speciale estate 2013 - Parrocchie di Rivoli

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speciale estate 2013 - Parrocchie di Rivoli
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SPECIALE ESTATE
SETTEMBRE
2014 2013
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EDITORIALE
Carissimi,
il 16 giugno 2014 Papa Francesco, parlando al convegno diocesano di Roma: “UN POPOLO
CHE GENERA I SUOI FIGLI, COMUNITÀ E FAMIGLIE NELLE GRANDI TAPPE DELL’INIZIAZIONE
CRISTIANA” ha tracciato un cammino delle comunità cristiane che mi piace condividere
all’inizio di questo nuovo anno pastorale. Ecco alcuni passaggi di Papa Francesco…
RIVOLI
Parrocchie nella città
ANNO XVIII - N.2
Settembre 2014
Via F.lli Piol, 44
10098 Rivoli (TO)
www.parrocchierivoli.it
redazione@parrocchierivoli.it
parrocchiastellarivoli@gmail.com
In copertina:
Avvenimenti
Direttore responsabile:
Paolo Paccò
Vice direttore:
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Redazione:
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Pierangelo Coscia
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Jenny Gennatiempo
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Remo Lardori
Franco Rolfo
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Lidia Zanette
Progetto grafico:
Identità Multimediale
Torino
Impaginazione:
Fabio Leone
Stampa:
Tipografia Locatelli
Trezzano sul Naviglio (MI)
“… In questo anno, visitando alcune parrocchie, ho avuto modo di incontrare tante persone, che spesso fugacemente, ma con grande fiducia mi hanno espresso le loro speranze, le
loro attese, insieme alle loro pene e ai loro problemi. Anche nelle tante lettere che ricevo
ogni giorno leggo di uomini e donne che si sentono disorientati, perché la vita è spesso faticosa e non si riesce a trovarne il senso e il valore. è troppo accelerata! Immagino quanto
sia convulsa la giornata di un papà o di una mamma…
Spesso capita a tutti noi di sentirci soli così. Di sentirci addosso un peso che ci schiaccia,
e ci domandiamo: ma questa è vita? Sorge nel nostro cuore la domanda: come facciamo
perché i nostri figli, i nostri ragazzi, possano dare un senso alla loro vita? Perché anche
loro avvertono che questo nostro modo di vivere a volte è disumano, e non sanno quale
direzione prendere affinché la vita sia bella, e la mattina siano contenti di alzarsi… Quando
ero Arcivescovo nell’altra diocesi avevo modo di parlare più frequentemente di oggi con i
ragazzi e i giovani e mi ero reso conto che soffrivano di orfandad, cioè di orfanezza. I nostri
bambini, i nostri ragazzi soffrono di orfanezza! …
I giovani sono orfani di una strada sicura da percorrere, di un maestro di cui fidarsi, di ideali
che riscaldino il cuore, di speranze che sostengano la fatica del vivere quotidiano. Sono
orfani, ma conservano vivo nel loro cuore il desiderio di tutto ciò! Questa è la società degli
orfani. Pensiamo a questo, è importante. Orfani, senza memoria di famiglia: perché, per
esempio, i nonni sono allontanati, in casa di riposo, non hanno quella presenza, quella memoria di famiglia; orfani, senza affetto d’oggi, o un affetto troppo di fretta: papà è stanco,
mamma è stanca, vanno a dormire…
E loro rimangono orfani. Orfani di gratuità: quello che dicevo prima, quella gratuità del
papà e della mamma che sanno perdere il tempo per giocare con i figli.
Abbiamo bisogno di senso di gratuità: nelle famiglie, nelle parrocchie, nella società tutta.
E quando pensiamo che il Signore si è rivelato a noi nella gratuità, cioè come Grazia, la cosa
è molto più importante. Quel bisogno di gratuità umana, che è come aprire il cuore alla
grazia di Dio. Tutto è gratis: Lui viene e ci dà la sua grazia. Ma se noi non abbiamo il senso
della gratuità nella famiglia, nella scuola, nella parrocchia ci sarà molto difficile capire cosa
è la grazia di Dio, quella grazia che non si vende, che non si compra, che è un regalo, un
dono di Dio: è Dio stesso. E per questo sono orfani di gratuità. Gesù ci ha fatto una grande
promessa: «Non vi lascerò orfani» (Gv 14,18).
“Non sei orfano! Gesù Cristo ci ha rivelato che Dio è Padre e vuole aiutarti, perché ti ama”.
Ecco il senso profondo dell’iniziazione cristiana: generare alla fede vuol dire annunziare
che non siamo orfani. Perché anche la società rinnega i suoi figli! Per esempio a quasi un
40% dei giovani italiani non dà lavoro. Cosa significa? “Tu non mi importi! Tu sei materiale
di scarto. Mi spiace, ma la vita è così”. Anche la società rende orfani i giovani…
Il Cardinale Vallini ha parlato di questo cammino di conversione pastorale missionaria.
è un cammino che si fa e si deve fare e noi abbiamo la grazia ancora di poterlo fare. Conversione non è facile, perché è cambiare la vita, cambiare metodo, cambiare tante cose,
anche cambiare l’anima. Ma questo cammino di conversione ci darà l’identità di un popolo che sa generare i figli, non un popolo sterile! Se noi come Chiesa non sappiamo generare
figli, qualcosa non funziona! La sfida grande della Chiesa oggi è diventare madre: madre!
Non una ong ben organizzata, con tanti piani pastorali… Ne abbiamo bisogno, certo… Ma
quello non è l’essenziale, quello è un aiuto. A che cosa? Alla maternità della Chiesa. Se la
Chiesa non è madre, è brutto dire che diventa una zitella, ma diventa una zitella! è così:
non è feconda. Non solo fa figli la Chiesa, la sua identità è fare figli, cioè evangelizzare,
come dice Paolo VI nell’Evangelii nuntiandi. L’identità della Chiesa è questa: evangelizzare,
cioè fare figli… Non si tratta, non è questione di andare a cercare proseliti, no, no! Andare
a suonare al citofono: “Lei vuol venire a questa associazione che si chiama Chiesa cattolica?.”. La Chiesa - ci ha detto Benedetto XVI - non cresce per proselitismo, cresce per attra-
Se riesco ad aiutare
una sola persona
a vivere meglio,
questo è già sufficiente
a giustificare
il dono della mia vita.
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Papa Francesco
zione, per attrazione materna, per questo
offrire maternità; cresce per tenerezza, per
la maternità, per la testimonianza che genera sempre più figli. è un po’ invecchiata
la nostra Madre Chiesa… Non dobbiamo
parlare della “nonna” Chiesa, ma è un po’
invecchiata…. Dobbiamo ringiovanirla!
Dobbiamo ringiovanirla, ma non portandola dal medico che fa la cosmetica, no!
Questo non è il vero ringiovanimento della
Chiesa, questo non va. La Chiesa diventa
più giovane quando è capace di generare
più figli; diventa più giovane quanto più diventa madre. Questa è la nostra madre, la
Chiesa; e il nostro amore di figli.
Essere nella Chiesa è essere a casa, con
mamma; a casa di mamma. Questa è la
grandezza della rivelazione. Oggi c’è la fuga
dalla vita comunitaria: l’individualismo
ci porta alla fuga dalla vita comunitaria, e
questo fa invecchiare la Chiesa.
…Dobbiamo recuperare la memoria, la memoria della Chiesa che è popolo di Dio.
A noi oggi manca il senso della storia. Abbiamo paura del tempo: niente tempo, niente
percorsi, niente, niente! Tutto adesso! Siamo nel regno del presente, della situazione.
Soltanto questo spazio e niente tempo. Anche nella comunicazione: luci, il momento,
telefonino, il messaggio… Il linguaggio più
abbreviato, più ridotto. Tutto si fa di fretta,
perché siamo schiavi della situazione. Recuperare la memoria nella pazienza di Dio,
che non ha avuto fretta nella sua storia di
salvezza, che ci ha accompagnato lungo la
storia, che ha preferito la storia lunga per
noi, di tanti anni, camminando con noi.
Nel presente una sola parola: accoglienza.
Ecco, l’accoglienza. E un’altra: tenerezza.
Una madre è tenera, sa accarezzare. Ma
quando noi vediamo la povera gente che va
alla parrocchia con questo, con quell’altro e
non sa come muoversi in questo ambiente,
perché non va spesso in parrocchia, e trova
qualcuno che sgrida, che chiude la porta...
Questa gente non si sente a casa di mamma! Forse si sente nell’amministrazione,
ma non a casa della madre… Saper aprire la
porta nel presente: accoglienza e tenerezza… Nel presente: tenerezza e accoglienza.
E per il futuro, speranza e pazienza. Dare testimonianza di speranza, andiamo avanti. E la famiglia? è pazienza. Quella che san Paolo ci dice: sopportarvi
a vicenda, l’un l’altro. Sopportarci… Dobbiamo accogliere sempre tutti con
cuore grande, come in famiglia, chiedendo al Signore di farci capace di partecipare alle difficoltà e ai problemi che spesso i ragazzi e i giovani incontrano
nella loro vita. Dobbiamo avere il cuore di Gesù, il quale «vedendo le folle
ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non
hanno pastore» (Mt 9,36).
A me piace sognare una Chiesa che viva la compassione di Gesù. Compassione è “patire con”, sentire quello che sentono gli altri, accompagnare nei
sentimenti. E’ la Chiesa madre, come una madre che carezza i suoi figli con
la compassione. Una Chiesa che abbia un cuore senza confini, ma non solo
il cuore: anche lo sguardo, la dolcezza dello sguardo di Gesù, che spesso è
molto più eloquente di tante parole. Le persone si aspettano di trovare in noi
lo sguardo di Gesù, a volte senza nemmeno saperlo, quello sguardo sereno,
felice che entra nel cuore. Ma deve essere tutta la parrocchia ad essere una
comunità accogliente, non solo i sacerdoti e i catechisti. Tutta la parrocchia!
…Diventiamo audaci nell’esplorare nuove modalità con cui le nostre comunità siano delle case dove la porta è sempre aperta. Ma è importante che
all’accoglienza segua una chiara proposta di fede: una proposta di fede tante
volte non esplicita, ma con l’atteggiamento, con la testimonianza: in questa
istituzione che si chiama Chiesa, in questa istituzione che si chiama parrocchia si respira un’aria di fede, perché si crede nel Signore Gesù… Pensiamo
alla Chiesa madre e diciamo alla nostra madre Chiesa quello che Elisabetta ha
detto a Maria quando era diventata madre, in attesa del figlio:“Tu sei felice,
perché hai creduto!”. Vogliamo una Chiesa di fede, che creda che il Signore
è capace di farla madre, di darle tanti figli. La nostra Santa Madre Chiesa.
Grazie!”.
(Papa Francesco)
Credo che sarebbe davvero troppo bello e troppo importante provare a coniugare insieme come comunità queste parole di Papa Francesco!!!
- Siamo consapevoli che stiamo vivendo un tempo di orfandad? Quali i segni
che vediamo?
- Abbiamo bisogno di senso di gratuità… Siamo disponibili a vivere “gratis”?
- Ecco il senso profondo dell’iniziazione cristiana: generare alla fede vuol
dire annunziare che non siamo orfani… Siamo pronti a pensare questo cammino di riprogettazione dell’iniziazione cristiana che anche il vescovo Cesare
ci invita a fare?
- Cammino di conversione pastorale missionaria… Siamo disponibili a vivere
una “chiesa in uscita”?
- La sfida grande della Chiesa oggi è diventare madre! Essere nella Chiesa è
essere a casa, con mamma… a casa di mamma! Stiamo costruendo comunità-mamma?
- Accoglienza e tenerezza… Le nostre comunità sono accoglienti, capaci di
tenerezza?
- E per il futuro, speranza e pazienza… e una chiara proposta di fede!
Proviamo a pensare così al nuovo anno! è un sogno… chissà il sogno di Dio!!!
E a tutti un buon nuovo anno!
don Giovanni
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POLITICA CITTADINA
“AI GIOVANI DICO CHE...”
Intervista a Franco Dessì, rieletto sindaco di Rivoli
Lo scorso giugno abbiamo intervistato il nuovo
sindaco della città. In
quest’intervista – che, a
scanso di equivoci, era
stata pianificata prima delle elezioni, e che
dunque sarebbe stata
fatta al vincitore indipendentemente dal suo
schieramento politico –
abbiamo deciso di concentrarci su alcuni dei
temi che più stanno a
cuore alle nostre comunità: i giovani e il welfare
della città.
Sindaco, cominciamo subito con una
domanda da un milione di euro.
Come può rinascere un interesse - se
non una passione - per la politica oggi,
soprattutto tra i più giovani?
Partirei con un presupposto: rispetto già
solo a due o tre anni fa vedo che c’è un
maggior interesse dei giovani verso la
politica. È una tendenza che noto non
solo nel nostro Comune, ma più in generale: lo sento nell’aria e anche a livello
concreto.
Cosa bisogna fare per riavvicinare i giovani alla politica? Prima di tutto, anche
se sembra una cosa ovvia, bisogna dare
il buon esempio. È chiaro che dalla vicenda del Mose, da quella dell’Expo o da
altre di questo tipo arrivano modelli che
non avvicinano i ragazzi; è inutile parla-
re ai ragazzi della buona politica quando
poi ci sono esempi così negativi.
L’opinione pubblica non fa la considerazione di base che, in fin dei conti, i protagonisti di queste vicende sono una minoranza; ma quello che ovviamente viene
enfatizzato dalla stampa è il negativo,
mentre non vengono premiati i valori
positivi della politica.
Ma io, che pratico la politica - diciamo
così - dal basso, posso assicurare che la
stragrande maggioranza dei sindaci, degli assessori, dei consiglieri comunali che
incontro sono persone perbene, sono
dei cittadini che un po’ per passione, se
vogliamo anche un po’ per ambizione
(che non fa male, perché ci vuole anche
un po’ di autogratificazione nel fare le
cose) hanno voglia di mettersi al servizio. Chiaramente la molla che li spinge a
POLITICA CITTADINA
questo arriva dalla loro giovinezza, dalla
famiglia di origine e da tanti altri fattori.
La percezione è che, oltre alla disillusione diffusa nei confronti dei “politici”, manchi quasi completamente tra
i più giovani un’idea di come funzioni
concretamente la politica, anche a livello locale: parlo, ad esempio, di come
è strutturata la macchina comunale, di
come viene presa una decisione in consiglio comunale...
C’è una disinformazione pesante a livello
giovanile. Prima di tutto trovo che i giovani siano difficili da intercettare: probabilmente, parlando a livello di politica locale, non frequentiamo neanche i luoghi
in cui vanno i giovani.
Quando però ti capita di incontrarli è
difficile entrare nel merito delle questioni, perché o c’è insensibilità o vengono
alzate subito delle barriere: “Siete tutti
uguali! ecc.. Poi, è chiaro che una certa
responsabilità su questo ce l’ha anche la
politica.
Credo però che soprattutto per i giovani
sia necessario entrare nell’ottica di idee
che la politica, al nostro livello, si fa con
l’amministrazione, e l’amministrazione è
fatta di cose concrete, di capacità di capire quali sono i problemi della comunità a
tutti i livelli (dalle politiche giovanili, alla
politica urbanistica, al bilancio ecc.). La
spinta ideale è importante, ma bisogna
rendersi conto che affrontare i problemi
locali significa intercettare problemi concreti, che per affrontarli devi studiarli,
e che lo studio è lavoro e impegno. Bisogna convincere i giovani che questo è
fare politica, e che non necessariamente
devono farla soltanto i “professionisti”,
quelli che scelgono la politica per professione (anzi, è meglio che non ci siano...).
La politica a livello locale, tra l’altro, è
più bella, perché ti permette di vedere i
risultati. Ecco, se i giovani capissero che
la politica è trovare soluzione a dei problemi concreti probabilmente si avvicinerebbero di più alla politica.
Questo però dobbiamo farlo capire anche noi, che ci siamo già dentro. Io auspico ad esempio che in futuro in Parlamento ci siano i sindaci. Questo avviene
già in Francia: non c’è un deputato che
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non sia stato sindaco. Perché questo significa far crescere la classe dirigente
dal basso. Se riusciamo a coinvolgere i
giovani nelle attività dell’amministrazione locale, ci sarà una tendenza per cui in
futuro avremo una classe dirigente concreta, motivata, preparata.
Una questione più ampia è quella dell’aggregazione giovanile. Nella
nostra città non è semplice farla in modo significativo e continuativo;
eppure alcune esperienze recenti – parliamo ad esempio dell’apertura del nuovo oratorio della Stella, che sta avendo un grande successo
– sembrano voler indicare che c’è voglia di comunità, anche tra quei
ragazzi che di solito gravitano fuori dai circuiti “tradizionali”.
Come può il Comune inserirsi in questa dinamica, promuovendo delle
proposte davvero coinvolgenti che completino quelle fornite, ad esempio, dalle parrocchie?
Ovviamente alla base c’è un problema di risorse, che purtroppo è un
vincolo: facciamo fatica ad esempio a mettere su nuovi progetti di gemellaggio, che sarebbero una bella occasione di aggregazione. Secondo me il Comune deve dare occasioni di aggregazione, più che essere
protagonista di aggregazione: lo vedo più che altro come fornitore di
opportunità e di strumenti.
L’Informagiovani, ad esempio, va migliorato. Un’altra opportunità interessante potrebbe essere quella dei centri d’incontro di quartiere, che
in questo momento non sono punti di aggregazione giovanile e che potrebbero diventarlo: dobbiamo fornire questi spazi, ma affinché i giovani
siano indipendenti nell’organizzare le loro attività.
Credo che il Comune non debba essere troppo “invasivo” nei confronti
dell’aggregazione giovanile.
La crisi in cui ci troviamo ha aumentato il disagio economico tra molte
persone, giovani e non. Le associazioni, sia laiche sia religiose, forniscono un grande aiuto a molte persone. Quali sono le vie di una collaborazione tra l’amministrazione comunale e le associazioni, per rendere il welfare più incisivo e diffuso?
