Bollettino Dicembre 2011
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Bollettino Dicembre 2011
LA LETTERA DEL PARROCO Cari amici, come potete immaginare, per esigenze tecniche scrivo questa lettera molto prima di Natale, precisamente è la festa dei Santi e oggi la borsa di Milano è scesa quasi del sette per cento. Non so cosa succederà quando leggerete queste poche righe, se sarò ancora in tempo e vi sarà un miracolo economico le cambierò, ma ritengo sia difficile, le condizioni del nostro paese non sono le migliori. Cosa sarà di noi? Del nostro conto in banca, della nostra salute, dei nostri giovani... perché ci sono anche loro e non solo i diritti di noi attempati! Potremmo lanciarci contro la classe politica e ritenerla responsabile, ma non saremmo giusti: ciò che avviene è causa di tutti, di tanti piccoli o grandi atti di egoismo, illegalità, speculazioni che non vedono il bene della persona, sprechi e mancanza di impegno sul lavoro. Che succederà? Ci sarà violenza? Saremo più poveri? Francamente non lo so, ma un pensiero ve lo voglio dire, l’unico di cui sono sicuro. Mi conforta sapere che Gesù nasce nella grotta di Betlemme, che deve fare l’esperienza di essere profugo. A volte il futuro è davvero imprevedibile. Maria e Giuseppe partono da Nazareth, pensano di stare via pochi giorni, prendono poche scorte di soldi e cibo, salutano i parenti con un arrivederci ma affronteranno invece un futuro incerto, senza averne i mezzi, fatto non solo di povertà ma anche di violenza. Possono toglierci tutto, ma non il Signore, sempre più vicino a chi è nell’indigenza. Egli ha posto la sua tenda in mezzo a noi. Sì lo vogliamo accogliere questo bimbo, capace di salvare il nostro paese risvegliando l’amore nei cuori. Impoverirci certamente ci farà soffrire ma ascoltando le Parole giuste ci aiuterà a riscoprire la nostra umanità, la gioia di aiutarci a vicenda, il dare senza sperarne nulla, una solidarietà che ci permetterà di rimetterci in piedi. Buon Natale cari amici, il Signore Gesù avvolto in fasce nel freddo della grotta costruita dalla nostra poca fede possa diventare adulto e camminare per le strade del nostro paese. Spetta a noi far crescere Gesù vincendo l’istinto del silenzio omertoso, la paura, la voglia di tenerlo per noi e vivere una fede intimistica. Ormai non è più il tempo, Gesù deve uscire di casa, camminare per arrivare a tutti risvegliando valori e sentimenti capaci di rigenerare un benessere e una ricchezza in cui, questa volta, tutti potranno trovare sollievo. Ci è stato dato un figlio, un dono, una grande possibilità; ciò che sarà del nostro Paese dipende innanzi tutto dal coraggio e dalla volontà di noi cristiani. Con la crisi economica il tempo dei “bamboccioni” è finito, anche Gesù con i suoi trent’anni deve uscire di casa. È il lievito che fa fermentare tutta la pasta, dipende da noi, ne siamo responsabili. Buon Natale cari amici, il Signore Gesù vi sia vicino e Maria e Giuseppe che hanno affrontato un futuro imprevisto e incerto preghino per noi, ci rendano coraggiosi nel vivere questo esodo da noi stessi che la storia ci impone per creare un mondo rinnovato. Don Filippo 1 In cammino seguendo la luce di una stella Le nostre festività DICEMBRE 2011 DA VENERDÌ 16 A SABATO 24: NOVENA DI NATALE Alle ore 17 nella Cappella S. Pio X in via Lazio e a San Paolo il 16-21 dicembre alle ore 21, il 17-19-20-22-23-24 alle ore 18 e domenica 18 alle ore 17,30 VENERDÌ 16 Alle ore 21 novena di Natale con i ragazzi, i giovani e le famiglie SABATO 24 - VIGILIA DI NATALE Alle ore 24 inizia la Santa Messa della Natività del Signore DOMENICA 25 – NATALE DI GESÙ CRISTO Sante Messe con orario festivo: ore 8,30 – (9 nella Cappella di Via Lazio) -10 – 11,30 – 18 Alle ore 17,30 Canto dei vespri LUNEDÌ 26 – SANTO STEFANO – PATRONO DI BIELLA E DELLA DIOCESI Sante Messe con orario feriale MARTEDÌ 31 –ULTIMO GIORNO DELL’ANNO Alle ore 18 Rosario, Santa Messa e Te Deum di ringraziamento GENNAIO 2012 MERCOLEDÌ 1 - SANTA MARIA MADRE DI DIO CAPODANNO CIVILE nell’ottava del Natale di Nostro Signore Sante Messe con orario festivo: Alle ore 17,30: Rosario e invocazione per la pace VENERDÌ 6 - EPIFANIA DEL SIGNORE S. Messe con orario festivo Alle ore 14,30 Adorazione Eucaristica fino alle ore 18. Ore 17,30 canto dei Vespri e benedizione Eucaristica DOMENICA 9 Dalle ore 14,30 alle ore 18 in chiesa: solenne Adorazione eucaristica DOMENICA 22 Alle ore 16 in chiesa Celebrazione dell’Unzione degli Infermi. Inizia la settimana di preghiera in preparazione della festa patronale DOMENICA 29 – FESTA PATRONALE NELLA CONVERSIONE DI SAN PAOLO S. Messe alle ore 8,30 –(9 nella Cappella di Via Lazio) - 10,30 - (quella delle 11,30 è sospesa) - 18 Alle ore 17,30 Canto dei vespri 2 Lettera di Natale ai genitori Cari mamma e papà, ormai Babbo Natale è solo un ricordo, ma ho comunque scritto una lettera, indirizzata a voi. Per quest’anno vorrei un regalo particolare, che duri per tutto l’anno. Vorrei che mi ascoltaste come non avete mai fatto, senza pensare che le mie siano le parole della vostra bambina, ma piuttosto quelle di una persona che sta diventando adulta. Ascoltate le mie idee, senza giudicarle. Criticatele per aiutarmi a consolidarle, non per distruggerle. Lasciatemi scegliere e rispettate le mie decisioni. Non vogliate vivere attraverso di me e allo stesso tempo non pensiate che io debba e voglia vivere sempre presso di voi. Questo non vuol dire che voglio abbandonarvi, ma che sono pronta per provare la vita. Non voglio fare stranezze, ma vivere a pieno la mia età, fare nuove esperienze, sbagliarmi, stare male, crescere. Fidatevi di me, mi avete cresciuta bene, con affetto, quindi non mi butterò via. Non siate spaventati per quello che potrei fare, perché è inutile. Per quanti sforzi facciate per evitarlo prima o poi mi troverò ad affrontare situazioni in cui dovrò essere io a scegliere come comportarmi e allora non potrete fare nulla, ma dovrete stare sereni, perché mi avrete insegnato ad affrontare ogni esperienza. Accettate chi sono e chi voglio diventare, accettate che io voglia percorrere una strada diversa da quella che avete percorso voi. La vostra vita è soddisfacente e appagante, ma questo non vuol dire che le vostre scelte siano le uniche giuste. Capisco che tra il lavoro e tutto voi siate spesso più stanchi e stressati di me e per questo farò anche io la mia parte, impegnandomi e facendo sì che possiate contare su di me, ma per piacere provate anche voi a mettervi nei miei panni. Cercate di ricordarvi com’era quando avevate la mia età e di capire che “erano altri tempi” non è solo un modo di dire. Il nostro è un tempo sfavillante e colorato, ma quando si spengono le luci tutto è più squallido. Per questo ci vengono offerti continuamente dei modi per farlo brillare di più e più a lungo, che però non fanno altro che posticipare il malessere. Io non accetterei compromessi del genere perché voi mi avete insegnato quali sono i veri valori e cosa può davvero farmi felice. Ora lasciate che metta tutto questo in pratica, lasciatemi crescere. La famiglia è la cosa più importante, quindi cerchiamo di tenere unita la nostra. Senza di voi non sarei nulla, grazie per tutto quello che avete fatto per me! Restatemi accanto per piacere, vi voglio bene! Una ragazza del nostro oratorio Riflessione sulla lettera pastorale diocesana “La famiglia e … vita affettiva” Mons. Vescovo ha indirizzato alla Diocesi la sua lettera pastorale tenendo conto degli orientamenti pastorali dei vescovi italiani per il decennio 2010 – 2020 e di quanto emerso nel Convegno ecclesiale che si è svolto a Verona nel 2006, ripreso durante l’Assemblea diocesana di Biella del 28 maggio scorso, preparata dal Consiglio pastorale diocesano. Il Convegno ha approfondito le tematiche relative a cinque ambiti di vita, fra cui “Famiglia e … vita affettiva”. Nella lettera Mons. Vescovo introduce la riflessione sugli ambiti educativi chiarendo che “l’educazione è feconda ed efficace nella misura in cui incontra le persone nell’insieme delle loro esperienze di vita”. Prosegue con riflessioni specifiche sulla vita della famiglia, l’educazione, l’affettività. 3 L’educazione all’affettività ha inizio sin dalla nascita grazie alla relazione con persone significative che consentono al bambino di trovare risposta ai suoi bisogni primari, ad imparare a tollerare piccole frustrazioni, ad acquistare fiducia in sé e negli altri. In una parola il bambino ha bisogno di riconoscersi amato e quindi amabile, che si lasci spazio alla sua curiosità, allo stupore legato alle prime scoperte, alla gioia, al pianto. A mano a mano che cresce ha bisogno di regole, di confini, di valori che stabiliscano per lui una rotta. A poco a poco il ragazzo impara a dare un nome alle proprie emozioni e a fare propri i valori e le regole acquisiti, dicendo per alcuni “è proprio vero che…” e scartandone altri, ma soprattutto elabora gli uni e gli altri mettendoli a confronto con la realtà, il che gli permette di valutare i rischi, di prendere decisioni in prima persona e di assumersi le conseguenti responsabilità. Negli orientamenti pastorali dei vescovi italiani si legge :”Chi educa è sollecito verso una persona concreta, se ne fa carico con amore e premura, perché sboccino, nella libertà, tutte le sue potenzialità”. Educare è un’arte che richiede responsabilità, creatività, elasticità, in modo da porsi in una prospettiva di ascolto, lasciandosi anche educare dall’educando. Non esistono garanzie di successo. In famiglia si possono vivere esperienze di solidarietà, gratuità, pazienza, ecc. La società in cui viviamo di solito propone esperienze diverse. E’ compito della famiglia stimolare capacità critica e proporre la coerenza tra idee, valori e comportamenti. Soprattutto quando i figli cercano autonomia dalla famiglia, educatori pazienti e autorevoli possono prospettare orizzonti di senso e di orientamento (parrocchia, scuola). L’adolescente, di solito poco preparato di fronte ai grandi cambiamenti nel corpo, nella psiche, nelle emozioni, incomincia a vivere la sua affettività nelle relazioni di amicizia e di coppia. Nei primi approcci prevalgono la scoperta di sé e dell’altro, con spensieratezza e allegria. E’ l’educazione ricevuta e fatta propria che gli consentono di porsi da sé dei confini. Con gradualità passa a relazioni più strette sino ad acquisire la capacità di un progetto comune con un’altra persona o di vivere la propria affettività nelle relazioni sociali. Le tappe: spensieratezza, innamoramento, amore fatto non soltanto di sentimenti forti ma anche di ragione, volontà e progettualità, che uniscono la scelta all’esperienza. La lettera cita un’esperienza concreta a contatto con giovani. Ponendosi in ascolto e giocandosi come persona nella relazione con loro, si può percepire che i ragazzi si pongono domande di senso, si confrontano con la realtà, si chiedono se e quando valga la pena, desiderano rassicurazioni sul futuro. Mons. Vescovo affronta poi il delicato tema della castità (che non va confusa con l’astinenza, anche se i due concetti sono tra loro correlati). Scrive: “La persona casta è in grado di entrare in relazione con gli altri in modo profondamente umano, a seconda del suo stato di vita..