Giovanna d`Arco - Parrocchia di Tarzo (TV)
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Giovanna d`Arco - Parrocchia di Tarzo (TV)
«Voce amica» Voce amica Bollettino Parrocchiale di Tarzo Ar fanta Corbanese Settembre-Ottobre 2012 - Anno XLIX - numero 5 Doroteo di Gaza, un monaco del VI secolo, scriveva: “Pensate a un cerchio tracciato per terra. Il cerchio è il mondo e il centro è Dio. I raggi sono le vie degli uomini: quanto più essi avanzano, tanto più si avvicinano a Dio e più si avvicinano anche tra loro e viceversa”. L’idea è semplice: quanto più gli uomini si avvicinano a Dio, tanto più diventano solidali tra loro, e quanto più si stringono nell’amore tra loro, tanto più scoprono Dio vicino. Certo, vi è anche il rischio di procedere al contrario, ossia verso l’esterno, ed allora si spezza l’incontro con Dio e delle persone tra loro. L’autentica fede è principio di unità, non di divisione. “Chi ama il prossimo ama, anche, Dio e viceversa” (S. Giovanni). E Hans von Valthasar, teologo svizzero, scrisse: “Il razzo è come un raggio di fuoco che rapido vola verso il cielo. Raggiunto il culmine, scoppia e mille scintille discendono rapide verso la terra. La fede ti proietta verso Dio e Dio ti rimanda in mille pezzi ai tuoi fratelli”. La fede vera ti proietta verso Dio, ma non ti lascia sospeso; ti rimanda ai fratelli, alla storia, alla terra. Divenuto fuoco, puoi riscaldare, trasformato in scintilla puoi illuminare, trasfigurato in Dio diventi un seme di luce che si rinfranca per raggiungere il gelo e le tenebre degli uomini. Nel 1928, Mons. Montini che sarebbe divenuto Papa Paolo VI, scriveva: “Carità e verità non sono nemiche; come non lo sono scienza e fede, pensiero umano e pensiero divino; estrema elaborazione cristica ed estrema semplicità evangelica”. Proponeva una specie di “duetto” come accade in musica ove persino due voci agli estremi del registro vocale, come il soprano e il basso, possono coesistere, dialogare ricreando armonia, così deve essere tra ragione e morale, tra Cultura e Vangelo. Come il soprano non deve abbassare il suo timbro, né il basso ricorrere al falsetto, così la fede e la scienza devono ciascuno stare coi piedi piantati nel loro territorio, ma devono anche guardare e ascoltare ciò che nell’altro campo si presenta e si afferma. Papa Giovanni Paolo II rappresentava la fede e la ragione come le due ali per spiccare il grande volo nel cielo della verità. Luigi Pasteur diceva: “Poca scienza allontana da Dio, ma molta scienza riconduce a Dio”. La fede non né un reperto archeologico del paleolitico: i credenti non temono la scienza, la ricerca, la critica, non sono chiusi in una religiosità paurosa e cieca, non sono creduloni, ma credenti. S. Agostino diceva: “La fede, se non è pensata, è nulla”. “Credente non è chi ha creduto una volta per tutte, ma chi rinnova il suo credo continuamente”. “Quando l’ombra cresce, è la fine della giornata. Quando il dubbio aumenta è il tramonto della religione”. Così scriveva Victor Hugo, perché credere non ha evidenza automatica di un teorema, ma è una adesione intima alla verità di una persona, che si chiama Dio. Il pericolo pe è quando il dubitare si trasf trasforma in una tenda nera che fa scom scomparire quello che sta sotto, fa scivo scivolare nella incredulità e nella indi indifferenza. d.F. www.parrocchiaditarzo.it UN SANTO AL MESE Giovanna d’Arco Jeanne d’Arc - Patrona di Francia Emblemi: corona d’oro, gigli, spada Giovanna, il cui nome significa dono del Signore, nacque a Domrèmy nei Vosgi, in Lorena il 6 gennaio 1412 da una agiata famiglia contadina, quest’anno si celebrano i 600 anni dalla sua nascita. La sua breve vita, muore a 19 anni sul rogo, si colloca sullo sfondo della guerra dei Cent’anni (1347 – 1453) tra Francia ed Inghilterra. Al tempo della sua adolescenza la guerra volgeva a favore delle truppe borgognone ed inglesi. Giovanna a 14 anni cominciò a sentire delle voci da lei attribuite all’Arcangelo San Michele, a Santa Margherita d’Antiochia (275-290) ed a Santa Caterina d’Alessandria (287 – 305), due giovanissime martiri, che la invitano a vivere da buona cristiana e soprattutto a recarsi dal Delfino, l’erede al trono di Francia, per indurlo a liberare il Paese. Lei è analfabeta, ma invia una lettera durante la Settimana Santa del 1429: «Gesù, Maria! Re d’Inghilterra e voi duca di Bedford che vi dite reggente del regno di Francia, voi Guglielmo di La Poule, conte di Suffolk, Giovanni sire di Talbot, e voi Tommaso sire di Scales, che vi dite luogotenenti del duca di Bedford, rendete giustizia al Re del cielo. Restituite alla Pulzella che qui è stata inviata da Dio, il Re del cielo, le chiavi di tutte le buone città da voi prese e violate in Francia. Ella è venuta qui da parte di Dio per implorare il sangue reale. Ella è pronta a far pace, se volete renderle giustizia, a patto che le restituiate la Francia e paghiate per averla tenuta. E fra voi, arcieri compagni di guerra e voi altri che siete sotto la città di Orléans, andatevene nel vostro paese in nome di Dio; e se non lo fate attendete notizie della Pulzella che ben presto vi vedrà in grandissime disgrazie. Re d’Inghilterra, se così non fate, Sommario Comunità cristiana Cronaca locale Notizie dal Comune Arfanta: paese mio Voce di Corbanese Parrocchia di Tarzo 1-5 6-8 9-10 11-13 14-18 19-22 Alpini Pro Loco Ricordi Anagrafe Offerte 23 24 25 26-27 28 «Voc oce o e am amica» mic ica» ca» a» pagina 2 (Segue dalla prima pagina) io sono condottiero e in qualunque luogo attenderò in Francia le vostre genti, volenti o nolenti le caccerò via. E se non vogliono obbedire, tutte le farò uccidere; sono qui inviata da parte di Dio, Re del cielo, corpo a corpo, per espellervi da tutta la Francia. E se vogliono obbedire saranno nelle mie grazie. E non pensate altrimenti, perché non otterrete il regno di Francia da Dio, il Re del cielo, figlio di Santa Maria, ma l’avrà re Carlo, il vero erede, perché Dio, il Re del cielo, lo vuole […]». Il futuro sovrano si convinse della missione divina della giovane, Giovanna aveva 17 anni, che con la sua presenza ed il suo coraggio riuscì a galvanizzare le truppe francesi e guidarle alla liberazione di Orleans assediata dagli inglesi l’8 maggio del 1429. Il successo fu poi completato dall’incoronazione di Carlo VII a Reims il 17 luglio del 1429 alla sua presenza. Si susseguirono una battaglia dopo l’altra e qui il coraggio soprannaturale della giovane ricorda la tempra dei condottieri dell’antico Testamento, garantiti dal Signore degli eserciti. Vista come un’eroina inviata dal Cielo, la gente voleva toccare i suoi abiti, il suo cavallo, l’avvicinavano per conoscere il futuro, per richiedere grazie e guarigioni. Lasciata, poi, sola per la diffidenza della Corte, la pulzella d’Orleans non poté portare a termine la sua missione; fu ferita alle porte di Parigi e, poi, fatta prigioniera nei pressi di Compiegne dalle truppe Borgognone, era il 23 maggio 1430. Ceduta tramite riscatto agli inglesi venne da questi giudicata, con iniquo processo, per eresia, idolatria ed apostasia, e condannata a morte il 30 maggio 1431 a Rouen. Durante il suo processo cui erano presenti molti prelati ed avvocati ecclesiastici, le era stato chiesto se era in grazia di Dio ed ella rispose: «Se non ci sono, voglia Dio mettermici, e se ci sono voglia Dio tenermici». Nel 1456 fu solennemente proclamata la sua riabilitazione da Papa Callisto III; beatificata da San Pio X nel 1910 e proclamata santa nel 1920 da Benedetto XV. Jeanne d’Arc vinse il dominio straniero per volontà di Dio e riuscì ad infondere audacia e speranza nell’esercito regio; ma gli storici concordano anche nel riconoscerle il merito di aver allontanato con il nemico anche il Protestantesimo, che altrimenti si sarebbe innestato in Francia. I tratti salienti della sua santità sono la fede incrollabile e l’abbandono alla volontà di Dio. La solidarietà con gli uomini, poveri peccatori, al cui soccorso si sente inviata. Secondo Charles Pèguy, uno scrittore che ha riflettuto a lungo sulla vicenda della vergine di Orleans, Giovanna non è solo colei che combatte per la libertà della Francia, ma una santa della solidarietà che vuole strappare i peccatori dalla perdizione per portarli a Gesù. Nell’Udienza generale del 26.01.2011, incentrata proprio sulla patrona di Francia, Benedetto XVI ha così spiegato: «Il nome di Gesù, invocato dalla nostra Santa fin negli ultimi istanti della sua vita terrena, era come il continuo respiro della sua anima, come il battito del suo cuore, il centro di tutta la sua vita”. Settembre-Ottobre Se ett ttem em embr mbr b ee-Ot O tobr Ot to ob brre 20 2 2012 12 1 2 PAPA GIOVANNI PAOLO I° Questo anno è il centenario della naNel novembre 1975 è in Brasile e nel scita di Albino Luciani, vescovo a Vit1977 è pellegrino a Fatima. torio Veneto, poi Patriarca di Venezia e, Il 6 agosto 1978 muore papa Palo VI. infine, Sommo Pontefice con il nome di Il 26 agosto 1978 viene eletto SomGiovanni Paolo I. mo Pontefice con il nome di Giovanni Luciani Albino nacque e Forno di CaPaolo I e il 3 settembre 1979 inizia con nale (ora Canale d’Agordo) da Giovanni una solenne concelebrazione il suo e da Tancon Bortola il 17 ottobre 1912 Pontificato. e nello stesso giorno ricevette il BatteIl 23 settembre va nella sua Cattesimo. Il 1 ottobre 1923 entra nel Semidrale “S. Giovanni in Laterano”, come nario di Feltre e nel 1928 nel Seminario vescovo di Roma. Gregoriano di Belluno; il 7 luglio 1935 Nella notte del 28 settembre 1978 viene ordinato sacerdote dal vescovo muore e i suoi funerali vengono celedi Belluno Giosuè Cattarossi. brati il 4 ottobre. E’ nominato Vicario Cooperatore prima al suo paese e poi ad Agordo. Nel 1937 è viceretInaugurazione dell’asilo tore nel Seminario Gregoria1967 no di Belluno, dove insegna: teologia, storia, diritto canonico. filosofia, storia dell’arte, patristica. Il 27 febbraio 1947, si laurea alla Università Gregoriana di Roma con una tesi su “L’Origine dell’anima umana” in Rosmini. Nel 1948 è Direttore dell’Ufficio catechistico diocesano di Belluno e il 2 febbraio il vescovo Girolamo Bordignon lo nomina Pro Vicario Generale e insegnante di catechistica in seminario; incarico confermato nel 1949 dal nuovo vescovo Mons. GioMons. Luciani a Tarzo: acchino Muccin. In quell’anno Luciani 20 settembre 1959 cresimò 61 ragazzi pubblica il libro “Catechetica in bri05. 02.1961 - per Ia Visita Pastorale, 33 ciole”, con traduzione anche in lingua cresime portoghese. Il 6 febbraio 1954, il ve02.06.1963 - per 36 cresime scovo Muccin lo nomina Vicario Gene19.06.1966 - per 41 cresime rale. Il 4 dicembre 1958 viene nominato 09.06.1968 - per 49 cresime vescovo di Vittorio Veneto e consacrato 27.04.1969 - per 31 cresime a Roma dal Papa Giovanni XXIII il 27 27.04.1969 - per IIa Visita Pastorale dicembre 1958. L’11 gennaio 1959 enI Cresimati, della Parrocchia di Tarzo, tra nella nostra Diocesi e il 10 ottobre dal Vescovo Luciani sono stati 466. 1959 inizia la sua Prima Visita PastoraVenne in parrocchia, anche, per inle che termina il 1 novembre 1963. contri con i genitori. Partecipa dall’inizio, 11 ottobre 1962, al Concilio Ecumenico Vaticano II. Come si svolgeva la visita pastoIl 2 giugno 1964 inizia la seconda rale: La settimana prima incontrava tutVisita Pastorale, che interromperà il 15 ti i ragazzi del catechismo, uno per uno, dicembre 1969, quando papa Paolo VI firmava il quaderno attivo, incontrava lo nomina Patriarca di Venezia. i membri della Giunta Parrocchiale, i E’ a Roma l’8 dicembre 1965 per la Fabbricieri, il Consiglio affari economichiusura del Concilio Vaticano II. ci e il Consiglio pastorale parrocchiali; Il 16 agosto 1966 fino al 2 novembre l’Azione Cattolica, le autorità; visita al visita la missione diocesana in Burundi. Cimitero ed alle chiese della parrocL’8 febbraio 1970 fa l’ingresso a Vechia; controllava i registri canonici (Batnezia. E nell’ottobre inizia la Visita Patesimo, Cresima, Matrimoni, Morti, Restorale. gistri dell’amministrazione). Poi le visite E’ a Roma per il Sinodo dei vescovi agli anziani ed ammalati, anche a piedi. nel 1971, nel 1974 e nel 1977. Visitò anziani e ammalati a Nogarolo, A Venezia il 16 settembre 1972 riceColmaggiore, Fratta, Introvigne, Prave la stola pontificale da papa Paolo VI pian, Rive S. Pietro e al centro. e nel 1973 viene nominato Cardinale. oce ce amica» a ic am ica» a»» R ICOR DO di «LUCIAN I Voc dal sociologismo, cose peraltro La gioia di tutto rispetto anche per lui e nella giusta misura assunte e della fede raccomandate. Tre cose ispira- A lessandro Manzoni, così descrive il Card. Federigo Borromeo: “La sua vita è come quella di un ruscello che, scaturito limpido dalla roccia, senza ristagnare, né intorbidarsi mai, in un lungo corso per diversi terreni, va limpido a gettarsi nel fiume. Badò fin dalla puerizia a quelle parole d’abnegazione e d’umiltà, a quelle massime intorno alla vanità de’ piaceri, all’ingiustizia dell’orgoglio, alla vera dignità e ai veri beni, che vengono trasmesse da una generazione all’ altra nel più elementare insegnamento della religione. Badò a quelle parole, a quelle massime, le prese sul serio, le gustò, le trovò vere; vide che non potevano essere vere altre parole e altre massime opposte, che pure si trasmettono; propose di preder per norma dell’azioni e de’ pensieri quelle che erano il vero” (A. Manzoni, I Promessi Sposi, cap. XXII). Penso proprio di non forzare, se mi permetto di veder rispecchiato Albino Luciani nell’acqua del “limpido ruscello”. Sgorgato tra le splendide e maestose montagne di Canale d’Agordo, esso va a gettarsi, fiducioso, senza ristagni né intorbidarsi, tra le braccia del suo Signore, dopo un corso per diversi terreni a Belluno, a Vittorio Veneto, a Venezia e a Roma,. Egli trovò vero, gustò e prese sul serio l’insegnamento della Parola di Dio, trasmessa dalla Chiesa, dai genitori Giovanni e Bortola, e dagli educatori: la prese per “norma”. Di essa si fece “postino”, desiderando che tutti potessero accoglierla e gustarla, avendola egli, prima, presa sul serio e trovata vera. La “memoria” di quei 33 giorni di Pontificato, spuntati con i fulgori della Pentecoste, si congiunge anche al dono di “grazia” per quanti ritrovarono la “nostalgia” di sentire la voce di “casa” e ripercorsero la strada della Chiesa, diventata per alcuni “erbosa”. Trovarono “eco” le sue parole di direzione per sostenere la fede, per rassicurare che nessuna barriera artificiosa impedisce la solidarietà e per riaffermare che Dio non abbandona nessuno. Mons. Gioacchino Muccin, vescovo di Belluno, disse di Luciani: “Nella sua vita di pastore d’anime non ci fu mai nulla di clamoroso, di sensazionale. Assennatezza sì, e modestia, semplicità, umiltà, pietà, dottrina, cultura e i talenti suoi tutti evangelicamente impiegati e trafficati nel sacro ministero a pro delle anime. Ma con un atteggiamento di fanciullo buono che spende giudiziosamente i soldarelli ricevuti da un Altro: non suoi. Luciani mirava alle anime, a combattere il peccato, a donare la pace. Non si lasciò suggestionare dall’efficientismo macchinoso e burocratico, dalle strutture, dalle statistiche, rono la sua attività pastorale: la luce della verità rivelata, il sale della sapienza, la santità della vita. E il popolo toccò con mano che il Vescovo, il Patriarca, il Papa; credeva in quello che diceva e viveva, come diceva, dover vivere un cristiano”. Papa Giovanni Paolo I si è avvicinato alla luce di Cristo ed è diventato luminoso; si è avvicinato alla Bontà e divenne buono e seminatore di serenità e di gioia. “Se Cristo, scriveva egli, avesse avuto un volto da funerale e un fiero cipiglio non poteva certo attirare sciami di bambini, che Lo assaltano, Gli tirano la veste inconsutile, Lo disturbano nelle sue prediche e frotte di uomini e di donne per giorni, fino da farli dimenticare del mangiare. Cristo poteva sorridere, ha fatto sorridere soprattutto il loro cuore, il loro spirito in modo sempre molto gentile. Si prendono più mosche diceva, riferendo il pensiero di S. Francesco di Sales, “con una goccia di miele che non con un barile di aceto”. “Dove tutti sono seri si sta a disagio e non si vede l’ora di scappare. La casa, in cui non ci sia almeno qualche volta un po’ di festa, di canto, di musica, di scherzo, diventa inabitabile”. “Un santo triste - diceva S. Teresa d’Avila - è un tristo santo”. E a chi le parlava di una monaca santa sì, ma piuttosto cupa, Teresa rispose: “Temo che colei abbia mal di fegato più che santità”. In Spagna la si chiamerebbe “Suor Dolores de Panza”. Lei era solita fare questa preghiera:”Liberami, Signore, dalle devozioni sciocche e dai Santi con la faccia acida”. S. Francesco di Assisi era chiamato il “giullare di Dio, il santo della perfetta letizia. E S. Tommaso Moro: “Dammi Signore, una buona digestione e naturalmente anche qualcosa da digerire. Dammi il senso del ridicolo”. “La Parola di Dio dice che Dio ha disegnato il nostro nome sul palmo della mano” e Luciani spiegava: - Se lassù in Paradiso Dio, per caso, ha un tavolo, su quel tavolo c’è la mia fotografia e mi tiene continuamente davanti ai suoi occhi: non si dimentica il Signore! Quando ti sei confessato e vieni via con l’anima che ti canta, allora capirai e dici: Signore, quanto sei stato buono; Signore, io non dimenticherò più la bontà e la misericordia che hai avuto verso di me. E questa è una spinta a fare meglio, ci sarà forse qualche altra caduta, ma certamente anche la brutta esperienza sarà stata salutare”. Era solito raccontare: “Quando ero scolaretto delle elementari, la maestra mi consegnava, all’inizio dell’anno scolastico, un quaderno nuovo. Io dicevo a me stesso: voglio mettere tutto l’impegno per non sciuparlo, per prendere delle belle classificazioni. Ma, ahimè! dopo qualche giorno gli angoli si arricciavano, qualche macchia di inchiostro mi era scappata dal pennino, qualche errore e qualche brutto voto non facevano del mio quaderno un capolavoro, ed allora non vedevo l’ora che la maestra pagina 3 me ne desse un altro di nuovo. La stessa cosa fa il Signore con noi; ci dice: dammi qua il quaderno vecchio e pieno di sgorbi della tua vita, io te ne dò un altro nuovo; il tuo è pieno di peccati, io te ne offro uno pieno