Pitagora 4 - Collegio Geometri Padova
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Pitagora 4 - Collegio Geometri Padova
4 2004 luglio Numero 4 - Anno 2 - luglio 2004 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Padova - Contiene I.P. In caso di mancato recapito restituire all'Ufficio di Padova CMP Bimestrale ufficiale di informazione del Collegio dei Geometri della provincia di Padova il futuro della professione 2 Consiglio Nazionale: le attese 3 Consiglio Nazionale: le promesse di Ivano Slaviero di Bruno Razza condono edilizio 10 Considerazioni generali di Pietro Panunzi SPECIALE PRIVACY: I NUOVI ADEMPIMENTI E LE NUOVE SCADENZE PER I GEOMETRI LIBERI PROFESSIONISTI La sentenza della Corte condominio 20 Tabelle millesimali: come crearle e gestirle di Chiara Cattani luglio 2004 Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova Bimestrale ufficiale del Collegio dei Geometri 1 4/2004 FOTO DI COPERTINA Le mura di Cittadella Foto di Giorgio Ammanati Bimestrale ufficiale di informazione del Collegio dei Geometri della provincia di Padova 35138 Padova - viale Codalunga, 8 bis tel. 049 8757788 - fax 049 661124 e-mail: info@geometri.pd.it - www.geometri.pd.it Pitagora Presidente Geom. Ivano Slaviero - presidente@geometri.pd.it Segretario Geom. Oddone Zecchin - segretario@geometri.pd.it Tesoriere Geom. Sandro Solerti - tesoriere@geometri.pd.it Consiglieri Geom. Pierluigi Capuzzo - pierluigi.capuzzo@geometri.pd.it Geom. Chiara Cattani - chiara.cattani@geometri.pd.it Geom. Simonetta Ceconello - simonetta.ceconello@geometri.pd.it Geom. Giovanni Dal Zotto - giovanni.dalzotto@geometri.pd.it Geom. Giuseppe Gazzin - giuseppe.gazzin@geometri.pd.it Geom. Roberto Rossetto - roberto.rossetto@geometri.pd.it Geom. Carlo Svegliado - carlo.svegliado@geometri.pd.it Geom. Gianni Tasinato - gianni.tasinato@geometri.pd.it Geom. Franca Varotto - franca.varotto@geometri.pd.it Geom. Flavia Vit - flavia.vit@geometri.pd.it Geom. Francesco Zanin - francesco.zanin@geometri.pd.it Geom. Fabiola Zerbetto - fabiola.zerbetto@geometri.pd.it Direttore Ivano Slaviero Referente per il Collegio Chiara Cattani Direttore responsabile Barbara Ammanati Iscrizione al Tribunale di Padova n. 1852, 11 luglio 2003 Editore Lettera srl, via Giorgione 8, 35020 Albignasego PD tel. 049 8808241 - fax 049 8826414 lettera@lettera.org - www.lettera.org Foto Giorgio Ammanati Stampa Nuova Grafotecnica snc via Leonardo da Vinci 8, 35020 Casalserugo (PD) Pubblicità Realtà 2000 srl - via Galleria Berchet, 4 - 35138 Padova tel. 049 651696 / 8783330 - fax 049 8774766 info@realta2000.com - www.realta2000.com Privacy Lettera srl è responsabile dell’indirizzario dei geometri della provincia di Padova, e si impegna a utilizzarlo ai soli fini della spedizione della rivista. Numero chiuso in redazione il 28 giugno 2004 Sommario Cosa ci aspettiamo dal nuovo Consiglio Nazionale Occorre una “rete” tra i Collegi di Ivano Slaviero 2 Si vuole cambiare strada Il programma per il Consiglio Nazionale di Bruno Razza 3 La Cassa “coltiva” i giovani Occorrono però altri rinforzi di Gianfranco Morocutti 8 Le donne geometra chiedono spazio e attenzione L’attività della Consulta Femminile di Nicla Manetti 9 Non c’è la certezza che l’abuso edilizio venga sanato Il Consiglio Nazionale proporrà alcune norme interpretative di Pietro Panunzi 10 Privacy: gli adempimenti per i geometri Il modello di informativa e gli articoli del Testo Unico a cura di Giovanni Maffei Come rispettare il Codice della Privacy Regole pratiche per seguire il buon senso di Nico Pegge 11 18 Dichiarazione dei redditi 2003/Unico 2004 Gli adempimenti dei geometri liberi professionisti di Giancarlo Noventa 19 Tabelle millesimali: come crearle e gestirle Uso corretto di uno strumento essenziale al condominio di Chiara Cattani La Bacheca di giugno 20 22 Informazioni Sgravi Irpef e ristrutturazioni: il Veneto ai primi posti L'amministratore di condominio diventa manager Diritto di servitù ed espropri Immobili vincolati: il proprietario denuncia la locazione Leggi regionali 2003: disponibile il cd della Regione Andrea Palladio e Carlo Scarpa in mostra a Vicenza Varianti al Piano Regolatore Generale 23 24 Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova 2 luglio 2004 EDITORIALE È ora che queste “nomine romane” servano a creare una rete tra i Collegi per presentarci alle forze politiche con unità d’intenti. di Ivano Slaviero presidente Il quadrante dell’orologio della Torre Civica di Este. Che cosa ci aspettiamo dal nuovo Consiglio Nazionale I l recente rinnovo delle cariche del Consiglio Nazionale dei Geometri ha dato buoni risultati per il Triveneto con l’elezione di due consiglieri: Ruben Sagredin di Rovigo e Bruno Razza di Gorizia; quest’ultimo, di nuova nomina, subentra a Benito Virgilio. Saremo dunque ben rappresentati con la presenza a Roma nel nostro massimo Organismo di Categoria da due colleghi. Ma questo risultato esattamente cosa significherà? Che peso potrà avere nella vita dei Collegi e nella prassi di lavoro di ognuno di noi? Spesso in passato queste nomine hanno significato molto poco, sono scivolate via inosservate come un semplice adempimento burocratico privo di un reale spessore, di una reale potenzialità propositiva e operativa. Più volte ho avuto modo di sottolineare nei miei interventi che questo strumento deve essere meglio utilizzato, deve produrre, soprattutto ora che la nostra categoria è chiamata ad una svolta, o meglio è già all’interno di un processo di svolta. La nostra rappresentanza in un organo importante come il Consiglio Nazionale deve adoperarsi non tanto per svolgere l’attività “spicciola”, quanto per immaginare e creare la futura figura del Geometra. In questo iter un ruolo fondamentale riveste il costante relazionarsi con i Collegi, organismi territoriali che rappresentano la base della categoria. Linee programmatiche e proposte devono essere studiate e discusse tra i consiglieri nazionali e i Collegi di riferimento. La forza poi di far decollare i diversi progetti sta nella visione organica e sistematica che vada oltre i provvedimenti occasionali ed estemporanei, dettati a volte da necessità contingenti e dall’urgenza. Nel ridisegnare il sistema della nostra professione la priorità deve essere data alla formazione. Nei nuovi indirizzi dettati dalla Riforma, gli Istituti Tecnici per Geometri avranno una impostazione sempre più rivolta a creare dei “mestieri”, per le professioni intellettuali, tra le quali si annovera quella del geometra, si richiede un percorso di studi più aderente alle esigenze del mercato attuale, complesso e specialistico. La nostra deve restare una professione autonoma, dai contorni precisi. Dobbiamo definire la nostra figura professionale ristendendo il nostro Regolamento Professionale anche in modo provocatorio, cambiandoci magari anche “nome” e presentarlo alle forze politiche. Per ottenere questo risultato ora vanno definite le linee programmatiche, e deve esserci una chiarezza di intenti all’interno di tutta la categoria, Consiglio Nazionale, Cassa di Previdenza ed altri organismi nazionali creando una rete effettiva e Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova luglio 2004 3 IL NUOVO CONSIGLIO NAZIONALE funzionante nelle azioni dei Collegi e dei loro rappresentati in Consiglio Nazionale. Essere vicini ai Collegi, ed alle volte non a tutti, non vuol dire essere presenti alle manifestazioni che prevedono la consegna di qualche medaglietta di longevità professionale o la partecipazione a qualche convegno di facciata; “il trovarsi a Roma” non deve essere motivo di isolamento dalla base (i Collegi), ma di collegamento essenziale tra il centro e tutta la periferia per dare linfa (idee) ed energia (sostegno) anche politica alle azioni del Consiglio. ELEEZIONNI DEEL CONNSIGLIO Due rappresentanti del Nord Est aiuteranno il lavoro di ognuno di noi? Gli eletti al Consiglio Nazionale Dal verbale redatto il 6 maggio scorso, risultano eletti i seguenti consiglieri. Tra parentesi i voti ottenuti. Pietro Panunzi (51), Antonio Benvenuti (44), Guido Moschella (39), Giuseppe Caterini (38), Enrico Rispoli (38), Fiorenzo Guaralda (37), Adriano Biraghi (35), Maurizio Savoncelli (35), Ruben Sagredin (33), Bruno Curletto (32), Bruno Razza (32) NAZION NALEE / I NUMERI INDICANO CHE SI VUOLE CAMBIARE STRADA Programma GEOMETRA el vigente sistema elettorale per l’elezione dei Consiglieri del Consiglio Nazionale dei Geometri, per molti versi ormai obsoleto ed inadeguato, difficilmente si indicano preliminarmente le volontà, i programmi e le aspettative di intervento in favore della categoria, da parte di ogni candidato o di un gruppo di candidati e soprattutto, di queste indicazioni, nulla sanno né possono sapere gli inconsci elettori, che esprimono i loro Consiglieri attraverso la volontà dei Consigli dei Collegi. Del resto, le difficoltà di esprimere la propria rappresentatività per i Collegi o per le Regioni con pochi iscritti e per contro, la serenità delle Regioni che dispongono di numeri sufficienti o addirittura sovrabbondanti di iscritti, tali da eleggere sempre e comunque il o i propri rappresentanti, impongono comportamenti diversi ai Presidenti di Collegio, ai Consigli ed ai candidati, costringendoli alla ricerca doverosa di alleanze, di strategie e di accordi, che raramente si definiscono in base alle idee ed ai propositi e che molto spesso, sono invece frutto unicamente della mera necessità di essere rappresentati. Le poche volte che sono circolati nei Collegi programmi di candidati che non avessero i soliti banali contenuti di auspicio per un’immediata soluzione degli annosi problemi della categoria (irrisolti dal 1929 ad oggi), sono stati regolarmente ignorati e soppiantati dalle strategie mirate al reperimento ed alla distribuzione dei voti a favore di questo o di quel candidato. Fatti questi che necessariamente sono più ispirati dai rapporti di conoscenza e di stima interpersonali tra candidati e Presidenti, che anche attraverso veti incrociati, dissapori ed incomprensioni di ogni sorta, conducono all’elezione di un Consiglio Nazionale che si trova ad iniziare la propria attività privo di un programma serio e condiviso ma soprattutto, senza un preciso mandato della base che lo ha eletto. Quindi innanzi tutto, il sistema elettorale dovrebbe essere un argomento meritevole di riflessione e di studio di modifica propositiva, all’in- N terno di una ormai indifferibile revisione dell’ordinamento della nostra e delle altre professioni. Al di là dei propositi per il futuro, il responso elettorale di questa tornata ha evidenziato la riconferma di sei undicesimi del Consiglio uscente ed il rinnovo di cinque undicesimi. Questo dato, tradotto in numero di iscritti rappresentati dai voti espressi, significa che su quasi 100.000 iscritti (99.976), 48.913 hanno votato per i Consiglieri confermati e 36.552, per quelli nuovi, con percentuali del 48,93% per i primi e del 36,56% per i secondi. Ne consegue che i numeri dimostrano con chiarezza che la voglia di ricercare nuovi spunti e nuove strade, verso un ammodernamento delle strategie e degli obiettivi, è molto sentita e forte anche all’interno dei nostri Consigli periferici e dei nostri elettori e quindi, bisognerà avere l’accortezza di tenerne debito conto. In ogni caso, nella fase dell’insediamento del Consiglio Nazionale ed ancor prima in quella elettorale, bisognerebbe fare in modo di evitare la deleteria formazione di maggioranze e di minoranze, mirate soltanto alla gestione delle cariche all’interno del Consiglio e non a ben precise indicazioni di proposte, espressioni di idee ed ipotesi di lavoro, che per contro sarebbero molto più utili alla categoria. Purtroppo, siffatti schieramenti tendono unicamente a tutelare una “tranquilla” gestione degli organismi istituzionali, che molto spesso, per contro, isolano e confinano in una “minoranza” impotente ed ingessata quei consiglieri che, oltre ad essere di certo brave persone e bravi geometri, possono possedere anche potenziali buone idee, buoni propositi e soprattutto buona volontà di lavorare seriamente e con competenza per la categoria. È auspicabile che l’ormai eletto Consiglio Nazionale elimini qualunque possibile contrapposizione tra i Consiglieri. PORSI OBIETTIVI RAGGIUNGIBILI E CONCRETI PER LA PROFESSIONE É indispensabile che tutti facciano uno sforzo di buona volontà, nel tentativo di comprendere DEL DI BRUNO RAZZA COLLEGIO DI GORIZIA 48.913 voti per i consiglieri confermati e 36.552 voti per i nuovi. In percentuale 48,93% per i primi e 36,56% per i secondi. Ciò dimostra la voglia di cercare nuove strade nella gestione della professione. Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova 4 luglio 2004 CONSIGLIO NAZIONALE Andiamo incontro alla necessità di intervenire per incidere nelle università, all’esigenza irrinunciabile della formazione continua, a quella del costante acculturamento dei nostri iscritti. anche le ragioni degli altri, per poter compattarsi e coordinarsi in una decisa volontà di lavorare assieme per la categoria. Per questo, è necessario fare un bagno di umiltà intellettuale all’interno delle capacità e predisposizioni di ognuno, guardando con attenzione quanto di buono ci sta attorno, per poter instaurare al meglio un rinnovato spirito di gruppo che aiuti a condividere con grinta ed entusiasmo, un programma da “geometra”, serio, significativo per il futuro, magari contenuto, ma fattibile. Evidentemente, chi ci ha eletto in questo consesso, ha riposto la propria fiducia in noi ed ha maturato delle aspettative che vanno corrisposte. I nostri iscritti si aspettano da noi qualche concreto risultato per la loro professione e per il loro futuro o per lo meno (nella consapevolezza delle difficoltà oggettive), la garanzia della nostra disponibilità, dedizione ed impegno nel non lasciare nulla di intentato per raggiungere traguardi positivi per la categoria dei Geometri. Inoltre, non ci vogliono di certo veder litigare tra di noi per motivi di piccola gestione del potere o, peggio ancora, di basse singole opportunità malcelate. La categoria vuole vederci uniti a lavorare assieme per la causa comune, vuole vedere tutte le nostre forze impegnate verso l’obiettivo di migliorare la qualità e la valenza professionale del Geometra in tutte le circostanze, sfruttando tutte le opportunità che si presentano. COLLABORARE I disegni che illustrano questo servizio sono di Antonio Ellero, geometra del Collegio di Padova. CON LA CASSA DI PREVIDENZA Laddove le opportunità non si presentano, è indispensabile andarle a cercare, e addirittura fare uno sforzo di fantasia per inventarle, con il contributo e l’aiuto di tutti, in primis senza dubbio, con quello della nostra Cassa di Previdenza. Cassa di Previdenza con la quale si deve intrattenere un rapporto di collaborazione e di confronto privilegiato, che consenta ai due massimi organi di vertice della categoria di lavorare costantemente appaiati ed in sintonia ed alla quale si può e si deve attingere per delle possibili risorse indispensabili per condurre in porto i progetti già avviati, quelli nuovi, le iniziative e le strategie più condivise ed utili per i Geometri. IL CONSIGLIO NAZIONALE IN STRETTA RELAZIONE CON I COLLEGI Gli interessi primari della categoria devono necessariamente essere rivolti verso i nostri liberi professionisti ed il mezzo migliore per arrivare ai Geometri è certamente il Collegio. Il Collegio deve essere al centro dei nostri maggiori interessi, in quanto rappresenta la “casa” della professione e della categoria ed è il tenutario della nostra memoria e della nostra storia, con le quali ci si deve sempre confrontare per progettare, nel presente, il futuro. Nei confronti dei Collegi e dei colleghi che esercitano con coraggio la libera professione, bisogna cercare di essere più presenti, fornendo quell’appoggio di conoscenze e di certezze di cui hanno bisogno, ogni giorno. E più bisogno degli altri lo hanno i piccoli Collegi, quelli con un risicato numero di iscritti, dove molto spesso non si riesce a fare nemmeno il minimo delle attività che sarebbero necessarie. Si dovrebbe poter concretizzare una sorta di sinergia istituzionalizzata