…è una sfida per tutti, celibi, sposati, consacrati, vivere una vita casta, nella verità e nella santità”. Aggiunge che la castità “chiede il rispetto della persona (se stesso e l’altro), la capacità di donarsi, e soprattutto la pazienza”. La castità quindi, prima di riferirsi al fare o al non fare, è un atteggiamento interiore che riguarda il crescere della capacità di amare. Si imparano così: - la gradualità dei comportamenti, che esprime rispetto - l’alterità, cioè il viversi come due persone diverse in una relazione in cui trova spazio il dono - la pazienza di aspettarsi convinti che non si corre il rischio di perdersi. A ciascuno il compito di declinare queste cose nella libertà e nella responsabilità. Cito infine le proposte di Mons. Vescovo che riguardano l’opportunità di una pastorale che ponga al centro la famiglia e di interventi educativi che abbiano come obiettivi non tanto il “fare” ma “l’essere”. I suggerimenti riguardano il favorire le relazioni tra giovani e famiglie, la formazione delle coppie e la cura di quelle in crisi, la valorizzazione della figura dei nonni. Resta alle parrocchie il compito di elaborare riflessioni e indicazioni. Vanni Gibello 4 Incontro con il vescovo di Mananjary Lo scorso 29 luglio abbiamo avuto la gradita visita del vescovo di Mananjary (Madagascar), mons. Josè Alfredo, di origine portoghese, venuto a Biella con il desiderio di conoscere la nostra parrocchia, che da alcuni anni sostiene le iniziative della Casa dei Bimbi in quel lontano Paese africano. La sera precedente, con il parroco, i componenti del Gruppo di animazione missionaria e la dottoressa Laura Gallareto che lo accompagnava, ha cenato in fraterna amicizia con noi, illustrando la realtà della sua diocesi africana. E ha ringraziato la nostra comunità per il grande sostegno offerto in questi anni. Nel suo discorso è emersa anche l’amarezza per la situazione in cui versano alcuni neonati e bimbi, circa una decina, che si trovano in carcere con le loro madri, accusate di piccoli reati dovuti alla fame e alla miseria. Dopo la Santa Messa, “colazione comunitaria” con il vescovo Josè in un clima di semplicità familiare. Dopo aver risposto a decine di domande e aver ringraziato per l'accoglienza ricevuta, il vescovo ha proseguito per il santuario di Oropa. Ha poi pernottato nel nostro Seminario. INCONTRI DI PREPARAZIONE AL MATRIMONIO PER I FIDANZATI «Il modello originario della famiglia va ricercato in Dio stesso, nel mistero trinitario della sua vita. Il “Noi” divino costituisce il modello eterno del “Noi” umano; di quel “Noi” innanzitutto che è formato dall'uomo e dalla donna, creati ad immagine e somiglianza divina» Giovanni Paolo II Gli incontri per fidanzati in preparazione al matrimonio inizieranno sabato 11 febbraio alle ore 21 in parrocchia in via Zara 16. Per l’iscrizione telefonare al numero 01523512 5 FAMIGLIA, UN PICCOLO MONDO DOVE SI IMPARA A NAVIGARE Penso che il senso della Festa della Famiglia che abbiamo insieme vissuto nello scorso mese di maggio sia, in fondo, molto semplice. E molto vero. Quando si parla dei problemi che il nostro tempo sta vivendo, viene quasi sempre da pensare che l’origine e la causa di tutto sia la società. Una società veloce, “liquida”, globale, trasformista, che viene considerata nello stesso tempo come la cinica responsabile di un nostro diffuso “mal vivere” e insieme come il capro espiatorio per ogni degenerazione. Anche senza scomodare studi di storia e di sociologia, oppure la Costituzione Italiana o ancora la dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo, ci vuole però poco a capire che questa “cattiva società” non è altro da noi: sono le nostre famiglie il primo elemento, la cellula fondamentale sulla quale la società è organizzata. La famiglia è il piccolo mondo dove tutto inizia e dove tutto si impara, sperimentando, per essere pronti poi per vivere il grande mondo. A cominciare proprio dalle relazioni umane: quelle tra uomo e donna, marito e moglie, e quelle tra una generazione e l’altra, cioè fra genitori e figli. La famiglia. Parte tutto da qui. Ma ancora non è così semplice. Cosa fa di una famiglia una famiglia? Che cosa la “muove”? Pensare alla famiglia come a un modello organizzativo basato soltanto su regole di opportunità e di convenienza sociale è sbagliato. Ciò che tiene insieme e muove la vita e dinamiche di una famiglia è l’amore. Un amore che passa da noi, si esprime quotidianamente attraverso tutto 6 quello che facciamo e attraverso le nostre esperienze, ma la cui origine viene da fuori di noi. E le parole di Gesù: «Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» (Mt 18,20) dicono molto bene da dove questa forza ci viene. Il senso di questo amore, che non è una “dotazione gratuita” ma un bene da costruire e da alimentare mettendosi al servizio con disponibilità giorno per giorno, è nel presente. Ma la vera sua forza è quello che produce nel futuro. La famiglia genera un bene, un valore - e cioè l’educazione delle prossime generazioni - che è fondamentale per il domani di qualsiasi società. La nostra Comunità, ma anche il nostro Paese deve molto alle sue famiglie, che ne hanno costruito il benessere mettendosi al servizio attraverso il lavoro e la cura della vita domestica. Mettere la famiglia al centro, in un momento storico nel quale è il mondo che sembra aver perso l’equilibrio, non è un atteggiamento di fuga o di distacco dalla realtà. Non è rinchiudersi per rifugiarsi in una dimensione di affetti piccola e più facilmente controllabile. Anzi, vivere la famiglia è il futuro, è l’unica via per ridisegnare nel profondo la società nella quale viviamo e nella quale soprattutto vivranno i nostri figli. Maurizio Thiebat 7 IL NUOVO CONSIGLIO PASTORALE L'economia moderna è gestita generalmente da società. Possono essere di capitale o di persone, ma tutte perseguono l'indirizzo del maggior profitto. Operativamente c'è un consiglio di amministrazione che propone le proprie linee guida nelle assemblee ordinarie e straordinarie. Anche la nostra parrocchia ha un consiglio, nominato recentemente dai parrocchiani, ma non è amministrativo. È pastorale. Questa parola, che può apparire strana in un'epoca dove la velocità delle mutazioni è la base vincente del mondo globalizzato, non è nient'altro che educare alla vita, prendendo esempio dai valori di fondo, etici e morali radicati nel Vangelo. Nella lettera pastorale diocesana "Comunicare e trasmettere la vita buona del vangelo", il nostro vescovo, richiamandosi alla pagina del Vangelo dove due discepoli, delusi della morte di Gesù, si recano a Emmaus, riporta: "Il Signore Gesù usa uno stile educativo che è esemplare per noi: Gesù si avvicina e si mette a camminare con loro e poi si mette in ascolto – e ancora – L'educatore è necessario, ma non si impone, tanto che Gesù fece finta di proseguire". Se dunque si è credibili, ci sono gli uditori, c'è fratellanza, c'è sequela. Sarà questo il compito al quale, per i prossimi quattro anni, saranno chiamati i quarantatré membri nominati: Nicola Azzarello, Genny Barbieri, Stefania Capozzi, Emilio Casoli, Maria Colella, Andrea Conz, Anna Pavan Cornetti, Livia Giana Debernardi, don Elio Mo, don Gabriele Leone, Davide Foglietti, Vanni Gibello, Paola Bissolino Grotto, Giovanni Lorenzini, Paola Masso, Mauro Mazzia, Cesare Molinari, Luca Molinari, Fabrizio Mosca, Elsa Musiari, Valeriano Nalin, Massimo Negro, Rosanna Negro, Franco Pellanda, Margherita Caneparo Peraldo, Piero Pianella, Evelina Pignataro Valdivieso, Sebastiano Raimondo, Mattia Renaldo, Lucia Sauda, Gianni Seira, Piero Serra, Letizia Strona, Claudia Converso Thiebat, Maurizio Thiebat, Luigi Tondella, Elena Stizzoli Trenta, Valeria Ubertalli, Fabio Uccheddu, Anna Maria Baccalaro Valz, Anna Ranieri Vercellotti, Sara Zegna, Maria Teresa Zettel. A tutti loro auguriamo buon lavoro. Nella prima riunione del nuovo Consiglio pastorale del 20 novembre è stato nominato vice presidente Cesare Molinari, segretari Valeria Ubertalli e Davide Foglietti. Gianni Seira Dal codice di diritto canonico Can. 536 § 1. Se risulta opportuno a giudizio del Vescovo diocesano, dopo aver sentito il collegio presbiterale, in ogni parrocchia venga costituito il consiglio pastorale, che è presieduto dal parroco e nel quale i fedeli, insieme con coloro che partecipano alla cura pastorale in forza del proprio ufficio, prestano il loro aiuto nel promuovere l'attività pastorale. § 2. Il consiglio pastorale ha solamente voto consultivo ed è retto dalle norme stabilite dal Vescovo diocesano. 12 Una presenza discreta Cristian Ciarmatori è il nuovo sacrestano. Ha sostituito il bravo Paolo Vercellino che era fra noi in via provvisoria. Trentatre anni, semplice, riservato, quasi invisibile, affabile nelle relazioni, Cristian si muove con discrezione fra i banchi della chiesa. A lui l'augurio di proficuo servizio teso al bene della nostra comunità, con l'obbligo di pungolarci a partecipare con più impegno alle necessità della nostra chiesa. In partenza per il Madagascar Venerdì 4 novembre, ore 5.30, aeroporto di Caselle. Sono pronti a partire per un viaggio missionario i nostri due parrocchiani Cesare Cerrone e Corrado Pegoraro, del Gruppo di animazione missionaria. Li accompagnano nel viaggio la dott.ssa Laura Gallareto e Gian Luigi Vaglio dell’Ass. “Costruire Insieme” di Torino. Andranno in Madagascar a incontrare i bambini ospiti della Casa Tsara-Zaza di Mananjary, sostenuti dalla nostra comunità. Al ritorno ci riferiranno! www.parrocchiasanpaolobiella.it Cari Parrocchiani, vogliamo darvi notizie del nostro sito internet. Realizzato soltanto un anno fa, le persone che quotidianamente lo visitano sono sempre numerose. Abbiamo toccato il nostro record con 962 contatti nello scorso mese di maggio. E dopo la pausa estiva, alla ripresa delle attività, i visitatori sono stati di nuovo tantissimi. Riportiamo un grafico (aggiornato fino a fine ottobre), che presenta l'afflusso dei visitatori stessi. Ricordiamo che nel sito compaiono gli avvisi di tutte le attività parrocchiali, gli orari delle messe, le informazioni sui gruppi della parrocchia, un’interessante sezione sulla storia della nostra chiesa con bellissime fotografie d’epoca, e, se ancora non bastasse, il commento al Vangelo domenicale. Con l'occasione ringraziamo calorosamente GianFranco Raffaello, che tutte le settimane aggiorna e gestisce il sito stesso. Accedervi è facilissimo. L’indirizzo internet è www.parrocchiasanpaolobiella.it Per suggerimenti, non esitate a contattarci rivolgendovi in parrocchia. Buon Natale a tutti. Pietro Colella 13 LA FESTA PATRONALE DEL 29 GENNAIO Si avvicina la solennità del nostro Santo Patrono che festeggiamo nella ricorrenza della sua conversione. Paolo cadde a terra stupefatto e accecato dall’amore di Gesù risorto che amava e poneva la fiducia proprio in lui: il suo più acerrimo nemico! Vogliamo festeggiare, invocare l’intercessione di S. Paolo e ringraziare il Signore che abita nel nostro quartiere chiedendo che illumini anche noi con la sua luce calda, consolatrice e capace di infondere coraggio per annunciarlo al mondo. Possa ognuno di noi comprendere che Dio ci vuole bene e ha posto accanto a noi tanti fratelli con i quali condividere la vita e stare bene insieme: questo vogliamo festeggiare, il Signore, S. Paolo e la nostra comunità. Quest’anno in particolare vogliamo impegnarci a far nascere un sorriso proprio in tutti. Ed ecco allora il programma di massima: Sabato 21 gennaio: Festa dei ragazzi e giovani in oratorio e al termine gita notturna per gli animatori e i loro amici. Domenica 22 gennaio alle ore 16 in chiesa: Celebrazione dell’Unzione degli infermi per anziani e malati. Festeggeremo e ringrazieremo il Signore che non ci abbandona nella sofferenza ed è pronto a consolare dando speranza e forza ai nostri cuori. Chi desidera ricevere l’Unzione degli Infermi e non può recarsi in chiesa telefoni in parrocchia e in settimana i sacerdoti verrano subito e volentieri. Venerdì 27 gennaio alle ore 21: Incontro di preghiera aperto a tutti, bambini, ragazzi, giovani, adulti e nonni. Domenica 29 febbraio: Festa patronale! Ore 10,15 Accoglienza del nuovo Priore Ore 10,30 S. Messa presieduta dal caro prof. don Giorgio Roncan. E’ sospesa la S.Messa delle ore 11,30 Ore 12,00 Incontro dei parrocchiani, aperitivo sul sagrato della chiesa o in oratorio in caso di brutto tempo. Ore 12,30 Pranzo in fraternità aperto a tutta la comunità. Per favorire la partecipazione di tutti non c’è una quota per il pranzo. Il costo orientativo è di euro 7 ma chiediamo un’offerta libera secondo le proprie possibilità da dare all’accoglienza in busta anonima e chiusa. Siamo convinti che la vostra generosità farà giustizia ed eguaglianza permettendo a tutti di partecipare. Ore 14,30 pomeriggio di festa con i bambini e i genitori Ore 17,30 in chiesa canto dei vespri. Per i dettagli ed eventuali altre sorprese seguiranno avvisi. Vi aspettiamo numerosi e con il sorriso! Il Consiglio Pastorale Giornata di preghiera nella cappella San Pio X Domenica 11 settembre, in occasione della festa patronale, si è organizzata una giornata di preghiera e festa presso la cappella S. Pio X di via Lazio. Sono stati invitati tutti i parrocchiani, in particolar modo i residenti in zona. La giornata ha avuto inizio con la S. Messa delle ore 9 alla quale hanno partecipato moltissime persone. Non è infatti bastato il posto al coperto, alcuni adulti hanno partecipato restando all’esterno, davanti all’entrata. I vari momenti liturgici si sono susseguiti grazie all’importantissimo aiuto di volontari che organizzano i canti e le letture, oltre a prendersi abitualmente cura della cappella. Per