discepoli di Escoffier (25.000 nel mondo), Confraternita fondata nel 1954, si è riunita a congresso, per la prima volta in Italia. Confronto di idee e un paio di gare ai fornelli, nel segno di una linea gastronomica passata alla storia. E ritornata d’attualità. Il trend, infatti, segnala la riscoperta della tradizione della moderna haute cuisine. Nata in Francia, a fine Ottocento. Poi, ripresa e rielaborata da chef importanti come Paul Bocuse, Alain Ducasse e, in Italia, da Gualtiero Marchesi. Autore della prefazione di una recentissima edizione italiana dell’opera fondamentale di Escoffier — Guida alla grande cucina — scrive: «Escoffier getta, allora, Il raduno dei discepoli dell’uomo che inventò l’alta cucina Escoffier, chi era costui? I (nuovi) piatti del Liberty Art Nouveau Auguste Escoffier, grande innovatore della cucina, visse in pieno periodo Liberty: inventò nuovi piatti ai quali diede il nome delle attrici famose le basi di un modo radicalmente nuovo di cucinare per il benessere delle persone e lo fa senza falsi timori, con piena consapevolezza. Il desiderio di divulgare le proprie idee era talmente forte da considerare essenziale anche il costo della pubblicazione, per renderla accessibile ai giovani, alle generazioni future che ne avrebbero determinato il successo». Era il 1902. Michael, bisnipote dello chef e presidente onorario della Confraternita, sostiene che i fondamentali della gastronomia, indicati da Escoffier («freschezza e stagionalità dei prodotti, salubrità delle pietanze»), sono in forte rilancio. «Le porzioni sono diventate più piccole, è vero — osserva — E i metodi di cottura si sono adeguati alla tecnologia». Lo stesso Escoffier riconobbe che «per combattere i disastrosi effetti della moderna super-attività sui nostri poveri centri nervosi, la cucina si farà più scientifica e precisa». Più leggera e con meno ingredienti, oggi. «Lui usava materie prime pregiate, metteva tartufi ovunque — sottolinea Michael Escoffier La ricetta — All’epoca, costavano come le patate. Ciò detto, una delle sue ricette famose, i Tournedos alla Rossini, con il foie-gras, è rimasta identica nei menu». Dalla teoria alla pratica. Marco Marco Galtarossa, discepolo di Escoffier, ha adattato il Galtarossa, 23 anni, capo partita nel suo piatto, in concorso ad Abano, così da poterlo realizzaristorante dell’hotel «Mioni Royal re nella cucina di casa. Cambia la tecnica di cottura, non gli San» di Montegrotto Terme, era tra i ingredienti: 1 carré di agnello, 1 petto di pollo, 4 fette di concorrenti per il titolo di «Discepopan carré, 125 gr. di panna. 30 gr. di nocciole, 15 gr. di lo Escoffier Internazionale 2013». Si pinoli, 25 gr. di mandorle, 30 gr. di pistacchi. 5gr. di lavanè piazzato al secondo posto, con il da, 100 gr. di Porto, mezzo cucchiaio di miele, anice stellasuo Carré di agnello in crosta di frutto q.b. ta secca e lavanda, con riduzione di Procedimento: Pulire il carré di agnello dal grasso e dalPorto. Alla maniera di Escoffier? «Sì, le fibre, scalzarlo e pulire bene le ossa. Salare, pepare e nella sostanza, ma con metodi di cotrosolare in una padella quasi fumante e poi raffreddare. A tura innovativi. Ciò non intacca la leparte, preparare la farcia di zione dello chef». Il che pollo che servirà come «collansignifica, per esempio, te» per la frutta secca, in l’aver cotto il carré per 2 ore e 30, sotto vuoto, quanto il pollo è ricco di colladentro un sacchetto con gene. Frullare quindi il pollo un filo d’olio. Il giovane con il pan carré precedentechef, che ha fatto espemente messo a bagno nella rienze presso locali stellapanna; salare e poi rivestire il ti («Cracco» a Milano e carré di agnello con un sottile l’«Atelier Robuchon» a strato di farcia. Ricoprire con Parigi), ammette che la la frutta secca appena macinacucina classica resta la ta, con l’aggiunta di qualche base: «Saper fare una salfiore di lavanda essiccato. Cosa o un fondo è l’abc. Ed prire le ossa del carré con car- Il piatto Pronto per essere servito è vero che oggi si torna a ta da forno per evitare che si guardare al passato, abbandonando brucino e si rovinino in cottura. Infine, cuocere il carré in gli estremismi della gastronomia forno a 185˚C per 15 minuti circa, fino ad arrivare a una molecolare». «Pur nel solco di Escoftemperatura di 55˚al cuore della carne (se possibile, verififier — spiega — noi cuochi italiani care con una sonda). Prima di servire, lasciare riposare per ci diversifichiamo dai francesi. Duqualche minuto, in modo da rilassare la carne e bloccarne rante la gara, ho visto fare, come conla fuoruscita di sangue. Per la riduzione di Porto (che actorno al piatto, un tortino di verdure compagna il piatto), mettere direttamente sul fuoco un dentro una crema di patate al burro. pentolino di porto rosso con mezzo cucchiaio di miele e Troppo burro». E lei? «Ho preparato l’anice stellato. Far ridurre a fuoco basso, facendo sobbolliuna semplice patata bollita, schiacre fino a consistenza viscosa. Un tortino di verdure si abbiciata con la forchetta, olio, sale e mena bene come contorno per questo piatto. lissa». Il carré di agnello in crosta di frutta secca © RIPRODUZIONE RISERVATA Marisa Fumagalli © RIPRODUZIONE RISERVATA Parole in cucina di Angela Frenda Le cuoche ribelli e l’avventura della pizza Soluzioni in cucina. Aida Mollenkamp, chefstar di Cooking Channel, ha deciso di mettere nero su bianco le sue ricette. Così è nato Keys to the Kitchen (Amazon), manuale di tecniche di cucina, ma anche di ricette che funzionano davvero (il che oramai non è sempre così scontato). Bellissime le foto. Va bene per i vegetariani, o per chi vuole semplicemente imparare a tagliare l’agnello. Aida non ha spocchia. E la grafica è deliziosa. Per tv addicted Storie culinarie. La cucina impudica, La cuoca di Buenaventura Durruti e La cuoca rossa sono tre «diari», redatti a Parigi tra gli anni Venti e Trenta; a Barcellona durante la guerra civile spagnola; al Bauhaus tedesco durante la Repubblica di Weimar. Oggi sono raccolti nel libro Cuoche ribelli (DeriveApprodi). Le autrici sono una cocotte parigina, una militante anarchica della Colonna Durruti, un’allieva della scuola d’arte tedesca. Tre «ricettari» anonimi, che tra liste di ingredienti, salse, condimenti, laccature e guarnizioni raccontano però queste tre storie di libertà e piacere. Per lettori affamati. Pizza e amore. Alba Pezone è una critica gastronomica e anche un’insegnate di cucina italiana nella sua scuola di Parigi. Ma è soprattutto napoletana. Così è stato quasi inevitabile, per lei, approdare a questo libro: Pizza (Marabout), tra poco edito in Italia da Guido Tommasi. Racconta Alba: «Sono tornata a Napoli per ritrovare l’autenticità della pizza attraverso 5 grandi maestri pizzaioli. Un’avventura che è durata un anno di viaggi, foto e scrittura, in un libro di 360 pagine che racconta tutte le sfumature di questo piatto». Per tradizionalisti. @angelafrenda © R PRODUZIONE RISERVATA 37 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 Sapori&amori Vignaioli doc «L a cantina era bassa. Nel mezzo, su una botticella fumazzava una fiamma rossastra di petrolio. Il padron di casa sedeva vicino alla fiamma, con un bicchiere in mano. Nel volto era del color dei fondi violacei di botte». Il mondo del vino friulano descritto da Scipio Slataper («Il mio Carso», appena riedito da Bur) agli inizi del Novecento era fatto di «vendemmie tra grida e risate» e di famiglie che si riunivano nelle cantine per pigiare l’uva «aggrappandosi ai tini». Famiglie e damigiane, per anni. Poi tutto è cambiato. Ed ora accanto a zone conosciute in tutto il mondo crescono rapidamente territori sempre più interessanti. Come l’Isonzo, una doc nella valle del fiume, con vigneti sulle due sponde (a destra Rive Alte, a sinistra Rive di Giare). Una conferma della vocazione bianchista del Friuli Venezia Giulia, in cui vitigni internazionali come Chardonnay, Sauvignon e Pinot grigio vengono interpretati in modo dinamico. Alvaro Pecorari, di Lis Neris, è uno dei vignaioli che, soprattutto con il suo Pinot Gris, meglio rappresenta l’evoluzione isontina (il Pinot grigio con un colore dalle molte sfumature, dal giallo paglierino al rosato, è una derivazione del Pinot nero, l’uva ha la stessa tinta delle bucce di cipolla). «La mia generazione — racconta — ha seguito l’esempio di alcuni patriarchi che alla fine degli anni Sessanta hanno fatto rinascere il Friuli enologico. Come Mario Schiopetto. Accese una lampadina in una stanza buia. Ci indicò la strada della personalità e della qualità». Schiopetto, come ha raccontato Pecorari nella degustazione che ha chiuso l’evento «Cibo a regola d’arte» al Museo della Scienza e della Tecnologia a Milano, fu uno dei primi a capire che Milano poteva essere un trampolino. «Portava i vini a Milano con la Una produzione trasformata da familiare a internazionale I produttori Le cinquanta sfumature del Pinot grigio nelle cantine dell’Isonzo Ronco del Gelso Giorgio Badin Produce il bianco Latimis Vie di Romans Lis Neris L’azienda di Alvaro Pecorari fu avviata nel 1879 e si estende per 70 ettari di vigneti sua auto e organizzava degustazioni casalinghe con gli appassionati. Ci fece capire che il vino poteva essere una fonte di reddito e dare una identità al nostro popolo di agricoltori». Aveva 22 anni, Pecorari, quando decise di lasciare la facoltà di Architettura di Venezia per dedicarsi alle vigne. Come i personaggi del romanzo di Slataper, lavorava in campagna con i genitori già da ragazzino («La mattina a scuola, il pomeriggio sui campi, dopo le 19 sui libri»). Seguendo le orme di Schiopetto, Pecorari ha trasformato, passo dopo passo l’azienda agricola di famiglia, attiva dal 1879. I 4 ettari di vigne sono diventati 70. Le damigiane per le osterie sono scomparse e si sono trasformate in bottiglie (450 mila l’anno) vendute in tutto il mondo. «La partenza è stata molto in salita — racconta il vignaiolo di San Lorenzo Isontino — nessuno ci dava fiducia, facevamo leva sulla simpatia». Con Pecorari altri vignaioli si sono fatti notare. Soprattutto il suo amico Gianfranco Gallo, di Vie di Romans, che ha iniziato la sua avventura nel 1978 (il suo Pinot grigio Dessimis, è ramato e cremoso). E l’altro amico Giorgio Badin, di Ron- La guantiera di Alessio Ribaudo co del Gelso, decollato nel 1988 portando le 3.000 bottiglie iniziali a 150 mila, con un bianco inteso, Latimis (Friulano, Riesling e Pinot bianco), e il Sot lis Rivis, un elaborato Pinot grigio. Al trio si sono affiancati, nel percorso della qualità, Alessandra e Mauro Mauri, di Borgo San Daniele, a Cormons (si distinguono per l’uvaggio rosso Gortmarin, con Merlot, Cabernet franc e Cabernet) e Mauro Drius, della cantina che pren- 80 I soci Il Consorzio tutela vini Doc Friuli Isonzo oggi conta circa 80 soci. È stato costituito nel 1966 e garantisce lo standard di qualità del vino isontino 3.500 Ceppi È la densità media per ettaro (con punte di 7mila) di vigna mentre la produttività mediamente oscilla fra i 60 e i 90 quintali per ettaro Domani in edicola La cassata regale ispirata a Costanza A Palermo, una variante della tradizionale cassata è quella a forno. Il maestro Enzo Catania (via Messina Marine, 091 474070) ne crea una «regale» chiamata «Costanza D’Aragona» (foto Renato Ciofalo) perché ispirata alla corona della moglie di re Federico II. Il pasticcere lavora l’esterno con frolla che poi fodera di pan di Spagna e, al suo interno, inserisce una farcia di crema di ricotta di pecora, canditi e gocce di cioccolato. Poi impreziosisce la cupola con frolla, bande, cuori e quadrifogli su cui sono incastonati, come le pietre preziose della corona, i frutti canditi che ricordano le gemme. Mette tutto in forno a fuoco alto e una volta cotta la «Costanza» è pronta per la guantiera. © RIPRODUZ ONE RISERVATA Storie di vino L’avanzata dei consumatori cinesi, il fenomeno del vino simbiotico, un reportage nel paese di origine del Papa famoso per il Grignolino. E tante storie di produttori. È lo speciale gratuito di 36 pagine in edicola domani con il Corriere de il suo nome, sempre a Cormons, 15 ettari dalle pendici del Monte Quarin all’alta pianura dell’Isonzo, in cui si produce il Vìgnis di Sìris (Friulano, Pinot bianco e Sauvignon). E la valle dell’Isonzo fa riemergere le parole di Slataper: «Lunghe ore di calcare e di ginepri. L’erba è setolosa. Bora. Sole» Luciano Ferraro divini.corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA Gianfranco Gallo Produce anche il Pinot Dessimis Mauro Drius Mauro Drius produce il Vignis di Siris in 15 ettari La ricetta di Allan Bay Pasta e patate L a pasta e patate è un piatto mitico. Punto. Ecco come si fa. Soffriggete in poco olio le cipolle tagliate a fettine e la pancetta tagliata a cubetti. Unite le patate pelate e tagliate a dadini, rosolate e spruzzate con il vino bianco. Quindi coprite a filo col brodo e portate a bollore. Unite la provola, a dadini piccolissimi, e mescolate sino a quando questi saranno pressoché sciolti. Unite i pomodorini e la pasta, che porterete a cottura aggiungendo poco brodo man mano che quello precedente sarà stato assorbito. Sale e pepe. Deve essere asciutto come un risotto. Servite la pasta spolverizzata col pecorino e, a piacere, con poco peperoncino. Le dosi sono un po’ abbondanti, da piatto unico. La pasta ottimale è quelle mista, dallo spessore uniforme, che in genere si usa nella pasta e fagioli. Ma tutte le paste piccole e corte o spezzate vanno bene. © RIPRODUZIONE RISERVATA 38 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera 39 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 Sapori&amori Quella tradizionale «alla milanese» e la contesa con gli austriaci sulla sua paternità Scorribande Le nostre scelte Con l’osso o «scomposta» Ritratto di una costoletta di Roberto Perrone 1) Antica Trattoria del Gallo Via Kennedy, 1-3 Gaggiano (Mi) Tel. 02-9085276 2) Pierino Penati Via XXIV Maggio, 36 Viganò Brianza (Lc), Tel. 039-956020 3) Campo delle Stelle Via Ferrario 4, Vanzago (Mi) Tel. 02-93540238 C i sono desideri improvvisi che non si possono non soddisfare. A Monaco di Baviera ho provato la Wiener Schnitzel da Freisinger Hof, un’istituzione cittadina, guidato da Mario Gamba patron dell’Acquarello, e mi è venuta voglia di una Scorribanda sull’arte della costoletta alla milanese. Quindi ho chiamato il mio amico gourmet (e non solo) Maurizio Bertera, che di Milano e provincia conosce ogni anfratto, e siamo partiti. Prima, però, abbiamo riflettuto sull’annoso dibattito tra milanesi e austriaci sulla paternità di questa delizia. Secondo gli storici non c’è stato plagio, ma solo due percorsi differenti. La costoletta (lombolos cum panito) viene segnalata in un pranzo imbandito dall’abate di Sant’Ambrogio per i canonici nel 1134. Molti secoli dopo sono arrivati gli austriaci ed è iniziata la contesa. I sudditi milanesi dell’imperatore, accusati di aver copiato la Wiener Schnitzel, quasi insorsero e ci volle una lettera ufficiale Fortifica l’animo Viste le proteste il conte di Attems scrisse a Radetzky: «Basta una cotoletta a fortificare l’animo del ribelle lombardo» di Radetzky all’aiutante di campo di Francesco Giuseppe, il conte di Attems, per placare gli animi. Il feldmaresciallo ammise «di non aver mai mangiato una simile pietanza in Austria». Attems rispose: «Basta una cotoletta a fortificare l’animo del ribelle lombardo». Più che l’argent, è il cibo che provoca le guerre più cruente. Ciò premesso, innanzitutto noi preferiamo la costoletta, cioè con l’osso che la Wiener Schnitzel non prevede (o almeno, mai mi è capitato di trovarla così, se qualcuno in Austria o in Germania ha incocciato una WS con l’osso me lo faccia sapere). Invece non è assoluta la distinzione tra carne di vitello (noi) e carne di maiale (loro). Lassù si possono trovare tutte e due, ma nei posti migliori, come da Freisinger Hof, la carne è di vitello. La costoletta alla milanese viene declinata in molti modi differenti negli indirizzi che proponiamo, ma ce ne sono altri altrettanto validi. L’altro dibattito è sull’altezza. Anche qua c’è molta diversità, ma altrettanta bontà, dipende sempre dall’arte 4) Osteria del Pomiroeu Via Garibaldi, 37 Seregno (Mb) Tel. 0362-237973 5) Vinalia Via Vittorio Veneto, 33 Bresso (Mi), Tel. 02-6100247 ILLUSTRAZIONE DI MICHELE TRANQUILLINI 6) Il Liberty Viale Montegrappa, 6 Milano Tel. 02-29011439 del cuoco. Facendo attenzione ad alcuni dettagli. Anche nella variante «a orecchio di elefante» la carne non va battuta eccessivamente altrimenti con la panatura si rischia di perdere il gusto della carne e mangiare solo (Carlo Cracco dixit) pane e uovo fritto. Limone e rosmarino, pomodorini e rucola, poi, sono da bandire. La costoletta è effervescente naturale. Negli ultimi vent’anni, la costoletta ha avuto storiche rivisitazioni, come racconta Carlo Cracco nel suo «Se vuoi fare il figo usa lo scalogno» (Rizzoli): «Mi piace ricordare di quando con Marchesi (...) si fece la prima "costoletta alla milanese scomposta": in pratica si prendeva una co- La ricetta Come si fa il piatto tipico di Paolo Reina* Ingredienti: 250 grammi di carne di vitello (per me il top è quello piemontese da latte); un uovo; pane grattugiato; burro chiarificato; cristalli di sale. Preparazione: Battere leggermente la carne (guai a sfibrarla), passarla nel tuorlo d’uovo sbattuto e poi nel pane grattugiato grossolanamente. Importante: non passatelo al setaccio così la panatura sarà ancora più croccante. Con un coltello a lama larga, battere la cotoletta per consolidare la panatura ed eliminare il pane in eccesso. Cuocerla in abbondante burro caldo per alcuni minuti — quattro se la costoletta è bassa e sei se è alta — e per ciascun lato. Asciugarla dal burro in eccesso su carta assorbente da cucina e servire cospargendola con cristalli di sale. *Antica Trattoria del Gallo di Gaggiano (Mi) L’angolo bio © RIPRODUZIONE RISERVATA Andar per sagre di Giovanna Pezzuoli di Marco Gasperetti Fogli di carta di riso Tra i colli toscani da preparare in casa alla festa dell’olio D V imenticate gli involtini primavera cinesi fritti in olio abbondante. Un’alternativa «ecosostenibile» sono le cialde o i fogli di carta di riso che dal Sud al Nord Vietnam (bánh tráng o bánh da nem) compongono un appetitoso e delicato finger food. Le gallette di riso, che si acquistano anche nei supermercati (400 g, 3 euro), vanno stese una a una sopra un panno pulito inumidito con acqua fredda. Dopo 2 o 3 minuti possono essere farcite e arrotolate (tra i ripieni: verza, carote, gamberetti tritati e profumo di coriandolo). Squisiti sia consumati freschi, sia cotti al forno. aldottavo è una piccola frazione di Borgo a Mozzano (Lucca) immersa nel panorama delle colline toscane. Per due giorni (sabato e domenica) il paese si trasforma nella capitale dell’olio extravergine per una festa, che quest’anno compie dieci anni, dedicata al gusto ma anche al folclore e alla musica. Moltissimi gli eventi (concerti, motoraduni, trekking) e gli assaggi delle migliori specialità della cucina toscana condite con l’olio dei colli lucchesi, uno dei migliori al mondo. Imperdibile la visita ai tanti frantoi, da quelli antichi e tradizionali ai più moderni. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA stoletta di vitello intera e la si tagliava in quattro o cinque pezzi. Si impanava e si cuoceva anche l’osso e poi, con i vari pezzi, si ricostruiva la costoletta nel piatto, ridandole la forma originale». Sia il Maestro Gualtiero che Carlo, negli ultimi anni, l’hanno ulteriormente rivisitata. Cracco si è inventato la «Milano sbagliata», do- ve panatura e fettina di fassona (giovane, meno di due anni) si presentano separatamente. Divertente, buona, ma, dovendo scegliere, preferisco quella tradizionale o quella scomposta. In definitiva, chiunque l’abbia inventata va solo ringraziato. scorribande.corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA 7) L’altra isola Via Edoardo Porro, 8 Milano Tel. 02-60830205 8) La Pesa Via Fantoni, 26 Milano Tel. 02-4035907 9) Trattoria Arlati Via Alberto Nota, 47 Milano, Tel. 02-6433327 10) Trattoria del Nuovo Macello Via Cesare Lombroso, 20 Milano Tel.02-59902122 LA VOSTRA SCELTA Vota il tuo preferito su CORRIERE.IT 40 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Abitare Verso il Salone Protagonisti Daniel Libeskind (1946) autore tra l’altro del Museo ebraico di Berlino Vetrina Un’immagine di Meet Milano 2012, organizzata da Rcs e dedicata ai designer cinesi. Anche quest’anno in occasione del Salone Rcs ospiterà i protagonisti della Bejing Design Week, negli spazi dell’ex Ansaldo. Il summit, invece, si terrà l’8 aprile a Palazzo Mezzanotte. Per partecipare occorre iscriversi via mail: corrieredesignsum mit@rcs.it Beatrice Leanza (1978) è direttore creativo della Beijing Design Week Li Hu (1973) ha guidato progetti come il Linked Hybrid di Pechino Il summit A Milano un confronto sulle potenzialità dell’export moderato da de Bortoli Arredo, l’Italia guarda al mondo Fare rete per incontrare i nuovi consumi dei Paesi emergenti Osservatorio e riflessioni U n arredamento italiano è diverso da un arredamento francese». È così che il giovane avvocato Willy Beachum, nel film Il caso Thomas Crawford, apprende due cose: mai sottovalutare il gusto raffinato di un capo bionda (e letale) e mai minimizzare l’effetto di una scrivania in legno e cuoio lavorata in Brianza. Perché il nostro design, all’estero, è un patrimonio economico e culturale in grado di attraversare la crisi con eleganza e di attutire la contrazione dei consumi interni. Le nuove strade della nostra bellezza, dunque, saranno al centro del primo Design Summit, lunedì 8 aprile a Palazzo Mezzanotte, a Milano. Ideato e organizzato dal Corriere della Sera con la Scuola di design del Politecnico di Milano e il Comune milanese (ingresso libero fino a esaurimento posti, per prenotazioni: corrieredesignsummit@rcs.it), sarà una mattinata di riflessione, un «osservatorio» per fare il punto sul- la penetrazione dei nostri prodotti nei Paesi emergenti, ascoltare designer come Daniel Libeskind o Marcio Kogan, «annusare» l’aria che tira in Paesi come Cina e India, dove ogni anno arrivano decine di imprese italiane. «Che hanno bisogno prima di tutto di fare rete», dice Roberto Snaidero, presidente di Federlegno Arredo e tra i protagonisti della prima parte della mattinata, nel dibattito condotto dal direttore del Corriere, Ferruccio de Bortoli. Già, fare rete. Trovare canali semplici e originali per incontrare il gusto sempre più raffinato della classe media dei Paesi emergenti. Se Snai- dero snocciola le cifre di un mercato in moderata crescita all’estero (solo il settore cucine dovrebbe segnare un +5% nel 2012), Nipa Doshi (tra gli ospiti della seconda parte della mattinata, coordinata da Alessandro Cannavò del Corriere), designer di origini indiane ma da tempo a Londra, sottolinea: «Non è facile penetrare a fondo la società indiana, coglierne le caratteristiche. I prodotti italiani sono sinonimo di qualità senza tempo, ma spesso sono considerati piuttosto costosi in certi Paesi». Le associazioni allora puntano a incontri con i rivenditori locali, a ca- Nipa Doshi (1971) nata in India fondatrice di «Doshi Levien» a Londra Marcio Kogan (1952) è titolare dello studio MK27, a San Paolo nali che facciano conoscere meglio quelle realtà. Interverrà anche Beatrice Leanza, direttore creativo della Beijing Design Week, che dice: «In Cina il design è stato inserito come priorità nell’ultimo piano quinquennale. Lo si vede come motore economico ma anche di sensibilizzazione civica. Il made in Italy poi è visto come una sintesi esemplare di virtuosismo imprenditoriale che seduce il pragmatismo cinese». Ecco il punto: non solo prodotto, ma anche un patrimonio di conoscenze, modo di fare impresa. L’architetto brasiliano Marcio Kogan, un altro degli ospiti, tocca un tasto ulteriore: «Io adoro Castiglioni, ma amo anche Patricia Urquiola. Lo so, lo so che è spagnola, ma ormai la si può considerare mezza italiana». Kogan allude ad una virtuosa «porosità» del design italiano, capace tutto sommato di inglobare talenti e visioni differenti. Merito anche di una storia che ha oltrepassato la semplice manifattura, ha creato un immaginario intorno a sé. Kogan, per dire, confessa una sconfinata ammirazione per lo sgabello Sella di Castiglioni e «anche per la storia che c’è dietro, che ho appreso nel corso di una visita guidata allo studio del grande designer». La sensazione è che in dibattiti come il Design Summit, più che i freddi numeri, a imporsi sia la straordinaria memoria culturale dietro gli oggetti. La loro «contemporanea iconicità, simbolo di una élite di gusto» come dice Leanza. Proiettata però verso il futuro, come dimostrerà un altro ospite, Carlo Ratti, del MIT Senseable City, «ideologo» delle smart city. In avanti, insomma, ma guardando indietro. Roberta Scorranese © RIPRODUZIONE RISERVATA Fuorisalone «green» La poltrona-oasi e mattoni che fioriscono I l tema del design green è sempre più presente al Salone e al Fuorisalone di Milano. Come le due proposte di un creativo emergente, Tommaso Mancini, in mostra alla collettiva «Bla Bla», alla Fabbrica del Vapore di via Procaccini. Il suo «ORTObrick» è un mattone in terra argillosa che contiene semi di piante erbacee: lo si può far fiorire ovunque, appoggiato sul davanzale o «lasciato» su un marciapiede, ironica operazione di guerrilla gardening. «ORTOground» invece si compone di piccoli vasi biodegradabili che ricalcano le forme dei quartieri milanesi: diventano mini aiuole per dar forma al desiderio di una città verde. Ai Chiostri dell’Umanitaria, via San Barnaba 48, Paola Lenti e Verde Profilo propongono «Greenery», una quinta verde verticale per interni ed esterni: un contenitore modulare in acciaio autoportante che ospita la vegetazione e diventa divisorio ideale. Nel cuore del distretto Tortona, in via Savona 57, «Ortofabbrica» è un’oasi verde in una cornice postindustriale. Un evento ideato da Angelo Grassi con oggetti e arredi dallo spirito ecofriendly. Sedute (nella foto), feltri lavorati a mano, diffusioni sonore a energia solare, luci a risparmio energetico, architetture e coperture naturali, piatti commestibili. Chiara Vanzetto © RIPRODUZIONE RISERVATA Dietro il giardino di Carlo Contesso Perché pianti Lady Jane e spunta Cynthia? I niziano a sbocciare bulbi, tuberi e cormi piantati mesi fa con cura e una certa dose di fede, siamo onesti, ci vuol un po’ di fiducia per sperar fiori da certe robine mezze rinsecchite. A parte quelli che son marciti perché posti in un terreno inadatto (come tulipani dove l’acqua ristagna), o perché interrati nel verso sbagliato, col germoglio rivolto in basso (quello giusto dei cormi ameboidali delle Anemone coronaria è complicato da decidere, nel dubbio li pianto di lato), ma gli altri stanno crescendo veloci: era ora. Quel bocciolo ha un colore strano, chissà... forse cambia quando s’apre... ecco è sbocciato: eh no, è proprio sbagliato! Non è la norma, m’ahimè capita. Non è divertente piantare dozzine di tulipani Lady Jane (nella foto) bianchi e rossi, per aver poi i fiori gialli e rossi dei Cynthia; o Galanthus elwesii, un bucaneve a fogliame glauco, e veder spuntare le foglie verde erba del G. ikariae, o... i casi sono pressoché infiniti. Tornare dal rivenditore di bulbi adirati non serve, loro sono rivenditori e non producono, i bulbi perlopiù arrivano dall’Olanda. Sarà per l’illustre passato di mercanti, fatto sta che i fornitori olandesi hanno sempre tutto ciò che gli viene richiesto, e se qualcosa manca... beh, dal bulbo il colore del fiore non si vede! A sentir loro la colpa è dei nostri rivenditori che tirano sul prezzo tanto da costringerli a oculate sostituzioni. Non so chi abbia ragione, fatto sta che m’armo di pazienza quando la sorpresa stride con le compagne, e non appena le foglie ingialliranno dissotterrerò e ripianterò altrove. carlocontesso@yahoo.com © RIPRODUZIONE RISERVATA 41 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 Da Bouroullec a Nouvel Alcove Cabin dei fratelli Bouroullec per Vitra riunisce due divani in un unico elemento attrezzato. Sotto, il progetto per ufficio di Jean Nouvel, in mostra al Salone Anteprima La metamorfosi dei «mobili da ufficio» Metti una riunione in soggiorno (e poi una cena) giorni Hermann Miller, storico marchio di arredi da ufficio, ripropone la sua best seller Mirra in una nuova versione «domestica»: più leggera e semplice da regolare, e, se ancora non basta, colori accesi e possibilità di abbinarli alla tinta dello schienale. Oggetti belli, che ci facciano stare bene, da tenere vicino soprattutto quando lavoriamo: «Fondamentale è la carica emozionale, più importante a volte persino della funzionalità», sottolinea Morace. Ed ecco la lam- Stanze mutanti e accoglienti Le proposte Funzioni concentrate N «Privato» di M. Navone per Restart Milano, al Fuorisalone Come un’architettura il tavolo di Tecno «Vara» di Luca Scacchetti Mensola-scrittoio con luce integrata Mamba di V. Vasilev per MDF Italia on si lavora esclusivamente in ufficio. Si può lavorare e lavoreremo sempre di più in un appartamento, il nostro. E se lavorassimo in un grattacielo per uffici bisognerebbe inventare spazi impregnati di generosità, che accolgano universi e personalizzazioni di ciascuno». Così Jean Nouvel, architetto di fama mondiale, introduce la mostra «Progetto: ufficio da abitare», nell’ambito del Salone del Mobile che si apre martedì prossimo: lui tra i primi, negli anni 80 con il suo edificio per uffici nella banlieue parigina, a teorizzare e interpretare questo spazio secondo i concetti di mobilità, convivialità, piacere e apertura verso l’esterno. Cinque situazioni di lavoro che riconvertono allo scopo altrettanti scenari abitativi, dall’appartamento al capannone ma persino l’ufficio stesso — questa volta moltiplicato in ambienti interconnessi tra loro di volta in volta in base alle esigenze — per arrivare a una stanza destrutturata e senza regole di vivibilità apparente, se non l’appagamento personale da trovare nei materiali, nella luce e (forse) negli oggetti. Il modo di lavorare sta cambiando, anzi è già cambiato e continuerà a farlo. Le nuove tecnologie, il web, la mo- bilità (forzata o volontaria): strumenti e situazioni che hanno inciso con forza sull’ambiente, creando altre necessità ma soprattutto nuove sensibilità. «Oggi le persone si organizzano in base alle "occasioni di vita", che vedono lavoro, tempo libero, piacere personale in un tutt’uno. Ormai nessuno è più disposto a portarsi tra le pareti domestiche la tristezza di un luogo di lavoro. E d’altra parte l’ufficio sta diventando sempre più simile alla casa: basta guardare le nostre scrivanie piene di oggetti di affezione», sintetizza il sociologo Francesco Morace del Future Concept Lab. Ecco perché al Salone quest’anno, oltre a un’area intera dedicata all’ufficio classico «da azienda», la riflessione su questo tema si vedrà ovunque. La scrivania, arredo canonico, rimane sempre ma trasformata: «Come un tavolo, da usare da punto d’appoggio per pranzi o una cena a buffet. Ampio per poter ospitare chi lavora e contemporaneamente essere uno spazio di condivisione, per esempio con i bam- Il sociologo ❜❜ L’ufficio è già immateriale. Agli oggetti il compito di darci qualità e piacere Lo scrittore Il mio studio aperto in uno spazio «liquido» di GIANNI BIONDILLO Q Colorata e più leggera, la nuova versione Mirra 2 di Hermann Miller Amuleto di Ramun, design Atelier Mendini: con luci a led, in plastica colorata, in tre colori da mischiare a scelta, è priva di materiali nocivi uando chiusi lo studio d’architettura per dedicarmi alla scrittura sapevo che la mia vita si sarebbe trasformata. Basta levatacce, pensavo, basta perdite di tempo. Nello stesso periodo cambiai appartamento: avevo finalmente uno spazio dove lavorare a casa. Il mio studio. Nel quale però mica potevo trasferire gli arredi del vecchio ufficio. Che me ne facevo di un tavolo da disegno o di uno scaffale metallico? Sono quasi tre anni che vivo e lavoro praticamente chiuso in casa. Al mattino, preparata la colazione alle mie figlie e rassettato casa, mi convinco sempre più che il telelavoro non sia poi tutta questa benedizione della modernità. Ormai da casa esco solo per fare la spesa. Fra distrazioni d’ogni sorta si fa pomeriggio inoltrato e la casa diventa il caos. Lo studio dove lavoro è una stanza di passaggio, chiunque entra ed esce da lì per andare in cucina o in bagno, impensabile arredarlo come un razionale ufficio. È anzi ormai la stanza più frequentata dalla famiglia: chi per consultare la libreria, chi per attaccarsi al wifi per chattare con lo smartphone. La verità è che le divisioni tipologiche degli appartamenti borghesi del secolo scorso sono saltate. Mi ritrovo a guardare YouTube in soggiorno o a rispondere ad una telefonata di lavoro mentre svuoto la lavastoviglie. Le porte di casa restano sistematicamente aperte, tutti si muovono dappertutto. Lo spazio s’è fatto liquido, persino il televisore ha perso la sua centralità simbolica, sostituito da portatili, cellulari, tablet. Però poi il laptop dove scrivo i miei romanzi sta sul piccolo scrittoio che ho con me da decenni. Il mio ristrettissimo, modesto e inviolabile spazio creativo, come un amanuense d’altri tempi. © R PRODUZIONE R SERVATA bini». Ed ecco il modello che gioca sull’estetica di un’architettura ma, a guardarlo bene, si nota nella base uno spazio dove inserire una cassettiera. Se invece la casa è piccola esistono soluzioni da appendere alla parete che permettono di avere più funzionalità concentrate: basta guardare la mensola «a tratto continuo», che ingloba scrittoio, ripiano e illuminazione, oppure il piano di appoggio inserito in una grande cornice con funzione anche di piccola libreria. Uno spazio dedicato per il pc, tablet e smartphone. Sì, ma in un’abitazione multifunzione e sempre più libera da schemi si può lavorare persino su un divano. Così può succedere che un modello da casa, ampio e avvolgente, si ampli fino a diventare una sorta di alcova chiusa, con tanto di presa per elettricità e illuminazione: «Certo, potrebbe stare benissimo in ufficio open space quanto in un loft. E diventare un’area relax dove rilassarsi con un libro. In ogni caso un luogo di accoglienza e attrazione», commenta Morace. Arredi mutanti tra ufficio e casa: non si salva nemmeno la classica sedia ergonomica da scrivania. In questi pada da scrivania Amuleto, ultima creatura di Alessandro Mendini, supertecnologica ma giocosa. Mobili e oggetti «da lavoro»: ma ha ancora un senso parlarne in un mondo iperconnesso, ovunque e sempre meno in casa? Forse no, secondo Morace: «Ormai ci portiamo addosso tutto quello che serve, l’ufficio è già immateriale. Agli arredi resta il compito di darci la qualità, il piacere, la capacità di accompagnarci a lungo senza stancare. Basta questo, niente di più» Silvia Nani © RIPRODUZIONE RISERVATA 42 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Moda I protagonisti Chi è Le aziende familiari Made in Italy «Portavo da mangiare al pittore Ligabue: l’amore per l’arte è nato così» D Li chiama «le mie Bentley», tessono maglie leggere come nuvole Angelo Marani è l’anti rottamatore «Sì ai giovani, ma lasciatemi i vecchi» Il collezionista di telai ifficile decidere da che parte cominciare: magari dall’enorme ritratto di Lenin appoggiato al muro e che un giorno fece gridare «vergogna» a un buyer russo che se ne andò senza più ritornare (e comperare)? O dalle sneakers oro che il protagonista indossa con il blazer blu? O forse sono più curiose le sue collezioni di, in ordine sparso, jukebox, moto, divise militari, bauli, abiti teatrali, opere di Rotella e probabilmente anche qualcos’altro perché con Angelo Marani da Correggio non si sa mai. Come quella volta in cui, e in realtà fu l’inizio di tutto, s’incaponì per ritrovare quelle vecchie Bentley (già, la stessa azienda delle auto inglesi) che, negli anni Venti, tessevano le calze con la riga. Gioielli meccanici che filavano «meraviglie»: «Erano in grado di passare dai punti della velatura ai calati di punta e tallone». Lo stilista ne recuperò una decina, per la precisione due in Scozia, Galles, Argentina e Francia e una a Saronno. Le comprò e le portò a Correggio: «Chiamai qui gli operai inglesi che le avevano usate e poi conobbi l’ultimo direttore dello stabilimento il quale mi diede gli indirizzi di tutti i fornitori dei pezzi di ricambio. Aprii un’officina e tempo due anni le mie Bentley si rimisero al lavoro: uno spettacolo di ingegneria». Calze con la riga? Sarebbe stato troppo facile: maglie, ecco cosa Marani voleva da quelle fuoriserie. E quelle furono, mai erano state fatte in filato più sottile: 70 grammi per un pullover scollo a V. La nuova linea Ancor oggi le vecchie Bentley a ritmo di dieci pezzi all’ora lavorano meglio delle elettroniche giapponesi: arrivando a intarsi e cambi di punti e leggerezze sorprendenti. Con lo stesso Marani a chiedere sempre qualcosa in più. Ma per tenerle «in vita» (a comandarle ci sono ancora i Commodore primi Ottanta!) altro che collezione. Così un capannone intero custodisce le macchine in disuso ma fondamentali per i pezzi di ricambio. Tutt’al più ci sono sempre i fornitori-artigiani inglesi di cui sopra, rintracciati e opzionati a suo tempo. Ma cosa spinge nel 2013 un uomo a incaponirsi così tanto? Sorride Marani, divertito come solo sanno fare i «sognatori» che a questo genere di domande non danno risposte valide. E la buttano lì, sugli ideali: «Tanto per cominciare posso dire che faccio tutto qui, in azienda. Nessuno dei capi che realizzo proviene da chissà dove. Sulle mie etichette c’è scritto: fabbricato nella Repubblica Italiana, altro che made in Italy. Qui creiamo, tessiamo, stampiamo e coloriamo». L’argomento accende l’animo: «Non ci sto con chi ha deciso di investire sul lavoro in altri Paesi: qui e soltanto qui dobbiamo e possiamo fare certe cose. Recuperando e credendo nelle nostre artigianalità». Le Bentley, ma anche i corsi per rammendatrici o la Lo stilista Angelo Marani (foto) nasce a Correggio nel 1953. Studia lingue a Reggio Emilia, succursale di Bologna, con Carlo Bo come preside. Dopo il diploma vince una borsa di studio e si iscrive alla facoltà di Lingue a Vienna. Quando torna a casa lo cercano spesso come traduttore durante le trattative fra gli industriali della maglia e i compratori stranieri. Sono i suoi primi passi nella moda Correggio Dopo è tutto un percorso già scritto: i primi campionari, una società e le idee. Dalle macchine per stampare i jeans a quelle per tessere le maglie il più sottili possibile. Quartiere generale sempre Correggio e produzione interna conservazione di certe tecniche per esempio di stampa: «Comperai i macchinari in una seteria di Como quarant’anni fa, ci feci i primi jeans leopardati. Come potrei disfarmene? E anche i tecnici che le sanno usare, alcuni hanno più di 70 anni: non mi sognerei mai di rottamarli! Che orrenda parola. Per me saggio è chi anziano è. Con questo largo anche ai giovani e alla loro forza ma senza rottamazioni». Tant’è che in azienda già ci sono le figlie Giulia (designer della linea Marani G.) e Martina, in amministrazione, dove fra l’altro c’è anche Anita, la moglie e socia di sempre, «paziente» verso ogni forma di nuova collezione: dalle divise ai jukebox. A proposito, come è che le sono venute tutte queste passioni: «La musica? Mio padre aveva una balera, oltre che una trattoria dove c’era un jukebox che d’estate tutti venivano ad ascoltare... E poi una volta Luciano (Pavarotti ndr) cominciò con il farmi acquistare alcuni abiti di scena... L’arte? Dico solo che da piccolo con i miei amici, di nascosto dai nostri genitori, andavamo al fiume a fare il bagno, proprio vicino alla casa di Ligabue, Antonio il pittore, non il cantante che è anche lui di qui. Insomma per poter stare lì gli portavamo da mangiare. Lo trovavamo sempre che parlava con gli uccelli, veramente. Che ricordi!». E le divise e le moto? «Non c’è giacca o pantalone più tecnicamente studiati di quelli confezionati per i militari: le spalle, i rinforzi, i tagli. Ho avuto modo di studiare una divisa disegnata dal sarto dell’esercito tedesco Hugo Boss, da non credere». E così è difficile anche decidere con che parte chiudere. Paola Pollo © RIPRODUZIONE RISERVATA Al Lingotto Cosa c’è dietro gli abiti Nomadi fra moda e arte S uggestiva la location, con la pista del Lingotto e la pinacoteca «Giovanni e Marella Agnelli», e mozzafiato la vista, con Torino dall’alto e i monti innevati all’orizzonte. Così la mostra dedicata al designer francese Jean Prouvé (1901-1984), con le sue case «nomadi» in alluminio e i suoi mobili meccanici, ben si collocano nella cornice post industriale. Inaugurata da Ginevra Elkann, presidente della Pinacoteca, la rassegna resterà aperta sino all’8 settembre e comprende opere della I telai di Angelo Marani. Al centro della pagina un momento della lavorazione delle stampe, uno dei punti forti della maison. Il micro tailleur a sinistra è un inno alla natura lussureggiante: i profili maculati aggiungono una nota «wild». È disegnata da Giulia, figlia di Angelo Marani, la collezione Marani G., qui in un abbinamento freschissimo fra costume da bagno e spolverino Sui binari del trend Diciassette rubini di Gian Luigi Paracchini Storia di Chiara, che da studentessa si fasciava il seno e ora è tutta un fiore S e le parole hanno un destino, già il fatto che si sia formata con il Teatro della Limonaia e abbia lavorato prima in Cioccolata e poi in Noccioline (pieces dei suoi esordi), racconta bene il particolare menù di questa ragazza. Chiara Francini, 33 anni, toscana di Campi Bisenzio, ha molte delle virtù che hanno regalato successo alle attrici vamp negli anni 50 e 60. È solare, versatile, ha una gran faccia, il physique du rôle, ma pure notevole ironia. Come quando racconta dei tentativi, ai tempi dell’università, di fasciarsi il se- Attrice Francini di Augusto Veroni no perché lo sguardo dei professori sempre lì andava a parare. O quando si lamenta che i giornalisti montino la panna sulla sua tesi di laurea in ermeneutica, come fosse una contraddizione in termini: fare film con Pieraccioni Brizzi, Parenti e Vanzina esclude dotti studi? In possesso d’un notevole inglese, necessario nei conversari con l’ormai storico fidanzato svedese ma sperimentato pure con Spike Lee per cui ha lavorato in «Miracolo a Sant’Anna», Chiara avrebbe una gran voglia di spiccare il gran salto ma come si sa il momento e il mercato sono tiranni. I diversivi però non le mancano e anche la moda bussa da tempo alle sue porte confutando così il tanto amato (da troppi stilisti) cliché asessuato. Eccola, al riparo da professori deconcentrati, nell’ultimo strumento vampesco-floreale (Dolce e Gabbana): chiaramente un inno seduttivo anche alla primavera perduta. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il quadrante «touch» con la sicura Ecco il multifunzione facile da usare S i scrive ergonomia e si legge rispetto. Perché se realizzare oggetti facili e piacevoli da usare è una scienza, applicarla è una forma di cortesia. Gli orologi elettronici multifunzione sembrano spesso pensati da freddi progettisti un po’ sadici, che seguono una propria logica inaccessibile ai più: senza un libretto d’istruzioni a portata di mano tanta ricchezza tecnica resta chiusa in una cassaforte inviolabile. Non così la tecnologia del T-Touch: si preme il pulsante che funge da sicura per evitare azionamenti involontari Tissot T-Race Touch e poi si tocca il vetro in corrispondenza della funzione che si vuol attivare. Semplice ed efficace grazie ad una tecnologia che nulla condivide con quella dei cellulari: nel T-Touch una piccola batteria dura tre anni, nei cellulari una batteria di capacità enormemente superiore dura uno o due giorni. Bussola, barometro, maree, sveglia e un cronografo molto completo e ricco di memorie possono essere usati con immediatezza, lasciando alcune caratteristiche su un secondo piano, per i più esperti. La cassa in acciaio, l’impermeabilità garantita fino a 10 atmosfere e il cinturino in tessuto sintetico rendono il Tissot T-Race Touch un esempio di come la tecnologia possa facilitare la vita, anziché complicarla. Il che, a ben vedere, è proprio l’obiettivo della tecnologia, anche se spesso i progettisti tendono a dimenticarlo. Prezzo: 410 euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA privata di Laurence e Patrick Seguin, collezionisti sin dagli anni Ottanta dell’artista e ieri «ciceroni» con grande trasporto all’apertura. Entusiasmo per la «Maison Metropole» (opera del 1949), una casa-scuola, montata sulla pista del Lingotto (sopra). E poi i modellini, le sedie, gli schizzi. Sponsor Borbonese, non nuovo nell’impegno con l’arte (famosa la borsa che Balla disegnò per questo marchio) e con Torino (qui Lucia Lorenzoni Ginestrone aprì l’azienda nel 1910). © RIPRODUZIONE RISERVATA 43 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 Moda I protagonisti Colore Avventura in coppia È pieno di colori il monomarca aperto dalla Sartoria San Vittore a Milano in via Terraggio 28: all’interno la nuova collezione primavera estate disegnata e cucita dalle donne che fanno parte della cooperativa «Alice» Dalla Mini a corso Como 3 25 San Vittore Collezioni di successo, un negozio e ora un appello La coop delle sarte «Stilisti, guidateci» E ntrano in minigonna ed escono sognando drappeggi e plissé. E se prima sfidavano la legge, ora (addirittura) la vestono. All’inizio era solo un laboratorio, ora è un atelier. Prima c’erano semplici commissioni ora sono vere e proprie collezioni. E ancora, ieri erano sbarre, oggi c’è anche una boutique. Di strada ne ha fatta la sartoria di San Vittore da quando, una quindicina di anni fa tutto cominciò, fra sguardi perplessi e interrogativi di ogni genere. A pochi giorni dalla presentazione dell’ultima fatica, la collezione del prossimo inverno, l’entusiasmo è più che tangibile per il prodotto («Se resistiamo malgrado crisi e concorrenza significa che ben abbiamo dosato eticità e qualità», dice Luisa Della Morte, presidente della cooperativa Alice), ma sopratutto per le cifre. I fatturati? Macché. La statistica piuttosto: su 150 donne detenute impegnate nell’iniziativa due sole sono state le «recidive» cioè hanno scelto un’altra volta la strada sbagliata. Le altre hanno continuato, chi ancora per la cooperativa, chi anche in altre aziende, ad occuparsi di moda. Tre laboratori sono ora la forza lavoro del marchio: uno esterno, uno nel carcere di Bollate e il terzo in quello di San Vittore. Venticinque donne coinvolte. La collezione più «venduta»? «In realtà è una produzione convenzionata con magistrati e avvocati per la fattura delle toghe», racconta la presidentessa sorridendo nel ricordare le prime commesse. «Sì, certo alcune detenute storcevano il naso! E a dir il vero faceva un po’ effetto vedere in sartoria tutte quelle toghe svolazzanti. Ma è passata alla storia la battuta di una detenuta: "Ma sì, a ognuno il proprio lavoro"». E via di taglia e cuci. Rosita Onofri è invece la stilista-modellista a capo del progetto 30 1 C I laboratori sartoriali coinvolti nella produzione dei capi, due dei quali all’interno degli istituti previdenziali di San Vittore e Bollate Creativa Rosita Onofri, a capo del progetto. A sinistra, il logo, che ricorda le sbarre le donne protagoniste della cooperativa Alice, proprietaria del brand Sartoria San Vittore i modelli realizzati per ciascuna collezione. Non vi sono altre esperienze analoghe di «no profit» che hanno raggiunto livelli competitivi tanto alti il negozio monomarca in cui vengono venduti i capi realizzati dai laboratori Si trova a Milano in via Terraggio 28, sartoriasanvittore.com ome loro, anche Dolce & Gabbana, agli inizi, giravano in coppia su un’auto piena di abiti. Simona Guarraci e Laura Pizzi, creative di Naughty Dog (cane birichino, e c’è pure una capsule per i 4 zampe), ex compagne di corso allo Ied di Milano, sono partite da e si divide tra fuori (è assistente di Stephan Janson) e dentro (un paio di volte la settimana, come volontaria della cooperativa). Chi decide cosa? «Lo stile è il mio (forme, volumi, citazioni artistiche e semplicità di pezzi, camicie, pantaloni, giacche ndr) e le donne, tutte, alla fine, mi seguono sempre ma all’inizio, specie le nuove (la rotazione è di cinque detenute l’anno) non senza discussioni perché ovviamente partono con tutt’altro approccio dell’abito: minigonne, jeans, top. Salvo poi vederle confezionare per loro una gonna morbida, una giacca, un pantalone elegante». È comunque il mestiere che diventa passione, con, naturalmente, un nuovo sogno: «Sarebbe molto bello a questo punto — dice la presidentessa — se un un’azienda o un marchio in un certo senso ci guidasse. E perché no? Qualche stilista (Armani, Prada, Versace?) venisse a darci qualche lezione... in carcere». Ma perché no? Misinto, in Brianza, fino a Parigi con una Mini Cooper e nel bagagliaio la collezione da vendere. Missione compiuta: il marchio nato nel 2006 arriva al traguardo del primo monomarca, che aprirà martedì in corso Como a Milano. «Volevamo rilanciare un capo shabby come la tuta grigia melange, da abbinare allo stiletto». Ma non solo tute: microabitini da cocktail, leggings stampati, tutto in chiave irriverente, «naughty» appunto. Pa. Po. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA M i l a n o - Fo r t e d e i M a r m i ( L u ) shop on line 44 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera 45 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 Moda Cabina armadio Giochi di stile Zampe di gallina, carpe e salmoni sostituiscono i materiali pregiati. Il camoscio? È vitello Zebra, cocco o cavallino Niente è quel che sembra Bovino stampa rettile Vitello ma sembra cavallino S Cose dell’altro mondo di Matteo Persivale Da Marilyn Manson a Courtney Love Gli anni Novanta del nostalgico Slimane «S Giacca Marilyn Manson Finto cavallino «raggrinzito» Finto cavallino zebrato Pelle bovina stampa struzzo Pelle laminata finto coccodrillo Finto cavallino traforato Tarzan Cheetah, Boy, Tarzan e Jane (1939-42) Corbis Le tendenze Lavorazioni matelassé, con superfici iridescenti o metallizzate. Fra i colori il rosso abbinato ai naturali ono un nostalgico, troppo… Ho la nostalgia di conversazioni avute ieri», diceva un personaggio del film culto anni Novanta «Kicking and screaming». La moda si basa spesso sulla nostalgia, riveduta e corretta, per i look del passato, e lo stilista più nostalgico di tutti per gli anni 90, Hedi Slimane, celebra quel decennio finora ancora poco saccheggiato con una campagna pubblicitaria ad hoc. Quarantaquattro anni, Slimane dispiace ai tradizionalisti perché ha cambiato il logo in «Saint Laurent Bovino stampa rettile goffrato La pelle trasformista e la «magia» delle nuove lavorazioni e i nuovi accessori (come i vestiti) hanno forme più lineari, pulite, a renderli spettacolari ci pensano i materiali. Con la pelle, tornata di gran tendenza per la sua capacità di associare la moda con la vivacità della natura e il vigore della vita selvatica, che oggi rappresenta il massimo su cui sperimentare nuove tecnologie e trattamenti: il mondo primordiale proiettato nel futuro. È un fatto che l’Italia è riconosciuta nel mondo anche per le sue concerie, capaci di trasformare, grazie a pratiche antiche e segrete, le pelli in superfici pregiate e irresistibili di borse e borsette (ma anche di scarpe e oggetti di design). E il risultato è così sorprendente che nulla ciò che è appare. O quasi. Il pony non è la pelliccia di un cavallino. Così il cervo o il daino, reso celebre anche da Napoleone che per vanità indossava pantaloni nella pregiata pelle. Oggi è il camoscio il materiale principe per abiti e accessori. Ma in realtà si tratta di pellami di bovini che finiscono sulle nostre tavole e sono quindi più politicamente corretti. E non si butta via neppure la pelle della zampa di struzzo (oltre a quelle di gallina e gallo): una volta lissata (stirata) e colorata assume un aspetto simil-rettile, Vero/travestito Paris» cestinando la celebre «YSL» e soprattutto perché ha trasferito il centro di gravità della maison parigina a Los Angeles, vestendo ragazze che paiono pronte per una serata a Sunset Boulevard più che sui boulevards parigini. Ha appena celebrato le camicie a quadri del grunge dei Nirvana in una collezione che ha scaldato il cuore di più d’un suo coetaneo e inevitabilmente nella campagna pubblicitaria da lui scattata e appena svelata le modelle e i modelli sono le sue muse rock. Muse anni Novanta però: Courtney Love, Kim Gordon dei Sonic Youth, Marilyn Manson (fedele alla linea: sempre truccato da Halloween anche vent’anni dopo) con la giacca nera da biker modello 101, e l’unico intruso per quanto riguarda l’anagrafe, il rocker-graffitaro Ariel Pink, emerso però in questo millennio, il «baby» della campagna. © RIPRODUZIONE RISERVATA materiale che domina in questa primavera/estate perché leggero e capace di rappresentare la complessità del lusso, soprattutto se colorato o stampato a fiori. «Neppure le pelli dei pesci vengono sprecate — dice Antonella Bertagnin — coordinatrice del comitato «trend» dei conciatori che si sono dati appuntamento in questi giorni a Bologna per Lineapelle, la fiera di riferimento per gli stilisti, le aziende di arredamento e automobilistiche. Oltre mille espositori (745 italiani) che anticipano le tendenze per l’estate 2014 e sottolineano il ruolo che la moda alta e bassa assegna a vitello, vacchetta, struzzo, razza. E accanto ai pregiati coccodrillo e pitone e si fanno avanti anche le livree di lucertola e vipera più alla portata di tasca. Persino le pelli di salmone, carpa e pesce persico vengono trasformate in accessori alla moda. Con un gran lavoro sul finissaggio la pelle diventa sempre più morbida e lieve, docile come un tessuto, ma capace di dare risalto alle forme più semplici. E sono proprio i pellami più pregiati ad esaltare il ritorno alla naturalità. «Il coccodrillo selezionato in Nord America e lavorato nello stabilimento di Firenze non subisce trattamenti particolari: scelta per lasciarlo il più possibile "naturale"», spiegano da Bally. L’aspetto lucido o opaco dipende dalla lavorazione effettuata a mano per borse che superano i 15 mila euro. «La naturalità si esprime anche attraverso l’uso di sostanze non inquinanti», confermano da Furla che realizza borse con nappe, vacchette, vitello pieno fiore e pelle di toro. Le tendenze dell’estate 2014? Resistono le superfici iridescenti o metallizzate: «Costituiscono una reazione ai periodi di crisi», dicono in fiera. Il colore è usato come trompe l’oeil. Da un lato i rossi, anche fluo, abbinati ai toni naturali; dall’altro il nero e grigio con giallo e fucsia. Ma il colore dell’estate 2014 pare sarà il verde menta. Intanto le concerie difendono il diritto di chiamare «ecopelle» i pellami trattati con maggior rispetto per l’ambiente. «C’è un marchio che difende il vero cuoio e la vera pelle», sottolineano. I similpelle sono sintetici o tessuti doppiati. Ma anche questi sempre più sorprendenti per la somiglianza con il naturale, apprezzati da un esercito in crescita di animalisti. Bally (su ordinazione): il coccodrillo è tagliato e tinto a mano nell’azienda di Firenze. Da 15.000 euro Furla Linee pulite per nappe, vacchette, vitello pieno fiore, pelle di toro, frutto della conceria italiana: euro 398 Coccinelle La shopping è in vitello stampa pitone. Il rettile è l’ultima tendenza Prezzo 425 euro Carpisa Il camoscio (ma è un bovino) ha subito un bagno di colore. L’azzurro è di tendenza (euro 59,90) Patrizia Pepe la shopping bag in saffiano (simil graffiato) stampato ha dettagli in pelle (158 euro) Maria Teresa Veneziani © RIPRODUZIONE RISERVATA Castel Romano Alberta Ferretti La sfilata sbarca all’outlet L’atelier nel chiostro del convento La sposa ha uno spazio tutto suo L a mania dei «fashion-district». McArthur Glen, la società americana che per prima ha importato da noi l’idea dell’outlet allargato festeggia l’ampliamento della cittadella della moda McArthurGlen designer outlet a Castel Romano con due sfilate, la sera di giovedì 11, sintesi delle tendenze dell’estate. Attorno, 43 nuovi negozi (che si aggiungono ai 117 esistenti) e 7.500 mq di superficie espositiva. In crescita anche i visitatori: 2,8 milioni nel 2012. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’ abito bianco fa presa anche su una dark-lady come Asia Argento, inconsueta e magnetica testimonial della collezione Bridal Forever di Alberta Ferretti. Il matrimonio non passa di moda e per chi sogna di indossare gli abiti di merletto e piume della stilista, personalizzati in ogni dettaglio con ricami e decorazioni mai uguali, c’è un indirizzo da segnare in agenda: la prima boutique interamente dedicata alla linea da sposa Alberta Ferretti Forever, negli spazi di una dimora storica del XXVII secolo in via Belsiana, a Roma. L’atelier, all’interno di un chiostro annesso al convento e alla Chiesa della Santissima Trinità degli Spagnoli, all’inizio di via Condotti, nel cuore del quadrilatero della moda capitolina, sarà un piccolo tempio ovattato: 100 metri quadri con soffitti e pareti a volta nella tonalità del bianco puro, tra mobili e oggetti d’arredo a tema, come le poltrone fin de siècle restaurate, il comò di legno antico (che custodirà i gioielli) e gli armadi specchiati. Uno spazio speciale già da fuori: l’ampia vetrina principale è progettata come un’esclusiva quinta in movimento, su cui un manichino ruota per mostrare l’abito nelle sue diverse prospettive, mentre sul fondo della parete risaltano due immagini retroilluminate che riproducono le ali del chiostro. © RIPRODUZIONE RISERVATA 46 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera 47 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 Guida al benessere I gesti della bellezza Levigare e tonificare, i piccoli trucchi. Le creme con pagliuzze dorate per enfatizzare i movimenti Fanghi e miele per la schiena S e un maestro di stile come Gianfranco Ferré affermava: «Mi intriga infinitamente concepire un abito per enfatizzare la schiena perché è evocatrice di infiniti tipi di seduzione», è difficile non essere d’accordo. Congiunge spalle, braccia, anche, fondoschiena e gambe: il dorso è il punto d’incontro di ogni parte del corpo in movimento, su cui i piccoli fremiti, i sussulti e i gesti si riflettono. E, mentre non tutte le donne se la sentono di indossare minigonne, scollature profonde o tacchi a spillo, scoprendo la schiena si conquista con più semplicità ed eleganza. Operazione bellezza Spesso è sottovalutata, quindi, trascurata: è ora di prendersene cura ed esibirla. «Inizierei con un peeling a base di yam selvatico, un tubero messicano che pulisce, rigenera e tonifica — consiglia Mariabruna Zorzi, titolare dell’omonimo centro di bellezza a Brescia (www.mariabrunabeauty.it) —. Si continua con una seduta di radiofrequenza per rendere subito il tessuto più omogeneo e la pelle più morbida. E si conclude con l’impacco di paraffina per levigare e illuminare l’epidermide. È un trattamento da ripetere una volta al mese». Anche la muscolatura fa la differenza: lo stress è la causa di visibili tensioni e di cattive posture. «L’obiettivo è decontratturare — spiega Rosi De Vanna, responsabile della spa dell’hotel Mezza Torre di Ischia —. Come? Con la balneoterapia: idromassaggio termale alla cervicale, alle spalle, al dorso, all’addome e alle gambe. Dopo si passa alla piscina d’acqua di mare riscaldata a 38 gradi, al bagno turco e alla sauna (le temperature alte rilassano i muscoli). Si lavora sulle contratture con la kinesiterapia, movimenti dolci e mirati fatti con un fisioterapista e si conclude con un massaggio su tutto il corpo e la digito pressione plantare». Un aiuto in più arriva dai fanghi: «Dopo una visita medica, si applica l’argilla calda sul dorso, un toccasana per reumatismi e indolenzimenti», ricorda De Vanna. Rafforzarsi con l’attività fisica «Secondo l’Oms (Organizzazione mobilizzazione della colonna vertebrale in estensione: sostenuti dagli avambracci, il bacino al suolo, si allunga soprattutto il tratto toracico. Per il potenziamento dei muscoli tonici posturali dell’addome e del dorso si consiglia una posizione di tenuta (co-contrazione) protesi lateralmente, appoggiati sui gomiti e sulla parte esterna del piede. Bisogna inspirare ed espirare lentamente per almeno 5 volte. Da ripetersi due o tre volte. Se il dolore è costante si consiglia una visita specialistica». I compiti a casa La routine beauty comincia con un gommage leggero sotto la doccia per eliminare le ruvidità e illuminare la pelle. La ricetta: miele (quello granuloso con molto glucosio), succo di mezzo limone e due cucchiai di farina gialla Curiosando di Giancarla Ghisi Il beige sulla pelle R itornando a mademoiselle Coco. Alle immagini in bianco e nero mentre passeggia sotto il sole a viso scoperto sulle spiagge famose di quegli anni: Deauville, Cannes, Biarritz. È nato così un nuovo stile di vita e la voglia d’abbronzatura. A cui si è ispirato Peter Philips, direttore della creazione maquillage Chanel, per un make up naturale con un colorito luminoso e una bellezza «belle mine». La proposta è la linea L’opera L’opera «Dopo il bagno» di Edgar Degas (Parigi, 1834 - 1917) esposta al Fogg Art Museum (Harvard University, Cambridge, Massachusetts, Stati Uniti) (foto Corbis) mondiale della sanità) più di un terzo della popolazione soffre di mal di schiena», ricorda Fabio Aprile, docente di Biomeccanica e osteopatia a Milano (www.roi.it). Per prevenirlo è utile l’attività fisica, dal nuoto al pilates, ma soprattutto lo stretching, lo yoga e le posture Mc Kenzie. «Un esempio? Il cobra o la sfinge — spiega Aprile —, cioè, la È il momento di scoprirla Un gommage leggero poi la maschera: le tre mosse che cambiano tutto (quella per la polenta). Dopo l’esfoliante si passa la crema idratante servendosi di una spazzola lunga e si massaggia la schiena. Prima della doccia si può anche applicare una maschera rassodante. I consigli dell’esperta: «Non dimenticare mai la nuca — ricorda Mariabruna Zorzi —, va curata ogni giorno come il viso e il collo. Per le geishe è la prima attrazione del corpo. E prima di vestirsi abbondare con una crema profumata o un olio secco, meglio ancora se con pagliuzze dorate o iridescenti che faranno brillare la pelle a ogni movimento». Trucchi da donna. Occhio alla postura: pancia in dentro e spalle dritte (ma non troppo rigide). Quando si indossa un abito scollato dietro, i capelli lunghi vanno raccolti in uno chignon morbido per focalizzare ancora di più l’attenzione sulla seducente schiena. Rossella Burattino rburattino@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA «Les Beiges»: Poudre Belle Mine, che sublima la pelle proprio come una giornata all’aria aperta. «Il beige è un colore — racconta Philips — emblematico per la maison. Volevo riproporre una luminosità naturale e soprattutto una palette che consentisse di evitare errori ed eccessi per poter ottenere un risultato raffinato, visibile ma discreto. E per questo ho limitato l’uso delle madreperle. La gamma è di sette nuance che si adattano a pelli asiatiche e caucasiche di cui cinque per l’Italia e, per facilitare l’applicazione ho progettato un pennello a mezzaluna, nella confezione, che segue le curve del viso». Il prodotto ha un fattore di protezione contro i raggi Uv ed è stato realizzato con tecnologia «open air care»: cellule vegetali di fiori di cotone e di rosa bianca, che aiutano a proteggere la pelle dal sole e dallo stress ossidativo. Testimonial la modella Gisele Bündchen. «Una donna naturale — spiegano da Chanel — spontanea, amante della natura, della vita all’aria aperta e in armonia con se stessa». Come mademoiselle Coco. © RIPRODUZ ONE RISERVATA Uomini Ricerca e cosmetica L’antietà agli zuccheri S trategia globale. È la scelta intrapresa dei laboratori Yves Saint Laurent Beauté perché «le donne sono sempre più esigenti e perfezioniste. Non si accontentano di prodotti per contrastare le rughe ma desiderano una pelle luminosa, dalla grana liscia, l’incarnato uniforme e privo di imperfezioni». Ecco che l’antietà lascia spazio a prodotti con più funzioni. «Tutto è cominciato nel 2012 — spiega Caroline Nègre, direttore della comunicazione scientifica — quando il comitato YSL.Skinscience, dove sono impegnati ricercatori tra cui Peter H. Seeberger, esperto di glicoscienze, e Bruno A. Bernard di L’Orèal Research, ha ana- lizzato l’epidermide da una prospettiva nuova, affidandosi alla glicobiologia che studia la funzione degli zuccheri complessi. E, in quella fase, è stata individuata la connessione con i meccanismi responsabili della giovinezza della pelle». I glicani sono presenti sulla superficie delle cellule e sono indispensabili per la loro comunicazione. Sono «antenne» per assicurare che i messaggi vengano trasmessi in maniera mirata. Con l’età, i glicani si riducono e la trasmissione dei messaggi è rallentata. «Per questo — riprende Nègre — è stato brevettato il Glycanactif, principio attivo che si ritrova nel siero lanciato lo scorso anno Forever Youth Li- berator, consigliato alle donne che guardano con apprensione ai segni dell’età come rughe, pelle rilassata e perdita di compattezza». Per arrivare ad oggi. «Si è visto che ogni tipo di cellula cutanea possiede un profilo specifico di recettori per i glicani che influiscono sulle ombre presenti sulla superficie della pelle come rughette e pori, sulle alterazioni associate al colorito, tra cui macchie e rossori, ma anche sulla mancanza di trasparenza della pelle, tipico di un incarnato spento». Studi da cui nasce il siero Forever Light Creator con un complesso attivo il Glycanactif Wt che agisce insieme a un derivato di vitamina C, specifico per le macchie, ed estratto di foglie di Sakura, il ciliegio giapponese, dalle proprietà lenitive. «Il complesso agisce sui segni delle alterazioni cromatiche per ridare luminosità oltre che compattezza alla pelle». (G.Gh.) © RIPRODUZIONE RISERVATA di Maria Teresa Veneziani Michele Mozzati: uso anch’io il contorno occhi (ma serve?) M ichele Mozzati, 64 anni, 1 metro e 80 cm. L’età più difficile per un uomo? «Direi che è questa che sto vivendo». Primi gesti della mattina? «Odio farmi la barba, uso un rasoio che vibra e ti alleggerisce la pelle. Il dopobarba non mi appartiene. Ho scoperto il sapone di Aleppo. Pensavo fosse una pianta invece è un luogo. Ci puoi fare anche la maschera e ha l’effetto della creta». Contorno occhi? «Ogni tanto cado nella trappola, ma non ho capito se serve o no». Profumi? «Ne ho uno base, Jean Paul Gaultier-Male, e un altro che mi ha fatto conoscere un’amica, Byredo, nordico». Ma lei è vanitosissimo! «Una escort. Con il passare degli anni forse sono diventato un po’ troppo vanesio». Spiritoso Michele Mozzati è autore di Zelig con l’inseparabile Gino Vignali Passiamo alla forma… «Da quando ho smesso di fumare ho una pancia mostruosa: 4 chili solo di pancia. Devo ritornare agli 80. Ma negli spogliatoi Gino mi fa notare che i vecchi che dimagriscono si rinsecchiscono: occorre trovare quel meraviglioso equilibrio che consiste nel non avere una pancia che ti imbarazza senza arrivare al volto tirato di chi esce dai centri dimagrimento». Ginnastica? «Da quando ho fatto un’operazione alla schiena non gioco più a tennis, così nuoto e cammino. La scorsa settimana ho giocato a beach volley e battevo in agonia i 18enni. Voglio mettere su un torneo qui a Milano con gli amici». Vestiti? «Mi considero molto alternativo rispetto ai canoni classici. Da un po’ di tempo mi sono affezionato alle felpe incappucciate che porto con i jeans sotto la giacca in velluto». Un po’ giovanilista... «Gino aveva istigato Jovanotti a chiamarmi anzianotti perché vestivo come lui. La consolazione è che oggi anche Lorenzo è un po’ anzianotti». © RIPRODUZIONE RISERVATA 48 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Le tecnologie raccontate Applicazioni quotidiane Vita di coppia e figli: così con un clic si può dare accesso ai dati «sensibili». Le precauzioni da prendere I consigli Utenze e password Se si collegano tablet, pc e smartphone via cloud creare sempre un’utenza protetta da password per evitare che chat, messaggi email e la cronologia dei siti visitati siano visibili da chiunque anche sul device che non si sta usando Svuotare la cache L’ amore ai tempi del cloud non è per nulla facile. Torni a casa dopo una dura giornata di lavoro. Apri la porta. L’atmosfera è strana. In tutta la casa regna il silenzio. La tavola non è apparecchiata. Le luci sono spente. La televisione muta. Lì, nella penombra sul divano riconosci la sagoma della moglie accigliata. In mano ha il tablet. Butti chiavi e telefono sul tavolo. «Cara, come stai? Cosa c’è per cena?». La replica è un silenzio glaciale. Poi un sibilo: «Perché non te ne vai a mangiare da Isabella?». Il panico ti lascia tramortito e incapace di trovare una risposta sensata. Isabella è la collega del terzo piano che hai corteggiato per tutto il giorno, tempestandola di messaggini. È lei la donna con cui chatti da un mese e con cui speri prima o poi di passare tre ore al di fuori dall’ufficio. Ma come fa tua moglie a saperlo? Gliel’ha detto il tuo compagno di scrivania, quello che ti odia perché gli hai soffiato la promozione? No, non è stato lui. Ti hanno installato un microchip sotto pelle? No, nessun complotto a Cinque Stelle. A rovinare il tuo matrimonio è stato il cloud, la nuvola, quel semplice sistema con cui hai collegato smartphone, computer di casa e tablet, perché così «è tutto più comodo e non devo ogni volta trasferire dati e file da un apparecchio all’altro». Peccato che, senza rendertene conto, con due click hai dato alla tua consorte libero accesso a tutti i tuoi segreti. E ora dovrai pagarne le conseguenze. Già, perché mentre tu cercavi disperatamente di sedurre Isabella via chat dal tuo telefonino, la conversazione veniva aggiornata in tempo reale sul tablet che stamattina ti sei dimenticato acceso sul tavolo. Spiega Marco Zamperini, Chief innovation officer di Ntt Data Italia: «Il malcapitato protagonista di questa storia ha impostato il servizio di cloud senza essere del tutto consapevole che ogni contenuto passasse da un device all’altro». E se la funzione è utile, soprattutto per la sincronizzazione dei contatti, sulle applicazioni di messaggistica può dare luogo a problemi di privacy. Questo soprattutto per i supporti Apple, che ha fatto del cloud un punto di forza. Con Google Chrome e Android può capitare persino che la cronologia dei siti visitati (pagine Facebook comprese) si trasferisca da un apparecchio all’altro. Morale, tradire ai tempi della nuvola è rischiosissimo, soprattutto se non si non si sono configurate in Traditi dalla «nuvola» I rischi dell’iPad condiviso Nel passaggio dallo smartphone al tablet conversazioni ed email diventano visibili modo corretto le impostazioni. In realtà per risolvere il problema basta davvero poco. In caso di supporti condivisi, telefonini o tablet che siano, si possono impostare diverse utenze protette da una password salvaguardando così la propria privacy. Ma non solo. «Se il cloud è comodo per lavoro, con questo accorgimento si mettono al sicuro anche dati sensibili e conversazioni riservate», avverte Zamperini. Scena due. Due cuori e una tavoletta. Il nuovo regalo più in voga nelle liste nozze? Il ta- blet. Ma difficilmente in tempi di crisi ne arriva uno per lei e uno per lui. Così bisogna accontentarsi e dividere il dono tecnologico. Anche qui però non è tutto rose e fiori. E si corrono due rischi. Primo, passare la luna di miele a litigare per chi si guarda il film streaming o per chi gioca ad Angry Birds. E secondo, twittare e postare dall’account dell’altro pensando di essere connessi con il proprio, perché ci si è dimenticati di cambiare l’utenza dell’applicazione. Il che è meno grave del tradimento. Ma non è esattamente il massimo per una cop- Il Garante «Usiamo il cloud senza saperlo» D el legame tra privacy e cloud si è occupato il Garante che, nella guida Proteggere i dati per non cadere dalle nuvole avverte: «Spesso usiamo tecnologie cloud senza neppure saperlo. Anche molte delle funzioni offerte dagli smartphone sono basate su questo sistema. Qualche esempio? Le applicazioni che sfruttano la geolocalizzazione per consigliare indirizzi o esercizi commerciali» pia agli inizi della sua vita coniugale. Del resto, lo hanno scritto anche il New York Times e Slate: la tecnologia non fa bene al sesso. E per un sondaggio britannico il 15% degli inglesi ha confessato di avere meno rapporti sessuali perché al partner preferisce iPad e iPhone. Terzo capitolo della saga «nuvole rovina famiglie» è quello dei figli. Sul tablet spesso viene memorizzato il numero di carta di credito per acquistare film, applicazioni e contenuti digitali. Ed ecco perché bisogna stare attenti quando si lascia il device nelle mani dei più piccoli. Cinque genitori californiani hanno fatto causa ad Apple perché i loro figli minorenni avevano speso delle vere e proprie fortune giocando dall’iPad. Il tutto all’insaputa dei genitori che si sono visti addebitare fino a 1.400 dollari. Il motivo? I bambini pensavano di star usando l’app gratuita dei Puffi ma tutti gli aggiornamenti e gli upgrade erano a pagamento, compreso il barile di «puffbacche» in vendita a 99 dollari. E ogni volta che i pargoli ci cliccavano sopra il conto saliva. Alla faccia di mamma e papà che pensavano di godersi qualche minuto di tranquillità grazie alla tecnologia. Marta Serafini @martaserafini © RIPRODUZIONE RISERVATA In molti modelli di smartphone questa mantiene l’ultima versione del file visionato, anche se è stato cancellato dal cloud. Quindi bisogna sempre ricordarsi di svuotarla, in modo che non sia visibile sugli altri supporti collegati alla nuvola Controllare le impostazioni Quando si configura il cloud, leggere attentamente i passaggi. In alcuni casi si può limitare il passaggio di informazioni da un device all’altro. Stesso discorso quando si installano le applicazioni di messaggistica Furti di identità Tenere sempre a mente che i dati inseriti nel cloud sono più facilmente raggiungibili dagli hacker, quindi meglio non mettere in condivisione dati bancari e numeri di conti correnti. Stessa cautela anche per le fotografie e le immagini 49 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 Controcopertina Famiglie Bambini e genitori S i può stare insieme in libertà, e non in soggezione. Il metodo da usare? Quello della Costituzione, semplicemente. O meglio, quello basato sull’articolo 18: «I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale». Ma attenzione. Questa soluzione è destinata alle famiglie. L’ha ideata uno che di Costituzione se ne intende: l’ex pm di Mani Pulite Gherardo Colombo, che ha scritto assieme ad Elena Passerini, ex insegnante di storia e filosofia al liceo ed esperta di temi psicoeducativi, il libro-manuale: Imparare la libertà. Il potere dei genitori come leva di democrazia (Salani). In sintesi i due, genitori a loro volta, hanno ragionato sul tema oramai caro alla comunità delle mamme e dei papà: l’opportunità o meno delle punizioni e delle imposizioni nel sistema educativo. Insieme sono arrivati a una conclusione, che Colombo spiega bene nella prefazione del libro: «Finora il metodo di stare insieme è stato sempre l’opposto di quello disegnato dalla Costituzione, e per questo ci troviamo a disagio nell’associarci in libertà. La nostra abitudine è al sopruso e alla soggezione, la libertà reciproca spesso ci spiazza». E qui entra in gioco il «metodo della Costituzione»: «Che vuol dire che per imparare a vivere insieme ciascuno libero quanto gli altri è necessario cambiare l’educazione. Non più all’obbedienza, ma alla libertà». Tradotto, il sistema delle punizioni e delle regole va archiviato. Non funziona. Sgridare non significa insegnare le regole. Punire meno che mai. Dare comandi, ordini, divieti, minacce, è inutile. E controproduttivo. Come spiega il dibattito che si è aperto tempo fa negli Stati Uniti sul Wall Street Journal: «Cominciate a elogiare i vostri figli e, di conseguenza, aumenterà la frequenza dei "buoni comportamenti"» è la sintesi fatta al quotidiano americano da Timothy Verduin, docente di Psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza all’Università di New York. Non solo: gli elogi — avvertono Verduin e altri esperti — devono essere accompagnati da abbracci o manifestazioni «fisiche» La 27a ora Commenta su Corriere.it La tesi di Gherardo Colombo: sgridare non significa insegnare le regole, meglio elogi e dialogo per bambini Educare i figli alla libertà Il metodo di un papà pm La scheda di affetto, per stabilire — e rinsaldare — il legame tra genitori e prole. «Il castigo è un’arte, e molto difficile» ha spiegato al Corriere lo psicoterapeuta Gustavo Pietropolli Charmet: «Bisogna prima di tutto capire qual è la comunicazione implicita contenuta nella trasgressione della regola: nella violazione di un patto c’è sempre, nel bambino, una speranza di potersi affrancare, di crescere. Se capiamo questo suo desiderio e lo aiutiamo a realizzarlo non ripeterà il comportamento scorretto». Di qui, la soluzione proposta da Colombo&Passerini: «Le regole sono indicazioni, procedure, Il libro «Imparare la libertà. Il potere dei genitori come leva di democrazia» fa parte della collana «Saggi» della Salani (233 pagine, 13 euro) I questionari di Proust Nome Età Dove abiti Che cosa ti piace della tua città grammatiche, istruzioni per l’uso». Il modello del radicamento sociale verticale non funziona. Il principio ispiratore Sono i genitori che devono impoè il metodo della Costituzione: educare stare un rapporto sano tra le regole e gli individui. Ma molti dei a stare insieme rispettando le libertà concetti proposti nascono soprattutto dai dialoghi tra Colombo e i reciproche (nella foto Corbis una ragazzi durante i suoi interventi nelle scuole. Attraverso questa riscuola nel 1909) flessione condivisa (e la sua esperienza di magistrato) è nata poi la convinzione che la rigidità e l’imposizione non producono cittadini educati e sani. Niente di più sbagliato, dunque, di confondere il concetto di comando con quello di regola. Ma la vera sfida è riuscire a trasmetterle ai bambini. La scorciatoia, garantisce Colombo, è muoversi proprio come quando si insegna la Costituzione: regole, ma in libertà. È un esercizio lungo, ma attraverso alcuni semplici trucchi, tipo quello di usare il gioco come luogo di apprendimento e come metafora, l’ex pm garantisce che si possono La Costituzione Lo psicoterapeuta «Il castigo è un’arte molto difficile. Bisogna capire qual è il significato implicito nella trasgressione» Gherardo Colombo Ex magistrato, 66 anni, ha condotto inchieste giudiziarie sulla Loggia P2, il delitto Giorgio Ambrosoli e Mani pulite. Oggi è nel Cda della Rai raggiungere risultati eccellenti. Tutto va bene, insomma, a patto di non scadere in Pierino Porcospino. Libro ancora celebre in Germania, l’autore è un medico ottocentesco che rientra nel filone dell’educazione prussiana, che è anche una teoria medica secondo cui lo scopo pedagogico era piegare o spezzare la volontà del bambino per ridurlo all’obbedienza, non solo nell’infanzia ma nella vita adulta. Il libro fu scritto per la figlia di 4 anni dell’autore, ma ebbe così successo che fu ripubblicato più volte. Anche in Italia: il bimbo malvagio, il vecchio Pierino che minaccia di cacciare il bimbo che si dondola sulla sedia, pene di morte e punizioni corporali. Più che un manuale educativo, un libro dell’orrore. Un paradosso. Ma Colombo e Passerini ci avvertono tutti: quei metodi lì non servono. Altrimenti il risultato sarà un bambino/adulto schiavo. Di sé stesso. Elena Passerini Laureata in filosofia, 48 anni, fa parte del comitato di redazione della rivista Conflitti-Rivista Italiana di Ricerca e Formazione Psicopedagogica Angela Frenda E cosa non ti piace Il tuo migliore amico o amica Il tuo difetto Il difetto dei tuoi genitori L’ultima volta che hai pianto Vacanze preferite Colore preferito Animale preferito Che cosa ti rende triste Che cosa non ti piace fare Che cosa ti fa paura Che cosa vorresti fare da grande Libro o film preferito Gioco preferito I nomi che ti piacciono di più Bevanda preferita Piatto preferito @angelafrenda © RIPRODUZIONE RISERVATA Il tuo eroe o eroina Il peluche con cui dormi Supplemento singolo di Antonella Baccaro Come, quando, cosa scrivo La psicologia dell’sms (ad uso di chi invia o riceve) C ’è un’attività che andrebbe ricompensata come si deve: quella di interprete e compositore di sms. Il genere letterario ha preso ormai il sopravvento nelle relazioni interpersonali, diventando fondamentale in quelle sentimentali. Se siete rimasti fermi alle sciarade che Mr. Elton inviava alla Emma di Jane Austen per dichiararsi, non avete idea di quanto sia diventata complicata l’attuale enigmistica dei segnali. Mi è stato chiaro quando una pulzella ventenne ha deciso di affidarsi a me per la esegesi del suo epistolario elettronico con tale Massimo, malgrado il mio stato civile le consiglias- se di cercare interpreti più concludenti. «Guarda qua» mi dice, porgendomi il suo cellulare. Leggo: «Ci vediamo tra due ore vicino a il fioraio. Massimo». «Che vuol dire?» mi chiede tormentandosi il labbro. «Quel che c’è scritto?» azzardo, meditando sulla prematura scomparsa della preposizione articolata. «Ma no, scusa — protesta lei —: perché dovremmo vederci vicino al fioraio? E se poi mi allunga il fiore, che faccio? Rifiuto?». Rifiuti? Vorrei dirle che, salvo lodevoli eccezioni, gli uomini ormai limitano la loro frequentazione florovivaistica al due di novembre, quando so- Al cinema Una scena del film di Vincenzo Salemme «SMS - Sotto mentite spoglie» (2007) con, tra gli altri, Giorgio Panariello e Luisa Ranieri no sicuri che il destinatario dell’estremo pensiero non possa male interpretarli. Ma mi astengo: perché far morire un sogno? «Se te lo offre, e dico