2013 - Corriere della sera

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2013 - Corriere della sera
SABATO 6 APRILE 2013 ANNO 138 - N. 82
In Italia (con "Io Donna")
Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821
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Fondato nel 1876
Oggi
Tempi
liberi
I MILITARI, I COSTI, L’IMMAGINE DEL PAESE
Animali
Domani
Quelli che parlano
con i loro cani
Le idee
Il nuovo temuto
dai populisti
Con il Corriere
Il grande gioco
del Quirinale
di Paola D’Amico
a pagina 33
di Sergio Romano
nel supplemento
In edicola a 7,90 euro
più il prezzo del quotidiano
Giannelli
La trattativa
LE MISSIONI
DIMENTICATE
9 771120 498008
30 4 0 6>
Settegiorni
quella voluta dall’Onu nel
Libano meridionale (mille
uomini dagli iniziali tremila), che aiuta a prevenire un
ritorno delle ostilità tra
hezbollah e israeliani. Lo è
con certezza quella nei Balcani, seicento militari anch’essi già ridotti che proteggono minoranze e sorvegliano una calma ancora fragile. Anomala almeno nella
definizione è invece la presenza italiana in Afghanistan, perché gli oltre tremila soldati inquadrati nell’Isaf (espressione della Nato)
cercano sì di costruire la pace ma si trovano spesso a
dover fare la guerra. È questo contingente, che è il più
numeroso, che costa molto, che ha avuto 52 morti,
ad aver ispirato la mozione
del Movimento 5 Stelle.
Che trova precedenti, peraltro, negli umori della Lega,
nelle proteste che oggi sembrano lontanissime di Di
Pietro, e persino in alcuni
settori del Pd.
La guerra in Afghanistan
è una guerra persa, si diceva, e non ha più senso rimanere, spendere e morire. In
effetti esistono grandissime
probabilità che quella dell’Afghanistan non sia una
guerra vinta. Ma il vero interrogativo che dobbiamo
porci, oggi, è molto più semplice e scavalca il giudizio
storico: faremmo bene, noi
italiani, a ritirarci unilateralmente mentre è in corso un
ritiro collettivo?
Qualcuno lo ha fatto, come la Francia di Hollande
che per tener fede alle promesse della campagna elettorale ha anticipato il trasferimento della regione
nord-est a forze afghane
che fonti autorevoli considerano non ancora pronte a subentrare, se mai lo saranno.
Ma la Francia è abituata a
«compensare» di testa sua
(si pensi all’intervento in
Mali), e noi comunque dobbiamo ragionare sulla base
dei nostri interessi e partendo, se possibile, da dati oggettivi.
di Francesco Verderami
La difficile ricerca
di un nome condiviso
L
a trattativa tra Pd e Pdl va avanti
da due settimane ma è incredibile
come in una settimana i ragionamenti
si siano invertiti: se prima gli sherpa
di Bersani e Berlusconi parlavano di
governo alludendo al Quirinale, ora
parlano di Quirinale sottintendendo il
CONTINUA ALLE PAGINE 8 E 9
governo.
Silvio Berlusconi frena
sulla richiesta di elezioni
anticipate. Per la formazione del governo si profila un accordo tra Pd, Scelta civica e Pdl. Il Cavaliere: prioritario dare vita subito a un governo stabile
e forte. Tensioni nel Pd
tra renziani e bersaniani.
Elezione del presidente
della Repubblica: spuntano le ipotesi Amato e Severino. Grillo convoca i
parlamentari e richiama
all’ordine i dissidenti.
Intervista con Franceschini
«È arrivato il momento
di dialogare con il Pdl»
di ALDO CAZZULLO
«C
i piaccia o no, il capo
della destra è ancora
Berlusconi. È con lui che
bisogna dialogare»: così al
Corriere l’ex segretario del Pd,
Dario Franceschini.
DA PAGINA 8 A PAGINA 15
A PAGINA 11
Presi da un gruppo armato nel Nord del Paese mentre filmavano postazioni militari
Decidere e non fare
Rapiti in Siria 4 reporter italiani
LA BEFFA
DELLE LEGGI
RIMASTE
SULLA CARTA
Contatti con attivisti anti regime per cercare di liberarli
di DAVIDE FRATTINI
e FIORENZA SARZANINI
Il caso
nel Nord della Siria da un
gruppo armato. Alcuni
fanno parte del programma di Raitre La Storia siamo noi. Il rapimento è avvenuto due giorni fa.
ALLE PAGINE 16 E 17 Conti
di ALESSANDRA
FARKAS
«È
G
raziato dal presidente
Napolitano l’ex capo
della base Nato di Aviano, il
colonnello americano Joseph Romano, condannato
nel 2012 dalla Cassazione a
7 anni per il sequestro di
Abu Omar, l’imam estremista rapito a Milano nel 2003.
ALLE PAGINE 5 E 6 Valentino
I pagamenti degli arretrati alle aziende anticipati dalla Cassa depositi e prestiti
Pressione fiscale record: 52 per cento
ALLE PAGINE 22 E 23
A PAGINA 27
di LUIGI FERRARELLA
CONTINUA A PAGINA 60
di FABRIZIO CACCIA
GIAN ANTONIO STELLA
Sequestro Abu Omar
Graziato ufficiale Usa
A PAGINA 19
Senza soldi
per l’affitto:
tre suicidi
«Perdonateci»
che bloccano
L’Aquila
Decisione di Napolitano. Il no dei magistrati
brillante,
impegnata e
tenace ed è di gran
lunga la più bella
attorney general
d’America»: il
commento galante
del presidente degli
Usa Obama su Kamala
Harris (foto), 48 anni,
ministro della
Giustizia californiana
e sua amica di lunga
data, è stato giudicato
«sessista». E così
Obama le ha chiesto
formalmente scusa.
Civitanova Marche
Ricostruzione
giornalisti itaQ uattro
I cavilli
liani sono stati rapiti
«È bella»
La procuratrice
e la gaffe
«sessista»
di Obama
AP / J. SCOTT APPLEWHITE
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
L
Clima teso nel Pd. E Grillo richiama all’ordine i dissidenti
Berlusconi frena sul voto anticipato
Quirinale, le ipotesi Amato e Severino
di FRANCO VENTURINI
a crisi di governabilità uscita dalle urne
e dalla legge elettorale che ne ha condizionato il verdetto comporta, lo sappiamo tutti, una serie di rischi per i cittadini e
per il Paese. Tanto più che il
«caso Italia» si colloca nella
cornice più ampia delle turbolenze economiche e finanziarie europee e occidentali. Non è perciò sorprendente che il buon senso suggerisca — quale che sia lo
stato delle alchimie politiche interne — tagli alla spesa e investimenti mirati volti alla crescita. Ma esistono,
e di questo anche l’opinione
pubblica dovrebbe essere
cosciente, spese che vanno
al di là dell’equazione contabile, che sono utili al Paese
anche se ne aggravano il
passivo, che difendono valori come le alleanze internazionali e la credibilità sulla
scena mondiale cui l’Italia
non può permettersi di rinunciare (men che meno
dopo l’autolesionista vicenda dei marò).
È il caso del finanziamento delle nostre missioni militari all’estero, che salvo
sorprese dovrà essere votato come ogni anno dal Parlamento nel mese di settembre dopo la conferma, in
giugno, delle attuali presenze. Tentare di prevedere oggi l’esito di quei voti sarebbe come giocare alla roulette, tali e tante sono le incognite presenti e future della
nostra politica interna. Ma
ad anticipare i tempi e a rinfrescarci la memoria ha
provveduto il Movimento 5
Stelle, annunciando che
martedì sarà depositata una
mozione per il ritiro immediato delle forze italiane dall’Afghanistan. Le urgenze
che premono sono altre, beninteso, ma la scampanellata dei «grillini» non ci fa
male perché è giusto che le
missioni militari non vengano infilate sotto il tappeto
come accade di solito fino
al prossimo soldato ucciso.
Le nostre sono missioni
di pace. Lo è senza dubbio
Roma, Piazza Venezia 5
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www.corriere.it
laLettura
EURO 1,70
P
ressione fiscale a livelli record: 52 per cento,
il dato più alto da quando
l’Istat ha cominciato a calcolarlo. Nel 2012 la pressione fiscale è risultata
del 44%, l’1,4% in più del
2011. Il rapporto tra deficit e Prodotto interno lordo è sceso al 2,9%, migliore dello 0,8% rispetto all’anno precedente. Arretrati alle aziende attraverso la Cassa Depositi.
ALLE PAGINE 2 E 3
Baccaro, Marro, Tamburello
A partire da ieri, venerdì 5 aprile, il prezzo del
Corriere della Sera con Sette al venerdì e del
Corriere della Sera con Io Donna al sabato è di
1,70 euro. Negli altri giorni resta fermo a 1,20.
Il ritocco riporta il prezzo dei supplementi
a 50 centesimi (Corriere della Sera 1,20 +
supplemento settimanale 0,50) come era prima
del 2010 quando il prezzo del Corriere fu portato
a 1,20 euro, ma il costo delle abbinate del
venerdì e del sabato fu lasciato invariato a 1,50
euro. Il servizio clienti del Corriere della Sera è
sempre a disposizione per ulteriori informazioni
all’indirizzo mail servizioclienti@corriere.it
e al numero 02 63797510.
Il presidente
Scelta sofferta
pensando
ai due marò
MARZIO BREDA
A PAGINA 6
di ROGER ABRAVANEL
N
el nostro Paese non
si riesce a tradurre
gli obiettivi annunciati
dai provvedimenti
legislativi in risultati
tangibili. Non funziona
la «cinghia di
trasmissione» tra quello
che viene raccontato ai
cittadini (l’annuncio,
spesso con fini
elettorali), i
provvedimenti
effettivamente approvati
(le leggi, i decreti), i
regolamenti attuativi
emanati e l’effettiva
azione della Pubblica
amministrazione.
Alla fine, se qualcosa
succede, è solo grazie al
coraggio e all’iniziativa
di sconosciuti dirigenti
che tengono in moto la
macchina statale
indipendentemente da
chi guida il loro
ministero. Questo
avviene perché la
capacità di eseguire
dell’«esecutivo» (ovvero
il governo) italiano è
purtroppo limitata.
A PAGINA 60
2
Primo Piano
Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
❜❜
Il Fisco Il confronto
Le prospettive di ripresa dell’economia sono del tutto inconciliabili con
l’attuale livello della pressione fiscale
Confcommercio
Il grande sorpasso delle tasse
Pressione record al 52%
L’Istat: il rapporto tra deficit e Pil migliora al 2,9%
rispetto a quella registrata
nel quarto trimestre del
2011. Dati positivi dunque
che dovrebbero in parte, ma
non è detto che lo facciano,
mitigare l’impatto del salas-
so fiscale.
Preoccupata la reazione
della Confcommercio che
non ritiene possibile una ripresa dell’economia con una
pressione fiscale al 52%. «Im-
prese e famiglie da troppo
tempo sopportano una pressione fiscale tra le più alte in
Europa ed è questo il motivo
per cui si sono ridotti i consumi, le imprese chiudono, gli
Le entrate
Nel 2012, l’Istituto ha
rilevato che le entrate
totali sono cresciute più
delle spese (+2,5%)
Effetto spread
Pesa l’effetto
dell’aumento dello
spread, la spesa per
interessi salita del 5,2%
L’evasione
Il nodo
dell’evasione fiscale
e l’impatto
del prelievo locale
do dello scorso anno. In particolare le imposte dirette sono aumentate del 6,2% con il
gettito Irpef che sale dell’1,7% e quello Ires che cala
dell’11,1%. In discesa del
9,4% anche i proventi dell’Iva.
Tornando alle cifre del
2012, l’Istat ha rilevato che le
entrate totali sono cresciute
più delle spese spiegando
che la loro incidenza sul Pil è
stata del 47,7%. Nel quarto
trimestre come si è visto il
peso è stato ben superiore
toccando il 56,3% con le entrate fiscali al 52%. In particolare il gettito ha registrato
un aumento tendenziale del
4,3%, per effetto di un incremento del 7,6% delle imposte dirette, del 4,3% delle imposte indirette e del 6,7% delle altre entrate correnti. Sono, invece, risultati in diminuzione i contributi sociali e
le entrate in conto capitale
Stefania Tamburello
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Lo scontro in Confindustria
Federalimentare e l’articolo 62
ROMA — Adesso lo scontro sull’articolo 62,
quello che regola i termini di pagamento tra le
imprese della filiera alimentare (massimo 30
giorni per le merci deperibili, 60 per le non
deperibili), si sposta nella Confindustria. Il
presidente della Federalimentare, Filippo
Ferrua Magliani, ha scritto una lettera al
presidente della Confindustria, Giorgio
Squinzi, contestandogli l’azione di lobbying
contro l’articolo 62 e quindi di aver sposato le
tesi della grande distribuzione che mira a far
La delibera
valere i più flessibili termini della direttiva
europea. La cosa non piace a Federalimentare,
dove alcune aziende e gruppi associati di
rilievo minaccerebbero addirittura l’uscita dal
sistema confindustriale. Lo scontro attraversa
anche le burocrazie ministeriali, con i vertici
dello Sviluppo favorevoli a ritenere superato
l’articolo 62 dalla più recente direttiva Ue e
quelli dell’Agricoltura che invece ribadiscono
la validità dei termini di 30 e 60 giorni.
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Le misure punto per punto
Sette miliardi
di rimborsi,
multe ai sindaci
inadempienti
A
i Comuni il decreto sui pagamenti mette a
disposizione rimborsi per sette miliardi:
cinque di residui attivi utilizzabili grazie allo
sfondamento del patto di Stabilità e due per
quei municipi che, non avendo residui,
necessitano di un’anticipazione. Questa verrà
fornita da uno dei tre fondi presso la Cdp
entro il 15 maggio 2013 e va restituita secondo
un piano di ammortamento a rate costanti,
fino a 30 anni. In caso di mancata restituzione,
lo Stato trattiene gli incassi dell’Imu. I sindaci
che avranno certificato debiti superiori al
necessario potranno incorrere in una multa
pari a due mensilità della retribuzione.
© RIPRODUZIONE R SERVATA
REGIONI
Economia Il ministro Vittorio Grilli: entrate a 61.307 milioni nei primi due mesi del 2013
investimenti si sono drasticamente ridotti», ha rilevato
l'associazione. La Cgil con il
segretario confederale Danilo Barbi sottolinea invece come la pressione fiscale sia
«alta ma non per tutti: per i
redditi fissi, quelli da lavoro
e da pensione, è altissima e a
livelli insostenibili». La pressione fiscale «sta soffocando
l'economia reale con gravissimi effetti recessivi e con conseguenze drammatiche sull’occupazione. Ormai quasi
la metà del reddito di lavoratori dipendenti e pensionati
è destinata al pagamento delle tasse ed il dato è in continua crescita» ha commentato il segretario confederale
Uil, Domenico Proietti.
Sull’andamento delle entrate ieri sono arrivati anche,
questa volta diffusi dal ministro dell’Economia, i dati relativi ai primi due mesi del
2013 che sono tradizionalmente poco significativi perché nel periodo non sono
previste scadenze fiscali: gli
incassi sono ammontati complessivamente i 61.307 milioni sostanzialmente in linea
con quelli dello stesso perio-
COMUNI
ROMA — Un 2012 da record se si guarda al peso delle tasse. La chiusura d’anno
— gli ultimi tre mesi — ha
infatti portato la pressione fiscale al 52%, il dato più alto
da quando l’Istat ha cominciato a calcolarla. Il fardello
delle imposte — dirette e indirette più i contributi sociali — diventa quindi sempre
più pesante anche se ovviamente solo per quei contribuenti che pagano il dovuto.
Guardando all’intero 2012
la pressione fiscale è risultata del 44%, che comunque
rappresenta l’1,4% in più del
2011. Lo scorso anno inoltre
le entrate totali sono cresciute più delle spese. Lo ha fatto
sapere l’Istat che ha diffuso
anche le altre cifre sui conti
pubblici che segnalano il positivo calo del rapporto deficit/Pil sceso al 2,9%, migliore
dello 0,8% rispetto all’anno
precedente. Nel quarto trimestre 2012 inoltre il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato pari a 17.900 milioni
di euro. L'incidenza dell'
avanzo sul Pil è stata del
4,4%, superiore di 1,6 punti
Regioni in campo
con otto miliardi
per le imprese
Tre solo nel 2013
A
lle Regioni il decreto concede di pagare
debiti, a esclusione di quelli sanitari, per
otto miliardi di cui tre nel 2013. Saranno
anticipazioni del Fondo da restituire. Le Regioni
saranno obbligate a «predisporre misure, anche
legislative, idonee e congrue» di copertura
annuale del rimborso dell’anticipazione, una
sorta di manovra. Dovranno poi presentare un
piano di rientro non superiore a 30 anni. Nel
caso in cui le somme non dovessero essere rese
per tempo, si prevederanno meccanismi di
recupero ancora non precisati. Due terzi dei
pagamenti dovranno riguardare residui passivi
nei confronti degli enti locali.
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Primo Piano
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
❜❜
La pressione fiscale in Italia è alta ma non per tutti: per i redditi
fissi, da lavoro e pensione, è altissima, a livelli insostenibili Cgil
❜❜
3
Tra Tares e Imu, per le famiglie il saldo di fine anno significherà
un esborso medio pro capite di 426 euro
Uil
✒
L’anagrafe
dei conti
e il salvacondotto
per gli scudati
di ENRICO MARRO
È
Il decreto Atteso per oggi il varo del provvedimento sulle modalità di restituzione delle somme dovute dallo Stato
Fisco, sì allo «scambio» debiti-crediti
Pagamenti alle imprese: Cassa depositi in campo. Salgono a 30 miliardi i rimborsi 2013
L
o Stato può anticipare liquidità alle Regioni
nei limiti di 14 miliardi per debiti sanitari:
cinque nel 2013 e nove nel 2014. E’ prevista una
procedura per garantire allo Stato di rientrare
sulle somme prestate alle Regioni tramite
l’apposito Fondo. Le Regioni dovranno
prevedere misure idonee a garantire il rimborso
e sottoscrivere un contratto con il Mef in cui
s’impegnano a rimborsare tutto entro massimo
30 anni. Le Regioni che avranno sottoscritto un
simile contratto potranno accendere nuovi
mutui solo se saranno risultate in regola con il
patto di Stabilità dell’anno precedente e se il
loro bilancio risulta in equilibrio strutturale.
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Flessibilità
Prevista una maggiore
flessibilità sui vincoli
del patto di Stabilità interno
per gli enti locali
Conti saldati
in ordine cronologico
I risparmi
dei ministeri
P
er i debiti dei ministeri relativi a
somministrazioni, forniture, appalti e
lavori, maturati al 31 dicembre 2012, a fronte
dei quali non sussistono residui passivi anche
perenti, ciascun ministero predisporrà un
apposito elenco dei debiti scaduti in ordine
cronologico. A disposizione per pagare i debiti,
il decreto mette ulteriori 500 milioni sul fondo,
già esistente, per i debiti pregressi. A quelli che
non potranno essere coperti in questo modo, i
ministeri dovranno provvedere con risparmi.
Tutti i pagamenti previsti dal decreto dovranno
essere liquidati in ordine cronologico, senza
privilegiare quelli ceduti pro soluto.
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zioni di tesoreria presso il Mef. Quanto ai maggiori interessi sul debito, vi
si farà fronte con tagli lineari alle spese dei ministeri.
Ricapitolando la scansione dei 20
(per ora) miliardi di rimborsi previsti
nel 2013, ci sono i 7,5 miliardi di maggior deficit così ripartito: 5 ai Comuni
come sfondamento del patto di Stabilità, 1,4 per i trasferimenti dalle Regioni
agli enti locali, 600 milioni di cofinanziamento per i Fondi coesione e 500
milioni per i pagamenti arretrati dei
ministeri. A questi si aggiungono per
ora 2,5 miliardi per i rimborsi fiscali,
soprattutto dell’Iva. Altri 10 miliardi, a
valere sul debito, saranno impiegati
per foraggiare i tre fondi cui attingerà
chi non dispone di liquidità: due miliardi per i Comuni, tre per le Regioni
(cinque l’anno prossimo) e cinque per
la Sanità (nove nel 2014).
I meccanismi di restituzione delle
somme anticipate dai fondi sono stati
Amministrazioni,
obblighi severi
e responsabilità
per i dirigenti
L
a procedura dei pagamenti si basa sulla
certificazione delle somme. Le
amministrazioni sono obbligate a registrarsi
sull’apposita piattaforma entro 20 giorni dal
decreto. La mancata registrazione è fonte di
responsabilità per i dirigenti. Le pubbliche
amministrazioni debitrici comunicano entro
il 15 settembre 2013 l’elenco completo dei
debiti maturati al 31 dicembre 2012. Il
governo tiene sotto controllo la procedura e
se il livello dei pagamenti si avvicina troppo
alla soglia massima, li rimodula e prende
misure correttive per non compromettere il
rientro dalla procedura del deficit.
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COMPENSAZIONI
Un contratto tra
le Regioni e lo Stato
per un rimborso
in trent’anni
lo consentano», si specifica.
Per il resto ieri si è molto insistito
su un nuovo ruolo che la Cassa depositi e prestiti avrebbe nei pagamenti, un
ruolo di anticipatore, si è detto. Ma anche qui le precisazioni spingono a riconsiderare questa lettura, conferendo alla Cassa soltanto il compito di gestire i tre fondi che anticiperanno le
somme a Regioni, enti locali e sanità:
una sorta di Sgr, non di più. La liquidità necessaria sarà reperita definitivamente attraverso l’emissione di titoli
di Stato. Nelle more della loro emissione potranno essere disposte anticipa-
CONTROLLI
l’Economia mette all’indebitamento. Il
Tesoro vigilerà sul suo andamento e,
«qualora emerga il rischio di mancato
raggiungimento dell’obiettivo» programmatico (rapporto deficit/Pil sotto
il 3%), «può disporre con proprio decreto la rimodulazione per gli anni
2013 e 2014 delle spese autorizzate» o
può prevedere «l’adozione di provvedimenti correttivi urgenti», espressione che palazzo Chigi ha diffidato dall’interpretare come una manovra correttiva.
Indiscrezioni parlano di un aumento fino a 30 miliardi, rispetto ai 20 previsti, la cifra di debiti arretrati liquidabili nel 2013. Così come voci ottimistiche insistevano nel suggerire che alla
fine il governo potrebbe riservarsi,
una volta effettuata quest’anno la mappatura completa dei debiti, di elevare
l’anno prossimo l’attuale tetto complessivo di 40 miliardi di rimborsi,
«sempre che le condizioni di contesto
MINISTERI
STATO CENTRALE
ROMA — Ancora ieri, in tarda serata, la bozza del decreto sui pagamenti
dei debiti arretrati della pubblica amministrazione per Confindustria «non
era soddisfacente». Al ministero dell’Economia invece si dicevano certi di
aver risolto uno dei nodi più complessi del provvedimento: la compensazione dei crediti con i debiti tributari, previdenziali e assistenziali. Il punto era
evitare un’ondata di compensazioni
che andrebbero a svuotare le casse dello Stato. Per questo i debiti dovranno
essere assolutamente «certi e esigibili
e non contestati». Stamattina, a partire dalle 9.30, il Consiglio dei ministri
dovrebbe esaminare il provvedimento.
La preoccupazione che la procedura
scuota il precario equilibrio dei conti
pubblici emerge anche da un’altra norma contenuta nell’ultima bozza circolante, quella che configura una sorta
di «lucchetto» che il ministero del-
resi più cogenti dal momento che ne è
saltata, almeno per le Regioni, la copertura tramite l’anticipo delle addizionali Irpef. Così le Regioni che ricorreranno al fondo dovranno mettere a punto
misure anche legislative idonee e congrue di copertura annuale del rimborso, in pratica una manovra di tagli, visto che maggiori entrate non possono
essere deliberate in tutta autonomia. I
sindaci che liquideranno fatture in misura superiore al necessario ci rimetteranno due mensilità di stipendio. Il decreto poi rende esenti da imposte, tasse e diritti di qualsiasi tipo le cessioni
dei crediti vantati verso le pa.
I crediti dovranno essere certificati
dalle pubbliche amministrazioni con
l’uso della piattaforma informatica e la
liquidazione avverrà in ordine cronologico non privilegiando i crediti ceduti
pro soluto.
Antonella Baccaro
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Il nodo da sciogliere
sui contributi
e l’ipotesi del tetto
ai saldi totali
E’
stato il punto più controverso dell’intero
decreto quello delle compensazioni dei
crediti con i debiti tributari, previdenziali e
assistenziali. Da una parte le imprese hanno
spinto perché si procedesse alla compensazione
dei crediti certi, liquidi e esigibili ma anche non
contestati dall’amministrazione debitrice.
Dall’altra il governo ha cercato e, sostiene,
trovato una soluzione che non producesse un
effetto-valanga di svuotamento delle casse
dello Stato. La sintesi sarà probabilmente
trovata oggi in Consiglio dei ministri con
l’individuazione probabilmente di un tetto
massimo alle compensazioni.
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proprio vero, il Fisco si è
mangiato le tredicesime.
Solo così si spiega che nel
IV trimestre 2012 la pressione
fiscale sia schizzata al 52% del
prodotto interno lordo. E a
poco serve la consolazione che
in media d’anno si resti al
44%. Le tredicesime un tempo
servivano per dare una spinta
ai consumi, aiutavano un po’ i
salari ma anche i ricavi di
artigiani, commercianti,
ristoratori e albergatori.
Adesso, tra Imu, saldi, acconti,
addizionali regionali, comunali
e via dicendo, a capotavola si
siede il Fisco. Se poi si
considera che la pressione
fiscale effettiva, cioè quella
misurata su chi non evade, è
di almeno il 55%, si vede
quanto la questione fiscale sia
centrale: per la crescita
dell’economia, ma anche per la
tenuta della coesione sociale. Il
governo, sia pure
dimissionario, sta correndo ai
ripari. Oggi dovrebbe varare il
decreto per pagare 40 miliardi
di arretrati alle imprese.
Speriamo che il meccanismo
funzioni e non si inceppi nelle
inefficienze delle burocrazie
centrali e soprattutto locali.
L’altro ieri l’Agenzia delle
entrate ha dato il via libera ai
correttivi degli studi di settore,
che consentiranno a una
platea di circa 3,7 milioni di
contribuenti (imprese,
artigiani, commercianti,
professionisti, partite Iva) di
pagare meno imposte se colpiti
dalla crisi. L’anno scorso dello
sconto si è avvalso circa l’80%
dei soggetti interessati.
Nessuno dubita che abbiano
patito tutti la crisi. Ma è
appena il caso di osservare che
analoghe agevolazioni non
sono previste per i lavoratori
dipendenti e i pensionati.
Anzi, questi non recuperano
neppure il fiscal drag, cioè le
maggiori imposte pagate per
effetto dell’aumento nominale
dei redditi dovuto
all’inflazione. Forse il governo
dovrebbe pensare anche a loro.
E soprattutto dovrebbe fare di
più contro gli evasori. In
particolare, i grandi evasori.
Dopo il varo dell’Anagrafe dei
conti correnti l’Agenzia delle
entrate dovrà decidere con una
circolare se in essa dovranno
finire o no anche i rapporti
finanziari scudati. Come
ricorda l’esperto Oreste
Saccone su Fiscoequo.it, si
tratta di capitali per
complessivi 105 miliardi
rimpatriati o regolarizzati da
circa 200mila soggetti
versando appena il 5% delle
somme nascoste all’estero. La
legge ha garantito loro
l’anonimato in cambio di un
incasso per il Fisco di poco più
di 5 miliardi. Ora però,
escluderli dall’anagrafe che
servirà all’Agenzia delle
entrate per selezionare liste di
sospetti evasori sui quali
disporre eventuali
accertamenti, sembrerebbe
troppo. L’evasione passata è
stata sanata, ma l’esclusione
dai controlli non può essere
perpetua.
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4
Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
MOSTRA
fotografie di Karl Lagerfeld
Dal 6 Al 20 Aprile 2013
Dalle ore 10.00 alle ore 19.30
ROTONDA DI VIA BESANA
VIA ENRICO BESANA, 12
20122 MILANO
con il patrocinio di
Ingresso libero
thelittleblackjacket.chanel.com
Primo Piano
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
❜❜
Il capo dello Stato L’iniziativa
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Il rapimento venne realizzato per trasportare il prigioniero in uno Stato, l’Egitto,
nel quale era ammesso l’interrogatorio sotto tortura Corte di Cassazione, sentenza del 2012
La vicenda
Febbraio 2003
Il rapimento
e la «rendition»
Rapito Abu Omar, ex imam della moschea milanese di via Quaranta sequestrato in Italia da agenti segreti della Cia nel 2003 e poi trasportato in Egitto
Napolitano concede la grazia
a un colonnello del caso Abu Omar
Clemenza per Joseph Romano. Parere contrario della Procura di Milano
Stato» confermato dai governi
Prodi-Berlusconi-Monti non
sul rapimento in sé, ma sui rapporti tra Sismi e Cia «ancorché
in qualche modo collegati o collegabili con il sequestro».
Joseph Romano il 17 febbraio 2003 garantì un anello fondamentale della «extraordinary
rendition»: garantì al convoglio dei sequestratori l’ingresso
sicuro nella base Nato di Aviano e l’imbarco di Abu Omar su
un volo diretto alla base Nato
di Ramstein in Germania, scalo
del successivo trasferimento in
Egitto al Cairo, dove l’imam radicale della moschea di via Quaranta subì pesanti interrogatori, percosse e umiliazioni.
«Il rapimento di Abu Omar
— aveva perciò valutato nel
2012 la sentenza di Cassazione
— venne realizzato per trasportare il prigioniero in uno Stato,
l’Egitto, nel quale era ammesso
l’interrogatorio sotto tortura,
tortura alla quale Abu Omar fu
effettivamente sottoposto». E
«proprio la finalizzazione del sequestro rende la condotta degli
imputati contraria al diritto
umanitario, giacché la tortura è
bandita non solo dalle leggi europee» come la «Convenzione
per la salvaguardia dei diritti
umani e delle liberta fondamen-
tali» (Roma, 1950), «ma anche
dalle convenzioni delle Nazioni
Unite» come il «Patto delle Nazioni Unite sui diritti civili e politici» (New York, 1966) e la
«Convenzione contro la tortura
e gli altri trattamenti o punizioni crudeli o degradanti» (New
York, 1984). Senza dimenticare
che, all’epoca no ma adesso sì,
esiste dal 2007 anche la «Convenzione di Parigi» proprio
«per la protezione di tutte le
persone contro le sparizioni forzate».
Per il militare si era già speso
invano nel 2010 il ministro della Giustizia, Alfano, che in una
missiva ai giudici d’Appello aveva auspicato una sentenza che
condividesse l’interpretazione
americana di un trattato Nato
per sottrarre alla giurisdizione
italiana il loro ufficiale. Interpretazione insostenibile allora,
ma sostenibile da pochi giorni,
Aviano
Il militare garantì
ai rapitori dell’imam
l’ingresso nella
base di Aviano
La condanna a Pollari e Mancini
«Il segreto di Stato non è sul reato»
Ex Sismi
L’ex direttore
del Sismi
Nicolò Pollari
MILANO — Per i giudici d’appello che hanno condannato l’ex
direttore del Sismi Nicolò Pollari e il suo numero tre Marco
Mancini rispettivamente a dieci e nove anni di carcere nel processo
Abu Omar, il segreto di stato non può essere invocato dagli
imputati perché non «copre» la materia del reato, cioè il sequestro
dell’ex imam di Milano, ma soltanto i rapporti tra Cia e Sismi.
«Traendo le necessarie conclusioni dalla normativa in materia di
segreto — scrivono infatti i giudici nelle motivazioni del verdetto
pronunciato il 12 febbraio —, dall’applicazione che ne è stata fatta
dall’autorità di governo e dai criteri enunciati dalle supreme
autorità giurisdizionali che hanno affrontato il caso, va osservato
che sul reato in contestazione (il sequestro di persona ndr) non è
stato apposto alcun segreto di Stato».
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visto che l’11 marzo un decreto
del presidente della Repubblica
(il n.27 del 2013) è intervenuto
proprio su questa normativa.
Benché latitante, Romano
non rischiava in concreto il carcere: tutti e sei i ministri della
Giustizia succedutisi con gli ultimi tre premier (Berlusconi,
Prodi, Monti), e cioè Castelli,
Mastella, Scotti, Alfano, Palma
e Severino, hanno infatti ritenuto di esercitare la propria legittima discrezionalità politica nel
non dare corso alla diffusione
in campo internazionale delle
ricerche dei latitanti americani.
Il governo Monti, inoltre, nel
filone che riguarda Pollari e
Mancini, ha appena sollevato
davanti alla Corte Costituzionale un altro conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato: è il
quarto in questa vicenda, ma il
più sensibile sotto il profilo istituzionale, perché intentato stavolta contro la Cassazione per il
modo in cui nel 2012 avrebbe
(a detta di Palazzo Chigi) errato
nell’interpretare e indicare ai
giudici milanesi di merito il perimetro normativo del segreto
di Stato delineato nel 2009 dalla Corte Costituzionale.
Luigi Ferrarella
lferrarella@corriere.it
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poltronafrau.com
MILANO — L’altro ieri la richiesta urgente del parere alla
Procura generale di Milano, e
già ieri, nonostante il parere
contrario, la firma del provvedimento di clemenza: il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a pochi giorni dallo
scadere del suo settennato, ha
graziato il latitante colonnello
dell’aviazione statunitense e capo nel 2003 della base militare
Nato di Aviano, Joseph Romano, condannato nel 2012 dalla
Cassazione a scontare 7 anni di
carcere e contribuire a 1,5 milioni di danni morali per concorso
nel sequestro di Abu Omar, l’imam estremista torturato in
Egitto dopo essere stato rapito
a Milano il 17 febbraio 2003 da
27 agenti americani della Cia
con l’appoggio del Sismi del generale Nicolò Pollari.
La richiesta di parere, indispensabile benché non vincolante, faceva riferimento al 4˚
comma dell’articolo 681 del codice di procedura, caso in cui
«la grazia può essere concessa
anche in assenza di domanda o
proposta», dunque d’ufficio,
seppure anche il difensore Cesare Bulgheroni pare avesse formulato un’istanza.
Con la concessione della grazia, Napolitano afferma di aver
voluto «con un Paese amico ovviare a una situazione di evidente delicatezza, considerata dagli
Stati Uniti senza precedenti per
l’aspetto della condanna di un
militare statunitense della Nato
per fatti commessi sul territorio italiano, ritenuti legittimi in
base ai provvedimenti adottati
dopo gli attentati alle Torri Gemelle dall’allora Presidente e
dal Congresso americani».
Il no del sostituto procuratore generale milanese Antonio
Lamanna richiamava invece un
aspetto delle motivazioni con
le quali il 19 settembre 2012 la
Cassazione ribadì la responsabilità (7 anni) del militare americano assieme a quelle del capocentro Cia a Milano, Bob Lady
(9 anni), e di altri 22 agenti (7
anni). Condanne a cui poi si sono aggiunte, per ora in Appello,
quelle dei tre vertici della Cia
che operavano a Roma sotto vesti diplomatiche, Ralph Henry
Russomando, Betnie Medero (6
anni) e l’allora capo del servizio
segreto Usa in Italia, Jeff Castelli (7 anni); più, sul versante italiano, le condanne dell’allora capo del Sismi, Pollari (10 anni),
e del suo numero tre Marco
Mancini (9 anni), sinora invano appellatisi a un «segreto di
Archibald,
designed by Jean Marie Massaud
Abu Omar, l’imam della moschea
milanese di via Quaranta, venne
rapito il 17 febbraio 2003 da
agenti americani della Cia con
l’appoggio del Sismi. La sua fu
una delle cosiddette
«extraordinary rendition»
(procedura extra-giudiziale di
consegna di presunti terroristi a
Paesi amici del governo Usa).
Abu Omar fu trasportato prima
nella base Nato di Aviano, poi a
quella di Ramstein, in Germania,
e quindi in Egitto, al Cairo, dove
subì pesanti interrogatori,
percosse e umiliazioni
Il processo
Le condanne
per gli 007
Nel 2012 la Cassazione ha
ribadito le condanne dell’allora
capocentro Cia a Milano, Bob Lady
(9 anni), di Joseph Romano (7
anni), nel 2003 capo della base di
Aviano (7 anni), e di altri 22
agenti (7 anni). A queste si sono
aggiunte, per ora in Appello, quelle
dei vertici Cia che operavano a
Roma: Ralph Henry Russomando,
Betnie Medero (6 anni) e l’allora
capo degli 007 Usa in Italia, Jeff
Castelli (7 anni). E quelle
dell’allora capo del Sismi, Nicolò
Pollari (10 anni) e del suo numero
tre Marco Mancini (9 anni)
La novità
La decisione
del Colle
Il presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, ieri ha
graziato il colonnello
dell’aviazione statunitense Joseph
Romano. Due giorni fa aveva
inviato la richiesta urgente del
parere alla Procura generale di
Milano, indispensabile benché
non vincolante, che faceva
riferimento al 4˚comma
dell’articolo 681 del codice di
procedura, caso in cui «la grazia
può essere concessa anche in
assenza di domanda o proposta».
Pare, però, che anche il difensore
Cesare Bulgheroni avesse
formulato un’istanza in tal senso
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Primo Piano
Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
Il capo dello Stato L’America
❜❜
Accogliamo con favore la decisione e apprezziamo il contesto di
amicizia tra Italia e Usa in cui è stata presa
Ambasciata Usa a Roma
L’amicizia per Obama
e il «parallelo» con i marò
dietro la scelta del Colle
«drastici» provvedimenti, su incarcerazioni ingiustificate e prolungate, su pratiche violente e su torture
come quelle subìte dall’imam di Milano a opera di un commando della
Cia fiancheggiato dal Sismi. Ecco, è
anzitutto grazie alla svolta impressa
dalla Casa Bianca dopo la dura gestione Bush che Napolitano ha ritenuto di poter considerare con attenzione la richiesta giunta dall’avvocato del colonnello Joseph Romano.
La battaglia sulla competenza e alcuni nuovi trattati e nuove discipline
sulla giurisdizione riferite ai militari Nato, hanno visto emergere «un
contesto diverso, più favorevole all’imputato». E questo, a maggior ra-
«Principi validi anche nel caso indiano»
ROMA — «Una soluzione ispirata allo stesso principio che si cerca
di far valere per i nostri due marò
in India». È questa una delle chiavi
— non espresse nel comunicato ufficiale — per comprendere il significato riflesso della grazia firmata ieri
dal presidente della Repubblica in
favore del colonnello americano della Nato Joseph L. Romano III, che
nel 2003 comandava la base militare di Aviano e che, nove anni dopo i
fatti, è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione per concorso nel sequestro dell’imam Abu
Omar. Vale a dire che, tra i motivi
per cui è stato concesso il provvedimento di clemenza, un qualche intento indiretto ha anche l’irrisolta
vicenda dei nostri fucilieri di marina trattenuti a New Delhi, sui quali
è in corso un braccio di ferro tra il
governo italiano e quello indiano.
Un rispecchiamento giocato, oltre che sulle regole della giurisdizione riservata specificamente ai militari (rivendicata in un caso come
nell’altro), sulla speranza che la soluzione di questa controversia possa essere d’esempio e indirizzare le
diplomazie dei due Paesi a sciogliere le tensioni in nome dei rapporti
d’amicizia, oltre che del diritto inter-
nazionale. Per il momento si tratta
soltanto di un riverbero obliquo,
ma al Quirinale si confida che sulla
scia di questa decisione certe tenaci
resistenze riescano a incrinarsi pure in India.
È stata una scelta sofferta, quella
Sul tavolo
Le posizioni
sulla giurisdizione
Washington ha sempre
sostenuto che l’Italia non
avesse giurisdizione su Joseph
Romano, nel 2003 al comando
della base Nato di Aviano. Di
diverso avviso la Cassazione
Il decreto
sui militari Nato
Nella decisione di Napolitano
ha pesato un recente decreto
che consente al ministero
della Giustizia di rinunciare
alla giurisdizione sui reati
commessi da militari Nato
di Giorgio Napolitano. Che è cominciata a maturare il 15 febbraio scorso, durante la sua visita a Washington. Tra i dossier che il capo dello
Stato si era portato dietro, c’era anche un fascicolo d’appunti riservatissimi sul rapimento di Abu Omar,
nodo complicato nei rapporti atlantici e motivo di forti incomprensioni. Gli sforzi per chiudere «nell’interesse comune» un tale contenzioso,
per quanto il nostro presidente negasse di aver affrontato la questione con Barack Obama, aveva comunque già da tempo impegnato i
ministri della giustizia dei due Paesi.
Il problema di fondo era, stando
alle parole pronunciate allora da Napolitano, di «farci capire». Infatti, alle difficoltà strettamente giuridiche
si sovrapponeva una certa
«ipersensibilità» degli Stati Uniti,
dove la ferita per gli attentati dell’11 settembre non è ancora rimarginata e dove dunque si stenta a capire il senso di una condanna che riguardi i propri soldati.
A fondamento della grazia (accolta, com’era scontato, «con estremo
favore» dall’ambasciata Usa) il Quirinale segnala il fatto che il presidente Obama, subito dopo la sua
Esempio
La speranza è che la soluzione
di questa controversia possa
essere d’esempio e aiutare a
sciogliere le tensioni sui fucilieri
elezione, «ha posto fine a un approccio della sicurezza nazionale» legato appunto al terribile trauma dell’attacco alle Twin Towers «e concretatosi in pratiche ritenute dall’Italia e dall’Ue non compatibili con
i principi fondamentali di uno Stato
di diritto». Cioè la reazione antiterroristica su vasta scala basata su
L’incontro Il presidente italiano
Giorgio Napolitano stringe la mano
a Barack Obama durante la visita
dello scorso febbraio alla Casa
Bianca (Ansa/Paolo Giandotti)
gione, valutando che i fatti commessi sul territorio italiano erano «ritenuti legittimi in base ai provvedimenti adottati dall’allora presidente e dal Congresso americani».
Di qui la decisione finale di concedere la grazia. Il che «ha ovviato a
una situazione di evidente delicatezza sotto il profilo delle relazioni bilaterali con un Paese amico, con il
quale intercorrono rapporti di alleanza e di stretta cooperazione in
funzione dei comuni obiettivi di
promozione della democrazia e di
tutela della sicurezza». Paese amico
gli Stati Uniti come anche, per quanto non citata, l’India.
Marzio Breda
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il retroscena Il dossier riaperto da una lettera del presidente Usa
Quell’incontro alla Casa Bianca
con il nuovo capo della Cia
ROMA — Non era sfuggito agli osservatori più acuti, il 15 febbraio scorso, che all’incontro tra Giorgio Napolitano e Barack Obama nello Studio
Ovale ci fosse fra gli altri anche John
Brennan, neo-capo della Cia dopo essere stato per quattro anni il principale consigliere anti-terrorismo del presidente americano. Una presenza che
la grazia concessa ieri dal presidente
della Repubblica al colonnello Joseph
L. Romano, mette in una luce precisa
e suggerisce che il delicato dossier sia
stato centrale nell’agenda dei colloqui.
Non che i dettagli della decisione siano stati negoziati in quella sede. In
realtà, come confermano fonti dell’Amministrazione, le due
parti ci avevano lavorato in
precedenza per almeno due
mesi, in modo da permettere ai leader di mettere il loro
suggello proprio durante la
visita di congedo di Napolitano alla Casa Bianca.
Era stata, questa la sequenza degli avvenimenti,
una lettera personale di Barack Obama al capo dello Stato in gennaio a porre il problema. Il presidente
americano ricordava di essersi trovato al suo insediamento di fronte a una
pratica, quella delle «rendition», che
non condivideva e che aveva abolito
sin dal primo giorno del mandato. Ma
aggiungeva di avere delle responsabilità verso chi aveva soltanto servito il
Paese e obbedito agli ordini. In particolare, la lettera aveva focalizzato il caso del generale Romano. L’esigenza di
chiudere la partita è stata recepita dal
Quirinale, che dopo la sentenza definitiva della Cassazione del settembre
2012 era diventato l’ultima istanza in
grado di intervenire con l’istituto della grazia.
La soddisfazione americana è evidente. In una nota ufficiale diffusa ieri
Rapporti
Maggio 2010
La prima volta
del presidente
Napolitano a
colloquio con
Obama alla
Casa Bianca
risale al maggio
2010.
Napolitano
aveva accolto
l’invito fattogli
l’anno prima da
Obama, quando
i due leader si
incontrarono al
Quirinale dopo
il G8 dell’Aquila
Febbraio 2013
Napolitano
torna da
Obama nello
Studio Ovale
poco prima
della fine del
suo settennato.
All’incontro
nello Studio
Ovale c’è il capo
della Cia, John
Brennan (foto)
sera, l’Ambasciata di Roma «ha accolto calorosamente e con favore la decisione del presidente Napolitano e apprezza lo spirito di amicizia tra i due
Paesi in cui è avvenuto». Grande apprezzamento esprimono anche le fonti della Casa Bianca, sensibili al fatto
che il presidente della Repubblica abbia colto l’importanza di accompagnare con un gesto significativo le svolte
impresse da Obama alla politica estera americana, come appare evidente
anche dalla nota del Quirinale. È la
conferma che in situazioni difficili, gli
alleati si tendono la mano.
La decisione di Napolitano chiude
una vicenda che ha avuto anche momenti difficili, come emerse nel 2010
durante lo scandalo Wikileaks, quando i cablo riservati pubblicati da Der
Spiegel e altre testate europee rivelarono che l’Amministrazione Bush aveva
esercitato forti pressioni sull’Italia,
per bloccare l’inchiesta sul caso dell’imam egiziano, rapito dalla Cia a Milano nel 2003. Dai documenti risultò in
maniera dettagliata che sia l’allora ambasciatore Usa a Roma, Ronald Spogli,
che il capo del Pentagono, Robert Gates, avevano agito in profondità, per
impedire che la magistratura emettesse i mandati di cattura contro gli 007
statunitensi coinvolti nel sequestro.
In un colloquio tra Silvio Berlusconi e
Gates del febbraio 2010, l’allora presidente del Consiglio aveva definito la
magistratura italiana, soprattutto i
pubblici ministeri, «dominata dalla sinistra» e aggiunto che, per fortuna, in
appello «le cose torneranno piuttosto
in mano nostra».
La grazia al colonnello Romano
non chiude la vicenda. Ci sono gli altri 25 agenti americani condannati dalla giustizia italiana. Ma per Washington, quello di ieri è un primo passo
importante che fa ben sperare per il futuro.
Paolo Valentino
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
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Primo Piano
Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
Dopo il voto Il Movimento
Grillo: bastonate contro l’inciucio
Parlamentari in pullman al raduno in un ristorante. Il leader li blinda: non ci dividiamo
ROMA — La gita comincia
con una carovana di tre autobus che da piazzale Flaminio
imboccano tre direzioni diverse, non è chiaro se per depistare i cronisti o per semplice imperizia topografica degli autisti. Francesco D’Uva, giovane
deputato messinese, resta a
piedi in autogrill e rischia di
perdere anche il terzo autobus:
«Ma il nostro slogan — scherza — non era "nessuno deve rimanere indietro"?». Risultato
del percorso rocambolesco: un
paio d’ore di viaggio per consumare una trentina di chilometri scarsi. Ma alla fine, il centinaio di parlamentari a 5 Stelle
raggiunge la meta segretata fino all’ultimo, un bel casale di
Tragliata (Fiumicino), con il ristorante La Quiete. Ad attenderli, in camicia a quadrettoni
azzurri, c’è un signore già noto
come comico, diventato negli
ultimi mesi l’uomo che ha scosso dalle fondamenta la politica
italiana. Beppe Grillo, un po’
padre e un po’ padrone, raduna i suoi, per conoscerli meglio. Ma anche per tirare le fila
di un Movimento che rischia
di deragliare per eccesso di velocità o perlomeno di perdere
qualche vagone. Le critiche
aperte di Alessandra Bencini,
Tommaso Currò e Walter Rizzetto (e un’area di dissidenti
che si aggira sui 9-10 parlamentari) sono un monito da
non sottovalutare. Per questo,
Grillo assume su di sé l’onere e
l’onore di esibire la linea, chiedendo condivisione e rivendicando compattezza, con una
frase a metà tra sentenza e auspicio: «Noi non ci dividiamo».
L’incontro è a porte chiuse.
Niente streaming: «Non lo facciamo — dice Roberta Lombar-
di — negli incontri conviviali
o quando si decide la linea politica». Solita caccia ai cronisti
che cercano di capire di che si
parla, con polizia di rinforzo. E
come sempre il segreto viene
violato. Non tanto per il menù
del pranzo (paccheri, guanciale di Norcia e porcini), quanto
per le parole di Grillo. Si comincia a fare due chiacchiere
ai tavoli. Poi la brigata si sposta in un’altra sala, per il dibattito. In realtà parlerà solo lui,
con quattro o cinque interventi (tra gli altri Giulia Sarti e il
questore Laura Bottici). Grillo
ripete le basi: «No alla fiducia a
un altro governo. Non collaboriamo con nessuno, non esiste». La direzione è giusta:
«State andando bene, forse per-
deremo qualche voto, ma non
importa, va bene così». L’attività parlamentare: «Entro due
settimane sarà pronta la piattaforma per condividere le proposte di legge». Si comincerà
da conflitto d’interessi e
ineleggibilità. Le alleanze:
«Non si discute neanche con la
Rete la linea della non collaborazione con il Pd: altrimenti vo-
Verso le Regionali
In Friuli
escluso
candidato
massone
MILANO — Un nuovo caso di espulsione per un candidato
massone tra i Cinque Stelle. Dopo il precedente lombardo
(Vincenzo Freni), ieri il movimento ha escluso dalla corsa
alle Regionali in Friuli Venezia Giulia, Fulvio Di Cosmo,
medico triestino di 57 anni, iscritto al Grande Oriente
d’Italia in una loggia di Trieste. La comunicazione
dell’esclusione, decisa da Casaleggio, è stata riferita solo
verbalmente a Di Cosmo (che si è detto «discriminato») dai
consiglieri Paolo Menis e Stefano Patuanelli. © RIPRODUZIONE RISERVATA
tavano un altro partito». E la Sicilia? «Basta enfatizzare quel
modello, siamo noi a fare le cose non Crocetta». Le commissioni: «Se non partono, dovete
essere durissimi». Due le alternative discusse tra Grillo e i
suoi: occupazione di Camera e
Senato (in realtà prolungamento del lavoro di qualche ora)
oppure manifestazione di piazza. Il Quirinale: «Dobbiamo arrivare calmi e sereni all’elezione del presidente della Repubblica, che sarà molto diverso
da questo». Sul governo, ancora niente: «Non faremo nomi,
il nome è il Movimento». E se
fanno il governissimo Pd-Pdl?
«La gente è stufa, prenderà i
bastoni». Anche lui è stufo:
«Abbiamo a che fare con gente
incredibile, fanno dossier di
tutti i tipi». Qualche «consiglio» precauzionale ai «ragazzi»: «Non pubblicate sui social
network cose della vita privata». E l’annuncio di una visita
in Friuli, per le Regionali.
All’uscita Grillo è allegro.
Scherza su Vito Crimi: «Non ha
macchiato la tovaglia». Annuncia che incontrerà i parlamentari «ogni mese» e ricicla una
battuta dei suoi, che la ripetevano dalla mattina: «Abbiamo
il listino prezzi per i grillini in
vendita». Allusione sarcastica
ai giornalisti, che non sono
esattamente nel cuore di Grillo. Figuriamoci in quello di
Crimi, stremato da domande e
critiche sulle sue continue rettifiche. Non a caso il capogruppo al Senato prima rilancia il
mito della democrazia senza filtri: «Seguiteci direttamente in
Rete, sui media c’è solo gossip». E poi annuncia, non senza soddisfazione: «Tra le prime
proposte di legge ci saranno
l’abolizione dell’ordine dei
giornalisti e l’abolizione dei finanziamenti pubblici ai giornali». Appuntamento tra un mese.
Alessandro Trocino
La «gita»
L’incontro
Dopo le discussioni interne
ai gruppi parlamentari del
Movimento sulla necessità
o meno di dialogare con il
Pd o di proporre dei
nominativi per un
eventuale governo a
Cinque Stelle e dopo il duro
intervento pubblicato da
Beppe Grillo sul blog per
delineare lo spirito degli
eventuali elettori del M5S,
ieri si è svolto l’incontro tra
il leader i deputati e i
senatori
Il luogo
La località della riunione è
stata tenuta segreta fino
all’ultimo: i giornalisti
hanno seguito i pullman
che trasportavano i
parlamentari e sono
arrivati, attraverso strade
diverse, al ristorante la
Quiete. Al termine
dell’incontro, Grillo si è
fermato a parlare con i
cronisti e ha scherzato:
«Abbiamo il listino prezzi
per i grillini in vendita»
© R PRODUZIONE RISERVATA
La partita I nomi di Amato e Severino
Pdl, Pd e la corsa
a una scelta condivisa
per il Quirinale
Poi il nuovo governo
SEGUE DALLA PRIMA
Non sono bizantinismi, è la logorante guerra
di trincea post-elettorale nella quale il Cavaliere
ritiene oggi di aver tratto un vantaggio di posizione sul leader del Pd. E c’è un motivo se la sua
parola d’ordine è «condivisione», se ieri ha ripetuto pubblicamente quanto aveva detto a Napolitano alle consultazioni: «Sono pronto a sostenere un governo guidato dal segretario del Pd. Per
me non chiedo cariche, io non ambisco a nulla,
intendo fare soltanto il presidente... del mio partito».
Questo understatement nasconde un’insidia
per Bersani — dopo aver verificato l’impossibilità di agganciare i grillini — aveva confidato di
ribaltare a proprio favore la situazione, spostando il negoziato con il Pdl dal tema del governo al
nodo Quirinale, così da stringere un’intesa su
un capo dello Stato di «garanzia», e superare così lo stallo. Ma nei colloqui gli emissari democratici, che volevano trattare sulla presidenza della
Repubblica, sono stati risucchiati dai loro interlocutori nella trattativa sul governo. Uno dei partecipanti ha raccontato l’andazzo delle discussioni, come fosse un resoconto stenografico.
Pd: «Siamo pronti a ricercare una mediazione
1007
i votanti che
sceglieranno
il capo dello
Stato (630
deputati, 319
senatori, 58
delegati
regionali)
504
i voti
richiesti
a partire
dalla quarta
votazione
per l’elezione
del capo
dello Stato
Primo Piano
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
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Il summit Rizzetto: controproducente parlare di espulsioni
Beppe fa il mediatore
Ma chi vota in dissenso
non sarà più 5 Stelle
razione di voto online, prevista
dal codice a 5 Stelle.
Insomma, non c’è bisogno
del popolo del web, per decidere sul dissenso. Roberta Lombardi lo dice con parole diverse: «Chi deciderà di votare il
Pd, vorrà dire che non sente
più gli impegni del Movimento
e sarà lui stesso a decidere di
uscire. Non ci saranno espulsioni, nessuno sarà cacciato». Affermazione, che sembra contrastare con il Codice di comportamento, che le espulsioni le prevede eccome. E che sembra contrastare con il recall, il meccanismo
di sfiducia dell’eletto che Vito Crimi
vorrebbe inserire
nella nuova legge
elettorale. Intanto,
nel mirino ci finisce
anche Paolo Becchi.
Il costituzionalista
di riferimento di 5
Stelle, dopo le molte critiche, fa marcia indietro sul suo
tweet contro i «GiuSenato Il capogruppo Vito Crimi, 40 anni da». E spiega: «Se
ho ecceduto nei tosi mediana tra falchi e colombe: ni chiedo scusa. Ora ho biso«Nel Movimento c’è libertà di gno di pensare».
pensiero». Affermazione che
Nel dibattito interviene il depuò apparire scontata (ma non putato Walter Rizzetto (che è
lo è). Subito seguita da una po- d’accordo con la Sarti sui nomi,
stilla: «Se qualcuno decidesse ma contrario a votare governi
di passare dalle parole ai fatti, con il Pd): «Epurare o minacciacioè al voto in Parlamento, allo- re di espellere qualcuno solo
ra il problema non sarebbe perché pensa di fare dei nomi,
l’espulsione, perché scattereb- mi sembra davvero controprobe subito il ritiro dell’autorizza- ducente per noi». E Alessio Taczione a usare il simbolo a 5 Stel- coni: «Così ci facciamo del male». Tradotto: il parlamentare le».
Al. T.
sarebbe fuori dal gruppo, senza
dover avviare la complicata ope© R PRODUZIONE RISERVATA
E Sarti chiede un candidato premier
La giornata
Sopra, il leader
Cinquestelle
Beppe Grillo
abbraccia la
deputata Carla
Ruocco al
ristorante La
Quiete di Villa
Valente, a
Tragliata, vicino
a Fiumicino
Accanto al
leader, la
capogruppo alla
Camera Roberta
Lombardi
(Lapresse). Sotto,
la partenza in
pullman dei
parlamentari da
Roma — in
primo piano, con
l’ombrello, il
senatore No Tav
Marco Scibona
— e, nell’ultima
foto, l’arrivo a
Tragliata: al
centro, il
vicepresidente
della Camera, il
campano Luigi
Di Maio
(foto Ansa e
Lapresse)
su un capo dello Stato che sia condiviso». Pdl:
«Anche noi siamo dell’idea che serva la condivisione. Infatti chiediamo un accordo politico che
ci consenta di votare a favore del governo, senza
chiedere nemmeno di farne parte». Pd: «Non è
pensabile stare nella stessa maggioranza, cerchiamo di trovare un metodo per accordarci sul
Quirinale». Pdl: «Se ci chiedete di consentire l’avvio della legislatura e la nascita del vostro governo, allora ci dovete garantire l’elezione di un presidente della Repubblica che sia espressione del
centrodestra». Pd: «Così voi avreste il capo dello
Stato, che dura sette anni, e dopo sette giorni potreste mandare a casa il governo». Pdl: «Se avete
questo timore, fateci allora entrare a pieno titolo
nella maggioranza ed eleggiamo un presidente
della Repubblica indicato da voi».
Da questo circolo vizioso non si è ancora usci-
Settegiorni
ti. Berlusconi però — che si ritiene in una posizione di forza — è convinto che Bersani dovrà
scendere a patti. I suoi mediatori peraltro lo hanno informato che gli intermediari del leader democratico hanno iniziato «un’inversione di rotta, per quanto millimetrica», se è vero che viene
accreditata l’ipotesi di un «appoggio esterno»
del Pdl al futuro governo. Possibile? In questa fase della trattativa, le indiscrezioni rischiano di
mandare a monte le mediazioni. Ma nel centrodestra assicurano che la manovra di accostamento c’è stata.
Il fatto è che nella corsa per il Colle Bersani
rischia di incartarsi per via della frattura nel suo
partito che è ormai evidente, e non riguarda solo Renzi. Prova ne sia la formazione — ancora in
fase embrionale — di un’area di ex popolari, che
comprende Enrico Letta e Franceschini: i due,
definiti dai fedelissimi bersaniani come «Bruto e
Cassio», a loro volta ricambiano la gentilezza additando gli altri come «comunisti». E se per l’elezione del capogruppo alla Camera del Pd, Speranza, il segretario ha dovuto registrare una novantina di franchi tiratori, quanti pugnali verrebbero posti in segreto nell’urna per il Colle?
Perciò Bersani ha interesse ad un accordo con
Berlusconi, così ritiene il Cavaliere, per questo
nel Pdl si parla di una «inversione di rotta» da
parte degli emissari del capo democrat. Anche
perché il «patto di consultazione» con Monti
non garantirebbe a Bersani i numeri per tentare
la prova di forza con il Cavaliere. Scelta civica di
fatto è divisa ormai in varie baronie. E per tenere uniti i gruppi parlamentari — che hanno
espresso severe critiche sulla gestione del leader
— il Professore è costretto a insistere con il Pd
sulla necessità di arrivare a un’intesa sul Quirinale che comprenda il Pdl: altrimenti al voto per il
presidente della Repubblica i suoi andrebbero in
ordine sparso.
Bersani avrà pur tentato di sparigliare il gioco, cercando tra i centristi il futuro inquilino del
Colle, così da poter mettere all’angolo Berlusconi con la candidatura di un «moderato», come
chiede. Ma il Guardasigilli Severino — per quanto possa trovare buoni uffici in Gianni Letta —
non sembra avere il gradimento del Cavaliere.
Lui d’altronde insiste sempre sullo stesso tasto:
«Se il Pdl non dovesse far parte a pieno titolo
della maggioranza, toccherebbe a noi indicare la
rosa per la presidenza della Repubblica». E la rosa di Berlusconi, come dice un autorevole centrista, «è fatta di tre nomi: Gianni Letta, Gianni Letta, Gianni Letta». Insomma, è sul governo ora
che il gioco è incastrato, così come una settimana fa era incastrato sul Quirinale. È lì che va
sbloccata la trattativa, dato che Berlusconi vuole
la «condivisione».
Francesco Verderami
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ROMA — Nel «pranzo di matrimonio», come lo chiama ironicamente un senatore, tocca a
Giulia Sarti, giovane deputata
bolognese, la parte di chi esce
dal coro degli applausi, senza
rientrare affatto nella categoria
«dissidente». È lei a riportare in
superficie uno dei nervi scoperti del Movimento: la decisione
di non fornire i nomi dei candidati premier al Quirinale. Decisione che, insieme ad altri 30,
non ha condiviso. Ma l’altra
questione vitale è la stessa che
tormenta da mesi il Movimento. Tollerare o meno il dissenso? Lasciare libero sfogo alle posizioni divergenti o intervenire? Purgare, espellere o perdonare? Nell’attesa di assumere
decisioni univoche, il clima che
si respira non è esattamente
ispirato al libero scambio di
idee. E qualcuna delle assenze
di ieri è dovuta probabilmente
a un’irritazione rispetto alle dinamiche interne dei gruppi.
Mancavano Alessandra Bencini
e Tommaso Currò, che aveva
definito «surreale» la visita a
Grillo. Ma anche una trentina e
più di altri: alcuni assenti giustificati, altri meno. Come i due
parlamentari — Mirella Liuzzi e
Vito Petrocelli — che ieri hanno preferito restare a lavorare
in Transatlantico.
Il siparietto che si svolge nella sala dell’agriturismo di Fiumicino dà un primo elemento
di valutazione. Perché dopo l’intervento della Sarti, Grillo ha
dedicato qualche parola alla
questione «lista di nomi»: «Tocca a voi valutare se e quando fare dei nomi per il premier». In
quel momento si è levata una
voce dalla sala: «Ma l’abbiamo
già votato!». Voto che in effetti
c’è stato e ha sancito la posizione attendista del Movimento.
Grillo, poi, ha spiegato: «Va bene, allora se avete votato, basta
così. Mi dispiace se qualcuno
non è d’accordo. Chiunque abbia ideali diversi, si deve adeguare alla linea». Segue applauso caloroso, che suona come
una censura alla Sarti.
Ma Grillo è sembrato prendere una posizione moderata, qua-
10 Primo Piano
Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
Dopo il voto I partiti
Pd, guerra renziani-Unità
E Barca lancia la sua sfida
Il progetto: ricostruire il partito, basta con Orazi e Curiazi
ROMA — Matteo Renzi e
Fabrizio Barca. Il sindaco e il
ministro. Sono loro il futuro
prossimo del Pd e la giornata
di ieri lo ha confermato, prefigurando un duello (o un ticket?) che sta ridisegnando la
geografia interna del partito.
Il responsabile della Coesione
territoriale è uscito allo scoperto confermando la voglia
di impegnarsi per rilanciare il
centrosinistra. «Il Pd è l’unico
Duello o ticket?
Verso il congresso con
la partita del sindaco e
quella del ministro, tra
premiership e segreteria
partito del cambiamento che
c’è in Italia, il partito a cui una
persona di sinistra come me
guarda», ha detto alla tv del
Fatto quotidiano. E se non è
una discesa in campo, pochissimo ci manca.
La stima che Pier Luigi Bersani nutre per Barca è nota,
ma il tempismo della sua uscita non è piaciuto al Nazareno.
Nello staff del leader sottolineano come il ministro non sia
iscritto al Pd e dunque, per
ora, non possa candidarsi né
alla leadership, né alla premiership: «Se poi preferisce fare il papa straniero...».
Il segretario lavora all’incontro con Berlusconi in vista
dell’elezione del nuovo capo
dello Stato e dunque del governo, un faccia a faccia strategico che potrebbe tenersi venerdì. Ma intanto la battaglia congressuale è iniziata. Matteo Orfini, intervistato dal Manifesto, ha proposto esplicitamente la riunificazione della sinistra e molti ritengono che, se
mai la Sel di Vendola dovesse
traslocare armi e bagagli dentro il Pd, Barca sarebbe il candidato naturale alla guida del
nuovo partito. «Non ci può essere un buon governo senza la
ricostruzione di un partito
che incalzi lo Stato e ricompatti la società» è il progetto del
ministro, che sta lavorando a
un suo manifesto politico: «È
ora di ricostruire un partito
che metta fine alla guerra tra
Orazi e Curiazi». Basta con la
spaccatura fra «renziani e vecchia guardia», serve «un’operazione di squadra».
Dopo l’intervista di Renzi al
Corriere i democratici hanno i
nervi a fior di pelle, la sintesi
che L’Unità ne ha offerto in
prima pagina ha innescato un
nuovo casus belli. «No di Ren-
In prima
L’Unità di ieri:
il quotidiano
diretto da
Claudio
Sardo ha
titolato in
apertura «No
di Renzi al
governo
Bersani». I
parlamentari
più vicini al
sindaco di
Firenze
hanno
chiesto le
dimissioni
del direttore
zi al governo Bersani» strillava ieri il quotidiano fondato
da Gramsci, un titolo che ha irritato non poco il primo cittadino di Firenze. «Messa così
sembra che boicotto il segretario», avrebbe detto il sindaco
ai suoi.
L’onorevole Matteo Richetti ha chiesto le dimissioni del
direttore, Claudio Sardo e, a
stretto giro, diversi parlamentari renziani, tra cui Ernesto
Carbone, sono intervenuti per
rafforzare il concetto. «Rico-
mincia la vergognosa propaganda dell’Unità e di Youdem
contro Matteo Renzi — attacca Roberto Reggi —. Matteo
non ha parlato di governissimo, ma di un patto costituen-
L’attacco
Scontro sul titolo del
giornale. Richetti e altri
hanno chiesto le
dimissioni del direttore
te di 6 mesi da cui far nascere
la Terza Repubblica».
Finché Sardo ha telefonato
a Richetti per un chiarimento,
ha lanciato un editoriale online e, a sera, mandato in stampa un commento in edicola oggi. «Magari la mia sintesi è stata brutale — spiega il direttore
— ma ho detto la verità. Non
avevo alcuna intenzione polemica. Ritengo però un infortunio l’idea che, se non condividi un titolo, chiedi le dimissioni del direttore». Nella «cordia-
le telefonata» Richetti si è scusato con Sardo per i toni, ma i
bersaniani chiamano in causa
la libertà di stampa e il portavoce del leader, Stefano Di Traglia, scolpisce un analogo concetto su Twitter: «Chiedere le
dimissioni di un direttore perché non si concorda con un titolo è un atto grave. Sì a critiche, no a censure».
Richetti ha smentito il rischio di una scissione della
componente renziana e lo stesso Matteo, che pure scalpita
per andare al voto, rassicura:
«Uscire e farsi un partito non
ha senso, perché ce ne sono
già troppi». Parole che però
non hanno placato gli animi
dei bersaniani. A preoccupare
la sinistra, oltre ai sondaggi
che premiano l’ex sfidante delle primarie con il 36 per cento, è anche l’intesa tra il sindaco e Veltroni, che qualche giorno fa si sono visti riservatamente.
M. Gu.
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Primo Piano 11
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
L’intervista
L’ex segretario del Pd: Bersani è stato generoso. I grillini? Grazie alla diretta streaming gli italiani hanno visto una certa volgarità
«Basta complessi, dialogo con Berlusconi»
Franceschini: esecutivo di transizione
che dia ossigeno e faccia le riforme
Scissione? Ognuno si morda la lingua
di ALDO CAZZULLO
La carriera
Gli studi
Fabrizio Barca (foto),
torinese, 59 anni, figlio
di Luciano Barca —
economista, ex
partigiano, deputato e
senatore, direttore
dell’Unità scomparso lo
scorso anno — laurea
in Scienze statistiche e
demografiche, master in
Economia a Cambridge
Gli incarichi
Economista, esperto di
politiche di sviluppo
territoriale, è stato
presidente del Comitato
delle politiche territoriali
dell’Ocse, capo della
Divisione ricerca di
Bankitalia, capo del
Dipartimento delle
politiche di sviluppo al
ministero del Tesoro, e
direttore generale del
ministero dell’Economia
e delle Finanze
Al governo
Il 16 novembre 2011 è
nominato ministro per
la Coesione territoriale
«Siamo entrati in una stagione del
tutto nuova, e continuiamo a ragionare con gli schemi di una stagione finita».
Che cosa intende, Dario Franceschini?
«Dal bipolarismo siamo passati al
tripolarismo. Spero e credo che il Movimento 5 Stelle sia transitorio, e si
torni presto alla normalità del confronto tra progressisti e conservatori;
ma nel frattempo gli schieramenti sono tre. Nessuno supera il 30%. Se si
vuol dare un governo al Paese, in questa fase si debbono accettare forme di
collaborazione».
Bersani ci ha provato
con i grillini. Pensa anche lei, come Renzi, che
sia stato umiliato?
«No. Penso sia stato generoso. Grazie alla diretta
streaming, gli italiani hanno visto una certa volgarità, e il rifiuto di qualsiasi
forma di dialogo. Abbiamo provato a capire se lo
schema era imperforabile;
ma mi pare ormai chiaro
che loro si collocano fuori. Non c’è nessuno spazio
su nulla: si scelgono addirittura il candidato al Quirinale online. O scegliamo
di tornare al voto, con l’ulteriore paradosso che chiunque vinca
alla Camera quasi certamente non
avrà la maggioranza al Senato...».
Si potrebbe e dovrebbe fare una
nuova legge elettorale.
«Ma neppure con i collegi uninominali uscirebbe una maggioranza assoluta. Non resta che un’altra strada:
uscire dall’incomunicabilità. E abbandonare questo complesso di superiorità, molto diffuso nel nostro schieramento, per cui pretendiamo di sceglierci l’avversario. Ci piaccia o no, gli
italiani hanno stabilito che il capo della destra, una destra che ha preso praticamente i nostri stessi voti, è ancora
Berlusconi. È con lui che bisogna dialogare».
Lei di Berlusconi ha detto cose orribili.
«Da segretario del Pd sono stato accusato di essere troppo antiberlusconiano. Ma una cosa è lo scontro politico, che resta sano. Un’altra è pensare
di scegliersi l’avversario. So che è altamente impopolare, so che si rischia
di scatenare le reazioni negative del
proprio stesso campo, ma voglio dirlo: se noi intendiamo mettere davanti
l’interesse del Paese, dobbiamo toglierci di dosso questo insopportabi-
le complesso di superiorità, per cui se
l’avversario ti piace ci parli, altrimenti non ci parli nemmeno. Il leader della destra è ancora Berlusconi, e la sua
sconfitta deve avvenire per vie politiche. Non per vie giudiziarie o legislative».
Dunque la tentazione di votare
con Grillo l’ineleggibilità di Berlusconi è sbagliata?
«È un dibattito molto approssimativo. Si possono fare norme nuove per
il futuro. La norma vigente è del 1957.
Già due volte il centrosinistra è andato al governo, nel ’96 e nel 2006, e Berlusconi non è stato dichiarato ineleggibile. Non vedo cosa sia cambiato».
Il Pdl vi propone di fare un governo insieme. Oppure di sostenere un
vostro governo, ma a patto di portare un suo uomo al Quirinale.
«Proposte respinte al mittente. Non
si può scambiare la nascita di un governo con la scelta di chi sta al Quirinale per sette anni che si annunciano
burrascosi. Il prossimo capo dello Stato deve essere in ogni caso una persona di garanzia eletta con una intesa
più larga possibile. Per sua natura,
non può essere eletto con un mandato. Deve essere libero fin dalla prima
scelta: assegnare l’incarico di formare
il nuovo governo».
L’incaricato potrebbe essere ancora Bersani? Il vostro segretario esclude intese con il Pdl.
«Credo sia logico che il leader del
partito di maggioranza possa ancora
tentare. Bersani si è sempre rivolto all’intero Parlamento. Non ha escluso
nessuno».
Ha sempre detto di non volere un
governo di larghe intese.
Chi è
Gli studi
Dario
Franceschini,
nato a Ferrara,
54 anni, laureato
in
Giurisprudenza
con una tesi in
Storia delle
dottrine e delle
istituzioni
politiche, dal
1985 esercita la
libera
professione
come avvocato
civilista
cassazionista
In politica
Ex dc, ex ppi,
entra nel
secondo governo
D’Alema come
sottosegretario
alla presidenza
del Consiglio con
delega alle
riforme
istituzionali,
riconfermato poi
dal successivo
governo Amato.
Deputato dal
2001, tra i
fondatori della
Margherita,
segretario
nazionale del Pd
dal febbraio
all’ottobre 2009
Le critiche a Renzi? I numeri dicono
che o si accetta un rapporto con il Pdl
o non passerà nessun governo
❜❜
«E io sono d’accordo con lui. Non ci
sono in Italia le condizioni per una
grande coalizione come c’è stata in
Germania. Ma tra un governo in cui
siano insieme La Russa e Vendola e
nessun governo ci sono vie di mezzo».
Quali?
«Un esecutivo di transizione, che
prenda le misure necessarie per dare
ossigeno all’economia mentre in Parlamento si fanno le riforme istituzionali: Senato federale, con conseguente riduzione dei parlamentari, e legge
elettorale».
E al Quirinale chi va?
«Niente nomi. Immagino che serva
una persona con un’esperienza politica e parlamentare. Non possiamo fare
un’operazione di immagine, scegliere
uno scienziato o un attore che piaccia
ai blog o alla Rete. Il prossimo presidente dovrà difendere il ruolo del Parlamento che lo eleggerà, aiutandolo a
ritornare per i cittadini da palazzo della casta a tempio della democrazia repubblicana».