tra Collegi grandi e Collegi piccoli, possibilmente sotto l’egida dei Comitati Regionali (che dovrebbero essere finalmente istituzionalizzati), per fare in modo che ovunque in Italia si concretizzino tempestivamente le attività indispensabili per lo sviluppo e la crescita della categoria. Con i benefici che tutti i colleghi posso trarre da unitarie e tempestive indicazioni, da coerenti organizzazioni di categoria e da puntuali sostegni all’attività professionale, si eliminerebbero le disparità esistenti, riducendo ai minimi termini i divari oggi presenti e non solo tra nord e sud. I grandi Collegi infatti, in presenza di canoni di iscrizione relativamente contenuti, riescono comunque a disporre di grosse possibilità economiche, che permettono loro di lavorare serenamente, attivando spesso notevoli iniziative a tutti i livelli (anche per certi versi anticipando e diversificando le proposte nazionali). Per contro il Collegio piccolo con pochi iscritti, se non applica canoni di iscrizione esosi, di norma non riesce nemmeno a permettersi la funzionalità minima di una segreteria efficiente. Di questo forse non ci si accorge subito, ma il danno della mancanza di attività mirata al sostegno della professione nei Collegi, priva i colleghi di un prezioso beneficio per gli iscritti, mettendo evidentemente sia i Collegi che i suoi iscritti in una posizione di inferiorità, che a lungo termine si dimostra oltremodo dannosa per l’intera categoria. Mentre andiamo incontro alla necessità di dover intervenire per incidere deci- luglio 2004 Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova 5 CONSIGLIO NAZIONALE samente nelle università, all’esigenza irrinunciabile della formazione continua, a quella del costante acculturamento dei nostri iscritti, dell’aggiornamento e del perfezionamento della nostra professionalità e della nostra capacità tecnica ed intellettuale di saper affrontare a viso aperto le sfide che continuamente ci vengono proposte dall’evoluzione della nostra società, non possiamo rimanere frenati da una organizzazione logistica vecchia ed inadeguata, come molto spesso accade nei Collegi piccoli. Per cui vanno ricercate forme di collaborazione anche economica tra i Collegi, per cercare di garantire un livello minimo di qualità e di funzionalità attiva in tutte le nostre sedi, dove gli iscritti abbiano la comodità e la facilità di poter seguire tutto ciò che va seguito, informarsi, conoscere e partecipare per il loro doveroso aggiornamento e per lo sviluppo della loro professionalità. IL COMITATO REGIONALE DEI GEOMETRI PER CREARE SINERGIE TRA I COLLEGI L’organismo più adeguato per realizzare le sinergie funzionali necessarie tra i Collegi dovrebbe essere il Comitato Regionale, istituzione indispensabile per ottimizzare i contatti, l’operatività, la sintesi delle proposte e delle decisioni in una posizione intermedia di grande importanza. La possibilità di sintesi e l’immediatezza dei risultati, si vedono già oggi guardando il funzionamento di certe Federazioni Regionali degli Architetti e degli Ingegneri, dalle quali si potrebbe attingere semplicemente per far nostre, le loro cose migliori. Quindi è evidente la necessità di istituzionalizzare il ruolo dei Comitati Regionali, soprattutto nell’ottica di avvantaggiare con ciò i Collegi minori, dove tante volte ci possono essere anche tanti buoni spunti e tanta buona volontà, che purtroppo sono frenati dalla scarsità delle risorse.Una Conferenza dei Comitati Regionali poi, potrebbe assumere la veste di interlocutore intermedio tra il Consiglio Nazionale e l’Assemblea dei Presidenti, che resta sempre la massima espressione democratica della categoria. La convocazione di detto consesso, potrebbe assolvere alla funzione di stimolo e di prima verifica dell’operato del Consiglio Nazionale e contemporaneamente consentirebbe di ampliare le conoscenze delle tematiche in discussione, contribuendo a snellire ed a rendere più proficue ed efficaci le Assemblee dei Presidenti, dove tutti potrebbero partecipare con più conoscenza e competenza di quanto accade oggi. LE COMMISSIONI DI STUDIO STRUMENTO CHE VA BEN GESTITO Nell’affrontare i temi specifici della categoria, è assolutamente necessario delegare le singole responsabilità, affidandole a coloro che assumendosene il ruolo possano garantire qualificato im- pegno e dedizione, supportati dal lavoro delle Commissioni di Studio che restano insostituibili. Le Commissioni devono essere composte dai nostri maggiori esperti delle singole materie da trattare, appositamente proposti e segnalati responsabilmente dai Comitati Regionali, tenendo conto unicamente della competenza e della capacità dei Colleghi proposti, evidenziate anche attraverso garanzie curriculari, evitando per quanto possibile lo sconveniente metodo di indicare (in assenza di competenza specifica) dei nomi che poi si dovessero rivelare utili soltanto per rappresentare un territorio e non per produrre energie significative al puntuale lavoro della Commissione. DARE OPERATIVITÀ AI COMITATI RISTRETTI Per ottimizzare il lavoro ed i risultati, è indispensabile che i Comitati Ristretti vengano incentivati e messi nelle condizioni di produrre il massimo sforzo, sia a supporto delle decisioni che poi deve assumere il Consiglio, sia nello snellimento dei lavori delle Commissioni plenarie. Per questo, i membri del Comitato ristretto, dovrebbero rigorosamente essere anche membri della Commissione plenaria, cooptati al ruolo dal responsabile della Commissione tra i più operosi, qualificati e disponibili. É indispensabile mettere la Commissione Ristretta nelle migliori condizioni operative possibili, in una continua sinergia tra Consiglio Nazionale e Commissione Plenaria, sia con la collaborazione e partecipazione propositiva alle iniziative che possono essere messe in atto, che attraverso una continua verifica dei risultati. ATTENZIONE AL TEMA DELLA RIFORMA DELLE PROFESSIONI La Commissione Ordinamento soprattutto in questo periodo, dovrebbe occuparsi, con il concorso dei migliori cervelli della categoria e non, della riforma delle professioni, con un occhio particolarmente attento a quanto sta accadendo in Europa. Il Consiglio Nazionale da par suo, dovrebbe incentivare la partecipazione dei Collegi ai vari Cup provinciali e regionali che ovunque si vanno costituendo, per poter incidere a più livelli possibili nelle leggi regionali che si stanno promulgando ed in quelle nazionali ed europee, ormai alle porte. GARANTIRE IL RICONOSCIMENTO DEL GEOMETRA COME PROFESSIONE INTELLETTUALE In questa ottica è indispensabile saper raccogliere anche le varie indicazioni che arrivano dalla politica, cercando di gestirle al meglio per semplificare le nostre proposte e le nostre richieste (da anni giacenti infruttuosamente) rendendole condivisibili e di interesse generale per la comunità, ricercando le strade più opportune per ottenere anche apparentemente piccoli risultati, ma utili se non ci costringono alla conflittualità Comitato regionale, commissioni di studio, comitati ristretti: tutti strumenti da attivare per dare slancio alla professione. Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova 6 luglio 2004 CONSIGLIO NAZIONALE Da una parte la committenza ha bisogno di prestazioni tecniche intellettuali di sempre maggior livello, dall’altra l’Amministrazione Pubblica è costretta a delegare al mondo libero professionale la certificazione della qualità e della bontà degli atti presentati. con le altre categorie affini. E questo, con le nostre competenze ed esperienze maturate fin qui, unite a piccoli corsi di specializzazione o di qualificazione, potrebbe essere anche abbastanza fattibile per quanto riguarda le garanzie tecniche e le assistenze nei trasferimenti immobiliari, per l’estimo e le consulenze tecniche, per gli atti di aggiornamento catastali e per altri aspetti ancora della nostra attività. L’importante sarà comunque ottenere il riconoscimento che il “Geometra” possa essere tra quelle categorie libere professionali intellettuali indispensabili per il buon funzionamento della società. Evidentemente in questo gruppo di professioni si potrà rimanere soltanto adeguando la nostra realtà ai tempi moderni, alla globalizzazione in atto ed alle necessità della committenza e dell’Amministrazione Pubblica, che si stanno rapidamente modificando. Mentre da una parte la committenza ha bisogno di prestazioni tecniche intellettuali di sempre maggior livello, l’Amministrazione Pubblica è costretta a delegare al mondo libero professionale la certificazione della qualità e della bontà degli atti che le vengono presentati. Per questo la categoria dei Geometri deve saper inserirsi in tutte le opportunità che consentano di indirizzare la nostra professionalità, le nostre capacità e le nostre competenze verso quelle direzioni. LA PREPARAZIONE SCOLASTICA: FORMAZIONE ED IMMAGINE É indispensabile l’elevazione del livello culturale in genere e delle conoscenze particolari nello specifico, per cui bisogna poter incidere nella riforma dell’istruzione in atto sia nell’ambito scolastico ed universitario, che nelle famiglie e nei giovani studenti, identificando compiutamente i percorsi scolastici che portano alla libera professione del geometra, acquisendo la capacità di spiegare con ogni mezzo sia la valenza del percorso che quella del prodotto professionale tecnico che il Geometra può offrire alla committenza ed all’Amministrazione. E qui vanno incentivate tutte le iniziative promozionali, gli interventi nei programmi delle scuole medie, nelle superiori e le sollecitazioni al mondo universitario ed alle famiglie, per mettere in condizione gli studenti di aspirare alla “carriera” di geometra e contemporaneamente convincere la società di quanto ancora sia indispensabile questa figura tecnica che, pur continuando ad essere il “Geometra” medico di famiglia di una volta, è anche capace di essere il geometra di oggi, addentro alle nuove tecnologie, alle nuove necessità e soprattutto preparato, competente ed indispensabile per le esigenze del committente e dell’Amministrazione Pubblica. IL TITOLO NON BASTA , SIGNIFICATIVE LE COMPETENZE Per essere indispensabile al committente, è sufficiente oltre alla presenza capillare in ogni dove, che la preparazione culturale e formativa sia di buon livello, in modo che possa fornire al geometra studente un’apertura mentale con delle solide basi culturali. Basi che gli consentano di rimanere aperto a recepire le innovazioni che intervengono ed interverranno in futuro, durante tutto il periodo della sua attività professionale e che gli permetta di affrontare anche una serena e condivisa formazione continua. É quindi necessario profondere ogni impegno per spiegare alla categoria che, per ottenere i traguardi, bisogna guadagnarseli con dedizione ed impegno e che come ovunque, anche nella nostra vita, non si finisce mai di imparare e di studiare. In una società in continuo movimento come la nostra, non basta più il solo “essere” geometri, titolare di un più o meno buono diploma ed una abilitazione, ma bisogna poter aggiungervi il “saper fare” del nuovo geometra ormai cresciuto ed ammodernato che si aggiorna quotidianamente. GEOMETRA COME TECNICO DI “INTERESSE PUBBLICO ” Ma ancora tutto ciò non sarà granché, se non saremo in grado di supportare la nostra crescita ed il nostro rinnovamento con un’adeguata e convincente campagna promozionale e “pubblicitaria”, che riqualifichi la nostra immagine all’esterno sfruttando tutti i mezzi della moderna “comunicazione”. Per questo diventano importantissimi i Collegi, i Comitati Regionali, la Cassa di Previdenza, il Consiglio Nazionale ed anche il Sindacato, tutti impegnati in una sinergia di interventi per la contemporanea crescita interna e la “vendita” esterna di questa nostra nuova immagine. Per essere indispensabili all’Amministrazione invece, è necessario “cucire” sulla pelle del Geometra Libero professionista quella patente di “tecnico d’interesse pubblico” che ci manca ed alla quale siamo andati vicinissimi in tante occasioni e purtroppo, non siamo mai riusciti ad ottenere (anche qualche volta, per colpa nostra). LE OPPORTUNITÀ DI CRESCITA: CATASTO E AMBIENTE IN PRIMA LINEA Una straordinaria opportunità in questo senso ci viene dal catasto, dalla sua difficoltà congenita e dalle nuove procedure attivate per tutto l’aggiornamento. É evidente che l’aggiornamento ai fini civilistici e fiscali del catasto ad ogni livello è di fondamentale importanza per lo Stato e per tutte le Amministrazioni ad esso correlate a vario titolo. Proponendoci noi geometri come “quasi” gli unici interlocutori tecnici competenti ed in grado di assolvere in perpetuo il problema del continuo e costante aggiornamento degli atti catastali, dovremmo veder riconosciuto questo nostro ruolo “pubblicistico” e di professione indispensabile per il buon funzionamento di un setto- luglio 2004 Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova CONSIGLIO NAZIONALE re delicato dell’Amministrazione pubblica. Visto che tutte le nuove procedure catastali vanno in direzione della loro ormai prossima trasmissione telematica, dovremmo aver la capacità di ottenere la semplificazione della necessità di firma, per poter presentarci come il soggetto tecnico al quale ci si deve rivolgere per presentare gli aggiornamenti per via telematica direttamente dai nostri studi, sulla falsariga di quanto fanno già oggi i commercialisti con le dichiarazioni dei redditi ed i notai con gli atti di trasferimento. Migliorando la qualità dei nostri prodotti tecnici da una parte e costringendo conseguentemente l’amministrazione a dei controlli meramente di tipo formale, avremo l’opportunità di acquisire una quasi totale esclusività professionale in materia. Dunque, diventando i garanti della bontà dell’aggiornamento del catasto, acquisiremo automaticamente quella patente di professionisti di interesse pubblico, tanto necessaria per poter rimanere “convenientemente a galla”, tra quelle professioni che si occupano, di ambiente e di diritto, anche in Europa. Quindi il geometra può e deve restare a pieno titolo tra i professionisti indispensabili per la corretta gestione dell’ambiente e per la giusta amministrazione del diritto, ma questo ruolo dobbiamo guadagnarcelo, facendo fare al geometra di oggi un salto di qualità, possibile anche a piccoli passi. Dobbiamo saper raggiungere i nostri “Tecnici del Territorio”, ovunque si trovino e spiegare loro la necessità del rinnovato impegno nelle materie pratiche della libera professione. Analogamente, dobbiamo saper raggiungere i nostri potenziali eredi nelle famiglie, nelle scuole, nelle università e spiegare loro quale può e deve essere il nostro ruolo nella società, ossia quella del tecnico intermedio capace di stare con dignità e competenza a servizio del cittadino utente ed a garanzia dell’amministrazione. LE CAPACITÀ DI AFFRONTARE I NUOVI PROBLEMI CON NUOVE COMPETENZE EDILIZIE Ora fra i tanti problemi che ci angustiano, si presenta con estrema urgenza quello della nuova classificazione sismica del nostro territorio. Moltissime regioni sono diventate completamente sismiche e quindi stanno diventando irreversibilmente aree nelle quali si dovrà progettare allo stato limite antisismico; purtroppo non siamo preparati. É indispensabile attivare urgentemente delle procedure e dei corsi che consentano di riqualificare la nostra conoscenza in materia edilizia, alla luce dell’intervenuta obbligatorietà della progettazione antisismica, non tanto per imparare a fare i calcoli (che francamente appaiono un po’ al di sopra delle nostre possibilità) ma per far conoscere l’argomento, i limiti e gli spazi entro i quali si deve gestire la nostra edilizia del quotidiano, con le implicazioni conseguenti nelle nostre ipotesi progettuali, nelle soluzioni che pre- sentiamo ai nostri clienti e nella progettazione architettonica in genere. Per questo, sarà utile intensificare i già buoni rapporti con il Dipartimento della Protezione Civile, incrementando i corsi necessari ai loro scopi, per poter avere in cambio una informazione qualificata in edilizia sismica, che ci consenta una sorta di riconoscimento o di attestazione che ci tuteli da probabili contestazioni in materia di competenze. Pertanto, si evidenzia la doverosa necessità di individuare per la nostra categoria un tipo di formazione, che può essere anche breve ma di certo capillare, che illustri opportunamente ai nostri operatori in edilizia le doverose modifiche che si dovranno apportare alle scelte progettuali ed ai metodi di progettazione ai quali eravamo abituati fino ad oggi, per renderli compatibili con il nuovo tipo di calcolo delle strutture in cemento armato e del comportamento antisismico delle strutture. Quindi abbiamo la necessità di aumentare doverosamente la conoscenza specialistica delle materie della libera professione, con un occhio di riguardo ai nostri giovani professionisti ed alle donne che tra di noi, sono in continua crescita. Aiutare la libera professione con ogni mezzo, possibilmente anche stimolando e spingendo i nostri iscritti verso l’associazionismo professionale, che meglio di ogni altra soluzione, può rispondere alle esigenze del mercato, garantendo la specializzazione dei nostri studi e mantenendo contemporaneamente la nostra celeberrima polivalenza. DARE RISPOSTE AI COLLEGI Infine, nei Collegi c’è sempre più bisogno di certezze e di sostegno. Servono puntuali indicazioni operative in materia di iscrizione e conservazione degli albi, anche alla luce delle recenti disposizioni di legge per i dipendenti pubblici e del prossimo arrivo dei laureati. Servono soprattutto informazioni e suggerimenti operativi, per uniformare le decisioni ed i comportamenti anche e soprattutto di fronte a coloro che ci giudicano dall’esterno. Indicazioni chiare e puntuali per aiutare i Collegi a dare con immediatezza le risposte alle richieste che vengono dalla base e da ogni angolo d’Italia dove lavorano i Geometri. 