se, ringrazi e sorridi. Mica ti sta chiedendo di sposarlo?». Ma lei non è contenta: «L’altra volta è venuto a prendermi sotto casa con la moto: si vede che ora non vuol farsi vedere qui sotto. Questo sms è una chiara presa di distanza». Faccio un po’ mente locale e visualizzo il fioraio in questione, a circa 500 metri da casa sua. «Credo che tu possa sobbarcarti l’onta di questo mezzo chilometro a piedi» suggerisco. «Vabbè dai, rispondiamo» propongo. «Nooo! Ma che si risponde così dopo un minuto? Penserà che sto alla canna del gas!». Mi accorgo che mi mancano i fondamentali. Mi viene spiegato che deve passare almeno mezzora perché la replica appaia dignitosa. «Possiamo almeno pensare la risposta? — azzardo —. Una cosa tipo: "Ok, ci sarò. A dopo"?». Vengo fulminata da un’occhiataccia: «Mai dare certezze! Devi mantenere un’aria misteriosa. Tipo: "Tu aspettami". E poi magari non vai». Ascoltarla e solidarizzare con Massimo è un tutt’uno. Lei lo intuisce: «Guarda che loro sono i primi a fare così. Vince chi se la tira di più». Penso che lei sia sulla buona strada per la vittoria: «Allora meglio non rispondere proprio» estremizzo. «E poi passi dalla parte del torto? Nooo, dammi qui che gli scrivo: "Wait and see"». Beep beep. Il cellulare squilla proprio quando glielo sto passando. Faccio in tempo a sbirciare il messaggio di Massimo: «Famo n’altra volta, bella». Sempre vicino a il fioraio, però. © R PRODUZIONE RISERVATA Su Corriere.it Commenta nel forum Supplemento singolo Le domande e la liberatoria da far firmare ai genitori vanno scaricate da corriere.it e inviate, insieme a una foto, a proustperbambini@corriere.it TEMPI LIBERI SU CORRIERE.IT Commenta nel forum «Supplemento singolo» 50 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera 51 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 Economia Indici delle Borse FTSE MIB La settimana Cambi Atlantia La settimana Ced. Quot. Rend. eff. 05-04 netto % Titolo Ced. Quot. Rend. eff. 05-04 netto % 0,98% Btp 08-15/12/13 3,750% 102,05 0,25 Btp 11-01/03/22 5,000% 105,86 3,62 1 euro 124,4900 yen 1,78% Btp 10-01/11/13 2,250% 100,88 0,37 Btp 96-01/11/26 7,250% 123,85 4,08 Btp 11-01/04/14 3,000% 101,87 0,67 Btp 11-15/09/26 3,100% 98,84 4,53 3.663,48 -1,68% 1 euro 0,8491 sterline 0,19% 0,02% Btp 04-01/02/15 4,250% 104,60 Btp 10-15/04/15 3,000% 102,23 1,15 1,50 Btp 11-15/04/16 3,750% 104,02 1,91 Btp 03-01/08/34 5,000% 100,82 Btp 05-01/02/37 4,000% 88,01 Btp 07-01/08/39 5,000% 99,71 4,36 4,35 4,44 Btp 06-15/09/17 2,100% 101,78 Btp 13-15/09/18 1,700% 98,03 Btp 09-01/03/20 4,250% 102,75 2,86 3,61 3,29 Cct 07-01/12/14 0,610% Cct 08-01/09/15 0,770% Cct 09-01/07/16 0,620% 1,25 1,71 2,08 15.250,42 0,64% Londra 6.249,78 -1,49% 1 euro FTSE It.All Share 16.297,85 0,49% Francoforte 7.658,75 -2,03% FTSE MIB Titoli di Stato Titolo Dati di New York aggiornati alle ore 20.00 1,2944 dollari FTSE It.Star 11.993,31 -0,88% Parigi (Cac40) Dow Jones 14.511,31 -0,65% Hong Kong 21.726,90 -2,73% 1 euro 1,2158 fr. sv. Nasdaq 3.189,96 -1,09% Tokio (Nikkei) 12.833,64 1,58% 1 euro 8,3984 cor.sve. -0,09% S&P 500 1.547,72 -0,79% Madrid 7.798,40 -0,63% 1 euro 1,3134 dol.can. 0,93% 99,33 98,07 96,02 L’Authority Sanzione di 11,3 milioni, 5,3 milioni per l’ex patron Salvatore. «Dal 1993 un sistema di trust per proteggere il patrimonio» La lente AZIENDE «ENERGIVORE», UN SOLLIEVO DALLO SVILUPPO D opo le famiglie le imprese, almeno nelle intenzioni. Passera e Grilli hanno firmato il decreto ministeriale che attuando il secondo «decreto sviluppo» rivede le regole per le aziende a «alta intensità energetica». Un’azienda «energivora» d’ora in poi sarà identificata non in base all’ammontare assoluto dei costi dell’energia ma sulla base dell’incidenza di quel costo sul fatturato. Le agevolazioni riguarderanno sia le accise sull’energia, sia i cosiddetti «oneri di sistema» dell’energia elettrica acquistata, ovvero quella parte della bolletta che copre in particolare i (pesanti) incentivi per le rinnovabili. Le aziende con un costo totale dell’energia sopra il 3% del fatturato avranno agevolazioni sulle accise. Quelle il cui costo dell’energia elettrica supera il 2% del fatturato avranno diritto a oneri di sistema ridotti. Ci sarà comunque una soglia minima di consumo energetico pari a 2,4 gigawattora l’anno. Aziende medio-piccole, quindi, visto che la soglia attuale è di 8 gigawattora. È possibile, anzi auspicabile, che la misura le aiuti. Anche se, come ha detto pochi giorni fa il numero uno dell’Autorità, «il problema non è scaricare altrove questi oneri, ad esempio sulla fiscalità generale, ma trovare il modo di contenerli». Ligresti, multa record della Consob «Manipolazione del titolo Premafin da novembre 2009 a settembre 2010» MILANO — È tra la sanzioni più alte mai comminate dalla Consob per aggiotaggio manipolativo di un titolo in Borsa: 5,3 milioni a Salvatore Ligresti, l’ex patron della galassia Premafin-Fonsai; con lui sono stati multati i suoi prestanome Giancarlo De Filippo e Niccolò Lucchini, 3 milioni ciascuno. In totale 11,3 milioni che fanno del procedimento il più pesante mai emesso dalla Consob insieme con quello a Ifil-Exor (16 milioni poi ridotto a circa 6) e a Stefano Ricucci (10,4 milioni, poi dimezzati a 5,4). Si conclude così un’inchiesta amministrativa aperta in seguito ai movimenti anomali del titolo Premafin tra il 2 novembre 2009 e il 16 settembre 2010, il cui valore «artificiosamente divergeva» da quello dell’unica sua partecipazione, Fonsai. In sostanza, il primo saliva, il secondo scendeva. Il sospetto era che qualcuno stesse manipolando le azioni, per tenere alto il valore di Premafin. A febbraio 2012 il dossier dell’Authority presieduta da Giuseppe Vegas sulle manipolazioni di Premafin è anche approdato sul tavolo La Consob presieduta da Giuseppe Vegas (foto) ha monitorato i movimenti sui titoli Premafin tra il 2009 e il 2010 segnalando un presunto aggiotaggio manipolativo al pm di Milano Luigi Orsi. Da lì è partita l’inchiesta sulle società del pm milanese Luigi Orsi che sta indagando sul crac delle società della famiglia Ligresti, Sinergia e Imco (controllanti di Premafin). Dei 5,3 milioni, 300 mila sono la multa per non aver diffuso a febbraio 2012 una nota sui trust richiesta da Consob. La manipolazione di Premafin L’inchiesta I movimenti consecutivi in 161 giorni di mercato. Le oscillazioni dei prezzi accertata dalla Consob è stata effettuata attraverso due veicoli basati in Paradisi fiscali ai Caraibi: The ever green security Trust, delle Bahamas, e il Heritage Trust, di Panama. In 161 delle 223 giornate di Borsa questi due trust hanno venduto in asta di chiusura e poi ricomprato Premafin, così da tenerne alto il valore. I due veicoli — pur senza averlo mai dichiarato — possedevano il 20% di Premafin fin dal 1993, anno di Tangentopoli (nella quale Ligresti fu implicato e arrestato). Era stato proprio l’ingegnere di Paternò a vendere fino al 24,5% della società «allo dei Ligresti. Orsi ha anche chiesto e ottenuto il fallimento delle holding Sinergia e Imco e ora indaga per bancarotta fraudolenta. Un altro fascicolo è aperto a Torino su Fonsai per falso in bilancio, ostacolo alla vigilanza e infedeltà patrimoniale scopo di proteggere il proprio patrimonio», sottolinea la Consob. Il sistema si è poi ampliato attraverso la creazione di altri trust. I motivi della manipolazione per Consob sono chiari: sostenere Premafin, le cui azioni erano in pegno alle banche, nell’ambito della ristrutturazione del debito di Sinergia-Imco, dichiarate fallite lo scorso giugno. L’inchiesta di Milano, chiusa di fatto la parte sull’aggiotaggio, sta procedendo con l’ipotesi di bancarotta fraudolenta nel ricostruire i motivi che hanno spinto Ligresti alle manipolazioni. Il sospetto è che Sinergia fosse insolvente almeno dal 2010 e che le banche abbiano cercato di cautelarsi caricando i debiti sull’immobiliare Imco, più solida. Non a caso un mese fa il tribunale fallimentare ha escluso dai debiti di Imco l’ipoteca a favore di Unicredit sull’area Cerba a Milano. Fabrizio Massaro fmassaro@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA A Francoforte Atteso per ottobre un pronunciamento dei giudici di Karlsruhe sulla legalità del programma Bce di riacquisto titoli Euro, torna lo spettro della Corte tedesca DAL NOSTRO INVIATO S. Agn. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le indagini Bce Mario Draghi HONG KONG — Sul mercato dei titoli di Stato si sta affacciando un convitato di pietra. In silenzio, la Corte costituzionale tedesca torna in scena nella crisi del debito e fino a ottobre ci resterà. Oggetto della sua attenzione stavolta è la Banca centrale europea, di cui i giudici di Karlsruhe vogliono determinare il diritto di operare in base alle nuove regole che si è data. Gli investitori per il momento non sembrano percepire ciò che sta accadendo in Germania. Né le elezioni in Italia, né il caos sulle banche di Cipro hanno mandato in fibrillazione il sistema. La ragione c’è: il 26 luglio scorso Mario Draghi, presidente della Bce, ha promesso che la banca farà «whatever it takes» («qualunque cosa serva») per evitare che l’euro vada in frantumi. In settembre, Draghi ha fatto poi approvare al Consiglio direttivo della Bce le cosiddette Omt o Outright Monetary Transactions: la possibilità che l’Eurotower compri in misura potenzialmente illimitata titoli di Stato di Paesi che lo chiedano, dopo aver sottoscritto un programma di riforme. Solo la Bundesbank votò contro, ma fu messa in minoranza. E agli investitori, finora, è ba- stato sapere che l’opzione esiste. Gli spread dell’Italia o della Spagna sono scesi perché i mercati non dovevano più fare i conti con il rischio di rottura dell’euro. Anche i fondi più grandi temono la Bce, nessuno vuole trovarsela contro mentre specula al ribasso, ora che sullo sfondo esiste in ogni momento l’opzione di acquisti «illimitati» di bond. Questo meccanismo ora però tornerà al vaglio di Karlsruhe. di Karlsruhe precisò però che avrebbe dovuto esaminare anche l’Omt della Bce. Da allora, quella clausola si è dilatata in un caso raccolto in dieci grossi faldoni che i togati tedeschi stanno esaminando per emettere una sentenza a ottobre. I giudici devono pronunciarsi sulla costituzionalità del rischio che la Bundesbank subisca perdite per la sua parte pro-quota negli interventi Bce: ieri il tema è emerso alla conferen- Già a settembre scorso i giudici costituzionali tedeschi si erano pronunciati sull’Esm, il fondo salvataggi finanziato e gestito dai governi dell’area euro. In quel caso i magistrati dettero disco verde, perché l’Esm non viola il vincolo della Costituzione tedesca che proibisce trasferimenti «illimitati» al resto dell’area euro: il fondo salvataggi ha un preciso tetto alle sue risorse. In una clausola di quella sentenza la Corte za a Hong Kong dell’Inet, il think tank creato da George Soros e Rob Johnson. Alcuni osservatori che hanno incontrato i giudici pensano che Karlsruhe possa bocciare l’Omt, proprio perché gli interventi sono potenzialmente «illimitati». Chi li ha visti, racconta di aver trovato un gruppo di toghe «chiuse nel loro mondo e capaci di tutto». Federico Fubini © RIPRODUZIONE RISERVATA Il nodo La Costituzione di Berlino e il divieto di trasferimenti illimitati all’interno dell’area monetaria dell’euro Finmeccanica Il piano Selex taglia 2 mila posti di lavoro in Italia Oltre 2.500 esuberi (2.529) in tutto il gruppo, di cui 1.938 in Italia, e il quasi dimezzamento dei siti italiani (che si ridurranno da 48 a 26) entro il 2014 (quelli della Gran Bretagna saranno ridotti da 16 a 10). Sono i numeri del piano di riorganizzazione di Selex Es (Finmeccanica) illustrati ieri ai sindacati. Selex Es conta attualmente oltre 17.000 dipendenti, distribuiti prevalentemente tra Italia e Gran Bretagna. Il piano, si legge in una nota di Finmeccanica, è «finalizzato a creare una realtà europea integrata, con massa critica e competenze tecnologiche adeguate a sostenere la sfida dei mercati internazionali nel settore dell’elettronica per la difesa e sicurezza». Immediata la reazione dei sindacati. La Fim ha chiesto l’intervento del governo e la Fiom di Genova ha indetto quattro ore di sciopero dei lavoratori della sede locale di Selex per lunedì mattina come prima reazione all'annuncio del piano. © RIPRODUZIONE RISERVATA In collaborazione con La carta che non taglia gli alberi. 52 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Economia 53 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 Telecomunicazioni Dalla possibilità di conferire il gestore all’acquisizione di una quota di controllo della società guidata da Bernabè Telecom tratta con Hutchison Ecco l’offerta dell’azionista di «3» «abuso del diritto» nel 2007. La banca aveva già transato a fine 2011 con l’Agenzia delle entrate per gli anni 2002-2006 versando 260 milioni più interessi. In ogni caso sul bilancio 2012 — chiuso con una perdita di 3,2 miliardi — non ci sono stati impatti in quanto la somma era già stata accantonata. circolava anche un’altra voce, secondo la quale dietro ai colloqui con Hutchison Whampoa si potrebbe nascondere in realtà una trattativa per cedere tutta Telecom a Li Ka Shing, e in un simile scenario la fusione con 3 potrebbe essere il grimaldello per consentire nel frattempo ai cinesi di effettuare una due diligence sul gruppo telefonico. Questa opzione coinvolgerebbe anche Telco, a cui i cinesi potrebbero fare una proposta per rilevare il loro pacchetto. Farebbe cassa quindi anche Telefonica, che ha appena avviato un processo di dismissioni per ridurre il debito di 4 miliardi. Nell’eventualità i soci non sarebbero comunque i soli interlocutori. Una simile operazione ha bisogno di un consenso più ampio. Di certo, vista la strategicità della rete, dovrà essere coinvolto il governo. Un governo con mandato pieno, che al momento non c’è ancora. Bernabè ha convocato il consiglio di Telecom per giovedì prossimo, 11 aprile, e all’ordine del giorno ci sono generiche «comunicazioni del presidente». Probabilmente darà un’informativa sui contatti intercorsi e sulle possibili opzioni allo studio. Non dovrebbero esserci documenti, come era avvenuto invece prima di Natale con la proposta formale di Naguib Sawiris. Il consiglio potrebbe essere però chiamato già ad attribuire una delega all’amministratore delegato Marco Patuano, o più probabilmente a Bernabè visti i rapporti di lunga data con Li Ka Shing, per approfondire il dossier. Ma il via libera non è automatico. © RIPRODUZIONE RISERVATA Federico De Rosa Il gruppo italiano: colloqui in corso, consiglio l’11 aprile MILANO — La trattativa ora è ufficiale. Telecom Italia è uscita allo scoperto confermando di aver in corso «contatti preliminari» con Hutchison Whampoa, la conglomerata di Hong Kong che in Italia controlla l’operatore mobile 3 e la quale a sua volta ha fatto sapere «che ci sono stati preliminari contatti esplorativi tra Telecom e 3 Italia S.p.A. per una possibile integrazione tra le loro attività». La notizia era stata inizialmente smentita dai cinesi, ma ieri la Consob ha chiesto di chiarire ed è arrivata la conferma alle voci sui colloqui Italia-Cina iniziate a circolare nel fine settimana, dopo l’anticipazione del Corriere, che hanno mandato sull’ottovolante i titoli del gruppo telefonico. Sui quali ieri la tensione si è allentata: a fine seduta il gruppo telefonico ha registrato un rialzo dell’1,04%. I colloqui in corso, come hanno fatto sapere da Hong Kong, riguardano un’integrazione in Italia tra le due aziende, già studiata in passato ma senza esito. Il presidente di Telecom, Franco Bernabè ha affidato lo studio di fattibilità a Rothschild mentre Li Ka Shing sarebbe affiancato da Goldman Sachs. Sui dettagli dell’operazione non ci sono dettagli ma le indiscrezioni riferiscono di una possibile fusione carta-contro-carta tra Telecom e 3 Italia, che avverrebbe tramite acquisizione. Informalmente alcuni dei soci forti del gruppo telefonico avrebbero già A sinistra, il presidente di Telecom, Franco Bernabè. A fianco, Li Ka Shing, numero uno di Hutchison Whampoa La riunione All’ordine del giorno previste le comunicazioni del presidente espresso al management le loro riserve su un’operazione in cui probabilmente non vedono un valore strategico, considerando che 3 Italia ha fatto importanti progressi ma ancora non è riuscita ad andare in utile. Ma per Hong Kong questo non è un problema vista l’approccio di Cunning Fok, il managing director di Hutchison Whampoa, che ha investito in Italia guardando all’Europa e al possibile consolidamento, puntando sul lungo termine. Che sia arrivato il momento giusto? Ieri in Borsa La transazione Tegola su Mps, multa fiscale di 51 milioni (f.mas.) Da un lato il Tesoro presta 4,07 miliardi a Mps, dall’altro incassa 51,2 milioni da una transazione del Fisco con la stessa banca. È accaduto a fine 2012 — come indicato nel progetto di bilancio dell’istituto presieduto da Alessandro Profumo (foto) — relativamente alle contestazioni sui benefici fiscali realizzati in © R PRODUZIONE RISERVATA Panorama Cofide, Edoardo De Benedetti entra in consiglio Edoardo De Benedetti, terzogenito di Carlo De Benedetti, entrerà nel board Cofide, holding di controllo di Cir su proposta dell’accomandita di famiglia. Nella lista di Cdb & figli sapa, figurano anche Silvia Candiani e Laura Cioli. Rodolfo De Benedetti, attuale Ceo, sarà presidente esecutivo. Cofide ha presentato la lista per il consiglio Cir: prevede l’ingresso di Monica Mondardini che, come anticipato nei mesi scorsi, diverrà amministratore delegato mantenendo analoga carica nel gruppo L’Espresso. Inchiesta prezzi carburanti, dall’Eni nessuna manipolazione. A garantirlo l'ad del gruppo petrolifero Paolo Scaroni (nella foto): «Non è la prima indagine, ci si chiede se i prezzi vengono manipolati, per quello che ci riguarda nessun inganno». Pirelli, il piano industriale sarà presentato a novembre dopo i dati della semestrale 2013. Lilli Bertone condannata per il crac della carrozzeria torinese. Gli ex amministratori dovranno pagare 7,5 milioni, di cui 4,5 di sua pertinenza. Eads, Lagardere venderà la sua quota del 7,5% nel gigante aerospaziale per 2,5 miliardi. Mediobanca riacquista proprie obbligazioni con un conferimento di titoli per 1,47 miliardi. 54 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Febal De’Longhi Store Arclinea Ilve Dada Lavazza Cesar Rossana Agape Valcucine Scavolini Alessi Economia 55 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 Governance Confindustria Popolare di Milano, la conta dei consiglieri sulla svolta della spa «Sole 24 Ore» Benedini presidente MILANO — Il consiglio di sorveglianza di Bpm si spacca, ma Andrea Bonomi e Piero Montani tirano dritto. Giovedì sera, a sorpresa, tre consiglieri di Piazza Meda hanno votato contro il bilancio 2012, passato con 9 voti a favore e quattro astensioni, mettendo inoltre sul tavolo un piano alternativo alla trasformazione della banca in spa. La proposta è stata avanzata da Enrico Castoldi, Maurizio Cavallari e Ruggero Cafari Panico, nel board in quota Amici della Bipiemme, l’ex parlamentino della banca sciolto da Montani dopo gli scandali emersi sulla gestione delle nomine e dei bonus in Piazza Meda. Il progetto prevedrebbe il mantenimento della cooperativa e alcune modifiche alla governance duale. La proposta non è stata esaminata «non essendo materia di competenza del consiglio di gestione», ha spiegato il presidente Filippo Annunziata. Una presa di distanza che ieri pomeriggio è stata ribadita con una certa fermezza dal consiglio di gestione convocato in seduta straordinaria, durante il quale è stato deciso di avviare ogni azione a tutela della banca. Ieri c’è stata anche una nuova riunione del consiglio di sorveglianza per votare la relazione al bilancio. La reazione dei vertici di Bpm non stupisce. La proposta dei tre consiglieri arriva infatti in una fase molto delicata per Piazza Meda. Prima di Pasqua i vertici della banca hanno illustrato il progetto di trasformazione in spa alla Banca d’Italia, ed è stata già fissata per il 22 giugno l’assemblea per l’approvazione. Il pacchetto, La cooperativa Il voto contrario di tre componenti che hanno proposto il mantenimento della cooperativa Il caso L’impegno a mantenere i livelli occupazionali insomma, sembrerebbe chiuso anche se resta l’incognita sindacati. Per la Uilca è «indispensabile il mantenimento della partecipazione diretta dei lavoratori alla vita dell’impresa e dello spirito cooperativo». La Fabi, invece, per bocca del segretario generale, Lando Maria Sileoni, ha detto che si esprimerà solo «dopo aver preso visione di documenti ufficiali» e aver conosciuto «il parere della Vigilanza e della Consob». E ieri Bonomi e Montani hanno fissato un vertice con i sindacati per il 16 aprile. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il gruppo del lusso Gucci adesso vuole Richard Ginori Offerta di 13 milioni La mossa del marchio fiorentino di Pinault FIRENZE — Mezza italiana e mezza francese: l’offerta di Gucci, se confermata, può diventare il futuro della manifattura Richard Ginori. Ma rappresenta anche il passato, il più glorioso probabilmente, quello fiorentino e francese celebrato in questi giorni in una splendida mostra al Museo delle Porcellane di Palazzo Pitti. E soprattutto c’è il presente, difficile ma possibile, di un’industria dichiarata fallita, eppure con tutte le carte in regola per risorgere. Già, perché Gucci, il gruppo dell’«offerta irrevocabile d’acquisto» (per ora unica) da 13 milioni con la rioccupazione di 230 lavoratori su 308 della fabbrica di Sesto Fiorentino, non solo ha sedi a Firenze e a Parigi (appartiene al gruppo francese Kering guidato da François Henry, figlio di François Pinault, uno degli uomini più ricchi al mondo), ma già negli anni Settanta aveva avviato una collaborazione con la Richard Ginori producendo alcune porcellane con motivi Gucci considerate oggi rarità da museo. Adesso quel passato potrebbe ripetersi, con altri slanci e piani industriali ambiziosi, sempre che alla seconda asta (la prima è andata deserta) del 22 aprile non ci siano altri acquirenti con offerte migliori. A svelare il nome, sciogliendo l’accordo di riservatezza concordato con il curatore fallimentare, è stata la stessa Gucci (assistita dallo stu- TRIBUNALE DI MESSINA Presidenza del Consiglio dei Ministri Ufficio del Commissario straordinario del Governo per le infrastrutture carcerarie 97616150583 I.1) Amministrazione aggiudicatrice: UFFICIO DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO DEL GOVERNO PER LE INFRASTRUTTURE CARCERARIE Via di San Francesco di Sales 34 - 00165 ROMA pianocarceri@interpec.it - www.pianocarceri.it. II.1.4) Appalto per progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di realizzazione di un nuovo padiglione detentivo da 200 posti presso la Casa Circondariale di BOLOGNA - CUP J33G12000040001 - CIG 443569969B. II.2.1) Valore finale totale degli appalti: Euro 10.384.813,81 (IVA esclusa). IV.1.1) Tipo di procedura: Aperta. IV.2.1) Criterio di aggiudicazione: prezzo più basso (art. 82 D.lgs. 163/2006). V.1) Data della decisione dell’aggiudicazione: 28/03/2013. V.2) Offerte ricevute: 33. V.3) Aggiudicatario: A.T.I. BORCHI COSTRUZIONI S.r.l. (mandataria) C.F. 00640880100 / TEICE S.r.l. C.F. 02637730108, con domicilio eletto presso la sede dell’impresa mandataria sita in Genova - 16121 - Via Oderzo n. 1/6. V.4) Valore finale: Euro 6.254.519,83 (IVA compresa). VI.4) Invio GUCE: 28/03/2013. IL COMMISSARIO STRAORDINARIO DEL GOVERNO PER LE INFRASTRUTTURE CARCERARIE Prefetto Angelo Sinesio Proc. es. n. 27/09 R.E. In data 28 MAGGIO 2013 alle ore 15.45, presso l’U.N.E.I.M., in Messina, Piazza Immacolata di Marmo 4, dinnanzi al Notaio Giuseppe Vicari, delegato dal G.E., Dott. U. Scavuzzo, si effettuerà la vendita senza incanto, in unico lotto, dell’edificio con destinazione alberghiera in Messina, Via Garibaldi n. 126, a quattro elev. f.t. e parziale seminterrato, a copertura piana. Superficie lorda complessiva, esclusi gli accessori, mq. 4.035 circa. Non è compresa nella vendita l’azienda corrente nell’immobile. Risulta trascritto atto di destinazione ad uso alberghiero. Allo stato occupato da terzi in virtù di affitto di azienda dell’1.7.09, reg.to l’11.2.10 al n. 761, non opponibile alla procedura, relativamente all’immobile pignorato. Risulta, inoltre, trascritto un contratto di affitto di azienda in data 25.2.06, pubblicato nei RR.II. il 17.3.06 al n. 6125 r.p., la cui affittuaria è fallita. Nel contratto è stato pattuito, che lo stesso si risolverà ipso iure, ai sensi e per gli effetti dell’art. 1456 c.c., nel caso di fallimento dell’affittuaria. Non risulta pubblicato nei RR.II. alcun atto relativo a detta trascrizione. Prezzo base d’asta: euro 4.677.187,50. Rilancio minimo in aumento in caso di gara: euro 20.000,00. Eventuale vendita con incanto 28.05.2013 alle ore 16.30. Condizioni della vendita, descrizione dettagliata dell’immobile, notizie urbanistiche, nell’avviso integrale pubblicato sul sito www.tribunaledimessina.net, sul sito www.tribunale.messina.it e sul sito e sulla vetrina Marketplace dell’Unicredit Credit Management Bank. Custode giudiziario: Notaio Giuseppe Vicari. L’immobile può visionarsi previo appuntamento telefonico (U.N.E.I.M. 090/6409852 fax 090/6409582). Messina, 11.03.2013 Notaio Giuseppe Vicari Per la pubblicità legale e finanziaria rivolgersi a: RCS MediaGroup S.p.A. Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano Tel. 02 2584 6665 o 02 2584 6256 Fax 02 2588 6114 Via Valentino Mazzola, 66/D - 00142 Roma Tel. 06 6882 8650 - Fax 06 6882 8682 Vico II San Nicola alla Dogana, 9 80133 Napoli Tel. 081 49 777 11 - Fax 081 49 777 12 Via Villari, 50 - 70122 Bari Tel. 080 5760 111 - Fax 080 5760 126 SETTORE AVVOCATURA SERVIZIO APPALTI - CONTRATTI ASSICURAZIONI DEMANIO E PATRIMONIO Il Comune di Salerno pubblica l’avviso d’asta per la partecipazione all’asta pubblica per la vendita degli immobili di proprietà comunale. Il testo integrale, con l’elenco dei beni e le modalità di partecipazione, è disponibile sul sito internet www.comune.salerno.it/sez.bandi e concorsi e presso l’Ufficio Patrimonio sito al Rione Zevi - Salerno (Tel. 089/662903 e 089/662904). Il termine ultimo per la presentazione delle offerte scade il 23/05/2013 ore 12.00. Il Direttore del Settore Avv. Aniello Di Mauro Federico De Rosa Prada, volano gli utili Un nuovo record in termini di ricavi e redditività. Prada ha chiuso il 2012 con un utile netto di 625,7 milioni (+44,9%) e ricavi consolidati a 3,29 miliardi (+29%). Proposto un dividendo di 9 centesimi per azione dio Bonelli Erede Pappalardo), in un comunicato diffuso ieri dopo che per tutta la mattinata nei palazzi di Firenze si era scommesso sul nome della maison dell’alta moda fondata nel 1921. «La decisione di presentare l’offerta — si legge nella nota — è coerente con la strategia di valorizzazione dell’eccellenza del made in Italy nel mondo. L’offerta si basa su un progetto industriale e strategico di lungo periodo e si pone l’obiettivo di tutelare e rilanciare un marchio storico di Firenze, quale è Richard Ginori, sinonimo da sempre di qualità e artigianalità». La notizia è stata accolta con fiducia da sindacati e istituzioni. «La svolta di Gucci per Richard Ginori è un bellissimo messaggio anticrisi non solo per i lavoratori ma per il nostro territorio e per l’Italia» è il tweet del sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Marco Gasperetti Antonia Jacchia Benito Benedini sarà il nuovo presidente del «Sole 24 Ore», il gruppo che fa capo a Confindustria. Nella lista per l’assemblea del 29, sono anche Valerio Ticozzi, Mario Mirarchi, l’attuale Ceo Donatella Treu, Marcella Panucci, Maria Carmela Colaiacovo, Luigi Abete, Antonio Bulgheroni, Marco Venturi, Alessandro Spada e Alberto Chiesi. Benedini sostituirà Giancarlo Cerutti al quale sono andati i ringraziamenti del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. Via libera Ue Random House prende Penguin Via libera della Commissione Ue alla creazione di un nuovo grande gruppo dell’editoria anglosassone. Grazie all’accordo fra Random House (Bertelsmann), primo editore negli Usa e nel Regno Unito, e Penguin (Pearson), che mantiene buone posizioni nei mercati a forte crescita, nasce il Penguin Random House. In base all’accordo annunciato a fine ottobre, la maggioranza del gruppo è controllata da Bertelsmann con il 53%, mentre Pearson possiede il 47%. Nessuna preoccupazione per la concorrenza secondo l’Antitrust europeo. © RIPRODUZIONE RISERVATA COMUNE DI ANDRIA AVVISO DI ESITO PROCEDURA APERTA AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Comune di Andria - Settore Ambiente e Mobilità - Tel. 0883/595210/ 290326 telefax 0883/242617/553835 sito internet www.comune.andria.bt.it. PROCEDURA DI GARA: Aperta. OGGETTO: “Gestione del Servizio Pubblico di Trasporto Assistenza degli alunni/studenti delle scuole dell’infanzia (ex materne), primarie (ex elementari) e secondarie di 1° grado (ex medie),nella Citta di Andria” CIG: 29871745F6. IMPORTO DELL’APPALTO: € 357.372,50 di cui servizi posti a base di gara) € 356.872,50 e oneri per la sicurezza come definiti nel DUVRI (non soggetti a ribasso) € 500,00. DATA AGGIUDICAZIONE DEFINITIVA ED EFFICACE: Determinazione Dirigenziale n. 3766 del 31/10/2012. CRITERIO DI AGGIUDICAZIONE: offerta del prezzo più basso, mediante ribasso percentuale del servizio posto a base di gara, ai sensi dell’art. 82, comma 2, lett. b), del d.lgs n.163 del 2006 e dell’art. 118 del D.P.R. n. 207/2010. OFFERTE RICEVUTE: 2. RIBASSO OFFERTO: 1%. AGGIUDICATARIA del servizio: RTI di Giorgio Viaggi di Giorgio Riccardo Raffaele & Figli S.n.c. - Via Rosmini, 38 - 76123 Andria (BT) - Viaggi Vassallucci di Vassallucci Sebastiano Via Milite Ignoto, 91 - 76123 Andria (BT) Autonoleggi F.lli Zagaria di Zagaria Lazzaro, Angelo, Emanuele S.n.c. - S.P. Trani-Andria - Km 1,800 - 76123 Andria (BT). Attività che potrà essere subappaltata dal RTI: trasporto scuola infanzia 10% trasporto scuola primaria 10% - trasporto scuola secondaria di 1° grado 10%. IMPORTO NETTO DI AGGIUDICAZIONE: € 353.303,77 oltre IVA. Il bando è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea il 08/08/2012 n. 2012/S151-253101, sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 92 del 08/08/2012 V Serie Speciale, all’Albo Pretorio del Comune di Andria, dal 08/08/2012 al 14/09/2012, sul sito internet del Comune di Andria dal 08/08/2012 al 14/09/2012, sul sito internet del Ministero delle Infrastrutture del giorno 08/08/2012 (cod. 83989), sul sito internet della Regione Puglia del 08/08/2012 e per estratto su “ITALIA OGGI” (Nazionale) “CORRIERE DELLA SERA” (Nazionale) “LA REPUBBLICA - BARI” (Regionale) “CORRIERE DEL MEZZOGIORNO” (Regionale) nonché su Aste ed Appalti del 17/08/2012. DATA PUBBLICAZIONE BANDO DI GARA dal 08/08/2012 al 14/09/2012. Avverso l’aggiudicazione è possibile proporre ricorso al TAR entro 30 giorni dalla comunicazione di aggiudicazione definitiva. Il Dirigente del Settore Ambiente e Mobilità ing. Santola Quacquarelli AUTORITÀ PER LA VIGILANZA SUI CONTRATTI PUBBLICI DI LAVORI, SERVIZI E FORNITURE AVVISO AL PUBBLICO RELAZIONE FINANZIARIA ANNUALE 2012 Si rende noto che la relazione finanziaria annuale – comprendente il progetto di bilancio di esercizio di Enel S.p.A. e il bilancio consolidato del Gruppo Enel al 31 dicembre 2012, unitamente alle rispettive relazioni sulla gestione ed alle attestazioni di cui all’art. 154-bis, comma 5, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 – è a disposizione del pubblico presso la sede sociale e sul sito internet della società (www.enel.com). Con le stesse modalità risultano a disposizione del pubblico anche le relazioni redatte dalla società incaricata della revisione legale dei conti di Enel S.p.A. e dal Collegio Sindacale. La relazione sul governo societario e gli assetti proprietari per l’esercizio 2012, approvata dal Consiglio di Amministrazione di Enel S.p.A. in data 4 aprile 2013, è riportata in allegato sia al progetto di bilancio di esercizio di Enel S.p.A. sia al bilancio consolidato del Gruppo Enel al 31 dicembre 2012. Enel S.p.A. Sede in Roma Viale Regina Margherita, n. 137 Capitale sociale € 9.403.357.795 (al 31.12.2011) i.v. Codice Fiscale e Registro delle Imprese di Roma n. 00811720580 R.E.A. di Roma n. 756032 - Partita I.V.A. n. 00934061003 AVVISO DI APPALTO AGGIUDICATO LOTTO 1 CIG N. 4114864D2E LOTTO 2 CIG N. 4114882C09 Si informa che la gara a procedura aperta relativa all’affidamento del servizio di “Implementazione ed evoluzione del sistema informativo dell’Autorità, consulenza specialistica, gestione e monitoraggio del sistema informativo” importo a base d’asta euro 15.231.000,00 - di cui: A) euro 8.180.700,00 per il LOTTO 1; B) euro 7.050.300,00 per il LOTTO 2 - (IVA e oneri della sicurezza esclusi) è stata aggiudicata ai sensi dell’art. 83 del D.Lgs. 163/2006 e smi ai seguenti operatori economici: Aggiudicatario lotto 1: RTI KPMG Advisory S.p.A. (mandataria) - Engineering Ingegneria Informatica S.p.A. - Inmatica S.p.A. con un ribasso del 30,39% e per un importo globale netto di aggiudicazione di euro 5.694.810,00. Aggiudicatario lotto 2: RTI HP Enterprise Services Italia S.r.l. (mandataria) - Mediatica S.p.A con un ribasso del 32,34% e per un importo globale netto di aggiudicazione di euro € 4.769.970,00. Ogni altra informazione relativa alle condizioni di aggiudicazione è reperibile sul sito: http://www.avcp. it /por tal /public /classic /Autorita / GareEContratti/gareincorso Il Responsabile del Procedimento Dott. Adolfo Candia RELAZIONE FINANZIARIA ANNUALE 2012 Impregilo S.p.A. Sede Legale Milano V a dei Missaglia n 97 Cap tale sociale euro 718 364 456 72 nteramente versato Codice fisca e e n° di scrizione al Registro del e Imprese di M lano 00830660155 Si rende noto che la Relazione Finanziaria Annuale al 31 dicembre 2012, le Relazioni della Società di Revisione e del Collegio Sindacale, la Relazione sulla Remunerazione e la Relazione sul Governo Societario e gli Assetti Proprietari sono a disposizione presso la sede sociale in Milano Via dei Missaglia n. 97 e sono consultabili nel sito internet della società all’indirizzo: www.impregilo.it / Governance / Assemblea degli Azionisti Milano, 6 aprile 2013 Interiors, Design & Living http://atcasa.corriere.it/Casedaabitare Sfoglialo anche su iPad! 56 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre. AcomeA SGR - numero di tel. 800.89.39.89 info@acomea.it AcomeA America (A1) 04/04 EUR 14,381 14,268 AcomeA America (A2) 04/04 EUR 14,690 14,574 AcomeA Asia Pacifico (A1) 04/04 EUR 3,828 3,823 AcomeA Asia Pacifico (A2) 04/04 EUR 3,891 3,886 AcomeA Breve Termine (A1) 04/04 EUR 13,500 13,488 AcomeA Breve Termine (A2) 04/04 EUR 13,601 13,588 AcomeA ETF Attivo (A1) 04/04 EUR 3,946 3,916 AcomeA ETF Attivo (A2) 04/04 EUR 4,004 3,975 AcomeA Eurobbligazionario (A1) 04/04 EUR 15,592 15,572 AcomeA Eurobbligazionario (A2) 04/04 EUR 15,700 15,679 Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre. AZ F. Emer. Mkt Europe 03/04 EUR 3,740 3,780 AZ F. Emer. Mkt Lat. Am. 03/04 EUR 6,278 6,341 Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre. 116,090 116,110 PS - Podium Flex A 04/04 EUR 85,600 85,570 91,560 91,540 PS - Podium Flex C 04/04 USD 84,750 84,750 AZ F. Formula 1 Absolute 03/04 EUR 4,669 4,691 Euro Corp. Bond A-Dis.M 05/04 EUR 12,195 12,177 KIS - Sm. Cap F 04/04 EUR 92,240 92,220 PS - Prestige A 02/04 EUR 97,040 97,760 AZ F. Formula 1 Alpha Plus ACC 28/03 EUR 5,518 5,513 Euro Short Term Bond E 04/04 EUR 10,517 10,519 KIS - Sm. Cap P 04/04 EUR 93,510 93,490 PS - Quintessenza A 02/04 EUR 98,680 98,760 Euro Short Term Bond R 04/04 EUR 10,418 10,420 KIS - Sm. Cap X 04/04 EUR 95,400 95,380 PS - Quintessenza B 02/04 EUR 100,420 100,490 KIS - Target 2014 X 04/04 EUR 106,130 106,110 PS - Strategic Colibrì A 26/03 EUR 65,450 65,900 PS - Target A 02/04 EUR 106,860 106,840 PS - Target B 02/04 EUR 106,480 106,460 PS - Titan Aggressive A 02/04 EUR 102,500 102,570 PS - Total Return A 04/04 EUR 101,240 101,080 PS - Total Return B 04/04 EUR 93,550 93,360 PS - Valeur Income A 04/04 EUR 108,830 108,800 Num tel: 178 311 01 00 www.compamfund.com - info@compamfund.com 04/04 USD 1445,468 1443,625 Bond Euro A 04/04 EUR 1224,007 1223,450 Bond Euro B 04/04 EUR 1187,881 1187,352 Bluesky Global Strategy A AZ F. Formula 1 Alpha Plus DIS 28/03 EUR 5,518 5,513 AZ F. Formula Target 2014 03/04 EUR 4,608 4,614 AZ F. Formula Target 2015 ACC 03/04 EUR 5,772 5,777 AZ F. Formula Target 2015 DIS 03/04 EUR 5,544 5,548 Bond Risk A 04/04 EUR 1319,250 1322,400 Bond Risk B 04/04 EUR 1269,718 1272,919 CompAM Fund - Em. Mkt. Corp. A 04/04 EUR 1590,908 1588,322 AZ F. Formula 1 Conserv. 