Questo vogliamo? - Progetto Soledad

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Questo vogliamo? - Progetto Soledad
N.14/Speciale 20anni – Giugno 2013
Questo vogliamo?
Prendere d'assalto il cielo
espropriare il futuro
sconfiggere la morte
distruggere a colpi e morsi rabbiosi
la diga che racchiude la vita
affinché questa scorra e scorra
e inondi tutto!
Abbiamo il fermo proposito
di instaurare l'allegria
come unica forma di vita:
l'unica morte possibile
sarà morire di felicità:
abbiamo il fermo proposito di difendere la luce
per noi e per voi
che verrete
che dovrete venire
infallibilmente
uomini puri, semplici e buoni
uomini nuovi.
Mariana Yonusg Blanco, 1979
Vent'anni fa nasceva la
cooperativa Macondo.
Allora cominciammo
con questa poesia.
Oggi ci piace riproporvela.
Il Notiziario di Macondo – Speciale 20 anni 1993-2013 - Pag. 1
20 anni di commercio equo e solidale a Palermo:
Macondo, da pionieri a testimoni.
Quando nel giugno del '93
muovemmo i primi passi,
nessuno di noi aveva la piena
consapevolezza di ciò che
stava contribuendo a creare.
Operavamo in un territorio e in
una città, che del commercio
equo e solidale non sapevano
assolutamente nulla, se non
per qualche sporadica notizia
che arrivava dal Nord Italia e dietro il bancone.
da piccole esperienze della Pionieri
quando
abbiamo
Sicilia Orientale.
creduto
fosse
importante
sostenere e aiutare chi voleva
crederci
come
noi,
contribuendo alla nascita e al
radicamento di altri soggetti e
altre
realtà,
che
hanno
promosso
e
poi
anche
realizzato in città e in regione
degli spazi di presenza e di
vendita del commercio equo.
Pionieri
anche
quando
Credere,
impegnarsi, abbiamo esteso la nostra
scommettere
su
questo presenza
sul
territorio
progetto, su questa pratica nazionale,
operando
da
economica diversa, era un importatori
e
facendoci
salto nel buio, che solo degli promotori di un modello
idealisti
incoscienti,
quali specifico, di un modo nuovo di
eravamo tutti noi 20 anni fa, operare
nel
commercio
avrebbero potuto fare.
equo: le nostre strutture al
E come tutti i pionieri abbiamo servizio
delle realtà che
dovuto aprire la strada, dando
le
informazioni
basilari,
raccontando le storie e i
prodotti, spiegando i progetti.
Ricordiamo ancora con una
certa emozione il primo
prodotto acquistato, il caffè del
Nicaragua, oggi scomparso, le
tante domande sui controlli
sanitari di chi non si fidava, la
curiosità, lo stupore e la
meraviglia
che
accompagnavano l’arrivo dei
primi container, la fatica delle
notti passate a costruire e
dipingere arredi per la bottega
o semplicemente la noia di un
pomeriggio afoso trascorso
Pag. 2 - Il Notiziario di Macondo – Speciale 20 anni 1993-2013
volevano sporcarsi le mani, ma
non sapevano nemmeno da
dove iniziare, l'esperienza
acquisita
per
sviluppare,
insieme
ai
nostri
amici
produttori, nuovi articoli da
inserire nel mercato.
Ancora, la consapevolezza
che non era strettamente
necessario
coniugare
la
pratica del commercio equo
con il commercio estero, ma
bastava guardarsi intorno per
trovare realtà meritevoli e
bisognose
di
sostegno,
impegnate
come
noi
a
ricercare
giustizia
nelle
pratiche economiche.
Infine,
la
certezza
che
occorreva crescere anche dal
punto di vista professionale,
per diventare anche noi
stumento efficiente all’interno
dello stesso sistema che
criticavamo, perché altrimenti
non avremmo contato nulla.
E, inevitabilmente, come tutti i
pionieri,
abbiamo
dovuto
attraversare stagioni diverse,
momenti di incomprensione,
situazioni di difficoltà.
Vent’anni di presenza e lavoro
in
un
territorio
che,
trasformandosi,
diventava
sempre più esigente, più
attento, più stimolante, e
proponeva nuove significative
esperienze
di economia
solidale, si apriva a nuove
istanze di partecipazione e di
pratica etica nell’economia.
equo oggi, per noi, significa
affermare che è possibile
costruire un'attività economica
a partire da un etica di giustizia
e reciprocità.
Significa credere ancora nel
lavoro e nella testimonianza
quali forme di cambiamento
economico e sociale.
queste convivono con noi, nel
nostro vissuto quotidiano e
sono drammaticamente sotto
gli occhi di tutti, anche nelle
zone che una volta si
ritenevano franche.
L'esperienza di questi 20 anni
Oggi
concetti
quali
il
va
nella
direzione
del
consumattore, il consumo
passaggio
da
una
responsabilità pionieristica e
critico, la giustizia economica,
individuale,
a
una
l’attenzione
ai
temi
responsabilità
diffusa
e
dell’ambiente non sono più,
collettiva. Non basta più
per fortuna, una prerogativa
esclusiva
del
nostro Nuove povertà, nuove forme di l’impegno di un gruppo di
marginalità, nuove ingiustizie giovani con forte radicamento
movimento.