l’occasione la Messa è stata celebrata dal parroco il quale, per prima cosa, ha rivolto l’attenzione di tutti al ritratto di papa Pio X, ricordandolo. Al termine della celebrazione ci si è spostati all’esterno dove c’è stata la possibilità di scaldarsi con bevande calde e stuzzicare l’appetito con qualche dolce preparato in casa sempre da volontari, ma soprattutto di condividere del tempo per una chiacchierata, come ad un ritrovo fra amici. Ci si è poi dato appuntamento per il pomeriggio. Alle 17, infatti, ha avuto luogo una preghiera di adorazione alla quale hanno partecipato tutti, dai più piccoli ai più grandi. La giornata di festa si è infine conclusa ai giardini Carlo Alberto Dalla Chiesa, attigui alla cappellina, dove era pronta una merenda dolce o salata, a seconda delle preferenze, preparata da bravissimi abitanti del quartiere con il contributo dell’Associazione Famiglie e delle Pizzerie Apicella. Abitando nei pressi della cappella, ho deciso di partecipare a questa giornata. Non vi ero mai stata, sapevo solamente dove si trovava, nulla di più, ero quindi molto curiosa. Entrando mi è subito piaciuta, l’ho trovata molto accogliente, curata e ben decorata per l’occasione. La gente era molta, numerose persone si sono preoccupate di far sedere i più anziani cedendo loro il posto, noi giovani e giovanissimi ci siamo posti vicinissimo all’altare sedendoci su sedie o direttamente per terra, per poterle far sedere ad altre persone. Mi è piaciuto molto lo spirito della Messa, ben organizzata dalle signore nelle prime file, che ho visto molto preoccupate che nulla andasse storto. Ciò ha fatto intuire quanto esse tenessero alla festa della loro cappellina. La felicità, l’amicizia, i sorrisi della gente hanno caratterizzato la giornata, segno che tutto ciò che viene fatto proviene dal cuore. È chiaro che ci sono persone che “vogliono bene” alla cappellina di via Lazio, e in questa giornata l’hanno dimostrato nel migliore dei modi possibili. Stefania Capozzi 14 Partecipato incontro con suor Myriam Castelli MISSIONARIA IN TELEVISIONE Abbiamo avuto la straordinaria opportunità, la sera dello scorso 30 settembre, di incontrare una persona speciale, una missionaria che ha viaggiato per tutto il mondo a contatto con realtà lontane e con personalità la cui eco - attraverso i media - ci giunge talvolta in maniera distorta, parziale, oppure non ci giunge affatto. Si tratta di suor Myriam Castelli, spinta dalla propria vocazione in terre lontane, per poi tornare e presentare al pubblico televisivo eminenti personalità: studiosi di storia, alti prelati, specialisti delle più varie discipline che, foto FIGHERA per vari motivi, passano da Roma. Potete trovare suor Myriam sulle trasmissioni satellitari di Rai Italia 1 o Rai italia 3, oppure su Internet al sito www.international.rai.it sotto la voce “Programmi Rai Internazionale”. Un resoconto della affollata serata in parrocchia è disponibile sul sito www.parrocchiasanpaolobiella.it. L’incontro è stato introdotto da don Filippo, con la presentazione dell’ospite e la citazione della lettera di quest’anno del vescovo, che contiene l’esortazione a “trasformare le ferite in feritoie”, quasi una premessa della serata. Infatti, come gli Apostoli hanno iniziato la diffusione del Vangelo in tutto il mondo al momento in cui è iniziata la loro persecuzione, anche noi dobbiamo cogliere l’occasione della crisi economica dell’Occidente, e in particolare dell’Italia, trasformando questa “ferita” in “feritoia”: un ponte verso gli altri popoli. Riscoprendo la nostra identità di figli di Dio, abbiamo il dovere di annunciare la Sua Parola a tutti i fratelli. E’ d’accordo suor Myriam e, riprendendo l’introduzione del parroco, osserva che oggi la persecuzione dei cristiani non implica, generalmente, il pericolo di morte, ma si concretizza nell’irrisione. Da parte nostra, tendiamo a rifugiarci nella nostalgia di un passato migliore, distogliendo l’attenzione dal presente in cui siamo chiamati a vivere. Un presente formato da tante piccole comunità con i loro problemi, comunità che oggi però possono molto più agevolmente che in passato utilmente conoscersi l’un l’altra. Proprio questo suor Myriam cerca di fare con le sue trasmissioni, chiamando in studio - per esempio - i vescovi di terre lontane a raccontare le loro vite e le loro realtà, talvolta in paesi dove di lavoro ce n’è fin troppo... tanto da costringere a lavorare anche i bambini. Questa è la ricchezza della Chiesa, il non essere soli, ma popolo di Dio, che si fa carico dei problemi di tutti... Verità e coerenza L’osservazione della realtà è basilare per la missionarietà. Giovanni Paolo II, ha ricordato suor Myriam, si riferiva spesso più a San Paolo che a San Pietro, proprio per questa sua volontà di viaggiare per il mondo intero a incontrare le piccole comunità. Nell’odierna realtà tutti noi siamo nostro malgrado attori di un processo di mondializzazione, in contrasto con la nostra tendenza a conservare la mentalità di piccole comunità isolate, tendenza da combattere e vincere. Nelle grandi calamità - per esempio le esplosioni dei reattori di Chernobyl o di Fukushima tante cose sono rimaste celate dai media, che selezionano tra le migliaia di notizie quelle destinate ad avere grande impatto sul pubblico, tralasciando, chiudendo gli occhi su molte altre cose, per esempio sugli slanci di tante persone che si sono adoperate per fare del bene, per aiutare al di là dei propri mezzi, o anche semplicemente pregando. Tutto questo suor Myriam lo sa, avendo a che fare quotidianamente con le agenzie di stampa. E a proposito di omissioni, osserva che è pur vero che l’Occidente intrattiene rapporti commerciali con potenze come la Cina, che lede manifestamente e quotidianamente i diritti umani. Dovremmo anche in questo senso riscoprire la nostra identità, un’identità che chiede coerenza. 15 Suor Myriam scelse di fare la missionaria, comprendendo che in futuro vi sarebbe stato un grande bisogno di evangelizzazione. E in seguito comprese che era venuta l’ora dei nuovi pulpiti: i massmedia che creano o distruggono e che sono spesso all’origine dei valori o disvalori odierni. La missionaria - lo rivela ella stessa - lavora nelle vesti di donna (figura protagonista del valore della famiglia, fondamento del vivere civile, sociale e religioso) di missionaria e di giornalista con particolare attenzione alla trasmissione di messaggi positivi, senza arrendersi foto FIGHERA alla filosofia del consumo cui si piegano i mass-media, limitandosi a costruire una sintesi della realtà per facilitarne la comprensione. Evidente la forte volontà di annuncio della religiosa, confermata dalle molte realtà incontrate, nella certezza che ovunque ci sia una comunità cristiana vi sono famiglie unite e vite serene e gioiose. La vocazione della missionarietà La vocazione della missionarietà deve essere vissuta come un dono ricevuto, che come tutti gli altri doni non deve rimanere soffocato in noi, ma restituito agli altri. L’inerzia purtroppo non ci tiene costantemente focalizzati verso Dio e lascia che si disperda l’immenso potenziale che ognuno possiede. La sonnolenza delle nostre coscienze - spesso scambiata con la sonnolenza di Dio - rovina le vite sino agli esempi più estremi della cronaca nera. Questo il messaggio che suor Myriam cerca sempre di far passare nelle sue trasmissioni. Giorno per giorno, nell’intimità, è necessario dire tanti piccoli sì a Dio, un po’ come Maria e il suo sì nell’intimità della sua stanza, un sì che tuttavia ha cambiato il mondo. Ed è necessario essere costanti, soprattutto dove la laicità è più diffusa e dove vi è quindi bisogno di veri servitori di Dio che testimonino la propria fede con l’esempio. Tutto questo ha sperimentato suor Myriam di persona, con il suo lavoro di giornalista, ma ancor prima in veste di missionaria annunciatrice del Vangelo. Quanto alla sua vocazione all’annuncio in televisione, ha rivelato che fu un religioso a Caracas, mentre la confessava, a comunicarle profeticamente che si sarebbe dovuta preparare a “una missione per i tempi nostri”. Quel religioso sarebbe poi diventato vescovo di Asunciòn in Paraguay. Il periodo di crisi che stiamo vivendo, ha concluso l’oratrice, deve spingerci ad essere più caritatevoli, spalancando il nostro cuore al prossimo, ma con intelligenza, sapendo smascherare i finti poveri per giustizia nei confronti di quelli veri. In questo persino Madre Teresa era rigorosissima. La carità vera tuttavia, proprio in questi momenti, è quella della fede, fede da riportare negli stili di vita, cercando di sottrarsi alla cattiva influenza dei media, che propongono modelli viziosi e viziati dalla ricerca di piaceri momentanei come unico valore. Essere missionari vuol dire tutto questo, lasciare condurre la propria barca da Dio. Questa è l’idea che guida suor Myriam nel suo lavoro di giornalista, proprio quella di una barca nella tempesta. La barca è la Chiesa, barca dove non vi sono passeggeri, ma solo equipaggio: noi cristiani, e che è guidata da Dio, il mare in tempesta è il mondo... ma una barca con tale Guida avrà sempre ragione della tempesta. foto FIGHERA 16 Riccardo Faga Cacao più solidale - Sabato 8 e domenica 9 ottobre “Fiera del Cioccolato”. Sul sagrato della chiesa, assaggio gratuito di cioccolata (in tavoletta o calda) per tutti! Superfluo dire che l’iniziativa ha avuto successo! Un fascicoletto riportava informazioni sul commercio del cacao, fonte sovente di ingiustizie, sfruttamento e lavoro minorile. Consigliata per gli acquisti la “Rete del Commercio equo e solidale”, invece che le multinazionali del cacao... Tabelle di valutazione del comportamento delle imprese riportavano giudizi di lode o di critica. Il consumo critico è la strada che può condizionare il comportamento delle imprese. Serata cinematografica: “Mitumba” - Venerdì 14 ottobre, presenze numerose per la proiezione del film sul viaggio di una maglietta, gettata nel cassonetto di raccolta degli abiti usati in Germania, e arrivata in uno sperduto villaggio africano, dove inizia “una nuova vita”. Tutti sorpresi e shoccati per l’incredibile realtà di questo strano “commercio” che nasce dalla solidarietà. Insieme a don Giovanni Perini, presidente della Caritas diocesana, che ha illustrato la situazione della raccolta di abiti nel Biellese fornendo dati tecnici e cifre, si è data in conclusione una valutazione positiva dell’attività di raccolta. Consuntivo adozioni - Anche quest’anno dal “tavolino missionario” in fondo chiesa è partita l’iniziativa “Adozioni bimbi di Tsara-Zaza di Mananjary”. Un fascicoletto redatto dall’infaticabile don Oreste dava informazioni sui bimbi, sulle condizioni del Madagascar e sulle modalità di adozione, al costo di 130 euro cadauna. In sordina e in breve tempo sono pervenute 83 adozioni. Altre 10 sono poi state sottoscritte per dare aiuti alle mamme carcerate con i loro piccoli, la cui situazione angosciava il vescovo di Mananjary. Ventiquattro adozioni nel 2008; 58 nel 2009; 66 nel 2010; 83 quest’anno. Grazie a tutti! Giornata missionaria mondiale - “La missione non è andar lontano, ma andare verso l’altro”. Spostata di una settimana, quindi al 30 ottobre, a causa di un lutto famigliare del missionario padre Gabriele Perfetti, la Giornata è stata il prezioso coronamento del mese missionario. Padre Perfetti, comboniano, che fino ad ora ha svolto il suo ministero in Centro America, giungeva da Pesaro. Ci ha portato una ventata di serenità e di ottimismo. E con la sua disarmante umanità ha coinvolto la comunità. “Perché tra noi cristiani c’è la stessa condotta di vita di quelli che non credono? Perché negli affari, nel lavoro e nella famiglia non abbiamo quello spirito di fratellanza che pure professiamo? Perché non lasciamo manifestarsi quella bontà che abbiamo tutti, quel senso di giustizia che possediamo? Noi cristiani dobbiamo anticipare la tenerezza di Dio”. Possiamo dire con certezza che padre Gabriele ha dato entusiasmo e motivazioni alla nostra appassita vita cristiana. “Coltan insanguinato” - Dal 29 ottobre al 6 novembre, nel salone sottochiesa, la mostra “Coltan insanguinato”. Molti i visitatori, a questa documentazione sullo sfruttamento inumano dei congolesi costretti a estrarre in miniere a cielo aperto, con pochi attrezzi artigianali e con immani fatiche questa sabbia nera (chiamata coltan) da cui si ricava il tantalio, un metallo raro usato oggi in tante applicazioni, soprattutto nei telefonini e nei computer portatili. Viene usato anche nella produzione di missili e nell’industria aerospaziale. 