03/04 EUR 4,815 4,823 AZ F. Global Curr&Rates ACC 03/04 EUR 4,872 4,872 CompAM Fund - Em. Mkt. Corp. B 04/04 EUR 1537,862 1535,379 AZ F. Global Curr&Rates DIS 03/04 EUR 4,796 4,796 CompAM Fund - SB Bond B 03/04 EUR 1064,748 1064,592 AZ F. Income ACC 03/04 EUR 5,992 5,983 CompAM Fund - SB Equity B 03/04 EUR 1123,921 1129,605 AZ F. Income DIS 03/04 EUR 5,709 5,701 CompAM Fund - SB Flexible B 03/04 EUR 1043,844 1045,880 5,091 5,091 European Equity A 04/04 EUR 1233,629 1240,737 4,978 4,978 European Equity B 04/04 EUR 1174,856 1181,642 114,648 114,781 AcomeA Globale (A2) 04/04 EUR 9,507 9,465 AZ F. Italian Trend 03/04 EUR 2,491 2,543 Multiman. Bal. M 08/10 EUR 114,727 114,678 AcomeA Italia (A1) 04/04 EUR 13,020 12,949 AZ F. Macro Dynamic 03/04 EUR 5,756 5,754 AcomeA Italia (A2) 04/04 EUR 13,236 13,163 AZ F. Opportunities 03/04 EUR 4,637 4,634 AcomeA Liquidità (A1) 04/04 EUR 8,715 8,710 AZ F. Pacific Trend 03/04 EUR 4,094 4,060 AcomeA Liquidità (A2) 04/04 EUR 8,716 8,710 3,422 3,499 AcomeA Patrimonio Dinamico (A1) 04/04 EUR 4,741 4,734 AcomeA Patrimonio Dinamico (A2) 04/04 EUR 4,797 4,789 AcomeA Patrimonio Prudente (A1) 04/04 EUR 5,647 5,636 AcomeA Patrimonio Prudente (A2) 04/04 EUR 5,735 5,723 04/04 EUR 19,787 19,758 AcomeA Performance (A1) 04/04 EUR 19,967 26/02 EUR 101,898 102,118 27/02 EUR 98,651 99,156 Sol Invictus Absolute Return 21/02 EUR 106,443 106,132 AZIMUT SGR - tel.02.88981 www.azimut.it - info@azimut.it Azimut Dinamico 03/04 EUR 24,522 Multiman.Target Alpha A 03/04 EUR 103,919 104,050 03/04 EUR 66,430 AZ F. Qtrend 03/04 EUR 4,602 4,623 Comm Euro R1C A 04/04 EUR 114,280 114,050 AZ F. Renminbi Opport 03/04 EUR 5,234 5,233 Comm Harvest R3C E 03/04 EUR 83,690 83,470 AZ F. Reserve Short Term 03/04 EUR 6,254 6,251 Currency Returns Plus R1C 04/04 EUR 946,910 941,120 04/04 EUR 93,240 93,490 AZ F. Solidity ACC 03/04 EUR 5,611 5,603 Dyn Aktien Pl R1C A AZ F. Solidity DIS 03/04 EUR 5,458 5,451 DB Platinum IV AZ F. Strategic Trend 03/04 EUR 5,394 5,423 03/04 EUR 5,368 5,425 03/04 EUR 6,041 6,031 8,283 8,269 Azimut Strategic Trend 03/04 EUR 5,923 5,954 108,820 108,910 108,940 US High Yield Bond R 04/04 USD 10,882 10,877 Strategic Bond Retail C 04/04 EUR 107,980 108,000 Strategic Bond Retail C hdg 04/04 USD 108,180 108,210 Strategic Trend Inst. C 04/04 EUR 109,910 110,000 Strategic Trend Retail C 04/04 EUR 108,320 108,410 Fondo Donatello-Michelangelo Due 30/06 EUR 53062,052 52529,869 Fondo Donatello-Tulipano 30/06 EUR 50481,217 48802,535 Fondo Donatello-Margherita 30/06 EUR 26785,078 26498,769 Fondo Donatello-David 30/06 EUR 58287,857 57786,950 Per ulteriori informazioni, visitate il sito www.invescopowershares.net Dynamic US Market 04/04 EUR 8,211 8,158 EQQQ 04/04 EUR 53,376 53,391 EuroMTS Cash 3 Months 04/04 EUR 103,349 103,345 54048,661 2675,531 Sovereign Plus R1C A 04/04 EUR 107,840 107,730 FTSE RAFI Europe 04/04 EUR 7,173 7,222 Systematic Alpha Index R1C A 27/03 EUR 10042,370 10061,150 Carige Bilanciato 30 04/04 EUR 5,687 5,691 Global Agriculture NASDAQ OMX 04/04 EUR 9,755 9,759 Global Clean Energy 04/04 EUR 3,092 3,092 Fondi Index Linked Carige Bilanciato 50 04/04 EUR 6,333 6,345 Clean Energy Investimenti 31/03 99,000 EUR Baa2 MOD Carige Corporate Euro 04/04 EUR 7,371 7,362 Commodity Linked 31/03 98,850 EUR Baa2 MOD Flex Equity 100 03/04 9,398 EUR Global Equity 03/04 5,020 EUR Maximum 03/04 4,320 EUR Progress 03/04 5,454 EUR Quality 03/04 6,137 EUR FIT 11,595 9824,269 7,015 8,321 8,284 NASDAQ OMX Global Water 04/04 EUR 7,867 9569,941 Kairos Div. + I 31/10 EUR 502902,980 500935,352 Kairos Div. + P 31/01 EUR 515914,178 506595,951 31/01 EUR 747189,786 731155,511 Kairos Fix. Inc. A 31/01 EUR 587892,291 583474,706 Kairos Fix. Inc. I 31/03 EUR 507160,696 504414,333 Kairos Italia A 15/03 EUR 579389,213 569198,509 Kairos Medium Term A 31/01 EUR 540035,737 527595,665 Kairos Medium Term B 31/01 EUR 502730,725 491607,397 Kairos Multi-Str. A 31/01 EUR 774749,188 761212,110 Kairos Multi-Str. I 31/01 EUR 519675,666 510382,541 Azimut Trend Tassi 03/04 EUR 9,752 9,741 SYSTEMATIC 28/02 EUR 499881,870 507392,570 Kairos Income 04/04 EUR 6,805 6,805 Azimut Trend 03/04 EUR 24,524 24,775 Kairos Small Cap 04/04 EUR 10,075 10,069 AZ F. Active Strategy 03/04 EUR 4,878 4,877 AZ F. Alpha Man. Credit 03/04 EUR 5,364 5,360 Abs. UK Dynamic Fd P1 H 05/04 EUR 1,437 1,438 KAIROS INTERNATIONAL SICAV Abs. UK Dynamic Fd P2 05/04 GBP 1,326 1,327 KIS - Ambiente D 04/04 EUR 99,460 99,770 Abs. UK Dynamic Fd P2 H 05/04 EUR 1,491 1,493 KIS - Ambiente F 04/04 EUR 99,170 99,480 Europ. Equ. (ex UK) Fd A 05/04 GBP 2,105 2,171 KIS - Ambiente P 04/04 EUR 101,270 101,590 Tel: 848 58 58 20 Sito web: www.ingdirect.it AZ F. Alpha Man. Equity 03/04 EUR 4,586 4,596 Europ. Equ. (ex UK) Fd A 05/04 EUR 2,479 2,553 KIS - Ambiente X 04/04 EUR 102,250 102,570 AZ F. Alpha Man. Them. 03/04 EUR 3,483 3,502 Europ. Equ. (ex UK) Fd B 05/04 EUR 2,496 2,570 Dividendo Arancio 04/04 EUR 45,460 45,370 KIS - America A-USD 03/04 USD 226,770 228,790 AZ F. American Trend 03/04 EUR 2,870 2,904 Europ. Equ. (ex UK) Fd X 05/04 EUR 2,500 2,574 Convertibile Arancio 04/04 EUR 57,510 57,760 KIS - America F 03/04 EUR 156,260 157,650 AZ F. Asset Plus 03/04 EUR 5,476 5,479 Europ. Equ. (ex UK) Fd X H 05/04 GBP 2,189 2,254 Euro Arancio 04/04 EUR 56,380 56,330 KIS - America P 03/04 EUR 159,700 161,120 AZ F. Asset Power 03/04 EUR 5,273 5,283 Pan Europe Fd A 05/04 EUR 2,794 2,862 Bilancio Arancio 01/03 EUR 48,380 48,320 KIS - America X 03/04 EUR 159,800 161,210 AZ F. Best Bond 03/04 EUR 5,624 5,624 Pan Europe Fd A 05/04 GBP 2,389 2,451 KIS - Asia P 03/04 EUR 120,750 121,220 KIS - Asia D 03/04 EUR 120,560 121,040 AZ F. Best Cedola ACC 03/04 EUR 5,714 5,713 Pan Europe Fd A 05/04 USD 3,597 3,652 AZ F. Best Cedola DIS 03/04 EUR 5,421 5,420 Pan Europe Fd B 05/04 EUR 2,775 2,843 AZ F. Best Equity 03/04 EUR 5,322 5,335 Pan Europe Fd B 05/04 USD 3,565 3,620 AZ F. Bond Target 2015 ACC AZ F. Bond Target 2015 DIS AZ F. Bond Target 2016 ACC 03/04 EUR 03/04 EUR 03/04 EUR 5,739 5,511 5,017 5,731 5,503 5,019 03/04 EUR 5,017 5,019 AZ F. Bond Target Giugno 2016 ACC 03/04 EUR 5,355 5,347 AZ F. Bond Target Giugno 2016 DIS 03/04 EUR 5,199 5,192 AZ F. Bond Target 2016 DIS AZ F. Bond TargetSettem.2016 ACC 03/04 EUR 5,475 5,464 AZ F. Bond TargetSettem.2016 DIS 03/04 EUR 5,399 5,388 03/04 EUR 5,245 5,244 AZ F. Cash 12 Mesi AZ F. Cash Overnight 03/04 EUR 5,181 Pan Europe Fd X 05/04 EUR 2,895 2,966 Pan Europe Fd X 05/04 EUR 2,774 2,842 Pan Europe Fd X 05/04 GBP 2,347 2,408 Borsa Protetta Agosto 03/04 EUR 59,590 59,530 Borsa Protetta Febbraio 03/04 EUR 57,820 57,450 Borsa Protetta Maggio 03/04 EUR 60,540 60,540 Borsa Protetta Novembre 03/04 EUR 58,780 58,580 Inflazione Più Arancio 04/04 EUR 55,740 55,560 Mattone Arancio 04/04 EUR 39,610 39,900 Profilo Dinamico Arancio 04/04 EUR 58,230 58,570 Profilo Equilibrato Arancio 04/04 EUR 57,550 57,760 Pan Europe Fd X 05/04 USD 3,585 3,641 Profilo Moderato Arancio 04/04 EUR 55,530 55,570 Strategic Debt Fd A 05/04 GBP 1,063 1,062 Top Italia Arancio 04/04 EUR 35,990 36,100 Strategic Debt Fd A H 05/04 EUR 1,256 1,256 Strategic Debt Fd A H 05/04 USD 1,776 1,775 05/04 GBP 1,079 1,078 Strategic Debt Fd X H 05/04 EUR 1,316 1,315 Strategic Debt Fd X H 05/04 USD 1,807 1,806 UK Abs. Target Fd P1 05/04 GBP 1,151 1,156 5,180 AZ F. Cat Bond 28/03 EUR 5,210 5,197 AZ F. CGM Opport Corp Bd 03/04 EUR 5,766 5,760 AZ F. CGM Opport European 03/04 EUR 5,899 5,911 AZ F. CGM Opport Global 03/04 EUR 5,953 5,987 AZ F. CGM Opport Gov Bd 03/04 EUR 5,417 5,416 AZ F. Commodity Trading 03/04 EUR 4,403 4,459 AZ F. Conservative 03/04 EUR 6,060 6,058 KIS - Asia F 03/04 EUR 118,150 118,620 KIS - Bond A-USD 04/04 USD 163,490 163,360 KIS - Bond D 04/04 EUR 117,850 117,760 KIS - Bond F UK Abs Target Fd P2 05/04 EUR 1,101 1,106 UK Abs Target Fd P2 05/04 GBP 1,173 1,178 UK Equity Fd A 05/04 GBP 2,848 2,925 UK Equity Fd A 05/04 USD 4,288 4,357 UK Equity Fd B 05/04 EUR 3,344 3,429 La lista completa dei comparti Invesco autorizzati in Italia è disponibile sul sito www.invesco.it Invesco Funds 04/04 EUR 118,630 - - 126,090 126,620 AUGUSTUM G.A.M.E.S. Ar.Mo.A A 03/04 EUR 10,961 11,011 AUGUSTUM G.A.M.E.S. Ar.Mo.A I 03/04 EUR 11,050 11,101 AUGUSTUM G.A.M.E.S. I 04/04 EUR 121,000 120,900 KIS - Bond Plus A Dist 04/04 EUR 120,690 120,560 KIS - Bond Plus D 04/04 EUR 119,540 119,410 04/04 EUR 119,750 119,620 Symphonia Asia Flessibile 02/04 EUR 7,078 7,137 Symphonia Az. Euro 02/04 EUR 5,306 5,232 Symphonia Az. USA 02/04 EUR 7,427 7,466 Symphonia Flessibile 02/04 EUR 3,983 4,041 Symphonia Fortissimo 02/04 EUR 2,658 2,660 Symphonia Multimanager Em. Fless.02/04 EUR 13,790 13,827 Symphonia Ob. Alto Potenziale 02/04 EUR 5,205 5,201 Symphonia Ob. Breve Term. 02/04 EUR 6,925 6,921 Symphonia Ob. Corporate 02/04 EUR 6,237 6,239 Symphonia Ob. Dinamico 02/04 EUR 6,493 6,497 Symphonia Ob. Euro 02/04 EUR 7,692 7,680 Symphonia Ob. Rendita 02/04 EUR 8,080 8,074 Symphonia Patrimonio Attivo 02/04 EUR 23,545 23,519 Nextam Bilanciato 04/04 EUR 6,042 6,048 Nextam Obblig. Misto 04/04 EUR 6,765 6,753 BInver International A 04/04 EUR 5,440 5,485 BInver International I 04/04 EUR 5,647 5,702 Citic Securities China I 04/04 EUR 5,127 5,235 Fidela A 04/04 EUR 5,130 5,164 Fidela I 04/04 EUR 5,482 5,518 Symphonia Patrimonio Reddito 02/04 EUR 7,796 7,784 Income A 04/04 EUR 5,403 5,397 Symphonia Selezione Italia 02/04 EUR 6,241 6,186 Income I 04/04 EUR 5,415 5,409 Synergia Az. Small Cap Italia 02/04 EUR 4,959 4,925 International Equity A 04/04 EUR 6,288 6,306 Synergia Azionario Europa 02/04 EUR 5,883 5,829 International Equity I 04/04 EUR 6,292 6,310 Synergia Azionario Globale 02/04 EUR 6,429 6,411 Italian Selection A 04/04 EUR 4,910 4,914 Synergia Azionario Italia 02/04 EUR 5,112 5,056 Italian Selection I 04/04 EUR 4,945 4,950 Synergia Azionario USA 02/04 EUR 7,676 7,679 Liquidity A 04/04 EUR 5,331 5,331 Synergia Bilanciato 15 02/04 EUR 5,657 5,645 Liquidity I 04/04 EUR 5,376 5,376 Synergia Bilanciato 30 02/04 EUR 5,828 5,805 Multimanager American Eq.A 04/04 EUR 4,280 4,301 Synergia Bilanciato 50 02/04 EUR 6,000 5,962 Multimanager American Eq.I 04/04 EUR 4,416 4,438 Synergia Bond Flessibile 02/04 EUR 5,166 5,160 Multimanager Asia Pacific Eq.A 04/04 EUR 4,669 4,707 Synergia Ob. Rendita 02/04 EUR 5,417 5,412 Multimanager Asia Pacific Eq.I 04/04 EUR 4,798 4,837 Synergia Obbl. Corporate 02/04 EUR 6,106 6,110 Multimanager Emerg.Mkts Eq.A 04/04 EUR 4,556 4,585 Synergia Obbl. Euro B.T. 02/04 EUR 5,317 5,314 Multimanager Emerg.Mkts Eq.I 04/04 EUR 4,651 4,681 Synergia Obbl. Euro M.T. 02/04 EUR 5,775 5,766 Multimanager European Eq.A 04/04 EUR 3,967 3,994 Synergia Tesoreria 02/04 EUR 5,195 5,193 Multimanager European Eq.I 04/04 EUR 4,075 4,102 Synergia Total Return 02/04 EUR 5,491 5,472 Sator Equity Value A 04/04 EUR 7,142 7,192 Sator Equity Value I 04/04 EUR 7,408 7,459 Strategic A 04/04 EUR 4,681 4,684 Strategic I 04/04 EUR 4,819 4,821 Usa Value Fund A 04/04 EUR 5,579 5,562 Usa Value Fund I 04/04 EUR 5,903 5,885 www.vitruviussicav.com Ver Capital Credit Fund I 04/04 EUR 5,288 Tel: 0041916403780 www.pharusfunds.com info@pharusfunds.com PS - 3P Cosmic A 04/04 EUR 101,290 04/04 CHF 100,190 98,290 KIS - Bond Plus P 04/04 EUR 120,620 120,490 PS - Absolute Return A 04/04 EUR 106,180 106,290 KIS - Dynamic A-USD 04/04 USD 169,580 169,470 PS - Absolute Return B 04/04 EUR 111,700 111,820 KIS - Dynamic D 04/04 EUR 118,180 118,110 PS - Algo Flex A 02/04 EUR 103,160 103,190 KIS - Dynamic F 04/04 EUR 119,220 119,150 PS - Algo Flex B 02/04 EUR 97,800 97,830 KIS - Dynamic P 04/04 EUR 120,040 119,970 PS - Aliseo A 26/03 EUR 92,390 93,350 KIS - Dynamic X 04/04 EUR 121,790 121,710 PS - Best Global Managers A 02/04 EUR 102,140 102,160 Asia Balanced R 05/04 USD 11,290 11,330 KIS - Europa D 04/04 EUR 102,620 103,380 PS - Best Global Managers B 02/04 EUR 104,910 104,920 Asia Balanced E 05/04 EUR 15,130 15,320 KIS - Europa F 04/04 EUR 102,630 103,390 PS - Best Gl Managers Flex Eq A 04/04 EUR 103,550 103,740 04/04 EUR 103,370 104,140 PS - Bond Opportunities A 04/04 EUR 153,060 152,920 Asia Consumer Demand R 05/04 USD 9,460 9,610 KIS - Europa P Asia Consumer Demand E 05/04 EUR 9,290 9,520 KIS - Europa X 04/04 EUR 103,260 104,020 PS - Bond Opportunities B 04/04 EUR 113,790 113,690 Asia Infrastructure R 05/04 USD 8,430 8,520 KIS - Income D 04/04 EUR 104,520 104,520 PS - Dynamic Core Portfolio A 04/04 EUR 98,770 98,770 Asia Infrastructure E 05/04 EUR 10,240 10,430 KIS - Income P 04/04 EUR 107,750 107,760 PS - EOS A 02/04 EUR 114,430 114,470 Balanced-Risk Allocation A 05/04 EUR 14,530 14,570 KIS - Multi-Str. UCITS D 02/04 EUR 109,020 109,060 PS - Equilibrium A 02/04 EUR 99,650 99,690 AZ F. Core Brands 03/04 EUR 5,327 5,336 UK Equity Fd B 05/04 GBP 2,862 2,939 03/04 EUR 5,564 5,556 UK Equity Fd B 05/04 USD 4,350 4,421 AZ F. Corporate Premium DIS 03/04 EUR 5,563 5,556 UK Equity Fd X 05/04 EUR 3,436 3,523 Balanced-Risk Allocation R 05/04 EUR 11,900 11,930 KIS - Multi-Str. UCITS F 02/04 EUR 109,950 110,000 PS - Fixed Inc Absolute Return A 04/04 EUR 100,000 AZ F. Dividend Premium ACC 03/04 EUR 5,378 5,397 UK Equity Fd X 05/04 EUR 3,406 3,493 Balanced-Risk Allocation E 05/04 EUR 14,270 14,310 KIS - Multi-Str. UCITS P 02/04 EUR 111,170 111,200 PS - Inter. Equity Quant A 04/04 EUR AZ F. Dividend Premium DIS 03/04 EUR 5,054 5,072 UK Equity Fd X 05/04 GBP 2,889 2,967 Em. Loc. Cur. Debt R-Dis.M 05/04 USD 9,789 9,737 KIS - Multi-Str. UCITS X 02/04 EUR 111,200 111,220 PS - Inter. Equity Quant B AZ F. Emer. Mkt Asia 03/04 EUR 6,295 6,322 UK Equity Fd X 05/04 USD 4,431 4,503 Em. Loc. Cur. Debt E 05/04 EUR 12,312 12,355 KIS - Selection D 04/04 EUR 114,960 114,980 PS - Liquidity A 03/04 EUR 89,330 88,780 Asian Equity B 03/04 USD 124,980 124,210 Emerg Mkts Equity 04/04 USD 418,370 420,460 Emerg Mkts Equity Hdg 04/04 EUR 409,410 411,460 European Equity 04/04 EUR 236,920 240,030 Greater China Equity 03/04 EUR 95,290 95,570 Greater China Equity 03/04 USD 135,270 135,680 57,510 Growth Opportunities 04/04 USD 57,350 Growth Opportunities Hdg 04/04 EUR 63,050 63,220 Japanese Equity 04/04 JPY 114,370 110,840 Japanese Equity Hdg 04/04 EUR 150,480 146,060 Swiss Equity 04/04 CHF 110,590 111,990 Swiss Equity Hdg 04/04 EUR 83,920 84,980 US Equity 04/04 USD 135,800 135,360 US Equity Hdg 04/04 EUR 149,870 149,390 99,310 PS - 3P Cosmic C AZ F. Corporate Premium ACC Asian Equity B 5,284 118,530 KIS - Bond P KIS - Bond Plus F Strategic Debt Fd X - EUR 03/04 EUR AUGUSTUM G.A.M.E.S. A 7,867 31/12 EUR 565365,939 661442,021 1,305 Si tratta di Fondi Immobiliari chiusi Numero verde 800 124811 www.nextampartners.com-info@nextampartners.com Kairos Equity A 11,807 31/01 EUR 7,013 04/04 EUR KAIROS PARTNERS SGR 13,751 ABS- I 04/04 EUR Tel: 02 77718.1 www.kairospartners.com * Index Linked con sottostanti titoli islandesi 14,163 Global Listed Private Eq. MENA NASDAQ OMX PRINCIPAL FINANCE 1 4,894 117,450 2628,444 6,972 4,872 117,460 30/06 EUR 7,026 03/04 EUR 28/03 EUR Caravaggio di Sorgente SGR 03/04 EUR AZ F. Active Selection NM Total Return Flexible A 6,819 31/01 EUR 512720,962 504880,322 AZ FUND MANAGEMENT SA 105,210 6,779 8,934 1,304 105,060 04/04 EUR 9,221 05/04 GBP 28/03 EUR FTSE RAFI Emerging Mkts 8,978 Abs. UK Dynamic Fd P1 NM Q7 Globalflex A FTSE RAFI Dev. Europe Mid-Sm Kairos Multi-Str. B Azimut Trend Pacifico 61,880 5598,380 28/02 EUR 533608,880 539898,846 03/04 EUR 129,510 62,050 5698,750 EQUITY- I Azimut Trend Italia 129,690 04/04 EUR 20/03 EUR 12,682 11,747 04/04 EUR NM Q7 Active Eq. Int. A Paulson Global R1C E 12,415 03/04 EUR NM Large Europe Corp A www.sorgentegroup.com 53679,697 28/02 EUR 637865,080 639896,381 Azimut Trend Europa 105,750 30/06 EUR BOND-B 11,478 105,900 Fondo Donatello-Puglia Uno 11,848 11,356 61,380 NM Inflation Linked Bond Europe A 04/04 EUR 9,680 28/02 EUR 637865,080 639896,381 03/04 EUR 61,550 9,581 BOND-A Azimut Trend America 04/04 EUR 04/04 EUR 9,082 14,686 39,720 NM Global Equities EUR hdg A 101,650 04/04 EUR 14,402 133,690 39,350 101,650 04/04 EUR 14,748 133,790 04/04 EUR 04/04 EUR FTSE RAFI US 1000 14,459 04/04 EUR NM Euro Equities A Dyn. Cash R1C A FTSE RAFI Switzerland 28/02 EUR NM Euro Bonds Short Term A 10,203 6,112 28/02 EUR 127,980 10,175 4,596 Prudente 140,930 127,720 04/04 EUR 6,118 Prudente Classe A 140,950 04/04 EUR FTSE RAFI Dev. 1000 Fund 4,596 11,600 04/04 EUR NM Balanced World Cons A 103,990 04/04 EUR 28/02 EUR NM Augustum High Qual Bd A 104,480 04/04 EUR Obiettivo TFR 171,980 04/04 EUR Carige Azionario Italia 11,815 172,030 Dyn. Bd Stabilität Plus R1C A Carige Bilanciato 10 28/02 EUR 04/04 EUR 6,169 3,511 Obiettivo TFR Classe A www.newmillenniumsicav.com Distributore Principale: Banca Finnat Euramerica - Tel: 06/69933475 6,081 11,610 03/04 EUR 108,800 04/04 USD 04/04 EUR 6,540 Azimut Solidity 04/04 EUR Strategic Bond Inst. C hdg FTSE RAFI Asia Pacific Ex-Jap 6,552 8,230 Strategic Bond Inst. C 10,617 www.pegasocapitalsicav.com 131,710 04/04 EUR 8,238 896,014 132,180 Carige Obblig Globale 03/04 EUR 899,944 04/04 USD 6,633 Azimut Scudo 04/04 EUR 10,457 16,358 13,781 18,810 SHORT DURATION CAP RET EUR 10,634 3,527 28/02 EUR 18,831 10,457 16,336 Equilibrato 04/04 EUR Croci US R1C B 6,661 6,519 75,910 ITALY CAP RET A EUR 100,880 04/04 EUR 6,530 94,465 75,913 7410,770 Carige Obblig Euro Lungo Termine 03/04 EUR 94,461 04/04 EUR 100,170 Fondi Unit Linked Azimut Reddito Usa 04/04 EUR HIGH GROWTH CAP RET EUR 7600,770 11,891 16,705 FLEX STRATEGY RET EUR 04/04 EUR 04/04 EUR 14,199 102,940 04/04 USD 04/04 EUR 28/02 EUR 101,070 102,850 US High Yield Bond E FTSE RAFI Italy 30 Equilibrato Classe A 100,980 02/04 EUR Renminbi Fixed Income R FTSE RAFI Hong Kong China 11,742 02/04 EUR PS - Value B 10,245 8,141 11,231 PS - Value A 109,531 10,880 8,116 11,727 1125,699 109,381 10,256 04/04 EUR 11,210 1127,940 04/04 EUR 10,760 Carige Azionario Internazionale 28/02 EUR 04/04 EUR FLEX QUANTITATIVE HR6 A EUR 04/04 EUR 6,077 28/02 EUR FLEX DUR CAP RET EUR A 04/04 EUR 6,023 Dinamico Classe A 875,461 Renminbi Fixed Income E 04/04 EUR Dinamico 877,650 Pan European Struct. Eq. E Carige Azionario Europa Fondo Pensione Aperto Carige 04/04 EUR 04/04 JPY 11,915 16,732 12,530 DYNAMIC GROWTH RET EUR 04/04 EUR 04/04 EUR 03/04 EUR 12,380 11,108 Croci Japan R1C B Carige Obblig Euro Azimut Reddito Euro 04/04 EUR 11,280 Croci Euro R1C B A S&P 10,495 Pan European Struct. Eq. R 04/04 EUR 66,170 Baa2 MOD 10,485 12,930 Agriculture Euro R1C A 98,670 EUR 03/04 EUR 11,260 12,830 5,012 03/04 102,940 EUR Azimut Prev. Com. Garantito 11,180 04/04 EUR 5,002 03/04 11,306 04/04 EUR Pan European Eq. E 03/04 EUR Social Responsability 11,262 Pan European Eq. R AZ F. QProtection Eurotrend Auto Basket Op. 03/04 EUR 2345,000 ASIAN OPP CAP RET EUR NM Augustum Corp Bd A 6,596 Azimut Prev. Com. Equilibrato 2405,000 DB Platinum 12,244 10,013 04/04 JPY 4,965 6,598 9,939 Japanese Eq. Advantage R 4,960 12,247 03/04 EUR 12,580 03/04 EUR 04/04 EUR Azimut Prev. Com. Crescita 12,640 AZ F. Qinternational 04/04 EUR 12,821 04/04 EUR 13,520 Carige Monetario Euro 12,827 Japanese Eq. Advantage E 13,380 Carige Liquidita Euro 03/04 EUR 26,780 04/04 EUR w.r. MOD Azimut Garanzia 9,630 26,780 US Value Equity E * EUR 6,580 9,620 04/04 EUR 5,124 03/04 6,572 04/04 USD Greater China Eq. E 5,125 Eurotrend Auto Basket 03/04 EUR Greater China Eq. R 03/04 EUR 4,396 Azimut Formula Target 2014 10,887 AZ F. Qbond 4,405 6,872 10,899 22,230 04/04 EUR 6,868 Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond R-Dis. M 04/04 EUR 21,970 Carige Total Return 2 03/04 EUR 11,314 04/04 USD 24,592 Azimut Formula Target 2013 12,047 11,326 US Value Equity R n.r. 6,340 12,061 5,443 * EUR 6,704 04/04 EUR Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond E-Dis. T 04/04 EUR 5,447 03/04 6,309 Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond E 03/04 EUR Eurotrend Atlantide 6,693 13,100 AZ F. Patriot DIS 5,246 03/04 EUR 43,230 13,020 5,585 5,254 03/04 EUR 11,608 77,056 04/04 EUR Azimut Formula 1 Absolute 03/04 EUR 74,329 77,908 Carige Total Return 1 Azimut Formula 1 Conserv Azimut Prev. Com. Protetto 75,142 43,090 04/04 EUR 5,589 AZ F. US Income Invictus Macro Fd 03/04 EUR 03/04 EUR 05/04 USD 03/04 EUR 19,938 Invictus Global Bond Fd Multiman. Eq. Afr. & Mid. East A Multiman. Eq. Afr. & Mid. East M Glob. Equity Income R Glob. Equity Income E AZ F. Patriot ACC AZ F. Trend AcomeA Performance (A2) 100,370 04/04 EUR 03/04 EUR 3,433 96,360 100,450 04/04 EUR Multiman. Bal. A 3,511 96,430 04/04 EUR KIS - Sm. Cap D 5,293 AcomeA Patrimonio Aggressivo (A1) 04/04 EUR 04/04 EUR PS - Opportunistic Growth B KIS - Selection X 5,286 AcomeA Patrimonia Aggressivo (A2) 04/04 EUR PS - Opportunistic Growth A 115,920 15,277 03/04 EUR 6,573 114,120 115,890 11,484 AZ F. Institutional Target 6,561 114,100 04/04 EUR 15,300 9,192 04/04 EUR 04/04 EUR KIS - Selection P 11,501 9,233 AcomeA Paesi Emergenti (A2) KIS - Selection F 05/04 EUR 04/04 EUR 6,464 Quota/pre. 05/04 EUR AcomeA Globale (A1) 6,453 Quota/od. Euro Corp. Bond E AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 DIS 03/04 EUR 04/04 EUR Data Valuta Euro Corp. Bond R 9,386 AcomeA Paesi Emergenti (A1) 10,928 Nome 2,939 9,203 7,426 10,956 10,944 Quota/pre. 4,827 9,385 7,437 11,015 05/04 EUR Quota/od. 2,913 9,202 04/04 EUR 05/04 USD Euro Corp. Bond R-Dis.M Data Valuta 4,811 04/04 EUR AcomeA Obbligaz. Coroprate (A2) Em. Loc. Cur. Debt A-Dis.M Nome 03/04 EUR 04/04 EUR 7,367 Quota/pre. 03/04 EUR AcomeA Europa (A1) 7,378 Quota/od. AZ F. European Dynamic AcomeA Europa (A2) 04/04 EUR Data Valuta AZ F. European Trend AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 ACC 03/04 EUR AcomeA Obbligaz. Corporate (A1) Nome Tel 0332 251411 www.ottoapiu.it 8a+ Eiger 04/04 EUR 4,799 4,834 8a+ Gran Paradiso 04/04 EUR 5,048 5,049 100,060 8a+ Latemar 04/04 EUR 5,331 5,329 100,960 101,940 8a+ Matterhorn 28/03 EUR 576415,184 588118,030 04/04 EUR 102,420 103,330 04/04 EUR 122,590 122,560 Legenda: Quota/pre. = Quota precedente; Quota/od. = Quota odierna 1332A65B Economia/Mercati Finanziari 57 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 Piazza Affari RECUPERO DI MEDIOBANCA RISALE IL BANCO POPOLARE di GIACOMO FERRARI N onostante i deludenti dati Usa sull’occupazione, che hanno influito oltre che su Wall Street anche sulle Borse europee (terminate tutte in calo), Piazza Affari si è salvata, con l'indice Ftse-Mib in rialzo dello 0,64% in chiusura, dopo una seduta in altalena. E a correre di più sono stati i titoli bancari, grazie al miglioramento dello spread Bund-Btp, sceso a 317 punti base, mentre ha avuto scarsi effetti il report di Fitch che ha confermato l'outlook negativo per i principali istituti di credito italiani. Mediobanca ha così messo a segno un rialzo del 6,02%, seguita dal Banco Popolare (+4,42%) e da Ubi Banca (+3,93%). Nel resto del paniere delle blue-chips bene anche Enel Green Power (+3,75%). In assoluto, invece, a realizzare la migliore performance del listino è stata Cape Live (+13,49%), ritornata all'utile con il bilancio 2012 approvato ieri. Giù invece Mediaset (-2,06%) dopo la smentita alle voci di cessione di una parte della quota detenuta in Ei Towers (ex Dmt). Ha perso ancora terreno, dopo il tonfo della vigilia, StM (-1,95%), seguita da Tenaris (-1,61%). È proseguita, infine, la discesa di Moleskine (-5,03%) nel terzo giorno di quotazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA Borsa Italiana Nome Titolo Tel. A A.S. Roma .....................(ASR) A2A .......................................(A2A) Acea......................................(ACE) Acegas-Aps...........................(AEG) Acotel Group * ......................(ACO) Acque Potabili .......................(ACP) Acsm-Agam ..........................(ACS) AdF-Aerop.Firenze ..................(AFI) Aedes * ...................................(AE) Aedes 14w *.....................(WAE14) Aeffe *...................................(AEF) Aicon * ...................................(AIC) Aiòn Renewables....................(AIN) Alerion ..................................(ARN) Amplifon...............................(AMP) Ansaldo Sts *.........................(STS) Antichi Pell ..............................(AP) Arena ....................................(ARE) Ascopiave *...........................(ASC) Astaldi * ................................(AST) Atlantia ..................................(ATL) Autogrill ................................(AGL) Autostrada To-Mi .....................(AT) Autostrade Mer. ................(AUTME) Azimut..................................(AZM) B B&C Speakers ...............(BEC) Banca Generali .....................(BGN) Banca Ifis *...............................(IF) Banca Pop. Emilia R. .............(BPE) Banca Pop. Sondrio.............(BPSO) Banco Popolare .......................(BP) Banco Popolare w10.........(WBP10) Basicnet................................(BAN) Bastogi......................................(B) BB Biotech *............................(BB) Bca Carige ............................(CRG) Bca Carige r........................(CRGR) Bca Finnat * ..........................(BFE) Bca Intermobiliare .................(BIM) Bca Pop.Etruria e Lazio * .......(PEL) Bca Pop.Milano......................(PMI) Bca Pop.Milano 13w .......(WPMI13) Bca Pop.Spoleto ....................(SPO) Bca Profilo ............................(PRO) Bco Desio-Brianza ................(BDB) Bco Desio-Brianza rnc ........(BDBR) Bco Santander ....................(SANT) Bco Sardegna rnc ...............(BSRP) Bee Team ..............................(BET) Beghelli...................................(BE) Beni Stabili ...........................(BNS) Best Union Co......................(BEST) Bialetti Industrie *...................(BIA) Biancamano *.......................(BCM) Biesse * ................................(BSS) Bioera.....................................(BIE) Boero Bart.............................(BOE) Bolzoni *................................(BLZ) Bon.Ferraresi...........................(BF) Borgosesia..............................(BO) Borgosesia rnc......................(BOR) Brembo * ..............................(BRE) Brioschi..................................(BRI) Brunello Cucinelli *..................(BC) Buzzi Unicem ........................(BZU) Buzzi Unicem rnc ................(BZUR) C Cad It * ..........................(CAD) Cairo Comm. *........................(CAI) Caleffi....................................(CLF) Caltagirone ..........................(CALT) Caltagirone Ed.......................(CED) Camfin .................................(CMF) Camfin 09-11 w ............(WCMF11) Campari ................................(CPR) Cape Live ................................(CL) Carraro ...............................(CARR) Cattolica As.........................(CASS) CDC ......................................(CDC) Cell Therap...........................(CTIC) Cembre * .............................(CMB) Cementir *............................(CEM) Cent. Latte Torino * ................(CLT) Ceram. Ricchetti.....................(RIC) CHL.......................................(CHL) CIA .........................................(CIA) Ciccolella ................................(CC) Cir..........................................(CIR) Class Editori ..........................(CLE) Cobra * .................................(COB) Cofide ...................................(COF) Cogeme Set ..........................(COG) Conafi Prestito' .....................(CNP) Sussurri & Grida Le notizie «insider» al fondatore di Amazon (m.sid.) È la stampa baby. E a dispetto di inutili visioni catastrofiste (c’è qualcuno che crede veramente a un mondo senza informazione di qualità e professionale?) piace. Piace anche a Jeff Bezos, fondatore di Amazon, che ha appena guidato una cordata per finanziare con 5 milioni di dollari Business Insider, sito di news fondato da un ex analista del web, Henry Blodget. Pare che Bezos ne sia un consumatore instancabile. Grazie al nuovo apporto i fondi totali raccolti dalla start up editoriale, Business Insider, hanno raggiunto i 18,3 milioni. A fare i conti è stata la stessa società basata a New York. Tra gli investitori ci sono anche RRE Ventures and Institutional Venture Partners e soprattutto un venture capitalist come Ken Lerer che deve essere considerato un "portafortuna" e un marchio di garanzia visto che si tratta di uno dei fondatori dell’Huffington Post, probabilmente la nuova realtà editoriale degli Stati Uniti più «disruptive» — come richiede il gergo digitale — degli ultimi anni. «La leadership di Jeff, la sua visione e la filosofia che ha applicato ad Amazon hanno ispirato generazioni di startupper, me incluso» ha detto in una intervista Blodget. Secondo la stampa Usa Business Insider nel 2012 ha fatturato 10 milioni di dollari in vendite, con una perdita netta di 3 milioni. Nel 2013 punta a salire fino a 15 milioni di ricavi. E lo fa rompendo una delle false credenze che circolano: e cioè che si possano produrre news con poche persone. Il sito ha già circa 100 persone. Ps1, Blodget, di cui ha appena scritto Ken Auletta sul © RIPRODUZIONE RISERVATA Edf alla prova delle privatizzazioni (g.str.) La Francia torna a privatizzare. In una mossa che riguarderebbe, indirettamente, anche l’Italia. Ma procediamo con ordine. Parigi deve rientrare nel famoso tetto del 3% tra deficit e Pil e non vuole aprire la porta all’austerity. Quindi, sta privatizzando. Insomma, sta tornando alla stessa politica voluta dai governi neogollisti degli anni Ottanta dopo le nazionalizzazioni del presidente François Mitterand. Adesso, però, a privatizzare è un governo socialista. «Nel quadro della ristrutturazione del budget e della modernizzazione delle politiche pubbliche, stiamo riflettendo su un cambiamento nelle nostre partecipazioni»: sono le parole del ministro Arnaud Montebourg direttamente al «Wall Street Journal», il giornale più letto dagli investitori a stelle e strisce. Non parla di privatizzazioni a tutto campo (e non fa nomi), Montebourg, ma di cessioni di quote che permettano «di non perdere l’influenza di Parigi sulle imprese». Quote di Nome Titolo 0,480 0,492 4,540 6,150 20,760 0,776 0,699 10,000 0,044 0,003 0,605 — — 3,826 3,950 7,740 0,115 0,004 1,490 5,130 12,310 9,255 9,190 15,790 12,170 3,884 13,730 6,770 5,270 4,010 0,945 — 1,495 0,845 82,050 0,459 1,122 0,257 2,836 0,334 0,492 0,020 1,881 0,257 1,884 2,058 5,090 7,640 0,186 0,332 0,465 1,185 0,253 0,591 2,390 0,203 — 2,646 37,970 0,877 1,047 12,760 0,091 16,120 11,390 5,560 4,566 2,850 1,430 1,310 0,779 0,767 — 6,040 0,055 1,892 13,800 0,424 0,835 6,815 2,146 1,580 0,188 0,050 0,229 0,337 0,765 0,191 0,335 0,393 — 0,689 Cred. Artigiano ......................(CRA) Cred. Bergamasco...................(CB) Cred. Emiliano .........................(CE) Cred. Valtellinese .................(CVAL) Cred. Valtellinese 10w ....(WCVA10) Cred. Valtellinese 14w ....(WCVA14) Crespi ...................................(CRE) Csp .......................................(CSP) D D'Amico *........................(DIS) D'Amico 16 warr *...........(WDIS16) Dada * ....................................(DA) Damiani *.............................(DMN) Danieli ..................................(DAN) Danieli rnc ..........................(DANR) Datalogic * ............................(DAL) De'Longhi .............................(DLG) Dea Capital *.........................(DEA) Delclima................................(DLC) Diasorin *...............................(DIA) Digital Bros *..........................(DIB) Dmail Group * ......................(DMA) DMT *.....................................(EIT) E Edison r........................(EDNR) EEMS..................................(EEMS) El.En. * ..................................(ELN) Elica * ...................................(ELC) Emak * ...................................(EM) Enel.....................................(ENEL) Enel Green Pw....................(EGPW) Enervit ..................................(ENV) Engineering * ........................(ENG) Eni .........................................(ENI) Erg........................................(ERG) Ergy Capital...........................(ECA) Ergy Capital 16w ............(WECA16) Esprinet * ..............................(PRT) Eukedos ................................(EUK) Eurotech * .............................(ETH) Exor ......................................(EXO) Exor prv.................................(EXP) Exor risp................................(EXR) Exprivia *...............................(XPR) F Falck Renewables * .........(FKR) Ferragamo...........................(SFER) Fiat............................................(F) Fiat Industr................................(FI) Fidia * ...................................(FDA) Fiera Milano * .........................(FM) Finmeccanica........................(FNC) FNM .....................................(FNM) Fondiaria-Sai .........................(FSA) Fondiaria-Sai risp ................(FSAR) Fondiaria-Sai risp B.............(FSRB) Fullsix....................................(FUL) G Gabetti Pro.S. .................(GAB) Gabetti Pro.S. 13w .........(WGAB13) Gas Plus................................(GSP) Gefran * ..................................(GE) Gemina ................................(GEM) Gemina rnc ........................(GEMR) Generali ....................................(G) Geox .....................................(GEO) Gruppo Edit. L'Espresso...........(ES) H Hera...............................(HER) I I Grandi Viaggi.................(IGV) IGD *......................................(IGD) Il Sole 24 Ore ........................(S24) Ima * .....................................(IMA) Immsi ....................................(IMS) Impregilo................................(IPG) Impregilo rnc........................(IPGR) Indesit....................................(IND) Indesit rnc ...........................(INDR) Industria e Inn. ........................(IIN) Intek Group ............................(IKG) Intek Group risp T.............(IKGRST) Intek Group rnc ....................(IKGR) Interpump * ..............................(IP) Intesa Sanpaolo......................(ISP) Intesa Sanpaolo rnc..............(ISPR) Invest e Sviluppo ....................(IES) Irce *......................................(IRC) Iren ........................................(IRE) Isagro * ..................................(ISG) IT WAY * ................................(ITW) Italcementi................................(IT) Italcementi rnc .......................(ITR) Italmobiliare...........................(ITM) Italmobiliare rnc...................(ITMR) IVS Group ...............................(IVS) IVS Group 16 warr ...............(WIVS) J Juventus FC .................(JUVE) -6,83 +6,49 -3,40 +11,51 -12,41 -1,84 +10,08 -2,06 -26,33 -51,61 +7,36 — — +2,57 +2,28 +7,13 -36,00 -27,59 +16,22 -1,44 -12,94 +3,64 +17,90 -6,90 +8,66 +27,01 +4,65 +20,04 -5,22 -12,83 -27,74 — +6,79 -1,17 +11,63 -41,75 -10,60 -5,62 +44,69 -39,58 +5,76 -83,72 +9,36 +1,94 -8,10 +5,00 -18,63 +4,66 +8,81 -9,43 -0,15 +35,89 +29,67 -12,78 -4,02 -27,31 — +28,20 +2,62 +16,01 +7,94 +28,95 +6,79 +19,41 +6,05 +5,90 -2,02 +14,73 +0,35 +7,38 -11,48 +37,95 — +1,68 +10,06 -13,37 +8,32 +11,23 -15,10 +6,82 +28,50 +6,76 +2,29 -16,28 -3,75 +10,94 -6,25 -11,64 -4,23 -2,60 — +11,31 0,480 0,390 4,100 5,235 20,000 0,741 0,615 9,500 0,042 0,003 0,555 — — 3,648 3,560 6,675 0,115 0,004 1,100 5,060 12,090 8,570 7,795 15,400 10,850 2,998 12,910 5,530 5,080 4,000 0,905 — 1,358 0,791 72,900 0,457 1,082 0,257 1,780 0,334 0,443 0,015 1,687 0,245 1,831 1,912 5,090 7,030 0,163 0,332 0,446 0,870 0,188 0,542 2,390 0,196 — 2,024 36,300 0,722 0,970 9,740 0,085 13,360 10,210 5,100 4,126 2,470 1,352 1,169 0,764 0,545 — 5,635 0,048 1,892 11,680 0,373 0,835 6,335 1,637 1,451 0,178 0,049 0,222 0,292 0,736 0,191 0,330 0,367 — 0,619 0,538 0,500 4,830 6,150 27,610 0,795 0,710 10,500 0,072 0,007 0,705 — — 4,068 4,310 7,915 0,189 0,006 1,490 5,710 14,140 9,815 9,675 17,000 13,500 3,924 15,550 6,940 6,500 5,485 1,563 — 1,691 0,927 89,450 0,888 1,398 0,300 2,926 0,657 0,583 0,123 3,030 0,272 2,360 2,200 6,740 7,975 0,221 0,431 0,520 1,185 0,267 0,742 2,858 0,280 — 2,678 39,960 0,930 1,250 13,060 0,102 17,700 12,740 6,070 4,660 2,920 1,519 1,365 0,907 0,887 — 6,215 0,076 2,292 14,100 0,615 1,155 7,280 2,208 1,990 0,210 0,072 0,259 0,450 0,929 0,260 0,428 0,457 — 0,700 64,5 1534,5 948,5 338,4 84,2 27,5 53,3 91,0 45,2 — 65,1 — — 165,2 890,4 1230,0 5,3 7,4 344,4 507,5 8087,1 2362,0 803,0 68,2 1744,4 42,6 1571,3 363,8 1752,7 1249,7 1640,4 — 91,5 14,8 — 1000,8 2,8 93,9 438,0 86,0 1572,2 — 56,4 172,9 223,0 26,1 — 50,8 22,3 66,7 902,8 11,1 18,9 20,2 66,0 7,3 — 69,4 213,2 40,1 0,9 857,7 71,2 1097,0 1873,9 222,4 40,8 220,8 17,3 157,4 96,4 609,7 — 3498,2 17,1 87,6 742,8 5,1 — 116,8 333,1 15,8 14,9 11,4 21,1 62,9 606,6 20,2 32,2 276,3 — 31,6 Tel. Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz Chiu. Chiu. 02-01-2013 Anno Anno (in milioni (euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro) Nome Titolo — 11,600 3,870 0,858 — 0,147 0,027 1,157 0,423 0,066 3,774 1,050 19,460 12,000 5,980 12,330 1,260 0,849 28,300 1,118 4,402 22,960 1,355 0,286 15,490 1,115 0,535 2,580 1,495 — 30,590 17,460 6,995 0,210 0,041 3,512 0,482 1,194 21,620 21,440 21,380 0,610 0,825 21,670 3,980 8,520 2,450 4,060 3,700 0,172 1,310 98,950 0,897 1,930 0,049 — 4,600 2,526 1,318 1,380 12,230 2,126 0,729 1,414 0,340 0,860 0,492 17,550 0,449 3,992 14,100 6,180 5,490 1,270 0,297 — 0,350 6,430 1,150 0,988 0,038 1,402 0,591 2,086 1,305 4,500 2,268 14,820 9,775 6,495 — 0,208 42,5 K K.R.Energy.....................(KRE) 1,301 +0,08 +53,06 0,836 1,595 Kinexia..................................(KNX) 1,270 -0,63 +22,94 1,029 1,465 27,1 55,0 L La Doria * ........................(LD) 1,778 +0,51 +4,10 1,680 1,783 Landi Renzo *..........................(LR) 1,293 -0,54 -13,68 1,293 1,646 146,6 Lazio .....................................(SSL) 0,413 -2,48 -10,13 0,403 0,539 28,5 Lottomatica ...........................(LTO) 18,520 +0,38 +5,29 17,200 19,240 3163,9 Luxottica ...............................(LUX) 38,560 -1,18 +19,98 31,070 39,950 18250,6 5,6 Lventure Group ....................(LVEN) 0,053 -0,38 -3,23 0,050 0,350 M Maire Tecnimont...............(MT) 0,336 -0,27 -19,86 0,320 0,479 107,7 Management e C. .................(MEC) 0,171 +0,35 -0,23 0,167 0,185 80,5 MARR * ..............................(MARR) 8,500 +0,35 +6,65 7,900 9,150 561,0 Mediacontech ......................(MCH) 1,116 -1,50 -15,96 1,116 1,650 20,0 Mediaset ................................(MS) 1,520 -2,06 -7,60 1,460 2,018 1819,4 Mediobanca............................(MB) 4,086 +6,02 -15,86 3,780 5,595 3436,0 Mediolanum .........................(MED) 4,018 -0,45 +1,46 3,834 4,714 2940,4 Meridiana Fly........................(MEF) 0,599 +0,25 +5,93 0,560 1,200 63,6 Meridie ...................................(ME) 0,077 +1,05 +3,78 0,073 0,100 4,0 Mid Industry Cap ...................(MIC) — — — — — — Milano Ass...............................(MI) 0,419 +1,35 +29,44 0,314 0,431 767,7 Milano Ass. rnc......................(MIR) 0,517 +1,37 +39,02 0,364 0,517 52,8 — — +0,69 -18,71 +1,15 -9,58 +0,18 -28,18 — — -1,07 -1,93 +0,38 +4,31 +1,40 +18,85 -0,31 +28,76 +4,76 +6,80 -0,05 +23,17 -2,78 +13,57 -0,56 -13,05 -1,64 -8,05 +0,34 -10,08 -0,32 +9,89 -4,26 -8,16 +2,23 +26,17 +0,39 -7,09 -0,80 -11,48 -3,25+115,78 -2,46 +8,97 -1,81 +54,86 -2,06 -21,24 +0,58 -1,40 +0,36 +11,78 +0,85 -1,57 +1,98 -20,76 +3,75 +3,17 — — +0,33 +18,38 -0,57 -8,06 -2,58 -6,86 -1,22 +27,09 +2,25 +69,01 -1,84 +2,15 -2,63 -13,93 +0,17 +4,74 -0,05 +10,76 +0,56 +26,19 -1,02 +24,66 -1,45 -5,28 -0,12 -19,20 -1,37 +26,06 -0,85 +2,31 +0,71 -0,81 +0,82 +2,51 -0,73 +1,81 +2,89 -17,78 +1,00 -15,54 +0,77 +33,20 -0,35 +21,04 -1,27 +29,34 -1,08 -0,72 -2,00 -14,04 — — -1,92 -7,82 -0,16 -4,82 +1,46 +19,82 — +35,16 +1,07 -15,07 +2,21 -4,49 +0,69 -16,11 -0,21 +11,25 -0,44 -12,80 +0,76 +3,61 +0,06 -7,44 -1,68 +20,21 +0,36 -1,90 -0,10 +10,58 +0,71 +8,80 +3,60 -3,74 — -2,83 -1,24 -19,57 +1,78 -10,27 — — -0,09 -4,19 -0,69 +9,17 +2,13 -16,36 +1,33 -11,23 -3,28 -4,73 -0,57 -0,21 +2,07 +23,13 +0,19 -3,78 — +9,94 -2,39 +1,35 -1,90 +2,62 — +13,13 +0,46 +20,68 -0,08 -16,73 — — -0,72 -2,99 — 11,270 3,550 0,844 — 0,130 0,026 0,960 0,319 0,050 2,980 0,922 19,460 12,000 5,900 10,820 1,260 0,670 26,530 1,107 2,040 20,680 0,872 0,286 15,240 0,995 0,530 2,524 1,358 — 25,230 17,010 6,795 0,132 0,024 3,170 0,482 1,103 19,000 16,580 16,700 0,610 0,809 16,640 3,790 8,255 2,320 3,900 3,590 0,170 0,949 79,400 0,671 1,908 0,049 — 4,392 2,526 1,074 0,995 11,920 2,080 0,700 1,224 0,340 0,795 0,491 14,400 0,447 3,534 12,680 5,390 5,310 1,225 0,291 — 0,350 5,550 1,124 0,975 0,038 1,337 0,461 2,082 1,184 4,102 2,130 12,800 7,995 6,495 — 0,206 — 14,690 4,596 1,355 — 0,177 0,041 1,170 0,490 0,076 3,848 1,094 23,650 14,050 7,085 12,980 1,479 0,890 30,580 1,331 5,305 24,150 1,443 0,377 16,350 1,190 0,583 3,258 1,568 — 31,630 19,480 7,655 0,350 0,058 3,780 0,650 1,309 22,490 22,150 22,280 0,790 1,140 22,500 4,724 9,755 2,920 4,236 5,150 0,214 1,370 99,450 0,917 2,028 0,062 — 5,050 2,868 1,385 3,100 14,560 2,734 1,025 1,417 0,412 0,930 0,700 18,880 0,589 4,044 15,240 6,975 6,860 1,650 0,369 — 0,395 6,475 1,525 1,258 0,050 1,474 0,610 2,344 1,501 4,900 2,496 16,340 11,130 7,800 — 0,219 — 712,8 1271,3 378,7 — — 4,3 38,3 150,2 — 60,1 88,9 788,4 485,3 347,5 1838,1 391,1 124,9 1592,9 15,5 6,8 650,8 149,5 12,5 73,8 69,6 87,3 24256,0 7372,5 — 381,3 63419,4 1053,8 20,3 — 185,1 8,8 42,0 3449,1 1638,3 195,0 31,7 239,1 3632,8 4971,4 10321,3 12,5 172,9 2118,6 74,4 1196,2 126,3 293,0 21,6 13,6 — 206,9 35,5 1913,9 5,2 18963,5 548,8 297,2 1894,2 15,3 282,5 21,4 653,0 153,9 1607,0 22,8 698,3 2,9 29,3 102,8 — 14,7 702,5 17721,1 921,1 5,1 39,9 694,6 37,3 10,3 802,4 240,0 326,7 159,5 245,1 — 208,5 Tel. Mittel.....................................(MIT) Moleskine * ..........................(MSK) MolMed ...............................(MLM) Mondadori..............................(MN) Mondo Tv * ...........................(MTV) Monrif..................................(MON) Monte Paschi Si. ................(BMPS) Montefibre ..............................(MF) Montefibre rnc....................(MFNC) Moviemax............................(MMG) Mutuionline *........................(MOL) N Nice *............................(NICE) Noemalife .............................(NOE) Noemalife 15 warr .........(WNOE15) Novare ....................................(NR) O Olidata ............................(OLI) P Panariagroup * ...............(PAN) Parmalat ................................(PLT) Parmalat 15w ................(WPLT15) Piaggio ...................................(PIA) Pierrel ...................................(PRL) Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz Chiu. Chiu. 02-01-2013 Anno Anno (in milioni (euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro) 1,525 2,000 0,405 0,960 0,523 0,277 0,172 0,078 0,168 0,070 3,020 2,600 3,700 — — 0,278 1,231 2,010 0,950 2,010 0,721 +0,99 -5,03 -0,69 +0,05 — +0,62 +1,12 -3,83 -0,88 -0,43 +0,07 +0,39 — — — +2,32 -1,20 +0,20 -1,86 — -2,83 +13,05 — -6,82 -16,52 +6,36 +0,84 -26,53 +14,08 -8,84 -14,44 -8,65 -2,77 +21,71 — — +3,35 +13,14 +12,79 +23,54 -3,55 +7,62 1,300 2,000 0,402 0,929 0,483 0,260 0,170 0,068 0,160 0,070 3,018 2,578 2,924 — — 0,267 1,088 1,732 0,729 1,922 0,642 1,530 2,280 0,455 1,293 0,592 0,294 0,300 0,106 0,193 0,096 3,316 2,870 3,800 — — 0,319 1,274 2,058 1,010 2,242 1,100 134,0 427,5 90,0 237,6 14,1 41,3 1988,2 10,1 4,2 4,7 116,3 301,5 23,0 — — 9,3 55,7 3513,8 — 734,3 11,9 Nome Titolo Tel. B.O.T. 12.04.13 14.05.13 14.06.13 12.07.13 14.08.13 13.09.13 3 35 66 94 127 157 99,993 99,974 99,957 99,920 99,859 99,779 0,07 0,30 (m.sid.) È presto per dire che si tratti di un caso, ma non così presto per accendere un riflettore. Moleskine non è riuscita a portare a casa una chiusura positiva da mercoledì, giorno dell’Ipo: -0,87%, -7% e -5,3%. Da 2,3 euro siamo già a 2. Sono giornate complesse per tutti in Borsa. Ma la sequenza non è certo da champagne. © RIPRODUZIONE RISERVATA Pierrel 12w.....................(WPRL12) — Pininfarina ............................(PINF) 2,780 Piquadro .................................(PQ) 1,400 Pirelli & C. ...............................(PC) 8,220 Pirelli & C. rnc .......................(PCP) 6,250 Poligr. S.Faustino *.................(PSF) 4,524 Poligrafici Editoriale...............(POL) 0,232 Poltrona Frau.........................(PFG) 1,000 Pramac .................................(PRA) — Prelios...................................(PRS) 0,072 Premafin Finanziaria ................(PF) 0,182 Premuda .................................(PR) 0,212 Prima Industrie * ....................(PRI) 9,750 Prima Industrie 13w *......(WPRI13) — Prysmian ...............................(PRY) 15,700 R R. De Medici * ..................(RM) 0,117 Ratti ......................................(RAT) 2,092 RCF .......................................(RCF) 0,647 RCS Mediagroup ...................(RCS) 0,810 RCS Mediagroup risp ..........(RCSR) 0,460 RDB ......................................(RDB) — Recordati *............................(REC) 7,040 Reply * ..................................(REY) 30,100 Retelit.....................................(LIT) 0,505 Risanamento...........................