Il Pd rischia una scissione?
«Vedo con grande preoccupazione
la leggerezza con cui si evocano scenari di scissione, da "destra" o, se dovesse prevalere Renzi, da "sinistra". Siamo in una tale crisi istituzionale e sociale che ci manca pure questo. Con
tutta la fatica che abbiamo fatto per
costruirlo, il Pd... Ognuno si morda la
lingua e si metta in testa che il Partito
democratico deve restare unito e stringersi attorno a chiunque vinca le primarie, quando ci saranno».
E se si andasse a votare subito?
«Si farebbero le primarie lo stesso.
Indietro non si torna. Siamo in grado
di organizzarle in una settimana».
Che effetto le fanno le parole di
Renzi e le repliche che ha ricevuto?
«Vedo che praticamente tutti nel Pd
dicono di volere a ogni costo un governo, ma poi si accusano reciprocamente di essere pronti ad accettare i
voti del Pdl. Vorrei dire a tutti che la
situazione è abbastanza confusa per
confonderla ancora di più, tacendo
una semplice verità: chiusa la possibilità di un rapporto con Grillo, per sua
scelta, i numeri dicono che o si accetta un rapporto con il Pdl, o non passerà nessun governo».
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Lo scenario Le parole di Barca agli amici: mi muovo tra il Pd e Vendola
La riunione di sinistra e Sel
in un correntone del ministro
Torna la profezia dalemiana
ROMA — Non accade tanto spesso, però stavolta le premesse sono
buone: la profezia di Massimo D’Alema potrebbe avverarsi. «I giovani turchi — spiegava a un amico l’ex premier — sono pronti ad aiutare Renzi
a dare la scalata al partito perché in
cambio sperano di formare un correntone del 40 per cento».
È passato un mesetto da quando
D’Alema ha pronunciato questa frase. Da allora pare che anche l’ex presidente del Consiglio abbia cambiato
idea sul conto del sindaco di Firenze
e che tutto sommato non ritenga poi
nocivo per il Pd il fatto che nel partito si muovano le acque, visto che
nemmeno lui è soddisfatto della gestione Bersani: colpa delle troppe «incertezze» nelle alleanze, della «rincorsa» ai grillini e della mancanza di una
salda direzione politica.
Ma tornando alla profezia dalemiana: è chiaro che un’impresa del genere — ossia la nascita di un correntone — per trattare con Renzi ad armi
pari quando verrà il suo turno, necessita di un leader da contrapporre al
sindaco di Firenze (magari anche alle
primarie) per poi meglio trattare. L’altro pomeriggio non era quindi per
niente casuale l’incontro tra un gruppo di giovani turchi alla Camera: Andrea Orlando, Matteo Orfini, e altri.
Con loro Gianni Cuperlo. Oggetto della riunione l’avvento del ministro Barca che ha scritto un corposo documento sul ruolo dei partiti nel futuro
e che non nasconde la tentazione di
muovere i suoi primi passi in politica.
«Lui — è la teoria di Orfini — può
essere la cerniera tra noi e Sel». Sì,
perché come ha rivelato al Manifesto, Orfini ha un piano ben preciso in
mente: aprire le porte del Pd a Sel per
ingrossare le fila della componente
di sinistra. Anche così, del resto, si costruisce un correntone. L’idea non è
dispiaciuta a Nichi Vendola, che dalle
colonne dell’Huffington Post, propone: «Mescoliamoci». Obiettivo a cui
Barca potrebbe contribuire, perché
come spiega lo stesso ministro agli
amici: «Io mi muovo tra Pd e Sel».
Del resto, un profondo conoscito-
re delle cose di sinistra, l’ex deputato
Pd Peppino Caldarola, è convinto che
sarebbe cosa saggia e giusta se «di
fronte all’eventuale avanzata di Renzi, la sinistra si accingesse, per esempio guidata da Barca, a fare la sinistra
interna». Certo, a questa prospettiva
se ne aggiungono altre due. La pri-
ma, evocata dallo stesso Caldarola, è
quella della scissione. In questo caso
il ministro per la Coesione territoriale potrebbe diventare il leader di un
grande partito di sinistra composto
da Sel, dai fuoriusciti del Pd e da altri
mondi che gravitano in quell’area politica. La seconda prospettiva è di segno opposto. E consisterebbe in un
accordo tra Renzi e Barca per assegnare al primo la candidatura a premier
del centrosinistra e al secondo la segreteria del partito. Ma il sindaco di
Firenze quando qualcuno gli chiede
di questa ipotesi che gira da qualche
tempo, risponde secco: «Tutte stupidaggini».
Comunque, questi movimenti — e
questi discorsi — lasciano chiaramente intendere che la fase del «dopo Bersani» di fatto si è già aperta. D’altra
parte, è stato proprio il leader del Partito democratico a dire che la «ruota
gira» e che non tutti possono rimanere all’infinito al loro posto. Insomma,
i sintomi dell’avvio di un processo
nuovo nel Pd ci sono tutti. Lo dimostra anche il movimentismo dei renziani. Nella sola giornata di ieri i parlamentari che fanno riferimento al
sindaco di Firenze hanno lanciato
due iniziative. La prima, in mattinata, di conserva con i «giovani turchi»
I giovani turchi
D’Alema ai suoi: i giovani
turchi favorirebbero la scalata
di Renzi per formare un’area
che vale il 40% del partito
L’incontro tra l’ambasciatore Usa e la presidente della Camera
Thorne elogia Boldrini: porterà la trasparenza
ROMA — Laura Boldrini riceve a Montecitorio
David Thorne e, alla fine dell’incontro,
l’ambasciatore americano le fa i complimenti:
«Porterà un vento di cambiamento e trasparenza
nell’istituzione che presiede». Spiega la
presidente della Camera: «Siamo stati d’accordo
nel ritenere che chi rappresenta le istituzioni
deve assumersi la responsabilità di rispondere a
questo bisogno di cambiamento». Nel faccia a
faccia durato un’ora, senza interpreti, «con una
donna — ha commentato Thorne — dotata di
charme e serietà», si è parlato soprattutto delle
iniziative da prendere per uscire dalla crisi. Come
ha spiegato più tardi la stessa Boldrini su
Facebook: «L’ambasciatore degli Stati Uniti
confida sulla capacità dell’Italia di superare il
difficile momento che sta vivendo il nostro
Paese». Ed entrambi hanno convenuto
sull’importanza del ruolo svolto dai social media
«per stimolare la partecipazione dei cittadini e
garantire maggiore trasparenza».
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e i lettiani. Tanto per far capire al segretario che la maggioranza interna
al partito sta cambiando. L’iniziativa
in questione consiste in una lettera al
capogruppo della Camera e allo stesso Bersani per chiedere, contrariamente alla linea ufficiale del partito,
che vengano formate le commissioni, così come chiedono anche i grillini e Sel. Un modo per avvertire il leader che non potrà usare quegli organismi parlamentari — e le loro presidenze — per trattare con le altre forze politiche e ottenere il via libera per
il suo governo di minoranza. Tra i firmatari, i renziani Rughetti e Nardella
e il «turco» Orfini.
La seconda iniziativa l’ha presa un
altro renziano, il vice presidente della Camera Roberto Giachetti: ha convocato una conferenza per annunciare ai giornalisti che basta un terzo dei
deputati per istituire il 16 aprile una
commissione speciale per la riforma
elettorale e costringere i partiti a confrontarsi con questo tema. Un’ennesima bomba sulla via di un Bersani,
che i suoi detrattori interni dipingono «più malleabile» nei confronti di
Berlusconi. Impressione ricavata dall’aver visto le lunghe — e frequenti
— passeggiate di Verdini e Migliavacca che camminano a braccetto su e
giù per via del Corso, confabulando
tra di loro. Ma Bersani non ci sta a farsi dipingere in questo modo e a essere quasi archiviato: «Vogliono delegittimarmi e questo è inammissibile,
non si fa battaglia politica così».
Maria Teresa Meli
© R PRODUZIONE RISERVATA
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Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
Primo Piano 13
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
Dopo il voto I partiti
Il Cavaliere cerca l’intesa:
prioritario un governo forte
L’ipotesi di un patto con Pd e Monti. Il 13 aprile Pdl in piazza
La Nota
di Massimo Franco
Il tentativo di M5S
di condizionare
i giochi per il Quirinale
L
e prime voci che arrivano dalla riunione politico-conviviale dei parlamentari del movimento 5
stelle di ieri trasmettono una sensazione di eccitato
sbandamento. E per paradosso, la confusione
arriva dall’alto, da una leadership asserragliata
intorno al comico Beppe Grillo, incapace tuttavia di
trasmettere certezze alle proprie truppe. Il leader, riferisce la
capogruppo alla Camera, Roberta Lombardi, ha detto: «Siete
liberi di definire la linea politica». E un giovane deputato,
Stefano Vignaroli, ha dichiarato trionfante: «Grillo ci ha
detto che c’è libertà di pensiero». Sono frasi che inducono a
pensare o ad una ribellione strisciante destinata a piegare la
disciplina paramilitare dei vertici, inclini in precedenza a
scomuniche ed espulsioni
verso i dissidenti; o ad un caos
incipiente da arginare con un
atteggiamento più tollerante,
almeno per camuffarlo.
Ma nel
Sono segnali provenienti da
un movimento, o un partito,
movimento di
che ha raccolto circa un quarto
Grillo aumentano dei voti. E dunque vanno
registrati con attenzione in
le spinte
vista di scadenze determinanti
centrifughe
come l’elezione del presidente
della Repubblica e poi la
formazione del governo. Avere
di fronte due tronconi, Pd e Pdl, che stentano a parlarsi, e
un terzo blocco schierato sul fronte del «tanto peggio tanto
meglio» non è rassicurante. Se poi si tratta di una
formazione che presenta un’agenda strampalata, addita «la
gente coi bastoni» qualora si formasse una maggioranza
Pd-Pdl-Monti e usa la trasparenza a piacimento, c’è da
preoccuparsi. Grillo ha fatto sapere che d’ora in poi andrà in
Parlamento una volta al mese. E assicura che saranno gli
altri a dividersi, non i suoi.
Ha capito che deve passare in rassegna deputati e
senatori per tenerli uniti. Deve farsi vedere, parlare con loro,
se possibile orientarli e convincerli. La domanda è se
basterà questa epifania mensile a stroncare sul nascere la
voglia di alcuni esponenti grillini di entrare nei giochi
politici, di pronunciare dei «sì» e non soltanto dei «no». La
miscela di attese rivoluzionarie, eterogeneità, incompetenza
dei meccanismi istituzionali e «libertà di linea politica» può
produrre effetti imprevedibili. Le critiche che affiorano
proprio sulla Rete, culla e cassaforte dei consensi del M5S,
sono un indizio da non sottovalutare. È significativo che ieri
il grande capo si sia dovuto difendere dall’accusa di offrire
pretesti ai partiti con i suoi dinieghi: accusa isolata
arrivatagli però dall’interno, non da qualche nemico.
Quanto all’illusione, seminata da Grillo a piene mani, che
sia possibile andare avanti anche senza il governo, lasciando
lavorare le Camere, è un’altra prova della mancanza totale di
conoscenza del funzionamento dello Stato; oppure di un
tentativo maldestro e furbesco di piegare la realtà alle
proprie convenienze, legittimate dalla «rivoluzione» di cui
si sente portatore. La smentita indiretta ma immediata è
venuta ieri dalle parole amare del presidente del Senato.
Pietro Grasso ha spiegato che non si possono formare
nemmeno le commissioni parlamentari fino a che non sarà
possibile «distinguere tra maggioranza e opposizione». La
stasi dovuta dall’assenza di un governo blocca anche il
Parlamento. Resterà tutto fermo per settimane, spiega
Grasso. Per sbloccare le cose sarà necessaria una
maggioranza che abbia «la fiducia del Parlamento». Non è
ancora sicuro se e come questa coalizione si solidificherà.
Probabilmente, lo spartiacque sarà il Quirinale. Ma le truppe
grilline alle Camere rischiano di candidarsi a massa di
manovra per operazioni nelle quali sarà più difficile che in
altre controllare il comportamento e le preferenze dei
gruppi parlamentari. Eppure, quell’elezione è uno degli atti
più «di governo» che deputati, senatori e delegati regionali
compiranno. Grillo si limita a ribadire che vuole l’incarico
per formare un governo; e che il prossimo capo dello Stato
«sarà molto diverso da questo». È la trincea tattica di chi sa
di non avere altra strategia oltre quella del rifiuto; e che
adesso teme di dover registrare diserzioni a catena da
un’armata rivelatasi troppo grande non per le sue ambizioni
ma per le sue capacità di leadership.
ROMA — Convoca tutto il
Pdl in piazza per il 13 aprile a
Bari, ma non più per chiedere
il voto anticipato. All’indomani dell’incontro Bersani-Monti, per la prima volta Silvio Berlusconi frena nella richiesta di
elezioni anticipate. E mentre le
indiscrezioni parlano del profilarsi di un possibile accordo a
tre (Pd, Scelta civica e Pdl) il
Cavaliere abbassa i toni dello
scontro: «Noi — scrive Berlusconi sul sito forzasilvio.it —
riteniamo prioritario ed anzi,
indispensabile, dare vita subito a un governo stabile e forte.
Soltanto se il Pd dirà no a questa soluzione si dovrà ricorrere
alle elezioni anticipate».
Spinge all’accordo anche il
segretario pdl Alfano: «A questo punto il Pd deve sbloccare
la situazione o dire che, per
causa proprio del Partito democratico, si torna al voto». E ancora: «Sul Quirinale noi chiediamo che vi sia una personalità che possa garantire l'unità
del Paese e che non sia ostile a
quei dieci milioni di persone
che hanno votato centrodestra». Dunque avanti tutta, sperando in un accordo che aiuti
la risoluzione delle grane giudiziarie del Cavaliere (anche ieri
il Pdl ha dovuto fare quadrato
sul caso Ruby: «Chi non le crede disprezza una donna immigrata»). In cambio il partito di
Berlusconi darebbe l’appoggio
a un governo a guida Pd e un
Quirinale gradito anche a Mario Monti.
Ma contro un accordo di
«pacificazione» ci sono le resistenze interne al Pd. Per aiutare il leader Pier Luigi Bersani a
vincerle anche il pdl Renato
Brunetta aumenta il pressing:
«Si decida il Pd, Bersani o Renzi per noi pari sono. Basta che
non si perda più tempo. Per
quello bastano i saggi».
Fino all’elezione del presidente, comunque, il Pdl farà
sentire la sua voce, spiega Berlusconi sul suo sito: «Care ami-
Il libro di Mazzuca
che, cari amici, come ho annunciato in piazza del Popolo,
la nostra mobilitazione nelle
piazze, nelle istituzioni e nei
media continua». «Come sapete bene non chiedo nulla per
me, nè ruoli istituzionali nè
ruoli di governo. Chiedo solo
di poter continuare a svolgere
il compito che mi è stato affidato ancora una volta dai nostri
elettori e cioè quello di tenere
unito il centrodestra e di contribuire a far uscire il nostro Paese da questa crisi che è la più
grave dal dopoguerra ad oggi». «Gli elettori — aggiunge
que. Berlusconi parla della manifestazione come «una nuova
occasione di incontro», «che ci
darà la possibilità di far sentire
la nostra voce a ridosso dell'inizio delle votazioni parlamentari per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica».
Nessun accenno polemico
nemmeno ai saggi del presidente Napolitano. Berlusconi
chiede solo di fare presto: «La
prima preoccupazione è per lo
stato dell'economia, per le imprese, per i lavoratori in difficoltà e per le famiglie. Per prendere le misure necessarie e urgenti per uscire
da una austerità
i parlamentari
rovinosa e per
del Pdl
far capire in Eucompresi
ropa e ai mercati
tra Camera
che l'Italia c'è, abe Senato
biamo dichiarato di essere dil’ex premier — mostrano di ap- sponibili a far nascere un goprezzare la nostra proposta, al verno di coalizione guidato da
punto tale che se si rivotasse un rappresentante del Pd». Infisaremmo in grado, secondo gli ne, come fece a piazza del Poultimi sondaggi, di prevalere polo, rispolvera l’antico saluto:
sia alla Camera che al Senato. «Forza, Italia». Segno della
Ciononostante il ricorso alle ur- grande tentazione che avrebbe
ne entro giugno non rappre- di tornare al vecchio simbolo,
senta la nostra prima scelta magari alle prossime politiche.
perché noi sappiamo bene che Anche se per le imminenti cola cosa più urgente è far uscire munali, assicurano i suoi, sarà
il Paese dalla crisi nel tempo mantenuto l’attuale Pdl.
Virginia Piccolillo
più breve possibile».
Nessun tono guerresco, dun© RIPRODUZIONE RISERVATA
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© RIPRODUZIONE RISERVATA
Kenya
Presidente,
martedì
la cerimonia
Kasarani
International
Stadium, periferia di
Nairobi. Un operaio
è al lavoro (Foto
Epa/Dai Kurokawa)
per costruire il palco
della cerimonia di
insediamento del
nuovo presidente
eletto in Kenya,
Uhuru Kenyatta:
diventerà il quarto
presidente del Kenya
dopo la cerimonia di
giuramento prevista
il prossimo martedì
9 aprile
Il congresso Il «maestro» del Grande Oriente: classi dirigenti senza responsabilità
Il vento dell’antipolitica
anche nella massoneria:
ora etica e rinnovamento
DAL NOSTRO INVIATO
RIMINI — Più che grembiulini e compasso, il maestro libero muratore, Gustavo Raffi, 69 anni, romagnolo da Bagnacavallo, anima repubblicana da 14 anni ai
vertici della più grande e antica obbedienza massonica italiana (il Grande Oriente
di Palazzo Giustiniani, 22 mila affiliati,
720 logge), stavolta ha scelto il piccone,
perché sarà anche vero, come scandisce
a scanso di equivoci davanti ai 3 mila delegati del Palacongressi di Rimini, che «la
massoneria regolare non ha scopi politici, né tantomeno entra nell’agone della
competizione partitica», ma basta guardarsi intorno (e uno dei maggiori simboli massonici è, guarda caso, proprio l’Occhio di Dio) «per accorgersi con un certo
sconforto che nell’azione delle nostre
classi dirigenti la responsabilità è la grande assente, si preferisce il modello autoritario della deresponsabilizzazione senza
rendersi conto che il potere senza responsabilità è marca distintiva della tirannide, non della democrazia».
«E Silvio
mi mostrò
i lividi lasciati
dai suoi fan»
Altro che atmosfere esoteriche e candelabri, comunque sempre fondamentali a
queste latitudini, il dato nuovo è che i Liberi Muratori, «antichi costruttori di cattedrali», hanno deciso di calarsi fino in
fondo tra le macerie reali e morali di
un’Italia che, della crisi, respira gli umori
più torbidi. Qualcuno, tra i tubi del Palacongressi, parla di «svolta», di un Grande Oriente di lotta (certo non di governo), deciso a farsi interprete del disagio
che zavorra il Paese. «La fuga dei nostri
migliori cervelli è indice di una morte annunciata» tuona Raffi dal palco. E aggiunge: «L’umanità è per noi infinitamente
più importante dell’economia: la solidarietà è fondamentale e, per questo, le éli-
La «rabbia»
Il capo del Goi: stavolta la rabbia
della gente si è coagulata
intorno ai 5 Stelle, ma avrebbe
potuto prendere altre sembianze
tes che hanno sbagliato devono pagare,
ma non ci sembra tollerabile che popoli
come quello greco o cipriota siano ridotti
alla fame». Il titolo stesso di questa Gran
Loggia 2013 — 3 giorni di dibattiti, musica (stasera il concerto di Ornella Vanoni)
e libri — ha il sapore di una frustata alla
politica ingessata: «Responsabilità, partecipazione, rinnovamento: l’etica del cittadino, il coraggio delle scelte». Raffi, è un
caso o si respirano arie grilline? «Per carità — risponde il Gran Maestro —, il nostro è un grido di dolore verso una classe
politica incapace di vedere l’interesse generale. Stavolta la rabbia della gente si è
coagulata attorno ai 5 Stelle, ma avrebbe
potuto prendere altre sembianze». Si farà
un governo? «Il problema è la qualità dell’azione di governo». È una Gran Loggia
senza pulsioni congressuali. Raffi ha ancora un anno di mandato, poi sarà battaglia per la successione. «È un momento
di sofferenza della democrazia — dice Antonio Baldassarre, presidente emerito della Consulta durante il talk show condotto da Cecchi Paone —: bisogna ripartire
dalla ricostruzione del ceto medio altrimenti avremo solo ricchi e straccioni». E
Valerio Zanone, ex segretario del Pli:
«Nel vuoto di oggi può succedere di tutto». In platea, anche i fratelli della Gran
Loggia di Cuba: «Massoneria di popolo...» gonfia il petto Raffi.
Francesco Alberti
© R PRODUZIONE RISERVATA
«Sono Berlusconi, vorrei
parlarle». È il 14 dicembre
2007: si comincia con il
Cavaliere che, convinto
dell’imminente caduta del
governo Prodi, entra nella
redazione bolognese del
Resto del Carlino e chiede al
direttore Giancarlo Mazzuca
(convincendolo) di
candidarsi alla Camera con il
Pdl: promesse, battute,
fulgidi scenari e il leader che
improvvisa persino «uno
spogliarello, restando in
canottiera, per far vedere i
lividi neri sulle braccia
segno inequivocabile, dice,
dell’affetto dei suoi fan». Si
finisce con il sipario che cala
sulla legislatura e un
bilancio che più amaro non
si può: «Volevo fare tutto
quello che potevo per il mio
Paese. Purtroppo non ci
sono riuscito. E mi sono
sentito un niente, come
dimostra la foto della
retrocopertina: un emiciclo
vuoto con un omino, lassù
in alto. Completamente solo.
Quell’omino sono io».
Mazzuca, che peraltro un
omino non è (rivendica un
peso di 120 chili) è tornato
all’antico amore,
attualmente dirige il Giorno,
ma ha voluto raccontare
tutta la sua frustrazione
nello scoprire come un
giornalista possa diventare
piccolo piccolo, se passa il
Rubicone della redazione per
entrare nell’arena della
politica. «Compagni di
Camera, il reality segreto di
una legislatura», si intitola,
ammiccante, il libro. Ossia:
cronaca di cinque anni spesi
nel vano tentativo di portare
a termine qualcosa, che
fosse la riforma dell’ordine
dei giornalisti o la
liberalizzazione parziale
delle edicole. Ma nulla: la
pastoia parlamentare ingoia
ogni cosa, proposte di legge
e ordini del giorno. In
mezzo, il diario di bordo
offre anche spaccati di vita
parlamentare, spigolature,
trattative per passare da un
gruppo all’altro nonché
denunce di sprechi o critiche
«all’antipolitica imperante».
«Ho letto anche tante
fesserie come la favola del
barbiere gratuito», scrive
Mazzuca con un rimbrotto
alla categoria di
provenienza. Come dire: non
è giusto fare di tutta l’erba
una Casta. Nei titoli di coda
la gioia per essersi lasciato
alle spalle il Transatlantico:
«Provo un gran sollievo, di
nuovo potrò scrivere in
grande libertà».
M. Asc.
© R PRODUZIONE RISERVATA
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www.bonaldo.it
Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
Primo Piano 15
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
Dopo il voto Le scelte
Commissioni, Boldrini e Grasso si dividono
Quagliariello si sfoga: basta attacchi. E incontra Napolitano per rassicurarlo
Tensione
Tensione, ieri,
tra Laura
Boldrini,
presidente della
Camera 51 anni
(a sinistra), e il
presidente del
Senato Piero
Grasso, 67 anni
(a destra). Al
centro, nella
foto, Giorgio
Napolitano
✒
ROMA — «Anche i saggi, a
volte, sbroccano!». Stufo del fuoco amico che lo ha preso di mira
da quando Napolitano lo ha chiamato tra i dieci «facilitatori», il
senatore Gaetano Quagliariello
ha querelato l’agenzia Il Velino.
«Ho subìto di tutto e non ho mai
presentato denuncia, ma adesso
basta» si è sfogato con i collaboratori, quando ha letto il titolo
mandato in rete dall’agenzia parlamentare vicina al centrodestra: «Quagliariello spera in presidenza (del Senato, ndr) se Grasso sale a Colle o Governo».
Tensione alta, nei partiti e in
Parlamento. La luna di miele tra
i presidenti di Camera e Senato
sembra già finita. La seconda e
la terza carica dello Stato sono
stati protagonisti di un brusco
botta e risposta. Laura Boldrini
vorrebbe dar vita a una commissione ad hoc per riformare la legge elettorale, ma Pietro Grasso
non è d’accordo e frena: «Il problema è politico. Non ha importanza la sede, basta trovare l’accordo sulle modifiche». E mentre la presidente preme sui gruppi perché indichino in fretta i
membri delle commissioni permanenti, Grasso pensa che gli organismi «non si possono convocare fino a quando non si potrà
distinguere tra maggioranza e
opposizione». Il che sarà possibile «quando ci sarà un governo
che ha la fiducia del Parlamento». E nell’attesa? «Andiamo
La lettera
Onida: «Scherzo? No, operazione politica»
❜❜
Caro direttore,
Giuseppe Cruciani ha invocato, a sua
giustificazione per la telefonata della finta
Margherita Hack, la libertà di stampa. Sacrosanta,
certo. Se di questo si trattasse. Se fosse solo uno
scherzo, dovrei congratularmi per l’ottima imitazione
e per la fantasia goliardica. Ma dietro il presunto
scherzo appare in realtà ben altro: un’operazione
politico-mediatica, messa in atto irresponsabilmente
in una fase delicata e incerta della nostra vita
istituzionale. Un’operazione che si è avvalsa di un
mezzo fraudolento, carpendo sotto mentite spoglie
una conversazione privata, ben sapendo del rigoroso
silenzio stampa cui i cosiddetti saggi si erano
impegnati. Che l’obiettivo fosse quello di
compromettere il già difficile compito affidato ai due
gruppi di lavoro appare evidente. Ma c’è dell’altro: le
mie parole erano dirette alla (assente) interlocutrice
imitata, non all’ignoto telefonista-imitatore, cui
quindi non «appartenevano» e che non poteva
pubblicarle. La violazione della segretezza delle
comunicazioni, e la sostituzione di persona (delitto
contro la pubblica fede) sono illeciti. È informazione,
questa? Giudichino i lettori.
Valerio Onida
© RIPRODUZIONE RISERVATA
avanti con la commissione speciale e se necessario potremo istituirne altre».
Un groviglio, che Napolitano
sta provando a sbrogliare con
l’aiuto dei «facilitatori». Ieri i
due gruppi sono tornati a riunirsi al Quirinale, anche congiuntamente. Violante, Quagliariello,
Onida e Mauro hanno chiuso i
dossier costi della politica, federalismo fiscale, pubblica amministrazione e regolamenti parlamentari: nella bozza il rafforzamento del governo e del Parlamento e uno «statuto» per i
gruppi di opposizione. Quagliariello, oggetto di un forte pressing del suo partito perché lasci
la commissione, si è assentato
una ventina di minuti per incontrare Napolitano. Con Berlusco-
ni che ha minacciato di far saltare il tavolo è comprensibile che
il presidente gli abbia chiesto rassicurazioni... «Non staccheremo
la spina», lo ha tranquillizzato
Quagliariello. Il capo dello Stato
ha apprezzato, ringraziando ufficiosamente il Pdl e Berlusconi
per il «senso di responsabilità».
L’ex premier era stato bersaglio
di considerazioni non lusinghiere da parte di Valerio Onida, vittima di uno scherzo telefonico.
«Ma ora l’incidente è chiuso»,
ha detto Napolitano.
I saggi vanno avanti, in silenzio stampa. E ora tocca a Quagliariello fare i conti con la bufera politica sollevata dalla «saggezza» di cui è stato onorato.
Convinto di aver sopportato anche troppo a lungo invidie e ge-
losie suscitate dal prestigioso incarico, il senatore ha scelto le
vie legali. Quel che più gli dispiace, ha confidato ai collaboratori,
è che l’attacco arrivi dal Pdl, come confermano le richieste di dimissioni avanzate da diversi colleghi. «Non vorrei che nel mio
partito si innescasse una deriva
complottarda e leninista», è il
pensiero che in queste lo hanno
sentito esprimere ad alta voce.
Troppe le «bufale» che ritiene architettate ad arte e che il Velino
ha divulgato. Il passaggio che lo
ha convinto a querelare è quello
in cui si racconta di quando, dicembre 2012, era sulla neve e, in
seggiovia, non si sarebbe accorto di avere accanto «il collaboratore di un pezzo grosso di via
dell’Umiltà». Il quale avrebbe
origliato una telefonata in cui il
senatore chiedeva un incontro
riservato con Monti per farsi
candidare... «Se mai si farà questo processo — ha anticipato
Quagliariello al suo staff - dirò
con chi ho parlato e lo porterò a
testimoniare, tabulati alla mano». E la cena con Bianca Berlinguer? «Voci dal sen fuggite», assicurano i collaboratori: le figlie
sono amiche, ma sarà un anno
che non si vedono a cena. E il
week-end romantico con una
giornalista? «Altra calunnia».
Quanto all’insinuazione che il senatore sarebbe «il garante» di
certi presunti «conti mai pagati» della senatrice Paola Pelino
presso una boutique di Pescara,
Quagliariello ama riderci su:
«Mia moglie è una donna spiritosa, mi ha rimproverato perché
da tre anni non le compro un vestito...».
Monica Guerzoni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’imitatore Andro Merkù
Margherita Hack
«Solo una beffa,
anche se è giusto
che la gente sappia»
«Una faccenda
da denuncia
Ma me ne frego»
ROMA — Si chiama Andrea, ma guai a dirlo:
da sempre è Andro, di cognome (sloveno)
Merkù, presentatore, imitatore, conduttore tv,
comico, triestino doc. E ora sotto i riflettori
per aver telefonato al costituzionalista Valerio
Onida, spacciandosi per Margherita Hack, durante la trasmissione La Zanzara su Radio 24.
Come le è venuto in mente?
«Non ho avuto io l’idea, ma Giuseppe Cruciani: da anni facciamo scherzi telefonici insieme! Con Crimi e la Lombardi abbiamo tentato
un sacco di volte, e non ci siamo riusciti. Mentre è venuto benissimo quello al senatore Campanella, con l’imitazione di Vendola. Di solito
nessuno se la prende».
La Hack stavolta si è arrabbiata...
«Spero proprio di no, le voglio un gran bene, lei sta sempre al gioco, siamo stati anche a
teatro insieme: è tremenda, ma spiritosa... speriamo che stavolta non
mi prenda a sberle!».
E per Onida, non le
dispiace?
«In tutta sincerità, sì,
non credevo che quella
telefonata scatenasse
questo ginepraio. Ma io
ho fatto una scelta nella
vita, questo è solo il mio
lavoro».
Andro Merkù
A proposito, quanto
la pagano?
«Lasciamo perdere... fino a qualche anno fa
collaboravo gratuitamente, ora dovrei percepire un compenso per ogni sketch».
E se la accusassero di furto di identità?
«Scherziamo? Allora da anni dovrei subire
denunce».
Ma stavolta ha fatto venir fuori anche delle verità scomode: contento o pentito?
«A parte il fatto che Onida già aveva detto di
non credere nel lavoro dei saggi, alla Gruber, e
quindi non è stato uno scoop... Ma poi sa cosa
le dico? È giusto che la gente sappia, bisogna
scoperchiare le pentole. E poi c’è un dato di
fatto: sono anni che faccio scherzi innocenti
ed è la prima volta che mi ritrovo sulle prime
pagine dei giornali. Qualcosa vorrà dire, no?».
ROMA — Astrofisica, attivista per i diritti
delle donne e la laicità dello Stato, Margherita
Hack, che a giugno compirà 91 anni, ha anche
il pregio di aver conservato negli anni l’ironia e
il piglio fiorentini.
Cosa ne pensa dello scherzo di Merkù?
«È un bravo ragazzo, fa sempre le mie imitazioni. Ma è seccante che abbia usato il mio nome, non so se abbia espresso esattamente il
mio pensiero, non è stato molto corretto. Sarebbe da denunciare».
E lo denuncerà?
«Ma no, me ne frego. Se l’avessero fatto a
me, un giochetto così, forse ci avrei pensato,
scherzi da prete del genere non si fanno: non ci
si può spacciare per qualcuno con le persone
cercando di far uscire loro di bocca cose che
mai si sarebbero sognate di dire».
È vero che è stata anche a teatro con lui?
«Ho partecipato a
qualche spettacolo, cose
di costume, non di politica. Comunque non ho bisogno di chiarire niente,
lasciamo perdere, è stata
una stupidaggine».
Lei l’avrebbe chiamato Onida?
«Macché, neanche lo
conosco!».
Margherita Hack
Merkù le ha fatto dire che la scelta di nominare dei saggi è una
«bischerata»: lo avrebbe detto?
«No, non lo avrei mai detto. Secondo me Napolitano in un momento così difficile ha il diritto di chiedere aiuto. Certo, poteva metterci anche qualche saggia! Comunque, se son saggi
davvero dovranno fare quello che avrebbero
dovuto fare i politici: affrontare i costi della politica, la nuova legge elettorale e rimettere in
moto il sistema economico».
Secondo lei saranno utili a superare il momento di stallo in cui ci troviamo?
«Il punto non è questo: ci vuole la volontà
dei politici e soprattutto di quell’imbecille di
Grillo che non tratta su nulla ma intanto rappresenta un terzo degli italiani, quei bischeri
che lo hanno votato!».
Valentina Santarpia
V. San.
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16
Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
#
Esteri
Inviato
Amedeo Ricucci, della Rai, era
già stato in Siria a ottobre
Siria Sequestrati nel Nord del Paese. Lavorano per il programma della Rai «La Storia siamo noi»
Filmavano una base dei ribelli: rapiti
Quattro giornalisti italiani sarebbero nelle mani di un gruppo salafita
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
postazione militare. Gli attivisti
locali in contatto con i ribelli sostengono che i reporter sono
stati trattenuti per verificare la
loro identità e la loro professione.
Nelle stesse zone è stato rapito a novembre James Foley,
giornalista americano freelance, che era già stato sequestrato dalle forze di Muammar
Gheddafi in Libia. La sua famiglia non ha avuto più notizie,
come quella di Austin Tice,
giornalista texano, del quale è
circolato su Youtube un video
dopo la scomparsa ad agosto:
bendato e legato, viene trascinato da un gruppo di uomini
in borghese, vestiti con abiti
tradizionali. Il filmato ha fatto
pensare a un’operazione del re-
L’ansia delle famiglie
I reporter sono stati
fermati mercoledì. Il
ministero degli Esteri in
contatto con le famiglie
L’esperimento
La diretta via Skype con gli studenti
Un altro modo di raccontare la guerra
ROMA — «Onestà, umiltà, passione,
competenza, interazione e trasparenza:
sono secondo me i presupposti per
costruire un nuovo patto di fiducia fra
giornalismo e pubblica opinione
nell’era della Rete e dei social network.
Non c’è altra via per recuperare la
credibilità di un mestiere che sembra
aver perso l’anima, oltre che la bussola,
e si dimostra sempre più incapace di
intercettare le esigenze reali dei suoi
"editori di riferimento", quelli veri, che
sono i lettori o i radio-tele-spettatori,
al cui servizio noi giornalisti
dovremmo porci, sempre». Comincia
così la presentazione del progetto
«Silenzio, si muore» di Amedeo Ricucci
sul suo sito www.amedeoricucci.it.
Ricucci è alla Rai dal 1993, dal 2005 è a
«La storia siamo noi» di Giovanni
Minoli. Ora è impegnato nel progetto
«Silenzio, si muore». Si dice convinto
che ci sia un pericolo di
effetto-assuefazione rispetto alle
tragedie che ci circondano: «Forse
l’indifferenza è figlia anche della nostra
incapacità di raccontare la tragedia
siriana, coinvolgendo di più e meglio il
nostro pubblico, rendendolo cioè
partecipe». Da tutte quelle riflessioni è
nato il progetto per il quale è partito
per la sua Siria, come si legge sempre
The Ad Store Italia
GERUSALEMME — Il primo allarme è scattato mercoledì, quando è saltato il collegamento con l’Italia. Adesso
la Farnesina conferma che i
quattro giornalisti sono stati
sequestrati nel nord della Siria, erano entrati nel Paese
cinque giorni fa dalla Turchia. Nel gruppo ci sarebbero
Amedeo Ricucci, inviato di
La Storia siamo noi, che per
il programma di Raitre era
già stato in Siria a ottobre e
aveva raccontato la battaglia
di Aleppo, il fotografo Elio
Colavolpe, il documentarista
Andrea Vignali e Susan Dabbous, italo-siriana che collabora anche con il quotidiano
il Foglio. Il ministero degli
Esteri italiano ha attivato
l’unità di crisi ed è già in contatto con i familiari: «Occorre mantenere il massimo riserbo». Roma avrebbe anche
chiesto l’aiuto di Ankara per
la trattativa, i due siriani che
accompagnavano la squadra
sono già stati rilasciati e sono tornati dall’altra parte del
confine.
Le province verso la frontiera
turca sono per la maggior parte
sotto il controllo dei ribelli che
da oltre due anni combattono
contro il regime di Bashar Assad. L’Esercito libero siriano deve contrastare anche l’influenza
di gruppi jihadisti come Jabat
al-Nusra che stanno cercando
di spadroneggiare e dirigere la
rivolta. Gli italiani sarebbero
stati fermati da una milizia salafita nel villaggio di Yaqubiya, a
nord di Idlib, perché avrebbero
ripreso con le videocamere una
sul suo sito: «Da questa esigenza è
nato il progetto “Silenzio, si muore”,
primo esperimento Rai (e italiano) di
giornalismo partecipativo. Dal 1 al 15
aprile sono di nuovo in Siria, a
decidere questa volta il mio percorso
di viaggio, le notizie da seguire e le
storie da raccontare, sarà un gruppo di
studenti di San Lazzaro di Savena,
collegati costantemente con me via
Skype. È un gruppo che ha già avuto
modo di seguire il lavoro che noi di
"La Storia siamo noi" abbiamo fatto nei
mesi scorsi ad Aleppo con "Siria 2.0" e
sono ragazzi magnifici, da cui mi farò
guidare con piacere, certo che i loro
consigli, dubbi ed emozioni possano
essermi altrettanto utili di quelli che
può darmi un collega o il mio
direttore».
P. Co.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
gime: Tice sarebbe stato portato via dai servizi segreti di Assad che hanno organizzato la
messinscena per incolpare i rivoltosi.
Prima della partenza, Ricucci ha spiegato sul suo blog che
con il viaggio in Siria vuole tentare un reportage sperimentale
intitolato Silenzio, si muore,
una forma di giornalismo partecipativo, con collegamenti
ogni giorno via Skype con gli
studenti di San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna.
«Saranno loro a decidere il
mio percorso — scrive Amedeo Ricucci — le notizie da seguire e le storie da raccontare.
Non sarà un videogioco, attenzione. Sarà un modo per portarli con me, tutti e 20, grazie a
una tecnologia che ormai annulla qualsiasi distanza. E sono
certo che sarà un modo per raccontare la guerra in maniera diversa e, spero, più coinvolgente».
Pochi giorni fa un uomo d’affari siriano ha annunciato alla televisione di Stato di aver messo
una taglia sui giornalisti dei canali satellitari Al Arabiya e Al Jazeera: «Raccontano solo bugie
che vengono accettate come verità in tutto il mondo, il loro
obiettivo è frantumare il Paese.
Chiunque li fermi e li consegni
alle forze del governo riceverà
un premio», ha proclamato
Fahim Saqr dal Kuwait dove vive e lavora.
Le vittime della rivolta iniziata nel marzo del 2011 sono ormai oltre 70 mila, la guerra è arrivata nella capitale Damasco.
Sotto assedio, Bashar Assad ha
concesso un’intervista alla televisione turca Ulusal Kanal e minaccia un «effetto domino» se il
regime dovesse crollare: «La
mia caduta causerebbe un periodo di instabilità per molto tempo, forse decenni in tutto il Medio Oriente». Il dittatore accusa
i Paesi confinanti di lasciar passare i «terroristi» per creare il
caos.
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@dafrattini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Davide Frattini
Esteri 17
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
#
La tensione
Fotografo Elio Colavolpe è tra i fondatori di Emblema ed è
stato testimone diretto di molti conflitti degli ultimi venti anni
La Nord Corea
avverte le ambasciate
«Evacuate lo staff»
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
Italo-siriana Susan Dabbous
collabora anche con il Foglio
Documentarista Andrea Vignali
si definisce un «videomaker»
Il negoziato Cautela dell’intelligence, ma il rilascio degli interpreti fa sperare che le vicenda si risolva presto
Turchia e attivisti anti Assad
Il doppio canale della Farnesina
ROMA — C’è una doppia trattativa
per cercare di riportare a casa i quattro
giornalisti italiani rapiti nel nord della
Siria. Ai canali ufficiali si sarebbe infatti già affiancata la mediazione di alcuni
attivisti siriani che da tempo vivono
nel nostro Paese. Un aiuto prezioso, visto che la nostra diplomazia — così come quella degli Stati alleati — non ha
più alcuna sede a Damasco e anche l’intelligence ha poca libertà di movimento. Per questo, nonostante le rassicurazioni sulla possibilità che la liberazione dei reporter possa essere questione
di ore, alla Farnesina ci si muove con la
massima cautela. Il pericolo è evidente: gli occidentali sono merce preziosa
per i gruppi estremisti e dunque si cerca di evitare in ogni modo che possa
essere alzata la posta. Non a caso la notizia era stata tenuta riservata per 24
ore, ma poi qualcosa è andato storto e
adesso si cerca di evitare possibili rilanci dei rapitori sulla contropartita per il
rilascio.
Amedeo Ricucci della Rai e i freelance Elio Colavolpe, Andrea Vignali, Susan Dabbous sono stati presi al confine
con la Turchia, nell’area di Idlib controllata da una fazione di Jabhat al-Nusra. Si tratta di un gruppo salafita fondato nel gennaio 2012, che ha rivendicato diversi attacchi contro sedi dei servizi segreti a Damasco e ad Aleppo. È
proprio il collegamento con Al Qaeda a
fare paura, anche se chi tratta assicura
EMBLEMA / ELIO COLAVOLPE
Nella trattativa coinvolti elementi della dissidenza in Italia
Aleppo Uno scatto di Elio Colavolpe
che la richiesta per chiudere la partita
sarebbero soltanto i filmati che i quattro hanno girato nella zona. Come sempre accade in questi casi si procede però a passi piccoli, consapevoli che un
minimo dettaglio può far saltare tutto.
Il sospetto iniziale dei rapitori era
che i quattro fossero spie. Ed è stato
proprio questo il motivo che li avrebbe
convinti a catturarli, controllare le loro
attrezzature e poi trattenerli. Quando i
giornalisti hanno comunicato alla Rai
TURCHIA
Idlib
Il luogo del sequestro
SIRIA
Damasco
IRAQ
di essere prigionieri si è deciso di mettere in campo qualcuno che potesse
parlare direttamente con i capi del
gruppo e la mediazione è stata avviata.
Ieri sera gli attivisti mandavano messaggi tranquillizzanti, assicuravano —
anche utilizzando i social network —
che «gli italiani stanno bene, entro due
giorni al massimo saranno liberi». Un
ottimismo che l’intelligence non sembra condividere, anche se le voci che i
due interpreti siano già stati rilasciati e
portati oltre il confine turco, lascia
aperta la speranza che la vicenda possa
non andare troppo per le lunghe. Per
questo è già stato chiesto l’appoggio logistico — ma anche tecnico — al governo di Ankara.
Ad alimentare i timori degli analisti
è soprattutto l’area dove sono stati presi gli italiani. Come è ben specificato
sul sito internet del ministero degli
Esteri www.viaggiaresicuri.it «elevatissimo è il rischio di rapimenti, attentati
e violenze» e infatti viene raccomandato «di evitare le zone costiere settentrionali, con particolare riferimento a
Latakia e Banias, nonché il distretto di
Idlib, specialmente le città di Jisir Al
Shughour e Marrat Al Nouman e alle
aree circostanti, nonché l’area di Deir
Ez Zor». Chiara è anche la disposizione
di adottare «comportamenti di estrema cautela, astenendosi dal fotografare o riprendere (anche con i cellulari)
formazioni militari, eventuali manifestazioni o scontri». La presenza degli
interpreti siriani aveva evidentemente
rassicurato i giornalisti sulla possibilità di svolgere il loro lavoro e invece
quelle riprese davanti a una postazione
di guerra li hanno fatti finire in trappola.
LONDRA — Al Foreign Office la nota della Corea del
Nord è arrivata nella mattinata di venerdì: «Preparate a
evacuare i vostri diplomatici perché non siamo in grado
di garantirne la sicurezza dopo il 10 aprile». Poco prima,
lo stesso messaggio era stato recapitato a Mosca e ai
rappresentanti delle nazioni e delle organizzazioni che
operano nella capitale nordcoreana. Una mossa a
sorpresa, l’ennesima. Ma in linea con il «via libera
all’attacco nucleare contro le basi americane nella
regione», dato giovedì. Nonostante Pechino, principale
alleato, inviti ad abbassare i toni, Pyongyang pare
intenzionata a soffiare sul fuoco della retorica di guerra.
Fa parte della storia del regime tirare la corda fino ai
limiti estremi, con l’alternarsi di minacce, di provocazioni
e di bluff. E la richiesta avanzata ai governi stranieri di
lasciare libere le loro ambasciate va letta dentro questa
strategia trentennale di sopravvivenza e di divisione del
«nemico». Ecco perché il Foreign Office e Mosca hanno
risposto di non avere alcuna intenzione di ritirarsi e di
rimpatriare i diplomatici. Londra, che si è consultata con
Washington, usa parole moderate: «Nelle recenti
settimane il governo
della Corea del Nord
ha alzato le tensioni
(...), sollecitiamo il
governo a lavorare
costruttivamente con
la comunità
internazionale». La
linea concordata è di
usare il massimo della
cautela. Le minacce
devono essere prese
con la necessaria
serietà e razionalità. I
Allerta Riserviste sudcoreane (Ap) segnali sono
contradditori. La Cina,
oltre che attraverso le fonti diplomatiche, ha parlato con
un servizio della sua agenzia ufficiale dalla capitale
coreana: non vi sono in corso preparativi bellici, si
svolgono le solite adunate di massa e addirittura si stanno
preparando i festeggiamenti del 15 aprile, anniversario
della nascita di Kim Il-sung, «il grande leader fondatore
della Repubblica Democratica».
D’altro canto però Pyongyang, accerchiata da tutte le
diplomazie, alza l’asticella della tensione: l’agenzia di
stampa della Corea del Sud rivela che due missili a medio
raggio, puntati contro il Giappone, la stessa Corea del Sud
e i territori americani di Guam, sono stati dislocati sulle
coste orientali del Nord. Circostanza che ha indotto Seul,
dove i venti di crisi hanno messo in ribasso il mercato
borsistico (meno 1,64) e costretto la General Motors a
predisporre un piano di emergenza produttiva, a muovere
due corazzate con tecnologie e armamenti in grado di
intercettare eventuali missili balistici. È una situazione
che nelle sue due opposte facce, la tranquillità a
Pyongyang e i movimenti militari associati alle minacce,
spinge gli analisti a parlare di gravi «turbolenze»
determinate dalla Corea del Nord a fini propagandistici. Il
punto lo faranno i ministri degli Esteri cinese e americano
che si incontreranno nei prossimi giorni. Sperando che
Pyongyang nel frattempo, spinta da Pechino, si convinca
a congelare la retorica della guerra.
Fabio Cavalera
Fiorenza Sarzanini
@fcavalera
fsarzanini@corriere.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
Esteri 19
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
La storia
I suoi complimenti al ministro della Giustizia della California giudicati «sessisti». E il presidente si scusa con lei
Udienza
rinviata
per l’Infanta
«Kamala è la più bella»
Gaffe galante di Obama
E Michelle si lamenta: «Io, mamma single»
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
NEW YORK — È forse offensivo, sessista o addirittura misogino dire «sei bella»
a una donna in carriera, come a voler subdolamente ascrivere il suo successo più al
look che al talento? La domanda, o meglio
il tormentone, ha investito i social media
dopo il commento galante del presidente
Usa Barack Obama sul 48enne ministro della Giustizia californiana Kamala Harris,
sua amica di lunga data.
«È brillante, impegnata e tenace ed è di
gran lunga la più bella attorney general
d’America», ha affermato Obama a San
Francisco, durante un banchetto di raccolta fondi a casa di John Goldman, erede della dinastia dei jeans Levi Strauss. E davanti
alla reazione ilare della ricca platea il presidente ha rincarato la dose: «È vero, avanti,
datemi ragione...».
La boutade, twittata in diretta da alcuni
giornalisti presenti — secondo uno di loro
«Obama se la mangiava con gli occhi» —
ha scatenato il pandemonio sul web spaccando letteralmente in due l’America. «È
una frase irrispettosa e deplorevole», ha
tuonato Jonathan Chait sul settimanale
New York Magazine. «Stupida e sessista»,
gli ha fatto eco Katie McDonough sull’influente sito liberal Salon.com.
Ma molti sono scesi in campo per difendere il presidente. «Giù le mani da Obama: in California sono tutti belli», ha twittato David Drucker, senior editor del quotidiano del Congresso Usa Roll Call. E sul
Los Angeles Times Robin Abcarian si è
chiesta «da quando in qua dire la verità è
diventato sinonimo di sessismo?». «Non
Su Twitter
Privilegiati
«Uomini, per
capire perché
commentare a
caso l’aspetto di
una donna non va
bene, cercate su
Google "privilegi
maschili". Ora»
@ZelinaMaxwell,
analista politica
Dubbi
«Una schiappa a
basket e una frase
infelicissima sulla
Harris: ma non è
che abbiamo
eletto Romney?»
@mckaycoppins,
giornalista
Ironia
«Chissà se
(il procuratore
generale) Eric
Holder ci soffre»
@aseitzwald,
giornalista
herza
st Lady, 49 anni, sc
Da sole Sopra, la Fir sha e con il cane
Sa
con le figlie Malia e
Afp)
o di Pasquetta (foto
rn
gio
l
ne
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igl
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facciamo finta che in politica la bellezza
non conti — aggiunge — gli stessi Obama
hanno beneficiato enormemente dalla loro avvenenza».
A catapultare il «complimento» su tg e
siti web — costringendo poi il presidente
a telefonare alla Harris per chiederle formalmente scusa — ci ha pensato la coincidenza con una gaffe della First Lady. Intervistata dalla Cbs in Vermont, Michelle si è
definita «una mamma single indaffarata»,
per poi correggersi subito «una mamma indaffarata». «A volte, sapete, quando tuo
marito è il presidente ti puoi sentire un poco single — si è giustificata — però lui è
presente».
Facezie da gossip? «Niente affatto», ribatte il Washington Post, secondo cui il
Spagna
Sotto i riflettori Kamala Harris, 48, ricopre l’incarico attuale dal 2011 (foto Ap)
commento di Obama «tocca un nervo scoperto in un’America dove fin dal primo
mandato il presidente è stato accusato di
aver creato una West Wing dominata da
uomini, molti dei quali amici di vecchia
data».
«Molte donne del suo staff si erano lamentate per la cultura machista dell’Ufficio Ovale», continua il giornale del Water-
Dalla parte di Barack
Ci sono anche molti che lo
difendono. «Da quando dire la
verità è diventato scorretto?»,
si chiede il Los Angeles Times
gate. «Un club per soli uomini», lo descrive Ron Suskind nel libro Confidence Men:
Wall Street, Washington, and the Education of a President, che aveva indotto il
suo ex direttore delle comunicazioni, Anita Dunn, ad affermare «la Casa Bianca è un
luogo di lavoro ostile alle donne e meriterebbe di finire in tribunale». Dopo quelle
critiche Obama ha cambiato rotta. Oltre ad
aver chiesto formalmente scusa alla giornalista Peggy Agar da lui definita «dolcezza»
durante una conferenza stampa del 2008,
ha inaugurato l’Obama 2 con un numero
record di nomine rosa tra cui Julia Pierson,
la prima donna a capo del Secret Service.
Alessandra Farkas
@afarkasny
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EWAN MCGREGOR
CALIFORNIA 1400 TOURING
GUILDERTON, WESTERN AUSTRALIA - MARCH 2013
APRIL 6 AND 7, 2013
DISCOVER THE NEW CALIFORNIA 1400 TOURING AND CUSTOM
AND THE 2013 MOTO GUZZI MOTORCYCLE RANGE
MADRID — Contrordine:
l’Infanta Cristina non dovrà
più presentarsi davanti al
giudice il prossimo 27
aprile. L’udienza della
secondogenita del re di
Spagna Juan Carlos,
indagata per corruzione
nell’ambito dell’inchiesta
Noos che vede il marito
Iñaki Urdangarin accusato
di appropriazione indebita
di fondi pubblici, è stata
rinviata a data da destinarsi
dopo che la procura
anticorruzione delle Baleari
ha presentato ieri mattina
ricorso contro la sua
convocazione. Il giudice
José Castro ha infatti deciso
di sospenderla in attesa
dell’esito del ricorso stesso.
Secondo il procuratore
Pedro Horrach «non esiste
assolutamente alcun
indizio incriminante»
contro la secondogenita del
sovrano spagnolo. Nelle 20
pagine di ricorso si afferma
inoltre che il giudice Castro
di basa «essenzialmente sui
medesimi fatti che furono
scartati un anno fa come
deboli e inconsistenti».
Sarà ora l’Audiencia
provinciale di Palma di
Maiorca a decidere del
ricorso della procura.
Nell’inchiesta il marito è
sospettato di avere
dirottato insieme a un
partner d’affari quasi 6
milioni di euro di fondi
pubblici verso società da
lui controllate tramite
l’istituto no profit Noos.
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Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
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Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
Cronache
La vicenda
Macerata I corpi scoperti dai vicini con un biglietto: «Perdonateci»
Famiglia suicida per la crisi
dopo una cartella esattoriale
Il messaggio
I coniugi Romeo Dionisi, 62
anni, muratore, e Anna
Maria Sopranzi, 68 anni,
artigiana in pensione, a
causa delle difficoltà
economiche si sono
impiccati in garage
Licenziato, s’impicca con la moglie. Il cognato si getta in mare
DAL NOSTRO INVIATO
CIVITANOVA MARCHE (Macerata) — «Fino a due anni fa queste persone rappresentavano il
ceto medio cittadino, capisce?
Ecco dove ci ha portato la crisi,
lo Stato deve riflettere…». Le parole di Ivo Costamagna, presidente del consiglio comunale di
Civitanova, si perdono soffocate
dalla commozione. Costamagna
era il vicino di casa di Romeo
Dionisi, Annamaria Sopranzi e
Giuseppe Sopranzi. Romeo e Annamaria, marito e moglie, 62 e
68 anni, si sono impiccati giovedì notte ai tubi del riscaldamento condominiale che corrono in
cantina. Giuseppe, 73 anni, il fratello di Annamaria, che viveva
con loro, quando ha scoperto il
fatto, verso le 9, si è lasciato annegare in mare per la disperazione, dopo un tuffo dal molo sud.
Romeo e Annamaria hanno lasciato giù in cortile un biglietto
sul parabrezza della Seat Ibiza
della loro amica Francesca De
Angelis: «Perdonateci per il gesto, avvisate Giovanna, questo è
il numero di telefono…». Giovanna Dionisi, la sorella di Romeo, vive a Porto Recanati. Ieri
mattina l’hanno chiamata i cara-
binieri. La coppia non ce la faceva più ad andare avanti, ma aveva conservato dignità e orgoglio
e non aveva voluto chiedere aiuto a nessuno, né ai familiari né
ai servizi sociali né tantomeno alla parrocchia di San Pietro, dove
oggi si celebreranno i funerali: il
debito vissuto come un disonore, la crisi come una colpa, «abbiamo sbagliato, abbiamo sbagliato», continuava a ripetere negli ultimi giorni Annamaria.
Romeo era un muratore provetto ma quattro anni fa per lui
era iniziato il calvario: aveva perso il lavoro da dipendente di
una ditta edile, così aveva deciso di aprire una partita Iva, di
mettersi in proprio, continuando a pagarsi i contributi da solo
per arrivare alla sudata pensione. Ma, dopo la riforma Fornero, Romeo si era visto spostare
la linea del traguardo a 67 anni e
i 700 euro al mese da versare all’Inps diventavano via via un incubo mostruoso. Del resto, non
poteva fare altrimenti se voleva
vedersi riconosciuto il fatidico
Presidente della Camera
Boldrini oggi dai familiari
Montecitorio
Laura Boldrini
Il presidente della Camera, Laura Boldrini,
oggi si recherà a Civitanova Marche per
«testimoniare il proprio cordoglio» ai
familiari di Romeo Dionisi e Annamaria
Sopranzi e di suo fratello Giuseppe e alla
comunità cittadina. Quella del triplice
suicidio, ha detto Boldrini, «è una notizia
sconvolgente, il segno della disperazione
e della solitudine in cui la crisi può far
sprofondare le persone».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Durc, l’altro spettro che non lo
faceva più dormire, il documento unico di regolarità contributiva, un certificato che consente
all’impresa di lavorare alla luce
del sole. Se non hai il Durc, l’unica strada percorribile diventa il
lavoro nero.
Così Romeo aveva acceso due
mutui, presso una banca e una
finanziaria, per un totale di 15
mila euro. Ma lavorando in nero
e con ditte sempre più spregiudicate non riceveva più paghe ormai da 10 mesi e la situazione
era precipitata: «Ho diecimila euro di lavori non pagati, alla vigilia di Pasqua il principale è fuggito a Napoli». L’anziano muratore, perciò, era finito in una spirale senza uscita, «stretto nella
tenaglia tra Stato e burocrazia»,
accusa ora il presidente Costamagna, un vortice che infine
l’ha ammazzato. La pensione sociale della moglie e quella del cognato, ex capofabbrica in un calzaturificio della zona, non bastavano a coprire tutte le spese. E
pochi giorni fa è arrivata la mazzata definitiva: una cartella esattoriale di Equitalia che minacciava le ganasce alla povera vecchia loro Fiat Panda blu parcheggiata in cortile. A quel punto i co-
lasciando un biglietto dove
hanno chiesto perdono e
indicando dove trovarli:
«Nello stanzino sul retro»
La disperazione
Il fratello della donna,
Giuseppe, 72 anni, che
viveva con loro, non si è
reso conto subito della
tragedia. Ha capito cosa era
successo rientrando a casa
dopo essere uscito per
comprare il giornale.
A questo punto non ha
retto alla disperazione, si è
recato al molo e si è anche
lui tolto la vita gettandosi in
mare
Il condominio La scogliera davanti al condominio di Civitanova
Marche dove abitavano Romeo Dionisi e Anna Maria Sopranzi e
il fratello di lei, Giuseppe. A destra, il palazzo (Ansa / Chiodi)
niugi Dionisi si son visti perduti, l’equilibrio si è rotto. Anche
l’automobile pignorata! L’onta
della rovina economica dev’essere sembrata insuperabile, a questa famiglia tanto laboriosa, onesta, rispettosa del valore del denaro, con le banconote di tutto
il mondo incorniciate e appese
lungo le pareti di casa. «Erano
persone buone, dolci», li ricorda
Fabrizio Ciarapica, consigliere
comunale dell’opposizione di
centrodestra, «Romeo e Anna
vennero al mio matrimonio, ho
ancora a casa il servizio da caffè
che mi fecero per regalo». Oggi
a Civitanova è lutto cittadino:
«Ci preoccupa enormemente
questa gente che si nasconde,
sparisce, piuttosto che chiedere
aiuto», sospira il sindaco Tommaso Claudio Corvatta davanti
al cancello di via Calatafimi. Sono le vittime italiane della crisi.
Un dolore che scorre carsico, invisibile e poi si manifesta in questi modi.
Fa. C.
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Cronache 23
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
La storia Stritolati dalla tenaglia dei debiti
Un mutuo per pagare
i contributi all’Inps
«Voleva essere a posto»
DAL NOSTRO INVIATO
Il giallo
Yara, i magistrati sentono di nuovo Fikri
Tragedia
Yara Gambirasio
aveva 13 anni
Mohamed Fikri è stato interrogato ieri mattina dal pm di Bergamo
Letizia Ruggeri, titolare dell’indagine sulla morte di Yara Gambirasio.
Il marocchino non è più indagato per omicidio, ma per
favoreggiamento verso ignoti. Per ora non si conoscono i contenuti
dell’interrogatorio. Il gip Ezia Maccora aveva archiviato il fascicolo
aperto a carico del marocchino con l’accusa di omicidio, ritenendo il
giovane estraneo alla morte di Yara, ma aveva poi disposto l’apertura
di una nuova indagine nei suoi confronti per favoreggiamento, in
modo da fugare ogni dubbio. La tredicenne Yara scomparve la sera del
26 novembre del 2010 dopo l’uscita dal centro sportivo di Brembate. Il
suo corpo senza vita venne trovato in un campo tre mesi dopo.
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CIVITANOVA MARCHE (Macerata) — Prima di dirsi addio, vicini fino all’ultimo e appesi a una corda, giù nel ripostiglio delle biciclette, Romeo Dionisi e Annamaria Sopranzi,
62 e 68 anni, sposi da 35, hanno lasciato la
casa in perfetto ordine, la notte scorsa, come
facevano sempre prima di uscire, perché l’ordine era la regola a cui avevano ispirato tutta
la vita: il letto fatto, i documenti a posto, i
due cellulari, i due orologi, gli occhiali di lei
e il portafoglio vuoto di lui bene allineati sul
comò, accanto al Cristo ligneo con il rametto
di palma e l’angioletto custode di ceramica,
a cui non hanno più avuto il cuore di chiedere aiuto. Sul tavolo del salotto è rimasta una
bottiglia di liquore mezza vuota: forse hanno preso la forza anche da lì. Stremati dai debiti, uccisi dalla disperazione.
Anna che era il ritratto della salute ma negli ultimi mesi aveva perso almeno venti chili e vestiva sempre di nero: «Porto il lutto nella tasca», spiegava ai vicini. Romeo, che non
aveva perso del tutto la speranza di rimanere
una «partita Iva» nel mondo del lavoro («il
commercialista non mi ha ancora cancellato
come artigiano», diceva in giro) ma ormai
concepiva pensieri di morte («peccato che la
farmacia è chiusa sennò andavo a prendermi il veleno», aveva confessato accorato alla
cognata Rita durante l’ultimo pranzo di Pasqua).
Così, giovedì notte, si sono chiusi la porta
alle spalle, mentre nell’altra camera il fratello
Roma Rimandata al 17 aprile la sentenza della Cassazione
Stasi in aula per il verdetto
Ma i giudici prendono tempo
ROMA — Dice il professor
Angelo Giarda: «Avevo consigliato ad Alberto di non venire ma non c’è stato verso di
convincerlo». Sembra di vederlo, Alberto Stasi, che aspetta la sentenza della Cassazione a casa sua, a Garlasco. Impossibile. Lui che non ha mai
mancato a un’udienza, che ha
sentito per due volte i giudici
scandire il suo nome accanto
alla parola «assoluzione»...
Come poteva non esserci ieri?
La Suprema Corte doveva decidere se restituirgli la vita sospesa da quando è finito nell’inchiesta per l’omicidio di
Chiara Poggi. Assolto per sempre o rispedito alla Corte d’appello per un nuovo processo.
Doveva esserci. Così alle undici è arrivato in aula assieme al
padre Nicola, si è seduto nelle
file del pubblico e non si è più
schiodato da quel posto fino
alle tre e mezzo del pomeriggio, quando la Corte ha chiesto una mezz’ora di pausa.
Con la ripresa, era convinto lui (come tutti), si sarebbe
affrontata la discussione, poi
la camera di consiglio e poi la
sentenza. E invece no. I giudici hanno deciso che per complessità, delicatezza e per questioni di tempo, sarebbe stato
meglio non aggiungere anche il delitto di Garlasco agli
altri dieci già discussi in giornata. Meglio limitarsi a leggere la ricostruzione del caso
(l’ha fatto la giudice relatrice
Angela Tardio) e rinviare il resto. Data concordata: il pomeriggio del 17 aprile e quel
giorno la prima sezione penale dedicherà l’intera udienza
ad Alberto Stasi, unico indagato dell’omicidio di Chiara
Alberto: «Abbiamo già aspettato
tanto, aspetteremo ancora qualche giorno. Non si
può fare alto che
questo» dice Rita
al telefono, sfinita
dall’ansia di conoscere finalmente
una sentenza dalla
quale si aspetterebbe «la possibilità
di dare giustizia a
Chiara».
Alle sei e mezzo
del pomeriggio Alberto, suo padre,
l’avvocato Giarda
e l’altro suo legale,
Giuseppe Colli, si
allontanano dai
corridoi della priCorte Alberto Stasi fuori dalla Cassazione ma sezione penale
passando da
Poggi, 26 anni, uccisa a colpi un’uscita secondaria per dribin testa con un’arma mai tro- blare le telecamere che aspetvata la mattina del 13 agosto tano all’ingresso. L’avvocato
2007 nella sua villa di Garla- della famiglia Poggi Gian Luisco.
gi Tizzoni è fra i primi a lasciaAlberto, unico indagato del re il Palazzaccio seguito dal
delitto, ha seguito la relatrice cugino di Chiara, Paolo Reale,
prendendo ogni tanto qual- che di questa storia è stato anche appunto. Testa bassa, che protagonista come perito
stessa giacca che indossava il tecnico dei suoi zii, i genitori
giorno delle due precedenti di Chiara. Nessun commento
assoluzioni, stesso silenzio. o interpretazione sullo slitta«Che posso fare? Aspetto» è mento dell’udienza.
stato l’unico commento a cui
Il 17 saranno di nuovo tutti
si è lasciato andare con qui. Ancora con la tensione
un’amica mentre lasciava il da tagliare a fette (com’è stapalazzo della Cassazione. Al- to prima di sapere del rintri dodici giorni da sospetta- vio), ancora con il fiato sospeto. Dodici giorni per sperare so ad aspettare che la Corte
che anche la Suprema Corte esca dalla camera di consigli creda.
glio. Alberto, si può scommetA Garlasco, nella villetta terci, ci sarà.
Giusi Fasano
dell’omicidio, i genitori di
@GiusiFasano
Chiara hanno pensato per
una volta alle stesse parole di
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più grande di Anna, Giuseppe Sopranzi, 73
anni, dormiva profondamente e non s’è accorto di nulla. Non avevano avuto figli, Anna
e Romeo, così come Giuseppe che non s’era
mai sposato. E in tre vivevano ormai da molti anni, famigliola affiatatissima, nella casa all’interno 3 di via Calatafimi 40, al primo piano, nel centro di Civitanova, un tempo la piccola Rimini delle Marche, ma oggi sempre
più cittadina strangolata dalla crisi del calzaturiero e della marineria, dell’edilizia e del
commercio, con le griffe che se ne vanno da
Corso Umberto I in un clangore di saracinesche abbassate.
Quando Giuseppe, ieri mattina alle 9, ha
scoperto di essere rimasto solo al mondo e
in quella casa, ha preferito morire anche lui,
ha raggiunto la scogliera al Molo Sud del porto e si è lasciato andare mentre soffiava forte
il «garbino», il vento di qui, e il mare era agitatissimo. La Guardia Costiera l’ha visto annaspare in mezzo ai flutti e gli ha lanciato
una cima, ma lui l’ha rifiutata. Insieme avevano vissuto e insieme hanno voluto morire,
tutti e tre.
Anna Sopranzi prendeva la pensione socia-
Le rate per la casa
Vivevano tutti e tre insieme da
anni in un condominio al centro
di Civitanova, da quattro mesi
non riuscivano a pagare l’affitto
le, circa 500 euro al mese. Bastavano giusto
per l’affitto di casa, che però da 4 mesi non
riuscivano più a onorare. Il proprietario, Mario Pagnanini, li conosceva da una vita e voleva loro un gran bene, perciò non li assillava,
«non vi preoccupate, me li darete con calma», ripeteva ai suoi tre sfortunati inquilini.
Anche Giuseppe Sopranzi era pensionato,
percepiva circa 900 euro, aveva lavorato per
molti anni come operaio in un calzaturificio
della zona e adesso si dedicava alla sua più
grande passione: il mare. Aveva un capanno
vicino al fiume Chienti e ogni mattina andava alla foce a guardare le mandrie e i pescatori. Così passava il tempo, prima di tornarsene
a casa per il pranzo, dove l’aspettavano i piatti poveri ma gustosi che la sorella Anna preparava a lui e a Romeo con devozione. Anche
nell’ultimo atto, Anna ha pensato a Giuseppe, lasciandogli una busta con 600 euro in
contanti, «questi sono per Peppe», c’era scritto in un biglietto ritrovato in casa.
Solo Romeo, muratore da una vita, combatteva ancora per avere la sua pensione —
spostata a 67 anni dalla riforma Fornero — e
si era indebitato per questo, accendendo due
mutui per poter continuare a versare i contributi all’Inps, ma senza avere più i soldi per
pagare le rate, perché ormai ridotto a lavorare in nero nei cantieri e da 10 mesi senza stipendio: «Alla vigilia di Pasqua il titolare della
ditta è fuggito a Napoli», si lamentava negli
ultimi giorni. «Non era un esodato, era molto
peggio — racconta commosso Ivo Costamagna, presidente socialista del consiglio comunale di Civitanova e suo vicino di casa —.
L’unica volta nella sua vita che mi ha chiesto
aiuto è stato 20 giorni fa, è salito su con la
moglie a casa mia, al terzo piano e mi ha dato
un foglio in cui spiegava che era pronto a fare qualsiasi mestiere per lavorare, per essere
a posto». «Manovalanza», aveva scritto Romeo in stampatello.
Fabrizio Caccia
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Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
Cronache 25
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
Napoli Il bottino dei criminali: qualche centinaio di euro e pochi oggetti in oro
Nel Milanese
Legato e picchiato
Muore dopo la rapina
gliono i soldi e se non glieli
dai ammazzano te e tua moglie. Raffaella ha raccontato
che è andata così. E ha aggiunto che quei tre avevano i volti
mascherati e parlavano con
accento straniero. Pure i tre
che nell’aprile del 2009 uccisero l’industriale del grano Francesco Ambrosio e sua moglie
Grazia Sacco, massacrandoli a
potuto continuare la loro sera- sprangate nella loro villa a Pota come ogni serata, finendo sillipo, erano stranieri. Romedi sbrigare un paio di faccen- ni. Quelli però sapevano dove
de in giardino, cenando e an- stavano andando, uno aveva
dandosene a dormire presto lavorato lì come giardiniere
come avevano sempre fatto ed era a conoscenza della ricnella loro vita di contadini chezza di Ambrosio. Nunzio e
che aprivano gli occhi all’al- Raffaella, invece, non avevano granché, ma
erano un obiettivo
I soccorsi
semplice, lei addiLa donna si è liberata e ha chiesto rittura è costretta
su una sedia a roaiuto. Quando sono arrivati i
telle. Forse per
soccorsi, Prospero era già morto
questo non hanno
perso troppo tempo a immobilizzarba, ora l’uomo sarebbe anco- la, e così lei è riuscita a liberarra vivo.
si e a telefonare a un nipote
A ottant’anni, però, non è che poi ha avvertito carabiniefacile resistere a tre che ti ri e 118. Ma quando sono arripiombano in casa sfondando vati i soccorsi Nunzio Prospeuna finestra, ti vengono a ro era già morto. E i tre rapinaprendere in giardino e ti tra- tori già lontani.
Fulvio Bufi
scinano dentro e ti sbattono
su una sedia e urlano che vo© RIPRODUZ ONE RISERVATA
Un anziano aggredito in casa con la moglie
NAPOLI — Le rapine nelle
ville che da tempo si ripetono
soprattutto in Lombardia e Veneto sono opera di organizzazioni ben strutturate. Gente
che sa dove andare a colpire
per trovare bottini ricchi, che
sa come aggirare i sistemi di
sorveglianza, e che, salvo rare
circostanze, sa anche come gestire le proprie vittime per evitare, in caso di arresto, di beccarsi oltre all’accusa di rapina
anche quella di omicidio.
Ma pure a fare i rapinatori
ci vuole qualche capacità, e
quelli che stanno fuori da queste organizzazioni così specializzate, sono evidentemente
molto più improvvisati. Come lo erano i tre che l’altra sera hanno aggredito una coppia di anziani in un casolare
di campagna a Torre del Greco, e che quando se ne sono
andati con in tasca qualche
La vicenda
L’aggressione
Tre banditi con il
volto coperto
l’altro ieri sera
hanno picchiato
a morte Nunzio
Prospero, 80
anni, e aggredito
sua moglie
Raffaella nel
cortile di casa a
Torre del Greco
La dinamica
Dopo un’ora
di terrore
i delinquenti se
ne sono andati
con qualche
oggetto d’oro
e del denaro
centinaio di euro e pochi oggetti d’oro, si sono lasciati alle spalle il cadavere dell’uomo, Nunzio Prospero, 80 anni, coltivatore diretto in pensione, che viveva con la moglie Raffaella (83).
Se l’anziano contadino sia
morto per i colpi subiti mentre i tre lo immobilizzavano legandogli mani e piedi, o se a
stroncarlo sia stato un malore, lo stabilirà l’autopsia. In
ogni caso non cambia niente.
Dal punto di vista legale si potrà discutere se si tratti di omicidio volontario o no, e certo
stavolta non è andata come
un anno fa a Perugia, quando
un bancario di 38 anni, Luca
Rosi, fu ucciso con quattro
colpi di pistola dai balordi entrati in casa sua (reagì per difendere la moglie che stava
per essere violentata). Ma se
Nunzio e Raffaella avessero
Bandito
asserragliato
in una villa
Hanno forato il muro della banca nella notte e atteso finché la cassaforte
a tempo si aprisse. Non si sono preoccupati dell’arrivo del direttore e dei
dipendenti, ma il piano è fallito quando un cliente insospettito ha
avvertito i carabinieri. È finito male, per due fratelli, il tentativo di
rapinare una banca a Buscate, nel Milanese. I due, Giovanni e Camillo
Romano, di 48 e 52 anni, hanno ingaggiato un conflitto a fuoco con i
carabinieri. Il primo, ferito a una gamba, ed è stato subito arrestato. Il
secondo, asserragliatosi nella villa accanto, è stato bloccato dopo sei ore.