Premetto che in questi anni di crisi, tutto sommato, abbiamo tenuto abbastanza a livello sociale come Comune.
Ci sono tre elementi che concorrono a questo. Primo, la solidarietà familiare, che nonostante tutto continua ad esserci: bisognerebbe fare un
monumento ai nonni! Secondo, la rete di volontariato sociale; terzo, le
politiche socio-assistenziali del comune.
La tenuta sociale è garantita da questi tre elementi, in ordine di priorità.
Con la rete di volontariato sociale non possiamo che lavorare insieme, e
attraverso il CISA ci lavoriamo a braccetto.
A livello comunale, ad esempio, abbiamo una Commissione per l’emergenza abitativa, dove peraltro non sono presenti politici; lì ci sono i rappresentanti del volontariato sociale.
Il CISA lavora in modo integrato con la San Vincenzo e con la Caritas. C’è
già un’integrazione, però dobbiamo ulteriormente favorirla. Possiamo
fare di più.
Stefano Coscia
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ORATORIO
Un anno di oratorio:
bilancio di vita quotidiana
Il 15 settembre l'oratorio della Parrocchia
Santa Maria della Stella compirà un anno.
L'attesa per la sua realizzazione è stata relativamente breve ma molto sentita e ha
portato con sé curiosità ed entusiasmo.
In un solo anno le attività che ruotano
intorno all'oratorio si sono moltiplicate e
l'affluenza è aumentata tra tutte le fasce
di età: non solo ragazzi, ma anche i loro
genitori, i nonni e i fratellini più piccoli.
Nel nuovo oratorio ci si sente a casa, in
famiglia.
L'oratorio è aperto tutti i giorni dalle
15.00 alle 19.00 e, nel periodo estivo,
dalle 17.00 alle 19.00 e poi dalle 20.30
alle 22.30. Ogni sera sono in programma
tornei, concerti, aperitivi e serate di ballo.
Ogni giorno si viene accolti dal sorriso
delle educatrici Donatella e Claudia e dai
ragazzi che effettuano il servizio civile
presso la Stella: Elena e Simone. Insieme
si occupano di organizzare le numerose
attività dell'oratorio: tornei di calcio, pallavolo, basket, ping-pong, biliardino, lo
spazio compiti, il karaoke e le sfide a Just
Dance. La nuova struttura, ampliata negli
spazi e nei servizi, ha permesso di creare
laboratori di musica e di ballo per bambini e ragazzi. Un'altra novità è lo spazio
giochi allestito per i bambini da 0 a 5 anni.
La disponibilità di nuovi locali ha, inoltre,
consentito di ri-organizzare iniziative già
in corso in maniera più funzionale: il catechismo, i gruppi adolescenti e le attività
di scoutismo hanno finalmente delle sale
fisse in cui incontrarsi settimanalmente.
All'ingresso della struttura è stata allestita una sala animatori nella quale si decidono i percorsi educativi dell'intero anno.
Un gran numero di iniziative, dunque,
sempre coordinate nel minimo dettaglio
e diversificate per fasce di età.
In più il bar interno, gestito da alcuni
volontari e dai ragazzi dell'ex progetto
“Open Space”, è un luogo di aggregazione
in cui incontrarsi, fare quattro chiacchiere
o, semplicemente, passare per un caffè.
Un'altra novità si incontra nella gestione
dell'Estate Ragazzi: l'unione delle quattro
realtà parrocchiali sotto un'unica pastorale giovanile e la frequentazione dell'oratorio durante tutto l'anno ha comportato
un aumento delle adesioni al progetto
estivo e, di conseguenza, c'è stato biso-
ORATORIO
gno di una redistribuzione delle attività
all'interno del territorio rivolese; anche
in virtù del fatto che gli spazi esterni del
nuovo oratorio sono leggermente inferiori rispetto alla struttura precedente.
A coordinare tutta questa mole di iniziative sono stati istituiti due gruppi di supervisione: il Consiglio d'Oratorio e la Comunità Educante. Il Consiglio d'Oratorio
si riunisce a intervalli regolari per monitorare le attività di gestione dell'oratorio
e organizza gli eventi comunitari come
la festa patronale; mentre la Comunità
Educante è costituita dagli educatori e da
tutti coloro che prestano servizio in oratorio, è un'occasione per ritrovarsi e lavorare insieme al fine di pensare a nuovi
progetti stabilendo degli obiettivi e delle
linee comportamentali comuni. In questi
incontri si verificano le proposte, il lavoro
fatto, quello da fare e gli aspetti da migliorare. Queste riunioni sono l'occasione per
confrontarsi tra le varie realtà presenti. La
cifra stilistica di questo nuovo oratorio è
l'attenzione alla relazione: il fine dell'animazione non è l'intrattenimento ma la costruzione di rapporti di fiducia e di un senso di comunità forte, una vera e propria
proposta educativa portata avanti da tutti
coloro che collaborano a questo progetto. La consapevolezza di avere un ruolo
educativo lega le persone alla dimensione
oratoriale e fa sì che ci si senta parti attive
nella comunità. Ed è questo l'obiettivo a
cui si punta: costruire una comunità unita
e partecipe che riconosca nell'oratorio un
luogo di incontro e di crescita, personale
e collettiva. In questa direzione va anche
il Progetto “Ory”: nato quasi un anno fa,
ha lo scopo di approfondire la conoscenza e la socializzazione tra i ragazzi e le
figure educative. Il progetto si suddivide
in step, ognuno incentrato su un singolo
argomento trattato, secondo le età, at-
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traverso diverse attività pratiche. “Ory” è
anche la mascotte dell'oratorio: una figura riconoscibile che risveglia in chi la vede
tutta la gioia della vita d'oratorio. Ad un
anno dall'apertura, dunque, il bilancio è
sorprendente: tra frequentatori assidui
e avventori l'oratorio è quotidianamente popolato, le attività sono numerose e
accurate. Il segreto di questo successo è
da attribuirsi a tutti coloro che hanno creduto e continuano ad impegnarsi in questo progetto. Buon compleanno piccolo,
grande oratorio!
Jenny Gennatiempo
GRUPPI
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CIN – QUANTA festa!!!
Un brindisi al gruppo Rivoli 2
Musici di oggi e di domani
Nel 1964 la Ferrero produce il primo vasetto di Nutella, dolce dei poveri destinato a divenire una prelibatezza mondiale.
Nello stesso anno nasce il fumetto di
Mafalda, una bambina di sei anni dalla
chioma ribelle, tutta presa da grandi interrogativi esistenziali sull'umanità e sui
destini del mondo. Nel 1964 Nelson Mandela viene condannato all'ergastolo in Sudafrica, Ernesto Olivero insieme ad alcuni
giovani piemontesi fonda il Sermig a Torino, Martin Luter King riceve il Nobel per
la Pace. Cinquant'anni fa nel mondo succedeva questo e molti altri avvenimenti...
Nel 1964 nasceva un piccolo gruppo
scout grazie all'intraprendenza di Don
Luigi Ghilardi, di alcuni capi del Torino
17 e di un pugno di ragazzi della parrocchia di San Martino che, mettendosi in
gioco, hanno dato vita ad un'esperienza
che ancora adesso ci permette di vivere
momenti meravigliosi facendo crescere e
educando bambini, adolescenti, giovani e
anche noi adulti.
In tutti questi anni bambini, ragazzi, capi e
genitori hanno fatto vivere e crescere con
il loro entusiasmo il Rivoli 2 che quest'anno festeggia il suo 50esimo compleanno!
Sabato e domenica 7 e 8 giugno, l'occasione così speciale ha riunito in festeggiamenti non solo i ragazzi del gruppo scout,
ma anche tutte le persone che hanno lasciato un segno nella sua storia, permettendoci di vivere due magnifiche giornate
assieme. È stato bello trovarci a mangiare
assieme in più di 500, rivedere vecchie
foto, giocare a palla scout, realizzare costruzioni, divertirsi ripercorrendo gli anni
passati del nostro gruppo, emozionarsi
ascoltando le voci di chi ha tante storie
da raccontare, per scoprire che in 50 anni
possono cambiare i tempi o gli strumenti,
ma i valori della nostra promessa ci legano in maniera profonda.
Ma i festeggiamenti non sono solo per chi
ormai 50 anni li ha già trascorsi, ma anche
per i nuovi “cugini” in arrivo: subito dopo
una torta che rimarrà nella memoria di
molti di noi, la comunità capi del Rivoli 2,
che da anni testimonia con la stessa passione i valori dello scoutismo anche nel
vicino territorio di Rivalta, ha annunciato,
non senza emozione, la nascita del nuovo gruppo AGESCI Rivalta di Torino 2 che
dal prossimo anno vestirà un nuovo fazzolettone verde, segno di speranza come
nei colori del Rivoli 2, giallo e blu come
i colori del comune di Rivalta di Torino.
L'annuncio è stato accolto da un boato,
GRUPPI
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Spettacolo serale - I nostri 50 anni
un prolungato applauso e occhi lucidi.
La festa continuerà venerdì 19 settembre
per una serata in cui tutta la cittadinanza
rivolese e rivaltese è invitata a confrontarsi su un tema educativo molto importante per noi scout quest'anno: il coraggio,
il tema principale della Route Nazionale
R/S 2014! A partire dalle 20.45, al centro congressi Città di Rivoli in via Dora
Riparia 2, affronteremo il tema grazie
alle testimonianze del prof. di pedagogia Riziero Zucchi, della prof.ssa Augusta
Moletto dell'Università di Torino e di Don
Luigi Chiampo, presidente di Cooperativa Sociale. Per maggiori informazioni:
www.rivoli2.it. Questo anno così importante per il nostro gruppo volge al termine ed ora siamo pronti a vivere i prossimi
anni con sempre più entusiasmo, tendendo il filo dei nostri aquiloni per farli volare
ancora più in alto.
Le comunità capi del Rivoli 2
e del Rivalta di Torino 2
Uao che torta!
Prepariamo la S. Messa
di Ringraziamento
Cerchio sulla torta
GRUPPI
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I Grifoni dell’U.S. S.Martino da Papa Francesco
Correva l’anno 2014, anzi, iniziava a correre, visto che eravamo a inizio anno;
l’attività stava pigramente riprendendo
dopo la sosta invernale condita da libagioni fuori dalla norma... Il 10 gennaio
arriva in segreteria una mail accattivante
con tanto di locandina illustrativa… nel
70° di fondazione il Centro Sportivo Italiano (CSI), ente di promozione sportiva che
ci vede come affiliati, lancia l’iniziativa:
7 giugno, incontro di Papa Francesco con
le società sportive… subito mi si accende
la spia del “fuori-giri”… perché no? Ma
si, si, si può fare!!! Che occasione per “ricaricare le batterie dello spirito!!!” Alla
prima riunione ne parliamo e si percepisce un timido assenso… Iniziamo a raccogliere le adesioni e pian piano inizia a
montare l’entusiasmo e l’impazienza per
l’evento, passano le settimane… Prendiamo coscienza dell’importanza che riveste
questa opportunità unica di incontrare il
nostro “Capitano”, ci coordiniamo con il
comitato provinciale di Torino comunicando il numero degli accreditati: 121!!!
59 viaggeranno in bus ed i rimanenti organizzati con treni e mezzi propri.
Impostiamo il programma: partenza venerdì 6 alle 21, arrivo in piazza S. Pietro
sabato 7 alle 7 circa… mattinata tra villaggio dello sport in via della Conciliazione
e S. Messa degli sportivi nella chiesa di
Santa Maria alla Transpontina, sempre
nella via, pranzo fugace e, alle 14 assalto
ai varchi di P.za S. Pietro per occupare una
posizione almeno decente… pomeriggio
con animazione nell’attesa dell’incontro…
col Capitano, ripartenza alle 21 da Roma
per tornare a Rivoli in prima mattinata di
domenica… non fa una grinza!!! A metà
maggio veniamo informati da Roma che
l’U.S. San Martino può essere rappresentata sul sagrato della Basilica da 5 ragazzi e un animatore in quanto siamo tra i
gruppi sportivi più numerosi… belloooo!!!
Cerchiamo un sistema che “a vista” ci consenta di trovarci facilmente tra 50-60000
persone, ci sarà chi giungerà a Roma in
tempi e modi diversi, vedrete di seguito
come abbiamo risolto il problema…
Una mini-mongolfiera!!! Il grifone aleggia su Piazza San Pietro… Grande idea, ci
accorgeremo lungo la giornata di essere
diventati un riferimento per molti… sperduti!!! Arriviamo a Roma sabato 7 giugno
di prima mattina dopo un buon viaggio,
scendendo dal Gianicolo troviamo una
Piazza San Pietro bellissima e deserta!
Riusciamo anche in una breve visita alla
Basilica di San Pietro, luogo di silenzioso
stupore, sempre in grado di sollecitare
alti pensieri… Un veloce “tour” nel villaggio dello sport di via della Conciliazione e
tutti alla Santa Messa di Santa Maria alla
Transpontina, presieduta da Sua Eccellenza Mons. Nunzio Galantino, segretario generale della CEI, e concelebrata da Mons.
Mario Luzek (Direttore nazionale Ufficio
Nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport), don Michele Falabretti (responsabile Servizio nazionale
per la pastorale giovanile), insieme al consulente nazionale don Alessio Albertini
(fratello del celebre calciatore), con tutti
i consulenti ecclesiastici dei comitati provinciali e regionali. Dopo un fugace pranzo ci portiamo subito a ridosso dei varchi
di ingresso alla piazza, l’atmosfera è calda… caldissima. Alle 13,40 vengono aperti i varchi e una moltitudine multicolore
si posiziona nei settori predisposti. Meno
male che ci sono anche 35000 sedie!!! Ci
diranno poi che eravamo 70/80000!!!
GRUPPI
Animazione, testimonianze, cori, canti e
finalmente arriva il nostro Capitano!!!
Il discorso di Papa Francesco meriterebbe di essere imparato a memoria da allenatori e dirigenti di tutti i gruppi sportivi, enorme il contenuto di riflessioni…
“Scuola, Sport e Lavoro…” sono tre (non
cento) gli ingredienti indispensabili per
far crescere bene le nuove generazioni;
sì, lo Sport è uno di questi, queste parole
ci danno gioia ed emozione, la responsabilità che Papa Francesco ci affida è immensa… “È bello quando in parrocchia c’è
il gruppo sportivo, se non c’è un gruppo
sportivo in parrocchia manca qualcosa…”
Questo concetto il Papa lo ha ripetuto due
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o tre volte…”Mi raccomando: che tutti giochino, non solo i più bravi, ma
tutti, con i pregi e i limiti che ognuno ha, anzi, privilegiando i più svantaggiati, come faceva Gesù!” e ancora “se il gruppo sportivo non è coerente
con questi valori e i valori cristiani allora è meglio che non ci sia…”. Queste
parole ci riscaldano il cuore e pesano come macigni, perché ricalcano l’impronta che all’U.S. San Martino ha voluto dare Don Luigi Ghilardi, 48 anni
or sono nell’atto di fondazione, impostazione che nel tempo non è cambiata, nonostante difficoltà e possibili errori commessi, seppur in buona
fede. Vogliamo aggiungere una bella frase del campione Juri Chechi, che
ci vede sintonizzati perfettamente da sempre: “Meglio una sconfitta pulita
di una vittoria sporca!”. La giornata termina con il gioioso saluto di Papa
Francesco a tutti, le batterie dello spirito sono cariche, possiamo ritornare
sereni e consapevoli di esserci impegnati in sintonia con il nostro Pastore,
peccato non esserci stati tutti… Ciò che dobbiamo fare ora non è ripetere
le parole che lui ci ha detto, ma testimoniarle ogni giorno nello stare con i
nostri ragazzi… Grazie Papa Francesco, grazie Capitano!!!
Luigi Viacelli
L’Età d’oro compie 35 anni
Sono stati i coniugi Renza e Giovanni Cullino, nell’ottobre del 1979, ad iniziare
quest’attività con lo scopo di riunire persone non più giovani per trascorrere un
pomeriggio ricreativo, giocando a carte, a tombola, organizzando gite, pranzi e
pellegrinaggi. Da allora molte cose sono cambiate, ma lo spirito è rimasto sempre
quello: trascorrere un pomeriggio diverso, non più ore e ore davanti alla TV o seduti
sulle panchine da “soli”.
Le animatrici, insieme a tutte le care amiche che già frequentano il gruppo, si incontrano tutti i giovedì dalle 14.30 alle 17.30 nell’Oratorio di San Martino. Aspettiamo
chiunque voglia unirsi a noi per qualche ora di svago, perché una tombolata, una partita a carte, la merenda e qualche chiacchierata, tutto può
servire a contrastare la solitudine. Per informazioni rivolgersi a Silvana
tel. 3402288195. Per ringraziare il Signore per questi 35 anni del gruppo,
ad ottobre si celebrerà una Santa Messa seguita dal pranzo e dalla lotteria. La data esatta verrà precisata sul foglio settimanale d’informazione.
Siete tutti invitati a partecipare!
Le animatrici
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GRUPPI
“Io sono l’essenza dell’universo”
il laboratorio di pittura per i giovani inseriti nel S.A.O.
Il Servizio Attività e Opportunità (S.A.O.) “Il Barattolo” da ormai molti
anni ha la sua sede all'interno dei locali della Parrocchia Santa Maria della
Stella. Il centro, gestito dalla Cooperativa La Bottega in convenzione con
il C.I.S.A. di Rivoli Rosta e Villarbasse e con l'AslTo3, ospita 12 persone in
situazione di svantaggio intellettivo. Le attività del S.A.O. sono da sempre
accompagnate dallo “strumento lavoro” che viene utilizzato dagli educatori della Bottega come base di tutto il proprio operato. La Cooperativa,
che ha sede a Grugliasco, oltre a gestire un altro centro simile sul territorio
di appartenenza, si occupa da sempre di inserimenti lavorativi e di formazione al lavoro. Accanto delle attività a carattere formativo-lavorativo, che
vedono i giovani inseriti nel S.A.O. sperimentarsi ogni giorno con attività
artigianali quali la realizzazione di sapone e il recupero e il riciclo di oggetti
usati, quest'anno è stato inserito il nuovo laboratorio di pittura denominato “Io sono l'essenza dell'universo” gestito da Giovanna Sinatra che ha
dato nuovi spunti e nuovo entusiasmo al gruppo di “lavoratori”.