(RN) 0,154 Rosss....................................(ROS) 1,100 S Sabaf S.p.a. * ..................(SAB) 9,230 Sadi .......................................(SSI) 0,275 Saes *.....................................(SG) 7,485 Saes rnc *.............................(SGR) 7,010 Safilo Group...........................(SFL) 10,500 Saipem.................................(SPM) 22,370 Saipem risp........................(SPMR) — Saras ....................................(SRS) 0,922 Sat ........................................(SAT) 8,570 Save....................................(SAVE) 9,700 Screen Service......................(SSB) 0,111 Seat PG...................................(PG) 0,002 Seat PG r ..............................(PGR) — Servizi Italia * .........................(SRI) 3,646 Servizi Italia 15 warr *.....(WSRI15) 0,297 SIAS .......................................(SIS) 7,530 Sintesi .....................................(SII) 0,100 Snai ......................................(SNA) 0,816 Snam Gas .............................(SRG) 3,598 Sogefi *...................................(SO) 2,264 Sol ........................................(SOL) 4,570 Sopaf.....................................(SPF) — Sorin.....................................(SRN) 2,170 Stefanel * ............................(STEF) 0,345 Stefanel risp * ...................(STEFR) — STMicroelectr. ......................(STM) 5,770 T Tamburi ...........................(TIP) 1,602 Tamburi 13w ...................(WTIP13) 0,100 TAS .......................................(TAS) 0,471 Telecom IT ..............................(TIT) 0,584 Telecom IT Media .................(TME) 0,099 Telecom IT Media rnc .........(TMER) 0,185 Telecom IT rnc......................(TITR) 0,511 Tenaris ..................................(TEN) 15,320 Terna ....................................(TRN) 3,250 TerniEnergia *........................(TER) 2,064 Tesmec * ...............................(TES) 0,629 Tiscali.....................................(TIS) 0,041 Tiscali 14w ......................(WTIS14) 0,001 Tod's.....................................(TOD) 108,200 Trevi Fin.Ind. ...........................(TFI) 5,500 TXT e-solution *.....................(TXT) 7,730 U UBI Banca .......................(UBI) 2,806 Uni Land ...............................(UNL) — Unicredit ...............................(UCG) 3,302 Unicredit risp ......................(UCGR) 7,780 Unipol ....................................(UNI) 2,154 Unipol 13w......................(WUNI13) 0,003 Unipol prv ............................(UNIP) 1,950 Unipol prv 13w...............(WUNP13) 0,002 V Valsoia............................(VLS) 4,070 Vianini Industria......................(VIN) — Vianini Lavori.........................(VLA) 3,318 Vittoria Ass. *.........................(VAS) 6,180 Y Yoox *...........................(YOOX) 14,260 Z Zignago Vetro *.................(ZV) 4,780 Zucchi...................................(ZUC) 0,078 Zucchi 14 warr...............(WZUC14) 0,005 Zucchi rnc...........................(ZUCR) — Scadenza Giorni Pr.Netto 14.10.13 14.11.13 13.12.13 14.01.14 14.02.14 14.03.14 188 219 248 280 311 339 99,707 99,642 99,562 99,418 99,270 99,149 — — +0,72 -8,67 -0,71 -13,15 +0,98 -7,38 +1,79 +8,60 — +14,71 +0,96 -14,41 — +2,77 — — +0,14 -11,73 +1,22 +37,14 -2,22 -14,53 +3,12 +4,78 — — -1,57 +2,08 -2,33 -19,17 -2,97 +6,09 — +0,62 -6,90 -36,52 -6,06 -19,60 — — -0,21 +1,15 +1,48 +42,99 +0,30 +2,25 +4,41 -9,41 — +10,17 -0,75 +2,05 — -1,86 -0,33 +8,01 +0,50 +24,29 +3,45 +54,19 -0,71 -26,94 — — +0,22 -8,98 +2,15 +1,78 -1,17 +19,38 -5,77 -30,63 -6,25 -68,09 — — +1,11 +10,48 -0,34 +11,61 -0,79 +12,39 -3,29 -2,06 -1,33 +49,09 +0,45 +0,39 +0,18 +15,51 -3,14 +13,01 — — +5,54 +26,46 -3,76 -15,37 — — -1,95 +3,22 +1,01 +7,37 -5,66+110,53 -3,62 -0,84 +1,04 -16,75 +1,75 -35,23 -7,50 -23,52 +0,39 -16,57 -1,61 -5,32 -0,18 +5,93 -1,71 -2,37 +0,32 +36,83 -1,67 +2,23 — -20,00 -1,01 +9,40 +2,33 +31,14 +0,91 +22,41 +3,93 -24,04 — — +1,98 -14,23 -0,38 -11,89 +0,75 +37,99 — -55,93 +1,04 +43,38 +6,67 -60,98 -2,16 +6,32 — — +0,55 +4,73 -0,32 +23,70 -1,31 +18,05 +0,42 +5,19 -1,89 -9,51 +4,17 -18,03 — — — 2,760 1,390 8,080 5,620 3,850 0,230 0,940 — 0,071 0,127 0,211 9,150 — 15,010 0,117 1,950 0,641 0,810 0,460 — 6,910 20,920 0,468 0,141 0,960 8,800 0,248 6,895 5,600 6,665 19,850 — 0,870 8,120 8,060 0,111 0,001 — 3,228 0,260 6,700 0,100 0,535 3,486 1,935 4,000 — 1,679 0,345 — 5,345 1,485 0,011 0,465 0,536 0,096 0,185 0,473 14,760 3,010 2,064 0,460 0,039 0,001 95,650 4,040 6,300 2,700 — 3,238 7,745 1,520 0,002 1,339 0,001 3,720 — 3,054 4,878 11,850 4,520 0,078 0,005 — — — 3,396 82,6 1,779 69,8 9,730 3893,2 6,350 75,5 6,325 38,8 0,282 29,9 1,070 139,5 — — 0,094 60,4 0,249 74,0 0,280 40,5 9,940 84,6 — — 17,760 3390,0 0,147 44,0 2,292 56,9 0,659 20,7 1,307 605,5 0,600 14,3 — — 7,805 1479,8 30,660 275,8 0,550 80,6 0,170 123,0 1,250 12,7 9,815 105,7 0,346 24,7 7,510 110,3 7,170 51,5 10,800 644,1 32,360 9887,8 — — 1,040 873,3 8,825 81,9 10,140 537,1 0,172 15,6 0,006 24,1 — — 3,760 99,1 0,311 — 7,770 1718,4 0,135 4,2 0,917 95,2 3,760 12145,2 2,296 262,9 4,778 421,7 — — 2,170 1027,8 0,412 29,4 — — 6,645 — 1,602 218,3 0,119 — 0,596 19,9 0,765 7832,8 0,180 143,6 0,270 1,0 0,650 3075,1 16,240 — 3,282 6533,5 2,320 77,7 0,631 66,4 0,047 77,4 0,001 — 115,200 3308,2 5,500 386,0 9,240 45,4 4,018 2481,4 — — 4,796 18919,1 9,275 18,8 2,190 953,9 0,006 — 1,975 531,2 0,004 — 4,290 42,3 — — 3,526 144,3 6,395 417,5 15,100 821,7 4,890 418,6 0,104 13,7 0,007 — — — * Titolo appartenente al segmento Star. Valuta al 09-04-13 Rend. © RIPRODUZIONE RISERVATA Moleskine e il prezzo di quotazione Rend. 0,33 0,38 0,46 0,65 0,72 0,76 Euribor Periodo 1 sett. 1 mese 2 mesi 3 mesi 4 mesi 5 mesi Monete auree Oro T. 360 T. 365 Periodo T.360 T.365 05 apr 05 apr 0,083 0,118 0,170 0,210 0,248 0,287 0,084 0,120 0,172 0,213 0,251 0,291 6 mesi 7 mesi 8 mesi 9 mesi 10 mesi 11 mesi 12 mesi 0,326 0,362 0,397 0,431 0,465 0,501 0,534 0,331 0,367 0,403 0,437 0,471 0,508 0,541 Sterlina (v.c) 268,40 317,11 Sterlina (n.c) 270,63 320,26 Sterlina (post.74) 270,63 320,26 Krugerrand 1.186,65 1.291,17 Marengo Italiano 217,58 242,85 Marengo Svizzero 216,65 238,27 Marengo Francese 216,62 238,24 Denaro Lettera Tassi Mattino Sera Oro Milano (Euro/gr.) 39,00 39,16 Oro Londra (usd/oncia) 1.552,75 1.568,00 Argento Milano (Euro/kg.) — 704,37 Platino Milano (Euro/gr.) — 39,99 Palladio Milano (Euro/gr.) — 18,80 Italia Euro17 Canada Danimarca Finlandia Sconto Interv 0,75 0,75 0,75 1 0 1,5 0,75 1,01 0 0,75 Borse Estere Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz A New York valori espressi in dollari, a Londra Chiu. Chiu. 02-01-2013 Anno Anno (in milioni in pence, a Zurigo in franchi svizzeri. Dati di (euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro) Dati a cura dell’agenzia giornalistica Radiocor. Monete Auree: ConFinvest F.L. Milano Scadenza Giorni Pr.Netto quote, quindi, ma non per questo piccole. Un altro responsabile dell’esecutivo — secondo quanto ha scritto «Les Echos» — ha dichiarato che una cessione parziale della partecipazione dell’85% in Edf sarebbe «un’opzione evidente». Edf è il colosso dell’elettricità transalpina che in Italia controlla Edison. Secondo la legge francese, lo Stato può scendere fino al 70% di Edf: se fosse venduto il 15%, Parigi potrebbe incassare circa 4 miliardi di euro senza perdere il controllo del gruppo. Intanto, in Borsa, le azioni Edf hanno guadagnato circa il 12% da inizio anno. Ma non c’è solo l’energia e non ci sono solo le ipotesi. Parigi ha infatti già annunciato pochi giorni fa la vendita di un 3% in Safran (aeronautica). E in futuro? Troppo presto per fare previsioni. Intanto, però, sul mercato c’è chi ha già messo in fila — teoricamente parlando — le varie quote di Stato. Il portafoglio pubblico va dalle partecipazioni largamente maggioritarie in Edf e Areva (nucleare) fino alle quote di minoranza in France Télecom, Air France-Klm, Gdf Suez e Renault. Quotazioni in diretta sul telefonino: invia QUOTA <sigla titolo>, ad esempio: QUOTA ACE al numero 482242. Costo 0,5 Euro per SMS ricevuto. Info su www.corriere.it/economia Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz Chiu. Chiu. 02-01-2013 Anno Anno (in milioni (euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro) -0,44 +1,23 +4,95 +1,32 -0,53 +1,11 +0,29 +3,84 +1,14 — -0,90 — — +2,46 -1,89 +1,31 -0,69 -4,55 +3,76 -1,16 +0,90 +0,82 -0,27 +1,81 +0,50 -0,31 -0,87 -0,22 +1,05 -1,23 +4,42 — +1,01 +3,36 -5,03 +0,37 +3,70 -1,15 +0,57 -4,27 +0,88 -4,35 +1,68 -0,23 +2,39 — -2,49 — -2,00 -1,92 -2,25 +0,42 -0,94 +1,81 -2,37 -0,83 — -0,90 -0,03 -3,47 — +1,27 -0,65 -1,41 +2,15 +2,96 +0,35 +2,15 -0,56 — +1,90 +1,99 — -0,17 +13,49 -1,46 +1,85 -0,02 -2,05 -3,40 +1,23 -0,06 +4,22 +2,04 +0,22 +0,36 +1,19 -1,30 -0,09 +3,40 — — New Yorker, ora ha 47 anni. Ma nella sua precedente vita da analista fu allontanato da Wall Street dopo aver patteggiato con la Sec nel 2003. Bravo ed «ex cattivo». Ps2, lo scoop sull’ingresso di Bezos lo ha fatto un giornalista dello stesso Business Insider che sul sito ha pubblicato la lettera inviata da Blodget a tutto il team per annunciare entusiasticamente la buona novella. Chapeau: una notizia è una notizia. Francia Germania Giappone G.B. USA Svezia Sconto Interv 0,75 0,75 0,3 --0,25 1 0,75 0,75 0,058 0,5 0,25 1 New York e Toronto aggiornati alle ore 20.00 indici MERCATI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 05-04 Amsterdam (Aex) . . . . . . . . . . . . . 340,71 Brent Index . . . . . . . . . . . . . . . . . 106,90 Bruxelles-Bel 20 . . . . . . . . . . . . 2543,90 DJ Stoxx Euro . . . . . . . . . . . . . . . 261,40 DJ Stoxx Euro50 . . . . . . . . . . . . 2585,28 DJ Stoxx UE . . . . . . . . . . . . . . . . 287,13 DJ Stoxx UE50. . . . . . . . . . . . . . 2641,08 FTSE Eurotr.100. . . . . . . . . . . . . 2379,01 Hong Kong HS . . . . . . . . . . . . . 21726,90 Johannesburg . . . . . . . . . . . . . 40065,76 Londra(FTSE100) . . . . . . . . . . . . 6249,78 Madrid Ibex35 . . . . . . . . . . . . . . 7798,40 Oslo Top 25. . . . . . . . . . . . . . . . . 426,36 Singapore ST. . . . . . . . . . . . . . . 3299,78 Sydney (All Ords) . . . . . . . . . . . . 4899,24 Toronto(300Comp) . . . . . . . . . . 12322,05 Vienna (Atx). . . . . . . . . . . . . . . . 2326,91 Zurigo (SMI) . . . . . . . . . . . . . . . 7641,11 var.% -1,68 -0,61 -1,36 -1,52 -1,38 -1,57 -1,58 -1,56 -2,73 -1,52 -1,49 -0,63 -1,76 -0,24 -0,41 -0,33 -1,19 -1,57 selezione FRANCOFORTE. . . . . . . . . . . . . . . 05-04 Adidas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 78,80 Allianz . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 105,30 Bayer Ag. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79,07 Beiersdorf . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69,99 Bmw . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66,31 Commerzbank Ag . . . . . . . . . . . . . . 1,14 Deutsche Bank n . . . . . . . . . . . . . . 30,27 Deutsche Post . . . . . . . . . . . . . . . . 17,30 Deutsche Telekom n . . . . . . . . . . . . 8,44 Dt Lufthansa Ag. . . . . . . . . . . . . . . 14,14 Hugo Boss Ag . . . . . . . . . . . . . . . . 86,72 Metro Ag. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22,01 Porsche Vz . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56,62 Siemens n . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81,39 Volkswagen Ag . . . . . . . . . . . . . . 154,45 PARIGI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 05-04 Air France . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6,74 Air Liquide . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94,39 Alstom . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30,52 Axa SA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13,17 Bnp . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39,27 Cap Gemini . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34,74 Carrefour . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20,69 Casino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80,75 Ciments Francais. . . . . . . . . . . . . . 43,60 Crédit Agricole . . . . . . . . . . . . . . . . 6,27 Danone. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54,18 France Télécom. . . . . . . . . . . . . . . . 7,72 Havas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4,94 L'Oréal . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 121,55 Michelin . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63,33 Peugeot S.A. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5,56 Renault. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49,60 Saint-Gobain . . . . . . . . . . . . . . . . . 27,43 Sanofi-Synthelab . . . . . . . . . . . . . . 77,56 Société Générale . . . . . . . . . . . . . . 25,40 Sodexho Alliance . . . . . . . . . . . . . . 71,27 Total . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36,74 var.% -1,55 -1,36 -3,10 -1,99 -1,86 -0,87 -0,75 -2,78 -0,94 -5,23 -0,48 -1,37 -0,67 -2,59 -1,06 var.% -7,77 -1,33 -0,21 -0,79 -1,42 -1,01 -3,16 -3,77 -1,11 -1,56 -0,97 -0,05 -4,58 -2,05 -2,19 -1,66 -1,55 -1,30 -1,92 -0,10 -1,62 -1,54 NEW YORK. . . . . . . . . . . . . . . . . . 05-04 Amazon Com. . . . . . . . . . . . . . . . 254,70 American Express . . . . . . . . . . . . . 65,06 Apple Comp Inc . . . . . . . . . . . . . . 422,20 At&T. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37,94 Bank of America . . . . . . . . . . . . . . 11,95 Boeing . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 85,56 Carnival . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33,23 Caterpillar Inc . . . . . . . . . . . . . . . . 84,65 Cisco Systems. . . . . . . . . . . . . . . . 20,55 Citigroup Inc . . . . . . . . . . . . . . . . . 42,59 Coca-Cola Co . . . . . . . . . . . . . . . . 40,10 Colgate Palmolive . . . . . . . . . . . . 116,50 Dow Chemical. . . . . . . . . . . . . . . . 30,86 DuPont . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48,70 Exxon Mobil . . . . . . . . . . . . . . . . . 88,71 Ford Motor . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12,39 General Electric . . . . . . . . . . . . . . . 22,82 General Motors . . . . . . . . . . . . . . . 27,41 Goldman Sachs . . . . . . . . . . . . . . 142,59 Hewlett-Packard . . . . . . . . . . . . . . 21,91 Honeywell . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72,75 Ibm . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 208,78 Industrie Natuzzi Sp. . . . . . . . . . . . . 2,15 Intel Corp . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20,79 Johnson & Johnson . . . . . . . . . . . . 81,94 JP Morgan . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47,54 Lockheed Martin . . . . . . . . . . . . . . 94,24 Luxottica Grp Spa . . . . . . . . . . . . . 50,40 McDonald's. . . . . . . . . . . . . . . . . 100,76 Merck & Co. . . . . . . . . . . . . . . . . . 45,07 Microsoft . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28,40 Monsanto Co. . . . . . . . . . . . . . . . 104,86 Morgan Stanley . . . . . . . . . . . . . . . 21,31 Nike Inc. Cl. B . . . . . . . . . . . . . . . . 58,75 Occidental Pet. . . . . . . . . . . . . . . . 81,57 Pfizer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29,06 Procter & Gamble . . . . . . . . . . . . . 78,06 Unilever NV . . . . . . . . . . . . . . . . . 40,78 Us Steel Corp. . . . . . . . . . . . . . . . . 17,27 Walt Disney. . . . . . . . . . . . . . . . . . 57,50 Whirlpool . . . . . . . . . . . . . . . . . . 111,65 Xerox . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8,65 Yahoo Inc . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23,25 var.% -1,69 -2,50 -1,29 +0,08 +0,08 +0,72 +0,39 +0,02 -2,33 -0,42 -1,09 -0,50 -1,81 -0,69 -1,18 -2,06 -1,13 -1,19 -0,28 -1,75 -1,36 -1,20 -1,38 -1,66 -0,57 +0,11 -1,22 -0,73 +0,13 -0,55 -0,70 -0,83 -0,09 -0,99 -0,31 -0,34 -0,61 -0,61 -1,60 -0,16 -0,38 -0,12 -1,15 LONDRA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 05-04 3i Group . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 305,10 Anglo American . . . . . . . . . . . . . 1639,50 AstraZeneca . . . . . . . . . . . . . . . 3282,50 B Sky B . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 867,50 Barclays Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 280,00 BP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 447,10 British Telecom . . . . . . . . . . . . . . 265,80 Burberry Group . . . . . . . . . . . . . 1247,00 Glaxosmithkline . . . . . . . . . . . . . 1519,50 Marks & Spencer. . . . . . . . . . . . . 376,80 Pearson Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 1138,00 Prudential . . . . . . . . . . . . . . . . . 1032,00 Rolls Royce . . . . . . . . . . . . . . . . 1084,00 Royal & Sun All . . . . . . . . . . . . . . 109,60 Royal Bk of Scot . . . . . . . . . . . . . 269,50 Schroders Plc . . . . . . . . . . . . . . 2076,00 Unilever Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 2725,00 Vodafone Group. . . . . . . . . . . . . . 182,60 var.% -2,93 -0,39 -0,18 -1,25 -1,72 -1,08 -2,85 -2,43 -1,33 -2,59 -0,35 -2,18 -1,28 +0,27 -1,79 -2,26 -1,27 -1,19 ZURIGO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 05-04 Nestlé. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 67,30 Novartis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65,50 Ubs . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14,20 var.% -2,04 -1,95 -1,11 58 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Cultura Il volume è pubblicato da Feltrinelli Il libro di Roberto Saviano ZeroZeroZero, editore Feltrinelli, pp. 444, e 18 (a fianco la copertina), descrive il traffico globale della cocaina purissima (da qui il titolo, che assimila la droga alla farina doppio zero). L’autore, nato a Napoli 34 anni fa, è autore del bestseller internazionale Gomorra, uscito nel 2006 da Mondadori e tradotto in più di cinquanta lingue. Sempre per Feltrinelli ha pubblicato Vieni via con me. Reportage L’autore di «Gomorra» propone con «ZeroZeroZero» una storia mondiale dei trafficanti di droga e dei loro valori rovesciati di ANTONIO D’ORRICO Q uando era piccolo, Roberto Saviano mandò dei racconti da leggere a Goffredo Fofi. Erano di stile surreale, onirico, alla Tommaso Landolfi, uno degli scrittori più originali e misteriosi che l’Italia abbia avuto. Fofi gli rispose di lasciar perdere il gotico ciociaro risciacquato in Arno di Landolfi e di aprire la finestra della sua stanza e scrivere di quello che vedeva affacciandosi. Saviano lo prese in parola e si guardò intorno. Così nacque Gomorra che ormai non è più un libro, è un brand e ha marchiato a fuoco l’autore e la sua vita nei modi che sappiamo (successo in tutto il mondo, minacce di morte dei boss protagonisti del racconto di Saviano, conseguente assegnazione di una scorta fissa a quest’ultimo, costretto, per il suo bene, a un’esistenza blindata 24 ore su 24). Ora qui, però, vorrei parlare di Roberto Saviano senza considerarne l’indotto, le mille derivazioni prodotte dal fenomeno Gomorra. Vorrei parlare, semplicemente, di che cos’è e di com’è il suo nuovo libro, ZeroZeroZero, una storia mondiale della cocaina appena pubblicata da Feltrinelli sette anni dopo quel clamoroso esordio. Ma mentre lo dico un dubbio mi attraversa la mente: si può parlare di Roberto Saviano a prescindere dal suo indotto? Proviamo. Tecnicamente parlando ZeroZeroZero è un The complete book, un genere classico dell’editoria anglosassone (tipo The complete book of labrador, The complete book of Jack the Ripper), un libro esaustivo su un personaggio o su un argomento. Saviano ha scelto di scrivere il suo complete sulla cocaina (da come la si ottiene a come la si smercia, all’effetto che fa) perché si è convinto di un paio di cose. Che sono le seguenti. 1) «Non esiste mercato al mondo che renda più di quello della cocaina. Non esiste investimento finanziario al mondo che frutti come investire in cocaina». Da cui discende il corollario A: «Se avessi investito mille euro in azioni Apple all’inizio del 2012, ora ne avresti milleseicentosettanta. Non male. Ma se avessi investito mille euro in coca all’inizio del 2012, ora ne avresti centottantaduemila: cento volte di più che investendo nel titolo azionario record dell’anno!». 2) «Ciò che viviamo oggi, l’economia che regola le nostre vite, le nostre scelte, è determinato più da quello che Félix Gallardo "El Padrino" e Pablo Escobar "El Mágico" decisero e fecero negli anni Ottanta che da ciò che decisero e fecero Reagan e Gorbaciov. O almeno io la penso così». Da cui discende il corollario B: «Stare dentro ai traffici della polvere è l’unica prospettiva che mi abbia permesso di capire le cose fino in fondo. Guardare la debolezza umana, la fisiologia del potere, la fragilità dei rapporti, l’inconsistenza dei legami, la forza immane del denaro e della ferocia. L’assoluta impotenza di tutti gli insegnamenti volti alla bel- Un bambino di dieci anni raccoglie foglie di cocaina da una coltivazione in Perù (foto Ap). Sotto: lo scrittore Roberto Saviano, autore nel 2006 del bestseller «Gomorra» (Ansa) Saviano, orazione sulla coca Critica della ragione mafiosa La verità della malavita attraverso la filosofia dei suoi boss lezza e alla giustizia di cui mi sono nutrito». Perciò, conclude Saviano, quasi scusandosi, mi sono ridotto a scrivere di morti e di sparatorie («di chiaviche», come ama dire lui stesso a sottolineare la viltà, la miserabilità delle sue storie e dei loro protagonisti), perché questo mi permette di capire il mondo, di sapere la verità, come è compito di uno scrittore. Se ZeroZeroZero fosse tutto qui sarebbe un saggio sull’economia, sulla finanza e, in una parola, sul potere. Ma, fortunatamente, non è solo questo. La verità del libro sta altrove e, precisamente, nel discorso (ma «orazione» sarebbe il termine più calzante) che un vecchio boss calabrese, un uomo d’onore, fece, non molto tempo fa a New York, a un pubblico di giovani criminali (di nazionalità assortite: albanesi, chicanos…). A Saviano capita di ascoltare l’intervento del vecchio boss (che parla in un curioso impasto linguistico di inglese, spagnolo, italiano e dialetto calabrese). L’uomo spiega che cos’è un capo e come funziona la mafia. E sostiene che chi delinque non è peggiore dei grandi industriali, dei politici, dei rappresentanti del potere legale e ufficiale. Dice che si tratta di uno scontro di visioni diverse e che i criminali hanno dalla loro il fatto di essere coraggiosi, di giocarsi davvero il tutto per tutto. E di non nascondersi dietro alibi di comodo. Afferma l’uomo d’onore: «Le cazzate sul mondo migliore lasciamole agli idioti». Non si comanda per il bene, per la giustizia, per la libertà: «Queste sono cose da fimmine, lasciamole ai ricchi, agli idioti. Chi comanda, comanda. Punto e basta». La vita è sempre una malavita. «Scetateve guagliune»... Saviano resta impressionato dall’orazio- ne. Gli è successo in altre occasioni di sentire discorsi di filosofia morale mafiosa. Questo è diverso, è una lezione «su come si sta al mondo», su come si vive e non su come si fa il mafioso. La concione del boss appare a Saviano «come un addestramento dell’anima». Lo scrittore ci vede qualcosa di kantiano: «Era una critica della ragion pratica mafiosa». E non può che concludere definendo i boss italiani «gli ultimi calvinisti d’Occidente». C’è un nodo non sciolto in Saviano. Se è mi permesso fare un giro sull’ottovolante della psicoanalisi, penso che si tratti di un senso di colpa. I criminali lo affascinano. Lo riconosce anche: «Tutti i grandi leader criminali hanno una cosa in comune: la volontà di costruirsi un’aura di fascino. La volontà di ammaliare, di sedurre. Poco importa se l’obiettivo è una donna da portarsi a letto o uno spacciatore rivale da far fuori convincendo i tuoi compari che quel bastardo se lo merita» (o, aggiungerei, uno scrittore da cui farsi raccontare). E, scrivendo di Félix Gallardo, detto «El Padrino», di Pablo Escobar, detto «El Mágico», di Osiel Cárdenas Guillén, detto «El Mata Amigos» (l’Ammazzamici), i grandi narcotrafficanti prota- gonisti del suo libro, Saviano soddisfa e, contemporaneamente, condanna la sua attrazione fatale. Così procedendo ne resta prigioniero. Per liberarsi dovrebbe fare come il grande Don Winslow (che racconta da sempre e impareggiabilmente la gigantesca connection messicana del narcotraffico), dovrebbe romanzarla decisamente, dovrebbe shakespeareggiarla con grandeur elisabettiana, dovrebbe tragediarla (per usare un termine amatissimo dai mafiosi), ma anche commedializzarla. Saviano lo fa in una sola scena di Zero ZeroZero ed è quando racconta del boss calabrese di San Luca Francesco Strangio, detto Ciccio Boutique. Un giorno gli raccontarono che i narco avevano tagliato le mani a uno che aveva rubato, Ciccio Boutique non ce la fece più e sbottò: «Mamma mia, noi siamo flessibili su queste cose. Ma quando è successo un fatto del genere nelle nostre zone, mai. Piuttosto una fucilata. Ma non quelle torture». Ciccio Boutique sarà pure una chiavica, ma uno scrittore deve sapere che anche le chiaviche possono avere un risvolto umano. © RIPRODUZIONE RISERVATA Terza Pagina 59 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 Architettura Esce «Il sublime al tempo del contemporaneo»: un’analisi delle nuove parole chiave Manifestazioni Il futuro non abita a Las Vegas Bookcity Milano 2013 chiama a raccolta le scuole Gregotti: basta effetti speciali, torniamo ai contenuti classici D di STEFANO BUCCI applausi popolari sembrano essere solo per i bizzarroni e per i demolitori». L’esaltazione della star singola penalizza d’altra parte anche quell’idea di ricerca e di laboratorio anch’essa «classica» per non dire ormai «tramontata» (nel suo libro Gregotti cita a esempio la bottega rinascimentale dei Bellini) per lasciare il posto all’autoesaltazione. Ma nel saggio vengono messi sotto accusa anche una serie di sintomi collaterali di questa crisi. Come la difficoltà di interpretare gli stessi fenomeni dimostrata da critici e curatori di mostre e Biennali: «alle quali, al di là dell’oggettiva difficoltà di fare capire l’architettura senza i progetti, viene sem- C osa fa più male all’architettura contemporanea? La bulimia di attualità, l’ansia di tecnologia, il protagonismo delle archistar o il desiderio di stupire a tutti i costi? Il modello Disneyland, il «bruttissimo museo africano di Tschumi» o quella improbabile emanazione del Guggenheim collocata in un albergo extralusso simil-veneziano di Las Vegas? Il sublime al tempo del contemporaneo, nuovo saggio di Vittorio Gregotti (Einaudi, pp. 240, e 18, in libreria da martedì 9 aprile), non vuole fornire risposte definitive ma piuttosto raccogliere «una serie di indizi» sullo stato dell’architettura (ma anche dell’arte in generale), uno stato che l’autore definisce, almeno per quello che riguarda gli ultimi trent’anni, «di accademico immobilismo dell’incessante novità» ovvero una condizione di «cambiamento solo apparente» che di fatto nasconde il vuoto, il nulla. Tutta colpa di una nuova idea di bellezza contemporanea che non guarda più alla classicità greca, a Leon Battista Alberti, a Kant, a Loos ma piuttosto a un «sublime rappresentato dall’ipertecnologico, dalla liquefazione delle specificità, dall’immensità dell’universo delle nuove comunicazioni». Una bellezza sensazionalistica, alleata più del mercato e del consumismo che non della ragione o del sentimento. Lontanissime sembrano così le città del sublime che diventava architettura: Pienza, Sabbioneta, Chaux o la comunità Shaker di Hankock (ma anche i disegni immaginifici di Sant’Elia e la «maison clarté» di Le Corbusier) hanno così ceduto il posto alle metropoli stile Flash Gordon. Proprio come, tra i maestri dell’arte, Damien Hirst ha sostituito Botticelli e Michelangelo (ma anche un grande trasgressore come Joseph Beuys). Gregotti individua cinque punti (non certamente positivi) che, per lui, determinano oggi il successo di un progetto: la superficiale novità (giocata su uno strano mix di eccesso e memoria); l’apparenza costosa («il povero ormai non paga più»); l’assenza di ogni integrazione con il contesto urbano circostante (insomma meglio se appare «come ingrandimento di un qualche oggetto di consumo», caffettiera o Vittorio Gregotti (Novara, 1927) ha fondato nel 1974 lo studio omonimo. A sinistra: una veduta di Las Vegas opo il notevole successo ottenuto dall’edizione che si è tenuta nel novembre dello scorso anno — 80.000 presenze, 350 eventi nati da una scommessa contro il tempo che le è valsa il nome prudenziale di numero Zero — Bookcity Milano, per il 2013, si prepara in tempo. Con il progetto di aumentare il coinvolgimento della città, propone alle scuole lavori da svolgere in classe, capaci di trasformare le aule in laboratori per la manifestazione. All’interno della Settimana della lettura, gli organizzatori della manifestazione (coordinata da Oliviero Ponte di Pino) proporranno progetti e raccoglieranno le candidature delle scuole. Sotto il titolo «Bookcity per le scuole, le scuole per Milano. Una maratona di idee» martedì 16 aprile, dalle 9.30 fino alle 14, è previsto l’incontro degli organizzatori con i docenti delle scuole primarie e secondarie di I grado alla Cineteca italiana, in viale Fulvio Testi 121. Giovedì 18 sarà la volta dei docenti delle scuole secondarie di II grado che, dalle 9.30 fino alle 13, sono invitati nella sala del Grechetto di palazzo Sormani in via Sforza 7. Cento progetti saranno annunciati e proposti perché gli alunni, grazie alla collaborazione con editori, autori, giornalisti, illustratori, attori, registi, fotografi, si mettano al lavoro diventando parte attiva della prossima manifestazione. Molto lavoro sarà svolto in rapporto al sito www.bookcitymilano.it. Per prenotarsi telefonare al numero 02.39273061 o inviare una mail a ufficiostampa@bookcitymilano.it. Antropologia L’appuntamento Il nuovo saggio di Vittorio Gregotti Il sublime al tempo del contemporaneo (Einaudi) sarà al centro dell’incontro organizzato dalla Fondazione Corriere della Sera in programma giovedì 11 aprile (alle ore 18) nella Sala Buzzati (via Balzan 3 angolo via S. Marco 21, ingresso libero solo con prenotazione, tel 02 87 38 77 07, rsvp@fondazionecorriere.it). Insieme all’autore, discuteranno sui contenuti del volume Marco Biraghi e Franco Rella. sedia comprese, che non come un vero frammento di città); il suo valore accertato sul mercato; l’effetto mediatico che può suscitare. «Sono fortunato — scrive — perché credo ancora nei valori di libertà e di giustizia come obbiettivi della parte migliore degli ideali di pensiero del movimento moderno e nell’importanza del ruolo collettivo che la rivoluzione del progetto può proporre in architettura». Invocando la ricerca di una nuova normalità edilizia, una ricchezza (che guardi anche alle esigenze reali della società e degli individui) non più basata sulla semplice esibizione o sull’apparenza ma intesa come molteplicità di idea, di cultura, di iniziative. Una normalità che ponga fine a un momento in cui «i più grandi pre più spesso chiesta una visione positiva della situazione e non un’interpretazione della realtà». Simbolo eccellente di questa sublime bellezza senza contenuto sono i grattacieli (e il conseguente «grattacielismo»). Ma non solo. Nello stesso cono d’ombra si collocano, per Gregotti, anche i musei fatti per stupire, trasformati in appendici dei bookshop o degli alberghi (come il Guggenheim di Las Vegas), in multisale, in shopping centre, in luoghi di semplice consumo e di acquisto. E proprio per questo destinati a venir immediatamente sacrificati alle ragioni di mercato come è accaduto allo stesso Guggenheim Las Vegas. Non più luoghi di conoscenza ma «teatri delle meraviglie», questi musei sembrano trasformati in monumenti in onore degli stessi progettisti della provvisorietà dei nostri anni, ormai «posseduti dalla smania di dimostrare la loro capacità di prevedere il futuro, un futuro votato alle tecnoscienze, all’universo senza confini delle nuove comunicazioni, alla ragione del denaro». Una riflessione critica, quella di Gregotti, che invita, con amarezza ma anche con un filo di speranza, a ripensare e ritrovare il senso della classicità, alla luce di una contemporaneità che non sia, però, solo di facciata. La lista dei 26 Record di candidature. Petrocchi: «In carcere, ma può scrivere libri» Ironia e proteste per Cuffaro allo Strega di CRISTINA TAGLIETTI I ndignazione e molta ironia, soprattutto sui social network (Johnny Palomba cinguetta: «Che il premio fosse tutta una mafia lo si diceva da anni»). La candidatura di Totò Cuffaro allo Strega anima il primo passo di questa edizione che, con 26 candidati, è da record. Nessun imbarazzo alla Fondazione Bellonci per quel nome «pesante». «L’autore sta scontando in carcere la sua pena che non è il divieto di scrivere libri» è la risposta del coordinatore Stefano Petrocchi, lanciata anche su Twitter. «La sua presentazione corrisponde ai criteri di ammissibilità del premio: e cioè la presentazione da parte di due Amici della domenica — spiega —. Sarà il comitato direttivo, il 16 aprile, a decidere se sarà tra i 12 candidati. L’affollamento ci fa piacere, ci sono molti piccoli editori, ci sono marchi storici in corsa per la prima volta, come Bollati Boringhieri, e una grande fetta dell’editoria media indipendente». La presentazione del libro di Cuffaro è stata voluta dall’Amico della domenica Marco Staderini che precisa: «Non è in alcun modo un’interpretazione della sua condanna di taglio politico, nè di dietrologia giudiziaria» ma «un faro di luce sul carcere» vissuto come «luogo di sofferenza che è anche luogo di attesa e di speranza». La candidatura, sostenuta anche da Gianpiero Gamaleri, ha lasciato sorpreso l’editore de Il candore delle cornacchie, Angelo Guerini: «Siamo molto contenti della notizia, del tutto inaspettata» ha dichiarato, sottolineando la narrazione «carica di umanità e di senso religioso». © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA L’incidente misterioso da cui nacque lo Stato M a allora da dove viene lo Stato, con la divisione tra governanti e governati? L’interrogativo sorge leggendo la descrizione delle società primitive negli scritti dell’antropologo francese Pierre Clastres. Dal suo libro L’anarchia selvaggia (Elèuthera, pp. 116, e 12) emerge un quadro dei popoli indigeni costante a ogni latitudine: piccole comunità autarchiche ed egualitarie, in cui «il potere non è separato dalla società» e i capi non esigono obbedienza, anzi si mettono al servizio degli altri per ricavarne prestigio. Sono «società che rifiutano l’economia» in quanto si limitano a soddisfare bisogni essenziali, senza accumulazione né profitto. Ma non sono luoghi idilliaci, perché vivono in guerra permanente: per affermarsi come entità distinte, autonome, indivise, sentono il «bisogno della figura dello straniero o del nemico». Non è pensabile che una struttura basata sulla relazione comando/obbedienza sia sorta per evoluzione spontanea da questi piccoli mondi «protesi a scongiurare la nascita nel proprio seno della diseguaglianza». Quindi la rottura che ha prodotto lo Stato dev’essere stata accidentale, anche se poi si è rivelata irreversibile. Forse Clastres, se non fosse morto nel 1977 a soli 43 anni, avrebbe potuto dirci di più su quel misterioso trauma (di certo terribile, ma in fondo provvidenziale), da cui è scaturita la cosiddetta civiltà. Antonio Carioti © RIPRODUZIONE RISERVATA 60 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Idee&opinioni Corriere della Sera SMS Le news più importanti in anteprima sul tuo cellulare. Invia un sms con la parola CORRIERE al 4898984 Servizio in abbonamento (4 euro a settimana). Per disattivarlo invia RCSMOBILE OFF al 4898984 Maggiori informazioni su www.corriere.it/mobile DECIDERE E NON ✒ Quello di sparare su Monti è diventato uno sport di massa. Qualcuno l’ha anche accusato di essere snob, perché frequenta Cernobbio, la Biennale ed è iscritto al Fai. Solo Alesina e Giavazzi ci hanno ricordato il 3 aprile su queste colonne che «di parole senza senso se ne ascoltano parecchie». Forse fare la storia del governo Monti è prematuro. Gli storici preferiscono lasciar decantare gli eventi per alcuni anni, ma potremmo dar loro qualche elemento di riflessione, dopo le tante parole senza senso. Siamo un Paese che per almeno trent’anni ha consumato più del reddito prodotto, ma l’aggiustamento dei conti richiesto da Monti toccava sciaguratamente a una generazione che di quei debiti non aveva molta responsabilità: come si fa a convincere un trentenne di oggi a tirare la cinghia per il fatto che i suoi genitori andavano in pensione con 19 anni, sei mesi e un giorno di anzianità di lavoro e qualcuno addirittura con 15 anni (naturalmente non potendo toccare le pensioni ormai sacre dei baby-pensionati)? Come si fa a convincere i lavoratori di imprese a cassa integrazione che la cassa non potrà essere prorogata, quando i loro genitori hanno avuto la cassa integrazione straordinaria fino a sette anni (esempi: Siltal a Bassano del Grappa e Finmek a Pado- va) mentre l’impresa non aveva alcuna possibilità di uscire dallo stato di crisi dichiarato? Naturalmente oggi c’è crisi nei consumi e chiudono molti esercizi commerciali: ma non consumavamo più del reddito prodotto? Non solo ci troviamo a fronteggiare una crisi mondiale, col reddito che non cresce, ma dobbiamo anche attestarci su livelli di consumo che ci consentano di diminuire il debito. Un’impresa ciclopica, che credo nessun politico abbia voglia di affrontare. Nei due mesi di dicembre 2011 e gennaio 2012 il governo Monti ha varato tre decreti che comprendevano 50 provvedimenti di liberalizzazione e semplificazione, alcuni dei quali già azzoppati parzialmente dalla sua maggioranza in sede di stesura: mi riferisco a quelli sulle farmacie, sui notai, sui taxisti, sull’Autorità garante dei trasporti, per non parlare dell’abolizione delle province. Qualcuno sa citare un caso analogo di 50 provvedimenti in due mesi? Se poi alcuni di questi sono stati ulteriormente massacrati in sede di approvazione in aula, questo dipende dalla anomala maggioranza che sosteneva il governo. A proposito: non stanno tutti invocando di rimettere in piedi la stessa maggioranza? Con questi bei precedenti? Franco Morganti © RIPRODUZIONE RISERVATA AVVICINARE LA FORMAZIONE ALL’IMPRESA PER RILANCIARE IL LAVORO GIOVANILE ✒ Il tema del lavoro giovanile viene sempre più spesso associato ai concetti di talento, di creatività e di iniziativa, virtù senza le quali non si combina niente. «Nouvelles technologies: du talent avant tout», titolava Le Monde parlando di un nuovo istituto di specializzazione informatica. «Vuoi un lavoro? Inventatelo», gli faceva indirettamente eco un giornale italiano. L’accento posto sull’eccellenza — della scuola, dell’individuo, dell’imprenditorialità — è senz’altro giusto e non serve spiegare perché. Nelle economie competitive, com’è quella in cui viviamo nel contesto europeo e occidentale, aperto alla concorrenza dei Paesi emergenti, vince chi riesce a innalzare il proprio valore aggiunto: nella produzione, nella capacità di creare servizi, nell’export. E il confronto alla fine si gioca sulla qualità delle persone. Livello di istruzione, conoscenza delle lingue, capacità di confrontarsi con altre culture, disponibilità ad affrontare il mondo e voglia di rischiare diventano perciò, sempre di più, le righe più lette (e più verificate) dei curricula di chi si affaccia, oggi con difficoltà, sul mondo del lavoro qualificato. Ma, più in generale, rappresentano altrettanti obiettivi, nei casi migliori obiettivi raggiunti, di ogni sistema Paese. E non solo in Occidente: basta guardare gli sforzi della Cina e dell’India. L’Italia di oggi non riesce a creare politiche efficaci neppure per i giovani di talento, che spesso devono cercare altrove il proprio destino. E questo è noto. Ma che cosa si prepara per quei ragazzi magari volenterosi però sprovvisti di talento speciale o speciale vocazione all’intrapresa che sono la maggioranza? Qui la mancanza d’iniziativa è ancora più drammatica. Eppure le ricette sono altrettanto note: avvicinare la formazione all’impresa, agevolare in ogni modo le aziende che assumono e offrire un’istruzione professionale ad ampio raggio, ben comunicata e all’altezza del mondo di oggi. In un Paese in cui un medio laureato in legge non trova lavoro e un’impresa eccellente del made in Italy non trova operai e tecnici ad alto grado di specializzazione. Edoardo Segantini © RIPRODUZIONE RISERVATA La beffa delle leggi rimaste sulla carta Ecco perché falliscono le riforme di ROGER ABRAVANEL I l pagamento dei miliardi di arretrati che la Pubblica amministrazione deve alle imprese è un’iniziativa sulla quale c’è unanimità parlamentare. Eppure, forse solo oggi dopo mesi, il governo riuscirà a varare un decreto che permetta i versamenti. Intanto non si sa quanto sia realmente l’arretrato (le cifre circolate variano da 70 a 120). È ignota poi la somma dei pagamenti già contabilizzati e che quindi andrebbe ad aumentare il debito e non il deficit (perché lo Stato