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✒
La lettera
«La mostra a Torino
e la città aperta ai bimbi»
BEVI RESPONSABILMENTE
❜❜
Gentile direttore,
mercoledì Torino è finita sulla prima pagina del
«Corriere della Sera» perché al Palaolimpico, che
ospita la mostra «The human body exhibition», è
stato vietato l’accesso ai passeggini con bambini. La struttura (che
non è gestita dal Comune) e gli organizzatori (privati) dell’evento,
hanno motivato quel singolare divieto — a mio parere inopportuno
— con la necessità di facilitare il fluire della folla di visitatori su
un percorso espositivo angusto e sinuoso. Ma se si può anche
condividere la censura di una scelta così restrittiva, scrivere poi
che il «Louvre punta sulle famiglie e il Palaolimpico di Torino le
ostacola», mi sembra eccessivo. Per non dire di quell’andare a
scomodare il pensiero del direttore di «Famiglia Cristiana» e
accostarlo a un banale, sia pur inopportuno divieto ai passeggini.
«Quasi che la società — scrive Stella, citando Sciortino — voglia
farla pagare cara a chi ha deciso di fare dei figli». Anche là dove —
aggiunge di suo — «dovrebbero, almeno in teoria, prevalere la
cultura e l’intelligenza». Insomma, un crescendo rossiniano
sproporzionato. Anche perché non è proprio necessario arrivare
fino a Barcellona, Parigi, Firenze, New York, Roma per trovare un
museo in cui i passeggini hanno libero accesso. Anche a Palazzo
Madama, alla Gam, al Museo dell’Automobile, al Museo del
Risorgimento, alla Fondazione di arte contemporanea di Rivoli, a
Palazzo Reale, al Museo del Cinema, al Museo della Resistenza, che
sono tutti musei torinesi e in grandissima parte a gestione
pubblica, i passeggini, le carrozzine, i porta enfant, gli ovetti e
quant’altro hanno libero accesso. Non solo. A Torino le politiche
per la famiglia e per l’infanzia da decenni sono all’avanguardia, in
Italia e nel confronto col resto d’Europa. Torino è la città in cui i
nidi e le scuole d’infanzia pubblici sono aperti dodici mesi su
dodici, mentre altrove spesso seguono il calendario scolastico. Il
sistema pubblico torinese garantisce un posto nido o un posto asilo
a oltre il 33 per cento dei bambini residenti, quando la media
italiana non supera il 12% e i parametri europei del trattato di
Lisbona si fermano al 30. A Torino esiste un sistema di biblioteche
civiche dedicato ai bambini e agli adolescenti, con laboratori, centri
di lettura, corsi di avvicinamento al libro che hanno poche città
italiane. A Torino c’è un Teatro dei Ragazzi che è un’eccellenza
nazionale. A Torino è stato avviato un piano per l’adolescenza che
rappresenta un modello di avanguardia. A Torino in quasi tutte le
aree verdi della città ci sono spazi attrezzati per l’infanzia. Il
«Pedibus» è un progetto di percorsi a piedi casa-scuola «con
accompagnatore» che, coinvolgendo decine di istituti, educa i
ragazzi alle città sostenibili. A Torino i cortili attrezzati di asili ed
elementari sono aperti al pubblico dei bambini anche fuori
dall’orario scolastico. C’è Iter a Torino, Istituzione torinese per
un’educazione responsabile, che dagli anni 70 è testimone e
protagonista insieme dell’impegno pubblico per una città a misura
di bambino, una città «educativa». Una città che ha dedicato e
dedica impegno, progettualità e risorse finanziarie al mondo
dell’infanzia e alla sua crescita consapevole. Caro direttore, non le
rubo altro spazio e altro tempo. Ci tenevo solo ad allontanare il
rischio di esemplificazioni e generalizzazioni frettolose. Direi che a
Torino «nel mondo dei bambini non tutti i quadri sono appesi
troppo in alto».
Scopri
e
l’armonia
leggermente
delle
note
speziate
fruttate, aromatiche
del
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Thurgau
Mezzacorona. Mezzacorona firma vini dai profumi
e dagli aromi inconfondibili, che rispecchiano la
natura e la purezza del Trentino.
c
Piero Fassino
(g.a.s.) Il sindaco di Torino condivide la nostra denuncia di un
piccolo ma emblematico fatto di malcostume definendolo
«inopportuno»? Grazie. Tutte le altre precisazioni sulle virtù dei
torinesi, delle amministrazioni torinesi, dei musei e dei teatri
torinesi non c’entrano ma capiamo: per chi fa politica un po’ di
pubblicità non si butta via...
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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26
Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
Cronache 27
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
#
L’anniversario
Quattro anni dopo il sisma. Il sindaco Cialente: rimarranno qui solo i vecchi
Oggi
Le 1.109 leggi e ordinanze
che bloccano L’Aquila
«Troppa burocrazia». E in centro restano i ponteggi
Oggi
Ieri
1
P
iovessero soldi come piovono regole, a L’Aquila sarebbero ricchi
sfondati e i cantieri sarebbero un
via vai di ruspe, camion e betoniere. Il
guaio è che quattro anni dopo il terremoto continuano a piovere pochi quattrini e troppi decreti e ordinanze, leggine e direttive. Per un totale, tenetevi
forte, di 1.109 disposizioni (per ora)
che si aggrovigliano come i ponteggi
che ingabbiano la città.
Ma certo che occorrono regole, per
la ricostruzione. Perché non c’è occasione, come ricordano decine di episodi emersi dall’inchiesta parlamentare
sull’Irpinia o la famigerata e intercettazione («Ridevo stamattina alle tre e
mezza dentro il letto») fra costruttori
dopo il sisma in Abruzzo del 6 aprile
2009, che offra opportunità di affari e
arricchimento quanto un terremoto. E
non c’è dubbio che l’attenzione deve
essere moltiplicata per il rischio di infiltrazioni mafiose. Un’overdose di norme, commi e codicilli, però, può uccidere quanto il disinteresse. Di più: fa
venire il sospetto che drogare le normative possa servire a celare l’avarizia
sparagnina dietro l’abbondanza di precetti.
L’ingegnere Gianfranco Ruggeri,
che come i suoi colleghi impazzisce da
anni avviluppato nel groviglio, ha tenuto il conto: 5 leggi speciali, 21 Direttive
del Commissario Vicario, 25 Atti delle
Strutture di Gestione dell’Emergenza,
51 Atti della Struttura Tecnica di Missione, 62 dispositivi della Protezione
Civile, 73 Ordinanze della Presidenza
del Consiglio dei Ministri, 152 Decreti
del Commissario Delegato, 720 ordinanze del Comune. «Ma devo confessare che nel casino qualche ordinanza
municipale potrebbe essermi sfuggita». C’è da capirlo. La sola scheda parametrica messa a punto insieme con l’ultimo decreto di Mario Monti, per dire,
è di 139 pagine più allegati.
Secondo la giunta comunale di centrosinistra, da anni in guerra con l’amministrazione regionale di destra («si
sono comportati come i capponi di
Renzo, si beccavano e si beccavano,
senza capire che insieme avrebbero ottenuto dal governo quelle risorse che
oggi non ci sono più...», ha detto ad Avvenire Celso Cioni, direttore di Confcommercio) per partire davvero con
la ricostruzione del centro storico sa-
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I
rebbero necessari almeno un miliardo
l’anno da qui al 2019. Ma per ora, accusa il sindaco Massimo Cialente, non sono arrivati neanche i 985 milioni stanziati dal Cipe a fine dicembre. E il comune: nessuna colpa? Sì, ha risposto
di getto a Radio24 il primo cittadino:
«Non aver messo le bombe!» E ha ag-
Il confronto
L’Aquila
all’indomani
del terremoto
del 6 aprile
2009 e gli
stessi luoghi
fotografati
ieri.
1) Il Palazzo
del governo
(foto
Benvegnù e
Sestini)
2) La Casa
dello
Studente
(foto
Benvegnù e
Sestini)
3) La cupola
della chiesa
di Santa
Maria del
Suffragio
(foto
Benvegnù e
Peri-Percossi/Ansa)
A quattro anni
dalla tragedia,
le persone
ancora
assistite sono
22.206
(12.318
vivono nelle
C.a.s.e.,
Complessi
antisismici
sostenibili
ecocompatibili)
2
Ieri
Oggi
3
Ieri
giunto: «Se non ci danno i soldi per ricostruire, nel 2016 non ci saranno neanche 40 mila abitanti, qui resteranno
solo vecchi e dipendenti pubblici: nell’ultimo anno se ne sono andate seimila persone».
Giovani, soprattutto. Andati via perché, ha tuonato nel suo messaggio pa-
In campo
Oggi, quarto
anniversario del
sisma, L’Aquila
Rugby scende
in campo contro
il Reggio Emilia.
Nel dramma del
2009 la squadra
perse uno
dei suoi giocatori,
Lorenzo
Sebastiani (foto)
squale l’arcivescovo Giuseppe Molinari, «constatano con immensa amarezza
e tanta rabbia che la città non offre loro più nessuna speranza per il futuro».
Colpa della crisi, delle casse vuote, dell’Europa che ringhia al primo accenno
di squilibri contabili? Anche. Ma il vescovo vede pure dei colpevoli in carne
ed ossa: «Sembra che una grande maledizione si sia abbattuta su coloro che
abbiamo eletto come rappresentanti
del popolo. La maledizione è la perdita
di ogni buon senso».
Stretta tra i grovigli dei ponteggi
che avvolgono l’intero centro storico e
i grovigli delle regole, L’Aquila fatica a
rinascere. E assomiglia sempre più ad
Atrocla, l’isola partorita dalla fantasia
dello scrittore Alexander Moszkowski
dove, scrive Anna Ferrari nel «Dizionario dei luoghi immaginari», «ogni
aspetto anche minuto della vita quotidiana è regolato da una pletora di leggi, codici e regolamenti di una tale
complicazione e contraddittorietà che
L’isola d’Ischia
e il suo primo vero family & spa hotel
è impossibile per un abitante dell’isola
non infrangere almeno di tanto in tanto la legge». Come puoi posare un mattone, a L’Aquila, senza rischiare di violare un dettaglio di quel delirio di norme?
Una burocrazia da incubo. Immensamente più ammorbante del quadro
di leggi con cui fu ricostruito il Friuli.
Come dimenticare, per citare un solo
documento secondario, il rapporto sul
sequestro degli attrezzi usati per le loro proteste dal «Popolo delle Carriole»? «Noi sottoscritti ufficiali di PG...
riferiamo di aver proceduto, alle ore
10.20 circa odierne, in Corso Federico
II, di fronte al cinema Massimo, al sequestro di quanto in oggetto indicato
perché utilizzato dal nominato in oggetto per una manifestazione non preavvisata...». Vale a dire «una carriola
in pessimo stato di conservazione con
contenitore in ferro di colore blu con
legatura in ferro sotto il contenitore e
cerchio ruota di colore viola» oltre a
«una pala con manico in legno».
Certo, una prima chiesa, San Biagio,
è stata restaurata. Ma solo per iniziativa della Fondazione Roma che si affidò all’architetto Salvatore Tringali che
già aveva restaurato la Cattedrale di
Noto. Tutte le altre, come giustamente
accusò Vittorio Sgarbi il giorno dell’inaugurazione, sono ancora lì, ad
aspettare, aspettare, aspettare... Gli
aquilani vogliono a tutti i costi credere
che questa volta sia vero quanto ha
detto il direttore abruzzese del ministero dei Beni culturali, Fabrizio Magani.
E cioè che sono in arrivo i soldi per
aprire 65 cantieri e se tutto va bene
«saremo in grado di restituire agli
aquilani e a tutti gli italiani 250 monumenti in nove anni». Vogliono credere
a lui, a Monti, a Fabrizio Barca cui danno atto di essersi speso molto... Ma
non è facile dopo tante delusioni...
La Fiaccolata della Memoria, la processione degli abitanti sfollati dal capoluogo ferito a morte, si è ripetuta ieri
sera attraverso un centro storico dove
tutto sembra uguale a un anno fa, a
due anni fa, a tre anni fa, a quattro anni fa... Tutti con gli occhi fissi. Tutti
con il magone. Tutti con lo spirito di
Giusi Pitari, la docente che fu tra gli
animatori dei cortei delle carriole:
«Non voglio più ricordare i bei tempi,
li voglio vivere».
Dicono i numeri che le persone ancora assistite sono 22.206, di cui
12.318 vivono nelle C.a.s.e. (Complessi Antisismici Sostenibili Ecocompatibili) tirate su a tempo di record da Berlusconi (da tempo lontano lontano...),
2.700 in moduli provvisori, 240 in abitazioni del Fondo Immobiliare. Altri
6.686 aquilani rimasti senza un tetto ricevono un «contributo autonoma sistemazione». Altri 259 sono alloggiati
in varie strutture ricettive, come i 116
che vivono ancora a Coppito, la grande caserma dove per tre giorni furono
accolti Barack Obama e i grandi del
G8, per i quali furono spesi 24.420 euro di accappatoi, 26.000 per «60 penne
in edizione unica» di Museovivo (433
euro l’una), 22.500 euro per 45 ciotoline portacenere in argento di Bulgari:
500 euro a ciotolina.
Gian Antonio Stella
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il caso
Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
Il responsabile della sicurezza: da un paio d’anni non ci sono più i soldi per riparare allarmi e telecamere
I tuffi liberi e il furto del parafulmine
L’agonia della Reggia di Caserta
Bagno nella fontana monumentale della piccola Versailles
Il monumento
GA NT . CO M
Hanno rubato la gabbia di Faraday.
E già, detta così, suonerebbe una notizia ridicola, in generale. Ma se aggiungiamo che la gabbia di Faraday
in questione è stata rubata sopra il
tetto della Reggia di Caserta, il ridicolo si tinge dei toni del dramma. Ci sono quarantadue metri di distanza fra
la quota zero e il tetto di questa Reggia realizzata dal Vanvitelli e diventata patrimonio dell’Umanità: chi ha potuto arrampicarsi fino a lì su per rubare il rame di quella gabbia che altro
non è se non un parafulmini?
Paola David, sovrintendente di Caserta, allarga le braccia: «Non abbiamo proprio idea. Ci sono soltanto
due scale che portano direttamente
alla copertura. Una è presidiata dall’Aereonautica, l’altra è in uso esclusivo
dei carabinieri dei Ros. Eludere la sorveglianza sembrerebbe davvero impossibile». Sembrerebbe, ma è successo.
E la verità è che non si riesce a sta-
Bagni proibiti
In una foto de
Il Mattino scattata
giovedì alcuni
ragazzini fanno
il bagno
nell’ultima vasca
dei giardini della
Reggia di Caserta:
lì nasce la cascata
che si tuffa nella
Fontana di Diana
e Atteone
(qui a sinistra)
bilire nemmeno quando sia potuto
succedere. La denuncia ai carabinieri
è arrivata ieri mattina. Ma nessuno
sa dire se quel rame sia stato rubato
l’altro giorno o, magari, quando vennero ultimati i lavori della gabbia, nel
2009. Non ci sono allarmi sopra il tetto. «E in realtà da un paio d’anni non
ci sono più nemmeno i soldi per pagare la riparazione di tutta la sicurezza della Reggia», garantisce Francesco Lauria, da oltre trent’anni responsabile della sicurezza del nostro bene
storico. Poi aggiunge: «Intendo dire
antifurti, antincendio, telecamere: se
si rompono non possono essere né
aggiustati né sostituiti».
Hanno rubato la gabbia di Faraday.
Un bottino di tondini di rame (oggi
prezioso come l’oro) che i carabinieri
quantificano in 80 mila euro circa,
mentre la sovrintendente ha calcolato mezzo milione di danni, in soldoni, ma nessuno si è preoccupato di
Il sovrano
La Reggia di Caserta
(nella foto in alto)
fu voluta da Carlo
di Borbone (qui
sopra), che affidò
l’incarico all’architetto
Luigi Vanvitelli
Il simbolo
La Reggia doveva
essere simbolo
del nuovo Stato
borbonico e reggere
il confronto con
quella di Versailles.
Fu terminata
nel 1845, ma era già
abitata nel 1780
calcolare che cosa sarebbe successo
se un fulmine si fosse abbattuto sopra la Reggia di Caserta, con la gabbia di Faraday rotta.
Se non dall’interno, l’alternativa
era che i ladri della gabbia si siano arrampicati dall’esterno. Anche se c’è
da escludere le impalcature legate alla manutenzione degli ultimi crolli,
in settembre e in ottobre, un timpano e un capitello, venuti giù da un
cornicione. «I ponteggi che per questo sono stati messi nei cortili sono
piccoli e mobili, non ci si arrivava sul
tetto», taglia corto Paola David, che
per stare dietro alla meraviglia vanvitelliana ha il suo bel da fare su tutti i
fronti.
L’ultimo? I tuffi proibiti nella cascata del parco, in mezzo alle rocce. È
successo giovedì dopo Pasqua, giovedì in Albis, quando il parco della Reggia era stato chiuso per paura dell’assalto dei turisti. Inutilmente. Perché
alla fine molti turisti sono rimasti
fuori, ma poi ci sono stati una decina
di ragazzini scalmanati che si sono
buttati in mezzo alla cascatella, sforando le rocce appuntite. Nessuno li
ha fermati, non c’era nessuno che sorvegliasse il parco.
Alessandra Arachi
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Cronache 29
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
L’eredità L’attore voleva lasciare l’opera alla città di Roma. Rutelli: ora rispettiamo la sua volontà
Risolto il giallo
del quadro di Sordi
Fu dato a Ratzinger
Lotta alla pedofilia
Bergoglio prosegue
la linea di Benedetto
ROMA — Tolleranza zero contro la pedofilia nel clero e
protezione dei minori. E continuità assoluta con l’azione del
suo predecessore Benedetto XVI. Papa Francesco ieri ha
ricevuto in udienza il prefetto della Congregazione per la
dottrina della fede, monsignor Gerhard Ludwig Muller.
«Sono stati trattati vari argomenti di competenza del
Dicastero, il Santo Padre ha raccomandato in particolar
modo — ha riferito la Sala Stampa vaticana — che la
Congregazione, continuando nella linea voluta da Benedetto
XVI, agisca con decisione per quanto riguarda i casi di abusi
sessuali, promuovendo anzitutto le misure di protezione dei
minori, l’aiuto di quanti in passato abbiano sofferto tali
violenze, i procedimenti dovuti nei confronti dei colpevoli,
l’impegno delle Conferenze episcopali nella formulazione e
attuazione delle direttive necessarie in questo campo tanto
importante per la testimonianza della Chiesa e la sua
credibilità». Papa Francesco «ha assicurato che nella sua
attenzione e nella sua preghiera per i sofferenti le vittime di
abusi sono presenti in modo particolare». Il riferimento
all’operato delle singole Conferenze episcopali è di
particolare importanza ed è stato dibattuto nelle Riunioni
generali che hanno preceduto l’ultimo Conclave. Ad esempio
nel documento della Conferenza episcopale italiana del
maggio 2012 (quindi di neppure un anno fa) non è previsto
che il vescovo, venuto a conoscenza di abusi, denunci il fatto
all’autorità giudiziaria. In Italia la Cei ha preso questa
posizione in forza del Concordato tra Chiesa e Stato.
«Nell’ordinamento italiano il vescovo, non rivestendo la
qualifica di pubblico ufficiale né di incaricato di pubblico
servizio — si legge nel documento italiano — non ha
l’obbligo giuridico di denunciare all’autorità giudiziaria
Regalo della sorella, è in Vaticano
ROMA — La battuta è inevitabile: proprio come in un film
di Alberto Sordi, ambientato
nella Roma dei Papi. Risolto il
mistero della «Tavola Sordi», il
dipinto quattrocentesco di proprietà del grande attore scomparso e attribuito a Francesco
di Giorgio Martini, che era sparito dalla sua villa romana. La
tavola si trova nell’appartamento pontificio in Vaticano. Fu Aurelia Sordi, la sorella dell’attore,
a chiedere e ottenere udienza
da papa Benedetto XVI mercoledì 4 febbraio 2009. Fu un’udienza riservatissima, nemmeno Romano L’attore Alberto Sordi è scomparso il 24 febbraio del 2003
«L’Osservatore Romano» ne
dette notizia. Aurelia Sordi rega- oggi sottosegretario, di avviare lo Stato della Città del Vaticano
lò l’opera al Papa che decise su- «una procedura per l’apposizio- hanno oggettivamente commesbito di collocarla nel suo appar- ne del vincolo per cautelarsi so una violazione gravissima.
tamento privato. Il legame di Jo- dalla dispersione o da una ano- Gli appartamenti papali si trovaseph Ratzinger con quell’opera mala destinazione». Ora la noti- no in territorio vaticano, per
doveva essere fortissimo: mon- zia della donazione.
noi straniero: e dallo Stato italiaCommenta Rutelli: «Se il gial- no possono uscire solo opere
signor Georg Gänswein, il suo
segretario particolare, prefetto lo della "Tavola Sordi" è risolto, che abbiano un attestato di libedella Casa pontificia, la usò sul- non è però realizzata la volontà ra circolazione. Giustamente Rul’invito che spedì a parenti e di Alberto di regalarla alla città telli chiedeva che ci fosse una
amici per la sua ordiadeguata notifica di interesse
nazione episcopale ad
culturale su quella tavola. Di fatarcivescovo titolare Il legale
to gli eredi Sordi hanno illecitadi Urbisaglia.
Cesare Rimini: «Anche se in totale mente, anche se con ottime inSordi aveva confi- buona fede, è stato commesso
tenzioni, esportato un bene culdato nel 1999 a Franturale di notevole valore in un
cesco Rutelli, allora un illecito: portare all’estero
altro Stato».
Paolo Conti
sindaco di Roma, il beni culturali di valore è vietato»
suo desiderio di rega© RIPRODUZIONE RISERVATA
lare l’opera alla città
di Roma dopo la sua scompar- di Roma, al popolo che amava
sa: «È il pezzo a cui tengo di tanto e che tanto lo amava. Se è
più, sono legatissimo a questo confortante rispetto ai rischi di
gioiello. Sappi che, quando dispersione che l’opera abbia
non ci sarò più, voglio che sia avuto una destinazione tanto
regalata a Roma, alla nostra cit- autorevole, non è chiaro perché
tà. Deciderai poi tu dove...». si sia, in questi anni, mantenuSordi poi morì e fu proprio la to uno "strano" segreto su quesorella Aurelia Sordi a contatta- sta decisione. Mi auguro che
re Francesco Rutelli, nel frat- quest’opera venga resa accessitempo diventato ministro per i bile a tutti secondo quella che
Beni culturali, per dare seguito era la volontà di Alberto». Il
alla promessa. Rutelli incaricò pubblico ministero Eugenio All’allora direttore generale del bamonte, titolare del procediministero e oggi sottosegreta- mento su un presunto raggiro
rio Roberto Cecchi e Cristina del quale sarebbe stata vittima
Acidini, soprintendente per il proprio Aurelia Sordi, ha avviaPolo museale fiorentino, di esa- to una serie di verifiche per staminare l’opera nel marzo 2008. bilire se il quadro donato al VatiEra l’avvio della notificazione, cano sia lo stesso del quale ha
e del vincolo, dell’opera. I due parlato Rutelli. Ma su questo
confermarono l’attribuzione a punto non sembrano esserci
Francesco di Giorgio Martini. dubbi.
Invece l’avvocato Cesare RiPoi nel maggio 2008 il governo
Prodi lasciò il posto, dopo le mini, appassionato d’arte e
elezioni, al governo Berlusco- quindi anche esperto di legislani. E della pratica si persero le zione in materia, avverte: «Sicutracce. Nei giorni scorsi era sta- ramente è avvenuto tutto in
to Rutelli a suggerire a Cecchi, buona fede, ma Aurelia Sordi e
Tolleranza zero sugli abusi
Insieme
La tavola La Pala quattrocentesca in casa di Alberto Sordi con
sotto una grande immagine dell’attore insieme con Giovanni
Paolo II. L’opera, attribuita a Francesco di Giorgio Martini, è
stata donata da Aurelia Sordi a Joseph Ratzinger durante
un’udienza privata del 4 febbraio 2009. Benedetto XVI teneva
il dipinto nel suo appartamento privato (Photomovie/Porcarelli)
Il papa emerito
Joseph
Ratzinger
e papa
Francesco
a Castel
Gandolfo
durante
l’incontro
del 23 marzo
statuale le notizie che abbia ricevuto in merito ai fatti illeciti
oggetto delle presenti Linee guida». Ma non è questo quello
che è previsto «nella Guida alla comprensione delle
procedure di base della Congregazione per la Dottrina della
fede riguardo alle accuse di abusi sessuali e poi ripresa nella
Lettera circolare della stessa Congregazione 8 del 3 maggio
2011, secondo la quale invece «va sempre dato seguito alle
disposizioni della legge civile per quanto riguarda il
deferimento di crimini alle autorità preposte, senza
pregiudicare il foro interno sacramentale». La Cei ha
spiegato alla fine del suo documento che questa
contraddizione con il chiaro indirizzo emanato dell’ex
Sant’Uffizio deve essere intesa «in linea con quanto previsto
dal diritto italiano». Ma forse adesso, anche questo, con papa
Francesco dovrà cambiare. Anche perché gravi casi di
cronaca periodicamente riaprono questo problema. Come
quello di Ruggero Conti (contro cui è iniziato ieri il processo
d’appello), l’ex parroco condannato in primo grado a 15 anni
e 4 mesi di reclusione per l’accusa di aver abusato tra il 1998
e il 2008 di sette bambini. Il segretario dei radicali italiani,
Mario Staderini, che si era costituito per il Comune come
parte civile, ha messo in evidenza che al caso di don Ruggero
«si aggiunge quello di un altro sacerdote». Ebbene,
«entrambi i sacerdoti ricadevano sotto la responsabilità della
diocesi del vescovo Gino Reali che non ha mai denunciato
all’autorità giudiziaria quanto gli era stato segnalato».
M. Antonietta Calabrò
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Regione Lazio
Sul sito di «Io Donna»
Il marito è indagato,
si dimette assessore
Il diamante di Angiolillo
ricompare da Christie’s
Paola Varvazzo, neoassessore alle Politiche Sociali della
Regione Lazio, si è dimessa perché il marito è indagato per
concussione. Lo ha fatto al termine di una giornata di
riunioni dopo che la notizia era stata diffusa dai media. «Un
gesto che tutela il lavoro della giunta», ha commentato il
governatore Nicola Zingaretti, del Pd. La vicenda riguarda
Marzio Micucci, funzionario dell’ufficio delle dogane e
marito di Varvazzo, accusato di aver preteso una tangente
da 30 mila euro al fine di intercedere presso uffici regionali
per velocizzare il pagamento di alcune fatture della
pubblica amministrazione nei confronti di un’azienda. Il
titolare della ditta ha denunciato l’episodio ai carabinieri
alcuni mesi fa e le accuse sono state poi ribadite al pm
Erminio Amelio che ha iscritto Micucci nel registro degli
indagati. La somma chiesta per la sua intercessione,
secondo quanto emerso dall’inchiesta, non sarebbe mai
stata versata. Paola Varvazzo ha spiegato in una lettera:
«Apprendo con rammarico che la vicenda privata di mio
marito ha assunto un rilievo mediatico e pubblico. Sono
sicura che si dimostrerà la sua innocenza».
Colpo di scena nella
caccia al patrimonio di
Maria Girani in
Angiolillo, la signora
dei salotti romani
mancata nel 2009, a 88
anni, lasciandosi dietro
una scia di cause per
l’eredità, inclusa una
per la sparizione di
L’articolo La pagina di iodonna.it oltre venti gioielli
stimati cento milioni di
con la notizia sulla Angiolillo
euro. Gli eredi
ritengono di aver individuato il pezzo più prezioso, il
«Princie», diamante rosa da 34 carati, nel catalogo
Magnificient Jewels che Christie’s sta per battere a New
York. Ed è scattata la rogatoria internazionale. Tutti i
retroscena sul caso Angiolillo sono raccontati da
Candia Morvillo su iodonna.it, sito di Io Donna, il
femminile del Corriere (oggi con il quotidiano).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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30
Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
Cronache 31
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
Scuola Per 11 docenti servivano 12 mila euro, dal ministero ne erano arrivati 5 mila
Bolzano
Riffa per lo stipendio
dei supplenti al linguistico
Grosseto, pagati soltanto i fortunati vincitori
GROSSETO — Professori
in fila, in ordine alfabetico,
per sperare nell’estrazione
«fortunata» dello stipendio.
L’assurda lotteria è accaduta
davvero in una scuola superiore di Grosseto, il liceo linguistico Rosmini, ed è servita per pagare cinque insegnanti precari su undici, gli
unici a poter sperare nel salario di febbraio, perché i fondi ministeriali sono arrivati
dimezzati.
L’episodio è stato denunciato dalla Cgil. «Purtroppo
non è un caso isolato — ha
spiegato Alessandro Rapezzi, segretario della Flc-Cgil
Toscana —. Le nostre scuole
ricevono un budget spesso
non sufficiente e i precari
non sono pagati allo stesso
tempo come ogni lavoratore
meriterebbe. Nel liceo di
Grosseto, per esempio, per
erogare la mensilità di febbraio di undici docenti sarebbero serviti 12 mila euro, ma
dal ministero ne sono arrivati solo 5 mila. Ecco così che,
per non creare favoritismi,
si è pensato di organizzare
provocatoriamente l’estrazione a sorte dello stipendio».
La preside della scuola,
Gloria Lamioni e il dirigente
amministrativo, Giovanni
Scarano, hanno confermato
che il metodo della lotteria
si è reso indispensabile per i
continui ritardi nell’assegnazione dei budget mensili per
pagare i docenti supplenti.
«È assurdo, ma siamo costretti a farlo», ha ammesso
la preside.
Quando i «prof dello stipendio a sorte» sono stati informati dell’escamotage hanno pensato a uno scherzo.
Poi hanno accettato la lotteria con quella rassegnazione
che a volte è anche denuncia
sociale. «Ci siamo abituati,
dopo anni di precariato»,
hanno spiegato. Chiedendo
però, insieme alla maggio-
La vicenda
L’istituto si affida
al sorteggio
Il liceo linguistico
Antonio Rosmini di
Grosseto ha pagato le
mensilità di febbraio
soltanto a cinque
insegnanti supplenti su
undici, e per decidere
chi doveva ricevere i
soldi si è affidato al
sorteggio. La vicenda è
stata denunciata dalla
Flc Cgil della Toscana
I fondi erogati
dal ministero
Il gesto è stato
compiuto per
richiamare l’attenzione
sulle difficoltà
economiche della
scuola. Per pagare i
supplenti, sarebbero
serviti 12 mila euro, ma
dal ministero ne sono
stati erogati solo 5
mila, sufficienti solo
per 5 insegnanti su 11
I sindacati presenti
con i notai
I docenti sono stati
messi in ordine
alfabetico, è stata
estratta una lettera, e i
vertici amministrativi
dell’istituto hanno
iniziato a pagare a
partire da quella
lettera. I sindacati sono
stati presenti, insieme
con i notai, per
garantire l’imparzialità
Il comitato del ministero
Pericoli, Emiliani e Fratus
guardiani degli alberi
Protagonisti
Il disegnatore
e pittore Tullio
Pericoli (in alto)
e lo scrittore
Tiziano Fratus,
cantastorie
dell’Italia rurale
ROMA — Il disegnatore e pittore Tullio
Pericoli; l’urbanista e paesaggista Vittorio
Emiliani, presidente del Comitato per la
Bellezza; lo scrittore Tiziano Fratus,
cantastorie dell’Italia rurale. Queste le
personalità che hanno accettato di far
parte del Comitato di vigilanza istituito dal
ministero dell’Ambiente per verificare
l’attuazione della nuova legge che obbliga i
sindaci delle grandi città a potenziare gli
spazi in città dedicati al verde. Il decreto di
nomina è stato firmato ieri dal ministro
Corrado Clini. A questi potrebbe
aggiungersi il direttore d’orchestra Claudio
Abbado, che aveva promosso la creazione
di un bosco in piazza del Duomo a Milano.
Con loro lavoreranno il capo del Corpo
forestale, Cesare Patrone, il presidente del
Consiglio dell’ordine dei dottori agronomi
e forestali, Andrea Sisti, e un delegato
dell’Anci (l’associazione dei Comuni).
Presiederà il comitato Massimiliano Atelli,
magistrato e capo ufficio legislativo del
ministero dell’Ambiente, affiancato
dall’architetto Anna Maria Maggiore, della
Protezione della natura del ministero
dell’Ambiente. Grazie a questa legge, i
comuni più popolati realizzeranno una
mappatura del proprio patrimonio arboreo
e pianteranno un alberello per ogni nuovo
nato o bimbo adottato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ranza del corpo docente e
amministrativo della scuola
maremmana, di dare massima diffusione alla notizia e
di informare i sindacati. Che
hanno assistito diligentemente all’estrazione, come
improbabili notai, a difesa
dell’imparzialità. Nessun
trucco signori. Nessuno inganno. «Ci sarebbe da sorridere se la situazione non fosse drammatica — spiega Rapezzi —. Perché solo in Toscana ci sono almeno 500 lavoratori della scuola che
non hanno la certezza di essere pagati».
Secondo la Cgil a provocare la débâcle è stato il blocco
delle assunzioni per il personale Ata. «C’è un esercito di
docenti — sottolinea Rapezzi — messi fuori ruolo per
motivi di salute, che il ministero ha deciso debba passa-
re nei profili amministrativi
e solo in Toscana sono 233
che andranno ad occupare i
104 posti Ata vacanti, con
129 unità in esubero. Insomma, 700 lavoratori non hanno avuto la stabilizzazione
del loro posto di lavoro».
E i sei insegnanti precari
rimasti esclusi dalla lotteria
dello stipendio? Dovranno
aspettare ancora e il ritardo
potrebbe protrarsi per diversi giorni. I sindacati sono già
stati informati di nuovi ritardi per i pagamenti di marzo
(che già dovrebbero essere
stati pagati), aprile e maggio. «Dobbiamo far fronte a
situazioni gravissime — denuncia Rapezzi — con lavoratori che hanno arretrati anche di quattro mesi».
Marco Gasperetti
mgasperetti@corriere.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
In parapendio per festeggiare i 100 anni
Un volo con il parapendio per festeggiare i
cento anni. Ma non è la prima impresa del
genere. Perché il meranese Giovanni
«Nane» Scaldaferro ha preso questa
abitudine da quando ha compiuto 88 anni.
E regolarmente (salvo qualche
interruzione) festeggia il compleanno così.
Per questo adesso è amicissimo del pilota
Franz Pixner (il salto viene fatto in
tandem) che è stato al timone anche
questa volta. Dopo qualche settimana di
rinvio per il maltempo, ieri l’impresa: circa
30 minuti e nessun problema.
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Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
S P E C I A L E
a cura di RCS MediaGroup Pubblicità
graficocreativo
FRANCIA: RODANO-ALPI
Antichi castelli, natura intatta, sport all’aria aperta, il relax di una spa, il piacere della gastronomia
In Rodano-Alpi è di scena la varietà
Informazioni pratiche
Manca davvero solo il mare, nel Rodano-Alpi…ma ci sono laghi incantevoli!
E tante altre proposte nel segno della varietà, dell’armonia, della scoperta.
© Chabance
Per la regione
Rhône-Alpes Tourisme
bienvenue@rhonealpes-tourisme.com
www.rhonealpes-tourisme.com
Per la Savoia e l’Alta Savoia
Savoie Mont Blanc Tourisme
info@smbtourisme.com
www.savoie-mont-blanc.com
© Chabance
© Région Urbaine de Lyon
Grenoble è la città di
Stendhal e un itinerario sulle
sue tracce passa per il nuovo
Museo a lui dedicato, la casa
natale, le collezioni della
biblioteca e il centro storico.
www.bm-grenoble.fr
A Chambéry vi aspetta l’arte,
con la riapertura del Museo
di Belle Arti, un percorso
innovativo fra dipinti classici
e barocchi, molti di scuola
italiana, dal XIV al XVIII secolo.
http://musees.chambery.fr
E nei dintorni di SaintEtienne, capitale del design,
la grande architettura di
Le Corbusier a Firminy Vert :
si tratta del più importante
complesso Le Corbusier in
Europa.
www.sitelecorbusier.com
Annecy, deliziosa piccola
città di charme, con i canali e i
quais fioriti, è da scoprire in una
domenica di primavera, con il
gran mercato della città vecchia
ai piedi del castello, e l’ultimo
sabato del mese con il mercato
degli antiquari e artigiani.
www.lac-annecy.com
Eventi
Alberto Giacometti in mostra a Grenoble
Fino al 9 giugno 2013 al Museo di Grenoble una grande mostra
dedicata a uno dei più importanti artisti del XX secolo, Alberto
Giacometti. Una sessantina fra sculture, incisioni, opere di grafica e
fotografie. www.museedegrenoble.fr
© Da Costa
Per i primi week-end e i ponti di
primavera, è un piacere ritagliarsi una
pausa che rilassi la mente e tonifichi
le energie. Appena al di là delle Alpi,
il Rodano-Alpi è un invito a vivere un
autentico “stacco”. In Savoie Mont Blanc,
sciare sul ghiacciaio o lanciarsi con il
parapendio sull’alto del lago di Annecy?
E poi rilassarsi in una spa di montagna,
gustare la gastronomia di uno chef 3
stelle come Emmanuel Renaut, dormire
in un castello... in Rodano-Alpi la parola
d’ordine è “varietà”.
Forse non lo sapete, ma i “primi” castelli della Loira si trovano nel Rodano-Alpi, nel dipartimento della Loire, dove nasce
il fiume dei re. E sulle rive della
Loira anche in questo tratto di
alto corso si elevano grandiosi
castelli, perfetti per assaporare
i piaceri della “vita da castellani” (www.nuitauchateaudanslaloire.com). Anche nei dintorni
di Chambéry, si alloggia al castello: a Château des Allues,
romantica fortezza tra i vigneti
della Savoia.
Poi ci sono i castelli da visitare,
a cominciare dal monumentale
Castello dei Duchi di Savoia a
Chambéry, con il gioiello della Sainte-Chapelle appena restaurata, al Castello di Yvoire,
incantevole villaggio medievale sulle rive del lago Lemano,
circondato dal Giardino dei
Cinque Sensi, labirinto di oltre
mille varietà di piante o ancora al castello di Grignan, nella
Drôme, splendida facciata rinascimentale e attorno campi
di lavanda a perdita d’occhio.
E naturalmente ci sono castelli
“da gustare”. Come il Castello
di Javernand, con le spettacolari
cantine dove degustare i grandi crus del Beaujolais. Oppure,
sempre fra i vigneti del Beaujolais, Bagnols, sontuoso castello
del 13°secolo, oggi raffinatissimo hotel di lusso che propone
cucina tipica rivisitata in chiave
contemporanea.
In fatto di alta gastronomia, il
Rodano-Alpi non teme rivali:
è la regione di Paul Bocuse, lo
“chef del XX secolo”, e ha un’altissima concentrazione di stelle, anche fra le montagne di Savoie Mont Blanc. A Megève, al
© Smit
A Lione da scoprire il nuovo
quartiere della Confluenza,
fra ristoranti branchés,
spazi espositivi inediti
come la Sucrière, un centro
commerciale design.
www.lyon-confluence.fr
Scoperte & benessere sono
il leit-motiv della regione,
dal romantico castello
di Duingt sul lago di Annecy,
al castello di Grignan
circondato dai campi
di lavanda, i tanti sentieri
di randonnée in montagna,
le spa di charme,
come la Spa Mosaïc a Vonnas,
nell’Ain
© Muradian
© PBouchayer
© Ville de Grenoble
© Sucrière
Cultura & Tendenza nella città
Relais & Châteaux le Flocon de
Sel, Emmanuel Renaut ha ottenuto le 3a stella Michelin con la
sua cucina creativa, originale,
sorprendente, che reintrerpreta
i sapori della natura.
E in Rodano-Alpi, la Natura è
Grandi Emozioni. Scoprire il
Parco Naturale Regione dei
Monts d’Ardèche, magari dormendo in una capanna sugli
alberi. Percorrere i sentieri di
randonnée nel verde del Parco
Naturale dei Bauges, fra Savoia e Alta Savoia, e salire fin
sul nuovo belvedere del Mont
Revard, per un panorama a
360° su Aix-les-Bains e il lago
di Bourget e le Alpi. Provare
l’emozione dell’arrampicata
sulla via ferrata “del Diavolo”
nell’impressionante barriera di
roccia del Forte dell’Esseillon,
di lanciarsi in parapendio dai
1450 metri del Col de la Florclaz, sull’alto del lago di Annecy, o del canyoning fra le gole
dell’Ardèche. E magari sciare in
piena estate sul ghiacciaio della
Meije a Les 2 Alpes o a Tignes, e
poi prendere il sole in terrazza.
Perché anche il piacere del relax
è una bella scoperta della regione. Magari in una delle splendide spa. A Megève la nuova Spa
des Sports, appena inaugurata,
è pensata per preparare il corpo
all’attività sportiva con un’esperienza che tocca i 5 sensi e permette una rigenerazione totale. E a Vonnas, il villaggio dello
chef 3 stelle Georges Blanc, la
Spa Mosaïc è un vero tempio
del benessere e dello charme.
Jazz à Vienne , musica nel teatro romano
Dal 28 giugno al 13 luglio il festival Jazz à Vienne, grandi nomi
internazionali nello scenario magico dell’antico teatro romano.
Per la 33a edizione è prevista la partecipazione di star del calibro
di Carlos Santana, Marcus Miller, il pianista Roberto Fonseca
www.jazzavienne.com
Antiquari a Chambéry
In programma dal 23 al 26 maggio 2013 a Savoiexpo di Chambéry
il Salone Nazionale degli Antiquari. Un’esposizione prestigiosa con
70 stand di antiquari selezionati da tutta la Francia.Un’occasione
anche per scoprire o riscoprire il cuore storico di Chambéry.
www.chambery-tourisme.com
Annecy & il cinema
Appuntamento ormai classico, dal 1960, con il Festival
Internazionale del Film d’Animazione di Annecy, dal 10 al 15 giugno.
Oltre 500 film e cortometraggi, in concorso e non, omaggi
e retrospettive, anteprime, incontri con gli autori, mostre.
www.annecy.org
5 coups de cœur da non perdere
1. Il Monastero Reale di Brou a Bourg3. Dormire in un b&b di charme. Per
en-Bresse, testimonianza dell’amore fra
Margherita d’Austria e Filippo il Bello. È
per accogliere la tomba del suo amato che
Margherita fa costruire questo capolavoro
gotico, un vero pizzo di pietra, dove anche
lei è sepolta.
www.brou.monuments-nationaux.fr
2. La Città del Cioccolato Valrhôna a Tain
l’Hermitage, nella Drôme , dal prossimo
ottobre. Spazio di degustazione, scuola,
negozio per imparare tutto sul cioccolato
in modo ludico, didattico, gourmande.
www.valrhona.com
esempio in Ardèche, al Domaine du
Fayet di Sanilhac, atmosfera autentica
e attorno villaggi di carattere come
Balazuc, Les Vans, Labeaume.
www.fayetardeche.com
4. Soggiornare in un boutique-hotel
design nel cuore del villaggio di SaintGervais Mont Blanc, fra Chamonix e
Megève: La Féline Blanche. Uno scenario
di montagna raffinato, contemporaneo,
naturale.
www.lafelineblanche.com
5. Scoprire i laghi e i loro tesori.
Visitare l’Abbazia di Hautecombe,
luogo di sepoltura di Casa Savoia,
seguendo la strada lungo il lago di
Bourget o in battello da Aix-les-Bains
(e da metà aprile crociera musicale il
sabato sera, con cena a bordo). Oppure,
in bici sulle piste ciclabili attorno
lago d’Annecy, il lago di Bourget o
sull’itinerario da Chambéry al lago
Saint André, nel cuore dei vigneti
dell’Apremont.
www.savoie-mont-blanc.com
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Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
Controcopertina
Viaggi
Abitare
Moda
Educare i figli
alla libertà
Incontri (im)possibili
nell’ex Alcatraz d’Italia
Riunione, poi cena
L’ufficio in salotto
È coccodrillo?
No, salmone
di Angela Frenda
di Franco Brevini
di Silvia Nani
di Maria Teresa Veneziani
Tempi liberi
Stili di vita, viaggi,
tecnologia e benessere
La 27ª ora
Commenta
su Corriere.it
Strategie Ripetitività e coerenza, il «dialogo» possibile
Quelli che parlano
con i loro cani
Lo fanno tutti con le parole
Ma bisogna usare il corpo
e gli occhi per riuscire a capirsi
Le immagini
Alcuni scatti tratti
dal libro «Cani padroni»
del fotografo milanese
Paolo Carlini
di PAOLA D’AMICO
«I
l cane mi domanda e non rispondo. Salta, corre pei campi e mi domanda senza parlare e i suoi occhi sono due richieste umide, due
fiamme liquide che interrogano e
non rispondo, perché non so, non posso dir nulla». Cosa meglio dei versi dell’«Ode al cane» di
Pablo Neruda può accompagnare la lettura degli
scatti di Paolo Carlini, nel libro senza parole «Cani padroni» che racconta storie uniche e diverse
di complicità e affetto, d’intimità e giocosità, persino di somiglianza fisica e di comportamenti.
Parliamo con loro, convinti che ci comprendano. Ci fissano con gli occhi tondi e rispondono al
nostro bla bla con uno scodinzolo più energico.
Ci danno il cinque, appoggiano complici una
zampa sulla nostra, si fanno intendere con un
mugolio o una musata. Anticipano i nostri passi
e le intenzioni. Chiedete ad un amico se parla al
suo inseparabile compagno a quattrozampe.
«Parliamo, certo. E da come s’agita so che m’ha
capito». Un cane è una creatura che ha mille sfaccettature. È probabile che lui abbia scelto di restare con l’uomo e non il contrario. Scrisse l’etologo
Irenaus Eibl-Eibesfeld che «il cane è l’unico mammifero in grado di vivere realmente con noi, e
non semplicemente di stare con noi». I cani non
articolano le parole. Eppure tra noi e loro è possibile un dialogo, che ripetitività e coerenza possono continuamente migliorare, rendere perfetto,
sicché col tempo basti un colpo d’occhio per intendersi. I cani comunicano con il corpo, ci osservano, valutano i nostri umori e intenzioni. Leggono il linguaggio del corpo, spiega l’addestratore
gallese Graeme Sims. Linguaggio che ci rende trasparenti, che non mente. Noi tutti inviamo continuamente messaggi con il corpo, segni forse impercettibili per molti umani ma non per loro.
Ci sono due ingredienti vitali nel dialogo con
il proprio cane: coerenza e chiarezza. «Qualcosa
che può forse oggettivamente aiutarci nelle giuste scelte con il nostro animale è la coerenza di
comportamenti — spiega l’istruttore educatore
Daniele Mazzini —. Per esempio il no che sia
sempre no e che aiuti il nostro amico a quattrozampe a non soffrire per la frustrazione di ciò
che gli è stato negato oggi e concesso ieri». Chiarezza, invece, nel «vocabolario»: un fischio, un
comando vocale, un gesto, segnali ben comprensibili da subito e sempre quelli. Sono concordi su
un punto gli esperti: se qualcosa può rendere zoppicante questo dialogo è «la nostra incapacità di
uscire da noi stessi», precisa Mazzini. Il mondo
che abbiamo costruito è su misura per noi, non
per loro. Per parlare con i nostri pet dobbiamo
addestrarci a guardare con occhi nuovi. «I loro
occhi parlano, ma la maggior parte degli umani
non coglie che, per capirli, occorre mettersi sulla
stessa lunghezza d’onda», aggiunge Sims. «Guarda la loro espressione e cerca di capire cosa ti vogliono dire i loro occhi», spiegano all’unisono i
due uomini che parlano con i cani.
La «strana coppia», uomo e cane, aggiunge la
psicobiologa della Statale di Milano, Emanuela
Prato Previde, è frutto «dell’evoluzione e della domesticazione, fenomeni biologici e culturali che
hanno portato uomini e cani a sviluppare un’intesa speciale, il cui segreto sta nella predisposizione del primo a intrattenere una comunicazione
complessa, basata come la nostra su segnali uditivi e visivi».
«Il sentimento per i cani è lo stesso che nutriamo per i bambini», sosteneva già Sigmund
Freud. E come i bambini, il cane comprende la
«comunicazione referenziale umana, utilizza segnali comunicativi intenzionalmente (postura,
uso dello sguardo, vocalizzi) — continua Prato
Previde, autrice con Paola Valsecchi di uno studio sull’attaccamento (psiche-spi.it) —. Le ricerche hanno dimostrato che è
sensibile al nostro sguardo, sa
che se lo stiamo guardando possiamo vedere cosa fa, mentre se
teniamo gli occhi chiusi, leggiamo o siamo orientati altrove
no. Usa lo sguardo per servirsi
di noi e del nostro aiuto per ottenere qualcosa che desidera
ma è fuori portata, può usare le
nostre reazioni positive o negative per decidere come comportarsi».
I proprietari di cani tendono
a vedere il cane come un membro della famiglia e a trattarlo come un bambino,
possiedono la foto del loro beniamino, gli concedono di dormire sul letto, amano giocare con lui,
coccolarlo, ne cercano il contatto fisico e «gli parlano in motherese — conclude l’esperta —, una
modalità di comunicazione semplificata e melodica tipica del contatto con i piccoli della propria
specie e che può essere considerata come una forma di comunicazione non verbale: veicola emozioni e affettività piuttosto che specifici significati».
Il cane funge anche da specchio che riflette il
padrone. E se alla fine si finisse per diventare simili, come accade tra gli umani? «La trasmissione di stati d’animo attraverso il volto e il corpo
— sentenziò, infatti, l’etologo e primatologo
olandese Frans de Waal — è così potente che
quando tra due persone avviene su basi quotidiane esse cominciano letteralmente ad assomigliarsi».
© R PRODUZIONE R SERVATA
Il libro
Due anni
di scatti
I
l primo ritratto, fatto quasi per caso, ad un’amica
e al suo cane. Poi, giorno
dopo giorno, a fine
giornata, ecco Paolo Carlini
(nella foto insieme al suo
cane) aprire lo studio
milanese ad altri amici, agli
amici degli amici, a gente
incontrata per strada o ai
giardinetti. Due anni di
lavoro, nel tempo libero,
con decine e decine di metri
di fondale del set fotografico
(e lo studio) distrutti dalle
zampate dei vivaci e curiosi
quattrozampe. Nasce così
«Cani Padroni» (Silvana
Editoriale), libro di foto da
leggere, che non ha bisogno
di parole, dal titolo ironico e
provocatorio ma che ben
rappresenta la relazione
armonica di animali che
sono veri e propri
componenti della famiglia.
Immagini scelte tra oltre
ventimila scatti che
congelano in un
centoventicinquesimo di
secondo quel rapporto
esclusivo tra «noi e loro».
P.D’A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
Viaggi I nostri itinerari
Paradisi
naturali
Asinara Il parco protetto dove vengono curate le tartarughe Caretta caretta
L
Incontri (im)possibili nell’ex Alcatraz
dove gli animali vivono senza paura
a coppia di mufloni ci ha avvistato, ma
non pare infastidita dalle raffiche delle
nostre fotocamere. Accanto pascolano
alcuni asini bianchi, il simbolo dell’isola, mentre uno stormo di gabbiani corsi
attende placidamente il tramonto sugli scogli arrotondati di granito.
Incontri possibili solo all’Asinara, un paradiso
nato da un inferno. Per oltre un secolo questa
piccola isola a nord della Sardegna è stata l’Alcatraz italiana. Nelle diramazioni del suo carcere
di massima sicurezza sono passati tutti, dai brigatisti rossi ai capimafia. Poi nel 1997 la svolta.
Con la chiusura del carcere, lo Stato ha deciso di
istituire il Parco nazionale e così un luogo di pena ha potuto inaspettatamente riconvertirsi in
un eden mediterraneo, ulteriormente consolidato dalla creazione dell’Area marina protetta e dal
riconoscimento di Sito di interesse comunitario
attribuito dall’Europa. Così, mentre il carcere
che ha ospitato Raffaele Cutolo e Totò Riina crolla un poco ogni giorno, la natura preservata dalla secolare chiusura al pubblico può dispiegare
senza più servitù la propria meraviglia, fatta di
sabbie abbaglianti, di rocce frastagliate, di acque
turchesi e di una fauna che può moltiplicarsi indisturbata.
«Il dilemma resta proprio questo: parco nazionale o ex carcere? — si chiede Pier Paolo Congiatu, direttore del Parco nazionale — Ancora oggi
la gente non ha ben recepito che qui non ci sono
più galere, ma solo animali in libertà. D’altronde
cento anni di storia non si cancellano. Ma il futuro sta nella natura, in alcune piante che sono specie di dinosauri vegetali, nelle folte colonie di
gabbiani corsi e di marangoni dal ciuffo, negli
asini bianchi di cui non si sa bene l’origine e nel
mare, perché quello che sta sott’acqua è, se possibile, ancora più ricco e sconvolgente di quello
che fuori».
L’isola delle rarità
L’equilibrio
Il comandante della
forestale Venanzio
Cadoni: «Qui regna un
equilibrio fragile che va
protetto e mantenuto»
Ripartiamo con il fuoristrada verso Cala Reale. Mentre guida, Congiatu mi indica il profili
delle coste che si spezzano in decine di baie e di
golfi, fino a perdersi all'orizzonte: 110 chilometri di sviluppo costiero per un’isola di soli 50 chilometri quadrati. Viene da pensare che l’ipotesi
che il toponimo Asinara derivi dal latino Insula
Sinuaria, cioè «ricca di insenature», sia la più verosimile, nonostante gli asini insolitamente
bianchi, secondo il ceppo albino che qui preva-
le, che, buffi ed enigmatici, dilagano per l’isola.
«Purtroppo i rischi maggiori cui è esposto
questo paradiso — continua Congiatu — sono
per la vicinanza degli impianti industriali di Porto Torres. Nel 2011 c’è stato un versamento a mare di olio combustibile, che per mesi ha compromesso 50 chilometri di coste. E poi ci sono i problemi di tutte le aree protette in tempi di crisi.
Speriamo che i politici capiscano che i parchi nazionali non sono meno importanti dei musei e
delle chiese».
A Cala Reale entriamo nella sede dell’Osservatorio del mare, un centro per il recupero degli
animali marini, soprattutto tartarughe Caretta
caretta, una specie fortemente minacciata nel
Mediterraneo. Il direttore dell’Osservatorio, Laura Pireddu, ci mostra una vasca in cui nuotano
due tartarughe in attesa di essere liberate. «Le
abbiamo recuperate nel nord della Sardegna, erano rimaste impigliate nelle reti a strascico dei pescatori, che però hanno avvisato la Capitaneria
di porto. Le tartarughe rischiano di morire per
affogamento, perché, impigliate nelle maglie,
non possono più salire a respirare. Venga, le mostro una cosa». Usciamo sul piccolo molo antistante l’edificio. In una zona di mare recintato
nuota un’altra tartaruga. «In questa area di riabilitazione, l’unica fissa in Italia, le Caretta caretta
riprendono contatto con il loro ambiente naturale dopo l’alimentazione artificiale. Grazie ai rilievi Gps e alle telecamere montate sul carapace,
abbiamo visto che l’iperattività che segue nelle
prime 48 ore il rilascio in mare aperto per procurarsi il cibo può portare alla morte gli animali e
così le abituiamo a poco a poco in questo specchio d’acqua».
L’Osservatorio faunistico del Parco dell’Asinara si trova in un casolare riattato sulla strada fra
Fornelli e Cala Reale. Danilo Pisu, il responsabile, sta inanellando una cincia. «L’Asinara viene
Periscopio
di Armando Torno
Tra matematica, fisica e filosofia
Un percorso alla ricerca dell’infinito
F
rank Close insegna fisica a Oxford; è, tra
l’altro, un divulgatore notevole. Nel 2011
pubblicò «L’enigma dell’infinito» (in
originale «The Infinity Puzzle»). Ora esce in
italiano da Einaudi (pp. 522, 32 euro). È, come
ricorda il sottotitolo, una sorta di viaggio per
scoprire il «vero universo». Un’odissea tra la
luce pesante e i quark del cosmo, tra il collisore
di adroni (l’Lhc del Cern di Ginevra — foto —,
la più grande e costosa macchina del mondo in
grado di simulare i primi istanti dell’universo)
o le domande che ha in serbo il futuro. Quel
che si avverte nel singolare percorso di Close è
il senso di infinito. Nei calcoli matematici —
impalcatura di ogni teoria fisica — le infinità
non dovrebbero comparire. Ma sovente si
presentano. Forse perché gli uomini giocano
continuamente con l’infinito: credono che
esista in amore, che la vita sia tale, che
l’universo ne offra
l’idea, che Dio
possa esserne il
garante. Eccetera.
Ci sono infiniti più
grandi di altri? E
perché i
matematici lo
scrivono con
disinvoltura, tanto
da sostenere che
un numero diviso
zero dia un non risultato da indicare con il
simbolo dell’infinito? Close se ne va tra
scoperte e protagonisti, invitandoci alla
confidenza con il «punto all’infinito» o il «falò
delle infinità». Al termine del percorso, ecco il
bosone di Higgs. È l’infinito o il suo antidoto?
© RIPRODUZ ONE RISERVATA
35
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
Il nome Il toponimo Asinara potrebbe derivare dal latino Insula Sinuaria, cioè
ricca di insenature (nelle foto). Un’altra ipotesi lega il nome alla presenza di
asini insolitamente bianchi. (Illustrazione di Marco Mastroianni)
Week endORE
Pistoia
48
Il sottosuolo della città,
gli opifici e la fattoria
(gestita dai clochard)
Ore 18 di venerdì
Il blues e la Giostra dell’Orso
l carcere dell’Asinara non era un edificio unico, ma aveva distaccamenti
sparsi in tutta l’isola, che ancora oggi possono essere osservati e in
parte visitati (foto). Era chiamato anche «la Cayenna del Mediterraneo»
o il «Lager di Stato» per la durezza in cui vivevano gli oltre 400 detenuti.
Vanta il record del minor numero di evasioni: 2 in 112 anni contro le 29 di
Alcatraz. A Fornelli c’era il carcere di massima sicurezza: brigate rosse,
anonima sequestri, mafia. Nel resto dell’isola erano dislocate le colonie
penali agricole, create fino dal 1885 sul modello di Pianosa: a Santa Maria i
carcerati lavoravano la terra e praticavano l’allevamento, a Trabuccato si
coltivava la vite. Tumbarinu, nel centro dell’isola, era la diramazione per i
detenuti colpevoli di «reati contro la morale». Nel corso della prima guerra
mondiale venne qui allestita una stazione sanitaria, che vide il passaggio di
25 mila prigionieri austriaci, seimila dei quali riposano oggi in un ossario.
A metà degli anni Ottanta sull’isola hanno soggiornato i giudici Falcone e
Borsellino, per istruire in sicurezza il maxi-processo alla mafia. Una targa li
ricorda. Dopo avere fatto la guardia carceraria per molti anni, Enrico Mereu
è tornato sull’isola e scolpisce i materiali offerti dalla natura: tronchi
spiaggiati, ceppi, blocchi di granito e trachite. Le sue opere sono sparse nei
villaggi dell’Asinara, ma il suo laboratorio si trova a Cala d’Oliva. (fr.br.)
sorvolata da milioni di esemplari di uccelli, che
spesso fanno sosta. Sempre più le piccole isole
del Mediterraneo sono diventate laboratori a cielo aperto. Per sette mesi consecutivi inanelliamo
una media di 10 mila esemplari, che servono per
le osservazioni».
Con Venanzio Cadoni, comandante della stazione della Forestale dell’Asinara, ci inoltriamo
verso le zone umide per avvistare l’avifauna. È
un provetto fotografo-naturalista e sul sedile
del fuoristrada sono accumulati grossi teleobiettivi e cavalletti. «In questo periodo iniziano i rituali di corteggiamento di diverse specie nidificanti sull’Isola: in particolare la volpoca, il germano reale, il falco di palude, il cavaliere d’Italia, la folaga e la gallinella d’acqua. Sono tutte
specie che frequentano le zone umide, in particolare nella zona di Fornelli, S. Maria e Campu Perdu. Osservazioni interessanti dei voli nuziali delle coppie di falco pellegrino si possono fare nei
pressi delle falesie della costa di sud-ovest, Punta Salippi e Punta Pedra bianca, dove questi affascinanti predatori danno un saggio delle loro eccezionali qualità acrobatiche. Intanto sugli isolotti di Cala di sgombro hanno cominciato a radunarsi in buon numero i gabbiani corsi, i gabbiani più rari del Mediterraneo, che da diversi
anni nidificano sull’isola. Sono una media di
200 coppie, anche se non sempre lo fanno con
successo, a causa soprattutto del disturbo arrecato dal gabbiano reale zampegialle, molto diffuso
e particolarmente aggressivo».
Ci fermiamo davanti a uno stagno. Gli uccelli
si levano. Venanzio, steso a terra, fissa con una
serie di scatti le loro immagini specchiate sull’acqua. Ci sediamo al sole già caldo. «Qui all’Asinara è sempre possibile nelle zone prative, l’incontro con la gru, con le varie specie di aironi —
cenerino, bianco maggiore, guardabuoi, garzetta — e naturalmente con la onnipresente pernice sarda. Più raro imbattersi nello sparviere, che
frequenta le rare zone con piante di alto fusto,
come la lecceta di Elighe Mannu, nel nord dell’isola, senza dimenticare il volo dei fenicotteri e
le spettacolari picchiate del falco pescatore».
Dalla radio del fuoristrada chiamano il comandante. C’è un’imbarcazione da diporto in avvicinamento a una delle zone di mare interdette. «Il
vero problema è far capire a chi viene da fuori
che per mantenere questo mare spettacolare com’è, con animali confidenti come altrove non sono più, occorre che tutti ci accolliamo dei sacrifici. In gioco ci sono equilibri biologici fragili, ma
proprio per questo hanno più bisogno di essere
protetti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Franco Brevini
L’itinerario
Per raggiungere l’isola si parte
da Stintino, a nord della
Sardegna, con il traghetto della
società Mizar (informazioni sul
sito www.mizar.info o su
www.parcoasinara.org). L’isola
si può visitare in fuoristrada, a
piedi o in bicicletta, e anche
con un trenino gommato
Ieri e oggi
Una fortezza circondata dal mare
e l’ex guardiano diventato scultore
I
© RIPRODUZIONE R SERVATA
Lontana dagli itinerari affollati, Pistoia è una
città a misura d’uomo dal ritmo piacevolmente
provinciale. Ha stretti vicoli lastricati e una delle
più belle piazze d’Italia, piazza del Duomo. A
luglio, è teatro della Giostra dell’Orso (torneo
equestre) e del celebre Pistoia Blues Festival. Per
dormire, la Fattoria Clochard alla Riscossa è il
primo agriturismo d’Italia gestito da ex clochard.
Un casale ristrutturato del ’400 con prezzi ottimi:
40 e la camera (info 340.5698217, 3465926761)
Ore 10 di sabato Al mercato
sulle orme del gotico
La giornata inizia nel cuore antico, in piazza del
Duomo, che ogni sabato ospita un bel mercato
di alimentari e ceramiche all’ombra del Duomo
ornato da cassettoni in terracotta smaltata,
opera di Andrea Della Robbia. A due passi, in
Corso Silvano Fedi, il centro di Documentazione
Marini è da non perdere. Si trova all’interno
della Cappella Tau (ha il maggior ciclo gotico ad
affresco della città) e accoglie sculture di
cavalieri e ballerine dalle forme allungate
Ore 14 Crostini e cioncia
Poi da Beverly Pepper
Semplice e genuina, la cucina di Pistoia
annovera crostini di milza, minestra di rigaglie
(zuppa di pane e formaggio), cioncia (carne del
muso, delle guance e della coda di vitello).
Andate alla Trattoria dell’Abbondanza (via
dell'Abbondanza 14), prima di visitare palazzo
Sozzifani e la mostra «Grandi maestri, piccole
sculture. Da Depero a Beverly Pepper» (vicolo
dei Pedoni 1): 200 sculture in un excursus lungo
il XX secolo. Stop al Caffè Valiani, celebre per i
liquori profumati e i marzapani (via Cavour 55)
Ore 11 di domenica
Città nascosta e «land-art»
A Pistoia si cammina lungo i 650 metri
dell’antico alveo del torrente. Si parte dalla
Fortezza Santa Barbara e si arriva all’ospedale del
Ceppo, uno dei più antichi del mondo (1277,
ancora funzionante), famoso per il portico di
Giovanni Della Robbia. Da qui si accede alla
Pistoia sotterranea e alla visita di mulini e opifici
(info: 0573.368023). Ai margini della città, una
delle maggiori collezioni di land-art del mondo:
Fattoria di Celle, con 60 installazioni di arte
ambientale (su appuntamento, info@goricoll.it)
a cura di Carlotta Lombardo
36
Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
Sapori&amori
L’abc
della cucina
Anni Venti
Auguste Escoffier
a Parigi nel 1925
Nella foto a
sinistra Marco
Gallarossa,
giunto secondo
al concorso fra i
discepoli del
grande chef.
Accanto, un’altra
immagine
della gara
«I
l mio bisnonno Escoffier? Un grande. Le
sue ricette sono intramontabili e ancora
oggi, nei ristoranti, le
brigate di cucina seguono l’organizzazione del lavoro da lui creata con
la divisione dei compiti per il personale — dice il nipote Michael, che
porta il cognome del re dei cuochi
— Nel tempo, certo, la gastronomia
si è evoluta, perfino attraverso trasgressioni e qualche deriva. Ma la
strada maestra l’ha tracciata lui, Auguste Escoffier». Come dar torto a
questo signore che, dopo essersi occupato a lungo di Finanza, ha deciso
di diventare testimone e custode
dell'opera del celebre antenato? Siamo nelle sale dell’«Abano Grand Hotel» di Abano Terme, dove una folta
delegazione dei Discepoli di Escoffier (25.000 nel mondo), Confraternita fondata nel 1954, si è riunita a congresso, per la prima volta in Italia.
Confronto di idee e un paio di gare
ai fornelli, nel segno di una linea gastronomica passata alla storia. E ritornata d’attualità. Il trend, infatti, segnala la riscoperta della tradizione della moderna haute cuisine. Nata in Francia, a fine Ottocento. Poi, ripresa e rielaborata
da chef importanti come Paul
Bocuse, Alain Ducasse e, in Italia, da Gualtiero Marchesi. Autore della prefazione di una
recentissima edizione italiana
dell’opera fondamentale di
Escoffier — Guida alla grande cucina — scrive: «Escoffier getta, allora,
Il raduno dei discepoli dell’uomo che inventò l’alta cucina
Escoffier, chi era costui?
I (nuovi) piatti del Liberty
Art Nouveau
Auguste
Escoffier, grande
innovatore della
cucina, visse in
pieno periodo
Liberty: inventò
nuovi piatti ai
quali diede il
nome delle
attrici famose
le basi di un modo radicalmente nuovo di cucinare per il benessere delle
persone e lo fa senza falsi timori,
con piena consapevolezza. Il desiderio di divulgare le proprie idee era
talmente forte da considerare essenziale anche il costo della pubblicazione, per renderla accessibile ai giovani, alle generazioni future che ne
avrebbero determinato il successo».
Era il 1902. Michael, bisnipote dello chef e presidente onorario della
Confraternita, sostiene che i fondamentali della gastronomia, indicati
da Escoffier («freschezza e
stagionalità dei prodotti, salubrità
delle pietanze»), sono in forte rilancio. «Le porzioni sono diventate più
piccole, è vero — osserva — E i metodi di cottura si sono adeguati alla
tecnologia». Lo stesso Escoffier riconobbe che «per combattere i disastrosi effetti della moderna super-attività sui nostri poveri centri nervosi, la cucina si farà più scientifica e
precisa». Più leggera e con meno ingredienti, oggi. «Lui usava materie
prime pregiate, metteva tartufi ovunque — sottolinea Michael Escoffier
La ricetta
— All’epoca, costavano come le patate. Ciò detto, una delle sue ricette famose, i Tournedos alla Rossini, con
il foie-gras, è rimasta identica nei
menu».
Dalla teoria alla pratica. Marco
Marco Galtarossa, discepolo di Escoffier, ha adattato il
Galtarossa, 23 anni, capo partita nel
suo piatto, in concorso ad Abano, così da poterlo realizzaristorante dell’hotel «Mioni Royal
re nella cucina di casa. Cambia la tecnica di cottura, non gli
San» di Montegrotto Terme, era tra i
ingredienti: 1 carré di agnello, 1 petto di pollo, 4 fette di
concorrenti per il titolo di «Discepopan carré, 125 gr. di panna. 30 gr. di nocciole, 15 gr. di
lo Escoffier Internazionale 2013». Si
pinoli, 25 gr. di mandorle, 30 gr. di pistacchi. 5gr. di lavanè piazzato al secondo posto, con il
da, 100 gr. di Porto, mezzo cucchiaio di miele, anice stellasuo Carré di agnello in crosta di frutto q.b.
ta secca e lavanda, con riduzione di
Procedimento: Pulire il carré di agnello dal grasso e dalPorto. Alla maniera di Escoffier? «Sì,
le fibre, scalzarlo e pulire bene le ossa. Salare, pepare e
nella sostanza, ma con metodi di cotrosolare in una padella quasi fumante e poi raffreddare. A
tura innovativi. Ciò non intacca la leparte, preparare la farcia di
zione dello chef». Il che
pollo che servirà come «collansignifica, per esempio,
te» per la frutta secca, in
l’aver cotto il carré per 2
ore e 30, sotto vuoto,
quanto il pollo è ricco di colladentro un sacchetto con
gene. Frullare quindi il pollo
un filo d’olio. Il giovane
con il pan carré precedentechef, che ha fatto espemente messo a bagno nella
rienze presso locali stellapanna; salare e poi rivestire il
ti («Cracco» a Milano e
carré di agnello con un sottile
l’«Atelier Robuchon» a
strato di farcia. Ricoprire con
Parigi), ammette che la
la frutta secca appena macinacucina classica resta la
ta, con l’aggiunta di qualche
base: «Saper fare una salfiore di lavanda essiccato. Cosa o un fondo è l’abc. Ed
prire le ossa del carré con car- Il piatto Pronto per essere servito
è vero che oggi si torna a
ta da forno per evitare che si
guardare al passato, abbandonando
brucino e si rovinino in cottura. Infine, cuocere il carré in
gli estremismi della gastronomia
forno a 185˚C per 15 minuti circa, fino ad arrivare a una
molecolare». «Pur nel solco di Escoftemperatura di 55˚al cuore della carne (se possibile, verififier — spiega — noi cuochi italiani
care con una sonda). Prima di servire, lasciare riposare per
ci diversifichiamo dai francesi. Duqualche minuto, in modo da rilassare la carne e bloccarne
rante la gara, ho visto fare, come conla fuoruscita di sangue. Per la riduzione di Porto (che actorno al piatto, un tortino di verdure
compagna il piatto), mettere direttamente sul fuoco un
dentro una crema di patate al burro.
pentolino di porto rosso con mezzo cucchiaio di miele e
Troppo burro». E lei? «Ho preparato
l’anice stellato. Far ridurre a fuoco basso, facendo sobbolliuna semplice patata bollita, schiacre fino a consistenza viscosa. Un tortino di verdure si abbiciata con la forchetta, olio, sale e mena bene come contorno per questo piatto.
lissa».
Il carré di agnello
in crosta di frutta secca
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Marisa Fumagalli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Parole in cucina
di Angela Frenda
Le cuoche ribelli
e l’avventura
della pizza
Soluzioni in cucina. Aida Mollenkamp,
chefstar di Cooking Channel, ha deciso di
mettere nero su bianco le sue ricette. Così
è nato Keys to the Kitchen (Amazon), manuale di tecniche di cucina, ma anche di ricette che funzionano davvero (il che oramai non è sempre così scontato). Bellissime le foto. Va bene per i vegetariani, o per
chi vuole semplicemente imparare a tagliare l’agnello. Aida non ha spocchia. E la grafica è deliziosa. Per tv addicted
Storie culinarie. La cucina impudica,
La cuoca di Buenaventura Durruti e La cuoca rossa sono tre «diari», redatti a Parigi
tra gli anni Venti e Trenta; a Barcellona durante la guerra civile spagnola; al Bauhaus
tedesco durante la Repubblica di Weimar.
Oggi sono raccolti nel libro Cuoche ribelli
(DeriveApprodi). Le autrici sono una cocotte parigina, una militante anarchica della
Colonna Durruti, un’allieva della scuola
d’arte tedesca. Tre «ricettari» anonimi, che
tra liste di ingredienti, salse, condimenti,
laccature e guarnizioni raccontano però
queste tre storie di libertà e piacere. Per lettori affamati.
Pizza e amore. Alba Pezone è una
critica gastronomica e anche un’insegnate
di cucina italiana nella sua scuola di Parigi.
Ma è soprattutto napoletana. Così è stato
quasi inevitabile, per lei, approdare a questo libro: Pizza (Marabout), tra poco edito
in Italia da Guido Tommasi. Racconta Alba: «Sono tornata a Napoli per ritrovare
l’autenticità della pizza attraverso 5 grandi
maestri pizzaioli. Un’avventura che è durata un anno di viaggi, foto e scrittura, in un
libro di 360 pagine che racconta tutte le
sfumature di questo piatto». Per tradizionalisti.
@angelafrenda
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37
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
Sapori&amori
Vignaioli
doc
«L
a cantina era bassa. Nel mezzo, su
una botticella fumazzava una fiamma rossastra di petrolio. Il padron di casa sedeva vicino alla fiamma, con un bicchiere in
mano. Nel volto era del color dei fondi violacei di botte». Il mondo del vino friulano descritto da Scipio Slataper («Il mio Carso», appena riedito
da Bur) agli inizi del Novecento era
fatto di «vendemmie tra grida e risate» e di famiglie che si riunivano nelle cantine per pigiare l’uva «aggrappandosi ai tini». Famiglie e damigiane, per anni. Poi tutto è cambiato.