7 Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova 8 luglio 2004 PREVIDENZA E PROFESSIONE Non bastano gli interventi che favoriscono l’accesso alla professione. Occorre una promozione globale della professione di geometra. di Gianfranco Morocutti geometra libero professionista e consigliere Cnel La Cassa “coltiva” i giovani ma occorrono altri rinforzi L a Cassa di previdenza dei Geometri liberi professionisti, nel 2002 con apposita delibera nr. 06/2002, ha approvato una serie di interventi a sostegno della professione di geometra atti a favorire l´accesso all’albo professionale. L’assunto consiliare dell’Ente di Previdenza, poste le necessarie premesse utili ad inquadrare la bontà degli interventi, prevede un impegno di spesa previsionale assai consistente e l´impegno a procedere successivamente a rivisitare il proprio Statuto e Regolamento. Da parte dell’Ente previdenziale di categoria è rivolta particolare attenzione ai giovani neodiplomati, iscritti all’elenco dei praticanti, per i quali l´Ente reputa necessario fornire una adeguata qualità di formazione, oltre che ad assicurare loro una politica di accompagno attraverso i Collegi periferici. In un momento di notevole trasformazione sociale, economica e politica che coinvolge indistintamente tutte le forze sociali del Paese, comprese le libere professioni, la Cassa di previdenza avverte la necessità di mantenere e quindi di accrescere la “massa critica” dei propri iscritti, condizione necessaria per la continuità della professione e della categoria. Il solo robusto intervento finanziario non è però sufficiente garanzia per il mantenimento della “specie” se a monte non si favorisce la ricerca, per poi sulla base delle indicazioni emerse, procedere nell’attuazione di un mirato programma di marketing categoriale, atto a rendere attrattiva e interessante ai giovani e alle loro famiglie la professione, garantendo il necessario futuro. La riforma della scuola, dei cicli universitari, il crescente numero di nuove professioni che si affacciano sul mercato, l´allargamento dell’Europa a venticinque Paesi, la libera circolazione dei professionisti, la necessità di interagire con i poteri forti dell’economia, impongono alle categorie professionali una sempre più crescente ed autonoma organizzazione professionale, in una costante ricerca di nuovi segmenti di mercato, senza tralasciare le opportunità di costituire alleanze e partnership con il mondo imprenditoriale, artigianale, con le piccole e medie imprese, con gli istituti di credito e con le grosse organizzazioni internazionali. Per incrementare, inoltre, la “massa critica” è necessario attribuire sin d’ora, a tutela degli attuali iscritti, una accelerazione al processo di sviluppo categoriale che dia la necessaria forza per competere e vincere le sfide di un mercato interno e comunitario sempre più aggressivo e pro- rompente. Sotto questo aspetto negli ultimi anni il nostro Paese ha perso competitività, rispetto agli altri Paesi europei, in quasi tutti i settori economici, fra i quali anche in quello della organizzazione dei servizi professionali. I Collegi devono cercare nuove nicchie di mercato e programmare la formazione continua. I programmati interventi economici della Cassa di Previdenza non devono essere interventi a cascata, atti a sanare inefficienze gestionali e organizzative dei collegi periferici, ma bensì interventi di aiuto economico per l´avvio ed un rilancio delle attività di sviluppo e di crescita della categoria. Ai collegi periferici è demandato il compito di attivazione e gestione della formazione continua e permanente a favore dei propri iscritti oltre che il compito di sostenere ed incrementare la professione ricercando adeguatamente, in base alle esigenze del mercato locale, nuove nicchie di mercato interagendo, ove opportuno, con altre organizzazioni professionali, con la pubblica amministrazione e l´imprenditoria privata. Gli organi nazionali creino un network internazionale per promuovere la nostra figura. I massimi organi di categoria, Consiglio nazionale e Cassa di Previdenza, dovrebbero anche spingersi oltre i “localismi” - peculiarità indiscussa della nostra professione - con l´attivazione, tramite appositi Framework Agreement, in collaborazione con le associazioni di categoria europee ed extraeuropee per reciproci riconoscimenti, sia in entrata che in uscita, per quanto riguarda la professione di geometra, facilitando così la crescita di un network internazionale che rafforzi la figura del geometra stesso. Si potrebbe altresì sostenere i giovani geometri italiani nell’apprendimento di una lingua straniera (inglese) offrendo l’opportunità di stages all´estero in collaborazione con le più accreditate associazioni di categoria straniere, quali per esempio la RICS (associazione professionale britannica presente e riconosciuta in molti Paesi del mondo) con la quale il Consiglio Nazionale già da tempo ha siglato un accordo di reciprocità per il riconoscimento della professione. Nel programma di sviluppo del Ministero delle Infrastrutture c’è la volontà e l´impegno di far recuperare all´Italia un ruolo di maggiore competitività alle proprie imprese e alle proprie organizzazioni professionali, le quali in questo contesto dovrebbero fare necessariamente la loro parte, a cominciare dalla categoria dei “Geometri italiani”. maggio 2004 Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova 9 PROFESSIONE AL FEMMINILE Le donne geometra chiedono spazio e attenzione specifica D a molti anni ormai, la determinazione di un piccolo gruppo di donne geometra ha fatto sì che la presenza femminile nell’ambito di questo settore professionale, una volta solo prerogativa maschile, diventasse anche per le donne, una seria opportunità di lavoro. Oggi, la situazione si è evoluta con un significativo numero di donne iscritte ai Collegi d’Italia; non solo, anche importanti riconoscimenti alle rappresentanti di categoria sono stati via via regolamentati in seno ai vari organismi direttivi provinciali, regionali ed ora anche a livello nazionale. Dai numerosi incontri avvenuti nelle varie regioni d’Italia e tenuti dalle Componenti della Consulta Femminile, gli ultimi a livello regionale sono stati per il Friuli Venezia Giulia (a Udine l’1 aprile 2004) e per il Triveneto (a Padova il 20 maggio 2004), sono emerse idee e suggerimenti da cui è scaturito, nell’ultima riunione della Consulta Femminile Nazionale, tenutasi a Roma il 26 maggio scorso, un interessante programma di lavoro. Alla luce quindi di questa raccolta di propositi sono stati sviluppati i principali obiettivi: 1. prosecuzione dell’attività di informazione e di sensibilizzazione alle colleghe geometra sulle finalità della Consulta in tutti gli ambiti territoriali; 2. ricerca dati statistici delle iscritte (anni ‘80-’90 fino al 2003) in tutto il territorio nazionale; 3. intervento interlocutorio presso gli Organi preposti, nell’applicazione degli studi di settore per le Donne Geometra; 4. richiesta alla Cassa di Previdenza per l’istituzione di forme assicurative per casi di infortunio o malattia di familiari; 5. richiesta alla Cassa di Previdenza, per l’attivazione presso Istituti Bancari per finanziamenti e/o mutui agevolati per acquisto attrezzatura di studio; 6. inserimento di uno spazio fisso dedicato alle donne geometra nel sito on line ufficiale della Cassa di Previdenza e del Consiglio Nazionale; 7. richiesta al Consiglio Nazionale di nominare un proprio Consigliere come referente per la Consulta Femminile. Questi i punti prioritari con la previsione di un prossimo appuntamento già prima dell’estate, in luglio, per incontrare tutte le colleghe consigliere d’Italia nella sede della Cassa di Previdenza. Come vedete molti passi in avanti sono dunque stati fatti, ma abbiamo ancora moltissimo da lavorare. Con il recente rinnovo del Consiglio del Collegio di Udine, sono state costituite le varie Commissioni e tra queste, anche quella riguardante la Donna Geometra. Da questa e da altre esperienze la Commissione Donne Geometra, si propone di realizzare i suoi molteplici obiettivi, in armonia con l’attività generale del Collegio, cercando di dare spazio e voce a professioniste che con forte spirito di aggregazione, cercano di conciliare con determinazione, professione e famiglia. Si è pensato a programmi di incontri tematici e di approfondimento anche per quelle opportunità che la nostra Regione Friuli-Venezia-Giulia, offre alle donne imprenditrici e libere professioniste per l’accesso e la permanenza nel mondo del lavoro, come ad esempio il Progetto Futura che consente di conciliare il lavoro con la cura dei figli da zero a tre anni con sostegno economico anche per situazioni particolari oppure il Progetto imprendirò che mette a disposizione contributi di supporto per acquisto di beni strumentali. Tutte iniziative volte ad aiutare la donna che lavora e che potrebbero essere prese da esempio anche in altre realtà regionali magari sviluppando il sostegno oltre che all’imprenditoria femminile anche alla libera professione. La nostra commissione Donne Geometra ritiene infatti, che l’impegno della componente femminile arricchirà la Categoria di contenuti nuovi e stimolanti, qualora l’impegno pensato e progettato sia in un’ ottica di forte collaborazione. Dobbiamo quindi far pressione sulle nostre colleghe che ancora non partecipano ai nostri incontri, invitandole a farlo senza indugi e senza preconcetti, perché tutte noi abbiamo più o meno, gli stessi problemi per impegni multipli e contemporanei. Inoltre perché, e mi piace sottolineare un concetto che nei vari incontri è stato ripetutamente ribadito da molte colleghe, la donna geometra ha un privilegio incontestabile per quella marcia in più che la professionista mette, riguardo specificatamente la propria capacità psicologica nell’affrontare positivamente i rapporti interpersonali, alla duttilità nel comprendere e conciliare le situazioni più controverse, nell’essere soggetto completo, con una mentalità che riesce a valorizzare il ruolo economico, sociale e culturale della professione, nella realizzazione individuale. Allora, essere Donna Geometra non è stimolante? Bilanciamento lavoro-famiglia e sostegno economico sono i punti cruciali della donna geometra. di Nicla Manetti coordinatrice Consulta Femminile Incontro del 20 maggio 2004. Da sinistra: Chiara Cattani, Alida Ferreri, Ivano Slaviero, Nicla Manetti, Rossana Caggiano. Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova 10 luglio 2004 CONDONO EDILIZIO La circolare del presidente dal Consiglio Nazionale, diramata prima delle sentenze della Corte Costituzionale del 28 giugno, resta comunque valida per le considerazioni di carattere generale. di Pietro Panunzi presidente Consiglio Nazionale Non c’è ancora la certezza che l’abuso edilizio venga sanato I n vista della prossima scadenza del termine del 31 luglio 2004, stabilita dall’art. 1, letto a), del Decreto Legge 31 marzo 2004 (“Proroga di termini in materia edilizia”), per la presentazione al Comune della domanda di condono edilizio completa della dichiarazione e della documentazione prescritta, si svolgono alcune considerazioni sulle disposizioni di cui all’art. 32, L. n. 326/2003. 1. La normativa su questo condono edilizio nazionale è stata oggetto di rimessione alla Corte Costituzionale, sia in via principale e diretta per conflitto sollevato da ben otto Regioni, sia in via incidentale da un’ordinanza del Tar Emilia Romagna (sez. Parma,20/11/2003, n.27). L’udienza è stata fissata per l’11 maggio 2004, per la trattazione sia della richiesta di sospensione degli atti impugnati che del merito dei ricorsi. 2. Sebbene sia azzardato fare previsioni sull’esito del giudizio di costituzionalità, anche per il rilevante impatto sul bilancio dello Stato che avrebbe una pronuncia di accoglimento secondo quanto già prospettato dalla Corte dei Conti, sussistono, obiettivamente, forti dubbi sulla legittimità del provvedimento legislativo. In particolare, la medesima Corte Costituzionale, giudicando della precedente legge del 1994, la dichiarò legittima solo in considerazione della sua eccezionalità, testualmente aggiungendo: “dovendo restare comunque inteso che ulteriori reiterazioni di una simile disciplina, soprattutto con ulteriore e persistente spostamento dei termini di riferimento degli abusi, andrebbero diversamente valutate sul piano della ragionevolezza, in funzione della perdita della giustificazione dell’eccezionalità e della natura dei valori in gioco, dal punto di vista sia dell’esigenza di repressione delle condotte, sia della tutela del territorio”. La Corte ebbe cioè ad avvertire espressamente che quella era l’ultima volta in cui il condono avrebbe superato il vaglio di costituzionalità. A ciò aggiungasi che la potestà legislativa dello Stato ha, ormai, un ambito tassativamente individuato (che dà luogo cioè ad atti tipici) dalla nuova formulazione dell’ art. 117 Cost. che, rovesciando il precedente rapporto, attribuisce alle TEMPI PIÙ LUNGHI PER NORME DA RISCRIVERE La Corte Costituzionale il 28 giugno ha dichiarato illegittimi alcuni articoli del decreto legge sul condono edilizio, allungando significativamente i tempi per la chiusura della sanatoria (in scadenza il 31 luglio). Pur riconoscendo allo Stato il potere di legiferare sul condono, la Consulta ha stabilito che devono essere le singole Regioni a disciplinare i limiti entro cui vi si può ricorrere. Allo stesso tempo, sono state bocciate le leggi con le quali alcune Regioni avevano tentato di contrastare la sanatoria. Regioni la potestà legislativa generale e residuale. Ne consegue la necessaria limitazione del potere ai fini specifici per i quali ciascuna materia è stata attribuita allo Stato e la inammissibilità di una legge sul governo del territorio, adottata non già per conseguire il suo ordinato assetto, ma per assicurarsi delle entrate. 3. Le diffuse perplessità generate dai profili, sopra molto sinteticamente accennati, spiegano il limitatissimo numero di domande di condono ad oggi presentate ed il conseguente timore che la prevista entrata patrimoniale per lo Stato non si realizzi che in misura minima. 