li avrebbe già spesi dal punto di vista contabile) cosa chiaramente più coerente con l’austerity voluta dalla Merkel per l’Europa. Infine, non si sa con quali meccanismi versare quegli arretrati perché nessuno si è mai posto davvero il problema nonostante esista da anni. È solo l’ultimo esempio di una incapacità cronica dell’Italia di tradurre in atti concreti le norme varate. Le leggi e i decreti per portare a una riduzione dei 160 miliardi di evasione attraverso controlli dei redditi e dei patrimoni (redditometro e accesso ai conti bancari), sono ancora in attesa dei regolamenti e dei provvedimenti attuativi. Questo mentre una efficace attività investigativa basata sull’incrocio dei dati patrimoniali del «re dell’eolico» Vito Nicastro, ha portato alla confisca di un miliardo e 300 milioni del suo patrimonio illegale. E che dire della «riforma epocale» della giustizia civile varata dal governo Monti che avrebbe dovuto portare tra l’altro alla chiusura di 30 tribunali? La sua attuazione è ancora lontana. I 30 tribunali dovrebbero essere «accorpati» in altri per ridurre i costi entro la fine del 2014. Si dà il caso però che la maggioranza dei magistrati e del personale amministrativo che entro quella data avrebbe dovuto trasferirsi nelle strutture «accorpanti» ha chiesto ed ottenuto il trasferimento in altre sedi più ambite. Risultato: nei 30 tribunali per due anni la giustizia sarà nel caos perché manca il personale. Inoltre i costi che si dovrebbero tagliare, cioè gli affitti delle sedi, non si potranno ridurre perché manca lo spazio nei tribunali «accorpanti» e bisogna tenere gli spazi attuali per diversi anni. Una vera confusione. Peraltro, il successo di Mario Barbuto nel ridurre i tempi della giustizia civile del tribunale di Torino ottenuto semplicemente grazie a misure manageriali, dimostra che basta la buona BEPPE GIACOBBE PRENDERSELA CON IL GOVERNO MONTI IL NUOVO SPORT NAZIONALE leadership per ottenere risultati anche se non si modificano leggi. E le sacrosante riforme per avere più meritocrazia e trasparenza nella scuola e nell’università? L’Anvur, l’istituto che dovrebbe valutare la qualità delle università, è in alto mare. Va avanti a passo di lumaca l’utilizzo di un ispettorato più forte e dei dati Invalsi (i test che misurano la preparazione degli studenti) per valutare le scuole e renderne più trasparente la performance. Cinque anni dopo l’approvazione della legge che consentiva l’estensione dei test Invalsi anche alla quinta superiore, solo a giugno sarà avviata una prima sperimentazione e, forse, una totale attuazione nel 2014. Pochi si rendono conto dell’impatto di questa iniziativa che consentirebbe anche l’eliminazione dei tanto discussi e costosi test d’ingresso all’università, oltre che la nascita di una vera meritocrazia nell’attribuzione delle borse di studio. Anche in questo caso, quel poco che si riesce a fare avviene per merito di alcuni dirigenti coraggiosi nell’ambito della pubblica istruzione e non di chi ha guidato i governi negli ultimi vent’anni. Il problema è chiaro: nel nostro Paese non si riesce a tradurre gli obiettivi annunciati dai provvedimenti legislativi in risultati tangibili. Non funziona la «cinghia di trasmissione» tra quello che viene raccontato ai cittadini (l’annuncio, spesso con fini elettorali), i provvedimenti effettivamente approvati (le leggi, i decreti), i regolamenti attuativi emanati e l’effettiva azione della Pubblica amministrazione. Alla fine, se qualcosa succede, è solo grazie al coraggio e all’iniziativa di sconosciuti dirigenti che tengono in moto la macchina statale indipendentemente da chi guida il loro ministero. Questo avviene perché la capacità di esecuzione dell’«esecutivo» (e cioè del governo) è purtroppo limitata. Spesso si lamenta anzi che si sia sostituito al Parlamento facendo decreti legge e utilizzando la fiducia per approvarli, appropriandosi del potere «legislativo» ed espropriando le Camere. Ma il vero problema è che il governo non fa ciò che dovrebbe fare, cioè «eseguire», attuare le leggi (varate dal Parlamento), e questo per mancanza di leadership politiche adeguate. Potere esecutivo, legislativo e giudiziario sono i tre pilastri di uno Stato. Da noi l’esecutivo non esegue e fa il legislativo al posto del Parlamento. E l’efficienza del giudiziario è inferiore a quella del Gabon. Dove è lo Stato italiano? Meritocrazia.corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA LA «GITA» SEGRETA Grillo, la trasparenza a giorni alterni di PIERLUIGI BATTISTA LE MISSIONI MILITARI DIMENTICATE UNA QUESTIONE DI CREDIBILITÀ SEGUE DALLA PRIMA Il primo di questi dati oggettivi è che il ritiro italiano dall’Afghanistan è già in corso. Diminuisce progressivamente il numero dei militari, la «nostra» provincia di Herat è passata sotto il controllo afghano, con navi e aerei sono già stati riportati in Italia 187 veicoli e 153 container. Ripieghiamo coordinandoci con i nostri alleati presenti sul terreno, con i britannici (meno 3.800 uomini entro la fine dell’anno), con gli americani (si pensa meno 30.000 entro il prossimo febbraio), con i tedeschi e gli spagnoli, con i contingenti minori. La scadenza alla quale tutti guardano è la fine del 2014, quando la sicurezza diventerà responsabilità degli afghani e quasi tutte le truppe straniere dovranno essere partite. Quasi. Perché forse resterà un nucleo di truppe speciali Usa (dipende dagli accordi con Kabul). Perché molti Paesi, anche l’Italia, prevedono di mandare addestratori, e il nuovo totale si collocherà tra otto e dodicimila militari non combattenti. E anche perché, visto che i denari pesano quanto i soldati, il più recente orientamento della Nato è quello di finanziare un esercito af- ghano forte di 352.000 uomini fino al 2018 (prima si era pensato di ridimensionarlo dopo la partenza degli stranieri, cosa operativamente assurda). Questa è la realtà, spesso insanguinata, sempre pericolosa, che non si presta a trionfi presenti o futuri, che dovrà trovare soprattutto ma non soltanto negli Usa i finanziamenti supplementari volti a non «perdere» l’Afghanistan subito dopo il 2014. Sarà giusto discutere, di queste cifre. È giusto far sentire la nostra voce, esprimere apertamente impegni e anche perplessità che legittimamente possiamo avere. Ma sarebbe giusto rifugiarsi in una ritirata unilaterale quando quella concordata con gli alleati è in pieno svolgimento? La credibilità internazionale dell’Italia è affidata da anni più alle sue missioni all’estero che alla sua politica estera. E la credibilità comporta ritorni, ha anche un valore economico, disegna le gerarchie mondiali. Se vogliamo parlare di interessi, il nostro interesse è di ritirarci sì dall’Afghanistan, ma con gli altri. Franco Venturini fr.venturini@yahoo.com © RIPRODUZIONE RISERVATA U n po’ fanno sorridere. Ma un po’ no, fanno spavento. Cosa prevale, l’immagine dell’allegra combriccola un po’ fantozziana dei cittadini parlamentari del M5S, in gita con il pranzo a sacco, sui torpedoni a cantare «Quel mazzolin di fiori»? O quella un po’ cupa di una setta che il capo stipa sui pullman per discutere in tutta segretezza, evitando la contaminazione avvelenata della stampa e dell’informazione? Loro, i paladini della trasparenza, i maniaci dello streaming, gli alfieri della democrazia diretta, senza filtri, senza ombre, senza gerarchie, portati in una località segretissima, per ascoltare il Capo in tutta segretezza, per abbeverarsi alle parole del guru che teorizza la libertà della Rete e pratica il culto del conciliabolo segreto. Il segreto in streaming non è dato. Quello serve alla propaganda, all’umiliazione dell’interlocutore, al teatrino con Bersani che in diretta web implora l’appoggio al suo governo mentre i cittadini deputati rispondono beffardamente per la gioia dei seguaci. Mentre i cittadini deputati sono sigillati in una stanza, trasportati da un pullman altrettanto sigillato, i cittadini elettori che hanno scelto il movimento di Grillo apprendono che i fatti della politica sono di due tipi: quello delle cose che si possono sentire, dove il movimento mostra la sua compattezza, e quelli che devono essere celati agli occhi del pubblico. Perché quando i cittadini deputati grillini rischiano di dividersi e addirit- tura di litigare, allora cala il sipario, lo streaming non c’è più, la trasparenza si opacizza, la democrazia diretta è un po’ meno diretta, fino a scomparire, fino a riflettere una sola parola, un solo comando: quello del Capo (e del suo fido e ombroso Consigliere). Perciò c’è più da piangere che da sorridere. Ci sarebbe da sorridere per quella scena da italiani in gita, panino e acqua minerale, i canti della compagnia, l’autista del torpedone con accanto il capocomitiva che parla al microfono e loro dietro, disciplinati, spostati senza conoscere la località di arrivo, pronti per la trasferta, inseguiti da mute di giornalisti che, debitamente insultati a sangue dal Capo supremo e indiscutibile, in fondo fanno solo il loro onesto lavoro e vogliono sapere soltanto se il Movimento favorirà la formazione di un governo, bazzecole così, mentre i cittadini deputati fantasticano invece di complotti a mezzo stampa, cospirazioni mondiali, loschi traffici dei padroni dei media a loro ❜❜ Tra allegra compagnia in villeggiatura e oscura riunione con il Capo: la democrazia diretta diventa un po’ meno diretta danno. Una visione cupa e tragica del rapporto tra politica e informazione: altro che trasparenza e fine di ogni mediazione manipolatrice. Come se il dissenso non fosse il sale della democrazia, ma un peccato da nascondere, come se la discussione pubblica non pilotata, oscurata, ridotta dal Capo supremo a un giochino per «troll» malati, fosse un male da cancellare. E davvero non si capisce perché questi campioni della società civile non si ribellino alle intemperanze di un Capo che li tratta come una scolaresca da irreggimentare. Perché non capiscano che con quei portavoce, è l’immagine dello stesso Movimento a risultare compromessa, e forse addirittura ridicolizzata. Perché siano saliti su quel torpedone aziendale senza trasmettere al Capo il senso di un soprassalto di dignità. E perché, soprattutto, altre forze politiche si ostinino a tentare di cooptarli al governo prima che abbiano imparato l’abc della democrazia interna. La capogruppo Lombardi, in diretta streaming, ha detto che loro non parlano con le forze sociali, perché loro «sono» le forze sociali. Sono una parte del mondo, ma si vivono come un «tutto». Ma quel «tutto», concentrato e deportato su un pullman verso località segrete irraggiungibili dall’opinione pubblica, ieri ha fatto una figura francamente incredibile. Chissà se qualche ribelle non ha ripreso tutto di nascosto. Sarebbe un formidabile contrappasso per i maniaci della trasparenza a giorni alterni: cioè solo quando fa comodo a loro. © RIPRODUZIONE RISERVATA 61 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 Lettere al Corriere PERCHÉ È DIFFICILE IN ITALIA FARE UNA GRANDE COALIZIONE Risponde Sergio Romano Le vorrei chiedere come e perché in Germania si sia riusciti a fare una «Grosse Koalition» in tempi, diciamo, non sospetti? Quando, cioè, non mi pare vi fosse un’urgenza dettata da una crisi come quella odierna in Italia e avendo anche la possibilità di tornare tranquillamente alle urne? Solito senso di responsabilità pratico dei tedeschi o sono contesti inconfrontabili politicamente ed economicamente? Mario Taliani Noceto (Pr) Caro Taliani, ella tradizione politica tedesca «Grosse Koalition» è il governo for- N BANCHE E CASINÒ Depositi di danaro Caro Romano, avere un conto corrente è diventata una colpa oltre che un enorme rischio. Con l'aria che tira l'eventualità che a qualcuno venga in mente di emulare Cipro è diventato un rischio concreto, visti i precedenti il pericolo è che non si metta una soglia particolarmente elevata al di sotto della quale il prelievo non scatta affatto. Amato non mise nessun limite, nessuna franchigia, fu molto democratico in questo, rubando da tutti indistintamente. La risposta è una sola. Tutti devono svuotare i conti. Tutti devono fare lo sciopero del mutuo. Solo se si mette in piedi uno sciopero totale contro le banche queste saranno ridotte all'impotenza. Non potranno pignorare tutto quello che hanno finanziato. Alice Reali alice.reali@mail.com Prima che lei metta in atto i suoi propositi, le segnalo che le banche cipriote corrispondevano ai loro correntisti interessi cinque volte su- Le lettere, firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a: «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano - Fax al numero: 02-62.82.75.79 mato dai due maggiori partiti politici della Repubblica federale (cristiano-democratico e socialista) nelle particolari situazioni in cui nessuno dei due può governare da solo. È accaduto fra il 1966 e il 1969 quando il cancelliere fu Kurt Kiesinger, notabile del partito cristiano-democratico, e il ministro degli Esteri fu Willy Brandt, leader del partito social-democratico. È accaduto nuovamente nel 2005 quando Angela Merkel dovette formare un governo con i social-democratici che durò sino al 2009. Anche in Italia, dall’inizio degli anni Sessanta, vi furono alleanze di governo fra queste due grandi famiglie politiche, ma in un contesto politiperiori a quelli degli istituti bancari bene amministrati. Quando si decide di mettere i propri denari in un casinò occorre prendere in considerazione la possibilità di perderli tutti. PAGAMENTI Preferenza per i dollari Un numero crescente di grosse ditte estere che collaborano con aziende della zona euro preferiscono essere pagate in dollari. È un brutto segnale che dovrebbe indurre a riflessioni anche i cittadini della Comunità. co alquanto diverso. I partiti della coalizione erano più numerosi. Esisteva un forte partito comunista che assorbiva una parte considerevole del voto di sinistra. E il partito socialista non aveva mai formalmente deciso, come Willy Brandt al congresso straordinario di Bad Godesberg nel 1959, di gettare Marx alle ortiche. La situazione sembrò migliorare quando Bettino Craxi conquistò il Psi, gli impresse un più netto profilo riformista e divenne presidente del Consiglio nel 1983. Pur con la notare una cosa: l'ottimo italiano usato dalla ragazza; perfetto, un lungo discorso senza una sbavatura, sintassi, grammatica, congiuntivi, tutto a posto perfettamente. Perfino l'uso di una parola inconsueta come «subliminale»: chissà quante persone cosiddette colte non ne conoscono neppure il significato. Italiano perfetto A proposito del caso Ruby, sul quale non esprimiamo giudizi, vorremmo solo far La tua opinione su corriere.it/opinioni/ Luca Zaia, governatore del Veneto: si oscurino i siti meteo sulla nostra regione, danneggiano il turismo. Ha ragione? cial-democratica. Il Pdl appartiene alla famiglia dei partiti popolari europei, ha ereditato buona parte del voto che andava alla Democrazia cristiana e ha goduto per molto tempo della benevolenza della Chiesa cattolica. Ma è soprattutto il partito di Silvio Berlusconi ed è considerato con un comprensibile sospetto dalle democrazie cristiane europee. Non è escluso che i due partiti, in alcune circostanze, possano collaborare di fatto, come è accaduto durante una buona parte del governo Monti. Ma ogni qualvolta qualcuno accenna alla possibilità di una «grande coalizione», qualcun altro sostiene che «questo matrimonio non s’ha da fare». molto danaro da privati. Ma questi privati lo hanno finanziato solo perché, secondo loro, Renzi è un simpaticone? della nuova scadenza della Tares per il 2013. Pagheremo sempre la rata ex-Tarsu a giugno e il saldo Tares a dicembre. Così il governo avrà il tempo per calibrare la stangata di fine anno con aliquote variabili Comune per Comune, ovviamente in salita, proprio come fece con la Imu. Rinaldo Montalenti r.montalenti@alice.it VENETO Previsioni del tempo FONDI PUBBLICI AI PARTITI Mi sembra che il Governatore Zaia, nel pretendere che per il Veneto i meteorologi non facciano più previsioni, dimostri che ha scarso senso delle probabilità che esistano volte nelle quali le previsioni risultano errate a favore del bel tempo sul Veneto. Carlo Dinale, Roma L’esempio di Renzi TARES Germana Oppici Alfredo Finotti alfredo.finotti@alice.it Sibylle Abstoss, Milano DISCORSO DI RUBY caratteristica volubilità e frammentarietà della politica italiana, i governi successivi, fino al 1993, furono «grandi coalizioni». Ma gli scandali di Tangentopoli e la fuga di Craxi in Tunisia ebbero l’effetto di eliminare dalla scena politica, contemporaneamente, la Dc e il Psi. I due protagonisti di questo possibile matrimonio d’interessi sono quindi altri: il Pd a sinistra, il Pdl a destra. Ma nessuno dei due, purtroppo, corrisponde esattamente ai promessi sposi della politica tedesca. Il Pd riunisce in sé la parte più consistente del partito comunista e la sinistra della Democrazia cristiana, vale a dire due famiglie politiche che non hanno un’ascendenza so- Renzi vorrebbe dirci che si può fare politica senza finanziamento pubblico e ce lo dimostra avendo raccolto La nuova scadenza Non capisco la soddisfazione dei contribuenti alla notizia SUL WEB Risposte alle 19 di ieri R Sì 16 La domanda di oggi Emma Marcegaglia sui debiti verso le imprese: uno Stato che non paga è incivile. Condividete? R No 84 © RIPRODUZIONE RISERVATA Alberto Franza alberto.franza@ fastwebnet.it PROPOSTA PARADOSSALE Ripristino della gogna Io penso che sia giunto il momento di ripristinare la gogna: il politico corrotto e ladro, dopo la condanna (che dovrebbe arrivare presto), viene esposto in piazza dentro una gabbia, in modo che il cittadino lo veda bene in faccia. Penso che così finirebbe la spocchia di alcuni lestofanti che osano andare in televisione o sui giornali per poter insistere in una difesa assurda, tipo «così fan tutti» e «se non lo fai sei un fesso»! Ecco un altro motivo per cui sono nati i «grillini»! Salvo Pisano salvo.pisano@ libero.it Interventi & Repliche On. Cesa: nomina Capo dello Stato Nell’articolo «Il tifo dell’ambasciatore americano "magari rimanesse Napolitano…"» pubblicato sul Corriere di ieri mi viene attribuito un virgolettato («Votiamo Napolitano subito. Non potrà dire di no») che è il risultato di una distorta interpretazione del mio pensiero da parte di chi ha riferito all’autore del pezzo i contenuti della riunione. Resto convinto che il Paese avrebbe ancora bisogno del presidente Napolitano, ma rispetto prima di tutto la sua scelta di non essere disponibile ad andare oltre la scadenza del suo mandato: è il motivo per cui, in tutte le occasioni pubbliche come in quell’assemblea, ho sempre ribadito la necessità che le forze parlamentari individuino un nome condiviso per il Quirinale, che prosegua il percorso tracciato dal nostro Capo dello Stato. on. Lorenzo Cesa, Segretario Udc violato la privacy. Colpisce, tra l’altro, che in un'isola non certo enorme quanto Ischia, ci siano ben cinque sindaci, cinque giunte comunali, cinque consigli comunali e via discorrendo. Ma i tagli agli sprechi? Elvira Pierri, pierri2000@libero.it Ischia, isola con cinque Comuni A proposito dei dubbi sulla sicurezza per la violazione della privacy della Cancelliera tedesca, nei giorni scorsi in vacanza a Ischia («Angela Merkel: crepe nella sicurezza?», Corriere di ieri), i sindaci dei cinque comuni ischitani hanno già inviato le scuse ad Angela Merkel per quelle foto che ne hanno Frecciarossa no-stop fra Milano e Roma In riferimento all’articolo «Tratta Milano-Roma, il debutto di EasyJet» (Corriere, 26 marzo) e la tabella infografica a suo corredo contengono alcune piccole, precisiamo che oggi la durata del viaggio da Roma a Milano a bordo del treno no-stop Frecciarossa di © 20 3 RCS MEDIAGROUP S P.A. DIV S ONE QUOT DIANI FONDATO NEL 1876 CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Sede legale: Via Angelo Rizzoli, 8 - Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 139 del 30 giugno 1948 Responsabile del trattamen o dei dati (D. Lgs. 196/2003): Ferruccio de Bortoli privacy.corsera@rcs.it - fax 02-6205.8011 © COPYR GHT RCS MEDIAGROUP S P.A. DIV SIONE QUOT DIANI DIRETTORE RESPONSABILE PRESIDENTE Angelo Provasoli Ferruccio de Bortoli VICE PRESIDENTI Roland Berger, Giuseppe Rotelli CONDIRETTORE AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane Luciano Fontana CONSIGLIERI Antonio Macaluso Daniele Manca Giangiacomo Schiavi Barbara Stefanelli Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Alessandro Bompieri E-mail: lettere@corriere.it oppure: www.corriere.it oppure: sromano@rcs.it Il dubbio di Piero Ostellino Le sovranità della Repubblica L’ Italia è, di fatto, una monarchia costituzionale — la forma della democrazia liberale inglese — presieduta dal presidente della Repubblica. Non è un golpe, come si dice a destra. La sovranità è del popolo. Che, però, non ne delega l’esercizio al parlamento, bensì — con un inusitato artificio procedurale — a due Commissioni di tecnici scelti dal «re repubblicano», Giorgio (Napolitano) primo. Quali «facilitatori della soluzione» dello stallo prodotto dalle elezioni, elaboreranno alcune proposte. Che sarà il re-presidente a raccogliere e trasmettere alle forze politiche. La metamorfosi della repubblica in «ircocervo repubblicano e monarchico» avviene dopo un incidente internazionale male affrontato e peggio risolto dal governo. Due fucilieri della marina militare, a bordo di una nave mercantile battente bandiera italiana, avevano ucciso, in acque internazionali, due pescatori indiani scambiandoli per pirati. L’India pretendeva di far processare i due da un suo tribunale. Ma il nostro governo — ignorando che il codice penale indiano non prevede la sentenza di morte per l’omicidio colposo — voleva, per precauzione, che fossero processati in Italia. Così, per salvarli da una improbabile condanna a morte, pare ne avesse escogitato un temporaneo ritorno in patria con la malcelata intenzione di non farli più rientrare in India. La manfrina aveva provocato le dimissioni del ministro degli Esteri. A questo punto, temendo di pregiudicare la già La democrazia compromessa «credibilità internazionale del Paese», i due fuciè in crisi, erano stati rimandati in Inoccorre una seria lieri dia con pregiudizio certo. Ma il conflitto con l’India non era sariforma con la proposta, da parte della Costituzione nabile italiana, di un tribunale internazionale formato da due giudici italiani, due indiani e presieduto da un presidente di una terza nazionalità? «Il riconoscimento astratto della sovranità popolare non aumenta affatto la somma di libertà degli individui; e se si attribuisce a questa sovranità una latitudine che essa non deve avere, la libertà può essere perduta malgrado questo principio, addirittura a causa di esso» (Benjamin Constant: Principi di politica). Della crisi della democrazia rappresentativa si pensava, nell’Ottocento, che la monarchia costituzionale potesse essere il rimedio. I tre poteri, legislativo, esecutivo, giudiziario, da noi, non collaborano. E, finora, non si era saputo come uscirne. La trasformazione della repubblica in «monarchia costituzionale» ne faciliterà la soluzione? Dopo i primi consensi di maniera delle forze politiche, presto rientrati, ora ne dubitano anche molti studiosi. Io penso che, se non si riforma la Prima parte della Costituzione — il pasticciato compromesso fra forze democratiche e totalitarie che avevano combattuto il nazifascismo nella Resistenza, e che condiziona le libertà dei cittadini come individui, riducendoli a sudditi — non servirà riformare la Seconda... postellino@corriere.it ❜❜ © RIPRODUZIONE RISERVATA Staino 4 VICEDIRETTORI @ Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di ques o quotidiano può essere riprodot a con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà persegui a a norma di legge. DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA 20121 Milano - Via Solferino, 28 Tel. 02-62821 DISTRIBUZIONE m-dis Distribuzione Media S.p.A. Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano - Tel. 02-2582 1 - Fax 02-2582.5306 PUBBLICITÀ RCS MediaGroup S.p.A. 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L’obiettivo futuro, reso possibile anche dall’arrivo del Frecciarossa 1000, il supertreno tutto italiano da 400 km/h, è di collegare Milano Centrale e Roma Termini in due ore e 15 minuti, 1 ora e 59 tra Rogoredo e Tiburtina. Federico Fabretti Direttore Centrale Media Ferrovie dello Stato Italiane EDIZIONI TELETRASMESSE: Tipografia Divisione Quotidiani RCS MediaGroup S.p.A. 20060 Pessano con Bornago - Via R. Luxemburg - Tel. 02-95.74.35.85 S RCS Produzioni S.p.A. 00169 Roma - Via Ciamarra 351/353 - Tel. 06-68.82.8917 S SEPAD S.p.A. 35100 Padova - Corso S ati Uniti 23 - Tel. 049-87.00.073 S Niber S.r.l. 40057 Cadriano di Granarolo dell’Emilia (Bo) - Via Don G. Minzoni 54 - Tel. 051-76.55.67 S Tipografia SEDIT Servizi Editoriali S.r.l. 70026 Modugno (Ba) - Via delle Orchidee, 1 Z.I. - Tel. 080-58.57.439 S Società Tipografica Siciliana S.p.A. 95030 Catania - Strada 5ª n. 35 - Tel. 095-59.13.03 S Centro Stampa Unione Sarda S.p.A. 09034 Elmas (Ca) - Via Omodeo - Tel. 070-60.131 S BEA printing bvba - Maanstraat 13, 2800 Mechelen, Belgium S Speedimpex USA, Inc. 38-38 9th Street Long Island Ci y, NY 11101, USA S CTC Coslada - Avenida de Alemania, 12 - 28820 Coslada (Madrid) S La Nación - Bouchard 557 - 1106 Buenos Aires S Taiga Gráfica e Editora Ltda - Av. Dr. Alberto Jackson Byington N˚1808 - Osasco - São Paulo - Brasile S Miller Distributor Limited – Miller House, Airport Way, Tarxien Road – Luqa LQA 1814 - Malta S Hellenic Distrubution Agency (CY) Ltd - 208 Ioanni Kranidioti Avenue, Latsia 1300 Nicosia - Cyprus PREZZI: * Non acquis abili separati, il venerdì Corriere della Sera + Sette e 1,70 (Corriere e 1,20 + Sette e 0,50); il saba o Corriere della Se a + IoDonna e 1,70 (Corriere e 1,20 + IoDonna e 0,50) . A Como e prov., non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + Cor. Como e 1,00 + e 0,20; ven. Corsera + Set e + Cor. Como e 1,00 + e 0,50 + e 0,20; sab. Corse a + IoDonna + Cor. Como e 1,00 + e 0,50 + e 0,20. In Campania, Puglia, Matera e prov., non acquistabili separati: lun. Corsera + CorrierEconomia del CorMez. e 0,80 + e 0,40; m/m/g/d Corsera + CorMez. e 0,80 + e 0,40; ven. Corse a + Sette + CorMez. e 0,80 + e 0,50 + e 0,40; sab. Corse a + IoDonna + CorMez. e 0,80 + e 0,50 + e 0,40. In Veneto, non acquis abili separati: m/m/g/d Corsera + CorVen. e 0,80 + e 0,40; ven. Corsera + Set e + CorVen. e 0,80 + e 0,50 + e 0,40; sab. Corsera + IoDonna + CorVen. e 0,80 + e 0,50 + e 0,40. In Trentino Alto Adige, non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorTrent. o CorAl oAd. e 0,80 + e 0,40; ven. Corsera + Set e + CorTrent. o CorAl oAd. e 0,80 + e 0,50 + e 0,40; sab. Corsera + IoDonna + CorTrent. o CorAltoAd. e 0,80 + e 0,50 + e 0,40. A Bologna e prov. non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorBo e 0,53 + e 0,67; ven. Corsera + Sette + CorBo e 0,53 + e 0,50 + e 0,67; sab. Corsera + Io Donna + CorBo e 0,53 + e 0,50 + e 0,67. A Firenze e prov. non acquistabili separati: l/m/m/g/d Corsera + CorFi e 0,53 + e 0,67; ven. Corse a + Set e + CorFi e 0,53 + e 0,50 + e 0,67; sab. Corsera + Io Donna + CorFi e 0,53 + e 0,50 + e 0,67. ISSN 1120-4982 - Certificato ADS n. 7336 del 14-12-2011 La tiratura di venerdì 5 aprile è stata di 595.725 copie Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svezia Sek. 28; Tunisia TD 3,50; Turchia e 2,00; UK Lg. 1,80; Ungheria Huf. 600; U.S.A. USD 4,00. ABBONAMENTI: Per informazioni sugli abbonamenti nazionali e per l'estero tel. 0039-02-63.79.85.20 fax 02-62.82.81.41 (per gli Stati Uniti tel. 001-718-3610815 fax 001-718-3610815; per il Brasile Numero Verde 0800-558503 solo per San Paolo e 00xx11-36410991 per tutte le altre località). ARRETRATI: Tel. 02-99.04.99.70. SERVIZIO CLIENTI: 02-63797510 (prodotti collaterali e promozioni). * Con "Sette" e 3,20; con "Style Magazine" e 3,70; con "Corriere Enigmistica" e 3,00; con "Patricia Highsmith" e 8,60; con "Carosello" e 11,69; con "L’avventura della Matematica" e 11,69; con "Classici della letteratura Disney" e 8,60; con "L’Europeo" e 9,60; con "Enigma Pistorius" e 7,60; con "A tavola con Marco Bianchi" e 9,60; con "Papa Francesco. Il nuovo Papa si racconta" e 14,60; con "I Gialli del Corriere della Sera" e 8,60; solo in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Liguria con "I veleni nell’aria" e 5,69; con "La Storia" e 9,60; con "Philosophia" e 11,60; con "Ciclone Grillo" e 7,60; con "Francesco" e 12,60; con "La grande opera italiana" e 14,60; con "Il grande gioco del Quirinale" e 9,60; con "La Chiesa di Francesco" e 7,60; con "Jazz & Blues" e 7,60; con "Scuola di Pasticceria" e 11,60; con "English ToDay" e 8,60; con "Lucio Dalla. Tra il mare e le stelle" e 11,60; con "Il Mondo" e 4,50 62 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Spettacoli Simbolo Le origini e la tv La creatrice Maria Perego (classe 1923) è la creatrice (lo anima anche) di Topo Gigio, burattino nato nel ’59. Veneziana, è commendatore della Repubblica Morto a 70 anni Ebert, il critico del cinema che vinse il Pulitzer È morto Roger Ebert, critico cinematografico. Aveva 70 anni. Storica firma del Chicago Sun-Times, su cui iniziò a scrivere nel 1967, Ebert è stato l’unico tra i suoi colleghi a La voce Il debutto di Gigio fu ad «Alta Fedeltà» con la voce di Modugno; poi la storica voce di Gigio è stata quella di Peppino Mazzullo (86 anni, nella foto del 1974) vincere il Premio Pulitzer per la critica cinematografica nel 1975. Sul suo sito rogerebert.com aveva appena pubblicato l’annuncio del ritiro per combattere il cancro. La spalla Negli anni 70 Topo Gigio è stato una spalla fissa di Cino Tortorella (oggi 85enne) che allora conduceva lo «Zecchino d’Oro», spesso nei panni del Mago Zurlì I Chi l’ha scelto Manager Gary Marenzi, già ai vertici di Mgm e Paramount Scrittrice Irene Mecchi, è stata autrice del «Re Leone» spiega: «Hollywood ha abbracciato Topo Gigio come un personaggio unico che attraversa i confini culturali e generazionali. Stiamo lavorando con i migliori talenti creativi». Steve Waterman, che ha all’attivo titoli come Casper, Stuart Little e Alvin, sarà il produttore esecutivo mentre per la sceneggiatura ci sono Irene Mecchi e Bridget Terry, che hanno scritto, tra l’altro, Il Re Leone e The Brave. Al progetto lavorerà anche Maria Perego. Lei, che nel suo Gigio ha sempre creduto, spiega felice: «Quando sono stata chiamata all’"Ed Sullivan Show", nei lontani anni 60, mi sembrava impossibile accadesse proprio a me. Un sogno. Il mio burattino inaugurava novità tecniche che lo han fatto entrare nelle case degli americani, e forse nel cuore, se dopo anni persone così autorevoli lo rivogliono». Lo script del film è all’inizio ma le idee sono chiare. Oltre a Topo Gigio, che sarà un po’ pupazzo e un po’ cartone, ci saranno attori umani (come, appunto, in Stuart Little). Il tema? L’amicizia: Gigio diventerà amico di un bambino genietto. L’uscita nelle sale sarà nel 2014. Possibile che l’Italia lasci scappare uno dei suoi personaggi più amati? «Ogni tanto Topo Gigio torna per delle apparizioni tv. L’ultima dalla Ventura, giorni fa — racconta Perego —. Ma se parliamo di serie, Gigio manca da Mediaset dal 2005 e dalla Rai dal 2002. In Rai avevo proposto una nuova serie ambientata in un futuro rimasto senza cultura. Gigio cercava di riscoprir- di PAOLO DI STEFANO L la, mi pareva una cosa bella. Ma mi dissero: "Signora, la smetta di fare l’intellettuale". A me non pareva molto intellettuale», riflette. Le spiace vedere questa differenza di trattamento? «Gigio all’estero è più rispettato. Da noi sembra un esponente dell’antichità. Ma è amato. Quando è comparso, i bimbi, che ora sono dei nonni, mandavano caramelle con le lettere: ma era un’epoca di non grande ricchezza e così me le mandavano succhiate», ride. «Eh sì, ho visto un mondo voltarsi, cambiare», constata ma senza un filo di malinconia. Non c’è nulla di nostalgico in questa signora che ancora anima il suo Gigio («magari trovassi qualcuno capace di muoverlo come dico io») e smista le richieste che arrivano dal mondo: «Il Giappone aspetta una serie». Ed è in lavorazione un cd, «Duetti dorati», in memoria di Massimo Dorati, inventore del «Karaoke»: duetteranno col topone, tra gli altri, Gigi D’Alessio e Cecchetto. Del resto, Topo Gigio nasce cantante: «Avevo sentito la voce di Modugno velocizzata: era la Idolo voce di un topo. Non di un coniTopo Gigio è glio o di un altro animale. Di un torichiestissipo. Quando glielo dissi non ci rimase mo all’estero: bene ma ci diede il permesso di usarla: a novembre così è nato Topo Gigio». L’emoziona è stato l’idea di vederlo al cinema? «Molto. Ma nominato ho capito Collodi quando spiega lo staambasciato- to d’animo di Geppetto mentre vede il re dell’Italia suo burattino che prende vita indipenin Giappone dentemente da lui. Alle prime animazioni vedevo Gigio muoversi e mi divertiva. Però, ormai, era fuori di me». Chiara Maffioletti © RIPRODUZIONE RISERVATA Topo Gigio conquista l’America n molti Paesi del mondo è tra i personaggi dello spettacolo più amati, è stato protagonista di centinaia di show in tv, ha fatto decine di dischi e Michael Jackson è stato uno dei suoi più grandi fan. Come testimonial poi è richiestissimo: il suo ultimo contratto è di qualche giorno fa, per promuovere un formaggino in Brasile. È stato arruolato nella marina militare americana ed è ambasciatore dell’Italia in Giappone. E adesso lo vogliono anche a Hollywood, protagonista di un film. Come spesso accade, all’estero sono più bravi a valorizzare un fenomeno. Anche se è un nome tutto italiano: Gigio. Topo Gigio è l’ennesimo caso di cervello (e moltoprene, il materiale in cui è realizzato) in fuga. Il topolino inventato da Maria Perego, che dal 1959 vuol farsi strapazzare di coccole, in Italia è soprattutto un dolce ricordo del passato. In molti Paesi nel mondo invece i suoi show sono sempre trasmessi. Non tanti pupazzi hanno una storia come la sua. E ancora meno un profilo Facebook con oltre 4 milioni di «mi piace» (Jovanotti, la star italiana più seguita sui social network, ne ha un milione e tre, per dire). Non dovrebbe stupire allora se, dall’America, Topo Gigio è stato scritturato per diventare protagonista di un film. Lo ha voluto Gary Marenzi, ex presidente di Paramount e di Mgm, che Quel ricordo in bianco e nero diventa elogio della modernità o stupore in bianco e nero diventa business hollywoodiano. Perché Topo Gigio è lo stupore, e lo stupore, come diceva quel tale, è l’inizio dell’arte e della filosofia. «Ma cosa dici mai» è un’espressione controcorrente, in un mondo in cui tutti sanno tutto e non ci si meraviglia più di niente. Einstein diceva che chi non sa provare meraviglia né sorpresa per niente è come un uomo morto: i suoi occhi sono spenti. E gli occhi azzurri e rotondi di Topo Gigio sono sempre accesi di una luce allegra e malinconica insieme. Certo, quando nacque, nel ’59, il pupazzetto italiano aveva le sue buone ragioni per dirsi stupito: erano gli anni del boom economico e tutto sembrava nuovo (anzi, lo era). E per di più erano tempi in cui i topolini impazzavano: da quello di Walt Disney alla 500 Fiat. Nessun animale aveva più successo di un inoffensivo mus musculus campagnolo. Forse perché veniva percepito come la creatura più tipica del mondo rurale che stava scomparendo e tirarla fuori da lì per farne un’icona della modernità poteva essere una trovata geniale, che univa nostalgia e sguardo verso il futuro. Anni dopo, nei 70, con il romanzo grafico di Art Spiegelman, il topo sarebbe diventato il simbolo dell’olocausto, perseguitato com’era dal gatto nazista. Ma Topo Gigio era ancora lì, colorato e sempre pieno di stupore infantile. Più o meno coetaneo di Topo Gigio, è infine arrivato Firmino, protagonista del romanzo di Sam Savage, parassita della carta: figlio di una mamma ubriacona e ultimo di tredici fratelli, rintanato nella cantina di una libreria di Boston, gracile e malmesso, dopo aver amato la letteratura comincia ad andare pazzo per il cinema e appena può fugge nelle sale di proiezione per godersi Fred Astaire e Ginger. Se ha un tratto in comune con il pupazzo di Maria Perego è proprio lo stupore. Chissà se, guardandolo al cinema, amerà anche il suo fratellino italiano. In fondo, parafrasando il poeta barocco Marino, si potrebbe dire che è del topo il fin la meraviglia. Progetto Il film mischierà attori e animazione. La sceneggiatura affidata all’autrice di «Re Leone» e «The Brave» Protagonista sul set a Hollywood Maria Perego: il sogno di 50 anni Ieri e oggi © RIPRODUZIONE RISERVATA Spettacoli 63 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 Firenze «Una mamma imperfetta», progetto con Ivan Cotroneo e Corriere.it Aveva 92 anni La Rai punta all’estero con le nuove fiction sulle «donne normali» Protagonista Cristiana Capotondi, 32 anni, è in «Un marito di troppo» Littizzetto: nei serial la femminilità autentica DAL NOSTRO INVIATO FIRENZE — «Le donne della fiction sono più vere delle donne scosciate della tv». Il paradosso di Luciana Littizzetto. C’è più verità nelle storie di finzione che nei modelli televisivi dei programmi che ogni giorno passano sulla superficie dello schermo, dove l’immagine della donna è spesso levigata e «photoshoppata», più virtuale che reale. Intrattenere raccontando uno spaccato della vita vera. Va (anche) in questo senso il corso di molte nuove fiction Rai. Spiega il direttore di Rai Fiction Tinny Andreatta: «La donna di oggi ha un’identità più complessa ed articolata e quindi, oltre alle forme di fiction già sperimentate, c’è la necessità di trovare delle forme nuove di racconto che rendano conto del duplice ruolo familiare e professionale delle donne oggi». Se ne discute agli Screenings 2013, appuntamento dedicato alla presentazione ai «buyers» internazionali dei prodotti Rai. C’è la crisi, ma i conti sono in positivo. Luigi De Siervo (direttore I programmi Una mamma imperfetta Fiction da otto minuti, per 25 puntate, dal 6 maggio su Corriere.it (e poi su Rai2) Fuoriclasse Littizzetto con Marcorè nella prima edizione della fiction di Rai1: è in arrivo la seconda stagione commerciale): «Quest’edizione migliora del 20% il fatturato di quella precedente aumentando la diffusione della fiction e del cinema italiano nel mondo: oltre 1 milione di euro di vendite concluse e 600 mila euro di trattative aperte». Il modo per aprirsi al mercato internazionale è anche quello di uscire dal localismo e raccontare storie in cui tutti si possano riconoscere. In sintesi: difficile esportare una fiction con protagonisti polizia e carabinieri sulla Bbc. Ivan Cotroneo ha scritto e diretto Una mamma imperfetta, otto minuti, per 25 puntate, che debutta il 6 maggio su Corriere.it e poi su Rai2 in autunno: «In chiave di commedia raccontiamo imperfezioni e inadeguatezze di donne di tutti i giorni. Stati d’animo in cui ogni donna si imbatte quando si divide tra lavoro e famiglia». Stefania Rocca invece divide la sua carriera di attrice tra la madre nevrotica di Una grande famiglia («Una donna di oggi, prima senza responsabilità e problemi economici che poi si trova a dover riprendere in mano la propria vita») e la prostituta di Altri tem- pi, storia sulle case chiuse e la legge Merlin. Donne non stereotipate come Cristiana Capotondi che in Un marito di troppo «scopre che non bisogna rinunciare all’amore per la carriera». Tra i progetti in divenire anche i tormenti di una ragazzina di 16 anni che rimane incinta (produce Lorenzo Mieli, dirige Francesca Archibugi) e le difficoltà di una donna sindaco in Locride. Luciana Littizzetto usa due registri (del resto è prof in Fuoriclasse), serio e comico. «Il mio è un personaggio che mi rappresenta molto, ho insegnato per dieci anni alle medie: è una donna multitasking che fa 5 mila cose, si occupa di casa e famiglia». Come succede a molte nella realtà. Scherza: «Nella nuova stagione sarò incinta come Carmen Russo, ma io ho solo 48 anni. Non si capisce nemmeno come succede, l’Arcangelo Gabriele non si vede». Insegna pure Veronica Pivetti in Provaci ancora prof: «Interpreto un personaggio sornionamente rivoluzionario, che coltiva la sue passioni e si prende le sue libertà. Nella vita spesso le donne rinunciano per senso del dovere, invece lei se ne frega, sottraendo tempo a famiglia e lavoro, senza essere una madre snaturata». Autoironica: «Ci sono le straf... e poi ci sono io». Lei. Come tante. Addio Regina, «Filumena» sul palco per De Filippo Renato Franco Sul palco Regina Bianchi con Eduardo in «Filumena Marturano» © RIPRODUZIONE RISERVATA Il caso Decisione di Viale Mazzini dopo una multa dell’Agcom. Il conduttore di «Occhio alla spesa» colto da malore: solo falsità «Pubblicità occulta in tv», licenziato Di Pietro Volto Alessandro Di Pietro, 67 anni, è ideatore, autore e conduttore dal 2003 del programma «Occhio alla spesa», su cui ha scritto anche un libro Ieri «Unomattina» è durato di più: «Occhio alla spesa» non è andato