speciale estate 2013 - Parrocchie di Rivoli
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speciale estate 2013 - Parrocchie di Rivoli
1 SPECIALE ESTATE SETTEMBRE 2014 2013 2 EDITORIALE Carissimi, il 16 giugno 2014 Papa Francesco, parlando al convegno diocesano di Roma: “UN POPOLO CHE GENERA I SUOI FIGLI, COMUNITÀ E FAMIGLIE NELLE GRANDI TAPPE DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA” ha tracciato un cammino delle comunità cristiane che mi piace condividere all’inizio di questo nuovo anno pastorale. Ecco alcuni passaggi di Papa Francesco… RIVOLI Parrocchie nella città ANNO XVIII - N.2 Settembre 2014 Via F.lli Piol, 44 10098 Rivoli (TO) www.parrocchierivoli.it redazione@parrocchierivoli.it parrocchiastellarivoli@gmail.com In copertina: Avvenimenti Direttore responsabile: Paolo Paccò Vice direttore: Lidia Cuva Redazione: Don Giovanni Isonni Don Angiolino Cobelli Don Paolo Ravarini Don Andrea Zani Paola Cornaglia Pierangelo Coscia Stefano Coscia Jenny Gennatiempo Silvano Giordani Remo Lardori Franco Rolfo Mariangela Zamariola Lidia Zanette Progetto grafico: Identità Multimediale Torino Impaginazione: Fabio Leone Stampa: Tipografia Locatelli Trezzano sul Naviglio (MI) “… In questo anno, visitando alcune parrocchie, ho avuto modo di incontrare tante persone, che spesso fugacemente, ma con grande fiducia mi hanno espresso le loro speranze, le loro attese, insieme alle loro pene e ai loro problemi. Anche nelle tante lettere che ricevo ogni giorno leggo di uomini e donne che si sentono disorientati, perché la vita è spesso faticosa e non si riesce a trovarne il senso e il valore. è troppo accelerata! Immagino quanto sia convulsa la giornata di un papà o di una mamma… Spesso capita a tutti noi di sentirci soli così. Di sentirci addosso un peso che ci schiaccia, e ci domandiamo: ma questa è vita? Sorge nel nostro cuore la domanda: come facciamo perché i nostri figli, i nostri ragazzi, possano dare un senso alla loro vita? Perché anche loro avvertono che questo nostro modo di vivere a volte è disumano, e non sanno quale direzione prendere affinché la vita sia bella, e la mattina siano contenti di alzarsi… Quando ero Arcivescovo nell’altra diocesi avevo modo di parlare più frequentemente di oggi con i ragazzi e i giovani e mi ero reso conto che soffrivano di orfandad, cioè di orfanezza. I nostri bambini, i nostri ragazzi soffrono di orfanezza! … I giovani sono orfani di una strada sicura da percorrere, di un maestro di cui fidarsi, di ideali che riscaldino il cuore, di speranze che sostengano la fatica del vivere quotidiano. Sono orfani, ma conservano vivo nel loro cuore il desiderio di tutto ciò! Questa è la società degli orfani. Pensiamo a questo, è importante. Orfani, senza memoria di famiglia: perché, per esempio, i nonni sono allontanati, in casa di riposo, non hanno quella presenza, quella memoria di famiglia; orfani, senza affetto d’oggi, o un affetto troppo di fretta: papà è stanco, mamma è stanca, vanno a dormire… E loro rimangono orfani. Orfani di gratuità: quello che dicevo prima, quella gratuità del papà e della mamma che sanno perdere il tempo per giocare con i figli. Abbiamo bisogno di senso di gratuità: nelle famiglie, nelle parrocchie, nella società tutta. E quando pensiamo che il Signore si è rivelato a noi nella gratuità, cioè come Grazia, la cosa è molto più importante. Quel bisogno di gratuità umana, che è come aprire il cuore alla grazia di Dio. Tutto è gratis: Lui viene e ci dà la sua grazia. Ma se noi non abbiamo il senso della gratuità nella famiglia, nella scuola, nella parrocchia ci sarà molto difficile capire cosa è la grazia di Dio, quella grazia che non si vende, che non si compra, che è un regalo, un dono di Dio: è Dio stesso. E per questo sono orfani di gratuità. Gesù ci ha fatto una grande promessa: «Non vi lascerò orfani» (Gv 14,18). “Non sei orfano! Gesù Cristo ci ha rivelato che Dio è Padre e vuole aiutarti, perché ti ama”. Ecco il senso profondo dell’iniziazione cristiana: generare alla fede vuol dire annunziare che non siamo orfani. Perché anche la società rinnega i suoi figli! Per esempio a quasi un 40% dei giovani italiani non dà lavoro. Cosa significa? “Tu non mi importi! Tu sei materiale di scarto. Mi spiace, ma la vita è così”. Anche la società rende orfani i giovani… Il Cardinale Vallini ha parlato di questo cammino di conversione pastorale missionaria. è un cammino che si fa e si deve fare e noi abbiamo la grazia ancora di poterlo fare. Conversione non è facile, perché è cambiare la vita, cambiare metodo, cambiare tante cose, anche cambiare l’anima. Ma questo cammino di conversione ci darà l’identità di un popolo che sa generare i figli, non un popolo sterile! Se noi come Chiesa non sappiamo generare figli, qualcosa non funziona! La sfida grande della Chiesa oggi è diventare madre: madre! Non una ong ben organizzata, con tanti piani pastorali… Ne abbiamo bisogno, certo… Ma quello non è l’essenziale, quello è un aiuto. A che cosa? Alla maternità della Chiesa. Se la Chiesa non è madre, è brutto dire che diventa una zitella, ma diventa una zitella! è così: non è feconda. Non solo fa figli la Chiesa, la sua identità è fare figli, cioè evangelizzare, come dice Paolo VI nell’Evangelii nuntiandi. L’identità della Chiesa è questa: evangelizzare, cioè fare figli… Non si tratta, non è questione di andare a cercare proseliti, no, no! Andare a suonare al citofono: “Lei vuol venire a questa associazione che si chiama Chiesa cattolica?.”. La Chiesa - ci ha detto Benedetto XVI - non cresce per proselitismo, cresce per attra- Se riesco ad aiutare una sola persona a vivere meglio, questo è già sufficiente a giustificare il dono della mia vita. 3 Papa Francesco zione, per attrazione materna, per questo offrire maternità; cresce per tenerezza, per la maternità, per la testimonianza che genera sempre più figli. è un po’ invecchiata la nostra Madre Chiesa… Non dobbiamo parlare della “nonna” Chiesa, ma è un po’ invecchiata…. Dobbiamo ringiovanirla! Dobbiamo ringiovanirla, ma non portandola dal medico che fa la cosmetica, no! Questo non è il vero ringiovanimento della Chiesa, questo non va. La Chiesa diventa più giovane quando è capace di generare più figli; diventa più giovane quanto più diventa madre. Questa è la nostra madre, la Chiesa; e il nostro amore di figli. Essere nella Chiesa è essere a casa, con mamma; a casa di mamma. Questa è la grandezza della rivelazione. Oggi c’è la fuga dalla vita comunitaria: l’individualismo ci porta alla fuga dalla vita comunitaria, e questo fa invecchiare la Chiesa. …Dobbiamo recuperare la memoria, la memoria della Chiesa che è popolo di Dio. A noi oggi manca il senso della storia. Abbiamo paura del tempo: niente tempo, niente percorsi, niente, niente! Tutto adesso! Siamo nel regno del presente, della situazione. Soltanto questo spazio e niente tempo. Anche nella comunicazione: luci, il momento, telefonino, il messaggio… Il linguaggio più abbreviato, più ridotto. Tutto si fa di fretta, perché siamo schiavi della situazione. Recuperare la memoria nella pazienza di Dio, che non ha avuto fretta nella sua storia di salvezza, che ci ha accompagnato lungo la storia, che ha preferito la storia lunga per noi, di tanti anni, camminando con noi. Nel presente una sola parola: accoglienza. Ecco, l’accoglienza. E un’altra: tenerezza. Una madre è tenera, sa accarezzare. Ma quando noi vediamo la povera gente che va alla parrocchia con questo, con quell’altro e non sa come muoversi in questo ambiente, perché non va spesso in parrocchia, e trova qualcuno che sgrida, che chiude la porta... Questa gente non si sente a casa di mamma! Forse si sente nell’amministrazione, ma non a casa della madre… Saper aprire la porta nel presente: accoglienza e tenerezza… Nel presente: tenerezza e accoglienza. E per il futuro, speranza e pazienza. Dare testimonianza di speranza, andiamo avanti. E la famiglia? è pazienza. Quella che san Paolo ci dice: sopportarvi a vicenda, l’un l’altro. Sopportarci… Dobbiamo accogliere sempre tutti con cuore grande, come in famiglia, chiedendo al Signore di farci capace di partecipare alle difficoltà e ai problemi che spesso i ragazzi e i giovani incontrano nella loro vita. Dobbiamo avere il cuore di Gesù, il quale «vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore» (Mt 9,36). A me piace sognare una Chiesa che viva la compassione di Gesù. Compassione è “patire con”, sentire quello che sentono gli altri, accompagnare nei sentimenti. E’ la Chiesa madre, come una madre che carezza i suoi figli con la compassione. Una Chiesa che abbia un cuore senza confini, ma non solo il cuore: anche lo sguardo, la dolcezza dello sguardo di Gesù, che spesso è molto più eloquente di tante parole. Le persone si aspettano di trovare in noi lo sguardo di Gesù, a volte senza nemmeno saperlo, quello sguardo sereno, felice che entra nel cuore. Ma deve essere tutta la parrocchia ad essere una comunità accogliente, non solo i sacerdoti e i catechisti. Tutta la parrocchia! …Diventiamo audaci nell’esplorare nuove modalità con cui le nostre comunità siano delle case dove la porta è sempre aperta. Ma è importante che all’accoglienza segua una chiara proposta di fede: una proposta di fede tante volte non esplicita, ma con l’atteggiamento, con la testimonianza: in questa istituzione che si chiama Chiesa, in questa istituzione che si chiama parrocchia si respira un’aria di fede, perché si crede nel Signore Gesù… Pensiamo alla Chiesa madre e diciamo alla nostra madre Chiesa quello che Elisabetta ha detto a Maria quando era diventata madre, in attesa del figlio:“Tu sei felice, perché hai creduto!”. Vogliamo una Chiesa di fede, che creda che il Signore è capace di farla madre, di darle tanti figli. La nostra Santa Madre Chiesa. Grazie!”. (Papa Francesco) Credo che sarebbe davvero troppo bello e troppo importante provare a coniugare insieme come comunità queste parole di Papa Francesco!!! - Siamo consapevoli che stiamo vivendo un tempo di orfandad? Quali i segni che vediamo? - Abbiamo bisogno di senso di gratuità… Siamo disponibili a vivere “gratis”? - Ecco il senso profondo dell’iniziazione cristiana: generare alla fede vuol dire annunziare che non siamo orfani… Siamo pronti a pensare questo cammino di riprogettazione dell’iniziazione cristiana che anche il vescovo Cesare ci invita a fare? - Cammino di conversione pastorale missionaria… Siamo disponibili a vivere una “chiesa in uscita”? - La sfida grande della Chiesa oggi è diventare madre! Essere nella Chiesa è essere a casa, con mamma… a casa di mamma! Stiamo costruendo comunità-mamma? - Accoglienza e tenerezza… Le nostre comunità sono accoglienti, capaci di tenerezza? - E per il futuro, speranza e pazienza… e una chiara proposta di fede! Proviamo a pensare così al nuovo anno! è un sogno… chissà il sogno di Dio!!! E a tutti un buon nuovo anno! don Giovanni 4 POLITICA CITTADINA “AI GIOVANI DICO CHE...” Intervista a Franco Dessì, rieletto sindaco di Rivoli Lo scorso giugno abbiamo intervistato il nuovo sindaco della città. In quest’intervista – che, a scanso di equivoci, era stata pianificata prima delle elezioni, e che dunque sarebbe stata fatta al vincitore indipendentemente dal suo schieramento politico – abbiamo deciso di concentrarci su alcuni dei temi che più stanno a cuore alle nostre comunità: i giovani e il welfare della città. Sindaco, cominciamo subito con una domanda da un milione di euro. Come può rinascere un interesse - se non una passione - per la politica oggi, soprattutto tra i più giovani? Partirei con un presupposto: rispetto già solo a due o tre anni fa vedo che c’è un maggior interesse dei giovani verso la politica. È una tendenza che noto non solo nel nostro Comune, ma più in generale: lo sento nell’aria e anche a livello concreto. Cosa bisogna fare per riavvicinare i giovani alla politica? Prima di tutto, anche se sembra una cosa ovvia, bisogna dare il buon esempio. È chiaro che dalla vicenda del Mose, da quella dell’Expo o da altre di questo tipo arrivano modelli che non avvicinano i ragazzi; è inutile parla- re ai ragazzi della buona politica quando poi ci sono esempi così negativi. L’opinione pubblica non fa la considerazione di base che, in fin dei conti, i protagonisti di queste vicende sono una minoranza; ma quello che ovviamente viene enfatizzato dalla stampa è il negativo, mentre non vengono premiati i valori positivi della politica. Ma io, che pratico la politica - diciamo così - dal basso, posso assicurare che la stragrande maggioranza dei sindaci, degli assessori, dei consiglieri comunali che incontro sono persone perbene, sono dei cittadini che un po’ per passione, se vogliamo anche un po’ per ambizione (che non fa male, perché ci vuole anche un po’ di autogratificazione nel fare le cose) hanno voglia di mettersi al servizio. Chiaramente la molla che li spinge a POLITICA CITTADINA questo arriva dalla loro giovinezza, dalla famiglia di origine e da tanti altri fattori. La percezione è che, oltre alla disillusione diffusa nei confronti dei “politici”, manchi quasi completamente tra i più giovani un’idea di come funzioni concretamente la politica, anche a livello locale: parlo, ad esempio, di come è strutturata la macchina comunale, di come viene presa una decisione in consiglio comunale... C’è una disinformazione pesante a livello giovanile. Prima di tutto trovo che i giovani siano difficili da intercettare: probabilmente, parlando a livello di politica locale, non frequentiamo neanche i luoghi in cui vanno i giovani. Quando però ti capita di incontrarli è difficile entrare nel merito delle questioni, perché o c’è insensibilità o vengono alzate subito delle barriere: “Siete tutti uguali! ecc.. Poi, è chiaro che una certa responsabilità su questo ce l’ha anche la politica. Credo però che soprattutto per i giovani sia necessario entrare nell’ottica di idee che la politica, al nostro livello, si fa con l’amministrazione, e l’amministrazione è fatta di cose concrete, di capacità di capire quali sono i problemi della comunità a tutti i livelli (dalle politiche giovanili, alla politica urbanistica, al bilancio ecc.). La spinta ideale è importante, ma bisogna rendersi conto che affrontare i problemi locali significa intercettare problemi concreti, che per affrontarli devi studiarli, e che lo studio è lavoro e impegno. Bisogna convincere i giovani che questo è fare politica, e che non necessariamente devono farla soltanto i “professionisti”, quelli che scelgono la politica per professione (anzi, è meglio che non ci siano...). La politica a livello locale, tra l’altro, è più bella, perché ti permette di vedere i risultati. Ecco, se i giovani capissero che la politica è trovare soluzione a dei problemi concreti probabilmente si avvicinerebbero di più alla politica. Questo però dobbiamo farlo capire anche noi, che ci siamo già dentro. Io auspico ad esempio che in futuro in Parlamento ci siano i sindaci. Questo avviene già in Francia: non c’è un deputato che 5 non sia stato sindaco. Perché questo significa far crescere la classe dirigente dal basso. Se riusciamo a coinvolgere i giovani nelle attività dell’amministrazione locale, ci sarà una tendenza per cui in futuro avremo una classe dirigente concreta, motivata, preparata. Una questione più ampia è quella dell’aggregazione giovanile. Nella nostra città non è semplice farla in modo significativo e continuativo; eppure alcune esperienze recenti – parliamo ad esempio dell’apertura del nuovo oratorio della Stella, che sta avendo un grande successo – sembrano voler indicare che c’è voglia di comunità, anche tra quei ragazzi che di solito gravitano fuori dai circuiti “tradizionali”. Come può il Comune inserirsi in questa dinamica, promuovendo delle proposte davvero coinvolgenti che completino quelle fornite, ad esempio, dalle parrocchie? Ovviamente alla base c’è un problema di risorse, che purtroppo è un vincolo: facciamo fatica ad esempio a mettere su nuovi progetti di gemellaggio, che sarebbero una bella occasione di aggregazione. Secondo me il Comune deve dare occasioni di aggregazione, più che essere protagonista di aggregazione: lo vedo più che altro come fornitore di opportunità e di strumenti. L’Informagiovani, ad esempio, va migliorato. Un’altra opportunità interessante potrebbe essere quella dei centri d’incontro di quartiere, che in questo momento non sono punti di aggregazione giovanile e che potrebbero diventarlo: dobbiamo fornire questi spazi, ma affinché i giovani siano indipendenti nell’organizzare le loro attività. Credo che il Comune non debba essere troppo “invasivo” nei confronti dell’aggregazione giovanile. La crisi in cui ci troviamo ha aumentato il disagio economico tra molte persone, giovani e non. Le associazioni, sia laiche sia religiose, forniscono un grande aiuto a molte persone. Quali sono le vie di una collaborazione tra l’amministrazione comunale e le associazioni, per rendere il welfare più incisivo e diffuso? Premetto che in questi anni di crisi, tutto sommato, abbiamo tenuto abbastanza a livello sociale come Comune. Ci sono tre elementi che concorrono a questo. Primo, la solidarietà familiare, che nonostante tutto continua ad esserci: bisognerebbe fare un monumento ai nonni! Secondo, la rete di volontariato sociale; terzo, le politiche socio-assistenziali del comune. La tenuta sociale è garantita da questi tre elementi, in ordine di priorità. Con la rete di volontariato sociale non possiamo che lavorare insieme, e attraverso il CISA ci lavoriamo a braccetto. A livello comunale, ad esempio, abbiamo una Commissione per l’emergenza abitativa, dove peraltro non sono presenti politici; lì ci sono i rappresentanti del volontariato sociale. Il CISA lavora in modo integrato con la San Vincenzo e con la Caritas. C’è già un’integrazione, però dobbiamo ulteriormente favorirla. Possiamo fare di più. Stefano Coscia 6 ORATORIO Un anno di oratorio: bilancio di vita quotidiana Il 15 settembre l'oratorio della Parrocchia Santa Maria della Stella compirà un anno. L'attesa per la sua realizzazione è stata relativamente breve ma molto sentita e ha portato con sé curiosità ed entusiasmo. In un solo anno le attività che ruotano intorno all'oratorio si sono moltiplicate e l'affluenza è aumentata tra tutte le fasce di età: non solo ragazzi, ma anche i loro genitori, i nonni e i fratellini più piccoli. Nel nuovo oratorio ci si sente a casa, in famiglia. L'oratorio è aperto tutti i giorni dalle 15.00 alle 19.00 e, nel periodo estivo, dalle 17.00 alle 19.00 e poi dalle 20.30 alle 22.30. Ogni sera sono in programma tornei, concerti, aperitivi e serate di ballo. Ogni giorno si viene accolti dal sorriso delle educatrici Donatella e Claudia e dai ragazzi che effettuano il servizio civile presso la Stella: Elena e Simone. Insieme si occupano di organizzare le numerose attività dell'oratorio: tornei di calcio, pallavolo, basket, ping-pong, biliardino, lo spazio compiti, il karaoke e le sfide a Just Dance. La nuova struttura, ampliata negli spazi e nei servizi, ha permesso di creare laboratori di musica e di ballo per bambini e ragazzi. Un'altra novità è lo spazio giochi allestito per i bambini da 0 a 5 anni. La disponibilità di nuovi locali ha, inoltre, consentito di ri-organizzare iniziative già in corso in maniera più funzionale: il catechismo, i gruppi adolescenti e le attività di scoutismo hanno finalmente delle sale fisse in cui incontrarsi settimanalmente. All'ingresso della struttura è stata allestita una sala animatori nella quale si decidono i percorsi educativi dell'intero anno. Un gran numero di iniziative, dunque, sempre coordinate nel minimo dettaglio e diversificate per fasce di età. In più il bar interno, gestito da alcuni volontari e dai ragazzi dell'ex progetto “Open Space”, è un luogo di aggregazione in cui incontrarsi, fare quattro chiacchiere o, semplicemente, passare per un caffè. Un'altra novità si incontra nella gestione dell'Estate Ragazzi: l'unione delle quattro realtà parrocchiali sotto un'unica pastorale giovanile e la frequentazione dell'oratorio durante tutto l'anno ha comportato un aumento delle adesioni al progetto estivo e, di conseguenza, c'è stato biso- ORATORIO gno di una redistribuzione delle attività all'interno del territorio rivolese; anche in virtù del fatto che gli spazi esterni del nuovo oratorio sono leggermente inferiori rispetto alla struttura precedente. A coordinare tutta questa mole di iniziative sono stati istituiti due gruppi di supervisione: il Consiglio d'Oratorio e la Comunità Educante. Il Consiglio d'Oratorio si riunisce a intervalli regolari per monitorare le attività di gestione dell'oratorio e organizza gli eventi comunitari come la festa patronale; mentre la Comunità Educante è costituita dagli educatori e da tutti coloro che prestano servizio in oratorio, è un'occasione per ritrovarsi e lavorare insieme al fine di pensare a nuovi progetti stabilendo degli obiettivi e delle linee comportamentali comuni. In questi incontri si verificano le proposte, il lavoro fatto, quello da fare e gli aspetti da migliorare. Queste riunioni sono l'occasione per confrontarsi tra le varie realtà presenti. La cifra stilistica di questo nuovo oratorio è l'attenzione alla relazione: il fine dell'animazione non è l'intrattenimento ma la costruzione di rapporti di fiducia e di un senso di comunità forte, una vera e propria proposta educativa portata avanti da tutti coloro che collaborano a questo progetto. La consapevolezza di avere un ruolo educativo lega le persone alla dimensione oratoriale e fa sì che ci si senta parti attive nella comunità. Ed è questo l'obiettivo a cui si punta: costruire una comunità unita e partecipe che riconosca nell'oratorio un luogo di incontro e di crescita, personale e collettiva. In questa direzione va anche il Progetto “Ory”: nato quasi un anno fa, ha lo scopo di approfondire la conoscenza e la socializzazione tra i ragazzi e le figure educative. Il progetto si suddivide in step, ognuno incentrato su un singolo argomento trattato, secondo le età, at- 7 traverso diverse attività pratiche. “Ory” è anche la mascotte dell'oratorio: una figura riconoscibile che risveglia in chi la vede tutta la gioia della vita d'oratorio. Ad un anno dall'apertura, dunque, il bilancio è sorprendente: tra frequentatori assidui e avventori l'oratorio è quotidianamente popolato, le attività sono numerose e accurate. Il segreto di questo successo è da attribuirsi a tutti coloro che hanno creduto e continuano ad impegnarsi in questo progetto. Buon compleanno piccolo, grande oratorio! Jenny Gennatiempo GRUPPI 8 CIN – QUANTA festa!!! Un brindisi al gruppo Rivoli 2 Musici di oggi e di domani Nel 1964 la Ferrero produce il primo vasetto di Nutella, dolce dei poveri destinato a divenire una prelibatezza mondiale. Nello stesso anno nasce il fumetto di Mafalda, una bambina di sei anni dalla chioma ribelle, tutta presa da grandi interrogativi esistenziali sull'umanità e sui destini del mondo. Nel 1964 Nelson Mandela viene condannato all'ergastolo in Sudafrica, Ernesto Olivero insieme ad alcuni giovani piemontesi fonda il Sermig a Torino, Martin Luter King riceve il Nobel per la Pace. Cinquant'anni fa nel mondo succedeva questo e molti altri avvenimenti... Nel 1964 nasceva un piccolo gruppo scout grazie all'intraprendenza di Don Luigi Ghilardi, di alcuni capi del Torino 17 e di un pugno di ragazzi della parrocchia di San Martino che, mettendosi in gioco, hanno dato vita ad un'esperienza che ancora adesso ci permette di vivere momenti meravigliosi facendo crescere e educando bambini, adolescenti, giovani e anche noi adulti. In tutti questi anni bambini, ragazzi, capi e genitori hanno fatto vivere e crescere con il loro entusiasmo il Rivoli 2 che quest'anno festeggia il suo 50esimo compleanno! Sabato e domenica 7 e 8 giugno, l'occasione così speciale ha riunito in festeggiamenti non solo i ragazzi del gruppo scout, ma anche tutte le persone che hanno lasciato un segno nella sua storia, permettendoci di vivere due magnifiche giornate assieme. È stato bello trovarci a mangiare assieme in più di 500, rivedere vecchie foto, giocare a palla scout, realizzare costruzioni, divertirsi ripercorrendo gli anni passati del nostro gruppo, emozionarsi ascoltando le voci di chi ha tante storie da raccontare, per scoprire che in 50 anni possono cambiare i tempi o gli strumenti, ma i valori della nostra promessa ci legano in maniera profonda. Ma i festeggiamenti non sono solo per chi ormai 50 anni li ha già trascorsi, ma anche per i nuovi “cugini” in arrivo: subito dopo una torta che rimarrà nella memoria di molti di noi, la comunità capi del Rivoli 2, che da anni testimonia con la stessa passione i valori dello scoutismo anche nel vicino territorio di Rivalta, ha annunciato, non senza emozione, la nascita del nuovo gruppo AGESCI Rivalta di Torino 2 che dal prossimo anno vestirà un nuovo fazzolettone verde, segno di speranza come nei colori del Rivoli 2, giallo e blu come i colori del comune di Rivalta di Torino. L'annuncio è stato accolto da un boato, GRUPPI 9 Spettacolo serale - I nostri 50 anni un prolungato applauso e occhi lucidi. La festa continuerà venerdì 19 settembre per una serata in cui tutta la cittadinanza rivolese e rivaltese è invitata a confrontarsi su un tema educativo molto importante per noi scout quest'anno: il coraggio, il tema principale della Route Nazionale R/S 2014! A partire dalle 20.45, al centro congressi Città di Rivoli in via Dora Riparia 2, affronteremo il tema grazie alle testimonianze del prof. di pedagogia Riziero Zucchi, della prof.ssa Augusta Moletto dell'Università di Torino e di Don Luigi Chiampo, presidente di Cooperativa Sociale. Per maggiori informazioni: www.rivoli2.it. Questo anno così importante per il nostro gruppo volge al termine ed ora siamo pronti a vivere i prossimi anni con sempre più entusiasmo, tendendo il filo dei nostri aquiloni per farli volare ancora più in alto. Le comunità capi del Rivoli 2 e del Rivalta di Torino 2 Uao che torta! Prepariamo la S. Messa di Ringraziamento Cerchio sulla torta GRUPPI 10 I Grifoni dell’U.S. S.Martino da Papa Francesco Correva l’anno 2014, anzi, iniziava a correre, visto che eravamo a inizio anno; l’attività stava pigramente riprendendo dopo la sosta invernale condita da libagioni fuori dalla norma... Il 10 gennaio arriva in segreteria una mail accattivante con tanto di locandina illustrativa… nel 70° di fondazione il Centro Sportivo Italiano (CSI), ente di promozione sportiva che ci vede come affiliati, lancia l’iniziativa: 7 giugno, incontro di Papa Francesco con le società sportive… subito mi si accende la spia del “fuori-giri”… perché no? Ma si, si, si può fare!!! Che occasione per “ricaricare le batterie dello spirito!!!” Alla prima riunione ne parliamo e si percepisce un timido assenso… Iniziamo a raccogliere le adesioni e pian piano inizia a montare l’entusiasmo e l’impazienza per l’evento, passano le settimane… Prendiamo coscienza dell’importanza che riveste questa opportunità unica di incontrare il nostro “Capitano”, ci coordiniamo con il comitato provinciale di Torino comunicando il numero degli accreditati: 121!!! 59 viaggeranno in bus ed i rimanenti organizzati con treni e mezzi propri. Impostiamo il programma: partenza venerdì 6 alle 21, arrivo in piazza S. Pietro sabato 7 alle 7 circa… mattinata tra villaggio dello sport in via della Conciliazione e S. Messa degli sportivi nella chiesa di Santa Maria alla Transpontina, sempre nella via, pranzo fugace e, alle 14 assalto ai varchi di P.za S. Pietro per occupare una posizione almeno decente… pomeriggio con animazione nell’attesa dell’incontro… col Capitano, ripartenza alle 21 da Roma per tornare a Rivoli in prima mattinata di domenica… non fa una grinza!!! A metà maggio veniamo informati da Roma che l’U.S. San Martino può essere rappresentata sul sagrato della Basilica da 5 ragazzi e un animatore in quanto siamo tra i gruppi sportivi più numerosi… belloooo!!! Cerchiamo un sistema che “a vista” ci consenta di trovarci facilmente tra 50-60000 persone, ci sarà chi giungerà a Roma in tempi e modi diversi, vedrete di seguito come abbiamo risolto il problema… Una mini-mongolfiera!!! Il grifone aleggia su Piazza San Pietro… Grande idea, ci accorgeremo lungo la giornata di essere diventati un riferimento per molti… sperduti!!! Arriviamo a Roma sabato 7 giugno di prima mattina dopo un buon viaggio, scendendo dal Gianicolo troviamo una Piazza San Pietro bellissima e deserta! Riusciamo anche in una breve visita alla Basilica di San Pietro, luogo di silenzioso stupore, sempre in grado di sollecitare alti pensieri… Un veloce “tour” nel villaggio dello sport di via della Conciliazione e tutti alla Santa Messa di Santa Maria alla Transpontina, presieduta da Sua Eccellenza Mons. Nunzio Galantino, segretario generale della CEI, e concelebrata da Mons. Mario Luzek (Direttore nazionale Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport), don Michele Falabretti (responsabile Servizio nazionale per la pastorale giovanile), insieme al consulente nazionale don Alessio Albertini (fratello del celebre calciatore), con tutti i consulenti ecclesiastici dei comitati provinciali e regionali. Dopo un fugace pranzo ci portiamo subito a ridosso dei varchi di ingresso alla piazza, l’atmosfera è calda… caldissima. Alle 13,40 vengono aperti i varchi e una moltitudine multicolore si posiziona nei settori predisposti. Meno male che ci sono anche 35000 sedie!!! Ci diranno poi che eravamo 70/80000!!! GRUPPI Animazione, testimonianze, cori, canti e finalmente arriva il nostro Capitano!!! Il discorso di Papa Francesco meriterebbe di essere imparato a memoria da allenatori e dirigenti di tutti i gruppi sportivi, enorme il contenuto di riflessioni… “Scuola, Sport e Lavoro…” sono tre (non cento) gli ingredienti indispensabili per far crescere bene le nuove generazioni; sì, lo Sport è uno di questi, queste parole ci danno gioia ed emozione, la responsabilità che Papa Francesco ci affida è immensa… “È bello quando in parrocchia c’è il gruppo sportivo, se non c’è un gruppo sportivo in parrocchia manca qualcosa…” Questo concetto il Papa lo ha ripetuto due 11 o tre volte…”Mi raccomando: che tutti giochino, non solo i più bravi, ma tutti, con i pregi e i limiti che ognuno ha, anzi, privilegiando i più svantaggiati, come faceva Gesù!” e ancora “se il gruppo sportivo non è coerente con questi valori e i valori cristiani allora è meglio che non ci sia…”. Queste parole ci riscaldano il cuore e pesano come macigni, perché ricalcano l’impronta che all’U.S. San Martino ha voluto dare Don Luigi Ghilardi, 48 anni or sono nell’atto di fondazione, impostazione che nel tempo non è cambiata, nonostante difficoltà e possibili errori commessi, seppur in buona fede. Vogliamo aggiungere una bella frase del campione Juri Chechi, che ci vede sintonizzati perfettamente da sempre: “Meglio una sconfitta pulita di una vittoria sporca!”. La giornata termina con il gioioso saluto di Papa Francesco a tutti, le batterie dello spirito sono cariche, possiamo ritornare sereni e consapevoli di esserci impegnati in sintonia con il nostro Pastore, peccato non esserci stati tutti… Ciò che dobbiamo fare ora non è ripetere le parole che lui ci ha detto, ma testimoniarle ogni giorno nello stare con i nostri ragazzi… Grazie Papa Francesco, grazie Capitano!!! Luigi Viacelli L’Età d’oro compie 35 anni Sono stati i coniugi Renza e Giovanni Cullino, nell’ottobre del 1979, ad iniziare quest’attività con lo scopo di riunire persone non più giovani per trascorrere un pomeriggio ricreativo, giocando a carte, a tombola, organizzando gite, pranzi e pellegrinaggi. Da allora molte cose sono cambiate, ma lo spirito è rimasto sempre quello: trascorrere un pomeriggio diverso, non più ore e ore davanti alla TV o seduti sulle panchine da “soli”. Le animatrici, insieme a tutte le care amiche che già frequentano il gruppo, si incontrano tutti i giovedì dalle 14.30 alle 17.30 nell’Oratorio di San Martino. Aspettiamo chiunque voglia unirsi a noi per qualche ora di svago, perché una tombolata, una partita a carte, la merenda e qualche chiacchierata, tutto può servire a contrastare la solitudine. Per informazioni rivolgersi a Silvana tel. 3402288195. Per ringraziare il Signore per questi 35 anni del gruppo, ad ottobre si celebrerà una Santa Messa seguita dal pranzo e dalla lotteria. La data esatta verrà precisata sul foglio settimanale d’informazione. Siete tutti invitati a partecipare! Le animatrici 12 GRUPPI “Io sono l’essenza dell’universo” il laboratorio di pittura per i giovani inseriti nel S.A.O. Il Servizio Attività e Opportunità (S.A.O.) “Il Barattolo” da ormai molti anni ha la sua sede all'interno dei locali della Parrocchia Santa Maria della Stella. Il centro, gestito dalla Cooperativa La Bottega in convenzione con il C.I.S.A. di Rivoli Rosta e Villarbasse e con l'AslTo3, ospita 12 persone in situazione di svantaggio intellettivo. Le attività del S.A.O. sono da sempre accompagnate dallo “strumento lavoro” che viene utilizzato dagli educatori della Bottega come base di tutto il proprio operato. La Cooperativa, che ha sede a Grugliasco, oltre a gestire un altro centro simile sul territorio di appartenenza, si occupa da sempre di inserimenti lavorativi e di formazione al lavoro. Accanto delle attività a carattere formativo-lavorativo, che vedono i giovani inseriti nel S.A.O. sperimentarsi ogni giorno con attività artigianali quali la realizzazione di sapone e il recupero e il riciclo di oggetti usati, quest'anno è stato inserito il nuovo laboratorio di pittura denominato “Io sono l'essenza dell'universo” gestito da Giovanna Sinatra che ha dato nuovi spunti e nuovo entusiasmo al gruppo di “lavoratori”. L'insegnante che ha guidato il laboratorio, ha saputo valorizzare ogni singolo gesto portando ognuno a esprimere se stesso attraverso la creazione di qualcosa di unico. I ragazzi inseriti all’interno dell’attività si sono sentiti completamente a proprio agio con pennello e colori e hanno saputo dare vita a opere fantasiose e autentiche. Le emozioni sono state guidate dall'istinto per dare espressione ai propri sentimenti. L'insegnate Giovanna Sinatra ha suddiviso l'attività in fasi che, partendo dal bianco, hanno gradatamente indirizzato il gruppo verso l'espressione delle sensazioni e la scoperta del colore. È stato così possibile per ognuno creare il proprio personale segno grafico che unito a quello degli altri ha prodotto un originale ed eccentrico connubio. Le opere realizzate sono già state esposte, nel mese di maggio, nell'atrio del Comune di Rivoli, e il sindaco Dessì ha inaugurato la mostra alla presenza delle famiglie dei “giovani artisti”. Gli educatori e l'insegnante di pittura ricercano continuamente nuove occasioni per esporre le creazione del S.A.O. e condividere l'emozione che sanno trasmettere. INIZIAZIONE CRISTIANA 13 INCONTRIAMO GESU’ In questi anni la Chiesa italiana ha lavorato in modo forte e intenso per ripensare a come “fare catechismo” oggi, in una realtà in costante cambiamento.In questi giorni stiamo vivendo due momenti importantissimi. I vescovi italiani ci hanno consegnato questo documento: Incontriamo Gesù Orientamenti per l'annuncio e la catechesi in Italia. Approvato dai vescovi italiani il 21 maggio 2014, questo documento sarà il testo di riferimento per tutte le diocesi, le parrocchie, i catechisti, quanti sono impegnati nella pastorale per i prossimi anni. Atteso da più di un decennio, “Incontriamo Gesù” è destinato a cambiare radicalmente il modo di fare catechesi oggi in Italia. Aprendo l’Assemblea della CEI, Papa Francesco stesso, riferendosi a questi orientamenti, ha esortato i vescovi a «non attardarsi ancora su una pastorale di conservazione – di fatto generica, dispersiva, frammentata e poco influente – per assumere, invece, una pastorale che faccia perno sull’essenziale». E l’essenziale, nella catechesi, è fare “incontrare Gesù”. Quattro le caratterizzazioni fondamentali del documento che richiama in primis l’assoluta precedenza della catechesi e della formazione cristiana degli adulti, e, all’interno di essa, del coinvolgimento delle famiglie nella catechesi dei piccoli. Secondo punto di speciale interesse è l’ispirazione catecumenale della catechesi con una esplicita attenzione all’Iniziazione cristiana degli adulti (Catecumenato). Grande attenzione anche alla formazione di evangelizzatori e catechisti e alla proposta di fede rivolta ai preadolescenti, agli adolescenti ed ai giovani, in continuità con la catechesi per l’Iniziazione cristiana, ma anche in considerazione della realtà di "nuovi inizi" esistenziali. Il documento promuove l’impegno di tutte le comunità e di ciascuna delle sue componenti, per aiutare ogni persona ad incontrare davvero Gesù, guidandola a sperimentare la gioia della fede, a testimoniare la vita buona di chi ha abbracciato il Vangelo. Il nostro vescovo Cesare ci ha rivolto in questi mesi un forte invito:“Cari amici, assumiamo “l’Amore più grande” come punto di forza e di riferimento per tutto l’anno pastorale 2014-2015 e anima di tutta l’azione pastorale nei vari ambiti della missione della nostra Chiesa locale. “L’Amore più grande” richiama l’espressione di Gesù: «Non c’è amore più grande che dare la vita per i propri amici» (cfr. Gv 15,13) e si riferisce dunque alla morte e risurrezione del Signore, atto supremo d’amore a Dio e all’umanità intera… Pensiamo dunque come quest’espressione possa illuminare ogni nostro impegno di evangelizzazione, di catechesi, di formazione cristiana, ogni nostro impegno sociale verso i più poveri, come pure fornire quella profonda spiritualità che deve accompagnare ogni azione della Chiesa verso le persone, le famiglie e la società… anzitutto, mi riferisco all’Iniziazione cristiana, che è l’argomento che affronteremo a partire da un inquadramento generale del tema secondo le linee indicate dalla Evangelii Gaudium di Papa Francesco e sulla base sia dei risultati degli Orientamenti sul battesimo… La sfida che sta davanti a noi è oggi chiara: dobbiamo definire una serie di orientamenti condivisi su cui operare poi insieme come Chiesa di Torino, secondo scelte che permettano di camminare sulla stessa via tracciata, senza ingabbiare o ingessare il tutto, ma anche con alcuni punti di riferimento, che potranno certo trovare applicazioni differenziate, ma dentro un alveo unitario… L’iniziazione dei fanciulli e ragazzi è uno dei temi più delicati e anche attesi, dobbiamo discernere bene gli obiettivi e i percorsi da rinnovare su questo punto, con una particolare attenzione a definire una piattaforma diocesana unitaria di riferimento concreto, con scelte condivise e comunque chiare sui diversi aspetti che riguardano le fasi del cammino dai sei ai quattordici anni circa, le connesse tappe sacramentali e la conseguente mistagogia… “Chiesa in uscita”, ci dice di essere Papa Francesco. Sperimentiamo l’uscita da noi stessi, dal nostro mondo, parrocchia, impegno di servizio, idee e progetti e mettiamoci in gioco con gli altri, accogliendo con simpatia le loro idee e proposte…” Nel nuovo anno pastorale le nostre comunità saranno fortemente interpellate affinchè ritroviamo tutti passione, senso di responsabilità e gioia nell’educare all’incontro con Gesù. 14 INIZIAZIONE CRISTIANA I “delfini” sulla scia di Gesù Quando, quattro anni fa, c’era da scegliere un nome per il nostro gruppo, l’illuminazione di una catechista di chiamarlo “I Delfini” sulle prime ci aveva un poco spiazzati. Ma come i Delfini? Quando mai nella Bibbia se ne parla? Eppure l’immagine di questi pesci che danzano nell’acqua e seguono, saltando, le barche in mare, alla fine ha centrato il segno: siamo un gruppo che ha provato sempre a seguire la scia della barca di Gesù. Sono stati anni intensi, forti, carichi di tanti avvenimenti, belli e a volte tristi, ma sempre vissuti con un senso di unità e di appartenenza. Abbiamo incontrato il Vescovo che eravamo ancora piccoli e il nostro cammino ha previsto anche tappe importanti come la Memoria del Battesimo con il sacramento conferito al piccolo Edoardo, la consegna del Credo e del Padre Nostro. Siamo riusciti a realizzare anche un piccolo recital sulla Grande Storia della Salvezza, lavorando per parecchi mesi su tutto ciò che riguarda l’Antico Testamento e le profezie su Gesù. In questo ultimo anno invece abbiamo camminato, tantissimo, sulle strade di Rivoli e di Torino, alla ricerca delle testimonianze vive dell’amore di Dio tra noi. Il nostro calendario ci ha portati a incontrare i Missionari della Consolata, l’U.S. San Martino, il gruppo Teatro Giovani, le Suore Missionarie della Carità di M.Teresa di Calcutta, le suore Agostiniane di clausura di Via Il giorno della Cresima con don Michele Roselli La consegna del Padre Nostro Il gruppo dei cresimandi Querro, con le quali abbiamo costruito il Presepe e pregato il Rosario. Abbiamo trascorso un intero pomeriggio scout con Alberto e Sara; l’Istituto Salotto ci ha ospitato per una visita, con catechesi di Suor Simona e un incontro prolungato con le quattro Parrocchie. Abbiamo visitato il C.A.V. e vissuto insieme alle Parrocchie la Giornata della Pace (domenica), incontrato l’urna di S. Giovanni Bosco in Viale Carrù e concluso la Settimana Educativa presso l’Oratorio della Stella, visitato il Dormitorio il Mantello di San Martino nella nostra parrocchia, il Cottolengo di Torino e i volontari della associazione Bartolomeo & C. e passata un’intera domenica al Sermig. Abbiamo voluto che il 15 INIZIAZIONE CRISTIANA nostro cammino fosse fin dall’inizio caratterizzato dalla pratica di una carità fattiva e attenta: abbiamo collaborato con il Volontariato Vincenziano per la raccolta fondi presso il cimitero di Rivoli, ci siamo ricordati durante tutto l’anno di chi fa fatica e ha difficoltà economiche e per questo abbiamo anche incontrato i volontari del Dormitorio il Mantello di San Martino. Il 6 aprile ci siamo presentati alla Comunità con un “Charity Party” in cui il nostro gruppo ha offerto, al termine della Messa, un sontuoso “Aperitivo” in cambio di doni da portare alle famiglie di Rivoli in difficoltà. E infine è arrivata la preparazione immediata ai Sacramenti della Cresima e dell’Eucarestia con un’intensa Quaresima iniziata con la Santa Messa delle Ceneri in cui abbiamo ricevuto il segno penitenziale delle Ceneri e indossato il bracciale viola che ci ha accompagnato per quaranta giorni. La Settimana Santa ha rappresentato per noi come un lunghissimo ritiro nel quale abbiamo letto più volte e meditato il testo della PASSIONE e partecipato con intensità alla Santa Messa in Coena Domini, alla funzione della Passione del Signore del Venerdì Santo e infine alla “madre di tutte le veglie”: la Veglia Pasquale. La domenica di PASQUA, con l’esplosione di gioia che l’accompagna, è stata il preludio della domenica successiva, 27 aprile, in cui, nonostante una pioggia incessante e un cielo inesorabilmente plumbeo, il Sole che non si spegne mai, Gesù, ci ha accolti ed è venuto a noi con il sacramento dell’Eucarestia e il suo Spirito Santo ci ha inondati con la Santa Cresima. Don Michele Roselli ci ha fatto l’onore di guidarci nella Cerimonia, intensamente partecipata e animata anche dal Coro dei Genitori, emozionatissimi come i loro figlioli... Un cammino lungo, a tratti anche faticoso, in cui ci siamo chiesti spesso ragione delle scelte intraprese, ma che alla fine ha pagato, regalandoci la consapevolezza di aver scelto “la parte migliore” quella che nessuno ci potrà mai togliere: l’amore di Dio. Ora siamo consapevoli che il viaggio è appena cominciato e il futuro ci riserva tante nuove avventure, accompagnati dalle nostre favolose Famiglie, le Catechiste, don Andrea e gli Animatori. Buon Viaggio DELFINI! Anna Negro I doni dello Spirito Santo vissuti Domenica 26 ottobre 2014 il nostro gruppo di ragazzi del catechismo riceverà il sacramento della Cresima. Come spiegare loro il significato dei "sette doni dello Spirito Santo" riuscendo a coinvolgerli senza annoiarli e facendo in modo che ne comprendano la profondità e l'attualità del messaggio nonostante l'epoca in cui viviamo? Ecco che il nostro parroco don Giovanni estrapola un'ingegnosa soluzione: invitare agli incontri di catechismo persone che rappresentino, attraverso la propria attività e il proprio stile di vita, una determinata qualità che si colleghi a uno dei doni dello Spirito Santo. E saranno i ragazzi stessi ad arrivare a capire, al termine dell'incontro, di quale dono si tratta. Così è cominciato il percorso: in primis "la pietà". Accompagnare e fare accomodare, possibilmente in silenzio, 43 dodicenni all'interno della chiesetta delle suore di Clausura di via Querro non è stata un'impresa semplice. Ma di fronte alla testimonianza di una così radicale scelta di vita da parte di ragazze giovani, i nostri futuri cresimandi hanno cominciato a interessarsi un po' e a... stupirsi. Soprattutto hanno percepito la potenza nascosta nella preghiera. Per "la sapienza" è venuta a trovarci Chiara Benevenuta, giovanissimo medico che, con vero stile scoutistico, ha coinvolto i ragazzi in un gioco in cui si assaggiavano vari gusti fino a condurli a riflettere sull'importanza dell'assaporare a fondo la vita senza accontentarsi della sola superficie. Sapienza è conoscere, è studiare e non stare fermi; in altre parole, vivere e non sopravvivere. Così come ha saputo trasmettere un messaggio di vita vera l'ospite successivo: in rappresentanza della "fortezza" chi meglio poteva esprimersi se non Gregory Leperdi? Sportivo a tutto tondo, reduce dalle Paraolimpiadi di Sochi come membro della squadra Nazionale Italiana Hockey su ghiaccio, ha testimoniato la forza in senso fisico nel praticare uno sport tanto impegnativo ma soprattutto la forza interiore nell'aver superato i postumi di un incidente d'auto che gli ha procurato l'amputazione di un arto. La forza che fa superare ogni avversità. "L'intelletto" è stato rappresentato dalla signora Bruna Bertolo, scrittrice rivolese ed ex insegnante. I miei timori sul fatto che un tale argomento potesse rivelarsi di difficile interpretazione da parte dei ragazzi si sono mostrati infondati. Bruna ha intrattenuto il gruppo per più di un'ora, raccontando in maniera avvincente la "costruzione" di un libro, dalla prima bozza di stesura alla sua messa in vendita. Ha mostrato le opere da lei scritte riuscendo a interessare talmente i ragazzi che al termine dell'incontro le hanno chiesto... l'autografo! Sì, rendere coinvolgenti argomenti che di primo acchito possono apparire pesanti, utilizzando mezzi quali giochi, video e testimonianze dirette, ha dato i suoi frutti. Arrivederci al 26 ottobre! Fabiola Dellapina VOLONTARIATO 16 Fine settimana... a tavola con amore! Direte “che strano titolo”, invece esprime molto bene il significato dell’iniziativa che stiamo per raccontarvi. Già più di un anno fa don Giovanni, durante un’uscita della Comunità MASCI, ci aveva raccontato del servizio mensa per persone disagiate che funzionava solo nei giorni feriali, ma noi non avevamo ancora orecchie pronte e non abbiamo sentito. Verso la fine del 2013 ce ne parlò di nuovo: potevamo non sentire? Le nostre orecchie erano più attente? Chissà…. Abbiamo cominciato a interrogarci: Ma con i pasti come faremo? La nostra Comunità è poco numerosa, vogliamo giocarci tutti i fine settimana? La frase di don Giovanni “Noi però mangiamo tutti i giorni, anche il sabato e la domenica” ci ronzava nelle orecchie che ormai erano attentissime, inoltre il don era molto ottimista, era sicuro che avremmo trovato le soluzioni. Insomma a gennaio abbiamo deciso di partire con un progetto pilota fino a fine aprile. Abbiamo preso accordi con il Centro d’Ascolto: il servizio doveva avvenire in continuità con quello dei giorni feriali. Scelti i locali, dopo il primo fine settimana in cui abbiamo cucinato noi, abbiamo anche trovato la fornitura dei pasti a prezzo contenuto. Avviato il progetto, due erano ancora i nodi da risolvere: il finanziamento del progetto e trovare l’aiuto di altri volontari per non occupare tutti i fine settimana di noi adulti scout. Ancora l’ottimismo di don Giovanni ci ha contagiati: è stato presentato il progetto alla Comunità parrocchiale durante le Messe ed è partita la raccolta fondi con una semplice scatola per le offerte con su scritto “Aggiungi un posto a tavola”: il finanziamento è arrivato! Con il passaparola abbiamo indetto una riunione per allargare il gruppo di servizio e qui è arrivata la sorpresa: rapidamente il gruppo di volontari si è allargato cosicché in breve tempo abbiamo ricevuto numerose adesioni. Ora siamo circa trenta. Ormai il servizio funziona regolarmente e gli ospiti apprezzano. La mensa per i poveri a Rivoli funziona anche nei giorni festivi: si mangia proprio tutti i giorni! È stato sufficiente lanciare un’idea per trovare persone disponibili a fare la propria parte, così come era già avvenuto per la realizzazione del servizio del Mantello di San Martino. C’è una canzone scout che recita così: “... sai, da soli non si può fare nulla, sai aspetto solo te, donne e uomini non solo gente insieme si fa… un arcobaleno di anime...” L’arcobaleno è di sette colori... chissà quale sarà il prossimo. Grazie a tutti! Maria Grazia La disponibilità di persone generose si trova SEMPRE quando l’impegno richiesto è definito e fattibile. Signore, vogliamo pregarti oggi per tutti i sacerdoti del mondo. Ti preghiamo per questi nostri fratelli che dedicano la loro vita a costruire comunità. Ti preghiamo per i sacerdoti: categoria ormai in via di estinzione… E mentre preghiamo per i sacerdoti, pensiamo a tutti quelli che abbiamo conosciuto: a volte sacerdoti staccati dalla gente comune, a volte uomini pieni di comprensione e di umanità, altre volte sacerdoti inchiodati dalle loro incoerenze... Molte volte i preti che abbiamo avuto accanto li abbiamo giudicati, criticati, contestati, isolati… Poche volte abbiamo ricordato che il prete è solo un nostro fratello, limitato e fragile, che dedica la sua vita ad annunciare il Vangelo, cercando con tanta fatica di vivere le cose che dice. Ti chiediamo, Signore, di aiutarci a voler bene ai nostri sacerdoti. Aiutaci a cercare il bene insieme. Facci capire che prima di abbandonarli, pensiamo che, anche loro, come tutti noi, hanno bisogno di un sorriso e di un amico. Signore Gesù, tu cerchi sempre dei “pazzi”, dei “folli” d’amore disposti a seguirti. Manda ancora nelle nostre comunità sacerdoti pieni di gioia, capaci di stravolgerci il cuore con la tua grazia. Amen. don Angelo Saporiti 17 SPECIALE VITE CONSACRATE Preghiera per i sacerdoti SPECIALE VITE CONSACRATE Don Guido, prete da 50 anni Prete da 50 anni e non mi sembra vero! Avevo 23 anni e mezzo… e diventavo prete, con enorme gioia ed entusiasmo e… altrettanta (me ne rendo conto ora!) incoscienza. Eppure, cinquant’anni dopo quel giorno (28 giugno 1964) sento quella gioia e quell’entusiasmo accresciuti. E col passare degli anni ho capito che “si diventa” preti, un giorno dopo l’altro, proprio come “si diventa” sposi e genitori, un giorno dopo l’altro. Una grazia (sì, di grazia si tratta!) inestimabile che Dio mi ha donato è quel senso di gioia per la scelta fatta, che mi ha accompagnato tutta la vita. Una gioia, devo riconoscerlo, dono di Dio, non certo opera mia. Una gioia, devo riconoscerlo, che è passata attraverso la purificazione di turbamenti, disorientamenti e anche infedeltà. Sento che tutto è partito dalla mia famiglia, fatta di genitori semplici e sapienti, genitori che coniugavano una fede disarmata e disarmante in Dio, con una carità aperta a tutti, attenta ai poveri, delicata verso gli anziani, premurosa verso i piccoli. Una famiglia con altri due fratelli e una sorella che hanno rispettato e appoggiato con discrezione la mia scelta di entrare in seminario a 12 anni, come se fossi già prete fin da allora! Se sovente, ora, parlo della parrocchia come una seconda famiglia è perché, fin da bambino, la “mia” parrocchia e i suoi preti “di una volta”, sono stati testimoni credibili che mi hanno fatto percepire che “essere preti così sarebbe stato bello”. A loro, alla mia famiglia e alla mia parrocchia, sono debitore di quel terreno favorevole che ha permesso fiorisse l’intuizione infantile di diventare prete. Nel cammino verso il sacerdozio si è inserito il Concilio Vaticano II di Papa Giovanni XXIII, ora santo. Avevo solo 17 anni quando Giovanni XXIII divenne Papa, ma percepii che così doveva essere il prete, la Chiesa: fedele a Dio, sì certo, ma contemporaneamente fedele all’uomo (peraltro questo è il motto nello stemma di Savigliano, mio paese d’origine, “Fidelis Deo et hominibus”). Intuii che la chiesa doveva trasmettere e testimoniare qualcosa del cuore di Dio, intuii che la gente, nella chiesa, cercava casa e famiglia, che solo le parole che partivano dal cuore raggiungevano il cuore della gente. La prima esperienza di giovane viceparroco a Pianezza me lo confermò, a contatto con un parroco, don Gabriele Cossai, che aveva la dolcezza di Papa Giovanni XXIII e il cuore e la passione di Don Bosco. Vidi in lui quel modello di prete che avevo sognato e che il nostro Rettore monsignor Pautasso, e il nostro padre spirituale, don Giovanni Lanfranco, ci avevano tratteggiato. C’è davvero da rendere grazie a Dio per aver incontrato nel cammino della vita persone di questo spessore umano e cristiano! Sono figure così e gli stimoli del Concilio Vaticano II e del Cardinal Pellegrino che mi fecero amare il Signore e la sua Chiesa e diedero senso e gioia al percorso successivo di animatore dei futuri preti nel seminario di Rivoli (ebbi tra i seminaristi anche l’attuale arcivescovo monsignor Cesare Nosiglia) e poi viceparroco e parroco a Piossasco San Francesco e poi parroco alla “Stella” di Rivoli. Lì trovai comunità vive, vivaci, dinamiche che mi confermarono nella convinzione che, se è vero che il prete “fa” la parrocchia, è altrettanto vero che la parrocchia “fa” il prete. Sento di aver commesso molti errori in quegli anni e ho così sperimentato la misericordia di Dio. Perdonato da Dio, non mi è stato difficile perdonare gli altri. Anche i momenti di crisi da me vissuti, mi hanno reso più facile stare vicino in questi anni ai sacerdoti che vivevano e vivono periodi di disorientamento. Davvero… sento che “tutto è Grazia!”. Anche l’essere stato chiamato all’episcopato pur non sentendomi portato e adeguato a tale ministero. Forse con un po’ di presunzione, faccio mia l’espressione di monsignor Pinardi, Vescovo e parroco di San Secondo, “parroco per vocazione, Vescovo per obbedienza”. Dio sa che non ho mai pensato, e tanto meno sognato, di diventare Vescovo, tant’è che ho osato chiedere di essere anche parroco alla Crocetta. Ed eccomi qui, tutto qui. Con una certezza che – come dice Gesù – “non voi avete scelto me ma io ho scelto voi”. Con la sensazione profonda – per dirla con San Paolo – che “per grazia di Dio, sono quello che sono”, ma non mi sento di aggiungere “e la sua grazia in me non è stata vana”. No, non mi sento di dirlo! Un ricordo in me è ben vivo, anzi due: quando fui ordinato prete in Duomo ricordo la piastrella su cui ero steso a terra mentre si cantavano le litanie dei Santi e quando fui consacrato Vescovo quasi 12 anni fa… ricordo il luogo dov’ero disteso a terra mentre si cantavano le litanie dei Santi. In quei momenti sentii di essere una somma di zeri, ma sentii che Dio mette il suo “1” davanti agli zeri e tutto diventa possibile e anche bello. E così è stato. Grazie Signore! + don Guido 9 giugno 1984… e sono 30 anni di prete volati in un attimo! Nel mese di giugno ricorre per quasi tutti noi preti l’anniversario dell’ordinazione sacerdotale. È sempre un momento bello di riconoscenza: quanto ci vuole bene il Signore al di là di ogni nostro limite ed errore. È il momento della verifica: è indispensabile fermarsi e domandarsi a che punto siamo nel nostro cammino… cammino di santità per vocazione! È il tempo dell’invocazione: davvero senza il Signore possiamo fare poco, con lui si possono vivere “cose” davvero grandi. Quest’anno mi sono ritrovato stupito a dire grazie per 30 anni di vita sacerdotale. È davvero bello essere prete! È affascinante ripartire ogni mattina con la gioia di vivere la stupenda avventura di provare ad essere dono! È troppo bello vestire stola e grembiule: un look eccezionale! Come dono oso chiedervi di dire ogni tanto questa preghiera per noi “poveri” preti… grazie! don Giovanni Si cerca per la Chiesa Si cerca per la Chiesa un prete capace di rinascere nello Spirito ogni giorno. Si cerca per la Chiesa un uomo senza paura del domani, senza paura dell'oggi e senza complessi del passato. Si cerca per la Chiesa un uomo che non abbia paura di cambiare, che non cambi per cambiare, che non parli per parlare. Si cerca per la Chiesa un uomo capace di vivere insieme agli altri, di lavorare insieme, di piangere insieme, di ridere insieme, di amare insieme, di sognare insieme. Si cerca per la Chiesa un uomo capace di perdere senza sentirsi distrutto, di mettere in dubbio senza perdere la fede, di portare la pace dove c'è inquietudine, e inquietudine dove c'è pace. Si cerca per la Chiesa un uomo che sappia usare le mani per benedire e indicare la strada da seguire. Si cerca per la Chiesa un uomo senza molti mezzi, ma con molto da fare, un uomo che nelle crisi non cerchi altro lavoro, ma come meglio lavorare. Si cerca per la Chiesa un uomo che trovi la sua libertà nel vivere e nel servire e non nel fare quello che vuole. Si cerca per la Chiesa un uomo che abbia nostalgia di Dio, che abbia nostalgia della Chiesa, nostalgia della gente, nostalgia della povertà di Gesù, nostalgia nell'obbedienza di Gesù. Si cerca per la Chiesa un uomo che non confonda la preghiera con le parole dette d'abitudine, la spiritualità col sentimentalismo, la chiamata con l'interesse, il servizio con la sistemazione. Si cerca per la Chiesa un uomo capace di morire per lei, ma ancora più capace di vivere per la Chiesa; un uomo capace di diventare ministro di Cristo, profeta di Dio, un uomo che parli con la sua vita. Si cerca per la Chiesa un uomo. (dagli scritti di don Primo Mazzolari) SPECIALE VITE CONSACRATE Trent’anni di prete volati in un attimo! SPECIALE VITE CONSACRATE “Yo se lo que tengo”, Io so cosa ho... disse la mamma A metà di dicembre del 2003, dopo aver finito la scuola superiore quell’anno, ricevo la grande notizia, sono stato ammesso al seminario nella comunità dei Missionari della Consolata, quindi dovevo partire per iniziare questo cammino, il 31 gennaio del 2004. Però mancava un passo grande, era quello di raccontare ai miei, che dopo un lungo discernimento personale, e dopo un cammino fatto assieme a sacerdoti e suore della Consolata, avevo deciso a solo 17 anni di entrare in seminario, e per di più, in un istituto missionario; questo non era per niente facile. I giorni passavano in fretta, ed io dovevo assolutamente raccontare ai miei la decisione, ma per paura non lo facevo, quindi dal momento della notizia, sono arrivati giorni in cui non dormivo, giorni dove solo pensavo al momento in cui dovevo raccontare la mia scelta, le domande venivano spontanee. Come lo racconto alla mamma? Come lo racconto a papà? Erano veramente dei passi difficili e ancora di più per un adolescente. Finalmente il giorno era arrivato, era il 28 dicembre del 2003, la mamma era in negozio dove lavorava, quel giorno era da sola, e faceva dei lavori, io dalla mattina fino al pomeriggio, che andavo e venivo dal negozio, senza dire niente, solo con i nervi e con paura, perchè non sapevo come sarebbe stata la sua reazione, finalmente il pomeriggio verso le 16:00 il coraggio è arrivato, ho deciso di raccontare alla mamma mentre era seduta, il mio desiderio e la mia scelta di entrare in seminario. Dopo averle detto la decisione, c’è stato un momento di silenzio, sembrava il finimondo, sembrava che il tempo si fosse fermato, ed io in attesa di una risposta o una reazione. Alla fine, dopo quel lungo silenzio, la risposta era arrivata: “Io so cosa ho…” disse la mamma. Io rimasi senza parole, sembrava che lei conoscesse da sempre la mia decisione di entrare nella vita missionaria, sembrava che da sempre conoscesse la mia scelta di diventare sacerdote, con questa risposta io capii che la mamma lo sapeva prima di me. Ma come ha fatto? Capii che le mamme ci conoscono da sempre. Da quel momento è entrato in me un grande sollievo, adesso solo mancava raccontare il tutto a papà, ma la mamma si è incaricata prima di me, di raccontare a mio padre la mia scelta, alla quale anche lui ha risposto con grande serenità, le stesse parole della mamma. Ma come hanno fatto? Mi conoscono dal momento in cui sono nato. E subito hanno dato la loro disponibilità ad aiutarmi a preparare il tutto per il seminario, già che mancava solo un mese all’ingresso ufficiale. Così con quel primo passo, sono entrato in seminario, e oggi questo percorso di formazione mi ha portato fino a Rivoli, a vivere una esperienza di pastorale e studio universitario in preparazione al sacerdozio. Adesso vivo la vita sacerdotale, imparando sempre più a essere un vero servo del Signore in questa vigna che ha bisogno di pastori santi, che possano tenere a cuore le proprie comunità servendole e vivendo secondo il progetto di Gesù. Dawinso Licona Sierra 19 luglio 2014 - Iglesia de San Jeromino de Pasacaballos (Colombia) – Ordinazione presbiterale di Dawinson Nella vita ci sono degli avvenimenti che inizialmente appaiono accidentali e poi diventano parte integrante; anche se sono dei misteri che a volte non riusciamo a capire. La mia vita religiosa e il mio cammino verso il sacerdozio sono dei bei e grandi misteri che vivo ogni giorno, in semplicità e amore, come grandi doni ricevuti dal Signore. Lungo la storia della salvezza, è stato sempre Dio a scegliere degli individui, chiamandoli per qualche specifica missione. Basta solo ricordare le storie bibliche dei grandi personaggi come: Abramo, Davide, Samuele, Geremia ecc. Gesù, con la sua venuta, mostra questo in modo eccellente. Egli ‘va, chiama e sceglie’ i suoi discepoli e, prima di ritornare al Padre, li manda al mondo intero ad insegnare e a testimoniare tutto ciò che ha insegnato loro. Oggi Dio continua a scegliere e a mandare; anche se oggi noi facciamo più fatica ad ascoltare la sua voce. Egli coinvolge le persone che ci sono accanto per indicarci ciò che vuole da noi. Sono delle persone semplici, che, anche se solo con la loro vita di testimonianza, ci indicano le strade giuste nella nostra scelta. Ero solo un ragazzino di scuola elementare, e già esperimentavo questo. Ammiravo la figura del mio parroco, uomo semplice ma con un cuore veramente grande. Sentivo che il Signore mi indicava già qualcosa in quel tempo con le sue straordinarie testimonianze. Egli era un prete diocesano, ugandese, che, da lungo tempo, serviva la nostra comunità cristiana. Tra le tante attività che ammiravo e che mi toccavano profondamente il cuore, c’era la sua forte identificazione con i poveri: le persone a cui dedicava tutto il suo tempo. Da povero, qual era, egli dava tanto ai giovani di famiglie povere, che gli chiedevano di poter studiare. Oggi tanti di loro vivono la vita dei loro sogni. Fu durante i funerali di questo semplice prete, che i miei occhi si aprirono ed ebbi coscienza della strada che il Signore mi indicava. La domanda che il vescovo fa, durante l’omelia, mi colpisce il cuore e prendo la decisione definitiva. Il vescovo afferma: «un buco grande è stato scavato nella nostra diocesi; chi tra voi giovani è pronto a prendere il suo posto per continuare il bel lavoro già iniziato da lui?». È proprio questa domanda che mi ha cambiato la vita e che mi ha accompagnato nel mio discernimento fino al momento in cui sono entrato nel seminario dei missionari della Consolata. Adesso sono quasi undici anni che mi trovo nell’istituto dei Missionari della Consolata (IMC); formandomi e preparandomi per questa sublime vocazione ad gentes della Chiesa, con l’intento di andare e portare la luce del Cristo Risorto a quelli che non lo conoscono ancora o lo conoscano già ma lo ignorano. Ai giovani mi sento solo di dire: mai dire mai nella vita perché le vie del Signore sono infinite. Tutti noi, nonostante le diverse età, abbiamo bisogno della Chiesa e la Chiesa, nello stesso tempo, ha bisogno di noi. Ricordatevi che tutto ciò che possedete sono doni ricevuti, la vita inclusa. Se il Signore ti chiama a condividere questi doni con gli altri, non rifiutare, perché l’amore di Dio sta proprio in questo. Ognuno di noi è stato chiamato alla vita dall’amore libero di Dio. La nostra vita dunque è un dono al mondo ed è un dono speciale. Dio ha progettato un qualcosa di meraviglioso che ognuno di noi può compiere nella vita; un progetto unico che solo tu o io possiamo realizzare. L’unica cosa che Dio richiede da ognuno di noi è di “credere” in noi stessi e dare la nostra piena fiducia nel farci guidare da Lui. Voi sapete che tutta la nostra vita è una vocazione; sia quella orientata al matrimonio sia quella per la vita consacrata. Tutte e due sono state istituite dal Signore stesso. Ognuno di noi è chiamato con la sua risposta, alla piena collaborazione con lui. Limitandomi alla vita religiosa: a chi di voi mi chiede; «che cosa è una vocazione religiosa?», rispondo semplicemente: «La decisione di un giovane che dona, dedica e consacra la sua vita al servizio dei fratelli; salvare le anime e rendere questo mondo il più possibile simile a quello che Dio aveva pensato per la nostra felicità». La vita consacrata quindi «è il dono totale di se stessi a Dio, non solo al fine di realizzare la propria vocazione ma per il bene di tutti, perché anche gli altri giungano alla vittoria finale, al regno dei cieli». Questa è una vita di rinuncia e d’imitazione di Gesù nella Povertà, Castità e Obbedienza che si riassume in un unico voto dell’AMORE progettata ad aiutare e servire l’umanità nella libertà, mettendo Dio al primo posto, prima di ogni altra cosa. Grazie a tutti voi!!! Orero diac. Kennedy Owuor SPECIALE VITE CONSACRATE “Se vuoi essere perfetto, vai, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi” SPECIALE VITE CONSACRATE 10 anni di sacerdozio, 10 anni di doni Raccontare 10 anni di sacerdozio vuol dire rileggere e condividere un po’ della strada percorsa da quando nel 2004 nel santuario della Madonna della Salute a Torino mons. Lanzetti mi ha fatto dono del sacerdozio. Tale dono si è inserito nel mio cammino, o meglio nel corso della mia vocazione, cioè in quell’insieme di scelte che il Signore mi ha chiamato a compiere per realizzare quel grande progetto che è essere me stesso. È un lungo “cammino” iniziato con il dono della vita datomi attraverso l’amore dei miei genitori, dono che non poteva rimanere chiuso in se stesso. è normale che nel nostro essere persona sia iscritto quel grande desiderio di essere se stessi e di dare agli altri il meglio di noi. Questo desiderio che ognuno di noi porta dentro è ciò che ci spinge a chiederci come essere felici, come amare ed essere amati. È l’istinto dell’AMORE che messo nel nostro cuore ci porta prima a cercare, poi a sognare in grande il nostro futuro costruendo un presente in continuo divenire ma fatto di gioia e di vita. Questa ricerca, comune a chissà quante persone e a quanti giovani, è stata quello che mi ha spinto a mettermi in gioco nella mia consacrazione religiosa e poi sacerdotale. Quando poi capisci che stai “bene”, che ti senti realizzato nel vivere il tuo essere persona ed essere cristiano attraverso questi doni, cammini su questa strada e accetti di rispondere alla “chiamata” a vivere in pienezza ciò che sei, a vivere la vocazione. Qualsiasi essa sia. In questo Dio è semplice quanto apparentemente banale: chiede a ognuno di noi di vivere in pienezza la propria vita, testimoniando ciò in cui crediamo attraverso le scelte e l’agire di ogni giorno. Così il mio agire in questi anni di sacerdozio, e di sacerdozio colorato di giuseppinità, è stato pieno di incontri, di persone cui voler bene, di ragazzi e con loro di famiglie, che mi chiedevano semplicemente di camminare insieme, di crescere, di piangere o di ridere, condividendo gioie e dolori. Ti accorgi allora che 10 anni non sono una collezione di giorni passati, ma soprattutto di relazioni attraverso le quali, a volte anche nella fatica o nelle incomprensioni, il Signore non mi ha fatto mai mancare il sentirmi da Lui amato attraverso le persone e specialmente i ragazzi che mi ha fatto incontrare. Ricordando i sogni di 10 anni fa, constato nel presente la quantità di esperienze e di gioie con le quali il Signore ha costellato questi miei giorni, facendomi anche crescere, donandomi tanti sorrisi, bei momenti, ma soprattutto, e ci tengo a ripeterlo, tante relazioni. Penso anche ai tanti errori che ho commesso, ma per fortuna Dio sa rimediare anche a quelli, e forse usarli per il bene. Che dire ancora oltre al grazie alle persone che mi stanno accompagnando, che mi fanno crescere, che condividono con me le cose? Che è bello potersi fermare dopo un tratto di sentiero per guardare il cammino fatto, per rifiatare, per riprendere energia, per accorgerti che non stai camminando da solo, che di strada ne hai fatta ma che molta ne puoi ancora fare… ma soprattutto che non è stupenda solo la meta, la cima del sentiero sul quale stai camminando, ma che già la via è costellata di squarci stupendi, che il sentiero, la strada che percorri è gioiosa, bella, e se per caso in certi momenti ti viene voglia di fermarti, di non camminare più, è il momento, come in montagna, di ricaricarsi, di appoggiarsi a chi ci accompagna, di stringere i denti, di alzare lo sguardo per vedere che abbiamo Qualcuno che non ci abbandona mai ma che si siede con noi, che ci incoraggia, che ci ama attraverso le esperienze che viviamo, attraverso le persone che incontriamo… e nel mio caso attraverso chi ho incontrato o nelle esperienze più semplici vissute (ragazzi, animatori, confratelli, una notte stellata, una cascata, un abbraccio, un sorriso…) vissute in 10 anni di doni. don Fabio Cozza “Canterò per sempre l’amore del Signore.” Siamo le monache Canonichesse Regolari Lateranensi di Sant’Agostino, in Via Querro. Dopo 40 anni di mancate vocazioni italiane, nel 1990 è arrivata la prima ragazza Filippina in questo Monastero di Santa Croce in Rivoli. In seguito sono arrivate altre ragazze, che si stavano preparando anche loro per diventare monache, pronunciando i voti solenni in questo Monastero, due nel 1996, cinque nel 1999, altre due nel 2005. Ringraziamo il Signore perché sono arrivate altre giovani sorelle che hanno fatto i loro voti temporanei: una nel 2009 e altre due nel mese di settembre 2013, accompagnate in questa loro scelta da tante persone, attraverso la preghiera e nella celebrazione Eucaristica. Le vie del Signore sono infinite: dopo 23 anni, Sr. Maria Gesuina è stata la prima ragazza Filippina che si è fatta monaca in Rivoli. Il 16 novembre 2013 è partita nuovamente insieme a Sr. Maria Annunziata per le Filippine. Hanno raggiunto Sr. Maria Antonietta, perché la costruzione del Monastero nel Butuan Mindanao (Filippine) è quasi ultimata, ora si tratta di dare vita a questo nuovo Monastero. Per adesso la nuova comunità è formata da 4 consorelle: Sr. Maria Gesuina, Sr. Maria Antonietta, Sr. Maria Annunziata, Sr. Maria Giuseppina. Speriamo che il Signore mandi nuove operaie per la sua messe. Nonostante la distanza così immensa, la nostra comunità di Rivoli si sente unita a loro attraverso la preghiera, e grazie anche ai mezzi moderni che permettono con facilità di comunicare tra di noi periodicamente, ci sentiamo vicine attraverso il racconto delle nostre esperienze e del nostro vissuto che si nutre di due realtà completamente diverse, ma entrambe importanti. Affidiamo al Signore questo germoglio: possa fiorire nel tempo di primavera e possa portare frutti nel tempo di estate, come vuole Lui. Ringraziamo sempre il Signore per tutti i benefici che ci ha donato. Suore Canonichesse Regolari Nel 50° della sua Professione religiosa di Carmelitana Scalza Suor Maria Veronica del S. Volto ringrazia il Signore che, con l’aiuto di Maria, ha guidato la sua vita nel monastero di Via Bruere 71 a Cascine Vica, Rivoli. Dal balcone di casa mia avevo visto in lontananza un Monastero e la sua Chiesetta. E un giorno decisi di andare a vedere. Una targa: Suore Carmelitane e un campanello. Pensavo di essere arrivata finalmente a scoprire che cos’era quel Carmelo, quel “Carmelitane” che mi ero sentita dentro. No, le Suore erano Carmelitane di S. Teresa, ma non di clausura ed erano state fondate da Madre Maria degli Angeli, così ho scoperto dal libro che mi avevano dato. Ebbene, proprio da quel libro ho scoperto questo Carmelo, perché fondato da lei, dove è morta felice di aver realizzato la sua Vocazione: la clausura. Ma Carmelo cos’è? È un luogo in Terra Santa ed è esperienza di vita. Il profeta Elia ne è l’esempio. Elia fa esperienza della presenza di Dio, lo scopre, sta davanti a Lui, che non gli toglie i sassolini dalle scarpe (Gezabele e i profeti di Baal) ma gli chiede solo di fidarsi. Stare alla presenza di Dio. È questa la mia roccia, il mio punto di partenza. Ho frequentato le magistrali della F.M.A. di Torino e, dopo la S. Messa, mi fermavo a pregare nella cappella ormai vuota. La lampada del Santissimo rimaneva e si consumava per dire che Lui c’era. Ho capito che quella era la mia strada. Rimanere, consumarmi davanti a Lui per il mondo intero. S. Teresa la grande, S. Teresa la piccola, S. Giovanni della Croce e tutti i Santi non hanno avuto una vita facile. Dopo la morte c’è la gloria, ma durante la vita han faticato come tutti noi, però si son fidati. La mia esperienza l’ho voluta esprimere nell’immagine ricordo che ho chiesto di stampare. Il S. Volto, quello che le donne e la Madonna hanno visto e ai piedi l’immagine di Maria Ausiliatrice vestita con il nostro abito marrone e la cappa bianca. Un’unica parola: GRAZIE! Sì, perché questa vita Carmelitana mi ha fatto crescere nella fede, ha conservato la speranza e soprattutto mi ha fatto capire che l’amore, in Comunità, si chiama servizio. C’è stata grande festa il 24 maggio, festa di nozze, allo Sposo e a me, festa dell’amicizia e soprattutto esperienza di preghiera. Si sentiva! Pregate per me! Grazie! Suor Maria Veronica del S. Volto SPECIALE VITE CONSACRATE Una radice antica sta germogliando in un paese lontano SPECIALE VITE CONSACRATE SPECIALE VITE CONSACRATE ARRIVO-LI! Considerazioni semi-serie di una comunità che si racconta …Molto semi... Il primo commento della prima persona che ha visto la nostra prima fotografia insieme è stato questo: "Sembrate due badole, più una con la missione di accudir(vi)!" e chissà che non abbia indovinato… A partire da qui ci presentiamo a vicenda. Suor Raffi (lo dicono di lei le altre due), in basso a sinistra, che contempla estasiata la bellezza della sua nipotina (che ovviamente non ha preso dalla zia), nata a Cuneo un tot di anni fa, è la nostra mediatrice culturale, nonché la futura superiora della nuova comunità di Rivoli. Per voi lascia la carica di segretaria generale della nostra famiglia religiosa (sempre alle prese con carte, documenti, verbali, archivi…), ruolo che rimpiangerà in eterno! Suor Erika (sempre a detta delle altre due), in alto che punta in alto, è nativa di San Gallo, un paesino della provincia bresciana inerpicato sulle vette della Maddalena, il piccolo Monte Bianco di Brescia. Ha iniziato ad entrare in contatto con la civiltà solo grazie al suo incontro con le Suore Operaie e da allora continua a scalare vette impensate. Per Rivoli lascia la capitale e un posto di lavoro in un importante ufficio pontificio, di cui non possiamo rivelarvi il nome per ragioni di segretezza! Suor Cami (suor Raffi e suor Erika la descrivono così), in basso a destra, è nata a San Polo, un quartiere cementoso e grigio della periferia bresciana. È la più giovane delle tre. Per questa nuova missione lascia un posto di lavoro di alta responsabilità (sul contratto c'era scritto "operaia") in un magazzino di farmaci! … Anche serie Questa, in breve, la nostra storia, il nostro punto di partenza. Su cosa e come sarà da qui in poi, da settembre in poi, non sappiamo e non possiamo dire molto. Di sicuro abbiamo dei sogni. Una della prime cosa che uno di voi rivolesi ha detto di noi, commentando la nostra prima presentazione è stata: "Quindi vi vedremo camminare nelle nostre strade, vi inviteremo a casa nostra, ci incontreremo dal fornaio…". Felice intuizio- ne sulla nostra futura presenza tra voi. La nostra sarà una vita come la vostra, in una casa come le vostre, vivendo come vivete voi. Lavoreremo, studieremo, verremo a trovarvi, staremo in oratorio, andremo al mercato, parteciperemo alla vita delle comunità… Una vita normale. Questo è il nostro sogno: poter condividere la vita di ogni giorno con voi… e con Lui. Passi, mani, occhi e cuori che facciano trasparire Lui, che cerchino Lui quando non si fa trovare. Voci che sappiano gridare il Suo nome, invocarLo al nostro fianco; voci capaci di parlare con Lui e di Lui, sempre. Poco tempo fa abbiamo chiesto a don Giovanni che cosa pensava della nostra presenza, se aveva già delle idee, un progetto… Il suo sguardo di bimbo ci ha scrutato un istante, fingendo di pensarci su. Un progetto? Il progetto è annunciare il Vangelo! Sembra utopia? Noi partiamo puntando in alto, come ci insegna suor Erika, e ci piace sognare di partire così, insieme a voi. In questi pochi mesi che ci separano dalla partenza, stiamo portando i nostri cuori in palestra, perché arrivino a settembre pronti a battere all'unisono con i vostri. Alleniamo i nostri piedi a camminare al vostro ritmo. Che non sappiamo quale sia... ma abbiamo Dio dalla nostra parte, il tempo ce lo dà Lui! Allora, cari amici… AR- RIVOLI -AMO!!! Sr Raffaella, sr Erika e sr Camilla ACCOGLIENZA 25 Sikìa… Ascolta! “Guardare i popoli con altri occhi e scoprirne i tesori” Tra i vari eventi che si svolgeranno tra le feste della Parrocchia della Stella e della San Bernardo sarà presente anche l’iniziativa denominata “Sikìa… Ascolta!” organizzata dall’associazione Impegnarsi Serve ONLUS insieme ai Missionari della Consolata. Un interessante appuntamento che cerca di dare rilievo alle diverse culture presenti nel mondo, con un focus in particolare su quelle con le quali collaborano i Missionari. “Guardare i popoli con altri occhi e scoprirne i tesori” indica lo slogan, ed è proprio questo che si cercherà di fare tra settembre e ottobre attraverso varie iniziative tra cui: 3 mostre: la mostra “La bellezza salverà l’umanità” che riunisce opere di artisti italiani e africani; la mostra “GiocAfrica”, dove bambini e adulti potranno divertirsi e riflettere sui giochi utilizzati dai bambini africani; infine la mostra “Samburu”, che effettua uno zoom sulla cultura e le tradizioni del popolo Samburu del Kenya. 2 serate: la serata “Africa: ho spalancato gli occhi”, durante la quale i tre gruppi di giovani di Rivoli e dintorni, che durante l’estate hanno intrapreso un’esperienza di servizio in Africa, effettueranno una restituzione dei momenti e delle emozioni vissute a tutta la comunità delle Parrocchie di Rivoli; la serata con cena in stile Samburu, dove si potranno gustare alcuni piatti tipici dell’Africa subsahariana. 1 convegno: il convegno “Il genio femminile per i diritti umani” che verterà sul ruolo della donna e i diritti ad essa riservati dal punto di vista di tre differenti personalità femminili: Veronicah Lekopole, di origine Keniota, che parlerà del ruolo della donna nella moderna tribù africana; Elena Massucco, magistrato che si occuperà dei diritti delle donne dal punto di vista civile (con particolare riferimento al fenomeno della mafia); e Bruna Bertolo, che porterà le testimonianze di alcune donne partigiane. Il tutto sarà completato da una giornata di animazione con vari laboratori e artisti di strada, che si esibiranno nelle principali vie della città. Tutta la comunità è invitata a prendere parte a questo particolare evento che, in questo periodo in cui tanto si parla di immigrazione e presenza di diverse culture in una stessa comunità, sembra essere quanto mai appropriato a favorire particolari riflessioni sul tema delle diverse culture. Mattia Gaido 27 settembre - ore 21.00 a San Bernardo Veglia nella festa di San Vincenzo de’ Paoli e nel ventesimo anniversario di fondazione del Gruppo di Volontariato Vincenziano di San Bernardo Proposta della Caritas a tutti i gruppi caritativi, con suor Manuela Latini. 26 MUSICAL MUSICAL PINOCCHIO: un sogno diventato realtà Si chiude con la replica del 24 maggio “Storia di un burattino chiamato Pinocchio”, la nostra prima avventura teatrale insieme. Nostra perché è un po' di tutti noi. Dei genitori e dei ragazzi, della comunità, di don Giovanni che ci ha sostenuto in questi mesi, di tutti coloro che sono corsi a vederci e che, supportandoci in ogni modo, ci hanno reso orgogliosi del nostro spettacolo, dei professionisti che ci hanno aiutato con consigli, prove, esercizi, ripetizioni e riparazioni (sigh), degli sponsor che hanno creduto in noi e che ci hanno aiutato a contribuire, nel nostro piccolo, a sfide ben più grandi della nostra. “Storia di un burattino chiamato Pinocchio” non è stato solo uno spettacolo. È stato il laboratorio di un gruppo di catechismo, un modo per crescere insieme con le famiglie e con i nostri ragazzi, per metterci in gioco, fare gruppo, imparare qualcosa di nuovo, dedicare agli altri una piccola parte del nostro tempo divertendoci. Ora che il nostro percorso di catechismo sta giungendo al termine, vorrei dedicare queste righe a tutti coloro che hanno permesso a questo sogno, quello di un musical apparentemente folle, di diventare realtà. Mi avete regalato momenti speciali ed emozioni uniche, abbiamo riso e ci siamo divertiti. E mi avete aiutato a crescere... Grazie! Nadia P.S. Siamo quasi pronti a ripartire! (Ma questa è un'altra storia)... MUSICAL 27 Storie senza tempo... di un burattino chiamato Pinocchio Presso l'Oratorio Stella, una storia senza tempo è tornata a far sognare bambini e adulti di ogni età. Se questa storia ha potuto avere un lieto fine, o forse un nuovo inizio, il merito è anche dei nostri sponsor: la Birreria “Il Bisogno”, coi suoi piatti sempre succulenti; l'Ape Rivareno, che veloce porta per le strade gelati sempre freschi; Marino Cioccolato, con i suoi prodotti raffinati e di qualità; la Tipografia Cesare Santoiemma e Graphic Center, che tutti i giorni riproducono su carta racconti di vita, storie e imprese; i sanitari di Ugrote, da 50 anni al servizio del cliente; Idealterm, che porta calore nelle case; Euromaster Cumiana Gomme, che con attenzione si prende cura dei pneumatici; Donna In, con i suoi servizi fascinosi ed eleganti; Nuova Tinivella, che alle case dedica tecnica e professionalità; Valle Po di Dario e Mario Bonardo, che alle moderne tecnologie unisce competenza, esperienza e funzionalità. A loro e a voi che ci avete seguito nei vari spettacoli: grazie. La Compagnia dei Geniattori 28 FESTE PATRONALI Le feste della parrocchia S.Martino dal patrono della parrocchia, all’Immacolata, festa di M.I.A. Due feste da vivere e condividere, dando a tutta la parrocchia momenti di preghiera, di riflessione e d’impegno. La prima è la festa patronale: si celebrerà nella chiesa di San Martino, in modo solenne, domenica 9 novembre. La seconda è la festa dell’Immacolata Concezione di Maria, 8 dicembre: sarà la festa della chiesa Maria Immacolata Ausiliatrice di piazza Cavallero. La festa patronale di San Martino sarà caratterizzata quest’anno da due avvenimenti particolari. Il venerdì 7 novembre ci sarà la Processione delle Lanterne, che dal Ciochè Rot salirà alla chiesa di San Martino e ricorderà quella notturna degli abitanti di Tours, lungo il fiume Loira, per vegliare ed accompagnare il corpo del Santo in città. Domenica 9 novembre arriverà a San Martino la Croce di Lampedusa (la croce che ricorda le 350 vittime del naufragio del 3 ottobre 2013). La nostra comunità ricorderà anche un anno di attività del Dormitorio “Il mantello di San Martino”, il locale per i senza tetto costruito nella vecchia canonica. Ancora una volta il gesto straordinario del Santo che condivide il suo mantello con un po- LA FESTA DI SAN MARTINO Mercoledì 5 novembre, Giovedì 6 e Venerdì 7: Triduo di preparazione 18.00 - S.Messa a San Martino Serata di sensibilizzazione sull’immigrazione Venerdì 7 Novembre 17.00 - Processione delle lanterne dal Ciochè Rot a San Martino Serata di sensibilizzazione sull’immigrazione Domenica 9 Novembre - Festa Patronale Arrivo della Croce di Lampedusa 10.30 - Processione con la Statua del Santo 11.00 - S.Messa solenne (No Messa a M.I.A.) 12.30 - Pranzo comunitario 16.00 - Vespro e Benedizione eucaristica Martedì 11 novembre - Festa Liturgica 10.30 - S.Messa solenne con i Cirioti LA FESTA DELL’IMMACOLATA Serate di preparazione: Essere Chiesa ai nostri giorni Il Diaconato, in occasione dell’ordinazione diaconale di Giovanni Bommaci Domenica 7 dicembre Concerto del coro Sol Maggiore Spettacolo delle Suore Operaie Lunedì 8 dicembre Immacolata Santa Messa solenne a M.I.A. nella festa del trentesimo anniversario di apertura della chiesa Pranzo comunitario vero seminudo sarà per noi l’indicazione precisa della strada da percorrere. La festa dell’Immacolata, lunedì 8 dicembre, è la seconda grande festa della parrocchia e si celebrerà nella chiesa Maria Immacolata Ausiliatrice che compie trent’anni di vita. Il giorno dell’Immacolata del 1984 il parroco, don Domenico Busso, vi aveva celebrato la prima solenne Messa. Fu un’esigenza pastorale a volere la chiesa: lo sviluppo edilizio e demografico di Rivoli richiese un ripensamento dell’attività e della presenza della parrocchia di San Martino. Occorreva un nuovo centro religioso, funzionale, vicino, tra i palazzi sorti dove prima c’erano dei campi. Le nuove famiglie, immigrate dal Veneto e dal Meridione, non conoscevano né sentivano il richiamo della tradizione religiosa che legava la popolazione a San Martino, troppo lontano lassù sotto il castello. Si volle per questo non un semplice luogo di culto per celebrare la Messa la domenica, ma una vera grande chiesa, con l’abitazione per il sacerdote, il salone per l’oratorio, le aule per i catechismi e per le diverse attività. Così è nata M.I.A., vera e propria succursale della parrocchia. Nell’alloggio vi abitano ora le tre Suore operaie della Santa Casa di Nazareth di Brescia. La festa dell’Immacolata chiuderà il ciclo delle riflessioni e delle parole per rimettersi sulla strada indicata da San Martino: l’attenzione all’altro, l’amore per il bisognoso, la condivisione. Si passa così dalla festa all’impegno vivo della pratica cristiana, ispirati dalla vita del Santo Patrono e accompagnati dall’attenzione di Maria, la Madre di Dio e nostra. FESTE PATRONALI LA CROCE DI LAMPEDUSA A SAN MARTINO 29 FESTA SAN BERNARDO 2014 Lunedì 29 settembre 21.00 - Liturgia penitenziale comunitaria Mercoledì 1 ottobre 21.00 - LECTIO di Don Andrea su un brano del Vangelo Venerdì 3 ottobre 21.00 - Restituzione ESPERIENZA AFRICA GIOVANI Sabato 4 ottobre Il 9 novembre alla Festa Patronale di San Martino sarà presente in mezzo a noi una testimone d’eccezione: la “Croce di Lampedusa” realizzata con il legno dei barconi approdati dalle coste africane. Realizzata da Franco Tuccio e portata in pellegrinaggio nelle diocesi e nelle parrocchie di tutta Italia, ricorda le oltre 350 vittime del naufragio del 3 ottobre 2013 ed ha ricevuto l’omaggio di Papa Francesco con il suo bacio e l’apprezzamento per l’iniziativa. Si tratta di “un simbolo potente, quello della croce, perché intreccia la sofferenza dell’uomo, di ogni uomo, con il gesto di Cristo che si immola”. Sono le parole di Arnoldo Mosca Mondadori, ideatore del pellegrinaggio. Per la nostra comunità, che festeggerà un anno di attività del Dormitorio Mantello di S. Martino, sarà un’occasione in più per riflettere sul valore universale dell’Accoglienza e sull’attualità delle parole del Vangelo “avevo fame... avevo sete... ero pellegrino e mi avete accolto”. Frutto dei viaggi della Croce è anche un libro “Bibbia e Corano a Lampedusa” che contiene brani e testi sacri del cristianesimo e dell’Islam, trovati sui barconi naufragati a Lampedusa. Il testo è aperto con una riflessione di Monsignor Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, e contiene anche una testimonianza di un diacono etiope copto-ortodosso, perito in mare. Dopo Roma, Napoli, Verona, Milano e altre tappe, la Croce viene da noi, per risvegliare nei nostri cuori la consapevolezza e la coscienza del nostro essere fratelli, figli dell’unico Dio e legati a un unico destino di ricerca del Bene. 15.00 - Iscrizioni al catechismo e giochi bimbi 21.00 - Cena stile Samburu (Progetto: SIKIA – ASCOLTA) Iniziativa di sensibilizzazione gruppo “Impegnarsi Serve”) Domenica 5 ottobre 11.00 - S.Messa presieduta da Monsignor Virgilio Pante Cresime e Prima comunione Lupetti. Segue aperitivo sul sagrato della Chiesa 13.00 - Pranzo comunitario. Estrazione lotteria. 15.00 - Giochi per tutti Sabato 11 ottobre 21.00 - Commedia Gruppo Teatro San Bernardo “L’albergo del buonumore” Il ricavato andrà a favore Gruppo Volontariato Vincenziano Domenica 19 ottobre 15.00 - Castagnata 30 FESTE PATRONALI San Bartolomeo: festa Patronale della Madonna del Buon Rimedio Nella preghiera a Maria, Madre del Buon Rimedio, riconosciamo che, in Gesù, il Padre ci ha dato il supremo rimedio ai nostri mali. La festa patronale è un’opportunità che viene offerta alla comunità cristiana per approfondire la propria fede in Gesù, riconoscendo in Lui la proposta che il Padre ci offre per dare senso alla nostra vita. Non dimentichiamo mai che la devozione a Maria non è fine a se stessa ma ci deve condurre a Cristo. In Maria, infatti, tutto è relativo a Cristo e tutto da Lui dipende. L’esperienza che vivremo nel triduo di preparazione, martedì 23/9, mercoledì 24/9, giovedì 25/9, alle ore 21, nella chiesa di San Bartolomeo, e la liturgia penitenziale di venerdì 26/9, sempre alle ore 21, ci aiuteranno a riconoscere in Gesù l’inviato dal Padre come espressione del suo amore il quale vuole che tutti abbiano la vita eterna e niente vada perduto. La festa liturgica si celebrerà domenica 28/9 con il seguente programma: Ore 9 Ore 10 Ore 10.15 Ore 10.30 Santa Messa nella chiesa di San Bartolomeo Preghiera dell’ora media Inizio della processione fino alla chiesa di San Francesco Santa Messa solenne nella chiesa di San Francesco Da lunedì 29 SETTEMBRE a domenica 5 OTTOBRE la statua della Vergine rimarrà nella chiesa di San Francesco. Per quella settimana, si sospende la celebrazione della Messa mattutina nella chiesa di San Bartolomeo e la Messa verrà celebrata tutti i giorni, alle ore 18, nella chiesa di San Francesco. La Madonna del Buon Rimedio Nella parrocchia di San Bartolomeo la Madonna è invocata con questo titolo antico che risale al 1200. La devozione alla Madonna del Buon Rimedio venne diffusa da san Giovanni di Matha per la redenzione e liberazione degli schiavi. San Giovanni di Matha nel 1198 fondò, con san Felice di Valois, l’Ordine della Santissima Trinità e lo pose sotto la protezione di Maria, invocata con il titolo di Madre del Buon Rimedio. Questa devozione fu propagata in seguito dai successori del fondatore, in particolare da Guglielmo lo Scozzese, che resse l’Ordine dal 1217 al 1222. I Trinitari svolgevano la loro missione recandosi nella Spagna occupata dai Saraceni e nell’Africa settentrionale per riscattare i cristiani tenuti schiavi dai mussulmani, ai quali pagavano il prezzo per la loro liberazione. Molti di questi schiavi liberati cadevano presto ammalati per le tribolazioni subite. Vennero così costruiti dai Trinitari alcuni ospedali e la Madonna del Buon Rimedio venne invocata in particolare per la guarigione degli infermi. Nella nostra Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo a Rivoli la Madonna è invoca- ta sotto questo titolo antico per ottenere protezione degli ammalati e per ogni necessità spirituale e materiale. Il quadro, che si trova sulla parete sinistra accanto all’altare della Chiesa di San Bartolomeo, rappresenta la Madonna che consegna a san Giovanni di Matha, vestito di bianco, lo scapolare della Santissima Trinità con la croce nei colori rosso e azzurro, colori propri dell’ordine Trinitario. Inizialmente il quadro era sull’antico altare della Madonna del Buon Rimedio. Costruito l’altare nuovo il quadro venne sostituito dalla statua di legno che prima era nella nicchia che ospita attualmente quella di san Giuseppe. La preghiera alla Madonna del Buon Rimedio, che recitiamo ogni giorno, richiama gli avvenimenti storici: la liberazione dalla schiavitù e l’amore confortevole di Maria verso gli ammalati . Oggi la schiavitù che ci tiene in catene è il peccato che ci impedisce di camminare liberamente verso Cristo. Questa liberazione non si può riscattare in denaro, ma solo per mezzo di una seria conversione e con l’aiuto di Cristo nella Confessione, il Sacramento della Riconciliazione. FESTE PATRONALI 31 Festa patronale Madonna della Stella e primo compleanno del Nuovo Oratorio Stella Lunedì 8 settembre - Festa della Natività di Maria 20.30 - Rosario e S.Messa (Coll.Alta) Venerdì 12 settembre - Festa del Santo Nome di Maria 20.30 - Rosario dalla Coll. Alta a Piazza CLN e S.Messa Sabato 13 settembre 15-18 - Animazione di strada (P.le Don Foco) e grandi giochi (Oratorio) 19.00 - Cena “Hamburgeria per tutti!”(P.le Don Foco) e Musica (Oratorio) Domenica 14 settembre- “1o compleanno dell’Oratorio” 08.00 - S. Messa in Collegiata Nuova 10.30 - S. Messa al Camposanto (Cappella Croce Dorata) 11.00 - S.Messa in Collegiata Nuova. Aperitivo per tutti 15-18 - Animazione per i bimbi 1-6 anni a cura del gruppo “1…2…3… Stella” 17.00 - Tornei Sportivi Lunedì 15 settembre - Festa dell’Addolorata 17-19 - Accoglienza in Oratorio Cresimandi e Genitori. 20.30 - Rosario itinerante da P.za CLN al Parco Mattei e S.Messa Sabato 20 settembre 15-18 - “SIKIA! ASCOLTA!” “GiocAfrica!” – Animazione e giochi per i bambini, mostra e foto – Piazzale don Foco 16-20 - “SIKIA! ASCOLTA!” Inaugurazione Mostra “La bellezza salverà l’umanità” Opere di artisti africani e altre di pittori italiani – Collegiata Alta (la Mostra sarà visitabile dal 20 al 28 settembre, h. 17 - 20) 18.00 - Inaugurazione Mostra “Samburu – con altri occhi” - quadri, foto e oggetti tradizionali Collegiata Nuova (la Mostra sarà visitabile dal 20 al 28 Settembre) 18.00 S.Messa in Collegiata Alta. Presiede Mons. Guido Fiandino (50° di sacerdozio). Processione dalla Collegiata Alta alla Collegiata Nuova. Saluto e accoglienza alla Comunità delle Suore Operaie. “Apericena di Condivisione” per tutti. 21.00 - Spettacolo “Sgabelli” con le Suore Operaie Salone B. A. Neyrot Domenica 21 settembre Martedì 16 settembre 17-19 - Accoglienza in Oratorio bambini della 4^ Elementare e Genitori: giochi, merenda, iscrizioni al nuovo anno 17.00 - Incontro Dame d’Onore della Stella 18.00 - S.Messa (Coll.Nuova) in suffragio delle Dame defunte Festa patronale S.Maria della Stella 8 e 11 - S.Messa in Collegiata Nuova 12.30 - Pranzo Comunitario (su prenotazione) 15-18 “SIKIA! ASCOLTA!” “GiocAfrica!” – Animazione e giochi per i bambini, mostra e foto – Piazzale Don Foco 17.30 - Musical “Darklight City”con il Gruppo Teatro Ragazzi S. Martino, salone B. A. Neyrot 18.00 - S.Messa in Collegiata Nuova Mercoledì 17 settembre Lunedì 22 settembre 17-19 - Accoglienza in Oratorio bambini della 3^ Elementare e Genitori: giochi, merenda e iscrizioni al nuovo anno 20.30 - Rosario itinerante dal Parco Mattei alla Casa dei Missionari della Consolata (Via I Maggio) e S.Messa 15-18 - Benedizione dei bambini con l’animazione dell’équipe dei Battesimi in Collegiata Nuova (ogni 30 minuti preghiera comunitaria) 18.00 S.Messa in Collegiata Nuova Giovedì 18 settembre Sabato 27 settembre 17-19 - Accoglienza in Oratorio bambini della 5^ Elementare e Genitori: giochi, merenda e iscrizioni al nuovo anno 21.00 - Vespri in Collegiata Alta con i sacerdoti, i diaconi, le religiose, i religiosi e i laici dell’Unità Pastorale di Rivoli 21.00 - Musical “Jamme ‘a cantà” Salone B. A. Neyrot Venerdì 19 settembre Mercoledì 15 ottobre 17-19 - Accoglienza in Oratorio bambini della 2^ Elementare e Genitori: giochi, merenda e iscrizioni al nuovo anno 15.00 - S.Messa con l’Unzione degli infermi (Coll. Nuova) 20.45 - Educare al coraggio - Coraggio di educare - serata scout al Centro Congressi (Via Dora Riparia, 2 - Rivoli) – con Riziero Zucchi, Augusta Moletto, don Luigi Chiampo Sabato 4 ottobre 14.30-17.30 “SIKIA! ASCOLTA!”-Teatro Forum “Scoprire altri mondi viaggiando nella diversità” Piazza Martiri 21.00 “SIKIA! ASCOLTA!”- “Il genio femminile per i diritti umani” Serata con Veronicah Lekopole, Bruna Bertolo, Elena Massucco – Sala Consiliare SIKIA... ASCOLTA! Molte culture un solo cuore 32 creatività E FORMAZIONE “ Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé. ” (Pablo Neruda) 1…2...3...stella! A partire da ottobre 2013, fino ad aprile 2014, nei locali del nuovo oratorio, si sono svolti laboratori di creatività, psicomotricità e musica, rivolti ai bambini dai 2 ai 5 anni, accompagnati da un adulto, nella fascia oraria pomeridiana ed il sabato mattina. Durante il laboratorio di creatività, tenuto da Elena Starita, i bimbi hanno potuto giocare con la pasta di sale, le tempere, la sabbia colorata, la colla vinilica e i coriandoli… Andrea Piccirillo e Claudia Vigneti, invece, hanno gestito il laboratorio di musica, aiutando i bambini a scoprire nuovi suoni e rumori, giocando con vari strumenti musicali, quali maracas, campanellini, sonaglietti, tamburini… L’attività di psicomotricità, guidata dall'esperta Antonia Solazzo, è stata suddivisa in tre principali momenti: il saluto iniziale, il gioco motorio e il momento conclusivo, in cui ogni coppia adulto/bambino ha avuto la possibilità di scegliere tra alcune attività più rilassanti. Tra i giochi proposti sono stati molto graditi dai bambini l'ab- battimento delle torri di cuscini, i dondolii e i trascinamenti con le coperte, i giochi simbolici, i percorsi, i salti ed il disegno con i pennarelli sugli specchi. Finalità importante di questi laboratori è stata, infatti, quella di rafforzare il legame tra adulto e bambino, divertendosi e giocando insieme, cercando di dedicare al proprio bimbo un tempo di qualità, mettendo al centro le sue esigenze ed i suoi interessi, lontano dalle distrazioni quotidiane che spesso ci portano a trascurare momenti di gioco con i nostri piccoli. A partire da ottobre 2014 i laboratori di 1...2...3...stella ripartiranno “in quarta”, indicativamente con giocomotricità, danza e movimento, letture teatrali... Per saperne di più su orari e costi rivolgersi, a partire da settembre, all'oratorio della Stella, chiedendo di Donatella. Vi aspettiamo numerosi con i vostri bimbi!!! A presto!!! Gruppo genitori S. Maria della Stella FORMAZIONE 33 A Scuola di Famiglia Una Scuola di Famiglia a Rivoli? Ma bisogna andare a scuola per "fare famiglia"? Forse non c'è bisogno di una Scuola ma sicuramente c'è una domanda di aiuto, spesso neppure tanto esplicita, di riscoprire luoghi di confronto nei quali poter apprendere l'esperienza della vita familiare. La quotidianità ci "fagocita" in appelli a risposte immediate ad ogni tipo di problema relazionale, genitoriale, lavorativo e ci fa rimandare l'ascolto delle domande più profonde di senso, che appena ci fermiamo un attimo, affiorano come una cascata. Viviamo in un contesto socio-culturale complesso, in relazioni che esigono un dispiego di energie oltre misura, in attese reciproche che diventano pretese sull'altro e facciamo fatica a stare dietro alle provocazione che la quotidianità pone. In questo contesto, si fa strada l'esigenza di semplificare, di riscoprire la semplicità del dire nel riappropriarci del significato delle parole, del modo in cui si modificano e ci avvolgono. La Scuola di Famiglia ha voluto creare l'occasione per fermarsi ad ascoltare le parole, la loro storia e l'eco che le accompagna, facendole diventare azione relazionale: cullare, ferire, sostenere, colpire, curare, allontanare, abbracciare. Abbiamo visitato le parole del conflitto per dare nome alla realtà della diversità che ci appartiene e che proprio per la nostra originalità crea relazioni conflittuali da saper riconoscere, gestire e trasformare. Abbiamo visitato le parole del coraggio per aprire orizzonti di speranza proprio nelle ferite della paura, della preoccupazione per il futuro e dello sguardo segnato dalla chiusura. Abbiamo visitato le parole dell'intimità scoprendo la necessità di custodire un segreto nella coppia e sostenendo legami educativi che favoriscono la crescita di un pudore e di una riservatezza. Abbiamo visitato le parole della cura attraversando i molti linguaggi e significati che la cura porta con sé: da quelli di dedizione, a quelli di preoccupazione, a quelli che ci aprono all'assunzione di responsabilità. Il laboratorio dei significati è aperto! Attendiamo il prossimo anno che ci farà familiarizzare con la dimensione creativa delle nostre relazioni: dove non arriva la parola arriva la fantasia di un gesto! Sr Simona Corrado “ Sono solo parole: fare e disfare la famiglia con il linguaggio. ” 34 INSERTO IN ARTE INSERTO IN ARTE Siamo Mattia, Andrea e Emanuele, tre giovani creativi delle Parrocchie di Rivoli. Abbiamo pensato di inserire all’interno del bollettino parrocchiale una rubrica denominata “Inserto in Arte” che vuole essere un contenitore artistico rivolto a tutti i giovani o a chiunque sia interessato all’arte in genere. In ogni numero, ci occuperemo di effettuare un resoconto dei vari eventi artistici che si sono svolti di recente nelle Parrocchie, anticipare gli appuntamenti che si svolgeranno a breve e portare la nostra esperienza artistica, proveniente da diversi campi. In più, ogni mese troverete una curiosità artistica: una tecnica interessante, un nuovo modo di impiego dei materiali, un particolare modo di lavorare o magari una spiegazione del nostro modo di intendere l’arte. Per questo primo numero abbiamo pensato di lavorare in particolare sull’evento svoltosi di recente denominato “Un Weekend in Arte”. Nei prossimi numeri invece verrà scelto un tema di base o un’arte in particolare a partire dalla quale si svilupperanno tutti gli articoli presenti nell’inserto. Sperando che la rubrica possa essere di vostro interesse e gradimento, vi auguriamo buona lettura e buona creatività! Mattia, Andrea, Emanuele UN WEEKEND IN ARTE 2014 – seconda edizione L’evento “Un Weekend in Arte”, catalizzatore di giovani creativi delle Parrocchie giunto alla seconda edizione, ha avuto un discreto successo anche quest’anno, data l’affluenza di persone che durante il primo weekend di giugno ha partecipato alle varie iniziative favorite anche dal bel tempo: dall’esposizione artistica allestita sul sagrato della Parrocchia della Stella, che raccoglieva le opere e le fotografie di alcuni giovani delle Parrocchia, passando dal concerto serale con una serie di band emergenti, fino a giungere al momento conclusivo e forse più gratificante dell’intero evento, l’allestimento di una saletta musica/sala prove all’interno dell’oratorio utilizzando i proventi della precedente edizione. Organizzare una manifestazione come questa è sempre un processo lungo e complicato, ma i risultati sbalordiscono lo staff e gli artisti ogni anno di più. La volontà è sicuramente quella di continuare negli anni a venire, ma ovviamente il Weekend in Arte non finisce qui! è in preparazione un interessante percorso artistico e di crescita personale che duri tutto l’anno rivolto ad ogni creativo e con qualsiasi livello di esperienza, tenetevi aggiornati sulla nostra pagina facebook Weekend in Arte Rivoli, magari anche pubblicando alcune foto delle vostre creazioni! Non mancate, CREATE! Lo staff Un Weekend in Arte IL LABORATORIO 1SFY - PER CRESCERE ATTRAVERSO LA MUSICA 1SFY è un laboratorio musicale ideato e curato da Andrea Piccirillo. Un percorso di formazione che pone al centro la musica, analizzando e condividendo a 360° le varie espressioni musicali. Pensato per i giovani tra i 16 e i 20 anni, il laboratorio vuole aiutare a riconoscere il proprio talento per poi valorizzarlo mettendolo a servizio degli altri, partendo da questa convinzione: "La musica aiuta a crescere solo quando è condivisa". Ad oggi tra le attività svolte possiamo trovare concerti, esibizioni live, spettacoli di animazione e servizio presso la Casa di riposo di Via Querro di Rivoli e la realizzazione degli inni "È ora" e "Follow me" diventati successivamente colonna sonora dell'Estate Ragazzi delle 4 Parrocchie di Rivoli. Il laboratorio può contare sulla nuova Saletta Musica, realizzata grazie alla generosità di tanti volontari delle parrocchie, alle offerte raccolte durante il Weekend in Arte... e sicuramente grazie all'aiuto della Provvidenza! L'invito per tutti i lettori è quello di seguirci, sostenerci e chiedere informazioni presso l'Oratorio della Stella di Via Piol 44, perché per il 2015 sono in agenda nuovi progetti e tante interessanti iniziative, per continuare a condividere e crescere attraverso la musica. Andrea Piccirillo INSERTO IN ARTE 35 CURIOSITA’ DEL MESE – LA TECNICA DEL TIE & DYE La tecnica conosciuta comunemente con il nome di Tie & Dye è una tecnica di tinteggiatura di tessuti attraverso la creazione di nodi sugli stessi. È una tecnica di origine millenaria, diffusa fin dai tempi dell’antico Egitto, e poi diffusasi in Africa, Oriente e anche Sud America. Attualmente è molto utilizzata in India, con il nome di Bandhana per la creazione delle magnifiche e coloratissime stoffe tradizionali, usate soprattutto dalle donne. Al giorno d’oggi la tecnica si è ormai diffusa in tutto il mondo, sviluppando particolarità e differenze, anche se la tecnica di base dell’annodare il tessuto rimane ovunque. Con questa tecnica il tessuto viene annodato con corda o elastici secondo un particolare disegno, dopodiché tinto ad immersione o attraverso la colatura di diverse tonalità di colore su particolari. Quando vengono aperte le zone precedentemente annodate, affiorano dei motivi a contrasto dati dall’impossibilità di penetrazione del pigmento nelle suddette zone, che con i loro disegni sfumati costituiscono l'elemento tipico del Tie & Dye. Durante gli anni ’70 con la cultura Hippie si diffuse la moda di indossare abiti e stoffe create utilizzando questa tecnica. Mi sono appassionato all’utilizzo di questa tecnica quando ho scoperto i meravigliosi disegni che si creano con la tintura, così particolari da non essere mai uguali tra loro. Attualmente realizzo magliette e foulard di svariati colori, magari con disegni come spirali, cuori o ciò che mi viene richiesto. Mi piace colorare il mondo con questi tessuti di facile realizzazione ma di estremo impatto visivo. Se vi piacesse averne una non esitate a contattarci: weekend.arte@yahoo.it. SCUOLA DI PACE 36 Una scuola di pace e... diritti umani, solidarietà, legalità “ Ho visto occhi colmi di disperazione fissarmi dietro le grate. Ho visto Zaccaria, rinchiuso a soli tre anni, soffrire di un dolore adulto, con un’espressione che un bambino non dovrebbe mai avere. ” Uno degli ultimi atti della giunta comunale uscente è stata la costituzione della Scuola Comunale di Pace, come alcune associazioni di volontariato chiedevano da tempo. E perché è importante che la Scuola sia costituita e diventi, nel più breve tempo possibile, pienamente funzionante? Lo Statuto comunale di Rivoli (art. 2, punto K) dichiara che il Comune opera per lo sviluppo e la valorizzazione di una cultura di pace e di giustizia ed è giusto che finalmente si sia individuato un luogo fisico e ideale in cui singoli, scuole, volontariato possano trovare spunti di riflessione, materiale cartaceo e visivo di approfondimento, supporto alle attività, corsi specifici, persone disponibili a cercare insieme proposte e soluzioni per costruire una società nella quale i diritti siano davvero per tutti, per dare spazio alla cooperazione e alla solidarietà, per aggiungere il valore della condivisione alle molte e significative attività che le varie realtà associative già svolgono. La Scuola, infatti, sarà gestita dalle varie associazioni e/o dalle singole persone che intenderanno aderirvi, perché si riconoscono nei temi che si affronteranno. Per citarne alcuni: cultura della pace e dei diritti umani; impegno civile, legalità e giustizia; solidarietà nazionale e internazionale; educazione interculturale… Le associazioni che hanno già aderito sono l’ANPI, il Colle del Lys, Libera, l’Assopace, Amnesty International, ma le porte sono aperte veramente a tutti. Credo che le due domande fondamentali che ogni persona/associazione/chiesa… debba porsi siano: Che cosa mi aspetto da una Scuola di Pace? Quanto sono disposta/o a metterci? A breve ci sarà un indirizzo di posta elettronica, a cui sarebbe bello che in molti, in tantissimi, dessero risposta a queste due domande. A proposito, la sede è in via Capra, al primo piano dell’ex palazzo comunale. La prima grossa iniziativa, quasi una inaugurazione ufficiale, sarà ad ottobre, quando incontreremo dal vivo l’avvocato Alessandra Ballerini, l’autrice del libro presentato qui sotto. Paola Cornaglia Alessandra Ballerini: La vita ti sia lieve “Ho visto occhi colmi di disperazione fissarmi dietro le grate. Ho visto Zaccaria, rinchiuso a soli tre anni, soffrire di un dolore adulto, con un’espressione che un bambino non dovrebbe mai avere. Ho visto mani cercare un varco tra le sbarre, cercare altre mani, un contatto. (…) Ho visto schiene piagate dal sole e dal sale. Ho visto canotti, buoni solo per farci giocare i bambini, stracolmi di uomini…” Alessandra Ballerini è un avvocato specializzata in diritti umani e immigrazione. È consulente della “Commissione diritti umani” del Senato, collabora con Amnesty, Terre des Hommes, con la Cgil, la Caritas… Questo suo libro racconta, in brevi capitoli, alcune delle persone che ha incontrato nel suo lavoro. Sì, racconta davvero le persone, soprattutto le persone emarginate e vittime di violenza, e le racconta con vera empatia, con partecipazione e sofferenza, con la tenacia di chi vorrebbe salvare tutti, ma anche con la delusione di non poter fare abbastanza, nonostante il suo impegno, che la porta su e giù per l’Italia. Sarà per tutti noi un profondo arricchimento ascoltarla dal vivo, quando verrà a parlarci per la Scuola di Pace. Libroforum: La vita ti sia lieve Parleremo con l’autrice in persona del libro sulle storie di migranti: venerdì 10 ottobre alle ore 21 nell’Oratorio Stella Alcune copie del libro sono disponibili nella Segreteria della Stella. IN LIBRERIA 37 WONDER: elogio della gentilezza Wonder è la storia di Auggie, un ragazzo normale con una faccia speciale. La sindrome di Treacher Collins di cui è affetto, infatti, ha colpito le sue fattezze deformandole al punto da fargli assumere l’aspetto di una maschera. Nessuna delle persone che conosce o che incontra per strada riesce a guardarlo in faccia senza sussultare, scappare via o fissarlo a bocca aperta e la sua famiglia da sempre si è assunta il compito di proteggerlo. E viene il giorno del suo ingresso nel mondo: il primo giorno di scuola media che per Auggie è anche il primo giorno di scuola in assoluto. Vorrebbe una faccia così normale da passare inosservato perché ha capito che l’unica ragione per cui non è normale è che nessuno lo considera tale. In realtà lui non è affatto un ragazzo normale. È straordinario e le sue avventure ci regalano emozioni profonde che hanno a che fare con l’accettazione di sé, l’amicizia, la bellezza. E la forza, come dirà il preside alla fine dell’anno scolastico che è anche la fine del libro: “La grandezza non risiede nell’essere forti, ma nel giusto uso che si fa della forza. È il più grande colui la cui forza trascina il maggior numero di cuori”. E Auggie conquista i suoi amici e i lettori senza retorica né buonismo, ma attraverso il suo coraggio. E la gentilezza, grande tema di questo romanzo. È ancora il preside a ricordarci che portiamo in noi, in quanto esseri umani, non solo la capacità di essere gentili ma prima di tutto la gentilezza come vera scelta di vita. Sulla quale misurare i nostri scatti di crescita. “Ciò che voglio che voi portiate con voi della vostra esperienza di scuola media è la certezza che, nel futuro che voi stessi vi andrete costruendo, tutto è possibile. Se ogni singola persona presente in questa sala assumesse come regola quella di Wonder, R.J.Palacio, Giunti, 2012 cercare di comportarsi in modo un po’ più Alcune copie del libro sono gentile del necessario, qualcun altro, da disponibili presso la segreteria qualche parte, un giorno, qualcun altro della Stella. potrebbe riconoscere in voi, in ognuno di voi, il volto di Dio.” La storia è costruita come un racconto corale che dà voce ai punti di vista di diversi personaggi impegnati insieme al protagonista nel difficile compito del diventare grandi: August, naturalmente, sua sorella Via (da sempre abituata a cavarsela da sola ma alle prese a sua volta con una nuova scuola e nuovi problemi), Justin, il suo fidanzato violinista, l’amica del cuore Miranda – proprio lei aveva regalato ad Auggie bambino il casco da astronauta che lui usava per coprirsi la faccia in pubblico e che poi era misteriosamente sparito. Sarà il papà a rivelare: “Eddai, Auggie, cerca di capire, ti prego. Indossavi quel casco tutto il santo giorno. E la vera verità è questa: avevo nostalgia della tua faccia, mi mancava. Lo so, che a te non sempre piace, ma tu devi capire che… io amo la tua faccia, Auggie, in modo assoluto e appassionato”- e poi Summer e Jack, il nuovo amico di Auggie. Wonder è un romanzo anche da ascoltare, costellato di canzoni e parole (i precetti del Signor Browne). In fondo al libro si trovano i link ai brani che creano la colonna sonora della storia. Lidia Zanette LA PAROLA AI RAGAZZI: perché leggerlo? Federica Rolle: "Wonder è un libro che ti cambia la vita, non solo il modo di pensare, ma anche quello di approcciarsi agli altri. È una storia commovente, e ci pone un'importante domanda: "E se noi non fossimo fortunati come siamo?" L'aspetto non è tutto, questo è vero; ma se dovessimo vivere un'intera vita con una faccia diversa da come la vorremmo? Posso solo dirvi: "Leggete Wonder" e vedrete quanto siete fortunati, ma soprattutto capirete che davanti alle avversità della vita non bisogna arrendersi." Claudia Misitano: “Solo la vera amicizia può superare l’apparenza. Solo i veri amici, apprezzandoci per quello che siamo, possono darci la forza di superare le nostre insicurezze e le nostre paure. È questo che Wonder ci aiuta a capire.” A sinistra: un'altra copertina per Wonder: mettiamo in immagini le emozioni della lettura. 38 AVVISI Alla Stella - ore 19.00 Formazione permanente CATECHISTI 2014-15 (Rivoli e Villarbasse) 2014 12, 19 ottobre 2, 9 novembre 15 e 16 novembre (Ritiro) 23 novembre 30 novembre 7, 14 dicembre San Giovanni Bosco I carismi e i ministeri della comunione ecclesiale nell’ottica della Costituzione dogmatica del Concilio Ecumenico Vaticano II sulla Chiesa Lumen Gentium, 1964 Itinerari di fede per fidanzati 2015 15, 22, 29 gennaio 5 febbraio 2015 7 e 8 febbraio (Ritiro) 12, 19, 26 febbraio 5 marzo 12, 19, 26 aprile 3 maggio 9 e 10 maggio (Ritiro) 15, 24, 31 maggio 7 giugno Cammino verso la Cresima per Giovani e Adulti ogni lunedì alla Stella, ore 21 - 22.30 dal 12 gennaio al 6 aprile 2015 Celebrazione alla Stella 12 aprile 2015 - ore 11 MINISTRI DELLA COMUNIONE A CASA Se in qualche famiglia delle nostre comunità ci fossero persone anziane o ammalate che desiderassero ricevere la Comunione in casa, ci si può rivolgere ai parroci o alle segreterie parrocchiali per concordare gli incontri con i Ministri della Comunione. Lunedì 13 ottobre - ore 20.45 Lunedì 20 ottobre - ore 20.45 a San Paolo Apostolo La Comunità cristiana soggetto dell'evangelizzazione e della catechesi con riferimento a: CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Il Rinnovamento della catechesi, 1970 PAOLO VI, Esortazione Apostolica Evangelii Nuntiandi, 1975 GIOVANNI PAOLO II, Esortazione Apostolica Catechesi Tradendae, 1979 Lunedì 27 ottobre - ore 20.45 a Santa Maria della Stella La formazione degli adulti nell’iniziazione cristiana: coinvolgersi con le famiglie dei bambini e dei ragazzi con riferimento a: CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Incontriamo Gesù. Orientamenti per l'annuncio e la catechesi, 2014 Lunedì 3 novembre - ore 20.45 a San Bernardo Abate La missionarietà nel nostro territorio: la Chiesa in uscita con riferimento a: FRANCESCO, Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium, 2013 Febbraio/Marzo (data da deinire) (sabato pomeriggio e domenica) Ritiro spirituale alla Certosa di Avigliana con don Michele Roselli: La Chiesa: comunità che celebra l’amore di Dio. Coro Polifonico Interparrocchiale Ore 21.00 - Chiesa San Francesco Calendario prove: 24 settembre, 29 ottobre, 26 novembre, 10 dicembre. BATTESIMI 2014-15 O Dio, Padre buono, voglio ringraziarti con tutto il cuore per il dono del Battesimo, per mezzo del quale sono divenuto tuo figlio e tempio vivo dello Spirito Santo. Ti ringrazio perché, con l'acqua battesimale, mi hai fatto risorgere con Cristo e mi hai riempito dello splendore della tua grazia. Voglio rinnovare in questo momento le mie promesse battesimali, con cui mi sono impegnato a vivere nella santità dei figli di Dio. Conserva in me la fede, la speranza e la carità, e concedimi di essere fedele alla tua legge per tutta la vita. Amen. Battesimi a San Martino Chiesa S.Martino - Ore 15.00 14 settembre 2014 5 ottobre 2014 7 dicembre 2014 6 gennaio 2015 Battesimi alla Stella Accoglienza delle famiglie: Tutti i sabati dalle 16.00 alle 17.45 in Ufficio Parrocchiale con una coppia dell’équipe battesimale. Celebrazioni: 21 settembre 2014 12 ottobre 2014 9 novembre 2014 8 dicembre 2014 11 gennaio 2015 Battesimi a San Bernardo Si terranno tre corsi di approfondimento in preparazione del sacramento del Battesimo, nei mesi di febbraio, maggio e settembre 2015. Contattare don Andrea - 347.8437134 Incontri: 10, 17 e 24 settembre. Presentazione: 21 settembre Battesimo: 28 settembre. Incontri: 5, 12 e 19 novembre. Presentazione: 16 novembre Battesimo: 23 novembre. ANAGRAFE PARROCCHIALE dal 1o marzo al 31 luglio 2014 39 BATTEZZATI DEFUNTI San Bartolomeo: Conte Filippo, Moschetta Chiara, Boccioletti Matteo, Artus Roberta, Dellacroce Ludovico, Gagliano Leonardo, Maunero Andrea, Ingari Alessandro. San Bartolomeo: Nusdeo Rosa (80), Rotolo Giuseppe (71), Zanchetta Bruno (83), Norcia Angelo (84), Iuvari Caterina (87), Deffendi Ida (82), Volpe Michele (75), Bruno Liana Angelina (87), Simioni Amedeo (85), Pluviano Domenico (87), Cossu Maria (67), Tartaglia Vito (72), Limone Concetta (82), Ravizza Emilia (90), Battaglia Marilena (63). San Bernardo: Guerra Caterina, De Matteo Vittoria, Roici Alessia, Tropi Gabriele, Muraca Daniele, Zangarini Ludovica, Ceolin Giorgia, Ceolin Gabriele, Greco Sara, Murmura Valentina, Princi Tommaso, Torelli Jacopo, Usain Francesco Carlo, Leschiera Veronic, Salvemini Cristine Rita, Calderaro Rebecca, Gabriele Matteo, Raspanti Jacopo, Santangelo Alessio Salvatore, Lamarca Gabriele. San Martino: Allice Lorenzo, D’Italia Luca, Pace Carmelo, Lasalandra Vittoria, Rossini Thomas, Simone Andrea, Villella Bianca, Rossino Vittoria, Bonora Nicolò, Impemba Viola, Giacone Arianna, Manzotti Sofia, Strano Siria, Suraci Matteo Stefano, Gavina Francesco, Avantario Edoardo, Galasso Claudio, Galasso Lucio, Giacò Gioele, Izzo Diletta, Ferriero Samuele, Bosso Lupo Alessandro, Lapaglia Rebecca, Lapaglia Emily, Mastantuono Sophia, Mastantuono Samuele, Lucà Riccardo, Mazzurco Masi, Andrea Vittorio, D’Assisi Ilary. S.Maria della Stella: Prontera Diego, Stramazzo Aurora, Galizia Francesco, Derjaj Anida, Lagatta Vittoria, Librè Andrea, Cavaliere Martina, Cotroneo Matteo, Latino Alice, Cavagna Jacopo, Gottero Linda, Ferrero Martina, Tufo Cristian, Cassine Tommaso, Vizzuso Samuele, Milone Alessandro, Milone Francesca Teresa, Milone Gabriele, D’Urso Federica, Ferrero Andrea, Rabottini Stefano, Sartori Tommaso, Cacciola Sofia, Dematheis Emma, Marengo Francesco, Racca Viola, Surace Benedetta, Tenivella Stefano, Bertotto Lisa, Modarelli Alice, Mouth Alberto, Poliseno Mario, Renzulli Adelaide Poonam, Righi Leonardo, Gardois Federica, Guttà Angelica, Procacci Edoardo, Manno Noemi, Diamante Cloe, Benevento Emanuele, Bongiorno Gustavo Maria, Frappi Ariele, Rezzi Federico, Scaglione Joelle. SPOSI San Bartolomeo: Maunero Riccardo e Graziano Lanfranca, Cracco Stefano e Bertolo Lidia Maria. San Bernardo: Aversano Iacopo e Morena Francesca, Galetto Marco e Gamo Biagina, Francia Alberto e Arri Ilaria, D’Amuri Mickael e Chiesa Isabella. San Martino: Lasalandra Daniele e Romano Virginia, Bergamasco Francesco e Busso Valentina, Martra Matteo e Musso Elena, Caiazzo Luigi e Di Sunno Simona, Pitali Luigi e Irmici Valentina, Muscarella Enzo e Calautti Angela, Marini Gianluca e Xhanaj Eldiona, Renda Edoardo e Nenna Cristina, Parisi Marco e Lo Re Katiuscia, Mastrantuono Pietro e Bellino Nadia, Perretta Andrea e Bellomo Laura, Abdullah Mohamed e Zammiti Silvia, Maffia Daniele e Stante Laura, Giamé Andrea e Quagliotto Francesca Maria, Petronella Davide Daniele e Fortunato Loredana, Faretina Giuseppe e Lomonaco Emanuela, Capoluongo Paolo e Regina Roberta. S.Maria della Stella: Morabito Giuseppe e Matulli Emilia, Xausa Erik e Mondo Paola, Pezza Stefano e Travaglianti Scappolaro Stella, Poscente Andrea e Perone Isabella, Quarticelli Christian e Pedullà Jessica, Prisciano Salvatore Antonio e Ostuni Marta, Cugliandro Alessandro e Ferro Valentina. San Bernardo: Massi Stella (52), Fossa Carlo (72), Morra Anna (Sandra) ved. Serattini (82), Collo Maria ved. Ventrella (86), Robucci Giuseppe (67), Guarrera Pasquale (89), Bongiorno Francesca ved. Sansalona (90), Belmondo Giovanni (64), Comba Maria ved. Gaido (89), Manzi Antonio (86), Talassi Maria ved. Milani (92), Malva Carmela ved. Di Biase (93), Spezzati Anna Maria in Crisafi (47), Scuntero Paolo (84), Zilli Natalia ved. Bellotti (91), Bergo Dosolina ved. Bordina (93), Albano Giacomo (94), Marangon Leonino (73), Comba Pietro (79), Gherzi Giuseppa Michelina ved. Gallo (94), Calla Maria Assunta ved. Borello (79), Marangon Delmo (77), Gaeneri Giuseppe (79), Ballarin Edoardo (73), Vitrani Ruggero (79), Vasselli Margherita in Tassinari (76), Scantamburlo Lino (86), Ghiringhelli Carlo (83). San Martino: Novo Lorenzina ved. Cavallo (96), Centola Rocco (79), Meotto Rita (81), Muraro Odone (87), Martinengo Carlo (93), Senor Ermanno (86), Chichisiela Emma, Tuninetti Matteo (83), Leggeretti Maria Teresa (88), Perotti Irene (93), Pisciotta Giuseppe (60), Nastrucci Maria Adelaide (76), Gherzo Maria Giovanna (80), Auriletto Pier Angelo (74), Cartella Delfina (98), Doleatti Francesco (90). S.Maria della Stella: Legrottaglie Leonardo (74), Razzetti Bianca Maria ved. Bolognese (84), Zanella Anna Maria ved. Naia (88), Corona Emma ved. Bisoglio (92), Durante Angelina ved. Prette (71), Mazzocco Giorgio (83), Dante Cecilia ved. Morello (83), Varriale Salvatore (75), Valle Maria Margherita in Tenivella (82), Montesanti Francesca ved. Caruso (70), Nota Giuseppe (97), Molina Maria ved. Moschini (86), Cardente Bruna ved. Tosolini (85), Staltari Rosa in Olivastro (74), Schiavi Settimina Modesta ved. Azzalin (100), Cuva Rosa in Escribano (67), Setzu Assunta ved. Baudin (79), Gandolfo Michele Giacomo Emilio (62), Merlo Elio (78), Borghezio Leopoldo (87), Ferrero Valentina ved. Ducco (76), Acotto Rosa ved. Carnino (91), Ciardelli Enzo (70), Bonino Giuseppe (92), Verda Caterina (93), Congiustì Aldo (60), Mantovan Miranda ved. Milani (74), Leto Giuseppe (73), Mazzocco Chiara (45), Gallo Giovanna ved. Balladore (89), Isabello Ercole (89), Pavanati Maria ved. Gibbin (74), Antonazzo Domenica in Di Vincenzo (88), Fusetti Marisa (60), Scopelliti Francesco (71), Pozzato Adelmo (79), Bellato Fulvio (60), Landini Franco (73), Novarese Maria Claudina in Gattino (88), De Vincenzi Franca in Pregnolato (68), Tricomi Placido (94), Nocito Battista (83), Chiusano Nella ved. Mangone (85), Soffietti Giovanni (82), Calì Oscar (25), Caruso Nicolino (89), Cattin Delfina (Santina) in Rozzarin (95), Volpe Bellonia in Filiddani (81), Pettinati Giuseppe Antonio (87), Peasso Anna ved. Vola, Albertini Arrigo (92), Giai Via Albina (92), Calderoni Pierino (92), Bertin Giuseppina ved. Sillo (87), Carli Agnese ved. Segato (89), Di Leo Serafina ved. Barbieri (84), Farella Cresenzia ved. Lazzari (69), Ferrarese Navilia ved. Beltrame (88) - Salaroglio Maria Angela in Beltramino (75), Di Salvo Rita ved. Di Marco (80), Schiafone Damiano (47), Buttarello Rina in Piovan (81), Bianco Maria ved. Poletto (88), Rocci Paola ved. Revelli (93), Benso Serafina Teresa ved. Vergnano (91), Tribolo Carlo (75), Fabaro Adriana ved. Bonadonna (86). 40 NUMERI UTILI Segreterie parrocchiali Santa Maria della Stella Via Fratelli Piol, 44 tel. 011.9586479 - fax 011.9516291 parrocchiastellarivoli@gmail.com Orari: da lun. a sab. ore 8.30-12; da mar. a ven. anche 15-17.30 Succursale: Gesù Salvatore - Via Cavour, 40 San Bartolomeo Apostolo Via Roma, 149 - tel. e fax 011.9580245 Orari: da lun. a sab. 9.00-11,30; merc. anche 16.00-18.00 Succursale: San Francesco - Via Adamello, 6 San Bernardo Abate Via Beltramo, 2 - tel. 011.9584950 Orari: da mar. a ven. ore 10-11 San Martino Vescovo Via S.Martino, 3 - tel. e fax 011.9587910 Orari: mar. ore 9-11; merc. ore 16-18; gio. 9.30-11; sab. 9-11. Succursali: San Rocco - P.za S. Rocco M.I.A. - P.za Cavallero Sacerdoti don Giovanni Isonni - cell. 339.6604141 e-mail: dongio1959@libero.it don Andrea Zani - cell. 347.8437134 e-mail: zanidonandrea@virgilio.it don Angiolino Cobelli - cell. 338.6841684 e-mail: san.bartolomeo@alice.it don Paolo Ravarini - cell. 347.2390527 e-mail: paolo.ravarini@virgilio.it don Mauro Petrarulo - cell. 328.546.69.34 e-mail: mauropetra@alice.it Diaconi Bruno Zanini (S.Martino) cell. 349.2304161 Lorenzo Cuccotti (S.Bernardo) tel. 011.9585914 Giuseppe Peca (San Bartolomeo) cell. 327.0598222 Religiosi e religiose Missionari della Consolata Via 1° Maggio 3 - tel. 011.9586791 e-mail: rivoli@missionariconsolata.it padre Giordano Rigamonti cell. 333.3339205 giordanorigamonti@consolata.net Padri Giuseppini del Murialdo Corso Francia, 15 - telefono: 011.9503666 rivoli@murialdo.org Figlie della Carità di San Vincenzo De’ Paoli Via Grandi, 5 - tel. 011.9561715 direzione@salfior.it Canonichesse Lateranensi di Santa Croce (regolari di Sant’Agostino) Via Querro, 52 - tel. 011.9586296 monastero.santacroce@yahoo.it SANTE MESSE - Prospetto in base all’orario settimanale LUNEDÌ SABATO 06.30 - Monastero Via Querro 06.30 - Monastero Via Querro 17.00 - San Martino 18.00 - Santa Maria della Stella 18.00 - San Bernardo 18.00 - San Francesco 18.30 - M.I.A. MARTEDÌ 06.30 - Monastero Via Querro 09.00 - San Bartolomeo 09.00 - M.I.A. 18.00 - Santa Maria della Stella 18.00 - San Bernardo DOMENICA MERCOLEDÌ 07.30 - Monastero Via Querro 08.00 - Santa Maria della Stella 09.00 - San Bartolomeo 09.00 - San Bernardo 09.30 - Gesù Salvatore 10.00 - San Martino 10.30 - San Francesco 11.00 - Santa Maria della Stella 11.00 - San Bernardo 11.15 - M.I.A. 15.00 - Ospedale 18.00 - Santa Maria della Stella 19.00 - San Rocco 06.30 - Monastero Via Querro 08.00 - San Rocco 08.30 - San Bernardo 15.30 - San Francesco 18.00 - Santa Maria della Stella GIOVEDÌ 06.30 - Monastero Via Querro 09.00 - San Bartolomeo 09.00 - San Martino 18.00 - Santa Maria della Stella 18.00 - San Bernardo VENERDÌ 06.30 - Monastero Via Querro 09.00 - San Bartolomeo 09.00 - Gesù Salvatore 18.00 - San Bernardo 18.00 - Santa Maria della Stella SANTE MESSE - Prospetto in base alle chiese CHIESE LUN San Bartolomeo San Francesco San Bernardo San Martino San Rocco M.I.A. Santa Maria della Stella Gesù Salvatore Ospedale Monastero V.Querro FERIALI MAR MER 09.00 15.30 18.00 18.00 08.30 18.00 09.00 08.00 09.00 18.00 18.00 18.00 18.00 09.00 06.30 06.30 ORATORIO STELLA Da Lun a Gio Venerdì Sabato Domenica GIO VEN 09.00 09.00 16.00-19.00 15.00-19.00 20.30-23.00 15.00-18.00 20.30-23.00 15.00-18.00 06.30 06.30 06.30 FESTIVE SAB DOM 09.00 18.00 10.30 18.00 09.00 11.00 17.00 10.00 19.00 18.30 11.15 18.00 08.00 11.00 18.00 09.30 15.00 06.30 07.30 Clicca sul nostro sito: www.parrocchierivoli.it Puoi visitarlo, iscriverti, scrivere e darci preziosi suggerimenti per arricchirlo e migliorarlo: web@parrocchierivoli.it.