L'insegnante che ha guidato il laboratorio, ha saputo valorizzare ogni singolo gesto portando ognuno a esprimere se stesso attraverso la creazione
di qualcosa di unico. I ragazzi inseriti all’interno dell’attività si sono sentiti
completamente a proprio agio con pennello e colori e hanno saputo dare
vita a opere fantasiose e autentiche. Le emozioni sono state guidate dall'istinto per dare espressione ai propri sentimenti.
L'insegnate Giovanna Sinatra ha suddiviso l'attività in fasi che, partendo
dal bianco, hanno gradatamente indirizzato il gruppo verso l'espressione
delle sensazioni e la scoperta del colore. È stato così possibile per ognuno
creare il proprio personale segno grafico che unito a quello degli altri ha
prodotto un originale ed eccentrico connubio.
Le opere realizzate sono già state esposte, nel mese di maggio, nell'atrio
del Comune di Rivoli, e il sindaco Dessì ha inaugurato la mostra alla presenza delle famiglie dei “giovani artisti”. Gli educatori e l'insegnante di pittura ricercano continuamente nuove occasioni per esporre le creazione
del S.A.O. e condividere l'emozione che sanno trasmettere.
INIZIAZIONE CRISTIANA
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INCONTRIAMO GESU’
In questi anni la Chiesa italiana ha lavorato in modo forte e intenso per ripensare a
come “fare catechismo” oggi, in una realtà
in costante cambiamento.In questi giorni
stiamo vivendo due momenti importantissimi. I vescovi italiani ci hanno consegnato
questo documento: Incontriamo Gesù Orientamenti per l'annuncio e la catechesi in Italia. Approvato dai vescovi italiani il
21 maggio 2014, questo documento sarà
il testo di riferimento per tutte le diocesi, le parrocchie, i catechisti, quanti sono
impegnati nella pastorale per i prossimi
anni. Atteso da più di un decennio, “Incontriamo Gesù” è destinato a cambiare radicalmente il modo di fare catechesi oggi
in Italia. Aprendo l’Assemblea della CEI,
Papa Francesco stesso, riferendosi a questi orientamenti, ha esortato i vescovi a
«non attardarsi ancora su una pastorale di
conservazione – di fatto generica, dispersiva, frammentata e poco influente – per
assumere, invece, una pastorale che faccia
perno sull’essenziale».
E l’essenziale, nella catechesi, è fare “incontrare Gesù”. Quattro le caratterizzazioni fondamentali del documento che richiama in primis l’assoluta precedenza della
catechesi e della formazione cristiana degli
adulti, e, all’interno di essa, del coinvolgimento delle famiglie nella catechesi dei piccoli. Secondo punto di speciale interesse è l’ispirazione catecumenale della catechesi con una esplicita attenzione all’Iniziazione cristiana
degli adulti (Catecumenato). Grande attenzione anche alla formazione di
evangelizzatori e catechisti e alla proposta di fede rivolta ai preadolescenti,
agli adolescenti ed ai giovani, in continuità con la catechesi per l’Iniziazione
cristiana, ma anche in considerazione della realtà di "nuovi inizi" esistenziali. Il documento promuove l’impegno di tutte le comunità e di ciascuna
delle sue componenti, per aiutare ogni persona ad incontrare davvero Gesù,
guidandola a sperimentare la gioia della fede, a testimoniare la vita buona
di chi ha abbracciato il Vangelo. Il nostro vescovo Cesare ci ha rivolto in questi mesi un forte invito:“Cari amici, assumiamo “l’Amore più grande” come
punto di forza e di riferimento per tutto l’anno pastorale 2014-2015 e anima
di tutta l’azione pastorale nei vari ambiti della missione della nostra Chiesa
locale.
“L’Amore più grande” richiama l’espressione di Gesù: «Non c’è amore più grande
che dare la vita per i propri amici» (cfr. Gv
15,13) e si riferisce dunque alla morte e
risurrezione del Signore, atto supremo d’amore a Dio e all’umanità intera…
Pensiamo dunque come quest’espressione possa illuminare ogni nostro impegno
di evangelizzazione, di catechesi, di formazione cristiana, ogni nostro impegno
sociale verso i più poveri, come pure fornire quella profonda spiritualità che deve
accompagnare ogni azione della Chiesa
verso le persone, le famiglie e la società…
anzitutto, mi riferisco all’Iniziazione cristiana, che è l’argomento che affronteremo a partire
da un inquadramento generale del tema secondo le linee indicate dalla Evangelii Gaudium di Papa Francesco e sulla base sia dei risultati degli Orientamenti sul battesimo… La sfida che sta davanti a noi è oggi chiara: dobbiamo
definire una serie di orientamenti condivisi su cui operare poi insieme come
Chiesa di Torino, secondo scelte che permettano di camminare sulla stessa
via tracciata, senza ingabbiare o ingessare il tutto, ma anche con alcuni punti di riferimento, che potranno certo trovare applicazioni differenziate, ma
dentro un alveo unitario… L’iniziazione dei fanciulli e ragazzi è uno dei temi
più delicati e anche attesi, dobbiamo discernere bene gli obiettivi e i percorsi
da rinnovare su questo punto, con una particolare attenzione a definire una
piattaforma diocesana unitaria di riferimento concreto, con scelte condivise
e comunque chiare sui diversi aspetti che riguardano le fasi del cammino dai
sei ai quattordici anni circa, le connesse tappe sacramentali e la conseguente mistagogia… “Chiesa in uscita”, ci dice di essere Papa Francesco.
Sperimentiamo l’uscita da noi stessi, dal nostro mondo, parrocchia, impegno di servizio, idee e progetti e mettiamoci in gioco con gli altri, accogliendo con simpatia le loro idee e proposte…”
Nel nuovo anno pastorale le nostre comunità saranno fortemente interpellate affinchè ritroviamo tutti passione, senso di responsabilità e gioia nell’educare all’incontro con Gesù.
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INIZIAZIONE CRISTIANA
I “delfini” sulla scia di Gesù
Quando, quattro anni fa, c’era da scegliere un nome per il nostro gruppo, l’illuminazione di una catechista di chiamarlo “I
Delfini” sulle prime ci aveva un poco spiazzati. Ma come i Delfini? Quando mai nella
Bibbia se ne parla? Eppure l’immagine di
questi pesci che danzano nell’acqua e seguono, saltando, le barche in mare, alla
fine ha centrato il segno: siamo un gruppo che ha provato sempre a seguire la scia
della barca di Gesù. Sono stati anni intensi,
forti, carichi di tanti avvenimenti, belli e a
volte tristi, ma sempre vissuti con un senso
di unità e di appartenenza. Abbiamo incontrato il Vescovo che eravamo ancora piccoli
e il nostro cammino ha previsto anche tappe importanti come la Memoria del Battesimo con il sacramento conferito al piccolo
Edoardo, la consegna del Credo e del Padre
Nostro. Siamo riusciti a realizzare anche un
piccolo recital sulla Grande Storia della Salvezza, lavorando per parecchi mesi su tutto ciò che riguarda l’Antico Testamento e le
profezie su Gesù.
In questo ultimo anno invece abbiamo
camminato, tantissimo, sulle strade di Rivoli e di Torino, alla ricerca delle testimonianze vive dell’amore di Dio tra noi. Il nostro calendario ci ha portati a incontrare i
Missionari della Consolata, l’U.S. San Martino, il gruppo Teatro Giovani, le Suore Missionarie della Carità di M.Teresa di Calcutta, le suore Agostiniane di clausura di Via
Il giorno della Cresima con don Michele Roselli
La consegna del Padre Nostro
Il gruppo dei cresimandi
Querro, con le quali abbiamo costruito il
Presepe e pregato il Rosario. Abbiamo
trascorso un intero pomeriggio scout con
Alberto e Sara; l’Istituto Salotto ci ha ospitato per una visita, con catechesi di Suor
Simona e un incontro prolungato con le
quattro Parrocchie. Abbiamo visitato il
C.A.V. e vissuto insieme alle Parrocchie
la Giornata della Pace (domenica), incontrato l’urna di S. Giovanni Bosco in Viale
Carrù e concluso la Settimana Educativa
presso l’Oratorio della Stella, visitato il
Dormitorio il Mantello di San Martino
nella nostra parrocchia, il Cottolengo di
Torino e i volontari della associazione
Bartolomeo & C. e passata un’intera domenica al Sermig. Abbiamo voluto che il
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INIZIAZIONE CRISTIANA
nostro cammino fosse fin dall’inizio caratterizzato dalla pratica di una carità fattiva e attenta: abbiamo collaborato con il
Volontariato Vincenziano per la raccolta
fondi presso il cimitero di Rivoli, ci siamo
ricordati durante tutto l’anno di chi fa fatica e ha difficoltà economiche e per questo abbiamo anche incontrato i volontari
del Dormitorio il Mantello di San Martino.
Il 6 aprile ci siamo presentati alla Comunità con un “Charity Party” in cui il nostro
gruppo ha offerto, al termine della Messa,
un sontuoso “Aperitivo” in cambio di doni
da portare alle famiglie di Rivoli in difficoltà. E infine è arrivata la preparazione
immediata ai Sacramenti della Cresima e
dell’Eucarestia con un’intensa Quaresima
iniziata con la Santa Messa delle Ceneri
in cui abbiamo ricevuto il segno penitenziale delle Ceneri e indossato il bracciale
viola che ci ha accompagnato per quaranta giorni. La Settimana Santa ha rappresentato per noi come un lunghissimo
ritiro nel quale abbiamo letto più volte e
meditato il testo della PASSIONE e partecipato con intensità alla Santa Messa in
Coena Domini, alla funzione della Passione del Signore del Venerdì Santo e infine
alla “madre di tutte le veglie”: la Veglia
Pasquale. La domenica di PASQUA, con
l’esplosione di gioia che l’accompagna, è
stata il preludio della domenica successiva, 27 aprile, in cui, nonostante una pioggia incessante e un cielo inesorabilmente
plumbeo, il Sole che non si spegne mai,
Gesù, ci ha accolti ed è venuto a noi con il
sacramento dell’Eucarestia e il suo Spirito
Santo ci ha inondati con la Santa Cresima.
Don Michele Roselli ci ha fatto l’onore di
guidarci nella Cerimonia, intensamente
partecipata e animata anche dal Coro dei
Genitori, emozionatissimi come i loro figlioli... Un cammino lungo, a tratti anche
faticoso, in cui ci siamo chiesti spesso ragione delle scelte intraprese, ma che alla
fine ha pagato, regalandoci la consapevolezza di aver scelto “la parte migliore”
quella che nessuno ci potrà mai togliere:
l’amore di Dio. Ora siamo consapevoli che
il viaggio è appena cominciato e il futuro
ci riserva tante nuove avventure, accompagnati dalle nostre favolose Famiglie, le
Catechiste, don Andrea e gli Animatori.
Buon Viaggio DELFINI!
Anna Negro
I doni dello Spirito Santo vissuti
Domenica 26 ottobre 2014 il nostro gruppo di ragazzi del catechismo
riceverà il sacramento della Cresima. Come spiegare loro il significato dei "sette doni dello Spirito Santo" riuscendo a coinvolgerli senza annoiarli e facendo in modo che ne comprendano la profondità
e l'attualità del messaggio nonostante l'epoca in cui viviamo? Ecco
che il nostro parroco don Giovanni estrapola un'ingegnosa soluzione: invitare agli incontri di catechismo persone che rappresentino,
attraverso la propria attività e il proprio stile di vita, una determinata
qualità che si colleghi a uno dei doni dello Spirito Santo. E saranno i
ragazzi stessi ad arrivare a capire, al termine dell'incontro, di quale
dono si tratta.
Così è cominciato il percorso: in primis "la pietà". Accompagnare e
fare accomodare, possibilmente in silenzio, 43 dodicenni all'interno della chiesetta delle suore di Clausura di via Querro non è stata
un'impresa semplice. Ma di fronte alla testimonianza di una così radicale scelta di vita da parte di ragazze giovani, i nostri futuri cresimandi hanno cominciato a interessarsi un po' e a... stupirsi. Soprattutto hanno percepito la potenza nascosta nella preghiera.
Per "la sapienza" è venuta a trovarci Chiara Benevenuta, giovanissimo medico che, con vero stile scoutistico, ha coinvolto i ragazzi in
un gioco in cui si assaggiavano vari gusti fino a condurli a riflettere
sull'importanza dell'assaporare a fondo la vita senza accontentarsi
della sola superficie. Sapienza è conoscere, è studiare e non stare
fermi; in altre parole, vivere e non sopravvivere. Così come ha saputo trasmettere un messaggio di vita vera l'ospite successivo: in
rappresentanza della "fortezza" chi meglio poteva esprimersi se non
Gregory Leperdi? Sportivo a tutto tondo, reduce dalle Paraolimpiadi
di Sochi come membro della squadra Nazionale Italiana Hockey su
ghiaccio, ha testimoniato la forza in senso fisico nel praticare uno
sport tanto impegnativo ma soprattutto la forza interiore nell'aver
superato i postumi di un incidente d'auto che gli ha procurato l'amputazione di un arto. La forza che fa superare ogni avversità.
"L'intelletto" è stato rappresentato dalla signora Bruna Bertolo, scrittrice rivolese ed ex insegnante. I miei timori sul fatto che un tale
argomento potesse rivelarsi di difficile interpretazione da parte dei
ragazzi si sono mostrati infondati. Bruna ha intrattenuto il gruppo
per più di un'ora, raccontando in
maniera avvincente la "costruzione"
di un libro, dalla prima bozza di stesura alla sua messa in vendita. Ha
mostrato le opere da lei scritte riuscendo a interessare talmente i ragazzi che al termine dell'incontro le
hanno chiesto... l'autografo!
Sì, rendere coinvolgenti argomenti
che di primo acchito possono apparire pesanti, utilizzando mezzi quali
giochi, video e testimonianze dirette, ha dato i suoi frutti. Arrivederci al
26 ottobre!
Fabiola Dellapina
VOLONTARIATO
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Fine settimana...
a tavola con amore!
Direte “che strano titolo”, invece esprime molto bene il significato dell’iniziativa che stiamo per raccontarvi. Già più di un anno fa don Giovanni,
durante un’uscita della Comunità MASCI, ci aveva raccontato del servizio
mensa per persone disagiate che funzionava solo nei giorni feriali, ma noi
non avevamo ancora orecchie pronte e non abbiamo sentito. Verso la fine
del 2013 ce ne parlò di nuovo: potevamo non sentire? Le nostre orecchie
erano più attente? Chissà…. Abbiamo cominciato a interrogarci: Ma con i
pasti come faremo? La nostra Comunità è poco numerosa, vogliamo giocarci tutti i fine settimana? La frase di don Giovanni “Noi però mangiamo
tutti i giorni, anche il sabato e la domenica” ci ronzava nelle orecchie che
ormai erano attentissime, inoltre il don era molto ottimista, era sicuro che
avremmo trovato le soluzioni. Insomma a gennaio abbiamo deciso di partire con un progetto pilota fino a fine aprile.
Abbiamo preso accordi con il Centro d’Ascolto: il servizio doveva avvenire
in continuità con quello dei giorni feriali. Scelti i locali, dopo il primo fine
settimana in cui abbiamo cucinato noi, abbiamo anche trovato la fornitura
dei pasti a prezzo contenuto. Avviato il progetto, due erano ancora i nodi
da risolvere: il finanziamento del progetto e trovare l’aiuto di altri volontari per non occupare tutti i fine settimana di noi adulti scout.
Ancora l’ottimismo di don Giovanni ci ha contagiati: è stato presentato il
progetto alla Comunità parrocchiale durante le Messe ed è partita la raccolta fondi con una semplice scatola per le offerte con su scritto “Aggiungi
un posto a tavola”: il finanziamento è arrivato! Con il passaparola abbiamo indetto una riunione per allargare il gruppo di servizio e qui è arrivata
la sorpresa: rapidamente il gruppo di volontari si è allargato cosicché in
breve tempo abbiamo ricevuto numerose adesioni.
Ora siamo circa trenta. Ormai il servizio funziona regolarmente e gli ospiti
apprezzano. La mensa per i
poveri a Rivoli funziona anche nei giorni festivi: si mangia proprio tutti i giorni!
È stato sufficiente lanciare
un’idea per trovare persone
disponibili a fare la propria
parte, così come era già avvenuto per la realizzazione
del servizio del Mantello di
San Martino.
C’è una canzone scout che
recita così: “... sai, da soli non
si può fare nulla, sai aspetto
solo te, donne e uomini non
solo gente insieme si fa… un
arcobaleno di anime...” L’arcobaleno è di sette colori...
chissà quale sarà il prossimo.
Grazie a tutti!
Maria Grazia
La disponibilità
di persone generose
si trova SEMPRE
quando
l’impegno richiesto
è definito e fattibile.
Signore,
vogliamo pregarti oggi
per tutti i sacerdoti del mondo.
Ti preghiamo per questi nostri fratelli
che dedicano la loro vita a costruire comunità.
Ti preghiamo per i sacerdoti:
categoria ormai in via di estinzione…
E mentre preghiamo per i sacerdoti,
pensiamo a tutti quelli che abbiamo conosciuto:
a volte sacerdoti staccati dalla gente comune,
a volte uomini pieni di comprensione e di umanità,
altre volte sacerdoti inchiodati
dalle loro incoerenze...
Molte volte i preti che abbiamo avuto accanto
li abbiamo giudicati, criticati, contestati, isolati…
Poche volte abbiamo ricordato
che il prete è solo un nostro fratello,
limitato e fragile, che dedica la sua vita
ad annunciare il Vangelo,
cercando con tanta fatica di vivere le cose che dice.
Ti chiediamo, Signore, di aiutarci
a voler bene ai nostri sacerdoti.
Aiutaci a cercare il bene insieme.
Facci capire che prima di abbandonarli,
pensiamo che, anche loro, come tutti noi,
hanno bisogno di un sorriso e di un amico.
Signore Gesù,
tu cerchi sempre dei “pazzi”, dei “folli” d’amore disposti a seguirti.
Manda ancora nelle nostre comunità
sacerdoti pieni di gioia,
capaci di stravolgerci il cuore con la tua grazia.
Amen.
don Angelo Saporiti
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SPECIALE VITE CONSACRATE
Preghiera per i sacerdoti
SPECIALE VITE CONSACRATE
Don Guido, prete da 50 anni
Prete da 50 anni e non mi sembra vero!
Avevo 23 anni e mezzo… e diventavo
prete, con enorme gioia ed entusiasmo
e… altrettanta (me ne rendo conto ora!)
incoscienza. Eppure, cinquant’anni dopo
quel giorno (28 giugno 1964) sento quella
gioia e quell’entusiasmo accresciuti. E col
passare degli anni ho capito che “si diventa” preti, un giorno dopo l’altro, proprio
come “si diventa” sposi e genitori, un
giorno dopo l’altro. Una grazia (sì, di grazia si tratta!) inestimabile che Dio mi ha
donato è quel senso di gioia per la scelta fatta, che mi ha accompagnato tutta la
vita. Una gioia, devo riconoscerlo, dono di
Dio, non certo opera mia. Una gioia, devo
riconoscerlo, che è passata attraverso la
purificazione di turbamenti, disorientamenti e anche infedeltà. Sento che tutto è
partito dalla mia famiglia, fatta di genitori
semplici e sapienti, genitori che coniugavano una fede disarmata e disarmante in
Dio, con una carità aperta a tutti, attenta
ai poveri, delicata verso gli anziani, premurosa verso i piccoli. Una famiglia con
altri due fratelli e una sorella che hanno
rispettato e appoggiato con discrezione
la mia scelta di entrare in seminario a 12
anni, come se fossi già prete fin da allora!
Se sovente, ora, parlo della parrocchia
come una seconda famiglia è perché, fin
da bambino, la “mia” parrocchia e i suoi
preti “di una volta”, sono stati testimoni
credibili che mi hanno fatto percepire che
“essere preti così sarebbe stato bello”.
A loro, alla mia famiglia e alla mia parrocchia, sono debitore di quel terreno
favorevole che ha permesso fiorisse l’intuizione infantile di diventare prete. Nel
cammino verso il sacerdozio si è inserito il
Concilio Vaticano II di Papa Giovanni XXIII,
ora santo. Avevo solo 17 anni quando
Giovanni XXIII divenne Papa, ma percepii
che così doveva essere il prete, la Chiesa:
fedele a Dio, sì certo, ma contemporaneamente fedele all’uomo (peraltro questo
è il motto nello stemma di Savigliano, mio
paese d’origine, “Fidelis Deo et hominibus”). Intuii che la chiesa doveva trasmettere e testimoniare qualcosa del cuore
di Dio, intuii che la gente, nella chiesa,
cercava casa e famiglia, che solo le parole che partivano dal cuore raggiungevano
il cuore della gente. La prima esperienza
di giovane viceparroco a Pianezza me lo
confermò, a contatto con un parroco, don
Gabriele Cossai, che aveva la dolcezza di Papa Giovanni XXIII
e il cuore e la passione di Don Bosco. Vidi in lui quel modello
di prete che avevo sognato e che il nostro Rettore monsignor
Pautasso, e il nostro padre spirituale, don Giovanni Lanfranco,
ci avevano tratteggiato. C’è davvero da rendere grazie a Dio per
aver incontrato nel cammino della vita persone di questo spessore umano e cristiano! Sono figure così e gli stimoli del Concilio Vaticano II e del Cardinal Pellegrino che mi fecero amare
il Signore e la sua Chiesa e diedero senso e gioia al percorso
successivo di animatore dei futuri preti nel seminario di Rivoli (ebbi tra i seminaristi anche l’attuale arcivescovo monsignor
Cesare Nosiglia) e poi viceparroco e parroco a Piossasco San
Francesco e poi parroco alla “Stella” di Rivoli.
Lì trovai comunità vive, vivaci, dinamiche che mi confermarono
nella convinzione che, se è vero che il prete “fa” la parrocchia,
è altrettanto vero che la parrocchia “fa” il prete. Sento di aver
commesso molti errori in quegli anni e ho così sperimentato la
misericordia di Dio. Perdonato da Dio, non mi è stato difficile
perdonare gli altri. Anche i momenti di crisi da me vissuti, mi
hanno reso più facile stare vicino in questi anni ai sacerdoti che
vivevano e vivono periodi di disorientamento. Davvero… sento
che “tutto è Grazia!”. Anche l’essere stato chiamato all’episcopato pur non sentendomi portato e adeguato a tale ministero. Forse con un po’ di presunzione, faccio mia l’espressione
di monsignor Pinardi, Vescovo e parroco di San Secondo, “parroco per vocazione, Vescovo per obbedienza”. Dio sa che non
ho mai pensato, e tanto meno sognato, di diventare Vescovo,
tant’è che ho osato chiedere di essere anche parroco alla Crocetta. Ed eccomi qui, tutto qui. Con una certezza che – come
dice Gesù – “non voi avete scelto me ma io ho scelto voi”. Con
la sensazione profonda – per dirla con San Paolo – che “per grazia di Dio, sono quello che sono”, ma non mi sento di aggiungere “e la sua grazia in me non è stata vana”. No, non mi sento di
dirlo! Un ricordo in me è ben vivo, anzi due: quando fui ordinato prete in Duomo ricordo la piastrella su cui ero steso a terra
mentre si cantavano le litanie dei Santi e quando fui consacrato
Vescovo quasi 12 anni fa… ricordo il luogo dov’ero disteso a
terra mentre si cantavano le litanie dei Santi. In quei momenti
sentii di essere una somma di zeri, ma sentii che Dio mette il
suo “1” davanti agli zeri e tutto diventa possibile e anche bello.
E così è stato. Grazie Signore!
+ don Guido
9 giugno 1984… e sono 30 anni di prete volati in un
attimo! Nel mese di giugno ricorre per quasi tutti noi
preti l’anniversario dell’ordinazione sacerdotale. È sempre un momento bello di riconoscenza: quanto ci vuole
bene il Signore al di là di ogni nostro limite ed errore.
È il momento della verifica: è indispensabile fermarsi e
domandarsi a che punto siamo nel nostro cammino…
cammino di santità per vocazione! È il tempo dell’invocazione: davvero senza il Signore possiamo fare
poco, con lui si possono vivere “cose” davvero grandi.
Quest’anno mi sono ritrovato stupito a dire grazie per
30 anni di vita sacerdotale. È davvero bello essere prete! È affascinante ripartire ogni mattina con la gioia
di vivere la stupenda avventura di provare ad essere
dono! È troppo bello vestire stola e grembiule: un look
eccezionale! Come dono oso chiedervi di dire ogni
tanto questa preghiera per noi “poveri” preti… grazie!
don Giovanni
Si cerca per la Chiesa
Si cerca per la Chiesa un prete capace di rinascere nello Spirito
ogni giorno.
Si cerca per la Chiesa un uomo senza paura del domani,
senza paura dell'oggi e senza complessi del passato.
Si cerca per la Chiesa un uomo che non abbia paura di cambiare,
che non cambi per cambiare, che non parli per parlare.
Si cerca per la Chiesa un uomo capace di vivere
insieme agli altri, di lavorare insieme, di piangere insieme,
di ridere insieme, di amare insieme, di sognare insieme.
Si cerca per la Chiesa un uomo capace di perdere
senza sentirsi distrutto, di mettere in dubbio
senza perdere la fede,
di portare la pace dove c'è inquietudine,
e inquietudine dove c'è pace.
Si cerca per la Chiesa un uomo che sappia usare le mani
per benedire e indicare la strada da seguire.
Si cerca per la Chiesa un uomo senza molti mezzi,
ma con molto da fare,
un uomo che nelle crisi non cerchi altro lavoro,
ma come meglio lavorare.
Si cerca per la Chiesa un uomo che trovi la sua libertà
nel vivere e nel servire e non nel fare quello che vuole.
Si cerca per la Chiesa un uomo che abbia nostalgia di Dio,
che abbia nostalgia della Chiesa, nostalgia della gente,
nostalgia della povertà di Gesù,
nostalgia nell'obbedienza di Gesù.
Si cerca per la Chiesa un uomo
che non confonda la preghiera con le parole dette d'abitudine,
la spiritualità col sentimentalismo, la chiamata con l'interesse,
il servizio con la sistemazione.
Si cerca per la Chiesa un uomo capace di morire per lei,
ma ancora più capace di vivere per la Chiesa;
un uomo capace di diventare ministro di Cristo,
profeta di Dio, un uomo che parli con la sua vita.
Si cerca per la Chiesa un uomo.
(dagli scritti di don Primo Mazzolari)
SPECIALE VITE CONSACRATE
Trent’anni di prete volati in un attimo!
SPECIALE VITE CONSACRATE
“Yo se lo que tengo”,
Io so cosa ho... disse la mamma
A metà di dicembre del 2003, dopo aver finito la scuola superiore
quell’anno, ricevo la grande notizia, sono stato ammesso al seminario
nella comunità dei Missionari della Consolata, quindi dovevo partire per
iniziare questo cammino, il 31 gennaio del 2004.
Però mancava un passo grande, era quello di raccontare ai miei, che
dopo un lungo discernimento personale, e dopo un cammino fatto assieme a sacerdoti e suore della Consolata, avevo deciso a solo 17 anni di
entrare in seminario, e per di più, in un istituto missionario; questo non
era per niente facile.
I giorni passavano in fretta, ed io dovevo assolutamente raccontare ai
miei la decisione, ma per paura non lo facevo, quindi dal momento della
notizia, sono arrivati giorni in cui non dormivo, giorni dove solo pensavo
al momento in cui dovevo raccontare la mia scelta,
le domande venivano spontanee. Come lo racconto
alla mamma? Come lo racconto a papà? Erano veramente dei passi difficili e ancora di più per un adolescente. Finalmente il giorno era arrivato, era il 28
dicembre del 2003, la mamma era in negozio dove
lavorava, quel giorno era da sola, e faceva dei lavori,
io dalla mattina fino al pomeriggio, che andavo e venivo dal negozio, senza dire niente, solo con i nervi
e con paura, perchè non sapevo come sarebbe stata la sua reazione, finalmente il pomeriggio verso le
16:00 il coraggio è arrivato, ho deciso di raccontare
alla mamma mentre era seduta, il mio desiderio e la
mia scelta di entrare in seminario. Dopo averle detto
la decisione, c’è stato un momento di silenzio, sembrava il finimondo, sembrava che il tempo si fosse
fermato, ed io in attesa di una risposta o una reazione. Alla fine, dopo quel lungo silenzio, la risposta era
arrivata: “Io so cosa ho…” disse la mamma. Io rimasi
senza parole, sembrava che lei conoscesse da sempre la mia decisione di entrare nella vita missionaria,
sembrava che da sempre conoscesse la mia scelta
di diventare sacerdote, con questa risposta io capii
che la mamma lo sapeva prima di me. Ma come ha
fatto? Capii che le mamme ci conoscono da sempre.
Da quel momento è entrato in me un grande sollievo,
adesso solo mancava raccontare il tutto a papà, ma
la mamma si è incaricata prima di me, di raccontare a mio padre la mia scelta, alla quale anche lui ha
risposto con grande serenità, le stesse parole della
mamma. Ma come hanno fatto? Mi conoscono dal
momento in cui sono nato. E subito hanno dato la
loro disponibilità ad aiutarmi a preparare il tutto per
il seminario, già che mancava solo un mese all’ingresso ufficiale. Così con quel primo passo, sono entrato
in seminario, e oggi questo percorso di formazione
mi ha portato fino a Rivoli, a vivere una esperienza
di pastorale e studio universitario in preparazione al
sacerdozio. Adesso vivo la vita sacerdotale, imparando sempre più a essere un vero servo del Signore in
questa vigna che ha bisogno di pastori santi, che possano tenere a cuore le proprie comunità servendole
e vivendo secondo il progetto di Gesù.
Dawinso Licona Sierra
19 luglio 2014 - Iglesia de San Jeromino de Pasacaballos (Colombia) – Ordinazione presbiterale di Dawinson
Nella vita ci sono degli avvenimenti che inizialmente appaiono accidentali e poi diventano parte
integrante; anche se sono dei misteri che a volte
non riusciamo a capire. La mia vita religiosa e il mio
cammino verso il sacerdozio sono dei bei e grandi
misteri che vivo ogni giorno, in semplicità e amore, come grandi doni ricevuti dal Signore. Lungo la
storia della salvezza, è stato sempre Dio a scegliere
degli individui, chiamandoli per qualche specifica
missione. Basta solo ricordare le storie bibliche dei
grandi personaggi come: Abramo, Davide, Samuele,
Geremia ecc. Gesù, con la sua venuta, mostra questo in modo eccellente. Egli ‘va, chiama e sceglie’ i
suoi discepoli e, prima di ritornare al Padre, li manda al mondo intero ad insegnare e a testimoniare
tutto ciò che ha insegnato loro. Oggi Dio continua a
scegliere e a mandare; anche se oggi noi facciamo
più fatica ad ascoltare la sua voce. Egli coinvolge le
persone che ci sono accanto per indicarci ciò che
vuole da noi. Sono delle persone semplici, che, anche se solo con la loro vita di testimonianza, ci indicano le strade giuste nella nostra scelta. Ero solo un
ragazzino di scuola elementare, e già esperimentavo questo. Ammiravo la figura del mio parroco,
uomo semplice ma con un cuore veramente grande. Sentivo che il Signore mi indicava già qualcosa in
quel tempo con le sue straordinarie testimonianze.
Egli era un prete diocesano, ugandese, che, da lungo tempo, serviva la nostra comunità cristiana. Tra
le tante attività che ammiravo e che mi toccavano
profondamente il cuore, c’era la sua forte identificazione con i poveri: le persone a cui dedicava tutto
il suo tempo. Da povero, qual era, egli dava tanto
ai giovani di famiglie povere, che gli chiedevano di
poter studiare. Oggi tanti di loro vivono la vita dei
loro sogni. Fu durante i funerali di questo semplice
prete, che i miei occhi si aprirono ed ebbi coscienza
della strada che il Signore mi indicava. La domanda che il vescovo fa, durante l’omelia, mi colpisce
il cuore e prendo la decisione definitiva. Il vescovo
afferma: «un buco grande è stato scavato nella nostra diocesi; chi tra voi giovani è pronto a prendere
il suo posto per continuare il bel lavoro già iniziato da lui?». È proprio questa domanda che mi ha
cambiato la vita e che mi ha accompagnato nel mio
discernimento fino al momento in cui sono entrato
nel seminario dei missionari della Consolata. Adesso sono quasi undici anni che mi trovo nell’istituto
dei Missionari della Consolata (IMC); formandomi e
preparandomi per questa sublime vocazione ad gentes della Chiesa, con l’intento di andare e portare la
luce del Cristo Risorto a quelli che non lo conoscono
ancora o lo conoscano già ma lo ignorano.
Ai giovani mi sento solo di dire: mai dire mai nella
vita perché le vie del Signore sono infinite. Tutti noi,
nonostante le diverse età, abbiamo bisogno della
Chiesa e la Chiesa, nello stesso tempo, ha bisogno
di noi. Ricordatevi che tutto ciò che possedete sono
doni ricevuti, la vita inclusa. Se il Signore ti chiama
a condividere questi doni con gli altri, non rifiutare,
perché l’amore di Dio sta proprio in questo. Ognuno
di noi è stato chiamato alla vita dall’amore libero di
Dio. La nostra vita dunque è un dono al mondo ed è
un dono speciale. Dio ha progettato un qualcosa di
meraviglioso che ognuno di noi può compiere nella
vita; un progetto unico che solo tu o io possiamo realizzare. L’unica cosa che Dio richiede da ognuno di
noi è di “credere” in noi stessi e dare la nostra piena
fiducia nel farci guidare da Lui.
Voi sapete che tutta la nostra vita è una vocazione;
sia quella orientata al matrimonio sia quella per la
vita consacrata. Tutte e due sono state istituite dal
Signore stesso. Ognuno di noi è chiamato con la sua
risposta, alla piena collaborazione con lui. Limitandomi alla vita religiosa: a chi di voi mi chiede; «che
cosa è una vocazione religiosa?», rispondo semplicemente: «La decisione di un giovane che dona, dedica
e consacra la sua vita al servizio dei fratelli; salvare le
anime e rendere questo mondo il più possibile simile
a quello che Dio aveva pensato per la nostra felicità». La vita consacrata quindi «è il dono totale di se
stessi a Dio, non solo al fine di realizzare la propria
vocazione ma per il bene di tutti, perché anche gli
altri giungano alla vittoria finale, al regno dei cieli».
Questa è una vita di rinuncia e d’imitazione di Gesù
nella Povertà, Castità e Obbedienza che si riassume
in un unico voto dell’AMORE progettata ad aiutare e
servire l’umanità nella libertà, mettendo Dio al primo
posto, prima di ogni altra cosa. Grazie a tutti voi!!!
Orero diac. Kennedy Owuor
SPECIALE VITE CONSACRATE
“Se vuoi essere perfetto,
vai, vendi quello che
possiedi, dallo ai poveri e
avrai un tesoro nel cielo;
poi vieni e seguimi”
SPECIALE VITE CONSACRATE
10 anni di sacerdozio, 10 anni di doni
Raccontare 10 anni di sacerdozio vuol
dire rileggere e condividere un po’ della strada percorsa da quando nel 2004
nel santuario della Madonna della Salute a Torino mons. Lanzetti mi ha fatto
dono del sacerdozio.
Tale dono si è inserito nel mio cammino, o meglio nel corso della mia vocazione, cioè in quell’insieme di scelte
che il Signore mi ha chiamato a compiere per realizzare quel grande progetto che è essere me stesso.
È un lungo “cammino” iniziato con il
dono della vita datomi attraverso l’amore dei miei genitori, dono che non
poteva rimanere chiuso in se stesso.
è normale che nel nostro essere persona sia iscritto quel grande desiderio
di essere se stessi e di dare agli altri
il meglio di noi. Questo desiderio che
ognuno di noi porta dentro è ciò che
ci spinge a chiederci come essere felici,
come amare ed essere amati. È l’istinto dell’AMORE che messo nel nostro
cuore ci porta prima a cercare, poi a
sognare in grande il nostro futuro costruendo un presente in continuo divenire ma fatto di gioia e di vita.
Questa ricerca, comune a chissà quante persone e a quanti giovani, è stata
quello che mi ha spinto a mettermi in
gioco nella mia consacrazione religiosa
e poi sacerdotale.
Quando poi capisci che stai “bene”, che
ti senti realizzato nel vivere il tuo essere
persona ed essere cristiano attraverso
questi doni, cammini su questa strada
e accetti di rispondere alla “chiamata”
a vivere in pienezza ciò che sei, a vivere
la vocazione. Qualsiasi essa sia.
In questo Dio è semplice quanto apparentemente banale: chiede a ognuno
di noi di vivere in pienezza la propria
vita, testimoniando ciò in cui crediamo attraverso le scelte e l’agire di ogni
giorno.
Così il mio agire in questi anni di sacerdozio, e di sacerdozio colorato di
giuseppinità, è stato pieno di incontri,
di persone cui voler bene, di ragazzi e
con loro di famiglie, che mi chiedevano semplicemente di camminare insieme, di crescere, di piangere o di ridere,
condividendo gioie e dolori.
Ti accorgi allora che 10 anni non sono una collezione di
giorni passati, ma soprattutto di relazioni attraverso le quali, a volte anche nella fatica o nelle incomprensioni, il Signore non mi ha fatto mai mancare il sentirmi da Lui amato
attraverso le persone e specialmente i ragazzi che mi ha
fatto incontrare.
Ricordando i sogni di 10 anni fa, constato nel presente la
quantità di esperienze e di gioie con le quali il Signore ha
costellato questi miei giorni, facendomi anche crescere,
donandomi tanti sorrisi, bei momenti, ma soprattutto, e ci
tengo a ripeterlo, tante relazioni.
Penso anche ai tanti errori che ho commesso, ma per fortuna Dio sa rimediare anche a quelli, e forse usarli per il
bene.
Che dire ancora oltre al grazie alle persone che mi stanno
accompagnando, che mi fanno crescere, che condividono
con me le cose?
Che è bello potersi fermare dopo un tratto di sentiero per
guardare il cammino fatto, per rifiatare, per riprendere
energia, per accorgerti che non stai camminando da solo,
che di strada ne hai fatta ma che molta ne puoi ancora
fare… ma soprattutto che non è stupenda solo la meta, la
cima del sentiero sul quale stai camminando, ma che già la
via è costellata di squarci stupendi, che il sentiero, la strada
che percorri è gioiosa, bella, e se per caso in certi momenti
ti viene voglia di fermarti, di non camminare più, è il momento, come in montagna, di ricaricarsi, di appoggiarsi a
chi ci accompagna, di stringere i denti, di alzare lo sguardo
per vedere che abbiamo Qualcuno che non ci abbandona
mai ma che si siede con noi, che ci incoraggia, che ci ama
attraverso le esperienze che viviamo, attraverso le persone che incontriamo… e nel mio caso attraverso chi ho incontrato o nelle esperienze più semplici vissute (ragazzi,
animatori, confratelli, una notte stellata, una cascata, un
abbraccio, un sorriso…) vissute in 10 anni di doni.
don Fabio Cozza
“Canterò
per sempre
l’amore del Signore.”
Siamo le monache Canonichesse Regolari Lateranensi di Sant’Agostino, in Via Querro. Dopo 40 anni
di mancate vocazioni italiane, nel 1990 è arrivata
la prima ragazza Filippina in questo Monastero di
Santa Croce in Rivoli. In seguito sono arrivate altre
ragazze, che si stavano preparando anche loro per
diventare monache, pronunciando i voti solenni in
questo Monastero, due nel 1996, cinque nel 1999,
altre due nel 2005. Ringraziamo il Signore perché
sono arrivate altre giovani sorelle che hanno fatto i
loro voti temporanei: una nel 2009 e altre due nel
mese di settembre 2013, accompagnate in questa
loro scelta da tante persone, attraverso la preghiera
e nella celebrazione Eucaristica. Le vie del Signore
sono infinite: dopo 23 anni, Sr. Maria Gesuina è stata
la prima ragazza Filippina che si è fatta monaca in
Rivoli. Il 16 novembre 2013 è partita nuovamente insieme a Sr. Maria Annunziata per le Filippine. Hanno
raggiunto Sr. Maria Antonietta, perché la costruzione del Monastero nel Butuan Mindanao (Filippine)
è quasi ultimata, ora si tratta di dare vita a questo
nuovo Monastero. Per adesso la nuova comunità è
formata da 4 consorelle: Sr. Maria Gesuina, Sr. Maria
Antonietta, Sr. Maria Annunziata, Sr. Maria Giuseppina. Speriamo che il Signore mandi nuove operaie per
la sua messe. Nonostante la distanza così immensa,
la nostra comunità di Rivoli si sente unita a loro attraverso la preghiera, e grazie anche ai mezzi moderni che permettono con facilità di comunicare tra di
noi periodicamente, ci sentiamo vicine attraverso il
racconto delle nostre esperienze e del nostro vissuto
che si nutre di due realtà completamente diverse, ma
entrambe importanti. Affidiamo al Signore questo germoglio: possa fiorire nel tempo di primavera e possa
portare frutti nel tempo di estate, come vuole Lui. Ringraziamo sempre il Signore per tutti i benefici che ci
ha donato.
Suore Canonichesse Regolari
Nel 50° della sua Professione religiosa di Carmelitana Scalza Suor Maria Veronica del S. Volto ringrazia il Signore che, con l’aiuto di Maria, ha guidato la sua vita nel monastero di Via Bruere 71 a
Cascine Vica, Rivoli.
Dal balcone di casa mia avevo visto in lontananza
un Monastero e la sua Chiesetta. E un giorno decisi
di andare a vedere. Una targa: Suore Carmelitane
e un campanello. Pensavo di essere arrivata finalmente a scoprire che cos’era quel Carmelo, quel
“Carmelitane” che mi ero sentita dentro.
No, le Suore erano Carmelitane di S. Teresa, ma
non di clausura ed erano state fondate da Madre
Maria degli Angeli, così ho scoperto dal libro che
mi avevano dato. Ebbene, proprio da quel libro ho
scoperto questo Carmelo, perché fondato da lei,
dove è morta felice di aver realizzato la sua Vocazione: la clausura.
Ma Carmelo cos’è? È un luogo in Terra Santa ed è
esperienza di vita. Il profeta Elia ne è l’esempio.
Elia fa esperienza della presenza di Dio, lo scopre,
sta davanti a Lui, che non gli toglie i sassolini dalle
scarpe (Gezabele e i profeti di Baal) ma gli chiede
solo di fidarsi. Stare alla presenza di Dio.
È questa la mia roccia, il mio punto di partenza.
Ho frequentato le magistrali della F.M.A. di Torino
e, dopo la S. Messa, mi fermavo a pregare nella
cappella ormai vuota. La lampada del Santissimo
rimaneva e si consumava per dire che Lui c’era. Ho
capito che quella era la mia strada.
Rimanere, consumarmi davanti a Lui per il mondo
intero. S. Teresa la grande, S. Teresa la piccola, S.
Giovanni della Croce e tutti i Santi non hanno avuto una vita facile. Dopo la morte c’è la gloria, ma
durante la vita han faticato come tutti noi, però si
son fidati. La mia esperienza l’ho voluta esprimere
nell’immagine ricordo che ho chiesto di stampare.
Il S. Volto, quello che le donne e la Madonna hanno visto e ai piedi l’immagine di Maria Ausiliatrice
vestita con il nostro abito marrone e la cappa bianca. Un’unica parola: GRAZIE!
Sì, perché questa vita Carmelitana mi ha fatto crescere nella fede, ha conservato la speranza e soprattutto mi ha fatto capire che l’amore, in Comunità, si chiama servizio.
C’è stata grande festa il 24 maggio, festa di nozze,
allo Sposo e a me, festa dell’amicizia e soprattutto
esperienza di preghiera. Si sentiva!
Pregate per me!
Grazie!
Suor Maria Veronica del S. Volto
SPECIALE VITE CONSACRATE
Una radice antica
sta germogliando
in un paese lontano
SPECIALE VITE CONSACRATE
SPECIALE VITE CONSACRATE
ARRIVO-LI!
Considerazioni semi-serie di una comunità che si racconta
…Molto semi...
Il primo commento della prima persona che ha visto la nostra prima fotografia insieme è stato questo: "Sembrate
due badole, più una con la missione di
accudir(vi)!" e chissà che non abbia indovinato… A partire da qui ci presentiamo a vicenda.
Suor Raffi (lo dicono di lei le altre due),
in basso a sinistra, che contempla estasiata la bellezza della sua nipotina (che
ovviamente non ha preso dalla zia),
nata a Cuneo un tot di anni fa, è la nostra mediatrice culturale, nonché la
futura superiora della nuova comunità
di Rivoli. Per voi lascia la carica di segretaria generale della nostra famiglia
religiosa (sempre alle prese con carte,
documenti, verbali, archivi…), ruolo che
rimpiangerà in eterno!
Suor Erika (sempre a detta delle altre
due), in alto che punta in alto, è nativa
di San Gallo, un paesino della provincia
bresciana inerpicato sulle vette della
Maddalena, il piccolo Monte Bianco di
Brescia. Ha iniziato ad entrare in contatto con la civiltà solo grazie al suo incontro con le Suore Operaie e da allora
continua a scalare vette impensate. Per
Rivoli lascia la capitale e un posto di lavoro in un importante ufficio pontificio,
di cui non possiamo rivelarvi il nome
per ragioni di segretezza!
Suor Cami (suor Raffi e suor Erika la descrivono così), in basso a destra, è nata
a San Polo, un quartiere cementoso e
grigio della periferia bresciana. È la
più giovane delle tre. Per questa nuova missione lascia un posto di lavoro di
alta responsabilità (sul contratto c'era
scritto "operaia") in un magazzino di
farmaci!
… Anche serie
Questa, in breve, la nostra storia, il nostro punto di partenza. Su cosa e come
sarà da qui in poi, da settembre in poi,
non sappiamo e non possiamo dire
molto.
Di sicuro abbiamo dei sogni. Una della
prime cosa che uno di voi rivolesi ha
detto di noi, commentando la nostra
prima presentazione è stata: "Quindi vi
vedremo camminare nelle nostre strade, vi inviteremo a casa nostra, ci incontreremo dal fornaio…". Felice intuizio-
ne sulla nostra futura presenza tra voi.
La nostra sarà una vita come la vostra,
in una casa come le vostre, vivendo
come vivete voi. Lavoreremo, studieremo, verremo a trovarvi, staremo in
oratorio, andremo al mercato, parteciperemo alla vita delle comunità… Una
vita normale. Questo è il nostro sogno:
poter condividere la vita di ogni giorno
con voi… e con Lui. Passi, mani, occhi
e cuori che facciano trasparire Lui, che
cerchino Lui quando non si fa trovare.
Voci che sappiano gridare il Suo nome,
invocarLo al nostro fianco; voci capaci di parlare con Lui e di Lui, sempre.
Poco tempo fa abbiamo chiesto a don
Giovanni che cosa pensava della nostra
presenza, se aveva già delle idee, un
progetto… Il suo sguardo di bimbo ci ha
scrutato un istante, fingendo di pensarci su. Un progetto? Il progetto è annunciare il Vangelo!
Sembra utopia? Noi partiamo puntando
in alto, come ci insegna suor Erika, e ci
piace sognare di partire così, insieme
a voi. In questi pochi mesi che ci separano dalla partenza, stiamo portando i
nostri cuori in palestra, perché arrivino
a settembre pronti a battere all'unisono con i vostri. Alleniamo i nostri piedi
a camminare al vostro ritmo. Che non
sappiamo quale sia... ma abbiamo Dio
dalla nostra parte, il tempo ce lo dà Lui!
Allora, cari amici… AR- RIVOLI -AMO!!!
Sr Raffaella, sr Erika e sr Camilla
ACCOGLIENZA
25
Sikìa… Ascolta!
“Guardare i popoli con altri occhi e scoprirne i tesori”
Tra i vari eventi che si svolgeranno tra le feste della Parrocchia della Stella
e della San Bernardo sarà presente anche l’iniziativa denominata “Sikìa…
Ascolta!” organizzata dall’associazione Impegnarsi Serve ONLUS insieme
ai Missionari della Consolata. Un interessante appuntamento che cerca di
dare rilievo alle diverse culture presenti nel mondo, con un focus in particolare su quelle con le quali collaborano i Missionari. “Guardare i popoli con
altri occhi e scoprirne i tesori” indica lo slogan, ed è proprio questo che si
cercherà di fare tra settembre e ottobre attraverso varie iniziative tra cui:
3 mostre: la mostra “La bellezza salverà l’umanità” che riunisce opere
di artisti italiani e africani; la mostra “GiocAfrica”, dove bambini e adulti
potranno divertirsi e riflettere sui giochi utilizzati dai bambini africani; infine la mostra “Samburu”, che effettua uno zoom sulla cultura e le tradizioni
del popolo Samburu del Kenya.
2 serate:
la serata “Africa: ho spalancato gli occhi”, durante la quale i
tre gruppi di giovani di Rivoli e dintorni, che durante l’estate hanno intrapreso un’esperienza di servizio in Africa, effettueranno una restituzione
dei momenti e delle emozioni vissute a tutta la comunità delle Parrocchie
di Rivoli; la serata con cena in stile Samburu, dove si potranno gustare
alcuni piatti tipici dell’Africa subsahariana.
1 convegno: il convegno “Il genio femminile per i diritti umani” che
verterà sul ruolo della donna e i diritti ad essa riservati dal punto di vista di
tre differenti personalità femminili: Veronicah Lekopole, di origine Keniota, che parlerà del ruolo della donna nella moderna tribù africana; Elena
Massucco, magistrato che si occuperà dei diritti delle donne dal punto di
vista civile (con particolare riferimento al fenomeno della mafia); e Bruna
Bertolo, che porterà le testimonianze di alcune donne partigiane.
Il tutto sarà completato da una giornata di animazione con vari laboratori
e artisti di strada, che si esibiranno nelle principali vie della città.
Tutta la comunità è invitata a prendere parte a questo particolare evento
che, in questo periodo in cui tanto si parla di immigrazione e presenza di
diverse culture in una stessa comunità, sembra essere quanto mai appropriato a favorire particolari riflessioni sul tema delle diverse culture.
Mattia Gaido
27 settembre - ore 21.00 a San Bernardo
Veglia nella festa di San Vincenzo de’ Paoli e nel ventesimo anniversario
di fondazione del Gruppo di Volontariato Vincenziano di San Bernardo
Proposta della Caritas a tutti i gruppi caritativi,
con suor Manuela Latini.
26
MUSICAL
MUSICAL PINOCCHIO:
un sogno diventato realtà
Si chiude con la replica del 24 maggio “Storia di un burattino chiamato Pinocchio”, la nostra prima avventura teatrale insieme. Nostra perché è un
po' di tutti noi. Dei genitori e dei ragazzi, della comunità, di don Giovanni
che ci ha sostenuto in questi mesi, di tutti coloro che sono corsi a vederci e
che, supportandoci in ogni modo, ci hanno reso orgogliosi del nostro spettacolo, dei professionisti che ci hanno aiutato con consigli, prove, esercizi,
ripetizioni e riparazioni (sigh), degli sponsor che hanno creduto in noi e
che ci hanno aiutato a contribuire, nel nostro piccolo, a sfide ben più
grandi della nostra.
“Storia di un burattino chiamato Pinocchio” non è stato solo uno spettacolo. È stato il laboratorio di un gruppo di catechismo, un modo per crescere
insieme con le famiglie e con i nostri ragazzi, per metterci in gioco, fare
gruppo, imparare qualcosa di nuovo, dedicare agli altri una piccola parte
del nostro tempo divertendoci. Ora che il nostro percorso di catechismo
sta giungendo al termine, vorrei dedicare queste righe a tutti coloro che
hanno permesso a questo sogno, quello di un musical apparentemente
folle, di diventare realtà. Mi avete regalato momenti speciali ed emozioni
uniche, abbiamo riso e ci siamo divertiti. E mi avete aiutato a crescere...
Grazie!
Nadia
P.S. Siamo quasi pronti a ripartire! (Ma questa è un'altra storia)...
MUSICAL
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Storie senza tempo...
di un burattino chiamato Pinocchio
Presso l'Oratorio Stella, una storia senza tempo è tornata a far sognare
bambini e adulti di ogni età. Se questa storia ha potuto avere un lieto fine,
o forse un nuovo inizio, il merito è anche dei nostri sponsor: la Birreria
“Il Bisogno”, coi suoi piatti sempre succulenti; l'Ape Rivareno, che veloce
porta per le strade gelati sempre freschi; Marino Cioccolato, con i suoi
prodotti raffinati e di qualità; la Tipografia Cesare Santoiemma e Graphic
Center, che tutti i giorni riproducono su carta racconti di vita, storie e imprese; i sanitari di Ugrote, da 50 anni al servizio del cliente; Idealterm, che
porta calore nelle case; Euromaster Cumiana Gomme, che con attenzione
si prende cura dei pneumatici; Donna In, con i suoi servizi fascinosi ed
eleganti; Nuova Tinivella, che alle case dedica tecnica e professionalità;
Valle Po di Dario e Mario Bonardo, che alle moderne tecnologie unisce
competenza, esperienza e funzionalità. A loro e a voi che ci avete seguito
nei vari spettacoli: grazie.
La Compagnia dei Geniattori
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FESTE PATRONALI
Le feste della parrocchia S.Martino
dal patrono della parrocchia, all’Immacolata, festa di M.I.A.
Due feste da vivere e condividere, dando a tutta la parrocchia momenti
di preghiera, di riflessione e d’impegno. La prima è la festa patronale: si
celebrerà nella chiesa di San Martino, in modo solenne, domenica 9 novembre. La seconda è la festa dell’Immacolata Concezione di Maria, 8 dicembre: sarà la festa della chiesa Maria Immacolata Ausiliatrice di piazza
Cavallero. La festa patronale di San Martino sarà caratterizzata quest’anno
da due avvenimenti particolari. Il venerdì 7 novembre ci sarà la Processione delle Lanterne, che dal Ciochè Rot salirà alla chiesa di San Martino e
ricorderà quella notturna degli abitanti di Tours, lungo il fiume Loira, per
vegliare ed accompagnare il corpo del Santo in città. Domenica 9 novembre arriverà a San Martino la Croce di Lampedusa (la croce che ricorda le
350 vittime del naufragio del 3 ottobre 2013). La nostra comunità ricorderà anche un anno di attività del Dormitorio “Il mantello di San Martino”, il
locale per i senza tetto costruito nella vecchia canonica. Ancora una volta
il gesto straordinario del Santo che condivide il suo mantello con un po-
LA FESTA DI SAN MARTINO
Mercoledì 5 novembre, Giovedì 6 e Venerdì 7: Triduo di preparazione
18.00 - S.Messa a San Martino
Serata di sensibilizzazione sull’immigrazione
Venerdì 7 Novembre
17.00 - Processione delle lanterne dal Ciochè Rot a San Martino
Serata di sensibilizzazione sull’immigrazione
Domenica 9 Novembre - Festa Patronale
Arrivo della Croce di Lampedusa
10.30 - Processione con la Statua del Santo
11.00 - S.Messa solenne (No Messa a M.I.A.)
12.30 - Pranzo comunitario
16.00 - Vespro e Benedizione eucaristica
Martedì 11 novembre - Festa Liturgica
10.30 - S.Messa solenne con i Cirioti
LA FESTA DELL’IMMACOLATA
Serate di preparazione:
Essere Chiesa ai nostri giorni
Il Diaconato, in occasione dell’ordinazione diaconale di Giovanni Bommaci
Domenica 7 dicembre
Concerto del coro Sol Maggiore
Spettacolo delle Suore Operaie
Lunedì 8 dicembre Immacolata
Santa Messa solenne a M.I.A. nella festa del trentesimo anniversario di
apertura della chiesa
Pranzo comunitario
vero seminudo sarà per noi l’indicazione
precisa della strada da percorrere.
La festa dell’Immacolata, lunedì 8 dicembre, è la seconda grande festa della
parrocchia e si celebrerà nella chiesa Maria Immacolata Ausiliatrice che compie
trent’anni di vita. Il giorno dell’Immacolata del 1984 il parroco, don Domenico
Busso, vi aveva celebrato la prima solenne Messa. Fu un’esigenza pastorale
a volere la chiesa: lo sviluppo edilizio e
demografico di Rivoli richiese un ripensamento dell’attività e della presenza della
parrocchia di San Martino. Occorreva un
nuovo centro religioso, funzionale, vicino,
tra i palazzi sorti dove prima c’erano dei
campi. Le nuove famiglie, immigrate dal
Veneto e dal Meridione, non conoscevano né sentivano il richiamo della tradizione religiosa che legava la popolazione a
San Martino, troppo lontano lassù sotto il castello. Si volle per questo non un
semplice luogo di culto per celebrare la
Messa la domenica, ma una vera grande
chiesa, con l’abitazione per il sacerdote,
il salone per l’oratorio, le aule per i catechismi e per le diverse attività. Così è nata
M.I.A., vera e propria succursale della
parrocchia. Nell’alloggio vi abitano ora le
tre Suore operaie della Santa Casa di Nazareth di Brescia.
La festa dell’Immacolata chiuderà il ciclo
delle riflessioni e delle parole per rimettersi sulla strada indicata da San Martino: l’attenzione all’altro, l’amore per il
bisognoso, la condivisione. Si passa così
dalla festa all’impegno vivo della pratica
cristiana, ispirati dalla vita del Santo Patrono e accompagnati dall’attenzione di
Maria, la Madre di Dio e nostra.
FESTE PATRONALI
LA CROCE
DI LAMPEDUSA
A SAN MARTINO
29
FESTA SAN BERNARDO 2014
Lunedì 29 settembre
21.00 - Liturgia penitenziale comunitaria
Mercoledì 1 ottobre
21.00 - LECTIO di Don Andrea su un brano del Vangelo
Venerdì 3 ottobre
21.00 - Restituzione ESPERIENZA AFRICA GIOVANI
Sabato 4 ottobre
Il 9 novembre alla Festa Patronale di San
Martino sarà presente in mezzo a noi una
testimone d’eccezione: la “Croce di Lampedusa” realizzata con il legno dei barconi
approdati dalle coste africane. Realizzata da Franco Tuccio e portata in pellegrinaggio nelle diocesi e nelle parrocchie di
tutta Italia, ricorda le oltre 350 vittime del
naufragio del 3 ottobre 2013 ed ha ricevuto l’omaggio di Papa Francesco con il suo
bacio e l’apprezzamento per l’iniziativa.
Si tratta di “un simbolo potente, quello
della croce, perché intreccia la sofferenza dell’uomo, di ogni uomo, con il gesto
di Cristo che si immola”. Sono le parole di
Arnoldo Mosca Mondadori, ideatore del
pellegrinaggio. Per la nostra comunità, che
festeggerà un anno di attività del Dormitorio Mantello di S. Martino, sarà un’occasione in più per riflettere sul valore universale
dell’Accoglienza e sull’attualità delle parole
del Vangelo “avevo fame... avevo sete...
ero pellegrino e mi avete accolto”. Frutto dei viaggi della Croce è anche un libro
“Bibbia e Corano a Lampedusa” che contiene brani e testi sacri del cristianesimo
e dell’Islam, trovati sui barconi naufragati
a Lampedusa. Il testo è aperto con una riflessione di Monsignor Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, e contiene anche una testimonianza di un diacono
etiope copto-ortodosso, perito in mare.
Dopo Roma, Napoli, Verona, Milano e altre tappe, la Croce viene da noi, per risvegliare nei nostri cuori la consapevolezza e
la coscienza del nostro essere fratelli, figli
dell’unico Dio e legati a un unico destino di
ricerca del Bene.
15.00 - Iscrizioni al catechismo e giochi bimbi
21.00 - Cena stile Samburu (Progetto: SIKIA – ASCOLTA)
Iniziativa di sensibilizzazione gruppo “Impegnarsi Serve”)
Domenica 5 ottobre
11.00 - S.Messa presieduta da Monsignor Virgilio Pante
Cresime e Prima comunione Lupetti. Segue aperitivo sul sagrato
della Chiesa
13.00 - Pranzo comunitario. Estrazione lotteria.
15.00 - Giochi per tutti
Sabato 11 ottobre
21.00 - Commedia Gruppo Teatro San Bernardo
“L’albergo del buonumore”
Il ricavato andrà a favore Gruppo Volontariato Vincenziano
Domenica 19 ottobre
15.00 - Castagnata
30
FESTE PATRONALI
San Bartolomeo: festa Patronale
della Madonna del Buon Rimedio
Nella preghiera a Maria, Madre del Buon Rimedio, riconosciamo che, in Gesù, il Padre
ci ha dato il supremo rimedio ai nostri mali. La festa patronale è un’opportunità che
viene offerta alla comunità cristiana per approfondire la propria fede in Gesù, riconoscendo in Lui la proposta che il Padre ci offre per dare senso alla nostra vita. Non dimentichiamo mai che la devozione a Maria non è fine a se stessa ma ci deve condurre
a Cristo. In Maria, infatti, tutto è relativo a Cristo e tutto da Lui dipende.
L’esperienza che vivremo nel triduo di preparazione, martedì 23/9, mercoledì 24/9,
giovedì 25/9, alle ore 21, nella chiesa di San Bartolomeo, e la liturgia penitenziale di
venerdì 26/9, sempre alle ore 21, ci aiuteranno a riconoscere in Gesù l’inviato dal Padre come espressione del suo amore il quale vuole che tutti abbiano la vita eterna e
niente vada perduto.
La festa liturgica si celebrerà domenica 28/9 con il seguente programma:
Ore 9 Ore 10 Ore 10.15 Ore 10.30 Santa Messa nella chiesa di San Bartolomeo
Preghiera dell’ora media
Inizio della processione fino alla chiesa di San Francesco
Santa Messa solenne nella chiesa di San Francesco
Da lunedì 29 SETTEMBRE a domenica 5 OTTOBRE la statua della Vergine rimarrà nella
chiesa di San Francesco. Per quella settimana, si sospende la celebrazione della Messa
mattutina nella chiesa di San Bartolomeo e la Messa verrà celebrata tutti i giorni, alle
ore 18, nella chiesa di San Francesco.
La Madonna del Buon Rimedio
Nella parrocchia di San Bartolomeo la Madonna è invocata con questo titolo antico che risale al 1200. La devozione
alla Madonna del Buon Rimedio venne diffusa da san Giovanni di Matha per la redenzione e liberazione degli schiavi. San Giovanni di Matha nel 1198 fondò, con san Felice
di Valois, l’Ordine della Santissima Trinità e lo pose sotto
la protezione di Maria, invocata con il titolo di Madre del
Buon Rimedio. Questa devozione fu propagata in seguito
dai successori del fondatore, in particolare da Guglielmo
lo Scozzese, che resse l’Ordine dal 1217 al 1222.
I Trinitari svolgevano la loro missione recandosi nella Spagna occupata dai Saraceni e nell’Africa settentrionale per
riscattare i cristiani tenuti schiavi dai mussulmani, ai quali
pagavano
il prezzo per la loro liberazione. Molti di questi schiavi liberati cadevano presto ammalati per le tribolazioni subite. Vennero così costruiti dai Trinitari alcuni ospedali e la
Madonna del Buon Rimedio venne invocata in particolare
per la guarigione degli infermi. Nella nostra Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo a Rivoli la Madonna è invoca-
ta sotto questo titolo antico per ottenere protezione degli
ammalati e per ogni necessità spirituale e materiale. Il
quadro, che si trova sulla parete sinistra accanto all’altare
della Chiesa di San Bartolomeo, rappresenta la Madonna
che consegna a san Giovanni di Matha, vestito di bianco,
lo scapolare della Santissima Trinità con la croce nei colori
rosso e azzurro, colori propri dell’ordine Trinitario.
Inizialmente il quadro era sull’antico altare della Madonna del Buon Rimedio. Costruito l’altare nuovo il quadro
venne sostituito dalla statua di legno che prima era nella
nicchia che ospita attualmente quella di san Giuseppe.
La preghiera alla Madonna del Buon Rimedio, che recitiamo ogni giorno, richiama gli avvenimenti storici: la liberazione dalla schiavitù e l’amore confortevole di Maria verso
gli ammalati .
Oggi la schiavitù che ci tiene in catene è il peccato che ci
impedisce di camminare liberamente verso Cristo. Questa
liberazione non si può riscattare in denaro, ma solo per
mezzo di una seria conversione e con l’aiuto di Cristo nella
Confessione, il Sacramento della Riconciliazione.
FESTE PATRONALI
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Festa patronale Madonna della Stella
e primo compleanno del Nuovo Oratorio Stella
Lunedì 8 settembre - Festa della Natività di Maria
20.30 - Rosario e S.Messa (Coll.Alta)
Venerdì 12 settembre - Festa del Santo Nome di Maria
20.30 - Rosario dalla Coll. Alta a Piazza CLN e S.Messa
Sabato 13 settembre
15-18 - Animazione di strada (P.le Don Foco) e grandi
giochi (Oratorio)
19.00 - Cena “Hamburgeria per tutti!”(P.le Don Foco) e
Musica (Oratorio)
Domenica 14 settembre- “1o compleanno dell’Oratorio”
08.00 - S. Messa in Collegiata Nuova
10.30 - S. Messa al Camposanto (Cappella Croce Dorata)
11.00 - S.Messa in Collegiata Nuova. Aperitivo per tutti
15-18 - Animazione per i bimbi 1-6 anni a cura del
gruppo “1…2…3… Stella”
17.00 - Tornei Sportivi
Lunedì 15 settembre - Festa dell’Addolorata
17-19 - Accoglienza in Oratorio Cresimandi e Genitori.
20.30 - Rosario itinerante da P.za CLN al Parco Mattei e
S.Messa
Sabato 20 settembre
15-18 - “SIKIA! ASCOLTA!” “GiocAfrica!” – Animazione e
giochi per i bambini, mostra e foto – Piazzale don Foco
16-20 - “SIKIA! ASCOLTA!” Inaugurazione Mostra “La
bellezza salverà l’umanità” Opere di artisti africani e
altre di pittori italiani – Collegiata Alta (la Mostra sarà
visitabile dal 20 al 28 settembre, h. 17 - 20)
18.00 - Inaugurazione Mostra “Samburu – con altri
occhi” - quadri, foto e oggetti tradizionali Collegiata
Nuova (la Mostra sarà visitabile dal 20 al 28 Settembre)
18.00 S.Messa in Collegiata Alta.
Presiede Mons. Guido Fiandino (50° di sacerdozio).
Processione dalla Collegiata Alta alla Collegiata Nuova.
Saluto e accoglienza alla Comunità delle Suore Operaie.
“Apericena di Condivisione” per tutti.
21.00 - Spettacolo “Sgabelli” con le Suore Operaie
Salone B. A. Neyrot
Domenica 21 settembre
Martedì 16 settembre
17-19 - Accoglienza in Oratorio bambini della 4^ Elementare e Genitori: giochi, merenda, iscrizioni al nuovo anno
17.00 - Incontro Dame d’Onore della Stella
18.00 - S.Messa (Coll.Nuova) in suffragio delle Dame defunte
Festa patronale S.Maria della Stella
8 e 11 - S.Messa in Collegiata Nuova
12.30 - Pranzo Comunitario (su prenotazione)
15-18 “SIKIA! ASCOLTA!” “GiocAfrica!” – Animazione e
giochi per i bambini, mostra e foto – Piazzale Don Foco
17.30 - Musical “Darklight City”con il Gruppo Teatro
Ragazzi S. Martino, salone B. A. Neyrot
18.00 - S.Messa in Collegiata Nuova
Mercoledì 17 settembre
Lunedì 22 settembre
17-19 - Accoglienza in Oratorio bambini della 3^ Elementare e Genitori: giochi, merenda e iscrizioni al nuovo anno
20.30 - Rosario itinerante dal Parco Mattei alla Casa dei
Missionari della Consolata (Via I Maggio) e S.Messa
15-18 - Benedizione dei bambini con l’animazione
dell’équipe dei Battesimi in Collegiata Nuova (ogni 30
minuti preghiera comunitaria)
18.00 S.Messa in Collegiata Nuova
Giovedì 18 settembre
Sabato 27 settembre
17-19 - Accoglienza in Oratorio bambini della 5^ Elementare e Genitori: giochi, merenda e iscrizioni al nuovo anno
21.00 - Vespri in Collegiata Alta con i sacerdoti, i diaconi,
le religiose, i religiosi e i laici dell’Unità Pastorale di Rivoli
21.00 - Musical “Jamme ‘a cantà” Salone B. A. Neyrot
Venerdì 19 settembre
Mercoledì 15 ottobre
17-19 - Accoglienza in Oratorio bambini della 2^ Elementare e Genitori: giochi, merenda e iscrizioni al nuovo anno
15.00 - S.Messa con l’Unzione degli infermi (Coll. Nuova)
20.45 - Educare al coraggio - Coraggio di educare - serata
scout al Centro Congressi (Via Dora Riparia, 2 - Rivoli) –
con Riziero Zucchi, Augusta Moletto, don Luigi Chiampo
Sabato 4 ottobre
14.30-17.30 “SIKIA! ASCOLTA!”-Teatro Forum “Scoprire
altri mondi viaggiando nella diversità” Piazza Martiri
21.00 “SIKIA! ASCOLTA!”- “Il genio femminile per i diritti umani” Serata con Veronicah Lekopole, Bruna Bertolo,
Elena Massucco – Sala Consiliare
SIKIA... ASCOLTA!
Molte culture un solo cuore
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creatività E FORMAZIONE
“
Il bambino
che non gioca
non è un bambino,
ma l’adulto
che non gioca
ha perso per sempre
il bambino
che ha dentro di sé.
”
(Pablo Neruda)
1…2...3...stella!
A partire da ottobre 2013, fino ad aprile 2014, nei locali del nuovo oratorio, si
sono svolti laboratori di creatività, psicomotricità e musica, rivolti ai bambini dai
2 ai 5 anni, accompagnati da un adulto,
nella fascia oraria pomeridiana ed il sabato mattina. Durante il laboratorio di
creatività, tenuto da Elena Starita, i bimbi
hanno potuto giocare con la pasta di sale,
le tempere, la sabbia colorata, la colla vinilica e i coriandoli… Andrea Piccirillo e
Claudia Vigneti, invece, hanno gestito il
laboratorio di musica, aiutando i bambini
a scoprire nuovi suoni e rumori, giocando
con vari strumenti musicali, quali maracas, campanellini, sonaglietti, tamburini…
L’attività di psicomotricità, guidata dall'esperta Antonia Solazzo, è stata suddivisa
in tre principali momenti: il saluto iniziale, il gioco motorio e il momento conclusivo, in cui ogni coppia adulto/bambino ha
avuto la possibilità di scegliere tra alcune
attività più rilassanti. Tra i giochi proposti
sono stati molto graditi dai bambini l'ab-
battimento delle torri di cuscini, i dondolii
e i trascinamenti con le coperte, i giochi
simbolici, i percorsi, i salti ed il disegno
con i pennarelli sugli specchi.
Finalità importante di questi laboratori è
stata, infatti, quella di rafforzare il legame
tra adulto e bambino, divertendosi e giocando insieme, cercando di dedicare al
proprio bimbo un tempo di qualità, mettendo al centro le sue esigenze ed i suoi
interessi, lontano dalle distrazioni quotidiane che spesso ci portano a trascurare
momenti di gioco con i nostri piccoli.
A partire da ottobre 2014 i laboratori di
1...2...3...stella ripartiranno “in quarta”,
indicativamente con giocomotricità, danza e movimento, letture teatrali... Per
saperne di più su orari e costi rivolgersi,
a partire da settembre, all'oratorio della
Stella, chiedendo di Donatella. Vi aspettiamo numerosi con i vostri bimbi!!!
A presto!!!
Gruppo genitori
S. Maria della Stella
FORMAZIONE
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A Scuola di Famiglia
Una Scuola di Famiglia a Rivoli? Ma bisogna andare a scuola per "fare famiglia"? Forse
non c'è bisogno di una Scuola ma sicuramente c'è una domanda di aiuto, spesso neppure tanto esplicita, di riscoprire luoghi di confronto nei quali poter apprendere l'esperienza della vita familiare. La quotidianità ci "fagocita" in appelli a risposte immediate
ad ogni tipo di problema relazionale, genitoriale, lavorativo e ci fa rimandare l'ascolto
delle domande più profonde di senso, che appena ci fermiamo un attimo, affiorano
come una cascata. Viviamo in un contesto socio-culturale complesso, in relazioni che
esigono un dispiego di energie oltre misura, in attese reciproche che diventano pretese
sull'altro e facciamo fatica a stare dietro alle provocazione che la quotidianità pone.
In questo contesto, si fa strada l'esigenza di semplificare, di riscoprire la semplicità del
dire nel riappropriarci del significato delle parole, del modo in cui si modificano e ci avvolgono. La Scuola di Famiglia ha voluto creare l'occasione per fermarsi ad ascoltare le
parole, la loro storia e l'eco che le accompagna, facendole diventare azione relazionale:
cullare, ferire, sostenere, colpire, curare, allontanare, abbracciare. Abbiamo visitato le
parole del conflitto per dare nome alla realtà della diversità che ci appartiene e che
proprio per la nostra originalità crea relazioni conflittuali da saper riconoscere, gestire
e trasformare. Abbiamo visitato le parole del coraggio per aprire orizzonti di speranza proprio nelle ferite della paura, della preoccupazione per il futuro e dello sguardo
segnato dalla chiusura. Abbiamo visitato le parole dell'intimità scoprendo la necessità
di custodire un segreto nella coppia e sostenendo legami educativi che favoriscono la
crescita di un pudore e di una riservatezza. Abbiamo visitato le parole della cura attraversando i molti linguaggi e significati che la cura porta con sé: da quelli di dedizione, a
quelli di preoccupazione, a quelli che ci aprono all'assunzione di responsabilità.
Il laboratorio dei significati è aperto! Attendiamo il prossimo anno che ci farà familiarizzare con la dimensione creativa delle nostre relazioni: dove non arriva la parola arriva
la fantasia di un gesto!
Sr Simona Corrado
“
Sono solo parole:
fare e disfare
la famiglia
con il linguaggio.
”
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INSERTO IN ARTE
INSERTO
IN ARTE
Siamo Mattia, Andrea e Emanuele, tre giovani creativi delle Parrocchie di Rivoli. Abbiamo pensato di inserire all’interno del bollettino parrocchiale una rubrica denominata
“Inserto in Arte” che vuole essere un contenitore artistico rivolto a tutti i giovani o a
chiunque sia interessato all’arte in genere. In ogni numero, ci occuperemo di effettuare un resoconto dei vari eventi artistici che si sono svolti di recente nelle Parrocchie,
anticipare gli appuntamenti che si svolgeranno a breve e portare la nostra esperienza
artistica, proveniente da diversi campi. In più, ogni mese troverete una curiosità artistica: una tecnica interessante, un nuovo modo di impiego dei materiali, un particolare
modo di lavorare o magari una spiegazione del nostro modo di intendere l’arte.
Per questo primo numero abbiamo pensato di lavorare in particolare sull’evento svoltosi di recente denominato “Un Weekend in Arte”. Nei prossimi numeri invece verrà
scelto un tema di base o un’arte in particolare a partire dalla quale si svilupperanno
tutti gli articoli presenti nell’inserto. Sperando che la rubrica possa essere di vostro
interesse e gradimento, vi auguriamo buona lettura e buona creatività!
Mattia, Andrea, Emanuele
UN WEEKEND IN ARTE 2014 – seconda edizione
L’evento “Un Weekend in Arte”, catalizzatore di giovani creativi delle Parrocchie giunto alla seconda edizione, ha
avuto un discreto successo anche quest’anno, data l’affluenza di persone che durante il primo weekend di giugno
ha partecipato alle varie iniziative favorite anche dal bel tempo: dall’esposizione artistica allestita sul sagrato della Parrocchia della Stella, che raccoglieva le opere e le fotografie di alcuni giovani delle Parrocchia, passando dal
concerto serale con una serie di band emergenti, fino a giungere al momento conclusivo e forse più gratificante
dell’intero evento, l’allestimento di una saletta musica/sala prove all’interno dell’oratorio utilizzando i proventi
della precedente edizione.
Organizzare una manifestazione come questa è sempre un processo lungo e complicato, ma i risultati sbalordiscono lo staff e gli artisti ogni anno di più. La volontà è sicuramente quella di continuare negli anni a venire, ma
ovviamente il Weekend in Arte non finisce qui! è in preparazione un interessante percorso artistico e di crescita
personale che duri tutto l’anno rivolto ad ogni creativo e con qualsiasi livello di esperienza, tenetevi aggiornati
sulla nostra pagina facebook Weekend in Arte Rivoli, magari anche pubblicando alcune foto delle vostre creazioni! Non mancate, CREATE!
Lo staff Un Weekend in Arte
IL LABORATORIO 1SFY - PER CRESCERE ATTRAVERSO LA MUSICA
1SFY è un laboratorio musicale ideato e curato da Andrea Piccirillo. Un percorso di formazione che pone al centro
la musica, analizzando e condividendo a 360° le varie espressioni musicali. Pensato per i giovani tra i 16 e i 20
anni, il laboratorio vuole aiutare a riconoscere il proprio talento per poi valorizzarlo mettendolo a servizio degli
altri, partendo da questa convinzione: "La musica aiuta a crescere solo quando è condivisa". Ad oggi tra le attività
svolte possiamo trovare concerti, esibizioni live, spettacoli di animazione e servizio presso la Casa di riposo di
Via Querro di Rivoli e la realizzazione degli inni "È ora" e "Follow me" diventati successivamente colonna sonora
dell'Estate Ragazzi delle 4 Parrocchie di Rivoli.
Il laboratorio può contare sulla nuova Saletta Musica, realizzata grazie alla generosità di tanti volontari delle
parrocchie, alle offerte raccolte durante il Weekend in Arte... e sicuramente grazie all'aiuto della Provvidenza!
L'invito per tutti i lettori è quello di seguirci, sostenerci e chiedere informazioni presso l'Oratorio della Stella di
Via Piol 44, perché per il 2015 sono in agenda nuovi progetti e tante interessanti iniziative, per continuare a condividere e crescere attraverso la musica.
Andrea Piccirillo
INSERTO IN ARTE
35
CURIOSITA’ DEL MESE – LA TECNICA DEL TIE & DYE
La tecnica conosciuta comunemente con il nome di Tie & Dye è
una tecnica di tinteggiatura di tessuti attraverso la creazione di
nodi sugli stessi. È una tecnica di origine millenaria, diffusa fin dai
tempi dell’antico Egitto, e poi diffusasi in Africa, Oriente e anche
Sud America. Attualmente è molto utilizzata in India, con il nome di
Bandhana per la creazione delle magnifiche e coloratissime stoffe
tradizionali, usate soprattutto dalle donne. Al giorno d’oggi la tecnica si è ormai diffusa in tutto il mondo, sviluppando particolarità
e differenze, anche se la tecnica di base dell’annodare il tessuto rimane ovunque. Con questa tecnica il tessuto viene annodato con
corda o elastici secondo un particolare disegno, dopodiché tinto ad
immersione o attraverso la colatura di diverse tonalità di colore su
particolari. Quando vengono aperte le zone precedentemente annodate, affiorano dei motivi a contrasto dati dall’impossibilità di penetrazione del pigmento nelle suddette zone, che con i loro disegni
sfumati costituiscono l'elemento tipico del Tie & Dye. Durante gli
anni ’70 con la cultura Hippie si diffuse la moda di indossare abiti e
stoffe create utilizzando questa tecnica.
Mi sono appassionato all’utilizzo di questa tecnica quando ho scoperto i meravigliosi disegni che si creano con la tintura, così particolari da non essere mai uguali tra loro. Attualmente realizzo magliette e foulard di svariati colori, magari
con disegni come spirali, cuori o ciò che mi viene richiesto. Mi piace colorare il mondo con questi tessuti di facile realizzazione ma di estremo impatto visivo. Se vi piacesse averne una non esitate a contattarci: weekend.arte@yahoo.it.
SCUOLA DI PACE
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Una scuola di pace e... diritti umani, solidarietà, legalità
“
Ho visto occhi
colmi di disperazione
fissarmi dietro le grate.
Ho visto Zaccaria,
rinchiuso a soli tre anni,
soffrire
di un dolore adulto,
con un’espressione
che un bambino non
dovrebbe mai avere.
”
Uno degli ultimi atti della giunta comunale uscente è stata la costituzione della Scuola
Comunale di Pace, come alcune associazioni di volontariato chiedevano da tempo. E
perché è importante che la Scuola sia costituita e diventi, nel più breve tempo possibile, pienamente funzionante? Lo Statuto comunale di Rivoli (art. 2, punto K) dichiara
che il Comune opera per lo sviluppo e la valorizzazione di una cultura di pace e di
giustizia ed è giusto che finalmente si sia individuato un luogo fisico e ideale in cui
singoli, scuole, volontariato possano trovare spunti di riflessione, materiale cartaceo e
visivo di approfondimento, supporto alle attività, corsi specifici, persone disponibili a
cercare insieme proposte e soluzioni per costruire una società nella quale i diritti siano
davvero per tutti, per dare spazio alla cooperazione e alla solidarietà, per aggiungere il
valore della condivisione alle molte e significative attività che le varie realtà associative
già svolgono. La Scuola, infatti, sarà gestita dalle varie associazioni e/o dalle singole
persone che intenderanno aderirvi, perché si riconoscono nei temi che si affronteranno. Per citarne alcuni: cultura della pace e dei diritti umani; impegno civile, legalità e
giustizia; solidarietà nazionale e internazionale; educazione interculturale… Le associazioni che hanno già aderito sono l’ANPI, il Colle del Lys, Libera, l’Assopace, Amnesty
International, ma le porte sono aperte veramente a tutti. Credo che le due domande
fondamentali che ogni persona/associazione/chiesa… debba porsi siano: Che cosa mi
aspetto da una Scuola di Pace? Quanto sono disposta/o a metterci? A breve ci sarà
un indirizzo di posta elettronica, a cui sarebbe bello che in molti, in tantissimi, dessero
risposta a queste due domande. A proposito, la sede è in via Capra, al primo piano
dell’ex palazzo comunale. La prima grossa iniziativa, quasi una inaugurazione ufficiale,
sarà ad ottobre, quando incontreremo dal vivo l’avvocato Alessandra Ballerini, l’autrice
del libro presentato qui sotto.
Paola Cornaglia
Alessandra Ballerini: La vita ti sia lieve
“Ho visto occhi colmi di disperazione fissarmi dietro le grate. Ho visto Zaccaria, rinchiuso a soli tre anni, soffrire di un dolore adulto, con un’espressione che un bambino non dovrebbe mai avere. Ho visto mani cercare un varco tra le sbarre, cercare
altre mani, un contatto. (…) Ho visto schiene piagate dal sole e dal sale. Ho visto
canotti, buoni solo per farci giocare i bambini, stracolmi di uomini…”
Alessandra Ballerini è un avvocato specializzata in diritti umani e immigrazione. È
consulente della “Commissione diritti umani” del Senato, collabora con Amnesty,
Terre des Hommes, con la Cgil, la Caritas… Questo suo libro racconta, in brevi capitoli, alcune delle persone che ha incontrato nel suo lavoro. Sì, racconta davvero
le persone, soprattutto le persone emarginate e vittime di violenza, e le racconta
con vera empatia, con partecipazione e sofferenza, con la tenacia di chi vorrebbe
salvare tutti, ma anche con la delusione di non poter fare abbastanza, nonostante il
suo impegno, che la porta su e giù per l’Italia. Sarà per tutti noi un profondo arricchimento ascoltarla dal vivo, quando verrà a parlarci per la Scuola di Pace.
Libroforum: La vita ti sia lieve
Parleremo con l’autrice in persona del libro sulle storie di migranti:
venerdì 10 ottobre alle ore 21 nell’Oratorio Stella
Alcune copie del libro sono disponibili nella Segreteria della Stella.
IN LIBRERIA
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WONDER: elogio della gentilezza
Wonder è la storia di Auggie, un ragazzo
normale con una faccia speciale. La sindrome di Treacher Collins di cui è affetto,
infatti, ha colpito le sue fattezze deformandole al punto da fargli assumere l’aspetto di una maschera. Nessuna delle
persone che conosce o che incontra per
strada riesce a guardarlo in faccia senza
sussultare, scappare via o fissarlo a bocca aperta e la sua famiglia da sempre si è
assunta il compito di proteggerlo. E viene il giorno del suo ingresso nel mondo:
il primo giorno di scuola media che per
Auggie è anche il primo giorno di scuola
in assoluto. Vorrebbe una faccia così normale da passare inosservato perché ha
capito che l’unica ragione per cui non è
normale è che nessuno lo considera tale.
In realtà lui non è affatto un ragazzo normale. È straordinario e le sue avventure
ci regalano emozioni profonde che hanno
a che fare con l’accettazione di sé, l’amicizia, la bellezza. E la forza, come dirà il
preside alla fine dell’anno scolastico che è
anche la fine del libro: “La grandezza non
risiede nell’essere forti, ma nel giusto uso
che si fa della forza. È il più grande colui
la cui forza trascina il maggior numero di
cuori”. E Auggie conquista i suoi amici e
i lettori senza retorica né buonismo, ma
attraverso il suo coraggio. E la gentilezza,
grande tema di questo romanzo. È ancora
il preside a ricordarci che portiamo in noi,
in quanto esseri umani, non solo la capacità di essere gentili ma prima di tutto la
gentilezza come vera scelta di vita. Sulla
quale misurare i nostri scatti di crescita.
“Ciò che voglio che voi portiate con voi
della vostra esperienza di scuola media è
la certezza che, nel futuro che voi stessi
vi andrete costruendo, tutto è possibile.
Se ogni singola persona presente in questa sala assumesse come regola quella di
Wonder, R.J.Palacio, Giunti, 2012
cercare di comportarsi in modo un po’ più
Alcune copie del libro sono
gentile del necessario, qualcun altro, da disponibili presso la segreteria
qualche parte, un giorno, qualcun altro della Stella.
potrebbe riconoscere in voi, in ognuno di
voi, il volto di Dio.” La storia è costruita
come un racconto corale che dà voce ai punti di vista di diversi personaggi
impegnati insieme al protagonista nel difficile compito del diventare grandi: August, naturalmente, sua sorella Via (da sempre abituata a cavarsela
da sola ma alle prese a sua volta con una nuova scuola e nuovi problemi),
Justin, il suo fidanzato violinista, l’amica del cuore Miranda – proprio lei
aveva regalato ad Auggie bambino il casco da astronauta che lui usava per
coprirsi la faccia in pubblico e che poi era misteriosamente sparito.
Sarà il papà a rivelare: “Eddai, Auggie, cerca di capire, ti prego. Indossavi
quel casco tutto il santo giorno. E la vera verità è questa: avevo nostalgia
della tua faccia, mi mancava. Lo so, che a te non sempre piace, ma tu devi
capire che… io amo la tua faccia, Auggie, in modo assoluto e appassionato”- e poi Summer e Jack, il nuovo amico di Auggie. Wonder è un romanzo
anche da ascoltare, costellato di canzoni e parole (i precetti del Signor
Browne). In fondo al libro si trovano i link ai brani che creano la colonna
sonora della storia. Lidia Zanette
LA PAROLA AI RAGAZZI: perché leggerlo?
Federica Rolle: "Wonder è un libro che ti cambia la vita, non solo il modo
di pensare, ma anche quello di approcciarsi agli altri. È una storia commovente, e ci pone un'importante domanda: "E se noi non fossimo fortunati
come siamo?" L'aspetto non è tutto, questo è vero; ma se dovessimo vivere un'intera vita con una faccia diversa da come la vorremmo? Posso solo
dirvi: "Leggete Wonder" e vedrete quanto siete fortunati, ma soprattutto
capirete che davanti alle avversità della vita non bisogna arrendersi."
Claudia Misitano: “Solo la vera amicizia può superare l’apparenza. Solo i
veri amici, apprezzandoci per quello che siamo, possono darci la forza di
superare le nostre insicurezze e le nostre paure. È questo che Wonder ci
aiuta a capire.”
A sinistra: un'altra copertina per Wonder:
mettiamo in immagini le emozioni della lettura.