17 Di nuovo fra noi il diacono Tondella Una simpatica novità è stato per tutti noi il ritorno del diacono Luigi Tondella. Mancava da San Paolo da molti anni. Nel 2001 era stato infatti nominato Collaboratore pastorale nella parrocchia di Occhieppo Superiore, per sostenere l’opera del nuovo parroco don Fabrizio Mombello. Scriveva allora don Vitale su questo bollettino: “... la nostra comunità perde così un prezioso collaboratore che sin dal 1984 ha operato per il bene dei fedeli, delle famiglie e soprattutto dei poveri. Con discrezione e dedizione ha sostenuto e sviluppato il gruppo Carità. Con competenza ha coordinato le nostre funzioni religiose. Con fraterna disponibilità ha coadiuvato i sacerdoti ...”. Ora il diacono Tondella è tornato fra noi, in forza del decreto vescovile del 7 ottobre 2011 con cui mons. Gabriele Mana gli ha (ri)conferito l’incarico di Collaboratore pastorale “nella popolosa e articolata Comunità parrocchiale di San Paolo in Biella”. Che dire del diacono Tondella? Nato a Viverone il 20 giugno 1941, ordinato a Biella il 9 gennaio 1988, è ben conosciuto e apprezzato da tutti noi. I diaconi non vivono di “luce riflessa”, ma hanno ricevuto il sacramento dell’Ordine, possono - come Luigi - essere sposati. Luigi attualmente collabora in parrocchia nella liturgia e nella pastorale dei malati. Di cuore gli auguriamo buon lavoro fra di noi. Chi è un Diacono? Dal Catechismo della Chiesa Cattolica: 1554 Il ministero ecclesiastico di istituzione divina viene esercitato in diversi ordini, da quelli che già anticamente sono chiamati vescovi, presbiteri, diaconi”. La dottrina cattolica, espressa nella Liturgia, nel magistero e nella pratica costante della Chiesa, riconosce che esistono due gradi di partecipazione ministeriale al sacerdozio di Cristo: l’episcopato e il presbiterato. Il diaconato è finalizzato al loro aiuto e al loro servizio. Per questo il termine “sacerdos” - sacerdote - designa, nell’uso attuale, i vescovi e i presbiteri, ma non i diaconi. Tuttavia, la dottrina cattolica insegna che i gradi di partecipazione sacerdotale (episcopato e presbiterato) e il grado di servizio (diaconato) sono tutti e tre conferiti da un atto sacramentale chiamato “ordinazione”, cioè dal sacramento dell’Ordine: Tutti rispettino i diaconi come lo stesso Gesù Cristo, e il vescovo come l’immagine del Padre, e i presbiteri come il senato di Dio e come il collegio apostolico: senza di loro non c’è Chiesa. (S. Ignazio di Antiochia) L’ordinazione dei diaconi - “per il servizio” 1569 “In un grado inferiore della gerarchia stanno i diaconi, ai quali sono imposte le mani “non per il sacerdozio, ma per il servizio”. Per l’ordinazione al diaconato soltanto il vescovo impone le mani, significando così che il diacono è legato in modo speciale al vescovo nei compiti della sua “diaconia” . 1570 I diaconi partecipano in una maniera particolare alla missione e alla grazia di Cristo. Il sacramento dell’Ordine imprime in loro un segno (“carattere”) che nulla può cancellare e che li configura a Cristo, il quale si è fatto “diacono”, cioè il servo di tutti. Compete ai diaconi, tra l’altro, assistere il vescovo e i presbiteri nella celebrazione dei divini misteri, soprattutto dell’Eucaristia, distribuirla, assistere e benedire il matrimonio, proclamare il Vangelo e predicare, presiedere ai funerali e dedicarsi ai vari servizi della carità. 1571 Dopo il Concilio Vaticano II la Chiesa latina ha ripristinato il diaconato “come un grado proprio e permanente della gerarchia”, mentre le Chiese d’Oriente lo avevano sempre conservato. Il diaconato permanente, che può essere conferito a uomini sposati, costituisce un importante arricchimento per la missione della Chiesa. In realtà, è conveniente e utile che gli uomini che nella Chiesa adempiono un ministero veramente diaconale, sia nella vita liturgica e pastorale, sia nelle opere sociali e caritative “siano fortificati per mezzo dell’imposizione delle mani, trasmessa dal tempo degli Apostoli, e siano più strettamente uniti all’altare, per poter esplicare più fruttuosamente il loro ministero con l’aiuto della grazia sacramentale del diaconato”. 22 Dal gruppo Raffaele un fraterno aiuto Ha quasi compiuto un anno Il gruppo “Raffaele”, di cui vi avevamo annunciato la nascita. (Raffaele, che significa”cura di Dio”, è l’arcangelo che “accompagna” Tobia nell’omonimo libro della Bibbia...) Che cosa facciamo noi del gruppo Raffaele? Cerchiamo di donare un po’ del nostro tempo andando a far compagnia a persone sole, sovente anziane e quindi con difficoltà ad uscire. Nei limiti del possibile, quando è il caso, cerchiamo di aiutarli nei piccoli problemi che possono avere. Sovente, più di quanto doniamo loro con la nostra compagnia, è quanto riceviamo da loro, dalla loro esperienza di vita e saggezza. Per noi è importante far loro sentire che fanno parte integrante della parrocchia, anche se le loro gambe non riescono più a portarli alle nostre Eucaristie... Queste persone, avendo molto tempo a disposizione, possono essere vicine a tutti noi con la loro preghiera e - attraverso le vie misteriose del Signore - fare molto bene. Ci troviamo poi, come gruppo, una volta al mese, di mercoledì alle 21, per pregare un po’, affidando a Dio questi nostri amici - e noi stessi - per approfondire la nostra formazione e confrontarci fra di noi: questo fa sì che si crei un buon affiatamento nel gruppo stesso. Tu, che ora stai leggendo, hai desiderio di partecipare, un po’ di tempo da donare? Oppure di tanto in tanto saresti disponibile per accompagnare una persona a fare la spesa? O ad accompagnare qualcuno ad una visita, un controllo? Oppure sei tu che senti la solitudine e vorresti ricevere la visita di qualcuno? In questi casi puoi telefonare a: Livia Debernardi Giana tel. 015401348 - Parrocchia 01523512 Livia Un invito ai cari amici anziani “…Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.” Lc 10 Cari amici, che vivete la fatica della malattia, cari anziani, il Signore vi è accanto e come buon Samaritano è pronto a prendersi cura di voi condividendo la vostra sofferenza e donandovi la sua Grazia con l’Unzione degli Infermi, sacramento che non si riceve solo in punto di morte ma anche in caso di malattia importante o quando gli anni vissuti incominciano ad essere parecchi. Gli effetti sono belli! Ci aiuta a portare la croce come Gesù, dona conforto, speranza, pace, coraggio, il perdono dei peccati se il malato non ha potuto confessarsi e, per i più gravi, prepara la persona al passaggio nella Casa del Padre. Come sapete potete ricevere più volte questo Sacramento. Cari malati e nonni, comprendiamo che possa essere una scelta e un momento difficile: così vi invitiamo a ricevere tutti insieme l’Unzione degli Infermi d o m e n i c a 2 2 g e n n a i o a l l e o re 1 6 i n c h i e s a Coloro che non possono venire e desiderano ricevere questo Sacramento potranno in ogni momento in particolare nella settimana dal 16 al 23 gennaio - chiamare in parrocchia e i sacerdoti verranno subito e volentieri (tel. 015 23512). 23 Anziani in gita con sole e pioggia Quando si progetta una gita la si immagina sempre nelle condizioni migliori. Sognavamo un panorama mozzafiato dal ligure Santuario della Madonna della Guardia, tutti in maniche corte sotto il tepore del sole ammirando il mare… non è andata così! Solo freddo e una nebbia che lasciava pochi metri di visibilità, facendoci faticare a trovare la facciata della chiesa. Dopo aver celebrato la Santa Messa e goduto di un buon pranzetto, pensiamo di spostarci in un’altra zona sperando in un tempo migliore… un magnifico temporale ci aspettava. Siamo ripartiti un mese dopo per la classica gita in Casa Alpina e nuovamente la sfortuna ci accompagna: c’è un bel sole ma l’aria è decisamente fredda. Ad Aosta ci aspetta Elisa, un’animatrice della nostra parrocchia che vive lì per motivi di lavoro. Essendo una esperta di arte ci guida in visita per la città spiegando con competenza i monumenti d'epoca romana. Proseguiamo il viaggio per incontrare i ragazzi del campeggio, che dopo una calorosa accoglienza ci regalano una buona merenda e un momento di gioia. Ora che dire? E’ stato comunque bello! La Casa Alpina e Aosta sono sempre quelle... comunque ci siamo stati molte volte ormai! Il santuario della Madonna della Guardia quasi non l’abbiamo visto, ma ci siamo voluti bene. Come ha detto padre Gabriele un missionario venuto a predicare in occasione della giornata mondiale per le missioni - il viaggio più lungo e bello è andare verso il prossimo e noi l’abbiamo fatto. E’ stato bello raccontarsi le barzellette e cantare in autobus, “prendere” il temporale schiacciati in tre sotto lo stesso ombrellino. É piaciuta la visita di Aosta perché Elisa amichevolmente ci aspettava e rimarrà indelebile nei cuori degli anziani il momento con i ragazzi dove Pietro suonava la fisarmonica e tutti ballavano il liscio. Non c’è gioia più grande di amarsi come fratelli e quando questo avviene tra giovani e anziani è davvero la cosa più bella che si possa immaginare. don Filippo 24 Confronto con un sacerdote ortodosso e una diacona valdese a San Paolo Fecondo il dialogo fra cristiani diversi... “E’ forse il momento di dare una scossa al processo per l’Ecumenismo, partendo dal basso”. Così affermava Angela Colella nell’ultimo bollettino parrocchiale. Ed è proprio dalla base, a livello non di “specialisti” ma di semplici fedeli (frequentatori di parrocchie, o comunque si chiamino le comunità di base nelle diverse Chiese), che bisogna cercare di incontrarsi, dialogare, conoscersi meglio, soprattutto con gli “altri” cristiani… anche se, inevitabilmente, possono nascere delle incomprensioni. Ben vengano, dunque, questi momenti di contatto tra i vari “corsi d’acqua” che riconoscono sì un’unica Sorgente ed un’unica foce… ma, accidenti, quanti ruscelli! Un sacerdote ortodosso ed una “diacona” valdese sono stati invitati a San Paolo per la tradizionale cena di condivisione: due storie certo diverse dalla nostra, cattolica apostolica romana: un fatto questo che però non ha impedito la comune recita di un Padre Nostro alla fine della serata, sicuramente una bella dimostrazione di come sia possibile tentare di costruire un futuro migliore, fondato sul reciproco rispetto. Rispetto anche nei confronti dei nostri nuovi “ospiti”: il sacerdote ortodosso, di nazionalità rumena, ha prevalentemente impostato ogni suo discorso non tanto su dispute teologiche ma su come noi si consideri i suoi concittadini in Italia; anche se “clonano” i bancomat è importante cercare di accoglierli ed aiutarli ad integrarsi nella nostra società, perché ci si possa veramente sentire fratelli. Più attenta, invece, alle differenze la signora valdese: la diversa interpretazione del momento dell’ Eucaristia, il culto dei Santi, il problema dell’Inquisizione… alcuni (certo non pochi!) punti di contrasto tra noi ed i seguaci di Valdo, ben lontani dall’essere risolti, sono stati affrontati con franchezza ed anche con vivacità. Sarà certamente interessante cercare un nuovo momento di incontro. Penso, infatti, che possa essere una buona occasione anche per approfondire la propria fede: ciò può avvenire proprio grazie al dialogo con persone che hanno maturato nel corso dei secoli una diversa interpretazione dei messaggi tramandati dalle Sacre Scritture. Anche attraverso questi confronti di opinioni possiamo meglio renderci conto del “come” e del “perché” crediamo. Non bisogna, infatti, temere il dibattito tra le fedi diverse, o meglio tra i diversi modi di intendere la fede: da queste paure nascono i conflitti religiosi. Ascoltiamo il messaggio che Umberto Eco fa pronunciare a frate Guglielmo nel romanzo “Il Nome della Rosa” a proposito degli scontri tra i filosofi cristiani e non: “...la mia arguzia contro l’arguzia altrui. Sarebbe un mondo migliore di quello in cui il ferro rovente di Bernardo Gui (potente inquisitore) umiliano il fuoco ed il ferro rovente di Dolcino (il famoso eretico, ben noto a noi biellesi)”. Marco Mertina COME AFFRONTARE LE PROVE DI OGNI GIORNO La vita quotidiana, il tarlo del giorno dopo giorno, svuota la fede di consistenza. Ma il Padre Nostro parla di una tentazione ben definita: è il Crocifisso, l’incontro con il limite. A cui Dio non ci sottrae, ma senza abbandonarci. Nella sesta domanda del Padre Nostro chiediamo a