di bontà; puoi tornare da capo, incominciare una vita nuova, come rinascere dà nuovo. Allora bisognerebbe suonare le “campane di Pasqua” e questa gioia si dovrebbe leggerla sul volto dei cristiani, che potrebbero fare “buona propaganda” a Cristo”. La stampa ha sottolineato la gioiosa presentazione del messaggio evangelica di Papa Giovanni Paolo I. La fonte, l’origine scaturiva dall’interiorità, dall’unione con Dio, dalla donazione e sublimazione dello spirito, esercitato alla pratica della carità. Tale “radice” fioriva in manifestazione di linguaggio e gesti trasparenti di calore, grazie all’amore di cui il Papa era tanto ricco e per l’accento misericordioso della sua evange1izzazione. Era un par1are fresco, vivo, schietto, popolare in attualissimo servizio del Vangelo, per ogni uomo. Le fonti della sua cultura spaziavano, oltre alla conoscenza di quella teologica, ai romanzieri, scrittori di teatro, poeti e saggisti, con predilezione per gli autori del mondo anglosassone, forse per un congeniale senso della misura e dello humour, che attiravano la sua attenzione di lettore assetato di conoscere e di gustare il bello e il bene ovunque si trovasse e ne rimase “incantato”. Egli ci ha fatto scoprire la certezza della verità, di quei valori trascendentali che sono il grande patrimonio della nostra fede. Luciani ha parlato in modo pacato, comprensibile per tutti. Si è fatto semplice e sorridente per trasmettere il messaggio di verità del Vangelo. Ci ha fatto sentire contenti di essere cristiani, di non essere dei “sorpassati” che non hanno più niente da dire. Ci siamo accorti che abbiamo anche una carica ideale di quei valori di sempre che hanno permesso ieri di costruire una civiltà, gli unici capaci domani di aprire nuove strade all’uomo.. “Il vero “alleluja” lo canteremo in Paradiso; quello sarà l’alleluja dell’amore pieno ed eterno; questo, di adesso, è l’alleluja dell’amore affamato, cioè della speranza”. Nella Piazza Giovanni Paolo I a Vittorio Veneto, a fianco della Cattedrale, si scorgono tre grandi querce, un bellissimo albero di olivo piantati in un prato verde, poco più avanti si “incontra Luciani”, che con le mani protese e con il viso sorridente sembra voglia “accompagnarsi” al passante. E la scena richiama quella dei due viaggiatori di Emmaus, ai quali il Signore Gesù si unisce nel viaggio e spiega loro la Scrittura e fa “ardere il cuore”. Luciani continua a seminare e infondere serenità presentando l’olivo della pace e le tre querce: della fede, della speranza e della carità. E allora si può andare avanti, sereni, perchè in buona compagnia. E la fortezza viene quando si ha tanta fiducia nel Signore e la gioia del Signore fu la sua forza. Questa potrebbe essere la “Enciclica” non scritta ma vissuta, di Papa Giovanni Paolo I. Don Francesco Taffarel pagina 4 Settembre-Ottobre 2012 MAMMA MARGHERITA continuazione Dall’autunno del 1835 all’estate del 1841 Giovanni Bosco vive nel Seminario maggiore di Chieri. In quel vasto edificio, ex-convento dei Filippini e adattato a Seminario nel 1828 dall’Arcivescovo Chiaveroti, per otto mesi all’anno i seminaristi conducono una vita quasi monacale. L’orario della giornata è preciso, spacca il minuto. E tutto segnato su un cartello appeso in qualche angolo, accanto a una campanella. Una filza di ore, mezz’ore, quarti d’ora. Ad ogni scadenza il «campanaro» s’avvicina alla campanella, la scuote. A quel tintinnio tutta la comunità dei seminaristi esce, entra, parla, si tuffa nel silenzio, studia, prega. La sveglia suonava alle 5. Era già pronta l’acqua fresca nelle lunghe vasche. Poi la fila dei seminaristi si snodava verso la chiesa per la Messa quotidiana (alle ore 7). Seguivano la colazione, la scuola, il pranzo, la ricreazione, poi ancora la scuola, lo studio, la cena. Alle 21 le preghiere della sera e subito dopo il riposo. Alle 5 del mattino dopo, quando l’aurora non baluginava ancora, si ricominciava da capo, sempre da capo, per otto mesi. Pranzo e cena in silenzio, durante i quali si ascoltava la lettura della Bibbia in latino e poi della Storia della Chiesa. Giovanni Bosco, appena giungeva al Sussambrino, s’immerge- va con Giuseppe e la mamma nel pieno dei lavori estivi. Trovava naturale deporre il vestito nero e unirsi a loro a mietere il grano a falciare l’erba, a spampinare e poi a vendemmiare. Felici del buon raccolto, i Bosco e i Febbraiosi lanciavano frizzi scherzosi da un filare all’altro, cantavano a gola spiegata, si inginocchiavano insieme a pregare l’Angelus quando le campane di Castelnuovo e di Buttigliera intrecciavano i loro squilli a mezzogiorno. E che gioia sedersi poi insieme sull’erba, dopo aver tolto con delicatezza dalle foglie verdi il pane, il salame, e la bottiglia di vinello che si passavano l’un l’altro dopo aver bevuto a garganella. Era allegria vera, rumorosa, benedetta dal Signore. Quando venivano le prime piogge d’autunno, e il Seminario era ancora lontano perché la scuola ricominciava il 3 novembre, Giovanni impugnava la pialla, faceva risuonare il soffietto della forgia, rimetteva a nuovo le zappe e le vanghe, e batteva ritmato sul ferro i falcetti il cui filo si era consumato nel grande lavoro estivo. Nelle mattinate fresche arrivavano anche giovanissimi studenti, a cui Giovanni dava sorridendo ripetizioni di latino. Si chiamavano Giovanni Bertagna (che diventerà Vescovo a Torino e testimonierà per la beatificazione di Don IL CATECHISMO * Perché la professione di fede inizia con: “Io credo in Dio” ? Perché tale affermazione è la più importante, la fonte di tutte le altre verità sull’uomo e sul mondo e di tutta la vita di ogni credente in lui. * Perché professiamo un solo Dio? Perché egli si è rivelato al popolo di Israele come l’Unico, quando disse: “Ascolta, Israele, il Signore è uno solo, non ve n’è altri”. Gesù stesso lo ha confermato: Dio è l’unico Signore. Professare che Gesù e lo Spirito Santo sono anch’essi Dio e Signore non introduce alcuna divisione sul Dio Uno. * Con quale nome Dio si rivela? A Mosè Dio si rivela come il Dio vivente, il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe. Allo stesso Mosè Dio rivela il suo nome misterioso “Io sono Colui che sono” [YHWH]. Il nome ineffabile di Dio già nel tempo dell’Antico Testamento fu sostituito dalla parola “Signore”. Così nel Nuovo Testamento, Gesù, chiamato Signore, appare come vero Dio. * Solo Dio “è”. Mentre le creature hanno ricevuto da Dio tutto ciò che sono e che hanno, Dio solo è in se stesso la pienezza dell’essere e di ogni perfezione. Egli è “Colui che è”, senza origine e senza fine. Gesù rivela che anch’egli porta il Nome divino “Io sono”. (Catechismo della Chiesa, compendio, nn.36-39). Bosco), Giorgio Moglia (il bambino che l’aveva visto guardiano di mucche alla sua cascina), e altri ragazzetti. Giovanni fa scuola con amorevolezza, e le poche lire che le famiglie dei suoi alunni gli danno serviranno per comprare i libri scolastici del prossimo anno. L’oratorio sotto gli occhi del parroco Alla domenica, quando i lavori si fermano, Giovanni Bosco scende a Castelnuovo, e sotto gli occhi del parroco don Cinzano dà vita a «una specie di oratorio». Dopo la Messa e nel pomeriggio fa con i ragazzi «piacevoli ricreazioni». Non si scatenano in giochi movimentati, perché arrivano da una settimana di lavoro faticoso e anche loro hanno voglia di riposarsi. «Li trattenevo in racconti, in canti di laudi sacre. Anzi, osservando che molti erano già inoltrati negli anni, ma assai ignoranti nelle verità della fede, mi davo premura d’insegnare loro anche le preghiere quotidiane ed altre cose più importanti in quella età. Intervenivano circa cinquanta fanciulli, che mi amavano e mi ubbidivano, come se fossi stato il loro padre» Il pane e il vino della madre Nel Seminario di Chieri, Giovanni Bosco compie prima due anni (1835- 37) di studi filosofici, chiamati rispettivamente “logica” e “fisica”. Nel 1837 inizia i cinque anni di studi teologici. Per concessione dell’Arcivescovo, Giovanni li riduce a quattro, dando però tutti gli esami regolari. Nella primavera del 1839, dopo un inverno di studi intensissimi e dopo le violente emozioni causate in lui dalla morte dell’amico Luigi Comollo, viene colpito da una forma seria di esaurimento. I sintomi sono classici: perdita del sonno e dell’appetito, dimagrimento accentuato, tristezza e tendenza ad isolarsi. Mamma Margherita, avvisata che suo figlio è a letto da parecchi giorni e non riesce a riprendersi, viene a trovarlo portandogli un grosso pane di miglio cotto nel forno di famiglia e una bottiglia di vino vecchio. È commovente il gesto di questa contadina di 51 anni. Le hanno detto che il figlio è ammalato da tempo, e lei sa che per molti contadini la malattia che viene al termine della primavera è la denutrizione, quando i sacchi della farina sono quasi vuoti e fino al prossimo raccolto non si riesce a mangiare abbastanza. Anche la medicina è una sola: nutrirsi bene, masticare buon pane e bere buon vino. Sulle colline si sa poco delle altre malattie dai nomi difficili. E Giovanni non vuole mortificare sua madre rifiutando i suoi doni, che pure gli danno nausea come ad ogni depresso. Sta al gioco. Incoraggiato da lei prende un pezzettino del pane croccante, e lo spinge giù con un sorso di vino. E sempre incoraggiato da lei va avanti. A sorsi e bocconi il pane è mangiato, il vino bevuto. E mentre Margherita raccoglie le briciole che hanno invaso il letto, Giovanni sente arrivare un sonno pesante “che durò una notte e due giorni consecutivi”. Don Bosco è sacerdote. Le campane di Castelnuovo Sabato 5 giugno 1841, Giovanni Bosco è ordinato prete dall’Arcivescovo di Torino, Luigi Fransoni. L’ordinazione avviene nella chiesa dell’Arcivescovado dedicata alla Madonna Immacolata. Don Bosco ricorderà: “Ho celebrato la mia prima Messa nella chiesa di San Francesco di Sales, assistito dal mio insigne benefattore e direttore don Giuseppe Cafasso.”.La sua seconda Messa don Bosco volle dirla all’altare della Consolata, nel grande Santuario della Madonna in Torino. Il giovedì seguente era la festa del “Corpus domini”. Don Bosco disse la “prima Messa” al suo paese. Le campane avevano suonato e squillato a lungo. La gente era ammucchiata nella grande chiesa parrocchiale per vedere «il figlio di Margherita che è diventato prete». La sera di quel giorno, Mamma Margherita cercò di averlo un momento solo per sé, e gli disse: «Sei prete, dici la Messa, da qui avanti sei dunque più vicino a Gesù. Ricordati però che cominciare a dir Messa, vuol dire cominciare a soffrire. Non te ne accorgerai subito, ma a poco a poco vedrai che tua madre ti ha detto la verità. Sono sicura che tutti i giorni pregherai per me, sia ancora io viva, o sia già morta. Ciò mi basta. Tu da qui innanzi pensa solamente alla salvezza delle anime e non prenderti nessun pensiero di me» (Da “Mamma Margherita”, LDC Torino) (continua) Settembre-Ottobre 2012 «Voce amica» I PAPI DELLA CHIESA 187. MARTINO IV, francese, 22/23.3.1281 – 28.3.1285 Simone de Brion canonico della Diocesi di Tours e cancelliere di Luigi IX di Francia, e cardinale nel 1261, aveva guidato per incarico di Urbano IV la delegazione che nel 1264 aveva nominato Carlo d’Angiò re di Napoli e della Sicilia. Eletto dall’intervento di Carlo d’Angiò, dopo uno dei più tempest tempestosi e lunghi (sei mesi) conclavi della storia. Martino IV. Sostenitore degli Angioini anche quanMarti do i siciliani si sollevarono (I Vespri Siciliani) per pas passare sotto gli Aragonesi nel 1282. Ma la flotta angioina fu sconfitta a Malta nel 1284 e lo stesso ang figglio del Re, detto Carlo II lo Zoppo, venne fatto prigioniero. Martino IV scomunicò Pietro III di pri Ar Aragona e promosse contro di lui una crociata, che però fallì. I romani contestarono l’azione del Papa e costrinsero il Martino IV a tenersi lontano da Rom Roma, risiedeva a Orvieto e si rifugiò poi a Montefiascone e a P Perugia, dove morì il 28.3. 1285. 188. ONORIO IV, romano, 2.4.1285 – 3.4.1287 Nipote di Onorio III, Giacomo Savelli, cardinale diacono di Maria in Cosmedin, venne eletto papa dopo Santa M conclave di quattro giorni e prese il nome di un co Onorio IV. Si preoccupò di svolgere una politica Ono di riconciliazione. Revocò le leggi contro il clero che erano state promulgate a Firenze, Bologna e ch l’interdetto di Martino IV contro Venezia; annull’in lò la rinuncia di Carlo II d’Angiò alla Sicilia. Assunse però una posizione ambigua nei confronti sun d’Asburgo, al quale aveva promesso di Rodolfo R incoronazione, fissandone la data che poi lasciò la inco cadere, ccreando imbarazzi nei rapporti tra Chiesa e Impero. Fu molto attento alle missioni destinate all’oriente, tanto che impose l’insegnamento delle lingue alla Università di Parigi e sostenne gli Ordini Mendicanti. Morì il 3 aprile 1287. 189. NICCOLO’ IV, Ascoli, 22.2.1288 – 4.4.1292 Girolamo Masci primo papa francescano della storia. In seguito a var vari malanni tra cui la peste che aveva ucciso sei cardina cardinali, il Conclave si era riunito sull’Aventino a Rom Roma, ma non pervenne ad alcun risultato perché alcu alcuni elettori preferirono allontanarsi impauriti d dal contagio della peste. Era rimasto un solo car cardinale coraggioso, Girolamo vescovo di Palestr strina e francescano. Dopo che aveva aspettato qua quasi un anno senza paure, venne eletto il 22 feb febbraio 1288. Uomo di esperienza e di grande umilt umiltà venne accolto con favore dai romani che lo voll vollero senatore. Quando Roma fu investita di nuovo dalla dall peste, egli si trasferì a Rieti, dove ricevette Carlo II d’Angiò, che giurò fedeltà alla Chiesa. Sostenuto dal Papa Carlo II entrò a Napoli nel giugno 1289 con il proposito di riconquistare l’Italia meridionale e la Sicilia. Nel frattempo Niccolò IV dovette intervenire nella lotta a Roma tra i partiti dei Colonna e degli Orsini. Egli rivolse molta attenzione alle missioni in Persia e nel 1289 inviò in Cina Giovanni da Montecorvino, fra mongoli e tartari, utilizzando il suo prezioso apporto. Fu un fallimento la crociata contro i mussulmani, e dovette registrare nel 1291 la storica caduta di San Giovanni d’Acri. Niccolò IV pose la prima pietra per la costruzione del Duomo di Orvieto e fece realizzare la decorazione di S. Maria Maggiore, dove dispose di essere sepolto dopo la morte, avvenuta il 4 aprile 1292. pagina 5 à t i n u m o C a l l a o invit Unità Pastorale “dei Laghi” Nell’”Anno della Fede” voluto da Papa Benedetto XVI in occasione del 50° anniversario dall’apertura del Concilio Vaticano II° l’Equipe dell’Unità Pastorale “dei Laghi” propone a tutti i laici di buona volontà delle parrocchie che la compongono, un cammino formativo itinerante con incontri aperti a tutta la Comunità. Il percorso strutturato in 5 serate alle ore 20,30 ha come tema: “IL CREDO”: La nostra Professione di Fede Lunedì 22 ottobre 20.30 – Chiesa Parrocchiale di Corbanese Tema: “IL CREDO” – Parte Ia ; Rel: d. A. Sartori Lunedì 19 novembre – Oratorio Parrocchiale di Tarzo Tema: “IL CREDO” – Parte IIa; Rel: d. A. Sartori Lunedì 10 dicembre 2012 – Saletta Canonica di Revine Tema: “IL CREDO” – Parte IIIa; Rel: d. A. Sartori Lunedì 21 gennaio 2013 – “Sala della Comunità” di Lago Tema: “Conoscere con la sapienza dell’arte e del messaggio sacro gli affreschi del “Credo degli Apostoli” conservati nella Chiesetta di “S. Martino” in Fratta” PARTE Ia; Rel.: Dott.ssa C. Falsarella Lunedì 18 febbraio 2013 ore 20.30 – Oratorio Parrocchiale di Tarzo Tema: “Conoscere con la sapienza dell’arte e del messaggio sacro gli affreschi del “Credo degli Apostoli” conservati nella Chiesetta di “S. Martino” in Fratta” PARTE IIa; Rel. Dott. G. Mies GIOVANI CHE SI FANNO ONORE Ambra De Polo di Giorgio e di Altoè Egle, il 26.09.2012 ha conseguito presso l’Università de-gli Studi di Padova, facoltà di Ingegneria, la laurea Triennale in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio discutendo la tesi: “ Indagine sperimentale sulle onde trasversali stazionarie indotte da una schiera di cilindri attraversati da una corrente d’acqua“.relatore Prof. Andrea Defina . Alice Ali D’Altoè di Remigio e Milva Farao raon ha conseguito giovedì 4 ottobre, con il punteggio di 103/110, la Laurea in Scienze Motorie, teg Sp Sport e Salute, presso la Facoltà di Medicina e C Chirurgia dell’Università di Parma, discutendo la te tesi: “Il ruolo dello Yoga nel controllo emozionale e nel nella preparazione psico-fisica dell’atleta”, Relatore Prof Prof. Marco Vitale, Tutore Prof. Eros Selvanizza. Thomas D Dal Cin di Giancarlo e di Possamai Rosa si è laureato il 27 settembre 2012 2 alla triennale di “Scienze e tecniche psicologiche”’ dell’Università di Trieste discutendo la tesi avente per titolo “Struttura e funzione della corteccia frontale nella dipendenza da alcol”. «Voce amica» p g pagina 6 Nell’ambito degli eventi col collegati alla Festa della Castagna sabato 13 ottobre è stato presentato il libro “L’arte di mangiar bene”. Si tratta dell’ultima opera realizzata da Antonio Pancot, classe 1922, ex dipen- ddente comunale, alpino ed ex ccombattente, da sempre impeggnato in prima linea nel volonttariato e nella vita culturale del nnostro paese. Il volume raccogglie una selezione di ricette che rrisalgono alla fine dell’ottocentto. L’opera nasce, infatti, dal rittrovamento da parte di Antonio Pancot di un vecchio ricettario, P eereditato dalla madre, alla quale eera stato a sua volta donato da uun’amica cuoca, che aveva lavvorato a servizio di Italo Balbo. IIn quel vecchio libro erano custoditi tutti i saperi, le tecniche, i precetti “del mangiar bene”, frutto di una cucina, oggi quasi scomparsa, in cui pratica e teoria procedevano di pari passo. I Fioretti di Papa Luciani Un giorno il vescovo Luciani, di ritorno da una vvisita agli ammali in Ospedale, si trovò a passare a piedi davanti ad una abitazione dalla quale stavvano uscendo due uomini. Costoro, vedendo dei ppreti, si misero a bestemmiare. Luciani si avvicinò per dire qualche buona parola, ma ottenne questa risposta: “Siamo in democrazia, possiamo dire quello che vogliamo!....Noi non facciamo male a nessuno….