in onda, causa licenziamento del conduttore. La Rai, poco prima, aveva infatti comunicato ad Alessandro Di Pietro che aveva ritenuto di risolvere il rapporto di collaborazione. Motivo? L’Antitrust ha sanzionato la Rai per pubblicità occulta. Secondo l’Agcom (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), Di Pietro aveva eccessivamente magnificato una pasta per diabetici in tre puntate di «Occhio alla spesa» nel 2012 (9 gennaio, 24 aprile, 28 maggio). Viale Mazzini si è vista costretta a pagare 25 mila euro di multa e così dopo aver studiato la pratica ha deciso di licenziare il conduttore. Di Pietro, che la scorsa notte è stato colto da ma- lore e ricoverato, ha già fatto sapere che farà ricorso. Il suo legale, avvocato Adriano Izzo, comunica che impugnerà «nelle sedi competenti il provvedimento Rai in quanto del tutto illegittimo ed arbitrario oltre che basato su indizi del tutto inconsistenti se non addirittura falsi». Di Pietro inoltre «avanzerà domanda di un forte risarcimento danni sia patrimo- niale che non patrimoniale». «In particolare — si legge sempre nella nota — Di Pietro respinge fermamente e con sdegno l’accusa di aver percepito denaro per fare pubblicità oc- Al via su Canale 5 «Amici», meno spese e rottamato il televoto Meno spese, più personaggi. È la formula di «Amici» in tempo di crisi. Da stasera torna su Canale 5 il talent 12enne di Maria De Filippi (foto con Harrison Ford). Miguel Bosè e Emma guidano due squadre di giovani, valutati dai professori, dalla giuria (Sabrina Ferilli, Luca Argentero e Gabry Ponte), e dall’ospite. Non più dal televoto. culta nel corso delle tre puntate imputate». Nella documentazione dell’Antitrust, però, si fa riferimento a fatti circostanziati: una certa marca di pasta per dietetici è stata citata più volte e sono stati intervistati nel programma professori, nonché soci di quella società che produce il «cibo della salute». E infatti è successo che una marca di pasta concorrente abbia segnalato all’Autorità queste «anomalie»: dopo attente verifiche è stato aperto il procedimento. Dal quale sarebbero appunto emersi, secondo i rilievi dell’Agcom, «collegamenti tra l’industria che produce quel tipo di pasta e il presentatore della trasmissione». Maria Volpe © RIPRODUZIONE RISERVATA È morta ieri a 92 anni nel sonno, nella sua casa di Roma (lunedì i funerali), Regina Bianchi, una delle maggiori attrici della scuola di Eduardo. Nata l’1 gennaio 1921 a Lecce da una famiglia d’arte chela portò in scena a 8 giorni, a soli 16 anni fu Reginella, scelta dallo stesso autore in Campagna napoletana di Viviani. Cambiò il nome, da d’Antigny in Bianchi, inseguendo il cognome di Brigida, una raffinata commediante secentesca. Regina era destinata alle grandi prove del teatro di Eduardo e iniziò coi tre fratelli uniti in scena fino al ’45. Fu la Filumena Marturano, per insistenza della malata Titina, la Teresa di Ditegli sempre dì, la cupa e delusa Amalia di Napoli milionaria, l’Armida di Questi fantasmi!. Capacità di parlare anche col cuore di autori come Lorca, Brecht, Pirandello, Goldoni, Molière, passando dal 700 al copione politico contemporaneo, capace di trasmettere sentimenti vivi in platea. Il cinema, che le darà due Nastri d’argento (Le 4 giornate di Napoli e Camerieri) la scopre nel ’39 in Il ponte di vetro di Alessandrini, regista della Magnani, che sarà suo compagno e padre delle sue due figlie. Poi appare in Un giorno da leoni di Loy, I giorni contati di Petri e ne Il giudizio universale di De Sica. In Tv fa parte di grandi sceneggiati, da «Tragedia americana» di Dreiser al «Gesù» di Zeffirelli. Recupera infine la sceneggiata dei sentimenti nazional popolari in alcuni film con Merola e D’Angelo e si afferma coi Taviani in Kaos, dove è la madre di Pirandello. Maurizio Porro © RIPRODUZIONE RISERVATA 64 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Sport il sondaggio Conte ha avviato l’operazione rimonta in Champions. Dopo la sconfitta con il Bayern (2-0), la Juve può farcela (A) o l’impresa è impossibile (B)? Vota con uno squillo. Chiamata gratuita A Serie A 31ª giornata JUVENTUS NAPOLI MILAN FIORENTINA INTER LAZIO ROMA CATANIA UDINESE PARMA 68 59 57 51 50 50 47 45 42 38 CAGLIARI 38 BOLOGNA 36 SAMPDORIA (-1) 36 TORINO (-1) 35 CHIEVO 35 ATALANTA (-2) 34 GENOA 27 SIENA (-6) 26 PALERMO 24 PESCARA 21 Juventus Pescara 3-5-2 30 Storari 39 Marrone 19 Bonucci 13 Peluso 26 Lichtsteiner 23 Vidal 6 Pogba 24 Giaccherini 22 Asamoah 9 Vucinic 12 Giovinco 4-2-3-1 32 Pelizzoli 2 Zanon 3 Kroldrup 5 Capuano 11 Modesto 21 Togni 18 Rizzo 99 Caprari 93 Quintero 7 Sculli 33 Sforzini Arbitro: PERUZZO di Schio Tv: ore 18 Sky Calcio 1, Premium Calcio Bologna Torino 4-3-3 1 Curci 8 Garics 5 Antonsson 21 Cherubin 3 Morleo 33 Kone 30 Pazienza 6 Taider 23 Diamanti 19 Christodoulopoulos 10 Gilardino 4-2-4 1 Gillet 36 Darmian 25 Glik 6 Ogbonna 3 D’Ambrosio 4 Basha 14 Gazzi 11 Cerci 10 Barreto 69 Meggiorini 7 Santana Arbitro: DE MARCO di Chiavari Tv: ore 20.45 Sky Calcio 1, Premium Calcio Serie B 35ª giornata Ieri REGGINA-BARI +39 029 296 6260 Ottimista Antonio Conte vuole ripartire dalla partita con il Pescara per ritrovare una Juventus con la bava alla bocca. Poi mercoledì tenterà la rimonta sul Bayern (LaPresse) Operazione rimonta ma, ognuno al posto suo. «I tifosi fanno i tifosi, il tifoso vuole vincere. E il tifoso non fa valutazioni attente e tecniche, non capisce a volte neanche il percorso che si compie». E già, molti sostenitori bianconeri (ma non solo loro) dimenticano di quando cantavano «veniamo con i bastoni», indignandosi perché nei quarti di Champions League si crolla con il Bayern Monaco, due finali in tre anni. E magari danno per scontato il secondo scudetto consecutivo. Quella di Conte non è solo un’arringa, ma un invito a utilizzare un metodo di lettura corretto. «Il bis scudetto deve ancora essere conquistato. Non bisogna mai perdere di vista la realtà, dobbiamo pensare alle cose reali e non a quelle irreali. E la realtà dice che in pochissimi mesi sono arrivati scudetto, Supercoppa e i quarti di Champions. La re- Conte prepara con il Pescara la sfida al Bayern «Voglio una Juventus con la bava alla bocca» altà descrive una Juventus che, come ha detto Heynckes parlando di «risveglio della fenice», si è rialzata da due settimi posti e dalla bomba di Calciopoli, tornando a essere protagonista. Non bisogna mai perdere di vista questo. I tifosi devono capire da dove veniamo. Qui è accaduto qualcosa di brutto che ha spaccato la società. Si è dovuto ricostruire. Chi pensa che le vittorie si inventano dall’oggi al domani evidentemente non ha mai vinto niente. Chi parla con leggerezza di ‘‘vittorie’’, ha avuto una vita di sconfitte. Un anno fa abbiamo fatto un miracolo, rivincere lo scudetto sarebbe straordinario. A volte i miracoli ricapitano». Dunque il Pescara è «partita fondamentale perché da calciatore ho vinto scudetti che sembravano persi e perso scudetti che sembravano vinti». Nessun turnover, quindi, ma la migliore formazione possibile. Non c’è Buffon, per uno stato influenzale che, rivela il tecnico, si era già presentato tra Inter e Bayern («non ci fosse Storari, gli chiederei un sacrificio»); mancano Barzagli e Chiellini, squalificati; riposano Pirlo e Marchisio. Rientra in gruppo Isla, ne esce Anelka che non si è allenato per problemi familiari. Il fatto, unito alla tribuna dov’era finito a Monaco, ha scatenato qualche dietrologia. Sbagliato. «A Monaco in tribuna c’era anche Giaccherini, che ha cognome proletario e quindi non l’avete notato, ma è un nazionale» spiega Conte. Per tutti, in campo o fuori, vale lo stesso imperativo: «Nessuno mi ha mai chiesto di ri- Scelte e umiltà Buffon ha la febbre, c’è Storari. Tra squalifiche, malanni e stanchezze, ampio turnover posare, se lo facesse sarebbe un autogol. Decido io chi gioca e chi no. Contano i tre punti e per questo voglio rivedere la bava alla bocca. Tre punti per un obiettivo reale, lo scudetto, delle cose irreali non ci curiamo. Noi puntiamo a vincere il campionato. I sogni, come la Champions, hanno una bassissima percentuale di realizzazione». È bastata la sesta sconfitta della gestione Conte per mettere in agitazione l’ambiente juventino. È anche filtrata la voce di una tonsillite per Marchisio. «A me non risulta, nessuno mi ha detto nulla». La fibrillazione è fuori dalle sacre porte, assicura l’allenatore. Dentro non è cambiato nulla, soprattutto l’attaccamento al risultato. Il futuro è adesso. «Il mio percorso alla Juve si concluderà quando non avrò più entusiasmo — assicura Conte — ma ora no, ora voglio vincere con i miei ragazzi lo scudetto per il secondo anno consecutivo. A chi questo entusiasmo lo ha perso oppure è invaso dalla presunzione dico: torniamo con i piedi per terra». E con tre punti in più nella classifica del campionato italiano. Il Bayern può attendere. Roberto Perrone © RIPRODUZIONE RISERVATA 1-0 Oggi, ore 15 BRESCIA-CESENA (Pasqua) EMPOLI-CROTONE (Manganiello) LIVORNO-ASCOLI (Rocca) MODENA-PRO VERCELLI (Fabbri) NOVARA-SASSUOLO (Merchiori) SPEZIA-GROSSETO (Ostinelli) VERONA-TERNANA (Gavillucci) VICENZA-CITTADELLA (Pinzani) LANCIANO-JUVE STABIA (Castrignanò) Consiglio Figc Scelti i due vice di Abete. Bocciato per un voto Lotito, che non ha gradito Autogol della Lega di A: vince Albertini Lunedì 8/4, ore 20.45 PADOVA-VARESE (Borriello) Classifica SASSUOLO 73 VERONA 64 LIVORNO 64 EMPOLI 56 VARESE (-1) 51 NOVARA (-5) 48 BRESCIA 46 JUVE STABIA 44 CESENA 44 TERNANA 43 PADOVA 42 *una partita in più B Carlo Ancelotti, tecnico del Psg, difende Beckham dall’accusa di avere disputato un match deludente contro il Barcellona nell’andata dei quarti di Champions. «Sono critiche ingiuste, ha giocato bene e lo schiererò da titolare anche nel ritorno». Ancelotti ha anche risposto alle voci di un suo trasferimento sulla panchina del Real: «Sto bene a Parigi». La capolista Il tecnico predica realismo e chiede di mettere al sicuro il campionato per affrontare sereni la Champions Antonio Conte ha avviato l’operazione-rimonta sul Bayern Monaco vietando ogni riferimento al Bayern Monaco. C’è il Pescara, punto. Il tecnico ha proseguito nella linea politica incentrata sul realismo, cominciata il Venerdì Santo, prima dell’Inter. Si può sintetizzare nello slogan: i tifosi facciano i tifosi, i professionisti siano professionisti. Un’antica saggezza che ricorda quella di Osvaldo Bagnoli: «El median fassa el median, el terzin fassa el terzin». Insom- Classifica +39 029 296 6261 Ancelotti difende Beckham CROTONE (-2) MODENA (-2) LANCIANO REGGINA* (-2) BARI* (-7) ASCOLI (-1) SPEZIA CITTADELLA VICENZA PRO VERCELLI GROSSETO (-6) Tutti i gol e le immagini della giornata su 42 41 41 41 40 40 39 39 32 28 23 Carlo Tavecchio, n. 1 della Lega Dilettanti (12 voti) e Demetrio Albertini, candidato di calciatori e tecnici (10 voti) sono i due vice-presidenti della Federcalcio. Resta fuori Claudio Lotito (9 voti), presidente della Lazio e consigliere federale, candidato della Lega di A e si è trattato di un vero autogol. Il perché lo ha spiegato il presidente, Giancarlo Abete: «Lotito ha una competenza assoluta nel mondo calcio e tutto gli si può dire tranne che non ne conosca i problemi. Al momento del voto è emersa una valutazione da parte di alcune componenti sull’opportunità che il ruolo di vicepresidente fosse affidato a un presidente di club. C’era una forte disponibilità da parte di tutti a dare una vicepresidenza al presidente della Lega di A. Nel momento in cui ci fosse stata la candidatura di Beretta avremmo avuto soltanto due candidati: lui e Tavecchio. Le altre componenti avevano già manifestato la loro disponibilità a ritirare le altre candidature». Beretta ha voluto restare fuori, per mancanza di tempo (ricopre un importante incarico in Unicredit) e la Lega di A ha perso la vice-presidenza della Figc. Nonostante sia apparso subito chiaro il perché della scelta di Albertini, che ha raccolto voti anche in Lega Pro e fra i Dilettanti e del no a Lotito, Beretta è Conferme Carlo Tavecchio e Demetrio Albertini confermati vicepresidenti della Figc, con 12 e 10 voti. Claudio Lotito ne ha ottenuti 9 (Ansa) stato molto severo: «La sorpresa è che non siamo stati seguiti dalla Lega Pro. In più ci saremmo aspettati che il presidente degli arbitri Nicchi e lo stesso Abete, a fronte di candidature diverse, non partecipassero al voto». I due hanno votato per Tavecchio e Albertini. Nicchi è un consigliere a tutti gli effetti con diritto di voto, come lo sono i membri del Cio all’interno della Giunta Coni e Abete aveva spiegato che non avrebbe votato nel caso in cui le componenti avessero trovato un accordo in partenza. Così Lotito: «Non sono rimasto male per me, ma per la Lega; questa mancata elezione ha definito in modo chiaro quali sono i rapporti della federazione con la Lega di A e soprattut- Sport 65 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 # La Fifa «scalcia» Brasile 2014 Pellegrini, accordo con Jaked Davis, Italia avanti sul Canada «L’organizzazione del Mondiale in Brasile nel 2014 non sarà al 100%». Lo afferma il segretario generale della Fifa, Jerome Valcke, in concomitanza con l’inaugurazione del terzo stadio per la Confederations Cup, l’Arena Fonte Nova di Salvador, e a un anno di distanza dalla dichiarazione dello stesso Valcke: «Il Brasile ha bisogno di un calcio nel sedere» per accelerare i lavori. Dopo i litigi e le incomprensioni del 2009, Federica Pellegrini e Jaked (del gruppo Carpisa-Yamamay) si sono «sposati» con un contratto di sponsorizzazione di quattro anni che porterà la Divina fino a Rio 2016. Non secondario nel trovare un accordo il comune atteggiamento critico nei confronti della Federnuoto. Soffrendo, come da dna, l’Italia di Coppa Davis è in vantaggio 1-0 sul Canada nei quarti di finale a Vancouver. Andreas Seppi, sebbene nettamente favorito con Vasek Pospisil, va sotto di due set. Poi la rimonta: 5-7, 4-6, 6-4, 6-3, 6-3 per il numero 1 d’Italia. Oggi in campo il doppio Bracciali-Fognini contro Nestor-Raonic. Diretta ore 23 Supertennis. Il personaggio Ritrova la Fiorentina, una storia tormentata durata 7 anni Scommesse, la Procura di Cremona Montolivo capitan presente promosso leader del Milan Gegic ai domiciliari Gervasoni: «Il clan voleva manipolare la Lazio in Europa» «Domani i fischi? Meno dolorosi di quelli di ieri» MILANO — I fischi di domani faranno meno male dei fischi di ieri. Riccardo Montolivo medita alla moda di Confucio. In questa riflessione riservata agli amici è liofilizzata la fetta più importante della sua vita calcistica, l’approdo milanese e milanista dopo le sette stagioni fiorentine. A 28 anni Riccardo, mamma tedesca e papà bergamasco che tiene l’immaginetta di Gianni Rivera nel portafoglio come Adriano Galliani va in giro con la foto a colori di Mario Balotelli nella tasca interna della giacca, ha raggiunto quello che in tanti eravamo convinti non potesse raggiungere: la promozione a leader ufficiale rossonero. Il ragazzo è di un’educazione rara — ve lo immaginate sdraiarsi nel vano portabagagli di una carrozza ferroviaria? — e vederlo emergere una settimana fa dal fango di Verona con il coltello tra i denti è servito a darci conferma della svolta: Riccar- Allarme Inter Palacio k.o. Rischia stop di un mese MILANO — Per Palacio gli esami hanno evidenziato una lesione miotendinea del bicipite femorale sinistro: l’attaccante dell’Inter rischia un mese di stop, ma Stramaccioni spera di recuperarlo già per la gara del 17 aprile con la Roma. Dopo l’addio a Is Arenas, il comune di Trieste ha garantito che lo stadio «Nereo Rocco» sarà agibile e a norma, con tornelli e videosorveglianza, per Cagliari-Inter del 14 aprile. © R PRODUZIONE R SERVATA to quelli che sono i comportamenti delle singole persone in questo contesto. Il presidente federale dovrebbe essere al di sopra delle parti e gliel’ho anche detto. Anche perché noi avevamo chiesto che alcune componenti assumessero un atteggiamento terzo, una cosa che non è avvenuta. La Lega di A è la locomotiva del sistema calcistico, in termini economici e di ruolo, ma c’era da rispettare soprattutto un principio di rotazione. Qui ci sono persone che da sei anni ricoprono gli stessi ruoli». Infatti Albertini sarebbe stato pronto a far posto al presidente della Lega di A. La conferma di Albertini alla vice-presidenza dà consistenza all’ipotesi che nel 2016, quando Abete lascerà, possa essere lui il nuovo presidente federale. Ma prima dovrà lavorare molto e bene in questi quattro anni. Fabio Monti © R PRODUZIONE R SERVATA do, quello dai piedi buoni che si è sempre piegato alle esigenze della squadra per cui quando a Firenze c’era Liverani giocava in un modo e quando invece c’era Felipe Melo si muoveva in un altro, a Milano ha scelto di essere se stesso, un giocatore di sostanza, uno che se c’è bisogno di lui, lui emerge. Forse in passato la sua duttilità è risultata fuorviante ma il Milan nato dalle ceneri di quello azzerato in estate aveva urgente necessità di un nuovo totem a cui aggrapparsi: così gli si è attaccato alla maglia e lo ha subito incoronato Capitan Futuro con tanto di bolla presi- L’immagine di Rivera Mamma tedesca e papà bergamasco che ha l’immagine di Rivera nel portafoglio denziale. «Montolivo sarà il nostro nuovo Pirlo e diventerà il nostro capitano» ha annunciato Silvio Berlusconi nell’apparizione a Milanello prima della trasferta di Napoli. Detto e fatto: dopo Ambrosini (486 presenze) e Abbiati (315), adesso nelle gerarchie rossonere figura l’ex soldato semplice Riccardo Montolivo, promosso di grado in pompa magna. La sua prima partita con la fascia di capitano al braccio non è stata una banalità, Milan-Juve (1-0) del 25 novembre, così come l’ultima, del resto (Barcellona-Milan 4-0). A Firenze invece lo avevano degradato perché, pur potendosi legare alla Viola per altri 5 anni, aveva scelto di fermarsi al capolinea di quell’avventura. Una rappresaglia. Del resto quella mica era la Fiorentina di oggi, con un progetto chiaro e con entusiasmi nuovi. I Della Valle si erano defilati dalla loro creatura calcistica. Venne scel- ta la linea dura, respingendo tutte le offerte pervenute per quel ragazzo perbene la cui unica colpa era quella di volersi migliorare. Atletico Madrid, Bayern, Juve, Milan, Roma bussarono invano. In pratica soltanto l’Inter si disinteressò di quanto stava accadendo a Firenze dove la gente, senza comprenderne seriamente le motivazioni, prese a massacrare di fischi quel capitano mansueto che aveva tanto amato. Oggi, 219 presenze viola dopo, Riccardo torna nel suo stadio da milanista. Per causa sua si è raffreddata la grande amicizia tra Diego Della Valle e Adriano Galliani: «Ma i fischi di domani mi faranno meno male di quelli di ieri, quando giocavo per la Fiorentina...». Alberto Costa © RIPRODUZIONE RISERVATA Scarcerato Almir Gegic in questura con la moglie (Restelli) Ex viola Riccardo Montolivo, 28 anni, da questa stagione al Milan, ha vestito il viola per 7 anni Ieri mattina il piazzale del carcere Ca’ del Ferro di Cremona era deserto: Almir Gegic si è guardato in giro un po’ stupito, chiedendosi cosa fosse il caso di fare. Poi ha accettato il passaggio di un cameraman (unico presente in loco) fino in questura, dove ha riabbracciato la moglie. Sono trascorsi in maniera rocambolesca i primi minuti fuori dal carcere per lo «zingaro» del calcioscommesse. Niente libertà, tuttavia, solo arresti domiciliari ha concesso il gip di Cremona Guido Salvini. Perché dall’ordinanza che attenua la misura cautelare emerge un dato significativo: Gegic ha badato solo a tutelare se stesso e i suoi complici (compresi i capi del raggiro planetario che se ne stanno ancora a Singapore) tacendo molte cose che sa. E di conseguenza la macchina delle indagini ha fatto una scelta: ritiene assai più affidabile e credibile Carlo Gervasoni, l’ex difensore di Mantova e Piacenza che degli «zingari» è stato uno dei principali referenti nel mondo del Casa in affitto calcio giocato. Le dichiarazioni di Gervasoni Il capo degli zingari sulle partite combinate ieri fuori dal carcere, combaciano con i riscontri ha preso in città telefonici e con i racconti di altri personaggi, Gegic è un appartamento rimasto sempre sul vago. in affitto: la moglie sta Cruciale, secondo quanto diventando mamma scrive il giudice nella sua ordinanza, è stato il confronto tra i due inquisiti avvenuto il 18 marzo scorso a Cremona. «Si ricordino — ecco un passo centrale — tra le numerose circostanze emerse o confermate durante il confronto il racconto di Gervasoni circa gli incontri a Mendrisio e a Bergamo preso il ristorante Baccomatto e finalizzati sin da tutto il 2009 alla manipolazione delle partite dell’AlbinoLeffe e al dettagliato racconto di Gervasoni in merito alla manipolazione della partita Lazio-Genoa, grazie all’aiuto del computer sistemato nella stanza di albergo del portiere Cassano e che ha trovato riscontro nella telefonata notturna intercorsa alle 2.26 del 14 maggio 2011 tra Zamperini e l’utenza della moglie di Gegic pur avendo Gegic cercato di sostenere di non conoscere Zamperini. Si pensi ancora al progetto di Gegic, esposto in un incontro con Gervasoni e Ilievsky avvenuto a Legnano dopo la riuscita della manipolazione di Lecce-Lazio, di poter intervenire anche sulle partite delle coppe europee cui la Lazio avrebbe partecipato». Quest’ultimo è di certo il passaggio più scottante: la testimonianza di Gervasoni conferma che il clan era pronto a mettere le mani anche sui match continentali della Lazio. All’epoca in cui si svolge la conversazione, i biancazzurri erano a un passo dall’ingresso in Champions League, dovettero poi accontentarsi dell’Europa League, anche se durante l’estate l’esplosione dello scandalo e i primi arresti da parte della Procura di Cremona avrebbero posto fine al sodalizio. Singolari sono le condizioni grazie alle quali Gegic ha potuto lasciare il carcere: non avendo residenza in Italia, la moglie, che sta per mettere al mondo il terzo figlio, ha preso in affitto un appartamento a Cremona. Lì la polizia potrà sempre controllare e avere a disposizione l’indagato. Ma in considerazione del fatto che lo «zingaro» avrebbe ancora solidi legami con altri personaggi centrali dell’inchiesta il gip Salvini ha imposto una «dieta ferrea»: niente computer, niente telefonino, contatti ammessi solo con la ristretta cerchia dei familiari e con gli avvocati difensori. Claudio Del Frate Arianna Ravelli © RIPRODUZIONE RISERVATA 66 Gli annunci si ricevono tutti i giorni su: www.piccoliannunci.rcs.it agenzia.solferino@rcs.it oppure nei giorni feriali presso l’agenzia: Milano Via Solferino, 22 tel.02/6282.7555 - 02/6282.7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale inserite in queste pagine devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). 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Danilo Gallinari s’è rotto il ginocchio sinistro, l’altro ieri nella vittoriosa partita dei Denver Nuggets sui Dallas Mavericks. La risonanza magnetica ha confermato la gravità dell’incidente: il legamento crociato anteriore si è rotto. Ma fortunatamente (si fa per dire) non ci sono altri danni. L’operazione sarà effettuata tra una decina di giorni: i medici hanno garantito il pieno recupero. Masai Ujiri, vicepresidente del club, ha avuto parole dolci per il Gallo: «Conoscendo la sua etica di lavoro, tornerà più forte di prima. Noi gli saremo a fianco». È l’epilogo infelice di una storia bellissima, quella dei Nuggets che entrano nell’élite dei grandi team Nba grazie a Danilo il mattatore, un ragazzo che era felice: «Ci stiamo divertendo e possiamo andare lontano», aveva detto al telefono a papà Vittorio dopo il successo a Salt Lake City sugli Utah Jazz. Ma al ritorno in Colorado lo aspettava il buio. Tutto è accaduto a 4’27’’ dalla fine del primo tempo. Palla in mano, Gallinari ha tentato di attaccare il canestro scattando dalla destra e cercando di difendersi da Dirk Guarda il video con una chiamata gratuita al Al tappeto In alto, la torsione innaturale del ginocchio sinistro di Danilo Gallinari; nella foto grande, il grido di dolore del Gallo; sopra, il giocatore dei Nuggets trasportato negli spogliatoi (Ansa, LaPresse) Nowitzki. Nel cuore dell’area, ecco quella maledetta falcata che determina un movimento innaturale del ginocchio sinistro. Il danno è immediato, il dolore lancinante. Il Gallo mette le mani sulla rotula, la stringe, saltella fino a bordo campo, dove si accascia con la faccia stravolta. Si afferra il senso del dramma, George Karl, l’allenatore che lo considera alla stregua di un figlio, usa parole chiare: «Guardo sempre MotoGp In Qatar Vale 4˚in prova Marquez guida la pattuglia dei soliti noti ma Rossi cresce Notturno Valentino Rossi sotto i riflettori di Losail (Afp) DAL NOSTRO INVIATO LOSAIL — Pioggia, vento, sabbia nei denti (una tempesta si è fermata per fortuna alle porte del circuito) e un cielo grigio come alla Bovisa minacciano sfracelli. Poi per fortuna tutto si placa, la pista resta sporca ma praticabile e nel deserto si scrivono tre belle storie. La prima è di Marc Marquez, la super matricola che stampa due giri spettacolari e chiude primo: il ritmo gara non c’è ancora, ma sull’assolo fa paura. La seconda è di Andrea Dovizioso, quinto con la Ducati: per lui 333 millesimi da Marquez ma appena uno da Rossi, quarto. Un guizzo non male: dà tanta fiducia a un team che ne ha bisogno dopo gli anni bui dell’era Valentino. La Oggi qualifiche Libere di ieri 1. Marques (Spa) Honda 1’56’’084 2. Lorenzo (Spa) Yamaha a 0’’001 3. Crutchlow (Gbr) Yamaha a 0’’242 4. Rossi (Ita) Yamaha a 0’’332 5. Dovizioso (Ita) Ducati a 0’’333 6. Pedrosa (Spa) Honda a 0’’418 Così oggi ore 18.55: 4ª sessione libere ore 19.35: qualifiche 1 ore 20: qualifiche 2 Tv: diretta Italia 1 Così domani ore 17: warm up ore 21: Gp Qatar Tv: diretta Italia 1 +39 029 296 61 54 la faccia dei giocatori: Danilo era spaventato». Quincy Miller e Timofey Mozgov sorreggono l’azzurro e lo accompagnano al tunnel degli spogliatoi. C’è una barella lì, per piangere, probabilmente per imprecare, di sicuro per congedarsi da quel pubblico ammutolito che aveva saputo innamorarsi di «Roosty». Decisivo nel balzo di Denver al terzo posto nella Western Conference, Danilo aveva Oggi gioca Milano Oggi, ore 20.30, anticipo 26ª di A: Milano-Pesaro. Classifica: Varese 40; Sassari 36; Roma 34; Milano, Siena e Cantù 30; Reggio E. 28; Venezia 26; Caserta 22; Cremona, Montegranaro, Avellino e Brindisi 20; Bologna 18; Pesaro 16; Biella 10 infatti saputo proporre azioni da fuoriclasse: indimenticabile rimarrà quel canestro contro Milwaukee, in semigancio, in controtempo e cadendo per terra, «il canestro del secolo» urlò lo speaker della Pepsi Arena. Ecco, quel Gallo spettacolare, laureatosi giocatore di riferimento nel torneo più importante del mondo, lascia la ribalta e imbocca la strada più impervia: quella del recupero fisico. Idealmente lo sosterranno i 300 mila followers di Twitter che non hanno mancato di invitarlo a reagire. Ed è lo stesso messaggio lanciato dal basket e dallo sport italiani. C’è il suo amato Milan («In bocca al lupo!»), c’è la tennista Flavia Pennetta, c’è Sergio Scariolo («Animo, tornerai più forte di prima»), c’è l’Olimpia Armani, la sua ex squadra, ci sono gli avversari di ieri che diventano i fratelli di oggi (la Pallacanestro Varese: «Facciamo il tifo per te, sei un patrimonio di tutti»), ci sono i compagni in azzurro che sperano nel miracolo. Marco Belinelli («Un abbraccio»), Achille Polonara e Luca Vitali («Forza, rimettiti!»), Gigi Datome: «Prego per te». Ma la botta per il nostro basket è dura. Come se non bastassero un digiuno nell’Eurolega diventato da record e le difficoltà di una serie A in penuria di soldi, si perde il faro di una nazionale che a settembre disputerà un Europeo cruciale: e voi non credete alla legge di Murphy? Flavio Vanetti © RIPRODUZIONE R SERVATA Ciclismo Progetti nati in aeronautica terza è di Cal Crutchlow: l’outsider Yamaha dall’ultimo test non si ferma più, è terzo e se dovessimo scommettere un Riyal locale su uno che si inserisca tra i Fab Four lo punteremmo su di lui. E i soliti noti? Ci sono. Vivissimi, sveglissimi, furbissimi, lì ad annusarsi in attesa di azzannarsi in gara. Lorenzo è secondo a un millesimo da Marquez, Rossi è quarto a 332. Jorge ormai tiene il ritmo come un batterista di heavy metal ed è il più costante sul passo gara. È il favorito. Ma anche Valentino non scherza: resta indietro sul giro secco ma la sua marcia di rinascita procede bene nonostante l’intoppo di un tremendo mal di testa con sinusite che lo ha costretto giovedì notte a rivolgersi ai medici della Clinica mobile: «Sono stato malissimo, mi sono addormentato solo alle 5 e ieri non ho corso al 100 per 100. Però mi sto riprendendo, ora sono quasi a posto». Valentino è comunque soddisfatto perché «il passo gara è buono, solo qualcosina meno di Lorenzo». La condizione tecnica c’è, il feeling con la moto quasi («Devo migliorare con le gomme nuove»), manca l’ultimo step: «Vorrei partire in prima fila. Perché non mi accade da Le Mans 2010 e perché sarebbe fondamentale per la gara». Sennò, sottinteso, Lorenzo potrebbe scappare via subito. La caccia alla pole position oggi avverrà con il nuovo sistema: i migliori 12 (10 già qualificati dalle libere più 2 che arriveranno dalla semifinale di 15’ con tutti gli altri) si giocano il palo e le file nobili in un quarto d’ora a testa bassa. L’obiettivo è avere più spettacolo, meno confusione in pista e più visibilità tv per i team minori. «Sulla carta non è male» dice Rossi. Sulla pista chissà. Alessandro Pasini © RIPRODUZIONE RISERVATA Le bici speciali per «assorbire» le botte del pavé made in Roubaix Allenamento Ciclisti al lavoro sul pavé della Roubaix (Liverani) ROUBAIX — Tessuti speciali progettati da ingegneri aeronautici. Foderano i telai delle bici per smorzare vibrazioni da martello pneumatico. Ammortizzatori «invisibili» annegati nelle forcelle: pesano un decimo di quelli delle moto, digeriscono le botte di sassi larghi come tombini. Un anno di lavoro, decine di milioni di euro d’investimento bruciati in sei ore di una corsa dove basta un attimo di distrazione per finire per terra e ritirarsi. La Parigi-Roubaix (domani la 111ª edizione) evoca immagini di ciclismo d’altri tempi. In realtà è il più avanzato laboratorio scientifico e tecnologico del settore e un fondamentale strumento di marketing: i modelli «Roubaix» (prezzi da sei a diecimila euro) si vendono a centi- I numeri Il tracciato Domani si corre la 111ª edizione della Parigi-Roubaix. Il tracciato è di 52,6 km in 27 settori, per complessivi 254 km Le vibrazioni Dall’asfalto al pavé le vibrazioni delle ruote aumentano di 12 volte, quelle del manubrio di 7. La Bianchi propone un dispositivo che riduce del 70% le vibrazioni. Gli ammortizzatori pesano un decimo rispetto a quelli delle moto naia di migliaia. Il mantra è uno solo: spegnere quel frullatore che è il pavé utilizzando soluzioni che riprodotte su larga scala renderanno più «morbide» le bici degli amatori. Ogni volta che domani (per 27 volte e 53 chilometri complessivi su 254 di gara) le bici passeranno dall’asfalto al pavé le vibrazioni alla ruota aumenteranno di dodici volte, quelle al manubrio di sette. Sei ore di martello pneumatico fanno meno male: al traguardo della Roubaix le mani sono ferite, le braccia prive di sensibilità, la schiena a pezzi. La battaglia contro le vibrazioni (da combattere senza penalizzare la velocità di corsa) è feroce. L’italiana Bianchi ha inserito nel carbonio dei suoi telai un velo di tessuto speciale prodotto dalla Countervail, azienda della Pennsylvania che coibenta gli elicotteri militari: ridurrebbe le vibrazioni del 70 per cento. L’americana Specialized ha prodotto una fuoriserie per Tom Boonen. Lui si è infortunato, i suoi compagni sperimenteranno micro elementi ammortizzanti nei forcellini del telaio. La Trek, altro colosso Usa, punta tutto su Fabian Cancellara: da un anno decine di telai con i tubi angolati in maniera diversa sono maltrattati nei laboratori del Wisconsin e spediti dallo svizzero per i test. Secondo Jordan Roessingh, l’ingegnere che lavora con Cancellara, il favoritissimo di domani apprezza variazioni di angolo di mezzo grado. «Per potenza e sensibilità — spiega — lui è il miglior testatore al mondo». Gli enormi investimenti sulle bici della Roubaix sono sempre a rischio. Boonen è caduto prima di partire, Cancellara due giorni fa nella ricognizione del percorso. Ma lo svizzero ieri in conferenza stampa ha detto di essere «sano e affamatissimo». Marco Bonarrigo © RIPRODUZIONE RISERVATA Squadra Massa, Montezemolo, Alonso e Domenicali (Colombo) La Borsa in pista Il ruolo della Ferrari Il progetto è scritto, nero su bianco, almeno da un anno: e allora perché la Formula 1 non è ancora quotata in Borsa? Di sicuro, ha avuto il suo peso la crisi economica mondiale, che ha consigliato di rinviare la decisione a tempi migliori. Ma dietro le quinte non c’è solo questo. Le squadre tacciono, solo la Ferrari tiene a precisare che se la quotazione in Borsa (a Singapore) dovesse avvenire, non ci sarà alcun bonus personale per Luca di Montezemolo (nominato rappresentante della Rossa nel cda della società che gestisce i diritti commerciali della F1), perché tutti gli accordi sono presi con la Ferrari e non con il presidente. E quindi l’ipotetico 0,25% delle azioni (che secondo un documento rivelato dal sito Pitpass, molto vicino a Bernie Ecclestone, sarebbe destinato a Maranello), andrebbe alle casse dell’azienda. Ma lo scenario continua a non concretizzarsi. Perché? Nessun bonus Nessun bonus per Montezemolo, l’accordo commerciale riguarda il team Perché il governo del principale sport dei motori è più in stallo di quello italiano. Dopo due gare dall’inizio del campionato, il Patto della Concordia, che disegna la struttura del potere, ancora non c’è. I team (con l’eccezione della Marussia) hanno firmato con Bernie Ecclestone un accordo sulla parte commerciale, secondo il quale Ferrari, Red Bull, McLaren, le squadre «più vincenti nei quattro anni precedenti al 2012» prendono una fetta maggiore dei ricavi (il 7,5% e 100 milioni di dollari di bonus secondo quel documento), e la Rossa un’ulteriore parte in più (il 5% e 62,2 milioni). Manca invece ancora l’accordo con la Federazione di Jean Todt. Non è solo una questione di soldi, ma di potere: ogni cambiamento regolamentare — anche tutti quelli tecnici —, fin qui è passato dalla «F1 commission», dove siedono i team e i principali sponsor. Le grandi squadre vorrebbero decidere anche senza l’ok dei piccoli (che hanno interessi diversi), la Fia vorrebbe maggior peso, Bernie a tratti sembra tentato dall’idea di fare a meno dell’arbitro federale. L’accordo non si trova e tutto è congelato, Borsa compresa. a. rav. © RIPRODUZIONE RISERVATA 68 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Il marito Gianpaolo, i figli Massimo e Vittorio piangono disperati l'improvvisa scomparsa di Liliana Ceppi in Strada di 82 anni.- Moglie indimenticabile, madre esemplare e dolcissima, donna di grande fede, gentilezza e modestia.- I funerali avranno luogo in Meda, sabato 6 aprile alle ore 15 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Nascente, preceduti alle ore 14.40 dalla recita del Santo Rosario.- La cara salma si trova a Meda, presso l'abitazione in via Vespucci, 12.- Non fiori ma offerte per il Santuario del Santo Crocifisso e alla Casa di Riposo Giuseppe Besana di Meda. - Meda, 5 aprile 2013. Partecipano al lutto: Marisa e Franco Gattoni. La famiglia Santino Ceppi. Ciao carissima cugina Liliana Riccardo, Guglielmo, Graziella, Mariapaola, Cesare e Sebastiano sono vicini al dolore di Gianpaolo, Massimo e Vittorio. - Meda, 5 aprile 2013. Elena, Claudia e Gabriele Cassina, con i rispettivi coniugi e familiari, si uniscono con grande affetto a Gianpaolo, Massimo e Vittorio nel dolore per l'improvvisa scomparsa dell'amatissima cugina Liliana Ceppi Strada - Meda, 5 aprile 2013. Ginetta profondamente addolorata è vicina a Gianpaolo, Massimo e Vittorio ricordando la carissima Liliana - Meda, 5 aprile 2013. Partecipano al lutto: Giuse e Rosalinda. Enrico e famiglia. Clara, Miki con Tomomi e Claudio con Luisa sono vicini alla famiglia Strada per la perdita della cara e a noi sempre vicina Liliana - Meda, 5 aprile 2013. Lorenzo e Franca Bruschi con le rispettive famiglie sono vicini a Vittorio per la perdita della cara Liliana - Meda, 5 aprile 2013. Il profondo affetto per Liliana e il suo ricordo la faranno vivere per sempre nei nostri cuori.- Alda e Ines Capelletti con Claudio e Giusy, Fabio e Lella, Marina e Giovanni. - Meda, 5 aprile 2013. Solo la fortuna di averti conosciuto cara Liliana può compensare il grande vuoto che lasci.- Mariagrazia, Gino, Nicole, Flavia Galimberti, Paolo Artemi si uniscono al dolore di Gianpaolo, Massimo, Vittorio Strada. - Meda, 5 aprile 2013. È mancato all'affetto dei suoi cari Umberto Vegetti Ne danno il triste annuncio i nipoti Annalisa Antonio e Luca.- I funerali si terranno in Milano lunedì 8 aprile direttamente nella chiesa di Cristo Re via Galeno 32.- Per orario contattare il n. 026435494. - Milano, 5 aprile 2013. In ricordo di Umberto Vegetti Caro amico, gentiluomo d'altri tempi, sempre vicino a noi nei momenti difficili.- Felice, Rosanna, Giovanna Bianchi. - Como, 5 aprile 2013. Partecipano al lutto: Gli amici di Houston Dottor Charles Van Buren con Fabia e Ziad Noshie con Lydia. Commendatore Umberto Vegetti Gli amici ti ricorderanno sempre con affetto.Adriana e Aldo Martinetto, Eolo Attilio Pratella, Antonio Prina, Lodovico Griariotto, Gabriella e Emilio Avenia, Maurizia Massimiliano e Manuele Avenia. - Milano, 5 aprile 2013. Gianna, Carmaldo, Diego, Gabrio con Silvia ricordano con affetto zia Liliana e sono vicini a Gianpaolo, Massimo e Vittorio. - Meda, 5 aprile 2013. Ginetta Tragni con i figli Cesare, Marilena e Massimo si unisce al grande dolore della famiglia Strada e ricorda con affetto e simpatia la cara Liliana - Meda, 5 aprile 2013. Giusi, Laura e Alessandro Tragni con le rispettive famiglie si stringono con affetto a Gianpaolo, Massimo e Vittorio Strada per la perdita della cara Liliana ricordandone il tratto generoso e solare. - Meda, 5 aprile 2013. Leon Mimun - Milano, 5 aprile 2013. Carmelo, Susanna, Mario Niccolò e Maria Giulia sono affettuosamente vicini a Clemente e alla sua famiglia in questo momento di dolore per la scomparsa del papà Leon - Roma, 6 aprile 2013. Alessandro Salem è vicino a Clemente Mimun in questo momento di grande dolore per la perdita del caro papà Leon Mimun - Milano, 6 aprile 2013. Il presidente Marina Berlusconi, l'amministratore delegato Pasquale Cannatelli, il direttore generale Danilo Pellegrino, i dipendenti e i collaboratori di Fininvest partecipano al lutto di Clemente Mimun per la scomparsa del padre Leon Mimun - Milano, 5 aprile 2013. Leon Mimun - Cologno Monzese, 5 aprile 2013. La moglie Annamaria ed i figli Andrea con Federica, Victoria ed Alessandra, Stefano con Simonetta, Jacopo, Lavinia e Ludovica piangono la scomparsa di Giovanni Battista Matteo Croce - Milano, 4 aprile 2013. Partecipano al lutto: Adriana e Vic. Mirella e Cesare. Grazie caro Matteo Ornella con Cristina ed Elisabetta e le loro famiglie, profondamente addolorata per la scomparsa dell'amico fraterno abbraccia con tanto affetto Anna, Andrea, Stefano ricordando i lunghi anni belli trascorsi insieme. - Milano, 5 aprile 2013. Partecipa al lutto: Vanna Luciano Zita. Il profondo affetto che ci lega all'amico carissimo Matteo Dora Giordano De Simone Leon Mimun Hermann e Marco Ravanello insieme a tutti i collaboratori della Elcomind S.r.l. partecipano con immenso dolore al grave lutto per la scomparsa di I funerali si terranno a Napoli domenica 7 aprile alle ore 10.45 presso la chiesa di San Francesco al Corso Vittorio Emanuele.- Un ringraziamento alla cara Anda per l'amorosa assistenza di tutti questi anni. - Milano, 4 aprile 2013. Franco Currò abbraccia l'amico Clemente in questo momento di dolore per la perdita del padre Gianluigi e Federico sono vicini nel dolore a Daniela Domenico Francesco e Ludovica per la scomparsa della cara - Milano, 5 aprile 2013. Dora - Milano, 5 aprile 2013. Federico si stringe con affetto a Francesco e Ludovica per la perdita della cara nonna Dora - Milano, 5 aprile 2013. Gianluca e Giulia Murru, con Orsola e Francesca, sono affettuosamente vicini a Daniela nel dolore per la perdita della carissima mamma Dora - Milano, 5 aprile 2013. Dora Giordano De Simone - Meda, 5 aprile 2013. Siria e Giovanni Toti sono vicini a Clemente e alla sua famiglia per la scomparsa di rimarrà immutato nei nostri cuori anche dopo questo sofferto addio.