Vent’anni di trasformazioni esistono e inevitabilmente tutto etico o volontaristico, ma serve
quotidiane, che oggi ci hanno ciò coinvolge anche noi. Oggi una comunità cittadina che
siamo consapevoli di quanto testimoni
nei
suoi
profondamente cambiati.
E cambiato è anche il contesto sia importante continuare in comportamenti la necessità e
cittadino, che in questi anni si questa esperienza, che non è la possibilità di praticare
è “impoverito”, anch’esso parte solo la nostra esperienza di scambi all'insegna dell'etica,
di un mondo globalizzato, che lavoro, ma è anche la voglia di del rispetto, della giustizia
testimoniare che un altro modo sociale.
sempre più va alla deriva.
possibile
costruire
Vent’anni fa la scommessa era di concepire la relazione E'
un'esperienza
economica
vincere queste storture nel economica esista.
contesto internazionale. Oggi Testimoniare il commercio coniugando il guadagno, il
lavoro e la produzione con
l'etica della giustizia e della
reciprocità. Un impegno per
un'economia che non cambia il
mondo, ma che rende lo stare
al
mondo
un'esperienza
possibile, in cui sia chiaro che
abbiamo bisogno gli uni degli
altri.
Crediamo
sia
questa
la
testimonianza che oggi rimane
e che, in qualche modo, ci
sentiamo di assumere per la
nostra
parte,
come
responsabilità dentro il territorio
cittadino.
Insieme possiamo farcela!
la Cooperativa Macondo
Il Notiziario di Macondo – Speciale 20 anni 1993-2013 - Pag. 3
GRAZIE DI CUORE
a
Agnese La Bianca, Alberto Biondo, Alberto Giampino, Andrea Ferrioli,
Andrea Fornaia, Angela Prestifilippo, Angela Squadrito, Angelo Cuti,
Angelo Ragusa, Anna Barba, Anna Cannizzo, Antonella Cascino,
Antonella Luppino, Antonio Vitaggio, Associazione Amici Terzo Mondo di
Marsala, Aude Turquet, Bruna Natoli, Cash Mob Palermo,
Cettina Giannone, Chiara Cascino, Chico Piacenti, Ciccio Cimino,
Claudia Castelli, Claudia La Grassa, Clement Gyamfi, Cooperativa
Mondo a colori di Pozzallo, Coralie Schirru, Daniela Guccione,
Daniela Pellegrino, Daniele Panepinto, Danilo Di Gesù, Diego Negro,
Don Baldassare Meli, Elena Di Cesare, Elena Grillanda,
Emanuela Bonomo, Enzo Polizzi, Enzo Zerilli, Eva Occhiali,
Fabio Messina, Fabio Squatrito, Fabio Ventimiglia, Federica Volpi,
Flavia Vassallo, Francesca Artista, Francesca Ragusa,
Francesca Scuderi, Francesco Vizzini, Gandolfo Sausa,
Gianna Leggio, Gianni Squadrito, Gilda Sciortino, Giosué Lo Coco,
Giovan Battista Pavan, Giovanna Bocchieri, Giovanna Bognanni,
Giovanna Scrofani, Giovanni Cumbo, Giovanni Vizzini,
Giuseppe La Bianca, Giuseppe Marinaro, Giuseppe Miccichè,
Guido Brucato, Irene D’Asta, Irune Gonzales Gomez, Jerusa Barros,
Kante Aboulay, La zia Pina, Laura Galipò, Letizia Giarratana,
Liborio Grizzafi, Liliana Gambone, Liliana Todaro, Luca De Francisci,
Luciana Colantoni, Marcello Gullo, Marco La Grassa, Marco Pesiri,
Maria Chiara Rizzo, Maria La Bianca, Maria Lo Presti,
Maria Teresa Cannistraro, Marina La Bianca, Mario Chiancone,
Michele Greco, Michele Inguglia, Nadia Riera, Natalina Librizzi,
Nino Polizzi, operatori e utenti dell'Azienda USL n.6 – Dipartimento Salute
Mentale, Padre Gaspare, Padri missionari di Santa Teresa,
Paola Di Martino, Paola Faraci, Paola Vizzini, Paolo Bonanno,
Paolo Ragusa, Paolo Savigni, Piero Patellaro, Pina Boglianni,
Pippo Gurrieri, Raffaella Vacchelli, Riccardo Ganazzoli, Rino Cascio,
Roberto Grillanda, Roberto Monachino, Salvino Floria, Salvo Calia,
Salvo Monachino, Samuel Gyamfi, Sarina Ingrassia, Sergio Di Vita,
Sergio Di Cristina, soci e utenti della Coop. Solidarietà Palermo, Ubaldo Sparatore, Valeria Mancino, Vicè Fornaia
e a tutti quelli che, nell'anonimato e in modi diversi, hanno
collaborato a tenere in vita questa esperienza e a quanti,
attraverso i loro acquisti, hanno testimoniato di crederci.
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