è una abitudine come un’altra…non abbiamo rancore con Dio…”. Luciani, con tristezza, concluse: Ora andrò nella chiesa qui vicina, dove pregherò il Signore anche per voi, e cercherò di riparare con un po’ di penitenza”. E alla sera, a casa, non volle cenare, facendo un po’ di digiuno e il giorno dopo volle mangiare la minestra rimasta dalla sera e fece portare un pacco dono ad una famiglia povera: E scrisse: “E’ necessaria un po’ di “pulizia”! La bestemmia, il parlare volgare, le allusioni maliziose dilagano…..Molti si comportano come i “monatti” della peste manzoniana, che “spingevano i cavalli a frustrate, a punzoni, a bestemmie”. Si ha, in certi momenti, l’impressione che s’avverino i versi di Heine: “Il nostro vestito è intessuto di bestemmie, di bestemmie è impastato il pane, di bestemmie sono cementate le nostre case”. E’ ora che ci mettiamo tutti e diciamo: Basta! E’ ora di aver più fame e più sete di pulizia morale, di curare meglio il settore della creanza e della gentilezza verso Dio! E che nessuno più ci senta tirar fuori pretesti!La bestemmia fa male, come è male contagioso il parlare volgare, a doppio senso e di dubbio humor. E guardando il Grande Crocifisso collocato all’esterno della Casa vescovile, Luciani commentò: “E si che nelle nostre vene scorre sangue cristiano”! Papa Luciani racconta Una serata in famiglia. André Maurois descrive una serata in famiglia: Il padre, sdraiato su una poltrona, legge il giornale o sonnecchia. La madre lavora di maglia e passa in rassegna, con la figlia maggiore, i tre o quattro problemi, che appesantiscono la vita di una donna di casa. Uno dei ragazzi legge, canticchiando, un romanzo giallo, un altro sta smontando una presa di corrente, un terzo, lacerando i ben costrutti orecchi degli altri, prova sulla radio le varie musiche trasmesse dalle capitali europee. Ne viene una bella cacofonia: il rumore della radio rovina la lettura o il sonno di papà; il silenzio del marito rattrista la sposa; la conversazione tra madre e figlia esaspera i ragazzi, che si lamentano; qualcuno porta il broncio, qualcuno non risponde alle domande, altri esplode in grida di gioia immotivata”. Succedeva al tempo di André Maurois; non sarebbe bello che abbia a succedere ancora! Attorno al focolare, attraverso la trasmissione orale e la condivisione di esperienze, le ricette diventavano a poco a poco patrimonio familiare, comunitario. Antonio ha deciso di riportare alla luce e condividere questa eredità gastronomica, perché nulla vada perduto. Il libro è prima di tutto un dono per le sue figlie, ma anche per la comunità di Tarzo e per quanti lo leggeranno. Racconta di piatti che profumano di storia, tradizione, piacere di stare insieme. Sapori di un’epoca lontana, eppure ancora attuali nella loro genuinità e semplicità, che l’autore invita a riscoprire. Un libro che viene dal passato, dunque, ma che si rileva moderno nel suo approccio al cibo e alle sue molteplici preparazioni. I condimenti, gli aromi e le cotture appaiono salutari ed equilibrati, il senso della misura è la regola che prevale su tutte. “Gli ingredienti – spiega Antonio – sono quelli che trovate ogni giorno dall’erbivendolo, Settembre-Ottobre 2012 dal macellaio, al supermercato. Il segreto che rende possibile soddisfare il palato senza penalizzare linea e salute, sta nel dosaggio intelligente, nell’uso di certi ingredienti tradizionali, nonché nel modo di cucinarli. È questa la scuola di cucina italiana. In molti hanno preso parte alla presentazione del nuovo libro di Pancot, che in passato ha pubblicato anche altri volumi: “Tarzo 1860-1960 - Immagini della nostra storia”, catalogo dell’omonima mostra fotografica, “I primi diciotto anni e il suo Magnifico Rettore”, dedicato all’Università degli Adulti della Vallata, “Per non dimenticare - storia del Gruppo Alpini di Tarzo” e l’autobiografico “Così scorre il fiume della vita”. Tra gli intervenuti alla presentazione il sindaco Gianangelo Bof, il presidente della Pro Loco Luciano Piaia, il presidente di Banca Prealpi Carlo Antiga. L’incontro è stato moderato da Francesco Introvigne, la presentazione del libro è stata curata da Martina Tonin. Festa di classe 1966 Finalmente abbiamo riorganizzato la festa della nostra classe. Ebbene sì, il 27 ottobre 2012, dopo 6 anni siamo riusciti a ritrovarci per festeggiare i nostri 46 anni! Abbiamo voluto celebrare una Santa Messa per ricordare i nostri amici defunti: quest’anno è mancato Ezio. Poi ci siamo ritrovati al ristorante ed è stato davvero un momento importante per scambiarci le nostre esperienze e i nostri ricordi. Alcuni di noi abitando a Tarzo hanno modo di incontrarsi, ma per chi non ci abita più, è stata una simpatica occasione per ritrovare i vecchi compagni di scuola e di divertimento! Alla cena eravamo in 26 “i migliori” e di questi 16 non abitano più in paese. Per loro, in particolare, è stata una grande soddisfazione poter stare ancora tutti insieme!! Per non far passare ancora 6 anni è stato deciso che sarebbe bello potersi ritrovare tutti gli anni e, quindi, abbiamo concordata già la data per il prossimo anno. Ovviamente l’invito è esteso anche a coloro che in questa occasione non c’erano. Un grazie a tutti! «Voce amica» Settembre-Ottobre 2012 27ª FESTA DELL’ANZIANO Giornata splendida, piena di sole e di calore umano, domenica 16 settembre. L’incontro con i festeggiati è avvenuto nella chiesa parrocchiale di Corbanese con la celebrazione della S. Messa officiata dal Parroco don Angelo Lucchetta il quale, al ter- Presidente Perin, sono intervenuti: il Sindaco il quale ha avuto parole di elogio per gli ultrasettantenni, il Presidente Piaia e De Lorenzi. Alla fine uno degli organizzatori ha ringraziato le Associazioni ideatrici di questa Festa; il Comune e la Banca Prealpi, per Antrisioli Armellina di anni 95 mine della cerimonia religiosa, ha consegnato alle persone più anziane presenti un quadro con l’immagine della Madonna. Al pranzo comunitario nella nuova struttura della Pro Loco al Ponte Maset, faceva gli onori di casa il Presidente Renzo Perin, ed erano presenti, oltre don Angelo, il sindaco Gianangelo Bof con l’Assessore alla cultura Andrea De Polo, Mauro De Lorenzi per la Banca Prealpi, Luciano Piaia ed Arrigo De Polo per la Pro Loco di Tarzo, Noè Pol per il Comitato di Arfanta e la Superiora delle Suore Ancelle Missionarie del S. S.. Alla Festa è intervenuta anche una bella rappresentanza delle soggiornanti nella Casa di Riposo “Villa Bianca” accompagnate dal direttore dott. Giovanni Salemme e dell’animatore Franco. Il clima che si respirava in mezzo a queste 300 persone era pieno di allegria. Dopo il benvenuto dato dal il determinante contributo erogato; tutte le persone che hanno collaborato alla sua buona riuscita ed ha concluso con queste parole: “Viviamo in un contesto, dove il patrimonio di valori faticosamente conquistati in secoli di sacrifici e lotte incomincia a dare noia. Sulla spinta di ideologie discutibili, di un consumismo e di un idealismo esasperati, stiamo assistendo non a una evoluzione, come è naturale della società, ma a uno stravolgimento del significato delle regole che ora stiamo pagando. Questo ritrovarsi ogni anno non deve essere una pura e semplice cerimonia, ma un proficuo felice incontro, vissuto nel garbo e nella grazia d’una sana fraternità. Cerchiamo, allora, di trascorrerla nella pienezza dell’allegria, e non permettiamo che essa si appanni, ma sia sempre presente nel nostro cuore.” Antonio Pancot pagina 7 IL LIBRO D’ERBA CHE RESPIRA: LE “RADICI DELLA CONOSCENZA” La conoscenza non ha il suo fondamento nella capacità del soggetto di distinguere l’ideale dal reale, ma di passare da ciò che è inespresso a ciò che è espresso. Era l’anno 1994 quando mi venne l’idea di creare un libro d’erba, che avrebbe dovuto esprimere l’essenzialità estrema delle “radici della conoscenza”. Suscitò stupore quando l’esposi in anteprima alla mostra di Bonsai nazionale nella città di Imola. Suscitava ammirazione. La mia opera fu vista come innovativa e il mio modo di fare veniva definito ‘cultura’. Io in realtà non mi ero posto obiettivi nobili, tuttavia avevo voluto un libro vecchio intriso della parola del “Verbo”, perché esso avrebbe alimentato le “radici della conoscenza”. Questo libro verde nasce da una ricerca interiore. Il libro aperto non è solo una metafora del sapere, ma è la metafora stessa della vita umana, consistente nella nascita, nello sviluppo fisico e intellettuale e, nella morte. L’erba mette radici sulle pagine, sviluppandosi verso la luce. Cerca di afferrare l’essenza del “Verbo” in una crescita senza sosta che tuttavia non sconfigge la caducità dell’essere vivente. La vita esce dalle pagine del libro ed è intrisa della sapienza di quel libro. Ho cercato di dire che l’uomo è nulla senza radici e, che le radici stanno in una conoscenza che viene da lontano ed è anche sacrale. E’ persino mistero. E’ stata una grande emozione immaginare pagine e parole come la terra. E vedere poi la nascita dell’erba fra le pagine: era la vita dentro un libro aperto di cultura. La metafora del sapere, fat- ta di frammenti, di crescita lenta e costante, in un continuo e inesorabile scandire del tempo. Dal 1994 ne ho realizzati altri. All’epoca del mio primo libro d’erba mi sarebbe piaciuto usare una vecchia bibbia, poiché è il Libro della Conoscenza per eccellenza. Ne ho usata una recente e la ho aperta su una delle pagine più significative del Nuovo Testamento: l’Apocalisse, che non è il libro sulla Fine del mondo, ma il libro “sul ”fine del mondo”. L’uomo orientato verso Dio, teso alla costruzione della Gerusalemme celeste. L’erba, metaforicamente, è il Verbo che si rinnova e da linfa all’Uomo. Il libro più importante che possiamo scrivere è la nostra vita quando si dispone al SENTIRE col cuore e, possibilmente, usando i sentimenti. Armando Dal Col, Giardino Museo Bonsai della Serenità. Tarzo (TV) Italy Maestro e Cultore di Bonsai armando.haina. dalcol:amaicom Phone: O438 587265 pagina 8 «Voce amica» Settembre-Ottobre 2012 A.I.D.O. IN PIAZZA Q uesto titolo non è un semplice modo di dire ma la realtà di ciò che è avvenuto in questi ultimi mesi. Il Gruppo A.I.D.O. (Associazione Italiana per la Donazione di Organi e tessuti) ha partecipato a diverse manifestazioni organizzate nei Comuni di Tarzo e Revine Lago. Per poter far conoscere al maggior numero di persone il messaggio del “dono di se’”che da sempre ci caratterizza, siamo stati e Revine in occasione de “La Musada” e a Tarzo in occasio- Tempo tipicamente autunnale quello di sabato 27 ottobre. Gli alpini, come sempre puntuali, hanno provveduto alla cottura delle castagne portate dagli scolari. Il cattivo tempo ha impedito di accendere i fuochi nel cortile della scuola e si è optato per la “rostidora” della Pro Loco. Alle ore 10 tutti infila, molto ordinati, gli scolari delle Elementari si pre- ne de “Lo spirito degli antichi sapori”. Con la pioggia o con il sole ci siamo prodigati per informare quanti fossero interessati alla Donazione ed al Trapianto. L’evento che ci ha dato maggiore soddisfazione è stata la “SERATA JAZZ” che abbiamo presentato assieme al Circolo Musicale il 31 agosto. Un lavoro importante che ha riscosso un buon successo di pubblico e critica. Sono questi i modi ed i momenti per farci conoscere e far si che le persone, interessate e non, possano informarsi ed eventualmente aderire alla nostra Associazione. Per poterci contattare ed eventualmente chiedere informazioni questo è il nostro indirizzo mail: aido. tarzo@gmail.com. Desideriamo ringraziare tutte le Associazioni ed Istituzioni che ci supportano e ci permettono di partecipare ai loro eventi con il nostro punto informativo. Ogni piccolo spazio è per noi prezioso, sentano nella sala mensa per la distribuzione delle caldarroste. Gli Alpini si danno da fare a riempire i cartocci e consegnarli ai ragazzi che subito si portano nei tavoli e si prestano a sbucciarli e consumarli con grande avidità. Alle ore 11 è il turno degli studenti delle Medie che in breve tempo svuotano i cartoni pieni di marroni. La scarsità dei frutti non ha compromesso lo svolgersi lanciamo quindi un appello a tutti coloro che ci possono ospitare di invitarci. Siamo calorosi, colorati e poco invadenti. Un GRAZIE sentito a tutti coloro che, il 13 e 14 ottobre, hanno acquistato la pianta di anturium a favore dell’A.I.D.O. Nazionale. Il ricavato servirà a migliorare l’informazione sui trapianti in tutta Italia. Ornella C. della tradizionale castagnata. Quest’anno, causa la prolungata siccità e la vespa cinese il raccolto di questi frutti, che nel passato, negli anni di carestia, erano il pane quotidiano delle famiglie, è stato molto scarso e scadente; hanno avuto più fortuna i castagni posti nelle zone a Nord, più ombreggiate, essi hanno maggiormente resistito alla siccità dando dei frutti più grossi e molto saporiti data la minore quantità del prodotto. Dopo la Festa degli alberi promossa dal nostro Gruppo Alpini, allo scopo di far conoscere, rispettare ed amare la natura; con la castagnata si conclude l’incontro annuale con le scolaresche inteso a far apprezzare e comprendere l’importanza dei prodotti della nostra terra. Antonio Pancot Voce Amica ringrazia tutti coloro che la sostengono. Prega i collaboratori di fornire i testi in formato (word) e le foto in (jpg) per VOCE AMICA w ww.comune.2012 tarzo.tv.it Settembre-Ottobre SITUAZIONE FINANZIARIA Quest’anno è stato, anche per il nostro Comune, un anno di forte cambiamento dovuto alla crisi economica, che ha portato il governo a fare varie manovre di tagli ai bilanci degli Enti locali, risparmiando i “succulenti banchetti” di risorse pubbliche che vengono perpetrati nelle strutture centrali. A seguito dell’ultima manovra sono stati tagliati, al nostro Comune, ulteriori € 37.000 di trasferimenti oltre ai tagli imposti con manovre precedenti. Nonostante ciò siamo riusciti a mantenere le aliquote IMU base ed in alcuni casi e, per alcune fasce, ridurle; mentre molti Comuni le stanno aumentando. Abbiamo, inoltre, rimodulato le aliquote sull’addizionale Irpef portando la soglia di esenzione ai redditi di € 20.000, mantenendo bassa l’aliquota per le fasce più deboli e recuperando un po’ di gettito dalle fasce più alte che ritengo, in tempi di crisi, possano dare un contributo. Un’oculata gestione del bilancio, una serie di investimenti fatti negli anni e una progressiva riduzione dei costi correnti ci consente oggi, nonostante i tagli governativi, di mantenere una bassa pressione fiscale sui nostri cittadini. Per i servizi a domanda individuale, come la TARSU, il legislatore prevede che debba esserci una copertura di spesa pari al 100%, e abbiamo dovuto apportare un correttivo pari al 15% su tutte le fasce e del 25% sulle case di riposo che però, nonostante l’aumento, rimangono al di sotto del costo reale di smaltimento. Per le altre utenze si ricorda che l’ultimo adeguamento della tariffa è stato nel 2006 e che da allora sono scattati gli aumenti legati all’indicizzazione Istat, gli aumenti dei prezzi dei carburanti ed i costi di smaltimento in discarica, oltre il 30%. Noi siamo convinti della buona gestione del servizio e il confronto, seppur poco simpatico, con bollette di altri comuni, ci conforta del nostro operato. Anche per le aliquote della famigerata IMU e l’addiziona- NotizieV dal Comune « oce amica» le IRPEF sono le più basse possibili e competitive con altre realtà locali. E, tuttavia, a fronte di tariffe più basse in questi anni, come mai prima, abbiamo fatto moltissimi investimenti in tutti i settori. Il vostro sindaco Gianangelo Bof LAVORI PRESSO GLI SPOGLIATOI DI CORBANESE Sono iniziati i lavori di sistemazione degli spogliatoi di Corbanese, l’intervento prevede la rimozione di tutti i rivestimenti, il rifacimento dell’impianto idraulico, compresi gli accessori, la sostituzione delle piastrelle, nonché nuovi impianti: elettrico e termico. Poi, la rimozione del tetto in Eternit e l’intero manto di copertura con un nuovo impianto fotovoltaico. E’ previsto, inoltre, un isolamento termico alla struttura. Vista la possibilità di avere una produzione di energia elettrica in loco si è deciso di eliminare anche la caldaia a gasolio molto dispendiosa e poco rispettosa dell’ambiente, e di istallare una pompa di calore. L’intervento all’interno degli spogliatoi è di circa € 20.000 tra lavori idraulici, di demolizione, elettrici ed il rivestimento. L’intervento invece sul manto di copertura con smaltimento dell’Eternit, rifacimento con materiale isolante, nonché la fornitura e l’installazione dell’impianto fotovoltaico da circa 8 kW un importo di circa € 26.000. L’istallazione della pompa di calore che ci consente di tramutare parte dell’energia prodotta dall’impianto in energia termica per riscaldare la struttura e per l’acqua calda; il costo complessivo è di circa € 13.000. Questi interventi oltre a migliorare notevolmente la fruibilità delle strutture consentono altresì una maggior economicità di gestione e sicuramente di gran lunga un maggior rispetto per l’ambiente. Il sindaco Gianangelo Bof LAVORI DI MANUTENZIONE STRADALE Importanti per i cittadini sono i nuovi lavori che vengono fatti sul territorio, ma è altresì importante per gli stessi il mantenimento in efficienza delle infrastrutture esistenti. Per questo l’Amministrazione ha investito moltissimo negli anni scorsi nella sistemazione e nell’ammodernamento della rete viaria, fondamentale per la vita quotidiana dei cittadini. In questi mesi abbiamo sistemato e riasfaltato strade per ca. 170.000 €. A Corbanese grazie alla collaborazione con il SISPS abbiamo rifatto il manto di asfalto di via Silvio Pellico e di Viale Italia che negli anni erano state interessate da diversi interventi di riparazione e di manutenzione dei sotto servizi. A Tarzo sono stati sistemati in via Ruio, due corti pubbliche; in questo caso oltre al manto di superficie è stata risolta anche una problematica relativa allo smaltimento delle acque bianche che per anni avevano creato danni alle abitazioni. La strada del Costarnol, che costituisce una viabilità alternativa in caso di emergenze, sic@comune.tarpagina zo.tv.9it dopo l’alluvione del 2010 si era molto danneggiata, non avendo le caratteristiche per sopportare un alto flusso viabilistico. Con l’intervento sono stati sistemati i tratti danneggiati e si sono migliorate