- Ornella, Alda, Dina, Marilena, Anna e Guido. - Milano, 5 aprile 2013. sig.ra Liliana sig.ra Liliana - Milano, 5 aprile 2013. Marina Berlusconi si unisce con grande commozione al dolore di Clemente Mimun e dei suoi cari per la scomparsa del padre Graziella e Adelio Asnaghi sono vicini al Dottor Gianpaolo ed ai figli per la perdita della cara Clara Origgi, Mariacarla e Luisa e le rispettive famiglie partecipano con commozione al dolore della famiglia Strada nel ricordo della cara Leon Mimun Paolo Calvani, Massimo Donelli, Angelo Santoro, Rossana Camana e tutta la Direzione Comunicazione e Immagine di Mediaset si uniscono al dolore di Clemente per la perdita del papà Con immenso dolore Daniela con Mimì, Antonio con Giulia e con Maria Ludovica, Francesco, Silvano e Domenico partecipano la scomparsa della loro adorata mamma e nonna Sergio e Mirella con Nicolò e Gaia abbracciano con affetto Daniela e i suoi cari e si uniscono al loro dolore per la scomparsa della cara mamma moglie e madre esemplare. - Meda, 5 aprile 2013. Ferruccio de Bortoli è vicino all'amico Clemente e partecipa al dolore della famiglia per la scomparsa di - Milano, 5 aprile 2013. Arianna e Ludovica abbracciano con infinito affetto Daniela, Mimì, Ludovica e Francesco nel ricordo di Dora Giordano De Simone - Milano, 5 aprile 2013. - Milano, 5 aprile 2013. Leon Mimun Mauro Crippa, Andrea Delogu e tutti i colleghi della Direzione Generale Informazione di Mediaset si uniscono al lutto di Clemente per la perdita del papà Leon Mimun - Milano, 5 aprile 2013. Il presidente Fedele Confalonieri, il vicepresidente Pier Silvio Berlusconi, l'amministratore delegato Giuliano Adreani, i consiglieri d'amministrazione, i dirigenti e tutti i dipendenti del gruppo Mediaset partecipano al lutto di Clemente Mimun per la scomparsa del padre Leon Mimun - Cologno Monzese, 5 aprile 2013. Fedele e Annick Confalonieri sono vicini con affetto a Clemente nel dolore per la perdita del papà Leon Mimun - Milano, 5 aprile 2013. Pier Silvio Berlusconi è vicino con affetto all'amico Clemente e a tutta la sua famiglia in questo momento di dolore per la triste perdita del papà Leon Mimun Partecipano al lutto: Alessandro e Caterina Bearzi. - Cologno Monzese, 5 aprile 2013. Profondamente addolorati le zie Maria e Rosa, i cugini Angela e Gianni, Antonio e Milly, Ornella e Gino, Marilina e Lorenzo, Salvatore e Margherita, Antonio e Rosa, Dora, Lucia e Bernardino, Tinina, Giuseppe, Olga e Lucia Piccolo, Elio Miranda e i nipoti tutti ricordano a quanti l'hanno amata e stimata la Niccolò Querci si unisce al dolore della famiglia Mimun per la perdita del caro papà Professoressa Maria Luisa Cicalese La cerimonia funebre si svolgerà lunedì 8 aprile 2013 alle ore 14.45 nella chiesa di Santa Maria alla Fontana in piazza Santa Maria alla Fontana. - Milano, 5 aprile 2013. Partecipano al lutto: Rita Miranda. Bruno e Patrizia Miranda. La famiglia Iovane. Emilia e Sergio Viganò. Marisa e Raffaele Di Palma. Leon - Cologno Monzese, 5 aprile 2013. Luigi Motta, Bruno Mugnaioli e la Direzione del personale tutta di Mediaset partecipano al lutto di Clemente per la scomparsa del caro papà Leon Mimun - Cologno Monzese, 5 aprile 2013. Giovanni Battista Croce e si stringono con affetto alla famiglia. - Milano, 4 aprile 2013. Partecipano al lutto: Angela Campanale. Andrea Marini. Regina e Peter Hortmann. Alessandro Ravanello. Jole, Carlo e Claudio Corna. Paola e Hans Jürgen Vehrling. Antonio Brogna. Roberta e Hermann Ravanello con Monica e Mike, Marco e Francesca partecipano commossi al dolore di Anna per l'improvvisa perdita del marito Giovanni Battista Croce caro e fraterno amico e si stringono con affetto ad Andrea, Stefano e a tutta la famiglia. - Milano, 4 aprile 2013. Giovanni Battista Matteo Croce Partecipano al lutto: Maria e Vitaliano. Enrico e Mario con Lisa e Alessandra, Pietro, Ottavia, Ascanio e Orsola annunciano la scomparsa dell'amata sorella e zia Sofia Rossini I funerali si terranno lunedì 8 aprile ore 11,00 presso la basilica Sacro Cuore di Cristo Re, viale Mazzini 32 - Roma.- Famiglia Rossini. - Roma, 5 aprile 2013. Il direttore, amici e colleghi delle redazioni Panoramauto e Travel sono vicini con affetto al caro Alessandro, per la scomparsa della sua mamma Rolina Ferrari Giancarlo, Alessandro, Antonio, Renato, Paolo, Valerio, Andrea Conta, Marina, Liliana, Franco, Giorgio, Mario, Miranda, Andrea, Adriano, Nicola, Carlo, Ilaria, Patrizia, Chiara, Federica, Silvia, Daniela Arsuffi, Daniela, Ivan. - Milano, 5 aprile 2013. Franco Ricci, la Direzione Generale Operazioni e la Direzione Business Pay di Mediaset, partecipano commossi al dolore della famiglia Mimun per la scomparsa del caro papà Il Direttore della Clinica Ostetrica Ginecologica Macedonio Melloni (professor Mauro Busacca), tutti i medici e il personale infermieristico sono affettuosamente vicini alla Dottoressa Rosanna Fornaro per la perdita della madre Leon Maria Colombara Fornaro - Cologno Monzese, 5 aprile 2013. - Milano, 5 aprile 2013. Mia dolce zia Elsa non sono mai riuscita a dirti quanto ti voglio bene.- Cinzia. - Vimercate, 6 aprile 2013. Cecilia profondamente rattristata per la scomparsa della carissima "nonna" Elsa de Marsanich abbraccia con tanto affetto Silvia Grazia e Gastone. - Milano, 5 aprile 2013. Rosanna con Ernesto e Ilaria Andrea e Antonella con figli piangono la cara Elsa - Solbiate Arno, 5 aprile 2013. Andrea e Margherita, con Lorenzo, Filippo e Chicca, abbracciano affettuosamente Gastone, Cristina, Federica, Filippo e tutti gli amici Marsanich nel commosso ricordo dell'amatissima mamma e nonna Elsa - Milano, 5 aprile 2013. Luisa, Gaia e Steve annunciano con immenso dolore l'improvvisa scomparsa di Gianfranco Magrini Il funerale avrà luogo lunedì 8 aprile alle ore 10 presso la parrocchia di San Martino a Costa Lambro (Carate Brianza). - Carate Brianza, 5 aprile 2013. Non dimenticheremo mai il genio, la creatività e voglia di innovare dell'amico di sempre Ing. Gianfranco Magrini Si è spenta nel suo centesimo anno di età Alma Dorfles Fragiacomo Ne danno il triste annuncio, a tumulazione avvenuta, i figli Piero con Silvia, Giorgetta con Carlo, il cognato Gillo e il nipote Emilio. - Trieste, 6 aprile 2013. Poche ore dopo un'ultima lezione di letteratura greca si è spenta la prof.ssa Lidia Levi Fois Giuseppe Villoresi con i figli Giampiero, Alessandro, Valerio, Eugenia. - Milano, 5 aprile 2013. Lo annuncia il figlio Stefano, con gli zii e i cugini.I funerali saranno sabato 6 aprile alle 11 in via Martinengo 12a. - Milano, 5 aprile 2013. Gli amici del Cocis che hanno condiviso l'interesse ed il piacere di progettare insieme il futuro della città di Milano ricordano commossi Francesco Caridei e Laura Masera partecipano al grande dolore di Barbara, Stefano, Andrea e di tutta la famiglia per la perdita di Gianfranco Magrini Ingegnere - Milano, 5 aprile 2013. L'ingegner Paolo Petrelli esprime il suo profondo dolore per la scomparsa dell'amico Ing. Gianfranco Magrini Alberto Traldi caro amico di sempre. - Milano, 5 aprile 2013. L'Ordine degli Avvocati di Milano sentitamente partecipa al lutto dei familiari per la scomparsa dell' Avv. Selene Ada Legori Paolo, Cocca, Andrea, Lorenza, abbracciano fraternamente Gastone, Silvia e Grazia e si uniscono al loro dolore per la perdita della cara mamma di cui ha avuto modo di apprezzare negli anni la grande competenza professionale e le profonde doti di umanità. - Milano, 6 aprile 2013. - Milano, 5 aprile 2013. Elsa Paolo e Paola Zanetto sono vicini ad Alberto ed alla famiglia in questo triste momento per la scomparsa dell'amato padre Il Consiglio di Amministrazione, i Sindaci, Silvio Garattini e tutto il personale dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri ricordano, con commossa riconoscenza, nel cinquantatreesimo anniversario, la scomparsa del - Milano, 5 aprile 2013. Ugo e famiglia partecipano al dolore di Gastone, Silvia, Grazia, per la perdita della loro cara mamma Elsa Marsanich - Monza, 5 aprile 2013. Roberto, Massimo e Marco Croso partecipano con le loro famiglie al grande dolore di Silvia, Grazia e Gastone per la perdita della loro amatissima mamma sig.ra Elsa Giani de Marsanich - Milano, 5 aprile 2013. I condomini e l'amministratore di via Pagliano 29 Milano si uniscono al dolore della famiglia per la perdita della signora Luigi Cattaneo I colleghi di Cattaneo Zanetto & Co. si uniscono al dolore di Alberto e della sua famiglia per la scomparsa dell'amato papà Luigi Cattaneo - Milano, 5 aprile 2013. Luigi Cattaneo Il consiglio direttivo e l'assemblea di Twins International - Alice for Children si uniscono ad Alberto e a tutta la sua famiglia per la scomparsa del suo caro papà.- Diego Masi, Daria Masi, Alice Riva, Umberto Camera, Ernesto Di Sarro, Marco Pontini, Davide Frezzato, Daniela Rolandi, Diego Leveghi, Corrado Di Mattina, Valentina Cislacchi, Elena Bazzica. - Milano, 4 aprile 2013. Elsa de Marsanich - Milano, 5 aprile 2013. Mario Bianchetti commosso ricorda il suo grande primario Prof. Luciano Silvello e si unisce al dolore dei familiari. - Milano, 5 aprile 2013. Massimo e Gloria Schiavi sono vicini a Barbara per la perdita dell'adorato papà Prof. Luciano Silvello - Milano, 5 aprile 2013. Daniele Schwarz, Amministratore Delegato del Gruppo Mult Medica, si unisce ai dirigenti, ai medici, agli infermieri e a tutti i dipendenti nell'esprimere cordoglio per l'improvvisa scomparsa del Prof. Luciano Silvello Luigi Cattaneo Partecipano al lutto: Nico, Rena e Diana Scannicchio con Giorgio Georgiopoulos. Maria Luisa Zighetti Walter Cecconi, la sua famiglia, in particolare Alessandro e Giulia e i suoi impiegati, si uniscono al dolore di Ivano per la scomparsa di Mariuccia più che un'amica, una di famiglia che resterà sempre nei nostri cuori. - Milano, 5 aprile 2013. Franco Carnelli e i collaboratori tutti dell'Ortopedia di Multimedica di Sesto San Giovanni partecipano al dolore della famiglia per la scomparsa del Circondato dall'affetto dei suoi cari, è mancato Prof. Luciano Silvello Luciano Silvello Partecipa al lutto: Il Dottor Paolo Cazzaniga. Mario Negri che, con generoso gesto di illuminato ed intelligente mecenatismo, creò l'Istituto Mario Negri col fine di svolgere ricerche scientifiche nell'interesse della salute pubblica, di formare ricercatori, di promuovere la diffusione della cultura scientifica biomedica. - Milano, 6 aprile 2013. Oggi ricorre il quarantanovesimo anniversario della dipartita del Cavaliere del Lavoro Gino Alfonso Sada anche mamma Paola, Piero, Claudio, Giulia, Cleme, Anna non sono più con noi.- Tino, Giovanna, Lilly, Augusta con i figli e nipoti tutti delle famiglie Sada ricordano i cari defunti con costante, immutato affetto.- Martedì 9 aprile, nella Basilica di San Babila in Milano, alle ore 10.30 sarà celebrata la Santa Messa di suffragio. - Milano, 6 aprile 2013. Giovanna e Roberta con Andrea e tutti coloro che gli hanno voluto bene ricorderanno il loro caro Bruno Roncoroni con una Santa Messa l'8 aprile alle ore 18,30 nella chiesa di Santa Maria del Carmine. - Milano, 6 aprile 2013. Mariuccia, la tua scomparsa ha provocato un grande e sincero dolore in tutta la mia famiglia.In particolare in me, la mancanza della tua presenza, sempre spontanea e affettuosa, lascia un grande vuoto.- Ti ricorderemo sempre con affetto.- Graziella Cecconi. - Milano, 5 aprile 2013. fondatore della prima Unità di Ortopedia del gruppo ospedaliero.- Resterà sempre vivo il ricordo delle sue stimate doti di chirurgo e della sua riconosciuta umanità. - Milano, 5 aprile 2013. ricordandone le grandi doti professionali e umane con riconoscenza, stima e affetto. - Milano, 5 aprile 2013. Cavaliere del Lavoro - Milano, 5 aprile 2013. Silvano Rossi uomo di grande valore, rettitudine e bontà, esempio di vita per tutti noi.- Ne danno il triste annuncio la moglie Giuliana e la figlia Laura Maria Cristina.- Sarà allestita la camera ardente presso la Clinica Capitanio di Milano.- Per il giorno e l'ora del funerale contattare Impresa Motta 0229514093. - Milano, 5 aprile 2013. Silvano Rossi grazie per avermi insegnato a sorridere alla vita.Ciao papà, ti voglio bene, la tua Laura. - Milano, 5 aprile 2013. RCS MediaGroup S p A V a Rizzoli 8 20132 M lano SERVIZIO ACQUISIZIONE NECROLOGIE ATTIVO DA LUNEDI A DOMENICA 13.30-19.30 CON SUPPLEMENTO 20% SULLA TARIFFA BASE Tel. 02 50984519 - Fax 02 25846003 E-mail: acquisizione.necrologie@rcs.it SI ACCETTANO E-MAIL E CHIAMATE DA CELLULARI SOLO DIETRO PAGAMENTO CON CARTA DI CREDITO L’INVIO DI UN FAX DEVE ESSERE ACCOMPAGNATO DA COPIA DI UN DOCUMENTO DI IDENTITA’ TARIFFE BASE IVA ESCLUSA: PER PAROLA: A MODULO: Corriere della Sera Necrologie: € 5,00 Adesioni al lutto: € 10,00 Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti:€ 540,00 Gazzetta dello Sport Necrologie: € 1,90 Adesioni al lutto: € 3,70 Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 258,00 Diritto di trasmissione: pagamento anticipato € 1,67 pagamento differito € 5,00 L’accettazione delle adesioni è subordinata al pagamento con carta di credito Servizio fatturazione necrologie: tel 02 25846632 mercoledì 9/12 30 giovedì/venerdì 14/17 30 fax 02 25886632 e mail fatturazione necrologie@rcs t 69 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 Ogni giorno le PREVISIONI della tua città sempre con te Digita: mobile.corriere.it nel browser del telefonino Il Tempo Il servizio è gratuito salvo i costi di connessione internet previsti dal piano tariffario del proprio operatore Maggiori informazioni su www.corriere.it/mobile Bari IL SOLE OGGI S ll 6:27 19:22 LE PRE Palermo Bologna Firenze Torino Napoli Roma Milano Genova Venezia 6:43 19:34 7:00 20:03 6:37 19:32 6:43 6:53 19:57 6:55 19:57 6:41 19:45 6:45 19:48 6:47 19:47 19:40 DOMANI LA LUNA LUNEDÌ Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto 10 apr. 18 apr. 25 apr. 2 mag. MERCOLEDÌ MARTEDÌ Trento Trieste Aosta Venezia Milano Torino Bologna Genova Firenze Ancona Perugia Maltempo sulla Sardegna, oggi, e nubi irregolari anche al Nord con piogge sparse; più asciutto e soleggiato sul resto del Paese salvo qualche piovasco sui rilievi del Centro e su Ovest Sicilia verso sera. Domani, più nubi e locali piogge al Nord; nubi e rovesci su Sud Puglia e qualche pioggia debole anche sulle isole, tempo buono altrove. Lunedì, maltempo al Nord e piogge anche al Centro entro sera, più sole al Sud. Meglio verso metà settimana. L’Aquila ROMA Campobasso IN EUROPA Bari Potenza Napoli Catanzaro Cagliari LE TEMP 11 Aosta 12 Torino 15 15 19 14 21 19 15 14 14 15 18 15 13 16 21 17 15 17 22 15 14 15 Milano Trento Venezia Trieste H Alta Pressione Condizioni di tempo instabile continuano a interessare il Mediterraneo centro-occidentale dove agisce un'aria di bassa pressione responsabile di piogge e rovesci sparsi. Insiste un clima invernale, invece, sul Centronord Europa per la continua discesa di correnti fredde artiche anche con qualche debole nevicata fino a quote basse. Bel tempo e anche molto caldo sul Sudest Europa ed Est Mediterraneo. Palermo a cura di 1 Helsinki Oslo 10 Kiev 7 7 3 Berlino Dublino Amsterdam 9 Bassa Pressione 3 Copenaghen Edimburgo 9 L Stoccolma 4 5 Varsavia 2 Praga Fronte Caldo 4 Londra 5 7 Parigi Milano Vienna 7 Belgrado Ankara 20 13 Bucarest 15 Roma Tirana Barcellona Madrid 11 19 10 Lisbona Atene 25 Tunisi 15 Fronte Freddo 21 Algeri 20 14 Fronte Occluso MARE Sole Nuvolo Coperto Pioggia Rovesci Temporali Neve Debole Nebbia Moderato Forte Molto forte Calmo LE TEMPERATURE DI IERI IN ITALIA Ancona Aosta Bari Bologna Bolzano Brescia Cagliari S = Sereno min max 11 5 14 8 7 7 14 17 9 25 10 14 10 20 N R N P N P N P = Pioggia max 8 13 13 4 10 9 7 14 23 19 13 13 13 14 N = Nuvoloso S N S N P P N L’Aquila Lecce Messina Milano Napoli Olbia Palermo T = Temporale min max 8 14 15 8 14 11 15 12 20 20 10 19 18 18 C = Coperto P N N P N N N Parma Perugia Pescara Pisa Potenza R. Calabria Rimini V = Neve min max 7 10 9 10 8 15 10 10 14 21 14 14 20 13 R = Rovesci P N N P N N N Roma Torino Trento Trieste Udine Venezia Verona min max 12 6 7 8 9 8 8 16 12 14 11 11 10 10 B = Nebbia Sudoku Diabolico 8 5 Puzzles by Pappocom 7 6 5 2 3 4 7 5 7 9 6 9 8 3 2 1 4 1 2 3 6 8 3 7 6 Altri giochi su www.corriere.it Agitato 12 min Campobasso Catania Crotone Cuneo Firenze Genova Imperia Mosso NORD AMERICA ASIA AUSTRALIA LA SOLUZIONE DI IERI 8 1 5 2 3 6 7 9 4 7 6 2 4 8 9 3 5 1 5 2 4 6 1 7 9 3 8 6 3 9 8 2 4 1 7 5 1 8 7 9 5 3 6 4 2 3 7 1 5 4 2 8 6 9 9 5 8 3 6 1 4 2 7 N P P P 4 Delhi Shanghai 38 2 4 6 7 9 8 5 1 3 a 12,90 euro più il prezzo del quotidiano 11 33 San Francisco 14 Los Angeles P 22 Sydney 20 27 27 Chicago Giacarta 26 31 22 Vancouver 13 In edicola con il Corriere della Sera la prima uscita della collana dedicata a «La grande opera italiana»: Aida di Giuseppe Verdi con Maria Callas. Libro più 2 cd. Il Cairo 16 Lima 18 14 Bangkok Casablanca 30 18 Tokyo P AFRICA Caracas Bogotà Seul In edicola con il Corriere La grande opera italiana: Aida di Verdi Come si gioca Bisogna riempire la griglia in modo che ogni riga, colonna e riquadro contengano una sola volta i numeri da 1 a 9 4 9 3 1 7 5 2 8 6 Pechino N SUD AMERICA 8 Santiago New York 8 23 Rio de Janeiro Buenos Aires 19 Nairobi Lagos 25 Luanda 30 22 Città del Capo Città del Messico Oggi su www.corriere.it I più letti Serie A Juve in tempo reale I bianconeri in anticipo con il Pescara. La diretta web e tutte le immagini. Le foto 1 2 3 4 5 Cercasi addetto stampa, a 2,5 euro all’ora La Rai licenzia in tronco Alessandro Di Pietro Yara, il papà del killer: «Ho un figlio segreto» M5S, Grillo incontra i parlamentari Cinquestelle, resa dei conti: Grillo e i «ribelli» La pancia e il bimbo Fotografa il viso del suo bimbo ancora nella pancia. Guarda. L’infortunio Dramma Gallinari Crac al ginocchio per la stella italiana della Nba. Le immagini. Il video. MotoGp Rossi riparte dal Qatar Parte la nuova stagione delle due ruote con il Gran Premio del Qatar: Valentino Rossi ricomincia con la Yamaha. Sul web tutte le foto e le analisi degli inviati del Corriere della Sera. 70 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera Tv in chiaro Teleraccomando Rai1 di Maria Volpe PER DISTRARSI PER CONOSCERE Milly e il talent Chailly-Brignano con i ragazzi prof ospiti di Fazio Al via il nuovo talent che sfida il talent show più longevo della tv («Amici» su Canale 5). Ancora una volta Milly Carlucci (foto) si trova a sfidare Maria De Filippi. Superospite della prima puntata, l’attore Bud Spencer che dovrà salvare uno dei vip in gara dal rischio dell’esame di riparazione. Nel programma infatti sono i bambini e ragazzi a insegnare qualcosa agli adulti. Tra loro: Maria Grazia Cucinotta, Amadeus, Nicoletta Romanoff, Gianfranco Vissani. Immancabile la giuria: Ricky Tognazzi, Cristina Parodi, Teresa Mannino Ancora una volta è di scena da Fabio Fazio la grande musica. Ospite stasera Riccardo Chailly (foto), il direttore italiano che da otto anni guida la leggendaria Gewandhausorchester di Lipsia, fondata nel 1743, una delle più antiche orchestre classiche del mondo. Stasera in studio il Maestro e i 70 elementi dell’Orchestra Filarmonica della Scala eseguono, dal vivo, i preludi dell’Aida e del Macbeth. Lo spazio comico è tutto per Enrico Brignano, protagonista di Ci vediamo domani di Andrea Zaccariello, dall’11 aprile nelle sale Altrimenti ci arrabbiamo Rai1, ore 21.10 Che tempo che fa Rai3, ore 20.10 Rai2 Rai3 Rete4 Canale5 Italia1 La7 MTv rai.it rai.it rai.it mediaset.it/rete4 mediaset.it/canale5 mediaset.it/italia1 la7.it mtv.it 6.30 UNOMATTINA IN FAMIGLIA. Attualità 10.05 RAI PARLAMENTO SETTEGIORNI. Attualità 10.55 APRIRAI. Attualità 11.05 CHE TEMPO FA. 11.10 RES - Q VERSO IL QUIRINALE. Attualità 12.00 LA PROVA DEL CUOCO. Varietà 13.30 TELEGIORNALE. 14.00 EASY DRIVER. Attualità 14.30 LE AMICHE DEL SABATO. Talk show 17.00 TG 1. 17.15 A SUA IMMAGINE. Attualità. Con Rosario Carello 17.45 PASSAGGIO A NORD OVEST. Attualità. Con Alberto Angela 18.50 L’EREDITÀ. Quiz 20.00 TELEGIORNALE. 20.30 RAI SPORT - 5’ DI RECUPERO. Rubrica sportiva SERA 20.35 AFFARI TUOI. Varietà. Con Max Giusti 21.10 ALTRIMENTI CI ARRABBIAMO. Varietà. Con Milly Carlucci 0.15 LA STORIA SIAMO NOI . Documenti 1.10 CHE TEMPO FA. 7.00 CARTOON FLAKES WEEKEND. Ragazzi 9.20 CLASSICI DISNEY. Cartoni 9.45 INSIDE THE WORLD. Attualità 10.30 APRIRAI. Attualità 10.40 SULLA VIA DI DAMASCO. Attualità 11.10 MEZZOGIORNO IN FAMIGLIA. Varietà 13.00 TG 2 GIORNO. 13.25 DRIBBLING. Rubrica sportiva 14.00 FILM OMICIDI NELL’ALTA SOCIETÀ: LA FINE DELLA CANZONE. (Giallo, Germania, 2011) 15.40 SQUADRA SPECIALE LIPSIA. Telefilm 16.25 SEA PATROL. Telefilm 17.10 SERENO VARIABILE. Attualità. Con Osvaldo Bevilacqua 18.00 TG 2 L.I.S. 18.05 90° MINUTO. Rubrica sportiva 7.50 FILM IL BANDITO. (Dramm., Italia, 1946) 9.10 PAESEREALE. Attualità 10.10 L’ISPETTORE DERRICK. Telefilm 11.00 TGR BELLITALIA. Attualità 11.30 TGR PRODOTTO ITALIA. Attualità 12.00 TG 3. ì12.25 TGR IL SETTIMANALE. Rotocalco 12.55 TGR AMBIENTE ITALIA. Attualità 14.00 TGR. TGR METEO. 14.20 TG 3. 14.45 TG 3 PIXEL. Attualità 14.50 METEO 3. 14.55 TV TALK. Talk show 16.45 TG3 L.I.S. 16.50 TIMBUCTU: I VIAGGI DI DAVIDE. Documenti 17.20 FILM PIEDE DI DIO. (Comm., It., 2009) 18.55 METEO 3. TG 3. 19.30 TGR. TGR METEO. 7.05 TG 4 NIGHT NEWS. 8.15 IL RITORNO DI SANDOKAN. Miniserie 10.10 CARABINIERI. Telefilm 11.25 ANTEPRIMA TG 4. 11.30 TG 4 - TELEGIORNALE. 12.00 SPECIALE TIERRA DE LOBOS. Varietà 12.05 DETECTIVE IN CORSIA. Telefilm 12.55 LA SIGNORA IN GIALLO. Telefilm 13.55 ANTEPRIMA TG 4. 14.00 TG 4 - TELEGIORNALE. 14.45 LO SPORTELLO DI FORUM. Attualità 15.30 FILM PERRY MASON - IL BACIO CHE UCCIDE. (Giallo, Usa, 1993). Regia di Christian I. Nyby II 17.55 DETECTIVE MONK. Telefilm 18.45 ANTEPRIMA TG 4. 18.55 TG 4 - TELEGIORNALE. 19.35 TEMPESTA D’AMORE. Soap Opera 6.00 TG 5 PRIMA PAGINA. Attualità 8.00 TG 5 MATTINA. 9.10 SUPERCINEMA. Attualità 10.00 MELAVERDE. Attualità 11.00 FORUM. Attualità 13.00 TG 5. Nel programma: Meteo.it 13.40 COUGAR TOWN. Telefilm. Con Courteney Cox, Christa Miller, Busy Philipps 14.10 AMICI ASPETTANDO STASERA. Varietà 16.00 VERISSIMO. Attualità. Con Silvia Toffanin 18.50 THE MONEY DROP. Quiz. Con Gerry Scotti. Nel programma: Tg 5 - Anticipazione 20.00 TG 5. Nel programma: Meteo.it 6.45 CHANTE! Telefilm 7.00 COPPIA DI RE. Serie 7.20 CARTONI ANIMATI. Cartoni 11.00 ROBIN HOOD. Telefilm 12.25 STUDIO APERTO. 12.58 SPORT MEDIASET. 13.40 FILM RICKY BOBBY: LA STORIA DI UN UOMO CHE SAPEVA CONTARE FINO A UNO. 15.55 LA VITA SECONDO JIM. Serie 16.10 LIFE BITES - PILLOLE DI VITA. Serie 16.20 MAGAZINE CHAMPIONS LEAGUE. Rubrica sportiva 16.55 GRAND PRIX CAMPIONATO MONDIALE MOTOCICLISMO. Rub. 17.45 STUDIO APERTO. 17.55 GRAND PRIX CAMPIONATO MONDIALE MOTOCICLISMO. Rub. 6.00 TG LA7. 6.55 MOVIE FLASH. Attualità 7.00 OMNIBUS. Attualità 9.50 COFFEE BREAK. Attualità 11.00 LA7 METEO. 11.05 L’ARIA CHE TIRA - IL DIARIO. Attualità. Con Myrta Merlino 12.00 BOOKSTORE. Attualità. Con Andrea Molino 12.40 LE STRADE DI SAN FRANCISCO. Telefilm 13.30 TG LA7. 14.05 TG LA7 CRONACHE. Attualità 14.40 FILM L’UOMO DI LARAMIE. (Western, Usa, 1955). Regia di Anthony Mann 16.10 THE DISTRICT. Tf 17.55 L’ISPETTORE BARNABY. Telefilm. Con John Nettles, Jane Wymark, Barry Jackson 14.20 GEORDIE SHORE. Varietà 16.00 CATFISH: FALSE IDENTITA’ Reportage 16.50 CATFISH: FALSE IDENTITA’ Reportage 17.40 FILM ADAM. (Dramm., Usa, 2009) 19.20 MARIO - UNA SERIE DI MACCIO CAPATONDA. Varietà 20.20 IL TESTIMONE. Reportage 21.10 FILM PARNASSUS L’UOMO CHE VOLEVA INGANNARE IL DIAVOLO. (Fant., Canada/francia, 2009). Regia di Terry Gilliam 23.20 FILM VACANCY. 19.35 SQUADRA SPECIALE COBRA 11. Telefilm 20.30 TG 2 20.30. 21.05 CASTLE. Telefilm. Con Nathan Fillion, Stana Katic, Jon Huertas 22.35 TG 2. 22.50 SABATO SPRINT. Rubrica sportiva 20.00 BLOB. Attualità 20.10 CHE TEMPO CHE FA. Talk show. Con Fabio Fazio. Con Filippa Lagerback 21.30 METROPOLI. Attualità. Con Valerio Massimo Manfredi 23.25 TG 3. 20.40 WALKER TEXAS RANGER. Telefilm. Con Chuck Norris 21.30 FILM TODAY YOU DIE. (Azione, Usa, 2005). Regia di Don E. FauntLeRoy. Con Steven Seagal, Sarah Buxton, Nick Mancuso 20.40 STRISCIA LA NOTIZIA - LA VOCE DELL’INSOLVENZA. Tg Satirico. Con Ficarra e Picone 21.10 AMICI. Varietà. Con Maria De Filippi 24.00 MAI DIRE PROVINI. Varietà 1.00 TG 5 NOTTE. 20.30 FILM HARRY POTTER E IL PRINCIPE MEZZOSANGUE. (Fant., Gb/usa, 2009). Regia di David Yates. Con Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson. Nel programma: Tgcom; Meteo.it 20.00 TG LA7. 20.30 IN ONDA. Talk show. Con Luca Telese, Nicola Porro 23.00 FILM NIKITA. (Drammatico, Francia/italia, 1990). Regia di Luc Besson. Con Anne Parillaud 23.45 TG2 DOSSIER. Attualità 0.30 TG 2 STORIE. I RACCONTI DELLA SETTIMANA. Attualità 23.40 TG REGIONE. 23.45 IL GIALLO E IL NERO. Attualità 0.50 TG 3. 1.00 TG3 AGENDA DEL MONDO. 23.20 LIFE. Telefilm. Con Damian Lewis 0.55 TG 4 NIGHT NEWS. 1.15 IERI E OGGI IN TV SPECIAL. Varietà 3.30 FILM LA FIGLIASTRA. 1.30 STRISCIA LA NOTIZIA - LA VOCE DELL’INSOLVENZA. Tg Satirico 2.30 SACCO E VANZETTI. Miniserie 23.20 FILM PIANETA ROSSO. (Fant., Australia/usa, 2000). Regia di Anthony Hoffman . Con Val Kilmer Rai5 Rai Storia Rai Gulp 1.15 TG 1 NOTTE. 1.30 CINEMATOGRAFO. Attualità 2.30 FILM LA FORESTA DEI PUGNALI VOLANTI. 1.25 TG LA7 SPORT. 1.30 M.O.D.A. Attualità 2.10 MOVIE FLASH. Attualità 2.15 LA7 DOC. Documentario Deejay TV 18.30 NISSAN INNOVACTION. Rubrica sportiva 18.45 DEEJAY HITS. Musicale 18.55 DEEJAY TG. 19.00 LIFE AS WE KNOW IT. Telefilm 20.00 THE RIVER. Telefilm 21.00 FILM TUTTA COLPA DEL FATTORINO. (Commedia, Gb/usa, 1992). Regia di Mark Herman 23.00 FILM PREFONTAINE . (Biografico, Usa, 1997) DATI DI PROGRAMMAZIONE FORNITI DA COMPUTIME Film e programmi Potter allo scontro con Voldemort I marines in Italia secondo Spike Lee Rai4 Harry (Daniel Radcliffe, foto) scopre un manuale di magia del misterioso Principe Mezzosangue: gli rivelerà l’oscuro passato di Voldemort. Harry Potter e il Principe Mezzosangue Italia1, ore 20.30 È il 1944: Spike Lee racconta la storia di quattro soldati neri americani, bloccati in un piccolo paese della Toscana, dopo aver rischiato la vita per salvare un bambino italiano. Miracolo a Sant’Anna Rai Movie, ore 21.15 Manfredi racconta Torino e i robot L’adolescenza nelle borgate Valerio Massimo Manfredi racconta Torino, la città che ha dato re e grandi imprenditori all’Italia. A Genova e Singapore si scoprono i robot che sostituiscono gli esseri umani. Metropoli Rai3, ore 21.30 Monica Setta incontra due 14enni della Borgata Finocchio, periferia di Roma, che raccontano il riscatto attraverso la scrittura di un libro assieme ad altri coetanei. Storie di ragazzi Rai Gulp, ore 17.20 rai.it rai.it 8.45 MAD MEN. Serie 10.15 PRIVATE PRACTICE. Serie 11.35 FILM IL BANDITO CORSO. 13.10 STREGHE. Serie 13.55 FILM BANLIEUE 13. 15.15 WONDERLAND. Attualità 15.40 ASHES TO ASHES. Serie 16.30 ALPHAS. Serie 17.10 RAI NEWS - GIORNO. 17.15 EUREKA. Serie 18.00 WAREHOUSE 13. Serie 18.45 HAVEN. Serie 19.30 SANCTUARY. Serie 20.20 TORCHWOOD MIRACLE DAY. Serie 21.10 MEDIUM. Serie 22.00 MEDIUM. Serie 22.55 FILM THE ITALIAN JOB. (Azione). Regia di F. Gary Gray. 0.50 FILM THE HARD CORPS. (Azione). Regia di Sheldon Lettich 17.45 L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL PREZZO. Doc. 18.50 HORIZON. Doc. 19.45 SPECIALE FUMETTOLOGY, I MITI DEL FUMETTO ITALIANO. Doc. 20.45 COOL TOUR ARTE. Att. 21.15 TERRYBILMENTE DIVAGANTE. Teatro Rai Rai Premiumrai.it Movie 15.50 FILM MISS MARPLE: ASSASSINIO ALLO SPECCHIO. 17.30 RAI NEWS - GIORNO. 17.35 UN CASO DI COSCIENZA. Serie 18.25 LA FORZA DEL DESIDERIO. Telenovela 19.20 FILM EINSTEIN. 23.00 FILM CRIMINI - IL COVO DI TERESA. rai.it 19.45 ANTEPRIMA. Doc. 19.50 RES COME ERAVAMO. Documenti 20.40 RES GESTAE FATTI. Documenti 21.10 DIXIT VOLTI DI PAROLE LEZIONI D’AMORE. Doc. 23.10 PUNTI DI VISTA. Documenti rai.it 15.50 FILM FINCHÈ DURA SIAMO A GALLA. 17.30 RAI NEWS - GIORNO. 17.35 FILM WHIP IT. 19.30 FILM CIELO D’OTTOBRE. 21.15 FILM MIRACOLO A SANT’ANNA. 23.45 FILM LA BATTAGLIA DI ALAMO. 2.25 RAI NEWS - NOTTE. rai.it Real Time La7d dmax.it la7.it 17.50 MIA AND ME. Cartoni 18.15 LA TV RIBELLE 2013. Attualità 18.45 GRACHI. Telefilm 19.30 FILM ASTERIX IL GALLICO. 20.40 GERONIMO STILTON. Cartoni 21.25 WINX CLUB. Cartoni 21.50 MIA AND ME. Cartoni 22.40 MUDPIT. Telefilm 18.40 IL BOSS DELLE TORTE. Attualità 19.10 LA FABBRICA DEL CIOCCOLATO. Att. 20.10 VENDO CASA... DISPERATAMENTE. Attualità 21.10 IL MONDO DI HONEY BOO BOO. Attualità 22.40 COLLEZIONI DA PAZZI. Attualità 13.15 CLASS LIFE 7. Att. 15.20 FILM FA LA COSA GIUSTA. 17.15 TV MODA. Attualità 18.00 FILM ONDINE. 19.35 LAW&ORDER. Telefilm 21.10 BOMB PATROL AFGHANISTAN. DocuFiction 22.00 ITALIAN BOMB PATROL. DocuFiction 19.30 MAN VS FOOD. Documentario 20.25 COME È FATTO. Documentario 21.15 INDAGINI AD ALTA QUOTA. Doc. 22.55 ROSS KEMP: MONDO CRIMINALE. Doc. 23.45 KEITH BARRY: MAGIE DELLA MENTE. Documentario 16.10 S.O.S. TATA. Varietà 18.10 LE INTERVISTE BARBARICHE. Talk 20.10 I MENÙ DI BENEDETTA. Attualità 21.10 FILM UN INCANTEVOLE APRILE. 23.10 CROZZA NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE. Varietà Rai YoYo Iris Cielo La5 Tv 2000 rai.it 16.45 PEPPA PIG. Cartoni 17.30 INSIEME A ROSIE. Cartoni 18.00 IL GRUFFALO. Cartoni 18.30 CLASSIC TALES. Cartoni 19.00 IMPY SUPERSTAR. Cartoni 20.35 PEPPA PIG. Cartoni 20.50 BARBAPAPÀ. Cartoni 21.15 PEPPA PIG. Cartoni realtimetv.it DMax Class Tv Msnbc class.it iris.mediaset.it 15.08 FILM L’OSPITE D’INVERNO. 17.00 NOTE DI CINEMA. Varietà 17.12 FILM INSOMNIA. 19.26 FILM KAKKIENTRUPPEN. 21.04 FILM FRACCHIA LA BELVA UMANA. 22.50 STORIE DI CINEMA. Varietà cielotv.it 18.40 LO SAPEVATE? MERAVIGLIE MODERNE. Doc. 20.30 FILM GIOCO DI DONNA. 22.50 CIELO CHE GOL!. Calcio 23.05 ROMANZO CRIMINALE - LA SERIE. Telefilm 1.05 SEX THERAPY. Varietà mediaset.it 17.15 FRIENDS. Serie 17.55 PRINCIPE$$E. Documentario 18.40 AMICI. Varietà 20.25 EXTREME MAKEOVER HOME EDITION. Doc. 21.10 FILM PAST LIES. 23.05 THE TUDORS. Telefilm 1.00 IL SEGRETO DI MIRIAM. Doc. tv2000.it 18.30 TG 2000. 19.00 SPECIALE ROMANZO FAMILIARE. Attualità 20.00 ROSARIO DA LOURDES DIFFERITA. Religione 20.30 NEL CUORE DEI GIORNI INDACO SPORT. Attualità 20.55 TGTG. 21.20 FILM SANT’AGOSTINO. 71 Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013 Pay Tv Film e programmi Sam Worthington aspirante suicida L’ex poliziotto Nick Cassidy (Sam Worthington, foto) minaccia di uccidersi saltando dal tetto di un hotel di Manhattan. Ma l'aspirante suicida nasconde un segreto. 40 carati Sky Cinema 1, ore 21.10 Tre bovini salvano la fattoria Sky Cinema Sport 11.05 ARRIETTY - IL MONDO SEGRETO SOTTO IL PAVIMENTO Arrietty è alta 10 cm e vive sotto il pavimento di una casa. Quando si innamora di un umano, le sue dimensioni ostacolano il rapporto. Sky Cinema Family 12.50 RITORNO A COLD MOUNTAIN L’amore tra il soldato Inman (J. Law) e l’altolocata Ada (N. Kidman) durante la guerra di secessione americana. Oscar a R. Zellweger. Sky Cinema Hits HD 13.50 DIVORZIO ALL’ITALIANA M. Mastroianni è un barone siciliano che si innamora di una sedicenne (S. Sandrelli). Oscar alla sceneggiatura di E. De Concini, A. Giannetti e P. Germi. Sky Cinema Classics 14.40 LEMONY SNICKET - UNA SERIE DI SFORTUNATI EVENTI Gli orfani Baudelaire sono sfortunati: un diabolico furfante (J. Carrey) punta alla loro eredità e non sarà facile fermarlo. Sky Cinema Family 15.25 PANIC ROOM Meg Altman (J. Foster) e la figlia Sarah, si nascondono in una camera segreta per sfuggire a tre ladri penetrati nell’appartamento. Sky Cinema Max HD 15.30 J. EDGAR La storia di J. Edgar, capo dell’FBI per 50 anni, per lungo tempo l’uomo più potente degli Stati Uniti. Di C. Eastwood. Sky Cinema 1 HD 17.00 MOTHER AND CHILD Il film è la storia di tre donne: Karen, che ha dato Elizabeth in adozione, e Lucy, che invece decide di adottare un bambino. Sky Cinema Passion HD 19.00 GHOST - FANTASMA P. Swayze e D. Moore si amano. La morte di lui getta la ragazza nello sconforto, ma con l’aiuto di una veggente (W. Goldberg)... Un classico. Sky Cinema Hits HD 19.25 HANCOCK Hancock (W. Smith) è un supereroe: vola, è imbattibile e si dà da fare per fermare il crimine e salvare l’umanità. Solo che lo fa a modo suo... Sky Cinema 1 HD 21.00 LO SCEICCO BIANCO Commedia agrodolce con un A. Sordi memorabile nel primo film interamente diretto da F. Fellini. Sky Cinema Classics MUCCHE ALLA RISCOSSA Nel west, tre mucche uniscono le forze per salvare la fattoria della loro padrona che sta per cadere nelle mani di un bandito. Sky Cinema Family SACRIFICE Dopo aver perso moglie e figlia, il poliziotto John Hebron accudisce la fidanzata e la sorella di 5 anni di uno spacciatore. Sky Cinema Max HD PROOF - LA PROVA Catherine (G. Paltrow) teme di aver ereditato dal Serie Tv Intrattenimento Ragazzi Documentari 14.05 LAW & ORDER: UNITÀ SPECIALE Fox Crime HD 15.20 LIFE BITES Disney Channel 16.35 COLD CASE Fox Crime HD 17.25 C.S.I. MIAMI Fox Crime HD 18.30 BEN 10: OMNIVERSE Cartoon Network 19.05 UNA MAMMA PER AMICA Fox Life 20.05 I SIMPSON Fox HD 21.00 THE PROTECTOR Fox Crime HD NEW GIRL Fox HD GHOST WHISPERER Fox Life 21.10 IL TRONO DI SPADE Sky Cinema Hits HD 22.25 MODERN FAMILY Fox HD 22.40 LAW & ORDER: UNITÀ SPECIALE Fox Crime HD 22.50 WHITE COLLAR Fox HD 14.45 CHI VESTE LA SPOSA-MAMMA CONTRO SUOCERA LEI 15.40 AIUTO, STIAMO INGRASSANDO! Fox Life 16.30 EDDIE E LA GARA DI CUCINA Sky Cinema Family 17.00 BERG - LULU - M.ALBRECHT, DIR. - V.NEMIROVA, REG. Classica 18.35 JUNIOR MASTERCHEF AUSTRALIA Sky Uno 19.00 BARBIE E L’AVVENTURA NELL’OCEANO Boomerang 20.20 PROJECT RUNWAY - TAGLIA, CUCI... SFILA! Sky Uno 21.00 CHI VESTE LA SPOSA-MAMMA CONTRO SUOCERA LEI 22.00 I ROBINSON K2 22.50 FACE OFF Sky Uno 23.50 CASE DA INCUBO LEI 18.15 POKEMON N&B: DESTINI RIVALI K2 18.20 VIKY TV DeAkids 18.45 SPONGEBOB Nickelodeon 19.00 DREAMWORKS DRAGONS: I CAVALIERI DI BERK Cartoon Network 19.05 SQUITTO LO SCOIATTOLO K2 19.15 SPONGEBOB Nickelodeon 19.30 SQUITTO LO SCOIATTOLO K2 19.50 ADVENTURE TIME Cartoon Network 20.05 I PINGUINI DI MADAGASCAR Nickelodeon 20.15 THE LOONEY TUNES SHOW Boomerang 20.30 KUNG FU PANDA: MITICHE AVVENTURE Nickelodeon 20.40 GERONIMO STILTON Rai Gulp 14.00 ENIGMI ALIENI History Channel 15.05 FACTORY LINE: CORSA CONTRO IL TEMPO Discovery Science 16.15 SENZA VIA DI FUGA National Geographic 17.15 LE CITTÀ DEL CALCIO ESPN 18.20 AFFARI AL BUIO History Channel 19.00 COME È FATTO Discovery Channel HD 20.00 ACQUARI DI FAMIGLIA Discovery Channel HD 21.00 AFFARI A TUTTI I COSTI Discovery Channel HD 22.00 CITTÀ AI RAGGI X Discovery Channel HD 23.00 LA FEBBRE DELL’ORO Discovery Channel HD 23.05 1000 MODI PER MORIRE Discovery Science 16.01 BROTHERS & SISTERS III SEGRETI DI FAMIGLIA. Telefilm MYA 16.05 FILLER STUDIO UNIVERSAL. Show Studio Universal 16.09 ROYAL PAINS. Telefilm JOI 16.35 MISSING - SCOMPARSO. Film Studio Universal 16.48 RED CARPET. Rubrica Premium Cinema 16.57 ROYAL PAINS. Telefilm JOI 16.59 LA CURA DEL GORILLA. Film Premium Cinema 17.45 A PASSO DI DANZA. Telefilm MYA 17.48 THE MIDDLE. Telefilm JOI 18.45 FOUR BROTHERS. Film Studio Universal 18.52 I LOVE RADIO ROCK. Film Premium Cinema 19.27 DESPERATE HOUSEWIVES. Telefilm MYA 20.21 DESPERATE HOUSEWIVES. Telefilm MYA 20.25 LEVERAGE. Telefilm JOI 20.45 CHI TI CREDI DI ESSERE?. Documentario Studio Universal 21.15 ALLA RICERCA DELL’ISOLA DI NIM. Film Premium Cinema 21.15 HARRY’S LAW. Telefilm JOI 21.15 DESPERATE HOUSEWIVES. Telefilm MYA 21.10 22.25 22.45 0.20 0.30 padre (A. Hopkins), un celebre matematico, la follia. Sky Cinema Passion HD 40 CARATI Un onesto poliziotto, in carcere per un crimine mai commesso, evade alla prima occasione e rischia il tutto per tutto. Sky Cinema 1 HD PETER PAN Jason Isaacs interpreta il doppio ruolo di Mr. Darling e Capitano Uncino nella pellicola del 2003. Sky Cinema Family ARMA LETALE Due poliziotti (M. Gibson e D. Glover), completamente diversi, seguono un caso di suicidio. Sky Cinema Max HD QUATTRO MATRIMONI E UN FUNERALE Film britannico di maggiore successo internazionale dell’ultimo ventennio: più di 130 milioni di dollari d’incasso. Protagonista H. Grant. Sky Cinema Passion HD HAPPY FEET I pinguini Imperatore sanno cantare, tranne Mambo, emarginato perché stonato. Ma ha una dote: balla il tip tap. Animazione. Sky Cinema Family TEMPO DI UCCIDERE H. Fonda impegnato in un western fine anni Sessanta. Un bandito semina il panico in una cittadina: lo sceriffo decide di fargliela pagare. Sky Cinema Classics 14.00 CALCIO: INTER - MILAN Campionato Primavera. Diretta Sport Italia 14.50 CALCIO: NOVARA - SASSUOLO Serie B. Diretta Sky Sport 1 HD 15.45 CICLISMO: BEASAIN - BEASAIN. CRONOMETRO INDIVIDUALE Giro dei Paesi Baschi. Diretta Eurosport 16.35 RUGBY: CLERMONT AUVERGNE MONTPELLIER Heineken Cup. Diretta Sky Sport 2 HD 17.00 CALCIO: STADE RENNAIS FC PARIS SAINT-GERMAIN Ligue 1. Diretta Sport Italia 18.30 VELA: KRYS OCEAN RACE Yacht & Sail 19.25 RUGBY: SARACENS - ULSTER RUGBY Heineken Cup. Diretta Sky Sport 2 HD 20.20 PALLAVOLO: VILLA CORTESE BERGAMO Campionato Italiano Femminile RaiSport 1 20.40 CALCIO: BOLOGNA - TORINO Serie A. Diretta Sky Sport 1 HD 21.00 CALCIO: STADE RENNAIS FC PARIS SAINT-GERMAIN Ligue 1 Sport Italia 21.30 BASKET: INDIANA PACERS OKLAHOMA CITY THUNDER NBA Sky Sport 2 HD 23.15 CALCIO: CAMPIONATO PAULISTA 2013 Diretta RaiSport 1 23.30 POP CORN TV Extreme Sports Rai Gulp Tre mucche canterine, caratteri da zitelle inglesi, vogliono salvare la fattoria dallo sfratto dei cattivi diventando cacciatrici di taglie, riscuotendo e pareggiando i debiti dell’ipoteca. Mucche alla riscossa Sky Cinema Family, ore 21 Garrone si ispira alla cronaca nera Garrone si ispira alla cronaca nera del «nano di Termini» per raccontare la storia di Peppino Profeta (Ernesto Mahieux, foto), nano imbalsamatore, uomo solitario. L’imbalsamatore Sky Cult, ore 21 La serie di Abrams: c’è anche la Shahi Mediaset Premium La seconda stagione della serie ideata da J.J. Abrams e Jonathan Nolan. Tra le guest star Sarah Shahi, che fa parte di un'organizzazione paramilitare che rintraccia terroristi. Person of interest Premium Crime, ore 21 14.30 SHOOT ‘EM UP - SPARA O MUORI!. Film Studio Universal 14.51 POLVERE DI STELLE 2011. Documentario Premium Cinema 14.58 BASILICATA COAST TO COAST. Film Premium Cinema 15.09 ARMY WIVES - CONFLITTI DEL CUORE. Telefilm MYA 15.16 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION. Telefilm JOI A fil di rete di Aldo Grasso Iris e gli anni d’oro del cineclub I l compito principale di una rete televisiva (se si escludono le generaliste, quelle che occupano i primi posti del telecomando) non riguarda solo l’offerta dei programmi. Prima ancora deve proporre riconoscibilità, identità di offerta, una sorta di brand che la renda distinguibile al primo tocco. È il caso di Iris, il canale gratuito Mediaset dedicato al cinema. Di trasmettere film sono capaci tutti (basta avere una nutrita library); dare una forma nuova alle rassegne cinematografiche è un po’ più difficile. Vincitori e vinti Nuova? Iris ha intrapreso una strada apparentemente antica: far precedere il film da Carrà un’introduzione di un critico, e Pelù Serata con le come succedeva negli anni «battles» a d’oro dei cineclub. Da tempo, «The Voice of per esempio, alcuni cicli sono Italy»: Raffaella Carrà, presentati da Tatti Sanguineti, Piero Pelù, Riccardo con la sua passione sfrenata, la Cocciante, Noemi e i sua cinefilia, la sua inesauribile concorrenti in gara aneddotica. Tocca ora a Paolo raccolgono nella prima Mieli commentare una serie di serata di Raidue film dedicati alla Resistenza: 3.694.000 spettatori, «Se questo è un uomo». per uno share del Apparentemente sembra di 14,1%. aver fatto un passo indietro nel tempo, quando la Rai organizDaniela zava le proiezioni cinematograSantanchè fiche in cicli, richiamando le È il volto formule più diffuse dei cineimmagine club (i registi, le tematiche, le del Pdl scuole, gli sceneggiatori, gli atDaniela Santanchè, tori, ecc); e aveva persino inonnipresente in tv: ventato la figura del critico-guianche da Michele da (Fernaldo Di Giammatteo, Santoro a Gianluigi Rondi, Ernesto G. «Serviziopubblico» su Laura, Claudio G. Fava, per ciLa7, un po’ in calo con tarne alcuni) che aveva il com2.866.000 spettatori, pito di presentare l’opera, di 11,7% di share. «inquadrarla», come si diceva allora, e magari avviare anche una discussione finale, nel più assoluto spregio degli indici d’ascolto. In realtà, lo scenario della nuova tv è caratterizzato da una varietà di trasformazioni legate alla digitalizzazione della filiera. Se infatti le nuove tecnologie consentono la differenziazione e l’ampliamento dell’offerta che approda all’abbondanza, è necessario fidelizzare l’ascolto, una volta di più. Il mio sogno, poi, è vedere Sanguineti e Mieli presentare un film insieme. © RIPRODUZ ONE RISERVATA Forum «Televisioni»: www.corriere.it/grasso Videorubrica «Televisioni»: www.corriere.tv 21.15 COFFEE AND CIGARETTES. Film Studio Universal 22.06 SHAMELESS. Telefilm JOI 22.07 DESPERATE HOUSEWIVES. Telefilm MYA 22.55 GO - UNA NOTTE DA DIMENTICARE. Film Studio Universal 22.58 IL BUIO NELL’ANIMA. Film Premium Cinema 22.59 ER-MEDICI IN PRIMA LINEA. Telefilm MYA 23.10 PUSHING DAISIES. Telefilm JOI 23.51 ER-MEDICI IN PRIMA LINEA. Telefilm MYA 0.02 PUSHING DAISIES. Telefilm JOI 0.40 DANTE’S PEAK - LA FURIA DELLA MONTAGNA. Film Studio Universal 0.44 ER-MEDICI IN PRIMA LINEA. Telefilm MYA 72 Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera