Istituto Comprensivo Scuola dell`Infanzia, Primaria, Secondaria I grado

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Istituto Comprensivo Scuola dell`Infanzia, Primaria, Secondaria I grado
Istituto Comprensivo
Scuola dell’Infanzia, Primaria, Secondaria I grado “G.Troccoli”
Via Carlo Alberto Dalla Chiesa - 87011 Lauropoli (CS)
URL: http://www.lauropoliscuole.it - E-mail: csic822003@istruzione.it
PREMESSA
Quadro normativo - Il P.O.F dell’Istituto Comprensivo
Analisi del contesto territoriale
Articolazione del P.O.F
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PARTE I – ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO
Struttura
Dati dell’Istituto
Indicazioni corsi attivati
Le risorse professionali
Le funzioni strumentali
Le commissioni
I docenti
Le risorse finanziarie
Organizzazione scolastica
Piano annuale delle attività
I rapporti con il territorio
Comunicazioni con le famiglie
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PARTE II – PROGETTAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA
Bisogni formativi degli alunni
Progettazione Educativa e Didattica
Le finalità formative
Obiettivi formativi e cognitivi in ordine a conoscenze e competenze
Finalità disciplinari
L’educazione Stradale, all’Ambiente e alla Salute
Visite guidate e viaggi d’istruzione
Progetti Curricolari
Scuola dell’Infanzia (Progetto AMBIENTE “La natura intorno a noi”)
Scuola Primaria (Attività opzionali di laboratorio)
Scuola Primaria (Laboratorio di integrazione: “Con le mani invento e creo”)
Scuola secondaria di I Grado (Progetto “Il giornale a scuola”) – (Incontro con l’editore)
Progetto Legalità “Io non ho paura”
Progetto “La scuola va a teatro”
Continuità Educativa
Curricolo locale
Metodologia
Verifica e Valutazione dei Processi di Apprendimento
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PARTE III – ATTIVITÀ PROGETTUALI EXTRACURRICOLARI
Progetti Extracurricolari Scuola dell’Infanzia:
Progetto Teatro
Progetto Sport “Crescere giocando”
Progetti Extracurricolari Scuola Primaria:
Progetto Teatro
Progetto INTEGRAZIONE “ individuazione precoce DSA”
Progetto INTEGRAZIONE “Manipolazione e creatività”
Progetti Extracurricolari Scuola Secondaria di I Grado:
Progetto “Il mercatino della solidarietà”
Progetto “Ad Maiora”
Progetto Teatro
Progetto “Scuola flash”
Progetto “Pericle”
Progetto “Senza barriere”
Progetto P.O.N – F.S.E – OB. C.1 “Interventi per lo sviluppo”
Biblioteca Scolastica
Autovalutazione d’Istituto
Sicurezza (T.U. n. 81/2008)
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D.P.R. 08/03/1999, N. 275 – art. 3 (Regolamento dell’Autonomia)
1. Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il Piano
dell’Offerta Formativa. Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale
progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare,
educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia.
2. Il Piano dell’Offerta formativa è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi
tipi e indirizzi di studi determinati a livello nazionale a norma dell’art. 8 e riflette le esigenze del
contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della
programmazione territoriale dell’offerta formativa. Esso comprende e riconosce le diverse scelte
metodologiche, anche di gruppi minoritari, e valorizza le corrispondenti professionalità.
3. Il Piano dell’Offerta formativa è elaborato dal Collegio dei docenti sulla base degli indirizzi
generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione
definiti dal Consiglio d’Istituto, tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli
organismi e dalle associazioni, anche di fatto, dei genitori e, per le scuole Secondarie superiori,
degli studenti, Il Piano è adottato dal Consiglio d’Istituto.
Il presente Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto Comprensivo “G. Troccoli”, deliberato dal
Collegio dei docenti unitario e adottato dal Consiglio d’Istituto per l’anno scolastico 2010/11, sulla
base delle indicazioni fornite dal Dirigente Scolastico, tiene principalmente conto di tre
fondamentali fattori:
 I principi costitutivi dell’Autonomia scolastica e di tutta la normativa che si rifà a essa, nonché il
CCNL del comparto scuola relativo al triennio 2006/09;
 La nuova impostazione organizzativa, pedagogica, educativa e didattica della scuola italiana
delineata dalla cosiddetta Legge “Gelmini” - D.M. n. 37 del 26 marzo 2009;
 Le specifiche esigenze formative degli alunni che frequentano l’Istituto, facendo riferimento alle
caratteristiche del territorio in cui la scuola opera.
Su questa base, la nostra istituzione scolastica definisce la propria identità culturale e progettuale,
delineando in maniera chiara e palese gli impegni che essa, in merito alla sua azione educativa e
didattica e alla sua impostazione organizzativa e gestionale, assume nei confronti dei fruitori del
servizio scolastico e dell’utenza più in generale.
Nell’impostazione dell’attività educativa e didattica di un’istituzione scolastica non si può
prescindere dalla conoscenza approfondita dell’ambiente socio-economico e culturale in cui la
scuola opera e dalla conseguente conoscenza dei soggetti verso i quali la scuola, con intenzionalità e
sistematicità, deve indirizzare la sua opera.
Le più avanzate e attuali teorie pedagogiche mettono in risalto che l’attività di
insegnamento/apprendimento non può più avere, in una realtà complessa ed articolata come
quella contemporanea, caratteristiche di uniformità e standardizzazione, ma deve essere flessibile
e individualizzata, tenendo conto delle caratteristiche individuali e di gruppo dei singoli soggetti in
formazione. Partendo da questa consapevolezza è, dunque, necessario analizzare prioritariamente,
al fine di avere un quadro d’insieme, l’ambiente in cui l’Istituto si trova ad operare.
La conoscenza del territorio nei suoi vari aspetti costitutivi, fisici e antropici, rappresenta lo sfondo
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di riferimento del contesto sul quale innestare l’azione della scuola.
L’Istituto Comprensivo di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado “G. Troccoli” di
Lauropoli opera in un contesto fisico essenzialmente collinare e pianeggiante, inserito in un
contesto circostante più ampio, a sua volta caratterizzato da un consistente sviluppo costiero e dalla
contiguità con la catena montuosa del Pollino.
La vocazione naturale del territorio è, quindi, essenzialmente agricola, con richiami nel terziario e in
attività imprenditoriali e turistiche.
Le attività economiche sono essenzialmente rappresentate dallo sfruttamento delle risorse
agricole e dalla presenza di piccole industrie di trasformazione e di piccole imprese artigianali,
dal commercio e da più consistenti livelli occupazionali nel settore terziario.
Pur avendo il territorio rilevanti risorse nei vari settori produttivi, il mancato sviluppo determina un
livello di benessere complessivo non molto elevato.
Molto rilevante è il fenomeno della disoccupazione, soprattutto giovanile, che ha fatto riemergere il
fenomeno dell’emigrazione e che genera uno stato di malessere e che è alla base di vari
fenomeni di devianza presenti sul territorio.
La società civile risente delle caratteristiche socio-economiche prima delineate.
All’interno di un tessuto sociale tendenzialmente normale, nella generalità dei casi caratterizzato
da rapporti sociali ed umani sostanzialmente corretti e dall’osservanza delle regole di convivenza
civile, si manifestano fenomeni deteriori, che non bisogna ingigantire ed enfatizzare, ma di cui
certamente bisogna tener conto per la loro pericolosità, per poterli controllare, combattere e
superare.
Questi fenomeni sono principalmente quelli della presenza della criminalità organizzata, forme
embrionali di violenza e di delinquenza minorile, la presenza piuttosto rilevante del fenomeno della
tossicodipendenza e dello spaccio della droga.
La situazione sopra descritta dimostra come la nostra scuola sia chiamata a operare in una zona a
rischio.
All’interno del tessuto sociale, oltre alla normale stratificazione sociale, c’è da rilevare la
presenza di consistenti nuclei di nomadi, appartenenti al gruppo dei Rom, peraltro da tempo
stabilmente insediati sul territorio, ma solo parzialmente integrati nel contesto sociale e civile. Negli
ultimi anni è stata registrata la presenza di persone appartenenti ad altre etnie e altre culture,
a causa di un consistente aumento dell’immigrazione, soprattutto extracomunitaria.
Un riferimento va fatto anche, prescindendo dall’estrazione sociale, alle caratteristiche della
famiglia in generale. A questo proposito va rilevato che, anche la nostra realtà, sia pure in maniera
più graduale, ha risentito delle modificazioni strutturali dell’istituto familiare, in rapporto
all’evoluzione della società.
In questo senso si è gradualmente passati dalla tradizionale famiglia patriarcale a quella nucleare.
Va infine rilevato che la consistente stratificazione sociale, che è elemento costitutivo della civiltà
contemporanea, fa sì che, all’interno della società si possano individuare punte elevate di
benessere per passare gradualmente a consistenti situazioni di disagio economico ed ambientale.
Per quanto riguarda le opportunità formative offerte dal territorio, è opportuno sottolineare che
esistono nel suo contesto rilevanti strutture e risorse storiche, architettoniche, culturali,
naturalistiche (Scavi di Sibari, Terme sibarite, Centro storico di Cassano, Grotte di S. Angelo,
Santuario della Madonna della Catena, Coste, Monte).
Per quanto concerne, invece, le agenzie formative che possono interagire con l’azione della scuola,
esse seppure non moltissime sono presenti: le Parrocchie, il mondo dell’associazionismo, le
strutture ricreative e sportive.
I principali Enti istituzionali presenti sul territorio e con i quali la scuola è chiamata ad avere
rapporti per la ricerca di risorse e sinergie, sono il Comune e l’Azienda Sanitaria Locale.
Nell’individuazione delle caratteristiche degli alunni si deve necessariamente far riferimento alle
caratteristiche dell’ambiente socio ambientale ed economico in cui essi sono inseriti.
E’ opportuno precisare che, essendo soggetti a una serie di messaggi multimediali provenienti dalla
civiltà tecnologica e a una serie continua di stimoli diversi, non possono presentare delle
connotazioni comuni e unificabili.
Perciò la loro caratteristica peculiare è la diversità.
Questa diversità di base è accentuata dalla sostanziale diversità degli ambienti familiari, socioeconomici e culturali di provenienza, all’interno dei quali si maturano esperienze diverse, diversi
4
stili di apprendimento, diverse visioni del mondo, diversi ideali, diverse capacità relazionali e sociali
e, quindi, diversi livelli di abilità e di competenza.
Questi aspetti sono presenti negli alunni che frequentano il nostro Istituto Comprensivo.
E’ superfluo ribadire che essi risentono, ai diversi livelli, dell’influenza delle situazioni socioeconomiche e delle stratificazioni sociali descritte nel precedente paragrafo.
Nel nostro Istituto Comprensivo sono presenti anche alunni diversamente abili e in situazioni di
svantaggio che inducono i docenti a ricercare interventi sempre più mirati e specialistici. A ciascuno
di essi, comunque, viene offerta una adeguata opportunità educativa attraverso l’azione diretta dei
docenti di sostegno, debitamente concertata con gli altri docenti curricolari della classe.
Le aspettative che gli alunni e le loro famiglie hanno nei confronti dell’istituzione scolastica sono
molto rilevanti in quanto, sia per una questione di mentalità e di retaggio storico che per problemi
concreti di natura economica ed esistenziale, la Scuola continua a costituire per molti l’unica reale
agenzia formativa.
MISSION
Alcune problematiche più frequentemente affrontate sono legate ai disturbi specifici di
apprendimento (DSA) in ambito scolastico. Dopo un lungo percorso legislativo è stata approvata dal
Senato la legge che riconosce e definisce alcuni disturbi specifici di apprendimento (DSA) quali
dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. Una norma, quella approvata dalla 7ª Commissione
permanente che riconosce l'esistenza di questi disturbi stimolando la scuola a individuarli
precocemente e definendo i luoghi del percorso diagnostico. La legge sancisce il diritto a usufruire
dei provvedimenti compensativi e dispensativi lungo tutto il percorso scolastico compresa
l'Università e assicura la preparazione degli insegnanti e dei dirigenti scolastici.
Nel rispetto della legge, prima ancora della sua approvazione, la nostra scuola, dimostratasi
sensibile a tale problema, già da alcuni anni, grazie alla docente referente per la dislessia ed alla
docente responsabile del Gruppo H per la Scuola Primaria, si è attivata per riconoscere
precocemente i Disturbi Specifici di Apprendimento predisponendo e realizzando un progetto ad
hoc. Il percorso è lungo e difficile, poiché è difficile riconoscere tali disturbi, occorrono più
formazione e più sensibilizzazione.
La nostra scuola si propone di diventare scuola-polo per la dislessia sia formando il maggior numero
possibile di docenti, sia predisponendo una biblioteca via via sempre più ricca di materiali cartacei e
multimediali. Tale biblioteca sarà aperta a tutti e tutti potranno usufruirne per avere, per quanto
possibile, un supporto nella didattica con alunni con DSA
Inoltre, quest’anno parteciperà al progetto a portata nazionale “A scuola di dislessia”, realizzato
grazie alla collaborazione tra Telecom e l’A.I.D. Progetto finalizzato a formare docenti referenti in
grado di fare formazione e o informazione e di occuparsi di individuare precocemente i DSA e di fare
recupero con i soggetti individuati a rischio.
Tenendo conto di tutto quanto evidenziato, il P.O.F. dell’Istituto Comprensivo “G. Troccoli” è
articolato in tre parti:
• PARTE PRIMA: Organizzazione dell’Istituto
• PARTE SECONDA: Progettazione educativa e didattica
• PARTE TERZA: Progetti extracurricolari, Autovalutazione d’Istituto e Sicurezza (T.U. n.
81/2008)
5
L’Istituto Comprensivo aggrega:
a) Scuola dell’Infanzia: Lauropoli e Doria.
• Il Plesso di Lauropoli sito in Via Sibari è allocato nell'ex delegazione municipale che recentemente
l'Amministrazione Comunale ha ristrutturato e adeguato a nuova sede. Esso al piano terra si
compone di sei aule, di un'ampia aula polifunzionale, della sala mensa, di quattro bagni e di tre locali
di servizio, mentre al piano superiore sono situati la direzione, la bidelleria, la segreteria, cinque bagni
e un locale deposito. Tutta l'area di pertinenza dell'edificio è recintata, vi si accede mediante
l'ingresso principale posto su Via Sibari e un ingresso laterale. L'edificio è dotato di impianto di
riscaldamento a metano. Il plesso è dotato di n. 1 televisore, n. 1 stereo con lettore CD e
musicassette, n. 5 registratori audio.
• Il plesso di Doria è situato in un edificio autonomo, che si trova di fronte al plesso della scuola
elementare. Si compone di due aule, un ampio atrio, una sala mensa, una stanza per i
collaboratori scolastici, un ripostiglio ed i servizi igienici. E’ dotato di impianto di riscaldamento a
gasolio. Il plesso è dotato di n. 1 stereo
b) Scuola Primaria: Lauropoli e Doria.
E’ costituita da tre plessi scolastici: Due a Lauropoli in via C. A. Dalla Chiesa e via S. Nicola, il terzo a Doria
in via Stazione.
• La struttura scolastica di via Carlo Alberto Dalla Chiesa è costituita da dieci aule, da otto bagni,
dall’aula-laboratorio, dall’archivio, da due corridoi, da un ampio atrio utilizzabile per le riunioni del
Collegio dei docenti e per manifestazioni varie. Un’altra ala dell’edificio è adibita a Uffici di Segreteria e
di Presidenza. L’edificio è al centro di un ampio spazio recintato che può essere utilizzato per attività
motorie e sportive. Esso consta di due ingressi, uno per l’accesso alle aule e l’altro per l’accesso agli
Uffici. È garantito l’accesso per i soggetti portatori di handicap. Il plesso è dotato di n. 2 televisori, n. 1
videoregistratore a cassette e n. 2 con CD, n. 1 telecamera a videocassetta e n. 1 videocamera digitale,
n. 3 radioregistratori con cassette e CD, n. 3 radio con musicassette, n. 9 fotocamere di cui 2 digitali, n.
1 notebook, n. 1 stampante, n. 1 videoproiettore, n. 2 lavagne LIM.
• Il plesso di via S. Nicola è costituito da dodici vani, di cui cinque adibiti ad aule, uno a Laboratorio, uno
a palestra, uno a sala per la televisione, due a servizi igienici, due a magazzino per il materiale. E’ altresì
fornito di un cortile esterno recintato, ma in pratica inutilizzabile poiché privo d’idonea e funzionale
pavimentazione. Il plesso è dotato di n. 1 televisore con lettore VHS, n. 2 radioregistratori con CD e
cassette, n. 1 fotocamera, n. 9 personal computers, n. 1 server, n. 4 stampanti di cui 2 a colori e 2 in
b/n, n. 1 scanner piano, n. 1 fotocopiatrice, n. 1 lavagna LEM, n. 1 schermo portatile.
• La Scuola Primaria di Doria è ubicata in un edificio di recente costruzione a due piani fuori terra.
Occupa il solo piano terra ed è costituito da dieci aule, un ampio atrio, sei bagni, 1 ripostiglio, 1 locale
per la custodia dei sussidi, un locale per i bidelli, un salone, 1 cucina, 2 stanze da poter adibire a
segreteria e a direzione, 1 spazio interno da utilizzare per esperimenti di vario tipo. Annessa all’edificio
è presente. È garantito l’accesso per i soggetti portatori di handicap. L’edificio ha due ingressi principali
e tre uscite di sicurezza. Il plesso è dotato di n. 1 fotocamera digitale, n. 1 fotocamera con rullino, n. 1
telecamera, n. 5 personal computer, n. 2 stampanti di cui 1 a colori e 1 b/n, n. 1 scanner.
I plessi di Via Carlo Alberto Dalla Chiesa e S. Nicola sono dotati di impianto di riscaldamento
a metano.
6
c) La Scuola secondaria I Grado “G. Troccoli” Lauropoli-Doria è stata istituita a decorrere dall’a. s.
2001/2002. Tale istituzione, dopo la soppressione della locale scuola materna autonoma per effetto della
razionalizzazione scolastica, rappresentò una viva e giusta esigenza della comunità scolastica di Doria che
si vedeva privata del diritto di far completare il ciclo della scuola dell’obbligo nell’ambito della stessa
istituzione scolastica. Tale esigenza è stata fortemente sentita in prima persona dal Dirigente Scolastico
nonché dagli OO.CC. della scuola che l’hanno fatta propria con deliberazione cui ha fatto seguito quella
dell’Amministrazione Comunale. Le classi - sezioni D - sono ubicate a Doria nello stesso edificio della
scuola elementare al primo piano.
La struttura scolastica di Lauropoli si compone di due corpi: il primo realizzato negli anni 60/70, a piano
terra, parzialmente ristrutturato nell’anno scolastico 2001/2002 e il secondo, realizzato negli anni ’80
(resosi necessario per l’incremento scolastico), che consta di un piano terra e un primo piano. Le aule
complessivamente sono nove; a esse vanno aggiunti altri sei ambienti utilizzati per: sala dei professori,
biblioteca, sala mensa, laboratorio d’informatica, laboratorio scientifico e laboratorio di musica. Nella
stessa struttura, in un corpo aggiunto, funzionano gli uffici amministrativi e di presidenza. I servizi igienici
a disposizione degli alunni, in numero di otto, sono stati ristrutturati e sono idonei. L’edificio è dotato di
impianto di riscaldamento a metano. Gli ampi spazi esterni sono utilizzati per le attività ginniche. Per
quanto riguarda le attrezzature, l’Istituto Comprensivo è dotato di un buon numero di sussidi didattici
indispensabili per lo svolgimento delle attività didattiche.
La Scuola Secondaria di I Grado è dotata di strutture laboratoriali, all’interno delle quali possono essere
adeguatamente sviluppate le attività opzionali di laboratorio.
Laboratorio audiovisivo dotato di n . 1 televisore, n . 1 videoregistratore e videocassette
su argomenti dell’area linguistica e dell’area tecnico-scientifica, n. 1 lettore DVD, n. 1 lettore
DVX, n. 2 personal computer, n. 1 stampante inkjet.
Laboratorio di informatica dotato di struttura multimediale in rete con 20 postazioni allievo
ed una postazione docente, collegato, attraverso linea telefonica ISDN e ADSL, ad Internet.
Laboratorio artistico adeguatamente strutturato.
Laboratorio musicale dotato di tastiera elettronica, di strumenti ritmici vari, di una batteria,
di un Personal Computer, di un televisore e di un impianto audio con due casse amplificate.
Palestra coperta in via di allestimento con attrezzature ginniche.
Per l’anno scolastico 2010/2011, gli alunni che frequentano l’Istituto comprensivo sono
complessivamente 750 di cui:
n. 195 nella Scuola dell'Infanzia
n. 343 nella Scuola Primaria
n. 212 nella Scuola Secondaria di I Grado
Scuola dell’Infanzia: n. 8 sezioni di cui n. 6 funzionanti a Lauropoli e n. 2 a Doria.
Scuola Primaria: n. 4 corsi di cui n. 3 funzionanti a Lauropoli e n. 1 a Doria.
Scuola secondaria di 1° grado: n. 4 classi prime delle quali n. 2 (A – B) con il modulo a tempo
prolungato e n. 2 (C – D) a tempo normale. La composizione delle cattedre stabilita dal D.M. n. 37
del 26 marzo 2009 prevede la seguente impostazione oraria:
7
CLASSI I A - I B MODULO A TEMPO PROLUNGATO
ORARIO SETTIMANALE
DISCIPLINE
ORE
TEMPO SCUOLA
DAL LUNEDI’ AL SABATO
ITALIANO
7
8.30 - 13.30
STORIA + CITT. E COST.
3
LETTERE
GEOGRAFIA
2
(13 ore + 1 ora mensa)
ATT. DI APPROFONDIMENTO
1
TOTALE ORE
13
MATEMATICA
5
MATEMATICA e SCIENZE
SCIENZE
2
(7 ore + 1 ora mensa)
TOTALE ORE
7
TECNOLOGIA
2
RIENTRO
INGLESE
3
MARTEDI’ E GIOVEDI’
FRANCESE
2
14.30 - 16.30
ARTE E IMMAGINE
2
MUSICA
2
SC. MOT. E SPORT
2
RELIGIONE
1
TOTALE ORE
14
TOTALE COMPLESSIVO ORE
34
CLASSI I C - I D* MODULO A TEMPO NORMALE
 Doria
ORARIO SETTIMANALE
DISCIPLINE
ORE
ITALIANO
6
STORIA + CITT. E COST.
2
LETTERE
GEOGRAFIA
1
ATT. DI APPROFONDIMENTO
1
TOTALE ORE
10
MATEMATICA
4
MATEMATICA e SCIENZE SCIENZE
2
TOTALE ORE
6
TECNOLOGIA
2
INGLESE
3
FRANCESE
2
ARTE E IMMAGINE
2
MUSICA
2
SC. MOT. E SPORT
2
RELIGIONE
1
TOTALE ORE
14
TOTALE COMPLESSIVO ORE
30
TEMPO SCUOLA
IC
DAL LUNEDI’ AL SABATO
8.30 - 13.30
I D (Doria)
DAL LUNEDI’ AL SABATO
8.15 – 13.15
8
CLASSI II A - II B - II C - II D* MODULO A TEMPO NORMALE
 Doria
ORARIO SETTIMANALE
DISCIPLINE
ORE
ITALIANO
6
STORIA + CITT. E COST.
2
LETTERE
GEOGRAFIA
1
ATT. DI APPROFONDIMENTO
1
TOTALE ORE
10
MATEMATICA
4
MATEMATICA e SCIENZE SCIENZE
2
TOTALE ORE
6
TECNOLOGIA
2
INGLESE
3
FRANCESE
2
ARTE E IMMAGINE
2
MUSICA
2
SC. MOT. E SPORT
2
RELIGIONE
1
TOTALE ORE
14
TOTALE COMPLESSIVO ORE
30
TEMPO SCUOLA
II A - II B - II C
DAL LUNEDI’ AL SABATO
8.30 - 13.30
II D (Doria)
DAL LUNEDI’ AL SABATO
8.15 - 13.15
CLASSI III A - III B MODULO A TEMPO PROLUNGATO
ORARIO SETTIMANALE
DISCIPLINE
ORE
TEMPO SCUOLA
DAL
LUNEDI’ AL SABATO
ITALIANO
7
8.30 - 13.30
LETTERE
STORIA + CITT. E COST.
3
(13 ore + 1 ora mensa) GEOGRAFIA
2
ATT. DI APPROFONDIMENTO
1
TOTALE ORE
13
RIENTRO
MATEMATICA e SCIENZE MATEMATICA
5
MARTEDI’
E GIOVEDI’
(7 ore + 1 ora mensa)
SCIENZE
2
14.30 - 16.30
TOTALE ORE
7
TECNOLOGIA
2
INGLESE
3
FRANCESE
2
ARTE E IMMAGINE
2
MUSICA
2
SC. MOT. E SPORT
2
RELIGIONE
1
TOTALE ORE
14
TOTALE COMPLESSIVO ORE
34
9
CLASSI III D (Doria) MODULO A TEMPO NORMALE
ORARIO SETTIMANALE
DISCIPLINE
ORE
TEMPO SCUOLA
ITALIANO
6
STORIA + CITT. E COST.
2
LETTERE
GEOGRAFIA
1
ATT. DI APPROFONDIMENTO
1
TOTALE ORE
10
MATEMATICA
4
MATEMATICA e SCIENZE SCIENZE
2
DAL LUNEDI’ AL SABATO
TOTALE ORE
6
8.15 - 13.15
TECNOLOGIA
2
INGLESE
3
FRANCESE
2
ARTE E IMMAGINE
2
MUSICA
2
SC. MOT. E SPORT
2
RELIGIONE
1
TOTALE ORE
14
TOTALE COMPLESSIVO ORE
30
Nella scuola secondaria di I Grado per tutte le classi, sulla base delle richieste delle famiglie, è
funzionante il percorso relativo allo studio di uno strumento musicale tra quelli individuati dal
Collegio dei docenti e tra i quali figurano: Clarinetto, Tromba, Violino e Pianoforte per 12 ore
settimanali ciascuno
La scelta degli alunni delle prime classi sarà operata sulla base di una selezione, da parte di una
commissione individuata dal Collegio dei docenti, che prevede un test attitudinale da
somministrare agli alunni che ne abbiano fatto richiesta.
Dirigente Scolastico - Collaboratore vicario - Secondo Collaboratore - Responsabili di Plessi Responsabili di laboratori - Funzioni Strumentali - Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi n. 4 Assistenti Amministrativi – n. 12 Collaboratori scolastici.
Per come previsto dall’articolo del CCNL 2002/2005 (Art. 31) del personale del comparto scuola
sono state individuate dal Collegio dei docenti le Funzioni Strumentali che sono state ritenute
maggiormente funzionali alle finalità istituzionali e ai bisogni pedagogici e didattici della Scuola.
Di seguito si riporta il prospetto delle aree individuate con le relative Funzioni Strumentali:
10
AREA 1
POF
AREA 2
SOSTEGNO
DOCENTI
AREA 3
CONTUINUITÀ
EDUCATIVA
AREA 4
RAPPORTI CON
ENTI ED
ISTITUZIONI
AREA 5
RAPPORTI
INTER
ISTITUZIONALI
Ins. Rosalba DI PRESSA
Elaborazione, gestione e coordinamento P.O.F.
Coordinamento progetti e attività opzionali
Prof. Gaetano ZACCATO
Supporto area tecnologica
Innovazione scolastica
Elaborazioni dati monitoraggio alunni
Analisi dei bisogni formativi
Ins. Rossana CIAPPETTA
Coordinamento attività di integrazione e recupero alunni in difficoltà Scuola Primaria
Monitoraggio assenze alunni
Coordinamento visite guidate Scuola Primaria
Continuità educativa e didattica
Monitoraggio e supporto gestionale progetti Scuola Primaria
Prof.ssa Maria Antonietta RIMOLI
Coordinamento rapporti scuola - famiglia
Coordinamento gestione visite guidate e viaggi d’istruzione Scuola Secondaria di I Grado
Coordinamento rapporti organi collegiali
Ins. Rosa Anna CIAPPETTA
Orientamento scolastico (La nostra scuola collabora con il “Centro Orientamento
Scolastico e Professionale di Cosenza”. I servizi richiesti dalla nostra scuola sono: il
diario personale di orientamento per gli alunni delle tre classi e la partecipazione al
Seminario Provinciale sull’Orientamento riservato ai docenti con funzioni nell’area
dell’orientamento)
Valutazione d’istituto
Iniziative culturali promosse da enti esterni (concorsi, ecc.)
Rapporti tra plessi
Coordinamento attività di integrazione e recupero alunni in difficoltà Scuola Sec. I Grado
Le Funzioni Strumentali dell’Istituto sono affiancate nel loro lavoro dalle commissioni, di cui
fanno parte tutti gli insegnanti dei tre ordini di scuola.
Nello schema che segue, sono riportate le Commissioni, coordinate dalle Funzioni Strumentali, che
sono state costituite, e la loro composizione.
1
AREA P.O.F.
2
COMMISSIONE ATTIVITÀ
LABORATORIALI SCUOLA PRIMARIA:
CONTINUITA’ EDUCATIVA:
COMMISSIONE VALUTAZIONE
GRUPPO DI LAVORO PER
L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA
COMMISSIONE INVALSI
3
4
5
6
Coordinamento, elaborazione e gestione
P.O.F;
Coordinamento Progetti e Attività Opzionali.
Elaborazione e gestione progetti integrati;
Gruppo verticalizzato per la continuità.
Valutazione di Istituto
Le Commissioni si riuniranno ogni qualvolta si ravviserà la necessità di affrontare e discutere
problematiche relative ad argomenti di propria competenza.
Nel corso dell’anno scolastico si prevedono n. 3 riunioni di 2 ore per ogni commissione.
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I docenti che operano nell’Istituto Comprensivo sono complessivamente 84:
 Scuola dell’Infanzia n. 17
 Scuola Primaria: n. 34
 Scuola secondaria di I grado: n. 33
Le risorse finanziarie dell’Istituto comprensivo sono quelle di seguito elencate.
• Fondo dell’Istituzione scolastica – a. s. 2010/11
• Finanziamenti per l’Autonomia scolastica (legge 440/97)
• C. O. – Esercizio Finanziario 2011
• Legge 27/85 (Finanziamento Diritto allo studio)
• Contributo EE. LL.
• Fondo Sociale Europeo e Fondo Sociale Europeo Sviluppo Regionale (progetti PON)
• Finanziamenti U.S.R. Area a rischio e a forte processo immigratorio
L’orario annuale della scuola dell’Infanzia è di 1440 ore nelle sezioni dei plessi di Lauropoli e
Doria, articolato in 8 ore per cinque giorni alla settimana, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00
alle ore 16.00.
Per effetto della Riforma “Gelmini”, sulla base dell’organico assegnato al nostro Istituto, delle
richieste delle famiglie e della legge sull’Autonomia scolastica, il Collegio dei docenti ha deciso di
optare, anche per l’a. s. 2010/2011, per un tempo scuola di 30 ore settimanali, di cui 27 di
attività curriculari obbligatorie e 3 di attività opzionali, ritenendolo più funzionale sotto il profilo
didattico. Questa articolazione oraria è prevista nei plessi di via C. A. Dalla Chiesa, Via S.
Nicola e Doria.
Il Regolamento prevede, in ottemperanza al disposto normativo della L. n. 169/08, per le classi
prime e seconde, un’organizzazione didattica con la presenza di un insegnante “unico di
riferimento” affiancato da docenti specialisti di lingua inglese e di religione e da un terzo
insegnante per il completamento dell’orario didattico della classe.
In tutte le altre classi dei tre plessi opererà invece un insegnante unico di riferimento affiancato da
due specialisti e da un terzo insegnante che opererà su più classi.
PLESSI
Lauropoli
Doria
SCANSIONE ORARIA
GIORNI
Lunedì – Mercoledì - Venerdì
Martedì – Giovedì - Sabato
Classi III, IV e V
Dal lunedì al sabato
Classi I e II
Lunedì – Mercoledì - Venerdì
Classi III, IV e V
Martedì – Giovedì - Sabato
CLASSI
Classi I e II
ORE
Dalle 8.30 alle 13.30
Dalle 8.30 alle 12.30
Dalle 8.30 alle 13.30
Dalle 8.15 alle 13.15
Dalle 8.15 alle 13.15
Il Collegio dei Docenti, al fine di evitare che gli alunni che fruiscono del servizio scuolabus sostino
per strada sino alle ore 13.30, ha deliberato l'adozione di un progetto mirante al loro
intrattenimento in aula con attività ricreative.
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Per l’a. s. 2010/2011 la Scuola Secondaria di I Grado, sulla base della dotazione organica assegnata,
dei bisogni rilevati nell’utenza, delle richieste avanzate dalle famiglie, si struttura nel modo
seguente: le classi I A - I B – III A – IIIB sono istituite con il modulo a tempo prolungato; le classi
I C - I D – IIA - IIB – II C - II D e IIID sono istituite con il modulo a tempo normale. Per
l’articolazione dell’orario nei rispettivi plessi si rinvia alle pagine 8, 9 e 10 del presente
documento.
Il percorso concernente l’insegnamento dello strumento musicale si terrà secondo il seguente
calendario:
 Prof. Franz CIRILLO – TROMBA – ORE 6
MARTEDÌ dalle ore 14.30 alle ore 18.30 LAUROPOLI
VENERDÌ dalle ore 14.30 alle ore 16.30 LAUROPOLI
 Prof. Lorenzo ANFORA – TROMBA – ORE 6
GIOVEDÌ dalle ore 13.30 alle ore 15.30 LAUROPOLI
dalle ore 15.45 alle 19.45 DORIA
 Prof.ssa Rosanna ANELO – PIANOFORTE – ORE 12
MARTEDÌ dalle ore 14.00 alle ore 18.30 LAUROPOLI
GIOVEDÌ dalle ore 14.30 alle ore 16.00 LAUROPOLI
dalle ore 16.15 alle ore 17.45 DORIA
VENERDÌ dalle ore 14.00 alle ore 18.30 LAUROPOLI
 Prof. Antonio GAROFALO – CLARINETTO – ORE 12
MARTEDÌ dalle ore 14.30 alle ore 18.30 LAUROPOLI
GIOVEDÌ dalle ore 14.30 alle ore 18.30 DORIA
VENERDÌ dalle ore 14.30 alle ore 18.30 LAUROPOLI
 Prof.ssa Tatiana NURTIDINOVA – VIOLINO – ORE 12
MARTEDÌ dalle ore 14.00 alle ore 18.30 LAUROPOLI
GIOVEDÌ dalle ore 14.30 alle ore 17.30 DORIA
VENERDÌ dalle ore 14.00 alle ore 18.30 LAUROPOLI
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Le attività didattiche previste per l’A.S. 2010/2011 si articolano in:
• Attività curricolari;
• Attività previste per la quota del 20%;
• Attività extracurricolari;
• Attività di orientamento;
• Attività espressive (musica e teatro);
• Attività di Integrazione degli alunni diversamente abili;
• Attività connesse alla sicurezza d’Istituto;
• Attività di aggiornamento per il personale d’Istituto;
• Attività inerente percorsi di educazione stradale;
• Attività inerenti ai viaggi d’Istruzione – visite guidate – uscite didattiche.
Sulla base della consapevolezza che nella società contemporanea, la scuola non esaurisce da sola
tutte le esigenze educative, poiché sul territorio esistono altre agenzie educative quali Enti,
Istituzioni, Associazioni, che possono interagire con essa nella formazione integrale delle nuove
generazioni, il nostro Istituto Comprensivo ha sempre rivolto la sua attenzione a questa variegata
realtà, stabilendo rapporti organici con il territorio e ciò che di positivo e produttivo si muove al
suo interno.
• I rapporti con gli Enti Locali (Comune, Provincia, Regione, ASL ecc.) superano i vincoli
strettamente istituzionali per andare alla ricerca di collaborazioni più organiche e incisive nella
programmazione delle attività formative.
• Un rapporto continuo e operativo viene stabilito con le due Parrocchie (“Sacri Cuori di Gesù
e Maria” e “Presentazione del Signore”) che sono presenti sul territorio.
• Con il mondo dell’associazionismo vengono pianificate le seguenti iniziative in comune:
- Educazione alla legalità con l’Associazione di volontariato “Il Samaritano”;
- Educazione alla salute, educare alla vita con l'A.V.O. Associazione Volontari Ospedalieri della
Sibaritide;
- La manifestazione del 4 novembre con il “Centro Sociale Anziani”;
- Adesione al Premio Troccoli, cui è dedicata la nostra istituzione scolastica, con il periodico
“Prospettive Meridionali”.
- L’iniziativa dell’8 dicembre organizzata dall’associazione ONLUS “A streata majstra”;
- Il laboratorio didattico sull’educazione ambientale organizzato dall’Associazione “Gli amici
della terra”.
• La dovuta attenzione viene anche offerta nei confronti delle altre agenzie formative (palestre,
scuole di calcio, scuole di danza, scuole musicali ecc.) che operano sul territorio, con le quali
si possono stabilire a secondo dei casi rapporti di cooperazione.
Il rapporto con le famiglie deve essere sistematico affinché diventi più proficua la collaborazione
che risulta ancora parziale e causa qualche disagio nella realizzazione del percorso formativo degli
allievi.
Viene pertanto predisposto il seguente piano annuale degli incontri e le relative modalità
operative di attuazione:
• I Consigli di Intersezione, Interclasse e di Classe agevolano i rapporti fra docenti, genitori e
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alunni: i rappresentanti dei genitori sono convocati e invitati a partecipare alle riunioni dei
tre Consigli.
• I consigli di Intersezione, di Interclasse e di classe ricevono i genitori in incontri mensili.
• I docenti della Scuola Secondaria di I Grado ricevono i genitori in orari prestabiliti. È prevista la
consegna del “pagellino”, nel solo mese di dicembre, indicante una valutazione del processo
d’insegnamento/apprendimento degli alunni.
I rapporti con le famiglie saranno tenuti anche mediante:
a) Colloqui individuali con le famiglie;
b) Assemblee di classe;
c) Comunicazioni sui libretti personali degli alunni da parte dei docenti;
d) Comunicazioni telefoniche e postali da parte della Dirigenza scolastica
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Partendo dalla realtà sociale, l’Istituzione scolastica si pone il problema di dover soddisfare una
molteplicità di bisogni educativi e cognitivi circostanziabili in:
BISOGNI EMOTIVI E SOCIALI
• Socializzazione:
- acquisire le regole fondamentali del vivere civile;
- acquisire valori fondamentali quali rispetto per gli altri, la legalità, la solidarietà, la
collaborazione.
• Equilibrio psico-fisico:
- acquisire l’autonomia personale, intesa come affermazione della propria identità nel
tessuto sociale;
- star bene con se stessi.
BISOGNI DI CARATTERE CULTURALE
• Conoscenza e operatività:
- prendere coscienza del proprio mondo esperienziale e del mondo in cui si vive;
- acquisire una coscienza ambientale;
- assumere la consapevolezza che una buona igiene mentale e fisica determina un armonico
sviluppo della personalità;;
- acquisire strumenti operativi;
- acquisire i saperi di base.
• Comunicazione:
- acquisire e ampliare le competenze linguistiche;
- acquisire capacità critiche;
- utilizzare in modo corretto strumenti comunicativi tecnologici.
• Organizzazione ed operatività:
- concettualizzare i valori;
- applicare regole e algoritmi;
- risolvere problemi.
Alla luce dell’analisi precedente, basata su una disamina del contesto di riferimento in cui la
scuola opera, in questa seconda parte vengono affrontate le tematiche relative all’impianto
pedagogico, educativo e didattico che l’Istituto Comprensivo si vuole dare per portare avanti la
sua opera formativa.
Questo sforzo di elaborazione e di precisazione delle specifiche azioni della scuola, nella loro
concreta esplicazione, oltre ad evidenziare una chiara volontà progettuale e una reale volontà di
pianificazione degli interventi, vuole rappresentare soprattutto la rete di impegni che la scuola
assume nei confronti dell’utenza.
I riferimenti fondamentali della programmazione pedagogica dei tre segmenti scolastici
dell’Istituto sono le Nuove Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’Infanzia e per il primo
ciclo d’istruzione.
16
I tre gradi scolastici di questo Istituto Comprensivo hanno la finalità comune della formazione di
base dell’uomo e del cittadino.
È, pertanto, opportuno che le tre scuole operino in modo unitario per realizzare un progetto
fondamentalmente comune, per conseguire obiettivi di sviluppo e di apprendimento che siano
congruenti con lo sviluppo della persona nelle varie fasi evolutive.
Emerge perciò l’esigenza di una continuità sia educativa che didattica.
Scuola dell’infanzia
- Maturazione dell’identità
intesa come raggiungimento
della sicurezza di sé per
“riconoscere e sentirsi
riconosciuti”;
- Conquista dell’autonomia
intesa come acquisizione delle
capacità;
- Interpretare il proprio corpo
avendo fiducia di sé e degli
altri;
- Sviluppare la competenza
significa imparare a riflettere
sull’esperienza attraverso
l’esplorazione, l’osservazione
e il confronto;
- Sviluppare il senso della
cittadinanza significa scoprire
gli altri e i loro bisogni.