le sue caratteristiche in caso di ulteriore calamità naturale. In località Parè di Arfanta per gli eventi alluvionali del 2010 e a causa dei lavori fatti sull’acquedotto (sostituzione di un tratto di linea deteriorata), lo stato della strada era molto precario. Grazie anche all’aiuto dell’azienda vinicola Serena che ha contribuito alla realizzazione dell’intervento siamo riusciti a sistemare la strada e a reggimentare il deflusso delle acque meteoriche. In località Nogarolo, via dei Martini, nel tempo era stata oggetto di numerosi interventi sui sotto servizi ed il manto stradale era molto obsoleto; abbiamo deciso di intervenire con il suo rifacimento, evitando così disagi ai residenti e consentendo un miglior utilizzo della strada. In località Castagnera alta siamo intervenuti su un tratto di strada bianca che era stata oggetto nel passato anche di eventi franosi. C’eravamo impegnati da tempo per la sua sistemazione e, anche, questo impegno è stato mantenuto. In questo elenco ho citato solo gli interventi principali, in realtà sono state fatte molte altre piccole tratte di asfalto e di manutenzione stradale che per l’entità non vado delegare singolarmente, ma, da come ho potuto percepire, sicuramente molti cittadini se ne sono accorti. Per quanto possibile vogliamo essere vicini alle esigenze ed alle problematiche quotidiane della nostra cittadinanza. Consigliere Mauro Gava ASSESSORATO ALLA CULTURA Si è appena conclusa la nona settimana delle biblioteche promossa dal Sistema bibliotecario del Vittoriese che quest’anno coincideva con l’iniziativa provinciale del “biblioweek”. Queste iniziative vogliono avvicinare un mag- «Voce amica» pagina 10 gior pubblico alle biblioteche e quest’anno prevedevano una serie di iniziative, promosse indipendentemente dalle singole biblioteche, che hanno avuto luogo da sabato 13 a domenica 21 ottobre. A Tarzo la biblioteca comunale ha incentrato l’iniziativa in modo particolare e originale organizzando delle letture animate a tema realizzate con le lettrici volontarie, Carla Candiani, Anita Possamai e Danila Casagrande che domenica 14 hanno intrattenuto i bam- bini con letture legate alla preistoria e ai loro abitatori, i dinosauri. Mentre presso la Sala pubblica adiacente al Municipio è stata allestita una mostra sula preistoria e i dinosauri, con proiezioni tematiche, esposizione di libri, fossili e immagini legate al mondo dei dinosauri, curata dal bibliotecario Lucio Tarzariol e da Valeriano Dal Cin. Queste iniziative hanno avuto un notevole riscontro richiamando nel “biblioweek” nonostante le vicine concorrenze delle biblioteche limitrofe, più di duecento persone che si sono intrattenute partecipando all’originale attività da noi proposta Cementificazione intorno ai laghi! In questi giorni sulla stampa si è parlato di una selvaggia cementificazione a pochi metri dalle sponde dei laghi. Invece è stata presentata una osservazione sul PATI. Dei privati propongono un accordo di programma con l’impegno a cedere determinate aree, in cambio della richiesta di rendere edificabile un’area limitrofa al centro di Fratta, a 350 m dai laghi. Si precisa che è impossibile costruire a pochi metri dalle sponde dei laghi in quanto c’è un vincolo di inedificabilità. La conferenza di servizi provinciale ritiene “accoglibile” l’osservazione in linea tecnica. Per quanto concerne i volumi costruibili demanda tutto, come prevede la legge, al piano degli interventi (P.I.). Nelle norme del piano è previsto un successivo doppio passaggio in Consiglio comunale: per l’adozione e l’approvazione. Pertanto in questa fase, al di là delle richieste fatte dai privati con l’osservazione, tutto verrà definito dal Consiglio comunale con il P.I. Le norme tecniche che disciplinano il PATI prevedono che vengano individuate le aree di espansione e ne vengano definiti i limiti. Con la sua approvazione le aree mantengono la destinazione precedente, anche ai 39 anni quanti problemi, quante delibe- DALLE CRODE CARLO re, quante riunioni, quante notti insonni, quanti miliardi di lire e poi milioni di euro erogati per pagare le varie opere pubbliche realizzate, i colleghi dipendenti, i sussidi, le elargizioni, i contributi, ecc.. Non tutto è stato rose e fiori, ci sono state anche incomprensioni o difficoltà nel rapportarsi con gli amministratori ed i colleghi. Questa è la vita di qualsiasi dipendente pubblico o privato, ma in particolare chi partecipa alla gestione della pubblica amministrazione si trova davanti Battesimo Gli anni passano veloci, un altro ex allievo va in pensione. Carlo ha iniziato a lavorare in Comune il primo settembre 1971, come impiegato avventizio, con mansioni presso vari uffici ed ha operato per la preparazioni dei ruoli dell’imposta di famiglia (nel 1970 il Comune incassava poco più di 1000 euro); la tassa asporto rifiuti; nelle operazioni di censimento; nell’attività ufficio anagrafe e elettorale sino al 14 maggio del 1972. Poi la parentesi del servizio militare, 14 mesi di naja, dal giugno 1972 all’agosto 1973 presso il 7° Reg. Alpini - Btg Feltre. Ritornato in Comune nell’ottobre del 1973 ha lavorato per due anni quale Applicato avventizio presso l’Ufficio tecnico e per altri sei come Ufficiale Amministrativo presso l’Ufficio segreteria. Diventa poi il “ragioniere” del Comune dall’ottobre 1981 al 17 novembre 1997 come Ufficiale Amministrativo. Con l’anzianità, le varie modifiche delle normative e la carriera diventa alla fine Responsabile dell’Area Finanziaria/risorse umane/tributi/socio-assistenziale. Questa in sintesi la sua attività professionale. Ma in questi Settembre-Ottobre 2012 a casi di coscienza, a difficoltà burocratiche, a dover dire di no ad amministratori o a colleghi, ancor prima che a tanti cittadini. Di Carlo è giusto ricordare anche l’impegno civile e nel volontariato. E’ stato consigliere del Gruppo Alpini di Tarzo dal 1987 al 2008 ricoprendo le cariche di cassiere e di segretario; della Pro Loco fini impositivi, per avere poi l’effettivo cambio di destinazione ci vuole il P.I. Quindi, si rasserenino i nostri cittadini, non ci sarà alcuna cementificazione a “pochi metri” dalle sponde dei laghi e quanto verrà costruito, permutato o fatto da codesta Amministrazione sarà discusso ed approvato in Consiglio comunale. Riconosco che amministrare non è facile, ma ogni amministratore, come ogni funzionario, deve aggiornarsi sulle norme e sugli iter che disciplinano la gestione della cosa pubblica. Per noi è importante che il cittadino sia consapevole della trasparenza che abbiamo sempre dimostrato in questi anni e che questa Amministrazione non intenderà compiere alcun atto che sia lesivo dei nostri territori e dei nostri cittadini. Purtroppo le notizie che vengono trasmesse dalla stampa e dai mass media non aiutano gli italiani ad essere fiduciosi della politica, ma confido che i nostri cittadini, che ci hanno così largamente gratificato con il voto, non abbiamo mai da essere delusi da noi. Il sindaco Gianangelo Bof di Tarzo della quale è stato segretario per parecchi anni. E la collaborazione con le predette Associazioni continua tuttora. Socio AVIS dal 1979 ha già effettuato 112 donazioni e risulta, infatti, essere il donatore tarzese con il maggior numero di donazioni. Collabora pure con la Sezione CAI di Vittorio Veneto per organizzare e accompagnare gli escursionisti in montagna. Ora è arrivato il momento della pensione e, un sabato di fine settembre, Carlo ci ha invitato per una cena di commiato con i famigliari, i colleghi ed amici, ed anche noi sindaci degli anni del suo lavoro. Nel suo saluto ha ricordato tutti ed anche i tre sindaci che sono deceduti: Pradal Giancarlo, Mattarolo Franco e Tomasi Elsa. Oggi Carlo è pensionato e, da come ha vissuto gli ultimi 360 giorni, non ne vedeva l’ora. Le responsabilità del suo ufficio dovute in parte alla burocrazia”impazzita” hanno certamente condizionato questa sua voglia di andarsene. Noi gli facciamo tanti auguri e buone passeggiate cicloturistiche. Nicola PS: ora il ragioniere del Comune è Pietro Cordella. Gli auguriamo buon lavoro. Settembre-Ottobre 2012 CATECHISMO Arfanta Paese mio Con grande gioia, proprio nell’”Anno della Fede”, anche nella nostra parrocchia, dopo tre anni di “pausa” riprende l’appuntamento con il catechismo. 5 bambini di 1a e 2a elementare, si incontreranno, a partire da sabato 13 ottobre dalle 14 alle 15 in canonica, a cadenza quindicinale, guidati da Valentina. Sosteniamo con la preghiera questi nuovi fanciulli che iniziano il loro cammino di fede. , Nel pomeriggio di sabato 27 ottobre nonostante il tempo inclemente, con grande spirito di iniziativa e collaborazione, i genitori dei bambini hanno messo in piedi una bellissima castagnata durante la quale i fanciulli si sono divertiti davvero tanto, un modo gioioso per stare insieme e conoscersi meglio. L’apertura ufficiale si svolgerà con la S. Messa nel mese di gennaio. Gruppo Ricreativo Arfanta Ci sembra giusto e doveroso ringraziare tutto lo staff del Gruppo Ricreativo e tutti quelli che hanno partecipato al pozzo di san Patrizio, vista la buona riuscita della manifestazione. Come ogni anno lo abbiamo fatto a cena al ristorante la Mondaresca che ci ha ospitati sabato 13 ottobre. C’eravamo quasi tutti belli e brutti e come succede in queste occasioni tra una chiacchiera e l’altra abbiamo fatto le ore piccole! In ogni caso è stata una grande soddisfazione ritrovarci tutti insieme è, anche questo, un modo di far vivere il volontariato! Con queste poche righe rinnoviamo l’invito a tutti i collaboratori per il prossimo anno, sperando di essere sempre in tanti e anche in più. Ricordiamo a tutti voi che anche quest’anno il G. R. A. organizza come ormai da consuetudine il Concerto di Natale nella chiesa di Arfanta per domenica 9 dicembre alle ore 16. M. Tania Alice D’Altoè si è laureata presso l’Università di Parma. Il lavoro sostiene l’importanza del controllo emozionale, nella preparazione psicologica dell’atleta, per ottenere una migliore performance, e contestualmente promuove l’inserimento della pratica Yoga nel programma di allenamento. Un atleta deve riuscire a controllare le proprie emozioni e non permettere che contro esse prendano il sopravvento sulla propria capacità di ragionamento. rag La pratica Yogica insegna a conoscere e percepire il proprio corpo e, a raggiungere un livello di concentrazione, autoconsapevolezza e autocontrollo ce tali da permettere all’individuo di riuscire a gestire le pr proprie emozioni quando queste sembrano incontrollabili. trollabil Il cammino universitario di Alice proseguirà alla facoltà di Medicina e chirurgia di Parma per il conseguimento della Laurea Magistrale e la specializzazione in “Scienze e Tecniche delle attività motorie preventive e adattate”. pagina 11 ni imo r t a M Sabato 22 settembre alle 15.30 nella nostra Chiesa Parrocchiale LUANA FARAON e MASSIMO FOLTRAN si sono promessi amore per sempre, sotto lo sguardo felice del piccolo Leonardo, di parenti, amici e della Comunità tutta. Testimoni: Marcon Diego e Dal Col Silvia della Parrocchia di Bagnolo, Collot Sonia della Parrocchia di Solighetto. SERENA BUOSI e MARCO CATTELAN nella chiesa di Arfanta sabato 6 ottobre alle 11 si sono uniti in matrimonio, con una bella cerimonia religiosa, circondati da parenti ed amici. Testimoni: Fascendini Luisa della Parrocchia di Pieve di Soligo e Trentin Luigi della Parrocchia di S. Stino di Livenza (VE). MIRIAM DALLA BONA e ALESSANDRO NARDI, sabato 8 settembre alle 15.30 nella nostra Chiesa, hanno celebrato il loro matrimonio religioso, circondati da parenti ed amici. Testimoni della sposa: Marco Dalla Bona di Conegliano e Laura Zanardo di Mirano (VE) Testimoni dello sposo: Andrea Marangon di Quinto di Treviso e Lorenzo Trevisan di Padova. A queste tre coppie di novelli sposi le felicitazioni e gli auguri di tutta la Comunità. «Voce amica» pagina 12 Settembre-Ottobre 2012 IN MEMORIA DI EROS 10/06/1979 – 10/10/1997 “Il tuo ricordo rimane indelebile nel cuore di ciascuno di noi!” Domenica 30 settembre alle 9.15 in chiesa parrocchiale è stata celebrata la S. Messa di suffragio per commemorare il nostro amico Eros nel 15° anniversario dalla scomparsa. In sua memoria sabato 20 ottobre alle 17 presso la Palestra Comunale di Tarzo gli amici si sono affrontati nel tradizionale derby Arfanta - Resera. Quest’anno sfida particolarmente combattuta e finita con il gol all’ultimo secondo che ha dato la vittoria ancora una volta a Resera per 8 a 7, dopo il dominio di Arfanta per tutta la gara. Tra il pubblico, particolarmente numeroso, ringraziamo della loro presenza l’Assessore allo Sport Antonella Pol e i “nostri ”Giovanni Tessari e Luana Faraon ed i familiari di Eros, che hanno gentilmente offerto il rinfresco conclusivo a tutti i presenti. Tra sfottò, ricordi e condivisione la serata è proseguita con una “pizzata” in compagnia. Gli amici di Eros “5° PEDALATA della CASTAGNA” Si è svolta domenica 14 ottobre la “5a Pedalata della Castagna – Memorial Michele Naibo” prova finale del 14° “Trofeo Livenza Bike” organizzato da “La Vallata MTB” in collaborazione con la Pro Loco di Tarzo, il Comune e la Banca Prealpi. La pedalata è partita da Colmaggiore presso lo stand della Pro Loco per poi raggiungere Piazza 4 novembre, chiusa per l’occasione, dove ha avuto inizio un circuito di 7 km da ripetere tre volte e che ha portato i partecipanti fino a Resera su un percorso fatto di strade e sentieri sterrati con suggestivi passaggi nei boschi e vigneti. Poi ritorno a Tarzo per transitare nuovamente nella piazza principale, di fronte ad un pubblico caloroso che incitava ad ogni passaggio gli oltre 300 atleti in gara, provenienti da Veneto e Friuli. Per i ragazzi più giovani è stato creato un apposito circuito che ha riscosso consensi da parte di tutti i partecipanti. A fine gara per tutti rinfresco, lotteria e pasta party offerto dalla Pro Loco presso lo stand dove si sono svolte le premiazioni della pedalata e del “Trofeo Livenza” con l’assegnazione delle maglie ai vincitori nelle categorie ragazzi 13-16 anni, 6-12 anni e alle prime 5 società più numerose. Molti gli apprezzamenti agli organizzatori per il nuovo tracciato, per il suggestivo passaggio in piazza e per l’organizzazione sempre impeccabile. Un doveroso ringrazi mento a tutti i componenti de “La Vallata MTB” per l’impegno dedicato, ai proprietari dei terreni dove sono transitati gli atleti ed alla Pro Loco per il supporto logistico. per “La Vallata MTB” Luciano Resera GLI EMIGRANTI AD ERACLEA Accompagnati da una mattinata stupenda alle 8.30 del 16 settembre siamo partiti da Resera destinazione Eraclea. Arrivati, siamo stati accolti da un sole estivo, accompagnato un forte vento che ci ha permesso ugualmente di trascorrere in allegria alcune ore sulla spiaggia e, all’eroico Adriano di fare il bagno. Allo scoccare del mezzogiorno leggermente affamati ci siamo recati al Ristorante “La Terrazza Grill” che ci ha accolti calorosamente. Cosa dire, un ottimo pranzo di pesce. Il tempo è trascorso piacevolmente, tra una portata e l’altra conversazioni tra amici, foto e qualche sana barzelletta. Le ore sono volate e quando ci siamo accorti era ora del rientro; a malincuore, ma felici abbiamo ripreso la via di casa dopo aver trascorso una stupenda giornata insieme. Il Gruppo Migranti porge i suoi ringraziamenti a Maurizio che con la sua abilità ci ha condotto e riportato a casa e a tutti i partecipanti che hanno contribuito alla riuscita dell’iniziativa. Arrivederci al prossimo anno! per il Gruppo Emigranti Salvatore Buzzo Settembre-Ottobre 2012 «Voce amica» A settembre, a casa dei miei nonni, io e mio fratello Tobia abbiamo fatto una cosa bellissima: la vendemmia. Mamma e papà ci hanno spiegato il lavoro: si raccoglie l’uva per poi portarla in cantina dove è trasformata in vino; il vino viene messo in bottiglia e venduto. I nonni, invece, ci hanno raccontato che la vendemmia è una festa dove parenti e amici si incontrano, magari dopo tanto tempo, per qualche giorno e raccogliendo l’uva si ravvivano i legami. E così è stato: la vendemmia che ho fatto con mio fratello è stata una festa: abbiamo invitato i nostri amici di scuola, loro sono venuti con mamma e papà e mentre i grandi raccoglievano l’uva dai tralci noi li abbiamo aiutati a metterla nelle cassette, giocando tra i filari e raccontandoci come è stata la nostra estate. Poi abbiamo messo l’uva in un grosso tino e l’abbiamo pigiata coi nostri piedini. Finito di pestarla abbiamo bevuto il mosto, il succo dell’uva. Insieme ab- biamo pranzato e alla fine abbiamo fatto un bel disegno della giornata. I nostri disegni diventeranno le etichette di alcune bottiglie di vino (e qui diventa un lavoro!) che verranno vendute e parte del ricavato andrà alla mia scuola che è l’asilo di Tarzo. Mi sono divertita tanto e vorrei che il prossimo anno tutta la mia classe di Tartarughe venisse a festeggiare la vendemmia a casa dei miei nonni. Margherita Ricordi Auguri, Albina! Il 25 ottobre la zia Albina De Biasi ha compiuto 99 anni, cosa dire…Auguroni! Anche la comunità tutta si unisce agli auguri di buon compleanno per questo traguardo davvero invidiabile in attesa di festeggiarne insieme uno ancora più prestigioso. Auguri di cuore! Salvatore e Maria Augusta. pagina 13 DE MARCHI LUIGI Caro nonno, E’ trascorso un anno da quando non ci sei più, ma il tuo ricordo è sempre vivo nei cuori di tutti noi. Hai lasciato un grande vuoto nelle nostre vite, ci manca la tua presenza, le nostre chiacchierate, la tua compagnia. Sarai sempre nei nostri cuori. Nipoti e Milena, Bruno e Nadia Simon Alberto 10.10.2011 Albina e Andrea Gregoletto con le autorità alla festa dell’anziano del 2010 Noi che abbiamo avuto il privilegio d conoscere Berto, le sue qualità di umane e la sua forza nell’affrontare le u vvicende dell’esistenza, proprio per il rrispetto che gli dobbiamo, cercheremo di fare un modello del suo ricorm do. La vita è un alternarsi di gioie e d dolori. La perdita di una persona cara d llascia in noi un ricordo che ci da la fforza di continuare nella vita. Le sorelle Alice e Rosa «Voce amica» La Voce di Corbanese p g pagina 14 “Le TRIBU’ dei CINQUE SENSI” Il tema che abbiamo scelto per quest’anno scolastico è quello dei 5 