Ed ora accanto a zone conosciute in
tutto il mondo crescono rapidamente territori sempre più interessanti.
Come l’Isonzo, una doc nella valle
del fiume, con vigneti sulle due
sponde (a destra Rive Alte, a sinistra
Rive di Giare). Una conferma della
vocazione bianchista del Friuli Venezia Giulia, in cui vitigni internazionali come Chardonnay, Sauvignon e Pinot grigio vengono interpretati in
modo dinamico.
Alvaro Pecorari, di Lis Neris, è
uno dei vignaioli che, soprattutto
con il suo Pinot Gris, meglio rappresenta l’evoluzione isontina (il Pinot
grigio con un colore dalle molte sfumature, dal giallo paglierino al rosato, è una derivazione del Pinot nero,
l’uva ha la stessa tinta delle bucce di
cipolla). «La mia generazione — racconta — ha seguito l’esempio di alcuni patriarchi che alla fine degli anni Sessanta hanno fatto rinascere il
Friuli enologico. Come Mario Schiopetto. Accese una lampadina in una
stanza buia. Ci indicò la strada della
personalità e della qualità». Schiopetto, come ha raccontato Pecorari
nella degustazione che ha chiuso
l’evento «Cibo a regola d’arte» al Museo della Scienza e della Tecnologia
a Milano, fu uno dei primi a capire
che Milano poteva essere un trampolino. «Portava i vini a Milano con la
Una produzione trasformata da familiare a internazionale
I produttori
Le cinquanta sfumature
del Pinot grigio
nelle cantine dell’Isonzo
Ronco del Gelso
Giorgio Badin
Produce il
bianco Latimis
Vie di Romans
Lis Neris
L’azienda
di Alvaro
Pecorari fu
avviata
nel 1879
e si estende
per 70 ettari
di vigneti
sua auto e organizzava degustazioni
casalinghe con gli appassionati. Ci
fece capire che il vino poteva essere
una fonte di reddito e dare una identità al nostro popolo di agricoltori».
Aveva 22 anni, Pecorari, quando
decise di lasciare la facoltà di Architettura di Venezia per dedicarsi alle
vigne. Come i personaggi del romanzo di Slataper, lavorava in campagna
con i genitori già da ragazzino («La
mattina a scuola, il pomeriggio sui
campi, dopo le 19 sui libri»). Seguendo le orme di Schiopetto, Pecorari
ha trasformato,
passo dopo passo
l’azienda agricola
di famiglia, attiva
dal 1879. I 4 ettari
di vigne sono diventati 70. Le damigiane per le
osterie sono
scomparse e si sono trasformate in
bottiglie (450 mila l’anno) vendute in tutto il mondo.
«La partenza è
stata molto in salita — racconta il
vignaiolo di San
Lorenzo Isontino — nessuno ci dava fiducia, facevamo leva sulla simpatia». Con Pecorari altri vignaioli
si sono fatti notare. Soprattutto il
suo amico Gianfranco Gallo, di Vie
di Romans, che ha iniziato la sua avventura nel 1978 (il suo Pinot grigio
Dessimis, è ramato e cremoso). E
l’altro amico Giorgio Badin, di Ron-
La guantiera
di Alessio Ribaudo
co del Gelso, decollato nel 1988 portando le 3.000 bottiglie iniziali a 150
mila, con un bianco inteso, Latimis
(Friulano, Riesling e Pinot bianco),
e il Sot lis Rivis, un elaborato Pinot
grigio. Al trio si sono affiancati, nel
percorso della qualità, Alessandra e
Mauro Mauri, di Borgo San Daniele,
a Cormons (si distinguono per l’uvaggio rosso Gortmarin, con Merlot, Cabernet franc e Cabernet) e
Mauro Drius, della cantina che pren-
80
I soci
Il Consorzio tutela
vini Doc Friuli
Isonzo oggi conta
circa 80 soci. È
stato costituito nel
1966 e garantisce
lo standard
di qualità del vino
isontino
3.500
Ceppi
È la densità media
per ettaro (con
punte di 7mila) di
vigna mentre la
produttività
mediamente
oscilla fra i 60
e i 90 quintali
per ettaro
Domani in edicola
La cassata regale
ispirata a Costanza
A
Palermo, una
variante della
tradizionale
cassata è quella a forno.
Il maestro Enzo Catania
(via Messina Marine, 091
474070) ne crea una
«regale» chiamata «Costanza D’Aragona» (foto
Renato Ciofalo) perché ispirata alla corona della
moglie di re Federico II. Il pasticcere lavora
l’esterno con frolla che poi fodera di pan di Spagna
e, al suo interno, inserisce una farcia di crema di
ricotta di pecora, canditi e gocce di cioccolato. Poi
impreziosisce la cupola con frolla, bande, cuori e
quadrifogli su cui sono incastonati, come le pietre
preziose della corona, i frutti canditi che ricordano
le gemme. Mette tutto in forno a fuoco alto e una
volta cotta la «Costanza» è pronta per la guantiera.
© RIPRODUZ ONE RISERVATA
Storie di vino
L’avanzata dei consumatori cinesi, il
fenomeno del vino simbiotico, un
reportage nel paese di origine del Papa
famoso per il Grignolino. E tante storie
di produttori. È lo speciale gratuito di 36
pagine in edicola domani con il Corriere
de il suo nome, sempre a Cormons,
15 ettari dalle pendici del Monte
Quarin all’alta pianura dell’Isonzo,
in cui si produce il Vìgnis di Sìris
(Friulano, Pinot bianco e Sauvignon). E la valle dell’Isonzo fa riemergere le parole di Slataper: «Lunghe ore di calcare e di ginepri. L’erba è setolosa. Bora. Sole»
Luciano Ferraro
divini.corriere.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Gianfranco Gallo
Produce anche
il Pinot Dessimis
Mauro Drius
Mauro Drius
produce il Vignis
di Siris in 15 ettari
La ricetta di
Allan
Bay
Pasta
e patate
L
a pasta e patate è un piatto mitico. Punto. Ecco come si fa. Soffriggete in
poco olio le cipolle tagliate a
fettine e la pancetta tagliata a
cubetti. Unite le patate pelate
e tagliate a dadini, rosolate e
spruzzate con il vino bianco.
Quindi coprite a filo col
brodo e portate a bollore.
Unite la provola, a dadini
piccolissimi, e mescolate sino
a quando questi saranno
pressoché sciolti. Unite i
pomodorini e la pasta, che
porterete a cottura
aggiungendo poco brodo
man mano che quello
precedente sarà stato
assorbito. Sale e pepe. Deve
essere asciutto come un
risotto. Servite la pasta
spolverizzata col pecorino e,
a piacere, con poco
peperoncino. Le dosi sono un
po’ abbondanti, da piatto
unico. La pasta ottimale è
quelle mista, dallo spessore
uniforme, che in genere si
usa nella pasta e fagioli. Ma
tutte le paste piccole e corte o
spezzate vanno bene.
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Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
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Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
Sapori&amori
Quella tradizionale «alla milanese» e la contesa con gli austriaci sulla sua paternità
Scorribande
Le nostre scelte
Con l’osso o «scomposta»
Ritratto di una costoletta
di Roberto Perrone
1) Antica Trattoria del Gallo
Via Kennedy, 1-3 Gaggiano (Mi)
Tel. 02-9085276
2) Pierino Penati
Via XXIV Maggio, 36 Viganò
Brianza (Lc), Tel. 039-956020
3) Campo delle Stelle
Via Ferrario 4, Vanzago (Mi)
Tel. 02-93540238
C
i sono desideri improvvisi
che non si possono non
soddisfare. A Monaco di
Baviera ho provato la Wiener Schnitzel da Freisinger
Hof, un’istituzione cittadina, guidato
da Mario Gamba patron dell’Acquarello, e mi è venuta voglia di una
Scorribanda sull’arte della costoletta
alla milanese. Quindi ho chiamato il
mio amico gourmet (e non solo)
Maurizio Bertera, che di Milano e provincia conosce ogni anfratto, e siamo
partiti. Prima, però, abbiamo riflettuto sull’annoso dibattito tra milanesi
e austriaci sulla paternità di questa
delizia. Secondo gli storici non c’è
stato plagio, ma solo due percorsi differenti. La costoletta (lombolos cum
panito) viene segnalata in un pranzo
imbandito dall’abate di Sant’Ambrogio per i canonici nel 1134. Molti secoli dopo sono arrivati gli austriaci
ed è iniziata la contesa. I sudditi milanesi dell’imperatore, accusati di aver
copiato la Wiener Schnitzel, quasi insorsero e ci volle una lettera ufficiale
Fortifica l’animo
Viste le proteste il conte
di Attems scrisse a Radetzky:
«Basta una cotoletta
a fortificare l’animo
del ribelle lombardo»
di Radetzky all’aiutante di campo di
Francesco Giuseppe, il conte di Attems, per placare gli animi. Il feldmaresciallo ammise «di non aver mai
mangiato una simile pietanza in Austria». Attems rispose: «Basta una cotoletta a fortificare l’animo del ribelle
lombardo». Più che l’argent, è il cibo
che provoca le guerre più cruente.
Ciò premesso, innanzitutto noi
preferiamo la costoletta, cioè con l’osso che la Wiener Schnitzel non prevede (o almeno, mai mi è capitato di
trovarla così, se qualcuno in Austria
o in Germania ha incocciato una WS
con l’osso me lo faccia sapere). Invece non è assoluta la distinzione tra
carne di vitello (noi) e carne di maiale (loro). Lassù si possono trovare
tutte e due, ma nei posti migliori, come da Freisinger Hof, la carne è di vitello.
La costoletta alla milanese viene
declinata in molti modi differenti negli indirizzi che proponiamo, ma ce
ne sono altri altrettanto validi. L’altro dibattito è sull’altezza. Anche
qua c’è molta diversità, ma altrettanta bontà, dipende sempre dall’arte
4) Osteria del Pomiroeu
Via Garibaldi, 37 Seregno (Mb)
Tel. 0362-237973
5) Vinalia
Via Vittorio Veneto, 33 Bresso
(Mi), Tel. 02-6100247
ILLUSTRAZIONE DI MICHELE TRANQUILLINI
6) Il Liberty
Viale Montegrappa, 6 Milano
Tel. 02-29011439
del cuoco. Facendo attenzione ad alcuni dettagli. Anche nella variante
«a orecchio di elefante» la carne non
va battuta eccessivamente altrimenti con la panatura si rischia di perdere il gusto della carne e mangiare solo (Carlo Cracco dixit) pane e uovo
fritto. Limone e rosmarino, pomodorini e rucola, poi, sono da bandire.
La costoletta è effervescente naturale. Negli ultimi vent’anni, la costoletta ha avuto storiche rivisitazioni, come racconta Carlo Cracco nel suo
«Se vuoi fare il figo usa lo scalogno»
(Rizzoli): «Mi piace ricordare di
quando con Marchesi (...) si fece la
prima "costoletta alla milanese scomposta": in pratica si prendeva una co-
La ricetta
Come si fa
il piatto tipico
di Paolo Reina*
Ingredienti: 250 grammi di carne di vitello (per me il
top è quello piemontese da latte); un uovo; pane grattugiato; burro chiarificato; cristalli di sale.
Preparazione: Battere leggermente la carne (guai a
sfibrarla), passarla nel tuorlo d’uovo sbattuto e poi nel
pane grattugiato grossolanamente. Importante: non
passatelo al setaccio così la panatura sarà ancora più
croccante. Con un coltello a lama larga, battere la cotoletta per consolidare la panatura ed eliminare il pane in
eccesso. Cuocerla in abbondante burro caldo per alcuni
minuti — quattro se la costoletta è bassa e sei se è
alta — e per ciascun lato. Asciugarla dal burro in eccesso su carta assorbente da cucina e servire cospargendola con cristalli di sale.
*Antica Trattoria del Gallo di Gaggiano (Mi)
L’angolo bio
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Andar per sagre
di Giovanna Pezzuoli
di Marco Gasperetti
Fogli di carta di riso Tra i colli toscani
da preparare in casa alla festa dell’olio
D
V
imenticate gli
involtini primavera
cinesi fritti in olio
abbondante.
Un’alternativa
«ecosostenibile» sono le
cialde o i fogli di carta di
riso che dal Sud al Nord
Vietnam (bánh tráng o bánh da nem)
compongono un appetitoso e delicato finger
food. Le gallette di riso, che si acquistano
anche nei supermercati (400 g, 3 euro),
vanno stese una a una sopra un panno pulito
inumidito con acqua fredda. Dopo 2 o 3
minuti possono essere farcite e arrotolate
(tra i ripieni: verza, carote, gamberetti tritati
e profumo di coriandolo). Squisiti sia
consumati freschi, sia cotti al forno.
aldottavo è una
piccola frazione di
Borgo a Mozzano
(Lucca) immersa nel
panorama delle colline
toscane. Per due giorni
(sabato e domenica) il
paese si trasforma nella
capitale dell’olio extravergine per una festa,
che quest’anno compie dieci anni, dedicata al
gusto ma anche al folclore e alla musica.
Moltissimi gli eventi (concerti, motoraduni,
trekking) e gli assaggi delle migliori
specialità della cucina toscana condite con
l’olio dei colli lucchesi, uno dei migliori al
mondo. Imperdibile la visita ai tanti frantoi,
da quelli antichi e tradizionali ai più
moderni.
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stoletta di vitello intera e la si tagliava in quattro o cinque pezzi. Si impanava e si cuoceva anche l’osso e poi,
con i vari pezzi, si ricostruiva la costoletta nel piatto, ridandole la forma originale». Sia il Maestro Gualtiero che Carlo, negli ultimi anni, l’hanno ulteriormente rivisitata. Cracco si
è inventato la «Milano sbagliata», do-
ve panatura e fettina di fassona (giovane, meno di due anni) si presentano separatamente. Divertente, buona, ma, dovendo scegliere, preferisco quella tradizionale o quella scomposta. In definitiva, chiunque l’abbia
inventata va solo ringraziato.
scorribande.corriere.it
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7) L’altra isola
Via Edoardo Porro, 8 Milano
Tel. 02-60830205
8) La Pesa
Via Fantoni, 26 Milano
Tel. 02-4035907
9) Trattoria Arlati
Via Alberto Nota, 47 Milano,
Tel. 02-6433327
10) Trattoria del Nuovo Macello
Via Cesare Lombroso, 20 Milano
Tel.02-59902122
LA VOSTRA SCELTA
Vota il tuo preferito
su CORRIERE.IT
40
Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
Abitare Verso il Salone
Protagonisti
Daniel
Libeskind
(1946)
autore
tra l’altro
del Museo
ebraico
di Berlino
Vetrina
Un’immagine di
Meet Milano 2012,
organizzata da Rcs
e dedicata ai
designer cinesi.
Anche quest’anno
in occasione del
Salone Rcs ospiterà
i protagonisti della
Bejing Design Week,
negli spazi dell’ex
Ansaldo. Il summit,
invece, si terrà l’8
aprile a Palazzo
Mezzanotte. Per
partecipare occorre
iscriversi via mail:
corrieredesignsum
mit@rcs.it
Beatrice
Leanza
(1978) è
direttore
creativo
della Beijing
Design
Week
Li Hu
(1973)
ha guidato
progetti
come il
Linked
Hybrid
di Pechino
Il summit A Milano un confronto sulle potenzialità dell’export moderato da de Bortoli
Arredo, l’Italia guarda al mondo
Fare rete per incontrare i nuovi consumi dei Paesi emergenti
Osservatorio
e riflessioni
U
n arredamento italiano è
diverso da un arredamento francese». È così che il
giovane avvocato Willy
Beachum, nel film Il caso
Thomas Crawford, apprende due cose: mai sottovalutare il gusto raffinato di un capo bionda (e letale) e mai
minimizzare l’effetto di una scrivania in legno e cuoio lavorata in
Brianza. Perché il nostro design, all’estero, è un patrimonio economico e culturale in grado di attraversare la crisi con eleganza e di attutire
la contrazione dei consumi interni.
Le nuove strade della nostra bellezza, dunque, saranno al centro del
primo Design Summit, lunedì 8 aprile a Palazzo Mezzanotte, a Milano.
Ideato e organizzato dal Corriere della Sera con la Scuola di design del
Politecnico di Milano e il Comune
milanese (ingresso libero fino a
esaurimento posti, per prenotazioni: corrieredesignsummit@rcs.it),
sarà una mattinata di riflessione, un
«osservatorio» per fare il punto sul-
la penetrazione dei nostri prodotti
nei Paesi emergenti, ascoltare designer come Daniel Libeskind o Marcio Kogan, «annusare» l’aria che tira
in Paesi come Cina e India, dove
ogni anno arrivano decine di imprese italiane. «Che hanno bisogno prima di tutto di fare rete», dice Roberto Snaidero, presidente di Federlegno Arredo e tra i protagonisti della
prima parte della mattinata, nel dibattito condotto dal direttore del
Corriere, Ferruccio de Bortoli.
Già, fare rete. Trovare canali semplici e originali per incontrare il gusto sempre più raffinato della classe
media dei Paesi emergenti. Se Snai-
dero snocciola le cifre di un mercato
in moderata crescita all’estero (solo
il settore cucine dovrebbe segnare
un +5% nel 2012), Nipa Doshi (tra
gli ospiti della seconda parte della
mattinata, coordinata da Alessandro Cannavò del Corriere), designer
di origini indiane ma da tempo a
Londra, sottolinea: «Non è facile penetrare a fondo la società indiana,
coglierne le caratteristiche. I prodotti italiani sono sinonimo di qualità
senza tempo, ma spesso sono considerati piuttosto costosi in certi Paesi».
Le associazioni allora puntano a
incontri con i rivenditori locali, a ca-
Nipa Doshi
(1971)
nata in
India
fondatrice
di «Doshi
Levien»
a Londra
Marcio
Kogan
(1952)
è titolare
dello
studio
MK27, a
San Paolo
nali che facciano conoscere meglio
quelle realtà. Interverrà anche Beatrice Leanza, direttore creativo della
Beijing Design Week, che dice: «In
Cina il design è stato inserito come
priorità nell’ultimo piano quinquennale. Lo si vede come motore economico ma anche di sensibilizzazione
civica. Il made in Italy poi è visto come una sintesi esemplare di virtuosismo imprenditoriale che seduce il
pragmatismo cinese». Ecco il punto: non solo prodotto, ma anche un
patrimonio di conoscenze, modo di
fare impresa.
L’architetto brasiliano Marcio Kogan, un altro degli ospiti, tocca un
tasto ulteriore: «Io adoro Castiglioni, ma amo anche Patricia Urquiola.
Lo so, lo so che è spagnola, ma ormai la si può considerare mezza italiana». Kogan allude ad una virtuosa «porosità» del design italiano, capace tutto sommato di inglobare talenti e visioni differenti. Merito anche di una storia che ha oltrepassato la semplice manifattura, ha creato un immaginario intorno a sé. Kogan, per dire, confessa una sconfinata ammirazione per lo sgabello Sella
di Castiglioni e «anche per la storia
che c’è dietro, che ho appreso nel
corso di una visita guidata allo studio del grande designer».
La sensazione è che in dibattiti come il Design Summit, più che i freddi numeri, a imporsi sia la straordinaria memoria culturale dietro gli
oggetti. La loro «contemporanea
iconicità, simbolo di una élite di gusto» come dice Leanza. Proiettata però verso il futuro, come dimostrerà
un altro ospite, Carlo Ratti, del MIT
Senseable City, «ideologo» delle
smart city. In avanti, insomma, ma
guardando indietro.
Roberta Scorranese
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Fuorisalone «green»
La poltrona-oasi e mattoni che fioriscono
I
l tema del design green è sempre più
presente al Salone e al Fuorisalone di
Milano. Come le due proposte di un creativo
emergente, Tommaso Mancini, in mostra alla
collettiva «Bla Bla», alla Fabbrica del Vapore
di via Procaccini. Il suo «ORTObrick» è un
mattone in terra argillosa che contiene semi
di piante erbacee: lo si può far fiorire
ovunque, appoggiato sul davanzale o
«lasciato» su un marciapiede, ironica
operazione di guerrilla gardening.
«ORTOground» invece si compone di piccoli
vasi biodegradabili che ricalcano le forme dei
quartieri milanesi: diventano mini aiuole per
dar forma al desiderio di una città verde. Ai
Chiostri dell’Umanitaria, via San Barnaba 48,
Paola Lenti e Verde Profilo propongono
«Greenery», una quinta verde verticale per
interni ed esterni: un contenitore modulare
in acciaio autoportante che ospita la
vegetazione e diventa divisorio ideale. Nel
cuore del distretto Tortona, in via Savona 57,
«Ortofabbrica» è un’oasi verde in una cornice
postindustriale. Un evento ideato da Angelo
Grassi con oggetti e arredi dallo spirito
ecofriendly. Sedute (nella foto), feltri lavorati
a mano, diffusioni sonore a energia solare,
luci a risparmio energetico, architetture e
coperture naturali, piatti commestibili.
Chiara Vanzetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Dietro il giardino
di Carlo Contesso
Perché pianti Lady Jane e spunta Cynthia?
I
niziano a sbocciare bulbi, tuberi e cormi piantati
mesi fa con cura e una certa dose di fede, siamo
onesti, ci vuol un po’ di fiducia per sperar fiori
da certe robine mezze rinsecchite. A parte
quelli che son marciti perché posti in un
terreno inadatto (come tulipani dove
l’acqua ristagna), o perché interrati
nel verso sbagliato, col germoglio
rivolto in basso (quello giusto dei
cormi ameboidali delle Anemone
coronaria è complicato da decidere, nel dubbio li pianto di lato), ma
gli altri stanno crescendo veloci:
era ora. Quel bocciolo ha un colore
strano, chissà... forse cambia quando
s’apre... ecco è sbocciato: eh no, è proprio sbagliato! Non è la norma, m’ahimè capita. Non è divertente piantare dozzine di tulipani Lady Jane (nella foto) bianchi e rossi, per aver poi i fiori gialli e rossi dei Cynthia; o Galanthus elwesii, un
bucaneve a fogliame glauco, e veder spuntare le foglie verde erba del G. ikariae, o... i casi sono pressoché infiniti. Tornare dal rivenditore di bulbi adirati
non serve, loro sono rivenditori e non producono, i bulbi perlopiù arrivano dall’Olanda. Sarà per l’illustre passato di mercanti, fatto sta che i fornitori olandesi hanno sempre tutto ciò che gli
viene richiesto, e se qualcosa manca... beh, dal bulbo il colore del fiore non si vede! A sentir loro la colpa è dei nostri rivenditori che tirano sul prezzo tanto da costringerli a
oculate sostituzioni. Non so chi abbia ragione, fatto sta che m’armo di pazienza quando la sorpresa stride con le
compagne, e non appena le foglie ingialliranno dissotterrerò e ripianterò altrove.
carlocontesso@yahoo.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
Da Bouroullec a Nouvel Alcove Cabin dei fratelli Bouroullec
per Vitra riunisce due divani in un unico elemento attrezzato.
Sotto, il progetto per ufficio di Jean Nouvel, in mostra al Salone
Anteprima La metamorfosi dei «mobili da ufficio»
Metti una riunione
in soggiorno
(e poi una cena)
giorni Hermann Miller, storico marchio di
arredi da ufficio, ripropone la sua best seller Mirra
in una nuova versione «domestica»: più leggera e semplice da regolare, e, se ancora
non basta, colori accesi e possibilità di abbinarli alla tinta dello
schienale.
Oggetti belli, che ci facciano stare bene, da tenere vicino soprattutto quando lavoriamo: «Fondamentale è la carica emozionale, più importante a volte persino della funzionalità», sottolinea Morace. Ed ecco la lam-
Stanze mutanti e accoglienti
Le proposte
Funzioni
concentrate
N
«Privato» di M. Navone per
Restart Milano, al Fuorisalone
Come un’architettura il tavolo di
Tecno «Vara» di Luca Scacchetti
Mensola-scrittoio con luce integrata
Mamba di V. Vasilev per MDF Italia
on si lavora esclusivamente in ufficio. Si può lavorare e lavoreremo sempre di
più in un appartamento, il
nostro. E se lavorassimo
in un grattacielo per uffici bisognerebbe inventare spazi impregnati di generosità, che accolgano universi e personalizzazioni di ciascuno». Così Jean
Nouvel, architetto di fama mondiale,
introduce la mostra «Progetto: ufficio
da abitare», nell’ambito del Salone del
Mobile che si apre martedì prossimo:
lui tra i primi, negli anni 80 con il suo
edificio per uffici nella banlieue
parigina, a teorizzare e interpretare questo
spazio secondo i
concetti di mobilità, convivialità,
piacere e apertura verso l’esterno. Cinque situazioni di lavoro che riconvertono allo
scopo altrettanti scenari abitativi, dall’appartamento al capannone ma persino l’ufficio stesso — questa volta
moltiplicato in ambienti interconnessi tra loro di volta in volta in base alle
esigenze — per arrivare a una stanza
destrutturata e senza regole di
vivibilità apparente, se non l’appagamento personale da trovare nei materiali, nella luce e (forse) negli oggetti.
Il modo di lavorare sta cambiando,
anzi è già cambiato e continuerà a farlo. Le nuove tecnologie, il web, la mo-
bilità (forzata
o volontaria):
strumenti e situazioni che hanno inciso con forza
sull’ambiente, creando altre necessità ma soprattutto nuove sensibilità.
«Oggi le persone si organizzano in
base alle "occasioni di vita", che vedono lavoro, tempo libero, piacere personale in un tutt’uno. Ormai nessuno è
più disposto a portarsi tra le pareti domestiche la tristezza di un luogo di lavoro. E d’altra parte l’ufficio sta diventando sempre più simile alla casa: basta guardare le nostre scrivanie piene
di oggetti di affezione», sintetizza il sociologo Francesco Morace del Future
Concept Lab. Ecco perché al Salone
quest’anno, oltre a un’area intera dedicata all’ufficio classico «da azienda»,
la riflessione su questo tema si vedrà
ovunque.
La scrivania, arredo canonico, rimane sempre ma trasformata: «Come un
tavolo, da usare da punto d’appoggio
per pranzi o una cena a buffet. Ampio
per poter ospitare chi lavora e contemporaneamente essere uno spazio di
condivisione, per esempio con i bam-
Il sociologo
❜❜
L’ufficio è già
immateriale.
Agli oggetti il
compito di
darci qualità e
piacere
Lo scrittore
Il mio studio aperto
in uno spazio «liquido»
di GIANNI BIONDILLO
Q
Colorata e più leggera, la nuova
versione Mirra 2 di Hermann Miller
Amuleto di Ramun,
design Atelier
Mendini: con luci a
led, in plastica
colorata, in tre colori
da mischiare a
scelta, è priva di
materiali nocivi
uando chiusi lo studio d’architettura per dedicarmi
alla scrittura sapevo che la mia vita si sarebbe
trasformata. Basta levatacce, pensavo, basta
perdite di tempo. Nello stesso periodo cambiai
appartamento: avevo finalmente uno spazio dove lavorare
a casa. Il mio studio. Nel quale però mica potevo trasferire
gli arredi del vecchio ufficio. Che me ne facevo di un tavolo
da disegno o di uno scaffale metallico? Sono quasi tre anni
che vivo e lavoro praticamente chiuso in casa. Al mattino,
preparata la colazione alle mie figlie e rassettato casa, mi
convinco sempre più che il telelavoro non sia poi tutta
questa benedizione della modernità.
Ormai da casa esco solo per fare la
spesa. Fra distrazioni d’ogni sorta si fa
pomeriggio inoltrato e la casa diventa
il caos. Lo studio dove lavoro è una
stanza di passaggio, chiunque entra ed
esce da lì per andare in cucina o in bagno,
impensabile arredarlo come un razionale ufficio. È anzi
ormai la stanza più frequentata dalla famiglia: chi per
consultare la libreria, chi per attaccarsi al wifi per
chattare con lo smartphone. La verità è che le divisioni
tipologiche degli appartamenti borghesi del secolo scorso
sono saltate. Mi ritrovo a guardare YouTube in soggiorno
o a rispondere ad una telefonata di lavoro mentre svuoto
la lavastoviglie. Le porte di casa restano sistematicamente
aperte, tutti si muovono dappertutto. Lo spazio s’è fatto
liquido, persino il televisore ha perso la sua centralità
simbolica, sostituito da portatili, cellulari, tablet. Però poi
il laptop dove scrivo i miei romanzi sta sul piccolo
scrittoio che ho con me da decenni. Il mio ristrettissimo,
modesto e inviolabile spazio creativo, come un amanuense
d’altri tempi.
© R PRODUZIONE R SERVATA
bini». Ed ecco il modello che gioca sull’estetica di un’architettura ma, a guardarlo bene, si nota nella base uno spazio dove inserire una cassettiera. Se invece la casa è piccola esistono soluzioni da appendere alla parete che permettono di avere più funzionalità concentrate: basta guardare la mensola «a
tratto continuo», che ingloba scrittoio, ripiano e illuminazione, oppure il
piano di appoggio inserito in una
grande cornice con funzione anche di
piccola libreria.
Uno spazio dedicato per il pc, tablet
e smartphone. Sì, ma in un’abitazione
multifunzione e sempre più libera da
schemi si può lavorare persino su un
divano. Così può succedere che un
modello da casa, ampio e avvolgente,
si ampli fino a diventare una sorta di
alcova chiusa, con tanto di presa per
elettricità e illuminazione: «Certo, potrebbe stare benissimo in ufficio open
space quanto in un loft. E diventare
un’area relax dove rilassarsi con un libro. In ogni caso un luogo di accoglienza e attrazione», commenta Morace. Arredi mutanti tra ufficio e casa:
non si salva nemmeno la classica sedia ergonomica da scrivania. In questi
pada da scrivania Amuleto, ultima creatura di Alessandro Mendini, supertecnologica ma giocosa.
Mobili e oggetti «da lavoro»: ma ha
ancora un senso parlarne in un mondo iperconnesso, ovunque e sempre
meno in casa? Forse no, secondo Morace: «Ormai ci portiamo addosso tutto quello che serve, l’ufficio è già immateriale. Agli arredi resta il compito
di darci la qualità, il piacere, la capacità di accompagnarci a lungo senza
stancare. Basta questo, niente di più»
Silvia Nani
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Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
Moda I protagonisti
Chi è
Le aziende
familiari
Made in Italy «Portavo da mangiare al pittore Ligabue: l’amore per l’arte è nato così»
D
Li chiama «le mie Bentley»,
tessono maglie leggere come nuvole
Angelo Marani è l’anti rottamatore
«Sì ai giovani, ma lasciatemi i vecchi»
Il collezionista di telai
ifficile decidere da che
parte cominciare: magari dall’enorme ritratto di
Lenin appoggiato al muro e che un giorno fece
gridare «vergogna» a un buyer russo che se ne andò senza più ritornare (e comperare)? O dalle sneakers
oro che il protagonista indossa con
il blazer blu? O forse sono più curiose le sue collezioni di, in ordine
sparso, jukebox, moto, divise militari, bauli, abiti teatrali, opere di Rotella e probabilmente anche qualcos’altro perché con Angelo Marani
da Correggio non si sa mai. Come
quella volta in cui, e in realtà fu l’inizio di tutto, s’incaponì per ritrovare
quelle vecchie Bentley (già, la stessa azienda delle auto inglesi) che,
negli anni Venti, tessevano le calze
con la riga. Gioielli meccanici che filavano «meraviglie»: «Erano in grado di passare dai punti della velatura ai calati di punta e tallone». Lo stilista ne recuperò una decina, per la
precisione due in Scozia, Galles, Argentina e Francia e una a Saronno.
Le comprò e le portò a Correggio:
«Chiamai qui gli operai inglesi che
le avevano usate e poi conobbi l’ultimo direttore dello stabilimento il
quale mi diede gli indirizzi di tutti i
fornitori dei pezzi di ricambio.
Aprii un’officina e tempo due anni
le mie Bentley si rimisero al lavoro:
uno spettacolo di ingegneria». Calze con la riga? Sarebbe stato troppo
facile: maglie, ecco cosa Marani voleva da quelle fuoriserie. E quelle furono, mai erano state fatte in filato
più sottile: 70 grammi per un pullover scollo a V.
La nuova linea
Ancor oggi le vecchie Bentley a
ritmo di dieci pezzi all’ora lavorano
meglio delle elettroniche giapponesi: arrivando a intarsi e cambi di
punti e leggerezze sorprendenti.
Con lo stesso Marani a chiedere
sempre qualcosa in più. Ma per tenerle «in vita» (a comandarle ci sono ancora i Commodore primi Ottanta!) altro che collezione. Così un
capannone intero custodisce le macchine in disuso ma fondamentali
per i pezzi di ricambio. Tutt’al più ci
sono sempre i fornitori-artigiani inglesi di cui sopra, rintracciati e opzionati a suo tempo. Ma cosa spinge nel 2013 un uomo a incaponirsi
così tanto? Sorride Marani, divertito come solo sanno fare i «sognatori» che a questo genere di domande non danno risposte
valide. E la buttano lì, sugli
ideali: «Tanto per cominciare posso dire che faccio tutto qui, in azienda. Nessuno
dei capi che realizzo proviene da chissà dove. Sulle
mie etichette c’è scritto:
fabbricato nella Repubblica Italiana, altro che made
in Italy. Qui creiamo, tessiamo, stampiamo e coloriamo». L’argomento accende l’animo: «Non ci
sto con chi ha deciso di investire sul lavoro in altri
Paesi: qui e soltanto qui
dobbiamo e possiamo fare
certe cose. Recuperando e
credendo nelle nostre
artigianalità».
Le Bentley, ma anche i
corsi per rammendatrici o la
Lo stilista
Angelo Marani (foto)
nasce a Correggio nel
1953. Studia lingue a
Reggio Emilia,
succursale di Bologna,
con Carlo Bo come
preside. Dopo il
diploma vince una
borsa di studio e si
iscrive alla facoltà di
Lingue a Vienna.
Quando torna a casa
lo cercano spesso
come traduttore
durante le trattative
fra gli industriali della
maglia e i compratori
stranieri. Sono i suoi
primi passi nella moda
Correggio
Dopo è tutto un
percorso già scritto: i
primi campionari, una
società e le idee.
Dalle macchine per
stampare i jeans a
quelle per tessere le
maglie il più sottili
possibile. Quartiere
generale sempre
Correggio e
produzione interna
conservazione di certe tecniche per
esempio di stampa: «Comperai i
macchinari in una seteria di Como
quarant’anni fa, ci feci i primi jeans
leopardati. Come potrei disfarmene? E anche i tecnici che le sanno
usare, alcuni hanno più di 70 anni:
non mi sognerei mai di rottamarli!
Che orrenda parola. Per me saggio
è chi anziano è. Con questo largo
anche ai giovani e alla loro forza
ma senza rottamazioni». Tant’è che
in azienda già ci sono le figlie Giulia (designer della linea Marani G.)
e Martina, in amministrazione, dove fra l’altro c’è anche Anita, la moglie e socia di sempre, «paziente»
verso ogni forma di nuova collezione: dalle divise ai jukebox.
A proposito, come è che le
sono venute tutte queste
passioni: «La musica? Mio
padre aveva una balera, oltre che una trattoria dove
c’era un jukebox che d’estate tutti venivano ad ascoltare... E poi una volta Luciano (Pavarotti ndr) cominciò con il farmi acquistare
alcuni abiti di scena... L’arte? Dico solo che da piccolo
con i miei amici, di nascosto dai nostri genitori, andavamo al fiume a fare il bagno,
proprio vicino alla casa di Ligabue,
Antonio il pittore, non il cantante
che è anche lui di qui. Insomma
per poter stare lì gli portavamo da
mangiare. Lo trovavamo sempre
che parlava con gli uccelli, veramente. Che ricordi!». E le divise e
le moto? «Non c’è giacca o pantalone più tecnicamente studiati di
quelli confezionati per i militari: le
spalle, i rinforzi, i tagli. Ho avuto
modo di studiare una divisa disegnata dal sarto dell’esercito tedesco Hugo Boss, da non credere». E
così è difficile anche decidere con
che parte chiudere.
Paola Pollo
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Al Lingotto
Cosa c’è dietro gli abiti
Nomadi
fra moda e arte
S
uggestiva la location, con la pista
del Lingotto e la pinacoteca
«Giovanni e Marella Agnelli», e
mozzafiato la vista, con Torino
dall’alto e i monti innevati
all’orizzonte. Così la mostra dedicata al
designer francese Jean Prouvé
(1901-1984), con le sue case «nomadi»
in alluminio e i suoi mobili meccanici,
ben si collocano nella cornice post
industriale. Inaugurata da Ginevra
Elkann, presidente della Pinacoteca, la
rassegna resterà aperta sino all’8
settembre e comprende opere della
I telai di Angelo Marani. Al centro della pagina un
momento della lavorazione delle stampe, uno dei
punti forti della maison. Il micro tailleur a sinistra è
un inno alla natura lussureggiante: i profili maculati
aggiungono una nota «wild».
È disegnata da Giulia, figlia di Angelo
Marani, la collezione Marani G., qui
in un abbinamento freschissimo fra
costume da bagno e spolverino
Sui binari del trend
Diciassette rubini
di Gian Luigi Paracchini
Storia di Chiara,
che da studentessa
si fasciava il seno
e ora è tutta un fiore
S
e le parole hanno un destino, già
il fatto che si sia formata con il
Teatro della Limonaia e abbia lavorato prima in Cioccolata e poi in Noccioline (pieces dei suoi esordi), racconta bene il particolare menù di questa
ragazza.
Chiara Francini, 33 anni, toscana di
Campi Bisenzio, ha molte delle virtù
che hanno regalato successo alle attrici vamp negli anni 50 e 60. È solare,
versatile, ha una gran faccia, il physique du rôle, ma pure notevole ironia.
Come quando racconta dei tentativi, ai
tempi dell’università, di fasciarsi il se-
Attrice Francini
di Augusto Veroni
no perché lo sguardo dei professori
sempre lì andava a parare. O quando si
lamenta che i giornalisti montino la
panna sulla sua tesi di laurea in ermeneutica, come fosse una contraddizione in termini: fare film con Pieraccioni
Brizzi, Parenti e Vanzina esclude dotti
studi?
In possesso d’un notevole inglese,
necessario nei conversari con l’ormai
storico fidanzato svedese ma sperimentato pure con Spike Lee per cui ha lavorato in «Miracolo a Sant’Anna», Chiara
avrebbe una gran voglia di spiccare il
gran salto ma come si sa il momento e
il mercato sono tiranni. I diversivi però non le mancano e anche la moda
bussa da tempo alle sue porte confutando così il tanto amato (da troppi stilisti) cliché asessuato. Eccola, al riparo
da professori deconcentrati, nell’ultimo strumento vampesco-floreale (Dolce e Gabbana): chiaramente un inno seduttivo anche alla primavera perduta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il quadrante «touch»
con la sicura
Ecco il multifunzione
facile da usare
S
i scrive ergonomia e si legge rispetto. Perché se realizzare oggetti facili e piacevoli da usare
è una scienza, applicarla è una forma di cortesia. Gli orologi elettronici multifunzione sembrano spesso
pensati da freddi progettisti un po’
sadici, che seguono una propria logica inaccessibile ai più: senza un libretto d’istruzioni a portata di mano
tanta ricchezza tecnica resta chiusa
in una cassaforte inviolabile. Non così la tecnologia del T-Touch: si preme il pulsante che funge da sicura
per evitare azionamenti involontari
Tissot T-Race Touch
e poi si tocca il vetro in corrispondenza della funzione che si vuol attivare. Semplice ed efficace grazie ad
una tecnologia che nulla condivide
con quella dei cellulari: nel T-Touch
una piccola batteria dura tre anni,
nei cellulari una batteria di capacità
enormemente superiore dura uno o
due giorni. Bussola, barometro, maree, sveglia e un cronografo molto
completo e ricco di memorie possono essere usati con immediatezza, lasciando alcune caratteristiche su un
secondo piano, per i più esperti. La
cassa in acciaio, l’impermeabilità garantita fino a 10 atmosfere e il cinturino in tessuto sintetico rendono il
Tissot T-Race Touch un esempio di
come la tecnologia possa facilitare la
vita, anziché complicarla. Il che, a
ben vedere, è proprio l’obiettivo della tecnologia, anche se spesso i progettisti tendono a dimenticarlo. Prezzo: 410 euro.
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privata di Laurence e Patrick Seguin,
collezionisti sin dagli anni Ottanta
dell’artista e ieri «ciceroni» con grande
trasporto all’apertura. Entusiasmo per
la «Maison Metropole» (opera del
1949), una casa-scuola, montata sulla
pista del Lingotto (sopra). E poi i
modellini, le sedie, gli schizzi. Sponsor
Borbonese, non nuovo nell’impegno
con l’arte (famosa la borsa che Balla
disegnò per questo marchio) e con
Torino (qui Lucia Lorenzoni
Ginestrone aprì l’azienda nel 1910).
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Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
Moda I protagonisti
Colore
Avventura in coppia
È pieno di colori
il monomarca
aperto dalla
Sartoria San
Vittore a Milano
in via Terraggio
28: all’interno la
nuova collezione
primavera
estate disegnata
e cucita dalle
donne che fanno
parte della
cooperativa
«Alice»
Dalla Mini
a corso Como
3
25
San Vittore Collezioni di successo, un negozio e ora un appello
La coop delle sarte
«Stilisti, guidateci»
E
ntrano in minigonna ed
escono sognando drappeggi e plissé. E se prima
sfidavano la legge, ora
(addirittura) la vestono.
All’inizio era solo un laboratorio,
ora è un atelier. Prima c’erano semplici commissioni ora sono vere e
proprie collezioni. E ancora, ieri
erano sbarre, oggi c’è anche una
boutique. Di strada ne ha fatta la
sartoria di San Vittore da quando,
una quindicina di anni fa tutto cominciò, fra sguardi perplessi e interrogativi di ogni genere. A pochi
giorni dalla presentazione dell’ultima fatica, la collezione del prossimo inverno, l’entusiasmo è più che
tangibile per il prodotto («Se resistiamo malgrado crisi e concorrenza significa che ben abbiamo dosato eticità e qualità», dice Luisa Della Morte, presidente della cooperativa Alice), ma sopratutto per le cifre. I fatturati? Macché. La statistica
piuttosto: su 150 donne detenute
impegnate nell’iniziativa due sole
sono state le «recidive» cioè hanno
scelto un’altra volta la strada sbagliata. Le altre hanno continuato,
chi ancora per la cooperativa, chi
anche in altre aziende, ad occuparsi di moda.
Tre laboratori sono ora la forza
lavoro del marchio: uno esterno,
uno nel carcere di Bollate e il terzo
in quello di San Vittore. Venticinque donne coinvolte. La collezione più «venduta»? «In realtà è una produzione convenzionata con magistrati e avvocati per la fattura delle toghe», racconta la presidentessa sorridendo nel ricordare le
prime commesse. «Sì, certo alcune detenute storcevano il naso! E a dir il vero faceva un po’
effetto vedere in sartoria tutte
quelle toghe svolazzanti. Ma è
passata alla storia la battuta di una
detenuta: "Ma sì, a ognuno il proprio lavoro"». E via di taglia e cuci.
Rosita Onofri è invece la stilista-modellista a capo del progetto
30
1
C
I laboratori sartoriali coinvolti
nella produzione dei capi, due dei
quali all’interno degli istituti
previdenziali di San Vittore e Bollate
Creativa Rosita Onofri, a
capo del progetto. A sinistra,
il logo, che ricorda le sbarre
le donne protagoniste
della cooperativa Alice,
proprietaria del brand
Sartoria San Vittore
i modelli realizzati per ciascuna
collezione. Non vi sono altre esperienze
analoghe di «no profit» che hanno
raggiunto livelli competitivi tanto alti
il negozio monomarca in cui vengono
venduti i capi realizzati dai laboratori
Si trova a Milano in via Terraggio 28,
sartoriasanvittore.com
ome loro, anche
Dolce & Gabbana, agli
inizi, giravano in
coppia su un’auto piena di
abiti. Simona Guarraci e
Laura Pizzi, creative di
Naughty Dog (cane
birichino, e c’è pure una
capsule per i 4 zampe), ex
compagne di corso allo Ied
di Milano, sono partite da
e si divide tra fuori (è assistente di
Stephan Janson) e dentro (un paio
di volte la settimana, come volontaria della cooperativa). Chi decide
cosa? «Lo stile è il mio (forme, volumi, citazioni artistiche e semplicità
di pezzi, camicie, pantaloni, giacche ndr) e le donne, tutte, alla fine,
mi seguono sempre ma all’inizio,
specie le nuove (la rotazione è di
cinque detenute l’anno) non senza discussioni perché ovviamente partono con tutt’altro approccio dell’abito: minigonne,
jeans, top. Salvo poi vederle
confezionare per loro una gonna morbida, una giacca, un
pantalone elegante». È comunque il mestiere che diventa passione, con, naturalmente, un
nuovo sogno: «Sarebbe molto
bello a questo punto — dice la
presidentessa — se un un’azienda o un marchio in un certo senso
ci guidasse. E perché no? Qualche
stilista (Armani, Prada, Versace?)
venisse a darci qualche lezione... in
carcere». Ma perché no?
Misinto, in Brianza, fino a
Parigi con una Mini Cooper
e nel bagagliaio la collezione
da vendere. Missione
compiuta: il marchio nato
nel 2006 arriva al traguardo
del primo monomarca, che
aprirà martedì in corso
Como a Milano. «Volevamo
rilanciare un capo shabby
come la tuta grigia melange,
da abbinare allo stiletto».
Ma non solo tute:
microabitini da cocktail,
leggings stampati, tutto in
chiave irriverente,
«naughty» appunto.
Pa. Po.
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M i l a n o - Fo r t e d e i M a r m i ( L u )
shop on line
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Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
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Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
Moda Cabina armadio
Giochi
di stile
Zampe di gallina, carpe e salmoni sostituiscono i materiali pregiati. Il camoscio? È vitello
Zebra, cocco o cavallino
Niente è quel che sembra
Bovino stampa rettile
Vitello ma sembra cavallino
S
Cose dell’altro mondo
di Matteo Persivale
Da Marilyn Manson
a Courtney Love
Gli anni Novanta
del nostalgico Slimane
«S
Giacca Marilyn Manson
Finto cavallino «raggrinzito»
Finto cavallino zebrato
Pelle bovina stampa struzzo
Pelle laminata finto coccodrillo
Finto cavallino traforato
Tarzan Cheetah,
Boy, Tarzan e
Jane (1939-42)
Corbis
Le tendenze
Lavorazioni matelassé, con
superfici iridescenti o
metallizzate. Fra i colori
il rosso abbinato ai naturali
ono un nostalgico, troppo… Ho la nostalgia di
conversazioni avute ieri», diceva un personaggio del film
culto anni Novanta «Kicking and
screaming». La moda si basa spesso
sulla nostalgia, riveduta e corretta,
per i look del passato, e lo stilista più
nostalgico di tutti per gli anni 90, Hedi Slimane, celebra quel decennio finora ancora poco saccheggiato con
una campagna pubblicitaria ad hoc.
Quarantaquattro anni, Slimane
dispiace ai tradizionalisti perché ha
cambiato il logo in «Saint Laurent
Bovino stampa rettile goffrato
La pelle trasformista e la «magia» delle nuove lavorazioni
e i nuovi accessori (come i
vestiti) hanno forme più lineari, pulite, a renderli spettacolari ci pensano i materiali. Con la pelle, tornata di
gran tendenza per la sua capacità di
associare la moda con la vivacità della natura e il vigore della vita selvatica, che oggi rappresenta il massimo
su cui sperimentare nuove tecnologie e trattamenti: il mondo primordiale proiettato nel futuro.
È un fatto che l’Italia è riconosciuta nel mondo anche per le sue concerie, capaci di trasformare, grazie a
pratiche antiche e segrete, le pelli in
superfici pregiate e irresistibili di borse e borsette (ma anche di scarpe e
oggetti di design). E il risultato è così
sorprendente che nulla ciò che è appare. O quasi. Il pony non è la pelliccia di un cavallino. Così il cervo o il
daino, reso celebre anche da Napoleone che per vanità indossava
pantaloni nella pregiata pelle. Oggi è il camoscio il materiale principe per abiti e accessori. Ma
in realtà si tratta di pellami
di bovini che finiscono sulle nostre tavole e sono
quindi più politicamente corretti.
E non si butta via neppure la pelle della zampa di
struzzo (oltre a quelle di
gallina e gallo): una volta
lissata (stirata) e colorata assume un aspetto simil-rettile,
Vero/travestito
Paris» cestinando la celebre «YSL» e
soprattutto perché ha trasferito il
centro di gravità della maison parigina a Los Angeles, vestendo ragazze che paiono pronte per una serata
a Sunset Boulevard più che sui boulevards parigini. Ha appena celebrato le camicie a quadri del grunge dei
Nirvana in una collezione che ha
scaldato il cuore di più d’un suo coetaneo e inevitabilmente nella campagna pubblicitaria da lui scattata e
appena svelata le modelle e i modelli sono le sue muse rock. Muse anni
Novanta però: Courtney Love, Kim
Gordon dei Sonic Youth, Marilyn
Manson (fedele alla linea: sempre
truccato da Halloween anche
vent’anni dopo) con la giacca nera
da biker modello 101, e l’unico intruso per quanto riguarda l’anagrafe, il rocker-graffitaro Ariel Pink,
emerso però in questo millennio, il
«baby» della campagna.
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materiale che domina in questa primavera/estate perché leggero e capace di rappresentare la complessità
del lusso, soprattutto se colorato o
stampato a fiori. «Neppure le pelli
dei pesci vengono sprecate — dice
Antonella Bertagnin — coordinatrice
del comitato «trend» dei conciatori
che si sono dati appuntamento in
questi giorni a Bologna per Lineapelle, la fiera di riferimento per gli stilisti, le aziende di arredamento e automobilistiche. Oltre mille espositori
(745 italiani) che anticipano le tendenze per l’estate 2014 e sottolineano
il ruolo che la moda alta e bassa assegna a vitello, vacchetta, struzzo, razza. E accanto ai pregiati coccodrillo e
pitone e si fanno avanti anche le livree di lucertola e vipera più alla portata di tasca. Persino le pelli di salmone, carpa e pesce persico vengono trasformate in accessori alla moda. Con
un gran lavoro sul finissaggio la pelle
diventa sempre più morbida e lieve,
docile come un tessuto, ma capace di
dare risalto alle forme più semplici.
E sono proprio i pellami più pregiati ad esaltare il ritorno alla naturalità.
«Il coccodrillo selezionato in Nord
America e lavorato nello stabilimento di Firenze non subisce trattamenti
particolari: scelta per lasciarlo il più
possibile "naturale"», spiegano da
Bally. L’aspetto lucido o opaco dipende dalla lavorazione effettuata a mano per borse che superano i 15 mila
euro. «La naturalità si esprime anche
attraverso l’uso di sostanze non inquinanti», confermano da Furla che
realizza borse con nappe, vacchette,
vitello pieno fiore e pelle di toro.
Le tendenze dell’estate 2014? Resistono le superfici iridescenti o metallizzate: «Costituiscono una reazione
ai periodi di crisi», dicono in fiera. Il
colore è usato come trompe l’oeil. Da
un lato i rossi, anche fluo, abbinati ai
toni naturali; dall’altro il nero e grigio con giallo e fucsia. Ma il colore
dell’estate 2014 pare sarà il verde
menta. Intanto le concerie difendono
il diritto di chiamare «ecopelle» i pellami trattati con maggior rispetto per
l’ambiente. «C’è un marchio che difende il vero cuoio e la vera pelle»,
sottolineano. I similpelle sono sintetici o tessuti doppiati. Ma anche questi
sempre più sorprendenti per la somiglianza con il naturale, apprezzati da
un esercito in crescita di animalisti.
Bally (su ordinazione): il
coccodrillo è tagliato e
tinto a mano nell’azienda
di Firenze. Da 15.000 euro
Furla Linee pulite per nappe,
vacchette, vitello pieno fiore,
pelle di toro, frutto della
conceria italiana: euro 398
Coccinelle La shopping è
in vitello stampa pitone. Il
rettile è l’ultima tendenza
Prezzo 425 euro
Carpisa Il camoscio (ma è
un bovino) ha subito un
bagno di colore. L’azzurro
è di tendenza (euro 59,90)
Patrizia Pepe la shopping
bag in saffiano (simil
graffiato) stampato ha
dettagli in pelle (158 euro)
Maria Teresa Veneziani
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Castel Romano
Alberta Ferretti
La sfilata
sbarca
all’outlet
L’atelier nel chiostro del convento
La sposa ha uno spazio tutto suo
L
a mania dei
«fashion-district».
McArthur Glen, la
società americana che per
prima ha importato da noi
l’idea dell’outlet allargato
festeggia l’ampliamento
della cittadella della moda
McArthurGlen designer
outlet a Castel Romano
con due sfilate, la sera di
giovedì 11, sintesi delle
tendenze dell’estate.
Attorno, 43 nuovi negozi
(che si aggiungono ai 117
esistenti) e 7.500 mq di
superficie espositiva. In
crescita anche i visitatori:
2,8 milioni nel 2012.
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L’
abito bianco fa presa anche su una
dark-lady come Asia Argento,
inconsueta e magnetica testimonial
della collezione Bridal Forever di Alberta
Ferretti. Il matrimonio non passa di moda e
per chi sogna di indossare gli abiti di
merletto e piume della stilista, personalizzati
in ogni dettaglio con ricami e decorazioni
mai uguali, c’è un indirizzo da segnare in
agenda: la prima boutique interamente
dedicata alla linea da sposa Alberta Ferretti
Forever, negli spazi di una dimora storica del
XXVII secolo in via Belsiana, a Roma.
L’atelier, all’interno di un chiostro annesso al
convento e alla Chiesa della Santissima
Trinità degli Spagnoli, all’inizio di via
Condotti, nel cuore del quadrilatero della
moda capitolina, sarà un piccolo tempio
ovattato: 100 metri quadri con soffitti e
pareti a volta nella tonalità del bianco puro,
tra mobili e oggetti d’arredo a tema, come le
poltrone fin de siècle restaurate, il comò di
legno antico (che custodirà i gioielli) e gli
armadi specchiati. Uno spazio speciale già da
fuori: l’ampia vetrina principale è progettata
come un’esclusiva quinta in movimento, su
cui un manichino ruota per mostrare l’abito
nelle sue diverse prospettive, mentre sul
fondo della parete risaltano due immagini
retroilluminate che riproducono le ali del
chiostro.
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Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
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Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
Guida al benessere
I gesti
della bellezza
Levigare e tonificare, i piccoli trucchi. Le creme con pagliuzze dorate per enfatizzare i movimenti
Fanghi e miele per la schiena
S
e un maestro di stile come
Gianfranco Ferré affermava:
«Mi intriga infinitamente concepire un abito per enfatizzare
la schiena perché è evocatrice
di infiniti tipi di seduzione», è difficile
non essere d’accordo.
Congiunge spalle, braccia, anche,
fondoschiena e gambe: il dorso è il
punto d’incontro di ogni parte del corpo in movimento, su cui i piccoli fremiti, i sussulti e i gesti si riflettono. E,
mentre non tutte le donne se la sentono di indossare minigonne, scollature
profonde o tacchi a spillo, scoprendo
la schiena si conquista con più semplicità ed eleganza.
Operazione bellezza
Spesso è sottovalutata, quindi, trascurata: è ora di prendersene cura ed
esibirla. «Inizierei con un peeling a base di yam selvatico, un tubero messicano che pulisce, rigenera e tonifica —
consiglia Mariabruna Zorzi, titolare dell’omonimo centro di bellezza a Brescia
(www.mariabrunabeauty.it) —. Si continua con una seduta di radiofrequenza per rendere subito il tessuto più
omogeneo e la pelle più morbida. E si
conclude con l’impacco di paraffina
per levigare e illuminare l’epidermide.
È un trattamento da ripetere una volta
al mese».
Anche la muscolatura fa la differenza: lo stress è la causa di visibili tensioni e di cattive posture. «L’obiettivo è
decontratturare — spiega Rosi De Vanna, responsabile della spa dell’hotel
Mezza Torre di Ischia —. Come? Con la
balneoterapia: idromassaggio termale
alla cervicale, alle spalle, al dorso, all’addome e alle gambe. Dopo si passa
alla piscina d’acqua di mare riscaldata
a 38 gradi, al bagno turco e alla sauna
(le temperature alte rilassano i muscoli). Si lavora sulle contratture con la kinesiterapia, movimenti dolci e mirati
fatti con un fisioterapista e si conclude
con un massaggio su tutto il corpo e la
digito pressione plantare». Un aiuto in
più arriva dai fanghi: «Dopo una visita
medica, si applica l’argilla calda sul dorso, un toccasana per reumatismi e indolenzimenti», ricorda De Vanna.
Rafforzarsi con l’attività fisica
«Secondo l’Oms (Organizzazione
mobilizzazione della colonna vertebrale in estensione: sostenuti dagli avambracci, il bacino al suolo, si allunga soprattutto il tratto toracico. Per il potenziamento dei muscoli tonici posturali
dell’addome e del dorso si consiglia
una posizione di tenuta (co-contrazione) protesi lateralmente, appoggiati
sui gomiti e sulla parte esterna del piede. Bisogna inspirare ed espirare lentamente per almeno 5 volte. Da ripetersi
due o tre volte. Se il dolore è costante
si consiglia una visita specialistica».
I compiti a casa
La routine beauty comincia con un
gommage leggero sotto la doccia per
eliminare le ruvidità e illuminare la pelle. La ricetta: miele (quello granuloso
con molto glucosio), succo di mezzo limone e due cucchiai di farina gialla
Curiosando
di Giancarla Ghisi
Il beige
sulla pelle
R
itornando a mademoiselle Coco. Alle immagini
in bianco e nero mentre
passeggia sotto il sole a viso
scoperto sulle spiagge famose
di quegli anni: Deauville, Cannes, Biarritz. È nato così un
nuovo stile di vita e la voglia
d’abbronzatura. A cui si è
ispirato Peter Philips, direttore
della creazione maquillage
Chanel, per un make up
naturale con un colorito
luminoso e una bellezza «belle
mine». La proposta è la linea
L’opera
L’opera «Dopo il bagno» di Edgar
Degas (Parigi, 1834 - 1917)
esposta al Fogg Art Museum
(Harvard University, Cambridge,
Massachusetts, Stati Uniti)
(foto Corbis)
mondiale della sanità) più di un terzo
della popolazione soffre di mal di schiena», ricorda Fabio Aprile, docente di
Biomeccanica e osteopatia a Milano
(www.roi.it). Per prevenirlo è utile l’attività fisica, dal nuoto al pilates, ma soprattutto lo stretching, lo yoga e le posture Mc Kenzie. «Un esempio? Il cobra
o la sfinge — spiega Aprile —, cioè, la
È il momento di scoprirla
Un gommage leggero
poi la maschera: le tre mosse
che cambiano tutto
(quella per la polenta). Dopo l’esfoliante si passa la crema idratante servendosi di una spazzola lunga e si massaggia
la schiena. Prima della doccia si può anche applicare una maschera rassodante. I consigli dell’esperta: «Non dimenticare mai la nuca — ricorda Mariabruna Zorzi —, va curata ogni giorno come il viso e il collo. Per le geishe è la
prima attrazione del corpo. E prima di
vestirsi abbondare con una crema profumata o un olio secco, meglio ancora
se con pagliuzze dorate o iridescenti
che faranno brillare la pelle a ogni movimento».
Trucchi da donna. Occhio alla postura: pancia in dentro e spalle dritte (ma
non troppo rigide). Quando si indossa
un abito scollato dietro, i capelli lunghi vanno raccolti in uno chignon morbido per focalizzare ancora di più l’attenzione sulla seducente schiena.
Rossella Burattino
rburattino@corriere.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«Les Beiges»: Poudre Belle
Mine, che sublima la pelle
proprio come una giornata
all’aria aperta. «Il beige è un
colore — racconta Philips —
emblematico per la maison.
Volevo riproporre una
luminosità naturale e
soprattutto una palette che
consentisse di evitare errori ed
eccessi per poter ottenere un
risultato raffinato, visibile ma
discreto. E per questo ho
limitato l’uso delle
madreperle. La gamma è di
sette nuance che si adattano a
pelli asiatiche e caucasiche di
cui cinque per l’Italia e, per
facilitare l’applicazione ho
progettato un pennello a
mezzaluna, nella confezione,
che segue le curve del viso». Il
prodotto ha un fattore di
protezione contro i raggi Uv
ed è stato realizzato con
tecnologia «open air care»:
cellule vegetali di fiori di
cotone e di rosa bianca, che
aiutano a proteggere la pelle
dal sole e dallo stress
ossidativo. Testimonial la
modella Gisele Bündchen.
«Una donna naturale —
spiegano da Chanel —
spontanea, amante della
natura, della vita all’aria aperta
e in armonia con se stessa».
Come mademoiselle Coco.
© RIPRODUZ ONE RISERVATA
Uomini
Ricerca e cosmetica
L’antietà agli zuccheri
S
trategia globale. È la scelta
intrapresa dei laboratori
Yves Saint Laurent Beauté
perché «le donne sono sempre più esigenti e perfezioniste. Non si accontentano di
prodotti per contrastare le
rughe ma desiderano una
pelle luminosa, dalla grana liscia, l’incarnato uniforme e
privo di imperfezioni».
Ecco che l’antietà lascia
spazio a prodotti con più funzioni. «Tutto è cominciato
nel 2012 — spiega Caroline
Nègre, direttore della comunicazione scientifica —
quando il comitato YSL.Skinscience, dove sono impegnati ricercatori tra cui Peter H.
Seeberger, esperto di glicoscienze, e Bruno A. Bernard
di L’Orèal Research, ha ana-
lizzato l’epidermide da una prospettiva nuova, affidandosi alla
glicobiologia che studia la funzione degli zuccheri complessi. E, in quella fase, è stata individuata la connessione
con i meccanismi responsabili della giovinezza della pelle». I glicani sono presenti
sulla superficie delle cellule
e sono indispensabili per la
loro comunicazione. Sono
«antenne» per assicurare
che i messaggi vengano trasmessi in maniera mirata.
Con l’età, i glicani si riducono e la trasmissione dei messaggi è rallentata. «Per questo — riprende Nègre — è
stato brevettato il Glycanactif, principio attivo che si ritrova nel siero lanciato lo
scorso anno Forever Youth Li-
berator, consigliato alle donne che
guardano con apprensione ai segni dell’età come rughe, pelle rilassata e perdita di compattezza».
Per arrivare ad oggi. «Si è visto
che ogni tipo di cellula cutanea
possiede un profilo specifico di recettori per i glicani che influiscono sulle ombre presenti sulla superficie della pelle come rughette
e pori, sulle alterazioni associate al
colorito, tra cui macchie e rossori,
ma anche sulla mancanza di trasparenza della pelle, tipico di un incarnato spento». Studi da cui nasce il siero Forever Light Creator
con un complesso attivo il Glycanactif Wt che agisce insieme a un
derivato di vitamina C, specifico
per le macchie, ed estratto di foglie di Sakura, il ciliegio giapponese, dalle proprietà lenitive. «Il complesso agisce sui segni delle alterazioni cromatiche per ridare luminosità oltre che compattezza alla
pelle». (G.Gh.)
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di Maria Teresa Veneziani
Michele Mozzati: uso anch’io
il contorno occhi (ma serve?)
M
ichele Mozzati, 64 anni, 1 metro e 80
cm. L’età più difficile per un uomo? «Direi che è questa che sto vivendo».
Primi gesti della mattina?
«Odio farmi la barba, uso un rasoio che vibra
e ti alleggerisce la pelle. Il dopobarba non mi appartiene. Ho scoperto il sapone di Aleppo. Pensavo fosse una pianta invece è un luogo. Ci puoi
fare anche la maschera e ha l’effetto della creta».
Contorno occhi?
«Ogni tanto cado nella trappola, ma non ho capito se serve o no».
Profumi?
«Ne ho uno base, Jean Paul Gaultier-Male, e
un altro che mi ha fatto conoscere un’amica, Byredo, nordico».
Ma lei è vanitosissimo!
«Una escort. Con il passare degli anni forse sono diventato un po’ troppo vanesio».
Spiritoso Michele
Mozzati è autore di
Zelig con l’inseparabile
Gino Vignali
Passiamo alla forma…
«Da quando ho smesso di fumare ho una pancia mostruosa: 4 chili solo di pancia. Devo ritornare agli 80. Ma negli spogliatoi Gino mi fa notare che i vecchi che dimagriscono si rinsecchiscono: occorre trovare quel meraviglioso equilibrio
che consiste nel non avere una pancia che ti imbarazza senza arrivare al volto tirato di chi esce
dai centri dimagrimento».
Ginnastica?
«Da quando ho fatto un’operazione alla schiena non gioco più a tennis, così nuoto e cammino.
La scorsa settimana ho giocato a beach volley e
battevo in agonia i 18enni. Voglio mettere su un
torneo qui a Milano con gli amici».
Vestiti?
«Mi considero molto alternativo rispetto ai canoni classici. Da un po’ di tempo mi sono affezionato alle felpe incappucciate che porto con i
jeans sotto la giacca in velluto».
Un po’ giovanilista...
«Gino aveva istigato Jovanotti a chiamarmi anzianotti perché vestivo come lui. La consolazione
è che oggi anche Lorenzo è un po’ anzianotti».
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Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
Le tecnologie raccontate
Applicazioni
quotidiane
Vita di coppia e figli: così con un clic si può dare accesso ai dati «sensibili». Le precauzioni da prendere
I consigli
Utenze
e password
Se si collegano
tablet, pc e
smartphone via
cloud creare
sempre un’utenza
protetta da
password per
evitare che chat,
messaggi email e la
cronologia dei siti
visitati siano visibili
da chiunque anche
sul device che non
si sta usando
Svuotare
la cache
L’
amore ai tempi del cloud non è
per nulla facile. Torni a casa dopo
una dura giornata di lavoro. Apri
la porta. L’atmosfera è strana. In
tutta la casa regna il silenzio. La
tavola non è apparecchiata. Le luci sono spente. La televisione muta. Lì, nella penombra
sul divano riconosci la sagoma della moglie
accigliata. In mano ha il tablet. Butti chiavi e
telefono sul tavolo. «Cara, come stai? Cosa c’è
per cena?». La replica è un silenzio glaciale.
Poi un sibilo: «Perché non te ne vai a mangiare da Isabella?».
Il panico ti lascia tramortito e incapace di
trovare una risposta sensata. Isabella è la collega del terzo piano che hai corteggiato per
tutto il giorno, tempestandola di messaggini.
È lei la donna con cui chatti da un mese e con
cui speri prima o poi di passare tre ore al di
fuori dall’ufficio. Ma come fa tua moglie a saperlo? Gliel’ha detto il tuo compagno di scrivania, quello che ti odia perché gli hai soffiato la promozione? No, non è stato lui. Ti hanno installato un microchip sotto pelle? No,
nessun complotto a Cinque Stelle. A rovinare
il tuo matrimonio è stato il cloud, la nuvola,
quel semplice sistema con cui hai collegato
smartphone, computer di casa e tablet, perché così «è tutto più comodo e non devo
ogni volta trasferire dati e file da un apparecchio all’altro». Peccato che, senza rendertene
conto, con due click hai dato alla tua consorte libero accesso a tutti i tuoi segreti. E ora
dovrai pagarne le conseguenze. Già, perché
mentre tu cercavi disperatamente di sedurre
Isabella via chat dal tuo telefonino, la conversazione veniva aggiornata in tempo reale sul
tablet che stamattina ti sei dimenticato acceso sul tavolo.
Spiega Marco Zamperini, Chief innovation
officer di Ntt Data Italia: «Il malcapitato protagonista di questa storia ha impostato il servizio di cloud senza essere del tutto consapevole che ogni contenuto passasse da un device
all’altro». E se la funzione è utile, soprattutto
per la sincronizzazione dei contatti, sulle applicazioni di messaggistica può dare luogo a
problemi di privacy. Questo soprattutto per i
supporti Apple, che ha fatto del cloud un punto di forza. Con Google Chrome e Android
può capitare persino che la cronologia dei siti
visitati (pagine Facebook comprese) si trasferisca da un apparecchio all’altro. Morale, tradire ai tempi della nuvola è rischiosissimo, soprattutto se non si non si sono configurate in
Traditi dalla «nuvola»
I rischi dell’iPad condiviso
Nel passaggio dallo smartphone al tablet
conversazioni ed email diventano visibili
modo corretto le impostazioni.
In realtà per risolvere il problema basta davvero poco. In caso di supporti condivisi, telefonini o tablet che siano, si possono impostare diverse utenze protette da una password
salvaguardando così la propria privacy. Ma
non solo. «Se il cloud è comodo per lavoro,
con questo accorgimento si mettono al sicuro
anche dati sensibili e conversazioni riservate», avverte Zamperini.
Scena due. Due cuori e una tavoletta. Il nuovo regalo più in voga nelle liste nozze? Il ta-
blet. Ma difficilmente in tempi di crisi ne arriva uno per lei e uno per lui. Così bisogna accontentarsi e dividere il dono tecnologico. Anche qui però non è tutto rose e fiori. E si corrono due rischi. Primo, passare la luna di miele
a litigare per chi si guarda il film streaming o
per chi gioca ad Angry Birds. E secondo, twittare e postare dall’account dell’altro pensando di essere connessi con il proprio, perché ci
si è dimenticati di cambiare l’utenza dell’applicazione. Il che è meno grave del tradimento.
Ma non è esattamente il massimo per una cop-
Il Garante
«Usiamo
il cloud
senza saperlo»
D
el legame tra privacy e cloud si è occupato il Garante
che, nella guida Proteggere i dati per non cadere dalle
nuvole avverte: «Spesso usiamo tecnologie cloud
senza neppure saperlo. Anche molte delle funzioni offerte
dagli smartphone sono basate su questo sistema. Qualche
esempio? Le applicazioni che sfruttano la geolocalizzazione
per consigliare indirizzi o esercizi commerciali»
pia agli inizi della sua vita coniugale. Del resto, lo hanno scritto anche il New York Times
e Slate: la tecnologia non fa bene al sesso. E
per un sondaggio britannico il 15% degli inglesi ha confessato di avere meno rapporti sessuali perché al partner preferisce iPad e iPhone.
Terzo capitolo della saga «nuvole rovina famiglie» è quello dei figli. Sul tablet spesso viene memorizzato il numero di carta di credito
per acquistare film, applicazioni e contenuti
digitali. Ed ecco perché bisogna stare attenti
quando si lascia il device nelle mani dei più
piccoli. Cinque genitori californiani hanno
fatto causa ad Apple perché i loro figli minorenni avevano speso delle vere e proprie fortune giocando dall’iPad. Il tutto all’insaputa
dei genitori che si sono visti addebitare fino a
1.400 dollari. Il motivo? I bambini pensavano
di star usando l’app gratuita dei Puffi ma tutti
gli aggiornamenti e gli upgrade erano a pagamento, compreso il barile di «puffbacche» in
vendita a 99 dollari. E ogni volta che i pargoli
ci cliccavano sopra il conto saliva. Alla faccia
di mamma e papà che pensavano di godersi
qualche minuto di tranquillità grazie alla tecnologia.
Marta Serafini
@martaserafini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
In molti modelli di
smartphone questa
mantiene l’ultima
versione del file
visionato, anche se
è stato cancellato
dal cloud. Quindi
bisogna sempre
ricordarsi di
svuotarla, in modo
che non sia visibile
sugli altri supporti
collegati alla
nuvola
Controllare
le impostazioni
Quando si
configura il cloud,
leggere
attentamente
i passaggi. In alcuni
casi si può limitare
il passaggio
di informazioni da
un device all’altro.
Stesso discorso
quando
si installano
le applicazioni
di messaggistica
Furti
di identità
Tenere sempre
a mente che i dati
inseriti nel cloud
sono più facilmente
raggiungibili dagli
hacker, quindi
meglio non mettere
in condivisione dati
bancari e numeri
di conti correnti.
Stessa cautela anche
per le fotografie
e le immagini
49
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
Controcopertina Famiglie
Bambini
e genitori
S
i può stare insieme in libertà, e non in soggezione. Il metodo da usare?
Quello della Costituzione, semplicemente. O
meglio, quello basato sull’articolo
18: «I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono
vietati ai singoli dalla legge penale».
Ma attenzione. Questa soluzione è destinata alle famiglie. L’ha
ideata uno che di Costituzione se
ne intende: l’ex pm di Mani Pulite Gherardo Colombo, che ha
scritto assieme ad Elena Passerini, ex insegnante di storia e filosofia al liceo ed esperta di temi psicoeducativi, il libro-manuale: Imparare la libertà. Il potere dei genitori come leva di democrazia
(Salani). In sintesi i due, genitori
a loro volta, hanno ragionato sul
tema oramai caro alla comunità
delle mamme e dei papà: l’opportunità o meno delle punizioni e
delle imposizioni nel sistema educativo. Insieme sono arrivati a
una conclusione, che Colombo
spiega bene nella prefazione del
libro: «Finora il metodo di stare
insieme è stato sempre l’opposto
di quello disegnato dalla Costituzione, e per questo ci troviamo a
disagio nell’associarci in libertà.
La nostra abitudine è al sopruso e
alla soggezione, la libertà reciproca spesso ci spiazza». E qui entra
in gioco il «metodo della Costituzione»: «Che vuol dire che per imparare a vivere insieme ciascuno
libero quanto gli altri è necessario cambiare l’educazione. Non
più all’obbedienza, ma alla libertà».
Tradotto, il sistema delle punizioni e delle regole va archiviato.