Dio di non abbandonarci alla tentazione. Ha ragione. La vita è tutta una prova. Molte prove e di vario genere. Prove eccezionali e prove quotidiane. Le immagini evangeliche esprimono efficacemente quanto la semplice vita quotidiana possa sfiancare e spegnere. È come un tarlo che giorno dopo giorno, senza apparenti mutamenti, svuota di ogni consistenza la fede. Il pericolo di questa prova è grande, perché frequente, perché subdola. Si cede senza rendersi conto, si viene meno e non lo si sa. Occorre, allora, vigilare e pregare, per non trovarsi a terra senza accorgersi di essere caduti. Per non lasciarsi, cioè, scivolare piano piano, quasi inavvertitamente, verso la perdita della fede. Romano Guardini - in un suo libro molto bello, Le età della vita - scrive che “la trascuratezza del vigilare sulla propria fede è la strada per perderla a poco a poco... È proprio il tempo che passa a indebolire, a far perdere freschezza, a costituire una tentazione di fronte alla scoperta del proprio limite, tanto maggiore quanto più l’uomo invecchia”. Abbiamo sottolineato la prova quotidiana, normale, perché è la più frequente e la più subdola. Tuttavia il Padre Nostro intende anzitutto una prova più precisa. Non parla, infatti, di “prove” al plurale, ma di “prova”, al singolare. Di che si tratta? Per rispondere, come sempre, dobbiamo guardare a Gesù Cristo. Egli è stato sottoposto alla prova nel deserto: si trattava di decidere se condurre la propria missione secondo la parola di Dio, o secondo la logica del mondo. Gesù è stato poi sottoposto alla prova della passione. Le due prove sono congiunte, al punto che si potrebbe parlare di una sola prova in due tempi. Nel primo momento, la prova viene dal fascino del mondo, che vorrebbe far credere che la logica della parola di Dio è inefficace, improduttiva, certo non adeguata alla missione che si intende svolgere. Nel secondo momento - decisivo - la prova sembra venire da Dio stesso, il cui volto appare così diverso da come siamo soliti immaginarlo: un volto certamente sorprendente e bellissimo, e tuttavia anche sconcertante: il volto del Crocifisso. In ambedue i momenti, lo spazio della prova è la stessa identità del Regno, è il suo modo di farsi presente nella storia. Paradossale, ma verissimo: la prova accompagna sempre il Regno di Dio. B.M. 25 PRIME COMUNIONI L’8 maggio hanno ricevuto per la prima volta il Sacramento dell'Eucarestia: Abanes Stephen Joe, Baccan Chiara, Bonavia Aurora, Cagna Martina, Calabrò Silvia, Cantono Daniela, Cerbara Federico, Custodia Giovanni Cesare, Del Mastro Luigi, Di Franco Jessica, Esposito Vittorio, Foglietti Stefano, Fornaro Elisa, Franco Anna Chiara, Frison Giosuè, Fusi Giada, Galliera Leofoto Sergio Fighera nardo, Gastaldi Chiara, Gedda Andrea, Giacci Alessandro, Giorcelli Barbero Laura, Kossai Sofia, Lorenzini Sofia, Maio Alessandro, Mandanas Archelle Joy Reyes, Maniscalco Elena, Massobrio Riccardo, Medda Luisa, Messina Giada, Molino Giorgia, Monteleone Alessia, Napolitano Francesco Andrea, Nicomedez Hanniel Sam Falame, Palumbo Nicola, Panico Filippo, Pergola Melissa, Picariello Ludovica, Raise Lorenzo, Rastello Umberto, Rinaldi Jordan, Seresini Pietro, Simaldore Francesca, Simonetti Mattia, Stefani Federico, Tonella Andrea Francesco, Tosetti Fabiola, Ulgharaita Emanuele, Varone Maria Vittoria, Venditto Veronica, Vitale Katherine, Zettel Chiara. CRESIME Il 20 novembre hanno ricevuto la Cresima: Bertuzzi Eleonora, Boffa Gregorio, Borri Sara, Boselli Chiara, Bozzotto Elisa, Cianferoni Elena, Cirella Mattia, Conti Alessio, Crosa Carlotta, Deandreis Arianna, Duso Alessandro, Famularo Cira, Filoni Simone, Furlan Giovanni, Galati Lorenzo, Ghirardi Vittoria, Gilardino Marta, Girodetto Federico, Gravellu Elisa, Guzzon Alessandro, Habilay Florian, Habilay Foto, Imperio Luca, Jorioz Virginia, Liuni Pietro, Mafoto Sergio Fighera gliola Alessandro, Mallardo Clara, Mancastroppa Vittorio, Mazzone Miriam, Mazzone Sero, Micheletti Lorenzo, Mosca Francesca, Negri Irene, Oneta Margot, Palermiti Veronica, Panzettini Matteo, Paolini Valentina, Parlamento Michela, Pellanda Marta, Pessa Francesco, Pizzicola Mario, Porelli Vanessa, Renaldo Ludovica, Rolino Davide, Rossi Silvia, Sabbatini Pietro, Sandigliano Giulia, Scaparra Alice, Spilabotti Alessia, Uccheddu Brigitta, Veimaro Tommaso, Villa Andrea, Zonta Francesco. 26 Una parrocchia aperta al Cottolengo 1928: inizio della Parrocchia San Paolo; 1928, nel territorio della parrocchia, sul terreno donato dai Rivetti, sorge la prima casetta del Cottolengo. Pura coincidenza? L’amicizia che lega Padre Mino al parroco di san Paolo fa sì che si instauri da subito una collaborazione che, nel tempo fra alterne vicende, si è andata rafforzando. Le cronache riportano alcune date significative di questo: partecipazione della parrocchia agli avvenimenti più importanti della vita della Piccola Casa; nel 1934 inaugurazione della nuova via intitolata al Cottolengo: la parrocchia è invitata a partecipare all’evento. Sorge la nuova chiesa e il parroco invita i suoi fedeli al dono dell’altare dedicato al S. Cuore e offre pure la magnifica pala dipinta dal Guglielmino (1945) e ora esposta nel transetto destro della chiesta stessa. Il parroco è confessore nei monasteri presenti nel Cottolengo e organizza i festeggiamenti che riguardano gli anniversari della superiora, Madre Pierina, e di Padre Mino, e riporta, tante volte, sul bollettino parrocchiale, notizie inerenti “il Cottolengo”. Questa vicinanza continua oggi grazie all’impegno e interesse dei sacerdoti della parrocchia e delle varie componenti della Piccola Casa. Il “gemellaggio” spirituale con il Monastero, la presenza di volontari nella struttura, la collaborazione e l’aiuto pastorale dato dai sacerdoti della Casa alla parrocchia, sono i segni di questa unità di intenti e di amicizia tra le due realtà. Il 3 gennaio scorso, don Gabriele chiede, a nome di alcuni giovani volontari, la possibilità di approfondire la spiritualità cottolenghina. Il programma prevedeva cinque incontri da tenersi la terza domenica del mese, nel pomeriggio dalle 15 alle 16: dopo il servizio nei reparti, i giovani si incontrano con don Giuseppe e suor Marilena. La partecipazione di fedeli della parrocchia alle celebrazioni feriali e festive al “Cottolengo”; i volontari del Cottolengo che sono parrocchiani di san Paolo; l’aiuto degli scout e di alcuni giovani presenti la seconda domenica di ogni mese, sono, con altre iniziative, il segno di questa collaborazione e amicizia tra la realtà parrocchiale e il Cottolengo. Questa Casa vuole essere una casa aperta a tutti, si vuole vivere e far vivere un’esperienza cristiana di servizio al fratello che, umanamente parlando, ha meno vita di noi, spinti dall’amore di quel Dio che si immedesima nel piccolo, nell’ultimo. “Io credo in Dio, ma nel Dio del Cottolengo”, è l’espressione di un giovane in ricerca, ma che può rientrare nella logica evangelica se crediamo che Dio è amore e nella Piccola Casa si vive e si opera per trasmettere questa meravigliosa verità. Don Giuseppe …questo “vostro” Monastero Il nostro Monastero di Janua Coeli è dedicato alla Madonna Assunta in Cielo. In occasione dell’Assunta celebriamo sempre la festa della nostra comunità claustrale e in preparazione della festa teniamo ogni anno un triduo di preghiera. Anche quest’anno abbiamo preparato la festa nei giorni di giovedì, venerdì e sabato, rispettivamente l’11 il 12 e il 13 agosto. Così abbiamo dedicato il giovedì alla preghiera con i nostri ospiti della Piccola Casa al pomeriggio, mentre il giorno dopo, venerdì, è stata presente alla preghiera della sera la comunità parrocchiale di San Paolo. La partecipazione è stata numerosa e la nostra piccola cappella claustrale era colma di parrocchiani raccolti in preghiera insieme a noi e al parroco don Filippo e il rettore don Elio. Siamo state commosse nel vedere tanta partecipazione della nostra comunità parrocchiale e nel sentirci strette da tanta attenzione e da tanto affetto. Abbiamo ancora nel cuore, nonché negli occhi, il momento che è seguito a questa preghiera di venerdì 12 agosto. Infatti lì, nel nostro piccolo saloncino nell’interrato, abbiamo potuto conoscerci di persona, guardarci negli occhi e scambiarci notizie e comunicazioni, nonché anche qualche pasticcino per festeggiare la nuova amicizia nata con voi. Naturalmente speriamo che questa preziosa occasione sia stata l’inizio di un cammino spirituale condiviso e sempre più approfondito. Siamo ormai poi in prossimità del Natale e non possiamo non ricordarvi al Signore che si fa piccolo in mezzo a noi per insegnarci la via della piccolezza, dell’umiltà e del nascondimento. È con questi sentimenti nel cuore che vi auguriamo un santo e felice Natale, e un nuovo Anno portatore di serenità nella vostre famiglie. Le suore del Monastero Janua Coeli 27 AGGIORNAMENTI DAL FRONTE “EDUCAZIONE GIOVANI GENERAZIONI” A cavallo tra il termine delle attività estive 2011 e l’inizio delle attività parrocchiali 2011/2012 eccomi qui a scrivere due righe su cosa si muove tra il mondo di bambini/ragazzi/giovani e dintorni. Questa volta ho pensato di dare voce anche a persone che lavorano per i nostri ragazzi, non a contatto “diretto” con loro, ma non per questo meno importanti, anzi! Questo è un modo per ringraziarli (ed allo stesso momento per suscitare la disponibilità di quanti volessero dare una mano ) ma anche per ricordare a tutti noi che educare non è solo questione di relazioni personali, ma anche di spazi ben curati, di cibi ben preparati e di quant’altro serva affinché i rapporti educativi abbiano un bel contesto, un luogo che non sia anonimo, ma segno di una comunità in cui ognuno si mette a servizio dell’altro. don Gabriele Leone CUOCHI IN VALSAVARENCHE Partiamo allora dall’esperienza di alcuni cuochi in campeggio e delle varie feste che si svolgono in parrocchia, d’altronde come diceva una suora che ho conosciuto “Buona colazione, buona vocazione”! Primo turno, prima esperienza in Casa Alpina, prima volta come cuoca. Finalmente avrei scoperto che cosa accendeva quella particolare luce negli occhi di chi avevo sentito parlare del soggiorno in “VALSA”. Potevo contare sull’esperienza e saggezza di Paola e Lorella per menù, dosi, tempi ed attrezzature, questo era un ottimo punto di partenza. È stato bello: arrivare ed essere accolta come a casa, collaborare per preparare un buon pranzo anche se il tecnico chiamato per aggiustare il forno non ha ancora finito quando si dovrebbe iniziare a cuocere, vedere la complicità in uno sguardo e subito dopo la realizzazione di un esilarante scherzo, le confidenze, i piatti svuotati con voracità, l’incantevole natura, il coniglietto, il silenzio, la preghiera. Ho scoperto che è appagante donare la propria giornata per far star bene le persone che abbiamo vicino, per scatenare una risata o semplicemente per vederle acquisire più sicurezza e serenità. Adesso lo so: quella particolare luce negli occhi nasce dal fatto che dalla Casa Alpina si ritorna con il corpo stanco, con nuovi amici e il cuore pieno di emozioni, allegri ricordi e la pace nel cuore per aver sperimentato ancora quanto Dio ci ami. Anna 32 Anche quest’anno sono salita in Valsa per il mio turno di campeggio …. in veste di cuoca! Dopo l’esperienza dell’anno scorso non ho voluto perdere l’occasione di vedere di nuovo i sorrisi di tanti bambini che vivono questa esperienza forte di amicizia, di riflessione, di vicinanza a Dio. E così, nonostante sia piuttosto impegnativo preparare i pasti per 57 bocche sempre molto affamate, non ho potuto rinunciare a seguire da dietro le quinte le attività quotidiane di questi ragazzi. La regola del campeggio durante i pasti è “prendere poco ma di tutto e non lasciare nulla nel piatto”, un valore educativo molto importante soprattutto oggigiorno quando abbondano i capricci e gli sprechi. I bambini lo sapevano fin dall’inizio ma un paio di scenette carine ho potuto vederle dalla finestrella passa-vivande: una bambina che mangiava le verdure tappandosi il naso e un ragazzino che ha terminato la sua macedonia 10 minuti dopo che gli altri si erano alzati, mangiando un pezzo per volta la frutta. Voglio naturalmente dire grazie anche ai miei tre co-cambusieri Tiziana, Anna e Alberto - per la collaborazione, le chiacchiere e il tempo passato insieme in cucina. Cristina Dopo quattro anni posso dirlo: fare il cuoco in Casa Alpina è una fregatura. Perché ogni volta sei convinto