sensi. Da qualche settimana, infatti, dopo una serie di curiosi indizi, sono venute ad abitare qui da noi delle divertenti tribù, i cui membri hanno caratteristiche fisiche e comportamentali che richiamano ognuna un organo di senso: la tribù delle lingue verdi (senso gusto) ci inviterà ad assaggiare! Ci farà trovare alcuni frutti di stagione da gustare e ci fornirà anche una buffa lista della spesa con prodotti che andremo ad acquistare al supermercato per scoprire il loro sapore…dolce, amaro, salato, aspro… Con la tribù dei nasi gialli (senso olfatto) annuseremo ed utilizzeremo alcuni elementi (come caffè, arancia,…) per conoscere molti aspetti del mondo circostante. La tribù dei pelle blu (senso tatto) ci farà esplorare l’ambiente tramite il contatto diretto con mani e piedi…ci sarà di divertirsi! Con la tribù delle orecchie rosse (senso udito) faremo esperienze legate al mondo dei suoni per educarci ad ascoltare e riconoscere suoni e rumori provenienti dalla realtà che ci circonda; svilupperemo anche l’aspetto che riguarda la produzione dei suoni. L’ultimo percorso sensoriale sarà quello che faremo in compagnia della tribù degli occhi rosa (senso vista) e giocheremo soprattutto con i colori, le mescolanze cromatiche, le luci…e il buio! Anche le uscite, supporto e arricchimento per le tematiche svolte a scuola, ci inviteranno ad utilizzare con attenzione i nostri Settembre-Ottobre 2012 sensi: una passeggiata nel bosco alla scoperta di suoni e colori (vista, tatto, olfatto), la castagnata (gusto), visita alla mostra dell’illustrazione per l’infanzia di Sarmede, visita ad una fattoria didattica (dove tutti i sensi saranno coinvolti). Anche quest’anno, inoltre, sono stati attivati per tutta la durata dell’anno scolastico il corso di danza creativa per bambini e bambine medi e grandi e un percorso di psicomotricità, entrambi tenuti da professioniste esterne. Da quest’anno, ispirate dal progetto nazionale “Nati per Leggere”, abbiamo attivato il “progetto biblioteca” con il prestito di libri della nostra scuola alle famiglie, per favorire la diffusione della lettura, ad alta voce, a casa oltre che nell’ambiente scolastico. Sarà un anno sicuramente stimolante per bambini e insegnanti: sarà un anno per toccare, impastare, assaggiare, creare, modellare, ascoltare, mescolare e per tanto tanto altro ancora!! Le maestre Laura e Michela AUTUNNO…IN COMPAGNIA!!! L’autunno è arrivato! Si, forse quest’anno si è fatto un po’ attendere, ma il clima autunnale ormai si fa sentire…il freddo, la pioggia e il vento ci sono, gli alberi iniziano a cambiare le foglie e i frutti dell’autunno come le castagne, anche se poche, iniziano a farsi vedere dal loro riccio, e allora noi maestre e bambini della scuola dell’infanzia di Corbanese abbiamo accolto con piacere l’invito offertoci dalla Pro loco di Tarzo: una bella castagnata in compagnia! Si, una castagnata con i bambini della scuola dell’infanzia di Tarzo! Mercoledì 17 ottobre accompagnati dalla nostra cuoca Tiziana ci siamo recati con il pulmino presso lo stand della Proloco di Tarzo; appena arrivati abbiamo fatto una tranquilla passeggiata fino al lago durante la quale i bambini hanno potuto osservare gli alberi e i diversi colori e forme delle foglie…i bambini sanno davvero come stupirsi… una foglia rossa che si fa vedere tra le altre ancora verdi e la gioia di raccoglierla, per mostrarla al ritorno alla mamma e al papà, spicca sui loro visi: che meraviglia! Torniamo allo stand con una gran fame e lì troviamo i bambini di Tarzo che salutiamo e subito ci sediamo perché è quasi pronto… infatti, i cuochi e le cuoche ci portano una buonissima pastasciutta che mangiamo di gusto! Terminato il pranzo usciamo per vedere come si cucinano le castagne. Un grande fuoco ci riscalda, le castagne scoppiettano e dai bambini entusiasti di tutto ciò parte un bel applauso. Mangiamo insieme le castagne calde ma il tempo si sa vola e arriva l’ora di tornare a scuola. Salutiamo i bambini della scuola di Tarzo e ci fermiamo a fare una bella foto insieme ai cuochi e agli organizzatori ai quali i bambini gridano col cuore ricco di felicità un grande GRAZIE! Ma per noi le uscite autunnali non sono finite. Così martedì 23 abbiamo deciso di fare una passeggiata dalla nostra scuola fino all’agriturismo “Agli Ulivi”. Per fortuna, dopo vari rinvii, il tempo è stato clemente e un bel sole ha scaldato la nostra camminata. I bambini dei grandi e dei medi prendono per mano i bambini dei piccoli, i quali sono pronti ad una nuova avventura da vivere insieme ai loro nuovi compagni e alle maestre. Accompagnati da due mamme disponibili partiamo. Anche questa è un’occasione per osservare la natura che ci circonda: i colori, i suoni, i rumori sono particolari che sempre ci accompagnano nella quotidianità ma che osserviamo e ascoltiamo poco, e tutto è ancora più bello se fatto in compagnia e anche la fatica della salita non si fa sentire! I cani che abbaiano al nostro passaggio, le galline che si rincorrono nei cortili, una mucca che si avvicina al recinto… “Maestra: che bello!” non c’è suono più dolce delle voci dei bambini che gioiosi ed entusiasti pronunciano queste frasi. Arriviamo all’agriturismo dove Paola e Glauco ci accolgono con una tavola colma di cose buone da mangiare e da bere, una piccola pausa e siamo pronti per raccogliere nel bosco tante foglie, castagne, ricci e bastoncini da mettere nella nostra “scatola dell’autunno”. E con la scatola piena di cose autunnali siamo pronti per affrontare la discesa e il ritorno…..stanchi, ma raggianti arriviamo a scuola, felici di aver trascorso una bella mattinata insieme! “Bambini: che bello l’autunno! Laura «Voce amica» Settembre-Ottobre 2012 CHIESA DI CORBANESE: COSA PENSI DEL TUO AVVENIRE pagina 15 Festa della Famiglia ? Riscontriamo come è difficile, nella società di oggi vivere da cristiani fedeli, quanto lo fosse per i primi fedeli di Gesù, che venivano martirizzati come criminali. Analisi, verifiche, sogni sono all’ordine del giorno, sia quando ci ritroviamo per catechismo, sia quando domandiamo di ricevere un sacramento, sia quando partecipaino alla S. Messa. Siamo sempre invitati a trovare, spazi nuovi di libertà,di giustizia, di amore, di perdono! Con la nostra vita, educarsi ed educare ad essere sensibili e generosi, verso le necessità degli altri, cercando di trovare la nostra ragione dell’essere, dell’operare. Credo che nel Leit-motiv “Costruiamo nell’entusiasmo un mondo migliore di quello attuale”, troviamo il tono per impostare la vita. L’Anno della fede può diventare un’occasione di stimolo ad inventare un nuovo criterio di intelligenza e di azione che cambi la nostra vita e la parrocchia, per l’oggi e per il domani. La fede è certamente un dono e non dipende da noi, ma domanda, anche, la nostra risposta e corresponsabilità. La fede non s’impone, ma si propone. Ma solo una fede autentica, convinta, credibile e non superstiziosa, intollerante, bigotta o tradizionale, può rispondere alle attese degli altri. L’Anno della fede diventi una occasione per riscoprire i valori cristiani, per rivitalizzare la fede, a livello personale e comunitario. Dobbiamo, per questo, nutrirci della parola di Dio con la catechesi, con i Sacramenti, in modo particolare l’Eucaristia, con la S. Messa e, non ultima, con la testimonianza della carità: la fede senza le opere è morta, ci ricorda San Paolo. d. A. Come ormai da tradizione nella prima domenica di settembre si è svolta la Festa della famiglia durante la quale vengono ricordati i vari anniversari di matrimonio delle coppie presenti. L’importanza della famiglia sta nell’essere uniti con forza ed amore anche nelle giornate che possono essere difficili. La festa è iniziata con la S. Messa, cerimonia sempre suggestiva e partecipata da numerose coppie con i loro famigliari. Non mancava il Coro, da molti anni diretto da Rossana Pradal, sempre disoponibile nelle grandi occasioni. Sempre presente, anche, Mara Tarolli che ha cantato l’Ave Maria di Gounod. I partecipanti si sono, poi, spostati nello stand della Pro Loco per trascorrere un momento di convivialità. Abbiamo avuto il piacere di avere con noi suor Lidia Rita Tomasi che ha festeggiato il suo 50° di consacrazione e Ugo e Lina Tomasi, sono giunti dal Canadà, per festeggiare il loro 50° anniversario di matrimonio con i parenti italiani. A tutte le cooppie presenti auguriamo un felice proseguimento per tanti e tanti anni insieme. Il comitato. Suor Lidia Rita Tomasi II 30 settembre Suor Lidia Rita Tornasi, suora della Misericordia di Verona, è ritornata in mezzo a noi per celebrare con i suoi familiari e con la nostra comunità il cinquantesimo della sua consacrazione religiosa. L’inno di lode e di ringraziamento che insieme abbiamo elevato al Signore sia a Lui gradito e sia per noi fonte di nuove benedizioni. Una preghiera composta da lei: “O Signore, ti ringrazio per avermi scelta, chiamata da Te, a servizio del Tuo regno. Grazie per i doni con cui hai largamente e fedelmente cosparso il mio cammino. Con tutta questa assemblea di Corbanese, ti ringrazio per questi 50 anni vissuti al tuo servizio nell’Istituto Sorelle della Misercordia, donami di proseguire il cammino con rinnovata giovinezza di spirito e con gioia, nella certezza che Tu sei sempre con me”. Nella foto con il parroco ed i coniugi Tomasi Ugo e Lina «Voce amica» Notizie flash dalla parrocchia Settembre-Ottobre 2012 PELLEGRINAGGIO A CANALE D’AGORDO La processione Domenica 9 settembre, a ricordo della Natività della Beata Vergine Maria che quest’anno cadeva di sabato, dopo la Santa Messa delle 10.45 celebrata dal nostro parroco Don Angelo ed animata dal nostro coro parrocchiale, si è svolta la consueta processione lungo le vie del paese, con la statua della Madonna portata da alcuni parrocchiani. Durante il percorso si sono innalzati dei canti mariani e preghiere dedicate alla Madonna. La celebrazione si è conclusa con un festoso suono di campane. Francesco Borsoi Mercoledì 17 ottobre 2012 nel pomeriggio un gruppo di fedeli di Corbanese e Tarzo ha partecipato al pellegrinaggio organizzato dalla diocesi di Vittorio Veneto a Canale d’Agordo per il centenario della nascita di Albino Luciani. Siamo partiti nel primo pomeriggio dalla nostra piazza a lui dedicata e durante il viaggio Don Angelo ci ha illustrato la vita di Papa Luciani. Giunti a Canale d’Agordo abbiamo visto la casa di Luciani, già Vescovo di Vittorio Veneto e Patriarca di Venezia, dove erano proiettate alcune immagini della sua vita, poi abbiamo assistito alla Santa Messa nella Chiesa Parrocchiale celebrata dal nostro vescovo Corrado Pizziolo e concelebrata da moltissimi parroci delle parrocchie della diocesi. Francesco B. PELLEGRINAGGIO A CASTELMONTE D omenica 7 ottobre un gruppo di pellegrini da Corbanese ha partecipato ad un pellegrinaggio alla Madonna di Castelmonte. Siamo partiti da piazza Papa Luciani di buon mattino e durante il tragitto abbiamo recitato il Santo Rosario. Giunti a Castelmonte abbiamo partecipato alla celebrazione della Santa Messa animata da un coro. Al termine delle funzione religiosa ci siamo trasferiti a Cividale del Friuli per il pranzo, durante il quale abbiamo fatto festa alla più longeva del gruppo, nonna Italia, novantaseienne. Nel pomeriggio siamo andati a visitare la cittadina di Gemona che ha subito gravissimi danni ed avuto molti morti nel terremoto del 1976. Durante la visita al duomo siamo rimasti stupiti particolarmente per le colonne della navata centrale rimaste inclinate per effetto del sisma. Poi abbiamo percorso tutta la via principale ricostruita come era prima che fosse distrutta e alla fine una visita alla mostra fotografica con le terribili immagini del terremoto. Chiara ce le ha illustrate raccontandoci come ha vissuto quella brutta esperienza. Nel tardo pomeriggio siamo ripartiti e, giunti a San Daniele, non poteva mancare una piccola sosta in una prosciutteria. Poi rientro a casa felici di aver trascorso una giornata in buona compagnia. Arrivederci alla prossima e un Grazie a Miranda, Chiara, Renata e Rina F. Borsoi UN GRAZIE La parrocchia ringrazia per l’impegno costante nella sistemazione delle opere parrocchiali: Pol Dario, Tomasi Cesare, Meneguz Bruno, Battiston Antonio, che hanno dedicato il loro tempo e professionalità prima per sistemare la chiesa ed il campanile ed ora sono impegnati nei lavori di sistemazione dell’Oratorio. La parrocchia ringrazia per il forte lavoro nell’apertura della scuola materna: le signore Augusta, Tiziana, Giulietta e Simone. Un altro grazie, non inferiore agli altri, al gruppo dei catechisti, dei cantori ed in in modo particolare a Rossana l’organista, a Lavinia per la pulizia della Chiesa ed a tutte le anonime persone che offrono servizi e offerte alla nostra Parrocchia. d. A. «Voce amica» Settembre-Ottobre 2012 pagina 17 Concerto vocale e strumentale Giovedì 6 settembre nella Chiesa Parrocchiale si è tenuto un concerto vocale e strumentale in preparazione alla nostra festa Mariana. Un successo. Non si era mai vista la chiesa così piena e con un pubblico attento e competente. Nella prima parte del concerto abbiamo ascoltato alcuni brani eseguiti all’organo dal maestro Bruno Barazza e, a seguire, la Corale dei Laghi diretta dalla maestra Nadia Steffenino. Al termine abbiamo avuto una bella sorpresa Nadia Steffenino si è calata nei panni di soprano ed ha interpretato magistralmente il Panis Angelicus. Un grazie di cuore alla Corale dei laghi, alla parrocchia di Corbanese, alla Banca Prealpi e alla Pro loco che hanno organizzato questo bellissimo concerto Arrivederci al prossimo anno Francesco Borsoi l’iscrizione di un alpino ed un amico degli alpini, regolarmente tesserati con uno dei trenta gruppi della sezione. Il gruppo Corbanese quest’anno si è presentato, addirittura, con tre coppie che si sono distinte, per qualità e per bravura. Le coppie erano: 1: Aldo Dal Col; Umberto Franceschet, 2: Dario Pol; Giannantonio Battiston, 3: TORNEO DI BOCCE SEZIONALE Domenica 21 ottobre si è svolto, a Pieve di Soligo, l’annuale torneo di bocce della sezione Alpini di Conegliano, torneo itinerante che ogni anno viene organizzato da un gruppo diverso. Quest’anno appunto organizzato dalla sezione Gruppo Alpini di Pieve di Soligo. Il torneo, a trentadue coppie, prevedeva Francesco Franceschet; Giuliano Salton Su 32 coppie, i nostri si sono classificati terzi con la coppia Dal Col- Franceschet e quinticon Pol - Battiston. A tutti i partecipanti vanno i complimenti di tutto il gruppo per l’ottima figura che ci hanno fatto fare, augurandoci che anche per il prossimo anno si possa ripetere tale risultato. De Nardo Davide I premi del torneo - La coppia classificata terza TRADIZIONALE CASTAGNATA Anche quest’ anno, come ormai è tradizione, il gruppo alpini ha organizzato un’allegra castagnata in compagnia dei bambini della scuola elementare. L’allegro momento conviviale si è svolto lunedì 29 ottobre, primo giorno di scuola nella rinnovata sede di Corba- nese, in un clima di genuina serenità e gioia per essere tornati nella scuola del paese, dopo i lavori di miglioramento antisismico, realizzati in breve tempo dall’Amministrazione comunale. Fortunatamente il clima è stato piacevole: una bellissima giornata di sole anche se un po’ fredda! Data l’occasione, alla castagnata ha partecipato anche il Sindaco con gli assessori A. Pol e V. Sacchet, a testimoniare la volontà dell’Amministrazione comunale di mantenere viva la nostra scuola. Questo even- to oltre che ad aver allietato in modo sano la mattinata di bambini ed adulti è un segno concreto della volontà di tenere vive le tradizioni, volontà questa che sta molto a cuore agli alpini. Gruppo Alpini Corbanese. pagina 18 ANAGRAFE BATTESIMI 5. MATTIUZ ANGELA di Christian e di Guzzo Lisa, nata a Vittorio Veneto il 13 luglio 2012 e residenti in Castagnera Bassa. Al rito di accoglienza è seguito il battesimo comunitario il 14 ottobre. Padrini: Piol Sonia e Michelon Walter, da Revine Lago. 6. CASAGRANDE LORENZO di Michele e di Carlet Tatiana, nato a Conegliano il 17 luglio 2012, residenti in Mondragon. Dopo il rito di ac- «Voce amica» NELLA CASA DEL PADRE coglienza è stato celebrato il battesimo il 14 ottobre 2012. Madrina:Speranza Paola,della parrocchia di Ceneda. 7. GRAZZINI EDOARDO di David e di Pradal Elisabetta, abitante in via Ghette 8, nato il 7 maggio 2018 a Milano. Dopo il rito di accoglienza, il 14 ottobre è stato celebrato il battesimo. Padrini: Pradal Maddalena, da Conegliano Duomo e Grazzini Maria,da Albinatico (PT.) 5. DAL MOLIN PATRIZIO di anni 60, coniugato con Carniel Carla. Per lavoro trascorse molto tempo della sua vita in Cadore. Le sue giornate erano scandite dall’alternanza delle stagioni e del tempo, belle in estate e difficili in inverno. Incominciava il lavoro al sorgere dell’alba e terminava spesso ben oltre il tramonto del sole. Lo ricordiamo nella malattia che in modo quasi improvviso ha piegato la sua voglia e forza di vivere. Per questo venne meno la vita l’11 luglio 2012 e il suo corpo da Cortina venne portato a Corbanese dove il 18 luglio venne tumulato nel nostro cimitero. 6. ANTONIAZZI GIUSEPPINA ved. Battiston Angelo. Una vita lunga di 99 anni. E’ ricordata con riconoscenza da tante persone. Amava la vita e la stimava come un valore, come un dono di Dio. Spesso si accostava alla Comunione, felice di poterla ricevere. Rese la sua anima il giorno 21 agosto 2012 dopo essere stata assistita amorevolmente. La Messa esequiale venne celebrata il 23 agosto. 7. DE POLO MARIA di anni 85, fu Paolo e Altoè Chiara. Si era sposata con Dal Cin Giuseppe e visse fino alla fine con il figlio in via Calvario, assistita con tanto amore dai familiari. Ha per molti anni lavorato, con l’aiuto della famiglia, per la manutenzione della chiesetta del Calvario e delle sue adiacenze. La malattia la aggredì, la indebolì e concluse il suo viaggio su questa terra all’Ospedale di Vittorio Veneto il 24 agosto 2012. La S. Messa esequiale a suo suffragio venne celebrata nella nostra Chiesa e poi tumulata nel nostro camposanto il 25 agosto. 8. MATTIUZ PIETRO, sposato con D’Altoè Carmela, a 88 anni terminò la sua vita il giorno 12 settembre 2012 a S. Pietro di Feletto dove abitava. Gli anni, resero la sua vita fragile e si sforzò di superare le fasi alterne della vita. Settembre-Ottobre 2012 Dopo la S. Messa esequiale, il 14 settembre venne rispettata la sua volontà di essere tumulato nel nostro cimitero di Madonna di Loreto in attesa della resurezione. 9. FRANCESCHET EDOARDO di anni 71, coniugato con Pianca Maria Antonia. Fu un uomo attivo e molto attaccato alla famiglia che tanto amava. Per il suo lavoro di mugnaio a Corbanese era conosciuto da tutta la comunità. Ha incontrato una vita non facile, con sofferenze fisiche e morali che hanno lasciato traccia nel suo carattere. La malattia rese fragile il suo fisico e fu sempre assistito amorevolmente dalla moglie Antonia e familiari. Il suo passaggio al mondo di Dio avvenne il 10 ottobre 2012. Le sue esequie vennero celebrate il giorno 12 ottobre, con la presenza della nostra Schola cantorum, nella Chiesa di Corbanese e poi accompagnato al cimitero. Ricordo DA ROS ALDO Il ricordo di chi ci precede è con noi, resta nella nostra mente e ci accompagna nel nostro vivere quotidiano. Solo nell’unità c’è la bellezza di Dio. Sempre con grande affetto e certi che dal cielo guardi noi, quaggiù. La moglie, il figlio Silvano, la nuora, i nipoti e i fratelli nel 10° anniversario lo ricordano con tanto amore. Voce Amica «Voce amica amica» Tarzo Settembre-Ottobre 2012 SCUOLA MATERNA E’ iniziato un nuovo anno di scuola e in questo lungo viaggio saremo accompagnati dal tema: “L’acqua, che forza!”. Senza perdere tempo ci siamo subito incamminati per vederla da vicino, toccarla e ascoltare il rumore del torrente che si trova poco distante da scuola. Ogni bambino ha raccolto una bottiglietta del prezioso liquido e una volta portata a scuola abbiamo iniziato una fase di esplorazione e di esperimenti per capire di tutto e di più di questo prezioso e importante dono di Dio. Ma le camminate non finisco qui, con la bella stagione andremo al Molinetto della Croda, sulle rive del lago e al lavatoio per farci raccontare da una nonna come una volta si lavavano i panni. Durante questi mesi con giochi, canti e attività didattiche impareremo a cosa serve l’acqua e a non sprecarla. Nei mesi più caldi i bambini di 5 e 6 anni saranno accompagnati alle piscine di Vittorio Veneto per un corso d’acquaticità, per vivere altre sensazioni piacevoli, scoperte ed emozioni che questo elemento naturale ci offre. La CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE Con il mese di settembre il C.P.P. ha ripreso il proprio cammino pastorale prendendo in esame il nuovo piano pastorale diocesano e il sussidio diocesano fatto dopo il convegno ecclesiale appena concluso. Il convegno è stato, per tutti i partecipanti alle varie fasi, un’ottima occasione per incontrarsi e riflettere sulla situazione spirituale che le nostre parrocchie attualmente vivono. Il convegno ha riportato una nuova “ventata” di speranza per continuare a fare ciò in cui crediamo. Il vescovo ci incoraggia a continuare questo cammino pastorale, anche se riconosce che a volte non è facile poter operare per il bene della parrocchia a causa di un “cambiamento d’epoca”, così lo ha chiamato lo stesso vescovo. E’ compito del vescovo promuovere e coordinare attraverso le varie commissioni pastorali il cammino spirituale delle parrocchie della diocesi, mentre a livello parrocchiale tale compito spetta al parroco con l’aiuto del C.P.P.. Tutti dobbiamo lavorare insieme, per raggiungere l’obiettivo: la testimonianza del vangelo. Ma per poter meglio operare bisogna tenere presente la parola di Dio e dialogare con Gesù mediante la preghiera e le buone azioni. Saper testimoniare la propria www.parrocchiaditarzo.it fede e portare agli altri la parola di Dio non è semplice; essere portatori di pace e di speranza è molto complicato anche a causa dei continui cambiamenti che stanno avvenendo in questo difficile momento di “crisi” non solo economica, ma anche spirituale. Tutti abbiamo dubbi e incertezze. Ma dobbiamo reagire, non rimanere nel nostro guscio, ma unire le nostre forze e con l’aiuto dello Spirito Santo potremo riprendere questo cammino, anche se è in salita. Da questo convegno sono usciti vari suggerimenti e proposte concrete realizzabili durante questo anno chiamato dal Santo Padre “Anno della fede”, anno del rinnovamento spirituale di tutto il popolo di Dio. Riscoprire la fede e la parola di Dio. Dobbiamo far uscire dal nostro animo divisioni, insicurezze, indifferenza ed individualismo. Abbandonare questi démoni che oscurano la nostra vita spirituale, abbandonare il buio per andare verso la luce che è Dio e cibarsi attraverso la sua parola. La fede poi ha bisogno di speranza e di carità. Sempre nel mese di settembre si è svolto un incontro delle 5 parrocchie (Tarzo, Arfanta, Corbanese, Revine e Lago) che costituiscono “l’unita’ pagina 19 possibilità di fare questo corso ci è stata data grazie al contributo della Banca Prealpi e del Gruppo Genitori che ringraziamo. Ma le novità di quest’anno non finiscono qui! A gennaio nella nostra scuola arriverà Luisa per un corso di psicomotricità e durante l’anno i progetti sono molti: musica, laboratorio di pittura (con Suor Leontina), educazione motoria, educazione alla religione cattolica e inglese per i bambini più grandi. Ringraziamo tutte le persone che ci sostengono e ci sosterranno durante quest’anno perché sono forti e importanti come l’acqua! Maestra Elisa pastorale dei laghi” diretta dal moderatore che è don Ezio Segat (parroco di Revine e di Lago) che ha preso in esame proprio il tema dell’anno della fede e la riscoperta del “credo”. Antecedentemente a questo incontro generale l’unità aveva deciso di fare degli incontri sul tema dell’anno pastorale in corso. Il primo incontro si è svolto a Corbanese e il prossimo sarà a Tarzo il 26 novembre alle ore 20.30 e un terzo a Revine. Il 10 dicembre alle ore 20.30. Questi incontri sono aperti a tutta la comunità non solo agli eletti nel C.P.P. Siamo invitati, anche, a collaborare con la parrocchia di S. Pietro di Feletto per un progetto chiamato “arte e fede” ovvero la scoperta della bellezza della fede attraverso l’arte sacra. Nella chiesetta di Fratta ci sono degli affreschi che rappresentano il “credo”, questa chiesetta potrebbe essere inserita entro un itinerario spirituale fatto di arte sacra che partendo dalla Pieve di S. Pietro di Feletto, chiesa ricca di affreschi, si recherà in altre chiese della zona dove si hanno delle opere d’arte interessanti. Vorremmo ricordare ai nostri lettori l’importanza della erna, Scuola Materna, na di scuola cristiana à alla grande utilità comunità, che dopo varie difficoltà, anche economiche, ha ripreso dando ai bimbi che la frequentano un insegnamento cattolico, utile per la loro formazione. A tal proposito ringraziamo tutte le persone che operano perchè essa possa continuare a svolgere il proprio compito educativo. Ringraziamo, inoltre, le persone che operano in vari campi per lo svolgimento delle varie attività parrocchiali. Non dimentichiamo i chierichetti, il piccolo coro che canta all’interno delle varie celebrazioni. Loro sono i piccoli, ma non meno importanti collaboratori pastorali, che ci auguriamo diventino i futuri laici che lavoreranno per questa parrocchia. Comunque un grande “grazie”a tutti per il vostro generoso e indispensabile aiuto. L’importante è di essere “connessi” tra di noi nel nome di Gesù Cristo. Ricordiamo inoltre che la preghiera è la via migliore per “ciattare” con Dio nostro padre,. A tutti i nostri lettori va il nostro cordiale saluto. La segretaria pagina 20 «Voce amica» Settembre-Ottobre 2012 VIAGGIO A ROMA 3-6 SETTEMBRE 2012 Sveglia all’alba e partenza da Tarzo alle 4.30 tutti carichi di zaini, valigie e quant’altro. Ancora assonnati saliamo in corriera e partiamo alla volta di Roma. Dopo alcune ore trascorse in allegria giungiamo a Loreto, dove abbiamo visitato la casa di Maria di Nazaret. Qui abbiamo partecipato alla Santa Messa e, dopo esserci rifocillati, siamo ripartiti. La seconda parte del viaggio in corriera non è stata meno divertente della prima! Verso le 6 del pomeriggio siamo arrivati all’istituto Don Orione, nostra casa temporanea per tre giorni. Ci siamo sistemati nelle nostre camere, abbiamo cenato e, dopo una serata passata insieme a chiacchierare e scherzare, abbiamo goduto il meritato riposo. Il giorno seguente sveglia alle 6.30 e, dopo una frugale colazione, abbiamo preso la corriera per andare a visitare la città. Giunti in Vaticano abbiamo avuto la fortuna di ammirare i giardini vaticani con un bus navetta. La visita è stata piuttosto movimentata a causa della pioggia, ma comunque molto piacevole. Dopo la visita ai giardini ci siamo avviati alla Basilica di San Pietro. Appena entrati ci riusciti a entrare in un’immensa sala, dove abbiamo ascoltato l’udienza del Papa. Nel pomeriggio abbiamo visitato il Pantheon e le piazze più importanti di Roma: Piazza di Spagna e Piazza Navona. Dopo aver camminato a lungo, siamo arrivati alla Basilica di San Paolo dove c’erano i suoi resti e le catene che lo tenevano legato durante la sua prigionia. Mentre tornavamo alla corriera abbiamo avuto l’occasione di vedere l’Ara Pacis, monumento fatto erigere da Augusto nell’anno 13 a.C. Il mattino seguente siamo sentiti davvero piccolissimi davanti all’immensità di questa Basilica. Abbiamo visitato l’interno e, dopo aver discusso animatamente sulle effettive dimensioni delle grandi lettere incise nella parte superiore della basilica, siamo usciti e ci siamo diretti alla casa Don Orione per pranzare. Verso le due del pomeriggio siamo ripartiti alla scoperta dei segreti di Roma. La prima tappa sono stati i Fori imperiali, seguiti dal meraviglioso Colosseo. Dopodiché siamo saliti al Campidoglio. Abbiamo percorso i 273 scalini dell’Ara Coeli. Il tutto accompagnato da un’abbondante dose di acqua. Per finire la giornata in bellezza ci siamo recati all’altare della Patria e di certo non è mancata la visita alla Fontana di Trevi, dove abbiamo lanciato l’immancabile monetina. Il mercoledì mattina dopo un’interminabile coda, siamo ci siamo svegliati molto presto, alle 5.45, per assistere alla Messa nella catacomba di San Pietro, dove ci sono anche le tombe di molti altri Papi. Salutata Roma, con un po’ di malinconia, ci siamo diretti verso La Verna, dove abbiamo visitato l’Abbazia di San Francesco. Abbiamo visto dove riposava, i suoi luoghi di preghiera e molte delle sue reliquie (il saio, il bicchiere, la ciotola...). Dopo la sosta in Toscana ci siamo diretti verso casa, e, tra risate e spuntini, siamo arrivati a Tarzo, ognuno alla propria dolce casetta. Nonostante la pioggia,è stata una bellissima avventura e ci siamo divertiti come non mai. Un ringraziamento lo dobbiamo anche alla nostra guida speciale, Don Francesco. I cresimandi: Bianchetti Alessandro, Bottega Aurora, Bottega Nicola, De Coppi Lisa, Antoniazzi Nicola Nogarolo La chiesa in cima alla collinetta in centro al paese di Nogarolo, da sempre ha costituito il punto d’incontro della comunità. La domenica vi si celebra la S. Messa, nel mese di maggio si recita del S. Rosario e ci si raduna per la recita del S. Rosario in suffragio dei defunti. Intorno alla chiesa c’è un piccolo sagrato che si affianca su una ripida discesa. Anni fa il Sig. Lucio Tomasi aveva costruito un recinto in legno che offriva una certa sicurezza, ma il tempo e la pioggia avevano reso precario questo parapetto e necessitava di essere sostituito. L’Associazione “Amici di Nogarolo” si è resa disponibile all’acquisto della nuova recinzione in metallo, che alcuni Soci hanno provveduto a mettere in opera. Il lavoro è stato apprezzato da tutti e ai volonterosi va il caloroso ringraziamento di tutta la nostra comunità e, anche, di coloro che alla domenica vengono da fuori paese per partecipare alla Santa Messa. D.C.C. «Voce amica» Settembre-Ottobre 2012 CATECHISMO PARROCCHIALE Classe Catechista Giorno Orario 1 elem. Tomasi Cinzia Pol Debora Giovedì 14.30 V. Mondini 2 elem Ceneda Valentina Carlet Anna Maria Lunedì 14.30 V. Mondini 3 elem. Melito Caterina Mattarolo Flavia Sartor Maria Teresa Casagrande Luisa Lunedì 14.30 V. Mondini 4 elem Tomasi Luigina Zuanella Luigina Lunedì 14.30 Oratorio 5 elem Suor Ignazia Lunedì 14.30 Canonica 1 media Fava Orietta Martedì 14.30 Oratorio 2 media Rossano Rossanna Martedì 14.30 Oratorio 3 media Suor Leontina Martedì 14.30 Canonica 1 sup. Sant Caterina Lunedì ACR Chiara,Elisabetta,Luigi, Sabato Giulia, Cristina, Marika, Marco, Ilaria, Elena 18.00 Canonica 15.00 - Oratorio Sabato 14.30 Chiesa Piccolo Coro Sabato 14.00 - Chiesa SEGNI DI FEDE a TARZO Chiesette, Capitelli, Edicole, affreschi...... le devozioni ai Santi Nell’anno della Fede è importante anche sottolineare queste testimonianze di devozione, antiche e recenti che sono presenti in tante vie, case, borghi, piazzette del nostro paese. Vorremmo sensibilizzare i lettori nel contribuire alle prossime uscite del Bollettino inviandoci foto, notizie su queste espressioni di fede. Nogarolo: Capitello dedicato alla Beata Vergine del Rosario, devozione molto sentita dai nogarolesi che, il 7 ottobre, partecipavano nella giornata a lei dedicata con bandierine per tutta la borgata ed i fuochi d’artificio. A.C.R. Si ricomincia!! Aula Chierichetti Introvigne Mario Silvia-RossellaBarbara – Ilesia – Valentina pagina 21 Sabato 13 ottobre è cominciato il nuovo anno, con bans e tanti giochi. Ci sono tanti volti noti, ma anche nuovi, a cominciare dagli aiuto animatori, Giorgia, Andrea, Giulia e Silvia e la nuova animatrice Elena! Il tema di quest’anno è IN CERCA D’AUTORE, saremo quindi trasportati nell’atmosfera del teatro. Le attività si svolgono ogni sabato pomeriggio dalle ore 15 alle 16 presso la canonica; si faranno tanti giochi e lavoretti! Date da ricordare: Festa della Pace il 27 gennaio (o 10 febbraio); Festa Unitaria il 21 aprile. Le iscrizioni sono ancora aperte, per cui se siete ragazzi tra i 6 e i 13 anni vi aspettiamo sotto la canonica ogni sabato pomeriggio!! Gli animatori. Anniversari Di Matrimonio Il giorno 25 novembre 2012 la Parrocchia si unisce in ringraziamento a Dio e in festosa accoglienza alle coppie di Sposi che in questo anno celebrano gli anniversari del loro matrimonio. Gli Zanella detti “Luchetta” 1395 - 2012 E’ questo il titolo della pubblicazione di Delfino Zanella di Vallonto, dettagliato studio che porta alla luce il cognome Zanella dalla sua nascita al successivo sviluppo in altri paesi. Nato in Tarzo dal ceppo “Da Nogarol” di Nogarolo nel Settecento e poi continuato con i discendenti nei paesi di Montaner, Fregona, Pianzano, Vallonto. L’opera è stata presentata il 30 settembre durante il II° incontro degli Zanella svoltosi a Montaner - San Vendemiano. Bruno M. pagina 22 ALLARGANDO GLI ORIZZONTI Nel week-end del 27 e 28 Ottobre 2012 si è svolto a Laggio di Cadore un convegno sul tema “la cooperazione internazionale” organizzato dall’associazione “Famiglie Rurali” in collaborazione con altre undici associazioni di volontariato. Per cooperazione si intende il dovere di solidarietà, aiutare, cioè, quei paesi che non godono dei bisogni essenziali: la casa, la salute, il cibo, l’istruzione. Lo scopo dell’incontro è stato principalmente capire se il modo in cui si sta cercando di aiutare questi paesi sia quello giusto e come si potrebbe migliorare. Attraverso uno scambio di opinioni e testimonianze tra la mia classe scolastica, la quarta superiore del liceo socio-psico pedagogico di Pieve di Soligo, insieme a professori universitari, sociologi, economisti, medici e politici sia italiani che stranieri che si occupano di cooperazione, siamo arrivati alla conclusione che prima di iniziare a cooperare con un paese bisogna tener conto di alcuni fattori, ad esempio: ognuno ha i propri fondamenti culturali; ciò che noi consideriamo corrotto o illecito, in altri paesi, può essere considerato giusto. Quindi, il voler imporre la nostra cultura o il nostro modo di vivere nel resto del mondo non è affatto corretto; ognuno ha il diritto di avere un’identità propria, non di vivere secondo istruzioni di altri. Una delle frasi che mi ha più colpita è stata: “Sviluppo può anche voler dire fare un passo indietro” e penso che questo passo indietro si riferisca a puntare ad uno sviluppo eco-sostenibile, perché stiamo sfruttando troppo la natura per garantire il nostro (apparente) benessere; dovremmo imparare proprio dai paesi come l’Africa che la natura è un dono da rispettare, da amare e non da sottovalutare. Inoltre, per avviare un sano processo di cooperazione bisogna partire dal basso: interagire con gli altri paesi attraverso piccoli progetti per socializzare con i cittadini, comprendere i loro desideri e fare il possibile per realizzarli. “Cercare di aiutarli, però, non deve avvenire perché ci sentiamo obbligati, o perché non vogliamo fare la figura degli egoisti o per appagamento personale, lo dobbiamo fare semplicemente perché possiamo e perché se ci trovassimo noi dall’altra parte, non aspetteremmo altro che un aiuto da quelli che sarebbero in grado di darlo”. Mi rendo conto che non tutti possono dedicare il proprio tempo al volontariato perché il lavoro o la famiglia chiamano, vi invito però a dedicare un attimo del vostro tempo all’informazione. Informatevi su ciò che accade, ancor oggi, in Colombia, in Africa, in America Latina e in altri paesi in via di sviluppo e contribuite con le associazioni a spargere la voce, per far sì che qualcosa si muova e che chi di dovere prenda realmente in mano le redini del suo paese, per non permettergli di cessare di vivere. Caterina M., catechista e animatrice. «Voce amica» Settembre-Ottobre 2012 Sacramento della Confermazione Domenica 28 ottobre 2012 il vescovo di Vittorio Veneto Monsignor Corrado Pizziolo ha celebrato il Sacramento della Cresima nella parrocchia di Tarzo. Hanno ricevuto questo il sigillo dello Spirito Santo: Antoniazzi Nicola, Bez Giulia, Bianchetti Alessandro, Bottega Aurora, Bottega Nicola, Cadalt Jessica, Casagrande Denis, Casagrande Giorgia, De Coppi Lisa, De Giusti Tommaso, De Zanet Luca, Franceschet Lara, Introvigne Andrea, Introvigne Maria, Jeorzejczak Michal, Nardi Chiara, Perin Silvia, Pilat Lucrezia, Pilat Veronica, Pizzin Luca, Rizzo Alessia, Tomasi Beatrice. Il