Scuola Primaria
- Promuovere l’educazione
integrale della personalità
dei fanciulli, fornendo
occasioni per capire se
stessi;
- Prendere consapevolezza
delle personali potenzialità
e risorse;
- Progettare percorsi
esperienziali;
- Sviluppare le dimensioni
cognitive, emotive,
affettive, sociali, corporee,
morali e religiose;
- Costruire il senso di
legalità e di sviluppo di
un’etica della
responsabilità.
Scuola sec. 1° grado
- Definizione della
personalità integrale della
persona attraverso una
matura, autonoma e critica
collocazione nel mondo
contemporaneo;
- L’affermazione dell’identità
individuale e collettiva, la
ricerca delle motivazioni e
dei significati
dell’apprendimento;
- L’acquisizione delle
conoscenze (sapere) e delle
abilità (saper fare) e di
corrette relazioni sociali e
attraverso la promozione
di capacità di orientamento
e di prevenzione di
svantaggi e condizioni di
disagio.
In un percorso UNITARIO ma non UNIFORME
Alla luce di quanto sopra l’Istituto Comprensivo di Lauropoli ha definito come mete formative i
seguenti punti nodali in un percorso scolastico UNITARIO, che offre agli alunni traguardi
importanti in ordine a:
- formazione personale
- formazione culturale
- sviluppo della qualità della vita
- orientamento formativo
17
Poiché si ritiene privilegiare la qualità e non la quantità, in accordo con le indicazioni della
Riforma e con la facoltà di scelta, consentita dalla legge sull’autonomia, vengono individuati i
seguenti obiettivi irrinunciabili da perseguire alla fine della Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo
d’istruzione:
Scuola dell’infanzia
• Riconoscere l’infanzia come
preziosa età nella quale il
bambino sviluppa la propria
identità, l’autonomia, la
competenza, il senso di
cittadinanza;
• Valorizzare le differenze e
quindi l’integrazione e
favorire le potenzialità di
tutti;
• Favorire l’apprendimento
attraverso l’esperienza,
l’esplorazione, la colorazione
individuale e collettiva
mediante attività ludiche.
Scuola primaria
• Favorire una vita relazionale
sempre più aperta, superando
l’Egocentrismo;
• Valorizzare l’espressione
corporea in tutte le
dimensioni;
• Potenziare la capacità di
ascoltare, comprendere,
analizzare, comunicare,
formulare ipotesi e produrre;
• Acquisire autonomia
adeguata ai compiti da
svolgere.
• Porre le basi per l’esercizio
di una cittadinanza attiva.
Scuola Sec di 1° grado
• Relazionarsi con gli altri in
maniera collaborativa;
• Gestire la propria esperienza
psicomotoria;
• Prendere coscienza dei propri
interessi e delle proprie
attitudini e abilità;
• Acquisire capacità di
autovalutazione e di autoorientamento;
• Riflettere sul periodo di
crescita e di cambiamento che
si sta vivendo sia dal punto di
vista fisico che psicologico,
prendendo coscienza di sé;
• Sapersi confrontare con le
esperienze altrui;
• Maturare relazioni
interpersonali rispettose e
consapevoli.
La Scuola dell’Infanzia, con riferimento alle Indicazioni per il curricolo, si propone come “contesto
di relazione, di cura e di apprendimento… favorisce le esperienze dei bambini per accompagnarli
verso forme di conoscenze sempre più elaborate e consapevoli e per sviluppare le potenzialità”.
Questa nuova impostazione implica anche un diverso modo di fare scuola. Attraverso un curricolo
esplicito che si rifà ai “Campi di Esperienza”, saranno attuati progetti di apprendimento atti a
stimolare opportunamente le capacità cognitive dei bambini in un ambiente educativo stimolante
e sereno. Ogni scuola sperimenterà con libertà la propria organizzazione, le attività di
intersezione a seconda dell’età, della numerosità dei bambini e delle risorse nuove e ambientali
delle quali può disporre.
Alla luce della nuova impostazione data dalle Indicazioni per il curricolo, all’inizio dell’anno
scolastico, i docenti, tenendo conto della situazione, dei bisogni degli alunni e delle competenze da
raggiungere al termine delle classi terze e quinte, predisporrà una progettazione didattica annuale
definendo, gli obiettivi di apprendimento e i traguardi per lo sviluppo delle competenze.
Successivamente nel corso delle programmazioni periodiche verranno definiti gli obiettivi
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formativi, gli obiettivi di apprendimento, i traguardi per lo sviluppo delle competenze, i contenuti e
le attività e gli eventuali raccordi con le discipline.
Più specificatamente:
nella SCUOLA PRIMARIA il fanciullo dovrà aver acquisito:
Alla fine della classe prima
 La strumentalità di base;
 Il senso del tempo e dello spazio;
 La capacità di osservare, di
identificare e descrivere
verbalmente e graficamente
oggetti;
 La capacità di individuare la
funzione di oggetti tecnologici
sapendoli usare;
 La capacità di rilevare eventi
sonori del proprio ambiente e di
sviluppare quelle inerenti i
linguaggi plastici e figurativi
sperimentati nella scuola
dell’Infanzia;
 La capacità di conoscere il proprio
corpo, usandolo in forma
espressiva e coordinando i propri
schemi motori di base.
Alla fine del 1° biennio
La capacità di:
 Usare la lingua sia come strumento
del pensiero sia come strumento
per esprimere le proprie
esperienze, consolidando e
potenziando le abilità acquisite in
precedenza;
 Comunicare in lingua inglese,
tenendo presente la sfera della
ricezione (ricezione - ascolto;
ricezione-lettura);
 Conoscere la storia personale ed i
cambiamenti storici avvenuti nelle
realtà a lui vicine;
 Conoscere i momenti
significativi del passaggio
dalla preistoria alla storia;
 Orientarsi nello spazio e
rappresentarlo;
 Osservare, analizzare e
descrivere ambienti con i loro
elementi costitutivi e antropici;
 Rappresentare i numeri,
effettuare calcoli, avere
conoscenze geometriche,
misurare, risolvere problemi,
eseguire rilevazioni statistiche;
 Conoscere le proprietà di alcuni
materiali, le caratteristiche di
elementi naturali, comportamenti
animali e le differenze fisiche
nell’uomo;
 Eseguire esperimenti seguendo
il metodo scientifico;
 Analizzare campioni di materiali e
costruire modelli;
 Usare il mezzo informatico
per scrivere, disegnare,
cercare informazioni;
 Cogliere gli eventi sonori del
proprio ambiente e produrre
suoni con la voce, il corpo e gli
oggetti;
 Manipolare materiali vari,
utilizzare tecniche grafiche
diverse, produrre e leggere
immagini;
 Conoscere il proprio corpo,
usandolo in forma espressiva, e
saper coordinare gli schemi motori
di base;
Alla fine del 2° biennio
La capacità di:
 Esprimersi, narrare, relazionare,
descrivere, produrre ed inventare;
Ascoltare, comprendere, dialogare,
leggere e produrre in Lingua
inglese; Conoscere i quadri di civiltà
utilizzando fonti e documenti;
 Conoscere le caratteristiche fisiche,
naturali ed antropiche del territorio
nazionale;
 Rappresentare numeri, essere
sicuri in procedure di calcolo, nelle
conoscenze geometriche, nel
misurare in forma convenzionale,
nella soluzione dei problemi e nelle
rilevazioni statistiche;
 Interpretare i fatti in termini di
regole e leggi, formulare ipotesi,
verificandole attraverso
esperimenti, e trarre adeguate
conclusioni;
 Conoscere i concetti chiave della
biologia;
 Conoscere la realtà tecnologica;
 Usare il computer per produzioni
multimediali, per consultare opere
ed effettuare ricerche;
 Interpretare graficamente il
materiale sonoro e la notazione
musicale, usare semplici strumenti
musicali e la voce;
 Realizzare lavori grafici collettivi e
decodificare opere d’arte;
 Utilizzare schemi motori e
posturali;
 eseguire attività sportive di gruppo
e scoprire, per prevenirle, le
devianze dello sport nella nostra
società.
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Nella SCUOLA
SECONDARIA DI PRIMO GRADO l’alunno dovrà dimostrare di:
conoscere e interiorizzare i
contenuti disciplinari
e interdisciplinari
Possedere adeguate
competenze e abilità
operative
SAPERE
SAPER FARE
SAPER ESSERE
Possedere capacità
autocritiche e decisionali
Saper muoversi in un
ambito democratico che
favorisca la convivenza
civile
ORIENTARSI
RELAZIONARSI
In funzione del conseguimento delle finalità formative sopra menzionate si indicano gli
obiettivi formativi relativi alle classi della scuola secondaria di I grado.
CLASSE PRIMA
• Acquisire equilibrio emotivo esercitando la capacità di autocontrollo;
• Relazionarsi con gli altri con atteggiamenti collaborativi;
• Acquisire comportamenti corretti nel rispetto degli altri, dell’ambiente e delle regole del
vivere civile;
• Conseguire gli obiettivi disciplinari previsti.
CLASSE SECONDA
• Acquisire atteggiamenti responsabili e operare con impegno;
• Relazionarsi con gli altri e dimostrarsi disponibili all’ascolto, al rispetto, alla
collaborazione;
• Essere consapevoli che la scelta del percorso formativo futuro comporta la conoscenza
delle attitudini, degli interessi e delle competenze acquisite;
• Conseguire gli obiettivi disciplinari previsti.
CLASSE TERZA
• Avere gli strumenti di giudizio sufficienti per valutare se stessi, le proprie azioni, i fatti e i
comportamenti individuali, umani e sociali degli altri, alla luce di parametri derivati dai
grandi valori spirituali che ispirano la convivenza civile;
• Avvertire interiormente, sulla base della coscienza personale, la differenza tra il bene e il
male ed essere in grado, perciò, di orientarsi di conseguenza nelle scelte di vita e nei
comportamenti sociali e civili;
• Essere disponibili al rapporto di collaborazione con gli altri, per contribuire con il proprio
apporto personale alla realizzazione di una società migliore;
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• Prendere coscienza delle proprie capacità attraverso la lettura della propria esperienza
scolastica ed extrascolastica;
• Maturare progressivamente la coscienza della propria identità di fronte al contesto sociale,
tramite un processo formativo continuo;
• Acquisire gradualmente un’immagine più chiara ed approfondita della realtà sociale e/o del
mondo esterno, compreso il mondo del lavoro;
• Comprendere il rapporto che intercorre tra le vicende storico-economiche, le strutture, le
aggregazioni sociali e la propria vita e le proprie decisioni.
• Conseguire gli obiettivi disciplinari previsti.
Gli obiettivi d’apprendimento vengono esplicitati nei singoli Piani di studio disciplinari.
ITALIANO
L’insegnamento dell’italiano deve tendere a dare all’alunno la piena padronanza attiva
della lingua al fine di:
• Favorire l’apprendimento dinamico della lingua attraverso lo sviluppo interdipendente
delle abilità strumentali di base
• Promuovere e potenziare la capacità di espressione del proprio vissuto per prenderne
coscienza e confrontarsi con gli altri e la realtà circostante
• Sviluppare le capacità critiche attraverso la riflessione sulla lingua nei sui aspetti
funzionali, strutturali, storico – evolutivi
• Intendere la lingua come strumento culturale dei popoli
STORIA
Il fine ultimo dell’insegnamento della storia è “favorire la presa di coscienza del passato,
interpretare il presente e progettare il futuro”.
Si mira pertanto:
• Alla maturazione della personalità e dell’identità come cittadino del mondo, costruita sulla
memoria storica propria, del gruppo di appartenenza, dell’umanità;
• All’individuazione dei problemi storici di fondo e del rapporto di continuità che esiste tra il
passato ed il presente;
• Alla consapevolezza di come gli uomini hanno affrontato nel tempo e hanno dato risposte
significative ai problemi della vita.
CITTADINANZA E COSTITUZIONE (C.M. n. 86 del 27/10/2010)
“Cittadinanza e Costituzione è un insegnamento con propri contenuti che devono trovare un tempo
dedicato per essere conosciuti e gradualmente approfonditi. E' ad un tempo una risorsa
straordinaria di trame trasversali generative di saperi, competenze, motivazioni, atteggiamenti,
comportamenti, pratiche, azioni. Questo insegnamento si articola in una dimensione specifica
integrata alle discipline dell'area storico-geografica e storico-sociale e in una dimensione educativa
che attraversa e interconnette l'intero processo di insegnamento/apprendimento”.
L'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione si colloca nel campo di esperienza "il sé e l'altro"
della scuola dell'infanzia; nell'ambito dell'area "storico-geografica" della scuola primaria e della
scuola secondaria di primo grado; nell'ambito delle aree storico-geografica e storico-sociale della
scuola secondaria di secondo grado. In particolare, "Cittadinanza e Costituzione" è affidata agli
insegnanti di diritto ed economia laddove queste discipline sono previste.
Tale insegnamento rientra nel monte ore complessivo delle aree e delle discipline indicate.
I contenuti delle aree storico-geografica e storico-sociale vanno integrati con un repertorio di
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contenuti specifici che partendo dalla conoscenza approfondita della Costituzione attraversa,
come peraltro dichiarato dalla legge, lo studio degli Statuti regionali. Estende l'interesse ai
documenti nazionali, europei e internazionali (la Carta europea dei diritti fondamentali, la Carta
delle Nazioni Unite, la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, la Convenzione dei diritti
dell'infanzia, la Carta dei valori, della cittadinanza e dell'integrazione) al fine di formare mentalità
aperte ad una visione multiprospettica e plurale della realtà.
I contenuti specifici riguardano altresì le conoscenze relative all'ordinamento della Repubblica,
così come aggiornato di recente, alla organizzazione politica ed economica dell'Europa, agli
organismi internazionali; con uno sguardo alle Costituzioni di altri Paesi per cogliervi analogie e
differenze, allargare il proprio punto di vista, intravedere possibili scenari nell'ottica della
maturazione di una cittadinanza inclusiva.
GEOGRAFIA
La finalità educativa della geografia è “formare i cittadini in grado di conoscere, comprendere,
analizzare e modificare creativamente il loro ambiente”.
Pertanto, l’insegnamento della geografia mira a:
• Promuovere la conoscenza sempre più consapevole della complessità territoriale;
• Far riflettere sui cambiamenti che sono avvenuti e avvengono nel tempo nell’ambiente
naturale e la loro causa;
• Far acquisire il senso della mondialità dei problemi che interessano l’esistenza delle
comunità umane nel mondo.
LINGUE COMUNITARIE (Francese e Inglese)
L’apprendimento di almeno due lingue europee, oltre alla lingua materna, permette all’alunno di
acquisire una competenza plurilingue e pluriculturale e di esercitare la cittadinanza attiva oltre i
confini del territorio nazionale. Con la padronanza di più lingue, l’alunno riconosce che esistono
differenti sistemi linguistici e diviene consapevole che i concetti veicolati attraverso lingue
diverse possono essere, di volta in volta, analoghi oppure no.
Nella scuola secondaria di primo grado l’alunno dovrà sviluppare il pensiero formale e
riconoscere gradualmente, rielaborare ed interiorizzare modalità di comunicazione e regole
della lingua che applicherà in modo sempre più autonomo e consapevole.
Lo studio delle lingue comunitarie mirerà al conseguimento delle seguenti finalità:
• Arricchire l’educazione linguistica e la cultura di base;
• Migliorare ed estendere la capacità comunicativa;
• Guidare alla scoperta di mondi culturali diversi e al confronto dei propri modelli culturali con
quelli altrui;
• Educare al rispetto e alla tolleranza del diverso.
MATEMATICA
L’insegnamento della matematica mira a:
• Far acquisire e assumere il metodo scientifico per esaminare situazioni, fatti e fenomeni;
• Allargare il campo delle indagini e della conoscenza per impostare problemi, costruire
ipotesi di soluzione, effettuare verifiche sul piano della logica;
• Promuovere la capacità di considerare criticamente affermazioni ed informazioni per
dedurne convinzioni fondate e decisioni consapevoli.
SCIENZE
L’insegnamento delle scienze mira a:
• Sviluppare la capacità di analisi dei fattori in situazioni problematiche e delle relazioni
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esistenti tra le parti;
• Far assumere coscienza degli agenti personali e comunitari che condizionano la sanità
psicofisica e ambientale, nonché i modi idonei per tutelarla;
• Promuovere la capacità di comprendere i rapidi e continui mutamenti che i processi
tecnologico-scientifici imprimono alla nostra civiltà.
TECNOLOGIA
L’educazione tecnologica si propone di:
• Sviluppare la capacità di osservare ed analizzare la realtà tecnologica, cogliendone il
rapporto di interdipendenza con l’uomo e l’ambiente;
• Promuovere la maturazione progressiva di un metodo progettuale, inteso come percorso
caratterizzato da analisi critiche di soluzioni alternative, scelta di mezzi e modalità operative.
ARTE E IMMAGINE
La disciplina artistica ha le seguenti finalità:
• Maturare la capacità percettivo - visiva;
• Promuovere la capacità di esprimersi e comunicare il proprio mondo interiore mediante i
linguaggi propri della figurazione;
• Saper leggere in modo critico i documenti del patrimonio artistico e culturale, come
espressioni della civiltà del presente e del passato.
MUSICA
Finalità:
• Promuovere la partecipazione attiva all’esperienza della musica nel suo duplice aspetto di
espressione-comunicazione, intesa come momento del “fare” musica e di ricezione;
• Contribuire all’affinamento del gusto estetico.
SCIENZE MOTORIE
Le scienze motorie concorrono a promuovere nell’alunno l’equilibrata maturazione psicofisica,
intellettuale e motoria e persegue le seguenti finalità:
• Promuovere lo sviluppo armonico e dinamico della persona, maturando la presa di coscienza
delle proprie capacità e dei propri limiti;
• Promuovere la coscienza della corporeità come mezzo espressivo;
• Potenziare l’equilibrio psicofisico attraverso la pratica ginnico - sportiva.
RELIGIONE
L’insegnamento della Religione concorre a:
• Sviluppare la dimensione spirituale per una formazione umana veramente integrale;
• Far riflettere sul senso della vita e dei suoi valori fondamentali;
• Educare al rispetto delle altre credenze religiose per una crescita comune in prospettiva
mondiale.
L’alunno, a conclusione della scuola secondaria di primo grado, dovrà conseguire i traguardi per lo
sviluppo delle competenze in ogni disciplina secondo quanto stabilito nelle Indicazioni per il
curricolo della scuola dell’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione.
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L’Educazione stradale dovrà promuovere la conoscenza delle regole della circolazione stradale
in funzione della sicurezza dei singoli e della collettività e in funzione di riduzione
dell’inquinamento ambientale. Nell’ambito dell’educazione stradale saranno attivati per gli alunni
delle classi terze della scuola secondaria di primo grado, dei percorsi per il conseguimento del
certificato d’idoneità per la guida del ciclomotore.
La necessità della salvaguardia dell’ambiente e dell’acquisizione di una mentalità ecologica è
l’oggetto dell’Educazione Ambientale.
L’Educazione alla salute è tesa a far acquisire agli alunni comportamenti sani e corretti nei vari
contesti di vita, sia dal punto di vista fisico che da quello psichico.
Strettamente connessa con questa educazione è l’educazione alimentare che intende promuovere
sane abitudini in queste fondamentali azioni della vita, in rapporto all’equilibrio del fabbisogno
energetico individuale e in rapporto ai comportamenti quotidiani.
Per i contenuti più specifici si fa riferimento al progetto educativo – didattico elaborato dai vari
Consigli di Classe.
Le visite guidate e i viaggi d’istruzione si inseriscono nelle attività didattiche e pedagogiche del
nostro Istituto e vengono programmate per consentire agli alunni di approfondire e
contestualizzare le conoscenze acquisite nel curricolare e di offrire loro la possibilità di osservare
in forma diretta ed analizzare più specificamente ambienti naturali e antropici, strutture
architettoniche e storiche, musei e tutto ciò che arricchisce il loro bagaglio culturale e umano.
Le visite guidate potranno essere effettuate da tutte le classi di ogni ordine di scuola e dovranno
svolgersi nell’ambito della giornata lavorativa o della giornata solare.
I viaggi d’istruzione saranno destinati agli alunni delle classi terminali della Scuola Primaria e
della Scuola Secondaria di I grado e potranno prevedere la durata di due o più giorni e relativi
pernottamenti.
Per l’effettuazione delle stesse si dovrà:
• esplicare le motivazioni pedagogico - didattiche che sono alla base delle visite guidate e dei
viaggi d’istruzione e l’indicazione specifica degli obiettivi formativi che si intendono
perseguire;
• definire la data e la durata degli stessi;
• per i viaggi d’istruzione, programmare dettagliatamente l’itinerario e l’organizzazione dei
vari momenti del percorso;
• determinare il numero degli alunni partecipanti e richiedere l’autorizzazione dei genitori;
• individuare un docente coordinatore e dei docenti accompagnatori nella misura di uno a 10/15
alunni;
• acquisire i preventivi di spesa da parte di agenzie specializzate che saranno poi valutati dagli
organismi dell’Istituto sulla base dei criteri definiti e della relativa legislazione vigente.
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Il seguente progetto è pensato per sensibilizzare i più piccoli al problema della salvaguardia
ambientale, avvicinarli alla conoscenza della raccolta differenziata e far capire loro l’importanza
del riciclaggio dei rifiuti, partendo da esperienze dirette. Attraverso conversazioni, schede, giochi,
storie, i bambini saranno guidati a rispettare l’ambiente, al riuso dei vari materiali, all’utilità della
raccolta differenziata e i suoi vantaggi.
Obiettivi:
 Riconoscere le risorse dell’ambiente naturale
 Accrescere un atteggiamento di rispetto e salvaguardia nei confronti dell’ambiente
 Adottare atteggiamenti di salvaguardia e cura verso la natura
Spazi:
Il laboratorio o la sezione, la scuola
Tempi:
Otto incontri da distribuire nell’anno
Materiali:
Colla; pennelli; tempere; riviste; cartoncino bristol di vari colori.
Organizzazione:
Il progetto coinvolge tutti i bambini divisi in tre gruppi di età omogenei (3, 4, 5 anni). Per i
bambini di cinque anni sono previste due uscite didattiche con mete da stabilire.
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Il D.P.R. 20 marzo 2009 n. 89, Regolamento del primo ciclo, in vigore dal 16.7.2009, prevede,
nella scuola primaria, la costituzione di classi affidate ad un unico insegnante (docente unico di
riferimento) e funzionanti con orario di 24 ore settimanali, superando in tal modo la precedente
organizzazione modulare.
Sulla base degli organici assegnati all’Istituto e delle scelte delle famiglie, si organizzeranno le
classi della scuola primaria a 30 ore settimanali, di cui 27 ore obbligatorie + 3 ore opzionali.
Per l’A.S. 2010/2011 si propone, per tutte le classi, un unico modello di attività opzionali che
riguarda il “Laboratorio di lettura”.
Per la progettazione educativo - didattica di tale attività si fa riferimento al progetto depositato
negli uffici di segreteria.
FINALITÀ
Le insegnanti di sostegno del plesso di via C.A. Dalla Chiesa propongono la formazione di un
laboratorio espressivo.
La realizzazione di un laboratorio per lo sviluppo manipolativo e creativo, nasce dall’esigenza di
offrire un percorso educativo adeguato ai bisogni formativi di colui che apprende, non solo con
forme di didattica personalizzata, ma anche con soluzioni organizzative funzionali e utili a
soddisfare i processi di integrazione e di sviluppo. La manipolazione rappresenta un importante
momento di crescita poiché educare ad usare le mani per toccare, modellare, plasmare può
migliorare la capacità rappresentativa e può favorire, attraverso l’esperienza diretta con la realtà,
l’interiorizzazione di questa. Realizzare lavori di manipolazione implica la partecipazione di più
persone allo stesso lavoro accumunate dal medesimo desiderio: portare a termine in modo
ottimale le opere intraprese come obiettivo comune. Tale situazione favorirà certamente una
progressiva e consapevole acquisizione delle regole fondamentali del lavoro di gruppo: partecipare
a questo tipo di attività laboratoriale significa, infatti cooperare in modo solidale a far sì che il
lavoro del singolo esista in ragione di quello degli altri.
OBIETTIVI
 Aumentare le capacità attentive
 Accettare, rispettare le regole e collaborare con gli altri;
 Potenziare la capacità espressiva;
 Conoscere e utilizzare tecniche, strumenti e materiali per esprimere se stessi e comunicare con
gli altri.
STRUMENTI
 Carta, cartoncini colorati bristol, carta da collage, colla forbici , pennelli, colori ,materiale vario
di riciclaggio(bottoni , stoffa, nastri, sassi, ecc,).
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CONTENUTI
Il collage, il mosaico, la pasta di sale, la carta pesta, gli origami, la stampa.
ATTIVITÀ
 Disegnare
 Pitturare
 Strappare
 Appallottolare
 Tagliare
 Incollare
 Piegare
 Manipolare materiale plastico
 Impastare
Tali attività verranno svolte durante tutto l’anno scolastico una volta alla settimana
Il progetto che riguarda i bambini diversamente abili presenti nella scuola primaria è esteso agli
alunni delle classi di appartenenza, la cui partecipazione è finalizzata a costruire una rete di
relazioni che sviluppi valori comuni e persegua l’interesse generale della comunità e l’integrazione
dei cittadini.
Pertanto si lavorerà insieme a classi aperte in piccoli gruppi (ogni settimana sarà coinvolta una
classe e ogni ora si alterneranno gli alunni), con maggiore frequenza al primo biennio. Sarà
utilizzato lo spazio palestra
TEMPI
Il presente progetto sarà realizzato in orario scolastico.
DOCENTI
Insegnati di sostegno
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PREMESSA
Nella società contemporanea, i messaggi multimediali hanno progressivamente acquisito
un’importanza sempre maggiore. Educare, quindi, gli alunni ad una corretta comprensione,
decodificazione e interpretazione di questi messaggi ed avviarli anche alle prime forme di
produzione diventa un aspetto fondamentale dei processi formativi.
Altro aspetto essenziale della scuola contemporanea è l’apertura nei confronti della società e
l’interazione con il territorio. Anche in questo caso il contatto con il giornale può svolgere una
funzione importante.
Promuovere, perciò, un corretto approccio da parte degli alunni nei confronti della stampa, che
resta comunque un elemento basilare della comunicazione, risponde alle esigenze descritte in
precedenza.
Per questi motivi, la nostra scuola, ormai da alcuni anni, ha scelto di proporre, all’interno
della propria proposta formativa, questo progetto.
Tra le diverse iniziative editoriali, la scelta è ricaduta sul quotidiano “Gazzetta del Sud” che al
proprio interno, il giovedì, contiene l’inserto “Noi Magazine”, che raccoglie testi scritti dai
ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado. Tale impostazione è sembrata la più adatta a
stimolare, nei ragazzi, oltre alla lettura del quotidiano, l’attività dello scrivere, consentendo loro
di sviluppare la creatività e di far ascoltare la propria voce anche in contesti più ampi.
OBIETTIVI EDUCATIVI
CLASSI PRIME e SECONDE:
• Leggere e comprendere il linguaggio dell’informazione.
• Produzione di testi
CLASSI TERZE:
• Lettura critica del giornale e confronto con il linguaggio degli altri “media”.
• Produzione di testi
OBIETTIVI DIDATTICI
Classi prime e Seconde
1) Analizzare la struttura del giornale;
2) Analizzare l’impostazione grafica delle diverse pagine del giornale e dei singoli articoli;
3) Individuare le parti costitutive di un articolo;
4) Individuare all’interno dell’articolo i diversi elementi: narrazione dei fatti, descrizione dei
protagonisti, interviste, commenti, spiegazioni, giudizi e riflessioni dell’articolista.
5) Produrre poesie, articoli e testi per l’inserto “Noi Magazine”
Classi Terze
1) Conoscere ed esaminare le diverse tipologie di cronaca giornalistica;
2) Analizzare in maniera approfondita il contenuto degli articoli;
3) Comprendere lessici specifici utilizzati negli articoli.
4) Produrre poesie, articoli e testi per l’inserto “Noi Magazine”
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ATTIVITA’
• ascoltare la lettura di articoli del quotidiano;
• analizzare e comprendere la struttura del giornale, l’impaginazione, l’impostazione grafica;
• leggere, analizzare, comprendere, commentare, fare riflessioni personali sugli articoli;
• parlare per raccontare episodi accaduti a se stessi o ad altri;
• scrivere per le rubriche di “Noi Magazine”.
Il lavoro vedrà impegnati gli alunni singolarmente e per gruppi, se si tratterà di discussioni,
commenti e confronti.
METODOLOGIA
Gli alunni, individualmente e in gruppo, attraverso lezioni frontali e con l’ausilio di mezzi
audiovisivi ed informatici, saranno guidati a:
• leggere gli articoli del giornale per consolidare l’apprendimento linguistico;
• analizzare, comprendere e discutere i fatti di cronaca politica, economica e sociale di
maggiore rilievo;
• scrivere poesie, articoli ed altro, per le diverse rubriche di “Noi Magazine”, attivando il
processo motivazionale;
• discutere e confrontarsi con i compagni, promovendo le attività partecipative e i
dibattiti;
• confrontarsi con alunni di altre scuole, attraverso le pagine di “Noi Magazine”;
• imparare a valutarsi (Gli addetti alla selezione faranno pubblicare, sul settimanale “Noi
Magazine”, solo i lavori migliori);
• Sollecitare le attività interpretative del testo e le critiche.
VERIFICA
La verifica sarà fatta tramite prove oggettive e soggettive per quanto riguarda gli aspetti
teorici e pratici . Per quanto riguarda la produzione, essa sarà valutata attraverso i testi che
saranno pubblicati nell’inserto della Gazzetta del Sud.
 Le classi terze incontreranno la casa editrice “Pellegrini”, titolare del testo narrativo adottato
nell’ambito di uno specifico percorso elaborato dagli organi collegiali (Verbale maggio 2010).
(I ragazzi sulla strada della legalità)
FINALITÀ






Educare alla legalità per uno sviluppo sociale – morale – relazionale;
Educare a una coscienza etica;
Educare ai rapporti interpersonali e sociali;
Educare al senso di responsabilità;
Educare alla solidarietà, all’onestà, alla non violenza;
Educare alla legalità attraverso confronti tra pari suscitando tra gli allievi l’attenzione ai
grandi temi sociali al fine di suscitare partecipazione motivata e consapevole;
 Promozione di una cultura della legalità;
 Formazione armonica delle personalità degli allievi.
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Il progetto sulla legalità nasce dalla necessità di creare persone responsabili, promuovere
la cultura della giustizia, come pratica diffusa nella comunità scolastica, perché le scuole
diventino luoghi privilegiati per riflettere su come il rispetto delle norme e delle regole sia un
fattore fondamentale per la convivenza civile, nella quotidianità, a scuola come nella società. In
una società sempre più indifferente ai valori, infatti, tale progetto vuole costituire non soltanto
una premessa culturale, ma anche un sostegno operativo quotidiano, affinché l’azione di
lotta si radichi nelle coscienze e nella cultura dei discenti e consegua risultati positivi nella lotta
ai fenomeni di violenza. Il progetto mirerà, dunque, alla diffusione di valori civili quali dignità,
rispetto, libertà, tolleranza, solidarietà, giustizia, uguaglianza attraverso la democrazia e il
corretto utilizzo delle sue procedure.
Gli allievi lavoreranno in un’ottica laboratoriale portando a termine un lavoro suddiviso in due
fasi.
PRIMA FASE
Analisi (Sensibilizzazione)
Saranno analizzate la Costituzione Italiana e le regole scolastiche.
In questa prima fase, l’alunno compie una lettura attiva, libera e guidata della Costituzione
Italiana. Conosce l’ordinamento dello Stato e ne comprende l’importanza; scopre il potere
esecutivo, legislativo e giudiziario osservandoli a partire dal loro contesto ambientale.
Verranno, inoltre, simulate situazioni di “Bullismo” a scuola e date soluzioni ai “casi”.
Gli allievi inviteranno a scuola il Sindaco e lo intervisteranno. Questo primo momento di analisi
(durante il quale gli alunni dovranno produrre un regolamento d’Istituto) conoscerà un
approfondimento nelle varie classi dove sarà analizzato il significato di diritto/dovere, di
permesso/divieto sia in riferimento all’ambiente scolastico, sia in riferimento al territorio di
appartenenza, sia in riferimento all’intera Nazione. Gli alunni dovranno apprendere che esistono
proteste e organizzazioni “antimafia” e che è necessario un maggiore impegno morale, civile e
umano. L’allievo, in questa prima fase, scoprirà il valore coercitivo e di tutela della legge e
imparerà che le regole consentono a tutti di vivere meglio all’interno di una società.
SECONDA FASE
Confronto
(Ricerca)
Con documenti e fonti
In questa seconda fase gli allievi sono indirizzati verso la lettura di un testo quale << Io non ho
paura>> di Niccolò Ammaniti e in seguito assisteranno alla proiezione del film. Con la lettura
delle immagini e dei messaggi letterari avranno modo di arricchire la consapevolezza già
acquisita nella prima fase di lavoro e cioè che la legalità è un atteggiamento di vita che riguarda
ogni persona anche i bambini con il loro piccolo “contributo legale”. Con l’utilizzo del P. C. sarà
strutturato un ipertesto che consentirà la costruzione dell’identikit della persona che vive
rispettando la legge.
Con altre persone
In un secondo momento di questa stessa fase gli allievi si confronteranno con alcuni
rappresentanti delle forze dell’ordine (Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Guardia di
Finanza, Corpo Forestale dello Stato). I ragazzi, opportunamente guidati dai docenti,
ascolteranno le lezioni e formuleranno domande, preventivamente strutturate, le cui risposte
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consentiranno loro di conoscere i vari tipi di illegalità, le organizzazioni mafiose, l’identikit della
“persona fuorilegge” e il suo modo di vivere rispetto al mondo. Gli allievi avranno così tutti gli
elementi necessari per decidere di vivere nel rispetto della legge.
Fra i ragazzi
Gli adolescenti, dopo avere conosciuto, visto, ascoltato e analizzato, produrranno delle riflessioni
personali con tipologie di testi diversi (poesie, testi narrativi, descrittivi, articoli di cronaca,
favole, fiabe, fumetti….), secondo le età, che avranno come tema gli argomenti trattati.
Tutti i lavori più significativi verranno raccolti in un opuscolo, opportunamente realizzato con
l’utilizzo dei mezzi multimediali. Il prodotto sarà divulgato nella scuola. Verrà, inoltre,
organizzato un torneo di pallavolo, grazie al quale i ragazzi capiranno il significato di “gioco di
squadra” e comprenderanno che il rispetto delle regole è fondamentale affinché il gioco sia una
reale fonte di svago e socialità. Il gioco è una fonte di divertimento e resta tale se il giocatore
sa di poter avere certezze, diritti e tutele. L'illegalità, viceversa, nega tutto questo e contrasta la
legalità come simbolo di civiltà e progresso.
OBIETTIVI D’APPRENDIMENTO
• Porsi problemi esistenziali, morali, politici, sociali, coglierne la complessità e, di fronte ad essi,
formulare risposte personali adeguate alla propria età;
• Concepire liberamente progetti di vario ordine e tentare di attuarli nei limiti del
possibile
• Ampliare il punto di vista su di sé e sulla propria collocazione nel mondo, facendo ipotesi
sul proprio futuro e sulle proprie responsabilità a partire anche da situazioni non
direttamente vissute
• Rafforzare l’identità e l’autonomia, esercitando le proprie competenze in compiti significativi
e socialmente riconosciuti di servizio alla persona (verso altri compagni, adulti, anziani,
ammalati….) o all’ambiente o alle istituzioni
• Prendere coscienza che di eventuali problemi (esistenziali, intellettuali, operativi, morali,
estetici, sociali) non risolti occorre cercare con intelligenza e metodo, individualmente e con
gli altri, soluzioni e alternative razionali;
• Avvertire interiormente, sulla base della coscienza personale, la differenza tra il bene e il
male ed essere in grado perciò di orientarsi nelle scelte di vita e nei comportamenti sociali e
civili;
• Essere disponibili al rapporto di collaborazione con gli altri, per contribuire con il proprio
apporto personale alla realizzazione di una società migliore;
• Riconoscere l’importanza delle norme giuridiche nella regolamentazione della vita sociale
• Essere consapevoli del ruolo di cittadino;
• Comprendere la necessità di regolare e tutelare giuridicamente le diverse situazioni
personali, con riferimento all’età, alle condizioni sociali e psicofisiche di ogni individuo;
ATTIVITÀ’
Ricerche;
Lezioni frontali e partecipate;
Realizzazione di cartelloni;
Visione di film attinenti;
Visione di documentazione e/o altri documenti;
Letture con commenti e raffigurazioni;
Rappresentazioni eventuali;
Poesie e recitazioni;
Giochi di squadra.
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STRUMENTI E MEZZI
Biblioteca scolastica, videoteca, sala multimediale, laboratori, fotocopie, videocamere,
materiale di facile consumo. Si cercherà di consultare libri, giornali, documenti, letture e si
useranno grafici, questionari e discussioni per suscitare interesse e riflessioni. Poiché è stato
accertato con studi ed esperienze concrete che un percorso educativo che eluda la natura
esperienziale dell'apprendimento è votato al fallimento e che una conoscenza tutta mentale si
atrofizza facilmente, da qui la necessità di favorire occasioni di apprendimento attraverso
il gioco, l'incontro umano, l'attività pratica e le varie facoltà espressive.
PREMESSA
Consapevole della valenza culturale, didattica e formativa che il teatro rappresenta, la nostra
Scuola, anche per l’a. s. 2010/2011, intende offrire agli alunni l’opportunità di partecipare ad
alcune rappresentazioni teatrali.
A seguito del grande entusiasmo suscitato negli alunni che lo scorso anno hanno partecipato alle
rappresentazioni e grazie alla curiosità di quelli che erano stati esclusi (il progetto prevedeva la
partecipazione dei soli alunni della Scuola Secondaria di I Grado), il Dirigente Scolastico, su
proposta del Collegio dei Docenti, acconsente di allargare l’offerta formativa anche agli alunni
degli altri ordini di scuola.
Sulla base delle proposte offerte da alcune compagnie teatrali, si è scelto di dare corso ad alcune
rappresentazioni di vario genere da effettuarsi nel periodo Dicembre/Aprile con una cadenza più
o meno mensile.
OBIETTIVI EDUCATIVI






Promuovere il rispetto delle regole;
Favorire la socialità;
Allargare il proprio immaginario personale;
Migliorare l’osservazione, l’ascolto, la comprensione;
Incoraggiare commenti, scambio d’idee, confronti, critiche;
Vedere oltre le apparenze;
TEMPI
Da stabilire.
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La continuità educativa nasce dall’esigenza di garantire agli alunni un percorso formativo
organico e completo finalizzato a promuovere lo sviluppo multidimensionale del soggetto che
nelle diverse istituzioni costruisce la sua identità.
Un’azione educativa corretta deve essere continua e prevenire le difficoltà che si possono
incontrare specie nel passaggio da un ordine di scuola all’altro e causare fenomeni come
l’abbandono scolastico.
Con la continuità del processo educativo si devono valorizzare le competenze già acquisite dagli
alunni e si deve riconoscere sia la specificità e la pari dignità educativa dell’azione di ciascun
ordine di scuola sia l’importanza della diversità dei ruoli che essi hanno nella formazione dei
soggetti.
Pertanto per realizzare la continuità nel processo educativo, diventa necessario individuare
forme di raccordo pedagogico, curricolare ed organizzativo tra scuola dell’infanzia , scuola
primaria e secondaria di primo grado.
Per questi motivi la scuola conferisce un ruolo centrale alle iniziative di continuità provvedendo
ad ampliare gli spazi organizzativi, a valorizzare professionalità e risorse, ad intensificare
l'impegno progettuale rispetto al passato.
L'Istituto comprensivo in cui operiamo offre ottime possibilità in tal senso, in quanto i segmenti
scolastici aggregati operano con pari dignità, per cui lo sforzo programmatico unitario è
finalizzato a valorizzare globalmente le potenzialità di tutti gli alunni.
Inoltre, a livello normativo l'art. 4 comma 2 del decreto legislativo 59 sancisce che la scuola
primaria è articolata "in un primo anno raccordato con la scuola dell'infanzia" Partendo da
questa consapevolezza il Dirigente Scolastico ed il Collegio dei Docenti hanno ritenuto opportuno
nominare una commissione di lavoro denominata "gruppo verticalizzato per la continuità ",
costituito da più docenti rappresentanti i vari ordini di scuole , coordinati da un docente F.S, allo
scopo di realizzare un effettivo raccordo curricolare tra le classi ponte.
Questione della continuità educativa costituisce uno dei nodi rilevanti nella scuola di base. Infatti
le esperienze educative risultano ancora scollegate e questo stato di cose si riflette nelle
difficoltà di adattamento al momento del passaggio, in casi di dispersione scolastica e nella
frammentazione di esperienze vissute. Se gli argomenti a sostegno della continuità sono
ampiamente noti e condivisi, resta da chiedersi quali elementi di diversità debbano essere
mantenuti. Se è vero, infatti, che i tempi individuali di maturazione degli alunni e la gradualità dei
processi d’istruzione si prestano male a passaggi da un segmento all'altro di scolarizzazione, è
pur vero che continuità non deve equivalere ad omologazione. L'attenzione alle teorie stadiali
dello sviluppo psichico individua, dunque, in un contesto di continuità educativa, la specificità
che ogni segmento di scuola deve conservare al fine di adeguare i contenuti dell'insegnamento
alle strutture cognitive ed agli stili di apprendimento degli alunni della corrispondente fascia
d'età.
I docenti della Scuola dell'Infanzia, della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di I Grado, per
conferire alla scuola un unico impianto pedagogico, culturale ed organizzativo, in modo da
garantire un più forte ed efficace coordinamento tra i diversi ordini di scuola, hanno articolato un
percorso di lavoro finalizzato a:
 Porre attenzione alla persona;
 favorire le esperienze del "fare";
 favorire la comunicazione di dati e di informazioni sul bambino;
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 individuare percorsi curricolari in grado di favorire la compartecipazione ad attività didattiche
condivisibili dai vari ordini di scuola;
 realizzare attività di vario tipo nel corso dell'anno
 promuovere l'adeguata conoscenza da parte dei docenti appartenenti ai diversi ordini di
 scuola dei percorsi formativi degli alunni;
 favorire lo scambio di unità di apprendimento tra i docenti degli anni ponte.
Quest’anno le insegnanti delle tre scuole, in sede di progettazione, hanno scelto la narrativa e
l’educazione all’ascolto come una delle aree più significative, in grado di favorire lo sviluppo
armonico del bambino in questa fase di passaggio tra la scuola dell’Infanzia e la Primaria e
Secondaria di Primo Grado.
La scelta dei testi da utilizzare in questa esperienza è nata dall’esigenza di non interrompere e/o
sostituire il percorso iniziato nelle sezioni dei bambini di cinque anni della scuola dell’Infanzia,
ma nello stesso tempo presentare testi inerenti al tema che diano spazio ad esperienze diverse,
naturalmente tutte con il piacere del gioco.
Progetto di Continuità educativa per un raccordo metodologico – didattico tra Scuola
dell’Infanzia e Scuola Primaria
"Una fiaba come ponte"
Motivazione della scelta
Le fiabe sono uno strumento utile e prezioso che rappresentano i diversi aspetti della vita: dai
più piacevoli a quelli più difficili, che di solito gli adulti tendono a tenere celati perché inquietano:
invece nella vita e nella realtà le difficoltà ci sono e i bambini devono esserne avvertiti.
La fiaba è uno strumento che permette di comprendere ed esprimere il proprio mondo interiore:
le emozioni, le paure, i bisogni... e anche la realtà esterna. L’incontro con la fiaba inoltre
consente al bambino di vivere esperienze formative sul piano socio-affettivo ed emotivo,
linguistico ed espressivo ed anche logico-cognitivo. Infatti offre una varietà di occasioni
stimolanti di apprendimento per lo sviluppo di competenze sul piano logico: le sequenze spazio
temporali, i rapporti di causa ed effetto, i concetti spaziali, l’orientamento attentivo…
La fiaba classica oltre ad essere in grado di soddisfare il bisogno di magico soddisfa anche il
bisogno di immaginario che è fondamentale per il bambino: l’immaginario è un modo di pensare
che risiede nella fantasia e che dà la possibilità di vicende personali da un punto di vista diverso.
Obiettivi Formativi
 Favorire un inserimento sereno dell’alunno della Scuola dell’Infanzia alla prima classe della
Primaria affinché stia bene von se stesso e con gli altri.
 Continuare positivamente un percorso scolastico.
Obiettivi Specifici di Apprendimento
 Saper ascoltare
 Rielaborare
 Esprimere opinioni
 Rispettare il proprio turno nel prendere parola
 Raccontare
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 Ricostruire in sequenze logiche
 Orientarsi in uno spazio
Per
 Condividere con le insegnanti e i compagni il piacere dell’ascolto di fiabe, favole e racconti
come premessa allo sviluppo di fruizione di testi narrativi.
 Comprendere il significato di quanto ascoltato.
 Essere disponibili a riconoscere il diritto di ciascuno ad esprimere opinioni personali.
Momenti di Interscambio
 Incontro di conoscenza con intervista tra gli alunni di cinque/sei anni della scuola dell’Infanzia
e le docenti della scuola Primaria coinvolte nel progetto.
 Racconto di fiabe.
 Rielaborazione delle fiabe.
 Raccolta documentazione prodotta.
 Incontro docenti anni ponte Scuola dell’Infanzia- Primaria.
Spazi:
Aule delle scuole Primarie, palestra, atrio.
Tempi
Sono previsti 3 incontri:
1° incontro: ad inizio anno scolastico che sarà dedicato all’accoglienza
2°, 3° : in questi incontri saranno organizzati momenti di lavoro comune dedicati all’ascolto delle
fiabe scelte, alla drammatizzazione delle stesse, a produzioni di tipo grafico-pittorico
(costruzione di cartelloni)
Materiali:





libri di fiabe
materiale multimediale
fotocamera
materiali di recupero
materiale vario di facile consumo
Trasporti:
scuolabus
Progetto di Continuità educativa per un raccordo metodologico – didattico tra le classi quinte
della Scuola Primaria e le classi prime della Scuola Secondaria di I Grado
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Torneo di lettura
Motivazione della scelta
La lettura di un testo è opportuna in ogni ordine di scuola, per stimolare e promuovere il piacere
della lettura , infatti l'attività di lettura favorisce il perseguimento di obiettivi interdisciplinari
legati all'ascolto, alla comprensione, all'elaborazione personale e alla capacità di sintesi.
Il torneo di lettura mira ad offrire agli studenti un’occasione originale di incontro con i libri che
possa contribuire a far crescere e sviluppare negli alunni il gusto ed il piacere della lettura, al di
là dei compiti scolastici.
Il torneo di lettura è un torneo a squadre, i libri costituiranno il campo di gioco su cui le squadre,
(formate dalle stesse classi partecipanti), si affronteranno potendo così esibire la propria abilità
di lettore e provare il piacere di giocare leggendo.
Si tratta di un’iniziativa in cui è importante anche la dimensione del gioco e della sfida che
sicuramente fa presa sui ragazzi e ragazze.
L’obiettivo è quello di contribuire a far crescere e sviluppare nei ragazzi il gusto e il piacere della
lettura con modalità accattivanti piacere della lettura con modalità accattivanti
Obiettivi
 Incentivare e consolidare la lettura nei ragazzi e nelle ragazze frequentanti le scuole
secondarie di primo grado con una modalità accattivante.
 Promuovere la conoscenza della letteratura contemporanea per ragazzi.
Metodologia
I libri saranno consegnati alle classi con una breve presentazione da parte degli insegnanti. I
docenti consegneranno i libri ai ragazzi assegnando loro un tempo per la lettura. Non appena
tutti avranno letto i libri inizierà il torneo vero e proprio. Le classi si confronteranno attraverso
alcune prove che mirano a verificare l’attenzione e la profondità con cui sono stati letti i libri
consegnati.
Oggetto dei giochi e delle domande proposte dagli animatori sono le storie, le figure, i titoli, gli
autori, i personaggi e ogni altra curiosità relativa ai libri ricevuti in dotazione. Negli incontri tra i
due ordini scuola saranno formate le squadre e si svolgerà il torneo.
La classe che nella partita finale avrà totalizzato il maggior punteggio può fregiarsi del titolo di
classe campione di lettura.
Si prevedono 3 incontri:
1° incontro: ottobre/novembre
Sarà dedicato all’accoglienza. Sarà, inoltre, somministrato un test: “MOT-R” per valutare la
motivazione alla lettura. La correzione del test sarà da stimolo alla conversazione sulle
motivazioni alla lettura (perché leggere? Per chi?...).
2° incontro: gennaio\febbraio
Formazione delle squadre con gruppi eterogenei di alunni. Primo incontro per la gara
3° incontro: aprile\ maggio
Secondo incontro per la gara
Materiali :
 libri di narrativa per ragazzi
 test mot-r
36
Con il D. M n. 47 del 13/06/2006 e successiva nota prot. 671 del 22/06/2006, il curricolo locale
riservato alle Istituzioni scolastiche sulla base delle esigenze territoriali è stato elevato al 20% così
come disposto anche dalla legge 275/99. Il nostro Istituto intende realizzare il progetto dal titolo
“Storia degli usi, delle abitudini e delle tradizioni del territorio”.
SCUOLA PRIMARIA
I docenti hanno scelto i seguenti argomenti di studio:
Classi Prime e Seconde: “Giochi di ieri e di oggi”
Classi Terze, Quarte e Quinte: “Sulle tracce del passato”
I progetti redatti sono depositati negli uffici di presidenza.
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
I docenti hanno scelto i seguenti argomenti di studio:
Classi Prime: “I monumenti di Cassano”
Classi Seconde: “Le lotte contadine a Cassano”
Classi Terze: I personaggi illustri di Cassano”
Per la progettazione educativo-didattica di tali attività si fa riferimento alle varie programmazioni
didattiche redatte dai docenti e depositate negli uffici di presidenza.
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Nella scelta delle strategie educative da utilizzare nel processo di apprendimento-insegnamento si
terrà conto della più recente e accreditata ricerca psico-pedagogica, per strutturare un processo
cognitivo funzionale alle esigenze individuali e collettive degli alunni dell’Istituto Comprensivo.
L’attività educativo-didattica sarà impostata sullo svolgimento degli obiettivi generali ed
intermedi delineati nelle programmazioni educative e didattiche.
Si ritiene, comunque, opportuno precisare prioritariamente che l’attività educativa e didattica
degli ordini di scuola di cui è composta l’istituzione scolastica e della quale attività si vanno a
evidenziare gli aspetti essenziali e i vari momenti operativi attraverso i quali essa si esplica si
concretizza attraverso l’attuazione di una DIDATTICA MODULARE, della quale i docenti
dell’Istituto hanno acquisito piena consapevolezza e adeguate competenze professionali, sulla
base di specifici corsi di formazione effettuati e dell’esperienza operativa assimilata con la pratica
quotidiana.
Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria
I docenti delle Istituzioni scolastiche, fermo restando la natura e la caratteristica di ogni scuola,
trasformeranno il quadro tracciato nel Profilo educativo, culturale e professionale (ciò che l’alunno
deve sapere e fare alla fine dei 14 anni), gli obiettivi generali (quelli che orientano la natura e il
significato degli interventi educativi e didattici verso lo sviluppo possibile di ogni alunno) e quelli
specifici (le conoscenze e le abilità a cu tutte le scuole della Repubblica devono tendere nei diversi
periodi )in obiettivi formativi, cioè in obiettivi si apprendimento contestualizzati e perciò adatti alla
maturazione degli allievi. La loro identificazione scaturirà dall’armonica combinazione del
percorso di bottom up (ricavare gli obiettivi, partendo dall’esperienza) e di top down (si parte dal
profilo e dagli OSA e da essi si si ricavano gli obiettivi formativi.
Da uno o più obiettivi formativi saranno ricavate le unità di apprendimento (obiettivi formativi,
metodi, contenuti, modalità di verifica e di valutazione), mentre tutte le unità di apprendimento
realizzate andranno a costituire i Piani di studio personalizzati, utilissimi per la redazione del
portfolio delle competenze individuali.
Questa nuova impostazione data dalla legge sulla riforma della scuola implica anche una diversa
organizzazione sul modo di fare scuola.
Il percorso formativo sarà fondato su due modalità:
- la prima impiegherà il gruppo classe o gruppi diversi a svolgere attività prevalentemente
omogenee;
- la seconda sarà incentrata sui laboratori nei quali gli alunni saranno chiamati a lavorare in
gruppi di livello. Sarà qui che gli alunni acquisteranno le varie competenze in quanto dovranno
coniugare le conoscenze e le abilità su compiti unitari e per loro significativi. Ogni alunno
porta poi a scuola la sua cultura, formata dall’intreccio di conoscenze, emozioni, esperienze,
relazioni, affetti, che costituiscono l’identità di ognuno. Ci si troverà così di fronte a tante
identità che non saranno ridotte a unità omogenea, ma si prenderà atto delle diversità per
trasformarle in ricchezza comune, attraverso l’incontro, la ricerca e la reciprocità. E nel quadro
della presa d’atto e della valorizzazione delle diversità, che porta a prendere in considerazione
il “positivo” e non quello che non sa fare, sarà inserito anche il problema degli allievi in
situazioni di handicap. Per quanto riguarda l’aspetto più squisitamente didattico va detto che
la Scuola dell’Infanzia realizzerà percorsi formativi rispondenti ai bisogni dei singoli,
rifacendosi ai Campi di Esperienza che sono i luoghi del “fare e dell’agire” dei bambini che
introducono ai sistemi simbolico-culturali.
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Campi di esperienza
Il sé e l’altro:
- Sicurezza
- Appartenenza
- Identità
Il corpo e il movimento:
- Bisogno di sicurezza
- Espressione
- Comunicazione
Linguaggi, creatività ed espressione:
- Bisogno di comunicazione
- Espressione
- Conoscenza
I discorsi e le parole
- Bisogno di conoscenza
- Scoperta
- Comunicazione
La conoscenza del mondo
- Bisogno di conoscenza
- Esplorazione
- Scoperta
Senso di cittadinanza
- Familiarizzare con le regole comportamentali
Scuola Primaria
Nella prima classe e nel primo biennio (seconda e terza) i fanciulli saranno accompagnati, senza
richiamarsi alle discipline, nel passaggio dalla visione del mondo legata alla propria esperienza ad
una prima consapevolezza delle categorie presenti nelle discipline di studio che raccolgono
e danno significato a ciò che vivono ed apprendono”.
Si partirà sempre dall’esperienza del fanciullo per arricchire a poco i quadri concettuali
elaborati, giungendo gradualmente a quadri concettuali improntati all’organizzazione
disciplinare.
Le conoscenze e le abilità contenute nelle indicazioni, scaturiranno dai seguenti nuclei
esperienziali unitari: l’autobiografia; il mondo; la fantasia; gli altri; il paese, la città; l’ordine, il
disordine; il piacere, la bellezza.
Nel secondo biennio si passerà dal pre-disciplinare al disciplinare vero e proprio.
Pur tuttavia per evitare di proporre un insegnamento per disciplina sarà privilegiato
l’insegnamento per problemi o per progetti, che richiedono, per essere risolti o realizzati,
l’impiego delle discipline: l’insegnante propone situazioni di apprendimento, gli alunni
propongono soluzioni, il docente organizza attività stimolanti per spingerli alla ricerca,
all’esplorazione ed alla soluzione corretta.
Verrà privilegiato anche qui il lavoro di gruppo.
Un ruolo importante verrà svolto nelle cinque classi dai laboratori.
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Scuola Secondaria di primo grado
La metodologia che sarà adottata nella Scuola secondaria di primo grado adegua le linee e le
sequenze operative della Scuola primaria alle esigenze del successivo segmento scolastico,
secondo le impostazioni dei Consigli di classe.
Poiché è indubbio che alla base di rapporti umani corretti debba esserci il rispetto reciproco, si
conviene che, visti gli obiettivi formativi che si vogliono raggiungere, il docente debba improntare
il suo comportamento al rispetto della personalità, della cultura, e delle caratteristiche
dell’alunno, in modo da poter costituire un modello di comportamento. Ai ragazzi vanno affidati
compiti di responsabilità, all’interno dei gruppi di lavoro durante l’espletamento delle attività
integrative. Essi verranno invitati ad analizzare i comportamenti del singolo e del gruppo nella
quotidianità scolastica ed extrascolastica. Le riflessioni che seguiranno a tali osservazioni verranno
utilizzate affinché i ragazzi, al termine del processo formativo, sappiano esprimere per tali
avvenimenti una valutazione critica e sappiano suggerire soluzioni originali ai problemi individuali
e sociali.
Gli alunni saranno costantemente impegnati in esercitazioni sulle strutture linguistiche, in
cronache e relazioni sul loro vissuto e sugli argomenti trattati in classe. Essi verranno invitati a
servirsi dei mezzi di comunicazione, affinché acquisiscano dimestichezza con taluni linguaggi
specifici ed allarghino i loro orizzonti culturali. Tutti verranno avviati all'uso del computer. I
docenti si impegnano a far esercitare gli alunni nella lettura ad alta voce, sia sui testi relativi alla
propria disciplina che su altri reperiti a scuola o forniti dai docenti stessi.
L’obiettivo di fondo da perseguire è che ognuno sappia attivare il proprio progetto di vita o, se si
vuole essere più precisi, i propri progetti di vita, secondo il principio della versatilità voluta da
situazioni nuove e da nuovi eventi. Da qui il riferimento chiaro alla “valenza orientativa delle
discipline”.
L’alunno deve formarsi; deve migliorare la propria autonomia personale sia in rapporto al
“pensare” e quindi in rapporto ai “saperi”, che in rapporto al “fare” cioè comportamenti sociali ed
alla collaborazione che può offrire ai gruppi. L’alunno, perciò, se non riesce a trovare
favorevoli spinte evolutive nelle discipline che richiedono sforzi di astrazione e di concetto, può
trovarlo in quelle che richiedono un maggiore impegno manuale che, pur supportato da un
impegno concettuale, può risultare più confacente a tendenze pratiche.
Spazi didattici che sappiano valorizzare il “fare” sapranno, anche prevenire gli “abbandoni” e la
dispersione scolastica. L’esperienza del “fare” non si limita solo ad attività che trovano attuazione
in ambito scolastico, ma racchiude anche il concetto dell’osservare “chi fa”. Quest’ultima
precisazione introduce un nuovo argomento legato all’utilizzazione del territorio a fini educativi e
ai rapporti con le altre agenzie educative, aspetti fondamentali delle nuove dinamiche
pedagogiche.
Un ruolo particolare, all’interno del nuovo curricolo, dovrà essere affidato alla metodologia delle
attività facoltative e opzionali.
La metodologia si baserà su lezioni teoriche e pratiche sugli argomenti trattati e sul metodo della
ricerca autonoma da parte degli alunni.
Nel corso delle attività dovranno essere effettuate attività sperimentali dovrà essere stimolata la
creatività
Gli alunni saranno inizialmente guidati all’acquisizione di nozioni di base sulle tecniche delle
attività previste. L’approccio generale nei confronti dei contenuti e delle attività sarà
essenzialmente di tipo pratico. Gli alunni saranno costantemente impegnati in esercitazioni sulle
strutture teoriche, linguistiche e operative analizzate ed apprese.
Per la realizzazione dei vari percorsi didattici gli itinerari formativi dovranno essere improntati
essenzialmente all’interdisciplinarità, attraverso il coinvolgimento di tutte le materie interessate
all’evoluzione della pratica operativa. Una funzione importante deve svolgere anche il rapporto
con le famiglie e le strutture extrascolastiche. Le attività dovranno essere anche improntate alla
collaborazione, al lavoro collettivo, all’impegno e alla responsabilità, alla razionalizzazione
dell’esperienza oggettiva e soggettiva degli alunni.
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Alla base dell’impianto valutativo che viene adottato c’è la consapevolezza della nuova funzione
che l’attività di valutazione ha progressivamente assunto negli ultimi decenni e che si caratterizza
essenzialmente come valutazione formativa, che non deve avere il compito esclusivo di registrare
dei risultati ma deve concorrere a determinarli.
I criteri di valutazione che sono adottati non hanno carattere terminale rispetto al processo di
formazione ma vogliono seguire il processo evolutivo, registrando man mano l’acquisizione delle
competenze e delle abilità sul piano dell’apprendimento e i livelli di maturazione sul piano
personale e sociale.
Procedendo a un’analisi più specifica dei criteri di valutazione e delle sue modalità di
effettuazione, un’importanza determinante assume, all’interno dell’intero processo, l’analisi delle
condizioni d’ingresso degli alunni tesa a indagare i vari aspetti della loro personalità sia a livello
cognitivo, sia a livello affettivo.
Per quanto riguarda le capacità cognitive, che costituiscono le abilità operative e le conoscenze
indispensabili per affrontare l’apprendimento, sarà compito degli insegnanti, non solo accertare le
competenze preesistenti ma anche precisare ed attivare quelle abilità che si ritiene debbano
essere in possesso dell’alunno prima di intraprendere il percorso formativo fissato.
Un profilo completo delle caratteristiche degli alunni non può prescindere dall’altra variabile,
quella socio-affettiva, inerente gli interessi, gli atteggiamenti e le motivazioni che gli alunni
manifestano nei confronti dell’apprendimento scolastico e della scuola.
Per quanto riguarda la verifica e la valutazione intermedia e finale e le verifiche continue che
saranno effettuate nel corso dell’anno scolastico, ci si atterrà essenzialmente alla rilevazione dei
progressi fatti registrare dagli alunni sul piano dell’alfabetizzazione culturale, che investe il
complesso delle abilità operative e dell’acquisizione delle competenze essenziali in ordine alla
padronanza dei vari tipi di linguaggio, delle capacita espressive e comunicative e delle
fondamentali modalità d’indagine per la comprensione della realtà, sul piano del conseguimento
del pensiero critico, delle capacità creative e del conseguimento della maturazione dell’identità e
dell’autonomia personale, sul piano dell’acquisizione di buone capacità relazionali e sociali e di
un’adeguata educazione alla convivenza democratica.
In linea generale e orientativa, i criteri fondamentali per la valutazione degli alunni avranno
carattere intuitivo - sistematico.
I primi saranno basati su informazioni frammentarie e occasionali desunti da fonti varie,
sull’osservazione del singolo alunno, del gruppo di appartenenza e del suo ambiente di vita,
dall’analisi dei comportamenti individuali, dai dialoghi con l’alunno e dall’attenzione al suo modo
di esprimersi.
Su questa base, possiamo individuare 3 fasi come momenti fondamentali del processo di
valutazione:
1. Valutazione diagnostica, tesa a individuare livelli ed abilità di base al fine di impostare le
strategie didattiche successive. Viene effettuata all’inizio dell’anno.
2. Valutazione formativa, a verifica dell’efficacia dell’azione didattica, con momenti di
osservazione e di feedback continuo sui percorsi formativi.
3. Valutazione sommativa, relativa ai livelli di profitto degli allievi a conclusione di ogni
quadrimestre, attraverso la compilazione delle schede ministeriali
Per quanto concerne la sistematicità degli interventi di rilevazione, essi saranno essenzialmente
basati sulla somministrazione di prove e di test oggettivi.
Le prove di verifica saranno essenzialmente quelle di seguito delineate:
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PROVE OGGETTIVE, con l’assegnazione dei punteggi, secondo i parametri indicati.
Prove dicotomiche (vero o falso - si/no - giusto /sbagliato)
Senza fornire motivazioni sulla scelta operata
Se si fornisce motivazione sulla scelta operata
1/2 punto
1 punto
Prove di abbinamento o di corrispondenza
Se vengono forniti in ugual numero gli items da abbinare
Se si devono abbinare più items
Se vengono forniti quattro items fra cui operare la scelta
1 punto
2 punti
3 punti
Prove di completamento
Se i termini da inserire sono forniti in numero esatto
Se i termini da inserire sono forniti in numero sovrabbondante
Se non viene fornito alcun termine da inserire
1 punto
2 punti
3 punti
Ai punteggi grezzi conseguiti, espressi in centesimi, corrisponderanno i seguenti giudizi di
valutazione:
Punteggio
da 100 a 97
da 96 a 90
da 89 a 80
da 79 a 70
da 69 a 60
da 59 a 40
da 39 a 20
Punti
10
9
8
7
6
5o 4
3 o2
Corrispondenza
ex eccellente
ex ottimo
ex distinto
ex buono
ex sufficiente
ex insufficiente
ex gravemente insufficiente
PROVE SOGGETTIVE
Temi, lettere, relazioni, attività espressive
ATTIVITA’ OPERATIVE
Esecuzione di lavori manuali e pratici. Uso di macchine e strumenti
INTERROGAZIONI E DIALOGHI
Esposizione di argomenti. Confronto e dibattito. Pareri personali. Criticità.
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Sulla base del Decreto Legge n. 137/08, convertito in legge n. 169 del 29/10/2008, la valutazione
degli apprendimenti degli studenti si esprime in decimi, attribuendo i seguenti voti
corrispondenti ai precedenti giudizi: eccellente 10; ottimo 9; distinto 8; buono 7; sufficiente 6;
non sufficiente 5; gravemente insufficiente 4.
Inoltre, sempre in riferimento alla citata legge, la valutazione del comportamento degli alunni si
esprime in decimi: nel caso in cui la valutazione dovesse risultare inferiore a sei/decimi (6/10),
viene prevista la non ammissione dello studente alla classe successiva. Nella valutazione del
livello globale di maturazione dei singoli va esaltata la personalità dell'alunno: comportamento,
partecipazione (a progetti previo rilascio di certificazione), metodo, condizionamenti, interessi,
attitudini, apprendimento in relazione agli obiettivi programmati. La valutazione deve essere
"coerente" con tutto "l'impianto formativo programmato". Bisogna, in definitiva, formulare un
giudizio che sia rispondente alla situazione di partenza, agli obiettivi programmati, agli aspetti
metacognitivi, affettivi e all'efficacia degli interventi adottati. Il D.P.R. 122/09 in merito alla
valutazione finale del 1° ciclo di studi stabilisce all’art. 3 - comma 4: “Alla valutazione conclusiva
dell'esame concorre l'esito della prova scritta nazionale di cui all'articolo 11, comma 4 -ter,
del decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni. I testi della prova sono scelti dal
Ministro tra quelli predisposti annualmente dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di
istruzione (INVALSI), ai sensi del predetto comma 4-ter”.
Al comma 6 dello stesso articolo viene stabilito che: “All'esito dell'esame di Stato concorrono gli esiti
delle prove scritte e orali, ivi compresa la prova di cui al comma 4, e il giudizio di idoneità di cui al
comma 2. Il voto finale è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel
giudizio di idoneità arrotondata all'unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5.”
Il Collegio dei Docenti ha deliberato i seguenti criteri di valutazione:
1. Validità anno scolastico – È prevista la non ammissione Alla classe successiva agli alunni che
abbiano realizzato 50 giorni di assenza; eventuali deroghe vengono concesse per malattie
comprovate da certificazione medica oppure per gravi motivi familiari opportunamente
valutati in sede di Consiglio di Classe e di Interclasse. Per gli allievi diversamente abili, invece,
vengono adottate gli stessi criteri di frequenza sopra indicati in aggiunta alle problematiche
socio-ambientali documentate dall’equipe multidisciplinari dell’A. S. di appartenenza;
2. Criteri di passaggio alla classe successiva – La valutazione finale, intesa come ammissione/
non ammissione alla classe successiva è compito dell’intero Consiglio di Classe. Vengono
ammessi alla classe successiva gli alunni che conseguono: Un voto non inferiore a 6/10 in
ciascuna disciplina di studio. Il Consiglio di Classe, considerati l’impegno, la partecipazione e il
processo di apprendimento costante di ogni singolo alunno, può decidere di ammettere
l’allievo alla classe successiva in presenza di n. 2 gravi insufficienze nelle materie scritte e una
sola nelle materie orali. Per questi alunni ammessi con delibera all’unanimità o a maggioranza
del Consiglio di Classe, è previsto l’obbligo di frequenza di un corso da tenersi prima dell’inizio
dell’anno scolastico (per la Scuola Secondaria di I Grado). Per la Scuola Primaria il corso
intensivo di recupero è suddiviso in due fasi una per ogni quadrimestre. Qualora l’alunno o gli
alunni dovessero migliorare allo scadere del primo quadrimestre, saranno esonerati
dall’obbligo di frequentare il corso successivo.
3. Ammissione all’esame conclusivo del primo ciclo di studi – Oltre alla validità di frequenza
delle lezioni sopra indicato, vengono ammessi all’esame conclusivo di terza media gli alunni
che conseguono un voto non inferiore a 6/10 sia nel comportamento che in ciascuna disciplina
di studio. Il Coniglio di Classe però con decisione assunta all’unanimità o a maggioranza,
considerati l’impegno, la partecipazione e il processo di apprendimento costante di ogni
singolo alunno, può decidere di ammettere l’allievo all’Esame di Stato conclusivo del 1° ciclo di
studi anche in presenza di n. 3 gravi insufficienze nelle materie scritte e orali e una sola
materia orale.
4. Criteri di valutazione per il comportamento – Premesso che “la valutazione del
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comportamento si propone di favorire l’acquisizione di una coscienza civile basata sulla
consapevolezza che la libertà personale si realizza nell’adempimento dei propri doveri, nella
conoscenza e nell’esercizio dei propri diritti, nel rispetto dei diritti altrui e delle regole che
governano la convivenza civile in generale e la vita scolastica in particolare”. (D.P.R. 122 art. 7
comma 1), nella valutazione del comportamento i docenti esprimeranno un giudizio
complessivo relativo alla crescita civile e culturale dello studente, in riferimento al periodo
oggetto di scrutinio. La valutazione del comportamento ha funzione formativa e non
sanzionatoria. Nel valutare i docenti faranno riferimento ad atteggiamenti, correttezza e
coerenza dello studente nell’esercizio dei propri diritti, nell’adempimento dei propri doveri,
nella modalità di partecipazione alla vita della scuola, anche con riferimento ad iniziative
educative realizzate al di fuori di essa. Pur tenendo in considerazione episodi che hanno dato
luogo a sanzioni disciplinari, la valutazione terrà conto dell’impegno dello studente nel
migliorare i propri comportamenti e nell’accogliere i consigli. La valutazione del
comportamento degli alunni è effettuata mediante l’attribuzione di un voto numerico
espresso in decimi; è attribuita collegialmente dal consiglio di Classe, concorre alla valutazione
complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non ammissione al
successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo. Il voto sul comportamento concorre,
come il voto delle discipline di insegnamento, alla determinazione dei crediti scolastici. I criteri
di riferimento che il Collegio suggerisce ai Consigli di Classe, per assegnare i voti dal 10 al 6,
oltre a quelli sopra menzionati, fanno riferimento al regolamento di Istituto ed al patto
educativo di corresponsabilità dell’Istituto, secondo il quale lo studente si impegna a:
- Conoscere l’offerta formativa ed il Regolamento dell’istituto;
- Collaborare con i docenti ed il personale della scuola per creare un clima di accoglienza e
rispetto;
- Favorire la comunicazione scuola-famiglia – anche attraverso un corretto uso del libretto
personale che lo studente è tenuto a portare sempre con sé;
- Avere un comportamento corretto, un linguaggio e un abbigliamento consoni all’ambiente
educativo;
- Presentarsi puntuale alle lezioni e giustificare tempestivamente eventuali ritardi e assenze;
- Rispettare e curare spazi e attrezzature;
- Non usare cellulari e dispositivi elettronici durante le ore d lezione;
Premesso che la normativa prevede che la valutazione del comportamento con voto inferiore
a sei decimi comporta la non ammissione alla classe successiva, tale valutazione deve essere
motivata con riferimento ai casi individuati nel comma 2 del D.P.R. 122/09, deve essere
verbalizzata in sede di scrutinio intermedio e finale e deve essere preceduta da un a sanzione
disciplinare.
I criteri di riferimento per determinare la gravità del comportamento e la conseguente
insufficienza sono quelli individuati dall’art. 2 del D.P.R. 122/09.
Fra i comportamenti sanzionabili il Collegio ritiene che debbano essere considerati gravi:
- Atteggiamenti o comportamenti di intimidazione, violenza psicologica o bullismo a danno di
compagni, miranti a limitare o impedire il legittimo esercizio della libertà di pensiero, di
espressione o azione;
- Atteggiamenti o comportamenti discriminatori a sfondo etnico, sociale e religioso nei
confronti di compagni, personale o esterni che operano nella scuola;
- Insulti, offese, comportamenti violenti nei confronti di compagni, docenti, personale, D. S. o
esterni che operano nella scuola;
- Comportamenti che mettano in pericolo l’incolumità delle persone e la salvaguardia delle
strutture;
- Azioni di furto, danneggiamento grave e volontario all’ambiente scolastico;
- Comportamenti gravemente scorretti durante stages, viaggi e uscite didattiche.
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Scuola dell’Infanzia
PREMESSA
Il progetto teatro, del corrente anno scolastico, si adatta in modo straordinario ai bisogni
dei bambini perché consente loro di comunicare attraverso molteplici linguaggi.
L’espressione corporea, la musica, la pittura, il teatro dei burattini e la recitazione aiutano a
esprimere emozioni ed esperienze.
L’animazione teatrale spinge a ideare situazioni creative immediate e a indurre un forte senso di
partecipazione intorno a un messaggio, a una comunicazione. Non si tratta di seguire un
copione, ma di coinvolgere i bambini nella costruzione di contesti fantastici, nell’invenzione di
suoni e canzoni, storie e materiali, modi di usare il corpo e la voce.
La drammatizzazione, infatti, è una delle varie espressioni (verbale, mimico-gestuale, sonoro,
musicale) che concorre allo sviluppo linguistico nel bambino anche ai fini di quello cognitivo e
sociale.
Nella rappresentazione teatrale non si parla solo attraverso la voce ma con tutta la mobilità
del corpo, con suoni, colori, immagini, oggetti. Favorisce la socializzazione, perché porta ciascuno
a esprimersi.
FINALITA’
Il gioco teatro è inteso come mezzo per interagire con la realtà, nell’ottica di uno sviluppo
psicomotorio, linguistico, creativo, contribuendo così a promuovere nei bambini l’apprendimento
e la formazione integrale.
OBIETTIVI
• Capacità di superare paure e conflitti;
• Capacità di riconoscere situazioni e personaggi con valenze positive e negative;
• Capacità di fruire il linguaggio mimico e gestuale;
• Cogliere la successione logico-temporale degli avvenimenti;
• Analizzare il contenuto di un racconto;
• Rappresentare graficamente le storie proposte;
• Apprendere facili brani musicali;
• Drammatizzare una storia letta, inventata o situazioni di vita vissuta.
ATTIVITA’
• Giochi verbali;
• Giochi psico-motori;
• Ascolto di brani musicali;
• Produzione gestuale;
• Produzione teatrale.
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METODOLOGIA
Il lavoro procederà per fasi: progettazione, scelta del materiale, realizzazione.
SVOLGIMENTO
• Periodo Gennaio-Giugno: Recital di fine anno.
DOCENTI IMPEGNATI:
• Scuola dell’Infanzia di Lauropoli: n. 5;
• Scuola dell’infanzia di Doria: n. 2.
Personale ATA n.2
MATERIALE E ACCESSORI
Videocassette, musicassette, rullini, cartucce per stampanti, toner per fotocopiatrice, stoffe
per costumi e tende, scarpette e tutù per danza, materiale di facile consumo.
Il gioco è il primo grande educatore, esso caratterizza tutte le attività e i momenti della vita
scolastica. E’ una “tela magica” che avvolge ogni cosa e favorisce un clima sereno e ricco di
opportunità e di relazioni positive. Con il gioco il bambino assume ruoli diversi, sperimenta
comportamenti ed emozioni, fa un uso piacevole dei vari linguaggi, immagina, desidera, vive tra
realtà e fantasia, si confronta, si avvia al rispetto delle regole.
I bambini giocando imparano a sperimentare, a osservare, ad interiorizzare le regole, ad avere
rispetto degli altri, ad accettare i propri limiti cercando di fare sempre del proprio meglio per
superarli. Il progetto, inizialmente, avrà come protagonisti i giochi socializzanti che favoriscono
l’ambientamento. Successivamente saranno valorizzati i giochi imitativi e i giochi spontanei per
sollecitare la fantasia e la creatività. Grande importanza sarà data all’attività motoria - sportiva,
in particolare ai giochi di squadra, per avviare il bambino a sviluppare il senso di appartenenza a
un gruppo.
Poco alla volta, imparerà a giocare non per vincere, ma per divertirsi; a giocare non per sé, ma per
la sua squadra, con grande vantaggio per la sua educazione all’altruismo e per il superamento
del naturale egoismo.
Finalità
Il progetto tende a sviluppare schemi motori statici e dinamici, indispensabili al controllo del
corpo e all’organizzazione dei movimenti, favorendo comportamenti razionali in esperienze di
gioco e di avviamento sportivo.
Obiettivi
• Essere padrone del proprio corpo al fine di esprimersi con esso in maniera consapevole.
• Capacità di esplorare l’ambiente e organizzarsi in rapporto allo spazio fisico.
• Capacità di agire attivamente all’interno di un gruppo e sentirsi parte integrante di esso.
• Avviare alla pratica sportiva attraverso l’apprendimento delle fondamentali regole del
gioco sport.
Attività
 Giochi di movimento in forma individuale e a squadra.
 Giochi mimico-gestuali, eseguiti a ritmo di musica: marcette
coreografiche. Attività motorie per la conoscenza della lateralità.
 Fare movimenti ritmici.
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Metodologia
Attraverso esperienze concrete, condotte con attività ludico-motorie, si mirerà allo sviluppo delle
potenzialità e delle capacità di ogni bambino, tenendo conto delle esperienze che egli compie
quotidianamente, dei suoi interessi e dei suoi bisogni, in modo da suscitare il piacere
psicomotorio, indice di gratificazione e di soddisfazione personale.
Organizzazione
Il progetto verrà realizzato nel secondo periodo dell’anno scolastico: Gennaio/Giugno, di sabato
mattina e si concluderà con una manifestazione sportiva.
Docenti impegnati:
• Scuola dell’Infanzia di Lauropoli: n. 5;
• Scuola dell’infanzia di Doria: n. 2.
Personale Ata n.2.
Materiale
Nastri per ritmica, palloni, corde bandierine, tappeti per esercizi, percorso misto; materiale di
facile consumo: rullini, videocassette, musicassette, cartucce per stampante, toner per
fotocopiatrice.
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Scuola Primaria
Premessa
La scelta del teatro come strumento di educazione nasce dalla consapevolezza, ormai
consolidata, che il linguaggio teatrale praticato con l’atteggiamento pedagogico più corretto
riesce a sviluppare competenze, a colmare le distanze culturali, a far socializzare gli alunni, a
formare il gruppo, ad integrare le diversità e, non ultimo, a creare le condizioni migliori per una
crescita equilibrata della persona.
In tal senso, si ritiene che il teatro educativo riesca e “tirar fuori” in senso maieutico quelle
capacità che i percorsi didattici tradizionali non sempre riescono ad evidenziare.
Va anche rilevato come il teatro, coinvolgendo ogni protagonista dal punto di vista della
corporeità, dell’espressività creativa, riesca a essere un formidabile strumento pedagogicodidattico per i bambini svantaggiati, i quali, tra l’altro, riescono ad essere meglio accettati nel
gruppo nell’ambito di un obiettivo comunicativo che è raggiunto solo se tutti partecipano con la
stessa consapevolezza. Pertanto i docenti della Scuola Primaria intendono realizzare spettacoli i
cui temi sono in sintonia sia con i contenuti dei curricoli che con i progetti curricolari.
Finalità
Servirsi di svariati codici comunicativi per approfondire conoscenze ed acquisire comportamenti
altamente importanti sotto l’aspetto formativo
Obiettivi
- Creare nella scuola condizioni positive per favorire la crescita culturale, civile e sociale del
fanciullo;
- Sviluppare la capacità del senso critico di fronte ai messaggi ed ai significati dell’esistenziale
quotidianità;
- Sperimentare il teatro a scuola come momento di integrazione ed aggregazione e come
antidoto agli insuccessi scolastici;
- Sviluppare la capacità ideativa per realizzare uno spettacolo teatrale.
Itinerario metodologico–didattico
Si offriranno agli alunni opportunità per favorire la scoperta, in forma ludica, di che cosa è il
teatro, si forniranno loro idonei strumenti perché possano vivere le diverse esperienze da
protagonisti, ma si creeranno situazioni in cui gli stessi vivranno anche la dimensione di
spettatore. Questo scambio di ruoli faciliterà, infatti, la riflessione, la creatività,
l’immedesimazione nell’altro e, di conseguenza, l’interazione e la vera integrazione nel gruppo di
lavoro e con gli adulti. Ovviamente troverà ampio spazio il lavoro didattico con approcci diversi
alla lettura di testi, alla musica, alla storia, al disegno, alla quotidianità, anche grazie alle
potenzialità offerte dalla drammatizzazione. Le attività nel laboratorio teatrale, in alcuni casi
musicale e in altri artistico, solleciteranno innanzitutto la partecipazione attiva e consapevole del
sé e del fuori di sé e la conquista di una buona organizzazione spaziale e temporale attraverso
l’azione. Si approfondiranno naturalmente le diverse forme di teatro e si faranno delle scelte
(teatro di relazione, espressioni corporee - musicali, ecc.). Per la fine dell’anno saranno allestiti
lavori teatrali. Le attività saranno condotte in maniera da rispettare la trasversalità della
conoscenza. Le storie, la costruzione dell’identità dei personaggi, gli ambienti dovranno scaturire
dall’immaginazione degli alunni e “il gioco” sarà il principale filo conduttore delle esperienze. La
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metodologia sarà improntata al superamento della visione settoriale delle discipline coinvolte,
attraverso la stesura di una progettazione interdisciplinare.
Destinatari
Bambini di tutte le classi che ne faranno richiesta.
Tempi
Da stabilirsi.
Risorse umane
N. 5 docenti
N. 2 collaboratori
Premessa
La dislessia è una difficoltà che riguarda la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e
fluente. Dopo la prima fase di apprendimento, la lettura e la scrittura diventano atti automatici;
ma non è così per tutti: ci sono bambini che pur non avendo deficit intellettivi, né psicologici,
neurologici o sensoriali, né problemi ambientali, hanno difficoltà a leggere e a scrivere in modo
adeguato. Tali alunni si stancano molto e sono lenti, troppo lenti, commettono errori, saltano
parole e righe e per superare le loro difficoltà devono impegnare al massimo le loro capacità e le
loro energie.
L’identificazione precoce, permette di capire che cosa sta succedendo al bambino, ed evitare gli
errori più comuni come colpevolizzarlo ("non impara perché non si impegna") e l'attribuire la
causa a problemi psicologici, errori che determinano sofferenze, frustrazioni e spesso
danni irreparabili.
L’identificazione precoce è dunque uno strumento fondamentale di prevenzione del disagio
psicologico secondario a un disadattamento scolastico.
Per individuare i bambini con sospetta difficoltà specifica di letto-scrittura (dislessia) è sufficiente
attivare una ricerca-azione (screening) attraverso la somministrazione di strumenti standardizzati
specifici.
Finalità:
 Individuare eventuali situazioni di difficoltà di apprendimento;
 Intervenire con strategie didattiche mirate sugli alunni;
 Formare il personale docente
Obiettivi:
 Fornire una conoscenza approfondita dei disturbi specifici di apprendimento (dislessia,
disortografia, disgrafia, discalculia…);
 Identificare con metodo i bambini in ritardo di acquisizione della letto-scrittura attraverso
prove scientificamente testate;
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 Ottimizzare gli effetti del recupero scolastico attraverso l’individuazione precoce;
 Allenare i pre-requisiti metalinguistici nei bambini con difficoltà (per il recupero dello
svantaggio rispetto ai compagni);
 Ridurre il disagio affettivo-relazionale legato alle difficoltà di apprendimento;
 Rafforzare l’autostima e la motivazione all’apprendimento;
 Monitorare i miglioramenti raggiunti nel tempo;
 Ridurre la necessità di segnalazione ai servizi sanitari;
 Indirizzare a una valutazione specialistica i bambini che mantengono notevoli difficoltà
nell’automatizzazione della letto-scrittura;
 Fornire agli insegnanti le informazioni necessarie per operare in sinergia;
Destinatari:
 Alunni di tutte le classi prime della scuola primaria;
 Alunni delle classi seconde della scuola primaria che sono risultati a “rischio” nello screening
somministrato in classe prima;
Lo screening
Lo screening misura un’eventuale difficoltà senza pretendere di evidenziare in modo
inequivocabile un disturbo. Individua con un buon livello di attendibilità i soggetti a rischio senza
fare diagnosi, per cui:
 È idoneo a valutare un ampio gruppo di soggetti con prove collettive e individuali ;
 È efficace per evidenziare difficoltà relative a specifiche competenze;
 I risultati costituiscono il primo passo verso l’identificazione di eventuali problemi da
approfondire attraverso procedure diagnostiche specifiche;
 Consente un lavoro mirato e tempestivo sugli stessi pre-requisiti dell’apprendimento della
“letto-scrittura” per facilitare l’acquisizione e l’uso del codice alfabetico;
 Contribuisce a prevenire (parzialmente) l’insuccesso scolastico;
 Evita la catena di eventi negativi (colpevolizzazioni) che da esso spesso conseguono;
 È adattabile e flessibile nei tempi.
Sulla base dei dati raccolti si potrà quindi decidere come organizzare i gruppi di lavoro, il
recupero, gli eventuali percorsi e quali bambini individuare per il successivo laboratorio.
I laboratori di letto-scrittura
Successivamente, individuati gli alunni a rischio, verranno organizzati dei laboratori per gruppi di
bambini, dove attraverso percorsi didattici adeguati, giochi metafonologici, attività con le parole,
ecc., si cercherà di attivare una didattica attenta soprattutto agli alunni in difficoltà e facilitare
quindi per questi ultimi l’acquisizione della letto-scrittura. Al termine del percorso di recupero e
prima della conclusione dell’anno scolastico verrà nuovamente proposto il protocollo di
valutazione iniziale al fine di individuare, tra i bambini inizialmente a “rischio”, quelli che
andranno eventualmente indirizzati ad una valutazione specialistica presso la struttura
sanitaria; quelli che necessitano di attenzione e di ulteriori trainings a scuola; quelli che, grazie
all’intervento di laboratorio, hanno spontaneamente recuperato le difficoltà iniziali.
Durata:
 Novembre 2010: somministrazione screening agli alunni delle classi seconde (solo a quelli
risultati a “rischio”), elaborazione dati;
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



Novembre-gennaio: attivazione laboratori di letto-scrittura;
Gennaio 2011: screening classi prime, elaborazione dati, individuazione alunni;
Febbraio-maggio2011: attivazione dei laboratori di letto-scrittura;
Maggio-giugno2011: screening finale;
Azioni previste:
Il progetto prevede quattro fasi di intervento:
1. Identificazione dei bambini in difficoltà attraverso uno screening iniziale
2. Attivazione di laboratori di letto-scrittura condotti con metodologie specifiche, da docenti
esperti
3. Rivalutazione in sede scolastica (screening finale) per la verifica dei risultati
4. Attività di formazione per insegnanti
Figure coinvolte:
 Docente di sostegno referente per la dislessia
 Docente di sostegno di scuola primaria responsabile del gruppo H
 Logopedista
 Neuropschiatra Infantile
Materiali, sussidi e spazi:
 Materiale di facile consumo (forbici, cartoncini, colla, colori spillatrice, punesse ecc.) per
attuare i laboratori
 aula multimediale
 cuffie,
 cartucce e carta per stampanti
 software specifico
 libri specifici
Risultati attesi:
 Acquisizione della tecnica della letto- scrittura
 Riduzione dei tempi di identificazione degli alunni in difficoltà consentendo di massimizzare gli
effetti del recupero
 Produzione di percorsi didattici specifici per prevenire le difficoltà di apprendimento della
letto-scrittura.
 Attivazione ed utilizzo di strategie e strumenti adeguati di carattere compensativo e
dispensativo per facilitare il successo scolastico
Le insegnanti di sostegno del plesso di via C.A. Dalla Chiesa propongono la formazione di un
laboratorio espressivo.
Quando si pensa a come strutturare tale laboratorio, alle attività da svolgervi, alla metodologia
da adottare e a come organizzarlo, non si deve mai perdere di vista una delle principali finalità
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che si vuole raggiungere: creare ulteriori momenti di integrazione degli alunni in difficoltà di
apprendimento per poterli coinvolgere maggiormente nella vita scolastica. È proprio attraverso
le attività espressive che anche chi è in difficoltà si può attivare, comunicare e rendersi partecipe
nel gruppo.
All’insegnante sarà inoltre semplificato il lavoro di osservazione dell’alunno: in un piccolo gruppo
è più facile notare comportamenti adattivi, le modalità di relazione con i coetanei e il livello di
autonomia, scoprire quali le difficoltà e quali le potenzialità da sviluppare, accelerando così
anche, i tempi per l’elaborazione di un percorso didattico - educativo idoneo ed efficace.
Imparare dall’esperienza permette agli alunni di codificare linguisticamente gli oggetti, le
relazioni tra gli oggetti e le procedure attivate durante la manipolazione degli stessi. Imparare
attraverso il piccolo gruppo stimola la collaborazione, l’aiuto reciproco, la capacità di formulare
domande e richieste. Durante tali attività gli alunni possono scambiare pensieri ed esperienze,
sono incoraggiati ad aiutarsi e a collaborare.
Questa interazione comunicativa intensificherà i momenti di ascolto e di attenzione e coinvolgerà
tutti in prima persona.
Questo progetto si propone di:
• Acquisire, mantenere e accrescere le autonomie personali;
• Favorire l’integrazione sviluppando le relazioni interpersonali;
• Favorire e stimolare le emozioni;
• Migliorare la qualità del processo formativo anche attraverso l’utilizzo di una didattica
interattiva
Attività:
 Disegnare e dipingere: utilizzare segni, linee, forme, colori in modo espressivo e comunicativo.
 Manipolare materiali di vario tipo (carta, das, pongo, plastilina, pasta-sale ….).
 Realizzare lavori attraverso materiali strutturati e non.
Strumenti:
Carta pennelli, colori, colla, bottoni, pezzi di stoffa, ghiaia, sale, sale ,ecc.
Tempi:
Tali attività verranno svolte in orario extracurricolare
Spazi:
Sarà utilizzato lo spazio palestra
Destinatari:
Alunni diversamente abili e alunni individuati dagli insegnanti
Docenti:
Docenti di sostegno e curricolari che ne fanno richiesta.
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Scuola Secondaria di Primo grado
(Seconda edizione)
Finalità o motivazione:
La scuola, come principale agenzia educativa deve fornire ai giovani gli strumenti necessari
perché essi si realizzino come persone e come cittadini. Suo precipuo compito è quello di
promuovere lo sviluppo integrale della personalità in un ambiente motivante, accogliente e
favorire e potenziare tutte le occasioni di “crescita”. Ed è appunto nell’ambito di tale concetto
che si vuole inglobare tale progetto, la mostra-mercato, che rientra in un programma
interdisciplinare e che vuole coinvolgere in maniera attiva e creativa le diverse “educazioni”
attraverso attività di tipo laboratoriale sviluppando così i diversi linguaggi.
Obiettivo generale:
a) essere solidali con i più sfortunati e i più deboli;
b) superare atteggiamenti di egocentrismo e maturare il senso della collettività;
c) educare all’affettività;
d) collaborazione scuola-famiglia;
e) collaborazione scuola-territorio.
Obiettivi formativi:
a) ulteriore sviluppo della personalità;
b) capacità di scelta, di introspezione, di capire il mondo e le sue necessità, se stesso come uomo
e cittadino;
c) sviluppo della creatività e della manualità;
d) scoperta delle proprie attitudini;
e) conoscenza dell’ambiente.
Contenuti:
L’alunno deve esprimere la sua creatività attraverso lavori personali sia a livello artistico,
artigianale, letterario e ricerche varie e tutte le discipline vi concorreranno.
Percorsi prescelti:
a) Arte in scuola (pigotte, giocattoli, lavori creativi, manuali, ricami, uncinetto, ecc.);
b) Armonia della natura (erbario, piantine, ricette, ecc.);
c) L’angolo del buongustaio (prodotti tipici, pizze, con ricette varie);
d) Dolci tradizioni (dolci tradizionali e tipici con ricette);
e) Piccoli poeti/scrittori….crescono…..;
f) Musica, arte, teatro (spettacoli, balletti a conclusione della giornata)
Attività:
Lavori artistici, prodotti
tipici del
territorio,
ricerche di
piante officinali e la loro
trasformazione in prodotti di erboristeria, medicinale, cosmetica e alimentare accompagnati
dalle diverse ricette.
Costruzione di giocattoli con materiali naturali come pigotte ecc, lavori artigianali (ricamo,
uncinetto, ferri, ecc.), quadretti, lavori di découpage. Preparazione di dolci tradizionali con
relative ricette. Lavori letterari ( raccolta di poesie, racconti, ecc.), giornali e fumetti.
Mezzi:
Materiali vari necessari per la realizzazione dei lavori: colori, stoffe, legname, scatole o altro per
découpage, vasetti di vetro, carta, computer, cartelloni, ecc.
Ogni docente elencherà per tempo ciò che necessita.
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Discipline interessate:
Tutte.
Risorse umane:
Docenti e personale ATA, amministrazione comunale, famiglie, sponsor.
Tempi:
Tutto l’anno con manifestazione finale della mostra-mercato verso metà maggio (intera giornata).
Classi:
Si estenderà a tutte le classi di ogni ordine e grado e il docente coordinatore si farà carico
di comunicare per tempo i lavori prodotti dalla propria classe.
Spazi:
Le classi, sala computer, sala professori, laboratorio artistico, laboratorio musicale e cortile
scolastico.
Verifica finale:
Mercatino finale con allestimento di “stands” dove si esporranno e venderanno i lavori
realizzati dagli alunni e il ricavato dell’iniziativa sarà devoluto, come per la scorsa edizione, ad
associazioni umanitarie.
(Per l’apprendimento dei primi elementi di Lingua
Latina)
Finalità
Consentire agli alunni delle classi terze della scuola media di avere un primo approccio nei
confronti della Lingua Latina e acquisire l’apprendimento di semplici elementi strutturali ed
operativi per conoscere ed utilizzare il latino.
Obiettivi
• Acquisire la conoscenza delle elementari ed essenziali strutture morfo - sintattiche e lessicali
della Lingua Latina
• Acquisire la padronanza delle fondamentali abilità per utilizzare la Lingua Latina
Attività
 Analisi ed approfondimento della morfologia latina
 Conoscenza delle principali strutture sintattiche e lessicali della Lingua latina
 Utilizzazione delle più elementari strutture linguistiche della Lingua latina
Tempi
Il Progetto sarà realizzato in orario extrascolastico dal mese di febbraio al mese di maggio 2011
per un totale di n. 20 ore
Destinatari
Gli alunni delle classi terze orientati ad intraprendere studi classici
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Docenti
Insegnanti individuati dal Collegio dei docenti.
Metodologia
Per quanto riguarda i criteri metodologici si ritiene opportuno adottare quelli tradizionali del
metodo induttivo e deduttivo.
Verifica e valutazione
Anche per le verifiche e la valutazione finale saranno adottati gli stessi sistemi docimologici
utilizzati per le normali attività didattiche.
Premessa
L’esperienza teatrale viene ormai riconosciuta come una delle attività formative
extracurricolari maggiormente valide, dal momento che in essa confluiscono molte attività
artistiche, le quali applicate all’ambito scolastico riguardano una molteplicità di attività
educative e didattiche e si avvalgono di svariati codici comunicativi quali la lingua, la gestualità,
l’immagine, la musica, il movimento, la modulazione della voce, l’allestimento di scenografie, la
scelta di costumi.
Essa consente, altresì, attraverso l’utilizzazione di canali diversi, e forse maggiormente
gratificanti per gli alunni, approfondimenti e conoscenze curricolari di grande importanza
sotto l’aspetto formativo.
L’attivazione, in ambito scolastico, di momenti di drammatizzazione consente in particolare:
• Di superare la timidezza caratteristica dell’età
• Di acquisire nuove conoscenze e comportamenti sani e corretti
• Di favorire la socializzazione e stimolare la collaborazione tra gli alunni e tra questi e i docenti
• Di migliorare la dizione nei suoi vari
aspetti
• Di rendere più disinvolti i movimenti, utilizzandoli anche in funzione comunicativa
• Di utilizzare adeguatamente l’espressività del volto
• Di comprendere il rapporto esistente tra le parole e i gesti
• Di imparare ad esprimersi attraverso la musica e i brani vocali
• Di acquisire la conoscenza delle varie fasi dell’allestimento di uno spettacolo teatrale.
L’Istituto Comprensivo convinto della necessità di fare teatro per conseguire le citate
finalità, intende proporre la realizzazione di uno spettacolo con il concorso di alunni
appartenenti ai tre ordini di scuole, da rappresentare in ambienti extrascolastici. La logica che
vuole le scuole impegnate coralmente in un’attività altamente formativa è sorretta, anche, dal
principio della continuità che, escludendo l’improvvisazione e l’artificiosità, punta su raccordi
educativi proficui capaci di evolvere positivamente la personalità dei discenti.
Il tema da rappresentare dovrà essere vicino alle problematiche degli alunni e dovrà
prevedere, oltre alla recitazione, l’esecuzione di canti e danze.
Realizzazione dello spettacolo
Le prove della messinscena della commedia musicale in questione saranno effettuate in orario
extrascolastico sotto la guida di un gruppo di docenti, in servizio nella scuola, i quali, ciascuno in
base alle proprie specificità, cureranno la recitazione, l’esecuzione delle canzoni e l’ideazione e la
realizzazione di semplici coreografie.
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Nella realizzazione del lavoro verranno coinvolti anche i genitori degli alunni che potranno dare
un valido contributo alla realizzazione dello spettacolo.
Lo spettacolo prevede il coinvolgimento di circa 30/40 alunni. Per una buona riuscita dello
spettacolo si rendono anche indispensabili :
• La realizzazione di scene
• La realizzazione di costumi
• Un impianto voci adeguato per dare rilevanza ai momenti del canto
• Un impianto d’illuminazione per creare, soprattutto durante l’esecuzione delle canzoni e nel
corso delle coreografie, le giuste atmosfere
• Un luogo idoneo, al chiuso, al di fuori della scuola, poiché al suo interno l’Istituto Comprensivo
è privo di un locale che abbia un minimo di requisiti per potervi svolgere attività teatrali.
Lo spettacolo da realizzare tiene presente i contenuti dei progetti curricolari di educazione alla
legalità ed intercultura.
Obiettivi
• Creare nella scuola condizioni positive atte a favorire una sana e robusta crescita culturale,
civile e sociale.
• Sviluppare atteggiamenti critici di fronte ai mali della società.
• Sperimentare lo stare insieme come strumento di aggregazione e come antidoto alla
devianza giovanile.
Metodologia
Il lavoro sarà svolto in orario extrascolastico. Le metodologie saranno quelle che il gruppo dei
docenti interessati alla realizzazione del Progetto stabiliranno di comune accordo, ritenendole
congruenti a quelle che sono le finalità generali dello stesso.
Verifica e valutazione
La verifica del lavoro sarà effettuata contestualmente all’evoluzione del Progetto, dal momento
che, trattandosi di un lavoro teatrale, nel corso della sua impostazione della sua esplicitazione
sarà necessario adeguare continuamente il lavoro alle esigenze che man mano si porranno.
Risorse umane
N. 5 docenti
N. 2 collaboratori scolastici
La pubblicazione del giornalino scolastico “Scuola Flash”, avvenuta per diversi anni, ha costituito
un’esperienza positiva che conviene riproporre.
La scuola, sicura di interpretare le esigenze degli alunni e le aspirazioni dei genitori, ha ripreso
l’esperienza nell’anno 1999/2000 dando vita ad una nuova testata denominata: Scuola flash ; tale
rimane anche per l’anno scolastico 2010/2011.
La scuola con la pubblicazione del giornalino vuole continuare a stabilire un contatto orizzontale
con l’ambiente in cui opera; ritiene di aver bisogno di uno strumento che possa raggiungere i
genitori in modo sistematico, per informarli sulle attività scolastiche, per formarli ai nuovi
orientamenti didattici, per sensibilizzarli alle problematiche scolastiche, per guidarli nei processi
formativi dei propri figli.
Da sempre era stata constatata scarsissima partecipazione alla vita della scuola; era necessaria una
inversione di comportamenti che potesse garantire il coinvolgimento, il più largo possibile, nella
gestione della scuola, accordato spontaneamente e senza riserve. L’auspicata inversione di
comportamento dei genitori poteva essere propiziata solamente da una costante informazione.
Così è avvenuto negli anni scorsi e Scuola flash può continuare a rispondere alle esigenze, poiché
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nel termine flash è racchiusa l’idea di dinamismo, di luce che illumina spazi bui in modo
repentino e adeguato; per analogia il giornalino può trasmettere comunicazioni snelle, incisive e
formative.
Perché lo scopo sia pienamente raggiunto, anche nel corrente anno, il giornalino, stampato in
tipografia, sarà pubblicato nelle festività natalizie e pasquali mensilmente e distribuito
gratuitamente.
Per rendere più sollecito il lavoro della redazione, la progettazione prevede un numero di almeno
tre uscite previste una per le festività di Natale, una per le festività di Pasqua e una a conclusione
dell’anno scolastico con un menabò a schema fisso, uguale per tutti i numeri del giornalino.
Per garantire la compartecipazione delle tre scuole all’attività d’informazione, la redazione del
giornalino sarà così composta: Direttore, Prof. Zaccato Gaetano; redattori i ragazzi, due docenti
della Scuola Secondaria di I Grado, un insegnante della Scuola Primaria e un insegnante della
Scuola dell’Infanzia che provvederanno a formare un comitato di redazione in ciascun plesso
scolastico.
Gli argomenti saranno quelli relativi alla cronaca scolastica e del territorio, a temi di cultura, ed
allo sport. La distribuzione avverrà utilizzando i canali più solleciti: gli alunni che sono il tramite
naturale tra scuola e famiglia.
Descrizione sintetica delle situazioni di rischio
L’istituto comprensivo di Lauropoli opera su un territorio piuttosto vasto e accoglie oltre
settecento alunni frequentanti i plessi di Lauropoli stessa e di Doria. Esso, pur essendo
abbastanza ricco di risorse, presenta numerose carenze socio-culturali ed economiche.
Dall’analisi delle condizioni di partenza degli alunni, tra i quali si annovera una nutrita
presenza di ROM e di extracomunitari, si evince che il vissuto degli stessi è fortemente
condizionato da questi fattori che ne influenzano sia il rendimento scolastico che la regolare
frequenza. Soprattutto la carenza di strutture ricreative, culturali e sportive, idonee a creare
negli alunni degli interessi positivi che possano sviluppare una maggiore stima di sé, incide
negativamente nello sforzo di distoglierli da possibili cattive abitudini e comportamenti nocivi
per la loro salute.
Rilevazione ed esplicitazione dei bisogni
In un contesto complessivo di situazioni di svantaggio socio-economico e culturale il primo e
fondamentale bisogno è quello di garantire agli alunni adeguate forme di recupero dei gap
negativi nei livelli di apprendimento, nella prospettiva di assicurare una sostanziale
eguaglianza degli esiti formativi.
In questa direzione un ruolo fondamentale gioca anche l'azione di guida e di orientamento.
Considerata la diffusione anche di ampie situazioni di illegalità, fondamentale risulta
l'attivazione di percorsi specifici di educazione alla convivenza civile per mettere gli alunni
nelle condizioni di poter opportunamente discriminare gli atteggiamenti positivi da quelli
negativi, interiorizzare il rispetto delle regole nel contesto della società civile e dello stato di
diritto, promuovere forme di comportamento tese ad arginare ed emarginare le varie
tipologie di devianza.
Obiettivi formativi specifici e trasversali
 Prevenire e ridurre la dispersione scolastica
 Attivare processi educativi e didattici per coinvolgere e motivare maggiormente gli alunni a
rischio di dispersione
 Attivare processi educativi e didattici specifici rivolti ai rom e agli alunni extracomunitari
 Acquisire la capacità di lavorare in maniera cooperativa e di sviluppare competenze
57







progettuali
Acquisire competenze adeguate per la comprensione e l'utilizzazione dei diversi linguaggi e
codici espressivi
Costruire percorsi specifici per l'educazione alla legalità
Fornire gli strumenti necessari per sviluppare capacità critiche e per effettuare scelte
consapevoli, per l'autovalutazione e l'autoorientamento
Costruire percorsi personalizzati per garantire livelli il più possibile omogenei di successo
formativo
Utilizzare ed ottimizzare gli interventi delle altre agenzie formative presenti sul territorio
Coinvolgere le famiglie nell'attività formativa ed offrire loro spazi sempre più ampi di
partecipazione attiva
Costruire iniziative e spazi per l'aggregazione sociale e per garantire la fruizione e la pratica
di attività sportive e culturali (Teatro, cinema, centri dì lettura, laboratori)
Risultati attesi
Ridurre o eliminare il fenomeno della dispersione scolastica; elevare gli standard formativi
degli alunni in condizioni di svantaggio; migliorare i livelli di compatibilità socio -culturale
degli alunni appartenenti ad altre etnie; sviluppare comportamenti sani, corretti e legali;
sviluppare uno spirito critico; offrire opportunità educative e formative differenziate,
coinvolgere attivamente le famiglie nei processi educativi e didattici; attivare percorsi
interattivi tra la scuola e le altre agenzie educative presenti sul territorio.
Criteri di verifica e valutazione di intervento in riferimento agli alunni
Le attività di verifica e di valutazione dei risultati oggettivi dell’itinerario formativo saranno
effettuate nel corso della realizzazione del progetto e si baseranno sulla stessa impostazione
contenuta all'interno del POF per le attività curricolari e progettuali. Saranno continuamente
rilevate, utilizzando gli strumenti già codificati, le abilità operative e le competenze essenziali
acquisite e i livelli di padronanza dei contenuti e degli obiettivi previsti dal progetto. La
rilevazione degli apprendimenti e delle competenze riguarderà sia gli aspetti disciplinari e
motivazionali, sia quelli di carattere socio-affettivo e relazionale.
Verifica e valutazione degli esiti del processo
II sistema di monitoraggio e di valutazione finale degli esiti complessivi del percorso
formativo sarà basato sull'analisi concreta dei risultati conseguiti, attraverso il
coinvolgimento diretto non solo degli operatori, ma anche degli alunni, delle famiglie e del
territorio nel suo complesso. La valutazione terrà soprattutto conto dei livelli di
partecipazione, dei livelli di qualità dei servizi, e della concreta riduzione dei disagi e delle
situazioni problematiche.
Rilevazione ed esplicitazione dei bisogni
Una consistente presenza di immigrati si registra all'interno del territorio in cui opera la scuola. Già
dagli anni Ottanta del Novecento è stata registrata la presenza di gruppi di origine marocchina e,
successivamente, di origine albanese e anche centroafricana. Quello dell'immigrazione è, dunque,
un fenomeno ormai consolidato anche nella realtà del territorio in cui opera l'Istituto scolastico.
Ormai molti di questi immigrati si sono stabilizzati nella comunità lauropolitana anche con i propri
nuclei familiari e ciò determina che all'interno della scuola siano iscritti e frequentino molti dei
loro figli. La scuola ha dovuto, perciò, rapportarsi a questa nuova situazione predisponendo
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all'interno della sua pianificazione educativa e didattica, dei suoi curricoli e delle sue attività
progettuali specifici interventi. Dati statistici, previsioni e dinamiche migratorie della società
contemporanea fanno ritenere che nell'immediato futuro le già notevoli presenze di alunni
immigrati debbano ulteriormente incrementarsi. C’è da sottolineare, inoltre, che negli ultimi anni
a questi nuclei originari di immigrati si sono aggiunti quelli provenienti dai paesi dell'est europeo,
che ormai sono diventati un numero molto elevato, anche in rapporto ai contratti di lavoro che
riescono ad ottenere, soprattutto in funzione di personale di servizio per strutture commerciali,
collaboratrici familiari, badanti. Allo stato attuale la loro presenza è in larga parte individuale, ma è
ipotizzabile che nei prossimi anni anche in questo caso si possa determinare la presenza di nuclei
familiari, con il conseguente inserimento dei figli all’interno della scuola.
In questa ottica i bisogni fondamentali sono, perciò, quelli di garantire agli alunni figli di immigrati
un adeguato apprendimento della lingua e della cultura italiana per potersi inserire
opportunamente nel nostro contesto ambientale e culturale, livelli apprezzabili di integrazione
sociale e buone capacità di orientamento e di conoscenza delle dinamiche economiche. Ulteriori
necessità, che scaturiscono dall'analisi della realtà locale, sono quelli di attivare percorsi specifici di
educazione alla legalità per mettere in condizione questi alunni d’origine straniera di poter
opportunamente discriminare gli atteggiamenti positivi da quelli negativi, interiorizzare il rispetto
delle regole nel contesto della società civile e dello stato di diritto. In presenza, infine, di un
territorio che denota una notevole carenza di strutture sportive, culturali e di aggregazione
sociale, la scuola deve anche sopperire in qualche modo a queste mancanze con iniziative in questi
settori.
Obiettivi formativi specifici e trasversali
 Soddisfare i bisogni culturali individuali attuando programmi integrati
 Promuovere rapporti di collaborazione e amicizia tra gli alunni della classe e gli immigrati
 Facilitare l'apprendimento della lingua italiana negli alunni immigrati attraverso il confronto e
l'interazione con gli alunni italiani
 Utilizzare le abilità e le competenze degli alunni stranieri per forme embrionali di
apprendimento di altre lingue da parte degli alunni italiani
 Promuovere continui confronti tra i diversi costumi, le diverse tradizioni, culture ed
atteggiamenti religiosi culture
 Promuovere negli alunni stranieri le capacità adeguate nei campi logico-matematico,
antropologico, artistico - espressivo e fisico
 Acquisire competenze adeguate per la comprensione e l’utilizzazione dei diversi linguaggi e
codici espressivi
 Costruire percorsi specifici per l'educazione alla legalità
 Fornire gli strumenti necessari per sviluppare capacità critiche e per effettuare scelte
consapevoli, per l'autovalutazione e l'orientamento
 Coinvolgere le famiglie e il territorio nell'attività formativa
 Utilizzare spazi per l'aggregazione sociale e la fruizione e la pratica di attività sportive e
culturali (Teatro, cinema, centri di lettura, laboratori, sport) in funzione didattica e sociale
 Prevenire e ridurre la dispersione scolastica
Risultati attesi
Promuovere negli alunni immigrati una buona conoscenza della lingua italiana; promuovere negli
alunni immigrati una buona conoscenza della cultura degli italiani; ridurre o eliminare il fenomeno
della dispersione scolastica; elevare gli standard formativi degli alunni in condizioni di svantaggio;
migliorare i livelli di compatibilità socio - culturale degli alunni appartenenti ad altre etnie;
sviluppare comportamenti sani, corretti e legali; sviluppare uno spirito critico; offrire opportunità
educative e formative differenziate; coinvolgere attivamente le famiglie nei processi educativi e
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didattici; attivare processi interattivi tra la scuola e le altre agenzie educative presenti sul
territorio.
Percorso didattico – pedagogico
Contenuti:
Le principali strutture linguistiche della lingua italiana - La lingua, la cultura, i costumi e le
tradizioni degli alunni stranieri - Le principali strutture logiche e matematiche - Gli elementi
fondamentali per lo studio delle materie antropologiche, scientifiche, tecniche, artistiche e
motorie - II lavoro di gruppo - La cooperazione - La didattica laboratoriale - L'importanza delle
regole nella vita scolastica e sociale – L’igiene, l’alimentazione, la pratica sportiva, il benessere
psichico e fisico della persona – L’ecologia - Le arti : pittura, scultura, teatro, cinema, fotografia,
sport.
Attività:
Accoglienza ed inserimento degli alunni immigrati, nel contesto sociale, nella scuola e nel gruppiclasse - Promozione della corretta utilizzazione delle strutture linguistiche ed operative negli
alunni immigrati - Utilizzazione delle capacità e delle conoscenze degli alunni immigrati in funzione
didattica ed educativa - Effettuare confronti tra le tradizioni locali e quelle delle popolazioni
migranti - Lavori di gruppo- Stimolo delle capacità cooperative - Attivazione di momenti di
esperienze operative e pratiche - Attività laboratoriali informatiche, musicali, artistiche ed
espressive, scientifiche, visive, sportive - Utilizzare l’ambiente come aula didattica - Utilizzare le
strutture ricreative, culturali e sportive come momenti di apprendimento e di educazione alla
socialità - Predisposizioni di percorsi formativi specifici nei settori artistico - espressivo e sportivo
Criteri di verifica e valutazione dell’intervento in riferimento agli alunni
Le attività di verifica e di valutazione dei risultati oggettivi dell'itinerario formativo saranno
effettuate nel corso della realizzazione del progetto e si baseranno sulla stessa impostazione
contenuta all'interno del POF per le attività curricolari e progettuali. Saranno continuamente
rilevate, utilizzando gli strumenti già codificati, le abilità operative e le competenze essenziali
acquisite e i livelli di padronanza dei contenuti e degli obiettivi previsti dal progetto. La rilevazione
degli apprendimenti e delle competenze riguarderà sia gli aspetti disciplinari e motivazionali, sia
quelli di carattere socio-affettivo e relazionale.
Azioni di progettualità integrata
Le azioni di progettualità integrata saranno concordate con le agenzie formative del territorio con
le quali, come evidenziato, si stabiliranno relazioni per l'evoluzione del progetto.
Verifica e valutazione degli esiti del processo
II sistema di monitoraggio e di valutazione finale degli esiti complessivi del percorso formativo sarà
basato sull'analisi concreta dei risultati conseguiti, attraverso il coinvolgimento diretto non solo
degli operatori, ma anche degli alunni, delle famiglie e del territorio nel suo complesso. La
valutazione terrà soprattutto conto dei livelli di partecipazione, dei livelli di qualità dei servizi, e
della concreta
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Anche per l’anno scolastico 2010/2011 è stata avanzata richiesta all’Autorità di gestione di
finanziamenti nell’ambito del PON 2007-2013. Il Piano integrato presentato e autorizzato con
codice Progetto Nazionale C–1–FSE–2010–941, prevede la realizzazione di n. 10 percorsi
d’apprendimento diretti agli allievi della scuola Primaria e Secondaria di I grado per la formazione
e lo sviluppo delle competenze in italiano, matematica e lingua straniera, articolati nel modo
seguente:
1) La tutela dei beni culturali come indicatore della qualità dell’ambiente
2) Matematicamente
3) Matematica in azione
4) Matematica in volo
5) E via leggendo e scrivendo
6) Italiano in rete
7) Navigare nella lingua italiana
8) Fun with english
9) At school
10) “Rifiuti = Risorse”: un’equazione per risolvere molti problemi
L’organizzazione della biblioteca scolastica si rifà a quanto previsto dalla Legge n.216/91. L’Istituto
Comprensivo, nella costante ricerca di soluzioni innovative e in linea con i tempi e le reali
esigenze dell’utenza cui si rivolge, da tempo ha individuato nella biblioteca scolastica uno dei
punti di forza e di qualificazione della propria offerta formativa. Purtroppo l’esiguità dei fondi
disponibili ne ha frenato lo sviluppo.
La possibilità offerta adesso dal “Programma di promozione e sviluppo delle biblioteche
scolastiche” consentirebbe il decollo di un servizio e di un percorso didattico che si ritiene
fondamentale e necessario non solo in linea generale, per il senso pedagogico-didattico e
culturale rispondente alla diversa concezione di “lettore” nel terzo millennio, ma soprattutto
in riferimento ad una utenza, quale è quella cui si rivolge, particolarmente svantaggiata.
In questo contesto, l’intervento formativo adeguato si configura come offerta di pari
opportunità e diviene tanto più efficace nei risultati, quanto più precocemente ogni alunno, sin
dalla scuola dell’infanzia, viene messo nella possibilità di costruire la propria cultura.
In parallelo, anche la professionalità del docente, divenuta strategica, deve poter crescere
nella biblioteca, in maniera esponenziale e competitiva, e deve poter trovare risposte
immediate al bisogno d’aggiornamento continuo.
L’Istituto Comprensivo di Lauropoli dispone di un ampio e luminoso locale, situato al piano terra
presso la sede della Scuola Secondaria di I Grado, specificatamente adibito a biblioteca, esso
presenta un accesso facilitato per tutti, con eliminazione delle barriere architettoniche, uno spazio
adeguato per la consultazione individuale e di gruppo, una buona qualità dell’areazione e
dell’illuminazione naturale e artificiale e un patrimonio di consultazione rispondente all’identità
culturale della scuola, ma non aggiornato e non in linea con la sua offerta formativa globale e
con la sua progettazione didattica.
Modello di Biblioteca individuato: La Biblioteca scolastica come “centro di ricerca per
l’apprendimento”
Il suo ruolo si realizza:
• Nell’essere un’effettiva risorsa culturale interna alla scuola, con il proprio personale, le
proprie raccolte e le proprie strutture costantemente definite sulla base della natura dei
compiti degli insegnanti;
• Nel costruire una positiva relazione tra gli insegnanti e i bibliotecari, a vantaggio
dell’apprendimento degli studenti;
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• Nel contribuire a una politica scolastica globale in cui tutti gli insegnanti e gli specialisti della
biblioteca sviluppino le abilità nell’uso dell’informazione e aiutino gli studenti a metterlo in
pratica;
• Nello sviluppare un processo in cui si passi dall’insegnamento basato sull’uso delle risorse
all’apprendimento attraverso le risorse.
Riguardo a tale modello si sottolinea l’impegno della scuola a dotare la biblioteca di:
• Libri e periodici;
• Testi di letteratura per ragazzi dal narrativo al divulgativo;
• Testi enciclopedici;
• Vocabolari;
• Audiocassette;
• Videocassette cinematografiche, documentarie, d’animazione ecc.;
• CD ROM educativi e didattici;
• CD musicali.
La scuola intende utilizzare la biblioteca scolastica come risorsa educativa primaria, punto
qualificante del P.O.F. e della progettazione didattica, anche nell’ottica dell’educazione
continua e dell’apertura al territorio, per:
• Offrire risorse d’informazione e documentazione a supporto dei processi di apprendimento e
di aggiornamento nella scuola e a integrazione delle esigenze del territorio;
• Costruire una risorsa informativa e culturale anche per l’utenza extrascolastica;
• Creare nell’utenza, in particolare quella studentesca, abilità di ricerca e uso competente
dell’informazione;
• Fare della biblioteca il motore di progetti e attività della scuola, un luogo ove gli studenti
possano sperimentare una maggiore autonomia nell’organizzazione dello studio e delle
ricerche, nell’ambito della flessibilità delle strutture e degli orari introdotta dall’autonomia
scolastica;
• Garantire una realizzazione e utilizzazione ottimale delle risorse;
• Rendere disponibile l’informazione a supporto della formazione dei docenti.
La stesura del presente P.O.F. sarebbe stata incompleta se non avessimo aggiunto una nota
sull’autovalutazione d’Istituto. La verità è che non basta programmare e progettare per garantire
l’efficacia dell’azione educativa e formativa; è necessario, invece, monitorare la ricaduta
formativa, sia in itinere sia a conclusione del processo di apprendimento annuale.
L’autonomia scolastica non è sinonimo di funzionalità; essa è un presupposto perché la
funzionalità possa essere perseguita, in rapporto alla realtà in cui si opera.
Proprio per questo nella scuola dell’autonomia l’autovalutazione d’Istituto cerca di stabilire un
equilibrio tra i principi normativi previsti, la funzione docente e l’istanza sociale.
L’autovalutazione, conseguentemente, assume il carattere dell’atteggiamento critico verso
un determinato operato. Non si vuole sembrare eccessivamente scrupolosi; si vuole essere
sicuri che l’azione educativa risulti adeguata ad ogni esigenza.
Si tenta di garantire al massimo il principio della flessibilità, dell’integrazione con tutti i soggetti
istituzionali, e il principio di responsabilità verso la comunità locale. Il tutto approderà alla
revisione del P.O.F; la scuola in ultima analisi, elabora il P.O.F. all’inizio dell’anno; lo esamina
costantemente in itinere; lo revisiona a fine anno scolastico per apportare correzioni o
integrazioni. Per procedere all’autovalutazione, il nostro Istituto Comprensivo ha strutturato una
serie di schede da somministrare ad alunni, docenti, non docenti e genitori. Le schede saranno
compilate, osservando rigorosamente l’anonimato perché si possa essere liberi di esprimere
valutazioni oggettive e rispondenti. I dati rilevati dalle schede saranno riportati su tabulati,
commentati e visionati da personale esperto, estraneo all’ambiente scolastico. I risultati saranno
resi noti e saranno utilizzati per la revisione del P.O.F che costituirà il canovaccio da cui partire
per elaborare la programmazione e l’organizzazione per l’anno scolastico successivo.
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Il D. L.vo 626/94 prescrive le misure finalizzate alla tutela della salute e alla sicurezza dei
lavoratori gli ambienti di lavoro, privati e pubblici, mediante l’attuazione di direttive comunitarie;
a tal fine si prefigge la valutazione, la riduzione e il controllo dei rischi per la salute e per la
sicurezza dei lavoratori e dell’utenza negli ambienti scolastici, mediante un’azione combinata di
vari soggetti, per ognuno dei quali prevede obblighi e sanzioni. Sul versante formativo e
didattico, è necessario portare avanti una politica della Sicurezza che evidenzi la centralità della
stessa nelle attività scolastiche, anche in linea con una nuova cultura della salute, che deve essere
diffusa in ogni contesto sociale e lavorativo, per diventare un modo di pensare proprio di persone
civili e responsabili. In particolare, la normativa vigente in materia di prevenzione e di sicurezza
nei luoghi di lavoro, rende obbligatorio anche per la scuola studiare e pianificare le operazioni da
compiere, in caso di emergenza, al fine di consentire un esodo ordinato e sicuro agli occupanti gli
edifici. A tale riguardo, l’Istituto Comprensivo, in ossequio alla legge n. 265/99, ha redatto i PIANI DI
EVACUAZIONE per ogni singolo plesso dell’Istituto. La struttura generale dei piani è omogenea per
tutte le scuole. Ogni scuola o plesso sono dotati del proprio Piano, con le diverse planimetrie.
I PIANI sono disponibili presso la sede della Dirigenza Scolastica, in via Carlo Alberto Dalla Chiesa e
presso i singoli plessi.
Nell’ambito del discorso generale riferito alla Sicurezza nei luoghi di lavoro e di vita, la scuola propone
un Progetto, rivolto agli alunni, teso ad Educare alla Prevenzione e alla Sicurezza.
Gli altri due documenti fondamentali dell’istituzione scolastica, la CARTA DEI SERVIZI e il
REGOLAMENTO D’ISTITUTO potranno essere richiesti a parte.
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