nel profondo di fare un gesto di altruismo, sei convinto che sia un’esperienza del dare, un mettere a disposizione del San Paolo e dei ragazzi qualcosa di sé. E invece, ogni volta, puntualmente la “Valsa” ti frega e lo fa restituendoti molto più di quello che hai dato. Il saldo fra dare e ricevere è sempre in positivo per la “Valsa”. Nella cucina della Casa Alpina si lavora, non si può dire di no. Come avvertono quelli (ma soprattutto quelle) che hanno ormai le “stellette” del veterano cucite sui grembiuli, i ritmi quotidiani imposti da quelle “sante boccucce da sfamare” non permettono di andar su a Degioz e prenderla come una settimana di vacanza. Però… Però, una settimana da cuoco in Valsavarenche, per quanto faticosa, offre in cambio dei benefit preziosi. Fra la cucina e la sala da pranzo c’è una grande finestra passavivande. Che sarebbe meglio chiamare “passa emozioni”. Da quella finestra, infatti, come se avesse vetri a specchio, si guarda non visti, senza disturbare, dentro la vita dei ragazzi. Da quel buco si vedono i ritmi del “branco”, si riesce a sentire il rumore dei loro pensieri anche quando il baccano dell’euforia da appetito del post-gita è più forte, si “leggono” le logiche con le quali si cercano e si allontanano, si apprezza quel loro volersi bene ma senza sconti, quella straordinaria capacità di “annusarsi” senza il bisogno di troppo parole. E si capisce quel bisogno di sentirsi comunque vicini, gli uni agli altri. In una settimana a Degioz c’è la meraviglia del luogo, c’è quella dimensione così diversa dalla vita di tutti i giorni, c’è il piacere di condividere con gli altri cuochi, gli animatori, Filippo e Gabriele una settimana di vita di gruppo… Tante cose offre la Valsa a un cuoco della Casa Alpina. Ma il privilegio più grande è quella finestra passa vivande che ti fa guardare da un punto di vista nuovo il mondo dei ragazzi. Maurizio 33 Per la realizzazione di ogni festa tantissime persone collaborano con il parroco e il vice parroco, affinché tutto avvenga nel migliore dei modi. Tra questi aiutanti c’è un nutrito gruppo di cuochi e cuoche che si trova per pensare e realizzare menù sempre nuovi e graditi a tutti. Ognuno mette qualcosa di sé, a seconda delle sue capacità ed insieme si fanno grandi cose; inoltre tra i fornelli si crea un clima sereno e di condivisione, di aiuto e di amicizia che ci permette di arricchirci e di sentirci parte di una grande famiglia, uniti dall’amore di Dio. Anna e Elena Nell’ORATORIO a SAN PAOLO E dopo i cuochi la parola passa a coloro che seguono i locali: una delle mamme che il mercoledì vengono a pulire l’oratorio e un adulto che sorveglia le attività del venerdì sparse in ogni dove. Vi siete mai chiesti dove finiscono tutte le foglie che cadono vicino all’ingresso e alle scale in oratorio? Vi siete mai domandati come mai anche se fuori c’è fango, dentro il salone dei giochi ogni tanto spariscono le impronte delle vostre scarpe? Facile: qualcuno pulisce. Tra gli invisibili che agiscono in parrocchia ci siamo anche noi, le addette alla pulizia dell’oratorio. Siamo un gruppo di mamme che di solito ci alterniamo e come per tante altre attività della parrocchia una volta al mese impegniamo qualche ora a San Paolo: così con la collaborazione di tutti e, un pochino, anche nostra, l’oratorio diventa un luogo piacevole da frequentare. Al mercoledì pomeriggio, quando l’oratorio è chiuso, “zitte zitte” (non è vero, quando ci troviamo chiacchieriamo mentre spazziamo e laviamo i pavimenti) passiamo a lasciare la “nostra” impronta, ovvero cerchiamo di pulire e togliere ditate e segni di manine magari un po’ appiccicose di caramelle dalle maniglie dei giochi… altrimenti prima o poi restereste attaccati! Poi puliamo tutte le attrezzature perché le palline del calcetto possano scorrere bene e quelle del ping pong possano rimbalzare. Portiamo via l’immondizia, in questa stagione raccogliamo le foglie cadute fuori e sempre le cartacce che qualcuno (ma per fortuna sono pochi) non mette nei bidoni. Poi, se ci avete fatto caso, svuotiamo anche i contenitori per la plastica … Infine… ovviamente ci restano i bagni che, occorre riconoscere, sono il luogo più frequentato, ma con un discreto rispetto degli altri… La nostra disperazione è la terra: quando piove il corridoio sembra si ricopra di strati polverosi che ricompaiono appena si asciuga il pavimento… ma voi credeteci, noi ci proviamo sempre a lavarlo. Annalisa Il mio nome è Bond... James Bond. Sono l'agente speciale del venerdì e opero a San Paolo presso l'Oratorio dalle ore 15 alle ore 17. Il mio compito è quello di seguire e sorvegliare le attività che vengono svolte sia dagli animatori che da ragazzine e ragazzini, assicurandomi che tutto proceda nel migliore dei modi. Senza dare molto nell'occhio, mi muovo tra corsi di chitarra, calcio, basket, danza e bricolage-cucina. Percepisco un clima di affiatamento, di collaborazione e amicizia, indispensabili per alimentare lo spirito che serve per crescere insieme ... all'ombra del campanile. Intorno alle 16,45, al termine di tutte le attività, ci si ritrova: Vice, animatori, ragazzine, ragazzini e ... il mio nome è Bond ... James Bond, (scusate mi sto ripetendo), per un momento di preghiera. La merenda, poi, segna la fine del bel pomeriggio trascorso insieme: Vice, animatori, ragazzine, ragazzini e.... Gesù nostro fratello. Piero 34 Nelle belle attività del venerdì (e più partecipate rispetto all’altr’anno… quest’anno chi capita in oratorio per le 17 vede sempre un bello sciame di una cinquantina di ragazzi festosi!) quest’anno c’è una novità: terminati i giochi, la preghiera e la merenda, c’è il dopo-scuola. La parola ad una animatrice. In una spoglia saletta del catechismo ogni venerdì dalle 17 alle 19 alcuni bambini si ritrovano per fare i compiti; altri ragazzi più grandi di loro di almeno 6 o anche 10 anni, si devono invece destreggiare tra divisioni, riporti, articoli determinativi e problemi su quante bottiglie riceveranno i cinque amici dal loro vicino di casa molto generoso. Ma c’è di più: ogni settimana i bambini aumentano e sono così concentrati a fare i compiti che alcune volte si immedesimano talmente tanto da dare ad alcuni di noi il titolo onorifico di “maestra”o “maestro”. Per ogni bambino che riuscisse a leggere il bollettino, ricordo che le iscrizioni sono ancora super aperte!!!!!!!! (Naturalmente non penserete mica di studiare per due ore di fila! Tutto si risolverebbe in uno spaventoso massacro, per noi e per voi! Ogni volta inventeremo dei giochi, per divertirci insieme!). Sara MADRID 2011 Per gli animatori estate è sinonimo non solo di impegno nei campeggi, ma anche di formazione con il loro “campeggio” dislocato in ogni dove per l’Italia… fino a quest’anno! Essendoci la Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) con il Papa a Madrid, culminata nel grande raduno di preghiera a Cuatro Vientos, i nostri eroi hanno infatti deciso di osare l’impresa. A loro la parola. La partecipazione alla Giornata Mondiale della Gioventù 2011 non poteva e non voleva essere assimilabile a quella di un viaggio vacanza. Ecco perché come Comunità animatori abbiamo deciso di guadagnare la somma richiesta per la quota, per quanto possibile. Guadagnare significa lavorare, far fatica, impegnare del tempo. Una delle attività da noi organizzate è stato il Torneo di Calcio di fine maggio/inizio giugno, diventato ormai una consuetudine in Parrocchia; noi, animatori e mumble, ci siamo divisi in turni per arbitrare le partite, preparare il campo, organizzare i calendari degli incontri, insomma supervisionare questo evento, anche sotto la pioggia. Ci sono state persone che pur non avendo partecipato alla GMG ci hanno aiutato e quindi cogliamo l'occasione per ringraziarle. Fare fatica a maggio per un'esperienza che avremmo fatto di lì a tre mesi sembrava avere poco senso; ma quando abbiamo vissuto i fantastici momenti della GMG tutto ha preso senso: lavoro e fatica finalizzati ad uno scopo! Anche questo voleva essere un insegnamento della GMG stessa, per aiutarci a capire meglio il tema "Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede". Carlotta 35 Per raggiungere un obiettivo è necessario rimboccarsi le maniche e lavorare. Sfruttare le risorse che si hanno a disposizione in maniera efficace e fare di necessità virtù. Talvolta, con i giusti presupposti e l'atteggiamento adeguato, i risultati possono rivelarsi sorprendenti. E' quanto accaduto con il primo torneo di pallacanestro 3vs3 dell'oratorio di San Paolo. Nato con l'intento di autofinanziare la GMG madrilena l'evento ha visto coinvolti nell'organizzazione gli animatori della comunità, privi di esperienza in questo campo. Nonostante ciò l'iniziativa è stata un vero successo: un'appassionante due giorni di gare, merito della numerosa ma soprattutto corretta partecipazione degli iscritti. L'atmosfera entusiasta ed amichevole era palpabile mentre l'oratorio riecheggiava delle musiche e delle risate dei presenti. La voglia di stare insieme prima ancora di quella di vincere, il desiderio di condividere con gli altri una passione piuttosto che di ottenere i premi in palio. Sono stati questi gli ingredienti vincenti di una festa che è nata per gioco, come esperimento, ma che speriamo diventi tradizione. Marco Animatore: una figura interessante, ma qual è il suo scopo? Cosa fa? E’ una domanda che in Comunità Animatori molte volte ci siamo fatti. Siamo ancora senza una vera risposta, ma credo che molti di noi abbiano capito un po’ di più dopo la GMG di Madrid 2011. Porsi un obiettivo e lavorare per raggiungerlo è una parte dell’essere animatore, ma finché non lo fai non capisci cosa voglia dire; 30 giovani, 30 teste che pensano, che consapevolmente hanno deciso di uscire un po’ dal ruolo classico dell’animatore che fa giocare i bimbi e che con molto coraggio si sono offerti di aiutare chiunque avesse bisogno, per veder diventare concreto il sogno di partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù. Tra le tante iniziative sono state pensate anche due vendite di torte, una a san Paolo ed una ad Oropa. Molta gente ci ha aiutato e per questo la ringraziamo, molte persone hanno compreso ed apprezzato la voglia di mettersi in gioco, la nostra volontà di perseguire un obiettivo che certe volte è sembrato inarrivabile. Forse le torte erano storte, la farina, lo zucchero, il lievito, non erano proprio nelle giuste dosi, qualcuna era bruciacchiata e qualcuna un po’ cruda, ma è stato comunque bello e ci ha dato enormi soddisfazioni vederle vendute. In generale quelle torte un po’ ci somigliavano, bella o brutta, buona o cattiva, alla marmellata o alla nutella, bruciacchiata o cruda, erano lievitate e pronte, come noi, alla GMG, a mostrarsi al mondo: grazie a tutti! Daniele 36 Non so bene quanti eravamo ad accogliere il Papa a Cuatro Vientos ma ciò che più mi ha colpito della jmj di Madrid è stato il silenzio. È strano perché in questa settimana gioiosa, di silenzio ce n’è stato ben poco; eppure, quando durante l’adorazione eucaristica un’immensità di giovani - giuro di non aver mai visto così tanta gente radunata insieme - si è inginocchiata a pregare in un surreale silenzio, ho sentito una forte fede e forse solo in quel momento ho capito cos’è veramente la jmj. È una grande festa: festa di colori, di voci e di provenienza diversa ma è soprattutto la festa della fede e questo è fondamentale capirlo perché si rischia di trovarsi in mezzo a bandiere, a canti, a balli, a tanta gioia, energia, entusiasmo, senza capirne il motivo. Vivere questa esperienza è stato qualcosa di unico. Ricorderò i momenti passati per le strade a sventolare le bandiere, a cantare “esta es la joventud del Papa” a giocare in stazione, a dormire sui treni senza mai perdere la carica. Nemmeno il caldo è riuscito ad abbatterci, grazie all’aiuto di persone che gentilmente buttavano secchi di acqua fredda dalle case, dai bomberos che ci rinfrescavano con gli idranti. Tutti hanno contribuito a rendere speciali questi giorni e una cosa che mi ha colpito particolarmente è stata la collaborazione e il senso di unità che si è creato tra la gente nonostante le mille diversità. Letizia 37 UNA NUOVA CUCINA AL SERVIZIO DELLA COMUNITÀ La cucina parrocchiale, collocata nei locali dell’ex asilo al piano seminterrato, ha subito un “restyling”. I lavori di manutenzione si sono resi necessari per poter adeguare la cucina alle vigenti norme in materia d’igiene, sicurezza e antincendio. Infatti, in seguito a specifiche tecniche, si è provveduto a rendere i locali della cucina e dell’anticucina conformi alle direttive regionali e nazionali. In particolare sono state realizzate contropareti in cartongesso per permettere ai muri di “respirare” meglio; si è provveduto a cambiare i vecchi serramenti, sostituendoli con altri in alluminio con doppi vetri antinfortunistici, corredati di adeguate griglie di aerazione e zanzariere; è stato installato esternamente un nuovo scaldacqua a gas metano, in sostituzione del vecchio; si sono modificati tutti i serramenti interni e la porta per l’uscita d’emergenza. I locali della cucina e anticucina sono stati infine tinteggiati e piastrellati Si è provveduto, in seguito al rifacimento dell’impianto elettrico e dell’impianto del gas, ad acquistare nuovi elettrodomestici (2 fuochi, 2 fornelloni a terra, 3 ripiani di lavoro 42 in acciaio, 1 lavandino, 1 frigorifero e 2 cappe di aspirazione dei fumi). Per essere in linea con il regolamento d’igiene dell’Azienda Sanitaria Locale, si è proceduto anche alla sistemazione del servizio igienico nel piano seminterrato, utilizzato dagli utenti della cucina e del salone-riunioni, andando a completare la piastrellatura, posizionando pedaline ed erogatori automatici per il sapone e le salviette. In queste pagine vi presentiamo qualche immagine della cucina durante i lavori di sistemazione e a lavoro finito. Essendo ormai in ballo, ci si è avvalsi degli operai competenti per realizzare alcuni altri piccoli grandi lavori. Al fine di eliminare l’umidità dai muri esterni, si è rimosso lo strato di rivestimento preesistente e si è realizzato un nuovo intonaco traspirante e deumidificante su tutto il perimetro. Sono stati tinteggiati alcuni locali per ridare un nuovo volto al salone dell’ex-asilo, alla saletta riunioni e al corridoio del piano rialzato, compresi il corrimano e le ringhiere della rampa d’accesso alla chiesa. Il salone dell’ex-asilo ha subito anche il rifacimento degli infissi esterni, la rimozione dei pannelli di faesite con la successiva realizzazione di una controparete in muratura (dietro ai caloriferi) e il posizionamento di griglie per l’aerazione al fine di eliminare l’umidità. Nel corso dell’estate, quando tutte le attività parrocchiali erano in “vacanza”, si è reso necessario per motivi di sicurezza un altro lavoro di manutenzione: il rifacimento della controsoffittatura del sottotetto del corpo scale dell’ex-asilo. Le spese sostenute per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici parrocchiali ammontano complessivamente a 58.500 euro. Si vuole sottolineare l’impegno delle Ditte che hanno eseguito i lavori, rivolgendo loro un caloroso ringraziamento per l’efficienza, la precisione e la competenza con le quali hanno ottemperato agli incarichi affidatigli. Quindi, ora che i locali sono ancora più accoglienti, sicuri e belli, avanti tutta con le attività parrocchiali, con impegno, costanza, responsabilità e un sorriso in più! Roberta Antonelli 43 Scrutinate le schede pervenute Le vostre risposte al questionario! Vi ricordate, cari lettori? su “Vita Nostra” dello scorso aprile scrivevamo: “Il bollettino della parrocchia è presente nelle nostre famiglie sin dal lontano 1928. In tutti questi anni ha cambiato più volte veste, contenuti e numero di copie stampate. La redazione, per migliorare ancora, vuole dare voce ai lettori, proponendo questo questionario...”. Ecco in sintesi le risposte avute: • quasi il 100% riceve regolarmente e puntualmente il bollettino e gradisce come è fatto • pare che lo leggano sia adulti che ragazzi • l’età di chi ha compilato il questionario è così suddivisa: 5% da 21 a 40 anni; 40% da 41 a 60 anni; 55% oltre i 60 • quasi il 100% di chi legge il bollettino è anche frequentatore della nostra parrocchia • circa il 60% ritiene che le due uscite annuali (Pasqua e Natale) siano sufficienti; il 20% invece no. Il restante 20% è indeciso: non sa... • il voto minimo assegnato al bollettino (da 1 a 10) è 9 • più del 90% ritiene che il bollettino possa essere strumento di catechesi • il 45% direbbe di distribuire il bollettino solo alle persone che vengono in chiesa, contro il 37% che invece è contrario e al restante 18% che non sa valutare • il 77% sarebbe disposto a dare un sostegno economico per i costi elevati del bollettino, se si continuasse a inviarlo a tutte le famiglie del rione. Di seguito alcuni dei suggerimenti pervenuti: - trattare anche problematiche del disagio giovanile (alcool, droghe, violenza ecc.) - far scrivere anche i piccoli di 4a e 5a elementare e i giovani - rendicontare sula situazione economica della parrocchia e della casa alpina - trattare di più argomenti religiosi e testimonianze di uomini di fede, di cultura e di scienza - valorizzare la figura del priore con una “lettera alla comunità” - inserire una rubrica fissa dedicata alle attività dei gruppi - dare risalto ai ragazzi che in parrocchia si distinguono per impegno, attività o altro - relazionare sulle riunioni che avvengono in parrocchia per informare chi non ha potuto partecipare - allargare e rinnovare la redazione del bollettino. Concludendo, una valutazione globale più che positiva del bollettino “Vita Nostra” anche se esistono ancora aree di miglioramento e nuove possibilità di informazione. Alcuni hanno anche elogiato l’impegno profuso e il lavoro svolto e hanno ringraziato di cuore! Allora è tutto a posto? Allora va tutto bene? Allora tutta la numerosa comunità di san Paolo approva? Oh, scusateci! Abbiamo dato le percentuali delle risposte... ma ci siamo dimenticati di fornire il numero dei questionari compilati! Ben 22 questionari! Sì, avete letto bene, 22! Ma allora - in conclusione - il bollettino di san Paolo, il bollettino della nostra grande e impegnata comunità, lo specchio della vita parrocchiale... interessa veramente a qualcuno? Oppure tutti gli altri non hanno “visto” la pagina con il questionario... o sono troppo impegnati/pigri/indifferenti, per rispondere? Chi sa se qualcuno ha qualcosa da dire... e ce lo scriverà? La Redazione 44 Nella chiesa parrocchiale Ben arrivati bambini EKHATOR COMFORT MARIA di Gras e Flores il 25 Aprile 2011 PAPICA NICOLE ANGELES di Aristotle Ramolete e Angeles Cynthia Villeta l’1 Maggio 2011 SNOUSSI KARIM STEFANO di Mouncef e Lupo Deborah l’8 Maggio 2011 SNOUSSI ISAM SIMONE di Mouncef e Lupo Deborah l’8 Maggio 2011 GUIDETTI ALICE di Fabrizio e Lavecchia Valeria l’8 Maggio 2011 FRISINA VALENTINA di Domenico e Ardito Daniela l’8 Maggio 2011 FRANCO RICCARDO di Angelo e Congiu Manuela il 14 Maggio 2011 FALCIANI MARTINA di Christian e Zaninetta Anna il 29 Maggio 2011 RIZZO LUCA di Paolo e Tamburelli Maria Assunta il 4 Giugno 2011 GIORGIO il 5 Giugno 2011 LAURENTI CRISTIAN di Ivan e Marchesi Francesca il 19 Giugno 2011 BERIA SEBASTIANO di Andrea e Ciarmatoni Jessica il 19 Giugno 2011 BAIO FABIO di Gianluca e Rivituso Antonella il 26 Giugno 2011 MAROTTA SAMUEL di Gionni e Rizzo Anica il 2 Luglio 2011 OGLIARO NICOLE di Andrea e Peis Rossella il 3 Luglio 2011 GIORDANO LINDA di Giovanni e Iannone Giuseppina il 5 Settembre 2011 ANDREOTTI VALERIO di Simone e Varoli Micol il 16 Ottobre 2011 COMIOTTO GABRIELE di Simone e Macciaraudi Elisabetta il 29 Ottobre 2011 ZAMPESE CHIARA di Stefano e Caldera Stefania il 30 Ottobre 2011 ANDRADA MARIA JULIANA di Erickson e Rimando Ria Anne il 6 Novembre 2011 Ogni bambino che nasce reca al mondo il messaggio che Dio non è stanco dell’uomo (Tagore) Cari sposi, felice cammino SCHIAPPARELLI LUCA e ZORIO EMANUELA il 26 Febbraio 2011 MATOS HINOJOSA YOELMIS e FLORES LEIGUE YANIRA il 7 Maggio 2011 MAGRI PAOLO e BONIZZI ELISA il 3 Giugno 2011 RIZZO PAOLO e TAMBURELLI MARIA ASSUNTA il 4 Giugno 2011 FABOZZI LANFRANCO OSVALDO e DE VINCENTIS PATRIZIA il 25 Giugno 2011 GRINGERI ANDREA EMANUELE e FARRUGGIO CRISTINA il 9 Luglio 2011 Auguri di fedele stabilità. La Madonna di Oropa conservi in voi la gioia e la forza della concordia 45 È stata celebrata la Messa di sepoltura per: GIUSTI CESARE il 12 Aprile 2011 TESORO RAFFAELE il 14 Aprile 2011 COSTA ERNESTA il 15 Aprile 2011 PERETTI GIORGIO il 24 Aprile 2011 DATTRINO LAURA il 13 Maggio 2011 CANDELONE ELVIRA il 28 Maggio 2011 BOCCHIETTO NELLY il 6 Giugno 2011 CALEFATO VINCENZO il 12 Giugno 2011 SEU MARIO il 21 Giugno 2011 BELTRAMO PIETRO GIUSEPPE il 23 Giugno 2011 BUGATTI MANCINI GIUSEPPINA il 28 Giugno 2011 MUSSOLIN BRUNO il 5 Luglio 2011 GUGLIELMINOTTI BEL SERGIO il 7 Luglio 2011 CANNULI IDA l’11 Luglio 2011 MONTEROSSO AIDA il 24 Luglio 2011 QUAGLIA RENZO il 25 Luglio 2011 ZANELLA BRUNA il 3 Agosto 2011 MACHIERALDO ADELE il 3 Agosto 2011 TORTA LUCIA il 5 Agosto 2011 DELLEDONNE EMILIO il 6 Agosto 2011 FIORINA ELENA il 10 Agosto 2011 POZZO GIULIANA il 13 Agosto 2011 MARIGO DINO il 15 Agosto 2011 TODISCO ENRICO il 17 Agosto 2011 CASAGRANDE MARCELLA il 19 Agosto 2011 CERRONE EMANUELA il 19 Agosto 2011 TOSETTI SERGIO il 21 Agosto 2011 RUTIGLIANO DONATO il 24 Agosto 2011 MISEFARI DOMENICO il 27 Agosto 2011 BARBIERI UDIMILLA il 3 Settembre 2011 BOTTA MARIO il 3 Settembre 2011 FULCHINI ALBERINO l’11 Settembre 2011 GUGLIELMATTI MARGHERITA il 14 Settembre 2011 CARUSO VINCENZO il 17 Settembre 2011 DELLEANI MARGHERITA il 20 Settembre 2011 SCANZIO RENZINA il 28 Settembre 2011 SPERANZINI GENOEFFA il 29 Settembre 2011 BOGGIAN LELIO il 5 Ottobre 2011 GARIGLIO ERMANNO l’8 Ottobre 2011 GUASTI SILVANA il 15 Ottobre 2011 SCHIAPPARELLI MARIA TERESA il 21 Ottobre 2011 IELE ANNITA il 21 Ottobre 2011 DI GIUSTO SERGIO il 22 Ottobre 2011 AIOLFI DINA il 3 Novembre 2011 46 Non sono finiti nel nulla, ma nella festa del Signore. Ricordiamoli sempre con riconoscenza, soprattutto con la preghiera e la carità Per la Chiesa e le opere parrocchiali n.n. 20 - in memoria di Salvatore, Lucia e Melina 10 - in memoria di Pio Masone e Nello e Palma Silvestri 20 - Barbieri Udimila 20 - fam. Casagrande 10 - in memoria di Piero Romagnoli 15 - in memoria di Maria Pia Ceria, la famiglia 100 - in memoria di Renzo Valleggia 10 in memoria di Silvio Monteleone 20 - in memoria defunti famiglie Zaninetta e Guelpa 50 - in memoria di Salvatore Obino 20 - n.n.. 20 - in memoria di Dante Furno 10 - n.n. 20 - in memoria di Teresa Benvenuto 20 - in memoria di Igilio Rossetti e fam. Picco 50 - in memoria defunti famiglia Quaglia 50 - in memoria defunti famiglia Farruggio 20 - n.n. 20 Messin Silvia 20 - in memoria di Maria Alba Lacchia 40 - Lucia per la parrocchia 50 - in memoria defunti famiglie Segner e Vercellotti 30 - in memoria di Rosa, Pietro e Silvano Scoleri 50 - in memoria di Pierino Petiva, Anna e Maria Gremmo, Felice e Antonio Bider 200 - in memoria di Marianna e Pierino Gremmo 30 Alessandro e Luca Gariazzo 50 - in memoria di Roberto Feltre, la famiglia 50 - in memoria di Gigi e Paola Cantono 30 - in memoria di Maria Di Bari 20 - in memoria di Piero 20 - in memoria di Lea Billotti 100 - in memoria di Mauro Savi 200 - in memoria di Filomena e Edoardo Visentin 20 - in memoria di Cesarina 5 in memoria di Michele Centonze 30 - in memoria di Aldo Vallera, la famiglia 40 in memoria di Giuseppina Schiavon 20 in memoria di Massimo Migliorato 15 in memoria di Nicola Sabotino 20 - famiglia Mentasti 20 - famiglia Roviglione 50 - n.n. 20 - in memoria di Egidio Di Pasquali 50 - in memoria di Silvio Borri Brunetto 70 - n.n. 10 - n.n. 20 - Visentin Corlaita 20 - n.n. 40 - famiglia Piazza 50 - famiglia Sante e Santina Azzarello 30 in memoria defunti famiglia Deganello 20 - Antonietta Crosetti 10 - in memoria defunti famiglia Cereia 20 - n.n. 50 - in memoria di Italo 20 - n.n. 20 - in memoria di Renata Gianese 20 - per il Battesimo di Nicole Angelese Papika 20 - Mattia Tagliretti e Luigi Pastore 25 - in memoria di Mario Lacchia 20 - in memoria di Armando Varesano 30 - in memoria di Raffaele Tesoro 50 - in memoria di Leonardo Pesce 80 - in memoria defunti famiglie Marinone e Dadda 300 - Elsa Greggio 1500 - famiglia Antoniotti 30 famiglia Fila 20 - famiglia Coda 70 - in memoria defunti famiglie Zanarotto e Tamiazzo 10 - in memoria di Loredana De Stefano 50 - in memoria di Vito Durola 50 - in memoria di Giuseppe Pergola 30 - famiglia Mangiatordi 25 - in memoria di Mariuccia Balegno e Antonio Patanè 13 - in memoria di Ernesta, Cesare e Carlo 20 - n.n. 50 - in memoria di Giorgio Peretti, la famiglia 50 - in memoria di Cesare Giusti, la famiglia 500 - in memoria di Rita Volpe 15 - n.n. 15 - per la Prima Comunione di Francesca Simaldore 