cammino fino ad ora, non è stato semplice, ma con tanta pazienza ce l’abbiamo fatta. I ragazzi con il tempo hanno cercato di capire l’importanza nel mettere in pratica i sette doni dello Spirito Santo: Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà e Timor di Dio. Sanno che non sarà facile andare contro corrente in una società dove esiste il consumismo, il non rispetto per le cose e soprattutto per il prossimo. Sanno che per riuscire ad andare avanti, avranno bisogno dell’aiuto dei genitori, dei loro padrini o madrine, della comunità e, innanzitutto, del Signore che sarà al loro fianco per sempre.Un augurio che continuino il loro cammino anche dopo questo giorno e che non demordano. Sempre avanti ragazzi!! Caterina Il gruppo dei bravi e fedeli chierichetti con il Vescovo Concerto di Natale Nella chiesa parrocchiale di Tarzo, sabato 15 dicembre alle ore 20.30, si svolgerà il tradizionale concerto natalizio in prossimità delle feste di fine anno. La serata viene organizzata dalla Pro Loco in collaborazione con il Circolo Musicale. L’invito è esteso a tutta la cittadinaza. Settembre-Ottobre 2012 «Voce amica» pagina 23 GRUPPO ALPINI TARZO 41° AL BOSCO DELLE “PENNE MOZZE” Domenica 2 settembre, nella valle di San Daniele a Cison di Valmarino, abbiamo presenziato al 41° raduno annuale al Bosco delle Penne Mozze, Memoriale degli Alpini della provincia di Treviso, oltre 2500 caduti al servizio della Patria ed ognuno rappresentato da una stele posta sul verde pendio. Circa 3mila i convenuti da ogni parte d’Italia e dall’estero, con a capo il Presidente nazionale dell’A.N.A. Corrado Perona, al suo ultimo anno di mandato. Dopo l’inaugurazione delle targhe delle Sezioni di Gorizia, Pavia, Torino e Venezia, alla Stele monumentale delle Sezioni A.N.A., ha portato il saluto il Presidente del Comitato per il Bosco e dell’As.Pe.M. Claudio Trampetti. Nel discorso commemorativo ufficiale, molto applaudito, il Presidente Perona, rivolto agli alpini stipati su ogni anfratto del bosco, ai molti Sindaci, agli eurodeputati Antonio Cancian e Giancarlo Scottà, al Comandante del 7° Reg.to Alpini Col. Sfarra, si è soffermato sui valori di patria, di nazione, di senso di appartenenza, del servire gratuitamente ed ovunque vi sia bisogno in Italia e nel Mondo, con dispendio anche, purtroppo, di vite umane, così, tra l’altro, tuonando: «Sosteniamo l’Italia, che è più povera nel morale che nel portafoglio». La solenne funzione religiosa è stata celebrata dal vescovo emerito di Trieste Mons. Eugenio Ravignani, già nostro Vescovo. Momento della celebrazione con le Autorità. Alpini nella chiesetta di San Pietro 140° ANNIVERSARIO Venerdì 12 ottobre 2012 il Gruppo ha celebrato il 140° anniversario della fondazione delle truppe alpine, con una S. Messa celebrata nella chiesetta alpina alle Rive di San Pietro, “sede spirituale” del sodalizio, presieduta dal Parroco Mons. Francesco Taffarel che, all’omelia, ha ricordato il ruolo degli Alpini tarzesi nel sociale, nel recupero e nella conservazione del patrimonio ambientale, artistico e religioso, tra cui le chiesette di San Pietro e di Collaldrà. La funzione, sentita e partecipata, è stata l’occasione per ricordare tutti i commilitoni “andati avanti” in tempi avversi e diversi, nel comune ideale di promuovere sempre e comunque la pace tra i popoli e le nazioni, anche nelle difficili missioni delle martoriate terre d’oriente che continuano a chiedere il sacrificio di giovani vite umane. GITA SOCIALE Turismo, storia, cultura e gastronomia: questi i temi trattati durante l’annuale gita sociale svolta quest’anno il 9 settembre, meta il lago d’Iseo, con visita alla zona del Franciacorta. La degustazione di cibi tipici, presso un locale agriturismo e di ottimi vini, nell’attigua cantina, con successiva escursione in motonave sul lago e periplo del Monte Isola, hanno soddisfatto il numeroso gruppo dei partecipanti. Francesco Introvigne V PRO LOCO « pagina 24 42ª festa della castagna Da venerdì 5 ottobre a domenica 21 ottobre si è svolta la Festa della Castagna. Appuntamento sentito e partecipato da un numeroso pubblico che arriva, anche, da altre regioni. Nella serata inaugurale c’è stato un convegno sulla valorizzazione della produzione di antiche varietà e di prodotti agroalimentari. Si è discusso sulla professione di produttore agricolo, dimostrando, grazie all’Istituto Agrario di Feltre, con il prof. Sanson, che recuperare varietà, tipo il “mais poncio” ed altri prodotti potrebbe diventare una realtà economica redditizia. Durante le tre settimane di festa dalla nostra cucina sono uscite specialità per tutti i palati, piatti che rappresentano la nostra cultura gastronomica: dalla pasta e fasoi alla poenta e mus, speo, capriolo, poenta e osei ed atri piatti proposti nelle nostre feste. Le castagne, sono state cotte a puntino, ma purtroppo non possiamo dire che provenissero tutte dalle nostre colline. Gradita anche la vetrina dedicata ai produttori e aziende agricole del territorio, un valore aggiunto per la manifestazione e una vivacità per la festa ed, inoltre, uno stimolo per i produttori per far degustare le loro prelibatezze. Le domeniche mattina, abbiamo proposto le consuete passeggiate alla scoperta del paesaggio. Alla via dei murales si è aggiunta un’altra opera realizzata da Giusep- oce amica» pe Grava, e che rappresenta una ‘tradizione perduta” quale è la produzione dei ‘cop’: quante famiglie un tempo vivevano di questo lavoro! Nella terza domenica c’è stata l’ottava passeggiata tra i castagni con grande partecipazione di appassionati, che hanno apprezzato le nostre colline ed i suggestivi panorami. Alla domenica abbiamo propo- Settembre-Ottobre 2012 sto anche spettacoli e balli, senza tralasciare i più piccoli con una giornata dedicata a loro ed animata da un giocoliere e, in collaborazione con il “Parco del Livelet”, dall’interessante laboratorio didattico per la lavorazione dell’argilla. Il concorso fotografico quest’anno si è concesso una “pausa”, ma non abbiamo dimenticato l’arte della fotografia grazie alla mostra personale del fotografo Bepi Marciano. La collaborazione con M.T.B. Vallata mountain bike ha portato a Tarzo, anche quest’anno, il trofeo Livenza Bike. Una gara sempre apprezzata dai partecipanti sia per l’ottima organizzazione che per il tracciato davvero molto suggestivo. Importante evento culturale è stata la presentazione del libro del concittadino Antonio Pancot, dal titolo “L’arte del Mangiar Bene. Altro appuntamento con l’artista è stata la presentazione del libro di Max Solinas, artista poliedrico, dal titolo “L’ordine della Lupa”. Ben riuscita anche la serata in collaborazione con l’osteria Ponte Maset dove lo chef Daniela e tutto il suo staff hanno dato vita ad una serata unica. La Pro Loco è convinta di continuare la collaborazione con i ristoratori per promuovere e valorizzare le diverse realtà presenti a Tarzo. Un sentito ringraziamento a Banca Prealpi sempre presente e disponibile, la quale con l’Amministrazione Comunale ha patrocinato e presenziato ai vari eventi, agli sponsor e, non ultimi, ai numerosi volontari che per tre settimane si sono impegnati a fondo perché tutto si svolgesse come sempre al meglio. In questo sta il vero successo della Festa della Castagna. Vi aspettiamo per le prossime iniziative che potete trovare anche nel sito: www.prolocotarzo.com. Pellegrinaggio in TERRA SANTA Fine agosto e primi giorni di settembre 2013. Iscrizioni in parrocchia. Tutti i giorni Sistemazione in albergo e Pensione completa. 1 ° Giorno: VERONA - NAZARETH Riunione dei Signori Partecipanti a Verona e imbarco sul volo per Tel Aviv. All’arrivo incontro con la guida e trasferimento a Nazareth lungo l’antica Via Maris. 2° Giorno: NAZARETH BANJAS In mattinata partenza per il lago di Tiberiade. Visita agli scavi di Cafarnao con la Sinagoga e sosta sul Monte delle Beatitudini. Proseguimento per Banjas e visita all’antica Cesarea di Filippo, alle pendici del Monte Hermon. 3° Giorno: NAZARETH Visita ai Santuari di Nazareth con Santa Messa nella Chiesa dell’Annunciazione, piccolo Museo dell’antico villaggio di Nazareth con il Kaire Maria, Chiesa di San Giuseppe, Fontana della Vergine. Pomeriggio Monte Tabor, Monte Della Trasfigurazione e proseguimento per Gerico. 4° Giorno: GERICO – MASADA. In mattinata partenza per Masada con sosta a En Ghedi per una passeggiata sino alla caverna di Davide. Salita in funivia per visita dell’imponente fortezza erodiana di Masada, divenuta simbolo per il popolo ebraico. Lungo la via di rientro a Gerico sosta a Qumran per visita degli scavi del monastero degli Esseni. 5° Giorno: GERICO. In mattinata partenza per Gerusalemme e inizio della visita della città con il quartiere arabo e cristiano: Chiesa di Sant’Anna con la Piscina Probatica, il Lithostratos, Via Dolorosa, Basilica della Resurrezione. Nel pomeriggio trasferimento a Betlemme per visita della Basilica della Natività e del Campo dei Pastori. 6° Giorno: BETLEMME - HEBRON – HERODION. Al mattino escursione a Herbron, città dei Patriarchi, legata alla memoria di Abramo con sosta alle piscine di Salomone e a Mambre, ricordata nelle Scritture. Nel P. Pro Loco di Tarzo Luciano Piaia pomeriggio visita all’Herodion, fortezza voluta da re Erode quale luogo di sepoltura della sua famiglia. 7° Giorno: GERUSALEMME. Intera giornata a Gerusalemme con sosta al Muro del Pianto, spianata del Tempio, Quartiere Ebraico e Cristiano con il Cenacolo e la Chiesa della Dormizione e di San Pietro in Gallicantu. Pomeriggio Santuari del Monte degli Ulivi: Chiesa del Pater Noster, Dominus Flevit, Basilica dell’Agonia, Orto del Getsemani e Tomba di Maria. 8° Giorno: BETLEMME – VERONA. Tempo a disposizione. Trasferimento all’aeroporto di Tel Aviv per le operazioni di imbarco sul volo per Verona. Settembre-Ottobre 2012 CANDOTTI Prof. Ileana Lunedì 10 Settembre 2012 è stata portata per il riposo eterno nel cimitero di Tarzo Candotti Ileana in Pradella. Ileana era nata ad Aviano (PN) il 22.03.1962, trascorse infanzia e giovinezza tra il Friuli ed il Veneto là dove si prospettavano le condizioni d di lavoro migliori per il Pad dre Franco. La nascita della sorellla Sonia portò una nuova ccompagnia in casa dove ttrascorreva lunghe ore in g giochi sotto l’occhio vigile d della Mamma Luisa che ll’accompagnava anche aalle lezioni di danza classicca sua passione per tutta lla vita. Dopo gli studi al Liceo classico di Pordenone e a Venezia, dove si laureò in lettere moderne, entrò da subito nel mondo della Scuola dove si impegnò con caparbietà e determinazione per dare ai suoi studenti il massimo della preparazione. Si sposò con Carlo Pradella ed ebbe la gioia di dare alla luce Irene, che fu battezzata a Tarzo, e vederla raggiungere dei bei traguardi nella vita. L’ ultima scuola dove insegnò Lettere e Latino è stato il Liceo Marconi di Conegliano, numerosi studenti e colleghi hanno voluto darle l’ultimo saluto nella Chiesa Santa Maria di Lourdes, parrocchia dove abitava. Il ripresentarsi di un temibile male, che sembrava superato dalle cure fatte, in soli dieci giorni di ospedale la ha tolta all’ affetto terreno dei suoi cari. Sentendo l’avvicinarsi della fine chiedeva: ma non avete paura voi della morte ? Alla risposta di chi le diceva: “basta avere la coscienza a posto”, era rimasta convinta e soddisfatta di questa sua ultima interrogazione. Il giorno 8 Settembre 2012, Natività di Maria, con il conforto dell’ Unzione degli infermi, si è presentata a Dio Padre portandogli l’impegno e gli affetti di una vita intera e il calvario della malattia. «Voce amica» Ricordi prezzare nonostante fosse un autodidatta; era appassionato di storia contemporanea, e si documentava continuamente: parlava volentieri con gli amici di queste sue due passioni. Dopo la chiusura del suo bar, la piazza del paese sembrava spegnersi. Era stato costretto però a metter fine alla bella esperienza e a dedicarsi a un altro lavoro, piuttosto pesante, fino alla pensione, raggiunta dopo tanti sacrifici. Ha vissuto sempre con semplicità, serenamente circondato dai suoi familiari, fiero di quanto aveva realizzato. Amava i suoi nipoti che definiva così: Riccardo Magnifico, Alessia Magica, Giulia Meravigliosa. La malattia che lo ha purtroppo privato della vita non ci ha impedito, né ci impedirà, di conservare nella nostra memoria l’immagine e l’esempio di Cesare, la sua bonomia, il suo sorriso, la sua voglia di vivere. A. Pavan P PANCOT EMILIO E Nato nel 1955 a Vittorio V Veneto e deceduto c improvvisamente m nella sua casa in i Tarzo. I familiari desiderano r ricordarlo come persona riservata e seria, stimata nella sua professione e disponibile. • De Coppi Mario D CESARE TONIN è mancato prematuramente lo scorso 1° settembre. Fin da ragazzo aveva lavorato come carpentiere nei cantieri di mezza Italia, prevalentemente sulle autostrade. In seguito ad un inccidente era stato costretto a cambiare attività. È stato ccosì che ha preso in gestionne un bar, a Tarzo, e lo ha ttenuto per circa vent’anni. Q Questo locale è stato imp portante per lui, perché lo hha realizzato come personna, e per gli altri, in paese, cche hanno potuto conosscerlo e apprezzarlo per il ssuo carattere di persona generosa, cordiale, senza pregiudizi. Amava la vita e le piccole cose, e per questo era sempre attento e disponibile all’ascolto dei suoi clienti, che si sentivano a loro agio: a ciascuno sapeva riservare la giusta battuta. Si era fatto benvolere al punto che nel suo bar venivano anche da fuori Tarzo. Amava la pittura, che sapeva capire ed ap- 8 8.11.1924 20.07.1995 Casagrande Maria 29.05.1926 25.10.2008 Cari genitori, il tempo passa, ma il vostro ricordo resta sempre vivo in mezzo a noi e nei nostri cuori. Vi ricordiamo con profondo affetto, certi che voi da lassù ci proteggete . I vostri figli con le loro famiglie. pagina 25 PILAT FLAVIO Flavio, classe 1929, abitava in via Rujo con la moglie Maria Teresa. Nato in anni difficili, in una famiglia numerosa e di salute cagionevole, seppe superare le avversità con una dedizione e una costanza nel lavoro che lo fecero apprezzare da tutti. Iniziò a lavorare a 17 anni nella sistemazione della strada di Colmaggiore. In seguito lavorò con varie imprese stradali, in cantieri ed acquedotti; lavorò al Brennero, a San Candido e negli anni 1946-48 ai forti di Dobbiaco, dopo aver frequentato un corso di scuola professionale. Anche sotto la naja nel 1950, nel corpo degli Alpini, è occupato come disegnatore. Presidente dall’AIEM, terrà per decenni il registro dei morti di silicosi del nostro Comune. Annota con scrupolosa esattezza i vari lavori, per lo più stradali, cui partecipa ed allora ricorda: l’Alpago, Pieve di Soligo, strada di Farrò-Rolle-Arfanta, Motta di Livenza, Revine e Valdobbiadene ecc.. A Tarzo viene nominato “assistente” in opere avviate dal Comune: Sistemazione Ruio Fossai, Volper, Filippini ecc.. Segue il nuovo acquedotto realizzato fra il 1971 e ’73. Decine di chilometri di tubazioni, con pozzetti, cisterne, impianti di pompaggio che riporta con accuratezza nelle mappe, riportando tutto in vari schizzi. Segue i lavori della strada per Nogarolo. Nel 1978 i lavori della Scuola Media e in seguito della palestra, per cui solo dai suoi quaderni si conosce oggi la profondità dei vari diaframmi (max. 25,50 metri), oppure dove sono posizionate le tubature degli scarichi delle acque meteoriche. I suoi rapportini, sempre datati, sono minuziosi e simpatici, talvolta nel commento ricorda anche le condizioni del tempo o il numero degli operai che vi lavorano. Segue i lavori eseguiti nella Chiesa di Tarzo e nel campanile. Per questo impegno civile e per le sue qualità professionali venne insignito della onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana. Con il trascorrere degli anni, Flavio si sente estraniato è amareggiato per la poca gratitudine, ma non si dimentica dei lavori pubblici, che “controlla” come cittadino che ama il suo Comune e, se gli sembra che non si lavori bene, si sfoga con le persone che ritiene competenti. Negli ultimi anni Flavio per rendersi ancora utile ha fatto “il sagrestano”, sempre presente ai funerali. Anche con questo servizio ha dimostrato il suo amore per il paese. Flavio ora se ne è andato, in silenzio, ma con dignità. Mi sembra, quasi, che se ne avverta già la mancanza e sono sicuro che per quanto ha dato al paese merita riconoscenza ed imperituro ricordo. Nicola «Voce amica» pagina 26 Settembre-Ottobre 2012 Anagrafe Battesimo CASAGRANDE Nicolò di Roberto e Gavagnin Giorgia è nato a Vittorio V. il 30 maggio 2012. Il suo battesimo è stato celebrato da don Ezio Segat nella chiesa parrocchiale di Revine il 23.09.2012. Padrini: Baldassar Erik di Revine e Monica Gavagnin da Venezia. 90 ANNI di Jole Questa bella e gioiosa compagnia che vedete qui sopra, ha festeggiato al ristorante “Ai Pini” i 90 anni di Jole DE NARDI. Jole è nata a Tarzo il 28 settembre 1922 ed ha raggiunto un invidiabile traguardo. Una “bella età”, così si dice, vissuta con entusiasmo e vitalità. Parenti ed amici, le augurano di proseguire nel lungo cammino della vita in serenità e salute, sempre attorniata da quanti le vogliono bene. BANCO ALIMENTARI di “CARLA” Lo spirito Vicenziano: “un cuore che vede” Conclusa la pausa estiva, si riprende il cammino per aiutare le famiglie bisognose, siano esse italiane che extracomunitarie. L’attività primaria della San Vincenzo è l’aiuto portato a loro, un rapporto personale e diretto, un contatto da “uomo a uomo” col dono personale del proprio cuore e amicizia, e di farlo in una comunità di Laici animati dalla stessa vocazione con un cammino comune spirituale. Ora per svolgere adeguatamente tutto ciò, ci vuole oltre al cuore e la buona volontà, le braccia! Il banco Alimentari di “Carla”, nostra indimenticabile Presidente, ha bisogno di persone nuove, disposte a seguire la strada della Carità, dell’altruismo. Persone che devono essere mosse, innanzitutto, dall’amore di Cristo, l’amore e la pace, la fratellanza, ecco i beni che ci importa conservare. Chi si mette a servizio del prossimo può sentirsi su una parabola, diamoci da fare allora con nuovi propositi verso il bene altrui. La Società di San Vincenzo de” Paoli è una organizzazione cattolica internazionale di laici, fondata nel 1833 a Parigi da Federico Ozanam e dai suoi compagni. Posta sotto il patrocinio di San Vincenzo de’ Paoli, si ispira al suo pensiero ed alla sua opera, sforzandosi di portare sollievo in spirito di giustizia e carità, con impegno personale, a coloro che soffrono. Da il suo aiuto a tutti, qualunque sia la religione, l’opinione. 1’origine e la casta. DEFUNTI 29.TONIN CESARE. Nato a Tarzo il 13 settembre 1942 e residente a Tarzo in via S. Pio X, coniugato con Zanchettin Giustina. Da giovane aveva lavorato come carpentiere in varie parti d’Italia. A causa di un infortunio dovette cambiare attività e prese in gestione un bar in centro paese e nel quale espresse le migliori sue qualità. Amava la vita, facendosi ben volere. Amava la pittura, appassionato di storia contemporanea, si documentava e voleva essere aggiornato. Visse con semplicità, circondato dai suoi familiari, dagli amici e vicino ai suoi tre adorati nipoti. Il male che lo colpì rese fragile e difficile la sua esistenza che si concluse all’ospedale di Vittorio Veneto il 1.9.2012. Il funerale venne celebrato a Tarzo il 3 settembre e poi accompagnato al cimitero. 30.DE BASTIANI RAFFAELE. Era nato a Tarzo il 24.101931 e la sua vita si concluse a 80 anni. Il lavoro di muratore lo aveva fatto risiedere a Bolzano e poi per circa tre anni in Francia. Ritornato a Tarzo continuò la sua professione di muratore e con bravura costruì, ammodernò e sistemò tante case. Si era formata la sua famiglia celebrando il matrimonio con Michelon Amelia e questo anno potevano ricordare i 54 anni di vita insieme, nella loro casa di via Introvigne, vita tessuta di amore e di sacrifici. Ebbe la gioia dei figli Flavio e Vittorino e pianse la morte di un figlio in tenera età. Ultimamente venne ospitato presso l’Istituto Padre Pio dove il 16.9.2012 raggiunse il traguardo della vita. La S. Messa esequiale venne celebrata a Tarzo il 18 settembre. Le sue ceneri ora sono custodite nel nostro cimitero. 31. BURIGANA ANGELA – Suor MARIA GIULIA. Religiosa delle Suore Francescane di Cristo Re, era nata a Venezia il 30.7.1920, nella par- rocchia di S. Francesco della Vigna, vicino alla Casa Madre delle Suore. A 23 anni entra nella Congregazione e il 23 aprile 1945 fa la professione religiosa. Si dedicò all’educazione dei bambini orfani nelle case di Roma, di Napoli, di Formia ed ai ragazzi del Preventorio di Feltre. Nel 1984 ritorna a Roma, a Casetta Mattei, dove affianca l’opera di assistenza dei fanciulli della scuola elementare e durante l’estate è a Tarzo nella Scuola Materna, dove insegna ricamo alle fanciulle. La malattia la costrinse a trascorrere tre anni nella casa di S. Maria delle Grazie e nel 1998 arriva a Villa Bianca. Le sue sono giornate di preghiera e di servizio. Incontrò il Signore all’Ospedale Vittorio Veneto il 15.9.2012. La S. Messa esequiale venne celebrata nella Chiesa di Villa Bianca di Tarzo il giorno 17 settembre e poi accompagnata al Cimitero, in attesa della resurrezione. 32. PANCOTTO EMILIO. Era nato a Vittorio il 20.3.1955 e viveva da solo nella sua abitazione in via Roma. Assiduo, da 12 anni, allo svolgimento della sua mansione nel settore delle manutenzioni come pittore edile e degli impianti sportivi presso il Comune di Conegliano. Improvvisamente concluse la sua vita sulla terra 57 anni il 18.9.2012. I suoi colleghi di lavoro ne conservano un grato ricordo, come pure i suoi famigliari per la sua disponibilità. Era anche appassionato dei “mobili antichi” nei quali egli scorgeva bellezza e sapienza. La Santa Messa esequiale venne celebrata nella chiesa di Tarzo il 26 settembre. 33. PILAT ELDA. Ha concluso il suo viaggio sulla terra a 88 anni. Era nata a Tarzo il 14 gennaio 1924 e trascorse la sua giovinezza assieme ai suoi numerosi fratelli. Celebrato il matrimonio con Franceschet Erminio abitò in via XXV aprile ed ebbe la gioia dei figli Settembre-Ottobre 2012 Caterina e Sandra e il suo amore si estese alla nipote Margherita e, da bisnonna, ai nipotini Aldebrando e Leonardo. Dopo la morte del marito, con l’avanzare degli anni, trascorse le sue giornate a Bagnolo, dove concluse la vita il 26.9.2012. Il suo funerale venne celebrato a Tarzo il giorno 29 e poi venne accompagnata al cimitero in attesa della resurrezione. 34. FRANCESCHET OTTILIA. Era nata a Tarzo il 1 ottobre 1921 e risiedeva in via Alnè. Per necessità lavorò in Svizzera e nelle strutture alberghiere di Pieve di Cadore. Celebrò il matrimonio con Lino Pizzin ed ebbero la gioia dei figli Dario e Virginia. Alla morte del marito portò avanti la vita della famiglia. Confortò molti alleviando sofferenze; per anni fu solerte nell’assistenza agli ospiti di Villa Bianca, accanto alle Suore, e come ricordano i figli, che tornando a casa vedevano la mamma uscire per assistere qualche ammalato. Tante persone la ricorderanno per la sua opera di volontariato. Era richiesta perchè era in grado di compiere cure ed assistenza agli anziani bisognosi. Invitata, anche, alla feste paesane per la sua bravura nel preparare gustose pietanze. Ultimamente era ospite di Villa Bianca; la salute divenne fragile e ricoverata all’Ospedale di Vittorio Veneto concluse la sua vita andando incontro al Signore Gesù il 26.9.2012. Il funerale venne celebrato a Tarzo il 29 settembre e poi accompagnata al cimitero. 35. ZANDEGIACOMO DE LUGAN MARIA di anni 84. Era nata ad Auronzo di C. il 14 ottobre 1927. Con i suoi sette fratelli, di cui uno disperso in Russia, viveva con il panorama delle Dolomiti con l’aria è fresca e pura. Ma la vita era fatica, bisognava tener conto del ciuffo d’erba, del ramoscello, dei prodotti del piccolo orto per il vivere quotidiano. La vita si svolgeva nell’alternarsi delle stagioni, con le giornate estive piene di turisti e con le lunghe notti invernali e la valle bianca di neve. Celebrato il matrimonio con Corazzin Antonio si stabilì a Tarzo ed ebbe la gioia del figlio Claudio, e poi della nuora Oio e dei nipoti Ilaria e Matteo. Si alzava presto per preparare il pane fragrante per quanti si avviavano al lavoro. Con gli anni, la salute si rivelò malferma e fu bisognosa di assistenza. Concluse la sua vita ospite di Villa Bianca il 27 settembre 2012. Il suo funerale venne celebrato a Tarzo il 1° ottobre e poi accompagnata al cimitero in attesa della resurrezione. 36. TOMASI CATERINA. Era nata a Tarzo 81 anni fa, l’8.1.1931. Uno solo dei fratelli con i quali trascorse i suoi primi anni è ancora vivo. Anche Caterina, come molti compaesani, ha dovuto lasciare la sua famiglia e cercare lavoro prima in Svizzera «Voce amica» e poi a Milano, come domestica. Celebrò il matrimonio con Arcangelo Franceschet, di cui pianse la morte nel 2008. ed ebbe la gioia nel figlio Carlo. Caterina aveva gran cura della sua casa in Introvigne, al mattino, dopo aver partecipato alla S. Messa, vi ritornava per ordinarla ed abbellirla. La malattia e gli anni debilitarono il suo fisico. Ricoverata all’Ospedale De Gironcoli di Conegliano terminò la sua vita 10.10.2012. Il suo funerale venne celebrato a Tarzo il 13 ottobre e poi, con cristiana partecipazione, accompagnata al cimitero. 37. DA SOLLER SILE. Nasce a Cison di Valmarino, 82 anni fa il 25.7.1930, dove trascorse la giovinezza insieme alla sorella Elia. Come molti in quelli anni, anche Sile lascò la casa e la famiglia e cercò lavoro in Francia e in Germania, lavorando come carpentiere. Ritornato a Soller di Cison, si dedico al lavoro dei campi, che è soggetto al tempo e al variare delle stagioni. Visse a stretto contatto con la natura, che era per lui come un libro aperto sulle pagine nelle quali leggeva la potenza e la meraviglia del Creatore. In questi ultimi si trovava a Tarzo presso i parenti ed in via Introvigne il 13.10.2012 concluse la sua permanenza su questa terra. Il funerale venne celebrato nella nostra Chiesa il 16 ottobre e poi accompagnato al cimitero. 38. PIN DOROTEO. Era nato a Tarzo il 6 febbraio 1934 trascorse la giovinezza con i fratelli Lino, Flavio e Giovanni, che è morto pochi mesi fa. Anche Doroteo varcò le frontiere, lasciò la casa e il paese per cercare lavoro. Rimase per quasi 10 anni in Svizzera, lavorando come carpentiere nella costruzione di ferrovie e di strade. Ritornato in Italia con i fratelli iniziò a Fratta una attività nel settore edile, infine raggiunse la pensione lavorando in fonderia. Celebrò il matrimonio 52 anni fa ad Arfanta con Franceschin Anna conosciuta in Svizzera. Ebbero la gioia di amare i figli Eros, Ivano e Remo, e poi i nipoti. Pur con qualche malanno dovuto alle fatiche sognava di godersi la pensione e di passare in serenità gli ultimi anni, invece, improvvisa la sua morte, nella sua casa, il 12.10.2012. Il suo funerale venne cele- pagina 27 brato a Tarzo il 16 ottobre e poi accompagnato, nella fede della resurrezione, al cimitero. 39. PILAT FLAVIO. Nato a Tarzo 21 aprile 1929, aveva trascorso gli anni della sua giovinezza con i 10 fratelli, dei quali oggi sono ancora viventi: Cecilia, Aurelio, Vittorio e Rina. Celebrò il matrimonio con Campagnuta Maria Teresa e visse sempre nella sua casa di via Rujo. Iniziò a 17 anni la sua attività lavorativa e con alterne vicende, dovute alla cagionevole salute, lavorò nel settore delle costruzioni con varie ditte in molte zone del nord Italia. E Flavio annota: Quanta miseria e quanta fame! Nel 1950 è nel corpo degli Alpini. Un breve ricovero in ospedale a Torino e poi riprende la sua attività. Riceve l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana. Negli ultimi anni Flavio era spesso in Chiesa, ne curava l’ordine, la sistemazione dei foglietti domenicali, delle candele e dei lumini votivi. Partecipava alle Messe feriali e festive ed alla S. Comunione, sempre nei primi banchi, cantava con la sua robusta voce baritonale. Sostava in chiesa a pregare, a leggere il Libro della Parola di Dio. Di questo servizio la Parrocchia gli è riconoscente. Gli ultimi giorni Flavio li trascorse nella Casa di Riposo Bon Bozzola di Soligo di Farra di S. dove morì il 19 ottobre 2012. Il suo funerale venne celebrato nella chiesa di Tarzo il giorno 22 ottobre e poi accompagnato al cimitero. 40. TOMASI PAOLA di anni 91, era nata a Tarzo il 9 agosto 1921. Trascorse la sua giovinezza con i suoi 7 fratelli, tutti la hanno attesa nel mondo di Dio. Ha abitato per tanto tempo in via Castellich. Le sue giornate iniziavano con le prime luci dell’aurora e terminavano a notte inoltrata, condizionate dal tempo e dalle stagioni, con la preoccupazione di provvedere alla famiglia, ma trovando anche il modo di aiutare chi ne aveva bisogno. Celebrato il matrimonio con Balbinot Guerrino, morto nel 1955, ebbero la gioia dei figli Giovanni e Mario. Riuscì a costruirsi la sua casa in via Rive di S. Pietro, un poco alla volta, pietra su pietra; Paola faceva da manovale e carpentiere assieme a Keris. Amava la natura, i frutti della terra e del suo lavoro, coltivava l’orto e il giardino, sempre pieno di fiori, dove aveva costruito una piccola grotta di Lourdes, con la luce sempre accesa per illuminare l’immagine della Madonna. Concluse la sua esistenza all’ospedale di Conegliano il 29.10.2012. Il suo funerale venne celebrato nella nostra Chiesa il 30 ottobre e poi accompagnata al cimitero in attesa della resurrezione. O F F E R T E Per la CHIESA dalla visita alle famiglie Casagrande Massimo 10 €, Pin Alberto 10, Casagrande Michelangelo 10, Del Puppo Giuseppe 10, NN 20, De Nardi Antonio 20, Pizzin Dario 15, Pizzin Stefano 20, Pin 20, Faraon Mirco 10, Della Bella Maria 10, Della Bella Franco 15 e 10 il figlio Della Bella Giacomo 10, Casagrande Manuela 5, Meneghel Franco 10, Dalle Crode Carlo 25, Casagrande Roberto 30, Dal Gobbo Giovanni 20, Favero Franco 20, Bianchet Celeste 20, Casagrande Mario 20, Spinazzè Elena 10, Favero Gianfranco 30, Favero Alma 10, Tardivo Keis 10, Pradal Leo 20, Sopracordevole R. 10, Cisetto Stefano 10, Baldassar Giacomo Davide 10, Dal Gobbo Marianna 20, Casagrande Giuseppe 20, Casagrande Luigi 20, Dal Gobbo Mirko 10, NN 10, Dal Gobbo Claudio 20, Dal Gobbo Giovanni 20, D’Altoè Rita 10, Dal Gobbo Aurelio 30, De Coppi Lino 30, NN 20, Zuanella Rina 20, Pradal Michele 10, Favero Luigi 50, De Coppi Luciano 10, De Coppi Flavio 30, De Coppi Tiziano 30, De Coppi Abramo 30, Latteria Coop. Tarzo Revine 50, Grava Giovanni 50, Zandonella Luciano 10, Tomasi Dino 15. NN 10, Casagrande Vittorino 10. Per la CHIESA NN 109 €, Funerale di Bressan Clementina 13.51 e per opere parrocchiali 19, Messa a Collaldrà 61.20, Funerale di Tonin Cesare 116.07 e per opere parrocchiali 37.21, In memoria di Candotti Ileana in Pradella 200, Dal Grest parrocchiale 111.40, Morandin Gino 10, Funerale di De Bastiani Raffaele 31.94, per opere parrocchiali 10, i Familiari 100. Carpenè Brigida (USA) 50, In memoria di Franceschet Ottilia, offerte in chiesa 28.80, per opere parrocchiali 2 e i familiari 120,. NN 10, Funerale di Pilat Elda 22.22 e er opere parrocchiali 2.20, in memoria di Pilat Elda 50, Funerale di Pancotto Emilio 40.55, per opere parrocchiali 29.70 e in memoria di Emilio 100, Mieli 20, Masatti Roberto 100, Pizzol Luisa 100, Gruppo Alpini Tarzo Messa alle Rive 39.38, NN 20, NN 50, Zamberlan Maria Grazia 100, Antoniazzi Gino 200, Cadalt Elio 10, Biz Paolina 20, Franceschet Ottilia 10, Mazzucco Maria 100, De Nardi Jole 100, Funerale di Zandegiacomo De Lugan Maria 30.72 e per opere parrocchiali 8.07, Funerale di Tomasi Caterina 47.70 e per opere parrocchiali 22, il figlio 100, In memoria di Da Soller Sile 100, funerale di Da Soller Sile in chiesa 21.22 e per opere parrocchiali 55, Funerale di Pin Doroteo 37 e opere parrocchiali 25. Dalle Crode Sante 10, Longo Natale 15, Offerte festivo 607.94, Offerte feriale 157.5, stampa: “VOCE AMICA” Direttore responsabile Don Mario Fabbro Direttore: Mons. Francesco Taffarel Iscriz. Al n. 705 Reg. Stampa Tribunale TV 1-6-88 Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto 290.22, candele 434.9, i Cresimati 235, Roncolato Maria 10 , Giornata Missionaria 118.97, Funerale di Pilat Flavio 45.94 e per opere parrocchiali 24.80. Spese: sussidi catechismo 512 €, varie pulizia chiesa 20, a 3 sacerdoti per ministero 90, Energia elettrica 497, Riparazione filtri riscaldamento, caldaia riscaldamento riparazione 255, Catechesi 55, varie chiesa, benzina per rasaerba, lampade chiavi 75, stampa 198.88, cancelleria – carta fotocopiatrice – cartelle 78. 50, riscaldamento 161. Angolo dei ricordi Chiesa di FRATTA Offerte. Dal Maso Ennio (Monza) 50 €, offerte in chiesa 160.47 Spese: Energia elettrica 69.37. Chiesa di NOGAROLO Offerte: in chiesa 261.31 € Spese: Energia elettrica 65.47 SCUOLA MATERNA Offerte: In memoria di Candotti Leana in Pradella 100, Antoniazzi Gino 200. Spese: Personale 6.771 €, CESA 1.156,59, tinteggiatura 1.633,50, alimentari 1.816,25, materiale didattico 517.24, raccomandata alla Regione 6, per spese varie a Suor Leontina 200, Riparazione cancello 7, lampade 15, Riscaldamento 265.12, Energia elettrica 248.86. Per VOCE AMICA Tarzo: Bernardi Remo 10 €, De Noni Luigi (Voltaggio AL) 30, Sozzi Mariangela Pontigliate MI 50, Primi Fiorami 30, Fiorami-Della Bella 20, Bolzan Casagrande Ada (Calvena VI) 20, In memoria di Tonin Cesare 40, NN 5, NN 10, Bernardi Antonio 10, Suore Francescane di Cristo RE di Villa Bianca 20, De Coppi Camillo (TS) 20, Dal Gobbo Carmela 10, Trinca Giuseppe 5, NN 10, Pradal Amalia 10, Pilat Ada 20, Morandin Gino 10, NN 10, Michelon Giovanni 20, D’Altoè Francesco 25, Pante 10, NN 40, NN 30, Meneguz Celestino 15, NN 10, F.lli Bernardi 30, NN 10, Trevisanello Sara 5, Bernardi Marisa 20, Gallon Gino (Canadà) 35.89, Dal Mas Ennio (Monza) 25, NN (Milano) 30, NN 10, NN 20, NN 10, Tomasi Ugo e Lina (Canadà) 20, Edicola Nicola 100. Totale 816 € Corbanese: via Madonna di L. 23,50 €, Condominio Betulla Magnolia 15, Piazza Papa Luciani 10, Pro loco 50, De Nardo Franco 20, Pradal De Zanet Maria 12, De Pizzol Dima 10, Antonietta10, Maria Grazia 5, Santina 5, Dal Molin Arcangelo 10, Salone Liviana 65, Da Ros Aldo 10. Totale 245 € Arfanta: 80 €. Totale entrate 1141 € Spese: per spedizione agli emigrati 239,33. Si parte per una gita in bicicletta Piazza di Tarzo 1914 Sullo sfondo casa De Bertolis e ex arengo - casa comunale (ex scuole elementari) Calendarietto appuntamenti Novembre 1. Solennità dei Santi (processione e preghiera al Cimitero) 2. Ricordo dei fedeli defunti. Recita del Rosario per i Defunti presso la famiglia De Coppi Lino 4. Giornata del giornale “Avvenire”. Ricordo dei “Caduti” 9. Segreteria pastorale 10. A Vittorio Veneto: il Vescovo incontra tutti i cresimati della Diocesi. Incontro Famiglie n. 3. 11. Festa di San Martino patrono di Fratta. La parrocchia di S. Pietro di Feletto visita gli affreschi della chiesa di Fratta. 14. Incontro Catechisti 15. Inizia il Corso in preparazione al matrimonio 17. Incontro famiglie n. 2 19. A Tarzo Don Alberto Sartori incontra i cristiani dell’Unità pastorale dei laghi sul tema: Credo in Dio 20. Consiglio Pastorale Parrocchiale 21. A Reseretta festa della Patro- na e Incontro famiglie n. 1. 22. A Revine: incontro dei Cori Parrocchiali nella festa di Santa Cecilia 24. Pellegrinaggio alla Madonna della Salute a Costa di Vittorio 25. Festa di Cristo Re. Festa della Suore Francescane di Cristo Re. Anniversari di Matrimonio Dicembre 2. Inizio dell’Avvento un preparazione al Natale 6. San Nicolò 8. Festa della Madonna Immacolata (processione e affidamento alla Madonna) 10. A Revine, Don Alberto Sartori incontra i cristiani dell’Unità pastorale sul tema: Credo in Dio 14. Inizio Novena di Natale 24. Vigilia di Natale 25. S. Natale di Gesù Cristo 26. Santo Stefano 28. Redazione di Voce Amica 30. Festa della Santa Famiglia 31. Te Deum di ringraziamento a Dio alla fine dell’anno 2012. Redazione e Collaboratori di questo numero Parrocchia di Tarzo: Parroco, suor Leontina, Nicola De Polo, David e Roberto Casagrande, Antonio Pancot, Franco Introvigne, Bruno Michelon, A. Dal Col, O. Cancian, Elisa, Caterina. Parrocchia di Corbanese: Parroco, Liviana Favero, Damian Renata, Sara Meneguz, S. Meneghin, Francesco Borsoi, Laura e Michela, D. De Nardo. Parrocchia di Arfanta: don Angelo, Salvatore Buzzo,Valentina Resera, Manuela Tessari x Margherita , Maria Teresa Tomasi, Milva Faraon