4. La già confusa situazione a livello statale si complica ulteriormente per la molteplicità delle leggi regionali, con le quali si è variamente regolato e generalmente limitato - l’ambito di applicabilità del condono, arrivando ad escluderlo del tutto o, ciò che praticamente è quasi lo stesso, a prevederlo nei soli casi di costruzione realizzata senza titolo abilitativo ma in conformità della disciplina di zona. Avverso tali leggi regionali lo Stato, a sua volta, ha sollevato conflitto dinanzi alla Corte Costituzionale. 5. In questa situazione sembra evidente l’opportunità di differire la presentazione delle domande in attesa di qualche certezza sia sulla sorte della normativa che su eventuali sue modifiche, certamente necessarie anche solo per eliminare in più punti forti divergenze interpretative. Alcune proposte di norme interpretative verranno elaborate anche da questo Consiglio Nazionale, il quale si propone di effettuare un intervento in tal senso in sede politica. 6. Contrariamente a quanto innanzi suggerito, circa l’inopportunità di affrettarsi a presentare una domanda che comporti necessariamente un’autodenuncia dell’abuso a fronte della mancanza di certezza che esso venga poi sanato, non si ravvisano contro indicazioni nei casi di abuso già contestato. Infatti, può darsi per certo l’effetto di estinzione del reato a seguito del versamento dell’oblazione, in quanto la potestà legislativa statale nella materia penale è esclusiva e non soggetta alle perplessità sopra esposte. Ora il Governo dovrà far approvare una nuova legge affinché le Regioni possano esercitare i loro poteri. Va spostata la scadenza del 31 luglio, in attesa di ritocchi legislativi e successive norme regionali. Vanno anche "salvate" le domande presentate con le vecchie regole, ora parzialmente illegittime. Insomma, il termine per aderire al condono dovrà necessariamente slittare, e di molto, in attesa della nuova legge statale e delle leggi regionali di dettaglio: anche perché, approvate queste ultime, gli interessati dovranno avere a loro volta a disposizione un tempo ragionevole. Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova 11 Privacy: gli adempimenti in capo agli studi professionali di geometri Pubblichiamo il modello di informativa che i geometri liberi professionisti sono tenuti a rilasciare ai clienti entro il 31 dicembre 2004. luglio 2004 PRIVACY I l Testo Unico sulla privacy è entrato in vigore il 1 gennaio 2004 ai sensi del D.lgs. 196/2003. Il nuovo “Codice” unifica in un unico contesto la legge 675/1996 e gli altri decreti legislativi, regolamenti e codici deontologici che si sono succeduti negli anni, tenendo conto anche del-la direttiva Ue 2002/58 sulla riservatezza nelle comunicazioni elettroniche. Il provvedimento rende obbligatori alcuni adempimenti a carico degli studi professionali, compresi ovviamente quelli di geometra. CHE COSA SI DEVE FARE. In primo luogo è necessario che il geometra rilasci un’informativa al cliente ai sensi dell’art.13 per il trattamento dei dati personali, così come individuati dall’art. 4 lettera b). Per l’omissione di rilascio di informativa o il rilascio di informativa inidonea è prevista una sanzione amministrativa da € 3.000,00 a € 18.000,00. All’interno di ogni studio deve essere individua- to il titolare (in via facoltativa anche il responsabile) e gli incaricati del trattamento come i collaboratori di studio ed i tirocinanti (artt. 28,29 e 30). Entro il 30 giugno prossimo (prorogato al 31 dicembre) dovranno essere adottate anche opportune misure di sicurezza per la tutela dei dati raccolti (art. 31 e ss. ed all. B). Per l’omissione nell’adozione delle misure di sicurezza è prevista la sanzione della reclusione fino a due anni ovvero un’ammenda da € 10.000,00 a € 50.000,00. In forza dell’autorizzazione n°4 del 2002, anche qualora il geometra tratti alcuno dei dati personali specificati nell’art.37, non dovrà far pervenire al Garante la notifica del trattamento, mentre resta l’obbligo di informativa. Riportiamo qui di seguito un modello di informativa da consegnare all’interessato e le norme sopra richiamate. INFORMATIVA Ai sensi dell’art. 13 del D.lgs n° 196/2003, in appresso indicato come T.U., e relativamente ai dati personali di cui il titolare del trattamento entrerà in possesso, La informiamo di quanto segue: FINALITÀ DEL TRATTAMENTO DEI DATI I dati raccolti sono destinati unicamente alla corretta e completa esecuzione del seguente incarico professionale ricevuto: ............................................................................................................ MODALITÀ DI TRATTAMENTO DEI DATI Il trattamento dei dati è svolto dal titolare e/o dagli incaricati del trattamento, ai sensi dell’art.4 del T.U., attraverso una delle seguenti operazioni o complesso di operazioni, effettuate anche senza l’ausilio di strumenti elettronici: raccolta, registrazione, organizzazione, conservazione, consultazione, elaborazione, modificazione, selezione, estrazione, raffronto, utilizzo, interconnessione, blocco, comunicazione, diffusione, cancellazione e distruzione di dati. CONFERIMENTO DI DATI PERSONALI Il conferimento di dati personali è strettamente necessario allo svolgimento dell’incarico sopra descritto. RIFIUTO DI CONFERIMENTO DI DATI Il rifiuto dell’interessato al conferimento dei dati necessari allo svolgimento dell’incarico comporta l’impossibilità allo svolgimento dell’incarico stesso. COMUNICAZIONE DEI DATI I dati personali raccolti possono essere comunicati agli incaricati del trattamento ed essere portati a conoscenza a soggetti operanti nel settore amministrativo ed in genere a tutti coloro a quali la comunicazione è necessaria esclusivamente per il corretto adempimento dell’incarico professionale sopra indicato. DIFFUSIONE DEI DATI I dati personali raccolti non sono soggetti a diffusione. a cura dell’avvocato Giovanni Maffei consulente Collegio Geometri di Padova Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova 12 luglio 2004 PRIVACY Il Testo Unico sulla privacy è entrato in vigore il primo gennaio 2004. TRASFERIMENTO DEI DATI ALL’ESTERO I dati personali raccolti possono essere trasferiti verso Paesi dell’Unione Europea e verso Paesi terzi rispetto all’Unione Europea nell’ambito dello svolgimento dell’incarico sopra descritto. DIRITTI DELL’INTERESSATO Si riporta di seguito l’art.7 che dispone i diritti garantiti all’interessato: Articolo 7 (Diritto di accesso ai dati personali ed altri diritti) 1. L’interessato ha diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati personali che lo riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile. 2. L’interessato ha diritto di ottenere l’indicazione: a) dell’origine dei dati personali; b) delle finalità e modalità del trattamento; c) della logica applicata in caso di trattamento effettuato con l’ausilio di strumenti elettronici; d) degli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante designato ai sensi dell’articolo 5, comma 2; e) dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di rappresentante designato nel territorio dello Stato, di responsabili o incaricati. 3. L’interessato ha diritto di ottenere: a) l’aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha interesse, l’integrazione dei dati; b) la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati; c) l’attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato. 4. L’interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte: a) per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta; b) al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale. TITOLARE DEL TRATTAMENTO Titolare del trattamento è il geometra ..................con studio in.....................via....................n°... Responsabile del trattamento è .......................................................... Per ricevuta dell’interessato ............................................................... PROROGATA LA PRIVACY AL 2005 Il Consiglio dei Ministri del 22 giugno 2004 ha approvato il decreto legge “Proroga di termini in materia di accesso alle professioni, di difesa d'ufficio e di procedimenti civili davanti al tribunale per i minorenni, nonché in materia di protezione dei dati personali”, con cui rinvia al 2005 gli adempimenti che dovevano entrare il vigore il 30 giugno 2004. In particolare il documento programmatico sulla sicurezza slitta a fine anno, mentre coloro che non potranno, per certificate ragioni, adottare le misure salva-pprivacy entro quella data, avranno tempo fino al 31 marzo 2005. Infatti viene differita anche la scadenza prevista dal comma 3 dell'articolo 180, che riserva un margine ulteriore di tempo a tutti coloro che, pur gestendo dati personali attraverso strumenti elettronici, non siano in grado, per obiettive ragioni tecniche, di adottare, in tutto o in parte, le misure minime di sicurezza entro fine mese. Avrebbero avuto tempo per farlo fino al 31 dicembre prossimo. Ora possono contare su altri tre mesi e mettersi in regola entro il 31 marzo 2005. Le ragioni della proroga, stanno nel fatto che si tratta di incombenze di elevata complessità e delicatezza, che rendono necessario avere a disposizione più tempo. La mancata adozione delle misure minime di sicurezza (di cui il Dps è una parte) può far scattare, come previsto dall'articolo 169 del Codice, anche l'arresto fino a due anni. Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova luglio 2004 13 PRIVACY D.LGS. 196/2003 - ARTICOLI ESTRATTI DI INTERESSE DEI GEOMETRI ARTICOLO 4 (DEFINIZIONI) 1. Ai fini del presente codice si intende per: a) “trattamento”, qualunque operazione o complesso di operazioni, effettuati anche senza l’ausilio di strumenti elettronici, concernenti la raccolta, la registrazione, l’organizzazione, la conservazione, la consultazione, l’elaborazione, la modificazione, la selezione, l’estrazione, il raffronto, l’utilizzo, l’interconnessione, il blocco, la comunicazione, la diffusione, la cancellazione e la distruzione di dati, anche se non registrati in una banca di dati; b) “dato personale”, qualunque informazione relativa a persona fisica, persona giuridica, ente od associazione, identificati o identificabili, anche indirettamente, mediante riferimento a qualsiasi altra informazione, ivi compreso un numero di identificazione personale; c) “dati identificativi”, i dati personali che permettono l’identificazione diretta dell’interessato; d) “dati sensibili”, i dati personali idonei a rivelare l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l’adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale; e) “dati giudiziari”, i dati personali idonei a rivelare provvedimenti di cui all’articolo 3, comma 1, lettere da a) a o) e da r) a u), del D.P.R. 14 novembre 2002, n. 313, in materia di casellario giudiziale, di anagrafe delle sanzioni amministrative dipendenti da reato e dei relativi carichi pendenti, o la qualità di imputato o di indagato ai sensi degli articoli 60 e 61 del codice di procedura penale; f) “titolare”, la persona fisica, la persona giuridica, la pubblica amministrazione e qualsiasi altro ente, associazione od organismo cui competono, anche unitamente ad altro titolare, le decisioni in ordine alle finalità, alle modalità del trattamento di dati personali e agli strumenti utilizzati, ivi compreso il profilo della sicurezza; g) “responsabile”, la persona fisica, la persona giuridica, la pubblica amministrazione e qualsiasi altro ente, associazione od organismo preposti dal titolare al trattamento di dati personali; h) “incaricati”, le persone fisiche autorizzate a compiere operazioni di trattamento dal titolare o dal responsabile; i) “interessato”, la persona fisica, la persona giuridica, l’ente o l’associazione cui si riferiscono i dati personali; l) “comunicazione”, il dare conoscenza dei dati personali a uno o più soggetti determinati diversi dall’interessato, dal rappresentante del titolare nel territorio dello Stato, dal responsabile e dagli incaricati, in qualunque forma, anche mediante la loro messa a disposizione o consultazione; m) “diffusione”, il dare conoscenza dei dati personali a soggetti indeterminati, in qualunque forma, anche mediante la loro messa a disposizione o consultazione; n) “dato anonimo”, il dato che in origine, o a seguito di trattamento, non può essere associato ad un interessato identificato o identificabile; o) “blocco”, la conservazione di dati personali con sospensione temporanea di ogni altra operazione del trattamento; p) ‘banca di dati”, qualsiasi complesso organizzato di dati personali, ripartito in una o più unità; dislocate in uno o più siti; q) “Garante”, l’autorità di cui all’articolo 153, istituita dalla legge 31 dicembre 1996, n. 675. 2. Ai fini del presente codice si intende, inoltre, per: a) ‘comunicazione elettronica”, ogni informazione scambiata o trasmessa tra un numero finito di soggetti tramite un servizio di comunicazione elettronica accessibile al pubblico. Sono escluse le informazioni trasmesse al pubblico tramite una rete di comunicazione elettronica, come parte di un servizio di radiodiffusione, salvo che le stesse informazioni siano collegate ad un abbonato o utente ricevente, identificato o identificabile; b) “chiamata”, la connessione istituita da un servizio telefonico accessibile al pubblico, che consente la comunicazione bidirezionale in tempo reale; c) “reti di comunicazione elettronica”, i sistemi di trasmissione, le apparecchiature di commutazione o di instradamento e altre risorse che consentono di trasmettere segnali via cavo, via radio, a mezzo di fibre ottiche o con altri mezzi elettromagnetici, incluse le reti satellitari, le reti terrestri mobili e fisse a commutazione di circuito e a commutazione di pacchetto, compresa Internet, le reti utilizzate per la diffusione circolare dei programmi sonori e televisivi, i sistemi per il trasporto della corrente elettrica, nella misura in cui sono utilizzati per trasmettere i segnali, le reti televisive via cavo, indipendentemente dal tipo di informazione trasportato; d) “rete pubblica di comunicazioni”, una rete di comunicazioni elettroniche utilizzata interamente o prevalentemente per fornire servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico; e) “servizio di comunicazione elettronica”, i servizi consistenti esclusivamente o prevalentemente nella trasmissione di segnali su reti di comunicazioni elettroniche, compresi i servizi di telecomunicazioni e i servizi di trasmissione nelle reti utilizzate per la diffusione circolare radiotelevisiva, nei limiti previsti dall’articolo 2, lettera c), della direttiva 2002/21/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 marzo 2002; f) “abbonato”, qualunque persona fisica, persona giuridica, ente o associazione parte di un contratto con un fornitore di servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico per la fornitura di tali servizi, o comunque destinatario di tali servizi tramite schede prepagate; g) “utente”, qualsiasi persona fisica che utilizza un servizio di comunicazione elettronica accessibile al pubblico, per motivi privati o commerciali, senza esservi necessariamente abbonata; h) “dati relativi al traffico”, qualsiasi dato sottoposto a trattamento ai fini della trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica o della relativa fatturazione; i) “dati relativi all’ubicazione”, ogni dato trattato in una rete di comunicazione elettronica che indica la posizione geografica dell’apparecchiatura terminale dell’utente di un servizio di comunicazione elettronica accessibile al pubblico; l) “servizio a valore aggiunto”, il servizio che richiede il trattamento dei dati relativi al traffico o dei dati relativi all’ubicazione diversi dai dati relativi al traffico, oltre a quanto è necessario per la trasmissione di una comunicazione o della relativa fatturazione; m) “‘posta elettronica”, messaggi contenenti testi, voci, suoni o immagini trasmessi attraverso una rete pubblica di comunicazione, che possono essere archiviati in rete o nell’apparecchiatura terminale ricevente, fino a che il ricevente non ne ha preso conoscenza. 