Non funziona. Sgridare non significa insegnare le regole. Punire
meno che mai. Dare comandi, ordini, divieti, minacce, è inutile. E
controproduttivo. Come spiega il
dibattito che si è aperto tempo fa
negli Stati Uniti sul Wall Street
Journal: «Cominciate a elogiare i
vostri figli e, di conseguenza, aumenterà la frequenza dei "buoni
comportamenti"» è la sintesi fatta al quotidiano americano da Timothy Verduin, docente di Psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza all’Università di New
York. Non solo: gli elogi — avvertono Verduin e altri esperti — devono essere accompagnati da abbracci o manifestazioni «fisiche»
La 27a ora
Commenta su Corriere.it
La tesi di Gherardo Colombo: sgridare non significa insegnare le regole, meglio elogi e dialogo
per bambini
Educare i figli alla libertà
Il metodo di un papà pm
La scheda
di affetto, per stabilire — e rinsaldare — il legame tra genitori e
prole.
«Il castigo è un’arte, e molto
difficile» ha spiegato al Corriere
lo psicoterapeuta Gustavo Pietropolli Charmet: «Bisogna prima di
tutto capire qual è la comunicazione implicita contenuta nella
trasgressione della regola: nella
violazione di un patto c’è sempre, nel bambino, una speranza
di potersi affrancare, di crescere.
Se capiamo questo suo desiderio
e lo aiutiamo a realizzarlo non ripeterà il comportamento scorretto».
Di qui, la soluzione proposta
da Colombo&Passerini: «Le regole sono indicazioni, procedure,
Il libro
«Imparare la
libertà. Il potere dei
genitori come leva
di democrazia» fa
parte della collana
«Saggi» della
Salani (233 pagine,
13 euro)
I questionari di Proust
Nome
Età
Dove abiti
Che cosa ti piace della tua città
grammatiche, istruzioni per
l’uso». Il modello del radicamento sociale verticale non funziona.
Il principio ispiratore
Sono i genitori che devono impoè il metodo della
Costituzione: educare stare un rapporto sano tra le regole e gli individui. Ma molti dei
a stare insieme
rispettando le libertà concetti proposti nascono soprattutto dai dialoghi tra Colombo e i
reciproche
(nella foto Corbis una ragazzi durante i suoi interventi
nelle scuole. Attraverso questa riscuola nel 1909)
flessione condivisa (e la sua esperienza di magistrato) è nata poi la
convinzione che la rigidità e l’imposizione non producono cittadini educati e sani. Niente di più
sbagliato, dunque, di confondere
il concetto di comando con quello di regola. Ma la vera sfida è riuscire a trasmetterle ai bambini.
La scorciatoia, garantisce Colombo, è muoversi proprio come
quando si insegna la Costituzione: regole, ma in libertà. È un
esercizio lungo, ma attraverso alcuni semplici trucchi, tipo quello
di usare il gioco come luogo di apprendimento e come metafora,
l’ex pm garantisce che si possono
La Costituzione
Lo psicoterapeuta
«Il castigo è un’arte molto
difficile. Bisogna capire
qual è il significato implicito
nella trasgressione»
Gherardo Colombo
Ex magistrato, 66
anni, ha condotto
inchieste giudiziarie
sulla Loggia P2, il
delitto Giorgio
Ambrosoli e Mani
pulite. Oggi è nel
Cda della Rai
raggiungere risultati eccellenti.
Tutto va bene, insomma, a patto di non scadere in Pierino Porcospino. Libro ancora celebre in
Germania, l’autore è un medico
ottocentesco che rientra nel filone dell’educazione prussiana, che
è anche una teoria medica secondo cui lo scopo pedagogico era
piegare o spezzare la volontà del
bambino per ridurlo all’obbedienza, non solo nell’infanzia ma nella vita adulta. Il libro fu scritto
per la figlia di 4 anni dell’autore,
ma ebbe così successo che fu ripubblicato più volte. Anche in Italia: il bimbo malvagio, il vecchio
Pierino che minaccia di cacciare
il bimbo che si dondola sulla sedia, pene di morte e punizioni
corporali. Più che un manuale
educativo, un libro dell’orrore.
Un paradosso. Ma Colombo e Passerini ci avvertono tutti: quei metodi lì non servono. Altrimenti il
risultato sarà un bambino/adulto
schiavo. Di sé stesso.
Elena Passerini
Laureata in
filosofia, 48 anni, fa
parte del comitato
di redazione della
rivista
Conflitti-Rivista
Italiana di Ricerca e
Formazione
Psicopedagogica
Angela Frenda
E cosa non ti piace
Il tuo migliore amico o amica
Il tuo difetto
Il difetto dei tuoi genitori
L’ultima volta che hai pianto
Vacanze preferite
Colore preferito
Animale preferito
Che cosa ti rende triste
Che cosa non ti piace fare
Che cosa ti fa paura
Che cosa vorresti fare da grande
Libro o film preferito
Gioco preferito
I nomi che ti piacciono di più
Bevanda preferita
Piatto preferito
@angelafrenda
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il tuo eroe o eroina
Il peluche con cui dormi
Supplemento singolo
di Antonella Baccaro
Come, quando, cosa scrivo
La psicologia dell’sms
(ad uso di chi invia o riceve)
C
’è un’attività che andrebbe ricompensata come si deve:
quella di interprete e compositore di sms. Il genere letterario ha
preso ormai il sopravvento nelle relazioni interpersonali, diventando fondamentale in quelle sentimentali. Se
siete rimasti fermi alle sciarade che
Mr. Elton inviava alla Emma di Jane
Austen per dichiararsi, non avete
idea di quanto sia diventata complicata l’attuale enigmistica dei segnali.
Mi è stato chiaro quando una pulzella ventenne ha deciso di affidarsi a
me per la esegesi del suo epistolario
elettronico con tale Massimo, malgrado il mio stato civile le consiglias-
se di cercare interpreti più concludenti.
«Guarda qua» mi dice, porgendomi il suo cellulare. Leggo: «Ci vediamo tra due ore vicino a il fioraio.
Massimo». «Che vuol dire?» mi chiede tormentandosi il labbro. «Quel
che c’è scritto?» azzardo, meditando
sulla prematura scomparsa della preposizione articolata. «Ma no, scusa
— protesta lei —: perché dovremmo
vederci vicino al fioraio? E se poi mi
allunga il fiore, che faccio? Rifiuto?».
Rifiuti? Vorrei dirle che, salvo lodevoli eccezioni, gli uomini ormai limitano la loro frequentazione florovivaistica al due di novembre, quando so-
Al cinema Una scena del film di
Vincenzo Salemme «SMS - Sotto
mentite spoglie» (2007) con, tra gli altri,
Giorgio Panariello e Luisa Ranieri
no sicuri che il destinatario dell’estremo pensiero non possa male interpretarli. Ma mi astengo: perché far
morire un sogno?
«Se te lo offre, e dico se, ringrazi e
sorridi. Mica ti sta chiedendo di sposarlo?». Ma lei non è contenta: «L’altra volta è venuto a prendermi sotto
casa con la moto: si vede che ora non
vuol farsi vedere qui sotto. Questo
sms è una chiara presa di distanza».
Faccio un po’ mente locale e visualizzo il fioraio in questione, a circa 500
metri da casa sua. «Credo che tu possa sobbarcarti l’onta di questo mezzo
chilometro a piedi» suggerisco.
«Vabbè dai, rispondiamo» propongo. «Nooo! Ma che si risponde così
dopo un minuto? Penserà che sto alla canna del gas!». Mi accorgo che mi
mancano i fondamentali. Mi viene
spiegato che deve passare almeno
mezzora perché la replica appaia dignitosa. «Possiamo almeno pensare
la risposta? — azzardo —. Una cosa
tipo: "Ok, ci sarò. A dopo"?». Vengo
fulminata da un’occhiataccia: «Mai
dare certezze! Devi mantenere
un’aria misteriosa. Tipo: "Tu aspettami". E poi magari non vai». Ascoltarla e solidarizzare con Massimo è un
tutt’uno. Lei lo intuisce: «Guarda che
loro sono i primi a fare così. Vince
chi se la tira di più». Penso che lei sia
sulla buona strada per la vittoria: «Allora meglio non rispondere proprio»
estremizzo. «E poi passi dalla parte
del torto? Nooo, dammi qui che gli
scrivo: "Wait and see"». Beep beep. Il
cellulare squilla proprio quando glielo sto passando. Faccio in tempo a
sbirciare il messaggio di Massimo:
«Famo n’altra volta, bella». Sempre
vicino a il fioraio, però.
© R PRODUZIONE RISERVATA
Su Corriere.it
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Supplemento singolo
Le domande e la liberatoria da
far firmare ai genitori vanno
scaricate da corriere.it e
inviate, insieme a una foto, a
proustperbambini@corriere.it
TEMPI
LIBERI
SU CORRIERE.IT
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«Supplemento singolo»
50
Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
51
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
Economia
Indici delle Borse
FTSE MIB
La settimana
Cambi
Atlantia
La settimana
Ced.
Quot. Rend. eff.
05-04
netto %
Titolo
Ced.
Quot. Rend. eff.
05-04
netto %
0,98% Btp 08-15/12/13 3,750% 102,05
0,25
Btp 11-01/03/22 5,000% 105,86
3,62
1 euro 124,4900 yen
1,78% Btp 10-01/11/13 2,250% 100,88
0,37
Btp 96-01/11/26 7,250% 123,85
4,08
Btp 11-01/04/14 3,000% 101,87
0,67
Btp 11-15/09/26 3,100%
98,84
4,53
3.663,48 -1,68% 1 euro
0,8491 sterline
0,19% 0,02% Btp 04-01/02/15 4,250% 104,60
Btp 10-15/04/15 3,000% 102,23
1,15
1,50
Btp 11-15/04/16 3,750% 104,02
1,91
Btp 03-01/08/34 5,000% 100,82
Btp 05-01/02/37 4,000% 88,01
Btp 07-01/08/39 5,000% 99,71
4,36
4,35
4,44
Btp 06-15/09/17 2,100% 101,78
Btp 13-15/09/18 1,700% 98,03
Btp 09-01/03/20 4,250% 102,75
2,86
3,61
3,29
Cct 07-01/12/14 0,610%
Cct 08-01/09/15 0,770%
Cct 09-01/07/16 0,620%
1,25
1,71
2,08
15.250,42
0,64% Londra
6.249,78 -1,49% 1 euro
FTSE It.All Share 16.297,85
0,49% Francoforte
7.658,75 -2,03% FTSE MIB
Titoli di Stato
Titolo
Dati di New York aggiornati alle ore 20.00
1,2944 dollari
FTSE It.Star
11.993,31
-0,88% Parigi (Cac40)
Dow Jones
14.511,31
-0,65% Hong Kong
21.726,90 -2,73% 1 euro
1,2158 fr. sv.
Nasdaq
3.189,96
-1,09% Tokio (Nikkei)
12.833,64
1,58% 1 euro
8,3984 cor.sve. -0,09% S&P 500
1.547,72
-0,79% Madrid
7.798,40 -0,63% 1 euro
1,3134 dol.can. 0,93% 99,33
98,07
96,02
L’Authority Sanzione di 11,3 milioni, 5,3 milioni per l’ex patron Salvatore. «Dal 1993 un sistema di trust per proteggere il patrimonio»
La lente
AZIENDE
«ENERGIVORE»,
UN SOLLIEVO
DALLO SVILUPPO
D
opo le famiglie le
imprese, almeno nelle
intenzioni. Passera e Grilli
hanno firmato il decreto
ministeriale che attuando
il secondo «decreto
sviluppo» rivede le regole
per le aziende a «alta
intensità energetica».
Un’azienda «energivora»
d’ora in poi sarà
identificata non in base
all’ammontare assoluto dei
costi dell’energia ma sulla
base dell’incidenza di quel
costo sul fatturato. Le
agevolazioni
riguarderanno sia le accise
sull’energia, sia i cosiddetti
«oneri di sistema»
dell’energia elettrica
acquistata, ovvero quella
parte della bolletta che
copre in particolare i
(pesanti) incentivi per le
rinnovabili. Le aziende con
un costo totale dell’energia
sopra il 3% del fatturato
avranno agevolazioni sulle
accise. Quelle il cui costo
dell’energia elettrica supera
il 2% del fatturato avranno
diritto a oneri di sistema
ridotti. Ci sarà comunque
una soglia minima di
consumo energetico pari a
2,4 gigawattora l’anno.
Aziende medio-piccole,
quindi, visto che la soglia
attuale è di 8 gigawattora.
È possibile, anzi
auspicabile, che la misura
le aiuti. Anche se, come ha
detto pochi giorni fa il
numero uno dell’Autorità,
«il problema non è
scaricare altrove questi
oneri, ad esempio sulla
fiscalità generale, ma
trovare il modo di
contenerli».
Ligresti, multa record della Consob
«Manipolazione del titolo Premafin da novembre 2009 a settembre 2010»
MILANO — È tra la sanzioni
più alte mai comminate dalla
Consob per aggiotaggio manipolativo di un titolo in Borsa: 5,3
milioni a Salvatore Ligresti, l’ex
patron della galassia Premafin-Fonsai; con lui sono stati
multati i suoi prestanome Giancarlo De Filippo e Niccolò Lucchini, 3 milioni ciascuno. In totale 11,3 milioni che fanno del procedimento il più pesante mai
emesso dalla Consob insieme
con quello a Ifil-Exor (16 milioni poi ridotto a circa 6) e a Stefano Ricucci (10,4 milioni, poi dimezzati a 5,4).
Si conclude così un’inchiesta
amministrativa aperta in seguito ai movimenti anomali del titolo Premafin tra il 2 novembre
2009 e il 16 settembre 2010, il
cui valore «artificiosamente divergeva» da quello dell’unica
sua partecipazione, Fonsai. In
sostanza, il primo saliva, il secondo scendeva. Il sospetto era
che qualcuno stesse manipolando le azioni, per tenere alto il valore di Premafin. A febbraio
2012 il dossier dell’Authority
presieduta da Giuseppe Vegas
sulle manipolazioni di Premafin
è anche approdato sul tavolo
La Consob presieduta da
Giuseppe Vegas (foto) ha
monitorato i movimenti sui titoli
Premafin tra il 2009 e il 2010
segnalando un presunto
aggiotaggio manipolativo al pm
di Milano Luigi Orsi. Da lì è
partita l’inchiesta sulle società
del pm milanese Luigi Orsi che
sta indagando sul crac delle società della famiglia Ligresti, Sinergia e Imco (controllanti di
Premafin). Dei 5,3 milioni, 300
mila sono la multa per non aver
diffuso a febbraio 2012 una nota
sui trust richiesta da Consob.
La manipolazione di Premafin
L’inchiesta
I movimenti consecutivi
in 161 giorni di
mercato. Le oscillazioni
dei prezzi
accertata dalla Consob è stata effettuata attraverso due veicoli basati in Paradisi fiscali ai Caraibi:
The ever green security Trust,
delle Bahamas, e il Heritage
Trust, di Panama. In 161 delle
223 giornate di Borsa questi due
trust hanno venduto in asta di
chiusura e poi ricomprato Premafin, così da tenerne alto il valore. I due veicoli — pur senza
averlo mai dichiarato — possedevano il 20% di Premafin fin
dal 1993, anno di Tangentopoli
(nella quale Ligresti fu implicato
e arrestato). Era stato proprio
l’ingegnere di Paternò a vendere
fino al 24,5% della società «allo
dei Ligresti. Orsi ha anche
chiesto e ottenuto il fallimento
delle holding Sinergia e Imco e
ora indaga per bancarotta
fraudolenta. Un altro fascicolo è
aperto a Torino su Fonsai per
falso in bilancio, ostacolo alla
vigilanza e infedeltà patrimoniale
scopo di proteggere il proprio patrimonio», sottolinea la Consob.
Il sistema si è poi ampliato attraverso la creazione di altri trust.
I motivi della manipolazione
per Consob sono chiari: sostenere Premafin, le cui azioni erano
in pegno alle banche, nell’ambito della ristrutturazione del debito di Sinergia-Imco, dichiarate
fallite lo scorso giugno. L’inchiesta di Milano, chiusa di fatto la
parte sull’aggiotaggio, sta procedendo
con l’ipotesi di bancarotta fraudolenta
nel ricostruire i motivi che hanno spinto Ligresti alle manipolazioni. Il sospetto è che Sinergia fosse insolvente almeno dal 2010 e che le
banche abbiano cercato di cautelarsi caricando i debiti sull’immobiliare
Imco, più solida. Non a caso un
mese fa il tribunale fallimentare
ha escluso dai debiti di Imco
l’ipoteca a favore di Unicredit
sull’area Cerba a Milano.
Fabrizio Massaro
fmassaro@corriere.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
A Francoforte Atteso per ottobre un pronunciamento dei giudici di Karlsruhe sulla legalità del programma Bce di riacquisto titoli
Euro, torna lo spettro della Corte tedesca
DAL NOSTRO INVIATO
S. Agn.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Le indagini
Bce Mario Draghi
HONG KONG — Sul mercato dei titoli di Stato si sta affacciando un convitato di pietra. In
silenzio, la Corte costituzionale
tedesca torna in scena nella crisi
del debito e fino a ottobre ci resterà. Oggetto della sua attenzione stavolta è la Banca centrale europea, di cui i giudici di Karlsruhe vogliono determinare il diritto di operare in base alle nuove regole che si è data.
Gli investitori per il
momento non sembrano percepire ciò che sta
accadendo in Germania. Né le elezioni in Italia, né il caos sulle banche di Cipro hanno mandato in fibrillazione il sistema. La ragione c’è: il
26 luglio scorso Mario
Draghi, presidente della
Bce, ha promesso che la
banca farà «whatever it
takes» («qualunque cosa serva») per evitare
che l’euro vada in frantumi. In
settembre, Draghi ha fatto poi approvare al Consiglio direttivo della Bce le cosiddette Omt o Outright Monetary Transactions: la
possibilità che l’Eurotower compri in misura potenzialmente illimitata titoli di Stato di Paesi che
lo chiedano, dopo aver sottoscritto un programma di riforme. Solo la Bundesbank votò contro,
ma fu messa in minoranza.
E agli investitori, finora, è ba-
stato sapere che l’opzione esiste.
Gli spread dell’Italia o della Spagna sono scesi perché i mercati
non dovevano più fare i conti
con il rischio di rottura dell’euro.
Anche i fondi più grandi temono
la Bce, nessuno vuole trovarsela
contro mentre specula al ribasso,
ora che sullo sfondo esiste in
ogni momento l’opzione di acquisti «illimitati» di bond.
Questo meccanismo ora però
tornerà al vaglio di Karlsruhe.
di Karlsruhe precisò però che
avrebbe dovuto esaminare anche
l’Omt della Bce. Da allora, quella
clausola si è dilatata in un caso
raccolto in dieci grossi faldoni
che i togati tedeschi stanno esaminando per emettere una sentenza a ottobre. I giudici devono
pronunciarsi sulla costituzionalità del rischio che la Bundesbank
subisca perdite per la sua parte
pro-quota negli interventi Bce: ieri il tema è emerso alla conferen-
Già a settembre scorso i giudici
costituzionali tedeschi si erano
pronunciati sull’Esm, il fondo salvataggi finanziato e gestito dai
governi dell’area euro. In quel caso i magistrati dettero disco verde, perché l’Esm non viola il vincolo della Costituzione tedesca
che proibisce trasferimenti «illimitati» al resto dell’area euro: il
fondo salvataggi ha un preciso
tetto alle sue risorse. In una clausola di quella sentenza la Corte
za a Hong Kong dell’Inet, il think
tank creato da George Soros e
Rob Johnson. Alcuni osservatori
che hanno incontrato i giudici
pensano che Karlsruhe possa
bocciare l’Omt, proprio perché
gli interventi sono potenzialmente «illimitati». Chi li ha visti, racconta di aver trovato un gruppo
di toghe «chiuse nel loro mondo
e capaci di tutto».
Federico Fubini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il nodo
La Costituzione di
Berlino e il divieto di
trasferimenti illimitati
all’interno dell’area
monetaria dell’euro
Finmeccanica
Il piano Selex
taglia 2 mila
posti di lavoro
in Italia
Oltre 2.500 esuberi (2.529)
in tutto il gruppo, di cui
1.938 in Italia, e il quasi
dimezzamento dei siti
italiani (che si ridurranno
da 48 a 26) entro il 2014
(quelli della Gran Bretagna
saranno ridotti da 16 a 10).
Sono i numeri del piano di
riorganizzazione di Selex
Es (Finmeccanica)
illustrati ieri ai sindacati.
Selex Es conta attualmente
oltre 17.000 dipendenti,
distribuiti
prevalentemente tra Italia
e Gran Bretagna. Il piano,
si legge in una nota di
Finmeccanica, è
«finalizzato a creare una
realtà europea integrata,
con massa critica e
competenze tecnologiche
adeguate a sostenere la
sfida dei mercati
internazionali nel settore
dell’elettronica per la
difesa e sicurezza».
Immediata la reazione dei
sindacati. La Fim ha
chiesto l’intervento del
governo e la Fiom di
Genova ha indetto quattro
ore di sciopero dei
lavoratori della sede locale
di Selex per lunedì mattina
come prima reazione
all'annuncio del piano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
In collaborazione con
La carta che non taglia gli alberi.
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Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
Economia 53
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
Telecomunicazioni
Dalla possibilità di conferire il gestore all’acquisizione di una quota di controllo della società guidata da Bernabè
Telecom tratta con Hutchison
Ecco l’offerta dell’azionista di «3»
«abuso del diritto» nel 2007. La banca aveva
già transato a fine 2011 con l’Agenzia delle
entrate per gli anni 2002-2006 versando 260
milioni più interessi. In ogni caso sul
bilancio 2012 — chiuso con una perdita di
3,2 miliardi — non ci sono stati impatti in
quanto la somma era già stata accantonata.
circolava anche un’altra voce, secondo la quale dietro ai colloqui con Hutchison Whampoa si potrebbe nascondere in realtà una trattativa per
cedere tutta Telecom a Li Ka Shing, e
in un simile scenario la fusione con
3 potrebbe essere il grimaldello per
consentire nel frattempo ai cinesi di
effettuare una due diligence sul
gruppo telefonico. Questa opzione
coinvolgerebbe anche Telco, a cui i
cinesi potrebbero fare
una proposta per rilevare il loro pacchetto.
Farebbe cassa quindi
anche Telefonica, che
ha appena avviato un
processo di dismissioni per ridurre il debito
di 4 miliardi.
Nell’eventualità i soci non sarebbero comunque i soli interlocutori. Una simile operazione ha bisogno di
un consenso più ampio. Di certo, vista la
strategicità della rete, dovrà essere
coinvolto il governo. Un governo
con mandato pieno, che al momento non c’è ancora.
Bernabè ha convocato il consiglio
di Telecom per giovedì prossimo, 11
aprile, e all’ordine del giorno ci sono
generiche «comunicazioni del presidente». Probabilmente darà un’informativa sui contatti intercorsi e sulle
possibili opzioni allo studio. Non dovrebbero esserci documenti, come
era avvenuto invece prima di Natale
con la proposta formale di Naguib
Sawiris. Il consiglio potrebbe essere
però chiamato già ad attribuire una
delega all’amministratore delegato
Marco Patuano, o più probabilmente a Bernabè visti i rapporti di lunga
data con Li Ka Shing, per approfondire il dossier. Ma il via libera non è
automatico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Federico De Rosa
Il gruppo italiano: colloqui in corso, consiglio l’11 aprile
MILANO — La trattativa ora è ufficiale. Telecom Italia è uscita allo scoperto confermando di aver in corso
«contatti preliminari» con Hutchison Whampoa, la conglomerata di
Hong Kong che in Italia controlla
l’operatore mobile 3 e la quale a sua
volta ha fatto sapere «che ci sono stati preliminari contatti esplorativi tra
Telecom e 3 Italia S.p.A. per una possibile integrazione tra le loro attività».
La notizia era stata inizialmente
smentita dai cinesi, ma ieri la Consob ha chiesto di chiarire ed è arrivata la conferma alle voci sui colloqui
Italia-Cina iniziate a circolare nel fine settimana, dopo l’anticipazione
del Corriere, che hanno mandato sull’ottovolante i titoli del gruppo telefonico. Sui quali ieri la tensione si è
allentata: a fine seduta il gruppo telefonico ha registrato un rialzo dell’1,04%. I colloqui in corso, come
hanno fatto sapere da Hong Kong, riguardano un’integrazione in Italia
tra le due aziende, già studiata in
passato ma senza esito. Il presidente
di Telecom, Franco Bernabè ha affidato lo studio di fattibilità a Rothschild mentre Li Ka Shing sarebbe affiancato da Goldman Sachs. Sui dettagli dell’operazione non ci sono dettagli ma le indiscrezioni riferiscono
di una possibile fusione carta-contro-carta tra Telecom e 3 Italia, che
avverrebbe tramite acquisizione. Informalmente alcuni dei soci forti del
gruppo telefonico avrebbero già
A sinistra, il
presidente
di Telecom,
Franco
Bernabè. A
fianco, Li Ka
Shing,
numero uno
di Hutchison
Whampoa
La riunione
All’ordine del giorno
previste le comunicazioni
del presidente
espresso al management le loro riserve su un’operazione in cui probabilmente non vedono un valore strategico, considerando che 3 Italia ha
fatto importanti progressi ma ancora non è riuscita ad andare in utile.
Ma per Hong Kong questo non è un
problema vista l’approccio di Cunning Fok, il managing director di Hutchison Whampoa, che ha investito
in Italia guardando all’Europa e al
possibile consolidamento, puntando sul lungo termine. Che sia arrivato il momento giusto? Ieri in Borsa
La transazione
Tegola su Mps, multa fiscale di 51 milioni
(f.mas.) Da un lato il Tesoro presta 4,07
miliardi a Mps, dall’altro incassa 51,2
milioni da una transazione del Fisco con la
stessa banca. È accaduto a fine 2012 —
come indicato nel progetto di bilancio
dell’istituto presieduto da Alessandro
Profumo (foto) — relativamente alle
contestazioni sui benefici fiscali realizzati in
© R PRODUZIONE RISERVATA
Panorama
Cofide, Edoardo
De Benedetti
entra in consiglio
Edoardo De Benedetti, terzogenito
di Carlo De Benedetti, entrerà nel
board Cofide, holding di controllo
di Cir su proposta dell’accomandita
di famiglia. Nella lista di Cdb & figli
sapa, figurano anche Silvia Candiani
e Laura Cioli. Rodolfo De Benedetti,
attuale Ceo, sarà presidente
esecutivo. Cofide ha presentato la
lista per il consiglio Cir: prevede
l’ingresso di Monica Mondardini
che, come anticipato nei mesi
scorsi, diverrà amministratore
delegato mantenendo analoga carica
nel gruppo L’Espresso.
Inchiesta prezzi carburanti,
dall’Eni nessuna manipolazione. A
garantirlo l'ad del
gruppo petrolifero
Paolo Scaroni
(nella foto): «Non è
la prima indagine,
ci si chiede se i
prezzi vengono
manipolati, per
quello che ci
riguarda nessun inganno».
Pirelli, il piano industriale sarà
presentato a novembre dopo i dati
della semestrale 2013.
Lilli Bertone condannata per il
crac della carrozzeria torinese. Gli ex
amministratori dovranno pagare 7,5
milioni, di cui 4,5 di sua pertinenza.
Eads, Lagardere venderà la sua
quota del 7,5% nel gigante
aerospaziale per 2,5 miliardi.
Mediobanca riacquista proprie
obbligazioni con un conferimento di
titoli per 1,47 miliardi.
54
Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
Febal
De’Longhi Store
Arclinea
Ilve
Dada
Lavazza
Cesar
Rossana
Agape
Valcucine
Scavolini
Alessi
Economia 55
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
Governance
Confindustria
Popolare di Milano, la conta dei consiglieri sulla svolta della spa
«Sole 24 Ore»
Benedini
presidente
MILANO — Il consiglio di sorveglianza di Bpm
si spacca, ma Andrea Bonomi e Piero Montani
tirano dritto. Giovedì sera, a sorpresa, tre
consiglieri di Piazza Meda hanno votato contro
il bilancio 2012, passato con 9 voti a favore e
quattro astensioni, mettendo inoltre sul tavolo
un piano alternativo alla trasformazione della
banca in spa. La proposta è stata avanzata da
Enrico Castoldi, Maurizio Cavallari e Ruggero
Cafari Panico, nel board in quota Amici della
Bipiemme, l’ex parlamentino della banca
sciolto da Montani dopo gli scandali emersi
sulla gestione delle nomine e dei bonus in
Piazza Meda. Il progetto prevedrebbe il
mantenimento della cooperativa e alcune
modifiche alla governance duale.
La proposta non è stata esaminata «non
essendo materia di competenza del consiglio
di gestione», ha spiegato il presidente Filippo
Annunziata. Una presa di distanza che ieri
pomeriggio è stata ribadita con una certa
fermezza dal consiglio di gestione convocato
in seduta straordinaria, durante il quale è stato
deciso di avviare ogni azione a tutela della
banca. Ieri c’è stata anche una nuova riunione
del consiglio di sorveglianza per votare la
relazione al bilancio.
La reazione dei vertici di Bpm non stupisce. La
proposta dei tre consiglieri arriva infatti in una
fase molto delicata per Piazza Meda. Prima di
Pasqua i vertici della banca hanno illustrato il
progetto di trasformazione in spa alla Banca
d’Italia, ed è stata già fissata per il 22 giugno
l’assemblea per l’approvazione. Il pacchetto,
La cooperativa
Il voto contrario di tre componenti
che hanno proposto il
mantenimento della cooperativa
Il caso L’impegno a mantenere i livelli occupazionali
insomma, sembrerebbe chiuso anche se resta
l’incognita sindacati. Per la Uilca è
«indispensabile il mantenimento della
partecipazione diretta dei lavoratori alla vita
dell’impresa e dello spirito cooperativo». La
Fabi, invece, per bocca del segretario generale,
Lando Maria Sileoni, ha detto che si esprimerà
solo «dopo aver preso visione di documenti
ufficiali» e aver conosciuto «il parere della
Vigilanza e della Consob». E ieri Bonomi e
Montani hanno fissato un vertice con i
sindacati per il 16 aprile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il gruppo del lusso
Gucci adesso vuole
Richard Ginori
Offerta di 13 milioni
La mossa del marchio fiorentino di Pinault
FIRENZE — Mezza italiana e
mezza francese: l’offerta di Gucci, se confermata, può diventare il futuro della manifattura Richard Ginori. Ma rappresenta
anche il passato, il più glorioso
probabilmente, quello fiorentino e francese celebrato in questi giorni in una splendida mostra al Museo delle Porcellane
di Palazzo Pitti. E soprattutto
c’è il presente, difficile ma possibile, di un’industria dichiarata
fallita, eppure con tutte le carte
in regola per risorgere. Già, perché Gucci, il gruppo dell’«offerta irrevocabile d’acquisto» (per
ora unica) da 13 milioni con la
rioccupazione di 230 lavoratori
su 308 della fabbrica di Sesto
Fiorentino, non solo ha sedi a Firenze e a Parigi (appartiene al
gruppo francese Kering guidato
da François Henry, figlio di
François Pinault, uno degli uomini più ricchi al mondo), ma
già negli anni Settanta aveva avviato una collaborazione con la
Richard Ginori producendo alcune porcellane con motivi Gucci considerate oggi rarità da museo. Adesso quel passato potrebbe ripetersi, con altri slanci e
piani industriali ambiziosi, sempre che alla seconda asta (la prima è andata deserta) del 22 aprile non ci siano altri acquirenti
con offerte migliori. A svelare il
nome, sciogliendo l’accordo di
riservatezza concordato con il
curatore fallimentare, è stata la
stessa Gucci (assistita dallo stu-
TRIBUNALE DI MESSINA
Presidenza del Consiglio
dei Ministri
Ufficio del Commissario
straordinario del Governo
per le infrastrutture carcerarie
97616150583
I.1) Amministrazione aggiudicatrice: UFFICIO DEL
COMMISSARIO STRAORDINARIO DEL GOVERNO
PER LE INFRASTRUTTURE CARCERARIE Via di
San Francesco di Sales 34 - 00165 ROMA pianocarceri@interpec.it - www.pianocarceri.it. II.1.4) Appalto per progettazione esecutiva ed esecuzione dei
lavori di realizzazione di un nuovo padiglione detentivo
da 200 posti presso la Casa Circondariale di BOLOGNA
- CUP J33G12000040001 - CIG 443569969B. II.2.1)
Valore finale totale degli appalti: Euro 10.384.813,81
(IVA esclusa). IV.1.1) Tipo di procedura: Aperta. IV.2.1)
Criterio di aggiudicazione: prezzo più basso (art. 82
D.lgs. 163/2006). V.1) Data della decisione dell’aggiudicazione: 28/03/2013. V.2) Offerte ricevute: 33. V.3)
Aggiudicatario: A.T.I. BORCHI COSTRUZIONI S.r.l.
(mandataria) C.F. 00640880100 / TEICE S.r.l. C.F.
02637730108, con domicilio eletto presso la sede
dell’impresa mandataria sita in Genova - 16121 - Via
Oderzo n. 1/6. V.4) Valore finale: Euro 6.254.519,83
(IVA compresa). VI.4) Invio GUCE: 28/03/2013.
IL COMMISSARIO STRAORDINARIO
DEL GOVERNO
PER LE INFRASTRUTTURE CARCERARIE
Prefetto Angelo Sinesio
Proc. es. n. 27/09 R.E.
In data 28 MAGGIO 2013 alle ore 15.45, presso l’U.N.E.I.M., in Messina, Piazza Immacolata di Marmo 4, dinnanzi al Notaio Giuseppe Vicari, delegato dal G.E., Dott. U. Scavuzzo, si effettuerà la vendita senza
incanto, in unico lotto, dell’edificio con destinazione alberghiera in Messina, Via Garibaldi n. 126, a quattro elev. f.t. e parziale seminterrato, a
copertura piana. Superficie lorda complessiva, esclusi gli accessori,
mq. 4.035 circa. Non è compresa nella vendita l’azienda corrente nell’immobile.
Risulta trascritto atto di destinazione ad uso alberghiero. Allo
stato occupato da terzi in virtù di affitto di azienda dell’1.7.09,
reg.to l’11.2.10 al n. 761, non opponibile alla procedura, relativamente all’immobile pignorato. Risulta, inoltre, trascritto un contratto di affitto di azienda in data 25.2.06, pubblicato nei RR.II. il
17.3.06 al n. 6125 r.p., la cui affittuaria è fallita. Nel contratto è stato
pattuito, che lo stesso si risolverà ipso iure, ai sensi e per gli effetti dell’art. 1456 c.c., nel caso di fallimento dell’affittuaria. Non
risulta pubblicato nei RR.II. alcun atto relativo a detta trascrizione.
Prezzo base d’asta: euro 4.677.187,50. Rilancio minimo in aumento in caso di gara: euro 20.000,00.
Eventuale vendita con incanto 28.05.2013 alle ore 16.30.
Condizioni della vendita, descrizione dettagliata dell’immobile, notizie
urbanistiche, nell’avviso integrale pubblicato sul sito www.tribunaledimessina.net, sul sito www.tribunale.messina.it e sul sito e sulla vetrina
Marketplace dell’Unicredit Credit Management Bank.
Custode giudiziario: Notaio Giuseppe Vicari. L’immobile può visionarsi
previo appuntamento telefonico (U.N.E.I.M. 090/6409852 fax
090/6409582).
Messina, 11.03.2013
Notaio Giuseppe Vicari
Per la pubblicità
legale e finanziaria
rivolgersi a:
RCS MediaGroup S.p.A.
Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano
Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano
Tel. 02 2584 6665 o 02 2584 6256
Fax 02 2588 6114
Via Valentino Mazzola, 66/D - 00142 Roma
Tel. 06 6882 8650 - Fax 06 6882 8682
Vico II San Nicola alla Dogana, 9
80133 Napoli
Tel. 081 49 777 11 - Fax 081 49 777 12
Via Villari, 50 - 70122 Bari
Tel. 080 5760 111 - Fax 080 5760 126
SETTORE AVVOCATURA
SERVIZIO APPALTI - CONTRATTI
ASSICURAZIONI
DEMANIO E PATRIMONIO
Il Comune di Salerno pubblica l’avviso
d’asta per la partecipazione all’asta pubblica per la vendita degli immobili di proprietà comunale. Il testo integrale, con
l’elenco dei beni e le modalità di partecipazione, è disponibile sul sito internet
www.comune.salerno.it/sez.bandi e
concorsi e presso l’Ufficio Patrimonio sito
al Rione Zevi - Salerno (Tel. 089/662903
e 089/662904). Il termine ultimo per la
presentazione delle offerte scade il
23/05/2013 ore 12.00.
Il Direttore del Settore
Avv. Aniello Di Mauro
Federico De Rosa
Prada, volano gli utili
Un nuovo record in termini di ricavi e
redditività. Prada ha chiuso il 2012 con un
utile netto di 625,7 milioni (+44,9%) e ricavi
consolidati a 3,29 miliardi (+29%). Proposto
un dividendo di 9 centesimi per azione
dio Bonelli Erede Pappalardo),
in un comunicato diffuso ieri
dopo che per tutta la mattinata
nei palazzi di Firenze si era
scommesso sul nome della maison dell’alta moda fondata nel
1921.
«La decisione di presentare
l’offerta — si legge nella nota
— è coerente con la strategia di
valorizzazione dell’eccellenza
del made in Italy nel mondo.
L’offerta si basa su un progetto
industriale e strategico di lungo
periodo e si pone l’obiettivo di
tutelare e rilanciare un marchio
storico di Firenze, quale è Richard Ginori, sinonimo da sempre di qualità e artigianalità».
La notizia è stata accolta con
fiducia da sindacati e istituzioni. «La svolta di Gucci per Richard Ginori è un bellissimo
messaggio anticrisi non solo
per i lavoratori ma per il nostro
territorio e per l’Italia» è il tweet del sindaco di Firenze, Matteo Renzi.
Marco Gasperetti
Antonia Jacchia
Benito Benedini sarà il nuovo
presidente del «Sole 24 Ore», il
gruppo che fa capo a
Confindustria. Nella lista per
l’assemblea del 29, sono anche
Valerio Ticozzi, Mario Mirarchi,
l’attuale Ceo Donatella Treu,
Marcella Panucci, Maria
Carmela Colaiacovo, Luigi
Abete, Antonio Bulgheroni,
Marco Venturi, Alessandro
Spada e Alberto Chiesi.
Benedini sostituirà Giancarlo
Cerutti al quale sono andati i
ringraziamenti del presidente
di Confindustria Giorgio
Squinzi.
Via libera Ue
Random House
prende
Penguin
Via libera della Commissione Ue
alla creazione di un nuovo grande
gruppo dell’editoria anglosassone.
Grazie all’accordo fra Random
House (Bertelsmann), primo
editore negli Usa e nel Regno
Unito, e Penguin (Pearson), che
mantiene buone posizioni nei
mercati a forte crescita, nasce il
Penguin Random House. In base
all’accordo annunciato a fine
ottobre, la maggioranza del
gruppo è controllata da
Bertelsmann con il 53%, mentre
Pearson possiede il 47%. Nessuna
preoccupazione per la concorrenza
secondo l’Antitrust europeo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
COMUNE DI ANDRIA
AVVISO DI ESITO PROCEDURA APERTA
AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Comune di
Andria - Settore Ambiente e Mobilità - Tel.
0883/595210/ 290326 telefax 0883/242617/553835
sito internet www.comune.andria.bt.it. PROCEDURA DI GARA: Aperta. OGGETTO: “Gestione del
Servizio Pubblico di Trasporto Assistenza degli
alunni/studenti delle scuole dell’infanzia (ex materne), primarie (ex elementari) e secondarie di
1° grado (ex medie),nella Citta di Andria”
CIG: 29871745F6. IMPORTO DELL’APPALTO:
€ 357.372,50 di cui servizi posti a base di gara)
€ 356.872,50 e oneri per la sicurezza come definiti
nel DUVRI (non soggetti a ribasso) € 500,00. DATA
AGGIUDICAZIONE DEFINITIVA ED EFFICACE: Determinazione Dirigenziale n. 3766 del 31/10/2012. CRITERIO DI AGGIUDICAZIONE: offerta del prezzo più
basso, mediante ribasso percentuale del servizio
posto a base di gara, ai sensi dell’art. 82, comma 2,
lett. b), del d.lgs n.163 del 2006 e dell’art. 118 del
D.P.R. n. 207/2010. OFFERTE RICEVUTE: 2. RIBASSO OFFERTO: 1%. AGGIUDICATARIA del servizio: RTI di Giorgio Viaggi di Giorgio Riccardo
Raffaele & Figli S.n.c. - Via Rosmini, 38 - 76123 Andria (BT) - Viaggi Vassallucci di Vassallucci Sebastiano Via Milite Ignoto, 91 - 76123 Andria (BT) Autonoleggi F.lli Zagaria di Zagaria Lazzaro, Angelo, Emanuele S.n.c. - S.P. Trani-Andria - Km 1,800
- 76123 Andria (BT). Attività che potrà essere subappaltata dal RTI: trasporto scuola infanzia 10% trasporto scuola primaria 10% - trasporto scuola secondaria di 1° grado 10%. IMPORTO NETTO DI AGGIUDICAZIONE: € 353.303,77 oltre IVA. Il bando è
stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea il 08/08/2012 n. 2012/S151-253101,
sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n.
92 del 08/08/2012 V Serie Speciale, all’Albo Pretorio
del Comune di Andria, dal 08/08/2012 al
14/09/2012, sul sito internet del Comune di Andria
dal 08/08/2012 al 14/09/2012, sul sito internet del
Ministero delle Infrastrutture del giorno 08/08/2012
(cod. 83989), sul sito internet della Regione Puglia
del 08/08/2012 e per estratto su “ITALIA OGGI” (Nazionale) “CORRIERE DELLA SERA” (Nazionale) “LA
REPUBBLICA - BARI” (Regionale) “CORRIERE DEL
MEZZOGIORNO” (Regionale) nonché su Aste ed Appalti del 17/08/2012. DATA PUBBLICAZIONE BANDO
DI GARA dal 08/08/2012 al 14/09/2012. Avverso
l’aggiudicazione è possibile proporre ricorso al
TAR entro 30 giorni dalla comunicazione di aggiudicazione definitiva.
Il Dirigente del Settore Ambiente e Mobilità
ing. Santola Quacquarelli
AUTORITÀ PER LA VIGILANZA SUI
CONTRATTI PUBBLICI DI LAVORI,
SERVIZI E FORNITURE
AVVISO AL PUBBLICO
RELAZIONE FINANZIARIA ANNUALE 2012
Si rende noto che la relazione finanziaria annuale – comprendente il
progetto di bilancio di esercizio di Enel S.p.A. e il bilancio consolidato del
Gruppo Enel al 31 dicembre 2012, unitamente alle rispettive relazioni
sulla gestione ed alle attestazioni di cui all’art. 154-bis, comma 5, del
Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 – è a disposizione del
pubblico presso la sede sociale e sul sito internet della società
(www.enel.com).
Con le stesse modalità risultano a disposizione del pubblico anche le
relazioni redatte dalla società incaricata della revisione legale dei conti di
Enel S.p.A. e dal Collegio Sindacale.
La relazione sul governo societario e gli assetti proprietari per l’esercizio
2012, approvata dal Consiglio di Amministrazione di Enel S.p.A. in data
4 aprile 2013, è riportata in allegato sia al progetto di bilancio di
esercizio di Enel S.p.A. sia al bilancio consolidato del Gruppo Enel al 31
dicembre 2012.
Enel S.p.A.
Sede in Roma Viale Regina Margherita, n. 137
Capitale sociale € 9.403.357.795 (al 31.12.2011) i.v.
Codice Fiscale e Registro delle Imprese di Roma n. 00811720580
R.E.A. di Roma n. 756032 - Partita I.V.A. n. 00934061003
AVVISO DI APPALTO AGGIUDICATO
LOTTO 1 CIG N. 4114864D2E
LOTTO 2 CIG N. 4114882C09
Si informa che la gara a procedura aperta
relativa all’affidamento del servizio di
“Implementazione ed evoluzione del
sistema informativo dell’Autorità,
consulenza specialistica, gestione
e
monitoraggio
del
sistema
informativo” importo a base d’asta
euro 15.231.000,00 - di cui: A) euro
8.180.700,00 per il LOTTO 1; B) euro
7.050.300,00 per il LOTTO 2 - (IVA e
oneri della sicurezza esclusi) è stata
aggiudicata ai sensi dell’art. 83 del
D.Lgs. 163/2006 e smi ai seguenti
operatori economici: Aggiudicatario
lotto 1: RTI KPMG Advisory S.p.A.
(mandataria) - Engineering Ingegneria
Informatica S.p.A. - Inmatica S.p.A. con
un ribasso del 30,39% e per un importo
globale netto di aggiudicazione di euro
5.694.810,00. Aggiudicatario lotto 2:
RTI HP Enterprise Services Italia S.r.l.
(mandataria) - Mediatica S.p.A con un
ribasso del 32,34% e per un importo
globale netto di aggiudicazione di euro
€ 4.769.970,00. Ogni altra informazione
relativa alle condizioni di aggiudicazione
è reperibile sul sito: http://www.avcp.
it /por tal /public /classic /Autorita /
GareEContratti/gareincorso
Il Responsabile del Procedimento
Dott. Adolfo Candia
RELAZIONE FINANZIARIA
ANNUALE 2012
Impregilo S.p.A.
Sede Legale Milano V a dei Missaglia n 97 Cap tale sociale euro 718 364 456 72 nteramente versato
Codice fisca e e n° di scrizione al Registro del e Imprese di M lano 00830660155
Si rende noto che la Relazione Finanziaria Annuale al 31 dicembre
2012, le Relazioni della Società di Revisione e del Collegio Sindacale, la
Relazione sulla Remunerazione e la Relazione sul Governo Societario e
gli Assetti Proprietari sono a disposizione presso la sede sociale in Milano
Via dei Missaglia n. 97 e sono consultabili nel sito internet della società
all’indirizzo: www.impregilo.it / Governance / Assemblea degli Azionisti
Milano, 6 aprile 2013
Interiors,
Design & Living
http://atcasa.corriere.it/Casedaabitare
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56
Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
Nome
Data Valuta
Quota/od.
Quota/pre.
AcomeA SGR - numero di tel. 800.89.39.89
info@acomea.it
AcomeA America (A1)
04/04 EUR
14,381
14,268
AcomeA America (A2)
04/04 EUR
14,690
14,574
AcomeA Asia Pacifico (A1)
04/04 EUR
3,828
3,823
AcomeA Asia Pacifico (A2)
04/04 EUR
3,891
3,886
AcomeA Breve Termine (A1)
04/04 EUR
13,500
13,488
AcomeA Breve Termine (A2)
04/04 EUR
13,601
13,588
AcomeA ETF Attivo (A1)
04/04 EUR
3,946
3,916
AcomeA ETF Attivo (A2)
04/04 EUR
4,004
3,975
AcomeA Eurobbligazionario (A1)
04/04 EUR
15,592
15,572
AcomeA Eurobbligazionario (A2)
04/04 EUR
15,700
15,679
Nome
Data Valuta
Quota/od.
Quota/pre.
AZ F. Emer. Mkt Europe
03/04 EUR
3,740
3,780
AZ F. Emer. Mkt Lat. Am.
03/04 EUR
6,278
6,341
Nome
Data Valuta
Quota/od.
Quota/pre.
116,090
116,110
PS - Podium Flex A
04/04 EUR
85,600
85,570
91,560
91,540
PS - Podium Flex C
04/04 USD
84,750
84,750
AZ F. Formula 1 Absolute
03/04 EUR
4,669
4,691
Euro Corp. Bond A-Dis.M
05/04 EUR
12,195
12,177
KIS - Sm. Cap F
04/04 EUR
92,240
92,220
PS - Prestige A
02/04 EUR
97,040
97,760
AZ F. Formula 1 Alpha Plus ACC
28/03 EUR
5,518
5,513
Euro Short Term Bond E
04/04 EUR
10,517
10,519
KIS - Sm. Cap P
04/04 EUR
93,510
93,490
PS - Quintessenza A
02/04 EUR
98,680
98,760
Euro Short Term Bond R
04/04 EUR
10,418
10,420
KIS - Sm. Cap X
04/04 EUR
95,400
95,380
PS - Quintessenza B
02/04 EUR
100,420
100,490
KIS - Target 2014 X
04/04 EUR
106,130
106,110
PS - Strategic Colibrì A
26/03 EUR
65,450
65,900
PS - Target A
02/04 EUR
106,860
106,840
PS - Target B
02/04 EUR
106,480
106,460
PS - Titan Aggressive A
02/04 EUR
102,500
102,570
PS - Total Return A
04/04 EUR
101,240
101,080
PS - Total Return B
04/04 EUR
93,550
93,360
PS - Valeur Income A
04/04 EUR
108,830
108,800
Num tel: 178 311 01 00
www.compamfund.com - info@compamfund.com
04/04 USD
1445,468
1443,625
Bond Euro A
04/04 EUR
1224,007
1223,450
Bond Euro B
04/04 EUR
1187,881
1187,352
Bluesky Global Strategy A
AZ F. Formula 1 Alpha Plus DIS
28/03 EUR
5,518
5,513
AZ F. Formula Target 2014
03/04 EUR
4,608
4,614
AZ F. Formula Target 2015 ACC
03/04 EUR
5,772
5,777
AZ F. Formula Target 2015 DIS
03/04 EUR
5,544
5,548
Bond Risk A
04/04 EUR
1319,250
1322,400
Bond Risk B
04/04 EUR
1269,718
1272,919
CompAM Fund - Em. Mkt. Corp. A
04/04 EUR
1590,908
1588,322
AZ F. Formula 1 Conserv.
03/04 EUR
4,815
4,823
AZ F. Global Curr&Rates ACC
03/04 EUR
4,872
4,872
CompAM Fund - Em. Mkt. Corp. B
04/04 EUR
1537,862
1535,379
AZ F. Global Curr&Rates DIS
03/04 EUR
4,796
4,796
CompAM Fund - SB Bond B
03/04 EUR
1064,748
1064,592
AZ F. Income ACC
03/04 EUR
5,992
5,983
CompAM Fund - SB Equity B
03/04 EUR
1123,921
1129,605
AZ F. Income DIS
03/04 EUR
5,709
5,701
CompAM Fund - SB Flexible B
03/04 EUR
1043,844
1045,880
5,091
5,091
European Equity A
04/04 EUR
1233,629
1240,737
4,978
4,978
European Equity B
04/04 EUR
1174,856
1181,642
114,648
114,781
AcomeA Globale (A2)
04/04 EUR
9,507
9,465
AZ F. Italian Trend
03/04 EUR
2,491
2,543
Multiman. Bal. M
08/10 EUR
114,727
114,678
AcomeA Italia (A1)
04/04 EUR
13,020
12,949
AZ F. Macro Dynamic
03/04 EUR
5,756
5,754
AcomeA Italia (A2)
04/04 EUR
13,236
13,163
AZ F. Opportunities
03/04 EUR
4,637
4,634
AcomeA Liquidità (A1)
04/04 EUR
8,715
8,710
AZ F. Pacific Trend
03/04 EUR
4,094
4,060
AcomeA Liquidità (A2)
04/04 EUR
8,716
8,710
3,422
3,499
AcomeA Patrimonio Dinamico (A1) 04/04 EUR
4,741
4,734
AcomeA Patrimonio Dinamico (A2) 04/04 EUR
4,797
4,789
AcomeA Patrimonio Prudente (A1) 04/04 EUR
5,647
5,636
AcomeA Patrimonio Prudente (A2) 04/04 EUR
5,735
5,723
04/04 EUR
19,787
19,758
AcomeA Performance (A1)
04/04 EUR
19,967
26/02 EUR
101,898
102,118
27/02 EUR
98,651
99,156
Sol Invictus Absolute Return
21/02 EUR
106,443
106,132
AZIMUT SGR - tel.02.88981
www.azimut.it - info@azimut.it
Azimut Dinamico
03/04 EUR
24,522
Multiman.Target Alpha A
03/04 EUR
103,919
104,050
03/04 EUR
66,430
AZ F. Qtrend
03/04 EUR
4,602
4,623
Comm Euro R1C A
04/04 EUR
114,280
114,050
AZ F. Renminbi Opport
03/04 EUR
5,234
5,233
Comm Harvest R3C E
03/04 EUR
83,690
83,470
AZ F. Reserve Short Term
03/04 EUR
6,254
6,251
Currency Returns Plus R1C
04/04 EUR
946,910
941,120
04/04 EUR
93,240
93,490
AZ F. Solidity ACC
03/04 EUR
5,611
5,603
Dyn Aktien Pl R1C A
AZ F. Solidity DIS
03/04 EUR
5,458
5,451
DB Platinum IV
AZ F. Strategic Trend
03/04 EUR
5,394
5,423
03/04 EUR
5,368
5,425
03/04 EUR
6,041
6,031
8,283
8,269
Azimut Strategic Trend
03/04 EUR
5,923
5,954
108,820
108,910
108,940
US High Yield Bond R
04/04 USD
10,882
10,877
Strategic Bond Retail C
04/04 EUR
107,980
108,000
Strategic Bond Retail C hdg
04/04 USD
108,180
108,210
Strategic Trend Inst. C
04/04 EUR
109,910
110,000
Strategic Trend Retail C
04/04 EUR
108,320
108,410
Fondo Donatello-Michelangelo Due 30/06 EUR
53062,052
52529,869
Fondo Donatello-Tulipano
30/06 EUR
50481,217
48802,535
Fondo Donatello-Margherita
30/06 EUR
26785,078
26498,769
Fondo Donatello-David
30/06 EUR
58287,857
57786,950
Per ulteriori informazioni, visitate il sito
www.invescopowershares.net
Dynamic US Market
04/04 EUR
8,211
8,158
EQQQ
04/04 EUR
53,376
53,391
EuroMTS Cash 3 Months
04/04 EUR
103,349
103,345
54048,661
2675,531
Sovereign Plus R1C A
04/04 EUR
107,840
107,730
FTSE RAFI Europe
04/04 EUR
7,173
7,222
Systematic Alpha Index R1C A
27/03 EUR
10042,370
10061,150
Carige Bilanciato 30
04/04 EUR
5,687
5,691
Global Agriculture NASDAQ OMX
04/04 EUR
9,755
9,759
Global Clean Energy
04/04 EUR
3,092
3,092
Fondi Index Linked
Carige Bilanciato 50
04/04 EUR
6,333
6,345
Clean Energy Investimenti
31/03
99,000 EUR
Baa2 MOD
Carige Corporate Euro
04/04 EUR
7,371
7,362
Commodity Linked
31/03
98,850 EUR
Baa2 MOD
Flex Equity 100
03/04
9,398 EUR
Global Equity
03/04
5,020 EUR
Maximum
03/04
4,320 EUR
Progress
03/04
5,454 EUR
Quality
03/04
6,137 EUR
FIT
11,595
9824,269
7,015
8,321
8,284
NASDAQ OMX Global Water
04/04 EUR
7,867
9569,941
Kairos Div. + I
31/10 EUR 502902,980 500935,352
Kairos Div. + P
31/01 EUR 515914,178 506595,951
31/01 EUR 747189,786 731155,511
Kairos Fix. Inc. A
31/01 EUR 587892,291 583474,706
Kairos Fix. Inc. I
31/03 EUR 507160,696 504414,333
Kairos Italia A
15/03 EUR 579389,213 569198,509
Kairos Medium Term A
31/01 EUR 540035,737 527595,665
Kairos Medium Term B
31/01 EUR 502730,725 491607,397
Kairos Multi-Str. A
31/01 EUR 774749,188 761212,110
Kairos Multi-Str. I
31/01 EUR 519675,666 510382,541
Azimut Trend Tassi
03/04 EUR
9,752
9,741
SYSTEMATIC
28/02 EUR 499881,870 507392,570
Kairos Income
04/04 EUR
6,805
6,805
Azimut Trend
03/04 EUR
24,524
24,775
Kairos Small Cap
04/04 EUR
10,075
10,069
AZ F. Active Strategy
03/04 EUR
4,878
4,877
AZ F. Alpha Man. Credit
03/04 EUR
5,364
5,360
Abs. UK Dynamic Fd P1 H
05/04 EUR
1,437
1,438
KAIROS INTERNATIONAL SICAV
Abs. UK Dynamic Fd P2
05/04 GBP
1,326
1,327
KIS - Ambiente D
04/04 EUR
99,460
99,770
Abs. UK Dynamic Fd P2 H
05/04 EUR
1,491
1,493
KIS - Ambiente F
04/04 EUR
99,170
99,480
Europ. Equ. (ex UK) Fd A
05/04 GBP
2,105
2,171
KIS - Ambiente P
04/04 EUR
101,270
101,590
Tel: 848 58 58 20
Sito web: www.ingdirect.it
AZ F. Alpha Man. Equity
03/04 EUR
4,586
4,596
Europ. Equ. (ex UK) Fd A
05/04 EUR
2,479
2,553
KIS - Ambiente X
04/04 EUR
102,250
102,570
AZ F. Alpha Man. Them.
03/04 EUR
3,483
3,502
Europ. Equ. (ex UK) Fd B
05/04 EUR
2,496
2,570
Dividendo Arancio
04/04 EUR
45,460
45,370
KIS - America A-USD
03/04 USD
226,770
228,790
AZ F. American Trend
03/04 EUR
2,870
2,904
Europ. Equ. (ex UK) Fd X
05/04 EUR
2,500
2,574
Convertibile Arancio
04/04 EUR
57,510
57,760
KIS - America F
03/04 EUR
156,260
157,650
AZ F. Asset Plus
03/04 EUR
5,476
5,479
Europ. Equ. (ex UK) Fd X H
05/04 GBP
2,189
2,254
Euro Arancio
04/04 EUR
56,380
56,330
KIS - America P
03/04 EUR
159,700
161,120
AZ F. Asset Power
03/04 EUR
5,273
5,283
Pan Europe Fd A
05/04 EUR
2,794
2,862
Bilancio Arancio
01/03 EUR
48,380
48,320
KIS - America X
03/04 EUR
159,800
161,210
AZ F. Best Bond
03/04 EUR
5,624
5,624
Pan Europe Fd A
05/04 GBP
2,389
2,451
KIS - Asia P
03/04 EUR
120,750
121,220
KIS - Asia D
03/04 EUR
120,560
121,040
AZ F. Best Cedola ACC
03/04 EUR
5,714
5,713
Pan Europe Fd A
05/04 USD
3,597
3,652
AZ F. Best Cedola DIS
03/04 EUR
5,421
5,420
Pan Europe Fd B
05/04 EUR
2,775
2,843
AZ F. Best Equity
03/04 EUR
5,322
5,335
Pan Europe Fd B
05/04 USD
3,565
3,620
AZ F. Bond Target 2015 ACC
AZ F. Bond Target 2015 DIS
AZ F. Bond Target 2016 ACC
03/04 EUR
03/04 EUR
03/04 EUR
5,739
5,511
5,017
5,731
5,503
5,019
03/04 EUR
5,017
5,019
AZ F. Bond Target Giugno 2016 ACC 03/04 EUR
5,355
5,347
AZ F. Bond Target Giugno 2016 DIS 03/04 EUR
5,199
5,192
AZ F. Bond Target 2016 DIS
AZ F. Bond TargetSettem.2016 ACC 03/04 EUR
5,475
5,464
AZ F. Bond TargetSettem.2016 DIS 03/04 EUR
5,399
5,388
03/04 EUR
5,245
5,244
AZ F. Cash 12 Mesi
AZ F. Cash Overnight
03/04 EUR
5,181
Pan Europe Fd X
05/04 EUR
2,895
2,966
Pan Europe Fd X
05/04 EUR
2,774
2,842
Pan Europe Fd X
05/04 GBP
2,347
2,408
Borsa Protetta Agosto
03/04 EUR
59,590
59,530
Borsa Protetta Febbraio
03/04 EUR
57,820
57,450
Borsa Protetta Maggio
03/04 EUR
60,540
60,540
Borsa Protetta Novembre
03/04 EUR
58,780
58,580
Inflazione Più Arancio
04/04 EUR
55,740
55,560
Mattone Arancio
04/04 EUR
39,610
39,900
Profilo Dinamico Arancio
04/04 EUR
58,230
58,570
Profilo Equilibrato Arancio
04/04 EUR
57,550
57,760
Pan Europe Fd X
05/04 USD
3,585
3,641
Profilo Moderato Arancio
04/04 EUR
55,530
55,570
Strategic Debt Fd A
05/04 GBP
1,063
1,062
Top Italia Arancio
04/04 EUR
35,990
36,100
Strategic Debt Fd A H
05/04 EUR
1,256
1,256
Strategic Debt Fd A H
05/04 USD
1,776
1,775
05/04 GBP
1,079
1,078
Strategic Debt Fd X H
05/04 EUR
1,316
1,315
Strategic Debt Fd X H
05/04 USD
1,807
1,806
UK Abs. Target Fd P1
05/04 GBP
1,151
1,156
5,180
AZ F. Cat Bond
28/03 EUR
5,210
5,197
AZ F. CGM Opport Corp Bd
03/04 EUR
5,766
5,760
AZ F. CGM Opport European
03/04 EUR
5,899
5,911
AZ F. CGM Opport Global
03/04 EUR
5,953
5,987
AZ F. CGM Opport Gov Bd
03/04 EUR
5,417
5,416
AZ F. Commodity Trading
03/04 EUR
4,403
4,459
AZ F. Conservative
03/04 EUR
6,060
6,058
KIS - Asia F
03/04 EUR
118,150
118,620
KIS - Bond A-USD
04/04 USD
163,490
163,360
KIS - Bond D
04/04 EUR
117,850
117,760
KIS - Bond F
UK Abs Target Fd P2
05/04 EUR
1,101
1,106
UK Abs Target Fd P2
05/04 GBP
1,173
1,178
UK Equity Fd A
05/04 GBP
2,848
2,925
UK Equity Fd A
05/04 USD
4,288
4,357
UK Equity Fd B
05/04 EUR
3,344
3,429
La lista completa dei comparti Invesco autorizzati in Italia
è disponibile sul sito www.invesco.it
Invesco Funds
04/04 EUR
118,630
-
-
126,090
126,620
AUGUSTUM G.A.M.E.S. Ar.Mo.A A 03/04 EUR
10,961
11,011
AUGUSTUM G.A.M.E.S. Ar.Mo.A I 03/04 EUR
11,050
11,101
AUGUSTUM G.A.M.E.S. I
04/04 EUR
121,000
120,900
KIS - Bond Plus A Dist
04/04 EUR
120,690
120,560
KIS - Bond Plus D
04/04 EUR
119,540
119,410
04/04 EUR
119,750
119,620
Symphonia Asia Flessibile
02/04 EUR
7,078
7,137
Symphonia Az. Euro
02/04 EUR
5,306
5,232
Symphonia Az. USA
02/04 EUR
7,427
7,466
Symphonia Flessibile
02/04 EUR
3,983
4,041
Symphonia Fortissimo
02/04 EUR
2,658
2,660
Symphonia Multimanager Em. Fless.02/04 EUR
13,790
13,827
Symphonia Ob. Alto Potenziale
02/04 EUR
5,205
5,201
Symphonia Ob. Breve Term.
02/04 EUR
6,925
6,921
Symphonia Ob. Corporate
02/04 EUR
6,237
6,239
Symphonia Ob. Dinamico
02/04 EUR
6,493
6,497
Symphonia Ob. Euro
02/04 EUR
7,692
7,680
Symphonia Ob. Rendita
02/04 EUR
8,080
8,074
Symphonia Patrimonio Attivo
02/04 EUR
23,545
23,519
Nextam Bilanciato
04/04 EUR
6,042
6,048
Nextam Obblig. Misto
04/04 EUR
6,765
6,753
BInver International A
04/04 EUR
5,440
5,485
BInver International I
04/04 EUR
5,647
5,702
Citic Securities China I
04/04 EUR
5,127
5,235
Fidela A
04/04 EUR
5,130
5,164
Fidela I
04/04 EUR
5,482
5,518
Symphonia Patrimonio Reddito
02/04 EUR
7,796
7,784
Income A
04/04 EUR
5,403
5,397
Symphonia Selezione Italia
02/04 EUR
6,241
6,186
Income I
04/04 EUR
5,415
5,409
Synergia Az. Small Cap Italia
02/04 EUR
4,959
4,925
International Equity A
04/04 EUR
6,288
6,306
Synergia Azionario Europa
02/04 EUR
5,883
5,829
International Equity I
04/04 EUR
6,292
6,310
Synergia Azionario Globale
02/04 EUR
6,429
6,411
Italian Selection A
04/04 EUR
4,910
4,914
Synergia Azionario Italia
02/04 EUR
5,112
5,056
Italian Selection I
04/04 EUR
4,945
4,950
Synergia Azionario USA
02/04 EUR
7,676
7,679
Liquidity A
04/04 EUR
5,331
5,331
Synergia Bilanciato 15
02/04 EUR
5,657
5,645
Liquidity I
04/04 EUR
5,376
5,376
Synergia Bilanciato 30
02/04 EUR
5,828
5,805
Multimanager American Eq.A
04/04 EUR
4,280
4,301
Synergia Bilanciato 50
02/04 EUR
6,000
5,962
Multimanager American Eq.I
04/04 EUR
4,416
4,438
Synergia Bond Flessibile
02/04 EUR
5,166
5,160
Multimanager Asia Pacific Eq.A
04/04 EUR
4,669
4,707
Synergia Ob. Rendita
02/04 EUR
5,417
5,412
Multimanager Asia Pacific Eq.I
04/04 EUR
4,798
4,837
Synergia Obbl. Corporate
02/04 EUR
6,106
6,110
Multimanager Emerg.Mkts Eq.A
04/04 EUR
4,556
4,585
Synergia Obbl. Euro B.T.
02/04 EUR
5,317
5,314
Multimanager Emerg.Mkts Eq.I
04/04 EUR
4,651
4,681
Synergia Obbl. Euro M.T.
02/04 EUR
5,775
5,766
Multimanager European Eq.A
04/04 EUR
3,967
3,994
Synergia Tesoreria
02/04 EUR
5,195
5,193
Multimanager European Eq.I
04/04 EUR
4,075
4,102
Synergia Total Return
02/04 EUR
5,491
5,472
Sator Equity Value A
04/04 EUR
7,142
7,192
Sator Equity Value I
04/04 EUR
7,408
7,459
Strategic A
04/04 EUR
4,681
4,684
Strategic I
04/04 EUR
4,819
4,821
Usa Value Fund A
04/04 EUR
5,579
5,562
Usa Value Fund I
04/04 EUR
5,903
5,885
www.vitruviussicav.com
Ver Capital Credit Fund I
04/04 EUR
5,288
Tel: 0041916403780
www.pharusfunds.com info@pharusfunds.com
PS - 3P Cosmic A
04/04 EUR
101,290
04/04 CHF
100,190
98,290
KIS - Bond Plus P
04/04 EUR
120,620
120,490
PS - Absolute Return A
04/04 EUR
106,180
106,290
KIS - Dynamic A-USD
04/04 USD
169,580
169,470
PS - Absolute Return B
04/04 EUR
111,700
111,820
KIS - Dynamic D
04/04 EUR
118,180
118,110
PS - Algo Flex A
02/04 EUR
103,160
103,190
KIS - Dynamic F
04/04 EUR
119,220
119,150
PS - Algo Flex B
02/04 EUR
97,800
97,830
KIS - Dynamic P
04/04 EUR
120,040
119,970
PS - Aliseo A
26/03 EUR
92,390
93,350
KIS - Dynamic X
04/04 EUR
121,790
121,710
PS - Best Global Managers A
02/04 EUR
102,140
102,160
Asia Balanced R
05/04 USD
11,290
11,330
KIS - Europa D
04/04 EUR
102,620
103,380
PS - Best Global Managers B
02/04 EUR
104,910
104,920
Asia Balanced E
05/04 EUR
15,130
15,320
KIS - Europa F
04/04 EUR
102,630
103,390
PS - Best Gl Managers Flex Eq A
04/04 EUR
103,550
103,740
04/04 EUR
103,370
104,140
PS - Bond Opportunities A
04/04 EUR
153,060
152,920
Asia Consumer Demand R
05/04 USD
9,460
9,610
KIS - Europa P
Asia Consumer Demand E
05/04 EUR
9,290
9,520
KIS - Europa X
04/04 EUR
103,260
104,020
PS - Bond Opportunities B
04/04 EUR
113,790
113,690
Asia Infrastructure R
05/04 USD
8,430
8,520
KIS - Income D
04/04 EUR
104,520
104,520
PS - Dynamic Core Portfolio A
04/04 EUR
98,770
98,770
Asia Infrastructure E
05/04 EUR
10,240
10,430
KIS - Income P
04/04 EUR
107,750
107,760
PS - EOS A
02/04 EUR
114,430
114,470
Balanced-Risk Allocation A
05/04 EUR
14,530
14,570
KIS - Multi-Str. UCITS D
02/04 EUR
109,020
109,060
PS - Equilibrium A
02/04 EUR
99,650
99,690
AZ F. Core Brands
03/04 EUR
5,327
5,336
UK Equity Fd B
05/04 GBP
2,862
2,939
03/04 EUR
5,564
5,556
UK Equity Fd B
05/04 USD
4,350
4,421
AZ F. Corporate Premium DIS
03/04 EUR
5,563
5,556
UK Equity Fd X
05/04 EUR
3,436
3,523
Balanced-Risk Allocation R
05/04 EUR
11,900
11,930
KIS - Multi-Str. UCITS F
02/04 EUR
109,950
110,000
PS - Fixed Inc Absolute Return A
04/04 EUR
100,000
AZ F. Dividend Premium ACC
03/04 EUR
5,378
5,397
UK Equity Fd X
05/04 EUR
3,406
3,493
Balanced-Risk Allocation E
05/04 EUR
14,270
14,310
KIS - Multi-Str. UCITS P
02/04 EUR
111,170
111,200
PS - Inter. Equity Quant A
04/04 EUR
AZ F. Dividend Premium DIS
03/04 EUR
5,054
5,072
UK Equity Fd X
05/04 GBP
2,889
2,967
Em. Loc. Cur. Debt R-Dis.M
05/04 USD
9,789
9,737
KIS - Multi-Str. UCITS X
02/04 EUR
111,200
111,220
PS - Inter. Equity Quant B
AZ F. Emer. Mkt Asia
03/04 EUR
6,295
6,322
UK Equity Fd X
05/04 USD
4,431
4,503
Em. Loc. Cur. Debt E
05/04 EUR
12,312
12,355
KIS - Selection D
04/04 EUR
114,960
114,980
PS - Liquidity A
03/04 EUR
89,330
88,780
Asian Equity B
03/04 USD
124,980
124,210
Emerg Mkts Equity
04/04 USD
418,370
420,460
Emerg Mkts Equity Hdg
04/04 EUR
409,410
411,460
European Equity
04/04 EUR
236,920
240,030
Greater China Equity
03/04 EUR
95,290
95,570
Greater China Equity
03/04 USD
135,270
135,680
57,510
Growth Opportunities
04/04 USD
57,350
Growth Opportunities Hdg
04/04 EUR
63,050
63,220
Japanese Equity
04/04 JPY
114,370
110,840
Japanese Equity Hdg
04/04 EUR
150,480
146,060
Swiss Equity
04/04 CHF
110,590
111,990
Swiss Equity Hdg
04/04 EUR
83,920
84,980
US Equity
04/04 USD
135,800
135,360
US Equity Hdg
04/04 EUR
149,870
149,390
99,310
PS - 3P Cosmic C
AZ F. Corporate Premium ACC
Asian Equity B
5,284
118,530
KIS - Bond P
KIS - Bond Plus F
Strategic Debt Fd X
- EUR
03/04 EUR
AUGUSTUM G.A.M.E.S. A
7,867
31/12 EUR 565365,939 661442,021
1,305
Si tratta di Fondi Immobiliari chiusi
Numero verde 800 124811
www.nextampartners.com-info@nextampartners.com
Kairos Equity A
11,807
31/01 EUR
7,013
04/04 EUR
KAIROS PARTNERS SGR
13,751
ABS- I
04/04 EUR
Tel: 02 77718.1
www.kairospartners.com
* Index Linked con sottostanti titoli islandesi
14,163
Global Listed Private Eq.