38
AVVISI
Alla Stella - ore 19.00
Formazione permanente
CATECHISTI 2014-15
(Rivoli e Villarbasse)
2014
12, 19 ottobre
2, 9 novembre
15 e 16 novembre (Ritiro)
23 novembre
30 novembre
7, 14 dicembre
San Giovanni Bosco
I carismi e i ministeri della comunione
ecclesiale nell’ottica della Costituzione
dogmatica del Concilio Ecumenico Vaticano II sulla Chiesa Lumen Gentium,
1964
Itinerari di fede
per fidanzati
2015
15, 22, 29 gennaio
5 febbraio 2015
7 e 8 febbraio (Ritiro)
12, 19, 26 febbraio
5 marzo
12, 19, 26 aprile
3 maggio
9 e 10 maggio (Ritiro)
15, 24, 31 maggio
7 giugno
Cammino
verso la Cresima
per Giovani e Adulti
ogni lunedì alla Stella,
ore 21 - 22.30
dal 12 gennaio
al 6 aprile 2015
Celebrazione alla Stella
12 aprile 2015 - ore 11
MINISTRI DELLA
COMUNIONE
A CASA
Se in qualche famiglia
delle nostre comunità ci
fossero persone anziane
o ammalate che desiderassero ricevere la Comunione in casa, ci si può
rivolgere ai parroci o alle
segreterie parrocchiali
per concordare gli incontri con i Ministri della Comunione.
Lunedì 13 ottobre - ore 20.45
Lunedì 20 ottobre - ore 20.45
a San Paolo Apostolo
La Comunità cristiana soggetto dell'evangelizzazione e della catechesi con
riferimento a:
CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Il
Rinnovamento della catechesi, 1970
PAOLO VI, Esortazione Apostolica
Evangelii Nuntiandi, 1975
GIOVANNI PAOLO II, Esortazione Apostolica Catechesi Tradendae, 1979
Lunedì 27 ottobre - ore 20.45
a Santa Maria della Stella
La formazione degli adulti nell’iniziazione cristiana: coinvolgersi con le famiglie dei bambini e dei ragazzi con
riferimento a: CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Incontriamo Gesù.
Orientamenti per l'annuncio e la catechesi, 2014
Lunedì 3 novembre - ore 20.45
a San Bernardo Abate
La missionarietà nel nostro territorio:
la Chiesa in uscita con riferimento a:
FRANCESCO, Esortazione Apostolica
Evangelii Gaudium, 2013
Febbraio/Marzo (data da deinire)
(sabato pomeriggio e domenica)
Ritiro spirituale
alla Certosa di Avigliana
con don Michele Roselli:
La Chiesa: comunità che celebra
l’amore di Dio.
Coro Polifonico Interparrocchiale
Ore 21.00 - Chiesa San Francesco
Calendario prove:
24 settembre, 29 ottobre,
26 novembre, 10 dicembre.
BATTESIMI 2014-15
O Dio, Padre buono,
voglio ringraziarti con tutto il cuore
per il dono del Battesimo,
per mezzo del quale sono divenuto tuo
figlio e tempio vivo dello Spirito Santo.
Ti ringrazio perché,
con l'acqua battesimale,
mi hai fatto risorgere con Cristo
e mi hai riempito dello splendore
della tua grazia.
Voglio rinnovare in questo momento le
mie promesse battesimali,
con cui mi sono impegnato a vivere
nella santità dei figli di Dio.
Conserva in me la fede,
la speranza e la carità,
e concedimi di essere fedele
alla tua legge per tutta la vita. Amen.
Battesimi a San Martino
Chiesa S.Martino - Ore 15.00
14 settembre 2014
5 ottobre 2014
7 dicembre 2014
6 gennaio 2015
Battesimi alla Stella
Accoglienza delle famiglie:
Tutti i sabati dalle 16.00 alle 17.45
in Ufficio Parrocchiale con una coppia
dell’équipe battesimale.
Celebrazioni:
21 settembre 2014
12 ottobre 2014
9 novembre 2014
8 dicembre 2014
11 gennaio 2015
Battesimi a San Bernardo
Si terranno tre corsi
di approfondimento in preparazione
del sacramento del Battesimo,
nei mesi di febbraio, maggio
e settembre 2015.
Contattare don Andrea - 347.8437134
Incontri: 10, 17 e 24 settembre.
Presentazione: 21 settembre
Battesimo: 28 settembre.
Incontri: 5, 12 e 19 novembre.
Presentazione: 16 novembre
Battesimo: 23 novembre.
ANAGRAFE PARROCCHIALE
dal 1o marzo al 31 luglio 2014
39
BATTEZZATI
DEFUNTI
San Bartolomeo: Conte Filippo, Moschetta Chiara, Boccioletti Matteo, Artus Roberta, Dellacroce Ludovico, Gagliano
Leonardo, Maunero Andrea, Ingari Alessandro.
San Bartolomeo: Nusdeo Rosa (80), Rotolo Giuseppe (71),
Zanchetta Bruno (83), Norcia Angelo (84), Iuvari Caterina (87),
Deffendi Ida (82), Volpe Michele (75), Bruno Liana Angelina
(87), Simioni Amedeo (85), Pluviano Domenico (87), Cossu
Maria (67), Tartaglia Vito (72), Limone Concetta (82), Ravizza
Emilia (90), Battaglia Marilena (63).
San Bernardo: Guerra Caterina, De Matteo Vittoria, Roici
Alessia, Tropi Gabriele, Muraca Daniele, Zangarini Ludovica, Ceolin Giorgia, Ceolin Gabriele, Greco Sara, Murmura Valentina,
Princi Tommaso, Torelli Jacopo, Usain Francesco Carlo,
Leschiera Veronic, Salvemini Cristine Rita, Calderaro Rebecca, Gabriele Matteo, Raspanti Jacopo, Santangelo Alessio
Salvatore, Lamarca Gabriele.
San Martino: Allice Lorenzo, D’Italia Luca, Pace Carmelo,
Lasalandra Vittoria, Rossini Thomas, Simone Andrea, Villella Bianca, Rossino Vittoria, Bonora Nicolò, Impemba Viola,
Giacone Arianna, Manzotti Sofia, Strano Siria, Suraci Matteo
Stefano, Gavina Francesco, Avantario Edoardo, Galasso Claudio, Galasso Lucio, Giacò Gioele, Izzo Diletta, Ferriero Samuele,
Bosso Lupo Alessandro, Lapaglia Rebecca, Lapaglia Emily,
Mastantuono Sophia, Mastantuono Samuele, Lucà Riccardo,
Mazzurco Masi, Andrea Vittorio, D’Assisi Ilary.
S.Maria della Stella: Prontera Diego, Stramazzo Aurora, Galizia Francesco, Derjaj Anida, Lagatta Vittoria, Librè Andrea,
Cavaliere Martina, Cotroneo Matteo, Latino Alice, Cavagna
Jacopo, Gottero Linda, Ferrero Martina, Tufo Cristian, Cassine Tommaso, Vizzuso Samuele, Milone Alessandro, Milone
Francesca Teresa, Milone Gabriele, D’Urso Federica, Ferrero
Andrea, Rabottini Stefano, Sartori Tommaso, Cacciola Sofia,
Dematheis Emma, Marengo Francesco, Racca Viola, Surace
Benedetta, Tenivella Stefano, Bertotto Lisa, Modarelli Alice,
Mouth Alberto, Poliseno Mario, Renzulli Adelaide Poonam,
Righi Leonardo, Gardois Federica, Guttà Angelica, Procacci
Edoardo, Manno Noemi, Diamante Cloe, Benevento Emanuele, Bongiorno Gustavo Maria, Frappi Ariele, Rezzi Federico,
Scaglione Joelle.
SPOSI
San Bartolomeo: Maunero Riccardo e Graziano Lanfranca,
Cracco Stefano e Bertolo Lidia Maria.
San Bernardo: Aversano Iacopo e Morena Francesca, Galetto
Marco e Gamo Biagina, Francia Alberto e Arri Ilaria, D’Amuri
Mickael e Chiesa Isabella.
San Martino: Lasalandra Daniele e Romano Virginia,
Bergamasco Francesco e Busso Valentina, Martra Matteo e
Musso Elena, Caiazzo Luigi e Di Sunno Simona, Pitali Luigi e
Irmici Valentina, Muscarella Enzo e Calautti Angela, Marini
Gianluca e Xhanaj Eldiona, Renda Edoardo e Nenna Cristina,
Parisi Marco e Lo Re Katiuscia, Mastrantuono Pietro e Bellino
Nadia, Perretta Andrea e Bellomo Laura, Abdullah Mohamed
e Zammiti Silvia, Maffia Daniele e Stante Laura, Giamé Andrea
e Quagliotto Francesca Maria, Petronella Davide Daniele e
Fortunato Loredana, Faretina Giuseppe e Lomonaco Emanuela,
Capoluongo Paolo e Regina Roberta.
S.Maria della Stella: Morabito Giuseppe e Matulli Emilia,
Xausa Erik e Mondo Paola, Pezza Stefano e Travaglianti
Scappolaro Stella, Poscente Andrea e Perone Isabella, Quarticelli Christian e Pedullà Jessica, Prisciano Salvatore Antonio e
Ostuni Marta, Cugliandro Alessandro e Ferro Valentina.
San Bernardo: Massi Stella (52), Fossa Carlo (72), Morra Anna
(Sandra) ved. Serattini (82), Collo Maria ved. Ventrella (86),
Robucci Giuseppe (67), Guarrera Pasquale (89), Bongiorno
Francesca ved. Sansalona (90), Belmondo Giovanni (64), Comba
Maria ved. Gaido (89), Manzi Antonio (86), Talassi Maria ved.
Milani (92), Malva Carmela ved. Di Biase (93), Spezzati Anna
Maria in Crisafi (47), Scuntero Paolo (84), Zilli Natalia ved.
Bellotti (91), Bergo Dosolina ved. Bordina (93), Albano
Giacomo (94), Marangon Leonino (73), Comba Pietro (79),
Gherzi Giuseppa Michelina ved. Gallo (94), Calla Maria Assunta
ved. Borello (79), Marangon Delmo (77), Gaeneri Giuseppe (79),
Ballarin Edoardo (73), Vitrani Ruggero (79), Vasselli Margherita
in Tassinari (76), Scantamburlo Lino (86), Ghiringhelli Carlo (83).
San Martino: Novo Lorenzina ved. Cavallo (96), Centola Rocco
(79), Meotto Rita (81), Muraro Odone (87), Martinengo Carlo
(93), Senor Ermanno (86), Chichisiela Emma, Tuninetti Matteo
(83), Leggeretti Maria Teresa (88), Perotti Irene (93), Pisciotta
Giuseppe (60), Nastrucci Maria Adelaide (76), Gherzo Maria
Giovanna (80), Auriletto Pier Angelo (74), Cartella Delfina (98),
Doleatti Francesco (90).
S.Maria della Stella: Legrottaglie Leonardo (74), Razzetti Bianca Maria ved. Bolognese (84), Zanella Anna Maria ved. Naia
(88), Corona Emma ved. Bisoglio (92), Durante Angelina ved.
Prette (71), Mazzocco Giorgio (83), Dante Cecilia ved. Morello
(83), Varriale Salvatore (75), Valle Maria Margherita in Tenivella (82), Montesanti Francesca ved. Caruso (70), Nota Giuseppe
(97), Molina Maria ved. Moschini (86), Cardente Bruna ved. Tosolini (85), Staltari Rosa in Olivastro (74), Schiavi Settimina Modesta ved. Azzalin (100), Cuva Rosa in Escribano (67), Setzu Assunta ved. Baudin (79), Gandolfo Michele Giacomo Emilio (62),
Merlo Elio (78), Borghezio Leopoldo (87), Ferrero Valentina ved.
Ducco (76), Acotto Rosa ved. Carnino (91), Ciardelli Enzo (70),
Bonino Giuseppe (92), Verda Caterina (93), Congiustì Aldo (60),
Mantovan Miranda ved. Milani (74), Leto Giuseppe (73), Mazzocco Chiara (45), Gallo Giovanna ved. Balladore (89), Isabello
Ercole (89), Pavanati Maria ved. Gibbin (74), Antonazzo Domenica in Di Vincenzo (88), Fusetti Marisa (60), Scopelliti Francesco
(71), Pozzato Adelmo (79), Bellato Fulvio (60), Landini Franco
(73), Novarese Maria Claudina in Gattino (88), De Vincenzi Franca in Pregnolato (68), Tricomi Placido (94), Nocito Battista (83),
Chiusano Nella ved. Mangone (85), Soffietti Giovanni (82), Calì
Oscar (25), Caruso Nicolino (89), Cattin Delfina (Santina) in
Rozzarin (95), Volpe Bellonia in Filiddani (81), Pettinati Giuseppe Antonio (87), Peasso Anna ved. Vola, Albertini Arrigo (92),
Giai Via Albina (92), Calderoni Pierino (92), Bertin Giuseppina ved.
Sillo (87), Carli Agnese ved. Segato (89), Di Leo Serafina ved.
Barbieri (84), Farella Cresenzia ved. Lazzari (69), Ferrarese Navilia ved. Beltrame (88) - Salaroglio Maria Angela in Beltramino
(75), Di Salvo Rita ved. Di Marco (80), Schiafone Damiano (47),
Buttarello Rina in Piovan (81), Bianco Maria ved. Poletto
(88), Rocci Paola ved. Revelli (93), Benso Serafina Teresa ved.
Vergnano (91), Tribolo Carlo (75), Fabaro Adriana ved. Bonadonna (86).
40 NUMERI UTILI
Segreterie parrocchiali
Santa Maria della Stella
Via Fratelli Piol, 44
tel. 011.9586479 - fax 011.9516291
parrocchiastellarivoli@gmail.com
Orari: da lun. a sab. ore 8.30-12;
da mar. a ven. anche 15-17.30
Succursale: Gesù Salvatore - Via Cavour, 40
San Bartolomeo Apostolo
Via Roma, 149 - tel. e fax 011.9580245
Orari: da lun. a sab. 9.00-11,30;
merc. anche 16.00-18.00
Succursale: San Francesco - Via Adamello, 6
San Bernardo Abate
Via Beltramo, 2 - tel. 011.9584950
Orari: da mar. a ven. ore 10-11
San Martino Vescovo
Via S.Martino, 3 - tel. e fax 011.9587910
Orari: mar. ore 9-11;
merc. ore 16-18;
gio. 9.30-11; sab. 9-11.
Succursali: San Rocco - P.za S. Rocco
M.I.A. - P.za Cavallero
Sacerdoti
don Giovanni Isonni - cell. 339.6604141
e-mail: dongio1959@libero.it
don Andrea Zani - cell. 347.8437134
e-mail: zanidonandrea@virgilio.it
don Angiolino Cobelli - cell. 338.6841684
e-mail: san.bartolomeo@alice.it
don Paolo Ravarini - cell. 347.2390527
e-mail: paolo.ravarini@virgilio.it
don Mauro Petrarulo - cell. 328.546.69.34
e-mail: mauropetra@alice.it
Diaconi
Bruno Zanini (S.Martino)
cell. 349.2304161
Lorenzo Cuccotti (S.Bernardo)
tel. 011.9585914
Giuseppe Peca (San Bartolomeo)
cell. 327.0598222
Religiosi e religiose
Missionari della Consolata
Via 1° Maggio 3 - tel. 011.9586791
e-mail: rivoli@missionariconsolata.it
padre Giordano Rigamonti
cell. 333.3339205
giordanorigamonti@consolata.net
Padri Giuseppini del Murialdo
Corso Francia, 15 - telefono: 011.9503666
rivoli@murialdo.org
Figlie della Carità di San Vincenzo De’ Paoli
Via Grandi, 5 - tel. 011.9561715
direzione@salfior.it
Canonichesse Lateranensi di Santa Croce
(regolari di Sant’Agostino)
Via Querro, 52 - tel. 011.9586296
monastero.santacroce@yahoo.it
SANTE MESSE - Prospetto in base all’orario settimanale
LUNEDÌ
SABATO
06.30 - Monastero Via Querro
06.30 - Monastero Via Querro
17.00 - San Martino
18.00 - Santa Maria della Stella
18.00 - San Bernardo
18.00 - San Francesco
18.30 - M.I.A.
MARTEDÌ
06.30 - Monastero Via Querro
09.00 - San Bartolomeo
09.00 - M.I.A.
18.00 - Santa Maria della Stella
18.00 - San Bernardo
DOMENICA
MERCOLEDÌ
07.30 - Monastero Via Querro
08.00 - Santa Maria della Stella
09.00 - San Bartolomeo
09.00 - San Bernardo
09.30 - Gesù Salvatore
10.00 - San Martino
10.30 - San Francesco
11.00 - Santa Maria della Stella
11.00 - San Bernardo
11.15 - M.I.A.
15.00 - Ospedale
18.00 - Santa Maria della Stella
19.00 - San Rocco
06.30 - Monastero Via Querro
08.00 - San Rocco
08.30 - San Bernardo
15.30 - San Francesco
18.00 - Santa Maria della Stella
GIOVEDÌ
06.30 - Monastero Via Querro
09.00 - San Bartolomeo
09.00 - San Martino
18.00 - Santa Maria della Stella
18.00 - San Bernardo
VENERDÌ
06.30 - Monastero Via Querro
09.00 - San Bartolomeo
09.00 - Gesù Salvatore
18.00 - San Bernardo
18.00 - Santa Maria della Stella
SANTE MESSE - Prospetto in base alle chiese
CHIESE
LUN
San Bartolomeo
San Francesco
San Bernardo
San Martino
San Rocco
M.I.A.
Santa Maria
della Stella
Gesù Salvatore
Ospedale
Monastero V.Querro
FERIALI
MAR
MER
09.00
15.30
18.00
18.00
08.30 18.00
09.00
08.00
09.00
18.00
18.00
18.00 18.00
09.00
06.30
06.30
ORATORIO STELLA
Da Lun a Gio
Venerdì
Sabato
Domenica
GIO
VEN
09.00 09.00
16.00-19.00
15.00-19.00 20.30-23.00
15.00-18.00
20.30-23.00
15.00-18.00
06.30
06.30 06.30
FESTIVE
SAB DOM
09.00
18.00 10.30
18.00 09.00
11.00
17.00 10.00
19.00
18.30 11.15
18.00 08.00
11.00
18.00
09.30
15.00
06.30 07.30
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