20 - per il Battesimo di Valentina Frisina 50 - in memoria di Giuseppe Marcone 20 - per il Battesimo di Alice Guidetti 30 - dott. Alessandro Gibba 50 - in memoria di Flavio Fante 40 - in memoria di Ida Castellino 10 - n.n. 100 - in memoria defunti famiglia Oliaro 100 - famiglia Cametti 25 - famiglia Sappino Bucino 20 - Gatti Mariella 50 - famiglia Germano 53- famiglia Talotta Spina 50 - in memoria defunti famiglia Peuto 40 - in memoria di Silvia Ceria 100 - in memoria di Francesco Baccalaro 50 - in memoria di Evelina Rollino Donatelli 50 - in memoria di Sabatina Macirella 10 - S.Caterina 50 - in memoria defunti famiglie Bramante e Gilardino 100 - n.n. 30 - n.n. 100 - in memoria di Teresa Amoruso 30 in memoria di Silvio e Rosanna Barberis 20 - in memoria di Rita e Flavio 15 - in HANNO OFFERTO (da aprile al 4 novembre) memoria di Franco Rizzi 20 - famiglia Pozzo 150 - in memoria di Pierino e Orsolina Gremmo 50 - in memoria di Angela Uricchio, Nicola e Michele Pisciotta 40 - in memoria di Gustavo Cametti 100 - in memoria di Perazzone Carlo e Maria 50 - in memoria di Gino Bider 50 - in memoria di Giuseppe Napolitano 20 - in memoria di Erica Adema Borsa, la famiglia 200 - in memoria di Rina Masso 20 - in memoria di Gilio Bianco 20 - in memoria di Maria Rita Fenzi 100 - in memoria di Rina e Mario 10 - per il Battesimo di Martina Falciani 50 - Renata Pichetto 50 - in memoria di Elvira Candelone, la famiglia 90 - famiglia Schiapparelli 90 - in memoria di Piero e Dante 30 - in memoria di Alberto e Letizia Ramella 50 - in memoria di Bruno 10 - n.n. 105- n.n. 10 - per il Matrimonio di Paolo Rizzo e Maria Assunta Tamburelli 440 - per il Matrimonio di Paolo Magri e Elisa Bonizzi 250 - in memoria di Pio Masone, Nello e Palma Silvestri 20 - in memoria di don Antonio Ferraris e Luigi Maffeo 30 - in memoria di Sergio Romagnoli 15 - in memoria di Amelia Sasso e Palmira Ribaldone 100 - per il Battesimo di Giorgio 100 - in memoria di Giovanna 20 - in memoria di Annina, Simone e Giuseppe 20 - in memoria defunti famiglia Farruggio 20 - in memoria di Primo Pagano 20 - in memoria di Eusebio Pretti 30 - in memoria di Marisa Gioia 100 - in memoria di Nelly Bocchietto 100 - in memoria di Salvatore Obino 20 - in memoria di Paolo Lacara 20 - famiglia Primo 15 - CSV Biella 250 - n.n. 155 n.n. 50 - in memoria di Quinto e Itala Boschetto 30 - in memoria defunti famiglie Scaccabarozzi, Duranti, Figini 75 famiglia Beltramo 20 - in memoria di Michele Pisciotta 10 - in memoria di Silvio Costetti 30 - in memoria di don Franco Maffei 20 - per la Prima Comunione di Laura 100 - in memoria di Mario Seu, la famiglia 50 - in memoria di Giovanni Ghindero 30 - Luisa Meda 10 in memoria di Egle Teglia 20 - in memoria defunti famiglia Donardi 150 - in memoria di Mario Seu, la famiglia 100 per il Battesimo di Sebastiano Beria 50 famiglia Ferrero 25 - famiglia Ferraro 25 - in memoria di Antonio Rodighiero e Giuseppina Cappello 35 - per il Matrimonio di Lanfranco Fabozzi e Patrizia De Vincentis 150 - n.n. 10 - in memoria di Carlo Cucco 25 - in memoria di Piero Beltramo 100 - in memoria di Anna Monterotondo 20 - per il Battesimo di Fabio Baio 50 - in memoria di Enrico Panizza, Orlando e Linda Villa 30 - n.n. 25 - in memoria di Cesare Scanzio 50 in memoria di Domenico Barberis 10 - in memoria di Giuseppina Bugatti Mancini, la famiglia 200 - in memoria di Dino Masso 100 - in memoria di Alfio 100 famiglia Anzola 50 - n.n. 200 - n.n. 200 per il Battesimo di Samuel Marotta 20 in memoria di Pio Masone, Nello e Palma Silvestri 20 - n.n. 10 - in memoria di Federico e Virginia 20 - in memoria di Attilio Tarello 20 - in memoria di Antonio Stillavato 20 - in memoria di Rita e Palma 50 - p.p. 15 - in memoria di Guglielmo Militello 25 - in memoria di Marco Vidale 100 - in memoria di Suor Paolina Cucchiaini e Luciano Zanone 10 - in memoria di Giuliana Giavina e Mario Giordano 20 - in memoria di Nelly Bocchietto 50 - per il Matrimonio di Cristina Farruggio e Andrea Gringeri 300 - in memoria di Agostino Marinoni 50 in memoria di Alda e Bice 10 - in memoria di Pietro e Teresa 20 - in memoria di Sergio 5 - in memoria di Vincenzo Calefato 50 - in memoria defunti famiglia Masso Candido 50 - in memoria di Luciana Badà 30 - in memoria di Ida, le famiglie Cannuli e Inferrera 100 - n.n. 15 - per il Matrimonio di Simone e Cristina 100 - in memoria di Liberale Casagrande 30 - in memoria di Francesco Trifogli 20 - famiglia Paradiso 10 - in memoria di Ernesto Costa 50 - famiglia Montemurro 20 - in memoria defunti famiglie Miotto e Casoni 20 - in memoria di Bruno Missolin, la famiglia 80 - in memoria di Ida Castellino 10 - in memoria di Patrizia Ramella 20 - in memoria di Maddalena e Giacomo 20 - n.n. 100 - in memoria di Caterina Monteleone 20 - in memoria defunti famiglie Gennari e Solesio 15 - in memoria di Gino Ciofani e defunti famiglia Bruna 150 - famiglia Gardiolo De Vitis 50 - famiglia Dadda 150 - in memoria di Sergio Guglielminotti 50 - in memoria di Mario Seu 50 - in memoria 47 di Fiorentino e Dirce 10 - in memoria di Ermenegilda Dibenedetto 50 - in memoria di Giovanni Urgnani 30 - n.n. 50 - in memoria di Aida Monterosso, la famiglia 500 - per il Matrimonio di Giulia e Gabriele 100 - in memoria di don Attilio Pelucce 10 - in memoria di Guido Bider 30 - n.n. 200 - n.n. 3600 - famiglia Zappa per il restauro dell’organo 500 - in memoria di Antonio Gerardi 50 - in memoria di don Andrea Pasi 20 - in memoria di Renzo Quaglia, la famiglia 120 - in memoria di Benzorina e Matteo 25 - in memoria di Bruno Mussolin 30 in memoria di Giovanni, Giuseppe e Marta 20 - n.n. 20 - in memoria di Leonardina Pillo 20 - in memoria di Abramo e Edoardo 20 - famiglia Pergola 20 - in memoria di Licia Torta, la famiglia 300 - in memoria di Letizia e Carlo Calvino, Fiorentina e Amilcare Reivella 100 - in memoria di Felice Boncompagni e Pia Brovarone 10 - in memoria di Sergio Romagnoli 20 - in memoria defunti famiglie Fila e Colleoni 20 - in memoria di Antonio 10 - Bider Chiappo Rosita 25 - in memoria di Adele Macchieraldo, la famiglia 100 - in memoria defunti famiglie Vaglio Tanet, Caterina e Giuseppe Dal Masso 70 - in memoria di Pio Masone, Nello e Palma Silvestri 20 - in memoria di Pierina e Pasquale Castino 30 - in memoria di Domenica e Mario Lanza 5 - in memoria di Giacomo e Maddalena 20 - in memoria di Maria Antoniotti 25 - in memoria di Elena Fiorina, la famiglia 100 Cerrone Cesare 100 - in memoria di Emilio Delledonne, la famiglia 100 - in memoria di Giuliana Pozzo, la famiglia 100 - in memoria di Emma Gobbi nel primo anniversario, i filgi 200 - Famiglia Strona 50 - in memoria di Pietro Luini 20 - in memoria di Italo e Marco, famiglie Nello e Furno 50 - Nicodemo Pisciotta 50 - in memoria di Silvana Bullio 20 - in memoria di Adriano, Battista e Luigia Ghirardotti 100 - in memoria di Enrico Todisco, la famiglia 100 - in memoria defunti famiglia Gremmo 250 - nel ricordo della mamma Emma Gobbi, i figli Emilio e Marina 1000 - in memoria di Ugo Rosso 100 - in memoria di Rina Rodighiero 25 - in memoria di Mario Mompiani, la famiglia 50 - in memoria di Donato Rutigliano 65 - in memoria di Diva Greggio 10 - n.n. 20 - in memoria di Domenico Misefari, la famiglia 100 - in memoria di Sergio Tosetti, la famiglia 500 - n.n. 550 - in memoria di Emanuela Cerrone, la famiglia 400 - in memoria defunti famiglie Angelico e Ferrara 100 in memoria di Severo Di Gennaro 40 Hotel Astoria 50 - in memoria di Danila Faà 20 - in memoria di Corrado, Ines, Pier 50 - in memoria di Francesco, Anna, Enrico 50 - n.n. 200 - in memoria defunti famiglia Bernasconi 15 - in memoria defunti famiglie Saccardo e Deganello 40 - in memoria di Laura, Annibale, Giovanna e Ottavio 50 - in memoria di Lino Gavioli 50 - in memoria di Pietro Colella e Domenica Occhiuto 50 - n.n. 15 - in memoria di Itala Gianesi, Adriana, Ester 40 - in memoria di Adolfo e Stella Camossa e Emma Giardino 50 per il Battesimo di Linda Giordano 30 in memoria di Licia Torta 100 - in memoria di Lorenzo Bider, la famiglia 100 - famiglia Strona 30 - in memoria di Carmen Cuzzolin 60 - famiglia Ferrari 50 - in memoria di Luigi 20 - in memoria di Francesco Trifogli 20 - in memoria di Celeste e Sante 10 - in memoria di Marisa e Jolanda 50 - in memoria di Eugenio Magliola 30 - in memoria di Francesco Cloro 20 - famiglia Nespoli 50 - in memoria di Teresa e Pietro 20 - in memoria defunti famiglie Davi e Longhi 30 - in memoria di Giancarlo Mattasoglio 30 - in memoria di Emilio Delledonne 20 - in memoria di Camillo Fangi 20 - in memoria di Giacomo Biasia 20 - in memoria di Marcella Casagrande 80 n.n. 300 - Angelone 50 - in memoria di Concetta Monteleone 50 - in memoria di Margherita Guglielmati, la famiglia 50 in memoria di Piera Femminis 50 - in memoria di Giuseppina Borrelli e Luigi Massimo 20 - in memoria di Giuseppe Ronsisvalle 10 - in memoria di Vincenzo Caruso, la famiglia 200 - in memoria di Ercole Volpe 15 - in memoria di Antonio e Vincenzo 50 - Guardia di Finanza 85 in memoria di Luca Rosso, i compagni di scuola 166 - famiglia Castaldi 15 - in memoria di Egidio Lavecchia 10 - in memoria del 65° di matrimonio, Maria e Francesco Serra 250 - in memoria defunti famiglie Rastello e Malinverni 100 - n.n. 20 - in memoria di Donato Rutigliano 20 - in memoria di Alberino Fulchini 50 - in memoria di Roberto Ascoli 50 - n.n. 10 in memoria di Giuseppe Armano 50 - in memoria di Giuliana Pozzo 30 - n.n. 15 n.n. 100 - in memoria di Antonio Gallo, Vienna e Paolino Prina Mello 15 - in memoria di Lucia e Amleto Russi 15 - in memoria di Mirella e Sandro Corradino 20 - in memoria di Genoveffa Speranzini, la famiglia 100 - in memoria di Renzina Scanzio, la famiglia 50 - n.n. 500 - n.n. 300 - in memoria di Lorenzo e Anita Coppo 60 - in memoria di Vittoria Ferrari 25 - in memoria di Mariella Borri Brunetto 30 - n.n. 20 - in memoria di Roberto 15 - in memoria di Pio Masone, Nello e Palma Silvestri 20 - in memoria di Albina Romagnoli 15 - in memoria di Emilio e Enrico Gremmo 20 - in memoria di Mariangela Vitolano 30 - in memoria di Luigia, la famiglia 50 - n.n. 10 - per il Battesimo di Angelica Fassiola 100 - in memoria di Elvira e Secondo Barbera 25 - in memoria di Giuseppe e Angela Pelle 70 - in memoria di Emanuele Chieppa 50 - in memoria di Ermanno Gariglio, la famiglia 100 - in memoria di Piero e Gianna Beltramo 20 - n.n. 15 - in memoria di Biagio Dimicco 20 - n.n. 275 - in memoria di Urbano Pillo 20 - per il Battesimo di Valerio Andreotti 70 - in memoria di Alberino Fulchini 20 - in memoria di Savino Calefato, Rina e Concetta Desenzi 20 - in memoria defunti famiglie Saracco e Averono 50 - in memoria defunti famiglie Dezza, Furno, Castellino 10 - in memoria di Silvana Guasti in Morgando, la famiglia 200 n.n. 15 - in memoria di Gianni Incorvaia 20 - in memoria di Ermanno Gariglio, la famiglia 200 - in memoria di Lucia Mattiauda 70 - in memoria defunti famiglia Cucco 25 - in memoria fi Flavio, Maria e Angela 15 - in memoria di Delfina Grosso 50 - in memoria di Rita Delleani 50 - in memoria di Gian Carlo Perino 40 - in memoria di Emma Mino Matot 50 - in memoria di Annita Iele, la famiglia 100 - in memoria di Sante e Santina Azzarello 25 - n.n. 50 - in memoria di Suor Marcellina e Gigi Massimo 20 - Famiglia Lerro 20 - n.n. 20 - per il Battesimo di Gabriele Comiotto 150 - in memoria di Maria Palin 20 - per il Battesimo di Chiara Zampese 100 - n.n. 150 - in memoria defunti famiglie Casinelli, Gianese, Colacicchi, Zanetti 120 - in memoria di Riccardo e Bice Loro Piana 50 - in memoria di Sergio Di Giusto, la famiglia 200 - n.n. 200 - famiglia Danna 20 - in memoria di Enrico Sappino, la famiglia 50 - in memoria di Giacomo Adami 15 - famiglia Giacomelli 36 - in memoria di Franco Rizzi 20 - Giuseppe Agostino per la parrocchia 150 - in memoria di Rosina e Nicodemo Agostino 60. Per i poveri n.n. 10 - n.n. 50 - n.n. 100 n.n. 100- n.n. 140 - n.n. 50 - n.n. 200 - n.n. 200 - n.n. 100 - Famiglia Piazza per le missioni e la carita’ 2000 - n.n. per le missioni 10 n.n. per la Somalia 320. Per il bollettino “Vita Nostra” Famiglia Bosca 20 - n.n. 10 - Annuiti Maria Rosa 20 - n.n. 10 - n.n. 20 - Famiglia Antoniotti 20 - Famiglia Coda 30 - Vannero Angelina 20 - Famiglia Maglioli 20. Per iniziative diverse Quaresima di fraternità 14000 - Raccolta per il Corno D’Africa 4400 - Per le missioni G.M.M. 4120. Ai nostri benefattori, noti e anonimi, diciamo un grande “grazie” certi che il Signore scruta i cuori e ricompensa 48