MENA NASDAQ OMX
PRINCIPAL FINANCE 1
4,894
117,450
2628,444
6,972
4,872
117,460
30/06 EUR
7,026
03/04 EUR
28/03 EUR
Caravaggio di Sorgente SGR
03/04 EUR
AZ F. Active Selection
NM Total Return Flexible A
6,819
31/01 EUR 512720,962 504880,322
AZ FUND MANAGEMENT SA
105,210
6,779
8,934
1,304
105,060
04/04 EUR
9,221
05/04 GBP
28/03 EUR
FTSE RAFI Emerging Mkts
8,978
Abs. UK Dynamic Fd P1
NM Q7 Globalflex A
FTSE RAFI Dev. Europe Mid-Sm
Kairos Multi-Str. B
Azimut Trend Pacifico
61,880
5598,380
28/02 EUR 533608,880 539898,846
03/04 EUR
129,510
62,050
5698,750
EQUITY- I
Azimut Trend Italia
129,690
04/04 EUR
20/03 EUR
12,682
11,747
04/04 EUR
NM Q7 Active Eq. Int. A
Paulson Global R1C E
12,415
03/04 EUR
NM Large Europe Corp A
www.sorgentegroup.com
53679,697
28/02 EUR 637865,080 639896,381
Azimut Trend Europa
105,750
30/06 EUR
BOND-B
11,478
105,900
Fondo Donatello-Puglia Uno
11,848
11,356
61,380
NM Inflation Linked Bond Europe A 04/04 EUR
9,680
28/02 EUR 637865,080 639896,381
03/04 EUR
61,550
9,581
BOND-A
Azimut Trend America
04/04 EUR
04/04 EUR
9,082
14,686
39,720
NM Global Equities EUR hdg A
101,650
04/04 EUR
14,402
133,690
39,350
101,650
04/04 EUR
14,748
133,790
04/04 EUR
04/04 EUR
FTSE RAFI US 1000
14,459
04/04 EUR
NM Euro Equities A
Dyn. Cash R1C A
FTSE RAFI Switzerland
28/02 EUR
NM Euro Bonds Short Term A
10,203
6,112
28/02 EUR
127,980
10,175
4,596
Prudente
140,930
127,720
04/04 EUR
6,118
Prudente Classe A
140,950
04/04 EUR
FTSE RAFI Dev. 1000 Fund
4,596
11,600
04/04 EUR
NM Balanced World Cons A
103,990
04/04 EUR
28/02 EUR
NM Augustum High Qual Bd A
104,480
04/04 EUR
Obiettivo TFR
171,980
04/04 EUR
Carige Azionario Italia
11,815
172,030
Dyn. Bd Stabilität Plus R1C A
Carige Bilanciato 10
28/02 EUR
04/04 EUR
6,169
3,511
Obiettivo TFR Classe A
www.newmillenniumsicav.com
Distributore Principale: Banca Finnat Euramerica - Tel: 06/69933475
6,081
11,610
03/04 EUR
108,800
04/04 USD
04/04 EUR
6,540
Azimut Solidity
04/04 EUR
Strategic Bond Inst. C hdg
FTSE RAFI Asia Pacific Ex-Jap
6,552
8,230
Strategic Bond Inst. C
10,617
www.pegasocapitalsicav.com
131,710
04/04 EUR
8,238
896,014
132,180
Carige Obblig Globale
03/04 EUR
899,944
04/04 USD
6,633
Azimut Scudo
04/04 EUR
10,457
16,358
13,781
18,810
SHORT DURATION CAP RET EUR
10,634
3,527
28/02 EUR
18,831
10,457
16,336
Equilibrato
04/04 EUR
Croci US R1C B
6,661
6,519
75,910
ITALY CAP RET A EUR
100,880
04/04 EUR
6,530
94,465
75,913
7410,770
Carige Obblig Euro Lungo Termine
03/04 EUR
94,461
04/04 EUR
100,170
Fondi Unit Linked
Azimut Reddito Usa
04/04 EUR
HIGH GROWTH CAP RET EUR
7600,770
11,891
16,705
FLEX STRATEGY RET EUR
04/04 EUR
04/04 EUR
14,199
102,940
04/04 USD
04/04 EUR
28/02 EUR
101,070
102,850
US High Yield Bond E
FTSE RAFI Italy 30
Equilibrato Classe A
100,980
02/04 EUR
Renminbi Fixed Income R
FTSE RAFI Hong Kong China
11,742
02/04 EUR
PS - Value B
10,245
8,141
11,231
PS - Value A
109,531
10,880
8,116
11,727
1125,699
109,381
10,256
04/04 EUR
11,210
1127,940
04/04 EUR
10,760
Carige Azionario Internazionale
28/02 EUR
04/04 EUR
FLEX QUANTITATIVE HR6 A EUR
04/04 EUR
6,077
28/02 EUR
FLEX DUR CAP RET EUR A
04/04 EUR
6,023
Dinamico Classe A
875,461
Renminbi Fixed Income E
04/04 EUR
Dinamico
877,650
Pan European Struct. Eq. E
Carige Azionario Europa
Fondo Pensione Aperto Carige
04/04 EUR
04/04 JPY
11,915
16,732
12,530
DYNAMIC GROWTH RET EUR
04/04 EUR
04/04 EUR
03/04 EUR
12,380
11,108
Croci Japan R1C B
Carige Obblig Euro
Azimut Reddito Euro
04/04 EUR
11,280
Croci Euro R1C B
A S&P
10,495
Pan European Struct. Eq. R
04/04 EUR
66,170
Baa2 MOD
10,485
12,930
Agriculture Euro R1C A
98,670 EUR
03/04 EUR
11,260
12,830
5,012
03/04 102,940 EUR
Azimut Prev. Com. Garantito
11,180
04/04 EUR
5,002
03/04
11,306
04/04 EUR
Pan European Eq. E
03/04 EUR
Social Responsability
11,262
Pan European Eq. R
AZ F. QProtection
Eurotrend Auto Basket Op.
03/04 EUR
2345,000
ASIAN OPP CAP RET EUR
NM Augustum Corp Bd A
6,596
Azimut Prev. Com. Equilibrato
2405,000
DB Platinum
12,244
10,013
04/04 JPY
4,965
6,598
9,939
Japanese Eq. Advantage R
4,960
12,247
03/04 EUR
12,580
03/04 EUR
04/04 EUR
Azimut Prev. Com. Crescita
12,640
AZ F. Qinternational
04/04 EUR
12,821
04/04 EUR
13,520
Carige Monetario Euro
12,827
Japanese Eq. Advantage E
13,380
Carige Liquidita Euro
03/04 EUR
26,780
04/04 EUR
w.r. MOD
Azimut Garanzia
9,630
26,780
US Value Equity E
* EUR
6,580
9,620
04/04 EUR
5,124
03/04
6,572
04/04 USD
Greater China Eq. E
5,125
Eurotrend Auto Basket
03/04 EUR
Greater China Eq. R
03/04 EUR
4,396
Azimut Formula Target 2014
10,887
AZ F. Qbond
4,405
6,872
10,899
22,230
04/04 EUR
6,868
Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond R-Dis. M 04/04 EUR
21,970
Carige Total Return 2
03/04 EUR
11,314
04/04 USD
24,592
Azimut Formula Target 2013
12,047
11,326
US Value Equity R
n.r.
6,340
12,061
5,443
* EUR
6,704
04/04 EUR
Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond E-Dis. T 04/04 EUR
5,447
03/04
6,309
Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond E
03/04 EUR
Eurotrend Atlantide
6,693
13,100
AZ F. Patriot DIS
5,246
03/04 EUR
43,230
13,020
5,585
5,254
03/04 EUR
11,608
77,056
04/04 EUR
Azimut Formula 1 Absolute
03/04 EUR
74,329
77,908
Carige Total Return 1
Azimut Formula 1 Conserv
Azimut Prev. Com. Protetto
75,142
43,090
04/04 EUR
5,589
AZ F. US Income
Invictus Macro Fd
03/04 EUR
03/04 EUR
05/04 USD
03/04 EUR
19,938
Invictus Global Bond Fd
Multiman. Eq. Afr. & Mid. East A
Multiman. Eq. Afr. & Mid. East M
Glob. Equity Income R
Glob. Equity Income E
AZ F. Patriot ACC
AZ F. Trend
AcomeA Performance (A2)
100,370
04/04 EUR
03/04 EUR
3,433
96,360
100,450
04/04 EUR
Multiman. Bal. A
3,511
96,430
04/04 EUR
KIS - Sm. Cap D
5,293
AcomeA Patrimonio Aggressivo (A1) 04/04 EUR
04/04 EUR
PS - Opportunistic Growth B
KIS - Selection X
5,286
AcomeA Patrimonia Aggressivo (A2) 04/04 EUR
PS - Opportunistic Growth A
115,920
15,277
03/04 EUR
6,573
114,120
115,890
11,484
AZ F. Institutional Target
6,561
114,100
04/04 EUR
15,300
9,192
04/04 EUR
04/04 EUR
KIS - Selection P
11,501
9,233
AcomeA Paesi Emergenti (A2)
KIS - Selection F
05/04 EUR
04/04 EUR
6,464
Quota/pre.
05/04 EUR
AcomeA Globale (A1)
6,453
Quota/od.
Euro Corp. Bond E
AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 DIS 03/04 EUR
04/04 EUR
Data Valuta
Euro Corp. Bond R
9,386
AcomeA Paesi Emergenti (A1)
10,928
Nome
2,939
9,203
7,426
10,956
10,944
Quota/pre.
4,827
9,385
7,437
11,015
05/04 EUR
Quota/od.
2,913
9,202
04/04 EUR
05/04 USD
Euro Corp. Bond R-Dis.M
Data Valuta
4,811
04/04 EUR
AcomeA Obbligaz. Coroprate (A2)
Em. Loc. Cur. Debt A-Dis.M
Nome
03/04 EUR
04/04 EUR
7,367
Quota/pre.
03/04 EUR
AcomeA Europa (A1)
7,378
Quota/od.
AZ F. European Dynamic
AcomeA Europa (A2)
04/04 EUR
Data Valuta
AZ F. European Trend
AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 ACC 03/04 EUR
AcomeA Obbligaz. Corporate (A1)
Nome
Tel 0332 251411
www.ottoapiu.it
8a+ Eiger
04/04 EUR
4,799
4,834
8a+ Gran Paradiso
04/04 EUR
5,048
5,049
100,060
8a+ Latemar
04/04 EUR
5,331
5,329
100,960
101,940
8a+ Matterhorn
28/03 EUR 576415,184 588118,030
04/04 EUR
102,420
103,330
04/04 EUR
122,590
122,560
Legenda: Quota/pre. = Quota precedente;
Quota/od. = Quota odierna
1332A65B
Economia/Mercati Finanziari 57
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
Piazza Affari
RECUPERO DI MEDIOBANCA
RISALE IL BANCO POPOLARE
di GIACOMO FERRARI
N
onostante i deludenti dati Usa
sull’occupazione, che hanno
influito oltre che su Wall Street
anche sulle Borse europee
(terminate tutte in calo), Piazza
Affari si è salvata, con l'indice
Ftse-Mib in rialzo dello 0,64% in
chiusura, dopo una seduta in altalena. E a correre di
più sono stati i titoli bancari, grazie al miglioramento
dello spread Bund-Btp, sceso a 317 punti base, mentre
ha avuto scarsi effetti il report di Fitch che ha
confermato l'outlook negativo per i principali istituti di
credito italiani. Mediobanca ha così messo a segno un
rialzo del 6,02%, seguita dal Banco Popolare (+4,42%)
e da Ubi Banca (+3,93%). Nel resto del paniere delle
blue-chips bene anche Enel Green Power (+3,75%). In
assoluto, invece, a realizzare la migliore performance
del listino è stata Cape Live (+13,49%), ritornata
all'utile con il bilancio 2012 approvato ieri. Giù invece
Mediaset (-2,06%) dopo la smentita alle voci di
cessione di una parte della quota detenuta in Ei
Towers (ex Dmt). Ha perso ancora terreno, dopo il
tonfo della vigilia, StM (-1,95%), seguita da Tenaris
(-1,61%). È proseguita, infine, la discesa di Moleskine
(-5,03%) nel terzo giorno di quotazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Borsa Italiana
Nome Titolo
Tel.
A A.S. Roma .....................(ASR)
A2A .......................................(A2A)
Acea......................................(ACE)
Acegas-Aps...........................(AEG)
Acotel Group * ......................(ACO)
Acque Potabili .......................(ACP)
Acsm-Agam ..........................(ACS)
AdF-Aerop.Firenze ..................(AFI)
Aedes * ...................................(AE)
Aedes 14w *.....................(WAE14)
Aeffe *...................................(AEF)
Aicon * ...................................(AIC)
Aiòn Renewables....................(AIN)
Alerion ..................................(ARN)
Amplifon...............................(AMP)
Ansaldo Sts *.........................(STS)
Antichi Pell ..............................(AP)
Arena ....................................(ARE)
Ascopiave *...........................(ASC)
Astaldi * ................................(AST)
Atlantia ..................................(ATL)
Autogrill ................................(AGL)
Autostrada To-Mi .....................(AT)
Autostrade Mer. ................(AUTME)
Azimut..................................(AZM)
B B&C Speakers ...............(BEC)
Banca Generali .....................(BGN)
Banca Ifis *...............................(IF)
Banca Pop. Emilia R. .............(BPE)
Banca Pop. Sondrio.............(BPSO)
Banco Popolare .......................(BP)
Banco Popolare w10.........(WBP10)
Basicnet................................(BAN)
Bastogi......................................(B)
BB Biotech *............................(BB)
Bca Carige ............................(CRG)
Bca Carige r........................(CRGR)
Bca Finnat * ..........................(BFE)
Bca Intermobiliare .................(BIM)
Bca Pop.Etruria e Lazio * .......(PEL)
Bca Pop.Milano......................(PMI)
Bca Pop.Milano 13w .......(WPMI13)
Bca Pop.Spoleto ....................(SPO)
Bca Profilo ............................(PRO)
Bco Desio-Brianza ................(BDB)
Bco Desio-Brianza rnc ........(BDBR)
Bco Santander ....................(SANT)
Bco Sardegna rnc ...............(BSRP)
Bee Team ..............................(BET)
Beghelli...................................(BE)
Beni Stabili ...........................(BNS)
Best Union Co......................(BEST)
Bialetti Industrie *...................(BIA)
Biancamano *.......................(BCM)
Biesse * ................................(BSS)
Bioera.....................................(BIE)
Boero Bart.............................(BOE)
Bolzoni *................................(BLZ)
Bon.Ferraresi...........................(BF)
Borgosesia..............................(BO)
Borgosesia rnc......................(BOR)
Brembo * ..............................(BRE)
Brioschi..................................(BRI)
Brunello Cucinelli *..................(BC)
Buzzi Unicem ........................(BZU)
Buzzi Unicem rnc ................(BZUR)
C Cad It * ..........................(CAD)
Cairo Comm. *........................(CAI)
Caleffi....................................(CLF)
Caltagirone ..........................(CALT)
Caltagirone Ed.......................(CED)
Camfin .................................(CMF)
Camfin 09-11 w ............(WCMF11)
Campari ................................(CPR)
Cape Live ................................(CL)
Carraro ...............................(CARR)
Cattolica As.........................(CASS)
CDC ......................................(CDC)
Cell Therap...........................(CTIC)
Cembre * .............................(CMB)
Cementir *............................(CEM)
Cent. Latte Torino * ................(CLT)
Ceram. Ricchetti.....................(RIC)
CHL.......................................(CHL)
CIA .........................................(CIA)
Ciccolella ................................(CC)
Cir..........................................(CIR)
Class Editori ..........................(CLE)
Cobra * .................................(COB)
Cofide ...................................(COF)
Cogeme Set ..........................(COG)
Conafi Prestito' .....................(CNP)
Sussurri & Grida
Le notizie «insider» al fondatore di Amazon
(m.sid.) È la stampa baby. E a dispetto di inutili visioni catastrofiste (c’è qualcuno che crede veramente a un
mondo senza informazione di qualità e professionale?)
piace. Piace anche a Jeff Bezos, fondatore di Amazon,
che ha appena guidato una cordata per finanziare con 5
milioni di dollari Business Insider, sito di news fondato
da un ex analista del web, Henry Blodget. Pare che Bezos ne sia un consumatore instancabile. Grazie al nuovo
apporto i fondi totali raccolti dalla start up editoriale,
Business Insider, hanno raggiunto i 18,3 milioni. A fare
i conti è stata la stessa società basata a New York. Tra gli
investitori ci sono anche RRE Ventures and Institutional
Venture Partners e soprattutto un venture capitalist come Ken Lerer che deve essere considerato un "portafortuna" e un marchio di garanzia visto che si tratta di uno
dei fondatori dell’Huffington Post, probabilmente la
nuova realtà editoriale degli Stati Uniti più «disruptive»
— come richiede il gergo digitale — degli ultimi anni.
«La leadership di Jeff, la sua visione e la filosofia che ha
applicato ad Amazon hanno ispirato generazioni di startupper, me incluso» ha detto in una intervista Blodget.
Secondo la stampa Usa Business Insider nel 2012 ha fatturato 10 milioni di dollari in vendite, con una perdita
netta di 3 milioni. Nel 2013 punta a salire fino a 15 milioni di ricavi. E lo fa rompendo una delle false credenze
che circolano: e cioè che si possano produrre news con
poche persone. Il sito ha già circa 100 persone.
Ps1, Blodget, di cui ha appena scritto Ken Auletta sul
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Edf alla prova delle privatizzazioni
(g.str.) La Francia torna a privatizzare. In una mossa
che riguarderebbe, indirettamente, anche l’Italia. Ma procediamo con ordine. Parigi deve rientrare nel famoso tetto del 3% tra deficit e Pil e non vuole aprire la porta all’austerity. Quindi, sta privatizzando. Insomma, sta tornando alla stessa politica voluta dai governi neogollisti degli
anni Ottanta dopo le nazionalizzazioni del presidente
François Mitterand. Adesso, però, a privatizzare è un governo socialista. «Nel quadro della ristrutturazione del
budget e della modernizzazione delle politiche pubbliche, stiamo riflettendo su un cambiamento nelle nostre
partecipazioni»: sono le parole del ministro Arnaud Montebourg direttamente al «Wall Street Journal», il giornale
più letto dagli investitori a stelle e strisce. Non parla di
privatizzazioni a tutto campo (e non fa nomi), Montebourg, ma di cessioni di quote che permettano «di non
perdere l’influenza di Parigi sulle imprese». Quote di
Nome Titolo
0,480
0,492
4,540
6,150
20,760
0,776
0,699
10,000
0,044
0,003
0,605
—
—
3,826
3,950
7,740
0,115
0,004
1,490
5,130
12,310
9,255
9,190
15,790
12,170
3,884
13,730
6,770
5,270
4,010
0,945
—
1,495
0,845
82,050
0,459
1,122
0,257
2,836
0,334
0,492
0,020
1,881
0,257
1,884
2,058
5,090
7,640
0,186
0,332
0,465
1,185
0,253
0,591
2,390
0,203
—
2,646
37,970
0,877
1,047
12,760
0,091
16,120
11,390
5,560
4,566
2,850
1,430
1,310
0,779
0,767
—
6,040
0,055
1,892
13,800
0,424
0,835
6,815
2,146
1,580
0,188
0,050
0,229
0,337
0,765
0,191
0,335
0,393
—
0,689
Cred. Artigiano ......................(CRA)
Cred. Bergamasco...................(CB)
Cred. Emiliano .........................(CE)
Cred. Valtellinese .................(CVAL)
Cred. Valtellinese 10w ....(WCVA10)
Cred. Valtellinese 14w ....(WCVA14)
Crespi ...................................(CRE)
Csp .......................................(CSP)
D D'Amico *........................(DIS)
D'Amico 16 warr *...........(WDIS16)
Dada * ....................................(DA)
Damiani *.............................(DMN)
Danieli ..................................(DAN)
Danieli rnc ..........................(DANR)
Datalogic * ............................(DAL)
De'Longhi .............................(DLG)
Dea Capital *.........................(DEA)
Delclima................................(DLC)
Diasorin *...............................(DIA)
Digital Bros *..........................(DIB)
Dmail Group * ......................(DMA)
DMT *.....................................(EIT)
E Edison r........................(EDNR)
EEMS..................................(EEMS)
El.En. * ..................................(ELN)
Elica * ...................................(ELC)
Emak * ...................................(EM)
Enel.....................................(ENEL)
Enel Green Pw....................(EGPW)
Enervit ..................................(ENV)
Engineering * ........................(ENG)
Eni .........................................(ENI)
Erg........................................(ERG)
Ergy Capital...........................(ECA)
Ergy Capital 16w ............(WECA16)
Esprinet * ..............................(PRT)
Eukedos ................................(EUK)
Eurotech * .............................(ETH)
Exor ......................................(EXO)
Exor prv.................................(EXP)
Exor risp................................(EXR)
Exprivia *...............................(XPR)
F Falck Renewables * .........(FKR)
Ferragamo...........................(SFER)
Fiat............................................(F)
Fiat Industr................................(FI)
Fidia * ...................................(FDA)
Fiera Milano * .........................(FM)
Finmeccanica........................(FNC)
FNM .....................................(FNM)
Fondiaria-Sai .........................(FSA)
Fondiaria-Sai risp ................(FSAR)
Fondiaria-Sai risp B.............(FSRB)
Fullsix....................................(FUL)
G Gabetti Pro.S. .................(GAB)
Gabetti Pro.S. 13w .........(WGAB13)
Gas Plus................................(GSP)
Gefran * ..................................(GE)
Gemina ................................(GEM)
Gemina rnc ........................(GEMR)
Generali ....................................(G)
Geox .....................................(GEO)
Gruppo Edit. L'Espresso...........(ES)
H Hera...............................(HER)
I I Grandi Viaggi.................(IGV)
IGD *......................................(IGD)
Il Sole 24 Ore ........................(S24)
Ima * .....................................(IMA)
Immsi ....................................(IMS)
Impregilo................................(IPG)
Impregilo rnc........................(IPGR)
Indesit....................................(IND)
Indesit rnc ...........................(INDR)
Industria e Inn. ........................(IIN)
Intek Group ............................(IKG)
Intek Group risp T.............(IKGRST)
Intek Group rnc ....................(IKGR)
Interpump * ..............................(IP)
Intesa Sanpaolo......................(ISP)
Intesa Sanpaolo rnc..............(ISPR)
Invest e Sviluppo ....................(IES)
Irce *......................................(IRC)
Iren ........................................(IRE)
Isagro * ..................................(ISG)
IT WAY * ................................(ITW)
Italcementi................................(IT)
Italcementi rnc .......................(ITR)
Italmobiliare...........................(ITM)
Italmobiliare rnc...................(ITMR)
IVS Group ...............................(IVS)
IVS Group 16 warr ...............(WIVS)
J Juventus FC .................(JUVE)
-6,83
+6,49
-3,40
+11,51
-12,41
-1,84
+10,08
-2,06
-26,33
-51,61
+7,36
—
—
+2,57
+2,28
+7,13
-36,00
-27,59
+16,22
-1,44
-12,94
+3,64
+17,90
-6,90
+8,66
+27,01
+4,65
+20,04
-5,22
-12,83
-27,74
—
+6,79
-1,17
+11,63
-41,75
-10,60
-5,62
+44,69
-39,58
+5,76
-83,72
+9,36
+1,94
-8,10
+5,00
-18,63
+4,66
+8,81
-9,43
-0,15
+35,89
+29,67
-12,78
-4,02
-27,31
—
+28,20
+2,62
+16,01
+7,94
+28,95
+6,79
+19,41
+6,05
+5,90
-2,02
+14,73
+0,35
+7,38
-11,48
+37,95
—
+1,68
+10,06
-13,37
+8,32
+11,23
-15,10
+6,82
+28,50
+6,76
+2,29
-16,28
-3,75
+10,94
-6,25
-11,64
-4,23
-2,60
—
+11,31
0,480
0,390
4,100
5,235
20,000
0,741
0,615
9,500
0,042
0,003
0,555
—
—
3,648
3,560
6,675
0,115
0,004
1,100
5,060
12,090
8,570
7,795
15,400
10,850
2,998
12,910
5,530
5,080
4,000
0,905
—
1,358
0,791
72,900
0,457
1,082
0,257
1,780
0,334
0,443
0,015
1,687
0,245
1,831
1,912
5,090
7,030
0,163
0,332
0,446
0,870
0,188
0,542
2,390
0,196
—
2,024
36,300
0,722
0,970
9,740
0,085
13,360
10,210
5,100
4,126
2,470
1,352
1,169
0,764
0,545
—
5,635
0,048
1,892
11,680
0,373
0,835
6,335
1,637
1,451
0,178
0,049
0,222
0,292
0,736
0,191
0,330
0,367
—
0,619
0,538
0,500
4,830
6,150
27,610
0,795
0,710
10,500
0,072
0,007
0,705
—
—
4,068
4,310
7,915
0,189
0,006
1,490
5,710
14,140
9,815
9,675
17,000
13,500
3,924
15,550
6,940
6,500
5,485
1,563
—
1,691
0,927
89,450
0,888
1,398
0,300
2,926
0,657
0,583
0,123
3,030
0,272
2,360
2,200
6,740
7,975
0,221
0,431
0,520
1,185
0,267
0,742
2,858
0,280
—
2,678
39,960
0,930
1,250
13,060
0,102
17,700
12,740
6,070
4,660
2,920
1,519
1,365
0,907
0,887
—
6,215
0,076
2,292
14,100
0,615
1,155
7,280
2,208
1,990
0,210
0,072
0,259
0,450
0,929
0,260
0,428
0,457
—
0,700
64,5
1534,5
948,5
338,4
84,2
27,5
53,3
91,0
45,2
—
65,1
—
—
165,2
890,4
1230,0
5,3
7,4
344,4
507,5
8087,1
2362,0
803,0
68,2
1744,4
42,6
1571,3
363,8
1752,7
1249,7
1640,4
—
91,5
14,8
—
1000,8
2,8
93,9
438,0
86,0
1572,2
—
56,4
172,9
223,0
26,1
—
50,8
22,3
66,7
902,8
11,1
18,9
20,2
66,0
7,3
—
69,4
213,2
40,1
0,9
857,7
71,2
1097,0
1873,9
222,4
40,8
220,8
17,3
157,4
96,4
609,7
—
3498,2
17,1
87,6
742,8
5,1
—
116,8
333,1
15,8
14,9
11,4
21,1
62,9
606,6
20,2
32,2
276,3
—
31,6
Tel.
Prezzo Var.
Var.
Min Max Capitaliz
Chiu. Chiu. 02-01-2013 Anno Anno (in milioni
(euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro)
Nome Titolo
—
11,600
3,870
0,858
—
0,147
0,027
1,157
0,423
0,066
3,774
1,050
19,460
12,000
5,980
12,330
1,260
0,849
28,300
1,118
4,402
22,960
1,355
0,286
15,490
1,115
0,535
2,580
1,495
—
30,590
17,460
6,995
0,210
0,041
3,512
0,482
1,194
21,620
21,440
21,380
0,610
0,825
21,670
3,980
8,520
2,450
4,060
3,700
0,172
1,310
98,950
0,897
1,930
0,049
—
4,600
2,526
1,318
1,380
12,230
2,126
0,729
1,414
0,340
0,860
0,492
17,550
0,449
3,992
14,100
6,180
5,490
1,270
0,297
—
0,350
6,430
1,150
0,988
0,038
1,402
0,591
2,086
1,305
4,500
2,268
14,820
9,775
6,495
—
0,208
42,5
K K.R.Energy.....................(KRE) 1,301 +0,08 +53,06 0,836 1,595
Kinexia..................................(KNX) 1,270 -0,63 +22,94 1,029 1,465
27,1
55,0
L La Doria * ........................(LD) 1,778 +0,51 +4,10 1,680 1,783
Landi Renzo *..........................(LR) 1,293 -0,54 -13,68 1,293 1,646 146,6
Lazio .....................................(SSL) 0,413 -2,48 -10,13 0,403 0,539
28,5
Lottomatica ...........................(LTO) 18,520 +0,38 +5,29 17,200 19,240 3163,9
Luxottica ...............................(LUX) 38,560 -1,18 +19,98 31,070 39,950 18250,6
5,6
Lventure Group ....................(LVEN) 0,053 -0,38 -3,23 0,050 0,350
M Maire Tecnimont...............(MT) 0,336 -0,27 -19,86 0,320 0,479 107,7
Management e C. .................(MEC) 0,171 +0,35 -0,23 0,167 0,185
80,5
MARR * ..............................(MARR) 8,500 +0,35 +6,65 7,900 9,150 561,0
Mediacontech ......................(MCH) 1,116 -1,50 -15,96 1,116 1,650
20,0
Mediaset ................................(MS) 1,520 -2,06 -7,60 1,460 2,018 1819,4
Mediobanca............................(MB) 4,086 +6,02 -15,86 3,780 5,595 3436,0
Mediolanum .........................(MED) 4,018 -0,45 +1,46 3,834 4,714 2940,4
Meridiana Fly........................(MEF) 0,599 +0,25 +5,93 0,560 1,200
63,6
Meridie ...................................(ME) 0,077 +1,05 +3,78 0,073 0,100
4,0
Mid Industry Cap ...................(MIC)
—
—
—
—
—
—
Milano Ass...............................(MI) 0,419 +1,35 +29,44 0,314 0,431 767,7
Milano Ass. rnc......................(MIR) 0,517 +1,37 +39,02 0,364 0,517
52,8
—
—
+0,69 -18,71
+1,15 -9,58
+0,18 -28,18
—
—
-1,07 -1,93
+0,38 +4,31
+1,40 +18,85
-0,31 +28,76
+4,76 +6,80
-0,05 +23,17
-2,78 +13,57
-0,56 -13,05
-1,64 -8,05
+0,34 -10,08
-0,32 +9,89
-4,26 -8,16
+2,23 +26,17
+0,39 -7,09
-0,80 -11,48
-3,25+115,78
-2,46 +8,97
-1,81 +54,86
-2,06 -21,24
+0,58 -1,40
+0,36 +11,78
+0,85 -1,57
+1,98 -20,76
+3,75 +3,17
—
—
+0,33 +18,38
-0,57 -8,06
-2,58 -6,86
-1,22 +27,09
+2,25 +69,01
-1,84 +2,15
-2,63 -13,93
+0,17 +4,74
-0,05 +10,76
+0,56 +26,19
-1,02 +24,66
-1,45 -5,28
-0,12 -19,20
-1,37 +26,06
-0,85 +2,31
+0,71 -0,81
+0,82 +2,51
-0,73 +1,81
+2,89 -17,78
+1,00 -15,54
+0,77 +33,20
-0,35 +21,04
-1,27 +29,34
-1,08 -0,72
-2,00 -14,04
—
—
-1,92 -7,82
-0,16 -4,82
+1,46 +19,82
— +35,16
+1,07 -15,07
+2,21 -4,49
+0,69 -16,11
-0,21 +11,25
-0,44 -12,80
+0,76 +3,61
+0,06 -7,44
-1,68 +20,21
+0,36 -1,90
-0,10 +10,58
+0,71 +8,80
+3,60 -3,74
— -2,83
-1,24 -19,57
+1,78 -10,27
—
—
-0,09 -4,19
-0,69 +9,17
+2,13 -16,36
+1,33 -11,23
-3,28 -4,73
-0,57 -0,21
+2,07 +23,13
+0,19 -3,78
— +9,94
-2,39 +1,35
-1,90 +2,62
— +13,13
+0,46 +20,68
-0,08 -16,73
—
—
-0,72 -2,99
—
11,270
3,550
0,844
—
0,130
0,026
0,960
0,319
0,050
2,980
0,922
19,460
12,000
5,900
10,820
1,260
0,670
26,530
1,107
2,040
20,680
0,872
0,286
15,240
0,995
0,530
2,524
1,358
—
25,230
17,010
6,795
0,132
0,024
3,170
0,482
1,103
19,000
16,580
16,700
0,610
0,809
16,640
3,790
8,255
2,320
3,900
3,590
0,170
0,949
79,400
0,671
1,908
0,049
—
4,392
2,526
1,074
0,995
11,920
2,080
0,700
1,224
0,340
0,795
0,491
14,400
0,447
3,534
12,680
5,390
5,310
1,225
0,291
—
0,350
5,550
1,124
0,975
0,038
1,337
0,461
2,082
1,184
4,102
2,130
12,800
7,995
6,495
—
0,206
—
14,690
4,596
1,355
—
0,177
0,041
1,170
0,490
0,076
3,848
1,094
23,650
14,050
7,085
12,980
1,479
0,890
30,580
1,331
5,305
24,150
1,443
0,377
16,350
1,190
0,583
3,258
1,568
—
31,630
19,480
7,655
0,350
0,058
3,780
0,650
1,309
22,490
22,150
22,280
0,790
1,140
22,500
4,724
9,755
2,920
4,236
5,150
0,214
1,370
99,450
0,917
2,028
0,062
—
5,050
2,868
1,385
3,100
14,560
2,734
1,025
1,417
0,412
0,930
0,700
18,880
0,589
4,044
15,240
6,975
6,860
1,650
0,369
—
0,395
6,475
1,525
1,258
0,050
1,474
0,610
2,344
1,501
4,900
2,496
16,340
11,130
7,800
—
0,219
—
712,8
1271,3
378,7
—
—
4,3
38,3
150,2
—
60,1
88,9
788,4
485,3
347,5
1838,1
391,1
124,9
1592,9
15,5
6,8
650,8
149,5
12,5
73,8
69,6
87,3
24256,0
7372,5
—
381,3
63419,4
1053,8
20,3
—
185,1
8,8
42,0
3449,1
1638,3
195,0
31,7
239,1
3632,8
4971,4
10321,3
12,5
172,9
2118,6
74,4
1196,2
126,3
293,0
21,6
13,6
—
206,9
35,5
1913,9
5,2
18963,5
548,8
297,2
1894,2
15,3
282,5
21,4
653,0
153,9
1607,0
22,8
698,3
2,9
29,3
102,8
—
14,7
702,5
17721,1
921,1
5,1
39,9
694,6
37,3
10,3
802,4
240,0
326,7
159,5
245,1
—
208,5
Tel.
Mittel.....................................(MIT)
Moleskine * ..........................(MSK)
MolMed ...............................(MLM)
Mondadori..............................(MN)
Mondo Tv * ...........................(MTV)
Monrif..................................(MON)
Monte Paschi Si. ................(BMPS)
Montefibre ..............................(MF)
Montefibre rnc....................(MFNC)
Moviemax............................(MMG)
Mutuionline *........................(MOL)
N Nice *............................(NICE)
Noemalife .............................(NOE)
Noemalife 15 warr .........(WNOE15)
Novare ....................................(NR)
O Olidata ............................(OLI)
P Panariagroup * ...............(PAN)
Parmalat ................................(PLT)
Parmalat 15w ................(WPLT15)
Piaggio ...................................(PIA)
Pierrel ...................................(PRL)
Prezzo Var.
Var.
Min Max Capitaliz
Chiu. Chiu. 02-01-2013 Anno Anno (in milioni
(euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro)
1,525
2,000
0,405
0,960
0,523
0,277
0,172
0,078
0,168
0,070
3,020
2,600
3,700
—
—
0,278
1,231
2,010
0,950
2,010
0,721
+0,99
-5,03
-0,69
+0,05
—
+0,62
+1,12
-3,83
-0,88
-0,43
+0,07
+0,39
—
—
—
+2,32
-1,20
+0,20
-1,86
—
-2,83
+13,05
—
-6,82
-16,52
+6,36
+0,84
-26,53
+14,08
-8,84
-14,44
-8,65
-2,77
+21,71
—
—
+3,35
+13,14
+12,79
+23,54
-3,55
+7,62
1,300
2,000
0,402
0,929
0,483
0,260
0,170
0,068
0,160
0,070
3,018
2,578
2,924
—
—
0,267
1,088
1,732
0,729
1,922
0,642
1,530
2,280
0,455
1,293
0,592
0,294
0,300
0,106
0,193
0,096
3,316
2,870
3,800
—
—
0,319
1,274
2,058
1,010
2,242
1,100
134,0
427,5
90,0
237,6
14,1
41,3
1988,2
10,1
4,2
4,7
116,3
301,5
23,0
—
—
9,3
55,7
3513,8
—
734,3
11,9
Nome Titolo
Tel.
B.O.T.
12.04.13
14.05.13
14.06.13
12.07.13
14.08.13
13.09.13
3
35
66
94
127
157
99,993
99,974
99,957
99,920
99,859
99,779
0,07
0,30
(m.sid.) È presto per dire che si tratti di un caso, ma
non così presto per accendere un riflettore. Moleskine
non è riuscita a portare a casa una chiusura positiva da
mercoledì, giorno dell’Ipo: -0,87%, -7% e -5,3%. Da 2,3
euro siamo già a 2. Sono giornate complesse per tutti
in Borsa. Ma la sequenza non è certo da champagne.
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Pierrel 12w.....................(WPRL12)
—
Pininfarina ............................(PINF) 2,780
Piquadro .................................(PQ) 1,400
Pirelli & C. ...............................(PC) 8,220
Pirelli & C. rnc .......................(PCP) 6,250
Poligr. S.Faustino *.................(PSF) 4,524
Poligrafici Editoriale...............(POL) 0,232
Poltrona Frau.........................(PFG) 1,000
Pramac .................................(PRA)
—
Prelios...................................(PRS) 0,072
Premafin Finanziaria ................(PF) 0,182
Premuda .................................(PR) 0,212
Prima Industrie * ....................(PRI) 9,750
Prima Industrie 13w *......(WPRI13)
—
Prysmian ...............................(PRY) 15,700
R R. De Medici * ..................(RM) 0,117
Ratti ......................................(RAT) 2,092
RCF .......................................(RCF) 0,647
RCS Mediagroup ...................(RCS) 0,810
RCS Mediagroup risp ..........(RCSR) 0,460
RDB ......................................(RDB)
—
Recordati *............................(REC) 7,040
Reply * ..................................(REY) 30,100
Retelit.....................................(LIT) 0,505
Risanamento...........................(RN) 0,154
Rosss....................................(ROS) 1,100
S Sabaf S.p.a. * ..................(SAB) 9,230
Sadi .......................................(SSI) 0,275
Saes *.....................................(SG) 7,485
Saes rnc *.............................(SGR) 7,010
Safilo Group...........................(SFL) 10,500
Saipem.................................(SPM) 22,370
Saipem risp........................(SPMR)
—
Saras ....................................(SRS) 0,922
Sat ........................................(SAT) 8,570
Save....................................(SAVE) 9,700
Screen Service......................(SSB) 0,111
Seat PG...................................(PG) 0,002
Seat PG r ..............................(PGR)
—
Servizi Italia * .........................(SRI) 3,646
Servizi Italia 15 warr *.....(WSRI15) 0,297
SIAS .......................................(SIS) 7,530
Sintesi .....................................(SII) 0,100
Snai ......................................(SNA) 0,816
Snam Gas .............................(SRG) 3,598
Sogefi *...................................(SO) 2,264
Sol ........................................(SOL) 4,570
Sopaf.....................................(SPF)
—
Sorin.....................................(SRN) 2,170
Stefanel * ............................(STEF) 0,345
Stefanel risp * ...................(STEFR)
—
STMicroelectr. ......................(STM) 5,770
T Tamburi ...........................(TIP) 1,602
Tamburi 13w ...................(WTIP13) 0,100
TAS .......................................(TAS) 0,471
Telecom IT ..............................(TIT) 0,584
Telecom IT Media .................(TME) 0,099
Telecom IT Media rnc .........(TMER) 0,185
Telecom IT rnc......................(TITR) 0,511
Tenaris ..................................(TEN) 15,320
Terna ....................................(TRN) 3,250
TerniEnergia *........................(TER) 2,064
Tesmec * ...............................(TES) 0,629
Tiscali.....................................(TIS) 0,041
Tiscali 14w ......................(WTIS14) 0,001
Tod's.....................................(TOD) 108,200
Trevi Fin.Ind. ...........................(TFI) 5,500
TXT e-solution *.....................(TXT) 7,730
U UBI Banca .......................(UBI) 2,806
Uni Land ...............................(UNL)
—
Unicredit ...............................(UCG) 3,302
Unicredit risp ......................(UCGR) 7,780
Unipol ....................................(UNI) 2,154
Unipol 13w......................(WUNI13) 0,003
Unipol prv ............................(UNIP) 1,950
Unipol prv 13w...............(WUNP13) 0,002
V Valsoia............................(VLS) 4,070
Vianini Industria......................(VIN)
—
Vianini Lavori.........................(VLA) 3,318
Vittoria Ass. *.........................(VAS) 6,180
Y Yoox *...........................(YOOX) 14,260
Z Zignago Vetro *.................(ZV) 4,780
Zucchi...................................(ZUC) 0,078
Zucchi 14 warr...............(WZUC14) 0,005
Zucchi rnc...........................(ZUCR)
—
Scadenza Giorni Pr.Netto
14.10.13
14.11.13
13.12.13
14.01.14
14.02.14
14.03.14
188
219
248
280
311
339
99,707
99,642
99,562
99,418
99,270
99,149
—
—
+0,72 -8,67
-0,71 -13,15
+0,98 -7,38
+1,79 +8,60
— +14,71
+0,96 -14,41
— +2,77
—
—
+0,14 -11,73
+1,22 +37,14
-2,22 -14,53
+3,12 +4,78
—
—
-1,57 +2,08
-2,33 -19,17
-2,97 +6,09
— +0,62
-6,90 -36,52
-6,06 -19,60
—
—
-0,21 +1,15
+1,48 +42,99
+0,30 +2,25
+4,41 -9,41
— +10,17
-0,75 +2,05
— -1,86
-0,33 +8,01
+0,50 +24,29
+3,45 +54,19
-0,71 -26,94
—
—
+0,22 -8,98
+2,15 +1,78
-1,17 +19,38
-5,77 -30,63
-6,25 -68,09
—
—
+1,11 +10,48
-0,34 +11,61
-0,79 +12,39
-3,29 -2,06
-1,33 +49,09
+0,45 +0,39
+0,18 +15,51
-3,14 +13,01
—
—
+5,54 +26,46
-3,76 -15,37
—
—
-1,95 +3,22
+1,01 +7,37
-5,66+110,53
-3,62 -0,84
+1,04 -16,75
+1,75 -35,23
-7,50 -23,52
+0,39 -16,57
-1,61 -5,32
-0,18 +5,93
-1,71 -2,37
+0,32 +36,83
-1,67 +2,23
— -20,00
-1,01 +9,40
+2,33 +31,14
+0,91 +22,41
+3,93 -24,04
—
—
+1,98 -14,23
-0,38 -11,89
+0,75 +37,99
— -55,93
+1,04 +43,38
+6,67 -60,98
-2,16 +6,32
—
—
+0,55 +4,73
-0,32 +23,70
-1,31 +18,05
+0,42 +5,19
-1,89 -9,51
+4,17 -18,03
—
—
—
2,760
1,390
8,080
5,620
3,850
0,230
0,940
—
0,071
0,127
0,211
9,150
—
15,010
0,117
1,950
0,641
0,810
0,460
—
6,910
20,920
0,468
0,141
0,960
8,800
0,248
6,895
5,600
6,665
19,850
—
0,870
8,120
8,060
0,111
0,001
—
3,228
0,260
6,700
0,100
0,535
3,486
1,935
4,000
—
1,679
0,345
—
5,345
1,485
0,011
0,465
0,536
0,096
0,185
0,473
14,760
3,010
2,064
0,460
0,039
0,001
95,650
4,040
6,300
2,700
—
3,238
7,745
1,520
0,002
1,339
0,001
3,720
—
3,054
4,878
11,850
4,520
0,078
0,005
—
—
—
3,396
82,6
1,779
69,8
9,730 3893,2
6,350
75,5
6,325
38,8
0,282
29,9
1,070 139,5
—
—
0,094
60,4
0,249
74,0
0,280
40,5
9,940
84,6
—
—
17,760 3390,0
0,147
44,0
2,292
56,9
0,659
20,7
1,307 605,5
0,600
14,3
—
—
7,805 1479,8
30,660 275,8
0,550
80,6
0,170 123,0
1,250
12,7
9,815 105,7
0,346
24,7
7,510 110,3
7,170
51,5
10,800 644,1
32,360 9887,8
—
—
1,040 873,3
8,825
81,9
10,140 537,1
0,172
15,6
0,006
24,1
—
—
3,760
99,1
0,311
—
7,770 1718,4
0,135
4,2
0,917
95,2
3,760 12145,2
2,296 262,9
4,778 421,7
—
—
2,170 1027,8
0,412
29,4
—
—
6,645
—
1,602 218,3
0,119
—
0,596
19,9
0,765 7832,8
0,180 143,6
0,270
1,0
0,650 3075,1
16,240
—
3,282 6533,5
2,320
77,7
0,631
66,4
0,047
77,4
0,001
—
115,200 3308,2
5,500 386,0
9,240
45,4
4,018 2481,4
—
—
4,796 18919,1
9,275
18,8
2,190 953,9
0,006
—
1,975 531,2
0,004
—
4,290
42,3
—
—
3,526 144,3
6,395 417,5
15,100 821,7
4,890 418,6
0,104
13,7
0,007
—
—
—
* Titolo appartenente al segmento Star.
Valuta al 09-04-13
Rend.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Moleskine e il prezzo di quotazione
Rend.
0,33
0,38
0,46
0,65
0,72
0,76
Euribor
Periodo
1 sett.
1 mese
2 mesi
3 mesi
4 mesi
5 mesi
Monete auree
Oro
T. 360
T. 365
Periodo
T.360
T.365
05 apr
05 apr
0,083
0,118
0,170
0,210
0,248
0,287
0,084
0,120
0,172
0,213
0,251
0,291
6 mesi
7 mesi
8 mesi
9 mesi
10 mesi
11 mesi
12 mesi
0,326
0,362
0,397
0,431
0,465
0,501
0,534
0,331
0,367
0,403
0,437
0,471
0,508
0,541
Sterlina (v.c)
268,40 317,11
Sterlina (n.c)
270,63 320,26
Sterlina (post.74) 270,63 320,26
Krugerrand
1.186,65 1.291,17
Marengo Italiano 217,58 242,85
Marengo Svizzero 216,65 238,27
Marengo Francese 216,62 238,24
Denaro Lettera
Tassi
Mattino Sera
Oro Milano (Euro/gr.)
39,00
39,16
Oro Londra (usd/oncia) 1.552,75 1.568,00
Argento Milano (Euro/kg.)
— 704,37
Platino Milano (Euro/gr.)
—
39,99
Palladio Milano (Euro/gr.)
—
18,80
Italia
Euro17
Canada
Danimarca
Finlandia
Sconto
Interv
0,75
0,75
0,75
1
0
1,5
0,75
1,01
0
0,75
Borse Estere
Prezzo Var.
Var.
Min Max Capitaliz A New York valori espressi in dollari, a Londra
Chiu. Chiu. 02-01-2013 Anno Anno (in milioni in pence, a Zurigo in franchi svizzeri. Dati di
(euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro)
Dati a cura dell’agenzia giornalistica Radiocor. Monete Auree: ConFinvest F.L. Milano
Scadenza Giorni Pr.Netto
quote, quindi, ma non per questo piccole. Un altro responsabile dell’esecutivo — secondo quanto ha scritto
«Les Echos» — ha dichiarato che una cessione parziale
della partecipazione dell’85% in Edf sarebbe «un’opzione
evidente». Edf è il colosso dell’elettricità transalpina che
in Italia controlla Edison. Secondo la legge francese, lo
Stato può scendere fino al 70% di Edf: se fosse venduto il
15%, Parigi potrebbe incassare circa 4 miliardi di euro
senza perdere il controllo del gruppo. Intanto, in Borsa,
le azioni Edf hanno guadagnato circa il 12% da inizio anno. Ma non c’è solo l’energia e non ci sono solo le ipotesi. Parigi ha infatti già annunciato pochi giorni fa la vendita di un 3% in Safran (aeronautica). E in futuro? Troppo presto per fare previsioni. Intanto, però, sul mercato
c’è chi ha già messo in fila — teoricamente parlando —
le varie quote di Stato. Il portafoglio pubblico va dalle
partecipazioni largamente maggioritarie in Edf e Areva
(nucleare) fino alle quote di minoranza in France Télecom, Air France-Klm, Gdf Suez e Renault.
Quotazioni in diretta sul telefonino: invia QUOTA <sigla titolo>, ad esempio: QUOTA ACE al numero 482242. Costo 0,5 Euro per SMS ricevuto. Info su www.corriere.it/economia
Prezzo Var.
Var.
Min Max Capitaliz
Chiu. Chiu. 02-01-2013 Anno Anno (in milioni
(euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro)
-0,44
+1,23
+4,95
+1,32
-0,53
+1,11
+0,29
+3,84
+1,14
—
-0,90
—
—
+2,46
-1,89
+1,31
-0,69
-4,55
+3,76
-1,16
+0,90
+0,82
-0,27
+1,81
+0,50
-0,31
-0,87
-0,22
+1,05
-1,23
+4,42
—
+1,01
+3,36
-5,03
+0,37
+3,70
-1,15
+0,57
-4,27
+0,88
-4,35
+1,68
-0,23
+2,39
—
-2,49
—
-2,00
-1,92
-2,25
+0,42
-0,94
+1,81
-2,37
-0,83
—
-0,90
-0,03
-3,47
—
+1,27
-0,65
-1,41
+2,15
+2,96
+0,35
+2,15
-0,56
—
+1,90
+1,99
—
-0,17
+13,49
-1,46
+1,85
-0,02
-2,05
-3,40
+1,23
-0,06
+4,22
+2,04
+0,22
+0,36
+1,19
-1,30
-0,09
+3,40
—
—
New Yorker, ora ha 47 anni. Ma nella sua precedente vita da analista fu allontanato da Wall Street dopo aver
patteggiato con la Sec nel 2003. Bravo ed «ex cattivo».
Ps2, lo scoop sull’ingresso di Bezos lo ha fatto un giornalista dello stesso Business Insider che sul sito ha pubblicato la lettera inviata da Blodget a tutto il team per
annunciare entusiasticamente la buona novella.
Chapeau: una notizia è una notizia.
Francia
Germania
Giappone
G.B.
USA
Svezia
Sconto
Interv
0,75
0,75
0,3
--0,25
1
0,75
0,75
0,058
0,5
0,25
1
New York e Toronto aggiornati alle ore 20.00
indici
MERCATI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 05-04
Amsterdam (Aex) . . . . . . . . . . . . . 340,71
Brent Index . . . . . . . . . . . . . . . . . 106,90
Bruxelles-Bel 20 . . . . . . . . . . . . 2543,90
DJ Stoxx Euro . . . . . . . . . . . . . . . 261,40
DJ Stoxx Euro50 . . . . . . . . . . . . 2585,28
DJ Stoxx UE . . . . . . . . . . . . . . . . 287,13
DJ Stoxx UE50. . . . . . . . . . . . . . 2641,08
FTSE Eurotr.100. . . . . . . . . . . . . 2379,01
Hong Kong HS . . . . . . . . . . . . . 21726,90
Johannesburg . . . . . . . . . . . . . 40065,76
Londra(FTSE100) . . . . . . . . . . . . 6249,78
Madrid Ibex35 . . . . . . . . . . . . . . 7798,40
Oslo Top 25. . . . . . . . . . . . . . . . . 426,36
Singapore ST. . . . . . . . . . . . . . . 3299,78
Sydney (All Ords) . . . . . . . . . . . . 4899,24
Toronto(300Comp) . . . . . . . . . . 12322,05
Vienna (Atx). . . . . . . . . . . . . . . . 2326,91
Zurigo (SMI) . . . . . . . . . . . . . . . 7641,11
var.%
-1,68
-0,61
-1,36
-1,52
-1,38
-1,57
-1,58
-1,56
-2,73
-1,52
-1,49
-0,63
-1,76
-0,24
-0,41
-0,33
-1,19
-1,57
selezione
FRANCOFORTE. . . . . . . . . . . . . . . 05-04
Adidas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 78,80
Allianz . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 105,30
Bayer Ag. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79,07
Beiersdorf . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69,99
Bmw . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66,31
Commerzbank Ag . . . . . . . . . . . . . . 1,14
Deutsche Bank n . . . . . . . . . . . . . . 30,27
Deutsche Post . . . . . . . . . . . . . . . . 17,30
Deutsche Telekom n . . . . . . . . . . . . 8,44
Dt Lufthansa Ag. . . . . . . . . . . . . . . 14,14
Hugo Boss Ag . . . . . . . . . . . . . . . . 86,72
Metro Ag. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22,01
Porsche Vz . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56,62
Siemens n . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81,39
Volkswagen Ag . . . . . . . . . . . . . . 154,45
PARIGI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 05-04
Air France . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6,74
Air Liquide . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94,39
Alstom . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30,52
Axa SA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13,17
Bnp . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39,27
Cap Gemini . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34,74
Carrefour . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20,69
Casino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80,75
Ciments Francais. . . . . . . . . . . . . . 43,60
Crédit Agricole . . . . . . . . . . . . . . . . 6,27
Danone. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54,18
France Télécom. . . . . . . . . . . . . . . . 7,72
Havas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4,94
L'Oréal . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 121,55
Michelin . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63,33
Peugeot S.A. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5,56
Renault. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49,60
Saint-Gobain . . . . . . . . . . . . . . . . . 27,43
Sanofi-Synthelab . . . . . . . . . . . . . . 77,56
Société Générale . . . . . . . . . . . . . . 25,40
Sodexho Alliance . . . . . . . . . . . . . . 71,27
Total . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36,74
var.%
-1,55
-1,36
-3,10
-1,99
-1,86
-0,87
-0,75
-2,78
-0,94
-5,23
-0,48
-1,37
-0,67
-2,59
-1,06
var.%
-7,77
-1,33
-0,21
-0,79
-1,42
-1,01
-3,16
-3,77
-1,11
-1,56
-0,97
-0,05
-4,58
-2,05
-2,19
-1,66
-1,55
-1,30
-1,92
-0,10
-1,62
-1,54
NEW YORK. . . . . . . . . . . . . . . . . . 05-04
Amazon Com. . . . . . . . . . . . . . . . 254,70
American Express . . . . . . . . . . . . . 65,06
Apple Comp Inc . . . . . . . . . . . . . . 422,20
At&T. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37,94
Bank of America . . . . . . . . . . . . . . 11,95
Boeing . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 85,56
Carnival . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33,23
Caterpillar Inc . . . . . . . . . . . . . . . . 84,65
Cisco Systems. . . . . . . . . . . . . . . . 20,55
Citigroup Inc . . . . . . . . . . . . . . . . . 42,59
Coca-Cola Co . . . . . . . . . . . . . . . . 40,10
Colgate Palmolive . . . . . . . . . . . . 116,50
Dow Chemical. . . . . . . . . . . . . . . . 30,86
DuPont . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48,70
Exxon Mobil . . . . . . . . . . . . . . . . . 88,71
Ford Motor . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12,39
General Electric . . . . . . . . . . . . . . . 22,82
General Motors . . . . . . . . . . . . . . . 27,41
Goldman Sachs . . . . . . . . . . . . . . 142,59
Hewlett-Packard . . . . . . . . . . . . . . 21,91
Honeywell . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72,75
Ibm . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 208,78
Industrie Natuzzi Sp. . . . . . . . . . . . . 2,15
Intel Corp . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20,79
Johnson & Johnson . . . . . . . . . . . . 81,94
JP Morgan . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47,54
Lockheed Martin . . . . . . . . . . . . . . 94,24
Luxottica Grp Spa . . . . . . . . . . . . . 50,40
McDonald's. . . . . . . . . . . . . . . . . 100,76
Merck & Co. . . . . . . . . . . . . . . . . . 45,07
Microsoft . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28,40
Monsanto Co. . . . . . . . . . . . . . . . 104,86
Morgan Stanley . . . . . . . . . . . . . . . 21,31
Nike Inc. Cl. B . . . . . . . . . . . . . . . . 58,75
Occidental Pet. . . . . . . . . . . . . . . . 81,57
Pfizer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29,06
Procter & Gamble . . . . . . . . . . . . . 78,06
Unilever NV . . . . . . . . . . . . . . . . . 40,78
Us Steel Corp. . . . . . . . . . . . . . . . . 17,27
Walt Disney. . . . . . . . . . . . . . . . . . 57,50
Whirlpool . . . . . . . . . . . . . . . . . . 111,65
Xerox . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8,65
Yahoo Inc . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23,25
var.%
-1,69
-2,50
-1,29
+0,08
+0,08
+0,72
+0,39
+0,02
-2,33
-0,42
-1,09
-0,50
-1,81
-0,69
-1,18
-2,06
-1,13
-1,19
-0,28
-1,75
-1,36
-1,20
-1,38
-1,66
-0,57
+0,11
-1,22
-0,73
+0,13
-0,55
-0,70
-0,83
-0,09
-0,99
-0,31
-0,34
-0,61
-0,61
-1,60
-0,16
-0,38
-0,12
-1,15
LONDRA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 05-04
3i Group . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 305,10
Anglo American . . . . . . . . . . . . . 1639,50
AstraZeneca . . . . . . . . . . . . . . . 3282,50
B Sky B . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 867,50
Barclays Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 280,00
BP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 447,10
British Telecom . . . . . . . . . . . . . . 265,80
Burberry Group . . . . . . . . . . . . . 1247,00
Glaxosmithkline . . . . . . . . . . . . . 1519,50
Marks & Spencer. . . . . . . . . . . . . 376,80
Pearson Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 1138,00
Prudential . . . . . . . . . . . . . . . . . 1032,00
Rolls Royce . . . . . . . . . . . . . . . . 1084,00
Royal & Sun All . . . . . . . . . . . . . . 109,60
Royal Bk of Scot . . . . . . . . . . . . . 269,50
Schroders Plc . . . . . . . . . . . . . . 2076,00
Unilever Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 2725,00
Vodafone Group. . . . . . . . . . . . . . 182,60
var.%
-2,93
-0,39
-0,18
-1,25
-1,72
-1,08
-2,85
-2,43
-1,33
-2,59
-0,35
-2,18
-1,28
+0,27
-1,79
-2,26
-1,27
-1,19
ZURIGO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 05-04
Nestlé. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 67,30
Novartis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65,50
Ubs . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14,20
var.%
-2,04
-1,95
-1,11
58
Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
Cultura
Il volume è pubblicato da Feltrinelli
Il libro di Roberto Saviano ZeroZeroZero, editore Feltrinelli,
pp. 444, e 18 (a fianco la copertina), descrive il traffico
globale della cocaina purissima (da qui il titolo, che assimila
la droga alla farina doppio zero). L’autore, nato a Napoli 34
anni fa, è autore del bestseller internazionale Gomorra, uscito
nel 2006 da Mondadori e tradotto in più di cinquanta lingue.
Sempre per Feltrinelli ha pubblicato Vieni via con me.
Reportage L’autore di «Gomorra» propone con «ZeroZeroZero» una storia mondiale dei trafficanti di droga e dei loro valori rovesciati
di ANTONIO D’ORRICO
Q
uando era piccolo, Roberto Saviano mandò dei racconti da leggere
a Goffredo Fofi. Erano di stile surreale, onirico, alla Tommaso Landolfi, uno degli scrittori più originali e misteriosi che l’Italia abbia avuto. Fofi gli rispose di lasciar perdere il gotico ciociaro risciacquato in Arno di Landolfi e di aprire la
finestra della sua stanza e scrivere di quello
che vedeva affacciandosi. Saviano lo prese
in parola e si guardò intorno. Così nacque
Gomorra che ormai non è più un libro, è un
brand e ha marchiato a fuoco l’autore e la
sua vita nei modi che sappiamo (successo
in tutto il mondo, minacce di morte dei
boss protagonisti del racconto di Saviano,
conseguente assegnazione di una scorta fissa a quest’ultimo, costretto, per il suo bene,
a un’esistenza blindata 24 ore su 24).
Ora qui, però, vorrei parlare di Roberto
Saviano senza considerarne l’indotto, le
mille derivazioni prodotte dal fenomeno
Gomorra. Vorrei parlare, semplicemente,
di che cos’è e di com’è il suo nuovo libro,
ZeroZeroZero, una storia mondiale della cocaina appena pubblicata da Feltrinelli sette
anni dopo quel clamoroso esordio. Ma
mentre lo dico un dubbio mi attraversa la
mente: si può parlare di Roberto Saviano a
prescindere dal suo indotto? Proviamo.
Tecnicamente parlando ZeroZeroZero è
un The complete book, un genere classico
dell’editoria anglosassone (tipo The complete book of labrador, The complete book of
Jack the Ripper), un libro esaustivo su un
personaggio o su un argomento. Saviano
ha scelto di scrivere il suo complete sulla cocaina (da come la si ottiene a come la si
smercia, all’effetto che fa) perché si è convinto di un paio di cose. Che sono le seguenti.
1) «Non esiste mercato al mondo che renda più di quello della cocaina. Non esiste
investimento finanziario al mondo che frutti come investire in cocaina». Da cui discende il corollario A: «Se avessi investito mille
euro in azioni Apple all’inizio del 2012, ora
ne avresti milleseicentosettanta. Non male.
Ma se avessi investito mille euro in coca all’inizio del 2012, ora ne avresti centottantaduemila: cento volte di più che investendo
nel titolo azionario record dell’anno!».
2) «Ciò che viviamo oggi, l’economia che
regola le nostre vite, le nostre scelte, è determinato più da quello che Félix Gallardo
"El Padrino" e Pablo Escobar "El Mágico" decisero e fecero negli anni Ottanta che da ciò
che decisero e fecero Reagan e Gorbaciov.
O almeno io la penso così». Da cui discende il corollario B: «Stare dentro ai traffici
della polvere è l’unica prospettiva che mi
abbia permesso di capire le cose fino in fondo. Guardare la debolezza umana, la fisiologia del potere, la fragilità dei rapporti, l’inconsistenza dei legami, la forza immane
del denaro e della ferocia. L’assoluta impotenza di tutti gli insegnamenti volti alla bel-
Un bambino di dieci anni raccoglie foglie di cocaina da una coltivazione in Perù (foto Ap). Sotto: lo scrittore Roberto Saviano, autore nel 2006 del bestseller «Gomorra» (Ansa)
Saviano, orazione sulla coca
Critica della ragione mafiosa
La verità della malavita attraverso la filosofia dei suoi boss
lezza e alla giustizia di cui mi sono nutrito».
Perciò, conclude Saviano, quasi scusandosi, mi sono ridotto a scrivere di morti e
di sparatorie («di chiaviche», come ama dire lui stesso a sottolineare la viltà, la
miserabilità delle sue storie e dei loro protagonisti), perché questo mi permette di capire il mondo, di sapere la verità, come è compito di uno scrittore.
Se ZeroZeroZero fosse tutto qui sarebbe
un saggio sull’economia, sulla finanza e, in
una parola, sul potere. Ma, fortunatamente, non è solo questo. La verità del libro sta
altrove e, precisamente, nel discorso (ma
«orazione» sarebbe il termine più calzante)
che un vecchio boss calabrese, un uomo
d’onore, fece, non molto tempo fa a New
York, a un pubblico di giovani criminali (di
nazionalità assortite: albanesi, chicanos…).
A Saviano capita di ascoltare l’intervento
del vecchio boss (che parla in un curioso
impasto linguistico di inglese, spagnolo,
italiano e dialetto calabrese). L’uomo spiega che cos’è un capo e come funziona la mafia. E sostiene che chi delinque non è peggiore dei grandi industriali, dei politici, dei
rappresentanti del potere legale e ufficiale.
Dice che si tratta di uno scontro di visioni
diverse e che i criminali hanno dalla loro il
fatto di essere coraggiosi, di giocarsi davvero il tutto per tutto. E di non nascondersi
dietro alibi di comodo. Afferma l’uomo
d’onore: «Le cazzate sul mondo migliore lasciamole agli idioti». Non si comanda per il
bene, per la giustizia, per la libertà: «Queste sono cose da fimmine, lasciamole ai ricchi, agli idioti. Chi comanda, comanda.
Punto e basta».
La vita è sempre una malavita. «Scetateve guagliune»...
Saviano resta impressionato dall’orazio-
ne. Gli è successo in altre occasioni di sentire discorsi di filosofia morale mafiosa. Questo è diverso, è una lezione «su come si sta
al mondo», su come si vive e non su come
si fa il mafioso. La concione del boss appare a Saviano «come un addestramento dell’anima». Lo scrittore ci vede qualcosa di
kantiano: «Era una critica della ragion pratica mafiosa». E non può che concludere definendo i boss italiani «gli ultimi calvinisti
d’Occidente».
C’è un nodo non sciolto in Saviano. Se è
mi permesso fare un giro sull’ottovolante
della psicoanalisi, penso che si tratti di un
senso di colpa. I criminali lo affascinano.
Lo riconosce anche: «Tutti i grandi leader
criminali hanno una cosa in comune: la volontà di costruirsi un’aura di fascino. La volontà di ammaliare, di sedurre. Poco importa se l’obiettivo è una donna da portarsi a
letto o uno spacciatore rivale da far fuori
convincendo i tuoi compari che quel bastardo se lo merita» (o, aggiungerei, uno scrittore da cui farsi raccontare). E, scrivendo di
Félix Gallardo, detto «El Padrino», di Pablo
Escobar, detto «El Mágico», di Osiel Cárdenas Guillén, detto «El Mata Amigos» (l’Ammazzamici), i grandi narcotrafficanti prota-
gonisti del suo libro, Saviano soddisfa e,
contemporaneamente, condanna la sua attrazione fatale. Così procedendo ne resta
prigioniero. Per liberarsi dovrebbe fare come il grande Don Winslow (che racconta
da sempre e impareggiabilmente la gigantesca connection messicana del narcotraffico), dovrebbe romanzarla decisamente, dovrebbe shakespeareggiarla con grandeur
elisabettiana, dovrebbe tragediarla (per usare un termine amatissimo dai mafiosi), ma
anche commedializzarla.
Saviano lo fa in una sola scena di Zero
ZeroZero ed è quando racconta del boss calabrese di San Luca Francesco Strangio, detto Ciccio Boutique. Un giorno gli raccontarono che i narco avevano tagliato le mani a
uno che aveva rubato, Ciccio Boutique non
ce la fece più e sbottò: «Mamma mia, noi
siamo flessibili su queste cose. Ma quando
è successo un fatto del genere nelle nostre
zone, mai. Piuttosto una fucilata. Ma non
quelle torture».
Ciccio Boutique sarà pure una chiavica,
ma uno scrittore deve sapere che anche le
chiaviche possono avere un risvolto umano.
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Terza Pagina 59
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
Architettura Esce «Il sublime al tempo del contemporaneo»: un’analisi delle nuove parole chiave
Manifestazioni
Il futuro non abita a Las Vegas
Bookcity Milano 2013
chiama a raccolta le scuole
Gregotti: basta effetti speciali, torniamo ai contenuti classici
D
di STEFANO BUCCI
applausi popolari sembrano essere solo per i bizzarroni e per i demolitori».
L’esaltazione della star singola penalizza d’altra parte anche quell’idea di ricerca e di laboratorio anch’essa «classica» per non dire ormai «tramontata»
(nel suo libro Gregotti cita a esempio
la bottega rinascimentale dei Bellini)
per lasciare il posto all’autoesaltazione. Ma nel saggio vengono messi sotto
accusa anche una serie di sintomi collaterali di questa crisi. Come la difficoltà di interpretare gli stessi fenomeni
dimostrata da critici e curatori di mostre e Biennali: «alle quali, al di là dell’oggettiva difficoltà di fare capire l’architettura senza i progetti, viene sem-
C
osa fa più male all’architettura
contemporanea? La bulimia di
attualità, l’ansia di tecnologia,
il protagonismo delle archistar
o il desiderio di stupire a tutti i costi? Il
modello Disneyland, il «bruttissimo
museo africano di Tschumi» o quella
improbabile emanazione del Guggenheim collocata in un albergo extralusso simil-veneziano di Las Vegas? Il
sublime al tempo del contemporaneo,
nuovo saggio di Vittorio Gregotti (Einaudi, pp. 240, e 18, in libreria da martedì 9 aprile), non vuole fornire risposte definitive ma piuttosto raccogliere
«una serie di indizi» sullo stato dell’architettura (ma anche dell’arte in generale), uno stato che l’autore definisce,
almeno per quello che riguarda gli ultimi trent’anni, «di accademico immobilismo dell’incessante novità» ovvero
una condizione di «cambiamento solo
apparente» che di fatto nasconde il
vuoto, il nulla.
Tutta colpa di una nuova idea di bellezza contemporanea che non guarda
più alla classicità greca, a Leon Battista
Alberti, a Kant, a Loos ma piuttosto a
un «sublime rappresentato dall’ipertecnologico, dalla liquefazione delle
specificità, dall’immensità dell’universo delle nuove comunicazioni». Una
bellezza sensazionalistica, alleata più
del mercato e del consumismo che
non della ragione o del sentimento.
Lontanissime sembrano così le città
del sublime che diventava architettura: Pienza, Sabbioneta, Chaux o la comunità Shaker di Hankock (ma anche
i disegni immaginifici di Sant’Elia e la
«maison clarté» di Le Corbusier) hanno così ceduto il posto alle metropoli
stile Flash Gordon. Proprio come, tra i
maestri dell’arte, Damien Hirst ha sostituito Botticelli e Michelangelo (ma
anche un grande trasgressore come Joseph Beuys).
Gregotti individua cinque punti
(non certamente positivi) che, per lui,
determinano oggi il successo di un
progetto: la superficiale novità (giocata su uno strano mix di eccesso e memoria); l’apparenza costosa («il povero ormai non paga più»); l’assenza di
ogni integrazione con il contesto urbano circostante (insomma meglio se appare «come ingrandimento di un qualche oggetto di consumo», caffettiera o
Vittorio Gregotti (Novara,
1927) ha fondato
nel 1974 lo studio
omonimo. A sinistra:
una veduta di Las Vegas
opo il notevole successo ottenuto dall’edizione che si è
tenuta nel novembre dello scorso anno — 80.000
presenze, 350 eventi nati da una scommessa contro il
tempo che le è valsa il nome prudenziale di numero Zero —
Bookcity Milano, per il 2013, si prepara in tempo. Con il
progetto di aumentare il coinvolgimento della città,
propone alle scuole lavori da svolgere in classe, capaci di
trasformare le aule in laboratori per la manifestazione.
All’interno della Settimana della lettura, gli organizzatori
della manifestazione (coordinata da Oliviero Ponte di Pino)
proporranno progetti e raccoglieranno le candidature delle
scuole. Sotto il titolo «Bookcity per le scuole, le scuole per
Milano. Una maratona di idee» martedì 16 aprile, dalle 9.30
fino alle 14, è previsto l’incontro degli organizzatori con i
docenti delle scuole primarie e secondarie di I grado alla
Cineteca italiana, in viale Fulvio Testi 121. Giovedì 18 sarà
la volta dei docenti delle scuole secondarie di II grado che,
dalle 9.30 fino alle 13, sono invitati nella sala del Grechetto
di palazzo Sormani in via Sforza 7. Cento progetti saranno
annunciati e proposti perché gli alunni, grazie alla
collaborazione con editori, autori, giornalisti, illustratori,
attori, registi, fotografi, si mettano al lavoro diventando
parte attiva della prossima manifestazione. Molto lavoro
sarà svolto in rapporto al sito www.bookcitymilano.it. Per
prenotarsi telefonare al numero 02.39273061 o inviare una
mail a ufficiostampa@bookcitymilano.it.
Antropologia
L’appuntamento
Il nuovo saggio di Vittorio
Gregotti Il sublime al tempo
del contemporaneo (Einaudi)
sarà al centro dell’incontro
organizzato dalla Fondazione
Corriere della Sera in programma
giovedì 11 aprile (alle ore 18)
nella Sala Buzzati (via Balzan 3
angolo via S. Marco 21,
ingresso libero solo con
prenotazione, tel 02 87 38 77 07,
rsvp@fondazionecorriere.it).
Insieme all’autore, discuteranno
sui contenuti del volume Marco
Biraghi e Franco Rella.
sedia comprese, che non come un vero frammento di città); il suo valore accertato sul mercato; l’effetto mediatico
che può suscitare. «Sono fortunato —
scrive — perché credo ancora nei valori di libertà e di giustizia come obbiettivi della parte migliore degli ideali di
pensiero del movimento moderno e
nell’importanza del ruolo collettivo
che la rivoluzione del progetto può
proporre in architettura». Invocando
la ricerca di una nuova normalità edilizia, una ricchezza (che guardi anche alle esigenze reali della società e degli individui) non più basata sulla semplice
esibizione o sull’apparenza ma intesa
come molteplicità di idea, di cultura,
di iniziative. Una normalità che ponga
fine a un momento in cui «i più grandi
pre più spesso chiesta una visione positiva della situazione e non un’interpretazione della realtà».
Simbolo eccellente di questa sublime bellezza senza contenuto sono i
grattacieli (e il conseguente «grattacielismo»). Ma non solo. Nello stesso cono d’ombra si collocano, per Gregotti,
anche i musei fatti per stupire, trasformati in appendici dei bookshop o degli alberghi (come il Guggenheim di
Las Vegas), in multisale, in shopping
centre, in luoghi di semplice consumo
e di acquisto. E proprio per questo destinati a venir immediatamente sacrificati alle ragioni di mercato come è accaduto allo stesso Guggenheim Las Vegas. Non più luoghi di conoscenza ma
«teatri delle meraviglie», questi musei
sembrano trasformati in monumenti
in onore degli stessi progettisti della
provvisorietà dei nostri anni, ormai
«posseduti dalla smania di dimostrare
la loro capacità di prevedere il futuro,
un futuro votato alle tecnoscienze, all’universo senza confini delle nuove comunicazioni, alla ragione del denaro».
Una riflessione critica, quella di Gregotti, che invita, con amarezza ma anche con un filo di speranza, a ripensare e ritrovare il senso della classicità,
alla luce di una contemporaneità che
non sia, però, solo di facciata.
La lista dei 26 Record di candidature. Petrocchi: «In carcere, ma può scrivere libri»
Ironia e proteste per Cuffaro allo Strega
di CRISTINA TAGLIETTI
I
ndignazione e molta ironia, soprattutto
sui social network (Johnny Palomba cinguetta: «Che il premio fosse tutta una mafia lo si diceva da anni»). La candidatura di
Totò Cuffaro allo Strega anima il primo passo
di questa edizione che, con 26 candidati, è da
record. Nessun imbarazzo alla Fondazione
Bellonci per quel nome «pesante». «L’autore
sta scontando in carcere la sua pena che non
è il divieto di scrivere libri» è la risposta del
coordinatore Stefano Petrocchi, lanciata anche su Twitter. «La sua presentazione corrisponde ai criteri di ammissibilità del premio:
e cioè la presentazione da parte di due Amici
della domenica — spiega —. Sarà il comitato
direttivo, il 16 aprile, a decidere se sarà tra i 12
candidati. L’affollamento ci fa piacere, ci sono molti piccoli editori, ci sono marchi storici in corsa per la prima volta, come Bollati Boringhieri, e una grande fetta dell’editoria media indipendente».
La presentazione del libro di Cuffaro è stata voluta dall’Amico della domenica Marco
Staderini che precisa: «Non è in alcun modo
un’interpretazione della sua condanna di taglio politico, nè di dietrologia giudiziaria»
ma «un faro di luce sul carcere» vissuto come
«luogo di sofferenza che è anche luogo di attesa e di speranza». La candidatura, sostenuta anche da Gianpiero Gamaleri, ha lasciato
sorpreso l’editore de Il candore delle cornacchie, Angelo Guerini: «Siamo molto contenti
della notizia, del tutto inaspettata» ha dichiarato, sottolineando la narrazione «carica di
umanità e di senso religioso».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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L’incidente misterioso
da cui nacque lo Stato
M
a allora da dove viene lo Stato, con la divisione tra
governanti e governati? L’interrogativo sorge
leggendo la descrizione delle società primitive negli
scritti dell’antropologo francese Pierre Clastres. Dal suo
libro L’anarchia selvaggia (Elèuthera, pp. 116, e 12)
emerge un quadro dei popoli indigeni costante a ogni
latitudine: piccole comunità autarchiche ed egualitarie,
in cui «il potere non è separato dalla società» e i capi
non esigono obbedienza, anzi si mettono al servizio
degli altri per ricavarne prestigio. Sono «società che
rifiutano l’economia» in quanto si limitano a soddisfare
bisogni essenziali, senza accumulazione né profitto. Ma
non sono luoghi idilliaci, perché vivono in guerra
permanente: per affermarsi come entità distinte,
autonome, indivise, sentono il «bisogno della figura
dello straniero o del nemico». Non è pensabile che una
struttura basata sulla relazione comando/obbedienza sia
sorta per evoluzione spontanea da questi piccoli mondi
«protesi a scongiurare la nascita nel proprio seno della
diseguaglianza». Quindi la rottura che ha prodotto lo
Stato dev’essere stata accidentale, anche se poi si è
rivelata irreversibile. Forse Clastres, se non fosse morto
nel 1977 a soli 43 anni, avrebbe potuto dirci di più su
quel misterioso trauma (di certo terribile, ma in fondo
provvidenziale), da cui è scaturita la cosiddetta civiltà.