3. Ai fini del presente codice si intende, altresì, per: a) “misure minime”, il complesso delle misure tecniche, informatiche, organizzative, logistiche e procedurali di sicurezza che con- Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova 14 luglio 2004 PRIVACY figurano il livello minimo di protezione richiesto in relazione ai rischi previsti nell’articolo 31; b) “strumenti elettronici”, gli elaboratori, i programmi per elaboratori e qualunque dispositivo elettronico o comunque automatizzato con cui si effettua il trattamento; c) “autenticazione informatica”, l’insieme degli strumenti elettronici e delle procedure per la verifica anche indiretta dell’identità; d) “‘credenziali di autenticazione”, i dati ed i dispositivi, in possesso di una persona, da questa conosciuti o ad essa univocamente correlati, utilizzati per l’ autenticazione informatica; e) “parola chiave”, componente di una credenziale di autenticazione associata ad una persona ed a questa nota, costituita da una sequenza di caratteri o altri dati in forma elettronica; f) “profilo di autorizzazione”, l’insieme delle informazioni, univocamente associate ad una persona, che consente di individuare a quali dati essa può accedere, nonché i trattamenti ad essa consentiti; g) “sistema di autorizzazione”, l’insieme degli strumenti e delle procedure che abilitano l’accesso ai dati e alle modalità di trattamento degli stessi, in funzione del profilo di autorizzazione del richiedente. 4. Ai fini del presente codice si intende per: a) “scopi storici”, le finalità di studio, indagine, ricerca e documentazione di figure, fatti e circostanze del passato; b) “scopi statistici”, le finalità di indagine statistica o di produzione di risultati statistici, anche a mezzo di sistemi informativi statistici; c) “scopi scientifici”, le finalità di studio e di indagine sistematica finalizzata allo sviluppo delle conoscenze scientifiche in uno specifico settore. ARTICOLO 5 (OGGETTO ED AMBITO DI APPLICAZIONE) 1. Il presente codice disciplina il trattamento di dati personali, anche detenuti all’estero, effettuato da chiunque è stabilito nel territorio dello Stato o in un luogo comunque soggetto alla sovranità dello Stato. 2. Il presente codice si applica anche al trattamento di dati personali effettuato da chiunque è stabilito nel territorio di un Paese non appartenente all’Unione europea e impiega, per il trattamento, strumenti situati nel territorio dello Stato anche diversi da quelli elettronici, salvo che essi siano utilizzati solo ai fini di transito nel territorio dell’Unione europea. In caso di applicazione del presente codice, il titolare del trattamento designa un proprio rappresentante stabilito nel territorio dello Stato ai fini dell’applicazione della disciplina sul trattamento dei dati personali. 3. Il trattamento di dati personali effettuato da persone fisiche per fini esclusivamente personali è soggetto all’applicazione del presente codice solo se i dati sono destinati ad una comunicazione sistematica o alla diffusione. Si applicano in ogni caso le disposizioni in tema di responsabilità e di sicurezza dei dati di cui agli articoli 15 e 31. ARTICOLO 6 (DISCIPLINA DEL TRATTAMENTO) 1. Le disposizioni contenute nella presente Parte si applicano a tutti i trattamenti di dati, salvo quanto previsto, in relazione ad alcuni trattamenti, dalle disposizioni integrative o modificative della Parte II. ARTICOLO 13 (INFORMATIVA) 1. L’interessato o la persona presso la quale sono raccolti i dati personali sono previamente informati oralmente o per iscritto circa: a) le finalità e le modalità del trattamento cui sono destinati i dati; b) la natura obbligatoria o facoltativa del conferimento dei dati; c) le conseguenze di un eventuale rifiuto di rispondere; d) i soggetti o le categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di responsabili o incaricati, e l’ambito di diffusione dei dati medesimi; e) i diritti di cui all’articolo 7; f) gli estremi identificativi del titolare e, se designati, del rappresentante nel territorio dello Stato ai sensi dell’articolo 5 e del responsabile. Quando il titolare ha designato più responsabili è indicato almeno uno di essi, indicando il sito della rete di comunicazione o le modalità attraverso le quali è conoscibile in modo agevole l’elenco aggiornato dei responsabili. Quando è stato designato un responsabile per il riscontro all’interessato in caso di esercizio dei diritti di cui all’articolo 7, è indicato tale responsabile. 2. L’informativa di cui al comma 1 contiene anche gli elementi previsti da specifiche disposizioni del presente codice e può non comprendere gli elementi già noti alla persona che fornisce i dati o la cui conoscenza può ostacolare in concreto l’espletamento, da parte di un soggetto pubblico, di funzioni ispettive o di controllo svolte per finalità di difesa o sicurezza dello Stato oppure di prevenzione, accertamento o repressione di reati. 3. Il Garante può individuare con proprio provvedimento modalità semplificate per l’informativa fornita in particolare da servizi telefonici di assistenza e informazione al pubblico. 4. Se i dati personali non sono raccolti presso l’interessato, l’informativa di cui al comma 1, comprensiva delle categorie di dati trattati, è data al medesimo interessato all’atto della registrazione dei dati o, quando è prevista la loro comunicazione, non oltre la prima comunicazione. 5. La disposizione di cui al comma 4 non si applica quando: a) i dati sono trattati in base ad un obbligo previsto dalla legge, da un regolamento o dalla normativa comunitaria; b) i dati sono trattati ai fini dello svolgimento delle investigazioni difensive di cui alla legge 7 dicembre 2000, n. 397, o, comunque, per far valere o difendere un diritto in sede giudiziaria, sempre che i dati siano trattati esclusivamente per tali finalità e per il periodo strettamente necessario al loro perseguimento; c) l’informativa all’interessato comporta un impiego di mezzi che il Garante, prescrivendo eventuali misure appropriate, dichiari manifestamente sproporzionati rispetto al diritto tutelato, ovvero si riveli, a giudizio del Garante, impossibile. ARTICOLO 23 (CONSENSO) 1. Il trattamento di dati personali da parte di privati o di enti pubblici economici è ammesso solo con il consenso espresso dell’interessato. 2. Il consenso può riguardare l’intero trattamento ovvero una o più operazioni dello stesso. 3. Il consenso è validamente prestato solo se è espresso liberamente e specificamente in riferimento ad un trattamento chiaramente individuato, se è documentato per iscritto, e se sono state rese all’interessato le informazioni di cui all’articolo 13. 4. Il consenso è manifestato in forma scritta quando il trattamento riguarda dati sensibili. ARTICOLO 24 (CASI NEI QUALI PUÒ ESSERE EFFETTUATO IL TRATTAMENTO SENZA CONSENSO) 1. Il consenso non è richiesto, oltre che nei casi previsti nella Parte II, quando il trattamento: a) è necessario per adempiere ad un obbligo previsto dalla legge, da un regolamento o dalla normativa comunitaria; b) è necessario per eseguire obblighi derivanti da un contratto Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova luglio 2004 15 PRIVACY del quale è parte l’interessato o per adempiere, prima della conclusione del contratto, a specifiche richieste dell’interessato; c) riguarda dati provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque, fermi restando i limiti e le modalità che le leggi, i regolamenti o la normativa comunitaria stabiliscono per la conoscibilità e pubblicità dei dati; d) riguarda dati relativi allo svolgimento di attività economiche, trattati nel rispetto della vigente normativa in materia di segreto aziendale e industriale; e) è necessario per la salvaguardia della vita o dell’incolumità fisica di un terzo. Se la medesima finalità riguarda l’interessato e quest’ultimo non può prestare il proprio consenso per impossibilità fisica, per incapacità di agire o per incapacità di intendere o di volere, il consenso è manifestato da chi esercita legalmente la potestà, ovvero da un prossimo congiunto, da un familiare, da un convivente o, in loro assenza, dal responsabile della struttura presso cui dimora l’interessato. Si applica la disposizione di cui all’articolo 82, comma 2; f) con esclusione della diffusione, è necessario ai fini dello svolgimento delle investigazioni difensive di cui alla legge 7 dicembre 2000, n. 397, o, comunque, per far valere o difendere un diritto in sede giudiziaria, sempre che i dati siano trattati esclusivamente per tali finalità e per il periodo strettamente necessario al loro perseguimento, nel rispetto della vigente normativa in materia di segreto aziendale e industriale; g) con esclusione della diffusione, è necessario, nei casi individuati dal Garante sulla base dei principi sanciti dalla legge, per perseguire un legittimo interesse del titolare o di un terzo destinatario dei dati, anche in riferimento all’attività di gruppi bancari e di società controllate o collegate, qualora non prevalgano i diritti e le libertà fondamentali, la dignità o un legittimo interesse dell’interessato; h) con esclusione della comunicazione all’esterno e della diffusione, è effettuato da associazioni, enti od organismi senza scopo di lucro, anche non riconosciuti, in riferimento a soggetti che hanno con essi contatti regolari o ad aderenti, per il perseguimento di scopi determinati e legittimi individuati dall’atto costitutivo, dallo statuto o dal contratto collettivo, e con modalità di utilizzo previste espressamente con determinazione resa nota agli interessati all’atto dell’informativa ai sensi dell’articolo 13; i) è necessario, in conformità ai rispettivi codici di deontologia di cui all’allegato A), per esclusivi scopi scientifici o statistici, ovvero per esclusivi scopi storici presso archivi privati dichiarati di notevole interesse storico ai sensi dell’articolo 6, comma 2, del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, di approvazione del testo unico in materia di beni culturali e ambientali o, secondo quanto previsto dai medesimi codici, presso altri archivi privati. ARTICOLO 28 (TITOLARE DEL TRATTAMENTO) 1. Quando il trattamento è effettuato da una persona giuridica, da una pubblica amministrazione o da un qualsiasi altro ente, associazione od organismo, titolare del trattamento è l’entità nel suo complesso o l’unità od organismo periferico che esercita un potere decisionale del tutto autonomo sulle finalità e sulle modalità del trattamento, ivi compreso il profilo della sicurezza. ARTICOLO 29 (RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO) 1. Il responsabile è designato dal titolare facoltativamente. 2. Se designato, il responsabile è individuato tra soggetti che per esperienza, capacità ed affidabilità forniscano idonea garanzia del pieno rispetto delle vigenti disposizioni in materia di trattamento, ivi compreso il profilo relativo alla sicurezza. 3. Ove necessario per esigenze organizzative, possono essere designati responsabili più soggetti, anche mediante suddivisione di compiti. 4. I compiti affidati al responsabile sono analiticamente specificati per iscritto dal titolare. 5. Il responsabile effettua il trattamento attenendosi alle istruzioni impartite dal titolare il quale, anche tramite verifiche periodiche, vigila sulla puntuale osservanza delle disposizioni di cui al comma 2 e delle proprie istruzioni. ARTICOLO 30 (INCARICATI DEL TRATTAMENTO) 1. Le operazioni di trattamento possono essere effettuate solo da incaricati che operano sotto la diretta autorità del titolare o del responsabile, attenendosi alle istruzioni impartite. 2. La designazione è effettuata per iscritto e individua puntualmente l’ambito del trattamento consentito. Si considera tale anche la documentata preposizione della persona fisica ad una unità per la quale è individuato, per iscritto, l’ambito del trattamento consentito agli addetti all’unità medesima. ARTICOLO 31 (OBBLIGHI DI SICUREZZA) 1. I dati personali oggetto di trattamento sono custoditi e controllati, anche in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, alla natura dei dati e alle specifiche caratteristiche del trattamento, in modo da ridurre al minimo, mediante l’adozione di idonee e preventive misure di sicurezza, i rischi di distruzione o perdita, anche accidentale, dei dati stessi, di accesso non autorizzato o di trattamento non consentito o non conforme alle finalità della raccolta. Il trattamento di dati personali effettuato con strumenti elettronici è consentito solo se sono adottate, nei modi previsti dal disciplinare tecnico contenuto nell’allegato B), le seguenti misure minime: a) autenticazione informatica; b) adozione di procedure di gestione delle credenziali di autenticazione; c) utilizzazione di un sistema di autorizzazione; d) aggiornamento periodico dell’individuazione dell’ambito del trattamento consentito ai singoli incaricati e addetti alla gestione o alla manutenzione degli strumenti elettronici; e) protezione degli strumenti elettronici e dei dati rispetto a trattamenti illeciti di dati, ad accessi non consentiti e a determinati programmi informatici; f) adozione di procedure per la custodia di copie di sicurezza, il ripristino della disponibilità dei dati e dei sistemi; g) tenuta di un aggiornato documento programmatico sulla sicurezza; h) adozione di tecniche di cifratura o di codici identificativi per determinati trattamenti di dati idonei a rivelare lo stato di salute o la vita sessuale effettuati da organismi sanitari. ARTICOLO 35 (TRATTAMENTI SENZA L’AUSILIO DI STRUMENTI ELETTRONICI) 1. Il trattamento di dati personali effettuato senza l’ausilio di strumenti elettronici è consentito solo se sono adottate, nei modi previsti dal disciplinare tecnico contenuto nell’allegato B), le seguenti misure minime: a) aggiornamento periodico dell’individuazione dell’ambito del trattamento consentito ai singoli incaricati o alle unità organizzative; b) previsione di procedure per un’idonea custodia di atti e documenti affidati agli incaricati per lo svolgimento dei relativi compiti; c) previsione di procedure per la conservazione di determinati atti in archivi ad accesso selezionato e disciplina delle modalità di accesso finalizzata all’identificazione degli incaricati. ARTICOLO 82 (EMERGENZE E TUTELA DELLA SALUTE E DELL’INCOLUMITÀ FISICA) 1. L’informativa e il consenso al trattamento dei dati personali possono intervenire senza ritardo, successivamente alla prestazione, nel caso di emergenza sanitaria o di igiene pubblica per la quale Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova 16 luglio 2004 PRIVACY la competente autorità ha adottato un’ordinanza contingibile ed urgente ai sensi dell’articolo 117 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112. 2. L’informativa e il consenso al trattamento dei dati personali possono altresì intervenire senza ritardo, successivamente alla prestazione, in caso di: a) impossibilità fisica, incapacità di agire o incapacità di intendere o di volere dell’interessato, quando non è possibile acquisire il consenso da chi esercita legalmente la potestà, ovvero da un prossimo congiunto, da un familiare, da un convivente o, in loro assenza, dal responsabile della struttura presso cui dimora l’interessato; b) rischio grave, imminente ed irreparabile per la salute o l’incolumità fisica dell’interessato. 3. L’informativa e il consenso al trattamento dei dati personali possono intervenire senza ritardo, successivamente alla prestazione, anche in caso di prestazione medica che può essere pregiudicata dall’acquisizione preventiva del consenso, in termini di tempestività o efficacia. 4. Dopo il raggiungimento della maggiore età l’informativa è fornita all’interessato anche ai fini della acquisizione di una nuova manifestazione del consenso quando questo è necessario. ARTICOLO 163 (OMESSA O INCOMPLETA NOTIFICAZIONE) 1. Chiunque, essendovi tenuto, non provvede tempestivamente alla notificazione ai sensi degli articoli 37 e 38, ovvero indica in essa notizie incomplete, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da diecimila euro a sessantamila euro e con la sanzione amministrativa accessoria della pubblicazione dell’ordinanza-ingiunzione, per intero o per estratto, in uno o più giornali indicati nel provvedimento che la applica. ARTICOLO 180 (MISURE DI SICUREZZA) 1. Le misure minime di sicurezza di cui agli articoli da 33 a 35 e all’allegato B) che non erano previste dal decreto del Presidente della Repubblica 28 luglio 1999, n. 318, sono adottate entro il 30 giugno 2004. 