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PORTFOLIO www.naturalvisions.it Bianco e nero Naturaessenziale 20 TUTTI FOTOGRAFI Il bianconero ci svela una natura diversa, nuova, originale. Occorre però sensibilità e competenza tecnica per interpretarla, come in queste splendide immagini di Roberta Pagano e Ioannis Schinezos. Diversi generi fotografici sono stati estesamente esplorati in bianconero e, per alcuni, esso ne rappresenta il linguaggio identificativo. Pensiamo alla street photography, ad esempio, o al ritratto. Eccezion fatta per il paesaggio, la natura è prerogativa quasi esclusiva del colore; piante e animali nel proprio ambiente sono stati fino a oggi ben poco rappresentati. Il colore, intendiamoci, è un elemento di grande importanza in natura. Sul colore si basano soprattutto i comportamenti animali che riguardano la sfera riproduttiva; il piumaggio dei maschi di molti uccelli assume nel periodo degli accoppiamenti colori vivaci allo scopo di attirare l’attenzione delle femmine. Paesaggio di pianura, Serengeti, Tanzania. >> Dati di scatto: 1/1000s a f/6.7, ISO 400. Focale 12mm con Nikkor 17-35mm f/2.8 D ED-IF su Nikon D2X. TUTTI FOTOGRAFI 21 Albero d’ippocastano (Aesculus hippocastanum), Orto Botanico di Napoli. >> Dati di scatto: 1/125s a f/11, ISO 200. Focale 21mm con Nikkor 17-35mm f/2.8 D ED-IF su Nikon D300, treppiede. Semi alati di acero (Acer sp.). >> Dati di scatto: 1/6s a f/22, ISO 320. Micro-Nikkor 200mm f/4 D ED-IF su Nikon D300, treppiede. 22 TUTTI FOTOGRAFI Le colorazioni mimetiche consentono a predatori e prede di attuare ognuno la propria strategia: passare inosservati per avvicinare il più possibile il proprio bersaglio, oppure confondersi con l’ambiente e sottrarsi a occhi temibili. Un curioso esempio di comunicazione riguarda le cosiddette “colorazioni di avvertimento” attraverso le quali un animale informa potenziali predatori della propria pericolosità. Fondamentale è anche il ruolo del colore nell’universo delle piante, soprattutto nell’interazione tra fiori e insetti, vantaggiosa per entrambi: l’impollinazione, da una parte, e il nutrimento dall’altra. Anche se gli insetti hanno una visione diversa da quella umana, è pur sempre il colore a guidarne il comportamento. Le piante, a loro volta, nel corso di milioni di anni hanno evoluto strutture floreali appariscenti e colorate in modo da attirare diverse specie d’insetti. Detto questo, la domanda è ovvia: per quale motivo il fotografo dovrebbe ab- Alberi di salice (Salix sp.) nella nebbia, Delta del Po. >> Dati di scatto: 1/500s a f/10, ISO 200. Focale 55mm con Nikkor 24-70mm f/2.8 G ED su Nikon D800. bandonare la strada più ovvia per documentare la vita naturale? Per quale motivo accantonare un elemento così importante come il colore a favore di una visione minimalista? La risposta ha molteplici sfumature. L’immagine monocromatica è essenziale, rigorosa, intima in un certo senso; possiede un linguaggio proprio e, pur mantenendo una buona capacità descrittiva, comunica in modo differente rispetto al colore. Richiede una buona sensibilità non solo da parte del fotografo ma anche del “lettore” finale dell’immagine; è un rapporto piuttosto esclusivo, non adatto al grande consumo. Scopo del nostro articolo non è tanto quello di mostrare dettagliatamente ogni metodo di conversione colore-bianconero, ma condurre il lettore in un universo poco esplorato; aprire gli orizzonti verso una natura in cui l’emozione prevalga sull’aspetto documentativo in senso stretto. Vedere senza colori Spesso si pensa che la scelta del bianconero sia una specie di “ultima occasione” per fotografie a colori non particolarmente riuscite. È un modo di procedere errato, anche se non esistono regole ferree a proposito: un’ottima immagine a colori potrebbe diventare un’insignificante immagine monocromatica e, d’altro canto, una “debole” fotografia a colori può acquistare notevole impatto con un’attenta conversione. Le variabili sono diverse e non procedono in modo lineare: molto dipende dal soggetto, dai suoi colori, dalla sua struttura, dallo sfondo (cromatismi, grado di sfocatura). A tutto questo devono essere aggiunti particolari secondari ma piuttosto importanti, il cielo ad esempio. Il nitido e tagliente azzurro di una giornata serena diverrà con ogni probabilità un grigio piatto e senza spessore; occorrono attraenti formazioni nuvolose per aggiungere tridimensionalità e forza nei paesaggi in cui compaiono frazioni significative di cielo. Chi ha avuto occasione di approfondire il lavoro di alcuni fotografi americani del ‘900, soprattutto nel campo del paesaggio, da Ansel Adams a Edward Weston, avrà rilevato che l’assenza del colore passa completamente in secondo piano. Questo è dovuto non solo alla perfetta padronanza del mezzo tecnico (ottica, inquadratura, filtratura, diaframma) ma anche - principalmente, direi - alla scelta del soggetto. Col tempo e l’esperienza si arriva a individuare fin dall’osservazione diretta quale soggetto o inquadratura rappresenti un interessante soggetto monocromatico. Poiché ogni colore si converte in una determinata densità di grigio, può succedere che colori diversi e contrastanti acquistino grigi similari non sufficientemente leggibili; non è detto, perciò, che un soggetto multicolore porti necessariamente a una buona immagine monocromatica. TUTTI FOTOGRAFI 23 24 TUTTI FOTOGRAFI Echinops sphaerocephalus. >> Dati di scatto: 1/100s a f/8, ISO 320. Micro-Nikkor 200mm f/4 D ED-IF su Nikon D300, treppiede. Si deve puntare soprattutto su soggetti in cui forma, struttura e texture sovrastano il colore e non viceversa. Un vecchio albero dal tronco robusto e dalla complessa ramificazione può rappresentare un soggetto eccellente nel periodo inverA sinistra: Foglie di Cycas revoluta, Sudafrica. >> Dati di scatto: 1/50s a f/8, ISO 200. Focale 200mm con Nikkor 70-210mm f/2.8 G ED-IF VR su Nikon D300, treppiede. nale quando rivela l’intera struttura; ma, in estate, la presenza del fogliame verde trasformerà drasticamente lo stesso soggetto rendendolo poco adatto. Molte fotocamere dispongono della funzione “bianconero/monocromatico” e possono offrire una prima indicazione sulla validità della nostra scelta, anche se è preferibile non fidarsi completamente dalla visione sul monitor. Si può naturalmente riprendere lo stesso soggetto sia con conversione diretta dalla fotoca- mera sia a colori per confrontarlo con la nostra elaborazione al computer. In linee generali comunque conviene ottimizzare la conversione dell’immagine in postproduzione. Tecniche Partendo da uno scatto a colori su file Raw, procediamo con la normale ottimizzazione. Personalmente, l’ultimo elemento che lascio sospeso rimane il contrasto; preferisco assegnarlo alla fine del procesTUTTI FOTOGRAFI 25 Fiore di Leucospermum oleifolium, Sudafrica. >> Dati di scatto: 1/13s a f/5.6, ISO 200, Micro-Nikkor 200mm f/4 D ED-IF su Nikon D300, treppiede. Fiore d’ipomea (Ipomoea tricolor). >> Dati di scatto: 1/60s a f/8, ISO 200. MicroNikkor 200mm f/4 D ED-IF su Nikon D200, treppiede. 26 TUTTI FOTOGRAFI Gli autori Ioannis Schinezos e Roberta Pagano sono fotografi professionisti e pubblicisti. Hanno nel proprio attivo numerosi libri tra cui “La fotografia della natura – Arte & Tecnica”, Edizioni ADLE, Padova. Collaborano con diversi mensili europei che si occupano di natura, geografia, scienza e fotografia. Il loro sito web è: www.naturalvisions.it so di conversione in bianconero quando è stato deciso definitivamente ogni altro intervento. Al fine di “preparare” l’immagine per il bianconero, alle volte occorre spingere oltre misura alcuni parametri; ad esempio, una saturazione cromatica oltre i valori consueti porta spesso a passaggi di grigio maggiormente strutturati. Esistono vie semplici e vie più complesse per convertire un’immagine a colori. Due metodi piuttosto diretti, anche se non del tutto soddisfacenti, riguardano la completa desaturazione dell’immagine (in Photoshop: immagine > regolazioni > togli saturazione) e la conversione in scala di grigio (immagine > metodo > scala di grigio). Nel menù di Photoshop esiste anche la funzione bianco e nero (immagine > regolazioni > bianco e nero) con possibilità di variare le percentuali di 6 colori (rosso, giallo, verde, ciano, blu, magenta) oltreché aggiungere una determinata tinta nell’immagine. In tutti i casi si richiedono comunque ulteriori regolazioni supplementari (livelli, curve…) per immagini finali soddisfacenti. Molto usato il metodo della miscelazione dei canali rosso/verde/blu (immagine > regolazioni > miscelatore canale): si spunta la casella “monocromatico” e si varia a piacere le percentuali dei diversi canali fino ad arrivare al risultato desiderato. La somma delle percentuali dovrebbe essere 100 o su un valore prossimo al fine di equilibrare ottimamente le aree chiare e quelle scure dell’immagine. Piuttosto rapido è il metodo della mappa sfumatura (immagine > regolazioni > Fiore di Cornus florida mosso dal vento. >> Dati di scatto: 1/4s a f/32, ISO 100. Micro-Nikkor 200mm f/4 D ED-IF su Nikon D200, treppiede. mappa sfumatura) avendo l’accortezza di aver selezionato come colore di primo piano il nero e come fondo il bianco; anche qui saranno necessari successivi interventi per ottimizzare il risultato (ad esempio, su livelli, curve, duplicazione di livello con applicazione di filtri, ecc.). I metodi ovviamente non sono unicamente questi; in rete vi sono eccellenti tutorial che analizzano con minuzia molteplici modi di procedere. In alternativa, si possono acquistare software dedicati che offrono conversioni rapide con versioni alternative della stessa immagine. Testo e fotografie di Ioannis Schinezos e Roberta Pagano TUTTI FOTOGRAFI 27