Antonio Carioti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
Idee&opinioni
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DECIDERE E NON
✒
Quello di sparare su Monti è diventato uno sport di massa. Qualcuno
l’ha anche accusato di essere snob, perché frequenta Cernobbio, la Biennale ed è iscritto al
Fai. Solo Alesina e Giavazzi ci hanno ricordato
il 3 aprile su queste colonne che «di parole
senza senso se ne ascoltano parecchie». Forse
fare la storia del governo Monti è prematuro.
Gli storici preferiscono lasciar decantare gli
eventi per alcuni anni, ma potremmo dar loro
qualche elemento di riflessione, dopo le tante
parole senza senso.
Siamo un Paese che per almeno trent’anni
ha consumato più del reddito prodotto, ma
l’aggiustamento dei conti richiesto da Monti
toccava sciaguratamente a una generazione
che di quei debiti non aveva molta responsabilità: come si fa a convincere un trentenne di
oggi a tirare la cinghia per il fatto che i suoi
genitori andavano in pensione con 19 anni, sei
mesi e un giorno di anzianità di lavoro e qualcuno addirittura con 15 anni (naturalmente
non potendo toccare le pensioni ormai sacre
dei baby-pensionati)? Come si fa a convincere
i lavoratori di imprese a cassa integrazione
che la cassa non potrà essere prorogata, quando i loro genitori hanno avuto la cassa integrazione straordinaria fino a sette anni (esempi:
Siltal a Bassano del Grappa e Finmek a Pado-
va) mentre l’impresa non aveva alcuna possibilità di uscire dallo stato di crisi dichiarato? Naturalmente oggi c’è crisi nei consumi e chiudono molti esercizi commerciali: ma non consumavamo più del reddito prodotto? Non solo ci
troviamo a fronteggiare una crisi mondiale,
col reddito che non cresce, ma dobbiamo anche attestarci su livelli di consumo che ci consentano di diminuire il debito. Un’impresa ciclopica, che credo nessun politico abbia voglia di affrontare. Nei due mesi di dicembre
2011 e gennaio 2012 il governo Monti ha varato
tre decreti che comprendevano 50 provvedimenti di liberalizzazione e semplificazione, alcuni dei quali già azzoppati parzialmente dalla sua maggioranza in sede di stesura: mi riferisco a quelli sulle farmacie, sui notai, sui taxisti, sull’Autorità garante dei trasporti, per non
parlare dell’abolizione delle province. Qualcuno sa citare un caso analogo di 50 provvedimenti in due mesi? Se poi alcuni di questi sono stati ulteriormente massacrati in sede di
approvazione in aula, questo dipende dalla
anomala maggioranza che sosteneva il governo. A proposito: non stanno tutti invocando
di rimettere in piedi la stessa maggioranza?
Con questi bei precedenti?
Franco Morganti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
AVVICINARE LA FORMAZIONE ALL’IMPRESA
PER RILANCIARE IL LAVORO GIOVANILE
✒
Il tema del lavoro giovanile viene
sempre più spesso associato ai
concetti di talento, di creatività e di iniziativa, virtù senza le quali non si combina niente. «Nouvelles technologies: du talent avant
tout», titolava Le Monde parlando di un
nuovo istituto di specializzazione informatica. «Vuoi un lavoro? Inventatelo», gli faceva indirettamente eco un giornale italiano.
L’accento posto sull’eccellenza — della
scuola, dell’individuo,
dell’imprenditorialità — è
senz’altro giusto e non serve spiegare perché. Nelle
economie competitive, com’è quella in cui viviamo
nel contesto europeo e occidentale, aperto alla concorrenza dei Paesi emergenti,
vince chi riesce a innalzare
il proprio valore aggiunto:
nella produzione, nella capacità di creare servizi, nell’export. E il confronto alla fine si gioca sulla qualità delle
persone.
Livello di istruzione, conoscenza delle
lingue, capacità di confrontarsi con altre
culture, disponibilità ad affrontare il mondo e voglia di rischiare diventano perciò,
sempre di più, le righe più lette (e più verificate) dei curricula di chi si affaccia, oggi
con difficoltà, sul mondo del lavoro qualificato. Ma, più in generale, rappresentano altrettanti obiettivi, nei casi migliori obiettivi raggiunti, di ogni sistema Paese. E non
solo in Occidente: basta guardare gli sforzi
della Cina e dell’India.
L’Italia di oggi non riesce a creare politiche efficaci neppure per i giovani di talento, che spesso devono cercare altrove il proprio destino. E questo è noto. Ma che cosa
si prepara per quei ragazzi
magari volenterosi però
sprovvisti di talento speciale o speciale vocazione all’intrapresa che sono la maggioranza? Qui la mancanza
d’iniziativa è ancora più
drammatica. Eppure le ricette sono altrettanto note: avvicinare la formazione all’impresa, agevolare in ogni
modo le aziende che assumono e offrire un’istruzione professionale
ad ampio raggio, ben comunicata e all’altezza del mondo di oggi. In un Paese in cui
un medio laureato in legge non trova lavoro e un’impresa eccellente del made in
Italy non trova operai e tecnici ad alto grado di specializzazione.
Edoardo Segantini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La beffa delle leggi rimaste sulla carta
Ecco perché falliscono le riforme
di ROGER ABRAVANEL
I
l pagamento dei miliardi di arretrati
che la Pubblica amministrazione deve
alle imprese è un’iniziativa sulla quale
c’è unanimità parlamentare. Eppure,
forse solo oggi dopo mesi, il governo
riuscirà a varare un decreto che permetta i
versamenti.
Intanto non si sa quanto sia realmente
l’arretrato (le cifre circolate variano da 70 a
120). È ignota poi la somma dei pagamenti
già contabilizzati e che quindi andrebbe ad
aumentare il debito e non il deficit (perché
lo Stato li avrebbe già spesi dal punto di
vista contabile) cosa chiaramente più
coerente con l’austerity voluta dalla Merkel
per l’Europa. Infine, non si sa con quali
meccanismi versare quegli arretrati perché
nessuno si è mai posto davvero il problema
nonostante esista da anni. È solo l’ultimo
esempio di una incapacità cronica dell’Italia
di tradurre in atti concreti le norme varate.
Le leggi e i decreti per portare a una
riduzione dei 160 miliardi di evasione
attraverso controlli dei redditi e dei
patrimoni (redditometro e accesso ai conti
bancari), sono ancora in attesa dei
regolamenti e dei provvedimenti attuativi.
Questo mentre una efficace attività
investigativa basata sull’incrocio dei dati
patrimoniali del «re dell’eolico» Vito
Nicastro, ha portato alla confisca di un
miliardo e 300 milioni del suo patrimonio
illegale.
E che dire della «riforma epocale» della
giustizia civile varata dal governo Monti che
avrebbe dovuto portare tra l’altro alla
chiusura di 30 tribunali? La sua attuazione è
ancora lontana. I 30 tribunali dovrebbero
essere «accorpati» in altri per ridurre i costi
entro la fine del 2014.
Si dà il caso però che la maggioranza dei
magistrati e del personale amministrativo
che entro quella data avrebbe dovuto
trasferirsi nelle strutture «accorpanti» ha
chiesto ed ottenuto il trasferimento in altre
sedi più ambite. Risultato: nei 30 tribunali
per due anni la giustizia sarà nel caos perché
manca il personale. Inoltre i costi che si
dovrebbero tagliare, cioè gli affitti delle sedi,
non si potranno ridurre perché manca lo
spazio nei tribunali «accorpanti» e bisogna
tenere gli spazi attuali per diversi anni.
Una vera confusione. Peraltro, il successo di
Mario Barbuto nel ridurre i tempi della
giustizia civile del tribunale di Torino
ottenuto semplicemente grazie a misure
manageriali, dimostra che basta la buona
BEPPE GIACOBBE
PRENDERSELA CON IL GOVERNO MONTI
IL NUOVO SPORT NAZIONALE
leadership per ottenere risultati anche se
non si modificano leggi.
E le sacrosante riforme per avere più
meritocrazia e trasparenza nella scuola e
nell’università? L’Anvur, l’istituto che
dovrebbe valutare la qualità delle università,
è in alto mare. Va avanti a passo di lumaca
l’utilizzo di un ispettorato più forte e dei dati
Invalsi (i test che misurano la preparazione
degli studenti) per valutare le scuole e
renderne più trasparente la performance.
Cinque anni dopo l’approvazione della legge
che consentiva l’estensione dei test Invalsi
anche alla quinta superiore, solo a giugno
sarà avviata una prima sperimentazione e,
forse, una totale attuazione nel 2014. Pochi si
rendono conto dell’impatto di questa
iniziativa che consentirebbe anche
l’eliminazione dei tanto discussi e costosi
test d’ingresso all’università, oltre che la
nascita di una vera meritocrazia
nell’attribuzione delle borse di studio. Anche
in questo caso, quel poco che si riesce a fare
avviene per merito di alcuni dirigenti
coraggiosi nell’ambito della pubblica
istruzione e non di chi ha guidato i governi
negli ultimi vent’anni.
Il problema è chiaro: nel nostro Paese non si
riesce a tradurre gli obiettivi annunciati dai
provvedimenti legislativi in risultati tangibili.
Non funziona la «cinghia di trasmissione»
tra quello che viene raccontato ai cittadini
(l’annuncio, spesso con fini elettorali), i
provvedimenti effettivamente approvati (le
leggi, i decreti), i regolamenti attuativi
emanati e l’effettiva azione della Pubblica
amministrazione. Alla fine, se qualcosa
succede, è solo grazie al coraggio e
all’iniziativa di sconosciuti dirigenti che
tengono in moto la macchina statale
indipendentemente da chi guida il loro
ministero.
Questo avviene perché la capacità di
esecuzione dell’«esecutivo» (e cioè del
governo) è purtroppo limitata. Spesso si
lamenta anzi che si sia sostituito al
Parlamento facendo decreti legge e
utilizzando la fiducia per approvarli,
appropriandosi del potere «legislativo» ed
espropriando le Camere. Ma il vero problema
è che il governo non fa ciò che dovrebbe
fare, cioè «eseguire», attuare le leggi (varate
dal Parlamento), e questo per mancanza di
leadership politiche adeguate.
Potere esecutivo, legislativo e giudiziario
sono i tre pilastri di uno Stato. Da noi
l’esecutivo non esegue e fa il legislativo al
posto del Parlamento. E l’efficienza del
giudiziario è inferiore a quella del Gabon.
Dove è lo Stato italiano?
Meritocrazia.corriere.it
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LA «GITA» SEGRETA
Grillo, la trasparenza a giorni alterni
di PIERLUIGI BATTISTA
LE MISSIONI MILITARI DIMENTICATE
UNA QUESTIONE DI CREDIBILITÀ
SEGUE DALLA PRIMA
Il primo di questi dati oggettivi è che il
ritiro italiano dall’Afghanistan è già in corso. Diminuisce progressivamente il numero dei militari, la «nostra» provincia di Herat è passata sotto il controllo afghano,
con navi e aerei sono già stati riportati in
Italia 187 veicoli e 153 container. Ripieghiamo coordinandoci con i nostri alleati presenti sul terreno, con i britannici (meno
3.800 uomini entro la fine dell’anno), con
gli americani (si pensa meno 30.000 entro
il prossimo febbraio), con i tedeschi e gli
spagnoli, con i contingenti minori. La scadenza alla quale tutti guardano è la fine
del 2014, quando la sicurezza diventerà responsabilità degli afghani e quasi tutte le
truppe straniere dovranno essere partite.
Quasi. Perché forse resterà un nucleo di
truppe speciali Usa (dipende dagli accordi
con Kabul). Perché molti Paesi, anche l’Italia, prevedono di mandare addestratori, e
il nuovo totale si collocherà tra otto e dodicimila militari non combattenti. E anche
perché, visto che i denari pesano quanto i
soldati, il più recente orientamento della
Nato è quello di finanziare un esercito af-
ghano forte di 352.000 uomini fino al 2018
(prima si era pensato di ridimensionarlo
dopo la partenza degli stranieri, cosa operativamente assurda).
Questa è la realtà, spesso insanguinata,
sempre pericolosa, che non si presta a trionfi presenti o futuri, che dovrà trovare soprattutto ma non soltanto negli Usa i finanziamenti supplementari volti a non «perdere»
l’Afghanistan subito dopo il 2014.
Sarà giusto discutere, di queste cifre. È
giusto far sentire la nostra voce, esprimere apertamente impegni e anche perplessità che legittimamente possiamo avere.
Ma sarebbe giusto rifugiarsi in una ritirata unilaterale quando quella concordata
con gli alleati è in pieno svolgimento? La
credibilità internazionale dell’Italia è affidata da anni più alle sue missioni all’estero che alla sua politica estera. E la credibilità comporta ritorni, ha anche un valore
economico, disegna le gerarchie mondiali. Se vogliamo parlare di interessi, il nostro interesse è di ritirarci sì dall’Afghanistan, ma con gli altri.
Franco Venturini
fr.venturini@yahoo.com
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U
n po’ fanno sorridere. Ma un po’ no,
fanno spavento. Cosa prevale, l’immagine dell’allegra combriccola un
po’ fantozziana dei cittadini parlamentari del M5S, in gita con il pranzo a sacco, sui torpedoni a cantare «Quel mazzolin di fiori»? O quella un po’ cupa di una setta
che il capo stipa sui pullman per discutere in
tutta segretezza, evitando la contaminazione avvelenata della stampa e dell’informazione?
Loro, i paladini della trasparenza, i maniaci
dello streaming, gli alfieri della democrazia diretta, senza filtri, senza ombre, senza gerarchie, portati in una località segretissima, per
ascoltare il Capo in tutta segretezza, per abbeverarsi alle parole del guru che teorizza la libertà
della Rete e pratica il culto del conciliabolo segreto. Il segreto in streaming non è dato. Quello serve alla propaganda, all’umiliazione dell’interlocutore, al teatrino con Bersani che in diretta web implora l’appoggio al suo governo mentre i cittadini deputati rispondono beffardamente per la gioia dei seguaci. Mentre i cittadini deputati sono sigillati in una stanza, trasportati da un pullman altrettanto sigillato, i cittadini elettori che hanno scelto il movimento di
Grillo apprendono che i fatti della politica sono di due tipi: quello delle cose che si possono
sentire, dove il movimento mostra la sua compattezza, e quelli che devono essere celati agli
occhi del pubblico. Perché quando i cittadini
deputati grillini rischiano di dividersi e addirit-
tura di litigare, allora cala il sipario, lo streaming non c’è più, la trasparenza si opacizza, la
democrazia diretta è un po’ meno diretta, fino
a scomparire, fino a riflettere una sola parola,
un solo comando: quello del Capo (e del suo
fido e ombroso Consigliere).
Perciò c’è più da piangere che da sorridere.
Ci sarebbe da sorridere per quella scena da italiani in gita, panino e acqua minerale, i canti
della compagnia, l’autista del torpedone con accanto il capocomitiva che parla al microfono e
loro dietro, disciplinati, spostati senza conoscere la località di arrivo, pronti per la trasferta, inseguiti da mute di giornalisti che, debitamente
insultati a sangue dal Capo supremo e indiscutibile, in fondo fanno solo il loro onesto lavoro e
vogliono sapere soltanto se il Movimento favorirà la formazione di un governo, bazzecole così,
mentre i cittadini deputati fantasticano invece
di complotti a mezzo stampa, cospirazioni mondiali, loschi traffici dei padroni dei media a loro
❜❜
Tra allegra compagnia in
villeggiatura e oscura
riunione con il Capo: la
democrazia diretta diventa
un po’ meno diretta
danno. Una visione cupa e tragica del rapporto
tra politica e informazione: altro che trasparenza e fine di ogni mediazione manipolatrice. Come se il dissenso non fosse il sale della democrazia, ma un peccato da nascondere, come se
la discussione pubblica non pilotata, oscurata,
ridotta dal Capo supremo a un giochino per
«troll» malati, fosse un male da cancellare. E
davvero non si capisce perché questi campioni
della società civile non si ribellino alle intemperanze di un Capo che li tratta come una scolaresca da irreggimentare. Perché non capiscano
che con quei portavoce, è l’immagine dello stesso Movimento a risultare compromessa, e forse
addirittura ridicolizzata. Perché siano saliti su
quel torpedone aziendale senza trasmettere al
Capo il senso di un soprassalto di dignità. E perché, soprattutto, altre forze politiche si ostinino a tentare di cooptarli al governo prima che
abbiano imparato l’abc della democrazia interna. La capogruppo Lombardi, in diretta streaming, ha detto che loro non parlano con le forze sociali, perché loro «sono» le forze sociali.
Sono una parte del mondo, ma si vivono come
un «tutto». Ma quel «tutto», concentrato e deportato su un pullman verso località segrete irraggiungibili dall’opinione pubblica, ieri ha fatto una figura francamente incredibile. Chissà
se qualche ribelle non ha ripreso tutto di nascosto. Sarebbe un formidabile contrappasso per i
maniaci della trasparenza a giorni alterni: cioè
solo quando fa comodo a loro.
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61
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
Lettere al Corriere
PERCHÉ È DIFFICILE IN ITALIA
FARE UNA GRANDE COALIZIONE
Risponde
Sergio Romano
Le vorrei chiedere come e
perché in Germania si sia
riusciti a fare una «Grosse
Koalition» in tempi,
diciamo, non sospetti?
Quando, cioè, non mi pare vi
fosse un’urgenza dettata da
una crisi come quella
odierna in Italia e avendo
anche la possibilità di
tornare tranquillamente alle
urne? Solito senso di
responsabilità pratico dei
tedeschi o sono contesti
inconfrontabili politicamente
ed economicamente?
Mario Taliani
Noceto (Pr)
Caro Taliani,
ella tradizione politica
tedesca «Grosse Koalition» è il governo for-
N
BANCHE E CASINÒ
Depositi di danaro
Caro Romano, avere un
conto corrente è diventata
una colpa oltre che un
enorme rischio. Con l'aria
che tira l'eventualità che a
qualcuno venga in mente di
emulare Cipro è diventato un
rischio concreto, visti i
precedenti il pericolo è che
non si metta una soglia
particolarmente elevata al di
sotto della quale il prelievo
non scatta affatto. Amato
non mise nessun limite,
nessuna franchigia, fu molto
democratico in questo,
rubando da tutti
indistintamente. La risposta
è una sola. Tutti devono
svuotare i conti. Tutti
devono fare lo sciopero del
mutuo. Solo se si mette in
piedi uno sciopero totale
contro le banche queste
saranno ridotte
all'impotenza. Non potranno
pignorare tutto quello che
hanno finanziato.
Alice Reali
alice.reali@mail.com
Prima che lei metta in atto
i suoi propositi, le segnalo
che le banche cipriote corrispondevano ai loro correntisti interessi cinque volte su-
Le lettere, firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a:
«Lettere al Corriere» Corriere della Sera
via Solferino, 28 20121 Milano - Fax al numero: 02-62.82.75.79
mato dai due maggiori partiti
politici della Repubblica federale (cristiano-democratico e
socialista) nelle particolari situazioni in cui nessuno dei
due può governare da solo. È
accaduto fra il 1966 e il 1969
quando il cancelliere fu Kurt
Kiesinger, notabile del partito cristiano-democratico, e il
ministro degli Esteri fu Willy
Brandt, leader del partito social-democratico. È accaduto
nuovamente nel 2005 quando Angela Merkel dovette formare un governo con i social-democratici che durò sino al 2009.
Anche in Italia, dall’inizio
degli anni Sessanta, vi furono
alleanze di governo fra queste due grandi famiglie politiche, ma in un contesto politiperiori a quelli degli istituti
bancari bene amministrati.
Quando si decide di mettere i
propri denari in un casinò occorre prendere in considerazione la possibilità di perderli tutti.
PAGAMENTI
Preferenza per i dollari
Un numero crescente di
grosse ditte estere che
collaborano con aziende della
zona euro preferiscono essere
pagate in dollari. È un brutto
segnale che dovrebbe indurre
a riflessioni anche i cittadini
della Comunità.
co alquanto diverso. I partiti
della coalizione erano più numerosi. Esisteva un forte partito comunista che assorbiva
una parte considerevole del
voto di sinistra. E il partito socialista non aveva mai formalmente deciso, come Willy
Brandt al congresso straordinario di Bad Godesberg nel
1959, di gettare Marx alle ortiche. La situazione sembrò migliorare quando Bettino Craxi
conquistò il Psi, gli impresse
un più netto profilo riformista e divenne presidente del
Consiglio nel 1983. Pur con la
notare una cosa: l'ottimo
italiano usato dalla ragazza;
perfetto, un lungo discorso
senza una sbavatura,
sintassi, grammatica,
congiuntivi, tutto a posto
perfettamente. Perfino l'uso
di una parola inconsueta
come «subliminale»: chissà
quante persone cosiddette
colte non ne conoscono
neppure il significato.
Italiano perfetto
A proposito del caso Ruby,
sul quale non esprimiamo
giudizi, vorremmo solo far
La tua opinione su
corriere.it/opinioni/
Luca Zaia, governatore
del Veneto: si oscurino i
siti meteo sulla nostra
regione, danneggiano il
turismo. Ha ragione?
cial-democratica. Il Pdl appartiene alla famiglia dei partiti
popolari europei, ha ereditato
buona parte del voto che andava alla Democrazia cristiana e
ha goduto per molto tempo
della benevolenza della Chiesa cattolica. Ma è soprattutto
il partito di Silvio Berlusconi
ed è considerato con un comprensibile sospetto dalle democrazie cristiane europee.
Non è escluso che i due partiti, in alcune circostanze, possano collaborare di fatto, come è accaduto durante una
buona parte del governo Monti. Ma ogni qualvolta qualcuno accenna alla possibilità di
una «grande coalizione», qualcun altro sostiene che «questo
matrimonio non s’ha da fare».
molto danaro da privati. Ma
questi privati lo hanno
finanziato solo perché,
secondo loro, Renzi è un
simpaticone?
della nuova scadenza della
Tares per il 2013. Pagheremo
sempre la rata ex-Tarsu a
giugno e il saldo Tares a
dicembre. Così il governo
avrà il tempo per calibrare la
stangata di fine anno con
aliquote variabili Comune
per Comune, ovviamente in
salita, proprio come fece con
la Imu.
Rinaldo Montalenti
r.montalenti@alice.it
VENETO
Previsioni del tempo
FONDI PUBBLICI AI PARTITI
Mi sembra che il
Governatore Zaia, nel
pretendere che per il Veneto i
meteorologi non facciano più
previsioni, dimostri che ha
scarso senso delle
probabilità che esistano volte
nelle quali le previsioni
risultano errate a favore del
bel tempo sul Veneto.
Carlo Dinale, Roma
L’esempio di Renzi
TARES
Germana Oppici
Alfredo Finotti
alfredo.finotti@alice.it
Sibylle Abstoss, Milano
DISCORSO DI RUBY
caratteristica volubilità e
frammentarietà della politica
italiana, i governi successivi,
fino al 1993, furono «grandi
coalizioni». Ma gli scandali di
Tangentopoli e la fuga di Craxi in Tunisia ebbero l’effetto
di eliminare dalla scena politica, contemporaneamente, la
Dc e il Psi.
I due protagonisti di questo
possibile matrimonio d’interessi sono quindi altri: il Pd a
sinistra, il Pdl a destra. Ma nessuno dei due, purtroppo, corrisponde esattamente ai promessi sposi della politica tedesca. Il Pd riunisce in sé la parte più consistente del partito
comunista e la sinistra della
Democrazia cristiana, vale a dire due famiglie politiche che
non hanno un’ascendenza so-
Renzi vorrebbe dirci che si
può fare politica senza
finanziamento pubblico e ce
lo dimostra avendo raccolto
La nuova scadenza
Non capisco la soddisfazione
dei contribuenti alla notizia
SUL WEB Risposte alle 19 di ieri
R
Sì 16
La domanda
di oggi
Emma Marcegaglia
sui debiti verso le
imprese: uno Stato
che non paga è
incivile. Condividete?
R
No
84
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Alberto Franza
alberto.franza@
fastwebnet.it
PROPOSTA PARADOSSALE
Ripristino della gogna
Io penso che sia giunto il
momento di ripristinare la
gogna: il politico corrotto e
ladro, dopo la condanna (che
dovrebbe arrivare presto),
viene esposto in piazza
dentro una gabbia, in modo
che il cittadino lo veda bene
in faccia. Penso che così
finirebbe la spocchia di
alcuni lestofanti che osano
andare in televisione o sui
giornali per poter insistere in
una difesa assurda, tipo
«così fan tutti» e «se non lo
fai sei un fesso»! Ecco un
altro motivo per cui sono
nati i «grillini»!
Salvo Pisano
salvo.pisano@
libero.it
Interventi & Repliche
On. Cesa: nomina Capo dello Stato
Nell’articolo «Il tifo dell’ambasciatore
americano "magari rimanesse
Napolitano…"» pubblicato sul Corriere di
ieri mi viene attribuito un virgolettato
(«Votiamo Napolitano subito. Non potrà
dire di no») che è il risultato di una
distorta interpretazione del mio
pensiero da parte di chi ha riferito
all’autore del pezzo i contenuti della
riunione. Resto convinto che il Paese
avrebbe ancora bisogno del presidente
Napolitano, ma rispetto prima di tutto la
sua scelta di non essere disponibile ad
andare oltre la scadenza del suo
mandato: è il motivo per cui, in tutte le
occasioni pubbliche come in
quell’assemblea, ho sempre ribadito la
necessità che le forze parlamentari
individuino un nome condiviso per il
Quirinale, che prosegua il percorso
tracciato dal nostro Capo dello Stato.
on. Lorenzo Cesa, Segretario Udc
violato la privacy. Colpisce, tra l’altro,
che in un'isola non certo enorme
quanto Ischia, ci siano ben cinque
sindaci, cinque giunte comunali, cinque
consigli comunali e via discorrendo. Ma
i tagli agli sprechi?
Elvira Pierri, pierri2000@libero.it
Ischia, isola con cinque Comuni
A proposito dei dubbi sulla sicurezza per
la violazione della privacy della
Cancelliera tedesca, nei giorni scorsi in
vacanza a Ischia («Angela Merkel: crepe
nella sicurezza?», Corriere di ieri), i
sindaci dei cinque comuni ischitani
hanno già inviato le scuse ad Angela
Merkel per quelle foto che ne hanno
Frecciarossa no-stop fra Milano e Roma
In riferimento all’articolo «Tratta
Milano-Roma, il debutto di EasyJet»
(Corriere, 26 marzo) e la tabella
infografica a suo corredo contengono
alcune piccole, precisiamo che oggi la
durata del viaggio da Roma a Milano a
bordo del treno no-stop Frecciarossa di
© 20 3 RCS MEDIAGROUP S P.A. DIV S ONE QUOT DIANI
FONDATO NEL 1876
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E-mail: lettere@corriere.it
oppure: www.corriere.it
oppure: sromano@rcs.it
Il dubbio
di Piero Ostellino
Le sovranità
della Repubblica
L’
Italia è, di fatto, una monarchia costituzionale —
la forma della democrazia liberale inglese — presieduta dal presidente della Repubblica. Non è un
golpe, come si dice a destra. La sovranità è del popolo. Che, però, non ne delega l’esercizio al parlamento, bensì — con un inusitato artificio procedurale — a
due Commissioni di tecnici scelti dal «re repubblicano», Giorgio (Napolitano) primo. Quali «facilitatori della soluzione» dello stallo prodotto dalle elezioni, elaboreranno alcune proposte.
Che sarà il re-presidente a raccogliere e trasmettere alle forze politiche. La metamorfosi della repubblica in «ircocervo repubblicano e monarchico» avviene dopo un incidente internazionale male affrontato e peggio risolto dal governo. Due fucilieri della marina militare, a bordo di una nave mercantile battente bandiera italiana, avevano ucciso, in acque internazionali, due pescatori indiani scambiandoli per pirati. L’India pretendeva di far processare i due da un suo tribunale. Ma il nostro
governo — ignorando che il codice penale indiano non prevede la sentenza di morte per l’omicidio colposo — voleva, per
precauzione, che fossero processati in Italia. Così, per salvarli
da una improbabile condanna a morte, pare ne avesse escogitato un temporaneo ritorno in patria con la malcelata intenzione
di non farli più rientrare in India. La manfrina aveva provocato le dimissioni del ministro degli Esteri. A questo punto, temendo di pregiudicare la già
La democrazia
compromessa «credibilità internazionale del Paese», i due fuciè in crisi,
erano stati rimandati in Inoccorre una seria lieri
dia con pregiudizio certo. Ma il
conflitto con l’India non era sariforma
con la proposta, da parte
della Costituzione nabile
italiana, di un tribunale internazionale formato da due giudici
italiani, due indiani e presieduto
da un presidente di una terza nazionalità? «Il riconoscimento
astratto della sovranità popolare non aumenta affatto la somma di libertà degli individui; e se si attribuisce a questa sovranità una latitudine che essa non deve avere, la libertà può essere
perduta malgrado questo principio, addirittura a causa di esso» (Benjamin Constant: Principi di politica).
Della crisi della democrazia rappresentativa si pensava, nell’Ottocento, che la monarchia costituzionale potesse essere il
rimedio. I tre poteri, legislativo, esecutivo, giudiziario, da noi,
non collaborano. E, finora, non si era saputo come uscirne. La
trasformazione della repubblica in «monarchia costituzionale» ne faciliterà la soluzione? Dopo i primi consensi di maniera delle forze politiche, presto rientrati, ora ne dubitano anche
molti studiosi. Io penso che, se non si riforma la Prima parte
della Costituzione — il pasticciato compromesso fra forze democratiche e totalitarie che avevano combattuto il nazifascismo nella Resistenza, e che condiziona le libertà dei cittadini
come individui, riducendoli a sudditi — non servirà riformare
la Seconda...
postellino@corriere.it
❜❜
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Staino
4
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2,00; Lux e 2,00; Malta e 2,00; Marocco e 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20;
Trenitalia è di 2 ore e 55 minuti. Che si
riducono a 2 e 40 tra Rogoredo e
Tiburtina. Le 3 ore e 20 minuti citate
nella tabella riguardano invece i
Frecciarossa che fermano a Firenze e
Bologna. Trattandosi però di un
confronto con l’aereo il termine di
paragone non può che essere il treno
no-stop. L’obiettivo futuro, reso
possibile anche dall’arrivo del
Frecciarossa 1000, il supertreno tutto
italiano da 400 km/h, è di collegare
Milano Centrale e Roma Termini in due
ore e 15 minuti, 1 ora e 59 tra Rogoredo
e Tiburtina.
Federico Fabretti
Direttore Centrale Media
Ferrovie dello Stato Italiane
EDIZIONI TELETRASMESSE: Tipografia Divisione Quotidiani RCS MediaGroup S.p.A.
20060 Pessano con Bornago - Via R. Luxemburg - Tel. 02-95.74.35.85 S RCS Produzioni
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0,50 + e 0,40. In Veneto, non acquis abili separati: m/m/g/d Corsera + CorVen. e 0,80 + e 0,40;
ven. Corsera + Set e + CorVen. e 0,80 + e 0,50 + e 0,40; sab. Corsera + IoDonna + CorVen. e 0,80
+ e 0,50 + e 0,40. In Trentino Alto Adige, non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorTrent. o CorAl oAd. e 0,80 + e 0,40; ven. Corsera + Set e + CorTrent. o CorAl oAd. e 0,80 + e 0,50
+ e 0,40; sab. Corsera + IoDonna + CorTrent. o CorAltoAd. e 0,80 + e 0,50 + e 0,40. A Bologna e
prov. non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorBo e 0,53 + e 0,67; ven. Corsera + Sette +
CorBo e 0,53 + e 0,50 + e 0,67; sab. Corsera + Io Donna + CorBo e 0,53 + e 0,50 + e 0,67. A
Firenze e prov. non acquistabili separati: l/m/m/g/d Corsera + CorFi e 0,53 + e 0,67; ven.
Corse a + Set e + CorFi e 0,53 + e 0,50 + e 0,67; sab. Corsera + Io Donna + CorFi e 0,53 + e 0,50 +
e 0,67.
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* Con "Sette" e 3,20; con "Style Magazine" e 3,70; con "Corriere Enigmistica" e 3,00; con "Patricia Highsmith" e 8,60; con "Carosello" e 11,69; con "L’avventura della Matematica" e 11,69; con "Classici della letteratura Disney" e 8,60; con "L’Europeo" e 9,60; con "Enigma Pistorius" e 7,60; con "A tavola con Marco Bianchi" e 9,60; con "Papa Francesco. Il nuovo Papa si racconta" e 14,60; con "I Gialli del Corriere della Sera" e 8,60; solo in Valle d’Aosta,
Piemonte, Lombardia e Liguria con "I veleni nell’aria" e 5,69; con "La Storia" e 9,60; con "Philosophia" e 11,60; con "Ciclone Grillo" e 7,60; con "Francesco" e 12,60; con "La grande opera italiana" e 14,60; con "Il grande gioco del Quirinale" e 9,60; con "La Chiesa di Francesco" e 7,60; con "Jazz & Blues" e 7,60; con "Scuola di Pasticceria" e 11,60; con "English ToDay" e 8,60; con "Lucio Dalla. Tra il mare e le stelle" e 11,60; con "Il Mondo" e 4,50
62
Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
Spettacoli
Simbolo
Le origini
e la tv
La creatrice
Maria Perego
(classe 1923)
è la creatrice
(lo anima
anche) di
Topo Gigio,
burattino nato
nel ’59.
Veneziana, è
commendatore della
Repubblica
Morto a 70 anni
Ebert, il critico del cinema che vinse il Pulitzer
È morto Roger Ebert, critico cinematografico.
Aveva 70 anni. Storica firma del Chicago
Sun-Times, su cui iniziò a scrivere nel 1967,
Ebert è stato l’unico tra i suoi colleghi a
La voce
Il debutto
di Gigio fu ad
«Alta Fedeltà»
con la voce
di Modugno;
poi la storica
voce di Gigio
è stata quella
di Peppino
Mazzullo (86
anni, nella
foto del 1974)
vincere il Premio Pulitzer per la critica
cinematografica nel 1975. Sul suo sito
rogerebert.com aveva appena pubblicato
l’annuncio del ritiro per combattere il cancro.
La spalla
Negli anni 70
Topo Gigio è
stato una
spalla fissa di
Cino Tortorella
(oggi 85enne)
che allora
conduceva
lo «Zecchino
d’Oro», spesso
nei panni del
Mago Zurlì
I
Chi l’ha scelto
Manager Gary
Marenzi, già
ai vertici di Mgm
e Paramount
Scrittrice
Irene Mecchi,
è stata autrice
del «Re Leone»
spiega: «Hollywood ha abbracciato Topo Gigio come un personaggio unico
che attraversa i confini culturali e generazionali. Stiamo lavorando con i migliori talenti creativi». Steve Waterman, che ha all’attivo titoli come
Casper, Stuart Little e Alvin, sarà
il produttore esecutivo mentre
per la sceneggiatura ci sono Irene Mecchi e Bridget Terry, che hanno scritto,
tra l’altro, Il Re Leone e The Brave.
Al progetto lavorerà anche
Maria Perego. Lei, che nel
suo Gigio ha sempre creduto, spiega felice: «Quando
sono stata chiamata all’"Ed
Sullivan Show", nei lontani anni 60, mi sembrava impossibile accadesse proprio a me. Un sogno. Il mio
burattino inaugurava novità tecniche
che lo han fatto entrare nelle case degli
americani, e forse nel cuore, se dopo anni persone così autorevoli lo rivogliono». Lo script del film è all’inizio ma le
idee sono chiare. Oltre a Topo Gigio,
che sarà un po’ pupazzo e un po’ cartone, ci saranno attori umani (come, appunto, in Stuart Little).
Il tema? L’amicizia: Gigio diventerà amico di un bambino
genietto. L’uscita nelle sale sarà nel 2014.
Possibile che l’Italia lasci scappare uno dei suoi personaggi più amati? «Ogni tanto Topo Gigio torna per
delle apparizioni tv. L’ultima dalla Ventura, giorni fa — racconta Perego —.
Ma se parliamo di serie, Gigio manca
da Mediaset dal 2005 e dalla Rai dal
2002. In Rai avevo proposto una nuova
serie ambientata in un futuro rimasto
senza cultura. Gigio cercava di riscoprir-
di PAOLO DI STEFANO
L
la, mi pareva una cosa bella. Ma mi dissero: "Signora, la smetta di fare l’intellettuale". A me non pareva molto intellettuale», riflette. Le spiace vedere questa
differenza di trattamento?
«Gigio all’estero è più rispettato. Da noi sembra un esponente
dell’antichità. Ma
è amato. Quando
è comparso, i
bimbi, che ora
sono dei nonni, mandavano
caramelle con
le lettere: ma era
un’epoca di non grande ricchezza e così me le
mandavano succhiate», ride. «Eh sì, ho
visto un mondo voltarsi, cambiare»,
constata ma senza un filo di malinconia.
Non c’è nulla di nostalgico in questa
signora che ancora anima il suo Gigio
(«magari trovassi qualcuno capace di
muoverlo come dico io») e smista le richieste che arrivano dal mondo: «Il
Giappone aspetta una serie». Ed è in lavorazione un cd, «Duetti dorati», in memoria di Massimo Dorati, inventore
del «Karaoke»: duetteranno col
topone, tra gli altri, Gigi D’Alessio e Cecchetto. Del resto,
Topo Gigio nasce cantante:
«Avevo sentito la voce di
Modugno velocizzata: era la
Idolo
voce di un topo. Non di un coniTopo Gigio è
glio o di un altro animale. Di un torichiestissipo. Quando glielo dissi non ci rimase
mo all’estero: bene ma ci diede il permesso di usarla:
a novembre così è nato Topo Gigio». L’emoziona
è stato
l’idea di vederlo al cinema? «Molto. Ma
nominato
ho capito Collodi quando spiega lo staambasciato- to d’animo di Geppetto mentre vede il
re dell’Italia
suo burattino che prende vita indipenin Giappone
dentemente da lui. Alle prime animazioni vedevo Gigio muoversi e mi divertiva. Però, ormai, era fuori di me».
Chiara Maffioletti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Topo Gigio conquista l’America
n molti Paesi del mondo è tra i personaggi dello spettacolo più amati, è stato protagonista di centinaia
di show in tv, ha fatto decine di dischi e Michael Jackson è stato uno dei
suoi più grandi fan. Come testimonial
poi è richiestissimo: il suo ultimo contratto è di qualche giorno fa, per promuovere un formaggino in Brasile. È
stato arruolato nella marina militare
americana ed è ambasciatore dell’Italia
in Giappone. E adesso lo vogliono anche a Hollywood, protagonista di un
film. Come spesso accade, all’estero sono più bravi a valorizzare un fenomeno.
Anche se è un nome
tutto italiano: Gigio.
Topo Gigio è l’ennesimo caso di cervello (e moltoprene, il
materiale in cui è realizzato) in fuga. Il
topolino inventato
da Maria Perego,
che dal 1959 vuol farsi strapazzare di coccole, in Italia è soprattutto un dolce ricordo del passato. In
molti Paesi nel mondo invece i suoi show sono sempre trasmessi. Non tanti pupazzi hanno una
storia come la sua. E ancora meno un
profilo Facebook con oltre 4 milioni di
«mi piace» (Jovanotti, la star italiana
più seguita sui social network, ne ha un
milione e tre, per dire).
Non dovrebbe stupire allora se, dall’America, Topo Gigio è stato scritturato per diventare protagonista di un
film. Lo ha voluto Gary Marenzi, ex presidente di Paramount e di Mgm, che
Quel ricordo
in bianco e nero
diventa elogio
della modernità
o stupore in bianco e nero
diventa business hollywoodiano.
Perché Topo Gigio è lo stupore, e lo
stupore, come diceva quel tale, è
l’inizio dell’arte e della filosofia.
«Ma cosa dici mai» è un’espressione
controcorrente, in un mondo in cui
tutti sanno tutto e non ci si
meraviglia più di niente. Einstein
diceva che chi non sa provare
meraviglia né sorpresa per niente è
come un uomo morto: i suoi occhi
sono spenti. E gli occhi azzurri e
rotondi di Topo Gigio sono sempre
accesi di una luce allegra e
malinconica insieme. Certo, quando
nacque, nel ’59, il pupazzetto
italiano aveva le sue buone ragioni
per dirsi stupito: erano gli anni del
boom economico e tutto sembrava
nuovo (anzi, lo era). E per di più
erano tempi in cui i topolini
impazzavano: da quello di Walt
Disney alla 500 Fiat. Nessun
animale aveva più successo di un
inoffensivo mus musculus
campagnolo. Forse perché veniva
percepito come la creatura più tipica
del mondo rurale che stava
scomparendo e tirarla fuori da lì per
farne un’icona della modernità
poteva essere una trovata geniale,
che univa nostalgia e sguardo verso
il futuro. Anni dopo, nei 70, con il
romanzo grafico di Art Spiegelman,
il topo sarebbe diventato il simbolo
dell’olocausto, perseguitato com’era
dal gatto nazista. Ma Topo Gigio era
ancora lì, colorato e sempre pieno di
stupore infantile. Più o meno
coetaneo di Topo Gigio, è infine
arrivato Firmino, protagonista del
romanzo di Sam Savage, parassita
della carta: figlio di una mamma
ubriacona e ultimo di tredici fratelli,
rintanato nella cantina di una
libreria di Boston, gracile e
malmesso, dopo aver amato la
letteratura comincia ad andare pazzo
per il cinema e appena può fugge
nelle sale di proiezione per godersi
Fred Astaire e Ginger. Se ha un tratto
in comune con il pupazzo di Maria
Perego è proprio lo stupore. Chissà
se, guardandolo al cinema, amerà
anche il suo fratellino italiano. In
fondo, parafrasando il poeta barocco
Marino, si potrebbe dire che è del
topo il fin la meraviglia.
Progetto Il film mischierà attori e animazione. La sceneggiatura affidata all’autrice di «Re Leone» e «The Brave»
Protagonista sul set a Hollywood
Maria Perego: il sogno di 50 anni
Ieri e oggi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Spettacoli 63
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
Firenze «Una mamma imperfetta», progetto con Ivan Cotroneo e Corriere.it
Aveva 92 anni
La Rai punta all’estero
con le nuove fiction
sulle «donne normali»
Protagonista
Cristiana
Capotondi,
32 anni, è in
«Un marito
di troppo»
Littizzetto: nei serial la femminilità autentica
DAL NOSTRO INVIATO
FIRENZE — «Le donne della
fiction sono più vere delle donne scosciate della tv». Il paradosso di Luciana Littizzetto. C’è più
verità nelle storie di finzione che
nei modelli televisivi dei programmi che ogni giorno passano sulla superficie dello schermo, dove l’immagine della donna è spesso levigata e «photoshoppata», più virtuale che reale.
Intrattenere raccontando
uno spaccato della vita vera. Va
(anche) in questo senso il corso
di molte nuove fiction Rai. Spiega il direttore di Rai Fiction Tinny Andreatta: «La donna di oggi
ha un’identità più complessa ed
articolata e quindi, oltre alle forme di fiction già sperimentate,
c’è la necessità di trovare delle
forme nuove di racconto che
rendano conto del duplice ruolo familiare e professionale delle donne oggi».
Se ne discute agli Screenings
2013, appuntamento dedicato alla presentazione ai «buyers» internazionali dei prodotti Rai.
C’è la crisi, ma i conti sono in positivo. Luigi De Siervo (direttore
I programmi
Una mamma imperfetta Fiction da
otto minuti, per 25 puntate, dal 6
maggio su Corriere.it (e poi su Rai2)
Fuoriclasse Littizzetto con Marcorè
nella prima edizione della fiction di
Rai1: è in arrivo la seconda stagione
commerciale): «Quest’edizione
migliora del 20% il fatturato di
quella precedente aumentando
la diffusione della fiction e del
cinema italiano nel mondo: oltre 1 milione di euro di vendite
concluse e 600 mila euro di trattative aperte». Il modo per aprirsi al mercato internazionale è
anche quello di uscire dal localismo e raccontare storie in cui
tutti si possano riconoscere. In
sintesi: difficile esportare una
fiction con protagonisti polizia
e carabinieri sulla Bbc.
Ivan Cotroneo ha scritto e diretto Una mamma imperfetta,
otto minuti, per 25 puntate, che
debutta il 6 maggio su Corriere.it e poi su Rai2 in autunno:
«In chiave di commedia raccontiamo imperfezioni e inadeguatezze di donne di tutti i giorni.
Stati d’animo in cui ogni donna
si imbatte quando si divide tra
lavoro e famiglia». Stefania Rocca invece divide la sua carriera
di attrice tra la madre nevrotica
di Una grande famiglia («Una
donna di oggi, prima senza responsabilità e problemi economici che poi si trova a dover riprendere in mano la propria vita») e la prostituta di Altri tem-
pi, storia sulle case chiuse e la
legge Merlin. Donne non stereotipate come Cristiana Capotondi
che in Un marito di troppo «scopre che non bisogna rinunciare
all’amore per la carriera».
Tra i progetti in divenire anche i tormenti di una ragazzina
di 16 anni che rimane incinta
(produce Lorenzo Mieli, dirige
Francesca Archibugi) e le difficoltà di una donna sindaco in
Locride.
Luciana Littizzetto usa
due registri (del resto è
prof in Fuoriclasse), serio e comico. «Il mio
è un personaggio
che mi rappresenta molto, ho insegnato per dieci
anni alle medie: è una
donna multitasking che fa
5 mila cose, si
occupa di casa e
famiglia». Come
succede a molte
nella realtà. Scherza:
«Nella nuova stagione
sarò incinta come Carmen Russo, ma io ho solo
48 anni. Non si capisce nemmeno come succede, l’Arcangelo Gabriele non si vede».
Insegna pure Veronica Pivetti
in Provaci ancora prof: «Interpreto un personaggio sornionamente rivoluzionario, che coltiva la sue passioni e si prende le
sue libertà. Nella vita spesso le
donne rinunciano per senso del
dovere, invece lei se ne frega,
sottraendo tempo a famiglia e lavoro, senza essere una madre
snaturata». Autoironica: «Ci sono le straf... e poi ci sono io».
Lei. Come tante.
Addio Regina,
«Filumena»
sul palco
per De Filippo
Renato Franco
Sul palco Regina Bianchi con
Eduardo in «Filumena Marturano»
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il caso Decisione di Viale Mazzini dopo una multa dell’Agcom. Il conduttore di «Occhio alla spesa» colto da malore: solo falsità
«Pubblicità occulta in tv», licenziato Di Pietro
Volto
Alessandro Di Pietro, 67
anni, è ideatore, autore
e conduttore dal 2003
del programma «Occhio
alla spesa», su cui ha
scritto anche un libro
Ieri «Unomattina» è durato
di più: «Occhio alla spesa» non
è andato in onda, causa licenziamento del conduttore. La Rai,
poco prima, aveva infatti comunicato ad Alessandro Di Pietro
che aveva ritenuto di risolvere il
rapporto di collaborazione. Motivo? L’Antitrust ha sanzionato
la Rai per pubblicità occulta. Secondo l’Agcom (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), Di Pietro aveva eccessivamente magnificato una pasta
per diabetici in tre puntate di
«Occhio alla spesa» nel 2012 (9
gennaio, 24 aprile, 28 maggio).
Viale Mazzini si è vista costretta
a pagare 25 mila euro di multa
e così dopo aver studiato la pratica ha deciso di licenziare il
conduttore. Di Pietro, che la
scorsa notte è stato colto da ma-
lore e ricoverato, ha già fatto sapere che farà ricorso.
Il suo legale, avvocato Adriano Izzo, comunica che impugnerà «nelle sedi competenti il
provvedimento Rai in quanto
del tutto illegittimo ed arbitrario oltre che basato su indizi del
tutto inconsistenti se non addirittura falsi». Di Pietro inoltre
«avanzerà domanda di un forte
risarcimento danni sia patrimo-
niale che non patrimoniale».
«In particolare — si legge sempre nella nota — Di Pietro respinge fermamente e con sdegno l’accusa di aver percepito
denaro per fare pubblicità oc-
Al via su Canale 5
«Amici», meno spese
e rottamato il televoto
Meno spese, più personaggi. È la formula
di «Amici» in tempo di crisi. Da stasera
torna su Canale 5 il talent 12enne di Maria
De Filippi (foto con Harrison Ford). Miguel
Bosè e Emma guidano due squadre di
giovani, valutati dai professori, dalla giuria
(Sabrina Ferilli, Luca Argentero e Gabry
Ponte), e dall’ospite. Non più dal televoto.
culta nel corso delle tre puntate
imputate».
Nella documentazione dell’Antitrust, però, si fa riferimento a fatti circostanziati: una certa marca di pasta per dietetici è
stata citata più volte e sono stati
intervistati nel programma professori, nonché soci di quella società che produce il «cibo della
salute». E infatti è successo che
una marca di pasta concorrente
abbia segnalato all’Autorità queste «anomalie»: dopo attente
verifiche è stato aperto il procedimento. Dal quale sarebbero
appunto emersi, secondo i rilievi dell’Agcom, «collegamenti
tra l’industria che produce quel
tipo di pasta e il presentatore
della trasmissione».
Maria Volpe
© RIPRODUZIONE RISERVATA
È morta ieri a 92 anni nel
sonno, nella sua casa di Roma
(lunedì i funerali), Regina
Bianchi, una delle maggiori
attrici della scuola di Eduardo.
Nata l’1 gennaio 1921 a Lecce
da una famiglia d’arte chela
portò in scena a 8 giorni, a
soli 16 anni fu Reginella,
scelta dallo stesso autore in
Campagna napoletana di
Viviani. Cambiò il nome, da
d’Antigny in Bianchi,
inseguendo il cognome di
Brigida, una raffinata
commediante secentesca.
Regina era destinata alle
grandi prove del teatro di
Eduardo e iniziò coi tre fratelli
uniti in scena fino al ’45. Fu la
Filumena Marturano, per
insistenza della malata Titina,
la Teresa di Ditegli sempre dì,
la cupa e delusa Amalia di
Napoli milionaria, l’Armida di
Questi fantasmi!. Capacità di
parlare anche col cuore di
autori come Lorca, Brecht,
Pirandello, Goldoni, Molière,
passando dal 700 al copione
politico contemporaneo,
capace di trasmettere
sentimenti vivi in platea. Il
cinema, che le darà due Nastri
d’argento (Le 4 giornate di
Napoli e Camerieri) la scopre
nel ’39 in Il ponte di vetro di
Alessandrini, regista della
Magnani, che sarà suo
compagno e padre delle sue
due figlie. Poi appare in Un
giorno da leoni di Loy, I giorni
contati di Petri e ne Il giudizio
universale di De Sica. In Tv fa
parte di grandi sceneggiati, da
«Tragedia americana» di
Dreiser al «Gesù» di Zeffirelli.
Recupera infine la sceneggiata
dei sentimenti nazional
popolari in alcuni film con
Merola e D’Angelo e si afferma
coi Taviani in Kaos, dove è la
madre di Pirandello.
Maurizio Porro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
64
Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
Sport
il sondaggio
Conte ha avviato l’operazione rimonta in Champions.
Dopo la sconfitta con il Bayern (2-0),
la Juve può farcela (A)
o l’impresa è impossibile (B)?
Vota con uno squillo. Chiamata gratuita
A
Serie A 31ª giornata
JUVENTUS
NAPOLI
MILAN
FIORENTINA
INTER
LAZIO
ROMA
CATANIA
UDINESE
PARMA
68
59
57
51
50
50
47
45
42
38
CAGLIARI
38
BOLOGNA
36
SAMPDORIA (-1) 36
TORINO (-1)
35
CHIEVO
35
ATALANTA (-2) 34
GENOA
27
SIENA (-6)
26
PALERMO
24
PESCARA
21
Juventus
Pescara
3-5-2
30 Storari
39 Marrone
19 Bonucci
13 Peluso
26 Lichtsteiner
23 Vidal
6 Pogba
24 Giaccherini
22 Asamoah
9 Vucinic
12 Giovinco
4-2-3-1
32 Pelizzoli
2 Zanon
3 Kroldrup
5 Capuano
11 Modesto
21 Togni
18 Rizzo
99 Caprari
93 Quintero
7 Sculli
33 Sforzini
Arbitro: PERUZZO di Schio
Tv: ore 18 Sky Calcio 1,
Premium Calcio
Bologna
Torino
4-3-3
1 Curci
8 Garics
5 Antonsson
21 Cherubin
3 Morleo
33 Kone
30 Pazienza
6 Taider
23 Diamanti
19 Christodoulopoulos
10 Gilardino
4-2-4
1 Gillet
36 Darmian
25 Glik
6 Ogbonna
3 D’Ambrosio
4 Basha
14 Gazzi
11 Cerci
10 Barreto
69 Meggiorini
7 Santana
Arbitro: DE MARCO di Chiavari
Tv: ore 20.45 Sky Calcio 1,
Premium Calcio
Serie B 35ª giornata
Ieri
REGGINA-BARI
+39 029 296 6260
Ottimista Antonio Conte vuole ripartire dalla partita con il Pescara per ritrovare una Juventus con la bava alla bocca. Poi mercoledì tenterà la rimonta sul Bayern (LaPresse)
Operazione rimonta
ma, ognuno al posto suo. «I tifosi fanno i tifosi, il tifoso vuole vincere. E il tifoso non fa valutazioni attente e tecniche,
non capisce a volte neanche il
percorso che si compie».
E già, molti sostenitori
bianconeri (ma non solo loro) dimenticano di quando
cantavano «veniamo con i bastoni», indignandosi perché
nei quarti di Champions League si crolla con il Bayern Monaco, due finali in tre anni. E
magari danno per scontato il
secondo scudetto consecutivo. Quella di Conte non è solo
un’arringa, ma un invito a utilizzare un metodo di lettura
corretto. «Il bis scudetto deve
ancora essere conquistato.
Non bisogna mai perdere di
vista la realtà, dobbiamo pensare alle cose reali e non a
quelle irreali. E la realtà dice
che in pochissimi mesi sono
arrivati scudetto, Supercoppa
e i quarti di Champions. La re-
Conte prepara con il Pescara la sfida al Bayern
«Voglio una Juventus con la bava alla bocca»
altà descrive una Juventus
che, come ha detto Heynckes
parlando di «risveglio della fenice», si è rialzata da due settimi posti e dalla bomba di Calciopoli, tornando a essere protagonista. Non bisogna mai
perdere di vista questo. I tifosi devono capire da dove veniamo. Qui è accaduto qualcosa di brutto che ha spaccato la
società. Si è dovuto ricostruire. Chi pensa che le vittorie si
inventano dall’oggi al domani evidentemente non ha mai
vinto niente. Chi parla con leggerezza di ‘‘vittorie’’, ha avuto
una vita di sconfitte. Un anno
fa abbiamo fatto un miracolo,
rivincere lo scudetto sarebbe
straordinario. A volte i miracoli ricapitano».
Dunque il Pescara è «partita fondamentale perché da
calciatore ho vinto scudetti
che sembravano persi e perso
scudetti che sembravano vinti». Nessun turnover, quindi,
ma la migliore formazione
possibile. Non c’è Buffon, per
uno stato influenzale che, rivela il tecnico, si era già presentato tra Inter e Bayern
(«non ci fosse Storari, gli chiederei un sacrificio»); mancano Barzagli e Chiellini, squalificati; riposano Pirlo e Marchisio. Rientra in gruppo Isla, ne
esce Anelka che non si è allenato per problemi familiari. Il
fatto, unito alla tribuna dov’era finito a Monaco, ha scatenato qualche dietrologia.
Sbagliato. «A Monaco in tribuna c’era anche Giaccherini,
che ha cognome proletario e
quindi non l’avete notato, ma
è un nazionale» spiega Conte.
Per tutti, in campo o fuori, vale lo stesso imperativo: «Nessuno mi ha mai chiesto di ri-
Scelte e umiltà
Buffon ha la febbre, c’è
Storari. Tra squalifiche,
malanni e stanchezze,
ampio turnover
posare, se lo facesse sarebbe
un autogol. Decido io chi gioca e chi no. Contano i tre punti e per questo voglio rivedere
la bava alla bocca. Tre punti
per un obiettivo reale, lo scudetto, delle cose irreali non ci
curiamo. Noi puntiamo a vincere il campionato. I sogni, come la Champions, hanno una
bassissima percentuale di realizzazione».
È bastata la sesta sconfitta
della gestione Conte per mettere in agitazione l’ambiente
juventino. È anche filtrata la
voce di una tonsillite per Marchisio. «A me non risulta, nessuno mi ha detto nulla». La fibrillazione è fuori dalle sacre
porte, assicura l’allenatore.
Dentro non è cambiato nulla,
soprattutto l’attaccamento al
risultato. Il futuro è adesso.
«Il mio percorso alla Juve si
concluderà quando non avrò
più entusiasmo — assicura
Conte — ma ora no, ora voglio vincere con i miei ragazzi
lo scudetto per il secondo anno consecutivo. A chi questo
entusiasmo lo ha perso oppure è invaso dalla presunzione
dico: torniamo con i piedi per
terra». E con tre punti in più
nella classifica del campionato italiano. Il Bayern può attendere.
Roberto Perrone
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1-0
Oggi, ore 15
BRESCIA-CESENA (Pasqua)
EMPOLI-CROTONE (Manganiello)
LIVORNO-ASCOLI (Rocca)
MODENA-PRO VERCELLI (Fabbri)
NOVARA-SASSUOLO (Merchiori)
SPEZIA-GROSSETO (Ostinelli)
VERONA-TERNANA (Gavillucci)
VICENZA-CITTADELLA (Pinzani)
LANCIANO-JUVE STABIA (Castrignanò)
Consiglio Figc Scelti i due vice di Abete. Bocciato per un voto Lotito, che non ha gradito
Autogol della Lega di A: vince Albertini
Lunedì 8/4, ore 20.45
PADOVA-VARESE (Borriello)
Classifica
SASSUOLO
73
VERONA
64
LIVORNO
64
EMPOLI
56
VARESE (-1) 51
NOVARA (-5) 48
BRESCIA
46
JUVE STABIA 44
CESENA
44
TERNANA
43
PADOVA
42
*una partita in più
B
Carlo Ancelotti, tecnico del Psg, difende Beckham dall’accusa di avere disputato un match deludente contro il Barcellona nell’andata dei
quarti di Champions. «Sono critiche ingiuste, ha giocato bene e lo schiererò da titolare anche nel ritorno». Ancelotti ha anche risposto alle voci
di un suo trasferimento sulla panchina del Real: «Sto bene a Parigi».
La capolista
Il tecnico predica
realismo e chiede
di mettere
al sicuro
il campionato per
affrontare sereni
la Champions
Antonio Conte ha avviato
l’operazione-rimonta sul
Bayern Monaco vietando
ogni riferimento al Bayern
Monaco. C’è il Pescara, punto.
Il tecnico ha proseguito nella
linea politica incentrata sul realismo, cominciata il Venerdì
Santo, prima dell’Inter. Si può
sintetizzare nello slogan: i tifosi facciano i tifosi, i professionisti siano professionisti.
Un’antica saggezza che ricorda quella di Osvaldo Bagnoli:
«El median fassa el median, el
terzin fassa el terzin». Insom-
Classifica
+39 029 296 6261
Ancelotti difende Beckham
CROTONE (-2)
MODENA (-2)
LANCIANO
REGGINA* (-2)
BARI* (-7)
ASCOLI (-1)
SPEZIA
CITTADELLA
VICENZA
PRO VERCELLI
GROSSETO (-6)
Tutti i gol
e le immagini
della giornata
su
42
41
41
41
40
40
39
39
32
28
23
Carlo Tavecchio, n. 1 della Lega Dilettanti (12 voti) e Demetrio Albertini, candidato di calciatori e tecnici (10 voti) sono i
due vice-presidenti della Federcalcio. Resta fuori Claudio Lotito (9 voti), presidente della Lazio e consigliere federale, candidato della Lega di A e si è trattato di un vero autogol. Il perché
lo ha spiegato il presidente,
Giancarlo Abete: «Lotito ha una
competenza assoluta nel mondo calcio e tutto gli si può dire
tranne che non ne conosca i
problemi. Al momento del voto
è emersa una valutazione da
parte di alcune componenti sull’opportunità che il ruolo di vicepresidente fosse affidato a un
presidente di club. C’era una
forte disponibilità da parte di
tutti a dare una vicepresidenza
al presidente della Lega di A.
Nel momento in cui ci fosse stata la candidatura di Beretta
avremmo avuto soltanto due
candidati: lui e Tavecchio. Le altre componenti avevano già manifestato la loro disponibilità a
ritirare le altre candidature». Beretta ha voluto restare fuori,
per mancanza di tempo (ricopre un importante incarico in
Unicredit) e la Lega di A ha perso la vice-presidenza della Figc.
Nonostante sia apparso subito chiaro il perché della scelta
di Albertini, che ha raccolto voti anche in Lega Pro e fra i Dilettanti e del no a Lotito, Beretta è
Conferme
Carlo
Tavecchio
e Demetrio
Albertini
confermati
vicepresidenti della Figc,
con 12 e 10
voti. Claudio
Lotito ne ha
ottenuti 9
(Ansa)
stato molto severo: «La sorpresa è che non siamo stati seguiti
dalla Lega Pro. In più ci saremmo aspettati che il presidente
degli arbitri Nicchi e lo stesso
Abete, a fronte di candidature
diverse, non partecipassero al
voto». I due hanno votato per
Tavecchio e Albertini. Nicchi è
un consigliere a tutti gli effetti
con diritto di voto, come lo sono i membri del Cio all’interno
della Giunta Coni e Abete aveva
spiegato che non avrebbe votato nel caso in cui le componenti avessero trovato un accordo
in partenza.
Così Lotito: «Non sono rimasto male per me, ma per la Lega; questa mancata elezione ha
definito in modo chiaro quali
sono i rapporti della federazione con la Lega di A e soprattut-
Sport 65
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
#
La Fifa «scalcia» Brasile 2014
Pellegrini, accordo con Jaked
Davis, Italia avanti sul Canada
«L’organizzazione del Mondiale in Brasile nel 2014 non sarà al 100%». Lo
afferma il segretario generale della Fifa, Jerome Valcke, in concomitanza
con l’inaugurazione del terzo stadio per la Confederations Cup, l’Arena Fonte Nova di Salvador, e a un anno di distanza dalla dichiarazione dello stesso
Valcke: «Il Brasile ha bisogno di un calcio nel sedere» per accelerare i lavori.
Dopo i litigi e le incomprensioni del 2009, Federica Pellegrini e
Jaked (del gruppo Carpisa-Yamamay) si sono «sposati» con un contratto di sponsorizzazione di quattro anni che porterà la Divina fino a
Rio 2016. Non secondario nel trovare un accordo il comune atteggiamento critico nei confronti della Federnuoto.
Soffrendo, come da dna, l’Italia di Coppa Davis è in vantaggio 1-0 sul
Canada nei quarti di finale a Vancouver. Andreas Seppi, sebbene nettamente favorito con Vasek Pospisil, va sotto di due set. Poi la rimonta:
5-7, 4-6, 6-4, 6-3, 6-3 per il numero 1 d’Italia. Oggi in campo il doppio
Bracciali-Fognini contro Nestor-Raonic. Diretta ore 23 Supertennis.
Il personaggio Ritrova la Fiorentina, una storia tormentata durata 7 anni
Scommesse, la Procura di Cremona
Montolivo capitan presente
promosso leader del Milan
Gegic ai domiciliari
Gervasoni: «Il clan
voleva manipolare
la Lazio in Europa»
«Domani i fischi? Meno dolorosi di quelli di ieri»
MILANO — I fischi di domani faranno meno male dei fischi di ieri. Riccardo Montolivo
medita alla moda di Confucio.
In questa riflessione riservata
agli amici è liofilizzata la fetta
più importante della sua vita
calcistica, l’approdo milanese e
milanista dopo le sette stagioni
fiorentine.
A 28 anni Riccardo, mamma
tedesca e papà bergamasco che
tiene l’immaginetta di Gianni
Rivera nel portafoglio come
Adriano Galliani va in giro con
la foto a colori di Mario Balotelli nella tasca interna della giacca, ha raggiunto quello che in
tanti eravamo convinti non potesse raggiungere: la promozione a leader ufficiale rossonero.
Il ragazzo è di un’educazione rara — ve lo immaginate sdraiarsi nel vano portabagagli di una
carrozza ferroviaria? — e vederlo emergere una settimana fa
dal fango di Verona con il coltello tra i denti è servito a darci
conferma della svolta: Riccar-
Allarme Inter
Palacio k.o.
Rischia stop
di un mese
MILANO — Per Palacio gli
esami hanno evidenziato
una lesione miotendinea
del bicipite femorale
sinistro: l’attaccante
dell’Inter rischia un mese di
stop, ma Stramaccioni
spera di recuperarlo già per
la gara del 17 aprile con la
Roma. Dopo l’addio a Is
Arenas, il comune di Trieste
ha garantito che lo stadio
«Nereo Rocco» sarà agibile
e a norma, con tornelli e
videosorveglianza, per
Cagliari-Inter del 14 aprile.
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to quelli che sono i comportamenti delle singole persone in
questo contesto. Il presidente
federale dovrebbe essere al di
sopra delle parti e gliel’ho anche detto. Anche perché noi
avevamo chiesto che alcune
componenti assumessero un atteggiamento terzo, una cosa
che non è avvenuta. La Lega di
A è la locomotiva del sistema
calcistico, in termini economici
e di ruolo, ma c’era da rispettare soprattutto un principio di
rotazione. Qui ci sono persone
che da sei anni ricoprono gli
stessi ruoli». Infatti Albertini sarebbe stato pronto a far posto
al presidente della Lega di A. La
conferma di Albertini alla vice-presidenza dà consistenza all’ipotesi che nel 2016, quando
Abete lascerà, possa essere lui
il nuovo presidente federale.
Ma prima dovrà lavorare molto
e bene in questi quattro anni.
Fabio Monti
© R PRODUZIONE R SERVATA
do, quello dai piedi buoni che
si è sempre piegato alle esigenze della squadra per cui quando a Firenze c’era Liverani giocava in un modo e quando invece c’era Felipe Melo si muoveva in un altro, a Milano ha
scelto di essere se stesso, un
giocatore di sostanza, uno che
se c’è bisogno di lui, lui emerge.
Forse in passato la sua duttilità è risultata fuorviante ma il
Milan nato dalle ceneri di quello azzerato in estate aveva urgente necessità di un nuovo totem a cui aggrapparsi: così gli
si è attaccato alla maglia e lo ha
subito incoronato Capitan Futuro con tanto di bolla presi-
L’immagine di Rivera
Mamma tedesca
e papà bergamasco
che ha l’immagine
di Rivera nel portafoglio
denziale. «Montolivo sarà il nostro nuovo Pirlo e diventerà il
nostro capitano» ha annunciato Silvio Berlusconi nell’apparizione a Milanello prima della
trasferta di Napoli. Detto e fatto: dopo Ambrosini (486 presenze) e Abbiati (315), adesso
nelle gerarchie rossonere figura l’ex soldato semplice Riccardo Montolivo, promosso di grado in pompa magna. La sua prima partita con la fascia di capitano al braccio non è stata una
banalità, Milan-Juve (1-0) del
25 novembre, così come l’ultima, del resto (Barcellona-Milan 4-0).
A Firenze invece lo avevano
degradato perché, pur potendosi legare alla Viola per altri 5 anni, aveva scelto di fermarsi al
capolinea di quell’avventura.
Una rappresaglia. Del resto
quella mica era la Fiorentina di
oggi, con un progetto chiaro e
con entusiasmi nuovi. I Della
Valle si erano defilati dalla loro
creatura calcistica. Venne scel-
ta la linea dura,
respingendo tutte
le offerte pervenute
per quel ragazzo perbene la cui unica colpa era
quella di volersi migliorare. Atletico Madrid,
Bayern, Juve, Milan, Roma
bussarono invano. In pratica
soltanto l’Inter si disinteressò
di quanto stava accadendo a Firenze dove la gente, senza comprenderne seriamente le motivazioni, prese a massacrare di
fischi quel capitano mansueto
che aveva tanto amato.
Oggi, 219 presenze viola dopo, Riccardo torna nel suo stadio da milanista. Per causa
sua si è raffreddata la grande amicizia tra Diego Della Valle e Adriano Galliani: «Ma i fischi di domani mi faranno meno male di quelli di ieri, quando giocavo per
la Fiorentina...».
Alberto Costa
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Scarcerato Almir Gegic in questura con la moglie (Restelli)
Ex viola
Riccardo
Montolivo,
28 anni,
da questa
stagione
al Milan, ha
vestito il viola
per 7 anni
Ieri mattina il piazzale del carcere Ca’ del Ferro di
Cremona era deserto: Almir Gegic si è guardato in giro
un po’ stupito, chiedendosi cosa fosse il caso di fare.
Poi ha accettato il passaggio di un cameraman (unico
presente in loco) fino in questura, dove ha
riabbracciato la moglie. Sono trascorsi in maniera
rocambolesca i primi minuti fuori dal carcere per lo
«zingaro» del calcioscommesse. Niente libertà,
tuttavia, solo arresti domiciliari ha concesso il gip di
Cremona Guido Salvini. Perché dall’ordinanza che
attenua la misura cautelare emerge un dato
significativo: Gegic ha badato solo a tutelare se stesso
e i suoi complici (compresi i capi del raggiro
planetario che se ne stanno ancora a Singapore)
tacendo molte cose che sa. E di conseguenza la
macchina delle indagini ha fatto una scelta: ritiene
assai più affidabile e credibile Carlo Gervasoni, l’ex
difensore di Mantova e Piacenza che degli «zingari» è
stato uno dei principali
referenti nel mondo del
Casa in affitto
calcio giocato. Le
dichiarazioni di Gervasoni
Il capo degli zingari
sulle partite combinate
ieri fuori dal carcere,
combaciano con i riscontri
ha preso in città
telefonici e con i racconti
di altri personaggi, Gegic è
un appartamento
rimasto sempre sul vago.
in affitto: la moglie sta Cruciale, secondo quanto
diventando mamma
scrive il giudice nella sua
ordinanza, è stato il
confronto tra i due
inquisiti avvenuto il 18 marzo scorso a Cremona. «Si
ricordino — ecco un passo centrale — tra le numerose
circostanze emerse o confermate durante il confronto
il racconto di Gervasoni circa gli incontri a Mendrisio
e a Bergamo preso il ristorante Baccomatto e finalizzati
sin da tutto il 2009 alla manipolazione delle partite
dell’AlbinoLeffe e al dettagliato racconto di Gervasoni
in merito alla manipolazione della partita Lazio-Genoa,
grazie all’aiuto del computer sistemato nella stanza di
albergo del portiere Cassano e che ha trovato riscontro
nella telefonata notturna intercorsa alle 2.26 del 14
maggio 2011 tra Zamperini e l’utenza della moglie di
Gegic pur avendo Gegic cercato di sostenere di non
conoscere Zamperini. Si pensi ancora al progetto di
Gegic, esposto in un incontro con Gervasoni e Ilievsky
avvenuto a Legnano dopo la riuscita della
manipolazione di Lecce-Lazio, di poter intervenire
anche sulle partite delle coppe europee cui la Lazio
avrebbe partecipato». Quest’ultimo è di certo il
passaggio più scottante: la testimonianza di Gervasoni
conferma che il clan era pronto a mettere le mani
anche sui match continentali della Lazio. All’epoca in
cui si svolge la conversazione, i biancazzurri erano a
un passo dall’ingresso in Champions League,
dovettero poi accontentarsi dell’Europa League, anche
se durante l’estate l’esplosione dello scandalo e i primi
arresti da parte della Procura di Cremona avrebbero
posto fine al sodalizio. Singolari sono le condizioni
grazie alle quali Gegic ha potuto lasciare il carcere: non
avendo residenza in Italia, la moglie, che sta per
mettere al mondo il terzo figlio, ha preso in affitto un
appartamento a Cremona. Lì la polizia potrà sempre
controllare e avere a disposizione l’indagato. Ma in
considerazione del fatto che lo «zingaro» avrebbe
ancora solidi legami con altri personaggi centrali
dell’inchiesta il gip Salvini ha imposto una «dieta
ferrea»: niente computer, niente telefonino, contatti
ammessi solo con la ristretta cerchia dei familiari e con
gli avvocati difensori.
Claudio Del Frate
Arianna Ravelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Sera; euro 2,92 sulla Gazzetta
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Sport 67
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
Basket Il pianto dell’asso di Denver che si rompe il crociato anteriore: fuori almeno 6 mesi, salterà gli Europei
Formula 1
Gallinari, il ginocchio ha fatto crac
La telefonata a papà Vittorio: «Mi sto divertendo...». Poi l’infortunio
Un crac, un urlo, il pianto. E
ora l’incubo di un lungo recupero: circa 6 mesi per guarire al meglio, un paio per tornare in forma. Danilo Gallinari s’è rotto il
ginocchio sinistro, l’altro ieri nella vittoriosa partita dei Denver
Nuggets sui Dallas Mavericks. La
risonanza magnetica ha confermato la gravità dell’incidente: il
legamento crociato anteriore si
è rotto. Ma fortunatamente (si fa
per dire) non ci sono altri danni.