2. Il titolare che alla data di entrata in vigore del presente codice dispone di strumenti elettronici che, per obiettive ragioni tecniche, non consentono in tutto o in parte l’immediata applicazione delle misure minime di cui all’articolo 34 e delle corrispondenti modalità tecniche di cui all’allegato B), descrive le medesime ragioni in un documento a data certa da conservare presso la propria struttura. 3. Nel caso di cui al comma 2, il titolare adotta ogni possibile misura di sicurezza in relazione agli strumenti elettronici detenuti in modo da evitare, anche sulla base di idonee misure organizzative, logistiche o procedurali, un incremento dei rischi di cui all’articolo 31, adeguando i medesimi strumenti al più tardi entro un anno dall’entrata in vigore del codice. ARTICOLO 181 (ALTRE DISPOSIZIONI TRANSITORIE) 1. Per i trattamenti di dati personali iniziati prima del 1 gennaio 2004, in sede di prima applicazione del presente codice: a) l’identificazione con atto di natura regolamentare dei tipi di dati e di operazioni ai sensi degli articoli 20, commi 2 e 3, e 21, comma 2, è effettuata, ove mancante, entro il 30 settembre 2004; b) la determinazione da rendere nota agli interessati ai sensi dell’articoli 26, commi 3, lettera a), e 4, lettera a), è adottata, ove mancante, entro il 30 giugno 2004; c) le notificazioni previste dall’articoli 37 sono effettuate entro il 30 aprile 2004; d) le comunicazioni previste dall’articoli 39 sono effettuate entro il 30 giugno 2004; e) le modalità semplificate per l’informativa e la manifestazione del consenso, ove necessario, possono essere utilizzate dal medico di medicina generale, dal pediatra di libera scelta e dagli organismi sanitari anche in occasione del primo ulteriore contatto con l’interessato, al più tardi entro il 30 settembre 2004; << omissis>> 2. Le disposizioni di cui all’articolo 21-bis del decreto del Presidente della Repubblica 30 settembre 1963, n. 1409, introdotto dall’articolo 9 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 281, restano in vigore fino alla data di entrata in vigore del presente codice. 3. L’individuazione dei trattamenti e dei titolari di cui agli articoli 46 e 53, da riportare nell’allegato C), è effettuata in sede di prima applicazione del presente codice entro il 30 giugno 2004. 4. Il materiale informativo eventualmente trasferito al Garante ai sensi dell’articolo 43, comma 1, della legge 31 dicembre 1996, n. 675, utilizzato per le opportune verifiche, continua ad essere successivamente archiviato o distrutto in base alla normativa vigente. 5. L’omissione delle generalità e degli altri dati identificativi dell’interessato ai sensi dell’articolo 52, comma 4, è effettuata sulle sentenze o decisioni pronunciate o adottate prima dell’entrata in vigore del presente codice solo su diretta richiesta dell’interessato e limitatamente ai documenti pubblicati mediante rete di comunicazione elettronica o sui nuovi prodotti su supporto cartaceo o elettronico. I sistemi informativi utilizzati ai sensi dell’articolo 51, comma 1, sono adeguati alla medesima disposizione entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente codice. 6. Le confessioni religiose che, prima dell’adozione del presente codice, abbiano determinato e adottato nell’ambito del rispettivo ordinamento le garanzie di cui all’articolo 26, comma 3, lettera a), possono proseguire l’attività di trattamento nel rispetto delle medesime. ALLEGATO B DISCIPLINARE TECNICO IN MATERIA DI MISURE MINIME DI SICUREZZA (ARTT. DA 33 A 36 DEL CODICE) Trattamenti con strumenti elettronici Modalità tecniche da adottare a cura del titolare, del responsabile ove designato e dell’incaricato, in caso di trattamento con strumenti elettronici: Sistema di autenticazione informatica 1. Il trattamento di dati personali con strumenti elettronici è consentito agli incaricati dotati di credenziali di autenticazione che consentano il superamento di una procedura di autenticazione relativa a uno specifico trattamento o a un insieme di trattamenti. 2. Le credenziali di autenticazione consistono in un codice per l’identificazione dell’incaricato associato a una parola chiave riservata conosciuta solamente dal medesimo oppure in un dispositivo di autenticazione in possesso e uso esclusivo dell’incaricato, eventualmente associato a un codice identificativo o a una parola chiave, oppure in una caratteristica biometrica dell’incaricato, eventualmente associata a un codice identificativo o a una parola chiave. 3. Ad ogni incaricato sono assegnate o associate individualmente una o più credenziali per l’autenticazione. 4. Con le istruzioni impartite agli incaricati è prescritto di adottare le necessarie cautele per assicurare la segretezza della componente riservata della credenziale e la diligente custodia dei dispositivi in possesso ed uso esclusivo dell’incaricato. 5. La parola chiave, quando è prevista dal sistema di autenticazione, è composta da almeno otto caratteri oppure, nel caso in cui lo strumento elettronico non lo permetta, da un numero di caratteri pari al massimo consentito; essa non contiene riferimenti agevolmente riconducibili all’incaricato ed è modificata da quest’ultimo al primo utilizzo e, successiva- Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova luglio 2004 17 PRIVACY mente, almeno ogni sei mesi. In caso di trattamento di dati sensibili e di dati giudiziari la parola chiave è modificata almeno ogni tre mesi. 6. Il codice per l’identificazione, laddove utilizzato, non può essere assegnato ad altri incaricati, neppure in tempi diversi. 7. Le credenziali di autenticazione non utilizzate da almeno sei mesi sono disattivate, salvo quelle preventivamente autorizzate per soli scopi di gestione tecnica. 8. Le credenziali sono disattivate anche in caso di perdita della qualità che consente all’incaricato l’accesso ai dati personali. 9. Sono impartite istruzioni agli incaricati per non lasciare incustodito e accessibile lo strumento elettronico durante una sessione di trattamento. 10. Quando l’accesso ai dati e agli strumenti elettronici è consentito esclusivamente mediante uso della componente riservata della credenziale per l’autenticazione, sono impartite idonee e preventive disposizioni scritte volte a individuare chiaramente le modalità con le quali il titolare può assicurare la disponibilità di dati o strumenti elettronici in caso di prolungata assenza o impedimento dell’incaricato che renda indispensabile e indifferibile intervenire per esclusive necessità di operatività e di sicurezza del sistema. In tal caso la custodia delle copie delle credenziali è organizzata garantendo la relativa segretezza e individuando preventivamente per iscritto i soggetti incaricati della loro custodia, i quali devono informare tempestivamente l’incaricato dell’intervento effettuato. 11. Le disposizioni sul sistema di autenticazione di cui ai precedenti punti e quelle sul sistema di autorizzazione non si applicano ai trattamenti dei dati personali destinati alla diffusione. Sistema di autorizzazione 12. Quando per gli incaricati sono individuati profili di autorizzazione di ambito diverso è utilizzato un sistema di autorizzazione. 13. I profili di autorizzazione, per ciascun incaricato o per classi omogenee di incaricati, sono individuati e configurati anteriormente all’inizio del trattamento, in modo da limitare l’accesso ai soli dati necessari per effettuare le operazioni di trattamento. 14. Periodicamente, e comunque almeno annualmente, è verificata la sussistenza delle condizioni per la conservazione dei profili di autorizzazione. Altre misure di sicurezza 15. Nell’ambito dell’aggiornamento periodico con cadenza almeno annuale dell’individuazione dell’ambito del trattamento consentito ai singoli incaricati e addetti alla gestione o alla manutenzione degli strumenti elettronici, la lista degli incaricati può essere redatta anche per classi omogenee di incarico e dei relativi profili di autorizzazione. 16. I dati personali sono protetti contro il rischio di intrusione e dell’azione di programmi di cui all’art. 615-quinquies del codice penale, mediante l’attivazione di idonei strumenti elettronici da aggiornare con cadenza almeno semestrale. 17. Gli aggiornamenti periodici dei programmi per elaboratore volti a prevenire la vulnerabilità di strumenti elettronici e a correggerne difetti sono effettuati almeno annualmente. In caso di trattamento di dati sensibili o giudiziari l’aggiornamento è almeno semestrale. 18. Sono impartite istruzioni organizzative e tecniche che prevedono il salvataggio dei dati con frequenza almeno settimanale. Documento programmatico sulla sicurezza 19. Entro il 31 marzo di ogni anno, il titolare di un trattamento di dati sensibili o di dati giudiziari redige anche attraverso il responsabile, se designato, un documento programmatico sulla sicurezza contenente idonee informazioni riguardo: 19.1. l’elenco dei trattamenti di dati personali; 19.2. la distribuzione dei compiti e delle responsabilità nell’ambito delle strutture preposte al trattamento dei dati; 19.3. l’analisi dei rischi che incombono sui dati; 19.4. le misure da adottare per garantire l’integrità e la disponibilità dei dati, nonché la protezione delle aree e dei locali, rilevanti ai fini della loro custodia e accessibilità; 19.5. la descrizione dei criteri e delle modalità per il ripristino della disponibilità dei dati in seguito a distruzione o danneggiamento di cui al successivo punto 23; 19.6. la previsione di interventi formativi degli incaricati del trattamento, per renderli edotti dei rischi che incombono sui dati, delle misure disponibili per prevenire eventi dannosi, dei profili della disciplina sulla protezione dei dati personali più rilevanti in rapporto alle relative attività, delle responsabilità che ne derivano e delle modalità per aggiornarsi sulle misure minime adottate dal titolare. La formazione è programmata già al momento dell’ingresso in servizio, nonché in occasione di cambiamenti di mansioni, o di introduzione di nuovi significativi strumenti, rilevanti rispetto al trattamento di dati personali; 19.7. la descrizione dei criteri da adottare per garantire l’adozione delle misure minime di sicurezza in caso di trattamenti di dati personali affidati, in conformità al codice, all’esterno della struttura del titolare; 19.8. per i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale di cui al punto 24, l’individuazione dei criteri da adottare per la cifratura o per la separazione di tali dati dagli altri dati personali dell’interessato. Ulteriori misure in caso di trattamento di dati sensibili o giudiziari 20. I dati sensibili o giudiziari sono protetti contro l’accesso abusivo, di cui all’ art. 615-ter del codice penale, mediante l’utilizzo di idonei strumenti elettronici. 21. Sono impartite istruzioni organizzative e tecniche per la custodia e l’uso dei supporti rimovibili su cui sono memorizzati i dati al fine di evitare accessi non autorizzati e trattamenti non consentiti. 22. I supporti rimovibili contenenti dati sensibili o giudiziari se non utilizzati sono distrutti o resi inutilizzabili, ovvero possono essere riutilizzati da altri incaricati, non autorizzati al trattamento degli stessi dati, se le informazioni precedentemente in essi contenute non sono intelligibili e tecnicamente in alcun modo ricostruibili. 23. Sono adottate idonee misure per garantire il ripristino dell’accesso ai dati in caso di danneggiamento degli stessi o degli strumenti elettronici, in tempi certi compatibili con i diritti degli interessati e non superiori a sette giorni. 24. Gli organismi sanitari e gli esercenti le professioni sanitarie effettuano il trattamento dei dati idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale contenuti in elenchi, registri o banche di dati con le modalità di cui all’articolo 22, comma 6, del codice, anche al fine di consentire il trattamento disgiunto dei medesimi dati dagli altri dati personali che permettono di identificare direttamente gli interessati. I dati relativi all’identità genetica sono trattati esclusivamente all’interno di locali protetti accessibili ai soli incaricati dei trattamenti ed ai soggetti specificatamente autorizzati ad accedervi; il trasporto dei dati all’esterno dei locali riservati al loro trattamento deve avvenire in contenitori muniti di serratura o dispositivi equipollenti; il trasferimento dei dati in formato elettronico è cifrato. Misure di tutela e garanzia 25. Il titolare che adotta misure minime di sicurezza avvalendosi di soggetti esterni alla propria struttura, per provvedere alla esecuzione riceve dall’installatore una descrizione scritta dell’intervento effettuato che ne attesta la conformità alle disposizioni del presente disciplinare tecnico. 26. Il titolare riferisce, nella relazione accompagnatoria del bilancio d’esercizio, se dovuta, dell’avvenuta redazione o aggiornamento del documento programmatico sulla sicurezza. Trattamenti senza l’ausilio di strumenti elettronici Modalità tecniche da adottare a cura del titolare, del responsabile, ove designato, e dell’incaricato, in caso di trattamento con strumenti diversi da quelli elettronici: 27. Agli incaricati sono impartite istruzioni scritte finalizzate al controllo ed alla custodia, per l’intero ciclo necessario allo svolgimento delle operazioni di trattamento, degli atti e dei documenti contenenti dati personali. Nell’ambito dell’aggiornamento periodico con cadenza almeno annuale dell’individuazione dell’ambito del trattamento consentito ai singoli incaricati, la lista degli incaricati può essere redatta anche per classi omogenee di incarico e dei relativi profili di autorizzazione. 28. Quando gli atti e i documenti contenenti dati personali sensibili o giudiziari sono affidati agli incaricati del trattamento per lo svolgimento dei relativi compiti, i medesimi atti e documenti sono controllati e custoditi dagli incaricati fino alla restituzione in maniera che ad essi non accedano persone prive di autorizzazione, e sono restituiti al termine delle operazioni affidate. 29. L’accesso agli archivi contenenti dati sensibili o giudiziari è controllato. Le persone ammesse, a qualunque titolo, dopo l’orario di chiusura, sono identificate e registrate. Quando gli archivi non sono dotati di strumenti elettronici per il controllo degli accessi o di incaricati della vigilanza, le persone che vi accedono sono preventivamente autorizzate. Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova 18 luglio 2004 PRIVACY Alcune regole pratiche per mettere lo studio in regola con la legge senza creare inutile burocrazia. di Nico Pegge geometra del Collegio di Padova Come rispettare il codice della Privacy (con buon senso) er illustrare il D.lg. 196/2003 composto da 186 articoli, non basterebbero un centinaio di pagine, che produrrebbero l’effetto contrario alla voglia di informarsi: una legge che abbraccia tutte le attività economiche e non, del nostro vivere quotidiano. Anche noi geometri dobbiamo stare al passo coi tempi, e adeguarci a questi moderni strumenti di lavoro ed a un migliore comportamento professionale. Questo promemoria si propone di fornire le prime indicazioni, affinché ognuno di noi possa muoversi in sicurezza. Come informarsi. Consultare il sito dell’Authority, www.garanteprivacy.it, oppure in una libreria tecnica dove acquistare un manuale sulla privacy, o venire ai convegni organizzati dal Collegio. Finalità della Legge: tutelare i dati personali dei cittadini (persone, società, enti, ecc.), affinché queste informazioni non siano utilizzate in maniera illecita. La Legge elenca quali diritti ha il nostro cliente nei nostri confronti e come si devono tutelare e salvaguardare i tutti dati personali che abbiamo nel nostro ufficio, sia informatici che cartacei. P Scadenze: entro il 30 giugno 2004 (prorogato al 31 dicembre) predisporre il Documento Programmatico sulla Sicurezza. Compilato il Dps, bisogna recarsi in un ufficio postale per farsi apporre la data perché tale Dps deve avere data certa (questa “autoprestazione” è prevista dall’art. 8 del D.lg. 22/07/99 n°261, con apposizione del timbro direttamente sul documento avente corpo unico, anziché sull’involucro che lo contiene). Il Dps dovrà essere aggiornato ogni anno al 31 di marzo (il Collegio terrà informati gli iscritti). Il facsimile predisposto è pertinente a piccoli studi (titolare con uno o due praticanti) e per un modesto volume d’affari; per studi tecnici consistenti, si consiglia di adottarsi d’un applicativo ad hoc, del costo di 4/500 euro. Non bisogna fare: la Notificazione al Garante in quanto questa compete a società o professionisti che trattano dati sensibili (politici, religiosi, medici, ed altri dati particolari che non riguardano i Geometri). Bisogna fare: - l’Informativa: il titolare-geometra deve rendere edotto l’interessato (il nostro cliente), in forma orale o scritta, delle circostanze entro cui si esplica il trattamento dei suoi dati personali, affinché questi possa esprimere il suo consenso. In poche parole si tratta di informare adeguatamente il nostro cliente, affermando che i suoi dati verranno utilizzati solo ed esclusivamente per adempiere l’incarico ricevuto. La forma orale o scritta è dettata dal buon senso professionale in quanto per modesti incarichi non conviene drammatizzare la situazione. Si consiglia la forma scritta, in quanto la forma orale non può essere documentata in caso di necessità o contestazione. - Misure di Sicurezza o Dps: in caso di necessità (denuncia o ispezione della Guardia di Finanza), potremo difenderci solo se possiamo documentare di aver fatto tutto il possibile per la tutela dei dati personali dei nostri clienti. Questa “difesa” si chiama “Documento Programmatico sulla Sicurezza” (Dps) e pertanto si deduce che il requisito fondamentale per garantire la sicurezza del trattamento dei dati personali è la corretta e completa redazione del Dps. Questo deve evidenziare i rischi che incombono sui dati, le contromisure adottate, aggiornare periodicamente i sistemi di sicurezza, effettuare interventi informativi rivolti agli incaricati, adottare procedure opportune per la custodia di copie di sicurezza e di ripristino. - Nomina del Responsabile: il Titolare dello Studio è anche, per la nostra realtà, il responsabile della Sicurezza, ma può essere nominata anche un’altra persona. - Nomina dell’incaricato: il Titolare dello Studio comunica ai dipendenti, praticanti, segretarie o collaboratori (se ci sono), le mansioni ricoperte da ognuno nello Studio, in forma scritta, e li informa sul Dps. Controlli della Guardia di Finanza: una eventuale ispezione per un controllo fiscale, dà luogo alla verifica delle disposizioni minime sulla sicurezza dei dati. Può capitare che un cliente, offeso nella sua privacy, mandi una e.mail al Garante della Privacy, il quale è obbligato a trasmettere la segnalazione alla Guardia di Finanza. Sanzioni: amministrative e penali a seconda del caso. Per danni civili (danni morali), si risponde con i beni personali (art. 2050 C.C.). Altre informazioni e facsimili potrete scaricarli dal sito del Collegio www.geometri.pd.it Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova luglio 2004 19 FISCO Dichiarazione dei redditi 2003 mod. Unico/2004 utti i geometri che hanno una partita Iva e che quindi esercitano l’attività professionale, a prescindere dal regime contabile applicato, devono presentare la dichiarazione dei redditi anche se non hanno percepito nel periodo 2003 compensi o non hanno emesso fatture per onorari. Sono compresi anche i geometri che risultano soci di studi associati. Per i soggetti a regimi contabili normali e cioè super - semplificati, semplificati e ordinari dapprima si deve determinare il reddito professionale con le modalità dell’art.50 Tuir tramite le scritture che risultano dai libri contabili Iva e cronologico per gli ordinari. Tale reddito deve essere incluso nella dichiarazione dei redditi che potrà contenere anche altri redditi personali. A questo punto, determinato il reddito complessivo lordo, si giunge al complessivo netto sottraendo gli oneri deducibili previsti (esempio contributi alla Cassa Geometri) e si arriva al reddito imponibile. Determinata l’imposta lorda si potranno portare in detrazione le detrazioni d’imposta previste, comprese quelle per la “no tax area” e si giunge all’imposta netta. Si portano in diminuzione le ritenute acconto operate sui compensi professali percepiti e si arriva all’imposta netta. Il reddito professionale deve essere dichiarato nel quadro “E” del modello unico/2004. Per i soggetti a regime forfetario legge 662/96, il reddito si determina calcolando la percentuale del 78% alle fatture emesse nel periodo. Per i soggetti legge 388/2000 “regime delle nuve iniziative” il reddito si determina con le stesse modalità di cui ai regimi semplificati e diversamente, però, si applica a tale importo l’aliquota del 10% per la determinazione dell’imposta. Per i soggetti che hanno inviato all’Agenzia delle Entrate istanza di concordato entro lo scorso 16 marzo, il reddito deve essere fissato con le modalità previste dalla normativa sul concordato preventivo anni 2003-2004. Le scadenze per il mod. Unico 2004 sono: versamenti dell’imposta Irpef, dell’imposta Irap di eventuali addizionali regionali e comunali Irpef entro il 21 giugno 2004 (il 20 è festivo) senza applicazione di soprattasse; dal 22 giugno e fino al 20 luglio 2004 con aggiunta della soprattassa del 0,40 per cento. Con i versamenti a saldo devono, se dovuti, essere versati anche gli acconti di imposte per l’anno 2004. È possibile, oltre alle imposte sul reddito, versare anche l’Iva non versata entro lo scorso 16 marzo, e cioè l’Iva del 4° trimestre 2003. In tal caso bisogna aggiungere all’importo Iva anche la soprattassa dello 0,40 per cento per ogni mese o frazione di mese di dilazione. Presentazione del modello Unico/2004 carta- T ceo in banca o posta entro il 2 agosto 2004 (il 31 luglio 2001 è di sabato e il 1° agosto è di domenica). Il modello può anche essere trasmesso tramite un intermediario abilitato e in tal caso la scadenza per l’invio è del 2 novembre 2004. Studi di settore Al modello Unico/2004 deve essere allegato il mod. SK03U in cui dovranno essere riportati i dati extracontabili e contabili e altre notizie riguardanti l’attività professionale. Tale obbligo è previsto anche per i geometri che hanno inviato entro il 16 marzo scorso l’istanza per il concordato preventivo anni 2003-2004. Lo studio di settore è sperimentale. Elaborando i dati riportati nel mod. Sk03u è possibile verificare tramite il programma ministeriale Gerico scaricabile al sito www.agenziaentrate.it se i compensi professionali dichiarati sono congrui e coerenti. Risultando congrui e coerenti significa che l’attività non sarà accertata ai fini degli studi di settore poiché risulta in linea con quanto richiesto dagli studi stessi. In caso di non congruità è possibile procedere all’adeguamento, che naturalmente è oneroso ai fini delle imposte sul reddito e Iva e in tal caso si evita l’attività accertativa da parte dell’Agenzia delle Entrate (Fisco). Lo scrivente è a disposizione per qualsiasi tipo di chiarimento tramite consulenze in Collegio o t elefoniche a l n umero 0 49 8723211. Un obbligo che riguarda tutti i geometri con partita Iva, anche se non hanno percepito compensi nel 2003. di Giancarlo Noventa ragioniere consulente del Collegio di Padova Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova 20 luglio 2004 CONDOMINIO La tabella dei millesimi di proprietà generale è utilizzata per la ripartizione di spese comuni a tutto il Condominio. di Chiara Cattani consigliere Collegio di Padova Tabelle millesimali: come crearle e gestirle correttamente PREMESSA L’istituto del Condominio rappresenta da sempre, nell’immaginario professionale, la forma della suddivisione della proprietà in più parti, ognuna delle quali esprime l’interesse individuale di ogni singolo soggetto proprietario di un piano o di porzione di piano. Il Condominio si estingue quando si demolisce lo stabile e si prevede la vendita a terzi del suolo ovvero un unico soggetto diviene unico proprietario di tutte le unità che compongono l’edificio. Attualissima è l’urbanistica moderna che pianifica l’uso del territorio prevedendo l’edificazione dei suoli per strati orizzontali e, superando il modello del classico condominio, si avvia a promuovere i complessi edilizi con servizi ed aree comuni, quali i super-condomini che da qualche anno emergono anche nella nostra città. La progettazione edilizia in tal senso altro non è che l’inizio di una serie di rapporti e di previsioni tra individui che dovranno condividere non solo lo spazio ma anche l’ordinaria amministrazione del proprio stabile. COSA PARAMETRI DA INDIVIDUARE SONO LE TABELLE MILLESIMALI DI PROPRIETÀ La stesura delle tabelle millesimali è prescritta dall’art. 1118 del Codice Civile e dall’art. 68 delle disposizioni di attuazione, i quali recitano che il diritto di ciascun condomino sulle parti comuni ed impianti comuni è proporzionale al valore di piano o porzione di piano che gli appartiene e che i valori di piano o porzioni di piano, ragguagliati al valore dell’edificio, devono essere espressi in millesimi in apposita tabella. Il valore millesimale definisce quindi l’esatta quota-parte di spesa dovuta da ciascun condomino per la necessaria manutenzione ordinaria o straordinaria di cose od impianti comuni nell’edificio. Per il calcolo, si dovrà adottare il criterio per il quale le tabelle millesimali di proprietà vengono determinate unicamente in ragione del valore delle singole unità immobiliari che vanno a formare l’intero fabbricato. Detto criterio implica un’attenta valutazione di tutti quegli elementi di differenziazione, espressi in coefficienti, che hanno influenza nella determinazione del valore “condominiale” che si identifica con il livello d’importanza e quindi di apprezzamento o meno che un’unità immobiliare ha nei confronti delle altre del medesimo edificio. 1. la superficie reale di ciascuna unità immobiliare espressa in superficie utile calpestabile con relativa altezza utile; 2. i coefficienti di riduzione per arrivare al calcolo di una superficie virtuale; 3. i coefficienti di differenziazione espressi per piano, esposizione ed orientamento. Nell’approccio all’incarico professionale, è bene considerare la composizione delle unità dell’edificio, assegnando una valutazione commerciale del bene nella sua interezza, seguendo il criterio dell’ordinarietà. Non trova infatti giustificazione la diffusa pratica di applicare ad ogni singolo vano dell’abitazione un coefficiente di differenziazione che ne produca una superficie ragguagliata. È un’impostazione molto complicata, che perde di vista la distinguibile relazione tra superficie commerciale e valutazione economica. Purtroppo anche molti software presenti sul mercato sono fondati su questo meccanismo di separata descrizione di tutti i singoli ambienti che costituiscono una unità immobiliare. Sul mercato il prezzo unitario, tra domanda e offerta, è diversificato proprio perché è contenuto il ragionamento della diversità nella comparazione. Senza contare che ogni applicazione di coefficiente ad ogni singolo locale, proprio perché stimato, può essere oggetto di contestazione se non correttamente ripartito. COME SUDDIVIDERE LE UNITÀ DI UNO STABILE Spesso a noi tecnici viene richiesto di redigere le tabelle millesimali di un nuovo edificio oppure di rivisitare ex novo delle tabelle originarie che a distanza di anni non rispecchiano più la situazione immobiliare dell’epoca, o ancora di aggiornare vecchie tabelle per contestazione a parametri divenuti nel tempo scaduti. In ogni caso le tabelle millesimali commissionate dal Condominio devono essere approvate all’unanimità dai singoli proprietari per divenire vigenti ed operative, semprechè non vengano impugnate da qualche condomino che con sufficiente motivazione le possa non ritenere valide. Va da sé l’importanza che assume il professionista che sviluppa l’incarico e con quale relazione tecnica accompagna le tabelle millesimali, relazione che deve utilizzare un linguaggio comprensibile diretto a tutte quelle persone che spesso non conoscono l’argomento. Una volta assunto l’incarico si devono raccogliere tutte quelle informazioni utili e certe, senza le quali possiamo compromettere il risultato finale. A COSA PRESTARE ATTENZIONE NEL SOPRALLUOGO 1. Accertarsi dell’ubicazione del Condominio e la sua posizione rispetto l’area di pertinenza con particolare riguardo nei centri storici degli sconfinamenti ai vari piani e degli accessi ai vari piani; 2. Verificare la destinazione delle singole unità immobiliari che deve corrispondere alla classificazione delle categorie catastali (non deve trarre in inganno il sopralluogo ove una abitazione viene utilizzata come ufficio, ove un magazzino viene utilizzato come garage). Dalla corretta identificazione e destinazione dipende un diverso valore proporzionale del bene e Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova luglio 2004 21 CONDOMINIO quindi deve essere dimostrabile tra sopralluoghi e visure catastali, l’esatta classificazione del bene; 3. Valutare il bene secondo il criterio di ordinarietà, indipendentemente dallo stato manutentivo all’interno in modo da assoggettare alle stesse categorie di bene lo stesso coefficiente di differenziazione; 4. Eseguire i rilievi delle superfici calpestabili, dei volumi e delle superfici di aree esclusive di ogni singola unità immobiliare in proprietà; 5. Accertarsi del tipo di impianto di riscaldamento e/o di condizionamento, se centralizzato o autonomo; 6. Verificare l’esistenza dell’impianto di sollevamento e quali unità godono del servizio. 7. Stabilire quali unità hanno l’accesso dal vano scala comune, quali invece hanno accesso indipendente e in quale parte dell’edificio si trovano i contatori utenze. Per Condominio si può intendere il classico edificio a più piani con vano scala e area cortilizia di pertinenza oppure le case a schiera composte da unità esclusive con cortili/giardini esclusivi, oppure il complesso edilizio cui fanno parte singoli blocchi autonomi che usufruiscono dell’area scoperta comune e/o degli impianti tecnologici. Una volta inquadrato il lavoro con le informazioni raccolte, occorre stabilire il valore da assegnare alle singole unità immobiliari. LA DESTINAZIONE D’USO I millesimi partono da una stima commerciale dell’immobile ed è logico attribuire un valore unitario maggiore ad un negozio rispetto ad un appartamento oppure un valore unitario minore ad un garage rispetto all’appartamento. Con l’introduzione dei coefficienti di destinazione si andranno a correggere le superfici reali delle singole unità, le quali superfici, ragguagliate, sono l’espressione di un maggiore o minore apprezzamento sul mercato del bene in funzione delle loro caratteristiche qualitative ed ambientali. Generalmente si adottano i seguenti coefficienti ma sempre bisogna adattarli alla propria stima. GENERALMENTE SI ADOTTANO I SEGUENTI PARAMETRI : Residenziali: coeff. 1.00 per le abitazioni coeff. 0.25/0.30 per le terrazze o poggioli coeff. 0.60 per i garage coperti; Commerciali/direzionali: coeff. 1.10/1.80 per i negozi; coeff. 1.10/1.50 per gli uffici / studi privati; Artigianali: coeff. 0.50/0.90 per i magazzini (p. terra o interrato) coeff. 0.80/1.10 per i laboratori Aree cortilizie: coeff. 0.10/0.15 (cortili o giardini ad uso esclusivo) IL PIANO Riveste particolare importanza il livello del piano, che accorpa in sé le caratteristiche distintive considerate intrinseche quali la luminosità, la comodità di accesso e la funzionalità delle stesse unità a seconda che il fabbricato sia provvisto o meno di ascensore. Anche qui in generale se il fabbricato è provvisto di ascensore, all’ultimo piano sarà assegnato il maggiore coefficiente cioè 1.00 e via via decrescendo gli altri piani inferiori; al contrario se il fabbricato è sprovvisto di ascensore, al primo piano sarà assegnato il maggiore coefficiente cioè 1.00 e via via crescendo gli altri piani superori. La valutazione della posizione del piano è d’obbligo perché nel contesto del fabbricato si dovrà valutare la comodità di accesso all’unità, la rumorosità rispetto l’esterno, la luminosità e la commerciabilità nel mercato. L’ESPOSIZIONE E L’ORIENTAMENTO Altro aspetto significativo riguarda l’affaccio prevalente dell’unità rispetto l’ambiente circostante. Ad esempio molteplici possono essere gli affacci: verso il giardino condominiale, verso la strada pubblica (più o meno trafficata), verso il cortile condominiale, verso edifici limitrofi o verso panorami significativi. All’unità ritenuta migliore verrà assegnato coeff. 1.00 e via via decrescendo alle altre unità con scarti modesti. Attenzione però che alcuni vantaggi dovuti all’esposizione non siano già stati indicati dal tecnico nella stima del coefficiente del piano. Anche l’orientamento rispetto ai punti cardinali può avvantaggiare l’unità in quanto un’esposizione delle pareti esterne completamente a sud significa maggiore luce e calore rispetto un esposizione delle pareti magari a nord. Anche qui le differenze tra i coefficienti devono essere modeste, le quali oscilleranno sempre da coeff. 1.00 fino ad un minimo di 0.90. CONCLUSIONI Ora si tratta di elaborare tutti i dati raccolti per pervenire alla stesura della tabella generale di proprietà. Infatti, la superficie utile dell’appartamento, moltiplicata per i coefficienti relativi, dà una superficie virtuale o ragguagliata che, espressa in millesimi, rappresenterà la quota di valore millesimale di proprietà generale. L’accettazione, da parte di ogni singolo condominio, della tabella millesimale generale insieme all’approvazione anche del Regolamento di Condominio, di fatto costituisce il Condominio. Eventuali opposizioni o contestazioni sui valori millesimali devono essere opportunamente motivati e se del caso il professionista andrà a porre eventuali correzioni per l’approvazione unanime della tabella. La tabella dei millesimi di proprietà generale verrà utilizzata per la ripartizione di spese comuni a tutto il Condominio quali la ripartizione di tutte le spese amministrative e la ripartizione di spese di manutenzione ordinaria e straordinaria di tutte le parti comuni all’edificio nonché opere od impianti comuni dell’edificio come definito dall’art. 1117 del C.C. Occorre un'attenta valutazione di tutti gli elementi di differenziazione, espressi in coefficienti, che hanno influenza nella determinazione del valore “condominiale”. Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova 22 luglio 2004 WWW.GEOMETRI.PD.IT / LA BACHECA DI GIUGNO CERCO LAVORO CERCO LAVORO CERCO LAVORO CERCO LAVORO CERCO LAVORO CERCO LAVORO CERCO LAVORO Emanuela Chinello via Frassignoni, 15 35020 Brugine (Pd) tel. 0495806102 - cell. 3475955412 manuch82@libero.it Sonia Pintonello via Cinganame 15 Campodarsego (Pd) cell. 3477729901 - tel. 0499200336 sony77@virgilio.it Diploma 60/100, 2001. Praticante geometra ho esperienza soprattutto in pratiche relative alla ristrutturazione di edifici monumentali presso la competente Soprintendenza compresi rilievi architettonici, progettazione di edifici residenziali Diploma 42/60, 1996. Impiegata come geometra e in agenzia immobiliare. Collaborazione o eventuale assunzione presso uno studio che si occupi di progettazione di edifici nuovi o di progettazione di arredamento interno Laura Casumaro via Palazzi, 11 b - PONSO (Pd) tel. 042995272 - cell. 3333646577 Diploma 100/100, 2001. Tirocinio presso studio di architettura; corso di 800 ore per geometri esperti in restauro archittettonico; esame di abilitazione superato; esperienza nelle materie professionali, quali progettazione, pratiche edilizie in genere, cantieristica e rilevamenti. Utilizzo del programma AutoCad e di Office. Assunzione impiegatizia presso studi zone montagnanese o estense Giuseppe Cutrì cell.3383399767 giuseppecutri@hotmail.com Diploma 52/60, 1994. Mi sono occupato di computi metrici, gare d'appalto, contabilità di cantiere, sicurezza, assistenza alla direzione lavori; ho collaborato alla progettazione e direzioni lavori, computi metrici, sicurezza, catasto. Abilitato ad assolvere incarichi come coordinatore della sicurezza, ai sensi del D.Lgs. 494/96 e s.m.i. Iscritto all'albo. Assunzione e/o collaborazione Collaborazione o assunzione Alessandro Mason via S.Salvatore, 86 Padova tel. 049761351 cell. 3747230177 - alessandro.mason@tin.it Diploma 36/60, 1994. Progettazione e pratiche edilizie con il programma AutoCad; stesura documentazione e computi metrici per pratiche edilizie; presentazione denuncie di accatastamento e variazione col programma DOCFA 3.00.02; attestato di frequenza corso di coordinatore per la progettazione e l'esecuzione D.LGS. 494/96. Desidero seguire lavori edilizi dalla progettazione alla realizzazione in opera Fabio Nalesso via Caltana, 44 - Villanova di Camposampiero (Pd) - 0499220747 3405791346 - fabio.nalesso@virgilio.it Diploma 69/100, 2001. Corso di 800 ore “Geometri esperti CAD e Costruzioni Civili” e biennio di praticantato presso studio tecnico. Richiesta di assunzione Roberto Valenti cell. 3387474749 - tel. 049703161 3387474749@tim.it Diploma 42/60, 1991. Disegnatore CAD presso Studio Tecnico, Ufficio Tecnico Impresa Edile, Ufficio Tecnico Mobilificio, Ufficio Tecnico freddo industriale, Ufficio Tecnico Pareti Mobili. Alberto Stecca via Liguria 20 - Martellago (Ve) cell. 3282867427 - stecca78@libero.it Diploma 40/60, 1997. Geometra presso l’Agri.te.co.con funzioni nel campo della progettazione ambientale e architettonica; attualmente impegato con la mansione di “Geometra di Cantiere”. Assunzione Andrea Vegro via Ugo Foscolo 1/1 Codevigo (Pd) tel. 0495856263 - cell. 3494595209 matteo@abilene.it Diploma 83/100, 1999. Rilievo di fabbricati; progettazione e richieste autorizzazioni; frazionamenti e accatastamenti con procedura DO.C.FA. 3.0 . Collaborazione Andrea Borgato Legnaro (Pd) - cel. 3484954618 - tel. 0498830060 - andrea_clio@virgilio.it Diploma 64/100, 1999. Progettazione; rilievi topografici; conoscenza Autocad e DOCFA 3. Assunzione Carlo Liverani via G. Garibaldi, 3 35042 Este (Pd) cell 340/6969132 - c.liverani@katamail.com Diploma 75/100, 2000. Iscritto all'albo dal gennaio 2004. Offro disponibilità per relazioni sulle dispersioni termiche L. 10/91.a OFFRO LAVORO OFFRO LAVORO OFFRO LAVORO OFFRO LAVORO OFFRO LAVORO OFFRO LAVORO OFFRO LAVORO Andrea Magro via Santuario, 43/1 Abano Terme (Pd) cell. 3292717833 - dbenato@postaalice.it millich@entende.it cell. 3293123435 - bacchin.fil@inwind.it Ricerchiamo geometra per collaborazione professionale, disponibilità anche per tirocinanti. Cerchiamo geometra di prima esperienza. Cerco praticante anche prima esperienza, interessato ad una formazione orientata principalmente alla cantieristica: direzione lavori, computi metrici, contabilità, visite cantiere, progettazione. Sandro Berto via Romea, 73/3 Legnaro (Pd) tel 049641161 fax 0498839521 studioberto@tin.it Paolo Giacomazzi via dei Colli, 77/B - Padova - 049624455 - 337524112 - p.giacomazzi@tin.it Cerco praticante anche prima esperienza; progettazione, d.l., computi metrici, contratti di appalto, cementi armati, catasto e altro Doka Italia S.p.A via del Santo, 143 Limena (Pd) tel. 0498843670 - fax 0498843681 c.a. Ing. Andrea Piccolo - andrea.piccolo@doka.de Cercasi tecnico progettista per sviluppo progetti di sistemi di casseratura industrializzata. Millich p.le Leonardo da Vinci 8 Mestre tel. 041975954 - fax 041971464 Cercasi praticante anche alla prima esperienza con conoscenze base di Autocad per varie mansioni. Silvano Corà Bresseo di Teolo (Pd) 0499901955 - geometra.cora@tin.it Cerco praticante con possibilità di futura collaborazione. Giuseppe Volpin via Roma, 39 Maserà di Padova (Pd) tel. 0498860158 - cell. 3296242601 geom.volpin@libero.it Cerco geometra praticante Edilceramica Violato via D. Alighieri, 20 Agna (Pd) Tiziano Amistà via S. Valentino, 32 Conselve (Pd) 0499501260 - miglioranza.amista@tiscali.it Cercasi geometra per periodo di prova. Simone Marchetto via Canaletto, 20 Lozzo Atestino (Pd) 34958108670499501260 marchettosimone@tiscalinet.it Cercasi geometra per part - time verticale. CERCO ATTREZZATURE Michele Comuian via Ponte della Cagna 122 Padovainfo@michelecomunian.it Cerco teodolite in buono stato. OFFRO ATTREZZATURE Diego Trevelin cell. 3393192926 - tdgeom@libero.it Vendo 50 DVD vergini "PRINCO" 4,7 Gb. 4 X di scrittura. (2 pacchi da 50 disponibili) € 50,00. luglio 2004 Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova INFORMAZIONI Sgravi Irpef e ristrutturazioni: il Veneto ai primi posti Il Nordest ha dimostrato di gradire la possibilità di avere gravi fiscali per i lavori di recupero e ammodernamento degli immobili. Dall'inizio dell'anno è stata registrata in questo settore una crescita del 26 per cento. Nel Veneto le pratiche avviate sono state oltre 12.000 (+34%). Ricordiamo che gli sconti fiscali prevedono sgravi del 36% delle spese dall'Irpef e una riduzione dell'Iva al 10%. (dati forniti dalla Agenzia delle entrate). L'amministratore di condominio diventa manager Rivoluzione tra i condomini con il disegno di legge 1708 “Modifiche al Codice civile in materia di condominio”, che cambia le regole per i condomini, ha avuto il primo sì dalla Commissione Giustizia del Senato, all’unanimità. Per il provvedimento potrebbe essere prevista una corsia preferenziale con l’approvazione in Commissione in sede legislativa. Per il varo definitivo la parola passerà poi alla Camera. L’esigenza di una riforma della disciplina del condominio è da decenni invocata da più parti data l’inadeguatezza di un sistema normativo ancorato al 1942, periodo in cui il fenomeno condominiale era legato a diverse esigenze ed a modesti agglomerati urbani. Le modifiche al codice civile saranno sostanziali sia per gli amministratori che per gli inquilini. Maggiore il controllo sull’operato dell’amministratore e sui rendiconti di fine anno; egli diventa responsabile per le quote condominiali e se non lo fa sarà chiamato a risponderne personalmente; dovrà provvedere alle spese per l’amministrazione ordinaria delle parti comuni, eseguire tutti gli adempimenti fiscali, curare la tenuta del registro condominiale contenente i nominativi dei singoli proprietari e i dati catastali di ogni unità abitativa, curare la tenuta dei verbali delle assemblee. In caso di mancato pagamento delle quote condominiali, l’amministratore può sospendere l’utilizzazione dei servizi comuni. Cambiano anche i criteri per le assemblee: non servirà più l’unanimità per mettere in vendita i locali condominiali, ma basterà una decisione a maggioranza dei due terzi. Il singolo condomino non potrà eseguire opere nel suo appartamento che rechino danno alle parti comuni dell’edificio o alle altrui proprietà immobiliari; in ogni caso bisognerà rispettare le condizioni di sicurezza previste dalla legge e consentire l’esame tecnico delle opere realizzate se a chiederlo sono almeno due altri condomini. Diritto di servitù ed espropri Una sentenza della Corte di Cassazione del 6 maggio 2004 (n. 8594) ha stabilito che nell’espropriazione per pubblica autorità la pubblica amministrazione non è obbligata a mantenere l’eventuale diritto di servitù che grava sulla proprietà. Il mantenimento del diritto è valutato dalla pubblica amministrazione, che accerterà che esso non sia in contrasto con l’interesse pubblico che con l’esproprio si intende perseguire. L’articolo 45 della legge n. 2359 del 1865 infatti non garantisce al titolare del diritto di servitù sul fondo espropriando di poterlo conservare, ma dispone soltanto che, se nell’esercizio del potere discrezionale la pubblica amministrazione stabilisce, con la dichiarazione di pubblica utilità, che il diritto di servitù è compatibile con le finalità pubbliche perseguite, al titolare di esso non spetta alcuna indennità. Pertanto la posizione soggettiva del titolare del diritto di servitù, nei confronti della pubblica amministrazione, è di interesse legittimo alla conservazione del diritto e perciò non può invocarsene la tutela dinanzi al giudice ordinario. SONO GRADITI I CONTRIBUTI DEI COLLEGHI ALLA REDAZIONE DELLA RIVISTA Ricordiaamo a tutti i geom metri iscritti al Collegio che è possibile inviaare allaa redaazionne di "Pitaagoraa" articoli, materiaale fotograafico o graafico, per l’evenntuaale pubblicaazionne. Si avverte però che il materiaale nonn saarà restituito. 23 24 Pitagora notiziario del Collegio dei Geometri di Padova luglio 2004 INFORMAZIONI Immobili vincolati: il proprietario denuncia la locazione L’1 maggio 2004 è entrato in vigore il Nuovo Codice dei beni culturali (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n.42). L’articolo 59 prevede che sia il proprietario dei beni immobili di interesse artistico a denunciare la locazione, la cessione in uso o il comodato. Il testo unico del 1999 prevedeva che fosse il "detentore" e non il "cedente la detenzione" ad effettuare la denuncia. La questione appare di notevole importanza considerate le pesanti sanzioni previste per il mancato assolvimento dell’obbligo di denuncia (reclusione fino a un anno e sanzione pecuniaria da euro 1.549,50 a euro 77.469,00). La denuncia va presentata entro trenta giorni alla Soprintendenza del luogo in cui è ubicato l’immobile e deve contenere: i dati identificativi delle parti e la sottoscrizione delle medesime o dei loro rappresentanti legali, i dati identificativi dei beni, l’indicazione del luogo ove si trovano i beni, l’indicazione della natura e delle condizioni dell’atto di trasferimento, l’indicazione del domicilio in Italia delle parti. Leggi regionali 2003: disponibile il cd della Regione La Regione Veneto ha completato la raccolta delle leggi regionali del 2003, alle quali si aggiungono la legge finanziaria e il bilancio di previsione per il 2004, i testi aggiornati delle leggi modificate e le scadenze delle opportunità finanziarie. Un CDRom “Leggi Veneto” è in distribuzione assieme ad una edizione speciale del Bollettino Ufficiale della Regione. Per ottenerne una copia gratuita basta inviare una mail di richiesta a segr.giunta@regione.veneto.it, indicando l'indirizzo a cui far pervenire il materiale. Per informazioni: Segreteria della Giunta Regionale, Palazzo Balbi - Dorsoduro 3901 - 30123 Venezia, tel. 041 2792930, fax 041 2792983. Andrea Palladio e Carlo Scarpa in mostra a Vicenza Nel novembre 2003 una serie di modelli lignei giunti da Vicenza ha presentato al Parlamento Europeo di Bruxelles le due eccellenze dell'architettura del Veneto di tutti i tempi: Carlo Scarpa (1906-1978) e Andrea Palladio (1508-1580). Dal 29 maggio l'al- lestimento di Bruxelles è ricostruito a Vicenza, nel palladiano palazzo Barbaran da Porto, sede del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, che da oltre quattro anni è impegnato in ricerche e progetti di valorizzazione dell'opera di Carlo Scarpa. A dispetto della loro distanza generazionale, l'iniziativa presenta Palladio e Scarpa insieme: un parallelo che mette in luce affinità e differenze inattese, soprattutto fra le modalità con cui ciascuno interpreta il ruolo delle tradizioni e dell'innovazione in architettura. La mostra dura fino al 29 agosto 2004. Altre informazioni: http://www.studioesseci.net. Foto di Pino Guidolotti. Varianti al Piano Regolatore Generale Comune ARRE (Piano di Recupero area “ex Stimamiglio” ARRE (Piano di Recuperodi iniziativa pubblica area “ex Consorzio agrario”) CASTELBALDO LIMENA MONSELICE MONTEGROTTO RUBANO SOLESINO (“2004 puntuale”) SOLESINO (2004/A”) TOMBOLO periodo di pubblicazione dal 31 Maggio 2004 al 30 Giugno 2004 dal 31 Maggio 2004 dall’1 Giugno 2004 dal 17 Giugno 2004 dall’11 Giugno 2004 dall’11 Giugno 2004 dal 10 Giugno 2004 dall’1 Giugno 2004 dall’1 Giugno 2004 dal 27 Maggio 2004 Gli atti relativi alla adozione delle singole varianti sono depositati presso la Segreteria del Settore Urbanistica della Provincia e presso i Comuni interes- al 30 Giugno 2004 all’1 Luglio 2004 al 27 Giugno 2004 all’11 Luglio 2004 all’11 Luglio 2004 al 10 Luglio 2004 all’1 Luglio 2004 all’1 Luglio 2004 al 27 Giugno 2004 sati. Chiunque può presentare osservazioni entro un termine (20 o 30 gg. successivi all’ultimo giorno di deposito) da verificare per singolo Comune.