L’operazione sarà effettuata tra
una decina di giorni: i medici
hanno garantito il pieno recupero. Masai Ujiri, vicepresidente del
club, ha avuto parole dolci per il
Gallo: «Conoscendo la sua etica di
lavoro, tornerà
più forte di prima. Noi gli saremo a fianco».
È l’epilogo infelice di una storia
bellissima, quella
dei Nuggets che
entrano nell’élite
dei grandi team
Nba grazie a Danilo il mattatore,
un ragazzo che era felice: «Ci stiamo divertendo e possiamo andare lontano», aveva detto al telefono a papà Vittorio dopo il successo a Salt Lake City sugli Utah
Jazz. Ma al ritorno in Colorado lo
aspettava il buio. Tutto è accaduto a 4’27’’ dalla fine del primo
tempo. Palla in mano, Gallinari
ha tentato di attaccare il canestro scattando dalla destra e cercando di difendersi da Dirk
Guarda il video con una chiamata gratuita al
Al tappeto
In alto, la torsione innaturale
del ginocchio sinistro di Danilo
Gallinari; nella foto grande,
il grido di dolore del Gallo;
sopra, il giocatore dei Nuggets
trasportato negli spogliatoi
(Ansa, LaPresse)
Nowitzki. Nel cuore dell’area, ecco quella maledetta falcata che
determina un movimento innaturale del ginocchio sinistro. Il
danno è immediato, il dolore lancinante. Il Gallo mette le mani
sulla rotula, la stringe, saltella fino a bordo campo, dove si accascia con la faccia stravolta. Si afferra il senso del dramma, George Karl, l’allenatore che lo considera alla stregua di un figlio, usa
parole chiare: «Guardo sempre
MotoGp In Qatar Vale 4˚in prova
Marquez guida
la pattuglia
dei soliti noti
ma Rossi cresce
Notturno Valentino Rossi sotto i riflettori di Losail (Afp)
DAL NOSTRO INVIATO
LOSAIL — Pioggia, vento,
sabbia nei denti (una tempesta
si è fermata per fortuna alle
porte del circuito) e un cielo
grigio come alla Bovisa minacciano sfracelli. Poi per fortuna
tutto si placa, la pista resta
sporca ma praticabile e nel deserto si scrivono tre belle storie. La prima è di Marc Marquez, la super matricola che
stampa due giri spettacolari e
chiude primo: il ritmo gara
non c’è ancora, ma sull’assolo
fa paura. La seconda è di Andrea Dovizioso, quinto con la
Ducati: per lui 333 millesimi
da Marquez ma appena uno da
Rossi, quarto. Un guizzo non
male: dà tanta fiducia a un team che ne ha bisogno dopo gli
anni bui dell’era Valentino. La
Oggi qualifiche
Libere di ieri
1. Marques (Spa) Honda
1’56’’084
2. Lorenzo (Spa) Yamaha
a 0’’001
3. Crutchlow (Gbr)
Yamaha
a 0’’242
4. Rossi (Ita) Yamaha
a 0’’332
5. Dovizioso (Ita) Ducati
a 0’’333
6. Pedrosa (Spa) Honda
a 0’’418
Così oggi
ore 18.55: 4ª sessione
libere
ore 19.35: qualifiche 1
ore 20: qualifiche 2
Tv: diretta Italia 1
Così domani
ore 17: warm up
ore 21: Gp Qatar
Tv: diretta Italia 1
+39 029 296 61 54
la faccia dei giocatori: Danilo era
spaventato».
Quincy Miller e Timofey Mozgov sorreggono l’azzurro e lo accompagnano al tunnel degli spogliatoi. C’è una barella lì, per
piangere, probabilmente per imprecare, di sicuro per congedarsi
da quel pubblico ammutolito
che aveva saputo innamorarsi di
«Roosty». Decisivo nel balzo di
Denver al terzo posto nella Western Conference, Danilo aveva
Oggi gioca Milano
Oggi, ore 20.30, anticipo
26ª di A: Milano-Pesaro.
Classifica: Varese 40;
Sassari 36; Roma 34;
Milano, Siena e Cantù 30;
Reggio E. 28; Venezia 26;
Caserta 22; Cremona,
Montegranaro, Avellino e
Brindisi 20; Bologna 18;
Pesaro 16; Biella 10
infatti saputo proporre azioni da
fuoriclasse: indimenticabile rimarrà quel canestro contro Milwaukee, in semigancio, in controtempo e cadendo per terra,
«il canestro del secolo» urlò lo
speaker della Pepsi Arena. Ecco,
quel Gallo spettacolare, laureatosi giocatore di riferimento nel
torneo più importante del mondo, lascia la ribalta e imbocca la
strada più impervia: quella del
recupero fisico. Idealmente lo sosterranno i 300 mila followers di
Twitter che non hanno mancato
di invitarlo a reagire. Ed è lo stesso messaggio lanciato dal basket
e dallo sport italiani. C’è il suo
amato Milan («In bocca al lupo!»), c’è la tennista Flavia Pennetta, c’è Sergio Scariolo («Animo, tornerai più forte di prima»), c’è l’Olimpia Armani, la
sua ex squadra, ci sono gli avversari di ieri che diventano i fratelli di oggi (la Pallacanestro Varese: «Facciamo il tifo per te, sei
un patrimonio di tutti»), ci sono
i compagni in azzurro che sperano nel miracolo. Marco Belinelli
(«Un abbraccio»), Achille Polonara e Luca Vitali («Forza, rimettiti!»), Gigi Datome: «Prego per
te». Ma la botta per il nostro
basket è dura. Come se non bastassero un digiuno nell’Eurolega diventato da record e le difficoltà di una serie A in penuria di
soldi, si perde il faro di una nazionale che a settembre disputerà un Europeo cruciale: e voi
non credete alla legge di Murphy?
Flavio Vanetti
© RIPRODUZIONE R SERVATA
Ciclismo Progetti nati in aeronautica
terza è di Cal Crutchlow: l’outsider Yamaha dall’ultimo test
non si ferma più, è terzo e se
dovessimo scommettere un Riyal locale su uno che si inserisca tra i Fab Four lo punteremmo su di lui.
E i soliti noti? Ci sono. Vivissimi, sveglissimi, furbissimi, lì
ad annusarsi in attesa di azzannarsi in gara. Lorenzo è secondo a un millesimo da Marquez,
Rossi è quarto a 332. Jorge ormai tiene il ritmo come un batterista di heavy metal ed è il
più costante sul passo gara. È il
favorito. Ma anche Valentino
non scherza: resta indietro sul
giro secco ma la sua marcia di
rinascita procede bene nonostante l’intoppo di un tremendo mal di testa con sinusite
che lo ha costretto giovedì notte a rivolgersi ai medici della
Clinica mobile: «Sono stato malissimo, mi sono addormentato solo alle 5 e ieri non ho corso al 100 per 100. Però mi sto
riprendendo, ora sono quasi a
posto». Valentino è comunque
soddisfatto perché «il passo gara è buono, solo qualcosina meno di Lorenzo». La condizione
tecnica c’è, il feeling con la moto quasi («Devo migliorare con
le gomme nuove»), manca l’ultimo step: «Vorrei partire in
prima fila. Perché non mi accade da Le Mans 2010 e perché
sarebbe fondamentale per la
gara». Sennò, sottinteso, Lorenzo potrebbe scappare via subito.
La caccia alla pole position
oggi avverrà con il nuovo sistema: i migliori 12 (10 già qualificati dalle libere più 2 che arriveranno dalla semifinale di 15’
con tutti gli altri) si giocano il
palo e le file nobili in un quarto d’ora a testa bassa. L’obiettivo è avere più spettacolo, meno confusione in pista e più visibilità tv per i team minori.
«Sulla carta non è male» dice
Rossi. Sulla pista chissà.
Alessandro Pasini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Le bici speciali
per «assorbire»
le botte del pavé
made in Roubaix
Allenamento Ciclisti al lavoro sul pavé della Roubaix (Liverani)
ROUBAIX — Tessuti speciali
progettati da ingegneri aeronautici. Foderano i telai delle bici per smorzare vibrazioni da
martello pneumatico. Ammortizzatori «invisibili» annegati
nelle forcelle: pesano un decimo di quelli delle moto, digeriscono le botte di sassi larghi come tombini. Un anno di lavoro,
decine di milioni di euro d’investimento bruciati in sei ore di
una corsa dove basta un attimo
di distrazione per finire per terra e ritirarsi.
La Parigi-Roubaix (domani
la 111ª edizione) evoca immagini di ciclismo d’altri tempi. In
realtà è il più avanzato laboratorio scientifico e tecnologico del
settore e un fondamentale strumento di marketing: i modelli
«Roubaix» (prezzi da sei a diecimila euro) si vendono a centi-
I numeri
Il tracciato
Domani si corre
la 111ª edizione
della Parigi-Roubaix.
Il tracciato è di 52,6 km
in 27 settori,
per complessivi 254 km
Le vibrazioni
Dall’asfalto al pavé
le vibrazioni delle ruote
aumentano di 12 volte,
quelle del manubrio
di 7. La Bianchi
propone un dispositivo
che riduce del 70%
le vibrazioni. Gli
ammortizzatori pesano
un decimo rispetto
a quelli delle moto
naia di migliaia.
Il mantra è uno solo: spegnere quel frullatore che è il pavé
utilizzando soluzioni che riprodotte su larga scala renderanno
più «morbide» le bici degli amatori. Ogni volta che domani
(per 27 volte e 53 chilometri
complessivi su 254 di gara) le
bici passeranno dall’asfalto al
pavé le vibrazioni alla ruota aumenteranno di dodici volte,
quelle al manubrio di sette. Sei
ore di martello pneumatico fanno meno male: al traguardo della Roubaix le mani sono ferite,
le braccia prive di sensibilità, la
schiena a pezzi. La battaglia
contro le vibrazioni (da combattere senza penalizzare la velocità di corsa) è feroce. L’italiana
Bianchi ha inserito nel carbonio dei suoi telai un velo di tessuto speciale prodotto dalla
Countervail, azienda della Pennsylvania che coibenta gli elicotteri militari: ridurrebbe le vibrazioni del 70 per cento. L’americana Specialized ha prodotto
una fuoriserie per Tom Boonen. Lui si è infortunato, i suoi
compagni sperimenteranno micro elementi ammortizzanti nei
forcellini del telaio. La Trek, altro colosso Usa, punta tutto su
Fabian Cancellara: da un anno
decine di telai con i tubi angolati in maniera diversa sono maltrattati nei laboratori del
Wisconsin e spediti dallo svizzero per i test. Secondo Jordan Roessingh, l’ingegnere che lavora
con Cancellara, il favoritissimo
di domani apprezza variazioni
di angolo di mezzo grado. «Per
potenza e sensibilità — spiega
— lui è il miglior testatore al
mondo».
Gli enormi investimenti sulle bici della Roubaix sono sempre a rischio. Boonen è caduto
prima di partire, Cancellara due
giorni fa nella ricognizione del
percorso. Ma lo svizzero ieri in
conferenza stampa ha detto di
essere «sano e affamatissimo».
Marco Bonarrigo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Squadra Massa, Montezemolo,
Alonso e Domenicali (Colombo)
La Borsa
in pista
Il ruolo
della Ferrari
Il progetto è scritto, nero su
bianco, almeno da un anno:
e allora perché la Formula 1
non è ancora quotata in
Borsa? Di sicuro, ha avuto il
suo peso la crisi economica
mondiale, che ha consigliato
di rinviare la decisione a
tempi migliori. Ma dietro le
quinte non c’è solo questo.
Le squadre tacciono, solo la
Ferrari tiene a precisare che
se la quotazione in Borsa (a
Singapore) dovesse avvenire,
non ci sarà alcun bonus
personale per Luca di
Montezemolo (nominato
rappresentante della Rossa
nel cda della società che
gestisce i diritti commerciali
della F1), perché tutti gli
accordi sono presi con la
Ferrari e non con il
presidente. E quindi
l’ipotetico 0,25% delle azioni
(che secondo un documento
rivelato dal sito Pitpass,
molto vicino a Bernie
Ecclestone, sarebbe destinato
a Maranello), andrebbe alle
casse dell’azienda. Ma lo
scenario continua a non
concretizzarsi. Perché?
Nessun bonus
Nessun bonus
per Montezemolo,
l’accordo commerciale
riguarda il team
Perché il governo del
principale sport dei motori è
più in stallo di quello
italiano. Dopo due gare
dall’inizio del campionato, il
Patto della Concordia, che
disegna la struttura del
potere, ancora non c’è. I
team (con l’eccezione della
Marussia) hanno firmato con
Bernie Ecclestone un accordo
sulla parte commerciale,
secondo il quale Ferrari, Red
Bull, McLaren, le squadre
«più vincenti nei quattro
anni precedenti al 2012»
prendono una fetta maggiore
dei ricavi (il 7,5% e 100
milioni di dollari di bonus
secondo quel documento), e
la Rossa un’ulteriore parte in
più (il 5% e 62,2 milioni).
Manca invece ancora
l’accordo con la Federazione
di Jean Todt. Non è solo una
questione di soldi, ma di
potere: ogni cambiamento
regolamentare — anche tutti
quelli tecnici —, fin qui è
passato dalla «F1
commission», dove siedono i
team e i principali sponsor.
Le grandi squadre
vorrebbero decidere anche
senza l’ok dei piccoli (che
hanno interessi diversi), la
Fia vorrebbe maggior peso,
Bernie a tratti sembra tentato
dall’idea di fare a meno
dell’arbitro federale.
L’accordo non si trova e tutto
è congelato, Borsa compresa.
a. rav.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
Il marito Gianpaolo, i figli Massimo e Vittorio
piangono disperati l'improvvisa scomparsa di
Liliana Ceppi in Strada
di 82 anni.- Moglie indimenticabile, madre
esemplare e dolcissima, donna di grande fede,
gentilezza e modestia.- I funerali avranno luogo
in Meda, sabato 6 aprile alle ore 15 nella chiesa
parrocchiale di Santa Maria Nascente, preceduti
alle ore 14.40 dalla recita del Santo Rosario.- La
cara salma si trova a Meda, presso l'abitazione
in via Vespucci, 12.- Non fiori ma offerte per il
Santuario del Santo Crocifisso e alla Casa di Riposo Giuseppe Besana di Meda.
- Meda, 5 aprile 2013.
Partecipano al lutto:
– Marisa e Franco Gattoni.
– La famiglia Santino Ceppi.
Ciao carissima cugina
Liliana
Riccardo, Guglielmo, Graziella, Mariapaola, Cesare e Sebastiano sono vicini al dolore di Gianpaolo, Massimo e Vittorio.
- Meda, 5 aprile 2013.
Elena, Claudia e Gabriele Cassina, con i rispettivi coniugi e familiari, si uniscono con grande
affetto a Gianpaolo, Massimo e Vittorio nel dolore per l'improvvisa scomparsa dell'amatissima
cugina
Liliana Ceppi Strada
- Meda, 5 aprile 2013.
Ginetta profondamente addolorata è vicina a
Gianpaolo, Massimo e Vittorio ricordando la carissima
Liliana
- Meda, 5 aprile 2013.
Partecipano al lutto:
– Giuse e Rosalinda.
– Enrico e famiglia.
Clara, Miki con Tomomi e Claudio con Luisa
sono vicini alla famiglia Strada per la perdita della cara e a noi sempre vicina
Liliana
- Meda, 5 aprile 2013.
Lorenzo e Franca Bruschi con le rispettive famiglie sono vicini a Vittorio per la perdita della
cara
Liliana
- Meda, 5 aprile 2013.
Il profondo affetto per
Liliana
e il suo ricordo la faranno vivere per sempre nei
nostri cuori.- Alda e Ines Capelletti con Claudio
e Giusy, Fabio e Lella, Marina e Giovanni.
- Meda, 5 aprile 2013.
Solo la fortuna di averti conosciuto cara
Liliana
può compensare il grande vuoto che lasci.- Mariagrazia, Gino, Nicole, Flavia Galimberti, Paolo
Artemi si uniscono al dolore di Gianpaolo, Massimo, Vittorio Strada. - Meda, 5 aprile 2013.
È mancato all'affetto dei suoi cari
Umberto Vegetti
Ne danno il triste annuncio i nipoti Annalisa Antonio e Luca.- I funerali si terranno in Milano lunedì 8 aprile direttamente nella chiesa di Cristo
Re via Galeno 32.- Per orario contattare il n.
026435494. - Milano, 5 aprile 2013.
In ricordo di
Umberto Vegetti
Caro amico, gentiluomo d'altri tempi, sempre vicino a noi nei momenti difficili.- Felice, Rosanna,
Giovanna Bianchi. - Como, 5 aprile 2013.
Partecipano al lutto:
– Gli amici di Houston Dottor Charles Van Buren con Fabia e Ziad Noshie con Lydia.
Commendatore
Umberto Vegetti
Gli amici ti ricorderanno sempre con affetto.Adriana e Aldo Martinetto, Eolo Attilio Pratella,
Antonio Prina, Lodovico Griariotto, Gabriella e
Emilio Avenia, Maurizia Massimiliano e Manuele
Avenia. - Milano, 5 aprile 2013.
Gianna, Carmaldo, Diego, Gabrio con Silvia ricordano con affetto
zia Liliana
e sono vicini a Gianpaolo, Massimo e Vittorio.
- Meda, 5 aprile 2013.
Ginetta Tragni con i figli Cesare, Marilena e
Massimo si unisce al grande dolore della famiglia
Strada e ricorda con affetto e simpatia la cara
Liliana
- Meda, 5 aprile 2013.
Giusi, Laura e Alessandro Tragni con le rispettive famiglie si stringono con affetto a Gianpaolo,
Massimo e Vittorio Strada per la perdita della cara
Liliana
ricordandone il tratto generoso e solare.
- Meda, 5 aprile 2013.
Leon Mimun
- Milano, 5 aprile 2013.
Carmelo, Susanna, Mario Niccolò e Maria Giulia sono affettuosamente vicini a Clemente e alla
sua famiglia in questo momento di dolore per la
scomparsa del papà
Leon
- Roma, 6 aprile 2013.
Alessandro Salem è vicino a Clemente Mimun
in questo momento di grande dolore per la perdita del caro papà
Leon Mimun
- Milano, 6 aprile 2013.
Il presidente Marina Berlusconi, l'amministratore delegato Pasquale Cannatelli, il direttore generale Danilo Pellegrino, i dipendenti e i collaboratori di Fininvest partecipano al lutto di
Clemente Mimun per la scomparsa del padre
Leon Mimun
- Milano, 5 aprile 2013.
Leon Mimun
- Cologno Monzese, 5 aprile 2013.
La moglie Annamaria ed i figli Andrea con Federica, Victoria ed Alessandra, Stefano con Simonetta, Jacopo, Lavinia e Ludovica piangono la
scomparsa di
Giovanni Battista Matteo
Croce
- Milano, 4 aprile 2013.
Partecipano al lutto:
– Adriana e Vic.
– Mirella e Cesare.
Grazie caro
Matteo
Ornella con Cristina ed Elisabetta e le loro famiglie, profondamente addolorata per la scomparsa dell'amico fraterno abbraccia con tanto affetto
Anna, Andrea, Stefano ricordando i lunghi anni
belli trascorsi insieme. - Milano, 5 aprile 2013.
Partecipa al lutto:
– Vanna Luciano Zita.
Il profondo affetto che ci lega all'amico carissimo
Matteo
Dora Giordano De Simone
Leon Mimun
Hermann e Marco Ravanello insieme a tutti i
collaboratori della Elcomind S.r.l. partecipano
con immenso dolore al grave lutto per la scomparsa di
I funerali si terranno a Napoli domenica 7 aprile
alle ore 10.45 presso la chiesa di San Francesco
al Corso Vittorio Emanuele.- Un ringraziamento
alla cara Anda per l'amorosa assistenza di tutti
questi anni. - Milano, 4 aprile 2013.
Franco Currò abbraccia l'amico Clemente in
questo momento di dolore per la perdita del padre
Gianluigi e Federico sono vicini nel dolore a
Daniela Domenico Francesco e Ludovica per la
scomparsa della cara
- Milano, 5 aprile 2013.
Dora
- Milano, 5 aprile 2013.
Federico si stringe con affetto a Francesco e
Ludovica per la perdita della cara nonna
Dora
- Milano, 5 aprile 2013.
Gianluca e Giulia Murru, con Orsola e Francesca, sono affettuosamente vicini a Daniela nel
dolore per la perdita della carissima mamma
Dora
- Milano, 5 aprile 2013.
Dora Giordano De Simone
- Meda, 5 aprile 2013.
Siria e Giovanni Toti sono vicini a Clemente e
alla sua famiglia per la scomparsa di
rimarrà immutato nei nostri cuori anche dopo
questo sofferto addio.- Ornella, Alda, Dina, Marilena, Anna e Guido. - Milano, 5 aprile 2013.
sig.ra Liliana
sig.ra Liliana
- Milano, 5 aprile 2013.
Marina Berlusconi si unisce con grande commozione al dolore di Clemente Mimun e dei suoi
cari per la scomparsa del padre
Graziella e Adelio Asnaghi sono vicini al Dottor
Gianpaolo ed ai figli per la perdita della cara
Clara Origgi, Mariacarla e Luisa e le rispettive
famiglie partecipano con commozione al dolore
della famiglia Strada nel ricordo della cara
Leon Mimun
Paolo Calvani, Massimo Donelli, Angelo Santoro, Rossana Camana e tutta la Direzione Comunicazione e Immagine di Mediaset si uniscono
al dolore di Clemente per la perdita del papà
Con immenso dolore Daniela con Mimì, Antonio con Giulia e con Maria Ludovica, Francesco,
Silvano e Domenico partecipano la scomparsa
della loro adorata mamma e nonna
Sergio e Mirella con Nicolò e Gaia abbracciano
con affetto Daniela e i suoi cari e si uniscono al
loro dolore per la scomparsa della cara mamma
moglie e madre esemplare.
- Meda, 5 aprile 2013.
Ferruccio de Bortoli è vicino all'amico Clemente e partecipa al dolore della famiglia per la
scomparsa di
- Milano, 5 aprile 2013.
Arianna e Ludovica abbracciano con infinito affetto Daniela, Mimì, Ludovica e Francesco nel ricordo di
Dora Giordano De Simone
- Milano, 5 aprile 2013.
- Milano, 5 aprile 2013.
Leon Mimun
Mauro Crippa, Andrea Delogu e tutti i colleghi
della Direzione Generale Informazione di Mediaset si uniscono al lutto di Clemente per la perdita
del papà
Leon Mimun
- Milano, 5 aprile 2013.
Il presidente Fedele Confalonieri, il vicepresidente Pier Silvio Berlusconi, l'amministratore delegato Giuliano Adreani, i consiglieri d'amministrazione, i dirigenti e tutti i dipendenti del
gruppo Mediaset partecipano al lutto di Clemente Mimun per la scomparsa del padre
Leon Mimun
- Cologno Monzese, 5 aprile 2013.
Fedele e Annick Confalonieri sono vicini con
affetto a Clemente nel dolore per la perdita del
papà
Leon Mimun
- Milano, 5 aprile 2013.
Pier Silvio Berlusconi è vicino con affetto
all'amico Clemente e a tutta la sua famiglia in
questo momento di dolore per la triste perdita
del papà
Leon Mimun
Partecipano al lutto:
– Alessandro e Caterina Bearzi.
- Cologno Monzese, 5 aprile 2013.
Profondamente addolorati le zie Maria e Rosa,
i cugini Angela e Gianni, Antonio e Milly, Ornella
e Gino, Marilina e Lorenzo, Salvatore e Margherita, Antonio e Rosa, Dora, Lucia e Bernardino,
Tinina, Giuseppe, Olga e Lucia Piccolo, Elio Miranda e i nipoti tutti ricordano a quanti l'hanno
amata e stimata la
Niccolò Querci si unisce al dolore della famiglia Mimun per la perdita del caro papà
Professoressa
Maria Luisa Cicalese
La cerimonia funebre si svolgerà lunedì 8 aprile
2013 alle ore 14.45 nella chiesa di Santa Maria
alla Fontana in piazza Santa Maria alla Fontana.
- Milano, 5 aprile 2013.
Partecipano al lutto:
– Rita Miranda.
– Bruno e Patrizia Miranda.
– La famiglia Iovane.
– Emilia e Sergio Viganò.
– Marisa e Raffaele Di Palma.
Leon
- Cologno Monzese, 5 aprile 2013.
Luigi Motta, Bruno Mugnaioli e la Direzione del
personale tutta di Mediaset partecipano al lutto
di Clemente per la scomparsa del caro papà
Leon Mimun
- Cologno Monzese, 5 aprile 2013.
Giovanni Battista Croce
e si stringono con affetto alla famiglia.
- Milano, 4 aprile 2013.
Partecipano al lutto:
– Angela Campanale.
– Andrea Marini.
– Regina e Peter Hortmann.
– Alessandro Ravanello.
– Jole, Carlo e Claudio Corna.
– Paola e Hans Jürgen Vehrling.
– Antonio Brogna.
Roberta e Hermann Ravanello con Monica e
Mike, Marco e Francesca partecipano commossi
al dolore di Anna per l'improvvisa perdita del marito
Giovanni Battista Croce
caro e fraterno amico e si stringono con affetto
ad Andrea, Stefano e a tutta la famiglia.
- Milano, 4 aprile 2013.
Giovanni Battista Matteo
Croce
Partecipano al lutto:
– Maria e Vitaliano.
Enrico e Mario con Lisa e Alessandra, Pietro,
Ottavia, Ascanio e Orsola annunciano la scomparsa dell'amata sorella e zia
Sofia Rossini
I funerali si terranno lunedì 8 aprile ore 11,00
presso la basilica Sacro Cuore di Cristo Re, viale
Mazzini 32 - Roma.- Famiglia Rossini.
- Roma, 5 aprile 2013.
Il direttore, amici e colleghi delle redazioni Panoramauto e Travel sono vicini con affetto al caro
Alessandro, per la scomparsa della sua mamma
Rolina Ferrari
Giancarlo, Alessandro, Antonio, Renato, Paolo,
Valerio, Andrea Conta, Marina, Liliana, Franco,
Giorgio, Mario, Miranda, Andrea, Adriano, Nicola, Carlo, Ilaria, Patrizia, Chiara, Federica, Silvia,
Daniela Arsuffi, Daniela, Ivan.
- Milano, 5 aprile 2013.
Franco Ricci, la Direzione Generale Operazioni
e la Direzione Business Pay di Mediaset, partecipano commossi al dolore della famiglia Mimun
per la scomparsa del caro papà
Il Direttore della Clinica Ostetrica Ginecologica
Macedonio Melloni (professor Mauro Busacca),
tutti i medici e il personale infermieristico sono
affettuosamente vicini alla Dottoressa Rosanna
Fornaro per la perdita della madre
Leon
Maria Colombara Fornaro
- Cologno Monzese, 5 aprile 2013.
- Milano, 5 aprile 2013.
Mia dolce
zia Elsa
non sono mai riuscita a dirti quanto ti voglio bene.- Cinzia. - Vimercate, 6 aprile 2013.
Cecilia profondamente rattristata per la scomparsa della carissima "nonna"
Elsa de Marsanich
abbraccia con tanto affetto Silvia Grazia e Gastone. - Milano, 5 aprile 2013.
Rosanna con Ernesto e Ilaria Andrea e Antonella con figli piangono la cara
Elsa
- Solbiate Arno, 5 aprile 2013.
Andrea e Margherita, con Lorenzo, Filippo e
Chicca, abbracciano affettuosamente Gastone,
Cristina, Federica, Filippo e tutti gli amici Marsanich nel commosso ricordo dell'amatissima mamma e nonna
Elsa
- Milano, 5 aprile 2013.
Luisa, Gaia e Steve annunciano con immenso
dolore l'improvvisa scomparsa di
Gianfranco Magrini
Il funerale avrà luogo lunedì 8 aprile alle ore 10
presso la parrocchia di San Martino a Costa Lambro (Carate Brianza).
- Carate Brianza, 5 aprile 2013.
Non dimenticheremo mai il genio, la creatività
e voglia di innovare dell'amico di sempre
Ing. Gianfranco Magrini
Si è spenta nel suo centesimo anno di età
Alma Dorfles Fragiacomo
Ne danno il triste annuncio, a tumulazione avvenuta, i figli Piero con Silvia, Giorgetta con Carlo,
il cognato Gillo e il nipote Emilio.
- Trieste, 6 aprile 2013.
Poche ore dopo un'ultima lezione di letteratura
greca si è spenta la
prof.ssa Lidia Levi Fois
Giuseppe Villoresi con i figli Giampiero, Alessandro, Valerio, Eugenia. - Milano, 5 aprile 2013.
Lo annuncia il figlio Stefano, con gli zii e i cugini.I funerali saranno sabato 6 aprile alle 11 in via
Martinengo 12a. - Milano, 5 aprile 2013.
Gli amici del Cocis che hanno condiviso l'interesse ed il piacere di progettare insieme il futuro
della città di Milano ricordano commossi
Francesco Caridei e Laura Masera partecipano
al grande dolore di Barbara, Stefano, Andrea e
di tutta la famiglia per la perdita di
Gianfranco Magrini
Ingegnere
- Milano, 5 aprile 2013.
L'ingegner Paolo Petrelli esprime il suo profondo dolore per la scomparsa dell'amico
Ing. Gianfranco Magrini
Alberto Traldi
caro amico di sempre.
- Milano, 5 aprile 2013.
L'Ordine degli Avvocati di Milano sentitamente
partecipa al lutto dei familiari per la scomparsa
dell'
Avv. Selene Ada Legori
Paolo, Cocca, Andrea, Lorenza, abbracciano
fraternamente Gastone, Silvia e Grazia e si uniscono al loro dolore per la perdita della cara
mamma
di cui ha avuto modo di apprezzare negli anni la
grande competenza professionale e le profonde
doti di umanità. - Milano, 6 aprile 2013.
- Milano, 5 aprile 2013.
Elsa
Paolo e Paola Zanetto sono vicini ad Alberto
ed alla famiglia in questo triste momento per la
scomparsa dell'amato padre
Il Consiglio di Amministrazione, i Sindaci, Silvio
Garattini e tutto il personale dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri ricordano, con
commossa riconoscenza, nel cinquantatreesimo
anniversario, la scomparsa del
- Milano, 5 aprile 2013.
Ugo e famiglia partecipano al dolore di Gastone, Silvia, Grazia, per la perdita della loro cara
mamma
Elsa Marsanich
- Monza, 5 aprile 2013.
Roberto, Massimo e Marco Croso partecipano
con le loro famiglie al grande dolore di Silvia,
Grazia e Gastone per la perdita della loro amatissima mamma
sig.ra Elsa Giani
de Marsanich
- Milano, 5 aprile 2013.
I condomini e l'amministratore di via Pagliano
29 Milano si uniscono al dolore della famiglia per
la perdita della signora
Luigi Cattaneo
I colleghi di Cattaneo Zanetto & Co. si uniscono
al dolore di Alberto e della sua famiglia per la
scomparsa dell'amato papà
Luigi Cattaneo
- Milano, 5 aprile 2013.
Luigi Cattaneo
Il consiglio direttivo e l'assemblea di Twins International - Alice for Children si uniscono ad Alberto e a tutta la sua famiglia per la scomparsa
del suo caro papà.- Diego Masi, Daria Masi, Alice
Riva, Umberto Camera, Ernesto Di Sarro, Marco
Pontini, Davide Frezzato, Daniela Rolandi, Diego
Leveghi, Corrado Di Mattina, Valentina Cislacchi,
Elena Bazzica. - Milano, 4 aprile 2013.
Elsa de Marsanich
- Milano, 5 aprile 2013.
Mario Bianchetti commosso ricorda il suo grande primario
Prof. Luciano Silvello
e si unisce al dolore dei familiari.
- Milano, 5 aprile 2013.
Massimo e Gloria Schiavi sono vicini a Barbara
per la perdita dell'adorato papà
Prof. Luciano Silvello
- Milano, 5 aprile 2013.
Daniele Schwarz, Amministratore Delegato del
Gruppo Mult Medica, si unisce ai dirigenti, ai medici, agli infermieri e a tutti i dipendenti nell'esprimere cordoglio per l'improvvisa scomparsa del
Prof. Luciano Silvello
Luigi Cattaneo
Partecipano al lutto:
– Nico, Rena e Diana Scannicchio con Giorgio
Georgiopoulos.
Maria Luisa Zighetti
Walter Cecconi, la sua famiglia, in particolare
Alessandro e Giulia e i suoi impiegati, si uniscono
al dolore di Ivano per la scomparsa di
Mariuccia
più che un'amica, una di famiglia che resterà
sempre nei nostri cuori.
- Milano, 5 aprile 2013.
Franco Carnelli e i collaboratori tutti dell'Ortopedia di Multimedica di Sesto San Giovanni partecipano al dolore della famiglia per la scomparsa del
Circondato dall'affetto dei suoi cari, è mancato
Prof. Luciano Silvello
Luciano Silvello
Partecipa al lutto:
– Il Dottor Paolo Cazzaniga.
Mario Negri
che, con generoso gesto di illuminato ed intelligente mecenatismo, creò l'Istituto Mario Negri col
fine di svolgere ricerche scientifiche nell'interesse
della salute pubblica, di formare ricercatori, di
promuovere la diffusione della cultura scientifica
biomedica. - Milano, 6 aprile 2013.
Oggi ricorre il quarantanovesimo anniversario
della dipartita del
Cavaliere del Lavoro
Gino Alfonso Sada
anche mamma Paola, Piero, Claudio, Giulia,
Cleme, Anna non sono più con noi.- Tino, Giovanna, Lilly, Augusta con i figli e nipoti tutti delle
famiglie Sada ricordano i cari defunti con costante, immutato affetto.- Martedì 9 aprile, nella Basilica di San Babila in Milano, alle ore 10.30 sarà
celebrata la Santa Messa di suffragio.
- Milano, 6 aprile 2013.
Giovanna e Roberta con Andrea e tutti coloro
che gli hanno voluto bene ricorderanno il loro
caro
Bruno Roncoroni
con una Santa Messa l'8 aprile alle ore 18,30 nella chiesa di Santa Maria del Carmine.
- Milano, 6 aprile 2013.
Mariuccia, la tua scomparsa ha provocato un
grande e sincero dolore in tutta la mia famiglia.In particolare in me, la mancanza della tua presenza, sempre spontanea e affettuosa, lascia un
grande vuoto.- Ti ricorderemo sempre con affetto.- Graziella Cecconi.
- Milano, 5 aprile 2013.
fondatore della prima Unità di Ortopedia del
gruppo ospedaliero.- Resterà sempre vivo il ricordo delle sue stimate doti di chirurgo e della sua
riconosciuta umanità. - Milano, 5 aprile 2013.
ricordandone le grandi doti professionali e umane con riconoscenza, stima e affetto.
- Milano, 5 aprile 2013.
Cavaliere del Lavoro
- Milano, 5 aprile 2013.
Silvano Rossi
uomo di grande valore, rettitudine e bontà,
esempio di vita per tutti noi.- Ne danno il triste
annuncio la moglie Giuliana e la figlia Laura Maria Cristina.- Sarà allestita la camera ardente
presso la Clinica Capitanio di Milano.- Per il giorno e l'ora del funerale contattare Impresa Motta
0229514093. - Milano, 5 aprile 2013.
Silvano Rossi
grazie per avermi insegnato a sorridere alla vita.Ciao papà, ti voglio bene, la tua Laura.
- Milano, 5 aprile 2013.
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Diritto di trasmissione: pagamento anticipato € 1,67
pagamento differito € 5,00
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tel 02 25846632 mercoledì 9/12 30 giovedì/venerdì 14/17 30
fax 02 25886632 e mail fatturazione necrologie@rcs t
69
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
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Bari
IL SOLE
OGGI
S
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6:27
19:22
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Palermo Bologna Firenze
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DOMANI
LA LUNA
LUNEDÌ
Nuova
Primo quarto
Piena
Ultimo quarto
10 apr.
18 apr.
25 apr.
2 mag.
MERCOLEDÌ
MARTEDÌ
Trento
Trieste
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Milano
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Genova
Firenze
Ancona
Perugia
Maltempo sulla Sardegna, oggi, e nubi irregolari anche al Nord con piogge sparse; più asciutto e soleggiato sul resto del Paese salvo qualche piovasco sui
rilievi del Centro e su Ovest Sicilia verso sera. Domani, più nubi e locali piogge al Nord; nubi e rovesci su Sud Puglia e qualche pioggia debole anche sulle
isole, tempo buono altrove. Lunedì, maltempo al Nord e piogge anche al Centro entro sera, più sole al Sud. Meglio verso metà settimana.
L’Aquila
ROMA
Campobasso
IN EUROPA
Bari
Potenza
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Catanzaro
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LE TEMP
11 Aosta
12 Torino
15
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21
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15
14
15
Milano
Trento
Venezia
Trieste
H
Alta
Pressione
Condizioni di tempo
instabile continuano a
interessare il
Mediterraneo
centro-occidentale dove
agisce un'aria di bassa
pressione responsabile di
piogge e rovesci sparsi.
Insiste un clima
invernale, invece, sul
Centronord Europa per
la continua discesa di
correnti fredde artiche
anche con qualche
debole nevicata fino a
quote basse. Bel tempo
e anche molto caldo sul
Sudest Europa ed Est
Mediterraneo.
Palermo
a cura di
1
Helsinki
Oslo
10
Kiev
7
7
3
Berlino
Dublino
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9
Bassa
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3
Copenaghen
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L
Stoccolma
4
5 Varsavia
2
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Fronte
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7 Belgrado
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Nuvolo
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Rovesci Temporali
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Debole
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Moderato
Forte
Molto forte
Calmo
LE TEMPERATURE DI IERI IN ITALIA
Ancona
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Brescia
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S = Sereno
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P = Pioggia
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N = Nuvoloso
S
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T = Temporale
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C = Coperto
P
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Parma
Perugia
Pescara
Pisa
Potenza
R. Calabria
Rimini
V = Neve
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R = Rovesci
P
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N
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N
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Roma
Torino
Trento
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Udine
Venezia
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B = Nebbia
Sudoku Diabolico
8
5 Puzzles by Pappocom
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6
Altri giochi su www.corriere.it
Agitato
12
min
Campobasso
Catania
Crotone
Cuneo
Firenze
Genova
Imperia
Mosso
NORD AMERICA
ASIA AUSTRALIA
LA SOLUZIONE DI IERI
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N
P
P
P
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Delhi Shanghai
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2
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7
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8
5
1
3
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più il prezzo del quotidiano
11
33
San Francisco 14
Los Angeles
P
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20
27
27
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18
14
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30
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La grande
opera italiana:
Aida di Verdi
Come si gioca
Bisogna riempire la
griglia in modo che
ogni riga, colonna e
riquadro contengano
una sola volta i
numeri da 1 a 9
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New York
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de Janeiro
Buenos Aires
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Nairobi
Lagos
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Città del Messico
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Cinquestelle, resa dei
conti: Grillo e i «ribelli»
La pancia e il bimbo
Fotografa il viso del
suo bimbo ancora
nella pancia. Guarda.
L’infortunio
Dramma Gallinari
Crac al ginocchio per la
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Le immagini. Il video.
MotoGp
Rossi riparte dal Qatar
Parte la nuova stagione delle
due ruote con il Gran Premio
del Qatar: Valentino Rossi
ricomincia con la Yamaha.
Sul web
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degli inviati
del Corriere
della Sera.
70
Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera
Tv in chiaro
Teleraccomando
Rai1
di Maria Volpe
PER DISTRARSI
PER CONOSCERE
Milly e il talent
Chailly-Brignano
con i ragazzi prof ospiti di Fazio
Al via il nuovo talent che
sfida il talent show più
longevo della tv («Amici» su
Canale 5). Ancora una volta
Milly Carlucci (foto) si trova
a sfidare Maria De Filippi.
Superospite della prima
puntata, l’attore Bud
Spencer che dovrà salvare
uno dei vip in gara dal
rischio dell’esame di
riparazione. Nel programma
infatti sono i bambini e
ragazzi a insegnare qualcosa
agli adulti. Tra loro: Maria
Grazia Cucinotta, Amadeus,
Nicoletta Romanoff,
Gianfranco Vissani.
Immancabile la giuria: Ricky
Tognazzi, Cristina Parodi,
Teresa Mannino
Ancora una volta è di scena
da Fabio Fazio la grande
musica. Ospite stasera
Riccardo Chailly (foto), il
direttore italiano che da otto
anni guida la leggendaria
Gewandhausorchester di
Lipsia, fondata nel 1743,
una delle più antiche
orchestre classiche del
mondo. Stasera in studio il
Maestro e i 70 elementi
dell’Orchestra Filarmonica
della Scala eseguono, dal
vivo, i preludi dell’Aida e del
Macbeth. Lo spazio comico è
tutto per Enrico Brignano,
protagonista di Ci vediamo
domani di Andrea
Zaccariello, dall’11 aprile
nelle sale
Altrimenti ci arrabbiamo
Rai1, ore 21.10
Che tempo che fa
Rai3, ore 20.10
Rai2
Rai3
Rete4
Canale5
Italia1
La7
MTv
rai.it
rai.it
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mediaset.it/rete4
mediaset.it/canale5
mediaset.it/italia1
la7.it
mtv.it
6.30 UNOMATTINA IN
FAMIGLIA. Attualità
10.05 RAI PARLAMENTO
SETTEGIORNI.
Attualità
10.55 APRIRAI. Attualità
11.05 CHE TEMPO FA.
11.10 RES - Q VERSO IL
QUIRINALE. Attualità
12.00 LA PROVA DEL
CUOCO. Varietà
13.30 TELEGIORNALE.
14.00 EASY DRIVER.
Attualità
14.30 LE AMICHE DEL
SABATO. Talk show
17.00 TG 1.
17.15 A SUA IMMAGINE.
Attualità. Con
Rosario Carello
17.45 PASSAGGIO A NORD
OVEST. Attualità. Con
Alberto Angela
18.50 L’EREDITÀ. Quiz
20.00 TELEGIORNALE.
20.30 RAI SPORT - 5’ DI
RECUPERO.
Rubrica sportiva
SERA
20.35 AFFARI TUOI.
Varietà.
Con Max Giusti
21.10 ALTRIMENTI CI
ARRABBIAMO.
Varietà.
Con Milly Carlucci
0.15 LA STORIA SIAMO
NOI . Documenti
1.10 CHE TEMPO FA.
7.00 CARTOON FLAKES
WEEKEND. Ragazzi
9.20 CLASSICI DISNEY.
Cartoni
9.45 INSIDE THE WORLD.
Attualità
10.30 APRIRAI. Attualità
10.40 SULLA VIA DI
DAMASCO. Attualità
11.10 MEZZOGIORNO IN
FAMIGLIA. Varietà
13.00 TG 2 GIORNO.
13.25 DRIBBLING. Rubrica
sportiva
14.00 FILM OMICIDI
NELL’ALTA SOCIETÀ:
LA FINE DELLA
CANZONE. (Giallo,
Germania, 2011)
15.40 SQUADRA SPECIALE
LIPSIA. Telefilm
16.25 SEA PATROL. Telefilm
17.10 SERENO VARIABILE.
Attualità. Con
Osvaldo Bevilacqua
18.00 TG 2 L.I.S.
18.05 90° MINUTO.
Rubrica sportiva
7.50 FILM IL BANDITO.
(Dramm., Italia, 1946)
9.10 PAESEREALE.
Attualità
10.10 L’ISPETTORE
DERRICK. Telefilm
11.00 TGR BELLITALIA.
Attualità
11.30 TGR PRODOTTO
ITALIA. Attualità
12.00 TG 3.
ì12.25 TGR IL
SETTIMANALE.
Rotocalco
12.55 TGR AMBIENTE
ITALIA. Attualità
14.00 TGR. TGR METEO.
14.20 TG 3.
14.45 TG 3 PIXEL. Attualità
14.50 METEO 3.
14.55 TV TALK. Talk show
16.45 TG3 L.I.S.
16.50 TIMBUCTU: I VIAGGI
DI DAVIDE. Documenti
17.20 FILM PIEDE DI DIO.
(Comm., It., 2009)
18.55 METEO 3. TG 3.
19.30 TGR. TGR METEO.
7.05 TG 4 NIGHT NEWS.
8.15 IL RITORNO DI
SANDOKAN.
Miniserie
10.10 CARABINIERI. Telefilm
11.25 ANTEPRIMA TG 4.
11.30 TG 4 - TELEGIORNALE.
12.00 SPECIALE TIERRA DE
LOBOS. Varietà
12.05 DETECTIVE IN
CORSIA. Telefilm
12.55 LA SIGNORA IN
GIALLO. Telefilm
13.55 ANTEPRIMA TG 4.
14.00 TG 4 - TELEGIORNALE.
14.45 LO SPORTELLO DI
FORUM. Attualità
15.30 FILM PERRY MASON
- IL BACIO CHE
UCCIDE. (Giallo,
Usa, 1993). Regia di
Christian I. Nyby II
17.55 DETECTIVE MONK.
Telefilm
18.45 ANTEPRIMA TG 4.
18.55 TG 4 - TELEGIORNALE.
19.35 TEMPESTA D’AMORE.
Soap Opera
6.00 TG 5 PRIMA PAGINA.
Attualità
8.00 TG 5 MATTINA.
9.10 SUPERCINEMA.
Attualità
10.00 MELAVERDE.
Attualità
11.00 FORUM. Attualità
13.00 TG 5.
Nel programma:
Meteo.it
13.40 COUGAR TOWN.
Telefilm. Con
Courteney Cox,
Christa Miller, Busy
Philipps
14.10 AMICI ASPETTANDO
STASERA. Varietà
16.00 VERISSIMO.
Attualità. Con Silvia
Toffanin
18.50 THE MONEY DROP.
Quiz. Con Gerry
Scotti.
Nel programma:
Tg 5 - Anticipazione
20.00 TG 5. Nel
programma: Meteo.it
6.45 CHANTE! Telefilm
7.00 COPPIA DI RE. Serie
7.20 CARTONI ANIMATI.
Cartoni
11.00 ROBIN HOOD.
Telefilm
12.25 STUDIO APERTO.
12.58 SPORT MEDIASET.
13.40 FILM RICKY BOBBY:
LA STORIA DI UN
UOMO CHE SAPEVA
CONTARE FINO A UNO.
15.55 LA VITA SECONDO
JIM. Serie
16.10 LIFE BITES - PILLOLE
DI VITA. Serie
16.20 MAGAZINE
CHAMPIONS LEAGUE.
Rubrica sportiva
16.55 GRAND PRIX CAMPIONATO
MONDIALE
MOTOCICLISMO. Rub.
17.45 STUDIO APERTO.
17.55 GRAND PRIX CAMPIONATO
MONDIALE
MOTOCICLISMO. Rub.
6.00 TG LA7.
6.55 MOVIE FLASH.
Attualità
7.00 OMNIBUS. Attualità
9.50 COFFEE BREAK.
Attualità
11.00 LA7 METEO.
11.05 L’ARIA CHE TIRA - IL
DIARIO. Attualità.
Con Myrta Merlino
12.00 BOOKSTORE.
Attualità. Con
Andrea Molino
12.40 LE STRADE DI SAN
FRANCISCO. Telefilm
13.30 TG LA7.
14.05 TG LA7 CRONACHE.
Attualità
14.40 FILM L’UOMO DI
LARAMIE. (Western,
Usa, 1955). Regia di
Anthony Mann
16.10 THE DISTRICT. Tf
17.55 L’ISPETTORE
BARNABY. Telefilm.
Con John Nettles,
Jane Wymark,
Barry Jackson
14.20 GEORDIE SHORE.
Varietà
16.00 CATFISH: FALSE
IDENTITA’ Reportage
16.50 CATFISH: FALSE
IDENTITA’ Reportage
17.40 FILM ADAM.
(Dramm., Usa, 2009)
19.20 MARIO - UNA SERIE
DI MACCIO
CAPATONDA. Varietà
20.20 IL TESTIMONE.
Reportage
21.10 FILM PARNASSUS L’UOMO CHE VOLEVA
INGANNARE IL
DIAVOLO. (Fant.,
Canada/francia,
2009). Regia di
Terry Gilliam
23.20 FILM VACANCY.
19.35 SQUADRA SPECIALE
COBRA 11. Telefilm
20.30 TG 2 20.30.
21.05 CASTLE. Telefilm.
Con Nathan Fillion,
Stana Katic, Jon
Huertas
22.35 TG 2.
22.50 SABATO SPRINT.
Rubrica sportiva
20.00 BLOB. Attualità
20.10 CHE TEMPO CHE FA.
Talk show. Con
Fabio Fazio. Con
Filippa Lagerback
21.30 METROPOLI.
Attualità. Con
Valerio Massimo
Manfredi
23.25 TG 3.
20.40 WALKER TEXAS
RANGER. Telefilm.
Con Chuck Norris
21.30 FILM TODAY YOU DIE.
(Azione, Usa, 2005).
Regia di Don E.
FauntLeRoy. Con
Steven Seagal,
Sarah Buxton, Nick
Mancuso
20.40 STRISCIA LA NOTIZIA
- LA VOCE
DELL’INSOLVENZA.
Tg Satirico. Con
Ficarra e Picone
21.10 AMICI. Varietà.
Con Maria De Filippi
24.00 MAI DIRE PROVINI.
Varietà
1.00 TG 5 NOTTE.
20.30 FILM HARRY POTTER
E IL PRINCIPE
MEZZOSANGUE.
(Fant., Gb/usa,
2009). Regia di David
Yates. Con Daniel
Radcliffe, Rupert
Grint, Emma Watson.
Nel programma:
Tgcom; Meteo.it
20.00 TG LA7.
20.30 IN ONDA. Talk show.
Con Luca Telese,
Nicola Porro
23.00 FILM NIKITA.
(Drammatico,
Francia/italia,
1990). Regia di Luc
Besson. Con Anne
Parillaud
23.45 TG2 DOSSIER.
Attualità
0.30 TG 2 STORIE. I
RACCONTI DELLA
SETTIMANA.
Attualità
23.40 TG REGIONE.
23.45 IL GIALLO E IL NERO.
Attualità
0.50 TG 3.
1.00 TG3 AGENDA DEL
MONDO.
23.20 LIFE. Telefilm. Con
Damian Lewis
0.55 TG 4 NIGHT NEWS.
1.15 IERI E OGGI IN TV
SPECIAL. Varietà
3.30 FILM LA FIGLIASTRA.
1.30 STRISCIA LA NOTIZIA
- LA VOCE
DELL’INSOLVENZA.
Tg Satirico
2.30 SACCO E VANZETTI.
Miniserie
23.20 FILM PIANETA
ROSSO. (Fant.,
Australia/usa,
2000). Regia di
Anthony Hoffman .
Con Val Kilmer
Rai5
Rai
Storia
Rai
Gulp
1.15 TG 1 NOTTE.
1.30 CINEMATOGRAFO.
Attualità
2.30 FILM LA FORESTA
DEI PUGNALI
VOLANTI.
1.25 TG LA7 SPORT.
1.30 M.O.D.A. Attualità
2.10 MOVIE FLASH.
Attualità
2.15 LA7 DOC.
Documentario
Deejay TV
18.30 NISSAN
INNOVACTION.
Rubrica sportiva
18.45 DEEJAY HITS.
Musicale
18.55 DEEJAY TG.
19.00 LIFE AS WE KNOW IT.
Telefilm
20.00 THE RIVER. Telefilm
21.00 FILM TUTTA COLPA
DEL FATTORINO.
(Commedia, Gb/usa,
1992). Regia di
Mark Herman
23.00 FILM PREFONTAINE .
(Biografico, Usa,
1997)
DATI DI PROGRAMMAZIONE
FORNITI DA COMPUTIME
Film e programmi
Potter allo scontro
con Voldemort
I marines in Italia
secondo Spike Lee
Rai4
Harry (Daniel Radcliffe, foto)
scopre un manuale di magia
del misterioso Principe
Mezzosangue: gli rivelerà
l’oscuro passato di Voldemort.
Harry Potter e il Principe
Mezzosangue
Italia1, ore 20.30
È il 1944: Spike Lee racconta
la storia di quattro soldati
neri americani, bloccati in un
piccolo paese della Toscana,
dopo aver rischiato la vita per
salvare un bambino italiano.
Miracolo a Sant’Anna
Rai Movie, ore 21.15
Manfredi racconta
Torino e i robot
L’adolescenza
nelle borgate
Valerio Massimo Manfredi
racconta Torino, la città che ha
dato re e grandi imprenditori
all’Italia. A Genova e Singapore
si scoprono i robot che
sostituiscono gli esseri umani.
Metropoli
Rai3, ore 21.30
Monica Setta incontra due
14enni della Borgata
Finocchio, periferia di Roma,
che raccontano il riscatto
attraverso la scrittura di un
libro assieme ad altri coetanei.
Storie di ragazzi
Rai Gulp, ore 17.20
rai.it
rai.it
8.45 MAD MEN. Serie
10.15 PRIVATE PRACTICE.
Serie
11.35 FILM IL BANDITO
CORSO.
13.10 STREGHE. Serie
13.55 FILM BANLIEUE 13.
15.15 WONDERLAND.
Attualità
15.40 ASHES TO ASHES.
Serie
16.30 ALPHAS. Serie
17.10 RAI NEWS - GIORNO.
17.15 EUREKA. Serie
18.00 WAREHOUSE 13.
Serie
18.45 HAVEN. Serie
19.30 SANCTUARY. Serie
20.20 TORCHWOOD MIRACLE DAY. Serie
21.10 MEDIUM. Serie
22.00 MEDIUM. Serie
22.55 FILM THE ITALIAN
JOB. (Azione).
Regia di F. Gary
Gray.
0.50 FILM THE HARD
CORPS. (Azione).
Regia di Sheldon
Lettich
17.45 L’INSOSTENIBILE
LEGGEREZZA DEL
PREZZO. Doc.
18.50 HORIZON. Doc.
19.45 SPECIALE
FUMETTOLOGY, I MITI
DEL FUMETTO
ITALIANO. Doc.
20.45 COOL TOUR ARTE. Att.
21.15 TERRYBILMENTE
DIVAGANTE. Teatro
Rai
Rai
Premiumrai.it Movie
15.50 FILM MISS MARPLE:
ASSASSINIO ALLO
SPECCHIO.
17.30 RAI NEWS - GIORNO.
17.35 UN CASO DI
COSCIENZA. Serie
18.25 LA FORZA DEL
DESIDERIO. Telenovela
19.20 FILM EINSTEIN.
23.00 FILM CRIMINI - IL
COVO DI TERESA.
rai.it
19.45 ANTEPRIMA. Doc.
19.50 RES COME
ERAVAMO.
Documenti
20.40 RES GESTAE FATTI.
Documenti
21.10 DIXIT VOLTI DI
PAROLE LEZIONI
D’AMORE. Doc.
23.10 PUNTI DI VISTA.
Documenti
rai.it
15.50 FILM FINCHÈ DURA
SIAMO A GALLA.
17.30 RAI NEWS - GIORNO.
17.35 FILM WHIP IT.
19.30 FILM CIELO
D’OTTOBRE.
21.15 FILM MIRACOLO A
SANT’ANNA.
23.45 FILM LA BATTAGLIA
DI ALAMO.
2.25 RAI NEWS - NOTTE.
rai.it
Real
Time
La7d
dmax.it
la7.it
17.50 MIA AND ME. Cartoni
18.15 LA TV RIBELLE 2013.
Attualità
18.45 GRACHI. Telefilm
19.30 FILM ASTERIX IL
GALLICO.
20.40 GERONIMO STILTON.
Cartoni
21.25 WINX CLUB. Cartoni
21.50 MIA AND ME. Cartoni
22.40 MUDPIT. Telefilm
18.40 IL BOSS DELLE
TORTE. Attualità
19.10 LA FABBRICA DEL
CIOCCOLATO. Att.
20.10 VENDO CASA...
DISPERATAMENTE.
Attualità
21.10 IL MONDO DI HONEY
BOO BOO. Attualità
22.40 COLLEZIONI DA
PAZZI. Attualità
13.15 CLASS LIFE 7. Att.
15.20 FILM FA LA COSA
GIUSTA.
17.15 TV MODA. Attualità
18.00 FILM ONDINE.
19.35 LAW&ORDER. Telefilm
21.10 BOMB PATROL
AFGHANISTAN.
DocuFiction
22.00 ITALIAN BOMB
PATROL. DocuFiction
19.30 MAN VS FOOD.
Documentario
20.25 COME È FATTO.
Documentario
21.15 INDAGINI AD ALTA
QUOTA. Doc.
22.55 ROSS KEMP: MONDO
CRIMINALE. Doc.
23.45 KEITH BARRY: MAGIE
DELLA MENTE.
Documentario
16.10 S.O.S. TATA. Varietà
18.10 LE INTERVISTE
BARBARICHE. Talk
20.10 I MENÙ DI
BENEDETTA. Attualità
21.10 FILM UN
INCANTEVOLE
APRILE.
23.10 CROZZA NEL PAESE
DELLE MERAVIGLIE.
Varietà
Rai
YoYo
Iris
Cielo
La5
Tv
2000
rai.it
16.45 PEPPA PIG. Cartoni
17.30 INSIEME A ROSIE.
Cartoni
18.00 IL GRUFFALO. Cartoni
18.30 CLASSIC TALES.
Cartoni
19.00 IMPY SUPERSTAR.
Cartoni
20.35 PEPPA PIG. Cartoni
20.50 BARBAPAPÀ. Cartoni
21.15 PEPPA PIG. Cartoni
realtimetv.it
DMax
Class
Tv Msnbc
class.it
iris.mediaset.it
15.08 FILM L’OSPITE
D’INVERNO.
17.00 NOTE DI CINEMA.
Varietà
17.12 FILM INSOMNIA.
19.26 FILM
KAKKIENTRUPPEN.
21.04 FILM FRACCHIA LA
BELVA UMANA.
22.50 STORIE DI CINEMA.
Varietà
cielotv.it
18.40 LO SAPEVATE?
MERAVIGLIE
MODERNE. Doc.
20.30 FILM GIOCO DI
DONNA.
22.50 CIELO CHE GOL!.
Calcio
23.05 ROMANZO
CRIMINALE - LA
SERIE. Telefilm
1.05 SEX THERAPY.
Varietà
mediaset.it
17.15 FRIENDS. Serie
17.55 PRINCIPE$$E.
Documentario
18.40 AMICI. Varietà
20.25 EXTREME
MAKEOVER HOME
EDITION. Doc.
21.10 FILM PAST LIES.
23.05 THE TUDORS. Telefilm
1.00 IL SEGRETO DI
MIRIAM. Doc.
tv2000.it
18.30 TG 2000.
19.00 SPECIALE ROMANZO
FAMILIARE. Attualità
20.00 ROSARIO DA
LOURDES DIFFERITA. Religione
20.30 NEL CUORE DEI
GIORNI INDACO
SPORT. Attualità
20.55 TGTG.
21.20 FILM SANT’AGOSTINO.
71
Corriere della Sera Sabato 6 Aprile 2013
Pay Tv
Film
e programmi
Sam Worthington
aspirante suicida
L’ex poliziotto Nick Cassidy
(Sam Worthington, foto)
minaccia di uccidersi saltando
dal tetto di un hotel di
Manhattan. Ma l'aspirante
suicida nasconde un segreto.
40 carati
Sky Cinema 1, ore 21.10
Tre bovini
salvano la fattoria
Sky
Cinema
Sport
11.05 ARRIETTY - IL MONDO SEGRETO
SOTTO IL PAVIMENTO Arrietty è
alta 10 cm e vive sotto il pavimento
di una casa. Quando si innamora di
un umano, le sue dimensioni
ostacolano il rapporto.
Sky Cinema Family
12.50 RITORNO A COLD MOUNTAIN
L’amore tra il soldato Inman (J. Law)
e l’altolocata Ada (N. Kidman)
durante la guerra di secessione
americana. Oscar a R. Zellweger.
Sky Cinema Hits HD
13.50 DIVORZIO ALL’ITALIANA M.
Mastroianni è un barone siciliano
che si innamora di una sedicenne (S.
Sandrelli). Oscar alla sceneggiatura
di E. De Concini, A. Giannetti e P.
Germi. Sky Cinema Classics
14.40 LEMONY SNICKET - UNA SERIE DI
SFORTUNATI EVENTI Gli orfani
Baudelaire sono sfortunati: un
diabolico furfante (J. Carrey) punta
alla loro eredità e non sarà facile
fermarlo. Sky Cinema Family
15.25 PANIC ROOM Meg Altman (J. Foster)
e la figlia Sarah, si nascondono in
una camera segreta per sfuggire a
tre ladri penetrati nell’appartamento.
Sky Cinema Max HD
15.30 J. EDGAR La storia di J. Edgar, capo
dell’FBI per 50 anni, per lungo tempo
l’uomo più potente degli Stati Uniti.
Di C. Eastwood. Sky Cinema 1 HD
17.00 MOTHER AND CHILD Il film è la
storia di tre donne: Karen, che ha
dato Elizabeth in adozione, e Lucy,
che invece decide di adottare un
bambino. Sky Cinema Passion HD
19.00 GHOST - FANTASMA P. Swayze
e D. Moore si amano. La morte di lui
getta la ragazza nello sconforto,
ma con l’aiuto di una veggente (W.
Goldberg)... Un classico.
Sky Cinema Hits HD
19.25 HANCOCK Hancock (W. Smith) è un
supereroe: vola, è imbattibile e si dà
da fare per fermare il crimine e
salvare l’umanità. Solo che lo fa a
modo suo... Sky Cinema 1 HD
21.00 LO SCEICCO BIANCO Commedia
agrodolce con un A. Sordi
memorabile nel primo film
interamente diretto da F. Fellini.
Sky Cinema Classics
MUCCHE ALLA RISCOSSA
Nel west, tre mucche uniscono le
forze per salvare la fattoria della loro
padrona che sta per cadere nelle
mani di un bandito.
Sky Cinema Family
SACRIFICE Dopo aver perso moglie
e figlia, il poliziotto John Hebron
accudisce la fidanzata e la sorella
di 5 anni di uno spacciatore.
Sky Cinema Max HD
PROOF - LA PROVA Catherine (G.
Paltrow) teme di aver ereditato dal
Serie Tv
Intrattenimento
Ragazzi
Documentari
14.05 LAW & ORDER: UNITÀ SPECIALE
Fox Crime HD
15.20 LIFE BITES Disney Channel
16.35 COLD CASE Fox Crime HD
17.25 C.S.I. MIAMI Fox Crime HD
18.30 BEN 10: OMNIVERSE Cartoon
Network
19.05 UNA MAMMA PER AMICA Fox
Life
20.05 I SIMPSON Fox HD
21.00 THE PROTECTOR Fox Crime HD
NEW GIRL Fox HD
GHOST WHISPERER Fox Life
21.10 IL TRONO DI SPADE Sky Cinema
Hits HD
22.25 MODERN FAMILY Fox HD
22.40 LAW & ORDER: UNITÀ SPECIALE
Fox Crime HD
22.50 WHITE COLLAR Fox HD
14.45 CHI VESTE LA SPOSA-MAMMA
CONTRO SUOCERA LEI
15.40 AIUTO, STIAMO INGRASSANDO!
Fox Life
16.30 EDDIE E LA GARA DI CUCINA Sky
Cinema Family
17.00 BERG - LULU - M.ALBRECHT, DIR.
- V.NEMIROVA, REG. Classica
18.35 JUNIOR MASTERCHEF AUSTRALIA
Sky Uno
19.00 BARBIE E L’AVVENTURA
NELL’OCEANO Boomerang
20.20 PROJECT RUNWAY - TAGLIA,
CUCI... SFILA! Sky Uno
21.00 CHI VESTE LA SPOSA-MAMMA
CONTRO SUOCERA LEI
22.00 I ROBINSON K2
22.50 FACE OFF Sky Uno
23.50 CASE DA INCUBO LEI
18.15 POKEMON N&B: DESTINI RIVALI
K2
18.20 VIKY TV DeAkids
18.45 SPONGEBOB Nickelodeon
19.00 DREAMWORKS DRAGONS: I
CAVALIERI DI BERK Cartoon
Network
19.05 SQUITTO LO SCOIATTOLO K2
19.15 SPONGEBOB Nickelodeon
19.30 SQUITTO LO SCOIATTOLO K2
19.50 ADVENTURE TIME Cartoon
Network
20.05 I PINGUINI DI MADAGASCAR
Nickelodeon
20.15 THE LOONEY TUNES SHOW
Boomerang
20.30 KUNG FU PANDA: MITICHE
AVVENTURE Nickelodeon
20.40 GERONIMO STILTON Rai Gulp
14.00 ENIGMI ALIENI History Channel
15.05 FACTORY LINE: CORSA CONTRO IL
TEMPO Discovery Science
16.15 SENZA VIA DI FUGA National
Geographic
17.15 LE CITTÀ DEL CALCIO ESPN
18.20 AFFARI AL BUIO History Channel
19.00 COME È FATTO Discovery
Channel HD
20.00 ACQUARI DI FAMIGLIA Discovery
Channel HD
21.00 AFFARI A TUTTI I COSTI
Discovery Channel HD
22.00 CITTÀ AI RAGGI X Discovery
Channel HD
23.00 LA FEBBRE DELL’ORO Discovery
Channel HD
23.05 1000 MODI PER MORIRE
Discovery Science
16.01 BROTHERS & SISTERS III SEGRETI DI FAMIGLIA. Telefilm MYA
16.05 FILLER STUDIO UNIVERSAL. Show
Studio Universal
16.09 ROYAL PAINS. Telefilm JOI
16.35 MISSING - SCOMPARSO. Film
Studio Universal
16.48 RED CARPET. Rubrica Premium
Cinema
16.57 ROYAL PAINS. Telefilm JOI
16.59 LA CURA DEL GORILLA. Film
Premium Cinema
17.45 A PASSO DI DANZA. Telefilm MYA
17.48 THE MIDDLE. Telefilm JOI
18.45 FOUR BROTHERS. Film Studio
Universal
18.52 I LOVE RADIO ROCK. Film
Premium Cinema
19.27 DESPERATE HOUSEWIVES. Telefilm
MYA
20.21 DESPERATE HOUSEWIVES. Telefilm
MYA
20.25 LEVERAGE. Telefilm JOI
20.45 CHI TI CREDI DI ESSERE?.
Documentario Studio Universal
21.15 ALLA RICERCA DELL’ISOLA DI
NIM. Film Premium Cinema
21.15 HARRY’S LAW. Telefilm JOI
21.15 DESPERATE HOUSEWIVES. Telefilm
MYA
21.10
22.25
22.45
0.20
0.30
padre (A. Hopkins), un celebre
matematico, la follia.
Sky Cinema Passion HD
40 CARATI Un onesto poliziotto, in
carcere per un crimine mai
commesso, evade alla prima
occasione e rischia il tutto per tutto.
Sky Cinema 1 HD
PETER PAN Jason Isaacs interpreta
il doppio ruolo di Mr. Darling e
Capitano Uncino nella pellicola del
2003. Sky Cinema Family
ARMA LETALE Due poliziotti (M.
Gibson e D. Glover), completamente
diversi, seguono un caso di suicidio.
Sky Cinema Max HD
QUATTRO MATRIMONI E UN
FUNERALE Film britannico di
maggiore successo internazionale
dell’ultimo ventennio: più di 130
milioni di dollari d’incasso.
Protagonista H. Grant.
Sky Cinema Passion HD
HAPPY FEET I pinguini Imperatore
sanno cantare, tranne Mambo,
emarginato perché stonato. Ma ha
una dote: balla il tip tap. Animazione.
Sky Cinema Family
TEMPO DI UCCIDERE H. Fonda
impegnato in un western fine anni
Sessanta. Un bandito semina il
panico in una cittadina: lo sceriffo
decide di fargliela pagare.
Sky Cinema Classics
14.00 CALCIO: INTER - MILAN
Campionato Primavera. Diretta Sport
Italia
14.50 CALCIO: NOVARA - SASSUOLO
Serie B. Diretta Sky Sport 1 HD
15.45 CICLISMO: BEASAIN - BEASAIN.
CRONOMETRO INDIVIDUALE Giro
dei Paesi Baschi. Diretta Eurosport
16.35 RUGBY: CLERMONT AUVERGNE MONTPELLIER Heineken Cup.
Diretta Sky Sport 2 HD
17.00 CALCIO: STADE RENNAIS FC PARIS SAINT-GERMAIN Ligue 1.
Diretta Sport Italia
18.30 VELA: KRYS OCEAN RACE Yacht
& Sail
19.25 RUGBY: SARACENS - ULSTER
RUGBY Heineken Cup. Diretta Sky
Sport 2 HD
20.20 PALLAVOLO: VILLA CORTESE BERGAMO Campionato Italiano
Femminile RaiSport 1
20.40 CALCIO: BOLOGNA - TORINO Serie
A. Diretta Sky Sport 1 HD
21.00 CALCIO: STADE RENNAIS FC PARIS SAINT-GERMAIN Ligue 1
Sport Italia
21.30 BASKET: INDIANA PACERS OKLAHOMA CITY THUNDER NBA
Sky Sport 2 HD
23.15 CALCIO: CAMPIONATO PAULISTA
2013 Diretta RaiSport 1
23.30 POP CORN TV Extreme Sports Rai
Gulp
Tre mucche canterine, caratteri
da zitelle inglesi, vogliono
salvare la fattoria dallo sfratto
dei cattivi diventando cacciatrici
di taglie, riscuotendo e
pareggiando i debiti dell’ipoteca.
Mucche alla riscossa
Sky Cinema Family, ore 21
Garrone si ispira
alla cronaca nera
Garrone si ispira alla cronaca
nera del «nano di Termini» per
raccontare la storia di Peppino
Profeta (Ernesto Mahieux, foto),
nano imbalsamatore, uomo
solitario.
L’imbalsamatore
Sky Cult, ore 21
La serie di Abrams:
c’è anche la Shahi
Mediaset Premium
La seconda stagione della serie
ideata da J.J. Abrams e Jonathan
Nolan. Tra le guest star Sarah
Shahi, che fa parte di
un'organizzazione paramilitare
che rintraccia terroristi.
Person of interest
Premium Crime, ore 21
14.30 SHOOT ‘EM UP - SPARA O
MUORI!. Film Studio Universal
14.51 POLVERE DI STELLE 2011.
Documentario Premium Cinema
14.58 BASILICATA COAST TO COAST.
Film Premium Cinema
15.09 ARMY WIVES - CONFLITTI DEL
CUORE. Telefilm MYA
15.16 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION.
Telefilm JOI
A fil di rete
di Aldo Grasso
Iris e gli anni d’oro
del cineclub
I
l compito principale di una rete televisiva (se si escludono le generaliste, quelle che occupano i primi posti
del telecomando) non riguarda solo l’offerta dei programmi. Prima ancora deve proporre riconoscibilità,
identità di offerta, una sorta di brand che la renda distinguibile al primo tocco. È il caso di Iris, il canale gratuito Mediaset dedicato al cinema. Di trasmettere film sono capaci tutti
(basta avere una nutrita library); dare una forma nuova alle
rassegne cinematografiche è
un po’ più difficile.
Vincitori e vinti
Nuova? Iris ha intrapreso
una strada apparentemente antica: far precedere il film da
Carrà
un’introduzione di un critico,
e Pelù
Serata con le
come succedeva negli anni
«battles» a
d’oro dei cineclub. Da tempo,
«The Voice of
per esempio, alcuni cicli sono
Italy»: Raffaella Carrà,
presentati da Tatti Sanguineti,
Piero Pelù, Riccardo
con la sua passione sfrenata, la
Cocciante, Noemi e i
sua cinefilia, la sua inesauribile
concorrenti in gara
aneddotica. Tocca ora a Paolo
raccolgono nella prima
Mieli commentare una serie di
serata di Raidue
film dedicati alla Resistenza:
3.694.000 spettatori,
«Se questo è un uomo».
per uno share del
Apparentemente sembra di
14,1%.
aver fatto un passo indietro nel
tempo, quando la Rai organizDaniela
zava le proiezioni cinematograSantanchè
fiche in cicli, richiamando le
È il volto
formule più diffuse dei cineimmagine
club (i registi, le tematiche, le
del Pdl
scuole, gli sceneggiatori, gli atDaniela Santanchè,
tori, ecc); e aveva persino inonnipresente in tv:
ventato la figura del critico-guianche da Michele
da (Fernaldo Di Giammatteo,
Santoro a
Gianluigi Rondi, Ernesto G.
«Serviziopubblico» su
Laura, Claudio G. Fava, per ciLa7, un po’ in calo con
tarne alcuni) che aveva il com2.866.000 spettatori,
pito di presentare l’opera, di
11,7% di share.
«inquadrarla», come si diceva
allora, e magari avviare anche
una discussione finale, nel più
assoluto spregio degli indici d’ascolto. In realtà, lo scenario
della nuova tv è caratterizzato da una varietà di trasformazioni legate alla digitalizzazione della filiera. Se infatti le
nuove tecnologie consentono la differenziazione e l’ampliamento dell’offerta che approda all’abbondanza, è necessario
fidelizzare l’ascolto, una volta di più. Il mio sogno, poi, è
vedere Sanguineti e Mieli presentare un film insieme.
© RIPRODUZ ONE RISERVATA
Forum «Televisioni»: www.corriere.it/grasso
Videorubrica «Televisioni»: www.corriere.tv
21.15 COFFEE AND CIGARETTES. Film
Studio Universal
22.06 SHAMELESS. Telefilm JOI
22.07 DESPERATE HOUSEWIVES. Telefilm
MYA
22.55 GO - UNA NOTTE DA
DIMENTICARE. Film Studio
Universal
22.58 IL BUIO NELL’ANIMA. Film
Premium Cinema
22.59 ER-MEDICI IN PRIMA LINEA.
Telefilm MYA
23.10 PUSHING DAISIES. Telefilm JOI
23.51 ER-MEDICI IN PRIMA LINEA.
Telefilm MYA
0.02 PUSHING DAISIES. Telefilm JOI
0.40 DANTE’S PEAK - LA FURIA DELLA
MONTAGNA. Film Studio Universal
0.44 ER-MEDICI IN PRIMA LINEA.
Telefilm MYA
72
Sabato 6 Aprile 2013 Corriere della Sera